Il policlinico sezione pratica anno 1934 parte 1 ocr parte3

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TORJA C L1 '\ICA. Saccl1i Codrea \ l~errara) . Entra in

SEZIONE PRATICA

Silva110, di anni 6, d a Osp edale il 27 maggio

1932. Anan111esi 1amig·liarc 11egativa: è nat,o a t er1nine da parto eutocico, ebbe allallan1ento in a ter110 fino a 18 n1esi perch è g r acil e e soffer enle n ell 'apparato g a tro-enterico. Fa' ella, d entizion e e deambul azione i11 ep och e 11or1nali . All 'e tà cl i 2 anni l a m adre notò in g r os a111en to clella les ta e d cll 'ad (lo1n~ ecl ull a li11 la g rig io-g ialla tra d e1la cute sempre 11aJlid a d all a n ascila. _i\ 3 a11ni ebbe m orbillo, a 4 a 11ni fu curato per 11efri le, disturbi enterici e tun1efazion e addon1i11alc . l\Iig liorar ono l e condizioni del! 'appar a lo dif;e r e 11 le Jl1a il volume de ll 'addom e i ridusse cl~ poco. .A. 6 anni in occasion e di una vi ita di controllo p er l ·an1mis ion e a cure m arin e un sanitari o co11sigliò il ricover o in O p eclale . E . O. Altezza m . 1,12; p eso k g. 18,100 ; pul s. 62 ; r e pir . 21 al m '; ten1pc ra lura 111a si1n a 37,9. No levol ~ il volt1111 c d e lla te La ed in particolar e della volla cranica , di durezza l a1)idea al ta lto. Il cnpo mos tra una Io rn1 a quadran gol ar e. Radice d el 11a ' O rientranle, ipertrofia d elle o a zigomati ch e. Fison on1ia tipican1en te mongolojde. Pallo re g rigio-gialla lro della cute, 111ucose Yisibili IJallide. Ling u a pa linosa alJ a b a e, lnodica ipertrofia t o11sill ar e. 1 un1 e fazion e m odica d ei gan g li linfatici l a lero-cer vical i ecl i11g uino1i. ~1uscoli ipot onici ecl ipotrofi ci, ·ca rs i · im o l 'adipe sottocutaneo. Itto cardiaco visibile a l V p azio un cen timetro all 'est erno della emi cln\ c1rc s ini s lr a . J<' remilo si 1

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Addome tun1ido, globoso, lra ttabile, inc.lolent e . on esiste ver sam ento liber o nell 'acld ome. Alvo H]Jerlo, appe tito conservalo . Ri flessi superficiali e profondi normali . Intelligen za pronta e vivace. Ri cer cJie collat er a li : L ' esame ocular e non pone jn rili e o nulla cli anorrn ale n el fondo e n ei mezzi dioltri ci . Orine : quantità cc. 1200, reazione acida P . S. 1016. A.lbume, glucosio, corpi ch e tonici, indaca110, pi g m enti biliari assenti . Urobilina tracce. ul la èli notevol e nel · sedi111c11lo. l' cc:i : di asp etto n or111ale; non parassiti, 11on uo' a <li el111inti, bilinoge110, fi110 ad 1/750 . C ulir~azione (alla tuber colina) n egativa. ll ic.. er ch e em a tologich e : ern ocultura ed agglu Lir1a1.io11i p er il lifo, p ar a tifi, Ban g e inelitei1se nega li ' e. ll cazio11i di vVa ser111 an11 e Mei11i r l e n egali ve n r J iero cli sa11gtte clel i)az. e dei ge11ilori . Hb. 19 ; Emazie 1 .870. 000: Vg. 0 , 7;~ ; Le ucociti 4500 . For1n ula ieu cocilaria: pol . 52 %; h as. 3 %; mon . 1 %; linf. 44 %; a11isomicrocitosi in le11 a , r ari i reticulocit i ed i policr o1nat ofjli . Non p ar assiti malarici . · Piastri11e 140.000. Prove di l{och -1-Iess, Grocco-

l

I 1 11.,JG.

1. -

Fo togr afia cli fro11lc <? cli profil o .

stolico alla punta ed al centro d ell 'ai a , cuore ingrandito in tu Lti i dia1r1e lri . ,Soffi o presistolicosis lolico piuLtos1o aspro st1 lutti i focolai più int en so alla base, trasm e so in Alto ed ai vasi d el collo accentuazion e d el seco11do ton o p olmon ar e. AIÌ 'apparato respira tori o, r eperto cli iperlrofi a ilare bila ler ale, più spiccalo a des lra. 1.'area s1)l'enica arri va in a1to fi~o ~l setti1:io spazio in Ler cos tale ul1 'ascel Iar e m edia , il polo inferiore della mil za è a l r e di La sotto l 'arco costale . l\iJ il za dura :l s uperfi cie li eveni.enle irregol ar e, mobil e indolente. Di am e lro Yerticale d ell 'organo cm . 14 orizzont ale C' m . 12. Cupola epa tica n ei l in1iti , il n1ar gine. inferiore del fega to si palpa 2 d jla trasver se al d1 otto del1'nr ra la cos tale, è liscio duro, indolente .

2. - Radiogr an1111 a d el cr anio: })Or zion e fronlale, in proiezione l ater ale.

F 1G.

F rugoni negative . Spl c11ocontrnzio11e u drenalinic~ evidente (e.la cm . 14 a cn1. 10 ~ori 1/2 rnmgr. d1 adrenalina) . Resis len za g-Iobul ar e ( ·oluz. di NaCI. ) R. miI\i m a : O,GO; R. n1edi a: 0,40; R. 1nu i111 a: 0,32. Il . Hijnìan s van d er Ber g h indire tta p ositiva. Coles lerine111ia g r. 0,14 ?lo . Calccn1i a mmgr. 10,7 %. Fosfatemia 1n1ngr . 4 ?lo. Liquor nor1nnle . Rea zi on e di \tv' assern1 unn n egativa . Esame odo11toialrico : 11ulln di n olevole Lran11e lieve ipoplasia d ello s1nalto. Epoca di eruzione n orn1ale . Principali 1n isure antrop o111e l.ricl1e: altezza 1:n . 1,12. Capo : circon fer en za m assim a ~m . 57. ~1 ~ ­ m e lro antero p os terior e c111 . 20,5. D1 a111etro b1 zi.~

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IL P OLJ CLJNI CO >>

gomalico c1n. 14. Normotipo, preval~nza d el volume addominale superior e. Esame del sistema n euro-vegetativo: prevalgono alquanto le stigmate d ella sin1paticotonia. Esame radiologi co : · Cranio : osteoporos i diffusa a piccolissime ar eole di tutte le ossa d el cranio, che n ella volta assume un aspetto a raggera « cr anio a sp azzola »; i tavolati sp ecie l 'esterno sono molto sottili. Osteoporosi d ella faccia, sp ecie a carico dei mascellari . Il cranio è notevolmenle sviluppato rispetto alla faccia (acrocefalia). Vertebre: rarefazione le11u e e diffusa d ella spon giosa dei corpi vertebral i . Torace : le cost ole opratu Lt o n ella loro spo11giosa son o profondamente osteoporolich e a piccolissime zone ar eol ari, quasi puntiformi, sfum a le. Cuor e globoso enorme. Arti e bacino: n elle ossa delle m ani e dei piedi no11 si o serva il tipo di rarefazione ossea descril-

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Il fegato e la milza m a11lennero le dimensioni i11iziali, un poco ridotto invece il volume dell 'ad dome. Rivisto per una visita di controllo il 15 sett. 1933, si presentò in condizioni pressoch è jdentiche, con lievi inodificazioni della crasi sang·uigna e sen so subbiett.ivo di benessere. Durante l a degen za lutte le cure: ricostituenti vitaminiche, di fegato , Hemostyl rimasero inef: fjcaci. Apportarono qualche beneficio varie trasfusioni (in tutto 9 Lrasfusioni di ,sangue ed o~ni volta d ai 100 ai 200 cc. di sangue paterno c1Lratato) e l a somministrazione di ferro ridotto d all'idrogen o (1 gr . per os pro die). Gli esami ematologici durante questo periodo la sciano scorgere un lieve miglioramento della •

,

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1

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Frc. 3. -

Cin g·olo scapolo-or11er ale e cost e.

t a; menlre le m etafis j e le epifisi prossimal i del femore ò ell 'omero e d ella tibia presentano il disegn o a minutissim e ar eole stipate, riscontrato n elle ossa spongiose, n elle diafisi si nota una corticale sottilissima con aurnento d el canal n1idollar e. Riass un lo dei diari : Dall 'ingresso (27 magg'io) fino al dicembre 1932 lieve movimento subfe])brile, con m assimo di 37 ,8 n elle ore vespertine. Il p eso d a Kg. 18,100 salì a Kg. 25,500. Dur ante l a degen za il p az. fu sempre an emico, t al ora comparvero periodi di an emia più inten sa e depressione, sempre super ati mediante trasfusioni di san g u e . Le orine oscillar ono da 900 cc. a 1390 cc. nelle 24 ore, sem1)re norn1ali lranne lieve urobilinuria . •

Porzione d el b·a cino ed articolaz. coxofemorale .

F 1G.

4. -

crasi sanguigna . L 'Hb . da 19 % sale gradualment e con varie oscillazioni fino a 30 %; le emazi e cl a 1.370 .000 giungono a 3.000.000, mentre il valore globular e oscilla tra 0,70 e 0,50. I let1cociti da 1400 van110 a 9200. Neg-Ii ultimi t empi compare qualch e mielocita; gli eosinofili ed i m on ociti aument ano e cosi j r eticulociti ed i polocron1a lofili. Gli eritroblast i Yariano fra 1'1 % ed il 19 %. on fenomeni e1norragici; piastrin e n or1nali. ·L ' ultimo esame di san gu e (sett embre 1933) dava i segu enti risultati : Hb . 30 %. Emazi e 2.0p0.000. Vg. 0,;15. Leu cociti 9200. otevole anisomicrocitosi. Eritroblas ti 10 %. Proeritrobl a::>ti 2 %. Emazie pallide, anul ari, scar s i p olicromatofili, non ema-


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SEZIONE PRATICA

zie pu11leggiate, alcuni reticulociti, qualch e residl10 11ucleare. Formula leucoc. : pol. 44 %; eos. 23 %; bas. 1 %; monoc. 13 %; linf. 19 %. Biopsia del midollo osseo: tipica r eazione eritroblastica con presenza di tutte le forme dai n1egaloblasti, macroblasti, ai nuclei picnotici. Scarsa la reazione della serie granulocilica. Ricambio basale : diminuito di 21. Elettrocardiogramma: nulla di notevole (1) .

In base ai sintomi principali: fa cies mongoloide, tinta grigio-giallastra della cute, epatosplenomegalia, anemia g rave con eritroblasti in circolo, alterazioni scheletriche tipiche, pensiamo ch e il nostro malato possa rientrare con ogni verosimiglianza del nuovo g ruppo cl1e il Cooley ha staccato da lla anem ia di van Jaksch e denominato «anemia eritroblastica » . Nel nostro caso l 'aumento n otevole dell 'aia cardiaca ed il rumore di soffio sistolico pote,.ano indurre ad ammettere la esisten za di un vi zio valvolare tongenito od acquisito, ma ricordando ch e l 'elettrocardiogramma era norn1ale e ~h e nelle gravi anemie infantili si osserva questo ing randimento dei diametri del cuore, acco1npag~11ato da rumori di soffio a cui può . eguire un ritorno alla norma (4) qualora r egrediscano e scompaiano i fenomen i anen1ici, ritenian10 che si tratti di un fatto funzion ale. Per la di agn osi differenziale vengono in di;;cussione quelle malattie in cui si associano lesioni ossee con anemia più o meno spiccata. 1) Rachitismo: si distingue dal m. di CooJey per ·i l diverso aspetto delle lesioni ossee, incurva111ento degli arti con deforn1ità, rosario 1achitico (si ricordi c11e n ella n1. di Cooley I 1artj co]azione ·~ ostocondral e è regolare, mentre ] 'ingrossamento delle coste si trova in r>r O simità della colonna), alterazioni dentarie. Infin e l 'aspetto radiologico delle os . . a n elle due affezioni è del tutto diverso. 2) Lue congenita : l 'anaim nesi riporta la sifilide, le lesioni sch eletrich e rivestono un caratter e diverso, e se la fronte olimp1ica ed il riaso a sella ricordano· a prima vista il m. di Cooley, ad un esame accurato non si trovano in questo i denti di Hutchinson, la sordità , le 1esioni oculari . L 'osteite luetica mostra inoltre dei 1p1rocessi di produzione ed addensamento so ttoperiostale completamente diver i. Nella a-

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nemia di Cooley le reazioni sierologich e della lue riescono n eg·ative. 3) Osteomalacia : i dolori n ella deambulazione, le deformità ossee degli arti, le frat1 ture patologich e, 1 ais petto radiologico della decalci~cazi~ne o.s teomalacica, appannaggio delle g 1ovan1 gravide , pern1ettono una sicura distinzione . 4) Osteite iperostotico-metaplastica o M. di Paget, ·è una affezione propria dell 'adulto, d'alLra parte le deforn1azioni .ossee simmetriche degli arti e il proce ~ o osteoporotico e neoproduLti,,o a mantello presentano allo sch ermo imn1agini cosi tipich e da n on lasciare in certezze. 5) Osteite fibroso-cistica o m. di Reckling hausen: pro;p1ria dell'adulto ed in particolare del sesso femminile. Si distingue dal M. di Cooley per gli ingrossamenti caratteristici causa di deformazio,n e per Io più simmetrica e per il quadro tipico rivelato dai raggi X (pseudo cisti ossee). Più del problematico reperto semeiolog ico dell'adenoma para.tiroird eo , vale per la diagnosi l 'aumento della calcemia. 6) Clororna e specialmente la varietà-cranio-oftalmica : a parte la colora~ione verde, reperto troppo incostante, l 'affezione è distinta dal diverso comportamen to delle lesioni parao Leali cloromatose, dai dolori ossei , dagli infiltrati ;p alpebrali , decisivo è il reperto emato,logico con carattere leucem ico. 7) J\iiieloma: o ~1. di Kahler-Bozzolo : l'età del paz. (40-60 anni), il rapido decorso, i dolori da compressione, Je fratture patolog·ich e, il tipo di lesione ossea sempre limitato e raran1entre extra-costale, l 'albumosuria di BenceJones, non dovrebb,e ro })ern1ettere dubbi. 8) Eburn eizzazione delle ossa o M. di AlberSchonberg : in q uest'affezione lo schel etro è in preda n on ad un processo di rarefazione, ma ad una vera e propria marn1orizzazione. 9) Xantomato ~ i cranio-ipofisaria o M. di Hand-Schiiller-Christian: la distinzion e è fa cile in base a i caratteri delle lesioni ossee di tipo lacunare (cra.11io geogra fico) all 'esoftalmo , al diabete ipofisario, alle lesioni dentarie, al ritardo dello sviluppo , alla ipercole terinemia , a] reperto delle cellule schiumose ricch e di colesterina. 1O) ~alattia di Gauch er: la tinta brunoocracea della nuca e delle mani , la :p~nguecola con aiuntivale g iallastra , i fenomeni emorragici (epi tassi, petecchie), l 'a ument o della cerasin a, la leucopenia spesso considerevole sono cara tt eri distintivi suffi cienti. 11) Malattia di Niemann-Pick: in quest'affe7.ion e, ch e compare nei p·i ccoli bimbi (fino 1

(1) I dati sul ricambio b asale, sulla puntura

del midollo e l 'elettrocardiogramma sono dovuti alla gran cle cortesia del chiarissin10 prof. Pi~cher­ le, clini r.o pediatra di Bologna, al quale, r1cono~ciuta la irr1portanza e singolarità ? el caso, a~­ ])iam o passat o il piccolo paz. per ch e potesse disporne a scopo didattico.

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ai 18 mesi) provocando un arresto di sviluppo, si osserva un ammassamento di lipoidi (fosfatidi, lecitina) nel reticolo endotelio di tutto il corpo. La pronta e rapida caohessia, l 'assenza del~e lesioni sc.heletriche del Cooley iper·m ettono il differenziamento. Si ricordi in fine che la splenomegalia di Gauch er e quella di Niemann-Pick hanno un carattere razziale perchè colpiscono quasi esclusivamente la razza israelitica. La diag nosi di m. di Coo]ey non riesce difficile quando sia noto il quadro clinico, il reperto radiologico dimostrativo e le i.fpotesi diagnostiche differenziali vengano accuratamente vagliate. D'altra parte riteniamo che la malattia non rappresenti un 'affezione così rara co·m e appare dalla scarsa casistica esistente. Pensando a] quadro clinico spesso mo·l to affine a quello del1'anemia di von Jaksch, alle lesioni ossee non costanti n el periodo iniziale, alla eventuaJità non infrequente che la malattia conduca a morte .p rima ch e il quadro clinico sia completo, .è lecito supporre ch e siano esistiti parecchi casi del genere non diagnosticati. Cosi noi abbiamo fatto ricoverare in questi giorni un altro soggetto di 5 anni in cui le prime indagini ematologiche e radiologiche ci inducono a porre questa diagnosi ed infine un caso simile, ancora non completamente studiato, ci è stato segna lato da un Collega della.· provincia. L'agente eziolog ico di questa malattia è ancora igr1oto e nessun fattore infettivo od ambientale sembra possa essere incriminato. Rimane il terreno costituzionale o meglio il carattere famigliare e di razza ;proprio della mal8ttia , quantun·que n el i1ostro caso il gentilizio, i collaterali e gli ascendenti appaiano del tutto indenni. Il Cooley interpreta il quadro come un 'anemia emolitica dovuta molto probabilmente ad t1n dife tto conger1ito del sistema emopoietico, mentre la estrema iperplasia midollare sarebbe responsabile delle lesioni ossee. A tale ipotesi si accostano altri AA. i quali , per avere constatato che le alterazioni sch eletrich e non sono patognomonich e della forma di Cooley ma si possono incontrare an ch e n el1'anemia emolitica costituzionale ed in quella a cellule falcate pure costituzionale e di razza , sostengono ch e l 'anemia eritroblastica si allinea fra le an emie e1nolitich e. D 'a ltra parte la manca11za total e o quasi della fragilità g lobulare e sovratutto il n essun , ·anta 5b ao·io arrecato dalla sple11ectomia, devono indurre a tener sospeso il giudizio. Il Wipple ch e 11a studiato in mod o n101to 1

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accurato tale questione anche dal punto di v1sta anatomo-patologico, scrive che il midollo ricorda sotto certi aspetti quello del I:anemia perniciosa; mentre esclude che le alterazioni ossee possano rappresentare una semplice reazione di adattamento all'iperplasia del midollo. Avendo dedicato una particolare attenzione alla distribuzione del pigmento, la cui quantità aumenta col progredire della malattia, fino a riprodurre quasi completamente il quadro della emocromatosi, egli è propenso ad ammettere ch e la malattia consista essenzialmente in una anormalità del metabolismo del pigmento ematico e del calcio, alla base della quale starebbe un terreno organico particolarmente predisposto da fattori famigliari e di razza. Sebbene nel caso che forma oggetto della presente nota ed in quello che stiamo studiando manchi completamente l'elemento famigliare, al punto in cui si trova l 'interessante questione, le vedute del Wipple basate sopra una rigorosa metodica ed una indagine approfondita ci sembrano le più pro5sime al vero. Ma poichè ]a nostra osservazione unica e puramente clinica non ci consente ora di trarre conclusioni perso11ali, per la novità dell'argomento e per l'interesse della malattia in quanto affezione propria dei po.poli mediterranei ci riserviamo di esporre in altro luogo e con maggiori particolari le ulteriori rice,r che da noi intraprese su questi malati. l\IASSC TNTO. Gli AA. riporta110 un 'osservazione di anemia grave infantile associata ad osteoporosi diffusa. La forma, ancora ignota presso di noi , è stata isolata di recente in America. dal quadro com.p lesso ·delle anemie infantili per opera del Cooley, ed osservata esclusivamente in figli di emi·grati italiani, greci e siriaci. BIBLIOGRAFIA.

(1) F. RAVEN~A. Anemia SJJlenomega~ica con fragilità globulare. Il 1'ommasi, 1911. (2) L. À. Kocn e B. ,SHAPIRO. Anemia eritroblasticu.. Rivisla clei casi riferiti, ecc. An1 . J our. Dis. Child, 1932. (3) G. H. WrPPLE e W. L. BuADFORD. Ane1?1ia razzi ale o famigli ar e dei bambini associata co n alt er azioni fondamentali del metabo~ismo osseo e del p igni en to . A111 . J ourn. D1s. of

Child , 1932. (4) D.

'flrfod ifi cazioni delle d~mensio;r_i del cuore n el cor so delle anemie gravi. The BALL.

Amer. Heart J ourn ., aprile 1931 (Ped iatria, 1931).


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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE CLI.~ICA DERMOSI ~"'lL()P..\"fl (.:A DELLA

R.

UNIVERSITÀ l>I ROMA

Direttore : Prof. P. L.

MoNA CELLI,

aiuto .

Nel descrivere una prima volta in questo giornale, successivamente in altre pubblicazioni (1) 1e caratteristich e dell 'endemia di Leishmaniosi cutanea delle coste abruzzesi io ponevo la questione se effettivamente la zona da me studiata dovesse essere considerata un focolaio , sia pure vasto , m a isolato, di bottone d 'Oriente. Dicevo come in base ad indagini fatte slll posto n elle zone colpite e in quelle finitime , in b ase ad inchieste es~cui te tra i colleghi dell 'Abruzzo , del ·Molise e dell e i\1arche, avrebbe potuto effettivam ente sembrare che la dermatosi fosse limitata ad una zona ben circoscritta. Tenendo però conto dell 'eguaglianza delle caratteristich~ climatiche e d'ambiente in genere tra le vallate teramane, rappresentanti la zona più specialmente colpita dall 'end emia e le regioni vicine, ìo concludevo dicendo come fosse probabile ch e l 'endemia abruzzese non costituisse che una zona di maggiore addensamento di un'affezione presente an ch e in altre zone del littorale adriatico dell 'Italia Centro-Aferidionale. Se questo poteva ~e mbrare int,1itivo per le regioni situate a Sud del Teramano (io stesso potei in fatti ben presto diagnosticare dei casi autoctoni per le provincie di Pescara , Chieti , Campobasso - il ch e faceva ammetter e ch e l 'endemia teramana attraverso questi ed altr i focolai tuttora inesplorati si co ntinuasse con quelli già descritti in Puglia ed i11 Lucania) più difficile n e sembrava la dimostrazione per Je r egioni situ ate a Nord. Non doveva tardare però anche p er queste la prova dell'esistenza del] a Leishmaniosi cutanea. Su di un focolai o di L eishmaniosi cutanea endemica in Abruzzo. Poli clinico , Sèz. Prat. , 1933. In . La Leishmaniosi cutan ea in. Italia. (À)ngresso d ella .Società per il Progresso d elle Scienze, Bari, 1933. In. Osservazioni e ricerche su l bottone d'oriente irt. Italia Centrale. Riforma Medica, 1934. In. /\/ote su l 'islopatologia della Leishmaniosi ciztanea. R. Accademia Medica di Roma, 1934. (1) M.

MoNACELLI.

Il caso ch e descrivo n elli1 presente n ota è il più settentrionale fra quelli da m e per ora osservati ed è certamente autoctono per la provincia di iF or1ì.

BosE!J1J1 1.

Il primo caso di Leishmaniosi cutanea autoctona nella provincia di Forli per il prof. dott. M.

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Si tratta di una donna di 75 anni, S. Virginia, r1ata a ~1Ieldola (Forlì) m a rl omiciliata d a oltre 6(} ~nn~ a Merc~to Saraceno (pure in provincia di f orli) e precisamente a Ciola, frazione di questo Comune, ad un 'altezza sul mare di 530 m etri. La localitfl di sta, in linea d 'aria , all 'incirca Km. 40 dalla cos ta adriatica; è costituita da un gruppo di poche case non lon tan e da un torrente. Nella casa ~lel~a . P.aziente n on vi sono cani ; ne h anno però 1 v1c1n1; nort sembra ch e ques ti cani siano amn1ala ti. Ogni casolare h a la sua stalla per i bovini. Vi sono 11ella stagion e cald a zanzare e fleb otomi. La pazie11te non si è mai mossa dal su o paese se si eccettuano due viaggi a Rom a, compiuti l 'uno 21 , l 'a ltro 10 an11i or sono; si r eca qualche volta al capoluogo del Comune, in ques ti ultimi anni p iuttosto r ar am ente d ata la tard a età. el dicembre 1932, cioè un anno prima che io ved essi la pazienle, questa si avvide di un b ottoncino r osso ch e era comparso al pomello sinistro. A n essuna cau sa apprezzabile, l) untura d 'insetto od altr o, era riferibile la comparsa della lesione. Qu est a, ch e provocava a intervalli un mod ico senso di bru ciore, andò lentamenle aurn enta11do di volume si110 a raggiungere in qualche mese all 'incirca le d imensioni attuali . La d on11a n el n1arzo si fece per la prima volta esarrtinare dal inedico locale ch e le prescrisse una pomata ; non ottenendosi con quest a alcun effetto, la paziente fu dallo st esso m edico indirizza La a un collega di Cesena ch e nel periodo aprile-gi11gno 1)raticò tre causticazioni (diat ermocoagulazioni ?) d ella lesione. Questa sembrava cicatrizzata, ma negli uJ timi ten1pi Ja paziente ha di nuovo avvprtito fastidio locale e la lesione h a ripreso ad aumentare di volume_ La paz. (fig. 1) ch e assicura di n on avere mai sofferto di malattie di sorta e di essersi sentita sempre ben e, anche dopo la comparsa d ella lesione cutanea in questione, presenta n el pomello sinistro una zona di arrossamento, quasi regolarmente circolare della grandezza approssimativa di un pezzo da due lire. Mentre alla periferia l 'arrossamento va sfumando verso l e parti sane, il centro della zona eritematosa è occupato da un 'infiltrazione n odular e, di forma ovalar e, col maggior asse disp os lo trasver salmente, d ell a ciimensione approssima tiva di un grosso fagiolo. L'infiltrato è di co11sisLenza duroelastica; in confronto d ella zona eritem a tosa circostante come s'è detto inte11samente arrossata, si presen ta di colorito m eno acceso e più tende11te al giallo bruno. La superficie è n el suo complesso leggermente convessa, non presenta ulcerazioni, assume però in alcuni punti un aspett o cicatriziale e p recisam ente si osserva una cica1rice lin eare che si diparte ò al m argine inferioreinterno della lesione, si spinge verso l 'alto, in cor risponden za del ceri tro dell 'infiltrato assume maggiori dimen sioni e prende l'aspetto di un infossa1nento rotondeggiante dal quale si dipartono verso la linea m edian a e ver so l 'esterno due brevi prolungainenti pure dall 'aspetto cicatriziale. Dal comportan1en to descr i lto della cicatrice la lesion e vien e ad essere irregolarment e divisa in tre parli . Nelle zone n on ciGa lriziali si osserva qualch e piccola sriu arna aderente, bian castra, a sede foll] colare.


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« IL POLlCLIKICO ))

Alla .di~scopia si. oss~rva . una completa scomparsa dell eritema periferico; in qt1esta zona permangono però visibili fini t elangeclasie; al centro ali 'esame diascopico si accentua la colorazione giallobruna già rilevata <lell 'infiltrato nodulare. Proseguendo nell 'esam e della paziente si nota · ad ~n ' at t~11ta indagine che tutta la gota sinistra, spe.c1e nel. tra lto compr~so tra la lesione già descritta e il m ascellare inferiore, è modi camente tumefat ta in confronto della got a destra pur non presentando altre rilevabili alterazioni obiettive. Nell a loggia sottomascellare sinistra si palpa una

FIG .

1.

linfoglandola della g·randezza di un grosso pisello, dura e indolente. Sospettata la natura leishmanioti ca della lesione si eseguirono alcuni strisci con materiale prelevato con un cu cchiaino tagliente dai margini del n odulo. Ali 'esame 111icroscopico degli strisci, color a ti col metodo del Giemsa, non si riuscì però, Jnalgr aclo lungh e e ripetute ricer ch e, a dimostrare la })resenza di Leishmanie. Procedetti allora a una biopsia; l 'esame jstologico del fram111ento di tes~u lo asportato detle il segu ente ri sultat o: In superficie la sezione presert ta la1nelle cornee aderenti o parzialmente distaccale; andar1do verso la profondità si incontra lo strato gr anuloso costituilo in alcuni punti tl a pi1'1 strati di cellule carich e di granuli di ch er atoialina , in altri punti da un solo strato delle stesse . L 'epidermide malpj gl1iana è ben e conservata, presenta scar si segni ('Jj ede111a e qualch e cellula .in degenerazion e idropi ca; qua e là rari eleme11ti a tipo linfociti co g1·a ti nella zona malpighiana. In numerose cellule dello s trato basale· è presente abbond ante pigmento. Il confine tra dern1a ed epid ermide decorre con 11na linea quasi retta senza presen za di papille e zaffi inlerpapillari; queste for1nazion i sono qua e

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lù soltanto appe11 a abbozzate. Con servati sono inYece i .follicoli ch e si presentai10 in uno stato di a ~teraz1one degenerativa con notevole ipercheratosi ~1a .

de!lo sbocco che delle parti più profonde· in sez10.n1 tr~sversali i follicoli si presentano c~me a1np1e cavità rotonde ripiene di sostanza cornea cl.isp?sta in str~ti con_cen.trici e limitate alla per1fer1a ?a pochi strati d1 cellule epiteliali con i caratteri rlelle comuni celhlie malpighiane e a r1ucleo appiattito trasversalme11te. Nella parte più alta del derina si nota un infiltrato cellulare non eccessivamente compatto; il connettivo è in parte conservato. ·L 'infiltrato è costituito da elementi cellulari di diverso tipo tra cui prevalgono però for1ne con grosso nucleo ovalare a cromatina diffu sa uniformem ente e protoplasma scarsamente tingibil~ , di forma irregolare, spesso con prolungamenti. La struttura del nucleo Yaria notevolmente ~ì che il nucleo stesso si presenta in alcune di queste cellule scarsamente colorato i11 altre invece la colorazione più intensa e la' sostanza nucleare mostra una strl1ttura più compatta. Altri elementi cellulari, pure in numero notevole, hanno nucleo più piccolo cii quello delle forn1e precedenti, rotondeg·giante, fortemente colorato in maniera 9mogenea, e scarso alone protoplasrr1atico. Caratteri analoghi, ma nucleo alq.uan Lo più grande, reniforme o di forma irtego] are, protoplasma un po' più abbondante presentano. altre forme cellulari che concorrono, in proporzione p er ò minore degli ele1nenti descritti più sopra, a formare l'infiltrato. Non si osservano cellule polinucleate. L 'infiltrat o cellulare è disposto in un r eticolo lasso a fibre sottili, debolmente colorate dall'eosina, fibre che sembrano in alcuni punli dipartirsi dalle cellule a nucleo grande e più fortemente colorato descritt e n el primo gruppo. Qua e là capillari modicamente dilatati e con endoteli rigonfi attraversano I 'infiltrato. Discenuendo verso il . derma più prof9ndo l 'infiltrazione cellulare diventa sempre più compatta fino ad essere costituita da un denso agglomerato cellulare in cui spiccano anche a piccolo ingranrlimento p;arti m en o e parti più intensamente colorate ; pure a piccolo ingrandimento è già possibile ri conoscere n ell 'infiltrato n11merose cellule gig·anti. Le zo11e dell 'infilLrato più in1ensa111e11te colorate si presentano. ad un esam e a maggiore ingran<limento, costituite in gran prevalenza da cellule Jinfocitoidi a cui si uniscono in scarso numero cellule epitelioidi. Queste invece prevalgono o aòrlirittura costituiscono l 'unico tipo cellulare nella zona chiara a cui sì è nccennato più sopra, zone che ven gono ad essere circoscritte e racchiuse da una specie di r eticolo a grosse maglie, maglie formate dall 'infiltrato linfoci toiò e. Si vengono così a costituire formazioni nodulari la cui parte periferica, cos tituita dal n1antello delle rellule a nucleo fortemen1e colorato è comune a più n oduli vicini, l~ parte centrale, chiara, epite* !ioide è propria per ogni nodulo. :È in questa zona centrale d e: ·. singoli n oduli che si osservano in 11umero cli una o più le cellule giganti. Queste hanno i comuni caratteri del tipo Langhans; i 11uclei son o Yoluminosi . scarsfl mente b asofili, disposti alla periferia, il loro nun1 ero varia òa 5-6 a 10-12 per ogni cellula, il proloJJlas:in a in alcuni elementi corne vacuolare, P. n ettam ente acidofilo.


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SEZIONE PRATI CA

Intorno all e numerose cis ti cornee di origine follicolare l 'infil lrato con serva anche i11 profondità i caratteri descri lli in superficie, sì ch e l 'infiltrato di tipo lubercoloide viene a trovarsi sempre diviso dall 'epidermide e dai suoi a1111essi (rappresentati dai soli follicoli 1nancando ogni accenno a forma1ioni gla11dolari) dall 'interposizion e di una ban.cla d 'infiltr:ito con i caratteri di iperplasia specialmente isliocitaria co1ne è detto più sopra. E precisamente in vicinanza di una cisti follicol are, in alcune celll1 le a J1ucleo piuttosto g·rar1cle, di forma irregolare, uniformemente basofilo , a proloplas111a

Con grande probab-ililà se la n la lala fosse stata esaminata :.iualch e mese più tardi non solo gli strisci avr0b~)e ro dato ri ultato negativo ma anche nelle sezioni sarebbe ril1scita impossibil e la dimostrazion e del parassita. In un mio lavoro su la jstopatologia della Leishmaniosi cutanea io 110 potuto confermare, in base a 19 casi potuti studiare istologicamente , quanto per la Leis.hn1aniosi sperimentale scrissero Kyrle e Reen stierna e cioè la progressiva diminuzione dei j)arassiti sino alla completa scomparsa n elle lesioni ch e datino da qualche te1n po. E precisamente le Lei .. l11rtan ie, n un1erosissi1ne nelle lesioni r ecenti jn cui le modificazioni i ~ Lopa t ol og·i cb e sono specialmente caratterizzate da una iperplasia delle cellule del sistema r eticolo-i tiocitario, divenO'o no sempre ·r1-i ù ~car e man mano ch e il te:suto si organizza in una reazion e di tipo tubercoloide. Soltanto in pochi casi, e quello desc1itto n ella presente nota ·è trr1 questi , mi è stato possibile osservare 11r1a struttura tuber colo iùe de11 'infiltrato con C'ellule giganti e contemporanea p resenza di Lei 11manie: queste ù1time J)erò sempre in carso nurnero e jn zon e di tessuto non presen tanti struttura tubercoloide. In sisto su questo fatto per dimostrare come sia talvolta diflicile la diag nosi della natura leishmaniotica di una lesLone cutanea . E questo ta11to più quando si tratti di casi oRservati in regioni n elle quali è ancora da dimostrare l'esistenza locale della Leishmaniosi, casi n ei q11ali, naturalmente, la diagnosi per avere valore probativo deve riposare s u la di111 ostrazione indubbia del parassita. Cosi era nel no tro caso , osservato in una provi11cia in cui sin qui nor1 si era mai sospettata l 'esistenza çii Leishm ani osi cutanea autoctona e situata notevolmet1te più a Nord delle zone ritenute colpite da questa affezione (sino all'inizio delle mie ricerch e sul censo l_a provincia più settentrionale in cui erano stati illustrati casi di Leishmani'osi cutanea era quella di Camp-o basso - un caso a Bonefro [Pansini J e un caso a Colli al ' rolturno [ Auricchio J ). Va qui però ricordato utt caso di Leishn1aniosi cutanea osservato da ~1antovani a Ravenna e pub·blicato i.n cc Pathologica n nel 191 5 (1); l 'osservazione di Mantovani riguarda un ortolano di 66 anni, mai allontanatosi da Ravenna e che attendendo f;Calzo al suo lavoro si ferì alla r egione plantare destra. Nel volgere di alcuni mesi si formò in_ situ una vasta ulcera1

FIG.

2.

scarsante11Le colora to, di Iorma poligon ale e dal quale sembrano partirsi prolungamenti, ch e si osserva la presenza di Leishm a11ie (v. fig. 2). I parassiti sono scarsi; ìe poche cellule parassitale non ne contengono in genere ch e 6 o 7. Pure essendo nettamente riconoscibiJ e, a forte ingrandim ento, il sistema nucleare dei singoli parassiti, questi per la insufficiente colorabilità almeno di alcuni esemplari, per lo scarso numero con_ cui sono cont enuti nelle cellule (si è abituati in altri casi a vedere per gli istiociti assolutamente stipati di Leishmanie) danno l 'i1npressione di essere in sofferenza. Mancano tipiche cellule di ~Tright. Con le colorazioni per il connetlivo, per l'elastica e per le fibrill e argentofile si osservano caratteristiche alterazio11i, analoghe a quelle già da me descritte i11' numerosi altri c'asi di Leisl1maniosi cutanea, alterazioni su le quali non è qui il caso di intralle. r1e rs1.

La dimostrazione nelle sezioni de11e rare Leishmanie venne a conferrrLare ]a diagnosi sospettata clinicamente di bottone d 'oriente.

1

La L eishma1iiosi cutanea a Ravenna. Pathologica, VII, 1915. (1) M.

MANTOVAN I.


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IL POLI CLINI CO

zion e che progressivan1ente este11dendosi fini con l 'occupar e t utta la r egione }Jlantare e parte della dorsale; il forLdo : lell 'ulcerazione era vege tante e papi1lom a toso. La descrizione della lesion e e una fotografia della stessa annessa al lavoro , fanno dubitare ch e possa trattarsi di una Leishmaniosi del tipo del comt1ne bottone ,d 'Oriente; clirlicamente la lesion e fa ·piuttosto pensare ai cosi detti micetomi del piede; la ·dimostrata presen za di Leishmanie n el secreto d ell:ulcer a porta però ad ammettere ch e si ab.bia a ch e far e con una forma di Leishmaniosi da ravvicinar e pit1ttosto a quelle di tipo sud• americano . Questo sar eb·b e confermato "3.n·ch e dal decorso della lesion e; malgrado inten se cu re fi sich e, applicazion e <li caustici , ecc., fu necessario infin e addivenire all 'amputazion e del piede. Evident em ente il caso di Mantovani , ai1ch e per lo speciale modo di inizio della lesione, va con siderato a sè e non può esser e· preso a prova dell 'esistenza della Leishm.a niosi autoctona in Rornagna. Il n ostro caso n on si discosta invece da quello ·ch e è il tipo clinico della Leishmaniosi cu1an ea dell 'Italia Cen trale e con la su a origin e certamente a utoctona sta a provare la presen za anch e in provincia di !F orlì del serbatoio di virus e dell 'insetto t r asmettitore. Ricer ch e su ccessive sar anno svolte a studiare an ch e in q uesta zona l 'effettiva diffusione d ell a Leishm aniosi cutan ea, malattia ch e orm ai siamo autorizzati a con siderare come end en1ica ~ n g ran par te del nostro Paese. RIASSUNTO. Descrizione clinica ed istopatologica di un caso di Leishmaniosi cutanea certamente autoctono per la provincia di 1F orlì. Il caso deRcritto è il p iù settentrionale t r a quelli finora studiati dall 'A. ed è una nuova prova dell 'esisten za endemica del bottone d'Oriente in g ra n parte della P e nisola. 1

Pubblicazione Indispensabile a tutti medici pratici: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI

dell ,J, R. Univer sità e d egli Osp edali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica • con prefazione del prof. ACOSTINO CARDUCCI

Medièo-primario e v. direttore sanitario del Policlinico Umberto I , i n Roma Vol lll1lle di pagg. VIII-845, nitida:.nente s tampai o. s u ca rta sem ipatinata ed art isticamente !rilegato iri p1 en a t ela, con iscrizioni sul pi a no e sul d orso. Prezzo L. 7 8, più le spese postali di s r edizione. N. B . - A i nostri abbonati che n e fa cciano richiesta aoa oltre il 30 Oiugno 1934, qu<•sto inleressantissimo libro è conc c>ss~ quale P.REMIO SEMICRATUITO per sole L. 5 5 1·n porto fra·nco. Tnviare Vaglia all'edit 0 re T.TT TGT P0 7.7.T ~tal e Succu r ~ ale d iciotto. HO)t .\ .

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NOTE DI TECNICA. OSPEDALE l l'IFAN'flLE BAMBINO GESÙ

IN

ROMA

SEZIONE CHIRURGICA. Primario.: Prof. A. L. BoNANOME.

Su un artifizio di tecnica per l'estrazione degli aghi ritenuti in alcune parti del corpo. Dott. EMANUELE ScAvo, assistente. Ch e l 'estrazione di corpi estranei ritenuti nelle parti molli costituisca un intervento a volte indaginoso, anche .per chirurgi provetti, è cosa ormai da tutti risaputa. Io stesso ho visto valorosi colleghi costr etti a rinunciare al1'estrazion e di frammenti di ago dopo ampie incisioni e lunghe ricerche e dopo avere escogitato molti espedienti, non escluso quello del1'elettrocala mita. Ciò mi spinge a divulgare un piccolo artifizio di tecnica r he io ho usato molte volte, con ~uccesso , dura nte il mio servizio al Pronto Soccorso del Policlinico lJmb~rto I e di cui ho tratto lo spunto da una comunicazione del prof. Taddei (Congr. It. Chirurgia, 1930). Egli dice, rifer e11dotii ad altra sua nota in argomento (M ed. Prat . , n. 12, anno 1928) : « nei casi n ei quali la ricerca sia riuscita inutile, conviene introdurre n ella ferita un piccolo corpo metallico di form a ben nota con una orientazione ben e ~tabilita, a una profondità pure bene calcolata, zaffare la ferita , medicarla con baa:r za sterile , fasciarla e ripeter e la ricer ca radiolog ica (radioscopica o m eg lio r adiografica) possibilmente in due i)ose ortogonali e quindi sui nuovi dati ottenuti con riferimento al corpo m etalli co in tr odotto , completar e l 'opera• z1on e ». Io seguo il consiglio del prof. Taddei , ma a tessuti integri; cioè, fisso i punti di repere prima di praticar e I 'incisione. Ecco come mi r egolo io, sin dal 1930: Di posto il soggetto sul! 'iposcopio in maniera ch e il ragg io normale cada sul corpo estr an eo (onde evitare ingrandime nti e deformazioni di esso) e raggiunta la visione più chiara possibile, infiggo un lungo ago, in direzione normale al magg ior asse ,i ell 'ago ritenuto , procurando con adatte n1anovre di far] o passare a ridosso di esso e presso a poco nel suo punto di mezzo. Sem pr e sotto controllo radioscopico, intro.d uco poi ll n altro ago che incroci quello pr ecedentemente infisso in un piano immediatamente sottostante a c1uel1o su cui riposa I 'ago ritenuto e in maniera ch P questo r esti compre-


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SEZIONE PRATICA

so 11ell 'angolo che guarda g li strati superficiali. Trasportato il malato sul tavolo operatorio, quindi nelle migliori condizioni per una asepsi rigorosa, pratico un 'incisione lungo la retta che unisce gli aghi da me infissi. L 'am1piezza dell 'incisione, viene regolata dalla nozione della profondità da raggiungere che risulta, con buo11a approssimazione, della lunghezza delle infissioni. È ovvio che non occorrono prolung·ate ricer che per ritrovare l 'ago nell 'an golo deli111itato dai due infissi. Con tale espediente l 'estrazione di corpi estran ei diventa un intervento semplice, che si compie rapidamente in anestesia locale, col quale si evitano maltrattamenti dei tessuti e si ottiene fa cilmente una guarigione per prima. La sola ricerca radioscopica può essere suffi ciente per corpi molto opachi (aghi, proiettili). Alcune volte :però in un primo esam e radioscopico non è possibile individuare il corpo estraneo, in tali casi, ·basta eseguire una radiografia e notare il rapporto con punti di repere fissi (apofisi, creste ossee) perchè in una seconda visione radioscopica si riesca ad identificarlo. Per evitare un opaca.m ento delle immagini è bene disinfettare la cute con solo alcool proscrivendo l'uso della tintura di iodio. In ogni modo sarà sempre utile fissare in un radiogramma l 'immagine dello schermo. Quello che è sopratutto importante da raccomandare è che la radiografia venga eseguita nella stessa posizion~ e proiezione della radioscopia; vale a dire che, .p er esempio, se il maJ,ato è in posizione prona e il cor.po estraneo nella massa dei muscoli sottospinosi per eseguire la radiog rafia non si deve spostare n è il malato nè il tubo, ma sostituire sen z'altro all o schermo la pellicola. Può avvenire che per la posizione tutta particolare del c. e., o per incidenze oblique dei raggi che si rendano indispen sabili per eliminare sovrapposizioni ossee, l 'i.mmagine radioscopica non coincida con la posizione r eale del c . e. e si abbia- rperci<) I 'illusione di rasentarlo pur essendone effettivamente lontani . In questi casi sarà bene, praticata l'infissione di un primo ago nel punto corrispondente all 'immag ine radioscopica, fissare con radiogrammi in pose ortogonali, ·eseguiti con raggi normali a.J c. e., i rapporti che si· sono stabiliti tra questo e l 'ago infisso e regolarsi su essi per correggere, a lme.n o approssimativamente, l'errore di proiezione infiggendo un a!tro ago e controllando ancora radiogra ficamente. Tre tentativi sono in genere sufficienti per centrare il corpo. Una volta piazzato il primo ago l'infissione del secondo non presenta particolari diffi coltà.

Questa tecnica ha sull 'estrazione so tto controllo radioscopico, il va·n taggio di permettere al chirurgo di operare in condizioni di luce e di asepsi ch e sono di realizzazione più teorica che pratica in un gabinetto radiolog ico e di adattarsi anche a regioni ricch e di .a dipe e di muscoli (coscie, natica). Certamente l 'acume e l 'iniziativa dei vari chirurgi avranno ideato altri artifici e ciò specialmente nei tempi in cui non esisteva il sussidio radiologico e durante il periodo bellico·. l o ricorderò quello, n1olto pratico, escogitato da Scollo (Pol., Sez. Prat., 1932, n . 31). Egli per gli aghi inclusi nella natica pratica cc attorno al foro di penetrazione dell 'ago, sin dal principio, in anestesia locale, una incisione a losanga e asporta di colpo un cuneo di pelle e di grasso sino all 'aponeurosi sottostante in maniera che l 'ago resti compreso nel pezzo di tessuto asportato ». È questo senza dubbio un metodo di una semplicità insuperabile , ma è empre un m etodo d~ fortun a. I\1olte volte il piccolo atto operativo si compirà con cc soddisfazione del medico e del cliente )) , ma non sarà così in quei casi in cui l 'ago si sarà approfondito nello spessore dei m . m. glutei ed il paziente (o peggio la paziente) si sarà visto sottaporre inutilmente all 'asportazion~, sia pur limitata, di un lembo di cute. E indubbio che molto spesso gli aghi si arrestano ul piano aponeurotico, ma è pur vero che a volte penetrano nella: massa dei m. m. g lutei: Io stesso ebbi occasione, in questo ospe dale, d1 estrarne uno quasi a ridosso della squama dell 'ileo. In casi simili, non potendo escidere anche un-3. po rzione dei glutei si incorre nel grave inconveniente di dover comin ciare le ricerche dopo avere aperto una vasta breccia· cutanea. L'escissione a losanga, infatti , per quanto limitata , dovrà sempre essere notevole se deve comprendere un ago sul cui orientamento il chirurgo non ha nessun ragguaglio. Ritengo pertanto che il metodo di Scollo, ch e h a i notevoli vantaggi della semplicità, possa riuscire molto utile solo nei casi in cui l 'infissione sia assolutamente r ecente e non siano state fatte manovre di palrpazione che abbiano potuto mutare la direzione dell'ago, o qua11do ci si trovi in un centro molto. distan~e da un gabinetto radiolo·g ico; ma ove si.a possibile av13re a disposizione lln m.o desto apparecchio , penso che valga la pena di tentare una localizzazione esatta col metodo sopra esp-0sto, che, pur essendo scevro da pericoli , offre la sicurezza quasi assoluta di raggit1ngere lo scopo con sollecitudine e senza gravi diffi coltà. 1

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Ron1a, novembr e 1933-XII .


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cc TL POLICLlNICO ))

RlASSUNTO.

L' A. espone un a ccorgi111ento di tecnica per l'estrazione di corpi estranei da alcune parti del cor po (mano, coscia, natica). Tale artifizio con siste essenzialmente nella delin1itazione , eseguita a mezzo dell'infissione di due lunghi aghi n ella profondità d ei tess,u tit e sotto i] controllo radiologico, di un 'area Lriangolare, a base esterna , entro cui viene a trovarsi il corpo estraneo.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La poliomielite anteriore acuta: venticinque anni di studio. (G. A. ALFr\ NO. La Sèni a,na le 1934).

m edica, 5 ap·r i-

L ' A., che è p rofessor e 011or ario di i)ediatria a Buenos Aire.s, fa anzitutto Ja s lor1.n ,,et.a iualattia, così come essa ap1)arve in Argentina nel 1909, sotto form.a di picco la epidemja : ricorda èon ·compiacimento il contributo prop rio e della propria Scuola al riconoscimento di essa e alla sua 1de11Lif:caz io11.,3 co c1 la cosidetta p·a ralisi infantile spor a dica, e rievoca · con mano felice le varie fasi attraverso cui si è giunti alle attuali conoscenze sulla malattia. Molto di quanto era stato intuito dai clinici è stato poi dimostrato dag li esperimer1ti, in gran parte per m e rito di ·F lexner. Due fatti si sono potuti :.;tab ilire i quali hanno grande importanza riguardo al modo di infezione : 1) la ma,lattia si manifesta come una forma particolare di infezione d ella via respirato-ria superiore; 2) anch e nella 1r1e,desima epiden1ia , i vari casi presentano una gran varietà in qua11to a gravità dei sintomi e d elle lesioni. Oggi si t ende ad a mmettere ch e il numero di b ambini che soffre d ella forma attenuata della infezion e sia di gran lunga maggiore di quello d ei bambini attaccati Llalla forma netta·m ente paralitica. Questo ultimo dato può essere considerato come favorevole , in quanto tende a res tringere Ja i)r op·a g·a1ione d elle forme p iù gravi , conferendo nel18 st e so t e1npo una sufficiente immunità: infatti anch e il siero di convalescenti di questa fo r1n a lieve protegge la scimmia co ntro la inoculazion e virulenta. Dal punto di vista immunitario le ricer che sperimentali l1an110 dim ostr ato la possibi1it.à di imn1unizzare la scimmia m ediante l 'iniezione di si er o di altre scimmie o di uomini g uariti , an ch e dopo la jnoculazione virulenta , purch è l 'iniezione in1munizzante sia fatta prima del1'a.pparizione d ei sintom i. Inol tre si è visto ch e il siero di convalescenti può e er citare la sua azio11 e protettrice non so1

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lo se iniettato n ello spazio subaracnoidea n1a anch e se immesso n el to)rrcnte circolat'0rio. F~ in b·a se a tali esp~rimenti che Netter pe r ·p.r 1mo n el 1911 tentò il trattamento sieroterapico della poliomielite, il quale non è riuscito però ancora a d affer1r1a~~ì come meriterebbe, per quanto non implichi alcun serio pericolo e sia l'unico ch e abbia1 dato, almeno finora, d ei risultati indiscutibili. Anche il sier o di adulto norn1ale pare abbia dato d ei b·uo11i ris1.iltati , e molti AA. lo hanno usa to in ir1ancanza di siero di con va]escflnti: l 'azione 11eutralizzante di tale siero di adulti n ormali sarebbe dovuta al fatto che l 'adulto è so ttoposto costantemente, secondo Aycock. , ad un processo di << immunizzazione subclinica )> ch e passa inavvertito , analogamente a ·quanto avviene per la difte rite e per la scarlattina . Le osservazio11i fatte durante le e1)id emie di questi ultimi anni sono state, in ge11er e, favorevoli alla sieroterapia: si è potuto infatti constatare che il siero di convalescenti, speci.almente se hanno da poco superato Ja m alattia , è di r eale efficacia nelle forn1 e gravi. In mancanza di esso, si può usare quello di persone sane che convivono con gli infern1i o quell o di adulti che abbiano vissuto in luoghi dove vi siano state epidemie di poliomielite. Ilaspi consiglia il siero d ella madre. Nell 'ul· tima epidemia in Danimarca il siero di co11· valescenti ha impedito lo sviluppo della paralisi quando fu a1)plicato precocemente : il nl1mero dei casi curati in tempo aumenta semp1 e .più perch è i medici praLici, in t empo dj epidemia., hanno in1parato a riconoscere Ja malattia a llo st a dio i1r eparalitico. On altro punto importante del prpblema è quello della cura quando sia superato il p eriodo acuto della malattia: infatti se questa è raramente çausa di rr1orte lascia però n ella m aggioran za dei casi una invalidità più o meno gr ande per l e paralisi ed atrofie muscolari cl1e essa determina. È questo un aspetto sociale d ella poliomielite ch e non deve essere trascurato , ma ch e interessa più il chirurgo il quale deve preoccuparsi della correzione e della ·prevenzione dei disturbi funzionali e d elle posizioni viziose consegue nti alle paralisi. Per quanto riguarda la fisioterapia delle paralisi , l 'A. ricorda come la elettroterapia e il massaggio che si praticavano nei primi anni di apparizione d ella poliomielite siano ora stati sostituiti da metodi più 1noderni come qu ello di Bordier, il quale combina la radio tera pia midoll are con la diate rmia . In questi ultimi anni è stato preconizzato un nuovo m etodo di cura m ediante bag ni caldi di acqua di mare, semplice o irra diata, che pare abbia dato blIOni ris ultati . È prob·a bile ch e da tutti codesti metodi si possano ottenere risultati favorevoli n ei vari cas i: in n ess una malattia c'ome in questa vale 11 JJrin c ip io de]J 'ecclet ticismo tera-


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peutico. Ciascun caso deve essere oggetto di studio speciale, e se si usano con intelligenza e successivamente i vari metodi si possono ottenere risultati favorevoli anche nel periodo detto impropriamente cc delle paralisi definitive ». Una grande importanza ha anche il problema del trattaniento preventivo. Riconosciuta la scarsa o addirittura nulla efficacia dei m ezzi usati per l 'antisepsi delle vie aeree superiori, gli studi speri1ne11tali ed epidemiologici si sono volti a tentare la sieroprofilassi della malattia. A ciò è dedicato l 'ultimo lavoro di Flexner. Nella epidemia di Ne\v York del 1930, data la limitazione del quantitativo di siero di convalescente dispo,n ibile , 1FJexner con sigliò l 'u so di sangue di adulto norr11ale , possibiJment e dei genitori del soggetto. 11 metodo consisteva 11ella ir1iezion e intran1uscolare di 30 cc. di sangue non coagulato : varie migliaia di bambini furono così trattati e si vide in questi una proporzione minore di casi di poliomielite che in quelli non trattati . Si com·prende Ja difficoltà cl1e si in con tra 11el giudicare di questi risultati : ad ogni modo , trattandosi di un m.etodo facile ed innocuo esso dovrebbe essere tentato , quando si manifestasse qualche forte epidemia. Certo si è che , data la diffusione e la gravità della nu~ ­ latlia , vale b ene la pena di insistere sull 'argon1 ento e portare su di esso al più presto la inaggiore luce possibile. G. LA CAVA.

Ritlessioni sullo stato attuale della pro· filassi della malattia di Heine-Médin. lVIAURIQUAND , .J. DE cHA1N:~E e P. SÉDALr~IAN. Joarn . de Nléd . d'e IJyon. 20 febbraio l 93r! ). Lo studio epidemiologico delT,a poliomielite dimostra l 'esistenza <li. un contagio interumano diretto mediante il tram•i te delle gocc ioline di Flugge, indiretto mediante il tramite di oggetti o di latte contaminato. Ma esistono anche delle forti presunzioni in favore di un ,etiologia idrica. Lo studio clinico dimiJ stra cl1e queste due dottrine possono sostener si . Lo studio sperimentale mette in evidenza la virulenza delle particelle salivari. Esso porta altresì degli argomenti in favore dell 'origine digestiva del morbo di Heine-Médi11. Gli AA. in due casi umani hanno dimostrato l 'esistenza di lesioni intestinali in corrispondenza del ·p lesso di Meissner , mentre n elle scimmie inoculate per via peritoneale le lesioni risiedevano n el plesso ipogastrico. L' epidemiolo·g ia dimostra ch e la poliomie1ite lascia una immunità, che comincia verso il dodicesimo giorno di malattia e dura tutta la vita. Questa immunità è acquisita anche dai normali ch e ha nno soggiornato in am-

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SEZIONE PRATICA

biente infetto. È stato p·erta11to utilizzato il siero dei convalescenti a titolo terapeutico ed eventual mente a titolo preventivo. Il prin10 uso non è stato contestato, mentre discutibile è il secondo. Non si sa in effetti mai quando si verifica la co11taminazione. Ora, il siero protegge solo per tre settimane. Inoltre la raccolta del .siero di convalescenti è diffic~le. ed :l funziona~ento dei centri di approvv1g1onamento del siero ·è molto delicato per tutti i problemi tecnici che ad esso si riferiscon o. Gli AA. riportano infine le conclusioni del Congresso Internazionale di Igiene dell 'infanzi.a , tenutosi nel settembre scorso a Lussemburgo circa la. profilassi de lla poliomielite: . ~) ~ b·a se ~ella lotta contro la poliomielite. e l 1ntroduz1~ne della denuncia obbligatoria. dell~ malattia , compresi i casi sporadici negli Stati ;}ove essa ancora non esiste. 2) In ragione dei· 1tumerosi problemi ch e la profilassi della poliomielite solleva ancor a attualmente e che rendono la lotta contro questa malattia particolarmente difficile, si raccomanda che l 'organizzazione di questa lotta sia affidata, in caso di epidemia, ad un ervizio medico pa,r ticolarmente creato a questo scopo, diretto da un ine dico competente, ch e e laborerà le misure da prendere e n e dirigerà l'applicazione. Egli centralizzerà le esperienze fatte nel corso dell'epidemia ai tìni della loro utilizzazione scientifica ulteriore . Egli potrà farsi coadiu·vare da medici competenti che si metteranno a disposizione del corpo m edico per aiutarlo nella identificazion e e nel trattamento come pure nell'organizzazione eventuale della sieroprofilassi . 3) La prima rr1isura da prendere è l'identificazione precoce e l 'isolamento in tutti i casi anche delle forme ab-0rtive nelle migliori condizioni possibili. Si sorveglierà la disinfezione d elle :JbitaiZioni, degli oggetti persona1i e deg·l i escrementi. 4) Si prenderanno tutte ]e misure necessarie per evitare la propagazione d ella malattia con l 'acqtia, il latte e g li alimenti , sorveg liando fra l 'altro con speciale attenzione il commercio delle derrate alimentari. 5) Di fronte al f.atto che , 11elle epidemie , I 'infezione sembra estendersi alla maggior p,a rte della po·p olazione, senza ch e si abbiano mezzi sufficientemente efficaci per arrestare il suo .:liffondersi, si ra ccomanda , per prevenire la malattia, di studiare la sieroprofilassi speci fica sotto una delle form e ch e lo stato attuale della scienza mette a nostra disposizior1e. È desiderabile che degli stocks importanti di siero di convalescenti ed eventualmente di altri sieri specifici siano costituiti sin da ora in certi centri convenientemente attrezzati per questo compito. 6) I portatori di germi sono, seco,n do la maggior parte degli AA. , molto numerosi n elle r eg ioni contaminate e possono, allo stato 1

1


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attuale della nostra soienza, essere considerati come una importante sorgente di infezione. Alcune misure si impongono ·per ostacolare l 'estensio11e dell 'epidemia i1ella misura possibile. Si proibiranno specialmente gli assernbramenti di ogni sorta che potrebbero portare il contatto di persone provenienti da altre regioni CO'n gli abitanti della regione contaminata (fiere e riunioni si1rr1ili). Si proibirà di stabilire nel distretto invaso dall'epidemia dei campi e delle colonie di vacanza per i bambini . Bisognerà regolare nello stesso senso le popolazioni 11omadi. 7) Infine, per ciò che riguarda !a chiusura di teatri.l cinema, scuole, ambulatori ecc. non è possibile stabilire delle direttive uniformi; converrà regolar.si secondo le condizioni speciali :p1roprie ad ogni epidemia, ispirandosi alle condizioni generali enumerate nei paragrafi precedenti . C. ToscANo. 1

Sindrome infundibulo-tuberina pseudo-ipo· fisaria. •

I.

LHERMITrE e

Pa.

PA!JN IEZ.

Presse Nléd ., 21

a1p rile 193-1). Dati i rapporti anatomici e fisiologici ch e legano la ghiandola pituitaria al sistema vegetativo ipotalamico, la discrimi11azione fra i disturbi prodotti dalle lesioni ipofisarie e quelli dovuti ai processi morbosi infundibulo-ip,ofisari costituisce un problema attualmente al1' o·r dine del giorno. Gli AA. riportano il caso di una donna di 42 anni, che fu affetta nell'infanzia da poliomielite e da una encefalite di natura indeterminata, forse legata allo stesso virus poliomielitico, e che a 40 anni fu colpita da paralisi facciale con emiplegia crociata (sindrome di Miller-Gubler dissociata e regressiva) seguìta dopo due anni da una sindrome diabetica (poliuria, polidipsia, glicosuria e iperglic~mia), un aumento della obesità di cui era affetta dal1'infanzia, disturbi delle regole, crisi epilettiche fruste, restringimento del campo visivo particolarmente nella zona temporale, torpore cerebrale, ipersonnia. Si pensò ad una sindrome ipofisaria ~an to più che la radiografia sembrava mettere in evidenza un allargamento della sella . Unai apoplessia quasi fulminante permise pooo dopo l 'esame anatomico che mise in evidenza la perfetta integrità dell 'ipofisi e della sella, mentre i centri ipotalamici apparivano molto grossolanamente alterati da un processo infettivo. All'esame istologico la, regione infundibulopeduncolare appariva sede di un processo reattivo di tipo jnfiammatorio. Le lesio·n i , profonda mente marcate nella sostanza grigia, facevano quasi completamente difetto nella1 sostanza bianca . Le lesioni più importanti e più car atteristiche interessava110 i nuclei infundi-

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NUl\i.

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bulo-tuberi11i e 50ttotalamici. Do1ninavano le lesioni del r1ucleo paraventricolar-e, mentre i nuclei propri del 1.uber, i nuclei sopra-ottici e sopra-chiasmatici presentavano alterazioni meno considerevoli. Profondamente alterato era anche il locus niger. In contrasto con le alterazio·n i della sosta11za grigia, dell 'infundibulum e del locus niger, e dei nuclei che abbondano in questa re,gione, erano conservati gli a ltri centri cellulari, eccetto il nucleo del terzo paio. Si tratta evidentemente di una encefalite che per la sua topografia si avvicina strettamente alla encefalite epidemica se non si identifica con essa. L 'alterazione oculo-motrice era relativamente discreta, ma il fatto non è raro nel1'encefalite epidemica. Il confronto dei risultati istopatol~~ci con i dati clinici è molto ricco di insegnamenti. Esso mette in evidenza da una parte una sindrome fatta di elementi ancora ieri misteriosi nel loro determinismo: sonno forzato, poliuria, l)Olidipsia, iperglicemia, glicosuria, obesità, dismemorrea; dall'altra parte delle lesioni a tipo infettivo e degenerativo con sede prevalente nella regione ipota1lamica ed estendentisi nella calotta mesooefalica. Le manifestazioni osservate nella malata possono tutte, senza eccezione, trovare la loro origine non in alterazioni dell'ipofisi, ma in una lesione cerebrale a sede nella regione ventrale del ventricolo medio. Cosicchè numerose sindromi fino a ieri ricorp.erte con l 'etichetta i.po·fisaria, devono ca m-. biare denominazione ed essere chiamate più giustan1ente: sindromi ipotalamiche o infundibulo-tuberine. Gli AA. · mettono ancora in evidenza che nel loro soggetto il nucleo J)a,r aventricolare appariva grossolanamente alterato, fatto che appoggia la tesi secondo la quale il nucleo paraventricolare sarebbe uno dei punti più sensibili del dispositivo regolatore del metabolismo dei glucidi. C. ToscANO.

La liquidografi.a nell'uomo. Tentativi di encefalografia con il thorotrast per inie· zione sottoccipitale. (A. RAnov1c1 e O.

l\ilELLER

Presse J\11 éd. , 27

gennaio 1934). La ventriculografia, l 'e11cefalografia gasso~~ e l 'enoefalografia arteriosa sono i tr~ n1~to d~ a disposizione del radio~o~o per arr1c~h1re I dati quasi sempre negat1VI della. semplice radiografia cranica. Ma queste 1ecn1che .non pos: sono essere considerate come metodi perfetti di encefalog rafia. . . . Gli AA . da più di un anno hanno in1z1at~ delle ricerche sperimentali per opacizzare ai raggi X il liquido cefalo-l'achidiano, convinti che l'avvenire della encefalo·g rafia debba trovarsi in questa direzione, dato che l'~mmens.a cavità anfrattuosa ve11trico lo-aracnoidea , d1-


(A:-lN O ~LI , :\'Ul\I .

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SEZIONE PRATICA

venuta visibile .' lllo schermo, n1ette in evidenza la forma inalterata del 11evrasse e delle sue cavità. Hanno scelto come sosta nza di contrasto il thorium colloidale, di cui hanno saggiato la tolleranza in esperimenti preliminari sugli animali. L 'iniezione sottoccipitale di 5-12 cc. di thoriu111 colloidale, messo in commercio sotto il nome di thorotrast, era in genere ben tolJerato dag li animali di esperimento (coniglio, cane, gatto, scimmia) ed i risultati radiografici sono stati molto incoraggianti. È l 'jnfluenza tardi va del thorotrast che costituisce ancora l ' inconveniente della liquidografia . Introdotta negli spazi sub-aracnoidei, questa sosta.n za rimane in situ per lungo tempo, parecchi mesi e, co·m e avviene per il fe.gato, non conosciamo abbastanza la sua sorte definitiva . Il lungo soggiorno della sostarL;~a alla superficie del nevrasse provoca. una rea1ione m eningea asettica con mobilizzazione deg li elementi istiocitari destinati aLi immagazzinare i corpi estranei . Nulla però denota un 'alterazione dei centri neryosi. Senza dubbio le condizioni fisiologich e intra-craniche nell'uomo non sono sovrapponibili a quelle d egli animali sperim entati. Vi è in primo luogo urta grande differenza nella quantità del Jiquido cefalo-rachidiano . Data l 'estrema diluizione della sostanza di contrasto nella massa d el liquor dell 'uomo , era pre' 'edibile che 10 cc. di ihorotrast non avrebbero potuto dare Lielle imn1agini dimostrative come negli animali . Vi è inoltre l 'in conveniente della flocculazione. Gli espE=>rimenti sul 1niscuglio in vitro del thorotrast con il liqu~ ­ do cefalo-rachidiano fatti dag li AA. hanno dimostrato ch e una diluizione superior e a 1/8 dà costantemente t1na flocculazione del colloide. Ora, mentre negli .1nimali da esperin1euto qu esta diluizione ·no11 è stata mai ragg iunta , éssa è di molto oltrepassata nei tentativi di encefalografia fatti dagli AA., visto che la do e media di 10 cc. non h a potuto essere aumentata senza rischi. Queste consider1tioni spiegano la differen z:• dei risultati ottenuti finora n ell 'u omo rispe tto a quelli raggiunti negli animali ed indican o r1ello stesso tempo le vie d~ s~guire .per ~ fu turi perfezionamenti. Nell antmale 11 miscuglio si Jnantiene a lungo omogeneo , rnentr-3 nell'uomo la sostan za opaca , i11 g rande diluizione a causa d ell 'enorme massa di liquor, arriva solo difficilmente a m escolarsi e rischi a dopo un certo tempo di precipitare; . Come t ecnica gli AA. hann o t~til1zzat? la 'P'U ntura sub-occipitale, con estraz1on~ di 10 cc. di liquor e iniezio11e di 1O cc. d1 thorotrast, alla temperatura del ~oTpo . . , Per otten ere una dis persione p1u omogen ea della sostanza alla superficie del cervello, dopo aver lasciato scolare 1O cc. di liquor , gli l\.A. h anno estratto an cora ~O cc. con la siringa contenente la sostanza d1 contra sto e ,

dopo ottenuto la mescolanza, li hanno riiniettati lentamente insieme con il thorotrast. Immediatamente dopo l 'iniezione il malato è tenuto per un quarto d'ora su di un piano fortemente declive, con la testa in giù e sopratutto sul lato di cui si cerca di rendere visibile la superficie. Tutti i malati hanno p resentato n ei primi giorni dopo l'iniezione una reazione meningea, con cefalea , vomiti e febbre. Dopo la radiografia gli AA. praticano una puntura lombare p·er estrarre più ch e si può della sostanza cli contrasto, divenuta inutile. Dopo alcuni giorni i malati si rimetton o e anche la cefalea cede lentamente. L'evacuazio11e d el liquor deve esser e ripetuta appena appaiono i prirni segni di ipertensione endoçranica acuta . Le immagini ottenute nell 'uorr10 , senza dare l'impression e della visione diretta del rilievo cerebrale, come si è ottenuto sperimentalmente n eo-li animali, arrivano tuttavia a realizzare una topografia cranio-cer ebrale d eJle grandi scissure, dei lobi cerebrali, della loggia cerebellare e dei ventri coli. Nella faccia esterna le scissure di Silvio e di Rolando n ell 'incidenza laterale a.ppaiono nere a tratti e talora su Lutta la loro este nsion e. Fra queste scis ure le circonvolu zioni n on sono fa cilmente e uniform emente visibili in tutti i loro lobi. Nell 'incidenza frontale la scissura interemisferica delimita am mirevolme nte i due poli superiori degli emisferi e le incis ure d ei due tratti n eri verticali indicano le circonvoluzioni d ella fa ccia interna del cervello. I contorni d el corpo calloso sono an ch e resi visibili su una lastra fJresa di profilo. 1Jg ualn1ente la forma e la rposizione dei tuber coli qt1adrigemini ha potuto essere identificata. Alla base del cer~rello la loggia cereb€lla re è sempre evidente ed il su o contenuto è messo in evidenza da più di un detta.glia car atteri• . tico. I ventricoli cerebrali appaiono talora totalmente opacati, talora solo disegnati da un fine tratto n ero. In conclusio11e , il n1etodo liquiclografico può rendere reali servigi per la diagnosi, non soltanto dei tumori, ma an ch e di altre lesioni dei centri n ervosi. ( ~ . ToscANO. 1

MISCELLANEA. Fegato e stanchezza. (H. WALTER . .Tourn al des Praticiens , 21 aprile 1934). La stanchezza è un segn o im portante d 'insufficien za epatica. Glén ard descrisse per il primo g li accessi d i stan ch ezza epatica : si tratta di parossismi di stain ch ezza che sopravvengono improvvi~am~n-· te sopra tutto al levarsi dal letto e d opo 1. pr1i:ci1pa li pasti , in r iposo o durante le. ordinari.e occupazioni , e ch e scompaiono sub1to con il


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« IL POLICLINICO »

moto all 'aria aperta. Egli ha attribuito questi fatti al versamento nel sangue di prodotti tossici e sopra tutto biliari, che costituiscono veri veleni musc'élari. Parturier descrisse con la stanchezza, ch e segu e al pasto del mezzogiorno, un vero annientamento fisico, uno stato di torpore e d'incapacità intelléttuale. Ma a tutti questi fatti va aggiunto il fondo di stan chezza continua, la minorazione fisica generale del soggetto, incapace di fornire, a parità di condizioni , lo stesso lavoro di un individuo con fegato sano. Quale che sia la forma clinica della malattia epatica, grave come la cirrosi, media come gli stati precirrotici o di coin valescenz.a di itteri, o ch e si tratti del piccolo epatismo latente, ereditario o acquisito, la stanchezza rappresenta un sintoma costante dell'insufficienza epatica. Secondo })arturier, 1F auqué e 1"1onoeau questa stanchezza sarebbe l'espressione dell'incapacità da 'Parte del fegato di corrispondere alla richiesta energetica dell'organismo: la contrazione musculare consu.rrt3. zucchero e fa intervenire la funzione g licogenica del fegato per ristabilire 1~eq uilibrio . glicemico. Gli stessi AA. hanno trovato che neg li individui normali ]a glicemia nello stato di stanchezza passa da 1,05 a 1,45 . Non è solo la funzione glicogenica ch e si modifioa durante il lavoro: l 'urea aumenta da 0,20 a 0,35 in rapporto all'intensificazione degli scambi proteici. Nel piccolo epatismo questi spostamenti non si alterano, ma nelle grandi ins11fficienze le cifre si abbassano e spesso notevoln1en_te: la glicemia,, per es. , passa da 1,65 a 1,20 e l'urea sanguigna da O, 25 a O, 20. Come l'insufficienza epatica è generatrioe di stanchezza , r eciprocamente la stanchezza, l'ec·cesso di fatica provoca insufficienza epatica. Ogni lavoro muscolare, ogni spreco di energia deriva dalla combustione di zuccher-i i quali" provengono dalle trasforn1azioni degli ap .. porti esogeni o delle riserve endogene. Questo meccanismo di distruzione del glucosio Gon produzione di _c alore e di energia se a.Ila fine conduce alla formazio,n e di acqua e di acido carbonico, non è semplice: si ha produzione di elementi intermediari complessi : acidi lattico, acetico, formico , ossalico, g licuron·i·co, tutti più o meno tossici e che, quando il metabolisrr10 è perfetto , sono tutti bruciati nei loro passaggi su ccessivi attraverso il fegato. D'altra parte il glucosio non si forma so]o a spese degli idrati di carbonio , ma anche delle proteine e dei grassi il cui metabolismo determina ancora produzione di tossine. La cellula epatica incaricata di trasformare ed eliminare tutti questi veleni è poco disturbata in condizioni normali, soffre invece in caso di insufficienza. Soffre doppiamente a seguito dell 'aumento di lavoro relativo e assoluto: assoluto perchè il metabolismo altera.te provoca veleni in maggior copia, relativo percl1è a cau a dell'insufficienza gli elementi funzion anti sono me110 numerosi.

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D 'altra parte il fe·g ato facendo ritorna.r e in circolo i prodotti tossici si trova incluso in qualche modo in un circolo vizioso, perchè il suo fun2ionamento difettoso crea maggior quantità di tossine che a loro volta lo ledono più profondamente. In queste condizioni ogni intensi~ cazione del lavoro epatico accentuerà i risultati di questa disfunzione e accelererà ]a distruzione cellulare. Le cons.eguenze ·di questo: stato di cose varierà a secondo le con·d izioni della cellula epatica . Se questa è lesa poco o in modo lait ente , se co11serva il suo potere di. rigenerazione, la sua restaurazione sarà soltanto ritardata ed i s~ni d'insufficienza co·m parirat1no solo in occasione della stanchezza. Se· la lesione è più marcata, il ritardo della guarigione potrà essere considerevole. Se infine si tratta di uno. stato . grave l'intossicazione prodotta dal JavorQ anche minimo supererà le facoltà di riparazione ed affretterà la fine. Ne] primo caso si .:~vrunno feno1neni di stanchezza periodici in occasione di ogni deviazione dalle abituali Gondizioni di riposo del soggetto. ;\l riguardo è interessante il caso di quegli individui che do:p o essersi sottoposti la domenica ad esercizi fisici anche non eccessivi, l'indomani non sono in g rado di levar si da] ]etto. Per quel che avviene ~ell 'insufficienza epatica media basta ricordare quel ch e capita durante ]a convalescenza degli itteri. Se i malati riprendono troppo presto le loro occupazioni si trascinano in istato di malessere e di stanchezza per settimane e settimane , e spesso recidivano. Per gli epatici gravi la situazione è più dran1matica. Il malato è in uno stato di equilibrio instabile con un fegato minora.te sia per il suo rendimento attuale sia per Ja difficoltà di riparazione. Ogni deviazione dalla vita di riposo è perciò spesso fatale . Qualunque sia il grado dell'insufficienza e paticai l'azione nociva della stan chezza è messa in evi1denza dalla esplorazione funzionale prima e dopo la stanchezza : è fa cile svelare una gal.a ctosuria ed una colemia più accentuata·, corrispondente quest'ultima alle urine. più colorate e talvolta anche al subittero. Le deduzioni terapeutiche di queste considerazioni sono facili. Gli stimolatori della funzione epatica devo110 essere adoperati con prudenza e solo n ella. piccola insuflìcienza. Quando la cellula epatica è gravemente lesa, non è prudente stimolarla: conviene solo aiutarla risparmiandole lavoro. Occorrerà quindi attivare gli emuntori: tutto ciò ch e si elimina con i reni graverà me110 sul fegato. Si disinfetterà l'intestino per ridurre la formazione di veleni , si adotterà una dieta poco tossica e ridotta al minin10 per ridurre al minimo il lavoro della cellula epa1tica. Ma il rp.iù impo,r tante di tutto è il rir.oso .. Il cirrotico deve stare sempre a letto, l 1tter1co n on dovrà levarsi f:ie no11 quando la colemia è 1


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SEZIONE PRATICA

ritornata 11ormale e le prove funzionali si sono dimostrate favorevoli, gli individui con piccolo epatismo devono interrompere le loro occupazini e riposarsi al minimo segno di stanchezza. Ogni terapia epatica che non pone alla sua base il riposo, è destinata all'insuccesso.

DR.

Necessità di rivede1·e i I concetto di infezione focale. (~IYER

SoL1s-ConE~.

1'he Journ. of the i4meric. t.1edic. Assoc., 7 aprile 1934). Secondo I' A. , l'affezione sen1bra concentra-

ta sul tessuto infettato piuttosto che sui batteri infettanti. Certan1ente la tonsillectomia non è sempre totale e spesso basta quella piccola porzione rimasta perchè il focus persista ancora. E quando è veramente totale può essere seguita da rigenerazione çli tessuto tonsillare, che I?uò a sua volta ridiventare un focu s. Una tonsilla anche normale J)UÒ co11tenere dei germi infettanti; così avveniva in 73 casi dell'A. (97 lYo dei casi da lui studiati). Lo stesso ragionamento , per quanto rjguarda 1'abolizione del focus si può ripetere per le \ egetazioni adenoidi, per le sinusiti, e per le infezioni dentarie, quindi l'espressione « eliminazione de] focus jnfettivo >) non può applicarsi alla semplice associazione del tessuto infetto. Qualche volta succede che l 'estirpazione del tessuto infelto, anche se non completa , permette al malato di riacquistare la sua perduta o ridotta resistenza a lle infezioni e così di guarire completamente. Ma questo non succede sempre e quando succede fa credere al chirurgo di aver veramente estirpato tutto il focus d'infezione. Nei casi in cui il successo non è cosi netto è bene che intervenga il medico a mig liorare le condizioni del malato: si .p uò fare con un vaccino che deve essere ottenuto dal germe infettante. Una d~fficoltà è quella di trovare il germe infettante. L 'A. su 384: c.ulture in brodo cervello di Rosenow ottenne un germe capace di i11fettar e l 'ospile solo 215 volte (56 °fo). Un metodo per differenziare il germe infettante è quello basato sul concetto che i micro-organismi capaci di svilupparsi in sangue fresco , totale, coagulabile del malato sono quelli che hanno potere patogeno. Per poter . fare un vaccino e.fficace ·è bene coltivare i aermi di tutti i possibili foci; il vaccino dev~ contenere più antigeni che sia po~sibile , quindi eso ed endotossine. Un vaccino cosi preparato va 11sato con pruden~a. Il focus infettivo si potrà dire sradicato quando si sarà ottenuta una produzione sufficiente di anticorpi specifici. R. L usENA. 1

Nozioni attuali sul glntationt>. (l\11. ·r. REGNIER. Le Bulletin M"édical, 31 marzo 1934). Il Lavoisier nel 1789 riteneva la respirazione un processo di combustio·n e derivante dalla combinazio·n e dell'ossigeno col carbonio. Poich è la quti·n tità di ossigeno trovata nelle sostanze escrete supera del 20 % la quantità di ossigeno assorbito dall'aria ambiente, Gautie r nel 188'0 ammetteva che gli organismi superiori potevano trarre l 'energia necessaria senza bisogno di servirsi dell'ossigeno atmosfe• r1co. Le reazioni di ossidazione che si comp iono nei tessuti si fanno prendendo l 'O e l 'H dal1'acqua e poichè in vitro queste reazioni non si riescono a determinare ad una temperatura e con .p H come si hanno 11ei tessuti· viventi, si deve ammettere l'esistenza di sostanze capaci di p·r odurre questa' reazione. Rey-Pailhade nel 1888 dimostrava l 'esistenza di una sostanza ca pace di idrogenare lo zolfo e la chiamò fi]otione. Nel 1921 Hopkins isolò dal lievito, dal fegato e dai muscoli dei mammiferi un dipeptide formato da cistein9. e acido glutamico, che chiamò glutatione. Il glutatione è una polvere bianca, cristallina , che fonde decomponendosi a 190°, solubilissima in acqua, quasi insolubile negli ail tri solventi e le sue soluzioni non sono stabili se alcaline o lievemente acide. Il glutatione è caratterizzato essenzialmente dal uo idrogeno ]abile. La caratterizzazione del g lutatione si fai mette.n do in evidenza il gruppo SH. Il g lutatione. presenta una speciale reazione al nitroprussiato di sodio e all'acido fosfotungstico e si può .i osare con vari metodi (all'iodio, al ferrocianuro) . Il glutatione si trova nell'uovo di gallinar n el sangue di montone, nella bile di ~gnell o, negli asparagi, nel lievito , in alcuni bacilli (b. Welchii, tetani , typhosu s, pvocyaneus, prote11 ~, ecc.). E anche nei piselli, nelle alghe, nei celenterati , nei molluschi , negli echinodermi , negli anellidi, nei muscoli striati, n elle ghiando.Je endocrine. La surrenale è la glandola che ne ha di più , nel sangue il glutatione si tro·v a solo nei globuli e il tasso varia , per l'uomo , fra 3·0 e 50 mgr. per 10 cc . di sang11e. La glutationemia è nettaim ente abbassata nel diabete (e lo è tanto .p iù, quanto più la malattia è grave) ed è inversamente proporzionale al1a glicemia. La glutatjonemia è pure bassa negli itteri, nelle anemie , nella tubercolosi, nel cancro , nell·a gotta , nell'obesit.à . R. LusENA. 1

Ba.tteriofagia e terapia batteriofagica. (S. ScurAvo . Boll. 1stituto Sieroterapico l'rl i~an ese, febbraio 1934:). Il fenomeno della batteriofagia studiato da prima da D 'Herelle e da T'vort, richiama da


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« IL P OLI CLINICO »

una diecina di anni l 'attenzione dei ricercatori. Ancora discussa è infatti la i1atura del batteriofago, che per alcuni è un quid vivo e vitale, mentre per altri è un prodotto dei germi stes~i, un fermento autolitico, una protodiastasi. La <;liffusione del batteriofago in vivo è molto vasta: ne sono portatori tutti gli animali forniti di tubo digerente. Nell'intestino dell 't1omo giung·e dall 'esterno e si sviluppa fin daii primi mesi di vita. Il batteriofago è particolarmente attivo nelle deiezioni di convalescenti di malattie infettive, nelle urine e nel p11s, da cui si può isolare mediante filtrazione per candela. Interessante è lo svolgime11to della lisi batteriofagica, seguito al microscopio o meglio ancora all'ultramicroscopio per mezzo del quale si vedono nell'interno del germe attaccati dal batteriofago, dei granuli finissimi che si fanno sempre più numerosi, finch·è il germe cc scoppia » e diffonde nel mezzo ambiente i suoi granuli. Macroscopicamente si osserva sulle patine culturali. la formazione di piccole chiazze vitree, che sarebbero colonie di batteriofago. Questo si comporta assai variamente di fronte agli agenti fisici e chimici: in genere è molto resistente al,l 'essicda.m ento e a11'in.v ecchiamento; la luce non lo influenza affatto , il radium e i raggi ultravioletti lo distruggono. ~ molto sensibile al chinino · ed alla urotropina che ne inibiscono la attività: è distrutto dal1'alcool, dalla antiformina e dalla formalina. L'azione degli acidi è 11ociva per esso e d il terreno culturale del batteriofago deve essere alcalino. Una delle sue proprietà interessanti è il potere antigeno: l'inoculazione di esso praticata più volte, provoca la comparsa nel siero di sangue della rosì detta antilisina. Una questione non ancora risoluta è se l 'azione del batt~riofago sui germi è specifica. Poco chiara è ancorai la sua sorte nell'organismo. La sua, azione è di vario· genere. stimola la fagocitosi e la p.roduzione di opsonina,; i germi e i corpi batterici da esso lisati eccitano rapidamente la produzione dei rispettivi anticorpi. La innocuità assoluta per i tessuti e la caratteristica elettiva di penetrazior1e nei medesimi, l1anno fatto del batteriofago un mezzo di lotta atti va contro i germi patogeni. Donde le numerose applicazior1i terapeutiche che ne sono state fatte nell 't1omo. J~sse sono di due tipi: la somministrazione . di lisina batteriofagica ricavata dall 'ammalat0 e fa.tta sviluppare in vitro; la somministrazione di stokbatteriofago ad azio,n e intensa contro ceppi vari di germi di specie diverse. Notevole deve essere la, quantità da somminiis trarsi e. la somministrazione deve essere fatta il più presto possibile e per varie vie. Queste sono le seguenti: ]a iniezione sottocutanea, generalmente adottata; la iniezione endo,renosa poco 1

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raccon1a11dabile a causa. delle 11otevoli reazioni ge11erali; la via orale, generalmente associata alla sottocutanea; la via vescicale e rettale; le applicazioni esterne a mezzo di compresse di garza sterile imbevuta di batteriofago, previa apertura o puntura della raccolta purulenta: le polverizzazioni usate in otoiatria. La malattia che risente mp.ggiormente la influenza del batteriofago è il colera. D 'Herelle si recò nelle Indie Britanniche per studiare la cura batteriofagica del colera asiatico e riferisce risultati eccezionalmente favorevoli da lui ottenuti in questa malattia . . Il batteriofago somministrato a scopo profilattico in regioni dove il colera è endemico ha dato risultati insperati. Anche nella peste il batteriofago è capace di influenzare la prognosi della malattia a patto però che si somministri un batteriofago il più polivalente possibile. L'infezione che ha dato una percentuale elevata di casi dubbi e di insuccessi è la tifoide. Complessivamente si hanno migliorarnen ti passeggeri, talora caduta brusca della te.rnperatura , ma nessuna guarigione vera 5Ì da fare <le.I batteriofago un rimedio specifico. Bisultati favorevoli ed incoraggianti ~i so110 avuti con la terapia batteriofagica nella dissente1 ia bacillare e nella colibacillosi (cistiti, cisto-1p ieliti, pielonefriti). Notevoli miglioramenti sono stati riferiti col trattamento locale dell'acne pustolosa, meno costanti quelli della adenite venerea. Nel campo chirurgico sono state curate col batteriofago , ottenendo brilla11ti risultati affezioni streptococciche, stafilococciche, colibacillari: ascessi, flemmoni, paterecci, mastiti, foruncoli, osteomieliti, artriti purulente, setticemie ecc. ecc. Le vie di introduzione adoperate furono la locale, sottocutanea ed endovenosa. Anche in numerose atffezioni nel campo della otorinoiatria è stata applicata questa terapia con lusinghieri risultati. Concludendo la tera pia batteriofagica ha tra gli AA. che l'hanno sperimentata un numero maggiore di favorevoli che non di contrari. Tale metodo però ha cause svariate e di applicazione piuttosto complicata e soggette a scrU1p·o losa osservanza di molteplici norme. È da augurarsi che 1nediante ulteriori studi e ricerche il batteriofago possa diventare un mezzo efficace e pronto , facilmente applicabile n ella terap[a di numerose infezioni.. 1

VICENTINI .

La dieta di mele nella cura delle df arree del lattante. (G. STANCANELLI. La Pediatria, 1° aprile 1934). Le interessanti ricerche sulla proprietà antidiarroica delle mele ed i brillanti risultat\. segnalati da numerosi AA. talvolta fino alla proporzione del 100 % dei casi , banno dimo-


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SEZIONE PRATICA

strato co111e la dieta di mele, sia p ur con modalità varie di preparazione e con rr1etodi diversi di somministrazione, rappresenti un rimedio energico, addirittura radicale, per la cura de·g li stati diarroici non solo primitivi del tubo gastro-intestinale (disturbi ex ail imentatrone) ma anche, se pur con una percentuale minore di successo, di quelli parenterali (disturbi ex infectione) . Molto sem.plice è la tecnica suggerita da Moro per l'applicazione della dieta di mele ed il m etodo adoperato da questo A. sembra meglio prestarsi speci e quando debba venir a11plicato in bambini piccoli e lattanti. Le mele, scelte fra quelle di media n1aturazione, vengono sbucciate, private dei semi e delle membrane esistenti attorno ad essi e grattugiate con una grattugia di vetro. Si viene così a formare una poltiglia di consistenza molle e di odore aromatico, che va rapidamente assumendo una tinta g iallastra per l 'istituiTsi di processi ossidativi. I soggetti da trattare non debbono venir sottoposti ad alcun trattamento preventivo a base di purghe o dieta idrica, bensi -vengono alimentati con le m ele così preparate e per un periodo di due giorni, durante i quali n essun alimento o bevanda viene concessa eccetto qualche leggero infuso di thè saccarinato o di acqua semplice , onde soddisfare al senso di sete e sopperire almeno in parte alla disidratazione più o meno accentuata dell'organismo indotta dallo stato diarroico. La quantità di p olpa di m ela da somministrare varia con l'età del soggetto: in media oscilla fra i 1·00-3 00 gr. per pasto con un quantita tivo totale, in cinque pasti giornalieri, di 500-1500 grammi. Dopo due giorni di tale dieta si passa ad una dieta di transizione a base di thè, cacao, biscotti, zuppa di fa rina , brodo di carne 1nagra, purea di patate, mucillagini, ecc. È questo naturalmente il periodo .p iù delicato della cura, durante il quale si può avere una ripresa dei disturbi intestinali se 11on si l1a l'accortezza di som1m inistrare alimenti di facile di.gestione e di ritornare quasi insensibilmente alla dieta primitiva. In genere la diarrea scompare nel termine di 12-24 ore dall'inizio della dieta di mele e contemporaneamente migliora lo stato genera] e. Controindicazioni vere e proprie all 'applicazio·n e della dieta di m ele non esistono; sono stati però segnalati degli incidenti (cilindruria,, fenomeni gravi di disidratazione acuta) per cui la dieta va usata con prudenza e va sorvegliata, specie quando si tratta di lattanti piccoli. Un nuovo metodo di somministrazione delle mele .è rappresentato dalla p 1 o~vere dv m ele, di cui: già esistono dei p1rep·a rati in commercio . La polvere di mele rappresenta un ausilio di prim'ordine in quei mesi dell'anno n ei quali è difficile poter disporre di mele fresche. L'A. però non crede ch e essa possa sostitl1ire 1

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le mele crude le 1quali, per non essere sottoposte ad alcuna manipolazione che n·e alteri in modo più o meno notevole la composizione fisico-chimica ed il contenuto vitaminoso, debbono esplicare una n1aggiore efficacia cu• ratrva. L' A. , in una serie di ricerche, si è potuto convincere della reale efficacia della cura di mele. Egli consiglia di aggiungere alle mele grattugia.te del]a mucillagine di riso. In questo modo alla complessa azione terapeutica delle mele si aggiunge quell'altra astringente e nutritiva della crema di riso. L'azion·e tera·peutica delle mele appare abbastanza complessa e deve con ogni probabilità derivare dalla simultanea influenza d·i diversi fattori , fra i quali grande importanza dovrà assegnarsi sia a,i fattori fisico-chimici (funzione assorbe1lte della pectina, .p ort ere tampone) che chimici (probabile potere svelenante dell'acido galatturonico allo stato nasoente), senza volere con questo negare una parte importante al contenuto vitaminico e agli altri elementi costitutivi delle mele, quali l 'aoido tannico e l'acido malico .c on la loro probabile azione rispettiv~mente astringente e acidi ficante. C. ToscANo. 1

D I V AGA ZI O N I

L'importanza fisio-patologica dell'umidità atmosferica. L'umidità può esistere nell 'atmosfera sotto quattro forme: 1) vapore, in funzione della temperatura;

2) colloidOJle (dispersoide) in cui l'acqua form ai la fase dispersa e l'aria la fase di dispersione. Si hanno così le nebbie, le bTume, le nubi, forme diver se in dipendenza di fattori non ancora bene deter1ninati, fra cui sono da menzionare: lo stato elettrico dell 'atmosfera (l'aria umida contiene più elettricità .eh-e la secca), le correnti atmosferiche, la pressione barometrica; 3) la forma lvquida che rap1p resenta la fine dello stato colloidale, la flocculazione. Le micelle, di diametro da 10 a 100 µ, che per ]a loro carica elettrica si erano sottratte momen tain eamen te alle leggi d·ella gravità , cessan o di res1)ingersi e si aggregano in gocce, di cui la dimen sione è in funzione della tensione su perficiale e formano Ja pioggia. 4) le form e solide: n eve, grandine, n evischio, ch e sono funzione della temperatura. Importante è ]a forma colloidale dell 'umidità atmosferica p er ]a trasmissio·n e delle m alattie contagiose. Non è più discutibile , di ce Terray (Gazette des hopitaux, 11 aprile 1934) l 'importanza delle nebbie, pure o·d impure (carich e di g.as o di pro dotti in soluzione , come la nota n eb1b ia mortifera della Mosa); la n ebbia del 1880 a Londra ha cagionato 3000 decessi (in 3 settimane) oltre la inedia. 1

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D 'altra parte, le esperienze di Trillat confermano ch e certe brume possono essere bacillifere. Non è possibile ch e il va:pore d 'acqua sia il vetto re dei gerrr1i r110.r bosi; i microbi e l 'acqua si trovano allo stato di dispersoide ed il microbo forn1a il centro delle micelle liquide nel mezzo di dispersione gassosa. Curiosi sono i; rapporti fra I 'umidità atmos ferica ed i dolori detti reumatici che, generalmente, si ritengono diretti. Ora, è degno di notai il fatto che , per esempio, gli inglesi ch e sono molto sensibili ai reumatismi , non ne soffrono ai tropici dove il clima è straor dinariamente umido. In generale, si deve ritenere che i rapporti fra umidità atmosferica e reumatismi sono connessi con condizioni meteorologiche mal definite, che provocan o la formazione dello stato colloidale dell 'a.e qua nell 'atmosfera (nebbie). Invece, quando cessano tali condizioni e le micelle liquide si aggregano in pioggia, con uno stato igrometrico del 100% , i reumatizzanti non .accusano dolori , ch e hanno invece vivi con uno stato igrometrico ch e non oltrepassa. 1'80 %· L 'acqua non sareb·b e, quindi , che un indice delle condizioni meteorologiche, che possono esistere anche se non vi è quasi acqua nel1'atmosfera . Gockel h a osservato, di fa.t to, che quando soffia il fohn, e l 'aria è quindi calda , secca ed a forte jonizzazione, i dolori reumatici son o fortemente esacerbati. Se n e .può co·n cludere pertanto che i reumatizzanti soffrono più in dati momenti, in certe condizioni m eteorologiche e che nulla è meno provato ch e l 'azione dell 'umidità atmosferica sulla comrpar sa dei dolori reumatici. fil. Ricordiamo l'lmportaa te pubb//cazloae : ~rot.

ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente nella R. Università di Milano.

Il trauma nella etiogenesi delle malattie (Rapporti clinici e medico legali) Prefazione del Prof. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma. Riporti amo i titoli dei vari capitoli di questo int&reesante libro : I . Argomentazioni cliniohe e argomentazioni legali Le casual·i tà morbose - Causa. ad occaeione? - De! fattori m orbosi concau.eali nella clinica e nella m edicina. legale degli inlfortuni - La oonfigurazione giuridica della lesione da infartuniio e della malattia iprof eesionale. - II. Della sforzo oome azione morbigena - La lom baiggine da sforzo - L'ernia infor· tuni a - Oroh·iti e varici da sforro? - Emorragie cerebrali da sforzo? - Le m orti improvvise da lar voro? - Sforzo e malattie dell'apparato respiratorio. - III. Traumi e tumor.i - Traumi ed emopatie -- En·d oorinopatie e traumi - Traumi e malatti~ oeteo-~rticolari. IV. Complicanze ed esiti del trau· ma cranio-encefalico. - Traumi e malattie a sede V. PleUJriti e polmoniti t raumatiche S1pinale. Tra.u.m i e tubercolosi polmon.a re - Traumi ed a,ppn · rato card.i<>-vaeoolare - I traumi dell'app&1rato di· gerente - I traumi del r ene - Indice sistematico - Indice alfabetico. Volume in,8°, di pagg. XJJ, 550 nitidamente stampato. Prezzo: in brochure L. 5 2, rilegato in tela L. 5 8 più le spese postali di s pedizionP.. Per i nostri abbonati , rispettiva, m ente L. 4 6 e L. 5 2 .

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CENNI BIBLIOGRAFICJ (l> Prof. A. C1Al\IPOLINI. L' invalidità da malattie professionali. Vol. di pag. VIIl-228. Ed. Lattes, Torino , 193!. L . 14. La questione delle malattie professionali e delle consegu enze immediate e lontane da esse prodotte è oggi ;lll'ordine del giorno. La nuova legislazione del lavoro le porta allo stesso livello del classico infortunio e impone in~ sieme a ll 'obbligo dell'assicurazione l 'obbligo della den un eia da parte dei medici che ne riconoscano l 'esistenza : di qui la necessità che i medici stessi si avvicinino a questi argomenti che la .p ratica li porterà sempre .p iù frequentemente ad affrontare e ·che finora per lo più si trascurava no quando addirittura non si ignorava110. Occorre la conoscenza della legislazione : ma occorre sopratutto la capacità di orientarsi e di giudicare di fronte ai quesiti complessi c.he l'appTezzamento dei danni delle tecnopnt1e può far sorgere. Il medico deve saper e pot_er valutare se e quanto possa aver valore la esistenza di precedenti insufficienze o deviazioni costituzionali o di particolari dia.t esi che la professione non fa <)he rivelare; se e quanto la sintom atologia çaso per caso riconoscibil e sia in dipendenza dell 'azione tossica d el materiale lavorato; se si tratta di vere e pro·prie malattie professionali o non piuttosto di casi di patç>logia comune in campo professionale ; se vi sia o meno possibilità di interferenza da parte di simulazione , di esagerazione o di autolesione. Questi quesiti il prof. Ciampolini nella prim a parte del suo volume affronta singolarmente jn m odo piano, lucido e preciso : e poich è per la loro soluzione necessita la con oscenza esatta del quadro morboso delle singole tecnopatie, ecco nella seconda parte i cenni clinici e medico-legali p1iù recent~ riguardanti il saturnismo , l'idrargirismo , il benzolism o, il fo sforismo, il solfocarbonismo e l 'anchilostomiasi. Qui il pratico troverà tutti g li elementi necessari a guidarlo n ella formulazione di un esatto giudizio medico e medicolegale. In tu tta l 'opera dati giuridici e clinici. reperti di laboratorio e quesiti di valutazio11e del danno lavorativo vengono passati al vaglio della persona le, vastissima esperienza delI' A., sicch è ne risulta un insieme armonico, ordinato, altamente istruttivo. Il Direttore della Clinica del Lavoro di Milano, Prof. Sen. Devoto, n el presentare questa opera ai medici italiani la giudica « una guida semplice , cosciente e sicura n : no11 si potrebbero trovare parole più esatte e più risponden-

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Inviare Vaglia nll'edit ore LUIGI POZZI. Ufficio p,.. sta.le Sncrursale ciiciot to. ROMA.

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(l )Si J)rega d 'inviare due copie dei libri di c ui d esid er a l~ rece nsione.


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SEZI ONE PRATICA

ti alla realtà, poichè il prof. Cia111p·olini non poteva fare più e nleglio di così.

<:. FRUGONI.

V1NcE~zo MoN:\.LDI. f!lem~1iti de~l apparato respi,.at<>1'l·.)

di fisiopatologia nella tv bercolosi

polmonar.3. Prefazione del p rof. E. l\tloRELLI. 1

Ed . F ed eraz. Italiana Naz. Fa ci ta per la lotta con tro la tubercolosi. 193-±. Vol. di pagg. 518, con 123 figure, L. 60. Il prin10 libro che n1io padrl3 volle che sludiassi quando iniziai la carriera n1edica fu la fi siopatolog·ia di Col1nheim, ·p erchè, egli mi disse, soltanto la fisiologia applica ta alle condizioni morbose può spiegare i fenomeni ch e si presentano in clinica e p·u ò aprire nuove vie nel campo di una terapia raziorLalme11te intesa. A que to ripensavo $fogliando il libro d el ~Ionaldi perch è in esso è la dim ostrazione di quale in e a11ribile n1inj era di fatti nuovi e di originali ded11zioni può m eLtere in luce anche in can1pi apparentemente sfru ttati l 'indagii1e fisiopatolog 1ca . Questi cc ~lem~nti di fisiopato logia dell 'apparato re prratono » r appresenta no la sintesi del lavoro ·1 ·siduo cl1 e \ T. l\101laldi h a volto in poco più di tre anni nella Clinica diretta dal ~rof. ~I~relli e le parole lnsinghiere con le crua]1 ~uest1 presenta al pubb·lico l'opera del suo allievo sono certamente per il Monaldi il n"liglior premio clella 5u a fatica. Il libro è diviso in due parli; 11ella prir11a vengono trattate le odierne n ozion i di fisio1Jatolo~ia d ell 'apparato re ~piratorio, nella seco11da i meccanismi di azione d ei vari interventi nel trattan1ento d ella tubercolosi p·o lmonare. In ogni capitolo la bibliografia è accuratamente aggiornala, ma sono sopratutto le con cezioni e Je dei11lioni personali crLe r endono inter essante ognuno di essi . In qu e ta breve rassegna non mi è possibile cl1e accennaro a qu ell e sulla interdipendenza e jnterferenza fra movim ento polmonare e toracico. a quelle s u1 c himismo r espiratorio, s ulla funzione del mediastino, sull a funzione re~piratoria e sugli spostamenti me·d iastinici n el pneu1notorace terapeutico, sui fattori ch e determi!iano il p n eumotorace elettivo. Devono però a parte e · ere ri cordate le ri cerche che condussero il ~fonaldi. alla determinazione delle cc linee domina11ti » d ell 'attività toracica e alla con cezione della toracoplastica antere-laterale, ricerche superiori forse per importanza a quelle di Bo·iffi11 e di Gourdet dalle quali Wilms e poi Sauerbruch trassero i concetti fondamentali delle- loro toraco·p lastiche. La toracoplastica anterolaterale, intervento dinam.ico-funzionale con lln meccanismo di azion e più somigliante al 1)neumotorace terapeutico, non può e non deve essere contrapposta alle toracop1astiche più anliche statico-meccanicl1e. Ha da queste i11dicaziorli alquanto di,1 erse, ma 1

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in og.ni modo molto più estese e di essa può b.ene~1care ui1 n:umero ~:i1olto n1aggiore di p·a z1enti. I con cet ti delle linee dominanti si sono poi dimostr:1 ti di estre1na utilità n el fissare le indicazioni e n el formulare giudizi prognostici anche n el -:.ampo deg·li altri intervent'i u sati n ella cura della tubercolosi polmonare. E. M;orelli conclude ]a sua prefazione coll 'a ffe rmazione ch e questo libro onora n on solo la scuola dalla. quale r ·r ovien0, ma la scie11za Italiana, certo ha ali robus te per volare lontano con tutta la fortuna che rnerita. 1\fA~ F HEn 0 AscoLr.

P.

:i;,ECO!.\~TE ou

NouY. Métltodes pliysiques en biologte et ert m édec irie. Vol. di i. ag. 196 con 77 fig . BailJièr t3 l)aris, 1933.

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La inetod olog ia corre nte del]a chimica è orn1ai pos eduta a lmeno sufficientemente dalla g rande mag·gior3;nza d ei biologi: non a ltrettanto può dirsi per quel che riguarda i m6t~d1 fisici , i q:uali, specie negli ar,ni più rec~nt1, son o cntr::\t1 a far parte d el campo biologico arr ecando larghe, possibi lità di indagine. C i ~ dipende forse dal fatto che la spesso insuffic1en.te preparazione dei biologi n el campo d.elle sc1 e:iz~ esatte, mette non di rado questi ricercatori d1 fronte alla possibilità di incorrere in .errori di m etodo e soprattutto di interpreLaz1on,e , ch e anche la p·i ù impeccabile tecnica n on può evitare. Lecomte rlu Noliy, capo di Jab,01·atorio all 'Istituto Pa teur e già favorevolmentte noto per le su e ricer c he e per i suoi metodi persona ]~ n ~l campo della fisica biolog ica, ci offre ora un piccolo lib·ro, cli~ vuol esser e appunto u11 aiuto e un consiglio al biologo cl1e si inizia al la ricerca sc ientifica in tale campo. Il libro non l1a pretese di testo di d ottrina nè di completo manuale di tecnica. Esso si limita a fornire le nozioni ~eori ch e, di calcolo ·e di interpretazione , necessarie J:.ier la scelta e la comprensione di un appar ecchio o ii un metodo e per la giusta valutazione dei dati ricavati. L 'A. consig lia sempre il metodo ch·e egli, n ella sua luno-a e profonda pTatica ha trovato migliore , e fi rrlÌsce quei ragguagli mini.mi , ch e spesso dimenticati o messi male in evidenza nei testi più voluminosi, permettono invece a l ricercatore di m etter e subito , senza perd·i ta di tempo, perfettamenle cc a punto » una tecnica. I m eto di trattati on o : crioscopia , densimetria, tensiometria, vi"'cosim etria, metodi per la detern1inazione d el ·pH e dell a con duttività elettri ca metodi ottici comp resa (e ]argam ente tra tta ta) la spettrof otoim etria. TI libro non può, n è vuole, sostituire i comp leti m~n~ali rli tecnica, . ch e restano sempre nece . ~r1. in u~ laboratorio , ma è sopr attutto u11 ut 111 ·&1mo a1uto, che spesso farà guadagnare Lempo ed evitare errori al ricer catore. Punnu. 1

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POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Aecademia delle Scienze Mediche e Naturali di },errara. Seduta de] 22 febbraio 1934. ~residente: C. MERLETTI.

La reazione di Kahn per la sifilide ricercata negli ammalati di mente. F. V1sALL1 - An1messa la specificità clella reazione di Kahn, l 'O. si prefigge se eventualmente lri natura sifilitica delle affezioni mei1tali non sia più numerosa di quanto i dati correnti non ci facciano ammettere. Ha praticato su 120 ammalati di mente parallelamente alla reazione di Kahn anche la Wassermann, ed ha diviso tutti i soggetti in gruppi a seconda della loro posizione clinica anamr1estica o sierologica nei riguardi delJa sifilide. Ha trovato t1na certa positività anche nei n1alati sospetti e perfino in quelli non sospetti, dati tutti che fanno desu1nere un triplice ordine di considerazioni: 1) appoggiano il concetto cl1e la natura luetica delle malattie me11tali sia più frequente di quanto non si SU))}Jonga; 2) fanno pensare che i casi di lue risultino più numerosi quando mezzi di indagine più fini e più specifici della Kahn fossero escogitati ed applicati. Infatti la Kahn stessa 5i è mostrata negativa talvolta in casi pur sicuramente sifilitici; 3) invitano ad applicare la reazjone di Kahn fra i n1ezzi correnti di indagii1e a tutti i mal ati di mente. Disc ussione: prof. RAVENNA, prof. R1Ern, dott. BOSCHI. Oella risonanza elettiva delle vie aeree maggiori nel timpanismo plessico del polmone esenter~to . C. MrNERB::: e A. CrACCIA. - Gli 00. hanno sperimentato su polmoni di vitello, estratti in blocco insieme con la trachea. Essi hanno, mediante strettissime « legature in massa » parcellari (eseguite mediante l 'ago di Cloquet) escluso - a tenuta <l. 'aria - dal lobo inferiore del polmone destro un grosso segme11to, in maniera che in esso restasse compreso il grosso bronco collettore sino quasi allo -sbocco prossimale diretto di esso n el bronco primitivo laddove nel viscere del lato sinistro veniva i solato con lo s tesso processo un blocco polmonare con siclerevolmente più lungo ed all 'incirca altrettanlo spesso, costituito da strati r elativamente superficiàli del lobo inferiore. · In esperi1nenti reiterati gli 00. hanno ricono·s·~iuto nledian le la percussione comparativa che co-slar1tem e11te laddove il segmento di destra dava un determinato tono (il più spesso il do) (128 Hertz), il segmento di sinistra, sebbene notabi1111ente più lungo e altrettanto grosso in confro11to .al segmento di destra, dava la cc terza maggiore >l (ordi11ariamente il 1ni) (160 Hertz). ~ evidente ch e il tono principale del suono ples-sico a destra doveva essere un fenomeno di riso•n a11za d el tratto di vie aeree incluso n e] segmento pol'monare tratto, tenuto a destra considerevolm ente più lungo che a sinistra. Inizialmente la percussione co1r1parativa dei due pol1noni ii1tatti dava da un lato il medesimo suono ~ome quello del lato opposto. Herpes zoster e varicella. Dott. MAR1No OnTOLANI. - L 'O. dopo aver accen11ato alla ques lione ancor a aperta del] 'identità o

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111eno del virus varicelloso e di quello zosteriano riferisce intorno ad un 'epidemia di varicella ma~ nifestatasi nel locale brefotrofio. ' Il prin10 caso riguardava un bambi110 la cui rnadre, 10-12 giorni innanzi, aveva sofferto di herpes zoster tipico del territorio innervato dal cutaneo mediale dell'avambraccio. Particolari caratteri di atipia, presentati dagli clementi eru tt1vi nei bambini che per primi cad· d.ero malati, hanno indotto a pensare ad uno spec1.ale adattamento successivo del virus nel passaggio dalla nutrice. L 'O. infine in sist e sull 'opportunità di isolare i malati di herpes zoster nelle co1nunità sopratu tto infantili. Discussione: dottori ANTONIO FnABh"TTI, A. MALAGODI. Dott. CAMPAILLA. -

Sisterna eridocrino-simpatico e comportamento del fenomeno d'ostacolo di Don.aggio nelle urine in raiJpor io alle sostanze far1naco-dinamiche,. .

Discussioi1e: prof.

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Corionepitelioma dopo gravidanza t xtrauterina tubai rif P. Dott. R. V1GNoccR1. - . Dopo un 'attenta disamina d elle conoscenze finora accumulate sopra la patogenesi, anatomia, patologia, sintomatologia e trattamento del corionepitelioma da gravidanza extrat1 lerina in genere e tubarica in specie, e in base allo studio di un nuovo caso cli corionepitelioma dopo gravidanza lubarjca ad andamento particolare e che viene ad accrescere la magra casistica esistente, l'O. è portato a concludere che: 1) la rarità del corionepitelioma della tromba 0 soltanlo apparenle ed ha soltanto la sua ragione di essere nella stessa rarità relativa della gravidanza tubarica 11ei confroi1ti di quella uterina; 2 ) molto problematica si presenta ancora peraltro u11a partic;olare e spiccata disposizione dell 'ovidotto ad assumere la degenerazione corionepitelio1natosa maggiore della stessa disposizio11e comune111ente dimostrata da parte della matrice; sono invece da scartarsi senz'altro le vedute di alcuni AA. tendenti a vedere nella semplice gravidanza extrauterina un 'affezione a carattere decisamente maligno; 3) una volta dichiarato che il corionepitelioma della tromba è di una malignità estrema decisamente superiore di quando esso si p,r esenta in sede uterina, ed· a prognosi quasi costantemente infausta 87,50 %; 4) il suo decorso clinico manifesta . in molti casi le caratteristiche tappe de]la malattia; laddove dal punto di vista anatomopatologico esso è perfettamente simile al corionepitelioma della tromba; 5) data la sua es.tren;a 1n~lig11ità e la sua p~o­ O'nosi quasi inesorabile l A. è indotto nella convin~ione che se l 'intervento radicale quanto più precoce possibile, in ogni caso di gravidanza extrauterina, rappresenta in ogni modo l'unico mezzo .~er combattere l 'insorgere del tumore con probab1lità di riuscita mentre che al di fuori della profilassi a malattia' dichiarata, anche se iniziale, ben poco dobbiamo attenderci da qualsiasi trattamento, tranne casi eccezionali e fort11nati su cui non è l·ecito sperare, d'altra par le possono occorrere casi nei quali, come in quello osservato dall '0., la. l~­ calizzazione ectopica primitiva rende vano all 'm1zio ogni trattam ento radi cale, come rende spesso pressoch è inutile più t ardi ogni tentativo di cura. Discussione: Prof. MERLETTI. Il Segretario: A. V1GNALJ .


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. .Malattia di Addison a sintomatol ogia frusta e ad evoluzione prolungata. Utilità della diagnosi radiologica.

M. Faure-l3eaulieu, L. Lyon-Caen e !\il. Bru.nel (Presse 111 éd. , 21 marzo 1934) riportano il caso di un infermo che i)resentai da tredici anni una sindrome fatta da astenia , dimagrimen.to e disturbi digestivi, ,per la quale la diagn osi di morbo di Addison fu posto all'inizio, quan.do a que ti si11tomi ~i aggiungeva una melanodermia _tipica. Attualmente questa m elano<lermia non esiste più, avendo lasciato solo tracce insig nificanti sulla mucosa delle labbra; non vi è ipoten sion e arteriosa notevole e n on :sembra ch e vi sia mai stata. Il quadro a ttuale n1algrado l 'anamnesi ch e gli AA. n o11 h anno po tu to controllare, è insufficiente per affermare la diagnosi di tubercolosi delle capsule surren ali , diagnos~ resa an cora piò inverosimil e dalla durata inu sitata ·della malattia. La clinica essendo da sola impotente a ri·solvere il 1)roblema, gli AA. hanno eseguito .alcuni esami di laboratorio cornplem en tari . Il dosaggio dello zucchero del san gu e ha dimostrato una ipog licen1ia manifesta (0,65% 0 ), stigmata umorale di jnsuffi cienza surrenale ma .anche di iperi.nsulinisn10. L 'esam e interferometrico del ~ i ero h a <limo-strato segni aberranti di ipertiroidismo e di jpopituitarismo. Le cifre trovate per la surren ale n on permettono di con cludere ch e per un disturbo leggero da iperattività corticale e da minima deficienza midollare, mentre nell 'Ad·dison tipico si trovano divergen ze molto più ·Con siderevoli . La radiologia ha tolto ogni dubbio dim o·strando a sinistra un 'immagine opaca a forma di corolla e a de.5tra alcun e ombre meno ben e :aggruppate, a sede esattamente surrenale, ch e non si possono interpretare ch e come immagini di calcificazioni g hiandolari. La diagnosi radiologica della malattia di Addison è una nozione nuova e poco corrente. La visibilità ai raggi X delle capsule surren ali tub er colose è lungi dall' essere costante, essendo subord·i nata alla presenza di calcificazioni , eYentualità assai rara. Il substrato anatom ico :abituale della malattia è t1na caseifi cazione in 1nassa delle due capsule ed occorrono delle -circostanze anormali, lentezza del processo , in t egrità di una certa porzione del tessuto ghian dolare su scettibile forse di entrare in ipertrofia compensatrice , per chè il ;p1rocesso fibro-ca1cifi cante abbia il tem1)0 di aggiungersi al pro-cesso caseifi cante. S9no questi casi n ei ql1ali, come in quello 1lescritto , ]a diag nosi clinica resta incerta e l 'esam e radiologico può essere prezioso.

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T os.-:::,\ NO.

Astenia parossistica da sforzo con ipoglicemia per· manente ed insufficienza corticosurrenale• M. Labbé, R. Boulin e Cilhert-Drey fus (Soc. m éd. hopitaux Paris, 12 dicembre 1933) riferiscono il caso di un individuo di 38 anni che, dopo una malattia ritenuta influenza, andava soggetto a stanchezza 1)rogress ivarr1ente cres~ente , con crisi. in seguito al lavoro e spe~1.al.m ente a sforzi ..La .stan ch ezza ob,b liga l 'ina1v1duo ad appogg1ars1 al muro , in preda ad una sen sazione di annientamer1to , accompagnata , ;nel momento massimo, da vertigini, a~nebbiamento della vista, farr1e imperiosa. Il riposo e soprattutto l 'ingestione di un bicchiere di latte o di un po' di zucch ero fanno • • • scomparire i• sintomi. Pressione 140 e 80; glicemia 0,57 per mille. Esagerata l '~perglice1nia provocata col glucosio , malissimo tollerata la prova di ipog licemia provocata con 'I 'insulina, che ha determinato uno stato quasi sincopale (caduta della glicemia da 0,68 a 0,14). Lo sforzo (salita di scale con un peso) ha determinato disturbi, senza però una vera caduta della glicemia (soltanto da O, 70 a 0,67 e 0,60). Gli AA. escludono che si trattasse, in tal caso, di uno stato di iperinsulismo soprattutto per il fatto che la glicemia si abbassava di poco sotto l'influenza della fati ca muscolare e, quindi , . le crisi di astenia non potevano mettersi in rapporto con l'ipoglicemia. L'ipersen sibilità all'insulina , unita ad una particolare stancabilità ed all'ipog licemia costante , indica la diagnosi di i'Poepinefria. Non si tratta però di una sindrome di insufficienza corticosurrenale completa, ma di uno stato di ip·e rinsulinismo associato ad insufficienza corticosurrenale; quest'ultima è il fatto fondamentale, mentre il primo non è ch e un epifenomeno. fil. Ipertensione ·parossistica e tumore del midollo surrenale. Kalk (Klin. Wschr., 13-613, 1934) e Biiehned (Ibidem, 13-617, 1934) riportano un caso di tumore midollo-surrenale con &indrome di ipertension e parossistica in cui la lesione surrenale fu diagnosticata irn vita: a) perchè accessi di ipertonia potevano venir provocati da coim pressione sulla region e renale tD; b) radiologicamente (siai direttamente ch e pielograficamente). Asportazione del tumo,r e e del rene. Guarigione ais soluta della sindrome ipertensiva. Esame anatomo-patologico: si trattava di . un tipico feocromocito·m a, ricchissimo in adrenalir1a. La corteccia surrenale era inveoe compressa e atrofizzata . Questo caso è il secondo della letteratura diagn osticato in vita (il primo fu di Suermond) e il primo gu arito in seguito all'operazione. Più numerosi son o i casi in cui il nesso fra adenoma surrenale e ipertensione fu dimostraI


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to a l tavolo anatomico. Gli /\A . ne hanno raccolto dalla letteratura u11a trentina. ·un caso è capitato sotto la loro osservazione in un morto per peritonite da perfora.zione in un iperteso. All 'autopsia si riscontrò un feocr omocitoma tjpico cort 111etastasi epaticl1e e tiroidee. ALDO CALÒ.

Sindromi epato -surrenal i. Parturier e Fauqué (Rév. des Maladies du. foie etc., 6 , 1933) descrivono, in una malata con epatomegalia, subittero, e turbe varie d ella funzione epatica, la comparsa p,r ogressi,.a di sintomi di insufficienza surrenale, come la fati cabilità muscolare, l'ipotensione arteriosa, l 'ip,er colesterinemia e la pigmentazione ardesiaca della cute e d ella mucosa . Basandosi su questo caso clinico g li AA. esaminano dettagliatamente il quadro dell'iposurrenalismo, si.a midoìlare ch e corticale e le caratteristiche modificazioni del metabolismo che lo accompagnano . In com plesso , si J)UÒ afferin are che la sostanza corticale presiede al metabolis,m o d ei grassi e della colesterina, nl la r egolazione della termogenesi e alla resistenza contr o le infezioni: la sostan za midollare regola il metabolismo degli idrati di carbonio, la p1ressione arteriosa e la resistenza c ontro la fati ca musco1lare: e il fegato entra a far parte del controllo di tutte queste varie attività metaboliche. Da un pl!l.nto di vista · clinico è possibile ricor1oscer e ùn 'in fluenza r eciproca d ei su ccessi sul fegato e viceversa; onde, in comp lesso, gli AA . si cr edono giustifi cati ad ammettere e a descri,rer e l' esistenza di sindron1i epato-cortica li ed ep.a to-mi dollari . V. SERRA. 1

A•lreualinuria e tubercolosi polmonare. L. ·F . Raffo (Accademia flrf edica, 15 aprile 193±) ha saggiato il comportarr1ento dell 'adrenalinuria nei tubercolosi ed in altri soggetti affetti da forme morbose diverse, servendosi d ella reazio ne del Viale . Ha osservato che i malati con localizzazioni del polmone clinicam ente quiescenti, silenziose e stazionarie non presentano quasi mai adrenalina. n elle urine rivelabile secondo il c:itato metodo, mentre malati con localizzazioni tubercolari del polmone in fase clinica di attività danno reazione d el Viale positiva nello escreto urinario di inten sità variabile da caso a caso. Di più in altri aggruppamenti di malati portatori di affezioni non specifiche del polmone ad andamento acuto (bronchiti, broncopolmoniti) l'adrenalina risulta sempr:e bene rivelabile. Fra le ipotesi che si possono avanzare per spiegar e il comportamento dell 'adrenalinuria n ei tubercolosi l 'A. crede più probabile quella secondo la quale il surrene del tubercoloso, alm en o n elle prime fasi di malattia. quando 1'elem ento costitutivo di tale apparato ghiandolare non risl1lta ancora gravemente leso, possa r eagire di fronte ai veleni bacillari iperproducendo ~1n a quantità di adren alin a che in

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tal caso per le ~~ue specifìche attività verrebbe ad assumere n el quadro clinico della malattia una funzione , di difesa ' al. . di tampor1amento . meno in via tra11s1toria di fronte ai veleni specifici. C. ToscANO.

Un caso di miastenia progressiva trattato con successo con l'opoterapia cortico-surrenale. M. Roch, Michel-J. Demole e P. Duchosal (BuVl. et Mém. Soc. Méd. Hop. Paris, 5 febbr. 1934) riip orta-n o il caso di un giovane di 19 anni, il quale soffriva da più di due anni di malattia di Erb-Goldflam, con peggioramento lento e che resisteva a tutte le terapie, classiche e nuove, mentre, pur no,n presentando alcun. segno di insufficienza capsulare, migliorò rapidamente con la somministrazione di un estratto cortico-surrenale, tanto da poter riprendere una certa attività fisica, compatibile con 1'esisten za di un intellettuale. Pur non potendo prevedere la, permanenza del risultato esso è degno di essere conosciuto e può spiegarsi e.on l'effetto dell'ormone corticale direttamente sul metabolismo proprio della musculatura. C. ToscANO. Tumori delle paratiroidi con iperparatiroidismo. Curchil , Cape (Surg. Gyn. Obst., 1934) riportano 11 casi operati, in 10 dei quali si trovò un adenoma della paratiroide. 6 avevano la sindrome di osteodistrofia fibrosa , 3 cail colosi renale con decalcificazione ossea, 1 artrite cronica, 1 m. di Paget. Taluni di essi erano già stati operati ma la ricerca del tumore paratiroideo era stata n egativa: il miglioramento nello stato generale e l'abbassamerito del tasso calcemico si ebbe so]o quando venne trovato l 'adenoma . Gli AA. insistono pertanto n ell'utilità di operare di asportazione solo i tu-· mori. · V. GarRON . Sulla chirurgia delle paratiroidi. N. S. Sam;irin (Lyo:i Chir .. n. 1, 1934) riporta i casi di paratiroidectomia operati nel reparto del ,p rof. Oppel a I..eningrado, con i relativi risultati. Su 49 casi di poliartrite anchilosante trattati con la paratiroidectomia unilaterale e l'emitiroidectomia si ebbe nel 50 % un miglioramento che è durato d.a 7 a 21 m esi; in 6 casi di osteogenesi imperfetta si ebbero risultati soddisface11ti . in 2 casi di atrofia muscolare progressiva con lieve iper calcemia ed ipofosfatemia, e cronassiia prolungata si eb·b e un risultato eccellente nel c.aso in cui fu trovata i1perplasia d_elle paratiroidi mentre nel secondo fu nullo; in 3 casi di sclerodermia si ebbe in 1 caso miglioramento marcato (calcemia 12 ,5 %), in un caso miglioramento dj lieve grado (calcemia 12,8 %), ed un terzo risultato nullo (calcemia 12, 7 9'~). Risultato ottimo in un Reckling h au sen in cui all 'intervento fu trovato ed asportato un adenoma della paratiroide. Risultati nulli nei casi di poliartrite deformante, di miosite ossificante , di otosclerosi . R. GRASSO.


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La paratiroidectomia nelle artriti croniche an· chilosanti. In un recente lavoro \Veil (la Presse 'fl1édical , 7 febbraio 1934) pre11cle in esame la questione dell 'opportut1ità cii interventi sulla regione tiroidea in corso di poliartrite cronica, e porta al problema il contrib11to di sue personali nuove seperienze. Nella definizione delle indicazioni all'intervento demolitore su parti dell ' app·a rato tiroparatiroideo l 'A. si rifà alla indicazione stabilita da Lerich e : cc Artriti an chilosantj con i percalcemia ». L'A. confuta l 'espressione ed il concetto di Leriche, in quan lo ch e ebbe ad osservare molti malati ospedalizzati da anni e offerenti da 30-4:0 anni di lesioni articolari, in cui la deformazione e ]a limitazion e dei movimenti rag·giungevano gradi estremi, e ch e .pure non pre entavano all 'esam e radiog rafico alcuna anchilo i ossea, n è altre lesioni articolari radiologich e, se non qualch e 110' di atrofia e alcune le ioni da usura. Quanto all 'indicazione. dell 'ipercalc·e mia , esa n el reun1atismo cronico gen eralmente man ca. L'A . passa in ra ssegna a que to p roposito i vari n1etodi di dosagcrio ed elen ca le cau se di errore e conclude ch e spesso si scrivono cifre n on corri ~pondenti a r ealtà . Sicch è la dichiarazione di ipercalcerr1ia sarebb e spe so gratuita. A n oi pare però, ~he quando si lavori corr ettam ente , n on sia difficile stabilire se un malato h a o no un tasso ematico di calcio norn1ale. Con cludendo l 'A. dice ch e l'indicazion e al}' intervento è, secondo lui , co tit tiita dalla diagnosi di reumatismo cronico grave, generalmente r e i tente agli al tri trattamenti , e ch e Tende la vita impossibile. Su 14 di questi casi 1'A. ha eseguito un a vas ta tiroidectomia cercando di asportare sen1pre una paratiroide. Il ri ·ultato fu il seguente : in n e un malato si ebbe n1odificazione della calcem ia, n è modificazioni radiologich e. I vantaggi ch e si ottennero in 4-5 casi si devono interpretare com e ]egati ad un '~zio r1e sulla co ntrattura e q uindi sul dolore. Ques to sar ebbe, n ei casi se.guiti da n1ig lioramento, l 'effetto della paratiToidecton1ia . Se questa ·però costitui sce per certi reumatici cronici un jntervento fortuna to , ai molti :fl Itri n on è seguita da alcun vanta agio reale. Il mig lioramento è possibile an che quando non si riesce a trovare le paratiroidi . Cosic·c h è l 'interpretaz ione dei risultati resta incerta e l 'indicazion e a ll 'intervento molto 1mprecisa. l\tl . CoPPO. 1

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Cura della tetania postoperativa. Holtz (Arch. /{li n . f-;hir. , vol. 177 , pag. 32: ·1933) è riuscito a iso.lar e dalla er.gosterina irradi~ta l}.n composto capaGe di far sc6mp arire i -sint omi della tetanin. paratireopriva. A diffe1

renza dell 'ormone paratiroideo con cui il preparato non ha nulla a vedere, la somministrazio11e ha luogo per via orale e ha u11 effetto che si prolunga per g·iorni o per settimane. 15· casi di tetania cosi trattati sono clinicamente g uarì ti; il preparato ch e I' A. chiama A. T. 1 O (antitetanico 10) _in dosi eccessive può essere tossico. Roggenbaum , Ilieder, Gissel hanno sperimentato con eguale successo il A. T. 10 e riferiscon o com e si sia ottenuto, in casi di tetania., non solo la scom.parsa dei fenomeni ma una elevazione del calcio, fino al tasso normale e la scomparsa della i.pereccitab·i lità muscoVALDONI. lare.

TE e N I e A ME DI e A. L'importanza delle regole di asepsi nelle iniezioni Anch e n elle iniezioni ban ali_, si devono sem;p1re osservare le regole di una minuziosa asepsi , poich è altrimenti ci si espone a pericoli an ch e grav.i . Di una statistica di 60 casi citati da Esau (D eut. m ed. Woch ens., 1934:, n. 4) soltanto 4 guarirono . In un caso osservato dall 'A. , si ebbe in s_eguito ad iniezione di caffeina, un 'infe.zio·n e gassosa, qa attribuirsi ad insudiciamento da parte della paziente insen ata. L ' A. raccomanda pertanto di lavare sem pre la fiala con alcool o con soluzion e di o.s sicianuro, in cui sar ebbe anzi bene conservarle. La siringa deve essere bollita; la pelle va pulita accuratamente e così pure si avrà cura di pulire le dita e di non toccare le parti più importanti della siringa stessa. Nelle iniezioni sottocutan ee, in figgere l 'ago (ch e deve essere corto) in una 1piega cutanea parallel ~mente alla superfi cie; ·i n tal rr1odo, si risparmiano le fascie ed i muscoli, per cui i germi della ganfv~. grena gassosa hanno predilezion e.

IOIENB. La p11rificazione dell'acqua, per le truppe, con eloro e carbone attivo. F. Massa (Giorn . di Med. Mil., feb·b raio 1934) h a scelto come r eagenti l 'ipoclorito di calcio e lo cc steridrolo » in polvere al 20 % di cloro attivo e ha stabilito in 30 ' il tem·p o massimo da mettere a disposizion e per compiere l 'intera operazione di potabilizzazio·n e . Ha fatto esperienze u sando : 1) acqu e di conduttura , di pozzi, di fiumi e di canali, addizionate di feci, urine e di liquame di fogna e seminate con germi apportatori di infezioni per via idrica; 2) acque sterilizzate e poi addizionate di culture pure. Dalle -es1perien ze fatte si è stabilito in gr. O,O·i per litro la dose fi ssa di cloro attivo da u sar si per un 'acqua. cc ad incognita >) ed in 15 ' il tempo di contatto utile perchè si compia la dL infezione . Per toglie-re all 'acqua il cattivo odor e e il sapore sgradevole assunto si è trovato utile usare alcune ])olveri di car boni vegetali attivi . Grammi 0,3 0 di polvere ti i r.arbon·e ccHydraffin n; 1


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gr. 0,40 di « Ca:rboraffina »; gr. 0,50 di polvere di carbone N. V. Norit olandese, di vecchia preparazione ùsati per ogni l·i tro di aoqua , trattata con gr. 0,04: di cloro attivo, fanno sparire completamente in 10' il cattivo odore e sapore assunto da1ll 'acqua. La polvere di carbone può essere facilmente eliminata usando un filtro ad immersione molto semplice. Lo steridrolo in polvere al 20 °tb di cloro attivo. si :piresent.a più energico dell'ipo·c lorito di ~lcio, ed. offre il vantaggio di una composizione stabile e di lunga inalterabilità , il che lo rende più pratico p·e r usi militari. L' A. con clude affermando come sia necessario dotare i comandi di Battag lione, di Gruppo, e di Reparti corrispondenti, di apposito n1ateriale che li m etta in grado di poter depurare, in qualsiasi circostanza, acque non siC:. ENRICO. cure.

MEDICINA SCIENTIFICA. L'anisocitosi dei globuli rossi nella tubercolosi. Nella tubercolosi i globuli rossi presentano d?vi~zioni min~m~ dall~ nor~a, sotto il punto d·i vista quantitativo: infatti l anemia tube re? lare è ~oder~ta, lieve è il deficit emoglobin1:co, cosicchè 11 valore globulare rimane vicino all'unità. M. Filomeni (Rivista di Patologia e Clinica d~l~a Tubercolosi, marzo 193·4:) si è proposto di indagare se le modificazioni qualitative dei globuli rossi offrano inve·ce maggiore interesse per quello che riguarda le dimensioni di essi, argo·m ento questo sul quale le opinioni degli AA. non sono co,n cordi. È merito di Gasuna aver istituito la formula eritrocitometrica che compendia in una visione di insieme il rapporto percentuale delle dimensioni ottenute dalla misura dei singoli globuli. Per la misura del diametro dei globuli rossi si adoperano metodi fisici, o ad umido o a secco. Il nostro A. preferisce quest'ultimo servendosi dì strisci colorati con la miscela May-Gruenwald-Giemsa. Le osservazioni eseguite riguardano trenta casi riferentisi ad individui affetti da: •m .orbo di Pott, polisierosite, bronco-alveolite, tbc. polm. ca!Seosa , peritonite tbc., tbc. miliare. In tutti i malati ha riscontrato costantemente un prevalere delle forme grandi sulle piccole. Questo fatto notato n elle forme più varie per evoluzione clinica e per significato prognostico. impedisce dì 11tilizzare la formula eritrocitometrica ai fini della diagnosi e della prognosi delle malattie tubercola ri. L' A. infine spiega questa monotonia ·macrocitica come l'esponente di una attività rigenerativa midollare risveg1ia.tasi sotto l'azione delle tossine tutbercolari o del materiale proveniente dal disfacin1ento globulare o di entrambi i fatt ori insien1e. V1 cE~TINl·

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POSTA DEGLI ABBONATI La prova di Trommer per la ricerca della glicosuria. Al dott. M. Cappelli, da Sorano: Nella . reazione di Trommer ' la colorazione . . caratteristica giallo-mattone compare riscaldando cautamente la provetta ~on il reattivo; diffidare delle colorazioni ta1rdive, che compaiorto dopo prolungata ebollizione, dovute il più spesso ad altre sostanze che hanno potere riducente. Sono queste che danno la colorazione gialla. senza pr~i.pitato, oppure il precipitato tardivo dopo il raffreddamento· invece il precipitato dal colore caratteristic~ che si forn1a sub,i to do.p o il raffreddamento è dovuto a piccole quantità di glucosio. T~nuto contq di queste cause di errore, la reazione di. T~olll:mer ~ ~co·~sigliabile. Meglio vale usare Jl liquido di ·r ehl1ng, c.he si prepara estempor.aneam'3inte mescolando le due soluzioni (rameica. ed alcalina) ed aggiungendo a 10 eme. del reattivo· così formato poche gocce (od anche una sola) di urina. In tal modo,. resta esclusa l'azione di sostanze diverse dal glucosio, che han110 un po·t ere riducente molto inferiore a questo. Meglio ancora usare il lirquido di Ben.edict, che è costituito da una soluzione sola, di conse rvazione indefinita e c~e si usa in quant!tà ~i 5 eme. a cui si aggiungono 8 gocce di urina, facendo poi bollire. fil. 1

VARIA La tossicità dell'alluminio, secondo la porta d'en· trata. G. Bertrand e P. Serbescu (An.n. de l'lnst. Pasteur, aprile 1934) hanno stabilito, in preced~nti esperienze, che l 'alluminio non è ipiù tossico del ferro e che, in ogni modo lo è meno d'altri metalli, come il rame e il ~ickel, usati nella fabbricazione di utensili di cucina. Essi hanno adesso proseguito le loro ricerche, studiando le· variazioni della sua tossicità a seconda delle porte d'ingresso: ed hanno visto che, introdotto per bocca, l'alluminio è quattro volte meno tossico che introdotto per via ipodermica. V. SERRA.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. P. GArro. Ricerche in zona gozzigerta. - Stab. Tip., Genova, 1934. P. GATTO. Rilievi sui risultati di profilassi e terapia iodica nel gozzismo attraverso 3 anni di attività nelle Scuole di Vobbia. - Tip.. Sambolino, Genova, 1934. A. SALMON. Nuovi dati favorevoli all'ammissione d'un centro epilettogeno nella regione diencefalica. - Tip. .S. Bernardino, Sie11a, 1934. E. MARIOTTI e ScruTr. Malarizzazione a freddo con iniezioni endovenose e intrarachidee di liquor e d i sangue di malarizzati. - Tip. S. Bernardino, Siena, 1934.


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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a q11esiti per questioni di massiu1a. 42° Dottor A. P. -. La giurispruòen za del Con siglio di ,S tato ritiene, fern1am ente, ch e il Podest à o la rappresentanza consorziale abbia facoltà di libera scelta tra tutti gli idonei . Questo è il sist em a della legge, bene interpetrata d al Consiglio di Stato. Il l\1inìstero dell 'Interno, però, con le note istruzioni ai Prefetti, con siderò vi11colante la gradu atoria e, quindi, ingiunse alle amministrazioni clipendenti di nominare il primo graduato o in caso di non accettazione di esso il secondo: salvi, si intende, motivi legittimi di esclu sion e. Le au Lorità dipendenti si son o uniformate a questi criteri . Il C.Onsiglio di Stato, da parte su a, persiste nella su a giurisprudenza. Il conflitto permane. Se il consorzio eser citerà il poter e di scel ta liberamen te e il Prefetto n on approverà la deliberazione, il con corrente nomina to potrà ricorrere al Consiglio di Stato in sede g iuririsdizionale con sicuro successo. Se, invece, il Consorzio si uniforma alle istruzioni d el Prefe tto, e d alla deliberazione non risulta che quest a det erminazione è effetto del! 'ordine superiore in· b ase alle n ote is truzioni, n on c'è niente da fare perch è il Con sorzio può scegliere nel secondo g ruppo. 43° Dottor A. G. - La disposizione del capitolato 1925, ch e estende ai n1edici conclo tti, gen ericamente, « tutte le disposizioni gen er ali concer nenti gli impiegati d ello Stato », a me n on sembra valida. In ipotesi , è troppo gen erica e, per quest a genericità, incon sistente. Sono perciò persuaso ch e il collocamento a riposo per limiti di e tà non possa essere deliberato in base alla sola di sposizione del r egolamento 1925 ch e richiama le n orm e generali con cernenti gli impiegati dello S1ato. Il Comune d ovreb be procedere alla dispen sa dal servizio per inabilità fisica, qualora quest.a sia regolarn1ente accertata . Lei p otrebbe fare ricorso con tro l a d e]iberazione d el Pod est à alla G. P. A. in sede giurisdizionale, nel termine di trenta giorno dalla notificazione. 440 Dottor B. B . - ~ possihile il trasferimento dall 'una all 'altra circoscrizione della condotta consorziale. Ma è n ecessario che il trasferimento sia deliberato d alla r appresen tanza d el Con sor zio, cioè dall 'assemblea, in legale aclunanza, e il pr~v­ verlimento sia reso efficace d all 'autorità tutori~. Lei, in tal caso, conserverebbe il diritto di stabi~ Jità e a11che gli aumenti periodici, perchè non si verifich erebbe novazione, ma si attuerebbe so~­ tanto un mutamento di circoscrizion e, fermo rim anendo il rapporto cli impiego.

condotti non possono essere dispensati per limiti di età se questo potere di dispensa non sia espressarnente previsto nel capjtolo o n el regolamento • organico. 46° Dottor A . P. (C) . - La indicazion e « m edico chirurgo ostetrico» è legittima perch è non n e ri~ sulta la designazione · di specialista . 417° Dottor G. M. (P. E.). - Il Comune non può obbligare l 'ufficiale sanitario a supplire gratuitamente il m edico condo tto . 481) Dottor A. E. (P.). --=- Le spese per le prim~ i1nmediate cure son o dovute d al capo o esercente dell 'Impresa anche se l 'infortunato sia iscritto nel}'elen co dei poveri. Sia o non assicurato 1'operaio, le indennità son o quelle st abilite d alla legge con norma generale. La spesa per il primo certificato m edico da unirsi alla d enunzia dell 'infortunio è a carico del capo esercente d ell 'impresa; l a spesa per ogni certificat o con cernente la continuazione d ella inabiljtà o 1'esito definitivo della lesione, è a carico dell 'istituto assicuratore. ·Le spese di viaggio in seconda classe, qualora, s'intende, il vi aggio del medico sia necessario, son o a carico di chi deve· sostener e la spesa per i certificati . È da avvertire ch e il certificato comprovante la continuazione del! 'inabilità deve essere rilasciato gratuitamente d al medico condotto o dall 'ufficiale sanitario se· l 'infortun ato sia compreso nell'elenco dei poveri. Si intendono prime immediate cure, per t assativa disposizione dell 'art. 15 del r egolamento 1904 n . 141, quei soccorsi di urgenza ch e è n ecessario· vengano subito prestati all 'operaio, compresa la prima m edicatura, il co11veniente accompagnamento e il trasporlo del ferito finch è esso sia costituito in condizioni normali di cura. Alla assisten za su ccessiva non è obbligato 1'imprenditore e si provvede, quindi , secondo le ..norme comuni : se l'infortunato è povero avrà diritto alla cura gratuita; se è abbiente, dovrà remunerare l 'assistenza. È da ritenere ch e la visita fatta all 'infortunatoqualche giorno dopo l 'infortunio, no~ rientr\.tra i soccorsi di urgenza che sono a carico dell imprenditore.

450 Dottor S. S. - La giuris11rudenza del Co11~ siglio di :Stato ha fissato qu est a regola: i sani tari

(* )

. .. li' la present.e rubrica è a,ff1data a avv.

GIOVAN?-: 1 SELVAGGI

N. B . - Ai quesiti degli abbonati si r isponde, in ogni caso, direttamente , per lettera. I quesitf devono essere inviati, in busta, accompagnati dat francobollo per la risposta e sempre indir~zz~t~. impersonalmen le alla Redazione del « Policlinico »,.. via Sistina 14, Roma. Le rispost~ ai quesiti e/t e non richiedono esamerli atti o speciali indagini, S'l no gratuiti. esercente i.o Cassazion e. con s. "eg. del nostro periodi ~


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IL POLICLINICO n

P R O F_E S S I O N A L E.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Attività legislativa. La Ca~e~a de~ ~eputati h a discusso ed approv a to vari disegni di legge, tra cui i seguenti: Un disegno di legge r ecante nuove n orme s u g l i stupefacenti. L 'on . Serono ne ha p ost o in r~ lievo l 'alta importanza politica e sociale. · In merito . a~l 'art. 5, ~l qual e commina p en alità p er i m edici ch e ordinano stupefacenti sen za che ve n e si a bisogno o esagerando n elle d osi l'oratore ~ffe.rm~ ch e tale sanzion e non preoccup~ i m edici italiani ch e sono n ella loro g r ande gen er alità su fJeriori ad ?g ni sosp etto; afferma l 'opportunità d el provvedimento, ch e completa l a serie delle importantissime provvide11ze sociali attuat e dal R eg"ime ; Un disegno <li leg ge sulla tulela d ella matern jtà e d ell 'infan zia. L 'on . Ern1anno Fior etti ha r accon1andat o, rifer end osi all 'art. 11, che qualor a i d i s turbi d el primo p eriodo della g r avidan za d o' 'esser o costringer e a sospender e il l avoro, sia cons er vat o il p ost o; il Governo h a d ato assicurazioni c h e i voti espressi saranno tenuti presenti n el formular e il r egolam ento; , Un disegno di legge r ecante l 'at1torizzazion e alla -sp esa di 187 milioni p er il completam ento dell 'ac·qued otto pugliese ; g li on. Man cini e Car ad onna 11ann o· rilevato i b en efi zi ch e n e d eriver anno .

CONCORSI. Posn VACANTI.

,

lANNO XLI, NuM. 21J

Bis.CARI (Rag us~) . - 111 d a ta 10 maggio è stato band~to ~a S. E 11 Prefetto di Ragusa , il concorso per ti toli ed esami al posto di Ufficiale Sanitario d ~l Comune di Biscari . Lo s tipendio assegnato è d.1 L. 5280 al lord? d elle ~itenute di leg ge con dir1~to a . 4 aumenti quadriennali d el d ecimo dello stipend~o. La p opolazione d el Comune è di 4130 a_b~tant1 e .la .estensione di ettari 12,636. All 'Uffic~ale ,San1tar10 è fatto obbligo se g liene verrà ?ffidat~, volta per volta, l 'incarico di sostituire il m~d1c.o condo ~to durante le assenze, ed in tali occasioni p er cepirà una diaria di L. 25. I concorrenti debbono present ar e alla Prefettura di Ragusa , entro 4<5 giorni dalla data d el b ando i clo.c~menti d~ rito oltre ad un elenco , in doppio originale, d ei documenti presentati . Età m assima 45 anni, salvo le eccezioni di legge. Gli esami verter anno sul prog r amma stabilito con D. M. G-2-1926. Ai concorrenti ammessi verrà comunicata la d ut a e sede degli esami. Tassa di concorso ~ · . 50,20. P er. altri chiarimenti ri volger si all 'Uff1cio d el Medico Provinci al e di Rag u sa. CANOSA nr P UGLIA (Bari). Osp edale cc Caduti in Guerra.». - .s cad. 7 g~u .; ost etrico p el Reparto Matern1t~, ch~rurgo . assist en te orrli11ario p el Reparto C~1r~rg1co e inedico assis tente ordinario p el San at o rio infantile; stipendi risp ettiv . L . 2000, L. 2000 e ~· . 4000, r idotte; gettoni di presenza L . 20; e tà 11m1te 40 a. Rivolger si Segr et eria Cong r egazione di Carità. CASACANDITELLA (Chieti ). - Per titoli, posto di nl edico-chirurgo-ost etr ico. Stipendio annuo lire 9000. Qualora ven g a incaricato delle funzioni d~ l Tfficial e Sai1itario, sar à corrisposta una indennità annu a di L . 500 . Per il nlezzo di trasporto (l 'obbligo è di t en er e un cavallo) verrà corrisposta la indennità annua di L . 1500. I sopradetti assegni sono al lordo di og ni ritenula di legge e sono ri· dott i d el 12 /~ come d a decreto 20-11-1930 n . 1491 e d elle altre tratt enute come per legge . Le domall(le acco1npag11ale dai prescritti documenti, l 'elepco rl ei quali e rispettive modalità posson o d esumer si d al band o di concorso da richied er si aJla Segr eteria comunale, debbono pervenire alla Seg r e teria prede lta i1on oltre le ore diciotlo de] 10 lug li o 1934 .

ACIREALE (Catani;a). Comune. Scad. 15 ag . ; ·diret tor e del disp en sario anti1uber col are; tit oli ; .et à limite 35 a.; t assa L . 50,10; stip . L . 5280 già d ecurtato del 12 %, oltre L. 440 trasp ,, c. -v . ; 5 .qu adrienni d ee. ANZIO (l~ o ma) . -, Scad. 31 lug.; 1a condotta ; .!L. 8500 :r-idotte, 5 quadrienni dee., c .-v.; tassa L. 50,10; d oc. a 3 m esi d al 30 apr. ,C hied . avviso . AQUILA. R. Pref ettura. - Scad. 30 giu., ore 12; .uff. san. del Capoluogo; titoli ed esami; età lin1ite 45 a. al 30 apr. ; doc. a 3 m esi dalla stessa .d a ta; tassa L . 50,10 ; stip. L . 16.000 ridott e, 4 quinCASERTA. M un icipio . - . È r evocato il concorso .que11ni d ee . ; diviet9 libera profess . Chied . avviso. a med. cortd . della frazi on e di Casagiove ; sarà Scad. AnEzzo. Con sorzio Prov. A nlituberc. ha ndi to alt r o con cor so. :30 giu .; direttore d el Consor zio e del Di spensario CASSIGLIO (Bergamo). - Concorso, p er tj toli, al prov.; t itoli ed esami; L. 18.000 ridotte ; q quaposto Ji l\1ed ico Condotto Consorzi ale per i co<lrienni dee . ; indennità di trasferta ; età limite muni d i .C assig lio, Valtorta etl Ornica, con ob.45 a. al 30 apr.; t assa L. 50,05. Chi erler e annunzio. bligo di r esiden za in Cassig lio . Stipendio annuo 1Rivol ger si alla Segr eteria (Palazzo d ella Provincia). di resid en za L . 11.000. Inden1dtà per Uffi ci ale SaAVELLINO .. R . Pref et tu ra. - Scad . 90 giorni dal nitario an nue L. 500; id. di amLul atorio annue ·9 apr . ; due ufficiali saniLari (p er ,Serino ed uniti L . 500 ; id. di trasp orto, obblig atorio con automo'e p e:r Rocch etta S. Anloriio) ; rispett. L. 6500 e b ile oppure con cavall o, L. 3000. Addizionale di L. 6000, olt r e L . 3000 e L. 1000 trasp .; riduz . di legge p er g li in scritti n egli annu ali elenchi dei leg ge; t assa L . 50 ; d oc . a 3 m esi ; titoli ed esami . poveri . Indennità car o viYeri n ella misura staBARI . A rri 1ni nistraz. Prov . Scad. 30 giu ., ore bilita p er g li irnpiegati d ello Stato. Detti emo12 ; coadiuto,r e n ella Sezion e Med. -Micr ogr. del lumenti son o al lordo cla tt1tt e le trattenute stabilite d alle Leggi e d alle disposizioni vigenti. La 'Laborat . Prov. d 'Ig ien e e P r ofi lassi ; L . 16.000 e ~ lomanrl a iI'. bollo d a L. 3 accompagn at a dai pre·2 q u aclrien 11i d i L . 1000, oltre L . 4000 serv. att. ; scritti d ocumen Li , l 'elen co dei quali e risp ettive f.fi d u z. 12 %; compar tecipaz . ; t itoli ed esami; et à n1odalità posso 110 Cl esu1ner si d al b ann o di con cor· Ji n1ile 35 a. al 20 apr .; doc. a 3 m esi d alla st essa so da richied er si alla Segr et eria Comu11ale di Cas· .d a ta; tas"a L . 50.


[ANNO XLI , NuM. 21)

SEZIONE

siglio, debbono pervenire alla Segreteria predetta non ol Lre l e ore diciotto d el 10 git1g no 1934-XII. 1'assa L . 50,10. CIANCIANA (Agrigento). Concorso, per titoli e<l esami, al posto di Ufficiale Sanitario. Stipen<lio lire 7000 al lordo delle ritenute e riduzioni di legge, con quattro aumenti quadriennali di un decimo. Tassa di concorso L . 50. Domanda e doet1menti alla R. Prefettura di Agrigento entro il 5 luglio 1~34-XII. CrTTÀ Dt CASTEr.r.o (Perug ia). Scad. 31 mag.; per Morra ; L. 7000 e 5 se senni d ee., oltre L . 600 serv. att. c.-v. · tra sp. L. 500-2000-4000. Co)lO. R . Pref ettura. -:- Scad. 30 giu. , ore l ; t1ff. san. d el Con orzio fra Bell ano e tLn i Li ; L . 15.000 oltre L. 3500 trasp ., indenni Là visite ecc. ; trattamenlo e riduzioni di legge; titoli ed esami ; doc. a 3 me i del 1° mag.; età limi le 45 a. ; tass a L. 50, 10.

FoRLÌ. Consorzio Provi n e. A nti tuberc. Proroga a tutto il 31 mag.; l11 edi co òire t lore della Sezione disp en s aria]e di Cesena. GE~OVA-SAl\fPJERDARE A.

OsJJPrlali Ci vili . - ~ rad . 15 g iu., ore 15; aiuto chirurgo; L. 5000: rit ent1le ; p er centuale 12 %; litoli ed . esa 111i ; et à lin1 i le 45 a.; tassa L. 50 ; <loc . a 3 m e i d al l.J mag. ; 3 a nni di 1ti urea. Chicclere avv iso. Scad . 14 lug.; L . 7920 e 6 quadrienni èl rc., oltre L . 4-10 uff. a11 .; ritenute; addizionale L. 3 sopra il 20 % d ell a p opolaz.; lassa L . 50. LIMONE 8UL GARDA

(Brescia). -

M1L15 ~(;aylii1ri) . cacl. lf5 g iu .; L . 10.500 e 4/10 quinquen11ali , ol lre L. 3000 cavale. , c.-v.; a1 lordo del 18 ?{, . E tà 11mit e 35 a., t as a L. 50,10. MONTEODORI SIC' (Chieli) . Con cor so , per titoli , al posto di m ed ico c hirurgo c ortdotto. Scadenza dieci 1gos to 193-1. Stiper1clio a1111uo lordo da tuLte le ritenute L. 8700. .C inque quacl riertni d ecimo. Per eventuale incari co di Uff ir jale ,Sa nitario L. 500. Per chiarimenti riYolgcr i alla Segr eteria Comunale. N1scEMI (Caltan,i ssella) . - Scad. 7 lt tg.; L . 8000 e 5 quinquenni di L . 700 ; ri t e11ute; e là lim . 40 a. PADOVA. Ammin;slrazione Provin cial e. - A tutto iJ 10 luglio 1934 è aperlo il concor o al po to di Coadiutore d ella Sezione Medico-Micr ogr a fica rl el L aboratorio Provinciale d 'I g iene e Profilassi . I ip cndio iniziale annt10 L. 12.000 sei at1n1enti p eriodici di un d ecim o. er vizio a ttiYo a nnt10 lire 1800. Compartecipazione cl el 10 °'è'· Slli prOYC'nti <li L Hboratorio . Indennità car o-vi' eri co111e gli al I ri in1piegati . Il tutto rid otto delle lra llenute di legge. Chiedere manifes lo alla Segreteri a d ell 'Arnn1i riis lrazione Provinciale di Padova. PADOVA• Comu n e. cad . 10 g iu .; 5° r ep arl o; L. 8000 e 5 quadrie11ni d ee., oltre l... J 200 s rrv . att. , L . 800-1200-1600-3000 trasp. , L . .)00-600 ambulat.; età limite 40 a. al 25 apr. PALERl\Io. Co niune. Scad. 90 g ior11i dal 29 aprile. Titoli ed esami. I spellore d 'ig ien e; lire 16.000 e due quadri enni fino a r ap-g iu n gerc lirP 17 .800, oltre ·L. 4200 ser . a lt. e L. 1000 indenni là di g iro. Assi st ente nell 'I s li Lulo Antirabico; L . 11 .000 e 3 quadrienni fino a r aggiunger e L . 13. 700 , ol 1re L. 2 00 serv. att. , c .-v. Riduzion i.

835

PRATI CA

Rocco n ' IN1'HA (Novara). Ospedale Ci vile di :iari ll occo.., Scad. 31 rr1ag., ore 18; dire ttore ; età li1n. 40 a.; L. 4000 ridotte; 4 quinquenni dee.; comparlecipaz. ; docum . a 3 111esi dal 5 mag. Chied ere avvi~o ; rivolger si alla Congregaz. di Carità. 'fos c oLANO-MAD EnNo (Brescia) . Concorso , per titoli, alla condotta medico-chirurgica. Il posto è r etribuito con i seguenti assegni in ragione d 'an11 0, al lordo dell e tratte11ute di legge e del1a riduzione del 12 % di cui al R. Decreto 20-11-1930 N. 1491. Stipe11<lio ini ziale L. 9000 aumentabile di un decimo ad ogni qui11ql1ennio malurato e }Jer sei quinque11ni; indennità di trasporto lire 3000 ; a egno di L. 3 per ogni povero in più d el 20 % d ell a popolazion e: inrlennità caro viveri nella 1nis ura e per la durala in c ui verrà corrisposta agli altri dipend.en li del Comu11e. La domanda irL carta da bollo da L . 3, accompagnata dai pre~ crilti documenti l 'elenco clei quali e ri spettive n:.odalità possono d esumersi dal bando di con corso d a richiedersi a lla Seg r e teri a Mt1nicipale di Matierno, debbono p ervenire all a Segreteria predetta no11 oltre le ore diciotto d el 14 g iugno 1934-XII. VENEZIA-L ino. OSJJC<lale al. !\1 nre. Scad. ore 1 1 del 15 giu.; i11edico ass i Lente di m edicina ; età Ji111i le ;30 a.; un anno di assistenta to effe llivo in n1cdi r ì1ta ge11er al e o j11 p edjatria; d oc. a 3 n1esi da l 10 m ag.; nom. bienna le; servizio enlro 15 gg. V GllCPLL1. Ospedale Maggio r e. Scad . 2 g·1u.,. o r e 1 ; cliret lore 111edi co e pri 1nario d ella ezione p edialrica. V.EnONA. Coni une. - Scad. 30 g iu. ; ' 'III e XXIII R eparto; risp e l t . L. 9000 e L. 8000 e qua<lrie11ni, ollre L. 1700· e L. 1400 serv. a tl., c.-v. ; p er la 2a ·ondo lla L . 4000 Lra ~ p .; riduzio11i; età limite 35 a. al 12 1n ag. ; t as a L. 50,JO.

('" ussari). Scad. 30: g i u .; per Putifigari; L . 10.500 al lord o d el 12 e ù %, cn za c. -v.; lassa L. 50,.10 . \ · rLT...ANOVA

l\1oNTJil.EO E

v'oGRi~ RA

(Pavia). Ospedal e Civil e. Co u cor so, per Lit oli , ad Aiuto chirurg o. S lipendio L . 4500 ~ 5 aun1e11li qu adri ennali ; L. 10 e Yitto p er ogni g t1ardi a; percentuali 20 'J~ sui }.)r oventi di p e11sio ... J1a nU . Ritenute di legge. Lin1iti di età anni 40. Scaden za 12 g iu g n o 1934. P er ji1fo rmazi oni rivo]~ ger i alla Segre leria d ell 'Osp edale. Quando rton è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur tiiche. i com1,en!'i "llo ~tipenn io base . AvvERTENZA. -

lmportaate : Per norma di coloro cbe non se ae sono provvls1I e. che non vogliano restarne privi, avvertiamo ohe sono rimaste dlspoalblll soltanto aucora pochissime copi& dell'Interessante Manualetto del Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI Medico Provinrc iale presso la Direzione Generale della Sanità Pubblica

Appunti di legislazion e per gli Ufficiali Sanìtari Volume, in formato tascabile, d.i pagg. VIII-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese poetali di spedizio:1e. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 6 O in porto franco. Invia re vaglia all'editore Luigi Pozzi, Ufficio Postale succursa)P diciotto, Roma.


836

« IL P OJ,,J CLI NI CO »

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Il Con sigli.o Amministrativo dell 'Is litulo P ast eur tl i ~arigi ~a. n.ominato direttore il do tt. Luigi Martin e vi ce-direttore il clott. Gaslone R a111on · ha costituito un Consig lio Scientifico e n e ha af~ ficla to la presidenza a l prof. Gj11Jj o Bordet di Bru xelles. ' , i tratta di tre scien ziati di fam a inon clia le, ch e h a nno r ecato contributi rlecisiv] alla n1edicina e all 'ig i ene.

I pren1i annua li della

« Fondazione

C:a tcllino

n

p er I 'anno accaden1ico 1932-1933, ir1 L. 1000 cia$C uno, sono stati assegnati a l dott . .\11 Lonio I ovan o e all a dott. Adelaide Amendola, la ureati a Nap oli n el 1933 col massimo d ei punti e l a lod e svolge11do r ispettivamente le seguenti t esi li lau ~ rea: « Gl u La tione e tubercolosi (ricer ch e clinicosperin1entali sul g lutatione ridotto degli eritrociti c ircolanti nella tubercolosi pulmonare e sue n1odificazioni in seg·uito ali a epatoter apia) » · cc Sulla tubercolosi del miocarrlio ( contribu Lo a~ natomo-patol ogico e sp erime11ta le) n. Il prof. Emile Bardier è sta lo eletto d ecano d ella Facoltà m edica di Tolosa.

Il prof. Max Baur è chiamalo alla cattedra di fa rr:nacologia di F'rancoforte sul Meno, quale successore del prof. W. Lipschitz. Il prof. Ernst Kulper è chiarr1ato alla cattedra cl 'ig·ien e di Fran coforte s. M. , cruale su ccessor e di Max 1 ei sser .

NOTIZIE DIVERSE, 1° Congresso I 11 ternazionale di Elettro·Rn<lio-Biolog·ia. La Soci età internazio11ale di Radjo-biologia cornunica ch e S. E. Benito Nl u ssolini , in base a parere favor evol e del Co11::- ig1io Nazio11ale d elle Ri cercl1e, ha approvate il 1° Congresso inter11aziono.le d i El e Ltro-Radio-BioJog ia, ch e si svol g erà a VE:nezia, n el palazzo ducale , dal 10 al 15 settembre 1934. · Il Congresso sarà presieduto d a , . E. j] marcl1e e Gug·lieln10 l\tiarconi, presidente della Reale Acca demj a d 'Italia preside11te del Con siglio Nazionale d elle Ricer ch e. .enator e d el R egno e da S. E. il conte Giuseppe \-olpi di Misura ta , ministro di Stat o, senatore del Regno . copo del Congresso è cli invitare a di scu ssione i cultori d elle ricerche fisiche, chimich e, biolog icl1e, naturali e mediche sulle azioni biologich e di tut t e le radiazioni p er coordinarne l e rispettive iJ1dagini . Mentre il biologo udrà dal fisico le basi teoriche e sp erimentali delle ricerche sui f en o1neni vibratori e corpuscolari, il fisico e il fi sico-chimico udranno d a l biologo quali possono essere le influ en ze ch e ha11110 questi fenon1 eni sugli elem enti cellulari , sui complessi tis urali e sui proce i organi ei . \ierranno anch e trattate l e più moderne a cquisizio11i sulle · correnti di azione. Oltre a ciò g li or ganizzatori d el Cong·r esso sperano di determinare u n nuovo orie11tamento radio-bi ologico di molte delle attt1ali ricer ch e fis ic l1e e biolog ich e .

[A NNO

XLI,

NUl\1.

21]

L 'in.Lere.s~e d~ r1ue ·lo congresso è così notevole ch e g~ust~fica il favore con il quale è stato accolto dagli studiosi di lutlo il mondo fra i quali· E1nil Abderhalde1t \H aa lc a S.) ; Ale~andre Belak (Budapes t) ; Rita Brunet Li (CagJjariJ; Alexis Carrell ( e'v York) ; A. Castaldi (Cagli ari); Arthur A. Compto11 (Chi?a~o) ; \Villiam D . Coolidge (Sch en.ectady , N. Y. ) ; D ' Arsonv~ l (Pari cri) · Due cle Broglie (Parigi); Friedrich Dessau cr o c}"'r ancoforte S. i\f.); V. Ducceschi (Padova J; Carlo Foà (Milano) · AJb ert Fischer (Copenag h en ) ; Alexandre Gur"v it sch (~eningrad·o.) ; OLto Glasser (Clevel and, Ohio); Lì-ola. (Pad<>va); . C. P . Ha~kins (Chenectady, N. Y. ); ~lerl1tzka (Torino) ; R. KìenJ)ook (Vienna) ; N. K . (\.ol t~off (~osca) ; Svend Lo1n h ol t (Copenhaghen; ; L . L1cht,v1tz (New York.) ; J . ~Iagrou (Parig i); RoJ)ert A. ì\Iillikan (Pa adena, Calif.) ; D. G. Mari11esco (Bucarest) ; E. Moreau (Clermont); G. A. ad son (L ening r ado ); ., . . ehru (Fatehp11r, 111dia) ; M. Nemeno"v (Leningrado) ; J. L . Pech (~iontpellier) ; Lud,vig P]ncu ssen (Berlino) ; Pug 110-Vanoni (P aclovaJ; , -. Riviera (Perugia) ; Claud~ Rega ud (P arig i); A n gel Roffo (Buenos Aires) ; ir C. V. Ra111an (Ba11galore, India) ; O. Roch e (Lipsia) ; Bruno Ro .. i (P adova); G. Viale (Genova ; S. Valentiner (Clauslh al-Zeller) ; Otto :Warburg (Berlino); R . W . \tV ood (Baltimora) ; ecc., ecc. L e a pplicazi o·ni dell e radjazioni alla m edicina e alla terapia non ' erra11no trattate i11 questo congresso, ch e i })f efi gge cli s ludiare i fenom.e11i chimici e biologici in r apporto alle radiazioni . Per og ni ulteriore informazion e rivolgersi al segr e tario generale clel Congresso dott. Giocondo Prolti , Can al Grand e, ". c:regorio 173 - Venezia. 1

20 Congresso internazionale di storia delle scieuze. 7 al 14 ottobre, sotto la presidenzu d i Eduardo Garcia del Real ; è stato È indetto a Madrid dal

dichiarato ufficiale dal Governo spagnolo. Sarà diviso in 4 ezio11i. 0110· ar11Illessi tutti gli idio1ni europei ; i co11gr essisti dovran110 però presentare un riassunLo in francese, di 11011 oltre 250 parole . Quota: 50 p eset e per i co11gressisti, 30 p er le persone ch e li accompagn ano. Al Congreso verrà annessa una esposizione di oggetti e libri e se n e farà il catalogo illu s trativo. Il Conii La to organizzatore procederà d 'intesa col cc PaLror1ato n azionale del turismo » e col « Sindacato d elle Iniziative » affi11ch è veng ano fatte condizioni di favore ai cong r essisti . Rivolgersi al seg 1e Lario gen er ale, prof. lì'ranci::><.:o Vera, calle d e Car acas , Madrid (4) , Spagna .

Il nuovo edificio della Clinica

~ledi<'a

di Bologna.

Il 22 aprile fu solenn e1nente inaugurato, al1'augusta presenza uel Re, il nuovo e(lificio d ella Clinica i\IIedica di Bolog na. \ ricevere il Sovrano si trovavano riuniti nell 'atrio dell a Clinica il Magnifico R ettore d e lla R. Università, on. prof. A. Ghigi, i Presidi dell e Facoltn cli Medicina e Chirurgia e di Medicin a Veterinaria , proff. L . Martinotti e P. Gherardi11i , il Dire ttore della Clinica, sen. prof. G. Viola, tutti i membri del le due Facoltà, i liberi d ocenti e g li assistenti d egli Istituti clinici. Il ovra n o ha visitato alcune p arli clell 'edilicio, trattenendosi nel! 'anfiteatro, dove s i è degnato di accPttare l 'omaggio òi una copia del cc Trattato di ,Seme jotica » e (li altre opere d el prof. Viol a di r ecente pubbli cazione. Il nuovo edificio d e lla Clinica, sorto su11 ·area de l Policlinico di . Or ola in conformità alla


l ANNO

ÀL L, ,\ u ~1. 21J

ConYenzio11e edilizia s tipulala n el 19~ p er il rinn0Yan1enlo clegli Istiluli Universitari di Bologna e secondo un progello dell 'ing. G. Rossi, d ell ufficio Tecnico della locale Amn1inis Lrazion e Ospedaliera, co111prencle quattro piani, d ei qùal i uno seminterrato. Il pia110 terreno, sopraelevalo , contiene i locali d ella direzione, l 'anfi tealro, una piccola aula su ssidiaria, le ca1nere di la' oro per l :aiuto e gli assislenti, l 'archivio, il laboratorio con le sue varie sezioni (batteriologia e sierologia, chimica, chimico-fisica, rica111.bio gasso o, e1r1atologia, esami d el liquor, metodi o llici, viYisezione); il gabineLLo cli elellrocardiografia, al cuni locali per i servizi generali, altri aciibili all 'is lilulo di terapia fisica e infine gli a1l1bula tori. Questi t1llin1i con1prendono quattro sale di Yisila, due principali (rnaschile e femn1inil e) e due su ssidiari. tulle con annessi ·poglia loi ; una sa la cl 'aspetto con ing!'esso indipendente, un piccolo laboratorio p er le indagini cliniche e.. Lem1)or an ee e gal>inelto di ronlgendiagnostica co11 a1111essa can1era di sviluppo. Il primo piano è occupato n ella parte centrale dall 'is liLuto centrale cli r adiologia, annesso alla clinica, compre11(len le cinque sale per Ja diagno lica e due per la ler a pia l"loe11 lge11. ~ell e due ali sono allogate le Sezioni ospedaliere, maschile e femminile, che . ospitano complessiva1nenle 120 malatì , suddivisi in quattro r eparti ; inoltre vi sono alcuni locali per ricerche cli11iche (metabolismo b asale, grafich e) e il gabi11e tlo di antropometria. li secondo piano, che si es tende solo in corrispondenza del corpo centrale d ell 'edificio, è destinato ai malati del Rep ar to a pagamento. el piano seminterrato si trovano l 'is lituto di t erapia fi sica annesso alla Clinica e la scuola di n1assaggio. L 'is lituto comprende una grande sala di ginna. Lica m edica Zru1der e una serie di locali adibiti alle applicazioni di foto terapia, t ermo terapia, diatermia, eleLtrolerapia, idroterapia, fangoterapia e alle cure inalatorie. 'fulti gli i1npianti sar1itari sono stati forniti d al] 'industria it aliana.

Istituto d'igiene e di

837

SEZIONE PRATICA

111 e d

icina sociale.

L 'on. Botlai , preside11 le clell 'l stituto nazionale fa scis ta per la previdenza sociale, 11a visitalo i localj clel Palazzo Sciarra, nei quali h a Yolu to sistemare il nuovo Istiluto d 'igiene e di m edicina sociale ch e, s ulle dire ltive da lui impartite, inizier à in ques ti giorni lo svolgimento del proprio progra1nma d'azione. Una simile atti vi Là si riallaccia a quella del veceh·i o Istituto cl 'igiene, previdenza ed assistenza sociale fondato dal compianto prof. Ettore Levi, e su ccessiva1nente passato alla Cassa nazional e per le assicurazioni sociali in virtù della legge 19 dicembre 1928, n. 2925. L 'Istituto medesimo, in relazione ·a lle esigenze dej nuovi tempi e ai progredier1ti . . con1piti affidati . . alla previdenza, verrà a cost1tu1re u11 nuov1ss1mo centro di studi e di azione neì campo d ella medicina sociale, che costituisce ormai il su?strato, il metodo e la materia più vasta nell 'ambrto del1'indirizzo impresso dal Fascismo alla vita della Nazione. La ricchissima biblioteca ordinata p er materie con criteri della maggiore praticità sarà prossimamente aperta al pubblico, m entre la rivista « Difesa sociale ,, si adeguerà ancora meglio alle nuove esigenze del l 'Istitu Lo . Quest 'anno verrà cura lo inoltre il nluseo di medicina sociale, e cos tilt1il n

tn1a esJJosizione per111a11e11le cle.lla preYiden za a din1oslrazion e d ei progressi, che le h a11n o con sentito in It ali a e per virliL del Fascisrno un in11egabile prirnalo. La sez jon c di lJropaganda S\ olger à tln compilo (li cleYazion e cli pe11etruzione igienica, avvalen dosi dei mezzi più m oderni di olJieLtivazione, compreso il cinematografo, m enlr6 gli s t udiosi potranno u sufruire dei dati ·statis tici inerenti alle si11g0Je attività di tutti j Paesi n el campo della n1 edj ci11a sociale. L 'Is liLulo si propone infì11e di completare la prop·r ia al lività. scientifica con la pubblicazione di quelle n1onografie che t a11La sin1palia g'ià accoJsero n el campo degli studiosi e che docun1entt1no nel l)aese e all 'estero il valido contributo del pensiero italiano i11 questa branca di studi . 1•

Convalescenziario per operai nssicnrnti. Il Capo clel GoYerno 11 a ricevu Lo 1·011 . Bollai, preside11le d el! 'Istituto azionale F asci ta della Previdenza Sociale, ch e h a sottoposto alla Sua alta approyazione la propos la, forn1ula la in un con,·egr10 lenuto }Jres o l 'IsLilulo suclcl ct lo Lra il Pre[e: l to, il Segret ario federale, il Preside d ella proYincia e il Podestà di Firenie, p er dolare questa cill à di uu gr ande convalescen ziari o })er i lavoratori assicur ati . Il convalescen zjario sorgerà in località ~ratoli ­ rto e sostituirà il progetta to Osped ale san atoriale, pur })rovvedendo u gualmen te a 300 ricoverati. Esso dovrà ris1Jondere al le più modern e esigenze d 'ordine scientifico e assis len ziale, e a Yrà al tresì una sezione clinica per l 'osserYazione e la cura delle malattie che presentano la n1aggior e fre11ue11za 11ell 'ambito dell 'assiste11za assicurativa. Il con' alescen ziario per gli assict1ra li d ei due ses• 1, rappresenter à quanto di pi11 11erfe lto sia stato fn l lo finora in questo can1po e rostj luirà per ciò 11 11 11 rlell e pji1 importanti pro vid er1ze delle assiC' 11razioo.i sociali per la preYenzion~ e la r t1ra dell 'i11' al idità. Il Dt1ce ha approvato la propos ta e, lodandon e gli ]11 tendimenti, ba dis1Jos to ch e i la ori siano i11izia I i fl 24 g iugno prossim o.

Per le Colonie estive. A Palazzo del Li t torio, in base alle direl ti e fissa le dal :::>egretario del Partito, on. Starace, si sta svolgc11do alacremente il lavoro di organizzazione dell 'assislenza estiva. Per le Colonie es tive, tu tte le Federazioni fasci. Le sono gi?i stat e inYilale a formulare i precisi progr an1mi a cui son o annes i i1aluralmente i rela tivi preventivi. Programmi e preventivi sono ora a1Jpunto all 'esam e rl ella Segreteria d el P.N.F. , che provved er à poi a r estituirli approvati ai Segr e tari federali . Le direttive a cui gli organi periiericj si sono nltenuli sono quelle precisate a pii.1 riprese da] Segretario d el Partito , e si ri asst1mono n ella massi ma u tilizzazione dei fondi i11 manier a che di f{Uesta opportunissirr1:i forn1a tli assistenza venga a ben eficiare il massimo numero di figli del popolo . Altra cura degli organizzatori sar à qt1ella di sviluppare al massil110 grado le Coloni e diurne, come quelle ch e si sono rivelate le più ido11ee a r aggiungere gli scopi che quest a forma di assist enza si propone, ed a raccoglier e, per il loro 1ninor costo, il massi1110 l 1 un1ero ò i assistiti .


838

t<

lL POLJ CLIN I CO n

I11fi11e ar à so llopos la alle possibili revisioui la clistribuzione geografica dell e Colonie, 011de otte1tere ch e ogni Ente Opere Assist enziali abbia le ll roprie Colonie nell 'ambito della provincia sia JJerchè la vicinanza facilita il con lr ollo, sia perelii' in tal i11odo si evitan o spese i1on r1eces arie e dispersioni di forze. Per virtù di queste oppor lune disposizioni , a cui sarà data la più scrupolosa attuazione, si può sin d 'ora prevedere che le Colonie estive del Partito accog·lieranno quest 'anno una popolazione jr1fantile assai superiore a quella dell'anno scor so , cl1e pure t occò cifTe altissime. Il Partito in tal n1odo approfondi sce e perfeziona sempre più la sua penetrazione n el popolo, con forme di assisten za ch e si traducono nel l>enesser e delle masse laYoratrici .

Un busto del prof. P. Castellino a Napoli. Nell 'aula di .Clinica l\IIedica, al Policli11ico della R. Università di Napoli , è stato inaugurato un husto di bronzo in m e1l1oria del co111piant o i11aes Lro prof. Pietro Castellino. La pregevole opera è st at a eseguita dallo scultore G. Pellegrini. L 'iniziativa delle onoran ze è doYula ad un Con1itato costituito da colleghi e discepoli dell 'in sig n e Clinico e presieduto dai sen . proff. Giovanni Pascale e Edoardo Maragliano. Per espresso desiderio dell a fa1nig·lia dell'Es Linto la cerimonia si è svolta secondo il rito fascista e con cara ltere di stre tta ed au st er a intimità. 1'u tti i professori ordinari della Facoltà di Medicina erano presenti, insieme ai fedeli discepoli del Maestro. Il sen. ~ascale, preside della Facoltà, nel prendere in con seg·na il busto, ha brevemente rievocala la figura del Clinico scompar so, al quale era legato da vin coli di antica a111 icizia e di si11cera ammir azione.. L 'on. prof. Niccolò Castellino ha risposto allb parole del presid e ringraziand o il comitat o organizzat ore ed il Consiglio di Facoltà Medica. Hanno aderito l 'on . Federzo·n i , presidente del Senalo, l 'on. Ercole, mi11istro dell 'Educazione Nazionale, l 'on. Acerbo, ministro dell'Agricoltura, l 'on. E. l\ii orelli, segretario nazionale dei Sindacati i\'1 edici , il direttore della Sanità, S. E. Basile, il Consiglio azionale delle ricerche, rappresentato <la S. E. De Blasi , e molte Uni er si1.à. llediei emigrati dalla Germania. Un funzio11ario dell 'Ufficio federale di sanità della Germania, il Regierungsrat Dornedden , ha raccolto ed analizzato i dati relativi a 284 medici e1n ig·rati da Berli110 in J)aes i stranieri, durante il 1933; di 30 non si potè accertare il paese di des linazi on e; per gli altri esso risulta come segu e: Pales tina 117, Francia 20, Ir1.ghilterra 22, SYizzera 13, Italia 9, Austria, Czeroslovacchia e Polonia 11, Scandin avia e altri Paesi clel n ord 9, Olanda e Belgio 8, Europa 1neridio11ale 5, Lussembur go l; fuori d'Europa e della Pales tina 34. La r elazior1e del Dornedclen h a raccolto dati anch e per altri 128 medici emigrati non da Berli110. La percentuale di n1edich esse ft1 di 14,8, mentre in Germania essa è di 6,5. l rr1edici di età superiore a 45 anni furono 17 ,5 %, mentre in Germa11ia sono 39,9 %. Vengono fat te Yarie altre clis1inzio11i. l\ilalgrado I 'incompiutezza dei dati , ri sltlta l 'importanza del moviment o en1igra torjo dei i11eclici dalla Gern1ania.

[ANNO

XLI, NuM. 21]

Un po' dovunque. ·L 'Associazion e italiana di medicina legale ha tenuto il 7 aprile, presso la R. UniYersità di Parma, una seduta dedicata ai problerni medico~le­ gali dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali; venne presieduta dal prof. Perr ando di Genova. Il 10 giugno, alle ore 10, avr à luogo presso la R. Clinica chirurgica di Rom a la p rima riunione j)er la costituzione dell a Società Scientifica Italian a di Chirurgia plastica. I chirurgi e specialisti che hanno aderito o intendono aderire sono invita ti a parteciparvi. Il 1° Congresso spagnolo di sanità si è svolto a ~ladrid dal 6 al 9 maggio, sotto la presiden za del dott. Bardaji L6pez. Alla seduta inaugurale, nella sala del Capitolio, intervennero il mi11istro del lavor o dott. Estadelle, il sottosegretario di sanità clo tt. Pérez Mateos, il direttore della Sanità dott. Verdes Mon ten egro, il direttore clella beneficenza , sig. na Clar a Campoan1or e al1re personalità. Il 14° Congresso degli p sichiatri polacchi si è adunato a Cracovia dal 14 al 21 maggio. Te111a étll'ordine del giorno : I disturbi psichici e n ervosi di natura r eattiva, dal punto di vista ezioJogico, clinico e psicopalologico. Dal 14 al 17 aprile si è tenula a Cincinnati la13a. assemblea annuale della « National Tuberculosis Association » degli Stati Uniti . L 'll a assemblea g·en er ale dell'Associazione fra11cese delle donne medichesse h a avuto luogo il 28 aprile a Parigi i1ella « Maison des Centraux » (rue J ean -Goujo·n 8) . Per quan to riguarda l 'associazione, rivolger si alla segr etaria gener ale, Mi11e Cau ssé, rue des Saint-Pères 81, Paris Vie.

La Societ à Napolet ana di Chirurgia sj è adunata il 1° mar zo, sotto la presiden za del prof. L. Torraca, assistito dal segretario prof. F . Buon o1no La Rossa. Furono fatte comu11icazioni da L. Torr aca, N. Caprioli, L. Sang·uigno. La Societ à Lombarda di Chirttrgia si è adunata il 2, il l C e il 30 m arzo e il 13 aprile, sotto la presidenza del prof. M. Donati; vi furono fatte 21 • • • comun1caz1on1. La Società Piemontese di Chirurgia si è adurtata il 3 marzo, sotto la presiden za del prof. O. Uffreduzzi ; vi furor10 fatt e dodici comunicazioni . La Società Lon1barda di Ostetricia e Ginecologia si è adunata il 18 gennaio, il 22 febbraio e il 19 aprile; vi furo11 0 fatte 9 con1unicazio11i. Il Gruppo Otologico 1'riveneto si è adunato a Padova il 18 marzo; .furono fatte com11nicazioni rla F . Ben ciolini , F. Brunetti, P . G. Cantele, G. Pieri, E. Rimini , G. Zanni, J... Rusca, G. Carrari, I~. l{ubaltell i , I{. Arslar1. La Sezione di Palermo della- Società Italian a di l{iologia Sperimentale si è adunata il 24 m~rz.o sotto la presidenza del prof. U. ·L ombroso ass1st1to dal segretario dott. G. Sarzana; furono fatte l D comunicazioni . Si è tenuto a Trieste il primo Convegno proYinciale dei m edici dell 'Opera Balilla. All 'inaugura-


l ANNO

XLI, Nul\c. 21 ]

SEZIONE PRATICA

7ione, che ebbe luogo il 10 maggio, intervennero il prefetto Tiengo, ·il comandante del corpo cl 'armata generale Pirzio Birola, il segretario generale dott. Perusi.no. Ve11nero trattati vari problemi di medicina e d 'igiene r elativi all 'infan1ia e alla elevazione fisica della stirpe. L'Associazione Medica Triestina si è adu11ala il 27 aprile, l 'l, il 4 e l '11 111aggio, sotto la presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. F. Donini. Nella prima di queste seclu le furono fatte comunicazioni dai proff. G. ai e l\II. Comel ; nella seconda dal prof. P. Pincherle, dal clolt. A. l?apole e dalla dott. L. Cl1iu111inatto; nella terza il prof. E. Ettorre t enne una conferenza sul trattame11to moderno delle fratture; nella quarta ebbero luogo tre comuni cazioni del prof. P. J acchia. La Società di Cultura l\leclica Novarese si è adu11ata il 5 aprile, so tto la presidenza d el prof. G. Dellepiane, assistito dal segretario dott. G. Gallina. Furono fatte 10 comunicazioni. La Società Medico-Chirurgica Trevigia11a si è adunata il 4 maggio; furono fatte comunicazioni dai soci G. Rossi, G. Ronfini, Del Grisogono, S. Polizzi, Menichella. · All 'Istituto di Studi Romani va tenendosi una serie di conferenze sull 'Agro Pontino, redento dal Regime. Segnaliamo una conferenza d el prof. G. .t\ lessandrini, che h a trattato il tema dell 'organizzazione sanitaria nell .Agro Pontino . Presso le RR. Terme di Salsomaggiore, dal 28 111aggio al 7 gil1gno 1934, si terrà lln Corso di Cultura Medica, col Patronato della Associazione Me1"1ica Italiana cli ldroclimatologia. Hanno dato la loro aclesjone alte p ersonalità (]ella meclicina italiana. ·rassa di iscrizione IJer medici L. 150; per stu cle11Li di n1eùicina clel VI anno L. 80 (compreso i l certificat o di regolare frequenza). Ribassi ferroYiari del 50 %. Iscrizioni, accompagn a le dalla tassa, all 'U.fficio <li Segreteria del Corso presso l 'Ufficio Propaganda delle RR. Terme. Le « Forze Sanitarie » hanno pubblicato un nu111ero s traordinario destinato alla casa rurale; vi hanno collabora lo gli on. Acerbo, Di Crollala11za, Biagi, Del Bufalo , Muzzarini, Angelini, Cen celli , ~Jorelli , i proff. De Blasi , Bocchetti, Mariotti-Bianchi, Ronzani ; Messini e il dott. C. Di Marzio. 11 ])roblema della casa vie11e illu strato nei vari aspetti edilizio, igienico e sociale, a commento del discorso pronunziato dall 'on. Mussolini nella seconda assembled quinquennale del Regi1ne. Lo stesso fascicolo illustra l 'Istituto della Sanità Pubblica. Sulla casa rurale nei riguardi igienici e sociali € stat a pubblicata una serie di articoli dal prof. 1'1issiroli, sul « Popolo d 'I tali a ». Si è riunito il Consiglio direttivo della Federazione provinciale r omana dell'O. N. M. I., sotto la presidenza di Don Piero Colonna. L 'Umfia Unione Medica Latina. ha inaugurato un busto di George Clemenceau (il quale notoriamente era medico) a Les-Sables-d 'Olorme; il presidente dell 'Umfia,. prof. Dartigues, ha pronu11zia-

839

1o ur1 efficace discor so . Un altro n1onumento de] u Tigre » sorge a P arigi . Nel l\ilunicipio di Benga i si è svolta la cerin1onia della consegna di u11a 1nedaglia d'oro al prof. dott. Girolamo Lionti, chirurgo di raro valore , che per un decennio ha diretto quell 'Ospeclal_e co~oniale, acquis tando benen1erenze e larga est1111az1one. Erano presenti le mag·giori autorità coloniali e notabilità arabe. La << Schweizer ische Medizinisch e Wocl1enschrift » h a destinato il N. 19 (d el 12 maggio) ad onorare

il prof. F. B. Neger, in occasione ci el 25° an11iversario di fondazione - da parte dello stesso della policli11ica otolari11gologica universitaria di Zurigo. Il fascicolo contiene 14 lavori . Il sig. Au gusto Andreoli, commerciante, morto a Bologna, ha lasciato 900.000 lire all'Istituto « C. A. Pizzardi »; il cospicuo lasci Lo ageYolerà la prevista costruzione di un ospedale per malati acuti. Durante la riunione annua dell 'Associazione J;armaceutica America11a - dal 7 al 12 mag·gio, a ' '' ashing·ton - venn e inau gura lo l 'Istituto Americano cli farmacia , ove avrà sede l 'associazione ; il bell 'edifizio, a un solo pi an o, oltre l 'interrato, è tutto in marmo bianco di Ver1nont e consta di 24 ambienti, destinati a biblioteca, a museo storico, a sale di riunioni .

,Si è fo11dato a Buenos Aires un Is tituto per. la diagnosi d ei neoplasmi e affidato al prof. Domingo Merlo, anatomo-patologo; avrà precipuamente lo scopo delle biopsie per la cl iag11osi precoce. Allo stesso scopo proYvede anche l'Istituto di medicina sperimentale diretto dal prof. A. H. Roffo. Il primo ha rara t lere municipale, il secondo univer sitario . elle università olandesi si 0110 iscrilti molli Luétenti stranieri. Il n1inis lro della pubblica is truzione ha fatto rilevare ch e le installazioni cli laboratori e di ospedali diYe11gono insu fficie11ti e perciò intende di provved.ere, con sollecitudine , a frapporre gravi ostacoli all e 11uove a111missio11i. I

I medici tedeschi r esidenti in Olanda hanno cos lituil o t1na co1n111issione di ..soccorso morale e 1naleriale ai colleg·l1i esuli cl alla Germania. Siccome in Ola11da v 'è pletora 111edica e disposizio1li recenti vietano di far pos lo ai 111edj ci stranieri negli ospedali e n ei laboratori, la con1n1issione ha inviato una circolare in vari Paesi , per sapere quali di questi offrano vossibilità di ospitare dei 111edici. Il n1inistro prussiano cl ella scie11za,

d ell 'arte e rlell 'istruzione pubblica, 0 1i. Rist, ha emanato un decreto che disciplina g·li studi medici , precipuamente allo scopo di evitare ch e si stabiliscano forti spr opor zioni tra i vari insegnamenti dato ch e alcuni professori tendono a sviluppare in modo esagerato la loro materia e altri a ridurla. Per quanto riguarda gl 'in segr1amenti cli11ici, il decreto stabilisce che quelli speciali debbano essere ristretti ai bisogni dei medici pralici. L'Università Coll.1mbia, di New York, ha creato il nuovo grado di « dottore in cie11ze mediche >l,


840

« JL POLICLINICO »

ch e sostit uisce il Litol o di « n'la ster of sc1e11ce n (m aestr o di scie11ze) ; i candidati deYon o a' er fa tto almen o tre anni di osp ed ale e prese11 l()re pubbljcazioni originali.

Ci è g r a to di richiamare i ·atten zione d ei i1ostrj le ll ori sulla « Revue du Rhumati sm e », di cui i dottori Dausset e Gardette h anno iniziato la pubblicazione; essa intende rispecchiare l'intenso movimento di studì cl et ermi natosi n el campo d el reu m a lismo. Il primo fascicolo è s tato curato dal dott. Mathieu-Pierre W eil, d el egato d ella Sezione francese alla Lega internazio11ale contro il reumatismo ; il secondo lo sarà dal prof. Marcel Labbé, ex-presidente della st essa Sezione; i numeri successivj lo saranno d al prof. l~tien11e, d ai dottori \ Veissenbach , Grenet ecc. Il p eriodico è édito d alla << ExrJan sion scientifiq u e fran çai se » (rue du Ch er che-Midi 23, P aris); l 'abbonamento annuo importa 50 franchi .

11 Con siglio Dire ttivo della F eder azione NazioIlale d el Commer cio, all'i 11gr osso d ei prodotti far1naceutici ha discu sso gli elem en t i di valutazion e d elle attuali condizioni d el commercio ed ha fermata l a su fi atten zione su di una circolare dei produttori, che prome lte una revisione p er quelle S})ecialità il prezzo d elle quali n on risu lti effett ivam ente adegu ato al rapporto di 1 a 3. Nel nord-ovest del Canadà, presso il cc Beaver L(1 ke », si è scoperto un nt1ovo d ep osito di pecbl enda radifer a . Il 14 maggio certa Giuseppi11a Lombardi, quar antenne, r esidente n ell 'i sola di Lussin Piccolo , colpita d a un 'affezione addomir1al e acuta, venne trasp ortata m ediante un aeroplano della « Società Italian a Servizi Aer ei » a Trieste, e ivi operata, con su ccesso, n ell 'Osp ed al e . Il dott. Berger et , di Parigi, aveva operato , d'urgen za, p er un attacco acuto di appendicite complicata a p eritonite, una certa signorina Lemierre e d op o l a guarigion e aveva c hiest o 3000 fran chi d 'onorari ;. ma d ai genitori cli lei ricevette solo 1000 franchi ; d 'onde un 'azione giucliziaria . Il pret or e, su perizia del dot t. Charlier, gli accordò 2000 fran chi; ina egli si è appellato e il Tribunale d ella Senna (6a. Can1er a) ha riconosciuto l egittima l a su a richiesta e ha condannato i r esistenti al p agamento integTale dell 'onorario e alle sp ese. Il padre della signorina è un agente delle ferrovie; la m adre è p ortiera n ello stahile. Cl Tribunale di Roma (X Sezione P enale) ha c onda11nato, per auto1esio,n i smo, 5 operai a 7 n'lesi di r eclusion e e 1000 lire di multa ciascuno ; n e h a assolto 3 altri , n er insuffi cienza il.i prove. A Torino il d ott. Giuseppe Tessore, d ell 'Osp ed ul e di San Vito, m entre procedeva in motocicletta, n el corso V. E ., si è scont1ato con un allt ocarro, rimanencl o ferito n1ortalmente.

B mor1 o a Vienna, in et à di 69 anni, il pro! Albino Heb erda, titolare d ella ~attedra · di medicin a legale, autor e d 'inter essanti ricerche scientifich e . Più volte ha aggiornato il manuale del suo maestro Hoffmann (giunto ora alla ga. edizion e) .

-

lANNO :\LI, .[',ul\>r. 21)

RASSEGNA. DEI,LA STAMPA. MEDICA Ann. d i Ottalrriol. ecc. , feb. -

GALANTE. Ricerche sp erimentali su gli innesti di cornea. -. MAc CALLAN. Segni clinici del t racoma. R ev. E sp an. d e 1'uber c., 2. - J. ALix y A.Lix. I processi p olmonari fugaci . Miinch. M ed. lif/och., 9 mar. W. HEuPKE. Consumo e bisogno di proteine nell 'uomo. Journ. A. NI . 11., 24 .feb. Nun1ero di radiologia. R ad io l ogia Nled ., mar. S. ATTILJ. La roentgenter apia delle l arjngiti tt1ber colari e delle to11silliti cronich e . L artcel , 10 n1ar . - A. F. HuRsT. Trattam. del parkinsonis1no p ost -encefalitico. P . LAZARUsBARLovv e L. P. B. CHAl\iBERLANIN. Il valore del siero umano n ella sellicemia. Gaz. d. H 6p ., 10 mar. - H. RoGER. Le nevralgie facciali. A r ch . lnter n. lv!ed., feb. - II. D. KAY. Osteitis c.l ei or111an s. - P . F·. R ussELL. 'ferapia della in al aria. Acta Ail ed. Scancl., III-IV. - lVI. On1N e E. W ERDJ NIUS . 1Vletabolis rr10 basale e dieta. - O. Ca1usTENSEN e A. L. ScHULTZ. Il t empo cli svuotamento dello st om aco. J ourn. Ne rv . a. JW.ent. D i s., m ar. - l\il . H . 'VE1NBERG. 'frattamenlo lecitinico di sindromi di sclerosi multipla. l'Y!edi z. Kli nik, 9 mar. - H . ULnrc1. Ereditarietà e lbc. - E . MAGNus-ALSLEBEN. Diag n osi della sclerosi aortica. Rif. M ed.., 5 inar. - . S. FLANDACA. Terapia dell 'ascesso polm . con le onde corLe . J ourn. de !Yf éd . de L yo,n , 5 mar. - L. LANGERON. Vaso-costrizion e p arossis lica arteriolo-capillare. A nn. d e M éd. , m ar. - CESTAN e al. Poli sclerosi acu ta. - P . .CAMBIER . Affezioni renali e diabete. Miner va M ed., 10 mar. - ~ · AI~ESSANDRINI. Sinclrom 3 di F elty . E. TAGLIAFERRO. Pressione l11edia. D eut . M ed. Woch. , 16 mar. -- BuscHBECK. Terapi a ormonica in ginecol ogia . R i nasce n ~a M ed . ) 15 rnar. - r'. Al\tIANTEA. Nuovo metodo per la conta d elle piastrine. Giorn. d i Cl. Med. , 28 feb. - C. NEGRI. Pepsina r1.eutra e benzoato di sodio per via parenterale. G. F ERRo-Lu zzr. Creatinemia. Amer . J ou rn. Atfed . Se. , mar. - U. J. WILE e W . M. SAMs . L 'ittero nella sifili<le. - G. C. DuNCAN e F. FrrrER. Azione della gravidanza sul bisogno d 'insulina nel diabete. - li. H. DixoN. Amiloidosi r en ale e insufficienza r enale . Folia M ed ., 30 gen. - A. FORTUNATO. La pressione cardio-vascol. nei tubercolotici. Ospedale Psicriiatrico, gen. R. PASQUALINI. Esiti a dis lanza della piretoterapia nella paralisi pr. - A. VITELLO. Glutationemia n egli epilettici . - M. Sc1u Tr. Assicuraz . obbligatoria nelle malattie 1nentali. Rass. d i C: linica, Terapia e Se . Aff., gen.-feb . C. SERONO e A. C RU TO. Azione deg·li or111oni pre-ipofi sari sulle piante. -.- G. DEL GuERA. Valutazione del grado di nutrizione. Journ. d. Prat ., 7 mar. C. AcHARn. Infarto trombo-flebitico del cuore. R ev . Méd. d e Barcelona, feb. - F. DuRAN-REY· NALS. Fattori d 'infezione e fattori di resister1za. Nlorgagni, 11 feb. D. GroRDA.~O . . Piuria coli· b acillare.


[A '\NO Xl.. I

I

1 ll ~I.

21]

SEZIONE PRATJ CA

Gaz=. d. Os11. e d. Cl., 11 mar. be rcolosi e i11ala tt ic me1 LI alj.

G . NoRsi\. Tu-

·r.

CALZOLART.

.i\sce so l)erire n ale e pionefrili . 'Ail ?d i z. Trl1 elt , 17 mar . - V\.. . T~An l\1. Terapia d e] carc·1no1na. - C. FoA . Calrie1nia , calciofissazione clii cion1o bili Lazione. ' 1\1iinch. :NIed. liVoch., 16 i11ar . - O. WuTH. 1'ral tan1. dei tlisturbi d el on no. - A . BRtiGGE· I\fA"\fN. Trallam. della tbc. laringea. Paris J1f éd. , 17 mar. l1mero ul can cro . Nuova Moaografla:

Dott. Prof. FILIPPO R OCCHI Docente di Patologia Medica e di Clinjca delle Malattie Infettive nella R. Università di Roma.

La parotite epidemica (con

23

figure

intercalate

nel

testo)

Prefazio11e del prof. TOMMASO PONTANO Direttore inc. della Clinica delle malattie infettive nella R. Uruversità di Roma Ne riportiamo i' INDICE: PREFAZIONE • DEFINIZIONE , STORIA , QUADRO CLINICO DIAGNOSI e PROGNOSI : Sintomatologia generale: Fisiopato· logia salivare; Il sangue. L'Orchite; L'Ovarite; La Pancreatite e Le Alterazioni deL Ricambio degli I drat·i di Carbonio; Le N eu· 'Yopatie; L'Apparato Circolatorio; L'Apparato Urin ario; Le Ai terazioni delL' Apparato Visivo e dei suoi annessi; Le Alterazioni dell'Apparato Uditivo; Le Localittazioni Rare e Le Localizt_ationi Dubbie. EZIOLOGIA E PATOGENESI , ANATOMIA PATOLOGICA : Ghiandole Salivari; Dotto di Stenone; Ghiandola Linfatica; T esticolo; Pancreas; Sistema N ervoso; Cuore; Ghiandola Lacrimale. IGIENE • EPIDEMIOLOG IA , PROFILASSI , TERAPIA , BIBLIOGRAFIA. Volume in-8° di pag. 212 stampato in carta semipatinata, con 23 figur'! nel testo. Prezzo L. 2 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri a bbonati sole L. 2 1 , 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all' editore LU IGI POZZI , U fficio Postale, Succursale diciotto, Rom a.

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Rivista di ltlalariologia P UB BLIOAZIONE MENSII,E . SEZI OJ'\ E I. Sommario del N . .2 del 1934 :

Contributi originali : S. L. BnuG: Observations on Mon· key Malaria (3 grafiche, 8 figure). _ J . SCHWETZ: c.ontribu t i on à l'ét ude de::; pa.rasites. malariens des SLnges bupérie urs a·f ricain s (1 tav. a colori). - A. ~~ISSikOLI e E. MosNA: Sulle prop.rietà terapeuti ch e d1 un ip rod otto derivato dalla chinin a : C.77-Giemsa (2 grafiche). - A. PALADINO-BLANDINI e P . MARINO-AsSDRETO : La chinoplasmina nella profilassi della mala t·ia a ch iavonea (bonifica di Sibari) (2 carte 2 fi. ' gure). - ' . P BZZERI : Il 1netab-olis n10 basale n ella infezionC' malarica . A. CORRADETTI : Ricerche sulla bio l,o gi a detle diverse razze di u Anoph eles maculipenni • "· - A. CORRADETTI: Sul comportam ento sess uale d ell' 11 _.\uopheli:>s ruaculipenni s 11 var. « l abr anchia.e n. - A. CORRA DETTJ: Ricerche sperimentali sui caratt e ri distintivj dell' « .t\.n ophe les elutus ,,, G. BBLLINCIONI : Studio s ulle relazioni tra pioggie e mala ria (5 grafiche). ·- A. DE BENEDETTI ; Sulla perma nen za d el verde di Parigi alla s uperfi cie delle acque <Stagnanti dela.rvizzate col metodo De Bene· detti. - Re lazion i : G. Escalar: L 'esperimento di Ar dea. -· Note di tecnica : A. GtOVANNOLA: La malaria delle ::;cimmie impiegata nel controllo biologico dei fa1,maci antimalarici (3 figure). Rilievi e coan· menti : E. BABUDIERI : Sulla presunta « Leucocytogregarina bovis 11 De Gasperi 1933. Abbona,mento pel 1934 : Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai :i:tos tri abbona.ti L. 4 5 e L. 8 5 risp~ttivamente; un numero separato: Jtalia L. 6, Estero L. 1 O. Rivolger.:;i a ll'eclitOTe LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succu rsale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Acqua p er le tr uppe: purificazione . . Adren &linuria e tubercolosi polm . . . . Aghi r itenuti in alcune p ar t i d el corpo: artifizio di t ecnica p er l 'est r azion e . . Allu m j 1~i0: tos icità seconclo la porta d 'e11trata . . . . . . . . . . . . . . . Anemia infantile associat a ad ost eoporosi diffu~a (sindrome di Cooley) . . Ast enia parossis tica d a sforzo e surreni Batteriofagi a e ter apia batteriofagica . Bibliografi 1 . . . . . . . . . . . . . . . Corioepitelioma dopo g ravid an za tuba-

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L eggi igie11,ico-sanitarie .

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. . . . . · · · · · · · · · · · · Diarree del l attante : die ta di m el e

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l:~ncefalografia :

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803 833 832 823 828 823

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r1ca

nuo va tecnica Femor e: apofisi te su per iore . . Gi n risprudenza: quesif i

. . . Glicosuria: prova di 1 rom rner .. Glutatione: nozioni attu ali . . Herpes zoster e varicella . . . . Infezione focale: revisione del concetto Iniezioni : importan za d elle r egol e di asepsi . . . . . . . . . . . . . . . . 1

. l1Jer le11 io11e paro sis tica e 1u1nore d e] lni<lollo surrenale . . . . . . . . . Pag . 829

. . . . . . .

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Lei hmaniosi cu lan ea aut oct ona nella proY. di Forlì . . . . . . . . . . . . . )) 813 Malat lia di A<ldison a sintomatologi a Iru -ta e ad evoluziorLe proll111gata . . )) 29 l\1ias tenia progressiva: opoterapia corti co-surrenale . . . . . . . . )) 830 . . P aratiroidi : chir urgia 830, 831 Paratiroidi: tu1n.ori . . . . )) 830 Polio mieli te ar1 t er. acuta 818,· 819 l)olmoni: sen1eio Li ca . . . . . . . )) 828 Reazione di J(al1n l)er la sifili de nei n1alaLi di mente . . . . . . . . . . . . . )) 828 Sindrome i11ft1ndibul o-tuber ìna p seudoi pofisaria . . . . . . . . . . . . . . )) 820 S]nùromi epato-surren ali . . . . . . . )) 830 Sta11cl1ezza : fegat o e - . . . . . . . . )} 821 Telan i a postoper ativa: cura . . . . . . )) 831 )) 832 Tubercolosi : anisocitosi d ei globuli rossi l Tn1idità atmosferica: impor tar1za fisiopa I ologica . . . . . . . . . . . . . . . )) 825

oriritti di proprietà riservati. -

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non 'n seguito ad cautorizt_a~ione scritta dalla 'Yedatione. E vietata la 1;>ubblicaz;ione di sunti di essi sen~a citarne la fonte.

A Pozzi. resp.

C. FnuaoNI, Red. capo . Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie1·


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cc IL

POLICLINICO »

[ANNO XLI, NuM. 21]

Nuove importanti pubblicazioni a disposizione dei nostri abbonati:

Doft. Prof. MANFREDO ASCOLI AIUTO NELLA R. CLINICA CHIRURGICA DI ROMA LIBERO DOCENTE DI PATOLOGIA CHIRURGICA, CLINICA CHIRURGICA E MEDICINA OPERATORIA

Chirurgia

del

NELLA R.

UN IVERSITÀ DI ROMA

Torace

(Pareti, mediastino, timo, pericardio, cuore, esofago, pleura, polmoni e diaframma) (con 144 figu.re, delle quali 20 in ti·icromia,

interca late nel testo)

(Estratto dal i\fanuale di Chirurgia: R. ALESSAN·D RI - f 'olurne Il, Parte ~a) Chirurgia de~la par~t~ toracica. C~P. I. Cenni ~natomici. - II. Malf-Ol'llllaz~oni congenite. -

III. Malformazioni acquisite. - IV. Traumi toracici. - V. Fl<>.gosl. -VI. Echinococco della parete toracica. - VII. Tu.mori della parete. - Chirurgia del ~ediast~no. CAP. I: Anatoll1:i~. - II. Tralli!Ili: -. ~II. Medi ~stinite a.0uta. - ~V. _Tll:filori del mediastino. - Chirurgia del timo. CAP. I. Cenni a natomici. - II. Cenni di fisiopatologia. - III . }perplas1a t imica. - IV. Stato timico e anestesia <Chirnrigica. - V. Stato t:ilI:nico e gozzo esoftalmico. - VI. Infiam·m azioni del timo. - VII. Tllmori del timo. - Chirurgia <lel pericardio. CAP. I . Anatomia. - II. Tra.umi. - I II. Infiammazioni. - IV. Tu.mcxri del timo. - Chirurgia del cuore. O AP. I. Anatomia. II. FisiOiPatologia. - III. Mal.f orm azioni congenite. - IV. Ferite. - V. Oorpi estranei. VI. Vizi valvolari. - VII. Twmori. - \ 7 III. Echinococco. - IX. .A.rrest.:> del cuore e rianimazione. - Chirurgia dei grossi vasi. CAP. I . Anatomia. II. Chirurgia dell'aorta toracica. - III. Chirurgia dell'arteria anonima. IV. Chil'urgia delle succlavie. - V. Chirurgia della carotjde. VI. Ohir-u rgia . dei grossi tronchi venosi. VII. Chir·urgia delle arterie polmonari. - VIII. Emlbolia gassosa. - IX. Trattrumento ohil'ltll'gico dell'angina di pet.tto. - Chirurgia dell'esofago. CAP. I. Anatomia. - II. Semeiotica. - III. Esofagoscopia. - IV. Malformazioni >Congenite. - V. Traumi. - VI. Infiammazioni. - VII. Ulcere dell'esofago. - VIII. Corpi estranei dell'esofago. IX. ·S tenosi. - X. Megaeso·f ago e cardiospas1no. - XI. D iverticoli esofaigei. - XII. Tuimo·r i dell'esofago - Tumori m aligni. - Chirurgia del dotto toracico. CAP. I. Cenni a natomici. - Il. TraJUm.i del dotto toracico. - m. Lin'faticostomia. - Chirurgia della pleura. CAP. I. Anatomia. II. Fisiopatologia. III. Cura del pn eumotorace .aperto. - IV. Traumi del la pleura. - V. Malattie infiammatorie della a>leura. - VI. Tumori della 1Plerura. Chirurgia del polmone. OAP. I. Cenni a natomici e fisiologici. - II. Ttl'aumi del 1polnnone. - IIT. Ernie del polnnone. - IV. Ascessi del polmone. - V. Gangren-a polmonare. - VI. Act inomicosi. - Vll. Tu1bèrcolosi. - Vlli. Broncbiectasie. - IX . .A.ama bronchial e. - X. Enfisema. - XI. E®.inococco. - XII. Tumori. - Chirurgia del diaframma. 0AP. I. Cenni anatomici. - II. 'l'r·a rumi. - III. Ernie. - IV. Malattie irufiammatorie. - V. '!'umori. Volume in-8°, di pagine 252, nitidMnente stam-p-ato su crurta paJtinata, con 144 figure nel testo, 20 delle quali in tricromia. Prezzo L. 3 6b più le spese postali di spedizione. Per i .no.stri ab bonati s-0le L. 3 1 , 5 O in p·o.rto fran co. Per l'estero, alle L. 31 ,5 , aggiungere L. 3,50 11>er le occorrenti ma,ggiori spese di sjpedizione raccom andata.

Prof. GIORGIO fERRERI Dir~ttore

inc . della R. Clinica Oto-rino-laring·oiatrica òell 'Uni versità di Perugia

Compendio di Chirurgia Oto,_;rino-laringologica ad uso dei medici e degli studenti (Estratto1 dal Manuale di Chirurgia: R. ALESSANDRI - l/ o·lume Il , Parte 1a)

srsTENIATICO in Sonimario: CHIRURG.IA DELL' ORECCHIO. Cap. I. Cenni di Anatomia Cap. II. Esame obbiettivo - Cap. III. Malattie orecchio esterno - Cap. IV. Malattie orecchio medio - Cap. V. Malattie 0 recchjo interno. tCHIRURGIA DEL NASO E DEI SENI DELLA FACCIA. - Cap. I. Anaton1ia e Semejologia - Cap. Il. Deformità del n aso e stenosi delle fosse nasali . - Cap. III. Fratture del naso - Cap. IV. Deviazioni del setto - Cap. \ i . Ipertrofia dei turbinati e Rinite ipertrofica - Cap. VI. Epistassi - Cap. VII. Ematoma del setto - Cap. Vili. Rinofima - Cap. IX. Rinosclerorna - Cap. X. 'fubercolosi nasale - Cap. XI. Sifilide nasale - Cap. XII. Sinusiti - _Cap. XIII. Cisti paratlentarie - Cap. Xr\r. Mucocele - Cap. XV. Tumo~i della piramide 11asale - Cap. XVI. Tun'lori delle fosse nasali e del n aso. · l(;HIRURGIA DELLA FARINGE. Cap. I. Cenni di anatomia - l\.) Cavo riaso·- faringeo - Cap. Il. Vegetazioni adenoidi - Cap·. III. Fibromi naso-faringei - Cap. IV. Tumori inaligni del cavo naso-faringeo Bì Faringe propriamen,te detta - Cap. V. Lesioni traumatich e dell 'oro-faringe - Cap. VI. Angin a settica e sepsi faringea - Cap. VII. Ipertrofia dell ·l tonsilla p~latina - Cap. YIII. Tonsillite lacu~are caseosa cronica - .Cap. IX. Ascesso perito·11sillare e sopratons1ll are - Cap.. X. Ascesso latero-far1ngeo Cap. XI. Ascesso retro-faringeo - Cap. XII. Tu1nori benjgni e maligni dell 'oro-faringe. fCHIRURGIA DELLA LARINGE E DELLA TRACHEA. -- Cap. I. Anatomia - Cap. Il. ·L aringo-tracheo. broncoscopia - Cap. ITI. Lesio11i traumatiche - <.~ap. IV. Corpi estranei - Cap. V.. Ascesso della laringe . Epiglottite flemmonosa - Cap. VI. Conclro-peric?11driti l arin~ee - <?aP: VII: La!ingotifo - Cap. VIII. rE demi deìla ìaringe - .Cap. IX. Stenosi della lar1r1 ge - Cap. X. Lar1ng1te d1fter1ca_ - Cap. X~. Tu~er: colosi - Cap. XII. Sifilide - Cap. XIII. Laringoscleroma - Cap. XIV. Lebbra - Cap. XV. Tl1mor1 ben1gn1 - Cap. XVI. 1'umori ma1igni - Cap. XVII. Operazioni sulla laringe e sulla trachea. l NDl r.E

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APPENDICE. -

J~sofagoscopia.

Volume di 446 pagine, con 289' figure n el testo, 17 delle quali in. tricromia. Prezzo L. 58, più le ~spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O franco d1 porto. Per l 'estero, alle L. 5 O, aggiungere L. 5 per le occorrenti maggiori spese di spedizione raccomandata. -~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

.Per ottenere quanto sopra, inviare Vaglia postale o Chèque bancario all'Editore LUICI POZZI • Via Sistina, 14, ROMA


Roma, 4: Giugno 1934: - XII

ANNO XLI

Nnm. 22

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : U. Rebucci : Di alcuni segni obbiettivi rivelatori di lesione o~ganica negli antichi commozionati cerebrali. Osservazioni cliniche : S. Polizzi : Peritonite cronica in· CaJI>SUl ant~. B . Ma,riotti: Contributo clinico al la peritoni~e incapsula n te. Sunti e rasseg ne : INFEZIONI : E. MaJrchiafava: Note su lla malaria. - A. M. Bonanno: Ati'Pie febbri li nel tifo addominale. - T. De Bajkay: Lo stato ;presenite della questione della sepei tonsillare. - RENI E VLE URINARIE: F . Rathery e P . Froment: · Un tentativo di classifica· .zione delle nefr iti. - Marion : Falsi calcoli delle vie urinarie. - A. de la Pena: Sullo st ato attu a le della -0hirungia t:Jransu retrale n elle malattie della prostata. - M . Pavone: Sulla l itotrilbolapassi. - MILZA: Roy W. Benton: Voluminose cisti della milza. - H . Lehn· dorff : Il tumore di .m ilza nell'infanzia. 'L'attualità scientifica : A. Filipptni: L'acqua pesante. Notizie bibliografica. - Cenni bibl'iografici. Storia dell:1 medicina : R. Caballero: Celso e lo stato aittuale della med ir0ina ai tempi di Augusto. Accademie, So•}ietà Mediche, Congressi : Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. - R . Accade· m ia. delle S-0ienze Mediche di Paler mo. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Sulla di agnosi di reumatismo tubercolare cronico. - I reu·

matismi della spalla e del braccio. - La terapia calcica dei dolo ri .reumatici. - Il reuma t ism o gairden alico nelle poliart riti croniche. - Artrite transitoria dell'articolazione dell'anca nell'infanzia. - L'al"trite suppurativa del g inocchio. - Contributo a lle opera· zioni sui menischi dell'ar t icolazion e del ginocchio. Resezione economica n ell 'osteo·artr ite t ubercolare del ginocchio n el bam·bino. - La puntura immediata e la mobilizzazione precoce nelle distorsioni del ginocchio. - Risultati lontani delle resezioni del polso per tu· be l'colosi. - Ma llformazioni del sacro e fenomeni do· loros i sacro·lom bari. - SEMEIOTICA: Significato pra;tico del la 1pressione ven osa nello stato d i salute e d i m a· latt ia. - E PIDEM IOLOGIA: Un'epidemia di eritem a infet· tirvo. - MEDICINA SCIENTIFICA : La batteriologia delle peritoniti a.cute. - POSTA DEGLI ABBONA':"I. - VARIA. Nella vita professionale : R UBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. &anch etti: Le norme regolame ntari per l'esecuzione dei ,p rovvedimenti 1per la di.fesa economica della viticultu r'lt. - Oonoorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie divdrse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

I.asciando il posto !).d un con1plesso di segni as ai l)iù tenaci, cl1e 1)ossono essere m essi in evi.den za anche dopo alcuni anni d.il trauma stesso . .Sono questi segni ch e ci permetto110 di porre un g iudizio (fiagnostico giu sto e di valutare esattan1ente il qizantiim di deficit :presentaJto dall 'infermo J)er il trauma sofferto. Sento il dovere di rendere q ui le più vi ve grazie al mio Maestro Prof. V. Neri che , con la sua sagacia di finissin10 osserv11tore, m i · 11a illuminato n·e i ca i più oscuri· e n1i ha indicato infinite volte la soluzione di ogni J)iroblema più complesso con la sua straordinaria capacità di osservare. Sintonii di perturbazione delle vie pi ram;dalri. - Nella g r.1nde maggio ran za degli antichi commozionati cereb·r ali non si m ettono in evidenza i grandi segni di lesione organica dei centri nervosi e delle vie piramidali ch e tutti conoscono; la eor}trattl1ra, Ja e altazion e dei riflessi profondi, jl clo no , il segno di Ba.b i11ski ecc., po·s so·n.o essere eviden ti subito dopo il trauma n1a poi , g rado a grado, s fumar10 e noP sono più riconoscibi li . E allora di grande importanza ]a ricerca dei piccoli segni

CLINICA PER MAI,.\.'ITIE NERVOSE

cc

VILLA BARU ZZIANA

» (Bologna).

Di alcuni segni obbiettivi rivelatori di lesioite organica negli antichi commo· zionati ce1·ebrali. Do tt.

UBERTO

R EB l JCCI ,

aiuto .

Credo non sia inutile questo lavoretto st1i ~iccoli segni obbiettivi rivelator i di perturbazione organica dei centri neuro-1)sich ici negli antich i commozionati cjerebrali , perchè, .. ]:>ecia]m ente nel campo infortuni tico , non è sempre fa cile orientarsi r a,p idam ente sui residui organici derivati da un trauma e -scinder li esattamente da quelli di natura funzionale. Ad una certa distanza dal tra urna i grandi segni di lesione organica dei centri n ervosi e delle vie piramidali, ch e eventualmen te si fos sero manifestati in co·n seguenza della commozione cerebrale sofferta , si attenuan o sem_pre più e scompaiono ab•h astanza rapidamente.

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cc IL POLICLl NI CO »

rivelatori della perturb:lzione piramidale, di quelli a cari co del ::;istema nervoso simpatico, del labirinto, dei ~·entri psichici. Due de~ segni di maggiore importanza semiologica , sempre indice sicuro di perturbazion e pira.m idale, sono: l ) la estensione sincinetica dell 'alluce; 2) ]a flessione co1nbinata della coscia sul bacino di Babinski. Allorch è si fa passare un malato dalla posizione supina alla seduta, con lo braccia in crociate sul petto e gli arti inferiori le.ggermente divaricati, si osserva dal lato m alato un movim ento sincinetico di lenta estensione dell 'allu ce. Quando Jo si fa passare poi dalla posizione seduta alla supina in mo1do ch e il mo,·im.einto si compt-:i in m.odo lento e continu o, si osserva dDl lato malato una fle ssione piuttosto lenta della coscia sul bacino, per cui l'arto inferiore si solleva dal piano del letto ad un 'altezza variabile durante l 'ultima parte della curva descritta :la] tronco e ri cade con ritardo sul letto st esso in confronto e-on qu ello del lato opposto . La flessione cornbinata della coscia sul bacino può osservarsi anche in ambedue gli arti infe!iori simultanean1ente ed è allora l 'espressione di una antica lesione dei lobuli paracentrali. Qualora insorgessero dubbi sull 'influenza della volontà del m alato n el determinarsi di tal e mo·v im€nto, ci· si oppone al movimooto di fJ.e,ssione del tronco, applicando e premendo con la mano a piatto sulla fronte del soggetto. Questo 3ccorgìmento varrà il più delle volte a deviare l 'attenzione del malato· ed a permettere un'osservazione esatta del fenomeno. Un 2° sintomo di perturbazione delle vie piramidali è quello che si riferisce alla re;flessività pro/on.da degli arti; an che a gran de distanza dal trauma si m ette generalmente in .e,ridenza dal lato malato , un a prevalenza della risposta riflessa alla percussione rlel tendine e delle superfi ci osteo-periostali, in ra1p1p orto con quelle corrispon denti dal lato opposto. Per impedire ch e l'apprezzamento di una lieve iperref]e.ssività 1profo11da sia errato , occorre ripetere l 'esam e n eurologico a qualche distanza di tempo e valutare le piccole differenze delle risposte riflesse esiste11ti fra i due lati con leggerissime percussioni ottenute a mezzo del con1une martello da riflessi sui tendini e sulle superfi ci ossee riflessoo-ene. Con tale accorgimento ci si potrà render conto an che di lievi differenze nel COID].)Ortamento dei riflessi :profondi. Un 3° segno di perturbazione J)iramida]e è l'adduzione o la fl esso-adduzione del pi ed e alla percussione del ma.lleo~o estern o. 1

[ANNO

XLI, NuM. 22J

Quando nel} "individuo sano, in posizione supina, si afferri il calcagno con una n1ano e si percuota con l 'altra armata di martello il malleolo esterno del piede, non si osserva in questo alcun movimento, alcuna risposta riflessa. In condizioi1i patologiche si osserva. invece ch e la percussione del Iato malato è immediatamente seguita da un movimento di adduzione del piede o di flessione plantare o dei due ·n1ovim enti insieme (flesso adduzione del piede). 'fale movime.nto avviene sempre in modo lento e piuttosto .a mpio. Un altro segno obbiettivo rivelatore di perturbazione .piramidale è quello messo in evidenza dal Prof. Neri a mezzo dell 'eccitazione catodJica idroe.lettrica delle estremità distale degli arti. Se si fa passare una corrente gradualmente cr escente attraverso le mani od i piedi di un soggetto norma,l e immersi in una bacinella di acqua tiepida, si ottiene ~ia per la corrente anodica che per quella catodica lo stesso risultato e cioè Ja flessione bilaterale e simultanea delle dita. Nei casi patologici si osserva invece che lo aumento graduale della corrente discendente o catodica determina dal lato malato una estensione de.Ila mano o ad una estensione de1I 'alluce ch e fanno netto contrasto con il mo• vimento di franca flessione dei segm enti corrispondenti dal lato opposto. Come avverte giustamente l'A. nelle sue memorie (R. N. T . 1. N. 1, ~ennaio 1924) gli arti debbono essere i1n istato di co·m pleto abbandono durante l 'esperirr1ento; non deve esistere in essi ipertonia, la posizione degli elettrodi deve essere assolutamente mediana in modo ch e gli arti siano sirnulta11eamente, attraversati da una stessa quantità di co,r rente e l'intensità della corrente non deve raggiungere gradi troppo alti per i1on dar luogo a risposte errate . Poichè nei postumi di commozione cerebrale la via .piramidale non è che lievemente perturbata, questo metodo di esame non dà sempre risultaiti positivi e n etti. Spesso 1'eccitazione i1droelettrica dal lato ove sono stati messi in eviden za segni di perturbazione di grado lieve, determina risposte incerte ed associazione di altri movimenti (flessione del] 'avambraccio sul braccio abduzione dell 'avambraccio, estensione delle ultime dita della mano ecc.), ch e però debbono essere con siderati di carat· tere patologico in quanto non si osservano m ai nell'individuo sano. Riepilogando : il movimento sincinetico della flessione combinata della coscia sul bacino, 1'accentuazion e della r eflessività profonda da un Jato, la ad duzione o la fl esso-adduzione del 1


[ANNO XLI, NuM. 22]

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SEZIONE PRATICA

piede alla percussione del malloolo ester110, la inver .. ione uni1ater.ile della risposta nel i11ovirnento delle estre1niLà distali degli arti all 'eccitazione idroelettrica, sono i piccoli segni rivelatori di perturbazione pirarnidale che i riscontrano all 'esam e ob·b iettivo i1ei po tu1ni della com111ozione cerebrale.

Sirito1n.i di pertarbaziorie del sistema. nervoso vegetativo. - L'esame del sisten1a n ervoso vegetati vo m ette i1n e,ridenza n egli antichi con1mozionati cerebrali aie.une turbe di funzione che, co1ne per il siste111a i1ervoso ce11trale, non si manife tano con i grandi segni di le ione vasomot ori a, n1a con piccoli sintomi che vanno diligentem ente e pazienterr1ente ri cercati. Quando .. i ricerca in questi m alati il d ermografism o stri ciando con una punta mussa .. ulla superfì cie cutan ea, si osserva da ] Jato malato o un 'accentuazione od una persistenza maggiore del n ormale della. stria rossa o ]a apparizion e di strie bianche ·a ,rolte anche accentuatissin1e e durevoli o di strie rosse al centro e bianch e alla periferia , spesso così eY identi da dare 1·impressione di essere rileleYate sulla superfi cie cutanea. Il confronto del comportamento della reazione ,~asomotoria fra i due lati del corpo sar à sen1pre assai interessante e permetterà il più delle volte di rilevare con sufficien te fa cilità , squilibri della fun zione vasomotoria anche di lieve entità • E così oltre l 'anon1alo comportarr1en lo del dermografismo , si può osservare 1·anormale modo di· reagire agli stim oli della .siidorazione, della orripila.zione, alla risposta alla perfrige• razion.e. Per la prima, si osserva spesso, anch e senza ricorrer e ag]i agenti fisici e chimici provocatori del sudoTe, ch e esiste n elle condizioni normali di ambiente, un 'accentuazione cleJJ a sudorazione di un lato del cor.po in confro11 to con l 'altro sicch è m entre in quello vi sono seg-ni evidentissimi di iJpersecrezione sudoral€, in questo taìe fenom en o non esiste affatto. La ricer ca dell 'orripilazione ch e si. ottien€ pizzicando il mar gine anteriore del mt1sc0Jn trapezio o strofinando con ghiaccio la nu ca del malato, svela spesso asimmetrie fra le du e parti del corpo in rap·p orto alla pr ecocitA, all'intensità ed all 'e's1ensione de] riflesso pi10mo1tore stesso. Una ricerca assai interessante in questo campo è quella ch e t ende a dimostrare i] n1odo di r eazione del ~istema vasomotorio di fro1n te a11a perfrigerazione. Se in un individuo norma~e si immergono ambedue le mani in una miscela di acqua e ghiaccio per 5 minuti, ipoi , estratte le mani da] liquido, si prende sistematicamente la temperatura cutanea fra ]e di1

la delle nlani stesse, si osserva u11a progr€ssiva

ed abbastanza ra.pida ripresa della ten1peratura che non solo raggiunge il limite massimo stabjlito prima della prova in an1bedue le mani, 111a lo orpassa di 2-3 centigra di per ritornare al valore primitivo nello spazio di circa rne(lz 'ora. ln condizioni patologiche tale pro·va dà risposte quanto mai interessa11ti; si può osservare coS!Ì n ella 1nano del lato malato, dopo la immersione una discesa della t emip eratura ·ad u11 livello più basso· di 1-3 centigradi in confronto con quella del lato sano, u11a ri presa della temperatura1 assai più le11ta ed irregolare ed un arresto anche per alcune ore ad un va: lore nettam ente più basso di quello riscontrato prima dell 'esperimento. Queste turbe vasomotorie sono l 'espressione di un l'isentin1e.nto dei centri vasomotori cerebrali e bulbari , e sono abb·astanza frequenti ad osservarsi nei postumi della commozione cerebrale. Si dovrebbero aggiungere le turbe vegetati ve, messe specialmente in rilievo dai nu.rnerosissimi lavori della scuola francese , Logre e 1Bouttier , Babinski, From ent , Claude, 1~aign el Lavastine, Guillain, Barré, Duret ecc ... hanno illu. trato nel modo più co,mpleto tutti i sintomi della perturbazio·ne vasomotoria post-commotiva o non ed io rimando ai classici lavori dei suddetti AA. per la descrizione delle turbe iniziali e tardive de] respiro, del polso, della funzion€ :pupillare , del fondo oculare, della ten sione arteriosa, della funzione sessuale., de] liquido cerebrospinale, del sonno ecc. , perch è tali studi esorbitano dal campo limitato ch e io mi sono prefi sso di m anten ere.

Sintomi di perturbtizione :labirin,t1;ca. - Ma non è solo il sistema piramida1le o quello ' 'asomotore che .p resentano segni di perturbazio11e secondari a commozioni cerebrali. 11 labirinto posteriore è certo uno dei :-;istemi che, più facilmente presenta segni di alterata funzione di questi malati. Non intendo certo ripetere qui tutte le. prove che svelano una i)erturbazione labirii:n.tica, in quanto gran parte di queste appartengono al campo otoiatrico e Je l)iù comuni (nistagm o calorico di 1Barany, segno, di Ro·m berg ecc.) sono conosci11te da tutti i m edici. Voglio solo descriver e la prova della, vertigine galvanica la quale rende sempre preziosi servizi nella ricerca dei sintomi di perturbazione labirintica perchè si sottrae co,m pletam e.n te alla ' olontà dello esaminando e dà quasi sen1pre risposte chiare e che non lasciano dubbi. Introdotta in clinica, dal Bab·i nski nel 1901, più tardi perfezionata da Delherne e Cl. Vinr ent, consiste nel far passare una corrente gal1


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« lL POLl CLJNI CO »

va11ica progressivan1ente crescente, per n1ezzo di due elettrodi di I)iccolo diametro (2-3 cm. ) aipplicati davanti al trago, ·uno da un lato e uno dall 'altro. Prima di procedere all 'esperimento, è necessario assicurarsi da quale parte sia situato il polo positivo, perchè è appunto da questo laito ch e il cap11 dovrà inclinarsi durante la esperienza. Il polo positivo sii riconosce facilmente dal negativo con due piccoli accorgimenti: 1) immerg·endo il filo nudo che ·corrispond e al polo positivo nell 'acqua ed aumentando la ten sione, si osserva il formarsi intorno al filo metallico di numerose bollicine di gas che non ~i. presentano p el .polo negativo; 2) saggiando con la punta della lingua il filo metallico ~ facendo passare una leggera co,r rente attraverso di esso, si J1a una sensazione nettamente acida se il polo è positivo, indifferente se è n egativo. Al passaggio della corrente nell'indiividuo a labirinti normali , si nota, come si è detto sopra, un 'inclinazione del capo dal lato del polo positivo'. Nei casi di perturb3zione labirintica uni laterale si osservano invece risposte assai diver- . se. Nella gran,d e maggioranza dei casi si mette in evidenza un 'inversione della verti•g ine galvanica; al ,p assaggio di corrente il malato presentai cioè una fra n ca inclinazione del capo e del tr0nco verso il polo negativo , quando il positivo eccita il labirinto leso e invece una inclinazione del capo e del tronco verso il polo positivo, quando questo eccita il labirinto sano. Si verifica cioè la caduta costante del capo e del tronco verso il lato sano qualunque sia l'ordine dei poli impiegati. Oltre a questi due movimenti di inclinazione laterale del capo e del tronco si osservano spesso degli equivalenti di essi che hanno lo stesso valore semeiologico'. E cosi l 'eccitazione di un labirinto posteriore leso può dar luogo ad una inclinazione del oaipo e del tronco verso l 'avanti o verso l'indietro o ~d una rotazio11e più o Jnen o ampia del capo e del tronco su sè stessi . 1

* ** Le commoziòni cer ebrali determinano spesso, oltre che risentimenti sulle vie ·pi•r amidali , sul istema ' rason1otore e sui labirinti, anche perturbazioni sulla sfera psichica del malato €· tali perturbazioni si manifestano con talu11i sintomi soggettivi ben definiti sui quali credo sia 0 pportuno fi ssare brevemente l 'attenzione. 1

[ANNO XLI, NtJJ\(. 22J

I n1a la ti ch e presentano tali disturbi so110, quasi se,n za eccezione, con siderati isterici o simulatori, perchè assai imperfettan1ente si cono·s ce l 'insi en1e delle varie n1anifestazioni isteriche e perchè sempre si tende a pensare alla sin1ulazione quando si ascoltano i lamenti rli un infortunato. I sintomi ch e ci interessano hanno però in sè stessi i caratteri ch e li differenziano abbastanza agevolnie nte da quelli di n atura funzionale; sono cioè co tanti ·in ogni individuo ch e abbia sofferto di commozione cerebrale. sono espressi dai malati con parole e frasi quasi ster-ootipate, sono generalmente la conseguenza logica e l'espressione palese della disfunzione di quei siste1ni ch e hanno già n10strato o bbiettivamente di aver sofferto i11 conseguenza del tra u·m a . Cefalea; non esiste, si può dire, commozionato cerebrale che ILon si lam enti di questo disturbo. I dolori di testa in taili malati si presentano diffusi a tutto il capo subito dopo il trauma, poi gradatamente, si riducono alla zona colpita; per la qua lità sono profondi, gravativi, opprin1enti; essi sono in generale ]a espressione dì lesione ossea o di risentimento m eningeo. Spesso questi malati accusano crisi di cefalea generalizzata ch e intervengono in seguito a sfor zi anche modesti, ad un' emozione, .ad una lettura prolungata e ch e durano anche parecchie ore di seg·uito. Tale tipo di cefalea è indice dell 'alterato equilibrio vasomotore ctrebrale e meningeo. l·ertigine : è un altro sintomo soggettivo pressochè costante in questi malati . Arl o!!ni can1biamento di posizione del capo il n1alato è colto cla l1na sensazio11e di i n staibilità ed hn sensazio11e che gli oggetti ruotino veloce111enle davar1ti ai suoi occhi. L'in.s orgere della Yerti · git1e n ei can1biamenti di posizione del cap(l ~ caratteristico della ver tigine labirintic.a ed è l'espressione di una perturbazione n el1a fun zion-e dei canaliJ semicircolari che ci danno la giusta nozione di posizione del nostro corpi) n ello spazio. Quasi sem1pre tale sintomo trova la sua conferma n ei segni obbiettivi di perturbazio11e lnbirintica prima descritti (inversione della ver· tig ine galvanica, Barany ecc.). 1

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Alterazione della perso,n.a.lità.: del caraf fe1'e, delZa condotla· 1>iorale. - - La personalità si n1<;1

~tra alterata spessissimo ed anche a grande d 1stanza dal trauma . I malati ripetono quasi ~en 1 pre le stessa parole e le stesse fra si : « non sono più io, · mi pare di essere diventato un' ~ltr~ persona, non ho più i sentimenti ed i de~1dnr1 clie avevo prima deDl'infortunio». Essi' mostrauo


[ANNO

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11n enor1ne can1biamento del carattere, si fanno per lo ptiù melanconici, chiusi in sè stessi , non si i11teressano od assai poco del1 a fa1niglia, <li,·engo110 irritabili, scontrosi , i11to]leranti di ogni osser' azione. Si la1ne11tano poi di una as~oluta in ca1">acità all'applicazio11e i1sico-fisica, accusano stordi111ento e disorie11ta111ento continui e not evoJi turbe della m en1 oria specie dei fatti rece11ti per cui n11Jla più i fi .. sa nel loro cervello e so•110 obbligati ad ogni i11omento a scrivere per ricordare.. e esco110 di casa, spes.so si fer111a110 per via, incapaci d 'orientarsi e di ricorda rsi de] perchè sono in istrada, del do'e si tro, ano ed allora sono colti da cri si di dil'1.era?,ione e di lacrin1e come bambini che abbiano perduti i ~enit.ori. La più gran parte di questi disturbi on o da riferir&i a quella che Lasègue ha cl1iamata la « perdila della lierginità cerebrnTe » e che è 1'e~pression e della perturbazione che i vari l entri p .. ir l1i ci hanno subito in consegu€nza dc·l trauma. Per t1ltimo accenn erò appena alle turbe del sist e1na cxtra11iramidale ed a] risentimento dei ue1 vi cranici per i trauma li .. n1i. cranio-cerebrali. Rarissime e qu asi eccezionali le si11dromi gravi1 a tjpo Parkinson iano , assai più co111uni quelle più li evi che si manifestano con di ston ic ag-li art i (inver., ione dell a ri sposta riflessa per di ff\1 ~i on e dell o ~ ti 1nolo catodico a i n1u~<·oli a.n tagonisti (Neri) , rna11canza o din1inui.ta arn1)iezza dei movim enti aswciati degli arti c:uperiori dura11t e il can1m in o, leggero aumento del ton o muscolare uni- o bilaterale, e a]tazione della contrazione e 1entez7.,a della decontrazion·e de,g li an t agoni~ti (Nerj). Dei n ervi cr anici quelli r11e più facilmente ri~ntono dei traumati smi sul capo: sono i] I 0 , il !5°, il 7° e l '·8l\, con i re]ativi segni di di sfuni' ione degli organi a i qua li si. di . t ribui scono .

* ** Spero che queste piccole note ch e rias umono in breve spazio i più comuni segni di lesione organica, secondari. a commozione cerebrale, possa110 essere di qu ~lche utilità ne]] 'e ame del malato e possano fornire 81 1\.fedico prati co qnalche dato positivo sulla ammissione e valut.nzioT!c· . del danno ch e j] malato ha sofferto in cc11 f:eguenzR di un infortunio.

RIASSUNTO.

L' A. espone i più con1uni seg11i obbiettivi di lesio11e organica n ei postumi de11a commo1ione cerebrale e labirintica.

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SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE

s.

~f.

DEI BATTUTI DI ASOLO

Peritonite cronica incapsulante. Dott. SALVATORE PoL1zzI, chir. p rim. e dirett. 1

La poca frequenza con la lJUale ca1Jita110 n ella pratica chirurgica i casi di J)eritonite cronica (ldesiva i11capsulante , le diffi coltà diag11ostich e che tale speciale forma di peritonjte offre, richiedendo quasi sen1pre un appropriato intervento talora urge11te; i dati poco precisi che ancora si .co11oscono specialmente per quel cl1e ri g uarda ]a sua etiopatogenesi, mi hanno f.atto reputare degno di essere portato a conoscenza , un caso capitato or sono quasj due anni a1la mia osservazione , anche per il buon esito ottenuto a.a} punto di vista chirurgico. Tra ltasi di u.n a ragazza di 19 anni, cor1 tadina in,·iata d 'urgenza in Ospedale il 12 dicem1lre 1932: con diagnosi di occlusione i11testinale. Non vi h a nulla di particolare interesse n ella anamnesi famigliare. I ge11itori e tre fratelli sono Yivi ed apparent emente sani . La paziente nacgue di parto prematuro in otLavo mese di gravidanza, ma ebbe allalta1nento al seno materno e si sYiluppò 11ormalment e. Nelirt prima infanzia si arr1malò di pertosse e a clieci anni di bronchite, pare di natura influen7ale. Mestruò per la prima volta a 13 an11 i, i11a le mestruazioni successive furono per i J)rimi dt1e anni, sempre scarse e molto dolorose, qualch e Yolt n precedute da cefalea intensa, ed irregoJari per ciclo. Vi fu un periodo anzi che tali di sturbi mestruali furono talmente gravi da indurre la paziente a consultare un sanitario, il quale, secondo quanto viene riferito, avrebbe trovato una i1oteYole tumefazione a carico del1a ovaia òi destra, e pare abbia prescritto una cura, che però la paziente non sa preci sare, n1a dalla quale, dice, no11 trasse alcun giovamento. Dopo circa un paio d 'an11 i tali di sturbi cessarono ecl il ciclo m es truale riprese il suo ritmo norn1a1 e, e tale si mantenne anch e in seguito . Non risulta '" ch e abbia sofferto altre n1alattie degne di nota. La malattia per l a quale ]a paziente viene inviata in ospeòa1e, ebbe inizio circa un anno e mezzo prima, con dolori in principio di n1oòica inten sità, avvertiti arl int ervallo di t empo vario, preYalentemente alla metà sinistra del ventre, di solito ver so sera. Dopo qualche mese tali dolori si fecero sempre pii1 insistenti, a volte fugaci come delle trafitture, a volte a tipo di vere coliche della durata di qualch e ora, senza alcun rapporto con l 'ingestione òel cibo e mai accompagnati da vomito. L'alvo, C'h e prima era stato sempr e regolare, si fece ostinatamente stittico, e la paziente riusciva ad avere con fatica una scarica ogni tre-quattro giorni , e j)esso in seguito a purganti, ai quali ricorreva ino1to spesso. Fu in seguito ad una di tale purghe che un giorno fu presa improvvisamente da violentissi1ni dolori addominali, dapprima localizzati al quadrante inferiore di sinistra, e rapidan1ente diffusi a tutto il ventre, che si fece m eteorico; ehbe Yo1nito biliare, alvo chiuso, temp. 38°,5. Fat-


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<t lL POLICLINICO

tasi visitare, Je fu consigliato riposo assoluto in letto, clisteri e applicazioni calde sul ventre. Pare che anche allora sia stata fatta diagnosi di occlusione intestinale, e consigliato l 'intervento chirurgico, a cui però la p. non volle sottoporsi, perch è il giorno dopo i dolori si calmarono, il vo1nito si fece più raro fino a scomparire del tutto, l 'intestino riprese a funzionare, però pev qualche giorno dopo l'alvo si mantenne diarroico, con feci miste a sangue. Dopo circa 15 giorni da tale episodio acuto, la p. potè riprendere le sue occupazioni, ma i dolori çddominali non l'abbandonarono inai più , con riacutizzazioni ad intervalli di tempo vario , e l'alvo ritornò di nuovo stittico . I1ioltre la pazi'311te cominciò a notare un fatto nuovo, e cioè un senso di tensione continua al bassq ventre, che essa paragonava alla sensazione «come di una fascia che le stringesse l 'addome », tale sensazione in un primo tempo non molto accen .. tuata, in seguito divenne sempre più penosa; e n ello stesso t empo ebbe a notare che il ventre spesso si faceva tun1ido e teso specialmente in u11a zona ben localizzata a sinistra della regione ombelicale, dove a volte aveva l 'imp·r essione di palpare una tumefazione, la quale però scompariva dopo una abbondante evacuazione o emissione di gas. Durante quest 'ultimo periodo non ebbe i11ai febbre, nè vomiti, ma andò incontro ad un notevole deperimento delle cr)ndizioni generali, ed è din1agrita di circa otto chili, non ostante facesse delle cure ricostituenti. Due g iorni prima del suo ingresso in ospedale ebbe una riacutizzazione della sintomatologia addominale; vomito prima biliare, poi di liquido neràstro fetido ; ventre meteorico; alvo chiuso da 4 giorni . Temp. 37°,8. Esame obbiettivo. Costituzione scheletrica regolare. Masse muscolari bene sviluppate e toniche, con pannicolo adiposo sottocutaneo molto scars0. Colorito della cute e delle mucose piuttosto pallido. Si palpano alcune ghiandole linfatiche ine-rossate alle regioni latero-cervicali e inguinali. Polso piccolo, ritmico, 92. Non si riscontra nulla di anormale all'esame de) sistema cardio-vascolare, e deJl ~apparato respiratorio ad eccezione di una diminuzione di respiro alla bas~ dell 'emitorace rli sinistr a. La respirazione è prevalentemente a tipo costale. Apparato digerente. Lingua umida , paniosa. l'addome si presenta globoso, ma non uniformemente, per una maggiore sporgenza della metà sinistra, dove già colla ispezione si nota la presenza di una tumefazione che ne occupa tutta la regione. Colla palpazione attraverso la parete addominale piuttosto sottile, e affatto tesa, si può appressare facilmente come tale tumefazione ha i caratteri di un tumore cistico. Essa infatti , del volume di una testa di feto, è rotondeggiante, a limiti ben netti, pareti perfettamente lisce. In basso si affonda nella fossa iliaca sinistra, ma si lascia sollevare e spostare con una certa facilità Yerso l 'alto, dove oltrepassa di circa due cm. la linea ombelica trasversa , mentre è meno spostabile in senso laterale. Ha una consistenza molle elastica uniforme in tutti i punti e dà l 'impressione di esser e p seudofluttuante. Pochissimo dolente alla pressione anche profonda. Nessuna reazione di difesa ml1scolare sopra la tumefazione. Il resto dello addome è trattabilissimo e del tutto indolente . Non vi è ver samento di liquido libero. il fegato non d eborda dall 'arcata costale e non si palpano i reni , n è la milza.

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fANNO XLI,

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Con I 'esplorazione rettale i1on si apprezza alcunchè di anormale, e attraverso la parete anteriore del retto si sente l 'utero non ingrossato . L 'ampolla rettale è vuota di feci. La vescica, vuotata con cateterismo, contiene circa 150 cc. di urina limpida, ed, esaminata, non si trova110 elemen li patologici. Tali fatti rilevati a11 ·esame obbiettivo, l 'assen za di meteorismo e di movimenti peristaltici delle anse intestinali visibili attraverso la parete addominale molto sottile, la localizzazione nettam ente circoscritta della tumefazione con caratteri di una pseudocisti, fecero accogliere con molta riserva la diagnosi di occlusior1e intestinale, con la quale la paziente e ra st ata inviata in ospedale. E poich è le condizioni generali di essa, e locali dell 'addome non e rano tali da richiedere un intervento immediato, fu ritenuto opportuno aspettare e t enere l 'ammalata in osservazione. Un clistere somn1inis lrato a bassa pressio11e, non ebbe alcun effetto. Nella notte la paziente ebbe vomito abbondante di liquido verdastro, non fecaloide, e col vomito e1nise 32 ascaridi lon1bricoidi, e al mattino seguente con l1na scarica diar· roica, spontanea, n e furono eniessi altri 2!3. Dopo di che i dolori diminuirono di inten sità, e si ebbe la sorpresa di notare a carico clell'addome una notevole diminuzione di volume della tumefazion.e, che si presentava ora ridotta a circa la met.à, con pareti affiosciate, appena differenziabile dalle anse intes tinali. Tutto l 'addome era trattabile t ir1dolente Le condizioni gen er ali però erano invariate. 'f ern.p. 37° ,8. Venne somministrata allora d ella santoni11a e calomelai10 a piccole dosi e ripetute, allo scopo di favorire l'emissione di altri eventuali ascaridi, ed interrogata la paziente allo scopo di sapere se per lo p assato si fosse accorta di avere emesso vermi con le feci , non seppe dare notizie precise. In tutta la giornata la paziente ebbe altre due scarich e diarroiche, e 11el giorno successivo tornò a vomitare, questa volta liquido con carattere nettamente fecaloide, mentre la tumefazione addo1ninale riacquistò il Tolume e i caratteri osservati • prima. Polso 104, con qualche aritmia . Urine 800 cc. nelle 24 ore. Essendo le condizioni generali alquanto peggiorate, venne deciso l'intervento. Diagnosi: Occlusione intestinale d a otturazione per accumulo di ascaridi. ·. Operazione: Anestesia locale di alipina (1). Aperta la cavità addominale con incisione verticale pararettale sin . in corrispondenza della tumefazione, si ha il riscontro di un grosso tumore che ad un primo esame dà l 'impressione di una cis ti. · Il tumore infatti , del volume di una testa d i feto , rotondeggiante, con pecluncolo mediano piut· tosto corto a larga base d'impianto , infiltrato ed arrossato, ·ha una superficie .liscia , biancastra e rucente, in qualche punto ade.risce .all 'ome~to mediante lasse membrane ch e si l asciano facilmente ctistaccar e per via ottusa, dopo di ch e si può est~ riorizzare dal ventre. Il perito11eo parietale è 11(1) 10 cc. della soluz . 1 % iniettata nel,~a '?a.rete

ncldominale lungo la linea segnata per 1 i11c1~1one e preceduta da una iniezione di Mass, praticata due ore prima, furono sufficienti a .portare a termine l'intervento sen za che p . sentisse alcunchè.


{A~l'fo

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SEl l ONE PRATICA •

bero da aderenze e no11 presen ta alterazion.i d i sorta. Si prolunga allora l 'incisione addominale Yerso il basso e si esplorano l 'utero e gli annessi ch e sono normali. Ritornando sulla tumefazione si con stata com e ad essa fanno capo dal lato m ediale: in alto un 'ansa di intestino tenue alquanto dilatata, e verso il bas&o il colon asce11.dente a poca distan za dal 1'an golo epatico, ch e si presenta affiosciato e vuoto. Con molta cautela, con punta di forbice, si pratica un 'incisione .del polo inferiore della tumefazione, la quale appare format a allora da un gruppo d i an se ir1 les lin ali, aggrovigliate fra loro, ed incapsulate da u11a m ernbra11a. La quale mentre in alcuni punti è abbasta nza spes a e si lascia isolare con abbastan za facilità dalle an se del te- · nue alle quali aderisce per mezzo di lasse m em brane fibrinopurulente ; in altri punti è talmente so ttile e fragile, o così fitta1nen le adere11le ch e non è }Jossibile isolarla senza i11r orrere n el pericolo di ledere la contint1i1 à delle anse intestinali , per cui n on si insiste ir1 tale 1nanovra, e si passa allo svolgimento della m at assa i11testinale contenuta dentro tale capsula, e ch e risulta formata: da a11se di t enu e ripiegate ad angolo, alcune delle quali inantenute accollate fra loro da lasse m embran e velamentose facilmente svolgibili · dal ceco con la su a appendice vermiforme ; dal colon ascendente fino in prossimità della flessura epatica. Mentre l 'isolarnento delle anse di tenue riesce ab bastanza facile, questo diventa sempre più complicato man mano ci si avvicina verso il ceco dove le adere11zc ch e si estendono anche al colon asce11dente, sono molto più tenaci e più fitte, per cui alcun(' bisogn a reciderle fra due legature. Nascost a in mezzo a tali aderenze si trova l 'appendice, contorta, più grossa del normale. con la punta ripiegata su sè stessa a cann a da fucile, ed accol1ata all'ultima ansa di tenue da una lassa m embrana che si diparte a ventaglio d al fondo cecale. L 'appendice, isolata, si prese11ta molto lunga e viene asportata. Svolto così il pacch etto intestinale si riesce ora con minore difficoltà a liber ar e il resto della membrana avvolgente, ch e in un primo tempo era rimasta accollata alle. anse e tutto l 'intestino che era contenuto in quella che sembrava una grossa cisti, appare lungo circa un metro e 1nezzo. Durante le manovre di isolamento nessuna de11e an se intestinali venne lesa , e non presentando esse alcuna alterazione anatomica, deterse dal poco gemi zio di sangue per il distacco delle ader enze, vengono ripost e nel ventre, ch e viene ri chiuso a strati senza drenaggio. L 'appendice ~sportata misura cm . 12 e m acroscopicamente presenta il lume complet amente obliterato nei due terzi ter1nir1ali, vuoto n el resto. Le par eti molto ispessite, dure al taglio e grigiastre. Ali 'esam e istologico, presenta i comuni caratteri di un 'appendicite cronica. Il decorso J)Ostoper atorio f1x ottimo. La febbre scomparve a.l secondo gior110; non si ebbe più vomito; la diuresi di cc. 500 n ei primi giorni raggiunse ben presto il litro nelle 24 ore. Al quarto giorno la p aziente ebbe µna scarica in seguito a <'listeri , e i ·intestino prese a funzionare regolarìn ente. La ferita operatoria cica lrizzò per primam, e in 12a giornata la p . ch e già con1in ciava a levarsi fin dal terzo giorn o, venne dimessa completan1en te gu arit a.

L'interesse dell 'osservazione clinica riferita , sta oltre che nel reperto operatorio, anche _nel1'e ito ottenuto dall 'atto operativo. La lesione peritoneale, che costituì una sorpre... a operatoria, per i caratteri rilevati , appartie11e i11 fatti a quella speciale e rara forma di peritonite conosciuta col nome di « peritonite cronica adesiva incapsulata » .o cc intestino a zucchero candito » come alcui1i autori voglio110 chiamarla. Essa costituisce una entità noologica a sè, poichè il quadro anatomopatologico presentato si di ffere11zia notevolmente da tutte le altre comuni fo rme ai peritonite circo... critle, acute e cro11icl1e, solite a riscontrarsi. La lesione principale è costituita dalla formaz io11e di una m embrana che avvolge come una ca1)sula alcune an -e i11testinali, isolandole da tutto il resto della cavità addominale. Le anse di intestino che così vengono <1d essere conte11ute dentro questa. s;pecie <li t;acca, si pieaano su loro stesse, si aggomitolano, e si accollano fra loro per formazione di lasse membrane velamentose, le quali o si sviluppano indipendentem ente dalla m embr.ana avvolgen• te, ovvero sono rappres·e iltate da sepimen ti che si dipartono dalla superficie intern a di essa. Siccome le angolature e ali inginocchiamenti delle anse non sono di solito abbasta nza accentuate, così solo raramente in un primo periodo si determina un ostacolo m eccanico completo al corso delle m aterie fecali. La capsula di preferenza si sviluppa in determinati tratti .più o meno estesi dell'intestino tenue, ma come avvenne in un caso osservato da Pizzagalli, può essere es teso a tutto il pacchetto intestinale . Essa è di spessore variabile nei diversi punti , di solito {Jiultosto sottile , è molto aderente alle anse dalle quali difficil1nente si riesce a distaccare . ..La sua superficie esterna levigata , grigiastra o grigiobiancastr.a è stata paragonata per il suo aspetto alb'albuginea dell'uovo, e non co11trae aderenze con il peritoneo parietale nè con la sierosa delle altre anse intestinali, ch e non presenlano alterazioni di sorta; cosicch è il pacchetto di intestino incapsulato, ac qui~ta una certa mobilità nella cavità addominale e viene ad assumere in tal modo caratteri simili ad un tumore cistico o pseudocistico , col qt1ale clinicamente può essere confuso. Ma se a11.ato1nopatologica n1 ente tale for111a di peritonite è ben nota , la sua etiopatogenesi resta ancora molto oscura. Non tutti gli Autori che si sono occupati dello studio dell 'argon1ento sono infatti d 'accordo sulle cause e


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IL POLICLINICO n

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la co111une sintomatologia clte pern1ette di fare la diagnosi di atta cco .ap1)endicolare acuto, che n elJa nostra paziente non venne a suo tempo diagnosti cato. Tali casi , cosidetti di « appe11dicite sini$lra », che tiella pratica ·c hirurgica capirono non n1olto freque11ten1ente, offrono deJle diffi coltà diagnostiche talora addirittura insor111ontabi li, e perciò costituiscono :ina delle più gra, i form e di appendicite perchè spesso, no11 vene11do affatto riconosciute , J 'i11terve11to può essere g iudicato n1eno imr>eJlente, o . addirittura indicato il trattamento co nservativo. Co ì con1e avve1111e nella nostra paziente, in cui la sindrome addon1inale acuta sofferta un a11no IJrima e localizzata nel qu1drante inferiore di ~ ini stra, venne .a ll ora altril1uita a fatti di occlusione intestinale. Ora questo processo inflan1matorio acuto, iniziato i dall 'apipendice e diff11so a]Ja sierosa perito11eale, con for1r1azione di essudat o, avrà potuto costituire il n1omento etiologico di quel co111p1 esso di lesioni peritonali riscontrate dopo al tavolo operatorio. ~1a vi sono altre ca use cl1e posso110 essere invocate 1)er la gene"i della malattia; cioè ]o stdtO tossico infettivo dovuto alla stasi int eLina]e favorita 111olto i)robabiln1ente anche dal ceco eccessivamente mobile , e l 'asraridiasi di c ui risultò affetta la paziente. È 11oto infatti co111e la presenza di ascaridi nel lume intestinale , oJtre cl1e della solita occ lusione per otturazione o per aume11tata peristalsi da irritazione della muscolare intestinale, può essere causa <li un processo infì amn1atori o da pp·ri1na 10c.a lizzato, e do1)0 esteso alla si ero~:! ' ;iscera le, sia per il passaggio di germ i e di tcs ~in c attraverso la pareLe intestinale prof1ndan1€11 Le alterata, sia per azio11e dell e sostanze tossiche elaborale da] ver1ne stesso . Questa specie di infezione, sia pure a1te11l1ata , della sierosa viscerale i1on può no11 essere presa in con siderazione, nel nostro caso, cd essa deve aver partecipato favo1endo la agglut.i11Jzione delle anse intestinali e il processo di organizzazione della membrana incapsulante. La quale, perciò può considerarsi , alm eno 11el caso ir1 esan1e, come ltn reliquato infi amn1atorio cronico di una forrna acuta perito-neale cl 'origine a11pendicitica , Ja cui speciale evoluzione è stata favorita dalle condizioni parti col<=tri della sierosa e dell'intestino stesf'O rreat.e dall'ascaridiasi. Sia per la rarità stes&a della malattia (i casi (1) Ne fu osservata i11fatti una da peritonite tufi11ora noti nella letteratura sono poco più di bercolare senza ascite in Divisio11e Chirurgica dal 50), ia per la sinton1a t0logia clinica rolla prof. D. G10RDANO. U 11 ostetrico aveva fatto diaquale e a ... uol e decorrere, la diag11osi di pegno ~ i di cisli ovarica.

ul meccani mo di formazione di questa n1e1nbrana avvolgente. Per Pistocchi ]a malattia si svilupperebbe ulla base di una mesenterite retrattile. Per la dimi11uita n1obilità dell'ileo, pe·r la tasi sanguigna e fecale ch e ne deriva , si avrebbe u11a facile filtrazione di sostanze tossiche attraverso le pareti intestina li , con co11 secutiva formazione di un es udato , o tacolato nel suo riassorbimento da un processo di · Ji11fangite oblitera11te , e la membrana incapsulante verr€bbe a costituirsi in seguito a1Ja organizzazione di tale essudato . Secondo Blumenthal si tratterebbe di u11a i11alattia primaria della sierosa prodotta da tossine circolanti n el sa ng ue for1nate i in seguito ad una infezione sconosciuta . Alcuni Autori an1mettono una etiologia tubercolare (1), (0r1ovv, Ptepi n, Di da vin) o una infezione diffus·a dall 'appendice (Josa, Ricl1ard) o una complicanza peritoneale in decorso di polmonite, di influenza, ecc. Lo stesso Pistocchi e PizzagalJi fanno giusta, . mente o ervare ipero , com e non s1 possa penare ad una causa unica per spiegare la for1l1a zione de.Ila men1brana incapsula11te , ma che bisogna necessariamen te ammettere çhe agi cano un complesso di cause rappresentate da fattori tossici od infettivi, ad azione acuta e cronica, che si asson1n1ano, alcune delle quali certo ci sfuggon o . Senza per altro addentrarmi 11ella d isam ina di tutte le varie ipotesi ch e su11 'argoménto sono . tate form11late , cercherò so]tanto di 111ettere in rilievo quelle cause ch e nel caso ri ferito possono a vere determinato Ja lesione in esame. Una prima deduzione si può trarr~ dal r eperto operativo . ~·ell a m (?mbrana infatti assieme alle apse di te11ue·. si è trovato incapsulato i1 cieco con la ua app~ndi ce verm ifor111e, cronica1nente infian1mata , attorno a1ll~ quale ' i erano i reliquati di u11a 1pregressa appendi~ite acuta, rappresentati da numerose e . . fitte aderenze: Sia il ceco che l 'appendi ce era.no totalmente spostati a sinistra della lin ea mediana , tanto che senza alcuna diffi coJtà fu pos~ibile esteriorizzarli dalla ferita J apar~tom i ca sinistra. Per questa particolare di sposizion e anato1nica dell 'appendice, i fenomer1i ap11endicitici si ma11i fe starono qua si e r]11sivan1ente n·el]a fossa iliaca sinistra, vene1tclo a n1an care così 1

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r itonite cronica incapsulante è estreman1ente difficile, La11to che i casi cl1e sono stati descritti hanno costituito quasi semp r e una sorpresa operatoria. I due Gasi resi noti da Pistacchi erano stati . -Operati con diagnosi: uno di <( invaginazio,n e .abituale intermittente n ·e l 'altro di cc ci~ti ovarica ritorta ». E in quest'ultimo caso la diag nosi si mantenne oscura anche durante I ' atto operativo, tanto ch e l 'operatore fu indotto .a praticare una puntura esplorativa della tumefazione, che estrinsecata dalla cavità addon1inale presentava ancora caratteri simili ad una cisti ovarica. La stessa sintomatologia. della cisti ovari ca ~inistra presentava il caso d escritto da Pizzagalli ; inentre nel . .caso descritto da 1F asan o i I decor$O clinico simulava un neoplasma della foss~ ileocecale. In lln caso riferito da Nockmiller, radiolog icamen te era stata p<>sta la diagn osi di cc linf0 :sar c.on1a d el tenue ». · .i\1tri casi n oti i1ella letteratura venn ero -scambiati con occlusione intestinal e, cisti ù el me~entere , cisti da ecl1inococco, p eritonite tbc. Nel nostro caso il decor so clinico venne r e-so anco ra più complicat o d all 'ascaridiasi in te::,tinale , e l 'avere notato la scomparsa d e lla l urne fazione endoaddominale in seguito ad abbondanti scarich e con emissione di ascaridi, fece orientare verso la diagnosi di sindrome 'Occlusiva intestinale. Nei riguardi d ella diagnosi forse potrebbe .aver e un certo valore, in mancanza di altri seg ni più importanti, quel sen so di ten sione al basso ventre, che nella nostra paziente veniva avvertito e riferito c ome « una fascia che stringeva l 'addome» e ch e scompariva contemporaneamente al diminuire della t umefa zione e ndoaddominale, in seguito ad emission e di feci . Questo da to, fornito dalla storia d el malato , assieme alla lunga serie di soffer enze a d-dominali, crisi dolorose intermittenti, stipsi , deperimento, spesso potrebbe essere molto irr1porta11te per indirizzare verso una probabile diagnosi di :p eritonite jncapsulante . Data la natura stessa della inalattia, la cu ra è sempre quella chirurgica. Però mentre vi .sono dei chirurghi ch e consigliano di eseguir e sempre l 'enteroanastomosi escludendo il tratto di intestino incapsulato , o addirittura l a r esezione quando l 'incapsula.m ento è limitato a poche anse e le condizioni generali d el}'infermo lo permettono; vi · sono di quelli ch e vogliono ridurre l 'intervento al minimo n e. cessario, limitandosi ali.a semplice incision e della capsula (1F uth) p er evitare il gr ave p eri1

colo della form,a zione cli fistola stercoraoea, facile ad aversi in seguito alla enterolisi. Per quanto riguarda la mia paziente è interessante notare come in essa 1'intervento fu completo , avendo potuto asportare tutta quan-:. ta la membrana incaps ulante, malgrado le tenacissime aderenze che in q·u alche punto aveva contratte con le anse intestinali. Pra ticata l 'enterolisi 1'intestino venne riposto nel ventre, do·p o avere provveduto ad u11a accurata emostasi. Allo scopo di prevenire il riformarsi d elle aderenze, i11vece di versare in cavità addon1inale dell ' olio canforato sterile o altro 1iq11ido, come an cora alcuni chirurghi consigliano, seguendo gli insegnamenti del mio Maestro, prof. D. Giordano, fin dal primo giorno dall 'operazione feci praticare alla pazie11te iniezioni di pituitrina ripetute varie volte al giorno, la quale si ·è ~in1ostrata sempre effi cace nel riattiv.are rapidamente la motilità d e] tenue, e feci alzare la paziente precocem en te (al terzo g iorno). Tale pratica in questi ulti1ni anni ha destato g rande entusiasn10 in molti chirurghi , ed è la rgam ente adottata dalla Scuola di Giordano, perchè h a dimostrato orinai con chiara eviden za i suoi nun1erosi vantaggi 11el prevenire le .c omplican ze sia a ddorr1ir1ali, ch e circolatorie o ·poln1 onari sp,ecial1nente nei laparotomizzati . La ferita in 7e. g ior 11ata era infatti cicatrizzata per primam , non vi fu formazione della tanto ternuta fi stola stercoracea e la paziente, ch e già a l terzo giorno dopo ope rata si alzava e comir1 ci ava a fare qualch e passo in sala sostenuta cla una infermiera , venne licenziata dallo spedale in 12a giorna ta completam·e nte ristabili ta. In seguito ho potuto rivederla varie volte, ed h a goduto sempre ottima salti te. Dopo l 'operazione è cresciuta in b.reve tempo sette chilogrammi ·e non ha mai a ccu sato alcuna sofferenza addominale. L 'alvo è sem11re r egolare. lJn esarne radiografico del tubo digerente praticato nel settembre scorso (1Dott . M. Bernar.di) 11011 mise in evidenza alcunch è di anorn1ale. La canalizzazione dell'intestino si dimostr a perfetta , non si notano angolature o tratti dilatati e il ceco, nella fossa iliaca destra god€ di una certa mobilità.

L 'A. , d opo avere illustrato un caso di peritonite cronica in capsulante, oper ato in una ragazza di 19 anni con diagnosi di 0 cclusione intestinale, fa alcu11e considerazioni su la etiologia , il decor so clinico , e la natura ana tomopatologica della rara lesione peritoneale i11 esa111e. 1


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. Ùna ricca bibJi9grafia dell 'arg·omento si trova j11: P1sToccH1: Archivio Ital. di Chirurgia, voi. 29, onno 1931 . •

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POLICLINICO »

Civ1co « S. G1ovANNI EVANGELISTA » TIVOLI SEz. ·CHIRURGICA « A. PARROZZANI »

OSPEDALE

Primario chir. dirett.: Dott. Prof. C. C0Lucc1 • Contributo clinico alla peritonite cronica incapsulante

per il dott. B. l\iIARIOTTI , aiuto. Il 15 dicem]Jre 1932 veniva ricoverato d'urgenza nel nostro Reparto tale Giuseppe O., di anni 54. La sua anamnesi familiare e remota era negativa. Riferiva che da venti anni era portatore di u.n a voluminosa ernia inguino-scrotale sin. che fin dagli inizi era diventata rapidamente così voluminosa e che in brevissimo tempo era diventata irriducibile. Non gli era stata di grande fastidio, tanto che aveva potuto continuare nel suo lavoro di contadino fino alla mattina del 15, quando venne preso da vomito abbondante, accompagnato da lievi dolori addominali prevalenti nella sede del1'ernia. Il vomito si era ripetuto diverse volte durante la giornata, specie ad ogni tentativo d 'introduzione di cibo. All'esame, le condizioni generali del paziente sono poco buone. Il polso ritmiço, piccolo è sui 110. Non si riscontra ·nulla di anormale a carico degli apparati polmonare e cardio-vascolare. L 'addome é discretamente trattabile, meteorico, appena dolente, per quanto ìa palpazione profonda susciti una certa resistenza della parete . . Alla regione inguino-.scrotale sinistra notasi una grossa tumefazione ovoide della grandezza di una testa di feto a termine, diminuente di volume verso l'alto e che in corrispondenza del canale inguinale si affonda nell 'addome. Tale tumefazione appena dole11te, molle elastica, irriducibile, non si modifica con l 'aumento· della pressione endo .. addominale. Operatore il prof. Colucci: si interviene con la diagnosi di ernia sinistra strozzata. ,Si comincia in anestesia locale, ma nel prosieguo dell 'operazione s.i praticherà narcosi eterea. Erniolaparotomia sinistra: identificato tra gli

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elementi del cordone il sacco erniario lo si incide su plica presa tra due pinze e si allarga l'incisione. Il sacco. erniario è di aspetto normale. Con sorpresa si noia che nel sacco erniario e perfettament~ libera i~ esso è contenuta una grossa tumefazione sferica della grandezza di un grosso arancio, su cu~ non ~ rilevabil~ in .alcun . punto alcun segno di pressione da cingoli di strozzamento. La detta turnef~zione è rivestit~ da una membrana biancastra a superficie l·i scia, di aspet- ,, to sieroso, che non ha, come si è detto alcuna aderenza cort il sacco. , La tumefazione si mostra in gra11 parte a contenuto idroaereo (evide11 temente è costituita cta anse intesti11ali), di fatti verso l 'alto essa è peduncolata e· si continua nell'addome coi1 un grosso pedun.colo costituito marginalinente da due a11se intestinali e nella parte centrale dal mesentere enormemen.t~ allungato. Delle due anse intestinali del peduncolo, una, evidentemente l'afferente è fortemente dilatata, ripiena di liquido, I 'altra evidentemente l'efferente è vuota e presenta una torsione sull'asse intestinale di 180°, inoltre l 'ansa è fissa.. La membrana liscia , biancastra, già descrit1 a sulla tumefazione, si estende a chiazze sul meser1tere e sulle due anse costituenti il peduncolo. Esteriorizzata il più possibile la massa , detorto il volvolo di 180°, si constata che la circolazione intestinale nort si ripristina, si nota anche che l 'at1sa efferente è costituita dall'ultima ansa dell'ileo, ha una lunghezza di appena quind~ci cm. e non è possibile esteriorizzarla. Si procede perciò ad un cauto tentativo di decorticazione dell'intestino incapsulato. Questa manovra riesce abbastanza facile sulla parte distale della massa e si asportane grossi ·lembi della inembrana avvolgente, il cui spessore varia da due a pii1 millimetri. Sotto di essa si giunge sulla superficie sierosa delle anse sottoposte che hanno aspetto normale, per quanto siano di calibro un po' aumentato. Si libera così un groviglio di in testino della lunghezza di trenta centimetri. Non riesce possibile però trovare un piano di clivaggio tra la membrana avvolgente e l 'int.esti110 nel punto più alto della n1assa e specie in corrispondenza del pedl1ncolo dove le anse rin1angono accollate a canna di fl1cile. Anzi i tentativi portano a ledere, in vari punti, gli sti:ati superficiali della parete intestinale , per cui è ne('.essario procedere alla resezione di circa 40 cm. rli intestino. Si affondano i due mo11coni. Il n1oncone periferico presenta la · parete infiltrata e friahile. Per questa ragione e per la fissità di questa ansa, perch'.3 si lavora su una breccia a sinistra e per le co11dizioni poco buone del paziente si è costretti ad u11a anastomosi ileo-sigmoidea latero-laterale. Si pratica una fistola di scarico sull'ileo a monte del! 'anastomosi e si fissa l '1lnsa sulla parte tllta della breccia operatoria. Si tampona e si sutura parzialmente la breccia parietale. Il pazie11te sopportò bene il non lieve atto operativo, ed acconciamente sostenuto vinse anche l'insidia di una broncopolmonite insorta nell 'immediato periodo postoperatorio. L'ano artificiale di scarico funzionò egreg·iamente e fu chiuso per via intraperitoneale il 22 aprile 1933, provvedendo a ricostruire anche nel miglior modo la parete. Un esame radiologico del tubo digerente praticato il 13 giugno dette il segl1ente reperto: nulla. a carico dello stomaco e duodeno, sbocco dell'ultima ansa del! 'ileo nel sigma colico. il pasto opaco


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questo. punlo :per ''ia retrogra<la rien1pie Lulto il colon J1no al cieco, parte invece prosegue nor1nal111ente ver so il retto . Il 17 giugno 1933 il pazien le veniva dimesso in olti111e condizioI1i, residl1ando un n1odico sfiancal!lento della par~ te addon1inale in corri sponde11za ocJla breccia operatoria.

Nessu11 dubbio trattars i in q ue t.o ca o di una tipica for1J~a di peritonite cronica jncapsula11te, particoJare varietà di periviscerite che si viluppa a carico dell 'intestino tenue. Essendo l 'ide11lità di tal e for111a rnorbosa basata sulle sue caratteristiche a11atomo patolog ich e sarebbe da aspettarsi ch e non ci dovessero essere disc ussioni sulla apparte11enza o meno ad essa dei vari casi, d e, critti sotto tal e d e11ominazione e che amnlontano forse a poco più dì u11a trentina. (Lenormant). Eppure, for se per la rarità di imili r eperti e per il non poter essere stati praticati esami istologici in lutti i casi, l 'accordo . ll tale punto è lung i dall'essere assoluto. Debbo far notare, p er. quartto le · mi e ricer che non siano state co1nplete, che non ho trovato descritto nella letteratura alcun ca o di peritonite incapsulante su intestino contenu.to in un sacco erniario. Ciò del r esto non ign ifi ca altro ch e ]a detta forma morbosa può manifestarsi anche su tratti d'intestino ch e abbiano abbandonato la loro normale sede intraaddominale. · Come ho g ià detto l 'accordo non è gen erale su quali casi debbano o m en o definirsi com e peritoniti incapsulanti. La divergenza è basata specialrr1ente sulla mancanza o presenza di aderenze tra m em brana incapsulante e viscere incapsulato. Dn coloro che classificano tra Je peritoniti incapsulanti casi in cui si trovarono i11timamente aderenti membrana ed intestino si arriva per gradi fino a quelli che soster1gono debbano etichettarsi come ·p eritoniti i11 capsulanti solo quei casi, in cui si può , per così dire, sgusciare con qualche incisione la membrana rlall 'intestino sottostante cui aderisce lassamente a mezzo di una sostanza di aspetto fibrinoide e siano invece 1a e cl1Jdere da questa d enominazione i casi in cui m embrana ed intestino siano intimamente fusi e non ~i possa procedere alla Jiberazione di quest'11ltimo senza .arrecare gravi lesioni aJl 'integrità della parete intestinale. Così tra i primi ricordo Eunicke ch·e non riuscendo a decorticare l 'ir1testino dalla membrana aderentissima se non a prezzo dell 'integrità di esso , pr.aticò 11na entero-entero anastomosi , lasciando in posto la n1emb·r ana avvol-

ge11Le. Erneljano'v dove tte fa re altrettanto. Esaù per liberare il lratlo di i11testino ir1ca1>s ulato dovette in più tratti spcritoneizzarlo ed ir1 due punti aprì la cavità i11testinale . ·D 'altra parte in un caso di Wir111ey le anse in capsulat~ conservavano complet:-tmente la propria ind1pendenza ed erano co11Lenul e come in un sacco , nel caso <li ·roole le aderer1ze erano così lasse, ch e, incisa ]a ca·p sula avvolgente, le anse si erniarono al di fl1ori di essa quasi vuotandola. \ì\1iln1otl1 e Patel n el loro caso liberarono la 1netà del tenue, il cieco ed il s i~n1a, con qu·a lch e diffi coJtà, ma con1pl etame11te e senza nen1m eno intaccare la sierosa intestinale. Ir1 un recentissirr10 lavoro l . e11ormant nel de~ rrive re un caso occorso a lla ua os ervazion e sostiene ch e le caratterisLich e fondamentali della peritonite jncapsulante sono costituite dalla mancan za completa di a<ler enze tra r11e111hrana incapsulante ed intestino incapsulato e dal normale aspetto de.Il 'intestino stesso 111e11tre i casi che non presentano tali caratter1slicl1e debbono esser e consicierati come periLu11iti cronicl1e b·ar1a li e ~pesso com e peritoniti l u Lerco lari. 'l'ra questi casi eslre111i ve ne sono a ltri inler1nedì ," cl1e .parlecipa110 delle ca ratteris tiche ' d egli u11i e degli altri, e cl1e costituiscono con c~ si u11a catena ini11terrotta. Ora a me sembra r bB tutti questi casi debbano esser co11siderati µci ito11iti incapsulanti p er cl1è in assenza di ba~i e tiologiche, patoge11etiche ed anc.;l1e istologicJ1e (p er c:11è i reperti istologici so no anche ben di ve ~·si da caso a caso), ci si debba b·a sare, per la ide11tifìcazio110 di simili forn1e, sul caratteri ~ ti co fatto de]l 'incapsula1nento dell 'intestino da parte di una rr1embrana con la caratteristica superfice liscia, levig·ata, brillante, di aspello sieroso (Pistocc.hi). Si capisce che il caratter e essenziale è ]a mancanza di og ni adere11za tra peritoneo purietale e m embra11a incapsulante. l ,a n1ancan za o meno di aderenze tra membra11.a ed intebtino sarebbe r equisito secondario , perchè incostante e d 'altra parte :poi si potrebbe sempre sostenere che l 'assenza di ader enze capsulo-intestinali è appanr1ag·gio d elle forme giovani della lesione e che la forn1azion e di esse sarebbe il termine ultim o della evoluzione d·ella forma n10rbosa. llig uardo .alla etiologi a della for111a morbosa in ques tione le opini5n i d egli autori sotto svariate ed ognuno ]1 a cr eduto di poter stabilire la v·e ra secondo le pf,culiarità del caso caduto sotto la propria osse rvazion e. •


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Cc IL POLICLINICO

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IJoco seg uila e poco pronabile è l 'i potesi di f"'uth , secondo il quale si de' e pensare a malformazioni congenite. Molti hanno sostenuto l 'etiolog ia tubercolare, anche se Jlon si riscontri110 lesioni specifiche , basandosi sul concetto c,he flogosi croniche delle sierose sono sostenutt' spesso da tubercolosi, pur esse11do assente ogni carattere di specificità. 1\nche la lue è stata incriminata e così 1'infezione malarica , il tifo , l 'infezione pneumococcica, il reumatismo ed altro. Per g li incapsulamenti a carico del tratto ileo-cecale Josa e Richard affermano l'importanza delle affezioni appendicolari e la filtrazione di sostanze tossi-batteriche attraverso la parete intestin1le per ristagno da formazione di Lane o di Ja kson. · Per E unicke hanno importanza massin1a processi enteritici n el senso che prodotti settici d el co11tenuto intestinale filtrerebbero all 'esterno delle .p areti intestir1ali determinando con il loro continuo agire lo sviluppo di processi incapsulanti . Dowd pensa che oltre a ciò debba anche attribuirsi molta importanza alla inerzia delle anse per paralisi o paresi totali o parziali del}'intestino. Alla stasi intestinale ed ai disturbi del circ.olo sanguigno attribuiscon o molta importanza coloro, ch e come Didavin, Moskalenko, considerano l 'incapsulamento dipendente dall 'impeg n o dell 'intestino in tasche peritoneali intern e. Difatti i suddetti considera110 i loro casi come ernie interne di Treitz . .Tiingling h a considerato le ernie interne, specie quelle di Treitz o delle fossette retro cecali come fattore i111portantissimo n ella genesi dei processi incapsulanti, per il m eccanismo della stasi sanguigna e intesLinale. Si sa del resto ch e la stasi sanguig11fi p11ò favorire l 'insorgenia di perivisceriti. (~ra11d 0 importanza è anche da dare alle lesioni mesenteriali. !\folti h11nno descritto ch e il mesentere delle anse incapsulate non aveva aspetto n ormale. In quasi tutte le descrizioni ir1 cui si riporta l 'aspetto del mese~tere si dice ch e esso era retratto, accor ciato, in qualche caso esistevano chiazze o· strie <li aspetto sçlerotico (Pistacchi). Queste lesio11i mesenteriali hanno la loro importanza nel fa·vorire l 'immol)ilità dell 'intestino, le essudazioni flogistiche , ]a difficoltà di riassorbirne11to degli essudati. E se anch e le lesioni m esenteriali si considerino secondarie ciò non toglié ch e aggravino per loro conto lo stato delle anse di11endenti , specie riguardo alle condizioni del circolo sanguigno e linfatico. Pistacchi pensa ch e la peritonite cronica in•

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capsulante debba essere co11siderata come dipendente da una mesenterite retrattile, ~er le alterazioni fur1zionali ed anatorniche che essa comporta: diminuzione della motilità dell'intesti110, s tasi san g uigp.a per le lesioni vasali e perivasali che essa determina, filtrazione di c;ostan1.e tossich e a ttraverso le pareti intestinali p, con st\,auenti essudazioni per i di8turbi della dinamica intestinale per l 'interessan1ento di fil an1e:µti nervosi, difficoltà del riassorbimento deg li ess11dati per le lin fangioiti obliteranti. Pi~ stocchi aggiunge ch e è da &piegare perch è siano rare le peritoniti incapsulanti pure essendo così frequenti le mesenteriti e che inoltre rimane da spiegare com e la mese nterite si sviluppi, ma è n oto ch e per l 'insorgere di una n1alattia e per le varietà della sua evoluzione è necessaria una somma di condizioni di cui m olte sfug gono. Come si vede varie sono Je ipotesi etiopatogenetiche riguardo a questa forma morbosa . Io credo che n ella maggior parte dei casi abbiano valore più di uno degli elementi etiop·a togenetici sopradescritti e spesso molti insieme. Per spiegare lo sviluppo della lesione in parola, nel nostro caso , io pe11so si debba tenere in molta con5iderazione il fatto che l 'incapsulamento era a carico di anse ileali contenute nel sacco di un 'ernia inguinale. E molto importante è il dato anamnestico della rapidità con cui l 'ernia ha assunto un grande volume e rapidamente è divenuta irriducibile. Nel nostro caso, secondo m e, ai segue;nti fattori bisogna dare importanza per spiegare l 'insor genza della forma morbosa: difficoltà di circolo sanguigno, difficoltà di circolo del contenuto intestinale (stasi), filtraz ione di sostanze tossiche ed essudazione, 1esioni mesenteriali, stimolo m ecca11ico. Nelle ernie recenti il colletto h a un calibro relativamente str etto e non è che dopo vario tempo che esso insiem e con i piani parietali superficiali subisce quella distensione e quello sfiancam ento ch e comporta la formazione di quelle vecchie porte erniarie che hanno sì grande a.p ertura, talvolta veram ente enorme. Il dato anamnestico ch e l'ernia abbia assunto con rapidità un gra nde volume in un 'epoca in cui con verosimig lianza il colletto non era enormemente sfian cato , può far indurre che )e an se intestinali n el sacco contenute no11 potessero avere un libero e facile circolo sanguigno ed anche non potesse compiersi agevolmente il progredire delle materie. Ma il dato dell 'irriducibilità dell 'ernia, fatto avvenuto anch'esso precocemente, è almeno così importante e forse di più del dato precedente


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del rapido aumento di volu1ne. Infatti esso cort1_ provn cl1c le anse contenute nel sacco erniario eraoc. sen1pre le stesse e dovevano perciò aubire continuamente tutte le alterazioni di ordine funzionale ed anatomico che la loro sede anormale comportava. La filtrazione ,ji sostanze tossicl1e ed essudazione, le le-5ioni mese\1teriali si possono spiegare ùate la difficoltà di circolo sanguigno e la stasi intestinale. L 'azione dello stimolo meccanico è facil1nente spiegabile per i continui insulti di piccoli traumi che le an se, per la loro sede anor1nale dovevano subire. L 'azione di. tutti questi fattori continuatasi per venti anni potrebbe, secondo me, aver portato alla formazione della particolare forma morb-o sa che è .:api.tata all a n ostra esser. vaz1one. on mi soffermo sulla diagnosi della peritonite cronica incapsulante in sede erniaria. Accennerò solo ch e essa · sarà difficile e non si potrà forse neanche sospettare . Costituirà per 10 meno una sorpresa operatoria. P er la cura non ho ch e da r iferirmi a tutti g li AA. ch e si sono occupati della questione . In ogn i maniera è da tentare la decorticazione de11 'in testino Lnca psula to . Questa manovra non sarà sen1pre molto fa cile ed effettuabil e come appare anche dalla d escrizion e d·el nostro ca o ed allora sarà giuoco for za praticare una r esezione intestinale con entero-entero ana lo1rtosi, sempre che essa non comporti il sacrifizio di un troppo lungo tratto di intestino. Nel nostro caso abl)iarno creduto opportunu praticare una fistola di scarico a monte d el1'anastomosi, accorgimento che ci è sembrato di i curo vantaggio. RIASSUNTO. L 'A. d escrive un caso di. peritonite cronica incapsulante in un 'e rnia inguinale e ne discute i i)ossibili n1om enti patogenetici . BIBLIOGRAFIA.

D.

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Croce Rossa, marzo 1934).

1) Sul] a i)erni ciosit.à nello scorcio dell 'au·l unno.

Co11tr,1rian1ente alla opinione di alcuni , è di111ostrato che nella stagione a·u tunnal e la inalaria malig n a no11 si a ttenua , a11zi si osservano JlOn di radu infezioni perniorose di estre ma gravità . -.i tratla s~n1pre di forme primitive pTovocale dalla specie parassitaria estivo-au t unnale in individui che soltanto da due o tre giorni J>resentano i sintomi d ella i11fezione. Questo r apido ed imprevisto insorgere della perniciosità nei primi g iorni d i l1na estivo-autunnale a vvie.n e in ge11ere in lavoratori provenienti da I uog hi salubri e clte entrano in r egioni ove. la 111a lar1a domi11a, n elle stagioni della endemia. t necessario in questi individui istituire subito Ja pro filassi m ediante la somministraz.i one g ior11al iera di ctg·r. 50-6.0 di chinina. Purtroppo sorge ostacolo o tale profilassi la indisciplina dei lavoratori cl1e. a malincuore si assogg·ettano a seguire le prescrizioni. Questa ripugnanza al] a profilassi chininica si va però attenuando per virtù della istruzion e ed educazione cl1e vengono impartite n elle scuole rurali. 2) L 'emoglobinemia nella malaria estivoautunnale. L 'A. lamenta cl1e i nlala riolog-i no11 si siano ancora decisamente pronunciati sulle differenze 11el con sumo della emog lobina secondo le varie pecje dei parassi li. Mentre Hamilto11 , Faìley e Brom fi eld in un recente lavoro ri·te11gon o che n el] 'uomo malarico n on si possa dimostra:re una emoglo·b inen1ia, questa fu già ammessa com e probabile dal Dionisi a spiegare il fatto· ch e nella terzana rnaligna, alla notevol e diminuzione di globuli rossi i1011 si accompiagna una corri spond ente diminuzione della en1oglo·b ina. L 'A. è del parer e c l1e esista una emoglobinemia transitoria n ella estivo-autu11nale: essa . piega la freque11te colorazion,e itterica d ei malaLi febbric·i tan ti , la colorazione b·i li a r e in ten sa 1

'


85ù

«

fL POLICLINICO

d elle feci , la abbonda11zi:t d ella urobilina nelle urine e della bilirubiiaa i1e l san g u e. La n1ancata di1110 trazione di cui scrivono gli AA. ing lesi dipende cla lla rapida scompar a de11a emog·Iobina dal 1)'1asma per la attività fu11zjonaJe delle cellule d el sistema reticolo-endotelio . 3) La immunità n ella malaria e la fagoci tosi . R questo un argomento di alto inter e e scientifico e pratico . Al prin cipio del secolo si rilene,'a ch e la imn1unità n ella malaria ia 1110Jto di rado con genita, naturale, ereditaria, mentre esisterebbe di certo la in1n1un ità , acc1ui~it a dopo un i)eriodo di febbri. Questa n on proced er ebbe d a una affermazione graduale d ella virulenza d ei para&siti, ma dalla formazion e da parte d ell 'organismo di sostanze contro le tossine e la v·ìta dei parassiti stessi. U lteriori ricer cl1e hanno fatto progredire le conoscenze sull'argomento. È stata confermata la in1munità i1a turale e la a cquisita ed è stata anche ri scontrata la refrattarietà alla infezione pro,1 ocata a scopo curativo in individui che non ave,ra110 mai sofferto di malaria . Ciononostante si dubita di una immunità n a1urale, da parte di nurrierosi malariologi. Nessun dubbio vi è sulla immunità acquisi1a. si discute se mai sul modo di ac quistarla. E sa è dimostra ta dalla epidemiologia , dalla clinica e dalla patologia sperimentale . Nella .p opolaz ion-e indigena d ell e r egioni tropicali e subtroJJicali endemich e è prevalente n ei primi anni di età e diminuisce progressivamente negli an11i s u ccesf'ivi fino ad un relativo benesser e n ella età adulta. La immunità acquisita è confermata d alla alta n1orbi1ità e mortalità n egli immig rati da reg ioni libere da malaria in regioni endemiche 11elJ e quali g li adulti p r esentano benesser e e n on so no soggetti a form e gravi. Col tempo anch e quelli ch e sono imn1igrati raggiungono d e tto benessere. La immunità ac4_uisita h a valor e p er la speir d i mala ria ch e l 'ha d eterminata e si può J)trd er e col Lempo n ella lontan an za d.a reg ioni n1alari ch e. I fa tti dati dalla clinica sono i seguenti: nella mala ria primitiva , al primo in sorgere della malattia n o11 si nota spesso il tipo febbrile caratteristico; esso viene ·poi e dopo qualche t em p·o g li accessi si .attenuano e finiscono col cessar e. Si h a dunque un a guarigione spontan ea dovuta a processi immunitari il cui inizio si riscontra n el passaggio dalla febbre a tipo irregolare a quello caratteristi co. Altra prova della. immunità acquisita parziale r ch e la perniciosa si m anifesta in individui cl1 e non l1anno mai sofferto malaria e nel periodo iniziale d ella malattia. La p1tologia sperimental e h a messo in lt1ce ch e alcuni t1on1ini son o n1olto su scettibili a prencler e la n1alaria. a ltri n1eno ed altri an corn pontaneo d ella in fe 111e110. ~e l decor so

»

l ANNO

XLI,

NUl\f.

22:

zio11e sperin1entale si osserva ]a .progressiva a ttenuazione della malattia , la guarigione spontanea d el prim,o attacco , le recidive che diver1g ono sem 1pre più miti fi110 a che si giunge alla immunità contro l'infezione della stessa spec ie e stipite inocula.t o. Ricer che sperin1entali sono state fatte nell 'uomo e n egli ani1nali intorno alla natura e al n1eccanismo d ella immunità nella malaria . embrerebbe dimostrata l 'esistenza nel sa1ngue d ei malarioi di anticorpi prodotti dallo stimolo degli antigeni d e i parassiti ch e si disfanno n el angue e n egli organi emopoietici. L 'azio·n e di questi anticorpi sarebbe specifica ver i J>ara si ti del proprio sangue e del ciclo asessuale. Strettamente collegato alla jmmunità è il problema d ella fagocitos j. Questa ha la funzion e di ripulire il sangue d·i tutte le scorie ch e ]o inquinano : pigmento, r esidui parassitari e globulari. Rivolge anche la sua azione sulle forn1,e parassitarie liber e e su que lle conte~ut e n ei globuli r ossL o nleglio nei globuli rossi ch e le contengono. Questi per poter essere inclusi n el protopla ma dei fagociti Sl1biscono delle modifi cazioni nelle loro condizioni fisi co-chimiche e divengon o come corpi estranei, preda fa cile dei g lobuli bianchi . Il fattò che la persist en za nel san.g ue delle tossine dei parassiti conduce alla immunità acquis ita , ha indotto alcuni studiosi ad esser e parch·i nella somministrazione della chinin a per n on disturbar e il processo naturale della .1n1mu111ta. .' Questo m etodo })Otrebb-e seguirsi in casi di malaria b enigna e in quella provocata a scopo terapeutico, ma d eve assolutamente essere sconsigliato n elle r egioni ove · domina la malaria d a Pl. falciparum, n ella quale , nel periodo inizia le, può facilmente svilupparsi la perniciosa. L'A. si dichiara assolutam.e nte contrario in ogni caso alle mezze c ure per mantèn ere l ' inf czione labile e conferire la im.m unità parziale e spezza an cora una lancia in favore d ella c ura a fondo e d ella profilassi, fatte entrambi rol rime-dio specifico : la chinina. Il venerato Maestro inett e in particolare evidenza i con·trihuti r ece11ti di autori iLali a11i. VICENTINI. 1

A.tipie t•ebbrili nel tifo addominale. (A. ~1. BoNANNO . · Rif 01rma ll1 edica,, 7 apr. 1934). L 'A. vu ole con questa n ota ricordare al m edico pratico la variabilità cl1e pu ò assu1n e re uno dei s intomi J) ÌÙ imporlant i clel Lifo: ]a febbre. L 'a tipia d ella curva te rn1ica può far d eviare dalla r etta diag n osi , se n on s i tien conto del com ,plesso d ella sintoma to]ogi-:l clinic<l e dei dati ott enuti !ial laboratorio. Il decor so del tifo vi ene c lassicamente divi~o in tre J)eri odi: ])rim o s1a dio , corrispol1òen te a l prin10 settenario, n el q uale la ten1 1)eratur a au111enta prog·r e.3sivfln 1en1 e : secondo ~ tadio.


[A~:.\°o

XLI, \ u ì.\ C. 22]

con temperatura .alta, continua, di durata di una o più settimane; terzo stadio, talora preceduto dal periodo anfibolico, nel quale la febbre cade per lisi . Le atipie febbrili possor10 aversi nei tre stadi di n1alattia. Così, µer qua11to molto rara1nente , può aversi bruscamente alta temperatura al1'inizio della malattia, a tipo, setticemico. L ' -~ · riferisce una iper piressia comparsa improvvisamente pochi g iorni dopo una operazione, ch e fece pensare ad un fo cola,io broncopulmonico; seno nch è l 'emocultura in 6 4 giornata riuscì positiva per i) b. di Eberth e l 'ulteriore decorso della malatti a confermò detta diagnosi . . Non sono rari i casi in cui il periodo di stato, per quello che riguarda la febbre , si comporta in modo irregolare: così invece di aversi una temperatura Inolto elevata continua , .. i son viste forti oscillazioni termich e per u11a durata maggiore assai delle 2-3 sett imane solite. Durante il periodo di defervescenza posson o verificarsi improvvisi rialzi febbrili accentuati di breve durata; simile· even ienza può constatar i più volte alla distanza di pochi giorn i l 'una da l 'altra, da dare alla curva febbrile una in1pronta malarica. l I terzo stadio può essere molto lu11go cori teJl'lJ)eratura subfebbrile , a causa di complicazioni <li lieve entità. La causa delle atipie della curva febbrile che poswno verifi carsi nel tifo addominale va ricercata n ell 'elemento costituzionale, nel terreno organico ed anche in una speciale attitudine patogena del b. di Eberth non ancora ben e identifi cata. V1CENTI NI . .

Lo stato presente della questione della sepsi tonsillare. (T. DE ~Io lle

BAJKl\.Y.

857

SEZIONE PRATICA

Il Valsalva , aprile 1934).

rara ma gr~v i ss ima è Ja sepsi secondaria alla tonsillite. Essa può essere cau ata da tonsillite acuta o cron ica , da un ascesso peritonsillare o da un flemmone retrofaringeo. L ' infezio11e i)UÒ segui re la via venosa e propagar i direttamente alla ,,ena facciale posteriore o alla giugulare interna , donde i germi s i versano in circolo e vann o a detern1inare gli ascessi metastatici. .!\il a la tromboflebite p11ò propag·arsi in via i etrog racia da ll a vena giug ulare verso il seno s igmoideo e trasverso e dalle vene retrotons illari nel seno cavernoso . Ma anch e la via lin fatica è n1olto importante: i grur>pi lin fatici della regione del collo si infettano e come conseguen za si h a la t romboflebite <iella giugulare. 1-\.lla formazio11e dei trombi coopera110 iuf luenze meccanich e e processi di assorbim rnto . La gravità della sepsi ger1e rale è in rappor-

to con la virul enza dei gern1i con la capacità di difesa dell 'organismo. I batte.ri ch e la producono possono essere aerobi (streptococchi', sta.filococchi , pneumococchi , diplococchi ecc .) ed an aerobi ; q11 est i ultimi sono più pericolosi• e producono la cangrena polmonare ed ascessi in altre rparti del corpo. Gli aerobi son o meno virulenti e si localizzan o nella cute, muscoli ed articola•

ZtOnl .

Per la diagnosi ha molta in1portanza la nozione della tonsillite ch e h a preceduto l 'insorgere della sepsi di 10-1 ± g iorni . Ha11n o anche valore la tun1efazione dolorosa delle ghiandole linfatich e aìl 'angolo mandibolare e la prolrusione ·della ve11a giugula;re. La diagnosi è particolarmente difficile al principio della malattia o qu ando essa ha decorso cronico. Infatti ]a tonsillite cronica ndn causa di per sè stessa disturbi rileva.n ti e la diagnosi di sepsi di origine tonsillare sarà fatta co,n certezza solo se esiste con11essi.1Jn e chiara tra reperto locale, ghiandole regionali e stato generale . La diagnosi differenzi.aie deve farsi con la leu cemia acuta, la angina agranulocitica e la angina rr1onocitica, che saranno escluse o um1n es~e in base alla for1nu]a leucocitari a. La cura della sepsi tonsillare è soltanto chirurgica . La ch emioterapia e la terapia aspecifica con albumine eterogenee non son capaci di dare risultati soddisfacenti fi11 ch è il centro primario della jnfezione, la to11silla, ri1nane n ell 'organism o. Solo un intervento immediato rp:uò salvare i pazienti: questo con siste essenzialmente 11elJa tonsillectomia. e nella legatura della vena giugulare eseguita prima o ::lor>o. In alcuni casi sarà n ecessario legare anch e le vene facciali e poi aprirle. Dopo il controllo delle vene si apriranno e drer1eranrio gli altri eventu ali fo colai metastatici S.Uf•p·u tativi. , Ma esistono anche casi settici leggeri caratterizzati da ingorgo doloroso delle ghiandole del collo , rilievo del1a vena giu gulare e metastasi di poca entità: questi episodi morbosi risolvono spontaneamente o in seguito a trattamento .adatto di modeste proporzioni. 1

VI CENTINI .

RENI E VIE URINARIE. Un tentativo di classificazione delle nefriti. (F. I\ATJJER1'.. e P. FROMENT. La Presse ~l érlic ., ± aprile 1934). (}li AA . propongono di completare la classificazione delle nefriti di vVidal , seguendo due principii fon damentali e due accessori . Principi i f onltanientali: 1) Una lesione renale può manifestarsi con un certo numero di sinton1i ~enza cl1e sian o alterate le funzioni renali . Questo si può spiegare coll 'ipertrofia compensatoria della porzione renale in tegra.


858

« IL POLICLJNICO »

2) Le funzioni renali sono indipendenti le une dalle altre; quindi possono esserci nefriti con insufficienza riguardante una sola delle funzioni renali. Così, p. es., la nefrite con ritenzione clorurata non s'accompagna a disturbi e.le1 ricambio azotato. Principii acc.zssori: 1) La lesione renale rap·presenta solo una parte clelle cause del disturbo funzionale , perchè è il risentimento dello stato generale che ha una parte importantissima nel quadro clinico. Ci possono essere però fenomeni compensatori che mascherano per un certo tempo la malattia. 2) Bisogna distinguere le nefropatie da lesioni iprimitive del rene (p. es. Ja nefrite· mercuriale) e le nefropatie dipendenti da un disturbo metabolico (p. es. la nefrosi lipoidica di Epstein). Rathery e 1F ro1nent distinguono due tipi di i1efropatie : quelle senza sindron1e di in sufl1cienz.a funzionale (nefropatie semplici) e quelle con insufficienza . renale· (nefriti). Sotto il termine di nefropatie semplici essi compren.dono le i1efropatie semplici albuminose, Je nefropatie semplici ematuriche , le nefrop·a tie semplici ip.e rtensive. Qui si potrebbero mettere anche la nefrosi lipoidica e l'amilasi renale. Per quanto riguarda le nefriti essi distinguono le nefriti con insufficienza renale dissociata e con insuffic ie nza renale mista. Ogni anomalia della secrezione di una sostanza (cloruri , azoto, acqua , acido urico, creatinina, potassio , calcio , fosforo , ecc.) dovrebbe costituire una sindrome isolata. Però molte di queste sindromi isolate non sono mai state osservate. In queste nefriti con alterazione funzionale dissocia.ta si potrebbero mettere alcuni tipi di diabete insipido , in cui solo la secrezione del1'acqua è alterata. Lo stesso si può dire delle nefriti con acidosi o con alcalosi. In realtà solo le· secrezioni del Cl N a e deJ1'urea sono b en r1ote. Rare sono le forme unicamente ipercloruremiche e ipocJoruriche e quelle unicamente ureiche. Per lo più esistono disturbi associati delle varie funzioni renali . VV~idal aveva appunto individualizzato le due forme: Ja nefrite con edema e ritenzione clorurata (disturbi associati d ella secrezione acquosa e clorurata) e la nefrite secca azoten1ic.a. (con disturbi associati di fun zioni secr etorie multiple) e i due tipi possono associarsi dando le nefriti miste . Quindi tre tipi fondamentali di nefriti: la n efrite con ed.ema , la nefrite secca azotemica e la ·nefrite mista. La n efrite con ed en1a può essere acuta, subacuta e cr o11ica. è caratterizzata da ed€1l:à con albuminuria . olig uria, pressione normale , concentrazion e buona , azotemia normal e, eliminazione normale della fenolsul fonfta leina . alterazion e dell'eliminazione dei cloruri . Questo tipo cli nefrite può gu::lrire o può trasformarsi

[ANNO

XLI, NuM. 22I

in nefrite mista . Le sue complicazioni più frequenti sono l 'edema polmonare acuto e l'asistolia. La nefrite secca. azotemica presenta alterazione del potere di concentrare, alterazione nell'eliminazione dei c.olori, iperazotemia, it">eruricemia , ipercreatininemia, netta reazione xantoproteica, netta indossilemia, frequente acidosi. C'è una forma cronica e una ac11ta. Le nefriti miste sono le più frequenti. Pres·entano ipertensione con ritmo di galoppo, iperazotemia, altera.zione del] 'eliminaziope dei cloruri. Ci sono tre t ipi di alterata secrezione clorurata: 1) essa presenta, oltre a ritenzione azotata. edemi e ritenzione clorurata tissulare , ine11tre 1'ipercloruremia è jncostante; 2) J.a ritenzione clorurata è secca: c'è ipercloruremia, acidosi ed è più una ritenzione clorata ch e clorurata; 3) c'è ipocloruremia che può associarsi ad' accumulo o no di Cl Na nei tessuti. La classifi cazione di Ratherv e Froment trascura il qua dro anatomico, come pure il concetto etiologico e si basa unicamente sul]a fisiopatologia e rappresenta un co,m pletamento dell'opera di Ach ::i rd e V\/idal . R. LL.:SENA. 1

~

Falsi calcoli delle vie urinarie. ( MARION.

Gazette des Hopitaux , 28 m.a rzo 1934).

L 'A. passa in rasseg11a le varie circostanze nelle quali un'ombra radiografica piu ò simulare un calcolo situato n ei reni , negli ureteri, o ne lla vescica. Nel rene :possono essere interpretati come calcoli di questo organo prima di tutto le ombre dei calcoli biliari, che a destra talvolta si proiettano 11ell 'area della regione pielo-renale; poi ]e calcificazioni da lesioni tl1 .. bercolari r enali e le opacità da tasché di rene mastice; altre volte si può trattare d.i ga1n gli calcificati o· di ossificazioni delle cartilagini costali. Più raramente f"i può trattare di ombre del' contenuto intestinale o di ombre dovute a tumori b enigni della regione lombare. A questo· proposito l 'A. ha già osservato due volte ombre re na.l i che potevano m entire un calcolo della pelvi e che erano dovu·t e invece a dei inolluschi penduli della regione del dorso. Le cause· di errore per la calcolosi degli ureteri sono rappresentate per lo più da gangli calcificati o da gomme muscolari o da calcificazioni dei legamenti del piccolo bac ino. La calcolosi vescicale ir1vece, semp·re dal pu11 -to di vista radiologico, può essere mentita o]trechè dai gangli c.alcifìcati e dalle ombre di inaterie fecali anche da corpi estranei delle parti molli, d a cisti calcificate del piccolo bacino , da tumori incrostati della vescica, da calcolosi de lla prostata ecc. In un caso capitato all'osservazione dell ' A. l'ombra interpreta ta erronean1ente come dipendente da un cal colo vescicale-


'[ ANNO

XLI, Nu rvr.

~ 2]

859

SEZIONE PRATICA

.era in realtà dovuta a d t1na antica iniezione di lipi.odol J) ei g lutei . Tutti questi errori 1)()ssono essere in gran parte :evitati c olla cistoscopia e con la cis tog r a fia n ei casi in cui è ~upposto un çalcolo d ella "'Y escica; dove è supposta l~ calc9losi d egli ure teri co11 l~ r a diogra fì a di que""' ti in varie pr oie·zioni dopo l'in t ro duzi o~.e di u na so11da opaca. L e on1bre r en ali , in sp~cie qua11do dipendon o da con cr ezion i situate n el par en cl1ima stesso·, sono di più difficil e interp,r etazion e e qu~lcl1 e volta è indispen ~ a.bil e l 'esplor azio11e chirurg ica . È bene em p r e però aYer prima pen sato a tutte le po: . . ibilità clinich e, in i pecie a lla tubercolosi r e11a le. I calcoli d ella vesc ich etta biliar e in gene r e si dis ~in guono da quelli da calcolosi d el r en e d e·stro per la opacità n1aggiore cl1 e h anno , per la forma talvolta pri n1a tica, e poi per il fa tto ch e la lor o on1bra, in posizion e tra . . Yer a le d el inala lo, i proietta en1pr e al d avanti d ella colon n a vertebra le, m entre quella di un calcolo r en ale si piroiet ta . . em1)r e a l di . . 011r a di e a o un ·po' indietro. A L 1E RJ . 1

suto da asport~re. Si comincia dai lqbi later ali e poi si passa al mediano. P er fa cilitare la_ presa da part_e della finestra dello strumento, . un assistente soll eva la prostata con un dito · infilato nel retto ; quindi si coagula il tratto preso con l'ago diatermico e poi ·Si asporta col tubo taglie n te. La coagulazion e d eve esser-e tanto inten sa d a chiuder e i vasi , senza distrugger e profondamente il tessuto , poich è la su écessiva eventuale caduta· di un 'escara può da un~ patte dar luogo a emorrag ie secondarie, da Il 'altra a scler osi tardiva. Prima di toglie·r e lo trumento bisogn a badare ch e n on rimanga n o in vescica pezzi di 1essuto, c1'~ non ci . . ia n o va si sanguinanti , n è tra tti di mucosa str appati . Con 1'appara to stesso ]a vescica vie11e più volte lavata; 1'acqua di lavaggio d eve es ... er e lievem ente tinta . di sangu e : se l 'acqua è forterr1ente ematica Ja coagulazion e è stata in suffi ciente e p ersist e il pe ricolo di en1orragia; se è limpida la coagulazione è stata eccessi va ed esiste la possibilità di em orr agie secondarie e di scler osi. Nell e scler osi del collo è sufficiente toglier e 3 J)ezzi di tessuto; n ell 'ipertro fia p r ostatica ta nti quanto sembra n ecessario . . Il trattame11to postoper atori o consiste nel drenaggio a per manen za con un cateter e n . 22 })er 2-6 g iorni , in lavaggi ' rescicali , in cure 0o-enerali antisetticl1 e. L 'opera zione d e,,e essere espletata in una sola seduta . Complicazioni possonu insor crer e per difetto d i tecnica: perforazion e della ve ·cica, strappa111en to1 della b arra interureterica e degli sboccl1i ureterali. Più frequ ente l 'emor ragia prin1aria d a ins uffi ciente elettrocoaQ"Ulazion e cui si ovvia con ulterior e coagulazion e o con em osta i per via sopr.apubica : e l 'em orrag ia seconda ria , ir1 gen er e d a eccessiva distruzione di tessuto , ch e si presenta classicamente all 'ottavo g iorno'. Altre com plicazioni sono l'epididimite bilater al e (6-12 % dei casi), e m en o frequentemente r eazioni pielon e fritich e, asoessi r enali , stra• • • • vasi unnar1, sepsi, ecc. Recidive n ei ca i di sclerosi del collo non e istono; nell 'ipertro fi a p1rostatica ammont'anoal 5-12 %. La mortalità a vuta da par ecchi ·è dall 'A. attribuita alla tecnica , ch e solo d a poco tempo ha r aggiunto una g r ande perfezion e. La r esezione tran t1retrale trova indicazioni nella sclerosi del collo; 11ell 'ipertrofi a pr ostat ic.a, n el carcino,m a della prostata , e in secon da linea n ella r esezion e d el collo in n1alat tie del midollo spinale , con ri ter1zion e d 'urina da d i turbi d 'innervazio11e dello· s fì n tere; nèlla a._ portazione di g·r anulazioni dell 'u retra pro.. ta tica e d el collo vescicale, n ello tu d io bio11tico di tumori della p r ostata e del la ' 'escica . p. STEFA~Jl\'I. 1

cStato attuale della chirurgia t1·ansuretI·ale nelle malattie della prostata. (A.

nE L.\.

PEfi A. Z. Urol. Cl1ir .. , -ol. 38, 1933).

L 'A. rias . . u 111e a g r andi lin ee la ~to ri a d ell a ·r hirurg ia tra11s uretrale. ricord a11d o i Yari t ipi di ap1)arecchi u a ti . Ancl1e 1)er la chirurgia d ell a pro la ta on o tati p,r opo . . ti , pecie n egli ullim i te1npi, num er o i stru111en t i 1ch e i po .. ·son o cata logar e in due categorie: q uelli a d o . . ser vazion e diretta (\ .oung. Braa ... ch . Bun1pu s), e q uelli co11 aippara to ot t ico ( ~fc Ca rthy, Col1in g , Stern , r.,oley, Lichtenberg , Kirwin). In gen er ale u 11 buon istru1n ento 1)er la cura endoscopica d elle lesioni o truttive d el coll o ·vescicale d eve possedere tre r equi iti : d eve o f'frire una buon a visione; deve permettere l 'a·sportazione di tutto il tessuto ch e sembra n ecessaria; ùeve permetter e un controllo com pleto d ell 'emorragia dopo la r e e~ i one. L ' A. usa il r esetta r e 1ran uretrale di Braasch. !Bumpus. L ' 01)erazione avviene in a11estesia rpr eferi.bilmen te spi11ale od a n-ch e extradurale o ·Caudale, o in n ar cosi . L' amn1ala to è studiato ·e prepara to dal punto di vista d ella funzion e r enale come per qualsiasi altra operazio,n e sul·1a prostata; è utile un dre11aggio a perman en za ~ell 'uretra per 48' or e. Talor a è n ecessario ·far preced er e una dilatazion e dell 'uretra; è ·prudente prima d ell 'operazio ne provar e la freq.u enza e l 'intè osità della corrertte su un 1pezzo ·di carne. Introd otto I ' i trumen to 11ell 'uretra bisogna cont r oll are la di agnosi; render i conto d ella posizion e d el veru nion.tanum e degli sb occhi ureter,a li , tra i q uali 3 pun t i è co1r11pre a la zo:n a 01)er a toria; · loca~i zzare con pr ecisio ne· il tes. .


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Il , POLI CLIN J CO

Sulla Jitotl·ibolapassi (M. PAVONE. Rivista Sanitaria. .';i oifiana , 15 febbra io 193-!).

L 'A. ritor11a sul} "argomento d opo una prati·c a di più di 17 anni con una esperienza di circa l 000 casi per affermar e con le parole di iDesnos e Minet ch e cc la litotrisia resta ancora l 'operazione di scelta alla quale si sono d edicati , con m aggiore o minor e entusiasm o, la maggio· ranzai dei chirurg i e d eg·Ii urologi r estando fedeli alla scuola di K ecker ; e come l 'ha messo in evidenza }'ultimo con gresso t ed esco di urologia in cui si è affermata l'unanimità quasi assoluta d ei chirurgi in favore della litotrisia. L'A. preferisce la litotris ia in tu tli i casi di calcoli non molto duri e voluminosi , in vescich e tratt abili o divenute tali d opo t1n periodo di cura adatta. La grossezza n on si può a .p riori sist ematicam ente st abilire : le forn1ule esp.r esse in cm. di d iametro n on 11ann o valor e assoluto. In più di un caso calcoli a.pparentemente en ormi son o st ati facilm ente schia cciati dal litotritore; ca]coli relati va m ente piccoli, per quanto assai più di rado , ha nno resistito anche a.] m artello . La formula , ca lcolo molto voluminoso, è quindi m olto elastica e risente della capacità d ell' operatore; l'int er essante è. ch e si riesca a rompere il calcol o; il r esto è questione di tempo e di pazienza ; vorrà dire ch e l 'o·perazione invece di esser e praticata in un so lo ten1po, si farà in due o tre tempi sempre nella stessa seduta (l'unicità della seduta è uno dei principali coeffi ci enti di su ccesso) asportando mano mano i fra mn1e n t i triturati e ritornando a triturar e i più voluminosi fino alla completa 3sportazio11e d ei frammenti. Con troindicazione è 1'età troppo· piccola del pazient e - poi la prase nza di diverticoli vescicali ; la J)r esen za di c orpi estranei infrangi biJi costituenti il nucleo d el calcolo; l 'estrema sensibiltà e irritabilità d ella \ 1 esci ca ribelle alla terapia ; la c;on comitanza di n eo plasmi e di lesioni ulcerative; la presenza di stenosi uretra li ìrriducib i]i e di notevol e ostacolo p r ostatico ch e impedisce o rende inoe-rta e difficile la manovra di pen etrazione degli strum en t i; e specialmente i fatt i gravi di sepsi urinaria e la co11comitanza di lesioni settich e ascendenti e infi ne la .p iù frequ ente controin <iicazion e è la ipertrofi a p rostatica con ritenzione 1)iù o me110 incompleta di urina . Proce dendo allo studio d ell e operazioni prat icate , per quanto riguarda l 'età su 944 casi h a o per a to -t.. l)azienti da 1 a 2 an11i : 10 da 2 a 3 anni e progr essivament e cr escend o fino a ragg iungere il massimo 260 pazi enti dai 60 ai 70 • ann1. Di t11tti q11 es ti pazien tì 925 er ano u on1i.ni e j n don rl(:l . 1

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1

[AN NO .XLI . N1.1 l\f. 2~ l

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Pe r quanto rig·uarda la i1atura d e i calcoli : i ca lcoli uratici sono quasi ugualm ente freque11ti in tutti i JJeriodi della vita con una proporzione media del 60 ~4, e con un minin10 d el 33 % dai 2 ai 3 an11i ed un massimo del' 70 % da,i 60 ai 70 anni . Gli ossalici sono più f~equ-e11 ti n ella prima età e anche nella giov1~ezza ~ vanno da un mini1no del 0,81 %, dai 60 a1 70 anni a un massimo del 50 % da 1 a 2 anni . I fosfatici sono più frequ enti nell '-età avanzata e vanno da t1 11 minimo del 0 .2 % dai 20 ai 50 anni a d un 111assi1no d el 37-% da g·li 80 ai 90 anni . P er quanto rig uarda ancora il numero di calcoli in 750 casi si è trattato di calcolo u11ico in 19± -casi di calcolosi multipla ch e nel' ' la maggiora11za dei casi , è stata rappresentata d a 2-3 calcoli, in altri circa 40 da calcoli num erosissimi . Rig ua rdo alla recidi va la percentuale è presso a poco la stessa di quella riscontrata n egli operati di cistoto,m ia, cioè d el 7 % ed è più • frequente n egli oper ati d~i 60 agli 80 ann i . La mortalità è in n1edia del 2,30 %. Con cludendo da questo vasto esame si può sen z'altro affermare la superiorità dell 'operazione mediante ln litotribolapassi.

N. DI

PAOLA .

MILZA. Voluminose cisti della milza. The Journal oj the American~1 edica.l A ssocia.tion, v. 99, n . 4 7).

(RoY W.

IBENTON.

1

Le ci sti d ella milza sono piuttosto rare . L A .. .p.orta un caso in cui fu fatta la diagnosi esatta prin1a dell 'operazione. L 'amn_iala ta, una donnJ. di 28 anni , presentava una tumefazione n el qua drante :,uperiore sinistro , al disotto d er n1argine costale. Questa tumefazione si est e11deva anteriormente sino alla linea mediaria e si continuava ver so l 'indietro e in basso, giungendo qu:isi a du e dJta al disotto alla cresta iliaca di si11i tra. L 'esame r adiolog ico indusse alla diagnosi di splen omegalia co11 degenerazione c istica. Ven11 e eseguita la laparotomia con un 'incision e sinistra d ella linea mediana che mise subito i1l luce una grossa cist e. Lo svuotam e~to diede esito a tre o quattro litri di liquido color cioccolato. Si vide poi ch e la cisti era parte della rr1ilza, la quale a d eriva a lla parete addomina le, a l p,a11creas e al fegato . Pinzettate, legate e ta g liate le forti aderenze venne eseguita la splen Ectomia. Al disotto del margine splenico fu· trovato un p iccolo n odulo . ch e aveva l 'aspetto di una milza accessoria. IJ'A. ri c·orda ch e le grandi cisti d ella miJ za seno dovute gen eralmente ad un trauma , ma 'in 1nol ti casi 1'etiologia riman e oscura . R ecen-


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SEZION E Pl\ATlCA

t en1ente è sta to di111ostra to ch e la fo r111azione di cisti è detern1i11ata da embo lia o trombosi <l e i vasi sple nici (Doh rzaniecki). Altri tipi di cis ti si origina11·0 da r esidui embrio nali. Le cisti sono più freque11 ti n ella d on na . Vi sono ra1)p orti fra forn1 azio11c di c isti , · gi avidanza e n1en o p au sa, stati in cui s i ha con ge tion e della n1ilza. Sono stati p r opo ti vari m etodi t erapeutici : m a rs upializzazione, p untu r:l d ella ci sti , coagulazion e d el conterl uto , e tirµ uzi on e d ella cisti s te sa. 11 n1igli or trat ta m ento sen1bra la St)l e11ec t o ~ n1ia . Su 50 sple11ecto mie si è avu to un solo d ecesso. I casi di g r an d i cisti r1on par assitarie d ella milr,a rlescritte n ella letteratura sono fi n ora 96. CA DURRA.

Il tu1nore di rn ilza nell'infanzia. t f-I . LEJINnoRFF. lll iener klin.. TVo,chens., 17 n oven1bre 1933). ~lol to

più spe so cl1e rtell 'adu llo, ~ i tr ova 11el b ambi110 una n1ilza g rossa. C:iò i d eve in 1>arle al fa tto ch e in questa età il le uto linfatico la rgam ente sviluppat o, a c ui ap1:>.artie11e ;i,n ch e la mil za, l1a tend e11za a r eagire inlen an1 c11 te a d ogni stimolo. In una serie di casi , il tu111or e di milza h a il valor e di u n segno Goncomi tante ; la diagn o i è g ià ta ta fatt a su .altri segni ed esso costituisce un ' eveniénza a t i esa, an zi la sua man canza sorpren derehbe. T a le è il ca o p er la tifoide, la 111a]aria, la ~e psi , la sifilide d ei poppa nti , n on ch è le n1.anifestazioni postinfettive d eJla poln1 o nit r. d ell a ci topielite. Invece, vi sono casi in c u i la spleno111ega lia è lln interna clo minante. cl1e in dica la n ece s ità di altre ricer ch e, quali la r eazio n e di V\i a::-sermann , le })rove alla tubercolin a, le r icer ch e m orfologich e e hi.ologicl1e sul angt1e, tirin a, feci, ecc. Du·e fatti particolari r endon o s1)e "' O difficile l'apprezzamento del tum ore di m ilza . L 'uno Gh e splenomegalia non sempre è id entica a plenopatia; inoltre l 'ing r ossan1ent o dcl] ' or gano , ch e appar e lo st esso c linicamente, può essere invece dovt1to a condizioni diver se: iper plasia d ella polp a , co1ne in,rece a ccresciment o dello stron1A , OJ) 1)11re d ep osi ti leu cem ici o g r anulomat osi. U n 'altra diffi coltà è d ata dal fatto ch e n on v i son o n1etodi per la prova funzion ale d ell.a m ilza , come \ TÌ sono invece per il fegato, il r en e, il cuore. on disp oniam o ch e della p alpazione e della p er cu ssion e, m ediante le quali p ossia m o ri con oscer e la grossezza e la consist en za d ell 'organ o, la sua sen sibilità, l(\ costitu zione della superficie. Nei poppanti , la p alpabilità è condi zion at a dallo s tato d egli or gani circostanti . Così , n el ~ l n rachitide a cau sa cl el soll ev.am ento d egll .a r chi costali e n ell 'abbassamento d el dia fra1nma, p er il rigonfl arn eJ1to dei p olmoni , la mil 7.a si r e11d e libera e si presenta com e ingTan 1

1

dit.a . La r ealt à d elle cose potrà riconoscersi nledia11 te la pa lp azio11e leg·ger a sotto l 'arcata e.os tale e durante g li atti respiratori, oppure ~~ i ca~i dubbi coi: I 'introduzion e di gas nell 111 test1110 o co11 il p11e u1110-periton eo e 1 0~· ser vazione r a diologica. Il rin1picciolin1et.nto rlel la n1ilza m edia 11te l 'adrenali11a è incosta11le, dal l~ lienogra Ga col thoratrast è meglio a ten ersi. La puntu r a d ell a milza si far à soll ~ 11 t o in ca i eccezion ali , se vi sia il sosp etto dt I a la -az,ar , i11orbo cli Gau ch er o di Pick-Nie111a1111, g r anulo111a tosi , tuber colo i della n1ilza; si d eve per ò e cJuder e la possibilità c l1e si tratti di .. ta li leu ce Lnici o trombop enici , per ch è s i polreb bero aYcr e g r avi em orragie. Oltre alla di ·pos izion e gen erale pe r le r eazioni , n ell 'infan zia si accu sano a ltr i fatto ri ros tituzion ali ro1ne ca usa del tumor e di milza pr in ci1Jal111 e11te la dia tesi essudativa ed il li11~ fat i n10. È u n fat to ch e in n1olti bambini co11 eczemi , orticar ja, ca tarri r ecidi,ranti , si h a oltr e a d u oa p0Ji ade11it e una 111ilza grossa, w1 po' dur a. Ma for, e q u e to tumor e di n1ilza n on è da to da i per1~ l usia condizion a ta d all a costituzion e, ma e o costituisce un r esiduo ed una seq11ela d elle ripetute infezioni . Ne1nn1eno si può d ire ch e esist a una splenom egalia rachitica; an cl1e in t a l ca o, la causa è data da r ip etu te in fezioni . F r a le mol leplici a ffermazioni ch e danno il lu1nore di milza i d is ting·uono le spl en om egalie emopoietich e, en1oliti.ch e , ep atolien ali , il tu mor e d i milza d elle r elicu losi , n egli st ati o. tcosc ler otici ed infettivi e fin.alm e nte dei tu111ori. Tutto q u esto pu ò far p en sare ad una g ran confu io n e, ma in pratica l e cose sono as a i 1)iù emplici . ell 'infa11zia , l e n1as ime di fficoltà si h anno qu ando il tumor e di m ilza si presenta con sintomi gen er ali ,,aghi , ane mia, febbre, dimagram ento, ecc., se11za n essun segn o or ganico caratteristico . In tutti q u esti casi , si farà anzitutto un esam e di san gu e con cui si spiegh eranno m olte splen o m egalie , p . es . . le mielosi e le linfoadenosi n egli staçli precoci e n elle remission i. Inolt r e, 1'anemia p seudoleu cemica . pro1)ria d ei p o ppanti \rien e car atterizzat a da una eritro blastosi in san gue an emico. Fra le infezio11i cronich e, la sifilide congenita provoca un g rosso e duro tun1 or e di. milza, m entre la tt1ber colosi per lo più decorre sen za in gr ossam enti d ella mil za. Il tumor e di milza , lo stato subfe bbrile e la deb olezza si trovan o n ella tuber colosi isolat a della milza; la presenza di polig lobulia condu ce spesso alla diagnosi. Le g·r osse mil zr d elle an emi e em olitic h e n on_ o ffron o di fficoltit diagn ostich e. La combin azione d ella triad e clinica : anemia, itterizia e tun1or e di mil za, con la tria de em .at oJogica : n1ic roc itosi. r!in1in u it a resist enza Q'lobt1lar e ed aumento d ella bilirubina del si er o danno st1ffi r ienti pu11ti di a J)poggio. Molto diffi cile può e.s~ ere il ri r on oocer ~ n ei b ambini la r~ra linfn1


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« IL P OLICLI NICO »

granulomatosi isolata della milza; spesso condu.cono alla diagnosi le in·eguaglianze che si palpano alla superficie della m ilza ingrossata e dura; utili segni sono anche il tipo di febbre ricorrente, la diazoreazione positiva, la polinucleosi con notevole leu copenia. Nella febbre gl1iandolare, il tumore di milza può far sorgere difficoltà diagnostiche, quando g li ingrossamenti g hiandolari sono minin1i o scomparsi. Il quadro sanguigno darà gli elementi .per la diag nosi: linfomononucleosi con numerose plasmazellen. Ricordiamo an ch e la rosolia, in cui talora d opo scomparso l 'esantema rimane una g rossa n1ilza. Fra le affer1nazioni protozoarie, sono d a ten ersi presenti la malaria ed il kala-azar (presen za del parassita nel su cco ottenuto con la puntura della milza). Per qua nto rigua rda il n1orbo di W erlhoff , s i ricordi ch e n ell 'infanzia la n1aggior parte <lei ca i di porpora tron1b openica od anafilatt oide decorr·e sen za tumore di milza . Un enorm e ingrossamento della mil za si ha nel raro quadro di insufficienza dell a milza, in cui si osserva una eo inolìlia massiva, ch e dura a lungo . Nessuna difficoltà offre il riconoscere il morbo di Gauch er e quello di Pick-Niemann. Il primo incomincia nel! 'infanzia , decorre cron icamente con una milza enorme e con cach essia progr essiva; ingrossam ento anch e del fegato, pigmentazione giallo-ocra. II secondo si -osser va soltanto n ei poppanti delle Indie orientali , spesso accompagnato da amaurosi ed idiozia e porta in pochi m esi alla morte. Rimane ancora un gruppo di quadri morbosi poco chiari, caratterizzati da ingrossam ento della milza e del fegato , da anemia secondaria, per lo più con leu copenia e Iinfocit osi, ch e si ascrivevano un tempo al morbo di Banti. Lo stesso complesso sintoma tico si _può aver e per t~tte le possibili cause infiamn1atorie o tossicl1e, che agiscono nel territorio d ella porta: cirrosi epatiche da alcool, sifilide, fl ogosi delle vie biliari, ma anche in .conseguenza di stasi indurativa nella Concretio cordis o perisplenite nella flogosi delle • s ierose . Vi è ancòra un piccolo gruppo di splenom egalie, ch e r esistono all' indag ine diagnos tica ; vi sono bambini in cui il tumor e di milza perman·e a lungo senz.a determinare disturbi dello stato gen erale. Si tratta probabilment e di splen on1egalie sviluppatesi in seguit o ad infezioni ch e son o rimaste sotto la sog li a della riconoscibilità clinica . Com·e dopo Ja feb·h·re ghiandolare permane a lungo la linfoaden ite , così il tumore di milza può rima-nere dopo l 'infezion e ed imp orsi come malat tia prin1aria. oltanto in casi eccezionali può a ccadere ch e nemmen o l 'autopsia dia la spi'egazion·e del t u more di m ilza ; ma si t ratta di fat ti ch e st an110 a i con fi ni del n ostr o saper e.

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fìl.

Li\ ~NO

L' A T T U A L I TÀ

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XLI, Nu~1. 221

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s e I E N T I F I e A.

L'acqua pesante. ~'acqua ed i suoi componenti , idrogei10 ed. O·s s1geno, sono- sempre &tati con siderati di una tale costanza di composizione e di prop rietà da essere adottati com e basi di molte misure : l 'idrogeno e l ' ossigeno per i . pesi atomici, l'ac-· qua p er tutte Je nostre inisure di peso. Ma anch e queste basi , 11 pari di tante altre ai giorni. nostri , stanno p·er crollare. :E: not? che esistono i così detti isotopi., cioè· elei;1~nt1 ch e co~tengo110 aton1i di , 1ario peso; cosi e n ot? ch e ll cloro consta p er il 76 % di u11 cloro d1 peso aton1i co 35 e p er il 24 % di CI a peso aton1ico 37; Io stag110 contiene 11 isotopi e così via . Si riteneva però ch e l'idrog eno, elen1ento. ta.nto Jeggero, non conten esse isotopi. Rece.nt1 r1 ce,~ che di scien ziati a111ericarii, Urey e collaborator1, l1anno invece dimostrato anch e _n ell 'i~roge~o la pr~senza di 2 isotopi, i] promo (I-I ) ed il deuterio (I:f 2 ), ac·certata m ediante !ini J11isure fi sich e . Il fatto più importante d1 questa scoperta è la g·rande differenza di peso fra i 2 tipi di atomi, che è di I a 2, quale non si osser va in nessun :\ ltro isotopo. . J?all 'esi sten z~ di quest e due specie di atomi d1 idrogen o , s1 deduce che devono esistere anch e due specie di acqua , quella 1e g.gera, Ja consueta acqua , che a 20° pesa 0,998'2 , e quella ,pesante, ch e pesa invece l .1056 . La prima potrà e.. primersi con la forn1ula H 1 H 1 0 , la secoin da 2 2 con H H 0 (D20 ), dai pesi molecolari rispettivi 1s· e 20. . Le })~·~prietà fi si'c h e sono diverse, col pu11to· d1 ebol1z1one a 101°,4 e quello di congelam ento a + 3°,8, con quello di m assi1na de-r1sità a 11°, 6 anzich è a 4°. ' ' ariano an ch e l 'i11dj ce di rifrazione, la tensione superficiale, la condu cibilità elettrica e Ja solubilità in essa dei sali , ch e diminuisce. L 'acqua pesante si p uò ottenere mediante Ja decomposizione elettrolitica dell'acqua stessa , in cui si distacca in n1aggior proporzione I 'isotopo. leggero·, sicchè quello più pesante si con-· centra n1ar1 1nano e si pu1ò arrivare fino ad un prodotto ch e contien e il 99 , 9 °/~ di acqua i1esn nte e ch e merita realmente questo nome in quanto ch e pesa circa 100 in più per 1000. L 'acqua i1esante è contenuta in quella con1un e n ella proporzione del 0 .2/ 1000; tenuto conto però delle enormi quantità di acqua ch e i trovano in n a t11ra, si co·m pr e11de che anche di acqua pesante i1e devo•n o e istere notevo1i quantità, le quaJi , trovandosi forse in piro-· r1or zioni varie, p ossono influire su]le proprietà clell "acqua stessa . · L 'e istenza, poi, di due isot opi di o ig eno fa siì ch e 1t~ Yarietà di acqua a un1entino. Ed au111entano pure, di riflesso, .anr h,e gli in11umcrevoli com ponenti in cui entra l 'idroge.11 0. ed è g·ià tata J)reparata , 11. es., ui1a amm oniaca 1


[ANNo · ·XLI, NuM. ·22J

in c ui i 3 atomi di idrogeno sono so t.ituiti da quelli di deuterio (ND,). Scoperte di tal iatt3. pos ono avere grande in1porta11za p er la chin1ica: a cominciare d ai cal coli stec l1io111etri ci ch e n e posson o venire alt er at1 (ciò din1ost ra ch e la pretesa .precision e è rnolto approssimativa) p er finire con le a1)plicazion1 tecniche, ch e non sono per or a prevedibili. A11 cor più inter essante è Ja parte cl1e in b iologia p u ò rappre entar e l 'acqua JJesar1t e, n el ll1€Ccani n10 d egli esseri viventi , in cui l 'acqua J1a una en orm e in1porla11tza, b e1n lo n tana d alla fu11zion e troppo emplici ta, ch e le . . i attribuiva un t en1po , di en1plice fa e olvente e cl1e la c-}1i111ica fi ica e colloidale mettono or a in luce. Le ricer cl1e biolog ich e sono ancora a ll 'inizio . i a di g ià , però , ch e i11 un 'acqua co l 92 '7~ d~ acqua pesante, i g irini n1uoio110 i11 u11 'ora, i pe ... c i in 2, i vern1i in 3, i i)ro lozo i in -18. i i >UÒ ancl1e a ffacciar e l ' ipote i ch e la vitalità d cìl e cellule possa e er e compro111 e. sa da Yarj azioni n ell 'equilibr io el ettro li Lico d ell 'organis1110. Il c:J mpo di ricer ch e si J:>reser1ta pertan to a . sai inter e an le, fecondo di ri sulta li e for e di nuovi o,r ientan1enti. A. 1F1LIPP1N1. 1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA G. V10LA. Trattato di sem eiotica. Tre volun1 i divi i in 6 parti . F. Vallardi , Milano, 1933. ~otia n10 anzi tutto con g rande

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SEZI ONE PRATICA

compi acim ento e con1e fatto di gra11de e signifi cativa importanza ch e da qualch e. a?no il nu.m er o . e il valore d elle opere di m ed1c1na pubblicate in Italia è in cospicuo aumento , il. ch e è ol tre c~ e di importan za scientifi ca e pratica an ch e naziona le, perch è le manifestazioni sc~entifi c~ e e culturali di un popolo sono certo l espress1one 1niglior e d ella s ua 1n a turità. E: l 'oper~ ch e Viola , il c lini co m edico di !Bologn a oggi presenta è, per Ja mole e ver l 'alto intrinseco valore , di quelle ch e , n on solo fanno gr~nde onore all 'uomo e a lla su a Scuola , e n e d1m o ·trano profondità, 1passion e e . organizzazi~ne , .r11a c~e contribuirann o ver am en le alla diffu lOn e , in Italia e fuori , d el p en siero scien t ifì co nazi on a le·. cc La sem eiotica è la Scienza ch e ci appre11de a rilevare e a d interpreta re i segni delle malattie n, afferma Viola n el capitolo introduttivo· e la sem e ioti ca con1prend·e ol tr e alla e1n ~i otic.~ fi s ica quella radiologica e qu ell a di laboratorio em aiotich e speciali que t 'u1time, ch e 1)o rtan~ contributi p r opri , costituent~ fat1~ del tutto nuovi , cl1e sfug·gono sp esso a.g li a]tr1 n1ezzi d'inda gin e : ba.sta .infatti , con side:·ar e ciò ch e i:l ann o· la pe rcu ~ ~ Lone e 1 ascoltazion e, applicat e a ll 'espl o ~azi 1)n.e del l?olm one, ~1~ prevalenl en1e11te 11er 1 su o1 st r~1t1 ~l1pe~fi c ~ a l1 del poltnon e in confron~o ~11.e se?'1~ a l az1 on 1 e di.n10 trazioni ch e la radiologia da 1n lJr ofon dità.

cc Il l)lÙ saggio co n io- lio 1·h e si ])Ossa dare a d un m edico pratico è quello di esaminar e da capo a pi~di ~~ con tutti i n1ezzi tutti i pazientiH, a ffern1a il viola. 1\1a , d 'altra parte, sappiamu quanto facile sia p er il n1edico pratico cadere, malgrado il p iù diligente esame, n elle illusion i , n ei cosidetti cc idola m enlis » di Bacon e; e co·n 1pito d ella sen1eiotica è app·u nto anch e quello di i11segn.a r e al medi co a separare il fatto· dalla interpretazione del fatto. L 'impostaz ione filosofica ·e scientifica ch e Viola , n el capitolo intro'Clutti vo, d à a lla trattazione d el1a sem eiotica con id er at a come mezzo d ' in dag ine perim entale e con te elemento essen zia le della m edici11a pratica, ben di1nostra la. g rande in1portanza dell 'argo111e11to svolto ' e . . p1 e11 an1~ n te g1u t1 fi ca il 1avoro in1ponente ch e Viola e la s11a cuo Ja h a11no con1piuto per queto g r ande tra tta to italia110 di :::;en1eiotica . Col la.b oratori iJreziosi di Viola sono sta~ Li i pro fe ori Sc hi a ~ ' i, Da]Ja \ olta, Alzona e Benede tt i ; inoltre la parte r iguardante la sen1 eio lica d ella JJe11e è st ata mag i tra]111ente vo lta da Ma rtino tti , direttore dell<l Clinica der1110.: ifilopatica di Bolog n a. i11 un interessantisirr10 capitolo del 2° volum e (2a JJarte), d edicato alle serr1·eioti che speciali stich e. ella tratt az ione alla sem eiotica di ogni api.;.a r ato è stata, con ottin10 crilerio , u11itaria 111ente corr1p,resa a n ch e la sen1e iotica pediatrica e quella radiologica . La prima è in g r an parte ·volta dal co111pian Lo prof. Fra11 cioni ; e si d eve verar11en te r iconoscer e ch e la co111paraziona, la fu ione d ella ·en1 e iotica deJl 'adu lto con quella d el ban1b·i no , non o]o può es er u tile ai p edial r i cl1e nece~ sari a n1 en le d eb·b ono riferirsi àl do ttrin a le d ell 'adulto, n1a al tresì , n otevoln1e11Le, a l clinico medico gen era le e a l m edico prati co . L 'in1portanLa , ch e l 'i11d ag·i11e radiologica ha oggi as unto , r e·n de p·a rticolarn1ent e interessan te uno svolg imento unitario quale nel trattato è tato fatto, d ei inezzi d 'indagin e d ella se1neiotica radiologica e di quelli della semeiotica com un e; il 1)rof. P alrni ei·i , allievo di Busi . l1a, al riguardo , assai bene a dempiuto al su o non fa cile compito . ella p-rima parte del pri1110 volun1e sono . volti l 'esame gen erale de ll 'an1n1a ]at.o , e la sen1 eiotica d el torace. So.pratulto il capitolo sul! 'apparato cardiovascolar e p er la ua va st ità e per la sua corrLpletezza s i })r e. enta p articolarmente interessant e; ar1ch e i p iù 111od erni metodi grafici e la r a diologia dell 'apparat o card iovascolare sono ampian1ente ricordati ; utili , tra la ricca d ocum entazio11e iconografica, i nu.merosi m od elli r adio11la tici di cuori sani e an1m.a l ati. Nel capitolo ull 'apparato respir~to­ rio , il d e.bito svol gi ~1ento è dato agli e ami fi1nzion ali , e ott imam ente trattata d al Paln1ieri è la sen1eiotica radiologica La seconda par te d el prin10 Yolume è dedica ta a]l 'addon1e, com:prc . . i l 'a1)1>ar ato orinario 1

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<( IL POLl CLINICO

e g e11it ale . J ricordi anato1110-clinici , I 'indirizzo pratico ~egLtìLo i1ella valutazione d ei sinton1i d elle i11aJattie d ell 'a ddo1r1e, la sen1eìolica pediaLrica fusa, come d el resto in tutti i capitoli, con c1uella dell'adulto, l'esposizio11e d ell e prove funzionali, le indicazio11i e le controindicazioni all ' esame radiolog·ico e la tecnica di questo , fa11no di questa parte d el! ' opera u11a g uida u tilissim:i a l n1edico pratico, p er l 'orient ameni.o (l iag,1tos.Lico nel diilic ile ca111p o d elle rnanifest.azion.i patologiche addon1inali . Utile <ì n ch e l ' ultimo capitolo sulL~ se111eiotica spec i.ale de i tumori dell 'addon1e. La en1eioti "a d el sis te1 na n er vo o d 1 r elazion e e clel ~i terr1a iter voso vegetativo è svolta nell a i)rin1 a }Jarte d el second o YO lume. l\.lolto 0 pporluno è il capitolo introduttivo di Ben edetti sull 'a11atomia clinica e la fi siopatologia ciel i t ema i1crvoso di r elazione, data la parte 1 ~ reval e11l e e integrativa che J1ell a diagn ostica d cl _i. Le111a nervoso ha la to.pografìa anato1

Jlll Ctl.

Assa i ben ~ e a m piam en te illustrata è la sin1o ma1 ologia 11etirolog·ica seco11do i più 111odern i crit eri. I~ ulili ssima è l'esposizione di tu ttr. le prov e complem entari dell 'ind ag·in e sulle funz ;011i ne rvo e di r elazione: l'esame elettri co , la e ron as ·ia . l'esame de11 'occl1io (con nµ1n er ose 1"'vole color ate) , l' esame fun zio11ale d ell 'or ecc I1io , la sem ei otic1 radiologica. Capitolo ch e p11ò co11. iderar _i nuovo! n ella su a forn1a espo, i I iva, è quello riguardante la semeiotica d el '"' L l cn1a n ervoso vegetativo; nel qua le cl1iassi li a s a1Ju to far prevalere c iò che è manifestazione clini ca delle alterate funzioni d el sist ema ~11tonon10 , . tille intricate e spes o non chiare con c ezioni dottrinali . Particolarme11te inter essante è la voluminosa ~econda parte d el secondo volume. Nel la sen1eioti ca endoc rìnologica anzitl1tt 0 , Dalla Voli a è ri u cito , con i11dirizzo analogo a quello seg uito d a Sc hiassr n ella sen1eiot.ica del sisten1.a nervo o vegetativo, a ben mettere in rilievo il quadro clini co d elle princip1a1li malattie da dis ftin1ione end ocrina, senza soffermarsi ecces~ iva n1 ente sull'interpretazione dottrinale d elle 1nolteplici ab·n orn1i m a nifestazioni funzionali n e n chiaramente riferibili ad una unitaria conrez i ~ne patogenetica. L'importan za che ha ~ssunto la patolo,cria cu t::i n eF\ nei ri guf'l rdi della medicina inte rna r en do110 11t11i s.. imi. il bel capitolo di Martinotti ~ lilla em eiolog·ia ct1tan ea, e i capitoli di Dalla Volta sui n1 etodi di esame della permeabilità capill ar e e . tille reazioni cutanee allerg iche. Vjol a chiude il secondo volume coJ capitolo . ulla ,ralutazione della costituzione individuale nei due , e ~ i ; i co11trib11ti fo11dam entali che F~gli l1C1 <iRto alla fì siolo. gia e alla pato.Jo1gia della co titu7i o ne rendo11 0 Ja trattazione partico1armPn t e o riginale e interessante; essa d'altra nart e come sen1eioti ra clella costituzione , non ri a r rflceclenti l)~ cla noi n è all' estero. Ril eva ' rio 1:1 r 11 P n P ll a rostrt1 7ion e d ella dia g no~i pa ~

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l ANNO

XLI, Nu ~I. 22J

te.g enetica ~nd~ vidualistica, il 111etodo diag110st1co qua11t1tat1vo assume grande importanza, considerando che l 'entità .' . . .dell 'effetto è per lo IJIU, in i1atura , quant1tat1van1e11 Le :proporzio11ale all'entità della causa. Viola fa una sottile disamina del procedin1e11to empirico e scientifico co l quale la patologia « compone » il quadro « normale n delle varie malattie ; in base alla « legge degli errori » è e,·idente eh-e tutte le nostre descrizioni di carattere qualitativo rappresentano in realtà aJtrettante valutazioni rr1entali ora di quantità e ora di frequenza , in b ase a se.a ie di co11fronto c l1e ·i trovano g·ià pronte nella nostra n1ente dove le ha prep.ara te la lung·a nostra esperienza. La curva di freql1en za seria le , espressione della legge di distribuzione degli errori, col suo caratt e ristico andamento, b assa agli estre1ni e parall ela a ll 'a sse delJ e ascisse, ed elevantesi r apidam ente ;]a un estremo all 'altro, simrr1 elrican1 cnte , a mano a mano che si avvicina al centro. ci spiega con1e tutti i caratteri ubbidiscano a una legge di frequ enza seriale e ci indica quale sia il comportamento delle varianti della individualità norm ale e deJJe sue manifestazioni morbose. Qualsi.~si caso, corriS})Onde11te ad una determinata quantità , sopra o sotto Ja ordinata massima centra le d ella curva di frequenza seriale , trova sem•pre un ca5o a11tìtetico corri snondente della stessa entità. collocato inver sa n1en1e, sopra e sotto la detta ordinata. Su tali concetti è impostata la poderosa trattazioì.le ù ella se111eiotica costituzion ale . Ma devesi dire, d'a ltro canto. ch e nella esposizione d elle su e concezioni costituzionaliste, Viola tiene beì1 prese11te la loro applicabilità all 'ammalato , secondo l 'indirizzo fondamentale ch e Egli h a impresso a tutta l 'opera. L 'inter essante capitolo oltre ad avere un notevole valore scientifico assun1e quindi grande valore per l 'importanza, che· anche nella medicina pratica, potrà a ss1imere l 'intro·dlizione dell 'inda.g·ine cc quantitativa » nella valutazione dei fatti patologici della Clinica . Il volume t erzo è completamente dedicato ai metoqi di laboratorio . Nella prima 'P·a rte del volume sono svolte da Dalla Volta le ri cerche che si eseguono sul sangue; e .t ra esse troviamo , sia le più semplic i r h e le più complicate: ma dobbiamo ril evar e ch e. a1lche queste ultime son o stat e scel te tra quelle che hanno la maggiore possib·i lità di appli cazione prati ca; il lettore ha d 'altra parte la sen sazione che chi 11a scritto h a personalme11te eseguito gran parte dei metodi esposti o p er lo meno si è reso conto della difficoltà ch e talora il medico (che non semp re può essere un laboratorista perfetto) . incontra n ell'attuazione prati ca dei metodi descritti; .p regio q11esto non comune ai libri che trattano di tecniche di laboràtorio. Inoltre per og·ni ricer ca , specie per quelle meno comun i non vien data una inutile elencazione di metodi, ma spesso tin solo metodo è descritto, ben scelto tra i tanti e~i s tenti . seguìto quasi sem1


[ANNO XLI , NtJ1'-l. 22)

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SEZJONH Pl\ATlCA

pre da una chiara , pratica_, esemplifìcruzio11e , da tabelle utilissime per la rapidit à d ei calcoli , da tlati preci si sul co11tenuto norm ale d ell e varie sostanze ne i liquidi dell 'organismo, la cui com· i)osizione viene in clinica p iù frequent en1 ente indaga ta. · Tra le ricerche c himico-fi sich e o ltre alle più ro1nuni , trovian10 b en descritte anche le n1odc rne tecnich e refrattometricl1e, crio CO])icl1e, viscosin1etrich e ; inoltre, chiaramente e in mo· do con1pleto , sono esposte le ri cer ch e chimiche ancl1e J) ÌÙ delicat e. Vasta la trattazione d elle rice rch e m orfolog icl1e e 'd ella sem eiotica speciale ematologica 11ella quale è in r ealtà com pr esa tutta la dia· gnostica d elle malattie d el san g u e. tf ra le ricerche micr obiologich e sono descritte quelle riguarda11t1 la din1ostrazio11e dei parassi ti d el san g ue e 1' en1ocoltura dei germi pi1ì importanti co111pre o il bacillo di l\ocJ1 . 1·r a le ricer ch e immunobiologiche trovian 10 tutte quelle pi1ì m od ern e e più u sabili pralican1ent c i11 Clinica, d escritte, come se1111J1e, i11 111odo ch e ai1che il ri çèr ca tor e non c~ p erl is i1110, possa facilmente eseguirle. Così. lun ga1nente Yolt e sono le tecnich e e il sig11ificato d ella renz jor1e di Wassermann , dell e rrtod er rie ren zio11i di flo cculazi on e p er la diag nosi ciel la lue , delle r eazioni batteriolitich e, di quelle emolitiche e di molte. altre. Nella seconda parte d el te rzo vo lun1e o no descritte in m odo altrettanto esteso e comple lo le ricercl1e rig u ardanti le 11rine, le feci, il li quido cefalorachidiano (a proposito d el quale .::ono tra l 'altro ricordate tutt e le indag ini in1rnunobiologich e), l'escreato , i l pu s, i pro<lolli pa lo.logici della bocca e d el rino- farin ge, g·Jj e. sud nti , i trasud ati, i liquidi cistici , il cont e11ul.o gastrico e quello duod enale. Cl1iu<le il voll1rr1e un'utilissima appendice ch e tratta dei fonda1n enti della tecni ca l> a tle~·iologi c a e di qt1ell a chimica e fisica . <iuesta l'opera d el Viola e d ei su oi collaborn !ori ; opera veran1ent e g r andio a , presentata J all a Ca a Editri ce Vallardi in elegante e dizio11 e ch e avrà indubbi o successo sia n egli am' . . t.ienti scientifi ci ch e tra i n1edici prat1c t , e tra coloro. cl1e i accingono all o tudio d ell 'a111n1alato . E sa d eve e er con id er ata com e una completissima tra ttazion e della diagnos tica e della tec11ica sen1eiologira, fa lta con indiri zzo sopratutto c linj co, proporzionata n ell e su e parli , p erfettament e aggiornata , ri sp etto alle questioni oramai solidamente acquisite, in spirata a con cezioni. b asate s u vasti o rizzonti ct1lturnli , e sulla pratica fatta al letto del! 'ammalato. Debbo infine ril evar e ch e unendo in siem e g li all ievi della sua Scuola medica bol ogn ese- Viola è riuscito a d.are ~r1r~ 1e una n o tevole unità al trattato , preg10 diffi cil e q.uesto ad ottenere nelle op~re in coll ~ b oraz! o­ n e~ Ed è d a auspica r e ch e. 1 alta e n ol)1le fa t1 ca C()ffilJi11t.a a ,~ Viola e dai S11oi coll aboratori er vn alle scu ole m edi.ch e itali ane di esempio e

di i11 cita111e11to a perseg·uire a11 ch e n ella forma Ji attività trattatistica, e ciò a llo scopo di sempre più improntare la mentalità d ei nostri m edici , non alla produzione straniera, ma all 'attività culturale d eg·li studiosi italiani e alla valorizzazione d elle nostre Scuole, d ei nostri s forzi , d ell a 11ostra passion e .

c.

FRUGONI.

CENNI BIBL/OGRAFIC/<1> C~. J\LTCH EL ,

l\IJ. ~Itr rE L, R . Rou'"'Sl~ A ux. Les trau1ria tisrries ferniés du, racl1.is . E d . Masson, Paris, 1933. Frs. 50.

La conosce nza delle lesio ni traumatiche della colonna vertebrale h a fa tto in qu·e sti ultimi ten1pi progressi così notevoli , specialmente in seguito a lavori u sciti da centri traumatologici e basati su imponenti statistiche, che i capitoli ch e ad esse dedican o trattati anche abbasta11za r ecenti , risultano completamente i nadeg·uati .. Se si pen sa poi all 'importa11za p ratica del1'argomento, in vista anche d el materiale offe1to dagli infortu11i sul lavoro, non è chi non ve de l 'utilità d'una pubblicazione sintetica s ull 'argo1nento , cl1iara ed esauriente come questa che prese11tiamo. . Precede un richiamo alle J1ozio11i indispen 'abili di anatomia., di fi siolog ia e di semeiotica. Segue la descrizion e d elle sindromi n er· vose da lesioni midollari. La patologia sulle varie le io11i -è poi suddivisa per regioni (atlante e a sse; colonna cervi cale; colonna dorsale e lon1bare). Con11plet a110 l 'oper a un breve ca.pitolo sulle le io11i d el disco e uno assai nutrito sugli as1~e tti medico-legali d ell 'arg o·r nento. L 'esposizione r;l1iara, dida ttica e t1tili richiarn i bibliogra fici accr escono i f)r eg·i del libro. r~ . VENEzrAN .

P.

Les arthrodèses dans la coxalgie. Ed. ~1a sson , Pa ris, 1933. Frs. 20. B uFNOIR .

La lìssarione articolare, 1'artrodesi n ella cura ùell 'o teoartrite tube r colare dell'anca ha rapidament e g u a dagn a lo 111 q11e ti ultimi anni il favore di numerosi cl1i1 urg i ed ortopedici , co i da trovare, seconrlo alcl1n i , le indi cazioni pi11 e tese. Innumer evoli i contributi casistici , assai sp es. so rivolti a illustrare le 111odalità t ecni ch e n ell e num erose varianti possibili. A un i oper a di critica m editata si è accinto or a il Buf11oir, su11a ba e di 75 casi attentan1er1te studiati i1el reparto del prof. Sorel d el1'0 sped ale l\ilaino di Berck . L ' in1porta11za d el lavor o d e.riva tuttavia più cl1e d al n11m er o d ei casi. dall a c ritica dei risl11 (1) Si prega d'inviare due CO})ie ùei liLri di c ui si desidera la recen sione .


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« IL P OLICLINI CO »

tati definitivi , dopo un periodo di tempo sufficientemente lungo per una g iusta valutazion e dal p unto di ' 'ista anatomico e di qt1ello fu11zior:a le. L ' A. tende a li111i ta.r e l 'intervento artrodes.i zzante a un ..g ruppo d i casi b ene i11di,,idualizzati; Jo })l'O crive del lutto J1elle coxiti in evoluzione d eì bambino. Tu tti i casi sono riportati in breve: il libro è illu trato da alcnne serie di r adiog ram1ni, scelti fra i più dimostrativi. Esso rappresenta u11 no le\'Olis imo c ontributo allo studio J.el soggetto. E. VENEZIAN.

H.

Die pathologiscli-anatoniischell Grundlagen der Chiriirgie des R ektum K arzino·ms. Edit. G. Thieme, Lipsia, 193 11. Vol . 4°, di p.ag. 11 6, co11 107 fi g. in parte a colori. WES 'J 'HUES.

M. 32. Questo libro d el W esthues h a u11a grande i mportanza n ello studio d e1 car cinon-ia del retto . Oltre ch e da un punto di vist a anatomopatologico il lavoro ·è st ato condotto irt primo luogo per lo tudio d elle vie di disseminazione del tumore e sui r apporti tra il can cr o d el r etto e .alcune lesioni preca n cero e sp ecia1lmente i polipi. La loro im1)ort anza , già a ffermata da llo Schn1ied en , risalta n ett amente dalle osservazioni precise e complete dell 'A. In l)a8e allo s tud io d elle vie di diffu i on e il esthues a fferma essere \ieramente radi cade soltanto l 'amp-u tazione p er via a ddomino-perin eale e l 'ampulazion e .p er via sacrale secondo Goetze. T utti g li a ltri 1netodi n on d evono essev~,\LDONI. r e consider ati radicali.

''ì

H . K1LLIAN . Facies dolorosa. Vol . di p ag. 88. 4°. Edit . G. Thieme , Lipsia, 1934. M. 19.60. .È una r accolta di 6·1 fotogra fi e di malati in

vari stadi di malattie e per lo più colpiti di affezioni di ordine chirurg ico . Come dice il titolo , l ' A. h a voluto riprodurre in un libro i vari aspetti di una faccia dolo1 ante di inalato a ::icopo didattico. Le fotografie, fatte con m ezzi semplici, come avverte il Killia11, e con quel di 1p1iù che non si può imparare, son o ver amente belle e artisticam ente riusc ite. VALD()NJ .

STORIA ·DELLA MEDICìNA Celso e lo stato della medicina ai tempi di Augusto. ( R. CABALLERO. Semana Al/ édica , 5 aprile 1934). Aulo Cornelio Celso, .;;·r ande medico e scrittore, della cui opera De A·rti, è, rimasto a noi i l solo sesto libro. ch e è il « Tratt at o di Medi~ina » , r appre enta in Italia la p ura tradizione d ella . c ienza Greca , ch e ha a lùn g o domi11ato nel nostro paese. La m edicina penetrò in R oma intorno al 535 dalla fondazione d ella cit-

[ANNo XLI, NuM. 22J

tà, rap~~~se11~at~ da un medico greco, .Argacanto. · ])1u d1 c1rtque· secoli vissero i rom.ani senza m edici: questo fatto costituisce uno dei problemi più oscuri della storia della medi• c1na. · È proba~ile: p er ò ~he, n on .esistendo rapp r esentanti d1plomat1 della scien za medica dei p rocedimenti segr eti per la ·cu·r a delle ma Jattie fossero stati trasmessi dai fondatori della civilizzazione roma11a ad alcun e fan1i o-li e elette , cosi come è avvenuto in generale ~o·li in izi delle varie civilizzazioni indìana egizian a , d egli In cas . ' Nei primi t empi di I\ oma, d agli a ccenni ch e ne fa Catone n el suo « De R e Rustica » ogni infermità era curata con · la invocazione ad un d eter1ninato spirito e il regime alimentare era ]a base di tutte le cure. · Sull ' effi cacia di simil e terapia si ·p-0sso110 elev.a r e d ei. dubbi ma jl fatto r esta.: i r on1ani vissero per 535 anni sen za m edici e curava110 le malattie gene rali come quelle traumati ch e con prooedimenti segr eti . Il J)rimo m edico diplomato che si stabilì a R oma fl1 Asclepiade, g reco, ch e aveva compiuto i suoi studi nella scuola di Alessand ria: a parte il suo nome, nu lla h a egli a ch e fare con g lj Asclepiadi , di scend enti di Escula1)io , a cu i ap11arteneva Ippocrate. La scu ola di .l\lessandria , dalla qual e egJi proveniva, aveva apJ)licato a ll 'eser cizi.o d ella medicina il sistema pratico o sperim entale, ispirato alle dottrine di Democrito , esposte e d eform ate da Leu sippo ed Epicuro. Neg·avasi in d ett a scu ola la forza vital e e Ja forza JJsichica, ]a ct1i esisten za costituisce ]a base della m edicina i11pocratica. Come i suoi maestri di Alessandria, Asclepiade cer cò di. sostituire la teoria umorale con quella ch e egii chiamava nuova dottrin a or ganica e fi sica. · La patologia, secondo l11i , deve appoggi.ar si sull a fi siolog ia. Il m ondo fi sico n on h a alcun a influe11za, sulle infer1nit à, n è queste sono influen zat e da a ltre forze ch e n on siano le risultanti òelle ciech e combinazioni d egli atomi. Il corpo um~no è una sintesi di cod este combinazioni fort11ite. Le teori e che a~cettano o su ppon gon o la esisten za di altre forz e ch e non siano quell e ch e reggono le reazioni fi sich e, sono esposte al f11nesto errore d egli ippocratici , la c11i m edicina aspettante è per Asclepiade « una indolente meditazione davanti alla morte». Con siderando il corpo co1ne il risultato de lla aggregazione d egli atomi , Asclepiad e sostien e ch e le su e fun zioni dipendon o dalla forma e grandezza dei i>ori o lacune ch e li separano , così come dal movin1ento di altri atomi più sottili che circola no tra essi . Si i.ntra vede q ui la geniale iden di Democrito, dim ostrata vera dalla scien za n1od erna . ri petto a lla discontinuità della ·materia. · Se gli atomi · circolanti n·on incontrano n essun ostacolo n el ]oro· perenne movimento, . 1

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EZJONE PRATICA

avremo Ja salute . Da questa ipotesi d eriva va la terapia: g li esercizi ginnici, il bagno , l'aria aperta, la rigida dieta 1lovevano contribuire a n1anten-ere questa rircolazione normale. Per Asclepiade e per la scuola di Alessandria> le contingenze fenomeniche sono fatti estrafisici ed obiettivi, e le relazioni organiche della materia danno Juogo a proprietà intrinseche e soggettive Je qua li obbediscono anch 'esse al caso che ha riunito gli atomi per formare qui un organo, lì una cellula o una pietra. Per Ippocrate, jn cambio, esiste un principio preesistente alla materia: un principio di vita , una forza infusa nella materia , dalla quale questa riceve potenza. e attitudine. Fra g li estremi di questo tragico dilemma si acrita da secoli lo :;pirito dell'uomo. Asclepiade fu dunque il primo medico con titoJo ufficiale ch e esercitò con su ccesso la professione in Roma , e vi fondò una scuola medica. Cic;erone fissa la dél ta della sua morte neJl'a11no 630 daJJa fondazione di Rorr1a e riferisce come gli sia successo n e JJa direzione dell'in egnament·::> e ·nella pratica della sua arte il medico Themisson , anch'egli .greco di Laodicea. Questi muore a 8'0 anni, nel 710 , e cioè nell'epoca dell 'as:;assin io di Cesare. S-otto il suo influsso la medicina si ridu ce ati un 'arte inferiore commercia listi ca. 1Fioriscono gli specialisti : dentisti , erni sti , specialisti in ferite (doveva essere la specialità elegarite di quei tempi!). ostetri ci , stomatoiatri , otoiatri e perfi110 specialisti d el!' ugolfl. Mentre la profanata scienza dei veri .\ 5clepiadi si perdeva nel tumulto di codesta pullulante n1ediocrità (oh , verità dei ricorsi storici! N. d . R .) i ciarlatani commerciavano con i moribondi , fissavan tariffe per ci:iscun dol o re, presentavano come molto grave qu3lsia~i infermità (l 'espediente è vecchio, ma pare che f11nzioni sempr e bene. N. d. R.) , per avere così la possibilità di commerciare con la paura ùei mal:iti. P erch è nulla manchi al quadro , appaiono le cliniche private e i sanatori dove i medici si trasrnutano in veri sequestrato-r i dei pazienti I Nihil sub sole novi dunque. Contro la sistematizzazion e delle cure, si levano, per quanto sempre nell'ambito dell~ idee g·en erali di Asclepiade, i fratelli l\l[ussa i quali furono celebri in Roma , il min. o~·e Euforbio per essere il medico di .Tuba , r e d1 M~u­ ritania e il maggiore Antonio per aver guarito Augusto da una grave affezione epatica. JJ procediment o che essi utilizzava n o era detto cc dei contrari »; consisteva nell'abbandonare, nel corso di una rr1a lattia che era curata sen za alcun esito • i medicamenti fin 'allora t1sati, sostituendoli con i 1loro con,trari. (Anche questo metodo è particolarmente caro ad alcuni medici di oggi! N. d. R.). Fu appunto con tale metodo cr1 e Au gu sto O'uarì della sua affezione epa t.i ca, l1a re lina b coleci I ite: questa era c;ombattutP r:on 111 e a·1-

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cazioni calde: bagni, fomenti, bibite calde e proibizione assoluta della lattuga (Plinio - libro XIX). Antonio Mussa ordinò bagni freddi , bibite gelate, clisteri freddi e somministrazione di lattuga. Augusto guarì e ad Antonio Mussa il Senato decretò una statua in vita! Il successo di Mussa aveva reso questi tanto orgoglioso che fu necessario un altrettanto rumoroso insu ccesso perchè la sua 11etulanza si chetasse e gli spiriti si volgessero verso l'equilibrio. Tale insuccesso egli conobbe con la morte di Marcel1o , figlio di Ottavio e prediletto di Augusto, che già lo aveva adottato perchè gli succedesse nel governo dell 'impero. Marcello era stato curato da Mussa col suometodo dei bagni freddi . Dio11 Cassio, nel libro XIII , dice: cc Era necessario ch e Antonio (Mussa) che si appropria va della opera della fortuna e del destino , pagasse la pena di tanta arroganza. Augusto guarì, però non molto tempo dopo, mori Marcello, curato con lo stesso metodo dallo stesso Mussa ». 1F u appunto in mezzo a questo falso s plendore di un'arte })edantesca, esercitata da igr10ranti senza coscienza e che aveva meritato da ' rirg ilio l 'appellat ivo di cc arte muta e ingloriosa », che Celso pubblicò la sua opera, la c1uale non ebbe diffusione nella massa del popolo, ma fu solo conosciuta ed apprezzata dal gruppo e letto dei suoi amici, i quali rappresentavano anche l'intellettualità della corte imperiale: Orazio, Ovidio, Properzio , Mecenate , Virgilio ecc. I libri di Celso si pubblicarono negli anni dal 720 al 726 dalla fondazione di Roma e cioè agli inizi dell'era cristiana. Il VI libro , che è l'unico che -è giunto a noi , costituisce il cc Trattato di medicina » : è un modello di eleganza nell o scrivere, ricco di dati storici e scientifici preziosi. I suoi paraio<JTa1fi scultorei lasciano qua e là intra,·edere la ingenuità dell'uomo probo, l'umanità del cuore benevolo , in una parola g li attributi ch e caratterizzavano Ippocrate . Come il suo Maestro, egli cerca di opporsi alla li cenza dei costumi e fa frequenti richiami alla moralità. Nello stabilire le regole della etica professionale, att.!lcca con durezza l'istrionismo medico, il quale magnifi ca i pi1) piccoli dettagli del trattamento. Da tutta la sua opera emana un profumo di onoratezza , di rispetto per la umanità sofferente: di sacrifizio nel! 'adempimento della missione. Nè miracoli nei suoi successi terapeutici, nè scetticismi sistematici negli insuccessi. Alla sua serietà ed equilibrio superiori fanno un ben meschino contrasto le lotte indecorose dei discepoli di Alessandria, che maneggiavano ]a . cienza come industriali avidi , mercatores i cruali credevano di possedere Ja formula univer aie a tta R riordin1re il caos patologico~ G. LA CAVA.


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cc IL

POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia delle Scienze Mediche . di Palermo. Seduta del 30 aprile 1934. Presiede : L . G1UFFRÈ, presidente.

Diabete renale e glicosuria florizinica. CJ. LoMBRoso. - La g licemia d ei colom bi alim e11lali n on vie11e profond ament e abbassata d alla ir1tossicazio n e florizinica, co1ne è stato affer111alo p er i conig li (digiunanti) . J)opo la somministr azione di glucosio l a glicemia d ei colombi intossicati con florizina si eleva a cifre altissime, m ol lo superiori ch e n on 11ei normali. Il Q. R. rim a11e se1npr e m olto b asso , e tale si n1a n tie11e an ch e n ei r a l Li fl orizinnti n ei C}uali sia st at a blocca la ]a fun zio11e r en ale .

Movimenti respiratori della rana in seguito a stimoli periferici dopo legatura del peduncolo dei grossi vasi cardiaci e dopo cocainizzazione del bulbo. C. Z ul\1MO. L 'O. dimostra ch e n ella r ana s tir11oli p eriferici cliver si possono interrompere lè pause r espira torie d el rit1110 p eriodico di Cheyn eStock es e de terminar e l 'in sorgere di atti r espiratori quando ques ti son o sosp esi p er cocainizzazione del bulbo.

Contributo alla conoscenza lleg Ii effetli tossici del veleno di rospo. G. CATALANO e F . LONGO. - Il Yeleno cli r ospo dimos tra una d iffer ente lossicità n ei colombi e nei r atti. In ques li ultimi u11a dose otto vol1e maggior e di quella rapiclarnente mortale p er j colombi non provoca alcun dis turbo. Il ricambio gassoso n bn diÌnos lra variazioni . :sen~ibili nè nèi colon1bi n è n ei r a lti albini in seguito alla iniez ion e di vel eno d i rospo, ciò.-che n on armon·i zza col con cetto di un contenuto in adrenalina, la quale invece esalta il m e lab olism o g":.ssoso n ei ratti albini , ed è indiffer ente sul m e tab olism o gassoso d ei colombi .

Metabolismo gassoso dopo somministrazione di •ci<'o mafr-co, sttcciqi:oo-, tartarico. D . ELI.\ e L . PAPA . - Dopo son1mini strazion e (li nciclo m a lico, su ccini co non si modifica il m et ab olism o gassoso dei colombi . Dopo somministrazion e di m ala lo di soclio, t artrato di sodio si o sser,·a , m a non costanl emente , in un periodo t ardi vo, una notevole e duratura esaltazion e d c] con su mo di O., . Nor1 si è mai osservata u11 a sin1i]e c sal I azio11e cof su ccjnato di sodio . I l egrelar;oG A. Al\rATO.

[ANNO XLI, Nu~r. 22]

Qu es lo m etodo ch e si inspira alla moderna con cPzione d el parto 1nedico dell a Scuola di Strasburgo, super a , n e ttamen1 e, og ni altro, p er r apidit à e sicurezza di azione. · Di scu ssione: dottori FRABETTI e ORTOLANI .

F. R\VENN ~ . ronçil.

Cura degli avvelenamenti da Ve-

Dìsct1ssion e: d ott . CAMPAILLA, prof. M1NERB1.

Il riflesso maschalo-frenico tonotropo . C. ~IINERBI . - L 'O . d escrive una modificazione esp an soria riflessa d el tono n1u scolar e della p ar alisi cardiaca sinistra d el diafram1na, modificazione su scitata n ell 'individuo fisiologi co dal « solle lico » eser citato d alla mano del medico sulla cute ascell ar e allorch è costui p alpa l 'itto della punta cardi aca . All 'esam e radioscopico, se si titilla l 'ascella d 'un individuo fisiologico, il riflesso maschalo-frer1ico si rileva per l 'elevarsi ful1nineo del confin e cr aniale del sen o complementar e d ella pleura si1ds tra, laddove la sed e della punta cardiaca non 111uta . Alla p er cu ssione estre1t1ame11te debole si r jscontra ch e il confine craniale della cavità gastrica si è eleva lo per circa un centimetro al d ava11ti del marg ine caudale d el cuore: alla percu ssion e forte si riconosce ch e l 'apice d el cu or e non h a modificata la sua sede, probabil1nente p er cl1è il c uore è pesan le e il diaframma si è afflosciato. La p er cussion e estremamente l eggera d ella r egion e ascellare dimostra: che le ar ee di sonorità « chiar a », perUnenti rj spettivamente al p olmone e alla estremità sinistra del colon trasverso, sono separ a le fra loro n ell 'indiviòuo fisiologico m edianle una sotti.le zona ipofonetica, la quale è dat a d LJlla proiezione d ella carne d ella pars costalis diaphragmatis e ch e è appunto quest a , che si eleva cr aniaimc11te p~r il titillamento d ell 'ascella. Qu esti falli J)Testan0 d11e insegnamenti: 1) ch e il can ce llo di Abel, il quale attribuisce l a zona ipofon e lica ascellare inferior e sinistra, risconlrabile n ei bambini, al decorso della prima costola, l a cui vibrazione plessica dovrebbe essere cc smorzat a » i n t oto dalla ampia superficie di conlt1 tto cl ella sua faccia viscerale con il cu or e, viscer e 11011 aer eato, è assolutame.n te infondato ;· 2) ch e p er l a esatta determinazione topografica d el confine caudale d ella punta cardiaca l a p err u ssione digito-digitale non deve essere troppo de1,ole . Discu ssione : p r of. RAVENNA. ll Segretario: A. V1GN ALI. Pubbllcazloae ladl11peas11blle 11 tutti I medici pratici: A ccuratamente aggiornata, più che raddoppiata di mole eà arricchita di parecchie nuove figure in n ero ed a colori n el t esto, è u scita la Quarta Edit,ione dell'importante libro : Pror. Sen. f R NCESCO VALAGUSSA

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara.

M EDICO DELLA FAMIGLIA REALE : : DIRElTORE E PRIMARIO DEL P REVENTORIO PER LAlTANTI « E. MARAINf » : : MEDICO PRJMARJO NELL' OSPEDALE « BAMBINO GESÙ » : : DOCENTE DI O.INJCA P EDIATRICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

.Seduta del 19 aprile 1934 . Presidente: C. MERLETTI.

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia lnfanti'e

Un metodo rapido di parto prematuro artificiale.

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[ A:\ ~O

.X.LI,

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. I

Sulla diagnosi di r e11matismo t ubercolare cronico. La ig11el-Lavastine e Bog·uieu (Pa.ris Jl.féd., 8 aprile 1933) osser van o tre casi di r eurnatisr11 0 tu ber cola r e c ro1iico, e i)er d ocun1 enta rn e l 'etiologia spec ifi ca, · ha 11no eseguito u11a serie <l i p r o ,·e diagn o Lich e, di cui di cuton o e valutan o cli fferen zia11nentc il valor e. Bisog·na m ollo spe o r icorrer e a tali prove, per cl1è la diagn osi clinica n on è sempre pos ibile co11 sic urezza . P osson o m an car e i preced enti pecifi ci fami o-liari·, com e e ffettivam ente a cca dde in qu e ti casi , in c ui si tr attava di d on n e tr a i 53 e i 67 anni d'età, sen za p r eced en ti m orbosi. !\fa11cavan o a n ch e 1'ad en opatia e le a mi otrofie, ch e d el resto n on valgon o gr an ch e a favor e di una lesion e tubercola r e tipo Pon cet-Gr oceo. Tal,·olta ]'evolu zion e del ca o n e prova lana t ur a : così in uno di q uesti tre, in cui l 'artrite d el g in occhio fìnì per divenire, n el cor so d i tre a nni . un ti pico t urnar e bi an co. ch e i d o,·etl' e r e ecar e. Importa n za diagn os tica ebber o, n ei casi esan1in ati . il d ecor o a poli ssées separ ate d a lu n g hi lJeriodi di r emi . ion e e Ja decalcificazion e o~:ea l d oc un1enta ta r a diogr a fì cam ente. P ocl1i car atteri clini ci quindi , e la n ecessità d i ricorrer e a d esami peciaJi . . I /em ocultura a lla Lo \.v en . tein diede risultait o po itivo in un caso s u tre. La ricer ca d ei bacilli di K . n ell 'arti.colazion e ammalata sembrerebbe d o,'er esser e di r esultat o d ecisivo. Ma occorre poterla far e. Dei tre casi, in lln o solo c'er a idra rto, e qui l 'ini ezion e in cavia d el liquido a rt i c ol a r~ d ette ri sulta to n egativo qua11to a b . I\.. Negli a ltri due ca~ i ] 'artrite er a secca e n on se 11e fece nu lla. NelJ a n ecessità di trovar e a ltri m ezzi di agn ostici . gli AA. pen sar on o d i ricorl!3re alla fniezion e ottocu tan ea di tuber colina e di tentare di r ender e con tal m ezzo p iù sen sibile la r ea1ion e di "\T€rn es. In iettar on o dosi minin1 e infì nitesin1al i, ed ebber o sempre reaz ioni loca li in tutte le arti.colazioni colpite, talvolta m olto m a rcate. Gli .~ .!\ . r itengon o ch e questa se115ibil izzaz ion e .alla tuber colina sia un b uon elemento in favore d ell 'origin e tuber colar e del r eum at is111 0; su di c iò ha già insi tito Besan çon . Ciò r h e più sorpre11de è ]a r eazion e l1mor ale , ch e accompag n a l e r eazi on i locali , di focola io e ge11 eraJe successivi alla iniezion e sot tocutan ea di tuber coli11a . La r eaz ion e d i Vern es a lla r esor ci11a e ra mollo i11l e n. a n el mom ento, in cu i le citate reazioni tube rr o lin icl1e er ano più evidenti . In una m alattia della quale è talvolta nlolto cl iffic ile metter e in ch iaro la natura - come è di certi reum ati smi cr onic i - non si d evon o 1

q uindi din1entica re questi n 1ezzi · dia gnostic i, ch e e111bran o a datti a da r e risu ltati attendibili .

M.

COPPO .

I r eumatismi della spalla e del br accio. R. ~Ierklen ( Jourri . des praticiens, 2 sctLembre 1933) n e disting ue quattro forme. 1) Artrite reiimatica cronica. Provoca clo lori sordi con ede a l n1on cone della spalla ed irra diazioni in basso, ch e n on oltrepassan o il gon1ito. Atrofia del d eltoide. Alla palpazione , due zon e dolor ose, in avanti ed all ' interno , 11 el cavo ascel lare. Moviment i ridotti , tanto c l1e è spesso difficile scostare il braccio da l Lora ce. Alla r adiogr a fia, articolazione quasi intatta, con un certo gr a d o di d eca lcificazio11 e cl ella testa om erale. All 'origine dell 'a ffezio11e ~ l ann o i trau111i oppure si tra tta di r eumatis n10 tubercola r e. 2) Periartrite scap olo-om era.l e. - Più freq 11e11te ch e l 'artrite ver a, di cui h a g li stessi sinto mi , m a m en o acc·e ntuati ; d olori m en o vivi, n1ovimenti m en o limitati . Alla palpazione, si rileva _ una zon a di d olore p r ovocato alla faccia esterna d ell 'articolazion e, n ella r egione deltoidea . Alla ra diogr a fia , un 'ombra allun o-ata , indipendente dallo sch eletro , in alto ed a ll 'es ter no dell 'articolaz ion e; tale segn o è incostante. 3) Nev ralgia cervico-brach.i01le. Dolor e non limitato al segm ento, brachia le, ma · diffonden tesi sulla spa lla , alla base del collo , oltre il gon1ito. Punti dolorosi al ter zo esterno del cavo sottoclavicolare, in corri s pondenza d ella doccia di torsion e ed al terzo superiore d el ra dio. Le m an ovre di a llungamento aumenta110 il d o lor e. · Qiiesta n et1ralg ia è dovut~ ad Un r eumatism o c1onico della colonna v.erte!>Fale. La m assa lalerale d ella nl1ca d al lato n evralgico è dolent e alla pre~si on e. La radio~ra.fia ri,,eln d e!!li un cini o t eo fiti c i su i m a r gini su periori ed in feriori d ell e ultime vertebre cer vicali. 4-) Cellulite bracr1.iale. - . Raram ente all o tata puro . Ne son o sed e di pr edilezione la region e d.e ltoidea e ql1ella brachi ale. P alpand o il pannicolo adipoRo attraver so l1na gr ossa pie{la cutanea. si n ot.an o delle ar ee o dei n odl1li d olor osi . Sp·esso qu est1 ti pi son o associati . Com e tratlam f· nto. la dia termia e Ja r adi oter apia son o mol to t1tili e così pure le cure idroter apich e. I

1

fil .

La ter apia calcica dei dolori reumatici. Basa11dosi sn ] co ncetto n1oderno r h e i d olori ar t.irolari d i !1atura r eu u1 atica sian o dipendenti d a t1na i per er qia reatti va dell 'inter o organism o , I . Zen o ff ( ll/ i en . I\:lin. 1'Voch . , 8, 193.J.) 11a U"ato il ca lcio per o ttener e una de~ en sibi l i zzazion c a r cci fi ca . . egue nd o i r i ul 1


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« IL POLICLINICO »

tati della cura attraverso lo stt:1.dio della velocità di sedimentazione delle emazie. Nel reumatisn10 acuto la somministrazione di calcio endovena (10 cc. al dì per 15-25 giorni) associato a 10-12 gr. al "giorno di sa]icilato di sodio 11a detern1inato la scomparsa rapida dei dolori e lo sfehhramento, ha reso più rare le recidive e diminuito d'altrettanto il pericolo delle endocarditi. Nelle forme st1bar.ute o croniche , la tera1)ia calcica risveglia la malattia ad uno 5tato acuto, per poi diminuirla intera.mente; in questi casi il cal cio sarà usato solo , senza associarlo al salicilato. • In base ai favorevolissimi risultati ottenuti in oltre 100 casi , l 'autore raccomanda vivamente il suo metodo. ' ' · SERRA.

Il reumatismo gardenalico. . Bériel e J. Barbier (Presse l\!f éd ., 13 gennaio 1934) ha.nn o da vari anni osservato ch e gli ammalati , specie epilettici, sottoposti a trattamento p1rol\lngato con il gardenal presentano frequentemente dell e artriti localizzate o form e di . reumatismo cr onico generalizzato progressivo. Le manifestazioni articolari subacute, dololorose, a tendenza assai rapidamente anchilosante , si accompagnano ad atrofia muscolare nella zona dell'arti colazione affetta. Queste artriti evolvono parallelam ente al trattamento garden alico, si attenuano lentamente quando esso viene sospeso, durano e si aggravano se si m.a ntiene o si ri;pr end e il gardenal o i suoi derivati. La frequenza è relativan1ente g rande. Gli AA . non hanno con statato ch e l'una o l'altra marca di gardenal sia specialmente in causa ; ]a dose impiegata non sembra un fattore di primo • piano. Dato l'estendersi sempre più imponente dell'uso de] gardenaJ è da augurare ch e le osservazioni degli AA. inducano gli sperim·e ntatori a ricercare ]a causa esatta di queste affezioni articolari, perchè possa essere eliminata.

C.

T OSCANO .

Nelle poliartriti croniche. J. C:onturat (Presse niéd., 16 agosto 1936) fa rilevare ch e il trattamento· ch e sembra abbastanza effi cace è la crisoterapia. Si u seranno p iccole dosi ebdomadarie, continuate abbastanza a lungo, ]asciando un intervallo di 2-3 mesi fra ]e serie e sorvegliando accuratamente la pelle, Je mucose e l'urina (albumina, sang ue), per interrompere la cura al minimo segno. Ri ~t1lt ati soddisfacenti si sarebbero ottenuti an cl1e col gluconato di calcio al 10 %.: 150 em e. uddivisi in 15 iniezioni da 10 em e., 2-3 per settiman a : la via endoveno~a è preferibil e. Dopo due m esi di riposo, riprendere una nuova seri e e co 1 per più volte. l Tn segn o obbi et • •

[ANNO

XLI, NuM. 221

Livo del miglioramento è dato dalla notevole àiminuzione della velocità di sedimentazione delle emazie. fil. 1

Artrite transitoria dell'articolazione delf'anca nel· l'infanzia. Non raramente è dato osservare dei bambini coi segni clinici di un'artrite dell'anca: zoppicamento , limitazione dei movimenti , talora dolore, ma con una storia di disturbi insorti da pochi giorni, senza segni di malattie generali, ed• as1Jetto radiolugico normale dell 'articolaz1one. :È quindi necessario che tali bambini siano sorvegliati e studiati attentamente, tenendo sempre in mente la possibilità di una forma tubercolare iniziale. R. W. Butler , Bril. Nled. Journ., 3 giugno 1933) ha raccolto 97 casi di s'imile affezione. Di questi, 56 resultarono affetti realmente da tubercolosi articolare, 34 da sèmplice artrite tranT sitoria, e 7 da artrite transitoria secondaria ad infezione ossea viciniore , senza infezione del1'articolazione. L 'etiologia di questa forma transitoria risulta essere talora traumatica, ma più sp esso infettiva , per un qualsiasi focolaio infettivo nel1'organismo. La stia prognosi, cornunque, è sempre favorevole, come lo comprova l' osservazione, protratta per oltre 3 anni , praticata dall 'A. La diagnosi differenziale più importante , co1ne si è detto,. è quella con la tubercolosi articolare, e si fonda essenzialmente sul reperto radiologico , il quale va controllato con pazienza più volte , specie nei casi non d·el tutto infrequenti, nei quali anche la forma tubercolare non dà all 'inizio segni apprezzabili di m odifìcazio11i ai raggi X. M. FABERI. 1

L'artrite suppurativa dcl ginocchio. P . H. Mitcbi11er (Clinical .fournal, gennaio 1 H0~.) ha curato durante gli ultimi due a11ni ei casi di ferite penetranti del ginocchio e nessuno di questi ha suppurato. La cura è consistita nell'escissione della ·feri ta e nell 'applicazione di un 'esten sione (lell 'arto, senza nessuna lavatura dell'articolazione. Questi casi ha11no un jnteresse perch € ·, nostrano ch e le ferite 1p enetranti del ginooc.bio non sono praticam ente seguite da suppurazione dell'articola1

7.lOil"e.

Di diciassette casi di artrite suppurativa del ginocchio, curati allo stesso ospedale, sei riconoscevano come causa u11a sup.p urazione delle ossa che formano l 'artj co lazione, gli altri mostravano la presenza di stafilococchi nel san gue e nell'articolazion e; sono stati tutti curati con un drena~gio pr1 : .i0ato aprendo l 'articolazione lungo il tendine 1i el bicipite e poi nppli c.and0 un 'P.st~nsione dell'arto. Le lesioni ossee, quando eran o presenti , furono curate aprendo i focolai OS$f'Ì con la lrap:Jnazion e. In


lA:\"~O

XLI,

~Uì\L

22]

SEZIONE PRATICA

ques ti casi il d1·enaggio e l 'estensione dettero una funzio11alità d ell 'articolazione ch e and? d~l ~O al 60 per cento ; i11 seguito i rr1assagg1 m1gl1orarono ancora in \1ualch e caso la fu11zionalità articolare. ~ ' A. a ffern1a che una cura pronta e conser vativa.' per qu~t11to .è possibile, dà mig liori risultati che un ampia apertura del! 'articolazion e. L ' estensione è favorevole nor1 solo percl1 è con ced e un riposo all 'articolazìo11e ma a11ch~ perchè tiene lontane le superfici articolari e permette a1le cartilagini una nutrizion e norma!~ . .se in questo n1odo non i apprezza un mtgl1oramec1to d ell e condi zioni locali, si . farà .seguire un 'aspirazione qD:otjdiana d ell art1colaz1one co11 le dovute cautel e asettich e ; essa agisce facilitando il circolo del liquido sinoviale e dell a linfa e rimuovendo il IJt1s e le tossine. Si ricorre poi al clrenaggio i11cidendo 1u11ao il tendin e d el bicipite quando dopo due aspirazioni le condizioni del r»aziente non mi gli erano. L 'A. sco11siglia i J ay~ggi con anti settj ci clt>lla cavità articolare , essi diminuiscon o il poter e dif:~11siY o d ella sir1ovia e fann o peggiorare 1'in fez1 ~n e.

Poi.:.J1 è i11 rrlo]ti c.:asi 1'a rtrite era a ccon1 µ~­ g narta da una posi ~i vità cu lt.ura]e d el sangL~ 0, sem l 1r:-t c.1 r1fH1rt.u110 1l on trascurar e le cure !.!'~ n er.1lj in qt1esti casi . fl . 1\11\H'f ONE.

Contributo alle operazioni sui menischi dell'arti· colazione del ginocchio. 'F. ~1andl (D sch . Zeit. f. 1::hir., vo1. 239) riporta 400 casi di lesioni d ei m eni schi operati nelle clir1ich e di Denk e di Hech enegg in questi ultimi an ni . Il lor o g ran num ero dim ostra come siano frequenti e tali oper az ioni così comuni ch e recentemente se ne fann o an ch e ambulatoriarrtente. Di questi 325 er a no uomini e 75 donn e. Il m enisco interno è più colpito in r agione dell e speciali condizioni anatomich e. Il m enisco laterale è spesso 1a fì indrom e del g inocchio a scatto e le cisti m eniscali . La grande m agg ioran za d ei casi è di orig·ine tr aumatica, solo il 10 % sono esito d i processi degenerativi a carico dei m eniscl1i , i l . trauma agisce come causa occasion ale. In tali casi spesso la lesione è di .ambo i m en ischi o bilatera le. • Le possibilità diag nostich e si basan o sull a clini ca . La radiografia cori m ezzo di contrasto non è a n cora un mezzo sic11ro. L 'intervento d eve esser precoce : non esiston o vere e p roprie controindicazioni . ~ consigliabile l'anestesia locale. Si dovrà avere riguardo n el tratfar e tessuti articolari. Si d ovrà fare un esam e accurato de]] 'articolazione, asportare gli isolotti di tessuto in preda a deg·enerazione lipomatosa. Gli isolotti di condromalacia , saranno solo raschiati, i corpi li -

871

be~i artic.olari , .i .rra?-1.rrte11ti di nlenisco aspDrtat1 . . ~a 11~ ea d1 inc1s1one non 11a importanza.

Mob1l1zzaz1one e massaggio precoce. Degli oper~ti osservati l '80 % guarì completamente, il 10 % poterono riprendere le loro occupazioni , be11 cl1è avessero talvolta dol?re. ~l 5 % erano solo i11ig liorati , il 4 % non r1sent1rono alcun vantaggio dall 'intervento. V. G HIRON.

Resezione economica nell'osteo-artrite tubercolare del ginocchio nel bambino. P er quanto la resezie>n e del g inocchio non ia indicata nei casi di osteo-artrite tubercolar e d el b·a mbino , Maffei (Annali denla Società Belga di chirurgia , gennaio 1934:) l'ha applicata, con alcune modificazioni di tecnica in circa 20 casi ottenend one dei risultati fav~re­ voli . L 'oper azione prati cata consiste: in una la r ga apertura dell 'articolazione , in una resezione col bisturi dei legamenti crociati, dei m enischi e dei loro legam enti, in una dissezione accurata della sinoviale, i11 tutte le su& pieghe laterali, al di sotto dei tendini rotulei ed alla parte posteriore legamentosa dell 'articolazione, in un mond.aggio col bisturi di tutte le superfici cartilagine.e, scucchiaiamento di tutti i fo colai ma1ati , specialmente nello spazio intercondiloideo, regolarizzazione delle superfici ossee, sutura dei legamenti laterali e del tendine rotuleo al catgut, chiusura della p e11e con crini di Firenze, apparecchio gessato. Questa tecnica ha tre punti importanti: 1) Emostasi perfetta inedia11te una ritortola. 2) Nettamento con1pleto di tutte le lesioni en za toccare le cartilagini di coniugazione. 3) Assenza assoluta <li drenaggiò. Tatti i malati operali sono guariti per prima intenzione e dopo 3 mesi camminavano tutti sen za ch e rimanesse alcun sintoma della loro affezione, tranne ch e un anchilosi d el ginocchio; le guarigioni datano ..da sei mesi . Le indicazioni per questo intervento son o : Diagnosi certa , forma della malattia che no11 deve esser e fran camente ·'l cuta, e ch e non sia anchil osante fin da ll 'inizio , ma soltanto dopo poco tempo. Pr.ASTIN.I\..

La puntura immediata e la mobilizzazione precoce nelle distorsioni del ginocchio. Spesso, dopo una distorsion e del ginocchio persiste un rigonfiamento a rticolar·e con uro rotuleo, che ricompaiono dopo aver camminato a lungo. La flessione è limitata, il quadricipite si atrofizza. Una medicatura compressiva ed il riposo in letto per qualche giorno bastano per rim ettere le cose a posto; ma l'atrofia del quadricil)ite si accent11a ed ~ a temersi ]a recidi vn . P er evitare tali disturbi , Bressot (Journ. des


872

et

IJ~

POLJ CLINJ CO »

praticiens, 1° lug lio 1933) consiglia la puntura immediata e la mobilizzazione precoce. Sono particolarm·ente i rigonfiamenti articola ri Lar divi (2-12 ore d opo la distorsione) ch e sono dati d a emartro ed in cui il trattamento dell 'A. sarebbe il più indic ato. Nelle prime 24: ore, si troverà del san~ue rosso vivo, ch e al 2°-3Q g iorno , si fa n ero , ma ritorna rutilante ver sò la fine della puntura. La. :puntura. va fatta in condizioni di asepsi: disin ~zione a ccurata d ell e mani dell'operatore e del g inocchio; puntura in corrispondenza del cui di sacco supero-esterno, cioè sul punto in cui la li11ea verticale, ch e passa ad un centimetro d al margine esterno della rotula, incontra un 'orizzontale condotta ad un centimetro da l suo margine superiore . Disinfezione della cute con tintura di jodio. Il piccolo trequarti d ell 'apparecchio di Potain è sufficiente; a nch 'esso va disinfettato con estrema cura. Quando è penetrato nella cavità articolare, ne fuoriesce il sang.u e; alla fine , si fa pressione sul cul di sacco, per farne u scire le ultime gocce di san g ue . Appli cazion e di compresse sterilizzate sull 'orificio di p nntura e medicatura compressiva con staffa perirotulea; al cavo popliteo una tavoletta imbottita. Riposo completo per 48 ore; in seguito , con la gamba in estensione , movimenti molto lenti di e levazione e di abbassamento dell'arto inferiore sul piano d el letto. Al terzo giorno, si toglie la medicatura con1pre . .siva , che i sostituisce con una fascia : il malato può alzarsi , ma non fa r à flessioni d el ginocchio che dopo l '8° g iorno. La g u ari gione è rapida e sen za conseguenze. fil.

.Risultati lontani delle resezioni del polso per tu· bercolosi.

lANNO

XLI,

NUl\l.

14 vive11Li 10 p·o terono esser e rived uti e fotografati . . Senza riferire in particolare l 'esito degli esami praticati su 10 casi 8 hanno potuto recuperare un 'a ttività normale. 111 due casi si è avuto un risultato funzionale cattivo. Gli autori con cludono che la resezione n on h a n ella cura della tubercolosi del polso il posto ch e nlerita. Senza essere sistema1ticam er1 te resezio11isti, n e l] 'adulto, quando malgrado le c ure opportune le lesioni si stabilizzar10 11on bisog11a esitare a ricorrere alla resezione. B. PAGGI.

Malformazioni del sacro e fenomeni dolorosi sacro-lombari.

Le malform:izioni e le anomalie sch eletrich e ch e un tempo si ritenevano di scarsa impo rtanza per il clinico, vanno sempre più destando interesse, dopochè, grazie all'indagine r adiografica, si è 1potuto metterle in relazione con fenomeni patologici ch e prima erano sconosciuti o male interpretati . Bene ha .fatto quindi G. Roudil (1'rlarseille médicale, 1934-, n. 1) a raccogliere i casi di malformazione del sacro esisten ti n ella lettera.t ura e a proporne una classificazione. Secondo questa egli d itingue: 1) Le agenesie sacro-coccigee totali; 2) le agenesie sacro-co·c cigee su b-totali; 3) le dismorfi e parz.i ali de ll e vertebre parziali; 4) le agenesie parzia1li o totali delle vertebre coccigee. I , casi· di agenesia totale del sacro ammontano a 7 ; in genere sono associati ad altre malforn1azioni de l r achide e degli arti inferiori sopr at utto, per cui è piuttosto facile la diagn osi clinica n ella primissima età. Per lo più questi infermi 11on so·p ravvivono a lungo. Le agenesie sub-totali caratterizzate dalla mancanza di una o più vertebre sacrali ammontano a 15. Si associano spesso a ltre malformazioni. I pazienti hanno disturbi morfolog ici e funzionali (incont~nenza d egli sfinteri) a volte non indifferenti , tuttavia possono raggiungere l 'età adulta e finire col condurre una vita quasi norn1ale. Le dismorfie del sacro , comprend·e nti Je emiatro fie 11nilaterali, e le atrofie totali , sono fin ' ora 11 . La m alformazione può an ch e essere minima senza essere accompagnata da disturbi , e viene scoperta fortuitamente da un esame radiografico. Altre volte invece coesistono lesio11i più appariscenti es. ano vulvare , bacino di Naegeli e fenom eni dolorosi nella reg ione sacrale. Un caso osservato dall 'A. e compreso in questa cate·g oria riguardava un u orr10 di 3:5 anni che a d una certa età aveva cominciato a soffrire di dolori sacrali dapprima diag nosticati come una sciatica, e ch e invece erano in rapporto con una dismorfi a del sacro rivelata poi dall'esame Roentgen. La sospension e degli sports violenti che costui pratìcava e bagni d'aria cafda furono in questo caso suffi cie11ti ad attenuare la sindrom e dolorosa . 1

Rifer endosi ai moderni con cetti di cura d ella t"Qber colosi del polso ch e sostitui scono alla cura chirurg ica qu ella eli o-marina e o,r topedica combinata, Denis Il. e Roger J. (R eiv. de Chir. , 1933 , 10) n otan o come le statistich e ch e riportano i risultati di tali cure n on sian o talora es1)liciti circa g li esiti ultimi di tali ammalati. Ad esempio nella statistica del prof. Satta direttore dell'istituto elioterapico di Pietraligure si dà i] 50 ,8·3 % di guariti, il 42 ,10 % di migliorati e il 7 ,02 % di stazionari. L 'incertezza in cui c i si ]ascia sulla so·r te d efinitiva di questo 42, 10 % di ammalati si presta a lla critica e gli autori si sentono indotti a riab·i litare la cura cruenta d ella tubercolosi del polso. Siccome il principale ap punto ch e si è fatto a questo metodo di cura sarebbe quello di dare dei cattivi risultati ortopedici essi hanno ricercato le tracce di 39 operati di resezione del polso da Ollier e ne hanno trovati 28 d ei qt1ali 14 erano morti p er malattie varie, d ei 1

22]


'I [A~l\O

. La

XLI,

Nu ~1 .

22]

SE610NE PRATICA

-!a. catel?'ori~ comprende le agenesie cor-

c1gee P?re, d1 .:u1 se ne. co.noscono 4 casi . Qu este ultime malfo-rmaz1on1 h anno scar sa importanza, in gen er e non si accon1pagnan o a nessun disturbo . I casi della letteratura sono dunque assai scarsi , ma p robabilmente non tutte le osservazioni d ebbono essere stat e seg nalate. ALIERI . ·

SEMEIOTICA. Significato pratico della pressione venosa nello stato di salute e di malattia. La pre ·sio11e venosa dipende dalla vis a t er go (azione d el cu ore), d alla pressione endot oracica , d al Jivello idrostatico e dal volum e d el sang u e n elle ven e . La pre sio11 e ve110 a nor111ale o cilla . . econ d o i vari AA ., da 50 a 150 mn1. di acqua. G. C. Grifiith , C. T. Ch amberlain , J . R. Kitch ell (1'lie Anieric. Jour n. of the t.1edic. Sciences, n1a.g gio 1934:) dànno come norma le una cifra fra GO e 120 r11n1 . di acqua in oggetti jn po ...i zione supina e indicano com e valori an ormali que lli al di otto di ±0 e a 1 di sopra di 140 eco11do Crieg c'è aum ento della pres .. ion e Ye11osa On o di 35, poi diminuzion e fìn o di 50. La pressione venosa cresce coll 'eser cizio. Non c'è rapporto fra pression e arteriosa e pression e venosa. L'obesità aum enta e la mag rezza di minuisce la pressione venosa. \l'ello .. com ~n so d el cu or e destro la pression e venosa è aumentata tanto nel l)iccolo ch e n el grar.ide : ircolo, i11 quel] a d el cu or e sinistro l 'aumento si ha solo n el p iccolo circolo. J\ila questa seconda evenien za è in clinica molto rara. Nello scom penso cardia co 1'elevazione d e11a pre ion e ' 7eno a preced e di parecch ie o·r e i segni clini ci e il s uo com1)ortamen lo è 01t.in10 indizio dell 'effi cacia dei vari medicam enti . La 1nisurazion e d ella pressione venosa è utile 11e]Ja prognosi d ella polmonite qua11do q11esta è complicata da sc.,ompen so cardia co. I.,a i)r ession c st essa n or•. aumenta ne ll 'asma aller gico, n ella pneu·m oconi osi , 11ell 'enfisema .p:o lmonare c ronico, n ella fibro i J)o ]monar e e questo è un ottin1 0 segn o differ en ziale dagli scon1pensi cardiaci , qh e essi p11re so·n o accompag n ati d a di pn ea. Nel pneumotorace, econdo Eva11 s. si 11~ ::i um ento de lla pressione venosa solo se il coll asso polmonare d à dispnea. Gli AA. la videro riaum entare in un caso di empiem a pneum ococcico bila tera]e. Nello sco'm pe n sci' cardiaco un' e]e.,razione della pressione ven osa al di sopra di 200 h a sig nificato prognostico s favorevole . Nella polmonite una pressione venosa costantemente alta è di prognosi infausta. Nei casi con p1ression e venosa di 2100 o più bisogJ1a · subito far e un sa la so di a1men o 500 cc. In ca ·o cli elevaziorLe d ella pressione ve·n osa

873

da ostruzio11e locale , lt) s ua i11 i urazione n ei 'ari a rti 1Jermette·rà di Labilire la se d e dell 'o5truzione. L ' ede1na aun1enta la pressione venosa. Questa è aun1entata agli arti inferiori n ei casi di a ·cite. Ci ono anche de i casi di ipote11sione venosa (cach essia dà can cr o , orclusìon e acuta d elle coro·n arie , embO·l ia })Oln1 onare). R. LusENA. 1

I

. EPIDEMIOLOGIA. Un'epidemia di eritema infettivo. ·F u osservata da F . H. Judel (The Chinese Jledic. Journ., gennaio 1934) a (~hefoo e precisan1ente in una scuola di missionari . È una forma d escritta da Esl: h erich e Slia '" i1el 1896 . Ha periodo di . incubazione di u11a etti1nana o poco })iù. I sintomi sono solo u11a eruzione . Su 54 casi solo 5 presentavano febbre. L 'eruzione ha inizio . .·alla faccia; poi d opo 1-2 'g iorni si estende al torace, al dorso, alle })raccia , raramente colpi sce le mani e i piedi . E un 'eruzione maculare, morbilliforme, che si intensifica coll'esposizione a l sole e col] ' esercizio fisico . L'a petto più caratteristico de ll 'eruzione si ha quando c on:iincia a scomparire: la scom})arsa si inizia 'al centro delle macule, in modo ch e si vedono com e d egli anelli , ch e p osson o int er secarsi e combinarsi dando un disegn o ch e somig lia ad un ricamo. L 'eruzione d ella fa ccia scompare dopo 2 giorni , quella d ell e altre parti dopo circa una settimana e la scon1 parsa segu e l 'ordine di ' compar, a. Per la. cura 1'A. i limitò a t en ere i b ambini in letto per 1-2 giorni (l 'e pidemia colpì anch e 2 adulti). Un 'epidemia identica fu osservata a Osden n egli Stati TJ niti e f11 pubblicata nel 193 1 n eJ .~1edical .4.nnual di v\rright . 11. L usENA.

MEDICINA SCIENTIFICA.

1

La batteriologia delle peritoniti acute. Cazzama~i P. e Miglierina R. (A rch. it. chir., sett. 1933) hanno praticato ricer ch e batteriologich e e batterioscopich e .. ug li essudati d i 81 casi di perito,n ite acuta in prevalenza di origine appendicolare. Nell'll ,l % dei casi ebbero essudati sterili , n ei restanti isolar on o dove una , dove più specie di germi. Le associazioni con an.aerobi sono state in jscarso numero , sen za p er altro coincider e con i quadri clinici più gravi o con esiti mortali. N·e1le peritoniti localizzate e diffuse da appendicite dove l 'essudato er a batteriologicamente posit ivo , j] hacterium coti è s tato trovato quasi con stantem ente da solo o unito ad altri germi , più frequente·ment c a llo strept ococco. Nelle peritoniti saccat e sempre da appendicite è stato in vece lo streptococco a essere i solato più frequ enten1ente, del bacterium coli. Tl maggior n11mer o e la maggior


.874

«

IL POLICLINICO

varietà di specie batteriche è stato trovato 11elle appendiciti perforate. Nelle peritoniti da perforazione di ulcera · ~gastro-duod,enale, dove il liquido peritoneale rimane in genere sterile fino alla sesta ora, è ;Stato ritrovato, oltre questo tempo, costantemente lo streptococco, più raramente il b. coli e le altre specie associate o no fra loro. Pur non 1potendosi trarre un giudizio pronostico sempre attendibile dall'esame batteriologico e batterioscopico, g,li AA. tuttavia pensano che sia da considerarsi indice di gra-vità il vario modo di associa·rsi di più specie fra loro e il loro sviluppo nelle culture in numero maggiore di quello osservato nel1o striscio; mentre il prognostico si ·può con siderare benevolo dove l'essudato è sterile. Alcune tavole sinottiche completano la vasta trattazione d~ll 'argomento. ALTERI .

»

[ANNO XLI, NuM. 22]

La tecnica per la presa della pressione l1a pure grande importanza. Una cosa essenziale cla tener sen1pre presen te ·è che non si deve in Jinea generale attribuire un va.l ore assoluto alle cifre della pressione arteriosa. Nulla di più attraente , i11 medicina , quanto il ~ostituire a faticose e non sempre proficue ricerche una cifra che dà l 'illusio11e della 1precisio·n e, ma nulla è più pericoloso perchè conduce spesso a conclusioni fallaci. Anche i dati ottenuti con la misurazione della pressione arteriosa van110, quindi, messi in rapporto con quelli rilevabili dall 'anam11esi e dall'esame clinico tenendo conto di tutte le variabilità della pressione dovute a parecclti fil. fattori.

VARIA ::i Le fritture e le modificazioni dei grassi.

1

• I,. •

POSTA DEGLI ABBONATI La pressione nrterio.sa norrn,1J,le. -

All'abb. N.

P. da Roma: Le cifre della pressione arteriosa normale -variano anzitutto secondo lo strumento co11 .cui la si misura. [l Riva-Rocci con le sue. modificazioni (vi sono dei tipi comodam,e nte tra:Sportabili) esprime direttamente in mm. di .mercurio i valori della pressione. Gli altri tip·i (Pachon, I\.orotkow) misurano la pressione trasmettendone le oscillazioni ad una scatola .che utilizza il principio del baro·m etro aneroi.de e viene tarata in modo che tali oscilla~ro·ni .corrispondano a quelle della colonna di mer-curio. Da un punto di vista teorico, i manometri del tipo Riva-Rocci sono più sicuri e precisi, po·i ch,è gli altri sono costituiti da mec.canismi , che possono essere . tarati difettosamente e che possono essere soggetti a guais tar·si. Dal .p unto di vista pratico, rispondono bene anch'essi, come l'alpinista fa comunemente uso del barometro· aneroide e non già di quello Fortin. Per la pressione m edia, è neces·sario l 'oscillometro Pachon . Ad ogni modo, si ten~a . presente . eh~~ con l'oscillometro Pachon e t1p1 analoghi, s1 hanno cifre più elevate. N. Deschamps , che am~ mette dei valori norma.li di 125-140 mm. d1 Hg., osserva che essi, col Pachon, a.u mentano ..a 140-160. I valori . della pressione variano secondo i va:ri AA. : ne riporto alcuni tutti presi col Pachon : Massima ~Iinima, Media 1F iessinger 150-190 60-110 Lian 140-170 80-100 Martin et 1~0-160 80-100 Pachon 130-170 60 circa 100 Lyon 150-180 80-100 Clerc 1-10-160 8'0-90 Vaquez 150 65-70 80-90 R. Schmidt fin o a 190 Romberg fino a 160 Chazal e Deguy 1-10-18'0 70-80 100-110

Le fritture sono generalmente sconsigliate a certi ma,lati, specialmente i gastro-pazienti e gli epatici. È noto, d'altra parte, che le fritture cotte in grassi che hanno servito molto a lungo prendono odore e sapore disgustosi, dovuti a t.rasforn1azioni che i grassi subiscono, quando vi si friggono clegli alimenti. La sola azione del ca1ore non provoca modifica~ioni profonde dei grassi; aumenta un poco l 'acidità e maggiormente la viscosità, specialmente quando la temperatura è stata molto eleva.t a; si ha inoltre formazione di go,m me in seguito a polimerilzazione. Tali modificazior1i non sono tali da rendere la frittura disgustosa . È invece l'acqua contenuta negli ·alimenti ch e possiede tale azione. Si ha allora formazione di acidi g rassi e <ii glicerina. Fino a che la frittura non contiene più del O. 75 % di acidi , la velocità di trasformazione è lenta, rr1a al di là di tale cifra, cresce rapidamente ed è probabile ch e gli ,!:\Cidi formati agiscano da acceleratori In seguito, la glicerina formata si dec?m~o­ ne in acroleina ed in acqua; ed è proprio l acroleina che dà il sapore e l'odore disgustosi delle vecchie fritture. Ed ·è forse all 'acrolei11a che si debbono attribuire gli effetti irritanti delle fritture in certi individui. L'odore di acroleina incomincia ad essere perceJ)ito quando la ~rittura. contiene il 2 9{') di acidi (calcolati in acido oleico); con .un content1to del 4 o/ la frittura deve essere r1fit1tata. !01

fil .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

• M. FL.\~ITNI. L'anisocitosi dei glo?ul! . rossi nella tubercolo.c;i. - Stab. Poligr. R1un1t1 , Bologna, 1934. E. MARlOTTI. La curOJ della pa~alisi p__rogressiva con, le iniezioni endovenose di autoliquor medicato. - Tip. S. Bernardino, Siena , 1934. G . PERROTTr. Le sindromi associa~e dell'addomt dest ro. - Tip. Di Lauro, Napoli. 1934.


----~~~~--------~~ .,

[ANNO XLI ,

:\u~r.

22]

875

SEZJON I:': PRATJCA '

· NELLA VITA PROFESSIONALE. RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO

Le norme regolamentari pe1· l'esecuzione dei provvedimenti per la difesa economica della viticnltu1·a. Nel Policlinico del 6 febbraio 1933, n. 6, abbian10 illustrato, llei suoi rapporti colla vigila11za ig ie11ica u g li a limenti e sulle b evande, il R. d ecr eto-legge 2 etten1bre 1932, n. 1225, convertito nella legge 22 dicembre 1932, n . l 706 , contenente provvedimenti per la difesa econon1ica della viticultura. Di r ecente la Gazzetta Ufficiale (n. 82 del 7 aprile 1934) ha pubblicato il R. d ecr eto 6 luglio 1933, n. 2414, il quale s tabilisce le n or1ne per l 'esecu zio11e dell 'art. 14. del suddetto d e. creto-legge. Poichè l'art. 14 rig uarda i succhi , g li cir oppi e le con serve di fr~tta , inter essa, sem1)re ai fini d ella vigila11za igienica su tali prodotti alimentari, esporre sommariam ente le nuove 11orn1e :per la sua app1icazion e. In r elazione alla d efi nizio11e dello sciroppo data dal citato art. 14, il nuovo d ecreto stabilisce che le denon1i11azioni di fanta sia d erivate dal nome di un frutto , quali « aranciata », « lirnonata n, cc succuva », « n1o Luva n e si111ili , equivalgono alla d enominazion e di cc sciroppo n seguìta dall 'indicazion e del frutto , e costituiscono dichiarazione che gli sciroppi , con e . . e jndicati , sono costituiti da su cco o mosto , concentrato o non, d el frutto d al cui nome è derivata la denominazione di fa11tasia , con aggiunta di saccarosio o ~oluzioni di saccaro i o. Quando Ja denon1inazione a dottata per uno ~ciroppo di frutto non sia d eriva ta. dal 11 ome del frutto stesso, deve esser segu.ìta d alJ ·i11dicazione cc sciroppo di . . . . . n completata col nome d el frutto. Parimente per g li sciro11pi ottenuti da soluzioni di saccaro io con agO'iunta di estratti o 1.intu re ricavati da semi, cortecce e bucce, radici, fo.g lie, fiori o a ltre lJarti di piante, la denominazione di fanta sia d eve es~.ere seguìta dall 'indicazione cc ciroppo all 'estratto di . . . . . n completata col non1e d ella 1)iant~.

I nomi di « orzata n, cc bomba » , « cocco » e simili costituiscono d enominazioni di fantasia e debbono esser eguìti dall'indicazione cc sciroppo di latte di n1andorJe n OJ)pure « sciroppo di latte di cocco ». I recipienti contenenti gli sciroppi debbon o portare tutte queste indicazioni scritte in modo chiaro e ben leggibile. In riguardo all 'aggiu11ta di glucosio .agli sciroppi, che il R. decr eto-legge permette in quantità non ·s uperiore al 25 % d ella ricchezza zuccherina totale le nuove norm e preci sano ch e i! alucosio a 5~giunto d eve avere una d en sità . ' r.ont::> i11feriore ai 43° Beaumè e c h e 1a quant1ta

di d estrosio ii1 e ~ o contenuta n on dovrà su1Jerar e ì ' 11 % della ri cch ezza zu cch erina totale del p r odotto finito (sciroppo). Con1e è noto , il R. d ecr eto-legge 15 ottobre l 925 n. 2033 (per la r e1)r e ion e dell e frodi n ei prodotti agrari) vieta la vendita di sciroppi contenenti aaenti anti settici o di con ser vazione. Colle nr1ove disposizioni r egolan1entari si stabilisce che , fra tali agenti, è con1preso l 'acido ben1oico , an cl1e se con tenuto n elle 1naterie prime o n ell e sostanze la cui aggiunta è co·n sentita dal citato art. 14 d el R. decr eto-legge 2 etl ~111bre 1932. P oich è tuttavia lJer i pr od otti d estinati all 'esportazione è per111essa l 'aggiunta di quelle sostan ze antifer111entati,1e an1messe dalla legislazione d egli Stati ai quali i prodotti sono d estina ti , è prescritto ch e tale ag·giunta deb·b a esser fa tta in loca]i separati e n on aventi comunicazion e interna con quelli n ei quali si .p reparano i prodotti d estinati alla vendita per il consumo i1 el Plegno. Le suddette. sostanze non possono i1emn1eno esser d etenute in questi ultimi locali . T contrav, 'entori ano passibili di am menda . Gli sciroppi "011tenenti o ta11ze n1edicamentose , ch e ricadono sotto la legislazione sull e spe<' ialità m edi cinaJi, n on ano soggetti alle disposizioni d ei R. decr eti-legge 15 ottobre 1925 e 2 settembre 1932 opra citati . Le nuove norn1e r egolamentari tabiliscono nertanto Je esatte modalità di appli cazione· della legge per Ja di fesa econo·m ica1 della viticultura, particola rn1ente per quanto si r ife risce aO']i ciroppi di frutta anch e diver se, dall 'uva , r d anno all 'autorità anitaria una preci sa guida in materia di vigilanza igienica u queste h eYaJ1de le quali , in con seguenza d el divieto di l)repar azion e e di vendita d eg]i sciroppi artifir ia li , sono destina te a d incontrair e un sempre ]Jiù largo favor e n el pubblico dei con sumatori. A. lf RANCHETTI . ~

CONCORSI. POSTI VACANTI.

AcrREALE (Catania). Co mune. -

Scad. 15 ag.;

direttore del dispensario antitubercolare; titoli ; et à limite 35 a.; tassa L. 50,10; stip . L. 5280 già decurtato del 12 %, oltre L. 440 trasp ., c. -v .; 5 qu adrienni dee. ANz10 (Roma). __,, Scad . 31 lug .; ia. condotta; L. 8500 ridotte, 5 quadrienni dee ., c.-v. ; tassa L. 50,10; doc. a 3 m esi dal 30 apr . .Chied . avviso. AQUILA. R. Pref ettura. Scad. 30 giu., ore 12; uff. san. del Capoluogo; titoli ed esami; età lin1ite 45 a. al 30 apr.; doc. a 3 mesi dalla stessa data; tassa L. 50,10; stip. L. 16.000 ridotte, 4 quinquenni dee.; divieto libera profess. Chied. avviso. AREZZO. Consorzio Prov . A nlituberc. Scad. 30 giu .; direttore del Q)nsorzio e del Dispensario prov.; titoli ed esami ; L. 18.000 ridotte; q qua-

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(( IL

POLCCLINICO »

drienni dee.; indennità di trasferta ; età limite 45 a. al 30 apr.; tassa L. 50,05. Chierlere annunzio. Rivolgersi alla Segreteria (Palazzo della Provinc ia). AVELLINO• R . Prefettura. - Scad. 90 g iorni d al 9 apr .; due ufficiali sanitari (per ,Serino ed uniti e per Rocc hetta S. Antor1io) ; rispett. L . 6500 e L . 6000, oltre L . 3000 e L . 1000 trasp .; riduz . di legge; tassa L. 50; doc . a 3 mesi; titoli ed esami. BARI. Am1ninistraz. Prov. - Scad. 30 giu., ore 12 ; coadiuto,r e ilella Sezione Med .-Microgr. d el Laborat. Prov . d 'Igiei1e e Profilassi ; L. 16.000 e 2 quadrienni di L. 1000, oltre L . 4000 serv. att. ; riduz. 12 %; con1partecipaz.; titoli ed esami ; età Jimite 35 a. al 20 apr.; doc. a 3 m esi dalla stessa d ata ; tassa L . 50. BISCARI (Ragusa) . - Ii1 d a ta 10 inaggio è s lato bandito d a S. E il Prefetto di Ragu sa, il concorso per titoli ecl esarni al pos to di Ufficiale Sanitario del Comune di Biscari. Lo stipendio assegnato è di L. 5280 al lordo d elle ritenute di legge con diritto a 4 aum enti quadriennali del decimo d ello stipendio. La popolazione del Comu11e è di 4130 abitanti e la estensione di ettari 12,636. All 'Ufficiale ,Sanitario è fatto obbli go se gliene verrà affidato, volta p er volta, I 'incarico di sostituire il medi~o condotto durante le assenze, ed in tali occasioni p er cepirà una diaria di L . 25. I concorrenti debbono presentare alla Prefettura di Ragusa , entro 45 giorni dalla d ata del bando i documenti di rito oltre ad un elenco, in doppio originale, dei documenti presentati. Età massima 45 anni, salvo le eccezioni di legge. Gli esarni verteranno sul programma stabilito con D. M. 6-2-1926. Ai concorrenti ammessi verrà comuniC<J ta l a d:ita e sede degli esami. Tassa di concorso L . 50,20. P er altri chiarimenti rivolgersi all 'Uffi cio del Medico Provinciale di Ragusa. CANOSA n1 PUGLIA (Bari). Ospedale cc Caduti in Guerra » . Scad. 7 giu.; ostetrico pel Reparto Maternità, chirurgo assistente ordinario pel Reparto 'C hirurgico e medico assistente ordinario pel Sanatorio infantile ; stipendi rispettiv . L. 2000, L . 2000 e L. 4000, ridotte ; gettoni di presenza L. 20; età limite 40 a. Rivolgersi Segreteria Cong r egazione di Carità. CERES (Torino). Scad. 15 ag.; L. 9000 e 4 quinquenni dee. oltre L . 1000 i11de11n. alloggio ; trattenute e riduzioni ; et à limite 45 a.; t assa L. 50. CoMo. R . Prefettura. --:- Scad. 30 giu ., ore 18; uff. san. del Consorzio fra Bellano e uniti ; L. 15.000 oltre L. 3500 trasp ., indennità visite ecc. ; trattamento e riduzioni di legge ; titoli ed esami; doc. a 3 mesi del 1° mag.; età limite 45 a.; tassa L. 50, 10. CosSATO. - (' ' edi VERCELLI). CRESCENTrNo. - (Vedi ' ' ERCELL1). GATTINARA. - (' redi VERCELLI). GENOVA-SAMPIEnDARENA. Ospedali Civili . - Scad. 15 giu., ore 15; aiuto chirurgo ; L. 5000; ritenute; percentuale 12 %; titoli ed esami ; età limite 45 a.; tassa L . 50; doc. a 3 m esi dal 15 mag.; 3 a11ni di laurea . Chiedere avviso. LIMONE SUL GARDA (Brescia). - Scad. 14 lug. ; L. 7920 e 6 quadrienni dee., oltre L. 440 uff. san .; ritenute; addizionale L . 3 sopra il 20 % della popolaz.; tassa L . 50 .

lANNO XLI,

l\Ul\I.

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MANTOVA. Consor zio Provinciale Arilitubercolare. - È aperto il concorso, per titoli ed esami, al posto di l\lledico-Direttore di Sezioni dispensariali presso questo Consorzio di Mantova. Scadenza ore diciotto del 20 luglio 1934-XII. Nomina per un qui!lquennio, tacitamente rinnovabile per egual pt-r1odo. Stipendio L . 12.000 (ii1iziale) , con possibilità di tre aumenti quinquennali di L. 1200 cad auno. Indennità di servizio attivo L. 3000. Decurtazioni legali secondo il R. Decreto 20 novembre 1930, n. 1491 e d el R . Decr eto Legge 14 aprile 1934, n . 561. Chiedere il bar1do di concorso alla Segreteria O})pure alla Direzione Tecnica del Consor~io. M1LI~

~Caglit1ri) . -

Scad. 15 giu.; L. 10.500 e 4/10 quinquennali, oltre L . 3000 cavale., c.-v.; a 1 lordo del J8 ~k> . Età limite 35 a . , tassa L. 50,10. l\lloorcA (Ragusa). Comiine. - Scad . 20 giu., ore 12 ; direttore del Dispen sario celtico; L. 6000; riduz.; età limite 35 a. NISCEMI (Caltanissetta) . Scad . 7 lt1g.; L . 8000 e 5 quinquenni di L. 700; rite11ute ; età lim'. 40 a . PADOVA . Amministrazione Provin ciale. - A tutto il 10 luglio 1934 è aperto il concorso al posto di Coadiutore della Sezione Medico-Microg rafica del Laboratorio Provinciale d'Igiene e Profilassi. Stipe11dio iniziale annuo L. 12.000, sei aumenti p eriodici di un decimo. Servizio attivo annuo lire 1800. Co mpartecipazione <"lel 10 % sui proventi di Lnboratorio. Indennità caro-viveri come gli altri in1piegati. Il tutto ridotto delle trattenute di legge. Chiedere manifesto alla Se.greteria dell 'Ammirtistrazione Provinciale di Padova. PADOVA. Comune. - Scad. 10 giu.; 5° reparto; L. 8000 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 1200 serv. att ., L . 800-1200-1600-3000 trasp., L. 500-600 ambulat. ; età limite 40 a. al 25 apr. PALERl\IO. Coniune. Scad . 90 giorni dal 2~ aprile. Titoli ed esami. Ispettore d 'igiene; lire 16.000 e flue quadrienni fino a raggiungere lire 17 .800, oltre ·L. 4200 serv. alt. e L . 1000 indennità di giro . Assistente nell'Istituto Antirabico; L. 11.000 e 3 quadrienni fino a raggiungere L. 13.700, oltre L . 2800 serv. att., c.-v. Riduzioni. RAGUSA. - (Vedi B1scARI) . SAMPIERDARENA . -. (Vedere GENOVA). TRINO. -

(Vedi VERCELLI).

VENEZIA-LIDO. Ospedale al .Y are. Scad. ore 18 del 15 giu.; assistente <li medi cina; età li1nite 30 a.; un an110 di assistei1tato effettiYo in inedicina generale o in pediatria ; d oc. a 3 mesi dal 10 mag. ; nom. biennale ; servizio entro 15 gg. VERCELLI. R. Prefetlura. - Concorsi per quattro pos ti di Ufficiale Sanitario consorziale nella Provj11 cia di Vercelli. Per titoli ed esame . 1° Con sorzio: Coss.\TO : Castelletto Cervo, Cerreto Castello, Lessona, Piatto, Quaregna, Valdengo, Valle S. Nicolao, Valla11zengo, Vigliano Biellese. Ahita11ti 17.194. Stipendio L . 8260. Indennità trasporto e diarie L. -6820. R co11sentito l 'esercizio d ella libera professione i1el solo Con1une di Cossato (abita11ti 6684) . . . 21) Con sorzio: GATTINARA : Albano, Arborio, Gh1sl are11g o, Greggio, Lenta, Lozzolo, Oldenic.o. Abita11ti 12.377 . Stipe11dio L . 15.200. Indennità tra-


![ANNO XLl, Nt:l\I. 2:1J

SJ<;ZIONE PRATICA

:Sporto e diarie L. 8100. È inibito il liber o esercizio professionale. 3° Consorzio: CRESCENTINO: Fo11tanetto Po, Lamporo, Palazzolo Vercellese. Abita11ti 11.176. Stipendio L . 7950. Indennit à trasporto e diarie lire 4540. È. conse11tito l 'eser cizio della libera professione n el solo Comt1ne di Cr escentino (abitanti .5704). 4° Con sorzio: 'fR1No: Costan zan a, Desan a, Ronsecco, Tricerro. Abitanti 18. 497. Stipendio lire 14.200. I11dennità trasporto e diarie L. 6820. B iniJ>ito l 'eser cizio professio11ale. Stipendi ed assegni di cui sopra al lordo delle rilenute di cui ai RR. DD. LL. 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 n . 561 e delle altre riten ule di legge. Dieci aumenti biennali . Termine per l a presentazione doc u111enti alla Prefettura di Vercelli o tto luglio 1934, XII. P er chiarin1enti rivolger i alla R. Prefettura di Vercelli. VERCELLI . Ospedale l'rl aygior e. Scad . 28 g iu., o r e 18; dire ttore m edico e pri1nario della Sezione pediatrica. VERONA. Co1n une. - Scad. 30 giu . ; VIII e XXIII Reparto ; ri sp ett . L. 9000 e L . 8000 e quadrienni, o ltre L . 1700 e L . 1400 serv. att., c. -v.; per la 2a. ùùndott a L. 4000 trasp .; r idu zio ni; età limite 35 a. al 12 mag.; tassa L. 50,10. VI:LLANOVA MoNTELEONE (Sassari). Scad. 30 giu .; per Putifigari ; L . 10.500 al l ordo del 12 e (:) %, sen za c.-v. ; tassa L . 50, 10. AvvERT~zA. Quando rto11 è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte n1edico·chirur giche, i comi1ensi allo stipenrlio base . BORSE DI STUDIO. Concorso a borse di studio i stituite dai Governi cecoslovacco e spagnolo.

Il Minist ero del! 'Educazione Nazionale h a ap erto il concorso per l a assegn azione di borse di reciproc jtà i s tituite dai Governi cecoslovacco e spagnolo per l 'ann o accademico 1934-1935 a favore di laureandi o l aureati da non oltre cinque anni in una tLniver sità o istituto superiore d el Regno. Le borse d el Governo cecoslovacco sono cinque di 15. 000 corone ciascuna pagabili in dieci rate mensili posticipate dal 1 11 ottobre al 1° luglio . Le borse del Governo spag n olo so110 due di 4000 pesetas ci ascuna, pagabili in otto rate m en sili pos ticipate dal 1° ottobre al 31 m aggio. Le istanze di ammissione ai concorsi dovranno pervenire al Ministero n on pii1 tardi del 30 g iugno 1934-XII. CONCORSI

A

PREMI. Premio « Achille Sclavo ».

aperto il 2° Concorso al premio biennale cc Achille Sciavo » di L . 10.000, fondato dal! 'Istituto Opoterapico Nazionale di Pisa . ed assunto so~­ t o il patrocinio del Con siglio Nazional e d elle Ricer ch e. I lavori d a prese11tarsi al secondo con cor so per il cc Premio Achille .Sciavo » dovranno portare un contributo originale, sia con ricerc~e ~per.ill_len­ tali sia m ediante studi ed osservazioni cl1n1che ad ~no dei segu enti ar gomenti: a) ricer ch e comparative su gli estra~ti ~ndocrini to~a~i e sui .cosiddetti ormoni puri, si a dal lat o f1s1opatolog1co, sia da quello t erapeutico ; b) co11tributi sp erimen tali e clinici all a fi siopatologia del timo; c) rapÈ

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porti fra ipofisi, sYiluppo son1a lico ed a ttività rr1etabolica. Per essere ammessi al con corso i lavori dovranno pervenire raccomandati in duplice copia non oltre il 15 maggio 1936 - XIV al Consiglio Naziou ale delle Ricer che, Ministero della Educazione Nazionale, viale del Re, Roma. Il concorso si svolger à colle norn1e e condizioni st abilite dallo Statuto del « Premio Acl1ille Sciavo », che s'invia a richiesta.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Governo Francese h a conferito la Croce di l ;fficiale della Legion d 'Onore a S. E. Dante De Bl asi, accademico d 'Italia, })r esidente del Con sig lio Superior e della Sanità Pubblica e del Comi1~to Medico del Consiglio Nazion ale delle Ricerche, direttore d el! 'Istituto d 'Igier1e della R . Università di apoli . . .Siamo particolarmente compiaciuti di quest a rtomina, ch e on or a la sci enza italiana i11 u110 d ei suoi più illustri rappresentanti . La Commissione p er il concor so Luigi ,Sabbat ani d al tem 1 cc Calcio e vitamin e - Ricerch e scient ifiche », presieduta dal prof. Lt1i gi Zoia e con1posta dai proff. sen. F erdinando l\ili ch eli, Alberto Pep ere, Luigi Spolverini e Adriano Valenti, che fungeva an che da segr et ario-rel atore, non trovò dei sette lavori presentati alcun corrispondente alle esigenze del bando. Visto p erò ch e tre di essi erano meritevoli di con sid erazione, suggeriva alla Italm er ak. di asseg11are i segu enti premi di incoraggi am en to: L . 4000 al prof. Giulio Bucciardi, direttore rlell 'Istituto di Fisiologia d ella R . l Tniver sità di F err ara; L. 2000 al prof. Mariano l\!Iessini , assistente presso la R. Clinica l\iledica di Roma; L . 2000 al rlott. Renato Molfese, assistente volontario presso la R . Clinica Medica Gen eral e di Tori110. La riman en za rlelle 20.000 lire, messe a disposizione dalla Itnlmer ck , sar à pure des tinat a a scopo di studio. Il prof. dott. Leopoldo Dino Veronese, primario neJl 'Osp edal e Italia110 di Cairo, è stato insig nito, dai Governi dell'Italia e dell 'Egitto, delle comm ende dell 'Ordine d ella COron a d 'Italia e dell 'Oròine del Nilo. Al) 'illustre pedialra, ch e tien e alto il nome d'Italia al! 'Estero, esprimi ani o il nostro vivo com. . .. p1ac1rnento. Co11 d ecr et o motu proprio del 19 maggio, Sua Maes là il Re, su propos ta del Capo del Governo, si d egnava di nomin ar e il Gr. l fff. prof. Cesare Agos tini, direttore d ella Clinica p er malattie n ervose e m entali della R . Univer sità di Perugia, Cavaliere di Gr. Croce della Corona d 'Italia. L 'altissima onorificen za, concessa all 'illtistre Maestro, è compenso m eritato delle su e note b e11emerenze scientifich e e po litiche e sta a dimostrare la particolar e estimazione in cui è t enuto d alle superiori Gerarchie govern ative. Il cav. prof. Mario Nissim , già assist ente alla Clinica Medica di Pi sa, d a 1nolti anni m edico capo dell'Ospe1laJe Israelitico d el Cairo (Egitto), è stato, 1Ttotu proprio di S. M. il Re, 11ominat o commenclatore della C-0rona d 'Ita1ia. Rallegr am enti cordiali al valoroso collega. Il prof. Pierre Maurice è sta to ele tto deca110 d ella Facoltà ni.edi ca di Bordeau x.


« IL POLICLINICO »

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NOTIZJe, DIVERSI!,. 1° Congresso medico sarclo. Si è tenuto il 25 e il 26 inagg io nell 'Università di Cagliari, con l 'i11tervento di varie personalità n1ediche del continente e dell'isola; numerose le adesioni. Il congresso venne i11augurato dal Prefetto Del Nero; i lavori vennero ir1iziati dal Rettore Aresu, con una relazione sulle diatesi e1norragiche; seguirono le altre relazioni e comunicazioni. Il congresso si è chiuso con una g ita a Mussoli11ia. Mentre questo numero va in macchina, si riuIlisce, pure a Cagliari, il Congresso nazionale _di 111icrobiologia.

Congresso internazionale di storia della farmacia. Si è tenuto a Basilea col concorso di delegati rnppresenlanti sedici Nazioni. P er l'Italia il dott. Carlo ~edrazzini, regge11te dell 'Agenzia consolare cli Bellinzona nel Cantone Tici110, ha svolto due conferenze, una in latino su « Il nobile Collegio f~a rmaceutico Romano », ed u11a in francese su « Dante Alighieri e la Farmacia al canto delle rondi11i n. Ha tenuto anche una comunicazione sulla « Obbligatorietà del corso universitario di storia d ella Farmacia ». Ha invitato i co11gressisti a riunirsi per il 1935 a Roma, nel Foro Romano, }Jresso l 'antica sede del nobile Collegio. Furono pronunziate parole di simpatia per l 'Ital ia. Il dott. Tucci, oriundo del Regno, ricordò che l 'TJ niversità di Basilea fu fondata n el 1460 da un italiano: Papa Pio II Pi ccolomini.

Omaggio al prof. Chiarugi. Il 23 maggio, nell 'au]a d i a11ato1nia d ella Università di Firenze, gre1nita di studenti, il prof. Giulio Chiarugi, che dopo quarant 'anni lascia l'insegnan1ento per limiti di età, ha ricevuto un com111osso saluto dai suoi antichi e nuovi allievi. La cerimo11ia ha avùto un carattere di semplice austerità. I discorsi pronunciati clal l)rof. Livini, della Università di Milano, dal Rettore· magnifico e dal preside della Facoltà di · rneclici11a, hanno :tracciato brevemente la vita di s tudioso del prof. Chiarugi, la sua vasta opera non soJo come maestro, ma come profondo cullore della sua scienza e rivendicatore dei primati iLaliani delle più grandi scoperte nel campo anatomico. Dopo i brevi discorsi, è stato offerto al prof. Chiarugi un volume cor1te· 11ente varie opere di carattere scie11tifico, scritte <lai suoi allievi, alcuni fra i quali insegnano attualmente presso le Università di l\Jilano, Roma, 1'orino, Firenze, Cagliari, Padova, Bologna ecc. Il dono è stato accettato con un vero sen so di commozione da parte del festeggiato, intorno al quale si sono affollati gli stude11ti per rinnovargli jl loro saluto .

Le Terme demaniali di Salsomaggiore. La « Gazzetta Ufficiale n pubblica un decreto col quale l 'Amministrazio11e delle Finanze è autorizzata a gestire direttamente l 'Azienda patrimoniale delle RR. Terme di Salsomaggiore a inezzo <li ap})OSi to gestore scelto dal M~n~slro .del~e ~inanze tra i funzionari delle Amm1111slraz1on1 d1 Stato. Al gestore è affidato l 'esercizio con a1nminislrazione au to1101na, in 11ome e per conto dello Stato, delle R. Terme de1Tianiali di Salso1naggiore.

[ANNO

XLI,

NUl\1.

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L'amministrazione del gestore è sottoposta alla vigilanza ed al controllo del Mi11istero delle · Finanze. La gestioC\e si svolge per anno solare e si chiude a1 31 dicembre di ciascun a11no.

La mortalità dei medici negli Stati Uniti. Durante il 1933 furo110 registrati, dall'Associazione Medica Americana, 3209 medici morti negli Slati Uniti (contro 3142 nel 1932 e 2952 n el 1931) ; la lista comprende 157 professori u11iYersitari e 83 donne. Nell 'anno accademico chiuso il 30 giug r10 1933, furono rilasciati 4895 diplomi di me~ dicina; perciò si può calcolare un au1nento di 1686 medici (108 meno che nel 1932). L 'età media dei decedutj fu di anni 64,4; si sono avuti 46 medici inorti in età superiore a 90 anni e 2 ultra-centenari. La maggior parte delle morti è imputabile a cardiopatie : 1131 ( J 101 nel 1932) e tra esse 107 casi di angina pectoris · seguono emorragia cerebrale: 360; tumori rr1aÌigni: 286; polmonite lobare: 236. Gl 'infortu11i har1no cagionato 148 morti (158 nel 1932) e tra essi al primo posto sono quelli da automobili: 75 (77 nel 1932) ; seguono le cadute : 32; l'annegamento: 7 ; le ustioni: 5; gli aeroplani : 4; le ferrovie, le armi da fuoco, il gas illuminante e le dosi eccessive medicinali, ciascuna causa con 3; vi sono stati infortuni letali svariati (co1ne un elettrotrauma, un accidente d'ascensore, un corpo estraneo, un calcio di cavallo ecc.). Si conlano 70 suiciòi (87 nel 1932) ; di essi 35 con armi da fuoco. Gli omicidi sono stati 14.

Un po' dovunque. Ricordiamo che il 22° Congresso della ~ocietà i laliana d 'idroclimatologia si terrà dal 9 al 12 giuano in Acqui. L 'Associazione è presieduta dal prof. Adriano Valenti, direttore dell 'Istituto <li farm acologia e terapia della R. Universit~ di Mil.ai10; ~I Comitato locale è presiedulo dall avv. l\'11ch ett1, Acqui. Come già abbiamo annunziato, nel prossimo Congresso Internazionale <li Radiologia (Zurigo, luglio 1934) sarà organizzata un 'Esposi~jon e delle pubblicazioni (li Radiologia. Vengono interessate, pertanto, le Case editrici e gli autori, affi~chè in:. viino al più presto una copi~ d.i rr;io.nograf1~, t:a~~ tati ecc. degli ultimi 5 anni; indirizzo: Libra1r1e Schultess & C., Zwingliplatz 1, Zurich, Svizzera. L'Associazione Medica Americana terrà il suo 85° congresso annuale a Cleveland dall '11 al 15 giug.no. Nell 'occasione si aduneranno anche molte Società mediche. La Società medico-biologica svizzera si adunerà dal 6 al 9 settembre a Zurigo, unitamente alla Società svizzera di scienze naturali. Segretario: Dr. A. Fonio, Langnau (cantone di Berna), Svizzera. Un congresso medico d'educazione fisica e di sports si terrà a Vittel (Francia) dal 2 al 4 settembre. Si è costituita la Società l\l[ec.iica Belga d'educazione fisica e di sports; ne è segretario i~ Dr,. Ren é Ledent, rue S. te-Marie 24, Liége, Belgio. La Società tedesca per gli studi sulla cj~c~lazio­ ne ha tenuto la sua 7a adunanza a Bad K~ssing~n il 16 e il 17 aprile. Il r esoconto è pubblicato 1n


{ ANNO

XLI,

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22J

SEZIONE PRATICA

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fUr Kreislaufforschung n (Residenzstrasse 32, Dresden-Bl., Germania); si può richieder11e copia all 'autore (prof. Ed. 1Stadler Plauen i . V., Germania). '

U11 congresso balneare d ella Piccol a Intesa si è te11uto a Praga nei giorni 19 20 maggio; tema principale: « Standardizzazione delle ricerch e scientifiche nelle stazioni balneari ».

e.

Il 4° Congresso i11ed ico australasico si è tenuto a Hobart (.1'asmania); principale tenia in discussione fu il ca11cro (ricerche e trattamento). La Società Medico-Cl1irl1rgica Veronese si è adu11ata il 7 111aggio, sotto la presid enza del dott. }'. Delaini assistito dal segre tario p rof. G. Zanni. Furono fatte comuni cazioni dai soci F. Brunetti, B. Dal Santo, V. J. Ronca, F . Fiorini. La Società Medica Cl1irt1rgica dell 'Alto Adige si è adunata il 27 aprile. I<'urono fatte comunicazioni da E. Polacco, C. Pace, G. Ha1fer, L. Bonapace, G. CevòTotto. Il corso di cultura 111edica a Salsomaggiore è rinviato al mese di selt en1bre. Un corso sulla t erapia 111edica e idrologica delle affezioni renali, vascolari, reumatiche e umoralivegetative avrà luogo a Parigi dal 18 al 30 giugno, sotto la direzione del prof. Maurice Villaret; seguirà un viaggio alle stazion i idriche di Royat e Saint-Nectaire; quota 200 franchi . Rivolger si al « Laboratoire d 'Hydrologie et d e Cli1natologie tbérapeu tiques de la Faculté de l\ilédecine », rue de l 'hcole de Médecine, Paris Vie. Il dott. Pietro Restivo ha tenuto una conferenza Ilella sede del Sindacato Provinciale l\iledico Fascista di Calta11issetta, sul tema « La meningite da otite media suppurata ». È stata distribuita la relazione della Giunta Ge-

r1erale del Bilancio sul progetto che converte in legge il decreto concerne11te la creazione e il funzionamento dell 'Islituto di Sani là Pubblica; è reclalta dall 'on. prof. Amedeo Perna. Nella ricorrenza del 24 i11aggio, il preside d ella provincia di Milano, neJla sua qualità di presidente della Federazione J)rovinciale 111ilanese dell 'Opera 11azionale maternil fl e infanzia, ha inaugurato i nuovi consultori petliatri ci ed ostetrici istituiti nei co1nuni di Muggio, Casteln11ovo Bocca d 'Adda e Borg·h etto Lodigia110. Il dott. J. B. lVlcDougall , in una recente relazione, dà notizia sul villaggio sanatoriale di Preston Hall, presso Maidstone (Inghilterra); è destin ato agli ex-comhat lenti ; risulta di tre parti : sanatorio, cen tro d 'apprendistato e azienda agraria; comprende 902 persone (di cui 250 nel sanatorio; 58 formano il personale assistente). Molto sviluppo vi ha la sezione tipografica, ove si è stampata la relazione, in edizione riuscitissima. Dopo guariti, i ricoverati vengono d imessi . . I villaggi sana toriali sono stati promossi in Inghilterra da Sir Pendrill Varrier-Jones ; il primo fu quello di Papvvorth, nel Cambridgshire. Il Re ha visitato l 'Istituto St1periore di Odontoiatria « George Eastrnan », diretto dall 'on. prof. Atneòeo Perna. Egli è stato salutato da vibranti

879

acclamazioni, cui hanno parteci1)a lo la 1nassa studentesca e i inedici; si è molto cornpiaciuto del1'organizzazione e del funzionan1ento . . Il « Salon des Médecins » èfi Parig i ques l 'arino 11a avuto un gra11de successo. Esso accogli e lavori artistici di medici, com e pure clelle mogli, sorelle, figlie e vedove di medici ; gl 'i11troiti sono destinati alla « Maison du Nlédeci11 ». Numerosi i quadri; poche ma belle le scu !ture. Hanno riehiamato l 'attenzione i lavori del venerando derrr1atologo Sabauraud, molti medaglioni incisi dal compianto Hayem, vari disegni caricaturali ed umoristici. Il 12 maggio venne inaugurato, all a Facoltà di n1edici11a di Buenos Aires, un busto i11 n1emoria di Emilio Roux. I Sindacati 1neclici fra11cesi h anno protestato contro l 'affluenza di studenti stranieri in Francia, i quali vi si diplon1ano, si i1aturalizzano ed acquistan o il diritto ad esercitare (2° decreto Herriot e legge ArmbrusterJ. Il Consiglio Superiore dell'Istruzione Pubblica sta e1abora11do, per il Ministero, delle proposte dirette a ~l isciplinare la materia. Gli stipendi di molti medi ci condotti (titolari) in. ~pagna so110 talmente esigui, da determinare l1na situazione critica; rnolti di questi professionisti pensano d 'abbandonare la inediei na, in cere? di attività più rimunerative. In seguito a numerosi casi di saturnisrl10 verificatisi in Au stralia, tra i minatori del Mount Isa, è st ata disposta un 'inchiesta sulle misure preventive. La psittacosi ha ripreso a 111anjfestarsi; in partj colare se n e so110 avuti d ei casi a Pi ttsburg (Stati Uniti) e a Berlino. U11 'epidemia di r abbia è scoppiata n ella regio11e orientale e meridionale della Lettonia. Trecento persone che erano state morsicate da cani e da gatti rabbiosi sono state sottoposte a cura nell 'Istituto ~asteur di Dorpat. Le au torità hanno ordinato che siano u ccisi tutti gli animali sospetti. Finora lo sono s tati 7 n1ila cani e gatti. Sembra che l 'epiclemia proven ga dall 'U. R. S. S. La Corte di Cassazio11€ (II Sezjone Penale) h a Hccolto un ricorso del clott. Luig i Tomellini, ch e era stato conclannato d al pretore di Legnano (Milano) a 200 lire di inulta per avere con1pilato con ritardo un referto su di una feri ta giudicata guaribile in 10 giorni salvo complicazio11i; un altro medico la giudicò guari})ile in 15 g·iorni mentre la gu arigione è avvenuta in 20 giorni: la sentenza impugnata è stata cancellata. 11 dott. Clayton May e un 'infermiera, di San Paolo nel Minnesola, sono stati cond annati a due anni di prigione e mille dollari di a1nmenda cias~uno: la seconda per avere dato ospitalità al bandito John Billinger e il primo per averlo curato di una feritct, senza informar11e l'autorità. Sul Billinger pesa una taglia di 10.000 dollari. (V. fascicolo 20). La Polizia tributaria, durante una Yerifica, h a sorpreso in parecchie farn1acie e rlrogherie di Napoli alcune migliaia di carnpioni di ineclicinali per


880

u IL

POLICLINICO »

1nedici, iJJegita111ente destinati alla ve11dita. I campioni sono stati sequestrati; si è dichiarata contravvenzione; i colpevoli sono stati denunziati all 'Autorjtà giudiziaria. Gli studenti _universitari di Belgrado, per protestare contro un 'ordinanza governativa che lin1ita molto l 'autonomia delle un iversità e stabilisce lo sciogiirnento delle organizzazioni politich~ studentesche, l1anno occupato e in parte devastato 1'Università. Ci perviene, quanto mai dolorosa da Berlino la notizia dell a scomparsa del prof. EUGENIO JO~ SEPH. In opportuna sede Egli sarà giustamente c?mmemo:ato anche in Italia, essendo stato Socio onorario della nostra Società di Urologia, ma anche a noi sia lecito ricordar11e brevemente gli alti meriti scientifici che lo avevano messo nella migliore luce fra i più r eputati urologi e operatori del mon'1o. Allievo e amico di Augusto Bier, dopo essere stato per lunghi anni suo aiuto, gli venne da questi affidato l 'incarico della Direzione e dell ' Insegnamento del Reparto Urologico della la Clinica Chirurgica Universitaria di Berlino, dove affluivano a compierYi ricerche e a perfezionarsi studiosi da ogni parte, sempre accolti e aiutati con larga ge11erosità. L 'opera personale di Joseph, scomparso così immatura1nente, oltre che nelle numerose pubblicazioni e trattati, quali la Tecnica Cistoscopica e l'Atlante Radiografico di Urologia, due opere che rimarranno, r esta consacrata da giusta fama sia per la Chemocoagulazione dei tumori vescicali, che in taluni casi resta l'unica via da tentare, sia per la Cromocistoscopia. Si navigava infatti ancora con metodi quanto m ai imprecisi e antifisiologici per esplorare la funzione separata dei reni, quando il compianto Joseph assieme a Voelcher, oggi diretto,r e della Clinica chirurgica di Halle, proposero di adoperare dieci centigrammi di carminio ceruleo con 10 ctg. di cloruro d i sodio disciolti in 20 grammi di acqua da iniettarsi per via intran1uscolare, allo scopo di studiare la funzione comparata dei reni : };1 sostanza proposta aveva, a differenza del bleu di metilene studialo da Albarran, il vantaggio di non trasformarsi in cromogeno a contatto con le ttrine, cosicchè per mezzo della nuova cromocistoscopia si potevano studiare con esattezza persino le sfumature e i dettagli sul singolo comportamento dei due reni. Questa prova segnò un progresso enorme rispetto alla glicosuria florizinica di Casper e Ri.tcher e meritamente acquistò le simpatie e impiego universale. Fu lodata da Israel che n e fece oggetto di studio sulla elimi11azione dei tumori, dal Casper stesso che trovò r.ome fosse una prova sensibilissima nella tubercolosi del rene. A tanta opera è legata la memoria di questo valent'uomo che fu amico non solo di molti di noi italiani, m a di chiunque si presentasse a Lui col desiderio di studiare e di lavorare. Leviamo una parola di sincero rimpianto per l'amico perduto ancora nel vigore degli anni. 22 maggio 1934-XII. AuGU.>To CAssu JO . È Jnor1o a Napoli il prof. GIUSEPPE MoscATI, che

st ato un Yero apostolo òella m eòici na.

RASSEGNA.

[ANNO XLI, NuM. 22]

D~:ILA

STA.MPA. MEDICA.

.1Y.Ci'!'e.r va ~ed : , 17 mar. -

L. FEnRANNINI. Doppio v1z10 rrutral1co con fegato da slasi. - R. AGNoLI. Coagulazio11e del sangue. Sang, N. 3. - L . RiccrrELLI . Coesistenza e successione di emopatie . - W. BENAIS e A. GoUTTAS. Linfogranuloma tosi maligna . . P~·esse il-féd., 7 mar. - G . Mouu1QUAND. Distrofie inapparenti. - 10 mar. V. DE LAVERGNE e P . l(1ssEL. Co_lesterolemia nelle i11fezioni acute. Mediz. Klinik, 16 mar. F. HAl\iBURGER. Clinica del! 'allergia nelle nlalattie infettive. _,. P. L1NSER. Ac11e rosacea. . J our n. de Méd. de Bordeaux, 30 gen. - R . CRuCHET. L 'esame m edj co dei conducenti d 'automobili. Arch. dello lst. Biocl1. I tal., feb . - - D. GANASSINI. Dosaggio dell'albumina nelle orine. - A. TAnDEI. Pneumoconiosi. - P . MANllNGE. Edema polr11onare ac11to da co1npressione endocranica. Gazz. d._ Osp. e d. Cl., 18 mar. - G. C. ·vANNucc1. Reazione di labilità colloidale di Baumvnelln tbc. polm. . _rVien. f{li.n. Woch., 23 mar. - LANG. Spondyl11 1s deformans. - BLurvr. Diagnosi precoce di tbc. renale. ~Iorgagni, 18 feb. G. GuAZZIERI. Importanza della inilza nel processo di guarigione delle fratture. Dermosifilografo, mar. -: C. IGEVSKY. Ricerca della spirocheta pallida. Arch. di Chirurgia lnjant., genn. - O. PELLEGRINI. Il gomito durante l'accrescimento e lesioni traumatiche. -- L . VE1osTEIN. Narcosi avertinica in chirurgia i nfant. Arch. Mal. App. Digestif ecc., mar. - GovA e GAVRILA. Sintomatologia dell a l ambliasi. Semana Méd., 1 mar . - E. ZAwELs . Assistenza odontologica social e. - M. J. TAVERNA. Trauma e ipertensione. - M. L. PÉREZ e A. MoscA. Setticopiemia puerperale a punto di partenza mani• mar10. Jomal das Cltnicos, 15 feb. - M. SoARES PEREIRA,. Patogenesi deg·Ji itteri. - 28 feb. A. DE CASTRO. Acromegalia e morbo di Recl{li11ghausen. Presse Méd., 14 mar. - F. RATHERY e P. FROMENT. Le classificazioni delle nefriti. Presse Méd., 21 mar. - M. FAURE-BEAULIEU e al. Malattia d'Addison a sintomatol ogia frusta e ad . evoluzione protratta. - J. ' ' ERRRUGGE. Il materiale metallico riassorbibile in chirurgia. Revue Bclge d .. Se. Méd., gen. - E. DELCOURBERNARD. Trattam. dell 'ipertiroidismo. - A. VAN MEIRHAEGE. Feb1bri esantematiche attribuite a Riokettsie. Journal d. Praticiens, 24 mar. NoBÉCOURT. Magrezza, dimagramen~o, ipotrofia ponderale. Miinch. Med. Woch., 23 mar. -=- K. F. WENKEBACH. Malati di cuore che non lo sono. - N. v. J AG1c e R. KLIMA. Diatesi emorroidaria. Clin. Cliir., gen. - P. BucALoss1. Diatermocoag ulazione d el periostio per impedire la rigeneraz. ossea dopo resezione sot toperiostea delle coste. V. GHrRON e R. GRAsso. Ipoglicemi a e iperinsulismo. Journal A. M. A., 10 mar. - E. O. LATIMER. Trattam. del decubito con ac. tannico. - F. W. MADISON e T. '.L. SQUIER. Eziologia dell 'agranu1oci1osi.


[ANNO

XLI, NuM.

~2J

881

SEZIONE PRATJCA

Deul. i'1Ied. Woch., 23 mar. - BRt.iNING . Elminlia i. - V. n. RE1ss e al. Diarree. Bqll. M éd., 24 mar. - M . Di:;NECHAN e R. BoN-

L 'intossicaz. acuta da barbiturici e suo 1ratla1nento. Scalpel, 24 1nar. - VAN ERPS. Rachi alcoolizza• z1one. ]\i/ed. Klinik , 23 mar. - H. S1EBE. Le emorragie ge11itali della donna. - E. ERBACH. Rinopatie aller giche e asma aller gica. Journ. de Nléd . de Lyon , 20 m ar . - Numero di oftalmologia.

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA.

HOMME.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSII.E. 8ommario del N. 4, 1934 : Memorie originali : F . NERI: Influenza della depura· zione .reediante fanghi attivati e della di.gestione dei fanghi sui batteri del grup,po « coli-.aerogenes » COTI· tenuti nelle acqu e di rifiuto (1 grafica). - L. ScBIOP· PA: Ricer ch e sperimenta li e considerazioni sullo stato di dep.urazione del bacino lacu a le p rospicien te la città. di Como (2 carte). - Studi riassuntivi : E . BERTARELLI: Rilievi e considerazioni intorno ai criteri da seguirsi per il giudizio igienico nei riversamenti delle acqu e luride n el mare, n ei la..ghi, nei fiumi. Note pratiche : A. FILIPPINI: Le attribuzioni dell'ufciale sanitario nella questione delle materie di rifiuto. - Recensioni (Ingegneria sanita.ria). - Rivista bibliografica. - Servizi igienico-sanitari. - Notizie. - Allegato. Questo numero monogra.fico con cerne uno dei più im'Portanti !Problemi igienici: l'eliminazione e il trattamento delle materie di rifiuto. Consta di p agin e 148. •

Abbonamento pel 1934: Italia L. 60, Estero L. 1 00; a i nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 rispettivam ent e; u11 numero sep arato: I talia L. 8, Estero L. 1 2. Per ottenP-re quant o sopra rivolgersi direttamente· a 1. l'editore LUIGI POZZI. via Si stina 14, ROMA.

Le malattie infettive in Italia. Mese di Ottobre 19ll 2-8

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Malattie

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Tifo p e tecchiale. Colera asiatico. Peste bubbonica.. - Nessuna denunzia

Indice alfabetico per materie. Acidi organici : azion e sul n1 et Rboli sm o gassoso . . . . . . . . . . . . . · · · · Pag. 868 )) 862 Acqua pesante . . . . . . . . . . · . · · )) 870 _i\.rtriti: poli- cronich e: trattan1 en lo . . · Bibliografia . . . . . . . · · · · · · · · 863, 865 Cel so e lo stato della medicina ai tempi )) 866 di Augusto . . . . . . . . . . · · · · · Comm ozione cer ebrale : segni obhiet tiYi )) 843 remoti di lesione organica . . . · · · )) 868 D·iabet e r enale e glicosuria fl orizjnica )) 873 Eritema infettivo: epidemia . . . · )) 874 Fritture e modificazioni dei gr ass i · Ginocchio: chirurgia . . . . · 870, 871 )) 860 Litotribolapassi . . . . . · · · · )) 855 Malaria: n ote . . . . · · · )) 860 Milza : cisti voluminose . . · . · )) 861 Milza : tumore di - n el! 'infanzia · · )) 857 _lefriti: tentativo di classificazione · · Parto prem aturo artificiale : m etodo ra)) 868 pl.do .. . . . . . · · · · · · · · · · · · Peritonite cr onica incapsulante · · · 847, 852

Pag. 873 • • • Peritoniti acu te: batteriologia )) 872 Polso : chirurgi a . . . . . . . . • • )) 87~ Pression e arteriosa 11or1nale . . . . • • • Pression e venosa nell o stato di salu le )) 873 e di malattia . . . . . . . . . • • • • )) 859 Prostata: chirurgia tran sure..trale . . . )) 869 Reumatismi della spalla e del braccio )) 869 . . Reum&tis1ni : terapia dei dolori )) 870 I\eumatism o gardenalico . . . . . . . Reumatism o tubercolare cron1co: dia)) 869 gnosi )) 868 Riflesso d a solletico ascellare . . . . . )) 868 · Rospo : veleno . . . . . . . . . · · Sacro : malformazioni e fenomeni dolo)) 872 rosi sacro-lombari . . . . . . . . . )) 857 ,Sepsi tonsillare . . . . . . . . . )) 856 Tifo addominale: atipie felJbrili . . . a

Ufficiale sariitario e viticultura

...

Vie urinarie : falsi calcoli . . . . . . . .

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Di·ritti di proprietà riservati. --: Non ~ consentita la ristampa di latiori pubblicati nel Poliolinioo se non in secvito o.i 11t1wriuat.ione scritta cLdlo ,etlabone. E ~ la t>ubblic;o(ione di sunti di essi sena:a ritame LI fonu.

c.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier . •


Al lettori tutti del "Pollclln/co ,, rammentiamo la Importante pubblica.zloae:

Dott. prof. VINCENZO MONTESANO

MANUALE DI

Docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma.

MALATTIE CUTANEE

ad uso dei medici pratici Opera in due Volumi nitidamente stampati in carta patinata, di complessive pagg. XXVllt-780, con 76 figure intercalate nel testo. Riportiamo un altro dei tanti giudizi espressi dalla stampa medica su quest'opera del prof.

l\iroNTESANO:

« È uscito edito dalla Casa Editrice Pozzi un Manuale di Malattie Cutanee, opera del Prof. V. MONTE· « SANO, già aiuto del compianto Prof. Campana, alla memoria del quale il libro è dedicato. « L'opera si compone di due volumi in belliss·;. ma veste editoriale con numerose figure chiare dimo· « strati ve intercalate nel testo: in essi la trattazione de Ila materia è semplice e piana e riccamente corredata « da dati bibliografici. « L'A. fa precedere l'opera da brevi cenni di anatomia, fisiologia, patologia, semeiologia e terapia ge· « nerale della pelle, indi passa alla trattazione delle malattie cutanee, seguendo la classiicazione del Neis· « ser: 1) Disturbi circolatori e malattie deì vasi; 2) Dermatiti propriamente dette e loro varietà; 3) Derma« tosi che sogliono presentarsi nel corso di malattie del sangue e degli organi emolinfopoietici; 4) Pemfigo «e dermatosi pemfigoidi; 5) Sclerodermia e stati scie rodermici; 6) Atrofie; 7) Nevrodermie; 8) Cheratosi; « 9) Affezioni degli annessi e delle appendici cutanee; 10) Anomalie della pigmentazione; 11) Tumori; « 12) Malattie infettive specifiche e parassitarie. « Il « Mianuale, » scritto per i medici pratici, è a giorno dei notevoli progressi che in questi ultimi « anni ha fatto la Dermatologia nei riguardi della etio logia e patogenesì tuttora oscure di molte dermatosi; « e nei riguardi delle relazioni tra malattie cutanee e malattie interne non tanto perchè mette in rilievo la «esistenza di questi rapporti ormai noti da molto tP.mpo - rapporti più che nelle altre specialità intimi « e complessi anche se non sempre definibili - ma q nanto perchè pone in rilievo in quali circostanze que· cc sti rapporti si stabiliscono e qual'è il momento che determina, in presenza di un medesimo stato morboso « dell'organismo, la diversa fisionomia obiettiva della reazione cutanea. « Le alterazioni di varia natura che si riferiscono alla bocca (actinomicosi, leucoplasie, pemfigo, tuher· «colosi, ecc.) sono ugualmente messe in rilievo dal Montesano. cc In complesso l'opera è ricca di pregi e sarà letta con grande pro.fitto non solo dagli studenti e da « coloro che si occupano della specialità, ma anche da quei cultori di altri rami di medicina, che deside· « rano completare la proprìa cultura spingendo lo sguardo oltre il confine del proprio campo di attività ». (Dalla Rivista La Stomatologia, Roma). ALBANESE.

Riport:amo anche due delle 76 figure originali che i/lustrano questa classica opera: •

Lupus del naso. (Collezione MANASSE!).

Micosi fungoide (nella fase neoplastica). (Collezione MANASSE!).

Prezzo dei due Volumi L. 110. Per i nostri abbonati sole L. L. 30 e le restanti L. 60 in tre rate mensili di L. 20 cadauna.

90

da potersi pagare con un primo versamento di

N. B. , Esclusivamente agli abbonati del « Policlinico » che preferiscono ve,.sarne subito il saldo, contemporaneamente cioè alla richiesta, i due volumi sono ceduti, quale PRBMIO SEMI-GRATUITO in Italia e sue' Colonie, per sole L ~ 6 O. in Porto franco.

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Per l' estero, alle L.

6 O.

aggiungere L.

1O

per le maggiori spese di spedizione postale.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU I Cl POZZI, Ufficio Postale Suocursate',dioiotto, ROMA '


ANNO XLI

Roma, 11 Giugno 1934: • XII

'' fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 23

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA

R.EDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : F. Serio: Quando l 'istituzione di un pneurmotoraice omo laterale deve ritenersi impossibile? osservazioni clin ìche : A. Gualdi : La lip-0distrofia pro· gressiva. (Malattia di Barraqner-Simons). Note e contributi : G. Zappalà: Sulla patogenesi e s·u lla cura delle cefalee che seguono la rachianestesia. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : Cbi;ray, Lomon e Rosanofd:: A pr-0posito del dolicocolon. - W. Muir Dickson : L'appendicite cronica. - L. Solero : La linfogranulo m atosi dello ston?-aco. - MISCELLANEA: O. P. Donnison : Le cau se dell'itpeTtensione. - E . Ruttin : La clinica delle infiammazioni labirintiche. - L . Lebourg: Il trisma. - J. H. Stokes, H. N. Cole, J . E. More, P. A. O'Leary, U. J. Wile, T. Parrau, R. A. Vonderlehr, L. Usilto n : Procediment o terapeUJtico standardizzato nella sifilide precoce.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. - Società MediC'-<>-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Chirurgica Veneziana. Appunti per il medico pra tico : CASISTICA E TERAPIA : Qualch e aspetto della tJuberoolosi del sistema nervoso. -

Emorragia cerebr ale con r eazione meningea p uriforme a settica. - Glinica e patogenesi dell'emorragia su ba r acnoidea. - Aracnoidite spinale operaita e giuarita in u na g iovane donna colpita da emiplegia datante dall'infanzia. - Medulloblastoma del IV ventricolo ad inizi-0 infettivo acuto. - Un caso di polineurite aurica. - - La. clllra dei disturbi del son ·n o. - Il calcio nel t r att amento dei tremori. - La cura colla lecitina di alcune sindrooni di sclerosi mul tipla. - NOTE DI RADIOLOGIA: La ieolangiogrrufia durante l'operazion e, per i distu•r bi postumi alla colecistectomia. - TECN ICA DI LABORATORIO: Di un metodo pratico per la ricerca del metabolismo basale. - IGIENE : La frequenza della tubercolosi di ori1gine bovina. - MEDICINA SCIENTIFICA : Studio dell'anidremia n el ooma diabetico. - POSTA · DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Risposte a quesiti per questioni di massima. Nella vita p r ofessionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onoriificen ze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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LAVORI

ORIGINALI.

CLI NI CA MEDICA GENE;:\ALE DELLA

R.

UNIVERSITÀ

PALERMO diretta dal prof. Iv.1AuR1z10 AscoLI. n1

Quando l'istituzione di un pneumotorace omolaterale de1e ritenersi impossibile1 per il prof.

FRANCESCO

SERIO, aiuto e docente.

Se è fuori di dubbio che il pneumotorace artifici.aie rappresenta il trattamento di scelta della tubercolosi. polmonare, quello sul quale fondatamente si ripong·ono dai medici e dagli a.m malati le maggiori speranze di su ccesso , non è purtroppo m en vero che una :parte d,ei tentativi naufraga .per J.a impossibiltà di creare una bolla pneumotoracica, dovuta alla obliterazione del cavo pleurico ad opera di sinfisi pleurich e più o m eno estese. Accade in questi casi ch e, infisso l 'ago in uno spazio intercostale, non si riesce a m ettere in evidenza alcuna escursion e manometrica: di solito a llora si tenta un p·o', si spinge l 'ago più profondamente, lo si ritira per verificare se per caso un frustolo di tessuto

adiposo o un grum·e tto di sangu e non ne abl}ia ostruito il lume e, constatato ch e tutto è in ordine, si estrae l'ago. Si tenta se mai una o due volte ancora in uno spazio vicino, qualche volta in vece posteriormente lungo la lin,e a angolare della scapola e, con statata nuovamente la mancanza di oscillazioni n1anometricl1e, ~ i finisce per ri11unziare definitivamente alla istìtuzione di un pneumotorace, tanto l)iù f.a cilmente se l'esam e radiologico ha messo in evidenza un op,a camento dell.a p1eura del lato corrispondente. Non di rado si apprende poi ch e . in un secondo tem .p o un altro operatore è riuscito nell 'intento senza ch e si riesca a rendersi ragione del p erch è di questa diversità cli risu'Jtati a condizioni locali equivalenti. Queste evenienze dimostrano ch e, in un certo numero almeno dei casi , è ancora possibile imberciare un punto, ove i.l cavo pleurico ·è libero ed ove è possibile istituire una bolla .p neumotoracica ch e può in prosieguo di tempo ingrandirsi fino a costituire un pneumo terapeuticamente utile, sia pur parziale. La difficoltà però sta nel trovare il pt1nto in cui la puntura può avere un effetto uti1


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<< IL POLICLINICO

le . E al riguardo nessuno d ei nostri metodi di indag·ine può essere di guida sicura: nulla di preciso può dirci l 'esame radiologico con la presenza di zon e di opacità più o rne110 j11tense, giacchè è pacifico che pneumi possono riu scire imrpossibili anche quando la <lia fania dei campi polmonari è perfettamente conservat:l e vicever sa; nulla di assoluto può de.sumersì dal reperto percu ssori o ed ascolta torio ; b en l>oco può ricavarsi dalla ectoscopia del torace col rilievo dei mo\ imenti costali, del sollevamento e dell 'infossame11to degli spazi intercostali durante i movimenti r espiratori. Sicchè il b uon esito del tentativo è praticam ente affidato più al caso ch e ad un rigoroso tecnicismo dell 'operatore . Nè d'altra pa rte si può insistere a cuor leggero nella ricerca del punto migliore : le punture pleuriche non costituiscono sempre un intervento del tutto innocente, ,p,a rticolarmente in regime adere·nziale. _t\.llora il pericolo di ferire il polmone con tutte le sue con seguenze, gravi sempre se non addirittura letali (embolia gassosa, infezione della pleura), aumenta considerevolmente e non si p·u ò dar torto a priori a quelli che rinunziano alla istituzione di un pneumotorace nel timore del peggio. l Jn n otevole passo avanti : ch e ha g randem ente facilitato le manovre insistenti di pen etrazione n el lume pleurico din1inuendone i pericoli, è rappresentato dall'introduzione nella tecnica pneumotoracica, degli aghi protetti di cui un m odello - in uso ormai da diversi anni nella 11ostra Clinica -- è stato da me descritto nel volume sull'ascesso gangrenoso del polmone. CoJl'ausilio di ·questi ag hi coi quali le p,o ssibilità di ferita del polmone sono ridotte a l minimo, abbiamo potuto procedere in alcun i casi, in cui in precedenza si era rinunziato all'istituzione di un pneumotor ace om olaterale, ad una pcrlustraziori e sistematica del cavo pleurico: i risultati ottenuti in alcuni di essi ci h anno convinto della necessità di non abbandonare i tentativi se n on quando si siano minutamente esplorati i diversi spazi intercostali sulle varie linee semeiologiche del torace con esito negativo. Per tale per]11strazior1t è consigliabile p ungere nei sing oli spazi oltrechè sulla ascellare rr1edia, lungo due linee convergenti all 'a·p ice del cavo ascellare delle quali l 'anteriore si porta m edialmente fino a r aggiungere l'estremità libera della decima costola, la po terior e si dirige in basso in direzione della seconda verteb r a lombare. Questa serie di punture potrà essere completata da qualch e tentativo da eseg·uirsi anteriorr11ente lungo l 'emiclaveare in corrispondenza del se~ondo o del terzo spa1

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zio ed eventualme11te della fossa sopraclavicolare . Questa zona seppur rappresenta la sede di elezione non è naturalmente 1'11nica nella quale .p ossano operarsi tentativi d 'istituzione di un pneumotorace: l 'abbiamo preferita alle altre perchè priva come è di uno spesso rivestimento muscolare si adatta maggiormente alla tecnica pneumotoracica . Ma anche n ell a scelta della sede occorrerà decidere in bàse allo studio accurato semeiologico e radiolog ico d el singolo ca. o, ad evitare il naufragio di ogni tentativo i11evitabile ove si insista a r)ungere in una zon a in cui le co11dizioni della pleura siano à ecisan1er1te ostili. Così facendo si riesce a ricondurre nelle fila della collassot era pia pneumo toracica u11a buona percentuale di casi ch e altrin1enti si dovrebbero affidare al chirurgo per iu lerven ti operativi ben più gravi e m eno redditizj , quali la frenicoexeresi o le plastiche più o rr1eno estese. La perlustraiiione sistematica del ca·l;o pleurico viene a ridurre le indicazioni di questi procedimenti, come quelle del pneumotorace controlaterale ch e rimarranno sempre le armi di scelta in quei casi in cui ogni tentativo di pn eumotor ace omolaterale è rimasto sterile. Riporto a titolo di esemplificazione un paio dei dieci casi che mi è occorso di trattare con su ccesso con questo procedimento. I. - L. M. P., di anni 38, tubercolotico di g·uerra. ~resenta una forma di tisi cavitaria con notevoli fatti di fibrosi del lobo superiore sinistro . A parecchie riprese tentativi di pneumotorace falliti p er l 'esistenza di aderenze pleuriche i11vincibili. Viene al nostro ambulalorio i11 occasione di uri nuovo episodio emoftoico: si intraprende una perlustrazione sistematica del cavo pleurico. Alla ventesima p,u ntura eseguita in cor· rispondenza del sesto spazio tra l'ascellare a11te. riore e l 'emiclaveare si riesce ad istituire u11a piccola bolla pneumotoracica· che nei su ccessivi rifornimenti si ingrandisce sempre più fino ad ottenersi un pneumotorace con1pleto. L 'ammalato è tuttora in trattamento. CASO

II. - L. ·N., di anni 27, casalinga, am1nalata da tre anni di urta for111a rli tisi cavitari a del lobo superiore destro con seguente a lobite ulcerata. Pregressa pleurite essudativa dallo stesso lato, sofferta n ell'infan zia. Diver si tentativi di pneumotorace esegui ti negli anni precedenti avevano segn ato un insu ccesso. Sì intrapr ende una perlustrazione sistematica del cavo pleurico: alla diciottesima puntura eseguita in corrispondenza del nono sp azio st1lla para verte~rale si. riesce .ad istituire una bolla pneumotorac1ca ch e in segu ito si ingrarHlisce fino a costituirsi un pnew110 qua ~i completo clte, ben cl1è limitato n ella r egione ~p1cale da ader~nze invincibili, riesce t erapeuticamente utile in quanto conduce alla scompar sa dell a febbre e alla steril1zzazione dell'espettorato. CASO


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sr::zIONE PRATICA

Io i1on so se e quanti troverò co11se11zienti in ques ti tentativi di perlustrazione sisten1atic,a d el cavo pleurico; ma in qualunque senso detl)n essere decisa , rite11go non inutile aver sollec itato discussione e pareri sopra una quistionf.' che non è regolata da 11orme ner11111eno genericamente definite e lascia troppo largo can•J10 :"\l subbiettivo. RIASSUNTO. Qt1ando I 'i t1tt1zione di un r>11eu111otor ace o111olateralP, deY·e riten er si im1possibile? Secondo l 'A., non si de, e rinunciare a ll 'istituzio11e di e o se non qua11do si sia infruttuosame11tr eseguita una perJt1strazio11e si ·tematica d el caY O pleurico pungendo nei vari spazi inter ro. _ tali lu11go le tliver e Jinee e1n ei ologicl1e d el t orace. Riporta d ei ca'" i in cui con tale procedimento fu p o . . ibile i tituire un p11eumotorace Jl1entre i)reced entem ente si er.a rinun cia1o n que8to tratta1nent o. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE I STITUTO DI P ATOLOGIA SPECIALE NlEDI CA nELLA

R.

UNIVERSITÀ nr

RoMA.

La lipodistrofia progressiva. (~lalattia

di Barraquer-Simons).

Dott. A.

GuALDI,

aiuto .

I disturbi d el ri ca1nbio d ei g r assi con manifestazioni a carattere segmentario non son o frequenti. La loro etiopatogen e i, bench è oggetto di accurate. ricerche, resta a11 cora avvolta d'im11enetrabi1 e incognita. La forn1 a più tipica e. caratteristica è costituita d.a lla Jipodistrofia progressiva caratterizzata da una di sarmonica distribuzione dell 'adipe sottocutaneo che si atrofizza n elle porzioni alte del corpo (volto, collo, torace, braccia), mentre su cces ivamente o contemporaneamente s'ipertrofizza nelle regioni declivi (natiche, coscie e gambe). La tipicità della forma è data dal fatto ch e m entre nelle altre varietà di adiposità localizzate si n otano accumuli di g rasso circoscritti a d et·e rminate zon e corpor ee. simm etricarrtente o asirnm ·e tricamente disposti , solitari e multipli , dolorosi o indolenti , ne1la lipodistrofia pro1gr essi''a, il tratto anatomico e clin ico p eculiare, proprio e solo di quest a entità morbosa è· la con temporanea presenza di zone adipose e di 70De atroficl1e n ell o stesso soggetto. La prim a descrizione dell'entità 1n orbo a. come giu tamen te l1a rilevato Zalla, s petta a l\1orgagni , ch P alla sezione di una donna di 59

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anni , morta per apoplessia cer ebrale così d escrive le alterazioni rilevate: «pri mum. omnium, inaequalen1 corporis, quod alioquin juxta erat statura, nutritionem animadverti: curo enim truncu s et fen1.ora pingua esse11t, crura et pedes et superiores artu s prae ertim erant macilenti». Barraquer di Barcellona nel 1906 d à una accurata descrizione di un caso di atrofia del i essuto cellula-adiposo localizzato alla faccia e alle parti superiori del corpo. Simons nel 1911 , illustran d o un malato capitato alla sua osservazione descrive p er il primo, in maniera e auriente e completa, ]e manifestazioni clinich e del] ' entità m orbosa precisandone il decorso e propon endo l 'attu ale nome, univer salmente accettato. A queste osservazio11i ne sono seguite numerose altre tanto ch e oggi Ja letteratura n e registra più di un centinaio . In Italia ne , ono stati pubblicati ± casi r i pettivamer1te· da A. Big n ami , Zalla, G. Di Guglielmo , G. Gelli. Tl caso di Bignami, il primo cr o nologicamente (1916) era caratterizzato , oltre ch e da una lipodistrofia d el tessuLo celllulo-adiposo anche da uno-liponecrosi del ottocutaneo. L'inizio della m alat tia di solito è precoce, dai 3 ai 13 anni, molte volte si manifesta all'epoca della pubertà, p·i ù raramente ad u11a età più avanzata. Il sesso fen1minile è decisarnente più colpito del mascl1i]e. Dai casi raccolti da Gelli 30 appartengono al sesso 1naschile, 89 al femminile. Nel più dei casi è il dimagramento clel vallo che richiama l 'a lten zion e sullo stabilirsi del processo morboso . P er la progressiva scomparsa d el tessuto cellula-adiposo , le tempie divengono in.cavate, g li occhi s 'infossano nelle orbite, le gu an cie s'in cavano disegnando i muscoli sottostanti , mentre le r egioni zigomatich e, per contra sto , divengono fortemente Rporgenti. Il dimagramento del volto dà a 1 malato u n aspetLo di pro fonda emaciazione e può ragg iungere gradi così intensi da far paragonare i] viso deO'li in fermi ad cc una testa di morto » (l( lien). La scomparsa d ell 'adipe sottocutaneo non si arresta al volto ma guadagna su cce5sivamente il collo. ch e i assottiglia, le r egioni deltoidee che si appiattiscon o , il dorso da cui sporgono le scapole alate , iJ torace in cui le normali sporgenze ossee clavi cole , st erno , costole, si rendon o sempre più sporgen ti e d ·e videnti .(fase atrofica della malattia). ~uccessivam ente o contemporaneamente, qua si a compensare la 1)erdita di grasso stabilitasi n elle r egioni alt e del ro r po a 1 disotto , in gen er e delle cr este iliach e, n elle regioni glutee, r1ell e natich e, n elle coscie. n elle gambe si nota un accumulo di adipe ch e può raggiunger e


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IL POLICLINICO

gradi eccezionaJme11te cospicui (fase ipertrofica) . Il dep,o sito del g·rasso avviene in modo uniforme ,· r ispettando nel più dei casi , la sagoma degli arti colpiti. Qu esta disarmonica distribuzione dell'adipe finisce co] produrre, n ella persona colpita, una strana e .profonda deformazione, ch e dà luogo ad una g·rottesca figura co,n la parte inferiore d el corpo modellata con1e una J)ersona esageratamente florida e con ]a faccia e la parte alta del tronco cl1e ricord-9. le scarnite embianze e l 'aspetto di un cachettico. La pelle ch e r iveste le zon e colpite, si presenta normale, ben distensihile e sollevabile e normalmente elastica. L 'esan1e istologico non h a rilevato a carico di essa al cuna 1lterazion e. Un elemento fondamentale, su cui i basa la diagnosi di lipodistrofia progressi va è l 'assoluta integ·rità dei muscoli : doc umentata anch e dal normale comportamento ·ielle reazioni elettriche. A carico delJ e ossa e dell e articolazioni non sono state riJev::tte lesioni peculiari. L 'esame degli organi interni non Jnostra modificazioni patologich e da mettersi in rap porto con la malattia in esame. Gli individui colpiti da lipodistrofia , possono andare ~og·getti e presentare lesioni interne come dei comuni individui; apicite in un infermo di Pie e Garder, in sufficienza delle valvole semilunari aortiche in un caso di Mara1fion : della mitrale in un n1alato di Simons, miocardite, ecc. A carico del sistema nervoso non sono state notate a lterazioni della motilità nè della sen sib ilità, n on alterazioni dei n ervi cranici e dei nervi periferici. Lievi anomalie sono state descritte da qualch e autore a carico dei riflessi tendinei , cutan ei , pupillari alle 1ruali per la loro incost.anza ed entità non si può dare alc un significato. Lo stato mentall3 è l ' ormale nella maggioranza dei casi . In aìcurii malati è . -stato notato un certo g rado di depressione: di tristezza in rapporto, sopratutto, a lla deforma.zione del volto e alle co nsegu enze :1d essa le.gate. La malata di Simon s -er a triste e depressa IPer ch è l 'aspetto del suo viso le aveva fatto 1p erdere il posto di corista in un teat ro dal quale traeva la fonte del suo g uadagno. Le condizioni generali si manten gono buone nella n1aggioranza dei casi . La malata di Her1nann ebbe due gravidanze n ormalmente dec orse e partorì du e b ambini del tutto normali . L'esame q ualitativo e quantitativo del sangue non mostra n1odificazioni costanti cui si uossa dare un certo valore. Alcuni A. (Tramer) avrebbero rilevato una Jinfocitosi , presente a n ch e nella n ostra in alata. Nelle urine non sono state notare alte razioni peculiari e così pure n orn1ale si prese11ta il metabolismo 1

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basale (Simons, Fuld, Loewy, Tizier). I casi nei quali si sono riscontrate delle modificazioni , queste dovevano essere messe in rapporto con un c o11con1itante ipertiroidismo (Marafion). Son o stati descritti disordini funzionali collaterali, quale espression e ùi una turbata funzion e generale o parziale d el sistema endocrino 0 neuro-vegetativo, ai quali è stata data dagli AA. notevole in11JorLanza 11el tentare d 'interpretare la oscura patoge11e'5i della forma morbosa. Sono state così ri levate. cianosi delle es tremi Là arrossamento de] volto , crisi di s udorazioni , anidrosi ascellar e, rinorrea , disturbi trofici delle unghie, secch ezza della pelle,· dermografism o, ipertrofia del sistema pelifero. instabili tà del ritmo cardiaco, tachicardia, bradicardia, palpitazio11 e, aritmia respiratoria , tremori , esoftalmo, oliguria, poliuria , pollachiuria, ecc. Disturbi frequenti, ma non costanti; in alcuni casi infatti non fu rinvenuto alcun sintoma cl1e autorizzasse a parlare di un vago o di un simpa1ticotonism o (Laignel LaYastine) o di alterazioni del sistema endocrino (Trom er). I rari casi di autopsia praticati non hanno rilr,•aio una })ase anatomica propria della malattia. In u n caso (vVeber Parkes e Gune"'-arden1) fu trovata la glandola tiroide più sviluppata della norma con aun1ento del contenuto della colloide; in un altro (Marburg·) fu riscontrata una notevole riduzione del parenchima ovarico con aumen to delle cellule cron1ofile ed eosinofile dell 'ipofisi. I-Iusler in un g jovinetto di 14 anni riscontrò genitali poco sviluppati, persiste11za del timo , surren.a li pallide in corrispondenza della midollare, con particolare ricchezza di pigmento e grasso della corticale. Zalla, al] 'auto,p sia di un:l donna cli 59 .anni, ha tro,·ato atrofia della ipofisi con grande abbondanza di corpi jalini colo r::\ti dell'eosina ,·ari per forma , volurne e aspetto . Accanto a (ruesta ch e j) UÒ considerarsi la f orn1a tipica e completa della lipodistrofia (lipoatrofia superiore con lipoipertrofia inferiore), ' ri sono forme parziali dovute forse al fatto ch e il normale lungo de·c orso della malattia può presentare soste anch~ più pr olungate e forse anch e arresto del processo distrofico ad una delle rasi descritte , l 'atrofica o l 'ipertrofica. Da ciò possono risultare quadri clinici incom pleti, di non facile interpretazione, se si tiene unicame11te conto del quadro clinico e del clecorso della forma classica della lipodistrofia . A questo proposito Di Gugiiel1n o ha proposto la seguente classificazione: I ) forme con 1plete con Jirpoatrofia superio1

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SEZ IONE PHATJCA

re e lipoipertrofia inferiore. a lle tJuaJi d e' 'essere ri~er' ato il non1e di « lipodistrofia pro• gress1,1 a n; 2) forme i11 complete co11 so la lipoipertrofia inferiore e parti superiori del corpo normaJi ch e solo per contrast o talvolta sembran o piì1 sottili della norma . A questa forma si addice il i1ome di lipoipertro fia inferior e; 3) forme inco111plet e con solo lipoatrofia s uperior e e parti inferi ori normali è h e solo per contrasto posson o apparire più volun1inose del la n orma: tali forme vanno indicate con il n ome di lipoatrofi a su periore. .t\ . Gelli p r o1)011e uno sch ema a11cora più particolareggiato: I ) lipodistrofia progressiva (form a completa). Lipoatrofia in corrispond enza del la varte superiore d el corpo e lipoi pcrtrofia al treno inferiore ; 2) Jipoatrofi a . uperiore; a) varietà cefalo-brarl1i o-t oraco -~1(ldon1i11ale; b) varietà cefal o-tora co-br~chi al e: )) e) cefalo-brachiale; )) •Cl) cefalo-toracica; )) e) cefalica; )) f) brachial e. 3) lipoi1)ertro fia in feriore. La parte superiore del corpo è norn1ale; 4) lipoatr ofia inferiore. La parte st1periore d el corpo è normale ed jpertrofica; 5) en1iobesità; 6) lipoatrofie circo ·critte a piccole zone: unich e o multiple, queste ultim e divise in si1nm etriche e asimmetriche; 7) Jipo~pertrofi e circoscritte a piccole zo11e: unicl1e o multiple, divise in simmetri ch e e asimmetriche. Noi riteniamo ch e si d ebr•a es~er::' mo]to Cél uti nel catalogar e l' entità morbosa in troppe Ruddivisioni per n on correre il ri schio di in cludere nella lipodistrofia varietà clinich e di adi posità localizzat e e di lipomatosi ch e non h anno n essun rapporto con la malattia in e ame e p er non alter are la fisionomia tutta propria d ella lipodistrofia , che n e fa un qi1adro clinico t1nico del su o gen er e; l'atrofi a d ell '-1 dipe ir1 una r egion e d el corpo con ipertrofia in altre • • r eg1on1. Noi abbiamo avuto occasione di s tudiare una malata affetta d a lipodistrofia p rogressiva ricoverata n el 1932 nell'Istituto di Patolog ia speciale m edica ; dat a la rarità d ella forma, il 5° caso p·u bblicato in Italia e la completezza d ella sintom atologia presentata , riteniamo n on in utile illustrarlo . 1

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M. P., di anni 35, nata a Banolva (Sassari). N1ibile, domestica. Padre e madre vtventi e in buone condizio11i di salute, rispettivamente di 6J e 67 ann i . La m aure h a avuto dieci graviclanze di cui lre inte.-rot le da aborti in epoca e per cau se imprecisabili. Dei noti tre morirono in 1en era et~ per malattie acule (difterite, meningite, polmonite). Gli altri godono buona salute. L 'inferma è nata a termine, da par lo eutocico, fu al1Dttat a dalla madre. ~1:estru ata a 14 anni, le inestruazioni furono sempre regolari p er ritmo e quanlilà ecce tto un breve periodo (due mesi) di Ft menorrea a] 2010 an 110 di età. Non ricorda di ave'l' so fferto i comuni esantemi òell 'infanzia. 'fre anni or sono, mentre r isiedeva nel suo paese Jtativo, località 1nalarica, venn e colla da accessi febbrili ch e si ripeterono quoticlianamente preceduti da brivido inten so, duraYano 6-8 ore e rim ettevano con profuso sudore. All'inizio degli accessi l<t paziente veniva spesso colta da vomito e cefalea e durante i periodi di apiressia seguitava a J>rovare un senso di malessere gen erale e di pro, trazione profonda. Praticò cure chininiche in seguito olle quali gli accessi andarono man mano :1l lenuanclosi f ino a non prese11 tarsi più e rl.'allora non sono J)it1 comparsi. Ricorre alle cure di questo Istituto perch è da tre giorni colpita da febbre elevat a a tipo· re1nitlenle, da dolori vacanti agli arti, alla testa , e ò ifficoltà n el deglutire. In Ler1og·a ta ·ulle:: manifestazioni così evidenti cui e\ affet la (accun1ulo cli adjpe n ella m età inferiore nel corpo con J11arcato dimagramento dell e parti . uperiori), la p. affern1a che verso i 18-20 anni (;Ominciò insensibiln1ente e gradatamente a presentare un dimagran1en lo del volto che su ccessivamente si estese al collo e alle porzioni alte del tor ace. Quasi contemporaneamente n otò un ingrossa!nento continuo e progressivo, n on attribuibile a cure speciali o a modificazioni della dieta, localizza1o alle natiche, alle gambe, alle coscie, alle porzioni basse dell'addome, ch e ragg·iun se le dimensioni attuali in cir ca 10 an11i. In questo perjoclo di t empo l 'infer111a non ha notato alcun cli. Lurbo par ticolar e, le su e forze si sono . ben conc;ervate tanto da farle disimpegnare, sen za sfori'O, le su e. occu pazjoni di casa. Da circa 5 anni h a comi n ciato a provare al contrario un senso di st anchezza sempre più m anifesto nel compiere le sue nòrmali occupazioni. Per q1J esti disturbi pr aticò anche cure ricostituenti (ar se11ico) senza trarne giovame11 to e per rlue mesi ritornò al su o paese per un perio<lo di riposo. Ma sebbene alquanto solleva ta, le forze non le ritornarono com e per il passat o e succP.ssivamen te n otò come la cu te del volto, del collo, delle mani e òi altri tratti del corpo si an dasse progressivamente oscurando. Esame obbiett ivo: Con dizioni generali discr ete. Facies senza particolari car att eri. Decubito indifferente. Sen sorio vigil e. Coslituzione tenden te a 1011gitipo. Osservando l'inferma si è subito colpiti rl a un fatto saliente, la sproporzione di volume lra la metà superiore ed inferiore del corpo. Mentre infalti il volto, il collo, il torace, le bracc ia app·aiono cU1nagrite, la metà inferiore dell 'acldome , le 11atich e, le coscie, le gambe sono cospicua111 ente aume11Late di volume. n limite fra questa sproporzione nel corpo è dato da una linea cir colare ch e passa cl11e dita al òisopra dell a cica trice 0111beli cnJe. CAso CLJNICO:


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u IL POLI CLINICO

Esa111i11ando con 111agg1or cura e de ttaglio queste alterazioni si n ota che J 'aclipe sottocutaneo è quasi totalmente scon1parso i11 corrispondenza del-: la faccia. Ne risulta u11 aspetto cara Lteristico del1 'i11fer111a il cui volto appare forte1nenle dimagrito, ..con le gu ance infossate come quelle di una persona con s unta, co11 le te1npie incavale, le regioni zigo1n a licl1e e i contorni della m a11dibola forte111er1te sporgc1Lti. La faccia ]Jresenl a anche un ca=r allere <li senilità per la prese11za di 11un1erose rug·he, più ma11ifes te nei n1 0Yi rnenti m imi ci disposte .alJa fronte orizzo11laln1e1lte, r ac.1ialn1enle ai contor-

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nettamen le spostabi l j sui piani sottostanti , lisce, completamente indole11li. Considerando 11el loro insieme le alterazio11i rilevate si ha l 'impressior1e 1 .,he le ~ue m età del corpo appartengano a due persone diverse; mentre il lronco ii1fatti ricorda quello di una giovane d o1111a, la p arte i11feriore è si111ile a quella di una clonna g·i unta n el periodo della mer1opausa. ·r a11lo i fe11on1eni atrofici che ]pertrofici sono netta111e11Le simmetrici. La cute che rives te le zone adipose si presenta del tutto n orn1ale, solo è difficilmente sol]evabile perchè lesa dall 'abl)ondanle arlipe sottostan le.

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i1i clell c labbra e i11 Yici11a11za delle palpebre. Il collo appare anch ·esso assai assottigliato t anto da re11ùe1·e assai evid e11ti i so ltost.a1rU fasci muscolari. La scomparsa del tessuto cellulo-adiposo si estende nn che alle spalle al torace. Le regioni deltoidee appaiono infalti appiatti le, sporgenti le normali salienze ossee in m anier a da r endere assai eviden ti le clavicole, il ina11ubrio clello ster110, le cos tole. Il grasso è a11cora discr e lan1e11te conservato alle J11ammelle, alle braccia n elle reg·ìoni posteriori, in r1etlo contrasto con gli avambrac~i .forlemente asso ttigliati. La cute che r iveste le regioni descritte si presenta normal1nente m obile e sollevabile irt larghe pliche per 1>assenza dell 'adipe sottocutaneo. In 11etto contras to con il di1nagran1ento delle }Jorzjoni superiori al diso l lo della linea già descrilta (due dita al disopra della cicatrice omhellicale), ;:> i nolnno n1 asse cospicue di adipe localizzate ai glu lei , alle i1atici1e , alle coscie, alle gambe, al cavo (1el poplite. Il grasso accum11lato 11elle regio11i Lrocantericl1e dà a ques le il tipo di obesità « a calzoni da caYall erizzo, da z uav~o » (Bauer). l\ot evole abbondanza di grasso, si nota pure i11 corrisponclenza del guadrar1 Le j i1feriore d ell 'aclclome . 11ecie il medio e posterj or111e11le sui fia11cl1i. Il lin1i le posteriore tra zo11e adipo e e zone a trofiche è (}alo sempre d alla li11ea circolare già ri cordata. Ll' n1asse rilevate sono di ro11sìstenza elastichè,

La cute !] ell 'i11ferma presenta una al lerazio ne di notevole importanza: i11 a lcu11 e zone infatti si 11ota una pigmentazione di colorito scuro, bro11zi110 ch e si dispone alla vita come una cinlura, alla linea alba come un cordone verticale, sulle mani , al dorso, e sulla palma in corrisponde11za delle })liche. Ancl1e la reg"ione élel collo e del vol lo }Jrese.nta t1na Golorazione bronzi11a, ben visibile ai1che sui gomiti e sulle ginocchia, alle areole i11ammarie e su di una cicatrice da u stione localizzata Dll 'avambraccio sinistro. Sulla cute non si notano edemi, non efflorescenze, non em orragie, non reticolo-veno o. Le mucose so110 di colorito roseo ; nel cavo oraJc lion · si notano zor1e pig·mentate. Apparato linfoglandolare : qualche glar1 clola se11za particolari caratteri nelle regioni laterali del collo e agli inguini. Nulla si n ota a carico delle ossa e delle articolazioni. Masse 1nt1scolari ben sviluppate, toniche. Reaz1oni elettriche normali. Pupille u guali, di media ampiezza, reagen li nlla luce e all'accomodazione. Lingua leggermen te impa11iata , umida. Arros. amento del faringe e delle tonsille di cui la des lra aumentata di volun1 e, co11 punti biancas tri in corr1 spondeni'a dei follicoii (tonsillite follicolare).


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SEZIONE PRATICA

Polso 80, molle, rilmico, ipoteso. Torace simmetrico sufficientemente proporzio11ato. Respiro di frequenza normale (20) ritmico a tipo costale superiore. Non punti dolenti n el1'ambito toracico. Il fremilo pettorale si trasmette be11e ovunque. Suono di })ercu ssione normale n elle varie zone del polmone. AfL ':tscoltazione si ode ovunque lln mor-: rnorio vescicolare norn1ale, nor1 accompagnato da rumorj aggiunti. Cuore nei confini fisiologici. All 'ascoltazione toni netti non accompag11ati da rumori di soffio. Fascio sopracardiaco nei limiti soprasternali. 1 ulla di ar1ormale si riscontra a carico dei vasi del collo e delle ar terie i)eriferiche. Pressione arteriosa Mx. 110, Mn . 70. Addome di Yol11me e forn1a n orn1a1e, trattabile indolente, non seg·ni di versame11to, non si p,a lpa olcuna tumefazione. Organi ipocondriaci n ei co1lfini fisiologicj. Negativa l 'esplorazion e di ar11bedue le logge 1 en ali. Esame ginecologico: negativo l 'esame dei genitali esterni. Imene integro. Esame del sistema nervoso: nulla si nota a carico dei nervi cranici. Riflessi tendinei e cutanei normali. Sensibili tà tattile, t ermica, dolorifica, os. sea e senso muscolare, norrnali. RICER CHE COLLATERALI : Esame delle urine: colore normale, reazione acida , p eso specifico 1022, albumina tracce minime, glucosio assente, acetone assente, acido diacetico assente, urobilina assen te, pigmenti biliari assenti, pigme11to ematico asse11te. I·:sa111e del secl imento: no11 cilindri, non emazie, qualche raro Jeucoci to. Esame clel sangue: globuli rossi 3.750.000, globuli bianchi 6.200, emoglobina 0,68, valore globulare 0,90 . ]ì'orniula leucocitaria: granulociti n eu trofili 70 %, ))asofili O, monociti 4, linfociti 26. Reazione di Wassermann: r1eg·ativa; reazione di lJecht: negativa ; reazione cli Sachs-Georgi: n egaliYa. Gli cemia 0 ,98 per mille. Azotemia 0,35 per mille. Determinazione del ricambi o basale (apparecchio di Krogh ) calorie + 32. Esame radiologico del cra11i o: n eg·ativo per modificazion i della sell a turcica. Esame radioscopic;o del ·c11ore, clei polmoni e dell 'apparato digere.n te, non rileva alrl1nn. alterazione organica. Le prove farmaco-d inamiche d a adre11alina (morlificazione della pressione, del polso, del respiro, della glice1nia, glicosuria, ecc. ) <lann o risultati ch e oscilla110 entro limi ti normali.

Da quanto si è esposto il caso descritlo va considerato come una tipica forma di lipodistrofia progressiva caratterizzato da atrofia deJ1'adipe in corrispondenza delle· regioni alte del corpo con ipertrofia n elle porzioni b·asse. Note sue proprie sono l 'inso:ng.enza in una età gio ,,ane (18-20 anni), ma non giova.nissin1a corr1e nel più dei casi. Il limite fra zone atrofiche e ipertrofiche pli ù alto ch e di norma (due dita al disopra della cicatrice ombellicale), invece che le .creste iliach·e ·ritenuto il limite classico nella disarmonica distribuzione dell'adipe. L'accumulo di nclipe ai fian chi ove abitualn1 ente si ha

una normale disposizione o una ::ttrofia del grasso. L'assenza di segni clinici e farmaco-dina1nici n1anifesti, capaci di rilevare una turbata funzione del sistema neuro-vegetativo , la presenza di nette manifestazioni cliniche, espressioni di una alterata funzione delle glandole surrenali, notate per la prima ,·olta in malati affetti da lipodìstrofia, caratterizzate dalla pigm·entazione bronzina della cute, dall 'ipotensione arteriosa , dall'astenia. Dal lato patogenetico il caso non porta una nuova luce nel tentare di penetr1re l'oscura patogenesi dell 'entità morbosa. Le varie teorie emesse debbono allo f' tato attuale esser e con siderate come delle se1nplici ipotesi. Sch e1naticam ente possono essere divise in endocrine, nervose , costituzionali. Partendo dalla osservazione ch e in alcuni ma.lati di lipodistrofia sono stati osservati sintomi clinici variabili da caso a caso in rapporto ad una alterata funzione o della tiroide o del1'ipofisi o d ell 'ovaio, documentati anche , nei rarissimi casi .capitati all' osservazione anatomica, d.a lesioni strutturali (W eb er, Parker e Gunewardine, Zalla, l\ilarburg, Christiansen , Rwxrost), so no sorte teorie ch e tentanò spiegare la disarmonica distribuzione del grasso· con una turbata funzione del sistema endocrino, generale o ·p,arziale. Questa concezion e patogenetica si presta a criticl1e n on indiffer-e11ti. I dati clinici ed a natomici rilevati non sono infatti a carico sempre della medesima o di più glandole insieme, in maniera da costituire un reperto-base .costante , ma mutevoli da caso a caso, alcune volte del tutto assenti. Inol tre questa ipotesi 11on ci dà ragione di quello che € l 'assenza della 1nalattia , la disarmonica òistrib·uzione dell 'adiJJe, caratterizzata n·ello stesso soggetto da fenomeni atrofici ed i.ipertrofici._ Per tentare di spiegare c1uesto cl1e è il car nt lere fondamentale della lipodistrofia che la differen zi.a n ettame nte dalle varie forme clir1iche d i adiposità localizzate e dalle lipomatosi , è stata invocata una teori1 nervosa. L'azione del sistema n ervoso sul ricamJ1io dei grassi è nota ed è Jocum en tata da osservazioni clinich e e sperime11tali. S1ezionando, ad esempio , u.no dei nervi scia tici di un cane lasciato morire di inanizione , nell 'arto operato fu riscontrato un accumulo di grasso, da due a sette volte magg·iore che n ell "arto sano (LortatJacob , Vitry , Mansfeld Mull er). Clinicamente è stato riscontrato un .a umento di adipe negli arti colpiti da sciatica , e in casi di p,o linevrite alcoolica è stata osservata una lipomatosi ~illì­ rnetri ca (Le Meignen ·e I.1evasqu a) . 1


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111 un cane con il midollo spinale sezionato , Muller riscontrò nelle estremità posteriori paralizzate più adipe ch e nelle ant~.riori sane. Lo stesso fenomeno osservò. sull'uom o in un caso di sezione del midollo, di natura traumatica. In base a queste osservazioni cliniche e sperimentali e al fatto ch e n ella l~podistrofia da più autori sono notate turbe ·v arie del sistema n eurovegetati vo già ricordate, la genesi dell 'entità morbosa è stata m essa in r apporto con una turbata funzione del sistema vago-simpatico con prevalen za di questo ultin10 (endocrinosimpatosi a tipo adiposo Pende). In questo senso va anche considerata l'ipotesi di Klien , che ritien e responsabile della sin drome l 'epifisi; n on in rapporto all a sua secrezione interna , m a per I 'intermediario di fibre n ervose ch e unirebbero l 'epifisi ad un centro vegetativo sottotalamico, situato in vicinanza dell 'infundibulo del 3° ventricolo.' cui si tende in base ad osservazioni clinich e, anatomich e, sperimentali , a dar e un certo valore , 1·orne centro del metabolismo adiposo. L'epoca della insorgenza della malattia in giovane età non sarebbe perciò fortuita , ma coincider0bbe con il periodo in,roluti\ 0 del]' epifisi. In senso strettamente costitu zionale, parla Bauer, il qt1ale con sidera la lipodi strofia come una disarmonia della lipofilia regionale, sulla base di una an omalia costituzionale autoctona del tessuto sottocu tan eo; l'accumularsi del1'adipe sarebbe dovuto ad un lipo tropismo dei tessuti a carattere cromosomico. Non molto diversa la concezione iii Husler che cor1sidera la lipodistrofia una vera m alattia intrinseca , congenita del tessuto idiposo (lipoatrofia lipogena). In sen so più lato Cbristinansen interpreta la entità morbosa come una esagerazione g rottesca di tipi femminili fisiologici . Le numerose con cezioni patogenetiche esposte non so·n o capaci a nostro avviso di penetrare e spiegare l 'intima essenza di quello che rappresenta la nota clinica e anatomica dominante della malattia, 1'atrofia del grasso in una porzione del corpo , l 'ipertrofia in una al tra r egione. Ammettendo un origine endocrina , come spiegare con ]a turbata azione di una o più glandole, la disarmonica distribuzion e del1'adipe~ E un alterata funzione del sistema nervoso, si.a essa di natura centrale (ipotesi di Klien) o a .carico del sistema vegetativo perchè dovrebbe agire su di un tessuto son1aticamente identico , provocando in una zo na atrofia del g·rasso e in un altra ipertrofia? L'ipotesi costit t11ionali stica di Bauer (lipofilia o Iipotropismo 1

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d ei tessuti) può anch'essa spiegare l 'aumento o la scompa rsa dell 'adipe in una regione, n1a perchè nello stesso individuo ch e presenta n ote costituziona li sue proprie, ir1 un segmento del corpo esisterebbe una lipofilia e in un altro u11.a lipoatrofia ~ Le in cog nite che avvolgono la etiopatogenesi della malattia restano dunque tutt'ora impenetrabili. Cl1e tutta Ja malattia sia quella che conosciamo non possiamo n eppure .affermare, poich è dato il lung hissimo decorso dell 'entità morbosa, non è da escludere che si possono prese11tare ulteriori successioni m orbose capaci di portare contributi nuovi d 'interpretazione; cio potrebbe essere attestato dalla osservazione fortunata di casi eseguiti per un lunghissimo periodo di ten1po, ciò ch e ancora non è avvenuto. Che le manifestazioni clini.che espressioni di una endocrinopatia quando esistono sian o varie e multifor:n1i senza presentare un carattere specifico e costante, lo dimo~tra anche il nostro caso n el qu.a]e abbiamo notaito per Ja prima volta sintomi d'insufficienza delle g landole surrenali , senza ch e questo autorizzi a stabilire un nuovo rapporto genetico fra lipodistrofia e surreni. Attualmente di fronte a l! 'incertezza e a li 'oscurità ch e avvolgono la entità n1orbosa possiamo riten ere le ~potesi dei vari autori, anche se non poggiano su solidi e definiti argomenti, provvisoriamente giu stificate, finch è n on sia possibile pen sarne delle altre più verosimili. RIA.SSUNTO L 'A. descrive un caso di lipodistrofia progressiva, il 5° pubblicato in Italia , descrivendone le particolarità clinich e e discutendo l 'eLiologia e la pat ogen esi dell 'entità morbosa . BIBLIOGRAFIA. AsxGAARD. Lipo listrofia. Hosp. Tid ., Copenhaghe11, 1921, vol. LXIV. BABONNEix. Lipodistrophie progress ive. Soc. méd . h~p., 12 gennaio 1923. BARRAQUER. So ria clinica di un caso di atrofia del tessuto cellulo-adiposo. Barcellona, 1906. BIGNAMI. Un caso di lipodistrofia e li pone erosi sottocutanea. Rivista Ospedaliera, n. 19, 1916. BoissoNNAS. La lipodystrophie progressive. Jlevu e Neurol. , n. 10, 1919. BosTON. Lipodistrophia progressiva. New York Med . Journ., p . 668, 1923. CAMPBELL. Disappearance, more. or less complete, of the subcutaneoas f at ab ove tlie region of the lower f.Xl remities. Trans. Clin. Soc. Lo11d , 1907. Jn. Proc. Roy. Soc. Med. Neur. Sect. , 1913. CAvRAN. Lipod i~trofia progressiva. Archivos Latin oAmericanos de Pediatria, n. 6, 1921. CarusTIANSEN. Lipodystro11hie progressive. Revue Neurol ., gi11~no 1922.


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891

SEZIONE PRATICA

lo, Li11odys trv1J/l.ie [Jrog r essive clt ez un homme de 40 ans. Revu e ~eu r ., settembre 1922. CoMBY . La lipodyst r ophie progressive . Arch. d e Méd . des enfants, 1917. Cno~K . Un caso di lip odistrofia. St. Barlolomew 's Hosp. Journ, p ag. 67, 1919-20. ()1 GuGLIEL~co. Sulla evoluzio1ie di una f orma di lipodistrofia. Bol. Soc. M., C. di Pavia, g iugno

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALI R1u~1n

n1

Ro~1A.

OSPEDALE DEL LrrroRro - PAn1•;LrO'lE l\1oRGAGNI. Prima rio : Prof. C. ANTO~u c c 1 .

1926. Jo. La lipodistr ofi a progressiva. lliv. cli Pat. nerv. e m ent. , n . 5, 1926.

Sulla patogenesi e sulla cura delle cefalee che seguono la rachianestesia.

lo . Sin d ronii rieuroipofisar ie. Ist. ed . scient. , Mi-

Dott . GAE'fANO ZAPPALÀ, assistente.

l a110. EPLER. Relazione

d i un caso di lipodislrojia progressiva. l\rlichigan Sa te medicai Soc . J ourn., p . 356, 1918. G~LI. G. Endocrinolog ia e Palol . costitt1zion ale , fase. V, 1931. GEnHARTz . Lipodistr ofia progressiva. Miinch . · ~Ie ­ cliz. \iVoch en sch er ., p. 823, 1916. H.\RTENBERG . Lipodyslropliie progr essive. XXVI Con gresso dei medici alienisti e n et1rologi di Francia e dei paesi di ling u a francese. Besan çon , agos to 1923. H ERl\lAN . L ipod)'st r ophia progressh1a. Arch . of. Int ern . med. , p. 516, 1916. I OLO\l\·1c z. Lipodysl r ophia. p r ogr essiva. Neuro I . Zbl ., n. 24, 1915. l1tv1NG . Lipodistr opliia. l\1edical Presse, p ag. 70, 1922. K ASPAR. Lipodisl r ophia progressiva. ~1unch. Mediz. Woch ., p. 1090, 1920. KRAUS. Lipodys lrophia progressiva. Ne,v-York ~led. J ourn., p. 637, 1921. · l .. " ua~rEAD . Lipodystrophia. Proc. Roy. Soc. ~led. , p. 6, 1919. L BIPOLDT . Lipodist r ophia. Med . J ourn. South Africa, p . 161: 1919-20. ....

Pubbl/cazloae lateres1111ate per tutti I medici: oott.

Prof. ANDREA FERRANNINI

Docente di Patologia. Speciale Medica e di Cldnica Medica nella R. Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medioi e degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Ietituto di Patologia Specia le Medica nella R . Università di Roma Ripartiamo l'Indice dei capitoli : OAP. I. Patologia. della coetituzione dndividuale. OAP. II. Patologia del ricambio materiale. - CAP. III. Patologia degli organi endocrini. - OAP. IV. Patolo· gia del cuore e dei vasi. - CAP. V. Patologia delle vie respiratorie. - CAP. VI. Patoloilia dello stomaco. - CAP. VII. Patologia dell'intestino, del pancreas, del peritoneo. - CAP. VIII. Pat.ologia del fegato e delle vie biliari. CAP . IX. Patologia del sangue. CAP. X. Patologia dei reni, della veecica, della pelvi renale. - UAP. XI. Patologia deJ sistema nervoso. CAP. XII. Patologia delle infezioni. Volume in-8°, di pagg. XTI-524, nitidamente stampato, oon 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato J.n tela L. 6 4; più le epeee PoStali di spedizione. Per gli abbonati al •Policlinioo • rispettiva.mente L. 5 O e L . 5 8 in porto fran co. Inviat'e Vaglia a.ll'ed1itQre LUIGI POZZI, Ufficio P& sta.le Sù<>c11rsale di<'iotto, ROMA.

La R. A. presenta per il ch irurg o e per l 'operato , dei notevoli vantaggi risp~tto alle altre f or111e di anes te ia. e essa non è r iuscita ancora a d imporsi n ettamente , è perch è parecc hi inconvenie nti gravj persis tono, malgrado le nu1nerose ricerch e f.atte per migliorare la tecnica e per diminuire la tos icità delle oluzion i usate. La ce falea dopo R. A. è un accidente n on raro. La sua freque11za varia secondo l 'a n estetico usato. Si comprende c osì co m e le percenlua l i i11dicate dai vari a utori siau o estremamente variabili. Hughes affern1a ch e la cefal ea dopo ll . A. si osserva n el 5 % dei casi . Il mo111ento di apparizione varia d a ore, a gior11i, a settimane . La cefalea è genera lmente a sede frontale, o fronto occipitale, è continua con 111aggiore intensità al m attino. Essa si manifesta come, un sen so di peso a l capo o di vuoto, o corne un cerchio che stringe fortemente la fronte. Si posson o dis ting uere due categorie di cefalee, l 'una passeggera ch e dura 24-48 ore , che cede fa cilmente a i co1nuni rirnedi o cl1e scompare spont-anean1en te. L 'a ltra intensa, penosa, tenace, cl1e dura p iù g iorni e qualc h e volta ribelle a lle cure. Quando la cefalea è forte , si a ccon1pagna spes o a rachialgia , vomito, in• sonn1a. L 'intensità d ella cefalea è influen zata dalla posizione d el ma la to. In a lcuni casi la posizione assisa o in piedi l 'aggrava considevolmente, e la 1posizio11e coricata la fa diminuire o sparire n ei casi leggeri . Altre volte su.ccede invece il contrario. ~

PATOGENESI. - Varie teorie sono state avanzate per spiegare il meccanismo col quale si produce la cefa lea d op,o R . A. Le interpretazioni patogenich e più accreditate sono tre. Esse asseg·r1ar10 a l dis turbo una natura completa1nente diversa: Malg rado c iò a noi pare ch e n on si cor1tendano il campo , ma piuttosto s tiano ad indicare come lo stesso d isturbo possa esser e determinato da cause diverse. ..


892 Prima quindi cli esporre .stra esperienza d edotta da zioni , cr ediamo opportuno pioni dei vari autori -sulla

« IL POLICLINI CU

i risult<;tti della nonumerose osservariassumere le 01p iquestione.

T eoria tossica. - Questa teoria si presta he11 e p er spiegare i disturbi imn1edia ti della R. A. quali il vomito, la caduta brusca d·e lla rJr ession e, ecc. Per la cefalea secondaria a R . A. e che i11 sorge dopo due-tre g iorni dalla .p untura , bisog n erebbe amme ttere una tossicità ritardata . Questa ipotesi di un 'azio11 e tossica tardiva dell 'alcaloide sulla sostanza n ervosa , cl1e alcuni autori avevano a ccreditata , non può esser e più presa in considerazione. Infatti è sta to di1n ostrato non solo ch e n essuno deg li anestetici usati è dotato di' tossicità tardiva , ma anch e, che dopo 48 ore non si trova più tracc ia di anestetico -nel liquido cefal o-rachidia no . Ques ta teoria quindi non è fornit!l di a lcu11 dato probativo. Teoria d ell'irritazione meni1igea. E un fatto ammesso da molto tempo ch e d opo R. A. per la pen etrazione di _germi nelle m eningi , o per l ' azion ~ irritante prodotta dalla sost<;l.nza an estetica , od anche p er le .se1np1ici m a novre della puntura lon·1bare, si _ possano sviluppare ~~ati di r eazione n1 eningea acco111pagnati da sin ton1 i vari . La r ealtà di questa teoria sembrava provata dal] 'esistenza di un intervallo liher o , più o n1en o lungo tra la R. A. e l 'apparizione d ella cefalea. · All ' irritazione n1e11i11gea si potrebbero attribuire l 'insorgen za oltre ch e d ella cefalea , d elle con vulsioni epilettiformi , d ei di sturbi psichici. 1\ila si può dimostrar e r:oll 'esa111e d el liquor un 'irritazione m eningea P Stephanivitch ha eseguito r ece.nte111en te un o studio accura to d el 1.iquido cefa] o-rachidiano prima e dopo R . A. Egli ha 11otalo in un certo numer o di ca i l 'esiste11za di alte ra.~i oni: iper albuminosi iper glicorrachia e pr esen za .di linfociti . · Ricerch e di co11trollo eseguite prirna d ella R . A. h an110 dimostrato per ò ch e que . . te variazioni t alora preesistono . Inoltre si osser vano è vero dei m alati con n1anifestazioni m en in gee e modificazioni del liquor , ma anch e, e più spesso, n1ala ti sen za m anifestazi oni n1 enin gee e con m odificazioni profond e d el liquor ed infin e inalati con . n1anifestazioni µie ningee senza m odifi cazioni d el liquor . Si comprende facil111ente come una tale varietà di r e,perti possa gen er a re confusioni n elle inter pr eta?.io11i patogenicl1e. Si pu ò con clt1der e

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in ogni modo, che solo in alcuni casi l 'associazione dei sintomi clinici della reazione meni11gea, con la positività del reperto del liquor , permette di stabilire fra i due feno111 e11i un rapporto patoge.nico . Qual '·è la cat1sa d ell 'irritazione m eningea? Il fattore più incriminato come causa 'di reazione m eningea , è l.a tossicità dell'anestetico usato . Quando insierr1e alla sostanla anestetica si inie ttano sostanze accessorie ·Come l 'adrena. lina e la soprarenina, si pu() attribuire a queste sosta11ze un 'importanza più o meno n otevole , qua le prod otto tossico , n ella genesi del! 'irritazione mening ea. A ques te ipotesi si può obLiettare che par ecchi autori hanno segnala to la comparsa di ce fal ea inten sa anç;h e i11 ' eg·uilo a sen1pli ce !>tintura Jornbare . Inoltre Guinard 11a ditnostr.ato c11e u11 'iniezione di acqua distillata n el sacco durale provoca una cefalea violenta ug uale a quella cl1 e :-:; i osserva dopo R. A. In seguito .1 queste osserv=tzio11i egli a ttribuisce le r eazioni 111enin gee, dopo R. ""\ . alla differ enza d ei punti crioscopici tra la soluzione in·i ettata ed il liquido cefalo-rachidiano. Altri fattori son o stati citati con1e cal1 sa di irritazione n1e11ingea . . Henneberg dà gra11de i1nporta n za ad e1norr agie intradurali, di cui egli ha potuto spe so con statar e l ' e~isten za. Alt ri danno importanza al11'infezion e porta ta alle 111ening i ·<lall 'ago d ella 1p untura. Bartrina i11fatti asserisce che ·malg r1do tutte le precauzioni di asepsi ed Hntisepsi usate; n on si può -impedire cl1e piccolissi1r1e ,particelle di cute ve11g ano trasp ortate in profondità. P er ò mal grado le più accurate ricerche, n on si è riusciti ancora a ~ isolare d ei ger1ni m edia nte -cultura dal liquor di soggetti con si11ton1i clinici di 111e ning isn10 , e con esame citocl1imico positiv·o (leu cociti , ipe ralbt1mi. n osi, ecc.). Alcuni AA . . insisto110 su alc ur1e cause pr edispon en ti_ al ·verificarsi di una irritazione 1T1eningea . Una .p•r edispps izion e può essere r app r esentata , da 111alatt1e precedenti , sp ecialme11. -ie tbc., lu~s . . Inoltre è stato affei·mato da r1un1erose ricerch e ch e esistono individui ap pare11tem ente norh1ali , il cui liquor prese11ta n otevoli Yariazioni . Le statis ticl1e avrebbe ro d in1ostrato ch e queste n1odifi cazio11i d el liquor favori scono l 'insorgen za di disturbi secondari alla R . A. , sia com e espressione di una irri ta,~ i on e m eningea , cui questi soggetti ~sarebbero specialm e11te predisposti . sia , secondo altri AA . una p ro~

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SEZIONE PRATICA

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babiJe con1bi nazio11e di queste sostan ze con 4) egli ha potuto o.sservare, in u11 caso, J'anestetico. Que... ta con1bi11azio11e darebbe ori- u.na piccola ~rnia dell 'aracnoide ingaggiata in g ine ad aJtre os ta11ze dotate di note vole tos- un antico orificio, probabilmente da puntura; sicità. 5) se a n1eningi spi11ali a1)erte si iniettano 111 co111ples o si i>uò a ffer111are cl1e ir1 seguito 40 em e. di acqua distillata in u11a vena si vede a I\. /\.. si possono viluppare degli stati di dopo 1-4 minuti uscire dall1 ferita della ~ura reazio11e n1 eningea accompagnati clin ica111ertte un getto di liquor (8-1 0 em e.). La JJress1one da vari distt1ru i fra cui predorr1ina la cefalea. del liquor è quindi a un1e11tata. Se si fa questa 111 lJra Li ca però hi sog11a essere i1101t.o cauti iniezione in un soggetto affetto rla cefalea da nell 'a ttribuire la cefal ea, dopo R. A. , ad 'u'1\·o R:· A. la cefal ea sco1111)are. Se l 'azione delstato congesti vo delle meningi più o m e110 Jie- ]' acqua distillata 11on è ch e t emporanea, dice ve perchè, come abbia1110 visto , un rapporto Leriche, è perch è essa no11 ha azio·n f. st1lla patogenetico tra i due feno1neni è n ella 111 ag- obliterazione del foro di 1)untura. gior parte dei casi 111ollo incerto. Dalle osser vazio11 i riportate Lerich e ere., T eoria idrodinamica. - Le misurazio11 i delde di poter co ncludere cl1e Ja cefalea dai la pres ione del liquor eseguite in nu1•1 erosi R : A. sia dovuta a ipote11sìone, la quale a suat casi, 11a nno dimostrato che in un gra11 nunl ero volta è dovuta a fu oriuscita seco1 1da1~ia di li. . di essi, Ja cefalea secondaria a R . A. è da attri- quor da1 foro della p untura. Gli an1malati posl.>uirsi a squilibrio della pressione cefalo- rachi sono perdere liquor i11 q ua11tità relativamente diana. grande , perchè n on bisogna dimenticare r lte Le perturbazioni dell 1idrodin amica in tra crala quantità norn1ale del liquor nell 'uomo è cli ni ca co11sistono sia in· w1 aumento che i11 un a circa 100-1 25 em e. Lna perdita di l Q cn1c. è din1inuzione della 1Jressio11 e del liquor. dunque già t1na perdita abbor1dante. La 1patogene i di queste pe.rturbazio11i , e speUn m eccanisn10 di compenso potrebbe i11cialme11te di quelle da ipotension e, di gran lunga più frequenti , ha dato a dito a11e i pote -i ~erve nire, n1a siccome la perdita dura ~ più gior11i, si capisce com e questo in eccani smo sia in più di verse. Lericl1e ha o te11uto anche recenten1ent e difetto: E: assa i verosi1n ile egli oggitinge ct1e l 'ipotesi aYan zata per p rimo d.a Sicard nel anch e la filtrazione di liquor a livello dei plessi 1902, ed appoggiata in seg11ito da Barucl1 , Da- corioidei, qualunque 11 e ia il n1eccanis1no, sia w is, "\iVegeforth , Iìosen1a11 nd , ecc., cl1e a111- .negli operati sotto r acJ1ianestesia diminuita . ]n m ette una i)erdita secondaria di liquor daJl 'ori- queste condizioni , og11i perdita di .Jiq-µor è mal compensata. ficio bea11te della dura m adre. Alle ·osservazio11i ed alle idee di Leriche sono Gli arg omenti .portati dall 'autore a :50$leg110 Late fatté parecchie obiezioni: della ipotesi son·) vari: · Si può · ii1fatti obbietlare ,a proposito del 2° 1) in occasione di operazioni sulla coloh11a vert ebrale (la1ninecton1ia) Leriche, m essa ·a arg·o1nento portato daJl 'a utore a sosteg110 della nudo la dura madre, vi praticò un a pun tui·n .sua ipotesi, ch e non è Ja .stessa cosa fare :un·a media11te un co111une ago da rachianestesia : p1u ntura lombare n elle co11d,izioni in cui ..s i è ritirato 1'ago attraverso il foro cominciò a de- n1esso 1'A. e le punture ch e vengono fatte u ualmente i11 tessuti non anestetizzati, con i fluire del liquor; 2) se dopo una pu11tura ine11i11gea si chiu- loro rapporti e la loro elasticità normali. Le osse1:vazio11i 3a e 4a poi sen1brano , al conde la ferita e si rinterviene a lcuni g iorni dopo, si trova tra i 1n u coli e la dura un piccolo ver- trario di quanto pe11sa J'A. n1o~ trare l 'eccelsamer1to di liquor (20 eme. in un caso .di ~~ lenza dell 'occlusio11e del foro realizzato. La chiusura della breccia m e11ing.ea è asrich e). Se si aprono gli spaz·i subaracn o1dal1 s1 vede ch e la pressione del liquor è ba s.s~ . S~ol.a sunta infatti: abitualmente i 11 u11.1 n1a11iera sufdalla ferita delle m eningi una qua nt1ta d1 11- fici ente, specialmente col g·rasso s~ttoduralet · . quor minore di quando si fa u11 'apertt1ra non prima di ogni processo di cicatrizzazione. · Si :p·u ò i11oltre pensare ch e la cisti aracnoidea preced,u ta d ~ alcuna p untura; . ossetvatà da Loriche, sia st.a ta un ostacolo a lla 3) la riparaz ione della brec c 1~ fa tta ~ a l1'ago si fa con ·difficoltà. Eg·li l1 a visto 12 gior - obJiteraziOJ'té dell I OrifiCiO; eSSa Si è Opposta ill 11i do,po una p untt?-ra, l 'orificio della d~_ra n1a- ogni modo alla · fuoriuscita del· liquor. dre bloccato dal grasso epidurale no11 _ade- · A ciò si può aggiun ge re che la durata della . . ... rente· bastava deprimere la meninge con una cefalea è general1nente in feri 0re a quella dello pinza' per provocare t1na fuoriu scita di liquor; séolo supPo'Stò-. Inoltre ·non si spiega Gome la

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IL .POLICLINICO

sottrazione rapida di 1·0-15 eme. di liquor non porti alcun disturbo ; mentre la lenta perdita di alcuni centimetri cubici basti a provocare fenome11i di intolleranza. Targowla e Lan1ache, d'accordo in ciò con Arnaud e Cren1ieux attribuiscono la ipoten~ione ad un fenon1eno di inibizio11e rifle5sa di secrezione corioidea. Essi fanno a11zitutto osservare ch e il metodo .di Swift e Ellis del trattamento della paralisi gen,e rale, che comporta un drenaggio del liquor è in contraddizione con la ipotesi di Leriche, poichè non detern1ina ·accidenti di ipo.t ensione, benchè realizzi l'ottirrto ;p er la sua produzione. Essi concludono che l'ipotensione prolungata del liquido cefalo-rachidia.n o con~1ect1tiva alla R. ~i\.. sembra legata più che alla perdita di liquor attraverso il foro della dura madre, ad un fenon1eno · di inibizione riflessa di secrezione corioidea, dovut.a ad uno squilibrio funzionale dei centri. Gli AA. insistono sopratutto sull 'impo~'tanza del sistema regolatore simpatico sulla te11sione ce falo-rachidea. ~Iolti fatti mostrano bene il ruolo del siste• i11a simpatico nella regolazione della pressione ce falo-rachidea e della secrezione corioidea. Essi mettono in evidenza la possibilità di un disturbo per semplice )nibizione o eccitazione riflessa di questo mecca11~srrto regolatore. Infatti i disturbi appaiono ~1u.1ndo esist'3 un certo grado di eccitabilità simpatica, mentre la loro assenza coin cide con una ~poeccitabilità sin1patica marcata. In definitiva , per gli AA. la condizione pri1nordiale dei fenomeni di intolleranz~ de, e essere ricercata in uno squilibrio si111patico preesistente, che produce perturbazioni vasomotorie a livello della massa en ce falica e dei suoi inviluppi. Il loro meccanismo intimo è evidentemente complesso. ~ dunque un meccanis1no simpatico cl1e sta alla base dei perturb.a menti tensionali e delle manifestazioni cliniche. Conclusione : Con Marcel Arnaud e Albert Cremieux che si sono molto interessati dell'argomento noi crediamo di poter così concludere: Gli argomenti invocati da Leriche in appoggio alla sua teoria, ci sembrano lungi dal portare alla convinzione. Noi persistian10 nelle nostre pri1ne ipotesi: le cef =tlee secondarie alla R. A. non possono avere un meccanismo patogenetico unico. Nella maggioranza dei casi sono dovute alla 1

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[ ANNO

XLI, NuM: 23]

ipotensior1e del liquor, in altri alla ipertensione o ad una vera reazio11e ineni1lgea. Quanto alla causa stessa di qtle3ta jpotensione noi a nome della logica , delì 'anatomia e della fisiolog·ia, non la .possiamo considerare come conseguenza di una semplice fuga di liquor. Perchè vi sia una ipotensione del liquor è indispensabile che esista prir11a di tutto un disturbo della secrezione liquida. Noi sappiamo che questo meccanismo è regolato dallo stato del sistema vago-simpatico. In uno squilibrio, riflesso, di questo siste1na 11oi dobbiamo ricercare la causa della inibita secrezione del liquor. Gli accidenti della puntura lombare sono eccezionali infatti r1ell 'inerzia del sistema neuro-vegetativo. Profilassi. - Partendo dal concetto che la ipotensione, causa della cefalea, si:\ dovuta alla filtrazione di una quantità importat1te di liquido attraverso il foro della dura ruadre , prodotto dalla puntura Jom bare, Pitkin , propone 1'uso di aghi di un ca libro fine; in maniera che l 'orificio puntiforn1e che si produce, si richiuda appe11a terminata la puntura . D'altra parte, egli aggiunge, nessuna puntura lomb·a re deve essere fatta su un malato assiso, perch è in questa posizione la pressione intrarachidea è ,p iù forte , donde più g rande facilità di laoerazione della dura. Infine bisogna evitare di pungere una ve11a del plesso rachideo perchè il liql1ido cefaloracl1ide0 può abbanclonare il canale ra chideo peT' quC;sta ' ria, la pressione ve11osa esse11do inferiore alla pressione rachidea: donde la ne. · ··essiti• cli fare sen1pre la i)untura esatta1r1er!te sulla linea mediana, e di affondare l'ago direttan1ente da · dietro in avanti, perchè è a questo livello che esiste il minor numero di vene ra~ hidee. Quando queste i1recauzioni so110 pres~, conclude Pitkin, le cefalee sono evitate quasi sempre e non raggiu1igono clte raramente una intensità n1olto penosa. Per un soggetto ipoteso, Pitkin consiglia di praticare un'ora :p rima dell'anestesia , un 'iniezione endovenosa di efedrina che in 4-6 ore riporterà la pressione al livello ~1ormale e permetterà di intervenire come irt un soggetto normale. ~,orgue consiglia di non mescolare l 'anestetico col liquor nella siringa prima di iniettarlo. Dopo Ja puntura l'ammalato deve essere coricato lentamente, e se si vuole metterlo i11 posizione di Trendelembl1rg, aspettare 10 minuti prima di farlo.


[ANNO

XLI, NuM 21]

SEZJONE PRATICA

1~.,orgue

pratica inoltre iniezio11i prepara torie di caffeina, olio canforato, efetonina; e consiglia di 11sare sostanze anestetiche pure sen za adre11alina, caffeina o stricnina. Daniel attribuisce i disturbi ad Jno squilibrio vago-simpatico, seguito da una c risi umorale ( ?). Egli per evitare questi squilibri 5nietta al1'oper.ando dopo R. A., 10 em e . del proprio liquor nelle vene. Co11 questo procedime11to egli ha notato sco1nparsa quasi completa degli accidenti seco11dari a R. A. \ 7itale che ha eseguito il metodo di Daniel, su 220 e.asi lo h a ttovato di g ra nde utilità. '4:g}i ha interpretato i buoni risultati come ef{etto di una d esensibilizt.azione d ell :organismo. Placitelli allo scopo di prevenire la cefalea e gli altri disturbi da R. A. ha praticato sistematicamente ne i su oi casi, 10 rri.inuti prima dell 'operazione, un 'iniezione di caffei11a (O, 20) ed efetonina (0,05). Egli però non ha notato un a sen sibile modificazione n ella freq_uenza e n ella inten sità dei dist11rbi. A Bian calana è sembrata utile, allo sr.opo di evitare l 'ipotensione arteriosa post-anestetica, tin 'iniezione 1preventiva di adrenoefedrir a.

Cura. -

Le ricer che sulla patogan 0si d ella

cefalea ch e segu a la R. A. hanno dunque dirr1ostrato che il di sturbo , molto probabilmente, è prodotto da cau se varie. In un gruppo di casi , i sintomi e le modificazioni citochimiche del liquor dimostrano uno stato ;rritativo de lle • • meningi. In un altro gruppo di casi , ma11cano alterazioni del liquor, ma le misurazioni d ella pressione rachidea mostrano notevoli variazioni in più o i11 meno rispe.tto al norrnale. La terapia dei singoli casi non pt1ò no11 tener conto di questi fatti . Si tratta in con se.g u enza di stabilire n ei si11goli casi se si tratta ·ai iper- o ipotensione o di irritazione meningea prima di 1prendere un indirizzo terapeutico. Secondo Forgue un controllo manometrico preventivo può dare a questa di s tinzione es::,enziale; Ja sua precisione. I mezzi comuni antinevralgici (aspirina, piramidone, Garda11, Verarnon , ecc.) non allevia.n o ch e di poco e solo transitorian1ente que· ste cefalee. ·

Cefal ea da irritazione nie1iìi1gea. -

L'associazione del quadro clinico de l meningismo ·con la positività del reperto citochimico del liquor lasciano supporre Ja natura ir1'i tativa dei sintorni osservati. La cefa lea in questi ca si è n1olto pròbabìl-

i11ente dovuta ad un processo co11gestizi0 rr1eningeo: essa può accompag11arsi talora ad un Gerto grado di rigidÌtà della nuca, nonchè a.d elevazione termica. La cefalea intensa, gravativa non è attenuata da alcun trattamento all'infuori dell 'evacuazione del liquor. • Oltre alla somministrazione dei con1u111 an1i n evralgici è bene porre una borsa di g l1iacc io in testa al paziente, facendogli assumere il decubito supino.

Cefalea da ipertensione. -

Se la cefaJe.a si allevia con Ja posizione assisa ed aumenta n el d ecubito supino , se ad essa si uniscon·.) racbiaJgia , ipertermia, rig idità d ella nuca, quasi sicuramente si tratta di cefalee da ipertensione. Queste cefalee si giovano della puntura lombare evacuativa (10-15 cn1c.) o del m etodo di ' ·Vecd-1\iac Kibben. Sappiamo che un 'iniezion e endovenosa ipertonica determina rapidan1ente (10' -30') una caduta della pressione d el liquor considerevole e durevole (qualch·e ora). Il metodo consiste quindi nel praticare u,n a iniezione endovenosa ipertonica. Si possono iniettare 40-80 eme. di u11a soluzio11e di Na cl al 10 % o 100 eme. di glucosio al 40 %. · Ma l'abbassam e nto della . pressione ;prodotto dalle soluzioni con centrate è passegger·1, di po- · che ore. An ch e l'abbassamento prodotto dalla puntura lombare evacuativa è poch e volte definitivo. La cefalea si può ripresentare dopo poche ore. In alcuni casi lievi, la somministrazione per bocca di una soluzione ipertonica di glu còsio ( 1 cucchiaino di caffè 01g ni quarto d'ora) può bastare a far cessare il disturbo.

Cejalea da .ipotensione. -

La cefalea da ipotensione ·è la più frequente. In un rachianestetizzato che si lamenta di ce falea frontale o fronto occipitale gravativa,"" esagerata dalla posizione assisa , calmata ,d al decubito orizzontale a testa b·a ssa, con nausea, vomito , è molto probabile .che si tratti di feno1n eni di ipote11sion e. La cura quindi di questa forma di cefalea è diretta ad. innalzare la ' pressione del liquor.

T eobromina. Caffeiria.

~

L'azion e di queste due sostanze sul r ene consiste in un aumento della secrezione de lle urine. La feobromina, ch e ha un 'aziona sui centri n ervosi n1olto più debole di quella della caffeina , ha nn 'azione diuretica più distinta. Noi sappiamo d·'altra parte che la cellula renale e la cellula dei plessi corioidei , hanno in n1olti casi, almeno in ciò che concerne il n1etabolisrno dell 'acqua, un funzionan1 ento parallelo.


[A~NO

e.e IL RO,LIChlNICO ))

Targowla e Lamach e che h a nno s tudia to l 'az i on~ della .~eob~on1ina sulla ,s ecrezione d el liqt1ido cefalo-rachideo, h a n 110 ~~serv\1to che q ue ta sostanza eleva simultal1ea Al~Jlt~ i·l .volutne urinario. ~ la pressione del ~iquo r . Questa oltrepassa generalmente la tension e i1uzjale .. Dopo q ueste ricer ch e la teobromina e la . caffeina sono state larg~mente u.sale nella ce falea da ·~P.otensione, ma con scar;:;issirno effetto. _ Anzi Leriche, n on ha notato. a lcun.1 azione d ella teobr omina s ulla cefalea <la R.A. e la h'a .abb.a_n dona~a dopo numerose p rove, fin d al

1923 . ,1' Efedrina. Adrenoefedrina. -

I

L 'az ione di sostanze sulla .p~essi one dcl liquor è in-

q t1e !e diret·ta. Sappiamo . infatti cl1e esse vengono larg·a111e11te u sate p er elevare la j)ression e sanguigna n ei pazienti sottoposti a R. A. Dai risultati ottenuti , pare ch e queste sostanze costituiscano realmente un mezzo atto a con1batter e i più comuni stati di ipotensione chirt1rg ica , specialmente quelli prodofti da R. A. La ]oro azione stilla pr·3ssione .i el }jquor è n1olto debole. Il loro uso quind i , 1ler combattere le ce fa lee tardive da 1poteuzior1e d el l i. quor non è g iustificato che nei casi lievissimi. Gin erge n. - È tartrato di i~rgotam, n :\. 01.t-re ch e t1n 'azion e sull'utero , qt1esta sostan za gode di un potere sim paticolitico . ll suo impie_go n ella cura d elle ce falee ·da R. ;i\.. è g iustificato da quanto .prima ·si è detto circa l 'importanza .d el s'in1patico sul m eccanisn10 rego~ la tor e d ell a secrezione del . Jiquor. Bia l1 ca l<lD.a r ecent eme11 te ha sperimentato questa sostan za in 35 . casi di cefalea secondaria a R . .!\.. Egli h a avuto buoni rist1ltati. L 'az1one tion è sempre r apidfl e compare talor a dopò un quarto d ' ora , mezz'ora, ed anche un 'or a. L 'e ffetto benefico è spesso annunziato d a una sensazione . di caldo . ch e si estertde ve r·~o il capo e ch e prelude la scorn parsa d ella cefalea. • Il paziente alcune . volte appena sollevato d alla sen sazione penosa si addormenl<.~. Il periodo di benessere è variabile: n elle forme molto ·li evi è qualche volta suffi cie11te una sola iniezio11e , abitua lmente però è n ecess!lrio contin11a re il tratta1nento ;perch è d opo 12-24- ore ]a cefalea ricompare . Biancalana ha inietta té · abit.ualrr1enìe l cn1c. d ella soluzione di ergotamina nelle 24 or e : cliviso in due m ezzi centime tri cubic i, iniettati a distanza d.i Jqualch e ora. Gli estratti :ipofisari ch e seco11do Cushing e W eed. accelerer ebber o la filtrazione d ei ·pless_i 1

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XLI, NUl\I . . 23J

oorioiQei, son o stati abbandonati llella c ura di qLueste €efalee, perchè di n 8$suna . 2ffica cia. i ,, Le applicazioni calde sul capo ; sopratutto. sotto forma di a ria calda r ecan8 notevole be.-. neficio, specia lmente se associate, a l (lect1bito supino a. tes ta bassa. Metodo di Leriche. Secondo Lerich e: ,J'inie1 zio11e endovenosa di una soluzione ipotoni ca (acqua dis tillata) riel.eva la tensione 1el liquido cefalo-rachidiano e rimedia tempo r:irteam ente alla indrome ipotensiva ca u ~ a della cefaJ~a , ch e i11 ' t~l n1odo scompare. (;e11eral1n entt1 la cefa lea scompare dopo qualch e mit1uto l :i11ie-: zione endovenosa di 40:-60 em e . di acqua dist.illa ta. Que~tq può e.s~ere rinnov1,.a, se è necessa.r io , l 'indomdni e i g iorni ~eg·u enti , .p erchè l ' ipotensione si riproduce, dopo qualche qra. È quindi necessilria una nuova iniezione per ria u1nentare la pressione d el J.iqucr. . Il metodo di Leriche per g li ipotèsi è più ef~~cac;e di quello di W eed-I\.ibben per g li ipertesi. Secqndo i calcoli di Leric he un 'iniezione en,ioven osa di ±0 em e. - di acqu.1 distillata , pro~u ce . un aumento di 8-6 cm.e. di 1iqt1or. Bia11c alan a r ecentem ente piuttosto r.h e ricorre re a ll 't1so delle iniezioni endoveno_e di acqua di .. tillata o di soluzio11i iperto nich e. J1a pensà:to che sar ebbe st ato p iù log ico cer car e di ri' . J)brtare direttan-ie11te la p r 9ssione del liquor , ai t{raJori trovati al 111omento de lla R . A. iniet'~ando del liquido 11egli spazi sottoaracnoidei 6 ~s.ottra'.encio liquor. .1 Com e liquido ·éla inìettare si è ~ervìto d'i una soluzion e g luco ata a l 5 % e al 20 <J~ . ' ~i. L 'introduziò11e di soluzio11e 5lucos1ta (5-10 ., ' 'émc.) n egli spazi sottoaracnoidei, allo scopo di • • sollevare la pressione d el Jiquor, si è dimostr ata secondo l ' A. di g ra nde e ffi cacia c ontro 1 di·4t\1rbi . (Cori tinua). ~

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lateressaate pubbllcazloae per la pratica: del glorao:

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Dott. CARLO SANTORO

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... . · Assistente negli Ospedali Riuniti di Roma

SINDROMI D'URGENZA ~

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Cause, Diagnosi e terapia Prefaziol'}e dei Professori

TITO FERRETTl i . :,. ' . Ohi ru.rgo Priri:Lario

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CIOVANNI ANTOINELLI

Medico Primario n egli Ospedali Rittniti di Roma

N e riportiamo i'INDiCE SISTEMATICO nelle sue voci principali: PREFAZIONI : Sin<iromi emorragiche; , id . dispnoiche; , id. dolorose toraciche ; , id . addon1inali : , id. evacuative: , id. urinarie ; , id . n~r vose: , Avvelenamenti acuti : , Processi .infiammatori: . . ' . -Parle · gen eràtè e parie special.e: Scottature , Les1on1 traumatiche ; ' Corpi, estranei. 1 •

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l ANNO

XLI,

N UI\l.

2:{J

SEZIONE PRATICA

- SUNTI E RASSEGNE. OR GANI DIGERENTI. A. proposito del dolicocolon. Xote cliniche, radiologiche, fisiologiche e terapeutiche. LoMoN e RosANOFF. La n. 33, 25 aprile 1934).

( LHIR ..\.Y ,

cale, •

P1 esse Nl édi-

Gli AA., cl1e s i sono 1nolto occu1)ati d ell 'argom ento , pren1ettono innanzi tutto un a ques tio n e di pri11cipio , ch e ci oè il do licocolo11, co1ne e ~ i l 'hanno d e "' critto, deve esser e con ide1a to com e un 'entità 111orb osa b en d efinita ch e h a una triade inton1at ica ormai diYenuta classica e co ~ tituita dalla costipazio11e abitua le , l 'aerocolia e le c.:ri i <lolo r ose ad a11dan1ento subocc lusi ve . .i\ c~~ u110 <li 4:Ue. ti seg11i pre i isolata 111ente è patog11omonico d ella nta lattia, m a lo è i11' ece la lor o co11tempor a11ea vresen za, la q uale è sufficie11te a far porre la diag11osi di dolicocolo11, diag110 i ch e , qua i se11za eccezio11.e, sarà confermata dal co11trollo r a di ologico. A colorb t)Oi che con sideran o il dolicocolo11 corr1c una sen1plice m a lform.azi o11e e n o11 co111e uria 111alattia perchè tale dive11ta solo c1uando e o i complicl1i a una colite , gli AA . rispond o n o cl1e ciò è olo in parte ve ro, l)erch è in ogni dolicocolon vi è un periodo di se1n i-Jaten z.a ch e va d a lla prin1a infa n zia fi11 0 all a eco11da o an ch e a ll 'età adulta e ch e al lo ra l 'affezione è già ben riron o cibile p er la costi1Jazion e ten ace e ])er il 1neteorismo. Certa111en te quando i1ttervien e la colite a llora la , intom a toi ogia diventa n1olto più evidente. . Gli AA. in u11 g ran nun1 ero di nsservazio ni per onali l1a11no ri contrat o il clolicocolon D socia lo a un 'altra affezione acià orr1ina le . In questi ca~i possono essere corri irtessi due. errori: talvolta la mal a ttia a ssociata richi a1n ::l tutta l 'attenzione dell'osservatore così e11e il dolicocolon rimane sconosciuto pur avendo qu e~t' uJ · timo una parte inl'po rtante nella geDesi clei disturbi lamentati d al p ., tal 'altra ir1vece avvie11e il contrario. Nel primo çaso g li t\ l\. parlaI)O di dolicocolon di~simul a t o, J1 el ~eco ndo . di dc>li cocolon complicato. P er quanto ri g u arda i da ti radioloaici di questa entità morbosa, g li AA. ftn dal 1931 avevano g ià dimos trato ch e le gomitature e gli a llungam enti del d olicotolon non sono rivelati ch e in 1r1aniera indire tta dal] 'osservazione del passaggio intesti11ale. Anch e il semplice esam e radiolog ico senza ])ario può far presu 11p·o rre la diagnosi perchè si può veder e un 'an sa anormalmente distesa per il gas c he contiene ; inol1 tre perch è 11el corso degli esami si ha un apparizione parziale e spessissimo incompleta delle gomitature . Con la somministrazione del bario un primo segno si manifesta d all'esam e dello stomaco che è spostato e deformato dal colon dis1eso da gas: solleYamentc del basso-

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fondo dello sto111aco dovuto all 'ainsa sigmoidea , hiloculazione per compres ione lateral~ della gr ande curva tura i11 presenza di un dolicocolon sinis tro. Molto importante è JJOi per la diagnosi la disposizione e la ripartizione delle bolle gassose, le quali pern1etto110 di ricostruire il tragitto d elle angolature : le bolle gassose, ch e possono essere in modica quantità , possono riscontrarsi sia nella sopra·0111bellica le, sia n ell 'ipocondrio S. che' nella f?ssa iliaca S.; queste immagini d 'aria del dol1cocolon non sono ·però costanti. Con Ia -sorri111inistraZ"'ione· di bario abbiamo altri elefuer1ti importanti: la presen za di esso nelle feci d_o po 3-4 gior~i da ll 'e am e; il su o ·passaggio n elle anse dol1cocolich e sotto l 1aspetto di picco le s fere isolate le une d a·lle altre. · Nelle an se cosi affette può tro, arsi del b a rio in minima quantità ..e quindi essere esse quasi invisibili: ciò è dovuto a l fatto che le an se del dolicocolon h a nno una g rande estens ibilità e anch e ur1 'estrema mobilità per cui n el lor o interno il hario e ]e materie fecali vi o tar10 solo per l>revi sin10 tempo. Questi diversi :t.;petti ra diologici d el dolicocolori prima · e d opo un clis ter e hanno s·u g .. gerito, agli AA. nuovi con cet ti relativi alla fi s iopatolog ia di questa a ffezion e : eco ndo essi . g li allungamenti e le gon1itature delle anse a ffette n on sono perman e11ti. ma è p ermanen .. te in vece la possibilità d ella loro formazione qua11do un c]i tere o d el gas dis tende le anse s udde.LLe; e ciò è possibile per l'anormale altezza , congenita o parzialmente acquisita, d el n1e ocolon , Ia quale permette l 'allunga111ento di un S8t,o-mento <lell 'intestino e come conseg uenza l'angolatura di esso. Come cura g li AA. consigliano il trattamento m ed.i co costituito dai lavaggi intestinali ripetuti e da un regime dietetico privo di farinacei. G. GENTILE.

r:ei.

1

f,'appendicite cronica. · (W . Mu 1R D1 c KSO N . British 3 febbraio 1934).

L ·appendicite

~1edical 1

Jou.rnal ,

c ronica è un affezion e cl1e non si m anifesta con segn i e sintomi ben d efiniti e caratteristici tanto ch e il più d elle volte la diagnosi può esser0 fatta solo per esclusion e. A complicare ]e cose sta il fatto ch e le reazioni- m entali prodotte da ] processo appe11dicolare variano a seco nda della sen sibilità dei vari pazienti e ch e l '-esposizio11e d ell'e sofferen~ ze da esso . indotte non è se1npre precisa. · Quando l' infiammazione cronica segu.e· ~d u11 'appendicite acuta 1ai diag nosi è generalmente facile. Ma q11ando la c ronicità si stàbilisce lentamente, subdolamente, le manifestazioni sintomatologicl e possono essere cosi va rie ed anche così lontane dal punto malato ch e l' orientament o diag nostico è tutt'altro ch e facile. Le appendiciti c ronich e dal punto di vis tà


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« JL POLICLINICO » .

sintomatologico j)Osson o distinguer si in quattro gruppi: 1) Con sintomi e seg11i anaJoghi a quelli dati d·ai]] 'a,p per1diciLe acuta , ma n1eno gravi. 2) Con disturbi ·:lispeptici. 3) Con dolori nel basso ventre. 4) Senza sintomi e segni. Gruppo 1°. In questo gruppo i sintomi sono molto leggeri , ma caratteristici . I pazienti soffrono attacchi di dolore diffuso 1 tutto l 'addome con centro di n1aggiore inten sità alla fossa iliaca destra, ch e è dolente alla pressione , e talvolta rig ida . Questi attacchi sopravvengono a distanza di tempo e non influiscono affatto sull 'attività del soggetto, nè sul suo stato gen eralei. All 'operazion e si trova qualche aderenza, ma nessur1a alterazione macrosco.p ica dell 'appendicite. Ma ~ll 'esan1e microscopico si ha a.I terazione fib·r osa della sot.tomucosa, infiltrazion e di linfociti , occlusione del lume appendicolare so.s tituito da tessuto fibro·s o. Gruppo f2° . I di sturbi dispeptici di origine appendicolare posson o simulare quelli causati dall 'ulcera gastrica o duodenale , e dalla colecistite . In tali casi la diagnosi si fa per lo più . per esclusione o solo a seguito di un 'operazione esplorativa. L' asportazio11e dell 'appendice macroscopican1ente in apparenza sana determina Ja1 completa ces:Sazione di tutti i distur.bi. Gruppo 3°. In questo gruppo il do,l ore è localizzato n el basso ventre, h a caratteri diversi (sen so di bru ciore, di pienezza , di laceramento). Può ripetersi quot.idiar1amente o a inter,·alli irregolari . Può essere influen zato dai pasti e aggravato dal cammino. T~lvolta il dolore è localizzato nella r egione ombelicale o ipo·g astrica con diffusione alla fossa iliaca destra . Gli accessi dolorosi , accompagn ati o non da nausee, possono ripetersi p er n1olto tempo, anch e per anni , en za influen zare a ffatto 1'attività e ]o stato ge11erale del paziente. AJl ' operazion e n on ~i trova alcuna alterazione m .a croscopi ca dell 'appendice e delle parti circostanti , ma microsc opicamente si notano ]e stesse alterazioni del primo g ruppo. Gruppo 4°. Può capitare ch e esiste un processo infianlm atorio cronico din1ostrabile microscopicamente in appendici asportate in occasioni d 'ir1terventi laparatomici per altre affezio·n i , sen za ch e il paziente si sia mai lamentato di di sordini ch e facessero sospettare una appendicite. Comunque, non si può escludere ch e ]l :processo appendicolare abbia avuto influenza .aggravante o determinate sulla malattia p er la quale si pratica l 'operazione, specie se si tratta di affezioni di organi situati nell a parte alta dell 'a ddon1e . Può capitare an ch e ch e in occasione di un i11terve11to per un 'appendicite acuta oltre i fa1 ti in fì am m atori in atto si ri scontrin o Jesio1

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XLI, NuM. 23]

ni cicatriziali che depongono pe1: la preesistenza di un processo cronico le11to sintomatologicamente silente. Per la diagnosi differenziale dell 'appendicite cronica vanno tenute presenti parecchie condizioni morbose. Come si è detto l'a1p pendicite può estrinsecarsi con sintomi che possono far sospettare J 'esistenza di un 'ulce:ra g1astrica O· duodenale. Talvolta le analogie sintomatologiche sono così spiccate ch e solo l 'esame radiologico può condurre ad una diagnosi certa. Quando tale r eperto è insullicien terne11te negativo , g iova r>raticare l 'operazione esplorativa. Nella visceroptosi, prevalente n elle do nne, gli attacchi di dolore s'irriziano verso l 'età di 15 anni,. sono vari.amente descritti o per Io pii1 localizzati nella fossa iliaca destra. I pazienti avvertono un malessere gen erale e sono poco resistenti ad ogr1i gen ere di lavoro. Essi si fanno notare per un aspetto speciale: torace stretto e bacino am·p io. Hanno una zona d 'iperestesia a destra dell 'ombellico. La pressione sulla fossa iliaca destra· su scita dolore e r.1.ella palpazione si può riscontrare mobilità ed ing rossamento del cieco . L'esame radiologico fa fare la diagnosi . Ma talvolta i sintomi sono così simili a quelli deJJ 'app endicite da indurre ali ' intervento. Le affezjoni renali ed ureteriche di destra possono sintomatologicame11te confondersi con l'appendicite cronica. La pielite c.ron.i ca può provocare dolore n el basso ventre a destra, ma di solito la palpazione fa rilevare dolore del r en e destro . L'esame delle urine ed eventualmente l 'ureterosco·pia fanno fare· ]a diag nosi giusta. L'idron13frosi di lie·ve g ra do rp·u ò dare iolori addon1inali a destra, ch e però di solito s:0no alleviati dal riposo. La p·i elogra fia m ette in eviden za l'affezione. I g rossi calcoli ureterici ipossono i)rodurre dolori Itella parte inferiore destra del) 'addome, ch e possono essere intermittenti ed anche essere aggravati dal}'ingestione di alimenti. Il passaggio di piccoli calcoli P 'l lÒ provocare accessi dolorosi s~­ mili a quelli dell'appendicite acuta. Anch e in questi casi la diagnosi è ·,\.g evolata da]] ' esame radiologico. Le affezioni delle trombe e del] 'utero si estrinseca.no di solito con sintomi ch e consentono la differenziazione con I 'appendicite. In qualche caso però si hanno solo dolori nella ·fossa iliaca destra e gli altri sintomi sono così oscuri da indurre in confusione. Le adeniti m esen.teìiche prossime alla regione ileo-ceca]e J)Ossono dare sintomi analoghi a quelli delJ 'appendicite. I corpi estrariei n el lum e. app,e ndicolare possono dare sofferenze analogh e a quelle dell'appendicite cronica. L'esam e radiologico svelerà lo stato delle cose. Le affezioni del midollo spin.aie e dei nervi spzlnali, com e quelle dipenden ti da artriti in1

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SEZIONE PRATICA

ter' ertebrali e <la a~cc;;~o dello f) · oa~ , 1~osso1l. o pro' oca re dolori 11ella · fossa iliaca destra, ma I 'esa111e della colotl.11a verlel) ra.le cli1ni11a ogni 1JOSsibili tà di errore. Il canc ro in pro ·irl.1ità dell ' unio11e dell 'ileo con il cieco provoca .:tolori colici nel basso ' en l re e n ella fo sa iliaca de tra , ma l 'età deJ pazie11le a li 'i11izio dell e ·afferenze, ]a n atura clcl dolore, e I 'e a111e radiol ogico m etterann o a pu11to la diag no i. Per sistendo il dubbio ~ i praticl1erà l '01Jerazio11e es1)lorat i va. A11ch e l'ernia i1iyui1ia.l e des f ra al uo inizio l) UÒ dare dolore sul quadra11te inferiore destro dell 'a ddo111e, che ]) UÒ es ·ere confuso co11 c1uello dell 'a1)1)endir ile cronica. DR.

La linfogranulomatosi dello stomaco. (L. SoLERO. fJaLltoloyica, 15 n1arzo 1934).

La localizzazio11c aJlo s ton1aco del linfog ra11ulon1a 111ali g110 i· e Lre111an1e11le rara. i co11ta110 n ella lellera l ura si110 ad oggi , insie111e a t1uello de crillo dctll ·a utore, 3 ca i i1ei quali ~i a ro111e localizzaz io11e isolata dell 'apparato dige rente, sia u11it a111e11le aJl '~nl e tino, con1e 11tolto più freque11ler11enle avvie11e , lo tomaco i troYava con vari as1)etti es ere ede di un proce so 1infogranulon1atoso. Ton sembra cl1e t111 se ·o i.a parlicolar111e11te 1>referito dal li11focrra11ulo1na gastri co. 1 e "'0110 poi co lj)ili, la 11 lo i giovani quanto i veccl1i. Sugli a pet.ti de lle le.. , ioni g ranulomatose d ell o ton1aco si possano dividere i veri periodi evo lutivi del processo morbo.. o: Prestadio: clell 'i11fiJtrazione aspecifica (fo rma teorica, m ai o'"' ·ervata). Primo stadi o: rappresen tato da formazio11i 11odulari o tun1orali di volun1e variabile, da un c hicco di gra11oturco ad un a in ela. Tali for1nazioni si loca lizzan o preferib,ilm ente n ella ~o tto1nu cosa, so1levano la n1ucosa , spesso infiltrandola e con1p1i1n on o la tonaca mu scolar e talora an ch e infiltra11dola e di oc iandon e i fasci . Oltre Ja forma locali zza la ahbian10 una in filtrazio11e diffu sa a tutto il viscere , parago11abile corri e aspetto alla lini te carcin on1atosa. Secondo stadio: egt1e la fase n ecrotica ul cerativa, l 'u lcera è più o meno profonda e arr1a mar&rir1i ril evati, ispessiti r>ia rotondecrcriante . 00 ' '-' e infiltrati, talora con lln del rit o hi a ncastro <' necr otico nel fond o e sui bordi . L ' ulce ra 11u ò as~o 111igli a re .1nol to . c~a ': j r ~11.o all ' ul ce ra pepti ca, onde la d1 agnos1 B d1ff1r 1li ~: in1a. Nello . Lornaco la tend en za alla sr1eTO. i, con1e si i1ota i1ell a loca li zzaz ion e deJ lin fogra11uloma n eali altrj or gar1i , ·è m olto 1rl eno m arcata ' ciò no~ di n1 e110 la perforazione . . è ecreziona] e, e r11ai è ~ lata vista tina per1ton11 e rur11l enta diffu ~ a. 11 terzo e l1ltim o .. tadio è qu ello dell a srlcros.i o cica trice, r iò è ra ri s~ in1• 0 ad • os~erYnr~i • pe rch è <:l bitualn1ente la. n;o1:t e .1n~erv1ene. 11r11:i n \ l1 e ~bhia il ten1] >0 a1 1st1t1111'$1. TJa r 1r Rtr1 rc

11011 11a forn1a ca rallcristica , tuttavia ha la tendenza ad assumere l1r1 aspetto stellare. Istologicamente Ja cellula g igante çosi variabile nei suoi aspeLti, è caratteristica della lesione, n1a non j)a tognon1onica. La diagnosi i1raticamente è a11cora riservata ali 'istologo. La localizzazione esclusiva a11o stomaco è assolutan1en te eccezionale, quasi sempre è la localizzazione di una lin fog ran u lomatos.i difft1a. Quando è colpito lo stomaco è di solito colpito anch e l 'intestino. Le complicanze ono : la IJerforazione e la ~.as trorragia che è così impo:gente da cau sare la m orte. Essa i forma per erosione da parte del granuloma di qualch e vaso, come n ell 'ulcera peJ}tica. Sintomatologicamente si può es. . ere ora orientati verso Ja neoplasia, ora verso l' ulcera .peptica o l 'ulcera can cro. Per ch è si locali1.za così raramente allo stomaco? !!: verosimil e attri·b uire la rarità della 1ocali zzazio11e gastri ca al fatto ch e in questo vi cere il i tema re ticolo istiocitario è scarsan1 ent e ~viluppalo. N. D1 PAOLA .

MISCELLANEA. Le cause dell'ipertensione.

cr..

p . Do ' l "ON. British 1'1 edicaT J ou rnal' 21 aprile 10 :3-t).

Le teorie etiologich e dell 'iperte11sio11e })O on o romJJre11der i in due g rt1ppi: 1eoria tosica e teoria deg 1i . for zi n1enta li . Per la i)rin1:l l 'aumento dell a lJressione ,rasale , arebbe do' 1uta all 'az ione di ~o tanze toss·ic11e ·prove11ienti da i11fezioni recali o di ori g in e' alimentare ; per la ~econda ~a rebb e dovuta a fatti ' 1aso1110t ort detern1 inati da forzi mentali . Per render i conto del ·valor e cli r ia cuna di que .. te teori e con viene con siderare la distribuzione ~eogra. fì ca e razziale dell a inalatti:i. L'ipert.en sion e no11 è egua ln1en le fre.q uente 11ei var1 l)O poli e nell e varie regioni . t 111 olto più comun e in E11r0r)a e ne] Nord An1eri ca. In Ecritlo è cornune i1el]e cla .. i . or iali u periori . rara n egli .. tra li inferiori dell a l)Opolazione. E poco diffu a in \ina e n egli altri popoli deJl 'Orie11te, negli ab,itanti dell e Filip11in e e del Sud Africa, l)Opoli tutti doYe ·1a ln edia cl cll n tension e vasale r gen eraln1ente sempre l1iù bassa cli quell a degli Europei. D 'altra parte q ue ti fatti 11on , e111brano un a t l ributo di razza , m a solo· in ere11ti allo stato di civilizzazione, alle abitt1din i sociali , ai costumi dei vari ponoìi . Gli individui di questi ])Ol)Oli trasportali nel vorti ce della civil·t à occidentale, finiscono per adegua re Ja loro ten sione vasale n q11ella dep-li abita11ti dei lt10.gl1i nei quali em igrano. . • C:ann0n 11n dir1tostrato cl1e negli anin1a]i soltor>o. ti ad un o stin1olo en1otivo ~i veri fi ca t1n aun1 ento dell a pressione va. ale, ch e ha lo ~copo cli 111ettere l 'organisn10 in emcienza per la lotl n r l) e eve ntn alm ente deve sostenere. Le 1


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JL POLICLINICO

reazio,n i fisiolog ich e che si hanno in seguito a tali stimoli emotivi dipendono da un 'eccitazio·n e del simpatico e dal versamento in circolo di adrenalina, e si estrinsecano con vasocostrizione generale, ipertensione, iperglicemia , a um ento degli elementi morfologici n el sangue, inibizione motoria della secrezione · delle glandole del ttatto intestinale. La reazione di Cannon risulta differente n el1' uomo civilizzato ed in quello ancora allo stato selvaggio, in quanto nel primo spesso non è seguiì ta dal l 'attività muscolare inerente alla lotta ~ Pertanto nel primo n1ancherehbe questa valvola di sicurezza , e la rooizione si esaurirebb e o meglio si co ncentrerebbe in altri fatti e prevalentemente nel meccanismo vasomotorio. Sembra assodc;ito che le lesioni strutturali iniziali dell 'iperpiesia abbiano sede n elle alteri ole con ipertrofia delle tunica n1u sc·u lare e qualch e volta anche d el! 'intima e con successive alterazioni degenerative. Queste lesioni, secondo g li studi di Turnbull , sareb bero la consegu enza e non la cau sa dell 'ipe,r tensione. Al riguardo è a rilevare innanzi tutto che è proprio .attraverso l'azion e sulle arteriole che il Ristema simpatico .esercita la ~ua principale influenza sul sistem.a vasale. "}La reazione di Cannon importa appunto una eccitazione del sin1pa.t ico . Ja quale deve riten ersi la causa diretta del} 'aumento della pre. . sio·n e indotta dag li stimoli emotivi . Gli studi più r ecenti avrebbero dimostrato ch e quest ' azione iperteri_siva non sarebbe dovuta al concomitante versamento di adrenalina nel san gue, e ch e avrebbe lo stesso significato dell 'iperg licemia: rendere l 'individuo più energi. ' aggressivo . . co, p1u Il fattore essenziale n ella patogenesi dell 'iperpiesia è la vasocostrizione: la riduzioin e de) lume di un tubo chiuso provoca l'aumento della pressione nel liquido in esso contenuto. Si tratta· ora di vedere quali stimoli provochino le crisi di ipertensione e com e questa diventi ·u na condizione permanente. I fatti sopra accennati fa rebbero ritenere ch e la causa dell 'iperpiesia è essen zialmente p sicolog ica. L 'analisi dei fattori n ecessari perchè si stabilisca la r eazion e d·i Cannon dimostra che essa importa tre movimenti psichici: I ) cognizion e o percezione a mezzo di uno o più apparati sen sori del fatto sopravvenuto; 2) affezione; :1) s forz o per ìnflt1en zare il fattore stimolante per correg-gerlo allo sco·po di r enderlo benefi co :1 ll 'individt10, . Il processo di cognizione è influenzato d-0 due elementi: lo stato. dell'apparato percetti, 0 e fattori ambientali. Questi elem enti sono ' 'ariabili percb è si riferiscono da una parte a lJ a facoltà assorb ente del sistema n ervoso ch e può es$ere anormale per difetto o eccesso, e da 11'altra alle condizioni arrtb.i entali . t ovvio come queste ultime sian o per l 't1on10 civili1.J.a to t1nn ri rra sorgente di stimoli . 1

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XLI, NuM. 23]

lì processo di affezione implica l 'associazio1

ne dei fattori percepiti con la trascorsa esperie11za, associazione la quale fa riconoscere ch e una data combinazione di sensazioni è potenzialmente pericolosa. Questa associazione pu(, essere coscie11te, . come quando essa rivela un pericolo noto, ma può essere anche incosciente, ·Come qua11do il ricordo dell'esperienza spiacevole è stata repressa nell'inconscio , ed allora l'associazione suscita solo l'emozion e legata all'esperienza stessa . Questo meccanismo è schiettamente specifico delle .p siconeurosi e specialme11te degli stati ansiosi. Lo stadio di conazione è schiettamente fisiologico e si manifesta con una caratteristica risposta alla condizione creata dall 'appro1priata ~cognizione ed affezione. Questo riflesso ha lo scopo di preparare lo sforzo fisico che in condizioni primitive è necessario per influen zare i .fattori ambie-n tali a· favore dell 'individuo. Esso segue tutte le leggi che governano g li ailtri riflessi. Conseguentemente quando un impulso è passato una volta attraverso una certa serie di n euroni escludendone altri. tenderà , a parità delle altre condizioni, a prendere sempre Ja stessa via e incontrerà sempre minori resistenze ogni qualvolta rifà la stessa via. Spesso le ripetizioni degli stimoli producono un abbassamento della soglia per la reazione e qui11di un aumento della risposta. Ciò spiega ]a variabilità dell ' ipertensione cosi frequente nei pri111i stadii dell 'iperpiesia, che ordinariam e11te si m a nifesta con reazioni eccessive ag li stin1oli emotivi. Non è <lttbhio che percl1è si stabilisca l 'iperpiesia deve esistere una speciale predisposizion e consi tente jn una in stabilità o maggiore eccitabilità del} 'apparato vasomotore . Ques ti da Li teoretici spiegano come 1'iperpiesia sia pi1'1 co1nune tra i lavoratori del pensiero e coloro che atler1dono ad occupazioni in1·plicanti r€sponsabilità. Sono ancl1e interessanti i r apporti tra psicon eurosi e primi stadi dell 'iperpiesia. t stato rilevato come questa sia più frequente negli individui con ter11peran1ento neurotico o con debolezza dell 'apparato vasomotore. Aymann e Pratt in f-: i ~tono s11l fatto che i primi sintomi dell 'iJ.erµiesia son o di origine psichica o ch e n egli ai1tecedenli si trovano frequenti traumi emotivi. Davis, Iii sem an e Weiss hanno con!::l tatélto fat ti analog'l1i . Barton Hall ha trovato ch e n ella n eurastenia e. n ella psicastenia si ba ipoten sione m entre nella n eurosi d 'angoscia e a se.guito di ~ forzi m entali si ha ipertension e la quale si ::tbb.assa con il miglioran1ento dello statt1 n erYo .~ 0 ,. Aymann e Backer hanno notato Ja g rand e v~riJ bilità della pressi0ne vasale nei rprimi stac]i dell 'iµ erpiesia , e attribuiscono questa ad 11n 'eccessiva reazione del sistema vegetativo a stimoli leggeri . 111 co11c. lusione lo stabilirsi dell 'iperpiesia sarebl)c la r o nsegl1en za: 1 ) di stimoli mentali


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SEll ONE P RATICA

e1notivi ripetuti ; 2) della co111parsa di u11a caratleristica reazione a detti stimoli ch e a mezzo dell'eccitazione del simpatico provocano u11a e,ontrazione delle arteriole; 3) di una maggiore accentuazione di questa reazione n egli uomini civilizzati a causa della scomparsa in queste• complesso reattivo dei fenom eni n10t ori. (,li stimoli o lo sforzo n1e11tale sono apportati dal genere di vita del soggetto occupato in mansio,n i di responsabilità o dal suo stato psiço11eurotico. La instabilità vasomotoria ch e favorisce lo sviluppo del processo può essere u11a condizio11e costituzionale , ina può essere, e forse lo è nella maggioranza dei casi, una conseguenza clerrli t e ~ i fattori che eccitano il simpatico1.

DR.

La clinica delle infiammazioni labirintiche. (E. R u TTIN. Wi ener Klinische vll ochenschrift, 9 febbraio 1934).

I reperti istopatologici delle labirintiti so110 molteplici, ma dal punto di vista clinico si possono distinguere pochi grandi gruppi di tali lesioni: I. Labirintite circoscritta; 2. Labirintite sierosa diffusa secondaria ; 3. Labirintite sierosa diffusa indotta; 4. Labirintite P'Urulenta diffusa manifesta; 5. Labirintite purulenta diffusa latente. La labirintite circosc ritta è caratterizzata da un piccolo focolaio infiammatorio ch e non si può clinicamente, e talvolta neppure istologicamente determinare se ~ieroso, ierofibrin oso o purulento . Si sviluppa sempre dalTa parete del labirinto o . dalla rocca petrosa. Il periostio si può trovare infiltrato, sollevato o spezzato; ed in corrispondenza si può riscontrare un essudato siero-fibrinoso, più o m eno ricco di cellule di pus, o tessuto di granulazione, o tessuto cicatriziale gi:l organizzato con vasi neoformati. In genere lo spazio endolinfatico nelle labirintiti circoscritte pure non è alterato. Viceversa una labirintite diffusa si può g ià clinicamen te riconoscer e se è sierosa, siero flbrinosa o ipurulenta e se essa è dovuta alla diffuione di · un processo infettivo vicino o se ~ i tratta di una semplice reazione infiammatoria <1 di un'otite molto tossica . In questo ultim o caso s.i parla di labirintite sierosa diffusa indotta, analoga alla pleurite indotta cl1e si verifica in vicinanza di un ascesso subfrenico. La labirintite sierosa è di regola un' affezione acuta che può passare 11ella forma purulen ta o guarire. La labirintite purulenta può essere acuta o cronica, ma suole chiamarsi rispettivamente Jnanifesta o late,nte, in relazione al fatto ch e 11elle forme acute i sintorr1i ~ono n1olto in1po11enti e tumultuosi, mentre nella form a cronica la sintomatologia non è gran .c h e appariscente. Dal ·punto di vista anatomico n ell e p ri1

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i11e si rileva che il labirinto è pieno di pus e le parr ti molli sono più o meno alterate, mentre i1ella second.:t oltre al pus si trova tessuto di g ranulazione ed eventualmente cicatriziale, 11onch è iperostosi. La fenomenologia clinica dei vari tipi di labirintite è la seguente: I. Labirintite ci•rcoscritta. L 'an amnesi met:. te in rilievo accessi di vertigine della durata di qualche minuto ed anche di ore. Molto caratteristici sono i sintomi chiamati dell ' cc allacciamento delle scarpe J> e dell ' cc estrazione di denti » perchè gli accessi si verifi cano quando il paziente inclina la testa in avanti o la riversa indietro . Durante l 'accesso è presente n.istagmo dal lato della lesione o dal lato opposto, o anche da ambo i lati . L 'udito è conservato , più o meno diminuito, 1u r eazione calorica e rotatoria si svolge r egolarmente, il segno della fistola è positivo. Veramente si può avere una labirintite circoscritta senza fistola , ma n ella maggioranza dei casi essa è una conseguenza di una fi stola d el labirinto, perch è l'infiammazione procede dalla cavità del timpano formando sul labirinto dapprima un 'eruzion e e poi un 'ulcerazio·n e. Le due affezioni che più comunemente provocano questo processo, sono il col estea torna e l 'otite tubercolare, le -q uali a lungo andar e provoca110 un'erosione dell'oso ed un 'infi ammazione circoscritta. 2. Labirintite sierosa diffusa secondaria. Può essere una conseguenza d ella labirintite circoscritta , e quindi clinicamente la malattia si .p uò iniziare con i sintomi sopra accennati . Ma quando l 'affezione si è diffusa si h anno sintomi vestibolari molto gravi: ver tigini violente, disturbi d.ell 'equilibrio, vomiti, nistagmo, di secondo e terzo grado dal lato 0rpposto alla lesione. L 'udito è molto disturbato, eventualmente perduto, la reazione calorica è debole o negat iva, la reazione rotatoria per lo più non si può· saggiare a causa dello stato generale del pazie11te, il si11ton1a della fì tola ·è positivo. 3. Labirintile sierosa diffusa indotta. In queste forme generalmente l '.ana.mnesi è negati,ra per ch è si tratta di un'i1nprovvi a infiammazion e diffusa o edema del labirinto. I sintomi vestibolari sono molto violenti: ,re1tigini , disturbi dell 'equilibrio , eventualmente vomiti , nistagmo di secondo e ter zo grado verso il lato opposto. L'udito è molto ridotto o abolito , la r eazione calorica debole o neg ati,ra, la prova rotatoria per lo più r1on saggiabile , il sintoma della fistola negativo. 4. Labirintite pu.rulenta diffrisa rnain,if esta. Può essere una successione cli una labirintite circoscritta o sierosa di ffus.a 0p1)ure manifestarsi in un orecchio precedentem ente san o; in con segu enza n ell 'anan1nesi possono fi gurar e o non precedenti labiri11tici. I sintomi vetibolari sono gra,rissjmi, il nistagmo è di ter-


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zo gr ad o d al la lo opip osto, la . o rdità è con1pleta, la reazion e c.alor.ica è abolita, la lJr ova r otatoria n on è saggiabile, il sinton1a d ell a fistola è n ega t.ivo. 5. Labirin.tite pizruleiita diffu sa. l'aierite. Questa affezio:r:ie l) UÒ decorrBr e i11 sidio ai11ente e manifestarsi tardivan1ente co11 vertigini , n au~ee, vomiti , di ·turbi d ell 'eq t1il ibrio. Tali dis turbi son o s,pesso ritenuti di ori g ir•e g.astrica. Solo la compar sa d ella ::ìOrditù ed un esarne funzionale acc11rato d el labjrinto (r eazioni calorica, r o tatoria ·e d ella fisto·l a n e·g ative) inette in eviden za ]a ··ede d ella 1esion€. I p r ogr essi d ell a diag nos i ira e d ell a t er a pi a on o stati a qu esto rigu:~rd o m olto p r onun ziati in q u esti ultin1i ten11:>i . i è .im par ato a ricon oscer e e g iu tam en le. ap.pTezzar e le su ppu razio11i labirinti r 11e. ed i JJericoli r h e esse in1 por tan o. La t atistica J1a dimo trato ch e nu mer osi casi di rne11in O'ite on o inizialm er1te d ovuti a u p]JUrazion e Jab-irintica . L 'esperienza l1 a di 1no ~ trJto ch e l 'operazione r adicale può e . . ser e sen1pre praticait a sen za ri . chi c q uand o è pr esente aln1en o u11a d elle fun zio11i Ja birint irl1e (l1dito , r eaz ior1e calorica, r eazio11e r o tator·ia, si11tom a dell a fi st ola) e ch e J'oper azione ul lab·i ri nto deve e~ ser e }1r atira1a q uando tut te d ette fun zioni sono ])erdute. La per dita della fun zion e è il en1aforo cl1e in di ca l 'esten io11e d el pr oce _ o ed il rperico1o d,e ]la u a di ffu io11e a Ti e inenin.g i . 111 ogni caso è n1eglio .aggr edire il n e1n ico qua ndo esso si trova sull a l)Or ta e non aspettar e ch e egli i ia installato n e]} '.int erno . È n1eglio aprire € d re a3 re il lab irin t o p rima ch e la me nin gite si sia ])rodotta. Talvolta ogni in dug io è pericoloso: vi .. ono e.a i n ei qu ali i ~ i1l to1ni n1enin gei j 111a11ifestan o poch e o re dopo la ron1pa r~a dei sin tomi labirintici . DR. 1

Il trisma. (L. JJEBOUR(., , riaris 1lf édical, I O 111ar zo 19:3+). I l 1 ri ~n1a (da -rptçw = dig·ri g110) è costituito da u11a COil tra tilJ ra dei n1u ~ coli ele\rato ri d el n1a cellare i11ferior e . Si tra t ta cli un sin L0111a m olto in11)ortante cl1e ronse11te d i localizzar e ]Jr ocessi infia mm ator i l)eri111a cellari , che an1Yunzia talvol ta infezi011i cc,r eJ)r ali o n1eningee , eh € spes o co titt1isce la prj111a ir1a11i festazio11e del teta11 0. !\ ])r oùurrc j f fenon1eno co11co·r rono t r e 1nu. coli ])O tenti : il le111por ale i11 .alto, il n1as eteff'. in fu ori, lo p te rigoideo inter110 i1ell 'i11terno. Vue ti r11u coli "O'fl·J in11er vrlt i dalla b ran ca n1 otor ia del tr ige1ni110 , la qu ale n a ce da due Jlu r lei ce11 t1:ali , ] 'u110 J)r o luber e1lzia1le, l 'al1ro n1e~ c-1\ cefalico. · l)er la loro . ccl e e ]e loro i11. erzi o11·i 0110 a co11tatto con u11a gra11 I >ar te della bran ca n1onla11 le <lel 111a rell are inferior e di qua i t utta la fo sa ten1porale , del n1.alare e d ell 'ar cata zi,..,.orrlatica, d ell 'ar>o fi si pteri.g oidea e d ell a por1

[ANNO XLI, XU l\i . 23]

7io11e a di acen te d el rr1 a~cell a re uperior e. Tutt f; le le io11i Lr.a umatich e, jnfia11•11na.torie o i1 eoplastich e di queste parti Of'see possono de... l errninar e il trisn1.a . Il te1111)o ra le ed il 111a eter e so110 separ a li d all a cute da u n 'apo11evrosi e d a un sottile str at1J cel1ulo-adiposo. Le infia n1111az io·n i d ella l)e]Je a evoluzion e pr ofonda ])O·sson o llui11di dar e r iLen tin1enti u questi n1uscoli. 111 die tro il n1asseter e e lo l)terig·oideo intern o sono in r appo·r to con la log.g i.a parotidea. lii a\an ti , insieme alle fibre inferi ori de l ten1por ale, son o in co11tatto con la mucosa boccale e con il te ulo cell ular e d ella gu a nr ia. P erta11to tu tte le le. ioni di queste r egioni i1ossono dare· t risn1a. Pro f011d a111e11te il t e1npor a le è separato da l]' orbita da un a sottile p·a r e Le ossea e lo p teri.g·oideo interno 11a r a1)porti co n11>lessi con Ja fo a i)terigoidea, (011 la fari11g·e, co·n il pa lato e ]a, ton sill a, con il pavin 1ento dell a bocca . Lo ])lerigoideo 1i111ita due 1pazi cellula ri , l 'u no all' infuori , i1cJ q u.ale scorr on o le ra~~olte p uruJente l;r ove11ienti d a llr1 })Ta11ca n1ont.ante, l 'altro a ll 'inter no, nel .q uale sc:o,r ron o le r accolte 1)r ovenien t i dallE to11sill e e d alla faringe. Ttlt le ie irritazi0ni dei n erv i in asticatori alla lor o •)rigi ne o lu ng·o il loro per cor so p r o, rocar. c 11 trisi11a. :\1(a la co n tr attura i può stabilire a n cl1c per vja r i fl essa : in ta l caso il punto di Eccitazin1\ t'.) è g·ener alrrJ ~ r• le co tituito da u n 'infi.an1n1a~· i on c locale, elle ·ti n1ola direttan1en te i 111u sc0Ji , ovver o indiretlan1ente seg·ue11do le :n oi rru:~ d i un ver o l'iflesso per mo do ch e v·i i)ar tecipa·no du e n er vi , un o se11sitivo e l 'a]tro n1otor e. Jnfin e vi è una terza varietà di con tr attur a ri fles a di n1ecc,q11ism o 1)iù o ru ro. S·i tr atta l )er lo ])iv. di trism i tra u111ati ci, r1ei quali la contrnt tu r.a per in1 en sità e durata è s1)r opor zi onata alla ca u sa. Il sir1tom a com u11e a t utti i tris nli è l 'impossibiliLà di l11uover e la n1a ndibola . Tut tavia es o as u111e car atteri cli11ici diver si a secon da d elle affezior1i n el le qu ali si p r esenta. Il t risma sl1e. i ri co11tr u 11e11 'osteite ina11dibolare legata ad una J11on oa rtritf apicale SU])v urata d el d e11te del giudizio COfllj)ar e bruscame·n te, è inte11so, 11tolto s tretto, con1 ì11uo. Esso fa part e d i u n in siem e . iri1to1nati co car atteri ~ l ico: tu111efazio11e e d olor e. alla p r essione d el1'o so, cl1 e è ·ede anch e di dolori sponta11ei . co11tinui , 1a11c in anli , prof011di , osteocO])i, cl1e im1 ,edi con o i] so11no; i segni• gen era li f\0110 ro$titu i ti d all a febbr e e d a11 'a11ore::.._ ia as._ oluta . Data Ja imn1obi]it~ d e] m ascell a re 11on è d ato riscontrar e la lesion e d entaria, cl1 e 1JUÒ esser e n1essa in evide11za dalle r adiogr afi e. Nel 1flta110 i i t ri f'n1a si s tab ili ce ])r ogr e sivan·te11te, senza cau s::l locale apparen te; € inter m it tente, paro si"tico , inten ~o, d olore issimo; è accon1pagnato d a febbre; i sinton1i generali so110 quelli d el t€tan o. Ta li sono i due Lipi car at teristic i di trisma, 1na · qu esto oltre ch e nelle du e a ffez ioni acccn 1

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NlJl\[.

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SEZIONE PRATI CA

11ate l>t1ò ri ~coJ1tra rs i i11 u11a g ra11 qua11tità <li co11dizioni 111orbose. :\1 rigt1ardo va i11nanzi tutto i1otato che no11 Lut Le le in 1111o·biJ ità della iuan<lib,o la so110 tri~ 1 n i. Tale i111n1 obililà p uò e sere data da fatti ch e 1to11 11an110 i1u]J.a a che fare con .la contra1 lura 111uscolare : 1)roce .. i di cica lrizzazione o di ~e le rosi dei 1l1uscoli nla tica tori , frattura della })ra11ra n1011t.a11te del i11a cellare, ]u ... azione te111 poro-masrell are, atro fi a dei n1u coli a bb a~­ . ntori della n1 a11dibola . Il tTisn1a vero l) UÒ e ~~e re deler111i11ato da trau111 i e ii1fì a111111azio11i locali , J)UÒ far parte cli u11 i11sie111e si11t on1atico di conlrat.tura . può ro1111parire iso la la1nen te sen za ca u ... e a1)par€11 li cd allora si deve pen are al tetano. 1) Jl tri ·n1a di orio-in e trau111ati ra J) UÒ cor11f)arire co111 e si11loma e enzi.ale o co tituire u11a ron1plicazio11e o u11a ucce ion e. Pu ò verifi car~ i: a) n ell e ferite dei mu coli n1a ticatori ; b) i1ell'emal on1a de] rna s ·e tere; e) ne11e fratture del I '.areala zi O'On1alica, del inala re, del 111asce1lare inferiore specie a livell o dell a bra11ra n1011ta11Le e deJl 'a11golo; dJ nei cor11i estranei dei n1u. c·oli n1 asticatori. 2) Jl trisn1a può verificar i 11elle ·eguc11li affez io11 i infel t ive acute e cro11i ch e to i ch e, i1011c l1è 11eop lasl icl1 e: a.) com1)licazioni o . . leo-artirolari di i11fez ioni de11ta ri e (o teo f] emn1011e, o~ teite iux.lalo11 jJlare, o. Leite necro a11le ; b) o. leite llecr o="a nli J11ercuria]i ; e) osteo1Hilite c111atoge11a del i11a --ellare; d) mio ite acu ta uppurala; e) Je ·io11i gengivali dura11le lo . ' illlJ}llO del dent e del g·iudizio; f) . . lon1at1 ti . . opra1u1to 111 erc t1riali e b i.. 111uticll e; g) a~ c e. ·i b ucci11 aton1 ascellare lalcro-farin geo; f] e111mo11e sotton11 e-olo-1 l1 a ·cell are e pe ri lon .. illare; h) der111atiti de lla regio11e n1as at-eri11a e ten11Jorale; i ) artrite len11Joro-n1a cella re; l) ·par otiti ; n1 ) ade11 i le retro-angolo-n1a cellare; n) fl e111111011e di ffuso cefali co e f]e111mo11e 1ig·11eo di Reclus; o) acLinon1icosi cer ico- fa cciale; h ) : ifilide dei n1uscoli n1a ticatori; C/) e1)iteli o111a e sarro1n a de I Illa .. cellare inferiore, sarcon1a dell 'orb ita ; r ) e1)il el ion1i boccali . 3) Il tri. n1a J)UÒ co tituire uno dei siJ1to111 i d i a ffezioni nervose ch e i e trin ecano co11 rontralture anche di altri gru1Jp·i inu colar i : n) n1eningiti acute; b) en cefalite epide111ica; e) rarki11 ·ani n10 ac uto e morbo di Parkin 011 ; (7) corea; e) eclan1 psia; f) epil essia; g) avvelena 111e11to da stricnina ; h ) tetano. Oltre a ciò vi 0110 farni e. di Lrisr11a ati1)icl1 e, 11rolungate , c;:en za a1)parenti cau._ e locali e g·e11erali ch e 0110 stale considerate di orig ine p. icl1 ica, e(l associale all e i permioton j,e ])O. t-tra l1 1natich e, al pititia tismo , alla si11i trosi . U11 . egno l}er differe11ziare que Li i1._ et1dot ri . rn i psicl1i ci dal Lrisn1a vero è stato i11dica1o da li.oy; la i)re io11e dolce a i11ezzo di un abbassa] ii1 gua sull a b1a se della li11gua provoca la f=con11)ar a len1JJOranea anch e def.in iti va dell a costrizione. Il tri sn1a co111porta un in1pedin1ento ed ~ 1 11

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cl1e l 'imp·ossibi1ità completa del] 'alim en tazione. ~ llot.a la fain e atroce dei tetanici. J./igie11e ·bocca le è resa difficile i c11ra quindi uno stato . ettico ch e può a~dare fi11 0 alJ a cach ess ia boccale; la lingua i copre di un denso strato saburrale, Ja gengivite è frequente, le e.arie i . aggravano. 1~~1 . tetan o la vio]en za delle co11tratture paross1t1cl1e p uò ,e sser tale da ·produrre lesioni l ra.ur11atich e gravi dei denti. i Tn fin e al tri s111a può se·g uire ]a costrizione perrn a1J ente a causa delle a]terazioni indotte nei muscoli da11a contrazione prolungata o claJJ e le ioni stesse che produssero il tri sma. Il trattan1 ento de,re essere etiologico. Tuttavia lalvo]ta si deve iniziare, an cl1e i)er le necessità della cura etiologica , un trattan1ento sintomatico, rame qua11do si tratta di le ioni boccali ch e no11 si possono aggredire :1 causa d e~l'i1npossibilità di aprire la rima orale. Nel tri ma di n1 edia intensità la dilatazione ])rogre siva e dolce permette di solito d·i ottertere un 'apertura sufficiente per ])ratica re ad es. un 'a vul ione. Nei tris111i g ravi i po 0110 ottenere buo11i effe tti da11e applicazioni calde e sopratutto dalla diatermia , dalla radi oterapia , dall 'a11estesia dci n er vi mastica tori (i11ie·zione di due cn1c. di ~oluzi one d·i novocaina al 2 % ne11 o spazio i111e,.pterig·o ideo sotto 1'arcata zigon1atica). ei r asi gravissimi bi ogn a ricorrere. all 'ane~ t esia g·e1terale (iniezione endo,reno a di })r0111 uro d i sodio co11 un a debole inalazione di r lere o cloro formi o). Ln r11ra del trisma J)Ostrau111a1 i ca i 1)ratica con la clilatazione. 111etodi ca otte11ula COJl ap1)al ecchi cl i J11obilizzaz ione ])ern1anente. el tetano si J>O ·so110 avere buoni r·i u]tati , oltre ch e dalla cura gen era1e serologic;a antitetani ca, i11ietta11do dire t1 an1 ente l1eJl o pazio in terJJilerigoideo qualcl1e c111r. di &i·ero antite'lr nico. DR. 1

Procedimento terapeutico standardizzato nella sifilide precoce. (.J . Jf. ~· ToKE . 1-I. N. Co L.c, .J. t~ . MooRE, P . A. O 'LEARY, lJ . .J. V\' rLE , ·r. PARRAU, R. A. VoN-

L. l Js rLTON. (Tli e .Tou rn. of the Americ. i11edic. Assoc., 21 a11riJ e 1934). Gli 1\ l\.. ri[erisco110 u que ·Lo .argomento clopo una ra ti 3inla inchi e ta fall a 11egli Stati l Jniti per consiglio del . er' izio d 'Jgiene della J,e.ga delle Nazion i. Es~a fu fal ta su u11 111:\teria le r J1e con1 j)r e11de 75 .000 casi di sifilide, ::li cui 32±4- farine i)rccoci seguite per 6 nle. i e più cli 38'3 egu it c i)er 5 anni e più. Sebb·ene la tera1Jia i11oder11a Le11da all 'i1Jd ividua li zzazione, ;tbbandonan clo oo-11i i1r oced i111ento « routinier », j)er quanto riguarda la . ifìliclc pre co c~ , è bene sta11dardizzare la cura , perchè ·1uesta più fu ciln:ic11t e })O a es. ere rad icale. nEHl.EHR ,


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« IL POLICLINICO »

Un a cura sta11dardizzata deve n ecessariamente essere basata su questi principi: 1) L 'infettività della si fili de è funzione di tre fattori: tempo, arsfen·amina e predisposizione in·di vi duale alle r ecidive. 2) L 'infettività no11 è funzione dello stato sierologico del paziente. 3) La sifilide, curata o n on curata, è più infettante quanto più è giovane; dopo 5 anni è raramente infettante; la forma congenita non è infettante. 4) Quindi necessità di permettere il matrimo11io solo dop~ molto tempo che è stata contratta la malattia. 5) L 'infettività si può co ntrollare e la sif.i~ide si può estinguere curando la persona infetta. C) Il n1edico 11a quindi una responsabilità nei rig uardi d ella pubblica salute quando cura i casi p reC<JCi di sifilide e per i primi cenni di malattia. 7) La cura i)el' il controllo dell 'infettività è quella coi i1repar ati arse11icali. 8) Questa cura deve essere fatta precocemente. 9) Dev 'esser e anch e continua, per almeno 18 mesi . T periodi di riposo facilitano le rec idive. 10) Non sono eflì caci i preparati arsenicali diversi d arl l 'arsfena1nide. Il) La ricer ca delle lesioni infettanti è inutile. 12) Non so110 utili 11eippure l'istruzione n è ]a cooperazione d el paziente. 13) Le i11iezioni di arsfenamina non devon o essere inferiori a 20. 14) A questa cura 5i deve agg-iunger e un n1eta llo pesante. 15) L'infettività dello sperma e d ella secrezione vaginale, anch e in assenza di lesioni in atto, consiglia una protezione moccanica nel coito, perch è l 'astensione è rara.m ente praticata . 16) L'ispezion e, l 'istruzio,n e, il controllo e la protezione son o più r1ecessari n ei pe~iodi di riposo che in quelli di cura . 17) Non c'è i1essuna r egola per le r icadute delle manifestazioni luetich e. · 18) L 'i11fettività pu ò riapparire ancl1e duran le o subito d opo la cura . 19) Sono cause predisponenti alle lesioni infettanti l 'alcooJ, la spor cizia, la cattiva igiene in ge11ere , le ·ostan ze irritanti (compreso i·l tabacco), il sudore, la confricazione (coito). 20) La cau sa più importante di r ecidive è la cura breve ar~ fenan1in ica , n on seguita da alt ra cura. 2) Il trattan1 ento lJrofilattico (dopo esposi zione al co11tag1o) d ev'esser e completo. 22) L 'e ~ an1e adeguato d ei malati protegge n1edici , d en tisti , i11fern1iere, e riceventi di sangue d ai r iscl1i di u n 'infezion e accidentale. 1

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[ANNO

XLI, NuM. 23}

23) La donna non gravida, non luetica, d eve esser e protetta m eccanicamente e colla cura del suo c0mpagno. 24) Il concepimento non deve essere perm esso ch e sotto controllo medico. 25) Il figlio di luetici deve essere protetto colla cura della madre prima e durante la gravidanza e del padre pri1na del conceipirnento. Si può ritenere guarito chi è stato seguito per almeno due anni e per un anno consecutivo non ha avuto segni di sifilide, ha avuto il sangue costante1nente negativo , ha esame del liquor negativo oppure ha avuto una reinfe• z1one. Comp lessivan1en te si notarono guarigioni clinich e in proporzione del 71 ,4 %; questa proporzione sale all '86,4 % se si è fatta la cura continuata. Queste cifre sono notevolmente inferiori (da l ù3,3 % al 70 %) se si inizia la cura invece ch e n el periodo sieronegativo solo quando la sierodiag nosi è diventata positiva. Nei malati in cui la cura fu iniziata. n el period o sieronegativo si ha successivamente sierodiagnosi positiva nel 3,8 % d ei casi. La cura deve essere fatta tanto con arsenicali ch e con sali di n1e lalli :pesanti, o contemporaneamente o alternativam ente. La. cura (Jrsenicale è la più efficace per evitare· le ricadute; quesle o>t10 notevolmente ridotte in chi ha avuto una ventina di iniezioni arsenicali. La cura' dev ·esser e continua per 18· 1nesi; i periodi così detti di riposo son o pericolosi. La cura continua assicura il ritorno alla reazione norrnale d el siero di sangue nell '81, 8 ~lo dei casi , m entre .la c..,ura intermittente l 'assicura solo n el 37 ,3 %. . Bisogna ricordare ch e la negatività d ella vVasserma nn non è un criterio sufficiente per sospender e la cura ; questa d eve essere continuata anche a Wassermann diventata n egativa. Le n eurorecidive sono p iù frequenti con cura arsenicale insufficiente. La cura arsenicale primitiva usata da sola è più efficace sulla Wassermann , mentre il n eosalvarsan è meno efficace, ma non inefficace. L 'unione arsenico-bisn1uto è più efficace del1'union e arsenico-m ercurio per quanto riguarda i risultati gen erali , mentre l 'inver so si h a p er quel ch e riguarda I.a sola r ea1Zione del san g u e. La cura arsenicale deve quindi comprendere da 20 a 30 iniezio11j . Ogni seri e arsenicale d eve essere seguita da cura con 1netalli pesanti. Ogni cura dev'esser e preceduta da esame delle urine. Se c'è un 'alter azione epatica è b en e ·prima u sare il bis1nuto. P er prevenire le reazioni alla cura è b en e inte rrogare il malato su idiosincrasie, ten d~nz~ a llergicl1e, ina1a tti e cu tanee , sulle aJteraz·1o n1 dell 'ap·p arato diger ente. Inoltre la prima d ose di ogni cura dovrà esser e de·~la met~3ella ?~se n orn1ale. Bisogn a an ch e ass1curars1 nelle in1ezion i endoven ose di esser e b en e nella vena e 1

1


[ANNO XLI,

NUJ\[

23]

~BZIONE

i11 quelle endon1uscolari di non essere i11 un • vaso sa11gu1g no . Le iniezioni arsenicali d evono essere lente. D.urante !a cu;a si farà un 'alimentazione scar .. a d1 ~rbo1drat1 e alcool e ricca di proteine e grassi . · È ,~o.ns~gliabile ur; purgante il giorno seguente l 1n1ez1one arse111cale. Si deve anche esaminare le urine due volte alla setti°mana e dare calcio in abbondanza . Il medico d eve seguire nella cura del luetico una tecn·ic a adeguata e sorvegliare l'ammalato nei rigll:ardi de.ll 'infettività, essendone egli respon s~b1_le special m en t e p er quanto rigu arda la trasm1ss1one d ella malattia . Per questo egli do' 'rà scru·polosam ente con sig liare a l m alato com e dovrà comportarsi se vuole contrarre matrimoni10 . Sarà b ene seguire poi il luetico per tutta la. vita anche se non presenta apparentemente alterazioni. R. L usENA.

CENNI BIBLIOGRAFIC/Cl> l. . ehrbucli der innere '!ti e'dizin. TI edizion e. Dne vol. in... 8°, di com1plessive pag. 1708, con 290 fig . .J. Sprin aer 'B erlin , 1934. Prezzo RM. 4n, rileg. -!9. 80. 1

A soli tre an11i dalla prima , si pubblj ca ora questa secon,d a edizione ampliata e compl et ata. Eccellente l ' introduzion e in cui Siebeck tratta la posizione rispettiva del mal ato e del medico, i con sigli sull 'anamnesi , l' esame , la diagnosi , la prognosi. I concetti genere li . ulle n1a]attie infettive sono esposti d a D oerr e la patologia e terapia da Staeh elin . Segu ono: le n1alattie del circolo e del mediastino (l\fo ra·,,·itz). d egli or gani r es piratori (Thannau er ) degl~ organi digerenti (Stepp): la patolog ia gen e;'élle e . speciale del diaframma (Eppin a er ), le malattie d el fegato e delle vie biliari (v. Ber.grnann e Stroebe) e quelle del pancrea s (l(atsrh ). Nel secondo volume troviamo: m alatti e del ricambio acqueo e salino, d ei r eni e vie 11rin arie (Straub), d el ricambio alimentar e (Li ch 'vitz) delle g l1iandole endocrine (H . Eppinger J, del sangue ed organi emopoietici (A. Schittenhe lm) dei muscoli , ossa, articolazioni (Thannh au ser ) quelle n ervose organiche (Hiller) , le n eurosi (Sicbeck), le intossicazioni (Morawitz), le malattie da cause fi sicl1e (Katsch ). le le ion i da raggi radioattivi (Schittenhelm) ed in fine l:\ t era1)iét generale (Lichtwitz). Ogni argomento è traLtat o a fondo e preceduto da nozioni e concetti generali suJI 'appa reccl1io o la funzione studiata, eh.e sono di g!ande interesse e di r1otevole utilità per aggiornare le proprie con osce11 ze in ·m a teria e l)er compre11dere la r elati,ra patologi'a . Seana]i amo a tale riguardo .Ja fisiologia e patolog ia d ella respirazio11e, la fisiologia e patolop-ia fl1n zio(l )Si prega d'inviare due copie dei libri cl! cui si <lesift era l:-i recensione.

PRATICA

nal.e del fegat~, quelle ul rican1bio acqueo e sa l tno , lo s tudio r11orfologico del san gue, ecc. fii, .i I

.

L'anrtée m édicaile 7Jratique, XIII anno , pubhlic~to sot.t~ ~1.a direzione di

c.

LIAN, con prefazione 'd1 E.:·.SERGENT. Un voi . in-16° , di f>62 pag. , con 6 fig . , R . Lépine , Paris, 1934 , Prezzo, fr . 26.

Con. ]a con su eta ricch_ezza di dati, ci si presenta il XIII volume d1 questo Annuario del Ir?e.dico pratico , ch e riassume in compendiose r1v1ste tutto qu.anto i è pubblicato nel 1933 nel campo d ella medicina pratica ivi compresa la c~irurgi~, . ' l '.ostetricia , le spe~ialità. Pubblica~1on e ut1l1s~1ma p er il m edico pratico, senza ingombro cli toorie, ma con nozioni c he vanno dirette al lo sc~po de lla diagn osi e d ella terapia. Il volume s1 completa con vari annessi rig uarda11ti . le disposizioni di legge interes~n(I 1~ professione. m edi ~~ (r~co!diamo fra que.5te I. el~nco delle. !nfer~1ta el1m1natorie per gli aul1~t1 , molto J?lU pa1r~1colareggiate che le nostre), gli strument~ n~o,r1 , le nuove specialità, ecc. l Jn vasto indice comprendente gli ultimi 5 anni completa l 'utile opera. fil.

A. RAVINA . L 'année tliérapeutique. Un volume in-16°, di 192 pag. Masson et C. ie, Paris, 1934. Prezzo 18 fr . Con:ie ~utti g li anni ~ ques L'epoca e già da 8 anni , v1ene ora 1)ubbl1cato questo buon riassunto di tutte le i1uove acquisizioni terapeutich e ch e 11anno veduta la luce n el 1933 sia in Francia ch e altrove. Trovian10 esposti : 1) malattie e sintomi (57 trattan1enti nuovi) ; 2) tec n ica ed apparecchi (15 soggetti); 3) rnedicazioni nuove Scopo della pubblicazione è quello di fa.r con~scer,e al .pratico. d elle tecnich e nuove di appl1caz1one immediat a e facil e e, d'altra parte, di ind.icare i nl1ovi orientamenti di certi metodi tera·peutici . T~ r,a i trattamenti preco·n izzati· dagli italiani, tro v1a1110 quello della narcolessia essenziale, per cui Rolancli R icci 11a trovato utile l 'efedrina . 1

1

fil. G.

Dr

GuGLTELMO.

cellosi. U n voi.

L(JJ cura specifica d·ella bruin- 8~,

di pag. 162, con grafi ch e e tavole. Catania , Vincen zo Muglia edit or e, 1933. Prezzo L . 15. L 'antigenoterapia dell e brucellosi è variam ente g iudicata ; il Di Gugli e lmo h a elaborato . al riguardo ,. u11a Lecnica molto efficace: egli si vale della v1a endoven o~a e, con. su ccesso mai smentito , ha applica to il metodo in una cinquantii1a di casi. In _que to volume r accoglie Je osservazioni e eguite da lui e dai suoi collaboratori e allievi e co1nt1nicat e alla Società Medico-Chirurgica di Catania. Oltre ch e a lla cura. Psse ~ i riferiscono alla


906

H

J>alologia (veloc ità di bedirnenla1zio1le delle e111azie, rapporti co11 la cirrosi epatica ), alla c a istica (for~n1a m eningo-encefaJiti ca , bron copolrnonare, en1 orragica , spondi1itica), a]la diag no i (aggl utinazione dei ceppi, int r.adern10reazione, c L1e fornisce, crediamo, un 'oltirr1a g uida ancl1e per ' 'aiutare la se11sibilità del vac cino), ali 'eziologia (forn1 e da nielitensis, da abortus e da pa,ranieliten.sis), a li 'epiderr1iolog ia ed all 'e1)izio,ziologia (rilievi eseguiti n el C.omu11 e di l\;lodena). L'insieme rappresenta una. n1ole di la,rnri di alto Jlregio. A. P. •

' L.

1\1AR.\ NE LLI.

l'ie0zolfoterapia e sulforpiretote-

rapia. Istituto Editoriale Cisa_Jpino , Milano, · 1934. Prezzo .L. 20. f: ìa settima raccolLa di lavori sul ricambio e sulle a.p1)licazioni teraplcl1e deJlo zolfo, la c ui irr1portanza piretogena n ella cura di varie n1a. latt.ie (artritis1no, ::;indromi n ervose paralueticl1e , schizofren ie, asn1 a, ecc.) si va sempre più a f fer1nando. I singoli lavori sono co11dotti con molta scrupolosità e n el loro comp lesso danno u11a nozione completa di quanto i è as odato su]l 'araomento e sulle s11e ulteriori l)Ossibilità praticl1 e. DR.

L.

u . R. \iVrr:A:\ID. JJeitfaden der einh eimiscl1.e1i l Yurmkrankheiten des 1\1 euseri en. Vol. in-8·(1, di p. 212, con 156 fìg. 193-1. Georcre Tl1i e111 e edil ., Lirsia . Prezzo M. 15,f>O; ril egato i\1. 17 ,20. Sz1nAT

eln1inliasi ;i ~·~ urnono in1portanza cre~centel così n ell a 11atolog ia nostrana co1ne in que.ll a esotica. Gli /\A. ne fanno un 'esposizion e riassuntiva chiaral avendo precipuan1e11 te di mira gli scopi diagnostici e quelli terapeutici. Le co1)iose e bell e illl1strazioni sono quasi tutte origir1ali . L. V. Le

F. M ouTTER. Les cures th ermnles en gaistro-entérologie. Un vol. in-1 6°, rli 140 pag. con 9 fì g. 'ifa .. on et C:. ie, Paris , 1933. Prezzo ·]G fr. Il Litolo di questo libro non rispo11de l'or~e pienamente al suo contenuto, trattandovisi un argo111ento assai più am pio, cioè l'idro-clin10terapia nel le malatti e ga tro-in te tinali. terapia ad azione ~1 scsai com_pJessa. · Gli AA. vi con siderano: le 11ozioni g·enerali . ulle pre . . r rizio11i e la organizzazione delle cur e idrop·ir1i ch e in ga tro- entero1ogia: i principali aspetti clinici delle mal attie del tubo digerente ch e traggono vantaggio dalla cren oterapia; il moccarn isrn o di azione della tera]Jin idrom inerale in· tali n1a laLtie, con Je ir1dicazioni e contro·i ndi cazioni e l~ tecni ca dell él cura . L ' utilità del lavoro è evidente, 'J)Oich è i)ro1>rio ·1e 111ala tli e ga, tro-intesti11ali. ~on o fra quell e cl1 e maf!~i o r1n en t e si a io,ran o di lali · e t1re . fil .

1\1.

V1LLARET e

[ ANN~

lL POL I CLINICO »

W.

l{ unM:\.NN.

zini~che

X.LI,

Nu~r.

23]

Die Ta1sln11asscige. Eiscl1ers ~1edi­

Bel1andlung.

Lipsi~.

Prezzo

~IK.

1,20. I11 questo fascicolo sono esposte la tec11ica del i11assaggio palpatorio, le sue a1)plicazio11i ed il suo modo di azio11e i1el Lralta111ento del reu111aLis1110 dei tessuti molli (cellulite, periartriti ])erin,e uriti, i11iositi, reumat isn10, ecc.). Dn .

E. L1EK. Der Arzt un seine Sendung. JX eclizio11e. Vol. in-8' di 25± paig·g·. Le11111 an11~ ' ' erlag, J\Iunch e11 , 1934. La 111~ssione de] 111edico ! Frase che può se111l)rare sèl1er110 a quei medici - citati dall '.:\ . - cl1 e a '.Berlino , la sera , vendono le al . . icce calde 11ei pressi delle tazion i, n1a co11cetto i11dubbian1ente g iusto poichè , se non è nobilitata da un alto entimento del dovere, la i)rofes ione i1ostra può a1)parire un ripug·nante mestiere da schiavo. Le luci e le on1b1e dell 'esercizio della 111eclic ina \1engor10 vi\1acemente tratteggiale da]J '1\. ch e le ravviva di ricordi })€rsonali tratti da]J;1 lunga e i;variata pratica (J'A. è un noto cl1irt1rgo di Danzica). I l)rimi dubbi , lo studente 11clle c ]i~1ic.:h e, i primi contatti col pubb1ico. g·Ji ann i di assistentato , m edici e malati. ecco i titoli di alcuni capii t.oli. Larga è la · trattaz ione. dei rapporti del 111edico con le assic uraz ioni sociali, di cui la Ger111ania sta facen ':lo da molti anni l'amara e ~ l1c·rie11za , a proposito delle quali, l 'A. cita l 'aforisn1a di Birch er: « l 'assicurazione conlTo I ' i11fortunio u ccide la volontà di lavorare , quella contro le n1alaLtie paralizza la volonfà di ~_ru a­ rire e qu ella co11tro la vecchiaia ostacola il se no di rispa rmio del popolo ». Altri problemi trattati dall 'A. so110 c1ueJli dei rapporti con l 'igiene della razza. la tecnira e la cienza, l 'attuale impulso scientifico. speciali ti ed ospedali , il ciarlatani smo. Sim])atico è J'atteggiame11to deJl 'A. p er il m edico di campagna ch e « personifica anche oggi l 'antico ideale della nostra classe e può n1ostrar che cosa sia realmente un uomo con11)Jeto n. Il favore con c11 i q11esto libro è stato accolto i11 Germania, tan to da ragg iunger e in 8 anni le 0!L OOO copie, i spie,.ga perch è in e, .. o og-ni m edi ro ,rj troV:a l111a parte della ~ua an in1a, dei fì11oi crucci e dell e f:ue gioie. fil . 1

,

0

V.

,r . \V e:rzs XCHER. /1 i> rztlicli e Fragen . l in ' 'o]. in-16°, di 90 l)ag. G. Thieme , J,ei11zip-, 193 ~

Prezzo RM. 1,80. Il . . oltotitolo di questo libro è quel] o di «Lezio11 i . . L111a tera pia g·en erale n. Vi t rov ia111 o dappri111a delle con .. ider;).zioni sul concetto di .trat.tano tera1)ia ; eguono altri capitoli I 'angoscia come si11ton10 e rrialat lta , ll s1nto1na e I 'educaz io11e. il conleg uo e I 'e ])erien za del n1edico l 'io e 1'a1nbiente nella .r11ala ttia. le 111alaltie ~oriali . l' inlrecr iarsi delle for111e di

cJw


[ANNO

XLI,

NUI\il. 2~ 1

tiEZJONE

terapia, ecc. t;on1e appare da questi titoli ed ancor più alla lettura del Jibro, si tratta di considerazioni d 'indole l)iù ch e altro specuJati,-a sulla parte cl1e la psiche prende n ello stato di malattia e specialrrtente i1eJle manifestazioni e nelle con segu.e11ze della malattia stessa. Intere... anti , fra l 'altro le notizie sull a malattia e la morte di alcuni uomini politici mpderni cl1e danno all 'A. occasione di esprimersi nel senso ch e nella crisi biografico-politica è inserita la malattia, no11 come un fenon1eno ~olla tera J e, n1a come una forza drammati cn che porta Ja decisione. fil.

G.

J ACOl\llE'r.

I.Je secret médical. Editore G. Doin

e C. Parigi. Prezzo fr . 25.

11 problema delicato e tuttavia controverso del segreto professionale è con iderato in qu esto libro in n1odo e auriente e brillant e. È ampiamente trattata la ba e giurid1 ra del segreto 111edico, ed i suoi riferimenti prati ci con il diritto penale, con le a ... ~ i curazioni , con il diritto fise,a le, con l'istituto del inatrin1oni o, con l 'ig iene pubblica , . con i I servizio militare. ecc. DR . a• Interessante pubblicazione: DoU. ALDO J.U ISADA Assistente nella R. Clinica Medica dell'Università di Padova

Ipotensione e i p osfigmia d e ficienze dt circolo PREFAZIONE DF.L PROF.

CESARE FRUGONI

Riportiamo l'Indice-Sommario: INTRODUZIONE. PARTE I. Premesse. CAP. I . Fisiologia del circolo. • CAP. I I. La pres· sione arteriosa, come fenomeno emodinamico. • CAP. III. Se· meiotica del circolo. PARTE Il. Le forme ipotensive in generale. CA.P. I. Definizioni . "' CAP. Il. Le forme ipotensive ccme fenomeno emodinamico. Patogenesi delle forme ipotensive. • CAP. III. Le forme ipotensive in clinica. , CA.P. IV. Significato delJe forme ipotensive. , CA.P. V. Eziologia delle forme ipoten· sive. • CAP. VI. Anatomia Patologica. , CAP. VII. Rapporti e conseguen ze deJJe forme ipotensive. , CAP. Vili. Prove funzio· na.Ji circolatorie e studi sulJe arterie. Sindromi arteriose. • CAP. IX. Sintomatologia. • CAP. X. Decorso delle forme ipotensive. "' CAP. Xl. l.e forme ipotensive come elemento predispo• nente a lle malattie. • CAP. Xl I. Diagnosi. • CAP. Xli I. Prognosi. - PARTE III. Le forme ipotensive in particolare. CAP. I. Ipotensione e iposfigmia per cause fisio logiche. • CAP. 1I. For· me ipotensive costituzionali. • CAP. III. Le forme ipotensive nelle malattie croniche e nelle cachessie. "' CAP. IV. Le forme ipotensive nelle malattie da carenza e in seguito a strapazzi. • CAP. V. Le forale iootensive nelle intossicazioni e nelle nar· cosi. • CA.P. VI. La 1potensione nel campo del1a anafilassi. CAP. VII. L'ipotensione nelle malattie de) cuore e dei vasi. • CAP. VIII. Forme ipotensive tra le malattie del polmon~, de~ fegato, d e) rene. • CA.P. IX . Forme ip<?tensive . nelle pe_rd~t~ d1 liquidi organici e nelle malattie degh organi emopo1et1<=;i. • CAP. X. Le forme ipotensive nel campo delle endocr1nopatie. • CA.P. Xl. Ipotensione e iposfigmie per cause ner~ose e _nelle m~· lattie nervose e mentali. • CAP. X 11. Le forme ipotensive term1• nali. - PARTE IV. Le forme ipotensive parziali. CAP. I. De· finizioni. Patogenesi. • CAP. 11. Forme ipotensive regionali. • CAP. 11 I. Le ipotension'Ì e le iposfigmie distrettua}i. - PAR~ V. Terapia. CAP. I. Mezzi chimici e fisici che _sumolano gh or· gani dell"apparato circolatorio • CAP. II. Terapia delle debolezze circo;atorie. - Indice analitico. Volume di pagg. XVl-352. con 52 figure nel te1ao. Prezzo L. 4 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbo· nati, in Italia. sole L. 3 8 , in porto frane?· Per .!'e.stero, ali~ L. 3 8 , aggiun gere L. 4 per le occorrenti magg1ori spese di spedizione raccomandata. Inviare Vaglia postale o Cheque bancario all'editore LUIGI POZZI , Via Sistina, 14 • ROMA.

PRATICA

907

ACCADEMIE, ~OCIETA, MEDICHE, CONfiRESSI R. Aecad. delle Scienze Jlledico-Chirurgiehe di Napoli. Sedu ta del 28 aprile 1934. Presiede il Prof. C. CoLucc1, vice presidente.

CoLucc1 C. -

Iniezioni epidurali curative.

Su di un caso di atresia ano-retto-sigmoide a. SonGE E. - L ·o., pre11de11<lo lo spunto da u11 caso di atresia con1pleta del] 'ano, d el retto e di gr an parte del <:olon pelYiro, capitato alla sua osservazione durante il servizio <li pro11to soccorso ospedaliero, studia, sulla base dell 'e1nbriologia, il meccanismo patogenetico di tali malformazioni , ed espone tutte 1e teorie, spesso fra loro contrastanti , ch e esistono su ll 'argome11to. Desètive, quindi , il qu adro analomo-palologico risco11 lrato nel suo infer1no e fa sopratutto rilevare alcune peculiarità 11on ancora descritte e che, ii 1 base all e teorie pa togene1icl1e vige11ti, appaiono fra di lor o an 1i1 e1iche. Dopo a~er espostè le ragio11i chirurgich e che, <lop_o un infruttuoso tentativo per via perineale, lo indussero a procedere per via laparotomica e lo obbligarono a limitarsi alla CTeazio11e di un ano il.iaco preternatt1rale, avanza una ipotesi esplicativa ch e varrebbe a dar r agione, dal punto di vista sia embrionario ch e patogenetico, delle peculiari condizioni anatomiche ri scontrate. Il Seg retario .

Società Medico-Chirurgica di Bologna. Seduta scientifica del 30 i11arzo 1934. Presid en te: Prof. M. P1NCHERLE.

Ancora sulle reversibilità ed irreversibililà dei tumori di fronte alle irradiazioni. G. G. PALMJERT. L 'O. considera, in senso s lrettamenlc ])iologico, il problema della reversiLili là dei tumori di fronte alle radiazioni, rico11oscendo ch e i raggi X o gamma sono in grado di produrre una cc mutazione » nel sen so della gen etica , mentre in sen so clinico si può parlare ir1 base ai ris11ltati terapeutici "di una reversibilità 1oca1e, ri sp. generale, assoluta o relativa .

Diabete insipido e colesterinemia. U . .SENIN e S. STEFANINI. - In cinque casi di diabete ins ipido gli 00. hanno trovato un tasso c0Jesterinen1ico superiore alla norma e in base a tale reperto con siderano Je possibili relazioni del diabete insipido con le lipoidosi, specialmente la forma colesterinica di esse.

La valutazione quantitativa del cuore sul vivente. P . BENEDETTI e V. BOLLINI. - Gli 00. espongo110 iJ loro procedimento di valutazione quantitativa del cuore . intra vitam per mezzo dell 'esame ortodiagrafico eseguito nelle due proiezioni dorso-ventrale e l aterale. Riferiscono i principali risultati ch e ottennero sopra 4® individui, clinicamente sani, in età di 20-2Q anni. Il procedimento si uniforma ai principii e al metodo di antropometria clinica ideato òa Viol a ed è, secondo l 'esperie11za


908

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degli 00., . T~lyQ.

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POLIQLINICO .

utilmente nel campo cli' • •

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Disçu ssio11e : G . G. PA.LMIB~{I·, F. 1Scn1Ass1, M. PINCHERLE: ' .. . Seduta del 13 aprile 1934.

. -.

~residente: Prof. M. PrNCHERLE.

. Ginecomastia e tumori dei t testicoli. \,.

Prof .. F. ScHIASSI. - L 'O. espo~e la storia clinica '.~e il reperto -necroscopi co~ di fin giovane di 29 anni affetto da tumore del testicolo destro (corionepitelipma) con metastasi epatiche e pol1nonari e da ginecomastia. In questo caso sortirono esito po8itivo le prove biologiche di Aschh eim-Zondek e di Friedmann, rivelando llna sifuazione ormonica simile a quella propria della g ravidanza, mentre l 'ipofisi dimostrava n1odificazioni istologiche di tipo g r avidico. Discussione : P. BENEDETTI. •

Aspetti atipici della pressione arteriosa nelre glomerulo. patie croniche. Prof. U. DE CASTRO . - L 'O . riferisce sopra alc11ni casi fra i quali due di osservazione personale di glomerulo-nefrite cronica diffusa o ipertonica ~ sulla base di vari elenJenti cli11ici e necroscopici !liscute i problemi rela tivi al comportamento atiI_>ico della pressione arteriosa . - Discu ssione: M . PINCHERLE,

PER~trcc1 ..

Presentazione di due casi di sindrome di tipo Cooley. ~of. M .

PINCHERLE. - L 'O. espone la S!totia clinica, corredata dai risultati di numerosi esami di l aboratorio e radiologici, di due n1alati, di anni 8, risp. 2, che presentano il quadro morboso 'che va sotto il 11ome di Morbo di Cooley nella letteratura ~mericana , essendo però presso che sconosciuto iri Europa. La forma è co11trassegnat a da una iperplasia erilroblastica d el midollo osseo con iperemolisi, e da profonde alterazioni scheletriche diffuse, enorme ispessimento della diploe cranica con cara lleris lici aspetti radiografici, Qsteoporosi di tutte le altre parli dello scheletro. L'O. discute la diagnosi differenziale e il problema eziopatogenetico. Discu ssio11e : G. G. PALì\'lIERI.

Società ,,,:edieo~Chirnrgica Veneziana. .

Seduta del 20 aprile 1934. · ·

Presid enza: Prof. F . BRUN·E"rr1, vice-presidente. .,

~Ul\{.

-23)

quanto mancano nelle sue malate le alterazioni craniali e cl avicolari caratteristiche. I

ùn caso di simpatosi nasale guarito da 7 anni. .

1

[ANNO XLI,

n

'

.

Prof. F. BRUNETTI. ---: L 'O. presenta una donna che nel 1927 venne passata nel suo reparto da una di visione medica dove era degente per cefalee gravi, intermittenti, accompagnate da vomito e parestesie lungo il braccio di S.; anam11esi negativa, come l 'esame clinico, normale il liquor, mentre rinoscopicamente si notava un turgore della testa del turbinato medio di S. Un intervento demolitore su q,u esta portò alla guarigione che dura tuttora. Dal caso l 'O. prende argomento per tracciare un quadro d elle cefalee nasali e le classifica come una « simpatosi n pure affermando che l 'unione dei componenti simpatici, parasimpatici ~ ~rigemellari a livello della pituitaria è troppo 1nt1ma, per pensare, come alcuni vorrebbero, alla possibilità di uno stimolo che agisca su di una sol a di queste innervazioni. L 'O. parla in ultimo del recente rifiorire in Italia d ella riflessoterapia nasale, insistendo nel concetto che venga applicata su basi scientifiche e per indicazioni circoscritte.

-

Cancro del mascellare con manifestazioni orali. .

Dott. G. PESENTI. - L'O. riferisce il caso di una donna di 49 anni che presentava un ascesso del palato da radici gangrenose d~l secondo molare superiore di D.; nel decorso della malattia il ritardo della regressione dei fatti infiammatori e la natura del materiale prelevato dalla parte ammalata fecero insorgere dei sospetti che furono conferrnati dall'esame istologico che diede un netto reperto di cancro originario dal seno mascel'l a re. L 'O. osserva come il caso sia degno di n ota per il modo subdolo di sviluppo del tumore e come richiami l'attenzione Sl1ila diagnosi differenziale delle comuni alterazioni del cavo orale.

Il laboratorio di San Marco a Venezia. Prof. G. PELOSO. - L 'O. riferisce dopo 10 anni di prova intorno ad un l aboratorio da lui istituito per i tubercolosi ch e escono dal sanatorio e non sanno più trovare lavoro; dichiara di aver assoclato ch e direttore di un laboratorio di malati non può esser e ch e il medico che solo può prescrivere e dosare il lavoro ed oltre a ciò deve tener presenti le norme della profilassi. In 10 anni di esercizio ha dato lavoro a 219 operai con una medja di 22 operai a ll 'ann·o , pottando il capitale da ·L. 8.480,45 nel 1924 a L. 132.265,15 nel 1933. Devolse di questo nel 1932 una somma di L: 50.000 per un premio biennale per lo studio del problema postsanatoriale dei tubercolosi.

Denti ritenuti. Prof. U. SARAVAL. - L'O. riferisce u 4 casi di ritenzione dentaria multipla osservata nei componènti di una stessa famiglia nel ramo femminile (madre e tre figlie) ; le radiografie dimostrano rispettivam ente l 'esistenza di 5, 16, 11, 13 denti normali ritenuti o semiritenuti. Passate in rassegna· le varie cause, l '0. esclude ·per i suoi casi la malposizion e dei germi e l'influenza dei denti d ecidui ; tra -le cause generali scarta la lue, le lesioni endocrir;ie e il rachitismo; dà valore invece ai fattori ereditari non potendosi pensare nemm eno ad Ufl:a dysostosis rleidocranialis spuria , in

Eritrodermia salvarsanica. Dott. E. MARzOLLO . L'O., _dopo aver brevemente accennato agli accidenti verificatisi negli t1ltimi 5 anni nell'ambulatorio dermoceltico ospedaliero, riferisce di un tipico caso di eritrodermia salvarsanica con grave ·eritro- e granulotossicosi senza diatesi emorragica. Richiama l'attenzione sull 'utililà di eseguire, prima e durante la cura, l 'esame morfologico del sangue per una diagnosi precoce di danni rari bensì, ma a volte assai gravi• . Il Segretario: Dott. A. VANNI.


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XLI, Nul\1. 20J

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL. MEDICO PRATICO. •

CASISTICA E TERAPIA. (!•alche aspet_to della tubercolosi del isterna nervoso. •

E. Bramwell (Edinb. il1 ed. J our1i., marza 1934) ricorda che le antiche statistiche (Go: V\rers, Starr ecc.) davano l 'evenienza del tubercoloma del cervello co1ne molto frequente. sino a con8ider~rla come la metà circa di tutti i tumori cerebrali. Gli AA. moderni trovano invece valori molto più bassi, e un neuro-chirurgo di fama mondiale come H. Cushing conta nella sua statistica non più dell ' l ,4: %. I tubercolomi sono di solito uni ci, e colpiscono elettivamente il ~ervelletto; 1'età g iovanile è la più colpita e la prima infanzia (sotto i 10 anni) dà la percentuale n1aggiore; il se o ma chile è più colpito del femminile , for e per i traumi a cui è più soggetto; d'a.ltro lato non è stata ancora chiarita · I 'importanza patogenetica delle otiti tubercolari . La diagnosi è basata sull 'esistenza dei soliti sintomi di ipertensione endocranica e di fenomeni a focolaio ; sulle modificazioni dell e c irconvoluzioni cerebrali, ~ ulle deviazioni morfologiche della sella turcica, sullo po tamento del corpo pineale e sulla eventuale calc ificazione della massa tumornle ch e diviene così visibile ai rag·gi X; sulla presenza di tubercoli nell 'occhio o d i processi tubercolari altrove. La cura chirurgica dà anco ra una alti ... im;\ percentuale di mortalità; e Cushing ha notato che, all 'asportazione di 11n tubercoloma segue spesso una m eningite tubercolare: €gli si limita verciò ad 11na semplice decompressione. . V. SFRRA. Emorragia cerebrale con reazione meningea plt· riforme asettica. · Ch. ~.,l a ndin , H. Gallot e R. André (Bull. et ,lf ém. Soc. Jl1 éd. H op. Paris, 26 febbraio 1934) riportano il caso di un ·malato àortico, iperteso, che fu colpito da una vasta e morragia cerebrale sottocorticale che si manifestava con un com a profon do senza segni di lo.calizzazion e, senza segni clinici di irritazione meningea, ma solam ente alla puntura lombare con una e11orme reazione meniILgea con polinucleosi l)Ura . L 'interpretazione di questo coma era ·assai deli•c ata, dato che l 'aspetto puriforme del Jiquor fa ceva pen sare ad una meningite acuta ad inizio a1p(>plettiforrne. . · Questa diagnosi però fu scartata sia per l 'assenza di germi visibili, sia per l 'integrità assoluta dei polinucleari. L 'asse11za di temperatura, di dimaig·ramento visibile, di otorrea o di lesion i sinusali facevano eliminare l 'ascesso cerebrale, cosicchè la diagnosi più ve-

rosimile era quella di reazione 1nen!ngea consecutiva a una lesio ne a focolaio dell 'encefalo, tumore o ernorragia, l 'iperte11sione arte:iosa essendo a .favore di quest 'µltirna ipotes i, che fu confermata all 'autopsia. ~. Il fatto deg no di nota , nel caso desci·itto, è l'assenza totale di emazie nel liquor, assai rara nelle reazioni 1ne11ingee da emorragie cerebrali in cui il liquor ce falo-rachidiano, se contiene dei polinucleati o dei linfociti co11ti ene anche delle e1nazie; l 'asse11za di ~mazi e è dovuta al fatto che il focolaio era rigorosa1nente cerebrale e sottocorticale. Ciò din1ostr<1 che per solo meccanismo di irr itazione un n lesione a focolaio sottocorticale può determinare in certe condizioni una reazione Jeucocita.~ia meni~gea. La patog·enesi di questa reaz 1o~e meningea. sembra molto semplice. 11 volum1noso fo colaio emorragico che sfiora la corteccia provoca una dilatazione vascolare reattiva peri-emorragica, a lla quale parteci•pano i vasi della pia-madr€; si produce pertanto una intensa diapede i attraverso le pareti di questi vasi. La polinucleosi è tar1to più marcata q1ia11to più la le~ione è voluminosa e viciha a]]a corticalità , tanto che l ' intensità della reazion e meningea serve a fissare, in una certa n1i sura . l'importanza e la gravità delle lesioni . ,

C.

TOS CANO.

Clinica e patogenesi dell'emorrtlgia sttbaracnoidea. Sono descritti da K.rol1n (D eutsche "Al etf. Wochsch., 2 marzo 1934) due casi d.i en1 or.., ragia subaracnoidea, istituitasi suJla base di aneuri smi dei vasi cerebrali. La sinton1atolog ia davn segni di compromissione del s i ~ teni a nervo ·o centrale e vegetativo, risultandone i11 uno dei casi studiati , un quadro molto &i111il e a q uello di una malattia infettiva acuta. Qt1al_e causa della costituzione ..degli aneuri snli , viene i11 vocata una debolezza delle pareli va.: ali che a' 'rebbe forse origine in difetti di stri1ftllra d 'origine embriologica., a carico delle a·rterie della base. Causa diretta della rottura furono yariazioni del la pression e sanguigna , con elevazione della. pressione stessa da sti111 oli eso.g·eni o nel quadro di una labilità vasale a tip9 ipertor1ia essenziale. Il riscontro in uno dei ca~i descritti, di un infarto coronarico farebbe pen sare ad una co·m promissione generale del sistema vascolare , almeno a tipo funzi o11ale. Le considerazioni clinich e ed anatomiche fat te dall 'A. ammoniscono a ser \rirsi con molta cautela in questi casi. della p11ntura lon1bare, ch e dal punto di vista terapeutico, è una spada a due tagli perchè decomprim e vasi a pareti lese e ch e sostengono una pressione arteriosa spesso patologicamente aumentata.


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H

IL POLICLINICO

L 'i11dicazione- alla rachidocentesi è costi-tuita (a parte il proble1na diagnostico) dalla constatazi ,n e di una forte ipertensione endocranica ma si dovrà sempre tener conto della elevata pressione sa11guigna dei vasi centrali. M. CoPro.

Medulloblastoma del IV ventricolo ad inizio In· fettivo acuto. I tumori del IV ventricolo ha11no generaln1ente ~1na evoluzione cronica e apiretica; tuttavia alcune volte tali tu1nori hanno un inizio ap·p arente acuto , che orienta la diagnosi verso l 'ascesso cer ebrale o, se la stasi papillare fa difetto, verso l'en cefalite acuta. G. Guillain, I. Lereboullet e P . Rudaux (Bull. et Al é1n. Soc. Al éà . H op. Pairis , 26 febb-raio 193±) riferisco·n o il caso di una do·n na di 30 anGi la quale, in pieno be·n essere, fu colpita da febbre, rinite noteYole e contem·p oran eam ente cominciò a lam entare cefal ea violenta, diffusa, continua C<>n parossismi durante il giorno , vertig·ini , amblio·p ia , diplopia . Dopo un inese la rinite cominciò a d ecrescere, m entre gli altri disturbi persistevano. Il medico curante pose la d1ag nosi di encefalite. Successivamente la sinton1atolog ia andò aggravandosi e comp.a rirono vomiti con nausee assai penose e lin dimagrimento molto importante. Obie tti vam ente si risco11trava: Ro,m berg con caduta a sinistra; equilibrio difficile a mante11ere durante il camn1ino; testa fissa in antiflession e; fl essione a destra d olorosa; ipotonia bilaterale più marcata a sinistra , dove il riflesso rotuleo è nettame11te pendolare; riflessi tendinei degli arti inferiori vivi, ma eguali dai d11e lati; accenno a clono del piede bilateraln1e11te; sen sibilità normale; disturbi cer ebella.r i (leggera adiadococinesi a sinistra, leggera dism etria 11el]a prova del dito sul naso e del tallorte sul ginocchio del lato sinistro); aumento della tensione del! 'arteria retinica: riflesso corneale abolito d'ambo i la ti; nistagmo orizzontale sinistro; deviazio11e spontanea dei due indici a sinistra; intensa ipereccitabilità bilater1le alla prova calorica; deglutizione difficile ; riflesso del velope11do.Jo asimmetrico. Posta la diag nosi di tun1ore del IV ventricolo, l'ammalata fu operata. Tn un p rimo tempo fu praticata una. trapa11azione d ecompressiva sottotemporale destra , in un secondo tempo un -intervento a fo11do permise di estirpare jn parte un tumore del IV ventricolo, ch e risultò all'esame microscopico esser e un me du1loblastoma.. La malata morì quattro giorn i dopo l 'intervento. Gli AA ., dopo aver messo in evidenza, nel caso descritto, ]a mancanza di stasi papillare, mancanza ch e fece e ' itar e il chirurgo nel --primo intervento ad abborda re immediatam ente

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XLI, NuM. 23]

la fossa posteriore, e dopo aver ricordato come l'inizio acuto dei tu•mori del IV ventricolo non è del tutto eccezionale, si domandano se una infezione generale o una infezione locale del cavo orale o dell 'or ecchio medio non possa determinare l 'evoluzione di un tumore fin(> allora latente o se per certi tumori come i medulloblastomi l 'infezione non possa avere una importanza etiologica. · C. ToscANO.

Aracnoidite spinale op~rata e guarita in una gio· vane donna colpita da emiplegia datante dall'infanzia. Cahen e Dag n elic (Annali dell'a Società B elga di chirurgiia, gennaio 1934) presentano il caso di uria donna di 25 anni ch e all 'età di 4 m·esi era stata colpita da llna encefaloepatia infantile determinante una emi·p legia sinistra e ch e dall 'età da 21 a 25 anni aveva visto evolvere, con 'un periodo di remissione di due anni, una aracgoidite spinale r esa manifesta da una ,p araplegia accom·p agna;ta da costipazione e ritenzione incompeta di urina. L 'esame del sistema n er voso·, m ettente in evidenza una zona netta di jperestesia cutanea situata .al di sotto dell'apofisi spinosa della 12 V. D. senza modificazioni d el~a . e1 tsibiJità al di sotto di .1questa cintura, le modeste alterazioni degli s finteri , i periodi di remissione ed i dolori subbiettivi fa cevano localizzare il processo a livello della 11 3 e 12a V. D. e 1° L. La localizzazione veniva conferm.ata dall'esame radiografico eseguito col lipiodol che dimostrava l 'accumulo della sostan za n el cul di sacco durale a forma di V aperto in a lto di c ui le branche raggiungo11') due tratti laterali ch e dopo la 12a V. D. si presentano discontinui e sgran ellati . L 'atto opera1tivo eseguite) con laminectornia fa ceva notare in corrispondenza dell'aracnoide a livello della 12a V. D. ·presenza di granuli giallastri d ella g randezza di un seme di miglio. Questi venn er<J asportati e l'esam e istologico dimostrava trattarsi di corpi incistati. Il decorso post-o[p er atorio fu normale e 15 g iorni dopo la p. poteva alzarsi e camminare, i1aturalmente con l 'andatura dell 'antica emiplegia. Gli AA. concludono .affermando che nel loro caso si trattava di un 'aracnoidite a tipo cistico, proba bilmente avente un nesso patogenetico com.une con l'en cefalopatia infantile, e che la limitazione del processo n e aveva permesso l'asportazione ed il buon esito chirurgico. !vf. PLASTlNA .

Un caso di polin~nrite aurica. P . .Jacob (Bcill. et .~1ém. Soc. Méd. H op . Paris, 26 febbraio 1934) riporta un caso di polin eurite aurica in sorta i11 t1n a malata ch e aveva ricevuto g r . 3,65 di crisa1bina per via endovenosa in due mesi. Si trattava di una polineurite sen sitiva, 5enza fenomeni motori importanti , con con se r vazione d ei rifle si , al-


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n1eno ali 'inizio; i dolori furono ali ' inizio lombari co11 irradiazioni agli arti inferiori. Non vi era alcun altro fe11or11eno di intoll eranz~"' all' oro. La g u arigione si ebbe dopo circa tre • mesi. C. ToscANO. La cura dei disturbi del sonno.

Dopo aver breven1ente accennato alle vedute antiche e moderne circa il meccanisrr10 fisiologico del sonno , O. Wutl1 (ll1iincli. Med. 11' och., 16 111arzo 1 9~+) distingue due tipi fondamentali di disturbo del sonno : quello dovuto ad un perturbamento del meccanism o fisiologi co cerebrale del sonno, per alterazioni anatomopatologich e del cervello (encefa]ite, ar teria clerosi, ramn1olli111enti, tumori, ecc.) o per l 'influenza esercitata da sostanze diverse (delirii da cloralio, da hro1110, ecc., azione della caffeina , astinenza dalla morfina, ecc.); e quello dovuto a cause n1orali e fisiche. esercitanti un effetto dannoso sul 111eccanismo del sonno (dolori, tosse , ecc. da un lato, .p reoccupazioni , tin1ori e cosi via dall 'altro). I tipi più comuni di di turbi del sonno, sono: l 'insonnia, la sonnole11za, la diflìcoltà di addorme11tarsj, ]a difficoltà di dorn1ire a lungo, la dis ociaz io11e tra son110 del cervello e del corpo (noLLam.b ulisn10); il risveglio parziale ( enza contemporanea ripre a della motilità). La terapia varia da caso a caso; quando il sonno è turbato per cause fi iche, è n eces ario eliminare la cau a con un trattamento sintomatico, e'ritando iìno a Ghe si può i sedativi a cui ci si ass11efà (n1orfìna ecc.); si ricorre di solito allora agli antinevralgici , i più noti tra i quali sono il piramidone, l 'antipirina. la fenacetina e l 'aspirina, o loro combinazioni, come 1'0ptalidon , l'al1ional , l 'arcanol ecc.; da que t 'ultin10 possono der·ivair e atrofie gialle acute del fegato come dall'atofan ; con sigliabi li le combinazioni con codeina , che di solito rJon danno a suefazione. Nei disturbi del sonno ideo-affettivi si ricorra ad una cura jgienica (evitare ogni cau sa di eccitazione, il t.roppo Javoro - specie alla sera - e le cene molto abbonda11ti), flsica (impaccl1i caldo-umidi pri1na di clormire) e psichica (dalla persuasione all 'ipnosi). Nei disturbi di origine cerebrale, l 'uso dei sonniferi è strettamente indicato; nel 1914(ìoldscheider ha scritto che i sonniferi sono indicati, quando n on è possibile ottenere il so11no in altro modo , quando è n ecessario un effetto immediato, quando si deve spezzare un circolo vizioso :patologico o fisiologico che sia, e infìne n egli stati di eccitazione e di P.s icosi . I sonniferi d,e bbono essere divisi anch'essi in due grandi gruppi: quelli che agiscono sulla corteccia cerebrale e ·q uelli che agiscorto sul tronco e11cefalico. Tra i primi vaJ?.nO ricordati l 'alcool,_ Ja paraldeide, l 'idrato di cloralio, i sali di bro·m o; 1

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SEllONE PRATIC.\

Lra i secondi il Veronal, il Lu111inal, il Dial, il Somnifen, la Baldriana. . I r!medi « corticali " sor10 indicali quando è d1ffic1le p·r endere sonno (ipereccitabilità della corteccia), quelli cc del tronco » quando il sonno è breve e interrotto. La paraldeide può e deve essere 8omministrata a dosi alte, perch è in11ocua ma l 'odore e il sapore son o così cattivi da ostacolarne l'uso. . L 'idrato di cloralio 11a azione ipotensiva alle dosi di 1-3 gr. sarà b ene tollerato nelle arteriosclerosi ipertensive; la prima volta nQn si d~ve superare però la dose di gr. l v-onde saggiare la tolleranza .. Preparati più blandi, e perciò più in uso son o la Valeriana, i preparati <.l i Baldriana, il Bromural, il Sedormid , il eodorrn e l 'Adali11. Ottimo è il bromo , otto forma di bromuro di sodio, alla dose di 1-.1 gr. al giorno; le miscele di polibromuri sono meno efficaci : 5 gocce al dì di 1iquore di !F o,vler hanno ottirr1a azione profilattica contro l 'acne bromica : ]a semplice ricerca del bromo n elle urine (secondo W uth) pern1ette di controllare e regolare i dosaggi giornalieri. Rientrano nel g ruppo dei r imedii che prolungano il sonno - e che agiscono sul tronco encefalico -- i derivati dell 'acidobarbiturico (malonilurea) come il Vero nal (meglio sotto forma di sale sodico), il Luminal, anche come Lurninaletten o Prominal, il Dia] e il Sedormid, tra i più usati. . Tutti questi preparati pos ono dare esantemi morbillo-scarlatti11iformi , con angina e nefrite emorragica acuta. Di fronte all 'i11sonnia asso luta dell 'en cefalite non c'è nulla da fare; lo stesso si dica del delirio· da astinenza da1la morfina. Contro la son11olenza non esisL0110 mezzi molto efficaci: sono con sigliabili , ad ogni modo, l 'efedrina, l 'efetonina, il Cardiapol-Efedrina, la lobelina, la Coramin.a e il S·y mpatol . Bisogna infine ricordare ch e u11a terapia pro - o contro· - il sonno non pùò essere generalizzata; e ch e si deve attenta111ente « individualizzare » ogni singolo caso. V. S·ERRA.

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Il calcio nel trntta1nento dei tremori. J. Affolter (Sch weiz. med. Wochens., 2 gennaio 1934) riferisce sui buoni risultati ottenuti in un caso di tremore delle mani senza affezioni organich e, guarito definitivam ente con 6 iniezioni endovenose di 10 em e . di una soluzione al I O % di calcio. L 'A. rico-rda altresì le indicazioni della terapia calcica in molte rnalattie neurologiche e psichiatriche (m elanconia , manie , cata tonia). Anche gli squilibri del sisten1a nervoso ' 'egetativo (insonnia, ipersensibilità, palpitazio·n i, angoscie) sono favorevolmente influe11zati dal calcio; inoltre, questo , per la sua azione regolarizzatrice sul sistema nervoso veg·etatiyo, deve es&ere raccon1an dato nella demenza precoce.


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« IL POLICLJNICO »

Esso è anche utile in n1olte dermatosi (eczen1a cronico, prurito) e nei disturbi anafilattici (asma, edema di Quin c ke, orticaria) nella spasmofilia, nell 'eclampsia, nello spasmo della glottide. fil.

La cura colla lecitina di alcune sindromi di scie· rosi multipla. ~1inea,

seguito poi da Dra1gonie.r, partendo dal con cetto che il quadro della sclerosi a placche sia strettamente legato al metabolism o grasso del tessuto nervoso, pensò di curare coi grassi la sclerosi a placche. Ma già l'idea era stata esposta nel 1906 da Marburg. ìvlax \"\teinb-erg (1'he J ourn. of N ervous arid 'J'.,Jenta,l Diseases, marzo 1934) u sò l 'olio di fegato di merluzzo e mentre in casi lievi iJ risultato era stato buono, nei casi a.v anzati era stato nullo . Risultati n1igliori si hanno invece colla cura lecitinica . Questa cura si fa iniettando ilello speco vertebrale ~oni 10 giorni (e per 1 volte in' tutto) cc. O, 2 di lecitina con 4 cc. di soluzione fisiologica diluita con una parte uguale di liquor. Il nlalato deve rimane.re supino nelle 24 ore che seguono l'operazione. L 'A. l 'adoperò in 12 malati . In uno ebbe uno shock dovuto al fatto- ch e invece di soluzione fi siologica fu adaiperato soluzione salil\a al 20 %. In un caso ci fu reazione meningea scomparsa dopo 4 giorni. La maggior parte dei malati ebbe lieve aumento di temperatura per una dozzina di o,r e. I risultati furono molto soddisfacenti. In 4 si ebbe diminuzione della vivacità dei riflessi , in 2 su 5 che avevano 11istagmo questo sinto·ma scomparve e in uno diminul. In tre dei 6 ch e avevano abolizione del riflesso addominale , questo riflesso ricomparve. Il segno di Babinski non fu influenzato dalla cura. Invece le paralisi scomparvero in 7 malati , su 40 che .ne era110 affetti. Su 8 malati che avevano pallore temporale della retina , due ebbero scomp,a rsa di questo segno. Il tremore intenzionale pure scomparve nei malati çhe lo avevano; mig liorò della parola scand!t~ uno solo dei -! inalati eh e ce l 'avevano . Secondo l 'A. questi risultati stanno ·nettan1ente a favore dell'ipotesi che la sclero~i a placche dipende da un alterato ricambio g ra ssoso del tessuto nervoso. Bricl1tn er ha dimo,s trato l 'esistenza di una sostanza lipolitica ( lipa~i) nel siero dei malati di sclerosi multipla. Invece seco11do Dragonier la lecitin a agirebbe soltanto per distruggere uri virus che sarebbe la causa della malattia. Secondo Hol1enan il miglioramento dovuto alla1 lecitina di·pende da uno shock con conseguente leu cocitosi. Qualunque n e pos a essere il n1eccanismo, la cura n1€rita di esser e ])rovata u ,,asta scala.

R. LusENA.

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NOTE DI RADIOLOGIA

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La colangiografta du1·ante l'ope1·azione, per i di· sturbi postumi alla colecistectomia. . P . . L. Mirizzi. Cpsch. Zeit. f . Chir., val . 241) riporta due casi in cui applicò il mezzo di diagno~i di cui si è . fatto sostenitore: quello di praticare una radiografìa previa iniezione del moncone del cistico - di 20 cc. di lipiodol, al tavolo operatorio, nei pazienti a cui asporta la cistifellea. Co,n tale mezzo avrebbe un reperto delle condizioni delle vie biliari molto più esatto e sicuro che alla comune esplorazione digitale e '5trumentale e pertanto non potrebbero sfuggire ;.:;ia calcoli del coledoco o dell'epatico, sia altre lesioni. Nei casi riportali: per uno di questi potè in tal modo trovare una cisti pancreatica - giacchè anche il dotto di Wirsung e le sue diramazioni vengono iniettati -- e asportarla in secondo tempo; nell'altro caso potè riscontrare uno s1~a smo dello sfintere di Oddi e con cure n1eaiche guarire la ;paziente dei disturbi residuali alla colecistet tomia. V. Ga1RoN. 1

TECNICA DI LABORATORIO. Di on metodo pratico per la ricerca del metabo· lismo basale. Da llTla diecina di anni in alcune cliniche an1ericane viene usato per deterrninare il metabolismo basale la segue11te formula ideata dal Read nel 1922: 0,75 [polso

+ (press . differ.

x 0,74)]

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72.

L ' A. dedusse i termini del calcolo dal paragone di r1umerosi risultati di esar11i di metabolismo con i ' alori della frequenza del polso e della pressione arteriosa differenziale dei soggetti in esame. La ricerca del metabolismo basale così importante nello studio delle disfunzioni tiroidee e di malattie di vario genere, non è ancora entrata. nella pratica medica corrente a causa del1'alto costo dello strumentario occorrente. Si comprende perciò quale im1)ortanza possa avere un procedimento di grande semplicità matematica se pur dia dei valori approssimativi. B . Gran (M onitare di Endocrinologia per il medico p ratico, dicembre 1933) ba studiato in 50 malati la formula di Read paragonandola con i valori dati dall 'apparecchio di I\rogl1. Tra i soggetti in esame, .15 erano ipertiroidei e di essi sei erano basedo,viani. I risultati sono stati i seguenti: nell '8 % dei casi co11corda11za fra Read e Krog h .: nel 12 % i valoi.'i d E7lla formula del Read erano superiori a quelli ottenuti coi metodi classici; nell'80 % inferiori. Nel complesso però l'A. ha riscontrato che la forn1ula del l"lead dà ron una bupna approssimazione il valore del metabolismo basale, co1

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SEZIONE PRATICA

sicchè può essere di 3.i uto prezioso nei casi tipici e di orie11tame11to per il medico pratico per convalidare qualche ragionato sospetto e per indirizzare se mai il malato verso ricer cl1e strumentali più esatte. V1cEN'r1N1.

IOIBNE. La frequenza della tubercolosi di origine bovina. D. Nai (Notiziario dell'Istituto Vaccinogeno Antitubercola.re, agosto 1933) ricorda che Roberto Koch, al Congresso di Lo11dra del lHOl, soslenne che, in ragione della diversità tra i bacilli tubercolari di tipo bovino e di tipo t1mano, l'infezione tbc . un1ana di origine bovina fosse da considerare u11 evento m olto 1aro. l\'fa i dati ucc,essivamente raccolti hanno dimostrato che i casi di tbc. un1ana causati dal bac illo di tipo povino sono molto più numerosi delle perce11tuali riportate nei trattati. La tubercolosi prodotta dal bacillo di tipo bovino non è differenziabile da quella cau ~ ata dal bacillo di tipo umano, n è clinicamente. n è anatomo-patologica111ent~. Solo le ricerche batte1;ologiche e biologiche perm ettono di far e la diagnosi differ enziale con sicurezza. La frequenza della tubercolosi di origi11 e bovina varia ab$ai da i)aese a paese : la Gran Bretagna presenta la percentuale più alta in Europa. lD i notevole interesse sono le statisticl1e di Griffith. Secondo questo autore n ei bam b·i nì sotto i c ir1qt1e an11i la tubercolo i dei gan gli cervi ca li e d ella cute è dovuta per il 58-85 <y~ d ei ca i al bacillo di tipo bovino , nei bambini da 5 a 14 anni p er il 50 %- Nelle forme ossee, articolari e me11ingee il bac i-Ilo bovino vien riscontrato in circa un terzo dei casi n ei bambini sotto i cinque anni di età. Su 492 casi di tisi po lmonare lo stesso A. n e risco11trò quattro di origine bovina che egli m ette in rapporto con una pregr essa infezion e in te. tinaJ e contratta nella prima età. Recentem ente però B. Lange avendo ri contrato il bacillo di tifo bovino n ello sputo di cinque individui , quattro dei quali erano i11 contatto permanente con b ovini , opina ch e sia possibil e il conta gio diretto r espirando aria in fetta, contenente bacilli provenienti da bovini tuber colotici. La probabile e is tenza , accan lo alla in fezione per ;.via alime11tare da ingestione di latte di vacche tubercolotiche , d ella via diretta di contag io , r ende urgente ed importante la soluzione del .p roblema della igien e e bonifica d ell e stnlle. VI CENTINI . . •

MEDICINA SCIENTIFICA. Studio dell'anidremia nel coma diabetico. L'anidremia e 1'anuria si verificano n el con1a diabetico con1e conseguenza della di sidratazion e. E. P. Ralli, A. ~f. vVaterhouse coll 'aiuto tecnico di O. Reiohardt (1'h.e Americ. Journ.

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of the ill edic. Sciences, maggio 1934) hanno studiato 8 casi di coma diabetico dal punto di vista della concenlrazione sanguigna. La tecnica seguìta fu la seguente : all 'ingresso in corsia , somministrazione al paziente di un clistere di soluzione fi siologica di 1000 cc., 1nisurazione della quantità di liquido riemessa subito dopo. Lavaggio gastrico con 1000 cc. di soluz.ione fi siologica e misurazione de.J liquido estratto. Prelevamento immediato di sangue sott 'olio e senza applicazione di laccio. Poi cateterismo vescicale e inizio d ella cura che consisteva in infusione di soluzione, fi siologica con aggiunta di 50 %o di g lucosio e insulina intramuscolare ogni 1/ 2 ora. Dose iniziale di insulina 40 unità; dosi successive dai 20 a 25 unità . Esame del sangue: potere del plasn1a di combinazione con C02 secondo il metodo di Van Slyke e Cullen , g licemia col 111 etodo di F'oJin-Wu ; azoto non proteico col 111e todo di Folin-Wu ; determinazione dell'en1oglobina col n1etodo di Newcomer e lettura col colorimetro di Klctt. Determinazione ematocriti ra. Deter• minazione del contenuto solido d el sangue. Risultati : su 8 casi, 4 morti e di questi 3 autopsie. Nei casi di morte la p ressione arteriosa , specialmente la diastoli ca , si manteneva per sistentem ente ba ssa. Il rapporto fra volume delle urine e diluizione del sangue fu il seguente: n ei ± casi che guarirono un aumento d ell ' elirninazione delle urine accon1pagnò la diluizione d el san g ue dopo somministr azio11 e e11doven osa di soluzione fi siologica. Il con1a no11 con1pare se non c'è di idratazione e anidremia. La disidratazione è con seguenza dell'esag erata diuresi ne i casi di diabete non curato. Nel diabete curato, la sospension e dell 'in sulina d à diminuzione del conten uto i11 acqua del sangue . Il coma diabetico va curato non solo nel sen so ch e si d eve combattere la ch etasi, ma anch e l 'anidremia. Se la pressione si mantiene buona si possono inn~stare dosi notevoli di soluzione fisiolog ica (anch e 4-6 litri), m entre se la pressione c~ de si d eve far e t1na trasfusione. R. Lus'.EN.i\. 1

POSTA DEGLI ABBONATI cc

Tricho cephalus dispar ». - Al d ott. A. R. da C. , abb. n. 9543: Il TrichoceJJlialus trichiuru s o dispor vive

assai a lungo n ell 'intesti110 uma110, ove occupa più frequente1nente la r egio11e cecale. Fu rinvenuto anche n el te11ue e n el] 'appendice; anzi ad esso fu data una gr a11 de iinportan·za n ella gen esi delle <lppendiciti. Il tricocefalo no11 può riten er si innoct10: la sua azione patogena i esplica in più modi. Inn rnzi tutto d etern1i11a dei piccoli tra t1n1i sul-


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lANNo XLI,

« I L POLICLlNlCO "

la mucosa poicl1è infigge la parte a sottig li ata del suo cor1)0 n ella profondità di essa. Se a lle autopsie si trova il parassita libero nel lume in testina le c iò è dovuto al distacco di esso no11 appena si verifìca il raffreddamento del cada,·ere. Alla presen za d ei traumi può attribuirsi tanto lo 3tato catarrale della mucosa come g li eventuali e circo~critti fenomeni infiammatori di essa. 1\d esso deve anche attribuirsi una azione tossica e non mancano i1ella letteratura casi di anemie più o meno intense scomparse con la scomparsa del Yerme. Infine secondo alcuni AA. eserciterebbe una azione sottrattiva in quanto può nutrirsi di sangue oltre che di linfa. Se non insorgono fatti infìammalo,r i la pro~ gnosi della Tri coce(alosi è benigna. Come cura si usa genera1me11te il Tin1olo ch e deve essere somministrato a lungo ed in piccole dosi in perio<li di quattro o cinque giorni seguiti da un riposo di tre o quattro gior11i (0.50-1 gr. pro die). Questo .t~etodo è preferibile .p erchè efficace anche contro le Giardiae e altri flagellati intestinali. · G1uL10 ALESSANDRINI.

VARIA Le locuste nell'alimentazione. Nelle 11ost ra :lbitudini diete tich~, gli insetti 11on sono com presi, il ch e no11 toglie ch e, in altri popoli. e ~i siano s tati usati e lo siano anche attualmente. Per n on parlar,e c he d elle locu ste, la Bibbia ci racco11ta che S. Giovanni Battis ta, n el deserto, si cibava di miele elvatico e di locuste, le quali erarto con iderate dagli Ebrei come cibi puri; il Levitico fa n1enzione di diver 5e specie edibili. di locuste , ir1entre proibisce di mangiare g li altri insetti. Gli Assiri le con sideravano co1ne leccornie e le imbandivano alla mensa d ei g r an<li :personaggi in occorrenza di feste; così pure presso i Parti , al dire di l)li11io, si ritenevano u11 cibo deli ca·t o. Anche attualmente esse vengono usate come cibo; per esempio, in Arabia, i beduini più poveri le mar1giano arrostite, d opo a''er tolto loro le ali ed i piedi e g li Ottentotti le disseccano e le polverizza110, costituendo così delle riserve a limentari. In general~. esse vengono utilizzate n e11 'a lirr1entazione di popolazioni ch e vivono in paesi scarsi di risorse naturali e sono forse anche di una certa utilità , fornendo dei principi alime11tari importanti. Myerhofer e Pirquet le includono nel loro sistema numerico a li111 entare fra i cibi carnei, col numero 2, 9956. La parte più importa111te, dal 'punto di ' 'ist.a nutritivo , sarebbe un grasso che esse conteng·ono e ch e, quando si fanno bollire, galleggia jn forma di olio limpidq. Con tutta probabilità, tale grasso contiene delle vitamine, di natura non ancora ben deter1ninata 1

Nu~c.

23J

n1a c he, secondo 1F. G. Ca wston ( 1) f'Olrebbe UNere una oertc;t in1portanza nel senso di prevenire la lebbra, la quale si sYilupperebbe pii1 particolarmente in individui in stato di carenza di alcune vitamine esse11ziali. I popoli primitivi vanno sogigetti a lunghi periodi di deficienze alimentari e le loc uste fornirebbero una buona riserva di vitami11e c he permetterebbero una maggiore resistenza contro l'infezione lebbrosa. Le inesauribili risorse della natura rimediereb·b ero in tal modo alle deficienze a limentari. Dal punto di vista sartitario, ]e locu ste possono pr~sentare anche qualche altro interesse, sia perc.hè i loro escrementi possono contami11are le acque e Castellani e Chalmers (2) citano un'épidemia di dissenteria per tale causa, sia anche perchè alcune specie di locuste , contrariamente alla gener~lità, sono carnivore e possono attaccare 1'uon10 e produrgli delle lesioni. Casi di tal g·enere sono riferiti da C. J. Burton (3) per alcune locuste australiane (A nostoma). A. FILIPPINI.

Un nuovo metodo di produrre calore nei tessuti: l'ind1tttoterm. L 'induzione elettromagnetica mediante un gen eratore ad alta frequenza è un nuovo metodo p er produrre calo,r e nei tess11ti. :È più sic uro della .diate rmia, pe:rchè non richiede elettrodi m etallici: basta avere un filo isolato. Il massimo calore è prodotto nei tessuti più conduttivi e più vascolarizzati. L 'induttoterm ha le s tesse applicazioni della diatermia (con1presa quella di produrre iperpiressia) ed è m eno fa stidiosa per il paziente. J . R. ~lcri1na11, H. J. Holn1quest e S. L. Osborne (1'h,e. A n ier. J ourn. of the Medic. Sciences, m aggio 1934) provarono questo metodo 150 volte in i11alati di artrite e 12 volte come piretolerapja. R. LusENA. 1

(1) Locust oil a.s a therapeutic a1genc~' . Journ.

trop. 1ned . a. hyg., 15 febbr. 1934. (2) Manual of tro]Jical medicine. (3) Irisects in their relation to injury and disease in Man in Australia..' Med. Journ. Australia, 5 clic. 1931.

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[A;\ :\"O XLI,

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~3 J

~

E.l l ONB J>l\ATlCA

915

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.() Risposte

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q11esiti 1>er questioni di innssima.

49° Doltor S. D 'A. (I .). - Son o p er su aso ch e Lei sia dovuto comp e11so per il maggior la' oro prestale in rapporto alle esjgenze d ella circoscrizione dell 'altra condotta. Questa d omanda 11a ba e di giu stizia e di legalj là, riconoscju la anr l1e da recenti d ecisioni del Co11siglio di Stato. Può fare ista11za al Comune su carta cla bollo da L. 5 p er chieder e ch e Le sia li quiclato un cguo compenso tenuto conto dello stipendio che sarebbe sp ettato al t itolare d ella condott a, per il serYizio da Lei pres tato in sostituzion e d i esso, Iuori dei suoi obJ,Jjghi, tra ttandosi di una separata e distinta circoscrizione, corriSJ)Ondente ad una condotta p er sè stante e priva di titolare. Se il Podestà ritard asse a rispo11clerc, insis ta. e il provvediJ ne11to sarà negativo, Lei potrà ricorr ere all ti (.T. P . A. in sed e giurisdizion ale, n el termine dj giorni 30 d alla notificazion e. Q ualora il Poclestà 11on risponda, lei farà notificar e l111 at to di diffirla , in modo che possa eventl1al n1 cnte r icor rere con tro il provvedimento taci lo. 50° Dotlor G. S. (F. ). - La G. P. A. in sede di l u tela, applicando l 'art. 34 d el R . D. 30 dicembre 1923 n . 28 9, d oveva lim itarsi a stabilire gli s tipendi minimi. Io ritengo ch e in questo potere sia compresa anch e la facol là cl i attrjbuire, oltre lo stipendio fisso, un aum'enlo propor zionale: si tra tta sempre di determinazion e dello s tipenclio inini1110 ch e non è n ece sarjo sia imnìutabile, m a può esser e proporzion a lo, ollr e un a data mi sura, al numero dei })overi. Per altro risulta ch e il ·C omune , con atto approvato dalla G. P. A., d eliberò il nuovo capit ola lo r egolando il trattamento economico. La disposizione concernente l'aume11to del1o stipendio i1L rapporto al nun1ero d ei poveri, nasce da questa fonte, cioè dall 'atto d el Comune approvato dall 'autorità tutoria. Sen za dubbio, apparten eva al Comune il potere di fare al medico con dotto ur1 trattamento più favor evo1e, oltre il minimo stabilito dalla G. P . A. Quest o è un punto già precisato dalla giurisprudenza, con <lecisioni recenti. Se l'obbligo fu , dunque, · ass u11to validame11te d al Comune, con l 'approvazione de11 'autorità tutoria, e se fu p erciò costituito un diritto p atrimoniale d el m edico conclolto, quest a situazione legittima Jl o 11 può essere inoèlificata per con sider azioni di opportuni t i\. 51° Dottor N .• C. (V.). - Sciolto il consorzio, cessa l 'ente e si es tingu ono i rapporti d a esso costituiti. L 'ar t. 30 d el R . D. 19 lugli o 1906 n . 446 attribuisce al titolar e stabile d ella condotta co11sorziale un a indennità pari a(l lln anno di sti pendio. ·Cessando il r apporlo consorziale e provveden dosi ex novo alla titolarità d el posto comunale, 1a no1nina deve essere deliberat a in base a con (•)la present.e rubrica è a,ffidata all'avv.

GIOVAN?- 1 SELVAGGI

corso pubblico. È però d a rilenere ch e l'atto di f:ciogli1nento d el con sorzio possa r egolare la co11 cUzione d el personale, con approvazio11e, s'intend e, clcll 'autorità tutoria, e s labi1 ire la trasmissione dei rapporti d 'impiego dal Consorzio all,ente o ad uno degli enti su ccessori. Que ta su ccessio11e 11on a' vien e p er legge, con1e i11vece si verifica n el caso di aggr egazione di un Comune o di una frazion e~. ma io r iten go ch e possa esser e st ab ilita e regola ta clall 'autorità amministrativa con l 'atto stesso di sciogJi111ento del Consor zio. La indennità di cavalca ture è soggetta alla riduzion e del 12 ~{,. 52° D otto r B. G. (S.). - La n o1nina d el m edico visitat or e è attribuita al poter e discr ezionale del Prefetto. Non si tratta di u n Yero e proprio concorso. 53° Dottor Z. J . (V. S. TJ.). -- La inclen11 ilà corrispondente ad un a11no di stipe11dio è a ttribuita cl all 'art. 30 d el T\. D. 19 lugljo 1900 i1. 446 al titolare della condotta con sor ziale se l 'enle sia soppre so. Questa disposizione non trova applicazione diretta nei casi di dispensa p er soppressione di posto comu11ale, quale ch e n e sia Ja causa. Ne ri sulta però una indicazione e co11ferma di un prin1·ipio gen erale di diritto che h a b ase anche in altre di sposizio11i di legge e anche n ella carta d el JaYoro, con cordemente am1nesso dalla dottrina e· dall a g iur isprt1den za. Questo prin cipio si può for 1r1ular e così : è dovuta equa indennità, in rapporto al servizio prest ato, a l sanitario co11rtotto e, in ge~ r\cr e, all'impiegalo ch e sia dj spensa to d al ser vizio irrtprovvi samente o quasi , per cau sa incolpevole. La misura d ella indennità varia in relazione alla durata del servizio. Da quest o punto di vist a ì• efficace, come indicazion e t 1lile, la disposizion e d cl citato art. 30.

540 D ottor G. R . (S. M. ). ~ Il sanitario , cancellato dall 'albo, non può eser citare nemmeno la fun zione di medico d elle carceri. Qualora si tratti r1 i prestazion e, cioè di attestazione rich ie t a nel! 'esclusivo interesse privato e co1npresa nella tariffa approvata dal Prefetto, le co11dizioni fin a11ziarie del richied ente sono irrilevanti. La esenzione JJU Ò risultare eia una disposi zio11e p articolare, salvo ch e si tratti di p er son e iscritte n ell 'eJen co dei poveri p er 1'assis ten za sanitaria gr a-. l uita. N. B . - Ai quesiti degli abbonali si r isponae, in ogni caso, direttamente, per l ett era. I quesiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo p er la risposta e sempre indirizzali impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le rispostd ai quesiti che non r ic hiedono esamedi atti o speciali indagirti, s ono gratuiti . esercente in Cassazione. cons. leg. del nostro periodioo


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N EL LA

1L POLICLINICO

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[ANNO XLI, NuM. 23]

PROFESSIONALE.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI 'Tutela sanitar ia dei lavoratori delle bonificl1e. S. E. il Capo del Governo h a co'nsegnato alla Ca1nera la relazion e ch e illustra gli ultimi provvedimenti r elativi al servizio d el chinino di Stato. Essa rileva, a11zitutto, che « ai lavori che si attuan o n ei compren sori di bonifica integrale - opera g randiosa, intrapresa dal Regime per la redenzione igienica ed economica di circa cinque milioni di ett ari di tèrritorio paludoso o improduttivo - si sono accr esciuli i bi sogni e le necessità, t~nto n el ca1npo assisten ziale sanitario e profilatt1co, quanto in quello soci ale », ed aggiunge : La m aggior parte di questi lavori si svolgono in territori che sono focolai di intensa end emicit à di malaria, spesso i11 can1p agne inospitali e lontane dai ce11tri abitati e nella attuazione di essi s i vengono a 111anifest are condizioni in particolar n1odo favorevoli alla rliffusione d ell a m alaria. Ora un 'organizzazione totalitaria e un funzio11arnento di ser vizi di tutela sanitari a d ei lavoratori e della popolazione i1nrnigrata, ch e non siano ri. po11den ti , p er l arghezza di presidii, di provvid enze, di or gani zzazione t ecnica e di m ezzi fina11ziarii, ai Lisogni , posson o riuscire pregiudizievoli .nll 'attuazion e del prog rar11ma della b onifica i11t egrale, il cui s u ccesso tr.overebLe, indubbiamente, g·ra"Vi os tacoli 11el p er sistere e nel mantenersi diffu sa tale e11demia di malaria. P er far fronte a llUes to n1aggior e urgente ed indilazionabile imp egn o g rava11te s ull a sanità pubblica è stato en1a11ato il R. D. 8 marzo 1934, con il qual e si dà una r1uova òiscipli11a al servizio del chinino di Stato i11 m od o da est enderne ed org·anizzarne il funzionamenlo nell 'in ter esse di una più larga opera di lolta conlro la malaria , particolarment e nelle ca1npagne.

sina. .J.\.l pos to vanno annessi i segue11ti emolum er1ti al lordo delle ritenute e delle riduzioni di i ~gge: stipendio annuo L . 9000, aggiunta di atti,·1tà L . 1500, caro-viveri <::ome per ali statali inclennilà di trasporto per autoveicol~ L. 3000: assegni di Ufficiale Sanitario L . 1400. Per 1nformazioni . rivolgersi al Comune di Aurisina (Trieste) . GATI'INARA. - (Vedi VERCELLI) . IN~R ~ (Nol:ara). Cong r egazion.e di Ca ri là ed Opere P ie Riunite. - ~roroga a tutto il 6 luglio del concorso a medico chirurgo direttore dell 'Ospedale Civile di S. Rocco. L1l\rosANo (Campobasso) . - Scad. 29 giu.; L. 5500 · e 3 quinquenni dee. ; età limite 39 a.; tassa T_, . 50.

CO NCORSI. Posn VACA !"TI. ALEZIO (Lecce) . Scad. ao giu.; L . 8850 e 5 'C{lladrienni dee.; r iduzioni ; età limite 35 a. 1\ u R1SINA. (Vedere DurNo) . BIANZÈ (T1 ercelli). - Scad. 30 giu. ; L . 7000 e 10 bienni ventes., c .-Y ., trasp.; età limite 35 a.; tassa L . 50,10. CoRLBONE (Palerm o) . - .Scad . 30 g iu. ; 2a condott a ; . L. 8000 p er 1000 poveri 1 oltre inden11ità per assi 1.e11za ai borghigiani di Ficuzza; riduz. COSSATO. - (Vedi VER CELLI~ . ' CRESCENTINO. - (Vedi VERCELLI). Do IA o (Con10) . - Scad. 30 giu . ; L. 10.000 e 4 quinquenn i d ee.; addizional e ·L . 5 sopr a i 400 i cr ilti , trasp . L. 3500 ; ambulat. L . 500; riduzioni; la ..a L . 50. Dt r1No-AuntSINA (Tri est e). - A tutto il 30 lug}jo 1 9~34 è aperto il co11corso , p er titoli, ad un posto cli 1ned ico chirt1rgo p er il Co11sorzio d ei Con1u11i -c:l j l)n ino- \t1 r is ina e go11i c0, con edc i11 Auri,

l\1IALALBERGO (Bologna) . - Scad. 5 lug., ore 12; 2° r eparto; L. 8800 e 4 quadrienni dee., oltre lire 4000 cavale. MANTOVA. Consorzio Provinciale A n.titubercolare. - È aperto il con corso, p er titoli ed esami, al pos to di Medico-Direttore di Sezioni disp en sariali presso questo Con sorzio di Mantova. Scadenza ore diciotlo <lel 20 lug lio 1934-XII. Nomina per u11 quinquennio, tacitamente rinnovabile p er egual p eriodo. Stipendio L. 12.000 (iniziale), con possibilità di tre aumen t i quinquen11ali di L . 1200 cada uno . Indennità di servizio attivo L . 3000. Decurt azioni legali secondo il R. becrelo 20 novem bre 1930, n . 1491 e d el R. Decreto Legge 14 aprile 1934, 11. 561. Chiedere il bando di con cor so alla Segreteria oppure alla Direzion e Tecnica d el Co11 sorzio. MATERA.

Co nsorzio Provin.ciale .4. nlitu b ercolar e.

~

La data di chiusura del concorso al posto di 1nedico-aiu to presso il Dispensario Provinciale Antituber colare (v. nostri precedenti fascicoli 18-19) è st ata prorogata dal 31 maggio u. s. al 30 giug no 1934. MrRTO (Messi n a) . cad . 30 giu .; L . 10.000 oltre L. 500 p er il servizio sanitario . iVIonRo n 'ALBA (Ancona). - Concorso, per titoli... all a condotta unica residenziale in Morro d 'Alba . Stipendio ann110 L. 8500 aumentabile di un deci1no per og·ni quadriennio di effettivo servizio e per cinque quadrienni fino a rag·giungere annue L. 12. 750 per la cura g ratuita degli inscritti nel1'el enco dei poveri. Indennità trasporto ann11e L. 3000 se il servizio ve11ga fatto con automobile o con cavallo, di L . 200.0 se con m otocicletta, di L . 1000 se con bicicletta. Assegno annue ·L . 500 p er eventuale incarico Ufficiale Sanitario. Indennità caro-viveri ; se coniugato, L.. 840 annue fino a ch e verrà corrispos ta agli altri dipendenti d el Comune. Casa di abitazione con an11esso orto, di proprietà d el CorrLune, contro pagamento di cong ruo fitto. Stipendio e indennità sono soggette nlla riduzione 12 % p er il Decreto 30-11-1930 n. 1491 ed a quelle stabilite d al R. D. L . 14-4-1934 n. 561 e verrann o corrispos te al lordo delle ritenute di Legge. Le domande con i prescritti documenti, ! 'elenco dei quali e rispettive modalità possor10 d esumer si dal bando di con cor so da richiedersì alla Segret eria Comunale, debbono p ervenire alla ,Seg reteria predetta non oltre il 10 lug lio 1934-Xll. i\I-cno L1·cA o (P otenza). cad. 15 lu g.; lire 8000 e G quadr ienni docl ice i mo: elà limite 35 a.; l a$ a L. 50, 10.


{ANNO XLI, NtrivL.

~.) J

917

SEZIONE PRATICA

Rol\IA . RR. I sliluli fisioterapici ospitalieri. Sca(l. 15 lug. ; dire l lor e med] co pri1n ario d ell 'Is lituto ospitaliero d ermosiiilopatico di S. Maria e S.. Gallicano; letti n . 250: L . 16.000·' rile11ute ,· età . l11lllle 50 a. Eventual111 . esame. Chied er e avviso. lliYolgersi Ammi11islrazion e dei RR . Istituti , viale Regina Margl1erita 295. SAN LuPo (Ben evento) . - Scad . ~31 lug.; L . 8000; riduzioni; età limite 3b a.; tassa L . 50 . S. ANGELO ~11uxAno (Agrigento). - Scad. 9 ìug. ; L. 10.000 e 4 q t1adrjenni dee. ; rilenu le; e tà lin1ite 40 a. SGONICO. - (\ "edere DUINO). so~IMO (Pavia). Scad. 30 giu .; L . 13.000 e 5 quadrienni d ee. , oltre L . 300 ainbl11 a l. ; lra llcnule; e tà limite 35 a.; tassa L . 50, 10. TRINO. - (Vedi \ rERCELLI). \ 'ERCELLI. R. Pref ettu ra. - Co11cor si per quattro posti di Ufficiale Sanitario consorziale nella Provincia di Vercelli. P er titoli ed e an1e. 1° Consorzio: Cos ATO: Caslelle llo CerYo, Cerreto Castello, Le son a, Pia tto, Qu a r egna , Valden go, Valle S. icol ao, V alla11zengo, Viglia n o Biellese. Abitanti 17 .194. Stipendio L. 8260. Indennità trasporlo e diarie L. 6820 . .E consentito i 'eser cizio della libera profession e nel solo Comune di Cossato (ab i lan li 6684) . 2° Consorzio: GATTINARA: Al bano, Arborio, Ghislarengo, Greggio, Lenta, Lozzolo, Oldenico. Abitanti 12.377. Stipendio L . 15 .200. Indennità trasporto e diarie L. 8100. È inibi to il libero eser cizio professionale. 3° Consorzio: CRESCENTINO: Fo11tanetto Po, L amporo, Palazzolo Vercellese. Abitanti 11 .176. Sti pendio L. 7950 . Indennità trasporto e diarie lire 4540. È . con sentito l 'esercizio d ella liber a professione n el solo Comune di Crescentino (abitanti 5704). 4° Con sor zio: 'faINo: Cost an zan a, Desan a, l'.\.011secco, 'fri cerro. Abitanti 18.497. S tipendio lire 14.200. Indennità trasp orto e diarie L . 6820. È inibito l 'eser cizio professio11ale. S tipendi ed a segni di cui sopra al lordo d elle ritenute di c ui ai 1-\R. DD. LL. 20 n ovembr e 1930 n . 1491 e 14 aprile 1934 n. 561 e delle altre rilenute di Jegge. Dieci aumenti biennali . Termine per l a presentazion e docume11 li alla Prefettura di Vercelli otlo luglio 1934, XII. P er chiarimen li rivolger si alla R. Prefettu r a di Vercelli. VIGEVANO (Pavia). Ospedale Civile. - Scad. 25 g iu.; 2,, ass is tente di medicina; L. 3960 ol lre lire 990 serv. att., c. -v.; trattenute di legge; tassa L. 25,10. AvvERTEl'IZA . - Quando I10 I1 è altri1nenti 111 da11i•J i concorsi si riferiscono a coru.lo lle 111 edicu·• lli1 u r giche, i comi,ensi allo stipen<lio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFIC ENZ E In seguilo a con cor so, è stato nominato p rimario olojatra d egli Os1)ed ali Rjuniti di Roma il prof. Giorgio Ferreri, diret t or e inc. d ell a Clinica oto-ri110-laringoiatrica di P erugia. Sarà per tanto accol La con vivo con1piacimento la notizi a ch e egli verrà a dirigere il rnoderno r eparto o tojatrico d el nuovo o·ra11rte o pedale d el Littorio. Il prof. ~.,er­ r e ri 1)1';, ic 11r d all a scuola roma11a ed è autore di ap11rezzutc pubblicazioni di p a tologia e clinica ~el­ la sp ecialità, noncl1è m err1bro di n ·nmer ose oc1e tà ed Accad emie scientifich e italié\ne ed es ler e.

Al valoroso n os tro coll ahora lore ,·actun o le più affeltuosc co11gra lul az io11i d e « Il Policlini co » . L. P. Il Gra11 Consiglio <l ell 'Ordi11e l\fauri zian o, a su ccessor e del defunto }Jr of. Gruner n ella carica di m edico primario d ell 'Os1)ed al e ~lauri zia110 Umberlo I di. Torino, ha non1inato il prof. Luio-i Forna• o r~, pr11)1ar10 nell 'O sp edale di S. Giova11ni di Torino. Il prof. C. ~Iader11 a è 1101n inalo clirettore del1'I lìtuto Fotoradjo ter api co di Napoli, fondato e d ire llo p e r anni dal con1pia11lo prof . R . Stanziale. In esito a concorso IJer coacli ulor e ordinario n el Repa rto di Oculis lica ::tl l ·os1)cd ale Incurabili di Napoli la Com1l1issio11e h a ])roposto il prof. Giu sepr1e De Vincer1tii s , fi glio d el l 'il11t. lre 1\Iacstro d ella Clinica oculis tica di Ì\a11ol i. Alla cattedr a di a11a lo111ia u 111an a e istologia in Sassari sono r isu1la li : 1° Ign a 7 i o li, azzari ; 2° G i ova11ni Bruno . Alla cattedra di fjsiologia i 11 Sassari son o ris t1llati : 1° Giulio Cesar e PupiIU ; 2° Rodolfo l\.1argaria ; 3c Gaetano Martino. ~

stata conferita la inedag n a al merito della Sa1dtà pubblica al J)r of. S. Sciuti, dire ttore del! 'Osped al e Psichiatrico di Napoli . Il prem io Grassi di parassitolog i a è st ato dalla Reale Accademia d ei Lincei assegnato al dott . Augu sto Corradetti, d ell a Stazione . p eri1nental e per la lotta antimalarica.

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Perioclico n1ensile di legislazione e criurisprudenza Direttori: 0 11. clo lt. Ari stide Carape ll2, Con sig liere di Stato. A. vv. Gi ovanni Selvaggi, l~ er ccnte i 11 Cassazion e. Ed itori. Fratelli Pozzi -

R-0ma

Il Numero 5 (J\IIag-g·io 193-! ) contiene:

L'Istituto di sanità p11bblica. NOTEJ s I NTETICHE : La r e i>on s ~bilità del medico per r i tardato od omesso referto. Rassegn a d i giu r ispruden za : T itolo di s pecialista; ne·

cessità del diploma. - Delihcrazioni ; a.pp1·ovazioni: visto di esec·ntività. on cor so pubblico o interno , competenza ; procedimento. Goncors1; a tti della Commissio n e; ri corso. - Concorso; termine; decor ren za; idoneità fisica.; accertamento; titoli; giudizio i Ile· gittimo. - Con corso; l 'on c;orzio a n titubercolar e; r icorso ger a r chico ; eccesso di potere. - Con corso; facoltà di scelto. - Incarico provvisorio ; termine. Collocam euto a riiposo; approvazione ; decorll'enza. Annullamen to di u1f~icio; co ndizioni. - Responsabilità per danni derivati da disinfezioni. - ìviedico condotto e ufficia le sanitrurio; sanzion e disciplinare !Per esec11zione di un ordine del P odestà; procedimento. - Aggregazione di Ooonuni; successione. - Farn1acie; autorizzazione ; atti della Commiss1on e. - F armacie; oo· Ionie ; ricorso. Leggi e At t i de! Coverno : Rid uzione degli stipendi ed a ltre competen ze del person ale dipendent e dallo Stato e dagli Rnt.i locali e parastatali.

lJrezzo d el suddetto i1un1 ero se parato L. 5 N. B . - L 'abbona.mento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6, ma agli a ssociati a l u P oliclinico» è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, m ed iante Vaiglia Postale o Bancario, a ll'Amministr a zion e clel 11 Diritto Pu bhlieo Sanitario,. (Editori Fratelli Pozzi). Via Si· stina 14. Rom:\..


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lL POLI CLI N I CO

NOTIZIE DIVERSE. Società italiana di medicina del lavoro. Il 5 maggjo si è riunita n ella sed e dell 'lst. Naz . Fascist a per gli Infortuni sul Lavoro il Consiglio Direttivo della Soc. Italiana di Medicina del Lavoro, sotto la presidenza del sen. prof. Devoto. Erano presen ti il vice-presidente on. prof. Niccolò CasteJlino e i consjglieri proff. Aiello, Caccuri, Loriga, Quarelli, Rai1elletti e Tullio, nonch è i proff. Biondi e Monti in r appresentanza della Sezione Italian a della Commissione Internazionalé perman enle per la m edicina òel lavoro. Si è discu sso sull 'opportu nità di istituire in tutti i cen tri univer sitari dei corsi rapidi sulle assicuraLjoni per le n1alat tie professionali, che sono già in corso di attuazione a Milano, a Napoli e ~ Torino, come pure si è formulato un elenco di malattie professioi1ali da denunziare per legge, cl1e sarà inviato alla direzione di sanità pubblica. Si è an ch e stabilito ch e il prossimo Con gresso Nazionale di Medicina òel Lavoro si terrà a Torino, alla fine del prossimo o ltobre, e sar a11no discusse le segu enti relazioni: 1) Lavoro sul mar e: r elat. Castellino e Qu arelli; 2) Solfocarbonismo : r elat . Ran elletti (patologia e clinica); Audo Gianotti (ghiandole endocrine e siste1na n euro-veg·etativo); Di Doni1a (mezzi di prevenzione contro il solfocarbonismo); 3) Malattie professionali degli organi della vita: r elat. Guglian etti . Il VII Congresso internazion ale di Infortunistica e Medicina del Lavoro si terrà poi a Bruxelles , nel luglio 1935, sotto la presidenza del prof. Gli: bert. Vi sarann o discussi: 1) Pos tumi di traumi del cr anio; 2) Traumi della mano e delle dita; 3) La lo tta contro le polveri industriali ; 4) Azione patologica dei gas delle miniere; 5) Il dolore ; 6) L 'elettricità. In de tto congresso com e r elatori itali ani sono st ati designati il prof. Biondi (Psicofisiologia del dolor e) e il prof. Aiello (patologia da elettricità).

5° Congresso nazionale di n1icrobiologia. Il 29 maggio, nella sala delle riunioni al Municipio di Cagliari, venn e inaugurato il V Congresso nazionale di micr obiologia. Erano presenti le autorità e circa un centinaio dj con g ressisti, giunti da tutte le Univer sità e d~gli .Istituti scie~1ifici del Regno . Hanno parlato il vice-podest~, 11 r ettore dell 'Univer sità, il prefetto ed il preside della Facoltà di m edicina. Il Congresso ha svolto quindi . . i lavori, a ttraver o le r elazioni e le comunicaz1on1. 30 Congresso della stampa medica latina.

indet to a Parigi per i giorni 18-20 ottobre, sotto l a presiden za del prof. Léopold Mayer (Bruxelles) e del prof. G. Etienne (Nancy). Quota : 100 franchi francesi per i titolari (direttori o delegati di periodici inedici) e 50 per gli ad erenti (giornalisti medici , m edici n on giornalisti ,. per sone ch e accompag11an o i con gr essisti). Mandati post ali ed assegni bancari va11n o intestati al Dr. V. Gardet!e. Saranno accordate riduzioni di viaggi in ferrovia , per mare e per via aer ea. Per la iscr~zione e i1!formazioni rivolgersi al : Dr. L. M. Pierra, secr~­ t aire général de la }i"édération de l a Presse m édicale latine, rue Servandoni 8, ~aris (Vie). È

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[ANNO

XLI, NuM. 23J

Al 1° Congresso dei medici sardi . Demmo già notizia della solenne inaugurazione cii questo importante Congresso culturale, organ.izzato, con impegno e perizia, dal prof. Castaldi. Hanno destato vivo interesse e sono state larga1nente discusse le tre relazioni: il prof. Aresu , rettore magnifico dell 'Universit~ di Cagliari, ha trattato l 'oscuro e vastissimo campo delle diatesi emorragiche, esponendo anche i risultati di ricerche personali; il prof. Delitala, di Sassari, ha trattato dell 'echinococcosi, malattia che ha grancle cliffusione in Sardegna; il prof. Zagari, clin ico 1nedico di Napoli, h a ampia1nente e n1.irabilmen le riferito sulla diagnosi dell 'infarto miocardico. Su proposta del prof. Sahatini, di Sassari, il Con gresso ha votato u11 ordine del giorno con cui si dichiara aperta, i11 Sardegna, la lotta conlro 1'echinococcosi e se n e stabiliscono le modalit à (il compito direttivo verrà affidato ag~i Istitut~ ~i clinica m edica di Cagliari e di Sassari; verrà is t1, tuita una « giornat a d ella echinococcosi »; verrà organizzato un Comitat o interuniversitario sardo d i lotta antiechinococcica). Mol Lo su ccesso h a otten uto la IVIostra di prodotti far1naceutici e di pubblicazioni , allestita nelle sale dell'Istituto anatomico.

Settimana odontologica francese. La Settimana Odontologica (47° Congresso Den1ario) si è svolta quest 'anno dal 24 marz~ al 2 nprile nelle am1)ie sale del <~ Grand Pala1s » a Parigi . È stata organizzat a dall ' Associazione Gen eral e rlei Dentisti di Francia e dal Sindacato dei chirurcrhi-dentisti francesi , con la collaborazione scje11tifica dell '« Ecole Dentaire de Paris n e di impor tanti Associazioni culturali della Fran cia, dell 'l1 alia della S-vizzera e del Belgio ; e si è svolta sotto Ja presider1za d'onore di S. E. il Presidente dell a Repubblica Francese, e sotto l 'alto patronato delle LL. EE. i Ministri della Educazione Nazionale, della Salute Pubblica, del Lavoro e della Previdenza Sociale del Commercio e dell'Industria. Ciò ~he h a distinto questo Congresso dai p1_· ~­ cedenli è s tata la creazio11e di una giornata ded1: cata a ciascuna delle Nazioni principali aderen L1 al Congr esso, in modo d a aver~ la gio:nata della Associazione Stomaco-Odontologica Italiana, so1 lo la presidenza d 'onore del prof. Proust della Facoltà di l\ti edicina di Parigi e quella effettiva dell 'on. prof. Amedeo Perna, direttore della Clinica Odontologica della R. Università di Roma (28 marz?); la giornata della Società Svi zzera di Odontologia, sotto la presidenza d 'onore del prof. Gosset, me~11bro dell 'Accademia di Medicina, e quella effettiva del prof. :Wild, dell'Istituto J?entar.io . di Zurigo (29 marzo); e la giornat a dell Associazione . Generale dei Dentisti del Belgio, sotto la presidenza cl 'onore del prof. Roussy, n1embro dell 'Accademia di 1\1edicina, e qi1ella effettiva del dott. Rosenthal, professore alla Scuola Deirlaria Belga (30 marzo). Nella giornata italiana, avanti a un folto numero di scienziati, presente il r appresentante del1'Ambasciat a d'Italia a Parigi, sotto la presidenza del comm. Amedeo Goia, segretario dell 'Associazione Stornato-Odontologica Italiana e presidente del Comitato perman ente per il collegamento con l 'estero, vennero presentate comunicazioni dai sigg. : on. prof. Amedeo Perna, Rom.a; prof. ~e­ nian1ino De Vecchi, Rorna; dott. Vito Catani a, 1


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SEZIONE PRATICA

Roma; prof. Ren a lo Ottolenghi, Torir10; prof. Giulio Giorelli, Tori110; prof. ·L uigi Casotti , Torino. Il prof. Proust ricordò ed esaltò il valore italiano nel campo della medicina e della specialità, e riYolse parole di congratulazione e di elogio ai conferenzieri, ai quali portò il saluto e i ringraziamenti del Comitato organizzalore il dott. Haloua, presiclente del Comitato stesso. Rispose il comm. Goia, ringrazjando il prof. P1·oust cd. il Comitato organizzatore per aver favorito una così interessa11te ma11ifestazione culturale italiana duranle la Settimana odonlologjca francese.

Centro per la diagnosi e per la cura della sterilità. La Cassa Edile per le assicurazioni sociali a i\'1ilano comunica: Dal giorno 1° giugno 1934-:XII presso la sede della Casa di cura « !\lessa11dro Mussolini », Is1ituto della Cassa Edile per le Assicurazioni Sociali, comincerà a funzionare un cc Ce11Lro per ra r1iagnosi e cura della sterilità ». L 'interessante, ed oggi all 1orcli11e <lel giorJ to, problema della s terilità del connubio, è stato il t questi ultimi due anni già seguìto con particolare at lenzione, con sufficienle largh ezza di materi ale clinico ed adeguata attrezzatura tecnica, negli a1nbulatori specialistici e nel reparto ostetrico-ginecologico clella Cassa st essa, dove si sono a tutt'oggi otle11uti risultati veramente incoraggianti. La presidenza della Cassa Edile per le Assicurazioni ,Sociali ha perlanto deliberalo cli raccogliere e coordinare (coine già è stato fat to altrove) le a tlività delle varie specialità medico-chirurgiche tendenti a questo fine i11 un unico Cenlro , ed ha volu to che a quesla nuova orga11izzazione, che si prefigge uno scopo altamente morale e sociale , possano adire non solo i propri assicurati ma cl1iu11que non ha trovato nel matrimonio il nece sario co1npletame11 Lo: la procreazione dei figli . Le consultazioni, per or a, saranno t enule due volte alla se ttimana: di lunedì e venerclì cl alJ e 11 alle 12. Le visi Le, gli esarr1i clinici e le ricerche di labor a lo rio che il direttore del Centro crederà n ecessario praticare o di far praticare per giungere alla diagnosi di natura o di sede della sterilità saran no graluiti per chiunque si presenti all 'ambul atorio .

Riduzione di cliniche universitarie a Vienna. · L 'Università di Vienna contava tre cliniche di medicina interna, tre di chirurgia e tre di ginecologia. In seguito a richiesta del Ministro delle finanze, per ragioni cli economia, il Mini~tro de~ la pubblica istruzione ha provveduto a ridurre i~ 11 umero delle clinich e suddette a due per ogni di sciplina. Ora il Ministro delle finanze ha espresso il desiderio che un 'al tra delle due cliniche gi11ecologicl1 e rimaste venga chiusa. La ragio~e sar ebbe data dalla diminuzione delle nascite a Vienna ove l 'indice di natività ormai è caduto a 8 3 %o ' cioè inferiore a quello di qualsiasi altra -città ~ccettuata Oslo, ove è a 8,2. Il numero di letti' in una delle due clinich e è già stato molto ridotto. L'invito del ministro delle finanze . ha dest ato viva indignazione tra i medici e nel pubblico .

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L so se111bra seco11ùare il fe110111cno della dena-

l<d ità, invece di opporvisi. D 'al Lra parte, se il nun1ero delle n ascite è molto ridotto, molto aun1entato è quello deg·li aborli e delle affezioni ginecologiche. L 'inseg11amento agli studenti di m eclicina, molto numerosi, n on lJotrebbe essere imlJartito in una sola clinica. Il credito della Scuola n1edica di Vienna verrebbe sempre più compro111esso: questa scuola , già così celebre, attrarrebbe sempre di m eno gli stranieri . Si n ota, infine, che l'economia realizzata sarebbe esigua. La concezione del ministro delle finanze è puramen 1e burocratica e trascura fatlori etici , sociali e politici .

Una nuova Università nel Brasile. A San Paolo del Brasile è in via cli organizzuzione una nuova università. Ne faranno parte Jr• Facoltà seguenti : Medicina, Farmacia, Veterinaria, Filosofia, Diritto, Scienze fisiche, chimiche e naturali, Lettere, Scienze econo1nich e e commerciali ; le seguenti Scuole superiori: di agricoltura, poli tecnica, di odon lologia, di belle arti; un lslitu lo didattico. Il corpo accademico sarà composto di professori titolari (cattedratici), di profes'Ori ausiliari (straordinari) e di professori liberi o pareggiati; vi si aggiungeranno professori cc co1nn1 issionati n e cc contrattuali n (per periodi brevi;. Oltre che a studiosi nazionali, si fa appello a ct i telli stranieri . Una missione ufficiale si recherà i11 Europa con pieni poteri, per provvedere all'as~unzione del personale ed alla firma dei contratti. Per le trattatiYe i candidali o gli aspiranti dovran110 rivolgersi ai Ministeri culturali della loro Na1. ione (per l'Italia al ì\rlinis Lero dell 'Educazione Na1 ionale).

Un po' dovunque. In occasione della fes la dello Slatuto si è tenuta la solenne adunanza della Reale Accademia <lei Lincei, alla preser1za clel Sovran o. L'Associazione internazionale per la profilassi della cecità e l 'organizzazione intern azionale contro il tracoma si sono riunite a Parig·i in assen1blea generale il 14 maggio, in occasione del Cong resso della Societ à francese di oftalmologia. Vi erano rappresentate 20 Nazioni (i 'Italia dal prof. Maggiore). .. La 22a adunanza annuale della Società dei 111e<lici neurologi tedeschi si terrà dal 27 al 29 settc1nbre, in Monaco. Informazioni presso il dott . Ziehen, Psychiatr. und Nervenklinik , Nussbau111s lr. 7, Munchen, Germania. La Societ à Oftalmologica Pari-Indiana si adu11ò dal 19 al 21 dicembre 1933 nell 'Istituto Pan-Indiano d'Igiene, a Calcutta; tra i le1ni discussi furoito: jl glaucoma nel! 'idropisia e1)ide1nica; cheratite epidemica ; i r ag·gi U. V. nel tratta1nento delle affezioni oc·ulari superficiali; la chirurgia plastica della palpebra e della congiuntiva. L'Associazione per la prevenzione della cecità riel Bengala ~rgo ­ nizzò, irJ. quella occasione, una mostra e pro1ct I ò alcune cinematografie di propaganda. La prossima riunione si terrà a Madras nel 1935. Si è tenuta a Milano 1'assembl ea ordinaria del Sindacato veterinari , sotto la presidenza del segretario nazionale prof. A. Lanfran chi.


« IL POLI CLI NICO »

Le Sezio11i llegio11ali Ligure, Emilia11a-Romagn ola e Veneta della l~"'ederazione Italiana Nazio11ale Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi, l1anno organizzato dei convegni, risp eltivamente })er i giorni 9, 17 e 24 giugno.

11 gruppo degli olorinolari11gulogi pie111011lesi si è.' adunato il 3 marzo , so llo la presid en za del prof. /\. . l\Ialan assis ti~o dal seg·re tario R . .Segre. Furono falle comunicazioni da: Carog·gio, A. Malnn R. Segre, Palu111bo, Mela, Pallestrini, Teppati, R. Malan, L.everiero. La ,S ocietà ~Iedico-Cbirurgica Bellunese si è adu11ata il 7 marzo sotlo la presidenza del prof. G. Pieri , assistito dal segretario dott. G. Locatell i. Furono fatte con1u11i cazioni da: M. Dalla Paln1a, R. Bardali, G. Pieri, O. Bertolotti, F. Cuccl1ini, P. Amadori. Il Si11dacalo j\lfedico J1'a cista della Provincia di l\1antova si è adunato in seclu ta scientifica il 22 febbraio; segrelario il doit. D. C. Mont ecchi. F u rono fatt e comunicazioni da: F. Maccabruni , R. Lasagna, F. Bagitzzi, E. Truzzi . L 'Associazione internazionale degli osp edali h a pubblicato i progra1nn1i per i cor si di perfezionamento sulla tecnica ospedaliera ; si svolgeranno dal 15 al 28 agosto, in tre sezioni (quote: franchi svizzeri 90, 150 e 150); è anche organizzato u n viaggio di studi. Rivol ger si alla segreteria: Obergrt1ndstrasse 13, Luzern , Svizzera. Si è svolto con otti1110 successo a Cagliari il primo corso d 'aggiornamento p er medici pratici. 1

Il prof. padre Ago tino Gemelli , rettore del! 'Università Cattolica del Sacro Cu ore in Milano, h a tenuto il 18 maggio una conferen za, in seno all 'Associazione Universitaria di Azione Cattolica cc Marcello l\tlalpighi n in l\1ilano (via D 'Azeglio 55), sul lema: cc Il compit o del professio11ista nell'attuale società ».

lANNo XLI, NuM. 23)

all'uomo. Il Botelho è sta to ora invitato a Rio de Janeiro, dove il dolt. Guilher1ne Guinle, riccl1issimo,, ha fatto costruire per lui un grande padiglione n ell 'Ospedale della cc Fondazione Gaffrés-Guinle ». Inoltre una cc F ondazione Osvaldo Cru z contro il ca11cro », istituita nella stessa citt à dalla famiglia Guinle, pro1nuoverà gli studi sul cancro. Il Governo svedese ha incaricato il Ministero del lavoro e della previden za sociale e la Direzione clei servizi sanit ari di compiere t1n 'inchiesta sulla silicosi. Il Parlamento della Danimarca ha approvato una legge p er la sterilizzazione dei 1ninorati di mente. La famiglia Caslellino, interpretando la volontà del compianto on . prof. Pietro, h a fatto dono al Guf Mu ssolini di una parte della biblioteca del1'illus tre estinto .e precisamente di quella contenente le opere scientifiche di cui egli si serviva per dettare le su e lezioni ai giovani . s tato commemorato a P erug·ia il prof. sen. Si1noneita; la cerimonia si è svolta nella Sala dei Notai. Parlò prima il dott. Armando Rocchi, vice presidente dell 'Opera p-ia della Sapienza; poi l 'on . i1rof. Eugenio l\IIorelli, segretario del Sindacato Nazionale Fascista dei Medici , pronu11ziò un appassionato ed efficace discor so. È

Dalla « Storia d el Senato )> compilata da S. E. Federzoni si appr ende ch e il decano degli attuali 461 senatori, in ordine d1 carica, è il prof. Francesco Durante, n ominato cioè 46 an11i or sono> nel 1889. Al som1no clinico, che con Guido Baccelli fondò il n ostro giornale, il nostro fervido au gurio. L 'Associazione o Lolar ingologica czecosloYacca ha celebrato il 70° · compleanno del prof. C. Vymola ; questi h a cr eato a Praga una fiorente scuola della specialità, con un magnifico istituto.

Un gruppo di diciolto m edici della cc Inlersta le Post-graduat l\IIedical Association » del Nor d America è s tato in I talia, a visitare istituti n1edici scientifici e assiste11ziali.

Il 10 giugno si riuniscono a Roma, in occasione del Campionato mondiale di Calcio, i medici adcl etti all3 Società di .Calcio : è il primo con vegno con carattere di categoria.

Il prof. Nicola ReYello, preside11te della Commissione nazionale dell 'educazion e fisica del! 'Uruguay, è Yenu1o i11 Itali a per st11diarvi lo sYi]uppo dell 'educazione fi sica.

Il sig. WolI Eimerl di ·v ienna h a intentato caua contro un chirurgo, <la cui era stato operato 14 anni prima, petch è, in seguilo a tenaci disturbi, egli si è dovuto assoggettar e ad una nu~va <1pertura dell 'addom e, la quale ha fatto scoprire u11a sonda, luriga 15 cm. , dimenticata n ella prece<lente operazion e. Il paziente ha chiesto .inc~rca 300.000 lire di risarcime11to. Il Tribunale d1 V1enr1a ha per ora accolto la richiesta.

Un grupp o di m edici lombardi si è recato a visitare le Terme di Salice e 1'Is tituto cc Car ta del Lavoro ") fo1;cl ato dal sen. Devoto. In conformità a un 'ordinanza del l\linistro dell 'inter:i.10 p er la Prussia - _in data 13 aprile - i medici dovranno cl enunziare tutti gli i11 ter' enti, anche se eseguiti a scopo t erapeutico, capaci di determinare la lerilità: per es. l 'irradiazione lioentgen. Il dott . Carlos Botelho jr. - au tore della reazione che ne porta il no1ne, sui tu;m?ri maligni nonchè di rjcer r.h e sulla trasn11ss10ne del 'can cro umano al cavallo, mediante u11a tecnica speciale - a'eva fondato, a San ~aolo del Brasile, un cc Istituto Botelho » , ove egli h a elaborato un prodotto cura tivo dei tumori maligni, sp erimentato negli anin1ali e poi applicato

La tag·lia sul b andito Billinger, ch e h a provocato l 'arresto e la condanna del chirurgo May e di un 'infer1niera è stat a elevata sempre più: ultirna111ente er a 'annunziata quella di 25.000 dollari . In et à di 84 anni si è spento il prof. WILLIAM HENRY WELCH, ch e insegn ò patologia a ~ew 1rork ed a Baltimor a, poi fondò , in questa città~ u na Scuola di igiene e sanità pubblica ; negli ultim i tempi si era consacr ato all 'in segnamento deJla storia della medicina. Il prof. Welch era una delle personalità più emi11enti della medicina contemporanea.


[ANNo XLI, NuM. 20]

SEZIONE PRATICA

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RASSEGNA. DEJ,J,A STA.M.PA. MEDlCA. Giorrt. Ve ti. di Se. "!vled., m ar. - F. VITALI. De1ro11izzazio11c del cervc1lo P - P. REBEZ. Iperevo-

Ju Li 111 0 enclocrinopatico. i\lluncli. lvled ..v~·oc h ., 30 mar. - H . v. HABERER. Jr1fiam1nazione non sp ecifica del] 'ileo-ceco. E. PFLA t."MEn . Calcoli urin. trasparenti ai raggi. Gior n. di Balteriol. e J1 nmunol. , mar. - R. MELA, E. P ucN i\"I. Localizzazioni ele L1ive òei g ermi. - lJ. D1 A1cHELRUHG. Germi coli-aeroge11e isolati dal latte. JìVien. Klin.,. l VocJ1., 30 mar. - '~'. vVEIBEL. Tralta111enlo d el! 'aborto. - V. ITn~, s. Tecn ica d ell 'aborto artif. Presse ~léd ., 28 mar . - J. FnANçcn . Come evitare le reci dive d ei calcoli r enali . British 1\l ed. Journ ., 31 mar. - - H . G. A. G1EsSING. I sintomi oculari n ella di agno i di mal attie generali. Journal A. ili. A. , 17 gen . - C. S. K EE FER e W . K . i\11"ERs . Artrite degen erativa . -• C. C. B EDELL. 1rJeningite pneumococcica. Gaz. d. flòJJ. , 28 mar. - MAn10N. Fal i calcoli delle vie ur. Presse Atféd., 31 mar. ~ G. llAMON . .\ natossina difterica. Practitio11er, apr. umero s11i òi s turbi gastrointestinali. L ancet, 31 1nar. - E . G. M1r 1R. fia r cinoma della pros lata . Nlediz. Welt , 31 m ar. Numero ul 58° con g r esso chirurgico tedesco. I~ evue cle (;hir., mar. P. HuARD . Arnputazio11i del g in occhio. - R. fvf ASSART. Artrit i sacrali . H aen1atologica, III. U. r ., FRRJ. Anemia <ii J akscl1-Luzet. Pathologica , 15 mar. G. BJ N J. Tumore iper-

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Rivista di 1'.lalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. SEZIONE Il, N. 1. Recensioni : Parassitologia - P atologia - Clinica - Terapia e farmacologia - Epidemiologia (1 grafica) Profilassi - Entomologia - Geograifia e camp agn~ . an· timalariche - Mala rioterapia - Miscellanea. - R1v1sta bibliografica. - Atti ufficiali (2 grafich e). - Biog ra· fie : J. PAMPANA : Giovanni Oan tacu zène. - Notizie. Abbon amento pel 1934: Italia L. 50, Estero L. 90; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 ri spèttivament.e; un numero separato : I t a l ia L. 6, ERtero L. 1 O. Rivolgers i a ll 'editore LUIGI POZZI - Uffi rio Postale· Rnccu rsale diciotto · ROMA.

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Indice alfabetico per materie. Appendici Le cronica . . . . . . '. . · Ar acn oidite pinale opera la e gt1ar1ta Atresia ano-ret t o-sigmoidea . . . . . · · Bibl i oQ'rafia . . . . . . . . · · · · · · Calo:-c• 11ei tessl1ti : nuovo m et od o p er la produzione . . . . . . . . . · · · · · Cefal ee ch e segu ono l a rachi <1 n eslesia: patogene i e cura . . . . . . · · · · · Colecistect , .o1nia: colan giogr afia durante l operazione . . . . . . . . . · . · · · Coma d iabetico: anidremia . . . · · Cuore: valu lazione qu antitativa st11 i-

ven te

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Denti ri tenu ti . . . .. · · · · Diabete in in ido e coles lerin en1i a · · Dolicocolo11 . . . . . . . · · · · J~morragi e cerebrali . . . · · · · · · · l~ritrodermia sa1varsanicn . . . . . . . . (; inecomasti a e tumori d ei testicoli · Giurisprudenza sanitar;a: qu esili

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Ipertensione: cau se . · · '. · · · · . · : · Labirinto: clinica d elle inf1ammaz1on1 · l..ipodistrofia prog r essiv<1 (mala t tia di Barraqu er- imons) . · · · · · · · · ·

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Locu s lfl n ell 'alimentazione . . . · · · P ag. Metabolismo basale: metodo pratico per la ricerca . . . . . . . . . . . . · · · )) )) efriti e pressione arter. . . . . . · . . Pneumotor ace on1ol a terale: qt1 nncio d eve )) riten ersi ·in1possihjJe . . . . •: · · · Polineurite aurica . . . . . . . . · · · )) )) Sclerosi multip1a: rt1ra con l ecitina ,Sifilide precoce: procedjm enl o t er ap et1)) tico standardizzato . . . · . · Simpa losi n asale ; gt1arig ion e . )) Sindron1e di tipo Cooley . . )) Sonno: cura dei rlistur})i . . )) ~ t omaco : linfogranulom a losi .. )) )) Tremori : tra ltan1 P. nto con calcio .

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1'ricocefalo: azione patogen a e tratt am . Tubercolosi del si le1na n ervoso . . . . 1'uber co1osi di orig·in e bovina: frequenza Tubercolotjci cljme i: 1a1)oratorj o per · 1'umore d el m ascellare . . . . . . 1·un1or e del qu ar lo ventri colo . . . 1'umori : azion e (lelle ir radiaziord

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Non è consentita. la .ristampa di. la~ori .Pubblicati. nel Policlinico se non in seguito aà autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di esS1 senta citarne la fonte.

orritti di proprietà riservati. -

C. •

FRUGON1,

A Pozzi, resp

Red. capo . [\orna · S tab . Tipo-Lit. Armani rli M. Co urrie r

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(( IL POL I CLL reo ))

[ ANNO XLI, NuM. 23)

Opera a disposizione dei signori abbonati al '' Policlinico ,, :

Prof. Dott. OIOACCHINO FU MARO LA Libero docente e

Aiuto nella Clinica delle malattie nervose e mentali della R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso Prefazione del Prof. GIOVANNI M!NOAZZINI I giudizi che su questa pubblicazione espressero i grandi maestri LEONARDO BIANCHI, AUGUSTO MURRI, ENRICO MORSELLI, SANTE DE SANCTIS ed altri, furono da noi già resi noti nelle pagine del ·« Policlinico ». Ci permettiamo riportare ora anche uno dei tanti giudizi pubblicati da Riviste Mediche Italiane: « Ha scritto il Prof. MlNGAZZINI nella Prefaticme di questo li-

bro che la dura vita del medico nelle Sale di Clinica somiglia << a quella de1l' artista nelle umile botteghe del Rinascimento; in, e< dovinato raffronto atto a convincere, se occor.Ye, come solo a~ « traverso la pad-ronanta della t ecnica si può dominare l' arte, e « come solo att-raverso la laboriosa esperienta gio-rnaliera, con, <t dotta col migliot' metodo, si può arnvare a conoscere. « La rara perizia acquistata dal Prof. F UMAROLA r.ella sua diu, << turna assidua e prolungata vita di Clinica, egli l'ha addensata et e trasfusa in questo piccolo trattato, che per essere apparente, << mente modesto, non è meno prezioso per gli studiosi.

«

« Esso ci cifre il sistema di c011durre gli esami sul malato di « neurologia,

dalle osservazioni preliminari alle più specializzate « indagini, tr:ittando nei vari capitoli: aspetto, motilità, sensibilità, « riflessi, ~ensi specifici; quindi delL'esame del linguaggio, delte « p-rassie, dei poteri psichici; infine di ricerche speciali: esame << oculare, laringoscopico, vestibolare, elettro e radiodiagnostico, << del liquor, del sangue, ecc . E tutto questo brevemente ma con << criteri di grande praticità e di assoluta chiaretta sì da t.o , · « gliere all'inesperto ogni dubbio sul modo di applicare i me, cc todi di rice-rca. Facilitano le dimostrationi numerose figure il« lustrative, e 8 tavole a colori le corredano elegantemente (fon« do deLl' occhio, inncruat,ione pef'iferica e radicolare dei mu, <l scoli). « Due capitoli del Prof. MI NGAZZINI s'Ulla anamnesi, e sulla << diagnosi delle . malattie nervose aggiungono particolare interesse << al volume. « In complesso questo libro, indispensabile a chi initia lo · « studio della neurologia, sarà di valido ausilio pure a chi da « tempo la esercita: vi si potrà spesso t-rovare una guid~ 11ella << ricerca dei sintomi, un controllo nelle interpretazioni, un aP• cc poggio nelle di~gnosi. G. BONARELLl MODENA l>. (Dall' << Archivio Generale · di Neurologia, analisi », Fase. I e II del Vol. III).

Psichiatria

e Psico,

Fig. 3. Facies acromegalica, in donna affetta da adenoma dell'ipofisi. (In gioventù la facies della paziente aveva un aspet, to sano e normale, come si vede nella figura del medaghon.. cino posto in basso e a destra}.

(Una delle 374 figure che illustrano l'opera). PARTE GENERALE, con due Capitoli del prof. G. 1Vl1NGAZZIN1. Volume di pagg.- VIll-352, con 175 figure quasi tutte originali nel testo e 8 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 4 2. PARTE SPECIALE, in tre puntate: 1°) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO. Volume di pagg. 242, con 67 figure nel testo. Prezzo L. 2 8. 2°) SISTEMA NERVOSO CENTRALE. MIDOLLO SPINALE. Volume di pag. 238, con 66 figure nel testo. Prezzo L. 3 3. 3°) SISTEMA NERVOSO CENTRALE. IL CERVELLO. Volume di pag. 350, con 66 figure nel testo. Prezzo L. 42. Prezzo dell'opera completa (Parte Generale e Pa rte Speciale) L. 1 45 più le spese postali di spedizione. N .B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla PARTE SPECIATJE non si 1:ende, mentre tutta la . PARTE SPECIALE, oppure· le singole puntate della medesima, si possono acquistare separatamente dalla PARTE GEZVERALE. AVVERTENZA. - Questa interessante opera, di oomplessive pagine VIII-1182, con 374 figure nel testo, che costa L. 1 4 5, più le spese postali di spedizione, gli abbonati al Policlinico possono acquistarla anche con ·pagamento frazionato e cioè mediante un primo versasamento di L. 4 5 e l e residue L. 1 O O in 5 rate mensili di L. 2 O ognuna. Soltanto agli abbonati che intendono acquistarla col pronto intero pagamento, all'atto cioè della ordina· zione, la intera opera è ceduta per sol e L. 1 2 O in porto franco. /,. 1 2 O aggiungere L. 1 5 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione

Inviare Vaglia Postale o Chèque bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 • Roma.


ANNO XLI

Roma, 18 Giugno 1934:- XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 24:

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE 1?.RATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : A. Gasbarrini : P a ncreatite cronica. Lavori 01"iginali : L. Katzilambroe : Le modificazioni del reperto ascoltatorio del polmone sotto l'influenza di sostanze ad azione va.gosinllJ)atica. Note e contributi : G. Zappalà: Sulla patogenesi e sulla cura delle cefalee che seguono la rachianestesia. Osservazioni oliniche : E. Fiorini: P araplegia in scoliotico. Sunti e rassegne : DISENDOCRINOPATIE : M. La,bbé e Gil.bertDreyfus : Le sindromi basedo'\"iane e le sindromi parabasedoviane. - E. J. Kraus: Morbo di Cushing. Adiposità oostituz.ionale e virilismo surrenale. - Suer mondt: Ipertensione parossistica g uarita. con l'aspor tazione di un tumore surrenale. - MISCELLANEA : D. .Angarano: L'« oepedalismo ,, del lattante. - M-0Callan : Segni clinici del tracoma. Coch ez-Fichet: Spirochetosi meningea anitterica. 1

LEZIONI l s r1Tu·ro DEI. LA

r,1

R.

L Lt81 c ,\ .f\jJ:::DL ~A

GENERAtE

UNIVERSITÀ DJ PADOVA

diretto dal prof.

i<\NTONIO

GASBARRINI.

PancreRtite cronica. Lezione clinica del prof. ANTONIO GASBARRINI , direttore raccolta dal dott. E. GuARNIERl , assistente. Il malato B. G. , ch e oggi dovr emo discutere ins ieme, ha 46 a., ed è inser viente di un Istituto t1niver sitario. Il paclre morì a 40 a. in seguito ad ur1 trauma, ]a madre a 46 per t11mor e del fegato, dopo aver avuto 6 gravidanze a termine; 4 fratelli sono vivi e sani; un altro ve1111e a ma11care in ten era età, di malaria . Degno di rilievo è il fatto .ch e di diabete morirono due co11giunli del p . : la nonna materna a 70 a. ed una Cl1gina paterna a 47 anni . Frequentò con discr eto ptofitto le scuole elementari, dopo di che esercitò per 10 a. il 1ne-stiere di portalettere. All 'età di 20 a . fu assunto .come bidello all 'Istituto di Anatomia Um ana dell a nostra Univer sità. A 27 a. sposò u11a donna sana, n1a appartenente a famiglia grave1nente tarata per tbc. (tre sorelle morirono per forma specifica I

Cenni bibliografioi. Accademie, soo1•tà Mediche, C,ongressi : 40 Congresso internazionale contro il Reuanatis mo. Appunti per il medico pra.tico : OASISTICA E TERAPIA: Mestruazione e mala ttie. - Emorra.gie da caustici ohimici introdotti in vagina a scopo aboctivo. - Arsenoblastoma dell'ovaia. - Ma,mm~lla sanguinante per ecta sia generalizzata. dei gala ttofori. - Ipertrofia dilffusa massiva delle m a mmelle in ragazze. - TECN ICA DI LABORATORIO: Nuovo metodo per la conta delle pia strine. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella Vita professionale : R UBRICA DBLL'UFFIC'IALE SANITARIO : A. Franchett i : Le nuove di\3!Posizioni per la tutela del la voro delle don•n e e dei fan ciulli. - Conco rsi. - Nomine, promozioni ed onorificen ze . Notizie di.v erse. Indice alfabetico per materie.

poln1011are), dalla quale ebbe nove gr avidanze a LP.r111.ine: url fi glio 111orì a 6 1nesi per broncopoln1on1te, uno è affetto da tuber colosi pol1nonare, gli altri 7 sono vivi e sani. Il p . è se1npre stato un forte bevitore di vino (2 li lri in 111edia al gior110) e tli grappa, e un discreto inaslica1ore di tabacco; fino ad un anno f c,\ anche uu buon n1angiatore, abusando so.p ral 11 Lto di cibi piccanti. i ega la lue ed allre malatl ie veneree. Ebbe occasione di sottopor si spesso a J)erfrigerazioni. Soffrì i co111uni esantemi infantili e di eltnintiasi . A 21 a. a111n1alò di pleurit e essudativa bila terale, guarita r apid a111ente sen za reliquati, a 25 a. di otite purulen ta. El)be occasione di contrarre per cinque volte i11fezioni cadaveriche alle dita delle 111ani, se1npre i11 forma lieYe, guarite rapidam ente. A 37 a., n el 1925, iniziarono sofferenze dolorose a carico dello stomaco, che furo110 imputa le a colicl1e biliari: il p. veuiva colpito , acl intervall i di settiman e e di m esi, cla dolori aventi il n1assi1110 di inte11sità all 'ipocondrio d. eò all 'epigaslrio, talvoJta con irradiazio11e a cintura, non alla r egione dorso-lombar e ed alla spalla d ., acco1npagnati da vomito ali1T1entare, sudori freddi, se11so di angoscia. Non ebbe mai a notare ittero, n è feb·b re. Rilevò invece frequentemente ch e le urine, dopo gli attacchi , assumevano una ti11ta color marsala, n1e11tre le feci si mante11evano sempre ben colorate. Ques te coliche avevano la durata di una setti111a11a circa ; uei periodi intervallari il p. s ). sentiva bene. Nel


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[ANNo XLI, NuM.

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Maggio 1930 ne ebbe u11a violenta, che lo coIl potere diastasico urinario è risultato norstrinse acl·· .e nlr~re-nella~ nustra .C linica. ·Il fegato e · · malé. ~ ld milza offrivano allora un vol'lme normale; si Positive la prova del laccio e Ja cutireazione alla' ri~vegliava con la pressione dolore a)l 'epigastr~o tuber.colipa . ve:r:sp. d .; _le urine non contenevano pigmenti bi- ~- Es-'ame dell~ feci all 'ingresso del P.: ·1iqu1de,. liari, n è urobilina ; con il sondaggio duodenale si con . d~trito minuto, poco puzzolenti, a reazione ottenne bile B (lopo l~ ' dalla istillazione cl.i solfato intensamente acida. A.I microscopio: abbondanti di mag11esio. La colecisti appariYa. un po ' piccola clotriti V€-getali, cristalli aghiformi raggiati e gocall'indagine radiologica e deformata, senza om- - éje s-udanofile in discreta quantità .. fibre muscobre di calcoli visibili. L 'infermo fu dimesso dalla l<tri abbastanza numerose e ben conservate. MiClinica dopo 9 giorni con diag11osi di colica epa- croflora i11 preYalenza costitl1ita da bacilli lunghi tica. Successivamente gli accessi dolorosi si sono e grossi, Grarr1 positivi. ripetuti a lunghi intervalli. Da u11 anno circa Un secondo esame, fallo prima di una prova di ha cominciato a notare astenia, diminuzione del- carico (100 gr. di . burro), dava i seguenti dati: l 'appetito, spiccata ripugnanza per le carni e feci non abbo11danti di colore grigio-bruno, cocontemporanea1nente un aumento imperioso dels lituite da scibale c~ntornate all 'ester110 da fiocla sete. Ben presto si .è i11tensificato fl senso di chi e piccole membrane di muco, omogenee, prive debolezza, è venuto dimagrando ed e comparsa di san gue e di residui alimentari, riconoscibili adl poliuria. In con ciden za di lln 'ultima colica .(17-IIocchio nudo. Reazione deboln1ente alcalina. Al 1934), egu ale alle preceder1ti e della durata di 24 -microscopio: gra11dissima quantità di fibre carore, si è rinvenuto zucchero nelle urine. Tale i1ee a doppj a striatura p erfetta1nente conservata,. reperto ha indotto l 'infermo a venire in Clinica. a linee di frattura nette, ad angoli acuti. Scarsi Come potete con statare, ci troviamo di · fronte r esidui vegetali, grassi ·n eutri, acidi grassi e saad un i11dividuo co11 se~~orio integro, in i stato poni in quantità non ·superiore al i1ormale. No11 di notevole denutrizione. Le ii11foghiandole ap- corpuscoli di amido, non bacilli joçJofili. Mancapaiono -modicamente ingrossate e leggermente dono parassiti di qualsiasi specie ed uova di elminti_ le11ti · ad entrambe le regioni sottomand.il?olari; è In un terzo esame, eseguito dopo la prova di palpabile nel cavo ascellare d . un ganglio del vocarico, abbiamo trovato: feci abbondanti, poltalume di una ciliegia, duro, mobile, indolente, cee, di color giallo-oro, di aspetto un po' uninsorto in occas.ione di un 'infezi~ne cadaver~ca~ tuoso, con qualche residuo vegetale ancora peretlla mano dello stesso lato; a11che · 1n altre sedi _s1 fettamente conservato. Reazione intensamente apprezza non comple ta integrità del si~tema lin- · acida. Al microscopio: sempre molto numerose le fifatico. .. L 'esa1ne d el capo 11011 offr e nessup r1l1evo bre carn ee, co11 i caratteri JJrecedenlemente dedeg110 di menzio11e. · scritti. Già nel preparato nor1 colorato si scorAl collo è dato apprezzare l 'es~s le 11z~ d~l sintogono r1umerosissime e grosse gocciole di ~assot ma di Oliver , 1ne11tre ma11ca110 I segni di Cardaalla colorazion e , con Sudan III e con fucsina s1 relli e di Grocco. rii1vengono in grande prevalenza grassi n eutri, Al torace lieve ipoionesi alla base J?O~n1onare. d. più scar si gli acidi grassi. Scarsissimi i cristalli ch e si presenta un po ' i11e110 espan 1b1le; respiro di saponi. alquanto aspro alla sopraspinosa cl.; scarso ed Esame r adiologico: ~on . vi~ibi1e . .l ~ombra. coleinterciso in basso. cistica nei radiogrammi, fatti ad intervalli . FeCuore non i11gr andito , to11i 11etti su tutti i fogato un po' ingrandito. Stomaco ortotonico, norcolai ritmici. male peristalsi a ttiva; piloro pervio e centrale; Polso della radiale pieno, 50-60 al l ' ; pressiobulb~ a mitria, non deslroposto; normali gli altri ne Mx.: 105, Mn. : 55 (Ri~a-Rocci) . . segmenti; svuotamento in temp? m~dio; ileo terAddome espanso, teso, piuttosto dolente in co.r- n1inale con decorso regolare; cieco in sede, morispondenza del suo quadrante superio~e d . ~11- bile, indolente; non visibile.l'appendice, eh~ però za non palpabile. Fegato modicamente ing·rand1to non duole affatto alla pressione. Nulla da rilevare (si palpa il bordo a due dita dall 'arcata costale), a carico dell 'ascer1dente e del trasverso. . di consistenza pressochè normale, un po' dolente. Conclusioni : integrità dell'apparato digerente. Sis tema nervoso cerebro-spinale indenne. La inancata visibilità colecistica induce a pensare Esami di laboratorio. - Per q;u anto si riferisce acl una colecistite cronica, probabilmente calcoal sangue, abbiamo trovato eritropoiesi nor~al~ Iosa. ed una modica leucocitosi (9800), con monoc1tos1 (19 %) ed eosinofilia (4 %) . Il po~ere diastasico ~ Per la discussione clinica di questo caso lipolitico del siero sono norn1al1; manca altres1 dobbiamo tener presenti i seguenti dati anauna lipasi atoxil e chinino resistente. . . mnestici: 1°) 1·ereditarietà dia betica (nonnaL·a glicemia (metodo Hagedorn-J ense11) d1e~e 1 segu enti risultati: a digiun-0 gr. 2,33 %o ; un ora materna e cuaina paterna morte d-i diabete dopo il pasto (latte e pane di frumento~ gr. 3,.85 %o; pan creatico); 2°) I' eredita.rie~à neopla~~ica C.m atre ora dopo il pasto gr. 4, 19 %o. Reazione d1 W as- dre morta di tu1nore epatico); 3) l 1nfez1one tubercolare (pleurite essudativ~ bilaterale!. serman n e di Meinicke negative. Urine cc. 1500, giallo-ar ancio, acide; P. S. 1?38; contratta dal paziente a 21 anni, tubercolosi· zu cchero gr . 16 %o ; traccie di acetone ; albU!l11na, polmonare in u11 SD:O figlio ~ in 3 s?rell~ d0ella · urobili11a , pigmenti biliarj , sangue asse~t1 . ~~­ m oglie); 4:0 ) l '.alc?ol1smo e_d il tab·ag1smo' 5 ) le rliinento normale. Nei su ccessivi, nl1r11eros1 esami, ripetute infe.z1on1 cadaveriche. fatti durante la degenza del P-. in Clinica, abbiaPossiamo logica·m ent e trarre la deduzio11e mo trovato delle nette variazioni sia n ella quan- che l 'infermo porti con r. una certa labilità tjt à ernessa nelle 24 h . (fra 1300 e 2400 cc.) che òel fegato , del pancreas , del r ene, delle arten ella quantità di zu cch ero (50-13 per %0). :>

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SEZIONE PRATICA

rie e dell'a·p parato linfatico. L 'i11dagine obiettiva però e l 'esame delle urine ci· fanno escludere una lesione renale. Qua·n to allo stato del1'apparato vascolare, teniamo a mente che l 'infermo è un ipoteso e che la prova del laccio è risultata positiva. Si è trovato altresì una modica positività del segno di Olive1. Quale sigr1ificato dobbiamo ad esso riferire? Come sapete, la pulsazic)tle del tubo lari11gotracheale va sotto il nome di cc segno di Oli' er-Cardarelli n, i11 effetto però sono due seg11i nettamente distinti, che vengono raccolti in n1aniera diversa. Ricordate, infatti, che il fenomeno di Oliver si n1ette in evidenza pre1nendo leggermente e tirando in alto la cartilagine cricoide: si ha così una pulsazione verticale. Il fenomeno del Cardarelli invece si ottiene generalmente premendo sul lato d. della tiroide; qualche volta sul lato sinistro di essa, col risultato di una pulsazione trasversale. Il segno del Cardarelli non va confuso con il sintoma del Grocco (pulsazione antera-posteriore), indice di aneurisma della parete posteriore dell 'arco aortico. La pulsazione del t uho laringo-tracheale dunque si 1p uò trasmettere o nel senso verticale o nel sen so laterale, od i11 quello anteroposteriore: il significato è lo stesso, sta cioè ad indicare l 'esistenza <li un aneurisma, senza esserne tutta' ia un sinton1.a patognomonico, potendo rilevarsi in caso di tu111ore mediastinico (Castellino), o di carcinoma dell 'esofago (Cttstel!ino, ~,lora e Giglioli , ecc.). .Nel nostro p. quale valore dobbiamo riferire al segno di Oliver? Tn base al daito anamnestico di pregressa pleurite do.p pia essudativa ed al dato obbiettivo di interessamento all'apparecchio linfoghiandolare, non possiamo escludere che l'esistenza di qualche ghiaindola o fatti aderenziali abbiano stab,i lito stretti rapporti fra arco dell'aorta e trachea , così che quest'ulti ma, stirata leggermente in alto, sia capace di raccogliere la pulsalione trasmessale dall'aorta. Qual'è ]a natura dellà micropoliadenia offerta dal paziente? Escluse per ovvie considerazioni Ja nat11ra linfogranulom atosa e sifilitica, possiamo rit.enere, in b·ase ai caratteri delle linfoghiandole, ch e al loro patimento abbiano contribuito le pregresse infezioni cadaveri·ch e, contra Lte dall 'infern10 e la predisposizione alla tubercolosi, logica1nente da amm·ett ersi in questo paziente, in base· ai dati ·ereditar!, alla pregressa fo·r ma pleurica ed al1'intensa positività della ... utireazione. . Ma i'l nostro ma]ato offre a ltresi una netta labilità epatica, ben di1nostrabile attraverso i caratteri del fegato (ingrandito. più consistente delJ a norma, leg·germente dolente) e l'influenza nociva indubb·i am ente esplicata dall'abuso di ::tlcool. Aggiun·giamo che la coleoisti risulta all 'indagin.e radioJogica notevolmente alterata (nel 1930 appariva :piccola e de-

formata, oggi non si inietta affatto). Per quanto ·Si riferisce al pancreas, infine, ne an1n1etti a mo un sicuro patimento, in base alla sete intensa, alla poliuria, alla glicosuria ed alla iperglicemia. Su un dato dell 'anamnesi io devo particolarmente ric hiamare la vostra attenzione. (~ho cosa stanno mai a significare quegli accessi dolorosi, ai quali il nostro paziente va sogget-· Lo da circa 9 anni, a sede non soltanto ipoco11driaca d. , ma anche epigastrica, · associa·t i · ad: un senso profondo di angoscia, senza irradiai.ione del dolore alla spalla d.? Tenete -anche conto ch e la durata abituale di ciascun attacco era di u11a settimana circa. Per quanto non si possa escludere, (in base anche al fatto che le urine, in coincidenza di ogni colica, assumevano un colorito vino marsale carico) che questi attaccJ1i stiano· a signffi care una forma atipica. di colica epatica (varietà pseudo anginosa), possia.n10 logicamente sospettare che in questo paziente colecistitico si verificassero , di quando in quando, delle poussées acute di e dema del pancreas. Come sapete, questa forma , studiata sopratutto dallo Zoeppfel, si osserva in uno stadio inizialissimo della necrosi 1paricreatica, anzi ne è considerato il precursore. L 'edema acuto del pancreas ha stretti rap·porti con la calcolosi biliare; infatti, negli interventi precoci assai spesso si rinvengono calcoli, ora nella cistifellea, ora incuneati nella papilla di Vater, ora invece li·b eri nel lume intestinale, oppure segni indiretti di una calcolosi (dilatazione del coledoco, rigidità ed insufficienza della papilla), espressio11e di un pregresso incuneamento d1 un calcolo nell'ampolla e conseguente reflusso di bile nel V\Tirsung). Ma, come sapete, l 'ede·m a acuto del pancreas, complicanza di una colecistite calcolosa, comporta UJ?. quadrt1 clinico, i cui sinto·m i sono mascherati dalle manifestazioni della colelitiasi in corso.. È so]o possibile sospettarlo, alforch·è si abbia , nel decorso di una colica biliar~, un dolore molto più .violento dei precedenti , a sede non solamente colecisLica, ma con irradiazione verso la metà sinistra dell'epigastrio e la regione dorsale sinistra ; il sospetto poi sarà molto fon dato, allorchè co esistano glicosuria ed un aumento del potere diastasico del ~iero di sangue. Orbene, è molto verosimile che qualcuno deglri attacchi dolorosi; di cui ebbe a soffrire in passato il no tro paziente, stesse a significare il cosidetto edema del pa1lc_reas, espressione della incipiente lesione pancreàtica. L'ulteriore discussione de] caso verrà forse a lumeggiare questa possibilità. ~fa un altro punto della storia n1erita u11 particolare commento, e cioè ch e, mentre per il passato, fra un attacco e l 'altro, l 'infermo godeva ottima salute, da circa un a11no ha inc,ominciato a notare . i seguenti disturbi: di1nagrame1n t.o p rogressi vo, a sLenia, di sa ppetenza, ripugnanza per la carne , sete inte11sa, po1

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liuria con. i1icturia , g licosuria. Di fronte a questi sintomi ci poniamo il seguente quesito: il nostro pat.iente è affetto da llll diabete mellito o da una rp ancreatit0 croni ca ;1 I ra·p porli fra pancreatite e diabete non sono ancora ben definiti ed è possibile che molte forme ascritt~ al diab ete pancreatico vero e proprio, non siano. !il~ro che con seguenza di processi pancreattt1c1. Noi c[ domandi .amo, in altri termini se la sintomatologia offerta dal no~tro malato sia riferibile ad un processo flogi·s tico del panCC·r eas ad andamento protratte.), evoluzione lenta e progressiva, avente per base un anormale sviluppo e sclerosi del .c q,n nettivo ghiandolare, associato con I 'atrofia e ìa scomparsa di porzion.( più o n1eno vaste ·di tessuto parenchimale . Le modalità e l 'aspett<> con cui appaire al microsco1)io il p rocesso di connetti vazione sono mutevoli da caso a caso ed in o·g ni singolo soggetto variab·i li , a seconda del punto esamjn.alo. Co11vien e dire ohe spesso i var1 tipi topogr a fici ·e d individuali si n1escolano e coesistono n ello stesso organo, in modo tale ch e riesce impossibile attribuire il processo all'una piuttosto ch e all'altra forma , cosicch è la classificazione della pancreatite cronica non può vai-ersi di criteri anatomo-patologici , ma deve <:>ggi ancora basar i su elementi sintomatolog ici, riconducibili alla prevalenza dell'una o dell 'altra manifestazione clinica. Da uno studio isto-patologico, ch e feci compiere alcuni m ·esi or sono tlalla dott. Brustolon in 138 par1cre.as di persone venute a ir1orle p·e r vari ip•r ocessi inorbosi; ·è risultato con quanta facilità il p ancreas reagisca di fronte alle più svariate condizioni tossi-infettive. Così in sogg·etti, venuti a mancare per malattie infettive (polrr1onite, sepsis , endocardite), si rinvennero sovente fenomeni di infiltrazione del·l o stroma interstiziale ed ·e morragie intraparenchin1ali. Data la transito.i·ietà dell 'a(fente causale, . è prob·a bile ch e queste forme evolvano verso la guarigion·e,, cl1e molto verosimilmente è con1pleta e d ur;itura. Tuttavia non si può escludere ch e in certe form e protratte, ad andam ento assai più lungo , si possa avere lo svilu PIJO di vere e i>ro,p rie forme pancreatiche (tifo). Tale concetto a llar ga naturalmente di inolto il cam•po dell 'eziolo.g ia del processo morboso e può essere invocato come criterio ar1amnestico suffi ciente per l 'interpretazione di casi di pancreatite cosidetta primitiva. In alcuni soggetti tubercolosi rinvenimmo frequentemente 7.one più o n1e1lo estese di sclerosi, a tipo perican alictìlar e ed interlobulare, a volte an~he interacinoso, senza che nessun elemento tradisse ]e reazioni istologich e delle localizzazioni dirett e del vir;us tubercolare. Questi fatti trovano risco·n tro nell 'azione cirrogena della tubercolosi, sperimentalmente dimo,s trata, ri&petto al pan<:·reas. Accenni a tipi di sclerosi periarteriosa potemmo constatare in pancreas di luetici e carcinomatosi. I

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In complesso, sia nel campo clinico che in quello spe1~in1e11tale, possiamo dire che il pancrea~ rea~isce col quadrQ della pancreatite cronica di fronte a svariate condizioni riconducibili .od all'aziome (li. ~ossici, od all~ persistenza d1 anorrtale condtz1orti vascolari, od infine alla trasmissione e per via linfatica attraverso con11essioni ben note, e· per via c~nalico­ lare, e, meno frequentemente, per via ematica, di. p~ocessi. in.~amn1atori stabilitisi, in genere, in 0rgan1 circostanti, anatomicamente e f.unziG>naln1ente co:nnessi col pancreas . P?ssiamo dire che questa ghiandola 8i sia oggi scossa dal silenzio, in cui giaceva fino a P:ochi a11ni or s0no, e dia segno di sè, alloFchè sia alterata, co11 una serie di sintomi, il più delle volte molto significativi. Le manifestazioni sin:to1natich.e d el~ a pancreatite cronica sono pertanto molteplici , con1iplesse, in parte riferibili a.Ile svariate funzioni deJl 'organo, in pa~rte a,i rapporti che esso contrae con i visceri circostanti . In conseguenza, esistono dt1e ordini di sintomi, gli uni diretti, gli aiJ,t rì indiretti, i quali si intrecciano in varia misura nei singoli casi e contribu.i sco110 con la loro mntevole prevale11z.a a definire detf·rrninate forme cliniche di n1alattia . Ciò prem·e sso , vedian1e> se nel i1ostro paziente figurano alcuni segni della flogosi cronica clel pancreas. Passiamo dire cl1e n1olti dei sintomi cDsì detti indiretti, di quef"ta affezione • qui mancano. Manca infatti l ' itte1~0 il quale, con1e sapete , è in rapporto con l 'ostacolo che i1 deflusso della bile incontra a livello dell 'ult·i ma porzione del :::oledoco, il quale è strozzato dal tessuto pancr eatico sclerotico e r etratto . È un it tero talora precoce, ch e costituisce il primo sinton1a riconoscibil e della malattia. In questi casi esso va progressiv~·1nent 0 crescendo , non 0ffre oscillazioni degn e rli rilievo, e raiggiunge ta.r divamente 11n g rado notevole di intensità. L 'asse·n za abituale del dolore, la dilatazione frequente della ci tifellea, asspciata al dimag ri·mento e ad altri sintomi, di cui parlerenìo in seguito, può in tali casi · ingenerare il dubbio di un can cro della 1esta del rpan creas . Altre· volte , invece, l'ittero offre un 'evoluzione a poussées, ed è collegato alla tun1efazione ed all'edema della porzione cefalica del viscere , sUifficienti di per sè a provocare un ostacolo al deflusso della bile attraverso il coledoco. In quest'.i casi, 11ei quali non è palpabile la cistifellea ed i.I fega·t o si dir11ostr:i grosso e duro , figurano abitualmente J>recedenti colecistitici , di natura calcolosa : verrà fatto di sospettare la complicanza pancreatica, non appena il tipo delle coliche cambi, insorga un notevole dimagrimento e l'ittero si faccia g rave e persistente. Oltre a1ll 'ittero, ·mancano n el nostro malato quelle manifestazioni dolorose, ch e nei pancreatitici cro11ici ha111no caratteristiche particolari: il dolore, cioè, è general111e11te epigastrico, ombelicale o p:iraombelir.ale, in ra.p1

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porto o non co11 i pasti, co11 irradiazio11e verso 1'arcata co~tale si11istra, spesso al do\l:so, ali' angolo costo-verteb1:ale si111slro o destro ed alla spalJa si11i::;tra. Orbene, con1e avete entito, il d0lore, cl1e il nostro paziente accusa in sede epigastrica, i1on corrisponde netta111e11te a quello cl1e si ha nel pancreatitico cronico, per quanto esi ta t}ui una certa ipereste ia cutanea a livello della regior1e dorso-lombare sinistra. Aggiungin1110 r.he qui mancano quei punti dolorosi ri veg li ati dalla 1>alpazione in con'isponde11za della zona co l~1ocico-pa11creatica di Cha'llffard, o n el punto di Desjardins, o più esattan1e11te i11 quello di Orlo\v ki , di flrocq e ~fa duro. Co11\'ieue, tuttavia, notare come essi ·econdo ìa nostra esperie11za, i1on abbiano in realtà nulla di caratteristico, cl1e consenta di a erire, i11 nla11ca11za di altre m anifestazioni, cl1e l 'organo doloranle ·{a propl'io il pancreas. Le condizioi1i generali , che pre...,iedono allo S\1 iJuppo di ta]i manifestazioni dolorose sono varie, come sapete. Innanzitutto dobbiamo ricordar.e che il pancreas è sensibiJe al dolore, es endo provvi ~to di piccoli corpu'"'coli n ervo... i, analoghi a quelli sensitivi del Pa cini. 4~ parte l:iò, spe~ - 0 intervertgono r eazioni in fiamma tori e più o 111eno intense, a carico del peritoneo o fatti di compTess.ione sul plesso solare; infine, a provocare i dolori n el pancreatitico, entrano in campo talora poussées infiammatorie acute, cosa che :ospetLiamo, con1e. si è det~, nel nostro paziente.. Fanno difetto qui vere manj fest,azioni emorragiche (ematemesi, m elena, epistassi , porp0~ re), p1·esenti talora nel quadro clinico della pancreatite cronica; abbiamo soltanto la poitività della « prova del laccio », che ci svela una certa ]abilità della parete vasale, cl1e noi pera]tro imputi amo all'a]coolisn10. Neppure il reip·e rto emato1ogico ci soccorre, per quanto es o offra in questo proces~o morbosol ben pochi elementj caratteristi ci; comunque, non esiste qui una macrocito s~ , n è la diminuzione rlei monociti .e degli eosi~ofi li . Mancano :-tltresì i segni di. compressione del coledoco. del duodeno , del piloro, della porta, della cava inferiore; è asse11te. infine, Ja scialorrea , la q·uale, sebbene da alcuni AA. sia rife.. rita a 11 'a ffeeione pancreatica , può, d'altra parte, dipendere em1)licemente dal contemporaneo interessamento dello stomaco. Possono invece denunciare una1 lesione pancreatica i disturbi gastro-intestinali (e fra es i le diarree), riferibili alla di spepsia pancreatica. Figw·ano spes o nel pancr eatiti co cronico anomalie de·Lla secrezione gastrica, dovute 01~ tre che ad un risentimento dello stoma co di fronte al proce so pancreatiti co, anche al n esso patogenetico con le ~ondizioni causal i del~a pancreatite (colecistite, ulceri). t d'altronde noto come l 'ipocloridria, 1'anacloridria , 1'ipolJepsia siano relativ.amente freq11enti nel Ò(:>corso della n1alattin.

U11 altro sinto1no indiretto, favorevole al con cetto di u na pancreat1te· cronica è il grave deperin1ento organico, che consta·t iamo in questo paziente. Egli è dimagl'ito di parecchi kg. (da 77 a 54 kg.). La ri r.·ercussione sulle condizioni generali è nei par1creatitici spesso assai grave e precoce e trova spiegazione da una parte n ei dolori, da cui son-0 afflitti i p·azienti, ch e impedisco1110 ad essi di nutrirsi adeguatamente, dall'altra parte nei disturbi fu11zionali esocrini ed endocrini. Concludendo, molti Q.ei si11tomi indi:retti della pancreatite mancano n el nostro infermo; ono soltanto presenti la disappetenza, le scariche abbo11danti e diarroiche, il dimagrimento , l 'astenia. E sono per noi :::;i11tomi 1nolto significativi. Esistono n el nostro caso· sin to1ni diretti di pancreatite cror1ica·? Il c1·iterio clinico migliore, forse, per la d·i agnosi di tale affezione, coniste n ella possibilità di pa11Jare un tumore pancreatico, fornito dei caratteri suoi abituali e localizzato nella sua sede propria. Riguardo ai processi pancreatitici cronici, è bene ricor .. dare ch e, accanto a forrr1e circoscritte, le quali comipG>rtano un aumento di volllll.1e dell 'organo, altre ne esistono, in cui l 'atro,fia domina il q.u adro anatomo-patol.Jgico della malattia ed il viscere appare assai ridotto. Oltre ai casi , in cui la regione cefalica del pancreas si p:resenta anaton1iramente ingrossata , dura, b ernoccoluta, tanto da sirnulai·e l aspetto di un tumore vero e pro·p rio , do.b ,b1iamo t€ nare a mente i casi secondarl a malattia delle vie biliari col reperto di un nodulo solitario di scleros-i pericoledocica, nascosto nella testa del pancreas, facilmente sfuggibile· per la sua piccolezza e per i su oi confini indistin Li co·n i tessuti circostanti : osservazioni del ger1.ere sono state f.atte dal Do11ati e dal Calzavara. Ne segu·e che il tun1ore nelia pancreatite croI.!.ica spesso non è apprezzabile; altre volte, invece, s~ 1palpa come un corpo duro , disposto trasversalmente 11ella regione sopraomhelicale, ~ 1 d:i sopra del colon, la cui percezione palpatoria· ba importanza come criterio distintivo dii localizzazione, offrendo i caratteri di un cilindro trasversale assai mobile in senso longitudinale, talora gorgogliante , pesso mutev0le nella sua consistenza, per l'alternarsi di fasi di contrazion-e e di rila.s ciarnento muscolare. Ten ete bene a m ente che la palpazione bimanuaJe del ventre p er l'eventuale ~pprezzamento de] tumore pancreatico , cosa a sai rara , com e i è detto, deve essere praticata con le norme date dal Riva fin dal 1887 e successivam ente confermate dal]o Zoja e cioè, a soggetto digiuno , con alvo vuoto , in posizione di completo rilasciamento, talora dopo aver messo il paziente in un b·a gno caldo. In qualch € caso il tumore pancreatico, quasi sempre dolente, trasmette con molta intensità l 'impulso dell 'aorta sotto~tan.te (De lbet) ed a volte con tale in 1

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tensità da simulare I '-esistenza di un vero e proprio aneurisma (sindrorrte aortica pseudoa.n eurismatica di Pie e Tolot). Nel caso nostro, Ja palpazione del viscere, attuata con le norme s?praindicate, è riuscita completamente negativa. Abbian10 qra da esaminare i sintomi fuu,zionali del pancreas. I disturbi di tipo digestivo sono, come sapete, assai frequenti e co~tituiscono indubbiamente gli elementi più si~uri di diagnosi di partcreatite cronica. Se teflete presente le tre attività fondamentali del succo pancreatico, è chiaro come la deficiente funzione dell 'organismo si debb·a riflettere sulla "'d igestione dei grassi, dei proteici e degli idrati di carbonio. Si avrà innanzitutto steatorrea. Eh.b ene, le feci 'd i questo paziente sono molto abbondanti , untuose, in qualche giorno si videro coperte da U!D.O $trato di grasso, qua·l che volta schiumose per fermentazione degli idrati di carbonio in.digeriti. l_,a reazione delle feci nei prim·i giorni della sua degenza in Clinica, a.ppari va fortemente acida; all'esame chimico e microscopico di esse. si trovav-3. una notevole scarsezza di s'apt)tti . Corr1e sapete, la steatorrea e lo studio dell' « ìndice di Zoja ·» conservano u~ nolev-0le valore per la. diag nosi di ipancreatite, e le prove di carico cori i grassi possono da sole svelare un ~ ins11fficier1z:i pancreatica, laddove gli altri ·sintomi mancano o sono r>arzialmente nascosti. Lo studio della digestione dei grassi permette altresì, secortdo il nostro pairere , di va.Iutare e.n tro certi lirniti , la gravità della lesione pancreatica, e perciò .-~onsente un fondato giudizio prognostico. Mi manca il tempo perch è io rie-0rdi a Voi i dettagli della digestione •iei g rassi, ch e assumiamo con · i cibi. · È noto come essi non vengano assorbiti con1e tali. I gra5si neutri so.no scissi dal fermento steatolitico, secreto dal pancreas, in acidi grassi e gliccrin:~. Gli acicli grassi poi, in presenza dell'alca li ir1testinale, sono trasformati ·i n saponi ~net1tri solubili (sodi(1), quindi riassorbiti dall'epitelio del villo intesti11ale e successivamente , dall'attività sintetica degli elementi del villo stesso, ricostruiti in grassi neutri. Sapete anche ch e, secondo alcuni AA. , gl·i acidi grassi rpotrebbero essere riass<>rbiti direttamente come tali, allorchè essi ven.g ano mantenuti in soluzione dai ~a1li dell'acido taurocolico, che esistono nella bile e che sono appunto caJ1aci di solubil·i'Zzare queste sostanze grasse. Ma si deve altresì considerare l 'azio1le della bile per la digestion·e dei grassi, azione attivante ris-petLo al fermento steatolitico, emulsionante rispetto ai grassi, solubilizzante ed nlcal•i nizzante rispetto agli acidi hTfassi; .quest'ultima funzio,n e però spetta soprattutto al succo pancreatico, al succo del duodeno e di tutta la rimanente ·m ucosa intestina.le. Orbene, la defi ciente sapo11ificazione con formazion e di saponi acidi insolubili, e quindi

non assorhibili, è uno rlei fattori che interven .. g-0no nella genesi . della stootorrea, che accompagna le def icienie biliari. Non -d ovete poi dimenticare- che la scissione dei grassi può · arvvenire ::\nche per l'azione litica di fermenti di origine batterica, scissione che ha luogo nelle ultir11e porzioni dell'intestino (colon), ove scarsissin1a è la quantità di alcali e di sali biliari, perch·è già riassorbiti durante il transito attraverSt) il tenue. Per neces-sità quindi gli acidi grassi, che si formano non possono trasformarsi irt saponi n eutri solubili , e non sono ))erciò ass<)rbibili. La . causa del mancato riassorbim ento di questi saponi risiede, con1e giustamente ha fatto osservare il mio maestro prof. Zoja, nel difetto di alcali. RitornandJ- al nostro ca~o , devo ricordarvi che una prova di carico fatta al nostro paziente con la somministrazi•)tle di gr. 100 di burro, ha .resa assa·i più manifesta la steatorrea , caratterizzata sopratutto da notevole deficienza di saponi. ~ bene te11ere a n1ente che, nella utilizzazione dei dati desunti dall'esame morfologi·co _e chimico (grassi) delle feci , bisogna mettersi al riparo da. eventt1aJi cause di errore, in quanto alcune condizioni morbose (anaclo·r idria , affezio11i catarrali della mucosa intestinale, ostruzione dei chiliferi , come si verifica in casi di anguillulosi ecc.) possono . si1nularé u11 'insufficienza pancreatica. · Un 'altra manifestazio11e di lesione della funzione esterna del pancreas t.rovian10 ben netta nel nostro paniente ·e- cioè l'azotorrea, rappresentata dalle numerose fibre carnee con 11etta striatura trasversale e longitudinale, rinvenute nelle feci. Manca finò ad oggi l'ainilorrea. 1 Di fronte dunque a questi sintomi non abbiamo dubbi nell'ammettere un processo pancreatitico. Considerate pertanto che esiste una scala di gravità d·ì lesio11e pancreatica, in rapporto da un lato o<>Il la più o n1eno estesa proliferazione connetti vale e distruzione del ·parenchima fuitzionante. dall'altra con le varie lìOS~ihilità . di compenso. le qt1ali , come sapete, vnriano da soggelto a soggetto e si riferisCl)llO sopratutto alla digestione degli idrati di carllc,r1io (ptialina, diastasi batteriche) e delle proteine (pepsina, erepsina:, battert della putrefazior1e. l. Non al)bian10 in questo iIJ ferme> praticato le indagini sui ferm enti fecH ]i e del materiale ottenuto a mezzo i sondaggi duodenali , avendo essi, come sapete, scar sissimo valore per u11a diagnosi di patime11to pancreatico. Non esiste un aumento del tasso diastasico nel sangue e nelle urine. L'assenza d i tale reperto, che, come sapete, è indice tanto sensibile dei processi pancreatitici acuti , si deve nella pancreatite cronica , con ogni probabilità, a manca11za di fatti di assorbimento per la scomparsa di tessuto secernente, sco1nrJarsa che proc.ede lenta1nente e di pari passo co11 la iperplasia del tessuto cennettivo. Il più clelle volte anz·i in questi pa-2-ooti si- hanno dei valori bassi del tasso 1


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diastasico. J:licordo a voi . che in 4. pancreatitic i q ua11do esisLe, J1a i11du'.tJhi nmet1te i111portanza cronici, da noi studiati al'cuni anni or sono, ·diagnostica notevole. ' )rbene, nel nostro pa·-ottenemmo dei risultati perlettan1enle co11cor- ziente i disordini e ndocrini sono molto manidanti con tali rilievi . festi. Abbiamo, infatti, trovato pÒliu:ria,, per Nel nostro paziente abbiamo voluto studiare q ua .rito n1odesta ed o ci ll nnte : e Ilotevole a~­ altresì il comportamento delle lipasi del siero mento del lasso glicemico, sia a digiuno, sia di sangue, con siderato da alcuni AA . un m ez- dopo somrrtinistrazione cii ' latte e pane di fruzo djagnostico di notevole valore. 1nento, otteuentlo una' curva glicemica molto Lo studio delle lipasi d el siero , rela tivo so- alta e prolu11g'a ta, n onch è glicosuria. A diffepratutto alla ricerca della loro diversa resi- renza di qu.1.11to sostierte l 'Hirschfeld, tali distenza di fronte a determinati tossici artificial- sordini sono nel nostro pazier1te ben e influenmente aggiunti, rappresenterebbe, secondo al- zati dall 'insulina, che abbi.amo somn1inistrata . c uni AA. , un ottimo lnezzo per diag n ostica re Nessun niuto per la diagnosi di pa.n creatite uri 'affezione del fegato e del pancreas. ~f entre cronica ci f)ffre l 'indagirte radiologica ; manca J1el siero normale è costanten1e11te presente una qui qualsiasi sintoma !liretto •) d indiretto ralipasi·, la quale n on mo:;tra alcuna resistenza di diologico di sofferenza r>an oreatica. Come sa'fronte a sostanze tossich e, com e l 'atoxyl ed il pete, la gh·i andola di per sè è difficilmente vic hinino, nei soggetti, infercni di malatt•i e pan- $ibil e; solo con l'uso del pneumoperitoneo, cocreatiche, potrebbe osservarsi la comparsa di me abbia m o fatto in alc uni casi , è possibile riuna lipasi atox:yl-resistente e cl1inino-l a1b ile. conoscerla e constatarne ]e a lterazioni di voludifferenziabile appunto per queste due sue pro- n1e (osse•r vaz io ni in tale sen"o furono eseguit~ prietà dalla . lipasi norrrtale , ed espri·m ente in nell 'Tstituto di Patolog ia. Sp~cial e Medica della via specifi ca la sofferenza ciell'organo suddet- R. Università di Bologri.1 pochi anni or sono lo. Jn affezioni epatiche, invece, si trovereb,b e dal mio radiologo prof. \ ' iviani). una lipasi chinino-resistente. Il carattere diI sintomi indiretti radiolog ièi·, ch e posson ò ~tintivo dunque della li1 p asi pancreatica ri siede- parlare per un 'a u·m ento del volum e del pa~­ r ebbe, come si è detto, 11ella chini110-labilità e creas e si riferiscono· a 111odificazioni nell'aspet nell 'a toxyI-resistenza. to dell'ansa duodenale e cioè in uno spostaD!i unà. recente 1pubhlicazior1e del Rossi·, al- mento ed allargamento di essa, mancano ne] lievo del I . eotta , risultd un aumento talvolta nostro caso; mancano !l ltresl seg ni di iPoton·i a lieve, talvolta cospicuo dellai lipasi pancreati- a carico dello stomaco e del duodeno . Lo studio della regione vateriàna non offre n essun --ca n el 50 % di casi di sindromi associa te del1'addome d . con frequente associazione pan- indizio di pancr eatite, per quanto la iniettabilità dell 'ampolla di Vater (Lindblom) non semc reatica.. Dobbiamo dire però che seco11do la 11ostra pre, secondo noi, sia riferibile a 1p rocessi chf~ esperienza, lo studio ·1ell.a lipasi atoxyl-resi- la ledono più o m eno gravem ente nella sua instente, ricercata con il m etodo di Rona ed al tegrità, ma possa esser e ricondotta anch e a riparo di eventuali cause co11trastanti, secondo fattori funzionali, quali, forse, la dilatazione atle indicazioni del Melli, non ci sembra, ad on- tiva per variazioni spontanee di tono (Viviani). ta delle sue buone basi teoriche , un mezzo suf- Non abbiamo , infine, segrti radiologici di sofficiente .per svelarci lesioni pancreatitiche acute ferenza colla!erale degli organi èìréostanti (periduodenite , pericolecistite . peripilorite, in .ge'O croniche , ~iano esse sole o coinvolte n ell 'ambito di altre malattie. Indagini da me fatte ese- nere periviscerite). Dopo quanto si è detto, p@ssiamo con clude1~e guire dal mio assistente dott. D'Ignazio (1932) tolgono molto ' ra]ore al metodo, essendosi o~­ per l 'esistenza nel nostro ma lato d·i un·a pantenute risposte positive, nell'elevata cifra di creatite cronica, ~.n base a segni clinici e- fun 41,1%, inmalattie varie , in cui si poteva esclu- zionali; essa r P--alizza una forma mista , in parte dere clinica mente e con i mezzi di i11dagine cioè dispeptica, in parte e prevalentemente, diafunzionale qualsiasi sofferenza pancrPatica , betica . t probabile ch e sia rimasta a lungo lamentre in due casi di pancreatite cronica. cli- tente, come non raram ente acca~e di constanicamente e funzior1alrrtente manifesta, il risul- tare. Un ultimo qu esito dobbiamo qui porci: ci tato fu negativo. La bonth delJ.a ricer ca della troviamo di fronte .ad una vera pancreatite crolipasi atoxyl-resistente a scopo diagnostico, atnica o ad insufficienza: pancreatica , senza ha~ tende, secondo noi, conferma definitiva. Nel nostro inferm ::> non si è trovato n el si 1ero anatomica? J,a nozione dell 'ipopancreatismo da cause funzi'o nali non è in pratica considedi sangue una lipasi atox~1l-resil"itente. Passiamo ora a l~onsiderare un'altra se·r ie di rata a suffici~nza, essenclo sempre implicita l 'idea in questi e.asi di un 1)rocesso· flogistico dell a sintomi 1presentati dal 11ostro malato, e cioè i disordini endocrini, di tipo diabetico. Essi , co- ghiandola. c)rben e, dati i rapporti di causalità me è noto, non sono freq11enti n ella pancrea- morbosa fra colecisti e pancreas., nessuna m etite cronica; lo sono soltanto dopo opportune ravii1glia se, ·i n casi di colecistite calcolosa , . per prove di carico. ~ del r esto caratteristica l 'e- es., si abbiano per via riflessa distur~i. di sestrema variabilità n ella tolleranza degli idrati crezio ne del pancreas. -T ale fu il nostto pendi carbonio in questi ammalati. La glicosuria, siero in un colecistitic0 cron iéo , che feci stu1

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diare qualche anno fa dal prof. Gherardini e n el ql1ale, ;;;ubito dopo l'a tto operatorio· compiuto d al ;}t·of. Nigrisoli, si vide scomparire ogni segno di patin1ent1) del pancreas. Sfortunaitan1ente la dia.g nosi di i popancreatismo non potrà essere ch e di probabilità, essendo in1pos.&i!b ile di'fferenziare tali casi da .u na vera pancreatite cronica , senza il control1o del reperto anatomico: interessante tuttavia è che si pensi a tale possibilità. Dello stato disfunzionale opposto, J'ip·er:iJancre·a tismo si è occupato il Pari. 1

Qual 'è l 'eziopatogenesi dell'af.fezione pancreatica in questo nostro caso) Come sapete, essa è ancor.i molto discu ssa ed arvvolta da incertezze e no11 poc he imprecisioni. I fattori eziolqgiici invocati per la genesi dei processi pancreatitici cronici sono i11dubbiamente inolteplici; fra essi ricordiamo Je ir1tossicazioni croniche , le infezioni acute ematogene, le· infezioni croniche specifiche (lue e tuber co·l osi), infine, secondo alcu11i. un 'infia1nrr1azio11e primitiva del pa1n creas (C:ilzavara). (~llasi tutti i casi peraltFo risultano secondari a m alattie degli organi addominali v.icini. Come per ]:l necrosi acuta, l 'elemento eziologico .p iù frequente della pancreatite croniea .è rapprese ntati) dall 'ulcera gastro-duodenale per a·pprofo11da.1ne1tto dell 'ulcera nel tessuto pa~ creatico, e soprattutto dalle affezio·n i delle vie biliari, particolar:ment-e la colecistite calcolosai o n,o n. Senza che sia lecito pertal1to <li affermare, in base .ai dati statistici rece11t.i, l 'esistenza di un .sicuro legame causale fra colecistite e pancreatite, e sen.za voler .giungere a discutere g li elem enti in pr.o e ~011tro della precedenza cr-0nolot,rnica delle lesioni bilia,t i, è ce.r to ch e i ~ati statistici confortano l 'i1:;otesi di una vera e propria sim.patia patologica fra i clue organ.i. 11 mio assistente d<Jtt. <.~ asa 110va ha compiuto qua.l ch e anno fa uno studi•) statistico sul materiale auto·pis ico e cli11ico· osservato a 'B ologna n ell' ultimo ventennio , diretto ad approfondire le conoscenze di rapporti eziop atogenetici fra affezioni delle vie biliari e cirrosi atrofica del fegato da un lato e pancreatite da ll 'altro, nonoh è ad indagare s1Jlla freq.11enza delle a.ffezio,n i pancreatich e n ella regione. Da tale studio, che verte su 4236 casi di autopsia, a parte la rarità assoluta di processi di pancreatite acuta e cronica (consirlòrati in blocco 2,1·7 %), è risultato ch e il fattore eziologico più 0.-equente. è costituito dalla colecistite se..rr1.plice o calcolo.sa, in genere dall 'ia.fiamma.zi-0iie· .delle vie biliari e dai processi di cirrosi alcoolica del fegato. Nen si dimentichi però ch e spesso ]e tumefazioni _cefaliche constatate p·alpat()riam~ nte dal chirurgo in casi di colecistite, non sempre sono d.a attribuir.~i a vere· e l)rop·r ie sofferenze pancreatiche, ma .a tumefazione delle linfoghiandole regionali. Si comprende, con1unque, come· da queste stazioni il pr-0cesso infiam~nator i o possa diffo111

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dersi al t~ss11to i11te r~tiziale del pancreas e provocarvi quelle alterazio.nl', che sono ca·r att€ritiche della 1nalattia. È ii1flrae da ricordare che bisogna esser e n1olt.o cauti ad an1mettere vere e proprie pancreatiti croniche primitive, non ~ssen<ilo p-0:ssibile in questi casi escludere che l 'apparente prirnitività dipenda piuttosto da11<l scarsezza delle lesioni causali e dalla insuffi cienza delle ricer che in ogni caso applicate. Tornando ora al nostro infermo, risulta chiaro che ]1a colec istite sia lln fattore causale della pancreatite. In u11a rece11tissima pubblicazione del Rossi è· detto cl1e « quand0 si sia affermata l 'esistenza di lesioni pa11creatiche concomita1lti ad una affezione delle vie biliari o ad un 'ulcera gastro-duodenale, si è affermata una µic cota parte della verità, non. tutta la verità , clata 1'c>s1st.e11za di un gruppu di affezioni croniche i.r1testina.Ii , le quali, indipendent.emen·t e dalle affezion·i ricordate, sono ca paci di accendere u11a flotg osi pa11creatira n. L'A. , infa.tti, l1a petulo osservare in numer0si casi di S. A. D., siano essi S. A. D. semplici o S. A. D. co11 ulcera o S. A. D. con colecistite, un 'alterazir:ne ~lella funzione interna ed esterna del pancreas i11 una. percentuale del 50 9{, dei ca·si. Tali risultati verrebbero senz'altro .ad· appoggiare la co11cezione del Leotta, il qua] e « svi11..co1a Ja J)a11creatite cronica dal] 'ulcera e dalla colec: istite pet riportar]a alla S. A. D. In altre parole un.a l'uona parte del,Je pancreatiti cronich e ricor1oscerebbe , come fattore causale, quello ~tes­ ~') cl1e rappresenta la base eziologica de.Ila S. A. D. (appendicite in atto o pregressa); ar1 c h~ 11ei casi, i1ei quali a1l-'ulcera ed alla roJecistite si accompagna la pancreatite:, es~a 11on r<..ppresenterebbe una successione rr1orbo.'3a 'li queste ultime , ma, al pari di esse, una particolare Jucalizzazione della, S. A. D . ». Seco nclo il Leol.t,1 . ],~ vie segui te dall'infezione .~arebberu ora la li1 l fa tic a, ora l 'ematica, la via cli ro11tin u i til , l :epipJoica. La prima sarebbe fra tutte la pitì fJ t'q11ente. data la ricchezza .1el1e ''je lj11fatiche, le quali, decoDrendo con i vasi mesenteri1.1 su11t!,riori . col1egano i linfatic'. del! "angolo ileo-colico con le li.11foghiandole pancreatiche inf.e.riori. Nel caso nostro, vari fattori eziologici bisogna i.avocaàe per la ipancreatite cronica : accanto alla p-redisposiz•i'One ereditaria e ad un fatto,r e tossico (alcoolismo), sta ]a cole~istite cronica , m entre fanno difetto dal lato clinico e radiologi~o ogni segm.o di periduodenite e di patimento dell'appert,dice. Ma:mcano , in.fine , elen1eati per iRcol~re -lilll ' inf-e~ione tubercolare o ~ifilitica o le p:regresse ·ripetute i11fezioni cada' 'cricJ1e, contratte dal nostro paziente. Quale prognosi do;vremo esprin1ere di fronte a questo caso? Essa naturalme11te deve essere fo11data da un lat.<:> sulla entità del di sordine funzionale e sulla precocità del risentimento ge:r1eraJe, dall'altrp sulla. possibilità di intervenirt~ con misure sufficienti ad influire sui fattori geneti ci del processo rr1orboso. Non dimen0


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SEZIONE PRATICA

lichia1no che, di fronte a lln pancreatitico croLAVORI ORIGINALI 11ico, dobbian10 consid~rare che le lesioni sono capaci di oscillazioni, di mutabilità, nonch è IsTITUTO <e BENII'O MussoLINI n regredibili; ma qui , accanto ad es'"'e, stanno iCLINICA DELLE NlALATTIE RESPIRATORIE c 11ramente delle lesioni anaton1iche , le quali , DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA stabilitesi lentamer1te per molteplici fattori , come si è detto, non sono , secondo noi, capaci di Direttore : On. Prof. E. MoRELLI. regressioni sensibili; e sono esse che, accanto al Vice-dirett0re: ll. 0MODEI-ZoruNI. grave deperin1ento generale progressivo ed alla serietà del .diso1·dine funzionale, impongono Le modificazioni del reperto ascoltatorio lLna prognosi severa. del polmone sotto l'influenza di so8tanze Quale cura suggerire1x10? La terapia m edica in11anzitulto, ]a quale deve rispondere fondaad azione vagosimpatica. 11t-e11talmente a norme dietetiche ed a tentativi di cure sostitutive. Dobbian10, d'altra parte, Dott . L. l\.ATZJLAMBROS (Atene), assist. interno. affermare che i migliori vantaggi nelle panSi ritiene oggi general1nente che il r11more creatiti croniche sorto riservati a ll'opera del chirurgo, a cui è con cesso molte volte di allon - respiratorio del polmone n ormale sia la risultante di due fattori, uno bronchiale e l'altro t.') nare i primitivi mom enti cau sali della m alattia. Purtroppo però la lesione pancreatica è qui vescicolare. · Il rumore bronchiale è 1p rodotto e~ l esa e ]o La to generale dell 'infermo n on ci dal passaggio dell 'aria attraverso la g lottide, con&e1J te di i)roporre un intervento. mentre il murmure vescicolare è determinato Devesi, pertanto , ten ere a m ente che non tutte dal passaggio dell 'aria attraverso i . fini bronle rorme d·i pan cr eatit e,· artch e lievi, guariscono chiaili nello sp azio più largo· degli alveoli. dopo l 'atto operatorio, ad onta di uri miglioraLe n ote esp erienze .di Bo·n det e Chauveau (1) 111ento del p . nel peso corporeo e nello stato ge11erale. Possono riman ere a lungo i segni di messe in luce da Jlist (2) e Sergent (3) hanno i 11suificienza funzionale dell 'organ o, senza dire r l1iarame11te dimostrato questa particolare mopoi che i criteri , di cui ci serviam o per giudi- dalità di origine del rumore respiratorio, ed Gar e della evoluzione delle pancreatiti. cronich e in più hanno messo in evidenza che il respiro operate, sono troppo grossolani ed i11suffi cienti. vescicolare è sotto una certa dipendenza del Don de si in1p on e la n ecessità di studiare più ' rago, poich è questi AA. tagliando i vaghi del da vicino ed a lungo e con criteri più razionali rollo in un coniglio, hanno rilevato la scome più fini il decorso post-operatorio dei pancreatitici cronici. Tale decorso post-operatorio parsa del n1urmure vescicolare normale. S·a ntenoise, Le Grand e Vidacovitsch (4) handi un caso di pan creatile cronica secondaria, da noi osservato qualch e anno fa, vien e a con- no di.mostrato che iniettando ad individui af· fetti da diverse f o·r me di p.sicosi delle sostanze fermare la fondatezza di tali con siderazioni. I recenti, notevoli contributi n el campo della .ad azione vagosimpatica (atropina, pilocair.pi; patologia del pancreas, sop,r atutto quelli ch e na eqc. ) &i ottiene, una modificazione sensibilissi riferiscono all 'indagine fun zionale, ci apro,- sima del murmure vescicolare. no oggi nuove vie, ci prospettano nuovi indiPartendo da qu·e ste ricerche e conquiste firizzi, le cui apf)li cazioni al letto dell 'an1malato iologich e noi abbiamo (5) studiato l 'azione di .. potra11no fornire, .io lo spero, in un non lo·n tan o avvenire le basi , su cui il m edico pratico queste sostanze sui so ffi anorganici (cardiopolpotrà tabilire, caso per caso, nei p r opr'l pan- monari) del cuore dimostrando che ooche nei soggetti nor1nali si ottien e la compar sa dei sofcreatitici, un sicuro giudizio pronostico. fi anorganici. con inalazione di nitrito di amile , i11iezioni di adrenalina, atropina ecc. D'altra Ricordiamo l'lateressaate monografia : i)arte i soffi anorganici spontanei del cu ore Prof. CIOVANNI REVOL TELLA Direttore della R. Scuola di Ostetricia e Maternità di Trieste $Compaiono sotto l'azion e di sostanze ch e stiGli ormoni sessuali femminili molano, il p·a rasimpatico, (pilocarpina, eseri(F ISIOLOGIA E CLINICA DEI PRESUNTI ORMONI PREIPO· n a ecc. ). Queste ricercl1e hanno dimostrato la FISARI E DEGLI ORMONI OVARICI NEI RAPPORTI CO~ in1portanza che ha il sistema n euro-v·~etativo L'APPARATO GENITALE) Con presentazione del prof. PAOLO GAIFAMI nella genesi dei soffi cardio,p olmonairi i qt1a li Riportiamo l'Indice Sommario: sono in rappo.r to col tono dei muscoli bronOrmoni ovarici, pagg. 1 a 22. - . ~rmoni preip~fis~ri e fun, zione sessuale, pagg. 23 a 44. - Clinica della folhcohna. e. del.. cl1iali di Reissessen. Nel coTso di queste ricerl'ormone ipofisario, lobo anteriore, p~gg. 45 a 62. - B1bhogra.. ch e ab·b iamo confermato i risultati precitati fia, pagg. 65 a 7x. Volume in..8° di pag. v111..72, nitidamente stampato su. cart~ dello Santenoise e allievi sulle modifi cazioni patinata, con 22 fi gure n el testo e due . ta"'.ole a. ~olor1 fuor~ del r espiro vescicolar e n ormale e sopratutto fu testo. Pr~zzo L. 1 8 più le spese postali di sped1z1one. Per 1 nostri abbonati, sole L. 1 5 , 5 O in porto franco. n otata l 'apparizione del r espiro interciso inInviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suctorno al cuore ed ai vasi. cursale diciotto, ROMA. 1

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Nell'Istituto B . .11ussolini, noi abbiamo studiato I 'azione di <1ueste sostanze vagosimpatich e neg li infermi di tbc. polmonare notando le modificazioni d el respiro (r. aspro, interciso, bronchiale ecc.) . A) R e'Spiro interciso. - Molte volte nelle regioni polmonairi sospette con ipofonesi e respiro affievolito senza rumori aggiunti dopo l 'inalazione di nitrito di amile e sopratutto dopo iniezione di eserina (1 -2 mmg.) si produce il fenon1eno d el r espiro interciso, dimostrando che in queste r egioni esistono lesioni anato~i ­ che e disturbi funziona li con maggiore sensibilità a lle sostanze broncospasmogene . Questi risultati confermano il concetto (Forlanini-Morelli) dell'origine broncospastica del respiro interciso. B) Nei casi di

respiro affievolito dell'apice n ei soggetti a tipo astenico 1'inalazione d el nitrito di ami le o iniezione di eserina provocano un respiro polmonare i1ormale e dimostrano la integ rità del tessuto polmonare. C) Soffi. bronchiali. ---. Dop 0 l 'iniezione di eserinai o inalazione di nitrito di amile compar e aumento dell'intensità del soffio bronchiale. Seguendo la teoria classica della genesi dei soffi bronchiali non può essere spiegato questo aumento del soflìo, perch è secondo tBondet, Rist, Serg ent, il soffi o bronchiale· non è ch e la trasmissione d el rumore della g lottide. I nostri risultati din1ostrano in più l 'intervento anche dei rami dell 'alb·ero bronchiale per la genesi di questi soffi . Dal punto di vista pratico queste modificazioni dei caratteri dei softl dopo l'inalazion e del nitrito di amile hanno una non trascurabile importanza. Questi risultati che abbiamo potuto controllare su buon nu111ero di infermi , possono acquistare una non trascurabile imp-0rtanza pratica nei casi di infezione polmonare con reperto ascol latorio scarso; la ricerca delle modifi cazioni localizzate del respiro· sotto l 'azione di sostan ze ' 'egosimpati che (nitrito di amile, pilocarpin.a, eserin.a ecc.) può in casi del genere essere utile co11tribuend0 così a risolvere dei dubl1i diag nostici . 1

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Sento la necessità di dover ringraziare il Prof. Luzzatto Fegiz per g li aiuti ed i consigli di cui m i fu largo nella esecuzione di queste ricerche. 1

RIASSUNTO. L' A. ha potuto rilevare che sotto l 'azi one di farma ci che espli cano azione stimolante d el parasimpatico, si mettono in eviden za, n egli in-

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ferm.i di tubercolosi polmon·atre, a lterazioni circoscritte del r espiro (intercisione, asprezza, s. bronchiale ecc.) le quali dimostrano in sede di lesioni clinicamente mute, una alterazione latente d ella funzionalità bronco-pulmonair e . Ta li prove possono, in qualche caso d! difficile interpretazion e semeiologica, avere una noLevo le importanza pratica. BIBLIOGRAFIA . (1) BoNDET et CHAUVEAu, 13, 1876, Lyon. (2~ R1sT. Annales de Médecine, 1921-1922. (3) SERGENT. L 'auscultalion pulmonaire. Pratique l\iiédicale illustrée, 1926. ( 4) SANTENOISE LE GRANT et V1DACOVITSCH. Société de Psichi atrie, Paris, 1926. (5) KATZILABROS L. Ueber die Anorganischen Herzgerailche. Medizinische WelL, 10 sept. 1932. (6) KATZILABROS L. Fortschritte ... Roentgensfrallen, se ltembre 1933.

NOTE E CONTRIBUTI Os1\EDALI RIUNITI DI RoMA. OSPEDALE DEL LITTORIO - PADIGLIONE MoRGAGNI. Primorio : Prof. C. ANTONucc1.

Sulla patogenesi e sulla cura delle cefalee ehe seguono la rachianestesia. Dott. GAETANO ZAPPALÀ, assistente. (Coritinuazione e fine;

V;.

num. precedente).

Per 2 anni circa, nel ]Jad. Morg.1 gni diretto dal prof. Antonucci, ho seguito nel loro clecorso, e trattato personalmente un grande numero di cefalee da R. A. · Su un migliaio di R . A. eseguite in questo l-'eriodo di tempo , la cefalea si è ·...1ri;sentata nel 10 % degli operati. In quesca percentuale non sono compr esi i lievi mal di capo che quasi tutti gli operati avvertono dOJ)O 11n '01)erazione. La R. A. è stata eseguita con t11tocaina (ctg. 4) e adrenalina . La cefalea n el maggior 1umero dei casi è stata lieve, in altri casi più forte, fino a raggiungere in alc uni infermi una intensità notevolissima. In questi u ltimi la cefalea era frontale, o franto occipitale, gravativa, penosa, esasperante. Ad essa talvolta si so no aggiunti 'omito, racl1ialgia, nausea, rigidità nucale, ~umento della tempera tura. La cefalea è compar sa gener al mente in 2a_3a g·iornata di operazione. Essa ha avuto una durata media di 2-3 giorni; in alcuni rari casi la durata è stata di 7-8' g iorni. Due dei nostri pazienti si sono ripresentati dopo ·J ue mesi ac-


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SEZIONE PRATIOA

cusando una persistente forte cefalea, che non era mai cessata, dal suo ~ nsorgere , 2 g iorni dopo la R. A. Uno dei pazie nti, era si-c aramente. affetto da Lu es. Il tipo di cefalea dominante è stato quello da ipotensione. Questo carattere è stato d esunto sia dai sintomi clinici sopra ricordati , sia in un piccolo numero di casi, dalla misurazione diretta della pressione d el Jiqt1or mediante puntura lombare. Cefalea da ritenersi sicuramente dovuta ad irritazione meningea , l 'abbiamo ~sservala solamente in un infermo ; viceversa !:tbbiamo avuto occasione di osservar e delle rrtodificazioni n otevoli del liquor, senza ch e a ciò corripondesse alcun disturbo, come n el caso ch e riferiamo. GASO I . ___.,. T. ~la rio, a. 52. E a111e del liquor prima dell 'operazion e: albumina 0,20 %0 . Zu c~hero 0,70 %0. Elem enti leu cocitari 11 ormali . Rachian esfesia con tutocaina (4 ctg.) e adrenalin a 1 mgr. Operazione: ernia inguinale des tra. Dopo 24 ore: puntura lombare; pressione del liquor normale. Liquor torbiciissimo quasi lattigin oso. Albumina O,70 %o. Glucosio 1,10 %0. Esam e del sedimento: numerosissim i leucociti e linfociti. Decorso post-operatorio: normale. La Wassermann eseguita prima dell '11scita dal · ] 'ospedale er a n egativa.

Anch e la iperten sione è st ata r ar amente cau sa delle cefalee da noi osservate. Su 16 casi di cefalea inten sissima in cui noi abb-iamo ipotuto controllare la pressione d el liquor , solo una volta abbiamo trovato una ipertension e quale causa del disturbo. CAso II. - R. Italo. Racl1ianestesia con tutocaina e adrenalina. Operazione: r esezion e gastrica per u lcera. Cinque giorni dopo l 'oper azion e ~ompare cefa· lea fortissima ch e si esacerba con la posizione supina. La puntura lombare mos lra una pressione di 50 al Claude. Si estraggono 30 eme. di liquor. La pressione scend e a 20 e la cefalea scompare. Dopo alcuni giorni si ri presen ta intensissima. Nuova puntura lombare : pression e 80.

In tutti g li altri casi da noi os5erv~1ti si trattava di cefalea da ipotension e. Nei casi controllati con puntura lombare- l 'ipotensione si è trovata in 15 casi su 16. Alla cura di qu esto tipo di cefalea, noi abbiam o specialmente rivolto la nostra 1tten zione applicando di volta in volta tutti i rime di proposti p er combattere il disturbo.

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La caffeina, ch e noi abbiamo som.ninistrato sotto forma di iniezioni sottocutanee (ctgr. 10) non è stata di grande utilità e così p ure la teobromina. La caffeina ha dato qualche \ olta degli effetti transitori. Però rip,etendo le iniezioni più volte, si è riusciti a far superare agli infermi il periodo d ei 7-8 g iorni Ghe ~a cefalea dura . L 'efedrina e l 'adren ofedrina ha prodotto nei nostri malati (20) un effetto lieve e passeggero (2-4 ore). Il Gyn er gen che abbiamo sperimentato su 10 casi h a dato solam ente in 3 uno scarsissimo effe tto b en e fico. Negli altri infermi ha avuto un effetto nullo. La b orsa calda sul capo e la posizione supina a test a molto bassa son o st ate in molti casi di notevole utilità. I malati , operati da poco, tollerano però mal volentieri la posizione e chiedono insistente m ente di essere sollevati . Il met odo di Lerich e ch e n oi abbiamo eseguito 10 volte si è mostra to efficace ma di effetto transitorio. Poco dopo l'iniezion e endove nosa (5-10 in ') la ce falea cessava generalm ente in mani era complet a, p r ocurando un gran sollievo all 'infern10. Nei nostri casi l 'effetto di ciascuna iniezione (40 eme .) ha avuto una durata media di G-7 ore. La cessazione d ella cefalea d opo una sola iniezi0ne non è stata m ai d e finitiva. Il m etodo di Lerich e si è mostrato efficac·e anch e in quei casi ch e prece d~ nte meo.te non avevano risentito alcun e ffetto dag li al tri rime dii (efedrina, gyner gen , ecc.). Come si vede tutti i rimedi sopra ricordati, hanno un'effetto più o m e no transitorio , in maniera ch e n ei non rari casi di Ge falea intensa, pen osa , insopportabile, ci si trova spesso nella impossi.b-ilità di socc~rre re gli infermi. P er combatt e·:e queste forme di cefalea grave noi ci siamo serviti d elle iniezioni endor achide di soluzione di g lucosio , J;>ir opost e da Biancala n a . Il m etodo ha mostrato però nella forma proposta da ll'A. degli inconvenienti a volta g ravi , per cui dopo averlo in un primo tempo abbandor1ato Io abbiamo ripreso, ma i1otevolmente m odificato. Al1biamo proceduto n ella segu ente maniera : In una prima serie di casi ci siamo serviti per rialzare la pressione del liq uor , d ella soluzione di g lucosio a l 20 %. 1

GAso III . - P. M. Rachianestesia con lutocaina e adren alina. Annessectomia. · In 2a giornat a compare cefalea inten sissima ribelle ai comuni rin1edi . In 4a gior-


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IL POLICLINICO n

nata persistendo fortissimo il disturbo si pratica la puntura lombare. La p,r essione del liquor al Claude segna 10. Si iniettano, come consiglia Biancalana, 5 eme. di sol . glucosata al 20 %. La cefalea dopo la puntura scompare. La sera, però si ripresenta, accompagnata da lieve elevazione della temperatura (37° ,8). La cefalea non ha g li stessi caratteri di quella precedente. Non è influenzata dal cambiamento di posizione. L'inferma ha il volto arrossato, congesto, ed avverte insieme alla cefalea, un senso di tensione al capo. CAso IV . - S. G. Rachianestesia. Appendicectomia. In 3a. giornata, cefalea intensa. In 4a. giornata si pratica la puntura lombare. Pressione del liquor 16. Si iniettano ~ eme. di sol. al 20 %. La cefalea cessa quasi subito, ina ricompare dopo alcun~ ore. Anch e qui la cefalea ha cambiato carattere e si è accompagnata ad elevazione feb brile (38°) ed a vomito.

Come si vede in questi primi 1iue casi l 'effetto della puntura lombare con iniezione di glucosio al 20 % non è stato quello desiderato. Infatti sebbene la cefalea sia ce5sata quasi subito dopo la puntura, è ricomparsa, accompagnata da febbr e e vomito1 Noi interpr etammo la scomparsa rapida della oefalea come dovuta all'aumento di J.lressione endora·chidea, notevolmente bassa. La febbre ed il vomito attribuimmo ad una irritazione meningea~ dovuta alla soluzione di glucosio trop·po concentrata. Una controprova alla nostra ipotesi veniva data in seguito dal caso segu·ente:

I

CAso V. - Un a giovan e infern1a si er a presentata alla nostra osservazione con disturbi vari della motilità e della sen sibilità degli arti inferiori. Si credette opportuno praticare una puntura lom bare allo scopo di prelevare del liquor per gli opportuni esami di labora torio. La pressione del liquor pjuttosto bassa, consigliò di sostituire il liquor co11 10 eme. di soluzione glucosata al 20 % allo scopo di riportare al livello primitivo la pressione. Dopo 3 ore circa la paziente fu colta da febbre piuttosto alta (39°), conati di vomito, cefal ea intensa, che durò circa 4'8 ore.

Per questa ed altre considerazioni, sostituimmo alla soluzione <\l 20 % una a con centrazione minore (5 %) . CAso VI. - B. A. Rachiar1estesia. Os teoto1nia. In 3a. giornata compare cefalea ii1tensa. In 48 g iornata si pratica la puntura lombare. Pressione al Claude 15. Si iniettano 5 eme. di ~oluzione glucosaia al 5 %. La cefalea cessa completa111ente. Ricompare dopo 6 ore, 1na molto attenuata.

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[ANNo XLI~ NuM. 24]

CAso VII. - G . G. Rachiar1estesia. Fistola anale. In 2a. e 3a. g·iornata cefalea. Si pratica la puntura lombare. La pressione è di 8. Si iniettano 10 eme. di soluzione glucos;1ta al 5 %. La cefalea cessa subito, ma si riprese nta clopo 7 ore violenlissima, con febbre alta (40").

Anche in questi d~.le casi, a lla scomparsa de1la cefalea poco dopo la puntura lombare, seguiva un ripresentarsi del disturbo vi0Jentissin10, con febbre. Pensammo perciò di jiminuire ancora Ja con.c entrazione della sol. glucosata. CAso VIII. - L. U. Rachi anestesia. J~rnia in g uinale. Il giorno dopo l 'operazion e cefalea ii1ten sa. La puntura lon1bar e mostra una pressione di 16. Si inietta lentamente una sol . glucosa1a nll 'l %. Durante l'iniezi one l a cefalea cessa . TI i11ano1netro segna 22. . Si sono iniettati 7 eme. di soluzione. La cefalea non ricompare più . CAso IX. - O. V. Rachianestesia. Colecistectomia . In 3a. giorn ata cefalea intensa . La p untura lombare d à una pressione di 10. Si inietta lentamente l a sol . gl11 cosata all 'l %. Durante l 'iniezione la cefalea cessa. La pressione è 23. Si son o iniettati 5 em e. di soluzione. CAso X. - G. I . Rachianestesia. Appendicectomia. In 4a. gior.n ata cefal ea in tensissima . Pressione iniziale 10. Durante la puntura la cefa lea cessa. Pressione t erminale 20. Si sono iniettati 20 em e. clj soluzion~ all 'l %. CAso XI . - A. A. Rachianestesia. Appendicectomia. In 4a. giornata cefalea, Yomito. P. I. 8; si iniet ta l ~ntamen te la soluzione glu cosa ta al 1/2 %. Durante l 'iniezione la cefaJ ea cessa. P. T. 20. Si sono iniettati 18 eme. di soluzione. CAso XIL - R. J. Rachian estesia. Appendicectomia. In 3a. giornata cefalea inten sa . P. I . 4. Durante l'iniezione la cefalea cessa qua si completamente. P. T. 21; si sono iniettati 23 eme. di soluzione. CAso XII~ . - N. P. Rachianestesia. Isterectomj a. In 4a. giornata cefalea inten sa. Si esegue la pun tura lombare. Il manometro non segna alcu11a pressione. Si comincia ad iniettare la soluzione glucosata al 1/2 %. La cefalea cessa durante l 'iniezione. P . T. 21 . Si sono iniettati 32 eme. di soluzione.


[ANNO

XLI , NuM. 24)

CAso XIV. - V. I. Rachiar1es lesia . Gastroente1ostomia. In 4a. giornata cefalea violentissin1a. Puntura lombare. Pressione 8. Si inie tta la sol . glucosata al 1/2 %. Durante l 'iniezione la cefalea cessa quasi del tutto. P. T. 23. Si sono iniettati 15 eme. di soluzione. G.\SO

XV. -

935

SEZIONE PRATICA

D. A. Rachia11est esia. A1111essec to-

mia D. In 4a. giornata cefalea intensa. Pu11tura lombare: pressione 10. Si inietta la soluzione glucosata al 1/2 %. La cefalea cessa . P. T. 21 . ,Si sono iniettati 'i3 eme. cli soluzione.

Per brevità non trascriviamo g li ~1 ltri casi personali, e tre casi di cefalea intensissima d~ R . A. curati con questo m etodo dal dott. UgeJl1 al pad. •F laiani, con risultato ottimo. . In con clusione quindi l 'ini ezione endorach1dea di una soluzione glucosata all ' l % si è mostrata la più adatta a .fare scomparire definitivamente la cefalea da R. A. Come si vede in quest'ultima serie di casi noi non abbiarr10 iniettato una quantità di liquido a caso. Noi abbiarno fa~to prece ~ere all 'iniezione la misurazione della pression e la quale .ci ha m ostrato sem p~e ~ei. valo~i .molto bassi. Indi abbiamo ~om tnc1ato ad iniettare lentamente la soluzione invitando l 'inferrr10 ad informarci sulle eventuali modificazioni di intensità della cefalea. Generalmente questa è scomp·a rsa dopo l 'introduzione di una certa quantità di liquido, durante la puntura stessa. Gli ammalati affer mavano a questo punto che il loro mal di testa era scom parso. Sospendevamo allora l 'iniezion e, ricontrollavamo la pressione e toglievamo l 'ago. . La pressione terminale, corr1spondeate alla scomparsa della cefalea, si è agg·irata sempre intorno a 20-23. Questi risultati che sembrano .la 1p,iù chi~ra dimostrazione dell'importanza ez1opatogenet1ca della diminuzione della pressione del liquor nel produrre ]e cefalee second.arie a. R: A. ci hanno indotto ad alcune con s1de raz1on1. Un primo punto da mettere in evidenza è questo: La cefalea ch e si accompagna ad ipoten sione talvolta notevolissima, del liquor cessa is~ntaneamente appen a s'innalza la pressione del liquor. La scomparsa del disturbo avviene durante l'iniezione stessa e quando la pressione al Claude ·è di 20-23 circa . La cefalea cessa definitivam ente. Questo. è ~I pu11to fondamentale delle nostre o.sserv~z1on1. Con. alt1i m etodi infatti , noi possiamo innalzare la pression e del liquor abbassata (abbiamo

visto come il metodo di Lericl1e corrisponda inolto bene allo scopo), ma solo 1 ransitoriamente. Come mai .a llora l 'innalzam ento della pre~­ sione ottenuto in via indiretta (Lerich e) è paseggero, mentre quello ottenuto per iniezione diretta di sol. glucosata è duraturo ? Evidentemente la differenza sta jn questo: che ne l primo caso si ottiene solarrLente un ritorno al n ormale della pressio11e abbassata, n1entre persiste la cau sa ·1ella diminuita secre zione del liq uor , ch e produ ce ipotensione. Nel secondo caso, non solo si innalza la pressione del liquor, m.a si rinnova anch e Ja causa della ipotensione. Io credo ch e solo lo '.:>tuiio della patogenesi del disturbo possa chiarire i termini della questione. Intanto cominciamo Gol fare 11otare corr1e la teoria di Lerich e, della fuga seco11d.aria del liquor attraverso il foro dell_a puntura, n1ale i con cilii con i dati di fatto delle nostre esperienze, in cui la cefal ea scompare dopo altra puntura lombare. on e' è bisogno di insistere su questo dato : noi crediamo ch e l'ipotesi di Lerich e sia senz'altro da rigettarsi. • J(uttner infatti h.a notato ch e il liquor si sostituisce c on g randissima facilità (esperienze sugli animali). Inoltre l 'A. fa notare con1e fe ri te <lel cranio possano dare uno sgocciolio di 150'- 200 eme. di liquor senza fastidio per l 'ammalato . L 'ipoten sione prolungata del Jiquido cefalo -1achideo consecutiv1 alla rachianestesia ~e1nbra le' gata il più spesso ad un fenomeno di inibizione iiiflessa di secr ezione corioidea, dovuto ad uno squilibrio funzionale dei Gentri. È molto probabile <1uincli ch e il ,..istabilimento duraturo della pressione del liquor dopo iniezioni di soluzioni glucosate, sia dovuto alla c essazione della inibizione riflessa dei plessi corioidei, ottenuta p er mezzo dell 'azione liev-emente irritante del glucosio. Questo infatti in soluzione co nsentrata ha un 'azione fortem ente jrritante sulle mooingi e sui 1p lessi corioidei (casi 1°-4°) fino a produrre cefalea intensa , vomito , febbre. In solu zione leggera 1/2-1 % h a ;in 'azione irritante lieve, utilizzabile per un ' eccitazio 1e alla secrezione dei plessi corioidei, quando la funzione di questi sia transitoriamente inibita. CONCLUSIONI.

Lo studio clinico di circa 100 casi di cefalee secondarie a R. A. ci b a mostrato ch e nel maggior numero di casi il disturbo è conn esso con una ipoten sione del liquor.


930

tt

IL POLICLINICO

I rimedi, quindi , proposti p er ]a cura di questo tip·o di oefalea, si propongono tutti di riportare al normale la pressione cefalo-ra.chidea anormalmente bassa. Solo a lcuni dei rimedi, fino ad ora, erano riusciti nello scopo, e solo transitoriamente. Così che nei casi non rari di cefalea ,i ntensissima, esasperante, n oi non avevam0 n essun m ezzo per comb atterla. Ciò dipendeva dal fatto c h·e i mezzi terapeuti ci proposti erano solamente sintomatici, curavamo cioè a dire l'ipotension e in sè stessa, senza influire sulla causa ch e aveva determinato la inibizion e alla secrezione dei plessi corioidei. Questi casi gravi di ·Cefalea, possono essere guariti con metodo da noi adoperato e con sistente in una iniezione endorachidea di . una soluzione glucosata all ' 1 %- L'.azio11e massiva del liquido iniettato riporta subito la pressione al livello normale e fa scomparire la cefalea, m entre la piccola quantità di glucosio, ad una concentrazion e circa 12 volte superiore a quel1.a normale d el liquor, esercita un 'azione lievemente irritante sui plessi corioidei , e rimuove la inibizione riflessa transitor·ia di questa, alla secrezione del liquor. Qu esto fenomeno è analogo a quanto su ccede in altri organi, per es. rene, in cui una inibizione riflessa, con anuria , può esser·3 rimossa con iniezione di sali d.i mercurio , ch e irritando leggermente g li epitelii renali r ipristinano la secrezion·e dell'urina . Le soluzioni con centrate al 5 % ed a l 20 % sono da abbandonarsi per la loro nziqne intensa, che porta nel maggior nu mero dei casi ad una irritazione m eningea . I risultati della tera11ia possono portare ad alcune con sid ~razioni anche s ulla patogenesi di qt1esto disturbo. · La ipotesi ·di Lerich e infatti , della fu ga secondaria del liquor dal foro di puntura, come causa dell 'ipotension e, n on è più· sostenibile. lj na seconda puntura lombare , infatti c.on un secondo foro , dovrebbe aggravare ;l disturbo , non fa rlo scomparire definiti va1n ente come nei casi nostri. L 'ipotesi invece della inibizion e riflessa dei plessi corioidei appare confermata an ch e da~le nostre ri cercl1e~ . .

. ... RIASSUNTO. L ' A. ha studiato numero3i casi di cefalea secondaria a R. A. eseguita con la tuto:_,aina e adre11alina . Egli ha trovato ch e nel magg·i.Jr numero dei casi , la cefalea si accompag na ' d ipotensione notevolissima del liquor.

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[ANNO XLI, NuM. 24]

Egli ha sperimentato tutti i rimedi J)roposti per combattere l ' ipot en sione causa ~ lella cefalea e Ii ha trovati di effetto tra~1sitorio . Per casi g ravi , intoller :lbili, e prolungati egli propone l'iniezione endorachidea di una soluzione di glucosio all 'l % fino a scomparsa d·ella cefalea . Generalmente, infatti, questa scompare durante l 'iniezion e, e quando il Claude segna uria pression e di 21-23. Secondo l 'A. l 'azio11e massiva del liquido inietlato fa scomparire subito la ipo tensione e quindi la cefalea, mentre l'azione lievemente irritante riel g lucosio sui plessi corioidei toglie l'inibizion e transitoria di q uesti "Ila secrezione del liquor. L 'inibizione riflessa dei plessi -corioidei è per 1'A. la vera cau sa della ipotensione . BIBLIOGRAFIA. L 'action de la tliéobrominne sur la sécr étion, du liquide céphalo-r achidi en .

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LERICHE RENÉ.

Presse Médicale, n . 15, 1928.


! ANNO

XLl, NuM. 24]

OSSERVAZIONI CLINICH E 0SPEDAT..E

CIVILE

937

SEZIONE PRATICA

lN

TREGN:\GO

(VERONA).

REPA~TO CHIRURGICO

diretto dal dott. E. F1on1N1.

Paraplegia in scoliotico. Dott. E.

]~10R1 N1 .

Accettata da prima con riserve si ·è andata sempre più af ferma11do quella forma clinica di compressione del midollo spinale a patogenesi non ancora b en chiara e che, sviluppatasi su individui portatori di una scoliosi congenita o rachitica , non trova la sua g iustificazion e etiologica in una coesistente forma morbosa stabilitasi sul rach ide scoliotico o sul suo contenuto. i tratta, precisam ente, di individui affetti da coliosi che, g iunti al termine del secondo decennio senza mai a ccusare disturbi del midollo spinale, vengono più o meno rapidamente colt~ da una forma di paraplegia c he per le sue caratteristiche, per il responso degli esami radiogra fi ci e di laboratorio e 'Per il decorso non è identificabile con le paraplegie da . ' comuni.. cause p1u Quale debba considerarsi l 'origine di tale complicanza non è ancora stabilito. Una gibbosità, a meno ch e non si stabilisca in tempo 1·e lativamente breve, non è suflìciente di per sè stessa a determinare compressione. Nei cifoscolioti ci rachitici e tanto 1neno in quelli congeniti il midollo spinale ha tutto il tempo per adattarsi alla deformazione della colonna vertebrale. Le ricerche di Nicoladoni Leyden , Bauchmann, .Jaroschy ecc., hanno dimostrato che nel canale midollare dei cifoscoliotici esistono d elle n otevoli ristrettezze senza che di necessità, conseguano compressio ni midollari . :È perciò legittima la donlanda perchè, in rari casi, la scogliosi determini compressione. Si pensa ~he in taluni scoliotici si manifesti , per un improvviso sviluppo corporeo, un disquilib·r io fra la crescita di una dato segmento rachidiano e quella d el corrispondente midollo spinale. Tale disquilibrio potrebbe avere come con seguenza, più. che una lesione d·ella sostanza nervosa stessa , un os tacolo alla circolazione venosa e linfatica con edema conseguente. Forse anch e la dura madre non rimane estranea a questo disordi11:J.to sviluppo dei vari segmenti della colonna vertebrale;· sono presumibili. stiramenti di tale m embrana capaci di • provocare compressione. La prim a osservazione di . scoliosi .con paraplerria risale al Leyden ch e ne descrisse un caso n el 18'74. 1

Viganò in uno studio recente ha raccolto, dalla letteratura mondiale, una quindicina di osservazionii e non tutte corredate di conferma operatoria e radiografica. Oltre ai casi raccolti dal Viganò è da ricordare quello descritto dal dott. Nicolis in La Radiologia Medica, anche questo, però, non controllato alla biopsia. Non riteniamo, tuttavia , l'affezione çosì rara; molti casi sono certamente sfuggiti e sfuggono quotidianame nte perchè non riconosciuti o non comunicati. Il caso che illustreremo può ritenersi clinicamente tipic o; la diagnosi è stata confermata non soltanto dall 'intervento ma anche dal decorso postoperatorio. Z. Riccardo, di anni 20, contadino, celibe. Padre vivente e sano, madre emiplegica per apoplessia cerebrale. Quattro fratelli viventi e sani. Due inorti in tenera età di malattia imprecisabile. Il P . ha goduto sempre buona salute; nato con una spiccata scoliosi toracica non ha mai sofferto di disturbi che potessero far pensare ad uno stato di sofferenza del midollo spinale. Buon camn1ir1atore, lavorava nei campi; nessuna irregolarità alla minzione ne all'alvo·. Nega la lue.

FIG .

1.

Da circa due m esi ha incominciato ad avvertire che il movimento degli arti inferiori era alquanto inceppato. Qu alche settimana dopo, mentre camminava per istrada, s 'accorse che le gambe non lo reggevano più per cui dovette farsi trasportare con un 'automobile all 'Ospedale di Verona dove venne accolto d'urgenza. Durante la degenza in quel reparto ospedaliero i disturbi si an~aron.o progressivamente aggravando . .La J?arapleg1a d~­ venne quasi completa . Insorse r1tenz1one delle urin e e delle feci; seguì l 'inevitabile cistite. La sensibilità tattile e successivamente quella termica $l andarono indebolend@ in corrispo11denza degli nrli inferiori. Si vennero formando piaghe da de-


938

<< IL ·POLICLINICO

cubito al dorso. Nel frattempo, per richiesta del Comune di nascita, venne trasferita nell 'Ospedale di 'fregnago. Esame obiettivo•: Discrete condizioni di nutrizione. Profondo stato di anemia. Sensorio ed int elli genza n ormali . Polso 83; temperatura m assi1na 38°,5, minima 37°,4. All 'esame del torace notiamo gibbo posteriore spiccato da scol iosi del tratto dorsale della colonna vertebrale con apice a livello della VII ed VIII vertebra, con arco a raggio hreve. · Aum ento del diametro trasverso della gabbia toracica e diminuzione del diametro verticale da corrispondente deformazione costale. Nulla di r1otevole alla percu ssione ed asco] lazion e dell 'apparato r espirato-

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[ANNo XLI, NuM. 241

denti il Mendel-Bechterew, Oppenheim, Besta. Nulla a carico dei nervi cranici; pupille normali ben reagentj; non strabismo, non nistagmo, non ptosi palpebrale. Eccitabilità muscolare faradica leggermente accentuata. Esame delle urine: nulla di a11ormale. Esame del liquor estrat1o nel segmento superiore alla scoliosi: V\fassermann, Non~- Appelt 11egative. Xantocro1nia , iperalbuminosi. Linfociti 0,3 per mm. cubo. Esame del liquor estratto nel segmento inferior& alla scoliosi: manca l 'iperalbuminosi e xantrocromia. Linfociti 2 per mm. cubo. Esame radiografico: nulla di notevo1e alla colonn a cervicale. Nel segmento toracico notiamo

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2. •

rio Lranne u11a zona corrispondente alla base destra dove il respiro appare un po ' aspro. Cuore nei lin1iti con itto nel V spazio. Toni de:boli ma netti. Nulla di notevole a carico dell 'addome; la regione lombare della colonna vertebrale mostra una curva di con1pen so in sen so inverso a quella toracica con raggio an1pio ed apice a livello della II e III . ~ulla a carico dello scheletro degli arti. Movimenti ag-Ii arti superiori normali ; movi1nenti attivi agli arti inferiori limitatissimi per paresi spastica. Non esiste ipotrofia delle masse 1nuscolari. Posto il P. in posizione verticale egli non riesce a reggersi. Ritenzione delle urine . Coprostasi. Sensibilità tattile dolorifica e termica compromesse nel segmento inferiore fino all 'ombellico. Notevole accentuazione dei riflessi tendinei con clono della rotula e del piede; riflesso cremasterico ed addominale deboli ssimo. Babinski evidentissimo bilaleralmente. Non evi-

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un incurvamento scoliotico destro convesso, con apice corrisponde11te alla VII ed VIII d. a raggio corto, con segni di torsione delle vertebre verso desira (fig. 2). Nel segmer1to inferiore notiamo una scoliosi di compenso sinistro convessa di grado più leggero, con apice in corrispon<lenza della II e III lombare. La indivirlulizzazione dei singoli metameri vertebrali riesce particolarmente difficoltosa specie in corrispo11denza dell'apice della scoliosi toracica. Qui sono rilevabili due emivertebre (VI d.) ed una vertebra soprannumeraria fra VII e VIII d. A tale vertebra corrisponde pure una costola soprannumeraria. Non sono identificabili processi di spondilite irt atto o pregressa. Vengono eseguiti radiogrammi previa iniezione ~ndorachidiana, con puntura sottooccipitale. di olio iodato. Il liquido opaco si arresta definitivamente. con una propaggine assottigliata, a livello della VII emivertebra (fig. 3). Si propone l 'intervento che il P. accetta. Atto operati-i·o. Anestesia locale adreno-percai•


939

SEZIONE PRATICA

1Jica. l11ci ... ionc sulle apofisi spi110 e lu11ga 20 c1n. con punto i11edi o ulla \.I d . De11udaz'ion e degli archi Yertebrali d ell a III, I\-, , . , VI, VII d . Lan1inecto1nia d efi11iliYa di tali Yerlebre a li' ello del V e VI d . L 'apertt1ra d el canale midollare ri esce oltremodo laboriosa. Termina la l 'asporta1 io11e <legli a:.-cl1i vertebrali si incide e si scolla la clura ln aclre per tutta I 'est en sione (l el segme11to liberato. Accura la pl astica d elle parti m olli . 11 P. viene ri1nesso a letto sen za corse tto, in p ermanente d ecubilo ve11trale. Vengo110 iniziale subilo le applicazioni elettriche ed i massaggi agli arti i11feriori. tricnina per bocca e soLLocu le a forti dosi. Dopo u11 paio di se lli1nan e l 'alvo e la n1inzio11e sono diventale normal i ; le piagh e da d ecubito appaio110 qu asi co1npleta1nente cica tri zzat e; scomp a rsa la febllre e rifiorite le condizioni ge11 eral i .

Lico co11g·e11ito? Dobb ia1110 , a11zitutto , nota re ch e n ei precedenti farnigliari e morbosi del p. la tubercolosi poteva venire quasi sicura111 e11te esclusa. L ' inizio del ·m a]e · in oltre, con scar se rnanifestazion i Ji irritazione cielle radici n ervose (precoc i, i11 vece e r11olto accentuate nel1 a spondiJit e specifica) non ch è l 'esa111e radiog rafi co e l 'esa111e obiettivo (che per q11anto accurato e ri.11etuto non riu "cì a rile,·ar e punti squiitamen~ e dolen t i alla percu ssio11e delle ap-0fisi spino e) ci allontanarono subito dal concetto ti i u n a tuber colosi -le1 r achide in scoliotico. Molte di t ali con siderazioni possono servi re a11cl1e alla diagn osi d iffer en ziale con le compressioni da tun1ori ; è noto infatti cl1e questi , se extran1iò.o llari , si rendono quasi empre manifesti co11 . in Lon1i radicolari a cui ~ e.guirono. soltanto in secondo tempo , quelli di com .pTessione. Se il tun1ore invece ha sed e intran1ido1lare la di ~gn o i differ enziale può incontrare . in un primo t empo , difficoltà n on lievi ; n1a il tumore ch e colpisce da prin1a la ~os tanza g rig ia dà fenomeni inizi.a lmente a cara t ter e siringomielico co n Jimite ~ uperior e n on co ì n etto come n elle par aplegie da scolio i. Esclusa senz ':lltro la sifilide spinale perch è ne sun cl at o an amnestico 11è alcuna prova di laboratorio poteva esser e in\ ocat a in favore di tale supposizion e, e non volendo prendere in con sider azione le mieliti acute. conseg uenti o con comitanti a m alattie infettive, per l 'asse r1za cli ogni giu t ifi cazione anan1nestica e sinton1atologi ca ci. r est av.ln o a discutere alcune forn1e n on ])ene an cora d efinit e com e la mie1ite ~uh-acut a a ti1)0 necrotico CF oix e Alajounanine) ch e 11el primo stadio T'll Ò presentare qualr l1e somigliJ n za con Ja forr11a da n oi. descritta. Tale somigli artza p erò è fu gace perch·è abba,., tanza presto alla p a ra lisi spast ica su cced e la parap.Jegia fla ccid a con ariflessia tendinea. Spiller, Krause , Oppe11beim , ~1 en d el 11anno raccolto sotto il nome di meningite sierosa circoscritta spinale una form a a etior>atogenesi ancora scon osciuta ·e ch r })re~e nt a t1na fi sionomia clinica di compres .. ior1 e n1 idollar e pura: e semplice senza manifest.azio11i •coll aterali cl1ep ossano aiutar e n el tent ativo di ipOrre u na dia- · gnosi e~atta · diagn osi ch e, quasi r eg·olarmen te, viene form11lat a durante l'intervento. E n ep-· pure a noi fu po·s sibil e. d at e le an cora scarse-conoscenze s 11 tale forma inorbosa . tentare una· differ en ziazio11e preop erati,ra cl1 e d el r esto po-teva con siderarsi n on indis11er15-a l1il e dat o ch e l'indicazion e all 'intervento er a la ~t e~sa tant~ r1ell 'uno com e nell 'altr o ra$O La diagn osi , perciò , di na raplcgia da scoliosi ci venne imposta p iù eb e da]l 'e\.ridenza clinica come con segu enza d ell a ~i~ t en-iati ca e elusion e di tutte le altre forn1e di co111pressione ~ 1

(

FtG . 4.

Dopo un mese il P. può con gli arti inferiori eseguire movimenti attivi abbastanza est esi. Dopo C'inqu anta gi9r·ni , riesce a regger si con l 'aiuto d elle stampell e. Dopo ottanta giorni compie i primi p assi. Dopo tre mesi cammina liberamen le senza bas toni Sono trascorsi quasi dt1e anni d al} 'intervento operativo e la guarigione si è mantenuta p erfetta (fig. 4).

Il caso esposto si . j) UÒ così riass umere: u11 giovane, scoliotico dalla nascita , viene quasi improvvisamente colto, all 'età di dicianno' e anni , da manifestazioni di com pressione del midollo spinale con paraplegia pastica, j)ar alisi della vescica e d el r etto , disordini d ella sensibilità, piagh e di str ofi ch e ecc. Quale supposizione diagnostica dovevamo in tal caso :prospettarci ? Morbo di Pott in scolio-


« IL POLICLINICO »

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E tanto l 'intervent o come il decor so postoperatoTio ci h anno d ato ragione della nostra interpretazione. In quanto alla cura l 'esperienza nostra e d ella maggioran za · d egli AA. rporta senz'altro alla indicazione o·p erativa. Ogni tentativo incruento, se può d are qualch e· su ccesso, questo è così inçerto (specialmente in pazienti che h anno raggiunto jl secondo d ecennio) da far perdere la bilancia decisamente verso l 'intervento chirurgico. La laminectomia può serbare gra,,i difficoltà ch e, però, con lai pazienza e la calma verranno in ogni caso superate. Importante si ritien e il precetto d 'aprire amp iamente anch e la dura m.:tdre; il timore per lo scolo eccessivo di liquor non è oggidì più giustificato quando si curi una minuziosai plastica d elle parti molli. Secondo la nostra esperienza sar ebbero da abolire sistematicamente dorpo l 'operazione i corsetti immobilizzanti da altri c onsigliati. Il massaggio , la. mobilizzazione, l'elettroterapia potranno r endersi u t ili· se applicati precocemente e con sistema. RIASSUNTO. Illustrazione di un caso di paraplegia spas tica con paralisi della vescica e del r etto , stabilitasi rapidamente in un individuo vent enn e, portatore di una scoliosi cong,enita. Considerazioni sull 'etiopatogenesi , diag nosi differ enziale ed indirizzo terapeutico. BIBLIOGRAFIA.

1928.

KENNEI1i G. l\l EKENZIE. Arch. of. Surgery, agosto 1927. LEHRNBECHER. Zentralblatt ftir Chirurgie, 1928. N1c0Lrs. La Radiologia l\Iedica , vol . XIII, f . 4. STEBNER. n·er Chirurg·., 15 luglio, 1930. ' ' IGA NÒ. Arch ivio di Ortopedia , vol . XLVIII, fase. I, 1932.

La chir.urgia degli Organi di l\ilovimento,

fase. 4, 1930. DOVERI MORALI DE.Gli .A BBONATI: Y) Diffondere il « Policlinico » tra i colleghi,

SUNTI E RASSEGNE DISENDOCRINOPATIE. Le sindromi basedoviane e le sindromi parabasedoviane. · (M.

LABB É

e

Joli rn . Méd.

G 1LSERT-])REYFus .

Frariç., marzo 1934). Ai due problemi preminenti cl1e riguardano la patog·enesi d ella sindrome basedoviana e i limiti d·el quadro della malattia, la misurazione 1:,istematica del rnetabolismo basa.le ha recato una soluzione definitiva . La clinica la biologia e la terapeutica sono d'accordo n' el1'affermare : I ) ch e l 'elevazione del metabolismo basale . . è costante nel corso degli stati basedov1an1; 2) che questa elevazione è proporzionale alla gravità reale della rr1alattia e non all 'intensità apparente dei suoi sintomi. La seconda di queste pro posizioni dimostra ch e l 'ipertir oidismo non è tutto n ella sindrom e di Basedow. Essa 11 e rappresenta il substrato fondamentale, m a si associa a un elem ento simpatico più o meno importante ~he, moclific ando l,a sua apparenza esteriore, ne rende le manifestazioni cliniche più eclatanti . ' espressive. . e p 1u Sembra dunque agli AA . che si deb·ba110 isolare due sindromi: la sindrome ipertiroidea e la sindrome di ip ersi1npatic otonia, di cui la riunione costituisce precisamente la sind rome based ovianai com.pleta. La sindrome ipertiroidea con1•p r ende innanzi tutto I 'aumento d el 1netabolismo basale e il dim ag·ran1ento~ in parte la tachicardia, i disturbi psichici, la diarrea e forse i trem ori. Non la si riscontra mai allo stato puro; di per sè stessa comprende una piccola r eazione simpatica, ch e r esta in secondo piano. E questa la sindrotne ch e viene r ealizzata, nell 'ani1nale e nell 'uomo , d alla somministrazione di corpo tiroide o d i tiroxina. c:lini camente si con stata jn soggetti giovani portatori di un g ozzo in appar enza semplice; appe11a un leggero dimagr amento, un polso un po' rap ido attirano l 'attenzione e si ha poi ìa sor presa di trova.r e un m etabolism o superiore a lla n orma di + 20 p. 100. Queste forme, ch e g li AA. h anno l 'abitud ine di chiamare « gozzi con ipertiroidis1no », rappresentano Ja form'a ben igna dell 'a denoma tossico di Plummer . La sindrome simpatica comprende la tacl1icardia , l 'er etismo cardiaco, le palpitazioni , g li spasmi d ig·estivi (vomiti, alternative di diarr ea e di costipazione) . i d isturbi vasomo.;. tori, la termofobia, i sudori , la poliuria, l 'emotivi tà , la lucentezza, d ell o sguardo e Ja protrusione dei g lobi oculari. La ricer ca del riflesso oculo-cardiaco, 111a sopratutto la prova dell 'iniezione di alrop i11a proposta da Daniélopolu , contribuisce a ca1

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1

ANDRÉ·THIMAS, SoRREL, SoRREL- DEJERINE. La Presse Médicale, 1933, pag. 1542. JAROSCHY. Bruns Beitrage zur klin. Chirurgie. Bd. CXXIX, pag. 348. In. Verhand. des XXI Orth ., Kongr. 19·26, p. 194. In. Bruns Beitrage zur klin. Chiru rgie, p. 597,

ZANOLI.

[ANNO XLI, Nul\r. 24)

f acendoLo conoscere

ed apprettare e procurando nuovi associati; 2) Provvedere al pagamento della quott+ dovuta alt' Amministr~ zione, senz:i farsi sollecitare. L'importo d'abbonamento va inviato preferibilmente mediante Vaglia postale od A ssegno Bancario. Può anche essere inv iato versando la relati va somma all'Ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N . 1/ 5945 dell'editore Luigi Potzi , Roma. Coloro che pref~ riscono aspettare dall' Atnministrazione la Tratta Postale, tengano presente che questa aumenterà di L. 5 l'importo dovuto, pe..- Le vane tasse postali e altre spese eh,, la c;tessa comporta.


l1\ N:\O

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SEZI ONE PRATI CA

ratterizzare questa sindrome, din1ostran<lo la esistenza di u11a ipertonia del simpatico o piuttosto di una ipertonia co11co1nitante del sin1patico e del parasimpatico, di quella ch e si chiama anfo tonia . Come la sin dron1 e di ipertiroidi smo, la sindro1n1e cli iper i1npal icotonia può evolvere allo stato puro, isolata, senza ch e la gl1iando1a ti r oide partecipi al processo patologico. l\f. Labbé per il primo h a descritto a lcune osservazioni di gozzo esoftalmico simpatico c,on metabolis1no basale normale. Su cceSSÌ\'a · m en te, in unione con Gilbert-Dreyfus e Azer ad , ha individualizzato , sotto il nome di sindrome parabasedoviana, tutta una serie di fatti un po' dispar ati ch e insierr1e caratterizzano: un insieme di manifestazioni morbose di origine in apparen za tiroidee, in r ealtà puram ente n euro-vegetative; una insen sibilità completa ri spetto ai medicamenti antibasecloviani, specie la iod a te• rap1a ; una cifra di n1etabolismo basale ai margini della n orma e che resta fissa, quale ch e sia la terapia u sata; una progn osi quoad vilan1 b enig n a in r arpporto con l 'assenza di ogni seg110 di tossicosi e di ogni comp licazion e tireotossica. Si tratta quasi sempre di g io, 1ani d onne, classifica te sotto l 'etich etta di cc Based o"'r frusto » e che presentamo , varia n1ente associati , tutti i sintomi del gozzo esoftalmi co. Tuttavia fa difetto il dimagr am ento. La prova di Daniélop9lu rivela sia una ipersim J?a ticotonia pura sia un 'an foto11ia a predom inanza simpatica, m entre manca J' iperm etabolis~o . Fi iologicam ente l)arlando noi n on abbiamo la pr ova formale ch e le fun zioni end ocrine rimangan o indenni n ella sindrome parabased oviana; non è impossibil e ch e il dist~rbo simpatico finisca per in flu ire ~ ~lla ~e?rez 1 on~ 1iroid ea. Jnfin ~ si ri . contr a no in cl1n1ca casi limiti, con melab olisn10 basale compreso fra + 14 e + 18 p . 100, di cui l ' interpretaz ione è n1olto delicata. 1Dal punto di vista pratico con1~nqu~ ':1n_a distinzione formal e i impone fra ipertLro1dLsmo e stati vegetativi ad andamento iper~iroi­ d eo (m alattia di Ba ed ow con m etabolism o n ormale di alcuni AA .) . L 'aunLento del metab olism o basale importa in effetti. delle sanzioni te rapeutich e e delle riserve di pr ogn osi ch e non sono più in g ioco quando , .sulla ~ed.r d el m e tabolism o ba sale normal e, s1 sost1tu1 sce all 'eti ch etta ba edoviana la di agn o. i di sindro me parabasedoviana. C. ToscANO .

Morbo di Cushin~. Adiposità costitnziona le e vi1·ilis1no sur1·enaJe. (E. .J. l(RAtrs. Klinische VVoch ·, 31 m ar zo 1934). Nel 1932 H. Cushin g, descriveva, sulla base di 12 casi trat ti dalla letter atura , un quadr o

morb·o so cl1e egli deno,m inava << basofilismo pi tuitario » , caratterizzato da rapida , per lo più indol or e formazio ne di adipe in determinate parti del cor po, da osteoporosi con tendenza alla cifosi e alle frat ture spontanee, da distrofia sessu ale, ipertricosi e da strie rosso-bluas tre su lla cu te dell ' ~ddort1e. La distrofia sessu ale porta l 'impoten za i1ell 'uomo. l 'amenorrea nella don n a. Altri sintomi car atteristici sa r ebber o l 'ipertensione artefiosa, la glicosur ia, l 'eritremia con leucocitosi, una estrema secch ezza della cute con pigmentazione di essa, acr ocianosi ed .en1or ragie cutan ee a tipo 1

r~orpora.

Fra i disturbi

ubiettivi , dolori addomin ali e lornb·ari, stancl1ezza, astenia . In alcuni casi è tata a11cl1e os. e rvata polifagia, polidipsia, poliuria 1ed edemi delle estremità inferiori. 1\ti a non sempre il quadro della malattia è così compl eto: fra i sintomi più tipici è l 'adiposità ch e invade la faccia (faccia di luna piena) la nuca e il tronco, lasciando libere le estremità, la ipertricosi ch e si localizza al viso, la cifosi, e le strie rossastre sulla cute dell 'addorne: g li amn1alati assumono p,e rtanto ur! aspetto molto caratteristico, facile a rico• n oscer::;1. Anatomop~tologicam e11te, le lesioni fonda1nentali n el m. di Cushing son o a carico del istema endocrino, e cioè in più della m età dei casi ::;i tro·v a un adenoma basofilo o più raramente una iperplasia a cellule basofile della ipofisi, ch e si acco mpagn a, spesso ad ipertrofia delle surrenali con a umento di peso di è ueste e quasi costantemente ad una atrofia delle gonadi. Il r eperto della tiroide varia potendosi avere ipotrofia o presenza di strun1a nodulare o diffuso : mol to spesso si può notare lipomatosi delle paratiroidi. Come lesioni concomitanti si n ota osteopor osi con ci fosi e fratture, e aterosclerosi della aorta e d ei grossi vasi, pur manifestan:ìosi la. malattia. per lo più in soggetti giovani . P er quanto r ig11arda la patogen esi di questa intere sante malattia , Cushing cr ede· ch e la lesion e primitiva sia Ja lesione ipofisaria e cioè l 'adenoma basofilo. mentre le alterazioni delle surrenali e delle gonadi sareb·b er o di n atura seconda ria . L'adiposità sarebbe dovuta, sem rp·r e secondo Cushing, ad un disturbo d eJ centro t ub.ero-ipofisario, l 'osteo11orosi all 'alterazion·e dell e par atiroidi, l'iperte nsione a d una a ttivazione della n euro-ipo fisi in seguito alla invasione di essa da parte dell e cellule basofile. L' A. non accetta questa teoria di Cushing dell 'iperpituitarism o ai cellule b.a sofile : vi sono infatti dei casi di m . di Cushing t.iplico in cui. l 'adei1om a b aso filo della ipofisi mancava, come anche dei casi in c ui all 'autopsia furono repertati dei tipici a denomi basofili della pituitaria sen za che in vita i pazienti avessero mo tr a to nes uno dei sintomi di questa m alattia. 1


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« IL POLI CLT:NI CO »

Secondo I ' A. , è ·p iù probabile che l 'ade110m a _basofilo del m. di Cushing, come del resto. l '80 % delle j pertrofie basofile della pituitaria nella adiposità costituzionale· (studi del1'A. ), rappresenti una alterazio·n e secondaria d ella ipo.fìsi, forse espressione di un tentativo di compensazio11e, così come si vel'ifica per le paratiroidi n ella osteomalacia. ~be infatti l 'a umento de~ basofili nella ipofisi n on possa essere con s1derato qua.l e criterio differenziale s icuro fra I'adi.p.o sità costitt1zionale e il m. di Cu shing lo dimostra ]o studio di casi di adiposità costituzionale in cui fu repertato u11 adenoma basofilo dell 'ipofisi e casi di m .- di Cu shing· j11 c ui invece si trovò una semplice iperplasia (Zeinek). Che poi d 'altra p arte Ja << basofilia » dell 'ipofisi non sia assolutan1e11tte caratteristica per le ,·arie form e di :1diposità lo dim os tra il fatto ch e tale alter1zj one è stata troYa1 a i11 ~n~ serie di inalattie ch e 11ulla con l 'adipos1ta hanno a che fare , r1uale la n efro clerosi malig·na , i] r en e grinza secondario e l 'ipertensione essen ziale. la paralisi progressiva ecc. Tutto ciò p·o rta a c oncludere ch e la vera causa del m. di Cushing· non sia la basofilia ipofisaria, ma che questa sia s0lo t1na a lter azione secondaria ch e interviene n el decorso d el la n1ala ttia . Se si vuole p ortare un po ' di luce n ella p·a togenesi d el m . di Cushing, })isog·11a vol aere l 'attenzione a lla s i111ìgli an za ch e questa ~1a­ lattia h .a col virili m o sess11ale (d a bJastoma d eJle surren ali) e preci a111ente con quel] a for ffi él ~l1e si accon1pagna ad adipo:;i1'à. 1 L ipertrofia surrenale , la distro·fia sessu ale, l'irs·u tisnìo , la ecc h ezza della cute , la t e11denza all 'acne, l 'eritremia, l ' ipertonia e la rrli cosu.ria sono i11fa tti sintomi comuni alle due m alattie. La mat1canza d ella h·asofilia ipofi saria n el virilismo starebbe a dimostrare ch e per 10 stabilirsi di questa malattia non è n ece .. aria la l esione ipofisaria, mentre solo una parte d ella sintom atolog ia d el m. di Cu shing sarebbe da riferir ~ i a lesioni della ipofi si . In sostan za 11el m. di (~ u shin~!S vi sar ebbe una prep·ondera11za clel fattore i pofisario, n el virili mo una preponderanza del fattore surrena le. Ma m entre n el Yirilismo la cau sa primitiva ·è sicuramente l 'alterazione surrenale , n el ·m . di Cush ing 11on è possibile , aln1eno fin o a d og.g i , loca lizzare in un solo or aa110 ]a lesione causale. " econ do l 'A. qi tratta ùdi u110 squilibrio multi1)lo d el sist en1a endorri110, e cio è di una a lterazione del ricambio d ei QTa ~ ­ s i di origine ancora non chiara, che l)~rte­ r ebbe secondaria.mente alle manifestazio11i ipofisarie e surrenali, le quali avr ebb€r o caratter e c ompen ·atorio. 'fale con cetto co11ferm erebbe sen1 pre più l'ipotesi da vari anni sos te n t1tat a da 11 'A. d.egl i -.tretti ra nporti i11tercorrenti fra r e llu le baso file dell 'ipofisi , urrenali , ricambio li po c ole~terin ico e pressione ;~ a n guig11a. G. l . \ f .\ Y .\. 1

[ANNO

XLI,

XUl\I.

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Ipertensione parossistica guarita con l'asportazione di un tu1nore surrenale. ( SuEI{MONDT. Zbl. f. chir., n . 2, 1934). 1.-n uom.?. di .29 an!1i ar1dava soggetto, da un a ~1n? a cr1si di tac~1c~rdia .con dolori 1precordial1., senso s.ubbi.ett1vo d1 ca lo re, impaccio ~nz~o!lale degli arti con estremità fredde. Ta11 cr1s1 .d~ra~ano. circa 14 d ora, si presentava110 ~utt1 i giorni e negli interv.:ilJi il paz. si se 11t1v~ perfett~m ente bene. Un internista che av~~a in curft il paz. si a ccorse che durante le cr1s1 la pressio11e arteriosa aun1entava enormen1ente (3 25-~~0) _l)er discendere dopo circa X ora dall a cr1 s1. a1. valori ordinari del paziente (150-115) . . Ob.b1ett1vamente non si riscontrav.an? alter~z1on 1 apprezzabili d egli organi interni . Solo 11 rene. d e ~ro era palpabile; il s inistro 1 ~0~ era pal12ab1le, il ch e indusse a pensare a l] esisten za d1 un tumore della s urrenale destra cl1e, avesse spinto il r en e in basso. . L u_rograflg_ dopo iniezione (}i Abrodil mi se i11 evidenza un abbassan1ento d el rene destro e al .di sopra di esso l 'ombra di un tumore. P er ~l resto , l 'ombra e l 'elimin azione dell 'Abrod1.I era ~ 'ambo .i Jat~ 11ormali; la cistosco·p·ia, la cromoc1stosco·p ia, l esa me d elle urine non n LO trarono nulla di anorn1al e. All'intervento fu trovato un tumore della s ~rr~11a] e che all 'esame istologico risultò cos t1tu1to da cellule cromallìni . Dopo l 'asportazion e del tti'more · ]a pressio11e . i abbassò tanto ch e non era più misurabile e f~ necessa.rio iniettare i1otevoli ss im e quantità d1. a drenalina (IO mm,gr. ogni 4 o·r e durante i primi due g iorni dopo l'operaz jone) per portarla a 125-95. Il paz. u scì guarito dopo 2 m esi e non ebbe p iù crisi di jperten s jone. JJ'A. spie,qa l'abbassamen to deJJa p ressione dopo l 'op er azione con la soipipress ion~ di una a ra nde quantità di ad rencilina elaborata dal tumore e si so fferma ad illustrare ]a sindrorr1e da tumore surr en ale ch e varia secondo che il tumore si svilt1ppa a cari co de]]a corticale (sindrome genito-surren.a1 e) 8 dell a 1nidol]are (sindron1e di ipertensione parossistica). · Nella letteratura esiston o so lo Altri 4 casi 011er ati ,~ome quello di 1(. G. PA CETTO. !

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MISCELLANEA. L' '' ospedalismo ,, del lattantf. (D. A:'1GAR.\l'i O. La Pecìiatria, 1° maggio 1934). Le recenti acquisizi on i fi siologiche e clinicl1e l1311no di mollo n1i gliorato i concetti che ])rima ~ i avevano sull a dietetica del lattante osp edalizzato: purtuttavia la morbilità e ] a 111ortalità i1eg·Ii is titt1ti cl1e ricoverano lattanti ~ i ma11tiet1 e an cora molto elevata. ~ con s ta tazione di tutti g li ospedali infa11ti]j ch e in un certo numero di casi si deter111inano d egli s tati morbosi i)eciali ch e non


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SEZIONE PRATICA •

ban110 alcu11 riscontro nella clientela l)l'i,1 ata, stati i11orbosi clic Yeng ono defi11iti col termin e di ospedalis1110. L 'ospedal is n10 11on è altro c h e quello stato di i11alattia ch e s i determina dopo un sog·giorno prolun.g·ato in ospedale, per cui il baa11bino le nta111ente e progressiva rr1ente si cach etizza. L'A. ch e h a fatlo u11 accura t o esame dell e s t orie clinicl1e dei b·a 111b·i11i ricoverati n el su o Ospedale , Ludiandon e le più frequenti cau se di decesso, 11a p o tuto co11statar e c l1e un vasto contributo vie11e d ato da tutti c1ueì b an1bini c h e vengono portati i11 Ospedale già in pre da :td urla i11to "' icazio11e alin1 e11tar e o i11 uno stato di profonda d enutrizion e. Di qu esti banìbini 11on e 11e salva c1t1asi n essur1 0: n ei i1rimi per lo l)ÌÙ ·i <3 tabilisce uno stato distrofi co ch e rapidan1e11te s i va aggrava11do fino a11 'atrep ia ; !1ei eco11di, d opo u11 breYe i)e rio? o d~ leg.gero n1igli or an1enLo d 0Yt1to alle raz1011a ]1 modi lìcl1c ch e in1u1ediat a111e11te vengo110 a11portate all 'alimentazio11e , il peso nuo, 'am e11te diven ta stazion ario p er ]J OÌ d ecr escer e , per ch è dopo un certo p eriodo di d e.g·en za. i.11 C?si?e?al e il b a mbino , 1)er le su e :3Les e cond1z10111 d 1 ipo1trofia va i11contro a piccole, ripetut e infezioni di va~·ia naLura, ch e, . enza 1uanifeslarsi qua si mai in m odo acuto e tun1t1ltuoso. si stabiliscono invece con uri clec o r~ o r r onico e r ecidivan te e si r ipercu oto,n o su lle funzioni digestive: il bambino cade nuovamente i11 u110 . . s taLo di atr epsia c h e lo porta a n1 o ~·t e. Un a ltr o contributo vie11e d ato d ai ba111b1111 ch e vengono ricoverati in Ospedale con ta~e er edi tarie gravi (lue e tbc. ) : con .g·~ ande. r.ac1: Jità essi vanno incontro a prooess1 infett1v1 ~1 varia n aLura , ver o i quali n on din1ostrano ~l­ c una resjst en za . Questi bambini a volte muo Lono quasi improvvisa111ente. Vi è poi un 'altra pi ccola ca tegor·ia di ban1bini, por.tat ~ ii~ Osp~·d a le in r;ondizioni discrete, con l1ev1 d1sturbl , .c,h e ven g ono fa cilmente curati: questi bambini facilr11e11te i assu efanno al tra ttamento .osp edaliero e cr esco110 b en e anch e per un lun go p eriodo di Lerr1po, n1a . il .loro stato.,apparer1ten1 enle buono, non s1 dim ostra p1u t ale .quando u na qua] iasi infez i~ne li colpi ~e. E : ·si inf~tti i d imostrano subito· p oco r es1stent1 c on scarsis imi i)o teri di difesa , p er cui i a siste ad u11 a rapida .invasio1 1e d ell 'i11fezio11e . con con segue11 ze g raYJss1n1e. Secondo 1 1\ ., la cau sa p ri11cipale d ei ca ttiYi rj su.ltati ottenuti i1ei r eyJarti ospedalieri JJer lDttanti è sen za dub·bio la frequ e·11 za d el] e i11fezioni e cleJle r einfe.zioni. E se infa tti so110 la cau ~ a d i reLt a d.ella impossibilità di. far tol] e .. r ar e a l b an1bino la sua i1 orn1ale razio11e ali m entare così ch e appena dopo u11 ep,i od io diarroic~ o u11a lieve infezio11e. og·ni ali1ne11ta zi one vien e i11al sopportat a ed il bambino. in co·n seguen za, co11tinua. a deperir~ .l)rog.re ~ : si,1am en tc: , diven endo fac1le pr ed a d1 111fez10111 mo r t:i 1i o --a de.n d o i n u n o , t a t o di ea eh e~~ in . L e alter azioni della ft111zione gastro-inte ti11a1

le descritte da l\Iarfa11 so tto il no111e di dis turbi d igestivi secondari , h anno la massima importan za quindi qua li fattori d ella distrofia o~pedaliera , tanto che n el decor so della infezione esse h anno un valor e n1olto maggiore tlell 'infezione ste sa e son o la causa diretta della g r ave sindro111e distrofi ca. La mortalità è più elevata d opo i] settim o rn ese, periodo d ella vita corrispondente alla [>erdita della i1n1nunità p assiva trasm essa dalJa madre ed all 'i11izio d ella comp·a rsa della immunità a.t tiva. Il quadro n1orbo·s o più con1une è il segu ente : infezioni a d eco,r so, atipico, con d elle ricadute e delle r ecidive: fo,r me lente , latenti , a volte senza sintomi ç aratterislici: felJbr e a volte legger a, a volte elevata })erdj ta dell 'appetiLo , di turbi digestivi , arre: sto della crescenza, caduta del peso, gravi disturbi di assimilazione, cach essia. Tra le cau se della distrofia ospedaliera è da t enere in con siderazio·n e la m'am.canza di stimoli ,p sichici qua]i cause coadiuvanti e predisponenti, ciò forse solo in casi di costituzio n e anormale con tara ereditaria ne uropatica. G. LA CAVA . · 1

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Segni clinici del tracoma. Ann. ·di Oftalm ologia e Clin . Ocrilistica, febbraio 1934).

(l\if.\.c

CALLAN .

La diag nosi di tracoma può essere una cosa 111olto semplice in casi b en cl1iari , n1a in alLri casi può essere impossibile giungere ad un giudizi o definitivo. L'A. enumera e d escri ve brevem ente i di' er si _intomi d ell 'infezione tracomatosa, due o più dei quali devo110 esser e presenti al mo111e-nto d ella diagn osi dell 'affezione. 1) .l\.llo stadio iniziale (Tr. I ) si trova no a ll 'estr emità del bordo supe riore de l tarso leg·g·ere ru v i d~zze formanti piccole isolette grig·iastre semi: trasparenti e quasi non vascolizzate. Il rest o d ella congiuntiva può non mos trare a lcun segno di infiammazione e può n on esi s tere secr~to congiuntivale, !hench è ques to sia di solito presente. Col progredire dell~ mala ttia la con g iu 11tiva tarsale divien e lego-ermente grnnulosa e vellutata a causa d ella formazion e di minute papill e. :Porpo un lasso di tempo vario questi pic co li folli coli ::iumentano di numerb e ing r ossa r10 in modo da essere fac ilmente lacerati co11 la pressione , d ando luogo alla fuoruscita di una sostanza fluida gelatinosa. I folli coli in questo stadio sono gen er aln1e11te presenti su tutta la con giuntiva d elle due pa,Jpebre e in rar·i casi si trova110 an ch e sulla bullare. Questo è la sta dio contrasseg·nato con1e Tr. Ila. 2) In alcuni casi i folli coli son o coperti dallo sviluppo di una ipertro fi a i)apillare .

Tr. Ilb. 3) Qu asi simultaneamente con l 'appariredei fo llicoli traco n1a tosi sulla palpebra superiore si h a u11a in Ya io11e tracomatosa d ell:t


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rL POLICLINICO

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XLI, NuM.

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cornea, sotto forma di una neovascolarizzazion e della periferia della cornea . Nello sviluppo dell'aumentata vascolarizzazione nel tracoma , o panno, si ha una invasione follicolare del tessuto corneale per il contatto diretto con la . palp·ebra superiore. Dall a convessità dei cordoni vascolari margin ali si sviluppano nuovi vasi che decorrono verso il centro della cornea, generalmer1te senza anastomosi. La. p·r esenza di pochi follicoli grigi sulla congiuntiva tarsale superiore, a ccompagnata da questa nuova vascolarizzazion e della cornea, è un segno patognomonico del tracoma! Il panno appare in uno stadio talmente iniziale della ma.l attia ch e quando· i folli coli tracomatosi divengo.n o visibili sulla congiuntiva tarsale superiore jl panno è quasi invariabilmente 11resente e può essere scoperto con l 'u so della lente corneale e della lampada a fessura. 4) I follicoli li rnbari sono sintomatici e vengono chiama ti cc rosette di H erbert ». Possono esser ci 5 o 7 di queste rosette nella periferia superiore corneale in uno stadio iniziale di Tr. Ila. In stadi più avanzati masse simili a orli di folli coli estendentisj in un semicer chio intorno alla i)arte superiore della çornea. Dopo la cicatrizzazione di queste rosette appaiono piccole depressioni chia mate ( fc,ssctte marginali di Herbert )) , patog nomonich e del tracoma. 5) Cicatrici della con giuntiva tarsale su• • • per1ore sono comu11emente ma non 1rtvar1abilrf1ente presenLi in tutti i casi di traco1na parzialmente curato. Non possono essere considerate come patognomoniche del tracoma perch è possono avere altre ca.u se. La linea cicatriziale di Arlt, decorrente proprio dietro il margine interno della palpebra superiore , è un sintomo patognomonico del tracoma. 6) L'ispessimento permanente dei t essuti fibro sj della palpebra superiore si ha soltanto nel tracoma . Questo ispessimento porta .ad un aumento di peso della palpebra superiore e alla: 7) Ptosi , con restring imento della fessura palpebrale. 8) Nello stadio III di tracoma si potrà osservare la sinuosità del hordo p·a lpebra le nella palpebra su'perio·r e , non dovuta a retrazione cicatriziale. Questa sinuosità del m ar gine palp ebrale, caratteristica attrattiva dell e . b~llezz~ orientali, è un segno molto caratter1st1co d1 tracoma passato o presente. 9) Degen erazione post-tracomatosa (P . T. D) è un fatto molto comune del terzo stadio o pre-cicatriziale del tracoma, Tr. IJI. Consiste in piccole cisti piene di materia ispessita, ch e spesso subisce degenerazione calcare: possono trovarsi sulla coDit,oiuntiva tarsale della palpebra inferiore e superiore. 10) Depressioni situate irregolarmente o fascette sulla r.orn ea sono comuni nel terzo e 1

I

quarto stad.io del tracoma (Tr. III e Tr. IV). Non si macchiano con fluorescina din1ostrando di essere coperte di epitelio· corneale. Sono· il risultato di cicatrizzazione di follicoli tracomatosi della cornea. 11) Placche epiteliali della ~o~o-iuntiva e· della cor11ea sono frequenti. Sulla congiuntiva sono situate su ambedue i lati della cornea e sono di forma trian golare. Sono coperte da una sostan za bianca simile a schiuma di bianco d'uovo b attuto. Sulla cornea p-0ssono trovarsi in qualsiasi situazione e sono di forn1a triangolare. Queste placche si tolgono con facilità , ma ricompaiono quasi subito. Consistono in una 11roliferazione epiteliale, nella quale il bacillo della xerosi si trova norma l1nente. Non c'.è cecità assoluta n è altra inabilità oculare in questi casi, eccetto l'impedimento dato dalle placche alla luce. 12) Infiltrazioni corneali non sono infrequenti n ello stadio .parzialmente cicatriziale (Tr. III) e nello stadio cicatriziale (Tr. IV). Cominciano come piccole capocchie di spillo, g rigie, rilevate, proprio sotto l 'epitelio corneale. Queste si rompono lasciando piccole ulcere, che guariscono rapida.mente sotto cura, senza lasciare op·a cità. Nella inaggioranza dei. casi si troverà presente un alto grado di sepsi orale. S·e la sepsi orale viene sradicata e il trattamento oculare ridotto a istillazioni di gocce di soluzion e sali11a al 2-3 %, la condizione rapidamente migliora. 13) Trichiasi ed entropion abitualmente coesistono, bench è la patolog ia delle due condizioni sia differ ente. · I~a trichiasi è dovuta allo sviluppo di ciglia in so1prannumero <'on germoglio di bulbi piliferi esistenti, causato dalla iperemia del marg·ine p alpebrale. L' en tropion è un 'inversione del margine palpebTale, dovuta ad alterazioni cicatriziali del tarso. Riassun1e.nd.o, 1a diagnosi deve essere basata su due o più dei detti sinLomi. La combinazio.n e di un leggero panno con qualsiasi altro dei segni suddetti è, ~econdo l 'A., p·a tognomonica del tracoma. · C. ToscANO. 1

Spirochetosi meningea anitteriea. (CocHEz-FrcHET. Pre!;se Méd., n. 32, apr. 1933). La spirochetosi meningea pura isolata da Costo e Troisier nel 1916 bench è rara ha detern1inato già delle interessanti pubblicazioni. L'inter esse sta anche nel fatto ch·e questa cog nizione permette di fare un passo avanti nel1'etiologia troppo spesso sconosciuta delle m eningiti curabili., ove forse la spirocheta h a una importan za ·m aggiore di ciò che non si creda (Troisier). Gli AA. riportano in dettaglio tre casi personali che si possono così riassumere : 1) quadro clinico caratterizzato da erpes labiale, iniezione con giuntivale con sindrome meningea discr eta. Alla punturp. lombare 53 ele1


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XLI, NuM 24)

SEZIONE PRATICA

menti cellulari; 0,50 di albumina. Inoculazione positiva delle urine nella cavia. Siero-diaanosi ~sit~va; 2) ide!Il., .cioè, reazione meninge~ con in1ez~one cong1u~t~vale ed erpes. Inoculazione del liquor fu pos1t1va. Vi fu una ricaduta con fe~bre e .fatti. general~ , ma. senza ripresa dei segni n1ell:1ngei; 3) fu identico, solo che si ebbe leggero interessamento epato-renale. L ' e tio~ogia è .quell.a .s~ lita ge~erica delle spir?c~eto s1 (locali um1d1 infestati da topi , bagni di fiume, ecc.). La di.a gnosi ~linica non parve. difficile agli AA. Essi danno importanza alla triade sintomatica: sindrome meningea lieve, erpes labiale o palpebrale, e iniezione congiuntivale. Circa l' evoluzicne è bene insistere sul decorso semp~e favorevol e della forma meningea spirochetosica. Circa l 'epidemiologia mentre sui fronti bellici erano frequenti le forme da spirochete di Inada ed Ido a tipo di infezione generale e con ittero, ora parrebbero più comuni le forme lievi e con le altre localizzazioni . Forse non era estranea al fatto Ja dimin.u ita resistenza dei sol·dati 1per la soprafatica fi sica della guerra. L. TONELL I.

DIVAGAZIONI

Olfatto e sesso. Gli elen1enti fondamentali della vita sessuale sono la tumescenza e la detumescenza: la .carica di eccitazioni che ranno giui1gere fino al parossisn10 il desiderio, la scarica del poten.zjale sen sitivo motorio che coincide o ineglio ~egue ali' orgasmo. L 'atto di unione , perchè si compia in modo ~felice ed efficace, deve essere preceduto da una fase n1inuziosa e prolungata di eccitazio-. ni, capaci di svil11ppare la turr1escenza. Quasi tutti i se1tsi sono inter essati in questa fase preparatoria e pre-preparatoria. Prevale il tatto, ch e in effetti è il sen so erotico ])rin1ordiale e prii11itivo, ma vi prendono parte più o merlo in1portante a seconda del graido di evoluzione organica e del grado di sublimazione dell'amore, anch e l'odorato , l'udito e la vista. 11 gusto sembra estraneo a tale giuoco, e di ciò si può trovare la ragione r1el fatto che esso è più intimamente legato al1' altro istinto fondai:rnei1tale della vita, alla nutrizione. Per quel che riguarda l 'olfatto è a rilevare c l1e la sua importanza nella funzione sessuale è notevole neigli ani1nali, in r elazione, forse, al fatto, che esso è il più vicino al senso ta1ttile generale. In alcuni vertebrati, sop ra tutto nei rettili e nei mami11iferi le impressioni ricevu1e a mezzo dell'odorato dominano tutte le altre e tutte le associazioni sessuali sono princiJJ<i lmente olfattive. L'olfatto ha subjto con lo sviluppo filogen etico, so1) ra tt1tto negli scalini ·p iù elevati della scala ai1imal e una ra.p ida d~o-radazione, sia 1

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nella funzione. eroti~a, si~ nella vita psichi.. ca. Mentre ~ Itri sensi, ossia la vista e l'udito, hann~ accri1stato una notevole importanza come v1~ d1 assorb~mento di tutto quanto vaJe a nutrire. e ~d atti va:e lo psich~smo superiore, ed a ~ost1tuire org2-ni prevalenti per sensazioni es.c lus1vamente umane, quali sono quelle artisi1c~~' .l'olfatto è rimasto un organo aiffatto ausil~ario per la ~ita pratica come per quella em?t1~a,. Pez: la scienza come per l 'arte. L 'anosmia ,e il d1fetto sensor~aJe che si tollera più a,gev.ol~ente, e che praticamente non importa sensibili menomazioni dell'attività dell 'individuo, limitazioni o impedimenti allo svilupp.o culturale ed alle interrelazioni umane. Corrispondentemente l 'olfatto ha perduto nell'uomo la importanza che h a nella funzione sessuale degli animali. In questi i due sessi sono egualmente influenzati dagli odori che e~anano dal corpo e specificamente dalla reg~one sessuale : l 'organo maschile è provvisto di g1andule odoranti speciali, e le femmine durante l 'estro emanano un odore particolarmente efficace per attirare il" maschio. Di tutto ciò è rimas to traccia nell'uomo senza però a''ere uno spiccato valore afrodisia~ e.o. Uomini e donne emanano dal loro corpo un. odore variclbile a secondo le razze, e che acquista una tonalità speciale e più pronunziata all'epoca della pubertà. Ogni età ha il suo odore concordante con Jo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. . Negli individui normali queste emanazioni ?dor?se n on .h:3-nno m.ai la capacità di essere eccitanti esclusivi dell 'erotismo e di costituire da soli un fattore di attrazione di un individuo di 11n sesso verso quello de] sesso opposto. Tutt'al p iù questo elen1ento può riuscire p1iaoevole e rinfo,r zare le eccitazioni pTovenienti da altri sensi. Può a'nche acquistare ui1 potenziale elevato e diventare irresistibile quando sia associato alla p·ersona amata. In ogni caso le sensazioni olfattive hanno una certa influenza favorevole o sfavorevole sulle relazioni sessuali in tutte ]e razze umane dalle più selva.ggie alle più civilizzate. D'altra parte è a notare che i] centro dell 'attrazione olfattiva è 11ell 'uomo spostato dalle reg ioni genitali alle i)arti superiori del cor.po. Sotto questo rigu.ardo è avvenuto alcun che di analogo a quanto si è ' rerificato nella sfera visiva, perchè gli organi genitali maschili e femminili norn1almente nor1 appaiono belli agli occhi del sesso opposto, e la ]oro esibizione non co stituisce un prelimina.r e n ecessario dell 'a111plesso. Sta di fatto cl1e l 'odore personale ch e può accendere il desiderio sessuale è quello che emana dall 'ascella e secondariamente quel]o della pell e e dei capelli. Con1e tutti g li elen1enti forniti dagli organi sensoriali nel giuoco dell'amore gli odori emananti dal corpo possono essere a11cl1e causa di repulsione , a meno che u11 certo grado di tume~ scenz::t n('.,._ si sia già veriflcalo. E: ben noto che1

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~Axxo

u IL POLI CLINI CO n

alcuni caLLivi odori, e per alcu11i individui a11che odori generaln1ente ritenuti gradevoli , si·a:r10 assolutamente anafrodisiaci . Alcune i111potenze relative sono determinate dalla r ep,u lsione prodotta dall'odore en1anant~ dalla don~a . I. ·~1lito cattivo , e sop.ra tutto, il fetore dell ozena, emana11te da un coniug·e son o fattori di insuperabile repulsionle e ripug11anza cla parte del) 'altro. ~.\ pa,r te la quistione della partec ipazio11 e dell 'olfatto nel fenome110 dell ' attrazione se..,suale, è certo· che la sensibilità g·enerale per g li odori gradevo1i è più marcata 11elle clo11ne. Groos ha stabilito cl1e anche n ell'infanzia ina11ifes ta1)0 un n1aggioire i11ter esse per i profun1i: e Garbi~i ~a ~i~ostrato c~e effe~iti: Yame11 te· la facolta di d1st1nguere g·li 0 d or1 e maggiore nelle gio·vanett~. ~1arro ha tro1~at o cl1e all 'epoca della puberta le donne acqu1sta110 una maggio,r e se.n siibilità olfa ttiva senza che si n1odifichiJ10 g li ail tri sensi. Vascl1ide ha dimostrato ::l1e le donne conservano la loro superiorità olfattiva su gli uo mini an ch e durante la veccl1iaia . · L'uon10 ha trovalo· nei p·r ofun1i l ' espediente p er rinforzare que sto fattore di eccit~zior1e se su ale r imasto in lui presso cl1e rud11ne11tale. Bloch ritiene probaibile ch e i profumi siano stati inizialn1ente ado·p erati dalle do'l.111e no!1 con 1'intenzion e . di n1ascl1erare qualche cattivo o clor e natura le, co1ne avviene presso le ci' ilizza le , i11a allo scopo di accrescere e rinforzare l 'odore e manante della persona. Come le d o1111e n1odern e J1anno cercato di dar risalt o alle loro forn1e cioè all 'elemento ses tial e yj_ sivo , le donne pri111iti,·e hanno cercato di accentuare le loro quantità odora11ti . Si spieg·a così co1ne. i profun:i prefe:iti dall e donne ancl1e in ternp1 moderni non siano stat i i più delicati , i più squisiti , ma i più .rort~ . i più anin1ali , i più sessuali: il mu ch1 0 , il castoro, l 'a1nbra giall.a. Questi profu;rni per la l?ro importan~~ ~fr~­ d isiaca si avvici11a.n o agli odon capr1lic1: 1l n1uschio è l 'odore ch e più rasson1ig lia a quello del c-o rpo umano. . . Oggi a l rigu ardo .i gusti s1 s?no raffina,t1. Questi profun1i cl1e ricordano o r1nforzan~ 1 odo·r e elvaggio del corpo sono m eno u sati . . "l\gli odor~ di ori~in e . ani~~le. s~no . sost1t uiti profumi vegetali o sintetici s1milar1, profumi più o meno· delicati ch e 11anno· lo· scopo di creare intorn o al corpo un 'atmosfera gradevole al sen so olfattivo del! 'individuo del1'altro sesso . I IJrofumi conservan o il loro elemento sessuale ma non nel senso p rimitivo 0 animale. Più ~he come eccitante specifico del senso er otico , ,,al go110 con1e eccitanti gen erali del sislem a n ervoso, con1e un mezzo adoperato specialmente dalle donne per richiamare sull a propria persona l 'attenzione degli uomini. 1

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QJ'(J O .

X.LI,

_\u~r.

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CENNI BIBLIOGRAFIC/Ct> /)athologie de l'a1ppareil ii.rin.aire. (Rein s-T'essi3). I>ag. VJII-202,. fig. 10. 1\ilasso11 et C. l-<'r. 22.

PAsTEtJ R VALLE nY-R .\n OT.

~o n

è f<l cile orientarsi , ubito i1ella si11to1na-. 1ologia così con1plessa delle affezioni reno' 'e cicali : iper questo qualunque aiuto in proposi to dev 'esser bene ,accolto. Specialmente· q ua11do i suggerimenti rappresentan o qualcosa di ·veramente i)ratico e l 'espo11ente di u11a vitai realmente , -i su ta 11el contatto diutur110 dei. 111alati . Il piccolo volume d el Pasteur Valler y-Radot ~odd is fa tale desiderio e offre all o studioso no-vizio una esposiziolle e]e1nentare sia d ei principi semeiologici ch e terapeutici delle malattieclel siste1na urir1ario. Il libro .:i apr e co11 la esposizio11e delle piùt co111uni manifestazioni 1T1orbose per le quali i l n1alato si reca dal m edico : e111aturia, piuri a , albuminuria , ecc. A questa prin1a .p artene seg ue un 'altra dedicata alla sem eiotica dei • • • • vari orga111 ur1nar1 . C:hi t1d e l'ope ra ur1a r a pi da d escri zione delle· sii1aole a ffezioni dei r e11i e vescica . .... l'ocl1e, cl1i a re fì g·ure soccorro110 dove la de-scrizio11e più rr1i11uziosa .'.l.vrebbe IJotuto lascia-· re an cora qt1alcl1 e Liubl)io. P. U.

J.

~ru G MEI TE H.

Urol ogia.. Collezio11e: Manuali:

Hoep1i, Mila no , 1934, J)ag . XI-261 , fig. 53: e 7, tavole a colori . L. 16.

Bi ogna salu tare con piacere q uesto n1anuaJetto dest inato a ·chiarire la posizione della Urologia tra le specialità della in.edicina . e d ellai cl1irurgia. È tempo ch e anch e il pubblico sa~­ p ia ch e le malattie del sistema urinario --.. absity ;riiu.ria verbis - debbono essere distinte da1 'qu·elle della p elle e da quelle vener ee. L 'urolog·o dev ' esser un chirurgo, che dopo" essersi esercitato in tutti i distr etti anatomici, 11a ,,o1uto circoscrivere la sua attività alla chiruro-ia degli organi urinari , 1na ch e a questa· o . sua limitazione sa contra.pporre una maggiore· e miglior e con oscen za delle indagini endosco-· pich e , degli esami della f11nzio11~ !·~nale, d el1'u so degli strumenti della spec1al1ta. A nessuno può venire jn t esta di ritenere ~n · cl1irurgo generico ii1cal)ace di una J1efrectom1a o di una prostatectomia, ma il camip o d 'azione· dell'urologia richiede un 'abito mentale già diverso da quello del chirurgo generico ed una · pratica particolar eggiata , estesa, continua , che·· non si può acquistare se non vedendo nume-r osi inala ti della specialità. D'altra parte la tendenza alla specializzazione· è aderente allo spirit~ dei ~iorni J?-OStri ,e t:o.va.' riscontro anch e negli altri campi dell att1v1t.~ intellettuale: l'ostacolarla sa rebbe anacron1smo, ritorno all 'antico. P . U. (1) Si pretrR <l'inviare òue copie clei lihri òi cu ~ si rl e!'irlerri lri

• recen ~1on e .


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ÀLI, Nul\L 24)

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SEZI ONE PRATICA

L. L1cHT'-''ITz. Die ]Jraxis der tvier enkran.kheiten. Ed. Sprin5er, Berlin , 1934.

Con il ~uo libro ch e appare nella nuova edizione « immodificato nell 'ordine, ma largamente cambiato ì1el contenuto » come laconicamente avverte egli stesso, l 'A. porta un riccl1issimo e prezioso contrib·u to alla nostra conoscenza sulla sistemazione, I 'interpretazione e la cura delle nefropatie. Non è esclusivamante dedicato a lla pratica, ma lar gamente corredato di considerazio11i teoriche sopratutto nel campo della patogenesi; tuttavia i capitoli della sintomatologia sono largamente trattati , e quelli importanti ~ ­ simi della t erapia ininutame11te discussi. La classificazione e la sistemazione seguita dall' A. non corrisponde a quella classica del Volhard; m a. quest'ultima è tenuta sempre presente, e di volta in volta porta a con front o con quella personale. In complesso l 'am1Jia i11onografia del Lichtwitz rappresenta un aggiorna1nento uti]issimo delle nostre vedute in materia di nefropa1tie: le sue inter pretazioni possono esser e di cu sse o non accettate, ma la trattazio·11e, specia lmente della parte che si riferisce a lla terapia è assai interessante e - data l 'autorità di r l1i la propone -- ino]to utile. V. ~ERRA.

J. CoTTE'r. Les tr.oubles de l' élimi1ialio11 urinaire de l'eaa. Un vol . in-8'0, di 212 pag. , con fig. Mas on et C. ie , Paris 1933. Prezzo 32 fr.

L ' elin1inazione urinaria dell ' acqua può en1brare a prima vista un fenomeno assai semplice. Studiandolo invece n·e i suoi parti colari, se ne vede la complessità , ]a dipenden za da vari fattori e si compren·d e )ai g:ande im po rt~n za che qu~sto metodo di studio ~ella. funz1o n ~ renale p u ò aver e per la dia.!Snos1 e s1 fissan o i particolari per le cure d~ diuresi. . . Tutto questo Jloi troviamo ne1la lim pida e comrpleta esposizione . fatta d all 'A. , . ch e , ha compiuto numerose ricerche personali sull ar~mmto . . Un p rimo ca.p itolo è dedica~o allo ~tud~ o fisio-patologico della el~min?ztone ur1n~r1 a dell'acqua; Ja prova di diures1 provoca,1:8- ~ esposta in tutto il suo sviluppo , con I indica zione delle modalità di esecuzion e. Seguo~' 1 d ei capitoli su uu. te ntativo di. sen1.ei olo~1 ~ della funzione urinaria fondata su1 d ati forn11 ~ da tale prova, s11lle applicaz~oni. c~iniche d~ questi d.ati e sulle cons1deraz1on1 rigua rdant ' l'iiilsufficien za llrinaria e quella renale. Da ul : timo , l 'A. con sidera la questi on e da 1 punto .ò 1 vista igienico e terapeutico , studiando la d1 P: tetica qua.n t itativa delle bevande e le cure 1 diuresi il tutto sen za ecceder e n ello tud 1r scienti fi co d ella 'question e, m a rim.an en do e~­ sen zia l mente sul terreno della pratica. fil .

?

G.

TELLERA.

Analisi

1i,rine. Vol . di pagg.

x11-

274 con 11 tavole in nero e 1 a colori. H oepli , ' 1932. L. 18.

L 'analisi d elle urine rimane sempre una ricerca fondamental·e , alla quale in medicina non• si può nè si deve rinµn ciar e per n essuna ragione. Ch e qu esta sia - d el r esto - una necessità sentita da ch iunque, lo avverte il fatto che manuali d el gen er e, di ogni volume ed estensione, si esaurisco110 continuam ente, e che nuovi metodi, ora più sem plici ora più complicati ven · gono ogni g iorno proposti. L' A. movendo da· queste due considerazioni h a voluto compilare questo tascabile manualetto nel quale si trovano tu tte quelle notizie e quei con sig li per i qt1ali è facile eseguire presto e b ene ·1a ricerca dei componenti norn1ali e pntol ogici de11 ' t1ri1ta. La chiarezza del testo, il formato d el libro , la p raticità d ei metodi permettono di progn osticar e all 'opera una sicura diffusione. 0BER .

Nuova Importante Moaogralla:

Prof. PIETRO SISTO Direttore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Modena.

Malattie da lesione delle paratiroidi Ne riportiamo l'Jadlce:

Introduzione. - Cwp. I. Ricordi di anatomia. A) Ana· t,omia macroscopica. B) Strutt ura. - Cap. II. Fisiopatolog ia delle paratiroidi. - Cap. III. Sindromi ipoparati· roidee sperimentali. AJ Effet ti clin ici della rparatiroidec· tomia. B ) Effetti biochimici dell a paratiroidectomia. 0) Effetti anatomopatol ogi·ci della paratiroidectoonia. Oap. IV. Sindromi ipoparatiroidee nell'uomo. - Oap. V~ Forme cliniche della tetania. A) Tetania <losidetta idio.. patica. B ) Tetania da ipervent ilazio111e. C) Tetania da l>ica~bonaito. D ) Tetania da fosfati. E) Tetania postrachitica. - Cap . VI. Sindromi iperparatiroidee sperimentali. A ) Innesti di paratiroidi. l l Sorte d egLi i nnest i . 2) Effetti degli innesti d i parat i roidi. B ) Azione degli estratti paratiroidei. 1) Effetti di una dose unica di paratormone. 2) E ff etti del trattamento continuato con estr atti paratiroidei. C) Rappor ti fr a paratiroidi e vi-

ta.mina D. - Cwp. VII. Applicazioni terapeutiche degli estratti paratiroidei. - Cap. VIII. Paratiroidi e ma· lattie delle ossa. A) La malattia ossea di Recklingihausen (osteite fibrocist ica; osteodistrofia fibrocistica). 1) La sintomatolooìa clinica. 2) L'anatomi a pat olo gica.

3) Interpretazione patogenetica. ~ Ca p . IX. Paratiroidi e artropatie. - Cap. X. Paratirrn idi, sclef"ode rmia, che· Caa>. XI. Paratiroidi e malattie varie. l!»idl. Ga p. XII. Metabolismo del calcio e suoi rapporti con la clinica. - Bibliografia.

Volurne di pagine 120. Prezzo L. 1 6, più le spese postali di sipedizione. Per i nostri aibbonati sole L. 1 3 1 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'edito re LUIG1 POZZI. Ufficio T'o .-;tale Succursale diciotto. RO".\f .\.


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J L POLI

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, ·CONGRESSI 4:° Congresso internazionale contro il Reumatismo Si è svolto dal 3 al 7 maggio a Mosca il 4° Congr esso internazionale contro il Reumatismo con la partecipazione di g·rande numero di studiosi dell 'importante problema e con la r appresentanza della maggior parte delle Nazioni del , m ondo. L 'Italia era rappresentata particol armente dai proff. Pisani, Pieri, P alumbo e Chini . L 'ii1augurazione del Con gresso è avvenuta la -sera del 3 maggio a Mosca nella cosidetta « Sala d elle Colonne » alla presenza di tutti i delegati e di grande numero di medici e di persoi1alità politiche del Governo della U. R. S. S., con un discorso del presid ente del Congresso, prof. M. KoNTCHALOVSKY, del Commissario del Popolo per la Salute Pubblica, KAMINSKY; alla seduta inaugur ale:: h anno portato il saluto delle rispettive Na·z ioni numerosi delegati e particol armente il Segretario della Leg·a internazion ale per la ~otta con t ro jl Reumatismo, dott. VAN BREEMEN d1 Amsterdam; per l 'Italia h a parlato, in italiano, il prof. SANTE P1sANI, di Firenze. Sono stati chiam ati a far parte del1a Presidenza, per l'Italia, il prof. S. P1SANI e il prof. V. CHINI. Le sedute scientifiche del Con gresso sono state tenute · dal 4 al 7 maggio n el g rande an fiteatro della « Casa dei Sapien ti >>. La prima sedut a, presieduta dal prof. KoNTCHALOVSKY, è stata dedi<:ata al problema della Patologia e . Clinica d~l reu:na~ tismo acuto. Sono state svolte importanti r elazioni porticolarmente in rapporto alla eziologia_ e .pato: genesi del reumatismo acuto, da parte d1 d1vers1 delegati. II prof. !ScHOTTMULLER di Amburg·o, h a sostenu~o l 'idea che il r eum atismo acuto sia una m alattia infettiva specifica ad ag·ente etio1ogico ~pecific.o tuttora ignoto: la specificità della malattia è dimostrata dalla specificità del gr anuloma di Aschoff e dalla particolare sensibilità ai preparati ~alici­ lici. Scarso o nessun valore dovrebbe avere il bacjllo di l{och ; più discu ssa e n on ancora totaln1 cnte risolta è l'importanza dello streptococco . ~1a lo ScHOTTJ\IULLER pen sa che anch e lo streptococco n on sia in cau sa, così come poco provate sembran o al grande scienziato tedesco le componenti di natura allergica che da molti autori sono invece messe in primo piano nella P.atogen esi dell.e alt erazioni istologich e che caratterizzano la cos1detta granulomatosi reumat~ca. Inf!:r:e l '~ratore ha cercato di dimos trare con il sussidio d1 osservazioni per sonali che l 'azione curativa del . piramidone è ancora più en ergica di quella esplicata dal salicilato di sodio . Il prof. GRAF'F di Amburgo ha ampiamente svo!ti i concetti da lui già ripetutamente sostenuti , r elativi alla necessità di differenziare quello che eg·li chiaina cc reumatismo infettivo specifico » da tutta un 'altra serie di r euma tismi che possono esser e sostenuti da agenti etiologici volta a volta diversi e noti mentre non è ancora noto l 'agente e tiologico d~l reumatismo iD:fettivo specifi co . . La differenziazione di queste varie forme è. es.senzia~111ente anatomo-patologica ; dal punto di vista clinico la cosa riesce assai più difficilm e11te, trovan-

CLINICO »

[ANNO XLI, NuM. 24]

dosi forme di pseudor eumatismi, specialmente streptococcici, che presentano sinton1atologia clinica e decor so del tutto corrispondenti al reumatismo i. s. La specificità anatomo-patologica del R. i. s. sarebbe data dalla presenza dei cosidetti r1oduli di Aschoff e ancor più clalla presenza di quelli ch e Graff chiama cc noduli tendinei »; accanto a queste formazioni cc nodulari », si hanno an ch e degli infiltrati specifico-r eu matici diffusi , P si hanno anche nei tessuti toi1sillari e peritonsilluri degli infiltrati altamente caratteristici che sor10 considera ti come lesion e primaria dell 'infezione reumatica. In quest e forme di reumatism o non è stato ancora possibile isolare un agente sper ifico, mentre in altre forme di r eumatismo cli.. 11icamente simili, si può riuscire a mettere in evidenza l 'agente etiologico rappresentato generalmente dallo streptococco. Per questi ultimi casi, rhe sono, secondo Graff, notevolmente frequenti, cieve essere ammessa una eziologia streptococcica (a volte però posso110 int erve~ire _a ltri g~rmi) ~ una patogenesi fo cale e aller gica: in tutti questi casi si riscontra nell 'organismo la presenza di una granuloma tosi ch e per i suoi car a tteri istologici. si lascia distinguere dalla gr anulomatosi r eumatica specifica, e ch e si lascia anche differe~ziare da quelle lesioni istologiche c.h e si h ann? in. al~une sepsi streptococcich e banali, con localizzaz1on1 articolari. Il prof. FAHR, di Amburgo, ha parlato dell 'ii11portanza del r euma tismo n ell 'infanzia, partieol~r­ m ente delle cardiopatie r eumatich e, della loro diagnostica differenziale ist opatologica, con siderando Ja granulomatosi r euma tica come una forma specifica a eziologia specifica, ma il cui agente è tuttora ignoto. .. \nche per il r eumatismo infantile sembra all 'O. che lo streptococco non abbia importanza etiologica. Il prof. V. CH1N1, di Roma, h a svolto la sua r eJa.zione fatta i11 collabor azione col prof. LvsENA , sulla p~tologia del r eumatismo dal punto di vista dell'infezione str eptococcica e dell 'infezione focale speri11i.entale. Riassun t e le precedenti. ricerche di vari au tori sulla eziologia del r eumatismo e an~­ Jizzato il quadro istopatologico della malattia reumatica quale oggi ci risulta dalle più recenti ed accurate indagini, si è fermato particol~rmente sul problema se questo quadro i stopatologico possa r ealmen te essere con sid erato come assolutamente specifico del reumatismo, metten~o in e:idenz~ come esistano tuttora al riguardo dei punti oscuri ch e attendono una maggior precisazione. Passando a considerare la teoria streptococcica, focale, allergica del reumatismo quale og~i è sostenu~a da molti autori specie anglo-sassoni, h a messo in evidenza che tutti i sin goli argomenti che sono oggi giudicati come favorevoli . o co~t!ari a tale teoria n on possano esser e con sid erati in sè e per sè co~e assolutamente validi e probativi nel] 'un senso o nell'altro. Tenendo conto delle su e. ·ricer: ch e personali e di quelle condott~ in questi ann~ r1ella Clinica ·Medica di Roma, sia dal punto di vista clinico ch e da quello sp erimentale, ampiam ente svolte in diver si anni di lavoro, h a cercato di dimostrare ch e non esist e tuttora alcun. arg?mento sicuramente dimostrativo per la eziologia streptococcica del reumatismo e per la su a patogen esi focale e aller gica, coi:ne .d 'al.tra parte. anche gli argomenti ch e ~o?o . g1u~1~ati contrari sono volta a volta passib1l1 d1 critica e pertanto da


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SEZIONE PRATICA •

considerarsi come no11 definitivi e risolutivi della que tione. Tuttavia per molti casi di reumatism o, sembra r ealmente ch e lo streptococco giuochi una grande p arte n ella eziologia e patogen esi della malattia ; ~i tra lla di casi , ch e corrispondono ai reu1natismi s lreplococcici di Grtiff, in cui osser vazioni clinich e r ela tive ai rapporti tra la m aJat Lia e la presen za di focolai infettivi streptococcici, e indagini di labora torio (artrotropism o degli streptococchi provenienti da t ali focolai, reazioni immunitarie 11ei reuma tici, effetti t er apeutici , ecc.) tendono r ealn1enle a porre i11 primo piano lo streptococco quale agente etiologico della sindrom e r eumatica . L 'esisten za di questi pseudor eumatismi s lreptococcici tro' a anch e riscontro in ricerche sperimentali, secondo le quali , r icorren do a particolari modalità, si riesce a documentare che la presenza di un focolaio infettivo cr onico streptococcico artificiale con germi ar trofili n el coniglio, dà origine ad una gr anulom atosi sist emica, simiJe, m a non identica, a quella r euma tica, e corrispondente a quella di alcuni p seudoreumatismi streptococcici umani. .Chini ha pertanto con cluso che può essere ammessa l 'esiste11za di reumatismi a eziologia streptococcica, a patogen esi focale e prob abilmente allergica, impregiudicata an cor a restando la eziologia del cosidetto r eumatismo specifico. F avor evoli ir1 linea cli m assima alla n atura strep tococcica ed aller gica del r eumatism o si sono m ostra li numer osi autori russi ch e h an 110 riferito sul problem a basandosi su lar go m ateriale clinico e sperimen Lale. Il prof. T ALALAEFF , cli Mosca, h a riferito minutamente sulla essen za del processo endocarditico reu n1atico dal p unto di vist a an atom o-pat ologico sulla scorta di numer ose e b ellissime osser vazion i personali, differ en ziando i processi endocarditici i n sen so stre lto e q uelli ch e interessan o i lessuti connet tivi sotloendocar dici e particolarmente valvolari e quindi il cosidetto pr ocesso valvolitico. L 'alterazione is lologica r eu matica p ercorre t re stadii : u11 primo s tadio è un processo degen er ativoessud a tivo; un secondo st adio è un processo granulomatoso corrispondente al gr anulom a di Aschoff; e infine segue uno stadio di sclerosi , ch e da Talalaeff è definito com e st adio di sclerosi reumatica secondaria, per distingu erlo dal processo di sclerosi r eumatica primari a ch e può intervenire direttamente dopo il primo stadio sen za ch e si sian o potuti osser vare inter correnti processi di n a tura gr anulom atosa: si può quin di parlare in alcuni casi cli sp ecifica lesion e reumatica anche in assenza del granuloma di Asch off. Dal pun to di vist a eziologico Talalaeff pensa non t an1 o ad ·Un virus sp ecifico quanto piuttosto a parti colari rr1odalità r eattive dei tessuti di fron te ad infezioni ge11er almente streptococcich e e ad un m eccanismo p atogenetico aller gico . In una sala a p arte, si sono potute minutam ente osservare tutta una serie di bellissime dia~ positive a colori di casi di miocardi li, val voliti ed €ndocarditi reumatich e uman e : e inoltre er an o a disposizione numerosi e chiari prepar ati ist?lo~ici del più alto interesse. Anch e dal p_u!1to d1. vist a macr oscopico, c 'era una b ella esposizione d1 preparazioni anatomo-patologich e con servate con t ec11ica particolare, veram ente b ellissime, relative a processi r eumatici e n on reumatici del cuore.

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Il prof. STRAGESKo, di Kiew , h a parlato delle pro1)rie ricerche per sonali sull 'importan za dello strep1ococco n ella eziologia e p atogen esi del r eumatismo, riferendo della gr and e per centuale di emocu lture positive per lo streptococco n ei casi di reu1nalismo, specie iniziali, e a11ch e n ella corea e n ell'eritema nodoso : in questi ul limi casi di eri tema 11odoso, h a osservato corrisp onden za tra gli streptococchi isolati dàl sangue e gli s treptococchi isolali da biopsia di n oduli di eritem a nodoso; e a11aJoghi r isultati ha ottenuto in casi di perjarterite nodosa. Conclude alla fine an1111etlendo ch e il reum atismo n on sia una m alattia strettament e specifica, m a ch e possa invece esser e sostenuta da diver si agenti m orbosi e p ar ticolarmente dallo slr eptococco, attraver so r eazioni cellulari di ordine iperergico. Tuttavia il processo an atom o-patologico r1on è da con sider ar si com e esclusivam ente riconducibile ad una reazion e allergica, in quanto esislon o casi in cui n ei t essuti m ese11chimali sono anch e presenti dei germi (streptococchi) ch e de\·on o r appresentare una certa p arte n ella patogenesi della lesion e istogen a r eati.iva. La dott.a KLu JEVA, di Mosca, h a esposto i risultati di inter essantissime ricerche sperimentali condotte su largo numero di animali, in lorno all 'azion e sen sibilizzante del siero di in dividui r eumatici, azione ch e porla ad una ipers~nsibilità dei conigli di fronte allo s trep tococco, in m odo t ale che una successiva iniezion e di streptococchi in dose di per sè non m ortale porta r apidam ente a morte l 'animale. Di variati problemi di ordine sp ecialment e bioch imico e fisjopatologico in r apporto alla pat ogene i di m anifest azioni r eumatiche, h a parlat o il prof. ALPERN, fisiologo di Karko'v , interpretando la reazion e m esen chimale reumati ca com e una r ea1.ion e di tipo iper er gico e me l tendo in eviden za l'im portan za che sullo svolger si .di t ali fenom eni iperergici locali posson o a er e diver se sostan ze, e specialmente l 'acido urico. Tr a le varie co1nunicazioni sul tem a « La Patologia del r eumatism o n, va ricordat~ an,ch e qu~lla del prof. AKIL MuKTAR, di l sla111bul, che h a riferito di casi per son ali di r eu mati smo ch e er ano risul tati salicilico-r esist en t i, nei quali è spesso documentab ile clinicam en te la nalura focale: degni di inter esse due casi in cui la sintom atologia cliuica scomparve completam en te, m entre er a stata preceden tem en te insistente e ribelle ai vari tratln1nenti , dop o appendicectomia; trat tavasi di due l-.isi di appen dici te cronica. Risultati analoghi h a n,·uto El volte dopo tonsillectomia . La prof.a RErcHER, di Var savia, h a riferito sulla fre quen za del r eumatism o n ella Polonia, metten<Io in evidenza ch e in quel paese la ver a m alattia reumatica è piuttosto r ar a e ch e invece particolarn1ente frequenti · sono casi di r eumatism o subacu Lo e cronico che interven gono nella popolazion e fem minile particolarmente in corrisponden za del periodo della m enopau sa, e richiam a in base a queste constatazioni l'importanza di fattori gen eruli e di ordine endocrino sulla patogen esi del processo reumatico. Nella discussione ch e è seguita alle r elazioni e com u nicazioni sul tem a « La Patologia del reun1atismo >>, sotto la presiden za del prof. Pisani,


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POLICLINICO »

l1anno preso la parola i proff. ScHOTT1.1ULLER, f AHR, GRAFF, sulla relazione del prof. CHINI, per chiarire il concetto di reumatismo specifico e l 'importanza delle forme a eziologia str eptococcica; ha parlato per ultimo il prof. CHINI mettendo in evidenza i punti di contatto tra le sue idee e quelle particolarmente del prof. Grtiff sull 'esistenza dei reumatismi streplococcici , il cui quadro fondamentale si riesce ad ottenere sperimentalmente ri correndo alla provocazion e nel} 'animale di un focus con streptococchi artrofili.

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Il giorno 5 maggio , la seduta è stata dedicata al problema cc Le indicazioni della balneoterapia nel r eumatismo ». Hanno svolto le loro relazioni i proff. DANICHEVSKY (l\llosca), GUNZBURG (Anversa), PISANI (Firenze), ~ALUMBO (Firenze), PEVSNER (Mosca), NALBAUDOV (Odessa), KAHLMETEH (Stoccolma) . Il prof. DANICHEVSKY ha trattato l 'argomento da svariati punti di vista ferma11dosi a lungo sulla organizzazione e sul fu11zionan1ento delle numerose stazioni termali esistenti nella U. R. S. S., sullo studio sistematico delle acque inin eràli, sui fattori terapeutici pri11cipali che intervengono nel m eccanismo d 'azione delle acql1e termali. La grande ricchezza di stazioni termali della U. R. S. S. permette uria opportuna suddivisione dei malati i11 modo che le c·ure cnrrispondano ad una esatta, per quanto è possibile, indicazio11e caso per caso: l 'Istituto centrale di Idrologia e di Climatologia in accordo con altri analoghi Istituti balneologici, compie un accurato controllo sull 'efiicacia delle cure stesse, e già in questi primi anni è stato studiato accuratamente un materiale clinico enorme. La relazione del prof. ~JSANI si rife1-iva alla cura con fanghi termali nelle malattie reumatiche del! 'apparato locomotore. L'O. tratta il problema da svariati punti di vista iniziando col definire le norme generali di ordine clinico e di ordine crenologico ch e devono indirizzare la prescrizione di un trattamento fangoterapico, mettendo in evidenza i criteri da seguire di fronte a casi particolarmente subacuti di varia natura e nei quali possono esistere condizioni che controindicano il trattamento termale: è necessario pertanto da un lato lo studio clinico accurato deJ n1alalo, dall 'altro è indispensabile la conoscenza del meccanismo d 'azione della fangoterapia; meccanismo d'azione che viene accuratamente analizzato sia da un pun:. to di vista clinico sia da un punto di vista più stretta1ne11te biologico: lo studio delle cc reazioni » ·che seguono al trattamento, è guida per l 'interpretazione del suo meccanismo, e per la sua indicazione. Queste cc reazioni » sono minutamente analizzate, così come sono completamente studiate tutte le modificazioni organisn1iche specie d'ordi11e biochimico ch e sono in rapporto col trattamento, che variano a seconda dei singoli fanghi, che son o in rapporto con la costituzione del soggetto in esa1ne e con la forma morposa trattata, che vanno tutte ben tenute presenti, che costituiscono tutto un complesso e in parte tuttora ignoto intrecciarsi di fattori, ciascuno dei quali giuoca una parie in q1uelli che sono i risultati fondamentali della fangoterapia. Gli importanti studi di tutta una serie di autori italiani, condotti in questi ultimi tempi presso laboratori specializzati di recente istituiti a lato delle prir1cipali nostre sta-

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7.io11i termali, sono opportunan1ente messi in evidenza e valorizzati. In questo campo lo stesso Pisani ha eseguito ricerche di grande importanza. 'futto l 'argo1nento è stato trattato in maniera completa dal punto di vista clinico e scientifico. Il prof. KAHLMETER, di Stoccolma, ha parlato del trattamento del reumatismo con agenti fisici a11che all 'infuori delle stazioni termali. Il tratLamen to fisioterapico nelle forme acute non è utiJizzabile se no11 sotto forma di calore moderato e. in alcuni casi, di radioterapia. È particolarmente nelle forme articolari consecutive a reumatismo che il trattamento dovrà essere largamente ed energicamente applicato, così come nelle forme tipicamente cronicizzanti, nelle quali bisognerà ricorrere caso per caso anche ad opportuni trattamenti ortopedici. Nelle forme nevralgiche e mialgiche occorre procedere con prudenza in casi acuti facendo uso piuttosto della radioterapia; in casi non più acuti, il trattamento termoterapico dovrà essere energico. Nelle forme più ribelli il tratta1nento radioterapico sembra essere il più efficace. Il prof. PALUl\IIBO, di Firenze, ha trattato della radioterapia microenergetica nelle sindromi reumatiche. L'uso di acque radioattive naturali può essere opportunamente sostitui lo da quello di acque cui viene co11ferito artificialmente un detern1inato grado di radioattività mediante opportune modalità (cosidette « fontane radioattive »), grado di radioattività che può essere a sua volta graduato a seconda delle indicazioni e degli effetti che si desidera·no ottenere. Il controllo della racl ioattività è indispensabile, per evitare azioni non ,·olute. L 'O. analizza dal punto di vista scientifico l'azione biologica delle e1nanazioni, meltenùo in evidenza, tra l 'altro, la 11 etta azione a11 tiu rìcemica delle emanazioni raclioattive; e analizza altresi la tecnica del trattame11to tenendo conto della sua lunga esperienza personale. Tutte queste conoscenze permettono di stabilire delle indicazioni terapeutiche precise, che l 'O. tratta e discute, riferendo alla fine gli importanti risultati ottenuti, che in alcuni casi pongono in primo piano, purchè sia opportunamente condotto, il trattan1ento radioterapico di svariate affezioni. Anche altri oratori hanno portato il proprio contributo personale relativo al meccanismo d'azione e ai risultati dei trattamenti fisio- e balneoterapici nelle affezioni reumatiche. •

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L'ultima seduta scientifica è stata dedicata al problema del reumatismo nei lavoratori dei trasporti, nei minatori e i1ei metallurgici. Diversi autori hanno portato il contributo delle Joro osservazioni personali. Il prof. PI.ATE, di A1nburgo, ha inesso in evidenza come in queste cat egorie di lavoratori l 'inlensità di lavoro fisico si acco1npagna frequentemente ad una notevole fatica e a frequenti condizioni di raffreddamento·, elementi che devono avere certamente influenza sulla grande frequenza di reumatismi muscolari che si riscontrano in detti lavoratori. Inoltre in alcune categorie, specie di operai metallurgici, il tipo particolare di lavoro cui sono sottoposti, porta ad un impiego TLOn armonico della inusculatura, donde facili alterazioni cartilaginee di alcuni segmenti e conse-


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SEZIONE PRATICA

g uente facilitato sviluppo di alterazioni articolari u tipo di artrite deformante. Negli operai addetti i trasporti, particolarm ente in quelli che sono sottoposti a sollevamenti di pesi (scaricatori di porti, ecc.) le modalità in cui si compie il lor o lavoro predispongono frequen ten1ente a for111e mialgiche: è particolarmente il sovracarico imprevisto che è in questo senso dannoso; ed a11cl1e il modo con cui un determinato peso è trasporlalo: così, occorre tener presente che il centro di gravità deve rimanere, se è possibile, al disopra del punto di sostegno.

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Il prof. EnsTROM, di Goteborg, occupandosi della frequenza di malattie reumatich~ in alcune categorie di lavoratori, richiama anzitutto la n otevole frequenza del reumatismo nella Svezia, la sua tendenza all'aumento, e dimostra sulla scorta di accurate statistiche ed osservazioni cliniche ch e le malattie r eumatich e sono n ot evolmente più frequenti n ei ]avoratori che compiono il loro lavor o in grandi officine e più ancora all 'aperto, che n on 11ei lavoratori ch e svolgono le lor o occupazioni a domicilio. Inoltre da un punto di vista sociale, risulta che per la incapacità al lavoro il reumati smo articolare h a minor e irnportar1za di altre forme di reumatismo (lomJ;>aggine, sciatica, ecc.). Il prof. DE MuNTER, di Liegi , trattando del reu 1natismo cronico quale m alattia professionale dei 1ninatori, giudica ch e alcune particolari car atteristiche ch e si posson o osservar e n ei lavor atori delle minier e adde tti a lavori di galler ia , si ano real1nen le da metter si in r elazion e col particolar e tipo di lavoro compiuto e coi continui microtraumatismi cui varino sogget te de terminat e artico1a;;ioni e determinati gruppi muscolari. Altre comunicazioni su questo proble1na par ticolarmente interessante d al punto di vista sociale e professionale sono st ate svolte specie da studiosi russi GSTERIOPULO, RosEN, BRUSTEIN e BARISHNJKO\v, KAGAN, ecc.). Il giorno 10 m aggio a Leningrado, soLto la presidenza del prof. KARPINSKI, presidente dell 'Accademia di Scienze di Leningrado e membro della nostra Accademi a dei Lincei , sono state tenute due irn por Lan ti r elazioni , una dal prof. ANITSHKOW sul significato del sist em a r eticolo-endot eljale durante i processi di accumulo e di distruzion e di sostanze eterogen ee, l 'altra dal prof. 0 RBELI, della Scuola del Paulow , su alcunP questioni fond am en t ali relative al problem a del dolor e. Il problem a del dolore è st.a lo a fondo trattato clal punto di vista della su a fisiopatologia : son o stat e p assat e i11 rassegna tutte le più m oderne co11 cezioni sulla sua essen za, e 1'0., ch e si occupa da lungo t emp.o dell 'argomento , ha espost o il risultato di su e ricerch e sperimentali rel ative specialmen te alla ,localizzazione del dolore ch e sarebbe legata, tra l altro al funzionamenLo di un centro ch e avrebbe la su ~ sede nel talamo otlico : sono stati mostrati degli animali (gatti) n ei quali la. puntura in u n a determina ta sede del t alamo olt1co porta ad una n1ancata localizzazione del dolore. Il prof. ANITSHKo'v h a trattato in m an ier a co111plet a della fisiopatologia del sis tema retico~o-e11d~t eliale, esponendo il risultato di sistem atich e r icer che condotte nel suo Isti Luto tra cui interessanti quelle ch e si riferiscono alla dire lta osservazione in vivo del fe1

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11 01neno dell 'immagazzinamento di sostanze eterogenee entro elementi r eticolo-endoteliali, all 'importanza della sostanza fondamen taJ e del connettivo nei fenomeni di accumulo, specie in rapporto ad alcuni problemi di patologia, alle profonde a1Ler azioni che si hanno n el plasma per introduzion e di sostanze colle quali si intende studiare la fi sio-patologia del sistem a : alterazioni che spesse volte sono diret lamen te respo11sabili di p er sè di fatti che ven gono invece interpretati come più strettamente legati al sist ema reticolo-endoteliale. Nella discussione che è seguita su questa comun icazio11e e alla quale hanno partecipato i proff. ScnorrMULLER, FAHR, GRAFF, il prof. CHINI ha inteso ricordare le ricerche di diversi autori italiani che h anno studia to dal punto di vista istologico e fisio-patologico i t essuti istiocilari articolari, n1ett endo in evidenza la loro importan za in svaria ti processi p atologici articolari, e quindi anche i loro rappor ti con il problema del reumatismo in µ-cnerale, quali risultano an ch e cla su e ricer che personali. CmNI.

Accademia Lancisiana di Roma. Seduta del 17 m aggio 1934. Teratoma sacrale.

Prof. O . MARGARUccr. - L 'O., premessi alcunj nccenni sui tumori che possono osservarsi n ella region a sacro-coccigea e p articolarmente sui tumori a car atter e congenito o che prendono tardiva1n ente origi11 e da r esidui embrionali, si sofferma ad illustrare un caso di tumor e con genito , car atterizzato dalla presenza di formazioni ist ologiche ,·arie, con prevalen za di t essu t i enter ali (ter atoma). e espon e il quadro clinico e il tr a t tam ento. Discu ssione: prof. VERNONI, dott. PANAGIA e SoVE N A.

Un caso singolare di rottura dell'utero in travag lio di parto.

Dott. E. FRONTICELLI. - Intervento eseguito in n arcosi . L 'O. ritier1e ch e alcuni casi di lacerazione di Baude veng·ano a deter1ninar si n on t anto per un semplice fattore m eccanico, quanto per una irreg·olarità funzionale del segmento inferiore. La contrazione del corpo uterino eser citandosi sulla sottost ante parte segm entaria in ipertono o spasmo, ne determinerebbe assai più facilmen te la frattura . Su di un caso di sifilide con reazione Wassermann irriducibile.

Dott. G. CH1u cIN1. - 1 0. riferisce di una r agazza di 21 anno, . che fu contagiata di lues d alla balia all 'età di 10 m esi e rimase quasi sen za cure fino all 'età di 10 anni . Allora, in seguito ad una R. W. risultata positiva, la p . ha praticato cure er1ergiche fino ad oggi, ma le r eazioni sierologich e b anno dato sempre risultat o positivo, m entre I 'esame del liquor è risultato n egativo. Il caso è importante per l'irriducibilità della vVassermann, malgr ado il tratt am ento pro~r~tt~ per 11 anni, in una giovan.e i~ buone cond1z1on1 di salute e senza tare er ed1tar1e. Discussione: ANTONELLI, PANAGIA, VEnNoNr. Il Segretario : A. D'AvAcK. 1


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« IL POLI CLfN 1CO »

IANNo XLI, NuM. 24]

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Mestruazione e 111alattie.

Il periodico ritorno del flusso m estruale indu ce dei can1biamenti nel suo stato di salute e 11el suo carattere, anch e n ella donna normale e tanto più in casi di malattia. W . C. "\V. Nixon (Practitiorier, rnarzo 1934) dimostra la importanza dello studio dell'argomento, dando, anche alcune indicazioni pratich e in proposito. L 'inten'allo m estrua le è, generalmente, di 28 giorni ; la durala della perdita , di 4 e la quantilà di san gue espulsa, di circa 180 grammi. Durante il periodo m estruale, si h a una IYli11ore frequenza del polso; la p ressione siLolica si innalza in antecede11za e durante la prima parte del periodo mestruale. Vi è pure innalzamento premestruale del metabolismo b asale, seguìto poi da abbassamento. Le cause ch e pro·vocano la frequen za o l 'abbo.n danza della mestruazione si accompagnano ge11eralmen te ad au1nento· del m etabolismo basale e vice,rersa. ll calcio del siero aumenta prima del periodo e si abbassa durante questo. La glicemia è più elevata durante il periodo. Per quanto riguarda le diverse malattie in r epoorto con la mestruazione, l 'A. rileva quanto segue. Molatlie dell(Jl tiroide. Secondo alcuni , il ti.p o di m estruazion e varia inversamente al grado di attività tiroidea (tendenza all 'a11men to dell 'ipotiroidismo e. all 'amen orrea nel] 'iperti·· roidism o). Altri h ann o osservato menorragie in quest 'ultima condizion·e. Alcuni chir11rghi considerano l 'amenorrea , nel m orbo di Basedo·w , di sig-nificato grave, tanto da indurre· a ritardar e l 'intervento. T ubercolosi. :È più comune l 'amenorrea, specia1lmente sotto i ~O <lnni; più avanzata è la malattia, l1iù frequente l 'amenorrea, preceduta talvolta da menorra.g ia. Spesso precoce è la dism1enorrea. Frequenti son o gli elevamenti dell a t en1peratura premestruali ch e, se sono elevuti pos ono avere un cattivo significato pronostico. Spesso, durante i mestrui! si ha e acerbazione di tutti i sinton1 i e segni. Tifoide. Generalm ente cessa no le mestruazioni , a11che per 2-3 m esi. Una menorragia molto ab·b ondante all 'acm e dell a malattia è di cattivo signifi cato pronostico. In gen erale, quan clo 1'inizio della malattia . co r:i spon ~ e col periodo m estruale, la malattia s1 manifesta gr ave e con manifestazioni n er,rose spiccate, s~ieci alm eri t e estrema sen sibilità al freddo e sintomi isteriformi ; in tali casi , l 'idroterapia tende piuttost o ad esagerare i sintomi. l\1ala.t lie gastro-inleslinali . Aume11to di acido cloridrico , libero e combinato , dell 'acidità 1

totale e della quantità del succo gastrico, durante il periodo. Nell'ulcera, maggiore è il dolor e e la tendenza alla emorragia; esacerbazioni della colelitiasi. Dism enorrea nasale. l ìn 'area di tessuto erettile si trova anteriormente, all 'estremo del turbin.a to inferiore , chiamata cc macchia genitale »; tale area sanguina, se toccata durante I.a m estruazione. Sono n1enzionati casi di dismenorrea migliorati in seguito alla cocainizzazion e di tale macchia. L' A., in casi di g r ave dismenorrea., la fece cauterizzare; se ne ebbe com e e ffetto una forte colica uterina un paio d 'ore dopo, senza n essun miglioramento della condizione nei mesi successivi. Malattie del sangue. La clorosi (attualmente rara) è quasi sempre accompagnata da ameIJorrea o quasi , con prolun gamento dei periodi intermestruali; frequ ente è la dismen orrea. Unico rimedio, in tali casi, sono le pillole del fBlaud. Nell 'an err1ia perniciosa, la rr1estruazion e è generalmente soppressa, m entre· la leucemia è associata con menorragia. L' A. cita dei casi di anemia splenica con grave menorragia, guarita con la splenectomia. N ell 'anemiai semplice acloridrica si h a di regola me• norrag1a. Altre m alal tie. Nel diabete, l 'amenorrea è frequente, &lJecialmente negli ultimi stadi: la influenza della m estruazione è sfavorevole e si h a au mento del] ' eliminazione del glucosio e dell 'acetone. Nella. febbre reumatica, si ha esacerbazione delle condizioni articolari durant e il periodo. La polmonite è ger1eralmente associata con grave m enorra.g ia ed il p eriodo mestruale è spesso anticipato dall 'attacco. Lo stesso accade per l 'influen za, ed in genere per le infezioni acute, salvo per la tifoide. Ne·Il a sifilide terziaria, ) 'amenorrea è frequente, e la cura con mercurio e joduri porta migliora.m ento . .Le intossicazioni croniche (alcool, morfina, p1omb-0) sono accompagnate da amenorrea. Le eruzioni cutanee h anno rapporti definiti con la mes~ruazione , con ~s~­ aerbarioni durante il periodo ; \la somm1rustrazione di glucon ato di calcio porta miglioramenti. Malatti e m entali. È n ota l 'epilessia mestruale, i1er cui può venire di~cu.ssa la convenienza di una m enopausa art1fi c1ale con ragiri X o radio. Gli attaccl1i isterici ·e l 'emicra~ ia possono manifestarsi durante il periodo . L'amenorrea o, la scarsezza del flu sso sono calfatteristici delle forme di pazzia. Il timore, le emozio11 i ' l 'ansia od ostacoli sessuali sono . spesso associati con m·e norragia o continuo sanguina111ento uterino. L' amenorrea i:on .è di per sè dannosa alla salute, ma può influire sullo stato men tale della donna. fil. 1


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SEZIONE PRATI CA

Emorragie da caustici chimici introdotti in ,·agina a scopo abortivo.

Mammella sanguinante per ectasia generalizzata dei galattofori.

Alla lung l1i simu serie d ei m ezzi ado.p erat i finora a scopo aborti ·.r-:>, un altro se n e aggiunge : il perman ganato dì potassio ~n compresse. Esso, a contatto delle soslanze organich e, cede ossigeno attivo e le distrugge, mentre si riduce a biossi do di manga rlese. .:È dun que un cau stico ch e produce escar e e può causare emorrag ie enza n101to dolore. In un periodo di tempo r elativamente breve , S. Roberto (La Clin,ica Ostetrica, febbra io 1934) ha avuto occasione di osservare sette donne, di cui 6 gravide, con emorrag ia vaginale in atto di discr eta entità, talvolta addirittura anemia acuta . In qualch e caso , ] a donna er a stata inviata con sospetto di aborto. L'esame accur ato ha fatto rilevare in vagina d elle ul cerazio ni , d a c ui proveniva l'em orragia . .1\.11 'interrogatorio , si è venuti a saper e ch e le donne in parola avevano introdotta in vagina una pasti crlia di permanganato di potassio a sco·po abortivo . In presenza di una d on11a co1l em orr agie vag inali, è quindi n ecessRrio proce dere ad un esame accurato di tulto j) sistema g·enitale. C:on l 'applicazione d elle valve , si sco1:>r irà i11 casi analoghi a quelli d ell 'A. , la ulcerazione o te zone di necrosi. 'F ra le svariate cat1 ~e che possono dar luogo ad emorr agia vaginale , (corpo estraneo , coito , rottura di varici , penetrazion e di anguisughr) è quindi necessario tener 1)resente anche q11rsta, per m ettere in opera 1'adatta terapia . Nei suoi casi , l 'A. ha fatto un tarr1oonamento v~­ g inale stipato co11 garza a llo :iodoformio ed lln curato con i m ezzi consueti a lle cond izion i anemich e . V1 CE'1T T\ l.

ivi oulong uet e .T. llousset (J ourn . de CJiir., aprile 1934) ricordano come questa affezio11e, h·en e studiata da Lecèn e, è una sindron1e, più di frequente secondaria a tumore vegetar1te o JJùpillifero intracani colar e, ma che può pure aver si per semp·l ici turb·e funzionali, })er i pe-rp lasia sen1 plice• diffusa d ell 'epitelio dei galattofori visibile soltanto istologicamente (iperplasia disgen etica di Ch eatle), per una adenoma o an.gion1a ·m ammaria o per un aden ocarcin oma , o nel decorso di una m .a stite policis lica di Reclus. La mammella sang u inante per e c tasia de i galattofori rap,p resenta una rarità e gli AA. ne h anno osservato I caso che sen1 bra il settimo della letter atura . Clinicamente si h a la fuoriuscita di san g ue da più pori galattofori del capezzolo m entre colla palJ)azion e non si ap1)rezza alcuna tumefazione. Al tavolo· operatorio si trovano i galattofori dilatati , sinuosi, r ipieni di san gue, co11 epitelio assottigliato , rr1entre il tessuto mammario può essere a trofi co o ipertrofico. Il san gue p·uò provenire da i galattofori o da... g·li acini. Si pen sa ch e sii un 'affezion e congenita ed essendo benigna va cura ta con l 'amputazione sottocutan ea dellta mammella.

A.rrenoblastoma dell'ovaia. Taylor, W olfermam e !\.rock (Surg., Gyn. a.. Obst. , 1933) riportano un caso di Lu m ore dell 'ovaio composto di elementi ch e r iproducono in rr1odo notevole il tipo· dei tumori del test icolo. Sono neoplasmi rarissimi (in tutta la letteratura ne sono descritti 27 casi compreso quell o d egli AA.) a car attere prevalentemente n1alig no ma raramente capace di dare r iprodu zioni e metastasi . La caratteris tica più sin golar e è di n1odifi care i caratteri sessuali secondari delle pazienti che acquistano molti segni del sesso maschil e (.atrofia d ell e rnammelle, clistr ibuzione di pelo a tipo mascoli no , alter azione d ella voce, scomparsa de l1 e mestruazioni con svilupp·o anormale d el clitorid e, ecc.). La p. di cui è riport8.to il caso presenta app.u nto tali modificazioni sessuali co11 lo sviluppo del tumore; dopo l 'asportazione riacquistò i car atteri femminili. Il n 0me ~ s tFtto d ::i to rlnl ]\fp~pr rhr ne de~crisse i primi casi. La loro origine è oscura , for se derivan o dal m esenchim a d ell'ovaio. V. G RIRON.

P.

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R.

GRASSO.

Ipertrofia diffusa massiva dell e n1an1n1elle in ragazze. Cecil P. G. \Vakeley (Th e Ptactitioner, maggio 193±) fa notare ch e sebbene quest 'affezion e sia una ben nota €ntità clinica, pure pochi cabi sono stati studiati a ccuratame11te . È più frequenLe nei tropici e l 'ipertrofia riguarda tanto il tessuto gl1iandolare ch e quello interstiziale. È un errore di cr edere ch e l 'au1nento di volume sia dovuto solo al grasso e al • co11n ett1v0. L 'ipertrofia è più spesso bilaterale, m a può anche essere unilaterale. L'inizio si ha press' a. l1nco alla pubertà e l 'aumento di volu111e è Lale da dare spesso dolori. A volte le mamm elle so110 così grandi da appogg·iarsi a lle g inocchia quando l 'ammalata è seduta. Le man1n1elle i1on fu11zion ano; anche per gravidanza raran1ente secer nono latte . L 'etiolo1g ia ·è ignota; probabilmente è endocrina , tai1to più se si h anno spesso contemporanea111ente irreaolarità m estrua li . L 'asportazione n on d eve esser e p,a rziale, perchè se p·a r ziaJe n on basta ad evitare u l teriori disturbi. I / 1\.. d esr.rive qt1attro casi . tutti 1ra·1 t"ti col1 asportazione total e d elle mammelle. In tre di quest i i disturbi psichici che c 'erano scomparvero dopo l 'intervento e le oper ate ridiventarono allegre e socievol i. Una di queste· operate eb·b e qualche anno d opo un b ambino. Iri un caso solo c 'era110 dei p iccoli ade1101ni oltre l 'ipertrofia mamn1aria. R. LusEN..\. 1


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IL POLI CLINICO

'T ECNICA DI LABORATORIO. Nuovo metodo per la conta delle piastrine. Avendo intrapreso uno studio sulle piastrine ed abbisognando di ,p arecchie conte giorn aliere F. Amantea, (Rinascenza, 111. edJica, 15 .marzo 1934) sembrandogli poco pratici i metodi finora in u so, ne ha cercato uno nuovo 1Più sem.plice e per quanto, possibile più esatto. Punto, il dito con ago di E,rank si asp,i ra con la con1une pipetta globuli rossi, una goccia ·di sang ue fino al 0, 5 e poi una soluzione della .formula seguente: Citrato di sodio gr. 2 Solfato di m.agnesio )) 3. 00 .'-\equa distillata )) 100 ·nno al segn o 101. Si agita b en e e poi si m ette unai goccia sul Tl1on1a-Zeiss . Per otten ere la colorazione delle })iastrine, fra le varie sostanz,e sperimentali, l 'A. preferisce il 1\fetabl eu B, ch e le fa apparire brunastre. Per il conteggio si procede così: si contano .le piastrine conte nute in cinque quadrati ·gran di , rr1eglio in un multiplo di 5, e si fa come per i globuli rossi. Contempora n eamente alla conta delle piastrine si possono con tar e an che i g lobuli rossi. L '.A. ha ~ controllato il suo metodo su sog.g etti normali e su a1nmalati delle ipri ù svariate forme ed ha osservato ch e i suoi risultati sono riportabili perfettam ente a quelli ottenuti col meta.do classico del Bizzozzero e d el Fonio. Egli pur non potendo affermare in modo as-soluto la bontà del metodo da lui trovato, lo raccom anda se non altro , per la sua g rande ·serr1plicità. VI CENTI NI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Profilassi individuale della m aJlaria. -

All 'abb .

11. 2897 : Xulla di nuovo vi è n ei r iguardi della profilassi individuale della malaria. Essa deve basar si s11 due misure fondam en. tali : 1) difesa m eccanica; 2) profilassi chininica. La p rima , ottenuta a mezzo delle reticelle metallich e alle · porte, finestre ed a tutte le aperture per le quali potrebbero penetrare g li Anofeli, deve essere perfetta sotto tutti i punti di vista. Può esser e r esa più effi cace con le nebulizza1zior1i di insetticidi liquidi (ottimo l 'Ite d ella Casa Zambon di Vicenza) d.a praticarsi ogni sera nelle slan ze da letto. La seconda può praticarsi con somministrazioni di compresse di chinino sia g iornaliere sia bidiarie settimanali. La dose ritenuta utile è per g li adulti: nei mesi di maggio-giugno-ottobre-novem, bre du e confetti al giorno pari a ce11tgr. 40; 1

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nei mesi di luglio-agosto-settembre tre confetti al giorno pari a centgr. 60 di chinino. Se si vuole u sare il chinino settimanalmente esso deve essere somministrato come segue : Nei m esi di m~gigio-giugno-ottobre e no' en1bre: cinque confetti a l sabato gr. l; cinque confetti alla domenica gr. 1, gr. 2 settimanali. Nei m esi di luglio-agosto-settembre : cinque confetti al sabato gr. l; cinque confetti alla domenica gr. l; cinque confetti al mercoledì gr. 1, gr. 3 settimanali . G. ALESSANDRINI.

VARIA L'aspi1·oclisi.

J. 1F rumusan e IF. S. de Mendoza (Bull. Acaid. de Méd., 6 marzo 1934) hanno ideato, una sonda a doppia corrente per il lavaggio e la detersione del colon. L'immissione del liquido 11a luog·o sotto debole pressione, attenuata ancora d~lla molteplicità dei fori d 'uscita. Invece l 'aspirazione vie11e r egolata. a 35 cm. incirca di mercurio. Tuttavia essa ,non esercita alcuna suzione sulla mucosa del colon e 11on lo irrita, grazie alla disposizione degli orifizi della sonda . Il liquido impiegato è asettico, isotonico e isovischioso col siero di sangue; !{)UÒ essere variamente medicato, addizionato di vaccini, ecc. L ' cc aspiroclisi » si mostrer ebbe superiore all 'lenteroclisi e, sovratutto, al clistere, che fc:tnno eliminare solo una p,a rte delle materie fecali e possono facilitarne il riassorbimento. Gli l\A. 11anno applicato il metodo in casi di '"' Litichezza ostinata, di coliti e di disturbi varii : del f cgato, dei reni, del sistema nervoso (p . es. astenie e depressioni) attribuiti a stercoremia . Il m etodo è innocuo. Esso determinerebbe azioni locali e generali molto bene-

fich e.

G. T.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI . G.

Convergenza dei bulbi oculare insufficiente nella p ara.lisi periferica del n. facciale.

R.

R oASENDA.

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Il lipovaccino T. A. B. (oleo-vegetale) e le complicanze a tipo ascessuale. __,,.. Tip. Di Lauro, Napoli, 1934. O. UFFREDUzz1 e E . LuGARO. Su un caso di glioma del lobo frontale. - 'fip. Amosso, Biella, 1933. T. STERZI. Ultravirus e antivirus . - Tip. Osped. Psichiatrici l)rovin., Venezia, 1934. G. SALVADOR! . La tub er colosi lari1igea ed i suoi rapporti con la t ub er colosi p olmonar e. - Tip. Fata CoNFALONE.

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XLI,

NUl\IL

24]

SEZIONJ~

PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO Le nuove disposizioni per la tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli.

Due in1portanti provvedimenti legislativi sono stati emanati di r ecente dal Governo •F ascista allo scopo di perfezionare la tutela del 1rlvoro delle donne e dei fanciulli e Ja difesa della malernità delle Ja voratrici. Infatti la legge 26 april e 193.4 n . 653 per la tutela del lav or o delle dorine e d ei fan ciulli ed il R. decreto-legge 22 . n1arzo 1934 n . 65.J. per la tutela dellla nialer1i1.là delle lavoratrici riuniscono le n orme contenute n el Testo unico della legg€ sul lavoro d ell e donne e d ei fanciulli 10 novembre 1907 n . 818 e su ccessive modificazioni, e quelle del R . d ecr eto-legge 13 1naggio 1929 n. s·50 per la tutela de lle ope1 aie ed jmpiega te durante lo stato di g ravid anza no11ch è del R . d ecr eto 2-1: ettembre 1923 n. 2157 sulla Cas5a n azionale di maternità , integrandole con tutte le altre leggi e decreti ch e si occupano d ell 'ig ien e d el lavoro e della protezione d ella maternità ed infanzia ed amp]iandoJ.e Op])Ortunamente (•). Le due leggi sono pubblicate sulla cc Gazzetta Ufficiale» d el 27 aprile 1934 n . 99 (straordinaria). Quella riguardante la tutela della ri1a.t ernità è g ià stata di r ecente illustrata su] cc Policlinico » (n . 19 del 14-V-34); interessa perciò, illustrare brevemente anche le principali di posizioni della legge sul lavoro delle donne e d ei fanciulli , sopratutto in confronto con quelle pt:ecedentemente in vigore. La nuova legge defini sce come fan ciulli c0loro che non hanno compiuti i 15 anni e come donne minorenni quelJe ch e hanno compiuto i -15 _anni ma non i 21; essa porta da 12 ~ 14 anni l 'età al disotto della quale è vietato adibire fan ciulli al lavoro e rispettivam ente eleva da lj a 16 anni il limite di età per i la"·ori sotterranei (miniere, gall erie, ecc.) ove non asiste trazione m eccani ca,. manten endo la esclusione per le donn e. Nei lavori che dal Ministero delle Corporazioni verranno dichiarati pericolosi, faticosi o in salubri , è vietato 1'im piego delle don.n e mi11orenni e d ei fan ciulli; tale divieto è inoltre esteso: a) ai minori di 16 ai1ni per il sollevam ento di pesi e per il lor o tra sporto su carriole o su carretti a braccia a due ruote, quando vi siano speciali condizioni di disag io o di pericolo; e per i lavori di carico e scarico d ei forni delle zolfare della Sici lia; b) alle donne minorenni per i layori d i pulizia e di servizio di motori , organi di trasmissione e macchin e in moto; e) ai minori di 16 anni per 1'impiego n el(• ) V. a11ch e PoJiclin ico, Sez. pr ., n . 44 d el 2 novembre 1931.

le sale cinematografich e, nella preparazione di spettacoli cinen1atogra fi ci od· in rappresenta' ioni pubbliche, escluse quelle aventi scopo educativo, e salvo casi particolari da autorizz.arsi dal Prefetto; d ) a i minori di anni 16 per l 'i1npiego in mestieri girovagl1i , anch e da parte d ei genitori, ascendenti e tu tori; e) ai minori di anni 18 n ella somministrazi.01~e al 111inuto di b eva11de alcooliche (esten s1b1le anche all e donne per ragioni di moralità e di ordine .._pubblico); f) ai minori di' anni 18 per Je manovre ed il traino dei vagon etti. I? ~asi particolari il i\finistero delle Corpor~z1?n1 pu~ co~ cedere d eroghe ai suddetti div1et1 per l '1n1p1ego di fan ciulli di età non inferiore. a 12 anni e sen1pre compatibilmente alle esigenze della salute, della moralità e d el1'istruzione dei fa11 ciulli stessi. J-'a nu.ova legge conferma l 'obbligo del libretto d1 lavoro e del r elativ:o certificato n1e-. dico di idoneità per i fanciulli e le donne· min~renni. Il . rila?cio dei certificati , sempre gra,... 1u1to e ord1nar1amente di competenza dell'ufficiale Sanitario, può essere affidato anche ai med.Jci dell 'Opera per la protezione della n1aternità e d e]J 'infanzia o di istituzioni assistenzi.aJi . Per l 'im·p iego in lavori di trasporto e so11e' 'amento di pesi, 11elle sue varie modalità la ' legge determina i carichi massimi di cui possono esser g ravati i fanciulli minori di anni 17 e le donne. Definito che cosa dev~ intender si per periodo ~i ~?tte (undici ore consecutive comprendenti l 1ntervallo da.JJe 22 alle 51, viene sancito il divieto del lavoTo notturno per le do·n ne e per i minori di anni 18 (colla legge precedente anni 15), salvo le disposizioni per la ])a·nificazion e. Il divieto non si applica ai minori che abbiano con1piuto I 6 anni per le seg uenti indus trie richiedenti l'orario di lavoro continuato: a.c ciaierie e ferriere, vetrerie, carti ere , lavorazione dello zu cchero o-r ezzo, riduzione di 1ninerali d 'oro; ed a ltre eventuali da ?eterminarsi da.1 Ministero delle Cor1)orazioni ; 11 qu ale ha pure facoltà, i11 ca~i eccezionali . d i ridurre il 1)eriodo di lavoro notturno o di autorizzare altre derog l1e al di.vieto di esso . Le di sposizioni relative agli orari e ai turni di lavoro, ai periodi di riposo, alle interruzioni, ecc. , ch e prima erano contenute n el r egoJan1ento, son0 state introdotte n ella legge, conferendo loro ma ggiore autorità ed importanza. Lo stesso di·c asi p-er le norme dirette n11.a tutela d el} 'ig iene e d ella sicurezza dei loca li di lavoro e loro dipendenze, d ei dormitori e dei refettori, nei casi in cui non si appli ca il r egolan1ento per 1'ig ien e de] lavor o. Anch e 1'obbli go delle ' ' isite m edich e p€riodi ch e ai


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IL POLICLINICO »

fanctulli e d 1:· alfe ;~onne · minbré nnI, addette· al~-;· lavor-o, · è stato : irttro d o lto .n e11a 1e-gge . · Disposizioni finali sanc iscono le ammende per i contravventori e stabiliscono c he la leg:. ge entre rà in vigore novanta g iQrni dopo la pubblicazione d el d ecreto ch e approverà il tipo d el libretto di lavoro , nel qua le sarà inserita la scl1eda sanitaria. . Com e si rileva da quanto abbiamo espost o, l a nuova legge s ulla tutela d el lavoro delle donne e dei fan ciulli , ~011 s i limita a raggru.p pare le norme c ontenute in varie disposizioni })r eced enti , r endendone più fac ile l 'applicaz i o n e, ma n e allarga notevolmente la portata sanitaria e socia le e rapprese.nta. così un altro doc umento di quella politica di protezione e di difesa de lla salute d ei la voràtori e della razz.a, c h e costituisce uno de i capisaldi del R e gime. . . A. 1FRAN CHET'r1.

CONCORSI. POSTI

VACANTI .

ALEZIO (L ecce). Scad. 30 giu.; L . 8850 e 5 quadrienni dee . ; riduzioni ; et~ limite 35 a. AURISINA. - (Vedere DUINO). Scad. 25 lug.; dire ttore del consorzio e d el dispensario: aiuto medico del dispensario ; s tipendi L. 22.000 -e. L . 10.000 già depurati del 12 %, al lord o del 6 %; .rimborso sp ese di viaggio; indennità ; età limite 45 a. al 22 mag. Dal primo co11corso sono esclu se l e donne . · BIANZÈ ( l'e rce.l li). - Scad. 30 giu.; L . 7000 e 10 bienni ventes., c.-v., trasp. ; età limite 35 a.; tassa L. 50,10. · BR1No1s1. · Consorzio Prov. Antiluberc. - Scad. 2;3 lt1g.; direttore del Dispensario d'ig iene sociale dj Osluni; titoli ed esami; L . 8500 e 2 quadrienni ~i L . 500 oltre L , 2000 serv. atl.; riduzioni ; t assa L. 50,10; doc . a 3 mesi d al 22 m ag. Chiedere an11u nzio. CALABRITTO (Avellino) . - Scad. 10 agosto; 2 con 1:1.otle; L. 6000 e L. 7000, oltre 5 quadrienni dee.; _;tassa L. 50,10. Chiecl ere altre condizioni . CAMMARATA (A grigento). - Scaa. 23 lug.; L . 9000 :e 4 qu ad rienni dee. ; riduzioni ; t assa L . 50 . ·cAnRosro (Alessandr;a) . Scacl . 31 lug.; lire 7000; et à limite 35 a. · CoRLEONE (Palermo) . - .S cad. 30 giu .; 2a. condott a ; L. 8000 per 1000 poveri, oltre indennità per .assis tenza ai borghigiani di Ficuzza; riduz. DOMASO (Co mo). - Scad. 30 giu.; L . 10.000 e 4 quinq;u enni d ee.; addizionale ·L . 5 sopra i 400 i scritti, trasp. L. 3500, amhulat. L . 500; riduzioni; tassa L . 50. DuINo-AunISINA (Trieste). - A tutto il 30 luglio 1934 è aperto il con cor so, p er titoli, ad un posto <li medico chirurgo per il Co11sorzio dei Comu11i di Duino-Aurisina e Sgonico, con sede in Auri-sina. Al p osto vanno annessi i seguenti emolumer1ti al lordo delle ritenute e delle riduzioni di legge: stipendio annu o L . 9000, aggiunta di atti-

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B Er.I.UNO a.

Con sor·zi o Prov. _4.ritituberc. -

LANNo XLI, NuM. 24]

vità L . 1500, caro-viveri come per gli statali indennità di trasporto per autoveicolo L. aooo: assegni di Ufficiale Sanitario L. 1400. Per informaf ioni ri~olgersi al . Con:iune _,di ~ A9rjsina ,' (Trieste). - GrRIFALco (Catanzar o). - 'scad . -35 giu.; ·i:. 6000 e 5 quadrienni dee. ; riduzioni; età limite 45 a .· tassa· L . 50,_10. · -· · ' INTR • (Nol·ara). Congregazione di Carità ed Ope·re Pie Riunite. - ~roroga a tutto il 6 luglio del concorso a medico chirurgo direttore dell 'Ospedale Civile di S. Rocco. ITRI (Roma) . - Scad. 31 lug.; L. 9500 e 5 quadrienni d ee. ; età limite 40 a.; tassa L. 50,10.· . LIMOSANO \Campobasso) . - ·- Scad . 29 giu .; L . 5500 e 3 quinquenni dee.; età limite 39 a.; tassa L . 50. MALALBERGO (Bologna). - Scad. 5 lug., ore 12; 2° r eparto; L. 8800 e 4 quadrienni dee., oltre lire 4000 cavale. MANCIANO (Grosseto) . - Concorso alla condotta m edico-chirurgica in frazione Saturnia. Stipendio a nnuo L . 10.000 con aumenti dieci triennali del ventesimo; indennità di cavalcatura L. 2500, con ritenute e riduzioni di legge. Indennità di caro-viveri, se dovuta, come agli altri impiegati . Età inassima 25 anni salvo eccezioni. Scadenza 31 luglio 19~'34-XII. A richiesta inviasi bando integrale. Rivolgersi alla Segreteria Comunale di Man• ciano . MATERA . Amministrazione Provi nciale. La data di chiusura del concorso al posto di Direttore d ella Sezione Medico-Microgra fica d el ·L aboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi, fissata pel 2 giug·110 1934, è stata prorogata fino alle ore diciotto del giorno 30 g iugno 1934. · MATERA. Consorzio Provin.ciale Antitubercolare. -= La data di chiusura del concorso al posto di

medico-aiuto presso il Dispensario Provinciale Antitubercolare (v. nostri precedenti fascicoli 18-19) è stata prorogata dal 31 maggio u . s. al 30 giugno 1934. MAZZARINo (Ca ltanissetta). - Il Presidente della Congregazione di Carità di Mazzarino rende noto che il concor so b andito con avviso 20 marzo 1934 al posto di Chirurgo-Direttore dell 'Ospedale Civile S. Stefano è stato prorogato fino al 30 giugno 1934. MIRTO (Messina). - Scad. 30 giu .; L. 10.000 oltre L. 500 per il servizio sanitario. MONTEROTONDO (Roma). - Scad. 10 ag.; L . 9500 e 5 q11adrienni dee., c. -v .; riò11zioni ; tassa L . 50,10. MONTE S. GIOVANN~ IN SABINA (R iet i ). - 1Scad. 15 lug.; L . 10.500 e 5 q1u adrienni d ee., oltre L . 400 uff. san .; riduzioni; età limite 35 a.; tass<>. L . 50. • MoRRo n'ALBA (A ncona). - Concorso, p er titoli., alla condotta unica residenziale in Morro d 'Alba . Stipendio annuo L . 8500 aumentabile di un decimo per ogni C{lladrie:rinio di effettivo servizio e per <'inque quadrienni fino a raggiungere annue L. 12.750 per la cura gratuita degli inscritti nell'elen co dei poveri. Indennità trasporto annue L. 3000 se il servizio ve'n ga fatto con automobile o. con caYallo, di L . 2000 se con motocicletta, di L. 1000 se con bicicletta. Assegno annue L. 500 per eventuale incarico Ufficiale Sanitaria. Indenriità caro-viveri ; se coniugato, L. 840 annue fino a ch e verrà corrisposta agli altri dipendenti del


tANNO XLI, NUJ.\i[. 21J

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SEZIONE PRATICA

Comune. Casa di abitazione con an·n esso orto di proprietà del Comune, co11tro pagamento di ~on­ gruo fitto. Stipendio e indennità sono sogaette aJla riduzione 12 % per il ùecreto 30-11-1930 n. eil491 ed a quelle stabilite dal R . D . L . 14-4-1934 n . 561 ~ verranno corrisposte al lordo delle ritenute di Legge. Le dom.ande con i prescritti documenti, l 'elenco dei quali e rispettive modalità possono desumersi dal bando di concorso d a richiedersi alla Segreteria Comunale, debbono pervenire alla ,Segreteria predetta non oltre il 10 luglio 1934-XII. Mu Ro LUCANO (Potenza). - Scad. 15 lug . ; lire 8000 e 6 quadrienni dodicesimo; età limite 35 a . ; tassa L. 50, 10. PEsARo. Consorzio Prov . Antiluber c. - Scad . 15 .ag.; medici direttori delle Sezioni Di spensariali di Fano e di Urbino; L. 6000 ciascuno oltre indennità trasferta e missione ; età limite 45 a. al 15 m ag. Domande al Presidente. PESARO• L aborat. Prov i ne . d'I giene e Profilassi. - Scad. 4 agosto; assistente della Sez. med.-micrograf.; L 10.000 e 5 q.uadrienni dee., oltre L . 1000 serv. a lt .; riduzioni. È vacaJ1te anche il posto di direttore della Sez. chimica. PoMARico (Matera) . - Concorso, per titoli al pos to di m edico chirurgo condotto . Periodo di prova anni 2. Stipendio a1u1uo L. 7000 su scettibili di 5 a umenti quadrie11nali di un d ecimo, computato, per la maturazione del prirno aumento, il periodo di prova e sogge tte alle ritenute e riduzioni per tegge. Et?t m assima an ni 40, salvo eccezioni di leg.ge. Alla doll\~nd a, da fars i in bollo di L. 3, contenente il preciso r ecapi lo e ch e dovrà essere acrompagna ta, oltrechè d alla t assa di L. 50,10, dai prescritti d ocum enti , I 'elen co dei quali e r el ative modalità possono desumersi d al Bando di C.Oncorso a richieder si alla Segr et eria Comunale di Pomarico, dovranno per venire alla Segre teria pre·detta non oltre le ore dodici d el 20 luglio 1934-XII. .Assunzione servizio entro 30 gi orni dalla d ata d ella -partecipazione di nomina sotto pe11a di decadenza. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla sumenzionata Segreteria Com.u nale. RAGUSA. c:onsorzio Pro11 . .4.ntituberc. Scacl. '20 lug.; direttore d el consorzio e del dispensari o ; L . 18.000 e 5 quadrienni dee.; ritenute; et à limite 45 a. al 19 mag.; tassa L . 50. REGGELLO (Firenze) . - Scad . 1° Ftgosto ; per Cancelli ; L . 8fi00 e 8 trienni dee., addizionale L . 5 sopra i 000 inscritti con m assimo di L. 2000, I rt~enn . trasp.; età limite 35 a . ; tassa L . 50, 15. RoMA. Governator ato. - Scad. 5 luglio; 12 posti -Qi medico ig ieni st a a ferma t e1nporan ea; L. 7600 ed eve ntualm . r.-v.; età lim-ite 35 a. Rivolger si Protocollo Divj sion e Ia. RoMA. RR . I slituli fisioterapici ospitalieri. Scad. 15 lug.; direttore m edico primario dell:Istiluto ospitaliero dermosifilopatico rli S. Maria e S. Gallicano; letti n. 250; L . ] 6.000; ritenute; età limite 50 a. Eventualm . esam e. Chiedere avviso. Rivolger si Amminis trazion e dei RR . Istituti, viale Regina Margherita 295. SAN ·L uPo ( Benevento) . - Scad . 81 lug.; L . 8000 ; 'l'iduzioni; età limi Le 35 a.; tassa L . 50. S. ANGELO MuxARO (Agrige nto) . - Scad . 9 ìug.; L. 10.000 e 4 quadrienni .d ee.; ritenute; età limite 40 a .

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. SATURNJi\. (Vedere MANCIANOJ. .ScARPERI.\ (l?irenze). - Scad .. . 31 lug. ; 2a. cond.; L . 8500 e 8 trienni dee., oltre L . 3000 cavale.; .addizion. L . 5 sopra i 1000 pov.; ri(luzioni ; et à limite 35 a.; tassa L. 50, 10. · · SGONICO. - (Vedere Du1No). SOMMO (Pavia). - Scad . 30 giu.; L. 13.000 e 5 quadrienni d ee. , oltre L. 300 a1nbulat.; trattenute; età limite 35 a.; tassa L. 50, 10. 1·aEv1su. Opedale Civi l e « 'Blena di Savoia >L A tutto il 20 luglio 1934-XII è aperto il concorso per ti loli, ed eventualmente p er esami, al posto di Primario di Urologia . e Der1nosifilopatica. Assegno annuo L. 7500 lorde da rid11rre a norma di legge; cir1que aumenti quadrjennali del 10 %; eventuale indennità caro-viveri ; compartecipazione n eg li emolumenti riscossi dall 'O. P. per cure dozzin anti. Per informazioni rivolger si alla Segreteria. TRISOBBIO (Alessandria) . - Il concorso a medico condotto è sospeso i11: attesa di provvedimenti del l 'Autorità tutoria . \,-ARESE. Ospedale del Ci,.colo. - Scad. 31 lug. ; chirurgo primario; titoli ed eventualm. esami. · VIGEVANO (Pavia). Ospedal e Civile. - Scad. 25 giu .; 2,, assis tente di m edicina; L. 3960 oltre lire 990 serv. att., c.-v.; trattenute di legge; tassa L . 25,10. . VoLTE)t.RA . Ospedale Psichiatrico. - Scad. 31 lug.; direltorc ; titoli; ·L. 25.000 aumentabile di L. 5000 dopo 5 a11ni, ol~re L . 10.000 serv. att.; riduzioni ; età limite 50 a. Chiedere avviso. Rivolgersi Congregazione di Carità. AVVERTENZA. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico·chirur iziche, i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. P. Muhlens è nominato direttore del1'Is tituto per le malattie navali e tropicali di Amburgo e ordinario di medicina tropicale. Con recenti d ecreti di S. E. il Ministro dell 'Interno, nel p er sonale d ella Direzione Generale della Sanità . .Pubblica, si son o avute le segu enti proTILOZJOnt: Sono nominati Ispettori di I classe: dott. Antonio P aladino-Blandini e dott. Carlo Sica. Sono nominati Ispettori di II classe : prof. Corr ado Tommasi-Crudeli, dott. Nicol51 Consoli, dott. Emanuele Miceli . Son o promossi medici provincialj di I classe: d ott. Gustavo Oreste, dott. Don at o Sinisi, prof. Angelo Rom an o, dott. Francesco Gan1panella, dott. Vincen zo F errara, prof. :F rancesco Piccininni , dott. Rocco Ronca , dott. Alfredo Da Casto, prof . .Lazzaro Trincas e do tt. Calisto San1 elmo. Il prof. dott. Gino Grossi, prirnario nell 'Ospedale Italiano di Cairo, è stato i11signito, d ai Governi clell 'Ilalia e dell'Egitto, d elle commende dell 'Ordi11e d ella Corona d'Italia e dell'Ordine del Nilo. Al prof. Grossi , ch e tiene alto il n ome d'Italia all ' J~s lero , esprimiamo il nostro vivo compiacin1en lo. 80110 abilitati alla liber a docenza i dottori: G.orgio De ~Iari a e Ferdinando Savig noni in clinica ostetrica e ginecologia ; Mario Manfredi e Git1seppe 'l'ar1credi in or topedia e tra11matologia.


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,, IL POLICLINICO '

LITORA ALIENA Le conferenze del prof. Sanarelli in Spagna.

I ANNO

XLI,

l~UM. ~

All'omaggio reso ai1che alla scienza italiana dal venerando presidente dell 'Accade1nia, il Sanarelli rispose in lingua spagnuola, ringraziando ~ ricordando i vincoli di spirituale affi11ità che uniscono i grandi Paesi di civiltà latina, auspica11do una più s tre1 ta e più frequente collaborazione italospagnola ai1che nel campo intellettuale, bene aug·urando al prospero avvenire della nobile nazione spagnola. Il tema d ella conferenza svolta all 'Accade1nia Nazionale di Medicì11a dal prof. Sanarelli è stato il seguente: « allergie e1norragiche, feno1r1eI10 di Sanarelli-,Shwartzma11 ». « Il prof. Sanarelli - leggiamo Ilei gior11ali di Madrid - mante11ne avvint.a, con la volgarizzazione dei suoi originali sludi, l 'attenzione òel suo uditorio, attraverso una esposizione brillantissin1a ». Alla fine clella conferenza, che dtrrò un 'ora e me~za e fu illus lrata da nitide proiezioni, l 'a~­ semblea ha tributalo allo scienz·iato italiano una grande ovazione. Il presidente dell 'Accade1nia, ringrazia11do il prof. Sanarelli, ha annu11ciato che questi era slato eletto membro s traniero dell 'Accademia s tessa. La stampa madrilena, accen11ando al successo conseguito i11 se110 al più al lo consesso scientifico di Spagna, pone in rilievo il notevole sig11ificato <lell avvenimento. I giornali di Madrid danno a11che l 'a1u1u11zio di un banchetto organizzato <lalln Sct1ola -azionale <li Sanità , in 011ore del Sanarelli. A. Pozzi.

I periodici arrivati da Madrid ci reca110 simpa1iche notizie in torno alle confere11ze scientifiche -colà tenute dal prof. Sanarelli, acl invito delle locali autorità sanitarie spagnole. La prima co11ferenza ver111e data il 28 di maggio r1ell'1\ula della Scuola Nazionale òi ,S anità; aveva per tema u11 argomento che oggi richiama molto I 'a llenzione degli sludjosi: gli i11fran1icrobi e l 'ultraYirus tubercolare. Assistevan0, a questa co11ferenza inaugurale, elelti espoI1enti del corpo medico e dell 'intellettualità scie11tifica madrilena, con a capo il direttore generale della Sani là ~ubblica, on prof. Ver<les Montenegro, cultore <l egli sluòi di tisiologin. El'a presente 8. E. l '_<\rnbascialore d 'Italia. Dopo una bella presentazione fatta dal prof. ' ;ictor M. Cor lezo, a J10111e della Scuola Nazionale cli Sanità, il Sa11arelli ha espos to, con la sua abituale efficacia e chi arezza, i rj sultati ottenuti attraverso originali e brilla11ti ricerche che, in questo campo, haI1 procurato a lui e ai valorosi collaboratori dell a su a scuola di Roma , un prestigio t1niversalmeJ.1te riconosciuto. La confere11za fu illustrata d a di1noslrazioni sperimentali e da proie• • zion1. I giornali di ~Iadrid segnalano il pieno sl1ccesso di questa prima conferenza. A11ehe in quelle successive, <late in giorni alter11i, sempre 11ell 'Aula della Scuola Nazionale di Sani tà, il prof. SaI1arelli ba s iluppato problemi ·NO'PIZll!. DIY.ER81!. òi 1nedici11a sperimentale, in cui I 'originalità e J 'importanza delle sue rersonali ricer che si sono ·1° Convegno per il campionamento dei metodi e <la te111po OYu 11que affermate: l 'eredo-immunità la sintesi in antropologia ed in e11genica. I uberco1are, la 11a togeI1e~i dell e enteropatie infetl]ve, delle febbri tiioi<li e para tifoidi , dell 'appenIl primo Co11vegno del Comitato inter11aziona]e dicite, del carbo11chio a1i1nentare, · del colera, ecc. ]Jer il campionamento dei metodi e la Si11tesi in È stata una eccellente e apprezzatissima esporAntropologia ed in Eugenica (S. A. S.) si è tenutotazione di scienza aute11tica1nente italiana. a Bologna durante i giorni 26-31 n1arzo, Ilei locali del nuovo Istituto di Antropologia della R. UniA questo modo, secondo il nostro parere, dovrebbe veramente intender.si ] 'intercambio intelversità, sotto la presidenza <lel direttore dell 'Istilettuale fra le Nazioni con le quali desideriamo tuto stesso, prof. Fabio Frassetto. S\'il11.ppare più stretli e fecondi rapporti internaSulla sta11da-rdizzazione dei metodi per la descri7iiona1i. zione dei caratteri somatici esterni e dei complessi morfol0gici (anatomici ed istologici) ha riferito il Anche l 'Accaden1ia Nazionale di Medicina , la più prof. Joscf Weninger, direttore dell 'Istituto di Anantica istituzione scier1tifica spagnuola, le cui oritropologia dell 'Università di Vien11a. gini risalgono ai tempi cli Filippo V, ha voluto Un contributo })er l 'incremento dei inetodi reudire una conferenza del n os lro connazionale. A tale scopo essa ha i11detto, per il 1° giugno, latiYi all '3ntropometria sul vive11te è stato portato una apposita sedu La pubJ)lica, i1ell a propria ricca dalla relazione del prof. Cb. B. Davenport , direttore della Sezione di Euge11ica del Carnegie Instisede, che n1ostra le suggestive insegne d'e lla sua s t-0ria· secolare. tu te di Washington. ,Sulla raccolta, elaborazione e classificazione dei L'artistica sala era occupata dagli accademici, da caratteri an.tr0pon1etrici sono s tate svolte tre reH11a larga rappresen tanza dcl corpo nledico di Malazioni dal prof. Fabio Frassetto. drid e da elette .Signore, fra le quali notavasi l ' Aml in queslior1ario per lo studio degli i11croci razbasciatrice d 'Italia . ziali basato sul melodo genealogico a11alitico, è Il presidente dell 'Accademia, S. E . il Conte Amastato· presen-tato dal prof. Eugen Fischer, direttore li-0 L)e Gimeno, che è s tato pit1 volte Ministro della dell 'Isti Lu to <li Ai1tropologia dell 'Università òi BerPubblica Istruzione e degli Affari l~steri, uno dei lino e rettore della stessa l Jniversità. più eminenti oratori parlamentari di Spagna e Un questionario per la classificazio11e delle razze professore di patologia nella Facoltà di M·e dicina, è stato proposto e(l illustrato dal prof. Georges presenlò il prof. Sa11arelli con un 1nagnjfico, alato Mont andon, professore di Etnologia alla Scuola discorso nel quale si compiacque di riassumere, d 'Antropologia di Parigi , che al Con,~egno rapprecome meglio non si sarebbe potuto fare, la lu.m isentava anche il p"tesidente òell 'Istituto Internanosa carrier}f scientifica clel nos1ro illustre studiozionale d;i Antropologia, S. E. Louis Marin , miso, rievocando i fatti più saJie11tj della sua grande nistro dell'Igiene di Francia. e feconda attività 11 el ca1npo d ella medicina speInfine il prof. André tatarjet , direttore dell 'Jstirirnenta 1e.


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SEZIONE PRATICA

tuto Analo111ico cl i Lio11e e preside11te clell 'Associazione I11ler11azio11ale ~ledico-Spor li va (da lui rapj)resentata al Co11vegno) 1 ha riferito sulla necessità di sta11dard izzare l e osserYazioni })io1netriche ~ ugli sporti' i. Il Comitato ha a11che co11crelalo il prog ram1na <li azio r1e della futura attività del nuovo ente scie11titico. Qu es ta si esplicherà principal111ente attraverso u11 « Bolletli110 », che, i11 sieme alle notizie riguardar1li l 'a ttività della S. A. S., porterà in riass u11to tulle le pubblicazioni ii1ere11li alla metodologia antropologica , Je quali, sollo la sigla S.A.S., sél ra11110 ospitale 11elle riviste speciali di Antropolog ia e di Euge11ica delle varie nazioni. 111 u11a pri1na fase il S. A. S. p rocurerà di sollecitare i ro11lributi cli ricerca di e11 li e studiosi singoli, apparte11e11ti a tutte le nazio11i. Il materiale così raccolto sarà, i11 u11a seconcla fase, vaglia lo e coordinato accuratan1enle e ervirà di base alla compilazio11e del « Codex Anthro1lologicus » di cui il S. A. . tes o curer à l 'adozione e la diffusio1te, in vi t a rl ella si111 e i. Il prin10 Congres o i11ternazionale seguirà a Londra dal 30 lug·lio al 4 agos to, sotto la presidenza di Lord 0 11 slo"' , nei locali del Collegio Univers1tario e del ~lu seo di stori a della medicina. La ez ione di a11a lo1n ia e di ai1tropologia fis ica 5arà presiedu ta clal prof. G. Elliot Sn1ith. Per informazio11i rivolgersi a: 'fl1e Royal Anthropological l11sli tute, pper Bel forò place 52, London W. C. 1., I 11ghil terr.1.

20 Congresso internazionale di medicina applicata all'educazione fisica ed agli sport. A 11ar1.iale 111od ificazione ed i:I con1plemen lo di notizie già da le, queslo co11gres ~o è i11detto a Cha111ou11 i)l , clal 3 al .5 settembre , sotto la presidenza del prof. Paul .C arnol, della Facoltà medica di Parigi; vie11e orga11izzato dal prof. Lalarjet, della. Facoltà 111edica cl i Lione, pre id ente dell 'Associaz1one internaziun e n1 edico-sporliva ; farà seguilo al Congresso t enu tos i a l 'orino nel 1932. Comprend erà 1c seguenti SezJoni : a) biolog~ a; b ) inedicin a e pediatria; e) chirurgia e ortopec;I1a; cl) eclucazione fi sica scolastica e post-scol a~1 ca ~ e' medicina sportiva. Preside11ti di queste Sez1on 1 s~ranno rispettiva1nente il prof. Lau g ier, il doll. Jules Renauld , il prof. Roch er, il prof. Chaillet Bert e il prof. Grégoire. . . Te111i generali j 11 lliscu ssione: « Standard1zzaz1011e della cartella bio111etrica sportiva »; « Controllo 111edico dell 'educazione fisica e d egli sport »; « Indjcazioni mediche delle ct1re d 'altitudin e e degli . s1)ort di montagna». Gli a11ti111eriggi saranno des~~1ati alle .sedul~ d1 Sez ione; i pon1eriggi all 'espos1z1one e cl1scu ss1one delle relazioni generali . Il Congresso h a lo scopo di co~r~inar~ i dati <tcquisili da biologi, clinici e s~ort1:~ e d1 impri 1ner e i1npulso allo sviluppo sc1e11t1f1co e sociale clell 'edu cazione fisica. I n1edici e gli studenti - particolarmente gli sportivi - e le l oro famiglie potranno f~re a Chamounix un soggiorno JJrotratto , a partire d.a~ 2~ agoslo ed oltre i limi ti d el Congresso, a cond1z1on1 molto vantaggiose. . . . Saranno organizzali tratten1m.e nt1, feste, . g1 Le, escursioni con ferrovie e teleferi che, raduni. Segreta~i generali sono il . Dr. Godlew~ki (rue 111éodule Ril)ol 14, Paris) e il prof. Cord1er (rue

Childeberl 1, Lyo11) ; Agnel (Ch a111ouni:x·1.

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segre ta rio locale è il Dr.

6° Congresso nazionale di 1nicrobiologia. Come ne de11111to già notizia , il 27 maggio fu i11augurato sole1111e1ne11te i11 Cagli ari - 11ella Sala clella consulta d el Palazzo Mu11icipale -. il V Congresso ·Nazionale cli Mj crobiolog"ia. Dopo i saluti delle autorità, e dopo il" discorso del prof. Castaldi, presidente del t..À>milato organizzat0re locale, e del prof. sen. Belfa11ti, preside11te della Sezione ' Italiana della ,Società Interrtaz ionale di Microbiologia, S. E. il Prefet lo di Cagliari ha dichiarato aperto il Congresso. Questo ha avuto per caposaldo quattro reJazioiti: clel prof. Alessandrini (Ron1a) su «Nuove ved u le su] la biologia dei partissi ti malarigeni »; del prof. CuJJ011i e dott. Scalfi ( ~filano) su « Na1ura del 11a lleriofago e batteriofagolerapia »; del prof. Ri ,·era (lJerugia) su « I virus filtrabili 11ella pa lologia Yegelale »; dei j)roff. l\ili110 e Gedda (Torino) su cc I gruppi sanguigni i11 clinica .111edica ». Il Co11g·resso infatti serviva di riunione an11u ale ai1che per il Comitato italiano per lo s tudio dei gruppi sangnigni . Le dotte e chiare relazio11i suscitarono il massimo interesse nel p·u bblico sempre 111olto numeroso cn e frequen tò le sedute. Erano ii1terventi i proff. sen . Belia11li, Bertarelli , Dessy , Arnaudi, .Cuboni, Pepeu, Sterzi, CoJlevati , Balrlassi, Cattaneo ecc., c l tre varii clirettori ed assis tenti di laboratori proYi11ciali e co1nunali 111icrogra fici e di profilassi ed oltre i n1edici di Cagliari e 111olti professori dell 'U11iversilà di Sassari. Sono stati trattati, in 37 co111unicazioni 1 molti argomenti generali, ed altri co1tcernenti l a Sardegna, quali i parassiti malarige11i, gli emoprotozoidi degli a11i111ali don1estici, Je brucellosi ecc. i11 Sardegna. Gli Atti di questo Cong·resso formera 11no rerta1nente un denso ed in1portanle volu111e. 1 congressisti h ann o visitato il 11uovo Sanatorio di Cagliari, il nuovo Laboratorjo m icrografico di Cagliari, le RR. Sali11e <li S. Barlolomeo, ed h anno cltiuso le loro laboriose g iornat e cori ltna gita in Barbagi a, il 31 i11 aggio.

Convegni regionali sulla tubercolosi. Cl 4 giug110, co11 l 'interve11to d ellè autorità provi11ciali ha avuto luogo a ' 'ilerbo u11 con gresso cli tisiologi i11d etto dall a Federazio11e Italiana Nazionale Fascist a per la lolla co u tro l a tubercolosi; è stato presieduto clall 'on. prof. Morelli. Sono state prese11tate 11u1nerose relazioni, fra cui interessanti quelle del prof. Giannini sull a prevenzione in regime assicurativo. e de~ prof . .1Spol,·erini sulla tubercolosi della pr1n1a infanzia. Il Congresso ha rilevato i notevoli risultati ottenuti dal Consorzio antitubercolare di ' ' iterbo. I con gr essisti han110 visita lo la colonia antitub er colare sul Lago di · Bolsena. La Sezio11e Yen.e ta clella Federazio11e antitubercolare terrà il 4 ° .Co11veg·no regionale a Venezia nei giorni 24 e 25 giugno, so tto la presirlenza del prof. A. Gasbarri11 i. Te1ni: « La <lieta Gerson nel trattamento della 1ubercolosi i11fantile n (relatore prof. G. Frontali) ; « La pelle di fronte all 'infezione Lubercolar~ n (rel. prof. G. Truffi) . Sono in proaramma un tratteni111e11to nell 'Excelsior Palace t:> Hòtel al Lido, una visita all 'Ospedale al l\iiare, una g·ita alle isole dell 'Estuari? ecc. Quo l~ ·. L. 10. per i soci , L. 30 per i 11on soci. Sono s lab1l1te fac111ta-


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« IL POLICLINICO »

[ANNO

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zioni. Rivolgersi alla segreteria, Campo Bandiera e Moro 3611, Venezia.

<lei prof. R . Kuhn su « Il modo d 'azione di una: vitamina » .

Abbiamo gi_à dato notizia di altri convegni regionali.

Dal 10 al 13 maggio si è tenuto a Bad-Nauheim il 7° congresso della Società medica generale per 1~ psicoterapia, sotto la presidenza del prof. GO-ring; vi hanno partecipato studiosi della Germania, Svizzera, Austria, Olanda, Svezia, Danimarca. Era presente il prof. Jung di Zurigo.

La settimana scienti O.ca cn.labrese. Recentemente è stata costituita a Cosenza la Sezione della Federazione Nazionale Fascista per la Jotta contro la tubercolosi, e il Fiduciario prof. Mario Misasi, allo scopo di illuminare maggiorn1ente la classe niedica sul vas lo problema tubercolare che incombe su la umanità, ha indetto la « ,S ettimana scientifica » , svoltasi con lezioni e confer enze, tenute da valorosi clinici e tisiologi . Il sen. prof. Edoardo Maragliano ha conferito con la sua presenza autorità a questa adunata della scienza. Ha parlato de: cc La modalità di sviluppo delle malattie tubercolari », « Le emottisi », « Immunizzazione dell 'uomo contro la infezione tubercolare », « La tubercolosi è malattia curabile ». Importanti capitoli della tisiologia sono stati trattati dai proff. Bruni, Caminiti, Misasi, Falcor1e, Santoro, Tropea e da altri, mentre in una lezione di sintesi il prof. Vincenzo Lo Bianco si è occupato dei m ezzi preventivi di lotta, nonchè della diagnosi precoce, fondamento della tisiologia, e ·con una conferenza, illustrata da proiezioni , ha esposto al popolo la profilassi antitubercolare, e la vasta opera del Regime contro il nemico insidioso e funesto. Ottima la rfuscita, pari alla importanza del fine: unione di programmi e di azione per la v]ttoria sul male .

Un po' dovunque. Il 10 giugno venne inaugurato, al Giardino del Pincio in Roma, un busto di Angelo Celli, l'illustre malariologo e apostolo della r edenzione delle terre malariche. Parlarono il Governatore principe Ludovi si Boncompagni, il prof. G. Alessandrini per gli allievi e il prof. E. Martini di Amburgo. Erano presenti la vedova signora Anna e molte autorità e p er sonalità. Il 19° Con gr esso internazionale di m edicina legale e di medicina sociale di lingua francese si è svolto a Lilla dal 27 al 29 m aggio, sotto la presiden za del prof. Lecler cq. L 'Italia era r appresentata dai proff. Di Tullio e Diez. In occasione del congresso, si è inaugurato il nuovo Istituto universitario di m edicina legale . Si è tenuta a Madrid 1'assenililea generale del1'Unione inter11azionale contro il pericolo vener eo. La 7a. riunione dell'Associazione dei fisiologi di lingu a francese si è ten\1ta a Nancy dal 23 al 26 maggio, sotto Ja presidenza del prof. H. Frédér1cq, cli Liegi (Belgio). Il 14 m aggio ebbe luogo a ~raga un co11gr esso della Società czecoslovacca di cardiologia, sotto la presidenza del prof. V. Liben sky. Il prof. C. Laubry, di Parigi, tenne, p er invito, una comunicazione sul r eumatismo cardiaco. La Società imperatore Guglielrno per il progr esso della scien za, l a quale conta in Germania 30 grandiosi istituti scientifici, ha tenuto la sua 23a adunanza generale ordinaria dal 2 al 6 giugno a Dtisseldorf e a Miihleim, sotto la presidenza del prof. M. Plank. Tra le r elazioni ve n 'è stata una

La Società Piemontese di Chirurgia si è adunata il 31 marzo, il 14 e il 28 aprile, il 12 e il 26 maggio, sotto la presidenza dei proff. O. Uffreduzzi e L. Bobbio. Tra i disserenti furono i proff. V. Schmieden (Francoforte sul Meno), R. Alessandri (Roma), R. Bastianelli (Roma), M. Fasano (Padova) ed altre eminenti personalità della chirurgia.

Il 20 maggio, in una sala della Maternità òt Ancona, ebbe luogo la prima riunione della Società marchigiana di ostetricia e ginecologia, presieduta dal prof. M. Floris, direttore della Scuola Ostetrica di Camerino. TI prof. A. Gusso tenne una r elazione sulle « Respon sabilità del sanitario nell 'insorgenza della setticemia puerperale second é1ria ». Furono poi fatte comunicazioni dai soci M. David, S. Pascali, G. Calef, V. Aguzzi e M. Floris. Il prossimo convegno sarà tenuto in luglio, a Camerino; pro11unzierà una conferenza il sen. E. Pestalozza. L 'Associazione Medica Triestir1a si è adunata il 18, il 25 e il 29 maggio, sotto la presidenza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretario dott. F. Doni11i .. Furono fatte comunicazioni dai soci: L. Lenaz, M. Goldstein, I. Levi, I . Zolli. La Società di Scienze Mediche di Conegliano e Vittorio si è adunata il 19 aprile, sotto la presidenza del prof. Coletti, assistito dal segretario dott. F abris. Furono fatte due co1nunicazioni dal prof. Oporher e fu votato un· ordine del giorno, proposto dal prof. De Gironcoli , perch è sia intensificata la lotta antitubercolare n ell a provincia di 1'reviso. Il 27 aprile si è tenuta a New York la 4a. conferen za sulla febbre artificiale; fu presieduta dal dott. William Bierman . Vennero discussi gl'impieghi t erapeutici della malaria, dell a febbre ricorrente, del sodoku , della diatermia ecc.; la t ecnica, i risultati, gli studì scientifici relativi. Il rapporto dei professori ed assistenti universitari della provincia di Macerata ha avuto luogo il 4 giugno, alla presenza del fiduciario nazionale presso l 'Università. Un corso di perfezion amento in oto-rino-laringologia avr à luogo, alla Facoltà m edica di Bordeaux, sotto la direzion e del prof. Portmann , dal 1<3 al 28 luglio ; Lassa 300 franchi. Rivolger si a: Sccrétariat de la Fac11lté de Médeci11e, Bordeatix, Ji~rancia.

L'Accademia per corsi medici di perfezionamento in Dresda ha org_a nizzato vari corsi, tra cui i segu enti : medicina legale e i11fortunistica, 11-13 luglio ; medicina pratica (tutti i rami), 8-~0 ot~o­ bre · m edicina interna , 5-10 novembre; ch1rurg1a, 12-l7 novembre· roentgenologia, 11-16 febbraio . Rivolger si alla: ' Ak.ademie fiir ar ztliche Fortbildung, Konigsufer 2, Dresden - N. 6 (Landesgesundheitsamt). L 'Accade1nia di Berlino per corsi di perfezionamento ha organizzato un corso pratico, ai letti


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SEZIONE PRATICA

dei maiali e n ei laboratori, dal 2 al 14 luglio. Rivolgersi alla: Berliner Akademie fur a r ztlich e Fortbildung, llobert-Koch-PJ atz 7, Berlin W 7 (Kaiserin-Friedrich-Haus). Un Comitato promotore ha organizzato a Vien11a 11n convegno internazionale di m edici, dal 9 al 15 luglio, con lo scopo di compiere un aggiornamento di cognizioni scientifiche e tecnich e in tutti i rami d ella m edicina . Rivolger si a: Inter11a lio11 ales Aerztetreffen, Vorbereiterldes Komitee ekretariat, '\iVal1nerstrasse 2, Wien I , Austria·. A Sciangai sono stati organizzati , per la pri1na volta, dei cor si post-universitari di m edicina. La frequen za è stata come segue : sanità pubblica 17 allievi, tisiologia 13, m edicin.a interna 3, analisi delle urine 2, or topedia 1. Ora verranno estesi ai seguenti r ami : pediatria, dermatologia, oftalmologia, tumori m aligni ecc.

II 4 giugno è st a to solenn em ente celebrato in tutta Italia il 102° annuale di fondazio11e d el Corpo Sanitario Militare. A Roma la cerimonia si è svolta nell 'Ospedale del ~lio, presenti il sottosegre tario alla Guerra, gen. Baistrocchi , e numerose autorità militari e civili . Il Capo del Governo h a ricevuto n Rettore del1'lJnive rsità di Bologna, ch e gli ha riferito s ull 'andamento dei· lavori per il riassetto edilizio del1'Università; essi furono finanziati con la convenzione del 15 ottobre 1929 e si avvian o a con clu• s1one. Si è celebrat o il centenario cli fondazione d elJ 'Università di Berna; alJa cerimonia commemor ativa è inter venuto il preside11t e d ella Confederazione elvetica Pilet Golaz. Le origini dell 'istituzione risalgono al 1528, ma n el 1834 ebbe luogo la trasformazion e in Università. Lo sviluppo· del1'Alen eo si rileva dalle segu enti cifre: n ell 'anno di fondazione gli studenti er ano 187 1nentre oggi ono 1900-2000; in quanto al corpo inse-

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gnante, il suo effettivo è passato da. 40 11el 1834 ad oltre 200 oggi e , le F acoltà · da q_uatti:o a sette. 1'renta frà-· istituti , cliniche, laboratori e stabilimenti diversi µip endono oggi dall 'UniYersità. Esistono attualme11 Le i11 Rorriania tre scuole di farmacia: a Bucar es l, J assy e Cluj; si è deliberato · di fonderle, in u11a Facoltà di farmacia che avrà ' sede a Bucarest e ch e co1nincerà a funzionare con 1'anno. scolastico 1934-35. La Marina d a Gue:r;ra d egli Stati Uniti ha inaug urato a Baltimora un nuovo ospedale, a sei piani, in pieti:a e mattoni; l 'a:rchitettura è sul tipo degli edifizi d ella prossima ·università J ohns Hopkins. La Societ à di pronto soccor so cc Salvarea » di Bucar est , presieduta dal d-0tt. Nicolas Minovici , professore di medicina legale, ·ha inaugurato, n ei Jocali sociali, un e< ospedale d 'urgenza » (per avvelenamenti infortuni traumatici , m alattie chirurgiche reclamanti un intervento immediat~. Sarà aperto d all e 14 alle 6; invece resterà chiuso quando gli altri ospedali sono in piena efficienza. Il Municipio di Berlino ha chiuso i ce11tri di con sultazio11e pre-matrimoniali, istituiti n el 1926, perch è n on funzionavano. Il dott. Lagich , n1edico condotto nel villaggio di Vladìmirorac, distretto di Pancevo, in J u goslavia, era stato c4iam a to per assistere un paziepte fuori d el villaggio, m a i1on fece più ritorno·; se n e è trovato il cadavere entro un fosso, lungo la stradn provinciale; la testa er a stata staccata ! Pare ch e il delitto sia stato commesso da par ecchie perone pur vendetta. Avanti il Tribunale Penale di Calcutta so110 comparsi tre medici indiani, sotto l 'accu sa di aYere ucciso un individuo , iniettandogli colture batt erich e viven ti. Insieme con essi è comparso un cer to Pande, su istigazione del quale l 'omicidio sarebbe statò co,m piuto in per sona d el suo fratell astro, per mo livi d 'inter esse. (Presumibilmente si Lra l Lava di semplici vaccin azioni batteriche).

Indice alfabetico per materie. Aspiroclisi . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 954 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 946 Cefalee ch e seguono la rachia nestesia : patogenesi e cura . . . . . . . . . . . )) 932 Emorragie da caus tici chimici introd otti in vagina . . . . . . . . . . . . · · · · )) 953 Iperten sion e p arossistica gu arita co11 )) 942 I 'asportazione di un tumore surrenal e )) 942 Latt ante: « ospedalismo » . . . . . . · Lavoro delle donne e dei janciul/;: nu ove disposizioni p er la l-utela . . . .

J\1alaria: profilassi individual e . . Mammella san guinante per ec tasia gen eralizzat a d ei galattofori . . . . · · · Mamm elle: ipertrofia massiva in ragazze . . . · · · · Mesttuazione e malattie Morbo di Cushing ; adiposit à cos tituzionale e virilismo surrenale . . . . · .

)) ))

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Olfatto e sesso . . . . . . . . . . . . . Pag. 945 Ovaia: adren oblaston1a . . . . . . )) 953 Pa11crea ti te cronica . . . . . . . . . . . )) 923 Paraplegia in scoliotico . . . . . . . . . )) 937 Piastrine: ' nuovo m e todo per la conta . )) 954 Polmon e : modificazioni del reperto sotto l 'inilu enza di soascoltatorio • · stanze ad azion e vagosimpatica . . . )) 931 Reuma tis1no: con gresso intern azionale contro il . . . . . . . . . . . . . . )) 948 Sifilide con r. Wassermann irriducibile )) 951 Sindromi basedowiane e para}Jasedo)) 940 wian e . . . · · · · · · · · · · · · · · Spiroch etosi meningea an itterica . . )) 944 Teratoma sacrale . . . . . . . . . . . . )) 951 1'racoma : studi clinici . . . . . . . . . )) 943 Ulero: r ottura in travaglio cli parto .. )) 951

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C. FauGoN1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma . Stab. Tipo-Lit. Annani di M. Counier.


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IL POLICI.INlCO

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[ANNO XLI, Nul\t. ~

Altro interessante volume della Casa Editrice 'L. POZZI per i medici pratic che sarà pronto il 25 corrente:

Dott. prof. ERMANNO MINGAZZINI docente di Clinica delle Malattie delle Vie Urinarie e di Patologia Speciale Chirurgica nella R. Università. Prima·r io Urologo nell'Ospedale del Littorio in ROMA.

UROLOGIA

PRATICA

Compendio ad uso dei · medici. Prefazione del prof. ROBERTO ALESSANDRI Nella co1n:pilazione di questo ~1anualetto si è te11.uto oosta11.temente di vista la necessità di un rapido orientamento terapeutico. 1Wa sicconte la terapia non può essere razionale senza uua precisa diagnosi, la ma. teria è stata suddivi.sa seco11ido uno schema che è parso adatto a tale scopo. Onde evitare iriutili ripetizinni, precede una parte generale riguardarite lo strumentario e la tecnica uro. logica, alla quale si rinianda anche volta a volta, 1ielle parti specia.li. Segue u1ia ·s ec6nda parte destinata alla .d iagnosi di sede e natura, basata sulla valutazione esatta dei sintomi. Questi, dapprin1a discussi sirigolarmente per regioni ed organo, sono stati poi raggruppati per formare le diverse sindromi. Per ogni malatti-0 viene indicata la relativa terapia, circoscritta al puro 11 ecessatio e ai mezzi più sem· plici, 1na seguita da quelle indic~ioni che possono indurre il pratico alla richiesta di un collega più esperto nei casi pizì di/ fìcili. lrifìne, per comodità di ricerca, chiude il l~lanualetto l'elenco al/lbetico delle varie malattie e relativi rimedi.

Me 1iptrti _mo l'Indice Sistematico, affinchè i lettori possano meglio convincersi della vera utilità pratica di questo l\NDICE SISTEMATICO. -

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PAR'I 'E I. Semeiotica del sistema Urinario. OAP. I. STRU'MENTARIO. Oggetti di uso corrente. Lit otris i a.. Endoscopi a . Diate rmi a. MEDICINALI E SOLUZIONI DI uso CORR»NTE. STERIL IZZAZIONE. - CAP. II. ANAM· NESl . ESAME OBBIETI'IVO. - CAP. III. DI STURBI DELLA MINZIONE. - CAP . IV. ALTERAZION I DELLE URINE. - CAP . V. ANALISI DELLI URINE. - OAP. VI. 0 ATETERISMO VESCICALE. - CAP. VII. INDAG INI ENDOSCOPICHE. - OAP. VIII. ESAlVIE DELLA FUNZIONE RENALE. - C.AP. IX. ESAME RADIOGRAFICO. - PARTE II. Clinica delle malattie delle vie urinarie. CHIRURGIA DEL RENE. MAL· FORMAZIONI CONGENlTE DEL RENE. Il rene solitario. Il r ene a fel' rO di cavallo. Rene distopiico. LE CISTI DEL RENE. A ) Cisti t' ere. 1) Cisti in reni n efrit i ci. 2) Rene p olici sitico . 3) Cisti sierose. 4) Oisti ematiche. 5) Oisti deNnoidi. B ) P seudo cisti del r ene. 0) Cist i parassitarie del r ene. Echinococoo del r e ne. RENE MOBILE. TRAUMI DEL RENE. Lesioni sottocu· t a.nee. F e ri te del r e ne. PIELITI. SUPPURAZIONI ACUTE DEL BENE. S IFILIDE DEL RENE. ACTINOMICOSI DFL RENE. ANEURISMA DEL· L'ARTERIA RENALE. IDRONEFROSI. PIONEFROST. CALCOLOSI RENO-URE'fERALE. T.UBERCOLOSI RENALE. TUMORl DEL RENI:. LA CURA CHIBUB· GICA DELLE NEFRITI. a ) Il rene dol-0roso ed e maturico. b ) Nefriti croniche ed acute . - OHIR.URGIA DEI,J,A PELVI ED URETEltE. MALFORMAZIONI CONGENITE DELLA PELVI. 1) A 'U OmaLie di numero. a) A seenza della pelvi e dell'uretere. b ) Uretere doppio. c) Uretere 1bifido. 2) A nomaLie di for1na. a ) Diverticoli u .reter a li. b) Megauretere congenito. c ) Di· latazione cisti.ca d ell'estremo inferiore dell'uretere. 3) A 1io1n.alie d i sviLuppo. Valvo le , restringiJmenti, torsioni, in·gi· nocchia m e n t i. 4) A r1.omaLie di posizione. Sbocco anomalo d e ll'estremo inferiore d ell'u.reter e . REFLUSSO VESCICO-RENALE. rrRAUMI DELL'URETERE. FLOGOSI DELL'URETERE. TuMORI DEL BACIN 3TTO. T OMORI DELL 'URETERE. LEUCOPLACHIA E COLES'l'EATOMA. · CHIRURGIA DELLE OAPSULE RENALI. FLOGOSI DELLE CAPSULB RENALI. 1) PERINEFRITl. a ) Perinefrite sierosa. b ) P eri· nefrite emor.ragi ca. c ) Perinefrite purulenta. d ) Perinefri te fibrosa. 2) EPINEFRITI. a) FJpinefrite iperplastica. I ) Forma fibrosa. II) Forma grassosa. b ) Epinefrit e suppuTativa. 'ruMORI PARARENALI. LIPOMI RETROP.8RITONEAL1. CISTI PERIRENALl. - OHIRURGIA D ELLE CAPSULE SURREN Ali! . T UMORI D ~LLA CAPSULA SURRENALE. - CHIRURGIA DELLA VESCICA. MALFORMAZIONI VESCICALI CONGENITE. R ico-rdi di embriologia. 1) E strofia vescicale. 2) Alt :re man:iifestaz:ioni OOTugenite. LESIONI TRA UMATICHE DE[iLA VESCICA. FISTOLE VESCICALI ACQUISl'}.'E. 1) Fistole vescico-uterine e,, v esci co-vaginali. 2) Fistole vescico intestinali. 3 ) F istol e vescico-cutanee. ERNIE VESCICAul: CISTITI. TUBERCOLOSI VESCICALE. SIFILIDE VESCICALE. A CTINOMICOSI DELLA VESCICA. ECHINOCOCCO DELLA VESCICA. BILHARTIA VESCICALE. PERICISTITI. TUMORI DELLA VESCICA. DIVERTICOLI VESC1· CALI. CALCOLOSI VESCICALE. CORPI ESTRANEI IN VESCICA. ULCERA SEMPLICE DELLA V};SQICA. STENOSI LARGA DEL COLLO VESCICALE. I NCONTINENZA DI URINA. 1) Enures i. 2) L ' incontinenza di uri na n ella d onna. - CHIRURGIA DELIJA PROS'l'ATA. ANO· MALIE CONGENITE DELuA PROSTATA. TRAUM I DELLA PROSTATA. 1) C ·">utu sioni. 2) F a l se strade. 3) Ferite. FLOGOSI DELLA PROSTATA. 1) Prostatite a;ou ta. 2) Pros tatite cronica. TUBERCOLOSI DELLA PR )S'IATA. 81F ILIDE DELLA PROSTATA. CALCOLI DELLA PROSTATA. IPERTROPIA DELLA PROSTATA. TUMORI BENIGNI E CISTI DELLA PROSTATA. T UMORI M 1.LTGNI DELLA PROSTATA. 1) Epitelioma pros tatico. 2) Sarcoma d ella prootata. - CHIRURGIA D ELL'URE'l'RA. Preliminari embriologici e d a natQmici. MALFORMAZIONI CONGENITE DELL 'URETRA . 1) A ssenza total e d e ll'ureta:a · 2) Imperforazione dell'uretra. 3) Res tringimenti congeniti dell'ure tra. 4) Dilatazioni congenite d ell'ui·etra. 5) Duplicità d ell 'u retra. 6) Can a li a norma li. 7) Ipospadia. 8) Epispadia. PROLASSO DELL' URETRA. TRAUMI DELL'URETRA. 1) Ferite d ell'iuretra. 2) Rottura d e ll'uretr a. 3) Lacerazioni (false strade) dell'uretra. CALCOLI DFJLL'URETRA. COltPI ESTRANEI DELL'URETRA. FLOGOSI DELL'URETRA. 1) Uiretrite acuta .gonococci1ca. 2) Uretrite acuta non go· nogoccica. FOLLICOLITI. · CÒPERITI. T UBERCOLOSI DELL'URETRA. INFIAMMAZIONI PERJURETRALI. RESTRINGIMENTI URETRALI. 1) Rest ringim enti traumatici. 2) Restringimenti t u ber col ari. 3) R estringimen t i uretrali post-blenorragici. FISTOLE ACQUISITE DEL· L'URETRA . 1) Fistole uretrro-cu t am-ee·. 2) Fi s tole uretro-re tta 1i. T c~n10R1 DELL'URETRA. 1) Tumori epiteliali b enigni. 2) Tumori epi· teliali ma.ligni . 3) •rumori con nettivali benigni. 4) S a rcomi. 5) Tumori muscol ari. 6) Ci s ti. _7> Angiomi. SCHEMI DI TERAPIA . 1

Volume in-8° piccolo di pagg. Xll-420, con 83 figure nel testo delle quali 8 in tricromia. Prezzo L. 4 O più le spe13e postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 3 5 franco di porto. •P er l'estero, alle L. 3 5' aggiungere L. 3,50 per l e occ orrenti maggiori spese di spedizio~e.

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LUIGI

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A.NNfl XLI

Roma, 25 Giugno t9!l4: ·Xli

Nnm. 25

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fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONg PRA.TIOA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : D. Barbieri e F. Facci 'J.1osatti: Rieerche sulla coJ ecistografia rapida. Note e contributi : A. F a br1s : Not e semeiologiche su ll'area di ipofonesi paravertebrale nella frenico-exeresi. Osservazioni cliniche : U. Papa: Ernie strozzate ed enterorragie. ·- G. Ballati: Due ernie epigas triche , di cui una s trozzata, contenen t i il legamento rot ondo del fegato. Sunti e rassegne : SCHELETRO: Mondor H. e Sicard A.: Un caso di osteops a t irosi (~I al attia d~ Lobstein ). Le Fort e Mnrea u: J;'osteQtI>orosi circos critta del cranio. - H. D. J{ay, S. Levy Sympson e G. Riddoch : Osteite deformante. - v. Seemen: Ascesso cronico dell'osso. Myositis ossificans circumscripta: Sarcoma dell'osso. - SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI: A. P ozzan: Emocateresi. - A. Oswald : Malattie del sa;ngue e increti. - ORG \NI DIGERENTI: ~'. Ferrara: I diverticoli del duodeno. - S. Judine: Alcune difficoltà della gast1'ectomia larga e i mezzi per sormontarle. - Bsteh o. : Tecnica della resezione di ulcere duodenali profonde. - TOSSICOLOGIA: G. CaNière - c. Huriez: Lo stato attuale della terapia del barbiturismo acuto. - A. Newman: Intossicazioni da fenolftaleina. - Fenn E. Poole e R. B. Haining : Morte improvvisa per avvelenamento da dinitrofenolo. - G. Barzilai: Ri cer ch e sperimentali sul benzolismo in gravida nza . Alterazioni sul genitale femm inile n el benzolismo s{Perimentale. Divagazioni : C. Bizzarini: L'olivo e l'olio in medicina:

LAVORI

ORIGINALI.

. Isti tuto di Patologia Medi ca della R. Università di Pavia. Direttore : Prof. L .

V I LLA

Istituto di Cl inica M3dica della R. Università di Pavia. Direttore: Prof. A.

1F ERRA1' A

Ricerche sulla eolecistografia 1·apida.. (1a. NOTA).

Dott. DELFINO B ARBIERI Assis~ente ord. di Patolog ia medi e~ . Dott. FRA~ c o .FAC CI TosATTI r\ssistenl.e radiologo di Clinica medica. Dop,o ch e Antonucci (1931) propose la nuova tecn ica per ottenere colecisto·g rafie rapide fa cendo pr ecedere all 'iniezio ne endovenosa di tetrajodo-feno]ftaleina. odica u11a flebo clisi di l 20 cc. di soluzion e g lucosata al 40 %; ed associando talora u n traLta lnertto insulinico ed

L'a ttualità terapeutica : A. J osefson: Le iniezioni endoossee. Cenni bibliografici. Acca demie, Società Mediche, Congressi : R. Accadem ia di Medicina di Torino. - Società Medico~Chirurgica di Padova.. - Accademia Pugliese di Scienze. Ap punti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La prog nosi della .glicosuria a sintomatica. - Sul signifi cato della glicos uria alimentare per la diagnosi precoce del diahete melli t o. - Aumentata tolleranza ai carb oidrati in diabetici dopo la somministrazione ogni o ra di insulina e glucosio per lunghi periodi. - La curva della glicemia n ei diabetici. Sua importanza p er la cura insulinica. - Glicosuria renale in corrispondenza di rerunifestazioni t u bercolar i ematogene recenti. - Sull 'alimentazione del bambino sano. - MEDICINA SCIEN'l'IFICA: Contenuto totale in calcio e fosforo di iratti par atireoprivi ed in eccesso di parathormone. - La tetania paratireopriva e l'A. T. 10. - NoTE DI RADIOLOGIA: Clisma opaco con insufflazione d'aria nel colon. - I mportanza diagnostica della en cefalografia n elle complicazioni cerebrali d'origine otogena. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: La medicina cinese. Poiitica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi : Ris pos te a quesi ti per questioni di massi.ima. Nella vita professiona le : Concorsi. - Nomine, promozioni ed on0rificenze. Notizie diverse. Indice a lfalJetic J per materie.

una o·p1)ortuna p-repia razione de·l pazien te, num ero e seguirono le ricerche sull 'argomento . ~ t e fa·nini tentò con buoni r isultati di rendere rapida la visualizzazione dell a cist.ifellea col 1osa Bengala e successivame11te lo stesso AnLon11cci ed allievi usarono sostanze coloranti diverse come il bleu <li rr1etilene, le fe nolsulfonftaleina, l 'indacocarn1in io, ed ottennero colccistqgrafie ug11almBnte rapide a quelle ottenute in segujto alla introduzione in- vena di soluzio11e glu cosata ipertonica. :f acci, Liver.ani , Lovisatti , Lucchese, hanno ripetuto le indagini colla tecnica di Antonucci, apportando talora modificazioni varie ed introducendo il g·lu cosio anche per via 0 rale (Lov isa1 ti, Liver.ani) e ne ebbero risultati presocl1è identici . Sciacca iniettò un.a soluzione clorurata ipertonica appena dopo la tetraic do ottenendo coJecisLogram:ri1i precoci n1a non molto intensi. Gilb·e rt e J . De·nio1e, ch e h anno controllato la Lec11ica di Antonucci, sono giunti ai me1

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(( IL POLJ CLINJ CO »

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desin1i risultati; g li AA. francesi però criticano la tecnica di Antonucci ed in speciali casi cr edono sia più opportuna que lla proposta da Sandstrom co,n sistente in somministrazio·n i fra zion ate per bocca di tetraiodo, a piccole d osi. :È recente uria nota di Capua sulla coleci stografia rapida ottenuta mediante iniezione en dov·enosa preventiva di un diure,t ico me·r curiale : il Salirgan. Capua ha fatto precedere di una, due, tre ore l 'iniezione del composto mercuriale a quella di tetraiodo e già dopo due ore dalla seconda ini~ion e ottenne la comp.a rsa dell'immagine della colecisti, che si rese molto più evidente verso la terza e la quarta ora. Sul m eccanisn10 di azione di tutti questi fc;irmaci in rapporto alla maggio·r e rapidità di visualizzazione della vescichetta biliaJ'e, ve11.' . rLero gia avanzate numerose ipotesi che ci riservia1110 di esaminare nel lavoro completo che seguirà a questa nota. Per consiglio del Prof. Villa àbbiamo condotto analoghe ricerche., indagando sistematicamente su di una serie di sostanze ad azione farmacologica varia, alcune colagoghe, all0 scop·o di riconoscere com,p iarativamente quali fra esse, i11trodotte p er via endovenosa o sottoc utanea p·r in1a dell 'iniezione di tetraiodo, siano più atte a r en d er e rapida, e in quale misura, la visualizzazio·n e della cistifellea· la ri' cerca presenta interesse sia ai fini dell'indag in e colecistografica rapida e di una e ventua le applicazion e pratica, sia in riferimento a lla attività funzio·n ale del fegato. Le ricerch e furo'ilO condotte su p azienti preferibilmente inden11i da form e epato-biliari: lo .:;tudio sug·li an1r11alati affetti da lesioni varie <leìle vie biliari con1pleterà p oi il presente I.avaro. Le sostanze da noi u sate sono state: 1

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acetilcolina, tach.idrolo, urotropina, istamina, a.drenalina, p;tuilrin.a, choleval, soluzione iipertonica di NaCl, soluziorie isolonica. L ' acetilcolin,a, u sata n el I.a dose di 3 ct.g. inie ttata i11 ve.o.a 15 n1inuti a'ranti la tetraiodo, è stata scelta da noi per il fatto che Loeper, Lemair ·e Dany, ,a vevano osservato sperimentalmente n el cane che ! 'acetilcolina introdotta per via endo,renos.a determina-va una contra12ione della colecisti. Do·p o aver controllato questo mezzo di indagine i1ella pratica clinica, gli AA. consi gliarono il farmaco per le ricerch e sulla funzionalità d elle vie biliari e pan cr eati cl1e e come mezzo t erapeutico nelle atonie della vescich etta , ritenendone però inopportt1no l u so in c asi di occlu sion.e dei dotti biliari principali. 1

[ANNO

XLI,

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Essa non è staLa sinora u sata da altri allo scopo da noi prefisso ci. Il tacliidrolo, come diureti co mercuriale affi11e al Salirgan, è stato u sato a scopo di cont.rollo delle ricerche fatte con quest 'ultima sostanza (Capua): ver1ne da noi iniettato in vena ali.a dose di 1 cc. di preparato. Il choleval, iniettato in vena nella dose di 5-10 cc. di soluzio11e all l %, è un co1nposto di. argento colloidale stabilizzato con coleinato di sodio. E,sse> è stato, proposto come cola.gogo e antiseLtico d elle vie biliari. P er un concetto ]n parte di analogia è stata usata 1'uro·tropiria nella dose di 5 cc. endovena di una soluzion,e 40 'J'~ . La pituitrina, quale eccitante della peiristalsi di organi cavi, capa1c e noto·ri.amente di provocare in casi patologici 1 insorgenza di coliche biliari, è stata usata nella do.se di 1 cc . i)er via endomuscolare n ell'intento di controllare l 'importanza del fait tore prevalentemente meccanico sulle vie biliari. L' adren.alina è s tata u sata sopratutto per 1 azione iperg li ce1nizzante di essa, sebbene possa avere im}}()rta.nza anche l'attività che le è propria sul sistema vel{etativo. Per controllo d eli ',azione eccitosecretoria da attribuirsi al fatto,r e ipertonia di conoentrazion e della soluzione g·lucosata usata da molti, è stata provata la soluzione 2,5 % di NaCl alla dose di cc. 30; mentre la soluzione fisiologica è stata usata in dosi piuttosto rilevanti , fleboclisi cioè di 200 cc. , alfine di esplorare così 1 azione della m .a ssa idrica sulla funzion-e biliare. Infine I 'istaniina nella dose di 1 cc. sottocute è s tata rivolta a ricer care se questa soslanza, ch e ha una complessa azione sulla permeabilità e motilità vasale, nonchè sullai secrezio,n e d ello s ton1:l co, ed è annoverata fra le so$1.anze cosidette linfago,g he, svolg·esse anch e n ei riguardi delle nostre ricer cl1e una influenza sensibile. I risultati ottenuti in una prima serie di indagi1ri condotte, secondo l indirizzo testè premesso, su una ventina di soggetti perm ettono di rilev::i.re con particolare evidenza ch e : 1) Precocissima è la comparsa dei colecistaig·rammi usando l 'acetilco·lina; già dopo mezz ora si eb·b·e in .qualche caso la visualizzazion e dellai ci stifellea, sempre e inten samente n etta fu dopo un ora dall 'iniezione di tetraio<.lo. 2) Il lacìiidrol.) ha detern1inato una iniezion e precoce della vescich etta, cosicchè dopo un 'ora e mezza dalla iniezione di tetraiodo si ebbe un 'immagine buona della cistifellea . 1

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3) L'urotropi1ia ha d eterminato rapidità dj i11iezione con comparsa dei p rimi huoni col·ecistogrammi ad un'ora. e 45' d alla iniezione di tetraiodo. 4) L 'isla1nina invece n on ha m odificato note,1 olme11te il tempo di compar sa d ella vi sibilità collecistog rafica; le p·r ime ~mmagini si ebbero infatti dopo la quarta -quinta ora . 5) Ancl1e per J'adrenalina n on i ebbe un a precoci Là di con1parsa dell ' in1magi11e r adiografica d ell a cistifellea , essendo i ottenuta la visualizzazione solamente dopo 4 or e e 40' • circa. 6) Immagini tardive si ebber o anch e col 1

choleval. 7 ) Dell e

soluzio11i clori1rate la ipertori,ica

2,5 % deLermi11 ò una precoce iniezione fi11 dalla seco nda or a., ma le imma o-ini furon o piuttosto tenui. L'isotonica invece n on ant icipò sen sibilm ente la compar sa d ei coleci togramn1i , ch e si ehbero intorno all a quinta ora. 8) Agli effetti tanto d ella pr ecocità q uanto d ell a inten sità di visualizzaiiion e, la pit uitrina ha r eso po~si bi li buoni colecistogramn1i già dopo un 'ora dalla ini ezion e di tetra iodo. 9) In tentati vi di r ende r e rapida la colecistografia m ediante diaterniia tran epatica sus eguente l 'iniezione di le trai.odo , non a11biamo avuto m od o di 11otar e alcun vantaggio d al trattamento , anzi, si ebbe l 'impre ione ch e la diatermia inibisca quasi con1pleta111ente la visu alizzazione. CoNCLt.rsroNI.

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SEZIONE PRATICA

f: tata compiuta una ricer ca con1para livn, sull 'azione ch e numerose sostanze eser citan o n el provocare una precoce visua lizzatZione m ediante t eti·aiodo-fenolftaleina della vescicl1e1ta bili are in condizioni fi si ologich e. Si è potuto con sta tare ch e oltre all e sostanze g ià note com e acceleranti, quali la soluzio.n e a lucosaita i1JerLoni ca, la soluzione clorurata ipertoni ca, i diuretici 1nercuria li , eser citan o 11na azione accelerante altre sostan ze e cioè aceti lcolina, urotro·p ina, IJi tuitrina, n1entre altre n on hanno detern1i11a to lo stesso effetto, quali adrenalina, is tamina, ch oleval. Crediamo dov.er segnalare in particolare la precocit à provocata , in modo costante e con inten sità di colecist0ioO"famn1i, dalI 'acetilcolina . Questa sostan za offre su altre, quali i diuretici m ercuriaili , il vantag·gio della sicurezza da influenze tossicl1e, e sulla pituitrin a quello di una m eno violenta azione cinetica sulle vi e biliari.

P er ch è si possa g iudicar e se qu e to nuovo mezzo di colecistogr afia rapida r a1p p·r esenti anch e un m ezzo utiln1enle e innoçuan1-ente trasferibile n ella pratica diag nostica sul malato, stiamo estendendo le ricer cl1e an ch e a casi patologici. Ne saranno r esi 'noti in seguito i risultati e sarann o pure in seg11ito interpretati dal plinto ui i ·ta d ella fisiopatologia epalica i risultali cor11p lessivi r.aggiunti . 1

l{IASSU N·To . Gli AA. dai ri ullati di r icer ch e comparative u ll 'azione acceler a trice di diver se sostanze nella colecistografia rapida, con cludono• ch e l 'acetilcolina , l 'urotropina e la pituitri~~ provocano una precoce visualizzazion e della cis tifellea mentre J ·adrenalina1, l 'istamina e il cl1oleval 11on 11anno analoga azione. Segnalano in particolare l 'azione rapida d ell 'acetilcolina ch e d etermina. buoni colecistogrammi ancl1 e <lopo 30 ' -45' dalla in iezion e di tetraiodo. BTBLIOG-RAFIA. Colecist ografia rafJi rla ed epalografia con mezzi di co n.traslo. Policlin. , Sez. Prat .,

ANT0Nucc1.

n . 1, 1931. In . Tecn ica del la colecistog r afia r apida. Ibi<i . n . 17 1931. . ' ' In. L a cliolécystographie r apic! e. Pre se l\1éd. , n . 50, 1931. CAPUA. u di qn nu ovo m et odu di co l eci stografia r apida . R ass . Int. Clin. Ter., 1934, n. 2. F ACCT 'fo sATTI F. Cortsiderazioni sulla tecnica e su i r isultnl i della colecis t ograf ia r apida. Qu aderni R aòi olog]ci , n. 6, 1933. GILBEn T R. et DE IOLE M. J. 50 c h,oléc)'s~ographies rapides. R ésa llals et in.dications. La Presse Méd ., n . 92, 1933. H AT ZIEGANU e l H AUGANUTZ. Sur la cliolécyslog r aphie dans l e di ab èle. Cong·r . ln lerna l. de l a Lithiase .Biliaire, Vicl1y, 1932. L1vERA.~ r E. Ric erche bioch i miclie e spe r imentali su lla colecistografia r apida. Pol icli11., Sez. 1\1ed., n. 2, 1933, 128. I~OEPER , LEMAIR et DANY. r1célylcholin.e et vésicule bili(])ire. Cong·r. In terna l. éle la L i lhiase Biliaire, Vi ch y-, 1932. Lov1sATTI N. Sop r a una nuova t ecnica per la colecistografia r apida. Rivista di Radio]. e Fisica l\<Iedica, fase. IV , pag. 453. Luccn esE. Su la co lecisl'aig rafi a r apida. L 'Ospedale l\IIagg·iore di Milan o, fase. 5, 1932. SANDSTROM C. D e la clio l écyst.ogr aphie r apide par voie buccale et de sa val eu r. J ourn . d e Radio!. e t d e l 'Electrologie, 1932, n . 2, t ome 16. SCIACCA.

Nu ovo melodo di colecist ogr afia rapida.

Congr esso ~Ied ico-Chirurgico Cilato da CAPUA. STEFANINI .

Calabrese,

1933.

Un nuovo m etodo di colecistografia ra-

pida. 38° Cor1gr . Soc. It aJ. di Chirurg i a, Bari ,

o Ltohre 1931.


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« lL POLICLINICO »

NOTE E CONTRIBUTI E

ISTITUTO BENITO ~1 USSOl,INl CLINICA DELLA 'l'UBERCOJ_,OSI DELLE lv.IALATTIE DELL 1\PPARA'fO RE SPTRAT0RIO DELLA R . UNIVERSCTÀ DI ROMA. I

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Direttore : On. Prof. E. MORELLI.

Note semeiologiche sull'area di ipofonesi para vertebrale nella freniro-exert'si (1). Dott. A. :FABRrs. Come è noto, è stato il Trepiccioni a mettere in evidenza, n egli operati di frenico-exer·esi , quella ch e egli chi.ama « l 'area di ipofon esi paravertebrale opposta », Ja quale cc è situata nella regione paravertebrale inferiore ed ha forma di triangolo r ettan golo, a base inferiore e ad angolo retto mediale, aperto verso l'esterno; è quindi per la sed e e .c onfigurazione, simile ali' area di ottusità paravertebrale descritta da Grocco n ei versamenti pleurici ». In realtà si può dire , a conferma di quanto scrive il Trepiccioni, ch e questa zona di ipofo.n esi controlaterale è facilmente dimostrabile , anche co11 una percussione piuttosto forte, in molti 0 1p erati di frenico-exeresi; in una percentuale di casi che io non saprei fissare in cifre non avendo fatto ricerch e sistematiche in ' questo senso, ma che si può ritenere tuttavia notervole. D 'altro lato è anche certo che in qualche caso l'area di ipofone,s i manca del tutto o per Io meno è difficilmente rilevab·i le, pur essendo l'emidiaframma paretico be,n e i nn.alzato. Sar ebbe qt1indi eccessivo considerarla un fenomeno semeiologico assolutamente costante. Risulterebbe inoltre dalle r11ie ri cerche che quest'area di ipofonesi, a parità delle altre condizioni, è in g enere più evidente nella frenico-exeresi destra ch e nella sinistra. P er ciò che riguarda la forma, essa ha in genere una base piuttosto ampiia; si tratta i11 altri t ermini di un triangolo rettangolo, come giustamente afferma il Trepicci.oni, in cui però il catete orizzontale p er Io più supera i.n lunghezza il catete verticale , ossia quello corrispondente alla linea d ell e apo fi si spinose. Ma 1'osservazione che ritengo di un certo interesse e che rappresenta di fatto l 'oggetto d ella presente nota, è che quest'area di iipofo1

n esi paravertebrale dopo un certo tempo dalla frenico-exeresi in qualche caso scompare o per lo meno si riduce di tanto da diventare difficilmente apprezzabile anche con la percussione leggera. Questa osservazione io ebbi occasio·n e di fare la prima volta casualmente in un malato, operato di frenico-exeresi destra, il quale presentava un 'evidentiss ima area di i po fonesi paravertehrale n ei primi giorni do.p o l'intervento. Riesaminando il malato dopo un paio di mesi pio tei constatare che l'area di ipofonesi era completamente scomparsa. E ciò nonostante che I'emidiaframma paretico si mantenesse bepe innalzato. Successivamente ho potuto confermare l 'osservazio•ne in a ltri.i malati, operati di frenicoexeresi e in cui 110 avuto l'avvertenza di segnare sulla pelle co] nitrato d'argento i limiti de l1'area di i po.fonesi e il livello clell 'emidia.f ram ma enervato e che ho seguito con esami sistematici p1er qualche mese dopo l'intervento. Or bene anche in questi casi bo potuto constatare nelle settimar1e successive all '0 perazione una progressiva riduzione dell'area di ipofonesi fino alla. più o m eno com1)leta scomp:a rsa nel termine di 3-4 mesi. Questa riduzione dell'area di ipofonesi va di pari .p asso con un rischiaramento dall'alto in basso del suono di percussione sulla colonna vertebrale, ossia con l1n'accorciamento del catete verticaìe d el triangolo; e tutto ciò, beninteso, pur restando l'emidiaframma o·aretic~ innalzato o anzi in alcuni casi pur notandosi un ulteriore innalzamento di esso·, come è facile osservare nella frenico-exeresi nelle prime settimane successive all 'intervento. Le osservazioni fatte non sono sufficienti per far ritener e che la scomparsa in secondo tempo dell 'ar ea di ipofonesi paravertebrale nella frenico- ~xeresi sia un fatto abituale e che quindi detta ipofonesi si debba considerare come una manifestazione semei.ologica a carattere transitorio. Tuttavia c'è un'osservazione indiretta che può avere importanza da questo punto di vista ed è che mentre l'area di ipofonesi p·a ravertebrale è un reperto frequent-e-, rpur non essendo costante nella frenico-e-x:eresi recente, è raro invece ~etterla in evidenza i1ei vecchi, frenicectomizzati; o per lo meno a me non e occorso di poterla osservare i11 numer osi rr,ialati! freni cectomizzati già da qualche mese, e in cui tuttavia ·e sisteva ancora un cospicuo innalzamento del diaframma. In aJtri termini la notevole frequenza dell'area d'ipofonesi nella 1

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(1) Comunicazione alla seduta del. 5 febbr: 1934

de1la Sezion e Laziale della Federazione Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi .

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frenico-exeresi recente è in netto contrasto con l 'assenza o la rarità di essa nella frenico-exeresi che dati da qualche inese. Comunque pur non potendo o non volendo ammettere che la scomparsa in secondo tempo dell 'area di ipofonesi nella freni co-exeresi sia un fatto costante , è certo d'altra parte cl1'e detta area in qualche caso scompare o a lmeno si riduce di tanto da diventare fatto trascurabile dal punto di vista semeiologico . Per ciò che riguarda la spiegazione del fenomeno, questa non p.u ò prescindere naturalmente dallo studio del meccanismo potogenetico per il quale si produce ir1 primo t empo l 'area di ipofonesi. A questo proposito la spiegazione for11ita dal Trepiccioni a m e pare 50ddisfacente. Tenendo conto del fatto che il diaframma, pur avendo un 'innervazione bilaterale, forn1a peraltro un tutto unico sia dal punto di vista anatomico che funzionale, è molto probabile che g li effetti della freni cectomia di un lato si ripercuotano er1tro una certa misura anche sull 'altro emidiaframma e in questo specialmente nelle sezioni più vicine alla linea m ediana. Bisogna pensare quindi , secondo il Trepiccioni , « a variazioni di posizione, a dif.etto di tono e ad alter3.ta funzione della parte 01p1posta d el diaframma ». In ultin1a analisi, secondo noi , du e sono i fattori che si debbono prendere in considerazione: l'uno meccanico, p·er il quale 1'emidiaframn1a sano viene ad essere allevato passivamente dall'emidiaframma paretico nel suo tratto paramediano, 1'altro fun zionale, dovuto a un eventua.l e difetto d'innervazione nell 'emidiaframma sano. Or bene il comportamento a distanza d ell 'area di ipofor1esi che tende a ridursi o a scomparire nelle settimane succef'sive all 'intervento starebbe a dimostrare ch e fra i due fattori, meccanico e funzionale, sia da attribuire la maggiore importanza al secondo, ossia al fattore innervazione. Altrimenti non ci sapr emmo spiegar e come dopo qualche tem po possa l'area di ipofonesi ridursi, pur restando I 'emidiaframma .paretico sollevato . Volendo quindi attrib·u ire rtella genesi dell'area di ipofonesi , valore esclusivo o p·r eponderante al fattore innervazion·e , si deve ammettere che detta area si pro·duca specialmente in conseguenza della ipotonia e della paresi del tratto paramediano e posteri.ore dell'emidiaframma controlaterale, essendo le sezioni paramediane del diaframn1a , come dimostra l 'indagine anatomica , quelle specialmente fornite di una duplice innervazione. 1

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Ora r1ulla vieta di pensare ch e in secondo tempo l 'emidiaframma sano riacquisti integralmente la sua autonomia funzionale e abbia luL)go fra i due emi.diaframmi una dissociazione funzionale più con1plet.a di quello che 11on sia immediatamente dopo la frenicectomia. Riacquistando l 'emidiaframrr1a sa110 completamente il suo tono e Ja sua funzion e , verrebbero a cessare quelle condizioni che rappresentane' la base fisiopatologi ca per la quale si forn1<1 l 'area d 'ipofonesi paravertebrale.

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RIASSUNTO. I~· ' A. ha

studiato nei frenicectomizzati iJ con:1pnr1 a111ento a distanza del] 'area di i pofones1 puravertebrale, descritta da Trepicc1011i e ha visto che essa si modi.fica col tempo riducer1.dosi o anche scomp·a rendo del tutto. pur. restando l 'emidi.aframrna paretico innalzato. Eg li ritiene pertanto· che nella gen.esi del fenomeno sem eiologico d·ell 'area di ipofonesi, sii debba dare in1portanza prevalente a l fattore • • innervaz1o·n e. 1

LETTERATUJlA. TnEP1cc10.'.'i1 E. Lotta contro la tubercolosi, anno l 0 , Il.

2, 1930.

OSSERVAZIONI CLINICHE 0SPED1\LE CIVILE DI .l\i!ACERA'l'A Prof. LUIGI CARAVANI, primario ch irurgo.

Ernie strozzate ed enteror1·agie per il dott. UGo PAPA, aiuto chir urgo . Da quando Schnitzlcr (1894) richjamò l 'at·~ tenzione sulle en1orrag·ie inlesti11ali , consecutive allo strozzarnento erniario, questo accidente, non IBolto raro , come può a prima vista sembrare, è stato oggetto di osservazioni riipetute, e le discuss ioni circa il rneccanismo , con il quale si produce, an·cora n on molto ben noto e chiaro, o per lo meilO a11bastanza complesso , sono state numerose. P~rtanto ho creduto di un certo interesse illustrare due casi, venuti alla mia osservazio11e, uno dei quali si pTesta a molte considerazio11i circa la patogenesi. CAso I . - M. G., anni 71 , contadino. Entrato in reparto il 22-1-1933. Nulla di notevole nell 'a11amnesi familiare. Nega lue e malattie YC11eree. Bevitore e fumatore. Pare abbia goduto sempre ottima salute. È porlatore da circa trenta anni di ernia inguinale bilaterale, la sinj stra più voluminosa della destra. Da circa dieci anni va soggetto di tanto in tanto a dolori vivi in corrispondenza del tumore erniario di sinistra, che diventa

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t eso e irriducibile. Il paziente, per far cessare quesle crisi dolorose, è solito m e tter si a lello e ridurre da sè l 'ernia. P er il volume, prog ressivamente crescente delle due tumefazioni, che gli <Js lacolano la stazio11e er elta e la dearnbul azjone, d tt qualc11e anno porta cinto erniario . Dieci ore prima dell 'ingresso in Ospedale , n1entre si trovava a letto, e in seguito a colpi di Losse, è stato preso da fortissimi dolori al ventre, seguiti da vomito, m enti e I 'ernia sinistra è diventata tesa e dolente e non si è potuta più ridurre. E. O. : Paziente di aspetto em aciat o, giacente in decubito orizzontale. Pelle arict a. Subiltero delle sclere. Lingua patjnosa, secca. Polso 100, u gu ale, .rit111ico, a pressione piultosto elevata. Respiro 30, .a ti1)0 cos to-addominale. 1~en1p. 36,4. Vomito in:ten so. Alvo . chiuso an ch e per i gas. Nulla a ca\fico degli organi t or acici. L 'addom e è uniforme.mente disteso, poco Lr allabile, poco mobile con ~·li atti. del r espiro. Alla palpazione m oderata, la parele di1nostr a una t en sion e normale; n on si p ercepiscono gor goglii , n è guaz7arnenti. F ega to e milza nei limiti. Nessu'na zona di ollusità. Nella regione ing uino-scrotale sinistra tl1mefazion e della gra11dezza di una t es la di felo, di forma ovoidale, con un polo più g rosso arrotond ato ver so lo scroto, e l 'altro più piccolo, cl1e si con linua ver so la reg·ione inguinale. La superficie è liscia; la cute calda, distesa, lucente. Con la palpazion e si provoca forte dolore; la tumefazione è irriducib ile, duro-elastica, e h a riso11an za timpan icosmorzata. Operazione (dolt. P apa). Anestesia locale. Incisione ampia, com e per erniolo1n ia. L 'isolame11to del sacco è facilitato dall 'edema dei vari piani. Apertolo, si h a fuoriu scita di n otevole quanli tà di liquido lim1Jido, ci lrino. Nell 'interno del sacco è contenuta un 'ansa del tenue della lung·h ezza di circa 18 cm ., rli colorito cianotico, ma a pareti toniche, e rivestita da periloneo splenclert le e n orm ale in ogni su o punto. Lo strozza1nento, molto serrato , è a li vello del colletto del sacco. Sbri gliato il collel lo, si riduce l 'intestino, si escide il sacco e si esegue la plastica della parele alla Bassini. Dopo circa 36 ore dall 'in ter vento, })receduta da rialzo termico (37 .5), si ha emissio11e di feci li·lJUid e san guinolenti , in n otevole quii11tità e di colore r osso-scuro. Si applica vescica di ghiaccio e si somministra cloruro cli calcio e oppio per bocca, coaguleno per via ipoder1nica. L 'en terorragia si ripete in terza giorna La dall'intervento , rr1a è meno abbondante e di sa11g ue allerato e in g ran par le coagulato. L 'ammalato lascia l 'ospedale guarito in 15a giorr1ata. CA so II . - C. M., anni 77 , proprietario. En lrato in r eparlo il 24 ottobre 1933. L 'anam.n esi fami- . liare e person ale r emola sono co1npletamente mute. Il malato è forl e bevitore e fum ator e. Un a diecina di anni fa, è stato ricoverato in una casa di salute per m alattie nervose, per alcoolis1no cronico e J)Olinevrite. F'u dimesso n otevolmer1le 1nigliorato; tuttavia h a continuato a bere stre. nl1am ente e, a dire clei cor1giunti , quasi seral111e11te rincavasa ubbriaco. R portatore da parecchi anni di voluminosa ernia in guinale destr a, <'l1e di tanto in tanto n on si è riòotla più, pro"'·ocan do vo1nito e dolori vivissimi. In Lali con tin.-genze il malato er a solilo metler si a letto e rifiutare qualsiasi aiuto , percbè abiti.iato a ridursi ·cla sè il tumore erniario, malgrado la riduzion e

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Cossr a volte laboriosa e gli procurasse qualche ora di noteYoli soffer enze. Sei ore prima dell 'ingresso in ospedale, è stato trovato dai figli a letto, e in preda a forlissimi dolori, non riuscendo a ridurre da sè l 'ernia, di cui r1on si riesc.e a saper e l 'ora precisa dello strozza111 enlo. Ha vomit ato due volte ed ha l 'alvo chiuso alle feci e a1 gas. E. O. : individuo di robusta costitu zion e scheletrica, ma di aspe tlo sofferenle, giacente in decubito orizzonlale. Sensorio offuscato. Ciariosi palì~da del Yiso e delle estremità ; sudore freddo; subitlero delle sclere. Lingu a patinosa, umida; non edemi. l)olso 90, u guale, r j l1nico, a pression e elevat a. Respiro 28, a tipo costo-addo1ninale. Ten1per. 36,6. Nulla a carico del torace. Ri11forzo de] II aortico. L 'addome è Yoluminoso per SJ)esso strato di adipe, poco trottabile, diffu sa1nente dole11 te e meteori co, ma mobil e con gli atti òel respiro. Lieve ollusità spostabile ai fian chi. Il fegato e la milza n on si palpa110. La regione inguine-scrotale destra è sede di u11 'enorme tu1nefazione, il cui polo inferiore arriYa circa alla inedia elà dell ct coscia. La superficie è liscia ; la cute <list esa, cald a e lucente. La tumefazione è tesa, dolentissjma, irriducibile ed ha risonanza timpanicos1norza ta. Operazione (prof. CaraYani). Anes1esia locale. Incisione ampia come per ernio1 omia. L 'an ello strozzante è a livello dell 'or ificio inguinale estern o. Per ciò, incisa I 'aponevrosi del grande obliquo, si isola facil rrtente il voluminoso sacGo erniario, con il suo contenuto. Apertolo , si rinviene liquido en1atico in notevole quantità e circa 60 cm. di t enu e, dilatato, cianotico, con chiazze di emorragie sottosierose. In alcu11i pu11ti le p ar eli dell 'intestino ernialo sono i11fil tra te in toto di sangu e e per ciò, ol tre a prese11tare il colore s1_idcletto, aJJpaiono anche aumentate lievem e11 le di sp essore e di con sistenza. La soffu sione emorragica della parete intes tinale st propaga in R1cuni trat ti a11cl1e al m eso Corrispond ente. ì\1er avig·lia, la notevole quantità di sa n gu e con tenula n ella cavità adclominale, che si asciug·a soltanto in parte. A11che la vaginale del testicolo contiene san g ue. L'intestino, so lto l 'azio11e del siero caldo, ripre11de colore e tono, mentre appaiono quà e là movime11ti peristaltici. Per sist ono le chia~ze di suffusione emorragica, ma il peritoneo viscer ale è liscio e lucente. Si riduce lentamente l 'int estino erniato; si escide il sacco, e si chiude la porta erniaria mediante plastica delle pareti (funicolo sottoc11taneo). Dop o 12 ore dall 'intervenlo il m alato ebbe improvvisamente, e senza accl1sare alcun dolore addominal e, abbondante enterorragia. Le condizioni gener ali si manten11~ro buone, il polso rit1nico e a discr et a pressione; l 'addome, leggermente m eteorico, era tuttavia trattabile e indulente. Fu élpplicata vescica di ghiaccio e so111n1ini strati oppio, coagulen o e c1orl1ro <.1 i calcio. Tuttavia, in seconda giornata dall 'i11lervento, l 'enterorragia si ripresent ò e il polso divenn e aritmico, ondulante e a pressione piuttosto bassa rne11tre l 'es. dell 'orin a dimostrò presen za di zucchero (17 %0) . L'azotemia era di 0,51 %0, la glicemia 3 %o . Furono i11iettate 20 U. di insulin a e lo zucchero scomparve dalle urjne, nè si ripresentò n ell 'ulteriore deéorso della malattia. L'azione cardiaca si regol arizzò in seguito ad


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iniezjoni di Diga1e11 , Stricnjna, Lacar11ol, m entre la pressione san gu ig11a rj prese, dopo })iccole ipodermoclisi di soluzioni clorl1ro-sodiche e glucosate. In t er za giornata il m<i1 ato, che durante l a notte aveva c111esso con la sonda rel lale gas e piccola quanlilà di feci liquiòe. picee, contenenti sa ngue alteralo, ebbe, nella 111altinata, vomito fecaloide ripelu lo e con la sonda gastrica lo stornaco fu svu ola lo di ci rca due li lri (li liquido giallastro, forlemen Le pulri(lo. Il inala Lo, con sen sorio leggerme11Le offu scato, accu sava un indole11zimento vago e diffuso a t11llo l 'addon1e; tuttavia non vi cra110 alterazioni gravi n è dello stato generale nè delle condizioni del siste1na circolalc,rio. L ·esan1e obb ieltiYo climostrava un addon1e unifor1ne1nen le ineteorico, ma quasi completamente indolen le e senza acce1 t11 0 a difesa n1uscolare . Non era clin1ostrabjle, sia all'ispezione che alla palpazione, un aume11to della peris talsi . Tutta' ia ja percus ione di1nostrava, in an1bedue le fosse iliache e al m esogastrio, zon e a risonanza fortemente tin1panica, quasi m etallica, n1entre 11elle parti marginali più declivi l a r isonanza era quasi ottusa. Passivan1ente era facile provocare i l fenomeno del guazzan.1 ento, t an to nella fo sa iliaca destra che nella sini tra. In 4a. e 5a. gior~1ata il vomi lo fecaloide si r ipe letle parecchie volte, men tre il malato emelteva spo11Laneamente o i1t seguito a clis teri scar sa quantità di gas e feci liquide, poltacee, di color rosso-bru110. Peris laltina, ipofisina , soluzioni ipertoniche, purghe oleose e saline rirn aser o senza alcun effetto, mentre l 'esame obbiettivo persisteva i11variato. Come diremo in segu i to, fu post a la diagnosi di trombosi dei vasi 1nesenlerici , e, da la Ja presen za di numerose a11se del tenue cli slese e gu azzan ti, dj.111ostrat a a11cl1e r adiologicamen Le da parecchi li Yelli liquidi, dis posti a can11e di fucile, si pensò che tutto il 1ra lto di tenue erniato, con il suo meso, fosse sede del processo Lrombotico. Date l 'età e le con cl izioni gravi dell 'i11fermo, si esclud eva la po&siLiliLà di 11n inlerYe11lo radicale, che avr ebbe r ichiesto la resezione cl i un es teso tratto cl i tenue, e si pc11sava alla even tualità di praticare una fist ola enterica, corne interven to palliativo, allo scopo di r in1ediare al fatt o occlu sivo, quan<lo in sesta giorn ata, in segui to a purga oleosa , il malato ebbe una scarica r egolare rnenlre scomparve il vomito feca]oide. Il migliora1nento fu progr essivo e in ventesima g·iornala il I!lalato venne di111esso guarito .

ere, un lieve rialzo termico, seguìto . a distanza di ;poch e ore, o in seconda g·iornat a, da una &carica diarroica sanguinolenta, con caduta della tempera tura. L 'enterorragia può ripetersi, ma è sen1pre scar sa, e la prognosi è buona. Si tratta in ge. 11er e di ernie vecchie, voluminos.e, congenite, n elle quali un lungo tratto d 'intestino si trova n el sacco, in sieme a uria certa quantità di liquido citrino o siero-en1atico . Percl1 è l'enterorragia si i)roduca, secondo Scl1r1itzler, è cond izione essenzial e ch e Jo strozz:.i.rl1en to bia serralo e di data recente. Perciò molto spesso si lratta di ern ie ing uinali congenite, con colletti o anelli stenosa11ti, oppure cli erni e ombelicali, con briglie cicatriziaJi nlolto ser rate n ell 'interno del sacco; più r arame11te di ernie crurali . 2) Enterorragia tanc!Jiva (tipo l illrr1a11n). Sopravvien e a guarigione operatoria gi.à av, 1 en·u ta, dall '8° al 18° giorno di malattia (FickJ, Patel , Luksch , Sau, 1 é) . Lo stato del malato è r)erfetto sia dal pu11to di vi sta locale, ch e genera le, allorquando , se11za p1odromi, sopravviene un 'en terorragia abbondante. c]1e può ripetersi, e ch e di solito è di prognosi fatale. Questo secondo tipo di enterorragia si prodt1rrebbe in soggetti an ziani , arterosclerotici, llOrtatori di erni e di m eùio vo]urrLe, ma strozzate da pareccl1io tempo, e coJ1 cingolo di strozzamento inolto serrato. La ::iuestion e del m eccanismo di queste emorragie h a dato luogo a numerose discu ssioni; e diverse teorie so no state emesse a seconda del tipo, precoce o tardi va, dell 'em orragia stessa; e, per 10 stesso tipo , a seconda di varie circos tanze , n on ancora completamenlr n ote. P er le precoci due teorie si contendono il campo. La prima è di Schnjtzler il quale ammette ch e, dt1rante lo strozzame11to ern iario , p er interruzione del circolo arterioso r1ell '.an sa erniata si pro ducono lesioni trofich e a carico dei capillari. Tolto lo strozzamento , e ristabilitasi bruscamente la circolazion e arterio~a, i Gapillari alterati cedo11 0, l 'emorragia si produce, e il san gue stravasatu si raccoalie nell 'interno dell 'ansa. Se questa è lunga , l 'e11terorragia si rivela clinicamen te; Sf corta, manca o m eglio resta latente, perchè la quantità di san gu e versato ·è trasct1rabile. La seconda teoria è di J(ukula e cerca di spiegare, oltre ch e le en terorragie pr ecoci . anche le tardive. Egli ammette ch e, nello strozzamento ern iario, la circol.<lzione r.rteriosa non è arrestata , mentre lo è quasi cnmpletarnente la venosa . Si }1a allora una trasudazione emati ca nel sacco er11iario e n el lume dell 'ansa 1

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I casi di emorragie del tubo gastro-enterico, consecutive ad atti operativi , non sono rari e tra questi le ernie, specie se strozzate, dann o la percentuale 1naggiore. ·F u per primo Schnitzler (18:3-J:) ·cl1e studiò le emorra.g ie in testinali consecutive alla chelotomia, descrivendo i loro sintomi , e stab ilendon e la patogen esi e la cura. Vennero poi i lavori di l Jllmann (18'97), di J(ukula (1900) , di Sauvè (1905), in segui to ai quali si distinsero duo tipi di enterorragia, n ettamente differenziati , non solo dal momento ::iella loro insorgen za, n1a anche dalla loro diversa gravità. 1) Enterorragia precoce (tipo Sr.J1nitzler). T olto lo strozzamento , si h a, nelle prime 24


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IL P OLI CLINICO

intestinale che, prima ancora che sia tolto lo strozzamer1to, viene ad essere ripiena di sangue. L'emissione del sangue, in essa contenuto, si effettua con la prima 5Célrica intestinale (e1norragi.a 1)recoce). Se l 'ostacolo alla circolazione venosa dura di più, la n1ucosa c·a ae in necrosi e si forma un 'escara, cl1e, cadendo ii1 5a._6a giornata, dà luogo ad una rottura dei vasi, e di conseg11enza ad un 'emorragia di til )O secondario. ~1a non basta. Kukula , in 11n uomo di 25 anni, operato ii ernia strozzata, e morto in seguito a gra vi ssirr1 e. ente::orr lgie, 11a trovato all 'autopsia un infarto em orr:igico sul1 'intestino str ozzato. Inoltre, m entre le arterie erano norr11ali , si trovarono i11 vece trombizzate ]e vene. Per ciò egli amrnétte che l 'ostacolo alla circolazione venosa produce in fìne una tro1nbosi venosa per cui , il sa11gue arterioso , ristabilitasi la circolazione, urta contro 1.ostacolo venoso e diviene il punto di partenza delle emorragie gravi e tardive. l,a teoria di J(ukula è seducente, m a non ma11cano obbiez ioni , e Sa11vè per esempio , osserva ch e in seguito alla trorr1bosi venf>sa, non si 11a Illai una vera emorragia, ma soltanto uria st.éJsi sa11g-uigna. Solo l 'ischemia arteriosa è, secr>ndo lui, capace di pr odurre alterazioni dei capillari e dare così emorragie primitive. Com un que sia , il meccanismo non -è ce rto univoco , e l 'enterorragia primitiva, ch e è stata chiamata anche epistassi intes linale, per la sua benignità, può. essere espressione di piccole erosioni della mucosa o di una sua fragilità , consecuti·\Ta al disturbo di circolo. Per spiegare le enterorrJ.gie tardive , son o state invocate altre due teorie. l :llrnann pensa che, nei soggetti arteriosclerotici, nei quali è stato osservato questo accidente, i vasi mesenterici si trombizzan o e deterrninano un infarto emorragico esteso della p·ar ete intestinale, seguito da emorr~gia tardiva. L 'altra teoria è di Nicaise , sostenuta da successive prove sperim entali di Sch,veninger e 1,i.etze. Questi autori hanno dimostra t() c he una ug uale comp·r ession,e delle vene e deile arterie intestinali produce una gangrena isch emica, ch e progredisce eccentricam ente dalla mu cosa alla sie rosa. Se il malato è orie rato, quando la sola mucosa è interessata, si for tna un'escara, che distaccandosi i11 6a giorrtata o fJiù tardi , determina un 'emorragia tardiva e abbondante. Questa teoria concorrla con ]a 1naggior parte dei. fatti , osservati clin icamente : arteriosclerosi del soggetto, abbondanza del! 'emorragia; integrità del peritoneo, cl1e non permette," a] momento dell 'operazione, di preveder(} questa con1JJlican za . .Tuttavia, ~e 1'autopsia mostra talvolta

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una o più ulcerazio11i risultan ti dalla cadutd della mucosa, è ·~erto che esistono altri casi. in cui tali ulcerazior1i non si trovano. Patel, in base a tali dati, raccomanda di non essere troppo univoci nel ricercare le· cause, che possono aver determinato queste emorragie intestinali e fa osservare ch e in genere si tratta di malati intossicati o in :preda a gravi processi infettivi, nei quali la paralisi vasom otrice, la diminuita coagulab·ilità del sangue, le ·cattive condizioni dei tessuti , la fragilità dei piccoli vasi, sono alLrettanti fattori da prendere in co nsider azione nel determinismo delle emorragie stesse. E a conferma di ciò Bia11cardi riferisce un caso, nel ciuale ad ogni strozzamento erniario, che il n1alato riduceva da sè stesso, praticandosi il taxis, si produceva un'enterorragia. l\1ancando il t empo per prodursi quelle alterazioni patologiche, invocate dai vari autori per spiegare l 'emorragia, era giocoforza invocare, quale causa patogenetica, una congenita fragilità vasale, ch e determinasse la r ottura dei capillari, ogni qualch e volta si produceva n ell'ansa un semplice rallentamento o anch e un arresto transitorio della circolazione sanguigna. In un altro caso, riferito· da Aloi, si trattava di un malato operato di un a piccola ernia inguinale, non strozzata, con sequele operatorie normali e cicatrizzazione perfetta delle ferite. In 7a giornata epistassi abbondante, seguita da enterorréliooia profusa e l 'indomani da ematem e i ripetute. Morte ir,. 48 ore. L' A. pensa a llno stato en1orragiparo latente, e avanza l 'ipotesi ch e l 'atto operativo o la narcosi abbiano r eso evidenti, con la loro influenza nociva su] ricambio o sul sistema endocrino (principalmente capsule surrenali), alterazioni epatich e. renali, vasali o emopoietich e preesistenti. E poste in sintesi la sintomatologia e l 'etio11atogenesi delle enterorragie da ernie strozzate, mi 1p ermetto qualch e consider-:tzione, i11 base alla storia clinica dei due malati , da m e os• servati. Nel primo malato I ' er1terorragia ha avuto tutte le caratteristiche di quelle precoci , tipo Scl1nitzler: com parsa dopo 36 ore dall 'intervento , prognosi beni gna ~ ernia voluminosa e vecchia, contene11te 11n lungo tratto d 'intestino , anello di strozzamento serrato. Il fatto che l'emorragia si è ripetuta in 3a giornata , sem bra contraddire il precetto di Patel, che, cioè, l'enterorragia precoce n on recidivi quasi m ai . Anche n ei malati, osservati da Ilian.c ardi , si ebbe ri11e tizione dell 'emorragia . Tuttavja è da osservare ch e nel mio n1 alato, il san gue versatosi in terza giornata, era 11otevolmente alterato e in gran parte coag ulato così da far pensare


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$RlIONE PRATICA

c he fosse preversato e successivan1ente espulso. <:irca la patogenesi, trattandosi di un soggetto anzia110 con le ioni arterioscleroticl1e, è seducente pensare con Schnitzler, a un 'interru7.io1te del circolo arterioso, con su ccessive lesioni trofiche dei capillari e rottura di questi , al momento della soppressione dell 'ostacolo . Tuttavia non è possibile escludere l'ostaco lo alla circolazione venosa, voluto da Kukula , sebbene lo strozzamento datasse (la dieci ore, cosa c he, in un vecchio, avrebbe rortato fac ilmente a una n ecrosi della m11co~[l o a un a vera trombo i. Il non ripetersi dell 'e1rtorragia e il decorso benigno della malattia fanno escludere 1'11na e l 'altra ipotesi. A co·n siderazioni <li maggiore jnteresse i presta il econdo caso, n el quale l 'enterorragia si a sociò a fatti occlusivi, r ea lizzando n ell o stesso malato i due accidenti più frequenti , con secutivi allo strozzamento crn·iario. L'etiologia della trombosi venosa m ese nterj ca , è multipla e offre ancora punti oscuri e non di rado controver si . Per non esulare dai limiti di que. to lavoro, dirò ~emplicem e nte ch e e a può verificarsi ed è stata riscontrata in occasione di processi patologici di carattere m eccanico, che colpiscono l 'intestino (compre sione e contusione; incarceramento, strangola1nento , invaginazione). Ch e n el mio caso si sia trattato di una trombosi venosa, è ·:lir110 trato dal reperto operatorio e dal decorso della malattia . L 'intestino erniato e il suo m eso J)resentavano chiazze di su ffusion e emorragica, e, in alcuni punti, l 'infiltrazione di sangue era +aie da aume11lare lo spessore e la con&~ten za dei tessuti. Tali al teraziori i sono proprio dell 'infarto emorragico dell'intestino e, sebben e n on ia stato acGertato lo tato anatomico e funzionale delle vene e delle arterir m esenterich e, cosa ch e il Margarucci racccn1anda semipre d1 fare in casi simili, tutta via l 'ostacolo alla circolazione venosa era dimostrato dalla notevole quantità di sangue contenuta n ell 'addome, spiegabile soltanto con l 'ipotesi ch e il fatto trombotico, in via ascendente, si fosse este o a l meso dell 'intestino non erniato. I11fatti, neJJe ernie strozzate, è facile trovare liquido ematico nel sacco erniario, .tnentre il rinvenirlo nella cavità addominale, e in notevole quantità, come nel mio .caso, n on è freque11te e rn cravig liò anche i1oi. La Sl'iegazion e di tale r eperto venne dopo, quando, co l presentarsi di una sindrome occlusiva a.ccorrtpagnata da en t.erorragie, la diagn osi di trombos~ venosa fu posta con sicurezza. ·rrattandosi di trombosi lenta e prog ressiva a decorso ascendente, ma11cò il dolore fierissimo, che è dato com e caratteristico del·l 'ostruzione vaso... m·e senteria-

1e, ma ch e, in realtà, è più proprio delle otruzioni arteriose di orjgine e1nbolica, che si stabiliscono d ' un Lratto, e n elle quali il dolore è espressione dell o &tato di esagerata .peristalsi , che accompagna all 'iniz10 J'infarto a11e111ico. Ma tutti gli altri sintomi, propri dell'occlusione vasale rpesent3rica, furol)o presenti nel i11io caso: vornitp biliare e poi fecaloide; diarr ea sang uinolenta seguita da ritenzione del conte11uto i11testinale con associazione di saltuarie errtissio·1i rii feci emati• ch e; aumento della sensibilità addominale ,: meteorismo circoscritto e presertza di an~e guazzanti e a risonanza metallica; subottusità ai fianchi , per versame11to em atico endo-peritoneale. Vi sono dunque casi di enterorragie da er11ie strozzate, non classificabili nè tra le precoci tipo Schnitzler , t1 è tra le tè;lrdiye tipo Ulln1an n. Simili alle prime per la Joro comparsa; si avvicinano alle seconde per la prognosi graYe e .p er la patogenesi ; n1a 11on so.r~.o l 'unica espressione dell 'alterAto circolo dell 'intestino erniato , in lJUanto si aiccompag nano a fatti occlusivi e fanno parte di tln:\ sindrorr1e più itnponente e di prognostico più grave , proIJria della trombosi me enl erica. Qualche altra con siderazior1 e merita il mio ra o nei rig· uardi del lratta1r1 ento. Si sa che, mentre l 'occlusiot1e arleriosa giun ge quasi empre allo sfacelo dell e pareti dell 'intestino colpito e alla peritonite con 0 ancl1e sen za perforazio11e; con eguenze nlt110 ~r.avi può avere l'ostruzione della ve na per la ragione ch e, trattandosi di ostruzione da trombosi e ordinariarr1er1te ,a svolgimento lento , le lesioni nutritive posso110 r estare ·pitì circoscr~tte ed e ere meno importanti, tnentre i compen si di circolazione tra le sin gole diramazioni ' 'eno e m esenterich e e tra queste e il siste1n a della ca' ra posson o più fa cilm ente stabilirsi -Margarucci , in i1n recen te lavoro , }Jreconizza una còndotta astension i tica da riservare ad alcuni speciali casi, nei qL1ali 1 esp]orazione operatoria p11ò dimostr are ]a as oluta con servazione della vitalità della parete irttestinale, sede dell 'infarto en1orragico : integrità de] circolo arterioso; lucen I ezz1 e levigatezza dell a ~ierosa ; conser, aziorJ e della consiste·nz.a e del to110 della parete; conservazione e vivacità dei 111ov-imenti peristaltici . Nel mio caso, le co11dizioni gravi tiell 'infermo fecero escludere la eventualità di un atto 01)erati vo, indicato, m a di prognostico quasi sicuramente infausto , per l 'estensione della resezione, cui si sarebbe dovuto ricorrere. Tutta, i:t la g uarig·ione spon tanea del malato dimo ·tra la .p ossibilità di un ripristino anatomic o e ft1nzi J;i.ile completo; 1

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POLICLINICO »

all 'infùori di qualsiasi atto OjJerativo eci il mio caso si aggiunge ai pochissimi, nei quali un con1penso naturale può riusciJ:e balutare. (Margarucci cita i casi di Chiene, De Jasseline, De Jonos, Nazzari; Meyer in una statistica di 92 casi, raccolti nella letteratura degli ultimi dieci anni, rir>orta soltanto 9 casi di guar1gione spontanea). llIAS~VNTO .

L 'A., a :p roposito di due çasi di enterorragia da ernia strozzata, studia qu 3sta complicanza , non molto frequente, e aggiunge alle enterorragie prer-0ci e tardive descritte dai vari AA., una ter.za forma di enterorragia, associata a fatti occlusi vi , ed esponente di una trombosi dei vasi mesenterici , a pr(lgnosi quasi sempre infausta. La guarigio11e spontanea del suo inalato conferma I' eventl1 ali tà, certamente rara, di un co111penso naturale e di un ripristino anatomico e funzionale sompleto. all 'infuori di qualsiasi atto operativo. 1

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BIBLIOGR.A FIA. ACQUAVIVA et CAIRE. Complicazioni delle ernie. Gazette des Hopitaux, n. 32, 19, aprile 1924. AL01. Delle emorragie gastro-i11testinali consecutive ad erniotomia. Archivio italiano di chirurgia, vol. III, marzo 1921. BACHY. Infarto ileo-mesenterico ed ernia strozzata. Bulletins et Mémoires de la Société Nationale de Chirurgie, vol . 57, n. 31, dicembre 1931. VoN BARACz. Ern.ia strozzata, enterorragia. Zazas Centralblatt f. d. Grenzegebiete der Medizin und chirurgie, vol. 13, giugno-luglioagosto 1910. BrANCARDI. Enterorragie da ernia strozzata. Accademia medica di Genova , 15 agosto 1932, anno 47, n. 8. BussE. Su lle emorragie gastro-intestinali postoperatorie. Arch. f. Klin. Chirurgie, f. 76 , 1905, pag. 122. CASTAGNOL. Enterorragie erniarie. Thèse de Bordeaux, 1901. CouTANT. Enterorragie nell'ernia ombelicale strozzata. Thèse de Lyon, 1906-7. DucASTAING. Emorragia intestinale precoce consecutiva a chelomia. Paris Médical, 1921, pag. 171. FALCONE. Su.lle enidrragie gastro-intestinali post-operative. Rivista sanitaria, anno X, n. 27, Napoli. FrOKL. Emorragia nell'ernia strozzata. Wiener J{lin. Woch enschrift, 1895, n. 26. FonNACA e SERAFINI. Enterorragie consecutive all 'operazione di ern.ia ingtzinale libera. Comunicazio11e alla R. 1\.ccademia medica di To· rin0 , 30 aprile 1909. GossET. Enterorragia precoce dopo chelotomia. Revue de Chirurgie, 1905, t. I . KuKUL.\ . Etiologia delle enterorragie consecutive allo strozzamento erniario. Arch. bohémens d e rviéd. Clinique, 1900, t. I. LEO. Trombosi del mesenf ere d'un 'ansa intestinale strozzata in un'ernia inguinale .• Bull.

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et Mémoires de la Soc. Anat. de Paris, 1921>

p . 311.

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nT CALTAN I SSE'f'1'A.

Due ernie epigastriche, di cui una strozzata, contenenti il legamento rotondo del fegato. GIUSE PPE BALIJATI ,

chirurgo direttore.

molti trattati anche recentissimi di chirurgia non ho trovato accen1to alcu:1::> all 'eventualità che il legamento rotondo del feg·ato , . . . possa essere contenuto, in :1n ernia ep1gastrrca, nè accenno all'importanza, che può avere il detto legamento nella .patogenesi di tale tipo di ernia. Anche la letteratura sull'argomento è scarsissima e se so no riuscito a trovare pubblicato qualche caso di ernia epigastrica avente per contenuto il legamento teres, non mi è stato possibile leggere che sia stato reso noto qualI11

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SEZIONE PRATI CA

<;he caso di ernia d el legamento ter es con sinlon1 i di strozzamento. Certa mente il centro d ella n1ia r esidenza 11on offre possibilità di estese e complete riccrcl1e bibliog rafich e e per ciò può darsi ch e altri casi come il mio sia t10 stati pubblica ti ed allo ra la pr esente nota avrà soltan to lo scopo di a ume t1la r e Ja casistica certamente n on nun1e rosa. el 1929 ebbi occasione di oper ar e un 'ernia epigastrica e trovai ch e la piccola estroflessione periton eale, costituente il sacco , conte11eva un p iccolo blocco adiposo, ch e si con ti11uava con legamen to r oton d o del fega to, legamento d1 d imen sioni rileva11ti ri s1)ctl o al n or male cordor1e fibroso , ch e ordinclriarn ent e lo costi Lui ce. <:asi del ge ner e era n o sta ti r e i 11o ti (Mar tel); Villard fin dal 1922 (sed uta della Società scienze m edi cl1 ~ d i Lyon), parlar1do della patogen esi delle ernie epigas tr icl1e, aveva detto della possibilità di con statar e qu ale contenuto di ta]i e r;1ie il legamento ter es del fega to. Non ritenni pertan to di scr iver e sul caso ca11itatomi . L 'anno scor ;;o do vetti oper are di urge11 za un i11dividuo, ch e presentava sintom i di strozza1nento di ernia epigastri,c.a a11ch 'essa conten en te il legame nto r otor1do epa tico. Ed è per ch è riten go 1)er lo m en o r ar a una sindron1e di strozzam ento i11 u n 'ernia epig ast r ica del Jega·m e11 to r otondo, c h e m i accingo a rendere not i i d ue cn.si , ch e ria ... sun1 0 brevem ente:

CAso I . - P. S., di anni 35, da Recalmuto. En ~ra in clinica iì .26 luglio 1929 per sottoporsi ad intervento oper ativo , essendo affetto da ernia epigastrica, eh.e gli produ ceva dolori e qualch e volta Yomito. Present ava u na piccola tum efazion e epigastr ica della lin ea alb a n on com plet am ente ri ducibile. Previo esan1e soma Uco e funzionale, il 28 luglio in an es tesia r achid ea c;on ampolle bigem ine del] 'I. S.M. viene da rr1e oper ato. In cisjon e xifo-ombel I icnle. Apertura del sacco conten ente del t essuto adiposo, ch e si co11tinua J1ell 'addorr1e con un cordon e infarcì lo di grasso ch e si seg11e fino all 'ipocon clrio des tro e si ricon osce per il legam ento ro ton do del fega to. Si r eseca fra due legature erl al! 'esame an ato1nico si osserva ch e è cos tituito jn prevalen za d a tessuto adiposo in m ezzo al qu ale si t rovan o an cor a per vii i vasi ombellicali. Asportato il sacco e<l il su o contenuto, si chiude la par ete con qu a ttro pian i di sutura, previa aper 1ura di entramb e le gu aine dei muscoli retti. Gu ari gion e per prim am. Esce in per fetto stat o <lopo dodici giorn i di degen za. CAso II. - G. B., di anni G4, da Villapriolo. Entra in Clinica il 20 ottobre 1932 in condizion i piuttosto gravi. Ha vomito incoer cibile da quattro giorni, alvo chiuso, dolori all'epi gastrio, dove si n ota un a tumefazion e della grossezza di u ria piccola n oce avell ana dolentissima, irriducibile.

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L 'addome è meteorico ed an ch 'esso dolente. Polso piccolo, frequ ente (110), non febbre. Dice di esser~ i accor.to da. qualch e anno della piccola tumefazione epigastrica, ch e è st at a del volume di una nocciola .. Gli h a sempre arrecalo fastidii, con sist enti in dolorabilità specie duranle i lavori faticosi del su o mestiere di contadino. Si è accorto ch e la tumefazione h a subìto u n appe11a sen sibile aumento di volume ed afferma ch e, in occasion e di uno sforzo fatto quattro giorni avanti, avvertì un vivo dolore all 'epigastrio e subito dopo si iniziò il vomito ed al completo la sind rome dello s trozzamen to. L'infermo h a aspetto ansioso, soffer en te, lingua arida; l 'esame delle urine dimostra presenza di albumina in velatura e n el sedimento si osserva la presen za di qualch e cilindro ialino. Lo sottopon go sen z'altro ad i11t ervento chirurg·1co . Rachian estesia con ampolle bigemine dell 'I.S.M. (nega tiva). ·Nar cosi con la miscela di Schleich forte. Incision e xifo-ombellicale. Si apre il periton eo a monte ed a valle della tu mefa7.ione erniaria, il cui con tenuto si con tinua con un gr osso peduncolo endo-addominale, t eso, ch e dà I 'im pressione di u n blocco epiploico. Si osser va invece ch e decorre in alto ver so l 'ipoco11drio destro e si ricon osce per il legamen to rotondo del fegat o. Si reseca tra due legature e si asporta in u11a col sacco erniario. Chiusura della parete a quattro piani previa apertura dell e gu aine dei retti . Da to l 'assoluto digiuno preoper atorio e la disi dratazione dell 'organismo, si pratica qualch e ipoder1noçlisi glucosa ta. Dopo l 'intervento n on ci fu più vomito, l 'am inalato si riprese r apidam ente, si ebbe una guarigion e per primam e ve11n e dim esso in ottime co11clizion i dopo qua ttordici gior11i di degen za. Il legam ento t eres in qu es to caso presentava un Yo lu1ne di circa u n grosso pollice; er a costituito da lessu lo adiposo con sepim en ti fibr osi ed alla sezio11e si notavan o per vii i vasi ombellicali .

Dato il numer o piut tosto esig u o di err1ie epigastrich e, ch e h o avuto occasione di operare nelia mia clini ca , il fatto di aver e con statato fra esse due casi in cui il con ter1uto erniario era .cost ituito d.al legam ento ter es ed il fatto di aver e riscontrato in due adul ti a n cora pervii i vasi ombellicali ·Cr ed o debba r i port.a rsi a f ortu n a tll combi11azion e. Nei due casi descrit.ti , com e in t11Lte le ernie epigastrich e , devesi ammetter e ch e deve esi:;er ci stata ·ù na cau sa .anatomica predisponen te com e sn 1agliatu re apon eur otich e (in scr iptio tendinea). E J1ell 'u no e nell 'altro caso i l lega1nen to teres, r ·er la ma11cata involu zione e per la s·p eciale co11formazione, h a determinato la produzione dell 'e r.ì1ia, as'.3urge11do a fattore patogenetico (lecisivo. P er la sindrom e da ..f.rozzam en to , pen so c he lo stir an !P,nto sul fega to e- sul cliafran1m a , eser ri ta to dal leg·am e11to tere~ strozza to , diede luog·o a g·ravi dist.urb·i di origine riflessa u g11ali ai d ist11rbi: c tte si pr o du c on o~'-qu a n do n el sacco . er e. <'' .Lrnpegn ato un v1sc,


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IL POLICLINIGO »

Del re$tO .poi, n~lle ernie epigastri.che, fe1101nenologie riflesse non sono rare ed è ormai c;uffi cientemente dimostrato che a produrle bahLa lo stirame11to esercita Lo dall 'estroflessione peritoneale, che for1na il sacco erniario vuoto e per:sino da un sen1plice li11oma properitonea.1e. 11 legamento teres del fegato adunque può avere in1portanza 1palogenetica nella prod uzion e de lle ernie epigastriche, può rappresentar11e esc li1~ ivan1ente il conten11to e può infine s lr0zzarsi dan,lo luogo alla classica sit1drome de;:;li. strozzan1 enti erniarii , mettendo in serio pericolo la vita dei malati. 1

RIASSUNTO. I./ A. descrive du e casi , da lui operati, di ernia epigastrica, una sciolta ed una strozzata , contenenti il legan1ento rotondo del fegato. In entrambi si n ot.arono pervii i vasi ombe1licali. Caltanissetta, 9 dicembre 1933-XIJ . BIBLIOGRAFIA . Loire l\iléd., St. Etienn e, 1913, XXXII, pag. 220. VILLARD. Seduta d ella ,Società Scienze m ediche di Lyon, 1922. A.LBERTI. Policlinico, Sezione pratica, 1933. MARTEL.

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lANNO XLI, NuM. 25)

SUNTI E RASSEGNE. SCHELETRO. Un caso di osteopsatirosi (Malattia di Lob· stein). (MoNooR H. e S1cARD A. Presse méd ., 18 novembre 1933). Si trattava di una donna di 55 a. entrata in o~pedaJ e per una frattura della rotula sinistra. cl1e risultò aver subìto precedentemente altre o tto fratture in varie sedi, conseguenti tut te a traumatismi minimi e tutte guarite con regola re dee orso. Nessun precedente famigliare del genere. Nè alcu11 precede11te anamnestico degno di nota. L 'i-nlerma aveva le sclere di colorito bleu ardesiaco e alterazioni (ipoacu sia, sclerosi del timpan o) a carico d·e ll 'orecchio sinistro . L 'esame radiologico pose i11 eviden za una trasparen11a esagerata delle ossa degli arti specialmente in corrisponden za delle epifisi; assottjgliamento della corticale. 1 Dentatura in cattive co11dizioni, assenza di i)arecchi 1nolari, colore di cc corno biondo » dei denti rim.a·sti che apparivano an ch e scheggiati e ch e si fratturavano a detta dell 'ammalata rt1ast icando anch e del pane. Bastava un ditale da cucire per limarne ]e sch eggiature . Capelli rari , fragili ch e cadevan o facil111ente . Unghie friabili. Cranio distrofico , cranio orlato d'Apert senza particolare sporgenza della ·p rotubera1l za occi pilale. I riflessi tendinei rotulei ed achillei erano appe1ia peroettibili . Esami completi dell 'occhio, dell 'orecchio , cra11iom etrici e biologici non mettevano in evi· denza niente di particolare . Fra que ti ultimi la ·calcémia risultava leggermente inferiore alla norma, p iù notevol1nente inferiore la fosforemia. La eliminazione del fosforo e del calcio con le seltine era presso a poco normale. La contrattilità elettrica muscolare era n orm ale. Gli esami anaton10-patolo·g ici di pezzi asportati m·e diante biop·s ia di·m ostrarono: a carico dell'osso : salvo una decalcificazione avvenuta rapidamente dura 11te la •p r epar azione del pezzo come per le ossa povere di e D lcio, 11iente altro di note·vole; a ca rico della t iroide e della paratiroi<le r1iente di notevole. Gli AA. concludoin o che se il quadro clinico può dirsi ormai ben definito , per ciò ch e con cerne la patogenesi nessuna ipotesi è fondatamente formulabile. M. PAGGI .


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C'è una nuova La 11uova EmoglobiQa si 1p repara con un nuovo metodo ideato dal D.x: Zanonì. - Do1p o la visita veterinaria gli animali scelti tra i più giovani e vigorosi vengono salassati alla carotide. Il sangue viene raccolto asetticame11te, coagulato in piccoli cubi, centrifugato 1p er separarlo dal siero. I coaguli vengono ,c ongelati a -15° in frigorifero·, poi defibrinati sotto doccia in centrifuga. 11 .liquido centrifugato che -contiene i globu'li rossi, viene passato al molino colloidale (finezza 1 cenlesimo di mm. ). pex: disgregare i globuli e liberarne tutta l'emoglobina, 1p oi filtra«) 1p cr separare gli stroma globulari vuoti. Si riduce a piacimento il volume del liquido emogilobinico mediante conce11trazione a freddo nel vuoto, aggiungendo poi lo sciroppo aromatico necessario per addolcire e conservare il prodotto :p er l'uso. A questo punto I' ~:moglobina è :pi:onta per ricevere l 'aggiunta degli estratti emopoietici di fegato, milza, midollo osseo rosso eh e formano la 1

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·Istituto Nazionale · Medico Farmacologico '' Serono ,, Roma, Via Casilina, 125


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SEll ONE PRATICA

L'osteoporosi circoscritta del cranio. (LE FoRT e MoREAU. Archives J?raJn.co-Belges de Chirurgie, n. 1, 1934). Gli AA. illustrano una loro osservazione personale di osteoporosi circoscritta del cranio in cui erano presenti anch e ul1a leontia is ossea del mascellare sup. s. e dell'osso malare s., e lesioni caratteristiche d ella n1alattia di Paget 11el fen1ore e nelle os a del bacino. Si trattava di u11 uon10 di 41 a. in.viato nel}'ottobre 1931 ad uno dei due AA. da un de ntista per una le ione d el mascellare sup. s. Ali 'età di 15 a. , il p. aveva ricevuto in corri spondenza dell'osso malare s . un forte trau111 H cl1e gli fece rierdere i se11si. Un gonfiore a ccentuato scomparve a poco a poco e il p. tette J1ene per 13 a.; in _eguito ei_Q"li con tatò una au n•ento di ,-o]ume della s11oraenza malare e ancl1e. del 111ascelJ are sup. s., n el fondo d ella boc on a ccusa11do ca. al di sopra della gengiva. alcun dolore , il p. non vi prestò attenzione. Lentam er1te l 'accrescirr1ento aumentò da })a rte del ma celiare più che da parte dell 'osso malare e i denti cominciarono a g uastar i tanto che egli successivamente dovette farsi togliere gli ultimi 4 molari di sin. Obbiettivamente i notava u11 'iperosto i diffu:·a del n1ascellare sup . e dell 'os o malare s. Le superfici sporgenti erano li"'cie e regolari , il palato 1101t era 1nodificato, il ~ etto nasale era spostat o a ~. La pressione era indolente ed j J p. era andato a far i vedere solo perchè con ig liato da un d enti ta che già tre anni prima gli aveva fatto fare delle radiografie dentarie, nelle quali si scorgevan o segni di rare fazio11 e a livello del le radici di alc11ni denti. Altre radiografie , prati cate alcuni giorni prima , mostrava110 una massa opaca ch o occupava i 2/ 3 in ff'rio ri de1 :e no mascell are s. Il res to d ell 'E. O. era negativo: non vi era µoliuria marcata; nulla di ar1orma le a carico della tiroide e delle paratiroidi ; n1ai fe})b·r e; a carico della te ta olo qual r he 1eg.g-ero disturbo mom entaneo , con istente in una leggera ebbrezza. Ne. suna nota di m alattia . peci fi ca. Rivisto due mesi dopo , l'affezione embra progredita: la volta p·a latina è un po' bon1bé. Nell'aprile 1932 ] 'aggravamento è s icuro: il bordo D del ma:cellare . uperiore è più gros o ed è r omparsa llna ~ongiuntivite bilate ral e. Inoltre 11uove radiografi e . embrano 111ostrare anche lln leggero sviln p•p o della 1umefazione del seno . Nel settembre 193·2 la branca montante d el mascellare sup. è volurl1in osa. Ln calcemia è di 0,68. Nuove radiocrrafie fatte ri el sett emb-re e n eJl 'ot1obre 10:32° n1os trano delle immagini ch e sen1bra,1 a n o accid·e ntali nPl 1931 e ch e invece si tro,rano or.a più precise, aggravate e r h e non permettono dubbi .. ul l oro significato lJatol ogico: lac un e osteoporotiche r1ei due i1ta cellari , e più va Le, al r ranio ; la sella turcica è ~e for1nata , pircola, a p,a reti i. 1)essit e e ,,o111m1no. e,

con le apofisi clinoidee posteriori enormi e irregolari. Alla pre.ssi.one le zone d el cranio, chiare radiog raficamente, non presentano diminuzione di resiste.n za. Le radiografie d el bacino e dei femori mo-. trano lesioni caratteristich e della n1. di Paget. Il p., trattato con cure i»ad ioterapich e intens ive, mostra n el marzo 1933 un certo miglior.a mento. Gli AA. quindi espongono diffusamente il quadro sintom atolo·g ico , radiografico della o teoip orosi circoscritta del cranio e i segni in base ai quali si può fare la diagnosi , enumerando le differenze che esistono fra questa n1ala l tia e la disostosi ipofisaria. Riguardo a ll 'etiologia, in base a tutte le oservazioni pubblicate, g li AA. ammettono fattori etiologici diversi ; può, infatti coesistere un neo1)lasma maligno im1)utabil e di una rarefazjone ossea non metastétti ca - oppure lesioni pagetiche, alle quali Schuller e tutti gli altri AA. dopo di lui attrib·u iscono una grande importanza oppure non e iste alcun fattore causale: si tratta allora dell a forma così d etta essenziale. Gli AA. seguono I-lc)~er-Bor tel ch e, basando i ulla possibile coesistenza di lesioni di osteoporosi circo crit.ta del cranio con lesioni pagetiche, ammette che siano lesioni di uno st e -. o processo, le prime corrispondenti allo t adio iniziale, le seconde allo stadio t ermi r~ a le. Gli AA. an11netto110 infin e ch e n el loro p. anche la Jeontiasi ossea sia una localizzazione fac ciale d ell 'osteite deformante di Paiget. GENTILE.

Osteite deformante. (II. D. J(Ay, S. LEv·x- SYl\ltPSON e G. R1nnocH_ A rch. of lnte.rn. Meàic., febb-raio 1934). ·Gli AA. hanno studiato clinicamente e radiologicamente (per la parte radiologica €bbero la collaborazione di G. E. Vilvandré) 34 casi di ostei te deformante. Pe r l'età , l 'età inedia di inizio è stata di ±6 anni ; il paziente più giova11e ne a,reva 30 e il più vecchio 60. Più col pite furono l e donne (18 c::.~ i ) . Solo in due ca5i. i aveva Ja malattia a tipo familiare (frat ello e sorella e forf'~ anch e la madre) . I/inizio è insidioso. In 10 casi con1i.11ciò co·n dolori agli ?,r ti inferiori , i11 due r on dolori al dorso, in d11e con oefalea. In 4. casi il primo seg·no fu una frattura. Due con1inciarono co,n paraplegia spastica, in 6 la diagnosi f11 fatta radi olog icamente p er inda.g ini dovute q sin ovite, malattia prostatica, bronchite , calcolo vescicale , appendi ci.te. Il dolore fu presente in tutti i 34 casi. Lr modificazioni scl1eletrich e ono tate sotanzialmente quelle descritte dal Paget . Si nbbero modificazioni. d ella forma in rapporto colla gravità e colla ten sione muscolare (mo-


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II, POLICLINICO »

dificazio11i all 'arto uperiore sinistro nei mancini, per es·empio). 11 classico quadro dell 'osteite deformante è quello di uno scheletro ~i­ mile a quello di scimmia. Fratture furono osservate in 5 dei 34 casi degli AA., art rite in 3, sarcoma in 1. Per quanto riguarda le lesioni nervose, 2 volte ci fu parap,1egia spastica da compTessione, 2 volte parestesie, 1 volta rigi,dità articolare e debol ezza rl egli arti , 1 ' 'olta pare i dei due arti inferiori , 1 contrazio11i involo·n tarie di un piede, in 3 anestesia ed analgesia degli arti inferiori , 2 perdita del senso vibratorio agli arti inferiori. Un :p aziente ebbe epilessia senile, 2 avevano nistag mo laterale con diplopia, 3 minzione ·frequente. Due casi presentarono· fenomeni psich ici. In 13 pazienti fu trovata ipertensione arteriosa, in 3 jnsufficienza aortica, jn 1 gangrena senile del] 'alluce, in 1 bradicardia. !Due malatj ave van o atrofia del nervo ottico , 2 tliplo1)ia, 1 emorragie retiniche; e 1 cheratite co1t op·a cità co·r neale. In 10 malati i ebbe diminuzion e dell'udito , ma 9 avevano una malattia dell'orecchio medio. In 30 casi gli AA. determina ron o il contenuto in fosfatasi del plasma e trovarono jn tutti un aumento (che in qualch·e caso fu di 10 volte il normale); però non c 'è rapporto fra contenuto in fosfata'"'i e ~ravità della malattia. In un caso fu determinata la ripartizione del fo foro nel 8angue: il fosforo acido-solubile t otale, era d i 27 ,2 m g . per 100 cc. e il fosforo organico acidosolubile er.a di 23 ,0 m g . Pe.r quanto riguarda 1e cause etiologiche, il dosagg·io del calcio non h.a indicato n è una iper - n è un 'ipoattività costante delle paratiroidi; la Was ermann è stata positiva in 3 casi. L'origine n,eurotrofica è dubbia e i disturbi nervosi sono consea 1 1enza delle lesio·n i ossee. R. LusENA. e non causa. ,f. ;tgt~:- :;

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.

Ascesso cronico dell'osso. Dlyositis ossiflcans circnmscripta: Sarcoma del· l'osso.

Dsch . z. Chir., 239, pag. 160). L'A. si trattiene sulle difficoltà di.agnostiche rlifferenziali fra forn1·e infiammatorie lente e s2rcomatose (i più noti radiologi e chirurghi citano errori in materia) e riporta un caso (il primo nella letteratura) di una miosite ossi.ficante circoscritta sulla base di una osteomielite purulenta lenta del femore da staph. aureus. La diagnosi aveva oscillato fra sarcoma e asce so cronico. La bio1)sia praticata dal IBorst aveva dimostrato una osteite fib·r osa. Dopo la hiopsia si ebbe un rapido aumento di volume della tumefazione, onde si tornò al sospetto di sarcoma e1 si intervenne. Il reperto operativo r11ostrò un tessuto sarcoma imile, con inclu(v.•

SEErv1EN .

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sioni ossee che dava110 radiologicamente un asp eLLo di stalattiti: e. al. di sotto di esso, t1n tipico ascesso osseo. Asportazione della massa ch e i mostrava intin1amente fusa con la m'l.1scolatura, e scuccchiaiamento dell'osso. Esame istologico (anche del Borst). Reperto tiIJico di miosite ossificante nei suoi vari stadi (vivace neofo1rmazio·n e di o.sso, infiltrazion e rotondo-cellulare e linfocitaria). L · . si trattiene qujndi sulla diag·nosi differenzi.ale della miosite ossifica11te come tale, cor11e a11che delle proliferazioni su base periostitica. In un altro caso ri l)Ortato dall ' A. la diagnosi ave,Ta indirizzato verso un sarcoma periostale. Anche qui reperto analogo al precedente, solo che la miosite era in uno stadio n1olto meno evoluto. Il terzo caso riportato dall 'A. illustra un dubbio diagnostico fra ascesso corneo e sarcoma periostale. Diagnosi operativa: sarcoma periostale. ALDO CALò. 1

SANGUE E ORGANI ETYIOPOIE'T'ICI.

Emocateresi. (A. PozzAN. Haemalologica, vol. XV, fase. I, 193±).

}, 'A., da un esar1le critico dei dati della letteratura e dai risultati delle sue ricerche sullo studio ·della funzio11e e1nocateretica in generale e lin fo.g·l1 inndolare i1el1 e emolisi abnormi i>rovocate arlificialn1ente, trae la conclusione cl1e la funzion e emocateretica di rtorma consta essenzialmente Cli due momenti distinti: un prirno len1po o emolisi propriamente detta, e un secor1do Lempo o fagocitosi da parte degli ele111enli er1doteliali dei glob·u li rossi e fran1m enti di questi (spodofagia endoteliale). T g·lobl1li rossi in~11ffi cienti alla fu11zio11 e e tii sono preposti o comunque invecchiati e p1rivi di quelle aLtitudi11i indispensabi~i .a ll1a ~oro permanenza in circolo, andrebbero incontro in un primo tempo all 'ert1olisi. · È assai diffi cile stabi lire con sicurezza la natura dell'agent e litico che presiede all 'emolisi. ~ da supporre che l'emolisi non si.a dovuta ad un unico fattore 1na a fatto-ri vari di natura diversa, fattori fisi ci (movin1ento, aumento e dirr1inuzione di . p!r essione nell 'an1b·i to vasale., spasn10 di alct1r1i distretti vascolari, contrattilità di alc t1ni organi parenchimalj , passaggio degli ~i itrociti attraverso vasi e capillari in tessuti sott0posLi a pressioni varie , l'attrito tra eritrocita ed eritrocita, tra g lobuli rossi e pareti vasali, traur11atismi vari) ch e a lungo andare non possono certo non l)rovocare azioni litiche s11 lla cuticola proteo-lipoidea limitante la massa emoglobinica, cuticola talora di già mino~·at~ nelle sue r esistenze per i normali processi di involuzione biologica; e fattori fisico-chimi ci, fermenti litici secreti da elementi endoteliali e agenti particolarmente in peciali distretti


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t, i\l.

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va colari d i alcu11i paren cl1imi ove un più prolung·ato co11tat to tra eritrocita ed elementi en·dote liali a ttivi consentirebbe ai . fermenti una m ag·gior µ resa sugli eritrociti dotati di un· partict>lar e stato di debolezza. Il secondo tem1)0 è funzion e delle cellule del S.R. E ., ch e allontanan o m ediante la .fagocitosi dal circolo i frammen ti di on1bra o schizociti. Esso n on h a carattere di p ecificità, rientran do totalme11te n ella comune funzione spodofagica, e v iene in mas i1na parte effettu ato nella milza . Nelle emolisi abnor memente intense vien e svo Jlo in man iera evidente da tutti i tes8uti ed organi ch e contengon o n ella loro compagin e elementi del S. R.E. e par ticola rrnente dagli ele1nen ti en doteliali dei seni linfatici e dalle cellule del I\.upfer , in minima par te da lle cellule endoteliali dei capillari polmonari e da quelle del midollo delle ossa. 1

1

C.

Maliittie del (A.

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()s\ VALU.

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SEZIONE P RATICA

~angoe

T OSCANO.

e increti.

K l in. ftlloch., 19, 1934).

L 'A. ricorda co1ne le conoscenze delle m odifi cazion i del q uadro em atico ch e accom pag n an o le alter aziorti patologiche della . funzion alità degli increti , le lor o oscillazioni fisiologich e (g ravidan za, m estru azion e, pubertà ecc.) e l 'introd uzion e degli ormoni, giu stifichino l 'interesse de~tato dallo studio dei rapporti ch e l~an o r eciprocamente l 'attività e.n docrina e la formula del &a·n gue. Serie rossa. Nella ipo- e atireosi (dal · m ixedem a a l cretinism o endemico) si ha di solito diminuzion e dei globuli rossi e del valore emoglobinico; la rigenerazion e ematica è lenta, la scar sezza di ossigen o e l 'arsenico perdono il lor o po tere stim olante. ~ p.robabile ch e la deficienza dell 'attività stim olatrjce gen era le della tiroide si risenta an ch e nel midollo delle ossa. Nelle ipertireosi si h a invece un aun1ento dei globuli r ossi e dell 'emoglo·b in a , m entre l 'aumento dei reticolociti dimostra l 'accresciuta attività del midollo; analoghi risultati si ha nno somministrando prepar ati tiroidei . Le para tiroidi n on h anno invece alcui;i rapporto; la polig lobulia ch e accom.p agn a gli attacchi di teta nia è Jegata alla contra~io·n~ spleni~a e al difetto di distribuzio·n e delle em azie in circolo. Anch e la som ministrazion e del l'arathormone di Collip n on modifica in alcun modo. il quadro del sangue . S-li stati ipogenitali (dalla distrofia adiposogenitale all 'infantilismo) determinano una diminuzione del numer o dei globuli r ossi, sul tipo dell ;a n err1ia ipocromica . Ne.gli animali la somminist razion e di estratti ovarici hn dimostrato una netta azione em opoietica, e 11elJa g ravidanza e n el periodo prem estruale il numero dei g lobuli rossi aun1enta . La ma lattia di Addiso·n si accompag n a ad un 'an emia ; ciò si deve alla defi cien za di 1

en trambe le sezi0ni- delle capsule, la mi do·l lare ch e per mezzo del! 'adren alina eleva il nume'" ro dei globuli rossi (tale aumento essendo legato in par te a modificazioni acute di circolo e &plen ocostrizion e, in parte a ver a eccitazione · n1idollare), e l a corticale che ha azion e a11aloga, con1e dimostra la polig lobulia ch e acco1npag11a gli ipernefromi . I rapporti dell'epifisi , d.eill 'ipofisi , del timo e delle isole <ii La ngherans con l 'emato.poiesi non son o 11oti . · Della milza si sa ch e essa agisce co me un fren o del midollo , e ch e la su a aspor tazion e è seguita da un a umento di glo buli r ossi con ~6g 11 i di g iovin-ezza e d 'immaturità . Serie bian ca. Nell~ ipo- e atireo·si v 'è di solito Jeuco- e neutropenia; le sostan ze leu coLos ich e son o nlen o effi caci e i leu cociti h anno un minor poter e di fagocitosi. l\'fa an ch e nelle ipertir eosi v'è leu copenia, d i alito con linfocitosi. Le parator oidi n on h anno rapporti con la serie b ianca. Gli · stati ipog·ei11itali si accom pagna no a neutropenia; n el J)eriodo pre-m estruale e n ella gravidanza , il num ero dei leu cociti au n1enta. Il m. di Addiso t1 decorre con leu copenia (m an can za di adrenalina?) e linfocitosi relativa, sia legata allo stato timo-linfatico che accom pagn a il m . di r\.ddison . L'ipofisi n on 11a n el sang u e spiccata influen za; l 'ipertrofia del timo si accompagna a linfocitosi. L 'asportazion e de·11a mi1za provoca una d im inu.zione dei linfocit i con aumento dei n et1tr ofili: si tratta probabilmente di una eccitazion e del midollo osseo·. In cornplesso, l 'infJuen za esercitata delJ e gJand·o·l e endocrin e n ellia, leuco1p ·oi~si n on è ch iarçt: ìJrob abilm en te si t ratta di o.scil1azionj ne Il ' equilibri o tra linfa e m ielopojesi , o~c.i1l azi oni ch e forse son o legate a quelle tra valenze acide e ba ich e del nostro organisrrto. ess·e ndo sta to osservat o ch e le- deviazioni i11 senso alcalotico si accompagn an o a leucopenie e quelle in senso acidoti co a leucocitosi . A questo punto -1'A. osserva ch e con trop pa facilità si parla oggi di « disarmonia e11do. crina », di " disfun zion e », ecc., ed è molto sever o n el giudicare questi concetti vaghi , ch e n on è possibi le di dimostrare in alcun modo. Passando poi ad esaminare g li eventuali rapporti tra i principali qu adr i emaitolo·g ici e gli incr eti , egli con sidera prima la policite111ia essen ziale; do po aver e br evemente dict1sso e via via eliminato la tiroide, l 'ipofisi, i sur reni e l 'ovaio , si trattiene in m odo specia le sulla rnilza, Ja cui ipofunzion e cateretica sarebbe da attribuirsi, secondo con cetti molto m oderni , ad influ~nze cer eb rali : infatti la po.Jig lobulia è stata descritt a in molti casi di en cefalite epidemica, n elle forme di 1

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« IL POLICLINICO ),

r a1nrr1ollim'enlo o cicatrici del Pallidum, n ei traumi c ra1rici è ptoba bile quindi ch e , nella sua interpretazion e p atolog i ca , occorre ten er presente an ch e questo fattore n ervoso. L 'anemia pérniciosa è stata m'essa in r apporto con una iperdis funzione tiroidea ; l 'associazione d ell 'an èmia al m. di Based ow è largam ente ricordata n ella lettera~ura . . · D 'alt r a parte si tra tta sem pr e d~ una coinciden za r elativamente r ara; onde, in com plesso , è pr ob abile ch e ent~amb.e . le mal a~tie . si fondìn o i tl una st essa d1spos1z1one costit u zion al e. Infine sono stati .an ch e desc ritti m olti ca.si di an emia ch e si accom pagnavano n on a iper - ma a ipotireosi , ond·e n on è facile stabilire quali sian o i r~ali r~p~orti t ra . l '~ne­ mia pe rn iciosa e ] e d1sfunz1 on1 d ell a. tiroidei. Basan dosi sull a frequenza d elle pig m entazioni ch e trasser o in inganno lo stesso Bierm er ' si è a ttribuito a11e capsule surren ali una par t icolar e importan ~a . pato~en etica; . m a.. la som i a lianza di alcun i s1ntom1 n on g1ust1f1ca questo con cetto ; e solo si p uò dire ch e,. for e, l ' age n te ch e d anneggia i~ sangu e eser cita an ch e u11'influen za deleteria sulle capsul e su rr en ali . Inter essa11te la coinciden za ta lvo]ta n otata d ell 'an emia con il diab ete m ellito; si è anch e pen sato ch e I '.a chilia costit uisce il l egame tra le due ina.lattie , m a ciò non è dimostrato; . più verosi1nilm ent~ , la ca.usa di .c odesta coinciden za m or bosa e d a r1cer car s1 n el fegato. Nulla di pr eciso si con osce circa ]e influenze endocrine capaci di scaten ar e una leu cemia; in quan to al]a clorosi , la cui ~ atura i.p oovarica sembrava certa, va n otato invece ch e 1'ipoplasia d egli or gani sessu.a li n.oi:i è c~ta~­ t e e ch e le più tipich e form e d1 1pogen1tal1s~o decorrono se·n za clorosi: è quindi ver osimile cl1e l'insufficien za ovarica agisca soltanto com é elem ento d et erminante su un terr en o d i pr edi sposi zione cos~i~uzion.al~ . . In quanto all 'itt er o e m 0l1t1co , si r1t1 en e ch e tanto esso quanto i difetti di svilup po con comitanti esprimono , in m od o diver so . la st essa minor va.len za costituzion ale : m a ric erch e r ecenti sembrere bber o dimostrar.e invece ch e le al ter azioni d ello sviluppo segu on o a l1'itter o e n e dipendon o , g iacch è dopo la. g u a: rigi on e ( ?) da questo colla splenectomia. s1 soriO ,riste m iglior a r e n ettam ente an ch e le turbe d ello sviluppo . V. SERRA . 1

ORGANI DIGERENTI. I divertieoli del flborl~no. (1F . 1F ERRA R A. La Rassegn.a di Clinica, Terapia e ,Scie11ze affini , n1ar zo-apri1 e 1934). I diverticoli de] duodeno son o molto rari: le stati s ticl1e più r ecenti por tano una per cen tual e del 3-4 % delle necroscopie di infermi g.astro-en terici . Si r iscon t r an o in individui di am bo i sessi specialm ente . opra i 40 a11ni .

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Si Presen ta no piit frequentemente in corrisponde nza della seconda e della prima porzione d·e l duo·èleno, più rari n ella ter za e si im1p iantai10 in g elieTe sul m arg in e con cavo d ell'ansa . In gen er e il diverticolo è unico , m a possono esist erne a11ch e par ecchi con ten1poran eamente. La forma è variabile e cosi pure la grandezza : ve n e sono piccoli co·m e granj di rniglio e g ra n di com e una n oce e 1)erfin o un uovo. Il con tenuto d el sacco è costituito dal chin10. di r a do d alla bile. Anatomicam en te si distingu ono d ei veri e falsi : i ver i son o una estrofJ ession e totale d el la parete intestinale, i fa lsi son o costituit i solam ente d al la. mucosa e sottomucosa ch e a guisa di ernia si estr0fletton o ver so l 'estern o at t r averso i fasci muscolari d ella 1)ar ete del] 'intestino. Vi son o . an ch e d ei casi inter111edi. La mt1cosa d el duoden o diven tando mu cosa d el diver ticolo si a ssottig li.a e le ghian dole diminuiscon o di numer o. Di r ecente son o sta ti descritt i i così d etti pseud o-diverticoli , co11si tenti in dup] icatur e o i11ginocchiature d el du od en o sim t1la n t i . d ei diverticoli . Secon do alcuni i diver ticoli d el du od en o sa r ebber o c0n geniti e. questa i1)otesi è soste nuta d a dati embri ologici , anatom ic i e istologici . Secondo altri AA . i divert icoli sar ebber o ocquisiti e dovuti -a d un a labilità particolar e della par ete d el duod en o con l'intervento di un esager ato aumento d ella pr ession e endod11od en a1e (sten osi d e] duodeno, spesso del duoden o da ulcer a) . Cn a ltro m eccanismo invocato n e11a formazion e d ei diverticoli è quello d ella trazion e da ll'estern o per a der enze flogistich e o n eoplas tich e1. . Com plei;so e va rio· è il q uadro d ella s1nto1nato]o.aia d ei diverticoli duodenali: non esist e al c~n sintomo c ostante ed ·è solo con l'esam e r adi ologi co ch e si g iung e a]l~ diagnosi . Talora i diverti coli n on cau sano distur bo alcuno e rester ebbero latenti se n on fosser o ri' Telati d a un esame r adi ol6r,ì00 fatto per alt.re rioer ch e . ,, In a]tri casi si h anno quafili clinic i corri spondenti a comuni dispepsie ? ad ulcera ga stri ca o duod enale o .a ma] aitt1e d e·l feg ato o par1cr eas: la Gau sa va ricer cata o n ella r eplezion e disten siva dei divert icoli con cqn1pre~ ­ sion e sugli or gani vicini o i:iello. s t~bilirsi di u.n a flocrosi diverticolar e o d1vert1col1te. Qualch e volta è il sintoma d olor e ch e domina il q uadro : dolor e a crisi o continuo . vicino o lonta n o d al parto , ch e allevia Je so fferen ze. In altri pazienti pred o min a la gastroe~ t a­ sia con vomit i in sistenti e s tato cach ett1co , sì d a far pensare ad una ~tenosi. p il orica o duoaen ale. A sai fr equen te e la sintomatologia epati ca con crisi d?,lor ose a tipo ,,~sci co­ lar e, itter o e feb·b re ; p1u r ar a que lla d1 a ffe1


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XLI ,

Nu~L

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zione pancreatica con dolori, feci scolorate, di<irrea , a11oressia, vomito, dimagramento • progressivo. Si può anche . avere la simulazione di una sindron1e a·ppendicolare4 con formazione cJ.i ascessi peridiverticolari e peritonite. l /esan1e fi sico cli questi nlalati è a volte affatto negativo, a volte mette in rilievo una dolorabilltà dlfrusa ali' epigastrio o circoscritta al IJUn to pilorico colecis tico duodenale. Ma solo l'indagine radiologica può far giungere ad una esatta diag nosi. Con la sc.,11 11njr1istrazione di un m ezzo di contrasto si vede, nel caso di esistenza del diverticolo, \111 1on1bra più o n1eno rotondeggiante , vic i110 al duoden o, in gen er e nella concavità d ell 'an sa duodenale, unita alla parete d el dl1 odeno da un peduncolo di varia Jun gh ezza e larghezza . Se si riesce a d osservare d ei movimenti peristaltici a carico della parete diverticolare, si potrà concludere senz '.al tifo per un dive rticolo vero ed escludere ch e si tratti di una nicc'h ia d a ulcera , le cui. pareti sono rig ide . La .prog nosi è buona n el caso di diverticoli duodenali latenti dovuti a malformazione congenita, ma diviene riservata quando si stabiliscono fatti flogistici. J..a cura è nledica o chirurg ica. (~ onsiste nella semplice sorveglianza n elle forme latenti, osservate casualmente. Se vi sono lievi disturbi si ricorrer à a l trattamento diete tico. Come m edicam enti si u ser à il carbonato di bismuto, il bario , il caolino per modificare la mucosa; la b elladonna , l 'atropina e la papaverina per evi.tare fenomeni di spasmo ; il solfato di sodio o di n1agnesio p er favorire Jo svuotamento del ùuodeno e quindi d el diver ticolo. ·S e nonostante la cura n 1ed.ica ti ddsturbi persistono o appaiono complicazioni acute o cro11i che è all 'atto operativo ch e bisogna r i.cor · r er e. Questo consiste sempre ch e è possibile, niella resezdone del diverticolo: se però esso è circondato da aderenze o da vasi importanti ci si acconten·terà d ella invagina· • • z1one . L 'A. illustra tre casi di diverticoli d ella . seconda porzione d el duodeno ed un caso di .p seutlodiverticolo . e ne discute le caratteristiche cljniche e radiologiche. Riporta numerosi radioo-rammi b en riusciti e dimostrativi . o 1

VICENTI'NI.

Alcune difficoltà della gastrectomia larga e i mezzi per sormontarle. (S. Juu1"\'.É. Presse 1 1éd., 1933, n . 102).

L'i\.. è d'opinion e ch e la resezione gastrica è l 'operazione Òl!lodooali .

di

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SE llONE PRATICA

scelta n elle ulcere gastr@-

97g

L ·unica controindicazione è costituita dalle catlive condizioni generali del n1alato , le diffi coltà di esecuzione possono e. debbono essere sormontate. La gaslree;to·m ia subtotale per ulcere altositua te nella piccola Cl1rvatura può presentare delle difficoltà che 11A. pre ndfr in considera-· • z1one. J> ren1esso che l 'exoresi in te ressa sempre tutta la piccola curvatura e lo sfintere pilorico, rimanendo dello stomaco il fondo e parte della grande curvatura e che l 'anastomosi da lui preferita è la Pean-Billroth I , l 'A. consid era tre casi: 1) Esist e un monco ne gastrico con un fondo sufficientemente sviluppato. Risparrniata l 'apertura per l 1anastomosi si esegue un sopraggitto totale d al basso all 'alto. Quindi una siero-sierosa a punti staccati facendo mano a m ano trazione su di essi in modo da es teriorizzar e ciò ch e r esta da peritonealizzare cort gJi ulliu1i punti si affonda non soltanto il cardias m a anche l 1esofago; ciò che resta facile per l 'abbon da11za della stoffa del for1 do. 2) Il for1do dello stomaco è poco svilupJJat o . Si esegue il solito sopraggitto totale, le difficoltà corr11Jaiono nella peritonealizzazione q ua11do arrivati ad una certa altezza è esaurita tutta la sta ffa del fondo e r esta ancora un buon tratto da peritonealizzar e . Giunto a q u esto punto l 'A. passa d11e fili , uno n ella faccia anteriore, l'altro nella faccia posteriore, ciascuno dei quali prende un po' di esofago da ciascun lat o e trafi gge lo stomaco un ipo' più in b asso d ell 'ultimo punto siero-sieroso; annodando i fili , il cardia-s e I>arte d ell 'esofago vien.e in tal modo invag inato nello stomaco , con qualch e allro punto si a ssjcura l 'imperrneab ilità della sutura. Ma anche questo è IJossibile solo se esiste un moncone di eso fago a(ldomi11ale. 3) Nè esiste staffa gastrica sufficiente n è 1 l 'esofago sporge affatto n ell addom e. 1F atto il sopragg itto totale I 'A. consocva il filo r esiduo. Quindi inizia com e n egli altri casi la periton ealizz.azione dopo aver pulito bene con l 'aspiratore l 'interno d ello st oma co rimasto; arrivato in alto :fU!lndo i punti minacciano per l 'eccessiva trazione di lace rare la paa-ete, passa una pinza nell'apertura inferiore d ello sto1 maco, n e fa u scire l 'estremo dall angolo· inferiore del soprag.g itto totale e afferrato fra le branche il filo residuo del sopraggitto totale lo stira in Basso e verso l'esterno . Tirando bene si riesce ad invaginare ciò ch e ancora reita àa perit0nealizzare sotto gli ult imi p unti • • • snero-s1erosi. Un solo punto è suffi c iente per fi ssar e questa inv..ag inazion e. Con questi esp edienti di tecnica J' A. riesce ad estenderEa l'appli cazion e della . gastr~ctorm ia 1

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• C.l 1.L POLI CLlNI GO

·s ubto tale e a ·1irrLilar e q u ella to tale che ha una rnortalità m o lto p iù alta. La sua esperien za si b a a su oltre 1100 resezioni p er ulcera gastrica a freddo, perforata , o co11 gravi en1orrag ic . . B. PAGGI.

Tecnica della 1·esezione di ulce1·e duodenali p1·of"onde. ( BsTEH (). ,.Jrch. h-liri. Chir. , vol. 175, pag.

11±, 18J 3).

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TOSSICOLOGIA. Lo stato attuale della terapia del barbiturismo acuto. .(G. C ARRlÈRE-C. HuR1Ez.

Gazette des Hopitaiiix

23 maggio 1934). Gli A/\ . , d opo aYer accennalo a)Je odierne ·cog nizioni sul quadro clinico del barbiturismo ·acuto , dopo av-er insistito su.gli elementi c li11ici, ~ug li esan1i compleri1entari (formula sa11guigna , sindrome urinaria, dosaggio umorale d ei bar])iturici) che pe rmettono talvolta di preved er e la g ravità di un coma barbiturico, hann o voluto studiare -sperimentatm-ente l 'anato.;. rr1ia patologica di queste lesioni. E si h anno così potuto dimostrare il caratter e g enerale e profondo di es&e·, con la prog re sion e dei tre stadi d'ipertermia diffu . . a iniziale e pe rsistente , di sovraccarico g ra ... soso non solame nte epatico ma anc h e d i tutt i gli endoteli vascolari m1iocardici e cerebrali ed infi ne d ei focolai infettivi tern1inali , considera ndo a parte l·infezione polmona·r e talvol ta precoce. · !\1a se le lesioni cer ebrali diffuse, consiste11ti in focola i n1ultipli di emorragia e di disinteg ra zione r1ervosa , corrispondono bene all 'anda.111en to d elle n1anifestazioni cliniche, e c ioè a l rorr1a b·arbiturico , g li AA . ha11no potuto dimo~ slr ar e ch e una tale intossicazio.n e attacca tutti i ·parencl1imi : così il poln1011e (focolaio co·n gest jzio , ed em at oso , infettivo) ch e il cuore e soj)r a t lulto led e i gr a11di en1untori ca u ando u11a tubulon efrite acut? cl1e va dalla sen1plice tum efa zio1l e d egli epiteli alla loro disi11tegrazio11e ed alla cilindruria fino alla n ecrosi insulare, provocar1do in fine una lesion e epatica, i cui tre g ra di sono la congestion e. la d egen er azione, l 'epatite insulare. T 1li lesi oni si risoontr-all{} 11-ell 'ani1nale a ff-et f o d él ÌJ-arbilurismo mortale, malgrado la precoce introduzione di dosi massive di stricnina . Riprendendo poi sperimentaln1ente la ques tione d ell 'antidotismo barbiturici -stricnina, g li . AA . hanno potuto constatare la tolleranza con ]a quale g li animali ~vvelenati co.n b,a rbiturici sopportano la stricnina : ma tale azione non è nè costante n è r egolare e anch e fo·r ti closi di ~tricnir1a non erano capaci di arppo·r tare quel ri svegli o immediato ch e dovrebb-eessere l 'espressione pratica della n eutralizzazione del veleno. Accanto poi ai ·successi con la stricnoter apia , gli AA. hanno dovuto anch e r egistra r e degli insuccessi malgrado un inte r,·ento precoce ed intenso. Essi hanno visto degli ani111a li in cui si verificava il cu111u]o clei sintomi di intossicazione stricnica e barbituir ica . Lo studio del c uore n el barbitu•r ism o acuto b ~ permesso a gli AA. di valorizzare l 'esam e elettro di<t.g no tico nel cor~o de ll ' intossicazion e: tale e.same h a ri,relat o n e,,g li animali bar1

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Poicl1è i ri:; ulta ti d ella r esezione palliativa sec . Fins ter er sono cattivi molti chirurgi , n el1e ulcer e ·duo dena li ba se hanno so ~tituito la G. l~ . alla r esezione per il pericolo cl1e rappresenta l 'asportazione d ell ' ulcera in r elazione alla possibilità di lesioni operative delle vie biliari e alla difficoltà di chiuder e il m on cone duo ·d e11ale . Secondo Bs teh , a11cl1e n ell~ tilce re basse si può p ra ticaTe !a r esezion e evitando i pericoli ricordati n el se.guente modo : si comincia con il di taccar e d alla par ete duode nale anteriore Je ader enze c:on la cistifell ea e il legamento e pa todt1od ena le ten endosi a rid o so d ei duode110 e i11obi1i zzando e divaricando co ì in alto e p os terio r1r tente il leg·. epa toduod e na le. Solo allora si comincia a n1obilizzare il duod en o dal legan1 ento epatoduodena le sezio na n do l 'arteria g·as trica d estra a rido,sso d el duo<ieno; in questa m.anier a si eYiterà la lesion e d el coled oco. Non bi ogn a arri ,~a re n ella pa rete posteriore, p unto di lesio11e facil e d el coled oco , m a n1obilizzar e sol o an 1pia m ente la parete a n teriore . Si incide allora questa sotto l 'ulcera, si apre il duod eno e si seziona il duod en o subito a ridosso dell 'ulcer a lasciandon e il fondo i1el pancreas. Così vien e evita ta la lesion e del coledoco n è si r ende n eèessaria I.a legatura d ell 'arteria gastroduodenale. La chiusura del moncon e duodenale viene o ra cosi eseguita : con punti s taccati si fissa al n1arg ine posteriore d el duod eno la par ete anteriore vicino al suo margine. libero passando con .i l punto d·e lla sierosa alla mucosa e poi di naovo dalla mucosa alla sierosa . In ques ta maniera a contatto del margine posteriore viene a trovarsi la s uperficie sierosa d ella parete ar1teriore. Con altre due serie di punti si fi ssa ancora la s.ierosa d alla parte anteriore al fondo d ell 'ulcera e al m arg ine d ella zona c icatriziale d ella ca psula pan çr eatica . Condizion e d ella buona tenut.a dellt:: suture è ch e queste sia n o fatte sen za trazione. Quest a tec nica 11a dato a ll 'A. ott irr1i ri sultati in · 20 casi . Qu asi contemporan eamente Jo stesso p roced,imento è stato descritto dal Ni essen · d ella Scuola di Sau erbru ch. . ·P·. V .'\LDON T.

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SEZIONE PRATJCA

biturizzati l 'intensità dei disturbi di conduzione: tale intensità può servire come criterio pr<\:,onostico a secon da del]a sua gravezza. Uno studio comparativo dei casi umani di barbiturismo acuto, prima e dopo stric noterapia, ha messo in evidenza alcuni casi in cui le 11l'iezioni di stricni11a avevano trasformato la situazione e portala la guarigione: ma ~asi più recenti h<tnno dimostrato l'incostanza e l 'irregolarità d'azione della stricnina. Più che p ensare ad equazioni fra dosi di tossico e dosi di antidoto da opporr~, occorre ricordare sopra Lutto che Ja suscettibiltà ai barbiturici ed alla stricnina è s traordinariamente variabile seeondo i soggetti. È perciò c he, nel corso della stricnoterapia, occorre sorvegliare le reazioni proprie a ciascun malato onde evitare il cumulo, non senza pericoli, dei segni di barbiturimo e di tetano stricnico. Lo studio sperimentaJe fatto dag li AA. d ell'azione d elle iniezioni di coramina n el barbiturismo , conferma per i uoi risultati brillanti e costanti, le ricerche di B1och sullo stesso argomento. li li A.!\. poi, partendo da con statazioni clini · r he ernpiriche, hanno studiato l 'effetto delle i11iezioni endoven ose di alcool al 30 %, ch e ha dato sull 'anirrLale risultati costanti e favorevo] i e ch e essi si ripron1elto11 0 di uti li zzar e in a' ' P11ire sull 'uo1r10. In sosLanz.a g li AA. c redono ch e Ja cura del barbiiuris1r10 acuto d ebba 0iggi servirsi. di tutte Je recenti acquisizioni ed es ere polimorfa, senza clare u11a pte fer en za esagerata all 'uno od al]' altro inetodo terapeutico . Le indicazioni so·n o trij)le coJ11e i11 ogni in tos~ica z ion e : 1) Tentare di e1i1ninare la più grande quant itò possibile <li tossico. T erap·ia sottrattiva : a) se l 'in t o~~i caz io11e è r ecente , non al t re le 10 ore , provocare l'evacuazione gastrica 111ediante i1)ecacu.ana o un mezzo eme. -d i apon1.orfina. Consigliabile anche il lavaggio gastric·o, seguito dalla i·r 1troduzione· di carbone atti"\·rtto in soluzione acquosa; b) quando I 'intossicazione è meno recente, sondarè la vescica e favorire l'eliminazione del tossico ·oor rr1ezzo di iniezio,ni sottoc utanee o irltraretiali di siero glucosato; e) i I salas~n COJ)ioso di 500-600 cc. è utile anche se tardivo; d) la 11u11tura lombare con reiniezione di liquido albu111inoso 11on è senza pericoli e la sua azione favorevo le 11011 è sicu.r a. . 2) Evitare g li a ccidenti circolato ri, asfittici.. . in 11na ])arola : terapia adiuvante.: . . ~) i rr1alati stara11110 semiseduti per evitare la congestione polmonare ipostatica:; ·b} si combatterà l'ipotension e 'Per mezzo di caffeina, adrenalina, siero glucosato ipertonico; e) l'asfissia; che è frequente, può comb{lttersi con· iniezioni _sottocutanee di ossigeno , jnalaiione di anidride carbonica, ecc. 1

3) Terapia anlidotica: ~ certan1ente la più importante. }'inor.a l '.a11tidoto più usato è la slricnina. Al ,~alare di essa si è già accennato. 1'utti sono d'acco1do che bisogna battere presto, forte e a lungo . In quanto alla tera·p ia precoce, è regola nota di iniettare stricnina appena si osserva un c0n1a barbiturico. Ma in quanto alle dosi non tutti sono d 'acco rdo: v'è chi dice di i11c.:.on1in ciare con 3-4 ctgr., v'è chi i11, ece, e g·iusLamente, non va oltre un oontigran1n10. Vai bene che i barb·i turizzati mostrano una grande resistenza agli stricnici, ma non è raro il caso che i vedano i segni di cumulo dei due tossici. L 'antagonismo barbituricistricr1ina 11011 è così regolare e costante come si cr edeva agli inizi di questa terapia: quando al tre11tesin10 centigrammo non ha ancora agito , no.n v 'è più sp eranza di poter]o utilizzare. t perciò che vale la pena di tentare gli altri metodi , e cioè l 'iniezione endovenosa di coramina (fino a 20 cc.) e , per quanto non ancora tentata, quella di alcool a.I 30 %. L ' esperie11za di domani ci rivelerà sicuran1ente degli insuccessi anch e di questi nuo.vi antidoti, così con1e noi deploriamo g ià quellr del la stricnina. l\'Ia bisogna pensare che non si tratta di panacee, b en sì di terapie di cui le o .. ervazioni ulteriori preciseranno i limiti e Je G. L ..\ CA,·A. i n di cazioni. 1

1

Into~sicazioni

(l\ .

NE'\-V :vlA N .

~e lt.

da rfnolftaleina.

.four11. Anier. Jl ed. Assoc. , 2'

l !J:13) .

La fenoftaleina è largan1ente usata come las. a tivo e fa parte di molti ]a ... "'a tivi nonchè di preparati per dimagrire lanciati nel comm erc io con 110.n1i di fantasia. L ' A. accenna a 12u di La li prodotti; in Ita1ia, fra g li altri , ]a fenoftaleina fa ceva parte di un ]assalivo sn1erciato sotto un nqme chepoteva far ~redere i trattasse de·l1.a parte atti va di un notissin10 purga11te. Essa entraa11clJ e Iì ella com !)OSizione di gon1n1e da masticare, nelJ3 colorazione di conse·r ve e dolci e di dentifric i. ' ;i sono quindi mo] te probabilità di in gerire tale droga. La fenoftaleina può determinare fatti patologici diversi: nefro i lipod ea , n efrite tossica. con en1aturia persistente, emorragie viscerali , colite ulcerativa. L 'A. si occupa sper ialniente delle eruzioni cutanee di cui, nella sua C1inica, ha osservato: 19 casi nello scor so anno ; riporta la storia clinica di due, dov11ti ris.pet tivamente all'Agarol ed a1l 'Exlax. In quest'ul timo si è anch e avuta diarrea sang uinolenta .. L-e varie forn1e osserva-te sono le s~auenti :Macchie pigmentate grigio, scure; lesioni con depr essione .al centro o profondamente infiltrate; orticari.a o forme simili; edema palpebrale; ecchimosi congiuntivale; stom.atite ; placoh e simili a qti ell~. p~l canc.r o sulla ~_ingua ;

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.. cc. lL POLICLINièO

ulceri della ·1ing.ua; Jesioni · sin1ili ai geloni; eruzioni vescicolari ed herpes 11asale recidiYante; eruzio·n i bollos~ e pemfigoidi; eritroderma diffuso. squarr1oso; paronichia e disturbi ungueali,; herpes dell'iride del tipo dell 'erite1n<l 111ultiforme. Le lesione cutanea tende a recidivare in sito; tenuto conto di questo fatto e del carattere essudativo della ìesione stessa, è da ritenersi che la patogenesi sia da attribuirsi acl una tossicosi capillare. Sono anche citati casi di morte. Il peri.colo è n1aggiore per i bambini che 1nangiano volentieri, percl1è dolci, i preparati di fenolftaleina . fil.

Morte imp1·ovvisa pe1· avvelena1nento da dinitro-fenolo. (FENN E. PooLE e I\ . B. liAINING. The Journ. of tìie Am.eric. Atf edic. Assoc., 7 aprile 1934).

Gli AA. descrivono un caso di morte impro·vvisa da dinitrofenolo . Si tratta.va di una donna ve11tic1r1quenne, obesa, con dismenor· rea, che aveva preso tiroidina per molto tempo senza risultati. Avendo saputo da un 'amica infermiera dell'esistenza di una sostanza capace di far din1agrire, il dinitrofenolo, ne comprò 35 capsule da gr. 0,18' l'una. Dopo 3 gior11i di cura la paziente disse di non sentirsi bene. Il 4" g·iorno accu sò, m entre la,·orava, ce falea, dolore al dorso, senso di deb-Olezza, dispnea, svog·liatezza e sudore abbondante, ma no11 abhando11ò il lavoro . Il 5° giorno non andò al lavoro e attrjbuì i propri disturbi ad un << raffreddore » incipiente. In quel giorno i genitori videro che prese due pastiglie di dinitrofenolo . Nel pomeriggio ebbe aumento notevole della cefalea, dolori agli arti, e senso di bruciore ver tutto, il corpo; era arrossata e sudava. Condotta d'urgenza all'ospedale per consiglio di un inedico, che però non sapeva della cura di dinitrofenolo, vi giunse in istato comatoso, senza riflessi iridei n è tendineo-periostei. Si so- · spettò un 'encefalite. Nella notte la paziente mori. All'autopsia si trovò: ittero, emorragie sotton1ucose dello stomaco, del duodeno e del dig iuno; cO'Ilgestione del fegato. Le urine prelevate prima di aprire la vescica, erano alcaline, contenevano albumina, non pigmenti biliari e presentavano qualche cilindro granuloso. Il sa·n gue del cadavere aveva 2,5 ~i creatinina. La cultura del sangue prelevato dopo la moTte fu negativa dopo 12 giorni di os• servaz1one. L'esame microscopico fece riconoscere imponenti lesioni ·renali, disi:qtegrazione delle cellule eipaliche separate una ·~al]' alti:.a. da una s~­ stanza. fluida,. edema degli alv~oli p~lmona;1, fra1nment.azione delle fibre muscolari cardia,che, iperemia del xnidollo spinale, del ponte. e

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del bulbo, .degenerazione cellulare del pont.e · a livello dell '8' nervo . · ·· · L'esame chimico dei tessuti renale ed epatico diede presenza di dinitrofenolo. - Nello spazi·o di 5 giorni la paziente aveva preso gr. 2,88' di· dinitro·fenolo, cioè una dose normale. Già prima di q.uesto caso· di morte ne erano st1ti flescrit~i duE:, uno da 1\iiassermann e Goldsn1itl1 e l'altr0 d~. Gejger. Un quarto caso è descritto nella medesima ri, ista da L:. L. Tainter e D. A. \Vood. In questo caso il paziente aveva preso due dosi di dinitrofenolo da gr. 0,30 1'una, secondo le sue dichiarazioni. Però dal nu1m ero delle ca,p sule contenute ancora nella scatola che il paziente aveva con sè risulta cl1e egli avrebbe ingerito 9 gr. di dinitrofenolo. Questo i)aziente si credeva luetico e stav·a facendo una cura arsenicale. L'autopsia diede: ittero, aderenze pleuriche a sinistra, scar s.o versamento liquido nel pericardio, edema 1p-0lmonare modico, cicatrice apicale a destra , modico edema cerebrale, ecchimosi endocardiche, pericardiche e della pia. J, 'esu111e istologico del fegato mostrò separazione dell e cellule epatiche, frammentazione delle fibre nluscolari cardiache, alterazione dei tubuli renali. L'esame chimico di1m ostrò i}resenza di gr. 2, 72 di dinitrofenolo 11el sangue. Quindi questo paziente aveva preso una dose 17 volte superiore alla dose medicamentosa. C'è da notare che in questo caso il pazjente, laureato in medicina, aveva preso la sostanza allo scopo di provocarsi la febbre per fare una piretoterapia della sifilide di cui si credeva a_ffetto , tanto più che aveva avuto febbre elevata la 1prima volta ch e . aveva preso· il dinitrofenolo. Dopo la morte avev.a temperatutra così elevata ch e il termometro clinico non bastava a regiR. LusENA . strarla. 1

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Ricerche sperimentali sul benzolismo in gravidanza. A.Iterazioni snl genitale femminile nel benzolismo sperimentale. Dott.ssa GEl\1MA. BARZILAI. Bollettino de;lla Soc. lt. di Biologia sperimientale, fase. 7, 1933; Id. id. Rassegna di ostetriçial e ginecologia., setten1bre 1933; Jlolia Gyn.. , voi. 30. fase. 6, 1933. · ·

In una serie di ottim·il lavori, la dott . Gemma Barzilai, incaricata di medicina sociale nel1'Istituto d'Igiene diretto dal prof. Oddo Casagrandi, rifer~ce i risultati di ricerche sperimentali eseg~ùte per determinare la patogenesi delle emorragie genitali· caratteristiche- del benzolismo professionale femminile e per dare la necessaria confe1·n1a sperimentale- alle -osservazioni cliniche della minòrata resistenza, delle gravide ag Ii effetti tossici .del 1?è!1zolo.- .' : . Per le esperienze furono usati I top1n1 b1an-

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·chi. · Quale a:n1biente ·. di . esperimento fu u sata una campana di vetro, ideata. e costruita dal! 'a. e dal chimico <lott. 1\fandruz~ato, del Laboratorio del Con siglio dell 'Economia di Triest e, e che permette di eseguire le ricerch e in modo da uniformare le condizioni dell 'ambiente di e sperimento il più possibile alle condizioni degli ambienti professiona.l i. Le ricercl1e sono suddivise in due serie : una prima serie, in cui gli animali furono esp osti a dosi .concentrate della miscela a ria b enzolo corrispondenti a quelle ch e n egli ambienti da lavoro determinan o le forme di avvelenamento .acuto (35, 43, 52, Gl , 70, 79 e 87 m g. benzolo per litro d 'aria). Da questa serie di esperimenti furono m essi -contemporan eame11te so tto campan a una fem mina gr avida , un adulto , un m aschio ed una femmina giovani . Dalle osser vazioni com parate risulta: 1) le femmine g ravide raggiungono più rapid am ente degli altri animali la n ar cosi profonda e si rimetto110 più lentam e nte; 2) la diminuita r esistenza degli animali .gravidi risulta sp ecialmente m anifesta n egli esperim enti eseguiti alle con cen t razioni di 3!3 -e 43 m g. di ben zolo per litro d'aria. All e dosi con centratissime le differenze individuali di sensibilità tendon o a livellar si. Alla ·concentrazion e inferior e ai 26 m g. i fenomeni n ervosi non sono obiettivabjli. In una seconda serie gli animali furono espo-sti p er 30-40 giorni con secutivi a concentrazioni dell a n1iscela aria varpori d i b enzolo, titolati in modo da avvicinarsi il più possibile alle condizioni ch e n egli ambien ti professionali det erminano le forme di avvelen am ento subacuto e subcronico , e precis.an1ente in un primo .gruppo di animali furono tenuti giornalmente esposti per 15-18 ore a una miscela contenente 8 mmgr. di be~zol o p er litro d 'aria ; in un sec ond·o g ruppo per 5-6 o~e a una miscela contenente 17 mmg r . , in un ter zo g ruppo per 2-3 ore a una miscela conten ente 26 mmg r ., in un quarto gruppo , · 1 ora a una misoela contenente 3u mffieDT. .I.n questa . serie di esperi1nenti , escluso il gruppo IV, ~ fenon1eni n ervosi obiettivabili sono scarsissimi. -Risulta invece evidente l 'inflµenza sui caratteri della prole. I nati da t opine sottoposte da un inese e più all 'esperimento, quindi già intossicate all'inizio della gravidanza , ·raggiunsero alla nascita il peso minimo di 1/2 gra1nmo e non furono vitali . J topini di peso un p·o ' maggiore, 3i4 di grammo e 1 gtammo, nati da topine, ch e avevano avuto una dose di· benzolo minore , furono in genere ·vitàli e raggiuns'ero sviluppo normale, rimanendo però di taglia inferiore agli altri ( lé tope ·sotto esperi.* iento a,ppa~ten~vano ~utte ·· a.J1'o stesso òép·p<i · ed erano state ingravidate dallo stésso maschio). Successe inoltre più volte di trovare "le· ·femmine gravide esposte da 1

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'SEZIONE P RATIGA

l~ngo te-n1pù :all 'eiletto dei va1pori di h·e nzolo, d1 · g rossezza· i1otevolmente dirr1inu·ita, allorch~

la ina_ttina si tog lievano dalla campana, senza eh~ v1. fosse~o t~acce di nati (i piccoli prematuri divorati ? aoorti ?). · Dai reperti istologici riportati in dettagliate tab elle, corredate da bellissime microfotog rafie, r isultano presenti nella totalità delle topine esarrti11ate. tipiche e g ravi alterazioni ,·ascolari ~ ·carico del mesenterio e· precisam ente : d1la~az1one vascolare, dilatazione vascolare coesistente ad emorragie subacute e croniche, emorragie subacute e cronich e senza coesistente dila tazione vascolare. Le alterazioni n on prese11tano differenze notevoli n ei ' 'ari g ruppi. La milza presenta in tutte le topine alterazioni di g rado iniziale consistenti in au.mento di te~st1to mielogeno, riduzione del tessuto linfatico, in singoli casi emorragie. Il [ega to presen~a num erose amitosi , dege11e.. razion e paren ch1n1atosa di g rado· lieve, stasi dei capillari. 1\. carico di altri organi, ovaia , c uore, va ri tratti di intestino, stomaco m esenterio e testicoli , n on furono n1a.i trov'ate alter azioni evidenti. I vasi del m ese11terio ch e furon<l esaminati in p·a recchi casi, 11on presen tarono n1ai dila lazioni vascolari n è emorragie analogh e a quelle del m esom etrio. Le alterazioni a, carico del sangue si limitaron o ad un aumento della lin foci.tosi fìsiologica n ei mur jni e a f'ing ole alterazioni al limite del patologico a cari co dei g ranulociti e delle piastrin e. Gli esami istologici dimostrarono quindi n ella crasi sanguign a, milza e fegato, alterazioni corrisponder1 ti a quelle ch e si osservan o nei casi di ben zolismo cronico di gr ado ini7.tf.J.le, n ell 'utero a lterazioni notevoli e tipiche r:on sistenti in dilatazion e venosa eccessiva ed crn orragie nel m esenterio local izzate all'infuori della muscolatura circolare. Manca dunque, secondo l 'A. , ogni base per an1metter e ch e le alterazioni en1orragicl1e del genitale siano secondarie alle alterazioni dellà crasi sang uign a de.gli organi emopoietici o del fegato , m entre invece le microfotografie delle lesioni genitali dimostrano in modo scolastico ch e le e-m or - · r agie devono essére secondarie alla enorme dilatazione dei vasi venosi, dilata zione ch e n on può avere origine diversa ch e da fatti di paresi vasomotoria e che devono esser e avvenute per diape·Q..esin, mancando soluzioni g rossolan c di cqntinuo che avrebbe ro potuto determinare delle emorragie per rhexin ed alterazioni degener.a tive apprezzabil~ delle'·· .pareti venose . tl ... ~ 1- ·· .. - • ed arteriose. La localizzazione e la patogen~si delle em orragie dirr1ostrata anat()~icamente chiarisce ancl;ie il fatto ch e n ei pochi casi di b enzolismo venuti ad autop~ia e in . cui ft1 esamina t0 il geI! i tale femminile , la sed&-della em orragia era localizz.ait a ne.Ila regione istmi.ca, sede rara di em.orragie ·uterine.. e giustifica I.'errore di ·. diag np si,.... in~ .c ui emorriigie da b enzolo furono _, .. .,., .) 1

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« IL POLICLINJ CO »

co11fuse c.:011 ei11orragie da placenta previa, ron ernorragie da aborto, criminale , con emorragie c:!a lesioni subcoito. La chiara dimostrazione anatomica della patogenesi vasomotoria delle emorragie genitali fe111mi11ili si riflette e contribuisce a chiarire a11 che la posizione patologica del benzolismo 111 genere. Dimostrato che la azione vasomot<;ria, di natura endocrino-neurovegetativa è già rilevante a llorchè le alterazioni della cras i sanguigna sono ancora inizialissime e con si. d erato ch e la linfocitosi è l 'alterazione iniziale tipica di tutte le forme morbose a base endocrina , si i1r1pone l 'ipotesi che la sindro,m e benzolj r·a debba essere ascritta a questa categoria di affezioni e la si avvicina quindi anche n el meccanismo patogeneti.c o a quelle malattie con cui ha parzialmente comuni i tratti caratteristici delle .al terazioni del sistema emopoietico, n1orbo di Werlhoff. Sch oenlein-Hen och , aleu cen11 a emorra gica di ~...,rank , di cui si va sen1pre ·più accentuando la convinzione che siano deter1ninate da disturbi endocrini . Considerando infine l 'intossicazione benzolic a come una sindrome endocrino-n eurove.getativa, si chiarisce anche la genesi della i11inora.ta resistenza agli effetti tossici del b enzolo- delle donne giovani , specialmente se gra-vide, in cui il sistema endocrino-neurovegetativo è in e·quilibrio labile e spesso alterato da fatti più o i11eno latenti di tossico.si g ravidica. · Le r icerche son o condotte con estrema severità di metodo e corredate da b ellissime n1i·Crofotografi e e c·h iare grafi ch e e tabelle. I ris ultati notevoli non potranno passare inosser~a:ti e giu11g ono mo·l to opportuni in questo mom ento in c11i ogni dato ch e arricchisca le n ostre cognizioni sulla sintomatologia e patogen esi del benzolismo assume importanza anche dal lato 50,ciale assicurativo, dato ch e il benzolo rientra nel gruppo dei veleni i cui danni , come quelli da m ercurio , piombo, solfuro di carbonio, fosforo, si riversano su]la stirpe, danni contro cui con illuminata saggezza il R egime col R . D . 13 maggio 1929, entrato in vigore n el gennaio u. s. , che impon e ~'assicu­ ra,,ione ob·bli.gatoria degli operai esposti agli ~ffetti de i suddetti veleni. A. P . ....

RammeaUamo 111

Prof.

lmporlaa~

CIOVANN I

monografia :

REVOL TE.GC:A

'

Direttore della R. Scuola di Ostetricia e Maternità di \ Trieste

Gli ormoni sessuali f emifiìnili . \

1FISJOLOGIA E CLINICA DEl ' PRESUNTI · ORMONI l>REIPO· FISARI B DEGLl ORMONI OVARICI NEI RAPPORTI COLL'APPARATO GENIT ALB) ·' Con presentazione del prof. PAOLO GAJFAMJ Riportiamo l'Indice Sommario: • Ormoni ovarici, pagg. 1 a 22. · ~ : Ormoni preipofisari e fun, rione sessuale, pagg. 23 a 44. - 'Glinica della follicolina e del .. l'ormone ipofisario, lobo anteriore, p_agg. 45· a· 62. - Bibtiogra.. iia, pagg. 6s a 71. • · Volume in-8• di pag. vtll•']2, nitidamente stampato su carta patinata, con 22 figure nel testo e due tavole a colori fuori testo. Przzzo L. 1 8 . più le . s pese postali di spedizione. Per i ncsstri - ~bbonati,- sole L. 1 _ 5-y-50 in poct0- franco. . . Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suoc:ursak diciotto. RCMA.

[ANNO

XLI, Nu l\'L 25]

DI V AGAZIO N I

L'olivo e l'olio in medicina. L 'olivo è una delle piante più care all 'uomo: è .il simbolo della pace, della pace con la divinità, con le forze devastatrici della natura , dell 'uomo con l'uomo. PeT la religione pagana 1\.1inerva lo fece nascere in Atene per donarlo agli uomini co·m e segno della 5ua b enevole·n za , e la éorona di olivo ed un ampol1a di o,Jio venivano donati ai vincitori dei giuochi paneatici , sacri alla dea del sa pere. Secondo la Bibbia, Ieovah fece portare nell' arca di Noè da una colomba un ramoscello di ulivo , corr1e segno de.Ila cessazione del terribile diluvio. E la r elig ione dj Cristo ha co·n servato all 'olivo questo significato accentuandone la dolcezza e la grazia . La sacra f esta1 delle palmeper i popoli civilizzati è piena di lusinghe: induce a sperare se non a credere nella pace. La poesia naturalmente ha adottato l 'olivocome immag ine di pace. Dante scrive:

E corne niessagger clie porta olivo, Tragg e la gerite per udir n.ovel1le . Virgilio fa portare un ra1110 d'olivo ad Enea,. quando questi si presenta ad Evandro per chiedere aiuto. Ol tre ch e di pace l 'olivo è sin1bolo di longevità , in r eJ,azione al fatto ch e e so può viYere settecento an11i. Ma a parle queste .preziosità allegorich e,. ch e purtroppo rappresentano per la povera u. ' u11a torme11tosa as.p1raz1one· . man1ta o un ' utop ia, l 'oli,ro h a una virtù più positiva : dare· 1=olio , una sosta11za di gran pregio alimentare e terapeutico; fornire un mag nifico legnam& duro, pesante, r esistente, di bello aspetto. C. Bizzarrini (Eclii e Comntenti , 5 maggio I fl34) dopo avere accennata all 'importan?a de ll'olivicoltura, considera l 'olio di olivo daU punto di vista terapeutico. Fin dai tempi antìchi ssir11i l 'olio era con-siderato som mo ·b alsamo per le ferite e po·r tentoso m edicamento in 1no.l te malattie. Era: stato dato all'uomo da Dio te ut corpus eo ni-t6at ac vires con cipiat ». Si riteneva che, per m,ezzo delle unzioni, potesse penetrare profondam ente n ell 'organisn10 e giungere fino· alle ossa. Si precorreva così di secoli il metodo di Steyskal e Latzal di Vienna , che .praticarono I' oleonutrizione percutanea, ossia la· introduzione dell 'olio di oliva attraverso· la · pelle fino ad un quarto di litro al giorno media.n te frizioni ripetute. Tal€ metodo fu pre-conizzato per l 'alimentazione dei malati ch enon possono o non debbono 11utrirsi per la via· orale. · Moa·dh , figlio di Habel, passando vicino. -ad' un albero di o]ivo ne staccò un ramicello P,""

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(A~~v

XLI,

~u~r.

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SEZIONE PRATICA

.con quest0 si fregò i . denti. Richiesto del per.c,hè di quell 'atto ~Joadh rispose che aiveva udito da ~1aometto che l'olivo è un b·u on d entrificio perchè conferi ce odore gradevole all 'aJito e toglie la putredine dai denti. Tachenio ,·issuto nel secolo xv11, parla .c1elle virtù terapeutiche dell 'olio , e sopra tutto dell 'azione benefica dell'olio vecchio sulle ferite e sui dolori reumatici. Nel xv111 secolo si prescriveva l 'olio d'oliva , -0ltre ]a china e la quassia , nella cura d elle febbri. u l 'argomento scriveva favorevolmente il Panzani , pur troYando contrario il Murra.y. _ ello stesso' secolo si attribuiva all'olio <l ;oli va la virtù di guarire dal morso dei serpenti ,·eJe11osi. Si usò l'olio d 'oliva, unito al carbone , anc h e contro l 'avvelenamento da funghi , e un grazioso libretto in lode delle frutta, dovuto al dott. ~fa oni e pubblica,t o non più di venti .anni or sono , ne raccor11anda la cognizione per i] ca o cl1e non possa. esser e sollecito i] soccor so del m edico. Attraver 5o il tempo, i prog r essi dell 'arte di è urare e il r apido su ccedersi di medie.am enti nuovi, l'olio d'oliva non ha perduto consideTazione 11eJ campo fairmacologico . L'olio ù'oliva si in1piega quale colagogo e n ella litiasi biliare; i adopra quale lassativo n ella slip i .abituale e quale emoliente e protettivo n egli stati infian1matori del! 'intestino e negli a''veJenamenti per caustic i e per corrosivi; si u sa, 113r frizioni ed unzioni. in varie dermatiti ecc. ecc. 111 Germania , ed anche tra n oi , .ebbe larga a1)plicazione l 'inie.zione intramuscolare di grandi quantità di olio d 'oliva sterile (20-30, fin o a 50 e.e. pro die, eventuaJn1ente con tenue aggiunta di canfora) in so titu.zione od a completa111ento dell 'alterata od l.rJsufficiente i1utrizione gastrica , nonchè in diver. e cach essie ed oligoemie graivi. Oggi la pratica è meno estesa perchiè dubbia è ri ultata l 'utilizzazione dell'olio, in que lla manie·r a sommini5trato . No·n ·è però inutile tentarla ·nei casi ricordati : a dosi minori (2-5-10 e.e.) può recar vantaggio negli stati di o-rave esauTjmento nervoso. Nelle colich e epatich e g ioYa l 'emu1. ione fatta con 150-400 gr. di olio d 'o·1i,·o, 15 gramm i di cognac, 2 gialli d'uovo e rnezzo g rammo di n1entolo: s.i prende al n1at·tino , in due volte, a un qu.airto d 'ora d'inter-vallo. Sono note le applicazio·n i dell'olio ca11·fo1rato: le iniezioni ipodermiche di 0 1.io can·forato riescono .e ffi caci eccitanti e sostengono \e forze del cuore in casi di asistolia, di sin~cope, di lipotimia. Se una parte di .p ·o~vere di .cantaride si faJ digerire da nove parti d'olio -O ' oliva. i ottien·e 1'olio ccnntaridato, il ·q uale è un cc rub·e facente », cioè . uno di quei rin1edi che, applicati sulla pelle, vi det erminano un ..arrossan1ento da . i1)eremia. cioè da aume11to -di affius ·o sanguigno. Infine accenn·e r emo al1'ali.o acustico (da .IIager ), fatto di 0 lio d!oli, .a, oi1o r.an forato-, essen za cli cajeput , essenza 1

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di sassofrasso ed etere : da cinque a dieci goçce 81 versano sopra un hatuf.fo1o di coto~e da. introdurre nel .m ea,t o auricolare. Foglie e corteccia d'olivo servono a preparare un estratto idroalcoolico, indicato come. febbrifugo. Le benemerenze terapeutiche dell'olio di oliva sono certamente superate da quelle alimentari. Esso ha senza dub1bio il posto d'onore quale componente grasso dell '·a·l imenta• 11one umana. Gli italiani hanno maggior ragione di on·orare l'olivo perchè nelle nostre terre esso prospera rigoglioso, ed è una sicura fonte di ric chezza. L'Italia vanta il primato nella produzione dello squisito olio di oliva . Nel 1931 l'Europa produsse 3620 mig liaia di quintali di olio di oliva, e di questi b en 1250 furono dati dalla i1ostra penisola. Tale produzione è andata successivamente aun1entando e de·v e ancora più_ aumentare per mantenere alta la fama dell 'oJjo nostro , che l1ai g rande reputazione in tutto i I inondo . argo. 1

' TERAPEUTICA. L'ATTUALITA

Le iniezioni endoossef_). A. Josefson (Acln m edica scandinava, volu111e LXXXI, fase. V-VI, 1934) riferisce di avere 11er la prima volta praticata la puntura dello s terno a ·soo:r~i diagnosti ci nel 1930 e di avere in seguito u sato tale via per la iniezione nella cavità 1nieloide di preparati di fegato per la cura dell'anemia p erniciosa . Una delle princ;jpali precauzioni da prendere è quella di non continuare la trapanazione t1na volta arrivati alla t avola ventrale dello s Lerno; a tale scopo, l 'A. ha fatto · apporre sul trequarti un anello ch e serve appunto per arrestare la penetrazione. Non pratica incisione di sorta e perfora la tavola esterna dello sterno sotto anestesia Iocn le. Dopo di che aspira 4: em e. di sangue-midollo e.d in seguito inietta ·4- eme. di un preparato inie ttabile di fegato , corrisponde11Li ali' effetto di 1000 g rammi di sangue . In qualche caso l'iniezione è seguita da una sensazione di lieve t ensione ed altre volte da c.;efalea che dura pochi minuti e che talvolta è molto forte ed accompagnata da vomiti . Tutti quest! sintorrti scompaiono in pochi minuti; l iA. non ne ha osservato altri; non febbre n o11 sanguinamento. IJ'o·perazione dura in tt1tto un paio di n1inuti . Il liquido estratto con la siringa è costituito essenzialmente da midollo , ma ad esso è inclubbiamente con1misto del san gue. Per tale· ragione, l 'A. non cre d e. che sia possibile il giu~icare ~o stato del midollo osseo con la sola en umerazione delle varie specie di cellule che vi si trovano e che vanno confrontate con

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IL POLICLIN I CO

quelle del . sangue periferico . Anche poco significativo è il confronto fra gli stri•3ci del inidollo prele, ati dallo stesso paziente in giorni diver5i, poichè è impossibile il conoscere quanta parte del liquido estratto sia midollo osseo e quanta invece sangue. Ad ogni modo, c.he il rimedio iniettato arrivi nel midollo , è • sicuro. Le iniezioni fatte finora asso·m mano a 50, senza nessuna con1 plicazione seria. In qualche caso , i m alati l1anno avvertito un sapore di fer;olo, ch e si avverte talora a11che con · l' iniezione dello stesso preparato per via endovenosa; si tratterebbe, c1uindi, di un fatto di natura allergica. L ''"i\. non riesce a spiegarsi la cefalea , talora s~ o-uìta da vomito . Egli pensa che possa attribuirsi ad aumento di pressione endocranica; in un caso, di fatto , egli potè osservare, mediante la puntura lombare, che la pressione d el liquor aumenta; ma proprio in tal caso, m ancò la cefalea. È · molto importante l ,evitare l 'iniezione di aria con il liquido. Per ciò che riguarda la quantità di questo, l 'A. ha scelto arbitraria111ente quella di 4 em e., che ha poi aum entato a 5. Egli ha fallo anch e dell e iniezioni n ella tibia (12 em e.) in un caso che poi venne, per altre ragioni , a m orte1. Tale via d'introdu zione del medicamento è stata scelta dall 'A. , con l 'idea di arrivare a stimolare direttamente il midollo osseo e di e,·itare l 'ingestio11e di grandi quantità di fegato, ch e è disgu stosa p er il paziente, sen za contare che, col passaggio per lo stomaco, è impossibile il dire quale sia r ealmente la quantità di fegato che vie11e utilizzata. Troppo spesso, del r esto, i pazienti si stancano di ingerire il fegato ed interrompono la cura. Nella maggior p,a rte dei casi , I ' A. ha ottenuto dei veri su ccessi . 1'alvolta è bastata una sola iniezione , in altri casi . è stata ripetuta l-3 volte a lunghi intervalli (1-2 m esi). In quasi tutti i çasi , I 'aumento n el numero delle iemazie è 11n oog110 del r apido ed intenso stimolo ch e si ottiene con tale metodo; la risposta reticolocitica varia ed in certi casi è stata notevole. In qualche caso disperato , è stato veramente n1eraviglioso il .rapido mig lioramento e la grande risposta reticolocitica. Nè è a dire ch e il metodo u sato dal!' A. colpisse proprio il mo rr1ento in cui la rr1alattia stava per regredire; in un caso, p. es., l A .. attese una quindicina di giorni prima di iniziare il trattamento e vide che le condizioni del san gu e andavano peggiorando. I casi pubblicati dall'A . sono 15 , tutti curati soltanto con le iniezioni endoossee; in qualche caso, per le condizioni del paziente , si aggiun se la trasfusione. Un solo ·morto , una dnnn a di 70 a11ni (il caso sopra citato di inie1 ion e n.e11a tibia} cl1e già aveva al! 'ingresso in 1

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l A NNO

XLI, NuM. 25)

ospedale anasarca e deeuhito .··ed ·in · cui l 'autop5ia dimostrò le note dell ~ anemia perniciosa, oltre alla linfadenite settica univer5ale e tubercolosi acuta delle ghiandole mediastiniche. In. un caso, co11 430.000 emazie e 17 % di Hb. i s1 avevano, dopo 6 settimane (3 iniezioni) 3.800.000 emazie e 48 ~lo di Hb.; si trattava di una donna di 70 a11ni, trattata contemporanea· n1f.nte con i11yosal varsan e bismuto perchè sifililica. In vari altri casi, si ebbero effetti analoghi. P er g li stessi scvpi e pure con buoni risultati sono stato usa le le iniezioni endovenose di preparati di fegato. Il giudi.zio sui vari preparati e sui vari metodi è sempre difficile soprattutto per il diverso valore dei preparati stessi, a11che perch·è i fegati dei vari animali possono· fornire estr atti biologicarriente differenti . fil. •

CENNI BIBLIOGRAFICJ(l> J\l.~(;G 10RE .

Segni, Sintomi e Sindromi oculari riella diagnost·ica m edica generale.

Prof. L.

Casa Editrice L. Pozzi, Roma. Prezzo L. 52. Il libro che il prof. l\ilaggio,r e ha elaborato con tanta accuratez'la merita una speciale con· sidèrazione. :È un genere nuovo nella letteratura m ·e dica ita liana, che con sente una rapida con sultazio· n e, un pronto orientamento diagnostico. Questa forma di trattazione è la sola che pos. sa n1etter-e i11 eviden za il valore delle interferenze tra le singole specialità e la m edicina ge· nerale, dal lato patologico come da quello semeiologico, da l lato dottrinario come da quello pratico. Nessuno può n egare che la divisione dello studio , la specializzazion e della pratica abbia r eso enormi vant.ag.gi alla m edicina. Ma non è men vero ch e qualch e danno ha arrecato: gli specialisti te11dono, ad occuparsi trop,p o· esclusivamente della loro b·r an ca ipervalorizzandola, i medici generici non si interessano sufficientemente di ciò ch e rig uarda le singole specia lità. Sta di fatto ch e le specialità avulse dal tronco della medicina g·en erale non possono rigog liosan1ente germogliare, e ch e gli specialisti non· possono convenientemente diag nosticare e curare se non hanno una vasta e p·r ofonda conoscen za degli altri campi della patologia. Reciproca1nente il clinico generale· per assolver e co11 pron tto il su o compito deve sapere molto delle si11gole specialità. Ciò vale sopratutto per l o(}ulistica. Non si l) UÒ essere buon oculista se non si conosce i-:}rofondam ente la m edicina gen erale, 1

(1) Si prega d 'invia·r e due copie d ei lib:r-i di cui sj desidera la recensione.


[ANNO XLl,

NUI·L

2f.J

SE ~lONE

11on si può essere buon rnedico gen eri co

e 1to11 si hanno suffi cienti nozioni d ella patolo gia oculare. Le correlazioni Lra l ' apparato vi ivo con tutto l 'organis1no ed i singoli organi e sist en1i so110 molteplici. L 'occl1io è il più sensibile, il r>iù espressivo indice non solo degli s tati d 'animo ma di tutte le modificazioni somatich e: è spesso la spia della malattia. Un buo11 esame oculare può 11on di rado risolvere g ravi diifìco llà diagL1ostiche. Molte sono le n1alattie costitt1zionali, le affezioni del siste111a n er\·oso e d ei si11goli organi della vita vegetativa ch e sono accon1pagnati da a lterazioni d ell 'occhio e d ei u oi anne si e da disordini de lla vision e. Reciprocamente r11olte sono le affezioni oculari ch e ripet on o la loro 01~igin e da cause gener a li o di altri or• gan1. Il p1rof. ~J aggiore ne ha fatta una r la s ificazione ben sis tematizzata e con una cl1iarezza , con una precisione cl1e attesta , oltre la ua particolare competenza in oculistica , le lle sicure con oscen ze ne] vasto campo d ella medicina gen eral e. Il prof. N. P ende , ne Ila prefazione, defi 11 isce questo libro « nuovo, vivifi catore, sveccl1iator e ». T ale è in effetti p er l 'origina lità d ella struttura , per l'apporto di ordine e d i <.11iarezza in nozioni ch e p er molti son o imprecise e non adeguatamente apprezzate. ~ un libro ch e costitui sce una guida sicura . indispe11sabile per iJ m edico pratico. CESAH~ 'FRUGONJ

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1\1 ik r oslro piP irnrl Chem.ie rr.m K rankenbett. 11 'I. edizione a ct1ra di A. v. D oMARUS e R . SE1' n ERT,H E1,!Vr. Vo·l . di pagg. 3·7,Q, c o,.n 180 fi.gg. e 2 tavol~. Sr>ringer, T~erlin o , 19=~ 4. R~f . 18,60 ; leg. RM. 19,80. La lla edi zione cleJ 111anualc di Lc nl1 artz <' Meyer , i presenta aO'giornat a ri j)etto all r ·v recedenti in Lu tl i i uoi r anit o]i e SJ)ec ia 1m ente arricchita nei riguardi d ei n1icron1etodi ch e così larga diffu sione h an110 a'1uto n ell'ultimo decennio . Il manuél le vie n e a formare così una raccolta vasta e completa d e lln m etoc:U ca corrente - e spesso anch e della J>ii1 fine ch e può, occorrer e n ell 'indagin e el c i malato. I~ trattazione comprende la part e l1J Ìcrobiolog ica, l 'esame chimi co e niorfoJogico del sangue, l 'esam e d ell 'es1)ettorato , drl s11 rco gastrico e duo·denale e d ell e f,eci , l 'esa n1 c delle urin e, d ei co·nr re n1e11ti e d ei liquidi di puntura. Q11asi tutti i capitoli soi:o s~guiti cln un breve riassunto ch e espon e s1ntet1 rament e i r ep e rti r elativi n ell e ,,arie 111a ~ atti·e . La ~ra l ­ tazione è a ai arrurat a per le d1verRe ter n1r l1c e ri guarda anch e n1olte d ell e più u suali ind ao-i11i fun zi on~l i. L 'edizion e è olti111a 0 nrric~hila di. nu1nero i in1e e as .. ai utili fi g-11re, i11 L ENUAR1·z

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PRATICA

n1 assin1a parte a colori , che assai contribuiscono a valorizzare il pregevole manuale. PtJDDU.

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LANGERON. Précis de microscopie. V edizione. Un vol. i.Li- 16°, di 1205 pag. , con 355 fig. . ~lasso11 et C. ie, Paris, 1934. Prezzo 100 fr. •

Il titolo di questo manuale veramente prezioso per lo studioso di laborato,r io non indica forse con1pletamente la vasta materia trattata , di cui diamo l ' i11 dic,azioneo per som111i cap·1. Il _111icroscopio e gli acc·e ssori (ivi con1pt-.: si gli a1)par erchi per dise.g·n o, I '.u so della luce polarizzata , l 'illuminazione a fondo nero, ecc.). I metodi gen erali di tecnica: esa1ne a fresco, con lis azione, inclusione e colorazioni diverse, 111i ura d el pH, e cc. I m etodi specia li per lo tudio d ei .protozoi, vern1i, artropodi , liquidi organici ; la tecnica istologica e citologica e quell a n1icroscopica medico-legale, la tecnica batter iologica, micolog ica ed istologica vegetale . . Già i)er è les a quei ta1 011lma r1a enumerazio11e iridica la vastità della n1at eria trattata e o-li svariati ca111.pi p er cui può essere utile il libro. Co11 ulta ndolo e leggendolo·, poi, ci si per uade della gr a11de praiticiLà di esso , dovuta esse11zialn1enle al fatto cl1e essa non è un 'o1)era di co111pilazione, ma ogni riga, si può dire, appare frutto dell 'e perienza persona] e, C'l1e cgnal.a i possibili incon venienti dei metodi , ]e ca1u e di errore ed il n1odo di porvi· riparo e di evitarli. In que ta V edizione, sono tati poi aggiun1! ' rari capitoli , cl1e m ettono al corrente ] o . . tudi oso dei più l11oderni n1etodi di ric.erca; i microrr1anipo.Jatori , gli ap1J)arecchi pe•r esame a Juce riflessa , Ja 111icrofologr a f}a con raggi infrarossi , i 1l1eto<li d 'in1pre1g naziOil€' melallica, la inicrocl1ir11i ca, ecc . Il libro riunisce co ... ì un a g rande quantità di nozioni ch e si tro an o ge neralmente p,a r. e in Lrattati diver si ed è r ea1l111ente indi pen ~a bil e p er chi si occupa di ricer ch e di lab-0ra-. lori o. fil . Die ~)µPzi fizi tèit rler serologisclien Ileaktionen . Vol. in -8°, di 123 p.agg. J. Springer ed . Ber lin , 1 93~. Prezzo RM. 8> 8·n, r i 1eg. 9 , 8·0. La specificità delle r eazio1li . ierologich e co~ titui sce u11.a questi on e d el p iù alto intere~. e scie11tifico , prospetta11do degli intricati 11roblen1i ben più co111plessi di q11anti un t en1no si riten eYa. L 'f\. , col su ss jdio d i una vast a let teratura , a ffronta i l probl en1a ponendosi specialmente daì punto di vi la cl1imico e l irt1i lando la s ua trattazio11e ad lln a celta lin1ita ta· cli so ta11z·e ch e posso n o offrire u11 più icuro orientamento. Dopo un capitolo ge11er a le ~uI la sp ecificità ~ i ero logica de Il e i) r otei ne, im11ortante an ch e

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POLICLINICO »

dal pu11to di vista delle applicazioni i)ratiche , I ' A. si occupa della specificità degli antigeni e degli anticorpi cellula-ri, indagando le diffe·renze di specie, quelle di c~llul e di individui ·della stessa specie, la struttura dell 'antigene cellulare. Ma le reazioni sierologiche possono ottenersi anche con degli antigeni: sia pure complessi, artificiali e con delle sostanze chimiche se111plici; tale questione è studiata in un altro capitolo. Da ulLin10 trovia1110 ! 'esposizion e delle ricerche chi111icl1e sulle sostanze cellulari specifiche, gli idrati di carbonio, i lipoidi. E' ride11ten1ente, si tratta di problemi troppo complessi percl1è si possa sperare di trovare per ora un.a p·a rola conclusiva. Il buon lavoro dell 'A. , dell 'Istituto Rockefeller di New York, rapp resenta u11a buona e sintetica messa al punto delle r elative questioni. fil. 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 6 aprile 1934 - XII. Presiclen te : Prof. ' ' . TrnELLI.

[ANNO XLI, NuM. 25]

za11te dell 'insuli11a inieltata sotto cu te n el conig'lio diventa meno brusca e insieme più protratta. La gelatina va aggiunta estemp oraneamente, perchè il contatto prolungato sembra comprometta ! 'attività dell 'insulina. I risultati di queste prin1e ricerche legittimano la speranza . di rendere l 'insulinoterapia p iù maneggevole ed efficace. Dolt. G. Pao'fTr. - · Effetti citolilici ai distanza. - L 'O. descrive un piccolo apparecchio mediante i I qua le si posson o eseguire esperienze sulla citofo Lolisi. Dott. E. Rt.TBALTELLI. -

Corpo estraneo n ella se<'Onda diramazione bronchiale sinisira. ----=- Rapida

es trazione median te

broncoscopia Sliperiore

alla

l ~rtinings.

Rapporti fra la cronologia dei fenomeni morfogenetici ed il ritmo funzionale endocrino. Prof. G. ScHREIBER. - L'O. in base a varie ricerche sull 'azione quantitativa degli ormoni morfog·enetici, mostra i rapporti che legano il ritmo Jncrementale della funzionalità tiroidea con l 'orcline cronologico dei varii episodi della metamorfosi degli anfibi, ed interpreta su questa base le cause delle disarmonie di sviluppo osservate negli Anuri metamorfosati precocemente con forte somm inistr azione di tiroi de. Seduta del 9 febbraio 1934.

Denatalità. Prof. l{oNoELLl. - L 'O. esp on e l 'es len sjone g eog rafica del fenomeno sociale della limitazio11e d elle n ascite e quindi l 'evoluzione storica di esso. Ila b en so ltolineato le paurose conseguenze sociali future e il sicuro <lecadimento dei popoli sterili ed infecondi. Passando alla disamina delle cause ha posto i1ella giusta lu ce l 'importanza del celibato e del matrimo11io tardivo come c ausa di bassa natalità. Le cause generali <li sterili tà maschile e femminile, cause endocrine e fisiche e alimentari sono state discusse e vagliate. L 'O. anal izza i fattori psicolog'ici e sociali della limitazione dell e nascite caratterizzandoli dal lalo maschile in una deviazione ed attenuazione del! 'istituto sessuale, e dal lat o fenm1irtile in una j11voluzione sessuale con progr essivo m ascolinis1no . Depreca perciò q·u ella educazione moderna ch e attenua gli is tinti naturali erl accentua i caratteri infecondi dei <lue sessi. I l Segretario.

Societ à Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 12 gennaio 1934.

-Caratteri e significato delle correnti d' azione umano.

Ricerche sui principi attivi della segale cornuta. Prof. E. TRABUCCHI. - Metodi cli dosaggio chiL'O . fa una breve ·rivista critica dei metodi chimici e biologici usati per il dosaggio degl i alcaloidi nei preparati di segale cornuta e si sofferma sopratutto su di u n particolare metodo colorimetrico che permette un 'analisi quantitativa sen1plice ed esatta. mico e biologico. -

Commentando una sclerosi a placche suba cuta guarita cen metodo dell ' A. Prof. G. BoscHI. - La cu ra preconizzata dall'O . consiste nella provocazione r ipetuta di meningiti asettich e mediante iniezione endorachidea di acqua bidistillata praticala anche allo scopo di in fluenzare opporlunamente la barriera emato-encefalica; e insieme nella sommi11is trazione per via orale del sang·u e dell 'ammalato ·a diluizioni elevatissime. Prof. G. ZANIBONr. -

Un caso di litiasi renale

rtell 'infan zia.

Prof .. G. ZANIBONI. -

dell ' ~retere

Prof. A. CHIATELLINO e Dott. G. RAVASINI . - Gli 0 0. espongono un 111e todo cli registrazione .delle correnti d 'azione d ell'uretere umano , mediante il quale s i possono ottenere utili dati per chiarire m olteplici J) U11ti oscuri e còn lroversi della fi siopatologia dell 'ure tere umano . · ..- •q

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.Per rendere l' azione dell ' insulina meno brusca e più regolare e protratta. Prof. G. DoLFINI e Dolt. M. DEGANELLO. - Me·d ia nte 1'addizion e di gel a U11a, ] 'azione ipoglicemiz-

Grave deformazione toracica corisecutiva ad emotorace calcificato.

Potere battericida normale del sangue e fasi S ed R del b. Tiphi. Prof. G. GRoNcru e Dott. A. CosTANTINI. - Gli 00. hanno provato minore resistenza all 'azion e battericida del sangue normale di coniglio dei ceppi R in confronto dei ceppi S del bacteriun1 Tiphi; vi è clifferenza fra i du e ceppi R che poterono essere studiati e inoltre esistono differenze da coniglio a coniglio nel grado del potere battericida e se un sangue è più attivo sulle fa si S lo è anche e innggiormen te sul] e fasi R . Il Segretari o : Dott . CERUTJ.


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Accademia Pugliese di Scienze. .

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Seduta del 22 maggio 1934. Pres idenza: Prof. C. RIGHETTI.

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SEZIONE PRATICA

Sul volvolo del cieco. G. . cieco

CECCA nELLI. - Illustra 4 casi di volvolo d el . ' J)ropr1amente . e p1u del seg1nen lo ileo-cecale . In ~l t1 e cas j i.1 volvolo era incoi11pleto (180°) negli altri due er a co1npl et o con torsione di 36ò0 ed uno dì ques ti ultimi er a complicato con un diverticolo di Meck el . . elle d11c os erYazioni di volvolo incompl e to si 111 lerYenne con diagnosi di appendicite e 1'interv~n lo con i t e ll e in d etorsione del tratto j11l estinale e appendicecto1nia . Nei due casi di vol volo ?omple lo la di ag~o i fu di occlusione e si eseguì in un caso resezione del segmento gangrenato e ! 'ammal a to 1norì e n ell 'altro d etor sione d el volvolo con guar ig ione. L 'O. trae argomei1to p er considerazioni r el ative allo s ta lo a11atornico, patogenesi e clinica d ell 'affezione cl1e 11ella n ostra l ettera tura ha trovalo firtora scarsa lrat t azio11.e. Discu ssione: Prof. TnAVAGLINI.

I gruppi sanguigni in oftalmologia. G. PossENTI . - Accenna agli s tudi fatti sul con1 porlamen lo d ei G. S. in r apporto alle varie m al a ttie e p assa a ricordare i con tributi cl a li al! 'ar gom ento dagli Oculis li. L ' O. ha preso in con siderazione du<" mal a t Ue oculari a car at ler e costituzionale, il tracoma e la mjopia, dcte rmi11 ando i G. S. non solo n el 1nala t o, ma anch é n e i con sanguinei . on h a i1o la lo d ifferenza di g ruppo fra soggelt o a1nmalato e oggetto san o specie per il tracoma, rr1en tre per la miopia a'Tel11Je osser vato quest o diverso comportamento. L 'O. coi1clude che se non ?>: possibile s ta bilire un n etto r apporto fra G. S. e malattie d a lui prese in esame, l 'anali si d e1 su oi studi e di quelli degli al tri AA. , fa p en sare ch e i t racomalosi appartengono in maggioran za al 1° e 2° gr.; lo st esso fatto si può osservare p er i miopi .

Immunoterapia nelle dacriocistiti e nelle forme ulcerative dell'occhio con particolare riguardo all 'autovaccino . G. PossENTI. L 'O. , soffern1 a t osi sui dÌversi m ezzi immuno ter a1)ici cli cui si sono serviti g li oculis ti per l e oflalmopatie, specie per quelle a car attere suppurativo, r icord a J 'u so d ell 'a11 lovaccinoterapia di cui si è servito egl i s tesso per l a cura delle ulceri corneali, cherato-ipopion, blefariti, orzaioli e dacrioci s titi . Buon su ccesso di g u arigione ha con seguito p er le prime espressioni patologich e ; p er le malattie del sacco h a con statato g u arigione sol o in quelle datanti da epoca recente ed in cui l 'ectasia del sacco e il processo flogi stico pericistico non erano molto accentuati.

Ulteriore contributo allo studio del morbo di Schlatter Osgood. V. l\1ASELLI. _,. Riferisce su rlue pazienti presentanti l esioni i11vet er ate d ella tuberosità tibiale di natura traumatica. La cura consistette per uno d ei casi n ell 'asportazione sottoperiostea dell'apofisi tibiale seguita da innesto libero di stecca ossea prelevata dalla dia, fi si tibiale dello s tesso l ato (m etodo di elezione) . L 'altro soggetto. (una ragazza cli 15 anni) rifiutò l 'alto operativo e fu curato col sol o riposo sen za p er ò al cun beneficio.

. Il re~erlo isto-patologico d el priir10 caso con._1s lelt e in una trasform azione fibrosa delle cellule cartilaginee e di quelle ossee, confermer ebbe la natura traumatica dell ' affezioi1e secondo il classico concetto di Schla tter-Osgood. Discu ssione: Prof. FRANCO.

Di un altro caso di tumore del giorno carotideo. C. Tn.INCHERA. - L 'O. d escr ive un altro caso di tumor e d el g lomo car o tideo, d i cui ebbe occasione cli illustrare una prima osser vazione, in u omo di 65 a: operato con r esezion e di tutti gli elementi del fascio vascolo-ner voso d el collo e guarito. Dopo un ~reve con1mento sulla isto-patogen esi l 'O. si sofferma sulla terapia chirurgica di ques ti tumori ch e, n ell 'evenienza di leder e i vasi carot idei ed il vago, non comporterebbe p ericoli assai gravi (Cece), e qi.1ando per rapporti saldi ed estesi oonlr~tti d a! t u:r;rior e con tali el en1enti è a presumere esista. g ià riduzione anatomica e funzionale di questi.

La sede della fecondazione e della nidazione dell ' uovo umano in taluni casi di virgo intacta gravida. F. D'ERCHIA. - L 'O. con osservazioni clinich e cn1~ri?logiche e fisiologicl1e din1ostra che in taluni casi ~1 doi:ine vergini gravide frigide, o con mariti affetti ~a impotenza coeund i , può effettua r si la fecondazione e l a nidazione primitiva dell'uovo n elle zon e basse della cavità uterina. Discussione: Dott . SANNICANDRO.

A proposito di reinterv <nti renali. V. 'fRAVAGLINI. - ·L 'O. illus tra tre osservazioi1i clinich e d~ c~irurgia urinaria n elle quali, a di~ ta nza :ar_:ia d1 tempo dall 'interYento sul r ene (n etro~essi p er rene inabile in un caso, nefrotomia associata ~ n~fropessi p er liti asi r enale n egli al Lri due casi/ , s1 r ese necessar~~ una n efrectomia per c11~orragia grave nel caso C11 n efrop essi ed in u110 dei due nefrolomizzati; una n efr ectomia d 'el ez ione J?er ripetersi di coliche ed ag·gravarsi di pielectas1a precedente al primo inlerve11to n ell 'altro caso. L:o. prende lo. spunto p er discu tere la p atogen esi d elle complicanze del primo intervento riportandosi alla q ues Lione degli esiti e degli effetti delle suture r enali e traendo considerazioni conclusive sui m~ todi conservativi renali ii1 gen ere, sull~ n.efrop~ssi e n efrolomia in p articolar e. Accen na infi11e a1 reinterventi in casi di n eoplasia del rene e p orta il contributo di un caso. Discu ssione : Proff. CEccARELLI e RIGHETTI. I l egreto 1io: M. RoNZINI. SI è pubblicato J' lmportaate volume del

oott. Prof. ERMANNO M1NCAZZINI

Primario Urol 0igo n e.gli Ospedali Riuniti di Roma Docente di Clinica d elle Mal attie delle vie urinarie nella R. Università di Roma

UROLOGIA P RATICA Compe ndi o

ad uso

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Prefazione del Pcrof. R. Alessandri. (Vedere Indice ffenerale a pag. 962 d el precedente N. 24). Volu·m e in -80, di p aig.g. XII-420, con 83 figure n el t esto delle qnali 8 in tricromia. Prezzo L. 4 O. più le s pesè postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 5 in porto franco. Per l'estero, alle L . 3 5, aggiungere L. 3, 5 O per le occorrenti maggiori S'Pese di s pedizione. Inviare Vaglia a Jl'ed ito<re LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succur sale di ciotto - R.O'!v!A.


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IL POLICLINICO »

l ANNO

XLI,

NUl\I.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La prognosi della glicosuria asintomatica. P. J. Cammidge (BrifJish Med. Jourri . , 30 dic. 1933) ha fatto· uno studio su 1200 casi, di cui 780 apparteneva110 al diabete classico ed in 420 la g licosuria era stata scoperta accid entalmente. Fra questi , l 'elirr1inazione del glucosio aveva avuto luogo una sola volta ir1 69, intermittentemente in 248 ed in modo persistente in 103 . La c ur va della g·licerr1ia dopo il pasto di prova al g lucosio era i~or­ rnale o subnormale in 172 ed iperglicerr1ica negli altri 248. In alc uni la g licosuria era moderata (sotto i 20 grarnrr1 i nell e 24 ore), in a ltri forte (oltre i 20 gran1rlti). In linea generale, la glico8uria asi11lomatica comporta una prog nosi buona. La maggior parte dei pazienti vive l lun go dopo l 'inizio della glicosuria: in qualclte caso, è necessaria la limitazion·e della dieta, in altri a11che l'insulina. La morte è g·en e ra1mente d ovuta a qualc l1e malattia intercorrente; in qualcl1e caso, però, le complicazioni, con1 e l 'infezio11 e settica, la gravidanza, le operazioni cl1irurgich e possono aumentare il disturbo metaboli co e portare all' esjto fatale. Nei pazienti con storia r ecessi va (fan1 iliare) di diab·e te, si sviluppa più faci]rr1ente la glicosuria grave (con necessi.tà d i 11sar e l 'in su lina) che non in quell i con storia familiare dominante (di.retta), ch e appartengono a 1 tipo .' comune. p1u . . I dati riferiti dall 'A. a n o i1r1portélnt 1 perch è attualmente, con l a m•1ggior frequenza delle analisi di urina , la g licos uria si scopr e in un numero non piccolo di casi. Si tratta spesso di u11 in conveniente a c ui si .p one facilm ente rimedio , ma che in pazienti arprensivi , può d eterminar 0 d ei timori ecre . . i'1i ed in g iu.sti fi cati. Un o d ei pazienti dell 'A . f'i s11~­ cidò una settim ana do110 la . co pe rta della g licosuria. fil . Sul significato della glicosuria alimentare per la diagnosi precoce del diabete mellito. Grate (A1ediz. ltl'elt .. 20, 19 3~) ricorda l'u1ilità prati.ca delle pro\'e di cc rarico zu cch erino » per il g iudizio d ella fun zion e p:ancreati ca. Nel normale non v 'è aiggiunta di zucch ero ch e sia capace di provocare l.a .gl~ cosuria : ma quesla barriera varia da soggetto a ?g;.g·ett~ , probabiln1ente in ra1)11orLo con fatt ori ered1tarii . Secondo l 'ii\. si l ) U Ò rarlare dell'esist enza cl i l1n ·eq11ilibri o tra ~tendenza diabetica e antirliabetica; la g li cosuria alimentare , il diabetes irin.ocens , certe forme di g lico. uria r en ale d ebbono interpretarci. co•m e· e. nr essione di. una non compl eta prevalenza della disposi-

zione antidiabetic.a sul la diabetica ; e costituiscono a ltrettante forme di cc diabete potenziale ». La glicosuria si trova pertanto ne<ttan1ente al di fuori d ei limiti della no·r n1a, p ur restando ne]] 'ambito de11a salute. Le prove funzionali a cui il Grote dà più importanza, so no : la somministrazione di zucch,e ro (100 gr.) una volta sola , la sua somministrazione ripetuta - ne11a stessa dose a una o due ore di i.nLervallo ; la so·m ministrazione di pane bianco (100 gr.) in 4 volte. Il 11ormale prese11ta, n el la prima prova, un aumento d ella g licemi·a che non supera l ' l ,80 %0, e che torna 11ormale entro un paio d 'or e e non si acco·m ·p ag·na mai a glicosuria: r1.ella terza, lai g licf}mia non supera 1' 1,50 %o e no·11 c'è g licosuria; i11 quanto alla seconda prova, la seconda curva g licemie.a è n eitta1nente inferiore alla prin1a, perchè ]a nuova . omministra.zione di zu cche-ro tro·v a il pancreas funzio 11ante attivam ente, in risposta al la J1rima dose i11trodotta . La µresenza di zu cche·r o nelle urine dopo tJu este tre prove - e specialmente dopo Ja terza - l1a g r ande importanza per ]a diagnosi precoce di diabete. V. SERRA. 1

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Aumentata tolleranza ai carboidrati in diabetici dopo la somministrazione ogni ora di insulina e glucosio per lunghi periodi. Arthur El1is (Tl1 e Qiiarterly Jo·urn . of M ed ec., aprile 193+) aven·do notato· iperglicemia i11 a lcur1e ore d ella giornata in diabetici che. fan110 ]a cura di insuli11a , l1a provato a dare l 'insuli11a assocjata al g lucosio ogni ora per reriodi di 2- lG giorni. Neg·l i otto casi studiati ci fu un mig·Jioramento n ella tolleranza in carboidrati rilevato cl alla din1inuzione della dose di insulina neces~r,ria a 1na11ter1ere la g licemiD ·a1 normale. Nei vecc11i questo rr1igliorarnento fu più brusco e l)ÌÙ 11otevole . I11 questi ca~i f11 dat.a insulina con glu,c osio (fino a 600 g·r. di g·lucosio nelle 24: h. ) senza altri alimenti. · Già era s ta lo os ervato da altri che l 'ipergli cen1ia ch e segue la prova di carico dei carboidrati è seguita spef:lso da ipoglic·emia a volte notevole e ch e una second a somministrazione dj glucosio dà rr1inore elevazione della g li• cernia.

In qualch e caso I 'i pog1ice111ia che seguì la pr·o ,ra di rarjco fu così imponente da eguag·Jiare 1111a c risi da eccesso di insulina e si in terpreta con1e la risposta delle isole del La~ gherans allo stimolo rappresentato dalla rapida iperg licemia da g lucosio. Macal1um h a eme ·so l'ipotesi di un orn1one insulare n el duode1to , la cui produzione è pro· vocata dalla presenza di zu cchero nell ' in te~


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SEZIONE PRATICA

stino. Egli e i suoi collaboratori h anno isolato dal duodeno una sostanza capace di ridurre l 'ipe.rglicen~.ia. spe;rirr1entale, 1!la non l 'ipergli cem1a dell an1n1ale spanc real1zzato·, per cui interpretano il meccanismo di azione di questa sostanza con1e una stimolazione de.Ile isole del Langherans. Nelle osservazioni di Ellis si può escludere ch e ìl mig lioran1ento sia dipeso dall 'insulirta sola, p etc.:hè la Lolleranza ai carboidrati non si comporlo ug ualmente in controlli in cui essa fu so1nministrata sen za glucosio. Anche la scomparsa della r.hetosi non p1u ò essere considerata la causa del n1iglio,r am ento. La spiegazione del fatto per ora non è chiara. Comunque rima n e il m iglioramento del diabeLico coll'insulina unita al g lucosio e somn1inistrata ogni ora. Jl. LusENA. La curva. della. glicemia nei diabetici. Sua impor· ta.nza. per la. cura. inst1linica. rD alle ricerch e di J. V. Grott e H . Szpidbaun1 (Le .Sang , 193-! , n. 1) risulta che nei ·ani iJ lnetab-0li mo "d ei carboidrati h a la n1in ore attività al mattino a cligiuno ed aumenta n ella giornata , . otto 1'influenza degli eccita11ti specifici (gli idrati di carbonio) con la n1a.gg iore attività dopo il pasto della sera. Nei diabetici, ..,e117..a in sulina , si possono avere 3 ti pi di reazione: I ) curva glicemica più elevata ,jurante la gior11ata con caduta vesperale; 2) tre scarti dalla curva quasi identici, d al livello costante a dig iuno; 3) massima ele' razion e al mattino e caduta a m ezzogiorno, con f or Le glicemia dopo il pasto della ~era . Nei diabetici sensibili all 'i11 ~ uJina, la cur' a g licen1ica si con1porta come se ] 'attività del n1etabolisn)O degli idrati di carbonio si accrescesse n etta rr1ente dopo o,g ni p·asto su ccessi vo , cioè com e se ]a quantità d'insulina endoge11a di tribuibile, aumentasse ogni ' 'alta nel corso della giornata. Vi sono dei casi parti e o lari di diabete, cl1c si so,p portano come se resistessero all 'insulina esogena. Le r eazio·n i a tipich e n el g ruppo dei diabetici esaminati indicano: 1) ch e ogni rr1alato esige u1l trattamento indi vidu.a le specialmente qua11 do si tratta di somministrare l 'insulina ; 2) ch e, pren dendo in con siderazione l 'attitudine del m etab-0lismo degli idrati di carbonio corr1e un'entità, sj devono co·n siderare non so]tan to i fattori che immagazzin ano lo zuccl1ero (ipoglicemizzanti), n1a an ch e quelli r,he lo liber an o (iperglicemizzanti). Il livello dello zu cch ero sanguigno è lo ste·sso fattore regolatore, poichè in seguito ad un 'elevazione del livello. vien e la risposta sotto forma di una caduta consecutiva. Dopo il primo pasto, il perio·do· della çad11ta glicemica nei diabetici si prolunga fino a 5 ore; sareb,b e quindi utile dare il pasto seg uen te dopo 3-4 ore. L 'esame frazionato della glicosuria , con 1a

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delerr11inazione della curva glicen1ica giornaJi·e ra costituisce un me,zzo prezioso per rico11oiScere il comportamento d el metabolismo dei carboidrati e della soglia renale. Anch e l 'esam e frazionato della g licosuria dimo, trai che il ricambio dei carb-Oidrati migliora durante La gio·r nata n egli individui in cui i pasti e 1'insulina sono ripartiti in modo ' fil. ug uale. Glicosuria renale in corrispondenza di manifestazioni tubercolari ematogene recenti. In due casi osservati da H. Mayrhofer (1\1 ed . ](lin. , n. 23 , 2 giugno 1933) si ebbe, durante una pous sée ematogena del prooesso tube1·colare, la comparsa di una glicosuria notevole, a carattere transitorio. Il fenomeno, sin1ile a quello dell 'albuminu ria tossica delle forme di tubercolosi ematoge11a proliferante, nort può essere spiegato a1tri1nenti ch e con una lesione renale legata a] processo morboso fondam entale, per il quale lutto l 'organismo comparteci p,e rebbe alla malattia localizzata n el polmo·n e. M. FABEBI. Sull'alimentazione del bambino sano. H. Vogt (111ediz. vVelt. , 20, 1934) ricorda come tutti i medici iano d'accordo n ell 'am111ettere 1'allo \'alare del! 'allattamento naturale per lo svilup1p o irnmediato e futuro de] latt ante, e per la sua re istenza aille infezioni. I bu oni risultati dell 'allattamento .artificiale 11anno indoLto oggi m olti AA. a ritenere che lH i11 terr uziorle dell 'allattamento prima ancora dell ' VIII 0 mese sia con sigliabile; in realtà u on esisLono dati ch e p,ermettano di stabilire con esattezza il momento 1p reciso in cui l 'allattamento può essere lroncato,; certo l'a com l)élrsa dei denti non l1a alct1na impo,r tanza a riguardo. D 'a ltro canto non è utile protrarre a lungo l'u so del latte matern o, d'alta la sua scarsezza ir1 albumina e sali (calcio, fa.sforo·, feirro) : in c.on1plesso se111br.a di poter accettare ancora i l periodo tra l 'v.III•) e il X0 mese come il più favorevole per il divezzamento. Sotto l 'jnflu·en za delle teorie vitan1inich e, si tende oggj a somn1ìnistrare laJr gam ente al lattante su cchi di frµtta (aranci, limoni) per prevenire so·p ratut to il pericolo di un 'avita111ir1osi tipo e; seb·b ene .q uesta sia tutt'altro che fr-equente. Non .altrettanto inno cu a -è la so·m n1inistrazion e di legun1i , da. molti raccomandato per il ]oro conte11uto iu alcali, ferro e cellulosa: in realtà, in fa tti , essa spesso è mal tollerata nel primo sen1estre di vita e deve essere rise,rbata a casi speciali. La dieta esclusivam ente vegètale n on è certamente la pref·eribile; è vero ch e il latte e le uova aggiungono le loro proteine; ma non è mai stato dimostrato ch e l 'uso moderato della carne possa qanneggiare il bambino lattante : piccole dosi di carne o di organi in1


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cc IL POLI CLINICO >>

lerni (ce·r velJo, feg·at o ecc.) potranno esse·r e dati senza d ai1no. L ' A. co·n clude co·n una breve nota sull'influen za ch e ! :alimentazione eser cita sullo stato dei d enti; la sor11mir1istrazione di succhi d i frutta e di Leb·erLr.an sembrano capaci di far guarire i processi di carie. -V. SERRA.

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XLI, NuM. 25]

ch è n ei pa zie1.1 ti a calcemia normale può esser e assai pericolosa. Anche il dosaggio deve esser fatto con grande cautela potendo tale sost~nza essere causa di gravi danni alll 'organismo. V. GmRoN. 1

NOTE DI RADIOLOGIA Clisma opaco con insumazione d'aria nel colon.

MEDICINA SCIENTIFICA. Contenuto totale in calcio e fosforo di ratti pa· ratireoprivi ed in eccesso di parathormone. Con1e si esplichi l'influenza che le paratiroidi eser citano sul n1etabolisn10 minerale, ~ e più ·in particolare su quello del Ca e del P, è r-1u estione di gran de interesse e· ch e r ece·n temente è s tata da varie parti ripresa e largamente studiat a , a n ch e dal lato sperimentale. P . Frugoni (11rcliivio per le scienze medich.e, aprile 1934) h a voluto apportare un p ratico contributo sperirr1entale alla questione sperim entando su r a lti a dulti ed a dieta ricca di cal cio. Ha potuto così stabilire come il conten uto percentuale d i Ca -e l) nell 'orga nismo di tutti paratireo1)rivi è m ar cat am ente più alto ch e non n egli anin1ali normali. ·D 'a ltra parte h a notato rome C:a e P sono egu almente , ma in modo più manifesto , aumentati per c·entuaJn1ente n el] 'or gani mo totale di ratti in sopradosa1ggio di parath orrnone. Sia ne11 'una ch e r1ell 'altr:a condizio11e sperim e11tale i val ori per centua li delle cen eri sono n ettan1e11te aumen tati . ma 1nentre i va](}rj d el Ca si dimost rano aum·entati anche se riportati al % di ceneri, quelli d el P, ripo rtal i all e cen eri , n on dimostrano variazion·i degn e di nota , oscillando in bre,ri limiti in più o Ìll meno in confronto ai soggetti n ormali. Questa con statazione mette in siçura evid en za ch e i1011 solamente il ricambio del Ca e del P or10 alterati , ma l'intero meta]')olismo mine rale ·-è p erturbato. Lo studio del quoziente Ca :P dimostra un suo i nnalzarsi presso a poco corrisp ondente tanto rtegli animali con iperparatiroidismo come con i poparatiroidismo, attestando così un aumento p roporzionalmente maggiore del Ca che d·e l P-: G. LA. CAVA. 1

1

Gha.y .CSurq . çJyn. ~t Obst., 1934) riporta n?me:osi. casi d1 affezione d~l colon (tumori,. dive:t1coli , :processi cicatrizi3.li , spasmi) in cui la diagnosi fu grand em ente aiutata da ricerche radiolog i"'h e fatte con l 'ins uffiare d al retto doP? f~tto il clism~ OJ?aco, una modica qua~tità d ari~. Questa d1str1buendosi lungo le pareti n e disegna molto chiaramente le irregolarità e pertanto an ch e piccoli tumori diverticoli di m ~diche ~ro1porzioni d elle pareti intestinali appaiono chia rame nte m ent re con i soliti mezzi di indagine radiologica non apparirebbero. V. GHJRON.

Importanza diagnostica della encefalografia nelle. complicazioni cerebrali d'origine otogena. H ~ Brui1ner (Jl/ien. J(l. ivoch. , 7, 1934) ricorda come si siano ottenuti casi di guarigione nelle leptomeningiti purulente diffuse con l 'ins u.ffiazion e di aria e l'iniezione di soluzioni ipe.rLonich e o di urotropina 1~ el canale lombare (Mayer) . Pur riservandosi di d ecidere sulla r eale ,efficacia t er apeuti ca di qu esto intervento, dato ch e i casi fin or a r acco1ti . sono ancor pochi, l 'A. ne sostiene l'utilità diagnostica nei casi di com p licazione cerebra le d 'origine otogena. Praticata in queste condizioni , l'en cefalog r a fia perm e tte di precisare Ja sed e della lesione, e fornisce un ind ice icuro all'intervento oper atorio. L'A . riferisce, a confern1 a de l suo con cetto, 1re casi , due di ascessi d el lobo te·m porale e uno di m ening ite c ircoscritta; in tutti e tre la en cefalografia fu sopportata senza alcun disturbo ~ e d ecise della di agnosi . Naturalment e c1uesto· m etodo diagnostico non può e,s sere gen eralizzato ; e r1e sar anno principalmente esclusi i casi con segni di iperten sion e cr a nica, e quelli feb brili; n è ' 'a dimenticato il .p·ericolo ch e l 'insuffi.azio.n e dei ventricoli d etermi11i la rottura di raccolt e saccate. In complesso però il metodo , quando è permesso u sarlo sen za pericolo , riesce di prezioso ausilio per la diagnosi . V. SERRA. 1

TJa tetania paratireopriva e l' A. T. 10. F . Holtz e collaboratori (Deutsch Zesch . f. Chir. , vo l. :242) 11a isolato dall a Vitamina D2 un pri11c ìp io, solubile in olio la cui azione si ci11nos1ra affine a 4 uella d el Paratormone isolato da Collir) . L'A. h a infatt~ potuto ottenere con questa sost ar1za ch e h a chiamato A. T. 10 t1na sindrome ch o ripete in modo evidente POSTA DEGLI ABBONATI quella di iperpar atiroidismo. Tale sostanza è fì tata adoperata poi in Clinica su no·ve casi di Al d ott. A. B . d a L . d. B. : tetania in o·p erati cli gozzo con buon esito in In tedesco: Kowarschik . Elecktro·th erapie. quanto i ebb e scompa·r sa dei sintomi di te. Springer, e:d. In fran cese n ella coll ezion e di t Cl nia e la ca lcemia tornò a l normale. L' A. in si si e sull'opportunità di u sarla n el- 1\1asson : « Les actualités physiothér-a piques »~ 1'uon~o . olo in casi a calcemia abbassata g iac- Duhem : Eléctrodiagnostic. Delherm : Les cou1


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XLI,

l 1'1.

25] .

sgzJONE PH'\TJ C.\

et ja.radiqu es . 2 volu111etti. l'enn et1er: Les courants de haute fréquerice. ra1its .con.tinues

<}g1.1u no es~miu a i] 1r1ala lo. por1e la diagnosi e s~r~ ve . la r1~e lta; lJOi lasci~\, ai parenti il. corr1-

p.1 to. d1 d ~c ~dere se le ~ u e op inioÌ1i e prescriz10111 . 1ner1 t1 no o no d1 esser prese in co11side raz1one. 1 ,,~ prescrizioni. cii:esi ~0110 ,fa1i:ose. per la lun 0 l1ezza. Alc uni r1n1 ed 1 pero vt ricorrono con f req uen za; così la liquirizia e l 'A rigelica fJO~yn~ o rph.a , . <letta ta ng. kuei, u sata per la cura E. MILANJ . de.L .d1sord1r11 n1es tr t1al1 e della s terilità fernm 1n1le . No~ v'è crisi di n1ed ici11a]i ir1 Cir1a: lo s i VARIA pu~ r il evar e. dalla fiera r1azionale dei n1eùicinal1 , ch e s1 tien e da ternpo in1men1 o rabile La n1edicina cinese. due volte l 'an r10, a Cin ciov r1ella Cina set D ei m edici d ella Cina è 11oto solo ch e ve11te11 tri.011ale. Vi affluisco r10 tr~dic i carovane dai gono retribuiti quando i cli enti stanno ber1e centri I?roduttori di medicinali. Così lo zafferr1ent1:e questi sospendono il compenso allor~ rano e ~I sa!e an1:noniaco giungono dal Til)ct , ch è s1 ammalano . '"' i tratta però di una legla bucc1t: t~ aran~1 0 e uno sp eciale i11ce11so da genda . Cantor1, . i l1 cl1en1 da lla Mon golia, il r abarb aro . I~1 0 ina ora comin ciano ad eser cit are i meda Szec 1rr1an . Durante la fi era s ull 'al lare del ?ic1 diplomati ~ei Paesi d etti « occidentali n, o ~io dell a medici11 a si fanr10 b-~uciare n1irr~l e in s~uole n1ed Lcl1c organizzate nella Cina da 1~1 cen so , e 1 ~ sera . ogni ca rova na , a t11r110, « .o~c1dentali »; ma ess i vengono considerati cori t1ene festeggLa 1nent1 con rr1usich e ed azioni diffidenza e non sono r jcercati . drarr1n1atich e le quali si svolg·o no in u11 g ran Da quando Confucio ebbe a dire , con ironia, de an fiteatr o all 'aperto. ch e. cc senza perseveranza non si riesce neppure Il 111ed.ico . non è lcg·ato ad alcur1 coc.li re a d1~ en.tare un pretP-me<lico », i medici sono deo11to lo%1co in quant? riguarda la J)UbbJi c ità. po ch~s~1mo st i1 ~a~ i in Cin a : un po' meno d ei Per a 11L1 ~a .con s u.etud111 e ,. i l paz ier1t.e guarito ba·~d1t1 , un po p iù delle prostitute... Szu-Mamanda ai g1ornal1 un arlicolo in cui d escrive ch1en, eh~ ~ l 'Er?~oto d e.Ila Cina , li pone a lila valentia d el s~o medico; qual ora il paziente vello d egli 1ndo v1n1 , degli astro lo ahi e dei chiLard~sse a pubblicar e questa n ota laud ativa. si romanti. Un commentatore dei classici confu c? ns1der~rebb e cosa })azzesca, da parte del 111eciani riferisce, con dispre1.zo , d i llfl certo Suu dico , esitar e a ricordargli il pro1prio· dovere. Szu-mo, celebre dottore in lett ere della dinaN~n di rado il paziente guarito manda· al stia T ang, il qual e si dette all a m edicina e fu med ico una g 1:ar1de tavola, in lacca e oro , cancellato dal suo rango , per esser e inscritto ove . ono magnifi cate. la lJerizia e l 'abilità del in quello inferiore <legli artig ia 11i . u1ed 1co stesso. La tavola p ercorre le strade Come in n1olti al tri Paesi, i più antichi me~1reccduta d a una banda 1nusicale, e viene in ~ dici d ell a Cin a furono preti ; sotto la dinastia fine consegn ata tra g randi cerimonie. H an , questa dt1pli ce a ltività c.lovova essere luIVla l g r~d~ l? scar so ri ~petto p er i medici, cratiYa. Fu allora ch e un prete taoista, Cia ng da secoli s1 r1co noscon o i doveri ch e spett a110 T ao-l ;ng, rese popolare l 'uso degli incante i1r1i a lla co ìlettivilà v·er so i malati ed i vecchi. Già n ella c ura delle mala ttie. T s uo i discepoli dirnil Jc anni a. (~. si trovano descritti ambulavennero n otissim i in tutt a la ( '. in a, sott o il tori g ra tuiti t e11uti dal Governo. Nei ritu ali nome di « ladri-di-cinque-pec uli -di-riso >1 : era sacri ù stabilito ch e malattie cl iver -e elevano questo il corr1penso sta bilito per i loro servig i. e ser cu rate in varie sezioni , e ciò in rapporto I l or o successi inco ra ggiar o no i n1onac i buddicon le stagioni dell 'a11110. Nel 385 d. C. gli sti ad inventare t1n altro sistem a d 'incantesiospedali i)r ovinciali erano fina11ziati dal d. o. mi: og ni 1nalattia a ve va il suo specia]e sortivr.r110 con intro iti ricava ti dai carn1)i risico li . legio; m a il m e rca to venne ir1 o nda to dall e d1J e Ora la Cina si affaccia al] e idee del cosirn.er ci ri v1li e, carne al ~al ito , la sov rabbond etto Occidente: il n1inistero dell 'i a iene è (lanza d eterrr1in ò il deprezza1n e n1o. ar1zi, all 'ava n g uardia del progresso. Indirizza~ Si spiega, perc iò, come poco ri spetto ven ista da l dott. Lud~· i k Rajchma11 (delJ a Società se tributato alle opinioni d ei n1edici. Il didelle Nazioni) e con i consig·li dei dottori Wu scr edi to s i proiettò a 11che s ui medici ch r l1saLien-leh , di fama 1nondiale per i uoi studi vano i farmaci. È consuet udin e, i11 Cina , ch e su lJa peste, e Liu Jui-heng, l 'organizzazione le prescrizio ni d ei m edi ci vengano disc11sse, del nuovo n1 i11islero promette bene. anali7.zn te, vag i i ate da ll e perso n e di fan1 iglia I g·i?rni d ei c iarlatani e degli stregoni sono del. m a lato ; inoltre, che ve·n gano completate o co n ta li . m odi l'i cate o rifiutate, a seco11da d ell 'a11torità (Dal cc S. A. J\1eclica1 .J ournal i> , 25 nove1ndi clii pr ende parte al la di scu ssione. bre 1933; in cc Ann . d'ig. >» dicembre 1933, AlQua nto p iù r icca è Ja fa1nigli a, tanti più leg·ato). 1nedi c i ven gon o cltia1na ti , l 'uno do po l 'altro..

Con sultare catalogo di Hoep,l i . Mancano trattat.i rece.n li italiani: D el compendio di t er apia fi~1~ (ed. Cavaller1, Como) c redo esau rita l 'ediz1~ne. Per la parte elettroterapica può ri olgersi (estratto): pro f. Bordoni , Siena ; prof. Sahatucci (Ron1a, via Ca t elfidardo).


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IL POLICLINICO ))

lANNO XLI, NuM. 25]

POLITICA SANITARIA E GIURISPllUDENZA.('J Risposte a quesiti per questioni di massima.

presto superata ·~ la legge, sino a •quando non sia 111odificata, sia applicata quale è. La pres lazione .di servizio lodevole nel mede~i mo comune, per oltre un anno, è titolo di pr.eferenza, di grado però inferiore alle benemerenze Inilitari, ed è efficace in rapporto all'ordine della g raduatoria , quando vi sia parità di meriio tra due co11correnti. In ogni caso, t ale servizio può essere valutato dal Podestà come motivo di scelta. •

55° Dottor L. 1'"' . (M.). - Vi è incompatibilità .assoluta tra l ' ufficio di 111edico condotto e quello d el Ponestà. 56° Dottor S. G. (P.). - Per la nomina del pri:1nario medico 11or1 sp ecialist a, se si tratti di ospe·clale ch e abbia m e110 di 500 letti , 11on è per legge ·obbligatorio il con corso. 57° Dottor L. S. (M.). - Lo stipendio è soggetto alla ritenuta del 12 % essendo s tato stabilito n el 1929, cioè pri1na d ella legge che prescrisse la riduzione. Trattandosi però di interina to e di una retri .buzione discrezionalmente fissata qua11do i costi •erano g ià modificati , può esser e giustificato un .provvedimento equitativo ch e lasci invariato lo stipendio, considerando c he all'interino non fu a ltribuito lo stipendio spettante per capitolato al titolare, ma la misura fu rin otta e n e fu esclusa ·qualsiasi altra indennità. Giuridicamente si attuerebbe una m odificazione, cioè un aumento della r etribuzione stabilita di scr ezionalmente p er il ser vizi o provvisorio .

58° Dottor V. E. (C. J. -:- Non credo ch e il tratta1nen lo econo1nico validan1ente g ià stabilito dal Comune, con l 'approvazione dell 'autorità tutoria, ir1 r elazione al nun1ero dei poYeri , possa esser e le. g ittimamente modifiçato, eli1ninandosi il compenso proporzionale al numero d ei poveri oltre un dato limite. Per altro, ques to trattamento non è . contrario alla legge. Se il Pod està delibererà la rnoitificazione, Lei potrà ricorrere alla G. P. A . in sed e giurisdizion ale n el termine di giorni 30 d alla data della con1unicazion e del proYvedimento esecutivo.

61' Dottor A. L. ( P.) . - Se il primo rinunzierà, r da preved ere che, secondo le. istruzioni del Ministero , sarà nomi11ato il secondo graduato. Non è stabilito u11 termine, entro il quale l'autorità amministrativa debba provvedere alla .no111ina; il ritardo non è cagione di danno risarcibi le. Per obbligare inùirettamente ad una risoluzion e, l 'interessato potrà fare reclama al Prefetto e, occorrendo al Ministero. Il concorso potreblrebbe essere annullato soltanto per cause legittj 1ne; il ritardo, dipendente dall 'amm.ne pubblira, non sarebbe certamente motivo idoneo. 62° Doll or S . D. (P.). - L 'aumento della inclenn i tà per m ezzi di trasporto è discrezionale : i 'interessato può in sjstere per via amministrativa n1a n on ha un diritto d a far valere, cioè non può cos trir1gere l 'amm .ne a deliberare l 'aumento. Credo, invece, che possa domandare un migliora111en to del trattamento economico in rapporto agli 011erj sopravvenuti per effetto del riordinamento delle condolle. Può citare, per giustificare questa ~ ua richies ta, la sentenza della V Sezione del Consiglio di Stato 29 aprile 1933 n. 257, riportata nella RiYist a « Il Diritto pubblico sanitario » n. 8 del 1933. Editori, Fratelli Pozzi. 63° Dotlor S. B. (M.) . -

L 'ordine del Co1nmis.sari o, jn guanto J1 0 n è esatt am ente conforme alla -clisposizio11e d el Capitolato speciale, non è legittimo. J?oich è per i medici condo lLi è s tabilita una n or1na partj colare , questa è efficace. Il sanitario può q,uindi assen lar si per poch e ore, dopo il ser,·izio ordinario e cli a1nbulanza, purchè abbia assi·curata la supple11za per og11i eventualità. Se m ai si può preter1dere che egli avvisi l 'amministrazione comunale q uando si assenta per poch e or e; ma 11on occorre una speciale autorizzazione per.chè, quest a già risulta in via gen er ale dal capitolat o. 59° D ottor G. S. (1\11. ) -

60° Dottor D.

galizzazione fosse n ecessarja . Però la Commissio11e €\ Yrebbe potuto e dovuto invitarla a regolarizzare 1·atto. La esclusione dal concorso n on mi sembra g iustificata. Per le questioni inerenti alle legalizznzioni e alla regol arizzazione di atti, nei pubblici ron corsi, può consultare le note pubblicate nella RivisLa « Il Diritto p u bblico sanitario » (Editori , Fratelli Pozzi), anno 1932, pag. 385; anno 1931 , pag. 177.

540 Dottor F. L .. (.P.) . - L'ele11 co dei poveri è d eliberato dal Podestà, il quale può costituire una Commissione.

wl. (A.) . -

Il Podest à ha p er legge (liritto di libera scelta : può quindi nominare, sen za indicare m o livi, qualsiasi concorrente dichiarato idoneo. Qu esta r egola è co11fermata d alla giurisprudenza d el Consiglio di Stato ed è notissima. Ma sono anch e note le istruzioni date in senso diverso dal Ministero dell 'Interno alle autorità dipendenti . E d a riten er e che questa situa-7.ione di incertezza incresciosa e di contrasto , sia

-e•) la

A ine pare che la le-

present.e rubrica è a.ffidata all'avv.

GIOVAN!'I SELVAGG I

N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ògni caso, direttamente, per lettera. I qll:esiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la r isposta e sempre indir izzati impersonalmente alla Redazione del cc Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le rispostd ai quesiti che non richiedono esam e di atti o speciali indagini, sono gratuiti. esercente in Cassazion e. eone. leg. del n ostr o periodi~


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Nu~r.

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NELLA

SEZIONE PRATICA

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PROFESSIONALE. •

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

,S cad. 40 giorni dal 12 giugno, ore 12; 2a condott ~; L. 8500 e 4 quadrienni dee., addizionale L. 5 sopra i 1000 pov.; ritenute. ATESSA. - (Vedi CB1ET1) . BELLUNO. Co n sorzio Prov . i ln.tituberc. - Scad. 25 lug .; direttore del consor zio e d el disp ensario: aiuto medico del dispensario; stipendi L. 22.000 e L. 10.000 già d epurati del 12 %, al lordo del 6 %; ri1nborso sp ese di viaggio; indennità; età limile 45 a. al 22 mag. Dal primo concorso sono escluse le d onn e. BRINDISI. Consor zio Prov . A ntitu berc. - Scad . 25 lug.; direttore del Disp en sario d 'igiene sociale di Osluni ; tiloli ed esami; L. 8500 e 2 quadrienni di L . 500 oltre L. 2000 serv. atl. ; riduzioni ; tassa i... 50,10; doc. a 3 m esi dal 22 mag. Chiedere an• nunzio. CALABRITTO (Avellino). - Scad. 10 agosto; 2 condotte ; L. GOOO e L. 7000, oltre 5 quaclrienni dee.; lassa L. 50,10. Chiedere altre condizioni. CAM"tvIARATA (Agrigenlo) . - Scad . 23 lug.; L . 9000 e 4 quadri enni d ee. ; riduzioni; t assa L. 50. CAuRos10 (Alessa ndria) . Scad. 31 lug.; lire 7000 ; età limi le 35 a. Gu1AVARI (Genova). - Condotta urbana; proroga a or e 17 dell ' l settembre. CHIETI. R . Prefettura. - Concorso, p er titoli ed esami, a due posti di Ufficiale Sanitario: ~no n ~l Comune di Francavilla a Mar e cor1 lo s t1pend10 a11nuo di L. 8000 e con 5 aurnenti quadrien11ali d el decimo, al lordo rilenute di legge e delle ri duzioni secondo i decreti 20 nov. 1930, n. 1491 e 14 ;1prile. 1934, n. 561; l 'altro n el Corr1une di Atessa con lo s Upendio annt10 di L. 5000 e con 5 aurnenti quadriennali del d ecimo, al lord o dell e rilenule di legge e d ella riduzione cli cui il R. De: c1et o 20 novembre 1930, n. 1491. I concorrenti ALcHERO

(Sassari). -

MANCIANO (Grosseto) . - Concor so alla condotta m edico-chiruTgica in frazione Satur11ia. Stipendio annuo ·1 . 10.000 con aumenti dieci triennali clel ventesimo ; indennità di cavalcatura L. 2500, con ritenute e riduzioni di legge. Indennità di ca ro-viveri, se dovuta, come agli altri impiegati. Età massima 35 anni salvo eccezioni. Scadenza 31 lu glio 1934-Xll. A ric'h iesta inviasi bando integrale. Rivolg ersi alla Segreteria Comunale di Man• ciano. ~1IATERA. Amministrazione Provinciale. La data di chiusura del concorso a l p osto di Direttore d ella Sezione ~Iedico-Micrografica del Laboratorio Provinciale di Igien e e Profilassi, fissa ta pel 2 giug110 1934, è stata prorogata fino alle ore diciotto del giorno 30 giugno 1934. ~1AZZAR1No (Ca ll anissetla). Il Presidente della Congr egazion e di Carità di Mazzarino rende r1oto che il co11corso b andito con avviso 20 marzo 1934 al p osto di Chirurgo-Direttore d ell 'Osp edale Civile S. Stefano è stato proroga to fino al 30 g·iugno 1934. MoNTEROToNno (Roma; . - Scad. 10 ag.; L. 9500 e 5 quadrienni dee., c.-v.; rid11zioni; tassa L. 50, 10. MONTE S. GIOVANNC IN SABINA (Rieti). - 1Scad. 15 lug .; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 400 uff. san.; riduzioni ; elà limite 35 a. ; tassa L. 50.

- chi intend ~ concorrere a tutti e due i posti deve produrre distinta do m an da p er ci?-scun con cor so -

PALESTRINA. Ospeda,le Civile. -- Scad. 21 luglio; chirurgo direttore; L. 10.000 oltre L. 2000 resid ., perce11tuali; ritenute. PARl\fA. R . Pref ettura. Scacl . 1° agosto, ore 17; uff. san. m edico capo dell 'Vfficio IV di igiene e polizia urbana del Co1nune di Parma; titoli ed esami ; L . 15.000, oltre L. 1000 inò enn . carica; riduzioni; 5 quadri e11ni dee.; diritti (L . 13.000 media d ell 'ultimo triennio) ecl even tu ali en1olumenti; e là li111ite 35 a. ; tassa L. 50, 10, al Podestà. Chiedere a r111unzio. PESAno. Consorzio Prov. Antiluberc. - Scad. 15 ag .; medici direttori d elle Sezioni Dispensariali di Fano e di Urbino ; ·L. 6000 ciasc uno oltre indennità trasferta e missione; e là limite 45 a. al 15 mag. Domande al Presidente.

devono far perve11ire do1nand a in carta da bollo da L. 3 unitament e ai prescr itti documenti Cl 'elen co dei quali con le rispeLtive moJ.ali~à po ~sono desumer si dal b ando di con corso da r1ch1eders1 alla 1\ Prefe tlura di Chie ti - Ufficio d el Medico Provinciale -) non oltre le ore diciotto d el 31 luglio 1934 al predetto Ufficio al quale potranno esser e rivolti quegli altri chiarjmenti d el caso. FERTILIA (Napoli) . _,. A tutto il 20 .lu ~lio ; per Casaluce; L. 9500; riduzioni; c.-v.; età 11m1te 40 a.; servizio entro 15 giorni. FnANCAVILLA A MAnE. - (Vedi CHIETI). GIRIFALCO (Cat anzaro). - . Sc~d.. 30 ~iu:; L. 6000 e 5 quadrienni d ee.; riduz1on1; età 11m1te 45 a. ; t assa L. 50, 10. ITRI (Roma). - Scad. 31 lug. ; L. 9500 e 5 qu adrienni dee.; età limite 40 a. ; tassa L. 50, 10. LECCE. Co rn une. - Scad. 15 lu g.; m edjco di r eparto di 2a. Categoria; L. 9500 aumentabili , ollr.e L. 2500 serv. att.; età lim. 35 a.; tassa L. 50; ri duzioni .

PESARO. Labor at. Provi ne. d'Igiene e Profilassi . - Scad. 4 agosto; assis len te della Sez. m ed.-micr ograf.; L . 10.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1000 serv. alt.; riduzioni. È vacar1te anche il posto di direttore d ella Sez. cl1imica . PoMAnico (Mat era). - Concorso, per titoli al posto di medico chirurgo co11dotto. Periodo di prova anni 2. Stipendio ar1nuo L . 7000 su scettibili di 5 aumenti quadriennali di un decimo , computato, per la maturazione del primo aumento , il perjodo di prova e soggette alle ritenute e riduzioni per legge. Et?\ massima anni 40, salvo eccezioni di legge. Alla domanda , da farsi in bollo di L. 3, conten ente il preciso r ecapito e che dovrà essere accompagnata, oltrech è dalla t assa di L. 50,10, dai prescritti documenti , l 'elen co d ei quali e r elative n1odalità possono desumersi d al Bando di Concorso a ri chied ersi alla Segr eteria Comunale di Pomarico, d ovran110 p er venire alla Segret eria predetta non oltre le ore dodici del 20 luglio 1934-XII . Assunzione servizio entro 30 giorni dalla data della partecipazione di nomin a sotto p ena di decadenza .


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<< IL

POLICLINICO »

Per ulteriori chiarimentj rivolger sj alla su1n enzionata Segreteria Comunale. RAGUSA. Consorzio Prov. .4.ntituberc. Scad. 20 lug.; direttore del consorzio e del disper1sario; L. 18. 000 e 5 quadrienni dee.; ri tenute; età limite 45 a. al 19 mag.; t assa L. 50. REGGELLO (Fi renze) . - Scad. 1° ~goslo; per Cancelli ; L. 8n00 e 8 Lrienni dee., addizionale L. 5 sopra i 500 i11scri t ti con massimo di L. 2000, ir1denn . trasp.; età limite 35 a.; tassa L. 50,15. Ro1vrA. Goverriatoralo. - Scad. 16 lugljo, ore 12 ; medico specialista otori11olaringoi atra a fern1a per1nanente; L. 7600; c.-v. se dovuto ; L. 500 mensili per .l 'Is tituto per l 'adenoidisn1.o; età limite 35 a.; t assa L . 50. Chiedere co11di zioni . Rivolg·ersi Protocollo della Ripartizione l a. RoMA. Governaloralo. - Scad. 5 luglio; 12 posti d i medico igienista a ferma te1npora11ea ; L . 7600 cd eventualm. c. -v .; età limite 35 a. Ri ol ger si Protocollo Ripartizion e i a. RossANO VENETO ( Vicenza) . - A tutto il 31 lug1io 19:34 è apérlo il con cor so p er titoli al posto di medico-chirurgo condotto . Documenti di rito . Popolazione ab itanti 5128. Il territorio del Comune è tutto i11 pianura con ottime strade ed ha una est en sione di Kn1q. 10,66. Trattamento economico annuo: L. 8000 quale sti1)endio base con l 'obbli go della cura g·ratuita iino a mille poveri; L. 300 p er og·ni cenlinaio di p overi jn più; L. 600 per indennità di Ufficiale Sanitario; L. 1000 p er mezzo di trasporto; supplement o di servizio attivo ecl inde11 nità di. caro-vjveri. Sei aumenti quadrienn ali del clecimo sullo stipendio base. Riduzione e tratter1ute di legge. S. GIOVANNI IN SABINA (Rieti) . -- Scad. 15 lug . ; L. 10.500 oftre L . 400 se uff. san. SATURNJA (Vedere MANCrANù). ScARPERI.\ (r'i renze) . - Scad. 31 lug.; 2a r.ond.; L. 8500 e 8 trienni dee., oltre L. 3000 cavale.; ad clizion. L. 5 sòpra i 1000 pov. ; riduzjoni ; et à limite 35 a.; tassa L. 50, 10. SENOHBÌ (Cagl~ari) . Scacl. 15 lug.; per SuelliSisino; L. 8000 e 4 quinquenni d ee . oltre L. 500 trasp.; tassa L. 50,10. SERRAVALLE SCRIVIA (Alessandria) . Concorso, per titoli , al posto di Medico Con clotto. Scadenza 10 agosto 1934. Al pos to suddetto è annesso lo stipendio annuo di L. 7000 al lordo delle ritenute di legge, nonchè delle riduzioni di cui ai RR. DD . 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 n. 561. I concorrenti dovranno prese11tare entro il ter11Ji11e su cldetto, la doma11da in carta da bollo di L. 3, insiem e ai docume11ti di rito. Per schiarimenti rivolge rsi alla Segreteria .C omunale di Serr avalle Scrivia. 1·nEv1su. Opedale Civile cc Elena d i SaPoia ». .I\ tutto il 20 luglio 1934-XIl è aperto il con cor so per titoli, ed eventualm ente per esami, al posto di Primario di Urologia e Der1nosifilopatica. Assegno annuo L. 7500 lorde da rid11rre a n orma di Jegge; cir1que aumenti quadrjennali del 10 %; eventuale ind ennit à car o-viveri; compartecipazione n egli emolumenti riscossi dall 'O. P. per cure dozzinanti. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria. Tn1sOBB10 (Alessandria). - Il concor so a medico condotto è sospeso in attesa di provvedimenti d el1·Autorità tutoria.

lANNo XLI, Nul\I. 25]

Concorso al posto di Coadiutore della Sezio11e Chin1ica d el Laboratorio Pr ovinciale d 'Igien e e Profjl assi . Stipendio ar1nuo lordo L. 14.000. Inden 11ità servizio at tivo L. 2000. Aggiunta di fami gli~ co1ne al p ersonale d ipendente dallo ,S lat o1 il tutto ron le riduzioni stabilite dai RR. DD. LL . 20 novembre 19'30 n. 1491 e 14 aprile 1934 n . 561. Percentu ale 13 % proventi anali si. Scadenza ore 18 del 28 lug'lio 1934-XII. Per informazioni rivolgersi a11 a Segreteria della Provincia di Vare se. VARESE.

.,4 .mminislra zione Provinci ale.

-

VARESE. Ospedale del Cir colo. ~ Scnd . 31 lu g.; cl1irurgo primario; titoli ecl eventual1n. esam i . V Anzo (Novara) . - Concor so i)er titoli . Stipe11djo annuo per il servizio cli ~1edico Condot to L. 8272 (già ridotto del 12 % e del G %) per l 'assjstenza gratuita fino a 400 poveri; L. 827,20 in pjù per ogni 500 o frazione di 500 poveri oltre i 400. I poveri inscritti sul! 'elenco attu ale sono 228. ,S tipendio per il servizio d i Ufficiale Sanitario L. 387,20 (già ridotto del 12 ~k> e del 6 %). Indennità per mezzi di. trasp orto L. 1800. Car o-viveri come agli altri impiegati del Comune. La domanda, in bollo L. 3, accompagnata dai prescritti doct1men ti, l 'elenco dei quali con le rispettiYe modalità p ossono desumersi dal bando d i <.:9n corso da r ichieder si alla Segr eteria Comu11ale, debbono l)ervenire alla Segreteria predetta non oltre il 31 luglio 1934-XII. VoLTE:lRA. Ospeclaile Psicliiatrico. - Scacl. 31 lug.; d irettore; titoli ; L. 25.000 aumentabile dj L. 5000 dopo 5 anni, oltre L. 10.000 serv. alt.; riduzioni ; età limite 50 a. Chiedere avviso. Rivolgersi Congregazione di Carità. NOMINE', PROMOZIO N I ED ONORIFICE NZE.

Alla presidenza d ell'Associazione Medica Britanr1ica p er il 1935-36 è nominato Sir Richard Sta\Yell , di Melbourne (Au stralia); in questa città è indetto il congr esso dell 'Associazion e pel 1935 (nel 1936 si terrà a Oxford e nel 1937 presumibilmente a J ohannesbourg, n el Sud-Africa). Alla pr esjdenza dell 'Associazion e ~1Iedica An1ericana per il 1935-36 è n ominato il prof. 1-Ienry A. Christian , della Lniver sità Harvard (Boslo11). Hanno partecipato al Concor so a J)remio di L. 5000, gen erosamente offerto dalla Ditta Russi e .C. di Ancona, e bandito dalla Societ à Italian a di Psichiatria sul tema « La cura della p ar alisi prog·ressi" a », i dot tori Amabilino di Palern10, Benvenuti di Pisa, Ferrio di 1·ori110 e Pi sani di Rom.a. La Commissione giudicatrice era con1posta dei proff. : Donaggio, Ayala, Cappelletti, Fragnito e J) 'Ormea. Tutti i lavori furono ricon osciuti ricchi di pregio e meritevoli . rli lode, e il premio fu suddiviso in due parti: una di L. 3000 al prof. Benvenuti, e una di L. 2000 al prof. Pi sani. Fu formulato un voto di plauso alla Ditta Russi, per il lodevole e generoso ge:;;to compiuto a vantaggio e incoraggia1nento della ricer ca scientifica. La Rivista « Medicina Infantile » cli Roma, diretta dal prof. Giovanni Genoese, per 011orare la memoria d el compianto Maestro prof. Luigi Concetti, assegna ogni anno due pren1i, uno di lire mille ed uno di lire cinqu ecent o ai m igliori lavori originali pubblicati dalla Rivis ta stessa durante


li\N~o

XLI,

Nu~L 25]

SElION.I! PRATICA

l 'anno. La Con1111issio11e giudica lrice, co1npos ta dai proff. Jem1na, Cozzolino e Ca11nata, ha deciso per il 1933 che iJ pri1no premio sia diviso tra i proff. Gerbasi e Gatto della R. Clinica Pediatrica cli Palern10, ed il ~econd o premio fra il prof. Ferrara d ell'Ist ituto di A i lenza all 'Infanzia cli ~Ii­ lano ed il dotl. Nilli della R. Clinica Pediatrica rli Bari. Il dott. Ll1cch ese, terminato il periodo di prova con esito favor evoliss imo, è stato co11ferm alo defi11i tivame11te dire ttore sai1itario del! 'Ospedale di Figline Valclarno. Il clo lt. Cesare Ravasini , direttore d egli S tabilime11li cl1in1ico-farrr1aceuli ri Ravasi11i di Ro1na, è 11ominalo cavaliere inaurizian o. Rallegra1nenti .

NOTIZIE DIVERSE. Congresso italiano d'idrocli1natolo ~ia medica. Si è svolto ad Acqui , ""an Rei110 e Bordighera, duran te i giorni 9-11 g iu g110, con l'intervento di oltre un migliaio di m edici. . L'inaugurazione ven11e onorat ~ d alla presen za .cl1 S. E. Solmi, sottosegretario all Educaz1 one Nazionale, in rappresent an za cl el G~vern~ : ciò a:ttesta la speciale cura che l 'Itali a fasc1sta rivolge a1 probl cn1i sani tari, e1cn1ento di e]eynzione d ell a r azza. Alla cerin1011ia inal1g-urale parlaro110 il gr . uff. Be11ollo, presidente dell e RR . 'f er1n e di Acqui , il l\[arch ese Spinola , podes tà di Acqui, il prof. Adriano \ 'alenti, presidente d ell'Associ ~zio_ne Na~ . l\~e­ clica di Idroclimn Lologia, il prof. ' '1n él J, i1er 11 S1nd ac.:a to Naz. l\ [edi co F ascis ta , il gr. uff. Rebucci , presidente della Feclerazione Naz. Indu strie Termali , S. E. Solmi per il Gover110. Il Solmi ricorda che il Yalore salutare delle acque italiane fu rico11osci~to fin ~alle ~rime et.à e messo in efficenza dagli etru chi e d ai roman1 . Oggi le nostre Stazioni term ali e cl.imatic~e, assurt e acl importanza un iversaln1ente r1co11osciuta, moslrano un attrezzan1cnlo cl1e supera , nella magg ior parte d ei casi (]Uello deglj altri paesi ]n ques to campo. L'oral~rc accenna all~ .i)rov:ide~ze del Governo per avvicinare il benef1c10 cli L.al~ ~orz~ ter apeutiche alle classi pOJ)olari , con gli istituti e le colonie create i)er i fjgli del pop olo e per ~e classi Jneno abbienti; accenna anche alle provvidenze d estinate alle classi medie, attr~ve.r so .iI D~­ polavoro e gli istitu li sociali per gli in1p1egat1; p erciò il Fascismo si è gu adagnalo u11a. nuoY~ benemereiua nell a su a m olteplice e fattiva az~one . B ileva, quindi, l 'importanza degli argomenti al. l 'ordi11e del giorno del Co~gre~so. È stato letto un Jnessagg10 tl1 S. E. Bas1le, dir ettore uenerale della Sanità Pubblica. Il Congresso h a tratla lo i seg·u enti ~ogge.tti. : « La dottrina della infiamm azione i1 ej r1 fless1 idro~o­ gi ci » (rel. S. E. prof. Pie lr? R?ndo1d , accad emico d'Italia) ; « Reumati sin o pol1arl1colar~ ac~t~ e cror11 co nei loro raoporti sop ra tutto ez1olog1c1 » (~el. sen. prof. F erdinando l\lich eli);. cc Pre l uber colos1. e talasso terapia» (rel. prof. G. Fiore d ell a R. Un1v : di Pisa). Hanno' avuto lu ogo varie e inter essanti comunicazioni. Alla seduta di chiusura parlarono il dott. ~ac­ cary. il dott. Ferrari, il pr?f. Vale11te! che riassunse i ]avori, e S. E. ,Solm1 , che. atlSjJJCÒ alla sar1ità della razza, condizione essenziale per la grandezza della Patria. 1

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Conveg·ni reg·ionali antitubercolari. Al convegno ligure da i1oi già a11nu11ziato e che è stato preparato oltìmame11te dal prof. G. Breccia, tenutosi il 9 giug110, furorto fat te interessanti relazioni. Trattando il t ema cc r adiologia e clinica 11 elle 111alaLlie Lubercolari del poln1one » i proff. Ecloartlo e Vittorio Maragliai10 har1no affermato lu necessità che ques le Jnalattie siano valutate in base all 'esai11e clinico, completato, n ei limiti del possibile, d a quello b iolog·ico e da quello radiologico ed hanno dettalo le norme di t ali esami. Il prof. Pende h a lun1 eggiato l 'uUlità di r e11dere obJJligaloria, per g li scolari, la cartella r adiologica, pro1)osla dal prof. Vittorio l\Iaraglia110 fin dal 1912 e che il disser ente ha largamente applicato; il prof. ~torelli ha avanzalo qualche riserva d 'orcline ctoi1omico; si è coi1crelalo, i11fine, un orrline del giorno, trasmesso al Capo del Governo. Sulla profj Las i nelle scuoJ e e n elle officine il prof. ~oggio h a fatto una relazio11e t endente all 'attuazione su larga calà della vaccinazion e preventiva. Sulla cU n1aloter apia tubercolare il prof. Pende h a presei1ta lo conclu ioni secondo cui il clima preferilJj le è fra 1100 e 1500 m. d 'altiludine; il prof. i\Iorel] i h a rileYato che quesli lii11iti si confanno bene a i inalali precoci o non ava11zati, m e11lre altitudini rrtinori son o idonee per ospeclali an atoriali di pronto ricovero e di smistamento. Al prof. Morelli, ferYente ed operoso apostolo d ella lo tta a11li luhercolare, s'è lrib_u lalo un viviss imo plauso. Da una n ota storica del sen. ì\Iaragliar10, risulta co1ne Genova abbia precorso di molto tutte le alIre ciLLà italian e n ella atlt1al e lotta antituber colare.

Società itrtliaua di chirurgia riparatrice, plastica ed estetica. Il giorno 10 corre11le nella R. Clinica Chirurgica cli Roma, è stata cos lit uita la Socie là Italiana di Chirurgia riparatrice, plas tica ed es te tica. So110 ii1lerYenuti 1)areccru chirurgi e specialisti r 11umer ose sono state le adesioni di clinici e prin1ari, lra le quali acclam a le quelle cli S. E. Paol ucci e clel prof. Alcssandri. Il prof. Manna, pro1no lore della riunione, h a aperlo la seduta ringrazia11do gli jntervenu li e ill u s trando gli scopi della cos tituenda Soci_c tà. Si è data poi le Llura dello Statuto e del Regolamento che sono s lati approvati ad un animità. Al t ermine d ell a riunione sono stati inviati t eleo-r amn1i di rlevozione al Du ce, al segretario del J:>: rlito al mi11j stro dell a Edu cazion e Nazionale ed a] segr~taril) Nazionale Sj11dacale M~dici . . La Società t errà il 1° cong·r esso nel prossimo i1o\·ernbre.

Conferenza del prof. Sanarelli a Barcellona. In eguìto a corle e invito fal logli anche ~a] l a Facoltà l\lledica fli Barcellona, il prof. San arell1 ba Lenu Lo, il 9 corr., ii1 qt1ella ci ltà, u11a conferenza scie11tifica. Tema: la natura ematoge11a delle enteropatie infet live. Prese11tato co1l belle parole dal decano della Fnrolt à, prof. J. Trias Pujol, i11n an zi a un. folto t1dilorio di professori, di inedici e di studenti, n ell 'a11fi teatro della Facol là di Medicina , il prof. Sar1arelli 11a. svolto la sua confer ei1za, illu trandola con m olte proiezioni . Egli h a esposto i risultati d egli studi sperimerttali propri e <lei suoi allievi clclln Scuola d 'Ig iene di Roma , precisando ~~ personali ben i1ote concezioni in b ase alle quali deve


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« IL POLICLINICO »

oggi interpretarsi il meccanismo patogenetico delle principali malattie infettive che colpiscono l 'apparato digerente e debbono quindi applicarsi le provvide11ze terapeutiche adatte. La confere11za, ascoltata per oltre un 'ora e mezza col più vivo i11teressarr1ento, è stata infine calorosamente applaudita dalla numerosa ed eletta assemblea.

Conferenze del prof. Putti a Parigi. Il prof. V. Putti, della Clinica Ortopedica dell 'Università di Bologna, i11vitato dalla Facoltà Medica dell 'lJniversilà di Parigi, ha tenuto il 5 corr e11te, nell 'anfitealro di detta Facoltà, una lezione intorno alla chirt1rgia articolare, portando i risultati di venti anni di esperienza in artroplastica, tra il più vivo inter esse d el dotto uditorio. Fu presentato dal prof. Roussy, decano della Facoltà. ·L a Socielà di Chirurgia di Parigi lo ha invitato a t en ere uria co 11ferenza anche alla sede della So.J cietà stessa. Conferenza del prof. Bocchetti a Parigi. Per invito del Comitato Nazionale Francese per la lotta contro la tubercolosi, il prof. Bocchetti, segretario della Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta conlro la tubercolosi, ha tenuto aJla presenza dei maggiori esponenti della lotta contro le malattie sociali in Francia, una conferenza su quanto il Regi1ne Fascista ha fatto per liberare il popolo italiano dalla tubercolosi. Il conferenziere, attraverso doc11mentazione di films, grafici e dati statistici , ha messo in rilievo i gra11di progTessi raggi11nti in Italia i11 questo r ampo sia nella organizzaz io11e tecnica che nei risultati pratici, igienici, sociali , destando vivo int er esse. In modo particolare è stata illustrata l 'opera della Direzione Gen erale di Sanità Pubblica, dell 'Islituto Nazionale Fascista per la previdenza social e, dei Co11sorzi Provinciali Antitubercolari e della Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi . Sulla conierenza del prof. Bocchetti hanno preso la parola : il prof. Léon Bernard, segretario generale per l 'Unione Internazionale per la lotta contro la tubercolosi, il sen. Brisac, L. Viborel ed altri, che si sono con gratulati per le numerose ardite previdenze a ttuate in Italia, volute da Be11ito J\f u ssolini. Per la rifor1na degli studi medici in lngl1ilterra. Un comitato dell'Associazione Medica Britannica per la riforma degli studi medici ha presentato una lunga relazio11e, in cui si propongono varie e radicali riforrr1e. Accennian10 ad alcune. Per quanto riguarda la clinica medica, si vorrebbe che gli studenti fossero addestrali in tutte le manualità degli esami e dell'assistenza, comprese le mansioni J>iù semplici. Per la cli11ica chirurgica, si dichiara che il far assistere alle granrli operazioni si risolve in una perdita di tempo; si vorrebbe, invece, che gli studenti fossero addestrati nel t1 attamen to delle fratture, delle lussazioni e nella i1iccola clLirurgia. Dopo il diploma, si propone un tirocinio, della durata normale di 9 mesi, riducjbile ad un minimo di 5 mesi, da trascorrere come assistente o residen te in un istituto clinico, in un ospedale, ovvero come allievo assistente di un pratico generale ; verrebbe poi sostenuto un esan1e pratico.

[ANNO XLI, NuM. 25]

Diplomi di specializzazione nel Belgio. Nel Belgio, alla Reale Accademia di ~Iedicina e in varie Societ~ mediche si è discusso il problen1a dei diplomi di s pecializzazio11e. La discu ssione è tuttora in corso. La « Société belge de chirurgie n è stata unanime nell'accogliere un voto proposto dal prof. De Beule, affermante la n ecessità di creare un diploma di chirurgia il quale, senza privare i « dottori in medicina e chirurgia » del diritto che loro conferisce la legge di intervenire chirurgicamente, faccia risaltare la necessità di u11 p erfezionamento ulteriore, per chi aspiri a praticare l 'alta chirurgia. Questa ha compiuto tali progressi scientifici e tecnici, da rendere inderogabili delle garanzie, in chi intende di esercitarla. Istituto romeno di sanità. È. prossimo ad essere ultimato, ii1 Bucarest, un magnifico Istituto di sanità pubblica e d 'igie11e, per il quale hanno dato i mezzi il ministero della sanità pubblica, il municipio di Bucarest e la Fondazione Rocke.feller. Alla manutenzio.n e pro"vederanno tutt 'e tre gli enti; ma la Fondazione Rockefeller si ritirerà dopo cinque anni. Una delle caratteristiche dell 'Istituto è un dispensario di medicina preventiva, che opererà i11 un importante distretto della capitale; servirà di modello per istituzioni congeneri e sarà destinato alla pratica dei funzionari dell 'igiene. Ribasso sulle specialità medicinali. Il Ministro dell 'Interno, con decreto 5 giugno 1934-XII, ha disposto quanto segu e: 1) Le specialità medicinali, i prodotti opoterapici e biologici, i fermenti solubili ed organizzati, ed in genere tutti i prodotti affini, nonchè i sieri e vaccini, i virus, le tossine, gli arsenobenzoli semplici e derivati, i prodotti affini , devono essere venduti al pubblico ad un prezzo no11 superiore a queJlo segnato su 11 'eti?h~tta. all 'entr~ta ir1 vigore del presente decr elo d1m1nu1to del cinque per ce11 lo. 2) La riduzione del cinque per cento, di cui al numero precedente, verrà effettuata mediante la seo·uen le indicazione ben chiara e visibile, da ap~ po~si sugli involucri delle specialità e degli altri prodotti su indicati « Riduzione cinqu e per cento D. M. 5 giugno 1934 - XII Lire ... . ». L'etichetta recante tale irtdicazione non deve coprire o comunque occultare il prezzo originario, vale a dire il prezzo di vendita alla data di e11trata in vigore del presente decreto, calcolalo al netto della riduzione del cinque per ce11to, applicata per effetto del decreto ministeriale 5 gennaio 1931. 3) La diminuzione: di cui al nu1nero 1 del presente decreto, n on è a.{lplicabile alle specialit.à medici11ali estere no11 fabbricate e no11 confezionate i1el Regno.

••••

Fra la Federazione Nazior1ale Fascista Industrie Chi1niche ed affini, r appresentata dall 'on. prof. Cesare Sero110, dal gr. uf.E. rag. Ezio Granelli, dal gr. uff. Arturo Gazzoni, dal dott. Leopoldo GianJ) essi, assistiti dal seg·retario generale dott. . ~­ nini· il Sindacato Nazionale Fascista Farmac1st1, rapp~esentato dall 'on. prof. ,Silvestro Baglioni e dal gr. uff. dott. l\tlichele Chi~ffo, e. la. Federazione Nazionale Fascista Con1merc10 Cb11111co, rappre-


[ANNO XLI, N ur.J:. 25]

SEZIONE

scnlata dal dolt. rag . llt1g·ger o Garroni, d al signor, 1\-fario Brug11oli , assis tili dal seg r et ario generale avv .Luig i De Simone ; in r el azione al Decr eto del ~linis lero d el1 'lnterr10 5 giug no 1934-XII, si è con venuto di addivenire all a ridt1zione d el 5 p er cento d elle specialità m edi cin ali, previst a d al suddetto d ecr e to, riduzione ch e sar à op er a la d al produttor e sul prezzo di vendita al pubblico. Il produttore si impegn a di n1anten er e al far1nacis ta almeno la p er centuale d el 23 p er cen to sul prezzo di vendi la al pt1bblico, e al g rossist a lo sconto attualmente praticato . l{ig u ardo alle riman en ze i produttori con ceder anno le sudde tte co11di zioni ai g r ossisti ed ai far m acisti ch e h ann o ritirato diret tam ente su tutte le fatture a p artire dal 16 m aggio scor so, e p er l e n1cr ci non ritira te entro quest o p eriodo, sull 'ultima fattt1ra non oltre il 16 m ar zo scor so . I g rossi sti conced er anno l e sudde lle condizioni ai farmaci sti su tu l Le le. fatture d elle m er ci ritir a le dal 1° ging n o corrente e, per l e 111er ci n on ritirat e in questo period o, sull 'ultima fat tÙra non oltre il 1° aprile u . s.

Un po' dovunque. P er il Cong r esso cl e i nledici di ling u a francese i11de tto nel Ca11acl à durante il prossim o agosto, i) Comitato organizza tor e h a ricevuto un'assegn azion e di 100.000 doll ari d all a città di Montreal ed t1na di 100.000 d ollari dalla provinci a cli Qu eb ec; ora se n e annunzia u n 'al tra, di 250.000 d ollari, d a parte d el Governo feder ale. (Un d ollaro can ad ese equivale incirca n 12 lire it.) . Le Giornate m edich e e farmaceutich e d ell a F acoltà libera di m edi ci11a e farmacia di Lilla si sono t enute n ei giorni 9-11 g iugno, integr at e d a visite, riu11i o11i artisti ch e e sportive. II 26° Congresso nella F eil er azion e Medi ca Belga si è lenuto d al 2 al 4 gi u gno a Dinant. L 'Associazione Am erican a dei m edici antropologi si è ad11nata dall 18 al 10 m aggio, n ei locali del !\1useo americano di st oria n aturale. ·L a Socie là dei m edici n eurologi t edeschi si adur1er à dal 27 al 29 settembre in Mon aco. Tem a: r eg olazione nervosa d el ricambio; r el at ori: Grafe ( \7\7iirzburg) e Gr eving (Sch vveinfurt). Informazioni d al Dr. Zieh en , Nu ssbaumstrasse 7, lVIi.inch en , Germania . La « Società di 'fisiologia » d ell 'Uru gu ay si è fatta promotrice d ella fondazion e cli una « Unione I,a Lino-Americana d elle Società di Ti siolog ia ». ,Si è iniziata l a pu b blicazion e d egli « Archivos Argentinos d e Enfern1eclad es d el Apar at o Respiratorio ». Si tratta di u11a riYist a imporlan le, densa di lavori orig·inali ; è a periodicità m en sile ; il comita to direttivo è costituito da insig ni p er sonalità. L 'abbo11amento importa 10 p esos ; l 'an11ninistrazior1c ha sede in : C6rdoba 2082, Bu enos Aires. Il Circolo di cultura cc Kog ukukai » d el Giap pone, presieduto d al d ot t. Choci Ishibashi, ha camJ)iato il n om e in « Associazione di cultura inter 11aziona]e »; ha lo scopo di promuovere la conoscen za di quanto si compi e all 'est ero, sovratutto altraverso lo studio delle lingue e attraverso le traduzioni - con particolar e rig u a rdo alla m edicina . li'in 'ora la sua attività si era con centrata alla lin-

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PR A TI ~

gu a ted esca; ora verrà rivolta anche a quella ing·Iese ed a quella fran cese: La Societ à ~Iedico .. Cl1irurgica Bresciana si è adun at a il 30 gertnaio , il 20 febbraio, il 27 m ar zo e il 24 aprile, sotlo l a presidenza d el prof. G . Dossen a, assistito dal segr et ario d ott. P. Soda . Furono fa tte comunicazioni d ai soci: C. De Toni, A. Pellegrini, L. Sassi , L. Pietrantoni, G. · Pittia11i , A.' Pig n a tti, G. C. P edroni, E. Ra verdino, F . Petrò, G. Dossena . • ~1edico-Chirurgi ca

La Società Calabrese si è adunata il 5 maggio, so l lo la presiden za d el prof. Falcon e, assistito d al segr et ario dott. 1\1icl1ele Carbone. Furono fatte comunicazioni d al d ott. Cozza e dalla do Lt. a Tavol are . La Sezione del Lazio della F ederazio11e Nazionale F ascist a p er la Lotla contro la Tuber colosi si è adu11a la il 10 maggio, solto la presid en za d el prof. ì\1en des, assi stito d al segr etario prof. Om odei Zorj ni. Furon o fatte con1unicazioni d ai soci : R. BorLolo tti, G. Cerruti , G. Scorpa ti , R. Motta , V. Lamina, A. Cinquem ani. Il 29 m aggio si son o riuniti n ei l ocali della R. Prefettura di Caltanissetta, sotto la presidenza del Prefetlo, i soci d ella Sezione d ella Lega Italiana p er la l otta contro il cancro , p er procedere alle elezioni del Consiglio direttivo. Son o risultati eletli : presidente: prof. dott. Giuseppe Piazza; vicepresidenti : d otl. Liborio Giannon e, dott. Giusep pe Barbara, lnedico prov. ; consiglieri : dott. I 1'ran cesco Borlgiorno, dott. Renato Cu cu g liata, d olt . Giuseppe Dell 'Aira, uff. san.; t esoriere : dott. Dom enico Galletti; segretario: dott. Giovanni Villar1i. Si è t enuta un 'assembl ea d egli iscritti al G.U .F . della Facoltà m edica di Roma; venne presieduta d al segr etario d el Guf d ott. Lacava e v'intervennero il pr of . E . Morelli, segr etario del Sindaca lo Nazioita1e Medico, e il prof. A. Bt1si , preside d ella FacolLà . L '1\.ccad emia di Medicin a di Ne,;v Yonk ha organizzalo una « quindicina di p erfezio11am ento » dal 12 ottobre al 2 n ovembre; l 'insegn a1nen to verterà s ull a gastro-enterologia. Per programmi e iscrizioni rivolgersi al: Dr. F r ederich P. Rey11olds, 1'he Ne" ' York Academ y of Medi cine, 2 East 103rd Str eet , New York City, S. l J. d 'A. Al Reale Colleg·io dei l\fedici di Londra, il dott. C. H. A.ndrevvs ha t enuto due confer en ze sul t ema; cc I virus in rapporto all 'ezioJog ia d ei tumori » e il prof. O. L. V. d e W esselo' v h a t enuto t re confer en ze sull ·« Iperten sion e arter iosa ». Il dott. J. B. Mor elli, professor e di clinica m e<lica a Montevideo, aveva presenLato un progetto cl i l egge al se11ato deJl 'Urug uay - del quale egli er a presider1te - affQ:tchè una d elle qua ttro clin ich e m edich e di Montevideo venisse t r asfor mat a in cattedra di ti siologia. Il presidente d ella Societ à d i tisiolog ia de11 ·urug u ay, F. B. Gom ez, h a or a dir el lo una letter a al d ecano della F acoltà, H . Rosello, affinchè questi dia un valido appoggio alla i11izia ti va. La Regina d 'lngllil terra ha inaug urato a Lond ra i nuovi locali d ell 'Osp edale p er cancerosi ; l 'ingrandimento riguarda i servizi di consultazion e e


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« TL POLI CLINI CO »

di radiologia e 29 le l li per p azienti con mezzi ]imi lati . È in proge lto la r icos lruzior1e d el vecchio gran-

d e ospedale di Praga, ove so110 allogate due Facollà 1nedicl1e, che fa11no parte dell 'Univer sith czeca e di quella t edesca. Sono stanziati i fondi . Si comincierà a cos lruire un is titu to per la 2a clinica n 1edica ezeca, in una localit à pos ta ad 8 lniglia (13 J(m. circa) dalla citlà. L 'Associazione dei m edici di Praga, su proposta cl el prof. Samber ger , h a d eciso di creare, n ella Casa del medico, un l\1useo di cultura, scien za e attività m edica. A Londra è st ata orga11izzata un 'Esposi zior1e perm anente sull 'igiene d ell 'infan zia, presso la Fo11clazione Carnegie; co1nprend e vari e Sezioni, tra cui : diétetica, giochi infantili, educazion e ecc.

Un a nonimo h a clon a lo una somma corrispon<len I e :i circa due milioni e m ezzo <ii lire all 'Universit à Ebraica di Gerusalemme, d estin andola alla fondazione di un is tituto per studi sulle cau se e su lla cura tlel cancro. Due sorelle, signorine J ennie A. e .Corn elia Donnellon , hanno d onato 25.000 dollari al Collegio di ~1edicina di Long I sland , p er ch è ven ga creat o u11 c·entro di ricreazione per studenti. L 'on. E. l\ilorelli , segretario nazional e del Sindacato Medico, in seguito ad aulorizzazion e di S. E. Star ace, segretario d el P. N. F., ha vietato la costi Luzion e di un 'Associazione fra medici excon1batten ti. In Ingl1ilterra , m algrado la plPtora m edica, il servizio sanitario della inarina da gu erra viene disertato . Un "' Admiralty Fleet Orcl er » h a ora. provveduto a rnigliorare le condizio11i del person ale: si è elevato il trattamento econ omico, così per jl servizio a ttivo , come per le p en s1oni; si è a11ch e inna lza lo il lin1ite di e tà, da 50 a 51 anni ])er i len enti e cla 55 a 57 anni per i capita11i. In Polonia una r ece11te ordinar1za s tabilisce ~he jl r iconoscimen to d ei cliplomi in m edicjna conseg·ui li all 'Estero , potrà avvenire solo dop o una « carenza » di d ieci anni . In seguito le condizioni Yerranno ancora ristre lte. Qu este misu re sono s tale det-ern1ir1a le dalla pletora m ed ica. · Si conosco110 or a i ris ulta li d efinitivi dell applicazione d ella legge per l a cancellazione d agli albi pr ofess ionali d ei m edici e dei d entisti di r azza ebrea e apparten enti al parti lo comunista in Ger111ania. Du en1ila m edici e de11tisti sono st ati privati del diritto di far parte delle .Casse sociali di assicurazion e contro le mal a ltie, cioè pratica111e11le di eserci lare la profession e. Il GoYerno czecoslovacco ha viet at o ai medici ò elle assicurazioni sociali di prescr iYere sp ecialità straniere Decreti goYernativi stabili scono ch e i m edicinali n azionali h anno lo stesso valore di quelli import a li. 1 m edici ch e prescriveranno speciali tà stranier e sen 7a r agioni o n ecessità va11 <le, son o passibili di doverne corrisp ondPre l 'impor to alle assicurazioni sociali. Un a cinqu antina di s tudenti str an ieri dell 'UniYer silà di Parigi h anno fat to una dimostrazion e, per protest are conlro l 'esclusione quasi sistematica

[ANNO XLI,

NUl\iI.

25]

d~g·li ~ tran~eri dal Consiglio di cliscipli11a dell 'U-

ru vers1là. Ne sono seguiti disordini ; quattro studenti sono rimasti feriti. L 'Associazion e g e11erale d egli s tud enti h a stimato opportuno di rimandare le elezioni, a causa d ello st ato di eccitam ento · il . ' ec?m1tato attuale continuerà a funzionar e ad int rini . I casi di psilt acosi verificat jsi in Germania dl.1r ante i m esi di marzo-giug n o raggiungerebbero il nun1ero di 74, tra cui 15 mortali ; specialmente colpita è stata la città di Berlin o. Si è is lituita in Spagna una Commissione per l e st a tistich e sociali . Un gruppo di n1edici si è falto promotore di un << club ippico lra le professioni sanitarie » esso raccoglierà m ed ici , farn1acis li, veterinari, dentisti , ec~ . ch e collivano lo sporl dell'equit azion e (11on vi si er a ancora pen sato !) . Inviar e la corrispondenza a: C. De Hogues , rue de la Croix-Faubin 16, ~aris (Xle). I medici laureati cl all 'Istituto di Studi Superiori d i F iren ze n el 1884 e ch e vogliono solennizzare m ezzo secolo di laurea, sono pregati di mandare l 'adesione e l 'indirizzo al dott. Alfo11so Mi11u ti, via Ghibellona 77, Firenze. L 'Università e l 'Is lituto di m edicina n avale e tropicale di Amburgo 11anno fest eggia to il 60° con1pleanno del prof. Pet er ~1tihl ens . Il 14 giug110, i11 occasione del terzo a11niversario d ella rrtorte del prof. Carlo Francioni, ha avuto lu ogo alla Clinica dell 'ospedal e Gozzadini in Bologna lo scopriménto <li un bt1sto n1armoreo alla f'u a memor ia. Hann o par lat o il prof. ~Iaurizio Pinch erle, successore e collaboralore di Carlo Fra11cioni, e la con tessa Carolina I solani , ch e rj cordò le alte benemer enze d el comm emorato a favore dell 'infanzia. Il gico e.Itri la.re

dott. Louis Serrel , cap o d el servizio r adiolodell 'Ospedale Lariboisièr e di Parigi , dopo varì in lerventi h a subl lo l 'a1npu tazione d ell 'anusinistro.

Il 1\'I inis lero dell 'interno della Prussia, in seguito ad un 'esplosione d a vapori d 'eter e prodottasi nella sala o·p er a toria di una clinica chirurgica, h a am- · monito a non u sare l 'et eronarrosi, se non quando i vapori d 'etere possono esser e sicuramente e completam ente eliminati . Una Commissione n o1n inata dal president e del1'0 rdine d ei Medici di Milano prof. Daslini per stuèliare il m etodo d eJ dott. Schieppati per la cura del cancro, ha r assegnato le dimissioni, ·stimando d i non poter adempiere il compito che le era sta to affidato. La commission e era composta d ei prolf. A. Peper e presidenle, L . Zoja, M. Donati, P. Rondoni, A. Valenti. I circoli calcistici olandesi ma11len gon o, n1edi an te gl 'introiti di partile acl h oc, i servizi di trasfusione del sangue, organizzai i dalla Croce Rossa Olandese. La cc Guida delle villegg·iature italiane >>, pubb licata dal dott. G. Radc1elli, pu ò esser e ulile a Lutti i m edici ch e vogliano prender si un perioòo di riposo o prescriverlo; l 'edizione del 1934 costa L. 5 e risulta di 463 pagine in-16°. Richi ed erl a al! 'au tore (via Frescobaldj 10, Milano).


[ANNO

X.LI, Nui\r. 2òJ

SElIONE PHATICA

Presso il Ministero dell 'Ag ri col tura e d elle Fores te s i è riunito un .Co1niLalo per l 'incremento del co r1sumo d ell e frutta frescl1e e delle verdure ecl ha fatto voJi e for1n ulato propos te perchè lo sm ercio <li ques U salubri a lin1enli sia inten sifi ca lo. Negli stabilimenti <e Italmerk >) cl i Milano per lo st-oppio rli una calcl aia si sviluppò un pauroso inc.endio. Vi furono fra g li oper ai d ella ditta st essa sei ferili e u s tionati, salvati dall 'accorrere dei pomp ieri c11e si J) rodigarono a spegn ere 1'jncendio , il quale ha provocat o d anni rileva11 ti.

A Notti11gl1am (Ing hilterra) durante un inter vento chirurg·ico in anestesia, il respiro e il cuore del pazi ente, certo Federico Wolfe, di 65 anni, si arrestarono; i d ecise di metter~ il cu ore a nudo e c).i n1a saggiarlo, per tentare l a rianimazio11e: il risultalo ftt J)Osilivo, 1na la vita potè e er e prolungata solo di 25 ore:

1001

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA.

Le n1alattie infettive in Italia. Mese di Novembre 1933 30 IO 5/11

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Malattie

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Morbillo

160 ; 9731214 1523, 218 1465 238 14771206 1192

Scarlattina

1 ~5

441 204 505 193 467 215 481 191 459

Varicella

53

96

So

176

85

171 104 235

Vaiuolo e Vaiuoloide Tifo addominale

360 864 400 790 326 635

3~6

97

281

57 1 1247 I 4G4

Difterite

E n1orta a P eiping, i11 e tà òi 70 a n11i , la dott. ssa e Croup CzAì\LEI K1N, la prin1a cin ese cl1e abbja compiuto g li studi di n1ed icina fuori di Patria , n egli · Meningite cerebro-spinale Stati Unili . En cef a lite le Diresse per vari anni l ' O~pedale femminile di targi ca Pergang; fu n1e<lich cs a privata della fan1i g lia del1'ex presiden le d ell a Repubblica, Yunan Shihkai . Poliomielite cutauea. ac. f~ra abili sir11a i11 is tolog ia P micr ofo tografia. AYeYa sp osa lo un i pano-portoghese, Da Silva, Di.,.seoteria inu ico e ling ui s ta; il loro unico figlio morì n ella P nstol a maligrande g u erra. goa Nel fase . 23, p. 899, i a. colon11a , linea 17, l egger e : L. SuP1No.

367 764 381 782 385 759 40!> 774 417 836 5

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J 8 I 21

Tifo p ete cchiale. Oolera asiatico. Peste bubbon i ca. - Nessuna. dennnzia

Indice alfabetico per materie.

Alin1enlazione del bambiuo sano • • Bacillo tifico : fas i e se n sibili là • • Barbilurism o aculo: terapia • • • Benzoli smo: ricercl1c . . . . . . • • Bibliografia . . . . . . . · . • Cieco : volvolo . . . . . . . . . • • • Colecistografia rapida : ricerche • • Den atalità . . . . . . . . . • Diab ete melliLo: progn os i . . . • Diabetici: curva glicemica . . Diabe tici trattati co11 insulina e glu cosio Dinilrofenolo cau sa di n1orte improvvi sa Duod eno: diverticoli . . . . . . . . . . Em oca teresi . . . . . . . . · · · · · · · Ernie epigastriche conten enti il lega111. rotondo dPl fegat o . . . . · · · · . · Ernie strozzate ed enterorragi e . . . . . Feco11dazione e n id azione in vergini Fenolftaleina: intossicazioni cl a . . Frenico-exeresi : area di ipofon esi paraver tebralc . . . . . · · · · · · · · · · Gastrectomia larga: djfficoltà e mezzi per sor1non tarle . . . . · · · · · · · ·

Giurispruden.za sanita ria: qu_esiti

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Glicosuria e tuber colos i r enali . .

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Glicosuria s jntomatica . . . . . . . . · Gruppi san g uigni in oftalmologia .. . In1n1unoterapia n elle affezioni d ell 'oc-

chi o

. . . . . . . . . . . . . · · . ·

Iniezioni encloossee . . . . . . . · · · · J11st1lina: p er r egol arizzarne l 'azione . JvJedicina cinese . . . . . . . . . . . . . ~.lor bo di Schl a l Ler-Osgood ... . OJ ivo e olio in m edicina . . . . . . . Ossa : ascesso cronico . . . . . . . . . . Osteite d eformante . . . . . . . . . . . Os leoporosi circoscritta d el cr an io . Ost eop sa tirosi (malattia rli Lobstein) . Paratiroidi: s tudi .. . . . . . . . .. . . Radiografia d el cervello . . . . . . Radiografia del colon . . . . . . . . . Reni: r einterventi . . . . . . . . . . . Sangue: n1ala ttie d el - e incre ti . Sclerosi a p la cch e subacu ta: tra ti am. Secr ezioni intern e e morfogen esi ... Segal e cornuta : prir1cipi . · . . . . . . 'J'umore del g lomo r,arotid eo . . . . . ulcere duodenali profonde: t ecn ica clella r esezio11e . . . . . . . . . . . . . Ur eter e: corre11ti d 'azion e . . . . . . .

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Dtritti di proprietà rise rvati. -

~utoriztatione

C.

N on è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Polic·linico se non in seguito ad scritta dalla redazione. E vietata la 1>ubblicatione di sunti di essi senta citaf'ne la fonte.

FRUGONI,

A Pozzi, resp

Red. capo.

Rom a - Stab. Tipo-Lit. Armani di M.

~urrier.


1002

((

IL POLICLINICO

lANNo XLI, NuM. 25J

»

MONOGRAFIE MEDICO-CHIRURGICHE D'ATTUALITÀ COLLEZI ONE DEL ''POLICLINICO,,

Di recente pubblicazione :

Prof. PIETRO SISTO

N. 39)

DIRETTORE DELLA R. CLINICA MEDICA

Malattie da lesione

DELL'UNIVERSITÀ DI MODENA

delle

paratiroidi •

Ne riportiamo l'Indice: I ntrod_uz1_o')e. - Cap. I . Ri~ordi d_i _a natomi~. !--) Anat :>:mia ma_croscopica.. B) _St_ruttura. - Cap. II. Fisiopatologia dell~ P.ara~·~·~·· - Caip. i:q:. ~1ndron11 1poparat1ro1dee spe '1mentall. A) Effetti clinici della paratiroidectomia. B) Effetti bi<><?hl!lllCi del1 a pa.rat1ro1dectomia. C) Effe~ti anatom opato_logici della. 11ara~iroidectomia . - Cap. IV. Sindromi 1pop~ra~1ro1dee nell 1'0':110· C~p. V. Forme cliniche della t etan1a. A) Tetan1a cos1detta idiopatica. B) Tetania da iperyent1la ..:1one.. 0) Teta!11a da. bicarbonato. D) Tetania da fosfati. E) Tetania postrachitica. Cap. VI. Sindromi 1perp~rat1ro1de~ s pern~entah •. A) ~nnesti di _Pa ~·atiroidi . 1) S~rte deali innesti. 2) Effetti degli innesti di paratiToidi. B) Azione degli es.tratti l?ar.a~iro1dei. 1) Effetti di una dn~e u n ica di paTatoTmone. 2) Effetti del trattamento contin -uato ~on est'!at~i paratiroidi. 0) Rappor~i !il'!t paratiro~di e vitamina D. - Cap. VII. Applicazioni terapeutiche degli e.strat~1 _ parat1ro1de!· - 9ap .. VII~. ~arat1ro1d1 e !11alatt1e del_le ossa,. A) La malattia ossea di Reoklinghausen (osteite f1broc1 s ti c~; osteodistrofia fib! o~1 s~ica). 1) LC!- sintomatol J(Jla c~ini_ca: . 2) L 'anatom.ia patologica. 3) lnteTpretazione patog ene~ic a. - . Cap. IX. Parat1ro1d1 e. artropatie. ~ Cap. X. P.arat1ro1d1, sclerodermia, oheloidi. - Cap. XI. Paratiroidi e malattie varie. - Crup. XIl. Metabolismo del calcio e suoi rapporti con la clinica. - Bibliografia. Volume di pa.gine 120. .Prezzo L. 1 6, ;più le spese pos ,ali di spedizione. P er i n06tri abbonati sole L. 1 3 7 5 in porto franco. ' 1

.. N. 40)

Pubblicata in questi giorni:

Dott. Prof. MARIO MONACELLI AI UTO NELLA R.

CLI NI CA DER l\10SlFILOPATICA DI ROMA

'

La Leishmaniosi cutanea

1n

Italia

con 2 tavole e 147 illustrazioni nel testo

Prefazione del Prof. P. L. BOSELLINl Riportiamo la Prefazione che I ~illustre prof.

BosEJ L~I

si è degnato scriver e per questa pubblicazione.

« Questa monografia fa seguito a numerose pubblicazioni che il mio aiuto pro.f. Monacelli lia dedicato « all'argomento della Leishnia1iiosi cutanea e specialmente all'illustrazione dei caratteri clinici, istopatologici « ed epidemiologi-ci di questa affeziorte. Occasione a questi studi gli è stata data dall'aver egli identificato e

« descritto una delle più importanti e1idemie, sin qui misconosciuta, di Leishmaniosi cutanea e dall'aver dia· « gn.osticato altri numerosi casi pure in zone ritenute indenni. Le ricerche del prof. Mon-acelli hanno così dice mostrato quanto rispo11,dessero poco alla realtà dei fatti le 1iozionj, clie si avevano sulla diffusione nel 110<< stro Paese di una malatt.ia ritenuta limitata a poche fra le zone più meridionali; in,oltre, ricliiamando l' at cc tenzione su l'argomento e illustrando gli speciali caratteri assunti dalla malattia nelle nostre regioni, que « sti studi hanno indirizzato altri osservatori al riconoscimento di ulteriori casi in località pure credute im « muni.• e< La L eishman,iosi cutanea continua però ad essere poco co1iosciuta, particolarmente dai medici pratici « che, per la prevalente diffusione della malattia nelle campagne, avrebbero, più dello stesso specialista, op« porrtunità di osservarne casi, anche iniziali. La diagnosi precoce della malattia renderebbe più facile e più «sicuro il trattamento, e avrebbe anche estrema importanza dal punto di 1:ista profilattico, riducendo la du· cc rata del periodo di con,tagiosità . .cc Ritengo perciò che la lettura di questa monografia sia rla consigliare 1io1i solo al dermatologo, che vi « troverà una nitida, ampia esposizione dei reperti clinici ed istopatologici dell'autore e la messa a punto di cc quelli che sono i lati controversi del prob.lema delle Leishmaniosi (rapporti tra forme . viscerali e cutanee, cc niodalità di tras1nissione) ma anche al medico generico le cui nozioni su la l.1eishmaniosi cutanea si ridu« cono niolte volte al lonta1io ricordo di un breve capitolo di trattato, in cui l'affezione veniva posta a fianco cc di malattie tropicali e rare e sommar'iamente descritta. . cc Al merito del prof. Monacelli di aver dimostrato com.e fosse falso il concetto che faceva della Leishma· « 1iiosi cutanea u1ia malattia di evenienza eccezionale nei nostri climi, e di aver notevolmente allargato il cc limite di quelle che si riteneva1io le regioni esclusivamente colpite, va ora aggiunto q1rello di contribuire, « con questa organica esposizione delle sue osservazioni e di quanto è acquisito su l'argon1e1ito, a una magcc giore conoscenza di una affezione della quale è ormai innegabile l.a notevole importltnza nella nosografia « del nostro Paese. P. L. BosELLINI ». « Roma, giugno 1934-XII. Ne diamo altresì l'Indice Sistematico: Prefazione. - IntToduzione, pagg. 1 a 7. - Distribl\lzione geogra,fica del bottone d'Oriente e Casistica Italiana, pag.g. 8 a 20. - « Leishma nia Tropica » e suo modo di trasmissione. Epidemiologia, paigg. 21 a 35. - Sintom8'.tolo.g ia. p a@g. 36 a 45. - ·O asistica personale, pa,gg. 46 a 90. - Anatomia pa,tologica, pa.g.g. 91 a 139. - Diagnosi clin1ca. e biologica, pagg. 140 a 149. - Terapia e Profilassi, pa,gig. 150 a 158. - Indice Sistematico. Volurne 5n-4°, di pa;gg. IV-160, nitidamente stampato in carta patinata, con 147 figure nel testo e due tavole fuori testo. Prezzo L. 2 5, più le spese postali di s,Pedizio"Ie. Per i nostri abbonati Eole L. 2 1 ,-5 O in porto franco. Per ottenere quanto so9ra, inviare Vaglia all 'editore LU I e I POZZI, Ufficio P·ostale Succursale diciotto, ROMA.


ANNO XLI

Roma, 2 Luglio 1934: - XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

Num. 26

''

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIONE E>RATICA

REDATTORE

CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Conferenze: A . !o4ordel : Gli a n t igeni comp le~?i. Note e contributi : G. B aggio: Per il muacolo retto nell'operazione dell'ernia inguinale. Osservazioni cliniche-: V. Picasso e L. Detto!ri: Su di un caso di brucellosi a decorso ati pi ~ o. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: E. D. w. Hauser. La sciatica come entità olini Qa. - J. A. Chavany : Le n euralgie cervico-br achia li. - J. Gordon Danson: .La sintomatologia della vertigin e. - RENI E VIE URINARIE: J . Shaw-Dunn : Oliguria e a1bruaninuria n ella m a lattia di Brig1ht. - A. Pu~grert Gor.ro : La cistoscopia nella tU1bercolosi renale. - MISCELLANEA: W . WaTasi : Sul problema dell'azione del chinino. - J. L. Riopelle: Un nuovo caso di a&m.a mortale con autopsia. - W. Br aen cke~: Terapia chirurgica dell'ang ina ipectoris . P. Carnot, Harvier e Caroli: Contributo allo studio dell9' s.pleneotomia nelle cirrosi del fegato. Medicina sociale: A. ·P ozzi: La malaria nell'Ag ro P ontino dwrante il 1933. Notizia bibl1ograf1ca. - Cenni bibliografici. f'roblemi culturali: G. Tegoni: 11 l atino come lingua scienti.f ica. 1

CONFERENZE. Gli antigeni complessi. <1> Prof. ALFREDO SoRDELLI,

Direttore dell 'Istituto Batteriologico del l< Departan1enlo ~acionàl de Hgyen e » Buenos Aires.

I.

,

Appe11a co11osciute le reazioni in vitro tra antigene e a11ticorp·o, si cercò di omologarle a m ezzo di processi chimici tra sostanze chi1nicanìe11te defi11ile, ed è ri .. aputo quanto p oco fruttifera riuscisse questa via, specie p er tutto ciò . .ch e 5i riferisce alla m eccanica delle r ea z1on1. Esse11do si.a lo 11ecessario accettare ·p·er l 'antigene 1.a natura proteica·, il problema fonda.mentale della specificità rimaneva pratican1enle insolubile, poich è la non conoscen za della reale struttura delle proteine e l 'enorme numero di probabilità di isornèria dovuto al grande nun1ero di molecole di aminoacidi cJ1e 1

(1) Confer enza tenuta alla R . .Clinica Medica di llo1na il 12 aprile u. s.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico· Chirurgica di Catania. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Alcun e afiezi,o ni cardiache minori. - Lesioni cardiache e disturbi del rit mo costan t i da difterite. - Influenza dell'invecchiamento e dell'aumentato carico sulle valvole p olmona.ri. - Modificazioni della. iPreseione sangiuign a dopo operazioni a ddoo:ninali. - Eff et.t i tossici d ell'efedrina. - L'ATTUALl'fÀ TERAPEUTICA: c. 77-Giem sa. - TECN ICA MEDICA: Intubazione duoden a le: una tecnica p1l"atica. - DIAGNOSTICA: Una particolare rea zione colica da colecistite acmta. Il riflesso colecistico-colico. - MEDICIN4 SCIENTIFICA: Esi ste echinococcosi secondaria viscerale e s pecialmente polmonare, con porta d'en t r a ta •Oirco::;critta? - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: Può l'aibuso di [rumo provocar e dist urbi sessuali? Nella vita profes"ionale : SERVIZI IGIENICO-SANITARI : La vigilanza sull ~ specialità m edicinali. - Concorsi. Nomine, 'Promozioni ed onorificenze Notizie diverse. ~assegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

inte,g rano una proteina, no11 perrr1ettevano di precisare quali fossero gli ele111e11ti n1olecolari àeterminanti la sp ecificità. ·~ i11teressanle ricordare ch e l 'osservazione dei fenomeni di specifici Là biologica basati sulla natura proteica d egli ·antigeni , har1no p ortato a lle seg u enti con clusioni: 1) che la specificità non è t1na p roprietà assoluta, dato che esiste par ziale comunità tra antigeni ·p roteici di specie diverse n1a vicine; 2) cl1e anche se le proteine d 'una specie h ann o delle proprietà specifiche , sono o· posso,n o esser e, tra sè, .antig·enicam ente di,1erse. E facile in1r11agi11are come l 'impossibilità di pro1gredir e. nella conoscen za dell 'e senza dei f6n omerti in1n1unitari data la complessità della m olecole 1)ro teica, inducesse a tentare vie di,;erse d 'indagir1e. Persiste n ella n1em oria di tutti l 'attenzione con cessa allo stud,io dei cosl detti lipoidi com e presunti parteci1Jar1ti nei fenom eni d 'immunità e sopra tu tto come compone11ti degli antig·e ni. Ricordian10 che le inclagini (Bang e r'orSrrLann , 1J06; I.1andsteiner e Daubivitz, 1907 ; Landstein er , 1912 ; ecc .) effettuate con lo scopo di trovare nei li poidi dei g lobuli rossi, sia u11 potere lisinogeno , sia un potere fi s· sator e, 11anno dato dei risultati poco chiari e 1


[Al\NO XLI,

cc IL POLICLIN1CO »

1004

talvolta cuntradittori. In generale, però, gli esperimenti ha11no provato cl1~ l 'azione dei dissolve11ti di sostanze grasse, riduce enorn1en1ente l 'attività antigenica dei g lobuli. Si devono .a I\.urt Meyer i prin1i risultati con qualcl1e sig·nificat? pr.eciso ~u g:ue~t? pro·b.Jema della natura ant1gen1ca dei 11po1d1, nel tro vare ch e le soslanze analoghe alla lecitina ricavate dalla cc Taenia saginata » sono antigenicl1e in \ itro (1910) e anche in vivo (1914-1928). Analoghe scoperte fa lo stesso autore per il Myc. tuberculosis dal quale estrae una sostan za. del gruppo dei fosfatici con attività antigenica in vitro· e in vivo (1912). Nel 1911 Forsn1ann trova. che in organi di . ' . . specie diverse esiste una propr1eta antigen ica comune cl1e permette di supporre l 'esistenza d'un antigene uguale conosciuto col nome di antio-er1e eterogenetico. Questo antigene si comporta in maniera assai diversa di quelli cl1e erano conosciuti fìno ad allora e dà luogo a delle scoperte assai interessanti , tali come la sua r esistenza alla cottura e la sua solubilità i1ell 'alcool. Lo studio delle proprietà di questo antiger1e, fatto da Sordelli e da Fischer (191 8) permise di dimoslrare che l'estrazione alcoolica d ·un organo eterogenetico porta a separare due frazioni, una solubile contenente tutta la attività antigenica dell'organo fresco in vitro (dimostrata per capacità di fissazione d 'ambocettore emolitico e per la fi ssazion e d el complem en to) e un'altra insolubile sprovvista praticam ente di delta attività. L 'imrr1unizzazione dei con igli con entrambe frazioni e la loro miscela, rivela l'incapacità lisinogena della parte solubile (attiva) e della 111iscela, e una debole capacità antigenica della parte insolubil e (inattiva). Nella discussione di queste proprietà, gli autori dicono: che esiste un antigene con capacità di fi ssaggio in vitro (per certi anticorpi) ma che è inca pace di generarlo poicbè è mancante della proprietà ch e è. il potere d'irritazione CReiz-Virkung); l 'attività della frazione insolubile è spiegabile perchè esiste ancora una parte dell 'antigene completo ch e non è stato distrutto dall'alcool. Se J'antigen e attivo in vitro non è attivo in vivo , rimane l'interpretazion e plausibile di ammettere per l'antigene una costituzione comp lessa (1). 1

(1) Nel 1911 KuRT :rvIEYER, quanclo ammette ancora che i lipoidi di « Taenia sagina la » non siano antigenici in vivo, dice: cc Die immunisierende \l\Tirkung des Wasserjgen Band wurm extrakte sr h eint demnach durch dass zusammen wirken der Lipoiden rnit anderen Wahrscheinlich ei,veissartigen Korpern bedingl zu sein ». Nel 1921 LAND STEINER conferma i risultati ottenuti da SoRDELLI e da F1scHER e dà (per l a prima \'Olta) il nome di « haptene » alla sostanza che, possedendo attività jn vitro, manca di potere antigenico in v!vo. 1

26)

Rir11a11eva così dimostrata 1'e5iste11za ~i s~­ slan ze attive antigeniçan1ente soltanto in vitro, e 1·ipoLe5i che nella natt1ra quelle s~stan­ ze si trovino forrr1anti parte d'un antigene con1plesso attivo tanto in vi tro quanto in vivo.

II. Dal! 'inizio di questi sLudi sino al presente, Je nostre conoscenze nei riguardi della natura a11tigenica e delle basi della specificità, si son o arriccl1ite in modo tale ch e per poter fare una sintesi di qu~ sto capit?l? della imm1:1~o­ logia sarà conve111ente st.ab1l1rc una class1 f1 ca degli antigeni (vedi il QuaQrO I), t~nendo specia ln1erlte presenLe la loro cost1tuz1one. <2UADRO

a - semplici Natiirali

l l l

b - complessi

1

1

NUl'-1.

a - sen1pliri

Artificial i

I.

1 ) prolcine 2) lipoidi

3) carbo iclra li 1) coit l1aptene lipoide 2) con haple11e carboidralo 1) sin lrlici

2) nalurali nloclificati

/ 1) per tt11iouc cli sos lan. ze t1alurali antigenicl1e a) co11 l1apteni naturali b) con ha1)teni arb - co1nplcssi tificiali

2) per unione cli sos1 an-

\

ze non an li geniche con ha1)teni naturali

Con1e è facile ca1>ire, la divisio11e degli antigeni in naturali e artificiali è determinata da ragioni di semplicità e comodità per l ,e• • spos1z1one. La (lifferenziazione tra antigeni semplici e complessi è b1asala sulla possibilità di ricono scere, e talvolta anche di separare, dagli anti geni complessi due sostanze perfettamente clifferenziabili e con qualità diverse. Una di 1

Parallelamente un altro gruppo di studi ch e si possono considerare iniziati da AscoLI e VALENTI (1910) con l a scoperta dell a termostabilità dell ,antigene carbun coloso p,r ecipitinogeno e l a sua volubilità in acqua, e brillantemente comprovati da DocKEY e AVERY (1917) nel trovare la sost anza specifica solubile (555) ùel n eumococco, e da Z1NSSER e PARK (1923) nel comunicar e l ,esisten za e le proprietà della stessa sost anza conosciuta col n om e di cc Residue antigen », dànno all 'idea d ella natura non proteica di certi antigeni una importanza g randissima, che richiama l 'atten zione di molti ricerca tori.


tANNO

XLI, NuM. 26J

esse ha la proprietà antigenica in vitro (hapte11e), e. manca invece di capacità irritativa, m~ntre 11 resto. è formato da un corpo generalmente proteico, che si comporta antigenica~ente con1e fanno le proteine, ma che allo stesso ten1po dà all 'haptene una attività antigeilica in vivo. Generalmente, la natura specifica dell'antigene complesso è data dall 'haptene. Neg·li antiger1i semplici non è possibile, invece, se11arare, per ora, alcuna frazione con le crualità dell 'l1aptene. In generale, ogni tentativo di frazionarr1ento co11duce all 'alterazione della specificità o alla perdita totale del potere antigenico. a) ~Semplici. - Corris1>011dono a questo gruppo tutti gli antigeni di tipo proteico che si trovano negli umori e sr·esso anche nelle cellule. Non ostante la graude in1portanza del gruppo, la conoscenza di esso no11 illustra il problema cl1e ci occupa, e quindi vi sorvoleren10 sopra. In quanto all'esistenza degli antigeni semplici di natura Iton proteica, solo si possono ricordare alcuni ese111pì, ma con qualche riserva poichè da un lato le esperienze che provano detta proprietà sono talora contraddette, e da un altro lato la a.ttività antiger1ica può essere condizionata da u11a proprietà delle sostanze che dà luogo i11 vivo alla formazione d'un antigene complesso. (~~uest 'tilt.ima circostanza non sarebbe ostacolo perchè fossero riconosciuti come antigeni, rna ci costringerebbe a considerarli in maniera sper.iale. Non è difficile, d'altra parte , che altre sostanze antigeniche (come le tossine, ad esempio) abbiano per base della loro attività antigenica quella stessa proprietà. 1·ra i lipoidi che possiamo considerare antigeni sen1plici è il fosfatido del Myc . tuberculosis (~Ieyer, Boquet, Dienes, Purner) che dà luogo alla formazione di anticorpi di fissaggio del complen1ento, e tra i carboidrati l'antigene isolato del Neumococco tipo I (Avery , Groebel, 1933), che è capace d'immunizzare i topi contro l'infezione del Neumococco virulento. b) Complessi. - Si trovano in questo gruppo gJi antigeni che per il momento sono i più in tertssa11l.i ed ap1)artengono al tipo li po proteico ed al carboidrato proteico, e cioè che ha11no un haptene lipoidico o un haptene carboidrato. 1) Con, haplene lipoide. - Di questo gruppo conosciamo 1~antigene eterogenetico, gli antigeini comp lessi delle cellule (specialm ente globuli rossi) e il fosfatido del Mycrobacterium ,tu berculosis. La natura chimica dell'antigene eterogenetico fu studiata da Sordelli, "\Vernicke e Deulofeu (1919-1925). ~elle com:unicazioni di questi autori si ricor1osce che la sostanza apparAl\TJGENI NATtiRALI. -

1005

:51'ZIONE PRATICA

tiene al gruppo (lei c€rebrosidi n1a che non è nè frenosina nè lerasina. Si deve al La11dsteiner (1927) la migliore co11oscenza di questa sostanza. Si tratta d 'm1 con1posto che co11tiene C. H. N., è solubile 11ell 'acqua e insolubile nell'alcool metilico cloroformio e la cui costituzione chimica differisce da tutti i lif>oidi cono·s ciuti. Un altro hapte,n e di que8to gruppo è il fosfatido del !'tyc. tuberculo~is, a meno che non lo si voglia co,n siderare definitivamente com·e un antige11e semplice, st11diato per la prima volta da Meyer (1912) e della cui natura abbiamo una più perfetta conoscenza grazie alle indagini di Andersen (1927-1930). ~ una sostanza cl1e, anche ap1Jarter1endo al gru·ppo dei fosfatidi , ha una struttura chimica molto particolare, determinata specialme11te dalla presenza rlell 'acido phtioico e d'ttn nuovo polisaccaride, la manìnositosa, oltre ad avere anche dell 'acido fosforico e della glicerina, come la lecitina e la cefalina. Si tratta certamente d'un corpo assai partièolare cl1e oltre la sua natura di haptene ha la capacità di dare nell'animale delle reazioni cellulari analo.g he a quelle prodotte dall'infezione tubercolare. 2) Con haptene carboidrato . - La scoperta d'una sostanza di questa natura risale al 1910, in. cui Ascoli e Valenti provarono che gli estratti acquosi eroidi del B. anthratcis co·n tenevano una sostanza specifica che reagiva in ,-itro con1e ~n precipit!_nogeno. Per disgrazia, l ' i11dagine di questo problema non fu ·p roseguita, e appena Doekez e Avery (1917) e Zinsser e Park (1923) fanno qualche passo nello studio di questo capitolo ta11to interessante. Co11osciuta g·razie ai lavori di Doekez e di Avery l '.esistei1za d'una sostanza antigenica solubile e specifica nell'ambiente di coltivazione del neumococco, e grazie a quelli di Zinsser e Park la sua incapacità antigenica in vivo, ap1)are chiara1n·0nte la natura di haptene dei mucillagini b·a tteriani, e in pochi anni se ne arricchisce la letteratura con innumerevoli lavori sul ten1a. Heildelberger e Avery (1923-1 932) e i loro collaboratori studiano gli hapteni del Dipl. pneumoniae e del Klebsieilla encapsulata1e, riconoscendo che ognuno dei tipi di entrambe le specie è portatore d 'haptene-tipico. L'haptene del Dipl. pneumonia e tipo I è una sostan za (S. S. S.) che contiene N e deriva dall'acido galacturonico; il ti po II è un polisaccarido della glucosa; il tipo III un 1>olisaccarido della glucosa con dell'acido aldolionico, ed il tipo IV un derivato mitrogenato acetilato d'un polisaccarido. Oltre a q11este sostanze che hanno preso nome dai loro scopritori co.m e « specific soluble substances ,> ~S. S. S.), Avery, Goebel e Zillett trovano un complesso nitrogenato e acetilato anche del gruppo dei polisaccaridi, designato co1ne sostanza C che è comune alla specie 1

1


1006

«

JL POLICLINICO

Dipl. pneamo1iiae. Recentemente Avery e Goe-

i

bel (1933) hanno fatto una scoperta che permette di spiegare le contraddizioni esistenti tra le conclu31oni dei lavori di Perlzweig , Schien1ann, f~nderoste e quelle che derivano dal supporre che la S. S. S. del Dipl. penumoniae tipo I sia - l 'l1a ptene portatore di tutte le proprietà tipicl1e. E vero che la S. S. S. è soltanto un prodotto dì deco.n11)osizione del vero haptene, per perdita d 'urt gruppo acetilo. La influe11 za decisiva sulle proprietà del haptene, esercitata dal gruppo acetilo ·è un fatto di grande irnportanza e che deve essere tenuto IJarticolarmen Le presente n elJ o studio delle sostanze si1niìi. Anche g li cc eumiceti » (Saccharomyces, Mùller, T omcsik , 1924); Jl1 oniliai Wi1lia, e Triieophiton (Kesten, Cook, Jolling, 1930) contengon o sostanze idrocarbonate specifiche con proprietà di haptene. L 'l1apte11e idrocarbonaito del bacillo di Kock fu trovato e studiato n el 1925 da Laidla\v e Dud1ey, e differisce dal polisaccaride del fosfatido, che non pare abbia alcuna proprietà specifi ca n è antigenica . Quale antecedente a-11a conoscenza di queste sostanze ìdrocarbonate con proprietà di haptene, occorre ricordare il fatto commentato da Pick nel 1912 ·- che Pick e Obermayer e Pick alcuni anni prima avevano trovatq_ - e cioè che i prodotti abiuretici dell 'Elerthella typhii dànno delle reazioni specifiche di i)recipitazione col siero antitifico, mentre sono incapaci di generare anticorpi, poichè nel 1928 Fruth e Landsteiner trovano delle sostanze derivate dal batterio tifico aventi tali proprietà. Del gruppo dei batteri intestinali, Salmonella, Proleus, ed anche del Vibrion colerico, fu rono jsolate delle sostanze idrocarbonate s11ecifiche (Furth e Landsteiner 1928; Landsteiner e Levene 1927; White 1927-1929). Soltanto nel 1928 (Schoekaert) fu cqnosciuta ]a natura idrocarbonata del precipitogeno « coctoestable n del Bauthracis, .già trovato da Ascoli e Valenti nel 1910 (Tomesik , Sorde1li , Deulofeu, 1930). I fenomeni di eterogenesi sono conosciuti a11che per gli hapteni idrocarbonati, poichè esi~te una. grande rasson1iglianza tra gli hapten1 del Dipl. pneu1no11iae II, del Klebsiella incapsulatae e certi prodotti di disinteo-ra zione della gomma arabiga . :::i In. questa relazione , che è fatalmente molto succinta ed incomple;ta, si può, nonostante , a'Pprezzar·e la ricchezza di hapteni naturali , sénza. importanza pratica, e i nuovi orizzonti offertici dal loro studio. ~~TIGENI ~RT1F1c1AI.1. - a) SEMPLICI : 1) Sintetici. - 1F1g·urano tr.a questi soltanto alcuni co;pi di n~tur~ proteica che si ottengono per azione cn z1mat1ca sulle proteine in soluzione conce11trata. Per il momento , solo si tratta

»

[ANNO XLI,

Nu~r.

26]

d 'un fatto curioso, la cui conoscenza 11on permette a11cora una miglior co111prcn~1one dei ier1omeni dell 'ir11111u111tà. Anche se non rientra i11 questo gruppo di antigeni, esse11do r11a11 ca11 Lt3 d1 attività in vivo, è pure i111.porla.i1te co11~iderare la scoperta con1u11icala da Landst eir1er e V. d er 'c11eer nel 1932 , relativa all 'attività ai1tige11ica in vitro del disa20 derivalo da acidi JJ1basici, per cosLituire u11a nuova Lapp,a s uJ la strada della ~in­ tesi dei corpi inlegralmc,11Le a11Ligenici. 2) Ariligerii naturali modifica,ti. Le proteine i1ative i)ossono IJer azione cli certi ag·enii chimici soffrire una lalc 111odifì cazione nel]a loro struttura, cl1e la loro natura specifica riesce atte11uaLa e può }Jerfi110 sco1nparire. Ober111ayer e .Pic k n ell 'a11110 1903 iniziano lo studio di ques to proJJle1u,a indagando l 'i11flue11za dell 'i11troduzio11e di certi gruppi 11ella molecola proteica; i ri ullati, cl1e sono già ~ta­ ti in par Le co11fer111~Li da J_,a11tl~l einer, si possono riassun1ere co111e s~ ue: le proteine Lrasforn1ate dall 'azior1e dell'acido 11itrico o dcl1'acido nitroso (x.ar1 lo protci11e e diazoproteine) a cquisLa110 una cornune nat \..':l'P. an Ligenica, qualunque sia110 la s1Jec ie alJ u quale a1)partenga la proteina nitrala o ùiaz.otala e il g·ruppo sostituente. Ma qt1este proteine lrasfor11late, talora conservano la spec i fir ilà <lella i>rot ei11a 11ativa, vale a dire cl1e i ~ie ri preci1Jita11ti per la nitroproteina della sp ecie /\. precipita110 con la proteina i1atjva A. Questi fe11on1e11i si po sono interprelare suppo11 endo cl1e l 'azione deg li aciùi nitrico o i1itroso proclucc una n1odilicazione Lale d ella s lru LL11 ra })rot ci ca da determinare l 'apparizion·e di qualità comu11i, ri spettando in pari Lernpo ]a s truttura cl1e è la base della specificità. Si 11otrebbe ~itare come lln fatto cli natura simile la trasfor1nazio11e delle J1r oteir1e per Ja azione d 'acido in an tbie11 Le alcoolico ( « S » ein, ·ei&s) che perdo110 la loro snecificità originaria e acquistano delle proprietà antigeniche comuni (Landstciner , lablons 1917). Insensil1ilmente da queste Lra formazioni delle proteine con modificazione del1a specificità originale dovuta ai ca111 bia1nenti di configurazione o alla satura1io11e. o al cambiamento <.ii g ruppi funzionali , si arriva alla creazione di I)UOve entità antigeniche l)Ortalrici d'un gruppo definitore della specificità, mentre si co11 serva110 i vincoli specifici con la proteina nativa. CoMPLEssr: a) p1er un.ione di

sostanze antigeniche 1iaturali con hapteni natu.rali. - Appartengono a questo gruppo complessi assai in teressanti che har1110 dato allo studio di questo cap·i tolo dell'immunità un'attrattiva e una importanza eccezionali. Nel 1921 quando Landstein er da va ali'.an ti o-e11e eterogenetico senza c?·paciLà lisinogena il nome di haptene , annunciava che questa proprietà lisi11ogena si


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SEZIONE PRATICA

aveva per la se1nplice nlesc<)lanz.a con dei sier o di maiale. lliù tardi, lo stesso autore in collaborazione c~n Simrns (192.3) precisa le condizioni sp eri111entali , i11 pari tempo· che allarga il concetto di hapte11e a quelle già co11osciute. Doerr e Nolla uer (1923) Ile studiano minuziosame11te le condizioni di attivazione rivelando che llna gran de varietà di sostanze possono servire da appoggio per svegliare l 'attività antigenica dell 'hapter1e eteroge11etico, e suppongono che I 'inattività d ell 'haptene solo possa essere dovuta alla mancanza di contatto con le cellule proùuttrici di anticorpi, o al fatt o che per il s uo slato fisico non entri nel metal)olismo. L'impiego d ello· stesso m e todo ha permesso di rivelare la natura antigenica specifica d'un grande numero di sostanze (certamente lipoidi) cl1e fanno parte della struttura cellulare. Lands tei11er e V. der Scheer n el 1925 a mezzo dello sludio clegli estratti alcoolici d ei globuli rossi giungono a concepire la struttura d elle cellule con1e un cor11ples~o con base specifica proteica al quale si uniscono un magg iore o mir1ore numero di sostanze (ha pteni) che sono sia specifiche o sia comuni con altra o varie speci e. L'attivazione dei lip9idi per la loro unione con delle proteine estr anee, h a Rermes80 a Sachs ·e ai suoi collab oratori (1925) di di1nostrare che le miscele di siero di maiale con lecitir1a con1unicano a questa sostanza una atti,1ità antigenica rivelabile a mezzo di fi ssaagio del completan1ento e della sua fl occula• z1one. Ques te scoperte ·sono state di recente conferm .ate in diverse parti., impiegando dive.r se lecitine o di versi attivatori (Dessez, Nerta 1\tlaier 1933; \'1eil e Besser 1931; e Pico 1933) . Simile a questo fenorr1eno è quello del] 'attivazion e d ei li poidi del c~.niglio a m ezzo di siero di maiale, ef'sendo ] 'ani111ale inie ttato lo stesso coniglio. È b·e n cono8ciuta l 'ip otesi (Sachs, Klopstock e 'Veil 1925) basata . $ U queste scoperte, p·e r interpretar e il n1eccanismo d ella ger1esi d egli a1tticorpi ch e fissano il completamento nella Reazione di Bordet-v\ì asserm ann . L 'aLt ivazio·n e di sostanze naturali non antigenich e, di natura idrocarbonata , fu trova ta per caso· da Sordelli e Mever n el 1931 . n el dimostrare ch e ·i sieri pir epa.r ati per iniezio·n e intrave11osa di batteri cresciuti in « agar » (B . t')"phii, B. a1itlir·acis) co·n tengono · delle precipitine {)PT I' « agar )) . Si tratta d'un fenom eno analog·o .a quelli .già ricordati in qu esto capitolo , Jna cl1e J1a permesso di stabilire che l 'at· tivazione si realizza quando vi sono dei corpi ])atteriani e ch e l' cc a.gar » non è unito ferma, 1r1ente ai batteri che crescono su di esso. b) per u.ni:Jne di sostan.ze a.ri.t igeniche con. hapteni nori naturaìi A p·p artiene a questo gruppo di antigeni artificiali tutta una serie di corpi la cui sintesi e il cui studio furono jr.ii ziati da La11 dsteiner or sono 17 anni e pro1

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seguiti poi da questo valente investigatore anche attualmente. c:ostituiscono una d elle conquiste più irr1portanti nel campo delle n ostre conoscen ze sui fondamenti della specificità, e la loro i11dagine darà certo ancora d ei frutti inestimabili. Le proteine trattate con anidridi di acido e trasfor111ate jn acil-proteine, rivelano una capacità specifica condizio·n ata parzialmente dalla natur.:.1 d el g ruppo acido, in modo tale che , si può dire che il radicale a cido è portatore di un carattere specifico, tale come lo ha un hapten e, anche se in minor grado. 1\1a l 'introduzione nella molecola protei ca di tali corpi determina probabilIJlente una p·a rtec i JJazio11e d ei radicali prossimi che possono con ]a loro i.I1 fl11enza modificare la p-roprietà speci fi ca del g ruppo a cido che è stato fissato, e impedisca vedere la vera influenza d ei radicali .acidi sulla specificità. È con 1'applicazione d el metodo, ormai classico, che consiste nell 'accop'l)Ìare i corpi, dii ct1i si vuol studiare l'influenza, con una pro- . t eina, mediante un aggruppamento azoico , ch e· il Landstein er e i suoi collab·oratori inizian0> veramente la nuova via. Il meto·do co11sis t.e n ell 'impiegare dei corpi ~he abbiano un amidogeno unito·, al g rupp·o b en cenico, i quali , una volta drazotati, sono copulati in ambiente alcalino con d elle protein e native e purificati a mezzo di precipitazione i1t ambiente acido. L'in1munizzazione con questi corpi d eterm ina la for1nazione di antico-rpi per l'hapten e ar tificiale allo stesso tempo che anticorpi specifici p er la proteina che serve da su p porto . È per tanto n ec·essario per investigar e l 'esi sten za di anticorp·i specifici per l 'haptene artifi ciale, eseguire l e r eazioni con d egli antigeni sintetici d ell 'hapte11e con una proteina d 'un 'altra specie animale. L'influenza della natura dei gruppi acidi fissati sul nucleo· bencenico è d'una importanza primordiale per la determinazion e della proprietà specifica, come è dimostrato dal fatto ch e g]j anticorpi per i gruppi sulfoni co (acido st1lfanilico), carboxilo (aminobenzoico) e arsanico· (aci.<lo arsanilico) sono strettam ente spe_ cifici. Anche altri .gruppi acidi sostituiti n ella moleco]a d a anilina o gli stessi in posizione diversa, o concomitantemente con a]tri r adicali , determinano una marcata specifi cità. Certo si tratta d'una caratteristica determir1ata da lJ 'acido, po.ir.hè i derivati metilati alo genati o nitrati d ella ani]in.a non manifestano delle proprietà apprezzabilm ente specifi che tra sè; sono, i >crò, p·erfettamente differenziabili dai corpi con g ruppo acido. La posizio11e nel nt1c]eo d etermina c.a rattere <li speciiìr ità quando il gruppo è aic ido , Così glì acidi orto n1eta e para amino b enzoici, do1


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JJ, POLICLINICO

po diazotali, dànno delle reaz~o;ni differenziali a11che se non totaln1ente spec1f1che. L'influertza della struttura cc estereochimica » è manifesta come 11anno dimostrato Landstei11er e V. d~r Scheer (1928-1929) con g li acidi led femil (per amino benzoilamino) aceti~o e .con gli acidi tartarici ~nit~ ~on la pa~·afen ile n, ­ .diaminu sollo forma d1 ac1d1 per am1notartra:nilici. La specificità si manife·sta anche col de: ··r ivato dell'acido mesotartarico. D'analog·a significazione sono i risultati ot·tenuti da Avery Goebel 1929. ch·e .P~rmett.~no -Oi rivelare per metodi immunolog1c1 le d1f f~­ .renze esistenti tra la glucosa e la galactosa unite come 11 glucosidi al paraaminofe~olo -paraaminofenolo g 111cosido e galactos1do, rispettivamente). Gli o. e ~ g lucosidi del paraami11ofenolo sono- ancl1e differenziabili per m e todi . immunologici. Esiste però tra i due corpi .una co~~: r~ità ar1tige11ic.;a marcata, essendo r1conosc1b1l1 le differenze per assorbimento. Si tratta d'un fenomeno analogo a quello osse~ato tra g li hapleni idrocarbonati della /(l ebsiella encapsu.latae B e il Dipl. pneiimoniae tipo II. I peptidi g licil glicin a, g·li cil leucina, l eu c~l glicina e leucil leucina uniti a ll '~cido pa:a.am1no benzoico rivelano delle proprietà spec1f1 che. J-'e reazior1i i11crociate si manifestano specialrr1ente per 1'aminoacido, il cui grupQ_o acido è libero. Così il siero specifico per il comp les~o diaziolo-benzoilo leucil leucina r eagisce fortemente (specificamente) .con l'antigene omologo, ma anche col corpo complesso della g licil leucina. In vece, non reagisce coi deri' 'Dti della g licil glicina nè della leucil g licina. Le reazioni osservate con gli antigeni nominati in questo capitolo ,nei quali l 'haptene è idi stn1ttura chirnica semplice, si manifesta110 soltanto quando l 'haptene si coniuga ad un grttPP'O dal peso inolecolare elevato, generalmente proteico, e non ostante la specificità si possa rivelare con gli hapteni liberi a mezzo del metodo chiamato della inibizione, i fenom·eni immunolog ici non appaiono se non quando siano stati accoppiati ad una proteina. Recentemente, però, Landsteiner e V. der Scheer (1933) hanno preparato un haptene sufficienteme11te complesso perchè le reazioni im munologiche possano apparire senza bisogno di sostegno proteico. Gli acidi bibasici (malonico, asuberico) uniti alla nitro anilina e i nitro composti ridotti, diazotati e accoppiati con la resorcina dànno un complesso Resorcindis azomalon an.ilico o superanilico che uniti ad una proteina sono ca·p.a ci di ge·n erare degli anticorpi specifici che dànno in vitro con l'haptene resorcindisago xanilico le co·r rispondenti reazioni di precipitazione tale come può farlo un antigene naturale d'alto peso molecolare. un fe11omeno a11alogo, ma con un haptene naturale , ch e è capace di dare per sè stesso una reazione di precipitazione, fu studiato da

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~ANNO

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Avery e Goebel (1931), che unirono l 'haptene del DiJpl. prieamoniae ti po Ili (1) col para a111ino metil bencene (2). Questo corpo diazotato e accoppiato coi~ una proteina. tlà luogo alla formazione degli anticorpi che lo stesso neumococco !I.I è capace di generare, e· che per tanto reagisce con la sostanza specifìca che per. s~a n.atura ? ;per la complessiLà, dà le reaz1on1 d1 .pre~1p1ta­ zione e di scatena111ento dei fenomeni d1 ipersensib·i li tà.

III.

I feno1l1eni dell 'im111u11ilà con gli antigeni semplici sono rivelati. c~a ll ~ reazioni ~onosci~­ te da tutti, prec1p1tazLone, fissazione del con1pleme11to, sca lena men Lo di shock, eçc. J>er qua11to tocca agli an tige11i complessi e specialm ente agli l1aptleni, iano naturali o artificiali , le probabilità so110 a priori le stesso quando la con1plessità sia grande, r11a non s i può sperare ch e siano osservabili delle reazioni di precipitazione o di urto quando l 'haptene abb·i a u11a stru ttura scn1 plice. R ea.ziorii di precipitazion r. - J_,e r eazioni di precipitazione si osservano co11 g li hapteni uaturali co1r11)lessi sol u])i li nell'acqua , come sono le sos tanze idrocarbonate cli c si estraggono dai batteri, la gomma arabiga e l ' «agar ». TI fenomeno è simile a que1lo cl1 e i osserva con le proteine e i loro an tirorpi preciJ)Ìtanti. (1) Questo antige11e arlificial<' com plesso può ve-

nire benissin10 inquadrato tra quelli cost ituiti da b apten i naturali. Ma siccome il cor1lo immunizzante è un con1plesso ch e ha la molecola azobenzi lo che non costituisce parte dell 'hapl ene natu~ rale, ho creduto co11venient e classifi carlo in questo gruppo degli antigeni ch e 11anno un haptene artificiale. (2) Per iinione di sosta1n.ze non anligeniche con hapteni naturali. - Nel 1932 Zozaya co111unica il fatto sorpr enden le della cr eazione del potere antigenico in vivo per unio11e di polveri e sostanze di struttura corpuscolare e inerle con 11apteni naturali . Il sostegno impiega lo è colloclio, o idrato <l'alluminio o caseina, e su esso si fissa l 'idrocarbonato di varie specie di batteri. La scoperta, co1ne è facile capire , ha una signifi cazione ronsidereYole e deve prestarsi al suo studi o l1na attenzione preferente. Inoltre esiste l'antecedente ch e l 'haptene eterogenico unito al caolino (assorbito) è capace di ge11erare emolisine per globuli di pecora (Gonzales Arml1nqué, 1931), e inoltre la menzione fatta da H. Schmidt (1933) di lavori non ancora pubblicati sull'apparizione di anticorpi paralipoidi per immunizzazione di conigli con i detti lipoidi fissati p er assorbimento su collodio. Questi fatti che hanno un 'importanza grandissima richiedono uno studio più profondo e una conferma definitiva, appl1nto per il significalo della possibilità della genesi degli anticorpi senza bisogno dello stimolo d 'una sostanza costitutivamente antigenica, come è il caso di tutti gli antigeni composti il sostegno sia una proteina.


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SEZIONE PRATICA

Quando si tratta di hapteni artificiali semplici le reazioni di precipitazione non hanno Juogo, e i fenomeni di specificità si mettono in rilievo per reazj one con un antigene compJesso for111ato dall 'haptene e una proteina diversa da quella impiegata per l'ant~gene che si adopera nella imn;tunizzazione. In generale si sono adoperati siero· di cavallo o qualcuna delle sue funzioni (albumina o globulina) e siero di pollo o qualcuna delle sue frazioni. Gli anticorpi p·e r le proteine di entrambe le specie non 11an110 alcuna proprietà comune, e per tanto so lo si n1anifesta l'attività specifica dell 'J1apte11e. Reazio1ii di fissa.')gio del complemento. Sono s11ecialn1ente intense con gli hapteni lipoidi e sembrano n1anifestarsi con gli antigeni artificiali a.a gli hapteni non naturali , avendo presenti le ~onrlizioni indicate più sopra. Gli hapteni idrocarbonati non sono antigeni fissatori , o be sono tali, la loro attività è disprezzabile. lieazioni di « fìoci1.laci6n ». - Gli hapteni lipoidi cl1e han110 tra le loro qualità fisiche la cupacità di dare nell 'aoqua delle emulsioni stal.>ili, sono precipitati di queste soluzioni per gli anticorpi specifici; si tratta d'una ccfloculaci6nn o aggluti11amento di particole. Qualcosa di simile accade allorchè alcuni hapteni sono fi ssa ti su dei corpuscoli inerti che rimangono in sospensior1e. Questa reazione di cc floculaci6n » e quella del fissaggio del complemento si presenta110 per lo pii1 simulta11eamente. Fenomeni di ipersensibilità. - Per la manifestazione di que~ ti fenomeni occorrono deJ]e condizio11i simili a quelle che determinano ]a precipitazione, tanto che si può dire che gli antigeni capaci di dare dei precipitati specifici possono anche scatenare l'urto. La sensibi1izznzione del èoniglio d'lnd·ia si produce per gli ar1tiger1i complesbi naturali, o per gli antigeni complessi artificiali. con un po' più di difficoltà cl1e con le 11roteine native semplici e in generale si suole ricorrere alla s·ensibilizzazione passiva dei conigli d'India con dei sieri preparati per immunizzazione del coniglio. Gli hapteni n.a tqrali idrocarbonati scatenano l 'url o anafilattico in rnodo sirr1ile alle proteine. In quanto agli a11teni artificiali lo fanno soltanto allorchè so110 uniti ad un supporto com11lesso di natura proteica. Una eccezione .è co8lituita dal sesoreindisazosuteranilico e i suoi omologhi, che essendo degli hapteni scatenano I 'urto dei co·n igli d 'India sensibilizzati. Reazioni d 'inibiziorie. - Se si ammette che la reazione tra antigene e anticorpo è governata da u11 vincolo spe-cifico e che la reazione ha luogo per saturazione dei gruppi portatori (}ella specificità, è logico· supporre che un anticorpo· possa esse.re saturato dall 'hapte·n e sp·ecifico anche nel ca·so questo fosse molto semplice e inca pace di manifestare qualche reazio-

ne. Se cosi accadesse, qu·e sto anticorpo già saturato no·n potrebb·e reagire con l'antigene complesso specifico, vale a dire che l'apte·n e saturanclo 1iantico1·po ne inibisce la reazione con l'antigene complesso. Queste reazioni di irJjbizio·n e sono state osservate tanto per la precipitazione quanto per l'urto anafilattico. Se al siero specifico per l 'antigene com plesso meta nilico azosiero· cavallo si aggiunge dell'acido metanilico, !~anticorpo si satura e si inibisce, poichè la somn1a dì metanilico azo· pollo non pro{luce pre·c ipitazione. Allo stesso modo, se un coniglio d ~India viene sensibilizzato col complesso fenolo ~ glucosido azoglobulina cavallo ed in periodo di ipersensibilità gli si ir1ietta1 l 'haptene (fenolo ~ glucoside) scompare per alcune ore l'ipersensibilità ali' antigene com,p lesso f.ei11olo ~ glucoside ovalbumina. Questo ani1nale iniettato con l'antigene scat en.a nte e che non ·è morto per l'inibizione specifica data dall 'haptene, rimane d~sensibiliz­ zato.

IV. L 'im.munità è un fenomeno che consiste in un cambiamento delle proprietà delle cellule, cl1e avviene a causa del loro contatto diretto con certe sostanze estranee e che appare dopo uit pe·riodo d'inerzia. Il fenomeno è specifico e di lunga durata. Se si confronta il feR,01neno dell'immunità con quello della memoria, vi si riscontra una tale rasson1iglianza cl1e permette di definire l 'im.munità come la memoria cellulare determinata dall '.azione diretta di certe speciali sostanze. Sarebbe così un fe.norneno di irritabilità, o alrr1eno avente per b·ase questa proprietà essenziale della sostanza viva, ed ·è p,e r tanto ben diverso dalla digestione intracellulare come comunemente viene concepita. P erchè una sostanza (a:ntigene) possa destare un fenomeno di tale natura, essa dev'essere aclatta all'essenza di quel fenomeno e avere quindi la capacità di op erare sugli alime11tj dell 'irritabilità cellulare. ì\ilen tre la condizione essenzi,ale della proprietà antigenica, è la natura colloidale o· corp·u scolare, quella della specificità ha invece llila base altrettanto diversa che risiede nella struttura chimica. Ab·biamo visto già che tanto la antura come la po·s izione dei gruppi nella molecola, quanto l'o·r dinazione spaziale e di collegamento, sono cause cl1e determinano la specificità. Natura colloidale e proprietà specifica sono spesso <p1alità d 'u11a sola e singola molecola, ma esistono anche antigeni complessi costituiti dal grup·p o colloidale e dal gruppo specifico uniti in modo solido co·n legame di tipo chimico, o soltanto collegati da una affinità fisica. Il caso estremo lo troviamo negli antigeni complessi costituiti da gru·p po colloidale e gruppo >

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[.ANNo XLI, NuM. 26)

« IL POLICLINICO »

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specifico no·n legati insieme chimicamente, e che, separatamente, non ha11no alcuna capacità antiO'enica in vivo. I gruppi specifici sono a1.1tigenici in vitro, e separabili, che. il Lan?sle1ner nel 1 1~21 11a cl1iamato Hapten1, co rrispondono all idea espressa d.a noi, nel 1918, con queste parole: cc esiste un antigene che ha la capacità ~ssa­ trice di certi anticorpi, e che è incapace d1 generarli per difetto di proprietà irritativa » (Reiz,virl'" ung). . . . . La natura specifica della costituzione ch1m1ca delle sing·ole specie non risiede soltanto nelle proteine, ma anche in altre numerose so.&tanze che si trovano specialmente nelle cel lule. Talmente importante e varia ·è questa Iluova forma della specificità che in ogni specie si trovano individui appartenenti a grup pi diversi , secondo la struttura chimica di queste sostanze. A mano a mano che si conoscono queste sostanze, si trovano i fondam enti P'er ] 0 aggruppazioni degli individui di ogni specie e in alcuni casi anche per differenziare gli ir1dividui tra· di loro stessi. Le recenti conqui~te de ll 'in1munolog ia sul terreno della conoscenza della strutt'ura delle sostanze cel1uJarie, su quello dello studio della natura e della creRzion e della proprietà antigenica, 11ella determinazione della specificità , n ella sa turazione della capacità di reazione de.Jle cellule senza ch e appaiano dei fenomeni di i1lersensibilità, ne JJo possibilità di creare degli anticorJ)i per so tanze cristalloidi e relativamente semplici , dànr10 alla scienza dell 'immunità un nuovo vigore e aprono ad essa piiù v.asti orizzonti. 1

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Ricordiamo

l'lateressaat~

pubblicazione :

Prof. GINO FRONTALI DIRIITTORB DELLA R.

CLINICA PEDIATRICA DELL'UNIVERSITÀ DI PADOVA

Prescrizioni

Pediatriche

Vademecum ad uso del Medico pratico In questo libro, le affezioni morbose del bambino, segflite dalle rispettive presc1-izioni t erapeutiche, sono di5poste per 1naggiore comodità pratica - in ordine alfabetico. Un sistenia di richiami pertnette di ritrovare facilme11te le affezioni note sotto vari nomi o ricercate sotto varie iniziali. Per ogni malattia si è prem esso al trattamento t erapeutico un breve c~nno relativo alle caratteristiche cliniche principali dell'affezione. Ff'a le pre.. scrizioni si è dato la prevalenza ai metodi curativi più semplici, alla portata del medico condotto, alle prescrizioni farmaceutiche facilmente eseguibili, riducendo- l'indicazione di specialità al minimo indispensabile. Si è t enuto anche conto delle stazioni di cura climatiche e termali di cui è ricco il nostro paese. In apposita appendice trovasi raccolta in ordine alfabetico, la descrizione minuziosa dei principali "procedlmenll terapeutici,, che il medico deve non soltanto indicare, ma anche - se occorre - sapere eseguire. Volume in formato tascabile, di pagg. VJIJ..440, elegantemente rilegato in tela con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 3 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati L.

28 1 9 O

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in porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale , Suc· cursale diciotto, Roma.

NOTE E CONTRIBUTI CLINICA

CHIRURGI(;A

DI::LI,A

R.

Ul'\IVERSITÀ

DI CAGLIARI

Per il muscolo retto nell'operazione del· l'ernia inguinale. Prof. G.

BAGGIO.

Credo di essere d 'accordo· con tutti se dico che l 'operazion e cl1irurgica è un insieme di manovre ciascuna delle quali deve armonizzare col criterio direttivo unico della finalità cui l 'operazione le11dc ma deve conservare nello stesso t empo un obbiettivo suo partico~ lare ben chiaro e circoscritto. Altra pre1nessa che vorrei fare è la seguent e: si può scrivere per averne utilità p ersonale, e si può scrivere creclendo di rendersi utili anche ad altri: per le delucidazio11i o per le novità che si intenda !)Orlare all 'argom ento trattato. Quando s i e11lra i11 q11esto secondo ordine di idee, si dis1)one, in certa maniera, il terreno a che altri collahorino allo ste so scopo: aggiungendo ulteriori considera?.ioni o dando interpretazioni dif fere11ti . Una pub blicazione cl1e J)llÒ interes~are tutti i chirurgi secondo .t ale punto di visla, i)er la notorietà e la praticità del ] 'arg on1ento, n1i pare che sia quella, rece11te , di Frattiu , nel n. 19 di ql1esto Periodico, ave11tc per titolo: « Cenni sui concetti informati,ri dell'o1)erazione di Ba sini ». ~ forse la l>rin1a volta che , gcrivendo della operazione di Bassi11i, è sentito il bisogno di j]lustrare in tutta la su.a portata pratica il concetto inforn1 a Lo r e de 11 'operazione medesima, facendolo rientrare cc nel] 'acruratc1za che Egli poneva a ricostruire t1el n1odo più razionalrnente valido la parete addominale , dopo una qualunque lap,a rotomia ». F: l ' i111pronta eminentemente 1)ratica cl1e il lt.,rattin dà a questa sua illustrazione mi p·a re ch e risulti as ai chiara dal modo stesso nel quale comincia : 1

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Essenzitlle è, anzitutto, la esat1a preparazione anatomica del1a regione ... E soltanto in seguito a questa accurata prepara1ione che tutte le ernie inguinali, qualunque sia110 la loro specie, il volume, le loro compli can ze, si riduco110 ad un tipo unico di ferita , ch e il Bassini ha appunto insegnato a chiurlere ricoslruendo col suo metodo la rPgione ingt1inale >>. cc

s~

questo piano di direttiva , strettamente anatomico. t·rattin procede ad illustrare i vari tempi dell 'O}ìerazion e, e in forma più che esaurient0 per dare a ll 'orerazi.011e medesima


[ANNO

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SEZIONE PRATIQi.\

tutta la sua classicità di concetto e di esecu• z1011e. Profitto di tale favore per dimostrar e che l'utilizzazione ch e io facc io del muscolo retto dell 'addome n ell'operare l 'ernia inguinale, rientra int eramente nel concetto O·pe·r ato·r io di IBassini e di quel concetto forma anzi un tempo particolareggiatamente intonato alle disposizioni anatomich e della regione. L'utilizzazione cui accenno è la seguente: nel costruire la. nuova parete posteriore del canale inguinale io suturo all'ar cata crurale : non più soltanto i muscoli larghi dell 'addome e l'estremità mediale del muscolo retto chiuso nella sua guaina, ma i muscoli larghi e il n1uscolo retto sguainato: questo, per lungo tratto, separatamente e unitamente a quelli, più precisame11te per 5 punti su 6. La fascia transversalis, l 'apro più o meno, a seconda della varietà di ernia, ·per dominare in profondità il sacco erniario, isolarlo dal tessulo preperitoneale e suturarne la base. Dopo, la suturo anch 'essa : per chiuderne Ja breccia e addoss~rla adeguatan1ente al funi colo sper matico in corrispondenza dell'anello ing uinale interno, secondo la disposizione nor1r1ale. Ora, riportandomi alla pubblicazione di ·F rattin, constato anzitutto con piacere che è pure la prima volt~ che, illustrando l 'operazione di Bassini si tratta del muscolo retto con dettaglio alquanto maggiore di ·q uello costituito dall 'originaria frase di !Bassini: cc I due primi punti applicati appena ali' esterno del pube, comprendono anche il m argine esterno del muscolo r etto anteriore dell'addome n. Frattin ci dice che questa frase 1

« è ... una constatazione , per quanto n on necessariamente generalizzabile, più che un precetto ».

E lo desume, oltre che dal « fatto ch e nelle lezioni del Bassini, come n ei pre-

cetti tradizionali della Scuola, il muscolo retto non er a mai particolarmente ricordato com e elemento essenziale d ell 'operazione »,

dalle 11arole stesse che il Bassini ha connesso o premesso alla frase sud detta. Ebbene, io accetto senza• discussione il primo arg0mento, perchè costituisce l 'interpretazione ufficiale; sull 'interpretabiljtà dell.a frase, faccio invece le mie riserve) perchè la con statazione di cui parla Frattin , presa n ell'obbiettivo significato verbale, potrebbe voler dir invece : se le cose sono fatte bene, i primi due punti vengo·n o a com.p rendere anche il margine esterno del muscolo retto. E in tal caso non sarebbe più una se·m plice con statazione,

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ma acquisterebbe veramente il significato di precetto. In tal modo, di fatti, quelle parole erano state intese anche da altri, prima che da me, i quali avevano voluto attenersi scrupolosame11te a quanto il Bassini av~va dettato. Ma io 11011 fa ccio studio di codici : studio invece il senso delle cose; e perciò, ripeto1, accette' l 'interpretazione di Frattin e vado avanti, segue11dolo. 0

« Può anche avvenire talvolta che il piano mu-

scolare del triplice stra to sia eccezionalment e atrofico, o anch e, verso l 'angolo pubico, completamente scompar so, riducendosi ad u n semplice lembo conneltivo; in questi casi generalmente si scorge il margine esterno del muscolo retto sporgere libero dalla sua g u aina, fra tendine congiunto e fascia transver salis, quasi a costituire un abbozzo di naturale compenso alla deficenza degli altri due muscoli. Allor a, evidentemente, il muscolo r etto va utjlizzato i1ì pieno, e può darsi il caso che tutta la parete posteriore del canale deva esser e ricostruita principalmente a spese di esso. Ma in qu~­ s te circos tanze _,. da ritenersi, del resto, eccezionali ed a ti pich e - il muscolo retto , per la sua spqntanea espan sione ver so 1'esterno, si presta assai bene allo scopo; ciò ch e non sembra possa verificarsi i11 ogni caso, quando il muscolo retto sia validamente t eso fta le su e n aturali inser zioni, e ben co11t enuto n ella su a guain a ».

Qui devQ· d.i re ch e r1on sono d'accordo con l 'A. quando scrive ch e il margine esterno del muscolo retto sporge libero d.a lla sua guaina. Forse egli s'esprim e così perch è prima aveva scritto che è in1proprio dare a quella parte di fasci a transversalis il nome di guaina del muscolo. « Posteriormente

non v'ha altro rivestimento che la fascia transversalis, la quale lateralmente aderisce per semplice accollame11to alla superficie posteriore del tendine con giunto, costituendo così qt1ella che, con tinuando la completa guaina che esist e più in alto, ancora qui si vuol chiamare, forse alquanto impropriamente, gu aina del muscolo r e tto ».

Ma,, in ogni caso, per quanto .possano essere alter ati i rapporti dei tessuti in co.n seguenza dell'ernia , e siano ipotrofici alcuni muscoli e ipertrofici altri, a rivestire il muscolo retto, là dove lo· co·n sidera I ' A., si trova sem pre la fascia trans ver~lis. E anche su ciò non mi dilungo. Invece; dal suddetto capoverso di IF rattin co]go il concetto di direttiva chirurg ica,: ch e, nell 'operazione di Bassir1i, il muscolo retto va utilizzato a seconda della misura nella quale cc

si presta... allo scopo ».

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E poichè Frattin dice che questo prestarsi assai bene n


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1L POLICL!Nl L.U "

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blicata dalla « l~ivista Internazionale di Medicina e Chirurgia » una lezione nella c1uale esposi questo ed aJtri particolari cui n1i attengo nell'operare l'ernia inguinale. Con magosservo: se consideriamo il muscolo ancora ri- g·ior dettag·lio e qualche figura mi sono intrattenuto sull 'argon1ento scrivendo 1)er quello coperto dalla fascia transversalis, è certo, eh' esche dovreb·b e essere il ·prossimo cc Trattato Itaso no11 si presta ad essere suturato all arcata crurale; ma, se lo inettiamo allo scoperto dalla }jano di Chirurgia ». Ne ho scritto c1ui }Jer l<l fortur1ala occasione che mi è stata offerta . fascia transversalis, ci si presta invece con una Ma qui come altrove desidero chiarire il fa cilità sorprendente. E per metterlo allo scupunto seguente: perto dalla fascia transversalis, senza far?li Non vorrei che si pen . . as e cl1e io i11tenda perdere i suoi rapporti, non occorre eseguire di aver J)Ortato un 'altra delle tante 111odifìcach e questa manovra: Suturato, il sacco e chiuso il peritoneo, pTima zioni al 1rietodo di Bassini. Tanto l)ÌÙ mi rindi suturare la fascia transversalis, si introduca crescereLbe che ciò fosse pensato dalla Scuoln l 'indice nell 'apertura di essa, tra fascia e peri- di Bassini, a]Ja quale appresi da studente. Può e sere modificata Z' opernzione di Ba.- toneo , disponendone il polpastrello contro la sini se pC'r essa in tendiamo non lJiù il co n ce tfascia. ~i avvertirà subito il rilievo ca1rnoso del to e la connessio11e dei tempi operatorii , ì n1uscolo retto. [-\e ora, mentre l 'aiuto un cina in alto e in avanti il tendine cong·iunto, si fa un bene anche le stereotipate n1anuaJità, cor11e piccolo occhiello sul sottile tessuto flbro o cl1e per es.: quella di isolare il co11voll1lo erniario e il sacco mediante trazioni dig-ilélli , anzich(· ricopre il rilievo constatato dall 'indice suddetper di sezione anaton1ica. to , si vede subito la massa del Tett0. T.,e foTbici Per es., isolando i] convolul o erniario clalll~ com1p leteranno l'apertura del rivestime,n to marginale del muscolo fino al pube medialmente pareti del canale in guina1 e, io con srr' o i 1 crcmaslere: ch e utilizzo a siemc ai n1u ,co li lare finchè il muscolo si sottrae alla vista lateralgl1i da una parte e a circonda re 111ecl iaJ 111 ente mente; quivi s'incontra e di solito s'interromil cordone sull'anello interno . dall 'altra: in pe un ' rasellino ch e può convenire di allacciare. Eseguita questa prepara.zione anatomica , si cido l 'aponevrosi del grande ob Ji c1uo al di opra, completamente fuori, del canale i11gt1iha: tendine congiunto intatto, in avanti, fascia transversalis integra nella sua continuità, po- nale, n o11 s11l canale medesin10; chiud o il 11esteriormente, muscolo retto fra mezzo, che riritoneo mediante sutura lineare, anzicl1 è alsponderà facilmente alle trazioni in basso. lacciarlo o suturarlo a borsa di tabacco: suturo i musc oli all'arcata co11 punti .ari l l 'erliVerso il pube non è più il mu"'colo retto che si sco·p.r e , ma il su o tendine; e sul p ube sj p11ò cali ch e vengono annodati all'esterno. l\{a il inetodo di Ba sini non è modifi cato mettere allo scoperto il piramidale. Se, durante la dissezione , il tendine con- per questo. giunto, anzichè sollevato in alto e teso in avanNon è mutato , cioè, quel suo carattere di: cc Ricostruire nel n1odo più ra1zional1nente Yati, sia ripiegato in al to, può succedere che l 'incisi on e di scopertura del retto non intere si lido ». soltanto il rivestimento marginale del muscoSe mai , vorrei dire anzi ch e tal e carattere è lo, ma interrompa invece il tendine congiunto affermato anche di più. Ed è appunto per stesso: del che ci si accorge durante l 'ulteriore questo: per sempre più diffondere que te disutura dei muscoli larghi. Si rimedia con pun- rettive emi11enterrLente e saggiamente chirurti staccati ch e ristabiliscono la continuità del giche, e tensibili dall 'e r11ia a tutti gli intertendine. E si evita l'inconveniente controllando ,·enti operatorii, come il Bassini, i11vece , da.Ile l 'azione del bisturi, non solo verso la fascia, a.ltre operazioni le portò all 'ernia, ch'io mi cioè sulla guida dell'indice retro,p 0sto, ma ansono f~·r1nato e mi soffermerò .ancora su ogni che verso il tendine congiunto che può essere dettaglio che possa dare affidamento di magosservato dal davanti. gior successo nella cura dell 'ernia inguinale · ~econdo il metodo di Bassini. * E se la presente pubblicazione non è disca** Ho espos to l'anno scorso il fondam ento a- ra agli allievi del Maestro, sia anch'essa d 'om aggio alla Sua rr1ernoria nel cinquantenario natomico di questo concetto chirurgico al Congresso Italiano di Anatomia, e ne ho avu- della pTima operazione, ch e 'F rattin l)en opto approvazione. Fra poco dovrebbe essere pub- portu néln1ente ha ricordato. non sembra possa verificarsi in ogni caso, quando il muscolo retto sia solidamente teso per le sue na Lurali inserzioni, e ben co11 ten u lo nella sua guai11a », cc

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RIASSlJNTO.

L' A. ricorda l 'utilizzazione che fa del muscolo retto sguainato, per costruire la nuova parete del canale inguinale e di,mos.tra che tale modo di procedere rientra nel concetto informatore dell'operazione di Bassinì, quale è illustrato da una recente pub·b licazione del suo allievo, Frattin.

OSSERVAZIONI CLINICHE IsT. DI PA'rOLOGIA SPECIALE MEDICA DIMOSTRATIVA

R. UNrVERSITÀ DI P1sA. Direttore: Prof. e. LOTTI.

DELLA

Su di un caso di brucellosi a decorso

atipico. Dott. \ TITTOR10 P1cAsso e Dott. LUIGI DETTORI (1). Poco oggi ·è da aggiungere allo studio della febbre di malta, il quale .p uò considerarsi esauriente per il · contrib·u to notevole che da circa un quarante11nio autori e trattatisti hanno ad esso· portato. Tuttav·ia riteniamo utile com uni care un caso cli11ico , che abbiamo recentemente osservato, mostrando esso d,e]le particolarità di decorso e di sintomatolo1gia, che sicuramente 11on sono co,muni. Si tratta di un giovane di 22 anni, da Bagnj S. Giuliano, il quale non h a precedenti ereditari nè personali degni di nota fino all a malattia a t tuale . Qu es t~ si iniziò ai prin1i <li ottobre 1933 Il

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nuova é più intensa colorazione rossa delle orine . Per questo entrò nel nostro Istituto. All'esame obbiettivo si rileva febbre non elevata, 37° ,5; i singoli apparati 11011 mostrano particolarità degne di nota all 'infuori di un modico tumore di milza e di fegato. Pressione vasale: l\1x. 140, Mn. 80. L'esame delle orine dà ì seguenli reperti: quantità: 900-1200 nelle 24 ore; de11sità : 1011; reazio11e: acida; cloruri: gr. 5,85%0.; urea: gr. 9,87% 0 ;. urobilina: tra~ce; albumina: 1 % 0 ; sangue: prova con la benzidina presente ( + + + + ); glucosio ~ assente ; pigmenti biliari: assenti; sedimento: numerosissin1i globuli rossi, rari cilindri granulosi. La prova della eliminazione idrurica dimostra normale il potere di diluizione e concentrazio11e del rene; sottoponendo il malato alla prova della cloruria alimentare (somministrazio11e di gr. 10 di cloruro di sodio), il tasso dei cloruri urinari si eleva, nelle 24 ore, a gr. 12,10; la quantità dei cloruri nel sangue è di gr. 5,12 %0. Determinando l'urea nel sangue es~a è di gr. 0,80 %o; ripetendo la determinazione dopo 4 ore dalla somministrazione di gr. 10 di urea, essa è di gr. 1,12 %0. Esame cromocitometrico ed istologico del sangue : globuli rossi 3.200.000; Hb . 55 %; valore globlare 0,85; globuli bianchi 7.500; r apporto 1 :426·. All'esame istologico, niente si nota a carjco dei globuli rossi; numero delle piastrine: 287 .000 per mmc. A carico della serie bianca, non si vedono elementi atipici; il rapporto percentuale delle varie forme è il seguente: polimorfi 65 %; neutrofjli ()f) %; eosinofil i O %; basofili O %; linfociti 27 %; monociti 8 %. Sierodiagnosi: positiva l 'agglutinazione per la brucella melitense 1/400 (non furono provate diluizioni maggiori). E1nocullura: positiva ·per la brucella melitense, tanto nel sangue prelevato nel periodo febbrile, qu anto in quello prelevato durante l'apiressia del 1n alato.

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senza febJ?re; con notevole astenia, a cui seguì la comparsa di una colorazione rossastra delle orine. Ricoverato nell'ospedale di Torino (il malato è aviere), venne constatata una nefrite emorragica (albuminuria, ematuria e presenza di cilindri granulosi nel sedimento). Uscì assai migliorato dopo circa quaranta giorni di degenza; ma tornato a casa, in 'foscana, ebbe una ricaduta della nefrite emorragica, anche questa volta senza febbre. La ricaduta non ebbe lunga durata; ma il 3 gennaio il pàziente notò elèvazione termica fino a 39°, e la sua attenzione fu richiamata da una (1) Gli AA.

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SEZIONE PRATICA

hanno avuto parte eguale nella esecuzione del lavoro.

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Diario riassuntivo. La temperatura , elevata nei primi giorni di dege11za, dopo un periodo di 10 giorni circa, torr1ò gradatame11te apiretlica. Alla scomparsa della febbre seguì la scomparsa del! 'ematuria. Ma ad una nuova poussée febbrile (insorta dopo 7 giorni di apiressia senza cause apprezzabili) si accompagnarono di nuovo ematuria e cilindruria. Oltre a questo, al terzo giorno della nuova riacutizzazione, il malato accusò modico dolore a] testicolo sinistro; I 'epididimo, particolarmente dolen te, era aumentato di volume e di consistenza. L'aumento ·di temperatura fu <li breve durata, ed anche questa volta (dopo la sua scomparsa) ~ le orine si andarono rischiara1i.do fino a riprendere il colore normale. L 'albumina da 0,80 si ri-


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« IL POLICLINICO »

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dusse ad un lieve opacamento; nel sedimento: rari globuli rossi, i1on cilindri. . . L 'orchioepididimite ebbe . un. decorso assai più lungo dell 'emal uria (10 giorni), ma anche essa . scomparve co1npletamente. , Dal 2 febbraio il n1alato e completamente. ap1r et lico e non ha più avuto po11ssée ematur1che, nè altra manifestazioni a carico dei genitali. L 'a!bumina è complelamente scon1parsa, e nel sedi: mento non si osserva nesst1n reperto degno di nota.

No i po·s sian10 nel nostro amn;iala to .pro~pet­ tarci due possibilità: l a che si tratti di ~n malato il quale ebbe irLizialrnente una nefrite en1orragica , ed in periodo successivo una f~b­ bre maltese, con riacutizzazione della nefrite emorragica; 211. o che fino dall ' inizi.o si sia trattato di una febbre malte e complicata da nefrile. Il quesito non è privo d ' interesse (anche se una risposta di assoluta certezza non è facile) sapendosi ch e le complicanze urog·enitali non fanno parte del quadro abituale della febbre maltese. L'apparato urinario - dice Izar - è quasi sempre i ndenne, benchè il germe venga elimi11ato costanterr1ente con le orine. Solo eccezionaìmente si p uò riscontrare una lesione albu111i11urica in rapporto allo stato febbrile e se11za presentare alcun accenno di vera e propria lesione renale. 1~l1ibault dice, ch e il rene non è particolarm ente attaccato dalla febbre maltese , e se qualche volta le orine contengono tracce di albumina , esse hanno i caratteri delle orine febbrili. D 'alLra parte, i11entre .a lcu11i AA. affermano cl1e si riscot1tra in una inetà circa dei casi di febbre maltese alb·u n1inuria (Cantaloube); altri invece soste11gono , che è u11a evenienza abituale, pur essendo ecce.zionale la comparsa di fenomeni uremici (Schaull). Casi di en1aturia e di cilindruria sono stati descritti n ella infezione 111elitococcica da Schotrrti.i l Jer, il quale h a os ervato anche casi di p·i& lonefrite. O. Hennig ha descritto r ece·n ternente un caso di ematuria da bacillo di Ban.g-. e ultimam ente Beggi del t1ostro Istituto in una ~ua monografia sulle complicazioni uro-genita li nella febbre di malta , riporta un non picco lo numero di casi di ematuria e cilindruria in so.ggetti affetti da febbre m.aJtese. Il nostro maestro prof. Lotti , nelle sue lezioni Sl111a febbre di miJlta> fa anch'egli noto di avere osservato più volte delle poussées di intensa cilindruria a tipo accessionale e fugace, a cui non ·va ricor1osciuto un significato r:~ 1 g'Il O tico grave , appllllto per la loro fuga1

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c 1ta.

Per quanlo ri g uarda la con1parsa dell 'ema-

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turia, essa ·è spesso p recoce ed abbondante (Souleyre, Beggi); altre volte co1t1pare durante l 'acme della malattia ('.Beggi). Queste ematurie spesse volte si accon11>ag11ano a delle poussées di cilindruria fugaci. Le alterazioni a11atomo-1)atologiche di queste forme furono s tudiate da Carbone, il quale trovò: all'esame 1nacroscopico i reni flaccidi ed iperemici con capsula bene svolgih·ile. Nella sostr\nza corlicale i g lomeruli ..spiccano benissimo sotto forr11a di punt·icini di color rosso-vivo , ed inoltre si vedono dèlle chiazze più chj are , legger1nen le opache, a contorni sfun1al i. All'esame r11icroscopico le anse glomerulari a1)1)a iono distese dal sangue, e così anche le art.é.rie intertub,u lari; l 'epitelio glomerulare e ca11su lclre appare lun1ido e d esquamato, mentre nell::t ca1)sula del Ilo\vn1ann e nel tratto iniziale dei tubuli cor1torti s i vedono coaguli albun1inosi scarsi ed in qualcl1e punto tenuissimi. In fine, nei lin1iti fra ]a sostanza corticale e n1idollare, si vedono piccoli fo colai disse1Tl i11ati d 'infiltrazio11e parvicel lulare , ·' lttorno o fli g·rossi tronchi arlerio i, orp])Ure alle arleri c glc.> tnerulari, oppure ai glomeruli. ~el1bene Jzar dica di 11on aver mai risc,Jntralo in centi11aia di ca ·i di febbre n1altese da lui tesso o servati , nè orchiti, i1 è una qualunque altra le ione a Ctlrico del] 'a pparato genitale, ia 1naschile cl1 e fen1111 iniJ e; e sebbene allri , come Sicard e Lecas, Ja considerino co111e llna no11 chiara manife l~zione dovuta al 111icrococco di Brure , e richiamino l1na pregrAssa blenorragia a spiegare l 'eventuale comp.1rsa d.i una orchite nel decorso di una maltese; pure, l 'orchiepididin1ite, spesso unilaterale, raramente bilaterale, è una con1pJicazìo11P non affatto 111 frequente della febbre di malta. Curschmann la chian1a tipico sintoma iniziale; però essa può aversi in qualsiasi periodo della malattia (Beggi), come lo dimostra anche l 'osservazione da noi rioortata. ,. Per quanto riguarda la frequenza , essa varia a seconda i diversi autori: così Hughes p·a rla del 4- % dei casi; Lang-Welt del 5 %; Eyre e Cantaloube dell '8 %; Gardan del 10 %· La ragione della frequenza dell'orchite nella feb·b re maltese è s tata spiegata con una partico.Jare predilezione del germe patogeno per i genitali; il fatto che la febbre di malta può trasmettersi d·i rettamente dal malato al sano per via genitale (e sembra che sia l'unico mo- · do di trasm issione diretta) avvalorerebbe questo modo di vedere. L'insorgenza dell'orchite nella feb·b re mal· 1


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SEZIONE PRATICA

tese è generalmente brusca, meno frequ er1te è I "inizio lento e graduale, rarissimi p·o i sono i casi di suppurazione ~Duffey, Challiès de Viass). A differenza di quanto avviene n ell 'orchite gonococcica, la tum·efazio,n e del testicolo è modi ca, poco dolente ed anche indolora, con interessamento d ella vaginale e solo raramentf\. del funicolo; in più la lesion e melitococcica non minima affatto l 'integrità funzionale ed anatomica del testicolo. Però l 'interesse del nostro ammalato no1t tanto riguarda la possibilità ch e la febbre di malta dia complicanze al testicolo od al rene, quanto lo stabilire se la febbre di malta sia venuta a riacutizzare una pregressa n efrite en1orragica, o se questa abbia rappresentato invece un modo d 'insorgen za atipico della febb re maltese stessa. ln quest'ulti11to caso l 'a ti pia di decor so sarebbe ,·eramente n ote, ole, perch è all'inizio della nefrite emorragica, m an cò (secondo quanto il paziente ci riferisce) anch e la fcb·b re. • Pur non potendo rispondere con icurezza assoluta, credian10 opportuna qual ch e con siderazione: Il malato ha avuto durante la dege11za in Tstituto rialzi tern1ici brevi e fugaci; la prima emocu]tura positiva per la brucella melitense si ebbe durante uno di questi accessi ; ma ripetuto l 'esame del san gue, quando la febb·r e era da g iorni tolalmente scomparsa , l 'emocultura fu di nuovo positiva; in altre parole, non c'è stato nel nostro ammalato un netto parall elismo tra febbre e presenza del germe n el sangue. D 'altronde, fino dall 'ingresso del paziente in Istituto esisteva un più che modico aumento di volun1e della milza e del fegato, con sierodi agn<)~i positiva a titolo assai elevato (non furono saggiate diluizioni superiori ad 1 :400, ma a questa diluizione si aveva agglutinazione con1pleta in un periodo di tempo r elativamente breve); il che permette di affermare ch e la infezione m elitense non era di data assolutamer1te recente. Se poi si considera il decorso della nefrite, due fatti essenziaJmente colpiscon o Ja nostra attenzione: la frequenza delle recidive, ]a loro fugacità e la rapida guarigione. Noi abbiamo avuto !,opportunità di seguire r1egl i llltimi anni non pochi casi di nefrite emorragica ed in nessuno abbiamo pot11to osservare questo decorso. Le recidive che durano 4-5 giorni, che non si accompagnano a . nessun segno di turbata funzione renale, ch e guari·s cono rapidan1ente , e che infine permettono di ritornare in pochissimi giorni ad un regime alimentare comune, senza che il malato ne risenta danni, non sono proprie dellP forme comuni di glomerulo-nefrite, mentre si 1

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inquadrano b ene nella sintomatologia della f elibre maltese. Per queste rag ioni, pur non potendo essere assoiuti, ritenian10 di dover concludere per una forma inallese ad i11izio atipico di n efrite • emorragica.

RlASSl1NTO . Gli AA . descrivono un caso di febbre maltese con complicazioni uro-genitali, in cui la complicartza re118 Je, evenienza piuttosto rara, è stata il sjnto1na iniziale della infezion,e militococc i:::a . BIBLIOGRAFIA.

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fase. 11,

p . 356.

YzAn. Trattato I taliano di mecllcina int erna . Ricordiamo l'lmportaate pubbllcazloae : A. ALE SSANDRl1NI, E. PAMP.ANA, M. SABATUCCI

dell'Istituto d'Lgien e della R. Università di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Diagnostica Prefa-zione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI. In questo volume sono riunite la descrizione dette tecniche d dei metodi che occorrono più comunem ente nella diagnostica pratica di laboratorio e che attualmente sono in uso presso l' Istituto di Igien e di Roma. Non si tratta quindi nè di un manuale per principianti nè di un trattato da consultazione; poichè presuppone in chi legge la conoscenza dei p1·incipi sui quali le indagini di laboratorio si basano, m entre, d'altra parte, è stata deliberatamente ban.. dita ogni cognitione puramente teorica o comunque inutile ai fini diretti della esecuzion e tecnica di ogni ricerca e della sua interp,-etazione. Il libro, che può definirsi un « aide;mémoire, », contiene an .. che molte delle belle e in gran parte originali figure riportatevi, coi permesso dell'autore, dal Manuale di Microbiologia del chiarissimo p,-of. V. Puntoni. Volume di pagg. XXXII;636, in formato tascabile, con 89 figure in nero ed a colori nel testo e tre tavole a colori fuori testo, rilegato in piena tela. Prezzo L. 5 2 , più le spese postali di s9edizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 7, 6 O in porto franco e raccoma ndato. Jnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue• cursale diciotto, ROMA.


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SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. La sciatica come entità clinica. (.E. D. vV. liAUSER . Journal American Medie. 5 maggio 1934). La sciatica è una neuralgia riflessa o un dolore riferito nel territorio di distribuzione del nervo sciatico, e come tale va nettamente distinta daila neurite dello sciatico, che è una infiammazione di questo nervo. I.a neurite sciatica può essere primaria o secondaria, La primaria è dovuta ad uno stato di intossicazione generale (avvelenamento da alcool, piombo, arsenico) o essere. la cons~ ­ guenza di una malattia generale (diabete, sifilide). La secondaria è dovuta ad una pressione esercitata sul nervo generalmente ad un livello più alto della pelvi: tumori midollari cl1e esercitano la pressione dentro il canale rachideo·, tumori metastatici che comprimono . . le radici, il plesso o il tronco ~elio sciatico; tumori pelvici che di solito esercitano la p·ressione unilateraln1ente sul plesso o sul nervo. Putti i1ella sua descrizione della sciatica, dimost;ò un restriugin1ento dei forami intervertebrali dovuto ad an omalie delle faccette articolari e processi articolari, fatti ch e provocano una compressione delle radici vVil }jan1s rilevò in una sindrome d'irritazione sciatica una riduzione dello spazio lon1l)osacrale. Le neuriti sciati ch e, siano esse primarie o secondarie, sono ineno frequ enti d ell e n euralgie essenziali. Corl1unque in ogni caso bisogna &tabilire la diagnosi differenziale. A differe11za di quanto. avviene nella neurite ii re1)erto i1eurologico risultò normale Ilella neuralgia; come. n egativo è il r eperto radiografico della r egione lombosacral e e del bacino. La sciatica è preceduta da sintomi d 'insuffi cienza muscolare n ella regione lombare e sacroiliaca , un senso di stanrh ezza e d'in1paccio, una dolenzia intermittente o costante, trafitture localizzat e alla regione lombo-sacrale o ad una o ambedue delle articolazioni sacroiliach e, nonch è segni di reazioni infiammatorie in queste articolazioni. D'altra parte durante l'accesso acuto l 'esame dimostra uno spasn10 muscolare n ella regione lor11bare, un 'incordatura t1rotettiva, il segno di Lasèg ue positivo , un 'accentuazione delle curve normali della colonna verteb·r ale. In circa la inetà dei casi esistono segni di debolezza e irritabilità n ervosa , ch e talvolta raggiunge il grado di quelle della. nevrastenia. Molto spesso si riscontrano anch e piedi piatti e varici delle gan1be, il ch e ha fatto attribuire la n euralgia a sforzi fi sici reattivi. ÀSS0 C.' 1

XLI, NuM. 26]

Dallo studio di sessa11ta casi di neura1gia sciatica l 'A. è indotto alle seguenti conclusio11i: 1) che ~sistono forn1e di sciati~a ~s~n­ ziale che per nes~un conto possono. rif ~r1rs1 a processi n euritici;. 2) ~he. il dol?re riferito n9n è limitato al territorio immediato dello sciatico; 3) ch e il dolore sciatico può essere .attr~­ buito a insufficienza muscolare o a sforzi fisi ci; 4) che l'esaurimento del .sistema nervoso può costituire un fattore predisponente. . La patogenesi di queste .rorn1e neural~1~he è ancora discussa. Osler O·p1na ch e la sciatica può essere talvol~a l 'espressione di uno stato neurotico: il dolore lombare è dovuto a stanch ezza da insuiTi cienza n1uscolare, cd il dolore luno-o il nerv o è riferito. In effetti molte volte l 'es~me, com pre::,o quello radiografico, fa escludere la presenza di qt1al sia~i processo articolare. Ma in 111olli casi si constata un 'artrite intervertebrale, ad allora il dolore lungo sciatico può esse re sia riCTesso sia dovuto ad una vera n eurite, ossia a u11a consegt1enza dello spasmo muscolare o un effetto della compressione del i1ervo . In questi casi l 'allentamento dello spasrno muscolare come il miglioramento del processo articolare allevia il dolore sciati co Talvolta la sciatica è determinata da disturbi statici in relazione a processi articolari delle g incccl1ia e sopra tullo dei piedi. In tali ca.si lo sciatico può es~ere eccitato direttan1ente in seguito agli alterati r apporti delle parti ossee lon1bo-sacrali con segu enti al dislt1rbo statico, oppure la neuralgia può essere riflessa nel senso ch e i continui sforzi muscolari co·m pensatori provocano stin1oli ripetuti cl1e si traducono, con un 'irritazione delle fibre sen sitive periferiche. DR.

Le neuraJgie cervico-braehiali. (.J. A. CHA\'ANY. gio 193ti).

Bulletin

Médical , 26 mag-

Le 11euralgie cervico-brachiali non sono cosi fr eque11Li con1e queìle lombo-sac rali . 111a non sono rare. Esse colpiscono in clividui p er lo più anziani . oltre i 4-0 anni , e prevalenten1ente le donne. Sono di solito precedute da piccole manifest.azio n i generali o locali a tipo r eumatico: artralgie. mialgie, incordam ento doloroso del rac11ide, specie cervicale (torcicollo), sen sazione di. p eso sul collo e sulle spalle, dolore fi sso nella parte centrale della scapola, irradiazioni algich e nel braccio in seguito a movimenti , f:> forzi , tosse. 1':Ia non di rado il dolore i manifesta imrpTovvisamente sen za segni premunitori. Il so·ggetto accusa so fferen ze atroci: senso di bruciore, di spezzettamento , di lacerazione nei tessuti molli e lungo le ossa, sen sazioni ch e ricordano il dolore causalg ico. Il dolore non ha una localizzazione esatta potendo essere a di-


l1\ NNO

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SEZIONE PRATICA

.slribuzione radicolare, plessulare o tronculare. J•er lo più parte dalla nuca o dalla regione scapolare e ~i irradia alla parte esterna della spalla , del braccio e dell'avambraccio, alle ultime tre dita e specialmente all 'indice. Il dolore è continuo, non lascia alcuna requie al paziente, spesso è più torn1entoso di notte e impedisce il sonno. I-Ja crisi di accenLuazione spontanea o provocata da movimenti a1n pi di parti dell'arto, dal caldo del letto , dalla tosse, dallo sta.rnuto, e anche dai movi1ne11ti della parola e della n1asticazione. L'aspetto del paziente rivela l 'intensità delle ~ue so ffer enze. lla i lineamenti stirati dall 'in sonnia e dall 'angoscia , rimane immobile su un divano o a letto con il braccio pog·giato su un c t1scino, con il gomito leggermente allontanato dal tronco. Spesso in preda ad una grande irrec1uielezza, passeggia per la camer a, gricla11clo, oslen endo con la mano para il gon1ito clcl braccio dolente. L'esame mette in evidenza un sintoma caratteristico: l 'iperestesia dolorosa al semplice ~noran1ento della cute dell 'arto superiore sull R purle dolente. (Juesta iperestesia è spesso pit1 i11tensa a lla faccia esterna dell 'avambraccio, dove lo s fi or amento desta una sensazione di sco llatura, talvol ta è sostituita da un senso di forn1icolio o d i pelle morta. Le parestesie son o più tipich e alle dita, specie all'indice ed alla fa ccia interna del pollice. dove ~i h a I ~ sen sazione dell'interposizion e di t1na membrana leggera (cartina da sigarette , dito di guanto) fra le superficie a contatto. .che talvolta persif:te an clle d opo la cessazione della nc11ralgja. I punti di elezione ]a cui pressione p rovoca o accentua il dolore non sono costanti , n è precisi: sono più artraJg ici e n1ialgici ch e neural~i ci . Le man ovr e d'allungamento dei n ervi d el b ·r accio e d ell e loro radici provocano an ch 'esse u11a recrudescenza del dolore. La posizione di scelta per tali manovre è l'abdu zione o·r izzonLale del braccio con retropul sione combinata all a supinazione forza ta d ell'avambracci o e della mano. Lo stesso allt1ngamento doloroso può essere prodotto dall 'in clinazione d el rachirl<· cervira le verso il lato san o combinata con l1na leg-gera fl es ion e o rotazione. Tn questa manovra, però. può intervenire un altro fattore fl l go~·eno costituito dalle lesioni reumatiche rlella colonna vertebrale con infiammazion e <lelle articola zioni interverteb·rali. e r eazioni \ ongesl i zie d ei fori di coni11gazione, n el at1al caso si ha anche ri gidità rachidea con inclina1i.one permanente antalgica verso la spalla dol ente. e dolore alla pressione dell e doccie p·a r av·ertehra Ji . Non esistono f.a lti paretici, ma il dolore con un m eccanismo riflesso immobilizza 1'arto. Il riflesso tricipitale può essere indebolito e éUJ ch e abolito , m entre può essere vivace quello d el pol so. 1

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~1ancano per altro alterazioni trofiche, amio-

trofie, disturbi vasomotori, 1nodificazio11i del1' eccitabilità elettrica. Le neuralgie cervico-brachiali possono assun1ere tipi diversi per quel ch e riguarda l'intensità e la durata del dolore . Le forme prolul).gate e recidivanti posson o llrotrarsi per settimane e mesi. Esse evolvono quasi sempre su un terreno neuro·p·a tico speciale: il dolore ha frequenti alternative di recrudescenza e di accalmia, si esacerba di notte, con il calore del letto , o durao1 e il giorno quando il braccio è tenuto pendente. Ha te·n de nza a divenire più m anifesta n elle parti distali (mani e dita) ed a cambiare caratlere , di, enire un f'en so d 'incordamento e di formi colio penoso. Possono aggiungersi disturb i ,·asom otori (alterr1ative di pallore e di arrossamento), disturbi della sudorazione, monificazioni d ell'indice O$Cillometrico. Talvolta il proce so neuritico o l 'irritazione riflessa si diffondono alle .gu aine riervose perivascolari di cui è nota la ricchezza d 'innervazione sia simpatica che cerebrale. Questo risentimento su i nervi vasali ha imI)Orl.an za sia da.I punto di vista sintomatologico che lerapeulico. PossoìlO , infine, a ver si associazione di altri fen omeni neuralgici (diffusione del dolore a] collo ed all'arto co11trolatera1e, al petto con si111ulazione di angin a pectoris) e amiotrofici e paralitici qua11do son o cointer essate le radici a11teriori. La patogenesi d ella neuralgia brachio-cervicale r eumatica non è unica potendo diuendere da eccitazion e di. varie sezioni delle vie sensitive. Sembra tu ttavia ch e n ella m aggioran za dei ca i la lesione sia più alta dei funicoli. e risieda proprio n e] nevrasse . Non ·è dubbia per altro la comp.a rtecipazione del simpatico nell a riar1e n1idol]are o extram id ollar e, ganglionare o perivasale. La cura n ella fase acuta deve limitarsi all 'u so d ei comuni ar1tinevralgici non esclusa la morfi11a . Nello stesso 1)eriodo danno effetti calmanti i bagni termo-lu11linosi e di luce azzurra, le irradiazioni di ra ggi infrarossi, la corrente cral,·ani ca con ionizzazione di clort1ro di calcio o di solfato d 'aconiti11a. La diatermia è sempre da sconsig liarsi . Q11ando il dolore diventa p iù sopportabile si l)Ot rà tentare ]a r adioterapia semipenetra nte del rigonfiam·ento toracico del midollo e d e lJe r adici . Nell e forme croni cizzanti si praticherà la cura termom inerale. 1

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DR .

La sintomatologia fle11a vertiginP. (J. GoRDON D .-'\NSON.

Proceedings Royal Soc. Me-

dicine, n1aggio 1934). Il nome 5tesso di vertigine implica il conre1to di rotazione e, di fatto , tale sintoma è $lato definito come un disturbo ensorio con fl lJucinazi on e di rotazione del paziente stesso o


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di quello Ghe lo ?irconcla o, di entrarnbi. Ma, siccome la rotazione non e sempre p rese·n te, come, p. es., ·n ella vertigine aur~le, l ' A. P'r efe: risce la definizior1e di llussel Bra.in se~ond? cm la vertigine è la sensazione di un. disordinato orientamento del corpo nello spazio. Il fat.tore comune in queste alluci11azioni è I.a sensaz10~? anormale del disorientantento spaZJale, non g1a il piano in cui si verifica. Nell 'esame gener~le dell 'ir;tdivid':lo ~l1e accusa la vertigine , il ~~d1~0 de~e i~com1n~1ar ~, a con_ siderare l 'età. Nei giovani; s1 pen~er~ p1u ~pes­ so ad epilessia, emic~a~1ia! scl e~os1. dissem111a~a isterisn10, negli ind1vidu1 anzian~ a. malattie cardio-vascolari e all'arteriosclerosi. Vi posso~o ebsere dei tieg·ni cl1e indicano una neurastenia, . . ' sebbene spesso questa denominazione e :un surrogato della diagnosi; si sarà c ircosp~tt~ a:gch~ per l 'isterismo, in quanto ch e la vertigine. puo e·ssere una causa determinante di quest'ultimo. Si escludano quindi, dapprima tutte le altre cause, prima di considerare quelle che p~s~ono iT1dicare· l'isterismo, come p. es., la sordita, la perdita dell 'odorato, delle va~te ane.stesie, ecc. Si andrà particolarrnente cauti col sistema nervoso, tenendo presente la possibilità di lesioni endocraniche tumori, ascessi cerebrali , ricer' . cando allora i segni focali o di elevata pressione endocranica . Le condizioni congenite, con1e 1'ata!:' ia di IFriedreicb., la vertigine familiare e le degenerazioni cerebrali , come la sirihgobulbia. non vanno dimenticate e cosl pure le infiammazioni. , coine 1'encefali Le epidemica ed i vari tipi dì meningite. Anche gli stati fisiologici dello squilibrio vason1otore ed endocrino devono essere considerati: così la r11enopausa , le cause riflesse dalla pelvi, dagli intestini, dalla vescica, i riflessi psichici e gli stati ansiosi. Le n1alattie del sangue, specialm ente la leucemia, so110 cau se possibili di en1orragia ed atrofia delle terminazioni nervose labirintiche.. I dis1urb·i del sisten1a endocrino e vegetativo, con i vari gradi di squilibrio fra il simrp·a tico ed il parasimpatico, p. es. ; il morbo di Addison, il diab ete , i disturbi tiroidei vanno ricordati e considerati, come pure l 'enorme gruppo delle cause tossiche, siano esse di origine minerale, vegetale, gassosa, batterica o metabolica . 1

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ASPETI'I CLINICI DF.l DISTURBI CHE DANNO LA VERTIGINE.

L'epilessia talvolta ha un'aura di vertigine. Se questa precede I 'accesso, l 'incoscienza può essere invocata per la diagnosi. L'interesse dell 'aura risiede in questo che l'epilessia è quasi certamente una cc tempesta » nella corteccia oerebrale mentre, d'altra parte, è noto che lo stimolo del solco interparietale provoca talora un'inlensa vertigine. Può questo spiegar e la causa? Si consicleri inoltre che l 'epilessia lat ente p1iò €ssere ri,rela1a du un 'otite media acuta, i)er cui si si abilisce ui1 riflesso che è il

»

[ANNO XLI, NU:\I. 26]

punto di partenza del:a~ess~ .. La somministrazione di piccole dosi d1 c~1i:1na pu? .essere utile per la diagnosi fra verl1gi~e a:ud1t1~a ed aura epilettica. Qualche volla, 1 emicr:8-n1a 11a un 'aura di vertigine, ma in tal caso, si l1a andamento nettamente lento dell'aura. . . La vertigii1e può talvolta alterna:s1 con gli accessi di emicrania. Questa è q:uas1 certa~en~ te dovuta allo spasmo dei vasi cerebrali; s~ può vedere dura11te l'emicr~nia l~ spa mo dei ,·asi retinici ed è da cons1derars1 che c1ucllo delle arteriole auricolari interne è una causa evidente di vertigine. Cause cardio-vascolari. - L 'A. fa qui distinzione fra i due vocaboli ch e anrl1e i di7ionari inO'lesi riparlano per lo più come eqt1ivalent i cc dizziness », quando non vi è vacill~ment~ obbietljvo e « g iddiness » quando. il p~zie 11t.e tende a cadere, ri ... ervando il termine d1 vert1g j11e p er le il1a1li festazion i paross i ~ti c l1e. I~ italiano , si potrebbe aclottar~ ca1Jog1ro rpe 1: !l primo e trabaJlan1ento per il second~. L in1provvisa iperemia cerebrale p~ovo.ca i! c~po ­ giro specialn1ente nel curvars~ ,Ca ~la rc 1~r~1 le scarpe); ] 'effetto aumenta se v1 e iperp1e.s1 od arteriosclerosi. come p. es., ne]la malalt1a rcr·a le. Lo stesso si osserva nel] 'iperemia cerebrale della menopausa. L ' in11)ro,·vi5a nne1n ia provoca il traballamento, come pure ln sincope. Qualche volta, nei veccl1i. Yi è l1n tr:lbé1llan1ento premonitorio, prima della tron1bof'i o dell'emorragia. Il traballamento acrorn J)n.g-nato da cefalea nei veccl1i è sen1rre un se.g"no di pericolo . Se la taffa è fi ssata la valvola di sirurezza locale l1er la l)re sione è perdtita nel]' orecchio corrispondPnte, sicchè le 1111lsazioni vascolari si fanno sen tire direttan1enlc sulle cellule se11Ritive labirinti cl1 c e le condizioni tendono a peggiorare. Nelle malattie organiche di cuore, quando questo incon1incia ad essere in suffi ciente , alcuni avvertono dei traballamenti al n1attino quando si alzano, il che indica l 'insufTìcienza vaso-motoria; altri invece lo sentono di notte quando salgono le scale, ed in tal caso è il miocardio ch e è insufficiente. Se la p1res ione sanguigna è bas"5a, come nella convalescenza, vi è trab,a llamento, il che si verifica nelle malattie del sangue. In certe aritmie, come nella sindron1e da sforzo, si manifesta il ·capogiro od il traballamento; questo può essere molto grave nei più alti gradi di blocco cardiaco, come nella ' 1ecchi.a sindrome di Stokes-Adams. Lo vediamo p·e rò anche n ella tachicardia , nella fibrillazione e nella palpitazione dell 'ipertiroidismo. Un forte purgante può dare vertigine, specialmente negli individui con certi disturbi circolatori. I neurastenici vi diranno che essi sentono sfuggire le gambe, che avvertono dei terribili batti.ti di cuore ed una massa che sale dal petto alla gola per impe·dir:c loro il res1)iro. Può trattarsi di individui in menopausa o con 1


t A~NO

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disturbi digere11ti ; fJiÙ Sl) e SSO è 1'a11sia od i r ti111ore di 111orte in1provvisa i11 individui cl1e rit engono di avere una 111ala tt ia cardiaca. Ad og11i 111oclo, essi no11 perdono i11ai Ja coscienza 11ei loro atla ccl1i. La sclerosi dissem.i11ata è u11a n1aJattia d c i giova11i. Alcuni si lamentano come di u11 do·11dolìo cl1e dà il capogiro, quasi sempre di orig ine ponti11a, ma talvolta hanno vertigine gra,,c e parossis tica nei prin1i stadi (forma vestil)olare iniziale dei fran cesi) . Alcuni vanno dal)' otoiatra ai primi accenni d ella vertig·ine o vengono considerati come iste rici. La diagnos i è aiutata dai seg11i associati: tren1ore inte11 zionale, assenza del riflesso .addomina1le, 11eru ri te re trobull>are od atrofia ottica, ecc. _i\.Jc11ne d elle così dette cause digestive, so110 i11 r ealtà 1·effetto della vertigine·, p. es . , vo111ito g as trico a cuto e persistente; talvolta si è J.>ratica ta la gas tro-enterostomia od anche l 'appe ud icec lon1i a. 1 pa rassiti intestin a li possono essere una cau sa riflessa , ma vi può essere anche in tal ce so un elemento tossi co; la presenza di eo ir1ofilia può aiutare ]a diagnosi. l~i1ua11 e i11oltro il gruppo delle condizioni t ossir l1e : alcool , tabacco , chinina, salicilati· sono an che da inenzionars i 1'atropina e la joscina e , fra i n1inerali, l 'i11tossic azione arsenicale cronica . l\Te l g ruppo batterico. Je tossi11e. so110 1eg ion i : i focolai d'infezione , il B. coli, la sifilide, acquisita e cong enita, cl1e l1a un 'azio·n e ~e l e tl j,·a . Anch e 1'herpes zoster, di origin e crani r a , può essere a ssociato con la vertigin e , elle . i può trovare in tutte le malattie tossir J1e ; fra queste, specialmente gli orecchioni . T c1is lurbi del 1ne tabolisn10 provoca110 i trai •a llan1e nti della gotta, dell 'ipog]i cemia conser 11ti,·a a d u11 eccesso di insulina , del n1orbo di r\ddison , in CllÌ l) OSSOilO agire anche }'ane1nia e l 'ipotensio11 c..

LA

VRR1'JC,J.NE

.AlTRICOLAR E .

L'etologo può trovare delle cau e o'rvie 11~ll 'oreccl1io es terno o m edio (tappo di cer11rr1e , blocco delle lrombe di F11 staehio, ca tarro nasofaring eo, n1alattie d ell 'orecchio m edio , ~olesteatomi, 111astoidite) ; oppure può esf'cr e compromesso J 'arpparato uditivo. La vertigine auri colare l1a le seguenti caratteristiche , nessu11a delle qua li è patognomonica , ma ch e nel] 'in sie1ne 11ossono guidare l\]la diacrnosi : I) Sen sazio11e di rotaz.ione del paziente o di ciò ch e lo circonda. 2) Din1inuita eccitabilità dei canali semici.r colari , dimostrata con ]a prova calorica. 3) Spesso assoc iata con sordità e ronzio , cioè con disturbi cocleari . 4) Assor iala co11 nistagmo e talora accon1pagnata da di pi opia . 5) Se è gra,re, prolungata, a paro!"Sismi vi -è pallore, sudore: disturbi 11ella

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l'rcque11za del polso e i1elJa pressione, i1au·ea e vomito. 6) ltarissi1nan1ente perdita di co cie11za. "i) Nelle lesioni labirintic l1e, l 'occipite è i11clinato ver so la spalla· del Iato afLetto . No11 bi ·og·na c redere, i>erò, cl1e· la ùiag n osi ~ ia fa cile ; i segni sono sp,e sso atipici. TaJ,-olta la p erdita di sen sibilità è scarsa; a]tre volte, vi è perdita di coscienza, i)osso·n o mancare i sinto111i uditivi . Si tenga poi presente cl1e la vertigine auricolare è as ai spesso i)rodotta, no11 già da malattie del labirinto, n1a da stin1oli che vi arriva110 d a Ile ' ic inanze dovuti ad infiammazioni a ca111bian1 enti di' pressione, ad iperemia od ischemia , op1Jure }J UÒ trattarsi di un fenomeno riflesso . 1

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Mi: "lIÈRE .

Se i1on vi è nessuna lesione din1ostrabile cµpure la v_ertigine è grave e di tipo netta111ente auricolare, -è da sospettarsi il ' 'estibolo (labirinto , coclea od entrambi) ; lesioni chiuse n ell 'osso od al di là di esso. La risp-0sta 11011 (\ sen1pre fac ile ed il m ed·ico si troYa dinnan zi a qu el co111plesso o ~ curo che è ]a si ndro111e cli Mér1ière. ~ell.a s·ua form a }) ÌÙ acuta , la indrome di Ménière consiste in a ccessi di vertigi11e del li1Jo auricolare, traballamento , ordità e ronzio , con fenomeni bulbari e in1patici (nau. ea , ''On1i~o), cardiaci , c.ambia1ne11ti di pressione e sudore freddo , a ppir.ricaticcio. L 'accesso colpisce il paziente a11 'i1nprovvi o, q11e~ti non perde la coscienza ,e cade dal lato del I'oreccl1io rr1alato. Si j)Ossono distinguere tre 111odalità del] 'a ccesso. 1) A11oplettifo1rm e , r o11 sordità tota]e all 'inizio e p erdita d ella fun zior1n , ·estibolare dal lato della· lesione; i1e so n<> cause l 'e111orragia , la labirintite pt1rul e11ta e gli orecchioni. 2) Accesso impro~ri o , ma i'on completa J)erdita della ris11osta v·e•s t.il10lare ; caus.e tossic l1e , n eurite , h erpes , g lauco1na. 3) Inizio graduale; cause: arterioscler osi cerebrale, tumori dell'\lJJI , sifilide acquisita , occasionalmente, otoscleros i. Qualc un o di questi ltltimi casi , può aver e so]t<anto l111 a forma di vacillan1ento parziale, con t enden za fl 1 ripe tersi ; vi p11ò essere un p o ' di ordità e di ro11zio fra gli a ccessi , In generale , la vertig ine delle l e~i oni cere brali è m eno g rave che quella labirinti r a ; p,u ò essere eccezio11almente g ravissima, od in,rece leggert\ , n egli ascessi cer e])rali , a seconda d el punto colpito. La vertig ine è un sintoma <lei tu1nori , rr1a è più comune in quelli d ella fos .. sa pos teriore; vi possono essere· accessi di ' ert,jgine in quello d eJl 'angolo cer eb e llo-7Jonti n o . n1a non sono così improvvisi come quelli labirintici. Ne lle lesioni cerebrali vascol ari , u11 a trombosi pt1ò provocare la verti gin e a d .acre si . mentre e~sa J1a inizio graduale n e]] 'arteri oscl erosi. l ina lesione foral e de] nur Jeo di Dei1


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ters IJUÒ dare vertig-i:he ad acces i , con dolore alla faccia, per la vicinanza col nucleo del V e delle sue radici. DIAGNOS I DIFFERENZIALE DELLA VERTIGINE CEREBHALE

E

PERIFERICA.

In generale, le lesioni centrali pre~entano segni focali e, più tardi, aumento . d1 pre~­ sion e endocraJ1ica. Si trovano segni oculari, insensibilità della cornea, anestesia o paresi crociata, emiatassia, talora neurite ottica, i11sieme co·n sordità , ronzio, vertigine di vario grado e nistagmo. Quest'ultimo richiede alcuni cenni di differen ziazio·n e. U11 nistagmo ritmico , sponta neo, con vertigine grave è probabilmente . di origine periferica . Esso è misto, rotatorio , verticale od obliquo e diretto dal lato della lesione irritativa, ma viceversa se la lesione è distruttiva. Così, in caso di otite media acuta , con irritazione del labirinto, il nistagmo è rivolto a destra; ma se il labirinto stesso s'infetta e si stabilisce una leptomeningite, il nistagmo si ha in direzione opposta. Sono evidenti i disturbi del sirrtpatico· e la sordità è del tipo p·e rcettivo; il nistagmo· poi cessa per gli sforzi compensatori del lato sano. D'altra parte, il nistagmo della lesio11e ce11trale è più spesso in un solo piano, specialmente verticale ed obliquo. Spesso lo si vede nell 'encefalite epidemica. La vertigine è meno parossistica; può esservi, o non , sordità e ,,i sono pocl1i segni di interessamento impatico. Il r)aziente cade nel1Ja dirooione della componente del nistagn10 stesso; in questo caso, i fenomeni non diminuiscono , perchè n1anca il compen so' nelle lesioni centrali.

L.\.

VERTIGINE

OCULARE. •

La di stinzione dalla forma auricolare si fa cori i criteri seg·uenti: 1) prese.n za di un lieve grado di astign1atismo; 2) di strabismo del tipo paralitico, con falsa proiezione dei campi oculari e diplopia; 3) anomalie dell'equilibrio muscolare-eteroforia. La chiusura dell 'occhio affetto, nello strabismo paralitico arresta la vertigine; ]a prova più semplice è quella di aprire e chiudere gli occhi. Se vi è vertigine, quando gli occhi sono aperti e manca quan(lu sono cl1iusi , si può concludere per l 'origine oculaTe. L 'intervento dell 'oculista sco prirà la diplopia. 1

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lL

TRATT AMENTO DELLA VERTIGINE.

La i11assìn1a :lel trattare la causa è più facile enunciarla che seguirla. Per la vertigine auricolare periferica, il luminal è il rimedio· di scelta: cg. 1 e X a 3; dosi più forti sottocutanee durante l'accesso. In qualche caso, sono state fatte iniezioni di alcool ed anche la sezio11e del nervo uditivo. :\Tei casi in cui è 1

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NUJ\I[.

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compron1essa la tromba di Eustacl1io, ~i fa ccia il cateterisn10. Si possono usare pi ccole dosi di joduri, in qualche caso, la chini11a. ei casi da ?oncussione, l 'A. dice ch e iJ subli111ato corrosivo, alla dose di circa tre decimilligrammi, dà un certo sollievo per il ronzio e ]a ,,ertigine. Il 1iitrito d 'amile può essere uti]e nell'arteriosclerosi e specialmente gli joduri. Nei casi iteurotici, giovano i bromuri. Vi è poi tutto il gruppo dei vasodilatatori e dei vasocostrittori ; l 'adrenalina, i nitriti, la mannite; il g ru1)1)0 del]a belladonna p11ò essere utile nel mal di mare e si mili. Pro"·vedere agli interventi sul naso , orecchio, tonsille, denti (specialmente quelli del giudizio), all'eventuale chirurgia endocrani ca; in qua.Jche caso , può e sere t1tile la simpaticectomia pericarotidea, in nltri la punt11ra 101nbare, ecc. Uno studio approfonrlito clel ra~o. con la collaborazione del i1e11r0Jogo. del] 'otoiatra, dell 'ocuJista , potrà ])Ort (lre , nei ca~i difficili, a buoni su ccessi. frl.

RENI E VIE URINARIE. Oliguria e albuminuria nella 1nalattia di Bright. (J.

SuAw

D11i'iN.

Th e l.A1nc<, I , 2() nlagO"iO 1934).

Questo articolo sulla più probal)ile i11terprelazione dell 'ede111a e dell'albu111inuria nel corso delle malattie renali costituisce "\eramente il capovolgimento di 'edt1te, or111ai ritenute cla5siche, ed una ,a]orizzazio11e r111ova dell 'elemento, renale in confronto <lell 'extrarenale. L' A. ricorda infatti dapprima come Munk, v'olhard e Fahr abbialilo ben stabilito l 'esistenza di una nefropatia a carattere degenerativo (r1efrosi), da distinguersi dalla nefrite: poi è sorto il concetto cl1e la nefrosi no11 fosse una n1alatti.a del r ene , n1a soltanto l'espressione re11ale di un turban1ento complesso del metabolismo . Tuttavia, in un terzo tem1Jo, ha cominciato a farsi strada la convinzione che la distinzione tra nefrosi e n efrite non fosse sempre nè possibile nè fac ile, e la frase dello « screzio nefrotico » proposta da "fi..,ahr e prime appunto ou, ... e sta. difficoltà. Tutto un gru1)po di autori - e so 1~r!ltutto Inglesi - si è andato schierando a fianco di queste critiche, fino a Gainsborot1gh che parla della. nefrosi come di un « nome nuovo » cl1e m.al co-rrisponde ad una precisa sagoma noso· grafica. Le ricerche di istologia renale non hanno, a lor volta, portato molta luce sul]' argomento, sol ribadendo il concetto che, anche nelle nefrosi cosiddette pure , si trova sempre una lesione , magari minin1a . dei glomeruli: senza però che esista110 elen1 en ti suffi cienti per


[ 1\XNO

XLI,

NlJi\I.

26J

1021

SEZIONE PRATICA

fare di questa lesione la base per una co·n cezione patogenetica unitaria dell 'edema e delI'·a lbun1inuria nelle lesio~i renali in genere. Questa base, in primo tempo , fu ricercata dall'Autore, nei tubuli, e precisamente nelle modificazioni eventuali della loro capacità di ria.s sorbimento, a funzione glomerulare normale; ma i risultati no11 furono probativi. Ora infine, con nuovi argomenti, l 'Autore torna a richiamare 1'attenzione sull'attività dei g lomeruli. Egli considera l'unità renale , idealmente co11cepila, coi suoi glomeruli e i tessuti, il Nefron insomma, come funzionante sotto l'infJ11enza di due forze regolatrici ad azione opf'OSta; una è rappresentata dal potere oncotico del sangue ch e, is·µess itosi a livelJo dei g lomer uli per le perdite sofferte nel fenomeno della filtraz ione qui presentata, passa nei tubuli e i vi esercita t111 'azione op posta sul liquido tullt1lare, attirandolo a sè nuovamente (in perfe tta coincidenza collo sch ema classico dello ~ l ar ling) ; e ]'altra dall 'urea e dagli altri cristalloidi . presenti nel filtrato glomerulare e quin di 11ei tubuli , che tendono a fi ssare a sè i licrtii cli, ostacolandone il riassorbim ento . Questa è probabiJme·n te la spiegazione dell 'azione diureti ca eser citata dall'urea , ed è a questa azione ch e verosimilmente si <l eve f'e tutto il liquido non viene riassorbito e se si effettua una diuresi. Le due forze descritte non sono ce·rtame11te le t1niche ch e regolino lo scambio dell'acqua attraverso i reni, ma sono probabilmente tra Je più importanti . A spiegare in qual modo si possa avere , come nelle nefrosi, una diminuita eliminazione di acqua e di oloro , mentre quella urei ca si mantiene normale, l 'A. invoca il particolare com po rtarr1ento dei glomeruli r enali; analogamen t e a quanto è stato osser, ato nel rene deJl a T'é'·na (Rich.ards e Schmidt), e a quanto Krogh h a dimostrato per i capillari dell'esser e vivent e - uomo compre_so - egli. ammette ch e i glomeruli del rene sano .n on siano tutti contem poranearr1ente fun zion ::\n ti . nla f;l alternin o n ella loro funzi on e cosicch è, in condizio11i nor mali , un o è chi t1so r lln altro aperto , poi viceversa ecr. B estau do sen11)r<' ug uale al] ' apporto sanguig110, n e deriva clte il san gue circola soltanto per quei g lo111eruli ch e siano in quel dato mo rr1ento aperti, e i processi di filtrazione e di riassorbimento si svolgono nell'ambito soltant 'J di un certo numerc1 di nefro·n i non di tutti . Se amrnettiamo invece che tutti i glomeruli si.ano - nello stesso tempo - .aperti, e che la massa circolante non varii, essa verrà a distril)uirsi su uri maggiore 11t1rrtero di nefroni , cioè su una più vasta superficie di filtraggio e di a ·sorzione; l'ispessimento del sangue sarà più i1ltenso , n1a la quantità di urea , filtrata su una . .' vasta, sara' n11nore, . . estens1one p1u e m eno in1

1

tensarn ente si farà se11ti.re la sua attività contraria ai processi di riassorbimento; questi verranno a prevalere e rie deriverà l 'oliguria. Nella nefrosi quindi, l'edema sarebbe, in ultima analisi, di origine glomerulare; ed infatti le più n1oderne ricerche istologie.b e sembrano conforta.ire questa ipotesi , dimostrando che i vasi dei g lorneruli si presentano tutti contemporaneamente bea.n ti , e non in parte collassati e in parte distesi come si vede nei reni norma li. Dato che la pressione arteriosa non è mor!ificata, r1on c'è motivo per ritene,r e che l'irrorazione arteriosa in sè e per sè sia modificata; si tratta soltanto di una scomparsa della contrattilità ritmica dei capillari glomerulari, un conseguente aumento dei processi di rias!'Orbimento tubulare. In qua.n to all'albuminuria, la su.a alta perce11tuale nelle urine del nefrotico è dovuta ve1osimilmente al forte riassorbimento dei liquidi, la sua quantità totale alle perdite piccole ma continu e ch e si verificano continuamente a li,1ello di ~utti i alomeruli e la sua presenza s t~ssa all 'a.u m ento della permeabilità capillare clie - come Krogh lia già dimostrato - accomrp·a gna sem.p re la dilatazione vasale. A questo punto l'Autore crede di dover giu stificare la scarsa e decisamente secondairia jmportanza che, secondo lui, va attribuita ai tubuli; le classiche alterazioni istologiche dei ]oro epitelii (dalle deposizioni di grasso alle gocciole ia·l ine), non sarebbero più la base indispensabile per la diagnosi anatomopatologica di n efrosi , ma esprimerebbero soltanto il fenomen o del riassrbimento di queste sostanze (grasRe . proteich e, ecc.) clal lun1e. dei tubuli stessi: Je gocciole ialine sarebbero soltanto delle protei11e riassorbite , e i depositi lipoidi dipenderebbero dalla Jipoid en1ia presente in queste condizioni. Certo la più importante funzione dei tubuli , quella di concentrare ]'urea. non è turbata , cosicct1.è Je sostanze abno rmi presenti nelle loro pareti devo110 considerarsi soltanto come riassorbite dal lume dei tubuli . È probabile, infine, conclude l'Autore, che codesta ~tessa interpretazione possa aver valore per altre fo rme di Jesione r enale, spiegando l 'associazione di lesioni nefritiche e nefrotiche, le alterazioni gJomerulari del rene amiloide, e così via . V. SERRA· 1

1

La cistoscopia nella tubercolosi renale. (A .

Pt JT' iRERT GoRl:\O.

Revista Médica de Barce-

lona, febbraio 1934). Poich è praticamente la tbc. vescicale primitiva no11 esiste, ci si deve riferire alla tubercolosi renale tutte le volte che si riscontrano i segni della cistite tubercolare. Per studiare la morfologia delle lesioni vescicali prodotte dalla tubercolosi renale è indi-


1022

·lANNO XLI, Nul\i1. 26]

« TL POLICLINICO n

spensabile la cislosco·p ia: essa è capa.ce di fornire dei dati di una certezza quasi assoluta nei riguardi della diagnosi della malattia r~11ale. Per ragg·i ungere lo scopo è ~ecessar1.o ] 'essere nel dovuto conto: la capac ità vescicale l 'inlerpretazione delle lesior1i rivelate dalla ci toscopia nella vescica e le lesi on i che prese11tano i n1 eati ureterali. Quasi :seinpre nei n1alati di tbc .. r~ na~e la capacità vescicale € nolevolmertl e dtm1nu1ta e lluesto sintorr1a è accom.pagnato. da dolo~·e act1: to se i di tende la vescica con in troduz1one d1 liquido. Questo fatto ostacola. ed impedisc~ l1erfi no le manov~·e . cistoscopie he: .In .questi asi è necessario m1gl1orare le co nd1z1on1 della vescica m ediante istillazioni di olio gomenolato e somr11ini~trazion e di blet1 di m etilen e in ))iJlo le. Otter1uta una ca.pacità vescicale buona i procederà alla anestesia dell e vescica e de_ll 'uretra mediante introduzion e di 15-20 cc. d1 olt1zione di cocaina al 2,5 %. Dopo di cl1e si 11raticherà ur1 buon lavaggio vescicale allo sco110 di aYere il liquido ve cicale trasparente e . i l)rocederà quindi alla -esploraz ion e cistoscopica delle pareti della ve ·c ica. Dal punto di vista n1orfologico l 'A. di sting ue le le.. ioni tubercolari vesc icali in : iniziali (zona co11ge tiYa, tubercolo miliare). di stato (t1lcerazione , ulcera piana, ulre ra n ecrosa nt e, ede111a vescicolare a chicco d'uva), di regress ioil e (11lcera con epitelizzazion e dei bordi . er)•i1 eli zzazione delle ulceri), dei n1eati t1reterali . Le zone con o-estive so110 pi rro]e, di rolor 1o. so san g ue e· sorto date da a11n1 ento notevole de]] a v.a"rolarizzazione Yescir al r. ncrom pagnatfl da dilatazione capillare infian1r11 atoria . Qu af' i $er1111re in viçinan za o nl ren l ro di essr . i J1ota il tubercolo 111iliare. i Lra t t a di pi ccoli lt1bercoli come grani di mi glio cl1e i present:1r10 all a visione cistoscopi ra s11or genti sotto la n1uco él ,·escicale, e di ro1or giall ogn o lo r ara! teri sti co. J,e lesioni di stato so n quell e r h c si inco11tra11 0 con la n1aggiore frequer1 za a ll 'esan1c dei n1 alati di tuber colo i ren ale. Vi so110 ])irrole 11 lcerazioni crateriformi , a bordi r egolari e r9to11deggian ti , forn1alesi a sp,ese d elle n ecrosi dell a inur o a cl1e ricopri' a il tuber ro]o . Pjù in111orlanle è la ulcera l)iana, più e$tesa r on fond o g iallognolo e con tenden 7,a a sa11 g11in are; i su oi bordi sono reg·olari ma eden1alosi . Le l1lce re i1 ecrosanti son qu elle ch e a1)1)aion o <'O n n1 aggiore frequenza a1t'esan1 e cisto. r o1)iro: h ann o bordi irreg olari edematosi e f0r1do ~r ri g· L.lRtro o rossiccio ri coperto da false 111e1nbra1te difteroidi. rvieno freqt1 enten1 ente (lell e ul ce re, i riscontra l 'eden1a vescicolare cn rnlterizza to da g rosse b oll e roRee. trasparenti clJe ricordano i chicchi d 't1va. I~e lesiorti vescicali conservano l)er un t01n110 varial1il e 11na t opografi ~ ch e h a r elazione rol l<:it o n1 alato , così cl1e in 111olti rasi si rj~ro ntra nffetl n· da lrf'1oni t1 na t11et;t clell a r a.

)·ità vescicale , mentre sono intatte le pareti della m età opposta. Le lesioni da regressione si osservano •ella Yescica di malati di Lubercolo~i renale cl1e ·ono stati operati e la cui vescica si sta cur~n: clo. 111 questi pazienti le ulcere barino n1arg1n~ r.on più scollati, m a adere11ti al fo~do c~e s1 va rico1)rendo di epilelio. Allra les1011e ~1 reo-re sione è l 'edema ' 'escico la re che pers1._te a b lungo . studio endoscopico d ei ru eati ureterali i)ermette nella maggioranza dei . c ~si di localizzare la affezione renale . Tnfatti 11 rr1eato de] lato n1alato presenta sempre sulle sue labbra delle Jesioni specifich e e in molti casi viene a lrovarsi al centro di una lesion e vescicale tuberco1 are . Le labbra del meato 0110 ispessite e rigide e in alcur1 i casi dentellate per i1erdita di sotanza. Nelle forme chiu!::'e di tt1l~rc olosi renale il 1neato n on si vede n ella vescica: e so trova i riel fondo di una cavità cl1e i è prodotta in ' e...,cica per lo stirament o c. terno della ua parete prodotto dal l 'accorc ia 111e11 lo del! 'uretere per 8C le rosi di questo. I~a "csrica i11 <1uesti casi non presenta lesioni ~pec ifi cl1 e e il cateterismo dell ' uretere è in1 pos~ illil e per la f'len osi di c1ue._ t o. La cislo~copia inl'in r pcr1l1 ellr rli .. lt1diare, prev i a ini ez ion e cli !"O~ la11 1 n rolora11te . lo . tato ft111zio11ale dei reni . I~r lesior1i dell ' \ . rl e~c ritt e .0110 qu elle r arat Le ri ~ t ir l1 e dall a l tt l)er co losi rr11a Je ]1rodotte nell a ve~r i ca: cli racì o <tl' pa ion o isolate a m eno. cl1 e non , i esa1nini il paz ie11le all 'i11izio della 1nalnt ti R. TI IH, oro (· illu ~ l ra t o cl a nc qt1 r r elli 111 olto ben riu sciti ri prodl1ce nli dal \ C'ro le in1n1 :1gini rlelle le. ioni \ CSC' icnli cl e~c rilt e.

Lo

MISCELLANEA. Sul prob1ema dell'azione <lel chinino. ('V. V\T \RA ST. Arch . f ..'\ch,iffs- und Trop<>n -l1yq. Bd . :38. rt . H, 1934-).

L 'A. ri rorda r on1e lo studio dell ' azi one clel chir1ir1 0 s11i prc1l ozoi vi\ enti abbia diJll Os l rato r he esso li u ccide per parali i del resir1'i ro (Binz , Moldovan , I-Ii schil, awa, J. .ipschitz . W a r11er e 'ì\Termuth , Rona e Gro~he im ) . An ch e i fern1 enti so,n o 11arali zza li da.] chinino , r l1e di n1inttisçe l 'alti,,i tlt ossidativa dell e pa tale . l' attivi 1~ delle invertasi e delle sierolipa. i . Tutte q ues lr o s.~ erva zioni c ontra ~ ! a110 colla idea del 1,lel1n ch e il cl1ini11 0 nu1n r nti le forze di difesa dell 'organi P>1no ; l'o11'i ni one di l\1orgenroth r h e il chinino renda le emazie inattarabili per i. parassiti non è !'tata r onferm.ata . ~ ])robabile ch e il chir1in o agi sra sui piarassiti malnrir i per via indiretta (Zien-i an n . ' '' nra . i) men 1


[ANNO

XLI,

NUi\I

20.

10!3

SEZIONE PRATICA

tre LòvvensLei11 a1nn1ette il contrario; in realtà la quantità circolante di chinino a dosi terapeutiche è così scairsa (Giemsa e Malberkann) che non si può ragionevolmente attendere da essa Utlla azione parassiticida diretta. Le ricerche sperimentali del W arasi su vari protozoi hanno dimostrato che essi sono tanto più sensibili a.1 chinino quanto ·p iù hanno bisogno di ossigeno; il parassita della malaria si distingue da altri (per es. , i tripanosomi), appunto perchè 11a sede endoglobulare, i] che lo re11de più sensibile alla deficienza di ossigeno, il ch e spiega come il chinino passai agire su di e~bo i11 dosi cl1e sarebbe.r o inefficaci per altri }Ja rassi1 i. Tuttavia ]e dosi di chinino somministrate basterebbero a distruggere i parassiti se non intervenissero le forze di difesa dell'organismo tese a combattere il veleno introdotto; jn que~ t c. mecca11isn10 di difesa1una parte importante È' svolta dagli eritrociti che fissano il chini·n o per i solarlo dal plasma e impedire che giunga a rellt1lc di importanza ,,itale; in secondo tem p(l interviene il c:; iste ma retico]o-endote lialc; evidct1te111e11t.e le diverse capacità di difesa di questo sist e1na spie.gana la diversa to]J era11za presentata dai singoli organismi al]' azione d el c hinino (Thatk e ,~itrh). Nocht ha per il prin1 0 parlato d ella permeabilità delle emazie al ehi nino; Sch11a bel l'ha dimostrata bio1og icarm ente, e Bona e Blorh, A1<ashi e Warasi ] 'hanno os~ervata chimicamenle. Tuttavia non si deve c redere che il chinino agisca sul paras&ita entro i] globulo rosso chè anzi questo isola il far maco del parassita che, penetrando ne] g Jobu lo , si riveste di una n1embranella che funziona da isolante; aivvienP dl1nque proprio il contra rio e cioè cl1e le err1azie annullano l'azione antiparassitaria del chinino. Una volta che le emazie hanno assorb·i to il chinino , e lo tengono fi ssa to; il chinino in sostanza agisce sui 1nerozoiti sino a che questi 11on sono entrati negli eritrociti. Ham burg~r e Ar e11 ills hanno studiato il coeffi ciente di assorbibilità delle emazie per varie sostanze; per il chinino tale coeffi cient e sar ebb e di 14 , 7. GiustamerttP Legendre sostie11e che ]a somn1ini~trazione di chinino a scopo pro·f ilattico (.generalm ente a 'Piccole dosi) non diminuisce 11 nurrtero dflle i11fetioni malari ch e ; le osservazioni clirtiro-sperimen tali del Kirschbaum lo han110 co11ferrnato: le p icco]e dosi di chinin o vengono tutte fi ssa te nel sistema retico-istioci tario e nelle emazie siccb~ divengono inutiliz-zabiJi per la ]oro azione parassiticida. In linea generale dopo 1'assorbir11ento del chinino so]o una picco,l a parte di questo resta libero nel pla'8ma e ·olo pe.r poco tempo; in tal periodo d eve -C'oincidere ]a s1)ort11azione. lnteresAAnti ricerche s1)erin1e11tali hann o dirnostrato che l'arseni co aumenta l'eliminazione del chinino probabilmente rerrh~ din1inui 1

1

scf. la capacità di fissazione del chinino stesso da parte degli orga11i a ciò destinati . Sembra infine stabililo che, col ·p rolungare a lungo la somministrazione del chinino la sua eliminazione viene a diminuire , ciò si spiega ammettendo che gli o-rgani d eputati a fissarlo aumentino gradaitamenle questa loro capacità.

V.

SF.:RRA .

Un nuovo caso di asma mortale con autopsia. (.J. L. R10PELr.E. Le Jourri. de l'Hotel Dieu de "A1 ontréal, gennaio 1934).

L ,A. descrive il caso e raccoglie sommarian1ente ]a Jetteratu!·a in proposito, senza citare quella italiana , G11e, sepp11re scarsa , non è negativa. Il caso riguarda va t1na donna di 62 anni, asmatica da 3 .anr1i, con pressione massima 165 e minima 100. con alb·u minuria, azotemia O, .65 %o e assermann negativa. Dopo stato. asmatico durato 4 giorni la paziente muore. Autopsia: cl1iazza. lattea su] pericardio. Cuore di volu1ne normale, globoso, arrestato in sistole. spessore normale dell'orecchietta e ventricolo di sinistra, non dilatazione del cuore sinistro , ~spessimenti ateromatosi dei margini libe ri dell e valvol e n1 i tra li e aortiche. Dilatazione netta dell, orecchi etta e ventricolo destro, anello lricu SJ)idale di cm. 13 .9. Peso d e] cuore 200 gr. No11 di]atazio11i aortiche. Sul1'aorta placche a teron1atose. Coronarie permeabili. Polmoni tl1rgidi, non versamento pleurico. Gli apici polmonari sono trattenuti da briglie fibrose, Enfisen1a polmonare Tubercolo fibrocretaceo de]l ;a1)ice destro. La maggior parte dei ll1mi bronchiali r ostr11ita da stam1p.i ialini s porg·erlti a t est a cli ebiodo fl1ori dal bronco. P eso dei poln1oni · D. 280 gr., sin. 250. lnt P~tini: spasm o dcl ,_·olon discendente. 1\1ilza dura, di 85 gr. rli peso. Pancreas normale. f.istifel]ea ripiena di bil e spessa, nerastra: non calcoli. F egato: peso 900 gr .. superfi cie liscia, rossastra. al tag lio modica congestione . con disegn o d e l parenchin1a rr1arcato. Reni : destro 9f5 g r .. sin . 100 ~r .. alcune r isti corti cali piene di li<ruido citrino. C.orticale assottigliata. decapsulazione diffi ci le. Genitali norma li . Esame istoloqico. Gli alveoli polmonari sono notevolmente dilatati, le pareti intera,Jveari sono assottigliate , rnn non ~trofiche nè perforate. Non ed 2m .a alveolare. Qua e ]à amrnassi di sostanzn fllarr1ento~a r olora b·il e in rosso vivo col muci carminio di Mayer . Il ml1co è stato certa1nente trasportato per inalazione negli ac ini po]rnonari , perchè non esiste a questo live llo 11n elem~nto glanclolare ca·pace di elaib orarlo. Queste masse mucose hanno pochi elen1enti cellt1lari: eo~inofìli e relll1le alveolari de1;:quamale. ~on c'è dilatazione della rete ~anguigna c;ottostante. Però in a]cuni punti

vv.


10.24

della base sinistra si osservano numerosi polinecleari neutrofili con congestione della. parete alveolare e anche i piccoli bronchi cor:ispondenti sono· sede dello stesso processo infian:tmatorio. Si tratta quindi di hroncoalveolite, localizzata ad un solo settore dell'apparato re8piratorio. I bronchi , in alcuni tratti, presentano un lurne stellato o festonato , di calibro normale. Non si osservano spasmi. Invece si vedono i l)ronchi ripieni di muco, tanto çhe alcuni n e sono comoletamente ostruiti. A1rl1ni tratt1 . eb·b en e privi di inuco, sono distesi , il che fa pensare ad l1na di~tension~ da .aria sotto pressione fra due tappi mucosi. Alcuni tappi mucosi hanno al cen tro una spira.le di Curshmann. L'infiltrazion e leuc?citaria si fa p1iù spiccata man mano che si sale verso le vie respiratorie alte; è costituita preYa]entemente da cosinofili mescolati a macrofD g i carichi di granelli antracotici. Non si vedono cristalli di Charcot-Leyden. L'epitelio bronchiale riposa su una base ialina., è infiltrato di polinucleati , ha molte cellule mucipare , e alcune cellule ciliate. J,a parete bronchiale è più iperemica man mano ch e aumenta il lume bronchiale. Non e' è però un'atrofia n•è ipertrofia elastica nè mu~co lare. Non c'è ipertrofia delle ghiandole sieromucose intra:parietali . Inoltre: atrofia ])runa ciel cuore , sclerosi r ena le g lomer11lare discreta, disseminata , fegato con sovraccarico di grasso. J,a causa della morte è probabilmente l 'as fi ssi.a da inv.asioi1e dei lumi bronchiali da parte del muco. Eosinofilia e muco rappresenta no i soli elementi. caratteri stici dello stato anatomico di un morto di asma bronchia·l e. R. LusENA.

Terapia rhirorgiea dell'angina (\~.

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BRAENCKER.

p(\ctori~.

A rchi·v fiir Klinisch e Chir.,

ott. 1933). L ' A. riferisce cinque casi di angina :pectoris operati co·n esito buono. Nel primo caso trattavasi di un uomo con sclerosi delle coronarie ed aneurisma cardiaco, il quale anda,ra soggetto a gravi attacchi di ar1gina. Praticata la sezione dei rami comt1 nicanti di c;inis tra a cominciare dal V cervicale fin o al I toracico la sintomatologia dolorosa f cessata; sono già trascorsi 3 anni dall 'intervento senza r he la sindrome si si.a pii1 ripetuta. Nel secondo caso , che trattavasi di una grave forma di angina dovuta ad aortite di natura luetica venne praticata una ramisectomia a sinistra dal V cervicale al I toracico e l'estirpazione del ganglio cervicale inferiore e dei due gangli toracici superiori. Dopo l'intervento è scomparsa la sinto1natologia dolorosa; rivisto dopo 2 an11i stava ancora bene.

XLI, Nuì\1. 26]

Il terzo caso c he presentava 11na sintomatologia anginosa dovuta ad aortite lu~tica. con insufficienza aortica, venne operato di estirpazione del cervicale inferiore e dei due gangli toracici ·superiori. Dopo un anno e mezzo la sintomatolo·g ia d olorosa era muta. E co~ì pure il quarto caso operato di resezione bilaterale dei gangli cervicali, e il quinto ca. o di r esezione dei gangli cervicali solo a sinistra· dopo 3 anni il .primo e dopo 2 anni e otto mesi il secondo non presentavano ])iù sin tomi do loro si. IJ' A. spiega la sintomatologia come dovuta a sostanze irritative provenienti dalla lesione cardiaca o a.o rtica agenti st1i gang-li che sono i centri r egion al i dei plessi cardiaci . All 'azione s timolante i gangli ri . . ponderehhero con un rifles. o vasocostritt orr a r11i farebbe seguito uno stato isch emi co d ella mt1sc0Jat11ra d el cuore, che sarebbe verosimiln1ente la ca tlt\H degli attacchi di an.g-ina. Quando non esistono lesioni cardiacl1e o aorti ch e si p ossono invocare quale cal1 sa degli atta cchi di angin a, 1'anormale irrita7.ione degli eleme11ti nervosi extracardiaci . F, inneg-abile che i gangli cervicali inferiori e i toraciri superiori abbiano grande importanza nella sindrome dolorosa dato che qt1a i tt1tti gl i irnpt1lsi cardiaci e aortici debbono ras~are nf'r quec:;ta via. C:on la ramiP>ectomia noi impediam o che il ~a11 glio veng-a irritato . Ad avvalorare questa idea viene ] 'osservazione fatta da I.1 eriche, cioè: ch e la stimolazione flel qnnqli11n1 .c;tellafitm provoca un attacco tipi_ ro di anginél nectoris e che facendo in esso una iniezione di cloridr. di procaina viene a ce~sare l'attacco. Qt1n l che volta con la sem.plice rese7.ione dei rami comunicanti non si <)ttiene la cessazione della s indrome; questo si deve ~ 1 fatto che anch e dopo la sezione dei rami comunicanti. i gangli possono man tenere ]a ca parità a11tomat.ica di .,çrenerare impulsi riflessi . J,' A. conclude ch e n ei casi di angina l1ector;<:: n10lt o ~ravi . conviene sempre ri correre a ll 'in t er,1en to cl ,1r11raico . D. ~r.ANntrRR-\. ' 1

Contributo allo studio della splenectomia nelle cirrosi del fegato. (P.

CARNOT , HARVIER

e

(~AROLl.

Riv. des mala-

dies du foje etc. , 6, 1934). L'articolo co1ltiene l'esame accurato sia dal lato clinico che anatomopatologico di Uil caso clinico assai interessante: si tratta di un uomo di 31 anni, che da circa 2 a11n i so ffri,,a ~i una epato-splenomegalia 1)rogressiva, cornp11 cata da melena e da emateme ... i, e da cri si dolorose in sede colecistica .


SEZIONE PRATICA

L'esame obbiettivo ultimo dimostrava un fee-alo enormemente aumentato di volume, duro , a margine tagliente e superficie grossola11a1nente irregolare, specialmente sul suo lobo inistro: una milza che arrivava quasi al1'on1bellica]e trasversa; i segni di un circolo ,-e11oso collaterale e di una modica ascite e u11 'anemia notevole, a tipo secondario (il mala lo usciva appena allora da una ematemesi gravissima). Dopo ripetute trasfusioni, fu praticata la splenectomia; nel corso dell'intervento venne prelevato un frammento del fegato che a.p 1)arYe appunto al chirurgo aumentato di volun1e, duro, con placche di periepatite e a superficie irregolare. Dorio l 'operazione il maJato andò sempre 111ù migliorando, scomparve J ' ascite~ a.u mentarono le forze: o·g gi, do·p o due anni , il malat o è in piena attività lavorativa; il suo fegato si è note, olmente ridotto di volume. Tt1lte ]e ricerche sierologiche erano state 11egative; esclusa, nel modo più certo, l'abuso cli alcool. La coltura e l'innesto di frammenti degli organi asportati hanno dato risultato ne-

1025 .

MEDICINA SOCIALE

~

1

,ga t 1\10. ~

L'e. ame istologico ha messo in evidenza: n ella milza uno ~tato di sclerosi recente, con i1)erplesia cellulare e aum ento del volume dei folli coli di l\falpighi; nel fegato i segni di una, cirrosi, con intensissimi processi di iperplasia cellulare, a tipo -1 denomatoso. Gli A.A._. discutono con inolta cura e molta prudenza il loro caso, riconoscendo la difTIcoltà di inqu:idr!lrlo i11 una sindrome epatica nota; escludono il 1netodo ùi Banti e quello di IJanot e si limitano, pur malvolentieri, a parlare di cirrosi i·pertrofìca (reticolotossica di Roesle) con spleuomegalia . Parlano poi della sple11ecto111ia e del successo ottenuto nel loro caso; ricordano· come Eppinger l'abbia consig liata sin dal 1921 n elle forme decorrenti con ittero, e molti ,a ltri l '~b­ })iano praticata i11 quelle anitter iche , i ri sl1ltati sono stati, di solito , estre1nan1e11te favorevoli. Gli AA. i1on ritengono c11e I 'ablazione della n1ilza agisca togliendo la « causa n della cirrosi e palica, ma l)iuttosto alleggerendo il circolo 1)ortale e combattendo così la complicazio11e più grave, quella delle en1orragie intesti11aJi, che da sola indica l'intervento; iJ mi · g·lioran1ento delle condizioni ep·a tiche si spiega forse ammettendo 1'azione « epatotossica dt'lla milza, così come vorrebbe :F iessinger. Perchè un ePatico !>Ossa essere oper~to occorre che si trovi jn discrete condizioni generali; le crisi epatologiche pseudo-calcolose. 1'il tero con o senza fragilità vascolare, il pru. rito, l'a11e1nia marcata, m.a sop ratutto le emorragie gastro-intestinali sono indicazioni al] 'in terre11 to . 11

1

V.

SERRA .

La malaria nell'Agro Pontino durante il 1933. :E: noto come dal principio dell'anno l 93:J l 'Assistenza Sanitaria dell'Agro Pontino fu dal Capo del Governo aflidata comple tamente a1lla Croce Rossa Italiana. . Alla direzione di tutti i servizi sanitari fu proposto il Prof. G. Alessandrini il quale, dopo un anno di intensa attività, ha potuto presentare a S. E. il Sen. Cremonesi, una elabdrata relazione sull 'opera svolta e sui risultati ottenuti . Da essa risulta com,e l 'organizzazione dei servizi venne divisa in due grandi categorie : a) servizi assistenziali; b) servizi di •p rofilassi. Sebbene la maggior cura sia stata rivolta ai servizi assistenziali antimala·r ici, pure si cercò dj assicurare l'assistenza sanitaria completa tanto ai coloni quanto ai lavoratori. Aumen taio il numero dei medici, trasformati in cen t.ri sanitari i posti distaccati di Sessano·, Capograsso e Passo Genovese, completata I 'attrezi atura degli ospedaletti e degli ambulatori , ottenuto un notevole migliorame,n to, nelle reside11ze dei sanitari e del personaJe ausiliario , oggi sono in efficienza completa sette ospedali suflìcienti a contenere 360 letti, che raggiun geranno presto il numero di 400. Ogni stazione sanitaria deve considerarsi pr r le sue funzioni una vera condotta medica r11rale, di ambula.torio e di infermeria con lo scopo di assicurare a tutta la popolazione stabile e fluttuante, agricola ed operaia dell'Agro Po11 tino una assistenza medica ed igienica con ti rtua efficace, completa non solo nei riguardi della malaria, ma anche di tutte le, altre n1anifestazioni morbose medico-chirurgiche. E a tale scopo ai n1edici, alla levatrice éd al :personale ausiliario non furono limita1ti i mezzi di trasporto a trazione animale e gli autome·zzi. Si è provveduto all'assistenza scolastica e d'accordo con la Società Italiana di Antropologia. si sono iniziate numerose se,r ie di ricerche per studiare quale influenza dal punto di 'rista dello sviluppo fisico e intellettuale po ~n avere nei ba1nbini l'emigrazione in nuo·ve r egioni e quali modificazioni possano in seg11i1 n verificarsi per l'incrocio delle razze importat f\' co11 le razze locali. A completare que,s te o.p ere di assistenza f11 istituita una Colonia marina per i bambini gracili e malarici e fu, a questo riguardo , acr e1 tata la tesi dell 'Alessandrini di impiantare la Colonia stessa in zona malarica, g.a rentendo la salute dei bambini, purcbè ben difesa e ben organizzata. Nella Colonia vennero ospitati 400 ban1bini, figli di coloni dell'Agro Pontino . \'i rimasero dal 2 agosto al 10 novembre, quand o Yen11ero reslituiti ~Ile famiglie in perfetto stato di salute, senza chè nessuno ammalas~e di n1a l2ria . 1


(<

1020

IL P OL JCJ,l N JCO

Qua·n to ai ser izi di profìlassi , essi d ovevano Cb5er e diretti : 1) alla protezi.111e ~iell 'uomo dalla inf~s~a­ zione m a larigena e sopratutto dalla perr11c10 sità d elle forme malarich e; 2) alla vig ilanza sul~a p r otezio11e d elle abitazioni con r eti m etallich e a lle fin estre, alle

porte, ecc.; 3) alla distruzione d el] 'in e tto adulto n ell e

abitazioni ; ±) alla distruzione d elle lar\re n elle r accolte d 'acqua con polveri e liquidi insetticidi. . Le difficoltà di 11r oteggere l 'u om o dalla 1nfe5tazion e n1alarica si son o dimostrate ver amentel insormonta,b ili. L 'avversione ad una ri g orosa disciplina e la car sa fiducia ch e si 11.a r1ella profilassi chininica , an ch e per la eccess1,,a p ropaganda entt1siastica s~ltanto verso al: cuni m etodi di lotta, fanno s1 ch e ben pochi pren,d ano r egol armente il chinino a scopo ip1·0fìlattico . L ' Alessandrini è con,1into ch e la p r ofila ssi chininica, quando è rigorosame nte osservata , diminuisce n on solo la m orbilità ma r ende ec cezionale la perniciosità della m alaria ed accenn a ad una su a, pratic...a pr oposta cl1e renderebbe controll abil e l 'fflecuzione d ella pr ofì Jassi . Dopo aver e accenna to a lla vast a opera co111piuta per il controllo d ell e abitazioni , per la distruzio11e d elle zan zar e e delJ e larve, e d opo aver re ~o oinaggio all 'abnega zion e, allo zelo , ~!l ' attività di tutti i sanitari e di tutto il per sonale a u iliario , 1' Alessandrini espon e i d ati e le cifre ch e rendo110 conto d ei b r illanti r isultati otte:i.1 u ti . Il m a simo vantaggio ch e ~ i p u ò 11otare , per l 'efficacia d elle ·pre,v iden ze ig ienich e, rigu arda la stabilità e l 'aumento costante d ella pop ola· 1 zione fissa e fluttuante. Non si verifica più l 'esodo estivo n ei m ,e si di g iugn o, lug lio , agost o e sette1n bre. D 'altra i)arte con 1'a·u mento d ell a P_9I)0lazione non si è verificato un aumento corrispo:i.1dente dei casi di m a laria , vi è st ato a11zi una notevole diminuzione in co11fronto d egli anni decorsi, diminuzione che divien e straordinaria ove si facciamo i confronti con i )ontani ·anni qua11do finivano con l 'ammalarsi oltre l '80 % d elle per sone che rimanevano n ell 'Ag ro Pontino o vi tran sitavano . In quest 'an Ilt) i casi di primitiva sono sta.ti circa la t er za parte di quelli dello scorso anno e questi casi si sono verifi cati per la m assima parte n ella popo lazio11e n om ade e n1en o disciplinata . !F ra i c.0Jo11i si sono verifi cati solam ente 11 casi di n1alaria primitiva. Ora , se si con sidera ch e m0lli di essi son o g iunti n ell ' Ag ro Pontino i1ell a s tagion e })iù pericolosa per aquisire la malaria esti\ 0-aulunn·ale e ch e il numer o di flSSÌ si aggira sui diecimila , si può d edurre facilmente ch e l e oper e di b onifi ca inte,gr ale e le previdenze ig ie11ich e h anno dimostrato la loro Ct.>11111l e t a e fTi cien za . A. P ozz1. 1

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l1\ NNO

XLI, 1' u ~r. 26]

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA J ~~ - ~f INGAZZI NI .

Urologia J1 ratica.. Compendio ad

uso dei m edici. \'·o,Ju1n e in -8-'', di pagg.

x11-

490, con 83 illu trazio11i in n er o ed a colori. Editor e Luigi P ozzi , I~o1na. Prezzo L . 40. Ci sia consentito di 'riportare quanto L' Ill.u stre prof. Alessa1ulri ha-scritto nella Pref ation~ con la quak pre.. senta ai m edici questo libro :

Il volurne di ù-rologia pratica che il prof. cc Erm an110 ~lin gazzi ni 1l1o d est a1nente chiama e~ Com pe11dio, risponde egr egiamente , a mio t< ·par er e, allo scopo di diffusio n e del1 e cono« scen ze in questo campo, fino a poco tempo « fa co Jti va lo in Itali a so] o da uno scarso macc nipo lo di cl1ir u rgi gen er ali e di specialisti, .' . cc or a 111an man o sempre J)JU numerosi. « Il libro sar à certa m ente utile anch e a cc questi g ià esperti , a l chirurg o cioè e allo « specialista urologo, per ch è vi è trattata . i(( stematicamente e con sufficiente esten ione ,( tutta la m a teria riferibile alla parte semeio« tica, di agn ostica e 01)eratoria d e]Je malattie « d eg li organi u r inari , i11 n1od o ch e dag li strt1« m enti da usar e alla tec11ic.a d elle mano\Yre « u rologi ch e , d all 'esam e n1 etotlico clini co d el H mala to a quelli di l abo1at orio , d elle urine, « del sar1gue, all 'eseru zion e e alla interpreta:< zione d elle ricerch e r adiol ogich e , tutto è « esposto in n1o d o chi ar o e il testo è corre« dato di fi gure ch e facilitano l 'applica zio11 e cc d ei vari esami e l 'inter pr et azion e d ei singoJi t ( casi occor renti n ella p ratica. « Ma sopratutto pen so ch e d ovrà esser con « ultato u tilmente dai m edici pratici perch è « ria ~urne quant o la m od ern a urologia 11a « mes. o ir1 eviden za c irca la fisio-patologia « d ell 'appar at o u rinario , i n1 odi di sospettare e< e precisar e la diagn osi , le indi cazioni cura « tive , sia m edich e ch e chirurg iche , quello « ch e si pu ò otte11er e colle prime e fino a qual cc m o111ento con vien e u sarle , la n ecessità e l e cc m od ali là d elle oper azioni, i risultati r h e ~e « n e possono sper ar e . «Qu esto è evidenten1ente lo scopo più im« portante di un m anuale. ch e deve g uidare iJ « m edico n ei casi dubbi e indirizzarlo all 'ecc satta dia gn osi e sopratutto al preciso g iudiH 7.Ìo l)rogn ostico e curativo, lasciando allo « specia li sta e al chir urgo l 'esecuzione , caso « per caso , d elle più opportune ri cer ch e s:pecc ciali e la decisio11e o·p eratoria. « Il volume d eriva d al capitolo , che il Min« g azzini b a già d ettato per il cc Manuale di cc Chirurgia » , ch e sotto l a ~ia direzione i « miei alli evi h a nno voluto dedicarmi in oc « casio11e d el compiuto trentennio d 'insegna« m ento chirurg i co, in cui notevole parte ha cc avuto queJlo urologico , che ho l 'o,r gojg lio di cc aver e tra i p rimi diffuso in Italia. E sono (< quindi a ssai ~li eto , ch e il Ming a zzini col cor« r etto indirizzo di una base fondamenta le di cc educazione cl1irurgica gen er ale , cl1 e egli 11a cc


[ANNO

XLI, NuM. 26]

« poi cor11pletato nel cam·pD urologico, abbia '< prima compilato per il mio testo clinico cc quelìa i1arte speciale, e poi l'abbia ora estesa cc e completata, così da far parte per se stes« sa, per l'istruzione e la guida del medico cc praitico nel campo oagi così prog r edito de« gli studi urologici, con un 'esposizione chiara et e corretta sulle basi indi~pe n sab ili di n1edi cc cina e chirurgia generali » . RouERTo ALESSANDRJ

CENNI

1027

SEZIONE PRATICA

BIBLIOGRA.FIC/<1>

e PUGNO-"'\1,_\ NONI. Trattat o di roenlge11 · e ciirieterapia, 2 volumi di 1600 pagine com-

PERUSSI.L\

plessive con 700 figuro oltre tavole fuori testo. FraleJli Treves, ecl i tori, N[il<lno, L. 350. L ' opera c l1e i 1Frate11i 1"reves danno alle. stampe con una bella ve·.;te tipog·rafica rappresenta un 'opera che co]ma una lacuna nella letteratura radiologica italiana: è il primo trattato ilalia110 di roe11lgen e curieterapia e che ci libera finalmente dai trattati stranieri. Il trattato rap1)resenta un'opera poderosa e accanto a P erussia e a Pugno Vanoni fanno co rona come collaboratori molti allievi del Perussia da Alberti a Mascher pa, da Giongo a Ratti e Asti , ecc. Il trattato è riuscito così completo in tutte le sue j)arti e i ricercatori e i lavori italiani sono stati largamente citati. La cc fisica e la elettrotecnica » è stata scritta dal Pugno Vanoni; la tecnica e la metodica della roentgenterapia da Giongo; quella della curieterapia da Asti; le tabelle per la radioterapia e le disposizioni legisla tive sono state raccolte da Picchio; la parte radiob·iologica è stata svolta da Gallavresi; le alterazioni e reazioni della radioterapia da Ratli. Il 2u volume si apre con un carpitolo del Perussia: fondamenti e direttive generali della radioterapia oncolo.o-ica; la radiote r.a pia dei tumori è stata trattata da Ratti; quella dei processi infiammatori da Alberti; quella delle affezioni tubercolari da Giraudi; quell a de lle malattie del sangue da Meda; delle gl1iandole endocrine da Mascherpa; rlella malattie dell'apparato respiratorio, digerente e ricambio dalla Pellini; d el sistema nervoso da ~Iascherpa, dell'apparato locomotore da Giraudi ; dei fibromi e delle metropatie emorragiche da !Bortini e delle malattie cutanee da Perussia. Il trattato è destinato a lla più ampia fortuna: esso non è solo un libro di consultazione e di studio necessario al r adiologo e al medico colto , ma è un trattato completo in ogni sua parte e che rappresenta una fatica tutta italiana e materiale di studio e di esperienza personale. E. MrLANI. 1

(1) Si prega d ,inviare due copie dei libri di cui si desidera 1:-i recensione.

G. B. e \RDTNAl F. e 1\tl. l\1ATSO. Coni.pendio di Racliologia Medica acl uso degli studenti e dei merlici pratici. Volum e di pag. 496 con 33 figure e tavola a colori. Ed. l Jlrico Hoepli, Milano. Prezzo L. GO. Il rnanua le di Cardi11ale e Maino colma u11a la cuna nella letteratura radiologica italiana, alla q11ale mancava fino ad ora il libro scritto s11ccinta1n ent e e precipuamente rivolto ai medici pratici. Il prof. Maragliano infatti che n~ è stato l 'ispiratore , si è fatto interprete rl1 una delle più ant.icl1e as1)irazioni della cl a~se radioloaica . Egli pre -entando il volume sori, e 0 eh e cc è necess~ria 11na cultura radiologica elementare diffusa in tutto il ceto medico » perch è n ella collaborazione col radiologo .p ossa fornire un g iusto indirizzo ali 'indagine radiologica con1pre oderne esattan1ente il reperto , ii1tfrpretare giustamente la documentazione radiografica. Questo è dunque e soltanto questo lo scopo del lavoro; scopo I.imitato al qual~ corrisponde la rapida trattazione che ncn si })erde in particolari: .. Pur tuttavia è co~pleta ed organica; nulla v1 e trascurato; anch~ i mez: zi più moderni di contrasto e le tecniche d1 i.nda!rine fini sono messi in piena luce e valoriz~ati. RiQ'Uardo alla terapia gli AA. si sono volutamente soffermati a spiegare sopra.tutto i principri biologici sui quali si fo·n dano le tecniche d 'applicazione. Hanno con tutta franchezza esposto i risultati che è possibile ottenere nell e varie forme , ma h.a nno volutamente sorvolato sui particolari di tecnica. Il lavoro quindi ha u11 interesse strettamente culturale, non di specialità; per i. b~ sogni clella quale già numerosi e lnolt? pr~g1~t1 son.o i trattati italiani usciti in questi ultimi tempi . ~1a proprio per queste sue car:itteristiche sarà apprezzato dai nostri lettori. MELDOLESI. 1

Grundlagen und Pra,xis der Rnentgen-strahlen Dosieritng. Thiem e

HoLTHU SEN ·e

BRAUN.

1933 , 153 fig. , 250 p.agine, marchi 18'. Il libro di Holthusen in collaborazione con l'.raun rappresenta una 11UOVa fati ca del radio100'0 di Amb·u rao .che naturalmente ha trovato b 'O • • • rnodo di mettere in p rimo piano tutt1 quei contributi personali che hanno .reso n?t~ Hol thusen fr.a tutti i radiologi rad1oterap1st1. J] sottotito'lo del lih·r o: misura e determinazione della dose, indica b ene lo scopo del lavoro : dopo alcune cognizioni generali di. fisira u11 capitolo è dedicato ai fonclamenti del dosaggio e un capitolo alla ioniz z~zione ~ alle u11ità inlern.a zionali: lo strumentario per 11 do saggio. lo stazzamento ~ei mezz:i di m ~ sura ~?no parlicolarrr~ente tra~t~ti n:a ~1 rad1ote.r~p1sta troverà nei succe~s1v1 cap1tol1 ( dos€ fi sica e dose biologica rapp<>rti tra dose fisica e ])iologica - i fattori biolog·ici) quanto di .atl ualità esiste oggi su questo argomento specialmente nei ri auardi del frazionamento della dose e della in~J)Ortanza del fattor e tempo in terapia. E. M1LANr.


« IL P OLICLINICO

1028

i~·nANZ iJ3us c HKE. R oentgenlogisch e Skelettestiidien fJ.n !ll ensclilichen lwillingen u1id 1\I ehr-

lingen. 'I'hieme editore, 1934, pag ine te Lo 43 50 tavole, marchi 25 . ' Inler essante 3.ppa re lo .studio. d e.Ilo . scl1~letro (specialn1e11te de~Ie. ma~1 . e dei p1 e d~) nei .gemelli e in bamb1n1 nati 1n parto lr1 -mult1gernellar e : i g emelli monocorii (da un u o.v o) e ch e sono in genere dello stesso ses~o prese.n: tana come è noto anch e d ei caratteri somat1 c1 assai simili. Lo studio ha rig uardato 25 paia di gem elli m on ocorii e 18 vaia di gem elli bi~o rii : ±. casi di trig·en1elli e un caso di q~ a dr1gem eIJ L F orma e struttura ossea mostrano una perfetta con corda\1za n ei monocorii : discordan za n ei bicorii Ga si come il tempo di ossi ficazion e rn n~tra lln comportam ento an alogo concordante e discor dant é rispet tivan1ente n ei n1on ocorii e bicorii . Belle t~vole (circét !10) corredR n o il libro ch e è uno dei primi studi radiolr 'ric i is tema ti ci sull 'argom ento . E. Mr1, \NI.

L.

ARM.\NI .

l,. arlem.ecum radinlogico. Vol . in -16°

di pagg. 200. Soc. An . Vercellese Jn d. T i1). ,

1934:, L . 20. L ' Armani ha raccolto - · d opo aver spieg·a Lo com e va p·r ep ar ato il paziente per .i di,rersi e.sami r adiologici - le vaTie m alatt ie per ord1rie alfabetico ·e p er ognuna di esse h a voluto breve111en te per son1mi capi spieg·are q u ello ch e l 'esame r adiologico p u ò d ar e. E ott o il nome d egli AA. h a r accolto quei segni , quelle t.ecnich e, ql1elle proiezioni legate a u11 detern11natc autor e : anch e in q uesto ca o in ordi ne a1fa])etico. Il Vademecum è così u til e per il n1cdi co pratico e si raccom anda a tutti color o ch e vogliono· a ver e una risposta e u n con sig lio o vog ]ion e r apidan1ente con oscere e ri solver e un qt1esi Lo: cli qualch e utili là sarà anch e rcr il r~d io­ l ogo n on os tante ch e il voler r acchiudere una così complessa rn a t.eria quale la ra diologia in formul e o tab ell e o paragr a fi porta con Rè al cuni in evitabjli difetti . E. ~1ILANI. Auc~usTE NEM OURS .

Radio1lor;ie de la vésicu le

biliare . Vol . in-8°, di p agg-. 186, con 102 fi g.

l .\ NNO

>>

XLI, Nu M. 26]

2·> dopo 8; p oi paslo di Bro uner ; il malato i? questo t empo· .ha. b~vuto a.equa . zu~ch ~rata; : l\ umer osi e ch1ar1 gli sch em i - 1 a d1 og ~ a1n1111 i 11vece non sempre chiari . Il libro è utile co~ rne libro di co11sultazion e i1er quanto oramai il ca11itolo sull a co ~ecis li .è ta lo trattato esa~ riente111ente an ch e in Italia (tra lta Lo d el Busi). E. MIL AN! . G.

V JALE.

Le aziorii biologic1Le delle radiazioni.

Vol . in -8'(), di p agg. 368. Tip. Fra telli Treves, l\1il an o, 1934. L . 60. Bel libro ita lian o ch e r accoglie in i110.do ord inato a chiari ssimo tutto q u ant o rig u arda le r a di azioni solari e celes ti. L'A . di scute prelirninarn1ente la possil)ilità di azion e d elle onde l1er ziane r icor cla11do le ri cf'r ch e di Lakho,vSki (ri r.erch e com e d ice l 'A. con i tenti in e i1erin1c11li geni ali e con cezio ni fantas tich e), ma lo sl ud io è e sen zialn1en te r ivolto sl11le r a diazioni , o lari . l'n capitolo tra tt a d ell o SJ)ettro sola r e - i ca11itol i st1ccessivi t rat tan o: g·en er alità sul 1'o.z ione biologica de ll l lt1re - ( fattori d ell 'azione b iologica, so r~e11 l e lu 111i110. a, fiìtri , dose ecc.); cap. l\I : prin c ipi d i fo tocl1ir11ica (fotolis i , fot osintesi. 110 l im erizzazion i, o s id azio11i , r id11zion i, sen. i]) i1i zzazione ottica ecc.); il capitolo V: azion e d ell a lt1ce :-.u 11 'organism o (sos tanze p r o Leich e, g lic idi , l i J)icl i. vitan1in e, fermen ti ecc.); il capitolo VT: a1ion c sui microor ganismi ; il capitolo VJT : nzione sull e pia11te ; il capi tolo VITT : azione c;ug-11 anima li inferiori ; il ca1)itolo IX: azio11e su ]] 't1omo e sug li a nimali superiori (azionp still a pell e, st111 'occhio, sangue, apparat o r espira tor io, g hi andole Pndo~ crine, r icambio, svil11ppo ecc.). T cap itoli t1rcrssivi CX, Xl , XTT , XIII , XIV) Lrat tano r ispe tti, ament e dell 'azion e biologica dei rag~i mitogen etici ; d ell a r ad ioattività, d ell e radiazinni cosrn ich e (capitoli l1rcvi , 50 p ag-in e i r1 tut to). Le l1lt i1ne 100 pagine del lihro trattan o dei fe11omeni fot od in amici , drll ~ p ig m entazione, clPll e mala ! tie d ella luce, dei princip1 di fo·t oterapia e de·l m eccél n ismo di azione d ell a luce. Il libro è di fac il e e p iacevole l ettura; Ja m.ateria svolta con r bi arez1a e al libro - primo lavoro ~i st Prnati r o itali ano n on m an ch erà la fort un'l. E. M1LANI. 1

e 27 tav. ì\ti asson & C. P aris, 193-1. Fr. 45. Il libro de ll 'A., ch e vu ole esser e 11no stud io anaton1ico, funzion ale e clinico sulla vescicola biliar e, raccoglie quanto ·è n ot o sull 'ar gom ento pur co n a1ct1ne vedu te p er son ali. All 'an.at on1j a r<ldiologica segu e 11n rapi tol o su ll o tudio r ad iologico d ei can ali biliari estr aepat ici e sulle funzione della colecisti . La tecnica r a diologica coi suoi vari metodi è p u re l argamen te trattata. Scg11c lo studio r ad iologico d ella colecistite cronica e della coleci stite calcolosa e delle pericolecistiti . Si p u ò discutere l a t ecnica p er sonale (1° esame dop o 4 or e clall a in iezion e;

~O

4

Ricordiamo l'Interessante pubblloazloae:

Prof. ARISTIDE BUSI Direttore delL'Ist. di Rad iologia della R. U niv. d i Roma

Sulla esplorazione radiolo~ica del torace nella tubercolosi polmonare C1Le7.ioni tenute al Corso di perfezionamento delle malattie dell'apparato respiratorio) Volume in -4°, di pa1gin e 112, con 16 fi gure sch ematiche fuor i testo. P r eizo l •. 1' 6 . ""iil l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbon ati sole L . 1 4 in p ort o franco.

Invia re Vaiglia all'editor e LUIGI POZZI, Ufficio Po·tale Succur:;a l e diciot to, ROMA.


~ANNO

XLI, NuM.

2€~

PROBLEMI

SEZIONE PRATICA

CULTURA LI

Il latino come lingua scientifica. I11 un a.rticolo cl1e ha avuto una certa riper.cussione nel mondo degli studiosi, G. Tego ni (Ann. dJ'Igierie, allegato al n. 4, a1pr. 1934) rileva che si nota, oggi, un risveglio per una rifioritura del latino nella letteratura scientifica. Da un anno a questa parte, l'Istituto di Studi romani , d'accordo con il massimo Ei1te scientifico tecnico nazionale, il Consiglio nazjonale delle ricerche, si è proposto d 'intensificare la propaganda a Lale scopo e ne ha forrr1ulato un. prog ra1m ma. Già alcu·n i periodici scientifici italia11i hanno , di loro iniziativa, ritenuto opportuno di riprendere l 'uso del lati110 scien Li fico: JVuricit:is radiologicus, Bo1ll. 1

mal. orecchio, n.aso e gola, Arch. internaz. di 1 adiobiologia; sunti o sommari in latino troviamo in vari periodici n1edici. l'vla il maggiore impulso per una più int ensa ripresa del latino quale mezzo di e pres ione scientifica internazionale è s tato dato dall 'apparire del periodico Scientiariim iVu11cius l?adiofonicus, che unteggia i testi ·ielle comunicaizioni p,r esentate dai soci dell'Accademia Pontificia delle Sc ienze cc Nuovi Lincej » e li diffonde per radio a tutto il mondo. L' A. rileva come questo latino, decadente , corrotto lln o a i limiti del possibile, in cui sono tagliali i IJOnti con alcune regole classiche clel latino in egnato dalle morfolog ie scolastiche, dimostri che la lingua di R oma antica è la più duttile delle lingue e la più adatta per ~labilire corri ~ p o ndenze internazionali. I com1)ilat o ri d el 1Vtlncius si g iovano dei numerosi apporti r ecati al latino classico dalla l etteratl1ra cris tialila, m edievale, ecc. e percorrono con scioltezza la loro strada. Basta avere, del latino , u11a co11oscenza a·ppena superfic iale, b a- La averlo s tudiato negli anni d ella prima giovinezza e poi anch e ab·b andonato per semJ.,re , per riuscire a comprender e u g t1almente le e pressioni scien Lifì cl1e del JVun cius e tenersi co ì al corrente d egli ultimi t11di e d egli ultimi porta.ti scie11tjfl ci 1nond iali. E però da domandarsi che cosa rirnane clel latino se, da d a un Iato , si introducono n ecessariamente le parole scientifich e moderne e, d all'altro , si trasc11ra la sintas ~1 , ch e è la vera spina dorsale d el latino stesso. M.a la ripresa dell'uso internazionale de.Ila lin.g ua latina ' 1 iene integrata e favoritar da un concreto programma elaborato dal Presidente dell'Istituto di Studi romani. , Prof. Galassi Paluzzi , d 'accordo con alcuni fr a i magaiori esponenti della nos~ra cultura scienti fi co-umar1istica. Con g rande senso di prati cità, tale I stituto abbandona l'idea del rifi orire di un latino parlato e propone essenzialmente ch·e degli ari icoli originali dei 1periodici tecnici e delle comunicazioni ai con gres~ i . sia fatto t1n rias-

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sunto in latino. La proposta , così contenuta i11 limiti abbastanza modesti, troverà tutti consenzienti. I concetti schematici contenuti in un riassunto (in cui entrano rion pochi termini scientifici di uso si può dire i11ternazionale) possor10 essere abbastanza agevol1nente espressi, mentre i~ latino, anche un po·' macchero,n ico, cl1e n e risulta può essere compreso da chiunque abbia una n1odeslissima cultura classica e ne verranno così facilitati gli scambi culturali i11ternazioi1ali. Ne risulterà forse una specie di ge.rgo internazionale che i cultori delle singole scienze comprenderanno e che, ad ogni modo, sa rà meno sconveniente del ludibrio che alcuni scrittori tecnici fanno della lingua italiana1. Meno pratica è l 'altra p·r oposta del predetto Istituto di compilare un lessico italiano-latino, ch e raccolga tutta la terminologia scientifica. Gran parte della te·r n1inolo.g·ia delle scienze ln~ten1 atiche, fisi che , chimich e, biologiche ha etimo g r eco e b·asta i)ertanto u11a e.erta conoscenza di questa lingua per comprenderle· per moìtis ime altre, tale terminolog ia è già fissata da Lempo e consacrata nei trattati senza bisogno d'altro. I->t imane , aggiunge l'A. , una minoranza di discipline scientifiche le quali hanno subìto un enorme sviluppo e sono rÌ cr l1e di neologisn1i ad etimo vario, semp,r e diverso dal lati110 e dal greco. Su tali J)arole, verterebbe l '01>portunità d el lessico, affidando n e però la traduzione alla cultura ed a l buon g.11sto. di persone compelenti ed evitando Je pe· r1fras1 spesso oscure e non rispond enti al concetto che vogliono esprimere. l\fa , anch e così ridotta, la compilazione di un tale lessico pre8enta enormi difficoltà. Chi scrive ha occasione di tradurre lavori di scienze di cui ha una conoscen za superficial e; inutile il ricer care i vocaboli sui comuni dizioriari e q11elli così detti tec nici sono antiquati ed insu ffi cienti; alcuni abhastan za com pleti . ma vastissimi , con1e, p. es., quello sulle ferr?v~e , ~n .sei lingue : quindi di t1na <lisci plina 11m1tat1ss1ma, ch e comprende parecchi ' rolumi . Che est ensione assumer eb·b·e 1111 le ' ~ico 1h c comprendesse tutte le sci enze? Quale vasta e d elicata collaborazione richiederebbe? Senzé\ contare i Gontinui aggiornamenti e rifacimenti che sarebbero neces ari. Se si vuole prendere il latino quale 1ingu8 per gli sca1nbi inte rnazionali n el campo dellr\ scienza, sono necessari deg li a·dattamenti , oltre che gra1nn1aticaJi e sintattici. an ch e del la nomenclatura . Lasciata da parte l 'eleganza d el rlire cicer o11iano, si tratta di stabilire una specie di gergo per una reciproca comprensione ed è allora inutile tradurre termini ch e sono o·r mai consacrati dall'uso , mon eta corren l e clegli scambi internazionali. A p a rt e l e djffic oltà della traduzione latina, n·e ssuno ch e si occupi della materia ente il bisogno di tradurre cc shu11t l>, cc relais >> e le altre mill e di a1

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velerie dell'elettricità e della radio; si raggiungerebbe anzi l 'effetto opp~sto , creando delle diffic0ltà iper il lettore stran1e1 o. Quando noi avren10 trovato, per la viva e pittoresca espressione di cc fading », un bel. vocabolo. del trecento e gli avremo dato la desinenza latina, avremo forse soddisfatto i.I nostro orgoglio, ma perderemo lo sco~o ?i far comp~ende~e subito ciò che un qualsiasi amart:ore d1 radio , dalla Islanda alla Patagonià , conosce. lBen v-enga, quindi, il latino, per gli sc~mb~ culturali interr1azio11ali, ma con ·q uella serie di ada,ttamenti che lo rendano realment e utile e fil. rispondente allo scopo.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta dcl 29 1narzo 1934. Presidenza : ~rof. CARLO Co1'IBA.

Considerazioni sull'angioblastoma del cervello (Malattia di Lindau) . Dott. U. S1~roND1. - L '(>. òescrive un caso cli tumore cerebellare, che no11 si potè ope1·are p er le gravissime condizioni della paziente, p er cui l 'esame is to-pa l ol ogico dirr1os I rò trattarsi cli un angio111a a tipo embrionale con presen za di cellule chiare con conlenuto lipoideo e colesterinico. Non coesisteva l 'angiomatosi reLìnica, ch e aYrebl>e gr ande in1portanza per la diagnosi. Nel siero di sangu e 1~ra presente una n ot evole ipercolesteri11enu n. Tecn ica della resezione gastrica alla Billroth I secondo V. Haberer. Prof. G. CA\ INA. - Con la cli1nostrazione di nu1nerosi disegni originali illu stra il nletodo di g astro-duotlenostomia alla Billro lh I con innesto circol are diretto <lei due monconi secondo la n1odificazione preconi zzata dal V. Haberer. Discute le indicazioni del metodo nel trattamento dell 'ul<'era sia gastriGa, sia duodenale e ne segnala i vantaggi , quando si a applicato nei casi adatti. Al controllo radiologico dei casi finora operati, s1 verifica realmente uno svuot amenlo gastrico assai rapido, più rapido che di norma. Seguirà la pubblicazione integrale in uno dei prossimi numeri di « Clinica Chirurgica » . '

Le indagini dentarie per la interpretazione patogenetica delle nevralgie del trigemino. Dott. Prof. C. R Al\IIORINO .• - L 'O. illustra brevem ente quali son o l e cau se più comunemente invocate per spiegare la patoge11esi delle nevralgie del trigemino, e si sofferma in modo particolare sulle cause d en t arie. Di queste prende in con sid erazione quelle determina te da denti inclusi capaci di produrre uno stira 1nen lo o una compressione d el nervo. Presenta un caso di nevralgia ribelle esistente in giovane sogge tto da cinque anni guarita radicalm ente in seguito alla diagnosi radiologica e clinica con un atto operatorio endoorale att o alla asportazione di un dente ottavo incluso nella fossa zigorr1atica. co11 compressione ed erosione completa della radice distale de.I settimo dente I .Sc.gr;; Lari: L. l)rGcru - p. N1ccoL1Nr.

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Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 10 m arlo 1934. Presi cl ente : Prof. F. A. FoDERÀ.

Frequenza ed importanza della bronchiettasia nelle affezioni dell'apparato respiratorio. E . GREPPI. - L 'O. accenna agli sviluppi rece~ti d el tema d elle bro11chiettas ie secondo l a tecnica broncog rafica, presenlando alcuni esei:npi_ istr~t­ tivi. Si ferma quindi su lla patogenesi d1nam1ca (da pulsione) cli molli s lati bronchiettasici. diffusi , sp esso bil aterali e in grafl: parte e.s lrane1 ~ ragioni anatomiche _locali ma i~~ece d1pendent1 da deficienze con genite ocl acqu1s1le del~a struttura muscolare-elas tica dell 'albero bronchiale, ch e a loro volt a gius tifican o la morbosa cedevolezza del bronco p er og ni Iacjle causa di sforzo toracicorespiratorio. Malaria sperimentale. Prof. E. D1 ~IATTEI . - Dai ri sultati concordi cli nun1er ose esp erienze condotte su diYersi animali: cani, conigli, cavie, vari amen le tratla ti ed inoculali p er diver se vie con sangue d'individui malarici si può con cludere cl1e la malaria umana non è trasn1i ssibile agli a11i1na li. Res ta no conferma li g1i a11Uchi risultati negativi già pacifici sull 'argo111 e11lo, e r esta altresì salcla l 'attrezza tura della profil assi finora adottata per questa infezion e. In tema di terapia di poliomielite anteriore acuta. F . P ARADISO. - L 'O. riporla l 'osservazione di 2 casi di n1orbo di Heine-)1edin, uno con paraplegia e r eazione degene rati~ a , a forma ascendente a sinclrome bulbare l 'al lr o, venuti e11trambi a guarigion e ad o l lando l a roentgenterapia nel primo, un trattam ento adre11alinico endorachideo nel seconclo. Sul valore dei ine locli di cura l 'O. è indotto ad ava11zare d elle riserve data la possibilità di spont an ee regr essioni rapide e complete. Esito raro di ascesso. Dotl. V. L01'1BARDO. - L'O . presenta un caso di ascesso p eriren ale ottodiaframmatico con eslrinsecazione anteriore ; ch e apertosi spontaneamente aveva dato fistola. Il tramite fistoloso finiva dietro il rene e nel fondo era contenuta una co11cr ezione calcaria che avrebbe potuto confonder si con ur1 calcolo renale. Azione degli estratti pre-ipofisari sul tasso glicemico del1' uomo. Dott. ~I. ConuARo e Dott. R. MODICA. - Gli 00. studiando l 'azione di al cuni estratti preipofisarii (Prolan, ~reipofisasi, Pregnyl) sul tasso glicemico dell 'uomo hanno potuto notare che la risposta ai varii estratti si presenta diversa da soggetto a soggetto, indipendentemente dal preparato usato. Su 39 curve glicemich e da estratti preipofisarii seguite per tre ore dopo l 'iniezione hanno notato iperglicemia in 25 casi, ed ipoglicemia in 14 casi. Gli 00. spiegano queslo diverso comportamento con l 'ipotesi che l 'azione degli increti preipofisarii sui meccanismi glicoregolatori non sia unica, ma possa essere orientata in senso diverso per la coesj. stenza di fattori , forse anch 'essi di tipo neuro-endocrino, che gli 00. si propongono di indagare in una successiva serie di esperienze. Il Segretario: Prof. G. D1 MAcco.


LANNO

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER JJ_, MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Alcune affezioni cardiache minori. Secondo R. O. Noon (The Practitione·r, maggio 1934:) molti disturbi non clamorosi ma reali della funzionalità cardiaca si mani1estano con disordini del siste111a i1ervoso o di quello digestivo, r11entre subiettivamente si esplicano con di lurbi prettamente circolatori. Così pazienti che hanno p~lp.itazioni, extrasistoli, ecc. credono di essere n1alati di cuore e possono anche esserlo, mentre altri lo sono certamente e ere.dono di soffrire di alterazioni dell 'apparato digerente. Le fJalpita2iorii sono u11 disturbo frequente. A volte si accompagna110 a tachicardia. Cause più frequenti sono la dispepsia e la flatulenza , il tabacco, il ca ffè, il tl1è , le emozioni, la neurastenia, gli stati anemici. Si possono avere contemporaneame11te pallore o rossore del volto , senso di oppressione. Le extrasistoli possono aversi anche a cuore perfettamente normale. Sono certamente il disturbo cardiaco più frequente. Causa frequente è l 'inlossicazione da tab·a cco. La tacliicardia parossistica non è sempre una affezione cardiaca minore, p er ch è può assumere in qualcl1e caso notevole gravità. La durata degli attacchi può andare da pochi minuti a più di una settin1ana. La causa è difficilmente acoertabile. Utile può essere la chinidina a piccole dosi, come anche l'estratto di paratiroide. Si può ancl1e provare la comp1ressione del vago di destra per 10-20 secondi. La sincope non sempre è di origine cardiaca. Quand'è di brevissima. durata può essere un attacco di piccolo inale epilettico. Nella forn1a epilettica si ha 1Jerdita rapidissima della coscienz.a, con caduta a terra del paziente, me11tre nella forma cardiaca l 'inizio è meno brusco, tanto che il paziente ha il tempo di sdraiarsi. Il dolore alla regio11e c.~ardiaca è frequente, ma per lo più senza significato gr.ave , quando non sia da angina pectoris. Il carattere più imrportante del dolore cardiaco è di comparire dopo sforzo. Il dolore unicamento funzionale compare spontaneame·n te, indipendentemente dall'esercizio fisico, spesso in rapporto con en1ozipni e può simulare l'ang ina· pectoris. In <1uesti casi il paziente ha senso di ripienezza, di tensione allo stomaco e spesso è il cattivo funzionamento gastrico che ne ·è la causa. · 'l~ut ti questi disordini cardiaci minori possono disturbare notevolmente la vita di u11 paziente anche perchè impressionano molto chi ne soffre. Per curarli è bene so1pra tutto fare una vita regolare r1ei riguardi del lavoro·, flei pasti, del sonno. R. LusENA.

Le cardiopatie nell'ipertiroidismo. In un ampio studio sull 'argomento, E. Peserico (C uore e circolazio·ne, febbr. 1934) osserva anzitutto che il cuore del basedowiano è una macchina che comp ie un lavoro eccessivo in condizioni intrinseche di errato chimismo, turbato equilibrio chimico-fisico attriti eccessivi ed in condizioni emodina~iche estrinseche sfavorevoìi. Ciò spiega, da un lato, la scarsa efficienza, dall 'altro l 'inevitahile usura. Dal punto di vista clinico, a p arte la tachicardia sinu3ale nom1otropa , sono frequenti i disturbi del ritmo. La più im1p.ortante e frequente delle aritmie è la fibrillazione auricolare. All 'inizio, essa può avere carattere accessionale e prestarsi a confusione con crisi tachicardiche, frequertti in questi m~Iati. Relativamente ra.r a è l'aritmia extr.a sistolica ed eccezionale è la tachicardia parossistica; abbastanza frequenti i disturbi della conduttività (allungamento clel tempo di conduzione). Dal punto di vista dei segni fisici , importanti sono alcuni •-tspetti ~peciali dell'area cardiaca; variabili sono i reperti ascoltatori, in rapporto specialmente alla frequenza di soffi dal carattere funzionale. Talvolta, si ha un reperto acustico, che fa pensare alla stenosi mitralica. L' A. si diffonde poi sui segni elettrocardiografi ci. L'evoluzione segna g·eneralmente tre tappe: la ·p rima destinata dalla tachicardia, la seconda dai disturbi del ritmo e dai primi segni della insufficienza cardiaca; nell'ultima l'insufficienza del miocardio. La prognosi è relativamente migliore che · in altre cardiopatie. La terapia deve rispondere a due indicazioni: I) comb·a ttere la tireotossicosi (tiroidectomia in due tempi : rontgeQ.terapia, jodoterapia; 2) agire sui dist_u rbi circolatori (digitale, uabaina, trattamento glucosio-insulinico associato .alla te·r apia :iodica e digitalica). Nel trattamento della fibrillazione auricolare, la chini dina conserva la sua importanza. fil. 1

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Lesioni cardiache e disturbi del ritmo costanti da difterite. Mautne-r (Mediìz. Klin., 20, 1934) ricorda che, mentre tutti p arlatno· di alterazioni permanenti del cuore d'origine scarlattinosa, solo di rado, e nei testi di pediatria affatto si parla di lesioni cardiache permanenti da difterite. · Eppure l'anaton1ia1 patologica insegna che si possono avere lesioni cardiache, in soggetti adulti, che risalgono con certezza aJla difterite sofferta nell'infanzia: 11on è dunque vero che 1


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la difterite lasci soltanto delle traccie da cui è fa.cile guarire; se questo è vero per le infiltrazioni grasse e IJer le emorragie sottoendocardiche, non si può dire altrettanto per la « fragmentatio n o lisi del miocardio che segue spesso all'infezione e a cui succede una po•l ifeniione interstiziale del connetti.No eh~ può portare ad una cirrosi del cuore. La cirrosi può passare inosservata, come in un caso descritto da Kratzeisen, .p,e r i poteri di co·mpenso· della inuscolatura, ma può anche dare chiari segni di sè, specialmente quando, per la sua localizzazione sul sistema di conduzione, provoca disturbi del ritmo. L ' A. dimostra il caso di una bambina di 8 anni e mezzo che a 7 anni aveva so.fferto di difterite e da allora presentava un'aritmia costante, decifra.ta all'elettrocardiografo come un blocco parziale del tipo 2: 1, con interpo~azion e irregolare di contrazioni ventricolari automatiche. V. SERRA.

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Inft11enza dell'invecchiamento e dell'aumentato ca· rico sulle valvole polmonari. Radnai e Aschner (Zeit. f . Kreisl., 15 marzo 1934) hanno pra.ticato uno studio anatomicofisiologico di raffronto tra le valvole aortiche e le polmonari. Queste ultime sono più grandi deJle prime, secondo un rapporto sensibilmente co tante; coll 'avanzare dell'età, il volume delle \ralvole aumenta, sia in lunghezza che ir1 larghezza. Lo stesso si dica in tutti i casi di ipertension-e del piccolo circolo , in cui l'ingrossamer1t.o valvolare si accompagna ed è pro·porziona]e alla dilaLazione del ventricolo destro: tt1ttavia esso 11011 ,è sufficiente a proteggere i] ventricolo dal p,ericolo di un 'insufij cienza funzionale. Analoghe considerazio·n i valgono per qualunque altro fattore capia ce di aumentare -- in modo stabile - · la pressione nell'ambito del piccolo V. SERRA. circolo. Modificazioni della pressione sanguigna dopo ope· razio~i addom~nali~

C. Seud e A. - Berg (A· eta Chir. Scandin., 1933, Suppl. XXVI) hanno studiato le variazioni della pressione arteriosa do p-0 operazioni addominali ·con misurazioni quotidiane della pressione diurna e notturna. Do·p o l'esame· di 134 ammalati, su c:ui hanno eseguito 1800 misurazio·n i, hanr10 potuto stabilire che la curva della p ressione diurna può evolvere secondo i 4 tipi seguenti: a) nel 34 % si ha un iniziale modico aumento della pressione arteriosa; b) nel 60 % si ha una netta el~evazio,ne, detta dagli AA. « eleva.zione primaria »; e) nel 20 % una ·caduta primaria dell<i pressione cui segue una elevazione secondar~a; d) nel 6 % ad una elevazione primaria· segue una caduta secondaria della pressione e quindi una elevazione secGndaria. 1

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Su 45 di questi pazienti hanno potuto studiare in base a 300 misurazioni , la curva dell<I' tensione arteriosa notturna ed han110 trovato in tutti un aumento della pressione la notteseguente ali ' operazione. In tal modo appare alterato il rapporto tra pressione diurna e notturna, per la diminuzione o scompars.a del] a differenziale normaJm·e nte esistente tra le due curve. I casi più semplici., con decorso postoperatorio ottimo e senza con1plicazioni, decorrono con una accentuata elevazione pri.n1aria della pressione diurna, mentre i casi gravi e compli·cati tendono all'ipotensione postoperatoria. Le variazioni della pressione arteriosa postoperatoria rilevate dagli AA. somigliano alle alterazioni che Cari Muller ha riscontrato nell'ipertonia e malattie di cuore e vengono dagli AA. interpretate come l'espressione di una turba cardiovascoJare durante il periodo postoperatorio, forse per una discoordinazione vaso-motrice e proprio una stasi circolatoria neJle vene periferiche e splancniche.

R.

GRASSO.

Effetti tossici dell'efedrina. Secondo R. N. Chopra e B. Mukheryee (lndian med. Ga:zette e Journ. amer. med. assoc ., 17 marzo 1934) asseriscono ch e si hanno manifestazior1i tossiche ed effetti sgraditi con. la somministrazione dell 'efedrina nell'asn1a ed in a]tre condizioni. L'efedrina , al p,a ri cl1e negli animali da esperimento, determina nell'uomo un innalzamento della pressione di 20-55 mm.. di Hg. Si comprende quindi la genesi di reazioni circolatorie, quali il dolore anginoso e le palpitazioni, specialmente se la pressione è già ad un livello abbastanza alto; i sintomi scompaiono quando la pressione ritorna normale. L'insonnia (piuttosto frequente - N. d. R.) ed i tremori sono probabilmente dovuti allo stimolo del sistema nervoso. La costipazione, la nausea e l'anoressia possono spiegarsi con la condizione paralitica del! 'apparato gastrointestinale dovuta alla stimolazione simpatica e dalla rperdita di tono. La cefalea e,d i battiti alle tempie sono attribuiti a cambiamenti ne]la pressione Jei vasi cranici. Non vi è nessun accordo circa la quantità necessaria per produrre tali effetti. Indubb·iam ente l 'efedrina va considerata come un alcaloide poco tossico e presenta un margine abbastanza ampio di sicurezza. La dose letale minima per il cane è di 70-75 mg. per kg. , sicch,è, per un uomo di 50-60 kg., può considerarsi ·di almeno 4-5 gra·m mi. Le dosi terapeutiche generalmente usate variano da 3 a 13 cg.; si è arrivati anche fino a 45 cg. se·n za effetti dannosi. L'unica spiegazione degli effetti sgraditi de]l'efe,d rina va ascritta all'anormale ipersensibilità dei pazienti. L'efedrina è un medicamento 1


lANNo XLI, Nu~r. 2LJ

SEZIONE PRATICA

simpatico-mimetico e lo stin1olo del simpatico, in individui in cui questo ·è già teso, può portare ad uno squilibrio parasi111 patico. Basta un minimo aun1en lo del calcio sanguig110 per rendere il sistema autonomo molto sensibile ai rimedi sin1paticomimetici, a cui appartiene appunto l'efedrina. L'evenienza di sintomi tossici deve far sospendere l 'uso del rimedio. fil.

L' ATTUALITÀ TERAPEUTI CA C. 'i 'i • Giemsa.

Giemsa ha prep·a rato una serie di derivati dei china.cei, e tra gli altri un 'azo-idrocuprei na, designata come C. 77, che si è dimostrata molto efficace nella malaria sperimentale degli uccelli. Il prodotto è stato ora saggiato i1ell 'uomo da A. Missiroli ed E. Mosna ( L-tiv. di ~1 alariol., Sez. I, 1'. 2, 18 maggio 1934). Le loro osservazioni sono state fatle i1ella n1alaria estivo-autunnale. Gli AA. ha11 no trattato 31 pazienti con C. 77 e, come cor1lrollo, 25 pazienti con chinina. Il C. 77 si ·è usato in dosi metà della chinina; tuttavia l'efficacia di esso è risultata identica, tanto stilla febbre, quanto sui parassiti: junque può ammeltersi che il nuovo rimedio abbia un'efficacia doppia di quella che spetta alla chinina. Come la chinina, esso non rivela efficacia sensibile sulle semilune e n eppure nel prevenire le recidive. l Jna caratteristica note"·o]e del nuovo rimedio è che - non soltartto a causa delle dosi ridotte - non provoca i. disturbi che rendono così molesta la cl1inina. A. P.

TE e N I e A MEDI e A. Intubazione duodenale: una tecnica pratica. Schelt~r11a

fu il primo a fare il sondaggio duodenale. Successivan1ente Einhorn (1919) usò una sonda intestinale per istillare med.icamenti nell'i11testino. Ma questi due n1etodi sono Ju.nghissimi (richiedono anche più giorni) e per di più no11 permettono l'estrazione di conte11uto digiunale o ileale.,,, T . Grier 1\Iiller e vvT. O. Abbot (Th e Journ. of the Americ. Medie. Sciences, maggio 1934) hanno ideato una sonda duodenale che ha alla sua estremità distale una borsa di gomma che può essere afferrata dall'intestino e spinta rapidamente in avanti coi movimenti peristaltici ed 11a due lumi, uno che serve per gonfiare o vuotare la borsa di gomma e l 'altro che serve a estrarre il contenuto intestinal e e a iniettare medicamenti. Si stanno e ·eguendo ricerche con questa nuova sonda du oùP.nale. R.

LusENA.

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DIAONOSTICA. Una particolare reazione colica da colecistite acuta. Jl riflesso colecistico·colico. !vientre sono da tempo b·e n co·11osciute le sindron1i gastriche delle colecistiti, non è stato invece ancora con1pilato il capitolo delle sindromi intestinali, che per quanto molto più rare , hanno pur tuttavia una iisionomia clinica abbastanza precisa. U. Baccarani (La Riforma Medica, 24 maggio 1934) per il pTimo ha richiamato l'attenzione sopra una reazione colica di origine colecisliLica o riflesso colecisto-colico. Tale sindrome si pu0 presentare sotto due differer1 ti aspetti. Intorr10 ad u110 di essi, e cioè la reazione colica a forma pseudo·diarroica, già eb·b e ad intrattenersi l 'A. alcuni anni or sono; si tratta d el fatto che alcuni 11azienti ·presentano in corrisponde11za di ogni attacco di colecistite, delle scariche pseudo-diarroiche che cessano col cessa re del dolore colecistitico. Il secondo aspetto consiste in accessi pseudodia rroici di breve durata che sarebbero l'unica· es.pr essione di attacchi di colecistite muta. L 'A. ha osservato, e ne riferisce due casi, alcuni malali di colecistite che soffrirono , alme·ne per certo tempo , solo di una sindrome dissenteriforn1e accessionale, finchè ap·p arvero del-· lr. classicl1e coliche epatiche. Si tratterebbe di processi colecistitici e pericolecistiti ci molto lievi, sì da non dare per· qualche te1npo , nessuna sofferenza in si tu, ma capaci di produrre sofferenza a distanza. Si tratta di un vero e pro;p1rio riflesso a tipo· ' 'a omotorio, con punto di partenza nei nervi della cistifellea e punto di arrivo nel colon_ trasverso e di~cenden te. Il motivo per il quale. la sindrome vasomotoria è netta funzione del colon trasverso e discendente lo dice la anatomia: infatti Je fibre ,·aso dilatatrici del simpatico decorrono lungo i vasi arteriosi della mesenterica inferiore, che· è noto si distribuisce solo a })arte del colon tras,'er so e discendente. VICENTINI.

MEDICINA SCIENTIFICA. Esiste echinococcosi secondaria liscerale e specialmente polmonare, con porta d'entrata circo· scritta1 J. Devé (C. R. Soc. Biologie, t . .CXIV, n. 33, 1933) contesta le esperienze di .T. Bacigalupo, il quale ha cr eduto di dimostrare ~perimental­ m ente che gli scolici ingeriti da conigli possono perforare le tuniche intestinali e cadere. nel perit9neo, traversando poi i varii tessl1ti per raggiungere specialmente il polmone. Devé recentemente ha ripetuto esperie11ze proprie già com·piute fin dal 1904, con lo ~tes­ so indirizzo del Bacigalupo, somministrando


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per via orale ripetutamente a quattro conig li la sabbia echinococcica, ch e in prova di co11trollo aveva dato segni di ' ritalità. S·a crifi cando i conigli dopo 70-79 giorni o 4 mesi, in n essun anima le si rin venne·r o tracce di cisti in at tività od in evoluzione o scolici ecc. 11el peri toneo, n è n el fegato, n è n el pulmone. Tali esperien ze furono infatti ripetute in 6 cavie sacrificate rispettivamente 13 , 54, 72, 79, 83 giorni dopo l 'ing·es tione della sabbia echir1ococcica, che si dimostrò attiva n elle 1p rove di controllo . Altrettanto ha potuto ùimostra re Devé in 6 topi bianchi, ai quali ha fatto ingerire più volte la sabbia echinococcica. Due topi 24-72 or e dopo un 'unica ingestion e furo110 sacrifi cati: si praticar ono esami istologici d elle pareti digestive (gastrica , duoden ale, digiunale) e dell 'epiploon con risultati n egativi . Sacrificando g li altri 6 topi dopo 34-36 , 39-41, 45-47 e 101-103 giorni si ebber o u gua11nente risultati n egativi per la determinazion e di infezion e echinococcica n el peritoneo , fegato, pulmone ecc. In base a tali ri cer ch e Devé n ega ch e dopo l 'ingestione di scolici di echinocco si possano avere negli animali le form.a zioni di cisti idatidee peritoneali o viscerali . JuRA. 1

POSTA DEGLI ABBONATI Uretrite cronica. -

All 'abb . n . 3042: ~on sempre i n1ezzi ch e abbiam o a n ostra ·disposizione sono sufficienti per far g uarire una, blenorragia uretrale cronica. In og ni 111odo è ben e esaminar e la pro tata .ch e )n questi casi è quasi irnrnan cabilm ente presa , e curarla con una serie di n1assaggi ben fa lti . L 'u so di schizzettature di sali solubili di chirdna (p. e. bisolfato O, 75 -1 %) fatte seguire imm ediatamente ai la vaggi di perma11g anato po·ta ssico, riesce, talvolta , alm en o a far e scon1f>arire la tanto teJ].1uta cc goccetta n. Anche la diatern1ia è stata te ntata in questi CA.si ribelli, ma non credo ci sia da attenderse ne gran ch e, nè credo ch e n egli stadi' cronici del processo possano esser e indicate le iniez~oni end?venose di 'derivati acridinici (trip afla vina ecc. ). V. MoNTESANO. 1

VARIA Può l'abuso di fnmo provocare distttrbi sessuali~ Ad una sin1ile domanda risponde H. Oettel C!1ii~ ch. ~1 ed . Woch. de] 1° giugno 1934). Sull avvelen ainento cronico da nicotina mo]to si è de tto : ·e com e in tutte le battaglie condotte con~ro a~ cun e abitudini voluttuarie più o men o ipoteticam ente dannose spesso si è esager ato. In r ealtà bisogna ri conoscere che le b asi ~cienti lì cl1e su cui poggiano le accu se sono piuttosto . scarse : . specialmente scarse i1oi p er quanto riguarda 1 r apporti tra fumo e at-

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tività sessu ale. L 'idea prir11a <lella possibilità di d.ar1ni di questo ge11ere pa r e sia derivata da lla constatazione della maggiore sterilità e dei freque11ti ab o rti n elle lavoratrici di tab·a cco. Tale da to s ta tis tico per ò è stato messo in dubbio , e m a11can o con1plei a111ente ricerche ai1a tomo-patologich e in pro1Josito. I disturbi della poten za sessuale spesso rifer i ti a d u so s111odato di fun10, coincidono sovente con fr ig idità : il ch e fa dubitare della loro connessio11e con l 'inc rin1inata nicotina. F~ risa puto ch e presso g li orientali , .s trenui fuma tori , si os crvan o di rado tali disturbi. ~ comune c r ed en za ch e g li ecclesiastici si ser vano del f un10 per seda r e la sfera sessuale: seri studiosi l1anno tuttavia posto in dubbio tale opinion e. Vien e s1Jesso citato il detto di Giusep pe da Copertino : cc Experientia didici labaci u sun1 \:cn er en1 a u o munere retraeire >) Lcn ch è il l\1dre a bbia soltanto inteso parlare del fiutar tabacco. Tra i più arca.niti avv e r~ari d el fumo va ricordato il n onne i] q uale in una sua raccolta di. n or me cli a]ute iu tra duce un ca pitolo intitolato: e< Su llo sta])ilirsi cli sentimenti asociali e di inclin azioni delin q ucn zia]i per avvelc·n amento cr onico d a nicotina n. La nicotina vi en e q ui accu sJ ta 11ersin o di stimolar e il fum a tor e a perversioni essu ali : il ve]eno agir ebbe da un la to com e stimola nte d elle ghiand ole geniLali (e ciò intanto contrasta con quanto si di ~ se . ulla even t u ale azion e inibitoria) e p ar alizzartdo dall ' altro le a ttività cortictili più n o}}ili quali la criti ca e l ' auto-controllo. 1\ifa d ove pu ò o-i unger e il sarro entusiasrn o di un µtiri La.n o, si può ved ere da alcuni brani tralciat i clal libro del Bonne. La nicotina condurreJ)be il fu1t1 a tor e ad una forma mentale cc di e!5ocentri sn10 e di a socialità n, sar ebbe uno sti1nolo <e al fanatismo » di individuo e di classe : ]a progr essiva intossicazione dei popoli condurrebbe infine « zum Kriege unter d en Voll\e rn n . L 'Oe ttel aggiu:r.1ge argu· tan1e11 le ch e i] libro non è certo un indice fa' or cvole del Ji,rello m entale di un avversario del taba cco. Il farmacologo, p iù ader ente aJla realtà dei f E:- no·m eni l n on pu ò riconoscere alla nicotina . e non azioni di altro tipo e in b en altre dosi. ~1)esso i di Lurbi sessuali dei fumatori non h anno altra cau sa se non quella stessa che conduce all o smoù a to fumare . Il chiarimento di ciò e la corri ponde11te terapia sono in ogni caso compito dello psichiatra. Punnu. 1

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Brevi 1ippunti sulla così detta « Leg~ _ge de l cuore ». Tip. Appignani. Teramo, 1934.

U . M AE STRIN I .

' \i.

S KALWE JT.

J(o nstituii on uriri Prozess in der

Schizopli ren ie. -

E<iitor G. Thieme, Lipsia.

l<' . PETnosm,r..1. Contributo clinico allo studio dei

t umori de ll'an go lo ponto-cerebellare. (Jr1ion e Vi lerho.

Tip.


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,

SEZIONE PHATICA

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NE.LLA VITA PROFESSION ALE . SERVIZI IGIENICO-SANITARI La vigilanza sulle specialità medicinali. 11 dilagare delle specialità medicinali ha reso necessario un accurato controllo sull 'attività e la con1posizione di prodotti, che sono spacciati talora con nomi tali da trarre in iuganno o ch e, n ei prospetti ch e li accompagna110, fa11no credere a proprietà ch e in r ealtà r1on esistono. ~folto opportunamente, la Direzione Ge11erale di Sanità Pubblica ha iniziato, n el geni1aio del 1932, un c·o ntrollo severo su tali specialità e ne pubblica ora un primo resoco·n to n ella Relazione del Direltore Generale al Cons~o-lio Superiore di Sa·n ità (1), la quale coconsueto espone una serie di numerosi me dati sullo stato sanitario del Paese e sulle atti,·ità da essa svolte, nella tutela dell'igiene e della pubb·lica saJute dell'Italia. È opportuno cl1 e a tali e ami sia data la massin1a 1)ubbliciLà, n on tanto pe·r evitare ch e dette specialità siano prescritte, in quanto ch·e col parere 11egativo della Direzione di Sanità esse non possono esser e più sm erciate, ma anche per f:1r conoscere come anche in questo campo, l 'efficace ·orveglianza di detta Direzion e protegge la salute ed il. benesser~ del Pae~e. Anche il J ourna~ of amerzcan medie al assoiciation pubblica, si può dire in ogni numero, il i·jsultato degli esami in proposito ·e se·g uiti da~­ ! 'apposito con1mission e; an ch e in Olanda es1ste una pubblicazione ainalog·a. La nostra Commissione centrale co·n sultiva per le specialità medicin ali h a anzitutto ritenuto op1portrn10 fi ssare delle direttive di massima, ch e oltre ad agevo.l are l 'esame dei casi singoli costituj ssero dei c~iter~ fi ssi per u~ 'obbi ettivai ed uniforme appl1cazio·n e delle d1 spo ~izioni di legge. L'adozione di tali criteri' ha servito, fra l 'altro di tacito invito p er le Ditte interessate a ' . provvedere spontaneamente e preve1nt1vament~ ad una parziale rettifica degli atti conce!n ent1 la rispettiva produzione. Il ch e non toglie ch e la quasi totalità dei prodotti esaminati (oltre 1000) ab·b ia dato luogo ad osservazioni ed accertan1enti , che hanno r eso n ecessari supp,JerrJenti d'i struttoria da parte delle D·i tte, m e,n tre poche specialità sono state rite·n ute esenti da vizt di forma o di com·p osizione. Di do·dici , è stata n eigata la r egistrazione. P'er talune categorie di prodotti , si è resa 1\ecessaria l'adozione di provvedimenti d 'indole generale. Così. .è st~ta vietat~ la ~r?~uzi?­ ne ed il commercio dei prodotti ap1ol1ci, sia

df

(1) Sui fatti e sui provvedimenti più notevoli rig u ardanti l'ig iene e la sanità pubblica nell 'anno 1932. Dt1e vol. in-4°, di complessive p ag. 704. i s litu.t o poli g·rafico dello Stato, Roma, 1934.

per il loro u so diretto a interrompere la gestazione, . . sia per il g rave pericolo di intossicaZl0l11. Analogame11 te, es en dosi riscontrato ch e la maggior i).arte delle p·r eparazio,n i dette di 0 lio di ricino in polvere non contiene affatto tale sostanza e ch e, anche n ei casi in cui detto far· maco entri n ella preparaizione, l 'azione purgativa n on è dovuta all 'olio (ineffi cace per la esigua quantità e per il processo di saponificazion e sub1to) ma a d altre sostan ze (diagridi o, scammo11 ea, fenolftaJeina, sepna ecc.), si è stab·i lito di n egar e la r egis trazione a tutti i pro.dotti del gen ere, vietando ch e siano prodotte e poste in comn1er cio polv·eri purgative, rtella cui forn1ula di composizio·n e figuri l'olio di ricino e co111unque designate con nomi allusivi alla presen za di tale farm aco . Analoga disposi zion e d'indol e gen erale si è adottata per la parola siero, stabilendosi ch e tale nome venga riservato al solo, prodotto biologico detern1ina1to dalla separazione della part.e liquida da qu ella proteica (si c) della misce1~ colloida le ch e costituisce il plasma del sier0. Tutte le soluzioni fisiologich e ch e impropriamente er ano indicate col n o·m e di sieri e ehe erano coi1sider ate come sieri artificiali , dovranno essere contra ddistinte con denomir1azioni diver se. Oggetto di severo controllo sono pure i prodotli O'lJotera·p ici. Con tale lavoro , si può dire che la prodt1zione ed il commercio delle specialità medicinali siano ora avviati verso u11a rapida , sicura e razionale n1or alizzazion e, il cui conseoDUim ento è appunto fra le finalità precipue della legge. fil . 1

CON C OR S I . POSTI VACA~TI .

(Sassari). - ,Scad. 40 gi orni dal 12 giug n o, ore 12; 2a condotta; L. 8500 e 4 qu~drienni dee. , addizion ale L. 5 sopra i 1000 pov.; ritenute. AQUILA. R. Prefetltira. - .i\l 10 luglio, ore 12; uff. san. di Tagliacozzo; L. 2500 annue lorde e 4 quinquenni dee.; titoli ed e ami; età limite 45 a. nl 25 mag.; doc. a tre mesi d alla s tessa data; tassa L. 50 , 10. ATES SA. - (Vedere CmETI) . BonGOFRANCO Po. - (Vedere MANTOVA). CARBONARA Po. (Vedere ~1fANTOVA). CASERTA (Napoli ). - Scad: 10 sett.; 7° Repart~ (per Casag·iove) ; L . 9.500; ritenute ; 5 quaclrien111 dee ..: età limite 40 a.; tassa L . 50, 10. CHIAVARI (Genova) . - Condotta urbana; proroga a or e 17 dell 'l settembre. CHIETI. R . Pref~ttura. - Con corso, p er titoli ed esami, a due posti di Ufficiale Sanitario: ~no n~l Comune di Francavill a a l\1are con lo stipendio a11n110 cli L. 8000 e con 5 aun1enti quadrien11ali ALGHERO


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IL POLICLINICO »

lA.NNO XLI,

Nu~r.

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OSTIGLIA. (Vedere ì\IANTOVA). PADOVA. Consorzio Provinciale Antitubercolare. f ; aperto, fino al 31 agosto 1934, c~nco.rso pubblico, per titoli ed esami, al posto. d~ D1relt~re del Consorzio e del Dispensario Prov111 c1ale Antitubercolare . Stipendio i11iziale L . 18. 000, indennità di servizio attivo L. 3000, più il 20 % sui pro,enti del - clii intend'3 concorr ere a lut t i e due i post i deve Dispensario. Elà massima anni 45 salve le ecceprodurre distinta domanda per ci.ascun concorso zioni e le prolrazioni di legge e di regolarr:ento. devono far pervell.ire domanda in carla da bollo Chiedere il bando di concorso alla Segreteria del da L. 3 unitamente ai prescritti documenti Cl 'elenConsorzio, Palazzo dell 'Am1ninislrazio11e Provinco dei quali con le rispeLtive mod.ali~à po~so no ciale, Padova. desumersi dal bando di concorso da r1cl11eders1 alla PALERl\ro. Ospedale Psi c11ialrico. -- Scad. 2 sett.; Il. Prefettura di Chieti - Ufficio del Medico Pr?direttore; titoli clinico-scientifici e pratici; lire vinciale -) non oltre le ore diciotto del 31 lu.g l10 26.600 e un quadriennio di L. 1900; riduzioni e 1934 al predetto Uificio al quale potranno essere trattenute; oltre L. 2000 serv. all., ridotte a lire rivolli quegli altri chiarimenti del caso. 770· alloggio. Età limi le 45 a. al 5 giu. Tassa L. 50. Ql1~driennio in manicomio o clinica psichiatrica. FERTILIA (Napoli) . ----.- A tutto il 20 luglio; per Casaluce; L. 9500; riduzioni; c.-v.; età limite 40 a.; PALESTRINA. Ospedale Civile. -- Scad. 21 luglio; servizio entro 15 giorni. chirurgo direllore; L. 10.000 oltre L. 2000 resid., FRANCAVILLA A ~!ARE. - (Ved ere Cn1ETI). perce11luali; ri Lenulc . LECCE. - La R. Prefettura co1nunica ch e il ter-. PARl\tA . R . Prefettura . - Scad. 1° agoslo, ore 17; mine ultimo per l 'accettazione delle domancle di uff. san. medico capo d ell 'Vfficio I\ di igiene e ammissione al concorso per 66 posti di ufficiale polizia urbana d el Co1nu11e di Parma; titoli ed sanitario pubblicato sul Foglio Annunzi Leg ali esami; L. 15.000 ollre L . 1000 ind enn . carica; rid ella Provincia, n . 88 del 20 a1)rile corrente a11no, duzioni ; 5 quadrienni dee.; diril li (L. 13.000 meè s tato prorogato al 31 luglio 1934-XII. <lia d ell 'ultimo triennio) erl e' e11 LunJ i cn1olumenti; elà li1r1ite 35 a.; lassa L . 50, 10, al Porle là. ChieLECCE. Con1,une. - Scad. 15 lug. ; medico di redere a11nunzio. parto di 2a. Categoria; L. 9500 aumentabjli, oltre P1EVE DI CoRIANo. - (Vedere MANTOVA) . L. 2500 serv. att.; età ]im. 35 a.; tassa L. 50; riduzioni. REvERE. (\' edere MANTOVA). w{ANTOVA. R. Prefettura. - Concorso, per titoli Rol\1A. Governatorato. - Scad. ] 6 lugli o, ore 12; ed esami, al posto di Ufficiale Sa11itario per il Conrr1edico specialista otorinolaringoiatra a fcrn1a 1Jersorzio dei Con1uni di Ostiglia, Revere, Serravalle 1nanente; L. 7600; c.-v. se dovulo ; L. 500 mensili Po, Borgofranco Po, Pieve di Ceriano, Carbo11ar~ per l 'Is litulo p er l 'adenoiòismo; e tà limi le 35 a.; Po e Sustinente, con obbligo della residenza in Lassa L. 50. Chiedere condizioni . Rivolgersi ProOs Lig·lia. Al posto predetto sono annessi i seguenti tocollo della Ripartizione 1a.. assegni, sui quali va fatta la riduzione d e] 12 % Rol\IA. Pio ! stilato di Santo S[>irito e Ospedali disposta col R. Decreto 20-11-1930 n. 1491 e la ulltiuniti. - Scad. 30 agosto, ore 16; concorso a 16 teriore riduzione prescritta col Il. Decreto 14-4-1934 ;1iuti 1nedici. Rivolger si alla Segreteria Genera le. n. 561 : A) Stipendio: L. 13.800 annue su scettibili RossANO VENETO ( Viceriza). - A tutto il 31 ludi tre aumenti periodici quadriennali del decimo; B) Indennità trasporlo: L. 2GOO C011 facoltà al gJio 19:34 è aperto il concorso p er titoli al posto Consorzio di soppressione totale o parziale qualora di m edico-chirurgo condotto. Doc umenti di rito. dovesse fornire direttame nte i mezzi di trasporto; Popolazione abitanti 5] 28. Il territorio del Comune C) Diritti per prestazioni nell 'interesse di privati: è tutto in pianura con ottime strade ed ha una per gli accertamenti e rilascio cli certificati che le es tensione di Kmq. 10,66. Trattamento economico vigenti disposizioni gli demandano, l 'Ufficiale Saannuo: L. 8000 quale sti1)endio base con l 'obbligo nitario riscuoterà -. quando essi seguano nell 'e.. della cura gratuita fino a n1ille poveri; L. 300 per sclusivo interesse privato - un con1penso a carico og·ni centinaio di poveri in più ; L. 600 per indendei privati interessati, nella misura stabilita dal nità di Ufficiale Sanitario; L. 1000 per mezzo di Prefetto. È inibito l'esercizio profe sionale ed è trasporto; supplemento di servizio attivo ed indenaltresì fatto divieto di assumere impegni od innità di caro-viveri. Sei aumenti quadriennali deJ carichi estranei all 'ufficio e di pres tarsi per paclecimo su1 lo stipendio base. Riduzione e tratta.reri e consulti. La domanda, :insieme ai docu1nenti nute di legge. prescrilti dall'articolo 7 del R. D. 29 novembre SAMBUCA PISTOIESE (Pistoia) . Scad. 10 sett.; 1925 n. 2266, il tutto in competente bollo e regoL. 9500 e 8 trienni d ee., oltre L . 3000 trasp . ; L. 500 larmente legali zzati, e con il certificato di inscrit1ff. san .; dinlint1z. 19 %; età li1nite 35 a.; tassa zion e al P . N. F., rilasciato, in bollo, dal SegreL. 50. tario Federale, dovranno pervenire alla R . PrefetS. BIAGIO DI _CALLALTA (Treviso). ~ Al 10 sett.; tura di Mantova non oltre le ore diciotto del 10 2° reparto; L. 8000, oltre L. 3500 trasp.; riduzioni. agosto 1934. Per altri chiarimenti chiedere il bando di con corso alla predetta Il. Prefettura. S. G1ovANN1 IN SABINA (Rieti). - Scad. 15 lug.; L. 10.500 oltre L. 400 se uff. san. f\•l.\NTOVA. Comune. - Scaò. 4 sett. ; n1edico aggiunto; titoli ed esami; L. 11.500 oltre L. 1500 SENORBÌ (Cagliari) . - Scad . 15 lug.; per Suellii11denn. carica; c.-v.; riduzioni ; cli vieto libera proSisino; L. 8000 e 4 quinquenni dee. oltre L. 500 fessione. Chiedere avviso alla Segreteria. trasp. ; tassa ·L. 50, 10. del decimo, al lordo ritenute di legge e delle riduzioni secondo i decreti 20 nov. 1930, n. 1491 e 14 aprile 1934, n. 561; l 'altro nel Comune di Atessa con lo s tipendio an11uo di L. 5000 e con 5 aumenti q.u adriennali del decin10, al lordo delle ritenute di legge e della riduzione di cui il R. De: CI eto 20 novembre 1930, n. 1491. I concorrenti

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lANNO

XLI, NuM. 2bJ

SEZIONE PRATICA

SERRAVALLE Po , - (Veder e l\i1ANTOVAJ. SERRAVALLE SCRIVIA (Alessandria) . - Concorso, per titoli, al posto di Medico Condotto. Scadenza 10 agosto 1934. Al posto suddetto è annesso lo stipendio annuo di L. 7000 al lordo delle ritenute di legge, nonchè delle riduzioni di cui ai RR. DD. 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 n. 561. I concorrenti dovranno prese11tare entro il t er11line sucldetto, Ja domanda in carta da bollo di L. 3, insie1ne ai docume11ti di rito. Per schiarimenti rivolgersi alla Segreteria .Comunale di Serravalle Scrivia. SESANA (Trieste) . A tutto il 31 lug.; 2a. condotta consortile; ]... 10.000 oltre c. -v. e 4 quinquenni dee. ; per t r asp. L. 2000; se uff. san . lire 1000; ritenule. Chiedere annunzio. (Avviso diretto).

SusTINENTE. - (Vedere ~IA1~TOVA) . VARESE. Amministrazion e Provin ciale. Concorso al posto di Coadiutore della Sezione Chimica del Laboratorio Provinciale d 'Igiene e Profilassi . Stipendio annuo lordo L . 14. 000. Indennità servizio attivo L. 2000. Aggiunta di famiglia come al personale dipendente dallo S lato, il tutto con le riduzioni stabilite dai RR. DD . LL. 20 novembre 1930 n . -1491 e· 14 aprile 1934 n. 561. Percentuale 13 % proventi analisi. Scadenza ore 18 del 28 luglio 1934-XII. Per infor1n azioni rivolger si alla Segreteria della Provincia di Varese. VARzo (1Vovara) . - Con cor so p er titoli. Stipendio annuo per il servizio di Medico Condotlo L. 8272 (già ridotto del 12 % e del 6 %) per l 'assistenza gratuita fino a 400 poveri ; L. 827 ,20 in più per ogni 500 o frazione di 500 poveri oltre i 400. I poveri inscritti sull 'elenco attuale sono 228. ,Stipendio per il servizio di Ufficiale Sanitario L. 337,20 (già ridotlo del 12 ~~ e del 6 %) . Indennità per mezzi di trasporto L. 1800. Caro-viveri com e agli altri impiegati del Comune. La dom anda, in bollo L. 3, accompagnata dai prescritti documenti, l 'elen co dei quali con le rispettive m o<lalità possono desumersi d al bando di cqn cor so da richiedersi alla Segreteria Comu11ale, debbono })ervenire alla Segreteria predetta non oltre il 31 iuglio 1934-XII. VERCELLI. Amministrazione Provincial e. - Conr,orso, per titoli ed esami, ai posti di Direttore e di Coadiutore della Sezione Me<lico-Micrografica del Laboratorio di Igiene. Stipendio e inde11nità servizio attivo pel Direttore L. 19.000 + 3000, pel Coadiutore L. 17.000 + 2000; percentuale che potrà essere assegnata, come premio di operosità sul provento analisi private: pel Direttore 25 %, pel Coadiutore 101% : il tutto soggetto alle riduzioni di. cui ai RR. DD. Legge 20 nove1nbre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 n . 561 ed alle altre ritenute di legge. Sei aumenti quadriennali del decimo sullo stipendio. Scadenza ore diciaselte del 6 agosto 1934-XII. Per cl1iarimenti rivolgersi alla Segreteria Provinciale. AvvERTE~ZA. lJuando non è altrin1enti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico·chirur giche, i comJlensi allo stipenrlio base. I

CONCORSI A PREMI. La « Lega Italiana di Igiene e Profilassi Mentale », n ell 'intento di promuovere e incoraggiare quegli studi sui quali ha da essere sempre più

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cl1iaramente fondata la sua opera n1edico-sociale, bandisce un concorso frà. gli studiosi italiani su] tem~ :. Del concetto biologico e clinico di « predispos1z1one alle m ala ttie mentali >>, deliber ando di assegnare al vincitore il premio di L. 1000. I lavori presentati al concorso saranno giudicati da una Commissione composta dai colleghi: prof. Sante De Sanctis, prof. Ernesto Lugaro, prof. Eugenio Medea , prof. Gustavo Moden a, dott. Giuseppe Vidoni. Il lavoro pren1ia lo - p er il quale è lasciata ai concorrenti ampia libertà di trattazione - verrà pubblicat o nella rivista cc L'Igiene Mentale ». I lavori dovranno p ervenire, in triplice copia dattilografata, non oltre la m ezza11otte del 31 genr,aio 1935-XIII, e dovr anno essere indirizzati alla Seg·ret eria della Lega Italiana di Igiene e Profilassi Mer1tale, Firenze, via l\1asar.cio 119. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Al g r. uff. prof. Giotto Bizzarrini di Livorno è stata conferita la medaglia d 'oro di b en emer enza della Croce Rossa Italiana, per la vivace e proficua collabor azione da lui dat a all 'istituzione. Il dott . Frederick Grant Banting, scopritore del! 'insulina, premio Nobel, è stato nominalo cavaliere dell 'Impero britannico, in occasione del 69° compleanno del Re Giorg·io d 'Inghilterra. La m edaglia d 'oro Leslie Dana, dell 'Università di ,S t. Louis (Stati Uniti), è stata conferita al prof. de Lapersonne, presi(len te dell 'Associazione i11ternazionale di profilassi della cecità. Il Principe Paolo di Jugoslavia, zio del Re Alessandro, è nominato presidente della Croce Rossa Jugoslava, quale successor e del compi anto prof. Marco T. Lecco. Il prof. René Leriche , dopo aver passato due anni a Lione, dove ha iniziat o ii suo insegnamento universitario, è st ato richia1nato a Strasburgo, quale direttore di quella clinica chirurgica. In seguito alla nuova lcg·ge ger1nanica sulla disciplina degli impieghi, è tolto l 'ordinariato al prof. S. J. Thannauser , clinico internj st a di Friburgo i . Br. ; in sua vece è chia111ato il prof. Bol1nenkamp, da Giessen. Il prof. A. Kni<:k , di oto-rino-laringologia a Lipsia, è stato chiamato a Konigsber g, quale sucr.essor e di S tenger. Il prof. G. Ewald, di psichiatria a Erlangen, è stato chiamato a Greifs,val<l. Il proL W. Lohlein, di oft aln1ologia a Friburgo i Br., è stato chiamato a Berlino. Il prof. Eduard Precht, di odontologia a Konigsb er g i . Br., è st a to chiamato ad Amburgo. Il dott. Aban .C. vVoods è 1101r1inato direttore dell 'Istituto oft almologico dell 'U11iversit à di Baltimor a, ir1 sostituzione del ])r of. H. \Vilmer , che si ritira col 1° luglio. All'Università di Boston sono nominati i proff. 'V'ilfred Overholser , di psichiatria ; Louis G. Ho~:ard, di ortopedia e tra11mat ologia; Ruciolph J acoby jr., di dermosifilogr afia.


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NOTIZIE DIVERSE.. go Congresso <lella società francese di oto-neuro· oftalmologia. La riunjo11e progettala in un primo tempo per il 1934 e che doveva avere luogo a Barcellona, ha dovuto per motivi vari, che nè la buona volo11tà nè lo zelo della Società di O.-N.-0 . di quella città hanno potuto sormon tare, essere aggiornata. Rimane ora stabilito che la detta riunione sarà organizzata a Nizza nel periodo della Pasqua 1935. Il tema gener ale posto all 'ordine del gior110 rirr1ane quello scelto dall'assemblea del Congresso di Limoges: « Gli accessi del cervelletto in Otoeuro-Oftalmologia »: relatori i proff. Ramaclier e Caussé (otologia), André-'fhomas e ~a:ré. (n~uro­ logia), Velter (oflalmologia) . I coll~gh~ 1tal1a111 che desiderano J)artecipare a questa riunione possono rivolgersi al segrelario generale: dott. Augusto 1'ournay, 58 rue de Vaugirard, Paris (6e) .

Convegni regionali antitubercolari. Il convegno emiliano-romagnolo ha raccolto a Rin1ini oltre 300 m edici; si è svolto sotto la presidenza riel prof. D. Ottolenghi di Bologna. Alla seduta inaugurale il prof. E. l\i1aragliano parlò in nome della Feclerazione. Furono Lraltati due te~1i: ci Il p11eu tnotorace » e cc La prof i lassi dell 'infa11zia nei rigu ardi dell 'infezione tubercolare », affidati rispet tivamente ai proff. Costa11tini e Campani; alla discu ssione presero parte i proff. 1\-laragliano, Morelli e Bacchetti. Il convegno h a chiuso i suoi lavori a PTedappio. l\!Ientre a11diamo in macchina, si tiene il conveg·110 Yenclo.

Visite t1niversitarie a 1'1ontecatini.

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XLI,

NUl\I.

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teca lini

contribuendo in modo efficacjssimo alla formazi~ne in Italia di una cl iffus·a coscie11za idroloo-ica ma l 'Università di Ge110' a per la prima volLao vi ,invia i suoi allievi; chiaro segno c h e I·1 mo,·imento di simpatia e di fiducia verso le eterne ic Fontaines de Jouvence » va sempre più estendendosi.

Corsi di perfezionamento per ufficiali medici di • marina. Nel prossimo anno accademico qual lro ufficiali 111edici in S. P. E. sara11no inviali agli istituti scientifici delle università del Regno per i seguenti corsi di perfeziona1nenlo: clinica chirurgica, clinica neurologica, clinica oflalmologica, clinica radiologica, corso biennal e. Potranno aspirare ai cor si J)redetti i mag·giori 1nedici co11 non più di due an11i di grado ecl i capitani nredici ch e hanno soslenuto gli esami di promozione da capita110 a maggiore, i quali, si trovino nelle condizioni prescritte.

Per l'assistenza agli orfani dei medidi morti in in guerra. Sotto la pre... idenza d el l en. generale inedico Fra11cesco Della Valle si è riunito il Comitato Nazionale per l 'assiler1za cl egli orfani dei medici nlorli in guerra. Sono state concesse per l 'u 1111 0 1fl:1 ~ 45 borse di sluclio da L. 1000 a L . 2500 ciasc:ur1a e 9 su sidi da L. 1000 eia cuno.

Una conferenza del dott. Bruun a Bari. Il dott. Fritz Brunn, <lcll 'Islitulo di l:;-ar111acologia cl ella ll. UniYersi là di \ jen11a, ha tenu lo 11ell 'au1a cl ella R. Cli11ira ~f Pd ica dell' 11iYer ità di Bari, dirella dal prof. L11igi li'errannini, u11a i11leressante conferenza sull 'eden1a l)Ol111onare, di1nos lra11do, i11 base alle sue nun1erose esperienze, co1ne 11on solo i fattori 111eccanici so110 a provocare quesla ma11ifeslazione n1orbosa, 111 0 a questi vanno aggiunli il rica111l>io idrico al terato, il sist erna 11ervoso vegelalivo, la disfunzione epatica e renale. Il folto U(lilorio , fra il quale vi era110 quasi tutti i direllori degli ls liluti sc ie11tifici e delle Clinic he universilarie, J1a Yivan1e11 lc applaudi lo il conferenziere. 1

Nel mese di maggio ultimo scorso la bella ci ttà ler1r1al e cli Montecatini ebbe il piacere di accogliere ospiti di eccezio11ale importanza perchè dimos lrano il sempre più vivo interessa1nento della classe medica alle salutari acque minerali che uno scritlore francese felicemente definisce << Fontaines de J oi.1Yence )) . Domenica 14 del m ese sud(1etto, ben 600 medjci allievi della Scuola cli Applicazione di Sanità ~lilitare di Firenze, accon1pagnati dal ço1n.te della Scuola stessa, gen. prof. Mazzetti e da tutti gli uffj ciali nledici insegnanti, visilarono gl i SlabiliSanatorio per il Clero. rnen ti t ermali ed induslriali di Montecatini, guidati dal prof. Cesare li'rugoni, direttore sanitario La campagna conctotta <ialla J.i,ederaziorie fra le delle Terme, da S. E. il prof. Rondoni, dai proff. Associazioni del Clero in Italia per la creazione di Guidi e Coleschi. 11 prof. Frugoni e S. E. il prof. nn Sanatorio per il Clero si può dire abbia ragRondoni tennero agli allievi due brevi ma brillangiu11to una rapida solu zio11e. Alla buona i11iziativa tj ssime conferenze illustranti l 'importanza del- · JJlaudirono ed inviarono offerte, tra gli altri, S. E. l 'idro terapia. il Cardinale Fossati , ArcivescoYo di Torino, a nome Il giorno 27 una sessantina di allievi della Scuod el Clero pjemontese, inviando 20.000 lire. Numela di Farmacologia d ell 'Università di Firenze, guirose diocesi hanno inYiat o largo con tributo. Il tutdati dal prof. Coronedi, e il giorno 30, altrettanti lo fa sperare una sollecita realizzazione del proallievi dell'Istituto di Patologia Speciale Medica di getto. Genova, guidali dal prof. Barbàra, compierono la stessa visita. Diminuzione della mo1·talità }ler tubercolosi a 1\11cl1e il prof. Coronedi tenne una lezione con Roma. la 11ola sua alta competenza ed efficacia cui, non ostante l a n1ateria tratlata rigorosan1ente scientiA Roma, durante il periodo 1905-1914, si avefica, egli sa aggi u.ngere grazia ect at Lrat.tiva. vano, ogni anno, dai 1350 ai 1450 n1orti per tuDa a11r1i i laureati o laureandi in medicina e farbercolosi e r,ioè 11ella proporzio11e di 25 a 32 morti macologia delle Università di Pisa, Firenze e Siena p er 10.000 abitanti; la t11bercolosi i11ci(leva profo11e<l i 1nedici allievi della Scuola di ,Sanità ~Ii1itare cla1r1ente sullo s tato sa11ilario della popolazio11e, di Fi1enz13, visitano pressochè regolarmente Mons pecie n egli strati più umili. Fino al 1921 le


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SEZIONE PRATICA

proporzior1i erano ancora elevate, oscilla11do la n1orLalità per tubercolosi dal 23 al 31 per 10.000 abita1tli. Fu dopo quel l 'anno, qua11do l 'orga11izzazione antitubercolare ebbe, n ei dispensarì, attivi e fecondi .centri di propulsione e di coordi11azione, e poi i1egli anni su ccessivi, quando tutte le istituzioni s i affinarono, si perfezio11arono ed altre forme ùi preve11zione e di difesa 11ei riguardi specialmente dell 'ir1fanzia si agg"iur1sero alle prime, che le slaUstiche andarono seg11an<lo risulta li vera1nente conforlanti. La 111orlaliLà nledia del trie1111io 1925-1927 era già scesa a 20,65 morti su 10.000 abitanti, p er poi segnare u11a J)iù sen sibile discesa nel triennio 19~8-1930, con 15,41 morti in inedia per 10.000 abitanti e n el Lriennio 1931-1933 con una mortalità nledia. del 14,57. L 'opera di Ee11etrazione e <li a&sis te11za, dell 'ulli1no decennio, è stata ge11erale, e si è specialmentf:' estesa n ei più bassi strati della popolazione e 11ei punti più periferici della citlà e del suburbio. Il miglioramento delle conclizioni di abitabilità, co111e ha porlato un con trib11to alla dinlinuila 1nortali Là ge11erale, così pure è stato, senza dubbio, un forle alleato 11ella lotta co11tro la tubercolosi, in qua11to i benefici effelti di tale lotta so110 maggiorn1 e11le efficaci e dt1raturi in un am.bienle più sa110 ed igienico. ~la 1'orga11izzazione conli11ua ad a1nvliarsi ·.3cl ir11per11iala sull 'ordinan1.e11t0 assic11ri1.ti vo };i oJnetle realizzazioni più vaste, in rapporto é..ll'nn1piezza del problema della tubercolosi, che ir1ve:-; te non solo il pr~se11Le n1a anche l'avvenire.

Studenti stranieri in Francia. Il Comitato dell'Associazione corporativa degli studenti in m edicina di Parigi, dopo aver studiato la situazione .fat la dalla legge Ambruster agli studenti israelili Ledeschi rifugjati in Francia, ha de;ciso di r eclamare l 'applicazione del decr eto Herriot del 1828 (obbligo della cittadinanza francese J)er otten er e il diploma di Stato di dottore in n1edicina), oYvero l 'err1anazione di un nuoYo decre to a11alogo, e di J)romuover e un 'azione, d 'intesa con i sindacati inedici e con il sen. Ambruster, perchè una legge riservi, ormai, ai soli cittadini francesi il dottorato in medicina dello Stato.

Un po' dovunque. La « Settimana medica padovana » ha riunito lln numero rilevante di m edici, i quali, vivendo Jonlano dai centri di alla cultura, hanno bisogno di aggiornare le loro cogr1izio11i scientifiche e tecnich e. Essa è 's tata organizzata <lal Sindacato Medico Fascista di Padova e specialmente dal segrelario prof. Iliquier. Speciale i11teresse ha desta lo tt11a lezione t en 11ta in Abano - la stazione termale d el Veneto - tlal prof. Antonio Gasbarrini, sul tema: Le acqt1e termominerali al servizio della Clinjca. Sotto gli auspici dell 'Accademia Medica Pistoiese si è tenuto il 27 n1agg·io l 'annunziato Convegno regionale <les tina to a discutere un problema di \~iva attualilà: il virus tubercolare. Ai lavori h an110 preso parte i proff. Silvestrini, Petragnani, ,S alvioli., Fiore, Sin1or1ini, ·rad dei, Raspi ed altri. Il 5° Congre5so internazionale di chirurgia si terrà al Cairo nel dice111.bre 1935. Tra i t emi in

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discu ssione è la chirurgia delle parati1oidi. Per i11formazioni rivolgersi al Dr. Braisse, a enue Bug·eaud 6, Paris. Al 19° Congresso internazionale di medici1ta legale, adunatosi a Lilla, com e pure ali 'inaugurazione dell'lslituto universitario di medicina legale ir1 detta città (v. p. 960) , il Governo italiano si è fatto ufficialn1ente rappresentare da] prof. Leone Lalles di ~avia, il quale è s tato relatore al Congresso ed ha rappresent ato anche l 'Associazione italiana di 111edicina legale. Dal 25 al 28 luglio si svolgerà ad Arnhem (Olan.da) il congresso della Lega internazio11ale di m edicina omeopalica. La li11gua italiana è tra quelle ufficiali; ai congressisti italiani verrà distribuita u11a guida generale dell 'Olanda., nella loro lingua . Ilivolgersi al segretario Dr. G~!rurdo Bakk.er-Sweert, de La11das traat 52, Arnhen1, Ola11da. Il 4° con g·resso cileno di assis Lenza sociale si terrà a 'v" alparaiso dal 15 al 17 settembre. La Società Reale di Medicina di Gand, la più antica società inedica del Belgio, ha fes leg·giato il suo ce11ter1ario il 26 e il 27 maggio. Furo110 fatte ,·arie conferenze: il prof. Ludo Van Bogaert (Anversa) Lratlò del « Ritorno alla patologia generale »; il prof. Leriche (SL1·asburgo) parlò dell '« Orienta1nento prossimo della chirurgia »; il prof. Polak Daniels (Groninga) svolse il tema: (( Nefrili e nefrosi » ; il prof. Rapin (Losanna) si occupò del te1na : « I n eon tir1enza d 'urina e prolasso ». L 'Associazio1te g·e11erale dei dentisti del Belgio ha festeggiato, il 23 giug110, il 25° anniversario

della Scuola dentaria belga. Furono tenute delle t;Onferen ze dai proff. Grancleclaude e G. Villain di Parj gi, Bakker di Utrecht e Kork_hans di Bonn. Il C-orpo 111edico dell 'Ospedale Italiano di Buer1os Aires ha t enuto una riunione scientifica il 26 aprile, sotto la presidenza del prof. N. V. Greco, assìslito dal segr e tario dott. A. Bigatti. Furono fatte co:t.nunicazioni da : O. F. lVIazzini, G. 'fengoni, P. Prian, D. Boccia, M. Bonafina, G. J. Rizzo, E. Perrini. La R. Accademia Peloritan a cli l\IIessina si è adunata il 15 marzo, so"tlo la presidenza del prof. G. Izar, assistito dal segretario dott. P. Magaudda. Furono fatte comunicazioni da: A. Contino, F. Battaglia, A. Per1nisi , M. Sindo11i. L'Associazione 1\1edica 1·ries l111a si è adunata l 'l e l '8 giug110, sotto la presiden za del prof . ..C: Ravasir1i assistito dal segr etario dott. F. Don1n1. Fu te.nut~ una conferenza da V. Romanin e furo110 fatte varie corrtunicazioni da 1'1. Freud, dott. a L. Chiaminatto, ~1 . Novak, I . Levi. Una con:iunicazione di l\il. Freud detle orig·i11e ad ampia discus. s1one. La Società Medi co-Chirurgica Veronese si è adu-

nata il 4 g'iug110, sotto la presidenza del do~t. F . Delai11i àssistito dal segretario prof. G. Zanni. Furono fa'lte comunicazioni da : M. Artom, O. Viana, A. Rossi. La Società Medico-Chirurgica Trevigiana si è a<lu11ata l '8 giugno, sotto la presidenza del prof. fior a11i Gallotta, assistito dal segretario dott. M. Bortolozzi. Furono fatle comunicazioni da: A. Dal-


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cc IL POLICLINICO »

la Palma, D. Calzavara, G. Bonfini, M. Bortolozzi, G. Zannier. La Società 1\iiedica Goriziana si è adunata il 1° inarzo, sotto la presidenza del prof. Bellavitis. Furono fatte due comunicazioni dal dott. Debeus.

Si so110 costituite varie Sezio11i della Società Ita' liana di 1\.ntropologia: a ~apoli, Ve11ezia , Palermo. Si è chiuso il corso di revisione ed aggiornan1en1.o per i r11edici liberi esercenti, che annualme11le si tiene presso la Clinica iVIedica d ella R. Univer sità cli Bari, diretta dal prof. Luigi F errannini . Il dott. Nicolas Trientaphillou , medico di Rodi Egeo, a non1e di tutti 11a ringraziato il prof. Ferrannini, per l 'opera prestata. Nell 'Istituto Palomar » di corso speciale direzione del

di psicofisica della base aerea « El Bt1enos Aires si è organizzato u11 di medi cina dell 'aviazione, sollo la dott. Agesilao Milano.

Durante la seconda quindicina di luglio si t er ranno, n ella Scuola n1edica di perfezionamento di Santander (Spagna), delle « giornate nlediche » destinate all 'igie11e scolastica, alla puericultura ed alla peclialria. Il prof. Lépine, deca110 d ella Facoltà m edica di Lione, ha t enuto alle « Voci latine » (Sezione del1'Unione Medica Latina di Parigi) una conferen za sull 'Uruguay; erano presenti molte p er sonalità n1ediclie. L 'l s tituto l azionale Fascista della Previdenza Sociale ha riaperto, a Castellammare di Stabia, la Colonia di cure termo-minerali, a favore degli assicurati obbligatoriamente o facoltativamente per l 'invalidità e la vecchiaia. La Colonia ha sed e in una villa p ost a sulla collina di Quisisana.

Nel 1933 su 70 città della Germa11ia superiori a 50.000 abitanti ve ne furono 63 con Centri di consultazione per ges tanti (madri aspettanti) : 33 ne avevano l; nelle altre, si andava da 6 a 46 (Berlino). Si vuole ora dare molto maggiore sviluppo ai centri suddetti. Si è organizzata a Ginevra una con su.l tazione Jl1edica pre-nuziale, presso il dispensario cc Eaux\ 'ives ». Il 2 maggio si è inaugurato nel Giappo11e un ospedale per agenti di polizia e vigili del fuoco Llella pr~Iettura di Kamagawa, ove il corpo conta 2600 unità. La fondazione è stata r esa possibile da co11Lrìbuti volontari, cui si sono aggiunte sovvenzioni della provincia e dei municipi ; l 'imperatore, l 'imperatrice, i principi Kan-in Kaya e Yi i r esidenti stranieri, vi hanno pure contribuito co~ doni. Furono così raccolti pii1 di 300.000 yen. Il sig. Francisco Dorrego ha elargito circa 200.000 pesos a due osped ali e due asili per alienati di ~lon tevideo. . Il. ~nsiglio d egli Istituti Ospitalìeri di Milano, r1pr1st1nando antich e tradizioni, ha d eliberato di dotare gli Istituti medesimi di un g·onfalor1e d n o:e , che r~ccolga i simboli e gli emblemi sotto cui la benefica attività di essi si è svolta nel corso d ei secoli , e da r ecar e n elle cerimonie ufficiali.

'o-

Il pret?i~ di _L. 3000 assegnato al prof. l\1ario Berlolott1, incaricato di radiologia alla R. Univer-

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sità di rf orino, dal1a I-leale Accademia d'Italia per l'opera su A1essandro Magno, è stato dallo stesso ir1tegralmente d evoluto alla biblioteca della Regia Accademia Medica di 1'orino. Nella Spag11a entrerà pres to i11 funzione un Consiglio tec11ico nazionale per la restrizione degli stupefacenti; è così costituito: il sottosegretario per Ja sanità e l 'assis ten za pubblica, presidente; il direttore generale della sanità, vice-presidente; un consig1iere di sanit à; il dire ttore dell'Istituto tecr1ico di farmacobiologia; l 'ispe ttore capo addetto alla r estrizione d egli stupefacenti. Il ~finistro della sanità dell 'Inghilterra, i11 se~ gui to a parere di una Commissione sulla mortalità e Ja morbosità materne, ha espresso il parere che la gravidanza debba essere interrotta nei casi di affezioni g)necologiche o di malattie generali (tuber colosi, cardiopatie, diabe te, nefriti cronirhe ecc.), ì11 cui la continuazio11e della gravidanza st essa può comprome ttere - a giudizio del medico - la vita 0 d anneggiare la salute della madre. In Ing hilterra va svolgendosi una campagna 1Jer ottenerE , dal Go' erno, l 'altribuzione di una razione gr atuila di ]alle (1/3 cli pinta, ossia circa l J5 di litro) a tutti i ragaz1.i d elle scuole. Per su g·gerime11to d el ~egre t ar i o d cl Partito, il ~Ji11i s lero delle Corporazioni h a inYita to la Confedera1;ione profess ionis ti ed a rtis ti ad accogliere tra i dirigenti dei Sindacati un rt1embro d cl G .U.F. il quale ser va di colleg·a111erl lo tra an ziani e giovani cr esciuti nel clima s tori co della Rivoluzione. La Confederazione in d a ta 25 maggio h a impartito js lruzio11i in merito ai su oi dirigenti. L '« Associazione n1utt1a d ei ructlici degli antichi corpi combattenli >> d ella Francia si è adunata in assem.blea gen er ale il 12 maggio a Parigi, sotto la presidenza d cl dot t . Louis Leroux. Alla presidenza, ch e doveva essere rinnovata, si è chiamato il dott. Bernard Derplas. 1Si è posta in rilievo la r1ecessità di una collaborazione con le formazioni similari , e di m et ter si con esse alla t esta di un movime11to di res Laurazione d ell 'ordine e della morale. Risultano assolutamenle info11date le voci di t1n 'epidemia di poliomielite al Lido di Venezia. Dopo c1uattro casi sporadici accertati dal 18 al 22 maggio, le condizioni sanitarie clel Lido sono state sempre normali , anzi ottin1e. È s tnta dimessa dalla R. Clinica .Neuropsichia-

trica di Roma, <love era st ata trattenuta da 45 g'iorni per studi e osservazioni la donna luminosa di Pirano . In un mese e mezzo i fe11omeni non si sono verificati. La donna è ritornata a Pirano. stato arrestato a Genova il medico chirurgo d ott. Ignazio Giovanni Caraccio - di anni 55, da Biolo - perch è si era appropriato di circa 440.000 lire. ~i r endita, affidategli da una cliente, signora Cec1l1a F lorio. È

A P arana (Argentina) durante un 'amichevole par ti ta di sch erma rimaneva u cciso il dott. EMILIO I cAsATTI. Dirigeva colà l 'Ospedale San Martin. Fu me1nùro del « Consiglio Deliberante » ed occupò altre cariche publ,li che. Era un chirurgo 111olto apprezzato.


[ANNO XLI, Nu~r. 20]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DEI.J,A ST.!M.P! MEDICA Studium, 1 apr. -

A. SAL~10N. Meccanismo del-

la febbre. .A rch . . Mal. ~ · R eins ecc., gen. - L. Al\IIBARD e al. D1sturb1 funzionali l egati alla declorurazione. Ci;cABAN~I~R e C. LoBo-ONELL. Prognosi operatoria, msuffic1enza renale e medicazione decloruranle. Journal A. M. A., 24 inar. - ..!\.. R. KINTNER e L. G. RowNTUEE. Febbre idiopatica lieve protraLta. - S. J. PARLATO. Ipersensibilità alle emanazioni d~lla mosca Tricl1optera. .Arch. internal. Med., mar. - C. S. KEEFER. Artrite degenerativa del g inocchio. - D. E. LICHTG Lipoidi e malattie lipoidee. - T. B. l\tfAGATH e G~ E. BRowN. Arterite ten1porale. Arch. Méd.-Ch. de l'App. Resp., r1. 6. - L. B1NET e al. Lipopessia e lipodieresi del polmone. A. KoM1s. Bacillemia secondo Lowenst ein e allergia tubercolinica. Riforma Nled., 24 mar. - U. S1MONELLI. Determinazione spettrofotometrica degli aminoacidi nel sangue. Jou rn~ Méd. Franç. , mar. ~ Numero sulle sindromi })ara-basedowiane. Miincli. Med. Woch., 6 apr. - F. LANGE e I . DoNOl\1A~. Proprietà delle arterie sane e malate. H. Pi\ssLER. Tosse convulsivante epidemica simile alla tosse convulsa. Cl. Nf ed. !tal. , feb. - L. BARGI. Stenosi aortiche dell 'a1·co. O. DA RIN. Influenza della splenocontrazione sulla funzionalità esterna del pancreas. Presse Méd., 7 apr. - L. R1BADEAU DuMAS. iSindrome coleriforme n ella prima i11fanzia . - A. GrSMONDI. Contagio della tbc. Paris Méd. , 7 apr. Numero di gastro-enterolog i a. Brit. Med. Journ., 7 apr. R. S. STATHAM. Trattam. della blenorragia femmin . con mercurocromo.

l!.

1041

Journal A. M. A.,

dali.

31 ir1ar. -

M_ediz. J(linik, 6 apr. -

Numero sugli ospe-

w.

TRENDELENBURG. Metodica e teoria dell 'elettrocardiog ra111ma. J. MEINERZ. Dietetica negli ospedali. Acta Med. Scand., V-VI. K. OvERGAARD. Gastri~e d ~ll 'antro. --: A. PELROTH. Asma allergico e cost1~uz1onP-. - B. D-tHL. L'acidità gastrica nei cancerosi. Ann. de .lvlé.d. , apr. - G . .CAlJSSADE e A. TARDIEU. Cardiopatie e tbc. polm. - J. DANIEL. Il fattore epato-biliare nella genesi dell 'ipertensione. .W ien. Kliri . Wocli., 13 apr. - ,V. LAwEs e F . SPATH. Sterilizzazione umana. - H. D1MMEL e F. PnE1sz. Agranulocitosi. Gaz. d. Hop., 11 apr. - L. A.NnnÉ. Malarioterapia e nuove nozioni s11lla malaria. Revue Neurol., mar. - G. MARINEsco e al. Aracnoidite spinale. Miinch. Med. Woch., 14 apr. - .W. ERCKLENTz. Glicemia costituzionale spontanea. - H. ScHLECHT. Trattam. dell 'obesità. Presse lV léd., 11 apr. - P. CHEVALL1En e A. FcHRES. Cellulite torpida a nappa nella regione addominoinguinale. P. J ACQUET. Appendicite cronica a forma enteralgica. Arch. per le Se. Med., mar. - M. S1coN. Mononucleosi infettiva di tipo leucemoide. Sperimentale, feb. - F. NERI. Ricerca del colibacillo nelle acque. Mediz. Well, 14 apr. - Nun1ero sulle vitamine e 1a nutrizione. Deut. Med. Woch., 13 apr. - Nl1mero sulla biologia dell'eredità, sulle vitarnine e la nutrizione. Amer. Joarn .• Nled. Se., apr. E. P. JosLIN e al . Studi sul diabete. - S. ,ScHWARTz e al. Fibrillazione auricolare transitoria. - P. D. CLIMM e J . vV. STRAYER. Terapia vitami11ica della tbc. J\iI. M. STRUMIA .. Crema di leucociti nel trattam. delle n eutropenie.

Indice alfabetico per materie. Angina pectoris : terapia chirurgica . Antigeni complessi . . . . . . . . . . Ascesso: esito raro . . . . . Asma: caso mortale . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . Hronchieltasia nelle affezioni delle vie respiratorie . . . . . . . . . . . . . . Cardiopatie nell 'ipertiroidismo . . . . Cervello: angioblastoma (malattia di Lindau) . . . . . . . . · · · · · · · Cirrosi del fegato; splenectomia . . . Colecistite acuta: reazione colica . . Cuore : affelioni minori . .. . . . . . . Difterite: lesioni cardiache e disturbi del r1tmo . . . . . . . . . . . . . . . Echinococcosi : ricercl1e . . . . . . . . . Efed'fina : e ffe tti tossici . . . . . . . . . Ernia inguinale: per il m11scolo retto n el! 'operazione dell' . . . . . . . Febbre ondulante a decorso atipico . . .Fumo e disturbi sessuali . . . . . . . . Glicemia: azione di estratti pre-ipofisari

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Intubazio11e duodenale: tecnica Latino come lingua scientifica ;'\1alaria : azione del chinino Malaria 11ell 'Agro Pontino Malaria : i1uova t erapia . . . . Malaria speri men tale . . . . . ~1alattia di Bright: oliguria e .

. . . . . Pag. 1033 . . . . » 1029 . . . » 1022 . . . . . » 1025 . . . . >> 1033 . . . . . » 1030 alhl1mi-

. . . . . . . . . . . . . . . . ·

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Neuralgia sciatica come entità clinica . . Neuralgie cervico-brachiali . . .. . . . . Nevralgie del trigemino: interpretazione patogenetica . . . . . . . . . . . . Poliomielile anter. acu La: terapia . . . Pressione sanguig·na dopo operazioni addominali . . . . . . . . . . . . . . .

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nur1a

Specialità medicinali: vigilanza siille -

Stomaco : resezione alla Billroth I modificata . . . . . . . . . . · · · · · · Tubercolosi renale; cistoscopia . . . . . Uretrite cronica: trattamento . . . . . . Valvole polmonari nell 'invecchian1ento Vertigine: sin tomatolog·ia . . . . . . .

Diritti di preprietà riservati. -: Non ~ consentita la ristampa cli lavori 1>ubblicati nel Poliolinioo se non •v&oriuazione scntta dalla reclabone. B Wdata la f1ubblicatione cli s1'nti cli essi senza cif4me LI fonte.

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sepito IM

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CA>u·r rier .


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XLI, NuM. 26]

Per i corsi di puericultura e per i medici condotti: _..

È uscita da pochi giorni la Seconda edizione dell'importante

Doff. prof. RENA IO POLLITZER

Docente di Clinica Pediatrica nella R. Università di R<>ma.

Malattie gastro=intestinali e della nutrizione nel lattante .

La prima edizione di queste « Malattie gastro in.testinali e della 1iutrizione nel lattante » è stata accolta da me.dici e da studenti con un favore che ha superato le previsioni: così da esaurire l'iritera edizione in brevissimo tempo. Le richieste clie sono continuate ad arrivare e che continuano a perve1iire ha1ino indotto l'autore e l'editore a dare alle stampe una seconda edizione, alnpliata ed aggiornata. L'autore ha voluto 1nantenere lo stesso carattere pratico e la medesima sud.divisione della materia, che hanno dimostrato di riscuotere il favore det lettori: ampliando soprattutto quello clie riguarda .la parte generale, aggiun,gen.do alcu11.e figure, ed inserendovi quei più moderni metodi terapeutici che si sono affermati negli ultissimi anni. Il volumetto così modificato riesce una guida uti/,e per gli studenti e per i medici: specia.lmente per questi ultimi che vivono lontani dai grandi centri, non chè per quelli di cui si gioverà l'01Jera Nazionale Maternità Infanzia, perchè vi potranno trovare i concetti più pratici e le nor1ne più razioriali e più semplici da seguire 1iell' adempimento delle loro delicate mansioni assistenziali. Volume di pagg. VIII-124, nitidamente stampato su ottima carta, con 11 figure ne] testo delle quali 2 in tricromia. Prezzo L. 1 2 più le. spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 5 O in porto franco.

MONOGRAFIE MEDICO-CHIRURGICHE D'ATTUALITÀ COLLEZIONE DEL ''POLICLINICO,, Altra interessante Monografia or ora pubblicata :

Dott. ITALO GRASSO-BIONDI 5PECIALISTA JN MEDICINA

LEGALE

E INFORTUNISTICA

LA PTOSI RENALE (Studio MedjcoaLegale) (con 6 tavol~ e 10 figure)

Prefazione del Prof. GIANGIACOMO PERRANDO DIRETTORE

DELL'lsTITUTll

DI

ME01c1NA

LEGALE

DELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI

GENOVA

Riportiamo la Prefazione con la quale l'illustre prof. PERRANDO ha voluto ornare questa Monografia:

« Gli incessa1iti progressi della patologia e della clinica ormai più non co11se1ito1io di costri1igere iii un « trattato di 1nedici11a-legale, per quanto dettagliato voglia essere, tutto il conte1iuto tec1iico clie si ren.de ne« cessario per le applicazioni peritali. Queste deficienze si risentono tanto più oggi iii vista della progressiva « este1ision.e delle valutazioni di danno rispetto alle assicurazioni individuali e sociali. D' altro1ide la raccolta di dati patologici e clinici sut coniuni trattati di queste discipli1ie e sui trattati «delle varie specialità, oltre alle difficoltà che ognu1io immagina, trova ostacoli e pericoli anclie di fronte cc agli orie1itamenti sempre troppo lonta1ii da ogni rapporto giuridico con. cui le 1iotizte clin,iclie sono abitualcc mente redatte, special1ne1ite in tema di rapporti di causalità. « Per queste considerazioni io penso che s'abbiano a ren.dere sempre più necessarie quelle monografie che « tendono a sistemare la materia patologica e clinica con u11. criterio rigorosamente medico-giuridico. <.< ll lavoro dell'egregio dott. Grasso Biondi è dei poclii che, molto u,tilme1ite, ven.gono a colmare una « delle innumerevoli lacu1ie in un canipo cioè, che io direi di medicina legale speciale. Qui il lettore troverà cc tutto quanto 1ion è possibile trovare 1iei comuni trattati generali delle nostre discipline e tanto meno nei « trattati clinici, laddove, ripeto, fa se1npre difetto lo speciale apprezzame11,to dei fatti secondo il necessario cc rapporto giuridico. « I difficili problemi della ptosi renale sono svolti dal Grasso Bio1idi !>econdo l'accennata visuale. « Vi sono accuratamente trattati i dati ariatomici, morfologici e topografici del rene, spiegate le ragioni « di niaggiore frequenza clella ptosi a destra piuttosto che a sinistra, piuttosto 1iella don.11a clie nell'uomo, cc gli influssi professionali, passate iii rassegna critica le varie teorie atiine1iti alla etiologia e patogenesi de« gli spo.l\tamenti renali, considerati i gradi di spostamento, illustrata la questione costituzio1ia.listica e della « predisposizione e, sempre in vista delle esigenze medico-legali, passate in rassegna la si11,tomatologia del cc rene ptosico, sia nelle sue condizioni silenziose, sia nelle sue 1nanifestazioni lente o subitanee. « Così è che le ragioni di causa, concausa o di se mplice rivelazione, ri1nw1gon.o ben chiarite rispetW cc alla casuistica trau1natologica o da sforzo. La sintomatologia dolorifica, le varie correlazion.i patologiche e C< le varie complicazio1ii nella funzione renale v~ sono tenute in particolare co1isiderazione, il tutto avuto « sempre riguardo alle valutazioni forensi. « Del resto l' au,torevole 1stituto da czii q11.esto lavoro pr-0mana ne costittJ,isce la migliore delle garanzie .e «la più desiderabile delle raccoma1idazioni. « Onesta trattazione monografica, succosa, ordinata e chiara, è altresì illustrata da buone tavole ed è do« cume1itata con autorevoli citazioni bibliografiche, talchè, con piacere, io ne segnalo la pratica utilità non e< solo ai clinici cui potessero abbisognare riferimenti medico-legali, ma miche ai medici-legali cui occorres· « sero buoni dati patologici e clinici. · « Genova, maggio 1934-XII. Prof. GIAN GIACOMO PERRANDO )). Volume in-4°. nitidamente stampato su carta uso mano, di {lagg. IV-120, con 6 tavole e IO figure. Prez:io Prezzo L. 1 5 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 3, 2 5 in porto franco. C<

Per ottenere quanto sopra, inviare Vaglia all'editore LU I e I POZZ 1, Ufficio P·ostale Succursale diciotto, ROMA.

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Roma, 9 Luglio 1934: · XII

ANNO XLI

Num. 27

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fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Med.lco di Roma

SOMMARIO. v.

Serra: Direttive m·o derne nella terapia delle nefr<>ipatie. Lavori originali : G. Pieri: Su alcuni punti dolorosi epiigastrici nelle affezioni dello stomaco. Osservazioni cliniche: G. Rizzo: Fistola addominale da cOI'lpo estraneo. Sunti e rassegna: ONCOLOGIA: M. Aron : Presenza di un principio s-pecifico nell'urina degli individui affetti da cancro. A1p.p licazioni a un procedimento di diagno•i del ca.nero. - W. N. Mann: La teoria infettiva della .g enesi dei tumori. - Touraine e Solent : La oheilite ghiandolare (stato precanceroso del labbro inferiore). - MISCELLANEA: S. J. Tbannhauser: Le lipoidosi. - A. L. Spencer-Payne: Le stomatiti. Riviste sintetiche :

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : XIX Congresso

In·t ernazionale di Medicina Legale e Sociale di Lin-

RIVISTE SINTETICHE. Direttive mode1•ne nella terapia delle nefropatie per il dott. V1T·roR10 SERRA, libero docente, Roma. Le i1ostre conoscenze sul meccanismo patogenetico delle 11efropatie han110 molto p rogredito grazie soprattutto· allo sviluppo p,r o.g ressi,·ame11te raggiunto dallo studio della fisicoél1iÌr1ica delle cellule viventi; la teoria delle « infezioni focali » ha d 'altra p,a rtè contribuito a illuminar~ un lato della loro molteplice etiologia, mentr:e la complessa sintomato.Jo·g ia torna ogni tanto ad ·e ssere impastata e riordinata con abili mani, cosicchè si p·u ò dire ch e non passi an110 senza che la letteratura medica non offra qualche nuovo tentaitivo, più o· meno felice, di cJassificazione e di interp retazio,11e. La terapia ha risentito anch essa di tqli p,r ogressi ma in misura relativamente p·i ù modesta, costretta come è stata a distric,a rsi fati co. sament.e da alcuni p·r incip·i-i generali che, sebhene in contrasto con le attuali nostre conoscenze, p·u re in parte l 'im,pastoiano an cora. Così radic::lto è stato per anni il r,oncetto che il re11e n1alato dovesse essere curato col 1

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gua Francese. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Accademia Puigliese di Scienze in Bari. Appunti per il medico pratir.o: OASISTICA E TERAPIA: Sulle crisi di tosse spasmodica simiJe alla pertosse. - L'autosier.oterapia. intramu,ç osa nell'asma ed equivalenti. - La ct1ra dell'emrr>iema toracico acuto con un lembo a valvola. - Ascessi del polmone provocati da emboli asettici. - La lobelina nel trattaimènto degli asfittici. - L'alooolterapia end01Venosa nella turb eroolosi pollm.ona.re. - Terapia vitaminica nella t i1bercolosi poJ..monare. - La ipne11mectomia nell'uomo. - Sull'applicazione del saly~gan •P er via endorpleurica. - MEDICINA SCIENTIFICA : I lipidi del tess11to epiteliale. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

latLe e co ll'astensione delle albumine, che ancora og·g'i esso è applica'to senza discernimento, malgrado ogni evidenza contraria, e no.n ostante che r11oltissime voci si siano levate ad ammonire i n1edici anche su questo punto. Questa mia nota di terapiai dietetica e me·d icamootosa si i)ropone appunto di ·.tornare su questo argomento in forma assolutamente pratica; essa si ispira a lavori usciti ais sai recenten1ente all '·e stero, i quali, pur non portando che de·l le r1ovità di dettagli o, ribadiscono però ,quelle grandi linee di dir•3't tiva che molti oggri non cono-scono ancoTa. ' La glonieru.lo·-rief rite acuta. - Il nefritico acuto deve esser e tenuto in aiSsoluto riposo, a letto e ben caldo. La cura :è essenzi}llmente dietetica e si ispira a1 concetto del « riposo dell 'organo »; è appunto in ha·se a questo, co.n oetto che non si e.leve più ricorr:ere alla dieta lattea esclusiva, come fino a qualche tempio fa era c·o nsiderato logico e giusto di fare e come ancora si fa da molti medici , anche nelle grandi città. Associare necessariamente il con cetto di nefrite a quello di dieta lattea significa, come argutaniente osserva l 'Ide, « ap·p artenere anc0ra al secolo pais sato »; e questo è un po' tToppo per il 1934 ! 1


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!Basta infatti pensare ch e una dieta lattea esclusiva, per essere sufficiente alla nutrizione di un adulto dP-ve raggiungere i tre o i quattro litri al giorno, il che corrisponde ad una notevole quantità di acqua , di cloruro di sodio (gr. 4,8-6,4) e di albumine (gr. 90-120); ciò significa che, somministrando il latte, si danno appunto quei sali e quelle sostanze azotate che ci proponiamo di evitare. Codesto concetto ·è ormai accettato da tutti gli AA. ma non è sufficientemente diffuso nella pratica, dove non è raro osservare malati posti a solo latte in seguito all'accertamento, o al sosp·etto, di uria nefrite acuta. Il co11cetto del riposo funziona1le ha trovato la sua espressione più accentuata n ella cosiddetta dieta della fame e della sete; questo regime di assoluto digiuno è certamente di estrema utilità per il rene arrnn1a]ato e il Lichtwitz dichiara senz 'altro che ci sarebbe u n minor nun1ero di nefriti croniche se essa entrasse una buona volta nella pratica corrente. Irt realtà la fame, e &opraittutto la sete, spaventano i malati e i loro par enti, r ende11do «impopolare n questo regime; tuttavia i n efritici sopportano la sete meglio di molti altri rr1alati (per es.. dei perforati gastrici), e d 'altra parte si può ricorrere a molti m ezzi per con ~ battere l'arsura; accurata pulizia dell a bocca, gargarismi frequenti che umettino la mucosa orale , divieto ad altri di bere in presenza dei malati. Se i malati vomitano, o sudano ab~ hondantemente o hanno diarreai, o se il senso di sete diviene in tollerabile si con ced eranno .dei piccoli pezzi di ghiaccio b en lavato, qualche so,r so di the ghiacciato, o si pratich er à una rettoclisi pern1anente a goccia. Durarnte una simile dieta si sorve·g lieranno attentamente le urine, per sorp rendere la comparsa di aceton e, e si controlle,r à l'azotemia; con tali precauzioni, la dieta potrà essere ,p.r olungata sen za pericolo anche per sette giorni. · In pratica non si ricorre di solito a questo .1tegin1e estremo e ci si contenta di porre il , malato, per i primi giorni, ad una dieta liquida , composta esclusivamente di limonate, arainciate o the di tig lio e su cco di frutta; si possor10 aggiungere delle frutta crude o cotte , il tutto ab·b ondantemente zuccherato. Si possono anch e dare pappe di farina e biscotti sen za sale; nei casi leggeri si concede an che un " piccola dose di latte,' non oltre i 250 g r. al giorno; e Lichtwitz aggiunge an che due rossi d'uovo con l'aiuto dei quali è permesso di ottenere , dagli alime11ti concessi, una nt1trizione variata e gradevole. Lo zucchero va dato largan1e11te e contribuisce a completrure il coeffi ciente calorico della dieta; nei casi di disgusto o di intolleranza per lo zucchero comu11e si .può ricorrere al levulosio o al maltosio. Que to pri111 0 Lipo di dieta non viene geneTéJ lm.e11te pr?Lralto oltre i dieci giorni dopo i quali cede il p o"" to ad un '·a limentazione più 1

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ricca che comprende patate, alcuni tipi di verdura (radici, spinaci, cavolfiore) e pane cotto senza sale; in quanto a questo, sarà concesso in piccole dose, intorno ai due grammi al dì e dato direttamente al malato che lo distribuirà secondo i suoi gusti . La somministrazione dei liquidi si fa più generosa, giungendo sino a 1000-1200 cc . al dì (limonate, arancjate, tl1e, caffè, cac ao, cioccolato), tenendo però conto che il caffè va evitato quando si sommi11istrano diuretici del gruppo .p urinico (diuretina, ecc.), perchè ne diminuisce l 'effi• cac1a. Qua11tlo gli edemi siano scomparsi, l'albun1i11uria discesa aJ disotto dell' 1 % e la p ressione e l 'azotemia tornati verso la norma , si può ri cominciare colla dieta carnea; la distinzio11e tra carne ro,s sa e bianca , cosi cara ai profani , è ormai superata (Lichtwitz, Volhard) anzitutto perchè non è dimostrato che le sostanze estrattive, di cui Ja carne rossa sembra più ricca1 e la bianca più povera, siano realment e irritanti per il r ene; inoltre perchè ha grande importanza il modo di preparazione di ques ta carne , giacch è ]a carne lessa cede le sue sostanze estrattive al brodo, mentre quella arrostita le con serva. Si con siglierà dunque di preferenza la carne lessa (meglio la selvaggina e il pesce) m a non superand o i 100 g r . al gior. no , e si eviterà la carrne arrostita; sono t1guaJmente proibite le carni insaccate, il prosciutto , ecc. l)er 1'alto contenut o in sali ed aromi. e gli organi interni (come rene, fegato, cervello , ecc. ) perchè ricchi di purine; così pure il pepe, le mostarde, le spezie in genere.. Le uova si possono dare ma i)referibiln1ente cotte, poich è sembra che )'albumina crud·a passi più fa cilmente n elle uri11e; se n e daranno da due a quattro al giorno. Le verdure e i legumi sar anno con cessi, ma cotti n ell 'acqua e dopo arver gettato via la prima acqua di cottura ricca di sale; saranno conditi con olio crudo o limone; permessa l'insalata cruda condita con olio e a1Ceto; concessi anche i vegetali ricchi di acido ossalico, come gli spinaci e i .p omo,d ori; anche g li asparagi si possono dare liberamente (Licht,vitz , Ide). Il la tle può salire sino a un litro al gio,r rto; è permesso l'uso dei formaggi freschi (sino a 100 gr. al dì) e del latte acido (2-500 gr. al dì) : si può dare anche la panna che è tre volte più ricca di calorie del latte; sono inveoe proibiti i formaggi molto grassi o ferm entati . Come si vede la dietetica del nefritico acuto diventa sempre più varia; cosicch·è in ultima arJ alisi « dipende dall 'esperienza del medico e dall 'a·b ilità di chi assiste il malato se il periodo della nefrite sarà per questo associato a limitazioni dolorose e a desiderii non realizzabili o non piuttosto ad un'alimentazione variata e di buon sapore che ma·n tiene alto il morale e affretta la guarigione » (Lichtwitz). Una terapia mediGa vera e propria non esi1

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ste; le cure diaforetiche sono cadute in discredito e tutte le medicine, co,m presi i diuretici, vanno assolutamente vietate, per chè la loro azione non è compatibile co·n il riposo dell 'organo. Questo indirizzo terapeutico data già da tempo ma sinora nessun rimedio nuo·v o è riuscito a togliergli quelli che il Martini chiama i suoi facili allori ». Si dara11no solo dei purganti blandi (olio di ricino, acque amare) se l'alvo non è regolare e si faranno applicazioni calde (dalle borse agli in1pacchi alla Priessnitz) sulle regio,n i lombari se vi è dolore. L' ernatturia., sintoma costante e talvolta imponente, non ha indicazioni terapeutiche; è molto dubbio se i varii mezzi antiemorragici attualmente a nostra disposizione siano· capaci di esercitare una qualsiasi influenza sull 'emorragia glomerulare; ad ogni modo la sommini strazione di sali di calcio per bocca non può essere dannosa. L'anuria esige l 'astensione comple ta dal cibo e dalle bevande anch e per più giorni; i diuretici va11no rigorosan1en te esclusi ; e ci si a8terrà da ogni tentativo di forzare il blocco renale con l 'ingestione rapida di una forte quantità di liquidi (colpo di ariete secondo Volhard). Nelle forme idropigene, quando si sos petti Uil rigonfìamento edematoso o congestizio del r en e, è utile praticare un salasso, di almeno, 500 grammi, usando non un ago ma una lancetta in modo che il sangue esca rapidamente; si praticheranno poi delle fleboclisi con liquido di Ringer o soluzioni glucosate al 7 %, sino a 700 cc. Nelle forme tossiche Osman consiglia l 'u so di sostanze al caline (bicarbonato di sodio e citrato di sodio anagr. 2) per bocca, per il retto o per via endovenosa, ogni. una. due ore, sino ad ottenere la ripresa della diuresi; l 'uso di queste sostanze va poi smesso gradatamente e non di colpo . Una soluzione alcalina che si presta nella pratica è quella consigliata da Magnus-Levy il quale aggiunge 40 gr . di bicar bonato di sodio a 8'00 gr. di acqua, sterilizza, aggiunge anidride carbonica per compensare le perdite verificatesi durante la sterilizzazion e; d'altra parte aggiunge 50 gr. di Destrosio a 200 gr. di a cqua e sterilizza; unisce le due so.l uzioni al momento dell'uso. Si possono tentare anche energici mezzi di riscaldamento delle r egioni lombari, magari con a·p plicazioni diaterrniche, applicare ventose o mignatte per agire per via riflessa sulla irrorazione renale; si può infine tentare l 'irradiazione delle regioni lomb·a ri. Un altro tentativo è rappresentato dall 'anest€sia delle regioni paravertebrali (dalla XI dorsale alla ll lombare) con 10 cc. di soluzione di novocaina da un quarto al mezzo per cento. Solo quando tutti questi tentativi medici siano falliti è giustificato rico·r rere alla decapsu1

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lazio11e; I 'indicazione all 'inte.rvento è data dalle condizioni del siste·rna nervoso centrale: in fatti se il sensorio si mantiene integro, se i rifl essi non si esaltano, se non v'·è !Babinsky, si può attendere; l 'impieg-Q de.J chirurgo deve restare quindi rarissimo (Lichtwitz). La pseudouremia eclamptica si annuncia come è noto colla cefa lea, la nausea , il vomito,. l 'a m ento degli edemi , l'elevazione della p ressione arteriosa, l 'ipereccitabilità neurotendinea , il segno di Babinsky; in queste condizio·n i il 111edico ha tutto un piano di interventi attivi da attuare: 1) Il salasso~ per praticarlo basta n ella maggioranza dei casi, usare una grossa cannula paraffinata , senza ricorrere al taglio della vena; la sottrazione di sangue non deve superare i 400-500 cc. di sangue; se necessario , è preferibile piuttosto ripetere il salasso magari lo stesso giorno,: e sso agisce allegge['endo il circolo e forse modificando la distribuzione della massa circolante. . 2) La puntura lomvare va praticata di preferenza col malato in posizion·e laterale; si misuri attentamente la pressione del liquor , per non esercitare una decompression e troppo fo,r te se questa è inizialmente molto elevata e tog liere solo _5 o 10 cc. se è già bassa . Le cure m ediche consistono nella somministrazione di Idralo di (~ loralio per clistere (1-2' gr. di una soluzion e mucillaginosa al 10 %), o· di lun1inal sodico (in soluzione al 20 % per via intramuscolare) o di Adali11 (0,5-1 gr. per bocca) o di bromuro di. sodio ; 1Flecksede1r consiglia anch e le iniezioni endovenose di soluzioni g lucosa te ipertoniche (10-20 cc. al 30-50 %) o di cloruro di calcio al 10 %; Cran1er racco,m anda la somministrazione di solfato di magnesio o per bocca o per clistere, o per via in tran1 usco lare, usando allQra la soluzion e al 25 % n ella dose di 2 cc. per kg. di peso. Solo quando tutti questi mezzi siano falliti ,. si può intervenire colle dec ap·s ulazione dei reni. Il malato deve essere tenuto in ambiente perfettamente tranquillo, poco illuminalo, lon tano da ogni stimolo e sotto una sorveglianza continua. 1

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La rie/ro si. - La terapia dell'edem a renale . - La cura dell 'edema renale si indirizza a due concetti fondamentali: dare all 'eden1a il n1inor ali~ento possibile e favorire l 'eliminazione dei liquidi: il prin10 scopo si ragg iu11g·e colla dieta, il secondo con misure m edicar11entose e fisiche. Dieta. La dieLa ideale per con1battere l 'ed en1a renale .è quella della fame e della sete, così come l 'abbìa1110 descritta a pro p osito deJJ • nefrite acuta; so prattutto nei bambini si ottiene con essa un aumento della diuresi con diminuzione degli edemi e una diminuzione anch e della << tendenza agli edemi » (Schiff). Da questa prima strettissima dieta si passa dopo qualche giorno ad una seconda che sia po1

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vera di albumin a di acqua e di sa le e che si con1pone essenzialmente di zucch ero , di farin e, di riso, di frutta , di latte (sino a 250 g r. al dì), di latticini freschi , di burro ben la'<' e di olio cr11do ; si può agg iu11ger e anche qualche ro so d'uovo; i lic1uidi saranno con c es i in n1isura s Lrettamente p,r oporzionale a c1uella d elle urine en1esse: solo nel periodo d1 eli minazi on e degli edemi, quando la diuresi è i11 piena ripresa, se la quantità clei liquidi può superare del 20-30 % quella d elle urine. Il proble ma del sale è di g rande in1portanza pratica; la sua m an ca11za assoluta a lt111go an dare d iventa i11toller abi]e, seb b ene l 'impiego di altri s Limolanti del gusto (po·m odori, ci.polJ e. su cco di limone , aceto , prezzenìolo, form .ago·io lJarmigiano a piccole dosi) possa in parte sostituirlo l 'impiego d ei « sali artifici ali » è inutile e può anch e es ere danno . . o: b·asta 1pe11sare, osserva il Lichtwitz, ch e i tratta in genere dei sali alcalini e alcaloterrosi di aciùi organici . ch e si scindono in urca (quantità trascurabile) e bicarbonato di SO(lio; si ccome il potere di elimi11azione per il bicarb onato di so.dio è diminuita n ei reni ammalflti , si h a ritenzione di questo sale e una deviazione dell 'equilib rio aci do-basico ver o 1'alcalosi ch e, non meno d ella introduzione dei c loruri , favorisce la riten zione dei . liquidi (vedi anche Lyon). Cominciando a con ced er e il sale (1-2 g r. al g iorno) è preferibile darlo direttamente al malato ch e lo distribuirà secondo i s11oi gusti . La carne è concessa oggi più liberam ente che in passato e 11on si ha l)ÌÙ tan1 o tin1ore d e1la C<Jmparsa di a lbun1j11a n elle urine; le conoscenze attuali sul sig nificato d ella ipopir o1einemia nella ge11esi deg·li edemi e l 'affern1arsi del concetto che alb,u r11inuria vuol dire « perdita di albumina » per l 'or.Q'an \s1no, hanno permesso di stabilire ch e l 'astensione assoluta della carrte ·è irrazionale e quindi ingiusti fì cata; i1ella .11efro si lipoidea , in cui g li edemi sono imponenti e l 'albuminuria massiva, una dieta ricca di a lbumine è str ettam ente ir1dicata, onde com pen sare le perdite ch e giorrtaln1ente si verificano attra er so il r en e.; questi malati pe,rciò non solo possono ma devono e ... er e alin1entati (Frugoni) . l ,a di tinzion e tra carr1e r o ·sa e bian ca , com e si è d etto , ·è ancl1e essa ormai su perata, pur dovendosi preferire la seconda p er ch è abbisogna di meno sale per la preparazione; essa sarà son1111ini crata di preferenza arrostita o lessa. Per il res lo valg·ono ·quelle : tessr. norme che si son ric~ rdat e per ]a nefrite acuta; le carni salate o ricche di aromi vanno evitate, e così le co11serve, le mostarde, il 1)epe, ecc. Le verd t1re sono con cesse, cotte o crude; la prima acqu~ di l<i vaggio ~ic ca di ale va gettata; i g.1 as i 0 11? conces i , ma n1eglio crudi e , se s1 tratta d1 burro, do·p o prolunga lo lavaggio. 1

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Terapia fi sica. -

Il riposo assoluto a letto, la posizione sollevata degli arli e il massaggio so110 i l)iù se rnpici mezzi di terapia fisica; il ma saggio di IJer sè è ineffi cace ma riesce O'radjto ai malati~ ad ogni modo deve essere fatto leg.gerr11ente e ad intervalli regolari (non I)jù di due volte alla ettimana) perchè talora, dopo il massaggio , si è vista crescere l'albu• • 1n1nur1a. Il salasso 11 0n h a a lcun e ffetto sulla diuresi del nefrotico. (}io ,·a uo inv ece tutte l e r 11re ch e, determirlando un ri "' ca Jdamento dell a cute , atti,1ano la sudorazione e 1nodifi cano il circolo cutar1eo , prob·a biln1e1lte influenzando, attraverso questo , anche quello renale. Tuttavia i n1 ezzi diaforeti ci non Ya11no prescritti cl1e con prudenza ed attuati con precauzione (Licl1t'''ilz); anzi alcuni AA. (Cl1ristjan) sono lor o dec isam en Le contrari] perchè 1i rite11go110 d ebilitanti e poro utili. A SCOJJO cli a for etico non si u serà mai l 'a pirina ch e è fortem ente irrit ante per il r ene ma si ricorrerà di preferenza ai bag ni che sono indicati quando la fase di acc r escimento dell'ed en1a è 0~·1nai superato; si farà un b agno al giorno o ogni rlue g iorni ; la temperatura inizia l e d e 1 bag no d eve essere di 35-3 7 gradi e salire con prudenza e grada ta m ent e sino a 40 e ±2; il bagn o dur~rà da un quarto a mezz'ora; durante c1l1esto lem po l 'a ria deve c ircolare nell 'an1biente, il malato aVI~à sul capo u11a borsa cli g·l1iaccio e g li . ar anno so mminis trate delle hevande (li1nona te , aranciate ecc.) : dopo il bagno 1'an1n1alato sar à avvolto in pann i caldi , asciugato be11e, strofinato con l'alcool e posto jn un letto ri sca ld<Jto. TJ'introduzione di liquidi dura11te il b ag110 ha Ja massima importanza }Jer ch è impedisce ch e si verifichi una cc ispissatio sanguinis », con aun1ento della concen l r azion e d ell 'azoto e r elati\'O pericolo di u • rem1a. I diiirelici. - 11 primo diuretico è l'acqua; tuttavia l 'uso d el cc colpo d'acqua» con sigliato da Voll1a,r d e destinato a sbloccare i g]ome.... rul i i1on inco11Lra le simpatie del Lichnvitz che lo lin1ita a casi rarissimi (persistenza te11ace d e.gli edemi nelle g lon1erulonefriti acule) e anch e a llora non dà più di 750 gr. di acqua sen1plice , tenendo il malato in assoluto riposo; anche le cure termali di acque minerali cl1e molti medici consigliano ancora per Ja cura degli eder11i so.n o inefficaci e possono r~uscire pericolose, , per il sovraccarico di funz10,11e. 1

L 'iirea. - Essa agisce probabilmente per un m eccanismo renale e deve essere data a dosi . alte (fino a 100 gr. al g iorno secondo Lichtvç1tz), natural111 ente quando il tasso azote mico non sia aun1e11ta to; essa è perciò particolar1nente indicata n elle nefrosi. 1


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SEZlONE PRATICA

Sali di potassio. - I più usati sono il cloruro di potassio (Becker) e l'acetato; per quest'ultimo il Lichtwitz propone la seguente formula: Liq . .acet. potassio, gr. 30-50 Acqua distillata fino a g r. 200 1 cu cchiaio ogni 2 ore. Sali di sodio. - P er quanto il Jo,r o impiego possa sembrare controindicato. o addirittura paradossale, pure la somministrazione per ,ria endo,ve11osa di 10 cc. di cloruro di sodio· al 10 % h a dato buoni risultati al Lichtwitz ; anche la flebo clisi con 500 cc. di una solu,zione di soda al 5 o/o si è dimostrata capace di promuovere la diuresi in un caso di anuria d'origine tossica, d.a lui osservato. Sali di animonio. - Qt1esti sali , ad azione acidotica. si dimostrano particolarmente utili per pre1)arare la via ai diuretici m er curiali; i sa li più u sati sono il cloruro di ammonio (5-10 gr. al giorno) da som1ninistrarsi in capsule, dopo i, pasti o in soluzione al 10-20 °1 . che ha p€rò cattivo sapore; e il nitrato d 'ammonio (Binger e Keith); questi sali sono da somministrarsi con molta prudenza se esiste stipsi, potendo in tal C<lso dare gravi di turbi (n1etemoglobinemia). La goni"rria . - Partendo dal concetto, che la ipoproteinemia costituisca un fattore di g ran de importanza nella genesi dell'edema, Licht"'ritz ha iniettato per via endovenosa soluzioni go1nmose (500 cc. di soluzione gommosa al 0,5 ~~ addizionata a gomma nella proporzione del sette per 100) ed ha ottenuto buoni risultati; analoghi successi ha avuto il Lyon mentre altri AA. (East) non ne hanno tratto alcun van1agg'io. Lfl digitale. -- Si sa oggi che la digitale a piccole dosi dilata i vasi r enali (Lyon ) n1entre ]e alte dosi possono provocare fenom eni di blocco (Edens); del resto l 'azione diuretica della digitale si esplica so.p r.atutto quando gli edemi siano di origine cardiaca, il che suol e verificarsi nelle forme di nefrite cronica con debolezza del miocardio (v. appresso) . La scilla . - ~ un buon diuretico ; la si può somministrare pe·r iniezione o a gocce (Scillaren Sandoz) o sotto forma di infuso; il Licht"'-'itz raccon1anda la formula seguente : Liquore di acetato di potassa gr. 30 Urea purissima gr. 50 Ossin1ed. Scilla gr. 10-20 Tartaro d epurato gr. 15 Acqua sino a gr. 200 .1 cu cchiaio ogni due ore. Gruppo puri1iico. - La diuretina : perchè questo composto di teobromina e salicilato di sodio svolga un'azione diuretica è necessario che sia somministrato a dosi alte, di quattro gran1mi al gioTno, possibilmente dando un

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g ramn10 all'ora per quattro ore di seguito (Licht~itz) per pochi giorni; le piccole dosi , che Strauss consiglja, e ch e sono appunto p iù seguite ir1 pratica, tra i 1,50 e i 2 gr. sono· del tutto inefficaci ; del resto I.a diuretina , come tutti g-li altri d·erivati aop artenenti al g ruppo purinico (teofillina, t eocina ecc.), disturba fa cilmente Io stomaco, e l 'ap.-p etito1; essi vanno rigorosamente vietati n elle form e di n efrite acuta , specie se l'ema turia è marcata (così anche Lyon). • I diuretici mercuriali. - Sono ormai molti a11ni che i vari diuretici mercuriali (Salvrgan , Neptal, Novasrurol , Tachidrolo ecc.) si so·n o decisamente affermati nella terapia degli edemi. IJ loro campo classico di i mpiego è rappresentato dalle form e nefrotiche; nelle n efriti acute sono controindicati, n elle croniche possono esser e dati, cominciando però co·n dosi pari a un quarto di quella n ormalei. Possono esser dati per via intramuscolare ma sono più efficaci per quella endovenosa; il Salyrgan è il meno tossico (Maxwell , Norton ecc.); tuttavia anche durante il suo u so è dovere del nledico di controllare le condizio111 d ella hoc.e.a (,puli zia ~ccurata d ei denti , asportazione del tartaro , colluttori), d el r e.n e (aum enlo d èll'azote mia. comparsa di e,m aturia) e deJl 'apparat0 digerente, ricordando in proposito cl1e la diarrea è un sintoma di intolleranza e che la stipsi la favori sce; cr11est'u1tima dunque , se abituale, può rappresentare una controindicazione all'imp·i ego d ei diureti ci m ercuriali . In linea gen erale la comparsa di fen om eni tossici n on è d.a temersi sino a ch e la ]oro azione diuretica si mante11ga abbondante . A rinforzare codes ta azione si possono somministrare per 5 o 6 giorni prima, dei :3aJi di ammonio·, nelle d osi prim a ricordate; le iniezioni non saranno mai fatte tutti i giorni ma si lasceranno passare dalle pause di riposo ch e, secondo il Lichtwitz , devono essere di alm eno tre g iorni dalla fine d ella diuresi abbondante in modo d.a assicurare .al r en e il neces• • sar10· 'nposo. Si può anche aggiungere del solfato di magnesia al 50 % da iniettare per via endovenosa intramuscolare co,n l 'aggiunta di 2 cc. di novocaina al 2 %, a ltri (FJeckseder. Benger) aggiungono· .al Sa lyrgan la ~omm~n_istrazio­ n e di t1n prodotto opoterarp1co b1]1are, I~ Decholin , forse partendo dal con cetto d1 Ilartl , che questi p r eparati esplichino la ]oro azione di ure tica app111nto perchè si legano alla bile; ma questa ipotesi, che sembrava avvalorata dal m eravig lioso effetto ottenuto con la iniezione dei diuretici direttamente nel e.avo peritoneale d ei cirrotici (v. la nota del Gerbi) sembra contraddetta d alle più r ecen ti osservazioni d e] Rrat1 lke che avrebbe ottenuto 1

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un effetto no·n minore iniettando in caso di trasudato pleurico, i diuretici direttamente n el cavo della pleura. Preparali ormonici. - L'impiego della Tiroidina come diuretico è molto diffuso, particolarmente negli edemi di origine nefrotica; tuttavia il suo uso deve esser e attentamente controllato (comparsa di tachicardia, tre_mori, ao-itazione, diarre·a ecc.), dato an ch e la insuffi~iente esa tte·zza di dosaggio dei vari prodotti • • in com1nercio. Gli estratti di paratiroide son o stati u sati a scopo diuretico specialmente dagli Americani. ma an zitutto i risultati sono incostanti (Mac Cann è favorevole, Lyon decisamente contrario); inoltre i preparati veramente effi caci (Collip) sono molto costosi e si trovano in commercio con difficoltà Quando tutti i mezzi n1edici si sono dimostrati incapaci di eliminare .g li edemi è giD:stifi ca to ricorrere allo svuotan1ento meccanico; in ca o di trasudati la toracentesi e la paracentesi sono doppiament e utili, perchè mentre alleggeriscono l' edema renale eliminando le raccolte sierose, stimolano indirettamente la ripresa della diuresi. In quanto agli edemi della cute si può ricorrere all'impiego dei noti trequarti del Soutbey, sottilissimi (diametro da 2 a 2,5 mm.) con aperture laterali , da infiggersi nella cute, mentre un tubicino di gomma Ii tiene in con1unicazio11e con un recipiente che contenga una soluzion e borica al 3 %; i trequarti sono fissati alla cute, accuratamente disinfettata, m ediante piccole striscie di .p.flaster; possono essere te11uti fissi a lun go, sino a 24 ore, e permettono in tal modo l 'eliminazione di im1"'onenti quantità di liquido; il principale p ericolo è rap presentato dalla infezione e il medico cl1e vi ricorre dovrà tenerlo b·e ne a mente. Nelle nefrosi di origine sifilitica, quelle cioè che, malgrado· le cure o per l 'assenza di cure accompagnano il periodo secondario de1l 'infezione luetica, accanto alle solite regole medicam ~ ntose e dietetiche occorre praticare, con prudenza, una cu ra spp,,cifica. Il Lichtwi lz consiglia il Neosalvarsan, iniziando la serie con la prima dose o con una frazione di questa e salendo poi non oltre la quarta; la cura, va poi proseguita con altri preparati , il bismuto T'iuttosto che il m er curio. Ortali consi.~1ia invece vivamente il mercurio (benzoato) da praticarsi in cicli di quindici giorni, con iniezioni g iornaliere di ctg. 1-1,5 ; nelle pause egli consiglia lo ioduro di potassio, ch e secondo il Lichtwitz, sarebbe invece superfluo. Il Flecke ·eder consiglia di usare il m·e rcurio e il bi muto e aggiunge lo ioduro di sodio come diuretico. cc La speranza della specifi cità - dice il Bernard - deve superare il timore della impermeab·ili.tà n. L e nefriti croniche. - La cura di un nefritico cronico deve da un lato tener conto della 1

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nefropatia iu sè e per .sè e dal.1 'altro delle condizioni del sistema c1r colator10. II primo lato della questione ha carattere semplicemente dietetico, il secondo medicamentoso. La dieta. - Essa varia a seconda che il compenso renale s!a o no sod~isfacente; com incia1no dalla p r1ma eventualità. Le vedute terapeutiche sono oi:mai ~olto. can:biate i? questo c.ampo; se è giusto infatti togliere o 11mitare il sale e la carne ad un malato acuto, non si può far lo stesso con un malato che non guarirà più per tutta la vita , senza contare ch e queste limitazioni, a lun o-o andare, determinano dei danni non trascurabili; infatti .la dieta vegetariana prolungata è anemizzante (Ide), insufficiente e inutile (Castaigne), la ipocloremia può eleiVare il tasso dell'azoto circolante (Blum), il mantenimento di un simile rigore di etetico incontra mille difficoltà pratich e e infine cc ultimo dato da me non il meno importante » non si è otte·n uto in tal modo alcun risultato incoraggiante. Già Naunynn si lamentava che i più stretti rigori non portassero a sensibili vantaggi; e aggiun geva che non si e ntiva il cora ggio di « imporre ai malati degli anni di ipenitenza ». In un recente lavoro, un A. americano, I' Aldrich, conferma che. dopo aver tenuto per lun cro tempo quaranta ra!fazzi sofferenti per nefrite cronica , ad una dieta povera di ~l­ bumina e di sale, giunse ad un m omento in cui cc i medici, le infermiere e i malati avevano perso il coraggio di andare avanti (had no m.ore heart to the job) »; onde iniziò un regime di dieta più generosa, che si dimostrò assai migliore. IÌ V~lhard gi11nge a dire che i nefritici cronici con com1penso renale de b·b ono, esse·r e tenuti ad un vitto « uguale n a que.Jlo dei sani; • • il Licht,vitz ritiene eccessivo questo ott1m1smo , ma tuttavia insiste vivamente sulla necessità di una maggiore liberalità della scelta degli alimenti. . La carne e 11 sale saranno dunque permessi , in media 100 g r. di albumina e 10 di sale; le urine devÒno contenere n elle ventiquattro ore dal 10 al 12 % di cloruri e dal 12 al .14 % ~i urea. Le carni salate e insaccate, gli aromi, gli intingoli e l'alcool saranno evitati. Si daranno invece largamente farine, frutta, verdura, latte e zucchero; Aldrich e Bo·y ler in sistono sulla somministrazione di vitamine sotto forma di olio di fe~ato di merluzzo , di succo d'arancio·, di verdure cotte e crude. Libera la scelta di liquidi tra l'acqua semplice, le limonate, le aranciate e il tJ:ie le·~g~­ ro; si posso1i.o con cedere anche due dita d1 vino o un po' di birra; ad o·g ni modo la quantità totale giornaliera dei liquidi non deve es: se.re molto elevata, tenendo conto che questi malati hanno tendenza all 'ipertensio·n e e ai disturbi di circolo. Se le tonsille sono ammalate e la loro flogosi continua o per lo meno fre1

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SEZIONE PRATICA

c111e11te, co11viene procedere al loro allontanamento, ave11do però chiaro in mente ch e non sj può chieder e all'operazio·n e la cc restitutio ad integr111n n d el rene, ma solo l'eliminazio. . ne delle cau se di riacutizzazione d el processo ormai cronicizzato. <e Allontanamento dei foci infettivi , siì di ce il Christian ma non un 'ablaz ione senza discernimento, di denti e di to11sille ». Quando l 'azotemia si elevi e si stabilisca il quadro d ella insufficienza renale (il quadro d ella uremja cronica vera) il riposo a letto torna ad essere n ecessario e Ja dieta sever a. Disgr aziatamente quando noi a bbiamo messo questi malati ad un'alim entazione ricca di idrati di carbonio e di g rasso (1) abbiamo fatto press'a poco tutto quello ch e possiamo per loro ; per il resto dobbiamo contentarci di una terapia purame11te sintomatica, talora inefficace; per la cefalea, ghiaccio e, in casi di estrema violenza, la puntura lo mbare; per il vomito, la pulizia accurata della bocca, la som1ninistrazione di piccoli pe·zzi di ghiaccio, o addirittura il lavag-g io g astrico con a cql1a semplice o the di can1omilla, l 'atropina (un n1illi.grammo e mezzo al g io·r no) l'acqua clo,roformica, la cocaina all'l %, la percaina al 5 ~~, le iniezioni di morfina; se l'iperazotemia si accompagna ad ipocloremia (in malati tenuti da tempo a vitto senza sale) si faccian o ipodermoclisi di · cloruro di sodio· all '8 %, si di.ano 10-12 gr. di sale per bocca, o si facciano per via endovenosa, ogni sei ore, iniezio11i di 20 cc. di NaCl al 20 %. Per i fenomeni err1orragici si ricorra ai comuni coagulanti , ricorda11 d o però che· essi hanno solo un effetto as8ai scar so su questa che è una vera e p1ropria capillarotogsico. I purgar1ti e i diaforetici sono sconsigliati per ch è debilitano tro.p po i malati; ma v'è chi con siglia il salasso generoso (Christian , Flecksed er ), magari seguìto da una fleboclisi o da una trasfusione, se il cuore è sano. Il sistema circolatorio. - Come è noto, è classico distinguere, nelle condizioni circolatorie dei n efritici cro11ici, sulla traccia segnata dal Volhard, due fasi distinte: a) una fase ipertonica, più p recisamente caratteristica della forma subcronica o secondo stadio , secondo lo schema di Volhard; b) una fase ipertensiva caratteristica d ella rtefrite cronica pro.Qriamente detta . L'iperto·n ia delle pareti vasali è responsabile, come tutti sanno, di crisi di sp·a smo che si rivelano con difetti transitori di funzion e a ca rico de] cer,·ello , d ell 'occhio, d egli 1

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(1) Le proteine non vanno tuttavia total1nente

elimina te, se non n ei casi di estrema gravità; la loro cos tante scar sezza porta al disgusto per i cibi e d 'altra parte I 'organismo finisce per u t ilizzare le su e proprie protein e, fenomeno questo an ch e fliù ei a temersi.

arti ecc. (pseudouremia angiogena); in questo i:.eriodo, di solito, la suffi cienza funzionale del r ene è co1npleta (azotemia normale , variabilità del peso speciCTco ecc.); la dieta si manterrà dunque entro quei limiti di liberalità ch e ab bia1110 descritto , e per gli spasmi si interverrà con rimedi vari; tra i nun1erosi prep,a rati che l1a11no ogg·i invaso il merc~to, il Lichtwitz consiglia: Diuretina ctg, 50; Antip,i rina ctg. 25 p er. una e a rta : tali tre al dì. Calciodiuretin a K.noll : tre compr esse al dì. Luminal: 5 ctg. due volte al g iorno . Idrato di Cloralio: gr. 1-1.50 per clistere cl 11 e-tre volte alla settimana. NitrogJicerina: 2-5 gocce d ella soluzione alcooli ca al 7~ . Nitrolingual: tre al g iorno a scopo profilattico. Aspirina: ctg. 25-50 due tre volte al rlì, uti.Je per la sua azione vasodilatatrice sui vasi d el cervello . Infine egli ha s.p.erimentato con buon successo la solfo,p iretoterapia p•r o·p osta dalla scuola del Korany con sistente n ella iniezione inti:amuscolare, .a intervalli di tre-cinque giorni, di 1-3-5-7-10 cc. di una soluzione oleosa all'l % di zolfo. Anche i salassi di 5-nOO cc. p·r aticati ogni 2-6 mesi hanno una notevole u tilità P er i dis turbi visivi legati allo spasmo dei vasi retinici , spasmo ch e si unisce ad un aum ento d ella permeabiJità per dare il quadro della retinite n efritica, H eine consiglia la proteinoterapia aspecifica (con preparati di latte) che avrebber o azione vasodilatatrice· e ipotensiva; .a naloga azione avrebb e il sole artificiale (J\feyer); si consigliano anche la Pap·aveirina, alla dose di 4 c tg . al g iorno ma p·e r via endovenosa, chè pe·r bocca o per il r etto è assolutam ent e senza effetto; e l'aoetilcolin.a (gr. 0,10 p er via ipodermica o intramuscolare una-due volte al dì). La r egolarità d ell'alvo , ha an ch 'essa gr ande importanza. Nella fase iperten siva è necessario controllare strettamente la quantità totale dei liquidi in.geriti affinch è essa n on superi quella delle urine em esse; al p rimo segn o di d ebolezza cardiaca (edemi malleolari, dispnea nottu·r na ecc.) si ri ducano sub·i to i liqt1idi sin o .a 700-500 cc. al dì; spesso bas ta q~esto a)lecrgerirnento della di eta idrica per imp edire cl1e i disturbi si aggravino e per farli scomp·a rire. I pasti non saranno mai m olto abbond anti a 1nezzogiorno e sempre assai l eggeri alla sera; è. utile il rinfo.r zar e la m u scolatura con esercizi fisici regolari (pas eggiate, g innastica leggera , anche un po' di bicicletta ecc.) ch e non superino la soglia della stanchezza e che giovan o sopratutto come profì lassi contro le debolezze d el miocardio; utili, allo stesso scop-0,. i bagni di acido c..arbonico. 1

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La carne sarà data soltanto due. o tre Yolte alla settimana, e sarà conveniente interca lare, almeno u11a volta alla settimana, un gio·r no di sole frutta e latte. La settimana non dovrà essere tutta lavorativa, ma permettere qualch e periodo di riposo (sab·a to inglese) che., anche se breve, dovrà es~ere rispettato e non riservato per altro lavoro ; gioveranno molto uno o due mesi all 'anno di assoluto riposo (Ruhe·k ur). Quando compaia110 i segni dell 'indebolirr1 ento cardiaco è indicata la Digitale, somministrata a ]ungo·, a piccole dosi (0,5-1,15 al gio;n.o)'. as: sociata eventualmente a un a o due in1ez1on1 alla settin1a.n a di strofantina (milligr. 0,3-0 ,5) In complesso questi ultimi lavori non portano, conte già avevo accennato, nessuna no-vità fondamentale; essi si limitano a ribadire, con i risultati di esp·e rienze personali , quello che è, in materia di terapia renale, il nostro « credo n di oggi. Di oggi soltanto, forse, ch è l 'instancabile· rinno,rarsi dei tentativi di interpretazione patogenetica e di sintesi clinica per mette di sperare in un ·p rogresso anche della terapia; quest'ultima segue con prudente lentezza il progredire rapido delle altre b·r an ch e e non posa volentieri il piede su basi teoriche insuffi cientemente dimostrate; i tentativi isolati che la letteratura raccoglie ogni anno con tanta abbondanza sono tutt' altro che trascurabili , ma in pratica non dettano legge; e per il medico pratico, a cui questa nota è particolarmente rivolta, basterà ricordare che è permesso·, anzi è dovero·so indirizzare la propria attività su .alcune linee ormai b en precisate: 1) Il ren e acutamente malato deve e sere risparn1iato; la terapia del riposo non è stata ancora sostituita da altra migliore, perciò va seguìta. 2) Il rene cronicamente ammalato· può tollerare lln regime di vita ed una dieta pressochè norrnali, purchè la sua funzio·n e si ma ntenga sufficiente. 3) La pre ·enza di albun1ina nelle urine no11 rappresenta u11a indicazione indiscutibile a]la dieta lattea esclusiva; questa va anzi evitata nelle forn1e infiammatorie acute , specialmente nel pri1110 periodo. Nelle fo·r me non infiammatorie (nefrosi) sopratutto se cronich e la carne non è controindicata; anzi la sua son1ministrazione si considera co·m e un 'util e alimentazione di compen so. ~ il tassi dell 'azotemia e non quello dell'albun1inuria ch e dà elem enti di giudizio circa l 'uso della carne. 4) L'uremia acuta è suscettibile di interventi en ergici e attivi; l 'ure·m ia cro11ica vera ' invece, non ha ch e un trattamento sintomatico . 5) Nelle lesio11io renali croniche il circola. torio va attenta111enle sorvegliato; e n ella scelta .de~la .di~ta la q:iantità dei cibi , e .sorp·r atutto dei l1qu1d1 : h a importanza anche maggiore della loro qualità . 1

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3l

e B oYLE.

Interessante pubblicazione: Prof.

Dirett-0r~

LU I Cl

IPOLVERIN I

della Clin Pediatrica. nella R. Univ. di Roma

Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con

presentazione del

Prof. Sen. E. MARCHIAFA VA SOMMARIO Lettera del Prof. E. ~larchiafava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Ca p. I :

La digestione e l'uso delle sostan;e arn,idacee nei primi mesi di vita. Pag. 11 a 18. - Cap. II: La patogenesi e la cu· ra delle comuni dispepsie da latte di donna e di vaccaP ag. 19 a 28. - Cap. III: Gli studi di firico-chimica colloi dale del latte ed i loro riflessi 'Yle'la pratica alirnentare in,· fantile . Pag. 29 a 4:?. - Cap. IV : L'azione eutrofica deglJalinienti irradiati. Pag. 43 a 61. Yolume in-8 di po gine 64. Prezzo L. 1 O più lt> speee postali di eped1zione. Per i noetri abbonati sole L . 8 in P<>rto franco. lnviare Vaglia all'editore LUIGI Pozzi, Ufficio Postale <3uccur.. sale diciotto. Roma


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~EZIONE

LAVORI ORIGINALI OSPEDALE CIVILE DI BELLUNO

Su alcuni punti dolorosi epigastrici nelle affezioni dello stomaco. Prof.

GINO

P1ER1, chirurgo primario.

Da vari anni la mia attenzione è stata richiamata dalla constaLazione, nell'esame clinico dei g.a stropazienti, di alcuni punti dolorosi alla pressione digitale, che possono variare a seconda della natura e sede dell'affezione. E da allora io ne ho fatta la ricerca sistematica or1de mi è possibile disporre oggi di una serie di oltre 500 osservazioni di gastrop·a zienti (studiati nel periodo che va dal 1929 al 1933) i cui dati saranno utilizzati agli effetti di questo studio. È necessaria forse una dichiarazione pregiu(}iziale precisa: io in tali casi volli ricercare esclusivamente la dolorabilità alla palpazione profon eia eser citata in punti circoscritti çolla estremità del dito. Non saranno dunque tp1rese in con sidera1ione nè la dolo.r abilità spontanea, nt· la dolorabilità su1)erficiale, n è la presenza di zone cutanee iperestesiche, ecc. Questo studio può dunque rivestire un' a pp3renza essenzialme11te empirica; ma la sistematicità dell'esame, la costanza notevole dei rjsu]tati, mi sembra contrib·u iscano a. conferirg li un certo valore clinico, di qualche utilità n ella pratica quotidiana. Io ho cercato naturalmente di controllare (per quanto mi è stato possibile data la vastità della letteratura) quanto è stato da altri pub})]ica to su questo dettag lio sen1eiotico della patologia gastrica, e mi ha sorpreso la scarsezza di dati in proposito. Nel volume sulla chir11rgia addo1ninale del Donati trovo a prorposito dei dolori nell 'ulcera gastrica: « Romkes avrebbe trovato ch e ordinariamente si risveg lia dolore esercitando una pTessione alla parte anteriore della zona del 7° e del 9° s·egmento dorsale di sinistra, cosicchè ~ 11 'epigaRtrio esisterebbero due zone dolorose separale da una zona indolente )) . Nel recente ·volume di Lunedei e Giannoni sul dolore viscerale (I ) a p·r oposito della ulcera duodenale· si dice : « Alla palpazione p•r ofon.d a· si provoca dolore 111. un punto situato sul marg ine esterno del muscolo retto di destra , sotto al margine inferiore del fegato , a metà della linea fra l'arC(lta costale e 1'ombelico (Bucquoy) >>. J

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(1) A.

Il dolore viscerale ecc. L . .Cappelli edit., Bologna, 1929, pag 238. LUNEDEr e

A.

GrANNONI.

PRATICA

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Nell 'o~~irrto trattato di semeiotica del professore Viola (1) così è riferito quanto concerne . la dolorabilità alla pressione sull 'aia ga. str1ca nelle affezioni dello stomaco : « Quasi costante nell'ulcera gais trica, m.a ~requ~~te anche in altre affezioni gastriche, u1 cui e conservata la inLegrità anatomica delle tuniche (di&p.epsia, ipercloridria semplice, neurosi gastrica, ptosi dello stomaco) ·è la presen za di u·n a zona epigastrica, g·eneralmer1te sulla linea mediana, al disotto della xifoide opp,u re più in basso, fra la xifoide e l'ombelico, qualche volLa invere un po ' a sinistra o a destr~l della iin-ea mediana, con1primendo la quale si produce dolore ... Nell'ulcera il dolore può essere localizzato r.iella sede stessa della lesione, in un 'area ben . . .' c1rcoscr1tta; p1u spesso si tratta invece di una zona di urta certa ampiezza, a confini più o meno deterrr1i11ati . Ciò è in r elazione al fatto che il dolore provocato dalla pressione può essere in dipendenza sia della diretta compressione del territorio ulcerato, sia (cosa 'più frequente e che si verifica app1u nto nelle lesion1 r~on ulcerose sum1nenzionate) della compres·· s1one del plesso solare, irritaito dalla malattia ». Recentemente S. Pug lisi Allegra (2) cosi rifE.risce sui punti dolorosi alla palpazione in questi casi : « Nei casi di ulcera gastrica o duodenale (bisogna escludere le piccole ulcerazioni da necrosi della mucosa di natura arteriosclerotica o luetica) la pressione tangenziale del polpastrello dell'indice sull 'arcata costale fa rilevare in una zona circoscritta quanto un'attuale n10 11eta da 10 centesimi u11a dolorabilità spiccata , variabile i1el senso distale·- mediale a secondo che si tratti di ulcera duodenale, pilorica o della piccola curvatura. Qu-esta dolorabilità è ir1 corrispondenza della papillare destra, o frà questa e l'ascellare ain teriore, se si tratta di ulcera duodenale, ~ ulla parastern ale destra ali 'incirca, se· di ulcera pilorica , sulla parasterr1ale sinistrar, se di ulcera della piccola· curvatura. Quando esisto110 solo fatti di pilorite, o t1na neurosi gastrica dolorosa, o una pericolecistite, si manifesta una dolorabilità diffusa ma non rilevasi mai la presenza di. un punto doloroso evide11te e circoscritto come quando efìiste· l 'ulcera >> . Ora, come 110 detto, io ho ricercato la eventua le presenza e la localizza zion e dei punti doJ

(1) G.

Trattato di Se meiotica. Vallardi ed . ~1ilano , 1933. Vol. I , pag. 7G8 . (2) S .. PuGL1sr ALLEGRA. Segno semiologico patognomoriico delle ulcere gastriche e du odenali. Polj clinico (se1. . pratica), XL, n. 27 (3 luglio 1.933) , pag. 1043. VrO.L.\.

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lorosi al]a pressione non solo nei processi ulcerosi gastroduodenali, ma in tutte le affezioni in genere dello stomaco e del duodeno. In tutti questi casi la diagr1osi clinica ebbe un co·r1trollo radiologico, e spesso, quando cioè sussisteva la indicazione, un controllo operatorio (si comprende da ciò quanto preziosa per m e sia stata, nello studio in questione, la collab·orazione clel 11ostro radiologo prof. Lapen11a).

* ** Il materiale clinico da m e utilizzato per questo studio va discri1ninato e suddiviso in r.1pporto al tipo delle g.a slropatie da prendere successivamente in esa·m e. Il contingente massin10 è rappresentato dai processi ulcerativi primitivi dello stomaco (glo balmente 282 casi); distingueremo ir1 questi le iilcere gastriche (69 casi), le ulcere iuxtapiloriche (170), le ulcere pep·l·iche postoperatorie (32) e i casi di coesistenti ulcere gastriche e d11.oden.ali (11). Colla denominazion e di ulcera· iuxtap1ilorica comprenùeremo sia le ulcer e nettamente duodenali con1e quelle n ella immediata vicinanza del piloro, sia sul versarLte gastrico come sul versante duodenale: non è raro il cnso di trovare alla o·p erazio·n e che ]a ve·n a j) ilorica (che r a1Jpresenterebbe il confine anato rr1ico fra stomaco ·e duodeno) non è visibile p erch è coinvolta 11el Lessuto cicatriceo r eattivo della. mucosa; il che è una conferma a posteriori della opportunità di una classificazione generica di tali ulcere sotto la denominazion e di ulcere iuxtapiloriche. Dopo le ulcere il conting·ente mag;giore è dat o dagli epiteliomi (83 casi). V·engonn p·oi le nevrosi (100 casi); in queste si impone una classificazio11e differenzial e, cl1r i<) baserò stilla· funzione prevalentemente lesa (dico prevaler1temente perch·è è ben diffi cile , se non impossibile, ch e si abbia la alterazione di una sola funzione gastrica). Disting ueremo le nevrosi sen sitive, ra·ppresentate essen zialmente dal tipo doloroso (dispep sia dolorosa), e le n e''"Tosi n1otorie: da deficiente m otilità o atonia gastrica (di spepsia astenica) ·e da eccessiva m obilità o ipertonia (dispepsia iperstenica). Tra sçureremo le nevr osi secr etorie, e tipicamente la ipercloridria poi.ch è in qu-esti casi (quando· si tratta della ipercloridria essenziale e non secon daria a processi ulcerati.\ri) prevale il disturbo del tono gastrico, ch e è abitualmente esagerato; più rara , e se1neiol ogicamente più anodina, è la iposecrezion e 'Peptica o achilia. Questa classifi cazione dell e nevrosi è inevitabilmente difettosa per la ragione suaccennata

XLI, NuM. 271

della complessità e associazione dei disturbi . Comunque è sufficiente per un orjentamento clinico ai termini dello studio che ci interessa. Vanno i11fine r egistrati 29 casi di gastrite e 10 casi di ptosi gaslrica . Naturalmente a quesla classifi cazione delle gastropatie, a base essenzialmente clinica, non si può richiedere una esaltezza assoluta; essa è passibile di molte obbiezio ni e suscettibile di non pochi errori: associazioni non rare delle sindromi (ulcera e nevrosi , ulcera e gastrite, ptosi e atonia ... ), in1possibilità di controllo anaton1opatologico (diagnosi di dispesia dolorosa fatta p er non aver trovato, giudicando dal1'aspetto ester110 del duodeno la ulcera sospet- . tata , possibilità che in questi casi non si trattasse n eppure di n evrosi, ma di gastrit e e duodenite ...), errori di interprelazione (n evrosi reputate essenziali, e magari epifenomeno di affezioni lontane: m alattie dell'utero, del] 'intestino, ecc ... ). Ma malg rado questi num-erosi. e g ra.v i elementi di errore , io credo ch e la analisi del rrtateriale clinico accumulato ci dia modo di studiare , con sufficiente sicurezza di approssin1azione. il ,,alare elio ~ co dei punti epigastric i dolorosi in questione.

* ** Una r evisione globale dei casi cli gastropatie s11 cui si fonda il presente studio fa con statare che i pullti riscontrati dolenti alla palpazione (o per m eglio dire alla pressione digitale) del1' epigastrio, si presentano con numero circoscritto , con nolevole costanza topograifica, e con suffi ciente caratteri. Lica di sede in rapporto alle varie si11dromi cliniche , per potere au · torizzare delle con clusioni non prive di interesse a proposito del valore diagnostico dei punti stessi. Preciseremo i punti da ricercare in questi casi di affe1ioni gastriche , dando ad essi una denominazione a carattere più o meno convenzionale (fig . 1) di cui chiariren10 in seguito la motiva,.zione: 1) Punto celiaco, da ricercarsi a lla pressio110 dig itale immediatamente sotto l'apice del1·apofisi ensiforme. 2) Pun.to m eclioepiga.strico, corri spondente al .p unto medjo della linea xifo-ombelicale. 3) Printo gastrico, situato sulla bisettrice dell 'angolo che il marg ine dell'ipocondrio siTtistr o fa colla linea m ediana , a 2 o 3 dita di distanza dall'apofi si ensiforme. 4) Punto gastrodigiunale, situato sulla bisettrice dell ' angolo del quadrante superiore si-

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SEZIONE PRATICA

nistro dell'addome, a un dito trasverso dal}' ombelico. 5) Punto p·i loroduodenale, situato un dito trasverso a destra del punto medio della linea xifoomhelicale.

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1. - 1, punto celiaco; 2, punto gastrico; 3, punto nledioepigastrico; 4, punto piloroduodenale; 5, punto ga trodigiunale.

F1G .

Vediamo ora quale possa essere il valore di questi punti nella diagnosi delle affezioni gastriche.

* **

denale. in 8 casi dolevano il punto gastrico· e il p iloroduodenale, in 1 caso doleva solo il p. ga · strico, i11 2 il solo punto piloroduodenale. Su 170 casi di u . iuxtapilorica, in 123 doleva e~clusivamente il punto piloroduo·denale, in 13 doleva il p. piloroduo,d enale in unione a altri r1unti (in 4 casi oltre il p . piloroduodenale il p. medioepigastrico, iil 3 il p. piloroduedenale e il celiaco·, in 2 il p . .piloroduodenale e il simmetrico a sinistra de.Ila linea mediana, in 2 il p. piloroduodenale e il p . gastrico, in I il p. pil(Jroduodenale, il medioepigastrico e il celiaco). In altri 34 casi non doleva il p. piloroduodenale, e cio,è in 4 casi non esistevano punti dolorosi alla pressione, in 10 casi doleva u·n punto sit.uait o 2 dita a destra invece che 1 dito a destra del punto medio della xifoombelicale, in 3 casi doleva un punto 3 dita a destra del p unto medio della xifoombelicale, in 3 casi il dolore era un dito più in alto che il punto piloroduodenale, in 4 casi doleva il p.u nto· medio della xifoomh,elicale, in I caso, il dolore corrispondeva a un punto della xifoombelicale fra 3° medio e inferiore, in 5 casi il dolore era sulla bisettrice del quadrante superiore destro a 2 dita dall 'ombelico, in 2 casi sulla stessa linea a. I dito dall'ombelico (e cioè in un punto· simmetrico al gastrodigiunale), in 2 casi doleva un punto sulla ombelicale trasversa due dita a destra da.Il' ombelico; in un caso infine doleva il punto cistico. Complessivamente dunque su 170 casi di -q.lcera iuxtapilorica, in 136 doleva il punto piloroduodenale solo (di solito) o associato ad altri punti dolorosi; in 34 casi o non esistevano punti dolorosi , o dolevano punti diversi dal piloroduodenale. Il controllo 0 peratorio eseguito mi permise di constatare che la eventuale diversità di localizzazione dei punti dolorosi nor1 era in rapporto a una diversa localizzazione deJl 'ulcera (distan~a maggiore o minore dal piloro): talora doleva esatta1nente il punto piloroduodertaJe e l'ulcera era sul duodeno alla distanza di 2 e anche 3 dita dal piloro, in 1 caso in cui dol eva solo il punto medio della xifoombelicale l 'ulcera era a 2 dita dal piloro .. . Nei 32 casi di ulcera peptica recidiva sull'anastomosi, in 24 ·esisteva un dolore alla pressione che corr.ispondeva esattamente al punto gastrodigiunale, e cioè sulla bisettrice del quadrante superiore sinistro dell'addome a un dito dall'ombelico, in 5 casi. esso era in·vece sulla stessa linea ma a due dita da Il ' ombelico; in 1 caso doleva il punto medioepigastrico , in 1 il dolore era sulla lin ea mediana un dito sopra l'ombelico, in 1 caso sulla om-

I casi di ulcera studiati semiologicamente da questo punto di vista sono, su un com.p lesso di 504 gastropazienti, 28'2, e precisamente 69 casi cli u. gastrica, 11 di coesistente gastrica e iuxtapi lorica (duodenale), 170 di u. iuxtapilorica, 32 di u. peptica recidiva. Su 69 ca~i di u. g.a strica (controllati radiologica1nente e operatoriarr1ente), in 1 caso non esistevano punti dolorosi alla pressione, in 53 casi doleva il punto gastrico (e di questi in 4fi esclusivamente il punto gastrico, in 3 il p. gastrico e il celiaco,· in 2 il p. gastrico e il medi oepiga stri r.o, ir1 I il p. g.a strico , il celiaco e il piloroduodenalc), in 1 caso il p. celiaco (si trattava di un 'u. iuxtacardiaca aderente al diaframma), i11 5 casi doleva il punto simmetrico del p. piloro·d11ode11ale (a sinistra della linea mediana), in 3 ca.si doleva il p. piloroduodenartale, jn 4 casi il punto medio della xifoombelicale (p. medioepigastrico), in 1 caso il punto gastrodigiuna le, in I caso doleva un punto sulla bisettrice de) quadrante superiore sinistro (l~Il'addomf. a 3 dita dall'ombelico. Su 11 casi di coesistente u . gastrica e u. duo-

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belicale trasversa un dito a sinistra dell 'om belioo. Concludendo, nell'ulcera si constatano punti circoscritti dolenti alla pressione che hanno un certo carattere di costanza in rapporto al tipo di ulcera : nell'ulcera gastrica (della 'Piccola curvatura) duole quasi costantemente il punto gastrico, nella iuxtapilorica (pilorica

Nei casi senza Lumefazione palpabile e in cui i disturbi datavano da più di un anno (complessivan1enle 13), in 2 casi non si constatavano dolori (e in uno di questi i disturbi iniziali datavano da 33 anniI), in 3 casi doleva alla palpazione la metà sinistra dell 'epigastrio C1)unto gastrico e zona circostante), in 7 doleva ir1vece la n1età destra di esso, in 1 caso do leva il ijun to celiaco. Mi sembra di potere da ciò dedurre che lo studio dei punti epigastrici dolorosi non ci dà alcun elemento iper arguire la possibile origine di un epitelioma gastrico da una eve11tuale p recedente ulcera semplice dello s tomaco . Nei casi senza tu1nefazione i)alpabile, in cui i disturbi datavano da me110 di un anno (complessivan1ent·e 21) troviamo in 4 casi un dolore ~pigastrico diffuso , in 6 casi doleva la pressio11e prevalentemente sulla linea mediana, in 4 casi doleva la metà sinistra dell'epigD strio, in 3 casi la metà destra. Anche meno i11teressanti appaiono da.I nostro punto di vista gli epit elio111i gastrici in cui la tumefaziorle er a palpabile: in tutto 49 . Anche in que5ti di ~t in gu eremo i casi in cui i disturbi datavano da })ÌÙ di t1n a11110 (possil1ile origine da preesistente ulcera se111plice ~) e che erano 13 (e in questi in 5 casi si percepiva unA tumefazione senza al cun dolore alla pressione, in 7 doleva la metà sinistra dell 'epigastrio in cui si IJalpava il tumore, e in 1 ln. metà destra, dove si palpava il tun1ore). e i casi i11 c11i i distt1rbi datava110 da meno di un anno, e che erar10 :3G: in questi in 23 casi ~ i percepiva t1na tu1nefazione indolente, senza dolori parjetali, e in 13 si provocaNa dolore ~o l o <llla palpazione della tumefazione. Concludendo, lo studio dei dolori epigastri· ci alla pressione non ci dà alcun appoggio nè alcu11 indizio prrs11ntivo i1è per diagnosticare la esistenza di u11 epitelioma gastrico, nè per illuminarci sull a possil)ile derivazione di esso da una preesistente ulcera ser111J]ice dello stomaco. 1

c.

FrG. 2. - a, ulcera gastrica; b, ulcera iuxtapjJorica; e, ulcera peptica recidiva sull 'anastomosi.

e . duodenale) il punto piloroduodenale, nella ulcera peptica recidiva sulla anastomosi il punto gastrodigiurtale (fig. 2) .

* ** Meno importante risulta lo studio dei punti epigastrici dolorosi alla pressione per la diag11osi di epit.elionia dello stomaco. Intanto .quando si palpa la tumefazione ep,i gastrica In ricerca dei punti dolorosi risulta , dal punto di vista clinico, pressochè superflua.· Cosicchè io ho classificato in due gruppi gli epiteliomi gastrici studiati (com plessiva)l:len te 83), a seconda cl1e fosse o no palpabile il tumore. I casi senza tumefazione palpabile (e sono i più importanti dal nostro punto di vista , poichè si tratta di vedere se ed in quanto gli .e' rentuali punti dolorosi possano guidarci alla diagnosi) sono 34 , e anche essi vanno, suddiviEi: ho pensato di distinguere i casi in cui i disturbi datano da più di un anno (possibile <>rigine da preesistente ulcera semplice?) e quelli in cui i disturbi datano da meno di un 3nno (i quali con maggiore probabilità si sono sviluppati senz'altro come epiteliomi).

* **

Sui 504 pazien~i con malattie gastriche da me esaminati troviamo 29 casi di gastrite • cronica . In questi, salvo 2 casi in cui non esisteva doloTe alla palpazion e, si verificò di solito dolore alla pressione in una zona p iù o· meno estesa , j n cuj però si poteva constatare un 1nassimo di dolore in determinati punti circoscritti. Il più delle volte (20 casi) il dolore diffuso si estendeva a tutto l'epigastrio , altre volte (7 c~si) esso era limitato alla metà de1

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stra di questo. Quando si constatò dolore epiga trico dif fu. o, non di rado (7 casi su 20) si osservava un punto di massima dolorabilità a li,·ello del punto medioepigastrico, talora (1 casi) il massimo del dolore era al punto ga strico, o (3 casi) al p unto piloroduodenale; in altri casi (5) la dolorabilità massima si verificava a livello del punto ga.s trico, medioepig·a · strico e piloroduodenale; in un solo caso il massimo della dolorabilità era al .p unto gastrodigiunale. Nei 7 casi (su 29) in cui la dolorabilità era circoscritta alla1 metà destra dell'epigastrio si constatava il massimo del dolore a livello del punto piloroduodenale. In conclusione nella gastrite cronica si osservava di solito una dolorabilità alla pressio ne che il pil'1 delle volte era circoscritta alla parte alta del! 'epigastrio, con punti variabili di massima intensità. 1

* ** Su 100 casi di nevrosi gastriche studiati, 2 l appartenevano alle nevrosi dolorose, 59 all e r..evrosi asteniche e 17 alle nevrosi ipersteniche. Nei casi di nevrosi dolorose (quelle cioè in cui l 'esa1r1e radiologico constatava solamente dolorabilità dello stomaco , senza alterazioni nel tono e nel vuotamento, e in cui l'esame del succo gastrico non dimostrava abnormità nella secrezione) era sen1pre possibile constatare una zor1a più o n1eno circoscritta di dolorabilità, che il più delle volte (16 casi su 24) rc•rrispondeva al punto celiaco, solo (7 casi) o associato a do]o.r abilità diffusa della metà sinistra dell'epigastrio (6 casi), e talora dolevano anche oltre il punto celiaco il p. medioepigastrico e il piloro duodenale (2 casi) o il solo punto piloroduodenale (1 caso). In alcuni casi (5) doleva solo il punto piloroduodena,le, in I caso il punto medioeJpi,g·a strico e il piloroduodenale, in 2 casi infine si aveva dolorabilità alla pressione circoscritta, in un punto situato sulla linea mediana un dito sopra l '01nbelico. La nevrosi astenica (atonia gastrica) in 11 casi su 59 non permetteva di constatare presenza di punti dolorosi. Negli altri 48 casi esisteva dolorabilità, che non di rado (18' casi) er3 diffusa all'angolo epigastrico con massimo al punto celiaco, oppure (4 casi) alla metà destra dell'epigastrio; in altri casi (5) la dolorabilità epigastrica diffusa raggiungeva il suo massimo a destra, al punto piloroduoden~ le, o " sinistr.a a livello del punto gastrico

(8 casi), o in mezzo, al punto medioepigastrico (7 casi). Talora invece della dolorabilità diffusa epigastrica esisteva un sol punto doloroso circoscritto, corrispondente al punto piloro duodenale (5 casi); in un sol caso erano dole·n ti due punti: il piloroduodenale e il suo simrnetrico di sinistra. Nei 17 casi di nevrosi ip·e rstenica (i·p ertonia e ipercloridria) solo in 2 non esistevano punti dolorosi alla p1ressione. Talora ii dolore corrispondeva all'angolo epigastrico, in zona più estesa che il punto celiaco (4 casi); talora la dolorabilità era maggiore nella metà destra dell'angolo epigastrico (2 casi), e in I caso doleva invece maggiormente la metà sinistra; ir1 5 casi alla dolorabilità diffusa dell'angolo epigastrico si associava quella più viva e circoscritta al punto piloroduodenale. Il dolore era esclusivamente circoscritto al punto- medioepigastrìco in I caso, al punto gastrico in u11 altro caso, e in un altro dolevano il punto medioepigastrico e il p unto piloroduo·d enale. Riassumendo, nelle n·evrosi dolorose· si constata ab·itua.Imente dolorabilità alla pressione dell'epigastrio che il più delle volte ha il suo massimo al punto celiaco·; nella nevrosi astenica la dolorabilità è incostante e ha variabile localiz1azion6; nella nevrosi iperstenica la dolorab·i lità è pressochè costante, localizzata all'angolo epigastrico, non di rado associata con dolore al punto piloroduodenale. ,I

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Nei casi di ptosi ga.s trica (10) talora (in 1 caso) non si osse·r vavano punti do·l orosi; di solito esisteva dolorabilità a sede variabile: diffusa all'angolo epigastrico (I caso) o circoscritta al punto celiaco (3 casi), talo·r a associata con dolore al punto piloroduo denale (1 caso) o al punto medioepigastrico e piloroduodenale (1 caso). In un paziente il dolore era circoscritto al punto medioepigastrico, in un altro al punto pilo·r oduodenale, in un altro infine dolevano questo e il simmetrico a sinistra della linea mediana. 1

* **

Giunto alla fi11e dello spoglio del materiale clinico da me raccolto non n1i nascondo che i cr!teri di interpretazione in esso usati appaiono quanto mai infidi e fallibili, e si prestano a obbiezioni di ogni genere; basterà accennarne alcune: Quanti c.~si etichettati come nevrosi dolorose possono essere in realtà ulcere, piccole e superficiali, sfuggite al radiolog o, e anche al chirurgo che alla operazione non ha ruperto il


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vjscere~ E quante presunte ulcere duodenali

diagnosticate tali per sintomi indiretti dal radiologo e 11011 viste direttamente dal chirurgo sono invece delle nevrosi gastriche? Quanti casi di nevrosi iperstenica ·e rano invece ulcere duodena.Ii iniziali non ancora diagnosticabili, e irt cui il chirurgo in base alla diagnosi posta dal radiologo non intervenne ? In quanti casi di ulcera i dati sen1eiolo·g ici erano turbati dalla gastrite sovente coesistente? Quante presunte ulcere duodenali, non contro]lat.e con l 'apert11ra del viscere, erano· invece delle duode111iti? Quante volte la nevrosi si sovrapponeva a un processo organico? Come dissociare, se non artificialmente, certi casi di nevrosi astenica dal quadro della ptosi, e viceversa? ecc. Tuttavia le conclusioni che in base a un acGurato lavoro di selezione e di analisi critica dei casi studiati ho ritenuto di poter formulare , a me sen1bra presentino un certo o-rado di attendibilità. Più di questo mi pare che, nel problema i:u questione, non si possa esigere. Che cosa e' è di assoluto in clinica?

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OSSERVAZIONI CLINICHE Ospedale del Littorio in Roma - Padiglione Morgagni. Cl1i1'urgo primario: prof. C. ANTONUCCI.

Fistola addominale da corpo estraneo per il dott. G1ovANNI Rizzo, chirurgo aiuto.

In una mia precedente pubblicazione ebbi a trattare ir1 maniera succinta, ma completa, la i)atologia dei cor1)i estranei d·e ll 'addome, particolarmente quelli ùime11ticati in seguito ad atti operativi: sicch è, tornando ancora in proposito, non ripeto quanto allora scrissi, ma a detta pubblicazione rin1ando chiunque voglia approfondire l 'argomento . Ricordo qui che i cor.pi estranei dimenticati (strumenti, tubi da drenaggio , compresse, tamponi ecc.) figurano per fortuna relativamente scarsi di fronte agli altri corpi estranei dell 'addome, specie quelli che nella cavilà addon1inn1e giungono per trauma accidentale (ferita d'arma da fuor, o ecc.), oppure attraverso la parete intestinale (resti di ali1nenti, aghi , spine di pesce ecc.), PtIASSUN1'0. opp11re per la vagina e per il retto in seguito a pratiche di masturbazione ed a pratiche aborL' A. ha controll::tto in 504 gastropazienti la Live. I-Iaberer riporta che nelle 8300 operazioni esistenza di pt1nti epigastrici di massima doimportanti da lui eseguite sono soltanto sei lorabilità alla pressione, e _ha stabilito che essi casi di corpi estranei dimenticati: e tiene a presentano una to·poigrafia abbastanza costan proclamare che la dimenticanza di un corpo te che permette di fissarne la localizzazione estraneo può accadere a qualunque e pure al abituale. Questi punti dolorosi (celiaco, mepiù valente operatore. Reduer crede si possa ' dioepigastrico, gastrico, piloroduodenale, gacalcolare che l.a dimenticanza di un corip o strodigiunale) sono stati dall 'A. ricerca ti nei estraneo durante una operazione avvenga pressingoli casi di affezioni gastriche, e dalla comso a poco nell'un per mille dei casi. parazione sintetica delle osservazioni eseguite Senza voler dare tutta la letteratura, mi lisembra si sia autorizzati a concludere che la mito a dire cl1e numerosi autori hanno rifericonstatazione dei singoli punti dolorosi può to in questi ultimi anni osservazioni di corpi rappresentare un dato semeiol ogico di valore estranei giunti nell 'addome attraverso la parenon t.rascurabile per la diagnosi di alcune gate intestinale. Stein e. J ozel riferiscono nel 1929 stropatie (e tipicamente dell,ulcera). sui corpi estranei pervenuti nella cavità addominale in seguito a perforazione di ulcera gaRicordiamo l'lateressaate monografia: stro-dl.1odenale: e discutono la eventualità che oott. Prof. PIETRO CILBERTI si sviluppin·o sul peritoneo dei noduli i quali Dooente di Clinica Chirurgica ne~la R. Università di Milano Direttore della Sezione Chdrurgica delinacroscopicamente simulano i tubercoli, e che l'Istituto Pala~oolo-Berga.mo. non sono in realtà che noduli infiammatori formati <la cor.pi estranei circondati da tessuto STUDIO CLINICO RADIOLOCICO OPERATIVO connettivo e cellule g iganti. Analoga è l'osser(~ 4 ra.ctiopa..fie. e 6 ~isegni eemischematici OII'.Ìiginali vazione di Hellich e Sikl, i quali riferiscono d1 Anatomia Ch1rurg1ca, nonichè la bibliografia eull'argo~ento dal 1881, epoca della pTima gaBtro-enteche in un uomo di 60 anni, portatore di ernia rostom1a, alla. data di pubblicazione di questa Monog.r.a.fia). inguinale bilaterale, insorsero , in seguito ad Volume nitidamente stampato su ottjma carta di un incidente, dolori al basso ventre e disturbi oirca_ 125 P!1'gine .<~. 19 delle M;.onogr~fie Medico-'Chirurgi1che d attual1ta, Collezione del « Policliniico »). della de fecazione: ·il reperto laJlarotomico alPrezzo L. 1 5 1 più le spese poetali di spedizione. Per l '110 giorno ~iall'inizio dei sinton1i dette una i n<>strì abbonati sole L. 1 3 in porto franco. proli férazione 11odu1are del peritoneo apparenInviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale SucourBale diciotto, ROMA. temente simile acl una tubercolosi: però nii -

Gastropatie e Gastroenterostomia.


[ANNO

XLI, Nul\lt.

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SEZJONE PRATICA

croscopicamente si dimostrò trattarsi di una pseudo-tubercolosi sviluppata intorno a resti di alimenti, sopratutto di origine vegetale: l'esistenza dei cor.p i estranei nella cavità addominale fu chiarita con una pregressa rottura dell'intestino che perrr1ise il ,p assaggio del contenuto intestinale nell'addome. Rabinowisch parla di un contadino trentacinquenne , il quale soffriva dolori al quadrante superiore destro dell'addome, dove esisteva una tumefazione grossa quanto un uovo di gallina: alla laparotomia si trovò una neoformazione infiamrr1atoria in J11ezzo alla quale era una penna d'oca, ingl1iottìta da!l'jnfermo qualche tempo prima. IFurstL!nau riporta due casi di peritonite da perforazi )ne de] tenue a poca distanza dal ceco , decors1 col qlictdro di 11na appendicite, per spi. na di pesce ing l1iott1ta . Anche Blarc:.e, Schoubauer, Leonenko, Silvestrini d~s,..:rivono osservazioni di perforazione i11testinale da spine di pesce inghiottite, e Silvestrini insiste sul fatto che, malgrado la perforazi0nc nella c...a,•ità addominale, non è detto si trovi sempre l '3 pertura dell'intestino, poichè questa può gu:irire, e quindi insorgere la peritnnite. GleiJ0vi ~ ripo1ta due crasi in cui nella cavità addominale furono trovati due aghi. in un caso si trattava di un ago ingoiato il quale aveva perforato il duodeno e si trova' 'a a : ire.a un cm. di dist~nza da t'SSO Ackerrnann riferisce. il caso ct1riosissimo <li un vecc]1io 5eltant.acinque1111e, portatore di ernia inguinale destr.l, il (Iuale una ~era mangiò una costoletta di maiale, ed il g'iorno dopo ebbe una sindrome di ernia ~trozzata: all 'operazion·e si tr(>VÒ nel saccc erniario un 11ezzo di det-

ta

cc~Lc.la.

Nori m 'indugio neppure a riferire le osservazioni, anch'esse n1olto nu;rnerose, di corpi estranei giunti nell'addome per il retto o per la vagir.a ir1 seg·uito a i)ratict1e di masturbazione o a pratiche abortive. 1F ra le più interessanti cito le osservazioni di Joung , di Waczek ed Jstuan, di Sinicénko. Joung parla di una ragazza indù ventunenne, la quale si recò all ' Ospedale per dolori al quadrante inferiore destro, e disse che una levatrice aveva due ~e~i prima, ,p er ott,enere l 'aborto, introdotto tre candelette. Ella aveva alcuni giorni dopo abortito; ma eliminato solo due candelette, e da allora non poteva più star~ in piedi per il dolore .all'addome : coll'esame vaginale 5i riscontrò nel bacino 11na tumefazion~ resistente, grossa quanto un arancio: non febbre: all'operazione si trovò un çtscesso in corrispondenza del retto di destra, che con. teneva un cucchiaio di .pus, ed incisp il perito~eo , e, recise alcune aderenze, fu aperta una

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anaa intestinale che sporgeva, e dalla quale fu tolta una candeletta lunga 12 cm. Waczek, Jstuan riferiscono, fra le altre, l'osservazione di una ragazza di 14 anni, che da sei mesi soffriva dolori al basso ventre e febbre: all'esplorazione si sentiva una grossa tumefazione che partiva dall'utero e raggiungeva la metà tra il bellico e la sinfisi pl1bica: da un.a fistola trovata in un fornice vaginale si vuotò mezzo litro di pus: poi, scomparsi i dist11rbi, con successiva ap·ertura della fistola, fu estratto un rocchetto di filo: nella anamnesi non risultava l'introduzione di un corpo estraneo! Sinicénko riporta un caso in cui all 'operazione per un tumore uterino che clinicamente appariva corr1e un mioma, si trovò sulla parete anteriore dell'utero una pro]iferazione infiammatoria sviluppata intorno ad un pezzo di ovatta: l'utero mostrava una perdita di sostanza coperta solo da granulazioni molli: quattro mesi prima era stata fatta pratica abortiva da persona non competente ed era stato perforato l 'utero. Circa i corpi estranei di origine traumatica è molto interessante l'osservazione di Glebovic : una donn.a di 25 anni fu operata con diagnosi di ileo , e nell' addom e si trovarono , in mezzo ad estese proliferazioni, tre aghi: gli aghi erano gi11nti nella cavità addo1ninale altra verso la .p,a rete: infatti la malata raccontò dopo che gli aghi era110 stati infissi per scl1er .. zo nella parete addominale dalle compagne di lavoro. Ancora i)iù istruttive sono le osservazio11i di corpi estranei din1enticati 11ell 'addome (pinze emostatiche, tubi di drenaggio, con1presse, tamponi ecc.). Palmen riporta il caso di un bambino di ·1 anni, nell'addome del quale un tampone di garza, dimenticato in una precedente laparatom.ia, aveva provocato la formazione di un tumore connettivale ricco di cellule giganti e di cellule epiteliodi tanto da rasson1igliare ad un sarcoma. Bor·owskii riferisce di una donna trentenne la quale era stata sottoposta nel cor so di Il anni a quattro laparotomie per echinococco del} 'addome, ·e nella quale, un anno e mezzo dopo l'ultimo intervento, insorsero forti dolori addominali e quindi fu err1essa per 1'ano una metà di una pinza di l(ocher: la seconda metà fu trovata coll'esame radiologico nella cavità addominale e fu emessa un mese dopo a neh 'essa per l'ano: ~fichaelides riferisce la osse rvazione di un bambino di 5 anni, operato · di ernia inguinale destra , nell'addome de] qu.a le fù trovata, due anni do.po, una piccola • pinze. Biesenberger riporta il caso in cui una com-


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« IL POLICLINICO » .

pressa dirr:ien.t icata nell'addome aveva perforato il digiuno: al di sopra della perforazione si era sviluppata una peritonite parziale: resezione, morte. Recentemente Glebovic riferisce 6 casi di corpi estranei dimenticati, fra cui Ja dimenticanza di una pinza emostatica durante una laparoto1nia, pinza che 44 giorni dopo si era fatta strada attraverso la parete del retto, e fu asportata operatoriarnente: l'osseTVazione di un tampone dimen_ticato durante un' operazione gin·ecologica e eh.e fu asportato al 25° giorno dal fornice vaginale posteriore.; ed ancora una compressa dimenticata durante una operazione .di gastro-enterostomia, che fu scoperta ed .a sportata al secondo giorno per occlusione intestinale. Boerner cita il caso in cui alla laparatomia si trovò un tampone lasciato da un anno nell 'addome, p,r oprio nello stadio di attraver:ìare l'intestino . Uray riferisce che una sua ·)11erata di colecistectomia ha eme-5so, dalle ferite, dopo circa sei m·e si di su.J.··purazione, un grosso tampone (17 x 17 cm.), e che solo allora la ferita si chiuse. Hermann riferisce che jn una laparoto1nia eseguita per aderenze stenosanti e ·~rossi linforni tubercolari fu di menticato nell'addome un tampone di garza (22 x 28' cm.): residu.ò una fistola che guarl solo due anni dopo, quando fu asportato il tampone. A me è occorsa ancora una volta la ventura di o.p erare una do11na , nel cui addome era sta. to dirr1enticato un tampone: riferisco l 'osser• vaz1one. B. Francesca, anni 25, nubile. Nulla nel gentilizio, mestruata a 1<1 anni, due gravidanze a termine, figli vive11t.i e sani. Nel dicembre 19·31 abortì, ~ da allora dolori al basso ventre, prevalenti nel quadrante inferiore destro, variabili di intensità, accompagnantisi spesso a modica febbre, e ad e1m issione di abbondante secrezione giallastra dai genitali. D'improvviso il 10 marzo 1932 i dolori divennero violentissiID:i e si diffusero a tutto l'addome: vomito: alvo chiuso alle feci ed ai gas. Il 12 inarzo· 1932 fu o·p erata d'urgenza. Non si ha notizia circa I 'entità e la qualità dello· intervento•; si sa soltanto che si chiuse parzialmente la ferita operatoria, lasciaD:do un largo drenaggio dell'addome con striscie di garza. Dopo l 'operazione è residuata una fistola addominale da cui esc~ pus, e, durante il tempo mestruale, pure un po' di sangue: inoltre ha continuato a soffrire dolori nei quadranti ·inferiori del1'~ddome, s:pecialmen~e . intensi durante i periodi mestruali; mestru1 irregolari per ritmo durata e q-qantità. ' Chiede perciò ricovero in o;pedale il 6 luglio 1932, quattro• mesi circa dopo l 'intervento. E. O. : condizi~ni generali discrete. Lingua umida; polso a media freque11za, valido, ritmico.

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[ANNO XLI, NuM. 27]

Torac e, cuore: nulla di n otevole. Addo,me: dolent~ nei quadranti inferiori. Organi ipocondriaci nei limiti. Si nota una cicatrice Japarotomica 01nbellico-pubica, e sulla cicatrice, quattro b·uon~ ·d ita sopra il pube, un o·r ificio fisto· loso della grandezza di una lenticchia, rotondeggian:te, a 1nargini netti, D:On scollati, di colorito grig'io roseo, orificio da cui geme scarsa quantità di pus densQ ~ giallastro. Esame ginecologico: orificio uterino a margini irregolari; collo piuttosto duro e deviato verso sin1 stra; fornice sinistro alquano spianato; fornice destro duro e dolente; si apprezza colla palpazion~ bimanuale indistintamente il corpo dell'utero,. il quale sembra retroverso, stirato verso destra, e far parte di una massa grossa quanto una testa di feto, a superficie irregolare, bernoccoluta, dolente, fissa, eh~ occupa la parete destra e la parte inediana del bacino. Esplorazione del bramite fisloLoso: 1) SpecializzaJZione: lo specillo si dirige obbliquamente verso destra e verso la profondità, arrestandosi dopo un percorso di circa 15 cm., su un fondo di resistenza duro-elastica: non si ha s~nsazione di esser pen etrati in una grande cavità: lo specillo si ritira intriso di scarso pus misto a sangue; 2) iniettando con una sonda nella cavità uterina del liquido coloratQ (ad esefil:pio: soluzione di per1nanganato di potassio) si constata di qua~do in qua11do il g·emizio di qualche goccia del liquido colorato dal1'orificio fistoloso addominale . RICERCHE SPECIALI.

Esame del le urine: alb. assente; zuccht1ro assente; sed. negativo. Wassermann negativa. Esame radiologico dell 'addoime: negativo per corpi ~stranei. Es1J lor azione radiologica dell 'ap .. parato genitale: negativo per corpi estranei. Ho operato la malata il 25 luglio 1932. Si riapre la vecchia cicatrice operatoria circoscrivendo, r1el punto in cui esistono, l 'orificio e il t.ramit~. fistolosi. L'epiplon, il ceco, il sigma, la porzione termi11ale del tenu~ formano insieme con l 'utero e con l'annesso sinistro u11 unico blo~o; non si vede l 'anI'l:esso di destra (il quale evidenteme:Qte è s tato i11 precedenza asportato). Si separa110 cautamente questi diversi visceri, e si ritrova , serrato in mezzo ad essi, un ta~ponP- di garza (7 per 5 cm.). Isterecto1nia tubtotale, annessectomia sinistra. Si drena con un tubo imbottito e con garza iqdoformica il Douglas, e si chiude quasi totalmente la ferita. L'esame aQatomico del pezzo asportato mostra che esso è costituito dall'utero e dall'annesso sinistro: noll: vi è traccia dell 'annésso destro : il corno uterino destro ha invece l 'orificio tubarico pervio. Decorso post-operatorio normale. L'inferma 1a scia, completamente guarita, l'ospedale il giorno 28-8-1932, 33 giorni uopo I 'operazione. 1

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Qualora si giudichi serenamente la suocessi0ne dei fen·omer1i morbosi vengono a porsi in rilievo diverse p,a rticolarità interessanti. Do~0 lungo periodo ·d i dolori susseguenti ad un aborto settico l'inferma fu laparotomizzata d'urgenza con taglio mediano so·t tombellicale.


[ ANNO

XLI' NL ì\l :2'i )

SEZIONE PRATICA

e si chiuse ·p arzialmente la ferita ·operatoria per un tamponamento dell 'addome. Dopo }'operazione sono residuati dolori ed una fistola addominale, da cui geme scarsa quantità di pus, e durante i mestrui, anche del sangue. L'esame gineoologico dimostra la presenza nel bacino di una grossa massa utero-annessiale, bernoccoluta, dolente, fissa. L'esplorazione del tramite fistoloso fa constatare che il liquido colorato, iniettato nell'utero, fu.oriesce da l'orifici0 addominale. La prima idea che si presenta alla mente è dunqt1e che l'inferma abbia subito un intervento sugli annessi o sull'utero, e che una soluzione di continuo di questi provochi e mantenga la fistola addominale. In realtà tale diagnosi, sebbene incon1pleta, ha corrisposto: l 'esame del pezzo asportato ha fatto vedere che nella precedente operazione fu eseguita una annessectomia destra , e che, non avendo tenuto la chiusura del moncone tubarico, il contenuto uterino trovava attraverso di esso la via per giungere sulla parete addominale Non era facile invece diagnosticare la presenza del cor.po estraneo per quanto insistentemente sospettata. E bensì vero che dinanzi a fistole ch e non g uariscono ed a ferite operatorie che non si chiudono il sospetto che sia proprio un corpo estraneo ad intrattenere la suppurazion e è quello che deve guidare il chirurgo , ma nel caSQ in esame la fenomenologia clinica già era sufficiente a spiegare la persistenza della fistola ; se infatti il liquido colorato ;niéttato nell'utero fuoriusciva dall 'orificio fistoloso addominale era logico il pensare ch e fosse appunto ! 'anormale :p ervietà di quest 'organo la sola causa d·ella fistola. D 'altra parte l'esame radiologico dell'addome e la esplorazione radiologica dell'apparato genitale facevano escludere almeno la prepenza di corpi estranei ·opachi ai raggi X. La diagnosi precisa e completa sicchè, facile al tavolo operatorio, non poteva assolutamente trovare degno e serio lume sui sol1 segni cìinici. E non mi fermo a considerare come ed in quanto la ·p resenza nel ta~pone abbia favorito o provocato la pervietà del moncone tubarico, giacchè è ovvin che una ]unga suppurazione pregi11dichi qualunque legatura e qualunque sutura. Credo jnvece inolto utile ricostn1ire, nei limiti del possibile, la modalità con cui si è potuta verificare la dimenticanza del tampone nell'addome. Trattandosi in verità di un pezzo di garza piccolo, due ipotesi si affacciano: o il tampone è stato dimenticato nell'addome durante 1'atto oper ativo, oppure, e ciò è forse

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più probabile, il tan1pone è rimasto n ell'addome perchè non estratto nelle medicazioni. Di solito infatti l tamponi la ciati per drenaggio nella cavità ad~ominale vengono ritirati ed accorciati a poco a poco, per tappe , sicchè è verosimile che dopo successivi accotciamenti , il .pezzo ultimo rimasto sia stato aspirato nel fondo della ferita , e non più trovato n·e lla successiva medicatura, lasciando la illusi·one che sia stato completamente asportato. E ciò è specialmente facile a verificarsi quando il malato viene medicato alternativamente da più perso, ne, le quali non possono sempre essere edotte di quel che -:-iella medicazione è stato fatto da altri il giorn.o innanzi. Il risucchio od aspirazione di un tampone dentro l 'addome è una evenienza possibile e che già altri autori hanno constatato. 1F ra gli altri Uray rifer1f5ce che in una resezione di stomaco per ulcera duodenale perforata nel ;p ancrea s, ed in cui aveva lasciato un tampone per drenaggio, al quarto giorno, quando egli volle ritirare il t.ampone, non lo trovò più perchè era stato aspirato, dentro l 'addorr1e. Sicchè è sommamente opportuno non solo repertare i tamp0ni lasciati nell'addom·e, ma continuare sempre a repertarli durante le medicazioni finch è non sono completamente ritirati. L 'associazione curiosa ed eccezionale di un tampone dimenticato nell'addome con una fi stola utero-addomi11ale mi spinge ad insistere sulle grandi difficoltà riscontrate, in genere sempre, a diagnosticare il corpo estraneo, difficoltà che spesso sono tali ·da rendere , come nel caso in esame, assolutamente impossibile una diagnosi es(ltta. Ho .discusso più sù la frequente insufficenza dei segni clinici: qui ricordo ancora 1 insufficenza degli esami radiologici , quando· si tratti di corpi estranei non visibili ai raggi X. € appunto per rendere i)ÌÙ facile la diagTl.osi di tali oorpi estranei, e per mettere a riparo il chirurgo da responsabilità talora gravi, 1;he molti autori hanno proposto di adoperare nelle operazioni materiale radiologica mente visibile. Halban ha suggerito di porre un anello di ferro nichelato in ogni compressa. Doderlein fa mettere un filo di bronzo. Reduer ha proposto a n ch'egli di porre nelle compresse e nei tamponi un mezzo di contrasto che .avesse la medesima assorbibilità e la medesima sterilizzabilità della garza (nella tessitura, della g~rza viene introdotto in spazi di due-tre cm. .u11 filo impr·e gnato di sostanza opaca ai raggi X, ad esempio precipitato colloidale di un cjlicato di zinco, tannato di piombo, volfranato di zinco): ed ha documentatn con radiografie quanto riesce prezi·oso il suo


<< IL P OLlCL LNICO

1060

lANNO

1.LI,

NU.l\I.

27]

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metodo, la cui inercè si rendono b en visibili tan1poni grandi o piccoli lasciati nel] 'addom e od in qualunque altra regione del corpo. Eventualmente ogni operato potreb·b e essere sottoposLo ::t conLrollo radiologico prima di lasciare l 'Ospedale, ed in qualche caso pure tale con trollo potrebl)e esser e eseguito prima della cl1iusura dell 'addome. Con questo mezzo si verrebbero spesso ad evitare, o per lo n1eno a diminuire le con seguenze, non di rado catastrofiche, della guarigione apparente nei taml)Oni dimenticati, nonch è mettere a ri,paro l 'operatore dalle accu se di trascuratezza, e proteggerlo dalle ricl1ieste di risarcimento di dan ni da parte del colpito. Cahm calcola infatti ch e la mortalità in queste cosi dette ~ua rigioni a p parenti , ch e poi ri cl1iedono un.a ulteriore operazione, è relativan1ent e g rand e (38-39 %), sicch è la precocità della diagnosi ha di certo la sua imp·ortanza: se .per ciò un mezzo relativamente emplice offre u11 o·ra11de aiuto , è bene, a me sembra , prenderlo in erja considerazione.

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1

1

»

L'A. riferisce I '·osservazione di un tam,pone di garza, che dimenticato nell'addome durante u11a operazione g·inecologica, aveva provocato o per lo meno favorito lo stabilirsi di un a fi stola utero-addominale. Egli ha operato co n successo 1a malata, asportando il tampone. . _Discute e studia le difficoltà ch e spesso si in con Lrano n el diàgn osti care i corpi estranc i dimenticati nell 'addome ed indica qualch e ~1 e~zo atto a facilitare tale diagnosi. Suggerisce inoltre qualche accorgimento tecnico ch e valga a prevenire Je dimenticanze dei corpi estranei stessi. BIBLIOGRAFIA .

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[AN 'o .\LI, Nul\1. 27]

SUNTI E RASSEGNE. ONCOLOGIA. Presenza di un principio specifico nell'urina degli individui affetti da cancro. Applicazioni a un procedim~nto di dia. gnosi del cancro. (M. ARON. Presse Al éd., 23 i11ag·gio

LOtil

SEZIONE PRATICA

1934).

L 'ipotesi cl1e ha guidato le Ticer che dell 'A. f1 stata c he dai tun·1ori maligni possano 01rigi narsi delle sostanze, prodotte sia dalla dege· Iterazione delle cellule cancerose, sia dagli scambi nutritivi prut)ri a queste. cellule, se non da elemer1ti parassiti eventualmente prese11 ti J1 e i tun1ori , e ch e tali sostanze siano escrete con l'urina. Do\ e11dosi ricercar e u11 teste morfologico dtll 'a7io n e di ques to o di ql1esti principi ipote tici , l ' \. ha pen ~ ato ch e Ja corteccia surrena le, 1>er la su a sensibilità ai diversi agenti di intossicazione endogena o esogena, potesse riS})011d e r e cori modificazioni precise alla loro i11flue nza, . . e l 'es pcrienza ha confermato questa s1rppos1z1 on e. Per ottener«~; il principio attivo ad un tasso ~u ffi ci enle, senza essere c:ostretto ad iniettare a.g-li anima li quantità troppo gra1I1di o tossiche di liquido , l ' A. ha pensato di precip,i tare le so s tanze respon sabili della r eazione, secondo la tecnica segu ente: Gn volun)e di urina fresca ·è .a ddi zio nato a 3 vo]un1i di al ·nol ai 95°. Si agita. Si forma un j)recipitato , IJiù o m eno abbondante , che si sedin1enta lentamente. Terminata la se<limootazio11e. si decanLa la parte lin1pida e si centrifu ga i] ref'to. Il 11recipitato , sommariamente cl issecca.t o , ';ien·e ripreso con una certa quan tità di siero fi siologico in modo da concentrar e in 5-10 cc. il precipitato ·proveniente da 100 cc. di u rj na, e la sospensi on e ·è a.g ita ta fort e111 ente e lungamen te. Si filtra. Il princip·i o attivo si trova nel filtrato , al quale si aggiungo n o alcune gocce d i tricresolo al 3 % e si conserva in ghiacciaia. Questo filtrato viene iniettato sotto la pelle di conigli di 1500·2000 gr. P er ottenere risulLati costanti conviene inietlnre agli animali la soluzione del precipitato corrispondente a 750-1000 cc. di urina. Le iniezioni sonu ripetute per vari giorni, 2-3 in rnedia , in ragio11e di 2 iniezioni di circa 10-12 cc . al giorno. L'auto1)siai è praticata clue g iorni dopo l'ultima iniezione. Le surrenali dei coniJgli trattati sono di sseccate e fissate per qualche ora n el liquido di L'enker formulato al 7 %. Dai pezzi, inclusi in paraffina, si allesti scono dei preip1a rati di 5-6 µ. colorati semplicemente con g lic·hemaluneritrosina. 1

1

Nei ca ..i di can cr o Ja cortico-surre11ale n1o· :,tra l1na modificazione tipica. Nella zona fa sci colata i vacuoli lipoidici scompaiono, g li ~pon­ aiocit i diminuiscono di volume ed il loro cito11lasma prende un aspetto co1npatto e vivamente colorabile. Questa reazione semb,r a co tante . Non si è potuta stabilire a l cuna distinzione fra i tumori malig ni , quale che sia la loro natura o la loro ·ede. L 'urina di individui sa11i o di i11alati affetti da malattie acute o croniche non cancerose· resta senza effetto apprezzabil e ulla surrenale. L 'A. dispone al riguardo di più di 80 osservazjoni di controllo e pen a ch e ]a r eazione del cancro sia specifica , per quanto ancora non si possa afferrnarlo come una r,egola assoluta. Per e'ritare cau se di errore nella esecuzione della reazione, le urine devo,n o essere trattate rapidamente. dopo l ' emissione o almeno· conservate in ghiaccia ia o addizionate con alcool; 1'.alcool <le tinato alla precipitazione deve csre di titolo 90° ed è utile conservare in ghiacciaia la soluzione iniettabil e ottenuta. Ma è sopratutto nelle ,·ariazion i i11di,ridua]i d e1l8 surrenale che risiede la difficoltà più importante di interpretazione. T conigli di peso in · feriore a 1500 gr. 11anno talor a una urre11ale 1)iccola , relativan1ente ·J)OCO· ri cca di li1Jidi n ella co,r teccia; d 'altra parte, eccezionaln1entei si trova in conigli da 1500 a 2000 g r. d elle surrenali inolto più voluminose, con spongiociti più grossi , ·più ricchi in lip idi ch e normalmente. Bisogna dunque par agonare l 'immagi11e di u11 a reazione d·e l can cro, in una surrena le molto g rossa, no11 co·n quella di una surrenale nor111,1le più pi ccola , ma con quella di una surrenal e dello stesso volume ap1)rossimativamente. Quanto alla i11ter11retazione della rea1Zi on e, l'A. si è domandato se essa no11 dip,enda da un 1)rocesso, non specifico . di reazione ad un principio specifico dotato di proprietà antigenica. J-Ia p ertanto ricer cato se, sotto 1'influe nza d el principio can ceroso. il sang ue deO'li ani 111:-tli trattati acquisti d elle proprietà nuo,re riferibili ~ formazioni di an ticorl1i. A tale scopo, il ::;iero del sarigue totale di con iglio preventi,ran1ente trattato con l'urina di cancer osi venne iniettato una o due volte ad lln coni glio normale che, da 3 a 8 giorni dopo , ri cevette secondo il metodo abitual e, l 'estratto t1ri11ario di canceroso. La cor1ico-surrenale di qt1 esto animale r estò inta·t ta o djmostrò una reazi o11e attenuata. Il siero di conigli nor1J1ali o· di conigli trat tati con estratto urinario di malati non can cerosi non irnpedisce la r eazio·n e della surrenal e sotto l 'infl1.!enza del prip.cipio can ceroso. Dunque, il sa.ng ue di coniglio acquista, sotto l 'influenza del principio dell'urin a de] canceroso, una pro7)rietà nuova ch e, con1uni rata con l 'iniezione d el siero a d un ·altro coniglio, 1


« JL POLICLINICO

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re11de in esso inoperante l'azione dell 'urina can cerosa . L'A. crede di ·p otere interpretare questo feIlomeno con1e l 'espr essione della formazione di antico1·pi n el sangue del coniglio , in presen za del principio estratto dalle urine di malati affetti da tumoir e maligno,, ed è pertanto indotto a con siderare questo principio come un antigene specifìoo. 111 un certo numero di esperien ze , in luogo di iniettare preventivamente ai conigli il sieTo di sangue di anima.Ii trattati con estratto di t1rina di cancerosi, l 'A. ha loro iniettato da 16 a 40 cc. di siero di san gu e prelevato da maJati affetti da neoplasm a. In 6 casi su 7 la reazione € sta ta inibita. L'A. vede in ciò no n una dimostrazione, a causa del numero ristretto di saggi effettuati, ma una indicazione ch e il sa1J1gue dei can cerosi possiede la stessa proprietà che ' ;iene conferita al sang ue del coniglio dalla iniezion e di estratto di urina di can cerosi . Quanto all'origine del principio dell'urina dei can cerosi , due i·p otesi possono essere legittimamente avanzate. O ch e il prin cipio in cau sa provenga dalle cellule can cerose, sia ohe venga liberato per la degene razione· di alcune di esse, sia che derivi da co·n dizioni proprie al loro m etab olismo; o ch e esso provenga da un parassita o da un microbo. C. T osCANO. 1

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La teoria infettiva della genesi dei tumori. (\ì\T. N . ~1A N N . Guy's Hospital Reports, aprile 1934). La teoria parassitaria o infettiva nella genesi dei tun1ori, per quanto in auge in questi ultimi tempi ( P!), n on è affatto nuova. La simiglianza, per esempio , della malattia di Hodgkin con i g ran ulo1ni specifici quali il tubercolo e , per il suo car atter e invadente, con le n eoformazioni b.Jaston1atose, hanno già da tempo fatto pe11sare ad u1l agente specifico infettivo quale causa della formazione dei tum ori. Di più, in alcuni tumori furono scoperti dei corpiccioli ch e si credettero esser e dei protozoi ma ch e poi si riconobbero quaJi p·r odotti di disintegrazior1e delle cellule. Il 1)rimo degli or gani smi accu sati di provocare la formazione dei tumori fu il 1B. neoforrnans. :È interessante a questo riguardo notare ch e il primo cancro prodotto sperimentalment r. fu ottenuto per mezzo di una infezione con parassiti .ani111ali . f.l?ibiger osservò ch e un vern1e n ematode era pr esente i:t1 un carcinom a dello stomaco di un ratto: egli riusoi a provocare la formazior1e del tumore in altri ratti normali. rvia ulteriori conferme dovevano ve11ire alla ipotesi che un agente infettivo può, almeno e11tro cer ti limiti , agire quale fattore causale nella produzione di tumori. (I laiVori

e gli sliidi del nostro .';anfelice sono ignoti all'.11 . - N. del Redatt. ). Tali conferme ven -

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ANNO

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NUl\f.

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nero specialr11ente dallo studio del sarcon1a dei po·l li di Rous e di tumori similari. Il primo è un sarcon1a fusocellulare e si è visto che può essere trasmesso da un animale al1;a ltro per mezzo di filtrati acellulari: ciò ha fatto pensare, per quanto la prova non sia stata raggiunta, che questo filtrato contenga un virus vivente aspecifico ed una sostanza chimica aspecifica. Nessuna delle due ha alcun effetto se non accompagnata dal suo complemento. Negli ultimi anni la lista di tali tumori trasmissibili si è accresciuta e molti di essi sono oggi ben conosciuti. ~ L 'alt r o fattore ch e può far pensare ad un agente infettivo nella etiologia dei tumori è la caratleristica immunità verso uno di tali tumori , che si può ottenere, per es. , iniettando del sangue di a11imale a.ffetto da tumore in un animale della stessa specie ma sano . In tali casi ogni tentativo di trapianto riesce inutile. Altri esperi11lenti, t endenti a dimostrare che un tumore inibisce lo sviluppo di un altro tun1ore, sor•o risultati nulli : del resto ciò sarebbe contrario a quanto si è visto nel campo cli•

lllCO.

Ma anche ammettendo che in un determin ato numero di casi un sarcoma può essere causato da un virus o da un qualche altro agente di ignota natura , ciò dice molto rpoco sulla natura. o per Jo meno sul meccanismo di formazione dei tumori. Cosl noi sappiamo ch e alcune determinate condizioni la gastrite cronica acloridrica per es. - predispongono n l carcinoma g astrico; che il car cinoma della vescica è frequente n ei lavoratori di anilina ed è quindi evidente ch e l 'a nilina abbia una qualche importanza nella genesi d el processo carcinom.a toso . Ma la cosa inspiegabile non è ch e alcuni di tali lavoratori di anilina sono affetti da cancro, bensl ch e non tutti ne siano affetti. Ciò p er dire che se pe r un determinato tumore t1n virus vivente è stato riconosciuto quale agente cau sale, ciò non sig nifica che tutti i tumori debb·ano riconoscere una etiologia similare. Oggi sembra quasi ch e vi sia la tendenza a rifiutare il 11orr1e di tumore a tutte quelle neoformazioni per le quali è stata trovata una s1Jiegazione eliopat ogen etica. Così molti adenomi della tiroide e della prostata sono ora classifica.ti come iperplasie. J tumori, come tutte le altre malattie, do' 'rebbero essere considerati da un punto di vista biologico. Bisogna pensare ch e ogni varia zione nell 'ambiente e n ei tes,s uti vicini può portare r eazioni le quali possono in qualche maniera stimolare la m edia di sviluppo _d i un tessuto, spesso a spese della sua differenziazione. Il volere assumere ch e tutti i tumori p·r ovengono da un 'infezione equivale a sostenere, ch e tutti proven gono da residui embrionali: sia l'una ch e l 'altra ipotesi n on è sostenibile_


[ANNO

XLI,

NU.l\f.

27)

SEZIONE PRATICA

Le cause di variazione nei tessuti vicini che possono stimolare lo sviluppo di un tumore sono evide.ritemente una legione.. Ma vi è un altro fattQre da considerare e questo è la tendenza alla formazione dei tumori in ciascun individuo. Partendo da un tale punto di vista si può pensare che un virus possa agire come una delle altre moltissime possibili cause carcinoge11ich e e cioè provocando alterazioni locali tali cl1e il tessuto normale cessa di cresce·r e e di differenziarsi entro limiti normali , ciò che è desiderabile funzionalmente; ma invece si svi luppa a spese della differenziazione. Questo ·è quanto si può pensare · della teoria infettiva della formazione d ei tumori : un virus può provocare la formazione di un tumore. Se questa sia una azione diretta o indiretta è impossibile dire oggi. Non esiste una sola causa di formazione dei tu111ori. Quando un tumore cresce, vuol dire che c'è stato un qualche sconvolgimento nei dintorni del tessuto, in quelle condizioni esterr1e che controllano lo sviluppo e la differenziazione cellulare attraverso la vita.

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co11 alterazioni della mucosa labiale tanto lievi da non essere riconosciute che ad un esame accurato. È la cheilite ghiandolare semplice o pura. Talora diviene infiammatoria, con poussées subacute, e porta ad una suppurazione superficiale. È la cheilite ghiandolare apostematosa o malattia di Baelz. Si considera Ja forma apostematosa una complicazione della forma semplice, dovuta a infezione microbica secondaria. 1) Cheilite semplice. La sede è fissa. La malattia· inizia sempre sul terzo medio del labbro inferiore; più 1.ardi si estende lungo questo labbro rispettando quasi sempre le commissure. In larghezza si estende sulla mucosa del labbro inferiore che resta visibile quando la bocca è chiusa. L'inizio è quasi sempre. insidioso , l'indolenza è completa, il disturbo funzionale nullo . Alcuni soggetti ha1n no tuttavia le labbra delicate, che si ulcerano facilmente. Nel periodo di stato il labbro inferiore non è che poco o punto deformato, nè aumentato di volume nè .proiettato in avanti. Esaminando il labbro da vicino s~ distinguono delle G. LA CAVA. piccole macchie rosso vivo o violacee, delle La cheilite ghiandolare (stato precance- dimensioni di una testa di spillo, forma.te da una depressione infundibuliforme e al centro roso del labbro inferiore). dal minuscolo orificio del canale escretore di ( 1'ouR~I NE e SoLEN'f. Presse Méd., 3 feb- una ghiandola salivare. Inizialmente le macchie non sono rilevate, })raio 1934). più tardi è frequente constatare una leggera Sotto il no1ne di Cheilitis glaridula1ris aposalienza sulla mucosa ed allora acquistano sl ema.l.osa Richard Volkma11n descrisse, n el alla periferia una tinta opalina o bia.n castra, 1870, un 'affezione croni ca speciale del labbro di aspetto leucoplasico. Talora si può, alla inferiore , caratterizzata da una iperplasia delpalpazione, percepire come dei piccoli nodule ghiandole mucose e del loro canale escre- li , corrispondenti alle ghiandole iperplastiche. tore . dall'ispessimento leucoplasi form e d ella Se si comprime il labbro , nel suo spessore r n1l1 cosa labiale e da una suppurazion e di su- rp·r aticando fra le dita una specie di m·assag·p erficie. gio, dall'orificio di uno o di parecchi crat€ri Più r ecentemente altri AA. hanno dimovien fuori una gocciolina di liquido mucoso, lrato l 'esi stenza di forme sen1plici o pure, un po' filante , chiaro come acqua e nello stes. enza suppurazione , di questa cheilite e hanso tempo ]a superficie del labb-ro diventa berno insistito sulla grande frequenza dell'evon occoluta per ernia delle ghiandole sottostanlt1zione tnaligna di questa malattia che deve ti. Questo segno è assai caratteristico. essere con siderata come un vero stato preInfine ·è possibile cateterizzare gli orifici can cr enoso. l)iù larghi. Malgrado il numero ristretto di osserva.z ioIn questa forma di cheiliti i sintomi funni f>Ubblicat.e , la Gheilite ghiandolare ·è assai zionali sono nulli. estesa, almeno in certi paesi, e merita di esL'evoluzione è essenzialmente cronica, talsere meglio conosciuta . volta interrotta da poussées congestizie, n el L 'etiologia è ancora imprecisa. La razza, il corso delle quali l'indolenza diviene meno assesso non hanno alcuna importanza. Quanto soluta. Esse sono talora l 'indizio del passagall'età , g li adulti, da 20 a 40 anni, sono pargio della cheilit~ alla forma suppurata. ticolarme11te colpiti. Sutton ha, tendenza ad La prognosi deve }'estare riservata. La traammettere una predisposizione congenita. Le sformazione cancerosa non è rara. Sembra malattie generali non sembra ab·b iano imporainzi che le forme semplici, antiche e leucotanza. Le affezioni locali sembra ch e ne abplasiformi, espongano a questa grave complibiano, ma in un terzo dei casi l o sta.t o d ella cazione più spesso che le forme surppurate. 2) Chei'tite npostematosa o suppurata. La bocca e dei denti era normale. La cheilite ghiandolare si presenta sotto due sede è uguale, n1a talora ha tendenza a guadagnare le commissure e anche il labbro suaspetti clinici molto differenti. · periore. L'inizio è anche qui assai insidioso. Talora è silenziosa e non si manifesta ch e


« IL POLICLINICO »

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Nel IJeriodo di stato il lab·b r? inf~riore si .go ~­ fi a progressi,Tame.nte, . si protetta in avanti, di: vie11e duro e immobile. Sulla zo11a affetta s1 notano delle croste spesse, irregolari , umide, n erastre e maleodoranti, nderet1ti. La loro es trazione è dolorosa e provoca piccole emorragie, difficili a frenare . La n1u cosa è erosa , fi ssurata o ulcerata. se111pre di un rosso vivo o violaoeo. Su questo fondo si notano , in numero e a disposizion e irregoJare delle piccole ril evalezze, di cui la 11eriferia ha un aspetto biancastro , leucop]asico e di cui il centro, rimasto rosso, è occu pato da una depressione cupoliforme al fondo della quale si vede spesso l 'orifi cio dilatato di un canale escretore. Questa d epr essione è a bitualme11te pien a. di un liquido puriforme. L 'esame batteriologico non dimostra ch e piogeni b.a nali. Non esistono adenopatie carotidee, sottomascellari o sottomentoniere. Si trova abilt1almentc un ce rto grado di ston1atite e di gengivite. I sintomi fun zionali sono spiccati . La t ension e, i leggeri dolori , l 'imn1obilizzazione del labbro osta colano la ·suzione , la masticazione, disturbano l 'emissjone delle con sonanti labiali. Ma lo stato generale resta buon o , non v'è n è febbre nè malessere. Lasciata a sè stessa. l 'evoluzione della chieilite suppurata ·è assai lun ga; essa non ha alcuna tendenza alla guarigion e ma olo presenta dei periodi di remissione o di aggravamento. La ·p rognosi è aggravata dalla J)OSsibj]ità di una trasform azi o11e cancerosa. La diagnosi è assai agevole. Quanto al tratta,m ento la ch eilite resiste a tutti i topici. I mig liori risultali si so11 0 o tte nutj con la radiotera.pia. C. ToscANO.

MISCELLANEA. Le lipoidosi. (S. J. THANNH\USER. braio 1934).

Klin . W och ,, 3 feb -

Col nome di lipoidosi si intendono le n1alattie del ricambio d ei lipoidi: le nostre conoscen ze su questo gru1Jpo di. malattie sono ancora all 'inizi o, per quanto un po' di luce sulla l oro essen za sia stata apportata dalle r ecenti ricerche sulla costituzione chimica dei lipoidi. e dai progressi della metodica chimica clinica. iF ra le lipoidosi la più anticamente conosciuta è certament e la xantomatosi essenziale, la quale ·per la prima volta osservata da Rayer Tl el 1835 corr1e « plaques jaunatres des paupières » ed in segui.te da Gull e Addison come H vitiligoidea planum et Luberosum ». Come nialallia di Gaucher è conosciuta una malattia della milza, la quale si accompagna ad una notevole splen omegalia : le ricer ch e di Lieb, Epstei11 e Loren z h a nno di.1nostrato ch e il n1orbo di Gaucl1 et null'altro è ch e una lipoidosi ce-

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r ebrosidica la qual e i.n,rade non solo la milza ma anche i] reti colo endotelio degli organi ematopoietici. La terza mail attia che va aggiunta al gruppo· delle lipoidosi ·è ]a malattia di Nie1riann-I)ick, ch e riconosce la sua origine in una alterazione del ricambio dei fosfatidi . Irt questa non solo le cellule del reticolo della milza e d el fegato n1a anche le cellule epatiche e d el cervello sono talm ente cariche di materiale Jipoideo, ch e la loro struttura cellulare r1011 è IJiù rico11oscibile. t opportuno . prin1a di illustrare queste ma1at tie accen11are a l chimismo delle sterine , il cui ricambio è alterato n ell e xantomatosi. Nell 'or ganismo umano , fra le varie sostanze del gru·ppo delle sterin e, si è potuto trovare soltr nto la colesterina e il suo estere e in piccola quantità la diidrocolesterina e in minima la vitamina D . L 'organismo un1ano ed animale non dipe11 dr, prr il su o bisogno in rolesterina , dalla in trod11zione con gli alimenti: esso stesso può sì r1tetizzar e le s lerine. l . f\ rirer che di Schonb ei111er e dcll 'A. h anno dimostrato che lo stato del hila11 c io coles1eriniro nell'uomo è indi])ende11tc dalla introd11zion e 1011 alimenti e 1111ò es ere regolato per sintesi nel ricambio intern1 edio. Di tutle le sterin e, :-;olo la cole terin a è. ria. sorbibil e 11ell 'intestino : l 'cngosterinn s l c~sa c11e Tlon è riassorbibile d all 'in1 estino. lo rli,rien e soltanto quando sia irradiata. Per 11 ri assorbin1 ento clcll n colest erina sono ri ece~sa ri i g r assi: 1)r obahil111rnte la rolesteri.11a può venire riassorbita a n ch e per m ezzo di sostan ze idrofile come g li aridi d ella bile. I dosagO'i d ella colegterin a i1el sa ng11e si fanno sul sier o. L'eliminazione d ella colesterina avviene attraver so l a bil e e ] ' intestino, più for e attraverso quest'ultimo. La maggior parte della colesterina ch e viene eliminata da] ricambio intermedio n ell 'intestino , è di nuovo riassorbita. Non così per la diidroro]esterina ch e ' 'iene eliminat a . La coprosterina , ch e è un isomero della diidroco]esterina, è tra~rormata dai germ i intestinali in colesterina , r h e può essere riassorbita. Se ci domandiarr10 quali alterazioni del rica1nbio1 possano l)ortare ad un accumulo di colesterina, vengono in campo l e seguenti •possi....1!1·1·lta: ' 1) la ritenzione di. col esterina si spiega con 11n disturbo della elin1inazione di essa; 2) o~}pure è in cau sa una n1alattia la quale provoca una m aggiore formazione intermediaria di sterine; . 3) oppure il bilanci o fra colesterina ed e~-teri colesterinici n el rirambio intermedio è alterato, sì che p er il trasporto di maggiori quantità di colesterina non vengono formati -esteri a sufficienza e la colesterina libera si accumula in grandi quantità ; 4) infine la possibilità di un accumulo 101

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f . \ ì\NO

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1065

SE ZIONE PRATIC.\

ca!e di. col~sLerina p er alterazioni degenerative pr1mair1e di un org.a no e conseguente deposito di colesterind. "\rolgendoci ora al quadro clinico dell e alterazioni causate da un accumulo di colesterina nell 'organismo vediamo come la xantoma tosi essenziale sia la più frequente relativamente fra le alterazioni del ricambio colesterinico . Colpisce Lutte le razze, in tutte le età; più frequ ente nella donna , la sua forma più comune consiste in un piccolo nodulo giallo che si tpu ò ritrovare in un punto qualsiasi della cute, della mucosa, delle vie respiratorie, del tratto in testinale e delle vie biliari : questa form a a piccoli nodi , come acn e , è m olto più frequent e di quella a g·rossi n ocli . simili a t o fi , ch e si trovan o in gen ere in vicinan za dei tendini e delle fa scie muscolori. Le r egioni più colpite dai piccoli n odi sono ]e palpebre, i gomiti e le r egioni g lutee, per i g rossi nodi il tendine di Achille e le gu ain e tendinee della m.ano. Il quadro micr oscoIJico di q uesti n odi è cara tterizzato da grosse cellul e, le quali si m ostran .J. dopo fi ssazion e in alc ol, vacuolizzate , r1ercl1è le m asse steriniche ven gono disciolte d&ll 'alcool : queste grosse cellule ven gon o chian1at e cellule a scliiunia. Se ~ i esamina per ò il pr~para to sen za fi ssazion e in alcool si nota ch e tali cellule son o ripien e di sostanza birifran gente. ~fa neg li stadi ulteriori il quadro mi croscopico sudde~critto cambia : interven gon o modificazioni second.arie , per immigrazion e di fil)rohlasti , di elem enti istiocitari , di cellul e ro tonde ed eosino Gie: si m anifestano alteraziorii prolifer a ti ve a carico dej vasi sì ch e si vien e ad avere il quadro più di un gra nul om a ch e cli u no xanlon1a; il sopravvenire di cellule giganti da corpi estranei n egli st adi ulterior·i r €·nde il riconoscimento dello xantom a an cor::t più diffi cile. Una forma clinica car atteristica di xa ntomatosi è quella a tipo eruttivo . frequente specie n ei gjovani: è come una form a di acn e ch e si diffonde a t u tto il corpo : le piante delle m ar1i e dei piedi sono simili a quelle della xan f o i diabetica: tale ferin a eruttiva può an ch e esser e transitoria ma il più spesso rappresenta l'inizio di una serie di g r avi disturbi d el ri · ca111bio e disendocrinici : il qt1adro della cirro si eipatica e della splen om egalia chiude il più spesso il decorso d.ella m alattia. Un tal e decorso sintomatico è facilm ente spiegabile jn quanto le alterazioni g ra nulomatose risultanti dallo xantoma possono aver sede in qualsiasi organ o e più sp ecialment e n el fegato , milza ed organi endocrini: si compre·n de coSlì il poli morfì sn10 del quadro m orboso. Per il clinico ha grande importanza il poter rispondere alla doma11da se i nodi xantomatosi si n1anifestano soltanto ·nelle alterazioni primarie del rican1bio delle sterine oppure se essi possono aversi . co1ne sin tornatici , an ch e in

lipen1ie di altra orj gine. L 'A. crede che il concetto di una formazjone secondaria di xantomi debba essere scartalo: tutte le xantomatosi dip·e11dono da una sola causa e cioè da una alter azione del ricambio colesterinico ch e si m anifesta ~p punto con la forrr1azione di xantomi. Una particolare forma di xantomatosi è quella che va so·t to il nome di m . di SchUller-Christi.an, in cui 11 tessuto xantomatoso si locali zza in corrispondenza delle ossa e· principalmen te del cranio, con fenomeni di compressione ~ c arico dellR i}JOfi si, donde sintomi varì quali diabete insipido, alterazioni dello sviluppo, distrofia adiposo-genitale ecc., ch e rientran o ne) quadro della malattia . L'invasion e dell'orbita da parte del tessuto :xantorr1atoso porta all'esoftalmo , 1'invasion e della m andibola a caduta di denti e gravi stonMtiti . l\Ia. vi !3on o casi n oti dj ma lattia di Schuller- Christian jn cui il tessuto xantomatoso aveva invaso , oltre che le ossa , anche la cute e gli org ani interni , ciò ch e significa che non si può fare una n etta distinzione fra questa e le Rlt.re xanton1atosi e ch e tutte dipendono unicam ente da un disturbo del ricambio sterinico. Quale sia il m eccanj sm o di tale distu r bo h anno cer ca to di stabilire Je ri cer ch e di vari AA. : quelle del nostro A. e di Schonheirner fann o pen sar e ch e n el] e xantom atosi esista u11a al terazion e della elimin.azione della colesterina e ch e la colesterina ritenuta si trovi sotto forma di estere . Qualora però lo xantoma si localizzi al fegato e provochi pertanto u11a lesione an ch e funziona le di esso , allora si avrà , come· ir1 og11i caso di l e~ ione e·patica p.a ren chimatosa di q u alsiasi n a l ura , la difficoltà da parte del fega to di esterizz.a re la colesterina e questa ver rà elin1ina ta libera. La durata ed il decor so delle xantom atosi variano: sono stati de cr itti casi ' 'enuti a g u arigion e ed altri c.he l1anno po·rta co r ap idam ente a m orte : il decorso clipen de eviden ten1ertte dal numero e dal1'importan za deg-Ji org ani ch e ven gono colpit i. C<)m e ter apia , R o~,·l and con sig·lia dieta povera ir1 coles terina : J'A . 11a visto buo11i risultati da llIJa di eta conten e·n te solo sterine vegetali: riporta quindi uno sch em a die tetico in cui h an no larga p.arte frutti , legu1ni e verdure. NeJla 1nn.latlicit di Gauch er, ch r è la secon d a lipoidosi da noi finora co11osciuta , Ja deposizione di lipoi_di h a luogo soltanto n elle cellule del r eticolo endotelio. Secondo l ,ieb il lipoide che giunge a queste cellule -è un cerebrosid e. la cera sina. Il qu<tdro clinico ~ r.a ppresentato da una n otevole SfJlen orn egalia , da epatomega lia e d::l ingrossan1ertt o delle ghiandole intratoracich e ed intraaddomi11ali. L e linfogl1ia:ndole d~l collo. dell'ascell a e dell'inguin e sono· n1en o colpite. Sulla congiun liva .. pesso si nota un ispessim ento a forma di ping u ecola , di colore bruno-g iallastro . In molti casi l ' e~me del sang ue dà Ieu co- e trom bn1:.enia con tenden za all'em orr.1gia. Praticando 1

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la puntura della milza o la hiopsia di una sivamente in fanciulli ebrei: è più frequente g·hiandola a scor>o diagnostico, si vedrà. la. cel- nelle don11e. Per Io più i bambini crescono norlula del reticolo prese11tare· delle alteraz1on1 ca- malmente nel prin10 mezzo anno, si ha poi un ratteristiche, che la fanno subito riconoscere arresto dello sviluppo e del peso: osservandoli si nota g ran·de aumento di volume del fegato cr1me cc cellula di Gaucher » . Sul preparato fresco essa appare con1e una grossa cellula omo- e della milza : l 'esame del sangue mostra una genea polinucleata che ricorda per il suo aspet- grande ricchezza in grassi e lipoidi: oltremodo to opaco la sosta11za amiloide: dopo fissazione caratteristico in questi malati -è il colorito bruir1 alcool rr1ostra una struttura a tela di ragno , 110-giallastro della cute: il quadro ematico dimostra una lieve leucocitosi e una certa vacuosuddivisa da fibrille . La malattia con1ir1cia per lo più come spl e- Iizzazione degli agra.n ulociti. Nell'ulteriore denomeg.ailia isolata: in genere evolve silenziosa- corso delJa malattia si sviluppano sintomi neurr1ente e subdolamente senza che ·il paziente· se rologici : i bambini non sanno più star seduti , ne accorga: è in occasione di una visita me- non sanno arra1npicarsi: l'esame del fundi1s dica che per lo più viene co,n statata la spleno- oculi dimostra colorazione bianco-grigia della n1egalia. Si distinguono tre stadi della 1!1-alat- retina. Dopo un breve stadio ipotonico il bamti&i : nel primo, il paziente si sente bene in sa- bino diviene rigido ed i pertonico co~ forte lute e l'unico sintoma è dato dalla splenomeepistotono. Caratteristica è ]a sparizione quasi galia; nel secondo anche il fegato è colp.ito completa del tessuto sottocutaneo nelle ultim e rlall 'affezione e si manifestano dolori a carico settimane di malattia. La diagnosi clinica è dei quadranti superiori dell'addome; in ·que- stata finora fatta mediante puntura splenica: sto stadio la 1nilza può diventare molto grossa si trovano in tali casi cellule ripiene di goc(se ne sono viste fino a 8 Kgr. I). Il terzo stadio ciole lipoidee, che contrariamente a quarnto avè contrassegnato dalla influenza della malatviene per la cellula di Gaucher, non sono aftia sul quadro ef9.atico: si ha tendenza alle fatto on1og·enee. I neuropatologi hanno talvolta emorragie (per la trombopenia concomitante). trovato queste cellule nella cosidetta idiozia anemja a tipo ipercromico e leucopenia . Una · nmaurotica: Bielsch oskv e Pi ck credono che forma particolare di questa malattia è quella esista una parentela fra• le d11e malattie. e.b e colpisce lo scheletro, analogamente a qua1.11Riassumendo si µuò dire che le Jipoidosi si to avviene nelle xantomatosi: ma la fo·r ma os- dividon o in tre gruppi : lipoidosi colesteriniche sea della m. di ùaucher è molto rara ed è stata o xantomatosi , Jipoidosi cerebrofidiche o m. solo una volta diagnosticata in vita: di solito di Gaucher e lipoidosi fosfatidiche o m. di i malati vanno al medico 'Per una frattura spon- Niemann-Pick. Conoscenze più esatte sulla vetanea: ai raggi si vede un forte ispessimento ra etiologia. e suJ 1neccanismo di questo nuo, 0 della co-rticale accompagnantesi ad un allarga- gru·p po di malattie <lel ricambio saranno possime11Lo del canale midollare. bili solo quando siano meglio conosciuti i feEsiste anche una forma acuta infantile di ttomeno fermentativi che presiedono aJJa form. di Gaucher, ma non si è certi se essa non 1nazione ed alla distruzione di questo .gruppo 1sia• piuttosto da considerare come facente parte di lipoidi . G. LA f:AvA. del quadro della m. di Niemann-Pick. In genere la m .. di Gaucher è a decorso croLe stomatiti. nico ~ p·u ò durare tutta una vita no·r male: il pericolo di essa sta in un possibile esteso in(A. L. SPENCER-PAYNE. Practitioner, teressamento del fegato: appunto per ciò si è 1934). in questi ultimi tempi sconsigliata la splenectoLe stomatiti o infiammazioni della mucosa n1ia in tali casi in quanto verrebbe ad aversi orale sono quasi sen1ipre processi infettivi proin seguito a tale intervento un forte aumento vocaiti dai microrganismi normalmente predi volume del fegato. Nella maggior parte dei senti nella bocca, che acquistano· una maggior malati la morte si ha per ca.chessia e per tromvirulenza in seguito o a lesioni della mucosa bopenia con gravi emorragie·. La malattia conosciuta col nome di m . di o a diminuzio·n e d ella resistenza g1enerale. Si distinguono le seguenti varietà di stomal\7iem.ann-Pick fu creduta dapprima identica al titi: catarrale, follicola:re, aftosa, p·a rassitaria, in. di Gaucher : ma ricerche ulteriori com'P·i ute da Epstein e Lieb hanno dimostrato che si ulcerativa , gangrenosa, medicamentosa. tratta di due disturbi del ricambio co·m pleta La storrialile catarrale è un semip1lice catarro mente differenti. della mucosa orale ch e si verifica in bambini La m. di Niemann-Pick è caratterizzata da mal nutriti; è di so.l ito accompagnata da inun disturbo del ricambio totale dei lipoidi . fì.ammazione dello stesso tipo del naso e delle L'accumulo di fosfatidi nel fegait o e nel cer- fauci, e spesso anche da esantema. Ne.gli adulvello e non solo nelle cellule del reticolo ma ti si verifica talvolta in seguito all'uso smodaanche in quelle dell 'organo , rendono ragione to di fumo o di alcool. La mucosa è arrossata d·e l quadro· clinico e del rapido decorso di que- e gonfia. Anol1e la lingua è gonfia e patinosa, sta malattia. Essa è stata osservata quasi escluil gusto è diminuito , l'alito fetido , la saliva· 1

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ziòne profusa. Le gengive SO!lO· .pallide e gonfie, ma di raro, sanguina11ti. Nel n1angiare si ba qualche molestia, m ia mai vero dolore. Si cura con colluttori di clorato di potassio al 2 % o di soluzione satura di borace. Bisogna mangi.are cibi freddi o meglio tiepidi. La stornatile follicolar e o erpetica è più frequente nei bambini, ma non rara negli adulti. i~ di solito associata a distur.b i ir1te.s tinali, corizza, infezioni acu le (e santerna ti che, malaria., poln1onite). ~ caratterizzata dalla formazione di vescicole di forma e g r andezza varie alle labbra·, ~pecie ag li angoli labiali, sulla mucosa delle guancie ed anche sulla lingua. Tali vescicole si dissecca110 dando luog o alla formazione di croste che, se rimosse , si riformano. Tale formai si cura , oltre che con il trattamento generale adeguato· alla condizione morbosa cui è associata , con la rim.o zione delle pellicole con un batuffolo imbevuto d 'acqua calda, e to·c cando la lesione residua con a1lcool canforato, eventualmente con nitrato d'argento , oppure cospargendo con polvere di allume. Si può anche applicare una pomata con acido sa.Jicilico, fenolo e sottonitrato di bismuto.. La stomatite aj l osa si verifi ca nei bra mbini all' epoca della prin1a dentizione e negli adulti (' seguito di lesio·n i prodotte· dag li sp·a zzolini da d enti. Si formano sulla n1ucosa delle guancie, del solco boccale o sotto la ling ua piccole m acchie o placche molto sien sib·i li che si trasformano in ulceri dolorosisime. Si curano gen eralm e~te con colluttori di clo ra to di potassio e· 11ei b·a m bini giova toccare le afte con tintura di mirra o con soluzione g lie.erica di borace . Negli adulti si posso no tocCBr·e con nitrato di argento.. Il metodo più sem ~ plice e forse più effi cace è quello di tenere sulle afte per qualche minuto prima e dopo i pasti un po' d'ovatta imbevuta di glicerina. La stom·atite parassitaria (mughetto) dovuta ad un fungo , l'oidium albica:ns, si verifica nei bambini molto deperiti e negli adulti çachettici. La fermentazione acida dei carb oidrati alimentari rimasti nella b·o cca produce una stomatite catarrale che favorisce lo sviluppo del fungo. Si p reviene con l'accurata pulizia della bocca. · Si inizia con macchie bianche sulla punta della lingua e nelle parti interne. Tali maccl1ie possono confluire fino a tappezzare tutta la cavità orale. Subiettivamente si avverte: un senso di fastidio e un po' di dolo.r e nell'atto di m an giare o di succhiare. Generalmente 1'affezione scompare con i] miglioramento dello stato generale. 4 cura locale co,n siste in lavande fatt e delicatamente a mezzo di soluzior1e di so lfato di soda, e nei casi gravi con soluzione di perman ganato o ~pplica'zioni di gliceri11a bor.ata o di polvere . di .borace.. . La stom.atite ulcerativ·n o .rnoYbo di Vincent ~embra p1 r odo1tta da due n1icrorgani smi anae1

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robi: il bacillo fusiforme e lo spirillo di Vince11t. E carat terizz.a ta da ulcerazioni necrotiche dei margini gengivali. Le g'e11give sono molto g onfie, di colore biancastro e fa cilmente sang uina11ti. Le lc::iioni possono, invader e tutta la nlucosa orale e formare sulle geng·ive ampi focolai di necrosi superficiale. Si può avere la ca1duta di denti. Spesso si può avere infezione delle fauci con ulcerazioni delle tonsille·. Migliorando lo stato generale l 'affezione p uò avere un decorso benigno, ma si p ossono avere gravi danni dentar] , distruzione delle gengive e lo sta b ilfrsi di una piorrea incurabile . La cura ·è complèssa. Si deve consiglirure una alin1entazione di fa cile masticazione e digestion e e i1ello stesso t ernpo molto nutriente e ricca cli ,ritamine. Occorre mantenere regolare l'al' 'eo, viver e quanto .più si può all'ari.a lib·e ra , al sole. I m ie dicaim ·e nti proposti per le aptp1licazioni locali sono vari: acido cromico, acqua ossigenata , perborato di sodio (che per l'ossigeno .nascente osta colerebbero la vita degli anaerobi),. erl il liquore arsenicale del Fowler. ·e g li arsenobenzoli (co1ne spirillicidi). Le applicazioni di aTsenico danno b uoni risultati specie se fatte co11 arsfenamina in polvere· o in soluzione glicerica. È stata consig liata anche l'applicazione di iodio seg11ita da · ~ella di una soluzione di ni trait o d'argento. La sto11iatite garigreriosa , detta anche no·m a, o cancrum. oris, si verifica per lo più in rag·azzi rn al i1utriLi o d eperiti a seg·uito di un esantema ,. ed ·è rara negli adulti. Non può essere attribuita ad un microrganismo specifico, quantunque qualche volt.a siano stati trovati il b·a cillo fu siforn1e e spirocheti. Il fatto·r e essenziale della m.a lattia è l '.a b·b assamento della re·siste·n za individuale. S'inizia con quail che abrasione della n1uco sa orale, che poi s'infiamma, s ' infiltra con la formazion e di un 'ulcera che diventa se1r1pr e più larg.a e . p1~ofonda fino a p erforare la guancia,. Questa diventa molto g'onfia. n1a è poco dòlente. L 'alito è fetid o, anzi questo fatto co,s tituisce s·p·esso il primo seg no del- . la malattia. La prognosi è grav·e1: I.a mortalità r aggiunge il 90 % dei casi. . Si cura co11 lavande di s uhlimato al 2 %o seguite da applicazione di acido nitrico fum ant e per cinque minuti, e quindi nuova 1.a vanda co11 sublirnato all'l o/no. J\tf a le maggio1·i pro-. babilità di arrestare il processo si hanno con J'escissione dell ' air oo necrotica e la successi,'a ca uterizzazione dell e parti sang uinaI).ti con il' • tern1oc.auter10. Le stoma.liti tossiclie sono le più COD}Uni . Possono esser e date dal m er curio , dall 'antimor1io , dall 'arseni co, dal bismuto e da 1 rame La stqmatite m er curiale è la più frequente e la più n ota . I p ri1ni sinton1i sono dati d al sapore m etallico e dalla dolen zia dei denti r h e sì ~e ntono allungati . Le gen giv·e diventano d olel;l1

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ti e gofie, facilmente sanguinanti , si distaccano dai denti. Questi, se il processo dura , t endono .a cadere. La lingua si gonfia, c' è salivazione .abbo11dante, l ' alito diventa fe tido. Il paziente a\·verte n1alessere generale. La cu·ra consiste nella sosp e·n sione d el! 'assorbimento d el m e r curio e procurando la su a .eliminazione con purganti salini . Localmente si faranno lavande disinfettanti con acqua ossigena ta e astringer1ti con soluzione g licerica di tannino al o %. Gli av·velenar1lenti cronici da anti1nonio, arsenico, bisn1uto e ran1e provocano s to1natiti ·con cara tteri simili a quelli d ati dal m er curio. l ,e stomatiti bismuti ch e sono in più caratteriz.zate d al fatto cl1e sull'orlo marg inale si forma t111a linea azzurrog nola simile a quella d el salt1rnisn10 e dovuta a d eposito di bismuto . In .alcu11ì individui con particolare idiosi11crasia alc uni m·e dica1nenti (fenacetina, antipirina, piramidone, barbituri ci , salicilati , fenolftaleina , ecc.) J)rovocano un 'infiammazione d ella mucosa boccale anche con form azion e di bolle. Ta•l i lesioni possono con temporaneamen t ~ manifestarsi ai g-e nitali . Dura nte le infezioni esantematich e, il diabete, la pellagra e lo ~ prue possono aversi stomatiti in rapporto al] 'alterato stato generale. In ogni caso il trattamento prerventivo e curativo consiste in colluttort di clorato di 110ta ' sjo o in applicazior1i di soluzione a li ceri ca di b or ace. DR . 1

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA l>.

et R. P u r,VENTS. rimentale. Étude critiqt1e cherches. Masson & C. ie, pagg. 244, co1l 19 fi gur e e G AsTINEL

La syph.ilis expéet nouvell es r eéditeurs. Vol . d i 4 tavole. 'F r. 45 .

Le ricer ch e d e.gli A,A. sulla sifilide sperin1en 'tale del coni glio hanno loro offerta la possibi lità di poi-tare u11 contributo personale alla soluzione di in1portanti problemi, riassunto, insie.m-e con u11a sintesi ed una esposizion e critica delle nozioni .a ttualmente· acquisite, n ell él · presente monogra fia. Il primo capitolo espone ]e varie fa si d egli studi sulla sifilid e sperim ental e, dalle impe rfette ed erronee esperienze sull 'u o1no eseguite d al Ricord e da quelle di Wallace, d ell 'an onimo d el Pa latina t o (Bettinger), Pe11izzari ed altri , sino a ll 'epoca nella quale fu dimostra ta la possib·i lità di sifìlizzare g li animali , possibilità g ià intravista in tempi non recenti, ma •praticamente dimostrat8 stille scimrn je an'tropoidi solo nel 1903 e, ·dopo la scoperta del treponen1a l)allido, luminosamente confern1ata n elle scimmie inferiori, conigli (malgrado le diffi coltà insorte. per quest'animale·, quando ne fu d escritta la trepon emosi spontanea) , cavie ecc. con le ri ceTche di n11n1ero~i sperimentatori (Bertarelli e Volpjno fro crli ·altri). n

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lJn posto a parte dcv' essere fatto all 'infezione d el topo caratterizzata dall 'assenza comp leta di inainifestazioni apparenti e di cui gli AA. si occupano in un capitolo a sè . La s toria d ella si filide sperimentale delle sci1nmie e del coni g lio formano g li argomenti 0 clei capitoli successi vi (ll e 111°) n ei quali sono messi in g iusta luce i contributi (di cui alcuni veramente fond am entali) d egli AA. italia11i (Bertarelli , :Fon~ana, Parodi , Truffi). Alla si6lide d elle ca vie è dedicato il capitolo IV 0 (Bertarelli , 1'ruflì , l{offmann ch e uti· ]izzò il cc ceppo » "fruffi) ed a quella d ei ratti (, ifìlide ina pparente di ct1i meg!jo appresso) e di altri ~ni111ali : ga tto , cane , maiale, capra, 11lOnton e, pecora, cavall o, lama (Bosellini , Lombardo e Tornabuoni , P asini). l)opo questa par te storica d el loro studio , gli AA. esaminano il probl ema d a] punto di vi la delle vie di generalizznzio11 e del virus negli anin1ali da es1)erimenlo e del potere infettante d elle varie le io ni e d ci differenti or gani. Risultcrcl1be d a questi sll1di ch e Ja fa se latente, la quale precede l 'insorgere dei primi s~gni della specifìcità. è già caratt erizzata (fatto già d el re$tO in tra vi. lo d all a C:lini ca) da una g-en eralizzazior1e dcl i rt1s pen~l rato ne)]' organi mo prima dPll a comparsa d el sifil oma (Qt1attrini , Podestà, Trl1ffi). Le inocl1lazioni n egli anim é\ li (scimmie o coni gli) d ei prodotti dt'll a f' ifìlide t1n1 ana d ei vari organi e de l sangue e n ell e su e vari e fasi (co1npresa la sifilid e ereditaria); Je inocu lazioni intera 11imali (scimmia a scimn1ia coniglio a conig lio, inocul azioni incrociate: coniglio e scimmia e vicever8a , coni.g li e topi); la. vir11len zn per l'uom o e le scin1rr1ie d ei ce'Ppi coltivati r1er anni sul conig lio sono am1)iamente studiate n el capitolo V 0 . Nel ca11i lol o Vl 0 sono presi in esame i fattori ch e possono 1nodifi car e I' evoluzio·n e d ella ~if1lide spcrin1entale (q11alità e quantità d el virus. sed e e rr1 e todo d 'inocul azione, terreno normale o modifl cato , influenza del mil11ogo ~mbientale). '1~a nno qui ricordate specialmente le ricer ch e s11lla infl11enza delle modificazjoni dell a t eTY}peratura atmosferica e di un 'alta temperatt1ra , provocata a rti Ocialm ente nel co · niglio , s11lla lesione primaria, e l' azione d e1l 'accesso febbrile, causato sperim entalmente iniettando n ell 'animale le spirochete cc morsus muris » (so-dòku). Non occorre rilevar e l 'inter esse di queste ultim e ricer ch e per l 'interpretnzione della rnalario-terapia. Con molto buon sen so per-altro g li AA. fanno presenti Ja dilTìco]tà di precisare p er ora i benefici ch e la terapetrtica um ana po·t rà ritrarr e da una più ap1)r ofondita con oscenza dei fattori capaci di modifi care la sifilide sperimen1élle e raccoma11dano Ja massima prudenza nel1'adattar e a lJ a patologia umana i risultati ot.. tenuti in laboratorio secondo un piano sperirr1entale prestabilito. Da que t o p unto di vi ta forse è più imp·o r1


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tante lo studio che gli AA . dedicano nel capitolo v-11° alla sifilide sperimentale inapparente, asintomatica o muta (cui si è già accennato), cioè a q11ei casi in cui, non essendosi prodotta alcuna lesione nel punto di entrata del ·v irus, ;purtuttavia l 'animale è infetto , co·m e è dirr1ostrato dalla trasmissione dell'infezione ad un .a11irr1ale nuovo. Può darsi che queste ricerc:l1e porteranno qualche luce sulla interpretazione dei casi analoghi che la cli11ica qualche ·v olta ci segnala. Gli ultimi capitoli trattano della immunità 1tella sifilide sperimentale (scimmia, conig li) con una serie di notevoli esperienze personali sul coniglio, cl1e n1ettono in evidenza l 'importanza della imn1unità locale e consentono di precisare il con cetto dell 'allergia sifilitica ed i suoi rapporti con lo stato di refrattarietà; della natura della immunità sifilitica (umorale, istoge11a: immunità istogena ed allergia : rapporti fra in1rr1unità ed allergia); della r eazione di Mei1ìicke n ella sifilide sperimentale del coniglio, di cui si dimostra l'attendibilità e la durata e si desçrive il tipo evolutivo. Chiarezza nell'esposizione, rigore nelle esperie11ze, sobrietà nelle con clusio·n i sono i pregi essenziali di questa monografia , la quale rappresenta un notevole contribt1to alla soluzione di problemi, che in breve volgere di tempo hanno assunto tanta importanza scientifica e di cui è f.acile prevedere rprima o dopo una gra nde riper cussione n el campo clinico : ciò cl1e forse sarebbe ·p rematuro di attendersi sin da questo momento . Un'ampia bibliografia, riportata a pie' di ogni pagina ed in cui è fatta larga parte, com e si è detto, agli AA. itali ani, sia pure con qual che dimentican za che non sarebbe stato difficile evitare, completa questo pregevolissimo lavoro a cui accrescono merito 1'edizione corretta (malg rado la mancanza di un indice alfabetico) e le nitide ed espressive figure n·el t eV. MoNTESA NO. sto e su tavole.

·CENNI BIBLIOGRAFICJ(ll .!\il. PÉau, Les p·l eurésies à pneumocoques dans l' enfance. Gauthier-V"i1lars, ed. Paris, 1934. F cs . 30. L' A., . simpaticamente noto J1el mondo l)ediatrico1 tratta in maniera. completa l'argomento assai importante cli una affezione così frequente e nel tempo stesso tanto grave ch e colpisce i bambini in modo partjcolare durante il primo biennio di vita. . . . . Specialmente inter essanti sono i cap1tol1 r1-guardanti la sintomatologia e le difficoltà diagnostiahe che sovente si in contrano. al letto del malato per una dia.gnosi esatta delle varie (1) Si prega d 'fnvia-re due copie dei liJ.1ri <ii cn i si desiclera la ·récens ione.

for111e clinict1e delle pleuriti da I>neumococco. A questo proposito giustamente l 'A. richiama l 'attenzione sul valido contributo dell 'indagine radiologica. In ntodo esauriente, con acume critico e con competenza tutt 'affatto particolare, derivante dalla lunga esperienza acquistata sui pir coli infermi , l 'A. discute il capitolo della terapia; in esso sono esposti in modo chiaro utili insegnamer1li pei v~ri casi che possono osservarsi nella pratica. E pertanto non solo i pediatri, ma tutti i m edici pratici debbono essere grati al prof. Péhu di questa pubblicazione, tanto più ch e rtel compilarla (ciò che veramente capita rare volte di osservare) ha tenuto ampia1nente conto del contributo portato da1gli studiosi italiani su questo argomento. Prof. SPOLVERINI.

P.

NoBÉGOUHT e ] J. BABON ~J~ rx.

Trait é dc Médecine des enjarits. Vol. IV , p. 960, fr. 150 ; e vol. V, pag. 900, fr. 150. Masson , Pari , 1934 . Nel 4° volume vengono trattate quelle malattie del] 'apparato digerente, ch e non avevan0 trovato posto nel voll1mc 3(\. Sono svolti i capitoli riguardanti il pe ritone·o , il fegato e il pan creas . Fanno seguito le malattie dell'apparato genito-urinario , perfettamente aggiornate per quanto concerne le più moderne vedute sulle nefropatie; le intossicazioni e le affezioni delle ossa, la cui esposizione abbraccia mirabilmente anche tut1 o ciò ch e si riferisce all 'ortopedia indispen sabil e al ·pr atico e al pediatra. Completo e be11e illustrato il capitolo sulJ n dern1atologia, ed interessa11te quello su11a oftalmolog1a infantile . L 'ultima parte, finaln1ent e. co11sid era i11 maniera su ccin ta ed esauri ente la psichiatria, corredata da buona iconog rafia dimostrativa. Il 5° volume è in g ran parte dedicato a11a neurologi.a , cui segue 11n buon formulario di terapia infantile, con capito]i speciali st1lla cli1natoterapia, crenoterapia, fì siotern pia e medicazioni hiolorriche . Un indice alfabetico gen erale termina l 'opera, rappresentante n el suo compl esso un poderoso Javoro a tipo en ciclopedi co, n el quale ne::;sun argomento che interessi la scienza 1)ed iatrica1 è stato trasct1rn.to. M. F ,\BERI.

E,. Di

Alin1cntazione, igiene e cu ra del bambino. Vol. in-8°, di 256 pagg. ·1st. cli S. 1\ilich ele, Ron1a. Prezzo L. 20. La prima edizio11e di questo libro è ~tata pubbli cata n el !913, !>receduta .da . t1na bella prefazione del Concetti çh e Io d1ch1.a rava una ~ida preziosa per le mamm e che lo consu]te~anr10 e farann-o tesoro ,. delle i tru zioni e d ei con sigli ch e vi sono contenuti . B1AG1.


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« IL POLlCLINICO »

L ' A . ne pubblica ora la seconda edizion.e a.g-

giornata e notevoln1ente aumentata: un 1ns1eme di nozio11i pratiche, in cui la parte preponderante è dedicata al prin10 ann.o di viLa, ch e è quello che realn~ente ric~ied.e le m.ag~iori cure e le 11iù precise attenz1on1. Cons1gl1 essenzial1nente i)ratici ed esposti sistematicamente con cl1iarezza, sono le caratteristiche di questo libro, tanto più utile ora che i problen1i dell 'assistenza all 'infan zia sono in prima linea . · fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI XIX Congresso Internazionale di Medicina Legale e Sociale di Lingua Francese. L'annuale Congresso della Società di lingua francese di Medicina Legale e Sociale si tenne a Lilla dal 27 al 30 maggio, sotto la Presidenza de] prof. Leclerc, segr etario generale il prof. Miiller. Intervenne una delegazione italiana composta dei proff. Lattes, rappresentante del Governo e della Società itali ana di medicina legale, Cioffi e Diez rappresentanti del Ministero delle Con1uniC<tzioni, Di 'fullio rappresentante della Società i1a Jia11a di Antropologia e Biologia Criminale. Intervennero anch e rappresentanti dei Governi belga, jugoslavo, rumeno, greco. Numerosi i congressisti francesi e belgi intervenuti. L'accoglienza falla alla delegazione italiana sia da parte delle autorità civili, militari ed univer sitarie francesi, ch e dalla Presidenza del .Congresso, furono oltremodo cor diali ed amichevoli. All'inaugurazione del Congresso e dell'Istituto , iJ giorno 27 , portò il saluto a nome dei delegati italiani il prof. Dt.Ez di Roma , con u.n a breve allocuzione in lingua latina. A nome del Governo italiano portò il saluto al Sindaco e alla città di Lilla il prof. LATTES, nel ricevimento offerto dall a Municipalità il 28. Il prof. D1Ez fu incaricato di presiedere le seduta pomeridiana del 29 n ella quale si discussero le relazioni e le comu11icazioni di Infortunjstica medico-legale e di Patologia traumatica. Nella seduta antimeridian a del 28 maggio fu discusso il tema: I gruppi sanguigni in medicina 1egale ed in antropologia.

Il prof. LATTES , primo relatore, precisò ch e allo stato attuale le possibilità di applicazione dei gruppi sanguigni nell'ambito m edico-legale concernono principalmente la diagnosi individuale delle tracce, e la ricerca della paternit à. Sul primo punto l 'O. illustra la grande importanza criminologica che la ricerca h a potuto prendere, che va oltre le tracce sanguigne; in quanto le sos lanze gruppo-specifich e sono identificabili n ello sperma, nella saliva, nell'urina, e in genere nei proflotti di secrezione ed Pscrezione. La saliva anzi è caratterizzat a da · un alto contenuto in tali sostanze, che. ha con sentito (all 'au tore stesso) delicatissimi ed i1nportanti accerta1nenti pratici sull 'identità del fumatore di siga: ret l ~ .. Si r~uscì pure a . chiarire l 'identità gruppospec1f1ca d1 coloro che usarono biancherie, fazzoletti , ecc., oppure che lasciarono tracce spermatiche a cagione di un reato sessuale.

lANNO

XLI, Nul\r. 27]

Per le tracce s tesse di sa11gue, ch e sono le più frequenti l 'introduzione di metodi quantitativi per l 'accertamento nel conlenulo in isoagglutinorreni ha reso assai più sicura la diagnosi del gruppo sanguigno, facilitando grandemente la sua utilizzazione in giudizio. Anche la cor1~s'cenza della ereditarietà dell13 proprietà gruppo-specificl1e è notevoln1ente progredita. Innanzi t l1llo si è n1eglio approfondita la questione dei so llogru.p pi, derivandone alcune conseguenze applicabi lj (sia pure in ambito modesto) alla risoluzion e dei probJe.m i di filiazione. Ma specialmente si t' afferma la con numerose ricerch e (cui ha partecipa to anche ampiamente la scuola dell'O. ) la esistenza e la lras111issibilità ereditaria di nuove sostanze gruppo-specifiche, indipendenti clo.i classici gruppi sa11guigni. Includendo le ineglio note fra tali sostanze nelle indagin~ forensi, si triplica la probabilità di esclu sione di falsi parlri, porta11clola a 1 su 3. Queste nozioni sono già state ammesse come prol)alorie in varie corli di giustizia. IB teriori ricerche ancora in corso, ma per ora no11 ancora applicabili 11ella pratica, migliorano ancora ques te possibililà, facendo ritenere forse prossin1a la risoluzione posi tiva del problema della fi liazione. Seguiro110 i professori ))UJARRIC UE LA B1v1ÈRE e f{ossov11·0H con l 'esposi~ione di alcune loro ricerche sui gruppi sanguigni nei di\ersi gruppi etnici. Nell a seclt1ta pomeridiana dcl 28 dedicala all 'Infortunistica il prof. DE L\ET <li Rruxf'lles espose la sua relazione sugli Esili clvlorosi dei traumi e loro indennizzo.

Egli, dopo aver ricordato clic le percezioni dolorose so tto raccolte clai ~entri talamici ed ipotalamici dai quali partono ]e reazioni di difesa, e la trasmissione degli stimoli da essi percepiti ai centri corticali i quali creano, alla loro volta, la nozione qualitativa del dolore precisandone la localizzazione. ne n1antengo110 la mem oria, e lo evocano, afferma che è difficile distinguere la m ernoria d 'un dolore già esistito e poi scomparso, dall'evocazione immagina1 iva d 'un 'algia non preceduta da locajizzazioni morbose. La diagnosi differenziale fra queste due. forme di asserito 1lolore ha gra11de importanza nelle perizie medico-legali, perchè me11tre nel primo caso la rievocazione di sofferenze sofferte è un fatto da 1nettersi in rapporto col trau111a riportato, ques lo nesso non può an1mettersi nella seconda ipotesi. Passando all 'esam e dei mezzi per obiettivare il dolore, l 'O. afferma che poco asseg11a1r1ento si può fare su l 'azionc inibitrice del dolore su alcune secrezioni endocrine, sulle reazioni pupillari, sul1'acceleramento del polso, perchè identiche reazioni possono ottenersi in seguito a s timoli puramente emotivi e all 'eccitazio11e psichica. Maggior valore deve a ltribuirsi all 'aumeiito della• pressione arteriosa, specialn1ente di quella mass1ma. Non paiono per il momento 11tllizzabiii 1 per impossibilità di discriminare le r eazioni emotive dai rif]essj del dolore, le variazioni della conduttività elettrica della cute sotto la influenza del dolore. L'O. accenna in ultimo a ricerche da lui fatte, segu endo le indicazioni di Laignel-Lavastine, sulla provocazion e di alcalosi n ell 'urina durai1te le eccitazioni emotive, sull e n1oclificazioni del Ph.


lANNo XLI, NuM. 27]

sgzJONE PRATICA

urinario nelle reazioni dolorose, e conclude asser endo sembrare dimostrato che la coscien za del dolore, quanqo questo sia tale da oltrepassare la resistenza psichica , è acidificante. Per quanto riguarda l 'indennizzazione del dolore l 'O. ritiene che la persistenza della memoria di esso no11 può produrre, n ella gran maggioranza dei casi , che una più lunga durata dell 'inabiJità temporanea. Quando si protragga molto a lungo, si tratta di soggetti affetti da . uno stato 11evropatico - anteriore; il perito allora dovrlt, secondo le diverse legislazioni, escludere o tener conto, n ella valutazione delle conseguenze dell'infortunio , della parte preponderante o totale che questo stato anteriore esercita nella sindrome di • perseveraz1one. Quando si tratta di dolori puramente immaginari il perito dovrà ricercare se il fenomeno sia effetto d 'una nevrosi anteriore ed in questo caso si ricadrà 11ell 'ipotesi precedenteme11te esaminata. È da escludersi, invece, qualsiasi indennizzo quando risulti ch e il dolore sia frutto d'una semplice sinistrasi ch e giust am ente la giurisprudenza ha radiato dal quadro nosologico delle lesioni da traumi. Fra le comt1nicazioni di traumatologia fu specialmen te importante quella del prof. MuLLER che clin1ostrò con urta serie di proiezioni, gli esiti disas trosi cli n1olle fra tture curate con l 'osteosinlcsi . Le sedu le del 29 n'laggio furono cledicat e alla TossiC"ologia e alla Psichiatria inedico-legale. Fra le comunicazioni cli Tossicologia poniamo j11 rilievo quella del prof. FrRKET di Liegi sulle note intossicazioni verificatesi n ella vallata della l\Iosa; del prof. LECLERCQ sulle intossicazioni da l ricloroetilena; del prof. F ABRE di Parigi su ricer<'l1e cl1in1iche su alcune coniosi . i\ella sezio11e di p si cliialria medico-legale i proff. RAVIART e V uLLEN di Lilla svolsero una i1nportante relazione sulla perizia mentale in contradditorio, ch e clclle luogo ad una lunga discu ssion e. F'urono falli voti di caratter e più generale, circa l a riforma del regime penitenziario e la realizzazione di una difesa sociale contro la criminaiità, in rapporto anche alla riforma in atto de] i1uovo Codice ~enale francese, orientato fortement e alla individualizzazione della pena, e quindi alla co11oscen za ed allo studio della personalità del deli11gucn le. In quella s tessa seduta, a seguito di una comu11icazion c del J)rof. Dr TULLIO di Roma sull 'indirjzzo scientifico n ella lotta contro il delitto in Italiu , il Congresso ebbe ad esprimere il voto che a11che in Francia p ossano r ealizzar si le magnifiche riforme cl1e si vanno attuando in Italia e si possa reali zzare la fondazione di una Società di Antropologia e Psicologia Criminale, come quella esjstente in Italia, allo scopo di poter ·più sollecitam ente arrivare ad una più stretta collaborazione tra i due grandi paesi latini, anche nel campo della lotta contro il delitto. La seduta consacrata ad argomenti riguardanti le inalattie professionali fu tenuta alle miniere di carbone di Bully. Dopo la discesa, da parte di alcuni congressisti, t1ei pozzi, e la visita a tutte le installazioni igier1iche, fu discussa la r elazione del prof. LEcLERCQ e del dott. BnEHoM, m edico capo delle minier e di

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Bu.lly, su ·le fibrosi pobnonari dei minatori. La serlu la fu presieduta da Léon Bernard, segretario gen erale del B. I. T. e dal prof. Carrozzi dell 'Istituto ginevrino. I relatori, a mezzo di una ricchissima docu111e11lazione radiografica, dim ostrarono che scarsissima è la percentuale dei soggetti affetti da tubercolosi polmonare nei minatori. Alle stesse conclusioni perven n e il relatore belga clott. GLIBET. ll prossimo Congresso si terrà a Bruxelles .

s.

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 27 aprile 1934 . Presidente : Prof. A. PENSA .

Ricerche sulla fissazione dell'oro nella cute, mediante l'indagine spettrografica. R. CASAZZA. - Essendo scar se le conoscenze sul1'azion e .farmacologica dell 'oro, ri spetto specialn1ente alla sua fissazione, per.m anenza, ecc., nella cute, n ei capelli e· nei peli, l 'O. ha eseguito una serie di ricerche, servendosi del delicatissimo ma sen sibilissimo metodo dell 'indagine spettrografica. Le ricer che sono state rivolle all 'uomo ed al co11iglio, in vista di verificare il comportam ento del1'oro introdotto rispetto alla cute, ai capelli ed ai peli. Riconfermc;tta la non presenza di oro normal1ne11le n ella cute, nei capelli e nei peli dell 'uomo, nella cute e n ei peli del coniglio (tutti prelevati anch e in gr ande quantità) viene dimostrata la fi ssazione del metallo - introdotto per via endoven osa so tto forma precipuarne11le di au rotiosolfato cli sodio - nella cute e n ei capelli dell 'uomo, nella cute e nei peli del coniglio. Con una serie di esp erien ze m ediante dosi rii 111edicamenlo scalarmente decrescenti, si riscontra ch e per dosi eccezionaln1ente basse si ha la fis sazione soltanto nei punti cli cute lesi, non in quelli sani: per ogni dose più alta, la fissazion e avviene su tutto l 'ambito cutar1eo e vi si ha la permanenza dell 'oro per tempi i1otev0Jment e lunghi . Dai r isul lati delle molte incl agini esegui te (ol tre un cen Linaio) e qui docun1en tate con vari spettrogrammi originali, dalla discussione dei risultati s lessi, posti in parallelo con le moderne <·onoscenze sul valore della cute r.tella difesa del! 'organismo, l 'O. conclude per doversi assegnare alla cute un ruolo sp eciale, non secondarjo, n el ineccanismo d 'azione della crisoterapia, sia essa applicata a malattie cutan ee cl1e non cuta11ee. Su di un singolare caso di metastasi polmonare. L. FERRETTI. - L'O. riferisce di un singolare reperto radiologico di me las tasi del polmone· in un paziente aìfetto da osteosarco1na dell 'omero. Il caso, che è stato per molti anni controll.~ to r_a diologicamente, appare interessante oltrech è per le not evoli dimensioni di una delle m asse opache, per la lenta evoluzione della forma s lessa ed in.fine per la degen er azione calcare presentata. dalle m asse me tas tatiche. Ricerche sulla infezione streptococcica sperimentale nel coniglio. F. VAcrRcA. - L'O. ha eseguito alcune esperien1e, iniettando in conigli streptococchi di diYersa


H

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TL POL I CLIN I CO n

provenien za (Ceppo A1 , em olitico; Cep!i>o. A2 anemoliticc5; Ceppo A3 virid an s) allo, sc?po di ~ndagare la resist en za (sopravviven za delJ an in1 ale) in r apporto illle diver se vie di introduzion e del germe (endoar ticolare end operi ton eale, so ttocutanea). . Co11 t~mporaneamenle h a studiato il c?mporta1nento d el germe iniettato n el cavo articola.r e o periton eale di animali precerlentemente tra ltati con ,·accini per via endovenosa . L 'O. h a potuto osservare ch e il t empo di soprav\ ivenza n eg"li animali infettati per via endoarticolar e è sen sibilmente più breve in co11fron lo a quanto si osser Ya n egli ani n1ali infelt a li per altre vie. I ger1ni iniettati n el periton~o ~i ani~ ali i;n p ar Licolari condizioni sperimentali (1mmun1zzat1, sensibilizzati) vengono elimir1 ati rapidamente, men tre se ven gon o iniettati n el cavo articol ar e si sviluppano provocando fen om eni infiammatori o d egen erativi r1ei t essuti circos tanti .

I l Seg retario:

B r ANCBI.

A.cccademia Pugliese di Scienze · Bari. Seduta d el 12 giug n o 1934. Preside11za: Prof. R. C1usA, vice-presid ente.

Sulla terapia chirurgica delle vie lacrimali. (Metodo fi· stolizzante personale). Prof. A. SANTONA5TASO. L'O. espon e i vari n 1etocli fi11 'or a propo. ti e quin di il m etodo per ~on ale ch e con sis te nell 'asportaz ione del solo d otto naso-lacrin1ale a ttraver so t aglio cutaneo n ella r egio11e del sacco e su cces ' iYe irrigazioni p er m anten er e per vje le vie. Si pt1ò spiegare il van taggio o ltenuto cori una prolifer azio11e d ella n1u co a d el sacco ch e riYestireb be successivamente il canale osseo.

La dieta chetogena nell ' e~ ilessia. Dot t. P . A n i\tENI SE. - L 'O. h a applicat o il regime diet elico ch e togen o a 32 epile LU ci o lten enrl o una lieYe rirluzion e sul i1 un1ero ed in ten sità d egli accessi co t1Y ulsivi. Accen na alle con1plesse ques lio11i di hiochin1ica ch e in dirizzar on o al r egime cetog·en o, rileYa 1'effetto d annoso di u n 'eccessiYa di sidra tazione i1egli epilellici, le d ifficoltà, gli i11con Yenienti e le con tr oi11dicazioni per l'applicazione d el n1etod o, la u t ilil à cl1e gli epile ttici u sino a prefer en za cibi gr as i, ina r itien e il regime chetogeno in applicabile nella pr a tica, e n on con sigliabile come metodo di cu ra. Necessità dell'analisi strutturale delle psicosi : paracno i· dismo ed isterismo in ciclotimica. Doll . P. ARl\ CENI SE. - L 'O. illus tra il caso di una 0111n 1alata, originar iamertte psicastenica, n ella .. quale fi11 dalla gioventù, si mai1ifes tò la coesistenza di clue cos tituzioni m or bose, man iaco-d epressiva e i lerica, con interazione p sicologica vicendevole. Il caso d iventa ancora più atipico durante il decorso per azion e patoplast.ica di u n nucleo en10tiYo a forle co11ten u to affettivo, e per compon e11ti para11oid i (delirio di supposizione e idee ipocon-

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driaclie), assai più evidenti e moleste nonchè per sopragg iunto s ta to climaterico. Discu ssione : Proff. ~OPPI, INsABATO.

Il ricambio dei carboidrati nei tracomatosi. Do lt . M . M ECCA. - L 'O. , p er portare un contributo al problem a etiopa logei:etico .del tracoma, h.a iniziato delle ricer ch e sul r1camb10 e sulla costituzion e d ei tracomat osi. Riferisce sui risultati ottenuti d allo studio d el ricambio e sulla costituzion e d ei tracom a tosi. Riferjsce sui risultati otte11uti d allo studio clel ricambio intermedio dei carboidra ti. Il d osaggio d ella glicemia a digiuno, le curve cl a iper glicemia provocata, e la ricerca della possibile glicosuria n on h a m~sso i;n ril~evo n~i su oi casi alter azioni ver e n el ricambio dei carbo1dra li . 11 Lasso gli cemico a di giuno basso e l 'aspetto delle curve glicemich e o ttenute vengo110 interpret a te d all "O. com e rivela lrici di squilibrio del is len1a n euro-vegetativo con t endenza verso la vagoes les ia. Corioretinite atrofica periferica simmetrica a tipo familiare con sclerosi dei vasi coroideali. Dott. G. PossE~Tr. - L ·o. illustra due casi di corior etinite atrofi ca a tipo familiare osservati in d ue ragazzi (fratello e sor ella) n ei quali la R. W. h a d at o r ispost a n egativa ma ch e alt er azioni son1at iche dep on gono favor evol rnen le l)er una er edolue n on ostante ch e ancl1c negli a ltri cornpon e11 ti la fan1iglia la sierodiagnosi avesse d ato rispos ta i1cga Li va. L 'O. ri liene cl1 c il Y~rus si.filitico abbia d eter m inat o d elle er lo}llC m e1oprag1che a carico cl ell 'ectod erm a e d el i11e~ocl er111a con prevalenza n el segrr1 e nto cranio-facciale. Locai izzazione primaria cutanea del gonococco. Dott. I . L ARUCCIA. - Illus lra il caso di una baml1ir1a d i 14 mesi cl1c presen l n' a 111od ico rialzo febb rile e i11a.ppe tenza, e n on ave nd o ri co11trato nulla a car ico tlei rliYersi or gani , . P n on un d eper in1en lo g·en erale, e sul palm o clella 111ano e sulla piega dei }Jolsi d elle forn1azioni flitte11ulari e pustolose, fu i11dotta acl esan1i1u1re il contenuto dì siffa ttP. clcr n ta titi. Il contenuto mise in evidenza ia p r esen za di leu cocili , infarciti di cocchi appaiati gra111 n eg·a livi . Sospc l la11clo l 'infezione do,·u ta a preced ent e affezio ne genit ale, esaminò il contenuto Yulvar e ch e r jsu1 tò assolu lam ente nega liYo . In r1e1tn e rl a go11ococco risultò an ch e la marlrr, p er cu i con clude ch e d ebba trattarsi di lora lizzazion c }Yrimaria culanea . Suita patogenesi della catatonia: della bulbccapnina alle tossine colibaclllari. Prof. U. P OPPI. --: L 'O. es1)011e i risultati delle proprie ricerch e sui coni gli fa tte impiegando la neurotossin a colibacillar e di H. Vince11t. Egli di1nostr a di aver ott enuto con costanza una b ella ca talessia ch e differisce b en poco da quella provocat a d alla b ullJocapnina sul coniglio. La ricerca cl clle correnti d i azio11e, prese11ti nei muscoli in riposo, 1ndica cl1e si Lr a tta, lanto nella catal.essia d~ b ulbocapnin a ch e in quella d a neurotossina, di con t razi orte al ti vai e n on di inierzia motrice. Disc ussion e: Prof. l NSAI>ATO. Il Segrelario : Prof. J\il. RoNZINl.


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SEZIONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulle crisi di tosse spa1modica simile alla Jlertosse. H. Passler ricorda di aver osservato a più riprese (11filncli. flil e<l. ·w ocli. , 6 aprile 1934), 11el 1911, poi nel 1922-23 e n ell ' inverno 1933 , ii1 Germania : delle forn1 e e pidemich e di tosse spasmodica ch e da qualch e A. ono state battezzate cc pertosse degli adulti ». La malattia inizia con caratteristici disturbi del senso del g usto (i cibi salati appaiono insipidi ecc.), ch e non mancano mai e ch e permettono di riconoscere 1'avvicinatsi della malattia anche dopo anni di distanza. Com1)are poi una tracheite e infine, circa due settimane dopo , si inizia lo stato spasmodico; la febbre, non elevata del resto, che aveva sino ad allora accompagnato ìa tracl1eite scompare ed invece si m anifes tan o crisi di tosse costituit e da una serie dì espirazioni precipitose e parossistich e cui segue una ispirazione profonda ; gli attacchi possono esser e provocati da ca use lievissime ed anche comparire spon taneam ente, persino di notte : questo terzo stadio può durare qual che m ese, an che trequattro mesi; e dar luogo lentam ente a un senso di astenia generale e di dolenzia a livello del diaframma. Si tratta r ealmente di una pertosse, forse in forma attenuata? I malati riferiscono invero di aver g li stessi sintomi della pertosse, m a, al di fuori di questo elemento soggettivo di giudizio, molti criterii , e sopratutto quelli epidemiologici , tendono a far escll1d ere ch e si tratti realmente di pertosse. La ier.:lpia si basa es en zialm ente sull '11so del chinino ; tutti i comuni sedativi , i solventi, gli espettorati falliscono il loro scopo, n1e11t re riescono in vece assai utili le pi ccole dosi di r,hinino (gr . O, 10 più ,,alte al giorno) ch e atte111i.ano i·m n1ediatamente g li attacchi e finiscon o per farli comparire del tutto . L 'A. conclude discutendo il co11cetto di Czerny, che la pertosse sia cc una trach eite insorgente in soggetti ne uropatici >), dimostrando come esso non possa essere accettato; ritiene invece trattarsi di uno stato di iper sen sibilità locale della mucosa r espiratoria p11r riconoscendo che essa possa soven te esser e influenzabile con mezzi psichici . V. S~RRA.

Essa va praticata coil1e segue: si prendono 10 cc. di sangue al malato e se ne preleva il siero . Questo lo si inietta sotto la mucosa del cornetto inferiore o delle fosse nasali , a piccole dosi \0,2-0,5 cc.) quotidianam ente. Non è necessario disinfettare il punto dell 'iniezion e, n è - per solito almeno - far e anestesie. Non c'è pericolo di gravi inco.n venienti; si può avere al massin10 una rinite vasom otoria. Tale terap ia, ch e è derivazione di quella pro.p osta da Achard e lf landin n el '14 , si b·a sa sull 'a ffermaz ion e di ipersensibilità cellulari e tissulari che si estendono cc a goccia d 'olio n verso le parti basse e profo11de d elle vie respiratorie : vere rino-t racheo-bron chiti anafilattich e discendenti as mogen e, secondo la denorr1inazione degli AA. Di qui l'opportunità del diretlo trattamento della mucosa nasale, sup1)osta punto di ·p·a rtenza dell 'iper sen ibilità. I /altro presupposto è che, come sostie11e Be ançon, si debba veran1ente abbandonare l 'idea ch e n,e]l '.asma si tratti di anafilassi vera , in sen so stretto; sarebbe invece in campo in quasi tutti gli asm atici una polisen sibilizzazione ad in flueri...ze le più diverse. Gli AA. con cludono con sigliando un u so ]arg o dell a autosieroterapia intramucosa nell a cura dell 'asn1 a e suoi equivalenti. La cura par e infatti attiva quanto l 'autoemo- o la peptoneter apia. È però più scomoda ; è -per ciò preferib il e u sa rla olo n ei casi in cui queste du e terapie siano rimaste ineffi caci. Quando l 'asma risulta di una sensibilizzazione specifica di tipo anafilattico o colloid oc]a ico allor a peptone ed autoemoterapia portano ·a gu arig ione nel 30 % circa dei casi. Ma quando· si tratta di una sen sibilizzazione aspecifica ai prodotti autotossici da nutrizione dife1tosa o da disturbi della funzione epatica, sensibilizzazione partico larm.ente della mu cosa n asale e respiratoria , all ora autoemo- e peptoneterapia sono ineffi caci , m entre ch e la autiosieroterap ia intramucosa guari1sce il 45 % circa dei casi d 'asn1a. Restano un 25 % di asmatici , in cui altra è la patogen esi e altra dovrebbe essere la cura dell a m alattia. In questi casi l'autosieroterap ia intra mu co~a non fa nt111a , e ciò pro, a , secon do .g li A1\ .. ch e non è in gioco un a sen sibilizzaz ione dell e n1ucose, ma tutt'altro meccanismo (n ervoso, e11doc ri110). M. COPPO.

L'autosieroterapia intrnmucosa nell'asma ed equi· valenti. In un notevo1·e lavoro clinico, che esce dalla f5cuola di Besançon, Jacq11elin e Bonn et (La / •i'csse 'A1 éd ., 14 feb·b raiu 1934) riferiscono n o,,e casi di asma , od equivalenti morbosi , ch e r esistettero ad altre terapie e in 6 casi su 9 migliorarono notevolrnente con la nuova cura proposta dag li AA.

La cura dell'empiema toracico acuto con ttn lembo a valvola. A. Nicoll (Surg., a.rid 01Jst. , apri le 1934) riporla 36 casi tI~l;lttati con un m etodo ch e con siste in una lin1itata resezione costal e, n el porre in questa piccola breccia t oracica un tubo con due espansioni a g uisa di botton e di camicia di cui uno nel cavo toracico e uno

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« IL POLICLINICO ))

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sotto la cute. Della cute e sottocutaneo e.gli scolpisce un piccolo lembo a cerniera superiore mentre dal lato inferiore fuoriescono due striscie di caucciù inserite nel tubo di drenaggio toracico, dalle quali scende il pus ch·e fuoriesce dal cavo p leurico. La funzione del lembo di cute è di chiudere a valvola il cavo toracico. Infatti durante le inspirazioni il lemb·o vie11·e .aspirato contro il tubo e lo chiude mentre durante l'asp irazione viene allontanato e permette così la fuoriuscita del · pus. In tal modo· viene cons.entito in :parte almeno, il movimento (li espansio11e respiratoria del polmone del l.a to interessato, m entre col drenaggio lib·e ro .è collassato, e si ha un più rap ido ripristino dell e conJizioni normali. V. GHIRON. 1

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:Ascessi del polmone provocati da emboli asettici. L . Loeffler (Dsch,. Z. f. Chir. , vol . 242) ha otter1uto sperimentalmente n ei cani degli ascessi polmonari mettendo emboli asettici nell'arteria polmonare e occludendo un bronco con un cilindretto metallico asettico. È dunque possibile cl1e l 'infezione si orig,ini da germi già esistenti nell 'albero polm on ar e. Ad ogni modo è dimostrata anch e la possibilità di emboli mico tici o no ch e dall'arteria p olmonare possano depositarsi i1ei polm oni e prodursi ascessi. V. Gn1RON . 1

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La lobelina nel trattamento degli asfittici. Nel trattamen to degli asfittici , si u sano lrt r espirazione .a rtificiale (con Clli si ovvia a lJa carenza d·el centro . bulbare) e l 'ossigeno (che scaccia l'ossido di carbonio dall e emazie e rende loro la funzione di veicol o dell'ossigeno). l\1:a non si agisce sul. centro respiratorio che indirettame11te, inviandogli , cioè, del sangue m eno tossico e più ricco di ossigen o .. Le prob·a b·i lità di . successo saranno tanto maggiori se si può ag ire sul b11lb·o stesso , sottraendo lo dal suo stato di torpore . Tale azione si può ottenere con la lob·elina, di cui IFauquez (J)rotection , sécurité, hygiène dan s l' atelier, ott. 1933) vanta i successi riportane.io , fra l'altro, il richiamo alla vita di individui colpiti da ·sincope postanestesìra ed inutilmente trattati ;con altri mezzi. La lobelina fa parte dell 'arman1entario corr ente d'urgenza in Gerrr1.ania. La si u sa per iniezioni endomuscolari (o d endoven ose) di 10 m g .: per i bambi11i, 3 m g. L'iniezione pu.ò esfil . ser e rip·etuta1 dopo 10-20 minuti. L'a.lcoolterapia endovenosa nella tnbe1·colosi pol· monare. Le iniezioni endovenose di alcool sono stat e fin ora sperimen ta,t e nelle più svariate malattie con vario risultato , talora soddisfacente. G. Delfini (Rivista di Pato1logia e Clinica della tiibercolosi , 30 april e 1934) ha adope-

ra to questo m etodo di cura in pazienti affetti da tubercolosi polmonare. Ha u sato alcool al 33 % in acqua e ne ha jniettato quotidianamente o a gior:q.i alterni 20 cc., nelle vene del .gomito. Ha trattato cosi 11 ma.Iati che presentavano le più varie forme di tbc. polmo11are: dalle ulcerose alle fibrose ed alle fibrocaseose. Le iniezioni praticate in ogni pazieIJ,te furono da 10 a 20. In una parte dei casi (6) il trattamento r1on dirnostrò infliuenza alcuna aipprezzttbile su] decorso della malattia. Nei cinqu·e casi restanti la alco-0lterapia influì favorevolmente sui sintomi della malattia, riducendo la quantità dell 'espettorato, calmando I.a tosse , abbassando la febbre. L'esame obiettivo del .polmo·n e e quello radiologi co non misero in evidenza modificazioni apprezzabili, dail che si dovrebbe dedurr e cl1e la alcoolterapia non è capace di modifi care il decorso fondamentale della malattia. Ad eccezio11e della sclerosi delle vene, ~la ftlcoolterapia si è dimostrata al} 'autore priva dì ogni in conveniente. Numer ose e svariate ipotesi sono state em esse finora sulla azione dell 'al cool introdotto per via venosa , nelle affezioni polmonari. Secondo l 'A. l'alcool agirebbe modificando le condizioni fi sico-chimich e dell e cellule del paren chima polmonare e g li elementi n1ervosi del polmone: in via· riflessa n e risulterebbero influenzati il polso , il r espiro e la cenestesi . V1c ENTIN1. 1

Terapia vitaminica 11ella tubercolosi polm<>nare. P. D. Crir1ner e F. W. Strayer (Th e Americ. Journ. Medie. Sciences, a.prile 193,1) studiaro110 il calcio d el siero di sangue e del liquor "in rapporto col vios terolo. Essi trovarono che questa sostan za a umenta j} calcio del sangue e del li,q uor nei n1alati di tubercolosi polmonare , e l'aumento interessa tanto la frazione diffusibile ch e qu ella non difft1sibile del calcio, però la f~azione non diffusibile è più interessata. -R. LusENA. La pneumectomia nell'uomo. (J,rAN1ssEVJCH e C. FERRARI. El Dia Medico; 11 · settembre 1933). In un p aziente con cancro del polmone diffuso alla paret e toracica e che faceva soffrire molto il malato per il grande dolore, gli AA. eseguono la p ne·u rnectomia, previo pneumotor.a ce (3 insufflazioni). La tolleranz.a fu ·p erfetta grazie al pn·e umotorace previo (preoperatorio) di Aree, che permette di operare nei toraci senza sussulti e con polso stabile. La anestesia fu locale, la toracotomia ampia per permettere una buona opera• z1o·n e. Nei primi giorni fu eccellente il postoperatorio, poca dispnea , leggera .e spettorazione emottoica. 1\1 6° giorno temperatura discreta; 1

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SEZIONE PRATICA

all 'ottavo : ta.cl1içardia, edema del poln1one e morte. All 'autopsia si notò trombosi della arteria polrr1onare, il coagulo fibrinoso si prolungava fino al ventricolo destro, che occupava in parte. Edema del polmone. Con il loro è l'ottavo caso nella letteratura mondiale di pneumectomia totale, con 4 morti e 4 guarigioni. Ulti1no scoglio da risolvere è il trattamento dell 'emi torace disabitato. La freni cectomia e la toracoplastica può risolvere in parte questo problema. N. DI PAOLA.

Sull'applicazione del salyrgan per via endople11• r1ca. Le indicazioni ali' applicazione dei diuretici mercuriali va çrescendo ogni giorno e sopratutto lrovando afYpliCaliOnÌ di,rerse; dopo l'uso intramuscolare e quello endovenoso, più largam ente usato , ecco oggi le applicazioni nell 'interno delle sierose sostenenti liquido da trasudazione; ,già da qualche tempo, infatti, nei cirrotici, seguendo le indicazioni di Hartl si inietta il salyrgan, debitamente diluito in soluzione glucosata. entro il cavo peritoneale, provocando delle diuresi imponenti assai meglio che non con la somministrazione per via endovenosa: adesso N. Braulke (Milrich. Jitlediz. lrVoch ., 14, 1934) riferì ce di avere usato con grande successo il salyrgan per via intrapleurica in due casi di cardiopazienti scompenc;ati, con abbonda11te trasudato pleurico; in entrambi i casi il diuretico era stato precedentemente somministrato per via endovenosa e intramuscolare; dal confronto dei risultati ottenuti con questi vari metodi 1'A. deduce che il salyrga11 JJOrtato direttamente n ella pleura esercita, a dosi minori di quelle abitualmente adoperatr. , lilla azione diuretica nettamente superiore e so- . pratutto più duratura; la tecnica è se111plicissima trattandosi di iniettare la sostanza rnediante un comune .ago per puntura esplorativa della pleura, e di u sa.re .per la di.lt1izio~.e del preparato lo stesso l1·qu1do pleuri co ~ 1 1nie.z ione si fa lentamente e il malato è fatto riposare a letto per tutlo il giorno seguente; la cura può essere protratta a lungo , e anche ambulatoriamente ' senza alcun ctist11rho. . . . Per quel che riguarda le controind1caz1on1 dell'intervento ' esse sono ]e solite del s<llyr. gan; in quanto al meccanismo della sua a.zio: ne è da ritenersi che il preparato espl1chl un 'influenza diuretica locale agen(lo djrettamente sui tessuti di cui forse esalta il IlOtere di riassorbimento del liquido trasudato; ad ol)'ni modo se1nbra potersi escludere l 'im1)ort~nza fondarnentalc che le ricerche di ~·fartl nei cirrotici sembra vano aver giustificatamente riconosciuto al fegato. V. SERRA. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA. I lipidi del tessuto epiteliale. Il tessuto epiteliale ha un ricambio proprio e in modo particolare per quanto riguarda i lipidi. La secrezione di lipidi è caratteristica di tutti i tessuti epiteliali . Sperry e Angerine, Schonheimer e Hrdina l 'hanno dimostrato per la mùccsa intesti11ale, e l 'hanno confermato Biirger e Oeter (così in ·The Journ. oj fh e A1neric. 1\1 cdic. Assoc., 1 ~l maggio 1934). Si tratta per l 'intestino di una vera e propria secrezione e non di sostanza derivata solo d.a lJa desquamazione della mucosa. N ella1 Scuola di Medicina di S. Louis fu stu diata la composizione chimica dei lipidi della J)elle; gli steroli rapprese11tano due terzi della quantità totale dei lipidi dello strato corneo e un po' n1er10 della metà della frazione insaponificabile dei lipidi dello strato più superficiale della pelle. Le frazioni saponificabili so no rappresentate da notevole quantità di acidi g rassi liberi. R. LusENA. 1

POSTA DEGLI ABBONATI All'abb. n. 8574: È un fatto noto che nell 'an1ebiasi, anche al-

1' infuori di ma.n ifestazioni intestinali, possono a''ersi ascessi epatici, che aprendosi nel peritoneo provocano una peritonite apparentemente primitiva. Si conosce inoltre, sebbene non freque·n te , uria peritonite da perforazione di ulceri dissenteriche a111ebie.he intestinali. P. A. =====- ~============= ==================

VARIA Consumo d'alcool e mortalitìt. L' « Offi ce d'Hygiène Sociale >> e l'« Association Antituber culeuse de la Sarthe » hanno compilato una statistica sul consumo d 'alcool (valutato come alcool etilico puro) per abitante e per anno, in al cuni Paesi, e lo h anno messo i11 rapporto co11 la mortalità. Risultano questi dati: Francia: cor1sumo d 'alcool 1. 20, 5 - mortalità 16,5 ~b; Italia : consumo d'alcool 1. 16 - mortalità 16 %; Germania: con sumo d'alcool 1. 3, 6 - mortalità 12 %; Olanda: consumo d'alcool l. 2,5 - morta, lità 3, 6 %. Non si può, certo , a!p."mettere, u~ rappo:to di cau sa ad effetto; comunque , -e s1ntomat1co il fatto che i Paesi ove oggi il consumo d'alcool è basso, har1no pure una mortalità bassa.


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POLICLINICO »

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO.SANITARI Testo Unico delle leggi sanitarie (*). Il Co.n siglio dei Ministri su proposta del Capo del Governo, Ministro dell 'Interno, ha approvato u110 schema di Decreto che approva il testo unico delle leggi sanitarie. Il coordinamento delle vecchie disposizioni del 1888 e 1907 con la sopravvenuta leg"islazione sanitaria del periodo dell 'anteguerra e di quello post-bellico, ha richiesto un notevole rimaneggiamento, inspirato a criteri organici, e qualche volta innovativi.

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Data la complessità di tutto questo nuovo materiale normativo, e le deficienze di molte norme a11tiquate del testo antico, si è proceduto ad oculato ed attento esame dello schema, so ttoponendolo ad un primo vaglio di una commissione di esperti scelti fra i deputati ed i capi delle maggiori ci l tà rlel Regno. Successivamente il lavoro è stato riesaminato dal 1So ttosegretario cli Stato in concorso cli tutti i direttori generali del Ministero, i quali , per avere• lurtgame11te prestato servizio in provincia quali Prefetti, vi ha11no portato largo contributo d ella loro esperienza e specifica compe tenza. Si sono tenute in complesso 50 sedute. Così tutte le materie son o s tate riordinate ed aggiornate, specialmente per quel che si riferisce alle malatli e irLfe ltive e sociali , alla difesa dell 'integrità della stirpe, agli stupefacenti, alle ricerche scientifiche attinenti al delicat o cornpilo della Direzi9ne Generale di Sanità, ad llna maggiore tutela e disciplina degli esercenti le professioni sa11j larie e dei produ Ltori e commercianti di specialità medicinali e simili. Criterio generale è stato quello di re11ller e più efficienti i poteri dell'autorità sanitaria e di sostenerne l 'azione di vigilanza e di controllo su ogni attività, anche privata, che abbia comunque fin al ità inerenti alla salute pubblica. Cl 'f es lo Unico è diviso in dieci titoli con 395 articoli . I titoli trattano rispettivan1er1te d ello cc ordina1nento e attribuzioni dell 'Amn1inistrazione sanitaria », dell 'cc esercizio delle professioni od arti sanitarie e di attività soggette a vigilanza sanitaria n, dell '(( igiene del suolo e dell 'abitato » , della « .tu.t ela igienica delle abitazioni, dell 'acqua potabile e d egli oggetti di uso perso11ale », dei cc provvedimenti contro le n1alattie infettive e sociali » delJa « polizia mortuaria », dei <( regolamenti lo-' cali d 'ig·ien e e sanità di polizia veterinaria » delle <1 disposizioni speciali r elative al Governato;ato di . ('" ) L'amn:inistra.z ione del (( Policlinico » , apperia tl T .. U. s~ra reso noto, provvederà a pqbblicarne, per i suoi abbonati , un Cornme11lario r edatto da du e co1npetenze di alto valore: l ' on. avv. A . Carap el l e. e l 'avy .. A. Jannitti-Pi r omallo . Ne daremo più an1111a nol1 zla. nel prossimo nun1ero.

Iloma », delle cc disposizioni generali » e delle e< di~ posizioni transi Lo rie ». In vista delle condizioni della pubblica finanza s i è avuta cura di evitare qualsjasi aumento di spesa a carico dello Stato, delle Provincie e dei Corr1u11i. Come per legge tale testo è sta Lo preso in esame dal Consiglio di Stato in adunanza generale. Questo ha formulato una dotta relazione, nella quale è posto in rilievo: cc come i criteri seguiti nella for111azione del Testo Unico sono degni di approvazione », e come cc l 'opera del Ministero, veramente ardua per la mole e la complessità del materiale legislativo da coordinare, merita plauso»

CONCORSI. Pt ISTJ

V ACANT1.

ACIREALE. Municipio. - Il concorso per la nomina del Direttore dcl Djspcnsario antitubercolare è revocato. ALLUVIONI CAMBIÒ (Alessandria). - Scad. 31 lug.; L. 8000 e indenni là accessorie; decurtazioni. ALVITO (Frosinon.e) . - Scad. 5 ag.; L. 9500 e 3 quadrienni dee. ; età lim . 35 a.; tassa L. 50,10. B~DIA TEDALDA (Arezzo). Scad. 31 lug.; con est1no ; L. 10.000 e 4 quadrien11i dee., c.-v., per lrasp. L. 3000, uff. sa11. L. 500; età lim . 40 a.; ln ssa L . 50, 10. Scad. 30 se tt. ; direttori delle Sezioni dj Gioia del Colle e di Pu.tignato ; L . 9000 e 4 quinquenni dee.; indennità. Età limite 45 a.; tassa L. 50,20. Rivolgersi al Presidente del Consorzio, via Dante Alig·hieri 42, Bari. BoRGOFRANco Po. - (Vedere MANTOVA) . CARBONARA Po. - (Vedere MANTOVA) . CALTAGIRONE (Calania) . Ospedale Civile Umberto I. - - Scad. 26 ag·. ; assis tente nel Reparto Medicina; L . mille ; età limite 35 a.; tassa L. 50. Rivolgersi aJla Segreteria d ella Congregaz. di Carità. CASERTA (Napoli) . - Scad. 10 sett.; 7° Reparto (per Casagiove); L. 9500; ritenute; 5 quadrienni clec.; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. DARFo (Brescia) . Scad. 10 sett.; per Casino Boario; L. 10.0ùO e 6 quinquenni dee. , c. -v., trasp. L. 1548,80; età limite 35 a. FERRARA. Conso rzio Provinciale A nlitubercolare. - Il Presidente del Consorzio avverte che i concorsi indetti per due posti di assislente sanitaria visi1 atrice 11el Dispe11 sario Antilubercolare di Ferr ara capol u~go, e p er un posto di assistente sanitaria visi tatrice del1a Sezione Dispensariale di Cento, sono· prorogali al 31 luglio 1934. FRANCAVILLA A MARE. - (Vedere CHIETI). GoRIZT.\. Consorzio Prov. A nlituberc. Scad. 31 ag.; direttore del Consorzio e del Dispensario cli Gorizia; L. 21.600 e 5 quinquenni dee.; riduzioni; età limite 35 a. BARI .

Con.sorzio Prov. Anliluberc. -

LANISCHIA (Istria). - Scad. 15 lug.; L . 9600 e 5 quadrienni dee., oltre L. 4000 cavale. ; età limite 40 a.; tassa L. 50,10.


lAKNO XLI,

NUl\I.

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SEZIONE PRATICA ·

LECCE. - La R. Prefettura comunica che il ter .. mine ultimo per l'accettazione delle domande di ammissione al concorso per 66 posti di ufficiale .sanitario pubbìicato sul Foglio Annunzi Legali .della Provincia, n. 88 del 20 aprile corrente anno, .è slato prorogato al 31 luglio 1934-XII. LEcco (Como). lslilulo Vittorio E1nanuele III. È aperto il concorso per titoli alla Borsa di slu·dio per un anno di perfezionamento in Tisiologia .Per medici che non abbiano superato il quarto anno di laurea; L. 3000, vitto, alloggio e fuI1zioni di assistente. Inviare titoli e documenti alla Segre1.eria dell'Istituto non oltre il 15 agosto 1934-XII. LIVORNO. Ospedale « Costanzo Ciano ». - Scad. 15 lug.; assistente al laboratorio di anat. patolog., .chimica clinica e batteriologia; titoli ed eventualm. esami; L. 4200 e percentuali; tassa L. 50. MAGLIANO DEI MARSI (Aquila). -- Scad. 9 ag.; L. 9500 e 4 quinquenni clec., oltre L. 500 uff. san.; .età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. wlANTOVA. R. Prefettura. - Concorso, per titoli .ed esami, al posto di Ufficiale Sanitario per il Con:sorzio dei Comuni di Ostiglia, Revere, Serravalle ..Po, Borgofranco Po, Pieve di Coriano, Carbonara Po e Sustinente, con obbligo della residenza in ·Ostiglia. Al posto predetto sono annessi i seguenti assegni, sui quali va fatta la riduzione del 12 % .disposta col R. Decreto 20-11-1930 n. 1491 e la ulteriore riduzione prescritta col R. Decreto 14-4-1934 n. 561: A) Stipendio: L. 13.800 annue suscettibili di tre aumenti periodici quadriennali del decimo; B) Indennità di trasporto: L. 2600 con facoltà al ·Consorzio di soppressione totale o parziale qualora ·dovesse fornire direttamente i mezzi di trasporto; ·C) Diritti per prestazioni nell'interesse di privati: per gli accertamenti e rilascio di certificati che le ·vigenti disposizioni gli demandano, l'Ufficiale Sanitario riscuoterà ~ quando essi seguano nell 'e.. ·sclusivo interesse privato - un compenso a carico dei privati interessati, nella misu.r a stabilita dal Prefetto. È inibito l'esercizio professionale ed è .altresì fatto divieto di assumere impegni od in.carichi estranei all'ufficio e di prestarsi per pa;r·eri e consulti. La domanda, insieme ai documenti prescritti dall'articolo 7 del R. D. 29 novembre 1925 n. 2266, il tutto in competente bollo e rego1armente legalizzati, e con il certificato di inscrizione al P. N. F., rilasciato, in bollo, dal Segretario Federale, dovranno pervenire alla R. Prefettura di Mantova non oltre le ore diciotto del 10 ~gosto 1934. Per altri chiarimenti chiedere il bando di concorso alla predetta R. Prefettura. MANTOVA. Comune. - Scad. 4 sett.; medico ag.:giunto; titoli ed esami; L. 11.500 oltre L. 1500 i11denn. carica; c.-v.; riduzioni; divieto libera pro'fessione. Chiedere avviso alla Segreteria. MESSINA . Consorzio Prov. Antit11berc. - Scad. 15 ag.; medico direttore della Sezione dispensariale di Milazzo; L. 5000 e indennità complementari. ORVIETO. Municipio. - Scad. 31 lug., ore 12; una ·Condotta; L. 8000 oltre L. 600 serv. att. e c.-v.; -ri<luzioni e ritenute. •

OSTIGLIA. -

(Vedere

~lANTOVA) .

PADOVA. Consorzio Provinciale Antitubercolare. f: aperto, fino al 31 agosto 1934, concorso pubbli-co, per ti loli ed esami, al posto di Direttore del <Consorzio e del Dispensario Provinciale Antituber-

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colare. Stipendio iniziale L. 18.000, indennità di servizio attivo L. 3000, più il 20 % sui proventi del Dispensario. Età massima anni 45 salve le eccezioni e le protrazioni di legge e di regolamento. Chiedere il bando di concorso alla Segreteria del Consorzio, Palazzo dell 'Am1ninistrazione Provinciale, Padova. PALERl.VIO. Ospedale Psichiatrico. - Scad. 2 sett.; direttore; titoli clinico-scientifici e pratici; lire 26.600 e un quadriennio di L. 1900; riduzioni e trattenute; oltre L. 2000 serv. att., ridotte a lire 770; alloggio. Età limite 45 a. al 5 giu. Tassa L. 50. Qt1adriennio in manicomio o clinica psichiatrica. PIEVE DI CoRIANO. - (Vedere MANTOVA) . REGGIO EMILIA. Osped<lJle di S. Maria Nuova. Scad. 30 sett., ore 18; medico primario del Reparto di Racliologia e Fisioterapia; L. 10.500 e 5 guaclrienni dee., doppio c.-v., percentuali; doc. non n11ter. al 30 giu.; età limite 45 a. Chiedere avviso. REVERE. - (Vedere MANTOVA). RoMA. Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Iiiuniti. - Scad. 30 agosto, ore 16; concorso a 16 aiuti medici. Rivolgersi alla Segreteria Generale . SAMBUCA PISTOIESE (Pistoia). - Scad. 10 sett.; L. 9500 e 8 trienni dee., oltre L. 3000 trasp.; L. 500 t1ff. san.; din1inuz. 19 %; età limite 35 a. ; tassa L. 50. S. BIAGIO DI .CALLALTA (Treviso). ~ Al 10 sett. ; 2° reparto; L. 8000, oltre L. 3500 trasp.; riduzioni. SANT' ANTONINO DI ,SusA (Torino). Scad. 10 sett.; con Varses; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre l... 1000 indenn. alloggio, L. 600 se uff. san.; età limite 40 a. SAVELLr (Catanzaro) . - Scad. 20 lug. ; L. 7500 e 5 quadrienni dee.; età limite 35 a. SERHAPEDACE (Cosenza) . - Scad. 31 ag.; L. 7000 e 5 q1uadrienni dee.; trattenute e riduzioni; tassa L. 50,10. SERRAVALLE Po. - (Vedere MANTOVA) . SERRAVALLE SESIA (Vercelli). _,, Scad. 20 lug.; L. 7000 oltre L. 1800 trasp., L. 150 ambulat., c.-v.; riduzioni. SESANA (Trieste) . - A tutto il 31 lug.; 2a. condotta consortile; L. 10.000 oltre c. -v. e 4 quinquenni dee.; per ·trasp. L. 2000; se uff. san. lire 1000; ritenute. Chiedere annunzio. SIENA. Ospedale Psichiatrico di S. Niccolò. Scad. 31 ag., ore 12; due medici di Sezione; lire 12.000 e 5 quadrienni dee., c.-v.; età limite 35 a.; doc. non anteriori al 15 giu. Chiedere annunzio. l{ivolgersi Segreteria Società di Esecutori di Pie Disposizioni, via Roma 41, Siena. SUSTINENTE. - (Vedere MANTOVA) . UDINE. Ospedale Civile di S. Maria della Misericordia. - Proroga 30 sett., ore 18, per i posti anr1unziati nel fase. 15. VERCELLI. Amministrazione Provinciale. - Concorso, per titoli ed esami, ai posti di Direttore e di Coadiutore della Sezione Medico-Micrografica del Laboratorio di Igiene. Stipendio e indennità servizio attivo pel Direttore L. 19.000 + 3000, pel Coadiutore L. 17.000 + 2000; percentuale che potrà essere assegnata, come premio di operosità sul provento analisi private: pel Direttore 25 %, pel Coadiutore 10 % : il tutto soggetto alle riduzioni


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l L POLI CLI N ICO

di cui ai RR. DD. Legge 20 n ove1nbre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 n. 561 ed alle altre ritenute di legge. Sei aumenti quadriennali del decimo sullo stipendio. Scad enza ore dj ciasette del 6 agos!o 1934-XII. Per chiarimen li rivolger si alla Segr eteria Provinciale. vuando rton è altrimenti i11dicalo i concorsi si riferiscono a condotte medico·chirur giche, i compensi allo stipenrlio base. AvvERT.El\lA. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZf. Nel la r ecente seduta dell 'Accadernia delle Scienze dell 'Istituto di Francia, doveva proceder si alla su ccessi on e al seggio rimasto vacante p er la morte del prof. Cantacu zène, dell 'TJ11ive.r silà di Bucar est ! già Ministro d ella Sanità Pul)bl1ca d el Regno d1 Romania. Le candidature presenta te dalla Commissione dell 'Accademia erano qua ttro : il prof . Sa11ar elli di Roma, propost o in prim a li!lea; il p r of . Abelous, l 'iJlustre fi siologo , decano d ella F acoltà Medica di Tolosa; il prof. Jellinek di Vienna e il prof. Sabrazès, clinico medic o della F acoltà di ~Iedicina di Bordeaux . 11 prof. Sanarelli è s la to ele tto all 'unanimità d ei Yoti . Egli è il solo rappresentante d ella sci en za medica italiana in sen o all 'autor eYol e e glorioso Istituto di Francia. ·L e altissime manifest azioni con le quali, in sp ecie durante questi ultimi t empi, si viene onorando all 'Es ter o la p er sonalità scientifica d el n ostro eminente connazion ale, ci riempiono di l egittimo vanto , sia com e colleghi ch e come italiani .

Utilissimo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodi co mensile di legislazi on e e giuri spruden za Direttori: On . d ott. Aristide Carapelle, Consiglier e di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Eser cente in Cassazione. Editori . Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 6 (Giug no 19341 cvntiene :

A.

Le deliberazioni di dimissione del medico condotto per fine del periodo di prova. No1 E 81NTETICHE: Il R. Decreto-Legge 14: aprile 1934 nella .sua applicazione ai Sanitari comu· nali. CARAPELLE 1

Rassegna di giurisprudenza: Chirurgo ospeda liero ; so-

s,p en si on e deliber ata da l Prefet to i comuni cazione degli Atti d'in chiest a ; violazione del diritto di << dif eaa e difetto » di motiva zione. - Concorso ospedalier o; m ancata elencazio n e di alcuni tit oli. - Concorso ; f orm e e n1otivazion e. - Con cors o interno ; compet enza. - Nomina di san itario con sorzia Je ; a nnulla m ento p er a t to del .Prefet to; i llegitti1nità . - Licen ziament o con · dizion ato. - Licen.~iMllento rper fin e di prova motivato da sospension e della condott a : illegittimità . - As pettativa; periodo d i pr ova ; limiti ; li.o enzia,ment o. Conco1·so ; decaden za dei n om in ati· efficacia della gra du atoria. , 1

Prezzo del suddetto nun1cro separalo L. 5 ~. B . • L' abbon am ento ai dod ici Numeri del 1934 costa L . 3 6, ma agli a ssociati al << Policlinico 1> è concesso per sole L. 30, che vanno inviate , mediante Vaglia

Postale o Bancario, all 'Amminis trazione del u Diritto P t~b blico San itario " (Editori Fratelli P ozzi) , 'V ia Si· st in a 14. Itom:t.

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lJ\ NNO

XLI, NuM. 27]

NOTIZIE DIVERSE . Organizzazione internazionale per la lotta contro il tracon1a. Il Comita le esecutivo ha tenulo a Parigi , il 14 1naggio, una secluta sotto la presidenza del prof. E. d e Gr6sz. Il presidente commem or ò il prof . Angelucci . Il segret ario g·~neral e d otl. l1,. ' i'i ibat1t lesse una relazion e, d a cui risulta ch e l 'or ganizzazio11e dispon e solo di circa 1500 fiorini ol ar1desi ; verrà accord a ta una b or sa di studio ad uno s tudioso che inLcnda occupar si d ell 'ezi ologia d el trac oma, in un laboratorio di p aesi tracomatosi ; per il conferiJl1e11to, è cos tituita una Commissione compos ta d ai proff. iVIor ax, MacCalla11 e Wibaut. In un a scd l.1la ch e si terrà a Budapest durante l a primavera (lel 1935, sarà Lratlata a fondo la ques tion e d ella pro filas i cl el tracom a; r elatori: Myashita (Giappon e ;, MacCallan (In ghilterra), Zachert (Polonia), Te"vfik (Eg itto) e .Ti Lla (Olanda). L 'or ganizzazione h a tenuto a11ch c il 14 maggio tina setlu ta in comune con l 'Associ azione internazio11ale p er la profil assi rlella cecità , sotto la presiden za di cl e Lap er sonne e de Gr osz. Tema princip ale discu sso fu il tracon1a nelle coloni e; venne prospetta Lo d a vari r el a tori . Inol lre rYiorax tenne u11a con fer en za sul co~pi lo d el gon ococco a i tropici . Rivolger si al segr e tario gen erale d ell 'Associazione, Dr . J.~ . V\-ibaut , P . C. Hoofst r. 146, Am st erd am , Ol a11da.

210 Congresso stomatologico italiano. Il XXI Con gr esso s lon1alolog ico italian o, indetto d alla Fed er azion e s tom atologica italian a, col concor so della Fed er azion e odontoiatri d 'Italia , avrà luogo a Milan o-Com o (sede .Como, Villa Olmo), d al 29 lug lio al 4 agosto l ç)34, contemporaneament~ all a 28a Session e clella « Fédér atio11 Dentaire InLernationale ». Le Rel azioni p os te in discu ssione trattano: Biologia. cos tituzione e ricambio n el quadro d elle pulpop a tie e d elle parad en ziopatie (relatori : dolt . p r of. Silvio P al azzi e dott . Guido Bracch etti) ; Pericem entili acule e loro complicazioni (rel. clo tt. Vito Catania) ; L 'infezion e local e (rel . d o lt . prof. Benedetto Mel a). La seduta inaugurale cl el .Congresso e della 283 Sessio11e d ella Fédér ati o11 Den Laire Internationale avrà luogo n ell 'aula mag 11a à cl1 a R . Università di Milano, lunedì 30 lu glio. Le sedute scie.1i. . Lifich e si svolgeranno a Como a Villa Olmo , d al 31 l t1glio. Il p rogramma contiene riunioni di ver se e gil e sul lago di Como. Verranno assegn ati i premi Platschick e Rovida. ~ossono partecipar e al Con gr esso: a) i soci d ella F. S. I . ed i soci cl ella F. O. d 'I . aJ corrente col pagamento della quota federale ; b) glj stomalologi, gli odontoiatri, i medici itali ani e s tranieri , i quali , ave11do fatto domanda alla Presidenza d el Co1nitato organizzatore del Congresso, siano st ati accettati; e) i cultori delle scienze sanitarie ed affini di ogni paese ch e abbia avuto speciale invito dal Comitato organizza tore, nonchè gli stranieri partecipanti alla 28a Session e d ella Fédération Dentaire;


[ANNO

XLI, NuM. 27]

SEZIONE PRATlUA

d) i menìbri di fa111iglia dei congressisti. La quota di am11.tissio11e per i partecipa11ti contemplali i1ei comn1a a), b), d), è di L. 50. .Per inform ..1zio11i: Comitato organizzatore: preside11Le dolt. prof. Gaetano Fasoli, via Malpighi 4, Milano. 300

Congresso italiano di oto-rino-laringologia.

Il 30° Congresso della Società Italiana di Otologia, 1-linologia e Laringologia sarà le11uto a Padova nei g·iorni 6-8 settembre. 'fen1i U.i relazione: « La cl1irurgia dell 'etmoide », relatori i proff. P. Carcò, G. Lugli e ì\11. Silvagnj ; << Il t essuto linfatico e l 'importanza su a n ella ge11esi della tubercolosi laring·ea », reJalori i proff. I{. Motta, G. Salvadori e V. Tanlurri. SegTelario della Società è il dott. Ernesto Palleslrini, della R. Clinica olo-rino-laringologica di l 'orino.

Convegni regionali antitubercola1·i. Il quarlo co11veg110 regionale della sezione ve11ela della Federazione 11azionale fascista per la lolla co11tro la Lubercolosi, si è svol to a Ve11ezia, pres~o l 'Istilulo del 111are al Lido. Alla inaugurazione, le11ulasi il 24 giug·no, interven11ero il prefe llo, i 'ice presidenti della Federazione nazio11ale sen. lVIaragliano e on. prof. Morelli e numerose allre aulorilà e personalità. "' ono s lali trattali due temi: la dieta Gerson e la pelJe di fror1te all 'infezione tubercolare; relatori i J)ro.ff. G. Frontali e G. Truffi. Seguirono discussjoni u varie comur1icazioni.

Un convegno di ginecologi a Sirmione. Promosso dalla Società di ostetricia e ginecologia, si è lenuto il 24 giugno, presso le 'ferme di Sirmione, u11 Convegno al quale hanno partecipato circa ~100 medici della Lombardia. Hanno prospetta lo, con dolte re1alioni scientifiche, varì problemi i J)roff . .Co";1 di 'forino , Acconci di Pavia e Alfieri di Milano, che ha trattato della trasfu s1one 11el can1po dell 'os letricia e della ginecologia. Alla discussio11e hanno. preso parte numerosi oratori. Il Convegno è s lato chiuso co11 un fervido discorso del sen. Devoto.

Il convalescenziario per operai a Firenze.

Il 24 giu gno si è proceduto alla inaugurazione dei lavori por il grande convalescenziario che l 'Istitulo Nazio11ale Fascista della previdenza sociale costruirà a Pratoli110 e che sorgerà su terreno ceduto dal Con sorzio antitubercolare di Firenze e u5ufruirà clell 'acquedotto n1edi<;eo gratuitame11te ceduto dalla Principessa Demidoff. L 'on. Bottai, circondato da tutte le autorità locali con a capo il prefetlo e il segretario federale, dai capi del servizio sanitario e tecnico della Direzione generale, dal direttore della sede di Firenze dell'Istituto di previdenza sociale e da una larga rapprese11tar1za di operai, or ganizzati, addetti al 1:agricoltura, all 'industria e al commercio, ha dato il J)ri1110 col po di })iCco11e per l 'inizio dei lavori cli splaleamen lo della zona. Questo rito è stato precedulo da elevate parole di ringraziamento con cui il Prefetto ha volu lo espri1nere In gratitudine della città e della provi11cia di F1renze all 'lsti lu to Nazio11n1e Fascista della prc~vide11za sociale e specialr11e11te al suo preside11 Le. Ha ri sposto l '011. Bollai.

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Il convalescenziario costerà 7 milioni incirca. L 'on. Bottai ha disposto che entro i li111iti delle possibilità tecniche lanto le maestranze quanto il materiale da impiegarsi nella costruzione dell 'opera siano della provincia di F'irenze. L'opera apporterà un gra11de g·iovamento alla lotta contro la disoccupazione locale e darà pure incremento a parecchie inclustrie locali in quanto il convalescenziario dovrà costruirsi per 303 })Osti letto. Un po' dovunque.

La 9a Conferenza .Sanitaria Pa11americana si adu11erà a Buenos Aires dal 12 al 22 novembre; sono irt discussione 23 temi. Dal 26 al 30 giugno si è svol lo a Barcellona l '8° Cong·resso dei inedici e }Jiologi d1 lingua catala11a, sotto la presidenza del do tt. II. Pu ig y Sais. L 'Associazione .francese di urologia nel cor1gresso a1111uo del 1934 discuterà il tema : « Le orchiepidjclimi ti , fatta astrazione dalla sifilide e dalla tubercolosi n e in quello del 1935 il tema: « Influ enze i1nmecl .i.a te e remote della gravida11za sul1'apparecchio escretore del rene »; i due congressi saranno presieduti rispettivamente dal prof. HeitzBoyer (Parigi) e 1,h évenot (Lione). L 'Associazione ~Iedica Triesti11a si è adunata il JO, il 15, il 17 e il 22 g·iu gno, sotto ]a presidenza del prof. C. RaYas i11i , assistito dal segretario dolt. F. Doni11i. F·u rono falte comunicazio·n i (la: O. Vizin, E. Dreund, C. Linka, M. Geyer e B. Prister, L. Lovisato, P. l accl1ia, A. Chersi, E. · Riedl, E. Rim ini, G. Grandi, E. 'fagliaferro, dott.a L. Chiuminatlo. La Società di Cultura ìvlerlica Novarese si è adunata il 3 rr1aggio sotto la presidenza del prof. G. i>ellepiane, assistito dal seg·retario rlotl. V. Gallina. Furo110 fatte comuni cazioni da: R. Costantini, G. Loddoni , G. Vercelli , P. Spoto, E. Reggiani, R. Ri11aldi, ìvI. Lupo. Il presidente dell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia, avv. S. l:;'abbri, 11a v1sitato la Federazione provi11ciale pisana dell 'Opera e, n ella sala delle ad unanze del palazzo provinciale, 11a presieduto un rapporto. Erano presenti .S. E . il prefetto, il presiue della provincia, il podestà di Pisa, la fiduGiaria dei Fasci femm inili ed altre autorità citt adine. Il 35(' corso internazio11ale di perfezionamento organizzato dalla Facoltà m erlica di \iienna si terrà dal 24 settembre all '8 ottobre e concernerà i progressi della medicina con speciale riguardo alla lerapia. Tassa d 'iscrizione 50 scellini austriaci. Per i11forn1azioni e programmi rivolgersi a : Das Sekre1aria t der Internationale11 Fortbilctu11gskurse, \ '7ien, IX., Porzellangasse 22; ovvero a: Das I\ ursb Oro der Wiener ~1edizi11ischen Fakultat, \i\' ien, IX., Alser strasse 4. Una riunio11e internazionale (li n1ecliC'i organizzata dalla « Tut1uo11da Esperanti ta Kuracj sta Asocio » avrà luogo a Stoccolma dal 4 al 10 agosto in occasione del 26° Congresso Universale di J~speranto, a cui 11a11no già aderito oltre 1400 partecipanti. Al Co1Lgresso farà seguito una gita in Lap11dnia, sino ad Abisko e Narvick, oltre il Circolo ~olare Artico. I n1edici italia11i, anche non esperanti sti, che volessero approfittare della conveniente orga11izzazione e della guida dei nume-


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IL POLICLINICO

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[ANNO XLI, NU!\-1. 271

rosi esperantisti italiani che partecipano al Congresso, possono avere informazioni da cc Esperanto Centro >>J Galleria Vitt. E1n. 92, Milano, che li metterà inoltre in relazione con i medici esperantisti italiani già iscritti al Co11gresso.

incendio ha completamente distrutto l 'Ospedale di Parry Sound, sulla Baja Georgiana di Ontario (Canadà), costruito cinquanta anni or sono. I 26 pazienti sono s tati temporaneamente trasferiti in una casa di sabitata.

I malati degenti al VI padiglione del Policlinico Umberto I di Roma (39 donne e 35 uomini) col mezzo di cinque autoambulanze della Croce Rossa Italiana, sono stati trasferiti agli ospedali di San Giacomo e Santo Spirito. Il VI padiglione verrà adibito alla cura dei postumi del] 'encefalite letargica - Reparto Regina Elena - sotto la direzione del prof. G. Panegrossi.

La levatrice Antonietta Proverbio, i11terina ne] comune di Armeno (Novara) , era stata condannata in Pretura a duemila lire di multa, perchè ella si era rifiutata di assistere una partoriente, adducendo che i1on era stata soddisfatta di precedenti prestazioni . ·L a Corte di Cassazione (II Sezione Penale) ha respinto un suo ricorso, in base all 'articolo 326 Cod. Pen. (omissione o rifiuto di atti d 'ufficio, reato punibile con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a lire diecimila).

L'Ospedale .Sydenham di New York ha annunziato un metodo assicurativo; andrà in vigore a partire dal prossimo autunno. Persone non coniugate che guadagnino fino a 3000 dollari l'a11no, e persone coniugate che guadagnino fino a 5000 dollari, corrispondendo un premio di 10 dollari l 'anno acquistano il diritto a tre settimane di ospedalizzazione. Le ricerche di laboratorio e le cure verranno corrisposte a parte, a prezzo di costo, fino alla concorrenza massima di 100 dollari. Verranno compensate a parte anche le eventuali operazioni (l 'uso della can1era operatoria e l 'anestesia non vengono però conteggiate). Si ann·unzia la scoperta dell'agente della parotite epiclemica, fatta dal prof. E. Goodpasture, del! 'Università Vanderbilt nel Tennessee (S. U. d'A.). Una via di Parigi è stata designata col nome de] medico cubano Finlay , r,he per primo i11diziò le zanzare quali vettrici della febbre gialla; ad una cerimonia inaugurale parlarono il consigliere mur1icipale Boulard, jl presidente del Consiglio municipale René Fiquet, il prefetto della Senna Villey e il pro-f. Francisco Dominguez di Cuba; un nipote di Finlay, visconte di Barrès, rappresentava la· famiglia. Il direttore generale dei servizi sanitari militari degli Stati Un.iti ha fatto un vivo appe1lo per le iscrizioni di medici nella riserva. Attualmente que1sta dispone di 9000 medici : meno della metà di quanti ne occorrerebbero in caso di mobilitazione. Si è svolta a Roma, con solennità, la premiazione delle Gare d 'Igiene indette dal Governatorato di Roma per l 'anno s-colasti<:o 19'32-33, tra scuole, insegnanti ed alunni delle Scuole urbane e rurali; la Commissione per l 'aggiudicazione dei premi è stata presieduta dal sen. prof. Marchiafava.

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Un certo Nicolò Be11ni, di 72 anni, in quel di Finalmarina, ha denu11zialo la nascita del 22° figlio; il Br.nni ha avuto 12 figli da una prima moglie e 11 da quella attuale , tutti viventi e sani. Il dott. Italo Costa di Milano è stato travolto da un 'automobile ed ha riportato lesioni ad una gamba per le quali è stato giudicato guaribile in quaranta giorni. Auguriamo una pronta e completa guarigione. A cominciare dal 1° giugno i detenuti nelle carceri del Cile sono stati sottoposti a un regime vege tarìano, composto soprattutto di pane, polenta, grano co lto e cipolle. La carne è considerata produttrice di eccessiva stimolazione nei detenuti e cau sa di indisciplina I

Urt medico russo esercente a New York è stato condannato a 15 anni di carcere e 5000 dollari di multa per spendita di biglietti ba11cari falsi, che egli alfermò di aver riceYulo eia u11 gangs ter in cura; principale teste d 'accusa fu un cliente, al quale egli propose la ve11dita dei biglietti. Nel fase. scorso, pag. 1033, 3° titolo, leggere: Colecistite muta. Registriamo con dolore la perdita del prof. SALVATO~ 0TTOLENGHr, riservandoci di parlarne in un prossimo numero. Improvvisamente è deceduto, in età di 63 anni, il prof. ARTHUR Rou ssEAU, che avrebbe dovuto presiedere la Sezione Medica del Congresso di Quebec (in celebrazione del 4° centenario di fondazione del Canadà). Era decano di qiuella Facoltà medica. morta in età di 75 anni la dott.a CECILIA GRIERsoN, che fu la prima donna laureata in medicina dall ' Università di Buenos Aires. Larghissima diffusione ebbe un suo libro di pronto soccorso. Fondò l a prima SCl10la per infermiere nel Sud-America e pro1nosse vari enti culturali e assistenziali. I suoi corsi di puericultura erano frequentatissimi . È

Nella California si è sviluppata un 'epidemia di poliomielite anteriore acuta ; fino a tutto maggio ne erano denunziati circa 300 casi; i soggetti sopra 15 anni sono stati colpiti in ragione del 17 %. Una piccola società medica èooperativa del Belgio, « La ~Iédicale », in seguito a riforma dello statuto , avvenuta nel maggio del 1933, era caduta nelle ma11i degli otto consiglieri generali. Questi hanno provveduto ad aumentare i loro gettoni di presenza, da 100 a 500 franchi, oltre il rimborso delle spese di trasferta; hanno anche messo a carico .della socie~à .le tasse di cui sono stati gravati. Per il 1933 essi s1 sono assegnati un dividendo di 106.613 franchi, mentre a tutti gli altrl. azionisti n~ son~ toccati 113.~00. La .d ocu1nentazione di questi fatti ha determinato vivaci proteste.

È. morto a 67 anni il prof. HERMANIN ,ScHLESIN-

GER, primario medico nell 'Ospedale Generale di Vienna, noto per il suo libro << Le malattie della vecchiaia » e per i suoi studi sulla sirinaomielia sulla tetania, sulla patologia della t\lbercol~si. Fon: dò u!1a se uola ospedaliera che si oppose, con la dottrina e con l'opera, al nichilismo terapeutico allora in voga. Appassionato dell 'arte, lo Schlesinger ha fondato a Vienna un « Museo del teatro ».


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RASSEGNA DELLA. ST.!MPA. MEDICA Revue de Méd., mar.

-~ R . P1cARD. Sat urnismo

d 'origine idrica. Presse A1éd., 14 apr. - P. VALLEHY-RADOT e al. Desensibilizzazione e accostumanza. China Med . Journ., nov.-dic . - Numero di parassitologia. Sang, 4 - A. -H. Du Bo1s. Anemie ipercromiche gravi no11 bier1niane nelì 'adulto. Med. Klinik, 13 apr. - E. GRAFE. Problemi moderni sull'alimentazione d ei mal ati. - B. SP1ETllOFF. Ricambio nelle dermatosi. ~ H. ScHUR. Agranulocitosi dopo vaccinaz. tifica. Rev. Franç. de Gyn., apr. - Numero sul 3° Congresso frane. di ginecol. .. Rass. Clin. -Scient., 15 apr. - Numero sugli spasmi e le convulsio11i nell 'infanzia. Riv. di Oto-Neuro-Oftalm., ecc., gen.-feb. Q. D1 l\fAnz10. Moderno orieI1tamento dell 'oftalmologia. - C. CoRDERo. Rapporti fr::\ sinusiti ed affezioni sinusali . Presse 1"\iléd., 18 apr. -- R. DEBHÉ e A. BussoN. l\iletabo]jsmo clell a vitamina A. Quarlerl)' Journ. of lYied., apr. - A. ELLIS. Accrescimenlo della tolleranza dei diabetici per I 'insulina. - li. S. STANNUS e C. R. G1asoN. La pell <:gra in Inghil terra. - C. W. CuRTIS BAIN. Veloci là della circolaz. Aliin ch. M ed. lVoch ., 20 apr. - H. REINECK. Si~ g11ifirato e t ralla1nento dei portatori di bacilli difterici. - B. KoRTH. Tra ltam . dell 'urticari a con bag 11i di sullore. - W. BLACIJER. Sodoku. Incurabili, tnar. - G. PEnROTTI. Si11dromi associate dell 'adclome cl. Journ . de l'lTotel-Dieu de Montréal, gen.-feb. J. -L. RioPELLE. Asma mortale. Reu. ~léd. Lal. -A mer., feb. - L. A. SuRRECO e }~ . BoNNECARl\ÈRE. Sedaz. immediata d el dolore n elle e1Jid imo-orcl1i li gonococciche .

Méd., 10 apr. -

KoPACZEWSKI. Azione filattica dell 'acido lattico e dei suoi sali. Ace. Med., 15 apr. - L. F. RAFFO. Adrenalinuria e tbc. polm. Wien. Klin. Woch., 20 apr. - HAss. Trattam. d ella scoliosi . Bull. Ac.

CRONACA EPIDEMI OLOGICA. Le malatt ie infettive in Italia. Mese di DicemhTe 1933 11. 17

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Indice alfabetico per materie. Al<'ool: con su1no cl ' - e mortalità . . . Pag . 1075 A cessi polmo11ari provocati da emboli asettici . . . . . . . . . . . . . . . . n 1074 Asfiltici: trattam. con lobcli11a . . . » 1074 Asina ecl equivalenti : autosieroterapia i1ltramu cosa . . . . . . . . . . . . . . » l<Yl3 Bih1 iografia . . . . . . . . . . . . . . . 1068, 1069 Ca11rro: principio specifico i1ell 'urina » 1061 Catatonia sperimentale . . . . . . . . . » 1072 Coriorelinite atrofica . . . . . . . . . . » 1072 Diuresi da lasyrgan per via e11rlopleu. r1ca . . . . . . . . · · · · · · · · · · >> 1075 1073 Empiema toracico acu lo: i11 tervent o . . » 1072 Epilessia: die ta cl1etogena . . . . . . . )> )) Fis tola addominale da corpo estraneo 1056 Go11ococco: localizzazione cutanea priinaria . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1072 Infezione streptococcica sperimental e . n 1071 Labbro inferiore: stato precanceroso (cheilite ghiandolare) . . . . . . . . . » 1063 I Jeggi sanitarie: T esto· Unico . . . . . . » 1076

Lipidi n el tessuto epiteliale . . . . . . Lipoidosi . . . . . . . . . . . . · · · . Medicina legal e e social e: con gresso . Nefropatie : dire ttive 1noderne nella tera pia . . . . . . . . . . · · · · · · · Oro : azioni . . . . . . . . . . . . . . Peritonite e a111eJ)iasi . . . . . . . . Pneumecton1ia nell 'u on10 . . . . . . . Polmone : m etastasi di os leosar com a . Psiconeurosi : forma insueta . . . . . . Stomaco: affezioni; punti dolorosi epigastrici . . . . . . . . . . . . . . . . Stornatiti . . . . . . . . . . . . . . . . 'fosse spasmodica simile alla p ertosse Tr acomatosi: ricambi o carboidrato . . . Tubercolosi p ol monare: alcoolterapia endovenosa . . . . . . . . . . . . . . Tubercol osi p oln1onare: terapia vitami. n1ca . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tumori : teoria infettiva n ella gen esi .. Vie lacrimali: interve11ti . . . . . . . .

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Diri t ti di proprietà riservati. -

1utori~atione

N on è consentita la ristarnpa di lavori pubblicati nel Po liclinico se non '" seguito aà. scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a citarne la fonte.

A. Pozzi, resp

C. FRUGONI, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. U,urrier.


[ANNO

« IL POLICLINICO »

1082

XLI , NuM. 28]

P U ·B B L I C O . S A N I T A R I O

I L . -- D 1·R I T T O

PERIODICO MENSILE DI LEGISLAZIONE E GIURISPRUDENZA On. Dott. ARISTIDE CA.RA.PE LLE, Consigliere di Stato Direttori: Avv. GIOVANNI SELVAGGI, E~ereente in Cassazione IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO contiene.: ~) tutte ~e l~ggi, i decre~~' i r~golame~ti. e ~e ?irco.la~i . anche 1'nd1' rettamente l'ordinamento giuridico san.itario nel senso p1u ampio, e l e istituzioni sociali. · conce1nen 1i, . ' . ., . · ) U _ b ) Note di conimento e di illustrazione delle leggi e dei rego.la'!1'en~i piu 1i:nportant1: -: c . . na rassegna co.mpleta della giurisprude1iza della C~~te di C~ssazione, del Con~igli~ d1 Stato 1~ sede. g1~r1sd1z1onale .e ~ons~~1v~ e di altre magistrature, con espos1z1one ragionata delle controversie e delle risoluzioni. - d) Studi sintetici di quistio1ii di attualità. - e) Cen1ii di legislazione estera. IL DIRITTO PUBBLICO SANITARIO costituisce pertarito u1ia guida precisa e semplice specialmente per tutto ciò che attiene alle i~tituzion.i sociali, ai rapporti d'impiego con enti pubblici, all'esercizio delle professioni, all'ordinamento sindacale, ai poteri di polizia, ecc.

Riportiamo il sommario dei Fascicoli pubblicati dal 1° Gennaio 1934 ad ora: N. 1 (Oeaaalo)

Assistenza. o~te~rica; prot_ezione ,della. m~ternità. pag. 116. - D1sciplina sanitaria per 1 applicazione sull'uorno di pt>odot.ti teraa>eutici non ancora autorizzati alla vendita pel pubblico, paig. 117.

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-t · med · · éondotti - · · 101 A. CARAPEJ,J,E: Uf f1c1ah sana ara e ' Nb~ii ~INTETICHE. - Quali certificati devono essere legalizzati ?, ipag. 13. . Rassegna di Giurisprudenza. - ConcoTso; n?m~na ? 0 ~ accettata, paig. 21. - Concor.so; ~raduat~r1a illegitti1na,. pa~-. 21. - Concorso; ~tti. eqrupollenti, 11>ag. 24. .. Sanitar10 co~dotto~ fac?lta di sce~ta, :pag. 24. - Ri forma organica; licenz1aimento ~ ricorsi; competenza, paig. 24. - COlll!P~tenza; prestaz1?D:e dov~ta dal Comune, pag. 26. - Dispensa d~l seryizio ordin.ata da~ P!efetto; aminul~amento; st1pen~i. ~:r:retirati_ e diane, pag .. 28. - Dispensa. ~al s~r:vi.zio, indennità, pa,g ..29. - Dispensa .'p.er mot1ivi ~olitici, pai?. 29. - Farmacia; se~~ ~ lo?-al1ta; pr<>'J)orzione numerica, pag. 30. - Domicilio di soccorso; prova, prug. 31. Leggi e Attl del Governo. - À\Pp.TO'Vazione del Regolamen.to sull'as_sicur~zione obbligatoria contro le malatt1e,.rprof~s1onali, P.ag. 33. - Estratto delle norme per l istruizione su1per1ore. 11>ag. 37. N. 2 (Febbraio)

controversie concernenti rapporti d 'impiego di dipen· denti da enti pubblici, pag. 41. Specaalità estere e specialità nazionali, prug. 46. N•Ote sintetiche: A. CAR,APELLE: I provvedimenti di revoca di autorizzazione all'esercizio di farmaci a, pagina 55. Rassegna di giurisprudenza: Assenze arbitrarie; licenziamento eccessivo, pag. 56. - Ooncoaso; ordine della graduatoria: obbligo di nominare il primo graduato per dispoeizione del capitolato; inefficacia, pag. 56. Lmpiego pubblico; atto interruttjvo; annulla.mento; r1pristino <e de jure 11 del rapporto; domanda degli stipendi arretrati; cotnpetenza della giurisdizione a.mministrativa. pag. 58. - Farmacisti ; :impiego privato; 1 contratto collettivo, p~g. 64. Concorsi a iprofessori universitari; procedimento della Commissione giudi· caitrice, pag. 66. - Concorso; procedimento illegale, pa.g. 66. - Periodo di 1Prova; servizio interinale e supplenza, paig. 67. - Imipiebro pubblico; n o rrne regolatrici dell'impiego privato, paig. 67. - Trasformazione di enti; rapporti di impiego, ,pa.g. 68. - Certificati. legalizza1.ione, ,p ag. 68. - Impiegato di ente parasta: tale; di1nissione; norme aiw>licabili, pag. 69. Leggi e Atti del Governo : Nuove nol'lme sugli stuipefa· centi, pag. 70. - Disciplina degli impianti di radio· e di radiumterapia, paig. 74. - Estratto delle norme ne.e l'istruzione su.periore, pag. 75. Concorsi. N. 3 (Marzo)

_ _ _. , _ . _ la, cont1ng1b1hta e I urgenza dei provved1men!1 ~el! art. 55 ~el T. _U. ~ella legge comunale e prov1nc1ale tn m~tera~ san1tar1é!-, p~g .. 81. , . . Note s 1~t~t1che : Aprpl1caz1on~ sul~ uomo d1 prodotti teraipeut1c1 !10~ a~cora. autor1zzat1 al.la vendit~, .Pa~. 96. Ra~segna d1 g1 ur1sprudenza : <?no~ar10; prescriz1on1, I?a· g111a 101. - .?orucorso; ·effic~ci~ della. g~·a:du~tori.a, p_ag. 101. - Uoncorso;. co~miss1one; g1udiz10 illeg1ttllID?> p~g. 102..- N.om1n~ in ,b~se. a; ~oncorso; ricorso del~ lJJ'I!U)le~ato interino; inamll'.l1l3sibilità, pa.+g. 106. Le~ga e Atti d.el Governo : Estratto delle norme per istruz1one s~peri?re. pa,g. 108. - .Profi~assi d~ll~ malattie veneTee, as:>is,t enza alle madri ed a1 bambini, pag. 113.

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N. 4 (Aprile)

A. CAR.A PELLE: La nuova legge sull 'esercizio delle farmacie, pag. 121 . Rassegna di giurisprudenza : Lesione del consenziente; trapianto glandolare da uomo a uomo, pa,g. 147. Soppressione di condotta e licenziamento; rioorso; competenza, pag. 154. - Periodo di prova; servizio interinale per incarico prefettizio, pag. 155. - Iniortuni sul lavoro; rapporto di di(I)endenza, pag. 155. Responsaibilità. dell"Amministrazio:ue delle Ferrovie per fatti di suoi dtpendenti sanitari, pag. 156. Leggi e Atti del Governo : Creazione e funzjonamento ll'I · '-n• d' s · · p bbl . 157 de st1vuto i anita u ica, pag. · N. 5 (Maggio )

L' Istituto di sanità pubblica, pag. 161. Note sinteticJ,e : La respons3Jbilità del medico per ritardato od oimeSGo referto, pag. 174. Rassegna di giurisprudenza: Titolo di specialista ; ne· cessità del diiplo:ma, J>ag. 178. - Deliberazioni; approvazioni. visto di esecutività, pag. 180. - Concorso puib · blico 0 ' interno· competenza; procedi.m ento, pag. 185. - Concorsi· atti della Coonmissione; ricorso, p. 185. Concorso; termine; decorrenza; idoneità fisica; accertamento; titoli; giudizio illegittim~>, pag. 185. -:Concorso; Cons:>rzio antitubercolare; ricorso gerrurch1: co · eccesso di potere, pa.g. 189. - Concorso; facoltà di sc~lta, p~g. 190. - Incarico provvisorio; termine, 1pagina 191. - Collocaanento a riposo; apiprovazione; decorrenza, pag. 191. - Annullamento di llffic~o; C?ndi: zioni, pag. 191. - Responsabilità per danni der1va~1 da disinfe?.ioni, pag. 192. ·- Medico condotto e 1?-ff1· ciale sanitario; sanzione disci1I>linare per esecuzione di un ordine d el Podestà; procedimento, Pa€· 195. Ag,gregazione di Comuni; successione, pag. 196. Farmacie; autorizzazione; atti della Oomcmissione, pagina 196. - Farnnaicie; colonie ; ricorso, pag. 197. Leggi e Atti del Covern'o : Riduzioni degli stipendi ed altre competenze del personale dipendente dallo Stato e dagli Enti locali e parastat.ali, pag. 198. N. 6 (Olugao )

A. OAR.APELLE: Le deliberazioni di dimissione del medico condotto per fine del periodo di prova, pagina 201. Note sintetiche: Il R. Decreto-Legge 14 aprile 1934 nella sua. applicazione ai Sanitari comunali, pa,g. 218. Rassegn:i di giurisprudenza : Chirurgo ospedaliero; sospensione deliberata dal Prefetto; comuni ~a.zione degli atti d'inchiesta; violazione del diritto di cc difesa e difetto,, di 1motivazione, pag. 225. - Conc-orso ospedaliero; mancata elencazior1e di alcuni titoli, pag. 229. - Concorso; forme e motivazione, pag. 230. Con· corso interno; co!I!lpetenza, pag. 230. - Nomina di sanitario consorziale; an11ulla.mento per atto del Pre· fette; illegittimità, pa.ig. 230. - Licenzia.mento condizioillato, ipaig. 231. - Licenziamento per fine di prova motivato da se>ppressione della condotta· illegittimità, paig. 234. - Aspettativa. 'periodo di pro'va · limiti· li· ce~ziamento, pa1g. 235. _:_ Concorso; decadeiiza dei' n ominati; effica.ici'.l della graduatoria, pag. 238.

DIREZIONE: (per invio di manoscrìt'ti, opere da recensire, periodici dti cambio, ecc.). Lungotevere Arnaldo da Brescia, r5 - Roma. Telefono 30-228. AMMINISTRAZIONE: (per a.bbonannenti numeri separati cambi diJ indirizzo, ì1iserzioni, ecc.) rivolgersi Via Sistina, 14 - Roma. Telefono 42-309. '

, Abbonamento annuo: Jer \'Italia e Colonie l. 36 (per gli abbonati al " Policlinico ,, sole L. 30); Un numero separato L. 5 Labbonamento decorre dal 1 fiennaio di ogni anao;

Editori

quan~o

F.LLI

esso è assunto nel corso dell'anno, l'Amministrazione Invia tutti I Numeri già pubblicati dal Gennaio

POZZI - Via Sistina N. 14 - ROMA


ANNO XLI

Rorna, 16 Luglio 193' - XII

Num. 28

'' fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Osservazioni cliniche: .M. Corrado: Paralisi dell'acco-

moda.zione ed influenza. 1Note e contributi : A. Oassuto : Calcoli vescicali secondari a operazioni ostetriche e tg ineoologiche. Cura per l e vje natwr-ali. Discussioni e commenti : G. Baggio: Per favorire la ricer.ca delle relazioni ·patologi1che fra vie •b iliari e stomruco. Sunti e rassegne: NARCOSI CHIRURGICA: Jentzer-OltramarePoncet: La narcosi endovenosa con l 'evipan n ella 1grande chir~ia. - L . V eicstein : La ·n arcosi ruvertinica jn chiru1·gia infantile. - SECREZIONI INTERNE: Tesuelda Taimbull'ri : << Piccola puibertà » del P ende e «neutrale Kindheit » di Stratz. - Lloyd J. Ross e J ohn M. T-01ID.a$ch : ]perinsulinemia secondaria a un adenoma del •p ancreas. - Oornil ed Escarras: Ricerche &perimentali sull'ormone gonadotropo n ell'epitelioma del collo dell'utero. - A. Bu.res·cih: Oura della ia>ertireosi con Ja dijodotirossina. - · M. Lewine: Trattalll!ento della tetania poststru.mectomica mediante trapian t i di .osso bollito secondo Oppel. - ALLERGOSI : Knott e Bruce Pearson : L'eosinofilia negli stati a.llergici. - E . Uhlmann : Sull'origine dell'urticaria. MISCELLANEA: N. L. Crone e E. M. ùha.pman: Pleurodinia epidemica. - ·Gi.1ndel e Siissbrich : La sieroterawia della peritonite e le sue basi scientific·h e. H. S. Stannus e C. R. Gib.son: La pellagra in Inghilterra.

OSSERVAZIONI CLINICHE CLI~lCA 0CULTS'TICA "DEI.LA. Ul

Pt.

UNIVERSITÀ

GENOVA .

.Direttore: I>rof. L.

MAGGIORE.

Paralisi dell'accomodazione ed influenza.• Dott . .M.

CORRADO,

aiuto .

Fr.a le svaria.t e co1nplicanze che l 'influenza suole dete·r 1ninare, un l)Osto a parte meritano quelle che interessano l 'ap.p ar.a to oculare, sia sotto for'l11a di ma11ifestazioni di carattere im111·ediato, sia sotto forn1a di disturb·i della fun zione visi,ra, che solo in secondo, tem;p 0 p os~ono richian1are l 'attenzione del malato o del 1nedico. Da ll 'esame della bibliografia esistente al rig11aruo, risulta che i contributi più nume·r osi si sono avuti durante i perio·d i ·d i maggiori epidemie, tristen1e11te famose, come quelle del 18·88-1889 e del J 918-1919 , e ciò per ragioni evide·n ti; pur tuttavia nel co·m plesso della letteratl1ra i rasi ri1)ortati no'.1.1 rappresentano che uru1 cifra verarrjente n1odesta se si tiene p·r e1

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Notizia ·bibliografica. cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChiruirgiica di P aivia. - Società Medico-Ch irurgica di Catania. Appunti per .i l medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Contribl.1to alla sintoT11atol-01gia della lambliasi. - Sulla secr ezione gastrica pr.ovocata dalla s«>,nda duodenale. - Parassitismo jntestinale e succo gastrico. - Sul volvolo 1gastrico. - Sulla patogenesi ed il trattamento del circolo vizioso (dopo gastroenterostomia). - 500 gastrecto:qi.ie :per n Jceri dello st-01maco o del duodeno. Riflessioni. - Quali parti ha la gastrite nei disturbi consecutivi a resezione per ulcera? - Le em-0rragie gastro-intestinali degli arterio-sclerosi da piccolo tumore. - Con siderazioni st1lla. cura operatoria dell'ulcera gastrica e duodenale. - Le invaiginazioni inte· stinali e loro svaginazione a mezzo del clistere opaco sotto i.I controllo radiografico. - Un semplice mezzo di devaginazione di u·n 'ansa intestinale in.vaginata. SE:rvIEIOTICA : La reazione intradermica qua.le metodo diagnostico nella brucellosi. - MEDICINA SCIENTIFICA: Alcool e funzione epatica. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARlA. Nella vita p.rofessionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, 'J)romozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Necrologio : A. Ascarelli: Salvatore Ottolen.ghi. Indice alfabetico per mé:lterie.

sente la gra11de frequenza dell'infezione influe11zale. Ed ·in effetto sono pochi i medici che. nel corso del loro esercizio professio·n ale hanno avuto occasio·n e di rilevare co·mplicanze a carico dell':l_ppara.t o visivo. :È: possibile però che non solo si tratti in effetto di una evenienza rara , ma che la natura i11fluenzale di talune manifestazioni cliniche oc11lari possa essere sft1ggita all'infermo. il · q11.a le nor1 r~e11serebbe n1ai di poter attribuire ad una pregressa ii1fezior1e influenzale - che per altro può esser.e decorsa in modo relativamente· lieve - un disturbo, il quale, sviluppnto·s i subdolamente d-0po, qualche tempo , si è poi spontanea111ente allontanato.. Così pure è possibile' che anche al n1edico sfugga la natur.a influenzale di un ' affe,zione oculare, o·ye egli non tenga p resente il fatto che è so1pratutto nelle fasi tardi ve dell'evoluzione della 1J1a l::1ttia (periodo di convalesce.n za , ecc.) che si sogli ono talune alterazioni - com.e è pro .. prio per quello di natura p,a ralitica - verifi1

care. Voler1do dunque riassumere chiaramente ir1


« IT., POLl CLINICO »

1084

11n quadro cli11ico ben netto tutte le complicanze determinate si.a dire,ttamente c.h e indirettarriente dall 'in f] ue.qza ·s ull'organo visivo,_ doLbiamo considerare, come ho g ià accennato, quelle che si manifestano durante il perjodo acuto della malattia e che interessano il globo oct1lare e quelle che insorgono ne] corso del]a convalescenza e dopo, in un tempo var.iabile e non sempre determinato. Con partjcolare riguardo al sistema llervoso, le cnn1plir.anze possono essere lirnitate a quei cenLri che sono in diretta dipendenza dell 'orgartn visivo e possono diffondersi ad altri centri ed allora la sinton1ato logia oculare, ne l primo caso isolata , i associa n el seco1tdo caso a sintomi generali caratteristici quali le mnnoparesi, le emiparesi, le paraplegie, le psicosi, ecc. }~ssendo dt1nq11e nel car.a ttere proprio del1'influ~nza di intere$sare il sistema nervoso non solta11to dt1rante qt1anto dopo il decorso della 1ualattia, anzi (ra tutte le affezioni morbose r-he sogliono prediligere tale sistema l 'inf lucnza tierte il prin10 posto , è naturale che le lesiorti <tnatonticbe rilevate « post mortem » C(>me per esempio i fo colai encefalitici, depongnno per un processo settico del virus o gern1e x, · irt u11a parola tali processi non sono che nlani festazioni collaterali della causa etiolo.gica capace di g·e11erare lo scoppio della malattia, ma allorquando i disturbi nervosi com.· 1)aiono tarùivamente e le ricerche anatomiche nulla ci p0ssono dire essendo di solito essi disturbi fugaci, è ovvio come sia difficoltoso discrimina : e. la causa vera ed ultima cap·a ce di provo care tali alterazio11i in seno ai tessuti • nervosi. l ln quadro generale di tutta la casistica clin ica oculare, strettamente legata al] 'insorgenza della malattia, ci ·è stato riportato da Landolt e Fage i quali ebbero occasione di osservare un numero imponente di ammalati durante la grave pandemia del 1888-8'9; essi si sono limitati a rilevare tutte quelle complicanze oculari determinatesi durante l 'evoluzione della n1al attia . 'fenencio conto delle loro osservazioni e di quelle di al lri autori , per quanto riguarda gli an11 es:'i oculari, sono stati descritti casi di blefariti, orzai11oli , dacriocistiti, flemmoni del sacco , e per il segrr1ento anterio·r e del globo, rongi11ntiviti, ch er atocongiuntiviti (Comby, ~ous, Ga.l ezowski ecc.) episcleriti , ch eratoiip·Opion (Delacroix), iriti (Laqueur), ecchimosi ~ottocong·iuntivali (l\.oenig·st ein) ·e per il segmento posteriore, coroiditi, n euriti (Vig n es. l ~erg1n e is ler), corioretiniti , tron1bosi (Jakson ), 1

1

[ANNO XLI, NUJ\iI. 28]

te11(Jnìlì con flemmo·n e orl)itario (r,uchs, Urra ca), r1~ tiniti en1orragiche, ed in ultimo coroiditi m etastatich e a ca ratter e purulento. E naturale 11erò ch e per queste forme, oltre che ten ere n el debito conto il fattore virus deter. n)inante diretta1ne nte l 'affezione oculare, non bisog·1ta tra~curare , quale conseguenza dell 'infezione, una minorata resistenza dei poteri difer1sivi dell'organis1110, capaci di creare condizioni f~tvorevoli pe.r lo sviluppo di focolai latenti, ciò che .Taccoud chiarr1a cc infezione intrin seca», nel senso che i numerosi germi della congiuntiva, innffe11 sivi allo stato normale, divengono nocivi all orquando « ] 'organismo deteriorato rr1anca della sua vitalità , della sua resistertza ordinaria '>. lr1oltre bisogna tenere nel suo giusto valore uri fattore di una certa importanza su cui riebia mo l'attenzione : molle diagnosi di affe-· zioni oculari da influenza sono state basate dai vari ricer catori sull 'e ist en za o meno del bacillo di Pfeiffer nel secreto congiuntivale, ma è ormai noto cnn1e I 'indirizzo odierno sulla influen za sia ben di\'erso da quello comunemente e per diversi anni an1messo dai vari autori e comunquE- non d efinitivamente deciso , onde, soltanto tene11do conto di vari fattori si~ clinici, anam11estici, com e dell 'insorgenza ed il decc>rso di tali complicanze oculari, ci si può fare un con cetto più o n1eno preciso sulla natura di esse. Naturalme11te so110 stati descritti anche casi, non certo frequenti, di g laucoma acuto (Landolt), di cheratile puntata superficiale (l{osen zweig), di ambliopie senza reperto ofta lmosco·p ico (Badai), di discromatopsia (Gor ecki). Ma c'è un capitolo oculare postinfluenzale che ha un inter esse pa,r ticolarissimo e ch e forma l 'oggetto del mio presente laVl)l'O, il capitolo delle rparalisi oculari sia estrinseche ch·e intrinsech e. Cb e la malattia in parola dia complicanze a carico del sis tem.a neuron1uscolare dell'organo visivo, è un fatto osservato da gran tempo , dal te.n1µ0 cioè in cui la vasLità e l'enorme diffusi one pandemica dell'influenza era 0 ggetto di preoccupazione da parte dei clinici e percjò fonte di più severi studi , come anche il comportamento clinico quasi perfettamente Dn alogo alla difLerite per la sintomatologia piuttosto frequente di paralisi post-infettive i11 tale malattia; però bisogna tener presente ch e tale re·p erto , rispe lto· a tutto il qua·dro delle con1plic<Jnze oculari post-influenzali, non è certo C(Jmune, specie per le paralisi interne o paralisi di muscoli intrinseci, il cui numero 1


[ANNO X·LI, NuM. 2SJ

1085

SEZIONE PRATICA

di osservazione. è addirittura limitato p·a rtico·larmente nel p eriodo extraepid·emico. l )er quanto riguarda le para]isi dei muscoli e&trinseci, secondo Wilbrand, fino cioè al 1900 circa, la ptosi è stata osservata 8 volte., 5 volte bilaterale e 3 unila•t erale, in un solo caso coesjsteva para]isi in un solo tronco del 3° dello stesso lato; casi isolati di paralisi del1'n.b ducente ~ono stati descritti da Mussa-Beili. Braunstein cita. un caso di influenza in cui oltre all'anestesia della regione tem.p-0rale destra, torpore di· alcuni riflessi tendin·ei e mancanza assoluta dei riflessi patellari, notò a ca.rico del! 'apparato visivo di·plopia, contrazione fibril]are della palpebra inferiore prima di destra e poi di si11istra, pupilla midriatica, reazione pupillare torr.>ida, acutezza visiva dimiI\uita e papilla da stasi al fundus.. Gutman rilevò ptosi palpe·h rale a destra, quale postumo influenzale, immobilità d~l1' occhio destro nella posizio·n e di abduzione: in seguito la funzione dell 'ab duce.n te e del trocleare si ri'P1rese completamente, mentre quella del retto esterno e del retto inferiore soltanto in parte; in occhio destro, a carico della pupilla, notò n1idriasi e riflesso· torpido alla luce , disturbo che non accenr1ò a scom• 1)ar1re. Gayet rilevò in 11n caso di influenza, duran-. te la convalescenza, ptosi incompleta in entrambi gli occhi, completa immobilità dei bulbi, reazione pupillare torpida e midriasi; si ottenne in seguito miglioramento. Anche Oppenheim notò ptosi in entrambi gli occl1i oltre ad oftalmoplegia totale ·esterna e pa.r ali si dell 'acco·modaiZion e; a tale sintomatologi'1 s·i accompag11avano disturbi a carico di altri organi qu.a li la · paresi del velo ipendolo, disartria, disfagia, intensa tachicardia e pa1resi delle estren1ità: ciò nonostante si eb·be 5 settimane dopo guarigione. Wilbrand e Saenger in un paziente che aveva sofferto di influenza 3 settimane prima, ebbero a rilevare nell'occhio · sinistro: paralisi dell'ab ducente, torpore n.ei movimenti pupillari e paresi dell'accomo·- . dazione; non così !F ukala i] quale all'infuori di una· paresi dell'oculomotore per i muscoli estrinseci, i1on rilevò alcun disturbo a carico dell 'accomo·da1zione e dello sfintere pupillare. Tipico il caso di Gillet de Grandmont il quale ebbe a notare in un caso di comp,l icanza p·o stinfluenzale, ptosi, oftalmoplegia completa, reazione lYllpillare to,ripida alla luc·e e paralisi dell'accomodazione; nel fundus notò papil]ite con vasi venosi con gesti e tortuosi. A tali sin tomi òculari si accomp,a gnarono soBnolenza·, clebolezza de]Je estremità e senso di ambascia; 1

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seguito si notò miglioramento sia per i sintomi oculari che ge11eralì. Interessanti i due casi di Pfluger, nel primo notò in entran1bi gli occhi .p aralisi del trocleare e dell'obliquo inferiore,. reazione pupillare torpida e paresi dell 'accomodaizione, nel secondo inise in evidenza in occhio sinistro, ~18 ralisi dell 'oculon1otore, dell'abducente e del trocleare, paresi nei momenti pup1illari normali e paresi dell 'accomo da.zione: in entrambi i casi si eb·b e migl1oram.e nto. Va~ der Bergh riporta tre casi che per noi ha:qno un interesse relativo, poiclt è notò in essi nel prì, n10, p·a ralisi del retto superiore di destra, ne) secondo paralisi del retto esterno di sinistra,. e nel terzo paralisi dell 'ab,d ucente di sinistra; ii1 tutti e, tre i casi notò guarigione: nulla notò a carico d,eJla pu:piila e dell 'ap·p arato deill 'accomodazione. Sattler rip·orta tre casi ; di cui due con pa,resi e l'altro con paralisi dell'accomodazione, Schirmer ebbe modo di osservare in un individuo che aveva avuto 1per il passato irtflt1enza diversi sin tomi ch·e denotavano una localizzazione· cerebrale postuma dell 'infezione , poichè corr1parvero cefalee, vomito, disturbi della sensibilità nella metà d,e stra della fronte, del naso e dell 'occhio co·r rispondente, i11oltre debolezza di funzionam ento dei masse·teri e paresi del tri.gen1ino e· del facciale. Riguardo all'apparato visivo, notò in occhio destro ptosi, oftalmo·p legia totale e PfO·m inenza del bulbo, midriasi e rigidità .al riflesso della .luce, para1lisi del] 'accomodazione; nùlla sap-piamo circa l'esito finale dell'affezio·n e . . Stower nulla osservò a carico della pu.p illa e dell ' accomodazione, soltanto eb be a mettere· in rilievo una p·t osi nell'occhio sinistro oltre a pro·m inenza del bulbo, diplop1ia e paralisi del raino superiore· dell'oculomotore, non così l lhthoff il quale oltre a disfagia, paresi del palato molle notò in entrambi gli occhi, una accentu8ta ptosi ed una paralisi dell'accomod.azione bilaterale. f~ece11temente (1922) rviey·e rhoff ha avuto occasione di' osser,·are 28 casi di p aralisi mu.scolari ocula.r i postgrippali : 11 co·n p·a resi del 6°, di cui 3 bilaterali, 4- con paresi del 4°, 1 con r)aralisi çlel 4 °, 4: con paralisi dell 'acco·m oda zione (bilaterale). 1)ara1isi · dell'accomodazione del 6° in due casi, di cui associa.t a con paralisi ' uno monolaterale, 2 casi di astenia della con-verge.nza, con paresi del facciale in due casi. Si possono così · riassumere· i suoi con cetti circa il compoTtamento clinico di tali complican z·e : 1) D11r2nte la par1demia grippale che si i1t

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fra il 1917 ed il 1918 le paralisi octtlari relaLiva111e1tte freque11ti , s1)esso esse non c:l-ie passeggere durante il periodo febe sfuggo110 all'esame oftalmologico. 2) · Quelle che persistono per lungo tempo, gra11 pari e &ono dovute ad una e11cefalite tossica o ad una alterazione tossica dei nuclei isolati d~ll 'oculomotore. 3) Qt1este alterazioni non persistono generalrt1e11te lungo tempo e sono dunque di natura b1e11igna . 4.) Non è possibile fare clinicamente la dia.gnnsi differenziale fra questa encefalite grippale e l 'encefa1lite letargica. 5 l In certi casi rari le oftalmoplegie sono dovute ad una neurite periferica tossica o ad una aJterazione de] tronco nervoso per una sinusite. Altri casi sono stati recentemente illustrati da.I w ·ood (disturbi dell 'accom odazione nella 1nalaria ed influenza) dal Penichet , dal Bresler: ecc. J111>ius riporta un caso di fissità pupi Ilare rifles~a in ·u n an1malato in cui la R . W. era positiva completa, e tale disturbo era comparso dopo· un attacco influenzale : evidentemente qui, per la presenza del fatt ore luetico, il problerna etiologico del processo rimane incerto. ebbe sono sono brile

*"'* Dall'esame della letteratura risu]La..no evidenti i seguenti fatti: la maggior parte dei casi desr.rit.ti si sono riscontrati in particolar modo nel 18'!'10 e nel 1918, durante il p·eriodo influenzale e1:Jid·e mico, sono comparse via via altre osservaziuni in qt1est 'ultimi sedici anni , t11a esse sono in n1l.mero piuttosto scarso, per essere rare per qua11to riflette la paralisi del1'accomodazione con o senza associazione della paraljsì dell<) sfintere pupil)[:lre: infatti su 2:~ CU$i di paralisi muscolari post-influenzali r.iJ 1ortati da V\-ilbrand , 11 soltanto riguarda110 l :accon1odazio11e: su 28 osser,razioni riporta te in un lavoro recente da l\f.a)·erhof, il processo paralitico o paretico sull 'acco modazione è stato riscontrato 6 ,,olte sole, isolato od accompagnato .' l paralisi di altri muscoli oculari. Per quartto poi riguarda le sue varietà clinicl1e, la l•Hraljsi dell'accomodazion e può essere mono o bilaterale, accompagnata o no a paralisi dello sfintere pupillare, può inoltre e5sere associata a paresi di altri nervi, IV ' ' [ - VIT, paralisi di alcuni muscoli dipendenli dal '1innerva.zione delD' oculomotore (oftalmoplegia incompleta) ::t tutti i muscoli dipendenti dall 'oculomotore (oftalmo'P legia 1

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completa). Non esistono nella letteratura casi di paralisi dell'accomodazione associata a para1isi totale dei inuscoli estrinseci ed intrinseci. Può inoltre essere associata a neurite ottica, a papilla da stasi, a paralisi di altri muscc,Ji iil territori i1on oculari (velopendolo, fari11ge, emipare i , paraparesi, ecc.), a sintomi ge11erali e nervosi g ravi quali il vomito, la cefal ea, disturbi della sensibilità, ecc. !Jer qua11to riguarda l'insorgenza, semb·r a cl1e siar10 r11olti rari i casi in cui tali sintomi a carico dell'accon1odazione si presentino dur ante l 'attacco influenzale, comunque non facilrne1l t o rilevabili clinicamente, d'altra parte poicl1è secondo alcuni autori, come per esempio il l\ileycrl1of, tali paralisi possono essere 'Passegg·ere ed iniziarsi proprio durante il periodo febbrile i11 cui sfuggono più facilmente all' esame oftalmologico, non è ,,possibile formar~i un concetto preciso in merito, certo è c}1e esse di solito compaiono durante e dopo la convalescenza in un periodo di tempo più Cl ·tnerio variabile, in qualche caso molto tempo dopo dalla malattia. I,er quanto riguarda la prognosi, tenendo conLo del parere quasi c0ncorde degli autori i11 rapporto al decorso ed all'esito di tali disturbi, . . enlbra .. assodato che questa debba averé carattere benigno, a11che nei ca i in cui son o acrompagr1ati da sintomi generali e nervosi di una r;8rta gravità, per cui spesso si delinea un miglioran1ento ch e molte volte si conclu1 le r,on una g uarigione definitiva con <e re·stitu.tio ad integrum l> della funzione; bisogna notare 11erò ch e accanto a questi che sono ali e&iti più comuni delle paralisi, esisto·n o, ca· si non indifferenti, descritti da autori, di cui non ·viene fatto paro la circa il com porta.n1 ento ultimo tli tale malattia , essendosi essi limitati essenzialmente al] 'osservazione pura e semplice del caso clinico: su ciò dunque nulla di definito. D 'altra parte il voler considerare la pro1g n0si dal carattere più o n1eno grave del] 'ir1 fluenza e trarre conclusioni circa il de:cor5o del processo paralitico, non è possibile, poichè non esiste alcun rapporto tra gravità delJa malattia e paralisi accomodativa. Rimane da tratta,re il problema della patogenesi e della sede d ella lesione, che io ho voluto riservare in ultimo poìchè è ancora oggetto di discussione da parte degli studiosi .

* ** IF ino a poco ternpo fa, allorquando si era in presenza di una paralisi monolaterale dello sfintere e dell'accomodazione pupillare, non


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SEZION E PRATICA

v'era dubbio che questa rappresentasse, secondifterite , forse per la magg-ior frequenza con do ruolti studiosi, l'unico sintorr10 della sifilic ui in tale malattia appaiono le com·plica11ze de cereb-ro·-spìnale, più di rado della tabe e 11ervose, il mo do di comportarsi della tossina della paralisi progr~~siv~; _ solta~to in qu_~ sti ul- . influenz.a le negli elementi istologici del testimi t empi, di fronte a ripetute osservazioni di suto nervoso; per quanto riguarda la difterite·, a utori, si è ve11uto a considerare l'enorme imper merito aip1)unto degli studi del Ceni, Cal)Ortanza del fattore ir1fettivo in alcuni casi, poraJi , \ .illa, Do11agg·io a mezzo di ricerche q11ale causa etiologica detern1inante d el dispèrimenta~i istocli11ic;he, sembra doversi at . . sturho paralitico , 1nentre non vi era alcun tribuire a tossici sp·ecifici dell'apparato nerdubbio i1er quei casi in cui la paralisi si vevoso r>eriferico la genesi della paralisi n,e urori Ocava bilateral1ne11te. n1usco]ari nel decorso dell'affezione difterica. (;rienta.t a così l'opinione dei diversi autori !\ lcuni a11tori (Genet) tenendo conto della bilater alità dell affezione, della comp1a rsa brual fattore tossico delle paralisi post-infettive, • sça e r e.pentin.a della paralisi, hanno sup.p osto sorge lln altro problema, e cio è se tali alterau11 ce'n tro corticale dell'accomodazione nel zioni sia110 dovute ad una tossina specifica o se11so c1'1 e le sostanze tossiche che generano la non pi11ttosto indirettamente a prodotti tossici cellulari q·uale reazio11e alla tossina inparn.lisi non saprebbero agire sul nervo e sui centri n1e,s en cefalici con subitaneità e bilatefluenzale. Gonzales, che ha studiato la pator alità d escri11 e sen za lasciare diffondere la logenesi delle paralisi oculari intrinseche duro a zione sulle fibre pupillari o sulle fibre delrante la convalescenza delle malattie acute inla m o tilità dei ·globi; in presenza di forme pufettive, non dà un giudizio definitivo su tale r e a n111)e ttono 1'esi s tenza di un centro !solato problenta o confessa di non poter dare una fra la protuberanza e la corticalità, essi sono spiegaziorte precisa , ritiene però che debb·a d cl pare re ch e l 'ori gin e di tali disturbi deb·b a1 trattarsi di una sostanza che paralizzi sia il ganglio· cili8rB, sia l'apparecchio neuromuscoit11putar sì al fattore tossico, come poi questo agisca essi nulla ci dicono. lare dell'irid&, rr1a suppone che detta s_ostanza È certo che le paralisi intraoculari si rialpossa n0n es~ere specifica e risultare dalla Jnrc iano a tutto il quadro delle paralisi muscoreazin11e cellulare oTg.aI).ica contro le tossine; l ari p.o ~ t-infettive il cui elemento patogenetico, così per esemr1io ,nella difterite, il siero a,gisce i111'P1e (lendo o din1inuendo l'azione dei bacilli :µer il cnrattere che hanno queste di comparire cloro il perio·do acuto della inalattia, c osulle relJ ule deli 'organismo, in tal modo· la sostanza di 1·o::izio11e non sarebbe prodotta da rr1e pure e più frequentemente durante e dopo il Ì'eriodo della co11va1]escenza, è ancora oscuqueste cellule, onde l'ass·enza delle paralisi. ro . P er ò oggi si è quasi unanimi nell'essere Ehrlich con le sue esperienze ha dimostra to orientati ver~o la teoria tossica, si è portati a che tutte le paralisi post-infettive,· sono dovute rLon al virus s.p,ecifico, ma ad un.a delle coT1 sid er aro il fattore tossico nella causa delle paralisi d el] 'accon1odazione post-influenzali più numerose sostanze che secondo la sua ipotesi per l 'affinità clinica c~e l1anno con quell e entrano nella tossi11a specifica. pos t-difteri che ch;ie per dimostrazione speriP er q1i.anto rig·uarda la sede, non sempre il mentale. corre-<lo dei si11tomi clinici ci p·ermette di p 0f> 'al1 ra ;iarte il ' Toler far dip·endere il qua- tcr 11rr,c·i sare J.>iù o m eno esattamente il punto dro cli11ico cie]]e i}aralisi direttamente dal vid.ella lcsio11e. In line~ generale bisogna tener rus o germe influenza.le che determina un 'afprese11te il fatto che la paralisi può essere lo• fcz jo11e morbosa ber1 nota nelle sue varie mac a liz7.~ta n el n1usc olo stesso, nell'apparato nervoso cla cui il muscolo stesso dipe·n de , e cio,è n ifes1azj or1i , 11on credo si possa oltre sostener e. anche se l' et~ologia si.a ancora ben lontana lungo il tron co nervo.s o, nel nucleo e nella cortecc ja. anzj per alcuni autori si rende op da 11 ' e~~ere chiarita, 'i nfatti b·isogna tene r p•r esen le r h e durante il decorso della malattia r>ortuna la di s tinzi on·e tra p·ar a1lisi del muscolo accon1oda tore e paralisi dell'accomodazione , sopravven g ono a carico dei vari organi come rtell ·occhj o ed annessi complicanze tipiche a nel sertfio cl1e nel primo sono integ ri i centri carattere ac11to e spes~o suppurativo le quali superiori 0ve si i11iziano gli stimoli e lesi inno11 sor ~•<.l cl~e manifèstazioni locali di una invece quelli inferiori deputati all'elaborazione • fezione ,ge11 erale e. che differiscono dal quadro di -es~i, riel secondo invece è il contrario, inclinic;o clelle paralisi per l'insorgenza e per il tegro l'a·pparato rrcettore, leso quello di codeC<)fSO. m ando. Sarebb·e s tato inter essa11te provare sperimenP er quanto riguarda Je JJaralisi isolate d e1t :l]n1ente , con1e d el resto è stato fatto per la lo sfintere, la localizzazione del processo si 1

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rende piuttosto difficoltosa poichè è anco~a controversa la questione del decorso delle vie pupillari e dell 'esistenza o meno di un centro destinato alla contrazione dell'iride sotto 1'azione della luce. Sono ben note le i potesi avanza.t e da vari autori su tale argomento, a cominciare dal Gudden il quale per il primo ammise l'esistenza nel ner,'o ottico delle fibre pupillari cl1e partendo dalla retina condurreb,b ero l'eccitazione luminosa non ai centri di percezione visi va ma al113 cellule d'origine delle fibre motrici dell 'iride, mediante le quali si avrebbe la contrazione pupillare riflessa. Particolare rilievo meritano le teorie di Maiano e Marina: per il primo, le fibre afferenti avrebbero origi11e dai nuclei laterali dei· corpi ccuadrigen1ini anteriori associando i poi alle fibre radicolari del 3° p·aio, per il secondo invece la via afferente sarebbe costituita da fibre che attraversano il mesencefalo senza contrarre alcun rapporto con le parti cellulari di questo per arrivare nel tronco del 3° p·aio e con questo fino al ganglio ciliair e, il quale costituirebbe il centro riflesso della pupilla: ]a ,,ia efferente sarebbe costituita dai nervi ciliari corti. In sostanza, se.condo ~Iarina, nel ganglio ciliare sarebbero contenute cellule a due prolunga1menti, di cui l'uno si porterebbe sino allo sfintere dell'iride seguendo i nervi ciliari corti, l'altro invece per mezzo della radice breve del ganglio stesso si porterebbe in direzione centripeta nel tronco del 3° in cui si congiungerebbe cori le fibre pupillari nel n. ottico. Ne. consegue Gl1e lo stimolo luminoso delle fibre, dell'ottico si propagherebbe direttamente a quelle del 3° per raggiungere il ganglio ciliare ove si trasformerebbe in impulso motore per lo sfintere pupillare. ~fa la questione si è a1 ggirata principalmente sull'esistenza o meno di un gruppo oellulale determinato avente funzi one di centro dello ~fintere dell'iride, localizzato secondo alcuni nel nucleo di Edinger-Westphall (Bernheimer) secondo altri (Monakow) in un complesso di cellule nervose che trasmette f'imp·ulso luminoso alle fib·r e dell'oculomotore destinate allo sfintere del! 'iride: esso sare.b be costituito da cellule nervose sparse in tutta la colonna nucleare. A parte ciò, Qggi, .-111asi tutti i trattatisti ed autori in genere (B1etti , Salzmann, ecc.), sono del parere che tenendo presente il comportamento della reazione pupillare alla luce diretta, si può dedurre se le fibTe pupillari siano lese nella funzione centripeta e centrifuga. 1

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A tale scopo riesce di- grande utilità lo schen1a proposto da Salzmann che qui riproduco :

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D

I

os

Illuminando O S .

Si

Sd

Illuminando O D

Dèl

Di

i11 cui D e S so·n o le reazioni che si hanno illuminall1do rispettivamente l'OD e l 'OS, d ed i la reazione rispettiva diretta ed indiretta. Considerando l'assenza delle reazioni spiegate nello schen1a , in senso orizzontale o verticale, si h a nel primo caso una lesione centripeta e centrifuga nel secondo, risultando invece una scomparsa combinata nei due sensi, si ha una associazione della lesione centripeta e centrifuga delle fibre. Riguardo du11que alla sede delle paralisi dello sfintere pupi-Ilare e dell'accomodazione, per alcuni autori come il Bietti , l 'oftalmopl eg ia interna o soltanto la paralisi isolata del1'accomodazione, deve essere messa in rapporto, come sede ad una lesione d 'origine nucleare e ciò per 1a distanza che esiste tra i nuclei dei ram.i destinati ai muscoli estrinseci de]l 'occhio e quelle dei nuclei dei tronchi dai quaJi sono in11ervati i muscoli estrinseci. Per altri autori inveoe la questione è più complessa poichè essi fanno risalire la sede del di sturb·o ai centri nervosi superiori, in altrJ termini essi consideTano (Venneman ed altri) dt1 e centri psico-motori corticali dell'accomo ~ dazione dipendenti da lin centro psicosensoriale della sfera visiva del Jo,b o occipitale; allorquando, 5erondo tali autori, sopravvengono sostanze tossir.be che vengono direttamente ad interessare tali centri, non è necessario che venga ad essere interessato il centro psico-sensoriale; essi ritengono che la paralisi dell 'accorr•odazione sopravvenendo bruscamente me tta fu ori uso tali centri psicomotori. ma sull'esistenza di questi, non vi è nulla di chiarito; Tiulla ci diCf l'anatomia , però l'osservazione clinica..··ce n·e fa: supporre l'esistenza. Dice in· fatti Venneman: « Noi 'Pensiamo che a la lo della sfera visiva o centro· sensorio motore esista un altro cfntro d 'accom-oda2ione... psicomo1ore dei muscoli esterni del globo ·oculare »: Seco11 do ~ ancora Venneman cc allorquando si tratta di orientarci tr>a i piccoli oggetti che ci circor1dan.o abitualmente, è sufficiente l'apparato ottico-motore, ma quando invece dobbiamo occuparci in un lavoro più delicato e minuto, mettendn in azione la . funzione binoculare e 1


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SEZIONE PRATICA

n1aculare allora è necessaria l'esistenza di un centro superiore, cosciente e ragionato per la leLtura, la scrittura, ecc. Questo centro deve essere situa.l o più in avanti dell'emisfero, nel dominio dei cenLri di associazione intellettuali, coscienti ». Qualo poi dei due centri venga ad ' essere utilizzato, se il destro o il sinistro, non si può dire. Dopo di ciò, Venneman è del parere che i disturbi dell'accomodazione siano do·v uti ad un 'intossicazione della corteccia cerebrale a mezzo di un virus pa.r alizzante a livello del centro accomodatore corticale, il decorso favorevole, secondo tale A., giustifica tale supposi• z1one. Allo stato attuale de·l le nostre conoscenze, 11ulla di definito è ancora per quanto riguarda la sede delle paralisi dell 'accomodazione; sebbene la clinica abbia più che altro intuito ciò che l'anatomia e la fisiologia non ci hanno ancora provato in modo preciso ed assoluto, ciononostante è solLanto a queste che è affidato l 'ulteriore chiarimento del problema.

* ** Ho avuto occasione di osservare due casi di paralisi dell 'accon1odazione con e senza partecipazione dello sfintere pupillare, quali postumi di affezione influenzarle. I casi çhe illustrerò non lasciano dub bi circa l'etiologia dell 'affezione oculare, sia perchè la provenienza dei nlalati non lasciava incertezze circa una va1lul nzio11e ~satta della diagnosi, esse•n do· state vagliate clinicamente tutte quelle forme che aivrebbero potuto falsare il giudizio diagnostico, sia perchè non è sLato nemmeno trascurato i.I fattore epidemiologico· che sebbene manifestatosi in forma molto attenuata, senza assumere i c-aratteri gravi di una vera e propria epidemia, ebbe quella percentuale di infermi non trascura.bile nella zona in cui ebbi occasìon~ di studiarli. l-Io ritenuto opportuno di descriverli perchè, per alcuni rilievi di una certa importanza,, cosLituisrono un' eve11ienza non comune rispetto al.le osservazioni esistenti nella letteratura. 1

CAso I. - M. Dome11ico, di anni 15, da Spezia. Nulla di particolare nell'anamnesi familiare e personale. J~ &Lato sempre bene in salute: ha sempre goduto buona vista sia per lontano che per vicino, a scuola 11on ha mai avuto a lamentarsi cli. alcun disturbo visivo. Qualche mese prima di essere osservato in Clinica, ebbe a soffrire di un attacco influenzale, della durata di 7 giorni circa, con febbre alta, cefalea, dolore ai bulbi, per cui fu costretto a rimanere in letto per una diecina di g·iorni. Quando si alzò si accorse improvvisamente che non solo non vedeva più ab-

bastanza bene per lontano quanto , e più specialmente, per vicino tanto da non potersi permetLere una lettura distinta dei co1nuni caratteri di sla.inpa. Sebbene si fosse impressionato di tale disturbo comp:irso così di colpo, pure, non vi dette soverchia importanza anche perchè ritenne tale fenomeno quale conseguenza della malattia soffertn. e quindi suscettibile dì miglioramento, infatti, gradatamente, tali disturbi si attenuarono; però la visione per vicino era soltanto limitata ai caratteri più grandi, accusa·n do dopo un certo tempo di applicazione, · astenopia e qualche volta cefalea frontale un po' molesta, per cui venne in clinica a farsi visitare. R . W. del sangue: negativa, anche dopo attivazione. Urine: normali. Gli esami clinico-generale e neurologico sono risultati del tutto negativi. Così anche l'esame olorinolaringoialrico, con particolare riguardo alla trasparenza dei seni. Esame obbiettivo oculare: Nulla di particolare a carico degli annessi e dei globi. Mezzi diottrici normali e trasparenti. Motilità normale. Pupille normali per colore, forma ed ampiezza, reagenti un po ' torpidamente alla luce diretta ed indiretta, assenza del riflesso aJl 'accomodazione. Esame della diplopia: negativo. Vn. in 00.; 5/ 10, con forarne stenopeico in 00.: 10/10. L 'esame obbiettivo della rifrazione ha 111esso in evidenza la presenza di una ipermetropia lieve di 2 D. in 00., con lente sferica di + 2: visus = 10/10. All 'esame del visus per vicj110, alla distanza di circa 50 cm. riesce a stento a legg·ere il primo carattere, con lente sferica cli + 4,50 in 00. = XI car. a distanza normale di ~0-33 cm. Nulla di particolare nel C. V. e nel iundus. L'islillazione della pilocarpina in entrambi gli occhi ha determinato una miosi ed una scompélrsa dei fenon1eni paralitici a carico dell 'accon1odazione, man mano però tale modificazione veniva sempre pii1 a regredire fino a ritornare alle condizioni anteriori all'istillazione del miotico. Sono state prescritte le comuni cure diaforetich e e non si è potuto controllare il decorso della malattia poichè l 'infermo non si è fatto più rivedere. CAso II. - P . Paolo, di anni 28, coniugato , da Pisa. Negativo il gentilizio. Nell'anamnesi remota personale non v 'è nulla di particolare che possa richiamare la nostra attenzione. Ebbe soltanto ulceri molli, nega lue. Non esistono precedenti familiari anamnestici che possano far sospettare l 'esis tenza della sifilide, la moglie non ha avuto alcun aborto. Ha sempre goduto buona vista sia :per lontano che per vicino: essendo impiegato i11 un ufficio statale, ha sempre atteso al suo lavoro se11za aver mai accusato il minimo segno di stanchezza visiva. Tre mesi fa durante una epidemia benigna di influenza nella città, ebbe a soffrire anche lui di questa malattia, per cui fu costretto a rimaner e in letto per alcuni giorni, con febbre , rinite, cefalea, fotofobia, dolori ai bulbi. Sebbene gli fosse sta to prescritto dal sanitario una cura opportuna, preferì non prendere alcun medicinale e guarì dopo pochi giorni. Si alzò quasi subito dopo la caduta delle febbre ed at-


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1ese n ormalmente alle su e occupazioni, però, dopo la })rima settiman a si accorse improvvisam ente, un mattino, di non poter più leggere il giornale, come abitualmente. Per lontano invece i1on ebbe a soffrire alcun disturbo, eccettuata una lieve fotofobia. Per t ale fat to fu costretto a prender si un periodo di riposo dall 'ufficio, se])bene notasse ch e di giorno in giorno le sue condizioni visive migliorasser o sempre più per cui gli era possibile entro certi limiti di poter legger e i caratteri più grandi di stampa. Non ha n1 ai accu sato diplopia. R. W. : n egativa; urine: n ormali. Gli esami clinico-gen erale, n eurologico ed otorinolangoiatriço sono risultali n egativi. Esam e obbiettivo oculare : Null a di particolare a carico degli annessi e dei globi. Motilità n or111ale, l 'esame d ella diplopia n on h a messo in rilievo al cun disturbq a carico della inotilità . l\IIezzi rifran genti n or111ali . Pupille midriatiche ed ani socorich e (la pupilla di sinistra è lln po ' più an1pia della destra). Reazio11e pupillare diret ta alla luce quasi assente in OD. : è caratteris tico il fatto ch e illuminando il campo pupillare dell 'OS si h a prima un lieve accenno alla iniosi indi una midriasi (fenomen o di G·ower s) Vn . in 00. : 12/10. Refrazione emmetro• pica. All 'esame del punto prossimo: OD = II rigo a 40 cm ., con -t· 3 sf . = XI rigo a 33 cn1. OS : XI car . a distanza normale C. V. e fundu s normali . L'is tillazione di cocaina all 'l % in entrambi gli occhi ha determinato una lieve accentuazion e della midriasi specie in OD , l 'istillazione della pilocarpina , dopo qualche minuto, un r es tringimento pupillar e tanto da assumere un 'ampiezza quasi r egolare. Vn . 2/10, p er vicin o XI car . a distanza normale. Di ora in or a per ò il disturbo p aretico rico1npariva per esser e completo al m a ttino seguente. Qualch e giorno dopo, scomparsa l 'azione del miotiço, l 'ampiezza pupillare ha ripreso i suoi caratteri descritti . Sono stati prescritti diaforetici e cure stricnich e; dopo circa 15 giorni, il paziente ci riferi sce di esser e quasi completament_e guarito, perch è h a n ota lo di giorno in giorno migl ior an1ento visivo sempre più spiccato tanto da per1nett ergli la lettura dei comu11i caratteri di st ampa, anch e di quelli n1i11uti a dist an za normale, senza accu sare alcuna stanchezza. All 'esame obbiettivo , le pupille sono tornate quasi all 'ampiezza normale, reage11ti al riflesso della luce, sebbene un po ' t orpidam ente. Pp. : XI car. a distanza i1ormale.

L 'insorgenza della .p aralisi dell 'accomodazione n ei casi descritti , per quei caratteri che risultan o dalJ a storia clinica , sembra essere in diretta dipendenza del fattore .influenzale, è certo per ò cl1e , com e ho già prem esso,, è b en diffici]e p oter dimostrar e in modo n etto e preciso tale legame e concorrono a tale diagnosi diver si cair atteri in cui le note clinich e della n1alattia , l 'epoca , il caratter e dell ' insorgen za, il decorso , costituiscono un complesso sintom atologico di una certa im1)0rtanza per risalire alla causa del disturbo. 1

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C:i son di versi punti nei casi descritti su cui desidero richia1nare l 'atlenzion e : n ell e due osservazioni alla par alisi dell 'accomodazione , sia essa accc)111 i)agnata o no dalla paralisi dello sfintere :p upillare, unilat eralmente o bilateralm enle, 11on si sono associati ,disturbi paralitici a C'1rico dj altri muscoli del globo ed ann essi, dj p<: 11denti sia dalle a.l tre branche dell ' oculomotor e, cl1e del IV, del VI, del VII , nè da a lterazioni a carico del n eTvo ottico, della r eti11a , e di altre rn embran e oc ulari , com e pure r1 esf;UIL di Lurbo di carattere clinico g enerale e n ervose> è stalo rnesso in rilievo dai rispettivi esan1i praticati con cura p er ciascun caso. Per qun11t(' rjgu arda la sede,.... si tratta di una parlt1isi r011 localjzzazione muscolare o n ervosa ~ ~- d ~11 q u es t 'u1tin10 r aso è essa di ori gine fa~c irolare . n11clear e o corticale ? Il o g ià pre 111esso n elle con sider az ioni genera li qua 11to sia estrem am ente diffi coltoso deli1nitare con t111a certa precision e la sede del processo , a11c-l1e per jl fatto che oggi non si hann o idee perfettan1ente chiare IJer cruanto rigu ar i a l 'on aton1ia e la fìsiologia d ei centri pu pillari e dell 'a ccomodazion e; ho an che prem esso qult.li sintomi ci pern1ettono di individ11a rP con u11<.1 certa ap 1)r os ·in1a'zion c la sede di tali paralisi. L 'istillazione della cocaina , i1 el 2° caso, nel caso cioè in cui era evide nte la midriasi pupillare, ha perm esso di poter in modo certo attribuire la causa del disturbo ad una paralisi del r arr10 del! 'oculomotore e non ad una eccita zione d el simpatir o; inoltre l'istillazione della pilocarpina in entrambi i casi è stata seguita da miosi , la cui durata è stata relativam ente b·r eve , p oichè la pupilla ha riassunto dopo p och e or e l'ampiezza primitiva : tale ultimo comportam ento ci porta ad escludere in modo netto ch e la p aralisi sia in dipendenza dell e fibre muscola1r i dello sfintere pupillare, come anche del muscolo acco,m odatore , poichè sebben e per breve tempo , il punto prossimo in enlrambi gli occhi e nei due casi si è riportato alla distanza normale ottenendosi una guarigior1e temporanea del disturbo. Elimì11ata cos1ì la se,d e muscolare, passo a trattare qt1 ei caratteri che ci permettono, entro certi limiti, di pot er circoscriver e con qualche approssimazione, la sede dell'affezione al siste1l1a nervoso. Nel primo ca~o la paralisi limitata all 'accomodazione senza ledere affatto l'apparato pupillare (pupill e n ormali per forma e dimensioni , re.agenti alla luce per via diretta ed indiretta) fa p en sare ad un 'o·r igine centrale dell'affezione sia per la subitaneità del processo pa-


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SEZIONE PRATICA

rali tico sopraggiunto cc d 'emblée n durante la convalescenza, quanto e più principalmente, per la bilateralità della lesion e a cairico soltanto dell '.accomodazione senza compromission e delle parti nervose circostanti, essendo integra la funzionalità a carico degli ailt1i mu scoli oculari. Nel nostro caso però, la lesione cleve essere localizzata ad un presunto centro corticale o ad un centro isolato bulbare del1'accomo,r lazione? A tale proposito devo premettere ch e è accertato, per m erito appunto delle ricerch e di Hensen e Volch er s, com e p er l 'oculom otore 11 on si tratti di un unico centro ma di una serie di centri disp osti l 'un sull 'altro ed indipen denti fra loro. Da in dag ini più r ecenti fatti sulla scimmia Bernheim sar ebbe riuscito a com'Pilar e un piccolo sch ema sulla topografi a di tali centri , in cui , secondo tale A. , esister ebbero due nu clei m ediani destinati alla pupilla ed un nucleo m edian o situato sotto di essi e destin.a to all 'a ccom odazione, lateralmen te sarebb ero disposti arl tri nuclei. Pe r opera di Behr, Bing, Cords e Schaffer , ancll e per l 'u omo è stata ammessa l 'esistenza ciel centro bulbare dello sfintere dell 'iride e clell 'accomodazione , essi ha nno ideato uno sch ema ch e h a trovat o largo favore fra i trattati: .an ch e qui si è considerato un unico centro m edian o dell 'accomodazione e due ciliari d ell o sfin ter e , lateralmen te . Volendo dun qu e risolvere il pro1b lem.a se il virus X paralizzante si localizzi n el centro bulbare od eventualmente n el centro corticale , secondo Ve11nem·ann , dell'accomodazione , io credo cl1e m aggior credito· debba m eritare la ipotesi gen ericam ente ammessa , secondo cui la lesione viene n de terminarsi a carico del centro bulbare, e .ciò per il fatto ch e oggi l 'esisten za del centro corticale, soltar.nto intuita , merita conferma a m ezzo delle ricer ch e anatomo-fisiologich e. Nel secondo caso , la circostanza curio:sa d ell'inversione dei processi paralitici a carico dello sfinter e e dell 'accom odazione (OS : pupilla midriatica, accomodazione integra OD : ampiezza vupillare quasi normale, paralisi conclam a ta dell 'accomodazio.n e) rper alcuni caratteri merita qualch e considerazione. Anzitutto è da ascriversi tale reperto all 'unilatelarità dell'affezione, per quanto riguarda l'accomodazione, o ad una regressione del pro·c esso para litico , da l)rima bilaterale, in un occhio, t anto da m entire in defir1itiva una paralisi m on olaterale dell'accom odazione ? 1D alla. storia un solo fatto è certo, ed è ch e il paziente ha notato dopo alcuni g iorni dall'insorgenza del distur-

bo un miglioramento graduale ma spiccato del visus p er vicino tanto da non nota1re quei disturbi così jntollerabìli com e all 'inizio della rnalattia permette11dogli la lettura dei più grossi caratteri di stampa : ta1e comportamento ci fa pensare a1lla bilateralità della paralisi, e per tale ragione anch e in questo caso è presu·m ibile che il punto della localizz.a zione si sia circoscritto al centro bulbare· dell 'accomodazione. D'altra parte, seb·b ene non sia definita1 la questione in merito all 'esistenza o meno del centro b u lbare dello sfin1 ere pupilla r e, pure, le ricerch e di Hensen e Volch ers ed il parere favorevole in pro·p osito di .alcuni autorevoli trattati sti (Bietti) sembra voler confermare il concett o , col conforto dell 'osservazion e clinica , ch e l'associazion e non rar a tra paralisi dell 'accomoda..z:io·n e e quella sfinteriale sembra più probabile dover si spiegare con una lesione di tali centri che non diversamente, come pure l 'unilateralità dell 'affezione sembra più verosimile ammetterla allorquando ci si trovi in presenza di centri isolati ed indip,endenti ch e 11on quando si volesse considerare il disturbo ir• connessione ad una lesion e di un grup,p o di fibre, ciliare o, p upillomotore, in cui ven ga ad esere interes8ato l 'un gruppo e risp·a rmiato l'altro . Per quan to rig u arda il fenomeno patogenetico della malattia , o·g gi la m aggior parte degli -~A. ::;emb,r a orientata ver so il fa ttor e tossico; com e p oi questo agisca , se cioè direttamente o indirettamente, se glob almente o per m ezzo di uno o più costituenti della tossina specifica, oggi nulla si sa: del r esto, la teoria tossica della paralisi dell 'accon1odazione per essere elaborata con criterio logico tale da aver e un caratter e positivo, deve essere confortata da ricer che sperimentali accurate, cosa ch e è st.at.a fatta per alcune altre m alattie ·infettive, come p. es. lai difterite. D 'altra _parte, p oich è è evidente l 'affinità cli11ica del disturbo fra difterite ed influenza , sia per l 'insorgen za , p er il decor so, come per l'esito, non si può disconoscere ch e la stessa causa X che viene a determinar e il processo paraJjt.ico della difterite possa esser e sim ile .a quello, per certi aspetti, dell'influen za, a parte naturalmente l'etiologia precisa dell'affezione inf.Juenzale ed il meccanismo con cui tale fattore tossico ag·isce sui centri nervosi. Per quanto r.o·n cerne il decorso della mala·t tia , nel primo caso mi mancano elementi esatti per poter precisare I 'andamento del disturbo, riel econdo invece, in cui h o avuta la possir-ilità di poter seguire il decorso, ho riscontrato di g iorno in giorno miglioramento fino 1

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« IL POLICLINICO »

alla guairigione completa. A tale riguardo, la maggior parte degli AA. si sono limitati all'osservazione clinica del fenome110 senza controllare a distanza il decorso della malattia, ciononostante quasi tutti son d 'accordo nell'ammettere una prognosi fausta con « restitutio ad in. . . ' tegrum quoad funct1onem » in un tempo p1u o n1eno breve, spesse volte spontaneamente, altre volte con cure opportune. Alcltni consigliano (1F uchs) di usare in tali casi la pilocarpina la quale, oltre all'effetto noto della miosi, ha anche quello di indurre a u11a ter1sione dell'accomodazione wr la contrazione del n1uscolo cjliare. Questa d el r esto ha una durata tanto minima quanto la miosi stessa tuttavia la con trazione del muscolo , prodotta dal n1iotico pare induca talvolta effetto benefico forse allo stesso modo della fa 1 ndizzazione delle paralisi; qual ch e volta p l1Ò avere utile applicazione la corrente costante. Nei due casi da n1e illustrati', ho prescritto, -c.ome cura generale, dei diaforetici , sotto forma di preparati salicilici , e stricnina alle temJ)ie , ottenendo n el secondo caso , guarigio11e -comµlela. RIA SSl JNTO. 1

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L' A. illustra due casi non com uni di parali ' i ·dell'accomodazione sopraggiunti durante la cor1,,.alescenza da attacco influenzale. Nel prin10 caso il processo paralitico, bilaterale, era isolaLo , i1el secondo invece, la paralisi accomo<lativa, unilaLerale, era associata a paralisi dello sfintere pupillare, bilaterale. In uno dei casi, l\a avuto 1nodo di potf'r co ntrollare la guari.gior1 c perfetta del disturbo. L'A. , faoendo . --en110 . al problema ·patogenetico dell'affezione, fa a tale riguardo e circa la sede della lesione, qualche considerazione di carattere gene.raie.. 1

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NOTE E CONTRIBUTI R. IsTIT.

DI CL1NICA

OsTErnrcA

E G1NECOLOGlOA

DELL'UNIVER , ITÀ DI ROMA

diretto dal sen. prof. E. PESTALOZZA.

Calcoli vescicali secondari a operazioni ostetriche e ginecologiche. Cura per le vie naturali. Prof. Ac1&u sTo C.'\SSUTO, docente di Urologia nella Scuola di Perfeziona1nento. !Bani ha pubblicato nel n. 33 del Policlinico dell'anno scor so un caso di calcolosi vescicale il cui nucleo era costituito dall 'ansa di un filo di seta procidente jn vescica; la paziente aveva subito un pregresso intervento di isteropessi , secondo P estalozza. Il i)rivilegio di P.ssere l'urologo di una clinica ch e ha un vastissimo movimento di mala te e qualche caso personale ci ha messo in condizioni di poter riunire cinque casi di questa non comune affezione, la cui importanza e patogen esi è stata richia1nata dal Bani. Il primo caso osservato (fig. 1) risale al 1923, quando essendo ancora nella R. Clinica Chirurgica, ri cevetti -dal collega prof esso re Rubbiani una donna cl1e si era presentata ali ' An1bulatorio della Clinica Ostetrica in preda a notevole ematuria e a grave tenesrrto. Dall 'anamnesi risultò che aveva subìto, circa un anno prima, un 'operazione cesarea sul segmento inferiore, secondo Schikele (transperitoneale), in altra città . Ado,p erando ~l cis to -uretroscopio di LeoBuerger .1 irrigazione continua, poichè la capacità vescicale era ridotta ai minimi termini, sin quasi all'incontinenza, riuscimmo tuttavia a rilevare come oltre all'aspetto di una comune cistite, in allo , fra parete posteriore e cupola verso le ore 13, fosse situato un calcolo. Questa singolare osservazione, occorsa per la prima volta, non mancò di stupirci e ci lasciò anche un poco titubanti sull 'esattezza della osservazione fatta e più su come l 'avevarno interpretata. La vescica per quanto poco distesa non offriva alcun aspetto trabecolare o a colonn e: era quindi possibile escludere a priori che il calcolo fo sse innicchiato in parte in una cellula. Pensar e a un calcolo di peso specifico tanto b·asso da galleggiare sul liquido di lavaggio (cistina ?). Nè pure tale idea ci soddisfaceva a pieno. Torna~n10 davvero a pensare di non aver correttamente interpretato la Je,


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SEZIONE PRATICA

sione date le momentan·ee sfavorevolissime condizioni di osservazione c·h e la malata ci offriva. La sottoponemmo perciò a riposo e a istillazio·n i vescicali di nitrato d'argento : appena migliorata la continenza, fu ripetuta l 'osservazione cistoscopica. Questa, volta ci togliemmo ogni dub·b io , si trattava veramente di un calcolo vescicale aderente alla parete, perchè volgendovi contro una .sonda ureterale non si riusciva a spostarlo, spingendo oon più forza , si poteva smuo-

tammo in prossimità del calcolo sino ad afferrarlo. Assicurati che la ·P!esa fosse buona esercitammo una discreta trazione su di esso sin che riuscimmo a sta~carlo dalla parete vescicale. IFu poi cosa facile estrarlo intero, poich1è l'uretra si lasciò facilmente distendere. Lo stampo. chiaramente impresso sul calcolo e un picco-lo· ponte di filo che ri1nase sporgente poi dalla mucosa vescicale, non lasciò adito a dubbi ch e si trattasse di un 'ansa di seta che aveva, formato il nucleo primitivo del calcolo. L'ansa, tenacemente aderente agli strati

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verlo un poco m a. trascinando seco un tratto di mucosa vescicale e provocando dolore. In anestesia locale vescicale decidemmo un intervento per le vie naturali . Introducemmo un semplice cistoscopìo da esplorazio ne, frai i più sottili, e· sulla guida di questo anche la pinza a forte presa di l\!Iathieu, sempre attraverso l 'uretra. Per le operazioni endoscopiche nella donna, data la larghezza e brevità del1'uretra diamo sempre la preferenza a questo metodo, piuttosto che all'uso del cistouretroscopio operatore, che dispone di istrumenti molto meno potenti di .p resa. Con opportun·a angolazione fra pinza e cistos.c opio in guisa da m ettere bene in evidenza sotto l'ottica le morse deJI 'istrumento, lo por1

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profondi no-n fu 1p otuta strappare via e perciò fu b·ruciata con la sonda diatermica. Il decorso fu semplice. Il secondo caso r1flette ·una signora della clientela privata del prof. Pestalozza e da •questi gentil1m ente affidatami. ' . La paziente si recò da lui credendo nella persistenza di disturbi della sfera g~nitale per cui a Napoli otto mesi prima era stata operaita di amputazione sop racervicale dell'utero. Il prof. Pestalozza pot.è esclud~re qualsiasi nuova malattia degli annessi e potè sicuramente stabilire trattarsi di una malattia della vescica. Come nella malata di cui .abbiamo precedentem ente riferito, fu facile osservare un calco]o situato in alto verso le ore 14 in una po1

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Il

JL POLlCLINICO ))

sizione intermedia, fra cupola e .p arete vescicale posteriore. Il trattamento fu identico e il decorso favorevole. Il terzo ca.so riguarda una donna isterectomizza ta sei mesi prima che giungesse alla nostra osservazione. Poco dopo insorsero dolori c istalgici sen1pre più intensi per .c ui decise di ricorrere a noi. La causa fu presto indentificata in un piccolo calcolo aderente come il solito in alto a S. sulla parete posteriore della vescica. Data la precedente esperienza, la sua asportazione m ediante la pinza di l\1athiet1, sotto il controllo della vista, noP_ offrì particolari difficoltà. Una cliente del prof. Pestalozza si reoò da lui per disturbi i1on bene definiti: egli già all 'espilorazione vaginale ebbe la precisa sensazione che un corpo estraneo risiedesse in vescica. Su tale precisa indicazione fu fa cile andare alla ricerca del sospettato calcolo , che a malgrado dell'intensa cistite fu ben presto identificato. Esso a.p pariva singolarmente appeso a un grosso filo di seta ciondolante dalla cupola, come il battaglio di una campana, in mezzo alla vescica .. Questa signora aveva subìto un 'isterectomia per fibroma dell'utero non molto tempo prima che cadesse sotto la n ostra osservazione. Precedenti osservatori avevano sospettato una tubercolosi r enale p er i gravi disturbi cistalg ici e l'ematuria che Ii accompagnava. Il calcolo strappato con la pinza venn e via con tutto il filo di seta lungo dieci centimetri e che terminava con un cappio o ansa che si inseriva profondamente nella mucosa della cupola vescicale. Il filo per la sua lung h ezza e per il nodo all'estremità costituiva certamente l'intera ansa di una sutura a sopragitto . (Moncone uterino P). La malata guarì. L'ultimo caso è rappresentato da un 'inferma., già operata di cesarea transperitoneale (segmento inferiore), alla quale in identiche condizio11i d.elle precedenti ci riusci asporta re non solo il calcolo, ma anch e tutta intier.a l 'ansa di seta a cui aderiva. Ottimo il decorso , come nei casi precedenti. La relativa frequenza con cui i chirurgi specialisti devono pur·e imbattersi in casi del genere, fa sorgere spontan eo il consiglio di essere g uardinghi nella pratica ginecologica n el1'applicar e .p un li e st1ture in prossimità della parete posteriore dell a vescica. E in ogni caso cura.re bene l 'isolam ento di questa come serr1pre suggerisce il prof. Pestalozza , ar1cl1e per il su o m etodo di i steropessi. Questo si ottiene &gevolmente specie di ssecando anteriormente un bel tr;1tto di peritoneo, partendo da una

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buo11a porzione in alto clello stretto superiore dell ' utero e seg·uendo l 'isola1r1ento· del peritoneo sino a rendere b ene evide11te la vescica. Questo procedere fa cililerà , oltre tutto, una buona ip·erito,n eizzazione del moncone o una corretta fi ssazione d ell'utero a seconda dei •

casi . E che proprio alla mancanza di queste cautele debbano ascriversi le calcolosi secondarie osservate, do.p o interve11ti ostetrici-ginecologici, ci sembra possa rilevarsi dal fatto, ch e tutti i punti di seta sui quali si era incrostato secondariamente un calcolo erano· situati in alto e a sinis lr1 in vescica, proprio in corrispondenza , du11qt1e, dove si suole tern1inare a sopragitto o a punti s tacca li ali' ester110 del corpo ve. cica le, la sutura del mo11cone uterino e la peritoneizzazione ( 1). Non sarà apparso fuor di luogo questo ulteriore contributo alla calcolosi vescicale secondaria da corpi es tranei, con la precisazion e dei sintomi ch e debbono fare pensare il medico pratico alla possibilità della sua esis te11za e quanto al rnetodo operatorio, al mezzo più sern.p lice e pure adatto a guarire radicalm ente le pazie11ti ch e in tali condizioni si pre enlassero alla 110 tra osservazione. Questo sistema in crt1ento e ch e si può dire n o11 nece si la di cure post-01Jeratorie, offre an che il vantaggio di perrt1ettere di eseguirlo quasi ambulatoriam ente, 11ella maggioranza dei casi, come abbiamo potuto se111pre e eguirlo noi (2). Erano già s tati stillati g li appunti per questa breve nota, quando abbian10 letto con interesse un contributo di un altro caso del genere occorso nel Reparto Urologico dell ' Ospedale Reg ina Elena di Trieste diretto dal mio amico prof. Ravasini , ottimamente redatto dal sue assistent·e dott. Lantieri (Uro1lo1gia, anno I , 11 . 1, pag. 36;, n1a Ja paziente fu operata di cisto tomia sovra pubica. RIASSUNTO. L ' A. riferisce su 5 casi di calcolosi della ve- l'Ci Ga dovuti a corpi estranei (fili di seta), dopo fJregresse laparatomie. Tutti opera,t i con successo per le vie natura 1i. Roma , 31 marzo 1934 , anno XII. (1) Queste suture poj , oggi n el la nos.Lra Clinica

sogliono dal prof. Pe's talozza essere praticate con fine catgut cromico, con il preciso scopo di ovviare a i11co11venienti come qt1elli che hanno per oggetto questa breve nota . (2) Il primo caso riferito, fu già da noi pubblicato nella Rivista « La Clinica Ostetrica n diretta dal prof. Paolo Gaifami. Fasc1colo 10°, anno 1924.


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x ·1 1, NuM. 28]

SEZIONE PRATICA •

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DISCUSSIONI E COMMENTI. CLINICA CHIBU RCICA DELLA

R.

Rossi non ha avuto conferma di questi risuJtati:

UNIVERSITÀ DI CAGIJIARI

« Dodici cani furono da me trattati (scrive l'A.)

Per favorire la ricerca delle relazioni patologiche t•ra vie biliari e stomaco (I).

r.on le stesse modalità, ma in nessuno di essi mi fu dato osservare fatti ulcerativi a carico dello ston1aco o del duodeno ».

Prof. G. BAGGIO.

Perciò tro,vo molto utile comunicare alla Società, che gli esperimenti suddetti, furono ripetuti anche nella Clinica Chirurgica di Cagliari da me diretta , per opera dell'Aiuto Dottor Cardia, col risultato che un cane nella cui cjstifellea erano stati immessi 5 sassolini, fu sacrificato, per le estreme condizioni di vita in cui si trovava, a distanza di 24 giorni e ali ' autopsia presentò escoriazioni emorragiche multiple nello stomaco e 3 ulceri nella parte antrale. Il pezzo anatomico fu esaminato e considerato con interesse dalla Commissione di laurea, avendo fatto argomento di una tesi.

La Clinica insegna a riconoscere le malattie e a curarle. In questo esame an-ailitico dei malati trova modo non infrequente di segnalare sintomi nuovi e anche nuove forme morbose ' che, integrati poi da studi di laborato,r io e da esperimenti su animali, J)Ossono arricchire il dottrinale della Patologia. Altre volte invece la Clinica offre il campo di osservazione a riscontro di reperti di laboratorio o di esperimento i qua.Ii, pure non rivelando un determinato meccanismo patogenetico, tuttavia, per il fatto che non esorbitano da evenienze ognuna di per sè nota o avente punti di contatto con condizioni che si co·n oscono nella patologia umana , inducono a ritenere che non siano che la ripetizione di ciò che avviene, inavvertito, anche n,e ll 'uomo o si·a no manifestaizion] diverse, per le diverse ~ondizioni ambientali, delle stesse leggi note nella patologia umana, o siano fatti che, alle leggi della patologia umana tracciano indirizzi di ricerca fino allora poco seguiti. Nel co1nplesso ordine di questi moventi può dirsi che rientri la recente comunicazione di ~'ranco Ro ... ~i dall' cc Istituto di Clinica Chirurgica » della R. Università di l\Iilano, diretto dal Prof. Mario Do•n ati) sotto il titolo « di un eventuale rapporto ezio-patogenetico fra lesioni della cistifellea e ulcera gastrica o duodenale»: la quale trae origine da alcuni miei esperimenti eseguiti otto anni fa nella Clinica Chirurgica di Roma quando v'ero aiuto. Scrive difatti Rossi: « Tale dibattuta questione mi è sembrata avere

punti attinenti con alcuni risultati sperimentali ottenuti dal Baggio e da questi comunicati al Congresso della .Società Italiana di Chirurgia tenuto a Padova nel 1926 ». « I risultati ottenuti dal Baggio mi sembrarono rivestire il massimo interesse, perciò r_itenni opportuno praticare alcune esperienze analoghe ». « Volli poi studiare se nell'uomo si potessero riscontrare fenomeni presentanti qualche analogia con quanto il Baggio aveva ottenuto nel campo sperimentale ».

Ciò che io, 3vevo ottenuto nel campo sperimentale è che, dei cani ai quali avevo immesso sassolini nella cistifellea avevano .p oi presentato delle ulceri peptiche nello stomaco. (I) Comunicazione alla Società Lombarda di Chirurgia.

* ** Ora, io co11cedo ancora a Franco Rossi di dire che cc i risultati ottenuti dal Baggio » sono cc rimasti isolati », dovendo , in certa maniera, considerare anche il risultato Cagliaritano come raccolto sotto la mia paternità. E, naturalmente, .è più che esatto eh' egli dica che sono rimasti senza riscontro nelle esperienze sue. Ma non trovo esatto, che f\.g giung·a: 1

e g·li altri Autori già ricordati (Gilbert, Domi11ici, Fournier, Mayer, ~Iarcantonio , Lebes, Mignot, Borghi ecc.) «

perchè non risultBJ (ch 'io sap·p ia) che gli AA. suddetti abbiano eseguito gli esperimenti .p er cercare se la presenza dei corpi estranei nella cistifellea producesse ulceri gastriche (come ha ricercato espressamente 1 F. Rossi). Il valore dei reperti avuti da questi sperimentatori in rigua:r do al rapporto: co-rpi estranei nella cistifellea ed ulcera gastrica, è detto, invece, esattamente, con le parole che Rossi aveva usato prima : che cioè 1

..

finora i diversi ricercatori, che avevano studiato il comportamento della cistifellea e della bile i1t presenza di corpi esranei, non avevano mai nvuto occasione di osservare come l 'introduzione di questi nelle colecfsti generasse delle ulcere a carico dello stomaco » : «

il che ha significato b en diverso da ciò ch e è riportato più su. Cito a riprova que t 'episodio: il Pro.f. Businco, allora anatomo-patologo in quest'Università e commissario di laurea


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« IL POLICLINICO »

nella seduta in cui fu presentato il pezzo anato,r nico del nostro ultimo risultato positivo, disse in quell'occasione che durante le sue ricerche sperimentali sull'infettabilità della bile erano occors1 anche a lui dei re·p erti analoghi, che però non fece risultare in pubblicazioni perchè altra era la finalità delle sue indagini. Se ne deduce che, il silenzio su argomenti che no,n formino scopo diretto di lavoro, non solo non ha alcun significato negativo, ma è pure accordabile co,n risultati positivi. Alla stessa maniera trovo fuori di posto I ' espressione seguente: « Abbiamo infatti visLo, nel campo sperimen.-

tale, che l'ulcera gastrica o duodenale non sembra potersi dire causata da corpi estranei contenuti nella cistifellea >L

Unai cosa è dire ch e l'ulcera gastrica o duodenale sia causata da corpi estranei contenuti nella cistifellea ed altra cosa è dire che corpi estranei contenuti nella cistifellea possano dar luogo ad un'ulcera gastrica o duodenale. Io voglio aggiungere, anzi, un altro reperto negativo a quelli di Rossi , citando la pubblicazione di Pepper (Amer. j. of m ed . se. , 146, n. 2, 1913) della quale è riportato nel Zentralorgan f. d. g. Ch. ecc., vol. III, pag. 229, quanto segue: « Fu immesso nella cistifellea (di cani) un grosso sasso rotondo ». c.: Risultati: dopo 11 mesi nes-

suna alterazione della secrezione o della morfologia dello stomaco o del pancreas ».

Con tutto ciò, non solo non posso disconoscere i risultati miei ' ma 1Jebbo attribuire loro un significato che oggi non mi è dato ancora di precisare 1na che potreb·b e dimostrarsi 11on trascurabile domani. Ed è perciò che mi pare troppo sommario il giudizio espresso, dal nostro Illustre Presidente , quando, a commento della comunicazione di Rossi , ha detto : E tralascio le esperienze di Baggio, perchè evidenten1ente non possono avere grande importanza riportandole alla clinica umana ». <<

Evidentemente (dirò anch 'io) l 'importanza l'hanno perduta dopo la comunicazione di Rossi, perchè prima ne ebbero per lo meno quanta è bastata a pro1nuovere la comunicazione inedesima. Ora: l'hanno perduta, questa importanza, perchè sono « rimaste senza riscontro n nelle esperienze di Rossi? Non intendo di fare appunto a chicchessia pe:ch è anch 'io non ci badai che dopo parec~ ch10 tempo; ma devo mettere in rilievo un

[ANNO XLI, NuM.

281

particolare: sf direbbe che sia caratteristica di quelle esperienze la rarità dei reperti ·p ositivi. Comunicando alla Società Italiana di Chirurgia dissi che i risultati di allora erano relativamente frequenti rispetto al numero degli animali morti a seguito non lontano degli esperimenti (3 su 11); ma, considerati invece rispetto al numero complessivo degli esperimenti, (chè i morti più tardi furono negativi), quei risultati positivi furono di I su 15, di :~ su 12. Il reperto di Cardia ha la frequenza di 1 su 12. Complessivamente sono: 4 su 3'9. La negatività del reperto sui 12 esperimenti di Rossi non sarebbe, adunque, ancora tale da costituire disaccordo con le proporzioni dell 'evenienza occorsa a ine. E in nessun caso la riterrei sufficiente per indurre uno studioso obbiettivo a destituire di valore un risultato altrui. O hanno perduto l'importanza, quelle mie esperienze, perchè cc riportate alla clinica umana » non s 'è trovata una frequenza di associazione fra calcolosi biliare e ulcera gastrica, maggiore di quella segnalata da Rossi? Ma, non credo che fosse il caso di attendersi risultati molto diversi, data l 'esperienza di tutti i giorni e tenuto conto di statistich e espressamente pubblicate in proposito (ch e sono riportate dallo stesso Rossi). E ·quale altro argomento si trova nella comunicazione, che entri in merito a ,p roblemi connessi con l'esperimento mio? A me pare che il programma tracciatosi da Rossi con le parole: Volli poi studiare se nell 'uon10 si potessero riscontrar e fenomeni presentanti qualche analogia con quanto il Baggio aveva ottenuto nel campo sperimentale » e<

debba avere inizialmente questo piano d'esecuzione: rintracciare se ci siano casi nei quali associata a calcolosi biliare si trovi un 'ul cera gastrica o duodenale che dimostri di e,'sere insorta ar seguito e in connessione più o n1eno palese con la presenza dei calcoli nelle vie biliari. Compito tutt 'altro c.he facile , ma , appunto per questo , bisognoso di ind.a gini accurate e, sovrattutto, risponde11ti allo sco:p o: cioè consistenti in principal modo nel dettagliato studio .anamnestico dei malati ed anatomo-patologico della lesione in esame. Invece Rossi non dispone che di 7 casi (7 soltanto sono i casi di calcolosi biliare : gli altri 3 sono di colecistite) e (per attenermi[ ai soli rilievi di natura anatomo-patologica) riferisce che soltanto in uno di questi 7 casi fu praticata la resezione gastrica: gli altri furono


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SEZIONE PRATICA

trattati con g. e. Non solo: ma pure in questo unico caso resecato, delle condizioni del1'ulcera non dice parola: Operazione: Rachianestesia novocainica. Laparotomia xifo-ombelicale. « Cicatrice da ulcera alla prin1a porzione duodeJJ.ale, faccia anteriore, ~tellata ed ombelicata, parzialmente stenosante il lume intestinale... Vien praticata una resezione gastrica (asportazione di 3/4 del viscere) alla Billroth seconda maniera se~uita .da fissazione della cistifellea alla ferita laparotomica. Decorso post-operatorio normale ». cc

E non basterebbe nemmeno questo particolareggiato studio anamnestico ed anatomopatologico. Bisognerebbe poi restringerne i risultati a quei casi di calcolosi biliare che mostrino essi: qualche analogia con le condizioni sperimentali i11 cui mi sono posto io; le quali, a quanto pare, non furono comprese affatto da Franco Rossi, perchè dice nella • • sua corr1un1caz1one : Dobbiamo far osservare che nel campo clinico, irt caso di calcolo asettico colesterinico, in cui si b anno le condizioni più attine1rti alle esperienze d el Baggio, una concomitante ulcera gastrica o duodenale dev'esser e considerata corr1e fatto di rarità eccezionale ». cc

Viceversa, nella mia comunicazione alla Società Italiana di Chirurgia, dalla quale Rossi ha tratto gli elementi che l 'interessavano, si legge : I1t esperimen ti eseguiti con lo scopo di stabilire se la presenza di corpi estranei asettici n ella cistifellea bastasse a determinarvi infezione biliare, in 'era accaduto di constatare che un cane, n ella cui cistifellea avevo introdotto 11 sassolini, morto dopo 22 giorni presentava nella zona antrale delle tipich e ulcere gastriche. Degli 11 sassolini della cistifellea, 7 erano rimasti , 4 evident em ente erano stati em essi lungo il coledoco ». «

Nell'esperimento di Cardia erano stati introdotti 5 sassolini e se n 'erano ritrovati 4 nella cistifellea ed I impegnato nel cistico. Non , dunque , il calcolo u11ico, ma corpi estranei multi:pli e che possono passare o impegnarsi n elle vie di deflusso. A questo proposito mi fecero pe11sare non poco gli esperimenti di Hosomi (Virch . Aroh. f.' path. Anat. u . physiol. , 267, 1928) e l 'ultimo risultato nostro appartenente agli esperimenti di Cardia. Di Hosomi avevo. letto nel Zentr. org. f. die ges. Chir. ecc., vol . 43 , p·ag ina 54, questi particolari: In 15 ricerche sperimentali di coledocoplastica con trapianti liberi di segmenti arteriosi si trovarono in 7 casi erosioni mucose ed emorragie sot1.omucose clello ston1aco o del duodeno. In un caso formazione d'ulcera n el duoden o n1entre la p arete gastrica rimase indenne . In 4 ca i si troYaron o ulceri nella parete duodenale, erosioni ed «

l@f

en1orragie nella mucosa gastrica. Come seguito dell~ stasi biliare si trovò per lo più un manifes~o itter? ~-7 giorni circa dopo l 'operazione. In 2 d1 7 casi si trovò alla sezione il lume del coledoco interamente chiuso, in altri 3 esso era ristretto e il .passaggio della bile impedito da aderenze del trapianto. ·Le ulceri trovate avevano la forma tipica dell 'ulcera peptica rotonda » .

tDel risultato di Cardia dirò che il cane, fm dai primi giorni dopo l'intervento aveva dato segno di coliche violente. In base a questi rilievi mi domando : i nostri reperti non saranno forse le.gati ad azioni che si dipartono dalle vie biliari di deflusso più o invece che da quelle di riserva ~ Azioni determinate dal passaggio .p iù o meno forzato del o dei corpi estranei, sia quale si vuole la natura, delle azioni medesime? Ecco che in tal caso il calcolo unico (per lo più grosso) escluderebbe preventivamente l'azione efficace degli esperimenti miei e realizzerebbe invece le condizioni « più attinenti alle esp,erienze » di Pe pper sucitato, che ebbe pure risultati negativi. Desidero aggiungere anche un altro rilievo che ho potuto fare sul mio pur piccolo materiale d 'esperimento, ed è questo: i reperti positivi si riscontrano soltanto a non lunga scadenza dall'esperimento: 22 giorni nel .primo esperimento, 24 nell'ultimo; mi sfuggono gli estremi degli intermedi , ma furono di breve durata anch 'essi : come se la formazione delle ulceri che ne seguirono, oltre che la suddetta azione più o rneno stimolativa, od ostruente, sulla cistifellea o sui grossi dotti (non so) richiedesse in quest'azione anche il carattere della subitaneità e l'effetto precoce, e come se, passato il primo effetto, di· essa , potesse seguire invece uno stato di adattamento degli organi interessati.

* ** Tenuto conto delle co11siderazioni suesposte, io direi che la questione è, anche dopo la comunicazione di Rossi, allo stato di prima , e trovo rispon4ente a questo mio concetto il giudizio di Pepere espresso con le parole che rip·o rto: In fondo la co1nunicazione del Collega Rossi su ggerisce gualch e utile ricerca sulla interessante questione ch e ci 11a posta ». «

Al prof. Pe·pere devo però .aggiungere che egli ha ben ragione quando dice che: dispositivi sperimentali assai diversi provocano ulcerazioni gastriche e duode11ali negli animali che non han110 niente in co1nt111e con l 't1lcera cronica dell 'uomo » , cc


« lL POT,JCLI NICO >i

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ma che d'altra parte, con determinati dispositivi, si produco110 delle ulceri gasttiche che non· hanno proprio nulla di diverso da certe varietà di ulcera, che spesso si riscontrano nell 'uomo: nel quale si sa pure che l'ulcera si presenta in varietà anatomiche molteplici, ben essendo, sempre della stessa natura, cioè ulcera peptica. È diversa la· forma morbosa, si capisce, e la sua evoluzione, essendo l'una il prodotto di condizioni che vengono stabilite all'improvviso da fuori (direi così) dell'organismo in cui insorge, ed essendo l 'altra invece la conseguenza di condizioni che nel1'organisrno vengono formandosi attraverso n1o·dificazioni e adattamenti la cui insorgenza e il cui sviluppo ancora ci sfuggo110. Ma l'alterazione anatomo-patologica in cui consiste l'una e in cui consiste l'altra, difficilmente si saprebbe interpretare in modo diverso . 1 miei 1primi reperti furono mostrati a un Congresso di Chirurgi, che non ebbero nulla da eccepire sull'entità morbosa; l'ultimo fu pure mostrato, come dissi, ad una commissione d 'universitari, fra i quali un ::inatomo-pato1ogo. Ed ora Io presento jn fotografia alla ocietà . coA

8

e

A, fegato; Il, cistifellea aperta con sassolino incuneato nel cistico; C, stomaco.

me complemento del contributo che I' occasione mi ha offerto di portare alle sue feconde discussioni. Interessante pubbllcazioae : Prof. RICCARDO VERSARI Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana Normale Descrittiva e Topografica della R. Università di Roma

Guida Pratica per Esercizi di Anatomia Topografica Seconda edizione accuratamente riveduta e notevolmente 8.ll1!1>liata. Volume in-160, di pagg. XVI-308, niti damente sta.mpato su cart a p atin~ta, con 72 figure in nero ed in tricromia, intercalate nel testo. P rezzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. Per gli abbon ati a l « Policlinico u sole L. 3 7 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succurdale di ~ iotto, RO"MA..

[Ai~No

XLI,

Nu~c.

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SUNTI E RASSEGNE NARCOSI CHIRURGICA. La narcosi endovenosa con l'evi pan nella grande chirurgia. ( JENTZER, 0LTRAMARE, I>oNCET.

La Presse J\tlé-

dicale, 25 aprile 1934). L 'evipan , nuovo anestetico generale, è un sale sodico di un derivato dell 'acido barbiturico. Anschiitz dapprima l 'usò nei piccoli inLerventi, Weese l 'ha poi studiato dal punto di vista farmacologico e per primo ha dato la dimostrazione della rapida narcosi che si ottiene con esso mediante l'iniezione endovenosa. L'&vipan ha un margine di narcosi ampio, giacch è la dose mortale è quattro volte maggiore della dose narcotica e Weese ha messo in evidenza con esperie11ze sugli animali che una narcosi rapida o di lunga durata non provoca fenomeni di accumulo e di intossicazione. Gli AA. basandosi sugli studi sperimenta]i suddetti e sulle comunicazioni e osservazioni degli altri chirurg i che avevano già usato l'evipan, hanno creato un nuovo metodo cii so11Lrninistrazione endovenosa dell 'evi pan che, nella maggior parte dei casi, senza alcuna altra 11arcosi complementare, ha permesso loro di e~eguire nella Clinica chirurgica di Ginevra g randi operazio·n i di lunga durata , fino a 3 ore (es. resezioni di stomaco). Prima di illustrare il loro metodo e di riferire sui casi nei quali hanno usato 1'evi pan, gli AA. riassumono brevemente i dati clinici e le osservazioni pubblicate sull'azione e sul modo di somministrare l'evipan. Gli AA. quindi riferiscono sui 72 casi di grandi operazioni delle 400 anestesie con l 'evipa~n sodico eseguite in adulti o su fanoiulli nella clinica chirurgica di Ginevra, e che comprendono operazioni sul capo (trapanazioni decompressive 2), sul collo (gozzo 1, m. di !Basedo'v 3, diverticolo esofageo 1, ecc.), sull'apparato dif;erente (ptosi gastrica 1, resezione gastrica per uli::;era1 e can cro 8, gastroenterostomie 9, resezioni in testina li 3, operazioni per appendiciti perforate con peritonite 3, occlusione intestinale 1, cancro del retto 1, ernie strozzate 2, colecistectomie 10, laparotomie 4) , operazioni sul torace (can cro della mammella 5) , sugli arti (osteosintesi 7, amputazioni e r esezioni 3), sulle vie urinarie (nefrectomia 1, papillomi della vescica 2, prostatectomie 1), operazioni g inecologich e (isterectomia 1). Dopo i primi tentativi , gli AA . hanno regolato la seguente tecnica . che molto si avvicina a quella di Friedmann. ehe essi non conoscevano: 1 ora prima dell 'intervento 1'operando rj ce,re un 'iniezione di 1 cc. di pantopon al 2%; al m omento dell 'operazione il p. viene portato in camera operatoria e posto ul tavolo OJ}E'ratorio con la lesta 1eggern1en te solleYata e u11


[ANNO

XLI,

~U~1.

28J

braccio rr1a11tenuto da un supporto in abduzione; quindi viene applicato un bracciale metallico provvisto di un ago attraverso cui si procede all 'iniezio11e dell 'evi pan per m~zo di una siringa da 10 cc. a becco laterale contenente la sol. al 10 %. Per .quanto riguarda la dose da iniettare , . essa dipenderà solamente dai fenomeni clinici os~ervati, ma sembra, secondo l'esperienza degli AA., che essa sia inversamente proporzionale, all'e,t à . Il punto capitale nell'anestesia con l 'evipan-sodico è secondo gli AA. la lentezza dell'iniezione: tutti gli incidenti osservati sono i~putabili a u~'iniezione troppo rapida. I pri1 m1 2-3 cc. d ev1pan, necessari iper far cadere il p. in narcosi, devono essere iniettati lentamente, in media entro 3-7 minuti; gli altri · cc. anrhe più rapidamente fino ad aversi la risolu1ione muscolare che è ottenuta generalmente con 6-1 O cc. di so)uzione. A questo punto si togl1ie la siringa lasciando in posto l'ago e a questo s'innesta il tubo di un apparecchio a goccia continua, contenente siero ipertonico glucosato, .a l doppio scopo 1° di mantenere permeabile l'ago e per.mettere rtuove iniezioni di evipan attraverso il tubo di gomma durante l'operazione; 2° di so,p rasatur are la cellula apatica e rallentare così la dissociazio?e delle molecole dell'evipan, prolungando in questa maniera la durata della sua • a.zio ne. Tn tal modo, al minimo accenno di risveglio de] p., si può facilmente riniettare da 1-2 cc. d'evipan per riavere una narcosi completa. In n1edia, basta fare ogni 20' queste nuove iniezioni di 1-2 cc. per prolungare la naifcosi durante parecchie ore. Così facendo gli AA. banno potuto ottenere narcosi di 3 ore, impiegando fino a 27 cc. di evi pan. Non vi è però alcun rapporto tra la dose del1'evi pan iniettato e la durata dell'intervento: in alcuni casi bastano 10 cc. per un 'operazione di 1 ora e più, in altri sono necessari 22 re. per una narcosi di meno di un'ora. Nella narcosi con l 'evipan i riflessi pupillairi, corneali e congiunlivali non hanno alcuna importanza; si può avere un silenzio addo·m inale completo con un riflesso corneale presente , la ru•p illa, può essere tanto midriatica che mico'tica. Ha maggiore importanza invece, quando esiste, la caduta della mandibola. Insomma i] narcotizzatore per giudicaire lo stato della narcosi deve basarsi sul polso , sulla respirazione e sullo stato generale del p. Gli AA. dalla loro esperienza ritengono in conclusio ne che la narcosi con l'evipan è utilizzabile nella maggior parte dei g randi interventi e la raccomandano specialmente nei basedowiani perchè, fatta l'in,i ezione a letto, è evitato in questi P'· qualsiasi emozione. SoJo negli interventi della regione ano-perineale non è efficace perchè non si ha una risoluzione muscolare com1)Jeta, l'anestesia non è profonda e gli a.m malati presentano lin tremore 1

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SEZIONE PRATICA

clonico degli arti inferi ori cl1e può disturbare l 'u11ert•I.ore. Infine gli AA. notano come il momento del risveglio sia variabile (da una mezz 'ora a 12 ore dopo l ' operazione); in qualche caso si accompagna a stati di agitazione .p er cui è necessario praticare qualche iniezione di pantoipo11. Concludendo, i vantaggi dell'evipan sulle altre n~rcosi, possono riassumersi, secondo gli AA., in: · I) assenza completa d 'agitazione all 'inizio della narcosi . Il paziente s'addormenta in maniera fisiologica senza l 'apprensio11e dell 'etere, della maschera, del senso di soffocazione. 2) abol1izione della cefalea , stato di i1ausea meno intenso che con l'etere, rarità del vomito 3) soppressione della maschera , e possibi ~ lità quindi di operare senza difficoltà sulla faccia e sulla cavità boccale. G. GENTILE.

La narcosi a vertinica in chirurgia infantile. (L. VEIGSTEIN. Arcliivio di Chirurgia infanfJi·le, gennaio 1934). La narcosi avertinica è entrata un po' tardi nella pratica pediatrica a causa di gra:vi inconvenienti risco11trati al principio, che però non si sono più ripetuti dopo che la tecnica è stata migliorata con l 'uso della Avertina liquida. e co] saggiare la tollerabilità dei soggetti. Gossmanr1, irt base a 500 osservaiiioni , ritiene controindicata la narcosi avertinica nei ])ambini in gravi condizioni, con cuore poco valido, con lesioni renali , ep atiche, ittero, con stenosi laringea e raccomanda in ogni caso una accurata sorveglianza durante il sonno. Eglj in siste sui vantaggi di questo metodo di narcosi che so110 essenzialmente : la eliminazione del trauma psichico all'inizio della narcosi; il sonno ristoratore dopo l'intervento; l'a ssenza dei ~aliti disturbi post-operativi e la possibilità di alimentare subito il piccolo paziente; la comodità per le operazioni sulla cavità orale. Monod , con la inaggior parte degli sperimentatori, ritiene pericoloso l'uso delle alte dosi somn1inistrate onde ottenere la narcosi comipleta e consiglia di ricorrere ad altri ipnotici per completare l 'anestesia. Sievers ha una ~sperienza di ben duemila ca:-;i : egli è fautore tiella narcosi completa ed al fine di stabilire l'attitudine specifica dei malati al far111a co, eseguisce la « prova di risvegJio » che consiste n ello studio del modo di rea,g ire del bambino addormentato, allo stimodo di un getto di cloruro di etil e sulla regione temporale. A seconda della reazione, somministra ulteriore dose di Averti11a o meno. Il noslro A. riferisce i risultati da lui ottenuti con lo studio di trerentocinquanta casi. Non ha mai fatto uso di prenarcotici o di anestetici locali. 1


<< lL POLICLINICO >;

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La sera precedente l'atto operativo ha praticato un abbondante clistere evacuativo; ha introdotto lentamente nel retto la soluzione di Avertina liquilà al 2 X % in aoqua distillata a 37°, preparata pochi minuti prima. Ha co·m inciato con piccole dosi, che ha poi gradatamente aumentato, via via che si rendeva conto della tollerabilità del preparato, fino a giungere a gr. 0,16 per kg. di peso. Dopo l 'operazione ha estratto il residuo del clistere mediante sonda rettale . Una solta volta ha ottenuto una narcosi completa con O, 16 per kg. di peso : ma la narcosi fu troppo profonda e vi fu pallore e depressione del respiro. In 75 casi l'anestesia fu appena sufficiente a portare a termnie atti o·p erativi di modica entità e di breve durata : sempre vi fu reazione in modo più o m eno energico, agli stimoli dolorifici . In tutti i rimanenti casi I' Avertina risultò insufficente da sola e si dovette ricorrere alla narcosi eterea. Però la quantità di etere occorsa fu molto limitata ed in proporzione inversa alla dose di Avertina somministrata. L' A. non ha osservato nessun caso di morte e i1eppure di eia.n asi o dispnea o apnea durante o dopo l'i~tervento. ' Le anormalità da lui riscontrate sono state lievi e rare e sono consistite in: macchie rosse sul corpo, ponfi e vescicole; irrequietezza dopo il risve·g1io in soli tre casi; acetone nelle orine, ecc. Riguardo al dosaggio del farmaco l 'A. è del pa_rer~ che il. criterio ha.sato sul peso corporeo è il più pratico da seguire·. In ogni caso ritiene pericoloso cercare di ottenere con la Avertìna una narcosi completa, mentre la si deve 'usare esclusivamente come narcotico base. Ma ancl1e con questo valore, l 'Avertina resta u!l n~rcotico d~ grande uti.li~à nella pratica pediatrica, perch_e, se somministrata con tecnica preci~, è p~rfettame·nte innocua e capace di dare r1sultat1 veramente brillanti con il sussidio di picco~e quantità di etere o con quello della anestesia locale da adoperarsi nei casi di affez~oni :espiratorie o nei soggetti ad esse pred1sp ost1 . V1cENTINT. 1

SECREZIONI INTERNE. ''Piccola pubertà,, del Pende e '''neutrale Kindheit ,, di Stratz. ~

(TESUELnA TAMBURRI.

La Riforma Medica, 14

aprile 1934). L' A. riprende in esame le misure hio·n1etriche (già pubblicate) dei bambini liguri per illustrare le differenze somatiche de,i due sessi messe in evidenza dal Pende secondo il quale si deve sopprimere il termine adopeTa~o dallo Stratz « neutraile Kindheit » (infanzia neutrale) col quale indica I 'età dai 2 ai 7 anni. Mentre secondo lo Stratz lo sviluippo pondera-

[ANNO XLI, NuM. 28J

le e staturale i11 questo periodo della vita è uguale nei due sessi, secondo la Tamburri e altri nel periodo dal 4° al 6° anno esso su,pera nelle femmine quello dei maschi. Secondo Pende dipende dal fatto ch e in quel periodo, che egli chiama piccola pubertà, c'è un'f;perattività ormonica che prepara la grande pube,r tà. Una differenza nello sviluppo scheletrico fra maschi e femmine fu notato alla stessa età con esame radiologico da Rochlim. Anch e Heln1erich ha osservato uno sviluppo diverso fra laringe del maschio e della femmina verso i tre anni e Pryor ha notato che i nuclei di ossificazione nei feti femminili co~paiono più presto. E più presto·, 3-4 anni, pri~a che n ei maschi scomparr e la l.i nea e1)ifisar1a nelle ossa lunghe delle femmine. Inoltre nei maschi domina il diametro di lunghezza dei crani, nelle femmine quello di larghezza. La Tamburri ha nota·t o che l'altezza del craIlio è se~pre eccedente nei masch.i rispetto all~ femm~ne (fer l~ maggiore iperfunzione nei maschi dell 1pofis1, sr.,condo Pende), il diametro naso-occipritale è nei maschi sempr€ fortemente eccedente, l 'indice cefalico è sempre superiore nelle femmine. Le oscillazioni del peso e della statura sono ~elle femmine in cr escenza più accentuate 1 p el sistema en docrino neurovegetativo più labile. L' A. confe•r ma ancl1e i dati di Del Duca secondo il quale nella piccola pubertà ci sono d~e fasi i~. ~u~ i] dispendio di energia è maggiore: all inizio (4° anno) per partecipazione del sistema di relazione e alla fine (7° anno) per partecipazione del sistema vegetativo. IFino a.1 7 ~nni si ha specialmente allungamento degli arti , mentre ai 7 anni è il tronco che· si allunga. Il diar11etro del bacino au111enta ai 4 anni nei maschi, a 3 anni nelle femmine e questo è un dato di più co11tro l 'cc infanzia neutrale n. Nelle femmine poi a 1O anni c'è un ulteriore aumento del diametro de] bacino aumento ch e non si h a nei maschi. A 10 ann i si ha anche nell~ f e~r:ii.n e au1!1ent~ della ghiandola m.a mmar1a e in1z10 degl1 altri caratteri se~suali secondari. L 'aum·e nto dei poteri anabolici nelle fem mine a 10 .anni è tale ch e il oe so aumenta di 4 kg. e 1/2, mentre per la statura essa è, a quest'età, uguale nei due ses&i. Il Pende ha indicato una fo,:r:mula costante per giudicare· se c'è .p roporzione fra peso e altezza nei bambini e in questa formu la non c 'è un'eguaglianza fra i due sessi nemmeno ai 4-5 anni di età. Nella piccola pubertà si man.i festano anche le ?aratteri~tiche psichiche di ogni individu o e. bisogna r1gu.ard?re il bambino in questo periodo co·m e un piccolo adolescente. Su questi concetti dev'essere orientata l'azione dei n1aestri e dei genitori. R. LusENA. 1

1


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.\LI, :\" UM. 28]

SEllO~E

Iperinsnlinemia secondaria a on adenoma del pancreas. (LLOYD J. l'toss e JouN M. ToMAscu. Archives

oj Surgery, febbraio 1934). Gli AA. riferiscono su di un caso ve11uto alla loro osservazione al cc Cleveland City Hospital ». Si tratta di un uomo di 33 anni che ' era stato fern1ato dalla polizia come ubriaco; egli era caduto battendo la testa sul cigilio della strada e aveva riportato una contusione sopra l'occl1io destro e la perdita della co scienza. Poichè non aveva rip!'eso i sensi, tra&corsa la notte, fu inviato all'ospedale. All' esan1e obbiettivo risultò: stato stuporoso, contusione al disopra dell'occhio destro con un piccolo ematoma, ma nessuna ferita del cuoio capelluto. Nessuna evidenza di e111orragia degli orifici cranici . Le pupille moderatamente dilatate e leggermente inuguali, la destra essendo più grande della sinistra. rl'orpida la reazione alla luce e all'accomodazione. Normali i campi visivi. Nessuna rigidità nucale. Cuore e polmoni normali. Pressione sanguigna sistolica 112 e diastolica 52. ì\-ulla a11 'addome, ai genitali e al retto. I riflessi nor1r1ali, tranne la presenza del BaLjnski. Dati di laborOltorio: al giorno dell 'ammis~ione le urine erano normali. Emoglobina 100 ~~, leucociti 16.000. Temperatura 37°2'C, r1olso 80, respiro 20. La puntura lombare dette un liquido chiaro alla prèssione di 2 mm. di mercurio, che conteneva 2 cellule. Negativa la. ·p rova di Pandy. Persistendo lo stato ·di stupore si fece diagnosi di alcoolismg con edema cerebrale ( ?) e frattura del cranio. Allo scopo di combattere l'edema cerebrale si sommi11istrò endovena una soluzione ipertonica di destrosio; immediatamente il paziente si riebbe dallo stato stuporoso, si alzò i11 piedi e sembrò de] tutto normale. Alle don1ande egli potè escludere di aver sofferto altre volte simili attacchi; nè esisteva una storia di diabete o di uso di insulina. Al inattino seguente il paziente era di nuo• YO in coma. L'esame del sangue dette una glicemia di 0,23 %, azotemia 0,32 %, creatinina 0,019 % e un potere di combinazione dell'anidride carbonica di 60. Si somministrò di nuovo destrosio endovena con lo stesso risultato efficace e immediato. Si fece una diagnosi di sospetto: iperinsulinemia, con ipoglicemia, secondaria a un tumore delle isole di Langherans. Durante ogni caduta in coma si constatò la presenza del riflesso di Babinski, che, secondo Hart e Bond, è un segno diagnostico diffe renziale tra il coma diabetico (dove manca questo segno) e lo shock insulinico. Si praticò uno studio dell'apparato gastro-

PRATICA

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intestinale allo scopo di mettere in evidenza un tumore del pancreas. L 'esame radiologico non dimostrò alcuna lesione a carico di quest'apparato e nessuno spostamento di esso per una: tumefazione esterna. Fu eliminata una disfunzione ilpofisaria come causa di ipoglicemia, con la dimostrazione radiologica di una sella turcica normale e l '3:ssei:iza di ogni segno clinico di distrofia pitu1tar1a. I radiogrammi del cranio non mostrarono alcun segno di frattura. Sembrò allora ragionevole di stabilire che la sintomatologia di quest'uomo era dovuta a una persistente iperinsulinemia. Perciò si consigliò una esplorazione laparotomica. Come preparazione all'atto operativo si somministrarono 1500 · cc. di una soluzione al 5 % di destrosio sottocute e 100 cc. di una soluzione al 50 % di destrosio endovena. Opera.zione e decorso postoperatoriJo. Si opera in anestesia spinale. Esposto il pancreas i scopre una struttura come una cisti, di piccola grandezza (2 cm. di diametro), di colore rossastro, che si impianta sulla superficie anteriore del pancreas; per il resto quest'organo appare norn1ale alJ 'ispezione e palpazione e non si apprezzano metastasi negli organi vicini. Si asporta questo nodulo cistico. Il paziente sopporta bene tutto l'atto operativo. L'esame del sangue eseguito subito dopo l 'operazione dà una glicemia di 0,99 ~b · Si sommi11istrano per l'ultima volta altri 25 gr. di destro,s io tndovena. Durante la prima settimana dopo l 'intervento i valori glicemici vanno da 151 % nel primo giorno, a 99 CJ~ nel settimo giorno. In seguito le determinazioni glicemiche furono eseguite tre volte la settimana e dettero valori da 76 a 144 %. Le prove della tolleranza al destrosio furono soddisfacenti. Il paziente fu din1esso quaranta giorni dopo l'intervento. A distanza di dieci mesi le sue condizioni sane buone, nessuna ricaduta. Ali' esanie istologico il pezzo asportato risultò for1nato da tessuto pancreatico acinoso R. M .'\.RTONE. e da isole di Langherans.

Ricerche sperimentali sull'ormone gonadotropo nell'epitelioma del collo dell'utero. ed EscARRAS . R. Soc. Bial. , t. CXV, n. 6 , p. 605). Gli AA. in 25 casi di epiteliomi dell'utero hanno esegui~o con le urine la prova di Zondek, modificata secondo ]a tecnica di FriedmannBrouha. In 13 casi riuscì positiva; di essi 10 ammalate avevano epiteliomi del tipo basocellulare o intermediario a predominanza basooellulare. In 7 ammalate si ebbero risultati dubbii ; in ± di esse si trattava di epitelioma interm ediario a predominanza spinocellulare. (C oRNIL


1102

« IL

POLICLl ~ J CO

Cinque volte Ja prova fu negativa ed in ± casi si riconobbero epitelio1ni spinocellulari tipici o interm ediarii a predominanza spinocellulare. Le quantità di urine impiegate furono al minimo di 8 cn1 3 • e massimo di 23 cm. 3 . La dose ottima è di 15 erri. 3 somministrata con iniezioni ripetute, verificando la prova di 48 11. Le prove .di cor1trollo furono praticate con 10 casi di epitelioma extrager1itali (2 uomini e 8 donne). In un sol caso di cancro del retto la prova riusci dubbia; in tutti gli altri casi non si ebbe ]a reazione . JuRA.

Cura della ipertireosi con la dijodotiros· • s1na.

(A . B u RE SCH . zo 1934).

Milnch.

ltfed. Woch. , 2 mar-

L'A. riferisce i risultati ottenuti curando un certo numero di n1alati in stato di ipertiroidismo , con la dijodotirossi11a . I fondam enti teorici di questa c ura sono stati gettati da Abelin e dagli altri AA . che hanno ricon )sciuto l 'esi:=;ten za - acc anto alla tirossina - di un a ltro p rincipio at tivo tiroideo, la dijodotirossina , capace dj eser citare un 'azion e del tutto owosta a quell a d el primo . Su questo princjpio , ispirato a quel concetto della clualità o .µ luralità orn1 011ica ch e domina oggi il campo d ella endocrinologia [ 1\1. d. R edal. J, è b asata l 'interpretazi on e patogen etica degli stati di ipertireosi (pre"\ra] enza d ella tirossina sulla dijodotirossina) e il corollario t er apeutico ch e assu me quindi il significato di una c ura di compe nso, d estinat a a ristabilire il turbato equilibri o tra le due sostan ze. I risultati otte nuti dalla Buresch sono stati molto soddisfacenti; più r esisten ti son o apparsi quei casi in cui l 'ipertireosi si associava alla menopausa e, probabilmente, ne dipendeva. In questi casi , l 'A. h a u sato in siem e con la dijodotirossina (Roce) la follicolina. 1

V.

S ERRA.

Trattamento della tetania poststrnmectomica mediante tra pianti di osso bollito secondo Oppe1. (M.

L E WINE .

Lyon. Chiri1rg ., n. 2, 1934).

L ' A. ricorda come tale complicazione a seguito della strumectomia è molto g ra"\1e ma per fortuna molto rara secondo al cuni AA. : dai Mayo è stata osservata 1 volta su 3203 strumectomie, m entre Charbonnel l'ha osservata n el 3-5 % dei casi. A parte la tecnica , si spiega con la grande variabilità di numero e di sede delle paratiroidi , ch e possono ridursi a d 1 sola ghiandola o essere situate d 'un sol lato. La sindrome spasmofìlica si sa e.be coincide con ipocalcemia. Oppel ha proposto iper

l~i\1\:\ 0

))

XLI

I

NUl\1.

28]

pre ve11ire qu e~t e l ur]Je il trapianto di pezzi di osso bollito prin1a in soda e poi in soluzito ne fi-siologica. Questo, deposito di calcio così formatosi libera il Ca da 5 a 7 giorni doJ) O del trapianto e contintta. ad elevare il tasso del Ca pe·r vari mesi, essendo lento il riasorbimento dell'osso. Il Lewine, avendo osservato grave letania d opo asportazione estracapsulare parziale della tiroid e J)er voluminoso struma colloideo, J>ratica trapianto , n el sottocutaneo , di un pezzo cl 'osso di bue b-0llito di 6 cm. di lunghezza e 3 di larghezza ed iniez. di Ca per i primi sei giorni ; i segni pasmofilici scompaiono ed esaminalo 11 111esi dopo il paz. sta bene. L ' A. r accomanda in simili circostanze il m et od o, con clud endo con Oppel eh-e il se1npli ce tra pianto di o so eterogeneo sterile soppri me 11n complesso s intomatico grave . R. GnAsso.

ALLERGOSI. L'eosinofilia· negli stati allergici. ( K No'rT e BRuCE

PE\ RS O

.

C1ry' s Hospital Re-

f 'o rt s, aprile 100 1).

l 1er qt1anto la frequent e associazio n e fra cond jzioni aller g ich e ed un aum ento del numero d ei leu cociti eosin o fìli n e] sangt1e e nei tessuti :-ia g ià da lun g o t empo stata n ota.t a, vi è ancor a g r ave incertezza rig-11ard o alla funzion e ed a I sig nifì c.:ato patologico di queste cellule ed al valor e di a,g-nostico d elle osservazioni fatte su di esse. Nel 1912 Schlecl e Schwenke r stabilirono la possibili I à di provocare eosinofilia locale nei 1essuti n1ediante i11iezione di prot eina in un ar1imale rreviamente sensibilizzato . Numerose r icer ch e segu enti h anno din1ostrato ch e nella m.aggior parte d elle lesioni a tipo decisamente 2ller g ico , vi è n o tevole tender1za ad un aff)us~o locale di leucociti eosinofili. Biggart ha coJl st,qtato ch e questa eosinofilia locale d ei tess11ti è do, uta a1la mig-razion e delle cellule eo, sino,fil e dal san g ue. circolante e non a cellule formatesi in sitii. Gra.nt e Wood d'altra parte videro che il maggi ore afflusso locale di eosi11 ofili si ottien e m ediantf iniezione di ista. n11n a. Gli AA . hanno voluto v eder~ se era possibile s11 queste basi svilu1)pare un meit odo clinico il 1 qua~e servisse a stabilire se un paziente è o m eno , alle1rgi co rn ediar1te 1'esame del liquido e d el sa.n g ue ch e si ottien e p11no-endo t1na bolla da istan1ina. Le co11clusioni a r ui giungono ali AA. basandosi sulJo studio di un discreto numero di casi, sono le seguenti: la concentrazione eosin ofi]a è ra ddo1)piata n elle bolle prodotte mediante l'iniezione di proteine appropriate in soggetti sensibilizza ti ad esse , mentre l'iniezione di proteine verso le quali i soggetti non erano sensibilizzati non provoca ness11na con centrazione di eosinofili. <...;

1


1103

SEZIONE PRATICA

Nella sede della iniezione di istamina si ritrova concentrazione di oosinofili sia nei pazienti sensibilizzati che in quelli non sensibilizzati, ed in numero proporzionale al numero di cellule eosinofile o neutro,file nel sangue circolante. L'eosinofilia da istamina confrontata con quella di soggetti non sensibilizzati si mostra quasi del doppio; l'aumento, nei soggetti ~ensibilizzati, è maggiore, di quesi tre volte . I ri~ultati di queste ricerche fanno pensare agli AA. che il grado della conc·e ntrazione eosinofila dipenda dal tipo di rea.z ione cutanea. La prova dell'iniezione di istamina può servire al riconoscimento di quegli individui ch e sono affetti dalla cosidetta allergia latente. Per quanto la nozione eosinofila da istamina si sia avuta anche in qualche soggetto di controllo normale, pure, nei soggetti in stato di allergia essa € sen1pre molto più marcata e pùò servire a scopo diagnostico. G. LA CAVA.

dei vasi, per l'azio11e diretta di sostanze ca. paci di influenzare la parete vasale. Sia che i fattori urticariogeni giungano dall'esterno o dal grande circolo, la loro azione si esplica ugualn1e11te sulla rete di vasi superfici:a1li; contemp,o raneamente è probabile che questi fattori mettano in libertà delle sostanze capaci di procurare una iperemia ed una essudazione (1). LPunto per punto quello che Sir Thomas Le\vis sostiene da anni per l 'interpretazione del pomfo istaminico e dell'area di iperemia attiva che lo circonda. N. d. R.]. Le ricerche di Marchionni e Ottensteim , ir1fine, fanno ritenere che tutti i fattori urticariogeni deh,h an.o la lo·r o com.u ne azione sui capillari a modificazioni indott;e nell 'equil~brio acido-basico della cute, nel senso di un' acidosi che ha - come è noto - azione vasodiJatatrice (Eppinger). V. SERRA.

Sull'origine dell'urticaria.

MISCELLANEA.

1

(E.

{ iur,M~NN.

Med. Klinik, 20, 1934:).

L'A. fa un ele11co delle varie sostanze (cibi, medicamenti, tossine patoge·n e ecc.) cap'll·· ci di risvegliare una eruzione urticarioide della cute; l 'elenco non è breve giaccl1è ' i sono con1prese le malattie dell'a.pparato digerente (sopratutto parassitarie), del fegato e dei reni: molti alimenti , come le co11serve, i gamberi , il pesce, i molluschi , le fragole, gli asparagi ecc.; le infezioni focali, a sed e in usale ; le modificazioni cicliche dell'apparato genitale fenuninile; le influenze fisiche (lue), chimiche (sostanze tossiche di uso per la cute) e medicamentose. È probabile che tutti questi fattori non aigiscanc allo stesso modo: anzitutto vi sono que-lli che sempre provocano l'urticaria e quelli che la provocano solo quando inco·ntrano una cute sensibilizzata; in secondo luogo vi sono quelli che agiscono localmente e quelli che giungono alla cute attraverso il circolo sanguigno. L'aspetto macroscopico dell'urticaria è noto; quello microscopico si caratterizza per dilatazione dei capillari, essudazione sierosa ed accumulo leucocitario perivasale. Già 50 anni fa, Eulenburg e Landris a vevano 1p arlato di modificazio ni del tono vasale; poi Unna ha ripreso qu·e sto concetto sostenendo la teoria di uno spasmo iniziale dei vasi, segulto da. una dilatazio·n e di compenso: ma il quadro capillarosco·p ico della dilatazione vasale e il colorito no·n cianotic·o de]le papule dimostrano ch e non può trattarsi di spasmo. Wirz ì1a ritenuto trattarsi di un 'affinità locale dei tessuti per la ritenzi9ne idrica; infin e Philippson e Torok , recentemente, ha11n o ammesso l'esistenza di turbe locali del tonn 1

Pleurodinia epidemica. (N. L.

e E. M. CRAPMAN. The New Engl . Journ. of Ji.1edicin , 16 novembre 1933). ·Gli AA. riferiscono su trenta casi di una sindrome 'POCO comune caratterizzata da inizio brusco in soggetti gio,v ani, con febbre alta ed intenso dolore alla regione inferiore del toraçe o all'addome: una simile malattia che ha carattere erJidemico, è già stata descritta da Dah11 ev nel 1888' sotto il nome di Devil' s grip negli stati della Virginia ed ha fatto poi la sua apparizione saltuariamente: nelle estati del '23 e '24 apparve negli stati medio atlantici e fu da Torrey e Hangar denominata « pleurodinia epirlemica n. Gli AA. richian1ano l'attenzione sulle ca..... ratteristiche della sindrome affinchè sia più facilmente riconosciuta e possibilmente determir1ato il fattore etiologico e il modo di trasmissione ch e sono finora igno,ti. Small ha descritto un plasmodio che egli crede sia l'agente causale, ma ogni conferma. è mancata. Tutti i trenta casi osservati dagli AA. si sono verificati nel Massachusetts e vennero ricovera1 i nell'ospedale di Boston; la maggio~ pa:te dei colpiti era di età fra 10 e 25 anni: ciascun sesso era egualmente affetto. Per quanto 1'etiologia ed il periodo d'incubazione siano sconosciuti, è interessante ricordare che in una famiglja si ebbe un intervallo di tre settimane fra l'apparizione dei sintomi in un fra1tello ed i11 una sorella. Sintomo principale è il dolore, a sede per lo più nelle regioni inferiori del torace , più spesso a destra: se il dolore è a ---(1) Mentre l 'area ipere1nica che circo11da la paCRONE

pula nasce probabilmente J)er un riflesso nervoso in1n1ediata111ente periferico.

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1104

« IL

POLICLT~JCO

carico dell 'addome si presenta per lo più al quadrante superiore destro: tale dolore può migrare da u1ta regione all'altra ed ~nfine localizza,r si. In tre casi il dolore addominale destro corrispondeva ad un dolore alla spalla dello stesso lato. Cefalea e febbre accompagnano il quadro doloroso. La febbre può essere irregolaire, sparire in 2 ore e poi ritornare dopo 24 a 48 ore. L'esame obiettivo ha dimostrato in molti casi lesioni maculopapulari discrete, attribuite a punture di moscerini. Il faringe era normale: al torace spiccata dolorabilità in corrìspo11denza delle inserzioni diaframmatich e lungo il margine costale. Segni pleurici (sfregamenti) furono riscontrati solo in due C'a si ed erano molto lievi. In molti dei casi la tipica dolorabilità dei quadranti superiore dell'addome e lo spasmo del muscolo retto rendeva difficile la d.iagno i differenziale con un << addome acuto n. Gli esami di laboratorio mostrarono in ogni caso urine normali e let1cocitosi normale meno che in tre casi in cui si aveva aumento di esse : l 'eosinofilia descritta da Small negli adolescer1ti non è stata riscontrata in 12 pazienti esarninati durante tale periodo. Globuli rossi e piastrine normali per numero e per forma : negativa la ricerca di plasmodi e di spirochete. L'iniezione endovenosa, in un volontario. di 10 cc. di sangue totale da un paziente nel qt1arto giorno di malattia non die·d e luogo ad alcuna malattia manifesta. L'esame radiologico del torace non mostrò alcuna alterazione: il gioco del dia1framma era normale. L'en1ocultura, la reazione di Hiììton e la Widal, l'agglutinazione con anticorpi eterofili durante il periodo febbrile in sei casi , diedero risultato i1ega.tivo. La diagnosi è il più delle volte fatta sulla storia di un inizio improvviso con febbre alta e forte dolore addominale o toracico in un soggetto giovane che non presenta segni fisiri relativi a malattie d_el sistema cardio-respirfltorio, gastro-intestinale o genito·- urinario. La più grande difficoltà s'incontra nel decidere se il paziente è affe.t to o no da una malattia addominale acuta di natura chirurgica. .. Due laparatomie esplorative furono fatte con diagnosi di a·ppendicite e furon o asportate due appendici normali; in un terzo caso fu fatta diagnosi di ulcera duodenale pe,r forata , n1a l 'esplorazione dimostrò un addome normale. Pleurite secca si ebbe in due casi tardiva.mente: una poliomielite allo stato preparalitico fu sospettata in due casi. Ambedue questi pazienti avevano dolo,r e addominale, febbre, cefRlea e lieve rigidità della. nuca. Le indicazioni per la cura sono: isolamento del paziente e combattere il dolore: in tutti i casi si ha la g11arigione: si possono avere recidive che non aggravano J.)erò in alcun modo la condizione n1orho~a. G. LA l.AvA.

,,

[À.NNO

x·LI, NuM. 28]

La sieroterapia della peritonite e le sue basi scientifiche. (GuNDEL e SussBRICH. Zbl. f. Chir., giugno 1934:). Da ricerche istologiche e culturali praticate su i11olti casi gli AA. ritengono che l'enteroGocco e lo streptococco e111olitico hanno una g·rande importanza nell'etiologia dell 'appendicite, contrariamente ali' opinione di molti altri AA. che ritengono il b. coli e gli anaerobi come gli agenti più importanti. Invece r1ell 'ascesso e nella peritonite da appendicite prendono il sopravvento il b. coli e gli anaerobi. Mentre per la cura dell'appendicite acuta il metodo di scelta è l'intervento chirurgico, 11er la cura dell'ascesso appendicitico e della peritonite post-appendicitica si è dimostrata di gra11 valore la sieroterapia specifica come n1ezzo ausiliare. Infatti in questi casi la gravità del quadro morboso, che molte volte non vie11e modificato dall'intervento, richiede l 'impiego di tutti quei mezzi ausiliari capaci di combattere il processo locale e il pericolo d'infezione generale. Q11esti effetti possono essere esplicati dalla sieroterapia a condizione che sia specifica e cioè, nei casi in ispecie, occorre un siero attivo contro il h. coli, gli anaerobi e l 'enterococco. Questo siero non è stato finora preparato e i fautori della sieroterapia hanno adoperato sieri anti-coli o anti-anaerobi con risultati relativamente favorevoli. Un siero polivalente nel senso indicato dagli .ftA. avrebbe il più largo campo di applicazione. Anche in altri tipi di peritonite, come in quelle da perforazione di una ulcera gastrica o da rottura di un empiema della cistifelle·a, 11ei qua]i la flora microbica è in linea di massi1na identica a quella della peritonite da appendicite. Nelle forme colecistitiche primeggia l 'enterococco che spesso si trova in cultura pura: g li AA. ne hanno osservato 8 casi in poco tempo. Si capisce che in questi casi ll:n siero anti-coli o un siero polivalente antianaerohi sarebbero completamente inefficaci. A riprova di ciò riportano 3 casi di peritonite da ent.erococco (in cultura pura) di cui 1, curato casualmente con siero contro l'enterococco, con esito in guarigione, e 2, curati con siero anti-coli ed anti-anaerobi, con esito mortale. Nella Clinica di Heidelberg sono stati studiati 4 tipi diversi di siero di cui il 1° attivo contro il b . coli, gli anaerobi e l'enterococco; il 28 attivo contro il b. coli e l'enterococco; il 3° contro il solo b. coli e il 4° contro il solo er1terococco. Da queste ricerche è scaturita la importanza della quota degli enterococchi nella preparazione di, un siero polivalente per la cura delle peritoniti e la necessità di un accurato studio batteriologico in ogni singolo caso.


[ANNo x·L1,

NuJ.\;r. 2s1

Gli AA. riportano i risultati dei casi di peritonite curati nella Clinica di Heidelberg co o siero polivalente antitossico, attivo contro il b. coli e gli anaerobi. Su 170 casi solo 18 morirono ( 1O,5 %) ma in 5 di questi la morte fu dovuta a co111·p licanze cardiache e bronco'polmonari. La quantità complessiva di siero somministrato variava da 40 a 60 eme. e solo in 2 casi raggiunse 180-220 eme. La via di somministrazione era la locale - 20 eme. nel cavo peritoneale - attraverso· un drenaggio di gomma che veniva tenuto chiuso per 6-8 ore dopo l'intervento - e l 'endovenosa , 20 em e. diluiti in 1000 em e . di soluzione g lucosata al 5 ~~ con aggiunta di 2 em e. di esetone. L 'i niezione endovenosa può essere ripetuta n ei g iorni successivi se il decorso della malattia lo richiede. Gli AA. no11 hanno osservato .. n1ai incidenti di tipo anafilattico a scongiurare· i quali hasta somministrare ]a prima dose di siero , im mediatamente alla fine dell'intervento mentre il paziente è ancora in narcosi. In qualche caso di dosi massive hanno notato un esan tema lieve e fuga ce . Contro questi fatti s·erici agisco110 b erte il calcio e l 'efetonina.

G.

PACETTO.

La pellagra in Inghilterra. (H.

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SEZIONE PRATICA

e C. I\. G1BsoN. Th e Quarterl')' Joizr1i . o/ 1ltedec ., aprile 1934). S . ST1\NNUs

JJa pellagra è rara in Ing hilterra. Il primo caso mortale è quello descritto dal Box n e] 1912; a questo seguirono parecchi altri i1egJi • • • anni FUCCeSSIV1 . Gli AA. descrivono ora un caso, ch e è l'ur1i co in I11ghilterra ch e sia stato seguito .d a guarigiorte. Riguarda una bambina ch e cominciò a soffrire dei primi seooni di pellagra all'età di quasi 4 anni, qi1ando ehb·e una manifesta zione r.utai1ea durata vari mesi, diagnosticata per ustione da sole a accomp.ag nata da vomito e dolori addominali. Nel! 'inverno su ccessivo queste manifestazioni scomp·a rvero per rip r esen tarsi n ell 'estate su ccessiva. Di nuovo poi inverno b110110 e altra ricaduta d'estate. All'età di 7 anni , nel mese. di marzo , ques te stesse manifestazioni ricomparvero . La bam bina, di intelligenza pron~a , , aveva però paura di andare a scuola , perchè temeva la diarrea. Tn questo periodo presentava manifestazioni cutanee ch e furono ritenute pellagrose. La bambir1a no11 riusciva più a camminare ed era apatica pur rispondendo con prontezza alle domande . Fu iniziata cura con olio di fegato di m er1uzzo, lievito e estratti epatici. L 'an1malata fu seguita per due anni con secutivi e g t1arì. L 'A. fa una rapi da rassegna della diffusion e della pellagra in tutto il m ondo e riassume tut ti i casi (poco più di 70) osservati in Ing hil terra dal 1860 ad oggi. R. LusENA. 1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA J.

Die Ton.u sk rankheiten d es H erzens und der Gefasse. - l'ire Biologie und Therapf;e. Vol. in-8°, di pag. v111, 228, con 20 fig. Edit. Springe·r , Vien11a , 1934. Prezzo R. M. 18. ~'A. è ben noto per i suoi studi sull'argomento: da anni le sue ricerche sul problema d el tono, in partico.Jare degli organi ca:vi, Io. hanno portato· all 'arg o·m ento delle « malattie· del to·n o ». Questo volume, accan~o a uno Eguard·o generale, contien e solo una parte di que lle e cioè le malattie del tono degli organi della circolazione : limitazio·n e peraltro· che, naturalmente, non to·g lie pregio a quest 'ope -ra, dato il valore e la com·p etenza di chi scrive· 0 l 'interesse d.e~ll 'argomento·. Interesse ch e n eg li ultimi anni è andato sempre crescendo, anch e n elle Scuole ita.l iane . Precede , co·m e si è detto, una b,r eve parte ger1erale sulla biologia generale del to,n o (co·n t1na appendice sulle alterazioni del tono d·e i rnusco·l i volontari) e sulla te·r apia generale delle m alattie del tono de gli organi cavi. La parte speciale, dopo alcuni cenni gene'-. rali, traccia anzitt1tto una classificazioin e d elle malattie d el to·n o, ch e può basarsi su diversi punti di vista, e dà r élt,crion e di quella adottata. lJn secondo ca.p itolo poi considera la bio,logia no,r ma]e e patologica sia del cuore sia d ei vasi.. Questi ultimi sono studiati sia n ella gran ... de circolazione, distingue,n do in questa le arterie , le vene, i capillari e i vasi linfatici , sia nella piccola circolazione. Seguono' in ap·p endice alcune impo.rtanti con siderazioni sul] ' edema. Entrando. ·p oi n el vivo, dell'argom ento , dopo alcune consideTazioni di etiologi.a e pato·g·en esi, sono studiate , coer ente·m ente alla classificazione proposta, due g randi sindromi: ! 'ipertoni& e l 'ipo tonia. Nell 'ipertonia, dopo aver esami11 ato in un inter essante paragrafo i rap·porti tra· ipertonia e iperten sion e vien e distinta l 'ip erto·nia acuta delle arterie e l'ipertonia pe-rn1anente. La p·r ima costituisce il campo su cui l ' A. h a più lavor ato e a cui forse deve principaln1ente il suo n ome, come- è b en noto ; vi rient rano le crisi vasali spastich e gener ali e poi quelle r egionali: addominali e r enali , tora cich e (angina pecloris e asma cardiaco), cereb·r ali , delle estremità e infine di alcuni particolari distr etti circolatori . Solo per questo capitolo varrebb·e la pena di legger e e studiare jl libro del Pal. L 'iperton.ia p ermanent e è a sua volta studi ata n ella forma limitata a~le arterie (eredi'i.ar ia e acquisita) e come ipe rtonia g~nerale d e]] 'appar ato circolatorio. In ap pendice so,n o esan1jnate 1e con &egu enze. dell'ipertonia sug li orga ni ir1 special modo sul oervello (.attacchi cerebrali, eidema , pression e ce,r ebrale) e su] fo,n do d el1'occhio . Non m eno inte ressante. sebbene le cognizioPAL .

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[ANNO

IL POLICLINICO »

ni n e siano più scarse,, l 'ipotonia, che 1è a sua volta disti11ta in generale, co n la forma ereditaria e la forma acquisita, e regionale; mentre ai1ch e qui , in appendice, u11 breve paragrafo esamina le crisi de1)r essorie e vasodilatatorie. Un completo· e ricchissimo indice bibliografico con1plela il lavoro. SEBASTIANI. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI<1> A. TouRNEY. Sémiologie liii sommeil. Essai de N eurozo,gie expliqizée. C. Doin, 1934:. Da più di un vente t1nio l 'A. sotto l ' ispirazione e la g uida sapie nte d el suo maestro, il Babinsky, si occu pa delle questioni riguardanti il onno normaJ e e patologico, ed ora le riprende nell 'intento di rlare un 'interpretazione più rispondente alle ultime acquisizioni d ella neurologia dei fenor11 eni , osservati da lui con fin e acume durante il so nno d ell'adulto e d el bambir10. Dopo esser i soffermato ad esporre •con cura g li aspetti obbiettivi assunti nel son.no dalle fun zioni d ella vita di r elazione , dalla :nutrizione, dal metabolismo , dalla bio,e nergetica, discute le varie t eorie ch e t entano di spiegare, da un punto di vista fj iologico, questa importante funzione. Prosp etta poi le possibilità di una em e ioti ca dell 'avvenire orientata verso la ricerca èlelle funzi oni e rispettiva m ente delle disfu11zioni nel sonno d el sist ema estrapiramidalo f verso la spiegazione di certi parallelismi fra la te1nporanea p resf·nza del Babinski e la com parsa di altri seo-ni nlorbosi. La indisc ussa co·mpetenza del Tourney raccomanda questo suo i1uovo lavoro a t11tti coloro ch e si interessa no dell'argomento. G. AYAijA. 1

1

XLI, NuM. 28]

certabili , esi ... to110 altre forme nascoste, sinto1natologica1nente silenziose, e che sono rilevate unican1ente dal! ' esame del liquor. Tali forme costituirebbero il periodo di preparazione d ella n curosifilide c la . . ica , e JJertanto il loro accerta1nento ha un 'importanza 110levo le per la cura tempestiva. 1

ÙR.

H. ELLIS. Précis dt? Psychologie sexuelle. Edi .. tore F. Alcai11 , Parig i. Prezzo fr. 35. H a,reloGk Elli · è un 1101ne i1oto a tutti i· cultori di sessuologia. I suoi libri non hanno bi-

..;ogn o di cs~ere pre enlati ed illustrati. L'impt1l o ch e egli ha dato a lle conoscenze sulla sessualità sono doc un1entati dali. sette volumi da lui pubblicati sull'argomento. Le sue ricer ch e rimang·ono fondamentali con1e quelle di Freud, di cui euli <l.rcetta qualche postulato , IJur ma11tenendosi originali nelle concezioni e ... sen zia li . Il lib·r o ( l1e or a 'ien e pubblicato in lingua fran ce e è una ricapitolazione di tutta l'opera clell'in ig n e ~ e ~ uologo, una conden sazione di tutte le precedenti pubblicazioni . l Jn lihro di crrande inter esse, che si· legge vole11lieri e con molto profitto . DR.

f(. P oLrSGH und F . p .\ , E. Scl1lafmitlel-Missbraticli. Editore, G. Tl1iem e. Lip ia. Prezzo MK . 9,60.

1

·R . CoLELLA. Discorso per l'inaugurazione della

nuova Clinica per le malattie nervose di Palermo. Pag. 20, con tav. Industrie ed. siciliane, Palermo. Al discor so , in c.ui l ' A. illustra i fini e g li ·scopi della n eurologia ed il lavoro intenso e fattivo dell 'I stituto d a lui diretto , seguono i 'Cenni storici ed edilizi della Clinica da lui fondata, di cui viene altresì d escritto il funzionamento. Nitide fotografie e piante danno l 'idea della, disposizione e d ella importanza di ql1esti nuovi edifi zi rispondenti ai moderni criteri dj tecnica ospedaliera. fil.

P.

RAVAUT.

Une nouveille syphilis nerveuse. E-

ditore Masson e C. Parig i. Prezzo fr. 45. Sulla scorta di un 'abbondante casistic.a I ' A. ·sostiene ch e oltre alle 11ote forme della sifilide nervo3a clinicamente definite e fa cilmente ac(1) Si prega d 'inviare due copie del libri c1 i cui ·si desidera l-i recensione.

È c1ueslo un argomento di attualità. L'uso

e l 'abu so d,e i onniferi , e più specialmente dei barbiturici , si va este11dendo. Gli au1ori n e ·e s1Jong ono i caratteri chimici e farma "ologici, la tossicologia , ]e applicazioni tera pich e specifich e. Si soffermano particolarn1en t e ulla c ura delle intossicazioni barbituriche e ui m ezzi adatti ad evitare l'abuso dei onni ferì. DR. }\.

Die Krankeiten der Nasennebenhohlen and des Ohres in Roentge;nbild. Thiem e editore, 1934, 140 pagine, 213 MrTT EHMAIER.

figure , 25 m ar chi. Prem esse r1och e cognizioni generali il libro è compilato 111 ms>do che ad ogni radiogramma corris ponde uno sch ema (con spiegazioni), il ·qt1a le mostra il modo come i seni della faccia si proiettino sul radiogramma nelle varie proiezioni in esame. Lo studio della rocca e della mastoide è compilato nello stesso modo sicchè il ra(liolo,g o (e specialmente il radiologo specializzato nello studio del naso e dell'orecchio) può facilmente , in base alle note esplicative , analizzare le immagini spesso assai complicate che si o ttengono nelle varie proiezioni. Il libro è utile ed ·è corredato di radiogrammi e sch e1ni dimostrativi.

E.

MrLANI.


[ANNO :\LI, NUl\l. 28J

SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI Società Medico ·Chirurgica di Pavia. Seduta d el 25 maggio 1934. Presidenle: Prof. A. PENSA. Ricerche sulle leucemie. A. F1ESCHc. - L 'O., s tudiando le modificazioni della cr asi leu cocitaria nelle linfoadenosi e mielosi le uce111ich e, può climostrare l 'azion e spic~atamen le leu cop enizza11te dell 'e~ tralto posteriore d ell 'ipofjsi ma con ,;aralleristiche di transitorietà senza spiccata affinità ver so l 'uno e l 'altro d ei due sistemi all 'infuori a<l u11a maggiore tendenza ad abbassare il lasso Jinfocitario. Azione analoga esplica l 'ergotamina. Contributo allo studio dei tumori sperimentali. A. ALAl\cr. - L 'O. riferisce una serie di ricerche dirette a stt1diare l 'azione del Prolan sullo sviluppo di un sarco1na polimorfo-cellulare trapiantabile nel ra(to. Gil1nge a lla conclusione ch e un rapporto diretto ti a l 'ormone ed il tumore preso in esame non è dimostrabile, nè nel sen so dell 'inibizione (Zondek nell 'adenocarcinoma del topo), nè in quello dell 'acceleran1ento dello sviluppo (Gross nel sarcoma del topo). fticerche di linfografia in alcuni mammiferi da esperimento. Dolt. G. E. DoLFINI e M. BnovELLI. - Gli 00. riferiscono e documentano i risultati r agg·iunti nelle loro ricer cl1e sulla visu alizzazione radiologica delle vie linfatiche (vasi e gangli) in alcune specie di r11a1nmiferi viventi (cavia, coniglio, cane) : mediante iniezioni di thorotrast nel sottocutaneo della za1npa posteriore, quasi sempre essi misero in evidenza, ol tr e i vasi linfatici d ell 'arto ed i gangli popliteo ed inguinali, anche i gruppi ghiandolari iliaci e paraaortici. Risposta agli ormoni nelle leucemie. C. ZELASCHI. - L 'O. ha studiato le modificazioni leu cocilarie delle leu cemie di fronte agli ormoni : adrenalina, insulina, t yr oxina. L 'adrenalina d etern1ina spl enocon lrazjone sp esso intensa e spiccata e co5tante n elle leucemie mieloidi scar sa n elle leu cemie linfa tiche. Aumento delle cellule immature ... della serie gr anuloblasti ca . L'insulina d etermina n elle leu cemie mieloidi una netta tendenza alla dimjnuzione d el nu1nero globale dei leuc9citi m entre n elle leu ce1nie linfàtiche la reazione è piuttosto oscillante. La tiroxina determina nelle leu cemie mieloidi cost ante diminuzione d el numero glo])ale d ei leucocj li, nelle linfati che inYece una tendenza all 'a umenlo. Ricerche sulla colecistografia rapida . F. FACCI 1'osATTI e D. BARBIERI. - Gli 00. dai risultati di ricerche co111parative sull 'azione acceleratrice di diverse sostanze nella colecistografia r apida, con cludono che l 'acetilcolina, l 'urotropina e la p1tuitrina provocano una precoce visualizzazione della cistifellea, mentre l'adrenalina, l 'istamina e il Choleval non hanno analoga azione. Segnalano l'azione rapida dell 'acetilcolina che determina buoni colecistogrammi anche dopo 30'45' dalla iniezione di tetrajodo. Rilievi sulla morfologia radiologica di alcune artropatie nervose. G. BIGNA!\fI e G. F. TESTA .. - Gli 00. inquadrato l 'argon1ento d al punto di vista storico, dopo aver

1107

esposto le teorie etio1)atogenetich e, accennano ad alcuni quadri clinici ed anatomo-radiologici ed espo11g·ono brevi considerazioni di ordine diagnostico. Appunti di tecnica radiologica per la proiezrone del mascellare inferiore.

G. B1GNAM1 e L. FERRET'r1. ---.... Gli 00., accennato alle difficoltà per una buona visualizzazione radiologica della mandibola, in rapporto con la particolare forma e sede della p arte, si soffermano a di~cutere dei pregi e difetti delle varie proiezioni in uso. Passano poscia alla d escrizione della t ecnica da loro seguita, della quale danno le opportune documentazioni radiologich~. Ricerche sulla funziane di assorbimento del sottocutaneo

R. CASAZZA. - Essendo scarse le conoscenze ch e abbiamo sulla funzione di assorbimento del sott ocutaneo, l 'O. ha eseguito una serie di ricerche dirette ad investigare la funzione stessa da un punto di vista sp ecialmente d ermatologico. Riassume qui i metodi proposti e le ricerche eseguite in prececlenza e le critiche che ad entrambi si possono porLare, soffer1nandosi infine sul metodo d ell 'iniezione dell 'Uranina secondo Donath e 1'anne, il quale perm ette un apprezzamento migliore dell'assorbimento. Ha eseguito 125 prove su un materiale vario dermatologico e, m entre le ricer ch e di altri AA. avevano di mira la funzion e di assorbimento soprattutto riguardo alle riper cu ssioni che sul sottocutanea portano vizi cardiaci , fatti r enali , ecc. , l 'O. h a ~entato di verificare, co11 adatte esp erien ze, i fenomeni locali che direttamente possono influire sul sottocu tan eo rig u ardo alla su a funzion e di assorbimento. Dai vari gruppi di ricerche pralicate l 'O. ccncl11de sottolineando diversi punti di rnaggior rimarco, insis tendo sui r eperti ch e di.m ostrano ch e i singoli individui h anno un p erson ale costante modo di r eagire alla prova, ch e gravi lesioni loca li tegumentarie possono influire sull 'assorbimento nel sottocutaneo, ch e i singoli soggetti , con o se11za manifestazioni cutanee, dimostrano personali caratteris tiche di assorbimento (diverse irL diversi ir1dividui), dal che può forse derivare 1'importa11te spunto di ricer ca che il sottocutanee abbia una qualche indiviclualità propria di tessuto e soggettjva. Il Segretario: BIANCHI.

r

· Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta d el 12 maggio 1934. Presidente. Prof. F. A. FonERÀ.

Nuovi dati sulla profilassi e la cura della paralisi pro.. gressiva.

V. l\tl. BuscArno .. - Le r emissioni ottenute nel cor so d ella paralisi progressiva con il trat tam ento malaria-specifico diventano meno frequenti con l 'andare degli anni; specialme11te quelle incomplete, anzi ch e le comple te. Si insiste sulla necessità d'intensificare il trattam ento specifico d ei paralitici progressivi, e sulla necessità di provvedere meglio alla profilassi delle forme cosidette m etaluetich e del sistem a nervoso, polenziando la cura di tutti i sifilitici con l 'associazion e della piretoterapia (a preferenza per ora con i preparati piretogeni di solfo colloidale) al 1rn ttamento sp ecifico.


1108

cc IL

POLICLINICO

Ricerche sulle matattie degli organi respiratori negli zolfatai. G. SORGE e D. CoLUMBA. - Nel setlembre del 1933 gli 00., 5oggiornando nell,a Minier~ ~ Grotlacalda (Enna), sottoposero ali esame cl1n1co, radiologico e ad esami speciali un complesso di 150 zolfatai, di cui 110 ininatori e 40 operai dello cc es lerno » (arditori, ecc.) . In 114, cioè nel 76 %, l 'esame diretto, ai c ui risultati si limita questa l a. nota, metteva in rilievo segni di bronchite cronica, in 105 casi con enfjsema di vario grado. Raggruppa11do, a scopo schematico, i quadri morbosi osservati in 3 forme clinich e di diversa entità, 53 casi rientravano i1 ella forma lieve incipiente, 49 nella forma di meclia gravità, 12 nella forma grave avanzata. La capacità vitale dei polmoni fu lrova1a inferiore ai 3000 cc. in 87 casi; la durata dell 'apnea volontaria risultò inferiore ai 20'' nell '83 % degli operai esaminati . . No11 vi è s tre tto raJJporto fra la durata del servizio in miniera (superiore ai 10 anni in 132 operai, ed ai 20 in 89) e l 'entità delle lesioni bronchitiche, come appaiono all 'esame diretto; esse sembrano d'altro canto più diffuse e più intense nel gruppo arditori rispetto al gruppo minatori dell '« interno ». Gli 00. riferiranno in seguito i risultati dell 'esan1e radiologico e degli esami speciali.

Sulla papilla da stasi acuta e sua terapia di urgenza. G. FAVALORO. - L 'O. , in base ad alcune dimostr ative osservazioni cliniche, fa rilevare l 'opportunità di distinguere dalle forn1e classiche di st asi ottica, ad evolu zione lenta con buona conservazior1e de visu s, gli edemi acuti della papilla con cecit à, 1nanifestatisi rapidamente, ncll 'idrocefalo acuto, e mette, di conseguenza i11 rilievo la necessità e l 'urgenza, in simili casi, dell 'intervento clecompr essivo radicale (puntura lombare, cranio· n1eningoton1ia , puntura dei ventricoli), al di fuori di ch e no11 esisterebbe altra via di salvezza per la funzione visiva.

La deviazione del complemento con le urine per la dia gnosi di sifilide. V. CONSOLI. ~ Viene riferì ta una nuova tecnica 1)er u sare le orine, al posto del siero, nella diag·11osi di lue, inediante la reazione di fi ssazione del co1nplemen to. I primi risullati ottenuti ln sciano sperare la possibili Là di utilizzare il metodo in pratica. Sono in corso ulteriori ri cer che in proposito.

Sul valore della mlcrocultura per la diagnosi precoce della tubercolosi. A. LONGO. - L 'O. riferisce i risultati delle sue ricerche con il metodo cultural e e parallelamente con la prova biologica su materiale sospetto tubercolar e, conclude11do che la microcultura se può r i uscire di grand e utilità per la precocità del respo11so, non pl.1ò sostituirsi alla prova biologica più tardiYa ma più se11sibile.

Altri casi di febbre eruttiva (tifo esantematico endemico non contagioso) in Catania. S. PREVITERA. - L 'O. r iferisce su dieci casi di febbre eru ltiva (tifo esantematico e11demico non conlagioso) osservati in Catania nel triennio 19311933. Questi casi sono caretterizzati : a) dalla febbre alta (39°-40°) continua per 10-12

[ANNO x·LI, NuM. 281

>1

giorni circa, con inizio per lo più })rusco e rapida caduta; b) dall'esantema morbilliforme, più o meno vistoso, sparso su tulto il corpo, m.eno all~ faccia, che compare verso il 6° o 70 giorno d1 malattia e che scompare col cadere della febbre, senza diventare e1norragico e senza desquarnazione; e) dal1a reazione Weil-Felix positiva già dall '80 al 10° giorno di malat Lia, con tasso ch e aumenta nella convalescenza, per quindi decrescere gradatamente. Ritiene che la diagnosi dovrebbe fondarsi sulla con con1itanza di questi tre caratteri e che sopratutto non dovrebbe inancare la W. F. saggiata con diversi ceppi di Proteus. Per il fatto cl1e in quesli casi potè quasi sicuramente escludersi la puntura di zecche e per altre considerazioni l 'O. ritiene che i casi di Catania debbano piuttosto riportarsi al gruppo d el morbo di Bril1 o tifo murino, anzichè a quello della febbre bottonosa e della febbre esantematica cli l\Iar iglia e di Roma.

Su alcuni altri casi di febbre eruttiva (tifo benigno). P. REDAELLI. - L 'O. rilevando l 'interesse della con1unicazione del dott. ~rivitera a proposito d ella esistenza in Catania di una forma di tifo esantematico benigno avvicinantesi per i dati clinici al morbo di Brill, accenna ad e perimenti tuttora in corso ed a ricerche da poco inizia le per stabilire (lefinitivamente la natura del virus delle forn1e cat anesi. Le proYe sperimentali sulla cavia eseguite con il materiale dei casi del dolt. Privitera hanno dimostrato una reccttività notevole dell 'a11i1nale ch e presenta uno s tato febhrile notevole ed un graYe risenli1nenlo scrolale. Comunica inoltre cl1e rjcerche eseguile s ui ralli della città di Catania hanno dimostrato esistere in questa ci tlà il t,ifo murino. Per questo, e per i dati biolog ici flel virus e per i dati clinici racrol U dal Previtera, i ·o. ritiene che i casi fino ad ora riscontrati in Catania sono da rico11dursi a for111n di tifo esantematico benigno <li origine lnuri11a (virus di tipo n1urino del Yeccl1io mondo) . Il Segrelario: Prof. G. Dr MAcco.

Interessante: Dott. Cl USEPPE PENSO

I bagni di 111are (Consigli di un Medico) AL .MARE: CLIMA MARINO ED ACQUA DI MARE - EFFETTI . DEL SOGGIORNO AL MARE - IL MARE: A OHI FA BENE E A CHI FA MALE: LR INDICAZIONI - LE CONTRO· INDICAZIONI - INTOLLFRANZA lN CHE STAGIONE SI DEVE ANDARE AL MARE - QUALE SPIAGGIA SCEGLIERE : LE PINETE - LA VITA AL MARE : IGIENE DEL . CORPO E DELLO SPIRl'l'O - LA CASA - IL SONNO - CONTRO LE ZANZARE • IL VESTITO - GLI OCCHIALI DA SOLE - L'ALIMENTAZIONE - SULLA SPIAGGIA - IL BAGNO DI .MARE: COME SI FA If, RAGNO DI MARE - A CHE ORA SI DEVE PARE IL BAGNO - ANCORA QUALCHE CONSIGLIO - QUANTO DEVE DURARE . 'C'N BAGNO DI MARE - DOPO TL BAGNO - Jr., BAGNO DI ACQUA MARE CALDA INCIDENTI DOVUTI AL BAGNO DI MARE - ERRORI DA EVITARE DURANTE LA CURA MARINA - IL BAGNO DI SOLE: I SUOI EFFETTI - COME SI FA IL BAGNO DI SOLE IL BAGNO DI SABBIA: COME'.. SI FA 1~ DAGNO DI SABBIA - I SUOI EFFETTI - GLI SPORTS'' AL MARE : IL NUOTO • IL CANOTJ'AGGIO - LE SCOTTA· . l'URE DA SOLE - IL COLPO DI CALORE - IL MAL . DI MARE - PRONTO SOCCORSO IN CASO DI ANNE· Cl-AMENTO.

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[ANNO XLI, NuM. 28]

1109

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. CASISTICA E TERAPIA. Contributo alla sintomatologia della lambliasi.

I. Goia e I. Gavrila (Arch. des Mal. de l'App. Dig. et des .~al. de la Nutr., marzo 1934) riportano tre casi di lambliasi ad evoluzione clinica interessante. Nel primo caso si trattava di un maJato che presentò per due giorni sintomi coleriformi. La sindrome clinica non poteva essere spiegata che dalla presenza di parassiti nell'intestino. Si trattava dunque di una forma coleriforme di lambliasi intestinale. II trattamento con calomelano, olio di ricino e solfato di Tnagnesio ed il regime diedero buoni risultati perchè il maJato dopo 5 gjorni era quasi guarito. Nel secondo caso si trattava di una lambliasi a forma vescicolare che provocava fenomeni di colecistite cronica; i fenomeni morbosi si atte11 uarono con il trattamento ma non scomparvero. Nella terza osservazior1e le lamblie provocarono dei fenomeni di r.nterocolite cronica, localizzandosi anche nella cistifellea e provocando allora delle manifestazioni attenuaite di colecistite cronica; anche in questo ·caso i risultati del trattamento furono incostanti . I rasi riportati meritano di essere 1icordati, 11on solo a causa delle manifestazioni cliniche presentate , ma sopratutto come fatti documentari per la discussione sull 'importanza p·atogena delle lamblie. C. ToscANo.

Sulla secrezione gastrica provocata dalla sonda duodenale. A.

Branisteanu,

C.

Strat e A. l . ·F ainita

(Aroh. de Mal. de l'App. Dig. et des JY/al . de la. Nutr., feb·b raio 1934) han110 eseguito delle

i-icerche di sondaggio gastrico senza pasto di prova su 33 gastrici e su altri malati, ripetendo in fO soggetti la ricerca CO·n il pasto di r1rova di KaLsch e Kalk (caffeina 0,20 cc. in 0·00 cc. di acqua distillata). E~si hanno se1npre trovato una secrezione gastrica dopo un semplice sondaggio g.astrico -e l 'a·cidità di questo succo gastrico era qualche volta molto forte. La secrezione così ottenuta 11a sem:p re dato :i.gli AA. le stesse. indicazioni della· secrezio·n e ottenuta dopo· un p·a sto di prova. Si potrebbe pertanto impiega-re questo metodo nei casi in cui si vuole ottenere un succo gastrico puro. C. TOSCANO.

sviluppo e l 'attività d·ella fauna intestinale. Egli ha potuto concludere che l'acidità del succo gastrico non impedisce e non danneggia lo svilupp·o degli elminti e dei .p·r otozoari nel tubo digerente e che i parassiti intestinali evolvono indipendentemente dal tipo chimico della secrezione dello stomaico. C. TOSCANO.

Sul volvolo gastrico. W. Bal (Dsch. Zeit . f. Chir., vol. 240) riporta il caso, assai raro, di volvolo gastrico in un bambino di 3 anni. Il piccolo p. operato in gravi condizioni morì ra.pidamente. All'intervento si potè constatare un'anomalia di lunghezza e di impianto dei legamenti freno-gastrico e gastro-lienale, donde un'anormale mobilità del fondo dello stomaco, condizioni che si riscontr.ano in casi di volvolo gastrico nella giovine età. V. GHIRO•N.

Sulla patogenesi ed il trattamento del circolo ·v i· zio so (dopo gastroenterostomia). Delore con Creynel e Rongemont nel 1925 insisterono sui fenomeni di peritonite localizzata intorno alla bocca neogastroanastomotica come causa degli accidenti da circolo vizioso. Delore e flru11 (Revue de Chirurgie, 52° anno, n. 7, luglio 1933, p. 479) riesaminano alcun.e loro osservazioni antiche e mettono in rilievo che l' infiammazione spesso non resta localizzata alla sierosa, ma si diffonde alle altre tuniche. Il gonfiore di queste produce non solo l'obliterazione gastrica, ma anche quella digiunale. Gli AA. mettono in evid·enza che la digiunodigiunostomia (Braun) riporta le condizioni di canalizz.nzio·n e dello stomaco ed intestino a quelle originarie preoperatorie, rimettendo in funzione la zona piloro-duodenale. Perciò gli AA. in cinque casi di circolo vi7.ioso no11 risoltosi con lavagg i gastrici ecc. praticarono una seconda gastrodigiunostomia anteriore, in zona gastrica lontana dalla prima gastrodigiunostomia transn1esocolica,. Riportano la storia clinica di una di queste osservazioni; rifletteva una donna operata nel 1924 e che nel 1933 si trovava in perfetto· be .. nessere. JuRA.

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Parassitismo intestinale e succo gastrico. IF. F. Martinez (A rch. des Mal . de l'App. Dig. ~t des Mal. de la Nutr., febbraio· 1934) ha studiato in 89 diarroici la composizione del succo gastrico, cer.cando di rendersi conto dell 'influenza possibile del chimismo sullo 1

50'l gastrectomie per ulcere dello sto·maèo o del duodeno. Riflessioni. M. J. Abadie (Bulletin de l'Ac·a démie de Médecin.e, 20 febbr. 1934) da 15 anni pratica: Ia gasi rectomia come metodo di scelta nella cura delle ulcere g,astro-duodenali. La sua esperienza, oggi basata su 500 operazioni del genere lo induce a preferire la tipica Billroth II. I/ operazione di Poiya molto u sata correntemente dai più è sta ta riservata alle ulceri ca]-


1110

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IL POLI CLlNI CO >i

lose n1olto estese della piccola curvatura. Più di rado venne eseguita l'operazione· di Pean. Nelle mani dell ~A. la mortalità operatoria per ga. trectomia è stata del 4,6 %, mentre iper la gastroenteroston1ia semplice è stata del 5 ~b. Anche per i risultati a distanza la gastrectomia dà buon affida·m ento. Sono infatti assai rare le ulceri peptich e post-operatorie o Ja persistenza di disturbi dolorosi. Altre considerazioni riguardano l'etiologia delle ulceri, la frequenza, gli elementi che fanno decidere per l 'OJJerazion r, la scelta del processo· operatorio e i mezzi di esecuzione. ALTERI.

Quali parti ha la gastrite nei disturbi consecutivi a resezione per ulcerai

Zuckschwerdt, H. Zettel (Dscli. z. f. Chir. , vol. 241) banno seguìto 66 resecati di ulcera gastro-duodenale nella Clinica di Heidelberg. Una gran parte di questi presentò ad intervallo variabile disturbi nella sfera o-astric<l così intensi per taluno che fu posta diagnosi di ulcera peptica digiunale o di ulcera perforata, erroneamente. Da reperti di autopsia per rr1orte per altra ca11sa, dai dati della gastroterapia e della radiografia , da reperti di reinterventi gli AA. concludono che generalme·n te tali dist11rbi erano dovuti ad una gastrite, talvolta atrofica , tal' altra i perp lastica, spesso preesistente a 11'intervento , non raramente svilu'Ppata dopo. Gli AA. hanno spieg-ato questa gastrite secondaria con le modificate condizioni anatomiche della porzio11e residuale di stomaco o con il fattore neurotico della ulcera, fattore non rrtodificato dalla resezione. Talvolta trovarono pure uno stato di flogosi del digiuno e del1'ileo. Con tale opinione concordano altri chirurgi , almeno in parte. Poco· si può dire della cura. Interventi non sono consigliaibili . La dieta può essere utile. Gli alcalini sono da evitare mentre l,asporta,r e la paratiroide sana è poco giovevole ed espone al pericolo dello scoppio di tetania grave come in un caso degli AA. Del resto fatti leggeri di tetania si ebbero nella maggior parte dei loro aperati . Secondo gli AA. 1è pure sco,n sigliab·ile la legatura della tiroidea inferjore da un lato: la paratiroide verrà ugualn1ente irrorata per le anaston1osi esistenti con quella del lato opposto. Notevole le disposizioni calcaree nella corticale dei reni di 3 malati. La rr1aggior parte ebbero un 11otevole miglioramento : pure le cistj o&see rimasero invariate allo schermo radiografico. V. GH1noN. Le emorragie gastro-intestinali degli arterio-scle· rotiei, da piccolo tumore. P. (:l1evallier e A. Fiehrer (Le Sang, 1934, n. 1) rilevano che si o ervano talora delle ematemesi o delle emorragie escl11sivamente 1

1

[ANNO XLI, NuM. 28)

jntesti11ali senza che si possa sco.prire nessuna causa che le provochi, sia gastrointestinale od altra (sintlrorne porto-radicolare, con spleno1negalia, cirrosi epatica, ecc.). 1D ,altra parte, I'esan1e del sar1gue non permette di incriminare nessuna diatesi en1orragica. Spesso, si trovano invece dei piccoli segni di arteriosclerosi ed il colesterol sanguigno è quasì sem pre aurr1entato a digiuno, il ch e vie11e c,onsid('rato dagli AA. come uno dei segni rivelatori l}iù precoci del processo arterio-sclero-ateromatoso. In un caso osservato dagli AA., un indivi duo arLerioscleroso ebl)e abbondante emorragia intestinale '~circa due litri) e morì l ,indorn.a ni. Si pensava ad una trombosi dell'arteria me eraica . All 'autopsia, notevoJe ateroma de1le arterie cerebrali e dell'aorta, mentre il tronco celiaco era bene flessibile. Al limite della en1orragia, un piccolo cancro peduncolato o-rosso quanto la punta di un dito. Gli AA. ritengono che dei piccoli cancri c1norragici o degli adenomi non siano rari nei gra11ùi ateron1alosi; si tralla di tumori facilì ad asportdre, ~ lvélndo così la vitél del malato. Nel dubbio , essi consigliano pertanto di int6rvenire al più pre5to ricercando nell ,addome la causa del I' emorr~gia. È raro che un' emorragia sia subito mortale; 1)er lo più si ha una emorragia (400-800 cmG.) eguìta da una fase di perfetta salute, con successiva ripresa del1,emorragia e sindrome tipica o non di occlusione ·terminale. Nell'arterio-scleroso, l'emorra~ia detta senz? causa, deve far pensare alla possibilità di un tumore latente ed indurre all'intervento. fil. 1

1

Considerazioni sulla cura ope1·atoria dell'ulcera gastrica e duodenale.

M. Donati (A lti e JWentorie della Società Lombarda di Chirurgia, Vol. 1, n . 16 , 193.3) riferisce su I 04 casi di ulcera .gastrica e, duodenale operati da lui nella Clinica di Milano nell'anno scolastico 1932-33. Su 73 casi di ulcera duodenale ha praticato 26 volte la resezione, 44 la gastroenterostomia, 3 la duodenop.ilorectomia anteriore; su 26 casi di ulcera gastrica ha praticato 22 volte la resezione, 2. volte la gastroenterostomia, 2 volte l'escissione dell'ulcera di cui I con gastroenterostomia. Su 4 casi di ulcera peptica ha praticato la resezione. Ha praticato una volta la degastroenterostomia con contemporanea appendicectomia in una p. affetta da appendicite e jn cui per errore da altri era stata praticata una gastroenterostomia. Ha avuto 2 soli casi di morte. La bassa mortalità 1'A. la mette in rap·porto .alle cure pre- e post-operatorie, alla anestesia locale da lui generalmente usata e a un suo metodo di sutura gastro-intestinale in cui non è ]esa la mucosa> ma solamente affror1tate le sottomucose . G. GENTILE. 1


[ANNO

XLI, Nul\>t. 23]

Le invaginar.ioni intestinali e loro svaginazione a mezzo del clistere opaco sotto il controllo radiografico.

P . 1\1. SjosLron1 (Acta

1111

SELIONE PRATICA

<~ hir .

.Scand. , fase. III,

1934) riferisce corr1e già dal 1927 in poi, nella Cliniéa chirurgica di Lund hanno sem1pre ricorso all 'indagine radiologica nella diagnostica dell 'invaginazione inte.s tinale dei bambini te11tando poi la svaginazione sotto lo schermo radioscopico a m ezzo d el clisma opaco completato da appropriato massaggio e da manovre esterne di taxis. . Quando la svagi11azione fu ottenuta , l ' j 11f. rimase sotto osservazione in clinica; n ei casi infruttuosi si procedette immediatamente alla laparatomia. Il materiale dell 'A. comprende 38 casi di invaginazione ileo-colica; in tutti fu tentata la vaginazio11e col m etodo su accen11ato ottenendola ben 22 volte con decorso succe sivo ott imo, per cui il paz. guarì senza laparatomia. (.}li altri 16 casi, dopo l 'infrutt110 o tentativo , furono operati immediatamente e poterono esser e svaginati. Dei 22 trattati col metodo incruento nessun 1norto; dei 16 o~perati 6 morti. Quelle che risposero meg·lio al m etodo furono le invaginazioni ileo-cecali ottenendosi ]a svaginazione in tulti i 19 casi osservati; gli altri tipi d 'invaginazione (cieco-colica; ileo-il eale ecc.) richiesero più spesso l 'intervento. I casi più favorevoli sono quelli recenti, prima della 24a. ora; molta prudenza si d eve avere do po la 48a ora. I raggi X non permettono sempre di precisare con certezza la riuscita della riduzione : ecco perchè la sorveglianza i11 clinic.a dopo le manovre radiologiche ha una parte integ r ante ed imporlanto del metodo. l ,o svagina mento a mezzo del. clisma ?pa c~ riesce adunque globalmente nei 2/3 deL casi sen za aumentare la mortalità, mentre l 'altro 1I3 necessita d ella la1p aratomia precoce e rapid<l. R. GRASSO. Un semplice mezzo di devaginazione di un'ansa intestinale invaginata. v . Red1~vitz, clinico chirurg o di Berna , allievo di v. Haber er (Miinch. m ed . Ws ch ., 1933, p. 54) richiama l 'attenzione su un ~~m­ plice m ezzo di ausilio per svag inare anse intestinali invag inate, seguito r egolarmente dal suo maestro , in tutti quei casi in cui a causa dello spasmo della muscolatura , tale manovra riesca (n1algrado applicazione di pezze Galde), i11so,r rnontabile. Si tratta della semplice spennellatura dell a zona invaginata con t intura di oppio, su un tamponcino montato. II tampone deve essere pi·ccolo (0,05 gr . di peso) cosicch è non venga assorbito dalla garza più di ci!,ca 0,01 gr. di tintura . Quantità troppo forti di liquido vanno evitate , specie nei bambini (pe ricolo di talora gravi fenomeni tossici). 1

Esami ripetuti b atteriologici barino dimostrato la sterilità della tintura di oppio , tuttavia l 'A. con sig lia di t ener e sempre pronta in sala oper atoria una c0rta qua ntità di t. d ' o. di cui si sia g ià controllata la sterilità. A. CALÒ.

SEMEIOTICA. La reazione intradermica qnale metodo diagno· stico nella brucellosi.

La brucellosi è una ma lattia, che dato il suo multiforn1e quadro clini co, riesce talvolta mollo difficile a diagnosticair e . Il laboratorio ha fornito diversi m etodi di ricerca: en1ocultura, r eazion e di fi ssazione del cnmplem e11to , forn1ula leu cocitaria , reazione di \i\;r ight ; n1a per molteplici r agioni nessuno di es~i ha rispof'to com·pletarmente allo scopo. La reaz io11e i11tradermica proposta n el 1918 da 'F leiscl1ner e l\{eyer , e da Burnet n el 1932 rLon ha avuto finora larga applicazione , €ssend<1 le esperienze sta te fatte su . scarso materiale. E. Arbats1taia e II. Moroskin (Giornale di Batteriologia e I ni1nu.11ologia, mag,gio 1934) pensando ch e il n1 etod o debba esser e applicato su larga scala, lo l1anno praticato su 25 1 soggetti p·a rallelamente alla em oculutra e alJ a r eazion e di v\. righ t. H a11n o eseguito le loro ricerche in massima parte con va ccino polivalente e in parte con brodo filtralo. La tecni ca u sata è stata quella abituale d ella i11tradermoreazione: la r eazione specifica co1r1in ciava a manifestar si all a 6a-8'3. ora e r aggi unge,,a il su o massimo dopo 24-48 ore; essa si man ifestava sotto forma di un pom fo rossastro e dolente, accompag nato da elevazione di temperatura (ì110 a 38° e da gonfiore delle ghiandole sottoascellari. Il segno caratteristico della reazione è la presenza di infiltrato. Il material e sul qual e furono condotte le ricercl1e (251 soggetti) con sistette in malati di febbre ondt1la11te, r11alati r linicamente sospetti di feb·b re ondulante. di persone vaccinate contro la bru cellosi, di malati di malaria, tifo petecchiale. tifo addominale, poliartrite, dissenteria amebica' se psi e persone sane. Su 35 rrialati di hru cello i . n ei quali la diagnosi era dedotta dalla con cordan za di tutti gli elementi diagnostici , l 'in tradermoreazione sia· con il vaccin o cJ1e col b·rodo filtrato, riusci. negativa in uri· sol , aso di un m alato molto g raVB . La re.azione di vVright fu n egativa in 5 casi. Nei 4 malati sospetti la intradermoreazione e la reazione di \\'rig ht furono positive, ma negativa. fu la en1ocultura. In 23 maJ::i Li , n ei qua li la clinica sospettò in primo tenlpo la !)rucellosi, ma n ei quali il soS])etto non fu ulteriormente confermato, la intradermoreazione e la prova di Wright furono J1egative. In 139 controlli (sani, tifo, artrite, àissenteria ecc.) la intradermoreazione fu negativa.


lll2

e< lL PO•L JCLINIOO "

~c onclude11do:

jn tutti i casi la intradermoreazione si è mostrata più sensibile e più specifica che r1on la l)fO va di Wright e va perciò racco111andata com e metodo diagnostico nella pratica co1nun e. VrcENTINI.

MEDICINA SCIENTIFICA. Alcool e funzione epatica. P el fatto che spesso i cirrotici sono stati forti tlevitori si è insis tito e si insi te sull 'orig ine alcoolica della cirrosi epati ca, senza però poter la dimostrare in n1odo indubbio . Nei fortissimi bevitori si ·è anche studiata ohbondantemente la funzionalità epatica. R. ·B auer e O. Wo·z asck (Th e Review of Gastroenterolo·g)', g·iugno 1934) so ttoposero alla studio la prova di F . Wag n er (prova d ella galatto t1ria provocata insiem e a somministrazione di alcool) in soggetti sani e m al ati di fegato , perch è il Wag·n er non aveva indicato dati stati stici n è completato il suo studio. La tecnica seguita fu la segu ente: 40 gr. di galattosio· in 500 cc . di tè; su ccessivamente .. i davano 40 cc. di cognac; n ei g iorni successiv i la prova si ripeteva aumentando il cognac a 80 e 120 cc. Il tutto, n aturalmente, prece{luto da ~ ammi­ n istrazione di galattosio solo . Su 22 . soggetti con fegato sano , ebbero in 20 aumento della galattosuria dopo somministrazione di alcool e aumento ancor a, mago-iore aumentando la dose di alcool . Solo in due ca i la iper galattosuria non companre. In tutti la g alattosuria precedentemente saggia.t.a aveva dato risultati normali (cioè 2 gr. ). Su 20 casi di itterizia, in 14 la ipergala ttos uria palolog i ca non aumentò dopo sommiltistrazione di alcool, anzi diminuì mentre in ·6 casi la galattosuria si co111portò come n ei • ·sani. Furono studiati tre casi di atrofia subacuta <lel feo-.ato. Nel ·p rin10 caso vi fu ipergalattosuri a ch e dirr1inu1ì coll ' alcool , m entre n egli altri clue ci fu aume11to; in questi due ultimi casi si ebbe poco dopo migliora,m ento della sindrome. In 4: casi di cirrosi ep atica atrofica in b evitori , in 2 si ebbe at1m ento d ella galattosuria r oll 'alcool e in 2 no . In un c aso di st asi biliare vera con cirrosi .P in due di colang ite croni ca l'aumento della galattosuria coll'alcool n on vi fu . 4 ~asi di Basedow non presentarono g alattosur1a. Nell 'anemia perniciosa Donath e Colesbach er hanno dimos trato ch e c'·è galattosuria , C'h e secondo Singer dipende d a mancato assorbimento del galattosio. Gli AA. n e studiaron o -l: casi : in due casi con ~al attosuria normale .. i ebbe aumento· della galattosuria con a l cool al principio della malattia e n elle fa si di r emis• . . ione. Disct1tendo q11e ti rist1ltati gli AA. p·e n sano ·r h e sia accettab.il c l ' idea rl1e l 'alcool aumen1

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t.a11do la diuresi , i10 11 dia colla galattosuria una idea d ella fun zionalità epatica, pe·r chè si videro casi con enorme aumento della galattosuria e modico della diuresi . Non accettano neppure l 'opinione che l'alcool fa ciliti l 'assorbimento del g lucosio. Essi c oncludono ch e normalmente quantità moderate di alcool diminuiscono l'assimilazio11e d el galattosio. L'inverso si ha n egli eJ>atopazienti, nei q11ali c'è già iperg alattosuria senza alcool . Il m eccanismo di questo comportarn ento per ora rimane inspiegato. R. LusENA.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. A. S., abb. n . 2125: La zona vasosen sibile carotidea corrisponde alla bifa r eazion e d ella carotide all 'altezza circa d ell 'angolo inferiore mascellare. 11 g lo1mus caroticus è consid erato come una ghiandola a secr ezione interna c on qualch e cellula cromaffin e ma con la n1aggior parte de,gli elementi a tipo cellule simpatiche embrionali. Rami nervosi numerosi con rapporti simili a quelli di ur1 gan g lio simpatico. Le modific azioni della l'ressione oltre ch e con Ja diatermia (placca al c.oìlo dietro l'angolo mandibolare) sono state ottenute con la ront.genterapia,. MtLANI EUGENIO .

VARIA Salvataggio dai sottomarini aJfondati. Alla Camera dei Comuni, il Primo Lord del! ' Ammiragliat o dichiarò ch e, dopo esame dili gente, l'Ammiragliato è giunto alla conclusior1e cl1e l 'angoscioso problema del salvataggio d ai sottomarini affondati può considera.r si risoJto, g razie all 'apparecchio Davis. Tutti i sottomarini dovreb·b ero esserne forniti e si pro·pone di non valer si di altri apparecchi . Esso h a g ià fatto molte prove. Tutto il personale addetto a i sottomarini dovrebbe essere trenato a valersene. Non bisogn a aspettare le operazioni di salvataggio , perch è la resistenza dell'organismo si può ridurre i1ell 'attesa. Notiamo ch e in Italia in1portanti studi sul salva taggio dai sottomarini sono stati com piuti da un medico, il dott. !\il. Moschini. Essi hanno richiamato tutta l'atten zione dell 'Amrr1iragliato britannico (Ann. d'Ig.).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. D. SALSANO Rilievi statisti ci e clinici su 240 casi di ost eomielite acuta cu r ali negli Ospedali Riuniti di Napoli nel quinquennio 1928-1932. Tip. Di Lauro, Napoli , 1934. S . SALVO. Su una p·a rticola.r e localizzazione extrJgenitale della ble11orragia. - Tip. Strano, Catania, 1934. C. D ,AMrco. l/er so la vit toria: la lotta antituberco lar e. - Tip. Ser afini, Galatina, 1934.


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il Testo Unico delle leggi sanitar ie. Lo schema di decreto riguardante il Test o Unico delle leggi sanitarie, approvato su proposta del Capo d.el Governo dal Consiglio dei Ministri (v. fase. scor so), costit:uisce un complesso legislativo p articolarmente importante ed ha per oggetto n on solo il coordinamento d elle disposizioni sparse nei diver si decreti e n elle diverse leggi, ma soprattutto il lor o aggiornam ento n ell 'intento di renderle sempre più adeguale e risponde11ti a quelle fin alità di tutela e di svilup·p o fisico della stirpe che son o st at e cost antemente seguìte dal Governo F ascista. Il Tes t.o Unico si divide in dieci titoli nei quali sono cornplessivam ente cont enuti 395 articoli . Il Yig·ente ordinam en to r eso esecutivo con R. Decreto del 1 9 agost o 1907 n . 636, ·n on rispondeva per ovvie r agioni, alle esigenze e alle n ecessità di una san a ed efficace tutela della salute pubblica . Dell 'opportunità di i11tegrare le norme esist enti si r ese subi lo conto il Governo F ascist a, che un anno o poco più dal su.o avven to, provvide in data 30 dicembre 1923 ad emanare ampie provviden ze irt materia. E col provvedimento ora approvato vi en e r ealizzat o il nuovo ordinamento, che pur n on determinando p er le condizioni della pubblica Fin an za alcun aumento di spesa a carico dello Stato, delle Provincie e dei Co1nuni, sancisce tutte le n orme di sicura efficacia n el campo sani tario. In occasion e dell 'em anazion e del nuovo Testo Unico, h a forma to oggetto di attento esame la composizione del Con siglio Superiore di Sanità. Allo s·copo di chiam ar e a far parte all 'alto consesso specialità e oompeten ze delle quali l 'espcr jen za e le esigertze dei tempi hanno fatto sentire la n ecessità, se n e è ri toccata in qualch e parte la composizion e. Un t ale ritocco non ha portato p erò alcun aumento n el numer o dei componenti, il quale an zi risulta inferiore al precedente. La suddivi sione del Consiglio in sezioni in b ase alle materie, rende possibile utilizzare la competenza dej m embri e si dimos tra il più ad~tto mezzo di frequenti convocazioni . Inoltre esso consente al Mi11istero di non dover ricorrere, nell 'imp-0ssibilità dj convocar e tutto il Con siglio, alla formazione di apposite .Commi ssioni t ecniche consultive per l 'esame di <let erminati argomenti. Una sostanziale m odificazione hanno opportumente ricevuto le norme riguardan t i il personale addetto ai servizi sanitari degli enti locali. Le modalità di assunzione in servizio del per sonale st esso risultano· pertanto regolate secondo i più razionali concetti. I concorsi per i posti di sanitario c.ondotto ed ufficiale sanitario si sono finora espletati separ at am ente per ciascuno di essi. Ad evitare gli in convenienti cui tale sist em a h a dato luogo, si è adottato il criterio di indire periodica1nente con corsi provincia]\, m en-

tre si sono stabiliti ten1peramenti allo scopo di ten er e presenti le conclizioni e le particolari esigenze dei Comuni inaggiori. Inoltre in r elazione ai criteri generali invalsi nell 'A1nministrazione per il ringiovanimento dei qt1adri, n ella oon siderazione che la mancan za di t1na forma ch e stabilisca i limiti di et~ per il colJocamento a riposo del personale sanitario, ha non di ra:-do determinato situazioni ch e si sono ripercosse in maniera dannosa sul servizio, si sono st abiliti t ali limiti , e in relazione a questi anche quelli massimi di età per le assunzioni. Si sono per altro t enute presenti le condizioni particolari del per sonale ora in servizio e sono st ate pertanto adottate alcune norme onde assicurare al per son.ale medesimo, an che in relazione alle vigenti disposizioni sulla Cassa di Previden za dei sanitari , un equo tratt am ento di quiescen za. ·Le norme ch e regolano lo stato giuridico del p er sonale sanitario degli enti locali sono state poi, in quanto possibile, adeguate a guelle st abilite dalla Legge comunale e provinciale per ogni altro per sonale dipendente dagli enti m edesimi. ,Si è provveduto a render e più efficace la vigilanza dell'autorità su gli esercenti le professioni e arti sanitarie e sugli ospedali, sanatori ed altri luog hi di cura ed occorrerà l 'aulo:fizzazione govern a tiva per l 'ap ertura di officine di prodotti chimici e 1nedicinali. Al Ministero dell 'Interno viene pertanto affidat a la facoltà di dettare le norme gen erali alle quali devon o uniformarsi i r egolamenti speciali degli istituti ospitalier i predetti. A nessuno sfu ggirà il particolar e valore di una t ale disposizion e, destinata a r ecare sicuri ben efici n ella realizzazio,n e <li un orùinam ento di servizi tecnici non solo uniforme e organico, m a altresì rispondente alle più moderne esi·g en ze scientifich e. Particolare cura h a richiesto anche il coordinam ento delle disposizioni che si riferiscono all 'igiene del suolo e dell'abitato. Meritano in proposito di esser e ricordate le norme relative all 'abitabilità delle case, alla raccolta dei rifiuti , quelle che d ar anno ai prefetti la facoltà di dettare le disposizioni contingenti per il regolamento d 'igien e n ei Comuni rurali. In consid er azione dell 'ottima prova offerta dalla legislazione fascista del 1923, ven gono trasferiti n el nu-0vo Testo Unico i concetti ch e h anno ispirato la formulazione di misure sanitarie, intese a i1npedire il diffondersi dell e n1alattie infettive e diffusive. Importanti sono le disposizioni ch e con cernono la facoltà di disporre la visita m edica preventiva p eriodica per il personale addetto alla preparazi on e e vendita di alimen ti e bevande, e la facoltà di richiedere ch e le p·er son e addette a talun i mestieri n ei quali sia facile la propagazion e delle mal attie ven er ee, prese11tino certificati m edici at1est anti le lor o condizioni di salute. Nell 'inte11to di assicurare al n u ovo Testo Unico la più lar ga e razion ale applicazion e, vien e prevista la possibilità di eman are 11n r egolamen t o generale. •


1114

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IL POLICLINICO »

L'assistenza sanitaria ai lavoxatori agricoli. Al ii11e <li irn 1Jri1nere un 1r1agg·ior e in1pulso alla lotta contro l 'infezion e m alarica d oYe an cor a n on è s lata d ebellata d el tutto, e raffor zar e l 'azion e igie11ico-sani taria e profila ltica a favore d elle cl assi l avorat rici, con par ticolar e rig u ar do a _q uelle r ur ali, il commissario della Confed er azion e n azion ale d ei Sindacati fascisti d ei l avor a tori dell 'agricoltura, on. A11gelini , h a diran1at o alle organizzazioni p rovinciali imporlanti istruzioni circa l 'azione igienico-sanitar ia ch e i Sindacati di cat egoria d ebbo110 svolger e in seno ai propri iscritti . La circolare, d opo aver e espos to i punt i più inter essanti d ella l egge, h a m esso in e,·ide11za il co111J)lesso ùei servi zi sanitari ch e coordinano e unificano la lotta antimalarica , illustrando i b en efici cl ell 'i~tituzione d ella t esser a sanitaria, affida alle dipendenti Unioni provinci ali l 'azi on e di control lo, affinch è tutti i lavor at ori ven gan o a trovar si n elle condizioni volute d alla l egge. Il commissario d ella Confed er azione richiama sp eci al mente l 'atten zion e sulla n ecessità di una pi ù rigor osa disciplina da dare all 'intervento an t ianofelico, alla rinnovazion e e al t r attam ento di r accolta d elie acque s tagnanti ch e propizi an o Io sviluppo de1le zan zar e . La circola re fa obb ligo all 'or ganizzazione di vigilar e sul} 'applicazion e d ell e n orme r elative, rifer endo inoltre sul 11umer o d ei l avor atori impiegati in zon e m al ari ch e e di qu elli rientrati alle sedi e sullo st at o d ella loro s alute.

CONCORSI. Posn v ACANTI . ACIREALE. Municip i o. - Il con corso per la nomina d el Direttore d el Dispen sario antit uber col are è r evocat o.

[AN ·o XLI, Nu !\I. 28]

CoRTONA (A r ezzo) . Scacl . 16 , o lt. ; uff. san.; L . 11 .000 e 4 quadrie11ni cl ec., ol lre L . 3000 trasp ., c.-v.; divje lo libe r o eser .; e tà lin1ile 43 a . Rivolger si R . .P r efe llu r a cli Arezzo. (B r escia). Scad. 10 sett.; p er Casino Boario; L . 10.000 e 6 quinquenni d ee., c .-v. , trasp. D ARFO

L . 1548,80; et à limite 35 a .. FERHARA. Conso r ziò Provin ciale .A n l i t u b er co lar e. - Il Presiclenle d el Con sorzio avverte ch e i concor si inde l ti IJer d u e p osti di assis tente sanitaria ,·isit a lri ce i1el Djs1Je11sario Antituber colare di Ferr ara cap oluogo, e p er un p os to <li assist ente sanilél ria vis j Latrice ciel l a Sezion e Disp en sariale di Cento, son o pror ogati al 31 l uglio 1934. P EHRAR \. Consorzi o P r ov . • ln.t; f u b er c. Scad . 20 ag-.; dire ttori m edj ci delle "'ez. dispensariali di Cento, Codigor o e Co111acchio; L. 4000 ciasc.; età lin1ite 45 a. GoRit T.\. Co n sorzi o Prov. A nli tub er c. Scad. 31 ag. ; d ire ttor e d el Con sorzio e d el Dispensario di Gorizia; L . 21 .600 e 5 quinqu enni d ee .; riduzioni ; età limi te 35 a. LANJSCHI\ (I str ia). Sead . 15 lug.; L . 9600 e 5 quadrien n i d ee., ollre L . 4000 cavale. ; e tà limite 40 a.; t assa L. 50, 10. LEcco (Com o). I sliluto 11 itlo ri o E1nanu el e III. f~ aperto il con cor so p er titoli alla Bor sa di stuclio per un a11no cli l)erfez·ion amento in Tisiologia p er i11edici ch e n on abbian o superato il quarto an no d i la urea; L . 3000, vitto, alloggio e fun zioni d i assis tente . Inviar e ti toli e docume11ti alla Segreteria dell 'Istituto n on ol tr e il 15 agost o 1934-XII . M AGLIA'.'iO DEr M AR SI (Aq u i la). -: Scad. 9 ag.; L. 9500 e 4 quinq u en n i dee., oltre L . 500 uff. san.; età limite 40 a.; t assa L . 50, 10.

l\IAs1 (P adova) . -

Scad. 30 1ug. ; L. 9000 e 5 quadrienni dee., e.-v., per trasp . L. 800, uff. san. L. 600, a111bulat . 1 . 600; e là )irrlite 25-35 a.; tassa L . 50,10.

ALLUVIONI CAMBIÒ (A l essan d ria) . - Scacl . 31 lug.; L . 8000 e indennilà accesso rie ; d ecurtazioni .

l\1ESSINA. Consorzio Prov. A nlilu b er c. Scad . 15 ag.; m edico dire ttor e d ella Sezione dispensariale cli l\!l il azzo; L . 5000 e indenni là complementari.

ALVITO (Frosinon e) . - Scad . 5 ag. ; L. 9500 e 3 quadrienni d ee.; età lim. 35 a .; t assa L . 50, 10.

l\foLTNELLA (Bolog11a). l\ii alvezzi .

A R EZZO . -

(Veder e CORTONA) .

BADIA TEDALDA (Arezzo) . Scad . 31 lug. ; con Sestino; L . 10.000 e 4 quadrienni d ee., c. -v., per Lrasp . L . 3000, uff. san. L. 500 ; età lim . 40 a.; lnssa L . 50,10. BARI. Corisor zi o Prov. Ant i t ub er c. Sca<l . 30 sett .; direttori <lelle Sezioni di Gioia d el Colle e cl i Putignat o; L . 9000 e 4 quinquenni d ee.; inden n ità. Et à limite 45 a .; tassa L . 50,20. Rivolger s i al Presidente d el Consorzio via Dante Ali' g hie ri 42, Bari .

e \LTAGIRONE (Catania). Osp edal e Ci vile Umb erf o I. - - Sc_acl . 26 ag:; .assis ten te n el Rep arto Medicina : L. mille; et à 11m 1te 35 a.; tassa L. 50. Rivolgersi alla Segret eria della Con g r egaz. di Carità. CARBONARA Po. -

(Veder e l\1ANTOVA).

CASERTA (Napo li). - Scad . 10 sett .; 7° Reparto (per Casagiove) ; L. 9500 ; ritenute· 5 q u adrienni dee.; età limite 40 a.; tassa L . 50,

io.

Al 25 lug.; p er Selva

0 RvrETo. Municip i o. - Scad. 31 lug. , ore 12; una condotta; L . 8000 ol t r e L. 600 serv. att. e c.-v.; ri duzioni o r i tenute. P EllGINE. - (Vecler e TRENTO !. P OLA. Ospedale « .'an lo ri o San.I ori o». Conc?r so, per Litoli 1 al p os to ùi l\ilecl jco primario e lVIeù1co aiuto p er l a di visi on e i11edici11a (r eparti di m eclici11a con1une, sp ecializzato 11er 111 alattie di pe llo e con tagiosi) . Ai clue su dfletti p osti sono annessi i segu en t i em olun1enli : P er il Primario , stiper1cl io b ase L . 10.000, s u scet libile d i 3 aumenti quarlriennali di L . 1980 , indenni1 à di servizio a ttivo L . 2430, su scettibile ar1cl1 'essa di tre aumenti qu ad r ien nali di L . 450. P er l 'Aiuto, stipendio L . 7200, inde11ni tà di servizio al Livo L. 1800. Ad ambe~u e .i posti è annesso, in via provvisoria, il caro-v1ver1 co111e }Jer gli altri in1piegati statali (d ecr. 23-6-1927 e 29-12-1927) . Tutti gli accennati assegni si i11tend on o al l ordo d elle riduzioni di cui ai RR. Decr eti 20-11-1930 n . 1491 e 14-4-1934 n . 561 e d elle ri Le11u te p er pensioni ed impo~;t c.


[ANNO

:XLI,

NUl\I.

2BJ

Al Prin1ario ed ail '1\iulo spettano le co111partecipazio11i ag·li uti]i netti dei prove11ti per sop.ratasse di cura. Le domande in bollo da L. 3, accompag11ate dai prescrilli docun1enti, l 'elenco dei quali con tutte le rispettive n1odalità possono desumersi dal banclo di concorso da ricl1iedersi alla Segreteria del sume11zionalo Ospedale, debbono pervenire nlla prede lla Segreteria 11011 oltre le ore diciotlo del 30 settembre 1934-XII. REGGIO EMILIA. Ospedale di S. Maria Nuova. Scad . 30 sett., ore 18; medico primario del Reparto di Racliologia e l!isioterapia; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., doppio c.-v., percentuali; doc. non n11ter. al 30 giu.; età limite 45 a. Chiedere avviso. Ro~rA. Pio I stituto di S. Spi rito e Ospedali Riu-

Scacl. 30 agosto, ore 16; due primarì ostetrici; titoli ecl esa1ni; L,. 7800 e c.-v.; età limite 45 a. al 18 giu.; tassa L. 50. Rivolgersi alla Segreteria generale. SA~T' ANTONINO DI .SusA (Tori1lo). Scad. W se tt. ; con Varses; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 i11denn. alloggio, L. 600 se uff. san . ; età limite 40 a. niti. -

Scad. 20 lug.; L. 7500 e 5 quadrienni dee.; età limite 35 a. SAVELLI

(Catanzaro). -

Scad. 31 ag.; L. 7000 e 5 quadrienni dee.; tral lenu le e riduzioni; tassa L. 50, 1O. SEnRAVALLE SESIA (l' erc elli ). ~ Scad. 20 lug.; L. 7000 oltre L. 1800 trasp., L. 150 a1nbulat., c.-v.; riduzioni. SrENA. Ospedale Psichiatrico di S. Niccolò. Scad. 31 ag., ore 12; due medici di Sezione; lire 12.000 e 5 quadrienni dee., c. -v. ; età limite 35 a.; cloc. non anteriori al 15 giu. Chiedere annunzio. llivolgersi Segreteria Società di Esecutori di Pie Disposizioni, via Roma 41, Siena. SERHAPEDAOE

(Cosenza). -

TRJ!::'\TO. Am1ninistraz. Prov. - 1Scad. 18 ag., ore 16: 111eclico di Sezio11e dell'Ospedale Psichiatrico Pro,·iuc. con sede a Pergine; L. 11.600 oltre L. 2800 serv. att., aun1e11tabi1i . Chi edere avviso. UDINE.

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SElIONE PRATICA

Ospedale Civile di S. 1'1aria della Mis eri-

Proroga 30 sett., ore 18, p er i posti an11unziati nel fase. 15. AVVERTENZA. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condott e medico·chirur giche, i comflensi allo stipenrlio base. cordia. -

franchi belg·i; da assegnare a]l 'autore dei lavori giudicati mig liori, nel campo della specialità, con1par si ogni volta durante il quadriennio. La prima assegn azione sar à fatta nel luglio 1938. I lavori possono essere scr itti in francese, inglese, italia110, spagnolo o tedesco e devo110 essere inviati ii1 doppio esernplare. Rivolg·er si al segretario, Dr. l\iI. Ch eval, rue Alphonse llottat 16, Bruxelles, Belgio. Concorso ir..te 1·naz. al Premio Cesare Lombroso.

Il VI con cor so internazionale al Premio Cesare I.ombroso pel 1934 si chiuderà il 31 luglio 1935. Il , -II concorso si chiuderà col 31 dicembre 1935 . Ciascun premio, di lire mille, sarà accompagnato da u11a targa in bronzo. I concor si saranno giudicati dalla Direzione del1'« Arcl1i vio di Antropologia criminale », via Legn aJ10 26, Torino (118) ; inodalità con suete. I concorrenti potranno trattare qualsiasi argo1nent o di 1\ntrop ologia crimi11ale e in qualsiasi forma. Premi cc Rachele Paolucci ». È aperto il con corso ai due premi intitolati alla

memoria d ella n1am111a di S.E. I 'on. Raffaele PaoJu cci. I clue pr0111i, uno d1 lire mille, l 'altro di lire cinquecento, saranno assegnati alle rnigliori me01orie di ar g·on1ento di Patolog ia o Clinica chirurgica, sia sp erim e11tale, che di corn1)ilazione, a giovani laureati da non oltre tre a11ni in qualunque Università, ma cl1e abbiano con(lotto il lavoro p er il quale concorrono in un Istituto Clinico della U11iver sità di Dologn a. I lavori devono essere inviati alla Segreteria dell 'l lniver sità <li Bologna non o] tre il 15 ottobre 1934.

NOMINE', .PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ORDINE DI

ss.

MAURIZIO E LAZZARO .

Cavaliere : prof. ~Iichele Landolfi, Nap oli.

DELLA CoRONA n 'ITALIA. Grand'Ufficiali: proff. A. Lattes, Ge11ova; Giusepp e Mariani, Bari . Co1n1nendatori: proff. C. Gallenga, Parma; G. Di Guglielnio, Catania; G. Ferrarini, Pisa; O. Frag·nito, 1'apoli ; P. Livier ato, Genova; G. l\1ermni , Grosseto; G. B. Pellizzi e A. Pieri, Pisa; R. Ciauri, Bari. ORDINE

CONCORSI A PREl\II.

Sono abilitati alla libera docenza i dottori: Angelo ~Iirolli, in cli11ica chirt1rgica e medicina operatori a; lVIarino Benvenuti, in clinica neuropatologica; Edgar clo Barhar1ti Silva, Bruno Bl1zzi, Giovan1baltista Conlarclo, In11ocen zo Odescalchi, Luigi Roffo, 0Yidio 1'in1panaro, i11 clinica ostetrica e gir1ec0Jogicu; l\1Iario Acqua, Lt1igi Cerza, Carlo Corra.do, Benedetto De Luca, .F'ilip1)0 Ferrara, Luigi Greppi, Ilalo 1\ii arcialis, Baudolino i\1ussa, Oreste Pe11tugna, .A.11n a Pi11elli Vince11zo Pintozzi, Mario ,S carzella , in c li11ica pediatrjca; Arrigo Foà, Desiclerio Perotli, .Arrigo Pirazzoli , Francesco Stoppani , Ferdi11ando 1'alia, in radiologia medi ca.

Premio internazioriale cli ginecologia e cl 1 ostetricia. La « Société b elge de gynécolog ie et d 'o])stétrique », depositaria d ei fonòi avanzati dall 'ultimo

Il prof. Hei11rich Hei1ner, di gin ecologia ad Heidelberg, ha accettato la cl1ia111ata a 1\i1011aco, quale successore di A. Doderlei11, 11omin ato emerito.

Congresso internazionale cli ginecologia e di ostetricia, h a deciso di desti11arli alla costituzione di u11 pren1io quadriennale, dell 'i1nporto di 10.000

Il doll. .J osé A. Presno Ba tiony, è n o111inato r Pt lorc clell 'UnjYersi là e.l i 1\ \'a11a.

I1nporlnntissima Casa di specialità medicinali assun1erebbe giovane n1edico disposto a rinunciare alla professione per declicarsi esclusivamente alla propagancla presso colleg·hi, e a 1nezzo di visite personali, di alcuni prodotti di assoluto valore scientifico. Si tratta di un posto di fiducia , adeguatamente retribuito (stipendio , diaria, coi11teressenze). ScriYere une11clo curriculu1u vitae ali ' A111n1inis Lrazio11e d el Giornale.

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«

IL

POLICLINICO »

NOTIZIE DIVERSI!,, Società fra i patologi ospedalieri italiani. ' ' iene organizzala dal prof. Fra11co D'Alessandro, direttore dell 'Istituto d1 a11ato111ia patologica dell'Ospedale Maggiore di Bergan10. Secondo uno schema di statuto e di regolan1enlo, la Società comprende anatomo-patologi e laboratoris ti. Ha lo scopo di promuovere, coor(linare, diffondere il lavoro scien Liiico rli questa categoria di medici; valorizzare la specialità e provocare la sua diffusione in tutti gli Ospe,dali del Regno, almeno in quelli dei Capiluogo di Provincia; stabilire rapporti fra i cultori di essa specialità. Si riunirà almeno una volta all'anno per trattare argomen li scientifici e professioI1ali e promuoverà anche altre n1anifestazioni scienlifi che, corrispondenti allo scopo. ì'~e soI10 soci fo11datori i titolari degli Istituti 0spedalieri ana tomo-patologici e di ricerche cliniche esis tenti all 'alto della costituzione della Socie tà. Possono essere soci ordinari, preYia domanda, accettata dall'Ufficio di Presidenza, i titolari dej detti Istituti cl1e i1ell 'avve11ire venissero a coprire posti di nuova istituzione. Potranno essere oc.i temporanei gli aiuti, assistenti ed interni laureati dei singoli Istituti. I soci Condalo1i pagheranno per il pri1110 éin110 L..50 e per gli an11i successivi L. 25; così i soci ordinari. I soci temporanei pagheranno L. 10 annue. Cl1iedere lo schema di statuto e di regolamento al prof. D'Alessandro.

Raduno di medici fascisti a Sirmione• . Un raduno di varie centinaia di medici condotti fascisti dell'Associazione del Pubblico i111piego, al quale h ann o presenziato il prefetto, il segretario federale e le maggiori autorità della provincja, si è.· te11uto a Sirmione, presso le Terme, presieduto dal fiduciario del Pubblico impiego Carè. Sono sta ti presi in esame importanti problemi di medicina sociale in rapporto con le nuove possibilità dei progressi della scienza e si sono pure trattati i problemi interessanti la categoria e specialmente 1'azione dei medici condotti co111e milizia del Reg ime, prospe ttata nella r elazior1e del dott. Lazzaroni. Il Convegno è culn1inato in una vibrante dimostrazione al Duce.

Gabinetto di medicina sportiva a Bari. In ossequio alle direttive del Regime , che vuole lo sviluppo razionale dell'atleta, è stato impiantato presso l'Università di Bari un gabinetto di n1edicina sportiva del G.U.F. 'fale gabinetto è il primo d eJ genere stabilito per i G.U.F. d'Italia . Esso e corred ato di numerosi e n1oderni appare~chi per le valutazioni biotipologiche e fu11zionali degli sportivi . Con tale istituzione s'intende dare sempre maggiore incremento alla m erlicina sportiva, la quale non si limita al lato infortunistico, che cl i es a rappresenta un 'appendice, ma va oltre, perchè tende a scopi altamente sociali e politici. Con questa disciplina, si provvede all'orientamento ~porlivo e ~Il a sorveglianza dell 'atleta durante gli allenan1ent1, 1)er evi tare i danni d eriYanti dall 'esercizio fis.ico superiore alle possibilità en erg·etiche dei sogge lt1.

[ANNO XLI, NuM. 28]

Corsi di puericultura. La presidenza d el! 'Opera Nazjonale per la prolezio11e della l\ilalernilà ed Infanzia, in base al1·esi lo molto sodd isfacent e d ei « corsi di puericultura prenatal e e postnatale p er medici e per lava lrici n svoltisi nel 1933, ha fissato che i corsi siano ripetu li n el corrente anno. Hà disposto che, acl eccezio11e dei due premi precedente111ente fissali (uno di lire 300 e J'altro cli 200), da assegnarsi ai primi due classificati agli esami , g li altri otto pre1ni \quattro da L. 300 e C]Uattro da L . 200) d ebbano essere assegnati, sem· J>re in ordine di merito, esclusivamente a medici ed a levatrici di comuni rurali. Detti premi dovranno essere corrisposti al netto di ogni ritenuta. Ur1 'alt!·a sensibile agevolazio11e è ~tata adottata sopprimendo Ja tassa di esame e diploma e lascjando solo quella di iscrizio11e ai corsi nella rnisura di L. 50 per i inedici e L. 30 per le levatrici.

I '' volontari del soccorso,, nella Croce Rossa. Il ~residente generale della Croce Rossa Italiana, sen. Cremonesi, ha disposto che i Comitati e Sottoco1nj tati, in mancanza di personale regolarn1 ente arruol ato e ]1er integrare le squadre di soccorso con elemen ti specializza ti, possono, in via eccezionale, it1scri' ere del personale volontario aggregato, che andrebbe a costi tuire i « volontari de] t occorso ». Questo personale non ha alct1na Ye le giuridica , essendo esso esclusivamente borghese. L 'jscrizione dei volontari del soccorso deve essere li mi tata a quel J)ersonale ausiliario che , pur essendo disposlo, in speciali circostanze, n prestare il suo occorso, no11 intende contrarre n1 ruolan1ento. Possono far parte del personale volontario aggregato an che i componenti le organizzazioni giovanili del Regime, purchè cli età non inferiore ai 17 anni.

Un Istituto del cancro a Parigi. Il 26 giu gno il Presiòente della Repubblica Francese, Albert Lebrun, lla inaugurato una Sezione o pedaliera ch e comple ta ì 'Istituto d el cancro di Parigi. I laboratori erano già stati inaugurati nel 1930, dal Presidente Doun1ergue. La recente cerimonia ha offerto l'occasione di un rjconoscente omaggio al sen. Paul Strauss, che, quale ministro dell 'ig1ene, aveva promosso J 'istituzione. Essa è stata anch e un vero trionfo per i] clirettore d ell 'Istituto , prof. Roussy, che lo ha proget talo ed or ganizzato. I nuovi edifizi pern1ettono di ospitare 158 malati. L 'attrezzamento è dei pii1 perfezionati. Notian10 che la Sezione di curieterapia, diretta dalla sig. ra Laborde, dispone di una bomba di 5 grammi di radium e di un altro qua11titativo rli 2 grammi del pr~zioso metallo in tubi ed in aghi. Il laboratorio di radiografia, diretto dal dott. Belot, è d ei più con1pleti. Si è fatto largl1i ssi1no uso dell 'elettricità: una vera officina di generatori e trasformatori fornisce e ripartisce l 'energia. Dal pt1n to di vista scientifico, J 'Istitt1to dipende dal! 'Università di Parigi; dal punto di vista amministrativo , appartiene al Dipartimento della Senna. (Notiamo che le diarie sono: 38 franchi per gli assistiti dal Dipartimento della ,S enna, 48 per quelli di altri Dipartimenti, 65 per i paganti).


[ANNO

XLI, NuM. 28)

SEZIONE PRATICA

L'esercizio dell'odontologia nel Belgio. Un decreto reale, pubblicato recenteme11te sul cc Moniteur )), stabilisce che 1 'arte dentaria nel Belgio pl! Ò essere esercj tata solo da chi è for11ito del certificato di dentista ovvero del diplon1a in ~cienza dentaria. I dottori in medicina che han110 otte11uto la laurea sotto il regime delle leggi ar1teriori a quella del 21 maggio 1929, posso110 esercitare l'arte dentaria .senza r es trizioni. Quelli che hanno otte, nuto la laurea sotto il regi1ne della legge predetta possono, invece, esercitare l 'arte dentaria solo se ne hanno ottenuto la licenza. Essi tuttavia sono autorizzati a praticare gli atti che rientrano nel dominio della chirurgia e, quindi, della medicina generale, p. es. le avulsioni dei denti. ~ono anche autorizzali, in casi d'urgenza, ad applicare calmanti, medicazioni ed a procedere ad occlusioni temporanee. 1

Alle fonti di Fiuggi. Il 10 giugno oltre 150 laureandi in inedicina dell'Università di Roma hanno visitato le fonti di t 'iuggi. Alla sefle podestarile gli ospiti furono ricevuti dal prefetto della provir1cia, dal segretario federale, dal podestà, dal segretario politico e da tutte le altre autorità del luogo. Il podestà di Fiuggi pronu11.ciò un applauditissimo discorso. Dopo un 'accurata visita alle fonti, i proff. S. E. Parravano e Frugoni illustrarono l 'importanza nazionale delle acque minerali, i problemi scientifici d 'idrologia, e in particolare I 'azione terapeutica delle acque di Fiuggi. Infine fu servito u11 sontuoso pra11zo.

Un po' dovunque. La .C onferenza internazionale per il campiona1nento delle vitamine si è adunata a Londra dal 12 al 14 giugno, sotto la presidenza del dott. E. Mella11by, del (( Consiglio delle Ricerche Mediche )> dell 'Inghilterra; 1'Italia vi era rappresentata dal prof. P. Di Mattei, di Pavia. La Lega internazionale delle Società della Croce Rossa è addivent1ta ad un 'intesa con la Federazione aeror1autica internazior1ale, per promuovere la propaganda a favore dell'aviazione sanitaria. L.a F. A. I. ha designato tre delegati incaricati di mettersi in rapporto con la Lega: maggiore Goodfellow (Ingl1il'lerra), generale ~iccio (Italia) e maggiore medico Ch. Sillavaerts (Belgio). Il 9° Congresso francese sulla tubercolosi si adUI1erà dal 17 al 20 aprile 1935 a Rabat (Marocco). Temi: cc Il colnpito dell 'ultravirus in patologia umana e sperimer1tale >); « Indicazioni e risultati della toracoplastica nel trattamento della tuJ)ercolosi polmonare )) ; « La tubercolosi e la lotta a11titubercolare n ell ~Africa del Nord n . Sede della Segreteria: boulevard Sa]nt-Michel q6, Paris.

1117

presidenza del prof. Konig. Per ir;iformazioni riYolg·ersi al Prof. Dr. F. Konig, Chirurg. Univ.KJi11ik, Wurzburg·; oppure al Prof. Dr. zur Verth, F'ontenay 8, Hamburg 36. La Società Derrrtatologica Tedesca si adunerà dal 7 al 10 ottobre in Berlino. Per i11formazioni: Deutsc:he Dermatologische Gesellschaft, Charité-InstiLut, Luisens tr. 2, Berlin NW 7. L 'Associazione Generale dei Dentisti del Belgio, Società Reale, presieduta dal dott J. Rosenthal, J1a celebrato, il 23 giugno, il 25° anniversario della Scuola dentaria belga. Intervennero alla cerimonia i rappresentanti di varie scuole dentarie e di universi Là straniere. Si è tenula a Londra una conferenza degli ospedali privati della Gran Bretagna e dell 'Irlanda; vi hanno partecipato l 'Associazione degli ospedali britannici e l 'Associazione del corpo sanitario ospedaliero. Si è rilevato che in Inghilterra esistono 400 piccoìi ospedali in piena ·attività. Presso gli Ospedali Ri11niti di Salerno è stato organizzato un ciclo di conferenze. ·La prima conferenza fu te11uta il 29 giugno, dal prof. Boeri, della R. Università di Napoli. . Il prof. Fernand Arloing di Lione ha tenuto a Genova una conferenza sulle più n1oderne conoscer1ze r elative al virus tubercolare, in rapporto u11che alla lotta sociale antitubercolare. Per iniziativa della g·estione statale delle Regie 1'erme di Salsomaggiore, è stato inaugurato. allo stabilimento Berzieri un ciclo di co11ferenze culturali con un discorso del sen. Cappa sulla medicina nella nuova Italia. L 'oratore ha esaltato le provvidenze del Regime per la tutela della sanità della stirpe. _ La Facoltà di ~Iedicina dell'Ateneo di Genova ha deciso di proporre ed ottenere che venga istituito presso q1uella R. Università un corso di idrologia affidato ad apposili titolari. Il 13 Inaggio sono stati inal1gurati i nuovi padiglioni della Colonia sanatoriale << Prin~ipe d~ Pie1nonte » in Bassano sul Grappa. In seguito agli ultimi ampliamenti, la Colonia risulta ora forn1ata di 12 fabbricati, sopra un 'area di 6 ettari, di cui 1,4 coltivati a orti e frutteti. · Il Re d'Inghilterra ha inaugurato la prima sezione dell'Ospedale Mentale del « Middlesex County Council n a Shenley Hertforshire. È il primo gra11de ospedale costruito in Inghilterra dopo la guerra; potrà ospitare 2000 malati; costerà 520.000 ste~ li ne (circa 3 miliardi di lire i t. ). La principessa Elena Vittoria ha inaugurato, a Bren twood, un ospedale la cui prima pietra era stata collocata da lei stessa lo scorso anno.

La ga. asse1nblea quadriennale della Società Medica Gia11ponese si è tenuta a Tokio; vi hanno partecipato 5620 membri; i lavori so110 stati divisi irt 33 sezioni; sono state fatte 2512 comunicazionj !

All '« East Suffolk Ipswich Hospital n, diretto da Lord ~Ioynihan , è stato aperto un nuovo insieme dj servizi, per pazienti privati; ne fa11no parte 30 camere ad un letto e inolte camere a tre e quattro letti.

La Società tedesca d 'infortunistica . medicina assicuratjva sociale si adunerà il 12 e il 13 ottobre a Wiirzburg·, n ella .Clinica chirurgica, sotto la

Il prìn·cipe Umberto ha inaugurato a Santa SeYera (Roma) la nuova .Colonia per figli degli ospedalieri romani.

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1118

(< JL POLI CLINICO

Gli assis tenti uuiver itarj di Pal ermo si sono recati a 'fer111ini I1nere ·e per Yisi larvi gli slabilin1euti ter1nali; so110 s la li cordialmente accolti dal podestà, dal segretario politico del Fascio e dal direttore sanitario delle Tern1e. Si è iniziata la pubblicazione degli « Helvetica l\Iedica Acta », a cura della Società ,Svizzera di Chirurgia, della Società Svizzera di Medicina J nterna e della Società Gir1e<:ologica della Svizzera ledesca; . . ono diretti dal dotl. E. Bircher (1\.arau) e clal prof. A. Gjgon (Basilea) . Nel primo fascicolo, di 156 pagine, in bella veste tipografica, sono raccolte relazioni su due problemi importanti: la diagnosi dell 'ileo acttto e il tra t ta1nento dell'ipertensione nrteriosa; vi sono conte11uti anche vari lavori originali . L 'abbonamento importa, per 6 fascicoli, fr. svizzeri 32. La pubblicazione è edita da Benno Sch\vatz & Co., Basilea. Si è costituito in 1\rgentina t1n « .C omité de In(ormari6n Bibliografica », che editerà una pubblicazio11e 1)eriodica, in quattro lingue, sull'at tività scie11 tifica clell 'Argenti11a. Il dott. Entilio de Gr6sz, presid ente del Co1ni Lato i11ternazionale per la lotta contro il traco1na , ha fe steggialo iì suo 30° anno d 'inseg11an1e11 t o n ella c;.ttedra oftal111olog·ica dell 'Università di Buclapest. È stato celebrato a L,i one il cente11ario della i1a-

scita di Alfor1so Gayet, celebre oftalmologo.

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staia aperta in Spagna una so ltoscrizione per erigere un inonu1nento al dott. A11 lonio ~arcia Tapia, che fu una delle celebri là mecliche di ~Iadrid . La Commissio11e giudicatrice del concorso di secondo grado per un monumento a Ca111illo Golgi, dell 'Ur1iver5ità di Pavia, 11a segnalato il laYoro dello scultore Alfonso ~Iarabelli, di Pavia. Il Co1nitato per le onoranze a Camillo Gol gi ha deliberato di affidare al rnenzionato artista l 'esecuzio11e clell 'opera. Dopo il bando tipo p er le costruzio11i edilizie ed architettoniche e quelle per i piani regolatori , la Reg·genza nazio11ale d el Gruppo Ingegneri edili sani tari ha preparato il ban<.lo tipo per le costruzionj ospedaliere, la cui pubblicazione è stata affid ata all a rivista d ella categoria « L 'Ingegnere ». Il Consiglio di Amministrazione del Co11sorzio edilizio della R. UniYer ità di l?irenze ha indetto due concor si fra ingeg·neri ed architetti it aliani per i proge tti di massin1a di un edificio destir1ato alla clinica chirurgica generale e istitt11i annessi la cui sp esa non dovrà superare l e L. 3.355.000 ed un edificio d estinato all'Istituto di igiene la Ctli spesa n on d oYrà su.perare le lire 1.663.000. La com1n issione p otrà assegnare }Jremj per ur1 totale di L. 46.000. Con R. Decr e to in data 7 giug·110 è stata reYocata Ja clic.hiarazione di zone 1nalariche })er i terri lori cli i11oìli co1nuni clell a pr0Yi11cia di Roma. Il ì\linistero di Sar1iliL della Czocosl acchia ha organizzato un 'azione an ti lraco1natosa n ella Slovaccl1ia ; nel 19'33 ques la compre11deva 105 stazioni an-

»

[ANNo

x ·L I, Nul\ir. 28]

ti tracomatose, riparli le in 10 distre tti ; furono censiti 12,037 casi ecl al] a fin e clell 'an110 ne erano i11 cura 7727. • A Bologna il Gruppo Jlio11ale Fascisla che s 'inlitola all 'eroico FilipJJO Corridoni ha is tituito , dallo scorso Natale di Rorna, il << Librelto sanitario », per iniziativa del dolt. Angelo Coppola, direttore clell 'Ufficio sanilario del Gruppo. Esso funziona ottimamen le: comporta vjsile n1ediche periodiche e si dimostra di inolto Yalore profilattico .

A ew York la proporzione di prin1ipare, nelle n1orli da porto, è s lata di 33 % 11el 1930; di 44,03 % 11el 1931; cli 45, 18 '}~ nel 1932. Seco11do rilievi clel prof. C. Burger, della Facoltà rr1edica di Budapest, nel 1919 l e applicazioni di forcipe alle par lo,r ienli furono col à in misura di 1,88 °b , e nel 1931 cli G,6 ~6 ; le operazioni cesaree sono }Jassa te, nello s lesso periodo, da 0,34 % a 2,02 e~ . Nelle Indie ing·lesi i11uoiono 650.000 persone al1'anno di tubercolosi ; an1111ettendo che ad ogru caso di n1orle 11e corri po11dano dieci di malattia, i tubercololici in at1o sarebbero sei milioni e mezzo. Si a11nunzia da Ne'v York che i dottori W. Park e H. ~Tirt-Jackson e l a clott.a J. Neal hanno troYato un nuoYo sier o co11tro la poliomielite anteriore acuta e cl1 e lo slanno sperimentanclo sopra se s tessi l 'effi cacia. In occasiorte clel pri1no Congresso internazionale di ele ltro-1·adio-hiologia che avrà luogo h Venezia cl al 10 al 15 setten1bre sotto la presidenza del sen. Gugliel1no Marconi, presidcn te dell 'Accademia cl 'Ilalia e d el se11. Volpi di ~1isur!lta , il ~1inistero delle Con1unicazio11i, Direzione generale delle Poste e 'felegrafi, con1t1nica che saranno emessi, a cura dello Stato, clue tipi di fra11cobolli del valore di centesimi 30 e di centesirni 75 riproducenti l 'effigie di Luig i GalYani, il 1netlico e fisico bolog·nese pioniere clell 'el ettro-radio-biologia . U11a buona nolizia per i medici belgi: la Dirert-zione ge11erale del l\ilinistero delle Finanze ha soppresso le tassazioni doppie di cui erano gravati i m edici ch e esercitano l a professione libera e che sono acldelti ad Enti. (Negli introiti di liberi profesf:donisti si com1Jutavano , pri111a, anche gli stipendi, per i quali YeniYa così ad essere corrisposta una doppia tassa). Il dott. Pietro Prossi1110, n1eclico a Spaccaforno (Ragu sa) , ha offerto allo SLa.lo un esteso fondo, nu1nero i fabbricati e 100.000 lire per l 'is liluzione di una scu ola di agraria. Il 24 giugno fu disputato il campionato meclico di ten11is, nel gi ardino cli una Casa di salute a1 boulevarcl St1ch et i11. Pari gi; esso è stato vinto dal dott. Girod, non1inato can1pione pel 1934. Un tor11eo avrà l t1ogo in se t lembre ; iscrizioni presso: ~1Iai son de Santé, boulevarcl Suchet 77 & 79, Paris X.Vle. « Un n1edico ubbria cone rappresenta un pericolo per l a colletlività » ha dichiarato un Tribu-

nale di Berlino, cl1e ha prescritto l 'internamento in casa di salute di un medico cledito all 'alcool.


[ANNO XLI,

NlJl\{.

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SEZIONE PRATICA

SALVATORE OTTOLENGHI Il prof. S. Ottolenghi, il 7 giugno u. s. in mezzo ad un 'aula affollata di studenti, dopo oltre 45 anni di insegnamento, tenne in questa Università, l a sua ultima lezione .

del 1893, i:.01, per con corso, a quella di Roma l!el 1903. Sjn. tlaìl 'inizio dell 'inseg·na1nento, elJbe come suo progra1n111a specifico la diffusione, l 'ampliamento, 1'organizzazio11e, l'attuazione del concetto basale dell 'idea Lombrosiana, delle sue principali applicazioni specie nelle fu11zioni di polizia. Fu quindi uno dei primi a preconizzare la necessi tà della trasfurn1azione della Polizia empirica i11 Polizia scientifica, e questo suo programma che i11iziò sin tlal 1896 con un corso universitario a Siena, lo sostenne in i1umerose pubblicazioni ed in una rivista di Polizia Scientifica che diresse insieme con l 'Alongi; lo attuò con la fo11dazione a Roma nel 1902 di una .Scuola di Polizia Scientifica dalla quale sono u sciti migliaia di funzionari che per tutta Italia hanno diffuso la parola del Maestro . ~1a l 'Ottolenghi non fu solo il fondatore di una Scuola, fu anche il sostenitore e l 'attuatore di un metodo scientifico sperimentale orientato essenzialmente alle conoscenze antropo-psicologiche dell 'uon10 cl1e delinque, metodo che Egli estese a tu tte le fu11zio11i della Polizia, dal segnalamento al sopralt1ogo; dalle testimonianze allo studio pratico d el deljnquente, ai fini di conoscerne la pericolosità base di ·og11i mis11ra di prevenzione, 1netodo di cui fa testo la « Cartella Biografica del pregiuclicalo n . Questo inclirizzo dall '()ttolenghi · dato alla Scuoia di Polizia, i1ella quale si svolgon 0 tutti i più moderni tecnicismi scientifici; questo « in·dirizzo biologico n per la speciale conoscenza della personalità del delinquente, indirizzo nato in Italia e c11e si sta diffonclendo per tutto il ino11do, costitui sce una vera g·lorja di Sal vatore Ottolenghi. Accanto a ques la Sua opera, si deve ricordare la Sua appassionala attività didattica e scientifica. Nel 1903, a Roma Eg·li trovò che l'insegnamento era esclusivan1ente teorico e cattedratico, e subito ne iniziò la trasformazione. Il primo Jstitt1to di l\1Iedici11a Legale di questa u11iversità era situato in un ristretto a11clito del Yecchio Ospedale di S. Spirilo, ove si trascorrevano · numerose ore per preparare le lezioni dimoslralive che Egli dal suo prirn.o anno di insegnamento volle iniziare. Nel 1903, ottenne dal l\llunicipio di Roma l 'esercjzio della « Niorgue », allora a S. Bartolomeo ali 'Isola, che trasformò in un vero e proprio Istituto. 111 quei risLretti locali si impartirono lezio.n i, si eseguirono esercizi, si praticarono autopsie, si fecero ricerche cliniche, speri1ne11tali, casistiche 11ei più di versi campi della Medicina Legale. Ne fanno fe(le oltre cento n1011ografie sui più svariati ca1)l.pi della Medicina forense. Più tardi, ottenne che fosse creato un vero e proprio Js l.itu to di l\!Iedjcir1a Legale cl1e fu i1: augurato nel 1923 e che comprese 11umerose strjoni: i l aboratori, la biblioteca, il museo 11 •edj~o-lc~gale, u110 dei più ricchi di ILalia, i diversi sei Yizi di autopsie e dì l\IIorgue, le aule (ìe r le sez i• ·11i cadaveriche, p er gli esercizi e per le lezionj , Istj luto ove ailluisce un 'enorme ina teriale <lidattico. . Basti dire che ivi conve11gono tutti i cadaveri di 1norte viole11 ta, tutti quelli che debbono essere sottoposti a visita giudiziaria, in media oltre mille uadaveri l 'anno. La produzione scientifica del Maestro è enorme, ed è irnpossibile riassumerla in ristretto spazio. l suoi studi sui sensi dei delinquenti, quelli rioa uardanti l 'azione dei batteri sulla tossicità dei 1

Al termi11e di questa, rlopo aver ricordato i doveri del medico nella missione di tutela della salute dell'individuo ed in quella ugualmente elevata della salute della società, dopo aver riconfern1ata 1~importanza della fun·z ione sociale della medicina n ella formazione di una sana e vera coscienza etica, dopo aver con i1rten sa commozione ricevuto il plauso degli allievi e dei numerosi suoi studenti , fu colto là, sul luogo del lavoro, da u11 violento attacco di angina; proprio in quell 'aula ove aveva per tanti anni esercitato la sua funzior1e di Maestro, proprio in quell 'Istituto la cui costruzione tlapprima, e la sua funzione di poi, aveva costituito il coron a1nento della sua lunga opera . Per più ore giacque in t1na saletta dell'Istituto, tra la vita e la morte; poi, fu trasportato nella sua abitazione, ove, con un alter11arsi di speranze e di sconforti nell 'anin10 d ella fa111ìglia e dei suoi allievi, il 28 giugno si ~peT}se. Riassu1nere Je elevate doti di mente e di cuore di questo ~taestro, non è facile, tanta è stata la sua multiiorme attività scieritifica e didattica, tanta è stata I 'elevatezza clel suo modo di pensare e di operare di apostolo e di cittadino. Io, che per pil.t di 30 anni gli sono stato vicino, che ho sem1Jre vissuto nella sua orbita, che ho co11 lui condiYiso tutte le sue gioie e tutte le sue amarezze, posso, bene attestare quanto queste brevi riote che sto scrivendo con con11nosso animo sieno inferiori al vero. Salvatore Ottoleriglii, r1ato ad ..c\.sti nel n1ag·gio 1861, laureatosi 11el 1884, aiuto di Cesare 10111broso fi110 al 1893, durante il qual t emp,o sempre jntensamente collaborò con lui nei più interessanti studì specie di antropolog·ia cri111inale e nella poderosa opera del] ' cc Uomo delinquerile », salì alla Cattedra di Medicina Leg·ale di Siena riel gennaio


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veleni , sulla docimasia istolog·ica e r adiogr afica d ei neo11ati, sulla sensi])ilità, suJla su ggestione , sul1'inforlunistica ecc., sor10 univer sal1nente conosciuti e citati, insieme con i vasti trattati di P oJizia Scientifica e di ~sichiatria forense, redatto quest 'ultimo in collabor azione con il prof. S. De Sanctis. Non si possono chiudere queste brevi note, senza far cenno ollre che alla sua attività scientifica e didattica, ferYidam ente m antenutasi sino agli ultimi giorni, anche alle altre su e en1inenti doti cli cittadino e di animatore. Qualunq,u e argomento, Egli animava e lo faceva vivere, idealizzandolo, sicchè la su a parola, piena di fervore , di entusiasmo, di sentimento, trascinava coloro ch e lo ascoltavano i quali, se pur talora dissenzienti, non lo contraddicevano, tanta era la fed e con la quale Eg-Ii esponeva la folla delle Sue idee ch e gli tumultuavan o n ella m ent e. E questa fede , quest'entusiasmo, Egli m etteva in tutte le rr1a11ifestazioni d ella Sua inten sa vita intellettuale ed affe ttiva, di Maeslro, di cittadino, di padre . Fu tra i primi ad abbracciare la fede fascista, alla qu ale era trascinato dal suo alto ideale di giustizia, di lavoro , di discipli11a, fu tra i primi a comprender e la forza etica d el n ostro Reg ime, e a tale fede uniformò il suo atteggiamento, Ja sua condotta, l 'edt1cazione della famiglia , i su oi doveri , di fro11te alla patria, alla fa1nig lia, a sè stesso. 1Superfluo riassumere tutte le onorificen ze cli cui era in signito, tutte le cariche che occupò p er la

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fiducia d ei governanti e d egli stucliosi. Rappresen1ante del Governo al Congresso di Medicina Legale di Bru~ elles n el 1910 e in quello di Polizia di New York i1el 1925, m embro d ella Co1nmfssione Consultiva per il Regolan1e11to d egli Infortuni sul lavoro e della Co1nmissione Centrale arbitrale per gli infortuni agricoli , fondatore p er più anni della Socie tà di Medicina Legale di Roma, membro di nu1rLerose Accademie n1ediche italiane e straniere, presidente nel II Con gresso ~1Iedico I11ternazionale per gli Infortuni sul lavoro e ultimamente di quello di Medicina Legale e delle Assicurazioni Sociali, ovunque portò, diffuse, propagandò le sue idee, sempre b asate su un alto spirito di etica sociale. Alla Vedova, ai figli , vada 11 commosso e riverente saluto dei colleghi, degli allievi, di tutti quanti lo co nobber o, al quale saluto si unisce il condogli ante ossequio d ella redazione di questo periodico. Ro111 a, 4 luglio 1934-XII. Arr1L10 AscAnELLI.

La m orte d ella signora l\IIARIA CunrE segna un Ju tto J)er la n1edicina, poichè la scop erta del radium è st a ta su sce ltibile cli preziose applicazioni in terapia. La Cunn~ è ri1nasta vitti1na d ella scienza, in quanto ha contra tlo una disemia progressiva dovuta ad intossicazione da radiun1.

Indice alfabetico per materie. Alcool e funzione epatica . . . . . . . . Pag. 1112 1102 Allergia ed eosinofilia . . . . . . . . . . » Artropatie nervose: r adiologia . . . . » 1107 Assistenza sanitaria ai lavvralori agricoli » 1114 Bibliografia . . . . . . • . . . . . . . . 1105, 1106 Brucellosi: reazione intradermica . . . » 1111 Calcoli vescicali secondari a operazioni ostetriche e ginecologi ch e . . . . . . » 1002 Colecistografia r apida . . . . . . . . . . » 1107 Em orragie gastro-i11tes t. d egli arleriosclerotici, d a piccolo tu111ore . . . . . » 1110 I 'eb?re eruttiva (tifo benign o) a Cat ania . . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1108 Gastrectomie per ulcere gastro-intes tin. » 1109 Gaslrite n ei dis lurbi consecutiYi a r esezion e per ulcer a . . . . . . . . . . » 1110 Gastroenteros~omia: circolo vizioso consecutivo . . . . . . . . . . . . . . . . » 1109 Glomus car otideo . . . . . . . . . . . . » 1112 Influenza e par alisi dell 'accom od azio11e » 1083 Invag·inazioni i11tes linali e loro trattan1en to . . . . . . . . · . · · · · · · · » 1111 Ipertireosi: trattamento . . . . . . . n 1102 Lambliasi : sintoma tolog·ia . . . . . . » 1109 T.Jeggi sanitarie: T. U. . . . . . . . . . » 1113 Leuce1n ia : ricer che . . . . . . . . . . . » 1107 Linfografia sperimentale . . . . . . . » 1107 ~Ia11clibola: radiolog ia . . . . . . . . . . >> 1107 Ormone gonadolropo i11 casi di epitelioma clell 'utero . . . . . . . . . . . » 1101 Narcosi aYcrlinica i11 ch irurgia infantile » 1099 1

Nar cosi endovenosa con l 'evipan n ella . . . . . . . . . . gr a11de chirurg ia Pancr aes: ad eno1n a; jperinsuline1nia con secutiva . . . . . . . . . . . . . . Papilla da stasi acuta e sua terapia d 'urgenza . . . . . . . . . . . . . . . . . Paralisi progressiva : profjl assi e cura . P ar as iti smo intes tinale e su cco gastrico Pellagra 1n Inghilterra . . . . . . . . . l)P-rito11ite: sierolerapia e sue basi scientifich e . . . . . . . . . · . · · · · · · Pl el1rodinia epidemica . . . . . . . . . Pubertà : piccola - d el Pende e infa11zia i1eutr a di Slralz . . . . . . . . . . . Salvataggio dai solto111arini . . . . . . Sifilide: fissaz. del co1npleme11to n elle . urine . . . . . . . . . . . . · · · · · Sonda duodenale : secr ezione g astrica provocata d alla --:- . . . . . . . . . . Tessuto sottocutan eo : funzione di assorbimento . . . . . . . . . . . . . · Te tania pos ts lrun1ecto1nica: tralta1n. rfuber colosi: ll1ÌCrocultura p er la diagnosi precoce . . . . . . . . . . . . Tumori sp eri men tali . . . . . . . . . . l llcera gastro-duocl . : c ura operatoria . . Urticaria : orig ine . . . . . . . . . . . Vie biliari e s lo1naco: r elazioni patologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . \' olvolo gas trico . . . . . . . . . ·· . . . Zolfalai: n1alattie degli organi r espiratori . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Di·ritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel P·l> liclinico se non sn seguito aà autori;aazione scritta da1La -redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita-rne la fonte.

C. FRUGON1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp.

Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.

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ANNO ·x11

Roma, 23· Luglio ·1934 • XII ...

.. •

,

Nnm-. 29

,.,

fondato nel 1893 • dai professori: •

GUIDO BAC·CELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni: F. Galdi: Diabete e colecistite litiasica. Osservazioni oliniche : R. Primangeli: Contributo clinico allo studio della pleurite colesteri11ica. Tecnica chirurgica : C. Dalla Rosa: Di un provvedimento Clhirurgico contro le emorragie 1gastriche operative. sunti e rassegne : S1srEMA NERVOSO: Th. Alajouanine e R. Thurel: La neura1gia facriale. I1nportanza dello stimolo e della zoua d'eccitazione. - L. R. Broster: La co1umozione cereb1·ale e la sua cura. - R. Lees : Il trattamento della neuro-sifilide. - ORGANI DELLA RESPIRAZIONE : S. Oberndorfer : Il ca.n ero del polmone. - J. Danna: Alcuni principi i che Gi iriferis·cono alla patologia ed al trattamento dell'empiema toracico. - E. Domanig: Il tratta1mento delle oscillazioni a pendolo del .mediasti110 dopo toracoplastiche. - C. M. Allen : Recenti progressi n ella collassoterapia della tubercolosi polmonare negli Stati Uniti. - OsTEOMlELITE: R. Leclercq: Riflessioni sui postumi dell'oste-0mielite acuta delle ossa lung·he. - K. Kadllniker : Sopra un caso di osteomielite dello sterno con esito in iguariogione. Notizia ~ibllograf1ca, Cenni bibliografici. Accademie, società Mediche, Congressi : Reale Accademia delle Scienze J\1ediche di Palermo. Società Medico-Chiruirgica di Catania. - Società Medico..Chi-

LEZIONI R.

CLINICA MEJJICA GENERALE DELLA

UNIVERSITÀ

ru1ìglca di Pisa. - Società Medico-Chirurgica di Modena. - Accademia delle Scienze Mediche e N a.turali di l!"'errara. Appunti t>er il medico pratico : CASISTICA: Pancreatite interstiziale ae>uta. - Su alcune affezioni a.cute del pancreas a seguito di interventi sullo stomaco e duodeno. - Cisti calcificata della milza. - Ematemesi ·mortale iu uno splenectomizzato per m. di Banti tre anni e otto mesi dol)o l'atto operativo. - Rottura spon tanea della milza in corso di malarioterapia. TERAPIA: Il trattamento abortivo della 1bleno.rragia. La cura della blenorragia femminile col mercurocro·m o. - Il <trattamento delle verruche volgari. - Genesi e tera,wia epatica nella dermatite esfoliativa a.rsenobenzolica. - NOTE DI RADIOLOGIA: Nuove invest:Lgazioni sugli effetti tardivi del thorotrast. - T.ECNICA DI L!\CORATORIO: Una nuova reazione sierica per la tubercolosi. - MEDICINA SCIENTIFICA : Stato attuale del problema del cancro. - VARIA. Po11t1ca sanitaria e giurisprudenza: G. SELVAGGI: Risp·oste a quesiti per questioni di massirma. Nella vita professionale: lConcorsi : - Nomine, promo .. zioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

cile comprendere, tutto ciò ha grande vailore non solo pei riflessi prognostici della diagnosi, ma specialmente per la tera·pia.

DI PISA.

:Oiabete e colecistite litiasica. LEZIO·NE CLINICA del p-rof. 1FRANCEsco GALDI, direttore. L 'irtferma che vi prese11to stamattina, non offre difficoltà dingr1ostic]1e, ma darà luo_go a lla disarnina di .alcuni rapporti su i quali si è richiamata anche recentemente l 'attenzione. Vedremo che certe forme morb·o se possono ina11i(estarsi contemporaneamente nello stesso individuo; e la clinica è chiamata a decidere, fin dove è possibile, se le diverse entità nosolog·iche, pur co81 varie per particolari atteg.giamenti e sinton1atolog·ie, ab·b iano o meno dej rapporti fra di loro. Nel caso affermativo do,rrà poi decidersi se tali rapporti finiscano per accomunare· le entità ·ste~~e ad un unico ele111ento e~iol ogico o meccanismo patog~ne­ tico, o siano tali da far pensare alla dipendenza dell 'una dall 'altra malattia. Come è fa1

Trattasi di una donna di 55 anni, coniugata, nella cui anamnesi familiare no11 vi è alcur1a nota ch e rig u ardi malattie del ricambio. Il padre morì a 70 a11ni in seg·uito ad ictus apoplettico, la madre a 55 anni per una neoplasia della lingua, una sor ella p er una form a tubercolare in giovane età: due fratelli ed una sor ella sono viventi ed in buona salute. ·L a p. nacque a termine dalla ia gravidanza. Mestruò tardivamente a 19 anni, n1a le mestruazioni -si son seguite sempre regolari: da cinque anni è in i11enopausa. ,S posatasi a 23 anni con un uomo sano, 11a avuto quattro gravidanze, tutte condotte felicem ente a termine, seguìte da allattamento al seno. Due figli .moriron o dopo la nascita per ca11se imprecisabili; due fi glie sono vive e sane. Ha abitato sempre case umjde e mal soleggiate, ha esert'itato per diversi anni il mestiere di tessitrice, ma senza sottoporsi ad eccessivo lavoro; è stata buona mangiatrice e discreta bevitrice, prediligendo i cibi ricchi di carboidrati. e le sostanze piccanti. Delle comuni malattie dell'infanzia ebbe a 13 ann.i la parotite che si .t rascinò piuttosto a lun go ; ma da allora fino all'epoca della menopausa, avvenuta fntorno al cinquantesimo anno, dice di non aver n1ai sofferto alcun disturbo. In t ale contin-


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genza, oltre a lievi feno111eni vason1otori, ronzii agli orecchi ed un senso di peso alle reg ioni lombari, cominciò ad avvertire un forte senso dell 'appetito che l e })uone condizioni dell 'apparato dige1ente le permelteYa~o di soddi sfare anche con cibi grossolani. Vi era altresì un senso abnorme di sete, che richiedeva copiose tracanr1ate di acqua. L !urina era abbondante e chiara . La p . no11 credette cl1e questo complesso di fat li r apprese 11 tasse u11a condizione morbosa, e tirò i11nanzi sen7a ricorrere al 1nedico fino a due an ni or so110, ql1 ar1do s i accorse ch e le funzioni cl eJl 'apparato ciigerenle no11 5i compivan o più cosj be11e come per lo in11anzi. Essa aYYer1 iYa tal ora n al1see impro' ,·ise con eruttazioni acid e e presenta va cris i diarroicl1 e seg uì t e di solito da s tipsi. In llil in lervallo cli relativo benessere lra queste crisi , senza aver fatto alcun ctisorciin e dietetico , fu colta d a u 11 d olore YÌYO alla regione ipocond ri aca destra che si esacerbava nella fase inspiratoria e s'irradiava al d orso ed alla spalla d ello stesso la lo. Co1nparYe a11ch e vo1ni Lo acquoso di sapore amaro e di colorito g ial lo-verdastro, senza r esidui ali men tari. L 'alYo che nel frattempo si era alquar1 I o r egolarizzato, si fece improvvisame11te stitico con feci cretacee. Cont empor an earnente le urine erano diventate intensamen te pigmentate in rosso-bruno cori schiuma di colori to giallas tro, mentre la cl1te andava assumendo un colorjto scl1ietlamente itterico. Vi era prurito in1enso della cute e xantopsia, n1 a l'inferma non sa riferire in modo preciso se vi fosse o meno presenza di febbre. Il dolore, calma tosi dopo ri11etute iniezioni di oppiacei , &i 1nutò in una dole11zia diffusa all 'ipocondrio destro. Ri coYerata 11e11 'Is tituto della Patologia speciale n1edica di Pisa,. diYenn e dopo pochi giornj i11tensamente jt lerica; e })O ichè le fu risco11trato, oltre alla g lico llria, un 'elevata glicen1ia, fu sottoposta ad un tratlameuto insulinico. Fu i11oltre ri scontrata, all 'esarr1e radiologico, prese11za di calcoli nella colecisti. l Jscita dopo due mesi e mezzo clall 'I sti t11to, fl1 in g rado rli ripren<1ere l e sue occupazioni ecl è s tata a])bas la11za bene rtegli ultimi due an11i, sebbene avYertisse talvolta ronzii ngli orecchi , sensazjo11i di dito morto , obnubila1nento della Yist a e prt1rito. Erano scomr)ar se però quasi del tutlo l a polifagia, l a polidipsia e la polillria. Circa ci11que mesi fa 11a avu t o t1n nuovo a tt acco doloroso raral t erizzato dai med esimi sin to1ni innanzi descritti. Rimase poco tempo a l e lto, indi yj fu una sosta del male ; n1a gli accessi, con periodi più o meno lunghi cl 'intervallo, si sono ripetuti con varia intensità fino a qualch e setli1nana indietro, allorch è una nt1ova colica si è improvvisan1ente riprod o lla in maniera quasi st ereotipala, 111a con l 'aggravante di una febbre alta preceduta da brividi. P ersistenrl o tale sintomatologia e decadendo l e condizioni nutritive, l'inferma chiede ricovero ir1 Clinica per consiglio del m eclico. Stai o presente. - Ti1)0 costi Luzionale orientato. Yerso il paracentrale superiore. Cute g iallastra, aricla , con dermografismo rosso, lardo a comparire, ma persi stente, e strie rla grattamento alla superficie delle avambraccia e n elle gambe. Ai muscoli ed al pannicolo arli11oso sottocutaneo note <li deperimento organico. Decuhito indiffer ente. Polsi 9~ stnza alcuna irregolarità, respirazioni 28; pressione Nlx. 140, Mn. 95. Temperatura febbrile a tipo forten1ente remi l1en le, talvolt a intermittente,

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con elevazio11i fi110 a circa 39° C., spesso precedute da brividi, come innanzi si è detto. Mucose congiuntivali di colorito itterico assai inte11so; ljeve tinta ciano lica alla inu cosa prolabiale. Lingua arida , ricopert a di patina grigio-giallastra; orl etti gengivali fortemente arrossati, un po ' tu1nidi ; <le11tatura guasta. 1'orace con apparente u g uaglianza del diametro a11tero-pos teriore e del trasver so ; angolo del Louis forle1nente J)ronunzia lo, angolo epigastrico retto. J•~re11tito Yocale tattile alquan to diminuito in corrispo11denza d elle basi polmonari; sulla base de· stra respiro aspro. Niente altro di abr1 orme. Aia cardiaca <li aspe lto normale; itto dell a pu11ta al 5° s11azio in lercos tal e si nj stro, un po ' all 'inclen lro della linea e1nicl a' e are. Il peduncolo Yascolare Sf~Orgc li eYetnen te YerSO d es tra dal mant1brio st ern a le. Il 2° lono assun1 e uri lir11bro piuttosto rurle ~ul focolaio aortico. Aòr101ne cli a petto g lol)oso con va ri e s1nag li ature g ravidic J ~e ull e regioni l a ter ali ed inferiori . La pal pazione generica uperficia]c n on proYoca dolore, l l C' 11one in r ilieYo a lcu11 fa t lo patologi<'o, 111e11tre l a profonda J)rovoca u11a forte contra llt1ra cli clifesa se si e crcita i11 corrispo11cl e11za d ell a r eg·ione sot1oepa l ica, O\ e sì })ro<luce un d olore spec.: je i11 se(l c d ell a ci tifell en. "'essun a traccia cli 1iq11ido lihero 11el caYo })erj loneale. Li1nj le s uperiore dcl fegato s ul 1nargi11e Sllpcriore della se la cosloJa lungo la emi cl aYeare; il margine infe!·iore SJ)orge per circa due dita trasverse rlall 'arrata cos laJc e si presenta licio ecl arrot onclalo: la sl111rrfi cie delJ 'or gano è r egolare, la consis le1tza a lqua11 to aun1en t a1a. In corri spondertza della li11ea e111iclaveare prolungata si aYYerle sotto il i11arg i11e suddetto una massa ob1u11ga, a superficie i.in 110' bernoccoluta, a contorni s furnati , i11obile con g li a lli respiratorì, forlem e11te dol en te alla l)a]pa1io11e profonda. Sulla Jinea xifo-01nbelica le il i11nrg i11 e i11feriore d el fegat o i troYa fra il terzo su1)eriore ed il terzo 111ecl io. Per quanto con cer11e la i11ilza , il limite superiore raggiunge la sa cost ola, l 'an teriore oltrepassa di poco l a li11 ea ascellare media; non si palpa jl polo i11feriore clell 'organo. L 'aia di Traube è alquanto tli1ninl1ita di a111piezza a spese del lin1it e destro. Nulla d 'i1111)ortante a carico clei reni e del sis te1na nerYo~o. Esame dezz·u.rina: quantità g·iorn. eme. 1350, peso p. 1030, urea gr. 19 %0, cloruri gr. 7 %0, asse11za di album ina, presenza di pigmenti biliari i11 rli screta quantità , tracce di urobilina, glucosio gr. 10 %0, assenza di acet one. Nel sedimento qualcl1e leu coci to non rlege11era lo, modico sfalòarn!~n­ to epi teliale delle u lti111e vie ger1j te-urinarie; scarsi d ep ositi di ura li a111 o rfi ; non ~i lindri nè g lobuli r ossi . Esani e del sangue: g·l . rossi 3.950.000, gl. l:jlln· chi 8500, HlJ. 75, val. gl. 0,97. Formula leucocitaria: poli11. n eutr. 67, eosinofili 5, basofili 9, li.nf orili piccoli 19, me(li 5, g ra11(1i 2; cellul e E11r! 0t cl ioìdi 2 '16 . Reazione d 'Hijmans v. rl . "terg h: diretta + + +; i11diret la + + . R eazione rli W asserman11 - - - - . Reazjo11e cli J\iiuller - - - - . Glicemia a digiuno 2,20 %o. Rictucendo gl ' iclrati di carho11io a 48 gr . pro die, i I che si ottiene con u11 litro cli latte (ed a questa


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S EZIONE PRATICA

razione è stata sol.toposta J 'i11fern'la per alcuni gior11i), abbiamo visto ridursi la glicemia a 1,601,30 ed assistito alla scomparsa della glicosuria. La curva glicemica, praticata col carico di 100 gr. di saccarosio qua11do a digiuno segnava 1,60, ha dato il seguente reperto: Dopo la 1a. ora del carico la glicemia sale a 2,20, il glucosio in 250 eme. di urina raggiunge la cifra del 22 %o; dopo 2 ore la glicemia arriva a 2,30, il gJucosio in 65 eme. cli urina è in proporzione del 19 %o; dopo 3 ore la glicemia è dj 2,40, il glucosio in 120 eme. di urina sale a 23 gr. %o; ~inal1nente dopo 4 ore la glicemia è di 2,50 , n1entre in 250 eme. di urina trova il ~5 %o di glucosio. Le indagini radiologiche, può dirsi in breve, hanno ines~o in evidenza una colecistite abitata <la calcoli.

si

* ** Ci troviam o senza dubbio in pre en za di due malattie bene accertate dall 'esan1e clinico e d alle ricer cl1e di laboratorio: una cole . cistite cal colosa e un diabete. Il nostro con1pito è quello di non discutere s·u1la diag nosi ch e s'impone da sè, m .a di vedere se e fin o a qu al p11nto le due for1)1e inorb-0se ab·b iano dei r apporti fra di loro·. Con1incerò per dirvi cl1e l 'associazion e di una ('Olecislopatia col diabete ·è un 'evenienza non frequente, ma forse· nerr1meno così rara come si cred eva un a volta : n egli odierni Tratta ti vi si acce11na più di prima, e noi stes i n e abbiamo veduto qualche altro caso a breve di sla11za di tempo. .b, in dal 18'91 fTan s ave, 1a comunicato delle osservazioni sulla g lirost1ria tran sitoria n ella caJcoJosi biliare; n1a in gen er e i vecchi e lini ci avevano notato r;asi di diabete associati a sintomi di un 'a ffezione delle vie biliari, s·pecial mente la calcolosi (Bouchard , Dieulafoy, Gi] bert e Lerel1oullet , Quénu e Duval, Patell a, ecc.), seb·be n e Carda r elli affermasse la r arità di tale coin cidenza e Naunyn la n egasse addiritttura. La questione fu risollevata da Hei ber g ne] 1914 e da Joslin nel 1923 ; ma è tata i1ortata più recentemente sul tappeto da I\atsch n el 1928 e poi da Molnar, Haug e \Vohrmann, a cui · han fatto seguito le osser ' 'azioni di Wiechn1ann nonchè quelle di Strauss. Quest'ultimo A. asserisce che il diabete conse-cutivo ad una colecist0patia è raro , mentre tale non sarebbe la combinazione di an1bedue le affezioni (nel 15 %) ed aggiunge che nel 18 ~~ dei casi s'incontrano lievi e passeggeri di sturbi del prancreas, ma senza glicosuria , in dipende·n za da una colecistopatia. Le statisticl1e, come SPf.sso succede, sono molto variabili in proposito. Von · Noorden osserva che nel 2,3 ~~ dei diabetici si presenta una calcolosi biliare, Zinn si mantiene alla medesima stregua (2,2 %), ma Seckel sale al 6 %, Achard al 10 <y~ , .Joslin al 15 %, Molnar

al 22 ,3 '}~ e Haug e Wohrmann arrivano fino al 2± %. 11 nostro Schupfer però, al Congresso di Medicina interna del 1923, affermava di aver poche volte riscontrato una glicosuria in se.guito a pa11creatite complicante una colelitiasi. A leggere gli .!\A. si ha l 'irnpression e che sia l)ÌÙ facile una colecistopatia fra i precedenti o i11 con co·n 1itanza di un diabete anzichè una co Jecistopatia conseguente ad una n1anifestazione diabetica. · Le contradizioni i11 letteratura fra scrittori i1iù antichi e più moderni sono spiegate col n1n ggior numero di diabetici e di colecistitici diag nos ticati oggidì i1er i migliori mezzi bia-logici e radiolog ici di cui disponiamo; senza escludere j] r eale :::tumento di qu este malattie che va notand of'i da un ten1po a questa parte. J1t Sicilia , un a llic, 0 di M. Ascoli, il Cannavò, il quale si è occupato dei r apporti fra diabete e splancnopati.e addominali , ha descritto otto casi di cole-cistite sfociante in diabete, oltre un n ono caso in cui il diabete era stato prece-d11to da un.a complessa sindrome duodeno-ço1ecist o-1Ja11crea ti ca. · A guardare b e ne addentro· in questi rapporti, n on possiamo fare a n1eno d 'incontrarci co n una o più delle varie interpretazioni ch e si sono proposte dai var i osservatori. l\1a è hene rilevare fin d ·ora ch e, n1entre una volta si credeva ch e ogni colecistopatia fosse ca]colotica e per con s·eguenza i ra1)porti si stab·i lissero pe·r diab ete e calcolosi bi lia r e, oggi invece si parla dì rapporti fra coleci topatie e diabete in sen so pilì larg o, jn q11anto si sa ch e la colecistite, con la perivi cerite colecistica, n on è sempre ob·bligatori amente accompagnata a forn1azione di calcoli. Deve però con ve11irsi ch e i calcoli possono precedere una colecistite o essern e la con seg ue11za per r agioni ch e non è questo il mo n1 ento di esamin aire; sicch·è, trattandosi d i processi cronici , nella n1aggior parte d ei casi la colecistite fini sce per es ere abitata. come dicono i chirurg i. D 'altra parte certe flogosi viscerali sono per sè stesse favorite dalla componente costituzionale ch e nel caso con cr eto è l'artritismo ; onde ]e colecistite, pure ricor1oscendo il microbismo con1e la cau sa efficiente del processo morboso, riconosce n ella composizione della bile, per quanto con cerne Ja colesterina ed il nucleopr oteide, a lcuni elen1enti importantissimi per un diffi cil e d eflusso (colostasi) e per il virulen tarsi dei germi . Naturalmente intervengon o altri fattori particolarmente m eccanici ; ma la meiopragia degli e]em e11ti muscolari della colecisti e le facili congestioni sono an ch e ele1nenti ch e n on van1


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<< IL POLICLINICO

no trascurati quando si parla di diatesi artritica. È ovvio, dopo tutto ciò. che la prima delle interpretazioni dei rapporti in discorso sia quella del terreno costituzionale neuro-artritico su cui diahel P e colecistopatia, specie la colecistite calcolosa , possono innestarsi. Neg.Ii antichi Trattati, e basterebbe citare quello classico del c ,a ntani (18'72), la calcolosi epatica era descritta nel novero delle malattie del ricambio : più tardi venne i11 can1po la teoria infettiva della Scuola di Nauny11, e più tardi ancora I.a teoria mi s ta , infettiva e costituzionale insieme, della Sct1ola di Gilbert. Sul terreno comune dell'artritismo i rapl)Orti fra le due forme morbo e in discussione sarebbero su per giù gli stessi che s'incontrano tra nefrolitiasi e diabete· anzi secondo il Molnar la coincidenza fra calcolosi renale e diabete sarebbe anche più frequente , e pure non si va a ffatto :1 pensare ad un rapporto diretto fra alterazione renale ed alterazione pancreatica. Finalmente non sono rari i casi in ct1i nella stessa . famiglja , in via ascendente, discendente o collaterale , s' incontrano alternative di calcolosi epatica e di diabete; e perciò r1on è difficile concepire come l 'una e l 'altra infermità si possano riscontrare su lo stesso individuo costit.u zio11almente predisposto. Come seconda interpretazione bisogna tener conto di eventuali disturbi endocrini, specialmente della ipofunzione delle ghiandole sessuali nella donna, onde si origina un aun1ento di colesterina i1el san gu c e per conseguenza la facilità di una colecistopatia, mentre si e aurisce la funziona lità dell'organo insulare (ipopancreatismo endor.rino) e s'inscena una sinrlrome diab·etica. Jn tali condizioni può ancl1e a''ersi un'achilia gastrica, nè mancano ricer cl1e per dimostrare proprio in guesti casi un tasso glicemico piuttosto elevato" U11 ter.zo modo di considerare i rapporti in discussione è quello sostenuto da Honvitz, per il quale la coleci"topatia . u ccederebbe al diabete in virtù dei depositi di colesterina che, dato il disturbo del metabolismo dei grassi nel diabete, si accumulano nel fegato, come del resto succede anche nella tubercolosi grave e 11egli stati d 'inanizione. Spostandosi, infatti , i g rassi dai tessuti per essere bruciati, disloca no anc]1e la colesterina, in prevalenza poi gli eteri colesterinici; ed i grassi in genere prendono nel fegato il posto del glicogeno, tanto è vero che la iperlipemia diabetica non è più dimostrabile allorchè il glicogeno si deposita di bel nuo, 0 nell'organo sotto la çul'a insulinica. . ' ' '• A queste vedute di ordine costituzionalistico 1

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e biochin1ico si contrappongono quelle 11 di ordine a.natomo-patologico. Secondo Heisberg, Joslin e d Umber no n si tratta1.di u:q rapporto funzionale tra le due affezioni, ma di un rapporto ineccanico, in quanto la infiammazione si propagl1erebbè dalla colecisti al pan'c reas, e dalla p·a ncreaitite si svolgerebb·e poi il . diab·ete. Ma il chirurgo Mayo Robson osserva che il ge11ere della pancreatite indotta in questo modo , essendo di massima una forma interlobulare, 11on verrehb·e a ledere su vasta scala le insule, donde la rarità de1l 'associazione. Ad ogni modo econdo una tale veduta il diabete sarebbe consecutivo alla colecistopatia. 'F inalmente Haug e Wohr1na.n n pensano che da una colecistopatia si possa IJassare al diabete o per caua delle le ... ioni epaticl1e o attraYerso le le ioni e1)aticl1e, le· quali finiscono per inter essair e anche il pancreas, con I 'a!vvertenza che per lo più sono compromessi ambedue gli organi. Si sono fatti recentemente degli studi sia clinici che sperin1en tali dal Fedeli sulle lesioni infìa1nmatorie del fegato in seguito alla colecistite, inentre è orn1ai acquisito nei Trattati cl1e alle lesioni del fegato specie d'indole cirrotica si accom1)agnano abbastanza spesso lesio·n i del pancreas ed anche del! 'intestino riproducenti Sll per giù lo ste$SO tipo indurativo e retrattile. Anct1e il Bolognesi, con ricerche istologicl1e praticnte su pezzetti di fegato prelevati durante gl 'interventi sull a colecisti, h a notato alteraz ioni che vanno da un'epatite infiltrativa e fibrosa di minore o maggiore rilievo a qupJ]e di tipo cirrotico-degenerativo r. spesso anche err1orragico . Le vedute patogeneLicl1e di ordine anatomico, dunque, tendono ad an1mettere un dia]Jete secondario alla colecistopatia; e questa 01)inio11e è anche ~eg'uìta da un gruppo di AA. ~ tra c·u i figura110 Katsch, Bauer e Biirger. 1111 porta intRnt<' notare un fatto ch e risulta da questa ])a togenesi per via anatomica. ed è la prova della nessuna necess ità che si tratti pro11rio di una colecistite calcolosa, mentre ogni rolecistopatia può dar luogo, pei meccanisn1i ora esposti, ad un 'affezione pancreatica (pancreatite cronica) con consecutivo diabete. Come si è visto finora, la questione ha appassionato i ricercatori più di quello che si sarebbe creduto a prima vista; e negli ultimi tempi sono stati pii1 i chirurgi che i medici a interessarsene. Nè son mancate delle prove fl)erimentali . Così il Semino, della R . Clinica .Chirurgica di Genova, dopo aver dimostrato dallo- ~poglio di 232 cartelle di individui affetti da lesioni delle vie bili.ari che uno soltanto ~presen.tava . zucchero nelle urine, riferisce di a'rer provocato nei cani una colecistite, speri1

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SEZIONE PRATICA

mentale per vedere come si con1portasse la glice1nia . per un periodo di due mesi. Sacrificati gli animali, si tro\ Ò la cistifellea raggri11zita e sclerotic,a, il fegoto n1acroscopicamente normale, il pancreas din1i11uito di volume e di consistenza con gravi lesioni deg·enerative a carico degli acini e delle cellule ir1sulari . In 4 cani su 7 5j era notata una glicemia fìno a gr. 1, 78 % u se11za però glicosuria; e 1'A. osserva che, per q11anto sia innegabile a p,r in1a vista un certo r~J):porto fra iperglicemia e lesioni pancreatiche, pure il disturbo del ri c,ambio dei carboidrati si potrebbe riferire alle lesioni del fegato che si associano alla colecistite. Egli però si è fermato al solo aspetto n1acroscopico del fegato che per giunta era normale , ser1za procedere all'esame istolo crico. Comunq11e, i suoi esperin1enti convalidano il fatto ch e le alterazioni della colecisti possono le dere più o n1eno profondamente il pancreas, ch e è l'organo p·r incipalme·n te compromesso nella sindrome diabetica . S'intende bene che questa sarà tanto più facile a manifestarsi quanto più s.arà presente una predispos)2ione organica negl 'infermi. 1

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È parso che io

* ** mi sia

allontanato da] caso c linico che mi proponevo illustrarvi , p er toccare alcuni problemi i quali sono generalmente di spettanza d ella patologia; ma ho sentito la necessità di accennarvi pe'rchè di solito no11 se ne parla nei libri che vanno per le vostre • mani. Torniamo adesso alla nostra paziente. E domandiarnoci se si riscontrino ragioni nell'anamnési fatniliare e personale che indu cano a • pensa·r e a una disposizione costituzionale a malattie del ricambio , facendo rientrare i:o queste, per una certa parte almeno , anche Ja calcolosi biliar~ . Bicorderete facilmente cl1e r1ulla si è notato a tal proposito nel gentilizio. L'inferma però, tra ]e ragioni condizionali della sua vita , ha a suo carico un 'abbondante alimentazione fatta a base di carboidrati e aromatiz1ata con Rostanze piccanti: il che vorreb·b e dire un 'alimentazior1e che, oltre a stancare particolarmente i meccanismi del ricam bio idrocarbonato, ha prodotto senza dubbio un eccesso di lavoro epatico ed un 'irritazion e dell 'a1r1biente vasro]are dell'organo specie nel1'a1nbito dei vaRi hiliari . ,,i è stata dunq11e una disposizione acquisita o condizionale, Jlon una predisposizione costituzionale , alla colecistopatia e al diabete; ma i disturbi che pri111a si manifestarono, coincidendo con l'epoca della menopausa , furono quelli del diabete con polifag ia , polidipsia, poli11ria: sindrome questa che, classicamente

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enunciata , tante volte poi non osserviamo nella pratica. Solo due anni fa, ossja tre anni dopo l 'inizio della si11drome diabetica, l 'inferma andò dal medico quando insorse la fenomenologia dolorosa in sede colecistica con febbricole serotine, ittero , }Jrurito , feci a coliche ed astenia. Ed ora può dirsi che la sindror11e colecistitir.a n ettan1ente calcolosa è quella ch e rr1aggior111e11le s 'in1pone, tanto è • vero che l'inferma è venuta in Clinica non , solo con un intenso itt ero , ma anche con febbre alta e feg·a.to grosso, alquanto aumentato di co11sistcnza , ma co11 su1)erfi cie liscia e margine n etto ed arrotondato. · Oltre a ciò si ha cl1iara la se11sazi on e palpatoria di una. cistifellea oblunga e b ernoccoluta. Noi certamente non sappiamo 11ulla della prima fase de) diaJ1ete cl1e insor se ·cinque anni o r sono, p er ch è n essun medico vide l 'inf.erma e tanto meno furono T>·r aticate ricer che ; ma dall 'impone11za d €>11a tria d e sintomatologica innanzi accennat.a e dalla notizia che in un DJtro I stit.t1to fu ri scontrata un'alta glicemia per cui si credett e opportuno riéorrere subito al trattamento insulinico, possiamo d e.sumere che non dovette trattarsi di un diabete lieve, ma per lo ineno di un diabete di media intensità. Ora è a comt1ne co11oscenza che ogni caso di diabete si appunta al pancreas e non è più il caso di parlare di un · diabete schietta- · mente epatico , pur convenendo che il fegato ha grande importanza nella complessa pato- · gen esi del diabete. Qui n on si tratta di. una glicosuria pii1 o n1eno sen1·pli'c e e transitoria · che dipende talvolta da uno ·s quilihrio del1 'a11ello extrapancreatico del inetaho1ismo· idrocarbonato : comprendendo ii1 questo anello anche il fegato, perchè non solo la glicemia di 2,20, con la quale l 'inferma venne in Clinica , è già alta e la curva glicemica si è co·m portata come un 'ordinaria curva di diabete insulare, ma anche perch è abbia1no Yisto ch e l 'inferma stessa non tollera che aµpe11a 50 gr. di carboidrati; e quando ah·~iam o voluto elevarne il tasso di ben poco , somministrando oltre il litro di latte un po' di sostanze proteiche e di g Jassi , si è visto rapidan1ente innalza r si lo specchio glicemico e la quantità della g licosuria, e peggio ancora, è comparsa qualche traccia di chetoni n ell 'urina· onde subito si è passati al trattam ento insulinico. . D 'altra p·a rt e, d.ato e non con cesso cl1e le alterazioni epatichP so ten e ·sero per sè sole ]a patoge11esi di questo diabete, ci saremmo atteso che le peggiorate condizioni d el! 'organo (come erano quelle d ell 'inferma al suo ingresso in Clinica) avessero aggravato il diabete: il che assolutamente non è avvenuto.


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cc IL POLICLIN.!GO >>

Non r.i vuole molto per con1prendere con1e le condizioni funzionali del fegato siano venute peggiora11d0 <;if' per un 'aumentata consistenza deIJ 'organo, sia ·per una sofferenza dir etta dell'elemento cellulare, donde per Io rr1eno una parte e talvolta non indifferente dell 'ittero. Prima di tutto è evidente, oltre 1'affezione della colecisti, un processo di angiocolite difft1sa . con febbre a tipo fortemente remittente fino al tipo intermittente, cl1e si eleVfl a circa 39 e. ed è I ' espre sione classica di un 'infezione delle vie biliari. l ' na colecistite per quanto calcolosa non darebbe luogo ad un ittero !'e rapiprese11tas e un processo limitato alla vescichetta ])ili are; n è l'ittero con feci scolorate può eventt1almente rap pre ent are una ostruzione dcJ coledoco n1ediante un calcolo. poichè aYr en1mo avuto ben altra sintomatolog ia dolorosa . I calcoli, co111e la radiologia li ha dimostrati, ~ono e rin1an gono nella cistifella. Esse11do qui prese11te ]a reazione di v. d. Berl$ll cliretlu , non è n1eruviglia che sia positiva anche la reazione indiretta, la quale, come di1nosl rò i] nostro Monasterio , non € specifica della ' 'era e propria bilirubina indiretta . E poich è non abbiamo alcun segno cli nico nè e111atologico di un 'eventuale emolisi, ne segue che t11tta la bilirubina diffusa in circolo deve ave-re t1n 'origine epatica: val quanto dire un'orig in e meccanica per ostruzione d elle vie biliari f:~cretrici, ed un 'origine dinan1 ica per deficien1a funzional e della cellula epatica. Di qui l'n~soluta necessità di un pronto e continl1ato trattan1ento in s ulinico da una parte per ron1battere il dial)ete ch e d eve riconoscere una gen e~i par1creatica, da Il ' altra per rafforzare con la fissazion e dei depositi di glicogeno la cellula epatica. Se ciò non si facesse, le condizioni di que~ta cellula, già com1)rom esse dn Il 'infezione biliare, potrebbero peggiorare ~otto 1'infJuenza del diabete, ossia per la deficienza dell 'orn1onc pancreatico; e per conto proprio ancl1e il dinhete correrebbe l'alea di qualr.be im1)rovviso aggravamento co11 Io scatto tiell a ~inclro1ne ch etonemica. Perciò si consiglia in questi casi, con maggiore scrupolosità ch e in altri una provvida cura insulinica . An1messo un dinbete 'Pa11 cr eatico. possiamo credere che il diabet e abbia dato luogo , con l'eccesso di colestf'rina: alla calcolosi epatica ed alla sindrome e1)ato-colangitica ? A m e pare che l'idea dell 'Hor,vitz abbia molto di teor'3tico . Perch è il metabolismo dei grassi sia disturbato in modo da generare una ipercolesteri11en1ia capace di dar luogo ad una calcolosi epatica. è nece~sario ch e vi ~ia in campo un diahel e assai gra,,e, general111ent e 1

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con i11dro1l1e chetoner11ica : ciò che è molto lungi dal caso nostro. D 'altronde, se l'aumentc, della colesterina può fino ad un certo punto renderci rag io11e di u11a calcolosi del fegato, non è in g rado di p·i egarci comJ.1letamente ogni altra colecist0patia con la quale pure si è trovato associato il diabe1e. Ma anche nei riguardi dell a calcolosi si cl detto che non basta la sola ipercolesterinemia a produrla; altrin1enti n e soffrirebbero una quantità di arteriosclero tici , n ei qua 1i il tasso colesterinico è ordinaria111e11te pi1Jttosto alto. Nel caso i11 tlsame si potreb·b e soll evare la questione cl1e, secondo l 'a11am11esi , il diabete si inanifes tò circa tre anni ·prima che insorgessero i segni d ella C<llccistopatia , i quali ris~ltarono sopra l1r10 sfondo di colite. Che la eolec is tite·, e qui 11di ancl1 e una colecistite calcolosa. i trovi ç;pcsso asso~iat.a ad una colite, è un 'evenien.za clinica be11 conosciuta; ma f>Ossia11lo noi cred erf cl1 e la colecistite e per gi ttn ta calcolosa si co~ tit l1isse ]}roprio quando 11e ' 'enP.ero in i~cena i fe11on1 eni? Ciò non è an1mi . . ~ihile perrJ1 r in general e i fatti si preparano di lunga n1ano , fa,'oriti 11articolarmente n ella donna dn ll f gravi<lanze con l 'ipercoleslerinen1ia del]~ ge. ta zion e e con ]a colo:stasi pPr il di ffi c i] e discari co della bile. Nel caso no$tro poi un a] I ro fattore 'deve considerarsi 11ell3 menopnu~a, che favorisce i perturbar11f'r1l i del ricamhin e le stasi degli organi; or1tle 11on è lecito dare iir1purLanza alcuna all 'apparente precedenzn della sindron1e diabetica. \fon rini.ane dunque che t1n 'ultima possibilità: lo svilupJ)O cioè del diabete in segt1ito a Ila colecistopatia. Ma qui si presenta un di· 1en·n1·1a: trattasi di lln diabete pancreatico per lesioni de1 1)an creas i11 dotte dal fegato al~erato secondarian1ente r\ 1la colecistopatia , o per allc·rnzioni pancreati ch e direi tamente collegabili alla malattia della cistifellea P Può ri IJondersi ~ubito che ql1ando si mani fe~ l.éJ10110 cinql1e 'ln11i or sono i sintomi classici del diabRte, J' On pote,rano già sussistere alterazioni epatiche di lln certo valore, come qt1elle . ad es., rhe n1 ettono capo ad un '·e nati t.e c:ellulo-vascolare n el camrlo dei vasi biliari e che fini scono per co111pron1ettere, nel quadro di 11na cirrosi secondèlria, anche il perie1)ate; don de la fa cilità di una pancreatite cronica 1)er co ntigui!.~ o partjcolar1ne11te per via Ji11fat ica, senza escludere la via sanguig11a e la via canalicolare <iel pai1cr eas. Queste alte• • • • • • raz1on1 , in ver1ta , no11 -possono ammettersi dal l ' esame ob·i etti,,o nemmeno adesso, quando cioè vedia1110 progreclite abbastanza noteYol111ente le lesioni dPlle vie biliari fino alle stes-


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SEZIONE PRATICA

se cellt1le epatiche, col massimo focolaio delle alterazioni nel s an1po della c istifellea. Lo alterazioni dovevano essere al]ora 1i1nitate alla cistifellea con la produzione dei calC<>li o per lo rrte110 con un avviamento. ad essi; ed ora che vanno sempre meg lio studiandosi i dis turbi e le rr1ala ttie del pancreas, sappiarno co1r1e le J>a11cr ea titi croniche , rimanendo spesso circoscritte al solo reperto ar1atomico senza dare inlra vitoni alcun s i11toma, ricon oscan o ilSS;.\i di freque11te una colecistite Iitiasica (Quénu e Du val, Do11atj , Brocq e Migniac ecc.). Il prc cebso flogis tico si propaga in maniera as~ai lentér µer il r.r.a mite linfatico-sieroso, essendo i I pa11cr eas, P p articolarmente la testa, tin cr0cevia di par3cchie c orrenti linfati che , com e è del r est o a n c l1e la stazi o11e r et.r opan cr eatica. ~on è a credere però r,h e fra le visceropatie f:ollf'.l11to la colecis tite abitata sia capace di dar ltt<.>go ad un a pa1l cr ea tite cro11ica p er propa gazione di gernli o di nlaleriali tossici , ma n1olle a ffezioni addominali , da una col ecistite non calcolosa all'ulcera gastrica o duodenale, da.ll 'ap1)endicite alla colite, son capaci di p ro durre ltna pancreatite. Il Leotta con la sua '5cuola ass~na n1olta importanza , dal Iato pato.g e11etic o, a lla sindrome d ell'addome d estro da lui d escritta, e chiama in causa , oltre le ,.il' innanzi accennate, anche la via epi1)loi,~a, J ,a panl'reatite cronica , in allri termini, ~­ rebbe i1P. più n è n1 e 11 0 ch e un particolare -as1)E:tto evolutivo rl ella sir1drome dell'addome tlestro , cl1e in gen ere si e&trinsecherebbe per un Jen to processo di peritonite cronica a partenza appendicolare . Se11za entrare nella questio11e se tassativam ente il processc1 d P- bba partire dal peritoneo J)eria1)pendicolare o non possa rnuovere anche da a ltre zone di p eriton eo, com e il pericolecis1ico, il periduodenale e il p ericolico, sta il fétllo c he il Leotta a fferrr1a di aver trova to in s imili circostanze alla biopsia chirurgica n on poche volte il pancreas duro e b ernoccoluto <'011 sintomi di deficienza del ricambio carboidratò; e due suoi allievi, il Ilossi ed il Rindo11e . hanno dimostrato che esiste un 'alterazione nella sec rezio11e esocrina e endocrina del pancreas perfino n el 50 % dei casi. P osf: ian10 dunque co11cludere ch e, ammesso urt vflr0 0 pro·p rin diabete a fondo p·a ncreatic0 r1ella nos tra inferma, esso deve metter capo ad una pancreatite c,r onica e può avere d ei t é1pporti di dipendenza d a un primum movens di roleci&tite. che qui si ap1)alesa com e una colecistite litiasica. Tvla è m estieri csubito ricordare che già di per sè s tessa la glicosl1ria non è un s intoma cost ant e n ell a st oria di una

pan cr eatite cronica, la quale, nei r eperti del I.ieotta , si è di1r1os tra ta più che altro n ella se- · zione d estra del pancreas e particolarment e verso la testa . Sicchè r1on è lecito riferire in n1aniera se·m plicistica il diab ete d ella nostra irifer~na ad una pancr eatite consecutiva alla çolecistopatia . Un rapJlOrto .è innegabile, ma è un ra·pporto valorizzato , per così dire , da qu.a lch e altra ragione; e qt1 esta nella fatti specie 11on p11ò essere ,~he u11a condizione conge nita od acquisita n ella condotta della vita. 1

Sebbene nulla ri sultj nel gentilizio c irca eventuali mala ttie d el ricambio , pure posso·n o rr1anifestar$i n el processo ontogenetico dell 'individuo im.p erfezioni evolutive di certi organi cl1e ne costituiscono una meioprag ia , specie quando gravi soprn di essi , con l 'avanzarsi deg li anni, una fatic:a che log ori. Si può dire ciò particolarmente per il pancr eas quando si parla d el ricarnbi o dei carboidrati. Ma tutto qu esto è n el campo d elle ipotesi, sulle quali r1on dobbian1 0 molto fondarci in n1ateria clir1ica. Più logi co invece è dar p eso al fatto a namnestico positivo della sovrabbondante alimentazione a base di sostanze idrocarbonate: ciò ch e costitt1iva una volta la. teoria più salda in materia di patog·enesi del diabete, e come tutte le teorie conteneva una parte di verità. Dato il bi sogno di una cura insulina specialmente in vista della concomitante lèsione delle vie biliari con so fferenza d ella cellula eoa .. lica, il trattamento fu subito iniziato con quantità modich e dell 'ormone insulare. Visto infa tti ch e la paz. tollerava 4~ rg r. di carboidrati con 1 litro di latte senza acetone nell 'urina, si poteva con cluder e, nello stato presente, per un ca s0 di di.a b et e fra medio ·e lieve , n1entre l 'anamne.si face!Va pensare che in un certo mom ento le cose=erano state più serie. I>a complica11za però d elle lesioni n el campo d el fegato ne rendevano la prog n osi più ri er\"ata per lln possibile aggravam ento d el m etab olismo . Le unità insulini ch e somministrate i1on hanno oltrep assato la cifra di 20 , divise i11. due m età , ciasr.l1na naturalmente prima di ogni pasto. In tal n1odo , calcolando 1 unità di insulin .!l p er lo smaltimento di g r. 1,5 di carboidrati , si poteva contare su 75-80 gr. di C::\ rboidra1i tollerabili dall'inferma; e tale qua11titativo si è somm inistrato con una dieta a poco a poco abbastanza varia, la quale è stata portata fino al valore di 1600 calorie. Il tas~n dellR glicemia ·è disceso fin o a 1,10-1 ,05, i] glu cosio è scompa.r so dall'uri11a , e questi fatti si sono constatati anch e qualche giorno in cui si è sospeso il tra ttan1ento in sulinico. Noi


<< IL P OLI CL;NI CO

1128

intanto per prudenza Io continueremo an cora per qualçhe ten1po , riducendo le unità da 20 a 10 pro dié. P er quanto conrerne le condizioni delle vie biliari e del feg.ato in gen er e, insisteremo particolarmente su]l 'l1rotro pina per via interna, e meglio ancora per via endo,1 enosa; e già qualche buon effetto si è visto specie sulla temperatura e sull 'ittero, segu endo u11a dieta a base di latte, p.atate , olio di ulivo , pesce in bianco, purea di verdure, qu.a lch e mela cotta . Nel terr1po stesso gioveranno le acque alcaline ch e mitigano il catarro delle vie biliari e convoglia.no più agevolmente la b·il e nell'intesti· no; ma ci asterremo dai farmaci cl1e possan o eventualn1 ente contribuire alle contrazioni della cistifellea, la quale è m eglio che entri in una fase di riposo, senza convellimen ti d ei e.alcoli , perche si calmino i dolori e si attutisca la virulenza della flora batterica r espon abile del processo in f etti\ 0·. 1

1

Nota clal diario· ulteriore. --: La tolleran za per

i carboidrati che con modich e closi d 'insulina si

manteneva di screta, non persistette in un primo tempo dopo la sospensione graclu ale del farmaco : essa invece si dimostrò persistente dopo un nuovo periodo di t erapia insulinica, parallelamente al migliorar e della sindrome coJecistitica. ScomparYe infatti lo stato itterico, le feci si colorarono e si andò dileguar1do la dolen zia in corrispondenza della r egione colecistica. Al momento dell 'u scita dalla Clinica an ch e il fegato si er a 111olto ridotto di volume ed era scomparsa ogni traccia di urobilinuria. 1 _..

Interessante pubblicazione: Prof. ANTONIO CASBARRINI

DIRETTORE DELLA

R. CLINICA MEDICA DEU.'UNIVERSITÀ DI P ADOVA

con la collaborazione

d~l

cronica

(con molte figure nel testo e due tavole a colori fuori testo)

INDICE,SOMMARIO.

-

P REMESSA . , PARTE GENERALE: CAP. I. STORIA DELLE PANCREATITI. Bibliografia. , CAP. II. CENNI DI ANATOMIA DEL PANCREAS. Bibliografia. .. CAP. Il l. PRELIMINARI DI FISIOLOGIA DEL PANCREAS. Bibliografia. .. CAP. IV. A NA ... TOMIA PATOLOGICA GENERALE DELLE PANCREATITJ. CAP. V. SEMEJOLOGIA O.INICA GENERALE DELLE AFFEZIONI PANCREATITJCHB. , CAP. VI. SEMEJOLOGIA FUNZIONALE NELLE LESIONI DEL PANCREAS. .. CAP. VII. SINDROME E:.MATOLOGICA ED UMORALE DELLE PANCREATITJ. Bibliogra ... fia. PARTE SPECIALE : CAP. Vili. CLASSIFICAZIONE DELLE PANCREATITI. ... CAP. IX. NECROSI ACUTA DEL PANCREAS. ... CAP. X. PANCREATITE ACUTA SUPPURATIVA. Definit,ione. Etiopatogenesi. Ana--

tomia patologica. Sintomatologia e decorso. Diagnosi. Prognosi. T erapia. Bibliografia. .. CAP. XI. PANCREATITE CRONICA. Defin~ t.ione. Etiologia: Dati clinici; dati sperimentali. Anatomia pa-tologica. Patogenesi. Sintomatologia: a) Sintomi clinici indi... retti; b) Sintomi cnnici diretti; c) Sintomi funzionali; d) Sin ... t~mi rad_iologi.ci. Decorso e forme cliniche. Diagnosi. Diagnosi di/ferent,iale. Pr~gnosi. Terapia medica. Bibliografia. ... CAP. Xl I. PA NCREATITE TUSERCOLARE. Anatomia patologi.ca. Sintomatologia. Diagnosi. Bibliog rafia. .. CAP. XIII. PANCREATITE SIFILITICA. Ana-tomia patologi.ca. Sintomatologia. Diagnosi. Bibliografia. ... CoN.a.ustONI. Vo!ume .d i pagg. 30 0 (con molte figur·! nel testo e 2 tav. a c?lon fuori .testo. ~rezzo L . 3 O. più le s pese pos tali di spedi, z1-0ne. P e r 1 nos tri a bbo n ati sole L . 2 5 in porto fr a nco. Inviare V aglia all' editore cursale diciotto, ROMA.

LUIGI

POZZI , Ufficio

P ostale

XLI , NuM. 29]

OSSERVAZIONI ·CLINICHE , •

0SPE D..\T.E DI '

S. SPIRITO IN SALA

ASSJA -

ROMA

GENGA

Prim. n1edico : Prof. dott. ToMMASo

LucHERINI

Contributo clinico allo studio della pleurite colesterinica • . NOTA CLINICA i>er il dott. RonoLFO PRIMA.NGELI, assistente.

La presenza di coles terina nel liquido p leurico fu resa n o ta ùa :\aun)·n per un 'osservazio11e co111unicata n el 1865; successivamente ~Ièl1u seg·nalò un caso di liquido pleurico anor111alme11te ricco di detto liipoide. Do,b b ia1110 però a Churton i1 el 1881 la i)rima d e crizio11e dettagliata di un caso della malattia in cl i. . cor o. Da allora la letteratura di questa si f' molto arricchita, per il contributo di AA. italia11i \t\ scoli ecc. ) e stra11ieri . Etiologin. La causa p iù accertata dalla magg ioran za degli AA. è la tubercolo i. La dimostrazione icl1ra ch e il bacillo di K ocl1 sia la cau sa delJ a P. C. si è a\ uta . o1tanto per al cuni ca i : i11ediante la ricerca del bacillo di K och 11el liquido pleurico, i1ell 'e . . pettorato , con la inoct1l azio11e del liquido pleurico n elle ca1v ie (Trigaud e Barbier;, con passaggi su ccessivi in un 'a Jtra cavia del m a terial e filtrato ottenuto da una li11foglandola n1ese11terica della cavia inocul ata precedenten1e11te e che all 'autopsia i1on n1o . . tra va segni di tubercolosi evidenti (Bevere) : infin e col rep erto a11atomo-patologiço di casi \ enuti a n1orte per malattie intercorrfnti (Jan Stokmann). P er molti casi però la tubercolosi non è stata potuta dimostrare (Boui11ard e Native.lle) ; è anche vero che in alcuni di questi casi : o non è stato ricercato il bacillo di K ocl1 nell 'escr eato e 11el liquido pleurico o non i è praticat.a la pro,ra biologica o non si è avuto il controllo autopsico . La lues: nei casi in cui questa esisteva si associava alla tubercolosi (Fiessinger). Cause prediSJ)On enti: l j generali: intossicazioni esogen e : alcoolismo cronico· specie in associazion e alla tubercolosi. Precedenti morb·osi : affezioni epatiche. 2) Loca li: lesione · pregressa della pleura· . rappresentata da traun1atisn1i, infiam·mazioni croniche: ciò percl1è per aversi un deposito dj co lest erina n el liquido p.Jeurico e in un organo in gen er e è n ecessaria l 'a]terazione cronica di questo . We]kma.n n e Blok hanno dimo~trato sperin1 enta]n1ente ql1esto fatto nella 1

1

1

prof. G. GHERARDINI, aiuto.

Pancreatite acuta e

lA NNO

»

Suc.-

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[ANNO XLI, NuIVr 29)

1129

SEZIONE PRATICA

p1eura dopo averla traumatizzata con sali d 'u- ri - per la trasfo rn1azione fisico-chimica del• ran10. l 'essudato. Per qualsiasi caso l'abnorme conPatogenesi : La controversia circa la moda- tenuto di lipoide sarebbe favorito dalla dimilità di svi]uppo della p. e. si v'e de già dai pa- nuzione della !Permeabilità pleurica. reri discordi circa la sua definizione. Quanto alla sintomatologia il decorso è evia) È un deposito locale di çolesterina es- denten1ente cronico. In quasi tutti i casi il se11do ,q uesta aumentata nel sangue oltre il r)rece,d ente ·pleuritico data a qualche anno prita.s so nor1nale? Chauffard crede che ogni iper- 1na. I segni fisici so110 raramente quelli di una colesterinemia cronica tende a 'p rodurre ma- pJeurite essudativa libera, più facilmente quel11ifestazioni locali di colesterina. Nella tuberla di una pleurite saccata. Notevoli quantità colosi, specie nelle forme fibro-caseose, questa di liquido possono essere sopportate senza al,,errebbe ad aumentare al contrario delle for- . cun disturbo del respiro. Quello ch e è carat1ne acute dove verrebbe a diminuire. Per altri teristico : apprezzare con la punta dell 'ago nelJa puntura esplorativa una notevole resistenza AA. la pleurite colesterinìca voTrebbe de,f inirsi come uno xantoma pleurico, rimanendo ugua- della ple11ra che è ispessita, dura:, cartilagile nella patogen esi allo xantelasma, ai calcoli n ea. Il liquido aspirato anche in forti quanbiliari di colesterina, ai tofi ,gottosi. Per altri tità faciln1ente si ri1produce mantenendo inal(Tzar), vi è sinergismo tra fattore ematico : iper- terati i suoi caratteri macro- e microscopici . c:olesterinemia e fattore pleurico: la colesteri- Alcuni AA. avreh·b ero notato dopo le successive r1a in ecc,esso nel sangue si scarica nella pleu- {JU11t11re una diminuzione del tasso della colera ove la diminuzione dei fermenti lipolitici sterina cristallina . Ceconi riassume con ca conduce alla J)recipitazione del lipoide. Bigna- ra tteri del liquido i seguenti : il liquido. più o rni nel suo lavoro cosi si esprime: « Si può meno torbido con scagliette lucenti in sospensione cc pleureusie en faillettes » di colore vapensare che come n ei tessuti necrobiotici si depositano spesso dal plasma i sali calcarei, i riabile dal bianco gia1llastro al bruno cioccograssi neutri, così lJossa accadere '.Per la cole- lata, reazione alcalina, rivalta positiva, lasciata a sè si str.D.tifica in due stratj : uno inferiore sterina ch e i tessl1ti alterati sottraggono al plasma e tendono ad accumulare. Sembra esservi hruno-po1ta.ceo ricco di. colesterina e uno suuna modificazione tutta speciale dei tessuti in periore più limpido. Al microscopio si vedono lenta necrobiosi ch e è causa della deposizione Je note tavolette lucenti romboidali dei cristalin essi di. sali calcarei, grassi e colesterina. Si li di Golesterina, cellule endoteliali in disfaci tratterebbe di un 'infiltrazione di. lipoide priva mento1 e m olti leucociti in prevalenza polinudell' àcido grasso con la quale questa. è comb·i- cleati co11 aume11to dei basofili. L'essudate in nata nel sangue: questa deposizione avverreb·- genere esterne, in qualch e raro caso si è trovab e in un tempo lung hissimo e di continuo per to il b·acill0 di Koch . Il contenuto in C. varia modo che si verrebbero ad avere fo,r ti de,p ositi a seconda del put1to in cui si ·è prati c.ata la di. lipoide» . (Bignan1i, Riv. Osp. , 1919). Per puntura, poich è essa tende a dep10sitarsi nei questo A. quindi non è n ecessaria la ipercole- punti più declivi, ma in gen er e oscilla dal 20 stiren emi a : è la colesterina del sangue ch e pue 40 %0.. I g·rassi totali: 2-3 %o al 20 %o. re essendo ad un tasso normale infiltra la pleu- Proteine intorno al 50 %0. Le culture son o riuscite sempre n egative. La R. W. nel sanr a precedentemente alterata. gue: n egativa. b) Produzione locale della colesterina : Evoluzione clinica : apertura nei bronchi l 'ipotesi di una formazione locale fu enunciata ir1 un morto esauriente e com pleto in una mo- infezioni secondarie - scompenso cardiaco . La diagnosi si fa con la puntura esplorativa. r1ografia di Grigaut sui versamenti pleurici coJesterinici. Non esiste un rapporto fra coleste- La prognosi relativamente buona. Rilevate le note principali della P . C. h o rin.a presente nel sangue e colesterina n el licr eduto opportuno riferire intorno a un caso quido. L'origine può essere: l J dall 'endotelio: gli elem enti cellulari capitato sotto la nostra. osservazione e da noi subiscono fer1on1 e11i regressivi (infiltrazione o studiato in reparto. degenerazione lipoide) e desquamando cadono Paziente: C. L., anni 76, agricoltore . Nessun preIlel lu111e della cavità pleurica ove subiscono cedente degn o di nota n el gentilizio. È. nato a terf enome11i di disinte.grazio11e proteica, lipoimine. Bevitore. Non ricorda di aver sofferto i coòe.a, lipolitic~ per parte di fermenti prove- m uni esan temi infantili, non contr asse n è lues nè altre malattie veneree. Ha avuto due mogli che nienti dai leucociti o linfociti; non hanno avuto aborti. All'età di 15 anni affe2) dal Jiquido stesso: dalla diminuita sozione febbrile della quale i] paziente non ricorda lubilità dei lipoidi - dagli elementi cellula- i caratteri. 1

1


1130

l< lL POLICLINICO »

In seguito è stato sempre bene. Soltanto all'età di 50 anni, sembra in seguito a perfrigerazio11i : tosse secca, dolore puntorio base emitorace destro, febbre elevata, non brivido di freddo. Non sputo emorragico, non vomito. Tenne il letto per qualche giorno, dopo di che la febbre cadde, rimanendo dolenzia alla base emitorace destro. Con questo disturbo il p. si alzò e tornò alle sue occupazioni. Seguitò pertanto per qualche tempo ad avvertire i disturbi suindicati, finchè poi tutto scon1parve. Ha goduto quindi buona salute fino ai 10 febbraio u. s., quando: astenia, tosse crassa, cefalea, brividi di freddo, modica ipertensia. Dette condizioni si sono mantenute stazionarie fino al marzo u. s. quando sono comparsi: oliguria. dispnea, edemi alle estremità, tosse crassa con espettorato, alvo irregolare..Con questi sintomi il paziente è entrato in ospedale il 25 aprile 1933. E. O. Condizioni generali gravi : sensorio ottuso, decubito semiseduto. Cute bruno-pallida. Cianosi delle labbra e della faccia. Edemi dell'estremità e sacrali. Muscoli tonici e trofici, nulla a carico del sistema osteo-articolare. Macropoliadenite. Polso frequente aritmico iperteso. Respiro dispnoico. Temperatura afebbrile. Lingua impaniata, istmo delle fauci roseo. Torace: apoplettico, meno espansa e n1eno espandibile la base di destra, fremito vocale, tattile, diminuito a entrambi le basi. Suono polmonare ridotlo alle basi specie a destra. Respiro fisiologico normale per tutto l'ambito, debole alle basi, accompagnato a destra a qualche rumore di sfregamento. Rantoli a piccole medie bolle per tutto l'ambito. Cuore: bozza precordiale leggern1ente prominente. Al 6° spazio due dita fuori dell 'emiclaveare. Al 3° spazio intercostale sulla mammillare. A destra deborda di due dita dalla margino-sternale. Angolo di Ebstein: retto. Aorta palpabile al giugulo, ottusità sopracardiaca deborda di un di lo d'ambo i lati. All'ascoltazione primo tono accompagnato da soffio sistolico che si ascolta alla punta più intensamente che sugli altri focolai a carattere dolce. Secondo tono polmonare forte , secondo tono aortico metallico. Addome: di forma nor111ale con cicatrice ombellicale pianeggiante, senza movimenti peristaltici. Non segno del fiotto. Non ottusità spostabile nelle parti. declivi. Organi ipocondriaci: fegato: limite superiore: qui11La costola; in basso: tre dita dal1'arco costale, duro a margine ottuso, dolente. La milza superiormente all'ottavo spazio, in basso all ·arco costale. Sistema 11ervoso : pupille isocoriche reagenti alla luce. Rotulei presenti. Psiche: lieve stato di delirio. Il paziente è s tato ricoverato dal 25 aprile 1932 al 4 git1gno 1933. Le cure seguite riuscirono a sta]Jjlire un discreto compenso cardiaco. Furono ripetuti diversi esami e svuotamenti de] liquido pleurico di destra seguiti sempre dal riformars~ di questo. Al momento di uscita dall'ospedale: condizioni migliorate per ciò che riguarda il cir:.. co1o, mentre sono stazionarie per il versamento col esterinico. Ricer che eseguite: Esame delle urine: albumina presente; peso specifico: 1014; zucchero, acetone: assenti; urobilina tracce evidenti; sedimento : num ero. discr.eto ~i leucociti ben conservati, qualche emazia, cr1stall1 a busta da lettere; non cilindri. Con la puntura esplorativa del cavo pleurico de-

[ANNO XLI, NuM. 29]

slro si estraggono attraverso uno spesso strato di coltrone: 100 eme. di liquido color giallo ocra che si stratifica spontaneamente in uno strato superiore giallastro e in uno inferiore cristallino giallooro in pagliuzze. Peso specifico 1935, reazione alcalina, albu1nina 30 %0, determinazione della colesterina nel liquido soprastante alla precipitazione cristallirla: 0,80 %0. Determinazione della colesterina nel liquido pleurico filtrato: 1 %0. Determinazione della colesterina totale: 40 %0. In una successiva puntura si dimostrava che i caratteri fisico-chimici del liquido rimanevano inalterati mentre invece si aveva una lieve diminuzione della colesterina totale gr. 36 %0. I grassi totali 6, 75 %0. Esame citologico a fresco dimostrò la presenza di numerosi cristalli di colesterina spontaneamente sedimentati . All'esame colorato: rari linfociti, cellule endoteliali, non venne dimostrata l ·eosi11ofilia, assenza di germi, assenza del bacillo di Koch. Pu11lura esplorativa emitorace sinislro: si estraggono 20 eme. con Lucl1erini negativa, é lbu1nina 6 %0. Peso specifico 1012, reazione neutra. Esame citologico: cellule endoteliali, linfociti e polinucleati in eguali proporzioni. Colesterina 0,25 %0.

Assenza di colesterina allo stato cristallino. Ricerche del tasso colesferinemico: 1,40

%0.

Prova di carico della colesterina: si somministrano a digiuno gr. 4 di colesterina in 200 gr. d~ latte: dopo un 'ora gr. 1,50 %o; dopo 2 ore gr. 1,66 %o; dopo 3 ore gr. 1,40 %0. Reazione Wassermann nel sa11gue negativa. In una seconda R. W. praticata, lieve ritardo rlel1'en1olisi. Ghedini-"\iv~eiberg e Casoni negative. Cutireazione tbc. positiva. Esame dell'escreato a fresco non mostra cristalli di colesterina. Negativa è la ricerca del bacillo di Koch. Azotemla 0,54 %0. Pressione arteriosa 140/ 110. Pressione venosa 26 (Claude). L'autopsia della cavia inoculata con 20 eme. di liquido pleurico colesterinico ha dimostralo n ell'autopsia praticata 40 giorni dopo l 'inoculazione: una lieve perisplenite e periepatite di natura irri lativa semplice. Non furono dimostrate lesioni specifiche tbc. Raniografia del torace: emitorace sinistro: velatura d ella base con seno opaco; emi torace destro: grossa . ombra non omogenea, a margini sfumati con delle zone di chiarità, occupante la base e obliterante il seno.

La descrizione del caso clinico ci porta a queste conclusioni: l'alcoolismo può predisporre allo sviluppo del versamento colesterinico. Questo come tesi generica. I rapporti però non sono chiari perchè mentre alcuni AA. (Ducceschi) hanno dimostrato una iperocolesterinemia e un aumento del tasso di lecitina nell'intossicazione alcoolica, altri AA. (Kreuse) hanno dimostrato una diminuzione del tasso di colesterina e di fosfatidj nel snngue nell 'alcooli::;mo cronico. (Dalla biochimica di Rondoni). La tubercolosi nel nostro caso esisteva allo stato di infezione biologicamente rilevabile (cutireazione positi,·a). Non esisteva110 segni clinici e radiologici di tubercolosi polmonare.


[ANNO XLI,

NUl\I.

29i

SEZIONE PRATICA

Un elemento: il coltro11e pleurico poteva riportarsi a un 'infezione pleurica tubercolare pregressa. L 'i11oculazione della cavia era riuscita negativa. Il decorso è stato -0videntemente cronico. Le j)u11ture }Jrat.icate l1anno però prodotto una ììeve diminuzione deJla colesterina. Il ricambio coJec;Lerinico saggiato con la prova di carico ha dato curve con valori normali. L 'interpretazione dell'origine della colesterina nella pleura deve presumibilmente per quanto ha notato i valori dela colesterinemia e delle curve del ricambio colesterinico, essere ritenuta di origine pleurica. La precipitazione della colesterina allo stato cristallino non è solo della p1eurai, ma del ilericardio, della vaginale del testicolo, del perito11eo e molto pi1ì raramente delle meningi. Avviene in queste sierose come per la pleura quando vi siano state pregresse infiammazioni .p oi cronicizzate o si sia110 verificati esiti rappresentati da formaiiioni di pseudo membrane e coltroni che alterano la permeabilità della 1>leura e quindi gli scambi tra sierosa e sangue. La neoformazione della sierosa, lo squilibrio di irrorazione da parte dei vasi conduce inevitabilmente a una degenerazione delle cellule endoteliali sia essa grassa, lipoidea o calcifica. (Tutti ques ti tipi di degenerazione possono coesistere). Sull'orientamento spiccato verso una di esse, perchè cioè prevalga o la calcifica o la lipoidea o la grassa, noi non ne conosciamo la ragione. Comunque le cellule endoteliali esfoliano e cadono nel lume della cavità pleurica, che avendo le pareti ispessite, si comporta come un vaso chiuso; qui la cellula subisce fenomeni di disintegrazione proteolipoido-lipolitica per parte di fermenti che i1rovengono da linfociti o leucociti presenti nel liquido pleurico. Il liquido pa.r tecipa alla produzione della colesterina: gli elementi cellulari , i leucociti in isp·ecie, subiscono fenomeni analoghi ai precedenti. Così provenendo e dalla parete e dal liqui do sLesso la colesterina messa in lib,e rtà non potendo essere assorbita precipita allo stato cristallino. Si lJotrehbc, rimanendo in altri ordini di fatti , paragonare le pleuriti colesterinicl1e alle pleuriti chilose. In que te Guenau de Mous y spiega la lattescenza del liquido come dovuta: l) alla degenerazion e grassa dei leucociti del pus (versamento cl1iloso secondario a un versamento purulento); 2) degenerazione grassa degli elementi dèlla parete (Quinke); 3) alle albumine (nei casi in cui non si leva grasso n e1 liquido).

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Jousset crede che ciascuna di queste opiniorLi co11tenga una parte di verità. I versamenti opalescenti rappresentano sempre prodotti di deger1erazione di cellule contenute nei liquidi (leu cociti o cellule cancerose) di cui i frammenti di taglia microscopica o ultra-microscopica si emulsionano dopo una lunga macerazione ne11 ·essudato pri1nitivamente limp ido. Sempre secondo que~to A. gli elementi cellulari pri\ri. di ossigeno subiscono una n ecrosi asettica : nelle loro sostanze alb·u minoidi si trasformano progressivamente in grassi e derivati dei grassi. Resta cosi stabilito per queste ragioni un parallelisn10 tra plet1riti colesteriniche e pleurite chilose: si tratta di fenomeni r egressivi che accadono al livello di liquidi residui (Letulle) e di liquidi morti (Jousset). 1

I\IASSUNTO L 'Autore illustra un caso di pleurite culesterinica; fa precedere una b:re,,e rivista sintetica sullo studio del caso. In base ai risultati del1·osservazione cr ede che anche per questo si debba credere più a una origine pleurica del lipoide, che alla· origine ematica. Paragona quindi la p. e. alle pleuriti chilose. BIBLIOGRAFIA. AscoLI VITTORIO. Relazio11e al 25° Congresso di Medicina Interna. Riforma medica, 1919, pag . 961. BEVERE. Etiologia e patogenesi della pleurite colesterinica. Ibid. , 1921, n. 18. BERBIER et TnrGAUD. Cholésterol 3 cases. Journal de médecine de Lyon, 1926. BouILLARD et NATIVELLE. Gholésterol: effusion pleureasie. Bull etin et mémoires de la Société de Méùecine des Hopitaux de Paris, 5-7-1928. BIGNAMI. Sopr a un liquido pleurico particolarmente ricco di colesterina. Rivista ospitaliera, 1919, Il. 25, 24. CHAUFFARD et GrRARD. Les pleureusies à Cholestérine. Bulletin et mémoires de Société de m édecine des Hopitaux de Paris-. CHURTON. A cases of double haemorrhagie pleuris:r with formation of choleslerine. Med. Pres. A. Circul., 1881. Citato da MALAGUTI. I . oYoN, FrnssINGER et MF.JGNANT. Les pleureusie.c; à cholésterine. J ournal des ~ralici ens, 1924, p. 36. CECONI. Tratlato di patologia medica. Minerva medica, Torino. Gn1GAUD. Tlièse d'aggrégation.. Paris, 1926. IzAR . f~a varielà colesterin;ca della pleurite essudativa. Folia medica, 1920, n. 2, 3, 4, 8. MALAGUTI._ La pleurite colesterinica. Archivio Italiano di Patologia e Clinica Medica, aprile 1929. l\1ÈHU. A nalises cles liqu; d es pleuritiques char gés de materies grasses. Archives Générales de médici11e. Citato da MAL<\GUTI. NAUNJN. Ueber die chemie der transudate und des Eilers. Reiçhert's u. Du Boj Arcl1iv, 1865, p. 160. STOKl\fANN. Thèse de Paris, 1924. RONDONI. Bioc11imica~


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TECNICA CHIRURGICA OSPEDALE 1\ilAG<.ilO!tE DI CREMONA.

Di un provvedimento chirurgico contro le emorragie gastriche postoperative. Nota del dott. C. DALLA RosA, chir., p1rimario. Lo sp11r.to per questa breve nota di tecnica O'l)erativa mi è offerta da u11a pubblicazione del prof. Cavina: « Per diminuire i rischi del1' emorragia gastrica post-01p eratoria », apparsa sulla bez. Pratica del Policlinico, n. 14 di quest'anno. Egli è perfettarr1ente nel vero quando affer1111(1 che l 'en1orragia post-o1)era to·r ia rapprese llta una complicazione preocGU'.Pante, qualche ' Tolta gravissima della chirurgia gastrica, e che i mezzi escogitati per combatterla si sono dimostrati inani o poco efficaci; anche a me, co111e probabilmente a tutti, è accaduto qualcl1e volta di avere emorragie _così gravi e ripetute da condurre il paziente ali ' estremo della vita; è ben vero che tali operati finiscono d 'orJinario per riprendersi a guarire, mai non tanto per me1·ito dei soliti provvedin1enti che si prendono in sim.ili circostanze, quanto per l'emostasia spontanea, dovuta alla forte caduta di pre~sione ed alla conseguente stimola zio11e dei nervi vaso-costrittori, evenienza fortu11a 1a sulla quale però non possiamo nè dobbiarrto fare affida1nento. Il (.avina consiglia pertanto di ricorrere al , procedintenlo suggerito da V. Haberer, di esecuzi<'ne tecnica assai semplice, ch e conoscevo, che ho provato, n1a che ho anche abb:andoJl~to, p,e r un altro metodo, di cui mi valgo g1 à da parecclti anni, e che mi ha sempre e fedelme11te risposto. Esso mi è stato suggerito da una considerazione anatomica·. La ricchezza della circolazione arteriosa dello stomaco, rappresentata da u11a ricca rete a 111ag·lie slrelle, con ampie e 1tumerose anastomosi, è da 1nettere essenzialmente jn rapporto alle esigenze della funzion e digestiva, rr1entre sarebbe da considerare eccessiva pei semplici sca1m bi nutritizi richiesti dalla co·n servazione delle integrità a111atomiche delle pareti gastriche. Se ciò risponde a verità, come mi sembra, si potrebbe interrompere la circolazione delle grosse diranla zioni arteriose tutt'attorno ad una zonai prestabilita, senza che in essa abb~ano ~ verificarsi fatti regressivi, perchè la c1rcolaz1one delle diramazioni minori e non . ' 1nterrotte, do,rrebbe essere sufficiente a mantenerla in vita. 1

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Sarebbe così possibile ottenere una notevolissima diminuzione della circolazione nel territorio operativo con corrispondente diminu zione delle probabilità di emorragia, od almeno di grande en1orragia . A stabilire se l 'iipotesi, che mi sembrava logjca era o meno confermata dal lato sperimentale, un mio aiuto il dott. Trogu, ora chirurgo primario ad Orvieto, esegu·i un buon r1 umero di gastroen terostomie e di resezioni gastriche sui cani, dopo aver allacciato tutti i. grossi vasi, visibili sotto la sierosa, nel per1metro della zona dove sarebbe successivamente ca·duto il n eostoma o la resezione, e sacrificando gli animali a differenti periodi, poLeva escludere in modo assoluto che a tale procedere seguissero fatti di necrosi e constatare i11vece che il coalito e la guarigione operativa ~ i verificano in modo assolulaim ente perfetto. · Mi sentii pertanto at1torizzato a battere la medesima strada sull 'uomo, limitandomi da principio a legar e qualcuna d elle più grosse rliramazioni provenienti dalla coronaria , e sue. cess1vamente legandole tutte , escluse soltanto le più piccole. La le,gatura fatta con un semplice ago intestinale montato in seta o catgut e passalo sotto la diramazio11c , comprende anche la vena satellite e cade in quel tratto in cui i vasi, prin1a di affondarsi per penetrare rtello spessore delle tuniche dello stomaco, sono unicamente riooperti dalla sierosa e risultano evide11tissimi. Con tal e procedi111ento di una semplicità e rapidità d'esecuzione grandissime, d'emorragie gastriche post-operative, non solo perico lose ma nemmeno di qualche entità, non ne ho più :l''ute; anche il vomito 1è quasi scomparso, qualche operato non vomita neppure una volta , qualche altro n è più nè meno tli chiunque sia sottoposlo alla narcosi. generale; la guarigiorte operc1Liva è regolarissima , le possibilità dell'a lin1ent azione più precoce, la convalescenza più r0r ida. Anche il Trogu non ha più abbando·n ato il rrleto·d o avendo ottenuto risultati p·a ri ai miei, qualche altro Collega che con statatane la semplicità, ha voluto adottarlo, ne è pure rimasto pienamente soddisfatto. Non ho la più lontana idea di sorp1ravalutar0 il mio procedirr1ento, lo giudico anzi una modesta risorsa, che si può mettere nel nu,m ero di •q uei piccoli accorgimenti operativi che fart no parte del bagaiglio personale di ogni chirurgo. t anzi verosi111ile che altri, prima o dopo di me, vi abbiano ricorso di propria ir1izia1 -

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tìva; 1na poichè ciò non mi risulta, nè il Cavi11a vi a·ccen11a., ho creduto che valesse la pena di farne parola, anche perchè, al paragone di quello di llaberer, il tpro cedin1en to da me seg·uito è indubbiamente più se1nplice, più rapido , e, per quanto· mi risulta, altrettanto sicuro. 1

RIASSUNTO. Ad evitare le gravi emorragie gastriche postoperative, l 'A. ha pensato di legare preventivr.mente t11tte le grosse diramazioni provenienti dalla coronaria nel perin1etro del territorio sede dell 'operazione ed in quel tralto in cui i vasi sono se1rtplioemente ricop·e rti dalla sierosa. Il provvedimento ha pienamente corrisposto. Aprile 1934:.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA . NERVOSO. La neura1gia facciale. Importanza dello stimolo e della zona d'eccitazione. (1'H. ALAJOUANINE e R. THUREL. Presse Médicale, 3 marzo 1934). I caratteri del dolore della neuralgia facciGile, o nlorb-0 di Trousseau, son o ben definiti e precisi. Si tratta di fitte dolorose, a scintille ed intern1ittenti, separate da intervalli di duI'ata variabile, localizzate nel territorio di una o due branche del trigemino. eccezionalmente irt tutto il territorio di detto nervo. Quando le fitte dolorose sono violente e subentranti possono essere acco1111)agnate da fenomeni associati 01no]alerali motori (emispasmo facciale) e bimpatici (disturbi vasomotori e trofici). I dolori sono provocati da cause varie: mo' 'irr1enti della fac cia , parola, masticazio·n e, contatti a livello delle ione dolorose, ed anche semplici scuotin1enti determinati dal cammiTI(• e dalle vib ·r azioni di una ,:ettura. La nozione di queste cau se provocatrici c·ostituite in realtà da uno stimolo qualsiasi ma applicato in un punto preciso o zona d'eccitazio11e non solo ra1Jpresenta il migliore elemento diagnostico , n1a si presta a 1nolte deduzioni terapeutiche e patogenetiche. Per quel che r ig uarda l'importanza dia1gnos.tirrr. dello stirriolo è da considerare· innanzi tutto la possibilità di confusione tra neuralgia dPl trigemino e sinipa1talgie fac ciali. Nelle .cin1palalc1ie facciali i dolori durano a lungo a crisi più o meno lung he con fasi a$Cenden ti e discendenti lente; sono difficilmente qualificabili, vari e variabili e persistono anrl1r duranl€! g li interva lli di acralmia 1

come sensazioni sgradevoli e· moleste. I do.Jo,r i sono rararr1·e r1te li1nitati a tutto o parte del can1po del trigemino, clal quale debordano più o nleno diffonde11d0si all'emicrania, alla nuca e talvolta ar1che alla spalla ed arto superiore corrisponclente ...l\.nche quando sono poco accentuati sono accompagnati da disordini vasomotori e secretori. Infine le crisi si presen tano o si rir1forzano senza cause provocatrici nette; tutt'al più il freddo, il caldo, l 'umidità, 1 rumori, la luce, le en1ozioni , certi stati fisiologici possono avere qualche influenza, ma i movimenti non 11a11no alcuna azione nociva. Tuttavia la distinzione sintomatolObcrica d·ella 11euralgia e della simpatalgia non sempre è netta, l 'una potendo, assun1ere alcuni caratteri dell 'altra. Solo il fatto che lo· scatenamento delle crisi è provocato dai movimenti o dai contatti ,è suf1ic;iente a stabilire la natura I ! E-uralg ica dell 'af[ezione. La nozione dello stin1olo ali' origine del dolore costituisce I ' elerr1 ento diagnostico fo11damentale della neuralgia. La J1atura e l 'intensità dello stimolo importano poco, quel che conta 1è la seid e della sua a]J})licazione, ch e i1on sempre coincide con il p1111to di parte1tza della fitta dolorosa. La localizzazione della zona di eccitazione è evidente quando la. fitta dolorosa ha per stimolo il contatto in un solo punto·, sempre lo stesso per il medesimo malato. Il fenomen o non è costante nel senso che l 'azione nociva dello stimolo può variare d'intensità ed anch e mancare da un momento ali :altro. Questa sproporzione fra l'intensità dell'eccitazione e l'intensità della r eazione dolorosa rende possibile la distinzione con i punti dolorosi alla pressione che si riscontrano nelle P.euriti o ne lle algie sintomatiche di lesioni del trigemino. In questi casi la pressione sul decorso del i1ervo reso ipersensibile dal · processo· neuritico provoca costantemente un do lore contusivo più o meno diffuso e che si attenua progressivan1ente dopo la cessazione della pressione . 1

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L'imporlariza !.erapeutica della1 zona di ecci-

tazione sta nel fatlo che 1'anestesia di questa zona, ottenuta con 1'alcoolizzazione della branca nervosa corrispondente, sopprimendo l 'azione nociva delle cause provocatrici, fa scomparire le reazioni dolorose anche nei territori vicini , sia che si tratti d 'irradiazioni dolorose partenti dalla zo11a d'eccitazione o di risentimenti dolorosi a distanza. In caso d'insuccesso conviene alcoolizzare su ccessivan1e11te tutte le branche nervose perirerich e oppure alcoolizzare il gang·lio di Gasser. Quest'ultin10 metodo, che è anche meno penoso per il malato, dà effetti più sicuri e più duraturi. La neuroto111ia retrogasseriana è ancora più radicale e dà una g uarigione definitiva deter-


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rninando un 'anestesia p ersistente dell 'emifaccia. La neurotomia parziale iuxtagasseriana può dare recidive. La pratica della neurotomia parziale iuxtaprotuberanziale è ancora troppo reoente perchè si JJOS a giudicare degli esiti lontani. Comunque questi interventi chirurgici non sempre sono accettati dai pazienti: l 'alcoolizzazione rimane la cura più pratica. I/efficienza terapeutica dell 'alcoolizzazione confermerebbe l 'opinione che la nevralgia facciale sia una reazione dolorosa di una o due bra11che del trigem i110 ad un 'irritazione diretta periferica. In effetti le lesioni irritative periferiche, dentarie o di altro g·enere, determinano algie facciali di div·e rso, ti])O, le simpatalgie, che non guariscono con l 'alcoolizzazione, ma con la so·p pressione della lesione irritali va o con l 'anestesia del g·anglio sfenopalatino. D 'altra parLe le affezio11i (le terrrti11ate dalla co111 1)re ·sj one del nervo e dalle nevriti provocano algie sintomatiche sempre accompagnate da disturbi obbiettivi della sen ~ ibiJit à. ln011e la com pressione della radice d el trigemino rprovoca 1)ochissimo dolore perchè le conseg·uenti lesioni del nervo sono più distruttrici che irritative, dando subito anestesia cutaneo-mucosa. Per g li AA. la vera neuralg ia del trigemino, la neuralg·ia facciale essenziale è di origine nucleare. Questa concezione si appoggerebbe a vari ordini di fatti: 1) La zona di eccitazione ed il punto d'inizio del dolore P'OSsono trovarsi in territori distinti e lontani l'uno dall'altro; 2) Le fitte dolorose occupa110 territori no11 perfettamente corrispondenti a quelli di distribuzione dei tronchi i1ervosì e variabili da una crisi al1'altra; 3) L'azione delle cause provoca1rici varia non con la loro natura e la loro intensità nla a secondo del momento di a·pplicazione; mentre nelle lesioni n euritiche la pressione sul nervo provoca sempre un dolore la cui intensità è proporzionale alla forza della p1ressione; nella neuralgia facciale ·questa proporzione manca, e 1=-azione nociva dello stimo lo varia da un momento al] 'altro. Se l 'origine nucleare della reazione neuralgica non è stata finora riconosciuta, è perchè le lesioni del nucleo sensitivo del trigemino determinano di solito algie miste, nelle quali domina la ~ota simpatica, e le fitte n euralgicl1e scompaiono co11 lo stabilirsi dei disturbi sensitivi .obbiettivi. In ·effetti la maggior parte delle lesioni nucleari sorio distruttive. Ma ciò 11on toglie che possano verificarsi condizioni solo irrit~t.ive, coill:e nella sclerosi a placche e nella s1r1ngobulb1a , e come è il caso della 11euralgia facciale.. La guarigione delle neuralgie del trigemino ottenute con l 'alcoolizzazione periferica si spiega con l' anestesia delle zone di eccitazione ottenuta in tal modo. 1

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Allo stato dei falli è a rite11ere che la neuralg]a facciale essenziale è prodotta da una lesione esclusivamenLe irritativa del nucleo sensitivo <lel trjgemino, che determina un'ip·e reccitabilità dolorosa del nucleo stesso. Ma la natura di questa lesione rimane indeterminata. La 11evralgia facciale è un'affezione dell 'età matura, lJerchè di rado colpisce individui con meno di quarant'anni. IFa parte della famiglia neuro-artritica e si accompag·na . si alterna, segue o precede ad altre manifestazioni morbose cl ella stessa condizione , quali l 'asma e l 'emicrania; ma In sua etiologia è ancora ignota. DR.

La commozione cerebrale e la sua cura. (L. R. BRosTER. Praictitioner, luglio 1934). La percentuale dei traumi cefalici seg11ìti da con1mozione cerebFale è in questi ulti1ni tfmpi notevol111e11te aumentala in r ela zione alla frequenza degli infortuni stradali . La commozione cerebrale p110 essere defi11ìta come una pa.ralisi completa delle funzioni de I rervell o che e15ue immediatan1ente ai trau1ni cefalici , con spiccai a t endenza alla g uarigione spontanea e non necessariamente accompagnata da grossolane alterazioni del ce1vello. Nella fase iniziale si ha incoscienza completa e tato di paralisi flaccida. Il miglioramento è annunziato dal ritorno delle funzioni dei bnssi m eccanismi cerebrali. T_n respirazione e la circolazione si regolarizzano . ricom·paiono gradual111ente i movimenti degli arti , i riflessi (dapprima quelli pupillari). compare il vomito ed il paziente comi11cia a palp,a re. Le P'i ù alte fu11zioni cerebrali ~i ri~tal)ili cono più lentarnente, e la coscienza i1uò ancora rimanere obnubilata ed il paziente può rimanere ancora per qualche tempo sonn 0Jente o loquace, docile o aggressivo , impudico , irritabile con la C{Uasi assoluta mancanza di controllo dj sè . tesso. Finalmente le funzioni di controllo e di inibizione si ristabiliscono. Il paziente div·enta lucido e la prima domanda che egli rivolge ,è: dove mi trovo ? A questo punto si può parlare di guarigione, che nelle forme non co1111)lica te deve aversi com1)leta e pern1anente entro 24 ore. Nelle forme leggere subito dopo il colpo si ha una sensazione vertiginosa, perdita dei se11si e astenia fisica di breve durata. Il polso e la temperatura rimangono normali. In tali casi la gu.a rigione -è presso che completa: può residuare solo, e non sempre , un po' di ce-falea. Nei casi gravi il paziente si abbatte al suolo com e fulminato , pallido e se c'è stata lesione esterna del capo la ferita non sanguina. Le pupille sono dilatate e rigide, il polso è lento e debole, la respirazione· superficiale, i riflessi aboliti. La pressione del sangue e del liquor è bassa. La tendenza alla guarigione è annunziata dal miglioran1ento della respirazione e


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del polso, dal ritorno dei riflessi e della mobilità pupillare, dall'aumento della p,r essione vasale, dalla comparsa del vomito. La diagnosi di commozione cerebrale non è difficile quando ·è noto il dato anamnestico del trauma cefalico. Tre elementi concorrono alla diagnosi: inizio istantaneo, natura paralitica dei sintomi, e lo·r o tendenza a scomparire spontaneame11te. Nella fase acuta p uò riuscire difficile la differenziazione con le ferite , le co11tusioni e le emorrag ie cerebrali che ipossono coesistere con la commozione. ~ a temer r. 1'esistenza di lesioni del cervello e di emorragie extrac~rebrali quando lo stato commoti,·o dura a lungo, quando lo stato reattivo si prolunga per più di un giorno; quando il co1n a recidiva dopo che la coscienza si è ristabili.ta in parte o in tutto·; quando persistono paralisi locali; quando è presente sangue nel Jjquido cefalo -r achidian.o. Tanto nelle ferite lacere come n elle contusioni si hanno foco lai necrotici degli elementi r1er,·osi. ma mentre nelle lacerazioni si hanno abbondanti emorragie, nelle contusioni queste son o puntiformi ed il fatto. più rilevante è l 'edema. Clinioamente queste lesioni si estrinseca110 con uno stél to di irritazion e cerebrale (deli rio traumatico) attribuito ad aumento del] ·ecci Labilità degli elem enti n ervosi dipendente dn conges tione venosa ed anoxiemia. ·DorJo la scon1parsa dei fatti commotivi il pazie1lte è irritabile, intontito durante il giorno, e spesso· delirante e in preda ad agitazione i11aniacale durante la notte. Si lamenta di graVb cefalea e non tollera la luce. Questa condizio11e dura di solito qualche giorno, poi com incia a declinare, m a uno stato abnorme può pPrsistere anche indefinitamente. Symonds fJropone il nome di stupo.r e traumatico per qt1elle forme n ell e quali l'obnubilamento· della coscienza costituisce l 'elemento fondamentale d ella sindrome, nella quale si può avere un profondo stato stuporoso come un semplice i11tontimento accompagnato da fa si di irritahilità, eccitamento e delirio . Quando mancano i segni di lesioni a focolaio anche la funzione m entale risulta buona. · I disturbi della contusione cerebrale dipendono da due fattori: gli effetti de11 'aumento della pressione endocranica in relazione alla quantità dell'emorragia e dell'essudato; gli effe!li della lesion e locale i quali sono simili a quelli che si 11anno in tutti .i focolai cerebrali distruttivi. . Nelle contusioni gravi, passati gli effetti immediati della commo1zio11e, il paziente invece di ritornare gradualmente allo stato normale, passa in u110 stato di stupore. Egli rimane irrequieto , irritabile, intontito, e di notte è agit::i to , violento. Questa condizione può persistere per giorni e settimane: la tendenza al miglioramento si mapifesta con periodi di lucidità, durante i quali però si ha l'amnesia della fase di coscienza obnubilata. 1

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importa11te distinguere questa condizione da1l vero coma. La pressione del liquor è invariabilm·e nte aumentata e concorre a p,r odurre l 'anemia 1 cerebrale comprimendo i vasi capillari. Nelle contusioni meno gravi, accompagnate o non da commozione, i sintomi possono seguire immediatamente o a dista•n za di settimane dal trauma. I tre principali sintomi sorto: la cefalea, le vertigini e J'astenia mentale. La cefalea ·è per lo più intermittente ed influenzata dai cambiamenti di posiz·i one, che del resto orovocano anche le vertigini. I disord i ni mentali sono: incarpacità di concentrazione, debolezza di memoria ed indecisione. La puntura lombare può essere utile a scopo diagnostico e terapeutico. Un aumento della pressione si riscontra nellai grande méloargior.ariza dei traumi cefalici, ma non costituisce un indice della gravità del caso e dello stato mentale, ·è però sen1pre accompagnata a cefa]ea. Alcuni sost en gono che l'estrazione del liquido deve essere limitata alla quantità necessaria per gli esami, altri invece ritengono che essa sia sen1pre vantaggiosa e debba essere ripetuta fino a quando la pressione non ritorna rtormale. Certo essa allevia la cefalea e riduce lo stato d'intontimento, ed è utile specie in quei casi nei quali con il ritorno della coscienza si stabilisce uno stato di irrequietezza. La presenza di sangue è dovuta alla rottura di vasi della pia e dell'aracnoide ed è dovuta di so·lito a contraccolpo. Nei casi di stupo re e coma il numero delle emazie supera i 100.000 p:e r em e. Il sangue scon1p,a re dal liquor dopo 3-5 • • g iorni. L'intervento chirurgico è indicato nelle pri~ m e ventiquattro ore nel corso del coma do po un lucido intervallo o alla comparsa di sintomi paralitici. Nei casi di con1mozione grave il paziente deve essere te11uto in attenta osservazione. Occorre il più assoluto riposo, la maggior quiete. Per sostenere il cuore si potranno fare iniezioni di pituitrina e di stricnina. Per calmare l'irreq11ietezza giovano i bromuri ed il cloralio, ed o·ccorrendo, l'ioscina e la morfina. Se dopo 24 ore persiste l'incoscienza, o se i] paziente entra in uno stato di stupore, di agit:t.z ione e si lamenta di forte cefalea si praticl1erà la puntura lombare, che occorrendo si ripeterà fino al ritorno della pressione al norm a le. Contemporaneamente si faranno iniezioni endovenose di soluzioni ipertoniche, eh.e favoriscono l'assorbimento nel sangue dei liquidi stravasati. S'i11ietteranno 50-100 gr. di soluzione salina al 15 %, o di soluzione fi siolog ica normale con l'aggiunta di 50 % di glucosio. Alternativamente si farainno enteroclismi con solfato di magnesia. I disturbi dipendenti dalle contusioni non gravi si tratteranno con il riposo a letto n ella posizione migliore per allevia1re la cefalea. Si darà solfato di magnesia per bocca , ed even1

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per la quale sembra meno vantaggiosa che per la infezione generale. La triparsarnide mentre ha un debole poteTe spirochetocida ne ha uno spiccato tonico. QJ. tre a ciò sembra dotato di notevole potere di m.ale.. Nei casi di con1n1ozione lieve la guarigione f>enetrazione nel siste1na nervoso centrale. Si può essere co·m pleta in una dieoina di giorni , f::. ]>iegherebbe cosi la sua efficacia nella sifi~ide rr1a n elle forme gravi il riposo a letto assoluto cerebrale e midollare. Si praticano iniezioni deve durAre almeno tre settin1a11e. DR. endovenose o i11tramuscolari di gr. 1,5-3 di J11edicam ento sciolti in 10 em e . di aoqua diIl trattamento della neuro-sifilide. stillata. Complessivan1ente si devo•n o som1ninistrare 24 g rammi in 8-10 settimane. (R. LEES. Practitioner, luglio 1934). La pi1retoteraµia introdotta nel 1918 ha raLa sifilide del sistema nervo o centrale è pidamente gu~dagnato gran credito. La gr.an maggioranza dei p ·ichiatri sostiene oggi r h e un 'affezione che si può facilm ente prevenire. Tutto sta ad intervenire energicamente ai pri- tutti i casi di i)arali i progres iva devono esmi segni di tale 10Galizzazio11e. È neoe sario sere trattati con la piretote1·apia. I migliori riperciò procedere ad esa1ni n eurol ogici sistema- sultatj si ottengono con la inoculazione della tici durante i primi stadi della sifilide ed even- malaria, e quando questa fosse n ettamente tualmente l'esame del liquido cefalo·- rachidia- controindicata o non attechisse si può ricorrer10. È ovvio che devesi sempre praticare anche r e alle iniezioni endovenose di vaccino T .A.B. 1'esan1e degli altri organi, e sopra tutto del fe- o intramuscolare di preparati solfoco·l lojdali . gato e del rene ch e possono essere gravemente La febbre così provocata è però terapeuticadanneggiati dalla cura intensiva. mente meno attiva di quella ottenuta con la I mezzi curativi della neuro-sifilide sono di rnalari.a. tre ordini: g enerali, medicamenti , piretoteQuesta è particolarmente effi cace ne11a para• rap1a. 1isi progressiva . Si inocl1la la ter1,ana beni g na Le cure generali consistono in una buona iniettando sotto etil e o in vena san,gue prelealimentazione, riposo, soggiorno in clima sec- vato d a individu o a ffetto da malaria in atto . co e soleggiato, eliminazione di eventuali foIl periodo d 'i11ru b·a 7ionr n el raso di inorl1lacolai settici. zione sottocutan-ea d11ra J4-'>R ai orni, e nel r aLe cure medicamentose sono viarie. so d 'inoculazione endovenosa 7 ~orni. L'inGli ioduri sono vantaggiosissimi specie quan - fezione si inani festa con accessi ma larici ti pici: do esistono lesioni vasali , com e la trombosi brivido, feb·b re alta, sudore. Per la cura sono cerebrale, la meningite o gomm e del ce·r vello sufiìcienti 8-12 accessi. Durante la malarizzae del midollo. L'ioduro di potas'" io o di sodio zione J'irifcrn10 deve essere assiduamente sordato a dosi di cinquanta centig rammi tre volte vegliato. I pericoli principali sono: la debol ezal giorno determina un rapido miglioramento. za cardiaca e le te111perature trorppo alte . Nel Le dosi possono ·essere progressivamente au- primo caso bisogna dare eccitauti cardiaci e me11tate fino anch e a darne molto alte. I feno- stroncare l 'infezion e con ini e1ion i di chinino. meni di io (lisrno sono ecce7.ion ali n ei casj di I pericoli delle temperature tropoo alte si comneurosifilide. battono con le applicazioni di ghiaccio all a teIl m ercurio , malgrado le diverg·enti optinio- ~ta ed eventualmente con antipireti ci . ni , rin1ane sempre un buon medicamento speDopo un nume ro uffi ciente· di accessi si cucifico anche nelle forme- n ervose . In quest e il r i?. la m,a laria con chinin o. Q11a si mai si hanno modo di somministrazione n1igliore è quell o recidi ve o la cronicizzazione della malaria. La delle frizioni con unguento mercurial e, chP convalescenza è ra1)ida . Talvolta la malar·i a si dar1110 effetti taingibili specie n elle lesioni vaesaurisce senza bisogno di chinino o di altre sali. Sono preferibili le. cure prolungate con cure. piccole dosi quotidiane. Durante la malarizzazione si possono avere J)ato ·pc.r bocca il m erct1rio ha azione incerta , <~risi di eccitazione ed anche accessi maniacali. e spesso dà diarrea e nausee. 'futtavia n ell 'ul - Sembra che qua11do ciò si verifica la c·u ra ri.. tima fase della cura si possono dalI'e per os picsuita più efficace. col~ssime dosi di sali mercuriali per un lungo Sp esso· il miglio·r amento clinico si m.a nifesta periodo. • già con il cessare degli accessi febbrili. Però Il bismuto viene ora riconosciuto com e un di solito il miglioramento ·è gra.dual e e non si antiluetico più sicuro e m eno tossico del mera1)prezza a pieno se non dopo circa sei m esi . curio . Sembra che abbia un alto potere di pe- 11 mig lioramento delle condizioni mentali rpro .. netrazione n el sistem a nervoso centrale. Si pra- cede parallelan1ente a quello dello stato fisico. ticano iniezioni endomt1sco]ari di sospensione TJn completo ritorno allo stato normale si ha oleosa d·i bismuto . nel 35 % dei casi trattait i. Il neosalvarsan, l)er via endovenosa o intra.La malariaterapia deve essere seguìta da cun1uscolare, deve essere adoper ato con molta r€- a11tilueti ch e, specie da iniezioni di bismuto .prudenza nell~ f~sj iniziali del].a n eurosifilide, e triparsamide.

tualmente hro muri per l 'irrequietezza, aspiri11a per la cefalea , h·a rbiturici per l 'insonnia. Solo quando tutti i disturbi sono scomparsi si consentirà il graiduale ritorno ali' attività nor1

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SEZIONE PRATICA

Eventualme11te la m .alarizzazione potrà essere ritenta ta dopo un anno. La tabe non si g iova d ella malariaterapia .come la paralisi progre siva. I11vece risultati fJiù tangibili danno le cure a11tileutiche, prima co11 mercurio e ioduri e l)OÌ con prolungata somministrazione di bi mut o e arsenobenzoli . Nelle lesioni cereb·r ali di origine vasale con-viene anche somministrare dapprima mercurio e ioduri e poi arsenobenzoli e bismuto. . I sintomi n1eningei cedono rapidamente agli ioduri , ma possibiln1.ente conviene neJlo stess.o iempo sor11ministrare bisn1uto o arsenobenzol1. La neurosifilide congenita si tratta i1el n1edesimo modo di quella aoquisita.

DR.

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE . Il cancro del polmone. ( ·. 0BERNnORFER. EL Dia 11 édico, 20 noYembre 1933) . Essendo 11ote le difficoltà ch e si incontrano nello stabilir 0 un diagnostico esatto, clinico o patolog ico del cancro del polmone l 'A. , ~ven~ d o s tudia lo molto accuratamente 50 casi. s1 intrattiene sulla sintomatologiai, ch e varia inolto e ch e pesso , se non è bene analizzata, c onduce ad una diagnosi errata. L 'ini zio del quadro può essere domir1ato da una clispnea cr escente , che, .ciò è J?Otevol.e, si i11izia r epentinarr1ente tanto ch·e il p.uz1ente IJUÒ i11dicarne con esattezza il g iorno e l 'ora - febbre alta e brivido - in al tri casi il pri1no sinLoma fu una tosse molto intensa , in -altri arsura, ab·b assamento di voce fino all 'afo11ia con1pleta, fenomeni di paralisi del r·icorren te alLre ,-olte si aveva una g rande analogia co~1 la sindrome di un a tuber c olosi poln1 0 11 n r e incipi ente , fcbl) re a lta , sudorazione notturna . 1)alpitazione , es1)ettorazione con st.riscie di sangue; op1; u re u1~a pleurite , raran1 ente con carattere emorrag ico. Notevoli' è il fatto che al i)rincipio compare sc1npre u11.a anamnesi influenza~e. In rnolti ~a­ si poi sono le .n~etastasi ch e ~1 d~n~o !a sin: tomatologia 1niz1ale. Spesso i primi s1nto!fli "8ono do lori all 'epigastrio·, colich e .gastro -~n­ te~tina li ch e possono condurre a l diagnostico erroneo di una angina pectoris con irradiazione addominale. R.aramente si può st abilire il ~iagnosti?0 b·a sandosi sull'espettorato . La radiog rafia invece in molti ca si rischiara i l quadro clinico. Etiologicament e, si sa poco; è 3 ' roJt.e p iù f1 eql1e11te n ell 'uomo ch e n ella do11na. e r1 gua~­ <lo all 'olà o-eneraJmente si h a sopr a i 40 anni , nei forti f;matori spesso sono incolpate l e pol: 'eri di asfalto o di alt r e sostanze . A pro,ra d t ieiò riporta la statistica che a Schn e ~berg, m iniera d ella Sassonia. d ove si estrae il cobalto . il n icl1el e il bisr11uto. la cui estrazione ro111porta u11a intensa produzione di pol,-e1·e r icca

di arsenico, il 10 % dei minatori muoiono per cancro di pol1noni . Passando a co11siderare ]a morfologia d el cancro d el polmone distingu e : 1. 11 can.cro poliposo dei bronchi che sono nella maggior parte dei casi cilindro carcinomi adenomatosi bene differ enziati. 2. Il cancro bron chiale in filtrante a11aplasLico ch e si può confonder e con i sarcomi pol• monar1. 3. Il cancro epiteliale piatto cheratinizzanle che dà le manjfestazioni febbrili e che rp1u ò t·.aggiungere un grar1de volume. -±. Il cancro alveolare ch e ha il suo punto di partenza dall'epitelio alveolar e. Le metastasi si hanno preferibilmente p er -via sang·uigna e si ]ncontrano specie nei noduli reg ionali linfatici e nel fegato. Le metast asi ossee sono spesso a tipo osteoplastico sclerosanti o·p pure ca•r cinoso osteocJasLico a tipo distruttivo . N. Dr PAOLA.

Alcuni principii che si riferiscono alla patologia ed al trattamento dell'empiema toracico. (.J . D A NNA. 294-309).

Surg ., Uyn.. a.

Obst. , V. LVI,

L 'A. fa presente le particolari condizioni d ella cavità p leurica in confronto delle a ltre cavità sierose e ricorda le vie di infezione della 11leura. Egli dimos tra ch e in favor e della evacuazione IJeriodica d·e lla pleura e della sostitu zione <lell 'aria s ta il fatt o che tale m etodo può essere t1sato con1e prelimi11are ad altri ; che rpuò esser e impieg ato qu<111do g·li altri sono falliti. Jn oltre il paziente H 011 è costantem ente b·a gnato e non è ing oi11brato con apparecchio; è j} minor p ericol o di ascessi n1etastatici; p ojch è la p leura non è traumatizzata; vi è mirJ.ore possibjlità di en1piema cronico. Con traur11a minimo vi è la più g rande probabilità di adesioni pl euriche 1ninin1 e residue. C:ol m etodo in par ola la mortalità è molto più bassa; ma questo è specialm ente prezioso i11 presenza di tubercolosi poln1onare, e pare an che più sicuro nella preparazione ad interve11li trans-pleurici. Tale metodo n on d eve essere usato neg li a, cessi polmo11ari rotti nella p leura; inoltre rn·csenta ! ~ in conven ient e della tensione p11euI1lo toracica. n on ch è d ella ])r esenza di pus in una cavità chiusa, verifi candosi elevazioni feb])ri li, malessere . Danna ne11 ,in1pi eg-o del n1 etodo usa piccole ])Unture con un solo ag'o grosso attaccato, ad una <siringa. Nelle affezioni toracich e lar gh e aJJplica ad un ago b asso e piccolo un. apra: r eccl1io da pn eun1 o lor ace . Quando g l1 ag·h1 venQ:ono l)Jorr ati cla es uda ti fl}ì ri11osi. r l1 e im11ccliscon o il .' uota n~1 e 1 1t o c ~n1 i11 et ~ . de.Il ~ ra,-~ tà co11 l' a~11i ra 11 011e, l _.\ . Jìrat1 ca u11 111c 1 ~1 0 11e tn-


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POLI C I~l N~ C O

tercostale i1el punLo più d eclive della raccolta e facen d o , i s trada co11 l 'indice introduce nella cavità p le urica un l(] e1nmer. cl1e pern1ette il lib·e ro, effiu sso del liquido e l 'ing r esso dell 'aria , d.ando di pig lio alle n1asse fibrinose, che sono prese11Li i1ella ferita . Di p·o i il p rocedimento è cor11e n elle altre modalità : quando il petto è , ·uotato completame11te il paziente fa una prof onda is1)irazione , alla fine della quale i labbri ctella ferita sono con1p r essi prima digitalmente e poi rneccanicamente . 11 procedimento può esser e ripetuto. Ju1\A. 1

Il trattamento delle oscillazioni a pendolo del mediastino dopo toracopJ asti che. (E.

DOMA NI&.

Zentralblatt. f. Cl1irurgie, 1934,

n . 9, p. 496). Tra le complicazioni p ost-operatorie rare dopo toraco11la s ticl1e e iste lo spo tam ento f>endolar e d el n1ediasLino; es .. o s i verifica p er le disug uali pressioni dell e due cavità pleuricl1 e, suc ced endo una din1inuzione d ella pression e negativa n ell 'emitorace oper a to. Infatti la pressio11e n eg·a tiva è ma ggiore n ella parte sa11a tanto n ella i11spirazione ch e n ella espi rfl zion e. Gli or gani m edias tinici essendo ins uff:cientem er1te fi ssa Li d ebbono seguire i n10Yim enti n eJJ e fa si in spiratorie ed espirat orie d e]la parte n1alata ver so la parte sana e vicever sa. A cau sa della fì ssità d el m ediastino p ost·e riorrr1ente alla colonna dorsale tali m ovim enti p e11do1ari so110 limitati , cornpiendosi intorno ad un asse verticale, ch e corrisponde all 'attacco del m ediastino pos terior e allà colo1111a dorsale . Inoltre esis Lon o ìnovin1entj para do ~sa li d ella l)LJ r et e toracic a a causa d ella su a 1]10bilizzazior1 e per la toracoplas tica ed anch e p el taglio parziale de lla muscolatura, p oich è i m ovin1en ti attivi della parte operata del torace son o molto limitati. Poln1on e mala to e i)aret e t or acica corrispondente sono mossi p·a ssivam ente d alla parte sana: infatti la JJrima si affonda n·elle inspirazio11i e i allarga n elle aspirazioni. Tali movimen t i si ripercuotono nell e o scillazio11i n1edias tinich e e sono specialm ente e' Tiden ti ii elle zone paraste rnali. Tali fenon1eni si hanno dopo toracoplastiche alte estese e di solito passano 1-2 g iorni prima ch e i si11tomi siano evidenti , for se col ced er e progr essivo d ei t essuti mediastinici. La r espirazione è tormentosa , frequ ente , si com pie con sforzo; i rnalati si presentano ciar10 Lici , irre quieti , presen tana sudorazione d ella l'ro11le. Non ost ante i n1ovim enti enero-ici d ella n1u:'colatur.a toracica la capacità vitale è rid o tt a : in un ca o er a cli,1 e11uta di 300 em e . , n1entr e p ri1r1a era di 1600. Il quadro m a n m a n o si aggr ava con lo sviluppo rapido della insuffi cien za ca rdiaca . In 2 anni su 80 casi di toracoplastica si eb b er o 1 volte i p iù a lti g radi di oscillazioni n pen dolo d el n1 edi astino.

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Questi disturbi p otrebber o es er e trattati co.n la sop rapression e alla l~ra u er , rr1al tollerata dai_ pazienti. D un110 sollievo grandi dosi di alcaloidi ed ossigen o . Inefficaci i dimostrarono le i11iezioni n el g·iug uJ o del m e diastino arlt. di 5 L) em e. di solu zione fì siolog·ica , secondo R ehn. E sclusa la IJrop ost a di Kirschn er di riunire i monconi delle cos tole r esecate con punti di sult1ra m e ta llici , applicaron o in c1ua lcl1e caso la irnmobilizzazion e d el torace malato c on strisc edi cer otti a1) p]icati a d e111b,r ice; ina tale risorsa durò soltanLo qualcl1e ora , p oich è dopo si staccaron o. . In due ca~i si ricor se alla g uarigione del ma· l:iLo i11 d ecubito . . l1 l ]a lo op erato , 111ett.endo later alrnente u11 r o tolo , n el quale il paziente si corica. l\ ei prir11i gior11i riesce più difficile; m a d al ·1° g iorno in i1oi t ale po i zione può es~e re toll e rala , facer1do a11cl1e g ra11de u so di morfi11a . L 'A. c o11clude ch e n ei n1ovimenLi p endolari di alto g r ad o d el 111ediastino· si può ovviare ai (li turb i asfit,tic i ecc. somn1ini tra ndo os igen o , m orfirta e m e ll cndo il m ala lo al più presto i10 ...... ib·ile ·uJla J)a rl e n1 ala la . Ju RA. 0

Reeenti p1·ogressi nella collassoterapia del-la tube1·colosi polmonare negli Stati Uniti •. (C. 1\iI . ALLEN . Th e Ch.inese l\leclic. Journ. , n1arzo 193 1:).

L 'f\ . ricorda cl1 c- Ul1

~ec o l o

fa il c:arson pubblicò a Liverpool uno studio sperimentale in cui din1oslra va ch e la v ita è possibile con un p olmone solo e che il collasso d el polmone si può otten er e introducendo aria nella pleura con un 'apertura lalerale d ella parete toracica e ten endola p ervia p er un certo te·m po. Eg li inoltre soster1 eva ch e con questo n1ezzo si sarebbe potuto guarire la tuber colosi polmonare unilater a le. [Non agg·ìun ge JJerò cl1e l ' app1licazione 11r atica e la diffusion e d ella c ura pneumotora~ cica si d eve a l Forlanini . .Nofa d. R .1 . U11 ' incl1ies ta fatta l 'anno scorso negli Stati {lniti fra 11 2 is tituti antituber colari, su un toLale di 29.2 11 m a lati , J1 a dato questi dati: 39 % di pazie11ti sottoposLi a collassot erapia; di questi, 24 % p11 eumotorace solo o associato ad altre cure collassanti , 14,5 % frenicectomia (sola o associata ad a ltre cure) e 2,5 % toraco pla• st.1ca. Due d ei 112 istituti praticano la collassotera pia n ell '80 '1~ d ei loro malati , 4 nel 70-80 %, o r1 el 60-70 CJ~ . Tre istituti non praticano la collassoter a pia e 10 la praticano solo dall'l al 10 % dei ricoverati. Gli istituti che praticano più abbondanten1ente il pneumo sono quelli che ricoverano n1alati iniziali. La p er ce11tuale dei collassoterapizzati non varia n elle ,,arie r egioni degli Stati Uniti. Però JJei centri p iù progr editi la collassoterapia fu pr ati cat a qu a~i a tutti i pazienti . 1

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Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

La iec11ica e le indicazioni non si modificarono i1egli ultirr1i tre anni; soltanto si usò più spesso il 11n eu111otorace bilateralmente an · cJ1e per lesioni li ev i e più spesso si fece la })n e ur11 olisi i11trap1eurica come aggiunta al i)neumotorace. Alcuni tisiologi an1ericani han1to abbandon ato l 'u so d el tor acoscopia in favor e della pneu111olisi intrapleurica. Per quanto rig uarda la freni cectomia c 'è solo u11 aurr1ento su gli interventi temporanei (non exeresi d el n ervo). L 'entusiasmo per la frenicectomia è maggiore in chi la pratica nei casi n1eno a va11zati. La tatis tica di Alexander , pub·b licata nel 1933, d à su 272 frenicectomie questi risultati : su 39 r asi con lesioni minime , in 69 % arresto d ella m .a lattia , in 20 ~~ miglioramento , in 10 _per cento stato s tazi onario, nessun peggiora111enlo , n essuna m orte . Su 116 casi con lesioni modicamente avanzate , in 38'-41 % arresto della malattia , in -16-50 % miglioramento , n el 5-6 ~b talo st azio11ario , da 1-3 % peggior arn en to, lù % m orti . ·u 117 casi avanzati ssir11i: 38 % a rresta ta la malattia, 28 ~~ miglior ati , 24 per cento s tazion ari , 9 % peg giorati, 14 % n1orti. l n1igliori ri s ultati d ella frenicec tomia si son o a ' ut i nelle forme ca vita rie: su 215 casi, ~~ ~~ di chiu ura d elle caverne. Tn quanto a t0r acopl a LicJ1 e, la tecnica di O· Brj en as ic ura un coll a o m aggior e di quell a di Sa uerhruch p~r la pa1rte uperiore d el polm o11e ed ]Ja d a to n1 ortc1lità di l / 10 inferi or e a q uell a di S·a u erbrucl1. Su 73 toracop1as lich e fatt e da O' Brien si e})br arresto <ip1)ar ente n el 21, 9 %, s tato quiece11Le n el 34,2 %, mig lioramento n el 36,9 %. P essun n1iglior a1n ento n el 5 ,4 %, m orte n el1· 1 , ~ %, espe tt_gr a lo positivo n ~l 36,0 °/o, n ega tiYo n el 63 %. R. J-'u sENA. 1

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u11a stecca osteoperiostica dall 'altra tibia che sezionata in quattro pezzi viene a colmare la b,reccia di traip anazione·. La pelle viene chiusa senza drenaggio. Si termina infine con una sin1patectomia pcriarteriosa della femor a le a l triang olo di Scarpa. Pe r venti giorni la ferita n on vien e toccata , al 20° g iorno si scopre la piag·a ch e è ricoperta d a un essudalo b·r unastro fetido; dopo averlo asportato si constata cl1e. la cicatrizzazione è avver1uta completan1ente . Viene applica1to un ap.p·a r ecchio gessat0 che vien e tenuto ancora 25 giorn i. Rimosso qu·esto la cicatrizzazione è p erfetta . Radiog rafi13 :p·raticate, due, tre , sei , ventidue m esi dopo l 'op erazione, dimostrano la comparsa prog ressiva d egli innesti ossei sos tituiti da una trabecolazione simile di una tib !a nor male . L ' A. dà uria g rande importanza alla simpatectomia periarter iosa ch e jnfluisce sull 'intenità d ella circolazion e, fattore im1portante per l 'avvenire ·:legli innesti ossei, alla rarità dei m edicamenti ed alla rigorosa immobilizzazion e in a ppa recchio g essato dell 'arto malato. 1

PLASTINA.

Sopra un caso di osteomielite dello ste1·no con esito in guarigione. f 1(

. l(AMNIKE R. Arcliiv fiir kliriische Chirurgie, 175 , vol. II, 1933) .

L ' os teon1ielite isolata dello st erno è affezione abb.astanz.a rara per cl1è Ul~ caso m eriti di essere d e critto. La su a cau a è da r icer care n·e1la p·a rticolar e struttura a natomica d ello sterno, la qùale permette cl1e i)er una embolia b·a tterica i 11 u no d ei suoii vasi, l 'a ffezione si pr op aghi p er via r etrograda an ch e agli altri va i nutritivi d ell ' osso. Nella lett er atura sono· descritti in tutto 2± casi: il focolaio p·u rulento p uò localizzarsi o fr.a p eriostio ed osso op p ure n ella sostanza spug nosa . I due ter zi superiori d ello sterno sono i più frequentem ente colpiti: la m a la t tia colpisce i g iovani non oltre il 25° anno di et à. L 'osservazione dell 'A. rig uarda un rag azzo di 14 anni il qu.a le 15 gic rni J1rima d ell'ingresso in ospeda le aveva avuto un pater eccio sottocutan eo del pied·e destro : tale lesione er a g uarita completamente in p ochi giorni , m a d opo una t:c l timana il p. ave va incominciato a d a' rvert ire d olori inten si al tor ace, seguiti a qua lch e g iorn o di dis tanza dalla comparsa di iin a tu1n efazion e all'inizio indolente in corri s ponden za d elJa porzione inferiore dello sterno . L 'esam e e.biettivo gen er a le er a n eg.ativo, m en tre q uello locale dimostrava la presen za in corri pon denza d el ter zo inferior e d ello sterno , di una t un1efazion e d ella grandezza di una paln1a di mano d olente molliccia, n on n ettam e nte flutt uan te. La tem pera tura e ra di 38°,8. La 1)unl ur a e5plora tiva di ede esito a piccola q uan tità d i liquido torbido n era. tro, c h e colti va to r ivelò la 1

OSTEOMIELITE. 'R.itlessioni sui postumi dell'osteomielite acuta delle ossa l11nghe. (R. L ECLERCQ . ,4 nn,. de la .Société Belge de Chirurgie , dicembre 1933) . II trattamento de ll 'osteomielite a cuta e d ei suoi r eliquati è un capii tolo n on d efinitivamente dogrrla tizzato, ·poich è i m etodi sono m olteplici e le indicazioni 1nalamente stabilite . L ' A. 11a avuto l'occasio11e di onerare una b .a r11bina di 10 anni che presentava re liquati di una osteon1ielite a cuta d el 3° inferior e della tibia sinis tra con siste nte in t1na fi stola ·~ecernente pus con al fondo piccoli fram n1enti o sei sequ estra ti. L ' atto ope rati,1 0 l1a con sistito n el r esecare -compl etan1ente il tragit to fistol a o , trapanar e l'osso m ettendo il fo colaio a piatto , r a ·s chiare accuratarn enle la lesion e e prelevare

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IL POLICLINICO »

presen za di tafilococco aureo. L 'esame r adiologico, pur rivelando alterazioni dello sterno, fece p·ensare ad un ascesso parasternale. Incisa la t un1efazione si dimo ·trò una cavità ascessuale g rande carne u11a prugna, il cui fondo arriva\ a fino allo sterno, il quale era in parte scoperto dal periostio . ,Dopo questa incisione la ter11peratura andò lentam ente decrescendo ma d opo circa una settimana di nuovo si innalzò 111entre co11temporaneamente si verifi cava un aumento della secrezione dalla ferita. An1pliata la prin1a incisione, si trovò n el fondo d ella cavità ascessuale un sequestro osseo, quasi. completamente libero cl.a periosLio, e ch e fu asportato m·e ttendo i11 eviden za al disotto di esso u11 'altra cavità ascessu ale, g·r ande quanto un pugno di b ambino e il cui fondo, pulsante, era costituito dal })eri·cardio corrispond ente al1'atrio destro. Il sequestro asportato era de lla grandezza di 2 e mezzo per ± cm. L 'esame radiolog i co praLicato dopo qualche gior110 din1ostrò un focolaio di distru zione osteomielitica cl1e prendeva il corpo dello sterno in toto ed era cir.cond.a to ai marg ini da for1nazioni esostosicb e, d a interpretar e come periostite infiammatoria produtti,1a. Dopo questo secondo intervento ]a cav ità ascessuale si chiuse r apidan1 ente e un nuovo esam e radiologico praticato circa un n1ese d opo, dimostrò .c.h e il difetto osseo era stato completament e colmato d a osso rigen erato e il paziente fu dimesso g uarito . L 'A. infine attira l'a tten zione sul fatto che all 'inizio della malattia i fenom eni generali a no n1olto g ravi m entre mancano quelli locali . Dopo qualche giorno si manifesta 11na tumefazione che è a princip,i o n on arrossata nè dolente m entre solo più lardi si manifestano i segni tipici d ell 'osteorr1ieJite . G. LA CAv,\. ....

Rammentiamo l'Interessante pubblicazione :

c. DRACOT~I LA PSICANALISI Oott.

S e conda e dizione

<tCCUTatamerite riveduta, a mpliata e corredata. <tel r t tratto (in f ormato di mm. 90x135) di S. Freua. Prefazione del Prof. Sante De Sanctis SOMMARIO. - I . La dottrina psicana:itica: 1. Storia. - 2. Incosciente e psicodinamismo. - 3. Pa.asessua.li· smo. _ 4. Pervel'«3ioni e neuropsicosi. - 5. Sogni. 6. Psicopatologia della vita comune. - 7. La psican a 1isi n ell'arte e nella sociologia. - II. La psicanalisi delle neurosi e delle psicosi : 1. Etiopa togenosi delle neu.roei e psicosi. - 2. Le neurosi attuali. - 3. Le peiconeurosi. - 4. Le psicosi. - 5. Le neuroBii trn.umat.iche ed altre neurosi. - III. La terapia psicana· lltica : 1. L'azione terapeutica della psicanalisi. · 2. Il metodo delle aeeooia~ion i spontanee e delle A.e eociazioni sperimentali. - 3. Indi~azioni e controindicazioJJJ. _ 4. Psicanalisi ed igiene m or ale. - IV. La critica della psicanalisi . - V. Bibliografia. Volume di pagg. Vlll -96. Prezzo L. 1 4 , più le spese po· stali di spedizion ~. Per i nostri abbonati sole L. 1 2 in porto franco. I nvjare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Suc· cursale diciotto, ROMA.

[ANNO

XLI,

NUl\I.

29).

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA CAST lGLIONJ. Inca ntesimo e magia. \ iol. in- 8° di pag. 4: 72 , ~londa dori , Milano , 1934 . L. 30.

ARTURO

Questo libro dal titolo suggestivo, mantiene Ja fam a di ge11ialità ch e l 'A. ha saputo acquistarsi con la sua poderosa atLività di storico d ella n1edici1ia, accresciuta anzi e direi quasi ab]}elìiLa dal sapido gusto col quale sono offerte tradizioni e leg,gende remote, dal ce1Jpo cl ell 'u1nanità nascenLi, e rifiorenti per loro r Ler11a g iovinezza. Alta fantasia potre1nmo dire c}\e vi aliti clentro , se non si dove e i)re to e ser J1er "'ua i d el rigore scientifi co d'una ·istemazion e in n1irabilc Yeste r ap1Jr esentata. Cor1 fi11e ed acula disa n1i11a s i svolg e nella 1ra1na di fila so1tili , la t ela delle ansiose rirercl1e e11e J 'u o1110 sin da Jl 'origine sempre ha fu i lo jJe r inanlen cr più a lu11 go ]a vita e r e$pi age1 indietro la morte. Così s11ggestione e· rr1ag ia so110 fanta smi ch e i affacciano nel fati coso progredire d ella scien za e dietro il medico si profila l 'ombra del mag o. <C Quando tre secoli e n1czzo fa , Barto]on1 eo Eusta<'c l1io scoprì quei du e corpi cciattoli fin allora co1r1r1re5i coi r eni , ch e oggi chiamia1n o cay;sl11e surrenali , avrebbe egli supposto (do1r1and a,·a 1\ug·t1sto ~Iurri) ch e ]a y1en etrazion e di un lJarassila con1e il bacill o di Kocb , in lTUei reni. succent uria ti , d oveva infll1ire sull 'ani1na ~· Un u omo fi110 a llora forte , coraggiO$O, all egro, attivo, diventa ad lln tratto d e])ole. vile, 1nali11conico, in erte? Come? Anche la viri tt i1uò essere insjdiata da un ba cill o~ lnven zioni dei n1edici (co ... ì ar.gutar11ente l 'acu.. ta osservaziorLe si chiud eva), i qu,a li, si sa, h an sempre te11uto inique r e1azioni con l e occulte' pote11z e diabolich e!» . Castig lioni con I 'arte sua di coloritore mag nifico ri esce a 1)en elrare le « occulte potenze ,, , e fin dai primi capitoli risalendo all 'ani ma primitiva, n ei confronti sicuri fra il fll nci11llo e l :ad11lto, fra il primo nucleo umano e l'evol11zio11e mille1l aria della specie, fra la tri hù selvaggia e la società organizzata n ei suoi ultimi s-viJu1Jpi , la concezione della vita e d ella n1orte ill11'Str:l e S\ iluppa per passaggi di, ersi , a ttraverso l 'e\rocazione magica e la divinazione. Si profi la qt1indi la per sonalità dell 'incantatore, e d ai suoi reconditi recessi è svelato tutlo 1'ambi ente magico, sono interpretati i inezzi mag ici , g li amuleti con il loro carattere profilattico, i feticci , e si scor gono· infine le loro interferen ze con il m on clo 1)sichico. Da11 'appari;1ione sulla terra de]l 'homo sapj ens ch e si er ge in piedi e fa sprizzar le pri1r1e scintille del fuoco ch e illumir1a le ca\ er11e, se?ue1)do via via le grandi linee di avanzamen to, ch e s 'intrecciano, si spezzano , si riallacciano , si arrestano, e riprendono lor cor so, si ritroveranno sempre le idee e ]e con1

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lANNO

XLI,

NUl\l.

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SEZIONE PRATICA

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cezioni del pri1110 uomo nella IJSiche delvosi studiate n1ag ia diabolica e stregon eria , ad L'uorr10 moderno. eslirpar le eresie dalla Chiesa, 11ella dottrina \.: iene lìssato perciò, dal Castig·lioni, un dei grandi d<?ttori (San Tommaso d'Aquino), gra11àe principio: la conoscenza umana, con1e cc>mbattu te, durante l 'era di m ezzo, verso il 1.a grande madre terra che tutto custodisce, n1ill e e più avanti ancora . conserva negìi strali profondi della subcoCon il 1{inascirr1enlo vie nuove si aprono, alla scienza « rr1utata o immutata, ma sempre viva, civili.fi , gli orizzonti si a ll argano alla scienza la traccia di quel che le è stato affidato ». ecl all'indagine critica; compaiono i precursori I .e interferenze dipendono dai varii aspetti d el i11etod0 ~per]me11tale (P\uggero Bacone) ed dei fenom eni biologici (fisici, chimici, 'Psico- ecGo l :H81rologia, ed a ccanto la n1edicina astrolog ici) e tutte le prati che magiche o mistiche, log·ica e poi 1'alcJ1in1ia; rifioriscono le scuole tendono a ricercare la presenza dell 'anima e filosofiche. -- do1nina Arislotile - e ci tro·dell.a vita e del pri11cipio vitale intangibile. \1ian10 a11 ·~rie11tan1 enlo sc ie11tifico del · setteSorge la magia perchè l 'uomo nella lotta ce nto. per l 'esislenza non sa, o tutto non può sapeQui I 'idea i11ag ica si è org·anizzata con le re; l1a 1·an~ia torn1e ntosa dell'·i gnoto, ma ser- SLle l 'ratich e, e sovras ta i11 tal campo l 'avvenba la virlù di una profonda e r emota intuì- turiero palerrr~itan o, Giuse1)1Jc Balsamo Con • z1one. .te rli Cagliostro o, come Io definisce l 'autore 1 riti cli sangue con sacrifici di vite umane 11 mago per eccelle11za, secondo l 'antico senso dar1r10 all 'autcre motivo di rilevare la primi- d ella i)arola; 111ala fama fam osus, che dopo tiva i11 t11iti...ra 11ercezione di una verità fondai u1lgo vagabor1dare, caduto finaln1en ~e in ])Ome11tale s11lJa parentela biologica (la « voce del tere della ( :1,'.1ir di I-\or11a, chiude ['<t Q'ilata ·v]ta sangue ~>) e per raffrontare con qu.alche, sia Ilei forte San Leo e siccome eretjco e ciurpur lonta11issimo riferirr1ento, l e concezioni madore ne viene sepolto il cor p,o , extra n1oenia empiricl1e coi risultati dei più recenti studi sui san ctae romanae ecclesiae. grt1ppi sa1lguig11ì. L ' A. con gli u1Li1ni capitoli, esaurisoe, at[ fHLti di divinazione nelle pratic·h e degli traver so una poderosa disami11a, tutta la granstrego11i africani in,Titano a meditare, ed iJ d e storia della mag ia , ch e in quella della meCastig·Iioni che tale meditazione ha coscien- dicina s'inserisce, e conden sando la fervida ed zio8a111ente e01nJHl1ta, ammette che n ell'uomo abbondante materia, perviene a lla sistemazion11ccr allo stato selv(lggio, nel quale sono assai ne e cristallizzazione d elle magie nelle varie scarse le soprastrutture derivate clalle moderne form e e n elle differ e11 Li leg·g·i, p er accennare atlivit;\ d e i ci\·ili cc·J·f\orzi, esistano o almeno infine, dal fJunto di vista scientifico, alla forsia1J O esistiti poteri di sensibilità o ricettività za s uggestiva, la quale può essere mezzo di {li 5en sazioni , che sfuggono ai nostri se11si, e curai in singoli casi b en e fi co, ma che spesso cl1e ci sono ignoti o che abbiamo perduto: diYiene estremamente pericoloso. co1ne il fiulo del cane poliziotto" corrLe l 'orienDa un altro lato Castig· Iioni 1 si diffonde sultarnento nel volo degli u ccelli, percezione que .. lo s1Jiritismo « .tentativo, egli diice, di una st'ultima che possiamo raggiungere soltanto s1)iegaziorte accettabile per la critica cosciente , di fatti d'ordine ma gico» . col sussidio· di mezzi strumentali. Si conclude perciò dall 'A. che il fattio nella Ne.gli aspetti modernissimi , l 'A. particolardivirJazione, c ioè della possibile conosoenza 111ente con sidera il cinematografo, quale mezzo dEille cose occulte, costituendo un concetto andi con1t1nicazione ùi facoltà emotive, perchè ti co , quanto l 'umano ragionamento, deve a' e- ])aria agli istinti più direttamente del teatro, re un principio di verità. n1entre qt1esto fo, p r eva lentemente, appello l\1ollo apprezzab-i le per lo scrupolo col qual (' al la r agione ed all.a critica. la nobile Jalica è s tata co ndot~a, è la parte del Tutto il 1necranism o d ella vita moderni silibro che studia la magia n ei di, ersi p o1Joli , ma con i più perfezionati mezzi tecnici pre nelle ci,1iltà cl1e coi lor miti e le loro di vi11i1 à trebbe esser considerato. dice 1'A., com e la evoluzione del] 'incantesimo e della magia , e compirono il loro ciclo, come la b ahi1 011e e, l 'egiziana, la giud aica , la cinese, quella d ell a ·raffronta telefono e tele11>at1a , televisione e Grecia anti ca e dell'Italia antica; prezioso è divinazio11 e. Verso la fin e d el libro , ed ai concludere, l 'A . i11fine , per j! grande interesse che n ei confro·n ti con altre razze deriva, quanto è dato fJUÒ tornare all a premesse; h a cioè dimostrato sapere dei popoli dell'America vissuti avanti r he la n1agia accompagna l'umanità passo per la scoper~ :l di Cristoforo Colo1nbo. In tutte le passo , e sopravvive n elle varie form e, più o r11eno diffusa a seconda d e11e mutevoli con sezioni del libro , ma in questa in parti colare, il piacere dell a lettura è a ccresciuto dalla pre- dizio11i; rileva ch e ]a sc ien za ritorna in fondo senza di una ricca e veramente original e ico- alle prime concezioni magiche quando riaffern 1F1 ii vincolo ch e Ieg-a g-li organismi .a l cosma nografia. 1\{an mano ch e dalla preistoria , e da ll 'età e all a univer salità delle l eggi che lo regolano. Medici e studiosi potranno leggere con go ren1ote ci si avvicina ad epoche di più aYandimento e più che tutto con profitto , qt1esto zata evoluzione, la visione si all ar ga. ~0110 )

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« IL POLlCLI N JCO »

11uovo libro dello s toTico insigne, per il fervore di c ui -è pervaso, e per il rigore scientiftco c l1e Io presidia. Ca ticrlioni })a con11Jiuto opera mirab ile, di a1Lis imo valore, che porta nuovo e forte co11tributo a sco1)rire i mist eri profondi d ell 'anima un1ana n el ingolo e n ella collettività, d a lle origini ai g iorni no tri , e a mi urare la ten ace forza isti11tiv.a che sosr)ing·e quanto rp1iù indietro puo , la inorte , i)er conservar più a lungo però la vita. CESARE IFRUGON1. 1

V.

Vol. in-8°, di 238 pao-g. Masson & C.ie, Paris, 1933 . Prezzo 30 fr. È del tutto recente il con cetto di oellulile,

(11on già malattia d elle cellule, ma di tensione patologica cl1e si può e tender e a t1itti i pu11ti occupati dal connettivo) ·ed è que ta la prin1a monog r.a fia sull 'argomento, in cui l 'A. dirl10stra ch e tale malattia dipende d all 'atti,rità d el tono· cellulare. La malattia non è grave di per sè stessa, ma con1promette l 'equilibrio dell ' oro-ani n10 ann icl1ilando le su e reazioni di dife a. L ' A. rileva cl1e la retrattilità tissulare è lln vero riflesso paragonabil e alla vaso-motricità , da cui è però dis tin la; entrambe di pendo110 d all 'inn erva• • • • z1one vago-s1mpat1c:.t e lutto qu ant o eccita uno dei due rjf} essi p·u ò ug ual111c111e i)r ovocn r e l 'altro. :È all 'incres1)an1an Lo tissulare sui 11odi ce llu]j lici ch G si devo110 attribuire variali di stl1rb-i : dolori , crampi , rigidità, pasm i di tor sio11e , d eviazioni sch ele trich e , dis turbi dell a va som otricità e di allre r eazioni vago-simpatiche. La cellulite va p ertanto cen si d erata com e uno dei fattori principali di squilibrio del] e r eazior1i n ervose e si.;ecialmente d el i ten1a vagosin1patico e Vé\ quindi })resa come obbiettivo di una terap,i a di ,-ari disturbi funzionali. Per ogni malato è i1ecessario un attento e com1)leto studio dei dis turbi morbosi, e l 'A. forni ce in proposito una buona guida . SoltélJlto in lal n1oùo si potrà dare alla cellulite il ])Oslo ch P si m erita e diri.o-ere il trattam ento, su cui si diffonde l 'A. fil. 1

J. D 'ORNANO . Diagnostic cliniqile de [' nrythrnie co1nplète. (l)refaz. del Prof. C. L.-\UBRY) . Ed. Doin , f'ari s . 1934. Fr. 25. Il libro bre,·e e chiaro d ell a D 'Ornano precedu to d a una lusi11 ghiera prefazione d el suo M ~es tro C.. Laubry , J)0 rta un utili imo rontribt1l o alla diagnosi clinica dell 'aritmia co111-

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SERRA.

Das akute kardiale Lungesein re/ 1eklorische JYl echanis-

di 104 Sch\iVar ze11berg, Wien .

.F'. Ar.QUIER . La cellulite. Patliologie, th érap·eu -

m éliico-cl1iru rgi cales.

N UIVL

W ,\S E Hl\tIA NN .

riod e r1 i iin cl m .u s. Voi . in- 8'1,

CENNI BIBLIOGRAFIC/(1> applicalio11 s

XLI,

L 'A. cliscute i seg11i sen1ei0Lici in ba e a cui la diag11osi è pos ibile: g li ele1nenti cl1e perrr1c tto110 di differenziarla dagli altri disturbi d el riLmo ; le sue cause più frequenti e i fenom eni ch e i11fluiscono sulla sua interpretazio11e prognosLiGa. È un piccolo libro uLile e piano, che merita di essere letto: ed una dimostrazione di quanto si può fare a l le tto d el malato senza il sussi dio di i1a rticolarj n1e lodi di ricerca.

S.

tiqu e,

[AN NO

pag.

Urban e

Buor1a J11011og·raOa ull 'edema poln1onare acuto, ca rdiaco, tli cui tratta la patogenesi, Ja fi io1>-a lologia , la sinton1atologia, la diagnosi differ enziale e la terapia. Egli riconduce essenzia!J11 er1te ad u11 rifle so cardjaco la geILesi della i11clro11l e e concorda con le vedute di Lui:'ada r he . in u11 ca pilolo d ella monografìa ull 'ed e111a j)Oln1 onarc acuto p·u bblicata da <~ . ~,rt1go ni tPozzi ed. , Roma) o. Li ene la grand e 111111orla11za d e i fa L1ori n er\ o i. Tali idee sono c ital e dall'A. In l}a·c a quest e vedt1Le, l 'A. consigliai, per la le ra r>ia, di proYocare lln conl rorifle so m ed ian le Ja co11111re "'ion e dell a ca ro tide ch e, in crualicl1e. raso, port a l 'impro\ vi a co1111)ar a dci fenon 1cni. fll.

Bolletlin 0

cl el/' 1-t ccadPm in 1\ / edica Pistoiese (( Fi1lif)/JO /)acini ». Anno VI. Vol. in-16°, di 202 JHlg. Off. lip. \ . P as inotti , Pi toia, 1933. 1

L ' ,\ cc aùen1ia n1 cdica pisloie e pub·b lica an nualn10nte il r e.'oconto dell a ua atti\1ità in una b ella edizione con fig ure. In queslo volume, il seslo d e11a erie cl1e comprer1de l 'anno 1933. troviamo , d o,p o una memoria d el prof. G. li. Dotti sulla r adiurntera1)ia inicroenergetica, il resoconto d el congre o reg·ionale, tutto dedicato alla poliomielite. Molto opportunamente, poi, si è dato ad a lcune edute dell'Accademia tlll caraller e 01nugcneo , lratlandovi un sol o argomento: jn un3 , il cancro con contributi di osser\'azion i statist ich e locali; in un'altra , preceduta da una co nferen~a del prof. C. Frugoni s ul reun1atisn10 tubercolar e, l 'azione delle acque minerali . Fra g li altri contrib·u ti interessanti trattati nelle varie sedute. citiamo uno dello s t es~ o direttore, l)rof. C. Cantieri su] mimetismo familiare tubercolare, un altro di Romag11oli ulla tubercolosi nel Clero e nel personal e delle r:olon ie estive e vari altri. Da ultimo. un ricco n otiziario. A. 1F.

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ple1a. .

(1) Si prega d'inviar e due copie dei lihri di cui si desidera la recensione .

P1RANI. Lezioni e.li tisiologia. Vol. di pagg. ~15. Lecco, 193~. L. 15. L ' A. . diretlore d ell'Is tituto V. E. III, per la profila si e la cura della tbc ., ha riunito in ques to bel volume. venti conferenze clinico(j .


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lANNO XLI ,

NUì\l.

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S ElJ ONE PRATJ CA

soc;iaJi suIJa Lubercolosi, tenute ai medici condoLti del circondario di Lecco n~ll 'Istituto suddetto. Gli arg·on1e11ti tratlaLi noiri riguardano sisten1aticam ente un dato campo, ma rigl1.ardar10 i. prob]en1i p iù im1Jortanti deìl 'ora cui i sing·oli conferenzieri apportano il frutto della proprié.i esperienza. Con quale competenza siano Lati gli argon1enti esami Tté'ti, risulta dalla en1plice lettura del nome dei sin goli ~1aestrj che di~interessa t.am ente collaborarono. Tra essi , ,edian10: lo Zoia , ch e parla s11l valore diacrnostico d ell e febbricola n ei tbc.; il (:arpi, sulla i)rogno i d ella tbc.; il Ronzoni , sulle pleuri Li Lbc., e sulla diagnosi rp1recoce d ella tbc.; il Red,a elli , sulla freni rotomia nelln. cura d ella tbc. poln1onare; il Cova, sull a radiologia nella diag n o i della tbc. e sul comportan1ento d el m edico pratico di fronte alla thc. in gravidanza; il Sa l,~ini , su] d isp en. a~·io antitubercolare profi lattico. Altri problemi vengono' trattati dal Ferrari , dal r:ecch ini, d al Sella, dal Gabellin i . .Du e conferenze sono dovute al Pirani stes~o, ed infine una con feren:zn porla il non1e del compianto prof. Cattan eo e tra Lt a de llR tbc. nei prim i anni della yjta. • ~lONTELEONE.

L. BERNARn-R. E vEN. Th éra7)eutiqize hydroclimato1loç1ique de la tub erculose. Vo1. di pag,g. 145. ~Iasson et C. ie, 1034. 'F cs. 20. L'es1)erienza , d erivata dal J1umero d ei fatti osservati dai due eminenti ti iologi , h a l or o dettato questo n1anualetto che vuol es er ri,,endicazio11e d:ell a creno-climatoterapia d ella tbc ., di fronte :ill 'insidiosa idea ch,e1 la moderna auroterapia o collassoterapia pos~ano aver preso il posto delle cure di riposo, delle cure marine, o montane. Gli AA . respingono la divisione d,elle tb,c . ill m edich e e chirur.g-icb e, e separ ano le tb,c. locali dall o tbc . con r eazioni gen erali , a cia scuna delle quali consacrano un ca1Yitolo sull a crenoterapia e suJl,a clima toterapja. Danno rLozioni generali sui climi , sui fattori climatici, formulano le norme di tecnica per la buona con dotta d ell a cura , in particolare ar restandosi alla descrizione elci climi e delle r egioni clin1aticl1e fran cesi. j\1oNTELEONE.

sul trattamento ìdro1ninera1e delle pneumo11alie, l 'azione g·e11era]e d elle acque e degli agenti clin1atici, le indicazioni e controindicazioni n elle n1alattie delle vie r espiratorie J)rofonde (bro11cl1iLi , enfisema, sclerosi , b,r onchieLta ie , ga11 g·r ene. adenopatie ecc.). Te rmina con un capitolo riguarda11te la tecnica ed il controllo clelle cure. Nei singoli capitoli . sono ricordate le adatt e stazioni t ermali francesi , civili e n1ili tari . Come il precedet1te, è un buon lib·r etto· di vol aarizzazione pratica e di pratica. propaganda nazionale. MoN1ELEONE .

G. ALBERTr. Co n.sigli a1i dia1be,tici. l ln o·p di IJag ine G4. Gio e F ' .Ili Bui toni , Sansepolcro 1

1•

(Ar ezzo). Quando la pubblicità ,,iene fatta sotto qu estn forrna, ·è ],a benvenuta, poichè si r end e util e senza restrizion i . E quando la d ivulgazione di cognizioni igienico-sanitarie è fatta con tanta maestria, non può che essere accetta ed apprezzata. 1.1 dott . Alberti dimostra un,a ·vera competenza spr.cifica : eg·li espone, sul diabete , cognizioni bene· aggiornate e da ciò. deriva una messa a fo ca perfett a. Al tempo stesso egli scri' 1e lucidan1entc e gr a d evolmente. Ancora : sintetizza le cognizioni ,esposte, è semplice, e con•

C JSO.

Il libro è sLato con cepito secondo un p iano i)ratico : addita le difficoltà e insegna a superarle; precisa i dettagli; dà nu.m erosi schemi dietotici. Non invade mai il campo del medico; anzi ammonisce e 3.Vvia a valersi dell'opera d el medico. Naturalmente i prodotti d ella Casa Buitoni so11 posti in piena evidenzia ; ma si tratta di una produzion e ottima; che on ora l 'indu stria nazi o,n ale: possian10 consentire, dunque , nell 'avvalorarla e raccomandarla. Il breve manuale offre un'ottima• g uida al rliab etico, il quale, dopo· ayerlo letto e me~i­ lato , saprà come orientarsl . Può essere ?t1le anche al m ,e dico, il quale i1on mancherà d1 adclitarlo ai suoi n1alaiti. L. V. 1

1

Utilissima pubbllcazlooe :

~l .

1·riérapentiq·ue hydro-cl'vmalique des maladies non tubercizleiises de l' 01ppnreil resp•iratoire. Vol. di pagg. 159. Masso11 .

P1ÉRY.

€t C.ie, 1934.

1~·cs .

20.

I progressi d ella .i droclimatol ogia , sia dal punto di vista clinico . che. sp~ri~ en~ale, ha1~­ n o rinnovato ed an1pl1ate ind1caz1on1 e tecnica di applicazione d ell e cure idrocl imaticl~e nelle malattie r espiratorie non. tub~rc0Jar1: ] 'effetto di esse n on è più sch ematizzato ne11 à se1nplice azione anticatarrale. 11 P iéry e. amina su cressivamenle l 'eYoluzione dell e idee

Dott. Prof. FEDERICO BOCCHETTI

Le Colonie sanitarie marine militari. Nozioni di terapia marina, solare e di educazione fisica (Con 2 1 figure intercalate nel testo). Prefazione del Prof. ACHILLE SCLAVO. Volume in-8°, di pagg. V III-80 (N. 15 delle Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, collezione del « Policlinico >l). Prezzo L. 1 2 . Per i nostri abbonati sole L. 9 , 2 5 · Inviare Vaglia . all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


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lL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Reale .A.ccade1nia delle Scienze Mediche di Palermo. Seduta del 4 giugno 1934. Presiede: L. GrUFFHÈ, presidente.

Ricerche sul fenomeno di Sanarelli-Shwarzman. F. GENTILE. - Dalle ricercl1e dell 'O. co11d0Lle allo scopo di vedere se il fenom_eno è delern1i11alo dalle eso o enào tossine, adoperando il nucleoprot eide estratto cla batleri, risul la: 1) col nucJcoproleide estrallo dal b. coli si 0Llie11e nei conjg·li una Lipica ed inlensa· reazione emorragica; 2) ancl1e col nucleoproteide il fenomeno din1ostra una assoluta aspecificità in quanto praticando come in iezione endovenosa il filtrato di brodocullura di vibrioni colerigeni si ha nelle aree pretra llale con il n~cleoproteid e estratlo dal b. coli, una int e11sa reazjone emorragica; 3) dato ch e il nucleoproleide, prodotto derivante dal disfacime11to dei gern1i, determina ur1 fenon1eno spicca tissimo si arguisce che l a reazione emorragica può essere ollenuta con sostanze a tipo endotossine; 4) la i.11iezione intradern1ica, sia nel caso cl1e si i11ielli i I rlucleopro leide bal lerico, co1ne nel caso che si inie lti il fillrato di brodocultura, determina costa11ten1ente al poslo delì 'iniezione una reazio11e infiammatoria n1acro e n1icroscopica bene evidente. I r eperli microscopici n1ostrano cl1iara1nc11te cl1e sotto l 'influenza della so la iniezione 111traclern1ica, o filtra to di brodocullura o soluzio11e di nucleoproteide estrallo dai ballèri, si hanno i egni di u11 l)rocesso infiammatorio lieve1ncu le en1orragico; 5) la iniezione e11d0Yenosa inYecc de ler111ina nettan1ente una variazione su gli elen1c11Li <lell 'c sudalo, cl1e i)er effet to della 1Jrin1a iniezione infi ltra110 il cler111a ed il sotlocutaueo. La reazjone posiliYa è infa tti deler111inala cla u11 élfflusso cli san gue rilevanle, per cui i11 g ran c:o1Jia glolJuli rossi infiltrano il derma ed il sottocu la11eo, e si acco1nrmg·na acl u11a cUlalazio11 e eccessiva dei capillari , e tul1i g·li al lri feno1neni caralleris lici del })roccsso i11 Ciam111alorio.

Sul comportamento del potere anticomplementare autonomo del siero per introduzione di proteine esterogenee nell ' organismo. L. LA GnUT"rA. - Il potere ari Licomplen1e11 lare aulonomo cl el siero dì sangue di. co11ig·]io aun1enta }Jer l 'i11trodl1zione direl la nel cjrcolo sanguig110 di i)roteinc cli cavallo e cli nlaialc (siero cli sa11g·ue). 1'ale au1nento non si manifes la su1Jilo clopo l 'iniezio11e, n1 t dopo alcune or e e pern1une p er u11 pel'ioclo l)it1 o ineno lungo cl1e non SUJ)era })erò i 4-5 gi.or11i ; dopo di che si ~a il ritor110 alla norn1a . L ·o, oalbumi11a non è capace cli susci lare i1el coniglio Yariazioni a1)1)r ezzabili del pot ere a11lico111ple111en Lare au lonon10 clel siero.

Sul comportamento del potere anticqmplementare auto• nomo del siero nell'anafilassi. L. LA Gnt TTA. - La rei11iczjon e endoYenosa di a11lig·e11e ( iero di caYallo} n e l ronjglio trattato con ri1)e tt1le injezio11i sottocute i11 i11odo cla produrre il fe11on1e110 cli Arll1us, proYoca un 111arcato au111e11lo del pot ere a11licon11)le111entare. Tale au111en-

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to è transi torio, insorge subilo dopo la reiniezione e scompare entro le 24-48 ore. Nelle cavie in cui si provoca il feno1ncno di Smilh non si è potuto inettere in evidenza alcuna cos tante ed apprezzaJ)ile variazione del polere anlicomplem entare auLonoIIlO.

Sul comportamento del potere anticomplementare autonomo del siero per introduzione di metalli colloidali nell'organismo. L. LA GnuTTA. - L 'argento, lo zolfo ed il rodio colloidale iniettati i)er via enclovenosa nel conigl io deter111inano costantemente un ab})assamento clel polerc 9.nlicomplementare del siero. Tale abJ)assa111en Lo sj manifes ta per i 'argento colloidale dopo alcune ore (2-24) dall 'i11iezione e perdura per un te1npo più o i11eno lungo che no11 supera in genere le 72 ore; dopo di cl1e i valori de] potere lornano , o tendono a tornare alla n orma. Quando si inietta il rodio colloidale al primo periodo di abbassame11 lo, che in gc11ere non si protrae ollre le 24 ore, segu e un cos tante aumento del polere anlicomplemcntare autonomo che supera n e tla111ente i valori normali di partenza.

Sull'azione dell'ormone emopoietico del fegato .

A. l\ioTTAHEALE. -

L 'O. 11a ·Luclialo l 'azione dell'orn1one c11101)oietico d el fega lo, preparato secondo la tecnica di V. C. Piazza, in 33 ca i cli anemie sia primili,e, - che seco11clarie, so1n111in.is lrandolo per via parenterale nella closc giornaliera di 4 centigrammi. Egli ha costata lo che le anemie, sia secondarie, sia primitive, ia plaslic11e, sia aplaslicl1e rispondono allo s tim olo orn1onico o in1n1ed iala1ncn le o lentamcnle. 111 cruasi LutLi i casi , pri111a ancora di qual iasi inodiiicazione en1atolog ica, gli a111111çilati J)er cepi scono un sen so cli euforia. In seguilo , gracla lar11enle , e qualche Yolta anche rapjdan1enlc si cost ata l 'au 111enlo de] nu111cro cl egli eri lroci Li e spesso ar1che una ·iperglobulia, e i1elle forn1e primi li' e si co lata la scomparsa graduale dal la circolazione delle forme im1nalure e la regolarizzazio11e clel valore globulare. Col la so1n111inislrazjo11e i11cloclica a lungo protra l la si arriva gracla lan1en le a lla regolarizzazione elc i la inassa critroci lica e d el s t10 co11le11uto emog·lobinico. elle forme prin1i li ve però quando si sospc11de la somn1i11istrazione dell 'or1none emopoietico, gradatamen le ricompare l 'an emia, 111enlrc nelle forme seco11clarie qua11do si è raggiunta la nlassa erilrociUca normale essa persiste in11nuLa la. L 'O. h a inoltre coslat ato effet ti secondari: di1ni11uzio11e del volume della n1jlz& e la chiarifica1. ione della cute i1)ercromatica, ed in qunìcl1e caso la comparsa in circolo di parassiti nìalar~ci, espressione della riattivazione di un processo latente. L 'O. l1a inollre cos tatato che esistono alcune forme cl i anemie, nelle quali nonosta11te la son1ministra7jo11e pr0Jur1gata di ormone em opoietico n on si cos tat a alcuna n1odificazione err1alologica, nè alcun beneficio subie llivo. Queste forn1e di anemie, rl1e dal punto di vista e111atologico , vengono deIi11ite conJe aplastich e, devono esser e ritenute co1ne a1)lastiche an cl1e dal pu11 lo cli vista funzionale, p ercl1è sot lo l 'azione prolu11gata d ell 'ormone non si costat a n essuna risposta cla parte degli orga1~ e111opoietici . A ques te forme appartengono le ane111ie dei ca rcinomalosi, nei quali l 'effetto d ella 80111n1jnistrazione a11che prolungata dell 'orm o11e


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SEZIONE

è permanentemente negativa, e le anen1ie degli a11chilostomiasici, nei quali l 'azione dell'ormone emopoietico è negativa sino a quando esiste r1ell 'intestino il parassita. Quando questo è completamente elimirtato allora l'azione dell'ormone emopoietico è pronta ed immediata tanto sulla quantità degli eritrociti, quanto sul contenuto en10globinico. Ne1le anemie degli epatici, nonostante la gravità della lesione epatica si costata spesso una risposta pronta ed immediata specialmente per quanto riguarda l 'emoglobina. In base a tali costatazioni è necessario distinguere le forme anemiche in forme ormonosensibili ed in forme ormonoinsensibili. Fra le ormo11oinsensibili è necessario distinguere quelle nelle quali l 'or1nonoinsensibilità è transitoria, come nel caso dell'anchilostomiasi. Qualche volta eccedendo nelle dosi si osserva il fenomeno paradosso dell'azione negativa, anzichè rafforzatrice dell 'a.ffetto.

Sulla patogenesi delle anemie. V. CESARE PIAZZA. - In base agli studii sul! 'ormone emopoietico da lui isolato e da quelli dei suoi collaboratori, l 'O . mette in rilievo nel fegato la esiste11za di una normale secrezione interna che regolarizza la massa del sangue colla secrezione di un ormone emopoietico. In base a tali risultati la n1assa eritrocitica ed il suo contenuto emoglobi11ico è regolato dalla secrezione normale di tale ormone che agisce sugli organi emopoietici. Nella patogenesi delle anemie bisogna quindi tenere presente tale secrezione interna ecl interpretare le anemie come insufficienze emopoietiche. Tale insufficienza emopoietica, avviene o per la insufficiente secrezione da parte del fegato del] 'ormone emoregolatore, o per la insufficiente sensibilità ormonica degli organi emopoietici (insensibilità che può essere o transitoria o permanente). In quest'ultimo caso gli organi emopoietici incapaci di rispondere allo stimolo normale, hanno bisogno di una maggiore quantità di stimolo, che il fegato non può secernere. Allora la reintegrazione ùella massa del sangue avviene insufficientemente e lo stato di anemia va a poco per volta stabilizzandosi. ·Lo stato di anemia è quindi l 'espressione morfologica di una insufficienza endocrina che riguarda l'apparato emopoietico, insufficienza che può essere o assoluta per insufficiente secrezione ormonica da parte del fegato o relativa in quanto ehe gli organi emopoietici che devono rispondere a tale stimolo sono divenuti insensibili, o hanno l)isoguo di uno stimolo più forte che il fegato non può fornire. Il Segretario: A. AMATO.

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 9 giugno 1934. Presidente: Prof. F. A. FonERÀ.

Sull'alzata precoce degli operati. Prof. G. LcNo. - L'O. sostenitore dell'alzata precoce degli operati, dà cor1to della sua esperienza in proposito mettendo in rilievo i benèfici effetti rlel metodo adottalo, ricavati dai suoi operati.

Sulla reazione di Aschheim·Zondek in gravidanza con feto morto. Dott. VITO CoNsoLI. - L 'O. dopo aver ricordato i pochi casi nella letteratura di Reazione di

PRA1·1cA

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Aschheim-Zondek positiva in gravidanza con feto inorto, riferisce un caso capitato alla sua osservazio11e~ Trattavasi di una donna amenorroica da dieci mesi e mezzo, la q,uale da circa due mesi non avvertiva i movimenti del fet9. Fatta diagnosi di feto morto, in rachianeslesia, previa dila-. tazione della bocca uterina, veniva estratto un feto in avanzata macerazione. La reazione di Aschheim-Zondek-Friedmann praticata con le urine raccolte prima dell 'atto o-perativo, aveva ùato risultato leggermente positivo. L'O. conclude ammettendo che nelle urine di. detta donna dovevansi trovare piccole quantità di Prolan secreto dalla placenta che conservava ancora sebbene affievolita, la sua vitalità.

Amebiasi in affezioni chirurgiche dell'apparato digerente. Dott. G. FINOCCHIARO AMANTIA. - L'O. presenta ,·ari casi di amebiasi in associazione con lesioni chirurgiche dell'apparato digerente; fa rilevare quanto sia interessante ai fini clinici e terapeutici mettere in evidenza una tale associazione ed ir1sisle sull 'importanza di una attenta ricerca ar1atomica.

Amebiasi in gastroenterostomizzati per ulcera. V. LOMBARDO. - L'O. illustra due casi di Amebiasi in gastrointerostomizzati, che in seguito a · cura di Ementina e zolfo guariscono, e richiama i 'attenzione dei chirurgi sulla possibilità dell 'as1'associazione dell 'Ain eba all'ulcera gastrica.

L'influenza delle sensazioni gustative sulla curva della · fatica dei muscoli masticatori. Dott. ATTILIO D.t LucA. - L'O., premesso qualche cenno sullo sviluppo della gnatodinamometria e sulla utilità che essa può avere nel campo ston1atologico, espone i risultali di esperienze da lui eseguite con lo ergografo Cìementi sulla influenza che esercj tano le sensazioni gustative elementari sulla curva gnatoergografica. Le sostan-ze in soluzione, applicate sulla lingua immedia tamente prima di iniziare l 'ergogramma furono: il saccarosio e la saccarina per il sapore dolce, il chinino per l'amaro, il cloruro di sodio per il salato, l'acido citrico per l 'acido. Si esperimentò con soluzioni che diedero con la stessa sostanza sensazioni piacevoli o spiacevoli secondo la concentrazione. L 'A. viene alla conclusione che le sensazio11i· gustative, se piacevoli , aumentano il lavoro dei· muscoli n'lasticatori, se spiacevoli, lo diminuiscono anche se resta fonrlan1enta1mente invariato il. tipo del sapore alimentare.

Perforazione palatina dovuta a ventosa di protesi a placca. Dolt. ArrILio DE LucA. - L'O. illustra un caso di perforazione palatina in un soggetto di 64 anni, edentulo e ch e portava da circa 7 anni una protesi superiore completa fornita di ventosa. Poichè fu possibile escludere l 'infezione luetica nel paziente, l 'A. conclude che in questo caso il fattore traumatico, rappresentato dall'azione della ventosa di gom1na che negli ultimi t empi (\fa stata adoperata molto rigida e spessa, sia sufficiente a spiegare il meccanismo patogenetico n el caso illustrato.


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IL POLICLINICO »

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·sopra un caso di appendicite acuta a peritonite generalizzata durante l' amebiasi intestinale.

d ello sfenoide, e, p er un trallo considerevole, anch e la grande ala dello stesso lalo .

Dott. L. CALABn1~sE . - L'O. illustra un caso di appendicite acuta e peritonite generalizzata in un individuo affetto da amebiasi intestinale cronica. Accenna :illa difficolLà di stabilire la diagnosi di appendicile vera nel decorso dell 'a1nebiasi intestinale, e conclude ch e in tale affezione anche le forn1e lievi di appendicite devono essere trat tate con l'intervento chir11rgico precoce, poicl1è non è possibile prever1ire anche con la cura m e(li ca ar1tiamebica l 'insorg·enza di gravissime coro plicaziord . I l Seg retario: G. D1 MAcco.

Un caso di Pneumotifo.

Società Medico-Chirurgica di Pisa. Seduta del 30 maggio 1934. Presidente: Prof. A. CEsAn1s DEMEL.

Studio istologico di un caso di asma bronchiale in un bambino. Prof. VENCESLAO CEsAnrs DEIVIEL. - L 'O. illustra il caso d.i un ba1nbino presentante costitu zionalmente s tato linfatico con diatesi essudativa, in .cui lesioni vasomo torie nell 'ambito dell 'albero bro11chiale deter1ninarono l 'istituirsi di un processo di peribronchite diff11sa, con ipertx:ofia delle cellule muscolari liscie della parete bror1chiale che contr& endosi poi accessionalmente vennero a costituire l a base anatomlca e funzionale della gra' e sindrome asma li ca, che manifestatasi replicatamente in vita, si aggravò fino alla morte determinando collateralmente l 'i stituirsi dell'enfisema vc·scicolare diffuso e qualche r aro e piccolo focolai o .b roncopneumoni tico.

Il trattamento medico delle suppurazioni polmonari. Prof. G. BAGNARESI. -- L'O. fa una breve r assegna della t erapi a medica delle suppurazioni p oln1onari, esponendo una casistica personale di 11 casi di ascessi del polmone e d1 5 casi di bro n ·chiectasie. Ri.tiene con sigliabile il tra ttamento medico misto d ell 'ascesso polmonare , dando l a prefeTenza all 'arse11 obenzol o ed all'alcool per via intravenosa. Sopra 6 casi trattati in questa maniera ha ottenu to tre guarigioni, di cui una temporan ea, ·un miglior ament o e due insuccessi. Il Seg retario .

Sccietà Medico-Chirurgica di Modena. Seduta del 23 giugno 1934. Presiede il prof. PtERo S1sTo. Comunicazioni: Prof. G . FAVARO. - Intorno all' cc Anulus scrolfalis » del Dorririch ed al « terzo anello ingu)nale » del Mc Gregor. Dolt. G. PANCRAZI. - Intorno alle ter1ninazioni del nervo tibiale e dell'arteria tibiale posteriore.

:Nuovo contributo alla conoscenza dell' anormale sviluppo delle cellule etmoidali posteriori. Dott. PANCRAZI. - L'O. illustra un caso nel quale una cellul a etmoidale posteriore enormemente sviluppata da ambo i l ati allo indi~tro e in basso, .i11vade l a risp ettiva p orzione laterale del corpo

Prof. BARBANTI SILVA RAUL. - L'O. descrive un caso di broncopol1nonite da bacillo di Eberth in infezione decorsa senza l esioni intestinali ; si addentra nella palogenesi e anatomia patologica d ella lesione, difende il termine di pneumotifo per quelle infezioni dove non esistono lesioni inteslinali, essendo del parere di continuare a chiamare invece broncopolmoniti tifose l e complicazio11i di flogosi polmonare nel corso dell'ileo tifo.

Appunti su l'assicurazione malattie professionali. Prof. G. DoMENICHINr . - L ·o. riferisce su la recente legge delle malattie professionali mettendola a confronto con la l egge d egli infortuni industriali . .Critica specialmente l 'el evamento della carenza e del minimo di indennità che dal 5 % negli infortuni industriali è portato al 20 % nelle malattie professionali.

Lesioni epatiche da bacilli tubercolari entro la cistifellea. Dott. l\iI. MONTANARI REGGIANI. L 'O. ha studia to il modo di reagire nel fegato e delle vie biliari all 'introd1:J.zio11e di bacilli lubercolari, di provata virulenza, nella cistifellea di alcuni a11imali da esperimento, riscontrando costantemente e prevalentemente iperplasia dei dotti biliari. Questa iperplasia per quanto meno evidente, venne però risco11 trata anche nel fegato di animali nei quali era stato iniettato mezzo eme. di soluzio11e fisiologjca nella cistifellea. I risultati ottenuti n elle precedenti ricerche vengo110 perciò a perdere mollo del loro valore, d ata l a sensibilissima r eazione dimostrata dell 'epitelio biliare al più piccolo stimolo. Il Segretario.

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta 0rdinaria del 7 giugno 1934. Presjdente: Prof. C. MERLET1·1.

Tumore in sede rolandica inferiore controllato all'intervento operatorio. G . BoscHI e G. CAMPAILLA. - Due aborti, liquor xantocromico, v\' assermann nel liquido ++ ++, un aggravamento in seguito a crisi apoplettiformi, l 'esten s1on e focale della sintomatologia, dall'anos1nia omol a lerale alle turbe d ella stereognosi e piccoli segni piramidali non soltanto unilaterali, potevan far p en sar e ad una pachimeningite emorragica . Il diagnostico avrebbe potuto essere sviato dal reperto r adiologico che, mostrando distruzione fra sella ed apice della rocca, poteva indiziare t1na sede di forma media verso la linea mediana. Viceversa , principalmente in base alla modalità di progr essione dei sintomi nel decorso, dalla disartria agl i accessi jacksoniani seguiti da paresi, gli 00. addivennero alla indicazione operatoria per tumore d ella r egione rolandica inferiore. La diagnosi ebbe conferma nel reperto anatomopatologico che mos trò trattarsi di endotelioma psammomatoso della detta regione . Discussi one: EuGENro CASATI, GAETANO BoscHI.


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SEl IONE PRATICA

Modificazioni del campo visivo nei piloti d'aviazione. El\-IANUELE CASATI. - L 'O. ha esaminato il G. V. di 50 piloti ed osservatori di aviazione prima e dopo voli di varia durata, riscontrando nei piloti diminuzione concentrica del G. V. e lievi alterazioni del senso muscolare. L 'O . ritiene che tale fatto sia dovuto unicamente od in gran parte ad un pro.cesso di affaticamento muscolare; ciò sarebbe dimostrato dalle alterazioni se pur lievi del senso muscolare e dal fatto che il restringimento del C. V. si ha specialmente dopo voli di maggior durata, mentre nessuna influenza hanno l'altezza -e la velocità e nessuna modificazione si nota negli osservatori.

Nuova terapia della congiuntivite gonococcica. EI\{ANUELE CASATI. - L'O. dopo aver accennato alle varie cure locali e generali della .C. G. dei neonati e degli adulti, alla difficoltà di ordine pratico che tali cure presentano specie negli ambienti privati, e alle gravi complicazioni che sovente la .C. G. porta, espone i risultati ottenuti in alcuni casi di C. G. di neonati e di adulti istillando deboli soluzioni di bleu di metilene al 1/ 2 % ottenendo in tutti senza eccezione la attenuazione e la scomparsa della secrezione dopo poche ore, nessuna complicazione corneale, rapida scomparsa del gonococco dal secreto congiuntivale. Ha in preparazione u11a nota completa di tale sua nuova terapia.

1ull'azione dei raggi chimici, termici e luminosi del sole nei roditori. l\.f1AN1 e NATALI. - Gli 00. hanno voluto ripetere gli eserimenti dì Rembinger e Bally sull'azione dei raggi solari (chimici, termici e luminosi) nei roditori convinti della necessità di approfondire le cognizioni attuali sull'insolazione e sul colpo di .ca lore. Hanno modificato quando si è resa necessaria la t ecnica. Hanno fatto ricerche minuziose sulla formula ·l eucocitaria degli animali colpiti, ed avendo osservalo che: 1) i Ielini ed altri animali omeotermi non pre-sentano se esposti al sole anche per lungo tempo ifenomeni degni di nota; 2) le formule leucocitarie hanno valori pressochè normali; 3) i raggi termici sono insufficienti da soli di portare a morte l 'animale da esperimento, e solo in presenza di umidità acquistano tali prerogative ; 4) i raggi chimici non sono da soli imputabili dei fenomeni osservati; 5) i luminosi invece sono sempre presenti ala. 'esplicarsi del fenomeno; 6) la balneazione salva, introdotta a momento <>pportuno l'ammalato; 7) l 'aereazione tarda singolarrnente la morte; 8) i reperti macroscopici anatomo-patologici parlano contro Rambinger e Bailly, di iperemia alle meningi, emorragie puntiformi nell'encefalo, cervelletto, e midollo allungato; sono venuti alle seguenti conclusioni: I) la crasi sanguigna non può essere imputata; II) il fattore chimico agisce come catalizzatore del fenomeno; III) il fattore termico agisce solo se abbinato al fattore umido e luminoso;

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IV) questi due fatlori sono quelli che gravano col loro peso su tutta la fenomenologia; V) necess_ità di ricerche istologiche ed anatomo-patologiche sulle cellule nervose con riguardo speciale al corpo striato, ai nuclei ipotalamici ed al tuber cinereum; · VI) valore della ipersen sibilità specifica del1=animale il quale, salendo a11<::he alle scale più elevate (uomo) non dovrà esporsi lungo tempo al sole se l'aereazione non è presente a modificare il calore e se non ha possibili là co11 l'ingestione e sopratutto con l'aspersione di acqua sulla superficie cutanea di portare la temperatura centrale all'equlibrio necessario ai fini dell'esistenza. Interloquisce: EUGENIO CASATI. F. VISALLI. - Il lag oftalmo paralitico non basta a produ1·re ulcerazioni corneali. BuccIARDT, A. ToRBOLI e L. RoccATI. ~ Tecnica per la determinazione delle misure clelle correnti extrapolari n.ei nervi mielinici. Scu'I'ELLARJ. - Saggio fun zionale del sistema r eticolo-e11doteliale col rosso congo per la diagnosi qualitativa della tubercolosi. 0RTOLA1'\l e CAsTAGNARI. - Ancora intorno ad u1ia particolare distrofia ossea (pr esentazion e clella a1nm.alata e di lastre radiograficlie). VIGNALr. - L'indice di coagulabilità ed il tempo di stillicidio sanguigno in ginecologia. Il Segretario: A. V1GNALI. Nuova Importante pubbllcat4lone :

Prof· G. SANVENERO-ROSSELLI Chirurg'> nel Padiglione Sarfatti per i mutilati del viso , Milano.

La divisione congenita del fabbro e del palato Prefazione del Prof. MARIO DONATI Ne àiatno i'INDICE SISTEMATICO: PARTE I: Anatomia artistica ed architettonica del labbro e de.I palat\J , Anatomia artistica del labbro , Anatomia normale del labbro e del palato. P4.RTE Il: La questione embriologica , Embriogenesi noi·· male del labbro e del palato , Tavol:i delle date , Malformazioni nell'ambito del primo arco mascellare superiore , Anatomia Pa· tologica della divisione labio, palatina , Forme fruste di divisione labio-palatina , Patogenesi della malformazione , Ipotesi della malformazione vascolare. PARTE III: La questione pediatrica .. Frequenza ed eredi, tarietà della malformazione , Il problema delle cure pediatriche , Mezzi per facil itare l'allattamento. PARTB IV: La questione chirurgica .. Teoria e pratica nella cura chiururgica della labiopalatoschisi .. La cura chirurgica del labbro leporino , Commento e confronto di metodi antichi e mo· derni , Criteri di massima e procedimenti di scelta nella cura chirurgica del labbro leporino , Cure . preoperatorie , Anestesia , Strumentario , Principii e metodi di intervento , Medicazione e cure post, operatorie , Correzione di difetti residuati ed antichi interventi per labiofissura , La cura chirurgica della palatoschisi , Storia ed evoluzione della palatoplastica , Criteri di massima e procedimenti di scelta nella cura chirurgica della palatoschisi • Operazione in un•> o due tempi , Preparazione dell'operando , Anestesia Illuminazione " Aspirazione ' Strumentario • Opera, zione tipica e su"! varianti , I m.~todi ortofonici , Cure post,ope, ratorie , Casistica personale e risultati operatori , Protesi pala· tina , Compfìcazioni post-operatorie negli interventi di cheilopa, lato.t>lastica , Sindt ome pallore • Ipertermia. PARTE V: La questione fonetica , Cenni sul meccanismo della parola norn1ale , Il s ubstrato anatomo, e fisiopatologico della dislalia nell:i palatoschisi , Obbie':to funzionale e limitazioni della palatoplastica " La rieducazione fonetica , Chirurgia e rie, ducazione nella prognosi funzionale della palatoschisi. Volume in-8°, di pagg. 316, con 289 figure nel testo. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri ab bo, nati sole L. 5 4 in porto franco. inviare Vaglia all'editore LUIGI PoZZJ, Ufficio Postale Succur, sale diciotto, Roma

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Pancreatite interstiziale acuta.

E1111ann (S uìg., Gin. a1id. Obst., sette1nbre 1933) passa in rivista 37 casi in cui all 'i11tervento s.i trovò a carico del pancreas edema . aume11to di volume e di consistenza senza alcuna traccia di emorragia, suppurazione o n ecrosi. !Fu prelevato un frammento per l'esame microscopico in 6 casi e si trovarono fatti di infiltrazio1n 'e leucocitaria fra g·li acini ghiandolari . Il quadro clinico di questi casi è di ripetuti a Ltaccl1i dolorosi all 'epigastrio irradiati spesso verso sinistra e posteriormente, e la possibilità di guarigion«? s.pon tanea in casi lievi. Archibald avanzò l 'ipotesi appog!Tiata a dati ril inici e sperimentali che il reflusso della bile i1el dotto pancre·a tico sia fattore essenziale in questa malattia. Il chirurgo dovrà pensare alla possibilità di quest'affezione con i sintomi sudescritti; generalmente dai medici vengono attribui~i ad un att acco di colica epatica. Inoltre si ha spesso g licosurià e fermento pancreatico nel sangue. Il miglior trattamento è di praticare un 'incisione sul pan creas e di zaffare: conviene però associarvi un'operazione sulle vie biliari : colec i ·tectomia nella calcolosi, colecistoto·m ia o colecisto-duodenostomia })er drenare la bile. V. GHIRON . 1,

Sn alcune affezioni acute del 'p ancreas a seguito di interventi sullo stomaco e duodeno. In occasione della pl1bblicazione di nove casi osservati di affezioni pa11.creatiche acute consecutive ad interver1ti sullo stomaco e sul duodeno dal 1922 al 1932 , R. Euren (Act a Chirurg. Scandinav., fase. IV, 1933), passa bre,·emente i11 rivista la l€tteratura sull 'argo1nento ed i fattori ·etiologici e p·atogenetici degli incidenti ·p ancreatici ch e possono interessare questa parte della chirurgia del pancreas. Nella discussione dei traurr1atismi operatori suscettibili di essere seguiti d 'affezioni pancreatiche egli adotta, nelle grandi linee, le idee di Clairmont, Walzel, l Jsland. In un materiale di 616 intervenuti sullo stomaco e d11odeno, ha osservato 9 ·Casi di stati che furono considerati come complicazioni pancreatiche postoperatorie acute, di carattere più o m eno grave, spesso mortale; 8 dopo r esezione, 1 dopo gastroenterite. Disc11te le relazioni di causa ed effetto tra il traumatismo oper.atorio e le lesioni pancreatiche da questo app1ortate sen za però trovare dati decisivi a favore di tale ra·prporto. In base al materiale suo e degli altri egli c rede poter insistere sui seguenti punti: I) Un 'ulcerai che penetra profondamente nPl pancrea~ impone una grande prudenza nel1

la scelta dell'intervento; la penetrazione pro-fonda può costituire una controindicazion e assoluta alla resezione; 2) Bisogna evitare l 'esoissione al bistouri clal fondo dell'ulcera penetrante nel p·a ncreas, nè cauterizzare il fondo della nicchia abbandonata nel pancreas, contentandosi di un netLaggio lieve; 3) Evitare durante l'intervento i traumat i mi sul pancreas, e di comprendere la sua capsula nella sutura d 'affondamento del mo11cone duodenale; 4) Quando si teme di aver causato lesior11 anche minime del tessuto pancreatico, si deve lasciar e un drenaggio. Tra i segni clinici di queste ;pancreatiti postoperatorie l'A. ricorda: la riapertura della ferila operatoria con fuoriuscita di pus e di fru-toli pancreatici; il dolore; la presenza di diastasi nell'urina (reaz. di Wohlgemuths); l'iperR. GRAsso. glicemia, la glicosuria. Cisti calcificata della milza.

Si ritiene che le cisti uniche della milza . iano per lo più dovute ad emorragia, di solito in seguito a trauma. Le ·CisLi da echinococco i11 questa sede sono piuttosto rare (2 % dei casi di echinococcosi). F. Hector Scotson i1el British Medical J ournal (4 marzo 1933) descrive un caso di cisti calcificata in un paziente di anni 44 che subì contemporaneamente l 'asportazione dell 'appe11dicc, d ella cistifeJla e della milza, con esito in guarigione. La ll1ilza presentava una grossa c isti con parete spessa e calcificata il cui contenuto era costituito soltanto di colesterina; non fu possibil e n1ettere in evidenza cellule ematiche nè pigme11ti ematici. Non f> • endosi trovate nemmeno cisti figli e o altri elen1enti che potessero giustificare il so• 1JC I Lo di echinococcosi , no n si venne a nessuna conc]usio·n e sulla natura della cisti , sebbene l 'A. tenda a considerarla di origine emorragica. E. CARLINFANTI. 1

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Ematemesi mortale in uno splenectomizzato pt\r m. di Banti tre anni e otto mesi dopo l'atto operativo.

A. Zeno, IF. Ruiz e J. Martinez (El Dia Medico, 31 lug'lio 1933) riferiscono il caso di un giovine di 22 anni ch e dopo 3 anni e qualche mese dall'operazione, ha una ematemesi di 250 cc. ch e si ripete a piccoli intervalli e che porta a inorte il paziente. <.:omm·entando questo caso i comunicanti di .. cono che un fatto fondamentale ne] l)rogno., stico degli splenectomizzati p er m. di Banti è la tendenza alle emorragie gastro intesti11ali ,. r-he persistono dopo l'atto operativo, causando in un terzo dei casi la m orte del paziente,

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1[ANN0 XLI, Nul'vI. 29]

SEZIONE PRATICA

Riferiscono la statistica del Pen1berton che su 167 casi di anemia splenica e sindrome di .Banti splenecto,m izzati, il 33 % dei decessi ulteriori era dovuto a emorragia e fanno loro la .proposta di Pemberton il quale propor1e e compie la legatura della vena coronaria per 1idurre l'enorme turgescenza delle varici dell'esofago ·e interrompere nello stesso tempo la comuni·Cazione con la circolazione portale. Contem.p ora11ean1ente fa una omeritopessia. I risulta1ti sono migliori. N. D1 PAOLA. li.ottura spontanea della milza in corso di mala· rioterapia.

Uno degli incidenti più temibili della ma# larioterapia, per quanto fortunatamente assai raro, è la rottura spontanea della milza. La 8intomatologia di questa ~ravissima evenienza è di solito la seguente: shok improvviso, dolore addominale violento, localizzato ·di preferenza alla regione splenica (talora con irradiazioni alla · spalla sinistra), ipotermia, ·C<.>llasso circolatorio col quadro dell'emorragia interna, aumento dell'area di ottusità della milza, ch·e si presenta palpabile e molle, segni ·di versamento addominale libero. C. Currado (Mvnerva Medica, 9 giugno 1933) riporta i casi di rottura spontanea della milza ·in corso di malarioterapia descritti nella letteratura, aggiungendo una osservazione personale e discutendo le cause che rendono più frequente la rottura spontanea della milza in corso di malarioterapia, in confronto della malaria naturalmente acquisita (perdita di ·elasticità per sclerosi indotta dalla sifilide? tossinfezione sopraggiunta?). C. ToscANO.

TERAPIA. Il trattamento abortivo della blenorragia. J. Janet (Paris 1nédical, 3 marzo 1934) con·siglia il metodo seguente:

Il miglior criterio per l'ap1plicazione del metodo è quello. di osservare l'urina dei due bic-chier.i; se il primo è limpido od appena torbido (ciò che si ha fra la quarta e la quarantottesima ora dall'infezione), si hanno le migliori ·Condizioni per operare (percentuale massima di ·g uarigioni, che si abbassa invece dal 75 al 50 ed anche al 25 % nei casi :più tardivi). Si prepara la soluzione di argyrol (nucleinato d'argento) mettendo un grammo in 5 eme. di acqua distillata fredda; Ja soluzione è completa in 1/4 d'ora. Il paziente urina; lavatura del glande e del meato con acqua bollita; applicazione di un tampone di cotone sotto la verga, per racco~ gliere l'argyrol che può ·c adere dal meato. Co·n una buona siringa uretrale in v·e tro, :già bollita, si aspira la soluzione e la si inietta dolcemente nell'uretra s·enza distenderla. A ta·te scopo, si spinge lo stantuffo· con lievi pres·sioni successive abbandonandolo ogni volta,

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IJtro1tti ad arrestarsi quando esso viene spinto rlalla tensione dell'uretra riempita. Secondo il grado d'infiammazione, si P'OSsono cosi introdurre 2-5 eme.; la tollerabilità dell'uretra aumenta durante il trattamento. R.i~~pita così.l'uretra, si stringe il meato in mo~o . d.a tenervi dentro la soluzione pér 5 mi11ut1. Durante tale tempo, si allenta di tanto in tanto la pressione delle dita, in modo da lasciar fuor.iuscire la so·l uzione goccia a goccia, perchè essa bagni le parti prese fra le dita, che ne sarebbero altrimenti private. Poi si lascia scolare la soluzione, senza cercare di farne u.sci~e le ultime gocce. Il rnalato deve trattenere la soluzione più a lungo ·p ossibile, possibilmen't e fino all'iniezione della sera (se la prima è stata fatta il mattino) fino a tardi nella notte (se è stata fatta la sera); a tale sco·p o, si consiglia di bere poco liquido ai pasti. Invece, potrà bere nella notte, dopo avere urinato, od al mattino. . Si fan~o sei iniezioni di argyrol, in ragione d1 2 al giorno·; 24 ore dopo, l'ultima, si esamina il malato. In caso di riuscita, il meato è completamente secco ed il primo bicchiere d 'urina è del tutto limpido e privo di filamenti. Se· le condizioni conti11uano cosi, ali.a sera dèl quinto giorno do·p o l'ultima iniezione·, g li si fanno b·e re tre buoni bicchieri di birra. Se dopo due g iorni non vi ·è ric aduta, si può affermare la guarigione che su un totale di 122 casi è stata ottenuta in 6-8 giorni JJier 24 ed in 15 per 51. In caso d ·' insuccesso, se vi è ripresa dello scolo e soprattutto se l 'uretra posteriore è infettata, si ricorrerà ai lav,a ggi anteriori col permanganato, incominciando con 0,12-0,15 %, in ragione di 1-2 al giorno. Se ·invece lo scolo è insignificante e vi sono pochi gonococchi, si può continuare il trattamento con l 'argyrol .p er qualche giorno (1-2 al g·iorno). Si può anche sostituire l 'iniezione con un lapis a.Il'argyrol (1-5 %). Se tali cure non bastano, si ritornerà al permanganato. Ad ogni modo. il precedente trattamento all',a rgyrol, abbrevia Ja cura; nei casi dell 'A. essa è ridotta ad una media ·ai 23 giorni. fil. La cura della blenorragia femminile col me1·cu• rocromo. R. S. Staham (The Brittsh Med. Journ., 7 aprile 193·4). che ;-rveva ·proposto alcuni anni fa un metodo di cura della blenorragia femm·i nile inediante applicazioni locali di mercurocromo, riporta ora i risultati ottenuti su 158 di tali casi medi.ante il suo metodo. Questo consiste nell'applicazione, previo lavaggio con so1uzione fisiologica del canale vaginale, di una soluzione all 'l % di mercurocromo in r.orrisp·ondenza della cervice e della vagina, che clebbono essere prin1a deterse dalle secrezio.n i e dal muco. L'applicazione deve essere fatta ogni giorno: non sono consigliabili soluzioni più concentrate perc·h.è favoriscono la formazione di erosioni. I risultati ottenuti con tale


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n1etodo sono dall 'A. studiati specialn1ente per quanto riguarda la prontezza della gua.r igione e il sopravvenire di complicazioni. La guarigione veniva accertata mediante 1'esame dello striscio prelevato dalla '~ervice e d~ll 'uretrn , la n egatività delle culture di i11ateriale prel evato dalle stesse regioni e la negatività del la prova del complemento per la gonorrea. Per quanto riguarda la durata del trattam ento prima di ottenere ]a guarigione completa, questa si ebbe nella ma~ggior parte dei casi dopo una cura di tre setti1nane: il tenlpo di cura I)ÌÙ lungo è stato di 94 giorni in un caso, il più breve di 8 g iorni in due casi. Per quanto riguarda le complicazioni queste si ebbero in 44 casi: irl 16 ca --i larghe, erosiot1i della cervice, in 14 salpingite, in 6 bartolinite, in 3 cistite, in 3 artrite, in 2 sintomi oculari: la maggior parte di queste complicazioni (32 casi) erano già preesistenti al} 'entrata in r;}inica delle pazienti. Le cistiti furono e urate mediante introdLtzione in vescica della ·tessa soluzione di mercurocromo. L' A. raccomanda il suo metodo per le guarigioni rapide e definitive che con esso si ottengono. G. LI\. C .l\.VA. 1

Il trattamento delle verruche volg·ari. G. Petges (Les nouvelles théra.p. e L 'année 1J1 éd. prat., 1934) consig·lia l'uso dell 'acido cromico anidro, in pomata, a parti uguali con vaselina (tenere in tubo di stagnola). È esse11ziale che l 'acido cromico sia anidro e non deliquescente, come si vefrifica spesso; l 'ecci J)ien te deve essere la vaselina e va assolutamen-te esclusa la g licerina (composto esplosivo I). Si applica la pomata sulla verruca, senza protezione delle parti circostanti, oppure mettendovi un leucoplasta forato in corrispondenza della verruca stessa. Seco ndo la posiz~one di questa e le occupazioni del paziente, s1 lascia sempre o soltanto la notte. In J>ochi giorni la verruca' annerisce sempr·e più ed acquista un aspetto di tessuto disseccato ch e si può asportare come lamelle· col b isturi. Il paziente prova qualche sensazione di tensione, talvolta dei dolori sordi come quelli dj un callo; va quindi sorveg·liato per sospendere eventualmente l 'applicazione, anche se si ha un' esfoliazione eccessiva dell 'epidermide vicina. La guarigione si ha in tre setti• mane c1rca. R b en e applicare la pomata per 12 giorni di seguito e di asportare quindi la verruca che guarisce poi perfettamente sotto la protezione di qualch e spennellatura di tintura di jodio diluita. Non esis tono complicazioni. Il procedimento lascia talvolta delle piccole cicatrici. sicchè è sconsi~li.abi.l e per la faccia ed il collo. Ottima~ent~ riesce in quelle del cuoio capelluto, man1. dita. calcagno , ed anche in quelle ungueali e periungu eali, talvolta così tenaci. :€ 1

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[ANNO

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indicalo ed efficace nelle placche superficiali di ch eratosi senile non epiteliomaJtizzate ed in quelle senili e seborroiche, nonch·è nella .b otriomicosi. È inviece sconsigliabile nelle verruche piane, troppo poco salienti, specialmente alla faccia. · fil.

Genesi e terapia epatica nella dermatite esfoliativa. arsenobenzoli ca. Ancora controversa è la genesi delle alterazioni cutanee che possono· riscontrarsi durante la terapia salvarsanica. A volta a volta ·è stata chian1ata ir1 causa la anafilassi, la tossicità, la fragilità vasale, la dialesi emorragica, la insufficienza dell'organo cute, la labilità del rene, la a lterazione del fegato. G. Zolezzi (LQ) Riforma Medica, 21 aprile 193t) dall'esame dei casi descritti dai vari AA ' e <li due p ersonalmente studiati, ritiene che alla base di quest e dermatiti di arsenobenzolici stia una m a n ca ta normale funzionalità de.J fegato. Le cattive condizioni del fegato produrrebbero in alcuni indi. vidui una speciale ipersensibilità a, tali J?reparati che diventerepbero tossici per 1 organismo e darebbero sopratutto manifestazioni cutanee. Sareb·be percjò utile ricercare se nell 'individu o da sottoporsi a lla cura salvarsanica esista110 alterazioni epatiche e saggiarne la funzionaliLà del feg·ato. L'unica cura veramente effi cace nelle forme· d·i eri Lrodern1 i a postarsenobenzolica è quella· con estratti di fegato ch e nei due casi dell 'A. lta bri11anter11ente corrisposto. VICENTINI.

NOTE DI RADIOLOGIA Nuove investigazioni sugli e1fetti tardivi del to· rotrast. La presenza di un corpo estraneo, il diossido di torio , che si fissa per tempo indeterrninato sul sistema reticolo istiocitario e che possiede anche un certo grad o di radio-atti'ità , ha 1nesso in sospetto gli AA., che questa ~ostanza non deve essere indifferente per l 'org anismo , e in tale senso M. E. Jorg e J. A. :\.gu.i.rre (E l Dia M15dico, fi marzo 1 ~34) orientarono le loro ricer che non bR andosi soltan1 L1 sull ' osservazione clinica e radiologica che non era ca pace di afJportare alla soluzione del proble ma i seg11i di certezza ma facendo anche UJ1o studio anaLon10-patolo·g ico. InietLa11do il thorotrast (epatosplenogra·fia) si hanno d elle alteramoni istio-fisiologiche dovute al prolungato blocco se11za e'iminazione della ~ostanza di contrasto ed alla azione tossica diretta del diossido di. torio, per la sua azione chimica e per la sua radioattività. Abbiarno delle reazioJ1i precoci fino a 6 mesi dopo del1·iniezione e tardive. La reazione rprecoce del reticolo e11dotelio epatico si traduce in t1na iperplasia diffusa a differenziazione li.nfoi r~r e con ci tf"'desmosi.


[AN~o·

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SEZIONE PRATICA

111 un prin10 periodo fino a 6 mesi dopo ]a iniezione si hanno alterazioni lente della cellula epatica con ipercromatosi delda parete nucleare. . Neìla milza si nota un straordinario immagazzinamento del thorotrast in tutti gli elenlenti non differenziati di quest'organo, specie nell'interno del follicolo di Malpighi. Come reazione tardiva (oltre 6 mesi dalla iniezione) si ha, nei fegati bloccati, la p1roliferazione connettiva del tipo collageno, che sopravviene come reazione di rigenerazione n1etaplasica delle fibre reticuliniche, che si alterano durante la reazione precoce sia ii1 f0rrna di una sclerosi irritativa della guaina del Glisson, sia sotto forma di focolai fibro•si. Le alterazioni della cellula epatica sono diffuse, però, si localizzano di preferenza nella regione subcar}sulare con n ecrobiosi totale della cellula epatica. Si ha infine una epato patia diffusa a preferenza parenchimatosa con partecipazione iperplasica e ipertrofica del siste1r1a interstiziale (reticolo endoteliale e dell'apparato colangico. Quindi l'esistenza della triade evolutiva classica: autolisi della cellula ep,a tica, rigenerazione incipiente della stessa e proliferazione connettiva sclerosa fa pensare ad una forma di atrofia subacuta del fegato di Marchand e von Bergmann:.

l 'i11terno; va notato, infatti, che lo stesso tipo . di struttura chir11ica en.tra nella costituzione di certi prodotti organici, come la colesterina, i sali biliari, g li ormoni sessuali che potrebbero 1nettere in libertà, sotto influenze ancora indeterrr1inate·, queste sostanze cancerigene. Da questa intossicazione chimica nascerebbe un nuovo tipo di cel1ule, a metabolismo di' 'erso, secondo un'evoluzione che ricorderebbe quella d·e lla parte11ogenesi sperimentale. Queste nuove vedute di fisio-pato,l ogia del cancro apriranno p1rob~bilmente la via a nuove direttive t erapeutiche: e le prime ricerche che dimostreranno la scomparsa di cancri cutanei, o lii lecitina ti, dimostrano l'azione cancericida· sperimentali e umani, sotto l'azion e di certi possihile di .certe sostanze organiche.

VARIA

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N. D1

PAOLA.

TECNICA DI LABORATORIO. Una 11nova reazione sierica per In. t11bercolosi. E . Meinicke (Klin. Woch. 9 giugno 1934) riferisce minutamente la tecnica da seguirsi per 1:applicazione della sieroreazione da lui progettata, nel can1po del! 'infezione tubercolare. Jndipcndentemen_te dai dettagli di tecnica , eh.e si ptestano ad t1na recensione e per cui si rilnandano i lettori all'originale> va rilevata la grande jmportanza biologica di questo m etodo che permetterebbe di seguire i progressi , gli cc Schiiber1 » caratteristici dell'infezione att1averso l 'oscilla11te equilibrio tra sostanze tubercolari e antìcor1Ji, così come l'indagine radjolog ica rpermet~e di farlo per il processo a localizzazione polmonare. La difft1sio11e · della tec11ica e la sua più vasta applicazione ci diranno sino a qual p unto ci si possa fidare: certo essa apre una nuova vin all'interpretazione biologica della tubercolosi. V. SERRA. · 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Stato att11ale del problema del cancro. In bél.se ai più recenti lavori, Juster e Caillan (La Presse Médic. 30 g iugno 193±) considerano il processo can ceroso come l 'espre sione di un perturbamento cellulare provocato da sostanze cliniche, probabil111ente dei carboni d 'idroger10, che possono essere portati nell'organismo dall' esterno (co111e il catrame) o nascere nel-

Piombo e sclerosi multipla.

L'intossicazione da piombo provoca notevoli alterazioni del sistema nervoso: tremore, par8lisi transitorie, convulsioni , vertigini, cecità· temporanea, cefalea, insonnia, ecc. Cove, Russe] , Harwoord ritengo·n o ch e il piombo possa provocare la sclerosi multipla, perchè essi tro\1arono ql1antità apprezzabili di rpiiombo nel liquor , nel cervello, nel midollo spinale e n elle ossa di un certo numero di malati. Solo però j11 pocl1i casi c'era una storia di avvelename·n tn da piombo. In parecchi casi l :insorg·enza della intomatologia era sta t.a precedt1ta da n1odificazioni del rr1etaboli smo (infezioni, gravidanza, allattan1ento) le quali avrebbero potuto m etter e in r1rcolo piombo ritenuto da molto tempo nei· tessuti , i1;otesi ch e è resa attendibile dalla vasta distribuzion e del piombo e dalla fa ci]ità del suo assorbime·n to. Difatti , n10Iti ali111enti comuni specialme11 te· ve.g-eta li e frutta ch e sian o tati inaffiati con liqu-i di in se i ticidi contenenti piombo, possono co11ten er11e una certa quantità. Piccole qt1antità di 1)ion1bo possono ef'sere contenute anche nell 'acqua potabile. n eig-li utensili di cucina, 11ella pol,·ere, nelle tinture. Il piombo , che può es~ere assorbito dalle vie r espiratorie, intestir1ali e dalla cute, dop<) assorb·i to si trasforma }n un fosfato di pio1nb·o coll oidale·, è trasportato in circolo e poi o elimin ato per le urine, pe1· ]a b·i le. per l'intestino e per la pelle, o depositalo , per lo più , nelle ossa. Il piombo si può trovare nelle urine anche di persone normaJj. Quello depositato nelle osf:::t si con1porta co1n e il calcio: n ei malati del sistema n ervoso 1'a cidosi provocata aumen tò il p;ombo dellr l1rine , il che ci dà la pro, a che il piombo può accumularsi nell'organi mo anch-e in individui non esposti per professione all .avvclenan1ento da piombo. Così in un ediL1>ria] e del Journal oj th.r An1eric. l'vfedic. Assoc, del 2 g·il1gno 193+. R. LusEl\'.\. 1

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IL POLfCLINJCO »

[ANì\o x·LI, NuIV1. 291

POLITICA SAl\ìl.TARIA E GIURISPRUJ)ENZA.t' ;Risposte a quesiti per questioni di massima. '65o Dottor P. C. (L.). -

Sono persuaso che, tratrtandosi di nomina temporanea, nel caso di ces·sazione del rapporto d'impiego, non sia dovuta 1indennità in relazione al servizio prestato. Nè in•den.r1iìà di preavviso può essere attribuita, perchè il rapporto cessa per scadenza del termine . Ritengo invece che, continuando la prestazione provvisoria, dopo la scandenza del termine, Lei abbia diritto allo stipendio corrispondente al periodo di attività perdurante per volontà del Comune. 00° Dottor C. C. (F. E.). - Le funzioni di ufificiale sanitario sono attribuite al 1nedico condotto ·dove non sia possibile I 'esercizio separato di que' Ste .funzioni da quelle di assistenza sanitaria: è l a r.egola stabilita dall'art. 18 del T. U. delle leggi ·sanitarie. Ove la separazione sia possibile, si provvede ·stabilmente, mediante concorso, o per incarico. Ritiene la giurisprudenza che, risiedendo n el Comune un medico libero esercente, l 'incarico debba essere conferito ad esso e, se del caso, debb a essere revocato quello già esercitato dal medico · condotto. A ciò provvede discr ezionalmente il Prefetto. Il diploma di ufficiale sanitario è elemento valutabile ma non è titolo per la nomina, nel senso che questa non sia possibile soltanto perchè il diploma non sia stato conseguito o sia obbliga toria nell'altro caso.

Diverso è il servizio di vigilanza igienica esercilato compiutamente invece del! 'ufficiale sanil(Jrio, sia pure entro i limiti di una determinata circoscrizione. In ogni Comune c'è un ufficiale sanitario, il quale deve esercitare le sue funzioni nell 'ambito di tutto il territorio della circoscrizione. Se al medico condotto della frazione è attribuito anche normalmente il servizio di ufficiale sanitario nella frazione stessa, questo incarico non può essergli affidato per obbligo nor1nale. A me sembra che si tratti di una prestazione straordinaria e debba e sere perciò remunerata. Si tratta di ispezione e di attestato per fini di giustizia. Io credo che possa fare la richiesta di liquidazione di indennità al Procuratore del Re .

67° Dottor L. G. (S.). -

La indennità di servizio attivo non è dovuta per leg·ge; spetta al sanitario se sia stabilita ne.l regolan1ento locale o nel1:atto di nomi11a. Circa le tra sferte potrà regolare il conto tenendo presente la nota sintetica pubblicata nella Rivista « Il Diritto Pubblico Sanitario », anno 1932, fascicolo X (ottobre). Troverà le indicazioni opportune. 68° D ottor lYI. F . GS. ). - Le campagne di guerra, risultati dal foglio di congedo militare, sono valutate in aumento dell'anzianità utile. Quindi, il sanitario condotto che ha prestato quattro anni di servizio quale titolare, ha diritto alla valutazione di sei anni per l 'aumento periodico e, se -si tratta di quadriennio, con segue ii primo dopo due anni di effettivo servizio, computandosi le campagne di guerra. Si considera utile il servizio prestato in qualità di titolare dopo la nomina definitiva in base a concorso. 69° Dottor P. C. (S.). --:- Il nle<lico condotto ha l 'obbligo di cooperare alla esecuzione dei provvedimenti d'igiene e profilassi ordinati dall'autorità sanitaria comunale o dalle autorità superiori: ma si tratta di collaborazione, come dispo11e chiaran1 ente l 'art. 33 del R. D. 1923 n. 2889, alla esecu zione di provvedimenti. Il medico condotto deve anche disimpegnare il servi!zio antimalarico e ·'(Juello di vac~ìnazione. · (•) La presente rubrica è a..ffidata all'a.vv.

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GIOVANNI SELVAGGI

70° Dottor V. P. (S.) . -

Se nel regolamento locale non è vietato l 'esercizio della professione, nè cli altri impieghi, è da ritenere che non vi sia incompatibilità giuridica tra la carica di ufficiale sanitarjo e il posto di direttore dell'Ospedale. PolreLbe risultare una incolnpatibilità di fatto se la entilà del servizio ospedaliero fosse tale da assorbire l'attività principale e cagionare pregiudizio all 'eser cizio delle funzioni di ufficiale sanitario. 71° Dottor C. A. (F .ì . -

72° Dottor E,. B. (G.). - Evidentemente la Prefettura ritiene che, trattandosi di due enti distinti (corsorzio e comune) la stessa persona eserciti due diversi uffici ed abbia due stipendi distinti. Ma questa considerazione prevalentement e formale mi sembra eccessiva. È da ritenere invece che Lei eserciti le funzioni di ufficiale sanitario nel Comune consorziato, in quanto è medico condotto del Consorzio. Credo che sia obbligato ad t1n solo contributo. 73·1 JJ ~ tlor L. P. (R.) . - È ormai imminente la s tampa del testo unico delle leggi sanitarie disposto dalla Direzione Generale di Sanità Pubblica, del ql1al~ l 'Amn1inistrazione del cc ~oliclinico », appena il testo sarà noto, ne farà una speciale pubblicazione con commento e note di due autori di eccezionale con'lpetenza. (Vedere nella prima pagina del precedente N. 28). 11 Podestà deve astenersi dalla deliberazione di rlomina , essendo affine entro il grado previsto dall 'art. 290 del 1'. U. della legge comunale e prov1nciale, applicabile al Podestà. È da ritenere che il prefetto nominerà un Commissario per quel1'atto. G. S. N. B . - Ai quesili degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le rispostd ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuiti. esercente in Cassazione. eone. leg. del nostro periodit"l

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[Ai"NO XLI, Nul\·I. 29)

NELLA

SEZIONE PRA'f.JCA

PROFESSI.ON AL E.

CON C ·ORS I. POSTI

V ACANTI.

ACIREALE. Municipio. - Il concorso per la nomina del Direttore del Dispensario antitubercolare è revocato. ALLUVIONI CAMBIÒ (Alessandria) . - Scad. 31 lug.; L. 8000 e indennilà accessorie; decurtazioni. ALVITO (Frosinone). - Scad. 5 ag. ; L. 9500 e 3 quadrienni dee.; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. AREZZO. -

Ì153

(Vedere CORTONA).

BADIA TEDALDA (Arezzo) . Scad . 31 lug.; con Sestino; L. 10.000 e 4 quadrienni dee., c .-v. , per trasp. L. 3000, uff. san. L. 500; età li1n. 40 a.; tassa L . 50, 10. BARI. Cortsorzio Prov. Antituberc~ Scad. 30 sett.; direttori delle Sezioni di Gioia del Colle e di Putignato; L. 9000 e 4 quinquenni dee.; indennità. Età limite 45 a . ; tassa L. 50,20. Rivolgersi al Presidente del Consorzio, via Dante Alighieri 42, Bari. BuscEMI (S iracusa). - Scad. 10 sett.; L. 10.000 e 4 quadrienni dee. ; et~ limite 3q a.; tassa L. 50,10. CALTAGIRONE (Catania). Ospedale Civile Umberto I. - ·- Scad . 26 ag. ; assistente nel Reparto Medicina; L. mille; età limite 35 a.; tassa L. 50. Rivolgersi alla Segreteria della Congregaz. di Carità. CARBONARA Po. - (Vedere MANTOVA). CASERTA (Napoli). - Scad. 10 sett.; 7° Reparto (per Casagiove); L. 9500; ritenute; 5 quadrienni dee.; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. CoRTONA (Arezzo) . Scad. 16 ott.; uff. san.; L. 11.000 e 4 quadrier1ni dee., oltre L. 3000 trasp., c.-v.; divieto libero eser.; età limite 43 a . , Rivolgersi R. Prefettura di Arezzo. CuoRGNÈ (Aosta) . - Scad. 15 sett., ore 18; la condotta ; L . 9000 e 10 bienni ventes. oltre L. 3500 nulomob. obbligatorio; età limite 35 anni. J)ARFO (Brescia). Scad. 10 sett.; per Casino Boario; L. 10.000 e 6 quinquenni dee., c.-v., trasp. L . 1548,80; età limite 35 a. FABRIANO (Artcona) . Congregazione di Carità. « OspedGJle Umberto I >). -= Posto di Assjstente Medico-Cl1irurgo; assegno annuo L. 4000; vitto e alloggio gratuiti in Ospedale; compartecipazioni. sui proventi per atti operativi , cura, ambulatori e gabinetti. Ritenute e riduzioni di legge. Documenti di rito e diploma di abilitazione ali ' esercizio professionale conseg uito da non oltre quattro anni . Scadenza concorso 31 agosto 1934-XII. Per informazioni rivolger si alla Segreteria della Congregazione di Carità di F abriano . F ERRARA. Amministraz . Provinc. - Scad. 14 ag.; direttore òella ,Sez. batteriolog. del Laboratorio provinc. d 'igie11e e profilassi_; L. 16.000 e 5 quaclrienni d ee ., oltre L. 4000 serv. att. , eventuali premi; età li1nite 45 a. al 30 giu. FERRA:RA. Con.sor zio Provinciale .A nlitubercolare. - Il Presidente del Consorzio avverte che i concorsi indetti per due posti di assistente sanitaria visitatrice 11el Dispe11sario Antitubercolare di Fer-

r ara capoluogo, é per un posto qi assistente sani taria visitatrice d ella Sezione Dispensariale di Genlo, sono prorogati al 31 luglio 1934. F E H.RAR,\. Consorzio Prov. Antituberc. Scad. 20 ag·. ; direttori medici delle Sez. dispensariali dj Cento, Codigoro e Comacchio; L.. 4000 ciasc.; età limite 45 a. G AVAR:Oo (Brescia) . - Scad. i5 sett.; co11sorzio; L . 10.000 e 6 quinquenni dee., c.-v., L. 2500 trasp ., L . 500 se uff. san.; età limite 35 a. GoRrztA. Consorzio Prov. Anlituberc. Scad . 31 ag. ; direttore del Consorzio e del Dispensario cll Gorizia; L. 21.600 e 5 quinquenni dee.; riduzioni; età limite 35 a. INVERNO (Pavia) . - Scad. 15 ag.; con Gerenzago; L. 13.000 e 5 quadrienni dee., oltre L .. 500 se uff. san.; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. LEcco (Como) . Istituto Vittorio E1nanuele III. r~ aperto il concorso per titoli alla Borsa di studio per un anno di perfezionamento in Tisiologia per medici che non abbiano superato il quarto anno di laurea ; L. 3000, vitto, alloggio e funzioni dl assistente. Inviare titoli e documenti alla Segreteria dell 'Istituto non oltre il 15 agosto 1934-XII. MAGLIA~o DEI MAnsI (Aquila) . --= Scad. 9 ag. ; L. 9500 e 4 quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san.; età limite 40 a . ; tas~a L. 50, 10. MARSALA. MAs~

(Vedere TRAPANI).

l .

(Padova) . SèB:d. 30 lug.; L . 9000 e 5 quadr,ienni dee., c.-v., per trasp. L. 800, uff. san. · L. 600, ambulat. L. 600; età limite 25-.35 a. ; tass~ L . 50,10.

, MESSINA. Consorzio Pr-ov. Antitub·erc. Scad. 15 ag.; medico direttore rle11a Sezione dispensariale · rJj lVIilazzo; L. 5000 e indennità complementari. 0DALENGo G·RANDE (Alessandria). - Concorso al posto di medico condotto. Stipendio di L. 9000; ii1dennità di trasporto L. 2000; Ufficiale ,Sanitario L. 500. Stipendio, indennità ed aumenti so,n o sottoposti alle trattenute e riduzioni di legge. Età massima anni 32 salvo eccezioni di legge. Scadenza diciotto settembre 1934-XII. Per schiarimenti rivolgersi al! 'Ufficio· di Segreteria del Comune. ORVIETO. Municipio. - Scnd. 31 lug., ore 12; una condotta; L. 8000 oltre L. 600 serv. att. e c .-v. ; riduzioni e ritenute. Pi\DOV.\ . .4.mministrazio1ie Provinciale. - A tutto il 10 settembre 1934 è prorog alo il concorso al posto •li {~oadil1tore d ella Sezione ~Ieclico -Micro­ grafica rlel Laboratorio ~rovincial e d 'Ig ien e e Profilassi. Stjpet1dio inizi ale an ntto: L. 12.000, sei aun1e11ti J)erjoclici di '1n decimo. Servizio attivo annuo : L. 1800, compartecipazione del 10 % sui proventi di Laboratorio. Ind ennità caro-viveri come g·li altri impiegati . Il tutto riclotto d elle trat tenu t e cl i legge . Chieder e Jnanifesto alla Segreteria d ell 'An1ministrazione Provinciale. PANICALE (Perugia) . Scad. 30 sett., ore 18; 1a condotta; L. 7000 e 3 sesse11r1i d ee., oltre L . 600 serv . att., L. 500-2000-4000 trasp ., c. -v .; doc . a 3 mesi d all ' l lug.; tassa L. 50,10; se uff. san . L. 500 ; serv . entro 20 giorni.


1154

[ANNO X.LI, NuM. 29J

« IL POLICLINICO »

PEnGINE. - (Vedere 1'RENTO). PERCARA. Fon,r/azion e « Nuovo Ospedal e Civile n. Concorso al poslo di Medico primario. Scadenza ore 19 tl e11 ·'8 agosto 1934-XII. Chiedere il ])anelo di con cor so all a Segreteria della ~..,ond[1zjun e (1)r esso l 'Amminislrazione proYinciale di Pescara) . PESCARA . Fon,dazione « Nuovo Ospeclale Ci v ile ». - · Concor so al ])os to di Chirurgo primario. ~ca­ cl e11za ore 19 dell '8 agosto 1934-XII. Chjedere iJ ba11clo di con cor so alla Segreteria d ella Fondazior1e (presso l 'Ammir1i strazione 1)r ovi11ciale cli Pescara). PETRITOLI (Ascoli Piceno) . - Concorso al posto cl i l\ileclico Chirurgo dell 'unica condo tta a tipo reside11ziale. Abila111i 3795. Altitudine sul livello d el inar e m 358. Stipendio iniziale L . 8500 , cinqu e aumenti quadriennali di un decimo. Indennità: a) di laurea L . 500 ; b ) di caval ca lt1ra L . 2700 (cavallo); c) forese L. 1000. Stipendio ecl indennità a lordo delle riten u le di legg·e e dell e riduzioni di cui ai RR. DD . 20 novembre 1930 n . 1491 e 14 aprile 1934 n. 561. Obbligo di servizio gratuita p er l a Direzio11e clel1 'Ospedale Civile. Documenti di rito. Limite di e là anni 40 salvo ecrezioni di legge. Scadenza 30 se ttembre 1934. Richied er e copia d el b a ndo di concorso alla Segreteria Comunale. POLA. Osp eda l e « Sa nlorio Santorio ». Concorso, per titoli 1 al pos to cli l\!Iedico primario e Medico aiuto per la divisione inedici11a (reparti di 1neclici11a comune, specializzato p er malattie di petto e contagiosi) . Ai due suddetti posti sono annessi i seguenti emolumenti : Per il Primario, stipendio base L. 10.000, suscettibile di 3 aumenti quadriennali di L. 1980, indennità di servizio attivo L. 2430, suscettibile ancl1'essa di tre aumenti quadriennali òi L. 450. Per l 'Aiuto, stipendio L. 7200, indennità di servizio attivo L. 1800. Ad ambedue i posti è annesso, in via provvisoria, il caro-viveri come per gli altri impiegati statali (d ecr . 23-6-1927 e 29-12-1927) . Tutti gli accennati assegni si inlendono al lordo delle riduzioni di cui ai RR. Decr eti 20-11-1930 n. 1491 e 14-4-1934 n . 561 e delle ritenute per pensioni ed impos te> Al Prin1ario ec! all '.A.iulo spet tano Je co1npartecipazio11i agli utili netti dei proventi per sopratasse di cura. Le domande in bollo da L. 3, accompag nate dai prescritLi documenti, l 'elenco dei quali con tutte le rispettive modalità p ossono desumersi d a l bando di concorso da richieder si alla Segrete· ria d el sumen ziona lo Ospedale, debbono pervenire nlla predella Segreteria non oltre le ore diciotto del 30 settembre 1934-XII. REGGro EMlLIA . Ospedale di S. Maria Nuova. Scad. 30 sett., ore 18; medico primario del Reparto cli Radi ologia e Fisioterapia; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., doppio c.-v., percentuali; doc. non n11ter. al 30 giu.; età limite 45 a. Chiedere avviso. Rol\rA. Pi o I sti l u lo di S. Spi ri lo e Osp edali Riun iti. - Scad. 30 agosto, ore 16; due primari ostetrici ; titoli ed esami ; L. 7800 e c.-v.; età limite 45 a. al 18 giu.; t assa L. 50. Rivolger si alla Segreteria gen erale. RuFINA (Firen ze) . - Scad. 20 ag.; p el capoluogo; L. 8500 e 8 trienni clec., oltre L. 3000 trasp ., n etto cli riduz.; età lin1ile 35 a.; tassa L. 50,10 . SA~T'ANTONINO DI .SUSA (Torino). Scad. lU sett.; con Varses ; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 1000 i11d enn . alloggio , L . 600 se t1ff. san.; età limite 40 a.

SAN V1To (Sassari) . - Scad. 30 ag.; L . 9000 oltre L. 1000 uff. san., 4 qui11que1t11i clec., c.-v. SCHEGGIA PAsCELu Po (P erugia; . - Scad. 30 sett.; l a. cond. ; L. 8000 oltre L . 600 serv. a lt. , L. 1800 trasp., L. 500 se uff. san., ~ sessenni dee. ; età lim. 40 a .; tassa L. 50; doc. a 3 mesi cl all 'l lug. SERnAPEDACE (Cosenza) . - Scad. 31 ag.; L . 7000 e 5 quadrienni dee.; trattenute e riduzioni; tassa L. 50,10. SIENA . Ospedale Psichiatrico di S. Niccolò. Scad . 31 ag., ore 12; due medici di Sezione; lire 12.000 e 5 q1uadrienni dee., c.-v.; età limite 35 a.; doc. non anteriori al 15 giu. Chiedere an11unzio. llivolgersi Segreteria Società di Esecutori di Pie Disposizioni, via Roma 41, Siena. SIRACUSA. Conso r zio Prov . .1.n.fitub erc . - Scad. 15 sett., ore 19 ; due posti: dire ttore d el Consorzio e d el Dispensario prov. e aiuto 111 eclico e radiologo rlel Dispensario prov.; rispettiv. L. 20.200 e lire 14.400, 2 quinquenni d ee .; riduzioni. Vaca anche jl p osto di ass1slente sa11itari a vis itatrice. Chied er e aYviso . Rivolg·er i allD Segre teria (Palazzo clella ProYincia) . Tn.\PANr~ R . Prefe llura.

-

Scad. 31 Jug.; t1ff.

san . di l\ilarsala; L . 11 .600. TRENTO. Amministraz. Prov. - ,Scad. 18 ag., ore 16; medico di Sezione d ell 'Ospedale Psichiatrico Provirlc. con sede a Perg ine; L . 11.600 oltre L . 2800 serv . att., au111entabili. Chiedere avviso. UDINE. Ospedale Civile di S. Maria della Misericordia. - Proroga 30 sett., ore 18, per i posti annunziéJti nel fase. 15. VALLO DELLA L UCANIA (Saler110) . - · cacl . 90 giorni dal 12 l u g. ; p er 3 frazioni ; età li n1 i te 25-35 a.; L. 6500 oltre L . 3000 cavale.; ril e11ute; tassa L. 50,10. VILL.\:."OVATtrLo (tV uo r o ). - Con cor o l\ilecl ico per titoli, alle condizioni del Capitolato. Stipendio annuo L . 538.:3 erl i11de1111ità « acl per on a111 » L. 3615 sogge tti entra n1})i riduzio11i d el dodici e del sei p er cento ecl al le trattenute di legge. Docu111enti al Podestà e11lro tre mesi dal 10 g iugno 1934. Tassa L. 50. AvvERTENZA . - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico·chirur giche, i compensi allo stipen<lio base . CONCORSI A PREl\il. Un con cot so p er l '<< Inno alla !vleclicina ». La Rivista « Nicia » ha11disce un concorso tra i ineclici inusicis li per l '« I11no alla l\1Iedicina », su

parol e clel can1erata clott . Giacorl10 Ba1lestrasse di Carrega (Alessandria) . L '(( In110 » dovrà essere co111posto per voci all 'u11i 0110, 111a i co11correnti d o,·r anno spedire l a p ar titura 1)er canto e pianoforte, in dupiice COJ)ia, alla rlirezi o11e tiella Rivista (via Ben ed e tto l\larcello 1, ~lila110) e11 lro il 31 ottobre. I concorrenti seguira11110 l e 11or111e con suete (no111e e cognome in bus ta chiusa, contra segn ata da un n1otto, ri1)et u lo sulla partitura). 11 g iudizio della Con1missione, della quale fanno p arte i] prof. Gio,·anni A]Jerlo e i do ltori Fra11co Cavezzali , Ni110 Della ì\Ia110, Cesar e Saccon aghi e Giuseppe Sigurjni , sarà ina])pelJ abile. Al vincitor e d el con corso verrà asseg11ata un a n1ecl agli a d 'oro , g·entiln1ente offerta dall 'Istitu lo l\Iila11ese della l\1eclici11a I11ter11a (T.M. M.I .) .


{ANNO

XLI,

Nu~r .

29]

1155

SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. Re1no l\!Ion teleo11e, della R. Cli11ica l\'(edica di Roma, è i101ninato con11nendator e i1ell 'Ordine della Corona d 'Italia. R allegr an1enti cordialissimi.

Il prof. dott. A11drea Viol ato, chirurgo primario <l ell 'Ospedal e .C~ivile di Sul111011a (Aqui la), è no111inalo, i11 seguito a concorso, chirurgo pri111ario del1'0spedale Civile di Tripoli. Nel l 'Universit~

di Pe11nsyl vania, a Filadelfia, si è isliluila u11a seconda cattedra di i11edici11a (clinica medica) e si è affidat a a] prof. O. H . ·Perry P ep1>er . Il dott. P. C. Daigneau, professore di ch irurgia <'li11ica (clinica chirurgica) alla Facoltà n1edica del1'Università Laval a Quebec (Canadà), è 110111inato decano, quale succe sor e del con1pia11 to prof. J. M. 1\. Rou's seau . IL prof. 1\[ario11, cli n ico t1rologo di Parigi , è non1irtalo n1e111bro dell a ez io11e di Chirurgia dell ',\ ccaden1ia di l\!Iedicin a di Parigi.

Il pre111 io della Socie t à di .C l1irt1rg·ia di Buenos Aires per il 1933 è stato asseg11ato al dott. A. S. In lrozzi per il s uo studio sull 'osteofibrosi deforin a11 te cl "orig i11e JJaratiroidea. IL

prof. Alfrect St tih111er, di der111atologia ~ftinster \\' ., è chi a 1na to a Frihurgo i . Br.

a

Il prof. Hei1trich Eyn1er , di ostetricia e g inecologia a Heidelberg , è chia111ato a l\!Ionaro. Il prof E rnst Gerl1é.lrcl Dresel , d'ig ien e a Greifs,<va Ld, è chiam a to a Lipsia.

Il prof. Wal lher .S chultze, di d er111a tologia a G iesser1, è c hian1at o a J e11a. Il prof. Willy Usadel , dire t tore d ella Sez ione chiru rgtca dell "Osped:ile Rodolfo 'irchO'\Y di Berli110, è chta111ato all a ca ltedra di chirurg ia (clinica chirurgica) di Tuhinga. IL prof. Alfred Schi t l e11hel111, rli 111 edicina int erna (clir1i ca inerlica) a Kiel, è chia111 ato a 1\ionaco. Il prof. Philipp Broemser, di fisiologia ad Heidell)erg·, è chiama to a Mo11aco. SI è oggi pubblicato, /'Importante a uovo libro :

Prof. LUICI MACCIORE

Direttore dell a R. f'linica Oculistica di Genova.

Manifesfazioni Cliniche Oculari nelle affe• zioni del naso, dei s~·ni facciali, dell'orecchio e della gola. con 79 figure nel testo. Prefazione del Prof. MARIO BERTOLOTTI.

Volume in-4°, grande, di pagg. XVI-455 (N. 15 della Collana del •• Valsalva 11 fondata e diretta da Guglielmo Bilancion i}. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di s pe· dizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 5 in porto f1·anco. Per l'estero, a lle L. 5 5, aggiungere L. 5 per le occorrenti ma.g"tgioll'i spese dì spedizione. Inviare Vaglia Postali e Chèque Bancari all'editore LULGI POZZI, VJa Sistina 14, ROMA.

NOTIZIE DIVERSI!. 1° Congresso internazionale di elettro-radio·bio·

logia. Si è pubblica lo il programma prel iminare del 1° Con g r esso Inter11azio11ale di Ele t tro-Radio-Biologia, il q.uale, co111e a})bia1no a1111unzia to, avrà luogo dal 10 al 15 se t te111bre in Venezia. Il programn1a co1111)r ende nu111erose r el azioni d a parte di biologi, n1eclici e fisici e111inenti di molti Paesi . Richiederlo all 'uffi cio cli Segr eteria.

La qu o la di iscrizione a l Co11g·resso è di L . 100. 1'ale quota dà d iritto: alla parteci1)azione al Co11g re so; alla iscriz ione nel la Socie tà Internazionale di Radiobiologia; ag·li Atti; alla libera circolazione sui vapor etti clella Azienda Lagu11are di Navigazio11e i11t er11a dura11 te il period o d el Congresso; all e en tra le g r atuite nei Musei cli Venezia. Le adesio11i accon1pag11at e d alla quota di iscri7ione, e le comu11icazioni, devono esser e inviate al segretari o gener al e: Dr. Giocondo Prot ti , S. Gregorio 173, \ "e11ezia, entro il 30 lug lio, e le comull icazioni (nelle lingue or ig·inali) dovra11110 essere Rccompagnate da quattro riassunti , i n itali ano, ing lese, t ed esco e francese, per d ar 1nodo alla Segreteria del Co11gresso rli st an1par e il m at eriale ch e verrà clistribuito ai con gressisti , così ch e nelle secl u le del Congr esso ogni con1u11icazione sar à s unteggiat a i11 t1n t en1110 11or1 st1periore ai 5 1nir1uti per con1unicazion e . Per g li albe rg hi so110 s tabiliti l)rezzi a f orfaÌt molto var1taggiosi. Sono previst e esc ursioni e viaggi facoltativi a Cortina d 'A1npezzo erl a Fi r e11ze, Roma, Napoli. I congressisti potranno u st1fruire delle riduzioni ferroviarie accordat e in occasio11e nell a XIX Biennale di , -enezia da qu alunque Stazio11e d ell a r ete ferroviaria italian a fino a Venezia e ritorno (70 %) . Per i co11gressis ti l)rovenien ti rlall ' I~s t ero è consig liabile richiedere a lle Agen zie di Viaggio il cc Librett o òi viag·gio .Per i visit atori est eri della Bien11ale cli Venezia ». 'f al e libretto contiene 4 sco11trini ch e d anno diri tto a effettuare altrettanti viaggi sulla r e te ferroviaria i taliana con la riduzione del .50 %. Tale li})relt o J)Oi P 11ecessario per i co11gressisti ch e s i iscrivessero al viaggio facoltativo , -enezia-Ron1a-Napoli. All a Stazion e di ' ' e11ezia S. L . funzionerà nel periodo del Co ngres o un Ufficio Turistico, nei l ocali della CIT. Le signore e le 1)er sone che acco111pagnano i co11g ressisti u sufruiranno delle s tesse condizioni e potranno partecipare a tutte le varie manifestazioni del .C ongresso.

Il 5° Cong·resso 111edico

pa1~americano.

Si è svolto sulla nave cc Pe1111sylva11ia », espressa111ente affitt ata; vi 11anr10 partecipato p iù di 600 per orte; son o st ati toccati i11olti l)Orti e si sono fatte Yarie esct1rsioni ; ovunqt1e i congre isti hanno ricevuto festevoli accoglienze. Sono stati rice' 'uti dai presidc11Li d el le Repubbliche cli Cuba e di Panan1a. I laYori hanno co1111)rcso 175 co111u1licazio11i. Alla presidenza è La lo eletto iJ Dr. C. J ackson, ch e st1ccede al Dr . J. O. l\·l cReynold. Segretario


1150

H

IL POLICLINICO

esecutivo è il Dr. J. E. L6pez Silvero, Oficina SanitiJria Panamerican·a: Washi11gtòn, D .-c., S. U. d 'A. Il 6° co11gre o si terr à J1ell 'agos lo 1935 a Rio clc J a11eiro.

2° Congresso medico abruzzese.

»

[ANNO XI~I, NUl\f.

29]'

sanello) e quello di l111ola (Mo1rlecato11e) . Gli osped ali sanatoriali che sono quasi pronti e che potranno funzionare entro I 'anno corrente sorio, in ordine di precedenza, i seguenti: Perugia, Imper)a (San Lore11zo), Lecce, Siena, Cuneo, Busto Arsizio, Cremona, Roma (Istituto Be11ito ~Iussolini) , Ascoli Piceno, Ragusa, Chieti, Trento e Padova.

La Socjetà Me(lico-Chirurgica degli Abruzzi ha i11detto il suo II Congr esso a 1~eramo, dal 23 al 25 Centro calabrese per lo studio e la cura della se ltembre. Ten1i di relazione: « Ascesso polmosterilità. 11are » (011. prof. Raffaele Paoluccj) ; «Men ingite sierosa » (proff. S. D'Ar1tona e Q. Di Marzio); cc .SteAllo sco1)0 di andare tangibilmente incontro alla rilità int1liebre e cle111ografi s1110 » (prof. G. Alcampagna demografica voluta dal Regime e con bano) . l 'approvazion e delle .t\ .utori tà locali è sorto in Regg·io Calabria un « Centro Calal)rese per lo studio Presid e11te del Comitato ordi11atore è il prof. Attilio Cer111ertati ; segretario il clott. Armando · e la cura della st erilità ». Il « Centro » m er cè l'opera di consulenti in maTasso11i. Ufficio di segreteria: corso S. Giorgio 78, Tera1no. l~rie affini e la disinteressata collaborazione di bene attrezza Li I s ti luti scientifici cittadini curerà All'Istituto di 1'Ialariologia. l ;t sistematica visita e le eventuali cure n1etliche, chirurg iche, fisi che d elle coppie sterili. Si 0110 iniziati due corsi di }Jerfeziona1nento: Del « Centro », di cui può avvantaggiarsi' tutta l'uno per 111eclici i tali ani, l ' altro per medici stra. . Ja Regione Calabrese e che darà prestazioni gra1: J er 1. tuite ai non abbienti, è fondatore e direttore Il corso per i 111edici s trani eri, preparato dalil prof. Ugo Tropea, docente i11 Clir1ica Ostetrica 1 'Isti l u lo di l\ll al ariologia d 'intesa con l 'Organizzae Ginecologica alla R. Università di Milano ed alzione cl 'Igìe11e del1 a Società delle Nazioni e con l a li evo dell 'Alfieri che, come è 11oto, è tra i ginecollaborazio11e della Stazione Sperimen lale Anticologi italjani ch e hanno dato maggior i111pulso 111al arica d ella Direzione Ge11erale della Sanità a tali studi. ,, Pt11Jblica, nssu1ne qt1est 'a11no speci ale importanza, poichè è l 'unico ch e l a Società delle Nazioni tiene Viaggio in Polonia e in Rlt sia. i11 Europa (sono slati sospesi quelli di Londra, Parigi e A111burgo;. In occasione della IX Conferenza internazio11ale con lro l a tubercolosi ch e avrà luogo a Ver avia Tra gli i11segnanti , oltre quelli italiani ve ne sadal 4 al 7 set tembre 1934-~TI, la Federazione Itaranno alcuni tranieri inYitati , per conferenze, sia Ji an a Nazionale F'ascis la per l a lot.La contro Ja tudalla Società delle Nazioni, sia dall 'I stituto di Mabercolosi organizza due viaggi: il primo òalla lariologia. frontiera di Tarvisio a Varsavia e viceversa e l 'alIl cor so per n1edici stranieri venne inaugurato tro dalla frontiera di Tarvisio a Varsavia, Mosca, I '11 g iugn o dal direttore dell 'Is li tu to, prof. G. BaLeningrad o, Riga, Berlino, Brennero. s Uanelli. Erano presen li S. E. Lutrario e il prof. Durllntc i viaggi saranno organizzate Yi ite a E. J. Pa111pana per la Società delle Nazioni, i I stituti di cultura, riunioni a carattere culturale pi off . A. Il vento e A. Labranca •lJer la Direzione presso Istituti scie11tifici , in Austria,, in Polonia, Genernle della Sa11i Là Pubblica, alcu11i insegnanti a Mosca e a Leningrado. Per l 'occasione la Fede' d ella Scuola ecc. r azione prepara un an1pio resoconto della rotta Il prof. Bastianelli t enne un breve ed efficace discor so, in c ui lumeggiò i progressi incessanti contro la tubercolosi in Italia attuata dai Yari Enti ch e Yengo110 realizzandosi nelle nostre cor1oscen ze prepostivi dal Governo Nazionale Fascista . sulla malaria. Ricordò le bene111erenze della SoLe i scrizioni si chiudono il 1° agosto 1934-XII. cietà delle azioni e della Fondazione Rockefeller Per tulle le inforn1azioni e ricl1ieste di pronel promuo,·ere tali studì . Il corso darà u11a g ram1na rivolgersi alla Federazione Italia11a Naziovisione con1ple ta d el vasto ca111po. La visita alle nale Fascista per la lotta contro la tubercolosi, Paludi Po11Line - u11a terra classica d ella febbre ,·ia azionale 200, Roma. clin1osLrerà co1ne orinai possano redimersi rapida1nenle le t erre mal san e; si traLta, com 'ebbe a diPer gli eroi della scienza. chiarar e il 110 tro Capo, 011. Mussoli11i, di un sucIl Consiglio dei Ministri ha approvato u110 schecesso del Ja scienza. nta di decreto reca11te nuove norme per la conIl prof. Pa1npana, per la Società delle Nazioni, cessione delle ricompense al valor civile. Con esso, fece valere l 'importanza ci el corso di Roma , al i11novandosi ed integrandosi disposizioni in vigore quale sono iscritti allievi di 11u1nerose nazionalità, sin dal 1851, si s tabilisce di aggiungere agli atti alcu11i <lei quali dirigenti di serYizi sanitari nei di valore, per i guali possono accordarsi ricoml oro Paes i ; au .. picò al pieno successo del cor so . pense, quelli di coloro che arrischiano la propria Le costruzioni sanatoriali dcll'lstiti1to Fascista vi La : a) per il progresso delle scienze ed in genere per il bene dell 'umanità; b) per tenere alto neldella Previdenza Sociale. l 'arringo civile il non1e ed il prestigio della Patria. L 'Is li Lu lo Aazior1ale Fascista della PreYiclenza SoIn relazione a tale modificazione, si innovano, alciale va SYolge11do un a111pio programn1a di cotresì , le norn1e riguardanti gli Enti e le autorità . truzioni a11 atoriali che assicurera11110 presto alautorizzate a formulare le proposte di ricon1pensa, i 'Italia u11 an1bìto primato. Gli ospedali sanatoi termi11i per la presentazione delle proposte, nonriali la cui co truzio11e è ultimata e per i quali è cl1è la composizione d ella commissione giudicain11ni11e11te ] 'inaugurazione son o quelli di Pisa (Citrice.


~ANNO

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XLI, NuM. 29] dovu~Jll_l~

SEZIONE PRATICA

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1.

L 'Istituto l\llar ag·lian o ci i Ge11ova per la lotta antituber colare, ha messo .a disposizione di S. E. il Cap·o del Governo m ezzo milione anr1uo di vaccinazioni preventive contro le malattie tuber colari : vaccino metodo Italiano. S. E. il Capo 1lel Gover110, accettando di buon g r ad o il clono , ne ha fatti avvertire - con una apposita circolare --= i Consorzi Antitubercolari acciò possano aver e gratuita1nente questo m ezzo vaccinante, sicuran1ente i11nocuo , e possa esserne, con est ese applicazioni , appurato il valore. Il vaccino non sar à quindi più venduto n1a solo (lo11ato. II 1° co11gr esso internazion ale di endocrinologia, inde tto d alla Societ à d ei l\tJedici rli Marienbad , si è svolto d al 24 al 26 n1aggio, sotto la presiden za del prof. J ulius Bau er di Vienna. ~er informazioni rivolger si allo : Balneologisch es Institut, Marie11b ad , Cecoslovrtcchia .

1157

dal 10 al 22 sette1nbre, in C'h i cago. Sede d ell 'Associazione:. East Division Street 18, .C qicago, 111 . S. U. d'A. ' Un corso di p~rfezion amento sulla chir11rgi a i11fantile si terrà, sotto la direzione d el i)rof. H.-L . ftocl1er, d al 22 al 2 7 ottobre, presso l 'Univer sità di Bordeau x:. ·rassa cl 'ìscrizione 200 frai1chi. Rivol. ger si a : Secr é tariat de la Faculté d e :NJédeci11e, Bordeau x. Nella sed e d ella Cli11ica m edica tli 'forino è st ata con segn at a al se11. Fer d inartdo Micl1eli, dal prof. Carlo Gan111a (li Sie11a e in n o1ue cli tutti gli allievi, un 'arti stica m ed aglia d 'or o, oper a dello scultore sen . Ral)ino . Parlarono il prof. Ga1nna e il prof. Dominici, primo aiuto della Cli11ica ; rispose, con cordialità e g·r atitudin e, il sen . l\fi ch eli.

Ricordiam o ch e il 23° Con gresso fra11cese di m edici11a si ter rà a Quebec (Canadà) d al 27 al 30 agosto e coinciderà col 13° Congresso d ei medici . di li ngu a fra n cese d 'America e d 'Europa; questi due co11gressi sono indet ti in occasion e delle fest e pel 4<' oen tenario della scopert~ d el Canad à .

Il 3 giugno i proff. Davide sen . Giord an o e FatJio Vitali 11anno lascia lo jl servizio attivo n el! 'Osped ale Civile di Venezia, per r ag·g·iunti limiti d 'età . La presidenza d ell 'Osped ale 11a voluto att est are, ai due illustri sanitari, l 'estimazion e e la g·r atiludine di cui sono circo11dati ed assicurar e lor o ch e ri1narra11r10 collaborat o-ri d ell 'Osped.a le cli cui, per d eliber azione d el Consiglio, dive11gon o prin1ari en1erili e co11sulenti.

Olt re 250 m edici inila11esi si sono adunati l '8 g iug no a Casino Boario, ospiti d ella Società delle 1'ern1e; il convegno aveva principalmente lo scopo di richiama.re le nozioni sulle qualità t er apeutich e d elle secolari fonti.

L' Accademia di ~Iedicina rlel l\iicssico h a celebrato il quinquagenario professionale d el d ott. Fran cisco Hurtado, labora torist a, chirurg·o, ginecologo, interni s t~, direttore d ella Facollà odontolo. g1ca.

Il 15 giugn o si è adunata l'Associazione Napolet a11a d ei Med1ci e Naturali sti ; ven11e discu sso il ten1a gen er ale : cc Il trauma qt1ale agente produttore d elle malattie (consider azioni medico-lega li) »; furono presentate r elazioni d ai proff . Fragnito , Pace, d 'Istr ia, Castronuovo, P an sini, Baldi e dai rlottori A. D 'Arrigo, ~,ittipaldi.

A San Don1ing o h a ripreso le pubb licazioni cc La 1.'ribuna J\llédica » , or g·ano clell 'Associazione Medica Domi11ican a; non u sciva più d al princip io d el 1933. l~ diretta dal dott . Viriato A. Frialho.

t')

La Soc i~tà Lombarda di .Chirurgia si è adunata il 27 aprile, il 25 m aggio, l '8 giug110 e il 22 g iugn o, sotto la presiden za del prof. M. Donati . Fur on o fa tte complessivamente 28 con1unicazioni, il ch e pro va la rig·ogliosa vitalità d ell 'istitt1zione.

La Societ à Lombarda d i Ost etricia e Ginecologia si è a(lunata il 31 m agg·io, sotto la presiden za d el prof. Clivio , assistito d al segretario prof. Vozza. Furon o fatte comu11icazioni da: C. Tenconi, G. Dosse11a, N. Dallera, L. Sanjust , E . Bortini, B. J3u zzi , G . P. Riccardi. Il 4° Convegn o r egionale d ella Sezione ven et a d ella Feder azione naz. antitubercolare, d el quale demmo g ià notizia, si è svolto a Venezia n ei g iorni 24 e 25 g iugno ; le discussioni e comunicazioni h anno d est at o il più vi vo interesse. La ,Società di Cultura Medica Novarese si è adun a ta il 7 g iug110 sotto la presidenza del prof. G. Dellepian e, assistjto dal segr et ario dott. G. Gallina. Furono fatte comunicazio11i da: O. Cipollino, C. A. Luzzatti, D. Canlone, V. Gallina, S. M. Gliozzi., P. Spoto. - L 'Associazione Americana d egli Ospedali h a or~ g·at1izzato un corso per ammini stratori d 'osp edale,

A Mqntevideo h a iniziato le pubblicazion i « El Dia IVIédico Urug·u ayo », d estinato alla n1edicina gen erale e alla pediatria, tliretto dai d ottor i R . Al1neida Pintos e C. Alberlo Estapé. Il periodico « Caracas l\1édico n, or gan o della Clinica Acos ta Ortiz di Caracas, u scir à in fascicoli m en sili, ciascu110 d ei qu ali d estinato ad un tem a determ in ato; il pri1no num er o riguarda le fleb iti . Il periodico r iferirà s u gli stud1 n1edici co1npiu ti n el "\ien ezu ela. Sar à cli retto d al dott. J. Rojas Contrer as. Secondo 11otizie inviate dal dot t. C. Gia11tur co all a « Riforn1a rviedica -» , duran te il quiI1qu en nio 1929-J 933 si son o p r esentati agli esa111i p er I 'esercizio d ella inedicina n egli Stati Uniti : 61 lau r eati dell 'Universi tà di Vienna, ch e son o sta ti appr ovati n ell a misura del 71 %; 41 dell 'Università di l{oma, di cu i appr ovati il 44 %; 116 d ell 'Universit à di Napoli , cli cui appr ovati il 33 %. Qu este cifre tendon o a din1ostrar e ch e le n ostre Università in gen er e, ed alcune di esse in specie, son o t rop po corrive n el rilasciar e i djplomi. Il Governo cinese, p reoccupat o per l 'affluenza d i meclici d all 'Europa - in particolare ebrei profughi d alla Ger n1ania - preg·a viva1nen te i medici ch e volessero r ecar si in Cina di m ettersi p ri n1 a in r appor to cq_n le autor i tà cinesi, il ch e può esser fatto pel tran1it e d ella d elegazjon e cinese alla


ll58

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IL

POLJCLINICO

Società delle azio11i (rue Char1es Falla11d 18, Genève, Svizzera). A Va1 e11to11, presso ~arigi ; nel parco secolar_ç

del cas le1lo cc des .C har1nilles », ove orge Ja casa di ritiro dei 1nedici francesi, è s lalo inaugurato t~n bus to di ~la urice Cazi11 , ex-presidente e benef&ltore dei] 'opera. Era110 J)resenti molte JJersonaUtà. ParJarono Paul Sl rn uss, ex-n1ini stro , j] prof. Bernard CurLéo, attuale })r e ide11te, il dott. Dupuy de Fre11elle, direttore cleJl 'I titulo , il deca11 0 dei pe11sio11ati dott. Leter, e al tri. Il ~I ini s tero dell 'l11lerno 11a co11cesso u11 .. l1 ssiclio di L. 60.000 agli Ospedali l{it1niti di S. Gi0Ya1111i di-Dio e Ruggi cl 'Arago11a di "aler110 , ul fo11do di SOYvenzioni a11 e is tituzio11i cti pubJJlica benefice11za. La sig·11or a 1\.1111e l la 1\ lbini Yeet oYa Perego, nel seco11clo an11iYer ario della 111orle rlel 111ari to rag. co1n1n. lloberto Per eg·o, ricorda11dolo con i1nmulat o affe llo, 11a do11a lo aJ1 '() ped ale Maggior e di \lila110 l a so111111a di lire 100.000 i11 ('onta11li , com e co11tri])u lo all e spese (li co lruzio11 e clel 11u0Yo g ra11cle Osp edal e-g'iarcli110. In eguito all a SOJ)pressio11e, cla i)arte cl el ~li11 i lero dell 'I11 ler110, clella sp ecja}j là fa1·Jnaceu li ca « Soluzione pol icalci~a s1)eciale .Ca robbio », sor se u11a cau a ciyjle per (lan11i, i11le11 ta ta dai clot tori Luigi Ca robbio e Romolo Ve11Lt1ri11i , ch e aYeYano ideato il }Jrodotto, contro il dot t. Git1lio i\Iaccone, cl1e lo prep araYa. E a è la1 a co1111Jo., ta JJer i buo11i uffici del giudi ce is lrtt l tore, cav. F'r an cesco Bianco; a cbj l1 -ura della verle11za, il <l otl. 'facco11e 11a òe li11ato lire 10.000 per be11efi cenza. Dern1)lO g·ià i10Lizia della i1u0Ya t assa (33 ~~ clel ,·alore) labili la i11 J11ghi1 terra st111 'in suljr1 a i111portata. \e ono der i' a le YiYa~i i)r olest e, ospitat e nel g ior11ale e< , tar n. Alla Ca111era d ei Co111t1ni il n1i n is tro delle Fi11an ze 11a rileYato ch e 11 011 si è deter1ni11 a to aun1ento , n1a cli111i11uzio11e 11el prer LO del] 'in . ulina ve11cl uta <l .li fa lJ])rica 11 ti ingle i . TuttaYia la tassa è s la l1:1 (fU asi in1111 ecli a lan1e11le so11J>re ·sa. L 'equip·agg·io (lel g uarrla-ro te b elga e< Zinnia » J1 a ' olu lo r e11clere u11 0111aggio alla inen1oria rlel clott. Ga ton Dn11iel , ch e p er clocli r i a11ni n e fu il 1ne(ìiro e ch e se1Jpe g uadagnar se11e la 'iYa gratit u dine. Per olloscri zione è st ata fatta co truire u11 'à11cor a i11 .ferro forgiat o; t1na rappre en tr111za dcll 'equipag·gio, co111post a di 29 persone, tra cui il com~ndan le e il cap1Jellano , si è recata a de])Orre questo ricordo aYa11ti Ja to111])a ctel Daniel , i1e1 ci1nitero di Saint-Josse. L 'iscrizione dice solla11lo: cc Zi11ni a al suo caro dottore n. Il doll. CJa ·to11 ~1a y, di Minneapolis, del quale aYem1no già ad occupar ci , condan11ato a dt1e anni cl i car cere e 1000 dollari <1 i an1n1encla per aYere curato il b andito J ol1n Dillinger di un a ferita tl 'ar1n a eia f11 oco senza de11t1nziarlo alla Polizia, J1a int erposto appello. Il l\llay è nato nel 1887.

Con il prof. M1cuEL Col TO è sco111parso u110 dei più reputati cli11ici dei nostri t en1pj. H:i. insegnato lungam ente nell 'U11iversità di Rio de J aneiro ed ha coperto molte carich e i111portanti. Ha spe50 11obilme11te la vita .

[ANNO x ·LI, NuM. 29)

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RASSEGNA. DF;J,J,A ST.!MPA. MEDICA. Jltlinerva M ed., 21 apr. -

F. SABATELLJ. Linfo-

gr anuloma tosi 111aligna. Arch. Ilal. cli Arv·lt. e lst. palol., 11ov.-dic. F. Gucc10NE. Gliomi. - M. Cn10VENDA. Pachime11i11gi le incistata colesteri11ica. LJiagriosl. e Tecn. di Labor., 25 mar. - (i. SOTc 1t1. IperJ>ilirt1bi11emia ad re11ali11ica i1egli epatici. Buìl. cl. Se. i"1ed., i1ov.-dic. - A. PALLOTTI. Volvolo della cis tifellea. Bril. Nlerl. Journ., 21 a1)r. - A. II. Do u TBROVJTE. 'f r a I la111. dell 'obesi là. Pa ri~ Alécl ., 24 apr. Acque injner ali, clim atoe fi ioterapia. A r cìi. 1\Jel. .4.pp. Dig., ecc ., apr. - S. KAonuKA e P. B \RDE1' . Perid t1ode11i li cl 'origine ap1)e11dicolare. 1\ li n . iv oc li., 21 apr. E. UnBACH. Lipojdosi COll n1a11ife tazio11i C'Utar1 ee. vV. l~JlRl CH. Ipoglice111ie con ge11ite . .;4.n1er. Jl. Obst. a. Gyn., a1)r. - E. \ oYAK . L 'enclocri11ologia i1ei ])r oblc111i gi i1ecologici. J. THOR~ \-VELL \ ì\i1THER ·poo . Le cat1 e cl eJl 'i11izio del 1ra"aglio. - C. G. HARTl\LA fe11latiYi cl 'i11fluenzar e il cjr lo iues lruale i1elle sci111mie. R if .. i11e<l ., 7 apr . - C. Ttt1r ECEK. ~uova ca tegori a di J)roce i e11dorri11i: l 'e trazione in terna. - F. Lo RELLO. Erllia })Onln11ea dalla lin ea di Spiegel . Prese 11l éd ., 21 apr. - E~r. ~E n GE...'1\T e al . Gom1ne i.filitirl1e clel i)oln1one. _ , .I . S R E tt 11rrE e P. P\Gì' •Ez. Sindro111c l). c u<l o-i1)ofi .. nria . J ou rn al ~l . Jl . . 1., i api . - ~\. . ,,. . . _\o .. ox e G. E. Bno'' ~. I11erlen sione malig11a. "' . H . PoLAYES e I. ~{. D ERBY . Grt1p1)i sa11guig11i e 111 a)ariolera1)ia. - ~I . SoL1s-CoHEN. Con cezione clell 'i11fezio11 e focale. - c. L . RA~DELL. Gra11t1lopenia co11..,ect1tiva a J)arbill1ra ti e a111idopiri11 a. - F. E. PooLE e al . l\1orl i cl a cl i11itrofer1olo. R ev. ER / JClfi . de .\l ed. J' Cir. , ~ pr . - . S. F ER~~­ no s-Co. °' u lla u j) })O lcl Yagoton1a degl1 as1nat1c1. Giorri. di Ball eri ol. e Irnm iin., ai)r. - R. ~i\rn­ ~10NELLI . I111111t111ità IJaraspecifica co11ferita dalla t])c. contro il carbo11chio. - A. I. L1PSTEIN . Propriet à batlericid e dei va1)ori cii j?dio. e loro valore curativo. F1NL"cc1. Ba l ler1e1111a post-operaloria. i'rled. liVell , 21 apr. - H. VoGT e al . Bal11 eote• r ap1a. Ri11. Il . cl i ._.. f o1ncil ol. , a1)r. - ,V. H. HYDE. CelJt1lite cerYicale erl. angi11a di Lud,vig. - L. Cu1u~IINATI'O. Denti i11clu si. Se n1a11a l\Iéd ., 5 apr. - G. :\.nAoz ALFARO. Polior11j elite a11t . ac. Ri11. San,, S icil. , 15 apr . ~ .!\. E. D 'ANGELO. Chimografi a cardiaca. - E. ~l oRETTJ. Di sinfezione del1'occhio artificiale. Gaz. d,, lluf)., 28 a11r. - G. CARRJÈRE e al. Barhift1rismo acu1o . l'rle.cl. i1 ·e1t , 2 apr. M. ' 'i E BER. Otosclerosi. - vV. BAETZNER. _l\nuri a riflessa. 1\fi111 ch . .Mcd . 1Voc11. , 27 apr. G. BENczuR. ~e11ra1 gie e inialgie croniche. Med. J(linik, 28 apr. II. KALK .• Iperte11 sio11e parossistie a. - I\ . F. voN E1sENBERG. Angi11a pectori s e allergia. .Tour11 . de Mécl . d e Lyo11 , 20 apr. - A. P1c e al. Reu1natismo e tbc. Presse Nlérl., 25 apr. - M. CHIRAY e al. Dolicocolon. - R. DEGHAI . Stati preca11cerosi del collo u teri110. 1

'r.


[ANNO XLI. NuM. 29) M ed. Klinih' , 27 apr. -

1'asma. tori.

SEZIONE PRATICA R. BLl.T l\1. Proble111i sul-

H. BERHNARDT e K. ScHUTZE. Supposi-

Arch. Se. Med., apr. - - P. FRt_~GONI. Co11te11uto

totale in calcio e fosforo di ra tti tireo1)ar atireoprivi ecl i11 eccesso di parath or1no11e. J ournal .4. .l'yJ . A., 14 apr. - A. J\1. HoFFl\IANN e al. Net1 lrope11ia consecutiva ad uso di an1idopirj11a. - 21 apr. J . H. SToKEs. 1·rattam. della sifiJicle pr.ecoce. - W. H. ' VOGLOM e L. A. WEBER. Acque p esanti e sviluppo di tu1nori. A11n. di Mecl. Nav. e Col., mar. -apr. - floGLIOLO . 1·ra smissio11e delle 1cisl1111aniosi. Ri v. Il a/. <li Terapia, gen. - L. CRoSETTI. L 'efetonina 11egli accessi di ~Iorgagni-Adams-S1okes. Rif. 1\tfe<I., 14 apr. ·r. TAi\rB-r-n ai. cc Piccola pubertà » del Pende e « neutrale Ki11dheit » di Stratz. Reii. Franç. cle Gy11_ ecc., inag. - 3° Congresso frane. cli g inecolog ia. Ann. <le ,\ /éd., 111ag. - R. GorFFON e al . piro1nelria cli11jca. - I . PAVEL e al. Esp] oraz. funzior1al e del fega lo. - R. B ·PR::\ol'\u. }\ cci d enti periodici d ei l u1Jercolo tici. Praclifi on er , J11 ag. - ~u111ero sulle 111alattie dell 'occhi o. rl cl n Aled. Scn nd.,, I-II . E. i\1AR CUSSON . L 'ar1a1n1tesi . OC' ial e 11ell 'o •oeclale. - - V\T. I. RACHMANN. Dy lrOJJltia ad i po. o-ge11italis. - C. G1EHTEN. ErytJ1e1t\a J lodosu 1 n. - H. H oLLANDER . .l\nen1in a chi-

1159

li ca. - E. FonsGREN e R . CH NELL. Ri Ln10 del 111e- tabolismo. Deul . lvled. l Voch., 4 inag. - _ un1 ero se111i-111011ografico sul re.un1atis1110. Presse Méd. , 2 111ag. - D.-L. \ "10LLE. Calcio ed el in1inazio11e re11ale.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLI CAZIONE MENSILE. Bommario del N. 6 (1934) :

Problemi sociali : R. P. R.ossi: Sulle borgate rurali dal punto di vista :iigienico-sanitario. G. SANARELLI : L'Agro Pontin1J nelle sue nuove condizioni sanitarie. - Memori-J originali : A. FoRr,Eo: Su alcuni casi di febbre epidemica, di oriigine oscura, ver ificatisi tra i lavorat0Ti di padule nella p•r ovincia di Pistoia (1 planimetria). - N. CIAMPI: So1p ra un caso di infezione wmana da « Brucella aibortus » . - Stud i riassuntivi : M. MOSCHINI: Iigiene del pa lombaro (3 figure ). Re· censioni (Loimologia - Medicina sociale). Rivista bibliog rafica. - Servizi ig ienico-sa nita ri. - No tiz ie. - Allegato. Abbonamento pel 1934: Italia L. 60, Estero L. 1 00 ; ai nostri a bbonati L. 5 5 e L. 9 5 rispettivamente. Abbonaimento di sagigio 1p er il semes tre luglio-dicembre: Italia L. 3 O. esterQ JJ. 5 O ; ai noGtri abbonati L. 28,50 e L. 48,50 risp ettivamente. E ' stabilito anche un abbonamento a nnu o al solo Allegato, per L. 1 O. Per ottennre quanto sopra rivolger~i direttamente a 1. l'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. A111e}J j a~ i

j11 ;\ffezio11i cl1irl1rgich e .. . 1145, 1146 Anemie : pa 1ogene i . . . . . . . . . . . )) 1145 Ar sen olJenzoli : ge11esi e terapia d ella <l er1nalite cla . . . . . . . . . . . . )) 1150 Asma bro11chiale in ba111bi110 : studj o is tologico . . . . . . . . . . . . . . . }) 1146 Assicl1r<11. co n l ro le n1 ala1tie profe sio1146 11 al i . . . . . . . · · · · · · · · · · · )) AYiazjone: 1nodifi cazioni del ca111po visivo 11ej })iloti . . . . . . . . . . . . . )) 1147 Bacilli ll1berco1ari e11tro la cistifellea: azio11i

. . . . . . . . . . . . . .

. .

)) 1146 Bib1iograiia . . . . . . . . . . . . . . . 1140, 1142 Ble11orragiJ : t rat la1nento alJortivo . . . )) 1149 Cancr o: t a lo atll1a]e d el proble1na del . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Cervello: tu111ore . . . . . . . . . . . . )) Commozione cerebrale e sua cura . . . }) Congiu11Livi1 e gonococcira: t erapia . . )) Djabete e rol eci tite litiasica . . . . . . . }) ·Emorragie gastrjch e J)OSt -operatiYe: pre' 'enzione . . . . . . · . . · · · · · · · )) Empienta t oracico: patologia e trattamen lo . . . . . · . . · · · · · · · · · )) Etmoide: ricer ch e . . . . . . . . . . . )) Fe1101neno di Sanarelli-Sh,vartzn1a11: ri cercJ1 e . . . · · · · · · · · · · · · · )) Giu rispru,denza san.itaria: qu.esiti . . )) fvlilza: ci ti c.alcificata . . . . . . . . . )) Milza: rottura J)Ontanea in corso di n1alariot erapia . . . . . . . . . · . · · · ))

1151 1146 1134 1147 1121 1132 1137 1146 1144 1152 1148 1149

~1uscoli

masticatori: er g·og·ra fi a . . Pag. 1145 . .\'euralgia facciale . . . . . . . )) 1133 .\euro-sifilide: trattan1 e11lo . . . . )) 1136 ()perati : alzata p·r ecore . . . . . . . . . )) 1145 01 mo11e omo poietico (l el fegato . . . . )) 1144 O. . teomielite acuta d ell e ossa lunghe: postu111 i . . . . . . . . . . . . . · . . )) 1139 Osteon1ielite dello sterno: guarig-ione . . )) 1139 Pala to : perforazione da prolesi de11 taria )) 1145 Pancreas : affezioni acu le ii1 seg·ui lo a )) iJ1terventi sullo stomaco e cluod eno . 1148 . . )) Pa11crealite intersliziale arl1ta 1148 Pleurite colesterinj ~3 . . . . . . . . )) 1128 Pneumotifo . . . . . . . . . . . . )) 1146 Polmoni : can cro . . . . . . . . . )) 1137 Polmoni: suppurazio11i: tra lta1n. . . )) 1146 Raggi solari : azioni . . . . . . . . . . . )) 1147 l\eazione di Aschhei1n-Zond ek jn graYidanza co11 feto m orto . . . . . . . )) 1145 ,Sclerosi multipla e J)iombo .. . . . . . )) 1151 Sierologia: rj cerch e . . . . . . . . . . . )) 1144 Splen ectomi a: ema le1nesi n1 ortale tarcliva . . . . . . . . . · · · · · · · · )) 1148 Toracoplastiche: oscillazioni pendolari del mediastiJ.10 e loro tra1 ta1ne11to • )} 1138 'T'orotrast: effetti tardivi . . . . . . . . . )) 1150 1'ubercolosi: nuova reazione sjerica . . . )) 1150 rrubercolosi polm. : progressi d ella collassoterapia . . . . . . . . . . . . . . )) 1138 \'erruch e volgari : trattarnento . . . . . )) 115Ò

Dtritti di proprietà riservati. -: Non ~ consen eita la ristampa di la~on .Pubblicati. nel Policlinioo se non in seguito ad cutonzzazjone scntta dalla f'edatione . E vietata la 1>ubblieatiofJe di sunti di ess• senza citarne la fonte.

c.

F RUGONt,

Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


« IL, POLICLINICO »

[ANNO

XLI,

NUl\l.

29)

Segnaliamo ai lettori le importanti pubblicazioni: Dott. Prof. Cl lfSE'PPE CALLICARIS Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma

Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA • Docente di N europatQlogia nella R. Università di Roma

Le catene lineari del corpo e dello spirito davanti alla Metapsicologia

I disturbi del sonno e loro cura

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Prof. Dott. CIOACCH I NO FUMAROLA Docente nella R. Università di Roma.

uott. w. SPIELMEYER l'rofeseore all'Università di Mona.oo di Baviera

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Quarta edizione tedesca, aocresoluta ·rraduzione ita.l. del Dott. Cuglielmo Lippl Fr~"cesconi Assist. Clinica Neuropsiichiatrica della R. Univ. di Piea con Prefazione del prof. C. B. Pelli~zi Dirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell'Univ. di Pisa Riportiamo l'Indice dei capitoli: I. DEL PRINCIPII DELLA cor.ORAZIONE E DEI METODI ELETTIVI "" COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI E METODI DELLA RICERCA MICROSCOPICA DEL SISTEMA NERVOSO, pagg. 14 a. 31. - III. LA FISSAZIONE. pagg. 32 a. 43. - IV. L'1NCLUSIONB E JL TAGLIO, pagg. 44 a 59. v. QUADRI D'INSIIEME, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CEL· LULE NERVOSE, pagg. 72 a 84. - VII. LA MESSA IN EVI· DENZ ..\ DELL~ NEUROPlBRILLE E DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIELINICHE, pagg. 101 a 116. - IX. LA MESSA IN EVIDENZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. - X. LA MESSA IN EVIDENZA JlI SOSTANZE 01 DISFACIMENTO B 01 DEPOSlZIONE, pagg. 141 a 157. - Xl. LA UICERCA SUI VASI E SULLE MENINGI DEL S'STEMA NERVOSO CE!'<ITRALE, pagg. 158 a. 167. APPENDICE, pagg. 168 a 16>. - XII. LA RICERCA DEL SI· STEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. 1'lO a 180. - XIII. LA OIMOSTD~ZIONE DI ALCUNI MICRORGANISMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE, pagg. 194 a 208.

PARTE SPECIALE in tre puntate: 1) Sistema nervoso periferico. Volume di pag. 242 con 67 figur0 intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8. ' 2) Sis~ema nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE. Volume d1 pag. 238, con 66 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 3 3. 3) Sistema nervoso centrale. IL CERVELLO Volu· me di pag. 350, con 66 figure intercalate nei teeto. Prezw L. 4 2, Pr~zzo dell'opera completa (Parte Generale e Parte Speciale) L. 1 4 5, più le spese postali di spedizione. N. B. - La PARTE GENERALE disgiunta dalla PARTE SPE, CIALE non è iti vendita. . Tutt~ la P~TE SPECIAL!!, oppuye le sit;gole puntate della medesima, si possono acquistare sepayatamente dalla PARTE GENERALE. Questa interessante opera, di complessive pa.. g~r_ie VI I J,1182, con 374 figure nel testo, che costa L. 1 4 5, p1u .le spese postali di spedizione, i nostri abbonati possono acquistarla anche con pagamento frazionato e ci<>è mediante un primo versan1ento di L. 4 5 e le residue L. 1 O O in 5 rate mensili di L. 2 O ognuna Esclusivamente agli abbonati del « Policlini~o » che pyeferiscono • AVVERTENZA.

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Prof. oott. GIULIO MOCLIE , docente nella R. Università di Roma

prof. C"ETANO BOSCHI dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatol-Ogia nella R. U n.i.v. di Padova.

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratioi e degli studenti Prefazione del Prof. SANTE DE SAN OTIS Riportiamo quanto conclude l'Illustre Maestro nel pre· sentare. al pubblico medico italiano, il volume del prof. MOGLIE. « ............ Ecco perc.hè io penso che i nostri allievi e tutti i

DOtt.ssa MARIA CUhl del Reparto Neurologico della Polia.mbul. Med.-Cb i r di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI Rilievi

clinici e guida diagnostica

dOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di 11 compre• sione midollare ,,. - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia: Sintomi della com· pressione eÀtramidollare. Posizione della compreesione rispetto al piano orizzonta.le. Compressioni extra· mid0llari a. sede intra,. o extrS1dura.Ie. CompreesionJ da cause intramidollari. Differente sintomatologia a norma dell'altezza.. Esami sussfdiar-1: Studio ma,. nometrioo della. tensione del « liquor "· Puntura. lom· bare. Segno di Queckenataedt. Prove di Queckenetaedt· Stookey. Indice di pressione. Prova di Ayer (e di Boschi). Esame del «liquor "· Esame del <<liquor•: doppia puntura. Prove radiologiche dirette. Prova del lipiodoJ. di Si card e Forestier. - Casi personali. Indirizzamento diagnostico: Diagnostica differen· ziale. Diagnostica. di natura. - Decorso e prognosi. - Cura. - Conclusioni. Bibliografia.

medici specialisti e non specialisti saranno riconoscenti al e: prof. G. MùGLIE e al benemerito editore Pozzi della loro « non piccola fatica :t. e La parte ''Speciale,, del volume di G. MUGLIE nella e ~uale ~i tratta delle singole malattie mentali, confe/.ma gli e intendimenti che traspaiono dalla Parte " Generale • Il « lettore vi troi:erà tutto; e tutto esposto secondo le b'-:i.one e traduzioni della medicina pratica. Nè dovrà faticosamente e cercare per orientarsi, essendo la materia trattata con ore dine e chiarezza. Se poi lo studente e il medico pratico troveranno che l' A.. preferisce di far sapere quel che ha fatto e la Scuola Romana più che le altre Scuole straniere e i tac lia'ne, ciò, anzichè crea;re al libro diffidenze contribuirà ad « accrescergli simpatie. Quod est in votis >. '

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SANTE DE SA.NCTJS

Volume in,8°. di pagg. XVJ,420, con 68 figure nel testo. Prezzo L. 5 6 più lt> spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto fral'lco.

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di pagg. '·VIIl,128. con 28 figure in nero ·e·· 2 a co, lori nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. _ Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. ·1 5 in porto franco . •

~

Per ottenere quanto s0pra inviare vag1ia all 'edit0re LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursalecljriotto, ROl\ilA.


ANNO XLI

Roma, 30··Luglio .1934 - XII

''

''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. l.avori orìginali : R. Lusena: Colecistografia rapida con atophanyl. Note e contributi : F. B. 01nizzolo e O. Zach: Cìrca iJ valore del1::-.. .reazione biologica proiposta da V. O. P iazza per l'antigenuria tubercolare. Osservazioni cliniche : .A. Quatt.rocohi: Occlu~ion e intestinale a.o-uta da annoda.mento dell'appendice cecale affetta da. cisti mucosa dell'apice. - G. Giordano: Inflrosionc ad ang-010 acuto del colon trasverso per rovesciamento e fissa::ione dell'omento all'arco costale sinistro. · Sunti e rassegne : FEGA'fO E VIE n1c.IARI : D. Adles1berg: La funzione del fegato n el r i cambio idrico. - I . M. J 01·ge e D. Bracchetto-Brian: Eman.g io-endotelio-sarcoma primit ivo del fegato in un bairubino di c inque mesi. H. Hairdin;g: Le funzioni d ell 'epitelio della cistifellea. - B. Kirivoglas: IDcera ga.str }ca, u lcera duodenale e malattie delle vie bili.ari. - Bernhard: Le fistole interne biliari. - ORGANI DI MOYil\1.ENTO : A. Lamibotte : L 'inchiodrumento t r a ns-ar ticolare nelle osteosintesi. G. Serra: Sul tratta.m ento cruen to delle fratture. U. Crumera: Su 32 casi di accorciament o dell' arto inferiore sano a scopo ortopedico. - J . .Airce e A. S. Introzzi: Necrosi ischemica del frammento pro1s simale nella frattura intraca.l)sulare del collo del femore. M. M. Rougemont, Cotte, Arcella : Oasi di osteoporosi post-traùinatica guariti con l a sirm'Patiicectomi a per1arteri1osa. - O t RCOLAZ-IONE: H. R. Craig e P. D. White: Eziologia e sintomi delrastenia neUJro-circolatoria . .._ W. Michelson e M. Sokol owa : Lo stato funzionale del pancreas nello Goompenso cardiaco. - P. Cossio, W. Terejrina, M. Vega e Y. Sabathié: Ferita penetrante 1

LAVORI ORIGINALI OSPEDALE s. SPIRITO - SA.LA s. ~1ARIA - ROMA Prin1ario . Prof. rl'oMMASO LUCHERINI.

Colecistografia rapida con atophanyl. !Vota preventivai

del dott. RENATO LusENA, aiuto m edico.

Il m eto·d o A11to11u cci p er ·la colecistog·rafi a rapida ha destato vivo interesse non solo fra i radiologi, ai quali ha indic.a to uria tecni ca nuov.a di opacificazio11e della cistifellea e delle vie biliari, i11a anch e fra i m edici , perch è h a sollevato delle im1porta11ti discussioni sul su o IIl·eccanismo di produzio·n e. Dal 1931 ad oggi la letteratura si è arriccl1ita di numerosi lavori su questo metodo di indagine radiologica e ci h.a contribuito lo s tesso Antonucci coi suoi allievi. Colecistografie r apide furono ottenute dall 'Antonucci oltre ch e con tetraiodo, glucosio ed

del cu ore e alterazioni elettrocardiog·rafiche con secutive. Divagazioni: Il natur ismo. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoOb.irurgica di Catania. Appunti per il medico pratico : 0ASIS'J'ICA E TERAPIA: Ricam·b io del clorwro di sodio e rene amiloid e. - Aspetti chirur.gic i del ren e policistico. - Leucoplasia della p elvi in rene a if erro di cavallo. - Complicazioni rare della nefrolitiasi. - Sul trattamento conservativo dei calcoli ureterali. - Ancora il trattamento conservat ivo dei cal coli ureterali. - U1·aoo totalmerte aperto di grandezza stra ordinaria e sua cura. - rlastica ad a n ello del ten ll e qua le metodo di elezione i;.·eÌ' ricostruire la capacità vescicale. - · Oombiuazi •>Jie dell'anestesia eaicr a le e trans-sacrale per ia operazione sulla prostata, vescica, perineo. - Un caso di'. ritenzione UJrinaria da ascessi p.rostatici carat i nu~diante i11cisione diaterunica delle raccolte per vja e.Ldosoopica. - Tu bei colosi ,miliare secondaria ad una dilatazione tPer sten·o si uretrale t ubercolare. - Tumori dell'uretra. - L'u so terapeutico doll'anest13sia para.vertebrale e in iirologia. - IGIENE: L 'efficacia, della zooprofilrussi nella lotta antimala.rica. MEDI CI NA SCIENTIFICA : Stimolo n ervoso alla formazione del l atte. -

VARIA.

' Nella vita professionale: Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorif icenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

in sulina anc,l1e con tetraio·do e glucosio previa dieta sen1a idra ti di carb·o nio. In un p ri111 0 ten1po egli per1sò ch e il glu cosio si caricasse d~ lla tetraiodo e la portasse al fegato , ma poi abbandonò sen7 'altro quest 'i1Jo tesi , perchè e.g ] i s tesso in collaborazione collo Zappalà ed altri ottenn e col ec i ~togr a fi e rapide con tetraiodo associata a vnrie soslanze (soluzione con centrata cli urea, fe11olsulfonftaleina, blu di metilene, in cJaco-carminio). (~o lecistografie rapide fur on o f>t tenute co11 soluzion e ipertonica di g·lu cosio dal 1Bottaliga, con &oluzione ipertonica di cloruro di ~odio dallo Sciacca, coll 'irradiazio11e ep.atica dallo Zappalà , con g lucosio per via oraJe dal Facci , dal Liverani e dal Lovisatti , cor1 rosahengala dallo Stefanir1i , con salirgan dal Capu a, sempre, naturalm ente, in associazione r.ol1a tetraiodo. Mollo recen temen te Barbieri e Facci Tosatti l1anno comunicato di aver ottenuto colecistografie rapide con acetilcolina, con tachidrolo, con urotropi11a, con pituitrina, con soluzione 4


1162

~e

JL POLJCLJNI CO »

clorurata ipertonica , sempre ir1 siem e a tetraiodo, menlre r1on ebbero vis ibilità rapida d ella colecisti con istamina, .adrenalina , el1oleval , soluzione clorurala isotonica, e diat ern1ia. All'Ospedale di S. Spirito, per consig lio e sotto il con i.rollo del mio Pri111ario , Pro f. Lur l1erini , h o eseguilo in soggett o con feg·at o e vie biliari normali , lo studio d ella colecistografia rapida mediante tetraiodo asso·c iata ad atophanyl, sostanza ch e sembrava :particolarmente indicat a perchè conternporan eament e colagoga (per la ]Jr esenza di atopha11) e coler etica (per la presenza di salicilato di sodio). L 'at oph a11 è

F1G.

1. -

Dopo 15' dal] iniezione.

già s tato usato dal Pribram p·er la colecistogr afi u ed è in con1mer cio un prodotto , il Biloptin , ch e è diiodatophan, ch e però si d à per b occa e provoca colecis tografie non rapide1. Il sin ergi smo fi siologico delle due sostanze contenute r1 ell 'a tophan}'l ha rispost o· perfettamente dando una col ecistografi a che si può chiamare rapidissirna , perchè la visibilità d ella cistifellea era n etta dopo 15', come si pt1ò vedere nei radiogrammi che unisco e che so110 assai dimostrativi. Il radiogramn1a preso dopo 15' minuti indica che non solo la t etraiodo l1a ragg·iunto la cistifellea, ma che l 'ha anch e oltre.p a at a, perch è si vede nel lume intestinale , quindi la vjsibilità della colecisti era comparsa anch e prima del 15 '. Mi propongo di con1.p let ar e que t 'osservazione

[ANNO

XLI, NuM. 30)

si udiando altri sogg·eLti normali e un certo nu-

n 1ero di epatopazienti. Per meglio interpretare

il rnecc:1nismo della colecislografia rap·i dissima con a lophail)' l endovenoso, farò anche la colecistografia con solo salicilato di sodio endover1oso , in n1odo da servirmi di un solo dei due c.01n1)onen li , d ell 'atopl1anyl e preci sam ente del co]eretico. Ilo anche in CO·r so lo studio della C'O lec is t0gra fia rapida con tetraiodo associata a holdo , rosso con go, estratti di bile, clisteri fr eddi . lVIi riservo di co·111unicare i risultati di q u cs le ricer cl1e appe11a saranno ultimale. Inlan lo iI1dico qui la tec11ica da m e u sata per l~

Fio. 2. -

Dopo 60' dall'iniezione.

colecis tog rafia rapida con atophanyl endovenoso : Paziente a digiuno da 12 ore dopo 24 ore <li dieta priva di idrati di carbo nio; ini ezione r·ndovenosa di 3 gr. di tetraiodo seguita immediatame11te da un 'iniezione endovenosa di 10 cc. di Atophanyl. Primo radiogramma dopo 15'; radiog ramn1i successivi ogni m ezz'ora per due ore consecutive. 1

RIASS·U N1'0. J/ A. indica u:n. 11uovo metodo di colecist ogra fi a (tetraiodo e atophany 1 p er via endovenosa) che si può chian1ar e rapidissin1a , per ch è c lt enuta dopo I G'. Egli si riserva di pub·b ·l icare t11teriori ir1dagini con questo e con altri mezzi r l1e elenca e che h a attu alm ente in corso di s tudio. 1


lANNo XLI, Nu:rvr. 30]

1163

SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI OPERA NAz. PER LA PROTEZIONE E ·Ass1sTENZA DEGLI INVALIDI DI GUERRA SANATORIO VITTORIO EMANUELE III SULJ.. ,ASPROMONTE. Direttore medico-amministrativo: dott. G. AvoGADRo.

Circa il valore della reazione biologica proposta da V. C. Piazza per l'antigennria tubercolare. J:., . B. 0MI7.ZOLO e C. ZACH, aiuto e p·r imo assist. Fin dal 1923 V. C. Pi.azza proponeva una sua reazione biologica della tubercolosi, reazione che, secondo l 'A., era capace di dimostrare la ipresenza di antigeni tubercolari nelle orine dei tubercolotici. Do po del Piazza altri si sono occupati della reazione, applicandola in svariate forme della tubercolosi (polmonare, genitale, oculare). Recentemente il Piazza ritorna sul! 'argomento, ribadendo i co ncetti informatori della sua prova, precisandone la tecnica e concludendo che: I ) tale reazione è perfettamente specifica per la tubercolosi; 2) che essa, svelando la presenza di antigeni tubercolari nelle orine, dimostra l 'esistenza di focolai tubercolari attivi e permette cosi di seguirne l'attività; 3) che tale reazione inoltre permette di poter identificare l'eziologia tubercolare di certe affezioni, la cui natura è dubbia e di identificare ]a natura del terreno tubercolare sul quale si svolgono speciali affezioni. Ognuno dovrà convenire che qualora si possa dimostrare che una reazione biologica della tubercolosi risponda ai sopraelencati quesiti, essa ha .p ieno diritto di entrare nella pratica abit11al-e del diagnostico , tanto spesso •lifficile, della infezione Kochiana. Neg·li ultimi anni vari metodi di diagnosi sono btati proposti ed usati, appoggiati a concezioni d'ordine imn1l1nologico, biologico, ecc.; tuttavia, poche sono quelle prove che sono capaci di fornire al clinico dati così certi, quali promette la reazione di Piazza, la quale alla particolare precisione dei risultati, unireb·b·e anche il notevole vantaggio di una tecnica estremamente semplice. Esponiamo pertanto il m·etodo che l ' A. indica per l 'esecuzione della sua reazione. Il Piazza parte d.al concetto che mettendo a conta tto le orine di un · tubercolotico con il siero di un animale (coniglio) sensibilizzato artificialmente mediante materiale tubercolare 1

1

(vecchia tubercolina di Koch), si rende evidente nelle predette orine, la presenza di antigeni tubercolari che solo gli anticor:pi forniti dal siero sono in grado di sv·elare. Allo scopo di ottenere una certa uniformità di tecnica, l 'A. è ricorso ad un antisiero prodotto da un coniglio tubercolinizzato; infatti, il ser'rirsi di un siero di malato di tubercolosi avrebbe portato a delle variazioni di reazione in rapporto al tipo delle manifestazioni tuber. colari, di cui il paziente fosse stato affetto. Il coniglio scelto come produttore di siero è un coniglio normale di circa gr. 2000 di peso; esso viene sottoposto ad iniezio·n i peritoneali successiv.e di tubercolina greggia. J,e iniezioni vengono praticate nel modo seguente:

1a iniezione • • • • • • • cc. I • 2a iniezione, dopo 5-6 g1orn1• dalla prec. )) 2 3a )) )) )) )) )) )) )) 4 4a. )) )) )) )) )) )) )) 6 5a. )) )) )) )) )) )) }} 8 Volendo, si rp ·UÒ praticare un'altra iniezion·e di cc. 10, ma il Piazza la sconsiglia per evitare che si presentino fenomeni anafilattici. Quindici giorni dopo l 'ultima iniezione l 'attimale viene salassato al bianco ed il siero separato e conservato secondo le norme del1'asep·si. In queste condizioni si può procedere alla esecu zione della reazione. Dice il Piazza: cc Per mettere in evidenza il fenom eno della antigen·u ria è necessario adoperare orine fresche, possibilmente prelevate asetticamente, perfettamente limpide o rese limpide mediante filtrazione con filtri spetisi. La reazione si pratica agg_iungendo a cc. 5 di orina limpida, contenuta in provetta , ~t~rile, cc. 0,5 di siero di coniglio. Un 'altr~ -- prove~ta contenente soltanto cc. 5 di orina serve come controllo ». Le due ;provette vengono post~ ~n termostato a 37 gré>di e dopo ventiquattro ore si legg·e la prima fase dei risultati della r~­ zione («fase precipitante»). Se la prova è po.sitiva, vale a dire se l 'orina in esame proviene da un tubercoloso, si dovrà riscontra~e nella prima provetta un precipitato più o meno abbondante. Anche nel controllo talvolta si noterebbe u11 precipitato, ma non mai così evidente come nella prova completa. ·F atta ]a lettura dei risultati si procede al secondo ·tempo della reazione (<e fase litica n) mediante la rprova del biureto. A tale scopo si filtrano le orine contenute nelle due provette uscite dal termostato ed al disopra del filtrato di ognuna di esse (prova completa e prova controllo) si stratifica la soluzione a 1calina di solfato di rame preparata secondo le indicazioni del] 'A. Ad operazione compiuI

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« JL POLI CLINICO »

ta si osserva il verificarsi o meno della reazione del biureto (an ello violaceo alla superficie <li contatto tra i due liquidi , orina e ~o­ luzione di solfato di ran1e). Poichè seco11do l 'A. talYolta questa reazione non si manifesta in1111ediatamente, egli con siglia di mettere an cor.a le due provette in termostato per 30 minuti, dopo di che si procede alla d efinitiva lettura di questa fase. Seconde.> il Piazza cc la reazio11e del b-iureto positiva si osserva 11ell e pro,1 ette in cui l '.antitubercolina è stata agg iunta aù urina proveniente da tubercolotici in atto , non si osserva n elle urine di san i o di an1malati di altre malattie infettive n. Dai risultati delle due fasi possono verifi• • • • t ar si i cast .seguenti: I ) la fase p recipitante e la fase litica si presentano contemporan·earrLe11te; 2) la fase precipitante è positiva e la litica negativa; 3) la fase precipitante è n egativa e la litica positiva. Il Piazza affern1a qui11di che a i fi11i della defini liva lettura, la reazione deve essere considerata positiva quando si verifichino i tre casi su accennati , m entr e, si deve chian1ar e neg.a tiv.a quando ambedue le fasi (precipitante e litica) siano risultate negative. L 'Autore, nel suo lavoro, concludeva affermando la specificità rispetto alla tubercolosi della su a reazione , perchè: « si verifica solamente in individui affetti da tubercolosi po11nonare in periodo febbrile e non negli individui a ffetti d.a altre malattie infettive o negli individui sani »;. . . cc la r eazione mette in rilievo, · nelle orine di tubercolotici, la presenza di an tigeni tubercolari ch·ei 1'organismo eli mina attraverso l 'emuntorio renale »; « •.. è in rapporto alla esistenza ed alla grilvità del processo febbrile (tossiemia) >'. Nel corso della su a pubbli cazione il Piazza dice anch e: (( per r·endere quanto più semplice i.ossibile la reazione, h o eliminato tutti i con trolli con le urine normali, co,n siero normale ecc. perch·è da tutte le ricerch e fatte i11 preced,e·n za sono risultati superflui ». Nel , suo ultimo lavoro il Piazza, sulla scorta delle esperienza degli altri autori, chia ri sce alcl1ni punti r elativi alla tecnica della rea• z1one. In un pri1110 tempo l 'A. dava ma.g gior imporlanza alla cc fase precipitante », p oich è avev.a notato· che ta lvolla la cc fase litica » non era svelabile. Il Santoli u sa11do la reazione di Piazza avrebbe dimostrato ch e la seco·n da fase può essere a l terata o mascherata da alcune sostanze che fanno parte d ell 'ordinaria tera pia n1edicamentosa dei tubercolotici e ch e si ri-

[ANNO

XLI,

U~i .

30]

sco11tr.ano di frequente presenti i1ella orina. Quando si eliminino tali e.a u se d '·errore, Ja fase Jit.ica, secondo il Piazza ed altri (Bellavia, Lucacer, Quinto, Dumitru ) sarebb·e costa11temente presente. Per di più, sempre secondo il Piazza, molte volte i risultati della fase IJrecipitante possono essere erroneamente interi)retati a causa della presenza, n elle orine di tubercolotici , di altri elementi patolog ici (fosfati ecc.). I vari autori ch e u sarono la reazione, ::;on o quasi unanin1i nel riconoscerle l 'importanza ch e le attribuisce l 'A. È da notare ch e, se si esclude il Di Bello, ch e ebbe qualche risulta lo di corde e cl1e emise d ei dubbi sull 'esistenza dell 'antigenuria o dei fen om eni imm11nitari, g·li altri hanno tutti trovato la reazione positiva in casi di tubercolosi, con percentuali che variano dal 65 % di !F ranco al 98 % di Lucacer. Il Ponzi soltanto, il quale ha fatto uso, anzichè di siero di conig lio sensibilizzato, di siero di malato di tubercolosi polmonare, ha trovato dei ri llltati molto disc0rdanti. .È da notare però, cl1e dalla pubbli cazione del Piazza risu lterebb·e come il Ponzi sia tato il solo esperim entatore il quale abbia eseguito controlli sopra individui sani , ottene11do una reazione posi ti va. Il Piazza , nel discutere questi risultati, sembra voglia attribuire la massima importa11za, per giustificare i reperti dis enzienti , a deficienze di tecnica nell'esecuzion e della r eazione. Egli tra l 'altro insi te sulla n ecessità di far uso di siero di coniglio sensibilizzato e, per quanto riguarda la seconda fase (r eazion e del bi ureto) della prova, di ce : cc bisogna t ener presente ch e si tratta di reazione limite : la quale si verifica solamente n el caso specifico e non è dato da quel la qt1antilà di iero ch e si aggiunge all 'orina per la reazione ».

*

** Attratti dalla semplicità della tecnica d 'esecuzione della r eazione, e dall 'appar ente bontà del la stes a nei rig uardi della diagnosi della tubercolosi, abbian10 voluto anche noi sagg iarla, n el corso di alcune prove comparative , ch e n el nostro Istituto stiamo. eseguendo , circa il valore di alcune r eazioni bìologich e della tubercolosi. Ci è sembrato n ecessario tuttavia, prima di proced ere alla sua applicazione pratica, rli eseguire alcune prove di con trollo, alle quali , ci sembra, il Piazza .non abbia data soverchia importanza, ma i cui risultati , come vedremo ·più•: av.anti, furono tali da convincerci della 11~cessità di elimi11 ar e la r eazione di Piazza


l ANNO

XLI,

NUl\l.

:;OJ

1165

SEZIONE PRATICA

dalle prove biologjch e destinate alla diagnosi delJa tubercolosi. Già il Di Bello dunq11e aveva espresso dei clubbi circa l'esistenza degli anti geni tubercolari n·elle orine di ammalati di tubercolosi e circa Ja creazione di uno stato immunitario adatto per la reazione di Piazia, n el coniglio trattato con ripetute iniezioni di tub·er coli11a vecchia. Per verificare il valor e della reazion«~ ci è ' sembrato della massima importanza l 'istituire dei controlli. che avreb·b ero potuto chiarire in modo inequivocabile i dubbi giu tamente espressi dal Di Bello. A tal e scopo abbiamo creduto opportuno di eseguire la r eazione con del siero di coni glio normale, senza pre,rio tratta1nento del] 'animale con tuber colina, il quale dunque i1on poteva conten ere .a nticorpi tubercolari specifici. P er ottenere tale iero abbiamo sala sato un coniglio adulto , del peso di oltre due chilogran1mi , prelevando il sangue, con le coml1ni norm e dell'asepsi, dnlla vena giugulare esterna. Le orine furon o prelev.a to il più asettican1ente possibile, da ammalati di tuber colosi polmonare grave, tutti con reperto positivo di bacjlli di Koch n eJl '·espettora to , qua i tutti in })eriodo febbrile. Esse furono filtrate attra verso carta da filtro molto spessa, in moùo da renderle assolutamente limpide, e distribuite ii1 provette sterili munite di tapp·e di coton e. Per ogni orina furono approntate due l1rovctte, contenenti ciascun a cc. 5 di orina filLrata. Nelle provette ch e dovevano servire per reazione completa abbiamo a.g giunto all 'or1na cc. 0,5 di siero di coniglio normale, p er o·g ni provetta. Dopo la permanen z.a dei tub i per 2..J: ore in t ermostato a 37 gr.adi , abbian10 fatto la lettura dei risultati della « fa se precipitante », ch e riportiamo nella segu ente tab ella , n ella quale abbian10 espresso con un numero variabile di + (massimo quattro + ) l'intensità deJl 'intoTbid.a mento osservato. Come appare d,a ]Ja tabella I i risultati sono stati veramente sorprendenti . Se essi devono essere giudicati con i criteri enunciati dall'autore della r eazione, noi dobbiamo ritenere la r eazione positiva, n ella sua prima fase~ in 13 casi su 18 (casi 1, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 13, 14-, 15 , 16 , 1·7 , 18), n ei quali esistev.a un intorbidan1ento ·e sclusivan1ente n ell a p.r ovetta della reazione completa, oppure un intorbid.a mento magg·iore in questa ch e non nella provetta di controllo. Per eseguir e la prova del biureto n elle ste. se orine, abbiamo seguito scrupolosamente la tecnica indicata dal Piazza. Le orine, tanto 1

1

I. -

Orine d i ammalati di tuber co losi p olmonare trattate con siero di coniglio normale. Risultati del la cc fase precipitante » (5 cc.

1'ABELL A

di orina + 0,5 oc. di siero). « FasP.

precipitante»

Caso N. Reazione completa

1

+

-t-

·t-

Reazione controllo

+

2

3

++ +

4

+ ~+

++ ++

6 7

+++ -1- + + +

+ + ++ +

8

+

9

+I

10

·t

11

++ +

+ + -r

12

-+

+

13

t-

14

++

15

+ ++ + + + + -+++++

16 17 18

-t- -t-

+

1-

++

-

+ + -1-

qu ella della r eazione quanto quella del controllo, furono nuo,v amente filtrate ed in ogni provetta abbiamo aggiun~o, stratifi candolo al disopra dell e orine , cc. 1 della ... egu ente soluzione : .

Solfato di ra1ne • • Idrato di soda . . • Tartrato so,dico p·o tassico Acqua distillata •

gr. 0 ,30 )) 0 ,50 )) 1, 50 cc. 100

Dopo mezz'ora di permanenza in termostalo, abbiamo verificato l 'esito della prova del biureto, la quale in caso positivo ( +) i manifesta con un a11ello viola ceo nella zona di ,:ontatLo fra i due liquidi . I risultati furo110 vedi tabella II. Anche qui i risultati sono stati invero sorprendenti. La r eazion e del biureto risultò poitiva i11 17 casi sopra 18. Nel ca o 16° in cui essa fu n egativa , si o servò al punto di contatto tra i due liquidi , un anello di precipitazione, il quale con ogni probabilit à , ha in11:

••


(ANNO XLI, NuM. 30]

« lL POLICLINICO »

1166 11. -

Risultali della prove della Tab ella I.

TABELLA

4<

Caso NReazione

compl~ta

2

3

-l ·

4

-t-

5

+

6

+

7

ld

+ + + + + + +

14

t-

15

+ o + +

8

9 10 ll

12

16 17

18

fa se litica» delle

Fase litica >) (biureto)

+ +

1

<1

I

il siero di montone invece del siero di coniglio. I risultati furono i seguenti: III. -

Orine dei malali della Tab. I tratt ali con, siero di monlone normale (5 cc. di

TABELLA

Reazione controllo

+

orina

o o o o o o o o

.

zo

« {i'e.se preoipita.nte »

«Fase litica» (bfuretol

rn ~

o

1 2

3

Reaz. compl.I Reaz. contr. Rcaz. comp1., Reaz. contr.

-t-·

++ +

.+.

+ I.

8 9

-

10 11

++++ ++

12

-

5 6

o o o o o o o o o

7

14

15 16 17

++

-r

+++ -1 · r ++ + -t+++ +

4

o

pedito che si verificasse la colorazione violacea caratteristica. Sebbene le esperienze riportate, escludessero già da sole che la reazione di Pi.azza avesse come meccanismo d'azione un effetto precipitante di anticorpi specifici del siero sugli antigeni delle orine, dato che con tali nostre esperienze abbiamo escluso la presenza degli• anticorpi , pure, abbiamo voluto ripetere· le stesse prove usando il siero di un 'altro animale, per escludere c.he il coniglio, viven<lo nello stabulario di laboratorio, potesse essere in certo qual modo, per quanto inverosimilmente, irnmunizzato contro il bacillo della tubercolosi. In questa seconda serie di prove abbia1n o ])er ciò usato il siero di un montone che vive nel gregge, in monia.g na , lontano dall'abitato. Abbiamo eseguito la reazio11e sulle orine degli stessi casi precedenti, tranne uno (caso 13), dimesso nel frattempo e che fu sostituito con un un altro (caso 19) in analoghe condizin11i di n1alattia , con la stessa te( nica , adopera rit\o

0,5 cc. di siero).

-

+ .

-

"t -

-

+

-

-t-·

-

+

-t·

+

++

+ + + + + + + + + + + +

T

+ ·++

++++ ++ + + + + -t-· ++T ' ++++ + -T- -t·

~

I

18

-

-

19

+ + ++

++

o

o o o o o o o o o o o o

o o o o o

Anche in questo secondo gruppo di prove si ebb.ero numerosi risultati positivi nella « fase fJrecipitante » (12 su 18') e tutte positive le reazioni del biureto. Possiamo bene affermare dunque che la reazione di V. C. Piazza non rivela affatto l'eventuale presenza di antigeni nelle orine di individui affetti da tubercolosi. Si trattava ora di vedere ancora se la reazione, non più intesa corr1e reazione biologica per l 'antigenuria tubercolare, fosse specifica per le orine di ammalati di tubercolosi, per un meccanismo differente da quello presunto dal Piazza. Per verificare la specificità: de]l.a reazione abbiamo istituito un terzo gruppo di esperien7.e, mettendo a contatto con dell'orina di individui sani, del siero di coniglio non tubercolinizzato, cioè quello usato per le prove della Tab. 1, adoperando sempre la stessa tecnica,


XLI,

(ANNO

NUJ.\il

30]

così com'è indicata dal Piazza. I risultati furono i seguenti : J \l . -

Orine di indi vidui sani traltate con siero di coniglio normale (5 cc. di orina + 0,5 cc. di siero).

1'ABELLA

z•

«Fase precipitante•

<'Fase litica> (biureto)

o

~ 20 21

22 23

Prova comt>l . Prova contr. Prova compJ.f Prova

+ -t++++

++++ f- I-

24 C)-

_o

+ +

-t -1-

•..L

'

++

-t- + + + -t-

+ + ;-

+

21)

++ + + 27 ++ 28 + ;- + -r 29

+ + 1-

30

++-t- +

+ + + +·

33

+ + ++

34

++

3f>

-r++ -: + + + + + + -t-

36 37

o

o

+

+

o o

+

o

t-

o

+ +

o o

+ +

o

+ ++

-t-

o

+·+ + -t + ·+

+ +

+++

-i-

++ +

+

-t-

31 32

contr.

o o o o

-r-

-~

+ + ·+

+

+

o +

o o o o o

di g·ermi contenuti nelle orine, in seguito alla permanenza di esse per 24 ore in termostato a 37 gradi. Tale sviluppo poteva essere favorito dall ' ag·g iunta di siero ed in tal modo si poteva spiegare il maggior intorbidamento osservato quasi esclusivamente nei tubi della r)rova completa. Per accertare quanto questa nostra suppo,:izione potesse corrispondere alla verità, - abbiamo istituito delle ricerche batteriologiche alte a rivelarci il numero di g,e rmi conten uti nelle orine, sia delle prove complete che delle prove controllo , dopo la loro permanenza di 2± ore in termostato. A tale scopo, abbiamo celto cinque fra i casi più caratteristici della Tab. 3 ed abbiamo eseguito il conteggio delle colonie cresciute in piastre di agar insemenzate con cc. O, 1 di orina, prelevata dai tubi })rima della seconda filtrazione che precede la i)rova d el biureto , riportando il numero dei g·er1ni ad I cc. di orina. I risultati, riassunti nella segu ente tabella, 11anno pienamente confermato la nostra sup.. pos1z1one : V. - Numero di germi per 1 cc. di orina. (Casi della Tabella III).

1 ·ABEr.T.A

- --·

z

oal :'il

Fase preeipit.» Numero «Fase pree '. pit.» Renz. completa di ge rmi Rea1. controllo

e

QuesLi risultati ci hanno rivelato l 'inesistenzu di u11a sp ecilìcità, :per un qualsia i m eccanis1no, della reazione. Nella <e fase precipitante » si ebbero 15 casi positivi sopra 18, percentuale ancora maggiore di quella ottenuta con le orine di malati di tubercolosi, nel]a cc fase litica » 16 positivi su 18. Le due pro~vette con reazione del biureto negativa presentavano anch 'esse , come il caso 16° della Tab. 2, un anello di precipitazione alla superficie di contatto dei due liquidi. Dopo tali risultati veramente sconfortanti per l 'utilità della reazione in parola , noi abbiamo voluto in da.g are quali siano le ca use c he provocano l 'esito positivo sia nella cc fase precipitante », che nella « fase litica » della reazione, una volta esclusa in modo inequivocabil e la reazione biologica antigeni-anticorpi, sostenuta dal Piazza. Abbiamo pensato subito, che l'intorbidame11to nella cc fa.ce :µrecipita11te » potesse e ·er dovuto es enzialm ente a rigoglioso sviluppo

Nnmero di germi

o

3 6 10

+ ++ ~ + + + + i + +-

18

1131

200

11308

+

14136

+ -r- + +

1702

50~

16 1

1167

SEZIONE PRATICA

+++ +

00

·t

C·ertan1ente bisognerà invocare anche delle a ltre cause per chiarire il meccanismo co11 il qu.ale avviene l 'intorbidamento dell'orina e bisog·nerà pensare sopratutto alla precipitazion e di fosfati , n1a spetta senza dubbio la massima importanza ai germi, i quali, quando superano il mig liaio per 1 cc. di liquido, riescono a produrre un intorbidamento visibile c.he gradualn1ente aumenta col crescere del numero dei microrganismi. Abbiamo visto che la reazione del biureto riesce costantem·e nte posi ti va in tutte le orine trattate con siero (salvo rarissin1e eccezioni 11el]e quali essa viene ad essere mascherata) e riesce costantemente negativa nelle orine di cor1trollo. Jon si può quindi fare a meno di attribuire il ri . . ultato positivo della reazione del biureto, alla reazione che si verifica per la presenza


« JL POLICLINICO »

1168

delle proteine del siero che abbian10 .aggiunto al le orine. F-.: difatti, dalla biochimica noi sa1Jpian10 ch e quando si aggiunge ad una sol11zione contenen le sostanze proteich e, a lc.alir1izzata con soda o potassa ca ustica , qualcl1e goccia di una soluzion e diluita di solfato di r ame, si ha la comparsa, a freddo , di una colorazion e azzurro-violacea. Nè si deve da que5to dedurre cl1e il biureto sia presente, qual e corpo co titutivo n ell e sostan ze protei ch e; la r ea zione in parola è sempre positiva qu ando Ja ~n tanza in esame contien e du e gruppi -l.O-NH2 legati ad u110 stesso atomo d ' azoto o ad uno te so aton10 di carboni o oppure direl tan1ent.e fr.a di loro. Così , la reazione rie ce IJOsitiva, per e empio , con la an1ide malonica , la amide o sali ca e co11 altri cor pi (Parson ). Nell a cc fase litica n della reazione del Piazza non si tratta di un.a r eazione limite , la quale e e luder eb,b e cl1e i risulta ti 1)ositiv i fos ero dovuti alle proteine dcl siero· a~crgiunto all'orina; poicl1è, con diluizioni di iero in . olt1zion e fisiolo1g ica, dieci volte maggiori di quella indi cata per la reazione i11 parola, noi abbiar110 o ttenuto costantem en te l 'an ello violaceo all a uperficie di contatto dei dt1e liquidi : so luzior1e fi siologica + sier o e reattivo de] Piazza per il biureto, con1e appar e dall a t abell a . eauente.

Solulli. fisiolog ica

Siero di montone

Reazione d el biu reto

cc. 5,0

cc. 0 ,05

Po i tiYa

cc. 5,0

cc. 0,1

Posi ti va

cc.

5,0

cc. 0 ,2

Po&iliva

cc. 5, 0

cr. 0,3

Posi LiYa

cc. 5,0

cc. 0,4

Po i LiYa

cc. 5,0

cc. 0,5

Posi tiYa

cloruro sodi ce.

T-'e provette di quest o aggio , dopo l 'agg iunta del siero alla soluzione fi iologica, furon o lascia te per 24 ore in ter1nostato a 37 ' :radi, prima di eseguire la reazione del biur eto , per rnetterci in condizioni di esperienla an aloghe a quelle della pro, a e eguita con le orine. I risultati di quc5te ultin1 e esperi·e11ze di controllo dimostrano chiaramente, non solo , che la reazione del biureto ch e abbian10 osservata nelle orine tratta te con sier o, è dov uta esclusivam ente alla presenza delle protei11e del iero st.es. o , per cui essa n on ebbe g·iammai a verificarsi nelle orine di controllo , 111a a nch e, cl1e 11ella quantità u sata per la r eazion e del 1

[ANNO

XLI,

NUI\1.

30]

Piazza , essa non ra ppresenta assolutamente un a reaz ion e limite. Queste considerazio11i ci furono largamente co111provate da un 'ulteriore prova, nella quale esegu immo le ste se esperienze indicate dalla tabella 6, con le stesse modali là, sostituefl:dO alla soluzione fi iolog ica, 1'oriqa di un individuo sano (T ab. 7) ed a.g·gi~ g,endo un tubo r,on orina di controllo. 'fABELLA VII . Urina di Siero Intorbidamento individuo sano di monton'

Reazione del biureto

cc. 5.0

cc. 0,05

A sente

Positiva

cc. .5,0

cc. 0,1

_l\ssente

Positiva

cc. 5.0

cc. 0 ,2

Assente

Posi ti va

.5.0

cc. 0,3

A... ente

Po i tiY~'

0,4

Assente

Posi ti va

Prc enl e

Positiva

('('.

cc. 5,0

('('.

cc. ,5 o

cc. 0,5

Co111ro l1 o

cc. 5.0 A· ent e ~ega tiva Si vede, ch e an ch e in quest 'ultimo caso , 1~11r i)roven endo l 'orina da lln individuo sano ed il _iero da un n1011tor1e per nulla tuberco lini zza lo, si ebb e un intorbidan1e11lo evidente all a diluizi one del siero di cc. 0,5 su 5, rorri.__1)011dente alle proporzioni u sate p er la reazion e , e cos lante111ente po itiva la reazio11e del biureto in tutte le provette n elle quali fu aggit111to il siero , ed ancl1e in quell a con una dilui zione dieci ' ro]te rr1aggiore di qu.ella u sata per la reazione dal Piazza. 111 ba e ai ri sultati delle nostre esp erien ze= n oi cr ediamo di poter con cludere affern1ando ch·e: 1) la reazione .b i ologica di V . C. Piazza J)er la di1nostrazione dell 'antigen11ria n ella tubercolosi, non rivela la presenza di antigeni tub·er colari n elle orine, ·p oichè essa risulta cotanteme11te positiva in ambedue le su e fasi, an cl1e quando si tra ttino le orine di malati di tubercolosi con siero di ani1nali (coniglio, n1onton e) non tub·er colinizz.ati ed assolutam ente p ri vi dunqt1e di anticorpi specifici ; 2) la st essa r eazione non è s1)ecifica.,per la tubercolosi , poicl1è -essa risulta costanten1ente po..,itiva ancl1e con le ()rine di individui sani; 3) I ' intorbidamento nella cc fa se precipitante » dell a reazione è dovuto sopratutto al lo svi lu ppo 11iù o n1 eno grande di microrganismi n elle ori11e, in seguito alla i)ern1a11enza J)er 2-1 ore in t ermostato a 37 gradi ; -1) il risultato costantemente })Ositivo


(ANNO

XLI,

Nu~1 .

30]

SEZIONE PRATICA

della reazione del biureto, usando il reattivo indicato dal Piazza, nelle orine rnescolate a siero, è dovuto alla presenza delle profeine del siero; nè si tratta di una reazione lin1ite, verificandosi la r eazione del biureto anche con diluizioni di siero dieci volte maggiori di quella indicata dal Piazza per la sua reazione. RIASSUNTO.

1169'

OSSERVAZIONI CLINICHE S. SAI.VAl' ORE DI PES..c\.RO Direttore e. Chirurgo Pri111ario: Prof. C. CosTA. OSPEDALE CIVILE

Occlusione intestinale acuta da annodamento dell'appendice cecale affetta da cisti mucosa dell'apice. Dott. ALno QuAr1·noccn1, assistente chirurg·o.

Gli AA. hanno controllato la r eazione biologica indicata da v". C. Piazza per l 'antigenuI.a rarità del reperto operatorio e le p·a rticoria tubercolare, usando sieri di coniglio e di lari modalità di evoluzione dei fe11omeni climontone normali (non trattati con tuberco- riici mi spingono a.d illustrare brevemente il lina) ed orine di individui affetti da form e seguente caso occorso alla nostra pratica. gravi, aperte, atlive, di tubercolosi polmo11aB. Palma, di a. 45, colona, da Pozzo; e11tra in re , e di individui sani. Essi hanno ottenuto Ospedale d 'urgenza alle ore 3 del 9 novembre 1933, risu1Lati costantemente positivi, specialme11te condottavi con l 'auloambulan za. Non l'ha visitata n ella cc seconda fase » della reazione, con latte prima alcu11 medico. Narra di essersi svegliata di le ori11e esaminate. La reazione del biureto soprassalto Yerso l 'una, colta da dolori fortissimi inoltre si man ifestò anche con diluizioni di al ventre accompagnati da vomito di sostanze aliinent ari che aveva ingerile la sera; portatrice di s iero dieci volte maggiori di quelle indicate una ernia inguino-labiale a destra irriducibile, per la reazione del Piazza. Essi concludono si è falta subilo accompagnare all 'Ospedale per perciò affermando ch e la reazione del Piazza · esservi operala, dice lei, di ernia strozzata. Io di11on serve a svelare un 'eventuale antigenuria faLLi riscontro la presenza dell 'ernia, che è irritubercolare, nè è specifica per la tubercolosi . ducibile, ina non è tesa, no11 dolente; non dimos lra contenere intesti110, sibbene magari omento Con opportuni esa1ni batteriologici essi stahi- ader ente al sacco; anzi si direbbe obliterata la coliscono inoltre che l 'intorbidamento nella m unicazione del sacco a livello del su o colletto col cavo addominale, perchè con la tosse non si riesce cc prima fase » è dovuto principalmente allo sviluppo rigoglioso di germi nell'orina , e di- a per cepire alcun urto di parti che si insinuino la porta err1iaria. Escludo subito tratmostrano che là reazione del biureto nella attraverso tar si di ernia strozzata, e Yado senz 'altro alla ri« seconda fase n della reazione è data dalle cerca di un ' altra causa cl1e possa d armi ragione proteine del siero aggiunto all 'orina. dei fatti. 1

BIBLIOGRAFIA.

Per le indicazio1n i bibliografiche rimandiamo alla più recente pubblicazione del prof. V. C. PrA1.ZA: Reazione biologica per l'antigenuria tu bercolare. Atti della Socjetà Medico-Chirurgica Ca1abrese, anno 193~3-X I . .... Rammeatlamo l'Importante pubbllcazloae: Prof.

CARLO GAMNA

Direttore della R. Clinica l\lledica dell'Università di Siena

Le modalità di origine e di evoluzione clinica della tubercolosi polmonare I. FORMB DI SVILUPPO DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE NELL'INFEZIONB PRIMARIA. , Il. LE PRIME LESIONI POLMONARI POST•PRI· MARIE. Reinfezione e superinfezione dal punto di vista clinico. ' 111. LE MANIFESTAZIONI CLINICHE POST-PRIMARIE. Modalità della loro evol uzione: A) Tubercolosi apicale cronica circoscritta; B) Forme .croniche circoscritte noil a p icali ; C) Infiltrati polmonari tisiogeni {infiltrato precoce di Assmann e Redcker): Clinica degli infil· trati tisiogeni; Fasi ulteriori di sviluppo; Origine e significato patologico; Significato clinico ; D ) Altre modalità di evoluzione -cronica progressiva. , IV. lL DECORSO A FASI DELLA TURERCOLOSI POLMONARE CRONICA. Modalità della diffusione intrapolmonare e sua -distribuzione. Genesi d ella tisi. , V. FORME ILARI E PARAILARI. ~ VI. FORME EMATOGENE ACUTE E CRONICHE. , VII. L E PRINCIPALI .FIGURE NOSOLOGICHE NEU.'BVOLUZIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMCNARE. , VIII. l PROCESSI PLEURICI NEL CORSO DELLA TUBERCOLOSI POLM'lNARE. , tX. MODALITÀ B FORME CLINICHE DI GUARIGIONE DELLA TUBERCOLOSI ..POLMONARE. , X. CONDIZIONI li FATIORI CHE INFLUENZANO L'EVOLU· 'ZIONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE.

Sommario. -

Volume di pagine 164. Prezzo L. 2 O, più le spese poetali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 1 6, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI P OZZI, Ufficio P ostale Succursale diciotto, ROMA.

llapidani.en le r accolgo la storia clinica dell 'infern1a, clalla quale risulta nulla di n otevole nella famigliare ; neUa personale remota fig·urano dolori di pancia violenti sofferti circa quattro anni fa, accompagna ti da vomito, che la paziente mette in rapporto ancora con l 'ernia di cui abbiamo de lto sopra; anzi narra che quella volta la regione ing ui11ale si era tumefatta, la pelle arrossata e divenut a m olto dolente alla palpazione, e che guarì i11 seguito ad applicazi_oni locali calde. Da quella vo i La però soffrì serr1pre dolori modici al ventre specialmente dopo mangiato, dolori che la paziente sopportò, convinta che dipe11dessero dall 'ernia della quale t emeva l'operazione. E. O. Donna di costituzione sch ele lrica r egolare, alta, magra , in condizioni generali molto u1ala11da le, t anto da dimostrare molto più età di quella reale. Bocca in condizi oni pietose per carie diffusa a tutti j de11ti con distruzione quasi completa dei i11edesimi . Aspetto sofferente. Nulla al t or ace. Addomt' aYYallaio; prese11za di ernia inguinale des tra irriducibile, no11 tesa, non dolente. A<ldome dolente alla pressio11e, abbastanza trattaliil e; più sensibile la r egione m esogastrica. Palpando minutamente l 'adèlorue, ch è le condizioni cl ella p aziente lo permetton o sen za cau sar e eccessi,·e sofferenze, ho la sen sazione precisa di avverti re in corrisponden za del punto di Mac-Burney u11 tumoretto gros o con1e un piccolo m andarino. Però n on riesco a ri svegliare u11 dolore più vivo in tale secl e; sicch è rimang·o sosp eso sulla inter pretazion e da dare a t ale r e perto. La p aziente


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« IL POLICLINICO »

non ha vomito; i dolori non sono molto gravi, anzi essa slessa afferma di stare megUo, chè, di-ce, se fossero continuati così gravi sarebbe morta; te1nperatura 36°,4; polso 85 ritmico, abbastanza valido. Decido perciò di allentlere che il quadro si delinei, e ordino che le sia iniettata mezza fiaJelta di n1orfina con una di olio canforato e le sia applica la la vescica di ghiaccio sul ventre. Alle ore sei rivedo la paziente: condizioni locali quasi i1111nutate, tranne ac<;en110 a rnet eori smo; r1essu11 punlo più spiccalamenle dolente alla palpazione; no11 avverto più la presenza del lumore in sede appendicolare; polso più frequen le; non vomito; alvo chiuso per le feci e per i gas. Minzione spontanea con emissione di urina limpida eh.e, all 'esan1e 11a una densità di 1022, è acida, e r1on di111oslra conlenere nè albumina nè zucchero. Faccio introdurre la sonda rettale con esito 11egalivo. La faccia è poco rassicurante; mi pare vada assumendo i lineamenti caratteristici della facies peritonitica, e mi tiene in apprensione . Ter1endo presente l'eventualità di un 'ernia parietale dissimulata o di ur10 strozzamento interno, chiamo il primario, il quale prontamente accorso decide di interve11ire. Operaziorte (operatore: Costa; aiuto: Quattrocchi). Narcosi M. A. S. S. - etere regolare. Incisione inguinale destra; isolamento del sacco erniario che appare ispessito , -chiuso al colletto, contenente sostanza mucosa e corpi liberi simili a piccoli fagioli, biancaslri, ìucenli. Si prolunga il Laglio in alto sulla pararettale destra, praticando una erniolaparolomia ampia. Fuoriesce circa un bicchiere di liquido sieroemalico, e subito affiora un 'ansa intes ti11ale nera come sanguinaccio. 1Si pensa a t1n volvolo; ma ubito ci accorgia1no essere uno strozza1r1ento de1l 'ultima ansa dell 'ileo e11tro un nodo formato dall .appendice cecale, la quale al~ I 'apice prese11la una formazione a clava, dura, a pareti spesse, grossa come un inanclarino. L 'appendice assai lunga aveva girato da sotto a sopra sull 'ullin1a ansa del tenue, era ricaduta in avanti ed in basso per il peso della sopradescritta tume' fazione del suo apice, ed aveva così stretto in un nodo robusto l 'u1 lima ansa ileale da determi11arne rapidissimamente la gangrena. Appendicectomia ecl :.r ffondamt!nto del moncone; resezione di se.ssar1ta centimetri dell'ileo terminale ; affondan1ento dei monconi ed anasto1nosi ileo-cecale latero-laterale. Cura radicale dell 'ernia alla Bassini. Sutura a slra li ·delle pareti addominali. Esaminata l 'appendice essa ha l 'aspetto e la consistenza di un tumore dt1ro , solido al suo 3° <iìs lale ; i suoi du e terzi prossimali sono cordoniformi, a lunte obliteralo. Al taglio le pareli si presentano ispessite, ricche di tessuto connettivo che le trasforn1a in una specie di capsula fibro sa ; nel1'interno è contenuta una sostanza densa, dura, trasparente come a111bra, friabile e divisibile in sferetline as. ai consistenti. No11 abbiamo avuto la possibilità di eseg·uire ricerche chimiche e microscopicl1e di ques ta sostanza. Decorso postoperatorio dei più tranquilli ; temperatura 37°,7 all a sera dell 'intervento ; 37°,4-37°,9 il giorno segu ent e; 38° la sera del secondo giorno d all 'intervento ; su ccessivame111 e apiressia. In decima giornata si tolgono le agrafes. Guarigione per primam. Il 26 d ello s tesso mese, 16 giorni cioè d opo l 'intervento, viene dimessa completam ente guarita . L 'abbiamo rivis ta a dista11za: ta bene.

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Coll 'aur11ent.o .P rogressivo dei casi di appenùjcite cl1e pervengo110 al tavolo 0J>eratorio, la frequenza delle ci::;te inlra-appendicolari è andata aun1entando in questi ultimi anni; tuttavia essa non è eccessivamente grande. In uno studio del Norrr1et su 45,000 casi di appendici asportate chirurgican1ente nella Clinica Mavo ~ ' figurano :16 ci~ti dell 'appendice. In altre sta tisti cl1e le cisti mucose dell 'appe11dice figurano dal 0,2 % (Castle), all'l ~~ (Rib.b ert). Noi abbiamo trovato quest ;unico caso u 937 ap,pe11dici asportate durante il quadriennio 19301934, con la frequenza quasi del 0,1 %. Queste cisti appendicolari furono presentate sotto vari nomi: mucocele, idrope dell'aJ)pendi.ce, ci ti pseudomixomatose dell'appendir-e, ecc . In tutti i casi si tratta di cisti da riteruione, provocate da stenosi od ostruzioni del lume de11 ·ap1)endice. Ordinariamente si ril rova nella storia dei pazienti lln attacco di a1)pendicite acuta; e i1on ·è difficile interpretare la successione. dei fatti n1orbo i : quali esiti ana1.01no-patologicì dell '€ssudato infiam1natorio costiluitosi allora, i hanno retrazione del me enteriolo ed i11g inorchiamento dell'appendice; oppure cicatrici connettivali che obliterano il lume appendicolare , per cui si interrc>mpe la comunicazione dell'appendice co] ceco. La secrezione mucosa endo-appendicolar e ,,iene da allora in poi ritenuta dentro l 'organo i:he gradatarnente vien e dilatato in modo da aversi come u11a cisti. Se contemporanearr1ente si svolge un processo anatomico di periai-)pendicite, le pare~ti ··i ispessiscono e il muco ~ ecl'eto viene contenuto ii1 lin a specie di capsula fibrosa; :-id un certo plinto poi g li elementi ghiar1dolari muci·p ari endo-appendicolari si atrofizzano per compressione; la parte acquosa viene riassorbita, e si giunge così alla for1nazione di una tumefazione , ch e all'esterno hn tutto l'aspetto di un tt1more solido, per la durezza del suo co11te11uto. Altre volte invece IP pareti appcndicc)lari si assottigliano per dislensior1e fino a ur1 p·u nto tale da scoppiare; allora il contenuto si riversa nel perito,n eo, dando ori.gine alla formazio·n e di un così detto pseudo-rnixoma de J 1>eritoneo d'origine apl'endjcolare. Noi ne abb·i.amo visto un caso incipie nte in una do11na di Fiorenzuola di Focara, certa C. Luigia, di anni 27 , cartella n. 9-19. Operata il 14 agosto 1931, venuta al tavolo operatorio cori diagnosi di appendicite su~acuta: abbian10 asportato un 'appendice di di mer1 sioni normali, libera da aderenze, e dalla qu.:tle attraverso ad una piccola lacerazione della parete usciva fuori una escrescenza ra1nifìcata. somigliante ad un piccolo grappolo. con formazioni t erminali acinose, costi1


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SEZIONE PRATICA

tuite da una cuticola sottile e trasparente con. l€11ente liqujdo acquoso-mucoso in tutto si1~i~i a quelle c~sterelle che si rin,vengono nelle Vlc1nanze, degli organi genitali interni mu. liebri. La paziente è uscita dall'ospedale in dodicesirr~a giornat~ regolarn1ente guarita dall 'operazione e non abLiaJno più a' uto occasione di rivederla. 1

* ** Ollrechè rper la singolare co·m plicazio,n e cui ha dato luogo questa rara forma morbosa , essendo l 'u11ico caso descritto di occlusione intestinale da an11oclan1ento dell'appendice cecale, ho creduto opportuno illustrare e comur1icare il nostro caso per i peculiari aspetti clinici da esso presentati. La nostra paziente aveva un 'ernia inguinale destra irriducibile, che s,·iava dalla giusta diagnosi ed alla quale po· leva darsi una grande importanza solo p,en. sando ad un pizzicamento laterale del} 'intestino. D'altra parte 1'a1v ere constatato la presenza di un tumore nel ventre che non era dole.nte alla pressione, e non vi era sopra rigidità muscolare riflessa che richia1nasse l 'attenzior1e su un processo acuto endo-addominale sot· tostante, non im.p oneva di per sè· la diagnosi , la quale invero era impossibile porre nel nostro caso . Altro fatto i:rnportante da rilevarsi è I.a precocità dei fatti gangrenosi: in m eno di otto ore si rinviene una lunga ansa intestinale nera con1e sanguinaccio, abb·ondante liquido siero-sanguinolento nel cavo addomir1ale. E r1oi no,n abbiamo dormito , nè ,,oluto far dormire la paziente r,or1 l 'iniezione di morfinal Abbiamo praticato I 'iniezione di morfina solo a scopo, se così si vuò dire, diagnostico: per individuare cioè la zona di mag.gior dolore, cal~a11do tutto il subbuglio intestinale, che si verifica nei quadri ad domina li acutissimi e che non permette di precisare la sede del male; tuttavia neanche con questo accorgimento abbiamo potuto stabilire che ] 'appendice era la causa di tutti i feno.m eni. Permane'Va soltanto un.a zona più dolente alla pressione nella zona mesogastrica; nè manifesti erano g li altri segni di occlusione intestinale, cio è il vo·m ito , il quale addirittura n1ancava durante il periodo di nostra osservazione; nè vi erano anse tese, dure, disegnate sotto le sottili pareti addorr1inali di una donna inagra, ma soltanto modico stato meteorico delle anse medesime. Siamo subito intervenuti per la facies angosciata della pazie11te., l'alvo chiuso, il meteorismo che si veniva stabilend o: tutti fenomeni in cer-

ti ~e:ò per..porre la giusta diag11osi. Nella precoc1ta dell intervento sta la ragione dell'esito felice ottenl1to. Si comprende bene come in questo caso chiede re lumi alla radioscopia sarebbe stato i1on ·?oltar1to u11 perditempo inut i]e, ma pericoloso; e forse non avreib1 b e iport~to alcun ooneficio diagnostico, se pur la paziente non aves_se vomitato il p·a sto opaco. Neanche i precedenti anamnestici ci indirizzavano a forI11ulare una giusta diagnosi. I dolori sofferti dalla malata quattro anni fa , con manifestazioni infiamn1atorie a carico degli involucri deìl 'ernia e dei tegumenti della regione inguinale destra, n1essi in rapporto alle cc)ndizioni anatomo-patologiche da noi riscontrate all'atto operatorio, fanno pensare con g~u~ta ragione. ad. un ~ttacco .grave di append1c1te con per1ton1te dlffusa al sacco erniario ' che ha causato l'obli terazio·n e del medesimo al livello del suo colletto. Inoltre come conseguenza di quell'appendicite si è avuta la chiusura dello sbocco dell 'appendice col ceco; la parte di n1ucos~ endo-appendicolare distale , rimasta integra, ha seguitato a secernere muco dalle sue ghiandole dando origine al mucocele riscontrato da noi all'operazione, col . .' sopra acce11nato e per il meccanismo, p1u quale la massi1na parte de1g ]i AA. sono, d 'ac. cordo. 11 nostro caso dimostra ancora una volta che se in pratica l 'esame attento dell 'ammalate e lo studio esatto dei precedenti possono permettere mo]te volte un.a giusta diagnosi, i11 moltissimi casi essa r esta un quid ignotlim, come dice Léjars, davanti al quale· il chirurgo no·n dovrà arrestarsi; poich è bene spesso se si as]:>etterà che divenga facile fare una esatta diagnosi, si sar à perduto un tempo prezioso, il .:;olo tempo anzi nel quale si sarebbe potuto intervenire con qualch e speranza di successo. RIASSlTNTO. L 'A. esp:o ne un caso di strozzamento di u11a 111nga ansa intestinale per annodamento del1'appendìce vermiforme, affetta da n1uco,cele dell ·apice.

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BIBLIOGRAFIA.

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1172 4.

cc IL POLIGLINICO n

V. Contributo alla coriosceriza del 1Jseudomixorri.,a del peritoneo d'origine appendicolare. Il Policlinico, Sez. Chir., a. 38, n. 6. 5 ~1ATAS R. Un raro caso di cisti para-appendicolare multiloculare policislica sie r omixoniatosa degli spazi retrocecale e relrocolico. Il PoliALBERTI

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ll.

Os-PEDALE MAGGIORE DEGLI INFERMI DI CHIERI (TORINO) SEZTONE CHIRURGICA.

Iuft.essione ad angolo acuto del colon trasverso per rovesciamento e fissazione dell'omento all'at"CO costale sinistro. Dott.

GIACINTO G10RnANO,

prin1ario e docente.

G. Anna, di an11i 53, contadina, nativa di Riva presso Chieri. Il 18 marzo 1933 vie11e inviata ali 'Ospedale per occlusione intestinale. l~ ulla di speciale nell 'anamnesi remota. Sposata a 20 anni, ebbe 9 parti a termine. Da circa 3 anni soffre di colite. All'inizio della malattia ebbe un attacco febbrile accompagnato da forti dolori addominali difiusi e da frequenti scariche diarroiche commiste a muco e sangue. Tale sintomatologia andò mano a mano attenuandosi in una quindicina di gior11i. Ne residuò una colite cronica c he curò saltuariamenle e senza risultato. A questa sopraggiunse da qualche tempo stitichezza ostinata, che cedeva solo ai clisleri evacuanti e qualch e crisi di ostruzione cronica alterna11 tesi con crisi diarroiche. Non rj corda di aver sofferto traun1i degni di nota all 'aclclome. Il 15 marzo 1933, mentre nel pomeriggio al tendeva a vangare la terra, fu colta improvvisa111ente da dolori così intensi al fianco sjnistro da cadere a terra. Traspor, tata a casa, ebbe vomito, acldome tumido e dolente, alvo chiuso ai gas ed alle feci. Il medico, sospettando una colica renale eseguì un energico sanguisugio alla regione lombare sinis tra e praticò iniezioni di morfina; il giorno seguente però non esser1do cessati i vomiti, ed essenrlo l 'alvo sempre chiuso, somministrò un purgante energico e parecchi clisteri senza ottenere beneficio alcuno. E. O. Costituzione scl1eletrica regolare, masse 111uscol::tri ben sviluppate, pan11icolo adiposo abbondante. As,p etto sofferente. Lingua secca. Addome tumefatto specie a destra, dolente spontaneamente ed alla palpazione solo all 'ipocondrio sinistro con irradiazioni alla regione renale corrispond.en te, ove si notano 5 piccole cicatrici recenti da applicazioni di mignatte. Dato lo spessore e la tensione della parete non avvertiamo movimenti peristaltici dell'intestino, ma solo abbondanti borborjgmi. Nessuna zona di ottusità alla JJercussio11e ; ar ea epatica diminuita; negativo I 'esame rettale e vaginale co1nbinato. Nessuna traccia di ernia alle sedi abituali . .Cuore in limiti. Neg·ativo il r eperto polmonare. Polso 102 con qual<'he aritmia. Nelle urine si rinvengono traccie di nlhumina. Temperatura 37,1. Persislendo j vomi li ci 1imita1nmo al clistere di bario somn1inistrato me11tre si esaminava la paziente allo schermo. Abbiamo potuto così rilevare com e il clisma opaco giu11gesse speditamente fino al colon trasverso, arrestandosi nettamente pres-

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s 'a poco s ulla linea meclia11a di esso. L.a parte i11ietlata del trasverso appariva 11otevolme11te spostata in alto, mentre quella non iniettata appariva piena di gas. La palpazione 11ella sede ove si arrestava il bario provocava vivissimo dolore che si diffondeva verso l 'arco costale si11istro. Operazione, 18 marzo 1933, in narcosi morfioeterea. Incisione mediana sotto ombelicale. Aperto 1l peritoneo fuoriescono, assien1e atl una scarsa 11uantità di liquido leggermente emorragico, nu1nerose anse• del tenue enorm emente dilatate; pure il cieco ed il colon ascendente sono molto dilatati. Con un grosso tre quarti impiantato nel cieco diamo esito a gran quantità di gas fetentissimo ed a circa un paio di litri di feci liquide. Riparata prontamente, con una sutura a borsa di tabacco la ferita cecale, possiamo ora ispezionare accuratamente la cavità addominale. Colpisce subito il fatto che il grande omento è arrovesciato comple tamente in alto e che per quante trazioni moderate si facciano non si riesce a portarlo in basso. Prolunghiamo perciò in alto l 'incisione fin presso all 'apofisi ensiforme ed allora appare che il marg-ine libero dell'omento, nella sua metà sinistra e per una larghezza di circa 4 dita trat>verse è fisso, sotto l'arco costale s.i11istro, in tutta vicinanza della milza ch e appare illesa. Prese nta esso uno spe sore ed una durezza insolita, non accenno a torsione, stira seco la parLe centrale del colon trasverso talmente in alto da foggiarlo a mo' di due canne di fucile. Nessuna aderenza anche lieve esisle fra le due anse addossate del colon, la cui superficie appare levigata e di aspetto assolutamente normale. Sezionate fra pinze, non senza qualche (lifficoltà, le aderenze e provveduto all 'emostasi difinitiva, possiamo facilmente nonostante lo spessore e la sua durezza riportare l'omento in basso facendo così riprendere al colon trasverso la sua normale posizione. Dopo aver verificato che la canalizzazione d el grosso intestino non fosse ostacolata in altre parti, chiucliamo l 'addome a strati . Decorso apirettico. Il giorno seguente si ebbe emissione spontanea di gas e di feci e l 'amn1alata in ventesima giornata lasciaYa l 'Ospedale completamente guarita. . Recentemente abbiamo appreso che la paziente sta bene ed è ritornala al lavoro dei campi.

Riepilogando, in una donna di 53 anni, affetta da qua]che tempo da colite cronica seO'Uìta da cri~i recenti di ostruzione cronica e 'O • d. da crisi diarroiche, compari.o·n o fenomeni 1 occlusio,n e a carico del grosso intestino, ed al1'atto o,p erativo trovi.amo inflessione ad angolo acuto del colon trasverso tale da occludere com.p,l etamente il suo lume per stiramento provocato dal grande ·on1ento, fissato, pel suo margine liber'o, sotto l'arco costale di sinistra. Il fatto ·è in sè banale eppure merita di essere segnalato, poichè n·ella letteratura all'uopo compulsata, non abbiamo riscontrato alcun contributo a questo riguardo. Prima di passare alla disc11ssione, riteniaino 0 1pportuno dare un rnpido· sguardo a quelle lesioni dell'omento che possono i11teressare alla di.lucidazione e patogenesi dcl n ostro caso, e se·g natamente a quelle conseguenti al trauma chiuso, o ad un 1

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SEZIONE PRATI CA

proce.sso infiammatorio acuto o cronico, prin1itivo o secondario. Nel trauma cl1iuso le lesioni sono ra.p presentate dagli spostamenti o dalle }ace-razioni. Gli spostan1enti, quando l'omento è norma le, non hanno in genere im1p ortanza clinica, ritorna11do esso b en presto alla nait urale posizione non appena cessata la causa traumatica. Fanno eccezione ,q uelli in massa consecutivi Dlla posizione del 'frenrlele·n burg, segnalati da Ajmes, 'E'orgue e .i\i1as5abuau. Qui il m eccanismo sarebbe rappresentato dal rapido rpassaggic, del corpo in posizione in clinata che spingerebbe l 'epiploon sotto il fegato· passando sopra il colon trasverso stirandolo, comprimendolo o magari provocandone la t orsione , od inver samente dal rapido passaggio del paziente in posizione orizzontale, per cui l 'omento verrebbe spinto e quasi cacciato n el piccolo baciIJ O, stirando a sua volta il colon e inflettendolo ad angoJ0. Tale evenienza che potrebbe essere causa d 'occlusio·n e, come osserva giustan1ente il Longo, do vrebbe essere rarissima e, da parte rtostra e di quelli di nu111erosi altri chirurghi e g inecologi interpellati, inai constatata. Ben altrimenti succede quando l 'omento , in vece di essere libero e normale , è adr·r ente .p er pregressi fatti infiammatori, o alla parete addominale o ad un viscere: in questi casi, essendo esso dispos to a mo ' di cordone teso,, in seguito ad un tra.urr1a , i visceri possono· venir€ sospinti tra il surricordato cordone e la parete addon1inale od il viscere cui è unito , e quindi strozzarsi . Accennere1110 ancora ad un altro t:postamento dell 'on1e11to, su cui peraltro no·n ci soffern1eremo; vo,g lian10 alludere alla torsione o volvolo del grande omento, coesistente o . . .' . no con ernia, reperto ormai n o·n p1u eccezionale e che rap1)r esenta però un accidente da clover essere tenuto sempre presente tra le sindromi addon1inali acute. Le laceTazioni cui può andaire soig·g etto l 'omento, in casi sempre di traumi chiusi, sono rare; possono essere più o m eno estese e dar luogo a cons.egue11ze varie e gravi rappre enta te specialment e da emorragie. I processi i11fian1matori sono quelli ch e dann(ì luogo a1 l le epiploiti acute o croniche. Le acute han110 un 'ezjo1lo.g ia varia: J.e più frequenti sono quelle pe·r pro1)agazio,n i acute del peritoneo , seguono quelle erniarie , le· post-operatorie, di m eccanismo a11cora vario e discusso, e infine, sebben e rarissi111e, quelle da infezio·n e generale. Le lesioni anato mich e ch e in esse si riscontrano vanno dalla forma co,n gestizia, al1'em orragicél, alla plastica , alla suppurativa ed all a gan gren osa. 1

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Quali con1plicanze so110 sta ti abbastanza frequentemente riscontrati fenomeni di occlusion e che posso·n o essere di natura p.a ralitica o di occlusione vera e propria sia per compressione diretta , sia, più frequentemente, p er stiramenti, gomita,ture, fl essioni intestinali provoc~ te o da lla ina~a epiploica infiamn1ata o da adere,n ze. Questi disturbi di canalizzazione sono però più frequenti in certe forn1e di epi1ploiti croniche; le quali prescindendo da quelle specifiche hanno , pure esse, varia eziolog·ia. Così possono frequenten1ente seguire ad una forma acuta, susseguire od acco,m pagnarsi a molte affezioni addominali: lesioni dello stomaco , inLestino, cistifell ea, vescica, utero ed annessi , a~)pendice e colon. La via S6boUìta dall 'infezione può esser e quella sanguigna , 1a linfatica o per propagazion e diretta. In alcuni casi si for111ano ader enze , in altri 110; abbiamo cioè le epiploiti cronich e libere oppure quelle con aderenze. ('2ueste , che in genere si estrinsecano con un aumento notevole del tessuto a diposo, o con lesioni di sclerosi e consecutiva retrazione dell 'epiploon st~..sso, possono assumere g li a petti più vari tanto n ella loro posizione ch e este·n sione. Ridotte talora a briglie semplici e sottili posson0 tal 'altra ossere cosi estese da fi ssall'e per 'fung hi tratti l' om ento. I..e ader€nze si possono osservare attorno all 'ombelico, al peritoneo anteriore o lateral e, a qL1ello del piccolo b·a cino; alt.re vo·1te infin e in seguito a peri-epatite e pericolecistite (TripJ>ié e Pavot) si possono riscontrare alla parete antera-superiore del} 'addome. e vengo·n o allora a form.are una massa sopra il colon trasverso, che sposta il colon stesso deformandolo. sia per stiramento ch e per rom1)r ession e e rota• 21011e. Tralasciamo qui di ricordare , perch è ci portereb·b e troppo in lungo, tutte quelle altre ade renze epìploiche coi vari organi dell 'addome e perch è non ci inter essano. Passata così rapidamente ii~ rassegna ]a patologia dell'omento, per quanto si poteva riferire a l C3$0 nostro, cerchiamo ora darn e una • • sp1egaz1one. Comincian10 dal trauma, chiuso s'intende: perch è la nostra pa zier1te n on ha m ai riportato f-erite. Un primo quesito si affaccia subito: è 1>ossibile I 'insorgen za di un' epi1ploite aderente in seguito ad un trauma chiuso a]] 'addome , o . per esser e più precisi , al] 'arco costale sinistro ? Le nostre ricer ch e b·ihliografiche sono rriute al rigu ardo , il ch e però n on esclude che 1


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ciò possa verificarsi. Questa ipotesi esclusa dobbiam.o pensare o all'insorgenza di una epiploite legata a una perito nite circoscritta della sierosa peritoneale sotto l'arco costa1le sinistro oppure ad una epipJoite secondaria ad una colite. Poco pro·b abile ci a1.l p are Ja prima ipotesi non avendo mai accusato la paziente alcun sintomo in tal senso, ed allora, secondo noi, acquista valore la secon da ip otesi tanto p·i11 che la paziente era da circa 3 alllni affetta da colite cronica a cui, circa 3 mesi prima del1'atto operativo, seguiro,n o stitichezza ostinata e crisi di ostruzione cronica alternantesi con crisi diarroicl1e. Che ciò sia probabile è ormai dimo trato dalla cor1statazione (H.aller-Andres) che nel] e appe11dici Li e coliti croniche i germi posso no migrare alla grande sierosa peritoneale attraverso alle pareti dell'intestino ammala1to 1 an· che quando esso sia immune da perforazione. L 'omento, per la sua funzione protettiva e mobilità si sposta per cercare di difendere il 1Jeritoneo dall'infezione generalizzata. Non sempre vi riesce, ma <1ua.n do raggiunge il suo intento·, può essere invaso da questi micro-organismi, causa a loro volta delle lesioni di epiploite. SLabi 1ita così l 'epiploite, l'omento avrebbe aderito secondariamente all 'ipocondrio sini stro e retraendosi avrebbe trascir1 Rlo ·poco a poco il colon trasverso fino ad infletterlo ad angolo acuto determirtando d.a pprin1a le crisi di ostruzione cro11ica e diarroica e poi l'occlusione vera e propria: r esta no11 di meno a chiarirsi come perchè e qt1a11do c.otesta aderenza sia potuta avvenire. Qt1i.vi le argomentazio·n i non bastano: la risposta non è facile·, in assenza di dati precisi, e solo altri e.asi potranno darla. 1

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RIASSUNTO. L' A. descrive un caso di occlusione del co lon trasverso , stirato dal grande omento fissato, pel margi.ne libero, sotto l'arco costale • • s1n1stro. BIB·LIOGR.~Fl1\.

Le Prògres

~lédical ,

1920. ANonEs. Clinica Chirurgica, 1912. Dr-:r.oRE. Lyon Médical, 1911. A t MES.

FoRGUE e MASSABUAU. Nel trattato di Chirurgia di · L.E DENru e DELBET. H \LLER citato da LoNGo. H Annourn. Soc. Chir. di Parigi , sed. 25 mar. 1914. Lo ~Go. Patologia Chirurgica òell 'ome11to. Tipog rafia E. Schioppo, 'forino, 1923. Po1n1Es e CHARPY. Trattato di Anatomia umana. SALINARI,. Giornale di Medicina Militare, 1916. S 1 r..~s ·L1NDGVIST citato da LONGO. T.\DDEI. Riforma m edica, 1991. 1 ' nrP1É e PAv10T citati da LONGO. ' U FFREn1:.rzz1. Trattato di Patologia Cl1irurgica Ge11erale e Speciale , vol. II.

(ANNO XLI, NuM. 30)

SUNTI E RASSEGNE FEGATO E VIE BILIARI. La funzione del fegato nel ricambio idrico. (D. AnLESBEnG. Klin. ltYschr. , 17 marzo 1934). Il ruolo del fegato 11el ricambio idrico ha formato oggétLo negli ultimi anni di numerose ricerche cliniche e sperimentali. Non è forse s11perf]uo riportare in visione riassuntiva i risultati più notevoli ottenuti in tale campo, data la sua importanza sia dal Jato dottrinario per la fisiologia dell'organo e per il complesso problema del ricambio idrico, sia dal lato pratico per i nun1erosi addentellati clinici che ne derivano. La funzio11e del fegato nel rican1bio idrico consta di due componenti: meccanico l'uno e ormonale l'altro. La funzione meccanica - messa specialmente in evidenza dalle ricercl1e di Mautner e Pick consiste in quella che è stata chiama ta « Ja chiusura e patica » (l,ebersperre) ed è basata sulJa contrattilità delle vene sopraepatiche. La costrizione di queste provocn una stasi nei capillari dell'organo e la trasudazione di liquido nei linfatici; il liquido giunge cosi al circolo generale attraverso il dotto toracico &ubendo un ritardo nel suo deversamento. Gli sti1noli alla contrazione delle vene sono· l'eccitazione vasale, lo shock anafilattico, istaminico, da peptone ecc. In caso di eccessivo apporto di acqua dalle vene mesenteriche può esserne così - grazie a questa speci·e di valvola - moderato l 'affiusso nel circolo genera.le. Ma accanto a questo meccanismo rr1eccanico, Adlersberg ricorda il meccanismo ormonale1 e su questo specialmente si intrattie ne. Numerosi fatti di ordine clinico e snerimentale stanno a riprova di esso. Jl liquido iniettato in t1na vena perife:rica viene eJiminato con più ritardo che quello iniettato in una vena mesenterica: quasi cl1e passando attraverso il fegato esso aicquisti qual che auali~à o drtermini un meccanismo che n e faciliti la eliminazio·n e. :È stato possibile isolare da estratti epatici una fra zione ad attività antidiuretica ed· una provvista di azione d iureti.ca : s.i tornfrà più oltre sull 'impiego in clinica di tali mezzi. Sono noti i r:l ppDrti tra sistema nervoso e ricambio idrico , tanto che si parla di un « centro dell'acqua ». Vale ora la pena di ricordare che in alcupe sindromi m esen cefaliche con turbe del ricambio idrico si possono m ettere in e videnza anche alterazioni della funzion e f\l)atica. :È certo diflìcile distin.g uere fr.a i due f~ l ti quale sia il primitivo, ma è interessante per ora prendere atto del reperto. È cosa ormai sicura ch e accanto alle varie prove di funzionalità del fegato può essere po~ta anche quella deJ carico idri co : turbe de}J,q rlin1i.nazione idrica in assenza di altri fattori


(_ANNO

XLI,

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SEZIONE PRATICA

parlano per una compron1issione del parenchima epatico. In casi di ittero, di cirrosi, di carc inomi del fegato, l'eliminazione idrica è nettamente alterata. E come ogni saggio funzionale del fegato pare abbia la ca pacità di mett ere in evidenza lo stato di una dell e funzioni parziali di questo organo, così anche la pro,,a di carico idrico sembra possa svelare un lato ~i più del tanto complesso meccanismo ep·at1co. Ricerche sperimentali recano conferma a tali reperti clinici: in a11imali n ei quali si siano prodotte alterazioni epatiche (avvelenamento da fosforo , intof:sicazione cronica da istamina) si dimostra una maggiore a,v idità d ei tessuti p er l'acqua e un m aggior contenuto idrico di essi , parallelan1ente ad una alterazione delle prove di carico idrico. Tali reperti sperimentali e clinici potrebb·ero essere interpretati co1ne1 dovuti in iparte ad a llerazioni meccaniche d el circolo epatico e in parte ad alterazioni d ella ft1n zion e ormonica. In casi di affezioni epatiche con diminuita e liminazione idrica , si è riusciti a rendere. que· s ta normale applicando stimoli vari nel fegato: diatermia , c-eroLti al capsico ecc. È i11teressante notare che l'azione di questi stimoli pare si verifi chi attraverso un eccitamento n ervoso partente dalle zone di H ead del viscere. Va a tal proposito ricordato ch·e si è ottenuto u11 miglioramento negli itteri catarrali con la cliatermia epatica, con tecnica e concetto analogo a quello in uso nelle oligurie renali. Un dato di faLto di un certo interesse è cruanto si riferisce .ai rapporti tra ricambio idri co e metabolismo dei carboidrati. I malati <li fegato, ad esempio, mostrano per un carico con temporaneo di acqua e di zucchero una fa s~ ipo,gli cemica postiperglice,m ica assai più ~ pi ccata che non dopo solo carico di zucchero. D o po c.atico idrico si ha nei normali so lo una lieve ipog licemia: n egli epatici questa è assai . ' intensa. . p1u Assai importanti , .anche per ]e applicazioni <'liniche sono i rapporti tra ricambio idric o e ricambio dei sali biliari. I pr·e parati di acidi biliari esercitano infatti un 'ottima a zione diur etica che si esplica r1elle cardiopatie con fegato da stasi e i1elle cirrosi, m entre è assai m eno -evi·dente n elle ritenzioni idriche di origine re11ale. Vanno messi alfi.ne in evidenza i risultati otte11uti con la terapi a epatica. Già molti .anni frt era stata osservata una buona influenza n el1a diuresi in casi di cirrosi rp,e r m ezzo d ella <lieta di fega to: ma soltanto· dOJ)O cl1e la ter a pia e 1)a tica fu m essa in g rande onore dai. m eravig lio i effe Lti ottenuti n ell 'an emia perniciosa , €Ssa fu a n cl1e sis tematicamente studiata n ella su a azione dit1reti ca . Si osservò dapprima il s110 buon effetto n ella rite nzione idrica de·gli an emif'i - buon effetto che però potrebbe an cl1 e e sere dovuto al mig lioran1e.nto de] ot1adro en1atiro. ~i trasportò poi tale terapia anche a casi di ne1

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frosi , di cirrosi, di tron1bosi portale. La terapia va effettuata sia con fegato fresco, sia , più comodamente, con g li estratti che si usano r1ell'anemia per11i ciosa. A tal proposito Adlersberg rip o·r ta breven1ente due casi di epatite cronica (un h epar iov alu1n e una ci1Tosi) nei quali la somministrazione di estratti epatici JJer os e per cutem .p orlò ad una buona diuresi con scomparsa d egli edemi e d ell 'ascite. Il risultato fu tanto più notevole in quanto si mantenne a lungo. t interessante osservare che in un caso si fece u so di Ventraemon, che è un e-stratto di storr1aco im·p iegato n ella cura d el1'anemia perniciosa, ottenendo anche così ur1 b·u on effetto. . Anch e negli scomrpensi cardiaci con ritenzioJ) e idrica l'uso di estratti di fegato può dare ottimi risultali . Punnu. 1

Emangio-endotelio-sarcoma primitivo del • • fegato in un bambino di cinque mPs1. (I. M. JoRGE e D. l3RAC CHETTO-BRIAN. Sociedad de Cirugia de Buenos-Ayres, 20 nov. 1933). Gli AA. presentano un caso di emangio-endotelio-sarcoma primitivo di fegato in un bambino di cinque mesi che clinicamente e radiologicame·n te presentava i segni di un enorme fegatq che riempiva quasi tutto l'addome si da triplicarne il .volume. e da lasciare !ibera , solam ente la fossa iliaca sinistra. L'esame del sangue fa ceva rilevare: Globuli rossi: 4.000.000. Emoglobina 60 %. Valore glob. 0.25. Anisocitosi e microcitosi. Globuli bianchi 34.000. Neutrof. 26,5 ?;6. Eosin 1 %. Linfoc . 62 %. Monociti 2 %· R. W assermann 11egativa. Ghedi11i negativa·. !vlantoux n eg. Viene praticata un.a laparatomia esplorativa che fa rilevare un fegato enormemente aumentato di volume, a superfi cie lobulata con presenza di una g ran quantità di n odL1li di colorito g rig io-verdastro ch e in crostano il p·a renchima ghiandolare, e ch e sono di •: onsistenza minore de] tessuto epatico. Viene prel evata una pi1ccola qt. di parenchima e di n oclt1li JJer una biopsia ch e m ette in rilievo qu anto &egue: Capsula di Gl.i sson ispes ita; al di sotto abbondante tessuto fibroso, tra le cui mag lie appaio·n o tra})ecole di I-len1ak in via di a Lrofia; il r esto è occupato da una pro1ifer~zione n eopla·sti·ca disposta in lobuli rotondeggianti separati d a bande di tessuto fibros0. Al cuni n oduli sono a tipo di tessuto areolare, atltri a tipo com rpatto . I primi son o costituiti da te,s suto· cl1e forma delle 1cavità più o m eno g randi che conten gono g lobuli r ossi e bianchi; !e pareti di '1Ue te cavità sono costituile d a ce 1111 le a scarso protoJ)]asma co11 nucleo ovoidP·, ricco di cr omatina di poste in una ola fila una accanto a11 'altra e che in alcuni punti riposan o su una leagiera trama connettivale, in altri si continl1ano con amm a~si celll1lari aventi gli stessi caratteri e che separano le cavità vascolari . 1

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JL POLJ CLl1\1CO

I noduli con1patti presel1tano delle cavità vascolari rappresentate da piccole fessure con una proliferazione cellulare molto più accentu ata. Le travate connettivali ch e separano i lobuli forn1ano l oro una capsula jncompleta invasa dal tessuto tumorale. Il processo morfo-ìogico di questa neoplasia deve esser e interpretato n el senso ch e in una proliferazio11e cellulare di struttura sinciziale alcune cellule a capacità vasoformativa si diS JJOn:~ono i11 1nodo· da (' osti tu ire cavità con tutti gli attributi dei vasi sanguig ni: questa proliferazione è infiltrativa e per questi caratteri ,gli i\ A. cl.1iamano la n eoplaiSia col nome di emangioendotelio sarcon1a . Questa forma è rarissin1a (4 in tutta la letteratura) di indubbia origi ne. conge11iLa e 11el caso attuale gli AA. non si ]Jronuncia110 se si tratti d i un emangion1a b enigno che abbia degen era,10 in sarcoma. 1

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P L1\ STI NA .

Le funzioni dell'epitelio della cistifflllea. (H. HARDING. le 19.34).

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H ospita~ R eports, apri-

I.,e funzioni del] 'epitelio dell a cistifellea possono essere COI\siderate sotto i due aspetti d ell 'assorbimento e della secrezione. Assorbim e1i.t o. Cl1e. la 11ile venga con centrata n ella cis .. ifellea ·è os ... er vazione antica ed ormai ur..iversaJr1le11te accettata. Tale con centrazione Bi verifica in m aggior parte per 1'assorbimento di acqua, accompa.g·nato dall 'assorbi1nento di sali , specialmente cloruro, di s<~ dio . Durante la co11centrazion e la bile p erde un po' della sua alcalinità. Il p~me.nto l>iliar e è assorbito in piccole quantità dalla m.u cosa della cis Lifell ea : a11rhe altre sostanze -vengono i1ormalme11te assorbite. Alcuni AA. 5ost en g·o110 ch e la cis tifell ea assorbe tutta la bile ch e giunge ad essa, perrh è non h a ]a cap_&cità di vu otarsi: m a . e ciò è p ossibile in alcune deter m ina te condizioni (legatura del cistico), no,n è detto ch e deb·b a verifi carsi n orma0lmente.: tutti i dati odierni r adi9logici son o contrari a questa ipotesi. Anche il calcio può venire riassorbito dalla rnucosa cis Lic,a e tale assorbirr1 ento, sebben e iii piccole quantità , è progressivo dono ostruzione del dotto cistico : ciò oltre ch e sperimentalmente, è pro,rato a11cb e clal fatto ch e iJ calcio ' rien e con c..e11tralo dalla cistifell ea in UIL grado minore ch e non gli a ltri costituenti della bile. Se i sali bili ari vengono assorb·i ti dalla mucosa cistica i1ormale, essi lo sono soltanto in piccola quantità. Questo processo di asf'orbim ento è prob abi11nente atti,·o da 1)arte della mucosa e non llna sen1plice diffusione , in quanto ch e la con1une dialisi attraverso un sacch etto di celloidina rimuove i sali biliari dalla loro stretta llnione, facendo prec ipitare la colesterina. Una 1

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lesio11e dell e IJar el i <lell·a cis tifellea i)rovoca un rapido assorbin1e11to di sali biliari sen za alcun evidente assorbimer1to di colesterina. ' ìari A/\. cr edon o che questo 1assorbimento differenzia le di sali bili.ari sia largam ente respon abile della formazione dei calcoli di col<:'sterina n elle cistifellee malate. D 'altra parte quasi tutti gli AA. sono d 'accordo n e11 ·an1111ettere ch e la cistifellea n ormale 11on assorbe· colesterin.a se non in quan tità insig11ifìcanti. Illingworth sostien e ch e la colest erin a vien e riassorbita sotto forma irriconoscibile, invisibile, e ch e essa diviene vi~ ibil e n ella mucosa solo quando la sua forma è cambiata in seguito a malattia. l ,' a '"'sorbimento <li sostanze estranee da par1e della mucosa cistica è stato dimostrato da ,·uri AA , ma gli espe rimenti hanno un difetto co111u11e, in quanto il m.ateriale u sato no1) era inerte n1a tossico . In quanto ai g ra si , "\Firch o'v per primo de$( risse il graduale riempimento de·l le cellule clell a 1nl1cosa co11 fini sf'imi g-Jobuli di grasso: eg li c.redeva cl1e la c i tifellea funzionasse estraendo g rassi dalla bil e e rimette•n doli in circolazione. La questione è ancora discu ssa. Riassumendo, una gran quantità di liquido viene riassorbito dalla mu cosa cistica : con esse.' si h a anch e assorbimento di sali e prin cif\alm ente cloruro di sodio e sali di calcio. Si ha anche, in piccole qt1antità assorbimento di coleste rina e di sa]j biliari in J?roporzioni r elativamente fisse. È possibile 1'assorbime11to anche dì altri grassi , ma ciò non a\ viene regolarmente. Il pigmento biliare è probabil1nente assorbito ma solo in piccole qu.antità . Secrezione. È certo che le cellule della n1u.' sia . 11erosa secernono muco, per quanto . c10 gato da alcuni istolo;zi. Asc boff è stato il primo a din1ostrare istolo·g icamente il potere se cretorio delle cellul e epitelia li. Dorp o di lui un a serie <li Ar\. l1anno confermato tale possibilità. L ' A. h a fatto de1le esperien ze sugli a11imali ed h a potuto infatti dimostrare come J~ mucosa no.rmaJe della cistifellea normaJ 111ente secerne muco, accompagnato probabiln1ente da alcali. Nessun 'altr.a sostanza ' 1ie11e escreta daJla mucosa stessa. Concludendo, Ja n1ucosa della cistifellea ha funzione doppia di assorbim·e nto e di · secr ezion e. Da to cl1e un solo ti1p.o di cellula epiteli ale ·è presente, ne con segue che la stessa cellul a può far passare , e lo fa norm almente, clelle sostanze in direzione opp,o sta : fatto questo su cui non è stata posta suffi ciente attenzion e. Le c~llule epiteliali della cistife llea flunque a·ssorbono dal lume dell'or.g.ano e sécernono in esso. È dubbio ch e un tale stato fi siologico di assorbin1ento e di secrezione da l>arte de,l lo stesso semplice epitelio, possa essere dimostrato in altri organ i, se n on forse 11ell 'intestino. G. LA CAVA. 1


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SEZIONE PRATI-è'A1

Ulcera gastrica, ulcera duodenale e inalattie delle vie biliari. (B.

KRIVOGLAS.

Jl racebnoje dielo, n. 11, 1933) .

La frequente coincidenza delle ulceri gastriche o duode11ali e delle colecistiti è un fatto da molti orn1ai ammesso· e accertato; spetta un gran merito alla Scuola Italiana di ave.r connesso le varie sindromi in una entità clinica e etiologica (illustra·n do anche la frequente coJn comitanza di una ce:rta lesio:rte - dell'appendir ite). Però le discussioni riguardo la patogenesi di tali sindromi com·h inate non si sono ancora IJlaca te. L'A. porta oltre ad un discreto contributo casistico anche un riassunto delle varie i1Jotesi formulate in proposito. Le osservazioni d·e ll'A. concernono in prima linea la presenza contemporanea delle lesioni gastroduode11ali e quelle delle vie biliari; egli mette in vista la in1portanza della. situazione precisa dell'ulcera nel suo rapporto alla colecistite o colangite e nota come queste ulti111e siano più frequenti nelle ulcere duod€nali (40 % dei casi) che non in ·quelle dell'antro pilorico (3·3 %); a sua volta sono relativamente più rare nelle lesioni · del corpo dello stomaco (28 <r~). Soffermandosi 5ull'etiopatogenesi delle due lesioni l 'A. si dimostra eminentemente eclettico. Considerando la possibilità di origine batterica delle colecistopatie 1'A. ammette· che essa può essere favorita dall'alterata funzione dello stomaco o duodeno che contribuisce a]Ja modificazione d·ella flo·r a batterica del tubo di gerente; l'infezione si propaga alle vie biliari sia per via ascende·nte che per quella linfatica o per la vena porta. Ma d'altra parte l'infezioTLP. dei dotti trova la causa predisponente nella slasi biliare ch·e a sua volta rap·p resenta la conseguenza dei ·processi duodeno-periduodenali ; anche la propagazione diretta dell 'in f1ammazio11e della mucosa duodenale a quella del coledoco sarebbe possib·ile. Non ,è da escludersi d'altro·n de che il processo primitivamente colecistico, gencra11do fatti peritonitici locali, altera il « giuoco » normale del duodeno e del piloro e· può in caso di minorata r·esisten7.fl contrib·u ire alla formazione di processi ul cerativi, anche lJer l'ostacolato reflusso dei succhi duodenali nello stomaco. Fattori generali a loro volta possono favorire la genesi sin1u]tanea delle due lesioni; nei soggetti << stigmatizzati » dal punto di vista veg·etativo (iperva;gotonia sec. Bergmann o iJJersimpaticotonia sec. Ruhman) sia le lesioni gastro-duodenali che le colecistopatie sono favorite dalle stesse alterazioni trofi che, secre·torie o vasomotorie. Queste ultime po·ssono pure essere attribuite alla intossicazione da prodotti di scissione incompleta delle proteine·f}eptoni , colina , istamina, che talora agiscono col me,ccanismo anafilattico. L' A. cita anche la possibilità della patogenesi riflessa an1messa da v. Ber~m.ann; la di 1

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scinesia (sotto forma di spasmo) delle Vie biliari provoca mediante riflessi viscera-viscerali, dei processi analoghi nella n1usco]atura ì )Ì· loro-duodenale (osservazioni di Westphal) e ·viceversa, con la possibile conseguenza di lesione di ambedue gli o·r gani sia per la stasi, che per le alterazioni circolatorie e motorie. Nella sua casistica l'A. trova esempi che volta per volta potrehb·e ro essere invocati quali conferme delle singole· possibilità patogenetiche. Comunque egli f.a notare come nella maggioranza dei casi lo studio anamnestico difficilmente permetteva di stabilire dove era avvenuta la lesioue primaria; si direbbe quasi che amb·e due le lesioni si p·r esentavano nello sl.esso tempo, il che deporrebbe piuttosto contro 1'importanza del fattore anatomico. Comunque, il problema, non può ancora dirsi risolto: ma, come nella maggiorarnza dej problemi del genere, sin d, ora si lascia prevedere che le teorie esclusiviste dovranno, probabilmente cedere posto alle ipotesi che ammettono la· rnolte~Iicità dei fattori etiologici delle lesioni gastro-duode·n ali associate alle coS. M1Nz. lecistopatie.

Le fistole interne biliari. Dtsoh.. Ch.ir. , 242, 493, 1934). Mentre nella letteratura antica si trovano frequentemente casi di fistole biliari interne spontanee con il cavo perica1rdico, con la vescica col cavo pleurico ecc., oggi, con i progressi della cl1irurgia delle vie e:p atiche, si può dire che p1raticame11te le fistole biliar.i si 1imitano in or:dine decrescente di frequenza al duodeno , colon, stomaco. L' A. esa1nina le f . b . presentatasi nella Clinica chirurgica. di Marb·u rg, su 6280 interventi sulle vie b ili:ari nel corso di 30 anni , così ripartiti: 48'12 colecistectomie, 958 coledocotomie, 384 colecistomie, 120 anastomosi col tl1bo· gastroenterico, 26 operazioni riparati, e. Jn 109 casi si riscontrarono fistole spontanee cioè nel 1, 73 o/o. Se si contano i casi di interventi per aiffezioni neoplastich e, tale percen. tua le sale al 2 %. Pel sesso si hanno press'a poco le stesse differenze che per la calcolosi epatica; si ha cio~ tJ.n.a predominanza di 90 casi irt uomini su 9 casi nel sesso f err1minile. Lo studio comparativo delle stori·e cliniche mostra come sia errata l'opinione che, rappresentando la fistolizzazione una specie di at1tog uarigione della calcolosi, il quadro clinico sia corrispond·entemente attenuato . Le storie mostrano difatti come i casi in cui si erano formate fistole , le coliche fossero assa1i più gravi che nei casi non comiplicati , e come si a,resse una m.a.ggiore tendenza alle infezioni ascendenti. In vari casi la fistola si può chiudere pontaneamente. La revisione ctei r eperti operatori fornisce n11n1erosi l;11nti deg·ni di interesse. S·i suol dire (BERNHARn.

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ticolare, che è utile a11che nelle fratture e.p ifiche ]e cau se delle fistole bil.iari siano due: o sarie ed in quelle juxta-articolari. l'apertura della cistifellea ammalata in un orL 'inchiodamento trans-articolare ha bisogno gano vicino o viceversa. di incisioni speciali e di osteotomia di approcPraticamente si verifica solo il prin10 caso. cio e pertanto la sua tecnica de ve essere stuIn un solo caso si trattava di apertura. di una diata nelle varie regioni. ulce.r a duodenale nella cistifellea. Fratture del collo del femore: sono assolutaPr.a ticamente la causa della fistola è la calm·e nte da bandire le steccl1e di osso vivo o colosi, ar1che se non sempre la cistifellea premorto come mezzi illogici e nefasti. senta calcoli . Talora calcoli si trovano allo La migliore incisione per l'inchiodamento sbocco dell.a fistola , o non 6i trovano affatto , della testa del femore è quella a tabacchiera p.u re essendo la loro presenza sicura per la stodi Ollier e la testa viene inchiodata al collo ria clinica (defecazione di calcoli, reperto ram·ediante un chiodo lungo 10 cm. che deve diografico eco.). In 40 casi la cistifellea conten.e va calco li , in seguire l'asse del collo fino allo strato corti32 casi vi erano calcoli solo nel coledoco e in cale sottotrocanterico. Quando la lesione è an15 in ambedue. tica è necessario ravvivare le superfici ossee; una testa femorale troppo atrofizzata limita le La comunicazione presente può dar luo·g o ai indicazioni di questa operazione. reperti ip·i ù svariati; in un caso, p. es., si trovò Frattur.a del collo anatomico dell'omero : lar cistifellea piein a di feci . In un altro caso la fi.s tola si era stab·i lita fra la cistifellea e un caqueste fratture sono rare; l'A. ne ha operato vo ascessuale p·e ricolicistitico che a sua volta si due casi con l 'iilchioda1m ento nel 1° caso ha apriva nel duodeno. Dalle· vie biliari praticaavuto degli ottimi risultati nel 2° è residuata m ente corr1.1l'nica· con l 'intestino quasi solo il un' anchilosi della spalla. fondo della cistifellea. Tuttavia in un caso la Nelle fratture1 intra-articolari del ginocchio fistola era duode·n o-coledocica e in 11 casi del si possono avere tre ordini di lesioni: fratture collo della cistifellea . In 78 casi la cistifellea si parziali dei condili del femore, frattura delle presentava raggrinzita. La p·a rtecip·a zione alla spine della tibia, fratture parziali del <( plateau fistol.i zzazione del duodeno, colon , stomnco sta tibiale ». In queste frattt1re è necessario fare n·el rapporto di frequenza di 6 : 3 : 1. u11'artrotomia larga e precoce, preferibile l'inLo spessore della fistola varia anche molto. cisione vertice-mediana di Ollier e poi eseguire Per il trattamento l 'A. fornisce i segue11ti dal 'inchiodamento avendo cu ra di infossare la teti sta ti'stici : in 109 casi vennero pra.tica te 41 sta dei chiodi nella cartilagine. colecistectomie, 60 coledocotomie, 6 cole·c istoLe fratture intra-articolari del gomito sono stomie, 2 anastomosi con il duodeno. Risultati più difficili a curarsi di quel1 e similari del gioperatori: mortalità: 83 %, contro il 4,50 °li> nocchio; la via di accesso vari.a secondo il t~'pO delle altre operazioni sulle vie biliari. Ciò m odi frattura : per il condilo· esterno l'incisione a stra come la presenza di una fistola· biliare ag-- baionetta di Ollier; n elle fratture complesse si gravi la prognosi. Il 75 % degli 0 pe rati viene userà l ' incisione trans-o.Jerranica e la fissazione 1 dichiarata come guarita. si fairà per mezzo di una vite trasversale. In otto casi il 1p. fu dovuto riope-r are per o1F rattura dell ' astragalo: non bisogna mai sastruzione del coledoco. L ' A. si P'One pertanto il crificare qu;est 'osso . L'incisione deve essere verpiro·b lema se no·n sia utile di praticare sempre ticale sul {Jerone al davanti dei peronieri e prouna coledocoduodenostomia preventiva. Ciò è lungata sul dorso del piede al di fuori dei teneccessivo. È tuttavia raccomandabile esplorare dini estensori. sempre accuratamente le vie biliari, e eseg·uire P er avere una via più larga si può praticare un.a coledoc oduo·d enos.tomia ogni qualvolta si un' osteo·t omia de 1 perone. sospetti la possìhilità di una ostruzione (catL ' A. predilige la cura con l 'inchiodan1ento ti,ra permeabilità del coledoco ecc. ). .a nche n elle fratture del polso e delle falangi di ALDO CAIJÒ• PLASTINA.. cui descrive la tecnica. 1

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ORG-AN.I DI MOVIMENTO.

Sul trattamento cruento delle fratture.

L' inehiodam ento trans· artic0Ja1·e nelle osteosintesi.

(G. SERRA. Archivio di ortopedia, dicem. 1933). L ' A. ha avuto n10,d o di trattare 234 casi di fratture ed esiti di fratture appartenenti a] braccio, all'avambraccio, alla coscia e alla gamba, ed è ricorso in 32 di essi alla cura crueI).ta . Questa gli ha permesso di ottenere sempre il perfetto affronto dei rr1011coni e, ad eccezione di due casi , la g uarigione anatomica e funzionale dell 'arto leso. L 'indicazio11e alla cui'a cruenta intesa sia co1l1e sola riduzion·e cruenta dei rnonconi, sia

Revista Brasileira de Cirurgia, ottobTe 1933). L ' A. ricorda all 'ini.zio il principio che de, 1e eseguire il chirurgo in tutte le fratture: la riduzione perfetta ch e eviti tutte le lesioni anatomich e definitive e le perturbazioni funzio11ali. Inoltre, per tutte le fratture intra-articolu ri , pir econizza l'osteosinte i per via trans-ar-

( A.

LAMBOTTE.

J


l ANNO

XLI , NuM. 30]

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SEZIONE PRATI CA

come osteosintesi con placche, viti, nastri· de. ' . . . . ' rivo nei casi citati, o dalla impossibilità di ri~urre o contenere i monconi in buona posizione, o da pseudo artrosi o da saldature deformi per mancato affronto dei capi ossei, o da fratture- esposte. Rararr1ente sono stati osservati fenomeni d'intolleranza per le protesi metalliche, ed eccezionalmente rarefazioni ossee e calli es1:1b~ran.ti e dolorosi. Per aggredire le fratture diafisarie del femore viene racco111ar1data la via anteriore tra vast'o interno· e retto anteriore, anzich-è la via laterale ester~a. In base all 'esperienza dell'A. la cura cruenta delle fratture non deve essere bandita comp·l etamente. È da considerarsi un mezzo di eccezione che integra la cura incruenta, e che può dare ancor~, in .mani esperte dei reali vantaggi. U~a. serie di documenti radiogra1fici dimostrat1v1 è annessa alla pubblicazione. ALIERJ.

Quindi descrive con minuzia la tecnica, clalla cui esattezza fa dipendere pure i suoi buoni risultati. R. GRASSO.

Necrosi ischemica del frammento p1·ossi· ma le nella frattura intraca psnlare del collo del femo1·e. (J. AROE e A. S. lNTRozzc.. l3oletin del Jnstitu... to de (.Jliriica Qu.i,rurgica, n. 76).

'fre arterie contribuiscono specialmente alla irrigazio11e dell'estremità superiore del femore. L'a~ter!a .del leg~m.ento. rotondo· che nei primi anni d1 v1ta cost1tu1sce il vettore princiip·a le del sar1gue destinato all 'epifisi, poi nell 'et à adulta hanno il predominio l'arteria circonflessa anteriore esterna e specialmente la circonflessa J)Osteriore interna. Ora questi vasi avendo un decorso subcapsulo p·eriosti co possono facilm ente essere lesionati nelle fratture intracapsulari del .col!o, del femore, onde ne è compromessa la VItal1ta del frammento prossimale della frattura, producendosi una necrosi ischemica. Ciò ~, accaduto ad un paziente il · quale cadendo si era prodotto una frattura transcervicale del femore e consecutiva pseudoartrosi. Sette m esi dopo fu operato e gli fu praiticato un inn esto os~eo per incastro con la diafi si del perone. Dopo 4 mesi il paziente già camminava con i i)ropri mezzi, .p erò lentamente si cominciò a mai1ifestare una artropatia deforn1 ante dell 'an ca e un anno e J11ezzo dopo , pegg iorando le co11dizioni a cau sa di una necrosi de.J fran1m .e·n to pro.s simale della frattura, gli si pra ticò una operazione di Whitm.a n. Que ta interessa11te osservazior1e ha indotto gli autori a fare le seguenti conclusioni : 1) La necrosi totale o parziale della epifisi femorale è una complicazione· grav€· della frattura transcervicale e sottocapitate, ch e dev~ essere trattata con molta attenzio·n e per non esporre il paziente ad una artropatia deformante e come conseguenza ad una invalidità. 2) In tutte ]e fratture transcervicali e sot tocapitate del femore una volta ridotta ed immobilizzata , è conveniente praticare esami radiologici ogni 15 giorni onde vigilare la co·m parsa di fenomeni di n ecrosi. del framm ento prossimale. 3 L'esame radiologico può darci segni di presunzione e di certezza dell 'esisten za di detti fenom e1ri di necrosi . 4) È necessario praticar e un innesto osseo aperiostico per incastro nel collo femoral e e istituire un lungo riposo postoperatorio, la cui durata deve protr<lrsi fino alla r estitutio della struttura epifisaria. 5) Nei casi di diagn osi tardiva in cui già si è in stallata una a,rtropatia g rave è consigliabile le operazior1i di plastica del ti·po di quella consigliata da Witl11nan, ch e si de,·e compiere sol l ' quando I 'esam e radi ologico ci n1ette in eY i1

Sn 3·? easi di accorciamento dell'arto inferiore sano a scopo ortopedico. (U. CAMERA. La Ch.ir. degli Org. Movim. , fa se . 6, 1933). L 'A. comincia col far risaltare g li inconvenienti somatici e funzionali ch e conseguono alla differenza di lunghezza dei due arti inferiori. Per livellare i due arti si è ricorso in genere ali'applicazione sul membro corto di apparecchi ortopedici, mal tollera ti da un arto il più delle volte debole ed atrofico. A parte gli apparecchi di protesi, la via più seducente ed ortopedica, sarebbe quella di al1u ngare l 'arto ammalato. E questa via è stata battuta per primo dal Codivilla colla trazione scheletrica diretta, previa sezione ossea; e poi dal Putti che ne modificò la tecnica, dal Kirschner, Spitz.y ecc. Ma con questo meto·d o, i successi si ebbero solo quando l'accorciamento era secondario a fratture guarite con accavallamento e quindi mancava resistenza delle parti molli, il vero nemico dell'allungamento. Nei casi invece in cui l'accorciamento è stato lentissimo e graduale (luss. cong. anca; esiti coxite; postumi paralisi infantile) le parti molli adattatisi lentamente alla nuo;va lunghezza scheletrica, non cedono alla forza distraente, e nel caso soltanto di poco. L'altra via consister.e bbe nell'accorciamento dell'arto sano, proposto dal Rizzoli , 1845 , e qui l 'A. fa risaltare la semplicità e 1'innocuità dell ' 01p erazione, e riporta i pareri favorevoli dei chirurgi che pure sono ricorsi al metodo (Alessandri , 1Dalla Vedova , Giordano, Maragliano , Solieri, Me)·er ecc.). Riporta quindi la sua statistica basata su 32 di tali interventi eseguiti per le seguenti indicazioni: 17 per luss. cong. anca; 8 per postumi R·a ra]isi infantile; 7 per postumi di coxite. In questa statistica risultano accorciamenti ell e , -anno da 6 cm . a 14 cm.


llSO

« IL .POLl l:LJNlCU >l

<lenza le profonde alterazio11i calciche locali che caratterizzano questo processo, altrimenti ci esponiamo ad un sicuro fracasso. 6) La mielosi che si osserva in tutti quesli casi non deve essere attribuita ad un processo irritativo svegliato dall'innesto·, ma bisogna interpretarla come una manifestazione della profonda alterazione del metabolismo e della r1utrizione localt. N. D1 PAOLA.

Casi di osteoporosi post-traumatica guariti con la simpaticectomia periarteriosa. (M. M. RouGEMONT, COTTE, Chirurgical, 11. 4, 1933).

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ARCELIA.

Lyon

Gli AA. co111unicano due casi del genere , rr1olto simili, rapidan1ente guariti con la sin1paticectomia periarteriosa. In un caso si trattava di un paziente di 42 a . che a seguito di una disto·r sione del piede a ccusava i11 questo dolore e peso anche a riposo. La radiografia era negativa per lesioni sc.h eletrich e, m entre all'esame c linico ri~ulta. ,·a cia 11osi, ipotermia , iperidro-si, contrattura e din1inuzion e della oscillometria n el piede in causa. Fu in1mobilizzato per due mesi e quindi sottoposto .a fisioterapia ma non s.i ebb·e :miglioram ento alcuno , anzi 6 mesi dopo l'incidente una radiografia metteva in evidenza una manifesta decalcificazione delle ·prime ossa del tarso. Praticata la simpaticectomia perifemorale al triangolo di Scarpa sco·m parvero subito i segni cli11ici di squilibrio vaso-motorio; 3 settimanf:dopo la deambulazione era indolora; 4 mesi dopo la decalcificazione ossea era scomparsa. Nel secondo caso si trattava di una donna di 58 anni che a seguito di una distorsione del pol so presentava notevole decalcificazione delle ossa d ella mano e d edema molle, considerevole di questa . Trattata infruttuosan1ente c on I.a fi siot erapia fu praticata simpaticectomia perio·m erale; la sera stessa si ebbe diminuzione notevole deJ1' edema che scomparve del tutto i giorni seg u enti; 3 mesi dopo pure la decalcificazione d elle ossa della mano era scon1parsa. Ql1esti casi insieme a tanti altri consimili gi:\ esis tenti nel.la letteratura fanno de lla simpaticec tomia periarteriosa una indicazione netta per queste turbe ' 'aso-motorie post-traurnaticl1e d egli arti. R. GRASSO. 1

CIRCOLAZIONE. Eziologia e sintomi dell'astenia nenrocir· colatori a. (H . R. C RAIG e P. D . ~rHTTE. rried. , n1aggio 1934).

-·~rchiv es

internal

Il t ern1ine am erica110 di asteni.a neurocircol a toria equiYale a quello ing lese di sindrome d a sforzo· ed è stato adottato i)er quegli individui con si11tomi cardiovascolari non dipenrl e11ti (la i>r ocessi p atologi ci d el cuore o d ei

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vasi, rr1a sp esso a socia ti a di ... Lurbi ner' o i ft1nzionali. Tali sintomi co·n si stono essenziaJ1nente in palpitazione, respiro corto, dolore o malessere precordiale ed esaurimento. Spesso, si hanno allri sintomi associati: debolezza , facilità a sincopi, cefalea , capogiri , insortnia, aumento di sudora.zione , difficoltà ad inghiottire, tre1nore, arrossamenti e pallore. Mal de· ftnito è il limite fra il norn1ale ed il patologico, ma si può dire. ch e vi è astenia neurocirc olatoria ql1ando 1ali sintomi si manife tano durante l 'altività fi si ca, e gli eccitamenti della ·vita giornaliera, che nella maggior parte degli i11dividui non danr10 alcun disturbo. L'astenia neurocircolatoria è in1portante per la sua frequenza, per le not.evoli offerenze cl1e provoca fino a.d una vera invalidità e spec j almente i)er la necessità che ' 'enga prontan1 ente ri conosciuta e trattata. Essa va ar1zjlutto di stinta dalla ~empli ce irrilabilità cardiaca , ch e si manifesta con battiti t1re1naturi e tachicardia paros istica. Così pure va differenziata dalla vera psiron eurosi, in cui predominano l'an ietà , l 'ipocondria o l 'isterism o . Ad ogni n1odo, va rilevato ch e n1olti pazienti con astenia n el1roc ircolatoria sono nettamente neurotici o 1) iconeurotici. Il termine di astenia n el1rocirr olatoria è poi preferibile a que llo di sindron1e da sforzo, in ql1anto che questa può prodl1rsi an cl1e nei sani , pur avendosi in ql1esti una p erfetta uguagljanza dei sintomi . P. es . , il dolore ])recordiale è più con1une n€lla 1)rin1a , mentre n egli llltimi si ha quasi c osta11ten1e11te la dispnea. Anche l'indicazione di cc azione disordinala del cuore » non è esatta , in quanto che essa comprende anche i vizi organici , mentre richiama l'attenzione d e 1 11aziente sul cuore, il cJ1 e va evitato. Gli AA . 11anno studiato 100 casi, di c ui 50 con ast enia n euroc ircolatoria pura (Gruppo I ) e 50 nei quali era complicata da vizi organici di cuore (Gruppo Il); p er confronto, hanno poi preso in esan1 e 25 individui con neuraste1iia (Gruppo III) e 25 con psiconeurosi (Gruppo IV), escludendo da questi ultimi gruppi quelli ch e accusavano prin cipalmente di t11rbi relativi a] sistema cardiovascolare.

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DATI

EZIOLOGICI.

Età . -ei casi d egli _/\_r\. (rhe anda, ano dai 12 ai 69 a1111i) , l'età meclia di inizio della malattia era di anni 31 e X; il maggiore addPnsamento si ha i1e11 a JIT decade (25), JV (34) e V (21). Sesso . 11 11umero d elle donrle era superiore (69 %) ; di esse 22 erano nub,i1i. In alcune, le jrregolarità sessuali od un matrimonio infeli ce h anno avuto g ra11de in1portanza nell'inizio d ei sintomi. Costituzion,e. Soltanto nel 9 %, si trattava di individui a scarso svilu1)PO o denutriti; nell '81 %, i pazienti e rano bene sviluppati e nu: triti od obesi (18 ~~ ) ; nel rimanente IO% , s1 avevano condizio11i medie . È quindi fallare ]a 1


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SE.lIOlliiB l>RATICA

credenza cl1e la sindron1e i11 parola si osservi i11 individui del tipo astenico. L'o cCU[JG!2io·ne er a sedentari.a n el 91 % e faticosa nel 9%; nel 51 '}'~ si trattava di donne di casa . . Fr:ittori causali. Sotto tale rap,p orto, gli AA. d1 st1n,g uono 3 gruppi. ~ip~ .11. 1) consecutivo a g·ravi infezioni, operazioni od altre malattie. 2) consecutivo a lavoro prolung·ato affati can~e o sfor_ zi di altro. genere senza requie. Tipo B. l ) consecutivo ad infezioni discr ete operazioni od altre n1alattie. ' 2) con secutivo . a lavori o sforzi non inten si . . Tipo C. n1anifestantesi dopo poco o punto . forzo, ma aggravato da malattia o fatica. Il tipo A. 1) si trova nel 9 % dei casi; A. 2) Jl el 10 °~ ; il tipo B. nel 61 ~~ ; quello C. n el 2C• %. Gli individui d el tipo C. sono costituzionalm ente inferiori. 1

S1N·r<JMI

E

SEGNI.

I quattro sintomi cardinali della astenia n eurocircoJ_a to:ia,. eh~ si trovano n el 73-78. %, sono: pal1)1taz1oni, disturbi r espiratori malooser e precordia le oo esau-rimento . G·li 'altri si h anno· co1t la stessa frequen za, n egli individui con la f orn1a p1ura ed in quelli in cui questa è associata a malattia organica di cuore. 1 -a palpitazione, un po' più frequente nel g ruppo T (cfr. sopra) consiste nella sen sazione di peso e di battito forzato del cuore a frequenza 11ormale od aumentata, in qualche caso irr egolare (specialmente n e i pazienti del gruppo II). Spesso , la palpitazione si manifesta d ol)O emozioni o sforzi. La frequei1za d el polso , rlopo qualche stin1olo legger o aum enta a 150160, ritornando alla normale più Jentame11te c? e _n~i sa~i. Pare.cclii , ch e h a nno 8.0 -90 pulsaz10111 in riposo , aumentano a 140-160 per la sola eccitazione di fare un tracciato elettrocardiografico. Alcuni pochi pazienti h anno palpitazioni soltanto in letto, special1nente se · cori cati sul flanco d estro ; rare le extrasistoli. Altro sintomo comun e .è il disturbo respiraffJrio1, ch e può andare sino a lla vera dis1).nea , per lo più subbiettivo anzichè obbiettivo , constando d-e lla per cezione spiacevol e d el con su eto atto r espiratorio . In qualch e caso, vi è tacl1ipnea (anche fino a 100) . · La dispnea può talora manifestarsi n el completo riposo ed il paziente riferisce ch e in tal caso, h a la sen sazione di non introdurre una quantità d'aria sufficiente, per cui è costretto a fare u1l r espiro lungo caratterizzato da una inspirazione profonda a mo' di sospiro. ~ questo un segno che conferma la diagnosi di aste1 Lia n eurocircolatoria. Il sosp·i ro , osservato n el 35 % dei casi d egli AA . è menzionato n ell '8'070 p€I altri. Durante il r i})OSO, la frequenza è g·en er ali1lente normale o di poco .a umentata , mentre

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aumenta r1otevolmente con l 'esercizio sen za prop?rzion~ con .l 'intensità di questo, tanto cl1e . il paziente s1..s~nte di dover sospender.e ogni eventuale .att1v1ta sportiva. Il malesse1.·e (o dolo re) precorclia1le è sta1o ril evato nel 74~/o Cu.n po' più frequente nel gruppo II). Esso varia dalla semplice dolorabilità sorda o bruciante e costante al dolore a coltello , che dura solta11to pochi secondi, ma che ritorna a periodi di minuti o di ore. La localizzazione, il carattere e la durata sono n ettamente distinti da quelli d ell 'angi11a P.ec_toris. L'irritazione (braccio , ascella, spalla s1.n1stra o,d. anche destra) è maggiore quanto più forte e il dolore. Talora, le donne si lamentano di dolore sotto la mammella sinistra . Non è rar:'l la dolorabilità alla pressione, che può a' rers1 talvolta anche senza il dolore st1bbiettivo; 1.a pres~nz!l di ta!e segno è im1portante per la diagnosi .d1 astenia neurocirco]atoria. Nel fare questa prova, si osserva ben e l 'espression e d el viso del pazie11te. L ' esaurinie1ito o la facile stan cabilità si so110 rilevati nel 73 <J~ d ei casi ; possono essere costanti od intermittenti. I de tti sintomi possono combinarsi in vario rr1odo . Per quanto riguarda quelli m eno fr equen.ti, la sincope è stata rilevata nel 19 %; in qualch e caso, si aveva spesso , talora anch e più volte la settimana. Più freque11te è la debolezza (38 %), ch e p1u ò aver si in seguito ad emozione od in connessione con qualcuno dei quattro sintomi principali. Può precedere la sincope ed è spesso accompagnata da capogiri. L' au1nento di traspira1zione si è rilevato n el 18 %, il tremore nel 13 %, il rossore n el 10 % ed il pallore n ell '8 %. Possono esser e con si d e-rati come sintomi che conferm ano la diagnosi , ma da soli non hanno g ran valore. L 'aumento di traspirazione può essere assai incomodo . Abbastanza frequente è l'insonnia (30 %) , m entre n ell'll %, i pazienti accusavano i] glo-

bo iste1ico.

1f reiquenti (44 %) sono i disturbi gaslro-iritesfinaii funzionali, variabili da un accenno all~ nRusea , al vomito, da lievi a gravi m a lesseri addominali. Nel II gruppo (astenia neurocircolatori.a e malattia organica di cuore) i sintomi sono analo·g hi per carattere e frequenza; un po' più freque·n te è il doJore precordiale (forse per la presenza in oltre la m età d ei casi di dilatazion e cardiaca). Nel 70% dei pazienti di questo gru pI)O, l'origine dei sintomi è funzionale ed è prevalentemente funzionale n el riman ente 30 %. Per quanto riguarda i segni obbiettivi, n ei pazienti del grlllppo I si aveva un cuore del tutto normale (esame fluoroscopico) con tendenza a d un diminuito rapporto cardio-toracico. Nel 50-%, si ascoltava un rumore funzionale sisto1ico , ch e n on au111 cntava con l 'eser cizio e d imir1uiva con i respiri profondi. I ,a pressione sanguigna (sempre n el gru ppo


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« lL POLICLJNIGO n

I) era analoga a quella degli individui della stessa età e peso. Nulla di caratteristico all 'e1et trocardi ograrmna.

Generalmente buona qlzoad vitoni. Si deve però contare sopra un certo ~ado ~i inc~pa.ci­ tà, dipendente da var1 fattori: gra:rità dei s1nt<)mi , tipo costituzionale e modo d1 ~rattamen: to. Si deve tener presente che, col ritorno de1 fattori causali, ci si aspetterà un ritorno dei sintomi, specialmente nei tipi [13 e C. Nei casi del tipo A, i sintomi spesso ces~ano P.erma11entemente dopo un adeguato periodo d1 convalescenza e di riposo . Su circa 600 pazienti studiati da Grant, il 15,3 '7~ guarì del tutto; il 17,8 % migliorò, il 56,2 % rimase stazionario e soltanto il 2 % J*.ggiorò. Nell '8, 7 % si ebbero malattie gravi, specialn1ente tubercolosi. Le malattie cardiache vere e proprie si svilupparono soltanto nell'l %. TRATI'AMENTO.

Nella terapia dell 'astenia n eurocircolatoria è essenziale guada.g nare anzitutto la confidenza del paziente, spiegargli accuratamente la r1atura delle sue condizioni, fugando i timori per una malattia cardiaca e, se questa esiste! convincere il malato che, pure dovendo egli limitare la sua attività, i sintomi dipendono clall'astenia neurocircolatoria anzichè dalla malattia cardiaca. Ogni paziente deve comprendere che è necessario una limitazione della propria attività, diversa secondo gli individui. In linea g·ene1rale è consigliabile soltanto un lavoro, rispettivamente, un divertimento tranquillo , evitando di far tardi la sera , il caffè, il tè, l'uso smodato di alcool e di tabacco, il lavoro prolungato, l'intraprendere nuovi e faticosi com: piti. Dopo avere cosò. seguìto per pochi. m~si il paziente, questo ac,c omoda la sua vita in modo adatto e no11 ha più di turbi. Nei casi più gravi del gruppo B e C, con marcata psiconeurosi o definiti difetti costituzionali, può essere utile un consulto con uno psichiatra , ILella speranza di risolvere un conflitto emozionale. Fatto questo, è bene seguire il paziente dal punto di vista cardiaco, assicurandolo per quanto riguarda il cuore; la s~l~ psicoanalisi non ·è sufficiente per la guarigione. IFra i molti m edicamenti proposti , gli unici che possono dare· qualche risultato , dal punto di vista sintomatico, sono i sedativi blandi, quali i bromuri ed i preparati fenolbarbiturici. In qualche caso , Crile ha trovato utile la simpatectomia surrenale. Nei casi più gra,ri , si prescriverà il riposo assoluto sul principio, assicurando in seguito dei periodi di tr~rtc1ui11 ità. fil.

XLI,

NUl\I.

30]

Lo stato funzionale del pancreas nello scom· penso cardiaco. (,V.

DIAGNOSI.

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SoKor .o~'A.

Vracebnoife

Delo , 1933 , f . 9). Gli AA. rile, ano come iJ problema finora è slato studiato scarsamente; neanche nello ~t"..l ­ dio anatomo-patologico degli scompensati , le al lerazioni del pancreas, perfino nella lette.r atura più r ecente, sono trattate piuttosto uperficialmen te. Partengo dalla supposizione logica, che i fatti di scompenso circolatorio non possono non ripercuotersi sulla struttura e specialrnente sulla funzione della ghiandola pa11creatica, gli AA. istituirono una serie di ricercl1e con prove funzionali di essa; dal I' altra parte nei casi venuti a morte , la ghiandola veniva osservata con speciale cura. Secondo questi ultimi dati, dei 6 casi di scompenso sezionati , quattro presentarono delle alterazioni piuttosto avanzate che andavano dall'induramento cianotico , alla sclerosi o alla cirrosi; in un caso, do·v e il pancreas si dimostrò indenne, la lesione cardiaca e lo scompenso erano di data recente. I saggi funzionali eseguiti su 20 casi si riferivano sia alla funzione esocrina cbe a quella enaocrina del pancreas. P er la prima - il metodo più attendibile - la determinazione del contenuto in fermenti del duodeno dopo caricamento con HCI, non potè essere se,guito per la difficoltà del sondaggio duodenale nei cardiaci. Si ricorse dunque allo studio della diastasi nel sangue e nell'urina ed alla determinazione della lipasi e della lipasi-atoxil resistente nel sangue; veniva osservata anche la lipasi chinino-resistente, la quale, secondo gli AA., rispecchia la funzionalità e·p atica. Lo studio contemip-0raneo di tutte le lipasi permetteva valutare meg·lio i singoli responsi: la lipasi at. res. dimostrava aumento patologico in 14 su 18 casi; nei pochi casi quar1do essa era normale o più bassa della norma il fatto poteva essere attribuito al basso cont~nuto della lipasi in toto. I dati per la diastasi si avvicinano di più a quelli normali; va però r1otato , che l'aumento di questa si ha pi~tto­ glo n elle forme acute che in quelle croniche della lesione pancreatica. Gli AA. danno maggior valore alle osservazio;ni eseguite nell'intento di valutare la fu.n: zione endocrina del pan creas. Fra i moltepl1c1 metodi esistenti essi hanno dato la prefe-re,n za a quello di Stauh e Traugott; esso si basa sulla determin~zione della curva glicemica ~u­ r a11te un ripetuto caricamento· con glucosio; l 'andamento della glicemia dopo ]a prima c~­ rica di glucosio implica molti fatto,r i anche· e:xtrapancreatici ; d 'altra parte è noto ch e .n~­ ali ind5.vidui normali 1.a secondia somm1n1strazione di glucosio eseguita dopo un'ora non determina una nuova ascensione nella curva glicemica. Quest'l1ltimo fatto tlipende1

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l-\~No

XLI, Nu~·r . 30]

1183

SEZIONE PRATICA

rebbe dalla presenza dell'insulina (provocato dalla carica precedente) che favorisce l 'immediata glicogenoge11esi possibile anche n elle condizioni più o meno patologiche del fegato. Dunque (ancl1e secondo Pollak , Hirsc~hori: , J•okker ecc.) il comportamento della glicemia dopo la seconda carica rispecchia (ede_lm~nt~ ]a funzio11e insu]are; solo nelle alteraz1on1 dl questa si avrà allor3: un~ nuova ri~ida ~scen:· sione della curva glicemica. In 50 % dei casi di scomper1so studiati dagli AA. l 'and·a mento dello zucchero nel sangue durante la prova di ~taub-Traugott era analogo a quello dei diabetici; solo in 25% esso corrispondeva a queJlo normale; n·e l resto dei malati assumeva il tipo intermedio essendosi verificato invece (le11a continua discesa (come nel normale) lln plateau· che si prolungava per oltre un'ora do110 la seconda carica. Sembra dunque dimostrata l'alterazione del rican1bio di carb oidrati n ei casi di scompenso esaminati; tale <11terazione che si avvicina ~pesso a quella diabetica no·n può essere attribuita so1o alle n1odificazioni ch e lo scompen so può causare nelle funzioni. del fegato o eventualmente d ei mltscoli: deporre bbe in vece nettamente 11er altera·zioni d ell 'appa r ato insulare·' in siem e colle prove della .funzion e esocrina del 1)an crea~ starebbe a t est1mon1are ch f tutto l 'or,gano è profondam e·n te alterato rtel disturbo circolatorio di origine cardiacA . Gli esperimenti riferitj cert o n?n posso11~ dirsi conclusivi: comunque banno il valore dl im1)ostazione di un nuovo problema , di cu i lo studio sembra 1)romettente non solrJ d al p11nto di vista dia.gnostico ma anche per l e possibiJità tera1)euti ch e che da esso posso110 scaturire . (D'altra r1arte avrebbe già avuto la sua conferma empirica nell 'app1licazion e del trattamento glucosio-insulina , rhe ~i è dim o~1rato 11tiJ.e n ell o srompèn so cardiaco. - N. <1 . R. ). S. MT~Z. 1

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DIVAGAZIONI

Il naturismo. Le i.dee nuove, le nuove dottrine incontrano generalmente grandi difficoltà per farsi aJ>prezzare, per farsi accettare. Sono accolte dapprima con scetticismo e con indifferenza , talvolta con ostilità. Cosi è stato d.el naturismo. Co1lfuso con il nudismo e con il veget.arianismo ha suscitato diffidenze determinate da pregiudizi morali o da pregresse esperienze deformate dag·Ii eccessi degli esa]tati. I sostenitori ed i seguaci del naturismo si sforzano di sfrondare ·q uesta dottrina da tutto ciò che può sembrare riclico]o o fanatico , tendono a precisare che esso non urta contro i princi1pì etici correnti, non vuole annullare la conquista della civiltà, nè seguire esclt1sivi smi dog matici e metodi irrealizzabili . Il naturismo tende ad eliminare tutte le cause che influiscono sfavorevolmente sul1' organismo, a rafforzarne il potere di resis tenza fii front e agli agenti patogeni, a mi.g)iorare Ja condotta morale dell'uomo, ad equilibrarne il to110 sentimentale. Tutto ~iò si può ottenere con un regime di vita più confacie nte alle sue possibilità fisio logiche , più aderente allo stato naturale. La civiltà insiem e · ai grandi vantaggi tecnic i e sociali , ha apportato all'uomo danni n oi evoli minorando il suo oro-.anismo fisico. Le necessità sociali , i progressi della tecnica hanno dete rn1inato un sistema di vita che rende l'uomo più fa cilmente aggredibile dalle malattie, o quanto meno in uno stato di ma lr ·· nere più o meno continuo. Secondo il n aturismo le cau se della patologia umana sono quasi tutte inerenti al r egi1ne di vita im1p0sto agli individui d elle n ecessità sociali o da abitudini viziose: inerzia rr1u.scolare, alimentHzione inadatta ed eccessi' 1a. abitaz ioni inad egu ate. vesti irrazionali , infezioni , intossicazioni voluttuarie e p rofessionali. P er conlrobilan r iare o r ender e m en o deleterie queste azioni nocive il i1aturismo iprosecrue un ritorno a1 primitivismo d ella condotd ella vita umana , ch e non implichi beninteso la rinunzi a all e nobili conqt1iste della civiltà. Comin r iando d all e abitazioni si propone la decentra] izzazione d elle grandi città , ossia la costru7.io11e delle nuove case quanto più lontano è possibile dalla città , o~portunamente. di~ ~tan ziate e separate da larghi appezzamenti . dt campi e di boscl1i . in modo da con sentire quanto l)lÙ è possibile Ja vita a ll'~ri~ aperta ed il lavoro della terra nelle or e d1 libertà. Questa speci e ~i abita rione pe;metterebbe di vi,1er e la n1 agg·1or parte della g iornata lont n110 dall'ocea no di 'P'i etre delle città moderne dal lun1ulto delle strade. dall'aria stagn~nte. viziata dal pulviscolo, dalle esalazioni rlegli a11 toveicoìi . clri camini e delle offi cine. 1

Ferita penetrante del cuore e alterazioni elettroeardio~ra fiche consecutive. (P. Coss~o. ,~l.

'fE RE JRJNA

M. La. Semana

F oTR E RINGH Al\iJ,

\ TEGA. e ) -. lioNz .\LEZ SABATILIÉ. ~1 edica, n . 35 , 1933). Gli AA. riportano u11a osservazione eccezional~ di ferita penetrante d el cuore; n el cor so d ell' operazio11 r chiruru ica i ven~ricoli e;it.ra~o­ no in fibrilla zion e e fu n ecessaria una 1n1ez10nc i11tracardiara di adren alina fler rianimare il ct1or e. Le alterazioni elettrocardiografi che osser vate dopo l'operazion e fino a1l momento dP11a g uarigion e furor10 mol.to ~imili a quelle d~l­ l'infarto de l miocardio tipo nunta , la ff'r tt:l essendo situata in . vicinanza dell a l)unta del cuore. Inoltre la curva elettrocardio.!{r a li r.a di mostra va un difetto d ella conduzio ne localizzata n el ventricolo sinistro. d ove a·veva S<'dc la ferita . r.. T osG ·\ ~ 11.

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1184

«

JL P OLJULINCCO n

D'altra parte la colti,razione diretta della terra, oltr€ i benefici che· dà all'organisnto con il Ia·voro all'aria aperta e al sole, potrebbe dare frutta e ortaggi sufficienti per la famiglia . a basso prezzo e perfetti dal punto di vista igienico, in quanto di immediata consu• rna z1one. l in tale sistema favorirebbe anche le tenden ze vegetariane. Al riguardo il naturi sm o senza essere eccessivamente esclusivista 80st iene che il com:p onente carneo dell 'alimen tazione debba essere notevolmente ridotto. · La formula alimentare di Voit è oramai orpassata. Essa si è dimostrata quantitativan1ente eccessiva, qualitativamente inadatta . Occorre limitare alle strette necessità fisiologiche tanto la quota albuminoidea della r eazione alimentare quanto il coefficiente calorintetrico dell 'ali1rtentazione globale. TI contenuto di sostanze minerali, specialmente basiche, deve: essere tale da assicurare all'organismo l'equilibrio acido-basico , e precisamente la cosi detta riserva alcalina, di solito in defi cit n el regime comune per insufficiente consumo di erbaggi e di frutta succose e fresche , e per erronea cottura dei primi. Gli alim enti vegetali fresc.;hi e crudi, a prescinder e dal loro contenuto vitaminico, sono più conf:t·c ienti sia per l'apporto di sali inorganici in gen ere sia. e sopra tutto. perchè con corrono a1l bi.lancio chimicc• T1eutralizzando l 'acidità prodotta dai cibi acidificanti (carne , uova , latticini, legumi , cercali , zucchero raffin.ato . g ra. si ecc.). Tt1tto sommato la medicina natt1ri . . ta consiglia: limitare il cibo carneo ad una pi ccola porzione ad un solo pasto ; coprire la reazione albuminoidea in parte con albumine ' 1 egetali (orta.g gi, frutta , patate, cereali) €d in p arte con latte o cacio fresco; u sare pane integ rale o patate; usare cibi preva]enten1ente cr11di: limitare l 'uso del sale di cu cina ; a b o]ire le b evande alcooliche ed in genere t11tti gli aron1i; bere poca acqua, tenuto conto. comunque, che il bisogno di b·e re si riduce ron t1na dieta così fatta. ll regin1e crudo avrebbe d 'altra parte il ,-untaggio di far ~comparire il desiderio di ftinlnre . Un altro punto ~ul qual e in siston o parti colarmente i naturisti è quello riguardante la n ecessità di n1antenere la pelle in ottima €ffi cienza funzionale. La l1elle non ·è solo un I egumento , una protezione meccanica del corpo , 1na un organo senziente e secern ente . Dalln pelle lJartono continuan1ente stimoli sensiti vi ch e l1ann o ripercu ssioni notevoli su tutto I 'organism o , e cl1 e con corrono a dare un partii.-olar e lo110 alla cenestesi. D'altra parte oltre alla ser rezi 011e esterna che concorre alla rcg·olarizzazion e calorica ed a 11 'elin1inazion e clei vele11i, la p elle ha sicuramente una secr ez1un e interna cl1e eccita il met abolismo e au111 er1ta la resistenza organica. Da questi fatti ~ i induce la n ecessità che la fu11 1ione clell:l 1:<,ll e n on cl oYr e})be esserP ostacolata n1a faYo-

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XLI,

~ul\r. ~30:

rila _ed eccilata. Ciò oltre e più che con i contuni bagni di acqua si ottiene con i bagni di aria. Gli abiti comunen1ente usati aderenti. pesanti, chiusi al collo ed alle estremità impediscono assoluLamente che gli stimoli fisici naturali, l ' aria e la luce; agiscano sulla pelle. Occorrono pertanto vesti ampie, largamerlte aperte al collo alle braccia, alle gan1be. 01tre R (·iò converrebbe che ciascuno prendesse ogni giorno un bag·no d'aria della durata n1inirr1a di 10 111inu Li a corpo perfettamente nu<lo in can1era, o meg-lio <'On mutandine all'aperto. J1 can1n1 inare a piedi nudi ·è di somma utilità oltre ch e per la conservazione della volta sch eletrica che è una necessità della statica. anch e p or ch è linfa e sangue sono continuarr1ente n1anlcnuti in attiva circolazione per effetto delle compressioni che subisce alternati,·amente la J)ianla del piede , mentre da,Jle terminazioni nervose si trasmettono ai centri continui stjmoli che provoc.ano uno spiccato senso di benes~ere . La vita ali 'aria aperta a piedi nudi. con il corpo semicoperto o meg-lio in semplici mutandine consente una più ampia libertà di mo,rimenti , una maggiore possibilità di eseg uire esercizi fisi ci . fatti che a loro volta hanno una benefi ca influenza sul tono . sul trofi &mo e sulla validità muscolare. Gli istituti di cura natl1ristica oltre che i n1etodi su accennati , ne praticano altri sussiòiarii: massaggi , g-innastica speciale, psico• terapia, ecc. Ma i fulcri prin cipali della metodica natt1rista sono i seguenti: riduzione della die1 " alimentare che deve essere prevalentemente costituita da vegetali, riduzione degli indumenti . 1noto. reQ'ime di vita niù adcrentfl alle f0nti natur.ali della vita, al)a terra, all'aria . nl sole. I~e intem1)eranze di alcuni fanatici , i prr ._g-iudizi delle n1as e , la confusione che spesso f: i fa con il vegetarianismo puro e con il nudismo integrale hanno create difficoltà alla diffusion e dei principi del naturismo. Sta di fa tto che questo. almeno come t endenza , si va affermando. ha il riconoscimento anch e da parte di uomini di governo. Un m edico fra11rese in una sua c.onferenza di JJropaganda ha riportato Je seguenti parole dette da Mussolini ai medi r.i italiani: « T medici devono insistere su i problemi della medicina preventiva e restringere il campo i·queJla che io chiamerei medicina repressiva. J m edici devono dire la loro parola sulla qt1istione del naturismo, che ha assunto grande importanza in tutti i paesi . Sono profondan1ente convinto che la nostra maniera di mangiare , di vestire, di lavorare e di dormire. tutto jJ complesso delle no$tre .abitudini cleve essere riformalo. Bisogna fnre agire sl1 l nostro cor110 g·li elen1enti della natura, a co n1in ciare dall'aria , dal sole e dal moto , se ri on ' 'O!rli am o , come di.s~e C.ard11 rri , cli ~ren-


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SEZIONE PRATI CA

<lere fra le on1bre , per a'1e.re il petto n1eschir10 ed i pol1noni raggrinziti. I medici devono i11sistere · perchè la nostra vita pTenda forme ]Jiù razionali . Tutto c iò che voi faret e ]Jer abituare g li italiani al n10, in1ento , all'aria libera , alla gi11nastica e ag li sports, sarà ben fatte.) non solo dal 1p1u nto di vista fisico, nla ancl1e da quel lo n1orale , perchè gli uomini forti sono ancl1e uo·m ini saggi, e non sono tentatj cli abusare d ella loro forza , co me lo sono i deboli , i "inti , coloro che, talora, hanno la crudeltà della loro debolezza ». l.erto la dottrina naturista intesa come n10d o di vivere, come m e todo di cura esclusi,ra , ~ i presta a facili c ritiche . ma con1e tendenza é' d attenuar e gli e ,-entuali svantaggi della civilizzazione Inerita non solo con siderazion e, 111a cl i essere incoraggiata e s eguita. Del r esto se il 11 0111e è nuovo, il naturi s1110 era a ppre,zzalo e ])r at icato fin dai t en1pi an. \.. . . tl f JJl . La più bella , Ja più Q"ra11de ci,·iltà di cui ~i onora ancora l ' umanità , qu ella g reca , era lt1lta. in1rreQ'11alfl di naturi ~ n1 n. li n·1ot.0. la S!>TilJ)]ic ità clel] 'alir11entazione, l a vita all'aria libera , i bagni di a r qua , di aria , di so le, non solo er a11 0 d ecantati d ai !Srandi p en satori. da ll'fJOCrai e. Pitagora , Socrate. Platon e. Aristotj] e, Diogen e. 111a costitui,rano una l)rassi comun e delle n1asse. E attualmente le norme d el naturisn1 0 se pure non .applicate integ ralmente perch ,è pratj camente impossibili e inconc iliabili con le e~ig:enz e della vita ordinaria . costituiscon o dPlle tendenze cui tutti cer cano di av,1ici• nars1 . Innanzi tutto la rr1 oda m aschile e femn1i rtil e va di venta11do ~empre più semr>lice, m eno in1pacciante, la ciando alla carezza dell'aria e d el sole una di$cr e1a l1arte d ell e su1 >erfi ci cutan ee. ·\ er e 111a$Se di gente d11ra11Le l 'estate s i ri·ver sano n elle stazioni balneari n on solo p er in11ner ger si neIl 'ar qua, ma oer e porsi p er int ere giorn at e q11a si in co1npleta nudit à al sole . f:ostitui ~ce qu asi lJna ri r ercate.zza , un vanto aver e la 1)elle bro11zata. Il campeggi o su i n1 onti d'inverno e d'estate è entrato n ei costumi. Le coloni e e~ti,re 1per bambini sono di-ventate oramai u11 lar 2·0 fa tto compiuto: le mamn1 e non l1an11 0 più paura di separarsi d ai lor o ragazzi, clic Yél nn o a b er e a lar g hi sorsi l'aria dei b o~chi e d el 1nare, nudi quanto è più possibile, ·r er c hè la nudità n on è J)iù giudicata im1l url ir a . no11 è i1iù ritenuta 11eri.colosa p er la sal11te. Sj co,m incia a ca nire :--he la forza fi sica n on ~i a cquis ta. la salllt€ n on si conserYa facendo u11a vita d 'in1111obilit à, di riQ'Uardi . di r>r ecauzioni , ·vivend o con le b·r arria i11cr ociate. temendo le correnti d'aria e l e scottat11re del 1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA Z1El..En -JACOBI . Lehrbuch. u.11d Atlas der Hautund Geschlec-Jilsk ran kheiten filr p ra1ktische ,.t erzte 1z11d SLudiere1ide. Voll . 2. Terza edizione , con 340 figure a colori e due in nero iJl 18 1 tavol e e 168 figure n el t esto . Urban e Scl1,:varzenberg·, ed. Berli110-vie11na, 1934. J{. N1. 48'. 1

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~ol e .

Questo con1pendio-atlante di n1 alattie cuta11 ee ed intersessu ali , ch e ebbe g ià Lanta favorevole accog·lienza <lal pubblico medico , si prese1J ta ora nella sua terza edizione di n1olto accr esciuta e mig liorata ed in part€ rifatta , in due g rossi volun1i, uno di Lesto (pp·. 66-l:) ed un altro di ta.vole (181 ) cori fìgure a c olori ed un paio di figure i11 n ero. Diremo s ubito che esso risponde i)erfetta1nente agli scop i divulg ativi p er i quali fu id ea lo e rapprese11la un 'ottima guida p er i medi ci pratici e g li tudenti , ai quali specialn1 ente s 'i11 dirizza. Le malattie cuta11ee , dopo una son1maria trattazione dell '.a11aton1ia e fi siolog ia , della p~ Lolo.g ia , di.ag nostica e terapia gen erale d ella ]->ell e , ' i so110 d escri tt e i11 bre,ri ca11ita li econd o una c lassifica zione un po ' eclettica che p ol r ebbe forse presentare il fianco a qual che criti ca; m a classificare· è sempre difficil e e sopratutto in fatto di dermatosi , per le quali no·n è lJossibiJ e attener i ad un criterio unico : rnorfo logico o sintomatico , anatomico, etiologico ecc., p er cui tutti i tentativi di dividerl e secondo un sis te111a p iù o m eno razio·n al e, port ano in sè il , rizio orig inario di una certa artifi ciosità. inevitabile quando si voglia ridurre a sch emi , ch e r1on esist ono in natura. e sono· m er e cr eazior1i d ella nostra mente , ma sono pure 1Lecessarii n elìa p ratica e n ell'in segnamento, il 111ultiforn1e e con1plesso materiale di s tuclio a nos tra di ~po s izion e . :È d.a rile, ·are p iuttosto la mancan za di un qualsiasi accenno a d ermatosi d escritte an ch e i11 epocl1 e non r ece nti .. sim e, sull a r ui er1ti tà i10sologica non &i può o·r an1ai a ver e alcu11 dubl)io. Senza p·a rlare d ella sodokosi (m alatti a d a m o·r so di ratti) d e critta p er il p 1rimo in Italia d al ~.,rugoni , e p e,r. restare solo n el campo d egli studi italiani , il granuloma trico fiti co e la porpora anulare telangettoide d el Majocchi , la porocheratosi di V. ~ib elli non vi sono n è ancl10 ricordate : e1}pure si tra.t ta di de rmatosi note , i cui esemp'Ì . da quando furono n ettam ente individualizzate, sono ora meno rari di quel ch e n o·n si pen si , e la cui conosoon za , sia p ure sommaria . sarebbe quindi utile an cl1e per i m edici 11r atic i e g enerici. Di tutta l a p r odu zion e orig-ina]e ita]i an a, ro$Ì ricca -e così varia p ecie n egli ultimi d ecenni, n on sono m e11zionati ch e l 'a11 giocl1er at om a di V. Mibelli e Ja spiroch eta p ertenue scope rta e dimos trata dal Ca t ellani qual e agent e pait ogen o della framboesia tropica ; il cl1 e. ia d etto ~cn za far torto a n es un o , ci sen1bra a$$ai poco 1

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fl ILaturis1110, sfronclato di tutte le e~agfl r:1zio11i fa11atich e, di tutt e le speculazioni ciarJa ta nesrt1 e, è t enden zialn1ente in atto. argo.


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<< I L

POLICLINICO »

a11che per un manuale d 'indole essenzialmente. pratica. Me110 incompleta e più ag.giornata è la parte che riguarda la sifilide e le malattie veneree a cui gli AA.. hanno dato maggiore sviluppo e che si raccoma.nda ai leltori per la co·p ia di notizie, l 'ordine e la cl1iarezza della esp·osizione. Splendide sono le illustrazioni, sia quelle in nero nel testo, sia quelle a colori nell 'atlante. Quest 'ultime, lratte dai calchi in cera di varie collezioni (non sempre peraltro fedelissimi al vero), sono in1peccabiln1ente riprodotte e ra.pprese11tano un rnateriale di studio veramente prezioso per quelli ch e non hanno larg·a esperienza der111atologi ca od abbo·n dante casistica clinica a loro dispo izion e1 Le br-e vi osservazioni da noi fatte non meTLomano i pregi di questa opera, concepita come avviamento agli studi di dermato-sifilolog ia con intenti pratici e divulgativi , alla quale, anche in questa nuova e più bella edizione, arriderà di certo il successo delle du e precedenti. V. l\foNTESANO.

CENNI BIBLIOGRAFIC/Cll I\.AHR. l(onservative 1'11erapie der Frauenlcran· kh eiten. Vol. di pagg. 296 . .Tulius Springer, vVien , 1934. ll~t. 16,50.

:E: una buona trattazione della D'Ìnecologia medica dove le risorse non operative gineco· logiche appaiono più estese ed utilizzabili di quanto non si finisca forse per credere ed .attuare da parte dei ginecologi operatori. Un giusto equilibrio dell 'A. per converso impedi,sce ch e i 1 medico pratico sia portato troppo ad abusare dell 'aste11sionismo, rimandando o rifiutando il soccorso radica le quando sia solo possibile con un temp.e stivo atto operativo. l Tna larga parte è data alla ricettazione e si nota a tale riguardo la importanza data dall 'A. all 'argo1nento se egli ha voll1to corredare i] volrime non solo del consueto indice analitico ma anche di un i11dice dj m edicam enti ; i due iridici rer1dono naturalmente più agevole la consultazione e più utile, quindi, il libro. P. G. E.

L1EK.

Der Karnpf gegen den Krebs. Vol.

in-8°, di 222 pa~g. Lehmanns Verlag, Miinch en, 1934. Prezzo Rl\il. 5,50, ril. 7. In un lib.ro precedente da noi recensito lo scorso anno l 'A. dimostra.v a il continuo aumento del cancro ed i risultati relativamente scarsi della lotta attuale contro di esso, n el senso ch e la chirurgia ha dato ormai qua11to poteva , le ricerche scientifi ch e approdano a poco e la propaganda finisce per creare pesso degli ipocondriaci, ma non a salvare dei cancerosi . l,a gen esi ciel can cro è da riferirsi essen zialmente a l complesso della nostra civiliz(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera \-. recensione.

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zazione, ali' alimentazione troppo raffinata e denaturata. Il libro ha sollevato numerose critiche e quello attuale è scritto a·ppunto per ribatterle, particolarmente quelle di Blumentl1al e di Fischer-Wafels, insistendo poi sullo stato attuale e futuro della lotta anticancerosa, nel senso preconizzato dall 'A. e sulla necessità di impostare 11na buona statistica. fil.

l\'.I.

I neuri1io1ni n,el quaclro dei tiim.o·ri gastrici benigni!. Vol. di pag. 88 con 2.0 figure. Colla11a di attualità chirurgiche N. 3. RoNZINJ..

Edit. L. Cappelli , Boloig na, 1934. L. 20. Sulla base di una o servazior1c personale e di una ricca bibliografia, l '.f\. ri dà un quadro completo dei tumori gastrici benigni e in modo particolare dei n eurinomi, che da soli ne rappresentano la parte più importante. Affezione molto rara e ror1osciula da poco tempo, il n eurinoma dello stomaco ha caratteristiche tali da poter essere riconoscit1to dal chiTurgo purchè ne sappia I' esistenz::t; la mo11ografia del Ttonzini mettendone in evidenza i ca ratteri a11.atomo-p·a tologi.ci e clinici offre allo studioso e al pratico la possibilità di ag·giornare- fa cilme11te le 1proprie conoscenze. Il lavoro è molto diliigente1n ente condotto e bene illustrato. Abbondanti ~ sin1a la bibliografia. VALPONI.

J. LANCE. Die Folgen der Ent1nanriung Erwachsener. Editore, G. Thieme , Lipsia. Prezzo

MK. 5. :E: questa una trattazione completa delle conseguenze psico-somatiche della castrazione degli adulti . Sono esposte non solo le alterazioni imn1edi1ate che l 'asportazione dei testicoli produce nelle strutture anatomicl1e e 11elle funzioni ses-suali principali e secondarie, nel carattere e nell 'a ttività degli individui, negli altri organi della vita vegeLativa, ma anche g li esiti ~on­ tani, il destino dei castrati. °È un libro di molto interesse teorico e pratico DR . N

Iateressaate 11 leggersi: Sono rimaste disponibili e vengono cedute ai nostri abbonati, in porto franco, per sole L. 2 5 in Ita.lia e per sole L. 3 O all'FJBtero alcune copie dell'interessante rp·u·h bli-cazione : oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE

A. M. Se . D. M. D. O. M. LL. D. (New Yo.r k City)

Il. prob1ema del. co:n..cro. Traduzione. in riassunto. dalle edizioni inglese, francese e spa, gn~lo, fatta dai dott<>ri GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI. Il libro contiene inoltre un capitolo originale dei proff. R. Ales· sandri e R. Brancati SULLA LOTTA E SUGLI ST-UDI CONTRO IL CANCRO IN ITALIA. La prima copia di questa pubblicazione venne presentata a S. E. Benito Mussolini il quale, elogiando viva1nente f autoYe ed i collabO'fatori, ha molto gradito L' 01n,iggio cd ha consegnato al prof. Bainbri.dge una sua fotografia con dedica. Volume in-4°, di pagg. XVI-365. In commercio: L. 5 O, più le spese postali di spedizione.

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Inviare vaglia postale o chèque bancario all'editore LUIGI Via Sistina. 14, Roma.

POZZI.

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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta del 23 giugno 1934. Presidente: Prof. F. A. FonERÀ.

Rilievi clinico-anatomici su un caso di obesità a bE se i pofisario·surrenale (sindrome di Cushing ). Proff. E. GREPPI e P . RADAF.LLI . - G li 00. descrivono il quadro clinico ed il reperto anatomois lologico di un caso tipico di << Sindrome di Cushing », cioè, di un 'obesità grave con note di iperto11ia cir colatoria e di virilismo, corrispondente al doppio falto analomico di una iperplasia di cellule basofile nel lobo anteriore della ipofisi e di una iperplasia nodosa con liJ)Oidosi della corteccia s urren al e. Discutono vari aspetti del problema istologico poliendocrino, dimostrandone l 'interesse nel vaslo cam1)0 delle pletore e delle iper lensioni arteriose associate a disturbi metabolici.

Ricerche sulle malattie degli organi respiratori negli zolfatai. G. SoRGE e D. COLUMBIA. -..- In 129 dei 150 zolfa lai esamina ti nella Miniera di Grottacalda (Enna) l 'csan1e radiografico d ell'apparato respiratorio mise in evide11za un processo di pneumofibrosi interstiziale centrif"t1ga (cioè progrediente dall 'ilo verso la periferia) che in gran parte dei casi si limitava ad un adden samento più o meno marcato delle ombre ilari (97 rasi) e delle s trie vascolo-bronchiali (63 casi) , in altri dava particolari adde11samenti basali (19 casi) , in <lltri ancora una micronodulìa più o ineno diffusa, tale da richiamare i quadri radiologici classici del II stad io delle pneumoconiosi silicotiche (19 casi) . Fatti p leurici a tipo fibrotico produttivo furono repertati in 13 radiogrammi. A queste lésioni interstiziali si associano alterazioni parenchimali consisten tl principalmente 11ell 'enfisema, ch e radiologicamente risulta nel 36 % dei casi, ed in bronchiectasie, riscontrate in 17 radiogrammi, eseguiti se11za mezzi di contrasto. Secondo gli 00. le lesioni inter stiziali, evidenti sopratutto nel quadro radiologico, starebbero prevalentem,erite in rapporto all'inalazione di polve.re; quelle parenchimali , predominanti all 'esame fisi co, sarebbero principalmente legate ali 'inalazione di vapori sol forasi (S02) . Vengono descritti, con dimostrazio11e di numerosi radiogrammi, al cuni car atteri distintivi fr a la m icror1odulia della zo lforusi e l a cl assica 110clulia della silicosi in II stadio. I quadri radiologici, più e m eglio dell 'esame clinico, rivelano la base anaton1ica delle compromjssioni funzionali illustrate n ella I nota. Considerata come t1na pneurnoconiosi, quella cle_gli zolfali sec. gli 00. presenta particolari caratteri di b enignità, r apprese11tati sopratutto dalla lentezza della su a evoluzione, dall 'arr esto del processo al II s tadio, dell'assoluta mancanza di potere predisponente alla tuber colosi polmonare.

Sul microbismo della bile nella colecisti normale. Dott. S. Sc1uT1. - La divergenza di vedute tra AA. per s tabilire se la bile sia sterile o se essa contenga dei germi ha spinto I 'O. a concorrere

n1ediante esperienze a s tudiare iJ microbismo della bile nella cistifellea n ormal e. Infatti mentre mo1 ti sostengo110, a traver so osservazio11i ed esperienze, ch 8 l a bile oltre ad essere sterile h a an che un potere antisettico, altri h anno provato ch e essa contiene dei germi di diversa specie, ed alcuni di questi sost engono, ch e solo la bile delle vie intra-epatich e è sterile, nlentre quella della cistifellea e del terzo m edio del coledoco è inquinata da germi . Le indagini fatte su 12 ca11i e 34 buoi con scrupolosa tecnica, tanto su bil e comu11e che su centrifugalo, h anno portato alla conclusione che la bile })relevat a dal vivo, o immediatamente dopo la n1attazione, è spesso inquinata da ger111i orrti11aria1nente di una sola specie e più frequenten1en le dal baclerium coli o da~lo stafilococco. In conclusione 11ella maggioranza d egli ani111ali esaminatj si è trovato uno sta to òi microhisn10 l atente d ella bile contenuta nell a cistifellea n ormale. Questo microbismo come din1ostra lo s talo a11atomico della cistifellea da ct1i l a bile è stat a prelevata orflinariamenle non dà manifestazioni patogene degne di nota . ~la non è d a escluder si ch e per l 'azione di una con cau sa qualunque fra cui principalmente un ostacolo alla viabilità biliare, esso microbismt> possa avere importanza sia p er lo sviluppo di una colecistile _come i1ella genesi del gran i1u1nero dei ca looli settici.

Intorno alla formazione dei calcoli biliari. Dott . S. ScruTI. - L 'O. dopo avere ricordato la le l ter a tura in l)r oposiìo, studia l 'azione della bile del cane sui calcoli umani. A t al uopo introduce nella cis tifellea di cani rtor111 ali o spleneclomizzati calcoli biliari umani e pi etre. ,Sacrifica ti gli animali dopo un periodo di tempo variabile da un mese a sei m esi circa, osserva : l J ch e , sia n ei cani norn1ali sia n ei cani spler1ecton1izzati , i calcoli introdotti scompaiono con1pletam enle ; 2) che attorno alle pietre, che co1nu11e111ente si cr edono centri di calcoli, non si 11a alcuna traccia di calcoli neoforn1ati . Da questi risullati 1 0. pensa ch e i1el dissolvin1en lo dei calcoli umani la con1posizio11e biochirnica d ella bile dei cani de,1e essere ic ura111ente diversa dalla bile umana. Forse aYrà una notevole influenza l a posizio11e cl el fegato nell 'animale, per la inancat a forn1azio11e cli calcoli attorno a corpi estranei introdotti. 1

R.

Sin.golare comporla niento del fenorneno della « grande agglutinazione » dei globuli r ossi in un caso di ittero cronico con, epato.<>plenomegalia.. Il egretario: Prof. G. l\1Acco. J\tlARTINETTI . - -

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: r) Diffondere il « Policlinico » t1'a

i colleghi, facendolo conosce1'e

ed apprezzare e procurando nuovi associati; 2) P-rovvedere al pagamento della quota dovuta all'Amministra.zione, senz:i farsi sollecitare. L'importo d'abbonamento va inviato preferibilmente mediante Vaglia postale od A ssegno Bancario. Può anche essere in.viato versando la relatiua somma all'Ufficio di Posta per il Conto Corrente Postale N. 1/ 5945 dell'editore Luigi Poui ~ Roma. Coloro che pref~ riscono aspettare dall'An1ministrazione la Tratta Postale, t engano presente che questa aumenterà di L. 5 L'importo dovuto, per Le van e tasse postali e altre spese che la stessa comporta.


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[A NNO

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APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. CASISTICA E TERAPIA. Ricambio del cloruro di sodio e rene amiloide. Nonnenbruch (M 3d. Klin.ik , 16 febbraio 1934) ha dimostrato in precede nti lavori, con1e il più en er gi co diuretico sia un vitto asciutto e ricco di Na Cl. Esso, d etermina una r apida diminuzione di alcuJ1i kg· . d el peso rtormale ed il contenu·to· 111 NaCl d e·ll 'u r ina cr esce n1oltissimo. Col sal e, l'indi,,idu o perde acqua. L' A. c;i pon e ora il quesito se anch e n elle 11efro i idropige11e e n elle an1iloidosi re11ali il NaCl m anifesti 1a su a azion e diuretica attraver so un aumento d el Na CI urinario. Ne ha fatto la prova in due casi. In uno , in cui il peso specifi co d ell e scar sissime urine r aggiungeva al m a, sin10 i 1020, i valori in a (~ l uri11ario rimaser o· inferiori a quelli d el san.g u e e n on ci fu a ffa tto a.u mento d ella d iuresi. Nel1'altro al contrario, si ebbe diuresi ed aumento d ell a con ce nt r azion e di Na (~l. Si trattava di un pr oce so ~u p1)ur 1ti vo polmo nar e cronico con bro·nc.11iecta. ie conicl1e n el lob·o infe ri or e cl . e e111piem a, in un u om o di 22 a., con amiloidosi , constatata al t avolo an atomico. Le uriae raggiungevan o n ell e 24 or e 50·0 cc. ed il p. s. di 1031 , con sole t racce di NaCl . N·e l san gu e NaCl 4, 79 %0 . Si eb·b e una forte azic)n e cliuretica rol NaC:l , essendo ridotta l 'int r o duzion e di liquidi e contempor an eamente i val ori d el NaCl n elle u r ine, prima estremame11 le bassi , cr ebbero ;n otevolmente . Ciò n on ostante ]a elimi11 a~io ne d el sal e rimase inferior e alla sua introduzion e e si determinò riten zio11'e clorurat a secca, senza r iten zion e d 'acqua. L'A. pub·b lica il caso per ch è dim ostr a con1e an ch e in p r esen za di ed emi, oliguria. e scar sissi.ma con centrazion e. di _'\TaCl nelle urin e, in rapporto con grave nef rosi a·m iloidea , la di eta secca e con NaCl svolga inten sa azion e diuretica com e n el soggetto n ormal e, e ciò fino cl1e il r ene è in condizi oni di poter r ea.g ire al carico di sale . Nel caso specifi co l 'A . 11<.\ anch e osservato com e i bron cl1i n on ' 'icar ìno il r ene n ell 'eliminazio11e d el cl oruro dj sodio. M. (~ oPPo. 1

Aspetti chiri1rgici del rene policistico. Wal ter e Braasch (Surg. Gyn. Obst., 1934) hanrlo raccolto 8'5 casi di r en e JJolicistico fra i m a la.ti d ella F ondazi on e Mayo. 24 casi furon o op er ati col m etoid o· di Rovsing (punt ure m ultiple e cau sticazione delle cis ti), 27 di n efrectomia p·er cancri , cal colosi ed ematurie pr ofuse. Il rin1anente ebbe solo trattamento m edico. I risultati. .. n on .f~ron o d el. tr~ttamento chirurgico cosi catt1v1 come c1 s1 pu ò asp ettar e. Vi son o malati ancor a in vita d o.p o m olti anni. 1

Gli Ar\ . rit engon o ch e in ca ... i d eterminati ,. dove uno s tt1dio accurato d ella funzionalità ren ale .. i p uò an cor a tentar e una cura chirurg ica d el r en e p olicistico. V. Gn1RoN.

Leucoplasia della pelvi in rene a ferro di caYallo.

R. Reyn olds e I-fo,vard (Tlie Joizr1i. of Urol. , d ice1nbre 1933) riferi scon o un ca::;o di ren e a ferro di cavallo . in cui Ja m et à si11i stra era tra. . formata in un a sacca uronr froti ca, e mostra' 'a. al tag lio, d opo l 'asport azion e, un a pelvi la cui m u cosa a·vcva as unto lln a . petto quasi di cute sp essa, g ri g io-b iarJ ca:-;tra .: on n11merose r u,gh e. All 'esam e istologico l'epitelio si mostrava navimentoso stra ti fì cato co11 ~n o .. tra to su11erficiale corneo b en accentuato . GJi AA. pensan o ch e la leu copl asia urinaria, oltre ad essere1' espres ion e di uno sta to irrit ativo cronico del] a muc osa, pu ò in a l cu~i --a~i esser e l 'espresion e di u n o s ta to d i avitan1in osi ,i\. V . Lozz1 . Com1llica.zioni rare della nefrolitiasi. iF ra l e più r ar e co11l 111icazion i d ella n efrolitiasi b isogn a a nno, 1era re Ja pe rfor azion e di un calcolo verso l 'ester110 e la su ccessiva ferita di un ·va , o d Pll 'ilo r en ale : tale evenj e11za . di cui son o n o ti pochi casi , è ~ l a ta os .. crvata due volte da E. \ Viùrich (Z . U r o l . (; h ., vol. 38' 1 ~133) . , In c11trn111bi i ·Casi , 11ei qual i er a g jà nota ]a p r e enza di cal coli n ella pe lvi, si tahilì imJJr OYYisan1en le u 11a i0Jro111e ac11ta car atterizza ta d a colica renale int e n ~ct, em a turia abbond.a11te, tumefazio ne r a J)id a d ella r egion e r en ale e ingr andime n to d ell a zo11a di ottusità del r en e, seg11 i di periton i. 0 10, segi1i di g rave emorragia interna ; in 1111 0 dei casi si ebbe a nch e feb bre. con brivido. Le condizioni d ei pa zienti imposer o l 'interven to d 'urgen za . In entrambi i casi ft1 trovato il r ene imn1erso in una g r and e qua ntità d i coa.g uli ch e invad evan o t uLta la ca1) u]a adiposa; i coaguli riempi,-an o an ch e i l b acinetto e i ca]ici. La causa d ell '·en1orragi a fu rinven11ta in una erosione d ella ven a r en ale pTodotta cla un calcolo, che dopo aver 1p erforato la pa r ete d ella pelvi a ve'ra u surato quell a d ella ven a . Jn entrambe i casi fu eseguita la n efrec tomia . Con1plicazioni di que.sto ge11er e son o state él lLre 'ol te osser vate, n1a il vaso i.11t er essato era sempre l 'ar teri a r en ale e 111ai la ven a . p. STE F :\ N I NT.

Sul trattamento conservativo dei calcoli ureterali. I\.. Vollln1ann (Zentr. f . Chir. , n. 1 O, 1934) ri ferisce s t1 96 casi di calcoli ureter ali 11ei q l1ali i dati di frequen za in rapporto all 'et à, al sesso ed alla sed e d ei cal coli on o da ri portarsi ai da ti , r esi n oti in altre stati sti ch e.


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SEZIONE PRATICA

L ' A. ir1ette in rilievo la in1portan za d el trattamento con bag11i caldi per la elir11inazio n e di -quei calcoli , ch e no11 i eliminano spontanea1nente. Particola re ir11porta11za 11a11110 i bagni intestinaii , con c listeri caldi praticati contemporaneamente al bag no caldo esterno. Inoltre occorre son1mi11i trar e art tis1)astici (atropina, papavPrina) . P er la iperemia causata d al bagno caldo si 11a una dila tazione d el I 'uretere; inol tre risulta aume11tata la diuresi. TI trattamento con bagni caldi deve essere ri1)etuto al mi1ti1no 12 volte a g·iorni. alterni. Ma i11 qualch e caso riportato dal I' A. si ebbe l 'eliminazione del calcolo d opo 19 bag ni inte ti11ali. Soltanto i casi che resis tono a tale tratta111ento debbano essere operati, quando le n1a11ovre endovescica li sono rimaste infruttuose. In 79 ammalati dei quali I' A. ha potuto raccogliere i dati , ir1 21 si ebb·e l'eliminazione spontanea; 12 furono operati prima che si in1 picgassero tali trattamenti; 12 calcoli furono a llontanati per via endovescicale: 1 prima operato e poi trattato con bag11i ; 6 con b agno e trat tamento endovescicale; 1 con spostamento d opo il bag no ; 4 operati dopo b agno infrutt11oso; 22 elinl inati con bagno soltanto·. JuuA.

i11testinale. Ii cordo11e ombelli cale si estrinseca dal con torno s up. d ella tu1nefazion e, ch e n el 1r1.ezzo ha un 'apertura, attraverso la quale passa u11 tramite, riv,e·stito di epitelio. È possibile in esso penetra re con le dita. Il riempimento della vescica mostra chiaramente la co1nunicazione di questa col tran1ite epiteliale. L'A. operò il neonato 2 ore dopo la nascita . Dopo aver isolato il tramite dell 'uraco fino alla comunicazione con la vescica, dove si vede co1ne se foss·e uno sfintere, l 'uraco viene tagliato al di sopra, la superficie di sezione vien e suturata ed introflessa ver so la cavità vescicale con sutura di affondamento. Chiusura d ell 'addon1e a strati. Guarigione. Istologicamente si trovava epitelio caratteristico di passagg io simile all 'uretra . Le cau se della manca ta obliterazione dell 'ura co sono ait tribuite· a: 1) ostacolo d ell 'emissio11e d elle urine ; 2) formazione di impedimenti; 3) cresce1tza anormale della parete d ell 'uraco. I/ A. fa presente corr1e nei casi sinora pubJ)Ji catì non si rinvennero dati , ch e suffrag·asser o tali ipotesi. Egli invece presume ch e si de.b·b a attrib·uire tale malformazion e a difetti r,on geniti ne.Ilo svilup ])0 d ell'allar1to-ide.

Ancora il trattamento conservativo dei calcoli ureterali. Vien e viv1mente '"'on sig l iato da Giss-el (Z. Blalt f. Chir. e Nled. ltV~lt. 3 m a rzo 1934) il quale lo ha a ppli cato con s uccesso in 64 casi su 69, ottenendor1e 1'elimit1azione del calcolo . Usa d ei bagni a 32°-36° continuati per 45 minuti; frattanto si fa un ente rocli sn1a con 200 gramn1i di g licerin a in un litro di acqua a 40°-42°. Com e terapia m edicame ntosa, papaverina, tintura di belladonna , eccezionalmente ipofisina. IF ra i trattamenti e11dovescicali, ha usato specialme11te il cateterismo a permanenza con uno o più cate teri ureterali. fil.

Plastica ad anello del tenue Qltale metodo di elezione per ricostruire la capacità vescicale.

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Uraco totalmente aperto di grandezza straordi· • nar1a e sua cura. La manc anza di obliterazione dell 'uraco può causare un 'apertura p,a rziale o totale. Nel primo caso si ha la formazione di cisti o diverti coli dell 'uraco; nel secondo si hanno le fistole, le quali _son o più rare d elle cisti . Nella letteratura fino al 1932 son o riportati 27 casi, che si riferiscon o a pazienti di tutte le età: dai prirr1i g iorni di vita fin o alla vecchiaia. Jf1 osservazio11e riportata da 'Ried er (Zentr . f. Chir. , n. 15 , 1934) si riferisce ad t1n neonato di 2 ore dalla 11ascita , che presentava nella region e ombellicale una tumefazione più gran d e d el pugno di un uon10 e che per estensio11e ir\ter essava 1/8 d ella superfic ie a ddominale ant. La tumefazione è ricoperta· da un velo biancastro, attraverso il quale si cela il peri taltismo

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JURA.

In due casi di vescica retratta da precedente cistite con una capacità di 40 re. venne eseg·uita d a W . Sebening (A rch. /(l. Chir. , voi. 177, pag. 585, 1~33) . l Tn intervento artto a d aum entar e .la ca·p1a cità vescicale. A 30 cm. dalla valvola ileocecale si esclude un 'an . a del tenue di 40 cm. di 1ungh ezza sut11randone i due rnonconi termino-term inalmente in modo da formare un an ello completo. La continuità del tenue vien e ristabilita con una ileo-ileostomia latero-la tera le. L'esclusione del l'ansa è facile : occorre però fare attenzione a inter essare quanto m en o è possibile il mesenterio per non compromettere la vitalità. L 'ansa esclusa vien e ora anastc mizzata Jater o-lateralmente alla porzion e d ella cupola vescicale rivestita da periton·eo. Triplice strato di sutura e chiusura dell'addome senza dre• naggio. A distanza di mesi, i risultati sono ottimi; la capacità ' 1escicale è di 250 rispettivamente di .JO(> cc., Io svl1otamento della vescica normale e completo, l'azotemia normale.

VAL DONI. Combinazione dell'anestesia sacrale e trans-sacra· le per la operazione sulla prostata., vescica, • perineo. I~a,Y e11 (Z. Urol. Chir. , vo i. 39, 193.J:) propone di unire le anestesie aerale e tran sacrale per le operazioni sul pi ccolo bacino. ! . . 'an estesia sacrale vie11e fatta inietta11d o at-


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IL POLICLIN ICO

tra verso Io li iat us sacralis 30 cc. di soluzione 1 % di tutocair1a co11 aggiunta di adrenaJi11a. (Juesla a11estesìa che , in genere, interessa soltanto j seg·m enti sacrali: 3°, 4°, 5°, e i nervi cocci.geci, viene completata con l 'an estesia tran s-sacrale, limiLaLa all'iniezione di liquido anestetico (15 cc. di novoca ina 0,5 %) attraverso il 1° o i 2 primi fori sacrali bilateralmente. L 'anestesia che così si ottiene 'Permette, secondo La\ven, di praticare comodamente opereazioni sulla vescica , prostata, perineo, r etto (ancl1e ar11puta~ioni), utero (parte inferiore). Per op erazioni dalla via addon1inale è n ecessar ia un 'in fi11 r azi one novocainica della parete. P. S1EFANINI.

Un caso di ritenzione urinaria da ascessi prosta· tici curati mediante incisione dinter1nica delle raccolte per via endoscopica. .\. !f i]ippi (Atti Spc. Med. -Chirurg. .di Padova.. marzo 1933) illustra un caso rig uardante un uomo di 63 anni , il quale da 4 g iorni n on potendo n1ingere spontaneame11te doveva svuo tar e la vescica m ediante catet erismo. L 'esplorazione digitale ·d el r etto faceva rile,-are una m assa prostatica circa il d oppio d ella nornla, alquanto dolente, di con si tenza elastica, non fluttuante. Il cateterismo uretra le riuscì facil e e bi estrassero 200 oc. di urina torbida e fetida contenente pus. L 'A. , previa anestesia dell 'ur etra co11 istillazio11e di per caina al 1/ 2 % sottopose l 'ammalato ad uretrocistoscopia. Rilevò 3 grosse globosità cli~ protrudevano in vescica, dal colf o. Con u11 piccolo coltello cliaterrnico di Roserr1bli.rg e con una corrente di 200 111illa1npèr e sperfor ò la g lobo ità posteriore corris11ondente a] lobo medio della prostait a ; vjùe così sg·or gare ab.b ondante liquido L)Urulento eh.e~ veni v.a trasci11ato fuori dall a correr1 te d 'acqua. Infisse la punta d el coltello pu1e ~u que ll a di destr3. , i11a i1on ottenne alcun effe tto . Dopo qualch e giorno constatò all 'esplorazione r ettal e che l 'intera ma sa prostatica si era ridotta di volume. La minzione i ripristi11ò ben pre to·, la temperatura scese alla nor1na e la g uarigion e divenne presto compl et~. L 'A. m ett~ in rilievo con1e anch e qv eslo 1nezzo in taluni casi di riten zione urin aria d a ascessi prost atici, possa essere utilmente t1suto. S. Sc.\~nuHnA. Tubercolosi miliare secondaria ad una dilatazione per stenosi uretrale tubercolare. ' V. i\iloller (Acta1 Chir. Scand., fase. V-VI, 1934) conlunica un gruppo di casi di tuber colosi renale e di r estringim ento tubercolare d el1'uretra in cui si e bbe una tubercolosi miliare i1L lln caso in cui si era ricorso alla dilatazion e gradt1nle del) 'uretra onde poter procedere ad llna cistosco·p,i a.

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Siccon1e n elle tubercolosi genito-urinarie rl1 an ca110 seg11i patognon1onici per la compartecipazione d el canale uretrale, così l 'A. mette in g uardia co11tro gl 'interventi endoscopici in questi i11fe rmi , e consiglia di ricorrere alla 1 urogr a fia discendente come primo esame d 0rientamenlo· dia.gnostico, dando questa in ge11ere dati s ulli<.;ienti che possono farci rinunciare alla cistoscopia. R. GaAsso.

Tumori dell'uretra. Le caruncole uretrali o angiomi papilliformi - · osservano Clovis H. Philips e Marion D. Douglas (Tlie Amer. Journ. of Obst. a. Gyn. , ge11naio 1934, n. I) - sono piccole formazioni po1ipoidee sessili o peduncol ate ch e si sviluppano nella regione del vestibolo. Si riteng·ono alterazioni m etaplasich e susseguenti a stati in.fian1111atorii cronici o a pregressi traumi meccanici o chimici. Tutte le caruncole sono essenzialmente vascolari comP furono descritte d a Schene , il q11ale le chiamò angiomi papilloidi papillari . La loro escissione è diffi cile e il miglior trattamento è ]a corrente ad alta fr·e quenza. I fibromi dell'uretra sono rari. Il car cinoma d ell 'uretra se non è osservato al suo inizio, rende spesso impossibile la diagno i di sede, giacchè è diffi cile poter stabi lire se h a avuto origine 11e]l 'uretra od in qualch e strl1ttura adiacente. Si distinguono due tÌJ)i di carcinoma del1'uretra femmiI1ile: l'uno ha inizio nella mucosa o nel pavime11to dell 'uretra , l 'altro.. è un tumore parauretrale che te nde a circondare e ad occlud ere l'uretra ; il secondo· cresce lentarr1ente e d ecorre con fibrosi e ialinizzazione. l .1e metas tasi avveng ono rprecocemente. Il carcinoma dell'uretra raramente si osserva prima dei 50 anni. La sede d'impianto è generalmente l 'orificio uretral e; si origina da una leucoplasia , da l1na carun cola ure Lrale o dalle ghiandole di Schene. I primi sintomi sono : disuria , frequenza d elle minzioni ad ematuria. Il dolore si presenta più tardi. La terapia di scelta è ]a resezione radicale d ell'uretra seguìta da una adeguata plastica. Il radium .è difficilmente applicabile, tanto più che in seguito all'uso di esso si possono stabilire d ell e fìstol e vescica-vaginali incu rabili . Jn seguito alla resezione completa del1'uretra cnn distruzione d ello sfintere uretrale, è possibile a volle assicurare la continenza mediante trapianto dei muscoli elevatori. L'A. illus tra tre casi, da lui trattati, di tumori d ell 'uretra in donne. S. ScANDURRA.

L'uso terapeutico dell'anestesia paravertebrale in urologia. Secondo Brandesky (Z. Urol,, Chir. , vol. 39, 19:34) l 'anestesia paravertebrale (A. P. V. ) ese-


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SEZIONE PRATICA

guita co11 tecnica esalta è un note, ole acquisto per la terapia conservativa in urologia. La tec11ica usata dall 'A. è quella di Bra un, che consiste nell 'ir1iettare la novocaina nel pur1to di t1scit.a dei nervi intercostali presso la colonn.a verlebrale, e che permette di interessatre i nervi comunicanti . I nervi da anestetizzare sono : per il rene D11 e D12 , per l'uretere ~ e L 3 . L'A. P. V. può essere usata per la sopp1ressione di dolori re11ali e ureterali , quando siano falliti altri mezzi analgesici; quar1do si tratti di coliche prolur1gate o che si ripetono a b·r eve distanza di tempo. L'analgesia determinata dalla A. P. V. è rapida e di lunga durata (settimane e mesi). L'indicaiiione niù interessante per Ja A. P. V. è l'anuria e l'oliguria. Secor1do I'A. bisogna tentare la A. P.V. in tutti i casi in cui l 'anuria non è dovula a gravi alterazioni anatomiche del rene. Tl successo della A. P. è tanto maggiore , quanto minori sono le alterazioni ana Lomo -patolog iche del parenchima. I mig liori risultati si ottengono n elle anemie da calcolosi. L 'A. ha trattato con successo anche ant1rie da com1)re__ sione ureterale, da metastasi neoplastiche: in questi casi oltre al fattore 1neccanico della co1n1)ressione era in giuoco e'identemente anche un fattore spastico. ~ in dicata la A. P. \,-. anche n elle anurie e olig urie renali nel corso di nefropatie acute e 1lelJe anurie posto~pe,r.atorie. In 3 casi l 'A. ha ottenuto con ]a A. P. V. l eliminazione di calcoli ureterali : si tratta di calcoli piccoli, fissi allo sbocco dell'uretere, che determinavano fiere coliche e una diminuzione nolevole o soppressione dell'eliminazione del colore. Al co11trario in 3 casi di calcoli piutloslo grossi che decorr evano senza gravi disturbi e avevano d eterminato una distensione. atonica d ell 'uretere, la A.P.V. rimase inefficace. I/A. pensa che l'A. P. V. possa avere anche lJTI valore prognostico per la .possibilità di stabilire , in ca~i di anuria, dal grado del successo r.h e la A. P. V. ottiene, le co.n dizioni anatornirhe d el rene P. STEFANINI. 1

'7·

IGIENE. L'efficacia della zooprofilassi nella lotta antima· lari ca. ·G. Escalar (Riv. di malariologia, 1934, Sez. I , r1. 2) ha organizzato, n el 1932 , la protezio ne an t.imalaric:l di J\.rdea (confini dell'Agro Ro1nano) median le Ja costruzione, a]le periferia , di porcili }Jer ricl1iamare e intercettare le zanl'are malarigene'. Tl i1un1ero di questi porcili a11timalarici è stato aumentato nel 1933: la 11ccessità çli tale completamento è stata dimostrata dal fatto che, esse11do rimasta scoperta la parte a nord-est, si era verificato un caso di n1alaria prin1lt.iva pro:p rio in que1la zona. Se ne desu1ne il principio di circondare la loca1

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Iità da protegg·ere con una corona conipleta di porrili, se si vogl iono .}ttenere i migliori risultati. Attualmente, ad Ardea, i porcili sono 27, co11 un totale di 39 suini stabula1ti . .Inter~~sante! :pe~ din1ostrare l 'azione protettri;~e d: questi, è il seguire 1·andan1c11tu cleJje ~tture ùelJe anofele nei porcili in confronto di quelle 11elle abitazioni. Nel 1933 ad Ardea iJ numero ri~peltivo fu di 24 . 961 e 'ai 628. At: i:atte da un abbo·n dante pabulum, le anofele s1 fermaino quindi nei porcili, senza invadere le abitazioni, in cui il numero delle anofele catturate rappresenta soltanto il 2,3 % del totale. Gli effetti di questo metodo di lotta sono stati evidenti. Su una popolazione di circa 650 abitanti, tutti controllati con esami di sangue, si arveva il 46, 7 °;~ di 1nalarici nel 1930 ed il 32,6 ~~ nel 1931. Iniziatasi la zooprofilassi, si ebb·e una discesa a 8,91 % nel 1932 e d a 7,5 <y~ rtel 1933; nessun caso da agosto a dicembre, il che, osserva 1'A., conferma che non vi furono prir11itivi; nessu110 dei 16 nati d el 1932 e dei 18 del 1933 contrasse malaria. I', rr1entre negli anni precedenti la malaricità di .A rdea era sem.pre superiore a quella dei centri vicini, dal 1932 tale borg·ata diventa uno dei centri 1neno malarici. Conseguenten1ente, l'indice splenico si è andato riducendo da 6~?9 ;~ nel 1931 a 25,72 % nel 1932 ed a 9,56 7'o nel 1933. Risultati vera111ente impressiona11ti, a cui si potrebbe fare un 'unica ob,b iezion·e , domandat1dosi se ad essi non abbia contrib·u ito anche la ca.ttura d ell e anofele, necessaria, d 'altra pall'te, per dimos trare il poter·e di attrazio·n e d ei porcili. Tralasciar1do pure l 'enorme sciame cat1 urato in qu esti ultimi , la cattura di 628 ailofe!e r1elle abitazioni, dove pure si trovaYano 49 portatori di p,arassiti, non deve essere f'~at.a senza influe·n za; la lotta antimalarica ne·lla casa, su cui 11a g·iustamente insistito D. :f alcioni, consiste appunto in ciò . I risultati del~ l 'esperimento potrebbero anche addursi per djmostrare l 'effi cacia della· disanofelizzazione, si cchè sar.eb,b e utile una controprova fatta sen· za la disanofelizzazione. Tale osservazione nulla toglie al valore della zooprofilas~i, come è stata organizzata ad Ardea. Essa ha. anche il va11taggio di essere·, in fondo , reddilizia. Di fatlo , se la spesa dei 27 porcili (a L. 1250 ciascuno) è stata di lire 33. 750, si deve tener •presente che essa ha pern1esso di sopprin1ere il servizio di p rofi]assi chini11ica il che, per il solo stipendio alla profilassatrice, in1portava una spesa annua di lire 13.200; ciò significa ch e in 3 an ni viene compensata la spesa di costruzione de i porcili. Un cc per finire», che non intende affatto intaccare la serità ·dell'argomento. Con tanta s1nania di antivivi sezionismo e di protezione cleg li animali, co11 ]e damine che vanno nei laboratori per vedere se le cavie sono tenute in 1


1192

u lL POLI CLIX I CU '•

condizio11i ig ie11icl1c (rl elle abitazio11i un1an e 11on se i1e interessano!) non v 'è pericolo di vederne qua lcuna protestare per le tormentose purtture cJ1e s' infligcro110 ai m aiali µ fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Stimolo nervoso u.lla. formazione del latte. La ghiandola man1maria subisce una modifi cazion e ad. og·11i ciclo m estruale per effetto di uno stin1olo di origine ormonica. Questa ir)ertrofia fi siologica si o ttien e sperimentalm ente n ella verg i11e o anch e nel maschi o castrato o no ir1edi:111te iniezione di ormon e follicolare, o placenta o urine di gravida. Si h a così un a u111ento del sistema dei dotti sen za proliferazione delle cellule secernenti il latte . Col parto si ha un a stimolo alla secrezione . Dall'ipofisi anteriore è stato preparato un ormone, il prolactin, ch e si presume sia l 'ag·ente ch e p romuove l 'attività secernente dell 'epitelio di g hiandole i cui dotti sono ingranditi e preparati cosi alla produzione del latte. Studi fatti co11 trapianti di ghiandola mammaria indican o che il prolac tin agisce indipendenternente dalle vie nervose. Una volta stabilito il flusso del latte questo flu sso è leg·ato alla rimozione del latte prodotto. Secondo Selye (come in un editoriale di Th e Journ. of th e .1tmeric. m edie. Assoc., 19 m aggio 1934) la su zione ha importa11za enor111e n,el prolungare la produzio,n e del latte. -ei ratti , l 'allontana1nen to del lattaiille dalla madre produce sospen sion e della pr oduzion e del lntte dopo 3-5 giorni . Inoltre, tagliando il dotto pri11ci pa]e, e conservando i capezzoli, la su zion e stimola la secrezione lattea fin o alla turg idità e alla r ottura de~li alveoli . Invece l 'asportazion e dei cape,zzol1 con consegu ente cessazion e della suzione dà n on solo cessazione della secrezion e ma anch e atrofia g hiandolare. La secrezion~ si conser va completa ovunque se si conser van o alcuni ~apezz oli , tagliandon e solo alcuni . . La suzion e agisce sulla secr ezion e lattea per via n er vosa e produce aumento della azot emia. 1

1

R.

L USENt\ .

.

VARIA Stutli sull'azione biologica dell'aria con carica elettrica unipolare. Son i) stati eseguiti da W . Ka ufn1an n "\l'vr e l\. . Ne~ludo,,ra, A. ·B oscl}enolno,,- (Act~ m~d. Scaridina,va, v . 82, f . V-'' l , 1934). L 'azion e dell'aria ionizzata st1ll 'or gani . . n10 u1nano è llo la da. ler_i1po , specie per quel ch e rigu arda l~ resp1r~z1or1e e la circolazion e (Shubller ); ~olcol ov '."' st.alo un o dei prim i a 1Jroporre la s11a a1Jpl1caz1on e n el trattam en to della tuberC'olo . . i l)()lmo11are. Stein . l~al}bé ed altri a,-rebbero [lVltl o dei ri l1llati fn.Yorevo li . Gli AA. del 1

[ANxo XLI, NuM. 30]

J:>rese11le Ja VO l'O vo•IJ ero studiare l 'i11flue11za de ll .ari a 1Jola1izza kt i1 elle ..,ue riperc ussioni sul quadro 1eucocilario ; ques t 'ultimo, s eco11do Sc})illi11g, ra11)presc11ta lo &pecchio clinico dei proce:; ·i so111atici , dunque pu ò, fino a u11 certo pu11lo , ser vire da indic.atore delle reazio·n i organich e, lai valutazion e delle quali co .. t ituisce u n i111J:-)O rtante fattore del g iudizio clinico, d iag110 ti ro e i)rogn o tico d ell 'infezion e l ubercolare . P er o ~te~ere . che ne ll~ camera di esperi11)e11to l aria g iunga caricata unipolarmente, gli A.~. i son o serviti del procedi1n·e11to di l~essa u e 1: da loro in.odifi alo, di cui non pos s1an10 r1porta,r e qui le 1)r ecise m odalità. La tem pera tura e l'umidità venivano mante11ute costanti ; in un g ruppo di esperien ze l 'i11flu enza dell 'aria ionizzata era combinata con quel1~ di polverizzazio11e di preparati di calcio ( CaO e Ca O.i) ; è stata . aggiata an cl1e I' azio11.e di ta~e polverizzazion e da sola : :per ]e e pe11 e11ze d1 co11troll o. ]e cavie . che servivano da <inin1ali di e IJerimento, ' 'e·n ivan o immesse 11ella can1era p er la clurata di 3 ore (il tempo dell 'e perien za) sen za ch e Yi . . i procedesse alla cr·eazio11e del canipo elettrico e all a J)Olverizzazion e di calcio. Lo tudio del qua dro leu cocitario (conta dei p-1()}.}uli bia11cl1i e fo r1l~o] a leu cocitaria) ve11 ~va e eguito pri111 a de 11 'e ~ 1 1e rime11to, i111med1aLam ente d opo di e& ~ o e a distan za di 3 e 2± ore dall 'esperimento . Media11te tale osser. e s1. e' potuto co tatare ch e m entre 1'aria vaz1on polarizzata da sola provoca dapprima una leuco1)enia ch e soltanto rpiù tardi cede il . posto a leucocitosi , l 'a soc iazione della polverizzazion e di cor11pos li calcici d~tern1in a un 'in1111ediata compa rsa di let1 cocit osi, evidente anr.l1e per la sola azione delle sostanze calcich e polverizzate. L'l io11izzazion e u11ipolare dell 'aria è capace, cli per ... è, di detern1i11ar e un n etto qua:d ro di n.1onoc ~los.i (n on in ra 11porto al segno della car ica) ind1pend enten1ente da]l 'a sociazion e o rt1en o della polverizzazion e di Ca : la per centuale. di mònociti può salire da 5 a 12 iJ6, col i11ass11110 aun1ento d opo 3 or e; la formola , co1ne lJure la Jeu cocit osi. ritornano alla n orm a do·p o 24 ore . Non è stato òsser vato spostamento a sinistra della formula di Arnetl1 . Du.11q u e, 1ne11Lm ~ preparait i calcici isono1 q uelli ch e determinano la leucocitosi (il nuJr~·ero dei g lobu li bianchi può essere raddo·pp1a to) , lai reazion e n1on ocitaria è da ascriveri allo stimolo dell'aria con carica unipolare . 1,ale reazion.e vien e considerata dagli AA. quale seg·n o d1 uri ' esaltata fun zionalità dell 'a 11par ato r eticolo-en clotelia le pro,d ottasi in seguito ad uno stimolo in olito ; quest 'ultimo du11que . è ~a ~enersi pr~sente n elle su e possibili a1>pl1caz1on1 te ra peutich e. 11aturalm ente con n1Jportuna cc i11dividu alizzaz ion e n dell e indi• • • raz1on1 curative. . l\frNz. 1


[ANNO XLI,

NUl\I .

30)

SEZIONE

PRATICA

1193

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Consiglio Superiore di Sanità. Nei gi orni 12, 13, 14 lug lio, presso il Ministero dell'Interno, si è riuni lo, in a<luna11za plenaria , il Co11siglio superiore di sarti tà. Allo svolg ime11to dei lavori ha assistito il Sottosegretario di Stato p er l 'Inter110 ch e è stato pregato d al preside11te di rendersi interprete presso il Capo del Governo d ei sentimenti di devozione dell 'in1 er o r..011siglio per l ' jmponen le sviluppo raggiunto n el campo d elle provvide11ze igienicosan itarie e sociali. Il Consiglio h a discusso la relazione annuale f:t1 lle cond izionj sanitarie nel 1933, prendendo in esarn e i provveclin1en li ado ltati e quelli in corso cli studjo e di at tu azi one, speci almen te in fatto di a .. i. tenza e di profilassi, che il Fascismo va conti11ua111cnle s' ilu}Jpanclo. SuccessiYan1e11 Le il Co11 siglio Superior e si è occupato del] 'indagine sulla mortalità infantile d ei ha111bini assis tili nei brefotrofi, const atando il co11ti11uo, co11forta11te abbassan1ento della mort alità infantile cl ovuto essenzialm ente all e moltcpljci provvid en ze adott a le in questo campo dal REgime. Ha portato poi i I su o esame su l 'intensificazio11e dei servizi di profilassi antin1al arica, resa jnflispe11sabile d all 'adci ensamento d ell a mano d 'oper a per l e bonifiche e i11 appl icazio11e d elle nuove dj sposizioni ein ar1a le d al Governo Fascjsta; e su a lcuni imporla11ti particolari d ella organizzazio11e u11Lilubercol ar e, cl1e il Goverr10 cura con speci ale i11 ler esse e con cr escen te successo. I lavori si sono co11c lusi co11 l a presentazione di voti, ch e rappresentano direttive di m.assima i1ei .. ingoli problem1 trattati.

CONCORSI. POSTI

CuonGNÈ (Aosta) . - Scad. 15 sett ., ore 18; la condotta; L. 9000 e 10 bie11ni ventes. oltre L. 3500 nutomob. obbligatorio; età limite 35 anni. (Arico11a). c:on [1regazione di Ca ri là. « Ospedale Umberto I n. - . Posto di Assistente Medico-Gl1irurgo; assegno annuo L. 4000 ; vitto e allogg·io g r atuiti in Ospenale; con1p ar lecipazior1i sui proventi per atti operativi, cura, ambulatori e gabinetti. Ritenute e riduzioni di legge. Documenti di rito e diploma di abilitazione all'esercizio professionale conseguito da n on oltre quattro anni . Scade11za con cor so 31 agosto 1934-XII. Per informazioni rivolger si all a Segreteria della Congregazion e di Carità di Fabriano.

F ABRIANO

FERRARA. Amministraz. Provi ne. - Scad. 14 ag.; direttore dell a ,Sez. b atteriolog. d el Laboralorio provinc. d 'igiene e profilassi; L. 16.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 4000 serv . att. , eventuali premi; età limite 45 a. al 30 giu . GAvAnno (B rescia) . - Scad. 15 sett .; con sor zio; L. 10.000 e 6 quinqu enni dee. , c.-v., L. 2500 trasp., L . 500 se uff. san.; et à limite 35 a. INVERNO (Pavia). - Scad. 15 ag.; con Gerenzago ; L . 13.000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 500 se uff. san.; età limite 40 a.; 1assa L. 50, 10. I -von.10 (l\1ovara) . - Scad. 30 sett .; L. 6617,60 e 10 bienni ventes., oltre L . 500 uff. san. e L. 1800 trasp., L. 369,GO c. -v ., al lordo dj R. M. e M. P. Le condizion j rli concor so sono visibili presso l 'IJfficio Comunale . )fANOPPELLO (Pescara) . - Scacl . 30 sett., or e 16; L . 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 1000-25003000 trasp.; età limite 40 a.; doc . a 3 mesi ; tassa L-. 50. 0DALENGo GRANDE (Alessandria). - Concorso al posto di medico . condotto. Stipend io di L. 9000; i11d ennilà di trasporto L. 2000; lJfficiale ,Sanitario L. 500. Stipendio, indennità ed aumenti son o sottoposti alle trat ten ute e riduzioni di l egge. Età massima anni 32 sal vo ·eccezioni di legge. Scadenza diciotto settembre 1934-XII. P er schiarimenti r ivolgersi all 'Ufficio di Segr et eria del Comune.

VACANTI.

AcQ1JANEGRA SUL CHI ESE (Mantova). - Scad. 25 SE:t L.; per Mosio; L. 10.000 e 5 quadrie11ni dee., c.-v., L. 500 Lrasp.; età limite 40 a.; t assa L. 50, 10. ATELLA (1Vapoli) . - Concorso, p er titoli , al pos lo di n1e(lico-chirurgo-condotto della second a zona Succivo. Stipendio annuo L. 9500 al lordo delle ritenute cli l ~gge e delle riduzjoni di cui a R. D. L. 20-11-1930 n . 1491 e 14-4-1934 n . 561, su scettibile di due aumenti sessennali del decimo. La don1anda, in b ollo da L. 3, i11sieme ai prescritti d ocumenti l 'elen co dei quali con tu Lte l e relative 1nod alità possono desumersi dal bando di con corso <la richieclersi alla Segreteria Comunale, debbon o pervenire all a predetta Segret eri a di At ell a non ol Lre il 20 o t to})re 1934-XII . BuscE~11 (Si r acusa). -

Scad. 10 setL.; L. 10.000 e 4 quadrienni d ee.; età limite 35 a . ; t assa L. 50,10. BRUSAsco CAVAGNOLO (1'orino) . rivolgersi Segr eteria Com .

Scad. 15 ot t. ;

P ·\DOV \ . .4. mminist r azio1ie Provinciale. - A tutto il 10 sett embre 1934 è prorogalo il concorso al posto di (:oad i11 Lore della Sezio11e l\:Ieclico-~1icro­ g·rafica rlel Labor atorio ~ro \·inci al e d 'Igiene e Profila ssi. S tipet1dio ini ziale ar1nuo: L. 12.000, sei au n1enti j)e1·iocl ici ili t1n decimo. Servizio attivo anr1uo: L. 1800, compartecir>azione del 10 % sui provent i di Labor at orjo. Indennità caro-viveri come gli altr i impiegati. Il tutto ridotto delle trattenute fl i legge. Chiedere 1nar1ifes lo all a Segreteria delI 'An1mini strazione Provinciale. PANIOALE (Perugia) . Scad. 30 sett. , ore 18; 1a condott a; L. 7000 e 3 sesse11ni dee. , oltre L. 600 serv. att. , L. 500-2000-4000 trasp., c. -v.; doc. a 3 1nesi dall 'l lug.; tassa L. 50, 10; se uff. san. L. 600; serv. entro 20 giorni. PERCARA. Fon,dazione l( Nuovo Ospedale Civile l) , Con corso al posto di Medico primario. Scadenza ore 19 lle1l '8 agosto 1934-XII . Chiedere il bando di concorso alla Segreteria della Fond:izjune (presso l 'Amniini s lrazione provincial e di Pe~cara) .


« IL POLICLINICO »

1194

PESCARA . J?o rtrla zi orie <e Nuov o Osp edal e Civi le ». - · Con Gor so al J)Os to di Cl1irurgo primario . f,caù en za ore 19 d ell '8 agos to 1934-X II . Chiedere iJ b a11do di con cor so alla Segr et eri a d ella Fond azior1e (presso l 'Amminis lrazion e provinciale di Pescara). . PETRITOLI (Ascoli P ice no) . - Concorso al posto di l\ti edico Chirurgo d ell'unica condotta a tipo residen zi ale. Abitanti 3795. Altitudine sul livello del rnare m 358. Stipendio inizial e L. 8500, cinque aumenti quadriennali di un d ecimo. Indennità : a.) di laurea L. 500; b) di cavalcatura L. 2700 (cavallo); c) forese L. 1000. Stipendio ed indennità a lordo d elle riten11te di legge e d elle riduzioni di r ui ai RR. DD. 20 novembre 1930 n . 1491 e 14 aprile 1934 n . 561. Obbligo di servizio gratui lo per la Direzione dell 'Osp edal e Civile. Documenti di rito. Limite di età an11i 40 salvo eccezioni di leg ge. Scadenza 30 se ttembre 1934 . Richied er e copia del bando di concorso alla s~gret eria Comunale . PISTOIA. Con sor zi o Proi.1.,. A ntitu ber c. Scad . 31 ag.; medico aiuto ; titoli ed esami ; L . 10. 500 o1tre L. 1900 serv. att . , L . 2400 serYizio disp en sari for esi ; 3 trien11i rlec.; età limite 35 a.; tassa L . 50 .

1

Rol\·IA. Rll . I stituti fi sioterapici ospilalieri. Sono ap erti i concor si , per titoli e p er esami cong iuntam ente, })er l a nomina d el Capo Servizio di Biologia Sp erimentale e d el Cap o Servizio di Anat omia P at olog ica d el Rep arlo S Ludi e Ri cer ch e, di tre assi st enti ad d e l li al r ep arto st es o, di due assist enti chir11rgici e di 11n ass jst ente del r eparlo Fisioterapi co d ell 'Istit uto « R egin a El en a » p er lo studio e l a c ur a fl ei tumori. Prese11tar e alla Seg r et eria cl ei RR. Is l'ituti Fisioter apici Ospitalieri (vi ale Regina Margherj ta 295), non più tardi delle ore 12 del 31 agosto, l a d om and a al con corso specificando il p osto al quale sj as11ira. Gli aspiranti che risierlon o n elle Colonie p otrar1no presentare, a i fini òell 'ammi ssion e al concor so, entro il 31 agos to, l a sol a domanda , con l 'ol1bligo di produrre gli altri doc ume11ti prescritti n on oltre il 15 se llembre. RUFINA (Firenze). - Scad . 20 ag . ; pel capoluogo; L . 8500 e 8 trienni d ee., olt r e L . 3000 trasp., netto di riduz. ; età limi le 35 a. ; tassa L . 50, 10. SAN V1To (.')assari). - Scad. 30 ag.; L. 9000 oltre L. 1000 uff. san ., 4 quinque11ni dee., c.-v. SCHEGGIA PAsr.F.LUPo ( Peru nia) . - Scad . 30 sett. ; 1a cond.; L . 8000 oltre L . 600 serv. att. , L. 1800 Lrasp ., L. 500 se uff. san. , 5 sessenni dee . ; età lim . 40 a .; tassa L. 50; doc. a 3 m esi dall 'l lug. S1nACUSA. Con sorzi o Prov . .4ntituber c. - Scad . 15 sett ., ore 19; due posti: direttor e d el Consorzio e del Disp en sario prov. e aiuto medico e radiologo d el Disp e n sario prov. ; risp ettiv. L. 20 .200 e lire 14. 400, 2 quinquenni d ee . ; riduzioni. Vaca anche il p osto di assis le11te sanitaria visitatrice. Chied er e avviso. Rivolg·er si alla Segr et eria (P alazzo d el1a Provincia).

(ANNO XLI,

NUl\il.

30]

VALLO DELLA LUCANIA (Sa l erno). - · Scad. 90 gior11i dal 12 lug. ; p er 3 frazioni; età limite 25-35 a.; L . 6500 oltre L . 3000 cavale .; ritenute; tassa L . 50,10. VENEZIA. Osp edali Civ ili . - Scad. 15 sett. , ore 1.7,30; chirurgo prim ario presso l'Osp edale Civile 11 rincipale, p er la Divisione Chir. Il ; L. 6000 non aumentabili ; tassa L . 50; e là limite 50 a.; doc. a 3 m esi dal 18 lug . Chied. an11unzio. V1LLANOVATULO (Nu or o) . - Concor so Medico p er titoli , alle condizioni del Capitolato. Stipendio annuo L . 5385 ed indennità <e ad personam » L. 3615 sogge tti entrambi riduzi oni del dodici e del sei per cento ed alle tra ltenu1 e di legg e. Documenti a1 P od est à entro tre mesi cl al 10 giugno 1934. Tass a L. 50. VoLTERitA . Ospedale Psichiatrico. - Scad. 15 ott. ; f> m ed ici assi s tenti; L . 12.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L . 3000 ser v. att ., L . 1500 alloggio; chiedere annunzio per le altre conòizioni; rivolg ersi Cong r egazion e di Carità. AVVERTENZA . - Quando non è altrimenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte m edico-chirurg ich e, i compen si allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. F. F ed eli, di patologia chirurgica, è passa to rlall 'Università di l\1oclena a quella di Pavia. Con R. Decr eto sono s lati eletti soci ordinari d ella R. Accad en1ia n elle Sc ienze medico-chirurg jch e di Na11oli i proff. : Vittoriano Cavara, Luigi n :Amato, Luig i De Gaetano, Onofrio Fragnito, Gae tano Quagliariello. Son o s tati el etti soci aggregati i proff. : · Gug·liel1no Asciane, Luigi Auricchio, Guido Bossa , Alfon so Gio vanni Chiariello, Rena to De Nunno , Eduardo De Arcangelo, Antonio Fragomele, Vincen zo l\1ario -Palmieri, Francesco Pianese, Augusto Or o, ·vitlorio S11 sanna , Matteo Testa, Francesco ])aolo 'finozzi. La Socjet à di Neurologia di Parigi ha attribuito il premio Dejerine al dott . Lnrr1elle, capo d el centro n eurologi co di Bruxelles, per il lavoro « Anatomia n ormale e patologjca del midollo in sezio11i lon g iludirLali » , e al rlott. Desch aume, di Lione, per il l avoro cc Encefalite sp erirnentale ». L 'Associazione Nazio11ale clella Tubercolosi degJi S tati Uniti ha co11ferito la m edaglia Trudeau al p r of. William Sno"v Miller, emerito di anatomia nll 'Univer sità di vVjscou sin e Madison, per i suoi ... ludi sull 'ana tomia d el polmone e del torace.

TARVISIO (Ucline) . - Scad . 15 se lt .; L . 9000 oltre L . 500 ser v. at t. , L . 3000 trasp ., c.-v. , .se uff. san. L . 1000.

Al prof G. l\llarafion, il noto endocrinologo del! ' Uni ver sità di Madrid , presid ente del Museo navale d ella Spag na , è st a ta decretata dal Governo spag nolo la Gran croce al Merito navale. Il dolt. Juan Rat'1l Goyena è nominato presid ente dell ' Associ azione l\1edi ca Argentina. Il dolt. Nicolas Lozano è nominato presidente cl ell 'Associazi on e <li Biotipiologia, Eugenica e Medicina Sociale dell '.A.r gentina.

TonrNo. OszJedale M aggior e d i S. Gio1,anni - Scad . 29 selt .; 3 assist enti supple11ti; L . an n u e; eventuali indennità servizi speciali ; t en ute e r iduzion e; et à limite 32 3.. ; t assa L .

Il dott. Oc tavio I\1ontoro è nornin ato presidente d el Collegio ì\IJcdico Nazionale di Cuba. Il dott. Arturo Rojas è n orr1inato preside11te d el1'Accad emia di St orr1alologia di Li111a .

Su ccivo (Nap oli). -

(Vedere ATELLA) .

Batt.

1800 trat50 .


[ANNO XLI, NuM. 30}

1195

SEZIONE PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE, La provincia di .Milano per l'igiene e la sanità. L 'Amministrazio11e provinciale di Milano , n el settore igienico-sa11itario non è stata da m eno d el compito assegnatole dal legisJatore e delle nobili tradizio11i che l 'han110 sen1pre disti11ta. Così il C01uitato provìn ciale antimalarico ha proseguito nella campagna i11izia la già n el 1931, ollenendo d ei ris ultati positivi che testimo,n iano dell 'efficien za d ei mezzi e dei sistemi adottati. N'ello scor so anno infat ti la inorbosità malarica è diminuita: dai 2525 casi d el 1932 si è scesi a 2420. Il Comitato ha avuto la soddisfazione di veder riconosciula la bontà dei m ezzi impiegati d alla i1u-0va leg·ge 22 giugno 1933 per il coordi11an1ento e l 'integraziorte del le norme dirett e a di1ninuire le cau se d ella 111alaria, le cui direttive, in 1nassima parte, si informano a quelle ap.p licate ccl eseguite J1ella Provincia. Anche 11ella lolta antitu])er colare l 'azione è sta1a efficace ed adeguat a. P articolarmente inter1so è s tato jl movjmento dispensariale: nello scorso anno inCa lli .fra visite e ri visite, fatte tanto in Milano ch e in Provincia, si arrivò a un totale di 57. 781. Otlini.a prova e ottimo inizio ha dato il servizio diagnostico del dispensario provinciale ch e h a incominciato a funzionare per la prima volta nel 1933 e che ha dato la possibilità di addivenire a un 'equa distribuzione dei ri<:overi e d egli amn1alati veramente bisogn osi di cura sanatoriale e di accertare la vera morbosità tubercolare , u sufruendo di n1ezzi ùiagnostici e di person;1le ined ico compete11te. È così ch e il Comu11e di Milano. in varii san atori ed osoedali, ha ricover ato 3578 <tffetti da tuber co losi polmonar e e 2057 d a tub ercolosi chirurgica. In sede preventiva è entra ta nel secondo anno <ii vita l'assistenza profilattica -a favore dei bamb ini esposti al contagio: in tal modo n ei prevent ori t:l i Cannobio ed )...ffori so110 stati ricoverati ben 434 bambini sottr aendo)i a sicuro contagio. Non è chi n on veda l 'i1nportan za di tale attività che ha sal vato cittadini di d on1ani . Nello scor so anno ancora è stata ultjmata la costruzione delle nuove sedi disp en sa riali di Sesto San Giovanni, Carat e Bri anza, Bollate, Casalpusterlengo e Melegnano·; 1nentre si sono già iniziati i lavori J)er quelle di ~lonza, Codogno, llho , Desio e Trezzo d 'Adda. La campagn a ar1ti tubercolare dell 'anno XI fTut~ tò al Con sor zio provinciale comp1essivamen te quasi 781 mila lire. Bene h a funzionato il servizio delle analisi chi1n ich e e batteriologiche. Come è noto, onde ottenere una vigila11za costante e regolarmenle distribuita, il legislatore fascista ha istituito i vfgili sanitari provinciali , la cui a ttività è st ata ed è quanto mai b-enefica. Nello scor so anno furono così visitati tutti i 247 C-Omuni della provincia e, n el campo annonario ad ese~­ pio, vennero prelevati 2881 campioni di ge11eri al1n1entari dei quali b en 1589 risultarono n on r egolamentari. In 62 Coniuni inoltre vennero compiuti sopraluoghi p er accertare la p otabilità dell 'acqua , con un totale di 272 prelevamenti .~i campioni, dei quali 82 risul taror1;0 . ~on potab1l.1 e determinarono Ja chiusura defin1t1va o la s1st emazjone e.lei pozzi inquinati.

Altrettanto attivo è sta to il serv1z10 vaccinico. L'Amministrazione provinc1ale n el decorso anno inviò ai Qomuni dipendenti 214.570 dosi di linfa - . vacc1111ca. Il servizio disinfezioni è stato am1nodernato e opportunamente attrezza to.

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L'attività dell'Opera lllaternità e Infanzia nel pri· mo semestre 1934. La salute e lo sviluppo norn1ale del bambino clipendono in gr a11 parte da una suffici ente e razionale alimentazione . Per questo l 'Opera Nazionale ~1aternità e Infan zia provvede, su larga scala, a rjsolvere l 'importante problema aumentando, sempre più, il numero degli asjli-11iclo per il ricovero diurno d ei lattanti e dei bimbi divezzi, fino al terzo anno di età e utilizzanclo gli asili i11fantili e he accolgono i bambini di età prescolastica, cioè da oltre tre sino a sei anni. Questa provvida azione è p-0i pro~egu]ta e completata dai p atronati scolastici d e11 ·o. N. B. a faYore dei fan c] ulli di età scolastica. I d ati r elativi all 'assis1en za prescolastica attuata rl all 'Opera Nazionale Màternità e Infanzia, n el primo semestre del corrente anno, m ediante gli asili ir1fantili esistenti in tutta Italia, sono i segu enti: Asili infantili sovvenzionati , n. 1238; b ambini assistiti a cura dell 'Opera, n. 42.803; refezioni somministrate, n. 3.859.045. Ne risulta che, mentre in tutto l 'anno 1933 erano stati ammessi a questa fòrma di assistenza 4.0.138 bambini, nel solo pr]1na semestre dPl corrente anno ne sono stati assistiti b en 2665 in più .

Congressi stornato-odontologici. Come abbiamo annunziato, la « Fédération d entaire internation ale » (F. D. I. ) t errà la sua 27a Session e a Milano e Como dal 29 lug·lio al 4 agosto ; preside nte onorario 11e è il visco11te De Casa Aguilar (Madrid); presidente cffeLtivo il prof. Georg·e Villain (Parigi); presid en te del .C-01uitato nazionale l 'on. prof. Amedeo Per11a (Roma). Contemporaneamente si terrà il 21° Congresso stomatolog·ico italiano, promosso dalla Federazione Stomatologica Italia11a col concorso della Federazione Odontoiatri d'Italia, sotto l a presidenza del prof. Pasquale Lippo (Napoli). Il Co1r1itato di collegamento co11 I 'Estero è presieduto dal com1n. A1nedeo Goia (Torit10); il Comitato organizzatore d al prof. Gaetano Fasoli (Milano). Al duplice Congres8o sarà unita un 'Esposizione di cui è commissario il prof. Luig·i Quintar elli (' ' enezia) . . Il programma ge11erale è n1olto ricco . . . Per qualsiasi i uiorn1azione rivolgersi all 'Uffic10 Sta1np a, via Cosi1no del Fante 15, ìVIilano.

20 Convegno Nazionale dei medici letterati e ar· tisti. Si svolgerà n ei giorni 18 ag·oslo a Viareggio e 19 agosto a Montecatini. Verranno discl1ssi i seg· uenli temi: Riunione di Viareggio: Proposta Piccinini-BerriRolandi per una Associazione, ch e compr enda tutti i medici letterati e artisti . Sch ema di Statuto e discussione. (Relatore prof. Pietro Berri di Genova). Riunione di Montecatini: L impostazione d ella voce parlath e cant a·(a e la scienza 111edica . (Rela1

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« l L POL ICLf NJCO »

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t ore clo lt . Do1ne11ico Sil ves lri11i di Bologna) . Il lllilo di EsculaJ) io. (Rela tr ice clo lt .a A<l a Del Vanl esin o di wiilano). Tanto n el la i)ri111a guan lo n ell a second a seduta i partecipariti potranno riferire inlor110 alla l or o a l l ività le l ler aria e art is Lica e leg·ger e quaJcl1e bra110 dei l oro lavori inediti . Nel p on1erigg io del giorn o 18 i medici <-'011ve11u li a Viar eggio i rechera11110 i11 JJe1legrinaggio alla '"illa Pucci11i cli Torre d el Lago p er deporvi u11a corona d'alloro e p er cornme111or are il prin1 0 d ecennale dalla 111orle del l\.l aes lro. 11 Convegno si con chiud erà a l\Ionleca tjni co11 un concerlo, nel quale verra11110 esegui le anch e niusich e di nledici. · Tassa d 'i crizione e t esser a L . 10. Le adesio ni -si ricevono presso l a direzione d ella Rivista cc Nicia », via B. ~ J arce ll o 1, l\Iilano, e11tro e non oltre . il 7 agosto.

Co1·so internazionale di alta cultura medica. La Ji'ondazio ne ~romarkin (Rolll a), p o la o llo l 'r\Jto P atrona to di S. A. R. i l Principe Filiberto di GenoYa , Dt1c:1 di Pist oia, l1a orga11izza to il 6° cor o di al la r ullura medica a l\tera110 , <l al 9 al 22 et lembre. Sara11no lra ltati i segu e11ti 1e111i: Aff ezioni d el ,~ uore (p roff. Danjelopol11 , Bucares t ; Jagic, Vienna; L. Lj cb t,,·itz, Ne'v ") orl ; P. Ii.aYat1lL , Li o11e; .C. R eilter , ' ienna ; P. Scl1111id1, Praga; F . ' Toll1arél , Fra11 cofor le; A. V\Te))er, J3acl \ a11hei1n; K. C. ' ' ' e11ckebach , ' ' ien11 a; H. Zonclek , Ma11cl1est er ) . Problen1i de lla nutrizi on e (proff. E. Bertarelli , P aYia; M. Bircl1 er-Ben11er, Z11rigo; C. Foà , l\ilil an o; 13. S. Sbarsk ;, l\1osca; S. \ iisco, Rom a) , Pecliatria (proff. A. Boccl1i ui, ~Iilano; D. De Bl asi , a poli ; A. P. Du sti11, Br11xclles; J . Lépine, Lio11e; C. LeYaditi , P arigi ; E. Lor,Ye11 st ejn , Vien11a; H . -eun1a11n, Vienna ; V\' . Park, Ne'1v York) ; Affezioni gasl r o-enier ic lie (proff. A. Ca lell ani , Ron1a ; A. P. J) u s tin , Bruxell es; P. Sav,, Lio11e ; J. G. Sing·er, \ ' ie11na; H. S Lrat1ss, Berli1l o; 1'hannhau er, F riburgo i. Br. ) ; l\tl edi cina sociale (proff . .C. -~ lberlini , 1\'1i] a110 ; C. Ragazzi , l\Iila110; S. Fabbri , Ron1a; A. Ge111elli , l\1Iil ano; J . LéJ).i ne, Lio11e; E. !vforelli, Ilon 1a; G. Sauarelli. Ro111a) ; Tenti di lib er a scelta (proff. Blum , Vicn11a; E. Bl11111enth al, Bel grado; Buri a11, Belg rado; Ben ce , Budapest; A. Ferra ta, Pavia ; G. Fich era , Milano; 1\. . Friedlanger , Friburgo j. Br . ; Heger-Gilbert , Bruxelles; J agi c, Vienna ; Kerl , ' ' ien 11 a; Koranyi , Budapes t ; A. Laqueur, Berli 110; E. Loe,ve11st ein, ,~ ienna; C. euberg, Berl ino ; P . Pi cci11ini , Milano; P . RaYaull , Lio11e; Lina St ern , rvi osca; S. J . Thannlia u ser , Frih11rg'o i . Br.; J. "'' ag11er-J auregg, , . ie1111a. Dura11 le il cor so verranno te11uti clue co11cer li clìretti da 1\'1 a cag·ni ; verranno or gan jzzat e sagr e, n1os tre, fiere , r icevimenti e trat te nin1en ti; so110 in i)r ogr a111n1a Yi ite ed escursio11i . ' 7 erra11110 con cesse faci litazio11i e ridu zio11i varie. Tas a cl 'i cri zione L . 125, 11agab1li sul co11to della Fondazione Tomarkin, presso la Cas a di Ri})arn1 io di J'\ Ier a110, . 1520; o alla segr e teria del Cor so (Azie11d~ Au tonoma cli Cura, Mera110) , ove po son o richiecl er ' i prograrn1n i e infor1nazio11i . 1

[ANNO XLI, NUl\I. 30)

Istituto di Medicina Colonia.le a Parigi. La Facoltà di MecUci11a di Parigi h a cr ea lo un l .. liluto cli Medicina Coloniale per impartire ai medi ci francesi e s lr a11ieri un insegn ame11t o teorico e pra lico sulle malattie trop icali . La sessione del 1.934 comincer à il 1° o ttobre e terminerà in dicembre. L 'insegna1nenlo è leorico, pratico e clinico . L'in segna m ento teorico consis le in l ezioni didattiche fatl e n egli anfitea tri, nei laboratori della Facoltà e i1egli ospedali. L 1insegna1nento pratico imI)lica eser cizi e nlanipolazion i alle quali gli allievi sono individualmente eser c itati. Saranno ammessi a seguire il corso dell 'I Li luto cli Medicina Colo11iale : i tio ltori in m edi cina fra11 cesi; gli stranieri 111uniti del di1)l oma di do ltorato uni' er sitario francese; i clotlori s lra1tieri provvisti di un diploma 1necl ico s lra11iero an1messi d alla F acol tà di Medicjna di Parigi ; g·li s tude11ti in 111edicina delle Facol tà francesi provvis ti di sedi ci iscr izioni , sen za <1 is li n zior1e di n azionalità; gli inter11i di medicina d egli OSJ)Ccl ali di qu al sjasl g rado scolastico. La quota di in1ma lricolazione è di fr. 60 oltre a 40 Ir. per cliril lo d i b il)lio leca; e a 750 fr. p er diritti di lahorato1io (patolog iai &p eriment ale, J)ar assilolog ja, batteriologi a, clinica ecc.) ; gli esarr1i sor10 gra~ lt1j1 i . Le i scrizioni saranno ricevu le all a Segreteri a dell a Facol lh a n ar lire d al 25 set tembre.

Assistenza agli abbienti negli ospedali di Parigi. Dn q1Jél lch e 1em1)0 i m edi ci cli Pari gi el evano viYe pro test e con tro 1'cc Assi st ance Publique )), la quale h a l argheggia lo ern1lre più n ell 1accettazio11c di nbbien li n egli OSJJCclalj o n egli ambulatori, confidando ch e l e diarie e le lasse di Yisi le contribuissero a sis len1 ar e i bilanci (dato ch e l e SJ)ese gen er ali res lano in' aria te) . Se n on ch e, l 'affluen za di malati ha avu to per ri sult a to una grande r essa, ch e ha ind otto ad aun1e11tare il numer o e l a cavie11 za degli ospedali ; c1ues li sono se1111)re passivi , e cruindi il di saYanzo s i è accr esciu Lo. Al t empo st esso la clie11tela privata d ei m edici si è r ido tta in n1i sura corrispondente. I11 primo t empo profittavano d elle condizioni cos1 offerte molt e perso11e in stat o <li disagio a caua d ella cri i eco11ornica : p er son e i cu i r edditi si era110 assottiglia li per l a svalu tazione del denaro, per la conYer sion e d ell a r endita, p er la riduzione cl el lasso d 'i n tere ~se; m a poi il loro esempio è stato l argamen le seguito an che dai veri abbienti. F aceva com odo. ot te11er e la vjsita n eg·li ambulatori per 6 franchi, il ricover o n ei repart t ospe<lalieri 1ned ici per 36 francl1i e nei reparti chirurgici per :12 franchi senza alcun 'altra Sl)csa; rr1a i sanitari ospedali eri, malissimo compensati d all 'an11n inis trazione, si sentivano clefr au<l ati. Si sono avuti d ei fat ti sca11dalos i, di p er son e ricchissime cur a le negli ospedali J)Ubbli ci . Ora il Co11sigli o niunicipale di P arigi 11a d elibera lo di porre una r ernor a a questi abu si : i1on doYra11no più acceltar i pazienti i quali non d1ano proYa d 'indigenza ovvero d 'incapaci tà acl ottenere I 'assist en za priYat a. In casi d 'infrazion e, essi Yerranno g r avati di un 'an1mencla p ari a venti volte la lariffa normale.

Il medico deve sempre dire la verità al

paziente~

A , -ienna è occor so questo caso: il p r of. z,,·eig , gustro-e11 ler ologo, visi lò u11 p aziente cli 60 anni e lo i11dirizzò al proJ Fi11 tere1· p erchè fosse operato


l ANNO

XLI, NuM. 30]

SEZIONE PRATICA

<li polipo rettale; dopo 1'i11terve11 lo, il inalato fu trasferito all 'Is tituto d~l radiu1n di , .ien11a, p er un tra Llan1.ento con rad1urn. La di lui mog1ie chiese allora, al chirurgo, ch e questi precisasse quale n1alattia avesse il n1arito, e le fu risposto che si trattava di cancro inoperabile. Il malato n e venne a co11oscenza ed intentò cau sa contro i due specialisti, asseverando che se egli avesse saputo la verità 11on si sarebbe sottoposto all 'operazione e chiedendo la rivalsa delle spese ed i da11ni. Un 'inchiesta giudiziaria h a di1L1ostra to ch e i clue sanitari avevano prestato la loro opera g·ratuitamente e ch e le spe e i1tcontrate dal paziente era110 relative solo all'ospedalizzazione; c h e la m oglie non aveva chiesto prim-l quale fosse la natura della malattia; che solo durante l 'inlervento si era riconosciuta l 'esten sione del processo e quindi l 'inoperabilità di esso. La difesa sos te11ne che i due sanitari avevano agito p er fini umanitari e con assoluta correttezza ILel i1on rivelare al paziente la gravità d ella mala ttia. Il prof. Finsterer svolse il con ce tto che a torto il can cro si crede, dal pubblico, sempre inc urabile: i11 molli casi può essere perfettamente es tir pa lo e qui11tli si giustificava l 'intervento. Si attende ora il verdetto.

Un po' dovunque. La Società tedesca di dermatologia si adu11erà a Berlino dal 7 al 10 ottobre. Per ir1formazioni: Arbeitsausschuss tler Deutscher1 Dermatologe11-Tagung, Univer.-Hautklinik, Charité, Luisestrasse 2, J3~rl1r1 NW 7, Germania.

1197

da: D. <?a~zavara, ~. L. Fiorani Gallotta, G. Rossi, G. Ro11f1n1, Bozzoli, G. Del Grisogon o. Il J\ilinis Lero del l 'Ed t1cazione Nazionale ha i11formato gl 'Is titu ti dipendenti che per l 'ammissio11e ngli. esam~ di a?ilita~ione all 'eser cizio della profession e d1 ined1co-ch1rurgo i laureati in m edici11a e ch~rurgia i quali h~nno co11seguito il titolo accademico n elle Università ove l 'insecrn an1entr della fisiologia è separato da quello di chimica biologica e fisiologica, deYono avere superato enlra1nhe le prove cl1 esam e dei d etti i11,segrtam enti. Nella sala dell 'a 11lico palazzo u11iversitario di Napoli i proff. Co11clorelli e Zagari, ad iniziativa del Sindaca lo i11edico, hanno te11uto due conferenze tratta ndo rispeltivamente i temi : cc Indicazjor1i clir1ich e e tec11ica d ella trasft1 sio11e l> e cc Della diag·nosi cli stati febbrili e subfebbrili e cr oni ci » . Il prof. Castiglioni h a Le11uto n ell 'aula della R. Università di Padova u11a conferen za sul len1a: cc U11iver silà, clinich e ed jnsegna111e11to clella m edici11a hegli Stati Uniti » . Presso l 'Istitut.o sperirr1entale per lo studi o e il Lrattamen to d el ca11cro diretto clal prof. Angel H. J{offo a Buenos Aires, si è organizzato un corso sul ca11cro per il mese di ottobre. Rivolgersi alla segr et eria d ell 'Istituto, Aveni da San ~farti11 3351, Bs. Aires, Argentina.

Il 17 giugno si è Lenulo a $ora u·n ·convegno d ei medici d ella provincia di Frosinon e. '80110 state falle i1umerose comu11icazioni.

Ad iniziativa d el Co1ni ta to ungh er ese per l 'insegn amento1 medico post-univer sitario, presieduto dal prof. Emil d e Gr6sz, i1onch è d ell 'Associazione cli Budapest per le st azioni lermali, presietluta dall 'arciduca Francesco Giuseppe, viene organizzato un viag·gio di s ludi m edici i11 Un g h eria, della dura la di quindici g iorni ; verran110 visitati istituti u11iversitari e s lazio11i idrolern1ali e si t erran110 confer en le e di1nos trazioni in lingua inglese. Per i viaggi e per gli alberghi si faranno co11dizio11i di favore.

La ,Socie là Medico-Chirurgica Cose11tina si è adu11ala il 30 giugno sotto la presidenza del prof. R. li'alcone, assistilo dal segretario dolt. M. Carbone. Furono fatte comunicazioni dai soci: Santoro, Catalani, i\1lisasi, Rizzo, Rod o là.

Il 41° Yiaggio i11eclico ledesco si t errà n ei P aesi d el nord, dal 30 agosto al 10 seltembre ; prezzo 200 RlVI, tu Lto con1preso. Per i11forrnazioni: Deutsche Gesellsrhaft l ilr ar ztliche Studienreisen, ~lag­ d eburger Slr . 17, Berlin W 35, Ger1nania.

La Società Medico-Chirurg'ica Bellunese si è adu11ata l '11 aprile sotto la presiden za del prof. G. l)ieri, assistito dal segretario dolt. G. Locatelli. Furono Iatle comunicazioni dai soci: G. Petta, l). Maselli, G. Lise, L. Da Vià.

L 'Ispe t Lorato federale dell 'Agro Ponlino, in seg uito a•l accordi i11lerven11ti fra le locali autorità cl i G0Yer110 e di Partito e il Direttor e dell 'Istituto Superiore cli odonloiatria « G. Eastn1ann », ha istituito, a disposizione della popolazione d ell 'Agro Ponti110, un gabinetto odontoiatrico, che d al 1° luglio ha cominciato a funzionar e g r a luitament e a l,iltoria, llei locali della Casa del co1nbattente.

L 'Associazio11e m edica aeronautica fra11cese si è riunita il 24 giugno a Rei111s, sul campo di Courcy, ove giunsero 15 aeroplani pilotati da medici; questi iurono accolli ua numerose per sonalità. Il municipio dette u11 ricevi1ne11to in loro onore.. .

La .Sezione di J\ilodena della Società It. di Biologia sperim. si è adunala il 15 giugno, sotto la presidenza del prof. A. Agg·azzotti. .F'urono fatte comunicazioni da: Carmela ~1lamunta, M. Lenzi, S. Delfini. La Sezione di Pavia d ella Soc. it. di Biologia speriment. si è adunata, insien1e alla Soc. med.c11ir. di Pavia (della quale d aren10 i r esoconti), nei giorni 5 giugno e 10 luglio. Furono fatte comunicazioni da: R. Ciferri e P. Redaelli, E. Baldacci, L. Lattes e P. Inlrozz~, G. Barigozzi , F. Dominici . La Società Medico-Chjrurgica TreYigiana si è adunata il 6 luglio. Furo110 fatte co1nunicazio11i

Nel Giappone u11 'inferiniera, sig .11a Hisamaton , cl i Aya, dopo aver con segui lo il <liploma di una scu ola speciale per la c ura con l 'agop t1ntura, aveva aperto una cli11ica recante il suo nome, la e< Hisamalon Byoién », 111011 0 frequentata. Nel pralicare un inlervento, su di un certo J(aku110 cli Il oko, 1'ago si è spezza to: la punta è rin1a ta 11ella gamba destra del paziente. P er pu11irsi, la gioYane donna si è u ccisa, impicca ndosi. I g·iornaJi locali hanno clnlo inolta pubblicil à a qt1esto suici<lio, ch e alcuni di essi h anno p erfettamente approYalo, poi chè si c:onfor1na alle traclizioni giapponesi , mentre negli


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cc

JL POLICLINICO »

a1nbien li n1eLUci i è cVi scu ssa co11 passion e siffalta co11cezione d ell a re pon sabilità professionale. Le or ganizzazio11i professio11ali d ella U. R. S. S. h ar1no YO ta Lu la somma di 268 n1ilioni di rubli per la cos lruzione di 1111ovi sana tori p er tubercolot ici e per il miglioramento di quelli già esistenti. Oggi i sanatori dipendenti da ques te or ganizzazion i p osson o occudi re a 125.000 malati. Se n e vanno di continuo costruendo di nuovi e stanno p er esser e ler1ninati quelli di Kislowodsk, So tchi, ~latzesta , Odess:i e Bojro,,·, che p olr anno o ~ pitare 5000 infermi. (« ReY. d e Sanid. e hig. publ. », git1. 1934) . Si è deliberato d istituire la prima col o11ia spag n ola per l "as i s lenza ai bambini epilettici e oligofrenici ; sorgerà a Aranjuez. 1

Nell 'ospeclale d egli (( E11fanls-ì\1alades » di P arig i s i è inau g ura lo un bassorilievo r ecar1te l 'effigie del cornpianto d ot t. Emilio Roux, in memoria dell a scoperta d el siero anticliflerico, che p er la prima volt a, nel 1895, venne app1icato in quel~ 'ospedale. :\fel f>erù è stat a riaperta l 'Univer sità di Trujillo. Nel Brasile un gr uppo di giovani n1edici h a orga11izzat o una campagna contro lo sfruttam ento <lella professione, il quale, durante la crisi, h a assunto for tissime proporzioni. Dalle autorità e d al pubblico si crede ch e il medico d ebb a dare le su e prestazioni gratuitamente, quasi ch e egli llOn nbbia bi sogni come gli altri u omini. Ogni specie di associazioni ecl i cosidetti « ordini », ch e seno delle mutue compr end e11li, spesso, rr1igliaia di membri e con bilan ci fiorenti, ottengono i &ervizi medici g r atuitamen le o con r etribuzi oni irrisorie. Il cc 1\ililk Marketing Board » ha organizzato una riunione dei su oi m embri , per discutere la produzione e l a vendil a di latt e puro e fresco in Ing hilterra. Il d olt. Livio Salg hini di Roccatederighi (Grosseto) preg·a i colleghi che si siano occupati d ell 'argomento « l\ti alaria e tubercolosi » di vol er gli in,·iare es tratti e in<licazio11i bibliografiche, l avorando egli ad una n1011ografia sul teina . Fino al 15 giu g n o al tt Tribu11ale della sanità ereclitaria » di Antburgo erano p ervenute 1325 proposte di sterilizzazione, oltr e la metà delle quali presentate dirPltamente dagli interessati. Le pro:µoste respinte sono sta te 8, quelle accettate 761 . Le operazioni di s terilizzazione compiute sono stat e 3o4, dell e quali 209 in d on11e e 115 in uomini. È mo rto a 55 anni il prof.

J EAN DE MEYER, va-

lente fi siopatologo, specializzat osi nello studio del cuore e della cir col azione. Nel 1914 pubblicò il tratLa to <t Les méthodes mod ern es d 'examen du coeur et d es artèr es n. Gli era s tata affidat a, da tempo, la ca ttedra di patologia general e all 'Università di Bruxelles, ina egli non polè occt1parl a 1 a cau sa delle ~ue co11dizioni di salute. Si è spen lo a :\1élpoli il prof. GIUSEPPE V AIRo, g ià medico provinciale, te11ne poi con d ecoro anche l a c.: tsrica di con1missario str aordinario direttore della C{lsa degli e111ig r a·n ti nel Porlo di Napoli; dirigeva i Dispensari Dermocel tici e il « accinogeno meridionale n; er<i 111edico del <t Real Yach t Yela ». Fu t1n g iornali st a n1e(lico vivace ed apprezzati ssimo.

'T

M. P.

[ANNO XLI, NuM. 30)

RASSEGNA DELLA ST.!.M.PA MEDICA Edi rib. Nled. J ourn., mag. - '\iV. T . BENSON. Lotta contro la difterite . Bull. Ac. Nléd. 1 24 apr. - PEHU e ARn1ssoN, I>EHU. Acrodinia. Clin. Chirurg ., mar. - MorucoN1. Torcjcollo. P EPE1lE. Idronefr osi dinamica. Nlilrtch. Med. Wocli., 4 mag. - A. ENGELHARD. IJJoglicemia spon tan ea. - G. SITTMANN. Assistenza 08])ed aliera e inedico ospeda]jero. Mediz. Klinik, 4 m ag. - J. Lowv . Malattie professionali d ei dentisti. - H. HocKER. Ormonoterapia dell ' alopeia areata. Arcli . Sch.- u. Tr.-H')'g., mag. - W. J ELIN e al . Il sis lema r et.-endot. n el tifo esantem. Bull. Trirrietr. Organ. d ' Tly g., mar. - H. S . Cul\tMING. Salute e cri si economica n egli Stati Uni ti. Arch . internal Med., apr. I . "V\' . HELD e A. ALLEN G •)LD RLOOl\1. Endocardite acuta da Str. virida11s. - H . W. GoonALL e L. H. HoYT. Stomaco Loracico. - A. SNELL e J. D. CAMP. Sleatorrea cronica idiopatica. R evae rie (i hir., apr. - l.l. CRLAPOBERSKI. La lipogranulomatosi in chirurgia. - LEIROVICH e F. Po1LLEUX. Gli accidenti uremici comp1icanti gl 'interventi a<ldominali . Hif. Med., 21 apr. - N. LEorrA. Le grandi emor.: ragie gas t1·0-in tes tinali in rapporto all 'ulcera dello slo1naco e d el <luodeno . P ediatriai, 1 m ag. -=- L '« ospe<lalismo » del l attante. Cl. 1VJ.ed. I t. , m ar . E. Bu~CIANTI . Rilievi elettrocardiog r afici n ell 'iperlen sione arteriosa. U. BASSI. Le porfirjne n ella paloge11esi della pellagra. Journ. de Méd. Franç., apr. - Numero sull 'arleriogr afia . Paris Méd., 5 mag. ---:- Numero sl1lle malattie del cu ore e d ei vasi. Deut. l\ifed. Woc li. , 11 mag. Numero semi1nonografico sul can cro. Bqll. Ac. Ji.téd., 1 mag. R1sT. Silicosi. BLANC e al. Vaccinaz. contro il tifo esantemat. Klin ..'Jtfl ocli. 1 12 mag. - A. OswALD. Emopatie e incr eti . - 'f1El\1ANN e G. ScHMIDT. Ir1fezioni focali da denti. Miinch. i\tled. Wocli., 11 mag. - A. STORMER. L 'as tenia costituzionale e il su o trattam. - J . ZANGE. L 'afonia. L ancet, 12 mag. - E . C. Donns. Gli ormo11i e loro r elazioni chimich e. J ourn. Nerv. a. Ment. Dis. , mag. - A. CoNRAD. S Ludio p sichiatrico d eg·li ipertiroidei. Cl. JV!ed. lt ., apr. - G. FEnRARI. Biliribinemia. - C. SCAGLIONI. Crasi sanguigna dei nefropatici. Ame r. J ourn. Med. Se. , mag. - vV. BoYn. Rapporti tra p olicitemia e ulcera duoden. - T . GRoER M1LLER e V\-. OsLER ABBOTT. I11tubazione intesti11ale . - B. P. RALLI e al. Anirlre1ni a n el coma diabelico. G . C. GRIPFITH. Pressione venosa. J . R . MERHIMAN. Nuovo metodo per indurre calore u.ei tessuti. Riv. San. Sici l. , 1 mag. - A. Dr GRAZIA. Colpo cli calor e e alcalosi. Gior n . di Cl. lv/ed., 30 a1Jr. L. RoNCORONI. [.' unzioni p sichicl1e e base anatomica. Rass. lntern az. di Clin. e T er., 30 apr. - Stazioni idrominerali d'Italia.


[ANNO

XLI ,

~UM . 30]

Morgagrti, 8 apr. -

SEZIONE PRATICA

D·E RoBERTIS. Antagonismo

dell 'adrenalina con la johimbina e azione ipotensiva della johimbina. Ii ev. Sud.-A m ér. de lvléd. et Chir., 1nar. - J. P. LoPEs PoNTES. Forma surrenale d ella malaria: si11drome di i.~raga. _W ien. Klin-. Hi ocli., 18 mag. - . J~oTZL. Aumento dell 'apoplessia tra i giovani. - J(AHADY. SensiùilJtà ali 'istamina. Rinasc. AtJed., 15 1nag. - E. PEZZA. Granuloma i11aligno. - A. PoNcHÉ. Ritmo e frequ enza del respiro nella m eni11gile tbc. del lattante. ..lnier. Jou r n. Obst. a. Gyn., mag. - J . HoFhA UER. ·L eucoplasia della cervice uterina e carcir1oma iniziale. - J . R. GoonALL. Edema pelvico. - J . vV. IvIULL e F. M. K t NNEY. Calcio e fosforo 11 el siero durante la gravidanza. Journal A. M. A., 5 mag. - B . H. Anc.HEn. Arlrile cror1ica non specifica. - E. D. HAMER. Nevralgia sciatica. Deul. ,'J.ed. VVocli., 18 mag. K5N1G. Per dirninuire le trombosi ed embolie post-operatorie. A rch. Méd.-Chir . .4pp. Resp., 1. - Numero sul fr enico e la frenicectomia. Presse A1é<l., 18 mag. - - R. DEBRÉ e A. Bus soN. \ "i la111ir1a A e stuti pa tologici. R. LEVEN. La cellulite add on1 inale. Klin. Woch., 19 mag. -. H. \V. Kl'\IPPING. Anossierrtia. . - A. BoGEn e G. W. PARADE. Embolia coro11ar1a. Journ. de Méd., de Bordeaux, 10 apr. - R. FAHRE. Affanno e termoregolazione. A rquivos da Esc. M ed.-Cir. de Nova Goa, 5. -

i\umero s ulla malaria. Forze Sa1iil., 20-30 apr. rurale.

~umero

sulla casa

1199

Clinica Ch.i r ., apr. -

V. CoNSIGLJO. l.1 'ernia inguino-superficiale congenita . - A. DE BLASI. ,S ulla reazione attuale del pus. Giorn. di Balteriol. e lrnmuri., mag. - C. N1NNI e T. DE SANCT1s-MoNALn1. Immunità paraspecifica da BCG. - A. JoNA . Go11ocleviazione. - L. LA GRUTTA. Potere anticomplen1enlare del siero.

Rivista di Malariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. tSezione I, N. 3) . Sommario. contributi original i : A. DE BucK, ScHOUTE a. N. H . SwEL, LENGREBEL: Crossbreeding experiments with dutch and forei g n race::; of « Anopheles maculipennis » (1 tavola). - G. COMPAGNINI : Ca,mbiamento dei caratteri somatici della fa una anofelica nella bonifica di S. Eufemia (1 cartografia). - U. MINGAZZINI: Sulla comparsa di enzi1m1 [proteolitici specifi ci nell'infezione malarica. F. JERACE: Modif1c.azi-0ni della formola leucocita.ria n ella malarja umana sper:ilmentale (8 grafiche) . A. GIOVANNOLA: La colorazione vitale de.gli sporo~o iti ed il suo impiego sulla dia;gnos1 dell 'infetti vità degli anofeli (1 figura). - G. RAFFAELE: Un ceppo italiano di (( Plasm odium elongatum ». - A. CO:\RADETTI: S·ui « Nycteril>iidae,, della Camipagna Romana (2 ta.v-0le). - .J. SCHWEITZ et H. BAUMANN: Sur l'ef•f icacité thérapeutique res p. pr01P,h ylactique du cinchona f ébrifuge, oomp a r a tivement à celle de la quinine. - A. DE BENEDEl'TI : Con siderazioni tecnico-pratich e sui metodi di lotta contro le larve anofeline. Note s intetiche : A. GIOVANNOLA: Tentativo di classificazione dei p1aRmodi aviari (1 tavola). - Divagazion i: A. CELLI-FRAENTZEJL : I riferimenti alla Febbre Palust,:re nella P oesia. Abbonamento pel 1934: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 risp~ttivamente; un numero separato: Italia L. 6, Estero L. 1 O. Rivolgersi a ll'edi tore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. t\ria co11. carica el0t lrica unipolare: azio11e biologica . . . . . . . . . . . . . Pag. Arlo inferiort: accorciamento a scopo orlopedico . . . . . . . . . . . . . . . » Astenia neuro-circolatoria: etiologia e sinlo1ni . . . . . . . . . . . . . . . . » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 1185, Bile n ella colecisti n ormale: batteri . » Calcoli biliari : formazione . . . . . . . » Calcoli ure lerali : trattan1ento conservalivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1188, Cis tifellea : funzio11i dell 'epitelio . . . . » Colecìslografia rapida con alopha11y l . » ( :onsiglio Sup eriore di Sanità . . . . . .

»

Cuore: ferila penetrante: elettrocardiografia . . . . . . . . . . . . . . . . . » l•,ega lo: e1na11g·io-e11dolelio-sarcoma in ban1bi110 . . . . . . . . . . . · . . · · » Fegato: fur1zione nel ricambio idrico . . » Fistole interne biJjari . . . . . . . . . . » F'rattura intracaps ulare d el collo d el femore: n ecrosi del framm ento prossin1ale . . • • • • • • • • • • • • • • • • )) )) Fratlure: tratlan1enlo cruer1to • • • • )) Latte: formazione . • • • • • • • • • • I\I al aria: zooprofilassi . • • • • • • • • • ))

1192 1179 1180 1186 1187 1187 1189 1176 1162 1193 1183 1175 1174 1177 1179 1178 1192 1191

Naturis1no . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1183 Nefroli li asi: complicazioni . . . . . . . » 1188 Obesità a base ipofi sario-surrenale . . » 1187 Occlusioni intestinali: casistica .. . . . 1169, 1172 Osteoporosi post-lra umatica : traltarn. con simpaticeclomia per iarter. . . . . » 1180 Osteosintesi . . . . . . . . . . . . . . . » 1178 Pan cr eas : stato funzionale 11ello scomp en so cardiaco . . . . . . . . . . . . » 1182 Rene a ferro di cavallo . . . . . . . . . » 1188 Rene amiloide e ricam:Uio del cloruro di sodio . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1188 1188 Rene pol ici stico . . . . . . . . . . . . . » 1190 Riten zione urinaria d a ascessi prostalici » St enosi uretr ale tuber colare: dilalazio1190 n e; Lbc. miliare secondaria . . . . . . » 1'uber colosi: reazio11e di Piazza per l 'an1163 tige11 uria . . . . . . . . . . · · · · · » Ulcera gastrica, ulcera duodenale e malal lie clel1e Yie biliari . . . . . . . . . » 1177 Uretra: tumori . . . . . . . . . . . . . . » 1190 Ur aco ai)er lo, di g·rand ezza straordi naria » 1189 l Jr ologia: a11est esia . . . . . . . . . . • 1190, 1191 ' esci ca u r . : ricostruzione . . . . . . . . » 1189 Zolfa Lai: n1alattie degli organi respiraLo1·i . . . . . . . . . . . . . . . . . . >> 1187

Diritti di propr ietà r iservati. - . Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Po liclin ico se non in seguito ad autoriaazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citaYne la fonte.

C.

FRUGON1,

A. Pozzi . Resp.

Red . capo Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou·r rier.


]200

« 1L POLICLINICO >l

l A NNO ÀLl, l'iUM . JUJ

f1i nostri abbonati ran1mentiamo le importanti Monografie:

..-

Prof. PIETRO SISTO DIRETTORE DELLA R. CLINICA MEDICA

DELL'UNIVERSITÀ DI MODE NA

Malattie da lesione delle Ne riportiamo l'Indice: lntr-oduz•one. - Cap. I. Ricordi di anatomia. A ) Anatomia m acroscopica. B ) Struttura. -· Cap. TI. Fisiopatologia delle paratiN>idi. - Cap. III. Sindromi ipoparatiroidee spe !"imentali. A ) Effetti clinici della paratiroidectomia. B ) Effetti bi-0chimici del1a pa.iratiroidectomia. 0) Effetti anatomopatologici della 11aratiroidectomia. - Ca,p. IV. Sindromi 1poparatiroidee nell' uomo. - Cap. V . Forme cliniche della ~e tania. A) Tetania cosidetta idiopatica. B) Tetania da iperventil azione. C) Tetania da bicarbonato. D) Tetania da fosfati. E) Tetania postrachiLica. Cap. VI. Sindromi iperparat1roidee sperimentali. A ) Innesti di paratiroidi. 1) Sorte d egli innesti. 2) Effetti d egli innesti di paratiroidi. B ) Azione degli estratti paratiroidei. 1) Effetti di una do'3e unica di paratormone. 2) Effetti del trattamento contin~L ato con estratti paratiroidi. 0) Rapporti f.r a paratiroidi e vitam in a D. Cap. VII. Applicazioni terapeutiche degli estratti paratiroidei. - Cap. VIII. Paratiroidi e malattie delle ossa. A ) La m a l atti a ossea di Recklingbausen (-Osteite fibroci stica; osteodistrofia fibr ocistica). 1) La sintomatol ogia clinica. 2) L 'anatomia patoiogica. 3) Inter pretazione patogenetica. - Cap. IX. Paratiroidi e artropatie. - Cap. X. Paratiroidi, sclerodermia, cheloidi. - Cap. XI. Paratiroidi e malattie varie. - 03'p. XII. Metabolismo del calcio e suoi rapporii con la clinica. - Bibliografia.

Volun1e di pagine 120. Prezw L . porto franco.

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Dott. VITTORlO OHlRON

Aiuto nella R. Clinica Chirurgica di Roma

L'importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute Eccone l'Indice siste1n atico in, ? i11ssunto: Cenni di Anatomia e fisiologia delle paratiroidi, p~,g. 1 a 15. - Patologia chirurgica delle paratiroidi, pagg. 16 a 22. - La sindrome da deficit paratiroid~ o negli operati di gozzo e suo trattamento cutativo, p a.g:g. 23 a 51. Le paratiroidi nelle malattie delle ossa, pagg. 52 a 94. - Le paratiroidi nelle infezioni e nelle reazioni immunitarie, pag-1g. 95 a 110. - Conclusioni. - Letteratura.

Volun1e in-4:>, di pagg. VIII-125, con 25 figure nel tes ~ o. n]tida.me nte stampato su cal'ta eemipatinata. Prezzo L . 1 4, più l e s.rpese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 2 in porto fr a n co.

Doft. ITALO GRASSO-BIONDI

Speciali:t~n~~r~u~fs~t~:

Legale

LA PTOSI RENALE (Studio Medico- Lega le) (con 6 tavole e 10 figure)

Prefazione del Prof. GIANGIACOMO PERRANDO DIRETTORE

DELL'ISTITUTI)

DI

MEDICINA

PREFAZIONE.

CA P. I. MEZZI DI FISSAZIONE DEL RENE. - I mezzi diretti: i vasi, il per ilon eo pa.rietale, la fascia renale , la capsul a a dÌ/Posa, la ghiandola surrenale. - I mezzi indiretti: la rpression e add·o min a l e, l 'azione <Co11tentiva della parete a ddominale. - Sul valore intrinseco da assegnarsi ai mezzi di fissazione dir etta ed indiretta. II. FREQUENZA DELLA PTOSI RENALE. - N-0te mo:rf-0logiche sullo sch elet ro del bacino m aschile e femminile - La ma.iggiore freq nen za dPlla ptosi renale nella donn a. - Ricerche a n atomiche sulle nicchie p aravertebrali del Wolkow e Delitzin. - L 'iufluenza della mestruazione. - Le m a l attie della sfera genitale. - Ptosi renale e professioni. - Maggiore frert.uen za della n ef1·optosi a destr:.t : r a.gioni anatomiche della m edesim a . CAP.

III.

EZIOLOCIA E PATOGENESI DELLA NE· FROPTOS1 • ., L e cause estrinseche che l edono i mezzi 0AP.

di fi ss it ~·~ del rene. - Le diverse teorie e ipotesi : l a teoria del busto; l 'influenza del fegato ; l'abbassamen to del dia.framma; la gravidanza; le malattie dell'albero res.piratorio ; il dimagramen t-0; l'ipotesi d el Koranyi. Note cri·t iche. - Viziature della col onna vertebrale e ptosi rena.l e. IV. LA MOBILITA' FISIOLOCtCA DEI RENI. Rapporti del ipolo srtrper1ore e del polo inferiore dei reni con la 'c olonna vertebrale. - I risultati delle varie ricerche. - Le osservazioni t'adiologiche su lla mobilità fisi·ologica dei reni. - I due ti·pi di « rene normale » secondo B él a. CAP.

CAP. V. I DIVERSI GRADI DELLA MOBILITA' RE· NALE. - La cla ssificazione del Glénard . - Note critiche.

T... EGALE

DELLA

R.

UNIVERS~TÀ

DI

GENOVA

- La cl assifica.zione del KiittneT, dell'Hilbert, del De Renzi e Maragliano, del D evoto. - La classificazione del P eru ssia. CAP. VI. LE CAUSE PREDISPONENTI DELLA NE· FROPTOSI. - Un :rene palpa.bile è sempr e un rene abbaesa.to ? - Costitnziion e e n efroptosi . ., Osservazione del Glénard. - La d rJtt rina morfologica del De Giovanni. La concezione dello Stiller. - Note c1itich e. - Le ricerch e di Becher e di Lennbof. - La persistenza di caratteri em briona li nello svilu·pipo e volutivo del r ene L'er edità. CAP. VII. SINTOMA"i'OLOCIA DEL RE,NE MOBILE. CAP. VIII. TRAUMA ACUTO E PTOSI RENALE. - Prem esse di -aarattere generale. - Di alcuni pareri sul rapporto tra traUJID.i e nefroptosi. - Studio clinioo e critico del le lesioni tTatlllllatiche del rene. - Le m odalità dell'azione traumatica. - Le lesioni traumat iche del rene da caJUsa diretta. ., Le lesioni da cau sa indir etta. - La teoria del Santoro. - L 'im.por-tanza dell'anamnesi d ell'infortunio e dell'infOTtunato. - La casistica m<~ dica sul n esso t ra t rauma e ptosi del rene. Le n efroptosi da sforzo. - L'insuffjcienza del peduncolo vascolare. - Il sint omo dolore. - L'aggravamento di una ptosi preesistente. . . . CAP. IX. LA VALUTAZIONE DEL DANNO DELLA NE· FROPTOSI E DELLE SUE COMPLICAZIONI. - Premesse 'generali. - Un rene p it otico è in condizioni d'in feriorità f unzio·nale? - Com.plioazioni a .carico del parenchima renale: l'alibuminuria permanen te, l'a1bun:.in11rJa. (.et ' statica, la n efrosi, la n efrite 11nilat.erale. - Sintomi di comipr essione sugli organi vicini. - P tosi r enale e ap.pendicite. - Il dolore. - L 'incarceraanento r enale. L'idron efrosi intermiLtente.

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A.NNO XLI

Roma, 6 Agosto 1934: ·XII

'' fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 31

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA

REDATTORE CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico d1 Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Iesu: Azione del fenolo sul con. nettivo e suj muscoli del coniglio. Note e contributi : ·G. La Cava: Racbianestesia e paralisi progressiva. Ossenrazion1 cliniche : D. Gonfalonieri : Le malattie di Perthes e di Osgood-Schlatter dal pun•t o di vista della diagnosi differenziale con la tbc. articolare. Rivendicazioni : G. C. Legiardi Laura: A proposito della produzione di .a ntiormoni ed in special modo della cura del dia.bete pancreatico con antiormone iJ><>fisario. Sunti e rassegne: NEOPLASMI: Dominic A. de Santo: Tumcre di Ewing (linf angioendotelioma iprimitivo intracorticale e sottoperiosteo). - Wanke R.: Contributo alla anatomia e chirurgia del medullobla.stoma. Oh. Lenormant: Il cancro bilaterale della .m ammella. - E. Martinez: Considerazi-0ni sul cancro della parotide. - M1scELr,ANEA: L . G. Tirala: La cu:ra dell'ipertensione arteriosa con la ginnastica operatoria. Ph. Barral: L'insulina come cicatrizzante. Divagazioni: H. B. Fantham: Ghiandole endocrine e 11>ersonalità. Notizia bibliografica. - cenni bibliografici. Ac~adem1e, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Roma. - Accademia Lancisiana di Roma. -

Associazi-0ne Napoletana dei medici e naturalisti. Accademia Medico-Fisica Fiorentina.. - Società Medico· Ohirurgica di Caitania. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: La peritonite da tifo. - A prol)osito di peritoniti tifiche. - Contributo alla clinica delle peritoniti specifiche. - TERAPIA : Sulle trasfusioni di sangue. - L'autoemoterapia negli ~ta.ti depressivi. - L'eìfetto delle iniezioni di c.irema di leucociti nella cura delle neutropenie. SEMEIOTICA : Il segno della mano nella litiasi vescicale nel bambino. - MEDICINA SOCIALE: Una caratteristica sindrome ossea da malattie dei cassoni. - MEDICINA SCIENTIFICA: Azione della tiroidectomia subtotale sugli scambi ll'espiratori nell'uomo. - FORMULARIO: Nell'iperidrosi. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Po litica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Ri· sposte a quesiti per questioni di massima. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Cronaca del movimento professionale. Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

11ei primi gi0rni dell 'intervento alla Leriche: cl1iazze di n ecrosi della parete con consecutiva rottura vasale (ltreuter, Milko), con esito i1t emorragie anche mortali (Maton). In quell'epoca, studiando le pareti dell 'arterin sottoposta al} 'azione del .fenolo al 5 %, notai che già dopo 10 giorni nella parete arteriosa andavano rip.ristinandosi delle condizioni speciali che terminavano con una completa reslitutio ail i1ileyrri1n. di essa; fatto, questo, di grande importanza, rperchè prova che l 'intervento alla Doppler non arreca alla parete arteriosa alterazioni necrotiche notevoli. A distanza di quindici mesi dalla mia comunicazione alla Società Italia na di Chirurgia è apparsa nel cc Policlinico » una memoria del Palmieri, lA quale conferma i miei risultati: e cioè, che i processi rigenerativi che si producono nella parete di un 'arteria trattata con la simpaticertomia alla Doppler, nel can e, sono più rapidi ch e nella simpaticectomia alla Leriche; mentre non si ha a lamentare alcun pericolo operatorio dal primo tipo d 'inter· vento. Scarse sono state le ricerche cliniche atte a

IsTlTUTO n1 PATOLOGIA CHIRURGICA DELLA 1\. UNrvI<:RSITÀ nr NAPOLI Direttore: J>rof. Lurcr ToRRACA.

Azione del fenolo sul connettivo e sui muscoli del coniglio. Dott. GAVTNO IEst..r, assistente. Nell'ottobre 1932 comunicai alla Società Italiana di Chirurgia, a Roma, alcune ricerche sulle alterazioni art€riose consecutive a sim· paticectomia chimica; e in quella circostanza ebbi sperimentalmente a constatare che la sol11z.ione di acido fenico al 5 %, applicata all!avventizia arteriale, non induceva in essa comrplicanze di sorta. E che quindi, se i risultati clinici fossero stati eguali a quelli ottenuti con il denudamento della tunica av· entizia secondo la tecnica di Leriche, certamente la Doppler avrebbe potuto essere molto t1tile alla pratica chirurgica, giacchè non avrebbe esposto l'ammalato ai pericoli operatorii, che si sono verificati in qualche caso '

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1202

« IL POLJCLlNICO »

risolvere il problema se la interruzione chimica del simpatico perivasale avesse in alcuni casi uguale esito dì quella chirurgica; giacch è, se ciò fosse da tutti confermato , i chirurgi potrebbero fare affidamento su di un processo operatorio- effi cace e scevro di pericoli. Tanto più in quanto dai miei precedenti esperimenti 'ho potuto notare che alla simpa ticectomia periarteriosa alla Doppler non segì1e mai, n el ca11e, trombosi n el tratto di arteria inficiata : trombosi che invece era stata quasi sen1pre osservata dai miei precedessori di laboratorio (Piscilelli , Gargano, Simeoni); il quale ultimo, sebbene non ne parli, pure riproduce delle microfotografie ch e dimostra-

[A NNO

XLI, NuM. 31]

gruppi muscolari del coniglio quantità variabili di soluzione di fenolo al 5 %, per stabilire le alterazioni che il farmaco in parola avesse potuto ind1.Jrre in questi tipi di tessuto. Con una· c,omune siringa di Pravatz ho introdotto sia nel connettivo sottocutaneo che llelle masse muscolari dell'anima le una soluzione di fenolo al 5 <J~ in quantità variabili da I a 4 cc., e~eguendo poi un massaggio della zona, affinchè il liquido si fosse equamer1te distribuito. Ho sacrificato gli animali a periodi di tempo identjci a quelli dei miei precedenti esperin1enti; e cioè, al decimo , al ventesimo e al trentesimo giorno dall 'intervento; ed i pezzi di tessuto prelevato sono stati fis-

, ,, .

F1c. 1. -

Tessuto conne1tivo (10 giorni).

110 tale evenienza nella Leriche. Ora , se la t1·01nbosi m ette il Lratto di arteria operato in uno stato di relativo riposo, favorendo nella 1>arete vasale quei processi di rigenerazione ch e 111ettono capo alla restitittio ad integrum, dal punto di vista della terapia chirurgica , in' 'ece, rappresenta un fattore poco favorevole a modificare la sindrome clinica per la quale è stato praticato l 'intervento: infatti , se si veri fìcasse come di co11sueto nelle prime 24-48 ore dall'atto operatorio , finirebb e per non modificare il regime sim·patico e quindi per rendere inutile l 'operazione. Nella letteratura, la bibliogra fia è n1uta per quanto riguarda il ineccanisn10 d 'azione della soluzione di fenolo sulla parete dell 'arteria; h o credulo i)er ciò util e istituire delle ricerche , iniettando nel tessuto conn ettivo e in alcuni

FIG.

2. -

Tessuto connettivo (10 giorni).

&ati in. liquido di Zencker. Nel prelevamento del connettivo sottocuta11eo così trattato non ho avuto a rilevare casi di necrosi appariscente; anzi, il tessuto in parola ha un aspetto macroscopicame11te nurmale, in ispecie .nei prele,'arr1enti al ventesin10 e al trentesimo giorno; in quelli , invece, effettuati. al decimo giorno, esso se111bra un poco edematoso. Sebbene i processi istopatologici osservati, sia nel tessuto connettivo che muscolare, siano delJa medesima natura, pure credo utile de, scriverli separatamente. Nello stroma del tessuto connettivo, al decimo giorno, si rinvengono dei frammenti, sia di connettivo che di tessuto muscolare, spezzettati e apparentemente spostati, sicchè in qutllche punto si sovrappongono al tessuto circostante ~ essi assumono intensamente una

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(ANNO

XLI, NuM. 31)

SEZIONE PRATICA

colorazione mista fra il bleu e il rosa nella doppia colorazione all 'emallume-eosina. Questi frammer1ti connettivali e muscolari, che

FrG. 3. -

Tessuto connettivo (20 giorni).

godono di questa anfofilia, hanno la morfologi.a propria di brandelli di tessuto mortificati, i quali si trovano disseminati senza un ordine

F1G.

5. -

Tessuto connettivo (30 giorni).

prestabilito nello stroma connettivale; ed è notevole anche il fatto che, là dove qu-esti. brandelli sono in numero maggior.e, non· si osserva

1203

una reazione stromatica degna di rilievo; assenza completa di fagocitosi ed assenza di . vasellini sanguigni di nuova formazione. Lo

F1G.

4. -

Tessuto connettivo (30 giorni).

stroma risulta costituito di sottili fibrille connettive, intrecciate variamente, le quali presentano una certa dissociazione fra loro, tanto

Fio. 6. -

Tessuto muscolare (10 giorni).

da circoscrivere numerosi piccoli spazii vuoti , che nei preparati appaiono di colorito traspa re11te .


1204

cc IL POLICI.INICO »

Questo re·perto, osservato al decim o giorno, nei preparati al ventesimo e al trentesimo giorno cambia notevolmente; in quelli del ventesimo giorno si riscontrano parecchi vasellini di nuova formazione, intorno ai quali si n otano fenomeni di diapedesi; e i fa gociti fini scono per inglobare i frammenti mortificati di tessuto connettivo e muscolare e per cr eare, con gli elementi fissi del connettivo , una nuova e giovane tra.m a conn ettivale, la quale al trentesimo giorno riproduce il connettivo normale. L'osservazione dei reperti al decimo , ventesimo e trentesimo giorno dall'intervento alla Doppler mi permette di poter affermare .ch e

FrG. 7.

~

ì '.azione necrosante della soluzione di fenolo è intensa n ei primi giorni consecutivi all'intervento, con un massimo tl' azione verso l 'ottavo-decirno giorno, per poi andare r egredendo gradatamente fino ad indurre una co·m Fleta restil11.tio ad integrum dél territorio connettivale trattato. Ho voluto del pari portare la mia osservazione sop['a le fibre elastiche del conn ettivo , servendomi della colorazione del W eigert; e d ho notato che anch e in questi elementi avviene una morti fi cazione , la quale si appalesa con la perdita della elasticità delle fibre in parola ; queste prendono un aspetto rettilineo e rion disordinato. Nelle preparazioni di pezzi prelevati al ventesin10 e al trentesimo giorno si ha sempre, anch e per esse, la eliminazione dei pezzi mortificati per opera di processi fa1

XLI, NuM. 31]

gocitarii ed il ripristino della elasticità di que gli elementi non co1n·p letamente alterati o degli elem enti elastici rigenerati. Questo dato osservato nel connettivo sottocutaneo dei conigli (e che credo si svolga con la medesima sequela anche n el co11nettivo di altri animali) mi perm ette di potei affermare ch e n ella simpaticectomia periarteriosa alla Doppler il fe11olo ha sull 'avventizia dell'arteria t111a r eale infll1e11za , leggermente necrosante, sia per gli elementi connettivali che per quel} i elastici; e che, dopo un periodo di tempo re lativam ente bre,·e. in questi tes uli si svo·lgono dei processi di natura rigenerativa, che portano in uno spazio di tempo non supe·r iore 1

F1G. 8. -

Tessuto muscolare (20 giorni).

[ANNO

Tessuto muscolnr e (30 giorni).

aj trenta giorni una completa restiti1tio ad in t egrum.

Le alterazioni cl1e avvengono nei muscoli sono un poco rpiù complesse di quelle studiate nel connettivo sottocutaneo. 1Dopo dieci giorni dal! 'iniezione nel mt1scoJo di una certa quantità di soluzione di fenolo al 5 % si riscontrano delle dissoci~zioni dell e fibrille muscolari, ch e dimostrano come le prime alterazioni si stabiliscano in rapporto al sarcolemma dPl muscolo. A questa dissocia zione delle fibrille muscolari non segue nelle t,avità prodottesi una penetrazione di elementi fagocitari. E n elle sezioni microscopiche questa dissociaa:ìone è n1olto evidente, perchè attraverso sezioni trasversali, longitudinali ed oblique del muscolo è agevole poter studiare tutte le alterazioni che avvengono nel tessuto


l.Ai~No

XLI, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

J11uscolare stri~to. Oltre· la dissociazione, si rinvengono molti fascetti di iìbrille primitive n1ortifìcate e spet:zettate. Nelle colorazioni di ccu1trasLo con il \ i aJ1 Gieso11 queste fibrille non vrendono la elettiva tinta g ialla data dal 1' acido picric:o, ma una tinta rosso -bleu, dovuta evidentem en te ad un miscuglio del colore nucleare (l 'emallume) e del colore proto· plasmatico (la fucsina). Dove evidentemente il fenolo ha av11to una azione più duratura , c1uesto spezzettamento {! più evidente e prova cl1e ir1 tal sede i processi verificati i non sono ll · scettibili di regressione. In un secondo tem po (venti g iorni) attorno a queste fibrille muscolari dissociate i hanno a con tatare nel sarcolemma dei proressi flogoge11i reattivi: si notano, c.io€, dei p iccoli vasellini capillari di Il11ova for111azione e numerosi piccoli elementi deputati alla fagocitosi del tessuto mortifi ca to. St11diando ad 11n più forte ingrandimento que~t e fibrille rr1uscolari, si nota ch e in esse si Yerifi ca la perdita della striatura e tutta la fi brilla appare come costituita da una mas a r i Loplasmatica o"'cura e ,g :ranulosa, nella quale r1on f1 nemmer10 agevole n1 el tere in evide11z.a i nuclei. Nei preparati di muscoli prelevati al trentesimo g iorno, contrariamente a ciò che ho avuto occasione di poter rilevare a carico del tesSl1lo connettivo , non si a 1)pal e~a una testitiilio aid integriim.; si trovano ancora fibrill e musco]ari non fago citate e, n el luogo di queste cl1 e s«'110 andate incontro a ta1le processo, si osser' a un g iovan e tessuto connettivo neoformato. L'Arr1ati, studiando la rigenerazio11,e del lL fibre ml1scolari striate n el coniglio, potè sta~ bilire ch e dopo ·tre giorni, ai margini della ferita occupata dal coa:g ulo sar1guigno e da eleTr1enti immigrati, le fib-re muscolari presentano i classici rigon fi amenti claviformi costitui ti dal sarcoplasn1n, nel quale i trovano nu clei \r1 g r an !lumero; la proliferazione dei nuclei, c.: he avviene per divisione diretta , si fa più intensa nel quarto e quinto giorno. Verso il settimo-ottavo g iorno gli ingros amenti a clava perdono la loro forn1a tondeggiante e si a1Jur1gano .grRdatamente; dopo 10-12 g iorni , ql1ando si tratta di perdite di sostanza molto piccole, o lln po' più tardi . quando l 'allontau ame11to dei mor1coni. ia un po' p iù notevole, si osserva la riur1ion·e capo a capo dell e fi.rJre provenienti dalle due superfici di taglio. Più tardi , un nun1ero sen1pre mag·giore di fibre n1uscolari si vede attra, er are il gioYan-e te ·suto ·connettivo ch e riunisce i due n1oncon i , fino a che, a 66-70 g iorni dalla lesione. la cicatrice i present.a completamente n1u colarizzat.a.. il r.onnettivo è qua i completamente sco111parso e la ferita è resa evidente soltanto 1

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1205

daJl )interruzione dell .apon·e vrosi , che nella ferita è sostituita da un connettivo giovane e dall'irregolare decorso delle fibre muscolari . Sol tanto quando l 'allonta11amento dei monco11i sia tanto grande che il tessuto di cicatrice arrivi a coartarsi ·prima ch e le fibre muscolari riescano ad attraversarlo, la cicatrice rimane costituita da tessuto cor1nettivo, sul quale si in1 piantano gli estremi ·delle fibre muscolari striate r ecise nella lesione. Le ricerche dell 'Amati si riferiscono agli esiti di ferite da tagli o asettich e· prodotte sui. 1nuscoli del coniglio ; n elle mie ricerche, in,·ece, non si è verificato la medesima succes. . ione di fatti rige11erativi, durante l'osserva1ione di 30 giorni, perchè l'azion e del fenolo , determinando una maggiore esten sion e di te suto danneggiato, ha pro.v ocato una maggiore reazione connettivale e quindi un ostacolo alla rigenerazione muscolare.

RIASSlJNTO. L' A. , continuando le su e r icer ch e sulla simpaticectomia periarterio.sa alla Doppler, h a istituito una serie di esperimenti , iniettando soluzione di fenolo al 5 ~{, nel connettivo sottocutan eo e nelle masse muscolari della coscia dei co·n igli, allo scopo di studiare il meccani smo d'azione della soluzion e di fenolo sulla ria rete dell'arteria. Ha potuto notare ch e le alterazioni che avve11 g-ono nel connettivo sottocutan eo sono relativam ente di breve durata e ch e, al trentesimo giorn o, di esse non residuano r eliquati , a ve11dosi una quasi comrpileta restitutio ad int egru1n. I.J6 alte·r azioni. invece, ch e avveng·ono nel tessuto m11scolare sono più durature; esse portano ad uria mortificazione e ad uno spezzettamento delle fibrille muscolari , le quali ~ano eliminate irt seguito a processi fa1a-ocita• • rii. Non ha mai osservato una ngeneraz1one cl.elle fibre muf'colari , distrutte dal fenolo , du rnnte l 'osser,razione istologica protratta fin o n ~o giorni. 1

BIBLIOGRAFIA. K. Uebe r die Syrn,pathicusaussclialtung auf che rnischem Wege (millels Phenol). Med . Klin ., n . 15, S. 547, 1925. Jn . Ueber d.en Effekt der chemisch em ympalhicusausschallung der 1-Iodenarterien . Wien. Klin. ~Tochen . n. 50, S. 1327, 1925. DOPPLER

Die Synipalliicodia.phterese (chemisch~ Sympathicusausschaltung) an der A. femoralis. Med.

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15 marzo 1934.

alla 11.

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(( IL POLIGLINrco

NOTE E CONTRIBUTI Rachianestesia e parali'si progressiva per

il dott.

GrcJSEPPE

IA

CAVA,

Roma.

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[ANNO XLI, NUl\'I. 31]

però negativo: subito dop6 i 'intervento il J1. presentò anestesia degli arti inferiori e gravi clisturbi degli sfinteri i quali, anzichè sparire come di solito avviene per i disturbi post-anestetici permasero dopo d'allora inva:riati, senza che il paziente se ne preoccupasse eccessivamente. Esaminato dall 'A. neJl'ottobre 193'3 , per sopravven11ti disturbi della parola e modificazioni del carattere, si potè accertare, sia cli11icamente che con le opportune ricerche di laboratorio, che il paziente era affetto da tabe già rli vecchia data e da paralisi progressiva incipiente. L'A. nel discutere il caso, .ammette che i disturbi degli sfinteri manifestatisi subito do po la R. A. siano da attribuire, senza alcun dubbio, alla azione tossica esercitata dalla novocaina:, ma che la Io.r o persistenza per degli a11ni debba essere invece ascritta alla tabe, da cui il p. era già affetto .al momento dell 'intervento, essendone le cr~si gastriche forse I 'unico sintomo appariscente. « Tutto permette di pensare - conclude i 1 Faure-Be::tulieu - che il toss"ico impregnando il nlidollo sacri-1 le, lo nbbia ensibilizzato al processo tabetico ed abbia contribuito a localizzarlo, a fissarlo e co11ferirgli una gravità tutta particolare ". L'osservazione fatta dall'A. francese ci ha spinto a rendere noto il seguente caso:

Et la rachianéstesie? Dès ses debuts elle tn& fut suspecte: il me semblait que, si au cours des temps et dans Ie.u r évolution, les .espèces qui ont surveçu sont celles qui ont su mieux cacher leur moelle sous la peau, sous les muscles, dans un étui osseux, sous une couche de liquide et sous des triples méninges, e'est que cette inoelle est d'une substance particulièrement délicate; donc, il ne doit pas etre indifférent de la plonger dans un bain de • po1son ». Cosi si esprimeva Reclus al! 'inizio di questo secolo. L'esperienza di 30 anni ha dimostrato che i timori del chirurgo francese erano in gran parte infondati. Spentasi l 'eco delle vivaci p·o lemiche che il nuovo metodo aveva suscitate, riconosciuta l'innocuità in gener.e del]a puntura lombare e la rarità di eventuali lesioni anatomiche o di infezioni meningee, sostituita la cocaina con liquidi meno tossici, quali la stovaina, la novocaina, ecc. la rachianestesia, pur contando ancora dei nemici irriducibili, è diventata ormai uno dei mezzi più diffusi di anestesia di cui il chirurgo dispo·n · ga: al senso di sfiducia ed anche di ostilità che aveva accolto all'inizio il nuovo metodo, è ora subentrato un senso di sicurezza, forse eccessiva, sulla assoluta innocuità di esso, sì ch e V. S., a. 51. Ha sempre goduto buona salute. oggi la Il. A. viene da alcuni chirurgi pratica1ta Da qualche tempo disturbi emorroidari. Viene i11 maniera rutinaria e cioè senza quei criteri operato (i.n casa privata) il 3 ottobre 1932 per emorroidi so lto rachianestesia. Subito dopo l 'intervendirettivi che devono essere regola costante nelto cefalea intensa, e ritenzione di urina per cui la scelta del genere di anestesia che è più con- il p. viene cateterizzato . 'fale disturbo persiste per veniente al singolo caso. circa rlue settimane, richiedendo numerose cateterizzazioni: segue un breve periodo di incontiEppure, n1algrado le numerose ricerche tennenza (il p. perdeva le urine senza accorgersene) denti a stabilire l 'origine dei disturbi da R. A. 1na anche questo sparisce. ed il miglior modo per prevenirli e combatA metà dicembre 1932 il p. ci viene ricondotto terli, g li inconvenienti a cui e8sa dà luogo, se dalla moglie la quale, da qualche tempo (dalla sono di molto diminuiti specialmente dopo la . fine di novembre e cioè m eno di due mesi dopo 'interve1tto) aveva notato in lui delle curiose amadozione di anestetici meno tossici e di solu - lnesie (aveva perduto il cappotto, dimenticava qua zioni ipobariche ineno diffusibili, pure non e là le proprie cose) ed un certo cambiamento del possono dirsi del tutto eliminati: le cefalee, i carattere (facile irritabililà, prodigalità) pur alte11vomiti, le elevazioni di temperatura, le para.- dendo egli tuttora alle sue occupazioni (ufficio). Ed infatti il J>. si mostra a noi profondan1ente lisi degli sfinteri e dei muscoli oculari ch e non cambiato: mentre prima presentava il caratterimolto raramente si osservano in seguito alla stico aspetto sta11co, trasandato e curvo dell 'jml{. A., fanno pensare che il « bain de poison >) piegato oberato dal peso del lavoro e della famidi cui parla Reclus non sia del tutto privo di glia, egli ora ci viene davanti eretto sul tronco , elegante di una eleganza ricercala, facile alla chiacconseguenze. L·hiera, sicuro di sè stesso, della sua sall1te, della Su di una di tali possibili conseguenze ha sua ricchezza. molto recenten1enLe richiamata l 'attenzione Il quadro era troppo tipico perchè dovesse sfugFaure-Beaulieu, il quale riferisce il caso di un girne il suo vero significato. Mettiamo sull'avviso individuo, operato nel 1924, sotto R. A., di la moglie del nostro sospetto, e consigliamo di praticare la "'W-. R. nel sangue (che risultò posigastroenterostomia per gastralgie periodiche. tiva) e di accompagnare il p. ali 'ambulatorio della Jl reperto operat()rio a carico dello stomaco era ll. Cli11ica ~europsichiatrica , dove infatti il paz. <<

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SEZIONE PRATICA

viene ricoveralo il 15-1-33 con diagnosi di demenZé• parali tica. Togliamo dalla cartella clinica ivi esistente le r1ote pìù salienti. Padre vivente, madre morta a 65 a. per malattia imprecisata, un fratello e tre sere.tle viventi e sani. Nega lues e malattie veneree. Ha sempre goduto buona salute (dalla cartella non risulta 1'atto operativo che il paz. aveva subìto) . . Ammogliatosi a 30 anni, la moglie non ha avuto aborti: ebbe nove figli di cui sette viventi e sani: il primogenito morì pochi giorni dopo la nascita, il terzogenito visse un solo giorno; ambedue presentavano croste e bolle al viso. Esame rieurologico (riportiamo i soli dati positivi): lieve tremore bilateralmente nell 'atto di digrignare i denti. All'esame del linguaggio, disartria delle parole più difficili, accenno all 'ArgyllRobertson. La pupilla destra è un poco più ampia della sinistra. Il resto dell'esame obiettivo è completamente negativo. Esame psichico: Rivela rallentamento della percezione, facile distraibilità, alterazioni della memoria mediata e immediata. Nel corso dell'esame si rive]a facile esauribilità. Nel calcolo il p. compie errori anche grossolani. Per ciò che riguarda la malattia il p . mostra apatia, dice di sentirsi n1olto bene e non si rende conto di trovarsi in Clinica. Si interessa poco dello ambiente, talvolta è euforico. Esanii sangue: W . R. positiva; Takata-Ara positiva a tipo metaluetico. Esame liquor: albumine totali 0,50 %, Pandy 3, Nonne 3, Weilbrochdt 3. Reazione del mastice (Goebel): curva tipo demenza paralitica. Esame urine: alb. ass.; gluc. assente. Nella CJinica il p. viene sottoposto a piretoterapia mediante iniezioni di piretamina. Il 13 mario 1933 esce dalla .C linica per continuare la cura a casa. Neurologicamente: condizioni stazionarie. Condizioni generali migliorate, contegno corretto, 1ninore eccitabilità, memoria più corretta ma sempre deficitaria. Manifesta idee di grandezza. Tornato a casa il miglioramento persiste tanto che il p . riprende il suo lavoro d'ufficio: nel frattempo viene sottoposto a cure arsenobenzoliche. Tale periodo di calma dura fino al 22 giugno, quando, in apparente stato di benessere, mentre andava all'ufficio, il p. viene colpito da tre crisi epilettiformi, a breve distanza l'una dall'altra. \'iene di nuovo internato in Clinica Psichiatrica il 25 giugno, in stato confusionale e lieve irrequietezza. Il 26 verso le ore 13 il p. improvvisan1ente si è agitato, ha tentato di fuggire, si è violentemente ribellato al personale di assistenza. È stato necessario assicurarlo. Il 27 giugno persiste agitazione psicomotoria grave. ,Si lamenta ed u1la ad alta voce. Non risponde a nessuna domanda, nè si riesce a fargli comprendere gli ordini più elementari. Inveisce contro chiunque si accosti al suo letto. Viene trasferito al Rep . Psichiatrico ove viene a morte il 1° luglio 1933.

Si tratta dunque di un p. il quale, prima di essere sottoposto ad un intervento• per emorroidi sotto R. A., si trovava in buone condizioni di salute e che, subito dopo 1'atto operativo, presenta disturbi degli sfinteri della durata di circa due settimane e, dopo poco più di un mese, la sintomatologia tipica della paralisi progressiva, la quale decon ·e in manie ra ra·pi1

da e grave, conduoondolo a morte in circa 6 mesi.• · Il caso da noi descritto si presta a varie considerazioni. Anzitutto, quale rapporto esiste fra I 'intervento sotto R . .~. al quale il p . è stato sottoposto e l 'esplodere del quadro clinico della demenza paréllitica? Si tratta di una semplice coincide11za .o esiste un qualche nesso çausale fra i due dati di fatto~ Escludere in maniera perentoria la prima jpotesi è naturalmente impossibile, come è impossibi1e nel campo clinico, che non è quello sperimentale, ogni affermazione o negazione assoluta. Ma se è vero che il clinico non deve mai la8ciarsi trascinare dal troppo deprecato post lioc ergo propter hoc, è pur vero che egli non deve cadere nell'eccesso opposto, riferendo tutto al caso e disconoscendo l'elemento più importante per stabilire un rapporto di causalità, la successione cronologica. D'altra parle una serie dì argomentazioni cliniche e di dati desunti dalla letteratura fa pensare che il rapporto fra la R. A. subita dal }.laziente e l 'esplodere del quadro della de- . n1enza paralitica non sia stato solo un rapl)Orto di tempo. ~ noto come la paralisi progressiva ed in genere le affezioni metaluetrche del sisterr1a nervoso presentino urro stadio di latenza, altri menti detto stadio preclinico, di durata varia. anche di an11i , durante i quali la sintomatologia clinica resta silente: in tali casi l'esistenza della malattia può essere accertata soltanto m ediante un accurato esame del liquor (W. R .. reazioni colloidali, ecc.). Quale sia la vera essenza anatomopatologica ed i] significato clictic0 di questo stadio latente, è difficile dire: si ha quasi l 'impressione di un equilibrio instabile, di una malattia allo stato potenziale, di lln ruoc:o che covi sotto la cenere e ch e basta sm110, ere per veder divampare: la malattia , sotto l 'influe11za di una causa scatenante qt1al~ias1 (trauma, intossicazione, infezione aggiunta, ec,c.) da potenziale diventa attuale, il quadro clinico da latente patente. Le di~cussioni sul determinismo patogenetico delJa lues nervosa non sono ancora cessate: il fatto che la neurolue si verifica per lo più i11 individui che avevano presentate minime manifestazioni cutanee, aveva fatto pensare all'esistenza di due virus, uno neurotrop o, l 'altro dermotropo. Altri invece sostiene che esistono individui dermola,bili e nel1rolabili ris1)etto alla spirocheta. La questione è ancora ~ul tappelo: si rpuò certo ammettere che un 'aggressione qualsiasi (trauma tossico, un 'altra i1. fezion e) pc,rtata sul neurasse possa, creando 1


« IL POIJCLINICO »

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in questo un locus niinoris resistentiae favorire il tropi~rno verso il neurasse di spirochete esistente nell'organismo, come anche che una spircrllete, vissuta a lungo a contatto con il sislen1a nervoso , possa acquistare verso questo una certa affi ni.tà. Si può concludere : 1) che esiste uno stadio latente della neurolues, il quale può divenire patente sotto l 'impulso di una aggressione qualsiasi portata su 1 neurasse; 2) che una tale aggressione possa event11almente deter1ninare o favorire il neurotropis1no di una infezione esistente nell 'organismo.

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D 'altra parte che la R. A., di per sè sola, possa dar luogo ad alterazioni per lo più transitorie, a carico del neurasse, di cui sono espressi0ne clinica la cefalea, il vomito, le paralisi degli sfinteri e le paralisi dei mm. oct1lari, è cosa nota fin dai primi tempi di applicazione di tale ·metodo. La letteratura di questi ultimi anni è particolarmente ricca di lavori sull'argomento. Kloster classifi ca le com•plicazioni nervose consecutive a rachianestesia in : a) complicazioni immed iate e cioè: 1) paralisi delle radici dei nervi frenici; 2) défaiLlance del centro respiratorio bulbare; b) corr1p iica.=ioni tardive: I) meningite; 2) paresi ed anestesie va·rie·; 3) cefalea; 4) alterazioni mentali (manìa acuta, delirio); c) coniplicaziorii re.niote nelle quali è difficile stabilire la relazione di causa ad effetto. Jones divide le sequele nervose della R. A. in: a) infetti, e; b) tra,u matich e; e) tossiche dando a queste ultime importanza preponderante dati gli. odierni miglioramenti della tee• n1ca. Macl.aclen11 riporta due casi di encefalomie.lite dissem inata combinata con sclerosi , susseguenti a rachianestesia. Evan. d'altra parte sostiene che dei vari casi descritti nella leLLera1tura, solo in due le lesioni ner,·ose organiche, iniziatesi però tardivamente, potevano essere sicuramente attribuite alla R. A. Asch worth , da u11 'incl1iesta fatta su 202 rìachianestetizzati, ha potuto accertare che in trenta di essi esistevano disturbi nervosi : in 21 di tali casi i disturbi erano dovuti a malattia intercorrente, ma si erano manifestati dopo la R. A. (un caso, p. es., presentava atrofia ottica, che si acoertò dovuta a lues, ma i disturbi ~i erano iniziati , con cefalea e vomito, 1

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pochi giorni dopo la R. A. ); in due casi i disturbi erano in dubbia relazione con la R. A.; ir1 sette casi infine la relazione fra disturbi nervosi e R. A. era indubbia: tre di essi pre~entavano de.g enerazione cerebro-vascoJare indefinita, due sordità iniziatasi dopo la R. A., uno cefalea e dolore alla gamba sinistra, uno cefal ea con visione ridotta e parestesia· e ipoestesia alla coscia destra. Savcenko, in una statistica di 1042 rachianestesie con novocaina in quantità varia ha J)Otuto notare durante l 'operazione nel 7 % ipotensione, nel 5 °;{. vomito, nel 1,5 % pa.resi sfinterica; dopo l 'operazione: ritenzione di 11rina n el O, 7 %, cefalea nel 17,3 %, paralisi dell'abducente nel 0,2 %Martin e Hclbro11 su 45 R. A. ha avuto com1)licazioni in ben otto casi e cioè in 4 forte cefalea, di cui uno con segni meningitici , in cl11e incontin enza d 'urina, in un caso ritenzione durata quattro giorni e nell'ultimo paralisi dell 'abducente con partecipazione del trig·emino (anestesia della cornea) che guarì dopo 4 settimane. Sa sard riporta due casi di reazione meningea tardiva, intervenuta 12 giorni dopo la R. A. e guarita in una settimana. Arnheim e l\il<tge, su una stait.istica di 497 rachianestetizzati, hanno avuto in 2 çasi meningite (una asettica, l'altra da piocianeo), in un "aso mielite trasver&a, in tre casi emiplegia ed in due casi ritenzione di urina: si dichiarano quindi contrari alla R. A. Albo e Pla, fa cendo l'esame clinico di un buon numero di operati sotto R. A., hanno trovato molto spesso dei piccoli segni piramidali (clono della rotula e del pjede, fenomeno di Bahinski e di Oppenheir11) oltre a casi in r.ui i segni di lesioni midollari erano evidenti (paralisi delle gambe, disturbi della sensibilit:;, disturbi degli s Onteri). Que.s ti AA. credono che tali sintomi siano da attribuire all 'influenza tossica dei liquidi anestetici sul midollo, nel senso di una m-eningo-mieljte. Altri casi di paralisi e paresi varie, da non riferire a traumi diretti causati dalla puntura, sono descritti da f:ngelhard, Michelsen, Lindemulder, Lan.g ton He,ver, ·D ie-kson Wrig·ht ecc~ J, 'ipotesi più antica e più accettata sulla ge11csi di tali disturbi è che si tratti di una into$sicazio11e sub·ita d·elJ.a cellula n·e rvosa da parte dell 'anestetico. Questa ipotesi fu confermata dalla fisiologia sperin1entale, la quale ha dimostrato la po· tente azio11e tossica di tali sostanze portate a diretto co11tatto col tessuto nervoso e dall 'osservazione clinica, poich1è i disturbi da R. A. sono diminuiti da quando si sono adottate per


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SEZIONE PRATICA

I 'anestesia sosta11ze me110 tossiche della cocaina e soluzio11i ipobariche meno diffusibili (metodo di Jon es). \Villinslry sostie11e che l'azione della novocaina sugli ele1r1enti nervosi sensibili è specifica e comparabilo alla specificità delle colo razioni vitali ed alla ailìnità di altre sostanze ueurotro1)e: egli crede che anche le paralisi n1otorie da R. A. clerivino da una interruzione su base tos ica , delle radici ser1sitive profonde. Angelesco c1~ede invece che si tratti di fenomeni infian1matorio-infettivi. Le ricerche. di Scl1n1idt d'altra parte hanno rlimostrato che in un 'al La percentuale di rachianestetizzati il Jiquor dava reazione meningea co11 aumento delle cellule ed innalzamento delle albumine. Tale reazione meningea sp arisce in genere dopo due giorni. Identici sono i risultati a cui è giunto Backer Grondhall basandosi su un buon numero di rachianestetizzati. Darvis, J ,oyal ed altri. studia1ldo SJ)erim entalmente gli effetti degli anestetici sul midollo e ~ ue membrane , ltanno trovato , dopo inie zione endoracl1idea di vari anestetici, alterazior1l infiammatorie delle meningi con infiltrazione lin focitari a e plasrnacellulare, i pe simento delle n1embrane e fib-rosi, edema delle cellule e rigonfiamento dei cilindrassi . Mettendo pezzel ti di midollo in no;yocaina ottenevano dissoluzione della inielina. Un tale co1nplesso di dati e di osservazioni (;liniche rende dunque. indiscutibile questa ipol esi di una origine to._si ca i11fiamn1atoria d ei disturbi nervosi conseg u enti a rachianestesia. Alcuni AA . però, b·a sandosi ·sul fatto che di:;turbi ug11ali a quelli descritti si possono avere anche in seguito a sem1plice rachicentesi senza iniezio1le di anestetico, non annettono grande importanza al fattore tossico e riconosco110 l 'origine dei disturbi nello squilibrio della. idrodiniln1icu intracranica causato dalla puntura. e dalla Rottrazione di liquor. Tale squilib·r i0 si rp otreb·be nianifestare sia con u11 aumento che con una diminuzione della p ressione del liqaor. Leriche . seguìto da n1olti AA., $OStiene che la causa dello squilib·r io idrodi11amico sia da ricercare in una perdita secondaria di liquo:r dall 'orificio beante della dura nla<lre. Questa ipotesi è stata però combattuta d a Arnaud e Cren1ieux. e rr1olto recentemente da Zappalà. Vi è infine cl1i 11ega recisamente il fattore tossico, accettando ~olo in parte il fattore idrodinamico,. Di n'larzio , in ba se a ricerche sue e dei suoi allievi (Santonastaso e Sabbadini) ritiene infatti che le oftalmoplegie conseg·ue11ti a Ii.. A. e a rachice1ltesi, siano espressioni di n1alattia preesistElnte del neurasse, avendo infatti 1

1

trovato in casi del g·e11ere, sia tumori del cer,.,e llo , che mer1ir1igi ti t. b. c. , o luetich e, o anche meningiti sierose semplici o malattie delle ghiandole a secrezion e in ter11a. specialn1en te la tiroide. I ,a sottrazione del liquor, talvolta esagerat.:t, cl1e si pratica sia per R. A. che per ra chicentesi, sarebbe la causa occasionale per l<.) svilup'po d ei segni propri di ciascuna maJaLtia. A noi sen1hra ìogico l'ammettere che le tre teorie, i ossico-infi.ammatoì'ia1, idrodinamica e anatomica. (delle lesior1i preesistenti) possano, volta i)er volla, valere in ciascun determinato caso e deb·b·a no, anzi ch e escludersi, completarsi a vice11du. Noi credianJo si possa essere d'accordo sui seg11e)1ti pu11ti: 1) la R. A. e n1eno frequentem ente la rac:hioen tesi, possono g·ià di per se sole essere causa di disturbi nervosi, sia per la rapida e sp·esso abr)ondante so ttrazione di liquor sia , ed ancor pi1ì, per l 'azione tossica d ell 'anestetico iniettato; 2) per le m e(losi me ragioni , nei casi in cui esiste una malattia del neurasse allo stato di latenza (percllè guarita clinicam·e nte o perchè non ancora manifestatasi) la R . A. p1tò agire da causa scatenante, mettendo in evidenza ]a sindrome, ed accelerandone ed aggravandone il decorso, così come può farlo t1n 'altra cau sa qualsiasi (trauma, ecc.) (I); 3) infin e si può ammettere, µer analogia con lo S\ iluppo r.li processi morbosi in altri organi, che in alcuni casi la R. A., per la, sua azione tossi ca sulla cellula nervosa, possa creare a livello del neurasse un locus minoris resistentiae, favorendo quindi il tropismo ver· so il neurasse s tesso di germi circolanti nel sangue o annidati i1e·g li organi (2) . 1

* **

In quanto poi a ll 'importanza d ei ra·p1p orti fra lue nervosa ed accidenti ·p ost-R. A.? Forgue (1) Una bella prova cli questo asserlo è data dal

caso già riferito di Faure-Beaulieu e da quello di Sainto11, citato da Forgu e e Basset: si trattava di una ragazza di 19 an11i, operata sotto R. A. un anno dopo di aver sofferto di encefalite epidemica, che n on aYeva lascia to alcuna traccia : dopo 15 g iorni si ebbe netta ricaduta di encefali le con emilremore a tipQ Parckinson e rigidità. Anche G11illain riporta un caso di meningornielit e sifiliti ca. nel quale, in seguito a semplice rachicentesi si ebbe notevole aggravamento dei sintomi. (2) Vjzioli n1olto recentemente ha ri cer cato le s1)iroch ele nel liquor cii 24 paralitici progressivi, clopo aver provocato in questi una reazione m eningea acuta i1tediante inoculazione endorachidea di Acqua bid i s lilla t a : ha trovato che la percer1 tu al e cli 4, 1 per cento di reperti posi livi prima dell 'inoculazione è salita al 12,5 % dopo di questa.


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POLICLI~ICO

e Basset 11ella loro n1onografia, ricordano dei ùati te11denti a dimostrare che , se11za dubbio, Ja 11eurolue interviene s1Jesso nel meccanismo di tali dis Lurbi. vv~rigl1t , in due operati che presentavano incontinenza fecale dopo R . A., ha trovato ir1 an1bedue \V. Il. posiLiva n el sangue e d in uno di essi positiva anche n el liqiior. D 'altra parte, a proposito della parali i del 6!1 paio, ch e i1on è dcl tutto rara do1Jo R . A., Forgue e Basset ricordano ch e su 19 di tali casi, ben in 12 la W. R. del sangue era positiva e n otano a ragior1e ch e la n egatività della W . R. n egli altri sette r1on esclude la possib-ilità ch e anch,e essi fossero dei sifilitici. I\1ennel in alcuni casi in cui. in seguito a R. A., si erano manifestati disturbi degli sfinteri, perdita dei rifl essi achillei o rotulei co11 zone di anestesia, h a notato la somigliar1za della sindrome con quella della tabe ed ha creato l'espressione cc tabe da stovaina». Si trattava di }1seudo -t.abe tossica o di tabe vera?, si domand~ ·Faure ·Beaulieu, e la su a domanda n on è oziosa. II caso descritto da que to A. dà infatti in cer ti,) qual modo la dimostrazio11e clinica della possibilità che una malattia metBluelica del n e11rasse possa ricevere un in1pulso formidabile dalla R. A. Tutte queste co11~ideraz ioni rendono du11que plausibile l 'ipotesi ch e n el nostro infermo , il rapporto fra R. A. e su ccessivo svi]upP·O della si11dro.me paralitica n on sia stato un puro caso, n1a ch e esista un nesso causale oltre che cronologico, e che le due aggre sioni (lue ed intossicazione da anestetico) ch e il si~ten1a n ervoso del paz. ha subito si siano efficaceme11te associate a su o danno. In tal caso due iI_iotesi sono da con siderare: 1) o il paz. essendo affetto da lu e I' anestetico agendo quale tossico 8ulla cellula 11ervosa, l 'ha sensibilizzata verso il virus sifilitico etl ha favorito il tropismo di questo v·erso il n.eurasse: ipotesi questa poco probabile dato il poco tempo intercorso fra l 'uno e l 'altro fen omeno -e l' esser si manifestati, subito dopo la l'l . A., disturbi degli sfinteri ch e durarono qualche settir11an a e ch e fanno pensare ch e, al n1omento della R . A., il midollo dovesse essere in qualche modo. minorato ; 2) oppure, ed è questa 1'ipotesi ch e noi sosteniamo, esserido il paz. g ià affetto da demenza paralitica allo stato latente o preclinico, l'azione tossica portata dall'anestetico e lo squilibrio di pres~ione cau sato dalla puntura ha servito da ~ausa scatenante, mettendo in evidenza il processo, aggravandolo ed accelerandone il decorso. Ed infatti la sintomatologia della p . p. si è svolta n el i:iostro paz. in

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1l1aniera quasi Lurr1ulLuosa, conducendolo · a morte in un periodo di circa 6 mesi, malgrado la piretoterapia applicata precocemente. Ciò eh~ fa pensare ch e la R . A. abbia avuto influenza 11 ort lieve sul manifestarsi e sul grave e rapido decorrer0 della malattia. Noi siamo sjcuri cbe urta ricerca accurata fatta in colla• horazione fra cl1irurgi e neurologi (il nostro cnso sarebbe infatti sfuggito se non fosse stato da i1oi casualrr1ente seguito) permetterà di scoprire altri casi ed apporterà l'appoggio della statisLica alle nostre convinzioni. Le co11clusioni sono facili a trarsi : ammessa la possibilità cl1e la R. A. favorisca la localizzrtzione nel neurasse di una ma.Jattia a tendenza n eurotropa quale è la lu es, od abbia azione dannosa su]l 'evolvere di una n1alattia già preosister1te d el sistema n ervoso, anch e se allo stato di lalenza o di appare11te gt1arigione, ocCClrre: 1) evitare la. R. A. n ei sifilitici; 2) praticare, 1)rima di ogni R. A. un accurato esame r1eurologico e la vV. R. n el sang ue se non nel liquor; 3) sospettare, in ogni caso di persistenzaoltre l 'ordinario delle turb e post-rachi-anestetiche , l 'esi$tenza di una n1alat tia preesiste·n te del n eurasse e ricercarla con i vari mezzi a di• • sposizione.

llIASSU NTO. L 'A. descrjve il caso di un individuo il quale , J)rin1a di essere sotto1Josto ad un intervento per emorroidi sotto R. J\ ., si trovava in buone condizioni di salute, e che, subito do,p o l 'atto operativo, J)res.cnta disturbi degli sfinteri per Ja durata di circa due settim.a ne e dopo pcco più di un t11ese, ]a sintomatologia tipica della paralisi progressiva, la quale decorre in maniera rapida e g ra.ve conducendo il p. a morte in • • circa sei• mesi. L 'A., do110 aver passato in rassegna i lavori più recenti sulle sequele n ervose della R. A. , discute i rapporti di causalità fra R . A. e paralisi prog r essiva nel determinato caso, venendo alla conclusione che la R . A. è servita a mettere in evidenza una p . p . latente. Conclude affermando la necessità di evitare la R. A. nei sifilitici € negli individui affetti da malattie del sistema nervoso, praticando alI >uopo u11 accurato esame neurologico di og ni individuo da sottoporre alla rachianestesia. BIBLIOGRAFIA. Congr. Franç. Chir., ottobre 1906. ANGET.Esco. Presse Médicale, 1931, pag. 1855. ARNHEil\ir e MAGE. Annals of Surgery, n. 93, 1933. ALBO e PLA . Rev. Sud-Amer. Medie ., 1, 1930. Af.CHWORTH . · Pror. Boy. Soc. of Med. , n. 26, 1933. ALESSANDRI.


~ AN::'\O

XLI,

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31 ]

SEZIONE PRATI CA

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OSSERVAZIONI CLINICHE Le malattie di Perthes e di Osgood-Schlatter dal punto di vista della diagnosi differenziale con la tbc. articolare. Dott. DARIO CoNFALONIERI. STORIA. ETIOLOGI.A. Le due malattie (si tratta di distrofie ossee a carico della testa del femore e della tuber. ant. della tibia) sono di quelle che, specie nell~ pratica di condotta, offrono un campo· di osservazione piuttosto limitato. Non solo: ma spesso vengono misconosciute o confuse con la tbc. de Il 'anca, rispettivamente del ginocchio, verso la quale tbc. mostrano punti di contatto inr1egahili e non sempre grossolani. Tanto che dal l 834 e 1875, anni i11 cui !Brodie e Thomas fecero le prime osservazioni sopra la particolare coxalgia che poi ebbe nome da Perthes, sino al 1909 si parlò di tbc. atipica ed eccezionalmen t.e benigna dell'anca. Fino a. quando, cioè, il f,egg den10Iì la teoria infettiva specifica sostituendo:vi quella del disturbo di nutrizione dell'osso provocato dal trauma. Quattro anni più tardi il Perthes studiò a fondo la nuova entità morbosa, trattandola sotto i suoi aspetti clinici, anatomopatologici e radiologici. Da allora i casi d·e scritti si moltiplicarono, ed oggi la letteratura nledica ne registra oltre

1211

300. Al te1npo stesso si fecero osservazioni su altre ossa venendo alla conclusione che nessun punto dello scheletro, 11essun osso sia lungo che piatto, può dirsi imml1ne dal cader preda della particolare distrofia che si ricollega, .p er parecchi dati di fatto, llla malattia che Perthes definì « osteocondrite deformante giovanile dell anca » ((;io11go, Buchmann). Possono infatti similmente ammalare lo scafoide del piede (m. di l\.oehler); il semilunare del carpo (m . di Kiemboeck); i corpi vertebrali (m. di Scheuermann); Je creste iliache; l'estremo sternale della clavi cola; la epifisi sup. dell'omero; il tubercolo anter. della tibia; le apofisi trasverse della colonna cerv icale (m. di Froelich). E citian10 solo le localizzazioni ~p,rincipali. Una sede della distrofia, che forse è ancora unica nella letteratura, fu scoperta da Donati pochi anni or sono alla 1Jase della falange prossimale dell'alluce. Con l 'aumentare delle descrizioni e degli studi in proposito sono anche aumentate le teorie patogenetiche, e s'è creata una certa confusione nella terminologia, dovuta al fatto che la nomenclatura tende ad esprimere il concetto etiologico; e quello è venuto via via mutando coli ' aggiungersi di nuove osservazioni . Cosicchè, permanendo tuttora l'incertezza circa la etiologia di tali distrofie· ossee, è bene abolire i nomi di osteocondrite, osteocondrosi, condropatic, malacie giovan. ecc., e sostituirvi il termine generico di cc distrofie metaepifisarie giovanili » proposto da Il ' Alberti: termine che tien conto di due innegabili circostanze: il pu11to di origine della malattia, e la sua comparsa in soggetti esclusiva1nente giovani , nel periodo di maggiore svilupp·o osseo. Lo studio dell'etiologia esula dalle finalità della presente schematica rassegna; e quindi ci lin) i l<:remo ad accennare solo le principali 1

ipt' ie$1.

Consideriamo dapprima il trauma. Ad esso si diede un 'importanza esclusiva in passato; poi venne destitl1ito d'ogni valore, per ritornare ad essere preso in seria considerazione attualmente, non come causa determinante, ma con1e elemento agente insieme ad altri e non pochi fattori. Trauma che non va unicamente inteso nel senso di d.a nno isolato, occasio11ale (banale caduta , o addiriltura frattura del collo del femore - Stracker): ma anche come ccsollecitazionen meccanica conti11uata, quale può essere quella che si svolge a carico dei p~loni di sostegno del peso corporeo : l'anca, l'alluce, il 2° metatarso, lo scaf-0ide del piede (Alberti, Donati). Può, del pari, essere il trauma operatorio, come vorrebbe dimostrare Giuntini avendo


1212 ~onstatruto

« JL P OLICLINICO »

l 'insorgenza de.Ila n1. di P. do·p o riduzioni di lussazioni cong. d ·a11ca . Astraendo dalla qualilà, sta il fatto che il .t rauma si rinviene nelle notizie anamnestiche ·d i un grande numero di pazjenti: sino al 53 % nella statistica di Sourdat, che si riferisce alla m. di P. Assai si discusse circa la responsabilità di un rachitismo tardi vo che molti AA., tra essi Ce.coni, Uffreduzzi e Buchmann, neg·ano decisamente sostenendo essere la rachitide una malattia sistematizzata, incapace di ledere solo determinati punti dello scheletro. E, in appoggio alle loro confutazioni, dimostrano che i valori del calcio e del fosforo, nel siero di sangue di soggetti portatori d'una distrofia ossea, -sono senz'altro n·o rmali . Fu prospettata anche una teoria infettiva basata sul fatto che distr. metaepif. g iov. insorgono dopo malattie infettive acute, e cl1e alcuni AA. hanno isolati e coltivati da f oco]ai morbosi, stafilococchi e staf. aurei. La regolarità dei reperti anatomopato]ogici, i quali parlano sem1pre e soltanto di lesioni ne.erotiche e non di alterazioni i11fiammatorie. mentre destituiscono di fondamento rare cas ualità cliniche o batteriologiche vogliono piuttosto che si risalga alla causa della necrosi: cioè al disturbo circolatorio : fattore etiologico oggi ammesso e seriame11te considerato da molti. Ma, a lor volta , quali le origini delle turbe circolatorie? Gli AA. 1ispondono indicando le alterazioni anatomopatologiche riscontrate in pezzi facilmente aggredib·i li dal chirurgo scafoide, semilunare, tub. ant. della tibia - : ispessimento delle pareti dei vasi periosteo-capsulari, e quindi diminuzione del loro lume; alterazioni dei legamenti entro cui serpeggiano le arteriole (Koenig , Rauch, Fasiani). Oltre questi fatti anatomici, per spiegare il disordine circolatorio ed il difetto nutritizio , Leriche richiama l 'attenzione sopra l'importa11za dei disturbi nervosi vasornotori. Delitala e Weil, h a11no pensato ad alterazioni primordiali del nucleo epifisario : ma alla loro ipotesi si oppone jl fatto cl1e la distrofia avviene in un periodo in cui l 'ossificazione è già avanzata; qua11do pr ecisamente il nucleo di ossificazione, ormai costituito, sareb.b e capace di rivelare , nei radiogrammi, sue eventuali alterazioni. E queste , all'inizio della malattia , mancano. Heckmanr1 , Watchins, Percy hanno incolpata la lue , benchè, nella stragrande maggioranza, i pazienti abbiano R. "\V. negativa. Del tutto recenten1ente è stato introdotto jl fattore endocrino e ben si sa quale importan za 1

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abbiano nella fi siologia e patologia dello sche, letro alcune ghiandole a seèrezione interna. Anzi Donati avrebbe dirr1o::>trata, nel caso suo cui si è fatto cerino, uria chiara correlazione tra la distrofia ossea e la funzione endocrina dell 'ovaia. Per concretare, tra tanto dissidio di teorie, esporremo l'opinione di due st11diosi nostri, Alberti e Donati : 1) La patogenesi clelle osteodistrofie giovanili m.-e. è oscura. In attesa di più sicure conoscenze , bisogna inclu,lere n el loro numero tutte quelle alterazioni dell'osso in via di sviluppo che non ono di indub,b ia natura infettiva o neoplastica. 2) Non una è la ca usa in giuoco, ina probabiJmen te vi è un complesso di cause, variabile da caso a caso, o da gruppo a gruppo di • casi. 3) II te ·uto osseo , in ~pparenza solido, immutabile, indifferente , è invece dotato di un 'alta « plasticità bioloo-ica », ed è assai sensibile a stimoli della più di versa natura: chimica, alimentare, circolatoria , nervosa, endocrina . Tale sensibilità è ,esagerata nei punti più deboli perch è soggetti a maggiore lavorio : le zone metae1)ifisarie, sedi elettive della malattia. Ripeliamo che a base della distrofia stanno dei fatti di n ecrosi e non di infiamn1azione. J.Ja necrosi interessa la. spongiosa inducendo un ria sorbimento di sostanza ossea che viene sostituita da tessuto fibroso. La carLilagine articolare è risparmiata, menl re quella di accrescin1-ento mostra una più o meno cospicua compartecipazione. L'usura necrotica può, ad. es., in casi gravi di m. di P. , :portare alla distruzione della testa femorale e della i1orzio11e mediale del collo. Però il reperto ]Jiù comune è una testa deformata a cono od a fun go; il collo J>uò essere accorciato ed anch e varo . Vi è tutta una gamma di aspetti macroscopici ch e vanno dalle lesioni tipo rachitismo sino a quelle di una artrite deformante: esito in guarigione , secondo alcuni, di un pregresso Perthes. Il nucleo epifisario appare suddiviso da gettate vascolari e fil>rose. Il cotile è, per lo più, risparmiato; altre volte si mostra atrofico. t\xAT01'1IA. PATOLOGI C.\

(1) . -

Abbiamo vislo come le due malattie siano spesso confuse con processi aventi analogie sintomatic11e (tbc.). Parlando delle distrofie m etaepifisarie in genere, Donati afferma ch e esse sono più frequenti di quanto si pensi, e cl1e bisogna p·r estare molta attenzione alle algie articolari o para-articoCLINICA - S1N·r0Mr - DECORSO. -

(1) Con speciale riguardo alla m. di P.

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SEZIONE PRATICA

]ari dei g io, ani, chiedendo sen1pre un sussidio alla radiologia. Si è rnolto largheggiato sino ad oggi nella diagnosi di malattia tbc. in tutte le affezioni articolari - anca specialn1ente ---: dell 'infanzia e dell 'adolescenza, quando queste si accompagnano a dolore e limitazione funzionale. Ora, molte statistiche (di Johannsson , Kotzeborn, Sundt) dimostrano che solo il 50-70 '}'~ di pre-· sunte coxiti tb·c . sono tali in realtà: del rimanente il 17 % sec . .Tohannsson, o il 20 % sec. :\·f inar , null'altro sono ch e m. di P . Le distr . metaepif. sono appannaggio delle età giovani ; ciò non toglie che si siano osservati rari casi anche nell 'età 8.dulta . Di solito fJe.rò non si manifestano oltre il 24 ° anno· di età , con lJ.n massimo di frequenza , per la m. cli P. , tra i 7 ed i 12 anni. Non risulta una netta ,p redominanza di sesso . Facciamo precedere la descrizione della mal. di P. (altrimenti detta malattia di Legg-Calvè1

Perthes; osteocondrite giovan. dell'anca; osteochondrosis dissecans), come quell a più importante. L 'inizio è assai simile ,-:i quello di una vera coxite tbc .: esiste incertezza n ell 'andatura , se non dichiarata zoppia : incertezza più apprezzabile dopo lunghe camminate o prolung ata stazione eretta; intermittente, a l pari della zop1,ia, in rapporto a periodi di riposo. Insorgono cJolori spontanei irradia11tisi lungo la coscia Yerso il g inocchio. Assai di frequente il piccolo }Jaziente o i genitori riferiscono l 'esistenza di u11 J::>regresso trauina, talvolta anch·e lievissi1no. Lo stato generale non è mai compro·m esso, pur quando· si hanno n1odiçhe elevazioni termiche. All 'esame dell'articolazione e della sua fun• zionalità si nota anzitutto la quasi costante assenza di dolore provocato; non si a·pprezz.a no tumefazioni; non esistono nè arrossan1enti della cute sovrastante, nè reticolo venoso. Tutti i n1ovimenti attivi e passivi , rotazione co·mpiresa, so110 ]iberi ad eccezione della abduzione, sjn da princi])io limitata. Ad evoluzione avanzata i sin tomi presenti si accentuano ed altri se n e aggiur1g·ono: innalz.a mento del gran trocantere con accorciamento dell 'arto anche di due cm.; com ·p arsa del Trendelenburg; ipotrofia del quadricip ite; talvolta modica. contrattura in flessione. Per tutte queste cause la deambulazione diventa impossibile: non tanto per il danno articolare, 'ìuar1to per lo spasmo riflesso dei n1uscoli ('B ergmann); ed i malati finiscono per essere obbligati a tenere il letto, 111agari n1olte settimane. Il decorso , n·el maggior numero dei casi, è, ad onta del quadro i)reoccupante, assai b enigno 1

1213

e non oltrepassa, in m edia , quattr'anni e mezzo. Il processo di riparazione può essere più o 111'e no completo: postumi gravi sono fuori della norma; al massimo residua una lieve limitazione dei movimenti. Si può .p ersino arrivare ad una totale, o quasi, ricostruzione della testa. Per contro una diminuzione di volume della stessa provoca atrofia del cotile con esito 111 accorciamento dell'arto; in tal caso non si verificano però lussazioni. La diagnosi può essere molto delicata in principio; diventa .più agevole quando la necrosi epifisaria induce le già dette modificazioni funzionali e 1norfolog·iche : innalzamento del trocantere , accorciamento dell'arlo, forte limitazione dell'abduzione. Per la diagnosi differenziale nei riguardi <lella tbc. dell 'anca sorreggono i seguenti criteri: stato generale non compromesso; assenza di vera febbre; n1ancanza del dolore provocato; possibilità dei movimenti attivi e passivi, eccezion fatta per l 'abduzione; innalzamento del trocantere anche se non esiste contrattura jn flessione: fatto che non si verifica nella coxalgia tbc .; possibilità di poggiare, durante la deambulazione, tutta la pianta del piede al suolo , anzichè la sola punta. Aggiungasi l 'asenza di r ea1ioni imn1unitarie: Pirquet ed intradermo negative; r eazione di focolaio manc3nte; negatività delJ a sinfo- ed enzimoreazione; nessuna accelerazione della velocità di sedimentazione. Per ]a prognosi ter1ere prese11te la disposizione alla guarigion·e spontanea con buona restitutio fun zionale. La guarigione avviene a com;p.Jeta ossificazione della epifisi, vale a dire circa al terzo anno dall 'inizio della malattia. Il radiogramma mo81ra1: us11re marg·inali della testa del femore che appare appiattita e schiacciata - accorciam ent o del diametro verticale ed allarg amento dei diam. trasversali, e sporge a l di fuori del cotile; il normale arco di cerchio quasi chiuso, che n el radiogramma inquadra tipicamente la forma della testa , è scomposto. Nella epifisi si osservano zone di addensamento alternate a focolai di rarefazione; il nucleo è spezzettato; l 'acetabolo può mostrarsi nppiattito. Il collo, in . periodo abbastanza avanzato, ·è accorciato e deformato in coxa vara; la linea interarticolare è irregolare; il grande trocantere è ingradito. Beninteso sono a:p prezzabili tutte le modificazioni di forma della testa. Radiogrammi fatti in serie mostrano una co11tinua evoluzione morfologica della stessa. Nelle forme gravi , oltre alla epifisi , scomQ UADRO RADIOLOGICO. -


cc IL POLICLINICO »

1214

pare anche la porzione mediale d el coll o del femore. J~

necessario in1mobilizzare e cc scaricare» l 'articolazione e reintegrare l 'ab·duzione: cosa facile in narcosi. Si applica un gesso che abbraccia tutt 'e due le anche, e che rimane in sito per 3-4 m esi. Indi si sostituisce una doccia la quale permette i movimenti passivi, il rr1assaggio , le applicazioni calde. La deam·b1:1lazione, alm e110 per un anno e 1r1ezzo , può essere permes5a solo co11 apparecchio di scarico: cautela 11ecessaria se si pensa che in certi individui, predisposti per cause molteplici, il solo trau1natismo rappresentato dallo sforzo dell 'anca nelle sue funzioni di sostegno,è capace di provocare il ceditn.e nto della testa femorale . L'importante è di prevenire la deformità articolare. Le cure generali ricostituenti, antirachitiche, le irradiazioni U . V., ecc., passano in seconda linea. TERAPLi\. .

-

MALA'l'lIA nr Osaoon-ScJILATTER. - Nel 1903, indipendentemente l 'uno dall'altro, i due AA. descrissero una malattia del ginocchio che . i manifesta con un ingrossan1ento del tubercolo anter. della tibia , edema cuta11eo sovrastante e circostante, e dolori sponLanei, provocati , ed insorgenti dur.a nte la deambulazione : specie nel salire. :È anche questa una osLeo-<listrofia tipicamente g iovanile: 9-18 sino a 24 anni. Dal lato clinico, di com une con la m. di P. essa ha, ,o ltre all 'insorgenza legata ad un fisso periodo della vita , la silenziosità dell 'inizio, ed il decorso generalmente cronico - mesi ed anni - . Esiste :però qualche caso a decor so subacuto. La precedenza di un trauma viene spesso ammessa. Il complesso sintomatico ra1)rirese11tato da edema, dolore, una certa difficoltà nel can1minare o nei movin1enti , talvolta la elevazione termica di qualcl1e decimo, può indurre ad una affrettata diag nosi di tbc. del ginocchio. 1\1a il trovare alla palpazione un punto preciso di dolore, o di massimo doìore, localizzato alla fa ccia anter. della tibia, subi to .a l di sotto dell'interlinea articolare , unitamente ai criteri diagnostico- differenzjali già esposti per la nl. di P. , non lasceranno , di solito, in dubbio per molto tempo. La certezza della diagnosi e1nergerà .p oi dalla radiografia, la quale, talvolta anche in periodo iniziale, permette di scorgere un aspetto velato ed irregolare del punto di passaggio tra t endine (legam. rotuleo) e piano osseo, e in tutta prossimità: un 'ombra densa della grandezza di un chicco di ri so. Ad evoluzione più

[ ANNO

XLI, NuM. 311

con1pleta l 'apofisi p erde la sua forma a becco, assume contorni indecisi e diventa meno opaca, r11ostrando p·erò qua e là, on1bre di densità ancora ossea. Il trattamento si basa sul ri1)oso, eventualmente garantito da apparecchio gessato. Per 01) le so·lite cure; in casi ribelli scucchiaian1ento della zona necrotica.

* **

In appendice a questo ra1)idissin10 riassunto, che vuol avere lo scopo di richiamare l 'attenzione del pratico sull 'esistenza di lesioni articolari o para-articolari che nulla hanno a cl1e vedere, ad onta della sinto111atologia, colla tbc. riporlo due casi personali. Teresa P., anni 10, primogenita nata a termi11e da gen itori viventi e sani e nel gentilizio dei quali 11on è dato rintracciare forme tbc. Allattata al seno; primi denti a sei mesi; pri1ni passi a 14 1?esi. Non presentò mai disturbi nella dean1bulaz1one, n~ sofferse malattie degne di nota. Sviluppo son1atico ritardalo; <1ualche nota rachitica; del resto co~ tituzione scheletrica r egolare. Stato di nutrizione })uono; masse muscolari trofiche e toniche; primi nccenni. ai caratteri sessuali secondari . Viene portata dal m edico perchè da un po' di tempo cc mette male » la gamba S. ed accusa vaghi rlolori alla coscia dello stesso lato. Un mese prima f·ra caduta, da circa un m. di al lezza, sopra uno spesso n1 u cchio di fieno , senza r1essuna conseguenza: tanto che aveva ripreso a giuocare. La caduta avvenne sul fianco S. All 'esame dell'arto e dell 'articolazione nulla di nolevole: non dolore alla pressione od alla }Jercussio11e e.liretta od in(liretta; i movimenti sono conservati compresa l 'abd11zione. No11 si nota nè rossore rlella cute, nè tu111efazione al di sopra del1'artj colazione; nessuna differenza termica esiste, al tallo, tra i due lali. Le pieghe cutanee si affronlano sia anleriorn1e11te che posteriormente. Sta lo generale ottimo; assenza rli febbre. NulJa a carico degli altri apparati e siste111i. Non si palpano gangli linfatici periferici. Scartata l 'ipotesi d 'una affezione specifica propendo per un banale rise11ti1nento traumatico ed ordino riposo e le cure del caso. ì\IIa i dolori vanno accen Lua11dosi; la dea1nbulazione diventa impo8sibile, l 'abduzione è difficile e molto dolorosa. Tutto questo a circa due mesi dal trauma. Richiedo una radiografia in base alla quale il chirurgo con sulente emette diagnosi di probabile co'<ite tbc (figg. 1 e 2). Non credo di poter consentire con tale diagnosi, t an to più che la r eaz. di Pirquet, ripetuta nel fratlempo due volte, risulta nettamente negativa . I genitori desidera110 un consulto e la ragazza viene portata all 'ospetlale del capoluogo di provincia . .Sottopos la ad allro esan1e radiologico, il primario chir. diagnos Li ca una n1. di P. e passa alla cura aclatta (fig . 3) . La paziente rimane gessala per 4 mesi; indi l 'apparecchio viene sosti tuito con doccia, aumentando l 'abduzione (fig. 4). Dopo altri 5 mesi si libera I 'arto. La deambulazio11e, ancora per un anno e


' ANNO ~LI ,

NUl\l.

31 1

SEZIONE PRATI CA

1215

F1G. 2. Arlic. coxo-fen1or. cli D. (lato sano). 1. - 'I er esa P. :\la!. cli Perlhes. Arlic. coxo(Per confronto). 1e1nor. di .. . Eviclen le appiat timen lo della testa; leggera sporgenza clal co til e. A circa 2 1/2 mesi d aì sofferlo lraurna. AvvERTENZA: Per i11versi crie della pellico la racliogr. d :1ranle la stampa, il lalo D. appare S. e viceversa,

F1G.

nella figura 3 e nella /ig'll:ra 4.

.

4. - A 9 1/2 rn esi: ini zia il processo di riparazione.

F1G.

FTG.

3. -

A 6 1/2 mesi d al! 'inizio.

111ezzo circa, è jncerla e n1anifeslamenle ostacolata. Oggi, a quattro 1nni cli di s tanza, si è ottenuta Ja guarigione perfetta con co1nplela reslilulio funzjonale, ad 011ta ciel] 'esis tenza d 'una Li1)ica « coxa plana » (fig-. 5).

.


1216

u IL

POLICLINICO »

Federico C., anni 14. Non si 1)osso110 r accogliere notizie anamnestiche dettagliate; si appr ende solo, dai p arenti ch e ospitano il paziente, ch e il padre è morto per tbc. polmonar e. Si tratt a di un ragazzo sano, discretamente sviluppato, in soddisfacenti condizioni di nutrizione , ind en11e da difet t i sch eletri ci.

[ANNO XLI, NuM. 31!}

dere p er una m . cli 0.-Schl. E in questo senso viene indirizzat a la terapia. Immobilizzo con apparecchio gessato il ginocchio, ottenendo, per questo solo provvedimento, la scorr1parsa della febbre e dei dolori. Dopo un i11ese d esidero far ripetere l a radiografia: purtropp o in quei giorni il paz. si allontana dalla condotta. Vengo in seguilo a conoscer e (lai parenti quanto appresso: dopo 15 di da che era a casa sua il rag azzo, stan co di portare il gesso, lo toglie egli stesso e, ricuperata la.. . libertà articolare, si dà con foga al ciclismo, asserendo essere questa I 'unica cura adatta alla sua malattia. Difatti avviene la guarigione ch e perdura da due anni a tutt 'oggi. Guarig ione ch e, mi sembra, serve a confermare la diagnosi cli m. di 0.-Schl. a d ecorso subacuto•. Moli11a di Ledro (Trent o), clicem])rc 1933.

PtIASSl JNTO.

L ' A. descrive, ai fìni d ella diagnosi differenziale con la tbc . articolar e, le malattie di J'erthes e di Os.goo d-Schlatter, e riporta due cnsi IJer sonali. •

BIBLIOGRAFIA. F1G.

A 4 anni clall 'inizio : r es idua una « coxa

5. -

plana

n

S.

Si fa vj sitar e p er un dolore al ginoccl1io si11., insorto lenlamente e d at ante d a qualch e settimana , e 1nesso in r apporto con un pregresso trauma risal ente acl 1 m ese e mezzo prin1a. All 'esame obiettivo nulla si r iJ eYa di i1o levole a carico cl ei g r andi apparati. Esiste elevazione termica cli qualche de. cimo. La p arele antera-inferiore d el ginocchio S. è lieYer.nonte ed ematosa, d oler1 le alla p alpazione. La percussion e indiretta n on rj sveg1ia d olor e nell 'amhito dell'arti colazione. I movin1enti att ivi e passivi sono conservati: ina la flessione vien e volontariamente limita ta per prevenire il dolore ch e compare qualora la si spin ga oltre lln certo grado. La cl eambulazione è incerta per la rigidità di difesa del ginocchio. ~ivedo sp esso il ragazzo dura11te due settimane, ripet endo soprattutto l 'esa1ne dell 'apparecchio r espiratorio, senza peraltro trovare una causa alla persis tente febbricola. Prescrivo dapprima salicilici (n ell 'ipotesi di una mon oartrite r eumatica), indj frizioni loco dolenti con ol eosol : risultato nullo. Eseg u o un 'analisi delle urine ch e risulta n egativa; pure negativa è l a cutireazione rjpetuta per due vol te. È da escludere il sosp etto di una precedente infezione blenorragica. Mi sembra di ;ioter scartare l 'ipotesi di u11 a tbc., in ogni modo con siglio la radiografia. Qu esla p erm ette di constatare l a i1e.rfetta integrjtà dell 'articol azion e, menisco interarticolare compreso: ciò in proiezio11e frontale. )?or un in cidente t ecnico, sopraggiunto all'ultim o n1omer1to , non è p ossibile eseguire l a l aterale : quella, in(lubbiamente, più inter essa11te e di magg]or valore. Ad onta d el mancatv su ssidj o che avrebbe potuto offrire, dal lato diagn ostico, la radiografia, I 'insorgenza del clolore all a pressione in un punto circoscritlo corrispondente al tub. ant. d ella tibia; l'ed ema ; l a flessione ctolorosa; il buono st ato generale; in fine l 'e tà del pazi ente, fanno propen-

ALBERTI O. Osl eollislr. giov .. _i\. .tti VIII Congr. Radiologico, Firenze, 1928. BucHMANN. Riass. sull'osleocondr. Clin. Chirur. , 1930. CECONI. Tra.tt. ital. Me cl . int ., 1933. CozzoLINO ~ Pediatr. DELITALA. Osteocondr. o co.'tif e lbc.? Cl1ir . org. movim. , Yol. X. DONATI. Scrilti in onor e di Alessan.d ri. Ed. Policl., 1933. FEER. Mail. Bamb . In . Diagnostica. G1uNTIN1. Osteocondr. nella lu ssaz . cong. d'anca r id. Clin. Chir. 1928. HAss. Et iol. de ll 'osleoconc.lr. Ibi(l., 1925. J ossERAND. L esioni iniz. osteocond. Ibid. , 1927. J(AUFMANN. Anato m. patol. J(LEl\fPER ~1t. Encic lop., voll. I-lV-'' JII, 1933. STRANSKY~ Comp. pedialria. UFFREouzz1. Coxa plana. Chir. or g. mov. , vol . VIF. 1

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L UIGI

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l Al"NO Xl.I,

N Ul\[

31]

~ E:ZJ O~E

RIVENDICAZIONI A proposito della produzione di. a.ntior1noni ed in special modo della cura del diabete pancreatico con antior1none ipofisario. lliceviamo e pubb·l ichian10:

Il 13 del giugno corrente·, il jVeiu } orlc 1'ir.·ies pub·b lirò un raJ.J1Jort.o di una de Ilf' sedute del co11gresso della « America11 M cd ic a I A socin tio1n » in cui il prof. Colli11 di Mo111 r< a l, c:arLadà ; co1nunica ]a sco1Jerta della pr0 c1uzjo1te di antiorn1011i , p er m ezzo di ir1iez in11i di or1n o11i i1el cavallo e d altri anirrLali . (~nJ indici é•nni prima ch e il <.~i.; ll i 1 1 1 ·t · 11 ~:i~:-:e agli an l.ior111011i , io pubblicavo u11 i • r tic o]o sulla produzion e <li un siero anti11ituit<Jri o <lu 111e otte11uto i11ietla11do i cavalli con tl o~i cr csce11li di pituitrina . (Antipituitar y :--<' "" 1n , j n 1Vew Ynrl..:, ~fe<lic a~ Joar1ial , nov. l. l~ll9). Nello stesso giornal e, lG ma,g gio l H~:$ , JJul1]Jlicai lln altro articolo sullo stesso a.rg\>n 1 c1lto (Ar1 Liµi Lui Lar;· serum , a b·iolog·iC'a I tr ea L111ent of diabet es) . I .a scoperta , o ri :'t'O])erta , della insulin a natur.aln1ente fermò i I 111 io lavoro dal punto de] di i bete, ben cl1è io 111i rieon osca an cora il m erito di aver e 1e11 t <t Lo UJl n1ezzo di e ura biologica del diab e1e. q 11a11 do J1 on vi era altro n1etodo cl1e la, diC' la. Tutta,'ia, pubblicai ancora un ari ico lo u~ 1'antagoni 1110 fun zionale tra pancr e<1 :-: e i>1tuitaria n el i11etabolisn10 dello zuccl 1(' ro, ed un arLicolo ( l~ijo rm.a1 ~1 edica , n. 44-. 1Hì4) opra una r eazio11e da precipitin·e deJ :' ir ro a111i:pituitarico con l 'estratto di i1ituitaria e di l111a an.aloga r eazio ne tra pituitrin <J. i11 :-:11]i11 a e siero norn1ale. A que ta i1111)ortanza della pi tu i I <tria e a <l un possibil e antagonismo fra essi ( \ o i I pan_(.r ea s si va penf'ando ora da altri: se 111prt' se11za accorger i del mio lavoro·, no110~ 1 H n te le n1i e diver ~e pubblicazioni , la più rec t' 1il e dell e c1uali comparve n el 1929 (The contro.I o f ~y­ J'erlen ion b)· antipituitary serun1 , b~ l .eg1a rdi Laura a11d Ch. Brim, in Inter11r1f1,011al Cliriics, ,rol. III, series 39). . . Lasciando da parte che nel 1926 Lu 111 1 quoti cljani degli St ati Uniti e del CanadA ~ i ocruf)arono di una co111unicazione fatta tl<1 n1c . 11 qu e to ar gon1ento , ad una società l11rdi ca di .Ne'v York (oltre una111atente da n1r 011 eJlt1la n el Cana dà), la n1ia, ·priorità in con fro111 o dc.I (~olli p, ch e è un di t jnto scien ziato ed 1111 0 de i collab oratori cli Banting n el la,ror o d P ll ' i 11~11 ]i11a, è evidente, da quanto sopra. C. L E <1TARDI L..\.URA., Ne' ' ' n rk. 1

1

1

1~17

PR,\TJ CA

SUNTI E RASSEGNE. NEOPLASMI . Tumore di Ewing (linfangioendotelioma primitivo intracorticale e sottope1·iosteo). ( f) o:v11N1c

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nE

S .\ ~,1·0 .

..1i'C l i ives of Surg ery,

g·e1111aio 1H3J) . Clii s tt1dia il capitolo clell 'c11dotelion1a delle ossa, e i11 g·e11ere i tur11ori en.dote Jiali, resta coJpilo dall a gra11de COJJ f'u jone cl1e e i t e l•tJl a Lern1i11olog·ia e 11ella cJa ificazione di C.j ue ti tun1ori. E'vin g· n el 192 1 fu il i)rin10 a pre entare l111a larga serie di ca i e, quel] o ch e è lJiù im{)Orlan Le, fu eg·li cl1e clas . :ificò que Li tumori j11 u11 g ru1)1Jo chiaram e11te di tinto clinica n1 ente e radiologica111e11te. Egli riassunse così le caratteristi cl1e di que ti tun1ori: 1) il tum or e contpar e in i)erson e giovani da 1-1 a 10 a11ni di e Là ; 2) le ossa col pite so110 ]a ti])ia , l 'u lna, 1'i cl1i.o, ]e ossa i)a 1ieLali e la ca1)ola ; 3) il Luu1or e cr e ·cc Jcnl artle11t e, è s1)esso cl ole11le e di con i te11za m olle; 4) il r adiog·ra111n1a è ca ratteristico; è i111cressala u11 'esleua porz jon e del] a di afisi , le epifi i sono ordi11arian1e11tc ri })armiate.. Cont rarian L<?11 le al arcon1a o..: teoge11ico, il tumor e J)rodt1c.:e un legg·er o ingro .. a111ento della c] ja fi si, n1 a con un g radu ale a ...... ottiglian1 ento clell ai strtiltura o... ea e a::;se11za di })roduzion e· ~ :> 'l . () '0e1A,

0110 radiosc nsi bili. Questo è prob abilmente il car attere più in1port a11te cJ-1 e· n e l1 a fatto fare un gru1)po a p1a rte. La i11certe.zza cl1e circo11da l 'orj gine e la i1a lura dei tumori di E,~v in g è ,espressa daJla grande ' 'arietà dj 11on1i coi qt1ali ef'SÌ sono con o. ciuti . cc .E11dolelio·n1 à di f fu o », « Endote] i 01ni elon1 a n, « Sarcon1a di E' vin g » e « Sarcon1a reticolar e del n1idollo o .. eo » son o solo· t1n a l1i cco]a raccol La del l 'es lesa n on1 en clatura a] rig·uardo. Ancl1e la sede pri111iti' a del tu 111ore è controver a . : Prevale oggi l 'idea, co11 fe r111ata dallo studiodj alcuni casi , ch e la sede pr] n1it iYa ia sottoperio tea e i nt racortica le, ro11 i11vasi on e second aria e in 111.i11in1a parle del 111 iclollo. el caso iiportal.o dall 'A. n on c'è dt1hbio ch e il tumor e ~ i orj g i11a s11011ta nean1 en le cl all 'en cloteJio dei \él i ]i11fatici , r)er ch è es iste llTi a dirett a co11tiTJllità tra gli s·pazi lin fati ci n or111 ali n ei can ali di Haver s e qu elli a11or1l1 a1i n e·lla zon a sottoperiostea e mj dollare. ~ull e Leorie dell 'origi n e dei l u111ori endoteli31i E'ving e11 u11)erò alcuni fattori po. sibili : 1'1 la ~ l a . i lin fa tica ro11 li n fangellaf'ia : 2) 1'acr re:'r in1ento 11eopl a. liro clei 'a:-.i linfat ici: e 5) i Lun1ori


1218

(( IL POLlCLI

3) l 'accrescimento eteroplastica dei vasi linfatici in tessuto di granulazione. La sede primitiva dei tu1nori di Ewing è nello spazio sottoperiosteo e nella sostanza corticale , precisamente n elle sedi dove esiste i ·endotelio linfatico. L 'A. pensa che nel caso a lui occorso il tumore deriv.ava dall 'endotelic linfatico perivascolare g iacente negli spazi di Havers e nello spazio sottoperio teo, e che questa ·probabilmente rappresenta la sede di origine del tumore di Ewing in tutti i casi. (~ erto questa ipotesi può spiegare la d4struzio11e precoce del sistema haver siano , che è • patognomonico. Le conclusioni dell 'A. sull 'argome nto sono le seguenti : 1) ~ riportato un caso di -linfang·ioendotelion1a prin1itivo intracorticale e sottoperiosteo; così d esig·natc perchè il tumore poteva essere seguìto nei linfatici perivascolari d ei can ali 11a,versiani e in quelli sottoperiostei, e perchè le cellule tumorali secernevano li11fa. 2) Il decor so clinico e il quadro patologico macroscopico e microscopico di questo tumore soddisfaceva ogni criterio del così detto tumore di E\\ ing. 3) Nessun can1po d ella patologia è p ii1 confuso di quello dei tumori endoteliali delle ossa. Molti casi riJ)Ortati anch e oggi come eserr1pi di tumore di EV\'ing ra.p presentano altri tipi di tumore. 4) Il concetto cl1e il tumore di E'ving· è un tumore pri1111tivo osteolitico della cavità midollare è erroneo e deve essere abband onato. 5) Probabilrnente. in ogni caso vero il tu~ more di E"\vi11g è un linfangioendotelion1a che si origina nell'endotelio linfatico dei cartali haversiani e dello spazio sottoperiosteo. I/interessan1ento d ella ca,v ità midollare, quando è prevale11te, è probabilmente secondario. 6) Questo con..cetto è in armonia con la ronosce11za anatomica d ei linfatici d e11e o sa, percl1è non sono stati mai dimo trati linfatic i nel mido11o osseo, mentre sono ben noti i linfatici perivascolari n ella sostanza corticale e al disotto <lel i)eriost io. R . MARTO·NE · 1

1

Contributo alla a11atomia e chirurgia del medulloblastoma. (WANKE R. ArGl1. Kli11. Chir. , vol. 177, pag. 528 , 1933) . Il medullobla torna è un tumore g liom atoso della fo a cranica posteriore , tipicamente situato n ella :1)arle media del cervelletto e ço n caratteri anato111i ci e clinici cara.tteristici. Il turnare compare n ei fan ~ iulli e n ei g io,ranetti {in rr1edia al l 'et à di anni 8,3 - Cu shing) e colpisce m olto J) ÌÙ frequenie rr1ente il ses o ma-scl1 il e . eco11do e:~ l1ing rapp'l'esenta l '8',4 % di tutti i tl1111ori d ella g lia. t da t ener conto rispetto all a su a locali zzazione, ch e il 38 9~ dei 1

reo ))

[ANNO XLI, NuM. 31}

Lu n1ori della fossa cranira l)Osteriore in bam-

bini e g iovane tti sono r appresentati dal meclulloblas ton1a. Secondo Cu shing i tumori , del verme possono essere distinti nello astrocitoma ( 42 o' ) n el rnedullohlflstorrta (35 %) , nell 'emangiob1astoma (12 %J e n ell ' ependimom.a (11 %). A differenza d el medulloblastoma che ha il n:as i1no di freique11za fra 5 e 1O anni, 1'aistroc1toma è prevalente fra i 10 e i 15 ; dopo i 15-20 anni questi due tumori si fanno molto

rari.

~-

Il quadro clinico è molto caratteristico e q:uindi la diagnosi nella maggior parte dei cat facile può essere possibile anche in una fa5e in cui la diagnos i neurologica non p·uò esser post.a. Il ~umore è formato da cellule piccole, unifo rrr11 , rotondeggianti, si111ili a linfociti con po chi simo stroma e abbondanti vasi. J..4 struttura è iden.tica n el tumore primitivo e n e ll~ su e ~etastasi . A forte ingrandimento alc uni nuc lei sono fortemente colorati con crontatina diffusa in tutto il nucleo altri sono più chiari con filamenti so ttili di cromatina . Nello tadio iniziale del tumore , predominano Je cellul e a nuclfo più chi.a ro d ette medullobla ti; nell~ fa .. i terrrtinali avviene l'oppo ·to. T alvolta s1 po sono trova re delle formazioni a p eudoro, etta. L'a, l)e tto i toloO'ic o conferma l 'i'J)Ote i di una oriO'ine da u~o stadio rno-lto precoce d ello ,,ilt1 rpo d el cervello. L 'origine del turnore avverr ebbe dai m edullob]asti che compaiono al 3° mese di vita embrionale nella regione del verme; crescono rapidan1ente e finiscono per sco mparire n el 1° n1ese dell a vita extra-t1teri11a . Gli elementi ~· i l)Ortano n ella corteccia cer eb ellare e contribuiscono alla formazione d egli strati più interni. Da queste cellul e i11differenziate partPla neoformazione ch e per tale ragione ha una sede caratteristica. Ije cellule a nucleo scurod a11no origine agli pongioblasti , agli a troblasti , e astrociti, qu.3lli a nucleo chiaro alla oligodendroglia e I.li netLroblasti. Di ra1d o però s i rinveng·ono in questi tumori strutture pi1ì differenziate come la comparsa di spongioblasti e di neurobla ti; .assieme a questa mago·iore differenziazion~ del tumore si trova una magg-ior quantità di connettivo . Caratt eristi ca d ello stadio a'ranzato· di sviluppo del tumore è la comparsa di metastasi Jlegli spazi sottoaracnoidei del cervello e del midollo spinale, . l 'i-n va ... ione dei ventricoli e forse del e.anale centr:1le del midollo. Com paiono co ì una quantità di noduli che qualch e volta sono distribuiti a mantello nel midollo. La possibilità della m etastasi caratterizza il medulloblastoma dagli altri tumori glioma tosi. La conoscenza della sede di origine del tumore è importante d al p ur1to di vista chirurgico; come abbiar110 visto è il verme ed il tetto del quarto ve11tricolo. Però scoprendo il ce r1


[ ANNO

XLI,

:\Uì\I .

:JIJ

1219

SEZI ONE PH .\T1 CA

velletto, è 111olto d·ifficile di rico11oscer e il tumore. Occorr·e fare p articolare attenzione. alla re.gione inf. del verme, alla regione del cala1110 scrittorio. P er tale ragione, sec. Cushing, occorre asportare la circo•n feren za posterio1 e del foran1e occipitale e l 'arco posteriore del1'u llante. Spesso i tro,-a solo una legg·era ]Jrc n1ir1enza o un lieve allargamento del Yern1e . l\"aturalmente, se ci sono m etastasi , la diag·n osi ·è facile. Il tumore viene agg·r edito con una sezion e longitudinale del verme che arrivi ad aprire il tetto del quarto ventricolo. Il tumore ' 'iene a portato con l 'aspìrazione. P er l 'accrescirrtento infiltrativo non è posibil e una asportazione radicale. Il tumore non è mai s istico e in ciò si differenzia dal1'astrocitoma. N·el 4uadro clinico i nota Ja breve durata della 1nalattia che inizia con vomito mattu1ino con sen so di vertigine, cefalea transitoria e depressione psichica. Se compaion o segni obbiettivi di aumento della ten sione cranica, })apilla da stasi, pare.s i d€·l l '.a b·ducente, disturbi della deambulazione ecc. in giovane età .anche senza segni di localizzazione si può porre i] r eperto diag nosti co di una lesion e della fossa cranica pDsteriore. I S6bo ni iniziali sono da riferirsi alla compressio,n e subtentoriale della fossa cranica posteriore con chiusura dell e comunicazioni dal liquor al IV ventricolo, cio.è a un idrocefalo i11terno occluso . Con la ventriculog·rafia, in questo stadio . i JlfUÒ notare- la asin1metria del corno posteriore dal lato del tun1ore. Il .p assaggio allo stadio avan zato è r apido e J)UÒ essere jmprovviso. Clinicarnente, dall 'inizio della m alattia all a morte decorrono in m edia 8 m esi. Per tale ragyione la diagnosi deve essere precor e, altrim enti non si possono sp erare dei risultati. Secondo Cushing la malattia può e ser e di. tinta in una fase precoce, media, avanzata ed e .. trema. La prognosi è sen1pre riservata perch è a11r h e n el caso di intervento possibil e si può sr)erare solo in un prolungamento della ,,ita. La semplice decon1pressione· subocci:pit.ale dà un mig lioran1e,n to ·no tevole, n1a n a l uraln1ei1te transitorio, l' estirpazione par ziale del turnare è anch'essa seguita da un mi glioram ento lran itorio , di durata leggermente maggior e. A Cushing con una mortalità del 40 % è riuscito di allun.g are il periodo di sopravvivenza , in n1edia a 17 mesi dopo l 'operazione . ì; ch e il medu1lob.Ja to1na è un tumore part1colarn1ente maligno perch è molto immatP10: per tale r ao·io11e reagisce molto bene alla roe11 tg-enterapia ; con qu e ~ t a si otteng·on o soTlravviven ze di 12-14 n1esi. P er ò la roentgen 1erapia de·ve seguire la decompre . . ion e chirur• g1ca. P. VALDONI.

Il

canc1~0

bilaterale della mammella.

1

1

( (~H. LENORMr\NT.

l.1e Progrès )\tf édical, n . 10,

10 n1arzo 1934).

L :A. afferrna cl1e i casi di can cro bilaterale deJla rna1nrnella , b en ch è costituiscono - co111e dice Lécéne una raris ima eccezione (2, .1 % secondo l 'A.; 2 % secondo Dessaint; 0,5 % secondo Grégoire; 0 ,9 % secondo Wain''vright; 5 '}~ secortdo Ila11dley; 6 % secondo IIartmann ; 7 °1~ ·econdo Williams·' l'l ~ 01 J() secondo IIofhauser) pure sono degni di attenzion e dal triplice punto di vista delle forme clinich e. delle eventuali r elazioni tra i due tun1ori ed infine dell a IJrognosi e trattamento. Tra le form e clin.iche l 'A. disting ue: 1) Il cancro acuto o mastite. c.arcinomatoS[l acuta descritta. da I\lotz (18'6 9) e Volkmann (1875) - fortu11atamente rara , osse-rv.aLn in donne giovar1i, quasi sempre durante la gravidanza o l'allattamento e che spesso compare simullanean1er1te nelle · due mammelle con decorso rapidissimo·. Si manifesta con do-' lori vi vi , che però possono mancare, con turl1 efazione diffusa , rapidamente crescente di . ' consistenza dura., priva di noduli isolati, acrornpa gna ta da edema, arros amento, o· cianosi dei t eg u111 enti ed aurr1ento della temperatura Jocale. Gangli ascellari sempre precocemente i)resi e talora riuniti alla ghiandola da un cor don e di linfa11g·ite cancerosa. F ebbre pesso elev.ata , stato generale compromesso , morte in capo a qualch e n1ese o anch e prima (6 settimane n el caso di 1B illroth; 38 giorni in quello di Aitkin; 15 giorni in un caso dell'A. ). Que'"'ta forrna clinica però, non è sem·pre così ca ratteristica, IJo tendo restare unilaterale e d osser var . . i ir1 do11ne an zianf di ±8 (Hofl1auser ) di 52 (Orb·a ch) anni. 2) Le for1ne cronich e, sono meno r are e J>iù variate e distinte in forn1 e apparenterr1ente primitive e forn1e sviluppatesi su a.Jterazioni precedenti ' più o meno vecchie della g hian dola . A questo proposito I' A. discute il problema della trasformazione maligna c;lella malattia r istica e delle m astiti , trasformazion e molto ra.r a ma n1olto fondata: caso di Costantini (cancro m am1nari o bilaterale associato a lesioni antiche di mastite cronica); caso di Sou11ault (sviluppo di epitelioma atipico in mam n1ella con m alattia cistica); caso di Hofh auser (ca11cro s'riJu p1)ato su formazionj fìbTo-g hian dolari a11tich e); due casi di n1al attia cistica con successivo sviluppo di can cr o, osservati e· seguiti dallo stesso A. Queste forme svilup·pa-· tesi su lesioni persistenti avrebbero un decorso· relativan1ente lento . un 'invasion e gan glionare· tardiva e quindi , secondo l'A ., arebbero meno maligne dei can cri prjmiti,-i. J.,e forn1e primi):ive. ch e r appr esen tano la n1ago-ioranza dei ca i di can cro bilateral e. non di fferi sco110 clinicarr1 ente dal can cro t1nilate-


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ll

lANNO XL.I, N·uM. 31}

JL J:>OLfCL I reo n

raJ e e posso110 i)r esenlare le varietà c]assicl1 e licola1111 e111 c cattiva e più ò n1eno grave a sedello scirro, del 11odulo duro e diffuso intra- co11da d(•I la varietà clinica. Il cct 11 c·ro aculo o i11a,s tite carcinomatosa bi1namn1ario, talor a del J'e11cefaloid e, l 'i11Ya io11e Jutera lt"\, l1 a sen1pre esito infausto a scadenza abituale dei .g·ang·li ecc. , bencl1è Dessaint erronean1e11le secondo 1' :\.. -- creda caratteiri- cli alc unt· :;etLimane o di alçuni n1esi al mas~i m o. ì c-.i ncri bilaterali sin1ultanei sono anche sl icl1e dei can cri bilatera li: l 'i11izio centralr , la yJre a i11 111assa ._della gl1iandola , la quasi co- ec cez i on~1 l111 enLe gravi e econdo Willian1s , la t"OJ)ra '' i' t'nra llOn a11drebbe oltre i due an11i ; s1ante i11,-asio11e d~ Ja pelle e la f reque11 za dcl · 11ella ra «'t·nlia di Dessaint, tutte le malate, n1ele adere11ze profon de. uo Ullil . '•> 1\0 n1orle dentro il primo anno. V-Ì l11ter essa11te invece, secor1do l 'A., è la rel a · .zio11e cro11ologica tra i due LG.:nori cl1e 1)0 - è lt1tl <•' iii t1ualr l1c eccezione con1e il ca o di sono perciò e sere distinti i11 u ccessi' i e j_ f 'emmc' nf' .' e l\lathey-Cornat (scirro bilateraJe da 10 ;.1n11i J: uno di Soupault (nessuna recidiva 111ullanei. I u cce ivi (l '1\. ne riporta 3 ca i) cl1 e soll o do1)0 1 I rr an Il i); quello di Léo (buon e condidi gra11 l ur1ga J>iù freque11li (22 st1i 32 ca i di ~ i o n i dnpo pareccl1i anni): quello di Vanverts (...,01)1'3'' i' enza di 10 anni). Des aint), si succcclono in 111edia . ·cronclo I ca11 (' ri bilaterali successivi hanno la stessa D es ~ ainl, a <lue a1111i di <li tan za l 'un o dall 'a,l tro , mà crue to periodo l)UÒ Yariare da G 111 rs i i>1og·nn .~i del ca11cro u11ilalerale ,diventando l'a lalntf'1111· g·ravi con la comparsa del secondo (caso i1ersonale dcll 'A.) a 11 -l G u11ni (caso di Jfeur lanJ\) e conlra ria111e11te a qu a.n to · o ~ tiene Lu111orf' n <li una r ecidiva locale. Non manca però q 11a le l1e ca o di sopravvivenza duratura J)essaint, l 'A. co11. idera rare le r ee id i' e loca 1i dopo l 'a n11)utazione delle due mammelle (oo n ei gangli on1ola l erél li. perate rli 1 leurtaux, una ha avuto una recid iva I ca11cri bilater1li : in1t1ltanei , I)ÌÙ rari (10 :ui 32 casi di D c~~a i11l; "i racco lt i da l\ica rcl 10 a111ti do po ]a prima e 7 anni dopo la ~ e­ <'i) nda 0 !lC' rH zio1le; un 'altra è co l1)ita dal se ro11' 1885); 17 da i\101lll1011k: 1 di J,,éo; 2 di Hofdo ca 111 ·1'<> 15 a11ni dopo l 'asportazion e d el lta u ~er; 2 riparla li dall ' \ .) lll fl l>iù i11t e re~­ pr in10). f-[\1ti , si ri,,elano 1 qualcl1e .. ellin1a11a di i11 L 0J)fr<J zio11e, secondo l'A ., .è sempre· indi lervallo e tra11ne qt1alch e ca o (P a tel) ron . v ilU])pO e decor o ])arall eli , in gerlere i1011 ono cala , s~ 1, o cl1e nelle for111e acute e in quelle co n ge nPrrl li zzazione. ·quasi mai identici. : ei L·a 11 cri · bilaterali simultanei l 'A. c.011. iCirca le even t.ita li re lazioni esi. f enti fra i <lue tl1n1ori , l 'A. di scut e le du e ipot e~ i r l1 c gli a di rli sta11ziare i due interventi- di almeno çonsidfrar10 l 'in,·a ion e can cero a della sero n - l G gior11 i t~ succes-ivamente eseguir-e un tratt::lment.o r;1clioterapico de11e regioni mamn1ada gl.1 ia11dola o come l1r1a con1t111e J11 eta. tasi rie e 12·a11glionari e delle ovaie. dj ge11 eralizLazione o con1 e un a. pro1)a.g azion r SCANDURR.~. lor a le clovl1I a sia all e anastomosi djrette , f'a n g·uigne e linfnlicl1e, tra le cl11e n1an1m elle , f' ia Considerazioni sul cancro della parotide. en1})oli a retrograda alle ana. tor110. i linfalicl1 c tra il quadra11te u1)ero i11tern o della gl1iart - (E. MAR 'rt.~Ez. Boletin de la ligr1 coritrc el can,ce r, ott obre 1933). dola di lln lato ed i gangli asrrllari clel 1at o -Oì)PO lo (rirercl1e di Rieffel , Poi ri er , Gcrota). Tl ca11l·ro deìla parolide è una affezione n1olLa i)rirna i1)otesi se j)UÒ · rit ener. i ,·era nei c.a~i Lo rara , inl'atti Sll 4000 casi di can cro, nel suo -con i11elasta si ]a I e n li n ei \'a r ·i or.ga11 i ( u ggeI~ tituto :-: i :-ono })Tesentati solo 6 casi che ave~ tivi a rigt1ard o due dei casi di Hofhau ser) ' a110 q11f>:'la localizzaz ione. Vi sono due varieno11 i1uò adattarsi a tulLi i ca11 cri ])i]nterali Là cl1e t' i prese ntano ordinariamente: ch e pesf'o in Yaèlono solo i .gangli reg·iona,li . A ) g·li epiteliomi a evoluzione rapida, in. .come in 5 dell e G o ser vnzioni cl ell 'A. Y:.tcler1te, ùi -trutti\ a recidivante e che dal 11unLa seCOJ) da rp otesi' b·enchè a t11 n1es:a da alLo di '' i ~ t ~ is tologico posso110 i)resentare 3 va'CUn i AA .. 11a con lro sia la scar sezza e ]a pora rietà: 1) l'orma atipica; 2) forma ghia11dolare; e11ti Là delle in Yocate a11asto1nosi, sia l 'e isten - 31 for111<1 ca11alicoìare. za di can cri con ad-e nopatia conlrolatcrale, n ei B) i t L1mori misti ch e sono costituiti da quali il lun1or e prin1iti,·o non a,·eya . ede n el una straordi1laria varietà di tipi (en co11dro1r1i , quadra11Le su1)cro i11Ler110 dell a g·l1ia11d0Ja . fibromi . 111ixon1i, ecc.), tutti a evoluzione r11ol]_,'A. per e i ò cr ede e11 e spe . . ~ o i due cari ~ lo lentn . r ri ~ i r110 indipc11àc11Li l ' L1110 da]] 'allro coLe met a~la i avvengono altra verso i li11fatici 1ne din1oslrerebbero i casi i11 cui il secondo della v;.1r0tid e· che va11no ai gangli pt.irnlidei ca11c ro con1pare dor)o 7-10-15 anni dall 'aspor- Yi·cini e con ])ÌÙ frequenza attrav erso un tro11tazione del l)rin10. 11011 r eridivat o. e i ca. i in co r olle t i ore cl1e i trova lun go la j)f\rte nnlect1i i clut:l I t1n1ori 11anno . trt1l tura i tologic::i r ) it.:.ff ri ore della g11iandola, si dtrigc al cl::tcliffere11te (ca. i cli Delbe t . Greg·oire, C:osta111 i- vanti e in basso in crocia superfì cialme11te la ni. , ca o per . . 011alc dell'A. ). j)rtrle i11J'rriore del1a re·g ione n1a seterjra e La prog11osi del ran cro })i] a.Leral e della : b o ' Cél 11 r i gang ii $Ol t on1a cellari r t 1 rovascon·1an1111 ella è da t11Lli g·li At\. con siderata par1a ri . 1

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IANl"O XLI ,

NlTl\l.

31J

L 'autore dopo es5ersi diffuso riguardo alla .d~~Lribuzione dei g·a11g·li della parotide, riferi.sce sul1 'anaìisi pilì c:on1pleta sui tumori della parotid e fatta da J. i\lc r,arla11d, cl\e compre11de lo studio di 135 casi di can cro della region e µarotidea e riporla le co nclusioni ch e 1

.SOllO :

1. 1 Lun1ori della regione parotidea vari.alto n10Jto nella loro struttura is tologica e rnaI"lifestazione clinica , onde è diffi cile u11a diag 110 i e atta ed una prog11osi sicura. :2. ] tumori, considerati co111e tu1nori n1i~ti tipici cau a110 frequenten1ente la m orte per le loro ripel ut e r ecidi,·e e le loro infiltrazioni , })r.rò rare volte danno n1elaslasi in org·ani lonta Il i . . 3. 1 Lu111ori che mic roscopicarr1ente si pos.sono co11siderare con1e areami o carcino111i po ·sono .g uarire e no11 dare segni per lungJ1i .a1111 · . ±. Le recidive si possono presentare anche 30 anr1i dopo. 5. I tun1ori ono n1alig 11i per sè ·stessi e per una dege11erazione carcinomatosa o sar con1atosa. 6. J,'età non 11a r elazion e alcuna con la n1alignità o b enig11ità del tun1ore. 7. Quando l 'evoluzione è rapida e si 01)era il pazi e11 te oltre il prir110 anno e il tessuto cscis. o è un carcinoma. il prognosti co è n1olto grave. 8. ~on si consiglia l 'opera zior1e dei tumori i>ic.,coli , _µerchè questi sono i I)iù adatti per le recidi ve. 9. La radiazior1e sen1hra no11 abbia da to Lene fl c 10 alc uno. Lo ~ ludio d ei sei casi tratta li dall 'autore porta al le ~eg uen ti ro11c]usio11i: La l>iopsia i11izi.a le ci dà il diag no tico e i I prog11 o~ ti co , classificando g·li epiteliomi a progno . . i ~· rave e i tumori n1isti dotati di una cerl'i1 hen ig n·i tà e lentezza n ella ]oro evoluzione. T11 q 11 an to al trattamento la chirt1rgia seguita da 1111 a forte dose dì radium è la condotta da !"eg·u i rsi n egli epiteli omi . Nei tumori misti i I tra 11 ;111ten to radiumterapìco deve ·essere l 'ir1iz i <il ~ '\ se i1on porta alla scompa rsa d el tu 1nort'. hi~ogn.a operare. N. D1 PA01,A.

MISCELLANEA. La

c11ra dell'ipertensione arteriosa con la

ginnastica. respiratoria. (J.. (;.

T1R ·\LA .

111 ed.

1221

!EllONE PHATICA

J1Jl elt ,

7 lug lio 1934).

1. · \. ilSserisce cl1e la g·innastica respira toria 11ra1 ic<tl a sisten1ali camente e Jl :,t o 111l'l odo è capa ce di fare

con un determicendere a limiti J)Or1nali pre sioni di 200 111n1. e oltre, e di far ~co111 p :t ri re ogni flislurbo colJater ale, e aggi u 11 ~tt· c· l1e nella sua prati ca ormai settennale

il s uo n1e Lodo 11011 g li 11a n1ai dato una delu~ ione . Eg·li pa rte Ja1J 'osservazio11e del pTofor1d1.I' respiro degli ec1ar11pt1c1 ch e inlerpetr8! collLe una reazione cli dilesa al! 'ipertensione, e ricorda ch e i11olte religio11i coma11dar10· come ltOt1na igienica la gin11aslica respiratoria. O:s::ierva cl1e 1ne11tre un sa lasso di media entilà no11 fai diminuire la pressione a rteriosa cl1e 01 qualch e c111. di 1ìg. , uria respirazione proio11da }-i'roL1~aL La per 5-lU i11111uli i1e rinforza l 'azioJl e ipote11siva iìno a provocare u11a caduta delìa p1essto ne <11 JU-lU i1t11t. di lig. La lec11ica del 111cloc.lo ùi c ura è e ·a tta111ente :i;recisata: res11Lrare i1ro fo11damente e regoJar1 ne11te, in l11ouo da v uola re e rie·n1pire alter11aliva111er1te d ·aria i poln1oni a l n1assi1no po~ ­ ~~b ile, occupando Jlella fase esp·iratoria 5-lt) :-:eco11di all 'i11izio d eJla cura e 3U-±0 più oltre . 1'a le g i11nas tica va co11linuala per 5 n1i11uti e ri1;e LuLa Lre vo1Le og·ni g·i0r1to . Si d eve ·v orre at(e11lio11e cl1e non vi sia meteorismo ch e diffìc ulLi l a disce a d el dialra1r1ma e provvedere u u~ l e i11co11veniente Le11e11clo lib,ero l 'i11 Lestir10 e t-u11111ìi11i Lrand o a~sorbe11ti d ei gas. I~a r e.s_ p irazior1e va eseguita all 'inizio in pos izio11e dislesa J1ei casi gravi, poi a sedere e inf 1r1e in piedi. Già dopo j primi minuti si osserv ~• al Ri va- l~o cci una dimi11uzione evidente d ellù pressione (più ùella mx che della mn) ch e l)Oi, col co11Li11uare della cura, che v.a pro.trat1 ;.~ per n1 olle seltin1ane, si stabilizza su valori r1orrnali. Natural111ente i casi ch e meg lio risp·o ndo·n o a questa terapia sor10 qu elli nei quali l 'iperto,n ia è solitaria., 11o·n .acco11111agnata cioè da lesioni art eriose o viscerali. In questi scom;paiono d el tullo, con l 'abbassarsi d ella pre,s sione, i di sturbi .g·en erali esis tenti. Ma anche g li altri a1nma][lti i giovano dell ::. c11ra. L ' A. jJ1terpreta i buon i risultati ottenuti co-111e dovuti ad un fattore meccanico e umorale: 1'aumento della gittata sistolica prodotta dalla n1igliorata ~ircol azione polmonare e dal fa cilit.ato :;lmu ~so e deflusso del sangue dal cu c r f ~ li11t 0Ja iJ nervo d eiH'e sor e e il seno caro·Lideo, onde dirr1inuzione delle resistenze pe·r iferir he; d a 1Lro la Lo si ha una mig liorata di truzio11e delle sco rie circolanti, e infin e la tendenza a l 1 alca lo i i)rovoca La dall 'iperpnea , porta acl uno s postan1e11lo cl ell 'e·quilib1io io·n ico. e acid o-basico del san gue e dei liquidi dei te t1 i i .nel sen so di un predominic.) d egli elem enti ad nzio11e inibiloria sul ton o vasale e sul centro va~o -n·Lotore. E :poich è l'ipertensione e enziale è· soprattutto una n1alattia del tono· d ei va i e ]Ji obabilrnente u1t disturbo del centro \1a omotorc, se rrt.b-ra cl1e tale meccani . . n10 IJO sa real111.enle àver e u1ta certa effi cacia d 'azione. 11 n1elodo , in conclu ione , è d ell a ma ima f'e111p licità: I' A. n e \1anta gli ottimi risultati : 110n r es ta ch e saggiarlo per co11vincer si del suo rt-al e valore. Punnu. 1

1


1222

cc JL POLICLINI CO

J,'insulina come cicatrizzante. (PH. BARR:\L .

Paris Médical , 7 luglio· 1934) .

L 'i11sulina , oltre ch e i1el diabete alla cui cura sen1brava i11izialmente ri er vato , h a tr ovato u tili apJ:.>licazioni in a ltri s:tati m orbosi . Tra le più r ecen t en1en te rilevate e for se tra Je p iù effi cienti è l 'indicazio11e n elle cure dell e r1iagh e at onich e, delle escari , dell e ulceri delle gambe, delle ulceri gastro-inLe tinali. }Jautrier , Amb·a rd e Scl1n1idt con stataron o la g.u a1rigione di ulceri delle gambe in u11 cliabetico curato co11 l 'i11sulina . u cces ivarnente g li stessi autori g u arirono con lo tes o m edicamento ulceri in individui iper glicemici m a n on glicosurici ed anche in individui con g lic·emia normale. Alcune loro, osservaiioni cos titui'scono m1eravigl~o si su ccessi ter éi peulici: in un caso ottennero la cicatrizzazione in qualche settin1ana di cura vasta ulcer a datante da 14. anni. Invece di adoperare I 'in sulina per iniezio·n e sottocu.tan ea , i1e irnpiegaTono anche la p olver e 111ista a lattosio· ed infine pomate· a base d 'insulina. Neu·n1 ar ck utili zzò l 'insulina 11on sol o con iniezioni a dista11za e co·n applicazioni locali , n1a anch e con iniezioni intrade rn1icl1 e ai m a rgjni del] 'ulcera . ·B arro] , Galé e Tavernier adoperar on o l 'insulina n ella cura delle ulceri delle gambe, d elle piagl1e atonich e e delle escar e. Nel 1926 F eissl y pubblicò un ca o di g ua rigion e r apid a di un ' ulcera ga Lri ca , ribelle ad ogni è ura, rr1ediante il trattam ento insuJi11ico. Nel 1V27 Goyen a di111 ostrò in un ca o ain alogo ch e alla g uàrigion e clinica corrispond r la g uari gio11e anaton1ica cor1 cicatrizzazion e d ell 'ul cu s . Nello st esso anno H orowitz rilevò la scompar sa progressiva d el tipico· r e1)erto r adi osco1)ico di ·un 'ulcera duoden ale n el corso cl ella cura in sulinica. Tale risulta,t o lo st e so autore ottenne i:>oi in m olti altri m alati. Simi11itzky• ottenne b·uoni risultati in venti m alati trattati con iniezioni di in sulina . L 'impiego dell 'insulina n ella cura dell e ])iaghe .a tonich e si è molto diffuso . L 'A. n e· pubblica. due casi molto inter essanti p er gli effetti ottenuti , ed ur10 di essi p articolarmente dimostrativo: un fratturato de.l]a colonna vert ebrale ch e stava p er m orire a cau sa di larg l1e escare h a veduto la s11a situazione del tutto C[l·p ovolta. Con iniezioni quotidiane di 115 unità d 'in sulin a precedente dall 'in.gestio.n e di 20fi O gramrr1i di zu cch e·r o le pia.g h e si sono rapi<lantente ri1)u]ite. Se n on fosse sopravv€nul a nn 'infezio11e u r inari a egli si sar ebbe salvat o. Le 11lceri delle gambé , sono rapidam ente influen za te dal trattam ento insl1linico. Al secondo o terzo giorno il p aziente avverte a live11o <lell a J)iagai un ~e11 ~0 di calor e e an cli e d.i coltatura. In t:lr1to il fondo dell 'ulcera si arr ossa e si libera dell e secr ezioni p·u rul e·n te , sanguina in qua lch e pu11to e present a qualcl1 r a ranulazicn1 e. Il mi gli ora111 ~nt o i11izia fmc111

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le rapido pr o---ede (1t1i11di più le11ta111e11te icuro fino1 alla cicatrizzazione. J. . e ulcc ri v~iri cose rise11lon o m en o o per nulla i b en efici di tali cure. ì\-elle ulceri delle g an1be di sifilitici la cura insulinica dà buoni effetti quando sia associata a quella sp ecifica. Nelle ulceri ga,s tro-i11testinali il trattamento insulinico produce incontestabilmente un mig lioram ento, ma conviene e er e :prudenti i1 ell 'affermare la guarigione. Clinican1ente, la scom par sa con1pleta d-ei sinton1i non deve essere ritenuta com~ prova di guarigione se non quando essa per siste per molto ten1po·. :E: ri-· saputo ch e le ulceri gas tro-duodenali hanno sp esso remissioni , anch e prolungate . Tuttavia la cura ir1sulinica negli 11lcerosi è g iustifi cata. dai fatti finora pubblicati e sopra tutto dal]a $COn11)arsa. dei fe11omeni dolorosi. Ma conviene a solutan·1ente ast en er en e n ei sospetti d.i cancro o· quando esi te una stenosi organica o una perigastrite . A parte queste riser ve la cura ins111inica può e. sere tentata accompa1p-11andola a Lutti i tra ttamenti oggi i11 pratica. La dose d'in sulina da iniettare è di 10-15 unità l)rece<lula d? ing-estion e di 20-80 grammi d} z11cch ero . Le ir1iezioni i praticl1eranno per l 5 g iorni 1:>. J)Olra11n o ripeter i dopo 2 o 3 mesi. La n1aggiora11za degli a11t ori ritien e ch e la b en efi ca influ en za dell 'i11 su lin a sul proces o di cicatrizzazion e si rico11n e Lle alla .. u a azi one sul inetab olismo degli idrati di carbonio, a1J cl1e ·QL1ancl o quc~ to i1on ri .. ulta alt er ato·. Sta di fatto ch e gli e...11erin1 enti i tituiti da Barra l e Cade hanno i11 e... ..,o in e' idenza ch e J'insulina n on a ttiva il l)r ocesso di g uarig ion e delle ferite b an ali. Le a portazioni di cute prati ca te su ratti cicatrizzano n el J11 ede im o lasso di tempo tanto n egli ain imali sott OJ)Osti al tratta;11 e11to in ulinico quanto n ei te ~ timoni. Tut ta,·ia . embra l 'insulina agi ca fa·vor evoln1 enle qua11tlo il i)roce so di cicatrizzazione· è dis tur bal o da lJarti colari condizioni. In effett i narra e ~forel o11 hanno climostrato che i malati i quali prese11tano una curva d 'iperglicemia provocata ri sentono più i1etta111ente l 'influer1za cl ell ' i11 s11Jina nella cura, dell e ferite. Questi fatti farebb·e ro riten ere cl1 e 1'insuli11a sp ie.g her0bb·e il suo ina sin10 di effi cacia n eg·li i11di' idui con insufficienza glicoliti ca latente , sen za glicen1ia e sen za gli cosuri a, nei ·qt1ali ~I di sturbo dell 'utilizzazion e degli idrati di ca1rbonio può essere n1 essa i11 e,riden za m ediante ]a pro, a dell'iperglicemia provocata . Nei casi nei quali le piaghe ritardano a g uarire per altre condizioni (sifilide, varici , ecc .) l'insulina da so·l a non 11a al cuna aiion e t erapeutica. E sa può spi egare. un 'influen 7a favorevole solo se associata al trattamento della condizione che alimenta il processo patologico. · Comunque se non si può don1andare all 'insulina di esser e u11 medicam ento sicuro n elle cure delle J)iagh e , delle ul ceri . ecc ., essa cot~ti.tui sce un t en tfltivo da non tra-scurare in casi det erminat i DR. 1

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1L ANl'iO

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SEZIONE PRATI CA

DI V AGAZIO N I

produzione (libri, commedie, ecc.) e per I 'acutezza e sagacia d, osservazione e moralmenGhiandole endocrine e personalità Le per la sua attività spesa per il bene. . All.'iperefficienza tiroidea, si accompagnò . Le gh iandole endocrine 11an110 una parte in D1cken s una buona attività surrenale. Più i~portante , se non assoluta, nella deler1nina_z1one della perso11alità })iopsicoloaica e n elle che ~~Ila parte .corticale (connessa: con la pu=sue manifestazioni sociali. Esse, ~on soltanto gnac1ta e lo sviluppo sessuale) Dickens aveva bisog·110, della parle midollare, J1er poter sosteregola110 la conforr11azione fisica la s1atura 11 tipo dei capelli, ecc., 1na anche'. le caratteri~ 11ere 101 sfor~o .del lav?r~ e permettergli di acc:11mulare 11br1 su 11br1 (in cui s'identifi ca stiche mentali e le qualità morali. I loro prospesso con alcuni dei protagonisti) di mante.dotti agiscono poi recip,r ocamente l 'uno sul. l ~a~tr~, c?rr1pensa.ndo everrtual111enre ·i rispet- 11 ere un, attiva .corrispondenza1, di fare, lun15a-hi t1,11. d1~ett1. Le gh iandole più significative sono e frequenti viaggi e passeggiate. Certamente, egli pagò il fio di tale i pera 1I~ tiroide, i s~rreni, la pituitaria, le paratiroilività, anche ~~r. I.o sforzo sostenuto per Je ·dI e le gonadi. :È p~rtanto interessante la de1erminazione retrospetti,,a della funzion alità conferenze. All in1z1ale deb·olezza per la defidi tali ghiandole in individui eminenti me- c~e?za. p~ratiro~dea , ~gli. su.p pli con . l 'i·p erattidiante l 'indagine retrospettiva de lla loro' vita. vita t1~-01dea; i per1od1 d1 depressione e e:: stanchezza, con scar-o appetito, a cui andò uno stt1dio di tal genere viene fatto da H. B. ì.,antham (Character an.d personality, marzo ~oggetto dimostrano le fluttuazioni dell attività ·surrenale·, intimamente connessa con 1934) su Carlo Dickens, una delle figure più Ilote dell'epoca Vittoriana e specialmente co- quella tiroidea. . L 'atti_vità della pitnitnria (lobo anteriore) nosciuto in Italia per il suo èc Da1vide Copper-field ». v1ene dimostrata dalla b·u ona virilità, dall 'amP·iccolo per la stia età e malaticcio. C. I)i- hizione·, dallo s:p,i rito se·mpre riso,Jle,v antesi . il sentimentalismo i] .ckens andò soggetto da b,ambino a s.pasm i . La La su,a suscettibilità, . ' sua n1alferma alute gli died e g·r.a nde inclina- gra.i1de bisogno di sim1)éltia , la incapacità a zione per Ja lettura; ·era un bambino pensie- ·vive.re la vita solitaria indicano una attiva funroso , molto sensibile. Nei 1)rimi anni della zionalità del lobo posteriore della pituitaria. Il vigore, l'energia , la simpatia che Di-yita adulta, aveva lineamenti delicati e belli con fa ccia OYa1e. begli orchi scuri , capelli ab: ckens destava stanno a dimostrare il b·uo·n bondanti e bocca larga,, sensuale. In tal e tem- equilibrio frai la 11i tuitaria, i urreni e la tiroi1>0, ~ve va sopr~ttTJtto l)assione per lunghe rpa - cle, con il predor1linio di q11este due ultime ghiandole. S6QQ"1ate e per il cavalcare. · l\ieno evidenti c:ono le influe11ze di altre Da uom o , ebbe· abitudini di attività , spirito geniale ed e uberante. grande fertilità d 'in- ghiandole, come il timo e le gonadi. Curiosa -è poi la spieg.i:izione cl1e 1'A. dà al telli genza, m ente aip erta a tutti i campi. c:on1hattè l)er l 'ideale di un mondo in r11i trion- conflitto fra Dic ker1 s e la moglie, vero· conflitto di tiroidi jper- ed ipofunzionanti. Il mo,d o fasse ln bontà e fu sempre immune da .g elosie ·1ettera1:ie. Aveva t1n perfetto controll o di s~ con cui la descrive il marito indica che essa ·stesso anche 11elle conferenze e nelle varie riu- .era una ]ieve mixedematosa, con insufficienr1io11i a c ui prese parte. I conflitti con la mo- z.a di secrezione tiroidea; i ritratti confermaglie g li amareggiarono la vita per un certo pe- no il tipo del lieve ipotiroidismo; forse essa a' eva anch e una certa defi cien za della secreriodo. Da u ltim o, un sinistro ferrovia1rio gli -provocò ur1a grande scossa del sisterr1a n er- zione pituitaria, per le ripetute .g ravidanze (10 figli). Per un certo lempo, g li sposi fl•' -voso. Il superlavoro , data ]a sua costituzione darono d 'accordo, ma 1>oi scoppiarono connon troppo robu ta, affaticò la tiroid e e favorì il coll as o e la morte a,n,renut.a ad età relati- tra ti ch e sj aggravarono , portando alla separazione dei coniugi , con trasti dovuti all 'egoi-vamente giovane. a !18 a11n i . Alla sc ar~a fun zionalità delle paratiroidi smo nervoso di Dicken s, ch e esigeva l 'imme-vanno attribuiti gli spasmi e lo stato ma]a:tic- diata soddisfazion e dei su oi desideri , m entre cio de]] 'infanzia del Dickens. nonch è le altre lR moglie , n elle su e condizioni subtiroidee, ·caratteri ti.che di tale età. N·ella vita adulta. era piuttosto pigra, urtantesi in ogni sorta di 1e parat iroidi hanno n1inore im·portanza: ad difficoltà, an1ica dell e comodità della vita ed ·ogni modo , la 101\) scarsa funzion.aJità ·e d il inca:p a.ce di seguire il marito n ella sua prodi·superlavoro della tiroide e dei surreni 0110 g·iosa attività e di accontentarlo subito n ei ·state la causa della sua irrequietezza e dell a suoi desideri. Lo studio della -µer onalità otto ta]e punto ·sua in ca.pacità al riposo. Ma quel lo ch e rappresenta Ja ,-era caratteri- di vista, se si toglie una ecce iva unilatera-stica della vita di Dicl\ens è l 'eccezionale, ,j_ lith , i presenla di gran de intere e e for'"' e n e'"· ·ollan to per la per onalità deo-li indi,ridui , ma :gore delle ecr ezioni tiroidea e surre11ale. Eg·li ..-è stato fisicam ente il tipico tiroid eo, co1110 an r l1e per quella dei popoli . A. FrL1PP1 ~1. JJure lo è stalo intell2ttu aln1er1te . per J 'e11or111e 1

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« IL POLICLI NICO »

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA li. ALESSANl•RI . Man11ale 'li Chirurgia,. Editore Luigi l 1ozzi , Ro111a, 1904-Xll E. F. (•). Ci ~ia permesso di 1-iporla'Ye in ques~ colonne, la b.Yeve m~ quanto maj. significativa introduzione scritta dal p.yof. A~ssandn nel Manuale di Chiru.Ygia redatto in suo onore e da Lui perso, nalmente diretto.

« Il 1~la 1i uale di Chiri1 rgia ch e i n1iei a1lli evi 11ar1no vo luto con1pilare per il t rentennio del n1io i11seg11ar11 ento, ha costituito una rude fa ti ca per loro e ar1cl1e pe·r n1e; n~a ora a pu~·­ b licazioin e co111pletata, posso esprimere la n11a IJiena soddisfazione per il lavoro portato a ternì i11 e e riugraziarli cordial1nente. « Già riel 25° anniver sario dall 'inizio del mio J11agislero chirurgico (noven1bre 1902) i miei assistenti volevan o· festegg·iarlo colle so lite cer inlonie, n1a io n1i rifiutai. Sor e così in loro l 'idea di scrivere u11 trattato i11 cui fo .seiro c.0111pendiate e aggiornate ]e cono. cenze n el campo della chirurgia e special111e11te e po, Li i co11tributi e le d irettive del1 a Scuo]a di Ron1a. « Que Lo ·ignifìcava un la, 1oro proficuo per lutti loro e sopratutto }Jer gli -tude11t i, ch e sen1.pre più nu1nero i acrorro110 nella Facoltà ~fedico-C~ l1irurgica di Ron1a e rappre e11ia' a D11cl1e u11 'ope-Fa eilìcace· di italia111ità, i1oicl1è n1etleva in grado i nostri studenti di n on più ricorrere a trattali o a traduzioni di trattati stranieri , ch e in n1assima i)arte eran o p urtropJ:Jo lì11ora i testi, su cui i no tri tudenti appren<le·v ano i principi e la pratica della chi. rurg1a. cc Esso deriva dal Trattato di Patolog ia e T e · rapia cl1irurgica di f'ran ce. co Durante, che è tato per n10Jto tempo il rp1iù con11)let o ed , adatto .a i no -tri stt1denti dei manuali di PatoJogia . peciale, co1npendio degli in e.g nan1enti cl1e per quara11t 'l1n anni e.g li ha i111partit o ·e11za tregu a n e]la nostra Uni,-ersità . 1l Nel uc ce·der gli , dopo u11 lungo tirocinio Itél1'insPgnamento de lla Patologia al $U O fì~11co, sulla cattedra di Cliui ca Cl1ir11rgica, 110 cercato di mantenere integro il ca rattere fo11daruer1lal,e. della Scuola Chirurg·ic:,=t non1a11a , ch e 11ella clinica, tenendo en1pre com e ba e l ~esp,osizione chiara dei con cetti di patolo·g ia e il ri f erir11ertto continuo all a anaton1 io palo] o. gica, acce11 tuava sempr e più •q uell 'indirizzo i Jl .sén . so . fi . iologico, che oggi è qua i genera}1

R. Manuale di Chirurgia (in quattro volumi, il secondo :n due parti), in-4 °. come appresso: Vol. 1°, pagg. XXIV-10:0, con 722 illustrazioni in nero e 9 in tricromia. ''ol. 2°, Parte I, pagg. XJJ,512, c>0n 477 il1'ustrazioni in nero e 27 in tricromia. Vol. 2°. Parte II. P8.gg. XVI, 788, con 352 illustrazioni in nero e 44 in tricro1nia. Vol. 3°, pagg. XVI-844, con 448 illus trazioni in nero e 9 in tricromia. Vol. 4°, pagg XII-750. con 310 illust:Jrazioni in nero e 16 in tricromia. n ~ mples s ive pagine 4004 e 2414 illus trazioni, volumi tutti rilegati in tela. Pr ezzo: per l'Itali a L. 390; per l'Estero aggiungere L. 60 per l e occorrenti maggiori spe e di spedizione. (* ) ALESSANDRI

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men te accettato e seguito, i11a un ten11Jo era co11siderato co1ne u11a 111e11ta,lità da co1 tda11nare, e ritenuto come troppo scientifico e teorico, forse a11cl1e con1e ur1 po' fantastico , mentre J 'es e11za della chirurgia era con sideraia la rigorosa tec11ica operatoria, basata su preci~e cog11izìoni an ato1t1iche . " Que ta. è certamente una co11di1.ion e .t:--~o­ luta, una 11 ecessità pel cl1irurgo nell 'esecuzio11 e degJi .a lti operativi , ch e non de,<; i11 (i lcu11 n1odo trascurarsi , e ch e h a presentato e prese11ta ancl1 'e ·sa le u e difficoltà da upe·rar e e va11ta i su oi progre ... i.: n1a in que to campo veran1e11te può dirsi ch e le posizioni raggiunte 0110 as ai ava11zate e poco p iù c'è da perare di olte11ere ancora. Que. ta è l 'arte, cl1e i deve i)erò ur1ire a lla cie11za, .. e n on i vu ol ridurre la cl1irur.gia a una n1-<inualità pura e· se1np1lice, <liffi cile e ardua qua11to ... i vuole, ch e ricl1iede ~forzi e dà o·ddi fazioni nel co11qui ·tarla, ina che non J) UÒ ritenersi p iù sulnr iente oggi, in c1Ji ]e 1)0 , · ibililà cl1irurg ir h e e tendo110 semIJr e IJiù Je loro a]JJJ1icazioni ne l campo de.Ile 111a1attie i11lern e, e in cui Ja dia1.....gn o i e Ja terapia te11do110 e11111re più a perfez ionar. i ti 1)rec i i concel ti fi io-1)at ologici , ·u indag·ini che ollre alJ ·esa1r1e diretto r co111rìJeto del inalato ricl1iedono ricercl1e se n11Jre più fini di lalioraLorio, ... J)ecie di ordi11e bio-chin1ico e <li es~tn1 i collaterali, e ch e l1a11r10 i)Orlcl!n a i11<licazioni cura.tive cl1e po,_ on o e. . sere se111brate <lappri11 1a ardite e di scutibili , n1a ch e l1anno fallo compiere i r11aggiori IJrogres i alJ a di r g no ... i e alle a1)1Jlicazio11i terapeutich e, in u11 en11Jr e p·i ù intimo contatto medico e chirur. 1

Q'lCO.

.A.rte e cienza, tale è la chirurgi1. Que~ Lo è il egreto, per cui ci i appa ... iona così iriten a111ente nel suo studio e 11el uo eser cizio, ch e non fa entire la fatica fi sica, percl1 è ogni ca o clinico specie se dub·b io timola di i1uovo le no tre induzioni diagnostich e, ogni difficoltà operatoria eccita il nostro en o· plastico, ,r ci dà le oddi fazioni più intim e e purt o g li am111aestramenti più effi caci nel rico110 cere l 'esattezza della deduzione clinica o la ragione dell'errore , e ci so tiene nell'e$eCtlZlo11 e dell 'a tto operativo n el rasentare il pericolo , dandoci il fren1ito d el su cce o, il terrore d,ell 'e ilo fatale, ch e ci dep,r ime e non riusciamo a evitarlo, ma ci sublima e vin• ClUil10. cc Queslo co11ce tto u11itario e così alto rni h a sor retLo sem1)r e, e l ' insegn am ento· antico dcJ Mae$trc· n1i 11a gl1idato, ancl1e in quella parte della r1ostra rni s ione ch e è sen1pre così :rrn ana , pur n ~ll c so fferenze che dobbiamo infJj ggerc ai mal?,ti , e nella moralità del1 e ricercl1e e del]e Cltre, ch e ci de,10110 sem11re e sere presenti alla me11te. '' Tn tutti i ran1pi della cl1irur,g ia h o l 'or~·o­ glio di aver portato con fede e tenacia urt 'opera assidua di studio e di lavo ro, mio r> dP.lJa H

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Sc lt:~ J a.


[ANNO XLI, NuM. 31]

SEZIONE PRATICA

cc ~fa non è più possibile oggi ch e un solo Autore si sobbarchi alla fatica di scrivere u11 n1anuale 1g enerale con eguale competenza j11 tutti i campi. Troppe sono le conquiste della fisiopatologia e le applicazioni n el can1po tecr1ico, e conti11uo è il divenire di nuove idee e di nuove con cez ioni cliniclle, ])er ch è si possano co11 esattezza e complet ezza esporre da u11 solo tutti i capitoli d ella chir11rgia. « E i)er ciò, quando riluttante all 'idea di slerili onoranze forn1ali , fui vinLo dall'insistenza ùe1 11liei allievi , accettai questo m odo di ricordare g li anni trascorsi d ell 'insegnamento assidu o., per ch è mi parve che la compilazione di un Trattato della Scuola , costituisse d eg·no fruLto della fatica , che richiecleva e 11otesse riasbumere il lungo tiroci11io scientifico e pratico, se.g nando una tappa dell 'opera nostra italiana -0 più strettan1enle della nostra .Scuola 11 omana, nella tradizione e nell 'indirizzo ormai saldamente fondato e che certam ente sarà a11cora su scettibile di sviluppo ulteriore . J_;a speranza che la Cattedra di Clinica Chirurgica a Ro111~ possa essere retta ancora da qualc t1110 della ~Guola , mi permette an ch e di augurar111i che una r..uo,1a })Ub blicazione aggiorni le conosce11ze che vanno sen1pre aumentando ed afli11::indosi , e seg11i ancora il progresso fut11ro , cui la Scuola Romana avrà sicuramente portato lln su0 contributo effi cace. <l Ho cer cato di affidare og11i capitolo a chi fosse già Ler1 preparato in quel cam.po, p er studi personali, per ricerche fatte, per esperienza chirurgica g ià solida. E questo scopo n1i pare di aver raggiu11to sp ecialmente per al cun e parti d el manuale, che sono cosi riuscite delle monografie, che potrebbero anche esser e pubblicate a parte, o aumentate e mes5e a punto costituire dei compendi speciali di una data branca, e che dovrebbero costituire il 1nateriale ip1ronto per una seconda e dizione, c he t1 el mio desiderio d ovrebbe succedersi rapidan1ent1-.!. permettendo così dj tener e se111pre al corrente i lettori, fra cui prjmi annovero i cari allievj del corso universitario, e i medic i e i chjrurgi della nostra Scuola , e spero anch e di tutta Ita1lia, e forse ancl1e del1'estero. « Perchè il Tra ttato se rispecchia le idee e l'indirizzo della Scuola , non è certo un trattato 11nil.aterale; certame·n te vi ab·b iamo in cluso tutto quello che per 1:esperienza elida ttica e l ler lE. rj cer che scientifich e e pratiche 11ella diagnosi , n elle indicazioni operatorie, nella tecnica , nei risultati, è frutto del nostro lavorù; ed abbiamo anche procurato di tener conto del contributo importante che tutte le scuole italiane universitarie e i migliori nostri cl1irurgi ospeda.lieri h anno portato su larga scala nei ·vari campi d ella chirurgia. Ma la scienza è per sua essenza internazionale, e non ..,i p u(' e no11 si d eve prescindere da quello ch e è slalo fatto dag·li altri , sia nell ' iniziati~a di ri cer ch e e di applicazioni, si1 di perfe.z 1011a1

rr1enti 11el cilrnpo patolog ico e nel tecnico; non vi è nulla di più n1isero dello sciovinis1110 in fatto di scienza, ma è anche orgo·g lio santo, e· do,,. ere nostro far rilevare quello che n ell 'ago11c rnondiale appartiene a noi , tanto più quando vediamo spesso ignorate o· tenute in. scarso co11to le contribuzioni italiane. t< No11 pretendo ch e i vari capitoli sia110. esenti da mende, quando i collaboratori sono r11olti e di diversa capacità ed esp1erienza, l 'inegt1aglianza è ur1 difetto che si riesce difficilmente a evilare. Il mio desiderio ch e a lmeno in aìcuJ1e parti limitate vi contrib·u issero ancl1e d egli all] evi giovani, all'inizio della lor o· cu rriera, ha portato anch e delle aritmie; 111a n el co11111lesso h o la convinzione che questo· Mau u~.!e valga a dare n ozioni chiare a aggi or-· n ate in ogni ca1pitofo, e possa quindi servire utilme11te ai nostri studenti per la loro preparazione e ai chirurghi aill 'inizio :l ella loro· attività come testo di consultazione e di riferimento . « ·l 7na speciale cura è stata data alle figure e ai di segni , che sono per molta parte origi nali e tratti da· casi da noi os.·ervati e studiati. « E.. p·r imo ·perciò le grazie più vive. a tutti i miei ~llie,ri , che a questa opera hanno coll 1borato é n1i ha11no così d ato la maggiore soddisfazione ch e io potessi desiderare·. « E ringrazio runche l'editore 1... J>o1zi ch e· ha 111e o nella stampa e n ell,1 1)ubblica1.ion e· d ell 'o1->cra tutta la sua vasta esp13ric11i' U e no1l ha rj ~pH1 r11iato. cure per dare- veste d e.g·na· él1la nostra fati ca ». 1

R OBE RTO ALESSANDRI.

CENNI BIBLIOGRAFIC/(1) u.

L uMBAU.

L 'igiene de:illa casa.

Vol. in-8°, di 172 pagg. Sassari , 19 34.

Tip.

mode rna~

G. GaJlizzi,

L ' A. , d op9 a lcuni cenni sul freddo come causa predisponente di malattie, riporta molti dati tecnici sul riscaldamento in generale e considera poi le varie forme con cui esso può attuarsi; locale e centrale , accennando anche ai sistemi più moderni , ai vantaggi ed ag li svantaggi d ei vari metodi , .a lla scelta degli apparecchi. Ct.ili sono i coefficienti per i calcoli ed i consigli verame11te pratici ch e l 'A. forni sce. Questa buon.a monografia verrà seguìta da altre, tutte intese a prospettare i problemi i.gienici della casa moderna. fil. Jl. Scr11LER. Leitfaden, d er technisch en Hygi ene in . m edizinisch en Betrieb. Vol. in-8°, di 217 1)aag . , con 20 Hg . G. Thieme, Leipzig, 193-!. Prezzo R~I. 4,20. L 'eser cizio d ella m edicina espon e il m edico ed il personale ausiliario a vari pericoli ; oltre

1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


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1226

(( IL

POLICLIN reo

alle infezior1i nei laboratori , negli ospedali , i pericoli dei gabinetti ra·diologici ed elettroterapici , e quelli derivanti dal maneggio di macchine e di dispositivi diversi degli 051p·e dali (sterilizzatrici, mangani per la stiratl1ra, macchine per la preparazione degli alimenti, ecc.) . Il m edico spesso ignora la necessità di provve dere alla profilassi dell 'infoTtunio in tali contingenze (in qualche caso prescritta per legge) e spesso ha ancl1e scarsa con oscenza dei 1nezzi da adottarsi . Bene può servire a tale sco·po il libro de]1'1\. , che tratta la materia con co11oscenza di causa ed espone nella IJrima parte dei concetti g·enerali rig uardanti sp ecialm ente i meccanis mi; si occupa in 5eguito della tprofilassi delle malattie ii1 fetti ve (11ei sanatori. lab oratori , stabilimenti di disinfezione) e quella delle malat tie ed infortuni da en ergia radia11te e neJl 'elettro1nedicina. Un 'am1Jia appendice riporta tutte le di ' lJOsizioni di legge ch e r egolan o in Germar1ia tale materia ed è di grande utilità per gli O})portuni confronti. fil .

Geograp·h.ie und Geschichte der .. Ernèihru.rg . I vol. in-8° di p . XI-33.0. Lipsia , J\..

H1 NTZE.

edit. Gcorge 'l"'hieme. Prezzo M. 21. La funzion e fondamenta le della vita è l 'aliTLlentazione : per essa lottano tutt i gli e eri viventi; essa condizior1a tut.t le attività organiche·. Importa , dunque, di cono cer e come è stata ed è regolata l 'alimentazione dell ' uomo in varie epoch e e ir1 vari popoli, n on solo per soddi sfare una curiosità , ma· anche per sap ere com e influisca sulla vita e come si possa variarla e arriccl1irla . L'A. h a raccolto.• sull 'alimentazione di tutti i popoli e in tutti i tempi , un a cop ia straordinaria di dati e li presenta in forma legg·ibilissima e interessante. Prende in esan1e gl · egiziani, i ba'b·ìlon&si , gli ebrei , i romani e l 'epo ca contemporanea in cui consid·er a le varj e parti del mondo e, per ogni parte, i vari territori; in a1)pendice tratta di alcune alim en tazioni spcciél li, con1e il vegetaria11ismo e la geofagia . 1

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L. V.

L:1.illetin trimestriel de l ' ()rga1ii satio11 d 'Hygiène. Vol . II, n. 1, marzo 1934. Questo numero del J3ollettin o pubblicato a cu:r.a della Società delle N azio11i corn JJrende. i segu enti lavori . I processi dj trattan1 ento del con cime per in1pedire lo s viluppo delle mosch e (Parisot e '."E'ernier); Salute e crisi economica agli Stati unili (C u1111ning); L 'or ga11izzazione di igiene ed il problema degli stupefacenti· (I. '?\7asserberg); L'arte di guarire e la vendila delle n1edicine in 1Francia (G. IForestier); La lotta antimalarica in Turchia (Hilsan1ettin). fil.

)I

[ANNO XLI, NuM. 31]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 30 marzo 1934. Presiede il prof. BAGLTONI, presidente. Osservazioni e documentazioni sulla cura chirurgica dell'ulcera duodenale a mezzo della resezione duodenopi loro-gastrica sistematica.

Prof. A. CHIASSERINJ. - L 'O. riferisce che nel periodo gennajo 1932-febbraio 1934 sono state eseguile i1el Padigljon e da lui diretto 18 resezioni per ulcera gastrica; 89 per ulcera duodenale; 7 per ulcer a p eptica post-operatoria del digiuno; 2 G. E. e 4 gastrocluonos lomie sottopapillari p er ulcera duod enale; 3 pilor ec lomie anteriori . Riferisce dettagliatamente su 75 casi di resezio. i1e , fatte da lui personalmente, per u lcera duod en ale, illus lrandole con proiezioni di diapositive, ch e rigu ardan o la tecnica operatoria, i pezzi di r esezion e, le. grafich e d ella secr ezione gastrica e pos t-operatoria. Il prof . Arcang·eli approfitta dell 'occ;asione per richiam ar e 1'attenzione su alcune sue vedute relative all 'e tiologia dell 'ulcera gastrica e particolar. n1 en le sull 'importan za che a suo parere spetta all 'u so del caffè caldo. Il prof. ALESSANDRI si dichiara d 'accordo col prof. CHIAS.SERINI n el riten ere ch e p er quanto la cura cJ ell 'ulcer a gas trica e duodenale sia una questione di})a ttttta da te1npo, costituisce sempre un argom e11to interessante d i discu ssione, e sopratutto in It ali a dove la resezione non è ancora accettata da 1u t li i chirurg i com e preferibile nell 'l1lcera duod en ale. Egli è da tempo convinto sostenitore della resezione estesa, e già nel 1922 al Congresso di Firen· ze sost enne l 'utilità di essa, quando specialmente fra noi era pochissimo usata , e l 'ha sempre più adoper a la a prefer enza della gastrodigiunostomia, con correndo colla sua Scu ola a c.l iffonderne l 'uso, con1e 11a appunto fatto e continuato a fare il prof. Chiasserini , ch e 11a seguito negli anni che è rima s to n ella Clinica l 'evoluzione della tecnica. A11che il fondamento fisiologico che costituisce la ragione della resezione, ba trovato in molta parte conferma n egli studi sperimentali praticati nella su a Clinica, sp ecialmente da Gussio e da Baggio, e dall'esperienza operatrice prolungata. La evoluzione n elle idee d el trattamento dell 'ulcera gastro-duodenale può essere dimostrata dalla sen1pre mag·giore applicazione data alla resezione estesa; d al principio dell 'anno scolastico corroente sono stati operali nella Clinica chirurgica 43 casi , di cui 36 di ulcere duodenali, 3 gastriche e 4 ulcer e peptich e tJost-operatorie consecutive a gastrodig iunostomia. Più 8 ulcere p erforate, in totale du nque 51 casi. Di questi uno solo è stato operato con gastrodigiunostomia; gli altri t11tti con resezione stessa, lin a volta sola (in un caso di ulcera della piccola curvatura) è stata fatta una resezione a manica; n elle altre sempre la Polya. Dei 43 casi di ulcere semplici, 40 sono guariti, 3 morti (mortalità 6,9 %) ; e pii1 precisamente su 36 ulcere dl1oclenali, si sono avute 34 gu arigioni e 2 morti (5,55 %) , su 3 gastri che 3 g u arigioni (O %)


[ANNO

XLI,

NUl\I.

31]

.e s u 4 ulcer e peptiche posl-operatorie 3 gu ariti e I morto (25 %). ,S ulle otto ulcere perforate operate, di cui una gastrica e 7 duodenali, tutte resecate, abbiamo a YU to 6 guari li e 2 m orti (25 '7~). Per la t ecnica è d 'accordo colle modalità esposte dal Chiasserini. Per l 'estensione a dare alla resezione non crede sia opportu110 misurare a centimetri, poichè i1ei casi di ste11osi lo stomaco è spesso molto ectasico e occorr e resecare più ampiamente. Il limite si può fi ssar e al punto in cui l 'arleria_ gas trica sinistra raggiunge la piccola <;urva. Non è partig jano clell 'operazi one di Judd , e ha veduto ch e altri chirurgi che l'hanno usata, riportano ora esiti lontani poco favorevoli.

Dotl. F.

1227

SEZIONE PHATJ CA

RucGEnI. ~ Osleite jibro- cislica localiz-

zala della colonna lombare. I l Segretario : G. Al\1ANTEA.

Accademia Lancisiana di Roma. Seduta straordinaria del 28 g iug110 1934. Presiede l 'on. prof. ERJ\fANNO FIORETTI, presidente.

Nota preventiva su un caso di Leishmaniosi osservato in Roma.

Prof. G . .A.NTON~LLI e dott. L. GALLI. - Gli 00. affermano ch e questa co1nunicazione ha soltanlo la modesta pretesa di segnalare, non un cla lo di fatto rigorosamente dimostra lo, ma la possibilità dell 'esistenza di un focolaio enden1ico di Leishma1uosi entro il terri torio dell 'Urbe, e sopratutto di incitare i colleghi e studiosi a t ener presente tale eventualità, sia dal l ato epidemiologico, sia da quello parassitologico e clinico . Dìscussione: PANAGIA, CoLARrzz1, ~ONTANO, AncAN· CELI , ANTONELLI. •

Dott. F. PEnnrNI. -

Discute sulla r egistrazione diretta bilaterale contemporanea del riflesso rotul eo nell 'uomo. I L Segretario: A. D ' AvACK.

Associazione Napoletana dei medici e naturalisti. Seduta del 16 aprile 1934. Presidente: Prof. D1Al\<IARE . Dot t. F. l o VINO. -

Pancreas ectornia parziale ed esclusione, splenecto1nia consecutiva senza diabete. (Ricerche sperimentali n el cane).

A proposito di un fibroadenoma in mammella maschile $Orto su ginecomasta.

Prof. A. NACCIARONE. - L 'O. fa lo s tudio critico clinico ecl is lolog"ico del caso, dopo aver descritto <lue forn1e distinte di connettivo nella mammella, e stabilita una netta differenza tra seno gigante e ginecomastia di cui espone nuove e personali vedute; illustra il fibroadenoma ad invasione inizialmen1 e tot ali taria della gl andola con caratteri clinici rli i11alignità e dimostra che questo blasto1na si è· originato ed organizzat o con architettura

SJ)ecia] e, per induzio11e blas lira clell 'epitelio neofor1na lo. Da u ltin10 dice che la cachessi a riscontrata sia 11el seno gigante che in alcuni fibromi e fibroadeno111i d.ebba rrielt ersi a carico di aberrazione degli ii1cr eti della parte e11clocrina della gland_ola mam1naria. •

Rottura spontanea a termine di gravidanza di utero precedentemente cesarizzato.

Prof. D. ENEA. - L'O. riferisce : una donna di nnni 25, seco11dipara, operala tre an11i avanti di ])3rto cesareo per placenta previa, guarigione per prima. 1ella prima decade del nono mese di ges lazione, rottura sponta11ea dell'utero nella sua pare le a11teriore, che interessava jn t utta la sua es ten sion e il t aglio precedentemente praticato, p3ssaggio dell'uovo intero, compresa la placenta, ir1 cavità addominale, emorrélgia interna nella fase del distacco place11Lare, cessata spontanea1nente per l .a .completa re.trazione dell 'ulero. I sterectomia , g uar1g1one per pr11r1a. Con la osservazio11 e macroscopica e microscopica del reper to si conslata ch e l a riparazione della ]Jreccia uterina d el primo taglio cesareo si era fatt a esclusivamente a spese della sjerosa notevolmente ispessita. Sulle due su1)erficie muscolari conlra1)poste si 11ot a uno stralerello su perficiale formato da un prodo tto organico jnfiltrato di sali cal carei e al diso l Lo uno strato di neoformazione conr1et ti Yaìe.

Aceaclemia l\Iedico-Fisico Fioren1jna. Acluna11za del 17 magg"io 1934. Presiclen te: Prof. CAnLo Col\IBA. 11 fattore endocrino nel meccanismo delle febbre.

Prof. A. SALOJ\lON. - I nuclei tuberiani esercitano una azione regolatrice Sl1lla temperatura, sia, per la loro natura vegetativa, sia per la loro stretta connessione con l 'apparato endocri110. Il fatto ch e l 'eccilazione del Luber provoca una ipersecr ezione di ad r enalina (Houssay e lVIolinelli) e la stretta siner gia funzionale tra il tuber e la postipofisi g-iustificar10 la tesi ch e la brusca reazione del tuJ;er determi11ante la febbre si traduca con una iJ)ersecrezione di adrenalina e di pituitrina. Questo ipo tesj , che chiarirebbe il 1neccanismo di nun1erosi fe11on1er1i fe])brili (il brivido, la tachicarclia, l a rite11zione idrica, ecc. ) si accorda col fatto ch e la fel)br e con secutiva alla puntura del tuber manca i1eg·l i anin1ali surrena1ec lomizzSlti ; l a febbre determi11a ug·u aln1en te l a SJ)arizione ten1porar1ea del diabete insipido dovuto all'iperfunzione deìla postipofisi. Reinfezione tubercolare omologa ed eterologia nelle articolazioni e nel midollo osseo .

Dott. R. PAZ7.AGLI. - L 'O. h a studiato il comportamento delle cavi tà articolari e del midollo osseo cli fronte alle infez ioni sperimentali tubercolari on1ologhe ed eterologhe (umano-umane ed tnna110-aviarie), ottenendo raramente una lesione specifica articolare o nlidollare. H a tentato allora di rendere più recettiYi gli a11imali pratica11do,


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t< JL

POLJ CLJNICO »

dopo la reinfezione in situ, un trauma articolare od una frattura. Ha ottenuto più facilmente una generalizzazione dei processi tubercolari che una localizzazione osleo-articolare che è stata istologicamente dimostrata solo 7 volte in 5~ casi iniettati bilateralme11te. Le ricerche confermano dunque la resiste11za delle cavità articol ari e d el midollo QSseo di fronte alla infezione specifica. I eg re lari: ~roff. L. P1ccH1 - P. N1ccoL1N1.

[_1\NNO XLI, NuM. 31}

alla possibilità di una diagnosi basala sulla deter1ninazione del rapporto percentuale fra albumina e g·l obulina urinarie. Esaminati brevemen le i metodi a disposizione p er queste determinazioni, riferisce i risultati d'indagini nefelornetriche da lui eseguite e cor1clude ri Lenendo che il metodo possa trovare una pratica applicazior1e, per la sua semplicità e per la rapidità di esecuzione.

Esostosi di crescenza tibiale.

Società ìlledico-Chirnrgica di Catania. Seduta d el 7 lt1g·lio 1934. Presidente: Prof. F . A. FonERÀ.

Nodo pancreatico aberrante. Prof. G. L1No. L 'O ., dopo rassegna critica della let tera tura sul] 'ar gomento, illustra un caso di nodo pancreatico aberrante digiunale d a lui osservato e operato.

~:lARCHESE.

F. l\ usso

- L'O. cl escrive un caso di. esostosi della crescenza all'epifisi superiore della tibia e coglie ! 'occasione per mettere in rilievo la grande confusione esistente intorno alla tern1inologia, come anche alla patogenesi delle esos losi. Infatti, dopo aver fatto notare la differe11za cl1e esiste tra esostosi ed iperostosi, conclude con I 'affermare la genesi periostea e non cartilaginea , come comunement.e si ammette, delle esostosi di cr escenza.

Diabete, nanismo e cachessia ipofisaria C() n reperto di ependimopatia granulare nel pavimento del 111° ven trico lo.

Rilievi clinici e radiologici su di un caso di polmone con aspetto policistico. S. Unso e N1co·rnA. - Gli 00. riferiscono su di un caso di un uomo di 42 anni sofferente da 18

S. S1GNORELLr. - L ' O. tralta l 'epicrisi di un caso clinico ch e presentava in vita una sindrome di diabete Zl.1ccherino, nanismo e cachessia ipofisaria , e i1el quale al tavolo anatomico fu riscontrata ipoplasia d ell 'ipofisi con assenza completa di ele1nenli basofili , ed un proces. o di ependimopatia del terzo ventricolo a sede tubero-infundibolare. L 'O. , dopo ~Yer di scu sso il sig nificato fisio-patologico del quadro analon1ico ri scontrato, conclude attribuendo un certo valore al processo epen<limopatico tt1bero-infundibolare in rapporto alla sindrome di i1anismo, menlre "Considera nel quadro d ella djsfu11zione ipofisaria i due complessi. si11t oma tici cli cachessia e. diabele zucch erino·.

anni (li epi sodi bronchitici act1ti in cui i dati elirilci fa ceYano già intuire la presenza di formazioni cavitarie inultiple a carico del polmone destro ed era rilevabile un 'ipotrofia dell'emitorace destro ed una deslrocardia già riscontrata 18 an11i addietro. L 'esa111e radiografico e(l i11 special modo la })roncografia har1no messo in evidenza delle formazioni areolari del polmone destro per la presenza di cavità multiple disposte a grappolo, comunicanti con l'esterno, di aspetto policistico. Gli 00. riportano tali formazioni al quadro clinico racliolog"ico del polmone policistico e ne cliscutono la nalura congenita e la diagnosi differenziale con altre formazioni cavitarie polmonari.

Il Searelario: G. D1 ""

Metodi fotometrici per lo studio delle ferite da arma da fuoco. I. DEL CARPIO. L 'O. , dopo avere accennato alle contingenze pii1 comuni in cui l'esame dei residui incoml)ustj delle polveri da sparo può riuscire utile, ed ai metodi chimici e fi sici attualmente in u so per tali indagini , riferisce i risultati di sue ricerche istituite all o sropo di riconoscer e le sin gol e polveri ed i loro residui incombusti, attraverso l 'esame spettrofotometrico degli estratti acetonici delle polveri stesse, dei residui esistenti nella canna dell 'arma , e di quelli costituenti il taLuaggio. I risultati ottenuti induco110 l 'O. ad affermare che lo studio fotometrico degli estratti acetonici dei residui inco1nbusti delle polveri da sparo merita di trovare posto fra i metodi d ' analisi sino ad ora u Lilizzati per l 'id entificazione delle polveri.

MAcco ~

Importante : Teniamo disponibile ancora qualche esemplare del .volume con glt.

Scritti in onore di ROBERTO ALESSANDRf Dirett:>o;~ della

Clinica Chirurgica della R. Università di Romet nel XXX anno d'insegnamento.

È un imponente gruppo di 65 MEMORIE espressamente red3tte

da altrettanti insigni Maestri della Chirurgia · lnternazi0nale per onorare il prof. ALESSANDRI, riunite in uno splendido volume di pagg. v111-612, con 250 figure in nero ed a colori nel testo, stam;:,ato tutto in lingua italiana, e pubblicato quale SUPPLE· MENTO alla XL Annata della Sezione Chirurgica del « Poli· clinico ». In commercio al prezzo di L. 9O 1 più le spese pos\'.ali di spe• dizione. Esch15ivamente ai nostri abbonati il volurne è ceduto, f ranco di po\'to. al prezzo di favore di sole L. 5 O se in Italia e di

La nefelometria come mezzo di laboratorio per la diagnosi differeziale tra nefrite in gravidanza e nefrosi gravidica.

sole L.

V. CoNSOLI. - L 'O., dopo aver ricordato l'importanza ch e 11a nella pratica quotidiana la rapida differenziazione fra nefrosi tossiche gravidich e e nefrili complicanti la gravidanza, accenna

relativo importo (Vaglia Postale o Chèque Bancario~ e dalla f<V scetta comp,•ovante la qualità di abbo-nato al « Poficlinico », sia da questi inviata direttatnente alla nostra Amministrazione, e per essa all'editore LUIGI POlZI - Via Sistina. N. r4 ~ ROMA.

65

se all'Estero, pu:-chè la richiesta, accompagnata dal


{Aì'ìNO XLI , ì\ l;:'\ I . 31_

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. La peritonite da tifo. A. Pelleg ri1ti (A lti e m emorie della Società J,orri.barda di é:hiru_r gia, ;rol. TJ ! n . 8, 1934) con1unica su 5 casi di p eritonite da tifo, in tre dei qua.li è intervenuto; ha avuto ,p.ue guarigio11i e un decesso. Ques t 'ultimo è stato oper a lo dopo 36 ore dalla perforazione. L' A. l1a eseguito sempre l'operazione in anestesia locale e con il taglio di Mac-'.Burney praticando l :affo11damento dell,ulcera in due casi , nel ter7.0 , in cui si trattava di peritonite da ulcerazione di una g hiandola m esenterica, con l 'as portazione di quesLa . L 'A., sommando questi e.asi ad altri precedentemente da lui osservati , l1a avuto una p·e rcentuale di g uarig ione del 50 % e co111e lui. , l '1\. . fa osservare ch e una sin1ile perce11tuale l'hanno avuta anche altri chirurgi. Auspica quindi una magg·iore coll aborazione tra i m edici e i chirurgi per un più ~mcace tratta1nento di queste complicazioni. addominaìi clte si presentano durante il d ecor so della febbre tifoide. G. GENTILE.

A proposito di peritoniti tifiche. E. Rotoil o (,4. tti e rrt eni ori e della Soc. Lom1iarda di Chirurgia, vol. II , n. 9, 1934) porta l JI) contrib-u to an atomo-patologi co e clinico sulle peritoniti tifich e, contributo r icavato daJl 'csan1e di 117 casi morti per tifo addominal e su un co•m plesso di 5300 auto·p sie praticate d al gennaio 1925 a11 ·ottobTe 1930 nell'Istituto di A11atomia Patologica della R. Un i,rersità d i ]\filano. Di questi 117 cas i di tifo addominale, 17 ( J 4,5 ~~) era110 deceduti per peritonite diffusa ùtt perforazio1le; l p er peritonite circoscritta da perforazione; 3 per peritonite da propagazione ; 2 per peritonite da rottura di infarto suppurato d ella miJza; 1 per perforazione di ulcera tifica senza reazione peritoneale. In conlplesso 23 (19, 4 ?~) morti n el d ecor sç di u11a febbr e tifoide J)er com.plicazioni peril 011itic b c p r ecoci. Di 11 di questi 23 casi l 'A. ha poi potuto si udia rei an cl1e le schede c]inicl1e : cer ca quindi di riassurner o i dati ch e possono permetter e dj fare la diagnosi di peritonite in un tifoso e che rig uardano il dolore addominale, le modi ficazio11i d el polso e d ella tempera tura , la leucocitosi ecc. G. GENTILE. 1

<Jontributo alla clinica delle peritoniti speciftclte. ' ' iene portato da W. Borscewskaja e Z. Janltielevic (Ti racebnoj e Dielo. n. 9, 1933); gli AA. hanno osservato due casi di. peritonite purulenta insorta a distan za di qualche g iorno in due sorelle che abitavano n ello stesso apparta1

1

ir1ento; tulti e due i ca . . i si so,n o iniziati con lo11sillite; ambedu e ebbero decoirso letale, mal grado diversità di trattamento (in uno conser' Tativo, nell'altro operatorio) . P er quel ch e riguarda la via d'invasione d ell 'infezione peri toneale, g li AA. ammettono che essa pote,ra a,·venire sia per la via ematica, come pure attraverso il canale digerente, in cui le lesioni in fiammatorie precedenti avrebbero perm esso jl diffo11dersi dei germi provenienti dal secr eto tonsillare inghiottito. ' ta notato ch e in amh,edue i casi la si11drome ha avuto luogo durante il periodo nlestruale; g li AA. credono che la maggiore alcalinità d el sang u e ch e si manifesta n el periodo catam eniale favori . . ce lo sviluppo d ei germi nel sangue; forse in questo sta anch e una delle cause della maggiore frequ enza delle peritoniti nella donna rispetto a 11 'uomo. S. l\1rNz.

TERAPIA. Sulle trasfusioni di sang·ue. E. Jacobso11 (111,·inch. J\lfediz. llì och. , 1±, 1934), b asandosi sull 'esperienza di circa 600 trasfus ioni pTaticate in 195 i11alati, ricorda r apidam·ente le principali inàicazioni alla trasfusion e. Sino all 'av\1 ento d ella epatoterapia, l 'anemia perniciosa costituì la principale indicazione di ques to eroico metodo di cura , ma an c he in seguito essa h a seguitato ad €Sser e u sa ta in questa m alattia, sia che si tratti di casi refrattarii alla terapia epatica, sia che si voglia a ffrettare il processo della g uarig ione o intervenire d 'urgen za in attesa ch e il fegato com inci ad agire. Nelle anemie secon clarie g·r avi , la trasfusio·n e d à dei ri sultati eccellenti; dopo ematemesi o melene gravi, dopo perdite errtorroidali o ferite ampie, nelle emorragie d egli itterici , specie durar1le le operazioni , o n elle diatesi emorrag ich e, la tra8fusione è indicata per ch è rialza la quantità d ella massa circolante, sostituisce il sang u e ]Jerduto, eccita l 'attività emopoietica d el n1idollo, agisce come stimolo proteinico ed eser cita un a n ettissima azione emostatica . Nelle a11ernie seconda rie da can cro , almeno se non son o r11olto avan zate, la trasfusione dà d ei risultati verame nte meravigliosi; buoni risul tati si hanno a n ch e nelJ e coliti cr onich e; it1\1 ece r estan o sen za su ccesso le trasfusioni praticate n ei casi di emopatie, come le agranulocitosi , le leu cemie ecc. Dive r i sono i ·1Jareri sull 'azione delle trasfusioni n el corso d elle setticemie ; personalmente I' A. ha avuto buoni vantaggi fuorch è nell 'endocardite Jenla; la cancre11a d ei polmo11i ne emhra trarre ,·antaggio. Ugualmente


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