Il policlinico sezione pratica anno 1922 parte 1 ocr parte4

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SEZIONE

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ra1ne11te co111e sia ancora lt111gi dall'essere pacificame11te risolta la qui~tio11e a favore di uno piuttosto cl1e cl€ll'altro i11etodo. Se il clorofor1nio da t1na parte è i)ericoloso, i1essuno potrà neg·are i ])ericoli cl1e l)Ol'ta con sè l'etere spfcie in a111111a Inti avar1zati i11 età, facili alle ip·ostasi pol111011ari. Infatti il Legueu lo respinge senz\altro, egli dicl1iara « di rin1anere fedele al clorofor11lio, il qt1 ale, l1en i11a11egg·iato, ben dato, è })ocl1issimo tossico l)e i reni, quando il fegato 11on è a111111alato. Siccome da oltre u11 anno adopero quasi sempre nella i11 ia pratica rH. ~I. C. Abbot senza aver11e avuto i11conycnienti, ricorsi in questi due ca i a tale pre1)arato e cioè ne feci praticare ng·li a111111alati clu e ir1iezioni del n. 1; la p1·i111a due 01·e aYa11ti l'atto operativo, e qt1indi t1n'ora <.10110. la eco11da e, co1npletai l'anestesia fino a<.l ottenere la r isoluzione muscolare, facendo so.;.11111 i11istrare poche goccie di clorofo1mio. L·a11estesia ft1 perfetta e gli ammalati non furo~o in seguito tormentati da vomiti, ciò cl1e è uno dei pregi del metodo di narcosi praticato. Sebbene 2 casi soli non siano troppo pocl1i per trarne deduzioni sic111·e, pure da essi rist1Jta che coi criteri operativi sopra esposti e cl1e realizzano la massima S€n1p·l icità, io h o potuto otie11e1~e guarigioni oltremodo rapide co11 de cor~o po~t-or>era to1·io privo di quegli incide11ti e quelle complicanze che is pesso si osservano e cl1e sono ultimo motivo di a·ggravamento della prognosi. Genova, luglio 1921.

OSPEDALE l\ilAGGIORE DI S. GIOVANNI BATTISTA IN TORINO - SEZIONE DI UROLOGIA diretta dal prof. LUIGI FERRIO.

Di un ascesso prostati(O insorto (Ome complicanza di una pneumonite crupaJe per il dott. CARLO

CHIA lJDANO,

assistente.

Nella i1ostra Sezione abbiamo potuto osservare u11 caso di asc~sso prostatico da pneumococco i11 un ammalato , ppena convalescente di pn~umonite lobare, sofferta in una Sezione di ì\Iedicina del nostro osp·e dale. Poichè non n1i fu dato di trovare nella letteratura citati casi di ascessi prostatici come complicanza della polmonite crupale, non ne credo senza interesse la descrizione.

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M. Giacomo, di anni 54, manuale, ammo-

gliato. Nulla di importante nel gentilizio. Moglie e .due figlie viventi e sane. Soffrì le comu.

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ni inalattie dell ' inlanzia: forte bevitore e inasticatore di tabacco.· Dicé che da qualcl1e tempo era obbligato ad alzarsi alla notte due o trte volte per orinare, i1on avvertiva però altri speciali disturbi dal lato urinario. Non sofferse malattie veneree. Sette anni fa sofferse dj pneumonite, dalla quale guarì bene. Il 22 ottobre 1921 fu colto da dolore puntorio alla bas~ dell'emitorace 3°, con cefalea e febbre; il 2::> venne accolto in una Sezione di Medicina del r1ostro ospedale, dove gli furono riscontrati i si.ntomi di una polmonite lobare sinistra. L'ammalato crisò il 1° novembre. L' esa~e dell'urina praticato in questo periodo manifesta va soltanto la presenza di un velo di albt1mi11a. Pochi giorni dopo l'ammalato cominciò ad accusare bruciore e freql1enza nell'urinare, dolore al basso ventte e contemporaneamente la temperatura subì t1n aumento con inassimi di 38.6. Fu trattato l)ri1n a con urotropina poi, siccon1e i disturbi i1on cessavano, anzi tendevano ad aumentare, fumn10 cl1iamati a visitarlo. 19 novembre 1921. - Nessuno scolo di sostanze inucose nè purulente dal n1eato·: uretra pervia ad un Nélaton IL 20, con legg·ero senso di intoppi avanti di penetrare in vescica: qualche centimetro cubo di ristagr10 di urina leggermente torbida. Prostata dal retto alc111anto ing·rossata, specialmente a carico del lobo sinistro. Si fanno ·eseguire per alcuni giorni dei cateterismi, con blande lavature vescicali, ma, accentuandosi le sofferenze con tenesn10 vescicale e rettale ed au1nento della t emperatura, l'ammalato viene trasferito nella Sezione Urologica. Ivi si constata che la prostata è decisan1ente ingrossata ed è ancl1e divenuta molto dolente, e non rimane alcun dubbio sopra la presenza di un ascesso nel suo contesto, quantunque non si percepisca fluttuazione. Infatti, prin1a ancora che si proceda ad t1n atto operativo, l'ascesso si rivela il 4 dicen1bre, con la improvvisa fuoruscita di abbondante pus denso dal meato uretrale, uscita sollecitata ancora dalla compressione della ghiandola col dito . introdo.tto nel re~to. Segu~ tosto una mitigazione dei f enomen1 dolorosi e della febbre ed una certa facilità nel mitto; il mig'lioramento si fa rapido col massaggio quotidiano della prostata associato a lavature vescicali e uretrali, cosicchè l'ammalato viene dimesso dopo una settimana. Riveduto un mese e mezzo dopo g·ode buona salute: ilon presenta ch e un leggero aumento del volume della prostata, u~ ristagno postn1inzionale di 15 cm. di urina .ed una leg·gera frequenza notturna (due o tre minzioni). . Il pus raccolto ripetutamente col i11assag·g10 l)l'Ostatico, dopo avere a?curatamente lavat!l 1 uretra anteriore e posteriore nonchè la vescica con l1na soluzione di ossicianuro di mercu~ rio al 0.2~ per 1nille, n1i aveva .già di?1ostrato, a ll'esame microscopico, la presenza di qualche diplococco, che per la for1na ricordava grandemente il pneumococco. Fatte colture ·nei tubi di Tarozzi e nell'agar: siero, diedero sviluppo ~i culture pure. di pneumococchi. Inoculato il pus nel ~op.olino , questo muore dopo 40 ore e nel!o str1sc10 de~ sa·n gue colorito con lo Ziehl . s1 osservano 1 pneumococchi, circondati d~lla loro capst1la, Gran1-resistenti.


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IL POLICLINrco

Pnel1rr1ococcl1i furono dal Le-Fur riscontrati ad altre forme batteriche, nel pus di ascessi prostatici, cosiddetti primitivi. Anche il Baldoni cl1e esegui l'esame batteriolog~co di molte prostate normali in individui che non ebbero in vita nessun si~tomo morboso per parte del· l'apparato genito ·urina rio, morti per varie rnalattie, ri contrò due volte il pne11mococc0. Lo trovò associato al 11iese1itetic·us fuscus in l1r1 individuo morto in seguito a resezione del mascellare per polipo sarcoruatoso, ed associato allo stafilococco piogeno albo in un in(lividuo morto per flemmone dell'arto superiore sin i ~tro . J_.o Starr-Judd che esaminò battel'iologican1ente l 't1rina di cinque operati di prostatectomia, riscontrò anch ·egli sempre il pnel1mococco associato arl altre forme batteriche. Il · Col1n, spremendo il secreto della prostata, previa introdl1zione òi un ur8troscopio, lo rinven11e tTe volte sterile in dodici t1omini affetti da uretrite; non t:covò mai il g·onococco, ma 11nd ici volte io stafilococco (sette volte solo e ql1attro volte associato ad altri batteri), tre volte lo streptococco, una volta il colj, dt1e ,,olte un cljplococco Gran1-resistente. E probabile che, nei casi surriferiti i pneumococchi rinvenuti nella prostata abbiano un significato diverso che nel nostr9 caso in ct1i, per la dimostrazione dei pneumococchi soli nel pus, e per la s11ccessione dei fatti risulta chia. ramente trattarsi di un ascesso prostatico insorto come complicazione di t1na polmonite crupale. Del resto nessun altro osservatore dice di aver iniettato n-el topolino con esito positivo, ciò ch e è l'l1nico mezzo per fare la diagnosi del pneumdcocco con certezza. Che la pneu111ococciemia sia un sintomo abituale della 1Jne11monite pare cosa certa. Lo J ochmann 11a dimostrato pneumococchi nel sangtLe nel settanta per cento dei casi di pnet1monite. Questa invasione del sangue per parte clei pr1eumococchi, causa, in t1n .Piccolo nt1m-ero di casi di poln1onite, localizzazionj pneumococcicl1e metastatiche che esplicano con fenomeni infiammatori. La localizzazione più nota è l'endocardite e la. n1.enin1gite, più rara l 'otite, l'artrite, la parotite suppt1rativa, l a str11mite, la perit~nite, la flebite, ascessi cl1tanei e muscolari. I.. e localizzazioni sarebbero là dove è un loc iis minoris resistentilte: così un bi1nbo presentò ascessi con 1)neumococchi là dove erano state fatte i11iezioni cli caffeina, in un altro 0a1

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so i pneumococcl1i si localizzarono in un focolaio di frattura non aperta (Netter, Mariage) . Sj può ritenere nel nostro caso che la infezi"ne prostatica sia avvenuta per ,-ia sanguigna. Il pneumococco che si trovava in circolo si sarebbe localizzato là dove vi erano dist11rbi di circolazione per una ipertrofia prostatica all'inizio; non mi pare si debba pensare ad una infezione per via canalicolare, -com e ritier1e il Dittel che debba sempre a\7Venire negli ascessi prostatici. Non si pttò però escludere che quest'ultima via possa dal pneumococco essere segt1jt n. ~a11\\·erck dimostrò 111icroscopicamente 11elle 11efl'iti do1)0 una pnet1monite 'i pneumococcl1i nei capillari dei glomeruli renali. Il l\Iatl1ers isolò i11 dieci casi su ventisei il pneu111ococco dall 't1ri11a nel momento della crisi. L'albuminuria passegg·era cl1e fu riscontrata durante la pneumonite nel nostro ammalato, potrebbe star a segnare u11a 11efrite tossica ed un passaggio di pneumococ~l1i nelle t1rine attraverso l 'uretra con consect1tiva infezione per via canalicolare. L 'Oraison trattando di questa via di infezione così chiaramente descrive il meccanismo di formazione dell'ascesso: «nella ghiandola l'infezione attacca per primo l'elemento ghiandolare: i condotti gl1iandolari si infiammano, si obbliterano, prodt1cendo la i·itenzione negli acini cl1e si dilatano. Se il processo continua, la parete ghiandolare si infiltra di globt1ll bia11cl1i, che oltrepassano rapidamente questa barriera per invadere il tessuto acinoso . Si vengono così a forn1are tanti piccoli ascessi, che fondendosi, danno lt1og·o a ttn ascesso più voluminoso». L'Oraiso11 però l'itie11e cl1e c1t1a lcl1e volta, in seguito ·a trauma cliretto, in seg·t1ito a malattie infettive, possa, per via sanguig·na, il tessuto interacinoso essere attaccato per primo dando luogo direttamiente a ften1n1011i prostatici e periprostatici. Come dicevo dt1ncftle, se la via canaiicolare nel nostro caso non si pt1ò teoricamente escl11dere, pare però più semplice pensare c?e il pneumococco abbia segt1ito la ' 'ia sa11gtug·na, come nei casi in cui esso si localizza in orga.' . ni nei quali, . come vedemn10 i11t1 sopra, non s1 può . pensare sia giunto per altra via. D'alt1·n ·parte sono state · descritte prostatiti come complicanza di certe infezioni generali come l'inftt1enza, l'eris ipel n. la furtrn,colosi. la parotite, . il vaiolo, ed è generalmente amn1esso che la via di penetrazione in questi casi sia la sanguigna. La sin torna tologia fu nel i1ostro caso quella comune a tt1tti g·li ascessi }Jrostatici: inizio abbastanza st1bdolo, frecp1enza imperio-

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SEZIONE PRATICA

sa di ltri11are prima, ritenzione completa poi, tenes1no rettale e vescica le, clolore e senso di peso al peri11eo. La. febbre non passò i 38,6. Casper s-0pra 21 casi di ascessi prostn tici, ebbe elevazione febbrile solo in 4 casi. All'esame rettale si p ercepì l 'at1mento di volume della prostata di consi3tenza dura e dolente. L'esito fu quello di t1n terzo d egli ascessi prostatici: s i a perse s po11ta11eamente rl!ell'1~retra, e si \-UOtò in modo Sltfficiente, tanto che sco1n1)aryero ~ubito temperatura, disuria, e sintomi sogg·ettivi. La regressione con1pleta dell'ascesso si ebbe i11 i1ocl1i giorni. I

BIBIJIOGRAFIA. BALDO~l. R e_. ~.\.SS . :\Ied. di Parn1a, 1902, n. <3. Dl't'J'EL. "'-iener J{lin. \\-och., 1889, 11. 21. GAYET. Co11g1·e so di Urologia, 1920. Presse :\Iéd., 1~20, pag. 780. JOCH1'I.\~N. Trattato di ìvledicina interna ~Io.t-11·

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n. 28-32.

COMMENTI. •

A proposito di nn metodo per la ricetta del1' indacano nella orina. Leg'go co11 ritarclo e con sorp1,esa una critica che i .Dottori L et i e T esti rivolgo110 ad u11 1nio lavo ro. comparso, nel n. 20 della Sezione Pratica de l Policlinico, lavoro cl1e, come affer111a il titolo. a \reva lo s copo di rendere più semplir.e € ' pit1 i)ratica la ricer ca dell 'indacano . ii-elle 01i11e. Di.co con sori.1resa,, perchè m1 ,s embra c l1e, se il d-0tt. Let.i o il dott. Testi avessero letto completa1ne11te il mio lavoro, ed avessero ben compreso lo 'scopo che mi ero· prefisso, av·rebbero potuto, senz'altro, risparmiarsi og11i -e quals iasi co11unento in proposito. Essi sc rivo110 cl1e « la frequente presenza clel ferro n.ell'HCl comr~1erciale è .già 11n fatto da ltungo· tempo acq11isito alla scienza» . Non l'ho mai mes.&0 in dt1bbio, tanto è vero che nel mi') lavoro ho eleneato le principali imJ)UTezze eh·~ tutti sanno esso poter contenere, e fra quest-e ho citato anche il fer1·0. Aggim1gono c'lre << eta lungo iempo è -r1-0to che il ferro tra&J11ette aJl~ HCl de lle J)roprietà os~l -

danti, perchè vi si trova sotto forma di cl oruro ». Anche di questa .scoperta non mi att.ribuii la paternità, perchè ~ a parte il fatto che le proprietà ossidanti dell'FeC13 sono ben no~·.3 ai medici come ai chimici - scrivevo che· ;{ cloruro ferrico era già stato indicato dall'Ober111ajer come ossidante da prescegliersi. Obern1aj er, però, preferì p er il suo metodo l 'a~ido cloridrico puro, e vi uggiu11se {lel clo1·uro ferrico, e questo ·- ri1)eto le parole dei dottori L eti e Testi - ·sarebbe chimicamente un non senso, quando invece si dispone di a.cido cloridrico conunerciale, il quale è già di per sè inquinato e reso ossidante dalla presenr.u <lel ferro che vi s i trova qu,asi sen?-pre allo stato di impurezza. . rrerminano a ffermando che (( il llletodo indi·· cato dal dott. Sebastia.n,i non è un m etodo nuo. ' 'O, non conosciuto e non p.rat.icato » . E in qtie- , sto a lmen-0, &ia pure non compl€tamente, posso essere d ' accord o con i dottori L eti e Testi ....\. parte il fatto che ni liil 1io'vi sub sole, è certo cl1e io non ho inteso con la m.ia nota di · affe r inar.e cose che in un modo o in U·ll altr·o nor1 possano già esse.r e state· dette. l\fa è p·u r vero_, cl1 e se anche it metodo da m,e con.s ig'liato può essere diffuso fra i cl1imici, n.on è affatto •:! Onosc i u to n è praticato ne lle clinicl1e 11ostre, n è è consigliato -da n essun manuale, a l qt1ale jl inedico p1ratico· l)OSsa atting·ere per le sue abituali ricerche. Lo scopo ultimo del i11io lavoro er a ~ co.i11e scrissi - quiello di poter indicare a i collegl1 i n1edici, e segnatamente a quel11 clie vivono lontano da. ogni centro di rifornimento, un r é:i.,gente sem.p lice, sicu,ro e di .pochissin1a spesa, ed ecco· pe·r chè ho suggerito . di se•n sibilizzare con la ruggi11e o con la limatura di f.er ro 1 acido cloridl'ico commerciale, che talvolta no11 contiene o contiene solo qu a ntità in.sufficie11ti {li FeCl 3 ed è quindi a ll ora inservibile se ade,. 1•e;rat0 tal ql1ale. Gli ·anal~sti che 11anno laboratori ben forniti a loro dispos izione l)Otranno ben co11t.in11aire n. ricercare l 'indacano con l'acido clol'i clr ico i>11 ro mescolato con la soluzion·e di cloil·n ro fe~ri c J pl1ro d el reage ntario. I colleghi m EKl'iri elle ·~o­ no costretti a dibattersi n ella improba misru11osci11ta fat ica di ogni g·iorno, fTa la p en t1rio de·i pitì semplici mezzi di sussidio diagnostirn. potr'anno meg·lio di og·ni altro giudica1·e f'e J•) scopo, che senza grandi· pretese• rni eto p T·~­ fisso, è stato r·a.ggiunto. 1

E con questo dichiaro per mio conto cl1iltSèl la polemica, spiaoente di essere stato costretto a i"U.bare al Policliriico l ln p-0co del s t10 s1)a:?: i· > prezioso. D<>tt. VALENTI~O SEBASTI ANI.


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IL POJ, JCLINICO

SUNTI E RASSEGNE. ARTICOLAZIONI. I corpi mobiliarticolari. (AXBAUSEN.

Mu·nch. med. lVochen., n. 24, 1922).

I vari problemi che si riferiscono ai corpi mobili articolari non sono ancora tutti risoluti: sappiamo che essi prima di divenir tali sono rimasti aderenti a lungo al loro luogo di prod11zione e che hanno subito delle modificazioni, ma st1lle vere cause della loro produzione siamo ancora allo scuro. Gran parte di essi rappresenta senza qubbio l'esito di lesioni traumaticl1e circoscritte e limitate, della sola cartilag·ine articolare. Budinger e Kappis), ma i1e1· altri la c1uestione è ancora sub jitdice. L'A. si è d edicato alla soluzione del problema ed ha potuto dimostrare sperimentalmente la scarsa tendenza alla guarigione delle lesioni della cartilagine articolare : infatti le scontinuità di qt1esta non_mostrano per molto tempo a lcl1n seg·no di reazione, eà anche quando per gravi l esioni contnsive si provoca una reazione d ei tessl1ti circumambienti non si può pa·r 1are mai di 11na vera e p ropria r es titutio ltd i·ritegr,u1n , in quanto che l' attività della eartilag·ine e del tessuto subco11dri co non riesce a stabilire le p erfett a coesione del tessuto distacco con quello rin1asto integro. Nulla di più facile dunque che un secondo trauma, sia pt1r lieve, possa provocare il d istacco di quella ·parte di cartilagine già separata dal resto, anche in quei casi nei quali qualche ponte osseo contribuisca ancora alla s ua fissazion e. Ma esist.e al certo ,anche u,n , altra specie sopratutto nel g inocchio, di · .corpj mobili articolari, i ·q11ali. sono <:onosci11ti sia durante la loro formazion e che nel periodo ·di stato. E ssi ·si d istinguono per alcune particola1ità proprie. In un primo t empo si osserva come la cartilagine perfettamente ir1tegra ricopra un segmento a cunéo di osso con il suo midollo, anch·'esso 11ecrotico, perfettamente distinto e separato clal resto d a ·11na zona di connettivo giovane. Non è possibile per una serie di fattori assai evidenti (mancata compartecipazion·e della cartilagine reg·ola1·ità della linea di demarcnzio11e) ammettere un'origine traumatica di questi sequestri, tanto p.i.f1 che si presentano spesso bilateralln.ente .. Oggi si è andata. ifacendo strada lentamente l'idea dell'origine ossea di tale infermità. D' altronde anche ammessa l'origine tra umatica non si comprenderebbe la ragione del persistere dei seqt1estri osservati e della scarsa ..tendenza . . . alla guarigione. In ta nti esperimenti ··praticati su animali· diffe. 1

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renti (cani e conigli) operando· sui condili femorali e cercando di ripristinare l e condizioni patologiche di una frattura interrompendo e ripristinando la continuità dell 1osso, non · è stato m.ai possibile di ripeter.e \111 quadro clle si assomigliasse, sia pure approssimativamente, a qt1ello del distacco epifisario subcondrico .:uaccennato. Le fratture così provocate guarivano tutte · colla formazione di t1n callo perfettamente normale. Se n e declt1ce che le lesioni ossee trauma.tiche epifisarie sog·giacciono alle stesse leggi di tutte le altre localizzazioni. Non è n ea11ch e così possibile adel'ire ali 'ipot esi dj Bier, il qt1ale ritiene rl1e la si11ovia incanalandosi nella linea di frattura, impedisca l'adesione tra osso normale e ql1ello distaccato. Axhausen ha emesso già uria teoria per la quale tali sequestri avr ebbero dovt1to avere un'origine embolo11iicotica, nel senso che la presenza di emboliebattericl1e avrebbe potuto provocare l 'occlusione delle arterie terminali dell'epifisi e determinare così la formazione di sequestri. In questi casi dt1nql1e pre;varrebbe il fattore meccanico. s11 quello infetti v.o, avendo l'organismo riportato r apiJiamente l a vittoria s nll'in,1 a~ione batterica. La simiglianza di tali seql1 estri co11 c1uelli tubercolari è davvero assai e' 'iclente, no11 solo; ma con l'ai11to di radiografi e è stato possibile 1netter e in evidenza la possibilità di tale fenome110 anche in altre [lrticolazi o11i (s1)alla). Ancl1e il morbo di Koel1ler è l)r obabile d ebba tro,·ur posto nel quadro di ql1este n1alattie : infatti nella letteratura scarsi so110 i casi descritti • estesamente t estè ' ricordata so. della malattia . pratt1tto difettano i r ep erti i stolg icf. ·Quasi tt1tti i malati sono sta.ti osservati allo stato avanzato. I . a malattja si in1zia sp·o ntnn.en1nente e d'im1'.)rovvi -o con dolori a carico del 2-0 o d el 3° meta tarso : la radiografia svela alc11ne zone di ispessimento osseo circondate da .altre di ra 1·efazione, 11n appianamento della testa del metatarso e formaz.ione di t1n solco di demarcazione, allargan1 ento del C'Ollo e finalment e delle .gra.vi d eformità . Nei ca·si osservati dall' Axhausen si trattava cli l1na n-ecrosi cuneifrome dell'epifisi, necrosi estesa anche al midollo e che circondata da lln tess"t1to di grant1lazioni, era ricoperta. da cartilagine appena alterata. Di t11l)ercolosi nea,nche l'idea. E evidente !,analogia con i corpi 1nobili a·r ticolari allo stadio di forn1 azi on e. Nei casi riferiti ·si può facilm ente escl11dere l'origine trauma tica, constatazione del resto comune a t utti i pazienti colpiti dalla malattia di Koehler. Contro l'origine trat1matica depone a n-èl1e il I

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reperto radiogr.aiìco e quello istologico, poicl1è i1on sono mai stati descritti tal€ sequ·e tri a l i10110 inC'se clopo una fratt11ra e viceversa co11osciarrJo 11 modo di manifestarsi delle lesioni €pifisarie. Non rimane altro dunqt1e che am1n·ettere la possibilità di embolie micotiche senza infezioni· consecutive. Così tutte le diverse particolarità a11atomo-patologiche, le alterazioni della f orrr..:u scheletrica) di cui Koel1ler non sapeva rendersi ragione trovano facilmente la loro spiegazione amrnettendo Ja contemporaneità di più localizzazioni. Ed infatti sono state descritte isolatamente t11tte q t1elle alterazio11i morfologiche che possono colpire la testa del 3° ma sopratutto del 2° metatarso. E facilmente co1nprensibile infine come nelle fJiccole articolazioni metatarso-falangee venga a mancare l'occasione e il posto per il distac·· co di questi sequestri cuileiformi eventua lità facile nel ginocchio. ~xhausen ha attirato l a ttenzione su speciali sequestri dell'articolazione dell'anca da lui no· tati nell 'artrite deformante giovanile, simili a i -sequestri cuneiformi tubercolari di ICoeni g e a quelli che Borchard ritrovò nei focolai del~' anca, nell'osteomielite multipla. Egli dimostrò la presenza di sequestri c\1neiformi di· s tinti dal resto dell'osso da una lin ea di demarcazione costituita da uno strato di pus, so1.to 11na cartilagine persistente, ma necrotica. ~on dovrebbe esistere dubbio s11ll' importanza delle l esioni articolari circoscritte d'origine micotica, n ell'etiologi a dell'artrite deformante giovanile. Riportando ora l e imm agini del morbo di l{oehler a quelle di Bertl1es, non si può non Timanere colpiti d a lla g·rande rassomiglianza che esiste tra q11este du e malattie! Anche in ql1esta 11ltima si tratta secondo Axhausen di necrosi epifi sari e d'origir1e embolo-micotiche sopratutto tubercolari, infezioni rapidamente -superate dall'organismo. Non deve·· maravigliare cl1e la forma dei sequestri non sia sempre la comune a cuneo, poichè già Koenig di1nostrò come nei bambini tale deviazione dalla norma si verifichino facilmente. ln questo modo è facile comprendere la bilateralità dell'affezione, l'analogia tra i corpi mobili articolari, la malattia ·di P erthes e quella tli J{oehlér. E pur vero come · fa osser·vare Perthes, che la malattia che da lui prende il nome è progressiva, a differenza dell'artrite deforn1ante comune; ma non va neanche ·<limenticata la farza rigeneratrice e riparatrice <leìl'epifisi infantile, così diversa da quella, de~li adt1lti e dei vecchi . .,_ La malattia di P erthes va dt1nqt1e coi1.si9.e1

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rata come t1n 'artrite deformante infantile. Conviene aggiungere subito come non si possa ammettere una etiologia comune a tutti i casi della malattia <li Perth€s: quello che è cer-to è il fattore comune ' 1a ricercato in a lterazioni parziali dell'articolazione: le cause i1e possono essere certo diverse. D 'altra parte credere come ogni disturbo dell'ossificazione epifisaria della testa femorale, possa essere riportato çi,l concetto di un morbo di Pertl1es sarebbe un errore : in questo si prest1ppone un'articolazione perfettamente sana, clinicamente e· racliologicamente normale. Da ultimo va ricordato t1n disturbo di nutrizione epifisario d'origine traumatica, la necrosi totale cioè del m oncone prossimale nella frattura del collo del femore. L'importanxa di questo fattore è stata certamente esagerata .e male interpretata qt1ando si è visto in esso la causa della Jna11cata consolidazione della frattura. Viceversa non sono state abbastanza considerate le conseguenze di 'qt1esta .necrosi, nei riguardi dell'articolazione, a frattura consolidata. La necro§;i estesa della cartilagine provoca dei complessi sintomatici simili a quelli dell'artrite ·deformante. 'La cartilagine usurata mette allo scoperto i tesst1 t i ossei s ubcondrici. Non mancano tentat:l,ri rigeneratori sulla zona limite della n ecrosi, e la sostituzione dell'osso morto con quello nuovo si manifesta colle stesse modalità d ei trapianti. :Nia app11nto in queste condizioni l'osso dovrà facilm ente cedere a lle pressioni esterne e in questo modo sono facilmente co1nprensibili e spiegabili tt1tte qt1elle alterazioni (scomparsa della testa fen1orale, artrite d€formante in qualche caso di coxa vara) che finora non trovavano spiega zione plausibile. ·S t1 molti fe1101neni sinora oscuri della patologia articolare ogg·i dt1nque comincia a farsi tin poco di luce. ìVIINGAZZINI E. •

Artrite e infezioni locali. •

(11. SHILKOVSKY. A ??let. ~I edicine, maggio 1922). Si te11cle oggi a considerare qu.asi tutte le artriti come localizzazioni di un processo infetti vo gen,erale. Col nome di ret1matismo si dovrebbe indicare il solo reumatisn10 arti~olare acuto·. Si sa da tempo -Ohe t1n focolaio infettivo 1)reBsistente può dar orig'ir1e ~d lUl p;oc~o infettivo generaJe o l'Oca le : 1n quest ultimo · caso, secondo l'A., deve aver .preceduto una batteriemia, di cui il focolaio primitivo è l a porta d'ingresso. . . U.n quarto dei casi di al't1ite settica trae o~-


1272

lL PùLICLlNlCO

gine .d a u11 f ooolaio ton-sillare. ~ esacerbazion,i della ton .sillite ag;~avano l'artrite. Secondo f' A. la. tonsil.OO<!to1nia d ovreabe sempre essere comf)leta, perchè a.11cl1e· tln piecolo i1odulo può perpetu.ar,~ .l'infezione. I focolai de11tari e alveolari sono~ n_egli adulti, forse il pii1 frequente punto di partenza di a.r triti: però i reperti radiologici vanIDJO intenpretati con prudenza 011de no11 estra.rre clenti sani. I focolai dei senj accessori della cavità nasaile non van110 trascura.t.i: si ricercheranno con la trai11sillt1mi11azi·o ne e coi raggi. I.e infezioni urogenitali sono molto importanti. L'artrite gono<i!occica segue l'uretrite in circa il 1/2 % dei casi, a dista11za da pocll i giorni a sei miesi, second@ l' ...\. L'i11izio è spesso poliarticolare· sebbe11e poi si fissi abitualm,e nte in ·u na sola gram.rle articolazione. Gli sproni caloaneari '8010 di .rado so110 di origi11e gonococcica. Oltr~ 1'11retra occorl'e esa.ininaJ:e la prostata e le vescichette., e iicer:care un 'eventuale cistite o .pie-1ite cron.ica,. Nelle donne van110 an-oh~ ricercate le endometriti, le cerviciti (abortir). Altri possibili focolat infettivi sono le , rie biliari, l'appendicite cronica, l'intestino (stasi i11testin.ale cronica). Nella diagi1osi di artrite occorre S-O})ratutt:-0 evitare la ·c onft1sione con l'osteomielite ·epifisaria, frequente nei fanciulli. Nella prognosi bisogna rico-rclare che l'asportazione del focolaio pri111itivo non ha diretta i11.tluenza still e· le~io11i anaton1icl1e articolari già prodotte) nè st1i ba cilli già entrati in cireolo. Pe,r la cura, oltre la ricerca e l'asportazione dei focolai infettivi, ocC()rre evitare i ·Cambian1enti bruschi di temperatura; dalla dieta è meglio sottrarre parte dei .car])oidrati che del-le proteine, data la mi11or tolleranza di questi i11fe!Jni pe·r lo zucchero. L'idroteI·apia e il massaggio locale non vanno trasourati. Le iniezjoni endovenose di proteine eterogenee dànno spesso un van1ja.g·gio trari.sitorio., di rado permanente, e sono alquanto pericolose per lo shoc che provocano; so110 da proscriversi nelJe cardiopatte organicht>. Gli autovaccini giove1~bbero nelle i11fezioni gonococcicl1e, assai più degli 1stock-vaccini. L'opoterapia timica nor1 -sembra eh.e abbia dato grandi risultatj. . L 'A. raccomanda i ioduri, e lo sciroppo di ioduro di ferro. Dai salicilati .at.tende soltant-0 un sollievo a l ·dolore, ma essi provocano proteinuria, cilindruria: sono preferibili i derivati del cinco!ene, cl1e sono anche meglio tollerati dallo stomaco. DORIA •

(ANNO XXIX,

FASC.

39}

Le nodosità iu.s&aarticolari sifilitiche . '

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(A. CANGE .e n. .t\RGAUD. Ga:.. des H6pita11;i·,. 1922, n. 4()). Si tratta cli un 'affezione caratterizzata dallo· sviluppo, nell'immediata vicinanza di una 0i J>iù grandi arti-colazio1li degli arti, -eccezionalmente altrov,e (reg. ·costale), di tumori indolenti, di cojo sistenza ·fibrosa, di forma roto11da od oval are, u11i o multilobati, generalmentemt1lti1> li, talor·a conglomerati, ma per lo il_)iù distinti. Il volume varia da un pisello a un uovo <l'an1itra; hanno se(le nel sottocutaneo, là ove. i tegL1n1enti riposano sul piano osseo; sonoassai mobili; per le scarse aderenze coi tessuti e irc-0stanti. Il Mcorso è c:vonico: giunto a.cl \1n cerio sviluppo ·s i arrestano e persist,ono per anni; possono riassorbirsi, .e forse anche ramn1ollirsi, t1lcerarsi, e ql1indi cicatrizzare. Osservati dapprima ai tropici (Brasile, Cina ,. i ole della .Sonda, Africa), negli indige·n i, ql1ìndi neg-li Europei residenti, .furono poi osservati in E11ropa nei reduci dalle ·colonie, ed ai11cl1e in pazienti ehe mai si erano allontanati dalla loro ·S ede (ca:so di Berna, visto da De Quervain, ottobire 1921). Fu creduto dapprima ad 11n'ol'ig1ne micosic.a, per la concomitanza, in lJn paziente, di u11' di un mi~toma del piede; mentre fu esclt1 ...:a la sifilide p ercl1è la cura specifica tentata iil' qL1alohe oa so, aveva fallito : la R. "'' · non era stata inai esegt1ita. Pot1pelain, nel 1920, st.udiando in Cina cin. que ·casi, r1.0tò il costante sviluppo su terre110 lueti'.co e la coesist~iza frequente di accidentii secondari o terziar;_ della sjfilide, nonchè lai rapida et1rabiiità cogl~ arsenobenzoli, 1SO}) r a:t t1tto delle nodosità recenti e non indu·r ate. Foley ·e Parrot, nello stesso anrio, osserva ni t· che queste p1·oduzioni patologiche so.iJo tro1)P°' uniforrni e ·Carat~risticl1e per far a1nmett€t e. un ·eclettismo etiologico. Le osservazioni di Poupelain furono poj confe1"mate e1d ,e stese : lo stt1dio batteriologico delle nodosità aisportate diede sempre risulta tii negativi, hoochè t1na volta G-0t1gerot abbia tro\·ato il cefalosporiu·1n . acre11ioriii1/11i, probal?iln1ente per un inquinamento accidentale (è urn fungo llOO p·at-0geno, per l'u.om.o). Ulteriori .o sservazioni di Foiey, Parrot, e cle-g li AA. n1i.sero sempre più in evide11z.a lo s,·iluppo del maJ~ in terreno luetico (anamnesi clii aborti, polm1ortalità infantile, cefalee seroti11e,. talvolta dj preced-e.nte. ulcera d11ra; presenz a di siiiìlidermi e dei loro esit.i, talvolta solt&1to ·sulla pelte che ri:copTe- le nodosità, leucomelanod-ermia del collo, e<iè.) e la curabilità col tra t? ·


[_.\NNO XXIX, FASC. 39)

tame11t.o mercul'iale inte.nso. Lo iocll1ro s i di1110· strò inutile.

La R. ' '' · fu talvolta positiva e talvolta no, ma non si può darle gran valore ii1 presea12a di n1anifestazioni ·Cliniche ii1dubbie. Nel caso di De Ql1erv.ain la R. W. fu ripetutamente positiva, però ma11caYa ogni altr.o segno di lue, e la cura me.r curiale e arsenicale, forse tard'a o i11sl1fficiente, fallì allo scopo. ~ia mentre i successi della . terapia han110 vaJore diagnostico, gl'i11sl1ccessi qui non hanno valore, potendo le lesioni trovarsi n.ello ste.dio refrattario d'organizzazione fibrosa e di sclerosi cicatriziale. Gli AA. riferi..,cono estesan1ent.e un ca.so, o SeI'\·ato in _t\lg·eri. È una donna di 36 anni, che seni anni prima contrasse lues: dopo llll a11no e 1nezzo circa, i11sieme .a sinto1ni luetici va1i: (sifìlidern1i, cheratite, irite) si n1anifestarono due nodosità l1na al gomito d estro e un -:-., al sinistro. La n1alata ne riferi,,a l'origi11e act l1na caduta. Dopo qualche w1npo la sinistra si riassorbì, n1a la destra ha. persistito in1111utata, fin qt1andn fu asportata dagli ..~A. p er esaminarla.. Era ui1 tumore duro, r eg·ola.r e, roton clo, grosso come una castagna, 1111iforme111e11te bianco, l11cflnte, compatto. l !na metà fu destinata all'esa1ne batteriologico, cl1e fu negati,10 ( esa m~ batterioscopico, culture inoculazio11i ). L' altta metà servì per l'esan1e jstologico, i11 sezioni $riali. Ilt un1oretto appariva limitato d a l connettivo circostante da t1n inviluppo di cellule endot.elioidi. Era costituito da una i11a ssu. di co.nnettivo non m olto denso, contenente dei 110duli fibrosi sclerosati. Nel co,n nettivo erano zone di necrosi grassa e vasi, circondati da plasmatzellen talvolta g"randi, binucleate, eteromorfe; qua e là v'eTano iammas.~i di plasmatzeJien. I ' 'asi qlla e là mostrava no proliferazione dell'intin1a, primu inizio di anen1ia locale, cl1e porta alla formazione dei noduli iin·durati. Questi so110 costituiti da fibrille addensate, e le scarse cellule pre.nd~o aspetto di condroplasti. Esaminando alt1•a volta u11a nodosità in periodo il:niziale. gli .~. a vevano osservato, oltre le prolif.erazioni dell'intin1a vasale, e. le plaimatzellen, disposte come è detto, numerose cel lt1le g·igainti polin11clea t.e, nel co111wttivo, alcune in degenerazione grassa parziale, altre che sembra va dessero origine alla loro periferia a lungl1e rellu!e, coi caratteri di fibroblasti . Le C'ellt1l e giganti n on avevarto corona di cellule infìainn1ati0rie. Per la pres enza di e11do- e p.eri\'ascolarite, 1

........ 12 ( •)·

SEZIONE PR.\TICA

e di cellule giga11ti in pieno tess11to fibromatoi·de, gli _i\....c\. concludono doYersi ritenere Le nodosità a rticolari oome sifi~omi, che in luogo. di evolvere ·y erso la degetneirazio11e g·o1nmosa si avviano verso la metaplasia fibroci catriz iale. Dall~ultimo caso descritto t.raggo110 l' avve r-. tenza che reve11t11ale unicità della l esione not1. de·v~, fuorviare la diagnosi. DORIA.

CENNI BIBLIOGRAFICI. TEISSIER. Nouveait Traité de· 31éclecine. !Jlaladies irifect·i eus es et para sitaires, fase. II e V.

ROGER

' '' IDAL

Colla l)t1bblicazione dei volumi 2° e 5° il grande ca1)itolo delle malattie infetti ve è aì completo; i collaboratori del i1uovo trattato di medjcina mostrano una promettente e rara diligenza n ella sollecita pubblicazione, e sj spogliano dalla caratteristica di eternità, che· suole a vvolgere l'opera collaborazionista dei' n1oderni trattati. Il ' 'olume 2° è dedicato alle malattie esante-maticl1e, (Teissier, Teissier e Tanon) ; alla difterite (A' ' irag·net, "'' eill-Halle, Mari'e) al te-. ta 110 (Ca rnus e Gournay), a l carbonchio (Roger), al r et11natismo articolare acuto (Barbier) alla perto~se (Londe) agli orecchioni Teissier· e Esmein) al tifo esantematico (Nicolle e Co11seille). Capitoli, in cui la m edicina n1oder11a porta, se non .giudizi definitivi, ipotesi di la,·o-ro fonda te, sono raccolte con titoli di Erpes e febbre erpetica (per opera di Ravaut), di febbr.e aftosa, per "opera di Mena rd, di n1ilial'i ca (Re11ault.) di febbre da pappataci (de Brun). Il fascicolo 5° s i potrebbe intitolare il volt1me delle malattie esotiche, se purtroppo le-conoscenze l)ÌÙ estese e la difft1sione, cl1e mo-der-namente 11anno avuto a lcune malattie infettive, non obbligassero a ragg·ruppare qu este con le altre comuni malattie infettive d et Yecchio continente. La malaria, (Vincent e Rieux) il Kala azar, (Nicolle) la t richinosi, (Joyeux), la filariosi, la strongilosi, la distomatosi, la coccidiosi, lasarcosporidiosi (Guiard), l'echinococcosi e la cisticercosi (Dévé), la tripano somi a~i (Brumt~ ­ la febbre ricorrente (Mi colle e Bla izot), il so-dok11 (Thibaut) 1rovano esa.urie11te trattazione; segt1e una mo.n ografia suJ ca11c1·0 (.Rouss~' e Wolff), .c11e occupa la metà del volume . I due fascicoli 21on vengono n1en o all'attesa del pubblico n1edico italiano, cl1e segu e con· profonda sin1patia la pubblicazion e n1edica diretta da Roger, 'Vidal e T eissier. • t. p.


.. t I !• 1.)'";/

1->.

(ANNO XXIX, F ASC. 39)

lL POLICLINICO

RA\'A"l~T.

Sypliilis, Palitdis11ie

A1nibiase. -

lVIasson, éd. Paris, ~ éd. Prix. Fr. 9. È la seconda edizione del volun1ietto del Ravaut, già da noi recensita s11 ·qt1este colonne, ·con qualch·~ aggiunta sulla terapia derivato d·alla più recente esp,erienza. L' ...<\. ha con ragione racco lto le tre malattie che si giovano di ùna stessa n1et.odica generale ·di cura, malatiie che ha.n.110 jn comune l'orig·i11e p1'0tozoaria. Nel libro pt1rtroppo i ·contribt1ti anche· recenti rlegli studiosi stranieri sono tent1ti spesso in poco conto e talora nemmeno ricordati: a questa n1ancanza speriamo vorrà il Rava.u t riparare iI1 una edizione n11ova, che noi auguriamo prossin1a. t. p.

fttCftDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON68ESSL Soeietà Lombarda di Scien~ Mediche e Biologiche· F~e<l11. ta

t"

I

del 12 rnag!]'i.u 1922. Pre iùenza : Prof. D. Rossr, presidente.

1

R éactions motr·ices de la cage thorac iq1te en rapport avec l e diagnostic précoce de la tub. pulm. chr. L'Expans. scientif. franç., Paris, 1921. Fr. 5.

-DESVERNIKE.

L'A. l1a immaginato un apparecchio registratore speciale, che chiama stetografo, col quale studia graficamente i movimenti della cintura, castro~ternale, e, con una larga serie di grafiche, C€rca di dimostrare come le modificazioni dell'attività n1otrice della parte alta del torace l)Ossano essere espressione di tub. polm. ir1iziale ocl a.vanzata. Non si può disconoscer e t1n certo interesse dottrinale a queste osser ·vazioni, specie dal punto di vista fi· siopatolog·ico. g. sabatini.

Etude ·sur le trctiten1erit de la tuberculose pii lm.onàire. -.fL 'Expans. scientif. française~ Paris, 1001, pag. 78. Fr'. 5.

DESVER~I~E.

In questa breve pubblicazione l 'A. raccoglie i risultati da lui ottenuti in molti anni .li pazienti ricerche, dirette a trovare .un si~ro ·imml1nizzant e contro la tubercolosi. Egli ha con metodo speciale cercato di ot-tenere un i)rodotto ad a lto potere antitossico e antibatterico: e a tale scopo si è servito, per speciali ragioni, dell'asino, sottometten· dolo a prolungate depressioni barometricl1e, dentro l1na camera, dove era possibile fare ·del vuoto. Le esperienze, come l 'A. stesso confessa, sono state incon1plete: le applicazio11i terapeutiche del siero ottenuto sono state fatte in pochi individui, e l'autore pubblica il suo lavoro più come i11citamento ad altri a proseguire in qt1~sta via che come dimostrazione del rag.git1ngin1ento di risultati concreti. g. sabati·rii.

· S'i:1ifisiecton2.ia parz·iale superiore e sinfisiotouiia associate.

R. Cos'l'A. --· Se si a~socia la sinfisiectomia })a rziale superiore (asportazione del tratto con1preS•) tra un tube1·colo del pt1be e l"altro i1er l'altezza di 1 cm.) alla sin.Miotomia si ottiene di ridurre molto il grado di divaricazione dei p11bi: talora ad esempio anzichè 5 cm. di divaricazione ne basta llDO. Con ciò la sinfisiotomia può rivestire un carattere 1nolto più fausto. Inoltre, mentre la sinfi· $iectomia parziale st1periore può essere appliCc.'l ta, con effetti. l.ltili anche per i parti successivi, nei bacini piatti la cui coniugata vera non sia inf•~­ riore n i 75-77 millimetri, associata alla sinfisioto1nia si può arrivare fino a 70 millimetri, tenuto conto che, dopo la ~infisiotomia, permane freqt1entemente llll certo gra<lo di mobili~\ nelle articolazioni del bacino. 'l'ale mobilltit può essere sfrutta.t u al mas.~imo, col disporre la donna, al moment-0 clcl parto, colle coscie accavallate. Il che aumenta il diamet1·0 trosveTso dello stretto Sl1periore e rcncle più ampia l'incisura della -sinfìsiectomia pal'-

ziale. Du fJ oas-i di, aneniia pernioiosa da ben,zolo in oprra.i.e tli una fablJric<L cli i111 p ern1ea bili.

'r·

Riferisce la storia clinica di (l11e an1mRlate ven11te a morte con sintomi cli an~1nia im1)onentisslmi e con manifestazioni em,o rrupjcl1e grnYissime, per Je quali nveva ricono-.."'Cinta eorne CHllM rlella forma niorbosa l'intossicazione <ln benzolo. 11icorcla come studiosi abbiano publ>licato serie <li casi sin1ili appunto in persona~ atldetto all'in(lt1~tria della gomma e che adoperava benzolo e come n1olti AA. abbiano studiato sindro1ui n11alogl1e prov·ocal)ili negli animali med1an1e benzolo i11trodotto o per Yia sottocutanea, o per inalazione, o per Yin. orale o Cl1tanea; e come sia <:>..npltato a mecli<:>i, adoperando il benz-010 R scopo terapeutico, di Yedere insorgere sindromi identicl1e ulle Stl ricorda te. Afferma doversi amn1ettere resi~ten7..a dt t1na. forma di anemia a tipo perniciooo come consegt1en~ dell'il}'tossichzio11e be.nzolica Hubac11ta, caratt.erizzata, oltre che (1nl carattere g~·avissimo e progressivo dell'anemia, n11che dalla tendenza alle {\.Illorragie e dalla riduzione (fin qnnsi alla. scompa·rSa) dei g·Jobuli bianR ONCHETTI. -

chi e delle piastrine del sangue circolante. SostiE'ue che solo nei casi gravissimi si possa ammettere ' come base anatomica delL'l sindrome l'involuzione ~trofica de.gli organi ematopoietici, onde l' t~­ ~i to letale inev.itabile; mentre nei casi meno gravi l'~nemi~1 ·dovrebbe imputarsi a distruzione degli elé1nenti <··iòvani dcl sangue, do1·t1L'l. . o all'azione cliretta del benzolo o all'azione di particolari lisi11e di cui il ben7~olo provoca la compn.rsa nel ~ro


.(ANNO .\ \L,, FASC.

39]

SEZIO~E

-del sang·u~; possibilità quindi di g·ua1i<rione ln qnesti nltimi casi, _pel'cl1è, sottratto I'a~maL'ltu all 'azione tlel_ be11zolo, . ces.'t'a la di-struiione {leo·ti -(•lementi gioYani del sa11gl1e. Dice che nei s;oi -due cnsi, potè oonstutare all'autopsia del midollo 'Osseo ancora qualche sep:110 di atti vi tà funziuna le ·e formativa, aln1e110 pet gli elen1enti della serie rooM. Xei CàSi verificatisi a l\lilano non ritiene proba bi.le cal1su l'impurità del bentzolo, ma invece 1'ecces-s1Ya concentrazione dei s11oi Yapori nei lo·<:>a li di In voro. 4

Annton1ia patologicn clell'avvelenarnento bcn.~olico i1id u."1triale <lel sangue.

PRATICA

1275

iuinuzione d~i u1e.tarnie tociti e mielo<:i ti <.lirninu,. . . ' 7.I?ne e s.cou1pa1·sa d..'11 circolo (lei .1>romielociti, 1n1eJoblast1, ed emocitoblnsti, .s<:omp.arsu delle cellule di Rieder. .\.d analoga conclusione si arriva i)er o·1i elementi immatt11i e degenerati del la serie ~·ossa, che per effetto della rontj?;'enteravia vanno incontro ad una dimillllZione eYidcnte. C. VALLARDI. 4

Società di Medicina Legale di Roma. Seduta dcl 14 e 28 dicembre 1921 e febbraio 1922.

C. Zli~X~:i.\~. - Il reperto autoptico in tre g·io,-n11i -0pera1e cli 11no stesso com11nrto impermeabili. espo~e ud assorbi mento per i polmoni e per la cute <li benzolo. in \apori e come solvente della go1n1u~1, -è caratterizzato <lu multiple emorragie (~teccl1i e . porpora, Sl1ggelazioni, en1atomi) in sedi vn1·ie : e-so-e.r1d<>-"miocardio, cute, faringe, esofago (con n11 ra.r~ ematon1a cilindriforme sottomucoso) . utero, ·ovai~, ple~1te, polmoni, reni, stomaco, inte tino, ,·esc1~1, lllldollo osseo); generale olig·oemia; deg·en~raz1011e parenchimnle adiposa di orgnni (nùoc:ar-d.10, feg-a.to , reni); midollo osseo grasso non rea tti\o ; milza non aumentat:a e :fibrosa; piccole ghian-Cl'ole linfatiche :fibrose. Istologicamente-: notevole r11ie loi})oplasia CDn 1eucol1si to.ssiC'a, scorup a r sn di megacariociti, par-ziale eritroblastosi, ~leno-linfo fibrosi con atrofia f 1>11icolnre e citog-011n , .nll<len&1n)e11to delle trnYate ~ del rf\ticolo connettivo, reazione plasmacell11lare. metanl:1sia n1i~1 o1dc; degenernz1one g·ra ~;~a clei Cilllilht i·i Sii ng·uig11i. I/anemia leuco-viustrinopenica emotragica ben.

-emo1)ig:1nento.

i1011

-zolotossica. mentre disting11esi dalla a11em ia es~en~i<t l(\ I >Ptnicio~a. J>ro~ressiva , d e,·'essere identificata con1c a Yv~l enn mento cronico indl1st11a le da ben7A>lo in base nnche ai re~ultati tossièologici degli f\~perimerttl nni1nn li, te11endo considerazione, ttll'infnori dello stato di purezza della benzina , l 111 into~!':-':ic<izioni combinate, clella via. d i penetru2io11e e clnratt1, t1e11a g;iovine e~\ e d el sesso fem11iin1le, della rE-sistenza Ynria e delle com1)licanze 1norbose juclivid11ali , della azione di tma preSt1nta lf'11coto~sina, della l>i nst1·inogen~i in relazione a.i 11leg·acnriociti, <ielle do~;i stimolanti e displasiche, -della nziont' a11ta gonis ta. dell'iodlo. Conchiude l 'O. avYisnndo a più diffuse ·s iCl1re misnre preventiYe <li mecl'cina indnstrinle, q11ali uspf.ra.tori negli strati bassi (l'aria degli a1ubie11ti più c.arichi cli vapo1i benzolici. protez~one della cute tanto dai vaPori -che dalle soluzioni, sel ezion~ d e lle clon11e troppo ~iovsni e più. deboli, Yigilanza mecliC•'l eo11 cont rolJi e1na tologtct, uso cli preparati iodici. I/a-.i i()ne delta ra<l1:otera.pi,a. stille aellt1le iln1.111ature del sangu e c-ircolante. 1

A. VISAJ. - l/0. stl1diò qt1este a lterazioni ematologiche st1 tm easo d i le11c~mia mieloide, traen:<.l one le ~guenti conclusioni. Atllll~nto dei <}. R. durante e do1)() le i1,rndiu"7iioni: d iminuzione impo11ente dei leucociti. Nella formula le11cocitariu aumento del nl1mero de-i po. iint1cloo ti nel1trofil1, dimintizione dei linfociti di-

'

Seduta del 25 febbralf.o 1922.

rresicl. : On. dott.

DoRE -

Segret. : dott. BELLUSSI.

Attcguian,,ento clei peri li di f ronte al 'r itardo della 1·ifor1na dell e tariffe gvud'i~iarie. Prof. OTTOLENGHI. --=-- In meri to alla circolare ticev·uta. della Fedel'azione centrale degli 01xlini dei ì\Iediei la quale <Lì\ norme sull'ostruzionismo tlei medie:i l egali in 8et,1YUito al protratto ritardo della Riforma delle tai·iffe g·il1diziarie, trova dal pnnto tli -vist<.'l procedutale ft1oti luogo che la Federa~ione degli Or,dini non a.bbia sentito il parere dei n1edici legali di tutte le Univel'sit~t italiane. Per l a oostanza egli è contrario a l deliberato ostruzionismo. On. dott. DoR~. - Il delibe1·ato della Fedetazione d egli Ordi1li ba piuttosto sig·nificato di protesta, di avvertime nto contro 11110 ~t:t to di coRe inòe.~no e lu11g<t111eute .p rotratto. Oppo1·~i atl un delibe:i :ato clella ~.,ede1'azione clegli Ordini riti~ne ft101·i luogo e non 01)J)Ortuno nell'Ot<.1 attt1ale . ·· Gene rnle FERRERO. - ~Innift%ta ù.""t tSua tlolol'osa in1pressione l>er l'os truzioni1sm.o di.chiatato, oontra11.o alla dig·nitit della professione medico leg-ale. Prof. A scARELLI. - - Ritiene che all'ora iattuale l 'o. trt1zionismo sia inevitabile. Propone che la SoejetiL <le liberi in senso n spettante in attesa delle tl<:"'l iberazioni del GoYe tno. nIASSAlll. Alieno dn qualsiasi Yiolenza comunque vrospettata, al 1>11nto in cui siamo ritiene l'ost1·uziouismo unico iuezzo che possa. apportare ad un pratico l'isultato. AvY. :à1.\RINCOLA. - J/ostl'uzionismo potrebbe l'isolvel' i con un.a semplice minaccia Jloicl1è praticamentù è di dubbia applicazione di fronte alla legg·e 1>e1iale. Comn1. /i.SCHIERI. - Crede che Ja Società possa: ùisintel'essarsi non essendo Ol'g·ano · sindacale e llebbi1 piuttosto ricl1lan1arsi ai delibera ti precedenti in n1erito. ' Tienf\ po~cia ,·ota to il seg·uente ordine del giorno : « f;a Societit {li Me.d icina Leg·ale di Roma nella « soo11tu del 25 febbraio 19221 udita.. la OOffillniCa« zione del prof. OttoJ.engl1i · « Sull'atteggiam~nto «dei periti di fronte nl rit:.1rclo della. riforma delle e~ tu riffe gi11diziarie )), considerato che il tempo Il« lnitato non lascia modo di procedei·e a determi« nazioni che· poss;mo a Yere efficncta in merito all~ « effettunztone dell'ordi11e del gion10 votato <1a1 «Congresso deg·li Ordini, riafferma la necessità di « t1n 'l)ronto intervento governativo per la riforma '( (delle ta riffe penali)). Dott. BELLU SI. 1


1276

L. i\.NNO . XX.IX,

JL J:>OLICLINlCO •

~PPUN'TI

FASC.

39]

.

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Diagnosi e cura. del diverticoli esofagei. Esisto110 due specie di diverticoli esofagei: i divertieoli esoiagei propriam.e nte detti, ed i diverticoli faringo esofagei. I primi non l1anno costitl1ito finora che dei rep,e rti di a l1to1)sia, sia per la lorò sede cl1e }le r la Joro O})'~ ­ rabilità. Bensaude, Grégojre, G11é11a11x (A rcli. de s Mal. d.e l'app. dig es l., i1. 3, 1922) r1e reI1dono r1ote tre osservazioni inedite: dn e di divertì. coli inferiori od e pi frenici, 11na di divertico1 i 111edi od epi bronchjcj. · La sinton1atologia d ej prin)i ri cor cla, q11ella degli spa.sn1i o clella stenosi <·!Sofagea: pe~· 1nezzo d ella raùiosco1)ia e della esofag·o copia. i1e sono stati rilevati 11n. co11siderevole numero, 1ne11tre e rnno per l'inna11zi co11sjderàti n1olto rari. I divei~ticoli e pjbro11cl1ici sono qua-· s i sempre dr.i djv.erticoli da trnz ione e. sembra110 risultare di una retrazione cica triziale, prodotta il p"iù spesso da l lll gang· tio infia1n1nato n.derito alla parete a nteriore dell esofag·o. 80111) r11eno rari dei precede11ti e sono stati oggetto di tll11nerosi st11di. I diverticoli farl1Jgo Psofagei r•el' la possibilità di Cl1ra m eri ta110 t111 ce11110 sp eciale. Prendono sen11)r e orig·ine dalla parete po$teriore dell 'i1?ofaring e, pror>rio al disopr·a <.lella bocca esofagea. Probabilme11te l a loro origine è clovut a alla dil1 t11rna Ill'essione esercitata da L bolo aljmer1tare sulla. i)arete tari11go .e sofagea, determina11d.osi ir1 tal modo una vera ·ernia de.Jla parete. Il periodo prodrorr1ico è caratterizzato da legg·eri clisturbi disfa.gici e ir1itativi faring€i: prt1rito in g·ola., seccl1ezza del faring·e, salivazione abbo11<lét11te, cspt1l sio11e di mucositil., spessi colJ)i di tosse, ~enso fli corpo estraneo f.ermatosi nella gola. I sintomi pro1)ria1nente d etti F;ono dov11ti sia a 1la p enet.razio11e di alin1enti :Del diverticolo, sia alla co111pressio11e.. cl1e q11esto esercita, per l a ::>un. replezione, s u1l'esofago o s ug li orgaui vicini: così s i hanno sintomi di ~t.enosi rife. rentesi nella parte posteriore del faringe. Il dolore, freqt1ente, si c-0n1plic:t con il blocco · dell'esofage al quale il malat~ cerca di reagire con diverse ma11ovre. Il rig·11rg·ito degli alin1enti, prodotto solo 111 certe posizioni del COJ1)0, è t1n si11toma costante : talora si tro· v<uio negli a limenti i·iemessi, alimenti del glor110 precedente. In un terzo dei casi il di·v erticolo prorluce t111a protuberru.1za oe1~ica le, clel ,·0Iun1e <la u11 uo,·o ad t1na pera. Se il malato 11011 riesce co11 t1110 dei suoi artifizi 1

a vuota re il diverticolo) il ri tag110 clegli alin1enti produce fetjclità dell'alito. Il diverticolo è spe~so $Ca111biato con una ste11osi canc·erosa esofagea: la diagnosi ci vienefatta dal cateteris1110, dalla radioscopia, dall'esofag oscopia. Il cAteteris1no deve essere pr:l.ticato. ron 11n filo condt1ttore, 1nette11dosi cosr in evidenza l 'orifizio del sacco e la sua })OSizione i1ll rapporto a.ll 'esofago, poichè essendol'ingresso del diverticolo sempr~ posteriore, si i)enetra a volon tà i1ell1esofag·o qua1Jdo si gira i~ berco della so11d a i11 a va11ti, o i1el sacro, quando si giri i11dir,tro. La radiografia 11a trn valore superiore H. lJU•ello del cateterismo pee la d iagnosi di questi cl iverticoli, a patto ch e· r esarn e sia con dotto co11 i11etodo, i1elle diversel)Osizioni : obliq11a, laterale, anteroposteriore_ Il malato deve ·essere digiu110, ed il di.,1 erticolo possibilmente vuoto. l Tr1 errore di i11ter1;retazione pnò essere dovuto a lla pr~senza di' u11a dilatazione sovrastenotica, interpretata co-me un diverticolo: ciò si produce special111enteJ1ei cancri dell'esofago, e più rararr~ente negli s1)asmi. L'esofagoscopia ci pern1ette di studiar e nei d etta 2'li il sacco diverticoJare, l orifiziodel diverticolo, l'e11trata dell'esofag·o. No11 esis te lln trattan1ento curativo mec.licC> di quest'affezione. S i pu ò, tl1ttavia, ovviare ai disturbi inerenti allo stato di ripie11ezza del' diverticoio, ed a lla ste11osi clell'èsofago. Per il l)l'imo disi ur})o è i1npotta11t~ la ~celta degli ali1nenti: 11assa110 l)iù fac il111ente le n1i11estre· rl ense, gli alimenti g·rasf:-;i; il inalato de,7e mang·iare Jerltn.ir.Jert1:e e n1ett·ere in opera quelle spnciali manovre cl1e gli permetto110 di evacuareil suo diverticolo~ e\re11tualmente si laverà, con l'ing,estio11e. di acq11a o co11 la sonda. P er La seconda questi o.TI,e è i11d icata la dilatazione· clell'orifizio S!1periore dell'esofago, e l'alin1entazione con la sonda. I/ t1nico mezzo di gi1arigione è dato dall'i'ntervento chirurgico, il quale 11a da.to agli AA .. i rist1Jtati più ecc~llenti. Per· la tecnica g·li AA. • eseguono prima un'i11cisione nel lato ove il diver'ticolo sporge. 111J11g o il bordo dello sternoc:lcido-r11astoideo, dalla !)Unta dell'osso ioide fi110 a due dita trasverse dal bordo superiore dello sterno:. ricercato il diverticolo, questo ' viene esteriorizzato e qt1indi resecato fra due· pinz.e con il temnocaute1·io. Chiusura con duepiani di sut11ra. Gli A.~. sono avversari, meno cl1e per i n1alati cacl1ettici, d (_-) lla. gastrostom48. preveniiva. I ,al quarto gior110 si può permettere l'alimentazione liqui<:J a a l mala.to. 1

1

}!ONTELEONE.


IANNO X~I:'\ .

l"A c. 39]

SEZ IONE PRATIC ..\

L'ulcera linea.re dello stomaco. G. Lion (A rc1i . des rn.al. Apar. diges. , 1922, pag. i3), richiama l'attenzione degli studiosi su a lct1ne l t lcere 8em1Jlici dello stomaco, pr·~­ sentantisi sotto la forr11a di escavazioni strettissime, per lo più vicino al piloro, u1cerazio11 i per l e qu~tli l' _i\.. propone il nome di ulcere lineari o en f ente. i\ila'croscopicame11te l a lesione, esamin ata dalla st1per.ficie intern a dello stomaco inciso lungo la .g rande ct_1rvatura, h a sede ·p er lo :più a livello dell'orifizio pilorico. Qt1anclo .essa occupa la regione pilol'ica è molto diffici1e decidere ad occhio nud o se riposa direttamente sulla ,·nlvola o Slll versante gastrico o st1l versante cluodenale. L 't1lcera è 01·dinarian1ente unica : in llno dei dl1e casi di Crl1veillher, era dOJ)pia. Essa appare sotto forma di 11n ·solco stretti simo clella larghezza da un mm. a due m1n. con l'aspetto di t1na linea irregolare, talora così poco accentuata da far esiiare s1111a st1a presenza. A livello di un orifizio la leRione è anulare occt1pando quasi tutta la circonferenza, o i due t erzi soltanto. Lontana dal piloro mostrasi a cavallo della r:·iccola curva t11 ra. L·t1lcera è cosi stretta nelln. maggior parte della stia lt111gl1ezza, per così dire, d H non eSi$tere fondo: . qt1e~to ai.1pnre, e con aspetto fibroso, là dove 1'11lcerazione si <.ì.11arga. _t\ncl1e estr emamente stretta, 1'11lcercì pltò presentare tendenza alla perforazione. E. aminn11clo dalla faccia esterna 10 stomaco, questo ap1)are, corne fosse sed e di una intensa perigastrite; essa porta all 'aclerenzn dello sto. maco con gli organi vicini. Clinicamente possiamo clirr cl1e l'aff€zione passa p er dl1e distinti periodi: i1el })rim o sotto la forma clinica di .gastrite cronica iperpeptica o cli ulcera cronica più o meno nettan1ente caratterizzata; nel &econdo si ag·grava assai rapidamente fino a ragg·iung€re 11n gra do tale da r endere l'intervento inevitabile. In certi casi l'evoluzione si può fare jn 11n tempo tr~olto })re,re. La diagnos i non presenta difficoltà che allol'cl1è si tratta di lllcera-cancro: riposa. s11 Il ' esistenza di t1na stenosi ipilorica più o meno nccentt1nta e st1l chimjsmo gn$tr1co. J,a ga'f.trorrag·ia seml:>ra rara. Se esiste ipe1·p1epsi;1 con ipcrsecrezio11e ed ipercloriclrica, la él ia.gno. ~i. di 11lcera si im1)one; se esiste ipopepsia con ·scomparsa dell'HCl libero, l a diagnosi ipuò -essere 1Jit1 clifficile ed esita nte : solo l'esistenza di lln ll1ngo passato gastrico ad andamento di gastrite cronica iperpeptica o di lllcera cro11ica. }) ll ò }Jerm etter e di clifferenziare 1'11lcera -<;a11cerizza ta d ~l car1cro primitivo.

12i'7

La ·prog11osi evidentemente varierà secondo che si tratti di ulcera semplice o .di ulcera cancro: ne1l'ulcer~ semplice, dipende dal grado di sofferenza eh€ spinge il malato a reclarnare il socco1·so cl1ir11rgico o dall'indebolim•ento rapido che .decide il medico a consig·liare l'intervento. Per la Cl1ra, non occorre dilunga.rei: sul tratta111ento medico che è quiello di un'ulcera in attività: a d esso si dovrà far ricorso se la stenosi è dubbia o poco stretta e se l'intervento chirurgico non s' impone per il progresso dell'inanizior1e o d€lla tras formazione cancerosa. ThlONTELEONE.

Il trattamento delle diarree della prima infanzia. :Cal punto di vista pratico, E. Escomel (Lo. "Prl erlirina I berri, 22 lug·lio 1922), consig·lia d1 sagg·iare anzitutto la reazione delle feci con l1na cartin.a di tornasole. Si 11anno così d11e grup,p i. 1. Diarrea acida. Stato gen.erale relativa.ment.e buono, con pesoi normai.e, numerose scariche di solito verdi, co1n ·O· senza mllcosità, S'cottatnr a alla regione anale. In tal <Caso, sarebbe un gt.ave errore sottomettere il bambino alla di<:?ta idrica, al calomelano, al cambiamento cli r egime alimentare ; basterà invece neutraJizzq_r e gli acidi che si producono n ei proces&i di digestione. Si daranno olio di mandocle dolci a mezzi c11cchiaini (3-6 volte al g·iorno) e, pri111a di ogni poppata , un cuccl1iaio di a cqt1a di calce. o meglio un cu cchiaino della seguente ~ni­ stnra: creta i1re1)arata g. 6-12; mt1 cillag·ine gommosa g·. 150. Do1)0 og·ni scarica, si laverà la regione a11al e co11 acq11 a d'amido spolver a ndola con talco e creta ])repal'a ta a paft t u gt1a li. In 2-3 g iorni. 1.e diarree scom1)ariranno 2. Diarr <'a alcrtlina. N el 7Yrimo gior,n o, clare al bambino a cli tanza cli lln ql1arto d'ora Je seguenti polveri: Calomela110 cg·. dieci (tar~ ti cg. qnanti mesi cti età), lrittosio g·. 1: m. div. ju 3 polv. t1g-. Dieta idrica l·igorosa, cioè acqua con Jattosio o cor1 sarcn r osi o, ogni volt.a che il ba111bino n e n1anifesti il clesiderio; lln cli~tere n1attjna e sera con acqua cl i ca11101nilla: applicazioni calcl e st1ll'ndcl oro e ogni ?-3 ore. >Jel seco1trlo e t er:o yiorno : og·ni ora, lln cucchiaio cl i acido lattico g-. :J, ac,q11a distillata eme. 12·0, sciroppo di cotog11e g-. 3ù. Og·ni 2-3 ore un a l'im e11to idroéarbona.to (fecola di p.~ taté) o la t tofarin.aceo (fa1·in a lattea ) : come bibita. 11na d.écozione di riso, di se111e di lino, clisteri cd applicazioni calde com e so1)ra. Nel q1tarlo-qtlinto gio,.no, 1111 ct1cchiaino ogni o ra di creta pre1)a1·a tu g. 1'> jn m t1cill;.i o·i11e oo·ommosa '-g. 120.. co11ti1111undo l 'alimenta0 ziorle, i clisteri, le applicaz ioni calde.


• 1278

IL POLICLINICO

Ritornare poi gradatan1ent~· ve·r so l ' ali111e ntazione norn1ale, da.ndo eve11tt1almente qualcl)e digestivo. Le diarree che persisto110 dopo tal e t ra.ttan1e11to sono do·v ute ad altre cause, fra cui l'A. , oltre ad infezione multipla, a lesioni c.1·011icl1e, 111ette jn pa.rticol are evidenza la 1)l'Dsenza di co1··1) i estra11.ei i1ell-e vi e digerenti. fil.

[ANNO XXJX FASC. 39J

so11da; ir10.lato sdraiato sul d orso. Il 11IBlato si: lagna di dolori vivi, poi emette gas, e st1ccessivamente inateriale. Clisteri posten1orragi·ci: soluzione fisiologica o .soluzione glucosata al 30 per i11ille (con caffeina a ll'11no per 111ille, o con 10-20 gocce df n.clrenalina). R egolare lo scolo in i11odo da a vere una goccia al seco11ùo, cioè ZOO ce. al1, ora. Altezza del r eci1)iente: 50 c1n.; l)Osizio11e largn.111'811te declive (cuscino sotto· le g·an1J)e) . Introùuzio11 e della so11da: 30 cn1.; fis!='are la sonda con fascia. Clistere a lim entare: pri1na elisi ere e,·acuatore, Q)Oi clistere alin1entare: i11tro cln rre la sonda a 39 cn1.; iniettare l a sol11 zio11e 1)er mez zo di una sirin.g·a. For11111la: Acqua bollita tiepida, 200 gr.; glucosio, 2'0 gr.; laudano 10-20 gocce· peptone .:e-eco, una ct1cchiaiata da C::lffè; o'rvero: L a t t e e brodo: a11a. 50 g r.; rl111m 30 gr.; g iall0t d 'tlOVO lll10 ; p eptone 5 gr. :\10NTELEONE.

Irrigazioni rettali. L ' irrigazione rettale co11 s iste (Konigs Le Scaipel, n. 29, 19f22), nell' i11iettare r1 el retto e nel g·rosso intestir10 l111a. quà11t,i tà di liquido più o me110 considerevole a scopo avac11ator e o ii:1edicam entoso. S<llno indicazion i : Cost i1)azio11e (sen1plici od oleosi, cl i steri), Ostrt1zio11e ( e11 terocli i). disidratazio11e l)Ostemorrag·iche, g·ra11di irlfezioni, into11.era11ze gastriche (clisteri · alimentari). Co11tro i11tlica.zio11i: affezio11i i11fiai11111atorie del ventre J1ecessitanti il ri])Oso nssolt1to degli organi a d 1on1inali C\Pl)€11 d ic i~e, 11Pl'itoni te, ecc. Strt1n1e11ti: clistere: JJo cl-ì: co11 tnbo di caontchot1c. ca11n11la in vetro od i11 eba11 ite. P er il bambino : per.a di cao11tcl1ouc. NOTE DI TECNICA. Enteroclisi: bock da dl1e lit ri. Acqt1a baJ:lita tiepida. Sonda rettale. l:> er il bambino : La conta delle cellule nel liquor. sonda uretrale n. 25. E. Jacobstha.l (D. 'llfecl. '"' ocl1erisclir., n. 26,.. Clistere disidrata11te : bock in ,·etro g·ra1922) raccon1anda di usare t111 liqt1ido cli coduato, circondato di ovatta per 111a11ten ere il Jorazio11e co11tenente acido acetico i11 proporli,quido tiepido. Sonda rettale. zio_ne tale, da risultare diluito a l 5 '}{, dopo le Ingra&Sftre con ol io a vasellina la so11da o m escola11za col liquor. Il liquido 1)roposto si l a cannula : malato sdraiato s ul fia11co destro; con1po11e di 15 c1n c. di soluzione alcoolica ·s abacino sollevato dal cuscino; coscie l egg·er~ tura di J)let1 di rnetilene, di 50 c1nc. di acidom.ente ipieg·ate; busto fl esso per rilasciar~ i acetico glaciale, di 35 eme. d'acqua disti llata. muscoli addo1uinali. I ntrod11rre dolcemente fi110 a l disopra degli T,a solt1zione al 5 % di acido acetico distrugge~·1 i eritrociti ch e potrebbero altrime11ti (sesfinteri la cannula, sollevare il recipiente a circa 4-0 c111. e, appena .giunto il liqui·do nell' in- condo il metodo di Fucl1s e R osenthal la. con0 centrazione acetica è di a 1)1)ena o .. } ,b) esser etestino, el evarlo ad un Jnetro. P'e1~ lln p iccolo confusi con linfociti e altera re i risultati dellai clistere mezzo litro, per llno grande lln litro. co11ta. POLLI TZER. Si lascia jl malato sdraiato sul dorso. 11 clistere può essere: tieipido (34°-37°), caldo (39°-45°), g licE>rinato (cl11 e o · tre cucchiai ..- Interessantissima pubblioazlone ? p-er 5Jù-O g·r. di a·cqt1a), lassativo (con foglie Prof. GUIDO MENDES di s enna, 10 gr., solfato di soda, 10 g·r . decoLa diagnosi d211e localizzazioni polmonari d'inizio della tubertolos: . zione e1uolliente 30 gr. ), purgativo (foglie <li sennrt 10 gr. solfato di soda 30 gT'., de.cozione con speciale riguardo alle ricerche radiologitbe. • emolliente 300 g·r., filtrare accuratamen te). L· A. espone i1 problema. diagnostico della tubercolosi inivalendosi di Oj?ni sorti\ di nozioni, di indagni e di acoorEnte rocl i:i : malato trasversal111ente al let- iiale. llimentf nel campo clinico, radiologico. batter iolog1co. 1mmuno ~ IOiliCO. to; bacino inclina t o a destra; ii1trodurre la EJ1?li porta ulteriori raffina menti alle. diagnosi precoce ; dit:.. sonda n1ol le fino a.ll,a1r1polla rettale penetrarerenzia e cir<'osrrive la sindrome llàre; Jumeg~l a i reperti raraffrontandoli con quelli d 'a ut<>psia. re lentam.ente u11 po, l)iù 1011tano, facendo sco- · .ctjot01?ici. Il lavoro. corredato di tavole rnolto dimostrative, è destiDllto a romtTe un valido aiuto al medici pratici ed ai tlsiologJ lare il 1iql1ido. Far pe11etrare così la sonda rn vnlnme in-8 uran rle. òi 116 pR2ine, con una ft211ra net fino a 3ì·-i0 cn1. sollevare lentamente la bot- tE-St-0 e lO t ... vole nuHOfZTa.flrhe in cartA. ameriritnl\. - Tn commercio L.1&, per l nostri abbona.ti sole L .. 8.90 fra.n eo di porto tiglia pri1na a 4..0, poi a 60 poi ad 80 cm. al ~ raccomandato. disopra d el letto. Dt1e litri per il bambino; Inviare eartolina-vaglta al Cnv. LUIGI Pozzi · 4-6 litri })er l ' ad11 lto. Rit irare r3lpidainente la , -ia Sistlna. 14 - ROMA.


SEZIONE PR..\.'rl CA

127D'

· POST A E>EGLI ABBONA TI.

U11 tr8 ttato l)erò lnodesto di n1olè, con intendi -

(1332j Bro111idrato di cicilfiria nella ericef a,falite letargica . ~ Al dott. E . S., Tavernol n:

rnenti pratici, e cl1e co111pre11de tutti gli esami cli1·etta1nent·e t1tili a l · n1edico pra.tico, è il LAHOCHE. Examens de Labo1~atoire dit 1nédec'iri praticie1i, edito d a l\1asso·n , Paris. t. p.

L'l1so del ])1'01nidrato di cicutjna, 1)ro1Josto in Fra11cia da 1\1arie, contro le rnioclonie del1~€11ceta lite letargica, :nella ne stra esperienzn. in clinica n1edica, i1on ha dato i resulta ti s1Jerati. Assai più utile si è 111ostrata la· scopola111ina nella dose di un quarto ·e mezzo di n1illigra1n1no: pro die per iniezione. Il bron~ridr s. ­ to di cicuti11a è stato a r1oi fornito dalla corte:3ia del i1rof. Gaglio, di F'armacolog·ia in qt1esta Università. Esso 11on Tisulta, seco11do le 1Jostre infor111azio11i, sia stato n1esso 111 cc111n1ercio in l talja. t. p .

(1333) P reci7Jitaziorie dell'albil11ii.1ui col liqui.tio di Esbach. - Al dott. G. M., abb. n. 996: Tra le n.llJt1mi11e elin1i11ate attrav·e rso il rene esistono :indubbiamente alb1unine facilrnente · J)f'f\Cipitabili e. coat1g·ulabili ed albumj11e cl1e precipita.110 cc11 difficoltà e cl1e co11 diifficolt;\ coagulano. Per la prec1 p itazione dell'albun1i11a. basta in ge11era le dilt1ire le t1ri11e sì cla modificare la densità del liquido, per la coat1~ t11ahilità basta in geJ1eeale aggiu11g·ere u11 po' di sale per renderla più facillnente coagulabi Je. t. p . (13:ii' Sali di tr:1·r e rare riella tilbercolosi. _~\.! rlott. e_;_ l\[. da Ponte\·ico: :'J on abJ 1iamo es1)e1·ie11za cliretta sul ' 1 alore

curativo dei sali di terre rave nella tuberco.. losi, nè possian10 per ov".ie ragioni fornire le i11for111azioni cl1e ell a rl1iede. Potrà avere il nt1mero de Il a Presse IJ1. éd.ica.le che le interess~ s c:1·jve11do alredjtore i\ia sson e C. Boulevarrl S. Gern1a i11 , n. 120 (H) Paris. ·og11i nt1mero se}Jarato costa 40 re11tesirr.1i di Franco. t. p . •

(1335) T'acci·n i nella polisierosit6. tor-e 'l. ab}). 11. n24.2 :

c.

. A.I dot-

Nessur1a efficacia 11anno i va·ccini da lei cita ii i1·ella po1 isierosite t11])ercolare. -~Itri vacci11i, .e non rn~.:t11ca110, i:>osso110 essere tenuti neltJ ~tess~ ~onsid.e.r~zio11e_ Gli elementi cli11ici cl1e eJia fornisce i1011 so110 JJerò ·elementi 1)robati vi per la di.ao·nosi di polisierosite. t. p. (1336) 'f 'ral tnti cli te c r1i<·a 1nicroscopica e -f!i bacterialogia clinica. - .t j dott. P. C. cla Pon-

test11ra: . Per la bacteriolOt?>·~~ co11siglian:o i trattati di DoPTER, di BESSON, e11trambi recenti e COl l indirizzo J1i11ttos.tn })ra.tico; per la tec11·ica mi.. · crosropi~a ella tro,·erà g·Ii ele111e11ti espost~ in og11i trattato di l:>acteriologia o d'istolog·ia.

(1337) 1'atol.ogia e terapia medica, -

Al dot-

tol"e G. D. R. , abb. n. 4715 : Purtroppo non esistono trattati inodeir·ni di IJatologia. ita lia11i; fra quelli tradotti in italia~ rlo l'irordo l'ottimo mar1uale di Stri.impell (ul-· iin1a edizio11e) edito da Vallardi, il Ylohr e ...:' Lal1eliJ1 edito dalla Soci.,età. libraria mila11esec il Br'ua.rdel e Gjlbert e.dito dalla Torinesf•_ t. 1' · (1338) :\ l dott. C. C. dP. N. : Abbiamo risposto altre volte alla stessa ri cl1iestR. Scorra gì'indici clelle i1ltin1e a11natiP. : a.lle voè~ cc B1bliog·rafia :·>, cc Indicazio11i bibliografirl1c » trov r l'à i ricl'"1iami a i trattati di giJ1ecolog ia .

a. p.

VARIA Divagazioni mediche sull' 11alia. In uri articolo, recentemente pl1b])licato dalla Deittsclie 11ic.di ~iriisc lie W ocherisch riff. J astr0,·vitz tratta le co11dizioni della medicina è della salute pubblica in Italia, riconoscendo glì sforzi cl1e s i fanno verso u11 migliore a ssetto, ma incorrendo, fra diversi dati precisi cl1e ripo!ta,. in qualche inesa.ttezza cl1e vale la pena di rilevare . Dopo aver accennato alle co11dizioni econo... miche dei medici ed all'aspra lotta , c11e debbono s1)esso sostenere con i comuni, l'A. passa (:). considerazioni più generali rilevando che l'alta. n1orbosità cl1e si osserva tra il personale ferroviario è l 'espressione· di t1na generale svogliatezza per il lavoro, fenomeno comu11e a tutte le na.zioni, cl1e 11anno preso parte alla g·uerra. Tale atrmento di n1orbosità non è certo i11 rapporto con l'eccessivo lavoro, poicl1è, p. es. un maccl1inista ferroviario l a vora poco pit1 di 5 ore g·iornaliere co11 un massimo di 48 settimanali (in realtà queste si riferiscono alla sola presenza ed il lavoro effettivo si rid11ce ad t1n i11assi1no Lli 5 ore con un 1ni11imo di ore 2.50'); l'au1nento apparente di morbosità sarebbe dovuto da un lato al fatto cl1e viene troppo spesso assecondato il desiderio dell ' indi,1 iduo ·di rimanere a casa, dall'altro a l desiderio, da parte del medico, di aumentare il nun1ero delle prot>rie co11s11ltczio11i (ciò cl1e da noi non corrisponde a verità, po-icl1è il pagarnento del me1

...


1280

.. IL POLI CLINICO

dico fiscale è globale e non già per visita); comunque l 'A. riconosce cl1e m1ltatis mittandis tali condizioni si ripetono ancl1e per la Germania. Un cambiamento consolante tro·v a l'A. nello S \ iluppo che hanno preso in Italia i corsi di })erfezionamento per medici, per i quali starebbe alla testa l'Istituto di studi st1periori ir1 Firenze. In realtà, questi corsi si tenevano largamente prima della g11e1·ra, .e non solo a Fi1,enze, ma in molte Università, n eg·li Istitt1ti -clinici di :!.\lilano ed anche pres .. o talt1ni ospe<iali (p. es., Venezia). Prematt1ra è la notizia rigt1arda111 e l 'Istitt1to cli ig ien.e ed assistenza sociale cl1e a ,·rebbe ltn a propria n11ova sede nelia Villa Celimontana <love si terl'ebbero corsi di igiene ancl1 '"· })er profani (soldati, lavoratori, im1)iegati , ecc.); il prof. E. Levi accog·lierà volentieri tale informazione... come un aug11rio. Così p11re accettiamo come augurio la notizia cl1e le f->aludi Por1tine sono state disseccate (die Ponl·iniscli e Sil1npfe11 troclccng el egt tvirrderi ). L'A. consiglia i medici tedeschi ad intel'es. sar si delle stazioni italiane di c11ra climatica e fisica, <fl.1e sarebbero in condizioni primitive : 111 J{. in<l ersc h1tbe,n ste.:; l~e11 ) : cl1e pro1)1·io le condizioni di ìVlontecatini, Salson1aggiore e cli altre stazioni citate siano quali l' A. riti-ene, non ci se11tiremrno di poter conv.enire! Cifre ottimistiche fornisce invece l 'A. st1lle n1alattie i11fettive (seobene ne tragga deduzio. ni pessimiste), poichè dà come denl1nziati nei n1esi di ottobre e novembre 1921 t1n numero cli casi infer iori alla realtà (p. es. per il tifo :-574 invece di 9281) . Viceversa ha poca fidt1ci FL i1elle cifre delle denuncie, e ritiene che il n11mero dei malati sia un mtlltiplo delle denu11cie. Tutti noi siamo concordi nel ritenere che le cifre di queste ultime non rispondano del tt1tto alla realtà, sebben e in g·rado diverso secondo la m alattia; le due cifre saranno assai vici11e per il vajt1olo, affezione grave, che esige })rovvedime11ti profilattici severi, mentre si avranno notevoli differenze per il morbillo, in cui m olt i casi lievi non sono nemmeno veduti dal medico. 1\1a si può con rag·ione ritenere ch e il numero dei casi sia ben lungi dall'essere t1n mt1ltiplo delle den11ncie, le quali èorrisponclera nno ... sempre almeno alla metà cl e i casi t' 111eritano qt1incli una certa fidt1cia ... Ne clo 11n esempio per _la tifoide_; basandosi s11lle letalità (14 % dei casi) si possono calcolare per due anni qt1alt1nqt1e (p. es. 1905 e 1914) rispettivamente 77,000 e 50,000 malati, mentre le dent111cie somma110 a 45, 700 e 29, 100, cioè a circa i 3 '5. Del resto in tutti i paesi le dent1ncie sono 1

[_4.NNO XXIX, FASC. 39]

inferiori alla realtà: in una cittadina degli Stati Uniti abbastanza hene organizzata dal lato igienico esse sono soltanto il 30 %. Erronei sono pure i dati sulla tubercolosi a Roma: per il maggio 1921, l'A. riporta 221 morti, mentre sono stati 126, cifra inferiore alla media mensile di altri anni (133 nel 1916) e cor. risponde alla mortalità annua di circa il 2 %o . Nel riportare poi i òA.ti st1i dispensari antitt1b ercolari romani, l'A. dà come affetti da t11bercolosi, quelli per i q\1ali tale diagnosi venne esclusa, 530 su .1_.14.6; i tubercolotici sono invece molto di più, 2270. Detta cifra, che corrisponde al 4 %o della popolazione, non dà però aJcnn indizio sulla vera proporzione dei tubercolotici. Così pt1re il num ero di 380 venereo-sifilitici c11rati ai dispensari celtici municipali non indica nulla sulla diffusione di tali malattie e neppure è t1n inclizio di questa, il fatto che' s'i pensi alla necessità del certificato matrimoniale. Del resto la diffusione delle malattie veneree è 11n fatto n1ondiale e forse solo più notato da noi, che avevamo prima delle percentuali basse, mentre IJOi la questione dei .c ertificati 1natrimoniali è ·b en pit1 avanzata ed app·rezzata in altri paesi. Anche per la dissenteria amebica e p er la febbre di iVIalta, è errata l'opinion e dell'A. che r itiene tali malattie pec\1liari della r egion e di Catania, poicl1è la prima è forse diffusa più di quanto f'i r itien e, la seconda si osserva specialm.ente jn g·r nn p a rte clell'Italia meridion ale. Comunque, se tal.11ne informazioni non rispondono a verità, sono P.alesi in t11tto l'articolo la buona fed e e la b11ona disposizione del1'A., che riconosce nellà vita 1nedica della terza Italia la nobile aspirazione, in una nazi8ne ascendente, di eliminare gli inconvenienti. ig'ienici derivanti da ingiustizie secolari e di mantenere nella scienza medica la sua antica fama. fil. Intere•••nte pubblioazlone ! Dott.

F.

BONOLA

La Rachicentesi e il Liquido Cefalo-Rachidiano SO)J)[..\ RIO: Pref àzione - Cap. I · L'apparecchio coroideoependima le . Origine. natura e funzioni del l. r. r. - Pro· prietà biologiche del l. c. r. . Permeabilità meningea Cap. II . La rachicentesi - Cap. III · Proprietà tisiche del 1. c. r . - Ca.p. IV . Esame dei principali componenti del l. c. r. - Cap. V - Esame citologico e batteriologico dcl 1. r. r. - Cap. VI . Reazione di Wasserman - Reazione di Sachs-Georgi . Reazione di Boveri · Reazione di Lange Cap. VII . Alcune speciali applicàzioni della rachicentesi - Cap. VIII - Le alterazioni del 1. c. r. nelle principali affezioni del nevrasse e dei suoi involucri. Un volume in-8, di pagine 190, · in commercio L. 12, plfl le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L 11.20 in p-0rto franco e raccomandato.


[_~NKO

XXIX , FASC. 39]

1281

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA

PRO~,E- SSIONALE . Cronaca del movimento professionale.

La glorificazione dei inediei morti in guerra. I>e r i11iziativa di egr egi colleg·l1i è sorto in

f{ o1La lln Co111itato lJer la celebrazione dell'{Jffi c.: i al e ffi•edico 111orto in g11erra, m ediante la e rezione Ji 1111 monl1mento nella Scuola di Apr·lica.zion.e cli 8a.i1it ~~ j\filita r e a Firenze. No11 disc11tia1110 la forn1a ed il luogo della c0lel)razio110. ' ' edrà il Comitato dopo che avrà raccolto i i11ezzi n ece ·sarii se convenga dare • al la n1a11ifestazio11e un a espressione più ·estenstva, e scegliere per il i1101111mento 11n luog·o d al quale possa rif11lger e con luce veramente J.1 azionale ed umana la gloria dei caduti. Jler ora. cor1,·ier1e incoraggiare con ogni mezzo, con og ni corttrH)11to la inizia tiva perchè essa s ia .compiuta deg·11a1nente e n·el termine di te1npo più })re,·e 1)0 sil'J ile. Le centinaia di n1e(lici che ha11no lasciato la vita Slt 1e nevi alr>ine, lu1~go il corso dei fì.1un i gloriosi, n ellt} lontane contrad·e balca11icl1e, i1elle colonie, sul inare o in prig·ionia attendono aT1cora il seg110 cl1e ricordi ai lJostc1'! il loro n1artiric e cl1e n e lJerpetui la gloria. Come in guerra co1npivano jl loro sacrificio se11za sollecitare i·icOffii1en se e premii, dolorar1ti e mod esti con~olatori d el dolore degli altri, dopo la vittoria sono rimasti fino a d ora, riella m e nte cl ei su11crstiti, ml1ti s11ettatori dell a glorificaz ione <legli altri. I\ia se la g·Jorifica zione viene tardi, e quando tutti gli aJtri morti h anno già avuto la ad-eg uata inanifestazionc di gratitudine, l'apoteo si dei medici n1orti in gl1erra d eve essere più g·rande, e più cl1e u11 rito civile deve essere lln rito un1ano. La glorificazione d el m edico n1orto in guerra r1on può, :non deve essere l'espressione di un sentimento di collegialità di classe, ffi•a deve essere solennizzata da t utto il r>opolo riconoscente. Oltre ed al tiisopra del soldato, nell'ufficiale medico d eve essere glorificata la sua missior1e subJi1Y1e. In L11i deve essere glorificato ìl medico cl1e ha servito la . patria ubbidendo a i più nobili e lJiù pl1ri se11tim e11ti u111ani, il n1eclico che è morto per le11ire le soffere nze ed i dolori d·eg·lj altri, cl1c è morto })er non far Jl1orire gli altri. Ed il monumento · deve significare l a sci~nza che si fa pietà e sacrificio € deve essere collocato in luogo dove ognuno possa. liberamente cleporre ·il fiore della riconoscenza. Pa1igloss. 1

1

Per la Direzione della Sanità Militare. ·Li~ts

crublea st1·aol'dinaria de ll'Ordine dei J\Iedici di Napoli, adl1nata il 13 agosto u. s. , <lpprova va u.c ordine del giorno con cui : « presa Yisio11e della discussione svoltasi a lla Camera dei Deputa ti ne lla tol'nata del 25 luglio u. s. circa la progettata soppl'essione della · Direzione Centra le di Sanità 1\1ilitare ; con sider atà l'oppol'tnnità della n1ozione pl'esenta t a òull'on. CaIJasso ed altri ... ; fa voti cl1e s i pe r seYeri nella benefica e g·eneros..'t cn111pagna. iniziata, coordinandoht a11 ·u~ io11e sim11ltanea degli a ltri Ordini e della l!'€tlernz i on~ <legli Ordini d ei l\Iedict aflinchè il i1u0Yo .i\finistero, elle nffid<.1 per serenità e comvetenr-n, eviti la i>rogett.1ta, nefa sta so1)pressione; delibera trH sruetter i:;i il l}l'e~eute Ordine d c l gior1~0 alle At1t0rit~ con1petenti, agli on . D e1)utati firn1n.tori della n1ozio11e Sl1dcletta, agli Or{lini '~ a lla lfe<lerazione dei !\ledici . E dil jnfi11e incaricv al presidente, prof. Sa va , per chè 1n seno nlla Fi-.!derazio11c stess<1 e 11e lla Sl1a qnalitlt di Consigliere sostE>11ga col SllO consueto f0rvore tale cs1)resione unanitne della Classe medicn naPQleta11a ».

I m.edicl ferroviari di Napoli pe il dott. Correra. « Il Con siglio direttivo dell'Associazione dei l\.Ie-

dici fereoYiari ~ Sezione d i Napoli, acluna tosi d'tu·genza i I 12 agosto pe t· le dimiis ioni da componente il Con"ig;lio s te. ·so presentate dal medico cli 1a çlasse c·a,·. Frn1tcesco Saverio Correra, i11 segt1ito ~111a proposta a .Jni ufficial1ue11te co111nnicu ta d i esonero dal ser,·izio i)er sca r~ r endime11to e mo· tiYi di salute. n el riser,·arsi di conYocar e l'nsSt~mblea genera le dei soci, ad unammitiL i;cs1)ing·p le dimissioni stesse, considerando ing·iustificate le motiYazio11i dell'esonero : e convinto che l'1\..m.mi1tistrazio11e ferrovia l'ia verrebbe col Correra a perdere un elemento prezioso difficiln1ente sostituibile , J)oie;hè ègli no11 è 111ai stato secondo nel a lcuno l~r ingeg-110, per ct1ltl1ra, integrità, zelo e si.g·110 · rilitit ùi cara tterc, fa voti Yivissiini che gli sia l'(_\l'\:t co1n1)leta g·in ·tizia, e delibern. che il presente ordi11e lle l gio1·110, si.a pubbli<:è.lto neJ giornale t1fficinle dcll'Asso~iazione , Il .Jledioo P errov-iario, è sia trusmes~o n I vresidei1te federale percl1è ' ' 0 glia cnr:1 r11e la con1unicn.zionc dite tta a S. EJ. il i\1iJtlstro dei J,J,. t•P. , al Direttorè genera le delle ·u'I'. SR., ecl :11 D:lpo Compartimento di Napoli. Il p r esid l"1tte : G.

'.rJt.;o ESOHI

».

I/ordine (lc l g:iorn.o Yotato c"ùl ll'~i\.ssociazionc tli N<tpoJi trova il eon~11so di qnu11ti conoscono ecl up1>rezzano le doti di culti.11-a e d 'ingegno del dottor Correr a . Me ra Yiglia c91ne i11 confronto di così distinto sailit'lr~o si.asi tentato t1n tale proy,·ec1i111e11to. .Che. I' .A.In·u"linistrazion:e vo. , <lelle F e rrovie , glia fare pe1· il serYizio s:i.11itario una· selezio11e-

a

.

l'OY€1SC10 'I

,


IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX, FASC. 39]

I medici di Fiume federati.

è necessario ottenere la Yole11te1·osa cooperazione

11 ptesidente tlell' Associaz,ion,e 11ledi.ca F 'i·u11n.a1ia, •lott. I. f:tarofalo, ha. pa.rtecipnto al prof. Silvagi1i, 111 esicleute della Federazione degli Ordini clei 1'iie<.lici, che i colle 00hi di Fiume si considera110 co5'titttiti in Or·dine, federato agli Ordini italia11i. l/~.\.lbo Fittmano è eostituito cln. 51 meclici, tra cui ·u na dottorP. sa ·e tre medici dentisti .

tanto 1.lei Javoratori che dei datori di lavoro· si (là m~11dato al Comitato prou1otore di' no111inare e convocar e una Co1nmis5ione di cittadi11i competenti <lelJe varie categorie interessate, perc:hè valt1ti le obbiezioni che vengono mosse alle n1odalità di 3pplicazione delle singole assicurazioni sociali, e cooperi efficac-emente allo studio òe!le riforme e <lei temperamenti, necessa1i a re11 dcr più fncil111ente appli~'lbili e più corrispondenti alle co11clizioni italiane le leggi di Pl'evidenz~1. socia le ».

MEDICINA SOCIALE. Assicurazioni sociali. giorni ~ e 4 luglio si tenne a Venezia llllfl. i:ìt1nionc J)er discnt~.re Rulle as icurazioni sociali; '"i !.)ilrteeiJ)ill'ouo numerosi <lelega ti di organizzazioni sanitn rjf\, operaie, 1p adrounli e di Istitl1ti di _,_\ S$iCurazioné. r>a.rla to110 l)l'O e contro le assicurazioni-malattie· vari co11yt•nuti, tra cui il })rof. Giordano e il c: o1nm. Batgoui; infine \enne formulato un ordiue del gi0r110, apJ)rovato all'unanimità, così conce1)ito: « 11 Co1uitato Regionale Veneto per le Assicurazioni socia li; co11Yiuto (lelln. necessità improrogabile che Yt'llg<l. provYecluto, sia nell'i11teresse delle classi lfl Yora trici, sia · nell'i11teresse (lell'intera Nazione, al com1,1ctn1uento delle vigenti H ssicurazioni so<.:inli mediante l'intr(){luzionc <.lell'assiCl1razionc <•bblig~ttoria <li malattia, e nll'organico coordina111E>11to {li tutte, in modo da consegt1ire la massim:1 ~' tlìc·ienz:i e-O utilizzazione, ai fini della previdenz. L dei ' ':1 ri J.stitl1ti ecl org·ani assict1rativi, con.~.d uuta. alla u1:iggior econo1nia della gestione; con\·into altresì cl1e in tnl modo si possa contrjbuire fìicnee111ente a risolYere anche la crisi o8r>eclaliera e delle opere cli pubbliè:i assistenza: fa voti r>ercl1è j l Gover110, mn nte11endo gli in1peg:ni · ripetut.n11ente presi, prt·~~11ti al Parlameutr,, nel pii1 bre,·c termine 1po ·sibile, un progetto tli legge, jl qnnh.• ~i iSJ)iri ai ~g uenti criteri : 1) Istituzione dell'ass1t"'lll'tt7'ione obbligatoria contro ·1e 1nalattie e per 1<1 materniti1, gestita da Cn s e ;111 tonome-. a tnn1inistra te in pre\n.lenza, dài Jn,~or~1tori interes8nti; ~) 'oorùi11:11nento in un con1plesso armonico ...li tutte le { orine (li assicuru zio11i sociali, avente (1u~1 Ji organi bnsilari le Ci1 sse cli malattia; fa. yoti infine (·l1e si costitni~~x:a un Oomitn to I~egio11ale col 111andato di tener vi ya l 'agit:<i.zionP, ~ia colla vrotIBJ.?.'anda, sia 1necliante intese eon E11ti e çl Orgauizzar.io11i e llCr qna11to risulti Possibile, i .romoYenclo la istituzione cli u11 organismo verJ 11;1nentc~ Heg·ion~de a llo scopo di uttenere il conse,p,11i111ento <lel llrogramu1a affermato». Per la i\11aternit..\ fu approYato u11 o. d. g . forn1nla to cl:1l prof. ,J o·na, <'Ol qt1ale si propone di <..· $tendere l'as.~icurazione a tutte le lavoratrici d~l1~ lliccole i11<.lnstrie e a domicilio, e possibilmente <-1 tutte le n1n<.lri indigenti, (li intensificarla, di coor<1inarla colle istituzioni private di maternità. 1·11. o. cl. g. proposto dal prof. ì\!Iarossi dice: « Conffidera to che per 1a diff11sione della per:-:11 n sione delkt necessità d~llR I,re"\iclenza sociale ~\ei

1

NOTIZIE PARLAMENTARL

Interrogazioni e Interpellanze. I/on. Feclerzoni D.Y"e va interrogato il ministro <lella guerra sulla costruz:ione di una veranda .p er cnra d'aria 11el campo climatico militare di Anzio. Il oottosegretario ha risposto rilevando eh{'.\, tlat.'1. la specia le .struttura del Campo Sanatoriale di Anzio, costituito cla piccoli padiglioni isolati. i 'l uaJi sotp:ono ii1 vrossin1itit <lel mare e nelle YiC'inanze di unu l)ineta, gl'infermi anche nde so possono lll'\llfl'ni1e della et1ra cl'nriu pe1· la quaJP 'denc richièi;;ta la costruzione ùella veran{la. Purtuttavia il -:VIini~tC'1·0, compen(:ltrato dal clesidcri0 ùi aiut:tre la guarigione di tnnti benemeriti infC'rmi con tutti i mezzi c:he la scienza sugge1·i~c0, c~n1l1inel'à b<?nPYolmentc la J>roposta <lell'onore\ole interrognnte, •lj>penn le co11dizioni del bilancio lo consentiranno e se . 1ov1·it . <tncora dilazionarsi il i•assnggio del S:i11ntorio all'Opel'a Nt1zionaJe. ~

I/on. Dogin11cllino :iveYa interrogato il ministro dell'intt·rno per sar){\r~ se a co11osccnza della Dir ezione g<=>n. di sanitit sia il fatto elle in alcune regioni dtt molto tempo è com11leta1uente cessata la Y<'nflita dél ehinino di Sta lo: ~e ne conosca la raAione e con1e i11tenda provYederc. Il sottosegretario ha ri~posto che la materia è di comi;>etenza del :i\Iinistero delle Fi11anze; che non è st.ato pos· sibile esperire in~lagini, n-0n avendo l'onorevole interrogante inclic1:l to le località in cui la deficienza (li ~binino si sarebbe verifiC<'lta; che; 11ell'esercizio . in corso, la , ·endita. a prezzo ordinario è ~e11e1·al1nente aumentata; n.ncl1e tenuto conto delle <.li1ninuzioni avvenute in a lcune provincie, emerge 1111a differenza globale in più per ben 1333 cl1ilogra mmi. L~on.

.

Bombacci aYeva interrogato il presidente d~I Consig1io dei ministri, ministro dell'interno, ~ui proYvedimenti adottati o che intencla adottare negli Ospedali llDitl -O.i Napoli i11 seguito alle risultanze dell'incl1iesta compiuta. Il sottòsegr~­ ta rio ha ri.~posto che l 'inchiesta segue il suo corso.

_. Da tenere presente I L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante Auegn• Ba•· 1arl• o con Cartollna.vaglla. Coloro che dnldenao werurt• •ntro no1tra Tratta po1tal1, tengano prne11te che qu•I• llevrà 11tere aumentata di circa ò llr• ,., le taue '""''''• ed altrl dlrttU ... tau .


[ ..-\r.;~o XXIX, FASC. 39]

SEZIONE PR.\TI CA

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Vigilanza sui prodotti arsenobenzoJici.

Ricotdiam<> cl1€ con D. M. 25 aprile J92'2 i prodotti org<:inici dell'arsenieo, qt1ali il salYnrsan, jl ueosalva1\~an, l'atoxil, ecc., ·sono stati compres i fra i prodotti affini :ii vaccini, "\irus, sieri cur<.1tivi e tossine di cui all'<1rt. 132 clel 'I'. U. dell~ lt~gg·i sanitn l'io. !11 base alle ùisposizi<>ni impartite clal l\Iinist~­ ro, a partire (1.èll 1° ottobre p. v. non sarà con~entita la ,.én<li~t cli .pr()(lotti ar.scnoben7,olici confeziona ti \.l a stabilimenti cl1e non sia no sta ti a -ciò debitamente autorizzati a norma de l c itat0 a rtic<>lo di legge.

Igiene degli alberghi . B ~iit' i>re1Jara t o e Ye rrà quanto prima sotto1)0..:to all' L~sa1ue ùel Uon iglio dei ~Ii11istri il nuovo l·egola111ento conte ne nte le 11orme pet l'attuazio11<~J i n1ig·I iorn n1e11 ti igie nici n egli alberg·hi. 111 :i ttesa della pubblica zione di tali norme, in h:1 ~ -. a 11c q11nli ~pe tteriL nlle At1torità sani tu.rie l'l'OYincia1i e locali e all'« JDnit )) una co11corde a?.io11e tli Yigila11zn per aRsieurare la perfetta igien,~ Uf•g-li [l lbr<'g-lli, la Direzione generale dell' « Enit )) 11a i~titnit\.) u11 c.1p1>osito ufficio sanitario 1)er so,·taintt"'ndc re, J>er quanto di p1·opria con1vetenza. a lln detta yigilanza. l.: « Enit >). !l 111ezzo cle i suoi fu1uionari, intendè ~i.YYiare n11 si tenia. n1P,toclico di vi~ite, aYe11ti pet i~copo cli rile ,·are , <:li regione in reg ione, le c ontlizin11i ~·ing-ol<! cleg li :llbe rghi, speciaùne11te nei ri~u n rtli <lelJa loro ten11ta e delle loro condizioni igi'l:'n i<"11e . J ,(• l)tefe tture , alla. loro volta, i)rovvederanno .'l fa r rilnuove 1·c e ntro u11 breve te rmine i rile va tj ì11c:onve nie nti : e sono stu te già diramate loro op1•ol'tu11e jstruzio11i per tale ·s ervizio. L·or,~ani~znl':ion c cli que~t<> n11ovo servizio è stat~t ille:-1t.a t"! ::::n1·i:L regolata in tutti i snoi più miuuti l larticoluri, ,ii concerto fra il G0Ye 1·110 e l'« E11it )) 1 jJ1 gui~n. tale da dare pie no nffidan1ento <li r i ttilni ri~u I ta ti.

Pei congedati malarici. Continuan10 l'e lenco dei sanitari cui il Sottosegretttriato di Stato per l'Assistenza ì\lilitare e le P e n s io11! di Guerra Servizio .Assistenza - ba <:oneesso d€11e soYvenzioni a titolo di compen o per r ope ra d'a~sistenza prestnta a faYOl'e dei Conged a ti inala rici ne I 1921, riserYandosi di provvedere a n1~no a mnno che giungerann<> i rappol'ti dei rispettiYi C0mi tu ti provinciali: · f>ro,·inc:ia di Ro111a: Dottori: B<lldncci Ilari<J. l>alia110 - Gentile J-\.lberto, Albano - Figoli Tor1111ato Fausto, Ceprano Balclasserini Angelo, 1 S~zze - · 1\>la1·telli I..i0do, ico, ,~eroli Bug;lioni GioYnnni nattist:1, ~latri - ì\Iiracar>illo Genn~ll'O, Celle no - Di Biag·io Fer11ando, Grotte di Castro - A.11to11elli Giuseppe, ' 7 ite rfio - Bonac1011n~1 Antonio, Oleva110 - l\Jasetti Cesare. Pro-..~edi - Be1, ~detti Ernesto, San I.1orenzo Xuovo Alessio P ;1olo, Tolfa - Caviccl1ia Egisto, ' ' elletri - ~\.rias Paolo, Bolsena Bonanni Romolo, Canino :\'!aJ.'f·hetti Oi.ac:omo, Castel~·anùolfo - Gre ll-a Car-

1283

l~>, Fale~·ia -

l1a111agna Domenico. Genazzano -

li rancav1lla Aristide, Genzano -

Galanti Fausto ~lont.elibretti - Bura11i Carlo l\lonterotonclo -' T.ombardi Vincen7..o, l\iloTicone '- Petrilli Amerigo, Palom~ara ~1a ssari 1\1~chele , Roccapriora -;- ~Ja~segl~ Dome nico, San Polo de' Cavalieri - 1 a olell1 Fil1p110 Sern1oneta - Alicha:man Armena k, T1:evi 11et j~azio - Di Marco Anto1;ino Acuto - Duca Francesco, Canale ì\Ionterano - ' Tre. t ola .C'è1 ri;m.n e, Castel Madama - Zampill<>11i Gioy.n 11111, C1v1 tacastellg,nn Bella ti I..1l1i <>'i Cornetò 1;~lrqninia - 1\iazzetti nuigi, F1'-asca ti ~ Ricec'l. rdi ' in<:e11l'o, Mentana Rusconi Camillo }'Iontec.:e~io - ]'11Ic11itto Antoni<>, ~Ionterosi ~ Carano ,l\11eheln11ge lo, l~oiate Sordo11e Antonio ''all~\... cor&-.a - \Tenere Er11esto, Terraci11a. ' l 1roviucia <li 1ll ·i lario: Dottori: ì\J.11·tinelli Alessn ndro. ì\Iilano - Son1a.ini Guido, ì\1ilano - Pes ta1ozz!1 J ,uigi. l\iiilano - 1•erego Giacomo, Go1·~\<?nz_oln ~andini 'J.11.tigi, Legnano Chirelli G1l1l10, Nerviano B<>nafede Achille, Abbiate~ l'<.1 ~ ·o - · Pign·a c:ca Ginseppe, Agrate Brianza ·Cre~pi C nn1illo, .Albiate con Sovico Gatti An<lren, Bellu.s co con Ornago - Casati Achille. Brugl1erio Ferr{l.ri Acl1ilJe, Ceriano Laghetto llavesi ~l'o1nmnso, 1"Iusocco - Fran7,oni Micbelangt:>lo, P nderno Dugna110 - C<>li Gaetano Carate l~rianza - Spizzi Cal'lo, Cas:";auo d 'Adda' - Riva Gnglielruo, Castano Pri1no - De Gresti Arturo, Inzago Rossi J_.;uigi, R escal<lino Cnmpesi :b,rDncesco, Vaprio d'Adda - l\ilorselli Carlo, Aicutzio Roncini Giu seppe, Bnggio 1VI~11·zari Na tale , Garbng·nate ~Iilanese Gilli Costanzo, GH llara te - Tonello •.\.ntonio, <-irec:v 1V1ilanese \·ig11nli l1eopoldo. I~issone Gelati Fausto l\fageut.1 - BtogJio Ore~te, ~Iogenta Curti 'Eri1tdo , ~lecli~lia - Ca11clia Alessandro, Pa.r abiago 'l'a1nè .\11gelo, Sa11 Colombano al J,è\_n1br<> - Ba1·oni Ezio, 'l'riug·pJo - Vallerani • èt11tino. Pioltello ro n l~ ocltl 11<• - - )fo re tti I111igi, Snnt'Angelo Lodi~·ia n o Gr:.1 ~ i Ottorinp. Sant' . .\.ngelo . JA>cli1

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111> •

1~r0Yinein

ùi Or&lnona. : lJo tto1·i: F ezzi Giovun-

n i, 8 onei110 Zam bellini Filippo, Crema - Mo11ic:i E ras1no, Rores ina - Olivnri .'\ntonio, Casal1.>u ttu10 - ~la11ara Luciano, Ca sa lm.aggi<>re - &ttu r.r.i U<1rlo, .·\nnic~o Soldi I•aolo, Ves covato - De l'oli CeMre, San llo•ssano - Pa.g·liari I.. 111igi, ~tag·110 T101nbardo PngRni Enrico, Azzanello J .. umini Norb~rto. l~agnolo Cremonese - 1V1elloni Gi11 Re ppe. !\inl ignano - B11lestrie1~i Oamillo - CalYa t o11e ·- Palladino Gen11aro, Carpaneta d'Osiruu - - c;a1)1)i }.Jrcolano, c~ stelvercle - Cerioli ì\iario. Gru1nello (;ren10J1ese - · Lu1ubri Renato, San Da11icle Ripa Po - Tedolfi 'l'ommaso, Camisano F (•rrari C<1rlo: Roma11engo - Bordoni Ema11uele, ('ingia de' Botti - 'l'agliasncchi Anto1ùo. Crot..<.lP 11'rati - \ ' alle tti Vitto re, Cr ed e ra - Q11arantn. Battista, Fo1·1niga ra - Albe rtoni 'esnre , l'esearolo - Brag~ I•n olo, i•ieve del ì\1011a - Scolari ..ln<lre:1 . Gront ..1rclo ·- l~o<.:cl1i Ri:-to. Gussola C'n mpa11i J.~anc1ro, ::\Io<.1igna110 - Agosti Leopoldo , Offaneng·o - Ric c:i:1 r (li Nicola, Paderno Cre 111on ese Pozza li Ca rlo, Pandino La budini J; ncl1ino. Sergna110 - Grossi Balda ssarre, Pizzi- . <·hettone - Pnln~zo Angelo, Rivolt<."\ (l'Adda Carioni Tito, ]iiv1>1ta {l'~L\..<\da - 'l"a·vecchi I..1uigj, R ob<'eco d'Oglio -- Ca11zzi Giuseppe, Sesto Cremo11e~e - · Sar zi 1\medco I,Juigi, Tonic.-ella del Pizzo - - UiYersi Silvio. Torlin<> - Catta11eo Paolo, Cre- · nlosano Soldi l1nigi. Cella Dati - Gt1urner i rs,1 in Corte cle' Cortesi - Co11ti c .a rlo, Trig·oJo - f;àzzarini I,ietl'o. Ol111c1lf'L'1. - Seg:alini Anto11io. On1brinno - Berto1otti Gni<lo, Ossolaro - B a tta<"lia Aris tide, Ostinno - Ca valli Geremia, Pieve tl'Olllli - Tecloldi :\n1ilcare , l)ie·ve San Giaco1U•> - ~.\n. ;-el1ni Ri.lffae le , P o'l.7.<lglio - Ortuani Artl11·0, ~vino c1· ...-\.dcla Visioli li'r-J.nces co, Torre Picc>I'.ard1 - Vig11ali Angelo, Vn.iuni C ren1nsco - Ca ccialupi Giulio, Spin...1clesco . ·


'J ..... 'Ju o 1:,

...

IL POLICLINICO

CONCORSI.

'

r o TI

\'\CANTI.

tutto 30 sett.; L. 6000 iter 1000 po,-., c.-,r., L. 1000 indenn. resid., addizion. L . :! ; tl'e quinq. de cimo. Serv. entro 20 g. P er rlue frazioni. BASCHI

(P erugia)..

A

Bf;RGAXTrxo (Ro1:igo). - Scad. 30 sett. L. GOOO e ~ c.-Y.; I... 500 st il medico non trovnsse c:onvenie11te nlloggio ; I) . 2~00 cav. opf)ure L. 1000 bicicl.; r. . 400 se uff. san. Stato fam.

L. 6500 stip. l'<:'~icl., L. 3000 stip. adclizion. fino a 1000 1.>0v., lire 3000 cav., L . •1500 c .-v. ca,·., L. 1200 c.-v., IJ. 300 • t1ff. san., 5 qnadr. dee. Serv. entro 15 gorni. Sc~l ­ clenza 10 ottobre . B OCCOLO

DEI 'rASSI

CA~lPAGN .\Trco

(Piaco1iz a). -

~ Gro sse to). -

Scad. SO sett. Per

Cnsa le di Pari. L. 9000 e c.-v. Scad. 30 setten1b. Consorzio. L . 7000 e tre sessenni decimo; L. 3400 ca,·., J..,. 1500 ùisng. resid. I..1. GOO uff. san.; caro-viv. CASCI.\ ( f>e1'ugia). Condotta 11rimaria prevalt?11te mente chirurgica e condotta medica. Vedi fa·c:ic. 3H. Scad. ore 18 del 2 ottobre. ' .\SCIA r Pe·r u.gia) . - Oo11sor .•; L. 5000 (sic) e 3 ql1i11q. ùec·imo. due c.-v., indenn. cav. e assistenzn zooiatr. da st.'lbilire. Scad. ore 18 del J5 ottobr<--. , e rv. entro 20 p:iorni. l

ARPEGN\

(Pesaro-[Jrbino). -

R. l"refettura . - La scadenza dei conco1·~ a posti di Ufficinle sanitario per 11 Comuni (,r. f ase. 29) è stata prorogata alle ore 12 del RO u oYembre. CASERTA .

l'A TEL l>EL ì\ION'l'I': (Aquila ) . -

Per trenta giorrti

cl:1 l 29· ag.; T..1. GOOO P. pov., sessen11i dee., I .... 500 disag. resitl ., IJ. 500 uff. san., due c.-v. Iseriz. Ordine . Etil · un1ite 40. •

Scad. :t7 sett. T.1. 8000 e 5 aum. cli JJ. 600, 'L . 3000 cav., J.;. 1(>00 uff. san.. e serv. carceri. C.\ S'l 'IGLIOl'\E

DEI

PEroLI

(Bologna). -

CEnIONA'?'1'~ ( Pa1i -f,(i). --

Consorz. 3 coul.; ab. 5080; l .1 . 6500; addiz. oltre 1000 pov. ; ca Y.; c.-v. Scad. ~o

o ttobre. (~0~10. Ospedale Provi·n oiale

Due Jllf\dict cli Re1)n rto : \edl fase. 36 . .Scad . ore l ?.30 <1el 30 se tt. Psiohiat1·1co. -

I). 6000 per 300 POY., addizjon. 'L ." 5, t1ff. san. L. 500, mezzi trasp. L. 500, a l1og-gio, doppio c.-v. Scad. 30 sett.embre. l~IRENZE. lt. l' refettu.ra.. Uff. san. e medico c:tpo <lell't1ff. d'igiene nel comune di Prato in Toseana. Titoli ed esami . IJ. 9000 e 8 trienni decimo; i1Ldennità tei,nporanee d i c.-v ~ e di missione. EscluF.'io11e <ln inca l'icl1i retrib. e da ll'esercizio profesRiorL Ab. {)0.000 cli cui 21 ,900 11el centro CR.poluogo. Sr :1cl. n1 ottobre . CUREGGIO (Novara). -

1

b' o ·01~0\·o (J/ a.~.~a Carrara) . - Scad. SO sett. Frazioni; di tanza n1ass. 8 kn1 . ; ab. 190fl di cui 215 a cnrn grat. ; I). GOOO, con c.-v., J-'. 1000 cavale., sa Jnppl'o'\~azione G . P. A.

''<•

~ROTT -'. ]\l:\CARI!!

(A .(/coli Pir·eno).

D11e

cond.;

~

[ANNO XXIX, FASC. 39)

tutto il lJ ott. Età lin1 . -10 a l J O sett. Iscrizione i11 1111 albo. 'I.1. 6500 e 5· quadrienni <lec.; ùo1>IJio c.-,-. . :\1 sa1ùtario che avrà titoli J)l'e,raJentem . chirurgici ~lirez. Os1>ed.; compen$IO di IJ. 500. Per a ssistenza ai non facoltosi L . 3:JOO. Trasp. a carico • del comt1rte. Ab. 5000; 's taz. balneare. Proroga al 5 ott., fer111è restando le altre condizioni. LUBRIA NO

(Ronio.). -

3a. cond ., prc Yalente1n. chi-

(Ronia) . -

l\1ARINO

rurgica, e di:·ezione Ospedale; IJ. 10,000 e adcllzion. L. 1.50 sopra 2000 pov.; do1)pio c.-v. Aiutato bif'11nale in clinica cl1i.rurg. o in o~ale di città co1l alllJ.eno 10,000 a bit. Preferenza : pratica i11 l'<.l <liologia. Inscrizione n ell'Ordine. Scad. 30 giornì ÙU.1 ;; Sf•tt. ~iELITO

P orrro SAI.YO (Reggio Oalabria). - Sca - . <1e11za 30 ;?iorni dal i settembre. 2a. condotta me . • d iea, IJ . .WOO più L. 1200 indenn. ca vale. I ..i111ite e tà :JH am1i. Docnmenti di rito. ~1ILANO. Oo·n.~iglio degli Istituti Ospita,l·i e,r i. Scad. 81 ottobre. Quattro medici chirurgi assistenti interni ; ,·edi fase. 36. MONTE URANO (Ascoli

l )i ceno). - A tutto 10 ott. ~ JJ. 1000 fino a 1000 pov.;

T). 5500 residenziali è r. . 2.50 addizion. : rJ. 3000 ca vallo; 5 bienni vente· ~dmo; doppio c.-,.. ; L. 4500 pei non facoltosi . Tuscrizione in un Albo. Abit. 3ll9.

C-0nsor. JJ 5882 e 5 qundriem1i. decimo. Scad. 10 ottobre. l)o~IAP.A r\CE (Pisa). Scad. 30 sett. L. 6000 e 4 quinq. dee. ; L. 4000 cav. PIANI (Po1·to Maur.). -

PoRA~o

Scad. 30 ott. L . 6000 per 1000 pov., r~. 1000 di resid. poYe ra se abbienti u1eno di 300, L . 1000 trasporto in cami:>agna. T.1 . 20f.t llff. snn. e a r1n. farm ., tre quinq . (lecimo. (Per11gia.) . -

s.

Al 10 ott.: cond. J)l'eYal. chirurgica; L. 6500 resid . e cur~ J1ov., L. 4300 semi-abb., L. 2000 se t·vizi chirurgici, 2 c .-v., an111~nti periodici; 6040 ab. su 773. Inscriz. in un albo. POHT()

GIORGIO

(A.scolt PiC<''1tO ) . -

Istituto di Oli'nica Ortopedica e T1·au1nutclogica. Assistente effetti\O; Yedi fase. ~~c; ­ ROMA .

Scnd. 30 sett. Ro~iA. ?.i·i nist e1·0· della, P . I . Sono aperti i concorsi a Ile ©a ttedre d i clinica chirurgica e df o 11n tomia normale a Sassari, di otorinola ringoiatria a Pavia. Scnd. 30 no\embre. • S. ANATOLI.\ DI NAROO (Perugia) . - Proroga Bl ottobre, ferme restando tutte le condizioni. S. Crrinico Nuo'-o (Pote1ioo) . - Scad. un mes-~ dal -;! sett. Età-limite 35. Serv. ent1·0 25 g . L. 4100 (sic) e dOllDio c.-v. S.

A tutto 8t) sett. Età limite 39. Is<>riz. Ord . J,. 3500 (sic) e 4 quinquenni dee. ; doppio c.-\. PIETRO .AVELLANA

(C!anipoba.ssQ) . -

Scud. 30 sett. l.1. 6000. tre quinq. dee., doppio c.-v., 'L . 600 uff. san. SPEt;LO (Per·u gia.). Scad. 30 ott.; per i pov. di ?\'.lira bello I.. r,500 (in corso aum. a 7400). dop· pi-0 c.-,r .. L. 2.500 cnY. (in eorso num. a 4000). SPELLO

(Per11gia). -


{.'\.NNO

XXIX, FASC. 39]

SEZIONE PR{\TICA

1

~ 0R1~0.

Ospedale Oelt ioo di S. J.azzaro (Corso Cniroli, 14-b·ls) . - .:Vledico primario. Scad. 30 sett.

Stip. come ùa regolam. int. e tabelle òr ganiclle ,-isibili presso la Direzione . I scriz. a un Albo . Do<: urnenti non a nt. a 3 mesi dal 10 agosto. Titoli e Jiubblicaz. in 5 esellllplari. . ToRINù . Ospedale in,fantile Regina Ma1·g1t.erita. -

P ri mario di chirurgia, assist~n te di medicina e radiologo; vedi fase. 35. Scadenza 31 ottobre. \ TILl\II:NORE ( Berga1no) . Co11sor.; ab. 230.0 con (·i 1·c·a 1100 pov. r.J. 6.'500 e nd<liz. L. 250 ogni 100 l'O\'. fin<J n 2000; L . 500 1:iff. san.; L. 1000 mezzo trn 11.; L. 2000 àisag. 1'esicl.; clo1mio c.-Y. Scu{lenz~1 3 ottobre. l">AVIA. Istituto di Q1,l1iica Cl1irur_qica e cli Meclicina Overatoria. - Sono vacanti quattro posti d 1 .\llieYo-interno-lau1·eato per 1 anno scolastico 19221!>')3. Gli as1)iranti dovranno ver&1l'e a ll'Economo tlella R . Università L . 200 e l'ivo1g·el'e la domanda in carta bollata al Direttore dell'Istituto, profes~01 Iginio Tansini, a llegando il diploma di laurea. ~Iedic-o-cl1il'urgi.)

g·i0Ya11e, pratica ostetric.1 con(lotta n~suruerebbe a::;.;;lste11ta to cli11ica o casa tli ~a l ute' prfvat~ ost<:'tric:a. Offerte nl dott. O. B .. l"'e rn10 rosta - Issi1ue (Tori110). 11eùico~cl1irurgo, laureato da sette unni, · otti1ni titoli nH~{lie:i e cl1irnrgici, cel'ca posto casa <li cura 1nec1ica o chirurgica, radiologica, &tnatotio ocl ospedale. Seri yere: Dante Cecchi, Corte Bertoli11i, ,' - Ll1rca. D iffide e boicottaggi. ~ 110'«~

d ifficl e : Ortigna110 R eggiolo ( Al'e7.zo) .

1~evoca cli diffide: Cittiglio (Como) .

J~n. r•resiJ(~e.za <:lell'Orcline dei ~ledici clella I-'rovincia di J>~rugi a ricorda che la ProvinC'ia dl Pfj "" [/i(t <~ bloocrita, ossia sono diffidati tutti i con,. cv1·8i ban<l iti clei Comuni della provincia a lle condotte mediche. Jia Sezione Spoleto-Norcia dell' A. N . M. O. riC'.orda che il concorso per ln. co11tlotta medico-chj1·11rgica di S . _i\..natol ia di Norcia-Scheggino (pr_ov. cli Perugia) continua ad essere boicottato, a favol'e d.el dott. Artt1ro '\rannuccini. , ,

NOTIZIE DIVERSE. Prossimi Congressi. .

XI C<1ngresso Ita1. di Stomatologia. Roma, 1-8 (•ttobre. Vedi fascicoli 2'7 e 28. X Congresso !tal. di P ediatria. l\Jilano, 1-4 ott. • \Tedi fase . 27. III Conferenza Inte rnaz. di Psicotecnica applicata. :i\1ilano, 1-5 ott. Vedi fase. 35. XXXI Cpngr esso Fra11c. di Chit11rgia. Pal'igi, :;J ott. .,.e{li fase . 21. X Rinnione della Società Ital. di Patologia. Pa<1oYa, 10-11 ott. Vedi fcl S<;icoli 30 è 35. XVI Congresso Fra11c. di Medici11a. P a l'igi, 12-14 · ott. Vèùi f;1SC. 23. XIV Congresso Ital. di JJ'l'e11iatria . Gf!no,?a, 19-21 ott. \ 1ec1i fascicoli 2-:1 e 20. XX\.II Cong·resso Itnl. di l\iledicina Inter11a. F i -. r011ze, 21-24 ott. Vedi fase. 38. XXVTII Congr esso !tal. di Chirt1rgia. Firenz~, 21-·?.f Ott. \ Tedi faSC. H9. CCingr. Ital. lii 1Jrolog·jn. F i reDJ;e, 24 ottobl'e. Ve<li ft1 sc. 39. x'r 0011g·resso Ital. d'Idrologia, C~limat. e TP. rapia fi~. l)alerruo, pl'ima vera clel 1923. Vedi fa ·sc:icolo 30 .. 'V Co1lg-res~o J t~11. di Radiologia l\Jedica. P a l<:,r1110, ~ett. 1H23. Vedi fase. 29.

'

~

XIX Congresso della Società Italiana di Chirurgia. ..\ Yl'Ù lu ogo a Firenze dn l ·21. al 25 ottobre con· ten1poL·:1 neainente a quello <.lella Società Italia11a {li iliedic·ina. Ra1·a11110 disc1Lsse le seguenti relHzioni: J J l ìlcera d·uodenale (J)rof. Alessandri); 2) Anenris1ni artel'iosi ed artero-venosi (l)rr)fc-' ~So ri De G:lf'tano e .Zabelloni). I soc:i che desiclerano fa1·e comu11ica~ioni debbono ma ndare prima del 30 ·Sf'ttembre il ti tolo :il ~Cf!l'Ctn.rio p1·of. Leoua l'do Doruinici, R. C lini(!:"'~ ( :hirutg·ica, P o liclinico, Ron)a, e {lovranno consep:nnre un sunto dell 'argonle11to cla svolgere prima di fare la co111n11icnzio11e.· Verrnn110 spediti a tutti : soci i mod11li pe1: n ~ ufl'\lire dei riba.ssi ferroviari.

Congresso della Società ltalia11a di Urologitl. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 11 Consiglio dell'Associazione dei l'11edici Ospedalieri di Nauoli e Provincia ha nominato pre~i­ llente onorario il sen. prof. A. Oardarelli.

· <.l uale successor e {lel compia nto _prof. Lohlein a lla D"irezione dell'Istitt1to Patologico dell'Os1)ednle 'Vestend a l'1larburgo è stato chiamato il J)l'Of. Versé. . ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

Grande Ufficiale: dott. Ercole Scabio, primario e direttore sanitario. dell'Ospedale Civile di Bassa110 Veneto. Comn1endn.tore: dott. Oscar C~aracciolo, S . . Vinc:t>11zo J.:a. Costa. Uffici ..1le: :1ott. Celso 41\.rut~, Lucca .

Il 24 ottobre avrà luogo a F irenze il Oong·resso ùella Societi1 1 talia11a di Urologia col seguente ordine del gio.r110 : 1) Prese11tazione dello Statuto de~la risorta Società. Ital1nna di Urologia; 2) Ris ulta ti :remotì della prostatectomia, tema uflicia:le del Congresso; relatori: proff. Ga1·dini e Lasio; 3) Comunicazioni e varie. Si 11reg~ d'j1rviarc i11 tempo utile a l segretal'io il titolo {lelle comunicazioni che s'intendessero fare. . P resideute J)rovvisorio della Società è il professo1· NiC'olieh; segreta rio J)rovvisorio il dott. RavHsi11i (Ospeda . . le Reg·i11n Ele11a - Trieste).

lt11lia110 di Stoma&oodontologia.c X l Co11c-rresso e ' Sotto l'alto pn trona to ài S. M. il Re e sotto la lJCf'Sifle11za · 011or.1 rin {li S. E. il Mil1istro· della


.

.

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX, FASC. 39]

I ... I. , ayrit luogo iu Romn, dul 1° a.ll'S ottobre

r>.

J'u11derin10 Congresso italiano di sto111utoO(lo11tologia. 11 Congresso è promosso, come di co11stiet0, dalla lPeclerazione Stomutolog·ica Imliana; quest·a11110 lJC'rò Yi co11corro110 anche le altre ·assoc:iazio11i O(lontoiatricl1e italiane: Fedetazione trn gli Ordini òeg-ìi Odontoiatri d'Itnlia, Fascio Odontosto1natologi(;O )le1idionale, Federazione Odontologica Italiana. Il Co1nitato ordinatore <-1el Co11gresso è costituito dall:t S~\zio11e I~nzia le· della Federazione StomatologicR. Italirr11n col concorso dei rappresentanti delle a ltre snddette _-:\ssociazioni. L'inaugurazione av\errà. domenica mattina 10 ottobre alJe 01·~ 11 nell' Al1la magn;1 della R. U11iYel'$ittt e subito dopo uvtit luogo una colazione offe1·ta dai colleghi ror11ani agli ospiti ed alle autorità. l ;une<lì Jn.a tti11i1 n Ile !J, alla Supi~nza, si inizier a11uo i la YO.::i . Rono annunciate finora circa cinquan~'1 con1l1nicàzioni e relazioni Gugli argomenti più Ynrii ~d intere~santi. Il l ' 0u1i ta to ordinatore sta organizzando u11 prog·ram1na di yjsite, gite, ecc., cbe darà modo ai Co11g1'(:!~~i~ti <li a1n111irate tutto ciò che di l)iù itttTaente Yi è a Ro1na. Il Co11gresso si chiudetà co11 t1n.a g·1·a11de gita i11 U1nbria, vi it.ando Spaleto e il 1\fonte Tuco, le fonti del Clitunuo, Assisi e Pe• rug1a. Si a rn1uncia l 'interye11to di eminenti odontoiatri stranieri. Tutti i m edjci 1talianl possono l)Urtecipare a qt1esto Coflgresso inviando quota di J..1 . 25 all'.A.mrui11istrazione della Federazione Stomatologica Italiana, l\Ji1ano, via Laura lV!antegazza 10, che si dara prcn1t1ra cli fàr perYenire il progran1ma, la tessera e la richiesta per poter fruire dei consueti ribas. i f0rroviarii (tariffa diff. B). Per i1otizie riguardanti l'ordi11amento locale del C'ong1'csso (ullog·gi, g·ite, ecc.), rivolgersi al prof('Ssor ~\.rrigo I,iperno, piazza S. Bernardo, 108-A,

Y..

Roma.

V Congresso della Società Italiana di Radiologia 1\ledlca.

C-0n1e giù nbbia1no a nnn11iia to il V Congres~'J de Ila Società Italiana di Radiolog;ia medica sara tenuto a ralertuo nel setternbre del 1923. Presidente 011orario della Societiì è il sen. · prof. Muriv Corl>ino ed il Con~iglio direttivo è presieduto dill _p1·of. Bertolotti; segretari-0-c.:'l!ssiere il prof. Ponzio. l.1a !)residenza onoraria del Congresso di PalerDl!J s:lrà te11l1ta con speciale int.eresse dal sen. l\fario (;orbino, sotto i cui auspici il Congresso avrà il ' lJiù 111sing·i1iero st1cces5o. Presidente effettivo è stato nominato il prof. G. Scadt1to; vice pre-Ri<leute il prof. G. .Arnone. I temi del Congresso sono: 1) « Radiodia.g·nostiea dell'apparato urinario»; 2) « Pneumoradiogru· tia >> ; 3) «Terapia delle malattie cutanee». Nell't>ccasione del Congresso, si terrà in Palermo unn. es1)0Rizione cli strumenti ed apparecchi di radiologia, n cu i J>l'enderanno }larte le Case Italiane: . I-~alZi.l J~i11i . I~ohbio e Cnrdolle, Gorla·. ecc. e le Oasc 1

estere, fra <.; Ui la C'a8a ' Teifa, la Reinigert, Itteu, ecc.

Scuola Medica Osplt&llera di Roma. I/Associazione fra i Medici Ospitulieri di R om~t e l.,rovincia ha fondato in Roma sotto il patro• ' c:inio e col conco1· O' clegli Ospedali riu11iti. ta Séuola ::l\>Iedica Ospitaliera, con lo scopo cli: 1) Co1upletare la pre1)al'azione degli studenti all'esercizio y;rofessio11ale; 2) Dare a tutti i lVfeèlici la possibiUtà. di ttn rre l)l'Ofitto dal m0Yi111e11to cli.n ico degli o~_pedn I i.

-

Per attu~re questo programma, la Scuola l\fe. dica OSJ1italiera, eh~ Pllò contare sopra inseg·11anti lllnnerosi e specializzati e su un materiale cli.· 11ico dovizioso, consterà di : a,) Cor .si tria1e,. . trali o bimestrali (e mensili per i medici condotti) cli tirocinio clinico, sia. g~­ D('l'ale, sia SJ)ecinle. durante i quali gli studenti e i m~clicL rinniti in gruppi e ùiYisi nelle val'ie eorsie, saranno n1c~si a contatto dei malati, cbe Y<:-r1·anno loro illustrati d<li primari e prenderan· no ntti,·a Jìnl'te al laYoro dei reparti (visita giorualiera, iuecliC'azioni, operazioni, pronto soccorso. nmbulatori, laboratori, sala incisoriH, ecc.); b) Cors i qqit1dicinali o mensili di tecniche spe('Jali (a<1 ese1111lio: cistoscopia, oftalmoscopia, sfip;n101uanometria. elettrodiagnostica, pneumotorace. tecnica delle autopsie, ecc.); e) Conferenze pubbliche gratuite, per meclici ~ stt1c1enti. .Alla fi11e dei si11goli corsi, a . quelli che li aYra11no frequentati diligentemente e con profitto, sai'à riJnsciato 11110 speciale attestato. Per iscriversi ai cor si (di cui sa ranno pubbllc:a te a J)rinci[Jio di ogni an110 scola ~ti<!o le norru,• e gli orari) oecorre farne domandn al PresiclentP del Co111ita to Direttivo. I.1a UI ssa d'iscrizione pe: il 1922·192.1 ].'.>er ogni corso è di r.J. 50 per i metlici, I.J. 2:> per gli studenti. Satanno fissate anno i1er anno le eventl1ali t<lsse per esercitazioni di la borato rio. rer notizie f; schiarirrienti riy·oJger~i nJFUfficio di Segreteria (Policlinico Umberto I ) uperto tutti i giorni d!llle ore 10 alle 12. Il Presidente del OOnl. Direttivo R.

BASTIANEI.LI.

Corso ar.celerato sulle Malattie tubercolari a Genova. · Néll'Isitituto di studi sicentifico-:pra tici sttlla t11hercoìosi. <:l1c 11a sede in Ge11ova presso la Clinicn llJedica della R, Uui -rersità diretta dal prof. s-e11. E . Marilgliauo. si terrà dal 14 novembre al 16 diec1nbTe 1922 un Corso ..A.ccelerato sulla Patologia e Olinie<t della Tubercolosi. ()11esto comprende: a) lezioni ed esercitazior1i pratiche di clinica e di laboratorio ·s ulla patologia generale della tubercolosi e delle malattie t:ubercolari <lel IJol1uone (Clinica medica del prof. :àf:1· rugli ano e La bora tori ~nnessi) ; b) lezioni ed ese1·citazioni sulla tt1bercolosi chirurgica (Clinica chirurgica <liretta clal prof. Tusi11i); o) lezioni ed , esercitazioni sttlla clinica S}Jeciale delle malattie 1 tubercolari. 1Pr0f. P:l C('l1ioni (Pediatria), l)rof . C'l'iYio rGinerologin), i1rof. Ra<laeli (DermopaticnJ, I

L


[ANNO

XXIX, FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

prof. ~!asini (Otorinolaringoiatria), prof. Ovio (Oculistica)]; d) conferenze din1ostrati\e dei professori: Canalis <Igiene), Trambusti (Patologia Generale), T.jiYierato (Patologia Spec. ~leùica), j\{orselli (Ne uropSiC'hiatria), Fabris (Anato111iu r~1tologica), r crrando (ì\!edicina I ..egule) . J i11eclici italin ni e stranieri Yi so110 liberamentt~ a1n1nessi. l..'i~crizione è gratuita. I medici stra nieri che dopo jl corso vorran110 continuare a segui re le eserei tazioni cliniche nella Clinica del Jrl'Of. l\Iaragliano vi saranno a ccettati. Indirizzare le domande ·alla Direzione dell'Istit11to di Stt1dì Scientifico-Pratici st1lla Tuber colosi. \ia Bal illa, J - Genova.

Corso di perfezionamento sulla tubercolosi polmomonare a Parigi. Sotto gli nu~picii della L"a ·oltù i\ledic~1 e <lc lla. C'omn1issio11e I~ orl~efeller per g·li studi sulla ttlbercolosi in Fra11cia, a11 ·Ospedale 1Jaennec e nl J)ispensario IJ. Bourgeois sarà tenuto un corso ùi iJerfeziona111ento sulla tt1bercolosi polmonar<->, che dure rà quattro settimane a co1ninciare dal 2 ottobre. Sarà diretto dH.i dottori Ri8t e A111euille , c·ui po~:iono cl1iede1' i ehiari1nenti (I-Iopital J;:1e11nec, Pari~). I.e jscrizioni si riceYono alla .Facoltà cli :\Ieùlcina, sportello n. 8, il gioYedi ed il sabato, dal1~ 12 a lle J 5.

Ricovero per gli infortunati e aftettl da malattie professionali. La CasRa Nazionale d'Assicurazione per gli i11-

fo1·tuni sul laYoro 11a istituito in Torino un pro11rio r epnrto o i1italiero, ttnnesso all'Ospedale di S. , .ito, uccnrsa le dell'Ospedale ~iaggiore di Sar1 Gio,·. Ila t tistn e della. Città di Torino, intitolato al suo illustre Presidente on. sen. iuarchese «Ce· snre F errero di Cambia 110 )> . I / Os1)ednle è destinato al ricovero, all'assistertv.a cd alla cura degli 01)erai clelle i11dustrie e dei campi, assicuratj presso la Cassa Nazionale Infortuni, appartene11ti a lle provincie J)iemontesi, ehe siano <Stati colpiti da infortuni -sul lavoro, o (k'l. malattie professionali, la c11ra dei quali, per la natura <• per la gravità delle lesioni, non pos:-,-n Yenire apJ)licata a domicilio o am-b11latoriamentc, ma solo in de<Te11za. ospitaliera. E sso è <'apace di 60 letti dis tribuiti in due reparti: uno per clonne e llno per uomini. Possiede due can1ere operatorie per gli interventi settici ecl asettici, ca1nere cli i11edicazio11e, sale di idrote'ra11ia, s..'lle di app1ica7.ione per gli apparecchi ges.f-lt1ti, gabinetto di sterilizznzio11e, una gra11de sala <le11e macchine per le cnl'e i11ecca11iche, una sala vel' le cnre termo-elettriche, una per gli apparecc·hi elettrici a scopo diagnostico e curativo; 11n ~a hin~tto radiologico; un gabinetto per anali.:i'i cl1in1icl1c·; 11no per analisi microscopiche; un arcl1ivio ntecli<>o c:;ocinle; u11 teatro per proiezioni ci11ra111atog1·atiche; un guardaroba vestiari; un 10~1 1 J1<:r bag-ni di J)nlizia, fornito di stnfa per riscnllln111ent<1 1ltlll ·1 hi a11chC'ria : u11 refettorio; l1n pn1·-

1287

la torio; ltna Cappella ; una c nc:ina , una dispensa, <. e-e. In ap positi fabbricati nell 'au1pio giardino tro'ra11 posto i serYizi esterni: incenerimento delle iruruontlizi ..., disinfezione di i11dumenti ed utensili~ h1Y~\JlClf·tia meccanica, con essiccatoio ce11trifugo., cau1e ra n1orh1arill e d incisoria preceduta cla l1na piccola Cappella; <lorn1itorio i)er infermieri. Il S<'tvizio è nfficlat~ nd un Cl1irurgo Primarj ·> f-:l)eciali?.za to in traun1atologia e ortopedia, coadiuY:J to d a llll l\1edico Ail1to ed un Meclico Assisterite, ed è integrato da un servizio di g·uardia n1eclica e di accettazione 11e1·111anente. J.J~ spese d i degenza e <li cura. e l)er la fornit ura eventuale di appare<:cl1i di protesi verranno t utte sostent1te dalla Cas&L Nazionale Infortuni. I Sanitari, nei c:asi Df\i quali riconoscano la opportu1lit~L d(ll ricovero di lln operaio o di un :.1gl'icolo infort11ua to, assicurato presso la Cassa Xazionale Infortuni, dovranno darne avviso, telf>grniìco 11ei c·nsi t1rgenti, alla Direzione del Coru1·~ rtirn~nto delltt Ca~~n Nnzionale Infortuni in T o1·i110 (v. S. T cre&'l, 1D)

Istl&uto Storico Italiano dell'Arte Sanitaria. .\.bbia1uo gih dato 11otizia dell'e rezione in Ente 111orale cli q11(~sto I s tituto, avvenuta con R. D. 14 lnuggio tl. s.; ripo1·tia1no 01·a le principali disposizioni dello St.~tuto che lo reggono. l/ Istituto Storico Italiano dell'Arte Sanitaria 11a per ~copo la cliffnsio11e e l'incremento degli st11ù i storici cli qnes~'l disciplina in tutti i suoi aspetti e raupo eti e pri11cipal1nente co11 lln l\luseo •~to1i 'O <lell' _\ r te SanitH ria, al quale so110 hnessi ltn .A.rcl1ivio ed una Biblioteca . Esso 11a sede in Ro1na nell'antico Ospedale di S. Spirito in Sassifl . ' I rnembri so110 it:<o1li:i.ni e s tra11ieri e cli,·iclonsi in: fnuclatori, benen1eriti, 11er1)etni, annuali e corri~pondcnti. Possono E"SS(lre a11c:h e membri dell'Is tituto' gli Enti, le I~titt1v.ioni ~nnitnrie e scientific:he, gli I stitnti di credito e ba ncarii, le collettii;-itit co1nn1er ciali e si1nili. fio110 n1<.'n1bri per1Jetui (lell'Istitl1to qua ntj, EJ1ti o persone. paghino u11a quota unica di I.i. 500; a nnua li qna11ti pagl1ino u nn. quota ·a11nua di L. io. I./ I stitnto è r etto (l a u n Coni itato clirctti-vo costituito cla i Capi degli Enti fonda tori e dai tre r ap1:resentanti dei me1nbri l)er petui ed annuali. T1a Conznzi .~sione esec11t i-va, 11a un l')reRidente. u n \ "ire P re."'idente, un Seg;tetario, un Co11serYator1~ dr lle collezioni e dei li bri ed un Tesorier e-eco1to1no. J ~e atlunanze dell 'I stituto l1anno per fiue argo n1(lnti Storico-scj€ntificj-n rti-stici, oppu.r e questioni an1111inistrative. E sse so110 priY~1 te. I/Istituto pub, bl ic...'1 un J-lollettino cl1e con11)rencle Llna. parte . cie ntiticn. eù u11a parte alnministi-ntivn. Si è sper1to a 59 a nni, i11 Onppelle sul ,._r::rvo (.A.quila), il dott. GTU. EPPB DI GIANDO:à1J:D"\'I CO, il qnale er a general1neute a p1)r ezzato Pl"1' il vigore delringegno e della rlottrina , t:>er In bon· til dcl cuore, J)er le -rirtù c10111estif'he e ciYili. P. A.

• •


1288

lL POLICLINICO

RASSEGNA' DELLA STAMPA lIEDICA.. Bull. Acacl. de j]Jécl ., 27 giu. -

l'. RIEIERRE e R. G1no1."x. '1'acl1i:;;i stolia e fibrilla7.ione auricolare 1'1 l'Y:l tn . - J. J. Du )IOKT. Regi me dei d in beti ci. Journar 1lrn er. llied. i tssoc., 24 giu. - ,,. . J. S'fo:'\I~. 'l'ra ttamento del teta110. - A. ZIXGITER. Tossina-antitos~ina difterica per i·illl111u11izznzione i>rntica ta in clue seuole di Ne'v York. - ,,.. ~..\.. JJD~I'°INS . I1a miocardite e il suo tratta1ne11to. }Jrit. Med. Journ ., 8 lug. A. n u nRO\Y . Sulla t·udinmtera1)ia {lei cancro. 7'e ntlJl. f . in1t. Jl c.rl., 8 lng·., 'l'r:1t b1n1 011 rn i1r <· · coce delle infezioni lil1erperali e abortiYc . Pathologio(l,, 15 Iug. - A. SERRA. Ricer che n'èll'infezion0 lepro&1 . J,,ctnoet , 15 lug. - G. HOL:\fF:.'. intorni cli11ic i deìJc 1na la ttie cerebellari e loro interpreta zion~. O. WATS'>N . I.Ja flora int~stinale. <}a,zz. d. Osp. e d. Cl in., 13 lug. _.\. LORI:~ LI. Dig<':--tione :"astrica nell'ipertiroidi :--mo. J,es )léopla.sies, J5 mag. •.\.. Ros1x. I globuli bia 11cl1i nel sang·ue dei cancerosi. - C. SCR~!lTT. J.Ja -radio e la curie tera1)ia sono r ealmente d rr1111ose ai ma Ja ti? Jf i-ncrva JJ1ed., 15 lug. - ~I. _\.RLqTTA. II clreuag·µ.io ' permanente alla Par1nYeccbio ne lla cnra llelln peri tonite tt1bercolare . - A. CECONI. I. 'aue1ui.1 I">ernir i oRa I•rog·re:~S'iva. T'olia Jl!ed ., 30 g iu. G. ì\JoxATI .....\.u~1 goni~n1:> fra surrenali e JJa ncrea s . Jtiv. 01·it. , cti Oli:Jt. J [ ed., 5 ~iu. r . PIER..\CCI);'I. Il «camaleontismo ocuìare » come :-;e~no llell•l ·~

~

meningite clella base. • J>aris Jréd ., 13 lng. - Xun1ero sulla cl1irurgia ortope<1ica.

[ANNO XXIX, FASC. 39] Ilt.;ZANço~,

J.

S. I. DE JoxH e A . J ..\CQ ut:LIX. Effetti della clorurazione nei carclio-renali. - J. IlEN.\ti LT e P.·P.I,,ÉVY. Nnov() processo di vaccinazione antidifterica. (/io r1 1 ale <li Gliriica inedioa, 30 giugno 1922. - L . liosACORSI . I.Jn siero rea~ione di l)odd nella dia. g·nosi della lue. J>ecliettria. SPOLYEHI-~1 I J. L'inflt1enza del siero sulla reazione di Scl1ick non è un fatto specil'rc.·se jJJ rJ<l ., 15 ltig. -

fici~.

l)a ri.s 111 éd ., l lug lio. - I JEHEDOULLET e J. HEITZ. IJe mnl:1 ttie del cuore e dei vasi nel 1922. LECOXTE . Ln patologia d el sangue nel 1922.

ARCHIVI.

R. LAKAYE. Il treA. HovEN. La sifilide

_-!rchives Jl éd . B elges, n 1ag. -

v onema nello sperma . nelle affezio11i mentali. _l 111 erica n Jou rnal JJ ed. Sciences, luglio. - E. LE'\YI S. Azio11e dell'fttropina e della chinidina nella fìl)rillazione al1rico la re. - R. L . CECIL. Etiologia della p11eumo11itc. - r.J. w. WARFIELD. Spo. rotric-0si go1nmosa disse1ni11ata. -· B. P. STI\i"EL>L\X. Prog11o~i compn rn t<t delle lesioni tuberco];1J'i t1el poln1one clestro e del sinistro. - B. N Di:1~G . Il •su i1g·ue 11elln nefrite cronica azotemica. \\'. THO ..\lPSO~. I.ombaggine sifilitica. _-i111z. 111.st. P ast e ur, gin. - J-\.. BEssox e V. DE I.:\' EROSE . Le a e rtr~·kosi umane. A ;n . Jo nrn. of Obstet. rind (Jyn eool., git1gno . - · G . G. "\'\'"..\Ro. I.Ja .fisiolog;ia come base della gi11'"'-

C'oloa·ia ft1tt1ra . - r. f:tnAVES . I~ funzione rica . - F . e. HEXDnIC'KSOX . DisposJti vo per ni r~ola zio11i asetticJ1e.

-

OYél-

ma-

Indice alfabetico per materie . •

_\Jbu111ina: precipitazione col liquido di Esbach . . . . . . . . . Pàu. 1279 .

>>

12B:~

.-\nemia perniciosa da benzolo in Ol1el'Uie

)) ))

127·1 ] 271

.1:\ 1nn, i nistraz io1ie san,i tar ia

.

.

. . . _\rtrite e infezioni loca li . . \ sces o prostatico insorto conle con1plic:1nza di pneu111onite cr111)ale . •-! ssicu ra.Z'ioni sociali . . . -'·'·velenamento benzolico industrit1 le: a natomia patologica . • • • • • 1llbliografia . . . . • • • • • Corpi inobili articolari • • • • - .

e ro1iao.ct

'»l ovi/niento

dcl

profess·ioriale

Diarree della prima · infanzia : tratta1uento . . . . . . DiYerticoli esofa gei: (tiagnosi e cura . }~ne:ef•llite letnrgica: uso del bron1idrato cli r i(·u tinn . . . . . . . . In<lnt'ano 11ella orina: ricerra . .

Homa, 1922 -

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Tip. Cartiere Centrali.

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Jnff' l'l'O!Jfl .~iuni C inlfl'Jll'f/an~:e 1JUrla111en-

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Ir1·igu7.ioni l'ettali . . . . . fJi,1uor : c0nta clelle c~llulc .

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.

. Pag. 12~2 )) 127')

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)letlicina e salute pt1hblica in Italia . .Xodo~itù 1ustaarticolari ifilitiche . .. i'< ri.:·ie ·rn.eclicu-l egali: atteggiamento dei

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1norti ·in .:'ione r1 ei -

JfrJrlir,i

.Qucrra: .

la glorifica .

.

veriti d'i fro,n te alla, ritardata rif<irrna delle tariff<~ . • . . . . . · ·

r•rostn t~ctomin trans\·escic-ale . . . . l t <l<lioterapia: azione s ulle cellule im-

1natnre del snngue eircolante . . . Si11fiffiecton1in pn r r.ln le superiore e sinfisioto1nin a ssocin te . . . . . . . Tl.1bercolosi poh11on~ re : genesi e divisin11e del](:' vn rie forme . . . . . 'J'nber eolosj : nso cl~i ~a li di terre rare lllcera linea re dello sto1nuco . • • • •

L . POZZI, ed. remp.


lNNO XXIX

Roma, 2 Ottobre 1922

F ase. 40

. fondato lai professori : G UIDO BACC ELLI - - FRANCESCO DURANTE 1

SEZIONE PRATICA R EDATT ORE CAPO : 1.'ROF .

(

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori or igin a1i : G . S 1u at:o.i: Feno meni a n a fi lat tici nell ' e chinococco cerebra le . 011ervazioni clin iche: G . Zaoe tli : Me cc a.o i~ 1no n on comune di les;on e tra uma tica del l' inte3ti no . Commenti : N . Be anati-: A pro po iro di u n meto do Ji cura della crisi n itritoide . -Qu estioni del giorno : A. Gara \·a glia: S u lla Yaccinazi on e per v ia bocc a le co n tro il tifo . il colera e la dis~e nte ri a . tuntl e rass een e: °NE l' R OLO \.I IA : .J. Ca mu s . G. Ro uss,·. J . .F romeat, Ve ltd r. B~ cl e re. Cus hi ng : L e s indr om i i pÒ fisa r ìe . M E DICI::-iA : H . F u h · e O . \\'elttn an o : S i fi lid e e itt er o . C111Rl"RGIA : B . Scl:iia s i : L a r{'sezi o oe del c ol on. Cenni bibl iogr afici . A ccademie, Società med iche, Congr essi: R . .t\ ccad e1nia ~Iedic a di R oma . - S ociet à rnedi ca osp italier a d i Brescia.

P481 s~'l't~

, . AR IA.

Nell a vita professionale: S. Diez: I medi ci ferr0Yia1i e l a ca s · s a l\ a zio na le delle a ssicura zioni soci ali . - Cron a ca d el 1no,·imento profes sio nale . - R is poste a qu esiti e a domande. - A mrninistr azione sa nitari a . - Concor si. - Nomine, p r o1noz1oni e onorifi cenze . Notizie d iverse Rassegn a d ella · s tampa m edica. Indice a lfa b etico per m at erie,

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'T JTT ' TO DI CLI ~ICA :\1 F.Dl CA DELLA

R.

1

lTNIVERSIT.~

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dire tt.o ll a l !) l' Of. , -. A . . COLI .

Fenomeni anafilattici nell ' e c hinococ c o c ere b ra l e .n el -l) l'Of . GIUSEPPE S .ABATl NI . ass i t.e11te d el la Clinica i\l ed ica.

,

Si oonos cor10 ogg·i a bba st anza b e11 e i qtvttiri clinici determinati n e ll 'uomo dalle localiizazio11i clelte cis ti rli Ta t nia ecliinococciis ne i ·vairi i0rg·an i. ìVIa n on a ltl'e.ttanto chiar it e sorLo .le rood1fi cazioni d i indole ·b iologica, cio è Je inanif.estazioni s erol ogich e e i f enomen i irnm 11T1itari, ch e la. presenza del parassita cleter n 1i!l<L nel l'ospit e IJe s i11cl rom i dra rr.rnaticl1e cl te p 1sson o t) CSSP l'\'a r si i n casi di spon tanea r ot.ln ra della cis ti idatid e a o cl i u1)ert11ra della 111ecl es ima mediante J' ag·o d' esplor az ione s i son o '' ~ t).t1te $piega ndo ..olo a ll orcl1è s i è con o.se: in ta l ' a n afila.ss i. La s int omatolo gi a tt.muJ.t.u osa che segue all '"i. .a1)ertura di una .c isti d 'echinococco ha infatti l Lltta la fiso11omi a cl cllo ~11o c l~ a11 a filattico, {fna le si scater1 a 11eg·li indivicl11i i)ecifica1nent e sensiLi lizzat i ; la r a piclità cl i11so r genza , i Ja ttori cost itnt 1v i elci qn aclro (el' uzio11e esant~1

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BU"t•

rna.tica, pn1.r ito, .c:Lan osi, d is p·n ea, coJlas.so e

LAVORI ORIGINALI. I

ABB OX A'l'I. -

e

E 1Jiet'l 1a l a riproct u•~e cU ÙJ/Vori pubblica ti nel POIJCIJKl4Je e la. pubbUca•io11e di cita1ne la. font.e .

'' '"' •1 ,,.,. . . rtaend. tii

p er il rn etlico pratico : SEME1o•r1cA : Valo re di agos t ico dei r i fle ssi. AS1$ 'l' ICA : Ema t u ria senza s intom i . t: a use d ell a p oll a ch iu ria . - T ERAPr A : La g u a ri g ione della s itiJid ~. l >el'icoH delle iniezi oni endove nose di chinin a t r op po concentra te e troppo rapide . - Di u n nuovo in eto- do d i cu ra dell a trip anosomia si umana. - l GIEJS.l:':: Tu ue r col o::.i e p r oiezion e cli go ccioline inf ette. - P oSTA DEGL I

Appunti

perfino morte), il dil eg1u .arsi sie nza p·o·stumi rli t..·n così impon ente oomplesso s ono inver.o caratteri idi u 11 episodio anafi.l.attico. È ~sta.bilit.o .-da con cordi esperienze, sugili an jmali .e s ull' u omo, che il liquido c is ti co d i pe r se stesso non è tossico anch e se iniretta.to il l g·r andi clos i (K irmi•s son (1), K ora.c h (2), Ch.aufl' t1r (l (:)). o lo è pocl1issim o (I-I11mpl1r y (4), D e.},0ve (5), .t\ cl1a rd (6), Boidin et Laroch e (7)) ; n,è sarebbe 1d'a lt11ond e .p os-s ibi l e spiega1·e con l1n·n zione tossica, nel senso vero del la parola, l'i nsorge re f11lmineo dei fen on1e·n i in casi ùi l'untt1 r a clel la ci sti (a volta, com e è accad11to a ucl1e a me, lo sl1ocl( p u ò comparire istan ta.11 Po appena eh-e s i è fin it o d i )nfigge r e l' ag·r) per la p 11ntt1ra esp lorativa).

La meffi~ ra r1a idatidea d·ev'essere cons ider a t a permeabi le, inqn a r1toch è attraverso t.l i e~sa il par assit a a ssorbe le sos tanze, ch e so110 11 e ccss ari~

p er l a s n a v ita e il suo accr esc1m e.n to; .è giust o• qu ind i a.m m e tt.ere ch e tal e (1) K TRM I S SON . Gaz. h éb d OTGI. de méct et de

chir u r. , 1882 . (2) J(ORACH. B erl. kilin. vV.och.' 1883. (3) C H AU FFARD. ém . n1éd. , 1896. (4) H u ~rPHRY. Tl1e Lancet, 1887. ( ~) DEBOYE. Ac. d e s Sciences, 19 déc. l t,Rì. (6) A CHARD. Atcl1. ·g·én . de m éd . ' 1888. (7) Born1N et J~AROCHE. P r esse m éd. , 1010.


IL

[ _l\.:N:\O XXIX, FASC. 40]

POLICLl~ICO

..A.ltr i auto.r i f Ghedini e Za111orani (14), Pl..'nme1nbrana sia attraversata anche da sostfLnz1.' ' to11i (15) , Thon1 sen e ~lagnussen (16)) ottenner o Je quali dal parassita pa.ssan o v.erso l'oopitt! i:,jù o n1eno co tantemente reazioni anafilattie cl h ar:ino fLnzion e sen sibilizzatirice. c }1 P, negli ani1nali r)reparati con iniezioni cli Il sier o dei m.a lat i di ech inococco conticer1e. ]jc1i.1ido cistico o con emulsioni della parei ~ ·eco11do l e r icercl1e di Jia111e ( ) degli anticorpi <li cj st~ id a t id ee (Pesci (17)). .SJ)ecifici. I primi tentativi di ·riprio d'uzione sp.e.rime11L · eo·s inofilia è generalmente Ti tenuta un set.u le clello shock idatid·eo n€g·li ~nimali, all•) g110 di anafila. s i. Il r eperto eosi11ofilo nei m al ati di echino.c1o cco dipende, ,s econdo Bull- ·s.co.p .o di analizzarne la natui:ra, risalgon·o a C:l1a11ffard, Boidi11 et J,aroche (18), i q11ali n1j. l'ich (9), .aa uno stin1o!lo• esercitato sul midollo ser-0 in evid·e nza fatti id i notevole interes.se: osseo .dalla tossina dell'echinococoo. cl1e cioè nell'animale ·da esperimento lo s hock La pr'e•~ enza di s"Ostainze fissatrici d el comana.fiJ.attico si scatena per mezzo di 11eaziu11i plen~ento nel siero d egli indi,ddui affetti rla cer ebrali. Essi inediante una dose non toSska echinococco ft1 applicata agli $Copi della clidi l iquido cistico sens1ibilizza.ri0no l '.a.nimale e 11ìca da < ~l1 e dini e da 'Veinberg. poi con una seconda iniezi·o·n e, a 15 gdorni di L'allergia dei tessuti d·egli a m1nalati di cis1 i distanza, p rovocaro·n o lo shock anafir1attiico: di ec1h ino·c occo fu dinl·o strata da Troisie r, Boi' ma per ottenerlo dovettero t..isare questa tecdi n et Lal'ocl1e (10), e usata a scopo diagnos tinica : preparare l ' animatl.e i)er via intnaperico n1edia11te l'intradermoreazione da Casotoneale, ecl esplorarlo per via intracerebrale. 11i (11) ~ ])er la ottocutaneoreazione da PonLe altre vie, tanto per la preparazione quanto tano (12) . Ma con tt..tto ciò le proiVe indiscutibili delta per l'es.p~orazione, non dettero che risultati incier.ti. Ed in qu·e sto non e' è n t1lla da meiravinat.UJ. a anafìlattic.a dei fenomen,i so1pra.descrit..i1 gl ic:tr e, ir~q ua1ltocl1è la via d'esplorazione ir1non vennero ancora raggiunte. t racerebraJe è la via più se·n sibile e certe anaL a patol.o gia sperimentale non è riuscita a riprodurre co·m pletamente queste manifesta- fi1lassi non possono manifestars i che .p er questa via. Invece - e ciò è di alto interesse z1oni n.llergicl1e negli animali ed a dimostrare, come ha lf atto ·p er altre so. tanze, 11 poter e an- nlet.tendo se111pli cen1ente a contatto il liquiuo ci.stico con la s ostanza cerebrale ·di anilmaJ.i tigeno del liqt1ido cistico; tanto cl1e Graetz (13) si d'o rmanda se i fenomeni di shio ck che ·si ha'ì.- J1on pr·evian:iente sensibilizzati (a11che adopranno nel1lie punture 10 i1ell.e r otture delle cisti ida- do dosi el.evate di liqt1ido) si ott enne risu1ta to tidee « si·ano da ritenersi quali m.a nifestaz] oni sem·p re n egativo e non si pr~JYocò alcun fenomeno anafilatti~o. anafi..lattiche ». Egli i11fatti avendo preparato Ciò significa ch e la sotanza cereb1rale di pe1 deglli animali inediante iniezioni di liqtr1clo cisticn. potè ottenere in essi lo Bhock col si ero · sè non reagi sce in senso a 11 o fì la t.t.ico all' as.s orbime·n to di liquido c,i stiico., rn~:t occo·rre ohe l'ad i san 5rtle rlell'animale stesso che aveva fornimaJe sia in stato di s1e1n sibjlizzazio·n e an'afiJ)ito jJ liq11iclo, e concluse che lo shock è dato lattica verso il liquido stesso. du] le aJb·11mi11e del siero dell'ospite, le quali Io ho o,s servat-0 una grande sindrome anafi~·arebhero po i q11elle stesse ...'en iliilizzanti, conlattica, seguit.a pooo· dopo da morte dell 'iindiie11ute nel liquido cistico. Egli inoltre ' ' ide viduo, nella rottura ·spontanea di cisti id i echieh€ un s iero antiumano precipita il s iero umn,n-01cocco ce·r ebrale. Questa ossetl'vazione, che p er 110 ed jl liquido cistico proveni·er1te dall'uomo, quanto sap·p ia, nel sUJO genere è u11ica nella J11a nor1 il liquido for11ito da altri animia U. l e1teratura (* ), ha riprodotto nell'uomo quasi A11alogamente un siero antibovino può precit11tte le condizioni d'esperimento realizzate ne] Il tare il siero bovino e .il liquido idatideo congli animali da Cha.uffa1"d, Laroche e Boi·di11. ten11to nelle cisti del bt1e, ma non in quelle Olt.r echè per la forma ed inteirpretazione dei cl r 11·11o In o . ..\. Pont ano (1. c. ) riuscì di sensibilizzare l 't10(14) GHEDINI e ZAMORANI. Zentralbl. f. Bakt. > mo n1ediante iniezioni !"1~e1)aranti di l'iqlliL1o 191•0. (15) P t-NTONI. B11ll. Soc. ~Iedica di Bologna. (·ist ico. 1910. (16) THOMSEN e l\fAGN"CSSEN. Berl. Klin. Woch ., (8) JIAME. Z en t ralbl. f. Chi1·t1r:, 1912. (9) B ULLRICH. R evista de la Soc-. ì\fe-d. _l\.rge111912. (17) PEsc1. Riforma medica, 1921. 1ina.. fase. 16. (18) CHA l"FF'.-tRD, BoIDIN et LAROCHE. Soc. l e (10) Lavoo; citati. Bio·l., 13 nov. 1009. - BOIDI~ et LAROCHE. Presse (11 ) CAso~ 1. Folia cli11. cl1i111. et n1icJ'()SC.. I\1 19r2. ' 111éd.,. 1910. ( * ) .Per la })atologia e clinjca delr echinococco (12) 1PONTAKO. Il Pol1cli11ico. 'ez. !\Iedica. 1920 cel'ebrale, confrontare fr a i l a Yori mi0dea-ni : (13) GRAETZ. Zeitscl1r. f. ln1Int1nol., Bd. XVI~ 1

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• [_.\N~O

XXIX, F ASC. 10]

fenomeni allergici i· ossel'vazione ha .per la fisionon1ia clinica.

SEZIO.:\E PRATICA

inter.es~e

Pr. Et1sebiio, di a n ni 14, coìltadino, v~ene a111messo in q·linica: i11edica il 2 marzo 1922, presentando s1ntom1 di com1i:>il'essione endocra.n ica. L 'anamnesi fami g·liar e registra di note,role u n f1·atello i11alato di t1i:ber colosi. I l paziente ha avuto fanciu1llezza n<)'r111ale e ness1111a ma1a,t tia pregiressa. Non ha avt1.to .speciadi co11tatti cio.n .cani. Circa 4 inesi avanti Q'ingre.s so in Cl·in ica ·e cioè ai })rimi detl n·o,v embre 1921' l ' inferm.o ~· o . .. ' m 1nc10 ad a ccusare lieve cefalea oc.ci-pita!P., esacerb.antes'i nella g iornata ad accessi che '.. i accon1pagnavan·o co11 vertigini, obnubilamento della \rista, 1diplopia, aste.nia, difficol tà n ella deambuJazione. Contem1)oranea.mente i genito1i notarono cl1e il ragazzo rimaneva sovert ~~ col ca.p o chino, 'dicendo ci1e q~esta posizio11e gli riu.sciva meno molesta. Dopo circa 2 i11esi dailla insorgenza di questi disturbi, e !)recisamente verso i p.r imi d el gennaio 1922, un i11attj110 il paziente si svegliò cbn cefalea più violenta del solito, e petr la i).r ima v olta aaC'O•ffil)t.~ gnata da vomito1. Fu pm·gato, e l)arve quin:l i 1nigliorare tanto cl1e tornò a sct1ola - ma il n1,aestro osse:1"'Vò t:!he il .r aga.zzo èra div;enut0 taciturno, apatioo .svo·g ·liato·. Risale a questo 11erioclo un'inso1111ia ostinata. N ei g·iorni seguenti i l>ulbi oculari ·si fecexo atl.quanto sporgenti e cominciò u 11 dimagramento eh-e, a di, ·e dei ge11ito1·i fll progressivo. Dopo un m ese e 11~ezzo di ap.p arrente tregua dei c1o1oo"i, ii raz1ente fu co•l to da un nuoYo viole11to acc€se:o di vomito e cefalea, con caratteri del t.L'tt0 eguali ai precedenti. Si ripTese anche quest=t olta entro 24 ore, e tornò alla consueta vita, essend.o però adesso Tesidua to oltre l 'asteni~ psichica un senso di genercale e co11tinu.a de1Jl)fisica. Tre giorni i)rima delringresso j}1 C11n1ca in . orge 1111 i1110,·o violentissimo acce~so di cefalea, con impoSiSiJ)iJità dd mantenere la stazione eretta; questa volta la cefale,a nor1 6conl!}Jare, pur mitigando.si; il p·a.zie11t.e è abb&ttl1to, con lo c:.;guarclo sn1arrito; deve essere sorretto. Come p1er il passato, mancano febbre e fn tti nervosi irritativi (convulsioni o scosse) · i ge11i torf .-1ecido110 di portare l 'i11fer1no i~ 1

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le:z.za:

o~pe<ln

le.

Esanie obbiettivo (Riassunto). Sog·getf'J r:e11e c;;vi111ppato rispetto alla sue età; nutrie sanguificazioni ·normali. Faccia sofferente. Decubito preferib.i lmente supino : riesc.e r,e11o~a la l)Osizione seduta. L 'infermo sbadiglia r.011tin1larr. e11te; accusa cefalea, T. 36.1,

ZlOJle

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J>. H-i. R. 21.

Nulla di obbiettivo a carico· degJi or.ga11i in-

terni. Esame rteurologico. - NeJl)oculomozione lievissin1a })aresi d·ei m11scoli retti esterni, un poco pi\1 accentuata a sinistra; qualche scossa di niRtD g rao orizz011tale, specie nell-e posizioni tstre1ne clell'achio. Facciale superiore e inferiore i11tegro. J. . ingua ben·e t rofica; possibili e SEIFERT: Die tieriscJien Parasi ten des JlJ ensclien, LP.ipzi~, 1920, pagg._ 270 e segg. l . vJ\.JBAllD · Ii.ystf·s b:ydatiques du cert'eau. Journal de chirurgie, X\ .I. 3, 19-21.

B RAL'N

1291

tutti i i110Yi1ne11ti. ~l1lla a. cal'ico delle moti1ita clel~a nìa11d.il1ola, dell'ugola . clel velopenc.lolo. L1n ~·l1a ggio articolato e fo11azione nor111ali. ~oll o : n1obi1ità attività e passiva noTmale. r 1·011co: conforn1azione e 111ob)lità i1ormali. -~ r t i · u })eri o 1·i.: non a tteggiarr.en ti viziosi ; ente e trofismo 11or111ali. Normale la mobilità µ_a .. ive. ed. attiva saggiata nei vari segmenti. Non a tas.s1e. F o1r za ben con se1r vata da a1nbo i lati. _.c:\..r.ti in·f eri,o·r i : llnico d,a to d'a seo·nalar•e una lieve ipotJrofi,a con climri11uzio·n e d~lla forza a si11istra. lliftec::si: i)res·~11t i e vivaci gli acl1illei d'ambo i lati Non Il abinslç~, nor1 Oppenheim. Rotulei ed ac1rl11ttori 1)rese11ti e vivaci. Cremasterici ecl a cldominali i1resen~i ed eguali. Riflessi te11<lj11ei e perio5t~i degli arti superiori normali. Nor n1aJj il faringeo, il cong·iuntiva le, il corn eale, i pupillari. Sensibilità : breve i1)oestesia tattile diffusa a tutta la metà s i-ni·st.ra. Per il rimanente, tutte l e altre fo·r me d e.lla sensibilità .b en conservate. Non sin to·mi C·e1·ebe.Ila;ri. s ,t azione eretta e andatura difficoltate da.Ila violenta ce.fale.a.. OrgéLni dei sensi: ' ' isus: O. D. 8/10; O. S. vede le dita a 2 metri. Fundus: papilla da ·s ta.s i billa.t erale. C. emianop.sia om•onim,a sinistra. · lleazione emianopsica di \\Tet'nicke: negativa. Nulla all'esame degli altri 0·rg.a11i di sen5o. Psiche 11orma1e. · Ricerche rli labora.torio : nulla di speciale ag·li esan1i ·delle t.:rine e del sangue (notata e l)re amente l'assenza di eosinofilia). Cutireazione alla tulJercolir1a: negativa. Intrade1·n1or28 zio11e e sottocutaneoreazionc al liquidt.> cistico: dubbie in primo t.en1po, ma poi sicl1l'anJente negati,re. I. . a raidiografia del cr·anio non fa vede1r e al rt1n8. ombra p·a to1logica. R eazione di 'Vassern1ann s·u l ·sie~io : neig atwa. La Ghe,dinj-,VeinbeTg non v iene eisegllita in 1

,r.:

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tempo. I·n co.nsid.eir·a zione dei segni di f ort.e p1ressi·Jne endocI·anica si soprassiede alla puntu1·a l1omba1·e. Il 3 marzo alla ,~isita del mattino, il paziente dire di non aver rir1osato ch e poco durante la i1otte perchè tormentato da inten sa .cefalea_ Ji a yo1nitato 2 volte nelle prime ore del m a ttino: è intontito, sonnolento, abbattuto, .a1pi1·ettico. Po11so 54. • ei giorni 4, 5, 6 le condizio11ì s i man.tengo.110 pir essochè stazionaa"i.e. Il 7 si aggiu1n ge Ci iplopia; 1'8 l'abbatti1nento e il sopore crescono1: l' inferm~o s i laimenta conti11l... amente, ed interrogato dice di avere violenta cefalea. Si decide l )interv:ento operativo. Il 9, v·erso Je ore 16, aJJl'im1J1rovviso•, meì!ltJ'e il p1azi,en.t e riposava sul letto1, ab·b attuto m,a con sensorio vi~·ile, ~ nUJlla ,f aceva pireve1dere un 111utrunento 11elle sue con1dizio11i, compare 1111 impressionante quadro iniziantesi con disr1nea intensa. I111mediatamente l'infermo si l'icopre in tutto il corpo di un'eruzione di orticarja a grossi ponfi. Il viso è cianotico, tun1efatto: la res1)irazione soffocata. Qualche l1eye scosea co11vuJsi,·a a gita l'arto superiore 1

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IL POLICLl NICO

cl est ro, che è ad c1otto co11 l'a vamlJraccio ir1 flessione . Gli or.r11i so n o i11 deviazio11e co11illgn ta . L a 001scie11z,a intanto l'a pidamente si ob11 11bila , la cianosi 1d iviene più int.env.a. J.,.,'ort1·ca1 ia i-iel·sis te, ed in a lcuni pu11ti, SJ)ecie s t1gli Rr1.i, comp1are lln i1etto esantema m orbillifo1111e co11ftuente. C:on QU·SSti SÌilt011li iltIDUltllO SÌ i 11a la ffi Ol'te ·entro tnen10 di un'ora. Viene forn1l11a.ta diagnotS i di pll"01b abi1e roi, .t11ra di l'tna cistj di ecl1inococcQ, d ella reg]On e pari.eto-occipitale de stra,, con sindrome anafi la ttica terminale. 1

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All 'autoip sia. si t rova:

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Cervello. - l\Iening·i fortem e11te tperemicl1e. Grossa cisti di echinococco d ell 'emis fer o d.estro, la quale sporge ~11lla co11vessità, in corrispond'e nz a del Lobo p-arieta1e e s po1·g·e s ulla faccia inter·na, in oor.rispon·denza d ella pa'l·te i11feriore del lob11lo quadrilatei'o e dello estre1110 I>osterior e d ella circonvolt1zione del corpo calloso. La spoirgen.za nella faccia co,n vessa d el1·en1isfero si estrinseca s ubito all'indietro d eJl a sc js, ura rli llola 11clo, cl1e è spi anata; Ja parete è s ottile, semitl"as parente nel centro, ·e dà. se11~o cli flutt11a z ione. St1lla faccia inter11a, la l) a rte pos t-erior e della. circon1volu z ione d el cor1)0 calloso, cl1e è più sollevata dalJe cisti, è so1.t ili ssin.10 ed, in 1.1 n p1111to sit11 ato di fronte a ll :in crocio delle sciss11re i)erpe11dicolare interna e ralcarina, presenta l1na soll1zio11e (lj continuo d a c11i f11ori esce liqt1ido limpidissim o e dove si affaccia1 già prin1a cl1e sia estl'atto l'en cefa lo, 11na cis t i figlia clel1a gra.:11rlezza •li. t1na nocri11ola . A1 tagl:Lo si n ota eh .e la cisti •Oom.i ncia ·i a l fondo ~cisst1ra di Rola ndo, sporge n el v entricolo laterale d estro occ11pandone la parte })O s1 eriore e spingendosi n el corno occipitale (il lobo occipitale è compresso), ed arriva a lla facc ia interemisf erica, dov·e si è rotta nel punto sopraindicato, Vltotandosi in parte iJ liq11ido nello spazio con1preso tra la faccia interna d ell' emi sfero e la gran.de falce. 1L a cis ti contien .e liqui·do lim,p id,o , e•d una cinquanti·na di ·cisti figlie di v,a'l·ia grandie.zza. E ·n ettaim.ente visibile, ahl'es.teiroo d e lJl.1a men1bran,a chitin10sa, l1na terza membrana ocmnettiv.a le. 1

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Tutti gli tlllri org rtni sono sani. U11 esame arctr~:ato dimostra l 'assenza in essi di localizzazioni ida tidee, rimanenclo così unica q11·ella. cerebrale. È qltesta t1n·osservazione dunqt1e nella qual0

ci s ia mo trovati di fronte a d una cisti d·ecl1i1tococco unica, loca lizzata n el c-ervello (zor1 a r,a rieto-occipitale destra), la qua le ha ·c linicamente evoluto in modo rapido ad ha finito ·Col rr1 om:pers~ nella sc1ssur.a in.te:r.e1m.i sferica. Alla rottura ha seg11ito una sindrome gravissim a e ttu11t1ltt1osa, che dev'egsere classifì('[tta coine tipicamente anafilattica (orticaria erl esantema inorbilliforffiie, cianosi e cong·es tione Ltellfl facc ia, dispnea, agitaz ione, colln so) e r l1 e è terminata con l a rnorte.

[ ...\NNO

XXIX, F ASC. 40]

Non è r>ossibile ·valu lare qua11ta parte nel provocrur-e ,r apidamente il decesso s p etti ai d1st 11rbi· mecca11ici deter111inati nel cerYello dal la. roi f ltra dellH. cis ti. Certo però lo sh ock anafilattico sc.a t enatos i è stato quanto mai impon e11te e cli i1r1a tale gravità, che per se stes .. o I•llò aver porta to a morte. N ell'i.nte rp r etazio11e di questi gta vi fenomeni anatìla ttici va 1Jerò considerata la s ede ce·r ebrale .dJel1a cistt. Le esperienz·e, ·che ric101rùavo, d'i Chaufia:r:di, Laroche e B1oiidin hanno, di mostrato oome .p er ·priovoic are la anafì..lassi idatidea ne.g'li antmali senstb.ilizzati, bicogna serv:iLrsi delJa v 1a cerebJ'al·e. ·Ciò è in accordo con la teoria di Besre dka, il quale r itiene che la reazior1 e anafilattica si compia nel çervello. • Alc uni a11tori hanno obbiettato alle esperienze di Chauffard come non possa escl11d1er~i che la sinto1natologia presentata dai suoi animali debb 'esser e aiscr itta a semplioi fenomc11i di ecci:ta_m.ento e di stimolo, d·e.JJa coil'teccia cer .ebral e p.e r effetto de1ll'iniezi10 1ne stessa di una certa ql1anti tà di lic1uido n~ll'interno della scatola cra.ni.ca, s enza qt1indi alcuna compartecipazi1one d'ei m ,e.ccanismi dell·anafil.assi. In questa os3ervazione, che jo ho fatta Slll1'11omo, tal e ohbiezione non può aver 111ogo. D 'altronde la clinica c' i.n.s egna oo,m e il semplice sp andiìJ.n.ento di liquidi nel Cil'anio (p. e. in.onda7.ioni emorragiche ventricol a ri, ecc.), p11 ò dare i s intomi. del dist'ttrbo meccanico, ma Jlon n1ai l1na sindrome anafilattica. Nel nostro caso doveva du.n q:ue esiste.re t1na primitiva. se11s ibilizzazione del sogg-etto: sì eh~ il contatto, che per se stesso è inn·o cuo, di liq·u id10 id.a tideo ·c ol cervello ha scatenato lo sh1ok anafilatti·Co, riv.estendo~o ·di_ t1na particolare gravità. Secondo le ricerch e già ricord&te di Jiame, · e cp1elle di Schacze\l.7Ski (19), Legrjr, Parvu e Ba11mgarten (i>O) gli anticor.p i sp ecifi~i clello echinococco si troverebbero n·e l liquido cereJ)ro spinale solo q11ando la cisti ha sede nel '"" cerv·elio. Parvu e LaJUbry· (21) ri~ercando la reazione ,,.. cli Ghedin.i-\Veinberg parallelamente nel siero ·e nel liquido -cefalo1-:riachidian 0 di tndividui affetti dn, echinicocco n elle sue varie localizzazioni, ha11r10 visto che gli anticorpi specifici sono presenti nel si·e1·0 e m ,am-can·o nel liq.uor. Gli anti·coir.pi id~ati,dei non .si diffi0ndon10 du11que nel liql1or, il qt1ale si comporta com·e nell a. 1

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(19)

.SCHACZEWSKI.

B erlin. Klin. "'roch., 1911.

(20) LEGRY, PARVlJ et BAUl\iIGAnTEN. Pr ess~ méd. , 19111. (21) PARVU et LAUBRY. Soc. de Biol.. 20 mars 1909 e 1 1nai 1909. •


1293

SEZIONE PRATICA

sjfilide, do,·e, co11:e J1a11110 dùnostrato Levacliti, Ravaut e Yama11.a11ki, la deviazio11e del co111~ plem€nto non si prodt1ce col liquid.o cerebrospinale qua11do l'infezione ha- rispettato i centri nervosi. Parvu e La11bry ha.n no dalle loro ooperienze oon·cl.l1so che so·l·o· le cisti td.atidee del siste1na nerv.oso cc semb11""ano capaci di f Oil'nire anticorpi ~pecifici al liquido cefalo-rachidian·O » .

l1el 110 tro caso l1a J'.l errne so, di diagno sticare i.1tt ra vi ta11i con sicl1rrzzn i1on s0lo re istenza 11 eì }Jaziente di ·u na cisti di ecl1inococco r1el

r.ervrllo, per affern:are la quale ogni altr0 dfi.to ''t;)nga a 111a11care, n1a ancl1e la 111odifi.· ca:.1one t,.~_ r1n..i1'lnle H.:1,· qu ect . t•i, e c1oe . ' J~. ., a cis rott11ra l)Ontanea. ,

.

E gil1sta inte1·pretazione, nel caso cl1e

1. E nota la l'elntiva frequenza della localizzazione cereb.rale dell'oohinoco cco appunt.o• ne i ragazz.i. Davai·n e (2?), Sll 29 casi di cisti di ecbinococ.co del cc1·veJlo, ne trovò R i11 bambini; vyegas e Cramwell (3) nella loro statistica notarono che l'echi11ococoo del cervello co lpisce ne] 47,82 ~~ gli in dividui fr.a 1 e 10 anni, nel 39,13 % fa 11 e 15 anni; Thon1as (cit. dai precedeinti) trovò, in 79 ca.si di ecl1inococco cereLrale raccolti, cl1e essi colpivano individl1i fra 1-10 anni 11el 19 °~ , f,1"a 11-20 nel 34,17 '/o dei casi. Q11indi i pt1ò fo1·11111lare ql1ei::to p1·eeetto: i11 caso cli sinton1ri 1olog·ia tl a f1trn or cerebri in se11so lato di i1lcl ivicl11i sotto 1 15 a11ni, i)er ragioni di. f r equ e11za. bisog·,n a sem1)re m ettere in <lisc11ssionc l'echinococco .. 1

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~- L~1 pre~rnzn

in casa e gli event11 ali co11ta1 ti. con c~ni non clin1ostrano avere, 11elle st~­ tistiche, alcl1.n a importanza (\ 7. Bl'·aum e Seife rt. l. c.. })é:l o·. 271) ; questo dato n1ancava appunto anche nella storia del nostro 1ra~;azzo

3. Con 11na sì grnve le i.one d ell'emisfero pa1·ietale prodotta clall'echi11orocco, q11ale è stata trovata al ta \'Olo anatomico, mancavano 11el noc:;tro cas0 (li ~t,1rbi i1ella sfera se11sitiva, lin1itanclosi essi acl i1na breve emiaoi:>estesia tattile a sinj str~t.

4.

La giusta inte rp.r et.a.zior1e icli una tum.ult11o~a ~i'!1drorne anafilattica seguita a breve (lj~1anza clalla 111orte, può 1Jer·rnettere, con~e 1

(22) DAVAINE, çit. SEIFERT, GERHARDTS. Lel1rb. d. Kindetkr., Bd. 2. (23) VEGAS e CRAl\IWELL. Los quistes hydaticvs en la R epub. Argentina'. Bt.:enos _.\.Jrres, 1903 1

OSSERVAZIONI CLINICHE.

110

espo:sto, an1n1ef tP-re cl1e ·esistevano rie i centri nervo.si sensibili1te anafi.l.attich.e, le ql1.a li sono state il fondamento dello scatenarsi così grave ({elJo sl1ock al momento della rottura della ci~ti. Tnvece era in q11esto ca so assente la sensib1lizzazior1e tessl1rale c11ta11ea, risl1ltando Il e· gative l'intradern10- e la sot.toc utaneoreazione. DaJ. p11nto di vista ·Cl inico anche l'osserYazione cl1e ho riferita, si presta. ad interessanti rilievi.

11«1.

BRESCELLO (El\1 JLJA ) .

OSPEDALE CIVILE DI

Prof. dott. GIOVANNI ZANETTI chirurg·o direttore e docente.

..

lleccanismo non comune di lesione traumatica dell'intestino.

b'iorini Baldo, di anni 22, da Boretto Einilia, nato il 23 marzo decorso, nel fare esercizio di lotta con un con1pagno, eseguisce viO·· le11t i sforzi muscolari J)er noni essere vinto. Nt1lla. avverte di anorn1ale Slll momento, tanto da. ritornare ::t casa in biciclcetta; la sera è colpito da. violenti dolori all'addome, specie alJ a. l'eg·ione ileo-cecale, conte1nr.>otanea111ente compare singhiozzo, arresto completo della emis ione di g·az .e di feci, meteorismo. Il gior110 . eg·t1ente si pres·e11 ta ancl1e jl vomito che si mantiene biliare, temperat11ra oscillante intorno ai 38,5, polso buono in rapJ>orto allo stn to g·enerale; il medico curante fa diagnosi di colica appendico1are con ileo dina1nico, lJer riacutizzazione di processo precedente e ciè1 i11 seguito a viole11ti sforzi n1t1scolari del1·~ clclon1e: cl1ia111ato dal collega a vedere il n1n lnto, questi per quanto lo ri cl1iedessi, escl11s; a soln tamente di avere riccvt1ti dell'avversario colr>i diretti all'addorne, o di avere battnto l'8 dclon1e ."'lll terreno cade11clo; si trattava di i1na Jotta ginnastica e co11clotta correttan1ente, esegl1] solo violenti sfo1·zi. ml1scolari 11Pr r1on essere SOJ)Y'8.ffatto. Esclusa quindi la possil)ilità di lesioni viscerali. per contusione diretta, conoscendo la loro rarità in seg·l1ito a contrazioni violente dei muscoli addominali e d'altra parte non H.vendo alc11n segno per diagnosticarne la presenza (conservazione dell'area CJ)atica , assenza di ' ersam ento, non meteori smo eccessivo , conclizioni generali abJ)a tanza b1lone), non mi rin1ase cl1e confermare la logica diagnosi del collega e cioè cli co!ica appendicolare con r elati,10 ileo dinamico, il cui mom ento occasionale era stato t1n ' Tiolento sforzo m11scolare, cosa del resto non rara (1). Il decorso immediato confer111ò a1.)1:>are11temente la diagnosi, infatti in J)Ocl1i giorni, con dieta rigorosa e gl1iaccio sul ventre, ricominr,iò l ?e1nissione di gaz e di feci, cessò il vomito, Ìa te1nperatura e tutto il resto rientrò nel nor1nale. Dopo un paio di giorni di completo benessere tanto che il p. si era alzato, ricom])arvero di nuovo dolori violenti all'addome, dopo una sca1~ica consecutiva ad un purgant~, l'alvo si cl1iuse co1npletamente, comparve il singl1iozzo. . Cl1ian1ato a rivedere l'infer1110, lo tro,·a1 for te1nente depresso co11 polso piccolo e frequente, 1

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1294

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX,

40]

FASC.

tem1)eratu1·a 37,5, tumefazione dell 1addorne in Riandando alle origini dei disturbi cl1e ficorrispondenza della parte più bassa della nirono per còndurre il nostro paziente · al taregione mesogastrica e parte della ipogastrica volo operatorio, cioè alla colica che credeva-si· le reg·ioni laterali" sono invece avallate, tantò da pres13ntare · la zona sotto ombellicale una · appendicolare, con la conseguente occlusione forma g·lobosa, alla palpazione si suscita aCllintestinale dinamfca, che osservammo la sera to dolore nella regione tumefatta, nulla si apdopo il violento esercizio di lotta, mi convinsi prezza nella regione del fianco destro. In base alla sintomatologia sopra descritta, facci o, col essere stato di fronte ad uno di quei casi oscucollega curante, cliagnosi di occlusione intesti- ri di patologia addominale, tutt'altro che innale, probabilmente da volvolo ed interessanfrequenti, che ricevono soltanto luce dall'atto te il tenue. Si decide l'immediato intervento operatorio, quando purtroppo non la ricevono e faccio condurre l'infermo all'ospedale. dal tavolo anatomico. 01Jcrazicrie . Laparotomia rnecliana sotCertamente vi era stata l1na perforazione tombellicale previa narcosi morfi.o-eterea, ste- intestinale, i fenor.oeni iniziali, il periodo di rilizzazione del campo operatorio con soluzione joclobflnzolica, eh~ costante111ente io uso jn calma intermedio, la raccolta formatasi nelsost.ituzione della tintura di jodio (2) . Il peri - l'ultimo periodo, I 'uscita dell'ascaride dalla toneo si presenta alquanto infiltrato e spesso. breccia lasciata, lo dimostrano sufficientemenincisolo cautamente, mi trovo davanti ad un~· te e si coordinano logicamente, dopo che l'atto ansa dèl tenlte fortemente dilatata e di colooperatorio mi aveva dimostrata la vera causa rito rosso vinoso, aderente con altre anse, mentre cerco con ogni · cautela, col solo dito dell'occlt1sione meccanica osservata nell'ulticoperto di guanto di filo, isolarla ed estrarla mo periodo. Dal lato clinico sarebbe stato creper introdurre delle compresse protettive, un do assai difficile addivenire a tale diagnosi. abbondante flotto di liqi1ido di odore fecalo1de esce gorgogliando assieme a gaz tra l'ansa Il periado di calma e di benessere che aveva dilatata ed una vicina aderente, mentre esce seguita la prjma colica, ingannava e non la· il liquid·o l'ansa dilatata si affloscia : isolata sciava dubbio sulla prima ipotesi. I sintomi di la sorgente del liquido, cerco rendermi conto occlusione meccanica che si ebbero nel terzo della sua origine; data la diagnosi formulata, periodo, con i dati obbiettivi classici dell'odi occlusione del tenue, la prima idea è che struzione del tenue, la quasi apiressia, non fosse avvenl1ta la lacerazione dell'intestino, · in segt1ito al cattiyo stato di qualche punto avrebbero fatto certamente pensare ad una della sua parete. Unica indicazione in tale caraccolta purulenta, per quanto saccata. so sarebbe cp.lando fosse stato scongiurato il Rigt1ardo . al meccanismo della lesione inte· pericolo di l1na peritonite generalizzata. stinale che 11a dato origine alla peritonite Esaminando più attentamente, per quanto mi astenessi da ogni manovra per non infet- · saccata, non si può in primo luogo assolutatare la gra11cle ca,rità peritoneale, mi coniVinsi mente negare la capitale importanza che in però di essere di fronte ad una raccolta da questo caso ha avuta la violenta contrazione peritonite saccata, ma di origine non cl'liara. dei ml1scoli addominali. Ripeto che, per quanLa peritonite era decorsa, aln1eno nell 'ultima parte, silenziosamente, la raccolta forniata,si to abbia indagato, il p. ha assolutamente era stata causa dell'occlusione, funzionando escluso di avere ricev11ti colpi all'addome e di da ostaéolo esterno, tanto che, appena vuotata, l 'intestino si era afflosciato: il peritoneo essere caduto battendo quest'ultimo sul terreno. cl1e t~1 ppezza''~ la sacca for-m ata dall'addossamento di più anse, era assai spesso, di aspetE appunto per la rarità di tale i11eccanismo, to lardaceo. Non mi ri111ase altro quindi cl1e tiella patogenesi delle lesioni intestinali, che marst11)ializzare· la sacca e, dopo aver emesso t1n dre11agg·io, rincl1iuclere il resto della ferita 110 voluta render nota qu~sta mia osservazione. laparotomica. Avvertii però la ,famiglia, oltre della graPer ' l'intestino sano infatti era stata da vità del caso ancl1e della possibilità della molti negata la possibilità di lesioni per co~­ form azione e permanenza di ·una fistola stertrazioni violente dei muscoli dell'addome, pecoracea, il cl1e avrebbe richiesto ulteriore rò osservazioni seguenti hanno permesso' di complesso- atto operatorjo. . . 11 decorso immediato fu invece ott11no, 11 constatare che in certe circostanze, sempre polso s i rialzò, cessarono i vomiti, nella notte però assai rare, ciò è stato po~sibile (3). si ebbe l'emissione di gaz dall'ano, ed al matNel mio caso sono da considerarsi due pos~ tino anche di feci. Dalla ferita addominale oltre al liq11lclo pt1rulento dei caratteri sopra- sibilità: descritti fl1 emesso ancl1e un ascaride morto. 1° Durante le violente contrazioni dei muNei g·i~rni SllCCe$sivi la secrezionie dall~ fe~ scoli addomjnali si erano rott.e aderenze tra rita andò sempre diminuendo, dopo 21 g1orn1 il p. lasciò l'Ospedale, non residuando che un organi precedentemente malati, probabilmente appendice cdn ansa del tenue, conseguen~ piccolo tramite fistoloso che dopo un mese si • cl1iuse completamente. done una lesione intestinale e la successiva Il p . tro\Tasi ora ·in condizioni fisiche floriperforazione. dissime, e co11 fnnzioni digerenti perfettamen2° Col medesimo meccanismo delle con· te 11ormali. •


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XXIX, F ASC. 40]

trazioni muscolari, l'intestir10 era stato primitivamente contuso, in secondo tempo caduta . ' i·escara, si era perforato. In favore della prima poss ibilità stanno i disturbi accusati molti mesi prima dal p. che aYeva avvertiti dolori al fianco destro, che però non presentavano il carattere di vera colica, e che non furono accompagnati da altri sintomi. Tale dolore al fianco destro si ripetè alla sera dopo la partita di lotta, ma come abbiamo riferito assai violen.t o, con vomito, ileo dinamico, tanto da fare giustamente pensare al curante ed al sottoscritto ad una colica appendicolare. In favore della seconda sta l' avere osservata la raccolta saccata in corrispondenza della parte media della zona sottombellicale, e di i1on avere più nulla apprezzato a carico della regione ileo cecale. Il periodo intermedio di calma, ed il secondo periodo in cui il quadro era ad dominato dai s intomi dell'occlt1sione meccanica, starebbero più in favore, secondo me, della seconda ipotesi. · Avendo vagliata l a sintom a tologia, -e tenuto conto d ella osservazione fatta durante l'operazione, mi sembra più accettabile la diagnosi di contusione intestinale senza perforazione e ,·ersamento immediato; la perforazione è avYen11 ta dopo u11 periodo di calma, forse per caduta di escara fortunatamente tra anse aclese d a processo peritonitico sviluppatosi in primo t empo: fa ttore eziologico della contusione, le violentf' contrazioni muscolari del1'addom e Riguardo all')ntervento dato l'eccezionale momento eziolog·ico , la gravità d ella sintomatolog ia del primo periodo ci ha giustifica+a l 'attesa ed il p eriodo di calma che ha seguito c'è l1ha confermata. Certamente se la perforazione intestinale a nzichè ad un processo lo cnlizzato, avesse dato luogo ad }.1n processo di peritonite generale, il nostro intervento avrebbe avi.1to un esito assai dubbio. Il caso d a m e osservato è inter essante, non solo per la sua non comune eziologia, ma ancl1e per l'essersi presentata una raccolta da peritonite saccata, come l1nica causa di occlusione intestinale acuta del tenue. BIBLIOGRAFIA. (1) DEA\'ER. New Jork med." Journal, 1907. (2) G. ZANETTI. Sop~·a un nuovo tipo di soluzio~ rie jodica per i l metodo Grossich « Soluzione jo do-b enzolica » . Bullettino delle Scienze me-

diche, Bologna 1914; Pratica, 1914.

1295

SEZIOl\E PRATICA

Policlinico,

Sezione

(3) BuNGE . 33° Co'ngr. ted. di chirurgia. Beitr. Z. Klin. Chirt1 rg·. Bd. XLVII, H. 3, " 1906. R. PLAYFAIR CAl\IPBLELL. Annales of Surgery, ' 'ol. XLII, pag·. 661, 1905.

COMMENTJ.

... ··.

~~.1:

A proposito di un metodo di cura della crisi nitritoide. i\'Ii è occorso di leg·g·e re cl i q11e ti giorni t111a nota, comparsa nel Joitrnal cle M édecine et Ghirttrgie Pra~tiqites , in ct1i si accenna a un IL11ovo metodo di ct1ra, es1)el'imen tato d ai dottori Flandin, Tzar1cl<. e R obe rti, rer evitai"'e la, cri.si. nitritò'tde nella, sorrtn1inistl'azione degli arsenobenzoli })er la via end ove11osa. 11 n11ovo m·etodo con sister ebbe n,e ll'aspirare dalla vena aggredita la quantità cli sangt1e, sufficier1te a riempir e una si ringa di 10 cc., la quale contenga la dose di a r senobenzolo rliluita in veicolo sterile, e n el lasciare per qualcl1e minuto sar.gL1e e soluzion e m edica·n1entosa a contatto tra loro reiniettando poscia il misc11gli.o lentamente. Gli sperim erttatori ritengono che l 'assenza. dell a c ~isi nitrito i.de clipencla cl al fatto cl1e l'a zione n.ociva clell'arsenobenzolo v•eng·a n et1tralizzata dall'a zione clel sang·ne; e pensano cl1e il loro 1n etodo sia il più effi cace e cl1e l a tecnica -- da essi cl1iaJn ata esoemofilassi sia cl~ preferirsi a tutti gli a ltri rr:-etodi, i11tesi a prevenire la crisi nitritoide. ... enza avere la p ret~sa di entrare nel merito c.lella. cruestione, mi p erm etto cli ricordare co rne nel mio ambulatorio privato io segl1a da lun.g o tempo qt1esto metoclo: t11a. d 'altra parte, clebbo on estamente dicl1iarara · cl1e lo adotta! J)asanclomi sovra un semplice fatto meccan ico. È noto con1e q11alche volta, J1ell e iniezi oni ·endovenose., un po' di sang t1e penetri n ella sii-i11g·a e respinga l)er breve tratto il pistone lascjanclo credere cl1e l 'operazione sia r iuscita. I nvece, tolto il laccio, se si tenta di compiere l'iniezione, il liqt1ido i11contra 1111a resistenza, cl1e nor1 si. ·vi nce e ch e si i:>rova anche se <-t cerca d i attiTare il pisto11e per fare affluire magg· iore q11a11tità di sangu e nella siringa. stessa. Ciò accade appunto, e principalmente, o perchè l'ag·o n.on è penetrato nel lume della vene:~ f; r escelta - sp eci·e q11a n do il segrr:iento ve110so appaia poco visibile in causa della spe!Ssezza clello strato oellulo-adiposo sotto-cutaneo (donne. fa nciu.lli) - ma ha leso un piccolo vaso venoso sotto-Clltaneo o sotto-aponeuro.tico ; oppt1re perchè 11n looetto di 8.dipe viene n. collocarsi in1prCYvvisamente tra i margi:n.i della br eccia ostruendo ancl1e i l lt1me dell'ago; o l)ercl1è s i è 1)el'dl1to il i)araJlelismo tra la breccia· clella ente e qt1·el1 a clella ven a: creando così tl11a ci.rcosta11za favorevol e alla formazio-


1296

JL POLICLTNICO

di t1n tromJ)o. R facile co11fer111a di ciò ~i J1a cla l fatto cl1 e, e si ritrae l' a go anche la·cia nclo in sito il laccio, il s a11glle non fuoriesce clalla breccia. Pertanto, a e' 1itarf inconvenienti e allo scor 10· di assicurare nel n1ig·lior rr.•odo cl1e l'ago sia pe11etrato nel lume della ve11a prescelta, abitualn1e11te aspiro 11ella s iri.11.g·a t1na quant~­ t à di ~arl g·ue n1ag·giore di quella cl1e vi è già r1enett'A.ta rnecca11ican1e11te: e solo q.ua11do norl trovo l'esistenza a Lcuna, reinietto il rniscug·lio lentissirc1amente g·ira.ndo il pistone, si cJ1e il ~a.11g·t1e e la s,oluzione medicarr~entosa restar10 i)er t1n certo ten1po a contatto tra loto. 111 sostanza, io pratico - ripeto - da teJll1)0 ql1ello, che gli esperimentatori chiamano un nt1ovo metodo di cura della crisi :n itritoide, e che io più modestamente cl1iamerei..... l'1tovo d.i eolo1n bo! Certo è ch e, con ii procedin:~nto d a ine adottato, e con qualsiasi pveparato (Bi11011, ìVIeigter Lt1cius, Za.1 nbelletti), non 110 avuto a ri · scontrar e un solo caso di crisi nitritoide: il che starebbe a confe1·mar.e quan.to i dotto1 i Flandin, 1"zanck e Robei:-ti 11anno ·es1)osto a lla Società ì\1edica degli Ospedali di Parig·i. f•'errara, agosto 1922. Dott. NANDO BENNATJ. 11e

QUESTIONI DEL GIORNO. Sulla vaccinazione per via boccale contro il tifo, il colera e la dissenteria. I,f' pazi enti e lahor]ose ricercl1e fatte nei l .. a horatori dell'I s tituto· Pas tet1r da l prof. Besr edka. jritor110 a l ineccanismo del! 'infezione tifi ca, p i:tratifica, disse11terica e colerica, hanno crea to 1111 n\1 ovo lnetodo cli vaccinazione contro que~t e 111aJattie, i c11i rist1ltati sono tali d n. a i1nt1lla1·e i i,recede11ti m etodi, 11 sati finora p er n1ezzo di i11iezioni sottocutan·ee ed e11doveno se. 11 Bes r ed1<a fu l)reocc11pato dai tratt a 1nenti preventivi di vaccini i11ietta ti per la ·via s811gt1ig11 a o sottocutanea, e s1)ecialn1ente per q11e.-t't1ltima, p er il 111ng·o itinerario dél essi percor so - e qi1indi ritenuti per v1a dai te~s11ti ·- pri1na d el loro arriYo a d estinazion e, cioè 11 el l' intc ~ tino , solo l)rincipale }Jt1nt0 a ffetto (l e Ila i11alattia. . G.li studi S})el'imentali, dir110$trando che l'aT1imale a cui fu ini·ettato il virus, no11 reagisce cl1e pel' i1tezzo d el suo appar.ecl1io intestinale. d ove il virits 111ar1ifet'ta il massimo di affin·i tà, chiariro1lo cl1e il miglior n1 etodo di vaccinazio11e per conferi1·e l 'irr;:11111nità contro le suddette infezioni er;-t la vin. boccale . ~

[..i\NNO

XXIX,

FASC.

-1-0J

,

I risult ati fn1·0110 l)ril la11temente ottent1t i. J•rocecle11clo a d elle espel'ie11z e per ·mezzo cli b acilli inorti~ l1ccisi dal calore; rassorbimer1to di q11esti bacilli st1i conigli non ha nessl1n effetto, app11nto percl1è la mucosa dell'i11t€sijno for1na t1na specie di tegumento prot·ettore contro di essi; ma appena cl1e sorge u11H ininima lesio11e a.Ila parete intestinale, i ])acilli ' 7i penetrarlo e vi stabiliscono l'immunità.: trovandosi in co11tatto co11 gli .o rgani linfoidi, • i•r odt1ttori di anticor1)i. Il ffiiezzo per re11dere la mt1cosa intesti11ale permeabile ai mic1·olJi fu troyatu dal Bf\Sl'edka facendo ingerire ai SlHJi ani1r1a li di e,·perimento, oltre al virits, deJ la b.ile di b11e , Ja qual·e 11a la facoltà di fa1w desq11arnare la 1nl1cosa dell'intestino. 1

L'A. l)asandosi sullà lungl1issi1na pratica di eJlterova.ccinazione, })er inezzo delle sue numerosissin1€ esperienze, è git1nto alla forn1t1la definitiva del suo vaccino biliare della febbre tifoidea, de!la f.ebbre llara tifica. A. d-ella feb bre paratifìca B. Il va,cci110 biliare si prese11ta ~otto forffia di i11ccoJe compresse e di pillole di bile.; le quali, irig·eritt: per trè giorni di seguito, il mattinL1 a digiu110, nel medesimo te1npo, provocano l'irnm11nità antitifica e anticol·erica; contro lc-t. <.lj ssenteria bas ia oltanto l'ingestione della. compressa per tre gior:ni con ecutivi.

Nelle varie regioni colpite cla epide111ie, ùove fuJ:·ono distribt1iti s11 larg·a scala i suddetti Yaccini. si otter111ero i più brillanti rist1ltat1; lless1111 malessere è })f0\1ocato dall'assor.bi111e1:: 10 del va.ccino biliare, J1è è seguito da ness11u a r eazione feb))rile; non ' ·engono quindi interTotte per taJe trattan1ento l·e pro·p rie occt1p a zio11i n è inutate le abitudini di alin1e11ta zione. lnoltr~ ness11no dei numerosi stati p a tolog ici, cl1e 1ì.nora impedivano la vaccina i:ione pP. r via. sottocutanea, non costituisc0rH) 1111a controindi.cazio11e. alla Yaccinazion·e p er , ·ia boccale. È cl1iaro tJ11indi che la vaccinazione per i11ez-

zo di ]niezioni i1npiegate fi11or a , e non priYe cli g·ravi inconYe11ie11ti, sia dal punto di ·vistn clelle controindicazioni, cl1e p er quelle altrettanto gra vi d elle reazioni febbrili, vie11e a. c ~tdere da.vanti al metodo rapido delle pastig Jj e i)repRrate in seguito a i lavori del prof e -sore Besredl\a; e ciò specialmente perchè tali i>ast iglte di·edero ottimi risultati ancl1e per 11 Joro i111yJiego come mezzo curativo, essendo ora111ai f11ori. dnbbio cl1e la somministrazione delle 3 11astiglie e d elle 3 pillole, senza interrt1zio11 n del trattan1t~11to abit.ual·e, nei casi di staLj J]ta cliagnos~~ prodl1c·e 11n numero intenso d i


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SEZIONE PRATICA

:a11ticorpi da da1»e ltna rapida cleff.ervescenza dello stato febbrile. Freqt1entemente si" prese11tano focolai di tali .11ìalattie infettive .anche nei diversi nostri paes i })er ct1 i è dovere porre .ferma attenzione so·JJI'a gli- incoraggianti risultati otte11t1ti e pre.ser\'a.rci cor1tro di esse con lln metodo di vactCinazione sì semplice, pronto e sic11ro. ~Iediante il st1ddetto metodo di vaccinazio11e, sono degni di nota i risultati che furono ottenuti nei paesi colpiti da gravi epiden1ie. (:ito tal11ni dati raccolti negli Annales de l'in..stittit P cts te·u r (fie bbraio u. s.), in seguito alle -prove fatte dal dotl. Vaillant, m edico ispetior e dei servizi sanitari del P as--de-Calais: infierendo t1na ·grave epidemi a di tifo nelle reg ioni gi Neuvireuil (Fresnoy, Oppy, Izel. TJaillet1x) e di Frémicourt, proced ettero alla ·vaccinFtzione per os. a 1236 abitanti, altri 173 :abitanti f11rono sottoposti alla vaccinazione col rnetodo delle iniezioni sottocutan ee, altri 6tì0 -circa non ft1rorìo vaccinati. I rist1ltati furono ·i seg u ~r1 ti: sopra i 1236 vaccinati col mezzo idel Vftccino l1iliare; t1no solo contrasse il tifo ·con decorso 1nolto benigno; so1)1·a i 173 vacci11ati col m.ezzo cleJriniezione si osservarono J. casi cli tifo; sopra i 600 circa r1on vaccinati l'en 21 contra - ~ero la malatti~1 . Nei Comuni di Let1cate a Fabre~a n (Aude) ~fio abita11ti, fra c11i lln gran numero di bam:tini, dei quctli 'n?olti an:cora lattanti, fi1rono -:vaccinati senza inconv,e nienti e ir1 seguito esenti rla ll'infezione. So1)1·a la dissenteri a so:r;io interessanti i rit1ltati otte:n.1Jti dal prof. Nicol le, dirèttore del1' I c;titt1to Pasteur a Tt1nisi. .D al punto di vista puran1ente pratico, la &orr:rministrazione delle pastigli e presenta dei :grandi va11taggi sul metodo fin q11i a doperato <ieJle iniezioni: 1° per la di1nin11zione del terr..ipo n ecessa] io per acq11istarne l'immt1n.i tà, essendo s11fiìciente u11 p erioclo· di 3 giorni soltanto; 2·> l)er la semplicità della son1rninistrazior1e delle l)astig·lie, rion essendo n.ece~sari o per-· sonale 1nedico speciale nè il consider evole maieriale cli aghi, s iring·he, ecc. deg·Ii altri meiocli ; 3° pel' l'assoluta mancanza di reazioni in segu ito a ll'ingestione d el vaccino, senza inter1.ruzione delle proprie abit11ali occupazioni. Da adottarsi cp.1incli nell'Esercito e rn.ellaJ ì\1arina: ft1 già ado1)erat.o e. si t~do.pera tutto:r~ nei diversi d ipartimenti della. Francia e col più g·rancle vantaggio dalla Croce Rossa Americana in R11ssia: lo stesso prof. Besreclka .rlice : « Le inocle de vn.ccination par os r éali se 1

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trojs cond itions ~sse ntielles: il est inoffensif, U ~st efficace, il est ra1)ide : cito, tt1to, juct1ncle » . P arig·i, 1° agosto 1922. Dott. AGOSTIKO GARAVAGLIA.

SUNTI E RASSEGNE.. NEUROLOGIA.

Le sindromi ipofisarie. l{elazio.n i di J. CAMUS, G. Rou SSY, J. FROMENT, VELTER, B ÉCLÈRE, CUSHING. III. Congresso ne-·1rologico internaz. - Parigi, 1922. ..\natomia e fisiologia patologica : lo studio sperimentale d i. tali sindromi è reso d elicato dal contatto str.et.to· e1s istente1Jra la ghi.andoJa e il ·P·a vimento del III ventricolo nonchè dalla vicinanza d el seno venoso e de.i tessuti arteriosi Due 1sono le tecniche· im·p iegate princjpalmente pe1~ l 'abl'azione della ipofisi: Ja "'. ia 1>t1ccale con incisione· della volta del pa lato e tra n!:l n::tzion.e d ello sf8noirl e a livello della sell a. tw."cira, e la via tempora le1 che comporta l1na trapanazioin e deco,m pr.eissiva pM"i.1etale1 d estra, P0i forn1azione di u no sportello' cranico sinib:o dopo l 'ablazion-e dell'aroata zigom.a tica e dell'apofisi coronoide. Le lesioni sperim entali della ba.se del cervel.Jo si formano con t1no stiletto po·r tato a l rosiSo p etforan te la region-e turcicia attrave·r so· la bocca. Fi1T:o no d·a gli A :\. operati 11..9 cani e 36 gatti: l 'ablazione d-ell'ip1)fisi t enta.ta 98 volte p.e r via bu c·c ale, fece sopravviverei fino a quando non furono sacaifjca ti, 1~ cani. altr i 12 sopravvissero alcun.i m e~i ;. d i 2~ an.im[LJi OJ)er a ti per via temporale, 7' ancora vivon o. I,t-1 p11nt1_1ra cli 37 cani ne fece sopravvi,·ere 20. Dalle conclusioni sperimentali rilev.iamo· che : I. J..,' ipofisi non sen1bra n ece.ssaria alla vita; neg·li a nim.ali morti dopo l'ablazione totale, la mort~ er a clov11ta o ad e1norragia, o a m ~1dngite, o alle lesioni estese cl el III ventricolo. II. Nei primi giorni st1 ccessivii aJl'jpofirs ertomia, 1si osseI·va freqt1entemen te. una p101.iurla più o meno marcata : è questo il fenomeno p rimitivo 'dovt1to ·ad una lesi 0,n e d el cervello nella regione opto pedt1ncolare. La regio,n e ferita sembra far p arte di un meccanism o regolatore del te.r1ore in acqua de1l 'organismo. La. pu.ut t1r a della base del ce1--vello può determinare un vero' d1abete insipido pern1anente impone11te quanto. il diabete insipido dieJl'u o•m o. L·a glicosuria, freqt1.ente n ei tumori dell'ipofisi d:~ l­ l't101no, è stata ro.ram~nte osservata !I1elle oper azioni sulla regione .ipofisaria, ed jn miisttra fug·ace. Essa è in 1.·apporto con una lesio1~e 1

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della base del cervello e non dell'ipofisi. i .a toll.e ranza per gli idrati dr carbonio non sembra modificata sensibilmente nelle ablazioni totali o pM"ziali dell 'ipofisi o· sotto l'influenza rt~­ gli estratti ipofisari. III. L'ablazi·o ne dell'ipofisi non detern1ina a~rofi,a de·gli organi· genitali nel cane, nè modificazioni dell 'ist.into sessuale o dell 'evoluz,ione della giravidanza: a .questi fatti può daT luogo una le·s ione della b,a se de11 ce.rvello. IV. L'obesità, insie·m e con i d.is.turbii genitali precedenti, ois sia la 1sindrome adiposo-genitale, è stata ri.prodotta oon 1a lesione de·lla bas·e del cervello: la semplice ablazione della ipofisi non dà luogo a nulla di s.imile. V. L'ablazione dell'ipofisi sembra non aver disturbato lo sviluppo dello !ìcheJetro. VI. La opoterapia è stata spe-sso invocai.a come prova dell'origine ipofisaria dell.e sindt·)mi attribuite all'ipofisi, benchè ies sia non abbia influenza sulla poliuria. L'azione sul diabete insipido sperimentale è, come in pato·l ogia un1,a na variabile ed incostante. Altre· sostanze ' . possono aViere azione identica. L'abbassamento spesso notevole d elle urine cl1e si 11a con la puntura lombaive prova che il meccanismo deve ricerca:r si nella decompressi one o nel~a sopi;, r ess ione di jrritazio11i dalla base del cervello. In co11clusione, le ricèrche conco·r di portano a dimostrare che l 'ipofisi è sprovvista delle numerose funzioni che ad eis sa si at.tribuivano, e partano ad attribuire alla base del cervello la maggior parte delle ·cosidette sindromi ip·Jfi.sarie1, cioè a farne delle sindromi tuberiane. Dal rapporto di G. Roussy risulta che sono sovratutto le lesio111 del « tuber » e dell' « infundibulum. » qt1elle che costituisco·n o l'anatomi·a p·a tologi.c a delle c·o sidette sindromi. ipo'iìsarie. Ijo stt1dio delle lesioni sperin1ental1 conferma cl1e la sindro1ne poli11rica trova la sua ragion d 'e.s sere n9n in una lesione dell'ipofisi, ritrovata intatta, ma in una lesione superficiale deJ. tuber cinereum. Preoisand-0, questa localizzazione superficiale corrisponde ai nuclei pjr op,r i del tuber; -lesioni superficialissime possono accompagnaTsi a poliu·r ia permanen~e, e specialmente qu·a ndo le· lesioni sono media.ne edJ interessano simmetricamente ·l a pa1ie p-iù inteir na dei due nuclei ~1el tub·e.r. Osse~~a­ zioni anatomo-cliniche di Claude e Lher1n1tu~, di Lereboullet, di ·Cia mus ed altri, conferma110 i risultati siperimentali e conduc<>no ad ammetteir e che nell'uomo, come nell',a nimale, Ja sirldrome poliurica e la sindrorr.ie adiposo-ger1itale, sono dov11te non ad unia lesione del lol)o po$terjore dell'ipofisi, i11a ad una lesione dei n,.iclei dell'infundibulum e dèl tuber ciner et1m: si tratta cioè di si11dromi infundibolo1

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tuberiane. Pe.r la sindrome g'licosuria probal1ilmente è la stessa cosa, nla la question.e è ancora insolu.ta. Froment nel1a sua relazione clinico-terapeutica, ricorda anzitt1tto i caratteri semeiologici generali: afferma non pote.risi trarre una concl u.siione, riguardo alla seJ.l a turcica, da una: 8ella un po.' profonda od un po· larga od al contrario sotttle, .p oichè ciò si può verificare anche allo stato n onna1:e.. · Più importanti RO.no: l'usu11"a della lan1ina quadrilatera, delle apofisi clinoidi posteriori, l'allargam·ento progressivo del~a sella. Nuove e minuziose Ti·ce.rche richied81Ilo le prove fisiologiche, i cosidetti « tests » biologici: 1° la determinazione del limite d'i to1leranza degli. id.rati di carbonio; 2° la veazione termica do·p o l'iniezione di estratti del Lobo .anteriore; 3° la determinazione della quantità di est~atto del lobo posteriore neces~aria alla prod'l.1iione di un crarr.~o intesti11aìe; 4° lo studio delle variazioni della pressior1e arteriosa e della glicosuria alimentare doi)o ir1iezion,e d'estratto del lobo posteriore ·e d! adrenalina. AcT'o megal1a: nulla da modificare alla da~·riz.ione de1 P. l\1ari·e, ma occorre non te.ner conto che dei casi c.on1pleti : ogn-i caso di acrDrnegalia parziale deve essePe tenuto in dubb10 ~ ogni caso di acromegalia uni'latera1e .pe·r in~­ satt.o, la maggior partje de-i casi di acromegalia congenita non sono dimostrativi: . . .a tuttr ,. questi casi va riservata la denom1naz1one 11! « oJlito acromegaJico congenito». Risulta cl1e l'acr-0megalia netta è l egata ad un tum-0re dell'ipofisi, e senza dubbio, ad un twnore sp&ciale. L'assenza di acromegalia in un g~ra11 numero di tumo,r i dell'irp·ofisi deve attrib·ui1 si all'esistenza nell'ipofisi di porzi-0ni -integre. Gig1antismo: che il gigantism·o sia sipe.sso rii origine ipofisaria n on è da moettere in dubbio,. :;11a non siamo però autorizzati ad ammetterlo sempre. Inoltre per quanto strettii siano i rapporti fra gigantismo ed acromegalia, ~ern: bra difficile si possa ammettere trattarsi cl1 li11·1111ica affezione con modalità conti11genti ed in ·rapp-0rto con l'età in cui si sviluppa l'affP. z1one. In·f an,tilismo con arresto di svilu.p po ~ l'~s.!}lressione di infantilismo tipo Lorain o tipo Lorain-Le:vi, è rla criticare; converrebbe d esiO'narlo ool nome di infantiltsmo tipo Soques. o Si·n drome adipoS<) genitale e·d obesità ipot1sa.ria: non è risolta la questione se aJouni ca:· si di adenolipomatosi simmetrica, di liipodistrofia progressiva, di obesità dolorosa tip 1> Dercum, debbano riferil\Sl' aJl'ip-0fisi. Co&ì si potrebbe ammettere che l'-0b€Si:tà con macr-0geni tosomia p1·ecoce osservata nei tumori del1


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SEZIONE PRATICA

l'ipofisi, 11011 siano sotto la dipendenza di disturbi della funzione ipofisaria provocati dall'ipertensionie. Din.l)ete z11c·cherino: ìa glicosl1ria ipofisaria è spesso ,-31·ial)ile, intermittente, ben tollerat~. È stata ~'iscontrata i11 un terzo dei casi di acron1cp;a1ia~ od in seguito a tumori o a lesioni '3ifiliticl1e o t11bercolari dell'ipofisi. I tum·ori il1Xtt-\.-ipofisa ri, facili più degli altri alla co1n1)1·essione clei centri della base, non s·embra no ~alìaci cl i provocare la glicosuria. ·Diab.ete· insipido: .si as.s ocia coin una rreque11za quasi uguale a tutte le a1tre sindromi ipofisarie. Sebbene molti. elementi parlino in fav-0re della st1a 01"igine tuberale, non biso•g na togliere valore al fatto dell'azione utile dell'estratto del lobo posteriore. I distt1rbi visivi delle sindTomt ipofisar:ile meritano per la loro importanza un ce,nno pai11: ;_ colare (:.YI. \Telter). Essi 11anno un grande valore semeioJ,ogi·."'O per ]a loro frequenza, pe·r la loro ptrlec·o·cità, per la loro imporianza tera.pieutica. L.a loro freque nza è conside.re\1ole·: niella .statdJStica ,,i U thoff troviamo su 207 casi d.i .acrom1egialia, più di 100 ca.si di emian·o·p·s ia biiemporall?, 11 casi di stasi papillare. Alcuni sintomi sono patognomonici di una lesione della regi one della base (è la sindrome chiasmatica), altri indicano la p1yopag·azione della lesione o l'iipertensione. Le più in1portanti sono le alterazio11i del campo ' risivo. I disturbi pupillari so·n o vaII"iab·hli : i11eguaglianzia pupiJ13Jre, i1 più .spesso con conservazio·n.e del riflesso luminoso. Esiste discordanza tra i di·s turbi funzionali e le lesioni constatate a~l 'oftalmoscop·io che .s1p esso non mostra altro che la decol orazion e della pa·P illa dal lato temporale. L'acuità visiva è i11 rapporto co11 stasi o con l'atrofia, i disturbi oculo motori e l 'esoftalmo con le lesi oni della base. Il trattamento radio·terapi~o ha spesso risu1tati eccellenti sui di sturbi vi.sii.vi. Riguardo alla cura delle affteziion.i dell 'ipofisti., Cushi11g e Balley apportano una interessante stati~tica operatoria: 24-3 operazion i s11J.Ja sella turcica per ablazione di tumori o per decornpres&ione della sell1a, con il 10 % cti mortalità operato·r ia: buoni risultati in mo11,i casi di rlisturbt oculari; la serie dei. camp.il \ i.suali .&uccessiivi m·ostra la retrocessione di '1.Ccide11ti fino ad allora progr~ssivi. I disturbi della vtsta co·s tituiscono l'indicazione operato·r .i a per ec·cellenza. Rùguardo al trattamento 1r'adioterapico, Béclère ind1ca la v.ia frcmto-temporal.'e con moltiplicazione delle po1iie di entrata. I11 rnolti raRi il trattamento radioterapico ha 1

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avuto il })iù felice ris11ltato sulle cefalee, sui dist11rbi octtlari, spesso a11ch·e sui disturbi genitali. Gli effetti più netti sono stati ottenuti nel tra.tt~-1.mento or>oterapico, con l'iniezione di estratto del lobo ])osteriore nei. casi di diabete insipido: è questa un'azion1e non costante rr. . a abituale, di una efficacia e di una rapidità rimH.rchevole, ma cl1e non può ess·ere considerata di natura veramente opo•teirapiic.a. L 'ing-.~­ sti·o,n e d'i lobo po,s terio re1 è inefficace peirch è J'estratto è distrutto dai Sl1cchi digestivi. Cus hing segnala che !'.estratto può ·es,s er·e sommini1strato1 con successo• p•e r instillazioni nasali. L'azione deg·li estratti te.tali o del. robo ant.~­ riore .s ugli altri elemen.t i della sindrome ipofisaria sembra esser e Jnolto più infedele. 1

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MONTELEONE.

MEDICINA. Sifilide e ittero. (HERBERT FUHS

e

OSCAR \VELTl\l!ANN.

A rchiv fiir

Dermatologie und Syphilis, maggio 1922).

Gli AA., riportano 28 casi di ittero e sifilide dei quali 24 appartenenti al periodo secondario e 4 al terziario. Fra i primi, in 7 potè stalJiJ irsi cori sicurezza 11n rapporto causale tra lue ed ittero: in 1 mancò del tutto: in 4 fu problematico e in 12 probabile. Nei primi 7 l'ittero coincise con l'apparire di eruzioni esantematiche primitive o recidivanti. Solo in un caso si manifestò sette settimane dopo l'infezione, in r. W. fortemente positiva, ma in assenza ancora di ogni esantema (ittero atipico di \Verner). L'ittero scomparve rapidamente con la cura mercuriale-salvarsanica senza essere mai accompagnato da sintomi gastrointestinali e da fenomeni di occlusione. Trattavasi invero del cosidetto ittero sifiliti~o precoce legato etiologicam·e11te a una lesione tossica del parenchima epatico la quale, di entità _varia, può giungere, n elle forme _ più gravi, fino all'atrofia gialla acuta del fe· gato. Nel caso seguente la sifilide non ebbe certo nulla a che vedere, poicl1è trattavasi di una combinazione accidentale di litiasi biliare in sifilitico. Negli altri 4 in cui la sinto1natologia corrispose alla forma catarrale dell'ittero, la dipendenza dalla lue era da considerarsi più o meno accidentale, sebbene non fosse da escludersi in alcun modo una pregressa lesione epatica sifilotossica, eventl1ale momen.t o predisponente per l'azione sul parencl1ima epatico di determinati fattori patogeni di origine ga-stro-intestinale. Negli ultimi 12 individui I ,ittero sopravven-


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IL

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[ANNO XXIX, F ASC. W]

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ne mentre la lue trovavasi in periodo di la:t'~el periodo terziario le forme proliferatiYe tenza. Ancl1c qui comparvero sintomi da parepatiche permetteno con magg·iore facilità e te dell'apparato gastro-intestinale che molti precisione di stabilire la loro dipendenza daldegli infermi riferirono a errori dietetici pre- la lue. Nei casi osservati avevasi una sindrogressi, pretendendo così stabilire un nesso me simile a quella della cirrosi.. Era però cacausale sul cui valore gli AA. esprimono però ratte1·istico i'effettc benefico della cura antilnele loro riserve. Trattasi di ittero catarrale? A tica, la reazione di '\V. gen·e ralmente positiva. dir vero in questi casi, data la secondaria im- ~ia 11el sang11e cl1e nel liquido ascitico, e la _portanza nella sintomatologia generale dei fe- Ilre~enza di processi gommosi a carico di alnomeni gastrici e dati i caratteri delle feci, tri organi. Anat0mica1nente osservansi gommai acoliche e, dov·e soltanto oligocoliche, con me, fegato lobato e ptocessi peripatitici di napresenza di stercobilina, nessun elemento ai1- tura luetica. torizzerebbe u11 simile g·iudizio. Da ultimo gli AA. accennano anche a quelle Quale parte etiologica spetterebbe allora al forn1e di ittero consecutive a pancreatiti ll1eSalvarsan? Premesso che la dipendenza tra tiche nelle quali, in seguito a tumefazione delquest'ultimo e l'ittero rimane tuttora dimo- la testa ·del pancreas, si produce un'occlusiostrabile, è da ritenersi che, anche in quei casi ne incompleta del coledoco. in cui l'ittero comparve immediatamente dopo ·Concludendo, i rapporti tra la sifilide e la somministrazione del farmaco, debba a que- l'ittero possono essere di varie guise: nel pesto attribuirsi una parte molto modesta. riodo secondario si verificano principalmente Fra i casi riferiti in cui la comparsa del· lesjoni del parencl1in1a di natt1ra sifilotossic"t; l'ittero era stata preceduta da una cura sal· nel periodo terziario si osservano processi provarsanica, solo in due l'ittero erasi manifesta- liferativi nel fegato e nei dintorni dell'orgàno, to rispettivamente pochi giorni e poche ore causa di compressione st1i dotti biliari e i vasi dopo l'iniezione, mentre in quattro l'intervallo portali. decorso fu molto maggiore: da 1 a 4 mesi e lNel periodo secqndario conosciamo le seP.erfino di 5 anni. D'altronde sia nei casi in guenti variazioni nei rapporti tra sifilide e itct1i non aveva av11to luogo somn1inistrazion1~ tero : 1) un ittero sicuramente sifilitico, l'ittealcuna di Salvarsan, come in quelli in cui era ro sifilitico precoce : 2) una forma nel periodo stata effettuata, il quadro e il decorso clinico e.li Jaten1a nella L}uale, avt1to anche rig11ardo furono eguali. Soltanto in un solo infermo si agli altri fattori, il rapporto con la lue pt1ò manifestò, in coincidenza immediata con una essere più o meno prob·a bile. Il Salvarsan iniezione di Salvarsan, notevole reazione ge- ra1)presenterebbe tt1tt'al più llnFt causa coanerale con febbre e vomito: in tutti gli altri di11vante: 3) una forma corrispondente al tipo non si ebbe alcuna reazione generale immedell'ittero catarrale con incerta dipendenza dalla lue : 4) una combinazione puramente diata. Pertanto gli AA. non si sentono disposti ad occasionale di ittero e sifìlicle come nel caso M. AGOSTINI. attribuire al Salvarsan una specificità danno- st1rriferito di litiasi biliare. sa sul feg·ato. Nei casi riferiti si ha invece CHIRURGIA. I 'impressione cl1e il quadro morboso rappresenti piuttosto l'effetto cumulativo di fattori La resezione del colon. patogeni molteplici, tr·a i quali in linea pri~­ cipale la lue, mentre i fattori di origine ali(B. SCHIASSI. A'n nali Italiani di Chiritrgiu, mentare e eventualmente il Salvarsan avrebn. 4-5, 1922). bero soltanto una parte occasionale. Nel sinL 'A. fa molto' opport11na.m ente, notare corri \~ golo caso in cui l'ittero si manifestò durante ' . . una violenta. reazione seguita a iniezione di iJ m·etod'o d'inseg·namento della Med1c1na op aSalvarsan il rapporto con quest'ultimo sareb- ra tori a non J1a dato lln progresso sostanziale. ' . in ql1est't1ltiino qt1arto cli secolo e c?~e- sare~­ ba da accettarsi nel senso che un'alterazione er1atica, giù. latente e ca11sata o dalla lue o da he 11tile co11f erirg·li t1n carattere i11t1 1ntel leiun fattore alimentare, fosse venuta alla luce t u ctle, con l'aggit1ngere l'esposi~io~e di ~i1tte le rao·ioni clinicl1e per le qt1al1 si compiono in occasione di una forte reazione generale. Quest'ultima avrebbe agito provocando uno g·Ji atti dei vari momenti OJ)erati,ri. Lo situdent.e, avrebbe, a. q11esto n1odo: t1r1~.L schock nel 1)arencJ1irr,.a epatico. · Nei casi in cui l'ittero si produce nel corso - preparazione veramente eiffica~e allo st11cl10 p11.i di cure mercuriali non devesi parimente at- vasto della Chinica 1Chirurgic~. Con questo tribuire al mercurio un'azione tossica speci- criterio, -che mira ad el·evare l'attt1al.e, ~~tti.l e spesso assurdo, insBgnamento della l\fed1cina fica sul feg·ato. 1


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SEZIONE PRAT-ICA

operatoria, con questo c1riterio, -che no1n sap1p.iamo abbastanza :10.dare· e·d inca.r aggiare, l '.i.\ espo.n e il SIUO ti1p.o di lezione, !)rendendo ad argome11to la « resezione del colori » che è stata e co ntinua ad esse·t e sogge1tto1 di ·s tudio e di d~scussio· 11e. 1

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L'e&am.e o·culato deJ.le· condizioni generali deli 'infermo dirà se sia p ·iiù conveniente ese1gui.re l'ope1razione in· uno 0 in dJue tempi. L'operazione di Al.essandri è 'l1n .p1·oieesso intierm·e.diario buono e sp.e sso1 pratieabile.. ·P·er eseg·uire l 'aspo·r tazione: d'~ un •s egm1e nt9 del colon è indispensabile prati.'ca1--e una n1obiliz.zazione tale di qu.esto tratto, qu.a.le è n.eicessariq, per portarlo a11cl1e a l di 1à dei margini - della ferita parietale. Una ·chta.r.a e lucida descrizione itlustra i caratteri ed i raprporti to1pog·rafici del peritoneo lJ.rur'i.etale .e. vis,c er·ale, rendendo1 più evi1denti i d1iveirsi tempi clel•l 'atto operativo, ·che vengono cosi di.stinti: Irtcisione delle pa'r eli; preparaziorie dell'ansa; 'r esezione d:ell' anr.sa; a?ias torriosi; i·nvaginazione. In ognuno di e1ssi sono. date norme .precisP.i, che non è po·s sibi1e riassun1ere in poche lin€P., Sienza renderle oscu1·e. Magnifiche figure M'I"icchisoono i1 testo, rendendolo ac,e essibile alle menti più 1'8frattarie· e n1eno ])r-ep·a rate. Il ca1):iitolo, l)iù intere,s sante d.ella bella monog1·afia è quello- chiei l 'A. distinguei co·l titolo di: « Ragio·n.i ». Que·s te si riferiscono ai diver·s i tempi de1l'intervento op,e rativo: I. Incisiorie delDe pareti. - È preferibil-e quel1& verticale, pararettale, con lievi varianti.. Nor1 da11no i11co11ve11ienti consecutivi quella ad ~, di Giordano e quella ad U rov·esciata, di Ruggi. II. Prepara::.io11 e dell'a'n sa. - Anzi che seolJiire il ìe111bo peritoneale soltanto sul lato est.e mo dell'ansa, è .consigliabile. far1lo anche dal lato interno : ciò f·a:cilita la mO!bilizzazio11e e l' allacciat.u1ra dei vaisi. L'ansa dieivei r.: ssere i11obilizzata in m.o do Cllie i du.e capii dn anasto1nizzar.e i1on sub i~ano J>Oi stiramenti, semp11·ei .dannois•i peil buon es.ito dellla s1Jt:ura, e ne11o stesso te1n1po non venga compromess~ la buo,n a nutrizioine. dell'in,t estino. Tll. Resezione d ell'ansa. - La coprostasi può e&sere· eseguita, ne·l tJ:·atto da ais.p ortrure, eon due robUiSte. pinze di Ko-che-r. P.er i cap i ,da sutura1"'e o-ccoriro.n o pinze· a branc:h e elast i·c he, rivestite, co1n tubo1di gomma o c-0n t.essuto a calza. Le, p·i11ze di Parlavecchio·, pel te.nue, ·r ispondono b·ene.ssim.01 anche .p ,el colon. IV. An,astomosi. - Sui capi da. anastoim izzare convie11,e applicare, rispetti,·amente, dt1e pinzie a b1·a.nchei elastich~, l'una a .qualche centi111et.ro di·sco~t.a dalJ 'aJtra. I . e• dt1e più l onta!'le 1

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dai capii r·e cisi, sono di. sicurezza e servono ad impiedire, dn.1rante la ·s utura, filtrazio·n e 1d i liquid10 intes t.inale o di g·a,s. V. Invaginazione. - Nell a r•eisezion,e. del colon, a differ.enza .dJeg~Ii altri tratti, è da pl!''ef-:?rirsi 1'ana&ton'losi termino-terminale. Il t ipo1 di sutura, margine a margine, ·che1 Carrel odop.Pra pei va;si, rispon.de be·nissilrrlo• anche i:>el colon; è pìf!e,fe·r ibil·ei p.er'ò r'i partire la sup1erfici.e da ·sut'UT'a re in 4 sie.g menti, anzi che· in tI"e. Tuttavia, malg,r ado la perf.ezi·o ne tecn·ica, le s11tture d·e:l C01l0 U, ·OOS.i •e&eguite., dannai lJu,o,g o a deficienza di cDntenzione, con una 1eieirta freque,nz.a. La cau.sa è da ricerca,rs.i: n·e,J l'irrora zione1 sang'11ig·na ·p oco riieca di · questo, t.ratto· d'intestino; ne.tla fto1"a b·atterica, sin·g o·la.r mente1 prospera e vi1rulenta~ ne1lla dimi11utta r·esi.ste.n za di tutti i tes&1uti, dovuta e all 'e·t à, ge1n ere.lmer1te a.v anzata di questo. gen e.r·e d'i pazie·n ti, .e ad ·into·s sicazi.oni. l)ro·t ratte; in is1pessi1nent~ c:r>o1 n ici de1llie· pareti ir1testinali del tratto 0 \ 78 de,re cec1ere la resezion.e ; nell'inco111plet,o r1'V~1stimento. p·e riion·e ale1 di qua.lch:e s.egniie1 n to de,l ieolo·n . Ad, ovviare a tali inst1ccessi 1eventuali., sono stati consigliati diversi pr:o.c e1dime,n ti. Il bottone di ì\111rphy è unanimen1ente bandito; la preferenza indiscussa dev·e esser data all'invaginaziori.e, che l'A. i1ratica già da d1v.e·rsi anni. L 'id.ea dell,i1iv aginazione, do·v uta. a Ramdor. 1730, venne, s.u ccessivamie·n te periezio·n ata da J 01b ert d·e: L., Senn, Doyen., M.airro. ecc. l)a11cl1et, Petl1ers, Cascine, Reicl1 1>rocedo110 i11 mo,do, da n-o n ap.r tre1 il lume, settico, dtell'intes.tin.o., prima ·deJl 'invaginazione 1e· della Butura. A quie1s to1 p 11nto 1'autoir.e, iI1ci1denta1rnente, ripro1va le. t.endeinze incons:id1eratamente d'e molitrici di alc'Ul1i: chirur'gi., in gene['·ale·, ,e speicialn'lente del Paru.c het, -c he co.n facilon,eiria s·o r·prende~nte., p1ropone la cor.onectomia totale i11 t1n gran numero di casi. A parte la vi.vacitù. della criti~a, sottoscriviamo a dtte rnani a questa riprov;1zione, ma non i)ossiamo fare a me110 di notare come di questa tabe noni sia in11n11n.e qu a lr.tte granc1e chirurg·o, anche d'altra, 11azionalità. Qua.nit.o· aJlle p.lastich1e1 di .r ives.tiimiento, con lernbi eip.1p1o~ci, l' A. C•0 nferma _il concetto., già esp,r esso in Ron1a, al Congre:sso di Chirurgia del 1920, che si tratta di un m ezzuccio di citi è meglio non 'fidarsi ·m ai. C.i permettiamo notare come in pratica cl1h·urgica no11 vi s ia nulla di Cl.li si possa fidarsi in 111odo assoliito : i rnanicotti omental i, largarrJen te usati dai cl1il'urgll!, hanr10 dato ris11Jtati confortevoli, che non è bene trasc11 rare. 1

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IL POLICLINICO

c.ert.amente il processo d'invaginazione dell'autorr e è otti-mo è merita la.r'ga diffusioin e. Eseguita la S'Utura dell intestino, margine a margine, secondo il tipo Carrel, J'.A. con fili di trazione, opportunament,e applicati, ìnvagir1a l'ansa prossimale nella distale, in modo che la linea .di su tura ven.g-a pll"'Ofondamente nascosta e ricoperta ·dal cilindro intiestinalè invaginan te. Un primo ed' un sec·o nd.o o:rid.irne di suitura circolare, a diverso· livello, ais sicurano la posizione dell1'ansa, così invaginata. L'A. non crede consigliabile di detergei:re 1e lin·oo di sutura con batuffoli imbevuti di j odio o di g·omenoi; preferisce l'acqua ·calda -0 l 'etere. Qualche vo lta, •Come operò il Mapif'oni, l' ln. . vag1naz1one puo' essere eseguita ini senso in . ve.r so a que1lo ora .descritto1, senza al.e.un inconveniente di canalizzazione. Nel'l 'eseguire J'invaginazi·one, una piccola pa11e del meso ·marginaJe segue l'ansa rits pet... tiva: bisogna aver cura che i punti ·di sutura n.on ne compro·m ·ettano la vitalità. L'applicazione, per· la via anal e, di un tubo di gomma, alla Balfour, è un espediente che può offrire reali vantaggi, per il periodo im.me~ diato post-operatorio, facilitando eliminazione dei gas e dei liquidi intestinali. La osfJruzi'One del tubo pl1ò essere· evitata con la periodi('a iniezione di li1qt1id1i 1diversi. C'o me mi·sura .di pru,d enza è opportuno applicare una striscia di garza a ridosso della zona di anfts tornosi: facendola abboccare all'angolo inferiore ·della feirita addominale. 1

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Ques.ta la lezione tipo, che lo S~hiassi chiude coll motto: Apprrendere e comprendere. L 'insegnai11en.to deJla Medicina op·e ratoria, così inteso €Id im1p artito, integrato da larghe hllurs trazioni di anatomia chirurgica, <liverTebbe di una utilità e di una importanza ben più g.ran·d e del.1 'attuale. Per ·quel che sappiamo, qualche Scuola si va. avvici!k."tn do a questo concetto tdeal.e. Un buo.n tl'lattato, così concepito, ricco· di figure dimo·s trative, spiian·e rebbe la via non facile, nè piana. T. FERREITI.

[ANNO

I quesitt devono prospettare temi d'Interesse generate; non devono comportare consultazioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti epecta··i. Si prega di non formulare più di un quesito per volta. vo. lendO inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scritti su fogli separati. . Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re9idenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se quettf ne esprime il desiderio, nel giornale figureranno soltanto le eue lnizia!i od una sigla convenztonale. Le risposte seguiranno con la massima aollecitudine coneen. tlta dalle esigenze redazionali; ma non è garantita urm risposta Immediata. LA REDAZIONE. Non si risponde privatamente.

FASC.

4-0)

CENNI BIBLIOGRAFICI. FLORAND

e

GIRAULT. Diagnostic et Traitement

des affections du tube digestif. l\1asson

éd.

Paris. Prix. fr. 18. ' Manuale concepito per il pratico, ridotto alla minima espressione, necessaria perchè il capitolo delle malattie gastro-intestinali entri nel dominio del medico esercente, arricchito di tutti quei presidii tecnici, la cui conoscenza è oramai indispensabile e per la diagnosi e per la cura. L'esofago, lo stomaco, l'intestino sono esaminati con metodo nella parte anamnestica, nella parte sintomatica subbiett1va ed· obbiettiva; in breve è detto qt1anto è necessario per fissarie le linee direttive di terapia medica ~ chirurgica. L'intenzione degli <.111tori appare pienamente raggiunta. t. p. MARY SWARTZ ROSE. A Laboratory haridbook fo1·

dietetics. Un vol. in-8, rilegato, di 156 pag.

Macmillan Comrpany. N eiw York, 1922. La dietetica è diventata in questi tem.pi, quasi una .s cienza esatta, da quan·d-0 si è diinostrata la grande importanza 1dello studio1quantitativo degli alimenti. 1S capo dell'opera è d1 fornire spiegazioni Slli problemi- connessi con i calcoli 1sul valore degli alimenti e sulle esigenze dell'oI1ganismo, n.on.chè quello di aiuta ~e nella ·Compilazione di tabelle dietetiche per mezzo di prospetti, clhe ri·duc-0no a·l minimo il lavoro. In questa seconda edizione, si sono tent1ti in considerazione anche i fattorì alimentari di natura s·conosciuta, le vitamine, mentre altre Lab·elle, come quelle sulla nutrizione- iRfantile, sul .contenuto in calcio, ferro , fosiforo sono state ampliate. Vi sono tavole per il dispendio di calorie, seco-ndo il lavoro, per le differenti mi-. sure, ecc. Noi dobbiamo esser grati all'Autrice, che con paziente accuratezza ha riunito tutti qtle$!i dati di ind11bbia utilità per chiunque si occupa ·s eriamente d'i questo argomento tanto in1portante .dal punto .di vista della fisiologia, del1' igiene, della terapia. fi,l. 1

G t JILLAlTMF. :\

AVVERTENZE.

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C'. I.es occlusion n igiiees et stt-

In-16, pag. 302. Masson & C., Paris, 1922. - Fr. 12. _L 'occlusione intestinale è una sindrome, cui vengono assegnati confini più o meno vasti, a sec-0nda degli autori: infatti non solo le cause meccaniche, ma anche le paralisi delJ' intestino possono portare a sintomi di arresto del circolo fecale, e quindi alla sindrome di occlusion.e. E così appunto l'A. ha inteso l'argomento trattato nella sua. monografia. òaig1ièies fle l'in I estin. -


f ANNO

XXIX,

FASC.

'4 0]

SEZIONE PRATICA

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In una prima parte si è ·occupato brevemente della anatomia patologica e della fisiopatologia generale dell'occlusione. Quindi ha tratteggiato, in separati -capitoli, la sinton1atologia, la diagnosi, la prognosi e la. terapia. In un capitolo a sè ha riportato il contributo fornito della patologia speri·m enta1e sugli animali colle conoscenze fisiopatologiche ed anatomiche dell'occlusione. Il libro, s~ pur non sempre rig-0ros.a mente coor.dinato nell'esposizione, è assai ricco di coltura, di osservazioni, di materiale clinico, di cri tic a : ad esso quindi ricorreranno con profitto medici e chirurgi, sia per completare la loro col tura :su ·questo interessante argomento, sia per riscontro e interpretazioni di fatti nella mu ltif.orme materia .dell'occlusione intestinale. g. sabatini.

ACtBDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. R. Accademia Medica-...di-Roma .... Seduta. oràinaria del 25 giugno 1922.

Presidenza : Prof. V. AscorJr, pre·sidente. 11 prof. :!\lAROHJAFATA ricorda la perdita òel prof. J.,a Yera11 ed i SllOi studi su la malaria ed invita

1 'Acc:1demia a rivolgere alla sua memoria un me-

-sto saluto. Il presidente prof. Ascoli si associa .f tlle parole del prof. Marchi.afa va e ricorda an('he la perdita del c~uincke che ha contribuito allo .svi1l1ppo òi vari campi della patologia del siste. 111a nervoso e dell'apparat;o circolatorio. . Un seriografo serriplioe per le radiografie del d1toderio.

Doµo aver rilevato la importanza delle rarliografie in serie per 'S tabilire -se le deformazioni del bulbo duodenale siano doTute a fatti tra nsitorl durante lo svuotamento o iiermanenti, se ùovute a fatto orga11ico o spastico e come es~e permettano di distinguere con sicnx~zza il bulbo dall'antro, cosa difficile su una soln. rudiografia, mostra gli inconvenienti òel seriografo <1~1 RirtdeJ, non ultimo quello delle grandi diipe11~ioni e il fatto eh(~ richiedeva un dispositivo rli·verso a seronda che le radiografie sono praticate ]n posizione orizzontale o eretta. J. 'O. si f. proposto di ovviare n. tali inconve11jenti ricluc·endo le dimensioni del seriografo sen2;1 J>Pr<'J ridurre le dimensioni dei radiogrammi e -creando un llnico -Oispositivo che potesse servire sin per le rnèliografte in posizione eretta che oriz:zontale. Presenta un n1odello del suo seriografo mettenidone in evidenza i vnntag-gi. Con ~sso si posson0 in·aticare G pose su di ·una lastra 24 x 30; ma so- · stituen{lo la lastra, il numero delle pose può essere indefinito se11za spostare l'infermo. L'espcl'rof. P.

~..\LESSANDRINI. -

~

rienza g·li ba dimostr~to sufficientè il nl1111ero ..di (i l:lstre pe!· ogni caso. I..a n1inim::t distanza C'l1e può se1Jarare una posa dall"altru è di circa tre secondi. L'analis·i della personali.tà in endocririologia e a ntropoloyia, oriniinale.

Prof. S . OTIOLEXGHL - L'O. fa oggett;o della sua comunicazione gli ultimi stucli s~i rapporti tra endocrinologia, psicologia e sociologia (Pende) e sui caratteri endocri11i nei delinquenti (OarraraVidoni-I.iat1dogila e allievi della sua. scuola di Roma). Essi studi sono un'affermazione òella necessità òi risalire alla costih1zione morfologica e alle manifestazioni org·anich~ funzionali individuali per la conoscenza delle più fin-i attit11dini psichiche; confermano il fonèan1ento scientifico dell'indirizzo morfologico organico dato allo studio delle ano1!1alie della psiche àn C-esare Lombroso; portano infine nuova luce s11ll'origine e sulla. na tl1ra òei caratteri riscontrati nei delinquenti e ispirano nuove i11dagini per completare l'analisi della i.ndivid11alità criminale. L'O. dimostra la necessitit che 11ell'analisi della personalità umana non si seguano solo il criterio morfologico costituzionale, il nevropsichico, l'u1norale, ma 1s i rivolga al criterio antropopsicolog·ico completando le indagini morfologiche della costituzione con le indagini craniologiche e le nf:-r1·opsichiche coll'ana~isi metodologica pii1 moderna della costituzione psicologica individuale. I/O., rifer~ndosi ai nuoYi studi dei caratteti endocrini dei delinquenti, richiama gli antropologi criminalisti ai più rigorosi metodi di indagine ed alla massilna obbiettività nelle conclusioni. Lo studio del delinquente deYe essere fatto colla cou111leta analisi itli tutta la personalità secondo i criteri antro1Jolog-ici, n evrologici, psicologici, clinici e u1norali. I rapporti tra. eventt1ali caratteri e11docrini e delitto vanno studiati tenendo conto rigoroso dei ra1)porti di causalità, non argomentando per deduzione solo da criteri dottrinali endocrinologici, ma ver rigorosa e obbiettiva induzione in ba se ai caratteri tutti della personalità crin1inale valuta ti in rapporto a tutti gli elementi biologici influenzanti le attìtt1dini criminali, che sono rilevabili non dal titolo della condanna, mn da 11 'esame completo della persona li tà in ·rapporto all'ambiente. La ·secrezione del succo enterico vrovooata dalla stirnolazio1ie della niuoosa intestinale con soluz ion l sa ltne e di arialet trolit i.

A. ThllAESTRINI . •- 'L e conclusio11i a cui l 'O. è pervenuto i11 base alle esperienz<:: eseguite sono le seguenti : Pl'<Jf.

10 Soluzio11i fortemente

ipertoniche dei più svariati cristalloidi portati a contatto diretto della mucosa intestinale rappresentano stimoli energici della secrezione -Oel succo enterico : azione sti1nolante non viene esercitata dalle stesse sostanza SD sono in soluzione isotonica ris1">etto al sangl1e.


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[ANNO XXIX, F.~sc.

IL POLICLINICO

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2° La pressione osmotiça superiore a quella la ttia i1u111erosi.s$i1ui. Egli li passa tutti in ra~del .sangu~ di u~ soluzione di cristalloidi non segua. ~offermandosi particolarmente su punli rappresenta per se stessa uno stimolo della mu- ' Jnolto discussi come quello della. 1splenomega lia, cosa intestinale atto a determinare la secrezione della vaccinazione, delle reazioni di gruppo, deldel succo enterico. l'interferenza e complicanza di altre infermitit,. · 3° La intensità dello stimolo varia col va.1iare <legli enantemi ed esantemi, delle ya1ie comi>lic-a11della costituzione chimica dei cristalloidi e con 1a ze, ecc. Il lavoro })aziente è ricco di osservazionii originali e pnò iiuscire certo molto utile gui<la a! C'oncentrazione molecolare della soluzione. 4° Le sostanze aventi un potere stimolante pi.1ì medico pratico. debole nella secrezione enterica sono gli anelettroSitlla. diagnosi. differen:·iale delle angine infettive_ li ti, pi\1 energico gli elettroliti e tra questi l'urea Dott. F . l\Irc:'fIJ<iLETTJ. - }JsPoue la nec.-essità di e l'acetamide hanno un potere stimolant;e piccolisdiagnosi differenziale precoce nelle angine dovute simo inferiore a quello del glicosio, del saccarosio 3lJe inalattie infettive correnti. Cita casi di une della mannite. ginu difterica in ct1i una diagnosi ,s icura avrebbe 5° La secrezione enterica provoca tn dalla sticonsentito esito benigno se, in,~ece di piccole domolazione chimica della mucosa intestinale Yien~ 8i fossero tate tempestivamente praticate dosi injbita dalla inorfina, sia se iniettata sotto cute, inassive di .siero. Ne cita altli in cui bambini i118ia se assorbita attra-rerso l'a11sa intestinale; una Yia ti a ll'Ospedale per oroup difterico, ed in effetazione inibitrice, ma meno intensa, viene eserciin consegue11to malati di sola scarlattina, ebbero tata dall'atropina assorbita in forti dosi attravet• za di d-0si n1a,s sive - grave malattia da siero, seso l 'ansa stessa, mentre un'azione favorevole alla guita da più grave retlIDatismo scarlattinoso. Ri~erezione viene e~e 1·citata dalla pilocarpina in ferisce inoltre di una stenosi laringea da Yaricel1a forti dosi. iniziatasi q11alche giorno avanti la gettata del-60 No11 esiste un rappoi:to di dipendenza <li l'esantemo e parla più ampiamente circ.«t un ascescarattere teleologico tra digeribilità delle sostanze a limentari da parte del succo e11terico e azione so perilaringeo Rimul~nte il croup clovuto in origine ad una sicarlattina S!)Uria. stimolante che esse sono capaci di esercitare nella secrezione del succo enterico quando vengano Qu,cinào deve essere rioh,i,e8to l' i1iter ve1ito del oll ·! portat;e a contatto diretto della mucosa enterica. rurgo rie.lla pleurite vur111enta. acuta? 7° La secrezione del m1cco enterico, provocatn. Dott. l\.. ~lAGnAs.;r. - ' I/O. ricor-Oa che l'argoda soluzioni di cristalloidi portate a contatto delmento fu oggetto di .ampia discussione nell'11lti la. mt1cosa intestinale si può consiclerare come un mo Congresso di Na1.ali in un'ad11na1v.a. plenaria fenomeno di significato teleologico di difesa, cioè della Societc\ òi l\lledieina. e Cl1irurgia. avente lo ·scopo di dimin11ire la concentrazione Richiamate.~ in rapida sintesi le conclusioni a cui molecolare e quindi l'onnionocivitit di soluziòni sono venuti i relatori prof. Schiassi e prof. 1\iloipertoniche di sali o di anelettroliti e di neutrarelli afferma che tali conclusioni debbono esserelizzare le soluzioni acide, grazie alla alcalinità combattute, e, riferendosi ai risulta ti della prodel succo enterico. Però i1on si può negare ad essa pria e.~perien.za i1ersonale, basata su una statisti.un significato teleologico digestivo, cioè lo scopo ca di 220 ossel'.vazioni con una mortalità di poro di favorire l 'assorbimento dei prodotti della dige8t1periore a.I 9 ~{, , d'icbiara dover'Si. ritenere la tnstione degli alimenti (dei mono o disaccaridi di· raootoniia come il ruetodo di scelta nella pleuriteluendone le soluzioni troppo concentrate, degli aci1n1ruJenta acuta, come qnella che, pur assicurandi gras~i trasformandoli in sapo11i {li sodio). do 11el inaggior 11umero dei casi il l'ipr~stino qnnsi Osservazion,i sopra. la vita sessuale àei ga st eropodi completo della funziona lità, dà la minore perce11tua le di mortalità. pol1nona-r-i t e'r restri. Tale intervento <leve essere il più sollecito poS'rrof. P . DoRELLO. -- I/O. esi)one le osserYa?.Jioni ,s ibile e tanto più sollecito quanto più gravi son<> da lui compiute sulla ,-ita sessuale dei gasterole condizioni dell'ammalato. Solamente nei casi riodi pobnonati terrestri <ll)partenenti al genere legge1i con scarsl fenomeni to~ci o mecc.anici Helix. E . GROSSI. può essere opportuna l'attesa armata, potendosi qualche volta Y-e1·ificare la risoluzione s11ontane:1 del processo e l'assorbimento dell'essudato (3 ·~:> nei 220 casi persona li). Società medica ospitaliera di Brescia. 1

Seàu,te del 20 avrile-4 111.agg io-lS 11iaggio.

Presiede prof.

ARTURO CAMPANI.

Gli el e111en.ti pro1iostic i 1iel tifo

(relatore

IJl'Qf. CA~fPANI).

Dott. F. BER.GOLT~I. -- I/O., sull 'osservazione personale di circa .300 casi e sull'esame accurato delL't Jetterah1ra, J)Ol'tn. un not.evole contributo al1~l progn0'5i nel tifo, argomento molto d ifficile perchè i coefficienti pronostici sono in q11esta ma-

,_

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Sovra un. oa,so · di a.scesso

subfren.ioo d estro

da perforazione <li ulcera gast rioa. Il caso è d'i sommo interesse dal punto di vista: <li.agnostico, poicbè le 1nanifestazioni iniziali erano state tali da simulare una poli.~ierosite. Richiamata rapidame11te la letteratura e la casistica in argomento, fa notare l 'i.miportaro:a. che semp,r e deYe es...;;ere d.ata ai precedenti g-astropa ti<:i dell'a. e alla ricerca. sistematica dei sintomi della raccolta supfre11ica.


[ANNO

XXIX,

FASC.

4-0]

SEZIONE PRATl CA

L'interesse del caso osservato (gio'fane ,stude11te in medicina) è anche dato dal fatto che a distanza di un mese circa: dell'inter,ento chirurgie,) (apertura transdiaframmatica previa rea,zione {lella 1~ costola) si ebbe 11113. ricaduta con fuoruscita di sost:1nze alimentari dalla ferita. operatoria; essa richiese un .secondo int~r,rento nella regione del triangolo di Petit per dove .si era fatta strada la raccolta purolenta seguendo la regione retrocoliC'.a .

I/a. i.~ perfettamente g11arito e la guarigione 1nantiene sta bile ormni tla 1)arecchi mesi.

~i

Jla.lfur111a,z·i on e co uge·n ita del cuore

e ascesso cer·ebrale. Dott. G·. R .\XZOLI. - Una bimba 1Sette11ne presentò u11 'emiplegia da lesione cerebrale insieme !li ~gni di ltna ct1rdiopatia. V'erano inoltre febbr~ irregolar11tent~ intermittente, leucocitosi neutrofila. Il ca ..o Yenne interpretato come endocardite in· fettiva ecl embolia <lella Silviana; a ll'al1topsia risultarono i11v(~re una :s tenosi dell'a rtei:ia polmonare con larga lacuna del setto interventricolarè e origine tlell"norta !l cnYa11o dei dt1~ Ye utricoJi, e un vasto a SCP$SO .cerebrale. L'errore f11 reso possibile dall'iusufficienza (1€1l'anamnesi, dalla 111ancanza della ·cianosi e dall~ (lita a bacchetta di tamburo, dall'errata interpretazi~)lle della. febbre e della lel1cocitosi. Neppure all'at1topsia ffi })otè rintracciare 1'01igi11e dell'ascesso cerebrale. -~le tastat;i r11ed,iastinica

rli 'neoplasia. gastrica.

Un uomo cinqua11tenne, immune da isifilide, pre~(·11tò

e<leu1a <luro cianotico dell'arto superiore sinistro della ~})alla e adiacenze, nonchè trombosi delle ' rene gil1golari interna ed esterna. Verso la fine delJa vita si resero palesi i sintomi di llilfl neoplasia· gastrica, nella fase ulcerati\a , che guidarono al giudizio diagnostico, confermato dalJ'auto1)Sia, di grosso ganglio linfatico invaso d:l metasta~ e comprimente il tronco 'enoso brachio-oofalico di sinistra . Enibolia, clell'a>·terirr nze.senterica. i11fe riore - Infarto P111o>·raf!iOo <lei colon, di.sc<>ndente , tìerfortlZiQn e ·in t est i n a 7e.

13-0à.

nl1merose ulceri aterornatose delle qtu1li era co-. s1)arsa l'aorta. toracica. J,a d·i atesì p seudofosfatur·i ca.

·1.)rof. .A.. c·.\~!PAXI. - L'O., fatto ampio ria.ssu11to dei la Yori propri sull'argomento e su quelli di altri a11tori, espone i risultati delle st1e numerose osser1·azioni e degli studi clinici e sperimentali, eoncludendo : 1) il carattere t1rologico più costante, oltre alla precipitazione (lei fosf~ti per la ipoacidità fo-. sfatica, è la presenza ùi carbonato di an1mon1C\ e in ge11ere la ricchezza di ca·rbonati; 2) che la così detta pseudiofosfa turia o precipitazione di fosfati terrosi, anche nella forma la tente del ~.,rel1deruberg, deve ritenersi l'espo,n ente <li una alterazione diatesica, temporanea o permnnente nel ricambio cellulatc per l'insufficenza o deficen7.a . de1le . cell11le a trattenere l' a leali necessu,rio per un.tt florida vit.alità dei tesSt1ti; 3) ta lP. diatesi in generale è OPl)O ta a quel-le cJ1e fa una capo ali' uricemia e alla gotta, e alla l'olisnrcia, come lo din1ostrano i caratteri a11tngoulstici soma tiei, biologici e pa to!ogici degli i i1diYidui nell'uno e nell'altro tipo. La carbonaturia pressocl1è costante è prova della deficenza nei protessi digesti,·i e a simili1tiYi specie degli amidacei e dei grassi ; · 4) il coefficente sessuale diretto, a mezzo clei liquidi genitali alcalini, e qt1ello endocrino-seRsua ~ le, j11direttamente, possono influire nella pa togen esi cli parecchi rosi giovan·i li; 5) spesso si ' rcrificano nel periodo precedent~ a forti emis~ioni di urine alcaline cri©. nervose ecircoliatorie che ricordano q11elle emorl•l siche. Ciò 11Uò essere · i11 rnv11orto a modifi~zione delle ca ricl1e elettriche dei liq11idi organici co·11 spo ta-. rue11to inolecola re (li H, ()l-I, acidi e(l •1 l<.:ali la cui importanza ne.gli <1 ~sesta menti molecolari <l~i ·olloicli è gr:lnde; G) henel1è spesso co11comita11te non deve ~s­ s~re confu5:a la pset1{lofosfatt1ria colla cnlcariur! :1. Dott. ROSARIO CERU'l'I. Segreta rio.

1

. . - Importante pubblleazlone I Prof. C:l.BLO FRUGIUELE

Una dollll<i. settantenne entrata coi s intomi tli degenerazio11e 111iocal'dica e di .urte1iosclerosi, in. via ùi 1niglioramento <~ colta quattro ore dopo la cena e in relativo benessere da un violento dolore al q11adrante irLferiore sinistro {1ell'•1<1ùome : ~e­ guono fatti di e<:>la,gso addomi11ali e u11'abbondiante enterorragia. l.J.3. temperHtura si n1nntiene norm:1le, l'alvo aperto co11 piccole scariche fecali ed emorragiche di odore cadi.:'lyerico in cui si il'inye11gono piccoli cenci di m11cosa. \ Tiene form11l~ ta iu. via fii ipot<'8i la diag11osi di embolia della rn~­ ro;enterica . AlL'l tavola si riscontrano lesio11i del1.infarto emo1·ragico estese <lal ceco al retto, ct1lminanti i1el ~ign1a, o,·e trovasi 11na perforazione. I/arteria me~nterica inferiore è occl11sa d.a 11n embolo i11 i1arte calcare-0 st::lccatosi ~'l una delle

Ooinpendio di ·Ottalmologia ad uso degli studenti e dei medicl pratici (seconda editione)~ SO~i~IARIO:

Parte I - Anatomia: a) Porzione Periferica; b) Vie Ottiche. - Parte II - Fisiologia: a) Parte. G~nera~ e.; b) Parte Speciale - 1) Refrazi?ne Oculare; 2) ~unz1oru ret1n1che. - Parte III - Esame Cianico: -a) ... Generahtà; b) Esame Oculare. - Parte· IV - Vizii di Retrazione. - Parte V · Patologia degli Annessi. - Parte VI : Patologia ~Ile Membrane oculari. - Parte VII - Patologia del BulbO 1n toto. -

Ricettario dei principali rimedi topici usati nelle malattie oculari.

Un volume in 16°, di pagine 580, con 190 figure intercalate nel testo e 2 tavole a colori; in commercio L. 29 più le spese postali di spedizione ed imballaggio. Pei nostri abbonati soleL. 23,80 franco di porto e raccomandàto. Inviare Cartolina-vaglia al Cav. Luigi Pozzi, \ 'ia Sisti11a N. 14 • Roma.


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IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX,

FASC.

40)

APPUNTI PER IL MED!OO PRAT.I CO. SEMEIOTICA.

..

. Valore diagnostico dei riflessi. (Riflessi tendinei e periostei). È supe1~fl110 ricordare· come l'interp·reta.zior.1.e

geomeif:.r ·i ca )) delle .I.es.ioni d.e1 mddollo ·Spinale, ·esige conosce.nz·e esatte di anatomia e fi.siio1o.gia del nevrasse: anc.h e p el n·eu.rolog·-0, oome p.e,r il marinaio, .si tratta di determin.a re « 11 punto» di les1one midollare in base all'interse·zione di linee conosciute, e specialmente, n ril piano verticale le vie motrice e sensitiva; nel ' piano orizzontale i corni anteri1ori (centri m' >tori e tro·fici), i centri rtftessi. e i centiri sfinterici, ai quali occ:orre aggiungere le localizza.zioni simpatiche, P ·r aticamente il 1riflesso è la traduzione co11 ·una conti~az.ione muscolare, di una eccitaziorie periferica: l'eccitazione segue il nervo sensi·tivo, g·iunge al ciorno posteriore, al corno· an"terio!1e, al nervo moto·re., al muscol·o striato. .i I riflesso pjlomotore, pr.r giungere ai muscol'l lisci della pe11.e .segu·e l'a via d'el simpatico. Abbiamo quindi: .rifl.essi tendinei e perio~tei; r1. ·flessi cutanei; sincinesie; riflessi di difesa; 11fl.essi pi.lomotori. . P~r o~tener.e la rispoota da un muscolo <1 ìlorchè percuotiamo un tendine. ·Od un segmento osseo, occorre, -01.firo al rilasciamento de i m11scoli in questione, d:iistrairre ·l'attenzione 181 soggetto. In un rift1esso: noi consideriamo: 1° L'intensità. Un riflesso può ·e ssere no t·mai.e, esagerato_, dim~uito, ·3JbOlito. S.e Un r1fiesso 8embra esagerato, e se perc11otendo lo 01nologo sj 11 a I a stessa risposta, sfamo in P resenza di l1na semplice vivacità del riflesso. P erc11otere sen1pre con la stessa forza e porre at·tenzionc~ che il rirl·esso non sia esagerato per la debolezza dei muscoli antagonisti (cerebella ri). Se t1n riflesso risulta abolito, elimin are cc a priori» l'areftexia congenita. -et

1

2. Le q11al ità del riflesso : possono esser e ·spasmodici. La scossa è a llora più brusca, qu:1si co·m e una molla. che & disp ie·g hi. Si può avere una difft1sione d·e l riflesso a gruppi più o n1eno lontani, od una inve1~s.ione (ed, a llo·r a sJ·r1c1 gli · ;t11tagoni~ti che si manifestano). In g'enera1e, la lesione d,e ll'.M"co ·r iflesso produoo l'abolizi.o ne ·O la diminuzione del rifle.s so; le 1es.loni del fasci-0 p1rran1idal-e, pifima abolizione, ,p oi esagerazione. Riguardo alla localizzazione midollare : ur1 riflesso abolito o dimin·u:Lto indica una lesione ·in situ, in rap.porto al rifl-esso esplorat-0, un ri1

fl esso esagP.1·nto una lesio11e soprastante al centro del riflesso. Riflessi cervicali: IR. tendinoso b icipitale : p1ercu;ssione del te·ndine del bicipite alla plica del cubito; flessione dell 'avambraccio. Qu-into .segn1oento. R. periosteo stilo r adial e: percussione delrestrremo inferiore del radio: flessione dell'avambraccio sul br.accio e delle dita nella m:1no. Sesto segmento cervicale. R. tendJinoso tricipitale: percussion·e del tendine olecranico del t1·icipite : estensione del l'avarnbra:ccio. Settimo segmento. R. perio$te-0 cubito pronatoir e: percu&sior1e dell'estremo inferiore del cubito: pronazion.e della mia.no. Ottavo segmento. Rdflessi dorsali: R. dell'omoplata (secondal'ia importanza). Riflessi lomb·ari: R. periosteo degli adduttori: pe1rcussionie· del condilo interno del f.emore o della facci.a interna della tibia : adduzione diella coiSci·a . Secondo seg·n1ento lombare . R. rotul:e'O : perct1ssione del tendine rotule<,.: estensione dellia g·amba. I l rifiesso contro1at(}rale è una diffusione. Terzo segmento l-0L1b3Jre. ' Rifl essi sacrali: R. ·aohilleo : percl1ssiione del teindine dli Achi lle: fl es:Sione plantare del piede. P·rt~o segmento ·s acrale. R. di lVIendal-Bechtere'r'· : percussione del dorso del p1ede, niella regione oub.o idea.: .este11sione delle llltime quattro dita. Probabilmente : secondo se.gmento sacral e. lVloNTELEONE. 1

CASISTICA. Ematuria senza sintomi. A. H . .B11rgess (Britis li med. Jouni., 20 'ffieagaio 1922) in 100 casi di ematuria senza altri si.n~omi l'ha trovata in 65 di origine vescicale, in 35 df origine renaile. Fra i primi e.asi ha ~i. scontrato 59 volte titmori (in 41 papilloma villoso tn 18 t t1m ori maligni}; la diagnosi fra t~­ more m:J:l.ligi10 e benigno non è se~pre p~ss1~ bile con la cistoscopia, e l'A. prescr1sse qu1nd1 nei casi iniziali .di procedere alla cistotomia sopra.pubica d~terminando poi la natura del ' tumore. Ipertrofia della prostata : 3 casi dovuti ~d ipertrofia intravescicale, senza alcun altro s1n-


lANNO

XXIX,

FASC.

40]

SEZIONE PRATICA

torna; gt1ariti con la prostatectomia. Ancor meno freqt1enti sono · altre cause; l;A. ha .r i:Scontrato rispettivamente un solo ·oaso di ul-. , cera serr:·plice solitaria (l'a.mmalato mon p01 'Per tubercolosi), di ulcerazione per un punto -O.i sutt1ra di catgut, lasciato dopo la colporrafìa eseguita 3 anni prim·a, di calcolo v·e scicale inc11nea to in 11na sacca r-e troprostatica. Emattlrie di orig'i1ie re1iale. In 14 casi, in ·cui l'ematuria non era presente al .m omento dell'esame, non si potè stabilire la ·causa; in "9 casi si trattava ·di tumori maligni, coffi•pr.eso 1'1pernefroma. Altre cause sono state rtscontrate dopo la nefrotomia esploratoria, eseguita dopo Ja localizzazione della emorragia per rnez-zo del cistoscopio; si trattava di papilloma della i)e},-i renale (2 casi), di angioma della papilla renale, verso il polo inferiore, di malattia ~istica co11genita, di 11efrite cronica con piccole -cisti (rispettivamente 1 caso). In tre casi si trattava. di calcolo re·na.le; a. tale prcp0sito 1 .A. fa rilevare che n·el caso di ·calcoli bilaterali l'emat11ria senza dolori da t1n lato può accompagnare la colica ttpjca, ma senza emat11ria, dall'altro, sicchè senza 11.esarne <Cisioscopico, si può .essere in1dotti in errore nella lo~alizzazion~ del calcolo. Talvolta l'ernaturin da calcolo renale può dare la n1orte. l n 2 ca5i si tratta,·a di rene mobile, in altri <l11e, non è stato possi.b ile scoprire alcuna cans~1 (ematt1ria essenziale). Nella investigazion~ ·clinica è necessario dapprima escludere che si tratti di emoglobinuria, poi considerare la possibilità di malattie generali (emofilia, scorb11to, anemie, malattie cardiache con con.g estione passiva). Locamzzata la causa nell'app.a recchio urinario, si cercherà ·con la cistoscopia se essa. provenga dalla vescica o rd al rene (un-ilaterale o bilaterale) la nat11ra della lesione, le condi-zioni funzionali dell'apparato urinario. Quando la cistoscopia è fatta durante l'emo.rragia, si pt1ò localizzare il rene affetto (in caso di emorragia abbondante si introdurrà una soluzione di adrenalina); con ulteriori ricerche, quali la paJ.rpazione della regione lombare, l'esaffi-e delle urine, anche estratte col cat(•terismo 11reterale, la radiografia, ecc. si potrà stabilire la causa, risultato a cui si arriva talvolta solo con la nefroton1ia .e splorativa, &e non si trovano lesioni macrosco·p iche, ·s i asporterà un p€zzetto ·di parenchima renale per l'esame istologico. In caso .d i ematuria essenziale si ricorrerà al trattamento medico e solo se l'emorragia è tale da rr...iettere in pericolo la vita, si procederà alla i1efrectomia. 1

r. s.

13-07

Cause della pollachiurla Si l1a una pollachiuria fisiologica per eccesso di bevande. Le cause patologicl1e si possono così distinguere : Renali. - Tubercolosi e altre infezioni del rene, calcoli, tumori, idronefrosi, rene mobile, r1efrite cronica, rott11ra del rene. l' escicali. - Infezioni, calcoli, tumori, atonia vescicale, fistola intestino-vescicale, vescica abnormemente piccola. Uretrali. - Urètrite, restringimenti, calcoli, corpi estranei, tumori, fimosi, uretrocele. Prost11.ticlie e vesc·icolari. - Prostatite acuta e cronica, ascesso, tubercolosi, iperplasia prostatica; prostata piccola fibrosa, tt1rr..ori maligni, calcoli della prostata, spermàtocisti, tubercolosi delle vescichette. Uririarie. - Fosfatt1ria, ossaluria, iperacidità. . . Indipenderiti dell'apparato genitourinario. -

Diabete, errori dietetici, riflessi ft1nzionali dal retto, tabe, pressione esterna sulla vescica (g·ravidan za, c~sti ovarica o idatidea, tumori dell'utero). (\'' · K. Irwin. Th.e practit·io11er, marzo 1922). DORI A.

TERAPIA. La guarigione della slftllde. Soltanto il salvarsan è spirochetlcida. Il rri:erc11rio, secondo F. Lesser (Med. Kl't:·1Lilc, n. 26, 1922), ng·isce soltanto sulle rnanife~ tazionf sifilitiche, per la sua azione antiflogi~tica, prom11ovente il ·riassorbjmento, dissec- ~ cante; le ~pirochete scompaiono dalla periferia delle varie manifestazioni, persistendo sempre negli strati più profondi. La cura mercuriale sarebbe dunque soltanto sintomatica; 1e varie manifestazioni sifilitiche rappresentano però delle reazioni utili che tendono a determinare la guarigione spontanea; far scomparire queste manifestazioni può equivalere ::1.d opJ)Orsi a tale te11denza alla guarigione. 80110 1)e1·ciò da scor1sigliarsi assol11tarr1.e nte le cure mercuriali preventive, e quelle periodicamente ripetute nel corso dell'infezione sifilitica. Jl mercurio riesce però utile se razionalmente im1)iegato, perchè esso inibisce quelle reazioni locali che per essere esagerate compromettono l'integrità dei tessuti o rendono gli ammalati inabili al lavoro. Avendo il mercurio un'azione soltanto sintomatica, si deve ammettere che le gt1arigioni della s1filide nell'erc-1 presalvarsanica fossero delle gt1arigioni spontanee.


1308

(~.\NNO

TL POLICLl NICO

Di sol ito la tendenza naturale alla guarigione non riesce però ad avere ragio11e dell 1infezione sifilitica (ne è prova l 1estre1na rarità di recidive nell'era mercuriale). È più utile cercare di rafforzare, negli stadi l atentJ della lues, tale tendenza con mezzi igienico diete~ tici (c11 re diafor·eticl1e, bagni d 'aria ·e di ll1ce,

XXIX, F ..\SC. 4-0}

Allo scopo pòi di l)l~evenire 1111 abbnssamen-. to dì pressio11e, cl1·e potre})be veri fic~rsi talvolta i11unediatamr.11t.e do1)0 l'iniezio11e, .e cl1e, nonostante la diluizio11e giusta clel i11eclica.r.oento, })Otrel)be essere fatale, l\~. consigli:.1. l'ini·ezi1one di pit11itrina o di adre11alina. fil.

massa·g gio) cl1 e non atten,i <ti·le per mezzo di Di un nuovo metodo di cura della Tripanosomiasi cure mercuriali. J,'11riico rirr.,edio eti'ologico ap- . umana. })are jl ~alv ~ 1 ·~an, clte applicato in casi di scleros i i11iziale co11 , ,\rassermann a ncora 11e~'a ~ 1 t?re pon·~ a base della cu 1·a qtiesti dt1e i>r1nc1p1: gativa., apporterebbe il ~00 % di g·uarigioni (con una s ola serie). POLLITZER. 1° la guarigio11e avvie11e per la formazior 1.c di ·a.nticorpi tripc1nolitici i1el sa11g·t1e; 2° ;1e lla maggior pal'te dei casi, il parasPeriooll delle iniezioni endovenose di chinina sita finisce col trovare un nascondiglio n el troppo concentrate e troppo rapide. càl1ale ce rebro-spinale, dove resta i11a ttaccato U. N. Brahmachari (Journ. of tropicai ntPdic. cln. og11i sorta di sostanze .1nedicaiJte111tose, so:r:na1id hygi e11 e, 1° luglio "' 9~2) 11a richiamato i·aL111i11 ist rate i1er via intravenosa, ipoder1nica. te nzione sin dal 1920 soipra i·a pericolosa di11~­ orale e con la s11a presenza i11 qt1esto luogo. nuzio·n e c1i pressione, che si osserva dopo l 'iJilie- fl11isce col determinare la morte del paziente. zione endovenosa concentrata di biclorid!l:ato I ..' autore si comporta co111e a.ppresso: .i nietdi cl1inino. Jl fenomeno è .co11seg11er1za delln. ta. gr. 0,3 di n eokl1arsivan per via e11clovenosa q11antità di cl1inina cl1e pa ssa attraverso il per distr11g·gere 1111 larg·o numero di tripanocuore in un determir1ato tempo e quindi q11ar1so1ni n ella corre-r1te sanguigna e otte11ere c·os} to più le11tamente si fa l 'ini·ezione, tanto i11 iil mas;:;imo conting·e11te di anticorpi tripanonore è l a probabilità di un profendo abba.slitici. Tre ore do1)0 l'in.iezione estrae cc. 30 samento di pre-s sione; d' c.tltra pa1te no11 si di sangue, lascin11dolo riposare 24 11. : del si·e1.·o può inietta r.e t1na soluzione trop1)0 diluita, formatosi ne inietta da 15 a 20 cc. in sostipo1cl1è altrilnenti occorrerebbe introdurre una t11zione di altrettanti cc. di liquido cef~o-ra­ <Jua11tità. e~cessiva di liquido, circa lh litro, tl1idiano nello speco v·ertebrale, ~ottoduTaleiò cl1e, specialm·en te in casi di perniciosa 9 . . cor1 collasso, pt1ò essere seg11ito d a edema 1 U11a iniezio11e basta: segue per , .... g1ornl polmonare. fel1bre, violenta cefalea,. l..'A. l'ittene ch·e la ql1antità di ·chinina da. I..'a11t0re 11a trattato con questo i11etodo oti111iettarsi per le vene 11.on deve essier:e st1perjotanta casi: di trer1tuno 11a una storia che rire a cg. tre per mint1to, e qt1indi 60 cg·. deb- monta a più. di sei mesi dal trattaJine11to. Du~ l"!ono jniettarsi in ·20 minuti. Con l1na dil11j casi n1olto avanzati sono n1orti, due 11on son<> zione a 1 : 300 (in soluzio11 e fisiologica) se n·e te rnati a farsi verlere, tre .so110 :morti per aliniettano 10 eme. per m1int1to1 con u:n1 total•e tre cause: gli alt ri ventiquattro stanno perfetdi 200 eme. di licp1ido, diluizione .e volume che t fLme11te b en e. l J11 soJo insuccesso in un mala11on debbono essere superati, sotto r>ena di tJ assog·gettnto preced entemente a dosi ripeg1·avi effetti. La pressione sistolica te nde a dit11te di a rse11ico e di a ntimonio. 1ni11uire, qt1ella diastolica a salive; con l'au(CL.\ UDF. H. ~L.\RSH ..\LC. i11 collaborazione CO lì m ento d ella conce11trazionte, più notevole è A5SALLO) . V. ~ l..\RZETTI. l'abbassamento della pressione, e, p er qualche secondo, l'aziorl e del ct1ore è irregolave. Quai1._- 7napor-,an'• pu66lleazfone clo s i ttsassero i 130 cg·. dil11iti in 100 eme. ocDett. MARIO PLAMINI corr.erebbe i111piegare i1on meno di 11n minuto .' lledleo nel Brefotrofio Provinciale, già 1U1Bisten~ a lla a. Ol'f. lJer og·ni G eme. ; l'l1so di sol11zion1. arncora p1t1 nica. Pediatrie& dell'Univ~nità di Roma, Direttore della concentra.t e, prescritte da taluno, .è assolutaSe•ola di Assistenr;a &ll'Iufa.n1ia 111ente da sconsig·liarsi. Pe.r i l)azi enti sotto i 15 a.n11i, l'A. consiglia la rr..età dose, cioè 30 (lecenda edizione) cg. diluiti irr 100- eme: , -cla iniettarsi sempre Volume in-8, di p:i.g. VJll-352, corredato di una estee• i11 20 mi1111 ti. POSOLOGIA INFANTILE e oon 74 figure in.te~ealate n~ ~· P er re~;o l are il rleftusso, l'A. t1sa t111 ago - In commercio L. 2 O. ma per gli asRoc1at1 al e Pohclmco > eole L. 1 6, fran co di porto e raccomandato. . . fì.110 , cl1c assicuri la f11orit1scita di 10 cn1c. p er ln'tiare cartolina vaglia al cav. LUIGI POZZI, via S1tttin~ 111i11uto. a. 14, Boma • 1

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Manuale di Pediatria Pratica


fANNO X ~ IX. FASC. 4,0]

SEZ IONE PRATICA

IGIENE:

1389

J>O·ssono veni1·e l anciate a n1. 3.50, in generale n. rr1. 1.25: nel parlare, le g·occioline sono inTubercolosi e proiezione di goccioline infette. viate fino a 25 cm. in media; vi sono però mùlsecondo il modo di parlare e le Allo sco1)0 di determinare con preci&ione :a te. variazioni . ' .. lng·ole Jettere . Nell'arict sen1plicemente espira-c1uantità di g·occi oline che fuoriescono dw·ante ta non vi sono goccioline. la t.ossP, G. Seiffert (,~.1ilnc 1i. ·1n edi::, . Wochensch,. , L 'impo.rtanza delte g·occiol ine1 così eliminai e 14 1uglio 1922) ha escogitato un metodo medta1)• • e Inass1n1a per la pes te polmonare, infiuenz2, te il q11ale la presenza di acqua viene 1rivela.ta, da nna. i·eazio1n e chimica. A tale· scop10 si in1- coriza infettiva, me.n ing1ite cereb;ro1-Sp·i nale, pertosse ; rr~!inore , Ik1a nor1 trascuraJ)ile, è per il ì1eve dup1)ri1na della carta poco assorbente con una sol11zione di solfato di ferro al 2 %; quanrlo 1.norbillo, sca.rlnttinn, vajt1olo, varie forme cli e forse anche lebbra · in -e·ssa è perfetta.mente a1SC·iutta vi si ste·n de :n polmo11itj , difterit.e . ' strato $Ottili&simo, llI1iforme, del ferrician11ro di queste malattie si deve ter1 er· prese·n te che le })otassio (prt1ssiato .1•o s~o) finainente polverato. 'goccioli11e possono determinare infezioni ~la La cal'ta, così p1'epai·ata, s1 mantiene a lungo, con.t atto e da polvere. pt1rcl1è ten11ta al riparo clall'umidità. L'acq11a Per quanto rigit1arda la t.uberco,l osi s i osser-c he arriva su tale carta vi d'etermina un .~o­ va anzitt1tto che la probabilità dell!infezjone lore blet1 scltro; se vi s i tossisce contro , l·e goc- per tale via cI'esce per quanto più a lungo rilldividuo è esi1osto alla nebbia d i g·occioline; . eioline s i ri\relano n1ecliante n1acchie blell sc11 re, di forma varia, di climensioni talvolta ta11- la f1·e.ql1enza di questo modo· d'infezione- è però to piccole da essere visibili solo con l a lerite anco1ra da i')royarsi. Comun.q ue il numero di o co n il J11icroscopio. Il metodo è ,quindi tin bacilli è assai p'iù scairiso cl1e ne1lo· sputo; ma3giore è la loro e·l in1inazio•n e nell'at1tunno avansensibilissimo rivelatore dell1e gocciol'.ine. Dalle l'icercl1e dell',..\. rjsulta anzitutto che il zato, inverno, r)rin1avera ed a l mattino. Anche .p1er la tubercolosi va p1ies 0 in consid•:numero delle goccio·l ine è .assai variabile, 111 dip·enùenza della forza clelia tossie, ohe vi,ene r.a zione il fatto che le goccioline t.o&site poss')determinata a sua volta dalle condizio1n i d al- n o dare infezione cln. contatto e da l)Olvere: la l'ind'ividuo1 (età, .sesso, stato dii salute) : il n1J- tavola, g·li abiti, gli og·getti cli un tubercolotico 1nero delle g·occioline toss ite da un tubercoio- ne ·sono pier1i: Ja ma.n o conti"o ct1i s i tossisce tico leg,giero capace di la.vo·r are è molto n1ag- yienre coperta e così }:>11re il viso di un poppan.giore di quelle eliminate da un tisico grave ~o­ te, quando la madre tossisce. Ql1indi per q11a11.s tretto al letto. Un altro fattore di ta1e .quar1- to scarso sia il 11umero di bacilli così eliminat ità è il n u rr1er o dei colpi di tosse. Complessi- to. la casa, l 'officina, fr'equ.enta.te dal tiuberc(}vamente si ha un massimo al mattino, che di- lotico ne 1sono pieni e l'infezio·n e da contatto o scende nel co rso della g·iornata peT i·isal1re da polvere è estremamente })l~ob.abil e . , .e.r so· la se1·a. Le go,ccioJ;in·e rappresenta11·0' quindi un periLa forn1a d.elre piccole gocciolin·e, in rap1)0 r- colo gl'ave quando si abbi1a a che farei co1n 1ttto .a lla legg·e della tensione su•p erficiale, tencle bercolosi che elim in.ano• bacilli: si deve .quin1ii alla sferica: ve ne sonar però a fo1·n1a di r·a- l)reveni.re la diffu&ione ·e.cl uccìdere i bacilli. Ciò può ottener:si facendo to1ss.i1re i tubercolot.iri tene e di fil i. 1.a g·rnssezza è variabil·e da 10 it entro sca iole, al c11 i fon do si trovi della carta a 5 mm .; le picco.te, ch e formano la n1 aggi.o1·anza sono di 100-500 ~"· Variabile è pure il rap- in1·b evt1ta con disinfettante; può bastare una porto fra goccioline boccali e quelle b,r onchiaJj ; sot tocol}1)a con cotor1e o co11 t1n p ezzo di carta, queste ultin1e, n ell'ammalato rappresentano e, p er il' t11bercolotico 11ella strada, una spe('je di por tas.ig·arette conte.n ente pure cotoTlle o ca r1/3-1 / 4. CLel numero totale. tn; cla ricarr1biarsi e dn bl'uciarsi og·11i giorno. La diffu&ione ha luogo in direzio·n e all'avant.i () l eg·ger·me11te laterale, non di fianco n è tanto Il pavimento ed i mobili, speciatm·ente la cameno all'indietro; la massim,a distanza a c'.1i , ·oJ n, vanno disinfettati og11i gior110; l'A. co11})assono arriv.a1·e è di m. 1.5, in media di cm. ·&ig·lia di t1sare a tale• sc·op·o la soda ·calda. Ancl1e i ta.p.p eti vann-0 spazzolati e· battuti S1olo ilo-30-35. I.e goccioli.ne oltr~ i 100 µ rirr:•an g·ono 110 a ve t'li in11midi ti con 1111 clisinfettante; ana. sospese i1ell'rtria })e r t111 massimo di 5 seco11logl1e p1·eca.u z.ioni devono t1isarsi J)er i vestiti, ieli, ina 11on s i p1.1ò i1eg·a re con sicurezza cl11~ cl1e il tt1bercoloti.co dovrebbe s1)azzolare da sè, goccioline più ))iccole possano rimanere so.evitand·o comunque di adibire a tale bisogna i ~ peRe più a Jlt11go. Non si è potrLto riconoscegiovani. Analog·he mist1re vanno seguite n ei re il trfl sriorto di g·occi.oline di din1ensioni olsanato ri e negli ambulato1·i freq11entati da tutre i 100 p. i)el' m ezzo di lievi correnti d'~ria. Con lo sta1'nL1to, le goocie- sono pitì grosse e bercolotici. 1

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I

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IL POLICLINICO

{

'La lotta co11tro le goccioline deve p1r0Ce1del'e di pari p·as&0 co·n quella contro ro .sp.u ·t o: si dev~ f are i'noltre ri1eYare cl1e essa acquista i10te·vo1le s.ign.i:fìcato anche nel caso di infiu.enza., di pertosse, di coriza. fil. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. (1339) Cura. ·1nedic_ a del gozzo parencJii117.atoso. - Al doit t. G. V. da Nl. n. F. Le iniezioni di iodio secondo la for111ula del Durante (Iodio centgr. uno ioduro di potass.io centgr. .due - a cqua di·s tillata e. ste'rilizzata g1."'. uno) dànno buon risultato nella magig·io·r parte dei casi. Occorr:e fare un,ini.2zione ogni due o tre giorni nello spessore del g·ozzio•, cias1 ~una volta naturalmente i,n pur1~i diversi, spostando l'ago (dopo a·v.e rlo introdotto) i11 varie direzio11i, in modo da diffor1clerie hene la .sol11zio11e. La cura deve essere prolur1gata per lungo te111po (m esi e mesi) e soltanto dopo 1nolto te1npo se i1e potranno vedere i ris11ltati. Se questi sono n egativi non resta che ricorrere alla cura cl1irurgica. L. D. (1340) ;Tilbercolo ll·i Carabelli. - Al dottore A. G., abb. n. 1:1.97(1) : Il co·rp1u s1c.olo· d·e·l C.araibelli è una forma di disti"ofia dentari.a rawr·e sentata da un'ab11or111e p·tcoola pro·t ubera.n za ne Ila faccia in te rna di uno de1i molari in a:lc·u ni soggetti. Reicentem·e nte s:e n '·è molto parlato co1n.e di un segno· 1d;i1 iè.reido-lue.: &embra [però che esso non abbia alcun carattere di sipecifici~·à. Cfr. Policli-nicv , Sezione. prq ti.ca, anno XXIX, f. 37, pa,g. 1210. V. ì\loNTESANO. 1

( 131~1 )

~c;;;iero-

e

·1_ a<~cinoterapia

del tifo e dei

paratifi.. -· Al dott. l\f. G. da O.:

Esistono cla. tempo vaccini e sieri specifici da 11sare neJJa terapia clel tifo e élei paratifi. Il siero è sta.to sostenl1to nel suo valore special-· mente in Francia rlalla scuola dello Cl1ant0m·èsse, ma non l1a trovato · grande seg·uito. I ·vaoci11i s~no stati più volte tentati co11 res11ltati discl1tibili. S·ieri •e vaccini l1anno acquisiate un ftltro $ig·nificato da~chè si sono stabilite le ba ~i della tera1)ia aspecifica delle malattie inf~ttive. Noni esiste per~ ancora una direttiva sict1ra cì1e stabilisca il vero valore di questi n1e'.7-zi t·erap e.u tici, i quali possono essere te11t'ati, purchè si sia molto prudenti, quando si "'foglia seguire la via .endove.n osa. Nella n-ostra esperje:nza abbiamo avuto casi di netto mi.glioram.e nto talora decisivo in alcu11i casi: essi però sono molto meno frequenti

[ANNO

XXIX,

FASC.

4-0]

d'i quello cl1e si trova scritto nei la.vori dei sostenitori di tal genere· di ~ura . . t. p.

(13!1:2)

~rrattati

,ti bacteriologia clin,·i ca e di tecri·ica 1n·icros·co7Jica. - Al dott. P. C., abbL1-

r1a to n. 5507: Possono fare al st10 caso i Précis de rn,i.crobiologie clinique di F. BEZANçoN e i Précis de.~ c:ra1nens de Laboratoire di L. BARD, ·e11trambt editi da Thiiasson cli Parjgi. - · t. p. (1343) Al dott. ~1ili ani, Ospedale V·espucci, Firenze. L'articolo del Darier sulle indicazioni operatorie del carcinon1a prim1tivo della pelle si tro,ra nel British Medical Journal del 25 marzo 19~2, J)n.g·. .'Ji77. L. D.

(1344) ~.\ ll'abb . Il. 7926: Consigliamo: G-OUGEVOT. Syphilis eri clien1è- · le. Mal1oin ed. Paris, 1920. Guide du praticien pour l' erhploi de l' ATseriobenzol e d'l.t Novarsenobe1izol.

PiOllÙeI).-c fré1ies -

~2

Rue Veilille dl1 Temple,. V. M.

Paii~IB.

(134f)) Al dott D. F. Gran·de (Spara11ise) ed a.l dott. D'Agata (Avol a) : G. DRUETT.I: L ,art e d.ei cos1neticì in rapporlC> all'igiene. Soc. e<l. Da11te Alighieri. Ro111a, 189.1.. (et:a11rito?). S. JEs~~ER: Sclro-nheitsfehle·r 'l!'n d

ihre

(Kosmetik). C. l{ttldtzscl1, Lipsi a, 1921. - J. P . DURVELLE: NO'll1:e a'U formulaire des 7Jarfums et des cosrnét if]'t.l es. Librairie Desforges, Paris, 1921. . fil. flehand.l1L1ig

V -ARIA . Lo scopo deJl'eugenica. La rassegria d·i studi sessual.i pubb1lica

1m

articolo di Haveloclc Ellis, il più ferve11te apostolo contemporaneo dell'eugenica, nel quali:} S,()JDO i dati p.r·o.g .ramm.atiJci 1 della scienz.a che tend'e al i111gùioraJnento .f lsioo e morale delJ.a umani.tà. L'eugenica non p11ò' tendere alla cultura dì lJD.a partiaobaJ'.'10 ra.zza umana 1co·n 1a pretesa eh.e essa. -sta supe.r iro,r e a tutte le rultre. Biisog11a anche guardarsi dal tentativ·o di coltivare entrio ·l a razza un unicro tj1p o parttcolare, in·dividuale di UOIIlllO, ieon.foìlnle ,ad U·n ideiaJe éf;clutSiV Jisita. Si posso110 distingu,ere due categorie di e-ugenica: l't1na positiva, tendente a migliorare .e ooin servare le stirp·i buone; l'aJt.ra i1egativa tendente ad arrestare lo svil~ippo di queille cattive·.

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, [ANNO

XXIX,

FASC.

4-0]

SEZIONE PRATICA

Per molte consi.dera..zioni la seco·n da., cioè la eugenica negativa, è di più facile attt1azione ed è 1a più efficace. Accumulando, .come si è fatto p·eJ:~ un secolo, tutti 00100".o che rientrano nelle varie ca.tegorie, de·i non idonei; favoirendo.ne la nascita.; difendendoli in tutti i modi dalle malattie e dalla n10.r te; · proiteggen1do!l.i e mante11endo~i in costosd1 istituti, si .cairicano· lei spa:l1e degli illdividrui idonei oon un peso sem.p re più grrave. 1-)er soste11ere qt1esto i:>eso ·essi sono costretti a, i1--iflettere (e la previdenza è uno .cLei p·rincipali Qlle·m enti della ido·n eità) suJJa co·n venien za di lirr~itare la propria attività procreatrice. Gli idonei quindi prendo110 una parte relativamente più scarsa nella rip1·oduz~on·e de.I la

razza. Perciò lavo1~a.ndo pe·r la eliminazione de.gli .incapaci si viene indirerttamente a solleva:·e gli idonei ·di un ·g ran peso; e si aiccresce1 la loro .potenztali.tà meglio di quan,to si potrebbe sperare oon l'azione diretta D'altra parte anco1ra piiù grr:avi sono i danni spirituali che la grande p.revaJ·enz.a d'eg1ii incapaci infligge agli ido11ei , seg11atamente nei paesi democratici, dove il fattoir e decisivo è rapipreislelntato dalla quantità più che dalla quailità dei voti. E ' alla miopia, al1a incosci er1za, all'egoismo, alla avidità ed a.hl' isterismo dehla maggioranza incapace, che si devonoi in gran par.te le s.ciagure umane ·di tutte le età, le guerre criminose, le paci talvolta ancora più c1·iminosei, e i ·dis-01rdini di ogni ·specie; in tutte ql1este sciagure è sugli individui idonei, e.b e prima ·e più che su gli altri, rie.adone le ooff erenze. .Per altro le azioni illegittime deg·li inc.a p1a ci ,1engono a rendere; costantemente iffi.p ossibil i le legittime azioni degùi idonei. Tutto -l'immenso .arm1amentariio di leggi e re.go1laanento, che appresta continuamente la società e nel quale si irretisce, è diretto unicamente a lin1itare le manifestazioni degli incapaci, ma in pairi tempo 11mita an(!he l'attività ragionevole deigli idonei. Esempi al riguardo si constano ogni giiOlrno nella vita .comune. Ellis ·COBÌ riferisce di aver • le.t to nei .g iornali cl1e la contessa di Dwby avenid o 1ooserv.ato l 'an:no· sco.rso che i castagni del is uo pa1~co eran10 carichi di frutti, 1decise di divid.e re il :raooolto con ii suoi vicini concedendo il permesso di coglie·r e le casta;gne. l\tla ben presto ebbe a pentirsene: le su.e pi3'ntagioni, le sue siepi ven.n ero talmente danneggiate, che essa ft" costretta a chiudeJ."e il pa.1rco e chi.edere l ' intervento della polizia. Gli incapaci nion avevano com1)1~:s o che il loro m.odo 1

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1311

di agire egòistiioo e malvagio 1re~tring·eva i 1oro stessi privilegi e gli altri dovettero soffrire per un male che non aveva çornmesso. 1Pe1" limitare Ja moiltip.licz,ione e · ottenere la .p rogress,iva riduzione degli elementi non idonei non v'ha n1eto1do· più p.ratioo della steri ·lizzazi:onei. Elllirs al a."'ig·uaJ:1d-0· ritiene· cl1e non si debba fare ap.p eli101.alLa c·o ercizione .Je.g islativa, che ·p uò riJuscire inutile o ancl1e dannosa per ,gli sco·p i che sii .p ersegiuono.. Noo1 s.i do-v,rebbe abbas·sare la sterilizzazione al liveù·<> di un casti·go, nè i!rnJp.c>ù'.·Ja con la fo·r z:a : dov.reb be piuttosto esoofle consid'eirata come un alto privileg·iio, J'autorizzazione a e•ompiere peril bene. ·de1lla società e della razza, ciò che può sembrare un sacrificio, 5ebbene sia t..n sacrificio con molto compenso. (Così facendo si puo correre il rischio di un'eugenica a rovescio : è l)iù facile che si .sotto.p,o.n ga·o o alla sterilizzazio·n e individui con maggior sens·o· cli respo11sabilttà, oss.ia i miglio1ri. Anche senza siter-ilizzazion·e attualmente .p rocreano di 1m erto quelli che po1tre·b bero procreare e<l eduoa,re i11eglio. N. d. R.) . Premesso cl1e non è compito d-ell'eugenica. •miiglioirare l'ambiente, Elliis si .d100.1anda. se eli minate le comr)etizioni di razza, l'et1genica posjtiva e l'eug·enica imposta per legg-.e resti qualche e.osa del programma e degli scoipi dell'e11genica. Egli risponde che resta tanto da l'icl1iede.r e secoli p er esser·e condotto .a terminè. Il compito essenziale dell'eug-enica è quello di i·nfluiire su l'10 1p inione pubblica. Qt~est10 è gi.i un c·ompiito inesaurr iible peirchè 1'01p inione per esser·e efficace deve rad1carsi ta1rne·n te, .d a confonde·rsii .con 1'iistintoi e div·e.n ire in tal modo una guida all 'azi,one . E' eviden·t e che lo svilurp1p 0 ·del.la opin1011e pubbJica non p1u ò essere suffic·i e1n ie, ne·ppt.'r~ se g:iiunge ·a fio,g gia.re una .oosci enz.a profor1ùa. ·ed 01peJ."ante istintiva.mente. Peir trattare i v.1ri 1).robleani che sorgono, occo1Te intel:l igenza e .sape.re. 1Certam.ente un .g rado· p1iù ele:vato di i·n teùligenza è t1n privilegio ohe possia.i110 sp~­ ra re realizzabile m.e diante l'eugenica; il sapere non si può sviluppaJre e diffondere che largamente. UJ1 fatto' ben pio·Illd:ei"ato e che P ·l1Ò di_1~si j 11di sc11tibile si è cl1e n el mondo moder110 l'et1geni1aa non .p •t ..ò st1ssistere senza limiiazio~1e delle nascite. J. . a limitazione delle nascite è l'unico mezzo concesso ag·l i uon1ini civili per trarre dalle infi11ite possibilità Llella procreazione br11tale la g·rande razza dell'avvenire. 1

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dr.


1312

IL POLICLINICO

[ANNO XXIX, F,ASC. 40)

NELLA VITA PROF,ESSION ALE. I medici ferroviari e la Cassa Nazionale delle Assicurazioni sociali. Carn « Policli11.ico )) ,

La Feclerazione dell'Ordine dei Meclici l1a i·ecente1nente protestato contro la disposizio11e, content1ta nel1a .Circolare 1° g·it1g·no, n. 39, e.Lella Cassa Nazionale delle Assict1razioni sociali, che desig·na sanitari fiduciari i dell 'Isti-· ' it1to i m t-dici rnilitari di grado non inferiore a ca.pita110, i medici della Cassa Nazionale Infort11ni, e q11elli delle Clinjche specializzate cli l\iilano .e Napoli. Non vog·lio pron11nzial'mi in merito alla prot esta dell'e·nt~ preposto alla tutela dei diritti (lella gra11 massa dei medici itaJia.n i; mi Jin1ito a ùisct1tere il provvedimento nei rappo1·t i deg·li i11teressi morali e materiali dei medici ferro'ri~1·i, spinto ad alzare il djto ... della protesta dal silenzio fit1ora tenuto nel nostro camJ)O SL1lla jngit1sta esclusione. Una sola voce, €Cl autorevolissim'fl., ho udito in nostra difesa : cruellu dell'illustre prof. · Borri cl1r. 11el nl1mero l1ltimo (8) della Rasse~na di Prev·iden-:.a S0 . eia le proclamò essere i medici ferroviari « corpo di ' 'eri special izzati, ogni dì di fronte ~1i c1 uesiti clella i11nhilità e della invalidità, anaUzzabili nelle persone della più cliversa età e condizione». I nostri titoli.. . di nobiltà no11 potrebbero avere 11na presentazione n1ig'liore, nè garanzi<.i cli persona più competente ecl autorevole: <lobbia.mo, pertanto, essere grati al Borri eh.e, co11oscitore dei i11edici ferroviari e delle n1an~:ioni da ~ssi esplicate, 11a voll1to ricordarci con un git1dizio cos! 111singl1iero. ì\li sia pe1·1r1esso ring·raziarJo a nom·e di tutti i colleghi. J o, inte re~sato in causa, noni oso aggit1ng·cre parola per dimostrare la nostra capacita scie11tifì_ca e morale a disimpegnare le mansioni richieste ai fid11ciari dell~ Assjcurazioni soriali; r1on posso, però, astenermi dall'aff•e rmar e (senza l'intenzione di recare min1imamente offesa agli egregi colleghi prescelti) che noi forse for111iamo l'unico corpo medico ch·e, non - soltanto nel campo astratto dottrinale, ma iiì c1uello concreto dell'arJplicazione pratica delle.i legg'e; da anni si orc11pi (con competenza .... l'l1a detto il Bol'ri!) di prol)lemi rr.-edico-sociali illentici n qt1elli che dovranno risolvere i sa.11itari del s11 loclato Istit.11to. Nesst1no ignora cl1e da 11arecchi 111stri fl1nzionano a favore clef{'li Ftgc11ti ferl'oviari q11elle l)rovviclenze assi-

curative cl1e lo Stato h a ora reso obbligatorie i1 er tt1tti i lavoratori. Non potenclo ammettere che la Cassa Ass1c11razioni non alJbia riconosciuto la nostra competenza, non posso pensare che ad una involontaria omissione. invece che ad una escll1sjone. Parr<\ fo1· $e strEtno che Istituti statali ignorino resister1za d't1n organismo pure statale quale 11· corpo meclico ferroviario; qt1alt l1e precedente at1torizza a far ritenere probabile la mia ipotesL È di pochi n1esi il clecreto cl1e chiamò a f a.r • i)artè della Commissione Centrale per il caseJìario degli infortt1nati presso il l\llinistero dei I.avoro un ra.ppre~entante della Cassa Nazio11&le Infort\1ni ecl t11110 eletto dagli Istituti privFtti d 'as~ic11razio11e; fu dirr.enticato il più g rande e più veccl1io ente assicurativo statale: le Ferrovie (lello Stato coi suoi 200 e più mil ..t agenti I In occasione di studi preparatori e cli pareri a riforme clelle leggi e r egolamenti sugli inIortun i, le Ferrovje e il suo Ser, izio Sanitario fltrono sempre ignorati; 11oi, poyeri incon1pet enti, poten1mo aver visione clelle prO})Ostè, ~ suggerire critiche e n1odificazionì, a mezzo (li e11ti e d.i i)ersone estra11ee alla i1ostra Al11miIìistrazione. E }1t1re qt1alcl1 e esperienza i11 materia, qt1alcl1e proposta da suggerire ])Oteva110 aYerla anche i medici e gli avvocati ferroviari! l\Ia, è da domandarsi, l'ignoranza della nostra esistenza ·è da attribuirsi a colpa del l\ii11iste1·0 del I.avoro e della Cassa delle Assic11razioni sociali, o non piuttosto dell'Amr11ir1istrazione di ct1i facciarr10 parte, cl1e forse ci 1ascia ignora r(l? Sarebbe difficile la risposta. Qt1el cl1e io deploro e che nella tt1tela de i i1ostri interessi manchi un'azione nostra sinflacale > per dirla con parola d'attualità, l'unica s11 la quale possiamo far~ assegnan1ento: e qt1esta è proprio colpa nostra! lo ricordo che qualche anno fa, ql1anclo par·eva ch·e uno spit i io di solidarietà. di classe aleggiasse fra noi, e gli init eressi collettivi prevalessero sulle qui• sq11ili·e p~rsopali, qualche passo si fece a tutela dei no~tri diritti. Si cominciava allora :J. pétr~are di Assict1razioni sociali globali: t1na con1missior1e di tre colleghi presentò a l Sotto Segretario del Lavoro (·era allora il Ruini) un 111emoriale cJ1e illustrava i nostri titoli e cliritti cli preferenza. Dopo, ·e proprio n·el n:IQmento in cui sarebbe stato necessario agire, quanclo cioè le leg·.gi, promt1lgate, si cominciarono 1

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(ANNO

XXIX, FASC. 40]

SEZIONE PRATICA

fL<l applicare, abbia1110 racit1to, '3 tacia1no. Ta-

ceremo ancora? Roma 20 settl'Inbre 1922.

1'3f3

la1ne11to; ln 1na1H.:a ta c:o111unicazio11e dei nomi de· gli ::t1nministratori sca<luti nella lettern di invito alle elezioni.

1

(Da . Lotte Sanita1"ie, 15 sett.) .

Prof. S. D1Ez. (;or1. veriia1·n,o piena11ierit~ con z ,~. consideraziorii esposte dall'egregio collega ed auguriam.o eh e, an.':he 1iell'i11.t ere sse dell'lstituto assicuro.ii'Go, sia pro'vved1tlo a riJJarare l'ingiusta oniis-

s'ione.

Cro,naca del movimento

profession~le.

Motivi di annullamento delle elezioni degli Ordini. Nella riunione genel'ale del Consiglio Su·p eriore <li Sanità ~lf-' l me·~ tli giugno u . s. furo110 discu~~i vHri ricor~i contro Ja ,~a l idità delle elezioni dei (;u118igli ~1n1nLinistrati vl di alcuni Ordini dei sanitari. ~"urono accolti i J·icor·s1 (e •}t1iudi annullate le ~lezioni ) degli Ordini <'lei medici di Roma e d i l'otell7.8. dell'Ordi11e clei \Teterinari <li Ascoli Pi~c·110, d(_-\Jl 'Oròine dei }'"'ar1nacisti di Treviso e di Sjena. Furono i1lveee respiuti i ricorsi e dichiarate valide le elezioni d~ ll 'Ordi1 te dei inedici di R,avenna e dell'Ordirte d<:>i farmacisti di · Ca1 ~rta. l)~lJe relazioni e òalle discussioni cl1e si so110 fatte in merito a questi i·icot~i è ri~1ltato questo: che vi ~ono infrazioni a lla l_)l'O<·ed·nra che son~) di natura pi 11 for1nale che .sostanzia le e eh<:! 1u:·rò 11ou llOssono dar luogo al gr ave J>r0Yvedime11to ~lell'~nnu 11:1u1ento llelJa elezione Altre · invece }.ono cli natnr:-1. so, t~n;r,iale e renclono 1111lle le ele-

-

zjoni.

.1.d eseilJJ)io : le buste s1)eùite benza il timbto <lt'll'Orrline; il t imbro a s<.:1cco posto sulla busta in 1l1oùo cl1f' il segno del tiu1bro reRti impresso sulla ~c·becla jne:lu&i , 1nentt·o a lle altre l>uste si è applitu to jl tin1 bro a u111ido; ·sì cl1e è da ritenersi che IP prime possano servire come seg1lo di rico11osciH'.ento; il J11ancl1 to jnvio delle lettere di invito enti-.o i 15 giorni fi$;sa ti dalla leg-ge; le lettere i11Yia te n11erte co111(~ circola1·i e .·enza raccoruandc.lzione ; le lettere inYia te a mano a11zichè per posta racco1nunc1u ta: Jn. n1ancunza {1egli appelli nominali; 1u1a insuilìc:ie11te com1>ilazione del verbale dellè elezioni da Clli llOil af1paia l'a11da_ll1CDtO delle O:P~­ l':tzioni elettorali e la costituzione dell ~ufficio elettorale : il sa11itario C"lle per delega vota per llll altro: sono n.ltrett<lnti Iltotivi sostanziali per la ttulli ti.L Jelle elezioni. c~)sì è inotivo sostanzia le di n.Ullità delle elezjoni il tenere l'adunanza genera le in un Comune <l jv~rso òa quelh) oYe J1a sede legale l'Ordine de1 ~a11ita ri e il non ptovYedere a lla convocazione <lel ba 1lottn g:gio nei termini fi~sa ti dal.l'art. 17 del RegoI,1mer1to. . Non sono rite111lti motivi sostanziali di nullità, acl eseru1>io : le schede giunte e11tro i 4 g·iorni preC(·<l~n ti quello delle e lezioni e rite11l1te ·v alide; le scbe-cle cl1e i1on pol'tano il suggello di ceralacca, eiò non (),ssen<.lo sper.ifica ta ine11te detto nel rego-

Per_la Iamiglla di un collega . Il dott. Bedeschi di Ancona ci iilYia una lette1«L della Signora cli un ·collega morto ].X!r rag~ioni di ser'ìizio, a lla quale è stata liquidata la pe11sione privilegiata di lire sess01ntotto n1e11sili. Quest<L lautèl somrr1a dovrebb~ servire al- sostentamento della povera vedov~ e di quattro figliuoli. Il dott. Bedesc-hi ·1)ropone elle si::1 aperta una sottoscr.izioµe a fa \"Ore della famiglia del con1pi a u- .. to collega morto per l 'ade1npime11t9 del dovere (~ offre per proprio co11to cento lire. ~"'accia1110 llresente il caso, ,~ern 1 11<.·nte n1eritevc.1Je di considet:: zio11e, alla rresideuza del la Federuzionc degli Ordini c]ei ~1:edici , al qua le il dott. BedeRchi potrà rivolgersi . J/ .<\1n1ni11istrazione del « i•oliclinic-0 » s'in11}eg11a di Yers:::t re a sntt<)SCr:izione aperta cento lire.

l(ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. {tl634) IJicenzia.rn(''nto del · nted,l co in, p1·ova. Dott. abbonato i1. 8649. - 'L'ammi11istrazione

co -

llluna le può sen1pre procedere al licenziamento ùel proprio condott..1to, fino a quando non sia traS<::orso il tern1in~ :.ill'uopo iissato dalla legge sanitaria J)el compimento virtuale del biennio . di prova. Ciò 11on ostante che abbia ricevuto i l medico stesso, 111singhieri attestati di seryizio da una .preceò(>nte ::imministra7.ione. Pel licenziamento d el medico in prova non occorre moti vazio11e. \Toleudolo n1otiv.1re, basta che sfa nel deliberato ae;ce11r1at() a C(tttii;a pro·v·'L e non ad altro, giacchè i1on df:Ye il deliber~ to ,ii licenziamento arrecare eventuale possibile da uno professionale a l sanitario

interessa to. {!-)fi36) Infortu 111'i s-u,1, la·voro . - Dott. E . M. da i• - II primo \.·ertificato è pag·ato dalla impresa dei lavori, quelli di continuazione di malattia e qnello finale, souo a carico de11·rs tituto assicuratore, tranne che rinforh111ato non nbbia diritto a una cura gratuita i1el qual caso sono rilasciati gratuita1.!Jente q11elli <ti conttnuazio11e di malattia. Se l'infortunato {~ illSCl'itto nello elenco dei r>overi Iu cura della j11ferruitù è fatta gratuita1uente dnl medie~. conòotto.; se non è inscritto. deve r>agare l'assi1ste11za sa11itaria o lui direttamente o la famiglia. (9638) Tar'iffa qi'udizia1·ia. - Dott. G. S. da O. di S. - · l/a rt. 20 della tariffa. g;iudiziari•l. <le,,e ~~-=·ere i11terpreta to così : a_l i11edico compete il compenso di lir-e 10, per ogni Yi'l3ita e per ogni l'(.llazio11e, e·d a ncl1e per la pri1na i11edicazione, se fosse ritenuta necessaria. Insomma le lire 10 comlletono per ognuna delle opera7Joni che sono elen~te in detto articolo, che egli sia e'entual1nente (lbblig:1 to n co1npiere . 1

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1314

fL POLICLINICO

[ANr-iO

XXIX,

FASC.

40]

Dott. aclire l'ordinaria a utoritù git1diziarin. in forza del R. P. cla ~.,. - Le dimissioni date ben potevan o Deer eto J,;uogotenenziale del 9 marzo 1919, n. 338. e. sere accettate dal Consiglio comunale, con YO(91.48) 11Jl encu dei poveri - Oriterii. - Dott. A. ta7.ione segreta e con l 'intervento di metil più uno 1\.. da B. - I~ r.>er sona da Lei indica ta nel queòei consiglieri assegn.a ti a l Comt1ne. Essendosi El.~ito devè pagare l'a~sistenza sanitaria 'Sino a quanla dimessa, i1on ha alcun diritto da far va le~:e (lo non sarà rived11to l 'elenco dei poveri, ove la presso il Comnne per indenni zzo ocl altro. Fino a ·s11a famiglia potrà es ·ere compresa. I criterii che quando le dimissioni non saranno accettate dal clebbono servire di g·uida alla redazione dell'elenConsiglio comunRle, Ella pt1ò sempre ritirarle. co dei .roveri SOl\O dati dnlla Giunta l\iunicipale, (9610) Caro V 'i veri -. Stipendio. - Dott. V. C. ili col concorso dei principii di massima eventua1~-\... J_,e spetta i l C~ l'O-vivert 001 1° gennaio 191{1. 111entt co11tenuti i1el capitolato-tipo della Provincia. Se il Comune ha concessa la 2a inclennitit caroEs:;;i sono in~inrlacabili ....<ll n1edico, che è sottopa,~iveri a i i1roprii medici, Ella può ottenerla. Caso ~to a gra Ye lavoro per l'estensione troppo larga contrario ricorra alla G. P . A. r. o stipendio deve dell'elen<!o, è data facolti1 ricorrere alla G. P. A. t!Ssere quello fb~sa to per tutta la provincia per per ;1umento <li ltfficio dello s tipendio, ai termini l 'ufficiale sa nitario. tlE.'ll'a:rt. 26 della legge. I st1pplenti medici condotti (9641) P ensiorie cli river·s ibilità. - Dott. C. l,. hanno gli stess~ diritti de i titolari. da A. - La vec1ova deve, a mezzo de l ~indaco, in· (!>6·19) Caro-vi,oeri. - l>ott. S. P. da A. - Per ,·iare mottvata domanda di pensione a ll'ufficio sail ;;)e<:ondo caro-viveri ha diritto a due quote sup1litario della pro--rincia, Jlella cui · giurisdizione è I1letive . cioè, una, per la moglie e l'altra pel figlio compreso i l Comune ove ri·siede. minore, in base al R. Decreto del 3 giugno 1920, n. 737. Tutto ciò può chiedere sempre che il se(9642) M erlico di bordo . - Dott. L. C. da S. L. <:oudo caro-viveri sia stato con.cesso (!all'Amminil\l. - P e r essere ammesso come medico cli borclo s trazione. :::J,L tran•satla ntici , occorre essere autorizzato dal l\1inis te r o dello Interno a seg-uito di a n a logo esame (9650) Sta,bilitit. ~- Dott. lVI. G. da R . - Il CQdi idoneità. Ora non ne 1è bandito alcuno. Non vi . rr,u11e non pnò licenziarla clopo il 18 aprile 19~~, è corso specia le. Gli esami di idoneità si tengono i 11 quanto che il periodo i11te rtnale si cumt1la i11 a R oma e consistono in un<1 prova scritta, llll:t q11ello di prova per un inedico cho ha sostenuto r1r ova pra ticn ecl una prova orale, secondo speciale regolare concor so. Se clopo q11ell'epoca fosse 1i<:enziata per cornpime uto di biennio, deve produrre progrR mma. ricorso alla I'r Sezione del Consig·lio di Stato in (9643) Sta bilità. Dott. G. 1\1. G. da V. -sede contenziosa. Qua lunque ia jl numero dei poveri affidati a lla ( !1('}.~J ) Pensio·n i. - Dot t. R. P. da "\7 • La nuocura <lei ine dico e qualunque sia il n11mero deJle Yfl legge s ulle pensioni non è ancora in Tigore. condotte che egli esercita, non si abbrevia mai la Con ·s7 anni d i età e 34 di servizio Jiqt1ideril l'andurata cl e I periodo di proYa, eh pern1ane sempre 11n<l l)C'11sio11e à i lire 5983.80. Con i sei anni di <li d11e <:l ilUÌ. st ntlii uniYf)rsitarii e, cioè 1 con 73 anni di età e (9U44) Concorsi · Jl1ttilati. D ott. 'l"'. ~I. òa -10 cl i ~e rYizio, liquiderebbe, invece. la somma <li ~l. r . S. ~ 011 l)erchè un medico è n1t1 tila to cli lire T~OO. · A lire 12.000 i medici attualmente in g'l1erra ba diritto alla non1ina a me dico conòotto Sf'l'Yizio 11011 arri vnno mai. st·n~,.:l concorso. J;a prefE>renzn tln nccor clarsi d ( !JG:j2 ) JJen,.;;'ioni. - · Dott. A. G . U . dia "\T. - 'L'ariuutilnti n elle no1nine a ]}Ubblici irupiegh j, è Sll· ticolo 42 del testo unico a tt11ale, che permette la bordin:ita n lla dicl1i~ razione cli tdoneitit. i1tscrizione a lla Cassa cli previdenza dei medici (D6 i3) Jn,clennità oa.ro-viveri. - Dott. G. C. d·.i flDzia ni, è soppres~o 11el testo della n11ova Jeg·ge I J. de i ~I . - J.,[t clau.sola : senza àiritto aà altre sul le pen~ioni. i >1àenr1.ità, npvoRb.1 nell'atto di nominu di fronte ad Secondo tale a rticolo a i medici che si tro1'avano 1 1110 s ti pPndio cl i lire 600 me11sili a fort io r e si ini1 1 ·ser,·izio alla entrata in vigore della legge, è tende r ipl·tuta <tllor<'hè, successivamente, lo stico11ces:·o il riconoscime nto di 15 ciluti di servizio, l>~nòi o fu pottu to a lire 700 mensili. Non si ha paga11cl o un premio di riscatto in clieci anni di li · (li r itto n ca ro-1,ii;eri q11ando esso è •stato, per conre 4 o 5 mila. Occorre rimanere inscritto alla Cas,,~nzione dellP parti, incluso nello stipendio. Gli s:-t ul1neno un decennio, tranne che non -si sia sualtri impiegati cui f u concesso il primo ed il se·011do caro-viyeri non si trovnno for ·e, n ella con- . pf'ra ta l 'età ·d i anni 60 e si abbiano oltre 2.5 anni • di seryizio, ne l qnal cnso basterà rima nere iscrit<l izione identiC'a a lla Slla. to Jllla Cassa per un solo quinquennio. Questo (9f)'°1.7) Caro-vi-ieri. - D ott. G. P. da S. E . l"'. articolo E lla pot rebe iny·ocare, ma prima che entri (Jnanto ha detto il Prefetto non trova fondamento. giucehè la ln.g-ge, in ma_teria cli car<)-viveri. · iu vigore la 11uova legge <'he, come :si è detto, lo i:;opprirne . Gli anni di studio uni,·t;r sitario ed il . 11 0 11 fà di ~tjnzi one fl'a impiega ti, che osservano t1n servizio militare pt1ò esser e riscattato, sol quando • <>ra rio ed in1piega ti cbe ha nno or a rio libero. ..\ <~ntrerà in Yigore la leg:g~ nuova. Questi servizii J ..ei, })ertn nto, con1rete il caro-viver i n ella · misura sono considerati con1e lltili ai fini del trattamento vri1nitiYa, tra nne! forse, pel seco11clo c<.1ro-viveri (li riposo . rc1·c·hè, t'ssenclo spe~a. f.acoltatiYa, I'llò sempre es(0053'> In fort unii industria li ed agricoli. - Dott. 1-;P l't- re\-roc·ttn. . Qnn lora il Comune insista nel neC. B. ò!l ~. - T.e n110--re tariffe per infortunii inA:<l rle la e:orri~ponsio11e del prin10 c~1 ro-Yi'veri, può (9fi:J9) D·i missio1ii da n1:ed·ico 001idotto. 1

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[~.\NNO

XXIX, F ASC. 40]

SEZIONE PRATICA

du gtriali ed agricoli furono stabilite rispettivamente con i Regi Decreti del 2 ottobre 1921, n. 1366 e '2 ottobee 1921, n. 13G7, entrambi pubblicati nel n. 244 (1e ll'arn10 1921 della Ga.~zetta Ufficiale. (9654) Esercizio clella farmacia,. - Dott. X. Y. 7. . ·d~1 B. C. 8ec:)ndo l'art. 290 della '1gente legg(l -comunale i consiglie1:i si debbono astenere cla l prender parte diretta n1e11te od indiretta1n.ente in setvizii, esazio11i çli diritti, so·m min·i stratrize ad apr1a lti nell'interesse del Com11ne. Per il medico in1.l icato 11e l qu~1 sito vi è . q11indi, incompatibilità., eh~ vo•-ta la decaùenza (lalìa carica, nel ca·so cl1e intf.•nda 1~rsistere ne ll<t ing·erenza d ella farmacia, c·he son1111i11istra meclicinali ai poveri e ciò ~i sen!'i {lell'a rt. 287 rlella citata legge. La pronunzia ~lelJa decadenza è fatta con ·le forme tracciate dall'art. l(iO del regolamento in vigore per la esec uzione de!la legge comunale. •9655) Esat;oria e conllotta niedica. - Dott. F. I~. da ,. - Ai tern1ini de ll'art. 14 clella recente leg"ge sulle risco~sioni :ipprovata in data 13 agosto ultimo j} meùic-o ('oudotto può essere titolare di ltnn esattor·ia. <965{)) P erision,i. - D ott. A . F. da C. - Gli :1n11i di nnive r ..,itù e gli interinati si potranno ri:"i<:H ttare q uu1u.10 andri1 in vigore la i1uova legg~, el1è 11on è stata a11cora approvata dal Senato. Se il Si11daco lo ha in,·itato a pagare i contributi arretrati dal 1° luglio 1915 al 30 giugno 1920 vuol clire che ha aggit19tato con la Ca~sa di previdenza il fatto dello smarrimento della dichiarazione. Il servizio n1ilit~re fatto, come nel caso con in• ' terruzione di carriera, è calcolato come u tile agli L·ffetti della pensione. Con la nt10Ya legge con 27 ;1 nni di er,·izio e 52 di età liquider ebbe la pen~inne annua d i lire 2190. D11rante l 'aspettativa per salute deYe pagare il contributo perchè il tempo l·ìl ~sa to in tale !)Osizione gi11ridic:i è computato JJer i11tero agli effetti della pensione. (9fi57J ln fortunil 8ll l la uoro . - DotL. T. G. da O. -· I~e tariff(\ pei cettific~• ti da rila ~ciarsi per t;·li ir:fortunii Slll laY•)l'O furono modificate recentemente. Quelle ~I' gli infortuJ1i industria li con R. Decreto dcl 2 ottobre 1921, n. 1366 e quelle per gli infortuuii ng ricoli con R. ,Decreto <.lel 2 ottobre ~esc;o aH110. 11. 1::n7. Doctor J usTITI.\. Esarni a 1necl1ti rli borrlo. - A.l clott. l~. Rani, da Idro v·nls..1 ·sia : Il n1ig li orc trattato attuale in fatto di malattie e;-;otic:l1e e tropicali è il Castellani e Ohal rners, e:l1e è' edito in i11glese e in francese. B11oni sono nncbe il Jla nso11 e<l il ·Mense tradotti entrambi in italiano, ma ·so110 11n po' antiquati. · Gli es;1111i per 111ec1ico di boTclo si ritiene cl1e vi sa1«1nno nell'n11no Yenturo. ' l.\il. C. •...:e r t>i.~:i o n1 P-dico-111,i l itare.

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All'abb. n. 3$41 :

Se la i11fermità è stata leg·a lmente riconosciuta dipsndente da C?an~a di seryizio, Ella h a diritto n lla corresvollsione di tl1tti gli i1Sseg·ni, comptesa l' inclenriitit 1)rofe~sionale. :\I. G.

1315

AM Ml NISTR AZIONE SANITARIA. La profilassi della rabbia.

E~~nùosl

dovnt..'l lamentare, in questi ultimi teinp1, una maggiore frequen za nei ca-si cli rabbia canina , c0n , consegt1ente 1iperct1ssione nel numero delle pe r'3one morsicate, il Sottosegretario di Stato ~er l'Interno, on. Fumarola, ha richiamato sulla 1mportnnte qnestione l'attenzion e dei Prefetti del l-1eg110, affinchè Aollec:itino dalJe .A.l1torità co · 1nu t.1a li la rigoro~a ar,1plica zione dei necessari provvvd1ruenti sanita ri . · La · circo lare rile,·a che il provvédimento fonda1nentale per un·emcace profilassi risiede sempre · nella CèJ tttLra dei cani che circolino 11on tent1ti al guinzaglio, sprovvisti di a datta musen1ola . E pert .111to lf\ ..t\ utDrità comunali dovrartno proYTedeTe ad intensifica re il servizio per l'accalappia1nento clei C•l ni, affinchè fun7.ioni efficncemcnte. J.. a circolar(' contiene inoltre istrt1zioni sul moào d i comp\1rttl r~i T'erso i eani che abbiano morsicato delle p1~ 1·s0ne, allo scopo {li s tabilire, nel pii1 bre- · YC tempo, se queste n bbiano o pur no bisoo·no di . o intl·aprendere la cura a ntira bbica e consiglia in f1iil , di prolungare fino a 6 mesi il periocl~ dio. ·servazione clei can i f.lospt'tti :cli essere sta ti ront(1g in ti c1a l Yi1·11s della rabbia. I noltre con t1na .sP.concl a circola t e lo stesso Sotto~egreta rio di Sta to per l'Interno, ne ll'inte11to di nvere da ti co1npleti e J)recisj .st1l complesso e dclic:i to Sf'~' \izio della profilassi e cn ra della ra bbi:i e per !lYYisa re ad attuali provvedimenti integrati,·i di quelli ora in vigore, h a inYia to ai Prefetti un Qt1estionario col qnale ~i chiedono notizie sul ftln7.i on:1 m0nto degli i$1:ih1 ti un tira bbici . ·

Pei congedati malarici. Continuamo l'elenco dei sanitari cui il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza l\Iilitare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza - ha concesso delle sovvenzioni a titolo' di compenso per l'opera d'assi·stenza prestata a favore (leì congedati malarici nel 1921, riservandosi di proYvedere a mano a mano che giungeranno i rapporti de~ rispettivi Comitati proYinciali : IlroYincia di l~eggio Enz ilia : Dottore: Giulio c·e. nre Ferrarl, J~eg·gio E 1nilia . I>roYincia di Foggia : Dottori : I.1a SelYa Luio-i San 'Jlarco in L~mis - Golucci Vincenzo. Ce~i~ µ;11ola - P~luiieri Giustino, Casalnuovo l\lonterotnro - l\lfu~cettolu Antonio, Monte Sant' Angelo J1orgia G·inseppe, 1\lanfredonia - 1 Nazzaro Git1~eppe, Deliceto Pepe l\1atteo, Ischitella - De FjljJ)pis 1\lfonso, Apricena - Dona tacci Salvatore, Cagna.no Varano .-:.. Del Monte l\tiichele, Cagnano Varft 110 - D' Anzeo Attilio, San Severo De L11ca _i.\.Jessandro, Serra capriola - D'Addetta Giu~ep1:>e, Carpino - Sp:ignuolo Saverio, nfunfredonia Sacchitelli Giu~eppe. San Ferdinando Puglia -· Rizzi l\1icbele. Trinitapoli - Camrlanar o Gi11seppe, Castelluccio Vn.lmaggiore - Tron1betta Gil1seppe, Sa n ~!arco la Catol:i - Querques Orazio, Alberona - Donatelli Nicola Ascoli Sat:i;iano - De Benedictis Giuseppe, AScoli Sa tria110 - Di Cos~uo SalTatore, Celenza Valfortore Pistacchio Don1enico. Chienti - Del Prete l\Iicllele. Fog-~ia - De ì\iiita Diego. Foggia - De :\iiatteis Pietro, :\lotta ~Iontecorrino - Reccllia


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llietra :\lo11tecorvino - ~lele Pasq11ale, ~è1 11t' •.\.ga tu Pn.glia R.es~e }'eli ·e, •"torna rella -J\Jaitila ~· o F. .·\.11to11io, '. rroia.

fi Jfouso.

..

Provincia di Mantova, : Dottoti: Solin11i Giov ~ nni, :\lantova , .i,euza FrankJiJi. :.\Iantova Snl,·etat Cesare. A.sola -- Celli GaeLl1110, Pegognagn - ( 1onsigli IlP,niaruino, Castelluecio - Gardiui ! ,odvYico, Suzzara - I.aurora Enrico, l\:IonzambaJ H) Ra bitti •.\ll gu st•), Cu rta tone - 'ronolli "\ri tturio, ~f arraria - Pasquale Marino. Ca1111eto Oglio l ..~ rtar.zo11i -~ 1·111ando, Goito - · C risafulli .t\.nto11} no, ' ' o lta 1\Ia11t0Yana Gnlusi J.;uigi, Acquan~gra Ga1i.gito Enricò, Rain1ondo - Genovesi J{odolfo, B:lguolo San ' rito - Brazzabe11i Giuseppe, Guidozzolo - Nanni Gusta Yo, ~1edole ;-: 1~ran­ <'v1i11i Ern1::. nno, Ca·stelbe1forte - ' Ca la bria G. ~"'ra11 c-Elsc-o, Ro<liµ;o (';a vaudoll Stanislao, S~1 hbio11etn. - Donelli Giuse1)pe, "\riJlin11>ente - Fanti 1.Jmbertc,i l~oncofe rraro -- Nuvolar; Augclo. Ctt~telcl:1 rio P:1gl1e1·a _.\11gelo, Su tiuent() - \·i~eu­ tini Giuse1•1>e. 1'0rto ~lnntoYano. l>rovinc:ia •ii l<<'ygio (Jalabria : Dottori : C.ìuiutu · va lle 1.ro1un1aso, Caulo11ia - Pi ~ a11i Nicola, ~lo­ nasterace - Canua Giuseppe, Reggio Calabria I1nndolfo GiOY[)Hni, Bruzzano Zeffirio - La Rosa I;"'ortunn to, Ct-lnolo - Carnà Leonardo. Camini .Sergi ..,~11tonio. 11a Uzzi ~farina Salerno Francc:•sco, Stilo - .i\ ttinà Bruno, Condofuri - Tomn1a sini "\'ince11zo, Pellaro - ~1aerì Pietro, Scilla - - Ier11n1a. Pasquale. Polistena - ~antoro Domenj«o. B<>valino - J1'in1ognari Beniarui110, Gerace Sup(:riore - Scopel1iti A11tonio, Palizzi Superiore - . Al'~irò Giovanni, Cinquefrondi Ja copo Bru110. IH trinoli ·- Correa le Filippo, ~ an Giorgio hilorgeto - D'Elia Nicola, Se1ninara ·- Stipo GiuseriJ*.:. CarHffa ~nc-calà Rruno, Rn11 JJorenzo 1\Ialg+-!ri H rnno. Crotteria -- Spiua GiUS{\})J)e. 1'Ian1:\Jnrdaca Fili1)po. Sa11t'Ilario .Tonico 111ola r e11tin1alli T,,ni~i. Bag:nAra Bue;1relli Filippo. l:. ovn l\ [n rina - v·iola Git1~e1){>e, BoYa Superiore -- )Jafrici J>j(\tro, (iallina - J,i3.ea Ya Fra11cesc·o, J\lotta San Gjov::tn11i - Giamp:1olo Rocco, Co~o1eto - :.\Iontalto Gi118epf,e. La11reana <li Borello - f'aY:t llaro ....\lfrcdo. :.)Jaro1)a ti - Geno'n Carmelo, l\1e· 1irnc<:à - Pnparelli _\.ntonio. Rosarno - Capoferro <iin~eppe, ~n11t'Eufe111ia Repace C-0stanti110. Si11opoli - Palla IJuigi. Antonimina - Z:lppuvjgna è <lrlo. Ardor<~ - Palmi~:1110 Pasquale. Benestnl'e - Polito An tonio, Bianconovo - · Pisani Ferdinan(10, Bivongi lV[e~iti r_rjto, ~1r.zano Fera Giusrv11e. San Li1ca - Pa·ssn lia Vincenzo, Stignano. f ..roYi1l <'i<t di Oatarizaro: Dottori: J,eonardo Rairn oncli. Cotrone - J1uigi Rosa, Rocc:nbernarcla J:i<"'ciotti Fro11tera, Cutro Gin seJ)P~ Annetta, (" il'() J,nigi Sf(t1illa ci0ti. Guarda,·nJle Nino F iniru1ccò, Sa11 1'Ial1ro )Ja1·cl1esato -- J111igi Stella, ~:\ n1bia·se -- .t\.11tonio 0a tolR no, Sa11 Pietro a l\1ai<l'"' - .J'Jnr~co Perri, ~tTongoli - Ftancesco CocozZ<l. Gir.z~ria -· _'-\.11tonio Tro,p eano. Badolato Nicola 7.nn1pano. ( ~a~:1bo11n - Vittorio Colosimo, f 'c\ ta11zn ro - . Gerardo "\Taccaro. l\le1issa - Dome~ 1ic·o Ortona, )[ont~leone Pasquale Vacatello. :Pi~zo Ercole Poerio Piterà, Sellia l\1arina (;iu ~eppe J)on:-t to. Cimigliano Enunanuele San~ t illi, Ran Nicola Alto Gioaccl1ino Passafaro, Ror.giR -- Vineenz-o l\ifartelli, Cbin ra valle - Fi · l i})})<) Rnffone. Filadelfia "\Tincenzo Siriani, l\llar<:ed1111a - Frnncesco I..i0mbardi, Mileto - Domenic·) Pi:::oni 1\1olè, l\1011terosso Pasquale Renda, }çic :i ~ tf\) Raffaelè Badolato_, Santa Caterina ·vinc·f'11zo .-\.rr1hr0Rio. ('accuri - Francesco Donato, F01·oleto .t\.ntieo - "\' incenzo Cinque . Maida v·jnr·e11zo Filio. I'izzo11i -- J~rt1no Parisi, Sant'And r e-:1 ~-\ postolo ·- r.1 sqnale Zaccop.e. San Gregorio Jnferiore - Vito De I ..11ca . San Vito Jonio - Pai:.qunle Corte~e . Rin1eri e Grichi - · Francesco Lu<·' ~no. "\Tazzano Renigno Trapasso. Amato NH sticò G io,·anni, Cn rdina le Pasqua le Tasso11(\. Carfizzi - Santo Co,-elli, Cotronei - Sebastia110 Serrao, Curinga Raffaele CoRta. Fabrizia <~regorio Pisano. Gar:1Jeri11a ..\.lfonso J,;atessa, 1

,

[ANNO XXIX, FASC. -LO}

JL POLICLINICO

:Xicotera - 1-"'rtl nc-e~eo lì'crrari, l~om biolo - ,-inCPllZO Gallizzi. ~an Calogero To1nmaso Trorubj. San :Xìcola - Bru110 'J"'ozzi. ~erra San Bruno (.'·çtrlo Perr~. ~errestretta - Filil)PO Rainleri, Sorjauo - Fl'anC'eseo ~Iuraca , ..-1 nda.li - Giuse1)ve ('a sa se-e Ili, Bri<1 tiro -· .t\.ntonio r•eta. Caraffa - ç·urlo )Jancu~i. Ca1·lopoli . Giuseppe Sirian11i, Casi110 - Frnncesco ~'allaricQ, Cicala - Cesare Jlnstroianni, Co11ft.enti - Giova11ni Ruggero, Crovani - Gaspare J,;a rua nna, C rupoli - Frane€sco De Barberis. Duvoli --- ,.incenzo S~1'Tel11, Frauca,·iJl-::t Don1er1ieo Cirillo, Cagliato Geru1aro l\farra, Gerifalco - ~Iicl1ele Serr:1tore, Jacurso - · Carlo 'l'aceone, Jonndi Salvatote D'Agostino, .T.oJ>Pl>lo - Gi11sepr>e Sgrò, Isca - Giuseppe Gan1barott:a, l\iai<>rato - Gi11seppe ì\Jammone, ~fon­ ç;iana - Antonio Di Florio, Montauro - ~Iic-ht?­ le De Luca, llargheJia - Antonio De Lore11w, J:>è11oone - Giova1ubattista •rtstagnino, Petilia PoJic.astro -- l')ietro P .. olo l{izzuto, Petronà - Ferùili..-<tndo Giancotti, Pis<:opio - Raffaele Perri, Plat:lnia ' i11re11zo Colacino. Poia France~o <..-ta llo~ Roc~ di Neto Fr~11c-esco l .. 01n bardi, Sau (;onst:a.ntino - Costantino Cugliari, Sant'Ono:frio -- ~-,r:i11c-esco Cancelliere, 8anta Se'ç'erina - Gio,·:a1111i iJ a ln.terin, Sntriano (;.~1eta110 Susa11n:1, ~'l \T Ili Talla rico Sal"·ntore. s~rsale - Raffn e!~ ~inglitico , Setting·iano Dou1e11ico Ro1nano, Si;u ba rio -- (;.i11·~e1)l)e .FiJia, Soria n(~1Jo Luigi CinJ ino. 80,·e1"ia ~fann~lli Francesco 1\ficeli di ~.\.ntou io, Spili11ga Ag::i 7'io l\tlnid;\, Squilla ce J\'r::i11ce~co l\JicP1i, TorioJo l')ietro Lojacono, ' "'allpfiori~'l ·- Rob()rto Dalati. ' ralle longa. 9

1

l'roviuci:l cli Tori11() : Dottori: '.restera Edoa.1·1.1~). 'f·orino - Einaudi Cost~uzo, 'l"orino - Scarum11z: ,;a Giac1)n10, Ca rn1 ug:nola Nicola G. B .. ' 7illa franca - Bus o Gil1sep1.e. ·villafra11ca - ::\1aresc:1 I ,11igi, Piner,)Jo - Rodo lf<l G. B .. ' ;a rignano. ProYincia cli Pn rifJ : Dottori : ~ervetti Giuseppt:t, , -oghera - P(;\rini .Y.·rigo, I>aYi:t. - Sacehi )lariri. \ ' jgevan'J - Corr~g;jal'i Cle1ue11te. Jfede - Ottini Gio,·anni, l\Jaghern<> - Riro •..\lbn ni. "\7i1l<l nte1io J ~:t.rbieri Gio,·nnni, Ilressana - ::\lerlo Giuse1)t ·e . Casati.sw:t - ...\n e11ui B~nian1ino. J-{astida Pnnc~1rnna - SP.condi Gaetnno, On ~ora to rrimo - Ferr n11te Paolo, Gnrlasco - GiheJli UioYanni, In,·er no - J.;aYezzi Or!1zio, Piuetolo - · Ilnsne11go En1ilio. ' Ticlignlfo - · :àfasserini l<J1uilio, i\lirabello. I>rovinci::t di .'1 scoli Pireno : l)ottori : :Nla ione I •a.:qn:lle. _t\.scoli Pie€no - T<l vn iti Giuseppe, Fet1no - C~11·cl n.C'elli Nazzareno, l\•lont'Pgiorgio - Bnl'ùie ri '.rotnrr1aso, M~ssa Fe11unna - Barbieri GioY.nn11i, Mo11ten1onaco - Ubnldi An1edeo. Offida Cipriani Ci1)r]a110. Ripatransone - . ~ficl1eli GioYnJ111i 8!111 lleneòetto del Trontn - Selli Fertl i11andÒ. Sant'Elpi{lio a l\1are - · "!'Jracchetti A11touio . .Acquasanta Tronto - Narc-isi Ettore, Acqnn,·jya Picen!1 -- Del Duca Ales~andro. Cottignan•l -·· Carbon i Raffaele. GrottflzzoJina - Pagani Llt· <lovico, A.scoli Piceno - .t\.mbro~i Bernardo, AS<: 1li Picen1.1 - ~annoni Tiberio, Ascoli Piceno - C'asl·elli Rorlolfo, ('astig11nno ,~allerani Valetiu, 7\ln.ssig;nano - ~1ore1li T,,11c!1, i\fontedino-va - ra~­ ~·:i 1norili ~Iict1ele )Jontefìorc dell'. \so Posse11ti ~..111te, :Montegrann ro - C'oi::tnntini Giuseppe, S1iì11e toii. · 1

Provincin di .Tiologna : Dottori: Bellei Giusf>pi*' Bologna Simoncini lTn1berto, Sant'Aga.tn nò1oo·ne~c - Binncbi cnY. uff. Gino, Castel Sa11 l")jet1~ ·- Fa11eJJi Enrico, J-'oia110 - Ungarelli Gaetano ililinert•io - ' rer Rrdini ''i11cenzo, Zola Pr(l<1osa · ·- Berti Ceroni Ciin lio. Casal Fiumanese J)olognesi Q[Jrlo . Bentivoglio - Visani Umb€rt<l, T.oiano - Sabnttani Paolo. Tos~ignano - Dal1u.'stri Arturo. ·.\in rzab,>tto ·- Bordon Giuseppe, Anzola ò~ll'IDn1ilia. PTovincia di TJucca : Dottori : li' rancalanci Edoardo :àlas&1rosa - Chinppina ...w1orino. ~las~a­ rosa -'- Barsottelli Adelmo. Ca1naiore - ~I::irescot-


[_\Nì\O XX.IX. l"ASC. 40}

ti ....\rtu ro. ~\lo11~Ulll1u ano - DiueJli .d.lùt-rto, Staz"l~rua. -· t>in i :\Iario, ' riareg·gio Pilli Giusep1)e, fltlg·g1auf) . .-\11clreo tti Alberto. Pietrasanta r,l1c-cb e$i Jtu Jo. l~a~~i di J,t1cca - P u re11ti Gio-

, .:·.uni.

~[ont P<'atini.

1317

SEZIONE PRATICA

~

CONCORS ~.

f ,. :J~.J2 com1)rC~'l in<l<~nn. uff. sa11. e: :J quadr. pet· • :-111

l>0Y.,

L . 6500 stip . · i·e~id., r.J. 3000 stip. addizìon. fino a 1000 l)OV., lir e 3000 ca v., I.i . 1500 e. -v. ca v., L. 1200 e. -v., L. 300 nff. sa1i., 5 qt1ndr. dee. Servizio ·ent1:0 15 'giorni. ~ •.:a<.le11za 10 ottobre. D.EI

(Piacenza). -

TASSI

(l ' erona). - Scad. 10 ottol)L"t.. 7000, due c .-\-., L. 1000 bicicletta.

CAPRIXO \ '"F.ROXESE

11 e r

l')~~ina,

r,

rPer1tgia) .

Consor.: L. 5000 ( sic) e ~ 4uinq. decimo. due c.-\:, indenn. <:il v . e as-·isteuzt1 zooiatr. da stabilire. Scad. ore lS del 15 ottobrf"'. ~erv. entro 20 ~orni. C.\SCIA

-

CasER'l'A. R. Pref ettura . - La scadenza dei con· cor~ a posti di Ufficiale sanitario per 11 Comuni (v. fase. 29) è sta ta prorogà ta alle ore 12 del 30 noYem bre. C.t::i:1c.xA·rE tPa 1..1 ia ) . -- Consor. '<.:;ld. 20 ottob1~. L. 6500, àdclizion. r .. 1000 pei i1rimi 1000 pov .. lire ;1000 ca ,·a.Jc. l~IREXZE.

R. Prefettura. -

an. e medico Cà.PO clell't1ff. d'igiene nel comune di Prato in Tosca na.. Titoli ed esami . L. 9000 e S trienni decimo; ittdennità te111porttnee di c. -1- . e di missione. Esclu:.:iCtne cla. incarichi retrib. e dall'esercizio professi on ....\.b. no.ooo di cui 21.900 nel centro capoluogo. S cad. 31 ottobre . l•'oLLIX.\ ('1 11·el:i .·o). - Scadenza lT ott I.i. fi:JOO. {lUf' c.-, •)ltre a T.1. 2.-500 per cavallo od automezzo, easia ed orto J)el fitto di L. 750 annue. Scl1iarillt(:\nti Mu ni cir1i o. GROTTAM~!ARE (A.scoli Picen,o). Due cond . ; a tt1tto il 15 ott. Età _lim. 40 a l 10 sett. I scrizione i n 'llO a lbo. J.1. 6500 e 5 quadrienni dee.; doppio c.-v. .t\l sanitario cl1e avrà titoli prevalenoom. chirurgici direz. Osped.; compenso di L . 500. P er assistenza ai non facoltosi L . 3500. Trasp. a carico c1el comune. Ab. 5000; staz. balneare. lJtI.

1• •

Proroga a l 5 ott., ferntè restando le a ltre condizioni. :\IILANO. Oonsiglio degli Istituti Ospitalieri. Sc:ad. 31 ottobre. Qu attro medici chirurgi ass,istenti interni ; \·edi fase. 36. LUBRIANO

(Ronia). -

A tutto 10 ott.; L. 5500 residenziali e L . 1000 fino a 1000 pov. ; l.J. 2.50 addizion.; L. 3000 ca vallo; 5 bienni ventesimo; doppio c.-v.; L . 4500 pei non facoltosi . I nscr izione in un Albo. Abit. 3119. ì\l oN'rE URANO (A.scol'i Piceno) . -

2\lo.NTELJ"'Ro t -4.scoli Z.'iceM) . -· Scad. 10 ottob1·~ . l-nica concl. re~idenz . ; L. 11,000 oltre L. 1200 pel' prima inùe11n. .-:.-v., T.J. ;:;!()00 cavale., abitazio11e \·uota gratuit<1. l)L\Xl ( F'ortfJ J[a,11ri-:: io). -· Consor. Scatl. 10 ott.

~ - I~tù

4:-. Iscrizio11e albo.

Scad. 30 ott. L. 6000 per lOtJO l)OY., L. 1000 di resid. poYera se abbienti meno di 300, L. 1000 tra sporto in camJ)agna, r .. 200 llff. san . e s rm. farm., tre quinq. decimo. l'ORA::\"O

( P e1·1tgi a ) . -

(Ascol'i P icen,o). - .Al 10 ott.; . cond. l)reyal. chirurgica; L . 6500 resid . e currt PùHTO

BOCCOLO

addiz. L.

S.

Gi0 Rc10

L. 4500 siemi-!lbb. , T.1 . 2000 se~vizi chirt1rgic:i, 2 c.-\ .:.1l1m0nti periodici; 60-1·0 ab., p. 773. Inscrizione i 11 un a lbo.

f 10'\\.,

7

. ,

R ..\ CCOLANA 1 [j <iine) . Rcaù. 3J ott. L. {)01}0 e tre quiuQ. ùecimo. {l oppi o c-.-v ., L... 2000 OY,-. L. 1-00fJ qua le utezzo tra "'P· . I... 500 se 'llff. san. R u~L\.

liinist er o della P. I. -

Sono a1)ertì i concor si rrlle Cattedre di clinica chirurgica e dj a11a tomi.i llor ma le a Sassari, di otorinolaringoia t ria a Pa Yi a . Scad . 30 novembre. lt UYL\XO I ca.-erta).

I .. 1. •)0 r·a,·a lc . :lllJlUllZiO. ll e

~

Età limite 40. L . 6000 olI,. 200 uff. · an. Chiedere ,

~-

BELL1xo ( 1?.origo). - Se;ad. 1n ott. L. 0000·, J•er 1000 pov. aun1e11to 20 %, I..J. JOO og·ni g·rllPDO i'j ,, pov. in più, J,.· 400 se 11ff. snri., :) quaclrienni, J,. t:lOO n1ezzo tta~p ., e tà lim. 45. 1;tato fnn1iglia. Ab. 19.. 0 di cni 1000 :1ggrnppriti, J:)ll poY. ~.\XRE~ro

l Genova L .lf ira 1nare J>alaùe . Di1ettnre del Gabinetto Radiologi co e dello tubiliu1tnto Idroelettrotèrapico. Direttore clel Laboratori11 ,li Bio1ogi:l .:\ pplicHtà. l)er inforn1azioni e condizioni riYolgersi al Direttore dei ~·ervizi Sanitari an11e:.;~i al « :Jlirèlmare Pala ce >> , dott. T. Fi. cl1etti, S. Renio.

Prorogn. 31 ottobre, ferme restando tutte le condizioni. S.

AxATl1LI\ or XARCO (P erugia).

-

!::5AS"ì'1cor.r .\RO ( I'esaro-L' r bi?io) .

- Scad . 7 ottobrt:. l >ue conè. re~i d., I •. 7000 oltre L . 3000 cav., L. 1000 di ,,1g. l'ésid., c. v . Al direttore Ospedale L . 1000; <lll°nff. sa.11. L. 400. . SPELI.O ( P eru gia) . - Scad. 30 ott.; J)er i pov . di ~!irabello L. 6500 (in corso aum. a 7400), doJ)· pio c.-v., L. 2500 Cu\-. (in corso aum. a 4000).

T oR1 x0. Os pedale i1ifantile R egiria Jl a rgh erita. P r iillario di chirurgia, assistente di 111edicina e radiologo; vedi fagc . .35. Scadenza 31 ottobl·e. lJiffi de.

Nuove diffide:

)fo11t~,·archi

(Arezzo).

NOMI NE, PROMOZIONI ED ONOR IF ICENZE. Il clott. Terc~sio Boicl i , cla S. l\ilichele (~iessina), è st[l to fregiato clella 111e<.lag·liu di bi-onzo per i be11e1neriti della salute pubblica l">el' il servizio pr<~ - _ i:itato clura ute la epiden1in influenza le 19J 8-19 quale ufficia le i11edi<.:o. in ~e r,·izio ciYi le nei Comu11i di :\Io11talbn110 di Elicona e f;eni. Il ùott. Carlo Bruni. ntti ·iale sani tario di Franra ,·illà a l .:.\lare ( hieti), è 11on1i11Hto c:orn1uend· tore 11pll'Ordlne clella l'1)rona cl'ltulia.

,


J318

IL POLICLI:'\ I CO

.4"\"'"0TIZJE DIVERSE.

H:1 lu<>go iit Perugia nei gior11i :"?, 3. 4 ottob1··~ . l..i<l r f·Jnzione affidata ai colleghi prof. Caldera e <.:aliceti c()nccrne i Jletodi biologici di cu·ra <lei scircu111 i <le17P prirne vie respi?'fl.torie . Questo argon::ento, c:l1e ba c1;1to 111ogQ ad a11in1::i ta dis<::ll sione Df-1 Cong·resso di RaYen11a, Yie11e ora più ampiam~nte c>;nn1ina to. J.,a Presidenza si 1>ern1e tte di raccomantlare ai colleghi, c·he gli a rgoment~ delle comunieazioni • abbiano u11a imJ)ronta di originalit~L e pre entino u1. real~ interesse. 1,( t·.tfie:io di 111 e~denza è così costjtuito: profes~or C. Ri<-lggi. J)re~ide11te: prof. """. Citelli. Yi(·e1•reside1!t<_.: l)l'Of. F. I.a~.1g11a., dott. E. Rimini, con~iglieri; pr of. e;.. Rilanc:ioni, teso1·iere; prof. L. Custella11i, sc.g retario. Il Comitato ordinatore è presie<.lnto dal dott. Umberto Ceccaroni in Perugia.

X Riunione della Società Italiana di Patologia. Indetta a I'adoYa nell'Istituto di Patologia G~­ nerale ùella R. Uni,ersità, è i·ima11data ai giorni 10-lS ottobre. I ..c qt1ote d'adesione, in L . 25, sono òa jnYì!lre a lla Segreteria del · Comitato (Istituto di J•atvJogia Generale. via Loredan, 8 - PadoYa). A riclile~t..1. la Segreteria tra mette il programma.

Associazione fra i Direttori Silnitari di Istituti Ospi· dillieri. l/ ~"- '-'soe:iazion(> 11a designato a r1resiùente della

I

XXIX,

FASC.

40)

~ I le

X rx Congresso della Società llali11oa di Laringo logia, OtoJogia e kioologia.

[_L\.._NNO

P1·ovin(:ie. ai C'ou1uni, ai gl'andi Enti ecouolllici. ed a11C'l1~ ai più modesti sottoscrittori, ehf' [riù banno dilnostra to la loro simpatia iscrivendosi tra i ~o. ·tPnU01'i della rivista «Difesa Sociale ,> i1ubblicata da ll'I~tJ.tnto. In poco più di 1" mesi l 'Istitut0 Italiano di igiene, Previde11za <.)d Assistenza sociale ha acqui8i to un capitale suflicienté al st10 lavoro per alc1111i anni; ha raccolta una splendida documentazione· a curattere nazionale ed internazionale; btt · riunit? t1n J:>ersona 1e già temprato a lle propl'ie fu 11zioni; si è assicurato 11na sede, per il momento sufficie11te. e che in a vycnire sarà tale da scxldisfare a qualunque d~,,siderato. Infine l'odier111) <leereto ha sanzionato la collaborazione delle quatLl'O suddette grandi Co11federnzioni dei datori di lavoro e dei laYoratori: risultato questo essenzialè, che forn1ò base del l>1·ogran1ma iniziale di co. tituzione dell'Ente.

Onoranze al prof. Manfredi. L~Ordine dei ::\Iedici di Pale1·mo ba deliberato di t1ibutal'e 011oranze al prof. ~1anfredi in oeca,·io11e della consegna della medaglia d'oro al me1·jto della Sanità pubblica, dec1·etatagli per la sua ill11n1inata .opera di s;cie11za e di umanità durante il s110 lungo npostola to igienico in difesa dell:l ..:alute, tanto n~lla lotta contro la tubercolosi • Q11anto nella tutela dei mutilati di guerra. Per tali onoranze si è costituito un Comi tato r•resieduto dal J)rof. Benti'veg11a 11refildente del1'0rdine dei me<lici di Palerino.

Co1nn1is "ione. nominata dietro invito ::\1ini teriale, 11er la re\ isio11e clel nuoYo Regolamento per i salariati degli Osr>edali, il pr•)f. L11jg·i Balda~sari <li Fir€'11~e e a supJ)lent~ il prof. Gio,-anni Guic<·ia r<li cli ~Iodena. L'as'"erublea generale dej soci è "tata fì sata per j giorni 7 e S ottobre p. Y. a Venezia. '.re1na principale in dis~u ~sione : « St1ll'organizz.azione clelJe f4c-11ole tli H s:-:d~tt'nza immediata o.~pedaliera ».

Per Il 7° Centenario dell' Università di Padova. 11 c·onsiglio _.\.ecade1nieo dell.l:11iYersità di VarSCJ Yia ha commemorato, in una so Jenne aduna11za, jl \' ![ centennrio clell'Ateneo patavin<>; parl:11·ono il rettort-\ .C'b e mandò un saluto all'antic·l1issimo ce11tro C'()ltnra le, e il prof. Dickstein, eh~ tenne un diseor~o ~ull'in11uenza scientifica eoorcitfl ta dallo Studio di Pado,T a in tutti i rami dt:•J

Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale. -

Donazione. I.-a baronessa Rotb cbild, dec-es"':i a Parigi, ba 1~2·ato alla natia Francoforte sul )leno la somm:1 "' <.11 500.000 fr..1nc11i. J.>€1' opere di beneficenza.

(~on

lo ora pubblicn. to da1la «Gazzetta Ufficiale », l'Istituto Italia rio di f 'tJie11e , Pr~viden.-z·a ed Assistenza Soc·iale è mato <la l :\Iinistero dell'Interno eretto in Ent~ 11lorale~ ro11 riconoscimento giuridico di Opera Pia

a

R. 1). in data 23 luglio 19::?2,

oar(Lf t er(: Nazionale.

IJ 11u<>YO Sta tnto d€ll'Ente l1a i...e1· caratteristica principale la 1)a1·tec·ipazione ufficiale all'assemblea ed a l Consiglio di amministrazione delle ! n1assime Confederazioni dei <latori di lavoro e dei J~1voratori , e cioè · della Confederazione Generale dell'Industria Italiana, della. Conf~derazione cleJl'Agricolturn, della Confederazione Generale del Lavoro e della ('onfederazione Italiana déi Lavoratori, che nt~J c·on8iglio saranno rappresentate da un lnen1bro cias<.:una. I~a "quota <li a1"Bmissione · alle varie ca-tegorie di ~oci è graduata in rncdo da permette1·e l'adesiont> 1

~nr.ere.

Studenti che onorano la Patria i&llliana all'éstero. 'l 'ra 250 studenti di medicina, concorrenti alhl nomina di membri onorari della « Society of Biology » presso l~Università di New York, ne sono stati prescelti appena 4, e tra questi ne figurano t italiani; come segno di alta distinzione è stata assegnata loro una medaglia d'oro. Commemorazione di f,épioe. Nell'an.fitea tro della Olinica l\ledica dell'H6telDieu di Parigi è stata scoperta una targa corumemora ti v :1 in onore del compianto prof. Raffaele 'Lépine> offerta dagli amici e dagli allievi. Assi" teYa· alla cerimonia il ministro per l'Igieue Strauss. Il prof. Weill tenne il discorso u1ficiale.


.

[_.\l\XO XXIX. FASC. 40]

R.t\SSEGNA DELL_t\

SEZIONE PRATIC..\

ST~UIPA

MEDICA.

Tlte praotitioner, ltiglio. Xumero ruonog·rafico dedicato alle u1alatt~ ù~i bambini. Ri,;. O.sped., gin. - G. J."couccr. L'io del morente. l.1a Med. ital., git1gno. - E. RAVENNA. Sull'endocardite sperimentale. lli,;. di l'lin. pediat.J giugno. -. G. lf RONTALI. Utilizzazione dei grassi da r>arte del lattante. Perisiero niedico, 15 ll1glio. -· l\f. DONATI.' Principii, metodi, :finalità della Clinica chirurgica. 1~a Clin. ped., fase. '\7 II. CODA ?\l. Le manifèstazioni c-liniche della IJasmofilia nell'infanzia. Rtoma.toloqia, giugno. -- S. PALAZZI. Stomatite da bismuto. - GAINI. C ura n1edica. conservativa dei denti infetti. <Jolt. nied.. ·u iod.. , n. 6-7. -- IJ. LE'l'O. La vaccinazione autogena nelle ·s etticopioemie di origiI1e otitica. Quad. ài P sichiatria, giu. - L. RoNCONI. NuoYi 1·isultati :fi::;iol<lgici delle ricerche sperimentali ulla corteccia cerebrale. .A 11 naes Paulista8 de rned. y cir., n. 11-12. - '\V-. SMILLIE. 11 prroominio delle Le1)tospire icterobemorr. nei ratti di S. Pa-Ulo. Id., n. 'i-8. - A . Pi::nnoso. Sulla biologia della J.,eishmania tro1)iéa. Journ. uf trop. rned. a1id hyg., 15 giugno. - Numero speciale dedicato a ~Ianson. l'athologica, 1 lug. - G. RERTACCINr. Ricerche sulla proteinot~rapia a~pecifica in dern1uto-venereologia. . J,,a.ncet, S luglio. -· TI~RELL Frsr:rER. Sull'osteoartrite. - G. HOLYES. Interpetrazione· dei sintomi clinici delle malattie del cervélletto. J(e·v ue n.eurologique, maggio. P. ~IARIE, H. BouTTIER) P. B.!ILEY. I.Ja l1la11otopocinesi, error. ~. di eseeuzioLe di certi mo,imenti nei rapporti eon la loro rappresentazione spaziale. J. . a llt Cd. ibera, 1 luglio. - R. BERTOLOTY. Le reazioni dolorose in diatermia. llliene1· kli1i. lF ooh.: 6 luglio. - H. J AFFt. La dottrina degli endoteli reticolari. A1111. <li n1.::d. na1-. P. c olon., giu. L'opera scientifiea tlc·l prof. G. Petella. - E. TROCELLO. Ctll'Jt ùella 111e ccrebro-~ìnale con i cosl detti lipoidi ...-11 mercurio e di jodio. • t udi urn. - .\.. c~.IBDARI.:LLI. Carcinoma della gran<le c11r,-a tura clello stomaco. - R. PIAzz!. Su cU n1l c.aso di amebiasi polmonare. <Ja.:.ette àes Hopitau,x, n. 50. - Sou BEYRAN. S11ll~ fratture del collo del femore. J(l ., n. 51. - R. 'THouvF.x1x. Diagnosi clinica e radi(•logica prt~ce della coxa lgia . Ree. »< ·~cl. de la ~ui< ·~ ro1nan,de, giugno. G. ~10PPERT. ,.alore della reazione del guaiaco nelle feci per 1.'l ric:erea dell'ulcera e del cancro 41P.llo stomaco. 1~ <1· Ped·iatti<J. 1 111glio. - - _.\. ::\lEDI. ~lalattia dei Yomiti abituali nei lattn11ti. L. l.1A FEP.J,A. T/ascessQ alla milza i1ei bambini. -~forgagn'i. BO giugno. R. :\Iò. TI. f'ura chirnrg:i<·~1 d~lla sta si intestinale C'l'()nic-a . /'r •1. ·ier0 111r•<lico .• 1 !tiglio . ·- •.\. B oRRIXO . L'eliv-

1319

t e1·apia n elle forme tub. non chirurgiche i1ell'etZ1 infantile. Id., • lngllo. - C. BERTO~E. Cura delle peritoniti da pe1·forazione spontanea delle 'ie biliari. Jou'rnal A>n. ni rJd. as ·oc.; 17 giugno. A. D. J(AISF.r:. Effetti de Ila tonsillectomia sullo .s ta ti1 geu8rnle. - CHE ... NEY RA~fACE. J. .a parete addo, mina le atonica. ti ourn . trov. 1n ed. a.ri,cl l i yg., 1 luglio. U. ~BRIBl.IACHARI. Peri<'oli delle iniezioni endovenos~ di chinina concentra te e fatte rapidamente. Soc. niéd. tles Hc>pita'llX, 22 giugno. - P. MASSON. Lesjoni del lJlesso nervoso perighiandolare neìl'appendicite cronica. Le ,-·calpel, 8 ll1g·lio. - J;. BERTRAND. Speranz~ .recenti nella lotta antitubercolare. · J &urn. <le méd. de Bord ea1l.T , 10 luglio. RousEAU i...:AI'NT-PHILIPPF.. Necessità di correggere JJresto le malformazioni J)re1)uziali dei bambini. Journ. à. P1·aticietis, 8 luglio. - NonÉOOURT. Il diab ete zuccherino nell'infanzia. Pre11sa oiecl. a.r gen,tina,, 10 giugno. V. SEGUR \. Sordità tossiche. - G. BoscH ..\RANA . La formo · • la di e ira trizzazione delle ferite. ..4.ctinoterapia, ll1glio. SPINELLI..MAMELI. Metoclo di Rontgentel'apia metachirt1rgica nel can<: ro mam1ua rio. T

ARCHIVI. J>ruc. of !l1 e Roy. of ?ned., luglio. - ;Discussione .·nlla clia!;11osi e . ul tra tta1ue11to dell'ulcera ga. trica. A.rohiv os de Cardiologia, y He111atolugia, giu. - R. P1~1r.r.:\. l°Jnrdiopatie e crenoterapia. A nnali àl lgi~1ie, inaggio. - G. SANARELLI. Patog·ene i del colera (VI memoria). I giugno. - B. GRASSI. Animali clomestici e malaria. Boii. Scleri:: e 1ned ., ~ologna . ·- ...'\. . PERRUCOI. Trattame11t-0 tra11s-Yescicale del.le fistol,e vescico-vagiua li. ~[ iincll. 111ed. Wocll., 7 luglio. HERIXG. Sul COllcetto di infiamn1;1zione. - JANSE:'i e NAliER. La soluzione jodica di Prengl nella medicina lnterna. G,i orn,. di clin,. rned ., :.:!O luglio. A. Onsr. Il rifle"'so spleno-midollare di Abrams. G. SPAGNOLIO. l\lodificazioni nel sangue dei ruuln rlci tratta ti con i raggi X. /.J i.oo1iim. e ! tJrap. spe~·irn., giuguo. M. AJAzzr :i.\IA:\"CTXI. Nt1ovo metodo per la separazione degli :1 lcaloidi ,eget:ali . dalle ptomaine. li aen1a.tol oyica, fase. IV. - E. FRAl\CO. Alterazio11i ~pleniche n e lla leishmaniosi in.f antile. - P. B.&. ST AI . Splen :.)llH~galia co11 cirrosi epatica fami-

a.,

lia re. _lrclli vo ..; ·le 1n ecl., c ir. y esp., 22 lugl. -

J. SEc o,·r.\. C'on iderazioni :?Ul tra ttau1ento delle plet1riti pu1· L1lente. Jottt'l7. uf oert'u li .s an<I ni crital clisea ·e, giugno. . E . ..\ . ~PIEGEL. \"alore diag11ostico dei di-sturbi "f'egeta tj,·i uelle nit1 la ttie del ~i .. te ma nervoso.


--

[AN~O

lL P OLICLI~ICO

1:'.f20 •

XXIX,

FASC.

4(}]

E pubblicato:

• O JÀ ) I ED JC:O A1 r ·r o ~E<.i:LT USl'ED.\ L l R H :.:\t' l'r, L IB E RO D() CJ•::-\TI:: 1)( l'A' l'O LOG IA :--P EC' IAL E ?ll EI>I CA :SE. L ~A R . l'~ l \ l•: Rl'l'l' A DI R OM A

Come si assiste

u.11

ma1ato?

Come si soccorre

.,..._11

rerit:o?

(Guida pratica per infermieri ed infermiere) Yarie parti alla l'istampa dél inio Yoln1110ttu « Vndeme<:un1 clell'Iufe1·111iera » u1 t buon grado a riYede1·e il laYor o. l:Io creduto t1tile di modifica·rlo i11 alc"Une sue parti, e di aggiungere, ea: 1i o110, a lcuni capitoli, clH'\ ])o:;;~\)110 n1aggiorn1entf; intere sare. 'L 'alcoolismo. la sifili<le, l a tubercolosi sono le tre grancli piaghe <l ~ 11·ull l i1niti1 , e n1i è i>arso utile dare un certo ~Yilll{IPO a lla cono ·ce11za di que. te c:alamitù i:>er })()tL\rl c n1~glj o l)l'L'\Yenire è cn l'::tl'e. ~0110 nozio11i che non hanno a lcuna i>retesa di i1ovità, e che ho voluto esporre in modo piano e fn <-ile . per chè pos sano venire comprese dà tutti. ilo pure Yoluto ag·giungere un capitolo sulle più co1nuni malatti(:>, proprie dell'infa11zia, con il che rni pn r e si oompl~tino le J>ocl1e nozioni già esposte nella precedente (seconda) edizio11e sull'igiene e s ulla alimentazione clella infanzia mede~ma. hii pare per ciò chP qu~sta nuova edir,ione p ossa meglio intitolarsi: Oo nie si assi st e un nialato? Go1ne si socoo rre 'Ltn, fc r ito '! (Guida prati~t per i11fer1uieri ecl infermier e). }'los~a il nuoYo volu111(:' ottenere la stessa fo1 tuna, l<J Rtf>-ssa rai>ida diffu ~ione dei precedenti. ari> con1unque g·rato <l q11.'1 nti vorranno leg-gerlo ed utilizzarlo nelle p111t1·01)1JO freq11e11ti c:o11tingen.ze di i11 fc1·1nitrl neJl:-1 vit n . Ronia, ottob,,·e 1922. U11 .v c1lu11le, nel formato della Collana l\1a nu;lli (1<~1 (<Policlinico », di p:12.'. v111-~2T. co11 10-1 fignre in te r ea Ja tè ne l te~to : in eorumer cio L. 1 8. P er i n ostri abbona ti sole T1. 1 4. 7 5 i11 vorto fran t:o e 1·a ccon1nndH to. fnYiarf\ <-artolinn -Ya glin nl Cav. IJUI GI Pozzr .,·ja Sii-;tina , 14 - Roma (6). ~ollec.: i t<ttu ~O L1 0 ~1 teinto di

dn

1

l

Indice alfatletico per materie. ~\11gin{\

infettiYC': diagnosi cliffere117.iale Pag. 1304 _.\ scesso cerebrale e malformazione con~enitu del cuore . . . . » 1305 _.\sc:es o subfren1io dR perforazione di )) 1305 nlcera ga,strica • • • • • • )} 1302 1;ibliog·r!"lfia • • • • 1 l1i u i n:i : tecu i ca delle iniezioni endo, Yf\UO~

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130~

. .

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1)rOfesr;ionale ·

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1305

('o lon : rese7.i or.~ . {'l'i1si t1-initoi<le: v1·otilassi ('runO<A.I

del

tltO V iilie'ltlO

.

. .

.

1)inte~i psenclofo~f<Itnrica

. . . l~c·ll1nococ<:o cerebr~ le : ft>norneni '1nafil2.ttic..:i nell 1 - • • • • • • 1'J111a tu ria ~enza sin to n1i . . };n1bolia dell'arteria 1nese11terica inferio re • • • • • • • • • • l~ngenica: lo ~copo <lell'• (;oz:r.o 1.arenchiu1atoi::o: cura medica J11tes tino: mecc·anismo non comune di lesio11e tra.t,1ma tica . . . . . Jlalarioi oongeda,ti: assegni ai sari.itari Jl cciic ì j'erro viar'i (I) e ia Cassa Nazionale d elle .·l ss icnra.zioni sociali .

Neopla•s ia gastrica : metastasi media stinie:a • • • •

H.ome..

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-

T1p. Cartiere Centrali.

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1305 1310 1310

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i·c.·r8onalitit: a11alisi in endocr1nologia e untropologia cri1ni11ale Pag. 1:303 Ple11tite p1irulenta acuta : q11and,o deve e~ sere richiesto i 'intervento chirur• )) 1304 gH;O • • • • 1 •>"-"0..I )) • Pollachi11ria: cause . • )) 1;~1:3 • • nubbia: i>rofilassi Radiografie del duodeno: seriog·rafo )) 130:~ • • • semplice • • • Riflessi tendinei e peri ostei : valore dia•

))

Recrezione irl:testina le : ricerche . • • • • Sifili<le e ittero Sifilide: guarigione; azione del mercurio e del salvarsan . Sìnd1·onli ipofisarie : le . . . . 'J'if o : elementi pronosti ci Tifo e pai.·a tifi : siero- e vaccinoterapia 'l'ripanosomias i 11n1nna: cura con neo• • • J~ harsi \'nn • • • Tubercolo di C·ara belli 'l,ubercolotici : l)roie7.ione di goccioline infette . . , ,.a ccinuzione per Y~à boccale contro tifo, coler:i e dissentèria .

))

1306 1303

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gu o~tico

L . Pozzi. ed. rMP


Roma, 9 Ottobre 1922

ANNO XXIX

Fase. 41 \

fondato ctai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION & R EDATTOR E

PRATICA

CAPO: l'ROF. VITTORIO ASCOT .. I SO.M MARIO.

fl.a vori originali : F. Durand-E. ~ [u sante: I leucociti sudanonli circolanti nel sangue dei tubercolotici. - E. Banauùi: L'eosinofilia nel reumatis mo muscolare. -Osservazioni cliniche: D. Oiorgacopulo: "Cn caso di lus.sazionc del piede in avanti. 1'Note e contributi : G. P el lacani: La interpretazione delle cinesie transitorie nelle sindromi amiostatiche da encefalite epidemica cronica. S unti e rassegne: Sen1iologia: R. Cords: Il problema -Oel nitagmo. - Chirurgia: V. Paucbet e O. Luquet: I m etodi più semplici dell'ano artificiale nel cancro d el retto. P ATOLOGI~ GE(\ERAl.E: V. Van Duyse: Gli enaoteliomi, gli angiosarcomi, i cilindrorn i. (Quello che ne r~sta). ~ uest ioni del giorno: · Ph. Pagni ~z: Azione e significato di certi mi crobi acetonogeni isolati dalle f eci di diab ct ic:i. :cenni b ibliografici. .Accademie, Società m ediche, Congressi: Società Lombarda di Scienze )leù iche e Biologic:h e. )Iilano. - Società l\leditoChirurgica di Pavia. - Reale Accaden1ia Peloritana. ~Ies-

si na. - TI II Con,!!resso Nazionale di Stor1a cntica delle Scic11ze l\ lediche i:· Xaturali. Appunti per il medico pratico : $E~Jf': r o-rrc A : Sulla reazione di \Vasse rmann. , .alore semiologico dell'inten sità della R. , .. nel liq11<ir. - C AS IST I CA E TERAPIA : Gravidanza e t11bcrcolosi. - liravidanza in amen orroicb e. - L'uso dell'ipoli ~i nelle prin1ipare durante il travaglio del parto. Il tratta.1nen o dell' eclampsia. - I G1gNE: Variaz·oni di fre()uenza nella :,C·a bbia. - Note di medicina scientifica: Lo s hock emoclils ito. - Pos·r A uEGa..1 AB BONATI. - VARIA . P U BALIC' AZIO~I P f;; RYENUTEC I.

,

Nella vita professionale: Per la celeb razione dell'Uffi ciale MediC'O m orto in guerra. - A. Zambler: Un Partito NazionHlc Sanitario ? !... - Risposte a quesiti e a domande. Coneors i. - No1n l11 e, promozioni ed onor ificenze. Medicina socia le : l:"n centro rurale d'a llevamento e di profihi ss i antituberc;olarr in Francia . Notizie diverse. Rassegna della s tampa medica. Indice alfabetico per mater ie.

''°'ltelà

tt1Htt di rlsena&I. - E' viettLfa la riprodu•io-Jte et( kwori pubbUcaU nel POLICJl.11'1tle e la pubbUca•ioM et( BU1'U di essi sen~ oita'Tne la fonte. •

LAVORI ORIGINALI.

1

I STITUTO DI CLINICA MEDICA DI GENOVA

Direttore: pro·f. E. 'LAB.

MARAGLIANO.

DI BATTERIOI.OGTA E l\'IICROSCOPIA CLINICA

I leucociti sudanofili circolanti nel sangue del ·tubercolotici. Dott. F.

DURANO -

.n ott. E. 1\1 USANTE.

cl1e assumo110 la colodazio11c del sudan; tali e:lementi de, ono essere consjderati con1e corpuscoli p11rulenti e sono la SJ'ia del processo degener ativo. · .Secondo C. Demel nei focolai infian1n1atori antichi dove le· alt,e•raz:Loni vascola1i l1anno passato jl loro p·e riodo acu t.o e sono s·co·m parse, può .anche mancare l1a diretta con1t1~icazione tra il focolaio in,fiammat.orio· ed il circolo genera.le, nel quale possiamo quind-i non trovar~ alc11n elemento di1e ttameTI,te· de·r ivante dal focolaio irufiammatorio, ma solo leu~ociti le,ggermentc deg·enerati rper azione d.ei tossici eh8 pur sempre si fo,r mano nei fo·cola i infiamn1ator'i inci·s tati e localizzati e ·che da essi si ri3>ssorbono continuamente. Ba..san•dosi s.u q11.esti concetti abbiiamo n Bi . tubercolosi,. capitati .sotto la nostra osservazione, r·icercato sistematican1ente co·n la colora-. zìon e ·v itale (metodo Cesaris Demel modificato • dal dott. Duran d), i leucociti sudanofili circol anti; ed abbia mo i1ot11to ·osservare ·che ne.gli individui affetti da lesioni broncoi}olmonari distrnttive, c01t a5sociazioni microbiche svelate dalla cultura del succo polmonare· e con la deviazione del complen1ento , con temperat11ra ti}1(1 nettame11te pi.emico, tossjerr.ia spiccata, si trovarono nel 100 % dei casi leucociti s11danofìli in proporzione del 1-5 ~{, dei leucocjti neu-

E noto come Cesaris Demel ammetta, in ba·-e a suoi studi sugli elen1enti circolanti del . . . angue, che nei. processi "infiammatori .s i abbia non solo una co·m unicazione del circolo generale co] t essuto infia.mmato, ma anche una .~omunic azion e ·diretta del tessuto infì-ar11mato -col circolo, fatto· questo che egli chiama en·diapedesi, oss1a un ritorno attraverso le pareti ·dei vasi di elementi ~rece.dentemente essudati ·ed infiltranti il teRs11to infiarr.:.mato, che \1engono così a riversarsi in circolo mescolandosi :agli a ltri ele111enti co1~puscolari sanguig11i. Egli 1mediante il suo metodo della colorazione vitale è riuscito a dimostrare che quando esiste un focol aio suppurativo 11ell'org·anismo, i leu,çociti che vi sono raccolti per essudazione, •{lopo aver subito le note alterazioni degene1rative, ritorn a110 in circolo e so110 facilmente iriconoscihili per i.I loro contenut() in gocc iol~

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1

1


13.22

[ANNO XXIX, FASC. ilf

IL POLICLINICO

trofi.li circolanti; in tali elementi per il gr.an nwnero· di ·go·cciole adi'l)Ose il nur leo non era più visi.bile. La concordanza costa_n te dell'andamento clir1icr; d ella m a l a ttia, del re1)erto batter'iolog·ico e s ierologico· d ei g.ern1i associati, e dei le·u cociti sudanofili circolanti ci porta ad ammettere c11e· le s1ì iccate note tossiemi che che a·ccom.pagna.no. l 'infezione qpie cifica. n or1 òe\'OTJ0 e.sser·e attribuite, soltanto .all e tossine bnct.e.rj_ che ed alla necrobiosi ·d ei te.s&uti ma a11che ai veri corp11S'coli pueulenti circo·l anti provenienti d'ai fo·colai pt1rul.e·n ti '})Ol111onari. N·e l1e forme broncO))Olmonari l)iù o meno difft1se. con tenidenza alla sclerosi, nelle q11ali la ricerca c1tltu1·ale e sierologica die lle associaz ioni microbi·cl1e ft1 neg·a.tiva, e con fatti tossie111ici, che si rn a nifestavano più con fatti clistro'fi ci cl1e con 1pert111·ba111e11ti termici, si trovarono n.olto s:pe.ss 0 in circolo nella lJroporzione 0,5-1 °o dei leu.cocitj leg.g":e.rn1er1te dege11e1·ati e che pre:S" 11tn.vano sca rse e piccole gocciè a dir>ose. Tali elementi con 01gni pTO])abilità elevano eRse1·(l consi-de:r.ati com,e ele.111enti c1e1g enerati i)a.rzial1nente, non ·de,r ivanti da focolai pt1·r111 entj, n1a per azion.e dei tossici cl1e, con1e abbia1no d etto, a.ai focolai infiamma+Jori incistati e localizzillti si riasso1.>bono continuamente. Nelle form1e di semplici scle.r osi e ])ronc.hinl iti con peribronchite con andan1ento apiretico e ·senza com•p licanze a carico di a.Itri apparat:iJ non t·1·ovammo· m ia i leucociti degenerati circolanti. :\Iolto interessante· è stata l'osservazione dell'a111malato d1eigeint.e al letto n. 20, il qual.e entrò iJt clin.ica con localizza.ztoni ])ronco-polrr1onari bia lJicali, tem1) era ture r,ubfebrili no11 co11tin11e ed a tipo irregolare; la ricerca sierologica e cultu·r aJe delle. associaziJo·n i micr·o1b icl1e ave'Va. dato 1esito• negati,1 0, la r·icerca dei suclanofili aveva dato. rari leu cociti ·(0,5 %) co.n piccole e rare ·g·r anulazioni su·danofili. Durante la deg·enza i fatti bronco-polmonari si sono estesi a tutto il lobo inferi.ore d'i siniist.ra, la curva te·r mica aJSSl1nse an·damento nettamente intermitte11te con puntate massime a 38°.8; ripetut e le proì\Te ·culturali sul succo ·polmonar.e e l e ip•r ove siierolog~che .per le associazioni m1crohicl1 e con esito positivo (streptococcq), si è notata contemporaneamente la comparsa in cir• colo1 rd i leucociti con num·e fO.S.e e grosse goCClO]e s u·danofile in prop·orzione d-el 3 ~lo . La ricer'c a d,e i oorpuscoli ·p urulenti circolanti i1el s,ang.u e dei tuberc·olo1s:i a noi pare porti contributo notevole alla inte:npretazione delle tos$iemi.e e dell'attività dei focolai tubercolari B ci conferma sempre più l ' jn1portanza dei pioou.eni nel determinare tale stato tossiemico. . 1

1

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L'eosinofilia nel reumatismo muscolare. dott. EDOARDO

BANA uDI,

Torino.

Credo intere"'sante, in questa mia breve nota, iri1proriar·e g:li esiti e le consideraz,ior1i sulla l'ic.erca d·eilla eo·smofilia nel re11matis1110 mt1-scolare, r isciontrata in 7 casi che ebbi occasiJo,n e di esruninare. Tale rice.r ca p ut avere un ~e1't101 valo1 l"e, sia per:chè è l'unico sint.01110 no11· sogg!ett'ivo, rilevaJ)ile eioè dal medico, a mezz.o-. d i questa se1nplice, indagine di iabo;y·atori,o, sia i)erchè poitrà foir. e sel'vire ad indica.r:ei, co11. de.1le osservazio·n.i più numerose e profo·n de, l a etio1ogia di questa forrma mortb.osa, sulla quale non esistono finora che deDle dp·o tesi numerose i11a pift o meno attend-ibil:i. !L ' entjtà cti tale· eosinofilia, pt1ò andare da gradi minimi, in,5ufficenti a costit11ire un criterjo dia.g nostico, a cifre assai alte, che possono avere il loro valore, 1pre-sci1n dendo naturalme.n te, con oculato criterio, d.a tutti q11egli altri stati patologici, ,che la clinica h·a 1dimostrato comportare pure· un aun1rento, certe volte molto fo-rte, degli eosi-· nofi·li. Le cifre raggiunte nel1a malattia che ci· interessa, non sono state, per qt1anto n1i co,n sta dalla letteratt1ra, n1olto controllate : Bittor r· avrebbe trovato un aumento delle cellule eosinofile dal 5 al 12 per cento; Staecker, fino al 16 per cento. È certo ·diagnosticamente util~ intraprendere ·delle ricerche, !atte a determinare i1 valore di un sintomo, che .seml)ra alJbaistanza costante. Il problema intanto sr pr:ese11ta anche intra.Ici'ato dal fatto, che co-· me dice Audoiberr t, parJ.ando, sulle ip otesi dell& f11nzio.n i e della genesi .delle cellu.le .e:o sinoftle, è lln globulo qiti livre mal ses secrets ,. .aLludendo a.i fatto che nuJla di V·erame'l1te sicuro si <::onoisoe a qu,esto• p•r o:p osito, .come si' bnnno conoscenze attendibili invece, su altri· elem.ooti ematoilogiiei . . Le. fo·r m,e rli reumatis n1<> .qui 'riportate, avevano colpito un dato gruppo· di muscoli, nei quali vi era d'o lenzia spiccata. a lla pressione, ed a tratti, abolizione quasi comrpleta d-e.i movimenti attJ\-i; ql1alche vo.l ta a lla paJpaz.i o;n e il muscolo si sentiva con1e fos:::>et11m,efatto • od i11ifiltrato e so vente appari,ra spasmodicamente contratto. In tutti i casi il <lolor.e insorse bruscan1ente1, .e ·cedendo s ott.0 le cure adatte1, permaneva però sempre tln ce 1 ·t<> stato di ·d ole.n zia diffusa e reci divava con facilità. Quasi t u tti dnic 0lp.asrono1 una cat1sa perf.ri-.g erante. No·n sto a rifeT:ire i. particolari c1ei sin-. go.Ji soggettj, poichè ·Ci i,n teress:a, la sola formUJLa ematol ogica: dLrò soltanto che si trattava iin tutti questi casi, di quella forma morbosa detta reun1at1smo muscolare acuto, forma che, quantunqne rientri in uno dei caipitolf 1

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XXIX ,

[ANNO

l~ASC.

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SEZIONE PR.\.Tl (A

co11fu s i lJer n o1 n enclat11ra e classificaz ione, s i p tlò però oggi de.f inir.e co1ne 11na n1alatt~a vera e pror)ria del tes uto in11scolo fibroso. Qt1es to dico 1nerch è non s i confor1da r on qt1 elle in' n11m erey0Ji condi.zio11i patologicl1e. nelle qt1ali, p er la 1na11ca11za cl i 11na })1ansibile causa .etiologica o (~patogenesi , l)er il solo fatto che esi~te il s inton10 dolore, ~ i fa di1ng11osi ta1Yo1ta co11 troppa f acilità di re11mat i n10: e lJUesta q11est.ioue è ancor oggi trop1l)O OSClll'[l e dibattt1fa, percl1è si i)ossa al)11~are di tale diagnoRi, se11za p el'icolo <ii cader e in a111:>rezza1nenti n o11 esatti. I casi jn q11estione, no11 dim~st1,ar ono lier i11tlt11to "lcnna vnria11te d egna di q11 alcl1e rne11zione, st1l co111porta111ento del conteggio dei g lobt1li lJiancl'}i. La for1nt1la let1cocitar1 a f11 eseguita d11ra11 te lo stad.io a.cuto d ella m ,rulat.tia, e ft1 r i p,ett1ta l)Oi a og·getto ccn11pletam,ente e durevolme11te g u·arito· 0111de a.vere 11n dato da. confro·11to a.tt.endibile. ecl t1n argoJ.11,e nto 1Je1· })Ote·r e1 e1scl11<ler e tante a ltre eventu a lità i11 cui la l)l'esenza <li eoisinrofili, .avr eJ)])e po1tlt.to1 es, ere se•111p1l'ice1nen te t1na coincid e11za ca11sale. Ditò d altro·n rle, cl1e f11rono escl11se, valendon1i d i ricea."'c11e clinicl1e di laboratorio, e nei l i111jti del q:>ossilJile, le eln1intiasi, le dermatosi, e tt1tte le condizioni conosciute, che s i Ra, po. sono d are la iiresenza in circolo, dell e cellt1le eos~no1file , e d a ltond e, ripeto, il ris11ltato ft1 co11trollato dopo, n. g"t1ar ig·ior1e co1111) l et~. 11 san gt1e ft1 pl'eso r1ella n1attinu., col sogg·etto a digi11110, tanto per CYita r e lllla J~ OSSibil e jnfluenza di altri fattori: e p.e r n1:eit t ermj, dt1·r iant.e e .dJ01)01 la malattia., a parità assoluta cli condiJzioni di rice1"ca. I cas.i 1i1)ortati, f11rono i segu1e nti:

l)ÌÙ

1

1

1

1° ::.\Ii·osi.te reumatica dei mt1 scoli de l collo; 1

Z> Ret1 mat.ismo m111sc.01li a1'fi infe1i.tori; 3

~fi alg· i a

re·u111at1c.a s11:>aille e ùors-o

3° R eumatismo dei m11 co:li to racici; 1

~Iios.ite

r eun1a.ii ca diffusa.;

5° 1Iial1g ia 1·e111n a ti ca spalle e1 dorso; 6° e• 7° R e11matisrno l ombare acuto . Di questi si ebbe la segl1e11te fo t·111ula en1atc1.. logica, -eiseiguita dt1ra'l1tei la ·n 1a1attia :

Ri petu to DOi lo striscio e la form11la, a g 11a rigione avvPn11ta, si ve.rifìcai1··ono le seg·uenti cifre: 10

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P oli11 ucl . n eutr ofili

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Gross i monon. e forme di passaggio • Linfociti

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Un p .ri1110, falto, cl1e

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Grossi monon. e forme di passagg io .

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6

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7

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16

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22

Liofotici

b a sofi Ji .

'

65 4

eimerge, è J'aume11to d elle cellule eo inofile1, dal 6 a.I 13 per cento, risnltat o cl1e collim a assa·i co11 le ricerche di Bitt orf e di St.a.ecker , sen za r.aggin11ger e però l'alta ])ercent11ale di quest ultiJ11 o : eglt avre1l)be trovato, ai1cl1ei 1ll1 certo a.u m er1to dieii linfo:citi, clall'l a.l 10 i:>er• cento, ch e qui i1on fu ,r ileva]) i le. I m o·n ociti n on 11sc.i1·0 no gran c11e dai ìLin1iti nor111ali, e non si com1)ortaro1110 in a.l·cun modo ca:l'atter is tico. È rilevabile i11vece un.a certa din1i11t1zion e dei p0Jinucl e1ari n eutrofili , .q uasi che. i· u,11111.entoi d eg·li eosinoifiJ i, fo sse fatto a spe ...;e di quelli. L' eosinofi lia è t1na p1 01)rietà co·m une a m 10.l te malattie, e venne r iscor1t rata nelle circostanze più cli verE:e, tanto che in olti no·n vog·J io no Ù·edurre d a essa alc11n e le1nento diagnosticam-ente utile, o con111nqt1e i11ter essan te; la s i tl'ovò nella co·n va1lesce112a d-i t utte quelle cond izio1ni ·m 101r~)ose, n e l c11 i p1e ri odo acuto, tali -el1e1111cntt cell11lal'i €J:ano diminuiti, e si m .anifestò oovente co11 tale abbond'anza da giustificare il i1011ie d i crisi Ieosinofila, con cui si , ro1lle indicare tale aumento : ina è un f en10 meno paissegge1·0. Vi sono ·P 01i d eille malattiie, in .cu.i l 1 eosin1ofilia as•sumJe1 11 im1)011"ta.n z a di un sintomo, costante, come nell'asma bronchiale 1 ma .p iù •Che tutto, n,eJ.l'eilmi1ntias~, con1e .specialmente tricl1inosi, a.nchilost.0111iasi, e nelle filario,s.i, clissenteria da amebe, ed in n10.Jte malattie cutanee. Ora, se alla .e osjnofi:l1a in tutte qu este for111e, non si p11ò attribuire il valore di un s1nto1110 es0lusivo, n è veram·ein te p·a tog·nomonic-01, b i s,o gna tuttavia a mmiet.t e:r e che questo f att.o m eriti di essere r.ioerca.t o jn quelle ev.enienze nelle quali si p11ò presentar.e, perchè neJ ma.g gior nun1e ro d e·i casi, raggiunge cifre anche a lte, ed in 0 gnJ. modo caratteris tic10. L o· .stesso deve dirsi, anz.i con più val1o re, à prropo·sitoi çlel r eumati s.m o mus.colare: che anzi q11i si tra tta di un sin tomo che è .r unico ril.eivabile c1inic:amente, inent.re n egli altr'i casi si ha t1n a iuto dal.la clinica e d·ana semeio·t ica, senza co·n tare J 'interesse ch e. p11ò avere, per ·ce1·ca;re d i ·e nt1·are t1n po' nella pato·g enesi di tale forn1a r e111natic.a . 1

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13·24

IL POLICLINICO

[ANNO XXIX, FASC. 41)

.. E r>er intanto bisogna assodare subito questi(): 1° Che l'aumento· deJJ,e cellule . e.o:s·inofile è lin ·dipeindenz.a diretta del reuma tisrno musco... lare, :p erchè scio mpa;re compl.etarn.ente e dmrev.dlm1e1n te a madattra guarita; 2° eh.e d·e tta eosinofillia, è, a quanto p ia.re, d,ir.ettamente pr.0tpo rzionale alla ig r·a vità o mien o della malattia: lteve nel le forrn.e , l e;ggerre . e di poca dlllr'.ata, raggiu:ng>:e ·Cifre c10mp.arat.ivamente. a ssai a lte fino a l 13 per cen to, n·e11e fo rm,e di .maggi1c}re entità, fin.o a,i1che aJ 1·6 p:e,r cento cam·ei a vrebbe triov.a.to .~taecker. Vo l el!ld,o' ora dire quaìic he paro1a, P·eil" ceircare una spiegazione su!N.a p1a.t.ogen.e si d el r·eumat~.s.mo· mu1scolare, ·Che colli n1i col r ep.erto dell'eosinofilia non .si possono, per ora, citare cli.e delle ipate.si; lasciamo da parte queli.a ·d i S clì111idt, ·c he amm·ett e una nevralgia <lei nervi sensitivi ·dei muscoli, mentre nei oasi di i'rradiazioni dolorose a certi nervi, sj deve p enis are piuttosto a·d un'estensione d ella fìbrosite a.lle 1g11aine dei tronchi nervosi, in modo cl1e i dolori pois.sono tutto al più intenpr.etarsi corne 1cli ori gine p erineu r it jca . Invece le due teorie più at.tenclibili, ch e si co_n t.endono il campo per definire l'eziolo.gia d e1 ·r eumatisin10, sono : c1l1ella. ·di Leub e, che riconosce una origin e infettiva, quantun·que 1at.ten11ata, d a parte di un 1g'tel"ID:e .cbe potrebbe anch e essere lo .stesso• J 'el reu111atis11n to1 ~":ti.colare, tantoi è v:e:r.o, cp.e qualch e volta p·r eoede o çoneiomi.ta alle lei.sioni articGlél.lri stess~; e il a teoria tois sic.a,, ·Chie· reinde.. ' reblJe cioè r espon sab ili le tossine dei germi; ed i·n,v~1ro, noin è .dia scartair·s i l'ip.otesi di so.stanze, che · d a i rnu.scoli intere&sati, giungano nel 1s an gue; .s i to.rnereb·b·e, in certo qual m ,odo1, a quell'a n~ico conoetto 1della vocchia medicina umorale cl1e ved.e va nel reumati.s mo ogni. disturbo pe~ dislocazione id i umori. JComu1n·q u e si tratterebbe veros;imilmente di una 0 r igine infiamn1at1o•r ia tossiic.a, p.e r ctlli de-po rr~b.b.e çinohe l~ f·ebb:r:e, qu1 asi costante nei c.aisi. ·_ acvti,_ e cne .p •o·t rebbe certo .spiegare la p.r.esenza co:staniter de-gli eosino1fili. ' ' B:i sogn.e<fleb.b,e . p1eirò, par a'Verne la .certeiZza, :riscontrare iLo stesso reip erto. di eosinofilia, in· casi. in cui fosse . pos.si·b ile, sperimentalmente, . p:r.ovo;~are u·n 'alterazione n·e:l ricambto; a.e1 musco1o, .o una diistruzilone d~el1a ·su.a albumina. E per intanto onde av·e re un punto ·di analogia, Q.·obbiamo .c onsider.are che gli eosinofili sqpo riscontr:.1bili, in tutte le forme di intos$i~caz.ioni , di una certa entità, e come esempi10, pr01bativ·o e tiptco nella d..n toss.icazio·n e d a ·e1m.iinti. E un fatto ch·e nel1e cisti da eèh~­ nÒ1co1cco ·p er es·e mpio, J.a .p.I·e,s enz.a d·egli eosinofili nel sangue, sta in stretto rapporto con sostanz.e penetr·a te tn circ-0l-0 da1l;a .cisti, quasi 1

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come d.ndioe di llna reazione antit.ois sica d·ell''Organismo, in se1g uito all'assorbi;m ento del liquido cistico, qualche .cosa di analogo, cio me dice Kl.iinkert, alla e·o·sin-0filia che si veri.fica r1ei ·SO·g getti normali; quando ing.eriiseono alimenti p revalent.emente .albumjnoidi. Ma a buon .c.ontio, il' fatto ch•e lo stesso rep1e.r to ematologico ~i ella trichinosi, si climostr.a propo·rzionale àl1a affezi·o·n e m11sc.o.Jare sarebbe; ·c omie ta o·sservaI'le Bitto1r f, un el emento non trascuTabil.e per :am·m ette,:rie n ell 1·eumattsmo muscolare, per analogia, una origine infi,ammatoria to:ssica, o che s i fo1nm:Lno nel n1uscolo, prodotti anorma.1i del ricambi.o dovutj ad alte.razio·n e .chimico fisica d ella so.stan za muscolar.e s.t essa: in qu.esto senso po•s sono })enissimo agire le ca11se che in villa ,g~eneral1e s.i allegano .a isp.ie·gare il reumatismo ·muscola~e,. ed in questo senso .s i spie- ~ ga la co1stante p(1"esen·za neil sangue d egili epsinofili; .ch e p:oi ·q uei p 1"101d otti d1ell·e alterazioni muscolarj) agisc·an·o .seco·n d.o la t.eoria d;i Erlich , esercita.n do cioè s u di e.s si un'az.i.one •ohimiotattica, o se .siano da interpretarsi come .p rovenienti da un.o stato amafilattico, o da altre .cause, ques.ta è un'rultra questione, ed il V·e1•0 ·mo.ti vo € certo difificile pr-evedeire: la ·p·rima ipo.te·si .fu dimostrata ,da N aegieli, p.oco' p•r obabile 1ed i nsufficiente; l a seicond·a sJ rup·p oggia sul f.atto ·eh.e l'eosinofili.a è riscontrabile nella t1'ichinosi, app1unto. qu,ando oo·m in1ç:ia l"inca.psulamento, e rnolti la spiegan9 con l'anafilassi ancl1:e in base agli altri sintomri concomita n t i, come i.a dispnea e le diarree, ma per ora non 1siamo che n el .c:am ·p o .d1eil1e· ip10,t esi; e non è im.p ro·ba:bile che ila queist:Lone si debba t'lioo:l legar:e alla origine. d.egli eosinofiLi stessi, sul~a quale .1e discussioni so·n .o an.c:ora assai viv.e. IP·ertanto, la pr:e'.s enza di queiste oellul~ s ainguigne) offre n el reumatism o musC'o1lare, un certo intieu·esse, e se p·u re n·on si hanno p.e r ora ·elementi v:al·evoilJ. a chiarire eiSlaurleniemJente :hl pr.olb11e.m a, :resta 1però l'importanza c1inica d·e11'.a1ta pevcientua1e di ess.i , e dJeil r'itorno al Il.C)lI'm alre 100rn 1a .guarig101I1.e., e ~uindi, 1lo.gtcan11ente di un ind1ubbio legame dd causa ed effetto. A1d ogni modo, nella ricerca della etioiLogia, sia .c'her •S i pensi ·ad un age·n te batterico, o alle tos·s ine, o a causé trofoneurotiche, o ad alterato ricambio del muscolo è molto probabile che l 'eosinofì.l'ia nel reumatismo musrcoJaire,, stia ad indicare una alteraz;i.o,n e del mus:co.Io st.e:sso. · E se ipur.e tale r-everto non è .es.cl usi'vo dii taJle mal'attiia, lo si può ritenere ailibastanza 00 stante, p erchè me.r itti la pe·n a ricercarlo, che tale risentim·ento ~a parte del sangue, si ricongiunge e-osi alle .altre ma.n ifesta.zioni ,geneirali d.e lla malattia, 1

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SEZIONE PRAT1 CA

(ANNO XXIX, F ASC. -il]

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e per di più rappresenta, in una forma la cui d iagno·s i è fondata esclusivamente sui sintomi soggettivJ, fo1~e l'unico· sintomo oggettivo .d.egno di essere ·oonsid·erato.

Noi abbiamo avuto la ventura di osservare una lussazione sottoarstragalica in avanti senza co·m plicazio·n e di frattu1·a. V.enne accolto d'urgenza nel nostro riparto un uomo cl1e scendendo da una scala a chiocciola, scivolò sugii ultimi scalini, battè a terra col piede destro, c adein do poi indietro. Accusò subito forti .iol9ri al piede deistro·, tanto da n·o n poter l'.) iù r1alzarsi. Oggettivamente si ebbe il ·s eguente rep.e rto: Tralascio iper b1'?evità tutto lo stato pr·e sente, che è privo di interesse. No·n s i riscontrarono lesioni nè alla tibia, nè ai inalleoli; qui anche alla p1ress.ione il malato non accusava ·dolori. La i ...eigione sotto,m alleolare era tume1fatta e dole·n te. Tl p·i ede era in posizione di semiftessione con la punta rivolta verso l'interno e dava l'impressione di esser.e più lun·g o d el ·sano. La · re·g ione del ten dine tli Achille aveva pe·r duta la sua configurazione primitiva. Invece d 'essere distintamente palpabile sotto la pelle, il tendine era ruppiattito e1d ·e ra tratto in avanti. Sul d·o rso del piede. fra l 'astragalo e lo scafoide si poteva riscontrare un difetto n.ella .continuità ossea, tale da permettere di introdurvi l a punta di un dito, quel tanto che la p elle in questo i)unto molto tesa, 1p oteva cedere. I movimenti dell'articola1

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE .MAGGIORE DI TRIESTE IV RIPARTO CHIRURGICO. Primario dott. ALMERIGO D'ESTE

Un caso di lussazione del piede in avanti. Dott. DEMETRIO GIORGACOPULO, as·sistente.

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Una dell e ll1ssazioni più rare è la 111ssazione sottoastragaliiea del p iede, la quale si osserva raramente anahe in ospedali e cliniche, che hanno lln materiale molto ricco di fratture e ìussazioni. _l\ncora il Nélaton la includeva n el grup1)0 delle lussazioni del talo e· la denomina.v a « Luxation partielle d'e l·astragale ». Fu i! Broca che per il ·p rimo studiò questa lussazione e la distinse da quella del talo denon1!nandola: Lussazio11e sottoastragalica cl.el piede». Egli ebbe cam:po di conoscere soltanto la lussazione a ll' indietro e ai l ati, non quella in a,1anti. Il p1·in10 ad osservare questa lu&sazione in avanti fu il ~1·algaigne. _.\llora venne fatta la divisione di que.ste ll1ssazioni in quattr·o gruppi che nominia.m o p iù tar·d i e alla quale viene tenuto tuttora L'i dea del Quenu venne scartata, il quale ne faceva tre gruppi. lussazioni in avanti, all'e•s terno, e dorsali (includendo ii1 queste ltltime l e posteriori e le 1

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interne). Riassumendo : a seconda della posizione del talo ri·sipett0 al piede le lussazioni sottoastragaliC'he vengono distinte in: 1° lussazioni sottoastragaliche all'indietro; 2° verso l 'este·rno-; 3° ve1rso l'interno; 4° in avanti. La più freiq uente di queste lu&sazioni è quella verso l'interno. Il Deetz della clinica di Rostock fa una statistica delle lUJssazioni del genere pUbblicate fino al 1904. Enumera 28 lu ssazioni verso l ' interno, 25 verso l 'esterno, .dichiarando rar·e quelle all 'indietro, rarisisime quelle in avanti. Cercando le pubblicazioni .fino al 1905 lle trovai soltanto sei che trattano di l us.sazio!li in avanti, tre delle quali erano complicate con frattura del talo; fatto che si riscontra - del resto - in ci1..ca la metà dei casi. Questa corr1pl icazione è invece molto rara nelle lussazio11i verso le altre parti. Dopo il 1905 rarissimi sono i casi 1descrittj, e da noi - per quanto valgano le mie riC'e1 ch e - mancano affatto.

zione crura.1e-astragalica erano li.beri; invee-e i movimenti di supinazione e pronazione erano incep1p ati e cioè manca vano completamente gli attivi, ed i pa>ssivi erano ridotti e pro·v o cavano fortis simi dolori. 1Causa la tumeifazi0 ne ed i 1dolori non potevamo osservarie altri particolari. Venne fatta subito la radio·grrufia del piede, dalla ,q uale ri·sul tava che ,q uesto era spostato in avanti rimanendo l'astragalo fermo al suo pois to nella forchetta delle ossa ·del crure. Non si scorgevano fratture. Fatta ·cosi la diagnosi di lussazione sottoastragalica in avanti si tentò su:b ito la riposizione. In ipro,fonLla narcosi s i riuscì con poca fatica a riporre ia. lu·ssazione tenen do fisso il crure e stirando ii })ied.e in giù ed in•dietro. No·n essendovi alcuna lesione cutanea si praticò una leggera inges.s atura che venne levata presto per iniziare 1 movimenti del piede. · Il controllo radiografico ais sicurò la giusta .p osizione del p·i.ede. DOJpo 4 settimane il pa. ziente stava .soggettivamente ed oggettiva~ mente · benissimo. 1

Il meccanismo d ella lussazione n el nostro caso è cl1iar'o. Scivolando il paziente dal la


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IL POLl CLI:\ I CO

[ ..\N~O XXIX, FASC. 41)

·cala il piede cle1stro e1a certa.m e11 te la i)ar ~e clo1·so d el })ied e in corrispo ndeI1za <lel ca1)0 c l1e doveva sopportare l ' t1rto m ag·giote. Nel d ell 'astragalo e dell o sca foide. L ' 01)1)osto di 1novimento istintivo p er fer111are là caduta il ciò si vecl e nella Juss azione all'ir1diet1·0 cleJ i11alato d eve aver fl e-.;so fortern ente j1 i1 iede. })ied e, dove il ca11)0 cle11 ' a st1·agalo .em~·ge e l a•.\ v.end'o b en prese11te C[l1esto moclo cl i cadere ci cera cli Qolito la pe1le. Da non omettere (oca rà ifa.cil e l'icostl'uire la lussa.zio1le. corre di1·Jo?) ~arà in tt1tti i cas i la ra.diogrrufia, N egli altri casi il n1odo di caclere è a11alogo la quale ci clal'à confe1·111a ed aiuto cle lla n )al nos tro, ci oè cadt1te cla scale o cl a im1)alca- stT·a dia.gnosi. tu r e. Solo nei . casi. descritti da l Pal'ise e dal L.a rirJo.- izi o11 e, se il caso è l'ecente non cfe-:1e 7)eetz l e 111ssazioni f11rono })rovccate d ct se1>far di1fficolt à . ·e la lll·s sazione è vecchia non })ellimento 1p.e1r frane. • resterà. altra via clic l a c1·nenta. Il i11 e1bd') Per rendere con11)rensib il c l a lu s~ azior1e ;n scelto cla.l g·r a 11 i1u n1er o cl ei cl1irt1l'gl1i è l 'estir1 a \ anti \'Orre i soffermal'mi s ull'anatomia, de l11azion e d e11 ·ast r·agalo. La i) rognos i è ott irna. ir1 11 articolazi o11e a stra g·alo-calcanea. L 'ast rag·alo cac::i clove la ri})OSizion e riesce fa,cile e dove n0 r1 e il calcaneo a rticola110 fra lor'o 111 erliante cltte vi so110 C•)lnpljcazioni. IJ risl1ltato funzi onD le faocett.e. l~a facci a anteriore ronca vn. del cnlf' 1)110110. ta11to cla 1>r11·ln r c cl i restiti1,tio ad i11c:agno p errnette lo sc iYolare in a \·anti ecl 1nf1·uru nl. I n Cfl.~i dove s i d o,·e tte fare la ri1)0Sitl iet.ro. La faccia posteriore del caJcaneo è con- zion e crn en t a. co11 o ser1za esti l') lazione tiella Yessa ed' i1n1)edisce il n1 ovin1ento SOl)J'a descrit- astragalo, i ri~ul tn t i 11011 f 11ro110 co. ·1 1>110111, io cl ic vien€· p.e 1~ di pii1 im1)ellito dnJ ligame11to iJ_) er ò. non co rn111·011lisero 1na i un·a1r1buJazione ta localcaneo jntel'osseo, ch e è rn olto fort e e cl1e cliscreta. i n prin10 ll1 ogo d·eve lacera l's i, })e rch è la lu s, az ior1e .sia possibile. Qlle ta circo!Stan za è stata ronferrn nta_ -:l~t NOTE E CONTRIBUTI. es,p erin1.enti fatti st1l cadave1·e. t ·11:altra pre() npJ:: OALE PRO\" l ~CL\ LE PsJ CH T.\TRTCO DI BOLOGNA, 1nessa è l a flessione forzata dcl })iecle. F1 r1t endo il ipiede verso il crure pri111a cli tutto La interpretazione delle cinesie transitorie avr em o lln 1r10,·ime11to nell a n.rticolazi on.e astc<.tnelle sindromi amiostatiche da encefalite g·al o-crural e . J,1)erftettenrl o il i1ied e il margin e epidemiea eroniea. a11ter iore i11ferior.e della .tibia to ccl1erà il coiDott. G LL".. EPPE P ELLAC.\ NI. lo cfelr a.strag·alo. ~l ov i111e11 t i 111ag·g i ori di fte..,. io11e in ql1esta articolaz ion e <l ive11go110 imp.os- ljbero cloce11te cl i lle11 ropa tolog·i<.t e l)Sicl1iatria sibili p er i forti ligamenti })OSteriori ~ ca.lc:tr1ella IL U 11iYe rsità. 11eofi bola1·i. ' ' olendo flettere di J)it1. il caJJO :\ei clell'astragalo avtà la tendenza di voltarsi . 11. 19 e 22 del Policli riico (Sezione Pratica.) è .s tat o 1I1e,.so ir1 rili evo llD fatto' n on raro ' ' el'so la ,1)ianta d el }Jiecle. In c1t1csta pos izione neJla 111alattia di Ecor1on10 a t ii:>o cronico e cori ~i dovrà la,cerare jl ligamer1to cal ca.11eo astru.ca ratte1·e })n rl(in f::on-s i:111ile (pre1cisa111e11te a miog·alico i11tero s&eo e il cor11)0 (iell 'a s11'agalo ~ci­ tatico-i11ertor1ico) , fatto i<.loneo a sor1Jrendel'e; ' 'O lerà st11la faccetta. posterio r e tl·cl ·al ca.g110 .e con ,cjò ·la lus azio11e. a l) t'imo as1>etto, l 'os~.e rvat o1 e . È noto com.e in qt1esti malati al1itualmer1t0 Noi ve·cliamo (l1Lnc1t1e che i cl11e lno,· iu1e111i l e11ti e tor11icli intellettualn1 e nte (p11r senza sinl) rin,cip~tl i pe r la lnssazione del piede- in avanti sono riperflessione e la lnc-e1·azio11c ùel liga.- . tou1i den1enziali), apatici. abt1licj, inerti, abJ.•ian.o soJllaticnmentc 1111a ~inton~iatologia mol1ne nto cal caneo astragnlico int eros~eo . to pro1eiforn1e c1t1anto ad ag·gr11pp an1en ti, d e· La cl iag·nosi d'i l11ssaz ior1e a ntc riore ·dcl r>iecle no11 è sern p1·e i11olto facile; 111 i)rin10 luos·o corso, evolt1zio11e dei ·s int omi clinici: ma cne t utta vi<3 pn ò essere in ge11erale caratterizzata è 111olto r ara e . fng·ge a rn ol t i~ s i111 i. .S1)ecial1nent.e d ùffici le rimane la cliag11osi. se non s1 dal fatto cl1e col])isce 1escln siYail1ente I ' a1)1Jarrtpuò osservare la le1s ion e al m o111e11to o s ubito to motore, se11za .specific.l1e alt.e·razi.oni della cl o p o Jn.. cacl uta, i1ercl1è la tu 11tbf<1 z ione. che ..:ensibilità e clei riflessi; con l.1)ertonia mu scose1npre ~o,11rag,g iun ge 1 na scor1 c.l c il c111aclro. Quel- la,re p ii1 o meno gen e1·a1izzata e ,amio ste11ia lo c.h c dovl''à r isnlta 1·e iu ]Jl itt10 ·l n og·o saJ'à l o gene.raJ.e, con tendenza a lla bracli ctn e.si, alla n llu ng·a1nento tl e l 11iec.le c11·e 11011 ll1ancl1e r ù, lt-tntezza e rigidit à n ei 111ovim e11ti: ciò speciaJ <t11cl1e s.e la r egion e l esa è tt11nefatta. Un altro 111ente n ei m ov1menti a ssociati ed a11to111atici seg'IlO caratteri . iico n e i casi frese Il i è Ja a1101 1110,·ime11ti cli cl ifesa, di marcia, mi111ica d el J11ale co1i-ftg·urazio 11 e d ella reg ioue lel tendil1e , ·iso e d el gesto, l ingt1aggio, deglt1t izione, ecc.) . . di A cl1ill e. Ar1cora ~ i p otrà o~ e.rvnl'e qt1el di - fino all a irn n1obilit ù e ft ~ità loro,. alla l ig· idi ~à fetto già in cnzionato nella contir111ità os en al i11 i111ica, a tt eg·g: i8 me11t i sta tna1i e ca ta ton i~i, 1

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J ~.\NNO XXIX ·FASC. 41 J

SEZIONE PRATICA

1327

i11ca1)acità, a1m,eno a.p p1airente, di cleambulaz.iosenti g·li automatici: i)arola l enta, sguar.do fisso, rigicl i tà n1i n1ica, .gesticol azione ~olita, an11 e e di stazione erettçi, ecc. datur.a incerta , l enta, a i)assi brevi , tir-aballan,... 01·l)ene cruesti n1alati, le.n ti, rigidi, lin1itati e 'te. P s jcJ1icam ente d e·I1'tes~o di 11mo.re, i n,e.t te, i11cerli i1ei loro movimenti, e cl1e S'O•p ratutto abulico, aci1ieti cC), a l quanto t orp·i d10 nella idf a ev itano c1uanto i1i-Lt possono o·g ni attività, ma11zione e n elle r cnz ion i- 1)siichi.ch e, ma con in telligenza essenzialmente i11tep:ra. ~, tl ir1 cruesto i enendo 11no is tato di .acinesia ,-olontaria, sono Os p ed a le cl a.ll'Ottobre l ~J20 al iVl agg·i o 1D21, di})I.li c ~paci di ripre11dere, transitoriamente u :na m ,e sso a·vendo }Jre ser1tato l1r1a remi~si one dei completa e cooirdinata funzionalità i11 ogni tersj ntonl·i, tanto ·d a l)Oter ri1Jrendere, sebb ene 1·itorio <li innervazion e m oto·r .ia: e co•r.J'lere, salparzial111en te il la ,-oro ì\fa j n s.cgu ito la :i.11ùro;i11.e si accen tuò di ti.tre, ri1)renù'e1·e vivace esp:ressio.ne mimic.a. etl di n11ovo (rito,J·nò i11 0::--1) eclale n ell'Otto1bre 1921), ·(. c11lare, parlare rapida mente, ecc., quando, sti-complican dosi clal lato 1)si ohico co•n alt.erazi·o11i 111olati, <tcco11ser1to110 a ·Compi.ere c111esto s forz o gravi del ca.rattere: variabil e, in soff.eren te, 1J iz<li volo11tà ed attività n1oto ria, o quando, conz.os,o, con cri si di ag·itazione e cli impulsività in cui il soggetto ro1111)e og-.getti e p erct1ote, e ~c i ·d·ella l o.r o .ca11acità n1c•t ol'i,a cor1trastar1t e ·co11 lo stat o abitt1ale .cli ipo o ))radicinesi), e (1e ~i <l erc.si cl i m ost1·arla, com}) io no s11ont.a nca111ente tale .~fo.rz.o volontari o. 1Ce1s sata, od esaurita, tale attività lliSico•ger:i.a, rito.rnano n ell e ~o nùizi c11i cli n ,r imcL. • ::.\1' ei citati i1ume1·i del P olicìi nico, Abbr11zzet tj 11a ricor dato che, col tracciato g·raflco d el cam111ino in 11110 di ques1 i n1alnt.i, s i è i"ile·v ato ('0111e1 da titubante-parctic·o d:i,·enisss ·p~reci<:>o, coo1 cl inat.o e speclito se co1mpi11to ra11idamen1,e o aclcliri ttu r <1 in co r s a; :!\lasci 11a sin1ilm ente 01... sel'vaio c11·e pazi enti a11)pe11a. 1in g·raiclo d i cn.m111innre, cori lentezza e clifficoltà, sono poi {;H})aci cli coi.rere ~1pe ditan1ente : e 11 a ric'o l'dato <'o t11e c1t1 est i feno11nen i, cd al t i·i sin1ili co111 e ·pai-ola r a ])ida in con1.rasto con la bJ.'adila lia abitual e, sono stati l'ecentemente rilevati ancrle cl a. n e111·010.g i frances'i , coim e Ti lney e Sot1c.rt1es ·che li 11anno d esig·nati rispettivamein te ooi noJ11 i di }) rogre si o n e inetadromica e c in es ia para do s~a. Si1vestri l1a aggiunto d1le osservazioni interessanti : una malata con l>ra.dilalia, bracl icin e:· in ge11 era 1e, diffi coltà di st azi one eretta, Fig. 1 -e d ea11nl>ulaz ion e a pa~ si br.evis~iJn:i e lentissiJ11i , cl1e è poi capace cl i bal1lare ll1ngamente e • cort stati cl.e1) r essivi-a11:ios i i11 cui è sm airrito . }Je1iettam e·r1te. e ·di cantare·: e un 111al ato, ner;.e m 11tacico,. inaccessibil e , rifi l l ta il ,cibo. T a 1i -st.es~10 co n rl izio r1i, ch e era carlace cli ,c,01rrre 1·e cri,si .si sovra1)11011gu110 episodica1nente allo tato abituale: otttN3o, to·l'·})id o, abulico, ra1J er11rar>ida111 ente jn 1J ici.cletta, con })e1ietta sicu t nt n, 1.ac it11rn0, uci n et ico in e1·te. · r ezza. di 1novin1enti, « J11a se tuttavia d ove\rn ~on:atica1ue11te è , ·er111ta pl'og ress ivan1e11te ·ral l entare, ])er ostaco1i o v o l onturiamente, si ag·gravnncl o, i la s ir1d rom e l')a rki11s o11-sin1ile s11 ·comportava com e 11n novellino, andava a zi gaccen11 ata: con teude uza a ll a i ig idit à ecl irr1zag, e correva, perjcolo di cadere)). mobilità g·oner·al.e, ~i (la rnar1t.cne1t'e I11r1g·a1l1e11le ta t 11 ari. ca t a to n-i.for 111i, se11za Pre1se11ter ò, riassuntivu.I11ente, i cl u c casi se- . a tt-eggj 8J11erit i t l'emol'i, co·n g t·~ ve ca n1i1tnco1mi a, con i11ca11ét..gu enti. cità di s.taz io11e eretta se11za es ·eJ.·e aiutato, tlea111b nl azione a r>iccoli lJassi, rig·i.cl a, le11ta) 1° l)or1 ati Vito, an11i 17, 01)e,raio (fig. 1). Eni nce1ta, co n o cillazior1i a zig-zag; e, se il sog··ce fal it.o con1 rai1 a n ,el 1920 a forrr1a sopor·os ~1getto n on è $01· 1·etto. ~j nccasci a e ca(le. Fis onomia in1n1 ohil e . i11inJi c·a in erte, in espr e 1co11f11isi o11n Je, oon f ebb1 e a lta. Cessato, lo iStas i va, -sg·ua 1'rlo fi s~o, Loc ca ~.,r m.ia,per t a da cui ·dio acl1to. è resiclua ta l1J1a sindrome ·cir:onica, a(l ancln11nen t.01 irr:eg1olaTe, u1 t imamentei p1roco la l a saliva . Li11 guag·gio lento, difficoltoso. g 1·essiyo, a carico d elle f un zioni n crvosie s omanon acco1npag n Rto da g·esti. Il s oggetto h a lin n ·t iche e ps:i.cJ1i·cl1e. Si oss ervò lln t.0 rp 011·e e raJ.pl'ecic:a sen ~az i one clella di flìcoltà n el co1111Ji erf: Je11tamento tlei n1ovim enti, con tendenza spictu tti i .i110' in1 e11ti, e se i1e a '"'tiene . Abttual1nen·cota a li a immobilità e alla i11erzia; J,en ti. ed te sta co•i' jcnto·, i11 e rt e, i111 n1 o·bi le, ta ci tu r no, p e1 111c.e.ppati i n1 ovi1n en.ti volontari, scarsi ecl ns g io·rn a te intei.e . 1

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IL POLICLINICO

All esame neu,rolog·ico .si ay\·erte solo 1-A'llO stato generale di non grav e ipe1tonia muscolare, anche in ri1Jtos·o. cori i·esiste11za lieve <.ti mov1me.nti passivi, eh.e s.0110 t11tta\' Ìa po~sibil i; ancl1e La camr>tncorrDi<J p11 ò ' ' ir1cersi volontll.riamie11te o 1)a·s s iYan1e11te; Yi è llna Jieve iperreflettività mu.sco1o-tendinea e \·~ts om·oito.ria, e nu11 ' a ltro di rp atologico. Or benei, quando il soggetto è eccezi1onalmente ·di buon umo.r e, o i1) vis ta di ltn p1·eim:i10·, o si eccita coi compag11i. iv]de, g·e. tisce, parla rapidamente, la .fisonon1ia e lo sguardo si vivificano, il cori>o si raiddrizza, si 111uove vivacemente e no.r ma1m·ente i11 r;•g ui part.e, e, ~e egli acconsente a crar n1os tra della s11a agilità, allora corre rayJida1nente i11 n1oclo clel tutto coordinato e si0c.w·o,, e.cl a11cl1e s alta con ag·ilità no11 comun·e, così da un a lJrurte all'altra del l1etto, aip.p·o1ggiandovi~i con un·a a11ano, ,ecc. Cessato que.sto stato di iperattività, rito.r na nelle co11d6.zi001n i di .p rima. · La cUJra arsenicale. ad alte dosi non ha porta t0 giovamento. Il soggetto da qualche mt*!e 1

[ANNO

XXIX:

FASC.

41}:

co, clel ca1)0, del viso. Da circa undici n1es~ il 1SO·g·g1etto avverte. una sensazione peno.sa di inca:p.acità e d'ambascia respiratoria, di difficoltà nel ·C'on1pi·ere i movim-enti coordinati dell'inspirazi.one, difficoltà e resistenza che egli; riesce a vincere a·espirando affannosamente e profondamente. P.reoonta un atteggiamento Clll"V-O ed .a.b1Ja11d.o nato1°del co·rvo (che correg1ge transitoriamente s e ne viene invitato), ~i regg·e bene in piedi e cammina abb.astanza regolrurm·e nte, pttre avve1rtendo1 C'0 1m e uri pe.s o agli arti inferiori e difficoltà e incep1)amento nei movin1enti: sta. .abitual:me1-ite coricato, inerte, immobile, c-:) n e spressi-0ne min1ica fissa, sg·uardo spento, bocca semtap.erta. Quando non si distrae e no11 dorme, l})resenta qu.asi continuamente una intensa e rumo1"osa polipnea, .i nter:rotta da pa·ù.sie in cui rimane .a b1occa ap,erta, avYertendo una notevole cliffi,coltà inspiratoria, sì c·he l'insrpirazione avviene ,a}.lQII"a J.entisstma, intercisa, e.on pause apn-0iche. Que1s to anche nel soono. Ila avuto q11alche crisi di angoscia, parendogli talv.01.t a di non riu.sc.ire piiù a respirare, "e impaurend0isd. per questa sensazione di impcssibilità a espander.e il tO!I'ace. · Presenta ·vivaci tremori, a la.rghe scosse, al1e mani e alla lingua protese, a.lle palpebre abbassate; qualche tremore ai musoo1i mimici'. Riflessi v.asomoitori vivaci, cutanei e mucosi norma.ili, muscolo-tendinei vivaci ed alquanto esagerati. Null'altro di pat.0°110.gico. Cu·r a arsenica1le negativa:. Progressive e gravi condizioni di depe:rimento orgia.nico ed oligo,ermia, con insorgenza, da alcuni mesi, di una tubercolosi polm-0nare, e.on reperr to p1ositivo nellio Sl)ltto. Pro·g nooi infausta. 1

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Fig. 2

è g.ravemente deperito ed oligo.emico, probabilmente anch1e per le -condizioni d'immobilità

abitud:iJilarie: tanto da far ritenere che, coll'aggravar.si delle cattive condizioni di nutrizione ,generale, 1q uesta sindrome di encefalite cronica ia vrà ·esito infausto. 2° Nannetti Gaetano, anni 16, operaio (fi•g . .2). Encefalite epidemica nel 1919: residuò debolezza generale, irrca1)acità al lavoro, insonnia, parestesie (cap10, gola, torace, rachide), torpore, rallentamento, inerz.ia ,psiicon1otoria, mutamento di carattere: apatico, in affettivo, abulico, inerte, ozio.s o. Intelligenza integra. Questa sin,d ron1e. è ve1111tn rapidamente accentua11dosi, coll aggravarsi di progressivi sintomi d'i difficoltà e lentezza i1ei movim.ent1: dean1bulazione, movimenti degli arti, del tron-

La gien·e si cli tali cinesie tr·ansito·r ie•, all'apparenza p,aradosse, in questi mala.ti di enct?falite ep·i demica ·Cronica, a~)pare possa essete bene ill'lLIDinata dalla sistemazione patogene,. tica e clinica che veng-01no1 .a&sl1mendo le sindro•m i motorie c11e le sono pertinenti, ed a cui i reµerti ana.tom'O..patologic1 hanno servito di base. È n.oto come da un decennio a questa p·a rte vi è tutta una letteratura· emh.rioJogicaanatomica-istopatologic·a e clinica che ha bene chiarit.o iJ. ·s ubstr:ato idi que1 oomplooso1 ami ùstatico1di Stri1mpell, o sind.lrome striata, in cui ,s on da conglobarsi la paralisi agitante, l'atetosi doppia congenita progre.s·s iv,a, la corea cronica, la malattia di Wi'lson, la ipseudo ...sclerosi di Westphal-Striim·p ell, la forma di paralisl+ pseudo-bulbare distinta da Brissaud, la malattia di Homen, quella id i Cecilia Vogt: tutte comportanti sintomatologia motoria senza che le vie ipiramidali siano lese, e riportabili a les ioni dei nuclei de.I la base e dei centri iipotalamici e rm esence1falici con essi in rapporto diretto, ma più specialmente del corpo striato ~ vie motrici da esso efferenti (sistema pallidale di Hunt). T11tta una serie di ri-c€Jrche (a cominciare da quelle d1 O. e C. Vogt, K. ' '.r ilson, R. Hunt,. • •


{A.NNO XXIX, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

J elge1~sma, Lewy, ec•c.) hanno bene illustrato qu-esto 1Jmportante siste.m a di ce·n tri e di vie sottocQrticali che mette capo alla via motr·ice ..cxtrapiramidale, rappresentata llarticolarmen10 dal fascio rul1ro-spinale di Monakow: sistema miostatico di Stril1npell indipendente (re1 a t iv::-tmerite) da quello cortico-spinale, e che ha })artic-0lari funzioni rno.tri'Ci, distinte a.a q.u.el le miodinainiche che. attivano i rn.ovi.m enti volo11tari: moderatore del tono rot1scolare -e quindi 1~egolatore delle funzio·n i rni-0statiche, r egolatore e coordinatore dei movimenti associati ed <tl1tomatici: di difesa, di rria.rcia, mimi~a del 'is 0 .e del g·esto, fonazione, degll1tizione, ecc. Ora, 1nalg·rado il polin1or.fismo caratterist.iieo dell'encefalite .e;pidemica acuta e cronica, -cioè ma~gr.ado una molto estesa e varia dit>sen1ina.zione delle lesioni in.fiammatoir ie, degen e-rative, infiltrativ:e che le oono .p roprie•, è ormai generaJm.ente .r j oon-0·sci11to, per qllanto Tiguarida la sua sint011I1atologia e jl suo substrato anatomo-p ato.logico più caratte1ristico, che nel n1a.ggiore n'l1m.ero dei ca·si, ·p r€.sentanti sinidromi pit:1 o meno n etta·n1ente parkinson sim.i li, n11cl1'essa è ùa inglobarsi i1ella sindrome amiostatica di Strum·pell. (Economo, Nonne, StrumaJell, .S tern, Simmerling, Lehn11it.te, Mmg,uz-z ir1i, Sol1qnes, Ft1rno, Gamna, Ceconi, lVIiche·· Ji , ecc.). L' jpertonia muscolare e la miastenia più () :J11eno gt-neraliz.zata proprie di que sti malati, senza specifiche alterazioni di sensibilità e di Tifle-ssi, sono .cioè ·d a r1portarsi generalrn.ente :a lesioni extrapiramidali; e non sono quincli di :natura miodina.m ica, bensì miostatica. Manca iinfatti la sindrome miodinamica di vera paTalisi, spasmi, atassia nei movimenti volon:tari, con esagerazione dei riflessi muscolo-tendinei, iporeftettività di quelli su.per.ficiali, clono della rott1la e del piede, Babinski, ecc., come è proprio delle lesioni delle vie piramidali: ma sono fondamentali i sintomi pertinenti all 3 1esioni del suaccennato sistema miostatico 1 i Strumpell. Tale ipertomia muscolare (per de'ficiente neurot~no centrale moderatore e rego1latore di .qt1ello dei mu..s.coli ,a gonisti e ant a·gon.i sfj del corpo), porta ad t1na rigidità n111-scolare mi osta tica, rilevabile tanto nel riposo rehe nel movimento: con conseguente sens:::l·z'i one di resistenza, e di difficoltà .m otoria. DP'l'iva pertanto da tale rigidità di Ratt1ra mio.statica una ipoattività motoria solo in appa.renza paralitica, ed insieme una incertezza e tincoordinazione nei movimenti. ·Deriva cioè pse'l.tdo-paralisi in quanto i mo'\'imenti sono bensì molto lenti, ritardati, inieeppat i, vi ·11a fissità ·m imica e oct1lare, rigi1

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dità dei movimenti degli arti e del tronco, S1Pecial1nente a carico di quelli associati ed automatici su ricordati, e i malati si astengono quanto più possono da ogni movimento •volontario per la sensazione di difficoltà che avvertòno: mentre poi la funzione dinamica del movimento volontario è ben possibile, ed è per &e stessa integra. Da tale ipertonia derivano rigidità muscolari differenziabili da lle contratture per lesione del fascio piran1idale, in quanto non sono preceicùute cla ictus e da paralisi flaccida ~ome nelle sindromi spastiiel1e comuni: non sono, per l'intensità , vere contrRtture: bensì rigidità ipertoni che, generalmente non molto pronun.ciate, reststenze non griavj che 'si laisoiano facilmente vincere passivan1ente, ed anche per mo,'i1rr1enti attivi-volontari; e l'iperton.ia è egtraln1ente distribt1ita, tanto nei muscoli flessori che. n egli estensori. In questi malati trattasi generalmente di sindromi parkinson-simili più ohe par),{.insoniane; mancando generalmente il caratteristico trerr1ore pa rl<.inso11iano, mentre vi è spesso una più estesa e polimorfa coorte di sintomi, per lesioni concomitanti a varia sede : quali disturbi del sonno, torpore mentale, alterazioni nella affettività e n el carattere, stato di acin esia volontaria sino all'arresto psicomotorio ed alla catatonia, neuralgie, miocloni, eventuali disturbi pupillari, ecc., non pertinenti al tipico P arkinson. Le caratteristiche della ipertonia extrapiramidale e miostatica propria di questi malati, g.enerialment.e a ft1nzioni n1iodinami~he per se stesse integre, malgrado la loro rigidità e lentezza abituale eh~ farebbe a primo aspetto sup·porre il contrario, rendono ragione clella cir1esia, all'apparenza paraclossa, di Clli son o capaci quanclo si tolgano dal loro stato abitl1ale di inerzia, -psicomotoria, dovuta al sen so di resistenza cl1e trovano nei movin1enti; .e quando, per vincerla, mettono vivan1ente in attività Ie loro funzioni miodinamiche essenzialmente integre. Vivacemente, in quanto occorrono attività a·lqt1anto intense per vincere com . pletamente la n on ,g rave rig·idità e l' inceppamento della ipertonia di natura miostatica. (juincli: corsa, salto, ballo, riso, canto, stati emotivi con reazioni n1ilniche e miodinamiche generali, con vivacità di gesto e di sguardo, bicicletta, ecc. Si tratta quindi di cinesie transitorie contrastanti con la acinesia abituale; ma solo in apparenza paradosse, e spiegabili con l'esame del substrato anatomico e patogenetico della sindrome motoria amiostatica in questione. Interessante è la sindrome presentata dal 1

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[ANNO XXIX, FASC. 11 :._

TL POLlCLINJCO •

clello s~unrclo ». L'in:,rno1)ilità dei bt1lbi quan<J Ot 11na v·o lta la fov.ea è diretta v·erso l' oggett 1'1.> g·ua1~dato è r e o possibile per mezzo di 11n meccanismo riff.esso, le etti vie conducono gli Rt i111oli visivi dalla fovea .alla fesst.·ra calcar irla. e da quì per le fibre associative al centro 'i :ii fissazione, sito nel lJiede della 2a ci1"con,·oluzione froin tale. 1D a questo centro piarto·n o le v ie c11e attraversano i1 segrr:•ento anteriore del lr~ crupsu.la internia e ·condu·c ono « g·li il11pt1l i cli fissazio11e » .ai 1nt1scoli• oculari dando A..i:f (:ssi ttitti 1111 'eg·ua1e in11ervazione ton.i ca, cos i {la fissare i bulbi in ogni d.eterminata dir2zione essi si trovin o. · JJ eterminate condizio·n i .fistoJog·iche e ii1 SlJ ec ial inodo degli stati p·a tolo.g ici , turJ)ando llfll1 ,. o tt1tti e due i detti n1eccanis111i lJI'O•vocatlù" talvolta d ei inovime·n ti ocnlal'i ritn1ici (nist.a.gn10) o a gt1isa di })endolo, oppur.e a soa tto (movimento lento in t1na d i1•etione, seguito da un movi111ento a scatto1 nella direzione 01) posta). SEMIOLOGIA. rl Ì Con<lizioni fisiologicl1e: 1) i·iftessi. Segt1et:Il problema del nistagmo. do con Jo g11ardo l1na serie di oggetti cl1e l'alJjdarne·te s i sussegl10110 nella stessa direzior1e· (Jl. CORDS. Jltfii,11cli. 111ed. ll "'_oc henscltrift, 11. 'J. non app ena perce1)ito t1no degli oggetti, l '~ t1922). tenzione è attratta da qt1·ello successivo e co sì: l mo,v i·m enti (l ei bu !bi s o110 regolati da dn e via. L' cc apparato dello sguardo» dete1:mi11a diver si m ecca nismi (ap1)arato dello sgt1ardo e l •&rciò (tei con1.in11i r11ovi1ne11ti oc11la.ri, 011de apJ)arn.to cl i fissazione) a11a to1nicaJr.ie11te e fidirigere 1e fovee all'og·getto che ista11te p er s iol ogica111ente clistintL Se l'in1magine di 1111 i~tante attrae l 'atte11zione (11istagmo a sca.ttc, op:getto cl1e 11n. i·icl1iRm.a.to l'attenzione viene ott ico-motori o) : 2 ) 1novimenti volontari i. Se ~ r R. colpire le parti p erifericl1e della reti11a, in0lg·ono i bt1lbi ne ll e posizior1i estrem e lateral i volo11taria111e11te i b11ll1i co1111)iono dei movjper fi ssare lln oggetto, dopo poco tempo i m11111e11ti tali da clirigere le d11e fovee verso que1scoli tesi si sta11ca110, e i. bulbi deviano legl 'og·getto. germente; è neces·sa rio un nuovo « i·m pulso delGl 'impulsi vi~ ivi co-i1dotti CJ alle fibre cl1e p3 rlo sguard,o » ll)er fissare l 'oggetto. Il SUSSt t o,n o da qt1alsia s i })unto clella r etina a l l'i11- g11irsi ra1)ido di q11este deviazioni e n11ove fuor i dAlla fovea, alla regione calcarina, defissazioni costituisco110 il nistagn10 a scatto t erminano, i)er vie che da qt..i attraverso ~n, che si può osservare nel 60 % degli indi,ridui radiazion e ottica n1oto1"'ia, il seg·n1ento ·p 1ost1~ ­ normali. rjore d·ella caps ula i11terna e il peduncolo eeB ) Stat i i:::atolog·ici: 1) ~Iancato od i11sufrebrale arl'ivano al i1-011te .e da q,u ì dopo ~s­ fìcier1t~ svilltppo dell'« apparato di fissazione> sersi incrociate vanno a.i m t1scoli oculari, de!l e e la retina non percepisce o percepisce poco contraztoni di Q1t1ei mt1.scoli .che1 volgono i g·Ii stimoli visivi, necessarian}ente manca il h11 lbi (di tutti e due gli occl1i se anche lo stiriflesso di fissazione dell'occhio. Così nei cien1olo ·v isivo colpisce uno so.l o') 11ella dir·ez.io·n e chi (frequente il nistag·mo.) e rCOSÌ n egli il1idi11ecessa.ria l)~rc11 è l'immag·ine dell'oggetto ca- vidui la cui vista si è fortemente in·de·b olit.a nei da s11lla fovea. prim i . t e1npi della vita (precoci op·ac,a menti delAnaloghi a cp1esti inovi111e11ti riflessi sono i la cornea, cataratta congenita, miopia foTt-er>recoce, ast.ig111atismo, corioretinite, a trofia movime11ti oc1.1 lari volontari, quando coscienpigmentosa della retina) si osserva ltn nit e.1nente s i dirige lo sgi1ardo verso un oggetto. stagmo a g uisa di pendolo, che nello gt18 rdo Tt1tto ,qt1esto 111eccanismo c.he sia lJer ri·ftes'io sia pe r im1)ulso vo,l itivo r_egola i mo·v imenti laterale diviene u11 i1istagmo . . a scatto. A11.aloganìente sI osserva nistag·mo a g·uisa di ·pendell'occhio è stato da Pertz deno1ninato cc apdolo neg·li albi1li, n~i quali non si sviluppa. l)arato dello sg·uardo )) ; l.e cellule g.a ngliai·i anatomicainente la fovea .e negli indivjdt1i afcf!nt r·o del rifl ~sso cost i1.11ireJ)bero i <e centri

n1alato Nannetti : i11 cui so110 pect1liari i dist11rbi a carico .dei inuscoli del re ~1piro, questi del resto· già osservati {la Ponticaccia ( Gio triale di Cli1iica "!tl edica, vol. Il, n. 10) : consistenti in 11na a n1bnscia respiratoria, per la sensaz.ior1e di òifficoltà inspiratoria dov11ta alla ipertonia ed alla resistenza dei n1uscoli inspiratori, compreso il diaframma. Ora il soggetto, lJer la difficoltà che a \rverte in lln a . fu11zione così essenziale, non si comporta cl i fronte ad essa con l 'jnerzia e la inattività n10trice con cui si adatta alle resiste11ze m iostaticl1e presentate nei mt1scoli degli arti, del tronco e della mimica; i11a neutralizza le resistenze stesse con una i1)erattività della funzione res1Jiratoria ,,olontaria, cioè con una polipnea quas i continua ed al)it.udin a ri.a.

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SUNTI E TiASSEGNE.

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(_.\NKO

X\IX,

~'ASC.

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SEZIONE PRATICA

f etti da iridere1uia o cla colo])oni n1acu1ari ])i-

laterali. _.\llo stesso g·rlll)PO (1Jer l'assenza deg li stimoli cl1e provocano il riflesso di fissazio'Il'e dei bt1Jbi) appartiene il « nistagn10 da osc11rità n che si svilt1ppa in animali tenuti al1' oscuro nelle prime 2-4 settin1ane di vita e che si può osservare i1el i)eriodo invernale nei piccoli ba111bini .cl1e abita110 case molto osc11re e cl1e fl'eq11er1te1ne11te col1)isce i lavoratol'i delle ca ve <.li cn rbonie (sca.r~a 111ce; di n~1nzi ag·li ecc.11i, solo deg'li a1nrna,. i di 1ninerale scur') senza cl 1e 1111Lla l)OSsa costit11ire. u110 stirc,Jlo visivo tale da ])rovocare ur1 riflesso). T11tte le dette forLne di nistag1no patologiao la c11i causa risiede entro l 'occl1io• stesso, rappresentano il 111istag·mo oc11lare. Si pt1ò av'ricina re a qlieste forme il i1i stagrno latente. che si 1nanifest a coprendo tino degli occhi, nel1'altro o·cchio . . arebbe dovuto ad a.n on1alie co11g·enite (lei meccanis1ni regolatori. 2) L€sio11i cl1e imp ediscono qua1cllno dei inovimenti oc11lari. Nelle paresi dello sguardo cl1e si os . . ervano nelle lesioni bulbari o pontine esjste lln 1listag·1110 a catto diretto verso la se cl e della 1esio11e; 11el le paralisi com1llete n1anca i1atural111er1te il nistagmo. Q11esto « ni ... tng·1110 e.la l)aresi dello sg11ardo » ver1·eb·b e deter1ni11ato da lesior1i i11teres.sa1tti. i grt1ppi cellt1lari i1)otetici costitt1€11ti i centti d.el lo sg..t1a rd o, oppu1·e Je fibre dei co rdc11i 1011gitudi11ali po --teriori cl1e condt1co-n o gli imp11l_8i dello sg·uarclo; tale forma di niistag1no si osserva rie lla sclerosi a 1Jlaccl1e e nell encefal i ~e epiden1ica. l~i\1 raro è il i1istagmo da « paresi n111scolal'e »; esso Ri ma11ifesta talvolta se : I bl.L ll)o deye venir 111osso nella direzione del muscolo ocul are l'.ltti·etico.. ~Ientre nei casi finol'a non1inati le vie che dalla corteccia vanr10 al centl'o delle gu<tl do1 sono normali (lesiulli periferict1€ o del centro dello r-;guardo) in altri e~ i è a1)p1111to una. le. io11e di que te vie la causa del i1istagn10 (inst1fiiciente cond11zione degli stimoli di fissazic·n e); così nelle lesioni rlej .p ied·e della seconda ci1·convol11zio,n e frontal e cl1e pr0Yoca110 il f e110111e110 della deviazione coniugata degli ccclii (via del focolaio se esiste solo irritazio11e, v erso il foco laio se esiste paralisi : il fe11on1eno è determinato da una asimetria degli im1)ulsi di fissazione) : se il malato non è i11cosciente .cerca di eliminare Ja deviazione d egli occl1i per mezzo di moivimer1ti volontari dello sg·11ardo, ciò cl1e determina 11n nistagmo a scatto. ~) Nistr~gmo vestil1ol<1r.e. L 'apparato vestibolare serve a rende1·e indipendenti dai movin1enti del capo, le lJOsizioni degli o·ccl1i; il mt?cca11ismo è basato stilla circolazione dell'endd 1

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linfa nei ca11.ali semicircolari. \ arii rr..retodi di eccitazione del nervo · vestibolare (irrigazione del con~otto l'1ditivo con .acqua fredda, ec·citazione galvanica, ecc.) pr-OJVocano negli individui nor1nàli lln nistag·mo. Il nistagmo vesti. '])ola re può v€nir determinato da lesioni ci.el labiri11to, del nervo vest.i bo·l are, dei t1l1cle.i del ' "esti'bolare e ·delle lo1r·o fibr·e di cong·iunziorie ( indr9me di I\ [énière, tun1ori po11tini o dell'act1s tic.o, sirin gobul:bia). · PoLLITZER. 1

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CHIRURGIA. I metodi più semplici dell'ano artificiale nel cancro del retto. e Q. ~U·:lUET. Paris 11iédical, 11. 25, 24 giugno 1922).

( ' ' -' P AUCHET

Il meto·do di cura del cancro del roetto, che sen1bra attualmente il più radicale, consiste n€ll'exeresi addon1ino-perineale, sei settin1ane do.po l'ap1)ljcazione del radio. Questo metodo offre la probabilità di rist1ltati lonta11i migliori del metodo perineo·- sacraJe, n1a ha il ·difetto di essere più grave; gravità che si accentua . nei ·s oggetti obe1sii, i1egli uomirni più che nelle donne e i11 colo1..o cl1e hanno superato la sessantina. L 'exeresi del ca11cro d el r€tto è dunque ancora t1n 'operazione grave e che va quindi eseguita nell'enorme n1a1ggio·ra11za dei casi in d11e te1npi. I11 lln primo t.e1npo verrà istituito un ano iliaco artificiale : a) per s·o·p pr1mere la stercoren1ia, l'inif ezione e lo scolo ·del materiale purul.ento; b) per rendef1e più fa.e il.e l ' applicazione del raclio; e) per sopprimere g li incidenti l'.lropri alla coloston1ia. La colosto1nia iliaca è senza d ·u bbio u11'operazione facile .ina no11 1s cevra di co1nplicanze : catt ivo funzionamento dell'ano; infezione della ferita; retr.azione del moncone intestinaJe nell'ad·d.0111e; ,stenosi 1sec-ondariadell 'orifizio, ecc. Quindi q11esta operazione - delicata, la .Si potrebbe chiam·are - non de·v e an·da1~ agg·iuntè: ad un'altra così g·rave quale l'amputazione addomino-perineale del retto. Quindi attuallne11te nel cancro del 1·etto 5 volte s11 6 si l)tlò seg'u ire q11esta reg·ola: 1° A110 iliaco definitivo; 2° 15 giorni dopo, . applicazione del radio; 3° 6 settimane dopo, exere.si de.I l'ett.o. In tutto 2 111esi. L 'esperi·e nza di varii, anzi innumerevoli metod1 proposti per Ja costituzione dell 'ano artificiale fa co11clt1dere cl1e i migliori sono i })i11 semplici. Due so.n o i metodi cui si può ascrivere questo ap~€llativo: .quello di Maydl-Reclt1s che consiste nel condurre il colon iliaco a travel'so 1


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IL POLICL fNICO

una bottoniera n1uscolare e cutanea e a man.tenerla al di fuori mediante un 1sostegno rigido passato nel meso; 2° Quello di Andry modifica.t o da J eannel che sostituisce al sosteg110 rigido un lembo di cute. La scelta del processo dipende da una quantità di fattori, poichè per la chirurgia dell'ano artitfìciale come per tutta ,quBlla intestinale esi.st.e c-ome p,e r tutta quella intestinale ·e siste la chirurgia per gli individui obesi e per quel1i magri, per i deboli e · per i rPsi~tenti : d, altra parte si pl1ò aver oela fare con lln n1alato in istato di occlusione oppure no. VaJle 1a p ena di riferir.e, clopo CJt1est1e conside1·azioni d'indole generica, i metodi un poco piu per esteso tanto più c·he ai singoli tempi s9no aggiunte delle considerazioni personali dell'A. dettate dalla propria esp.erienza in proposittl. 1° 'M etodo di Reclus . Incisione di l\tlac Bu rney a. sin. : ricerca dell'ansa e sua estèrio rizzazione; passaggio attraverso il meso di un sostegno rigido qt1alsiasi (baicchetta di vetro) , (.Pauchet adopera personalmente un istru~en­ to compo·&to di• d·ue tu.b i che 1s i inifilano uno con l'altro e che permette una lunghezza modificabile a volontà (Vedi Pratique Chir. f~sc. TV). La ferita c11tanea viene ristretta con alcuni punti : l 'intestino punto l'indomani p1er il passaggio dei gas: qualche g·iorno dopo aperto largan1ente i1er la fuoriuscita delle materie fecali. Il sostegno rigido deve rimanere in posto aln1eno !15 g·iorni per assicurare la fu11zione e la stabilità dello sperone. 2° M-etodo di J ean,riel. Incisione a livello della fossa iliaca sinistra della cute a n con 3 cm. di lunghezza per 2 di larghezza. Si dissecca il l embo a base ester11a col sottocutaneo, in modo .aia es·s er certi della sua vitalità e lo si ribatte ii1 fuori; 2° Incisione dell'aponeurosi del grande obliquo secondo la dir.azione d~lle fibre per una lunghezza non inferi ore a 7 cm. per non intralciare le manovre e per n-0n rischiare lo strozzamento seco·n dario dell'ansa esteriorizzata· 3° Dissociazione trasversale del ' e trasverso ; 4° Apertura del p epiocolo obli.ql1o ritoneo pure in senso t1·asversa1e; _5° Ricerca dell'ansa sigmoide che viene attirata al di fu1)ri attraverso l'orifizio. Se non venisse fac:hlm.e!.1te bisogna esaminare la faccia esterna del meso : vi si constata quasi sempre la presenza di una briglia cicatriziale che va alla fossa iliaca: sezionandola, il meso si lascia attrarre fac:lmente dalla ferita. Questo è un particolar:~ imJ)Ortante sul qual.e va posto sempre attenzione; 6° Ricerca clel pt1nto ove stabilire l'ano. A qu<!sto sco1)0 bisogna esercitare delle trazioni sul tratto s11periore dell'inte.s tino fin che questo si lascia tra1·1·e. No11 bisogna credere che sia buo1

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'[ANNO

XXIX, FASC. 41]

na ·p ratica collocare più basso possibile la colostomia, af.finchè si for111i., al di sopra, t111a tasca per ristagno delle materie fecali: le rolostomie cosi praticate spesso ft1nzio11ano ma.le; 7° Si perfora il meso, rispettando le areai.e vasco·l ari, dal di clen tro verso il di fnori e si fa pa·s sare, attraverso la breccia così creata, il lembetto cutaneo :fissandolo con sei pt1nti di st1tura al margine opposto della ferita; 8° In alto e in basso la ferita cutanea viene ristretta con q11alche pt1nto cl1taneo, mentre cl1e nè sul1' ansa n,è •s ul piano muscolo aponeurotico va messo alcun punto. Bisogna gtiardarsi soio di 11on restringere t.r oppo l'apertura. cutanea poichè la funzione dello sfi11tere Ya fa.t ta dai muscoli e non dalla peJle. Cure consecutive. Non appena il paziente s:1rà infastidito dai gas, punger0 l'intestino. Il malato potrà bere a suo piacin1ento fin da1 primi giorni, ma la sua alimentazione solida sarà limitata. .L 'intestino sarà sezionato. il più tar•di 1Joss1 bile, ma non oltre i ·dieci giorni poichè dopo questo termine il ristabilimento del circolo fecale è penoso: nel caso verrà agevolato la qualche leggero purgante e da qualche clister e. Una volta guarito il mal~to da questo intervento bisognerà ed11carlo. se possibile, a rendere continente il sl10 ano. A questo scopo il m:1lato d11 e volte il giorno praticherà nel suo nuovo ano u11 clistere che cercherà di trattenerlo il più a 111ngo possibile, contraendo la parete add~minale e ai11ta11dosi al bisogno, con un tampone pel' occlud·ere l'orifizio. Praticl1erà uti ln1ente ginnastica addo1ninale e mas. saggio. In 2 m e.si il paziente ,sarà in grado di r.egolare perfettamente la st1a fistola. 1

Complicaz·i oni : Sono poco numerose. La

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rita pUJò infettarsi per una apertt1ra prematura dell'intestino. Bisogna allo·1"'a aver cura nella pulizia d~lla piaga e attendere· cl1e gt1ar1sca per ~' ma il risultato, sarà meno buono, perchè sarà compromessa· la continenza dell'ano. Se la .ferita cutanea è stata tro1Jpo r1stretta bi1s ognerà far saltal'e il ponte cutaneo. Come ve.rrà trattato il moncone i11feriore del1'intestino? L'exeresi addominale verrà poi .pre. ceduta da un p,iccolo intervento, che consiste in un'incisione circolare del.la pelle intorno all'orifizio cutaneo inferiore, seguita dalla tra zione dell'intestino il quale, una volta attratto ' fuori della ferita, verrà schiacciato~ st1tt1ra1-0 a borsa di tabacco e a.f iondato nel ventre. La bottontera verrà chiusa con un punto di sutura a tt1tto spessore delle pareti addominaii segl1ita dall'incisione n1ediana sotton1belicale sol ita. MINGAZZINI E.


[ ..i\NNO

XXIX. FASC. 41]

SEZIONE

PATOLOGIA GENERALE.

Gli endoteliomi, gli angiosarcomi, i cilindromi. ·

(Quello che ne resta).

(D. VAN Dl'YSE. L e Scalpel, n. 24., 17 giugno 19'22). Il presente articolo così intitolato tende a stabilil'e rapida.m ente le opini·oni successiva· 111 ente en1esse ·:St1l la na t11 ra dei tt1im·o ri detti « eI1doteliali », e a deter1ninarne la .situazione attuale. ~011 si l)UÒ neg·are come la serie dei tu.m ori compresi sotto la sop r a detta denom1. nazione sia estesa e con1ple.s sa e co1ne, per la maggior parte, appartenga ,él)l do·m inio de'lla oftalmologia. Il te1mine di e11dotPlio1ria è dovuto a Golgi (1869) ed è stato conferito da i11olti autori a quei tun1ori cl1e appariva110 costituiti da cellule che tappezza110 no.r mal1nente gli spazi e i t.:>apillari linfatici o sanguigni. Tale teoria ·ha avuto molti sostenitori. Ribbel't che la ha abbandonata lJer ql1asi tutte le localizzazioni la mante11eva ancora e la mantiene tuttora per gli endoteliomi della dura madre. « "4.rig io sarco1ni » e cc endotelionii >> sono sinonimi. L 1a.11giosarco111a con"isponde all'iclea ·1i un sarcoma i1ato dalle cellule connettivali i11travascolari : gli endoteli·i. Kolakzek (1878) ritrovava negli angiosarco· n1i, gli e11dotelion1i jalogeni di Kl ebs, avendo Kl€!bs attirato l'attenz.ione de.g li osservatori sulle tra.sfor11)azioni j al ine così freqt1enti in questo g·enere cl i blaston1i. Per i1oco che i turno r 1 di c11i si era sostenuto la g·enesi endoteliale avessero l'andamento maligno s i creavano i termini di « car:cino111a endoteliale», di « sarcoma carcino111atode » (.Sattler) « di carcinomi clie nori lo Pra1io

».

La 1nol tiplicazione dei 11on1 i derivava anc.he da altri fa tto1i , quali la distribuzione vascolare (sarco1na •p lessiforrne), la natura delle imma,g·ini (sarcon1a alveolare), la n1odalità ·dello stro111a (111i~o-sarcoma) , ma il giorno i11 Clli fu stabilito cl1e le cellt1le componenti questi turno. ri era110 cc clei dis·cendenti :dell'epitelio» i vari ter1ni11i di endoteliom a, angiosarcoma ·e d 1a ngiosarco1na si trovarono corri11pron1ess i. A risol· vere la questione così battuta se cioè si dovesse trattarè di encloteliomi o epitelio1ni , Volkmanr1 (1895), in uno stu.d io assai docu·me·n tato, con. eluse doversi trattare di i1eoiplasn1i a genesi endoteliale, i11e11tre che I-Iinsbe1·g (1899) ne 1di1fese poi la i1atura fibra.endoteliale. Borst che sottoscrive anco,ra, nell 1ultimo trattato di _.\scl1off, alla tesi d.i Volkmann sostireiie la n ecessità di istituire la diagnosi di endot·~· li011)a cc p er esclusione », e iò cl1e pillò veramen. 1

PRATICA

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te sen1brare ar'd ito quando sl abbia presente 1a ''ariabilità ed il polimorfis1no delle cellule epiteliali, rilev·ate in alcuni di questi blastomi. J{rompeker malgrado la leg·ge. della specificità delle .cellule avanzò le sue vedute sulla desmoplasia (quella forma cioè di metaplas !o. che farebbe ·a ssumere alle cellule ep·iteliali j caratteri di quelle connettivali: spiega V. D11y. se); ina è certo che in questo modo non si p·orta chiarezza nella soluzio11e del i::>roble1n:t proposto. .M a la somiglianza appunto· di alcune del I e cellule epiteliali, le p1iatte ad es., e le e·ndot'3liali è la causa di una gran confusione che è tor11ata a svantaggio di una esatta class1fica. zione. Infatti alcuni tumori descritti e disrgnati come endotelion1·i rivelano · al pritrJo sg·uardo la natura e·p iteliale (Epit. baso.ce~­ lulari). Un'altra causa d'errore si deve ri cercare n èl polilrnorfìismo dello stroma che può essere ora fibroso, ora connettivale o rnixosarcomatoso · o ' con delle modificazioni sarooJ11atose j aline della sostanza fondamentale. -e dei vasi. Tra quc. ste u1ti1ne neo·p.Jasie così i11odifìcate ritroviam o i cc cilindrorni » i1orne cl1e è deriv.a to dai cilindri o da altre conformazioni j aline dello stroma trasfiorm·ato, n1a d 'indole secondaria ' e che ·deve andare abbanclonato. Si riteneva da molti che i cilindromi fossero sarcomi o e ndoteliomi j alogeni: og.g i ir1vece si tende acl am· rnetterne senz 1altro la natura epiteliale, e si appli ca loro, in qua.n to tumori atipici, l'ap1:>·ellativo di carcin·o·m i volendo con ciò significare specialmente la malig11ità relativa, lo sviluppo lento, la recidiva frequente, la meta. stasi eccezio·n ale. La disposizione tubt1lare g·iustiJì<!a la denoJn inazione di epitelioma tl1bular-e (Ranvier), di carcinori.11a basocel'lulare (Kro1npecher), e di car.cinoma non cheratinizzante (adenogeno) di Ribbert. Qu.eisti tumo.r i si ritrovano frequenteme11te nella f1aocia, in ispecial modo nelle glandole salivari e lagrimali. In queste re.gioni ritroviamo ancora i tumori n1ist.i fa centi parte delle pr0duzioni ecto-me1so-endoder1ni cl1e e di c.u i l'andamento organoi d~ è dovuto alla presenza dell'epitelio. 'futti qu.esti cc endoteliomi », cc a11giosarcomi », cc cilindro·m i », ec·c.. sono caratterizzati da llil<l deficiente .cherati·n izzazione e mostrano l1r1a struttura propria delle fo·rmazioni glandolari. Vi si vede infatti di frequente la disposizio. n e a fuso delle cellule epitelioidi come nel sa:·coma fuso.cellul.a re, ma nello· stesso tern1)0, per la disposizione perpendicolare deg·li ep it( 1

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1331:

IL POLICLINICO

Jii addossati a llo stron1a connettivale, vi si nota un carattere prettamerite epiteliale. I campi e1)iteliali, lobl1li mt1ltiformi con pr,)lungamenti e anastomosi ·con cheratinizzazione di Cl'eta e disse.m i11ata con lacune dovtite alla trasformazione mucosa d.eg·li ep-itelii, n10 _ stra lln intimo rap.porto con connettivo sì da n1eritare 1'ap1Je11ativo di t11more fibr0-epitel i a.le. Ar1c.h e nel gang·lio carotideo è stat,o d.escritto lìn periteliomct, cioiè un endot.elioma perivascolare; denominazione cl1e sembrerèbbe giustiiìcata dalla clisp·osizione ra.diale delle ce,l lule cilindTo-cubiche intorno, ai vasi; ma ap·p t1nto q11 e ta disposizion e a mantello è propria delle cellt1le eipit~ li~"Lli dei parag·angliomi. In 1qt1e.sto modo gli « endot.el io111 i n , i « ci11 n(iron1i », ecc. debbono trovar posto tra i tumori epiteliali atipici. Gli << endoteliomi della dura madre» che rimang. .ono l'unica localizzazion e, seconclo Ribbe.rt, di rq uesti tumori debbor10 ancl1 '.ess i andar considerati com,e. « carcinor11i non diffe renziati» (Fick) ; po1i1c.h è facendo astro._ zio1ne cla a lcuni elementi secondarii qt1alj le concrezioni calcaree., si nota facilmente che 1 col'cloni cellula1·i ·assumono volentieri una cor1fign1«Jzione adenoidea di tub1 pieni separatj , con1e sono, da una sostanza connettivale fibrill~1re.

'pecial1riente isolate, l'analogja di q11ell~ rellule con le epiteliali è innegabil-0. D'alt.ra pal'te pe rò non è possibile nascondere come in alc11ni casi patologici le ce,J lule epitelia] i si a_ssomiglin o straordinariamente a quelle. cor11tettivali, ~ì che neanc11e n1orfologican1e11te è po·s sibile distinguerle: dal p·u nto di vista en1bl'ioil·og·ico e di quello clella dottrina d ell a d~ ·· sn1oplasia la ,questione rimane spinosa e ancora insoluta. D'altra pal'te questa diffico·l tà viene supèrata ammettendo con H.ertwig che i tt1mori dej rivestime nti sierosi s iano di orig·ine epiteliale e cl1e dall'ep1t elio e n on da·i vasi (connettiYo) abbiano origine i i1eoplasmi della dura madre. Fick è partig·iano d,ell'esistenza di lln gerrne epiteliale incluso nelle mening·i che deriverebb~ a sua volta dall'epitelio delle villosttà cariali. In conclusione b·isogna far tabula rasa delle innt1111erevoli clenom in.azioni clate a tutti qu ei tumori la cui localizzazione' è stata più volte i·icorèiata e ammettere inYece la loro natura fibr'()l-epiteliale a carattere ati1Jico, caTcinom·i cioè cori le loro 1nodalità costitutive e degene ratii'c <lcl parenrhi1na e rlello st1·oma. i\11NGAZZ LNI E. 1

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[.i\NNO XXIX, FASC. 41)

QUESTIONI DEL GIORNO.

Azione e significato di certi microbi acetonogeni isolati dalle feci di diabetici. (PH. PAGNJEZ. Presse niédicale, 5 agosto 192'2). In un l avo·r o compar·so i·ecentemente s .u l Britis1i nied. Jo1trr1. A. Renshaw e T. Fairbrother annunciano cli averei isola.to dalle feci dei .diabetici lln n1icr.oorganismo· a c11i hanno .dato i1 i1ome di B. amyloclasf ici1.s 'i1itestirialis; esso de'Co.m pone i i11ezzi all' amid'o, dando .acido oss ibutirico, acido diaieetico, alcool bl1tilico, acetone. Detti al1toci l1anno iniziato i loro st:udi st1lla flora microbica clei diabetici ' non eo·ia' parten,do da considera.zioni cliniche, ma s1)i11ti dalla conoscenza dei fatti sperimentali ed indt1striali rig11arcla11ti certi microbi acetonog·e11i. Già d a t e rn po, <1 ifa tti, a lc1111i batterioloo·j t:' avevano isolato, s peci nlu1ente da vegetali impt1tr:iJcliti dei mie-robi d-el tipo amyloùacter ecl alt1ri ch·e, in rr1ezzi adatti, prodt1cono acetone ed alcool; nno di qt11esti è stato l1tiljzzato per Ja produz io•r1e indu•str·iale• dell'acetone e,rl ' 11a pern1esso di produrne con qt1esto m ezzo migliaia di tonnellate d11rante la guen..a. Da questi dati, i dl1e A ..\. citati sono partiti per le loro rj ce;rch.e. L 'iso~amento del n. anit/loliti cus, per•ò è no11 ag·evole nè br.eve: le feci, ùopo dil11ite con soluzion.e fisiolog·ica, ,.-en·g ono insemenzate su t e rre11i a base di riso e di farina cl'avena) che. prima della sterilizzazione, sono portate a ll 'ebollizio11e per t1n certa tempo allo S1C01l)O cli g elati,nizzar.e l'amido. Dopo 1-3 g·iorr1i la coltl1ra· viene dill1ita, portata a 75°-8D0 pe1" separare le spore eiel insemenzata soprFt un ter·r.eno solido~ di composizio ne analoga a ql1ello di c11i f'0 p1·a ; le col.o·n ie isolat.e ve•n gono pescate e seminate ir1 mezzo liqttido. La fermentazione non tarda a &vilt1ppar~i con prod uzion.e di ga·s, di n.cetone, di alcool butilico, ecr. Il germ.ei isolato è un bacillo lungo 4-6 ~i, g ram-positivo, anaerobio fa·coltativo, spo.r igeno, a spore centrali, ovalari; pl1ò e!:sere isol'l, :• od in .c atenelle; nelle coltru1e giovani è l eg1gei-ment,e n1obile : si colora con colori basici: prodt1ce un fer1ner1to dia.sta.s ico che decompo:1e l'amido· ed 11no pro teolitico, che liqt1.e.fa la, gelatina. È 1s tato isolato· 7 volte s11 9 casi di di.:.l.bete (in tutti qt1estj vi e.ra a·ceton-e nelle uri~"?.~ e·d aceto ne nell·e f.eci), n11entr'e in 11 individ.1i non diabetJ.ci le rierche· sono state infruttt10.s0. 1

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P e r quanto rig·11arda }a relazione tra tale germe ed il diabete non si possono che form t.llrure deJle ipotesi. Gli -~A., che l'hanno isolato, 1 iteng·ono che esso (od un g·erm e analogo) dia


;[_.\.NNO ~'\XIX, FASC.

41]

SEZIONE PRATICA

origine nell'organismo agli stes i prodotti che 11elle co ltltre e, che questi, special1nente ,g li al·C~J ol, poti ebbero agi:l'e · st1l fegato, investirne iJ1 qt1alche mo.d o la fl1nzione glicog·enica ed es~ .:·re ql1i ndi ca usa della iperg·lice111i a. ·ral e cor1c€zione ardita è stata vivacen1e11te -ca iticata. n·a1t1ra pa1·te pel'ò, altri al1tori hannn portato nuovi contributi sperimentali s11ll 'a1"g·::i111011to. A. Be11.l1elot e 01 ait va11no da t e n1JJrJ studiando i batter1 aerob1 capaci di p·i·o.a~ 1re acetone, attaccand.o gli idra ti di carbonio ed han110 i olato 56 stipiti, ap·p arten.enti J:.ì-="f' lo })iÙ ·al grll.})})0 del sottile e d el mesente.l'i ·o: es.si avevano co.n cluso che accanto ai germ:ii anaerobi acetono.ge11i tanto attivi da IJ-e1m1e ttere l'utilizzazione indus.t 1iale, ve· ne so.Il•) alt1i ae1·obi ed anaerobi mo·l to diffusi all~ "'up,eirficie di alin1e•nti ve getali, dotati pttre, -Stbbene in mililor gr-ado, di potere a cetonoge.n o. Le 1ric.erche di A. B ert.helot e di t. Dany::.z)IicJ1el han,n o poi dimos trato che dall e feci di :3:? individlli non diab etici non si è pott1to j~o­ lare alct1n germe a cetonogeno, me1nt1~e da quell e di 22 diabetici, con gli-cosl1ria cla g. 4. 75 a .31. , si ~ono pott1to isolare in 17 ca5i d ei 111ir1·0b i aoetonogeni, apparte,n enti a parecchie s1)e-cit?. bacilli, di11lococcl1i , coccobacill i, ecc. La presenza di tali g·ermi pot1·ebbe risultar.e sen1J>licen1ente dal fatto cl.ella p·r esein za costante n elle 'll1tim e }JOrzioni d el tt1bo digerente di diabetici di glnco io, il ql1ale non si trova neg·li individui norn1aJi. >J"on è ))erò im1)1·obabi le cl1e tali ge1·111i abl)iru10 llna funzion e in1portante: le esperienze di B e1·thelot ha11.n o dimo,s trato che facend.o ingerire ad 11n conig·lio 11na forte qt1antità di ~olt lrra cli g:ermi a retonogeni, s i ottiene una ~:licosuri a (ti110 a 7 g .) p,e r s istente (fino a 5 me.,1 accompagnata da cliacett1ria e, solo u11n \Tol t a . .da. a·c e·t o·n uria; in altri conig·li i·ing·estio11è (li tali colt11re l1 a determinato ematuria ·rir1ita con la morte o diacetu1·ia. B e11'thelot e Danys z-::\Iic.h el co,n cl11dono da <1t1este os~e·rvazioni cl1e vi sono dei germi. i .(111ali possono determina re n el ·coniglio alin1e11tato s1)ecialmen.t e co·n idrati di carbo1n io, ì.111a g licosuria persistente accottnpagnata da ·a c idosi. Occorrerà però rl·el tempo e sara nn o necessarie nt1ove esperienze per arrivare n 1co11 clu·sioni applicabili alla clinica. 1

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resto Domi.nicis, Toevfer e Fret1nd avevano trovate nelle feci clei diabetici delle sostanze diabetog en e : IIam111erschJag e K al1ffmann ne avevano isolato 11n baoillo, di cui le coltl11 P era no d iabetog·e11 e per il cane ed il gatto : però ql11este i-icerche erano rin1aste isolate e non erano sta,t e seg·t1ite m etoclicamente. Qu1elle a.I tnali ha.nno il n1erito di riprodt1rxe sotto un n11ovo angolo nn proJ)Jerna che resta fra i più com1plicati d€lla ])atolog-.i a. ed a questo titolo jndipendentemente dalle speranze che posson~ s11scitare, m erii a r10 a tte11zione. FILIPPI~l. 1

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Com11n c1t1e ql1este ricerche, che v.eng.01n o da :auto·ri div1ersi rimettono a nuovo l a questf.one dell or1Jgine m.icrobi·ca del diabete e del })ossibj le co·n tagio, ~ ipotesi già da te!fipo for11111lat n. ecl al)})01ggiata da f9.tti, altrimenti inooplica11 ili, come, p . es., il diabete co.n iugale. D el 1

CENNI BIBLIOGRAFICI. A.

Tra ttCllo di patologia speciale 1nedica e t erapia. X eicliz. italian a sulla XXII ed u ltirrna te cl esca, 4 vol. in-8, di pag·. 451, STRU!VfPELL.

415, ~24, 639. co11 fig·. e tav. F . \ TallaPdi, ed . ~Ii lano, 19.29. Prezzo L . 1·60. L'o1)e•r a di Str l.i.1n,p·e ll è fa vorevolmente n ota a tutti i medici c.:t .e Sll cLi essa 11an110 iniziatoi loro ·stndi ,d i patolo.g·ia n1eclica, e ad essa rico t·ro1n o anco·1·a nell 'esercizio prof.essiona] e, rit t·ovan1d ovi rapicla m ·ent e, }Jer la 111nga const1etudine, l' a·rg·omento des id.eriato· ed il consiglio cercato. Non è certo fr eq.uiente il caso di un'oipera scie.n tjfica, che in tanto avvicendarsi di teorie , con l'acc.u mulars i ·di ta.n te nuove ac ql1is izioni 1nantien·e a n cora integ·ra d o·p o 37 a11ni ( la, }Jrim a e.dizione è co1 1 npat:sa nel 18 83, l 'l1lti1na n el 1920) la sua linea fondan1 entale chiar amente didattica. Anch e l'op exa di ,Stri.i.mpel1 ha segt1ito però il meraviglioso svilui::>po delle scienze med'i·che e bi0Jogicl1e e si è ' 'en11ta, nel corso d elle edii ioni, accr·escendo <li nt1.o vi capitoli, in modo da renid e rla il p iù possiib.i le con·s ona allo s1Jirito d ei t·e11 npi. E non le è mancato il conse·n so di studiosi con g li 83.000 esemp,l ari delle edizioni tedesche e numerooe traduzioni, fra cui a11cl1e in giapponese.. In questa e dizione· sono state fatte ag.giunte sul tifo .esantematico, itte.to emolitico, encefalite -epidemica, ecc.; n1.eno rimaneg·giati apipaiono alcuni argon1.enti, .qt1ali J>. e. l e malattie· d el ct1ore. La traidnzione è cloYuta ai proff.. A. Rubino, S. Riva-Rocci e-cl a l dott. R. Bonfìg·li. 1

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fil. ' ' · G1u n1 cEA-NDREA.

E:rameri de lo s organo s del

P echo e del A.bdo1n en. Roig ed., Ba1·celona, ' ; er sior1 eSJ"la fto la d e P. 1'qrres.

Noi siamo lieti di notare questo trionfo del J11an11ale del Git1diceandr ea, · cl1e ha trovato un i 1ttell1gen te trad11ttore in ling·t1a s11agn11ola nel dott. Torres. Il volt1m e è il fr11tto di lt1ngo

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[ANNO XXIX,

I L P OLICLINICO

a111ore pee il diretto inseg·namento agli stuclenti dell'esame del nlalato, 1Jase di ogni dia.gnosi clinica e spinta agli esami di laboratorio; l'A. in esso segue il sano indir izzo del r.1.etodo clinico a11tico, di cui purtroppo in qualche scu ola si vanno perdendo le tracce. Il traduttore è stato spinto all'opera di divulgazione in Ispagna del lavoro del G. per lo studio in maniera chiara, metodica e completa dei classici procedi111enti cli esp1orazio11e clinica, tE>nendo conto d·el valore che a ciascu110 d i essa va attribt1ito. Noi ci auguriamo che il librD in Ispagn a abbia lln successo meritato, quale 11a avuto tra i nostri studenti. t. p. A. Buss1. I paratifi. Studio clinico sperimentale. - Bologn a, Stab. Tip. Riuniti. Si tratta d i 11110 studio com,pleto delle infezioni paratifose, che compre11de, oltre alle notizie storiche, u na larga t r attazione della parte b~teriologica, epidemiologica, etiopatogen etica, cJinica, anatomopatologica, · profilattica e curaiiva. 'ftttta la vasta lettera tt1ra sull'argomento, spesso discorde, l'A. ha avuto il grave compito d1 riscontrare e di riassu1nere in maniera armonica pur di trarre le note più sicure di bacteriologia e di serologia di cli·n ica 0 i fatti più salienti dell'a11ato111ia patologica e d 1 te,r apia. ::Ma il compito della monografia non si Jj1nita adl opera d-i si11 tesi organica, poichè \,. è un notevole contributo con 79 osservazioni i)ersonali di paratifo B e 6 di paratifo A; v'è 11n contri.huto s1)erimentale ch e ' 1 ale a portare una nota di più nel discusso capitolo dell'intossicazione para:tifica. I l volume, che racchi11de la moderna letteratura di guerra, importa11te 11ell'argomento dei p aratifi, è ch iuso (la l1na ricca raccolta bibliografica. t. p . GALUP, CASTELNAU ed altri. - L'Asthme et sa cure hydromirierale. L'.expansion scientifique française, Paris, 1922, pag. 127. Frs. 6. Do1p o il diabete e la gotta, q11esto è il terz0 volume della · collana di studi di idrologia clini<!a, pl1bblicati ·d a .m eidici ·di stazioni t ermali. iE sso compren.de sette capitoli : nei primi si tratta 1a questione d·egli sh o·k s a nafilattic i1 e delle perturbazioni cosiddette endocrino-sim pat:tche, co·n speciale riguardo alJ.a .influenza che st1 qu.esti stati n1orbosi ·può avere una tera,p1a idrominerale; vengon o quindi esposti i dati cl inici· riguardanti le c·u ·rè d'acqua in a lcune stazioni termali f1·ancesi particolarmente accr~­ ditate per la c ura ·degli asmatici. Nel-la })arte gen.erale un argomento così con1plesso, quale è l'anaifilassi, e1d una teo r ia a n cora così incompleta, quale è quella della oa. tura anafilattica .dell'asma, non possono evi0

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FASC.

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denternente eis ser trattati Ohe per sommt capir e con la pura accettazione o ripulsa di teorie e di concezioni. Nelila seconda parte si trovano esaltate le stazior1 i i er1nali fr a r1cesi ch e giovano nello asn1a, con riC'ch ezza di dati, con ;brio, con cor1' 'i11zio11e. g . sabati1ii .. 1

SCHIASSI FRANCESCO.

I l ref ratto1netro per uso

In 8° di p ag. 42 con 3 fig. - L. Cappelli. Bologna 1922 - Presso L. 3.50.

clinico. -

L'argomento è stu diato del punto di vista prettamente clinico, come metodo di indagine, che può applicarsi corren temente al letto d'e I malato. I.e variazioni della concentrazio11e protejca del siero di sangue sono sopratt1tto legate ai turbamenti del r.ica.n1bio 1dell'aoquai; da ci ò l 'importanzn ct i q11esto stt1dio per t11tte le questioni inere11 ti all ' edema deii nefriti.ci. La inonografia è corredata da una bibliografia di 111 lavori. fil. Form,u laire Astier. 11ade-mecurri de 1riéclecine pratiq1le. II edizione. U11 vol. in-to· di oltre

1100 pag. rilegato in pelle. v ·i got Frères e l.i.brairie d11 ~1011de médical. Parfgi, 1922. Prezzo 25 fr. La Casa Astier ha ri11nito in questo elegante manual-e, l'icco di dati e di formale, ciò che l)UÒ essere 11t]le al medico pratfro: le grand·i inedicazioni (chinùche, fisiche, biologiche, psichli1che), il trattamento delle diverse malattie sia interne che esterne, lai medicina e chirurgirt: d'urgenza , le s1)ecialità, la profilassi e la legislazione. 'fil. Importante pubblleazlone? Prof. UMBERTO BACCARANI Direttore e Medico-prima.rio dell'Ospedale Ci~le Umberto 1 · in Ancona

Lèzioni di Clinica Medica Ospitaliera con prefazione del Prof. s en. ETTORE MARCHIAFAV .A INDICE DELLE LEZI ON I: I. Sovra alcuni . asp etti_ dell:-t meningite cerebro-spinale da meningococco (meningite r1tar~a· ta • meningite effimera • meningite ondulante). - I 1. Meningite cerebf'o-spina le meningococcica chiusa. - 111. So~ra ':'"'e· pidemia di sepsi eberthiana pura (Tifo.si _a form~ eJ!1~em1ca). - Iv. Sovra un' epidemia di febbre t1fo1de .a rip et1z1~ne. v. Alcune localizzazioni non comuni della infez_aone pa~t1fica B'. - VI. La sepsi reumatica. - VII. La febbricola _faringea. v 111 . Intorno all'epidemia d 'influenza. (Autunno-inverno 1918· 1919). _ IX. Le infezioni da M. Tetragono. - X .. Le con~e­ &tioni pleuro-polmonari diplococciche. - ~I . . L.a cort1co-pleur1te tubercolare circoscritta. - X 11. Osservaz1on1 intorno alla curtt mineralizzante. (La cura minera lizzante viva). - X 111. La 1tafilococcemia a sindrome tifosa a ripetizione. - .x I V· L.e febbri meta-infettive. _ XV. Le çonvalescenze atipiche e • ~ marasma post-infettivo. - XVI. Osservazioni in~orno . ~Ha_ grande variabilità delle medesime infezi~i nel vari ind1~!du1. Un volume ~n-8, di pagine VIII-a14. Prezzo L.. 18, p~u lespese di spedizione posta.le e di imballa ggi(). Per i nostr1 ab· bonati sole L. 16.90 in porto franco e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia a l Ca.v., LUIGI POZZI - Via. Sistina, l~ • ROMA.


[ ..i.\.NKO

XXIX ,

F ASC.

41]

SEZIONE PRATICA

lttffDEMll SOtlETA MEDICHE, tON6RESSl.s ocietà Lombarda 'di Scienze l\ledicbe

e Biologiche - Milano. Seditlf/J ordinaria. del D gi;zlgno 1922. Pre~id<•nzu:

Prof. B. Rossi, presidente.

Bl enorrr1,,qia dei · gcnital i dello òa,111 bi1ie.

T . ScoiiL\ZZO'N't Esami sistematici endovao·ie Il<1 li, J)l'::t t ic;n ti coll'lll'~trosco11io (li L·urs, in banìbine affette da blenorragia. dei genitali acuta, subacuta e cro11ica, hanno permesso di rile,are cl1e il processo, s1)ecialmente nel suo stadio cronico. non è limitato a lla vulva, alla vagina, od all'Ul't"tra, ma che esso si propaga spessissimo al canale eer·yicale e ca usa a 1 cieco e talvolta ai fo1·nici delle alterazio11i, cl1e vafil.lo da semplice in.filtrazione fino alla produzione di voluminose vegetazioni, con erosioni e cbiazze ecchimotiche. I.in propagazione del processo gonococcico nl canale cervicale è senza dt1bbio la causa. della lunga dt1rata del 111ale e delle frequenti recidive. Oa.~r, clinico

di tu/n1,01·e p1"i1n itivo del Douglas tratt<11to coi rad ,i:u1n .

TJ11a donna senza i1receclenti morbosi pri1nn dei 02 a11ni, present::t a q·nestn etit <li $turbi vc~cica li con ifisn ria ~ necessità cli ca t<'terismo da sposta1uen to nnteriore dell~lltero, r1er tumescenza de! Douglas, che a ttra,rerso a co1potomia posteriore si rileva costituita da gr°'~ l)l'Oliferuzioni fisse a forn1a piramidnle fn.ciliuente snnguinanti del Yolu111c com1)Jessivo di l1nn grossa vr~•ncia. Impossibile l'intervento radicale, si apr.Jic::t in seguito attraverso alla breccia vaginale un tubetto di r.'.ldiun1 elemeu.t . d i mgr. 50. raccl1il1Ro in filtro d'oro di inm. 0,5 d-i spessore, rivestito di gomma, che si lascia in posto 24 ore; do.p o quns i un mese applicazione di altro tubetto di radiuu1 element. <li mgr. 2.~ in filtro di platino di mn1. O,~, <i·i F\ne~snre, .riv<'~tito òi go1nma c-he anc>orn ~i la scia in r1osto i)er 24 ore; dopo altro mese tllJPlicazione (li ragg·l X con irradiazione di tutta la pelvi attraverso wolte.plici porte di entrata . Alla finP ff~ll~ <'11 rn jl ri8c-ontro vaginale fn. const:1tal"~ scomparsa completa di ogni traccia della tun·escenza del Doug;las e ripresa 11ormale clelle fl1nzi0ni v~scicale P. rettnle co11 stato generale ottimo. :\. .

BFRTAZZOLI.

-

S u,lla teeti ica dellrr, resezion e 1

gast,1~ica .

G. SoL.\RO. - Presentazione òi 11n nllOYO stri1me11to costituito da 11na tl'iJJli~e pinza. n Ye11te una parte inediann n bl'a11che robuste, rigide, co11 funzjone di écrrtse111·, 1nentre le laterali, a branche E:'lastichf>., ~ervono J)er lrt chimostasi. J_ie branel1e de1 1~ tre pinze sono fr:i loro c9llegabili in moclo èa poter essere maneggiate ed articolate con1e ~ s~ trattasse di un'unica. pinza. Effeth1ata la cltinSl1ra di qt1esta e raggilmto il massimo grado dell') scl1iacciame11to, grazie alla rob11stez71a e alla con:forrr1a zio11e della pinza 1nedja 1ia, si toglie di quest'11lti1na br.::inca st1periore, indi, scorre11c1o con la

1337

punta di \lll bisturi lungo il solco esi.stente st1liu branca inferiore, si divide lo stomaco. Si asporta poi !l11che la branca inferiore media11a, otteneru..10 la reciproca separazione de1le due pinze laterali, da ciasci.ma delle quali risulta allora sporgente t1na regolare lista di parete gastrica, ridotta alla sola sierosa e presentata 11elle più faYorevoli co11dizioni per un prima sutura a tutto spessore cht~ JJOi, tolta la pi112a chi1nostatica Yiene affondata con un sopragitto ~ier19-si.eroso. ' L'O. i llus t r.a con fi.gt1re e con dimostrazioni pra- . tiche i vari mo1nenti dell'u so della pinza, che fa -. cilita e rende più spedito l 'atto operatiYo, sopratutto per la semplicità di manovra e la sicurezza con Clti. può !l vvenire la · sezione dello stomaco e\itando non solo lo spand.i anento di content1to, ru:t la eversione della mucosa e ogni contatto con 1·1 niedesima, donde vantaggi dal punto di Yista dell'asepsi e della esecur.ione della sutura dei mon-

coni. Di

lf1!

caso di lussa.t ion,e end.opelvica della te:;ta del femore .

E. IlERLA. - I/O., f;remesse alcune con.siderazio11i gener:ili, riferi::;cp di un caso clinico di 111ssnzione endope1vicn della testa femorale e pres~nta delle racliogr«tfie che ad esso si riferiscono. C-0munica inoltre il risultato di ricerche eseguite .p ersonuln1ente sul cadavere allo scopo di sW.bilire n1eglio il mecca11i~mo di tale lesio11e.

C. \..-ALL.\CDI.

Società ìlledico-Chirurgica di Pavia. 'cdufa, rlei 7-14 l uglio 1922.

J; segno Dc Giova11,ni-Zoia nelZo stu.dio dell'art ero-spa8,1no. G. SILVANO. - I/O. ha ràccolto, i11 c:irc.a 3 anni un !!l'<l ndi~simo llllmero di sfigmogrammi, co11 ' .., kfip:n1ogr<.ì f o 'Jlorelli e Perin, e li 11n di Yis~ ·in tre tiJii: 10 tipo nel quale dopo l'eccitnzio11e all'omel'nle si 11a n11a n1odificazione di ampiezza del polS•) all:.t r<1diale; 20 tipo 11el quale l'eccitazione alr o1ueral1~ non porta alcl1na modificazione del pol~o alla radiale; 3° tiJ)O nel quale l ·eccitazione all'ù1nerale pro\oca una modificazione del polso alLt racliale, non solo di ampiezza ma pure di for1ua. Egli ritiene elle tracciati dal 1° tipo mettano . in cYide11za una i1ormale contrattilità arteriosa in i11diYidt1i ù pre~sione normale. Quelli del second o tipo jn{1icl1erebbero 1111e:l ipotensione; ql1clli d~ J terzo tipo sarebbero i11dice d'una i\cc011tuata irritt1 t•ilità del sistema arterioso, dimostrerebbero cioe \ina tende11za a ll'artero-spasmo e conseg11entemeute all'ipertensione essenziale. Egli cl1iama col no· 111e tli si11 to111 0 11.'i Zoia q11estc modific:azio11i de l 1·ol~ l'éld1nle cl1)110 l'eccitazione all'omerale, percllè Zuia fu il pri1no, in altro campo. a dare la clill1ostrazio11e grnfica di q11esto sp.1s1uo . muscolare clc,,lla media. 1

1


1338

IL POL1CLfNJCO

JJa. ·r ea ~ion e di I jange in J)Sich iat ria, con speai.a!e ·r ig'lla rdo all'esan1e sep a,ra.to clel 1iqi1or cerebralis (puntura cerebrale) e del liquo·r spinalis (p11.!1-

11~l studiato ia reazione cle11·oro colloidale, la linfocitosi, la g1obu 1inosi, 1·n iturninosi e la R. c1i \\;n,~ru1a11n nei J;. ç. R . di 1.•o a111ruala ti, dei qnali GO ernno affetti cla parali i l)rogrt=a: iYa, G::; ·d a malattie u1éntnli non lu<.)t ic·lle. 1$ (lH e11c·efn lite let..1rgici1 e 7 cln m.alattiv nervos€'. ~ei 60 J)fl rnli tif' i 1<.t R. cli Lnnge cìin1ostrò In C;lTa tteristica curva paralitica e re:1%ione n egntiYtl 111 tt1tti g·i i nJtri casi, eC>Cetto in nn oa~o di sclc1·osi in placc:J1e e in a ltro cli nscesso cerebrn le. 1;1·L\ r1•:TT.\. -

r:o.

In 13 c~si ì'O. saggiù cont()111poranenmente l e It. di ~'as~erman11 e cli I .. an.g e col liquo1 cerebl'ali~ ~ . 1)inalis, otte11enrto in entra1ube i·isn,1ltati po iti,-i nei 11a ralitici , e i1ega ti vi negli altri, ma co11 c urYa prtralitica più intensa nel liquor cerebrnliR. 1../0. eonclt1Lle affermando cJ1e la R. dell'oro colloidale, o « Qnint.c'l re.azione ». è T"eramente e.li gra n(le lltilitn nella diao-no i cli p·arali~i progre~­ sivu, perc-hè dà 1·is;ultati paralleli n quelli cleilc «quattro renzioni », ma le su1">era per sensibi litù . sc~mplicitù

e

XXIX, FASC. 41]

l'uclito. Si rivromette di continuare lo studio •1'-'l pezzo. l.'r·soH1" ultra->nicro~copico dcl rnateriale ottenuto

tn !'!1 ln1nhare). }ì

[ANNO

~ ic nr~zza.

puntura

<lellc gltir1t11/ul<' linfatiche, Slf ·sid io cliag1iostico della si/il icl!' . dalla

co·n le

T..ia pnntu1·n. della ghiandola, c.pernzio!1e facile a farsi e poco doìorosa (e quiucli toller.1ta llagJi <in1malnti), l'esn.1ne del s nc"(·o, por-;itiYo in una fortè pel'~ntuale di ammalati r~~ cen.te (SS.14 'Yo ), cl1e non <ibbillno 8nbito cure ~e­ n E-rali antilue ticl1e, &ono condizioni che devoh. ~ fn 1· be11e accog·Iiere que~to iu~toclo di ricerca , a nc·l1e con1e jnd:tgine parallela ad altre, atta a chi:1rire e confermare: ..:ia un :innlogo reperto microsto1)ieo cli l lIHl lesione cutanea o Jnncosa sia nn ' 1·p1 >etto mero logico. T.. a · urvosi7-iOJlt <li l)roop, che il riconoscimento (le I· trepoue111a Pèlllidn1n, sia facilitato òall'as~nza 11c·lle gJ1inndole linfa ticl1e di altre s1)irochete, Jtl c:0ntrnppo~to a 1la frequente promiscuitit, con spiro<:l1ete J)tlllido-simili negli :i ltri fo(·olni cutanei o 1nt1cosi, 11on p11ò e;·~e re accolta cl1e in senso rek'lti \·o, i1t <llHl11to o11e. c:o1ne 1·is11lta cla st11di antet'(:.ltl~nti e ll:1 ile nostre ossetYaxioni , anche le co1uu11i ~lliroc.:l1ete vosso110 g;inngere n Ile ghia11dole linfatiche. (JUA'J''.l'Rrxr i\IARIO. -

I .a. puntura. cerebrale tiella dia11nr,si dèllc <lenlen:e. J1J. 13RArETT:\ e .I\. G .\'ITC-CAS.\ ZZ.\. - · Gli 00. , <lo · po a'rerf! riaffern1ato la c·omplet<l innocnit~1 dell ~; r•nnturn cerebrale, e praticata c·olle c"toYute ca11tl:._ le, e (lopo a"\·e re ricordato la g;rnn,le irnvortnnz<t di tn le n1ezzo cli indagine nella. ding11osi clegli . tati d~mPnziali e in p·a rtico1are della pal'nli.; i progress i Yn ( c11e ernnporta una prognosi i11fa ns:ta a breYi-~ .·eadenzn ), illnstrano con dimo, trnzioue cli prepnra ti nn IJrin10 contriuuto di 1;; ca~i di clen1euz.1 Jin ralitica, 11(-\J quali l 'e:sn i11e 1stopa t ologico della ùiopsin cerebrale o la di111ostrnzio11e clcl trepon~ mn pulli~1o n l paraboloide, indirizzò o corresse i11 i110{1o certe> e sic uro ia cl i agnosi cli11ic~l. fi-li 00. .~oRteugono C'he, nei Cfl si clubl>i di paralisi l)rogressiYa - tutt'altro che rari, 11on ostante le più ·accllrn te ind:agini liqt1orali - il neu1·olog0 è l'alie11istn l1anno il dovere cli no11 omettere questo mocler11issimo mezzo ·d nguostico. f€>to 1nost·r uoso per enorn1 c ci. causa, di rottura d'Ntero.

lJ L 1111

11

clel

C<f}Ji)

Grso l )AStJU.ALE S11,vANO. - - J .. ·o. riferi~ce di unit do11nu morta in tra.\aglio di parto per rottura cl' utero ....~.ll'a11topsiu eseg·11ita i1ell'Istituto ,s i troYò libe r o 11e lla eavità addominale un feto a te r 1niue c l1e pi-esentava un'enorme tumore nel lato de~tro clel cnpo (circonferenza clel ca1>0, tumore ~0111pre, "· cu1. 53). Detto tu1uore è talmente s,·i1uppn to cla <lare l'im1)ressione ci ~i troYi di fro11te :lcl 1111 caso (l i 1ndstro per ecces~{> con d11e teste i· i un i te

(ili

n.1 ce11 tro.

~snmi

istolog·ici din1ostrarono trattarsi di 1n1:t ci sti originatasi in n110 dei solcl1i brnncltia !i t-~terni e piil precisa1nente c1al 1>rimo nrco bra11<:hiale 11er 1111 <iifetto di svil11ppo ~1ll' orga110 dt' I-

(>.i;ser·ra,.:ion.i con1.parative sul r0Zore lliagn,osticfJ t: 1·linicr; <leila, rea~ion e <li lra sscrn1ann e >"da.ch~­ 1

Georgi. QUAT1'1'1XI

3IAHIO.

-

Que~te

os.ier,·azioni

COlli-

J1<1ratiYe, ::!e Yengono dopo molte altre, hanno per& il pregio {li essere correda te cla da ti clinici sieuri l' di costituire 11el loro insie111e la st..1tistica I>iù 11un1f'ro. a raccolta s inora in Italia (12G3) esan1i. L'O. (40IlClucle : 1° Il 111etoclo pro110 to c.l èl ~acl1R-Georg;i J'>er . l<"t cl i<1gnosi <lella Rifilide n on diì reazioni specifiche. eon1e no11 Je clit la reazione Bor<:lf!t-1''\tassern1annX oisser. Infatti in ambedue i metodi abbiamo talY(llta risultati positiYi i11 sieri di i11cliYidni inclubbiam~ntP non llLetici. Dalle nostre esperienze i·i~nltc'1 che la cliffere11za cli specificità fra i cl ue u1etodi è minimn, or<.l i11 favore cfell'uno ora in faYore dell'altro. Nell:J lue clinicame11te acce1·tata In "\iVasserman11 fll Po·iti\a nel 9G.3 % dei casi, la S.-G. nel 90.S ~~ . Ri~1•et.to alle affezioni di natura certamente nou luetica la S .-G. 11a dato reazioni nega ti ve l1eJ J 00 ~{, dei cnsi, la W. i1el 97.06 % ~ 0 In riguardo alla sensibilitlt la S.-G. è !ie,·en1ente inferiore alla "\V. e ciò specialmente nella lue antica latente, e 11elle formè curate inte11~nmente.

30 Per il piccolo costo della renzione proyoRta da 8.-G. per In sna: grande semplicitii, J:>er ln forte pei·cPntnnle fli risulta ti concordanti fra qt1esto metodo e la reazione originale di W. (93 %), ~ ia nel se11so positivo ehe in quello nega tiYo, i1oi l><>ssiamo affermare che la S.-G . non solo cleYe es~ere usata nei la bora tol'i i)arallelnmente ulh.1 W ., l'er cl1iarire risultnti dubbi e per clar eonfern1a


, fi\NNO

XXIX,

:F'ASC.

41]

1339

SEZIONE PRATiw \

.alle renzioni eerte, n1a per la sun facile esecuzione-, ma lgrac.lo quc.tlche . difficoltil di apr>rezznn1ento, può essere usRt.a <ial clinico pl'atico anche ....o·· Ja 11ella ricerca della lue. ~-'ulla cause che cleterrninano l'ipe1·vla8ia

<lell'11t e,·o du ra11 te il concepin1 e11i o. (Nota prerentiv:t).

G. -~~L\'rt. - r 'O .. facendo seg uito ad unn 11otn 11ltin1;1 n1e11t~ con111ni<:n tn, ~ul comriortamento <l<'l1:i n1n~colatu1·a dell'utero clnra11te la g;ravi<ln11zn, riferi ·ce i l'i, ult.1ti cli una ~erie cli esperienze <lirPtte ~ ll•l rie01'C'<l {1elle C:l use ch e dete rminHno la 11>erplu . . it.l dE-·11.utero dur.1nte il concepimento. Ralassu Ya toniglic q11:1 ttro giorni dopo i 1 coito, 1·a ceoglie,·a il sang11C' in v royetta steril0. n~~in11~eva 11na soluzioni'.) cl ~cn lcific:inte (sol. cli C'itl'n to .._·odico al 10 °/c»J ppr eYitare Ja congulazione ccl iniettava circa 10 crnc. di snngt1e cosi trattnto nella Yena marginale flell'orecchio di coniglie ~ic-nrn1nente non feeo11da te. t..Tccisi gli nniMn li 2'>-24 ore -clopo. poteva <'onsta tnre la presenza c1i cariocinesi nelle fibro-cellnlc 111uscoln ri c1€ll 'utero. Crede perciò rli poter nffer1nnr0 f'he lo. cn11 ~:1 df'term iruintc 1'iperplasia dell'utel'o sia cl{l n.ttr1l.1uirsi ad o rn1oni presenti nel Rn 11i:;t1e cli anin1n li in c ui è a vYenuto il conce1li1nento. J.. n nn turn e la provenienzn cli questi ormoni non può nncoru precisare, per o ra si lin1ita n Ill)tare il fatto.

~ioni

con la periferia dovesse1·0 essere complet~111 1t·11te i11tPrrotte, l'O. osser,-a in esse i noti e coll1nni fa tti cli risentimento, pe r cui conclncle cl1f.• in que~ti anin1n.li Je cellule n'~l'YO e, cloJlO traurni s ul !oro j)l'Oh1ng!.11nenti 11eriferici. s i <·01nporta110 e-enne quelle cle~li n ltrt vcrtcbrn ti SllllPri o ri. Su ll'a:."ionr diuretica <1<'7 l\' ovas·u rol.

j

f:.!ulle altera .": ioni nelle cr>ll117e gqnr1lio11ori rl<>llo retina in .~eyuif r, a lesioni d el ner'Vo ottico. J>o~.\TO

C'A't'I.\:'\~O.

J/O. c o111nuica n lC'nlli ri.:nltn ti ~li i·i<·erc:he indirizzn t e allo ~tndio d(\i fe>11o meni che aYYengono nella retina in seguito <ì 1E·s ioni trn umati che sp~ri111entali clf' J ner,-o ottic·1). • (•rYe11rlosi di uno ~peciale n1etod0 di colorazio11e ill i1itrnto cl'argf\11to, trova nelle cellnle ganglior~a ri diverse m odificnzioni neurofibrillari, e tra '<?!':~e pii1 1Jn l'tico1arn1(\nte descrive nn';1 Iterazione ;1r1:1loga ;l :-1uelln riscontrata (la cl i v~ l'~i n11to1·i -i1.(:ll ;1 «Ill<1lnttin cli .i\.lzheimer» e c-hE> è notn n.pTHll! to ~otto i ~ 1101ne ili «a ltel'azio11e cellulare cli •.\lzhPime r >L In ·bil s:e a questo reJle rto l 'O. corl" ç lu ùe cht=- quest.;1 a lte razione no11 si puù consicleì 'a 1"0 c:orne u1•;l J e~io11e cel111lare specitìc·n cli 1111a ~1-eciale for111n 1uol'bo~n.. e che gli elementi nervoi reagi$'Cono nlle diYer~e inftnPnz<-· pertnrba triC'i • cur. nlter<.1 zio11i 11e urofibrillari che pos~ono e ~l'<'• -<:-onsider<1 tt! f'}uali fa~i diverse di un processo di m e ta moTfo ·i r egressi ''a . ~

-

11; f>[f<'I 1; df'llo s t ro JJJJ<> rlr>llC' roll ic'i· .r:.:acro-lon11,r1.ri ìl·Ci clielo11 ·i .

• 11r

( }. Iin;~.\'.\r1 : - · I.'O. 1·ile,·n ~01) rn p:li elf\111(:' nti. i1Pr,·0~i c-P nt~·~1 li c1 Pi fa ttì i1oteyolmPnte diver~i cln 'ftt1e l1i '•011~t~l;1ti dnJ Pitzorno (Ri.t'. di Patolugif[ y r 11 .. 191 -L f:1i:;c. TlL rlopo lo strnppo sui nervi J1l·i c:h<.'h nidi . ~lent•·e qn{\. ti non 11otn nl cuna 111oclifi<.'nzione n ('nrico c1".\1le c-Pllnle ne rYo&e che 11erciò potrebbf'ro ,·ivcr(\ i.11cl(\fill i tn n1E>nte. an ch e ~e le loro con n~ '"'-

Confer1un tHlo i 1·is111tn ti. cli Hnbett, ~onnenbruC'h, Haggeuey e Bru~on, l'O. stndh1 l'••zio11e clel farn1::1 ro noto pii1 che pe r In sua efficncin contro 1:1 · sifilidt.·, Jle r la s11iccn tissi1nu azio111~ lli ureticn . I/eli1n innzio11e dell 'il c-qn:l, rapida ed n bbo11(la11t~. (:i ac·compagn:i ta cla una varalJelamente rapid•L e forte e lilninazione cle i cloruri. Stt1dia pnr~chi rasi cliuic:i nei quali il n1eclicame11to fu nsato con ottimi risultati. .<\.. GASCARRIXI. ,-\. P EHIX. -

Reale Accademia Peloritana - Messina. ,.

l:;c rl uta d el 2·i giug'no 1922.

Preside nte ; prof.

G. Il. Il1zzo.

l-;ovra uno speciale r ii 1nu ?·espirato1'io in 'lt'>~ caso cli ncvra.·sit e cpicle111ica ci fo1·111a '1 nioclon.ica.

Prof. 1\. P1~XDE . - In un C...'1 o di forma 1nioclo1tiea vnra cli encefa loruielite epid(•1uica studiat0 da11'0. e~isteYa un ritmo res pira torio i1uo\o, che "'i può clesig11a r e <:01ne respiro 'lnic1clonico. Nel sogg·etto esLsteYa lln sollcYnmento ritinic:)élt-lle l1ltime coste <l 'an1bo i 1<1 ti perfettarneutè &incr ono con le n1ioclonie d elle lllél 11i ( ci11quant1. quattro in8pir.azioni al 1ni1tuto), ell n11·esame r::id1olop:ico si J1otaYano corrispo11denti n1ioclo11ie fli ni<:une J10tzioni del dinfrn1nn1a. 11 l'it1no respira· t orio 1to11 era punto n10{1i1icabile con la volontà e d è s tato seguito J)E'r C'irca due 1nesi di giorno 0 di 11otte se1tzu a lcu11a Y:.trinzion0. I tracciati clPl re~piro e clellè c1onie {lE'llc nir1 ni dhi.1ostruno la si11croniciriznz ionB })erfett-'l <le i due fenon1eni . In t~ ·r e sante il fatto èhe il 111.alato vresentaYa, pn 1· jn n ssenza dl ele-razione ter1nica, l1na freq11enz~ cardiaca eg-11ale quasi perf~ttan.1ente a l doppio c1Plla frequenza respir2torin n1ioclonica (100-110 pn1Hazi o11i a 1 nlinuto) . IJ ~oggetto pr esentnYn altri s:ntomi di con1prou1issione della inne rvazione \€'get.n ti ,..a ( sntlora zione 11otturnn profu.sn , poliuri~l , c:hiazze ang·ioectasiche cutnnet-, insens ibilità ad1,<-'11a linic::t . re..'l zio ne pi loca rpinicn in tensa) . I"'a presenza cli centri Y0getn ti vi n el cer"rello intern1flcl io e 11f1llo striato 5'l)icg.n. come po~no e'\H<.'r e turbati da 1 processo ~nccfa litico anche clei <-<-lll tri r espira tor i su bcorticn li. >-'Julle co rrpla.ziorii t r a" fun z ione parai'froidea e secrezione cnt ericu.

Dott. CA)IILLO •.\~ro~I. - Dnl co1nple. so dei fat ti riferiti, risult..'l pertanto c:l1e trn funzione int:ern~-t tl Plle pn ratiroicli e ~ecrezio11e esterni\o dell'int€1stinn esisto.Q.o corrf!lnzioni tn li, ch(~ alJ'insnfficienza to-


134-0

[ •.\l\~O

lL POLICLINICO

tale o parziale delle i)aratiroidi cou cguono inotliticazioni profonde della secrezione e11terica : queste inodificazioni sembrano l)ern ltro u cettibili di un compenso funziona le secondario, ql1nndo le paratiroidi sono sta te solo parzialmente estir1)ate. FJul

co111porla1nt3 nlo degli e11,.~· i111 i e sotto1Josti al calore.

e sica ti

Dott. CA?l!ILLO ÀHTO'\f. - lDsiste u ua diffel'enza di comportaw.ento . (pilì o meno spicc~ tu, n seco11da dei diversi enzimi) fra enzimi enclocellu lari (·d enzin1i extracellulari, essiccati e sotto11osti a l (\..3lore, in quanto i primi mostrano una re:::;istenzit n1aggiore che non i secondi verso l'nzione deletoria delle teni pera ture ele,ra te. lnjf.u eriza

<:.:d

encefalite

speri111e11tale.

Prof. G. Vo'!.PINO e dott. S. RAccu ru:A. - Gli ()0. , inoculando nello spazio sottodt1tale ùei conigli espettorati di bronco-poln1oniti influenzali tenuti pee un i~riodo Yariabile da 5 a 15 giol'nl in glicerina, 11a 11no ottenuto una en cefalite subacuta identica. sia per i caratteri clinici, che i.s tolog·iei aIJa e11eef~1lite epidemica. I.e esperienze degli 00. riguardano tre casi poRitivi s11 cinque, oltre a nun1e1~osi controlJi fatti con esi)ettorati di individ11i itormali, di ammalati tli polmonite franca e di tubercolosi. Nelle lesioni istologicl1e oltre alle nlterazioni identicl1e a quelle {1ell'encef.alite epid~­ mica (infiltrazione diffusa di mononucleari, ma11icotti periyasali, cariolisi, plasroolisi, neul'onofagia) gli 00. hanno rileyato dei corpi enc1oproto1>la1s matici e dei corpi liberi a forma . variabile globosa irregolare, con diametri Yarii a strt1tturu granulosa, prevalentemente eosinofili. Si riservano per l'avvenire uno studio più completo di queste formazioni. Riasst1mono co~ ì i caratteri di questo virus: non produce cheratite, nè si diffonde dalla cornea a l cervello, prod11ce un'encefalite subacuta ca ratteri~1ica e sem1Jre mortale siruile a ll'encefalite epldemica; non è filtrabile, nè trapiantabile {la a11iu1ale ad animale con la sostanza cerebrale: si trova negli esriettora ti provcnie11ti dall'albero respirat0rio profondo degli ammalati di bronco-polmonite influ~nz.ale e può qua1cl1e volta, durant~ le epidemie di influenza, trovarsi attenuato nel inuco faringeo di portatori sani <convalescenti. individui cl1e si contngiano senza. ammalarsi). S.

RAC0}11USA.

Il II Congresso Nazionale di Storia critica delle Scienze Mediche e Natura)i. llron1G\9SO clnlla Società dei cultori d j tale ramo di stt1clio, qt1esto Congresso si è svolto a Bolog·na durnntc i ·giorni 24-26 settembre, nell'nntico te~ tro nnnto1nirn dell'Archi!J:innnsio. Il Comitato .. ordinatore, i>resie<1nto dal prof. :!\1aiocchi, preparò una riCC!l. mostra dell"interessantis. imo e rnr·1 iuateriale r>osseduto :ialle bihlioteche cittn<:linè ~

XXIX,

FASC.

41].

clall' Archi,·io di Stato, co11~~teute in manoscrittj, ine11~1aboU, codici. ritratti, ecc., attinenti al r an11 ... DJedico, nonchè antichi n1ic:1·osco1>ii e ferri chirurgie) e vasi farn1;1eeutici. l)nPsta mostra attirò l'atteuzione tlei congressisti e f11 assai ammirata. Al· la seduta ina ugnrale. numel'osissima 11er interve1t11ti e notevol~ per 1e acl~s ioni di alte i:>ersonalitit, pronunc1n 1·0110 uri discorro nppla t1clito il professo1· ~1A1oc•cJ-11 intorno a Ila orga11izza zio11e del Coug1·esso e a lla mostra storiC'n ; il 11rof. BARDUzzr di Siena, preside11te deJla Società, i11torno a ll'Oilf·rn <la q11csta 8volta , rifn<:endosi a lle 'b~ue ol'igi11i; coucll1dendo poi con l'aftidare ai gioYani il compit<). di tradurre in ::i tto Je aspirazioni della Società el1e possono con1pendiarsi nella riyendieazione al-' l'lt<1lia nel primato delle sco11erte S<!ientificbe òef ~noi gloriosi maestri, J)rima to trop110 S!)eSSO ca1·1dto o uegato da storici strn11ieri. 1 due temi ullicin li ~gnti i·o110 d11e momenti noteYolissiJni òel Gougre· ~o. 11 })rimo, la chilrurgia 1ielf,a. prei sto ria, ft1 . ,·olto <.la l prof. :\IAIOCCHI, che n1ostrò la s ua r;.1ra e speciale co1nvetenza in materia; il secon<.lo. svolto da1 prof. CORSI)."! di Fit enze, l'iguaròn va l'u1·genza òi assic11rare il patr1lnz on.io

storico .sc.ic-ntifico ita,liano e 111ezz·i

per

JJ·ro'vveder·vi; e portò a lJa Yotazioue di llll ordi11edf'l ~iorno propomo clal senatore Ra ,a, e rivolto. {l}lu Direzione d i Anticl1it~t e Belle ..!.1ti e a l MiHi tero d~lla pubblica istruzione. N11merose le co1nunicazioni , tutte seO'uite da dio .·c:ussione. Ne notian10 a !cune. Il J)l'Of. CAPPARO.t\1 di Roma ha parlato Ct sulle preparHzioni anatomic:l1e appartenenti a .J ol1n E,·elyor del Collegio re<1 le <1i Londra»; CHIAr>rELLI di Fire11ze, sull' c< eserci~io professionale medico nel medio eYo »; SAB1:.\'l'A~ I di Padova, sul materiale che espose nell(t ntostra. consi$:tente ii1 lettere di Lnca Ghlni. pri1no fonclatore della. Cattedra dei sen111lici in Bologna, e nei «Vasi dell'a11tica far111ucia dell'0SJ>0 · dale d'Imola»; CASTIGI.IO~I di Trieste, SLl «Medici e medicine nella Yita cli Be11vennto Cellini )),.. S tl « la far1nncia italin11a clel '400 nella storia delr !) rte )) ; SI!\[')NCJNI di J\J o<lc11u' s n (( J..a i-.edia tri~l nel medio evo)); FRA ~~ croxr di Bologna . Sl.l «un .intico e sconos0iuto trattato di pediatria»; BARou zzr d i Siena, sulla «necessità di 111ù1 eclizio11e11opolare delle opere ùi Galileo Galilei » : GuRRIERl di Bologna, segretr1 rio g(l11erale del Congresso, su t « 1nateriale esistente ne~li nrcl1iYi bolognesi e t:ig-11ardante la storia della ruedicina » : Prccr~rNr e.li B0log11a, s11 « Francesc:o RPdi e la farmacote1·Hpia >> ; ece., ecc. T"'ultima seduta si è S\'Oltn i1cl g·randioso I stit11to Ortopedico per i11vito dE>l cli rettore prof. Pu tti, cl1e vi ave·va allestito 1no1s tre c-0n partjcolare co ~n1)etenza.

A i1uo,ro l}l'esidente <lelln Societi1. f11 eletto i ll vrof. GIORDANO, sindaco di ' 'enezia .


(AN~O

XXIX,

FASC.

41]

1341

SEZ IONE PRATICA

AP.PUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Sulla reazione di Was-sermann. Esiistot10 i1ume1ose reazioni più se11s ibili di quella cli ' Vassern1tlnri. Tra. queste H. He·cht (Med . I~li11., n. 7, 192.2 ) raccoma111da un suo metodo 8 tti:vo descritto nel 1908. ìVIentre il n1etodo originale. di v\lasser111an11 clovrebbe .f;sse re riservato ai casi in cui l'a diag·no i cli sifil icle è d11bbia (circa il 20 °lc> -O.e.i sieri inviati ai la.b oratori) nei éasi ir1 clii la sifilide è sicu~a pe1· dati clinici a .anamnesttc:i '(50 °6 die.i .sier1j1) si dotvreb.be praticare -esclusivan1ente il metodo attiYo. L'A. -espone lo schema segt1ente : 1° ?\1ala to sospetto di sifilide; metodo• orig·i11ale e i11eto(lo attivo negatiYo: si pt1ò escl11dere la sifilide con qua!3d s'icu1·e.z za; con prob.abilità, in malati che presenta.no esantemi -sOtSp·etti; 2° l\Ietodo orig.inale ne;g·atjvo, metodo ~t­ tiv10 fol'temente positivo : p robabilità d·i sifi.Lide; 3'° ,,-assermann debo.ln1ente, metodo attivo 1orteme11te }Jositivo; quasi cert.ezza cli s ifilide. 1

POLLlTZER.

Nella meningom·ielite v i sono casi con indice fisso e casi con indice l abile che si abbassa clopo cura a.rse11icale, resiclll[lndo però u11a iperalbuminosi o una ipercitosi, Nella tabes l'indice di positjvità è generalrne11,t e b asso, e di solito cade lentamente co11 Je cur~ ars·enicaJ.i. In pal'eccl1i casi R. vV. e n. di Guilla in {benzoino colloiclale) furono ripettit::tmente neg·ative. Gli f\ _i\. conclt1dono che non è possibile un diagnostico differenziale clelle affezioni sifiliticl1e del sistema r1ervoso basato st1lla sola inte11sità della R. v\·. nel liq11or; essa potrà servire a differenziare a lc11ne forme di arterite cerehrale dalla paralisi i1rogressiva. DORIA. '

CASISTICA E TERAPIA. Gravidanza e tubercolosi. Il proJJlema dei ra1)por ti fra g·ravidanza e tl1be1rcolosi- polmo11a.re, og getto in 01g ni temJ!O c1i ~tudi, è stato spe~,s.o i"'i!solto in m·odi diff srenti. Fino al.la metà del XIX secolo, si CII"erlè che la t11bercolosi agi"se in inodo t1tile st1lla gravidanza, i11 seguito ft1rono ·ri1p 0trtate ·o sservazioni di tubercolosi agg·ravate dall'evoluz1tl11e d1ella gra,·ic1anza onde si fece sempr·e p1u la1·ga strada l'idea della interrt1zione artificiaf e d ella ·graviòanza g·iudicata. nef,asta. Dumaret:t e Brette dalle pro1)rie osser,razio11i sono con1 dotti ad aff.ermar:e che se in nu1neros,i casi }'.evoluzione, bacilJ are è aggravata ed accelerata dalla gravidanza e specialmente clalle r ipetute gravidanze, è ri1narche.vole· jl fatto che· in alcl1ni casi la gra.v idanza sembra non so101 aver avuto nesst111a infttl:enza, ma a ncora meglio, aver infl11·e11zato favorevolmente e nel inodo pit1 netto l'affezione. D·u111arest .e Brette riportano 15 osservazio1ti sjmili ·(La Presse médicale, n. 49, 1922) : in esse la gravida nza, ancl1e ripetuta è stata inoffensiva ed anche nettamente favorevole; tali oss·el'vazioni si associano a qt1elle di Lassègu r... del Bouchut, del T·eçon. Se si indag·a sul meccanism 0 1 di ta1e· ap1)a1·en tei paradosso, ci ·co11vinciam,o anzit11Jtto che i>oco p robabil·e è l'ipotiesii di mod'ificazioni umot•ali .susoettibi1i di influenzuJre lo ,s tato po lmon·ar.e ap])ortate all'org·anisrr110 dalla gravidanza. iSopravv.engono forse modificazioni neli~1 funz.i one del1e g·hiandole a secrezione inter1.a ed in particola,r n1odo a carico clella tiroid 1~? Esperienze recenti din1ostrano che nella don11a tt1beroolosa le fasi di iipel'tiroidi.smo cui va in1

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1

Valo re semiologico dell' intensità della R . W. nel liquor. Se ne occ111)ano Cestè:111 e Riser (Annales de n1 édecirie, mnggio 1922). La quarltità di liql1oe ne.cessaria per ottenf-:!re un1a R. ' '' . f orte1nente positivn. vat·ia da ~~ a 100 e })itJ centesimi di cc.: c1t1anto n1inore essa è, tanto n1aggiore è l'incl ice di positività; tsso può subire transitorie rr.ocliOcazioni spontanee ir1 ampi limiti. Nella paralisi progressi,·a è generalmente alta, rr:a no11 sempr e; il trnttamento in primo tempo lo eleva, poi l'abbassa di poco. ·Caratteristica clP11a l'. P . è la rigidità della cur·va <l'i nte11sità del la R . "' "., e dell'iperalbn111 in osi. rto11ostante il tratta1nento, il quale riesce in .. vece presto acl ottenere 11na acitosi ten1pora11ea (per 2 a 8 settirr1ar1e). :r~ell 'arterit e cerebrale e nelle rr:•eni11g·iti sifìliticl1e acute o cronicl1e senza P. P. nè tabes nè mielite, l'indice di positività clella R. \V. p11ò essere elevato o minimo, ma nella maggior parte dei casi mercè la cura arsenicale diminuisce forlemente e dt1revoln1ente, sr}esso firlo alla negatività : tl1ttavia alc1111e ,·olte no11 si niodifica 11otevol111ente.

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1


lL POLICLlNICO

contro durante la g·1·avi:ùa11za,, so110 Yere fasi di ag·gra van1e11to della n1ala ttia. Seco11do g·li i·\ A. il miglioramento di una tll])ercolosi. poln1onare deve metters i in I'fll)J')Orto co11 le mestruazioni. Q11asi tutte lei donr1e- 1)11e:s.e ntan_o dur'aut.e i dieci g1i·o1'11i .qtrasi, cl1e p·recedono J.e m estruazio·n i, una elevazione d1ella t.emp1e ratl1r a cl1e ce-s sa c on 1n st.ab11irs i del flt1ss o il11estruaJe; alcuni malati 11anno delle e111'o·t1tisi m .e str11ali eh.e s.i rip·etono· ~on te11ac.e ù'iego•lar'ità, altri 111Ja vera JJoussée evolntiva cori g·rnduale estension e cLell•e- l esio.11i n el IJe·riodo i11estruale-: riel cors.o del p1n1e.UI11otor·ace t erap et1tico sono fr\!qt1enti le· l)lieuTiti ti1.estrL1ali. Ne1la grav~danza a l co 11tr'a rio la sop1pressio11.e d elle r'eg~o1l1e è :li ordine pura me11te :fisiologico e non riohi·arn·i., qui11di, a ìcun fatto di s u•i:>plenza. Pren.1esso dun,que la c1ifficoltà id i dal'ci llna s piegazion e cl el p1ercl1è il m .eccanis.111'0 della. me-struazio1!e favori.s ca l \evoll1zion-e della tubercolo,si, qu1ali s ono l e condiz,t oni indica.11tecr una bl1ona :!1 ft11enza d·ella gravid·anza snlla tu])erco·l.o,sd.? U11 valore in-contestab ile l1a a.ll '11opo il criterio della reststenza e della 1for1na evolutiva delle lesioni : molti de.i ca.s.j de,g·li _L\.A. ad es.i to fé: li oe, r'ig·u,airdano t'1b ercolosi fib.rose ad evoluzione t oi-pi,da; i11 casi si111ili non v i è dllnqn e da. esi t<.1r e !_),e r l 'a ntorizzazione aJ l ' evoluzione d.elLa. gr,a vidanza. Con tale base ·di a1)prezza . ine11to noi potreimo se1n1pre i11 i)resenza di un clato ca.so , a.dotta re 1111a decisione logica. 1

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1

1

Q11.el cl1e- gli ..L\...L\.. r1o·n ammettono è l'abosr to . I11fatti, o il cas o è fav o r e vo1e : il n1a'l ato se1r1l•ra ben .soi::>·portare l'i11iziata gravidanza, .:c:l allo.r:a la. p rovo-caz ion·e de l l' abo rto si riso lv·~ ili u11 di.sast.ro per l a n1adre l1el più g ran nume11·0 d,i ca,si; o ì 1ev-oll1zione bacillare è gravt·' . e cl allora 1·a1)or to eh-e 11cci d c i l bambino non sa.lv,erà la. m a dre. Il pa1io p ,r e111aturo, siec1ond1.' l '_L\.. i1on è da pe1~mett,er Sii cl1e in un .~.olo· èasoi: a llorJch è il na.scit.ur10 J>iotrù viv€T'e e la · madr 1~ sia in i:»rocint.o di mo r1re. In altr·i teJ."111ini , "e la t11b·e rcol.o&.i a.ella madr:e è g·rav.ei, la condott..i i11iglior.e è se111pre quella cl1e salva il ])a,1nbino ~ s.e è benigna.. l'aborto co~-idetto trera.1Je l1tico costitt1isce un crimi.n·e. R ·ico•rderen1.o quel eh.e dice R ist : p·o ichè la diag'nO•Sti d:i. tUJb.e r·col0isi è oggidì fat.t.a da lln gran i111n11ero· di medi.ci, ed iri tutti ii p1ae!Si, con lln~ legg~efJ.ie·zza tale e con eritel'i cos l fragilf che la p r oporz ione cli errori d1 diagnos i va divenendo inquiie,tante, darè al n1ed1co lln bianco .s egno in !l11ateria. d i aborto per sois petta tubeircolosi, s ignificl1ere.b]'.le aprire la porta a.gli abus i l)iù riprovevoli. 1

1

l\lONTELEONE.

[_-\NNO

XXIX, FASC. 41]

Gravidanza in amenorroiche. R. lio.fstatter (ll!edi.z triisc h,e Kliriik, Be.rlin_ 18-310 aipriJe 1922) vuol st11<liare in alcuni casi di gr,a vida11i:ia. in rum·e norroi cl1e ·se .durante la a 111e11orrea vi è o 110 ov11lazione e fa osservare cl1e i11 qua.s i tl1 tti i casi da l ui v ed11ti vi erano condizioni speciali facil itar1t.i l a gravidanza. Neit s11oi 11 ca s j infatti vi erano anteriori gravi danze e s' eirano- rn:i•gli.o,r ate le . c·: >ndi'z.i.or1i cLi vita e d 'alime.ntaz,o·n e, ch e· erai110· s,t atie1 l e cat1 s e p·rime d·ell'a1nen-0T1··e1a, ·i11 n1od.o che senla la .S·t1bentraJta g·r.avid.a n .z:a si pu ò supp10 rr·e ~he sn.rebl)ero ri-corr1inciati i periodi n1 estruali. 1

1

1

P e.r i ca:~~ dri. .gravidanza in am:e•I lot·r·o.iche ost1eo·1111alari·che dell , .L\ . e della 1ett.eratura l'A. cre d·e ·cl1·e per disfu11zione ova."ic,a ed at1~ofia. cfella ml1cosa llterina vi Ria E:tata l1na o;vulazio111e senza perdita di sa,n g·11e. An·c,l1e n e.i cas•i dt g.r a,·v id,,a nza i n c11i non \T'.era sta.ta ffire struazion.e ffia fenc-me1ll1i vicaria;nti l ,A. cred ei s i tl..ati,i di a11-0•r m1al•e fu11zio11a111ento del corpo lt1teo con !n111cosa uterina at1 ·ofic.a. 1

Nei càsi d'i amenorTea pri1nari a l" "'L\. cred e che 1a gravi.danza :abbia i)receduf,o· il ripriistir10 delJa fu1Jzione i11est r11al€, dovuto a n1t1tate co11dizioni locali e generali e cl1e ne i cas i in cui d al110. ill •11a:rto ,.i fu nu.01varn e·n te am.eno1'l"ea,, cl1e il 1J arto a;~b1a ri11o·r t.at.0 .a.1110 stato· prim.it.i vo l ' ltt.ero Qriginarian1e·nt.e mra.~ svilt1p 1J·at,o. Le gr·a vidanze do.p o il clin1aterio sa.r eb.b er o d ovute al pe!I"s i.stere de11la o·v ula.zii onei d·O'!J·O· ces• siate le pe1~d.ite n1es tru;alj or>pure ad llll ripristin·o del.le d11,e funz.i oni. N.01tev10.Ie· il fa.tto ch e 1 ancl1e -in -eit à avanziato. q tl!a.lch1e voil ta n1at11rano inas.p·8 tt~ta1pentie serie di fio1l ico·l,i (forse a -c iò cor.rts.p ·o nderebbe· « l'e~sta.te di S. ~1I:al'tino n d.i q11 alche a ttempa.ta) . 1

Ogo rel~,

1

Ki ~ch

e l{eitler spieg·ano j casi di :g;rav.id.a.nz·e in an1.enorroiche c.or.t1 ute1i svil"upIJat.i t.1·101p1p10 p101c.o pe·r le m ·estrt1az.i oni, 111a. abba.sta11z;a pre r l·e grn,viclan.ze. Gli innun1 er ev0Ji casi di :donne a n1enorroi cbe èbe aJ~aitall·O e resta1110 incin·t e Si ~pieghe- ·r e1l)bero .in m ·o·do· D..n.aJ.o~o. ' Note·v ole la c.01:>iosa letteratura quast es-c.l11s iv amentie tede.sca. F. BANISSONI .

L'uso dell'estratto d'ipofisi nelle primipare durante il travaglio del parto. L 'lt8o clel r .estratto del lobo 11os teriore dell' ipofi'3i in ostetricia, ll Scito dall a fase s1)erime11talP. è/ ora entrato 11·el la pratica: è certo tl1e i11olti i11 111ti i11torno a ll 'uso di 1111 medica 111e11to così attivo, vanno- !)recisa ti.


{_.\N~O

XXIX,

I~""ASC.

41]

SEZIOJSE PRATICA

Delestl'e n e ll<l Ga:ette des H6pitait.1', il. :5. 1g22, vnol n1.ettere in evidenza alcuni l)articolari tecnici, e s1Jecialn1ente la cliffere11za notevole della l'eazione alripofisi cl1e si 11a 11ell[l. llri111ipara i11 co11fronto della pluri1)al'a. L·i11iezione del lobo l)OSteriore cl ell'i11ofisi praticata i1el corso del travaglio, 11a sulle co11trazioni uterine 11n'nzio11'e estrema111ent.e efficace e ra t)id <l, <tt111.1a11t a ndo11e s ia la freqt1er1za c11e Ja intensità : l'azione d11ra u11a m ezz'ora, l1n·ora talora di !Jiù c101)0 l'i11iezion e : 1a s ua efficacia ~ e ml)ra e. c:;er e t a 11to più rin1arcl1evolc Ciua11to !)it1 a va11zata è ] a dilatazion e. E ssa ù indicata nllorcl1è i1el co r so d el tr a va~· Jio Je " c011 t l'étzio n i 11te rin e . 0110 i11effica ci si a 1>er cl1 2 tro p1)0 cli sta11ziat ~3 • in percl1è cli sc9 r . o Yigore . P e r ~ · .L\.. i li111iti ordil1aria 1nente a~segnati 11e r 1'11$0 cle l 1n erlicarn e nto in ql1estio11e so110 l'lft p o' stret ti: clil a tazi011e qt1a11to l111a n1011cta da 5 fra11\l1i , n ell e plurip a r e, q11a nto '1na p a l111a di rna110 11elle i1ri1ni1J are, t esta ill1l)egnata. Il clis~cc:or 1lo cl1c rcg·na s11lle (iosi da jrr.•pie!tnr e peovi011e dall a dive r ~ i t à delle 111arcl1e pre11al'a tric i cle l 11roclotto: l'A. s i è servito d e l J)l'O · <lotto Cl1oa}· ; a1111Joll e cli 11n cc. co rri. ]Jo r1deriti a n1 ezzo lobo J)Ost erior e d 'i1Jofi i, n. 0. 20 di gl a11 clo l~ fr e;:;ca, a 0.05 di estratto . . relle n1t1Jti1_.are alla i11i ezio11e di t111 cc. o di in ezzo C<'. "'egu e in ì11oclo ge11e r a ln1ente rapido. r a zione : ~fl U!1a 11ri111a iniezio11 e no11 è suffic ie11t e, trn.~cors a un a 111ezz'or a !'i p11 ò ri1Jeter e l a ~~­ co11dn ~ ~e l '~ffetto d ella !)rim a è s ta to odd1~ facent e e s i lJ' ol1111gn., 11011 bi so~;nn i11iettar1.! l111a n11ova cl o~ 3 . e i1 011 è cessa to l'effett o d elJu 1Jri111a . 111 ta li co11dizio11i alla seco11 cla })OSsono seguire ~e nza c.lan110 altre i11i ezio11i; l'A. ii on l1 a fa tto 1n a i ricorso a più di t r·e j11iezio11i. P er i 1>ri11ciJ)ianti è ])è11 e sagg·ia r e il rr.~­ d icame nto i 1~ i e tt a n do11 e co1n e IJri111a clo" e ad 1111a partori e11te, 1nezzo cc.: se co11 tale do "e rton ottiene l'e ffetto ri p·e t erla o r acl do1)piarl~ dopo inezz·o1·a. Age11<l o con prud e11za 11on 51 correr e-\ l'al ea <11 in c id enti. Differe11te è la rosa per le pri111ipare : 1e d osi s uddette 111 q11e t·e non l)O sono essere a doperate se11za ùa11no. Le iniezioni di ipofisi 11an!10 infa tti s ull'ute ro a.e lla primipara in t r a va g lio ur1'azior1 e particolarn1ente violentl-i, i1otendosi gi ung·e r e fino alla contrattura dell'organo. L '.A. d c e rive due casi r1ei quali . ebh e in cide11ti g·ravi i)e t· aver u sato in pri.111ipare le dosi 11s ua1 i d-el le plurip a 1·e. 011d'·è cl1e dim i11ue11cio la qnar1tità l'A. l1a l)Otttto otten ere rist1ltati inspe ra ti in dodici ca si: in t11tte le os se evazio11i c1t nt e, salvo che in lina, l'azione delripofisi ft1 rn 1J id a e n1a nifest H, senza alc1t n

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1313

iJ1cid e.11te·, e d a ll e propr1 e osse rvE1 zio11i formtt l a la tec111cét 11el segu ente modo: a llorch è si I 11·e e11ta l'ir1dica zio11e di ncc·e lera r e ltl fr equenza o di aumenta re il vjg or.e d ell e con t razio!1i ' 1t eri11e n~ l <.:or o d el tl'avag·Iio in 1111a prin1i.Jja ra, Ri p11ò ticc trere a ll'iniezio11e sot tocu1.a:n ea cli l1r1 t~rzo cli cc. cli e. tra tto d el lobo po~ t eric re cli ipofi s i CJ1oa y . Se dopo llll certo 1.E:Jl1J)O si atte11n:1 l'azi 0nie di q11esta i11iezione,. o cJ1e l'e11'etto ~:ri l~ otten11to d ebba esse1·e rir1forz a to, si Pll Ò r icorrer e ad '1na nuoYa iniezio11 e di i 1r1 ie t zo cli cc. a patto cl1e sia trn .. corsa 111 ~ a m ezz'ora dalla pl'eced ente i11iezio 11e. Se è r1ecesc::2 rio p otra nno segl1ire altre ir1it= z io11i, m ét o ··ser vando se111pre lo s1)a zio dt mezz'o r a fra cil1 e i11i ezioni s11cce s ive. Quello, inso11l n1a. cJ1e cl e, ·e ricordarsi, olt1·"e l'intervallo<l i tempo, è cl1e n elle prin1i1)are la dose da. ini et tare a ciascun a i11iezione cleve e~se1 ·e 111l tt'rzo cl i q11 clla cl1·e i ini etterebl)e d'e111blée in. 1

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i\fONTELEONE.

Il trattamento dell' eclampsia. Si os e rva110 il l) jìr .·pes ·o seg·ni di i11s11fticie uza 1 e11a le ed epnt ic:n : ederr.u, al b11.1nin11ria ell e Cl'esce, cilind11.1l'i a, llrine car icl1e d i. colol'e, con t1ro}) ili11a , ta lvo lta ~1ncl1 e pig·ine11ti ed ac idi })ilia ri; ralb1t1nina è sp e. so accto-solnl)il e, con !)6l)ton e . T scg·ni gen e ra li so110 g r nvi: di turbi d ella vista, vomiti, f aci es r ulf'u osa, pt1pille co11 tl'a t teT cì1e r eagisco110 male, co11g in11tive sub ittericl1e. In tali condizio11i hisog11a anzit11tto evita re il J)locco cl ei r e11i e fac ilitare il f11nzio11a1ne nto clel fegat o ; son1mi11i stra r e i1u rg·anti (salini, a cq11 a vl~ e ale111a 11r1a, calon1 elano), 11Jr escrivere il r egim e latteo a s~olnto, l) 1·eceduto da t111 p eri odo di clieta icl rica (cln e Ii t ri di acqt1a al g ior110) p e r 24·-'~R ore: eventn a l.rnente dil1retici n 11.od i11i ( it1fn so cl i g·a1nlJi cli cilieg e). Contro l'i1)e1·t1e11 sion e s i u se rà il s alasso (11011 troppo a h bon.d a 11te), il b e11zoa to d i f)enzile (2:-J-30 gocce di t1na sol,1zio11 e a l ?O '\,) . P er cal11~iare · il !=:i. terna n e1--voso, la inorfina , od j'l t a r t r ato bor·ico-potassico (g. 20 ir1 300 eroe . di a cq11 n, co11 1O g . cl i g licer in a ; 3 c ncch i a i al g ior110) : se g·li a ccessi si prevedo1110 in1mi11er1ti, proYocare o precipitare il i1nrto. /)'ura.nte gl i a.cct>ss ;. - Salasso a.bbo11dante di 500 g-. Ralvo a rip et erl o ; cloralio (6-8 g. per cli s tere), rr1orfina (1/2 1 cg. tutt,e le. ore fino ad 1111 m assi1110 t ot a le di 6 g·.) e soprattittf o ev afJr i·111 ri rl. egli accf!ss i. -

f 't,la:. io1ie rapi d a d el l'1tt Pr o. Dopo gli access i. Q'1ando q'1e sti non 8i

ri1)eto110 da qu attro ore, si r>uò sp er a r e cl1e 1a fase sia ter111in a t a . L'esito è d'1bbio e })eriste il com a, specia l t11ente se coesistono ele-

...


·1344

IL POLI CL IN I CO

, ·azione cli tem·peratura, colorazione subitteri. e;:\ d ei t egun:~enti, an11ria od oliguria . Cont ro la temperat11ra elevata sono consigliabili i bagni freschi. Si prescriverà lp, clieta ·idrica, il latte, ricorrendo alla sonda se l'am·r110.lata non può b er e. La complicazione più g·rave è l 'anuria in r apporto con edema del rene, contro cui viene consi.g~Ji,ata (P . Bn r: ·l'linique et lab Dra toire, 30 luglio 1922) lo scar1s11la m e11to del r ene : se l 'an11ria d11ra da 2:i: ore l 'int er\1 ento deve .e ssere i111m ediato. Passato tale periodo, bisogna star e in guardia: qua ndo vi sia un miglioramento troppo rapido delle sensazioni oonesteticl1e, ciò cl1·3 ·1)uò "'esser e il preludio della mani.a post ecla.n1J)fica , con idee melancon1icl1e, eccit azion e disorclinata, stato di mania ac11ta. Si ordinerà la stretta soryeglianza, e si combatter à l 'insonnia, somministrando l'acido di-allil-barbituric:o (dia l), ed evita ndo la morfina. fìl.

IGIENE. Variazioni di frequenza nella scabbia.

,

Le rvariazioili di .fr equ enza nella .sçabl>ia 'l1a11no attirato sca rsa attenzione da parte dei <lermatologi e degli igier1isti. Soltanto è noto c11e le g·11er re sono accompagnate da t1r1 a1 1mento n<?l n11lllero degli scabbiosi: in passato c:tnzi vi era110 frn g·li -eserciti in guerra enor 111j e11iden:oie di scabhia, che si riflettevano anche s ulla r101)olazion·e civile; la guerra attua le, sebl1e11e in pror)orzioni ri'clotte, h a a vt1to analog l1 e co11seg·t1P.nze. I . . a scabbia a Parigi, dorH) 1.1 n at11ne11to d a l 1POO al 1906, av8va p r esentato ~<."ie lle oscillaz ioni ann11ali poco importanti fino fil 1911. Improvvis nme11te n el 1915 si -è a·vt1to nn a11mento enorme, che coincis·e con. l'epoca Llei permessi ai soldati che stava110 a l fro11te. l..a ridt1zione del servizio di bagni, gli errori ·cl.iagnost ici, per cui spesso la sr.ahbia veniva scan1bi:at a co11 prurigini to8sich e da dist11rbi cli gestivi, l a dimjnuzi.one d ell e lavature cli l)iancheria i11 conseguenza dell alto costo, 11a11110 contri])11ito a tale aumento. Esso gi11nse ::1 :J:JO pP.r 100 nellfl. popolazion e femminile nel 1917 .ed a 400 nel 1918, non risparILiiando n es·ti.na classe: jn. quella ben estante anzi l'aur11ento p11ò calcolarsi al 1200 peT 100. A l)artil'e poi (ial secondo trimestre 1919 si osserva, 11na cont11111a dimin11zione. 1\'Ieno r egolari sono invece le variazioni n ella popolazione maschile. N esst1na i.nfi11enza l1 a esercitato il rii orno dei 11urnerosi prig·ionieri, in con seguenza (lelle operazio11i di bonifica a cu i \renivano sottomessi. 1

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XXIX, FASC. 41]

Im1)ortanti sono le v ariazioni stagio1iali : cla un. m assimo in gennaio, si discende daplJrin1a lenta n1e11t e fino al maggio, poi rapidam~nte. ragg iu:r1g·e1lclo i minimi in luglio, ag·osto, per risalire clap1)rima lentamente, poi rapi<iamente in no,1 emhre, dicembre. Le cat1se di c111este varia zioni sono complesse e sfuggono acl t1n,a prov:-1. P er l'aum011to a11tt1nnale, G. Thibierge (Dttll etin Acad. d e Méd ecine, 18 luglio 1922), ritiene di r>oter t1·ovare una spiegazione ne l ritorno c1ei rag·azzi dalle colonie di vacanza, do'~ spesso si trova110 amm11cchiati i:ni molti n e lla stessa ca$a talora anche nello stesso letto. r. ·_.\. h a n otato in0ltre che, dopo la gl1erra, è a bbastanza freqt1ente di trovare anche ad11lti cl1e 11anTiO contratta la scabbia durante la villeggiat11ra.. Qua11to a l modo di tra s1nissione, l'A. osserva cl1e in n1olti ca,si, specjalmente nei ragazzi , l'incl1iesta non h a pott1to mettere in luce nessuno dei i11odi abit11 a li di con.t agio, non ave11do mai lo scabbioso di,riso il letto con a ltri, rlè esc::.e11clo rnai a.ndato in alberghi, ecc. No11 è quindi irr.,1">rohabil e che la scabbia s]a statt1 c011tratta alla scuola, specialmente dt1rante i g·]11ocl1i , in cui i ragazzi sono riscaldati per l'esercizio fisico e si t engono per mano, offre11c10 così la possibilità all'acaro di tra smigrare. \ ' i sar ebbe cl t1nqt1e m agg·ior ragjone per sor·vegliare pitt accuratan1ente i r<1.gazzi nel per iodo scolastico. Comt1nqt1e è da tener present e anc11e qu esto modo cli trasmissione, ricord an elo che il contatto diretto è J)en lungi dal1' essere sen1pre 1Jn contatto venereo. fil. Interessantissima pubblloazione? Dott. Prof. ARTURO MORSELLI Libero docente di' Clinica delle ma lattie mentali nella R . Università di Genova

Manuale di Psichiatria ad u s o d e l 1nedle l e d e,;ll stntle ntl. (2" edizione riveduta ed ampliata) I~DLCE

ANALITICO. - Pa rte prima: Pa tologia e Tera pia delle ma lattie menta li. - Cap. J. Etiologia. - Cap. I L Patogenesi e Anatomia Patologi ca. - Cap. III. Sintomatologia. Cap. IV. Decorso e Prognosi. - Cap. V. T~rapia genera le. l'a rte seconda : Diagnostlcà e Semejotica (.E.s.ame dell 'a lienato). . Cap . 1. Di agnosi generale. - Cap. l 1. Semejotica. generale .. · Cap. 111. ])elle perizie. - Parte terza: Patolo ~i a e . Terapia speciale dell e ma latt ie menta li. · Ornppo I . Ps1copa t1e dege11 erati ve. . Gruppo II. P sicosi costituzion~li. : Oru_ppo ~II. Psiconeurosi. . Gruppo IV. Psi copatie e ps1 c:~s ! da. 1n~oss1c a­ zioni endogene. - Gruppo V: Psic.osi d3; t~a!-1n ~ez1?n1 acute o croniche. - Gruppo VI. Ps1 ~opat1e da intoss1caz10!11 esog~ne. _ Gruppo VII. P sicopatie da Sene_scenza. - Ornppo ' ' [J l. Psico· patie rla malattie organir be del sistema nervoso. Un volume in -16, di pag. XI X-6:J2. con 34 fig~re nel testo. elegantemente rilegato in piena t el:t. Tn commerC'10 L. 33. compreso l'aumento del 10 % oer le spPse nostali cii -.oedizione ~ imballaggio. P ei nostri abbon a ti sole L. 30.90 franco d1 porto e racco mandato . .

Inviare cartolina-vaglia al Cav. \ia Sistina, 14 - R01'1A.

LUIGl

Pozzi


[ANNO

XXIX, FASC. 41]

SEZIONE PRATICA

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Lo shock einoclaslco. Se si iliietta l')er via: endovenosa o i11t1sc0Jare t1na sosta11za estranea a ll'org anismo appal't..::11ente al grllPJ.)O clei colloidi con11)Jessi o rli certi cristalloidi s i svill1ppa u11a se ri e di r e::tzio11i 8n1atolog·ir.l1e e cl inicl1e. Le reazioni e111atolog·icl1e consistono in ipotensione art eriosa, cli stl1rbi della. coag·ulazion e sangt1ig11a, Je ucopeina co11 din:iint1z1one co11s icl erevole d e i lc11cocit i l)O l i nucleari in rapporto a quelli in o11011l1 t leari, rarefazione delle pia~t 1·ine, as petto tutila11te cle l sangu e venoso con variazio11i d ell'indice i·ef ca ttrometrico d~l s iero. I fenom eni clinici cl1e sono più tardivi -e piì1 o meno marcati consistono i11 brivido più o meno violento con tachicardia, cianosi e tal Yolta seg!1i di collasso ca1·diaco, étumento della ten111-er atu ra fino a 89°--1-0°, tacl1ipnea e dopo q11alcl1e ora st1dorazior1e abbondante con cnduta -d ell a tempe rn.t11ra; l e 11rine jntanto s i fanno caricl1e ~ oomprtre lieve albumint1ria. Questa s indrome ematologica e clinica cl1e si può provocare con iniezioni muscolari di latte o endovenose di p e11)tone; di m etalli col lojdali elettrici o di cor pi microbici è stat.a chiama ta shocl( cmoclasico o colloidoclas ico . La fenomenologia non è affatto influe nzata n è <la l genere n è dalla quantità _della sost a nza jr1iettata. Ciò che in1porta sopratutto è la ralJidità d'introduzione della sos tanza estranea; la cris i s i l1a solo con l~iniezio11e endovenosa o intramt1 scolare rapida, l'iniezione sottocuta r1ea non dà i mAclesi1ni ris ultR.ti. Questa diversa reazione alle iniezioni s ottocutanee p11ò essere in rapporto con la lentezza clell'assorbimento, e lo stesso ris11ltato ottenuto con la soTL•ministrazior1e rettale o bronchia le parlt!1ebbero in favore di qt1esta ipotesi, oppure può €Ssere in rapporto con il fatto che le cellul~ congiuntivali o i leucociti accorsi negli spazi del tessuto connettivo o ~che le cellule epiteliali dell'intestino ù dei bronchi abbiano una. certa influenza attenuando la capacità emoclasica clell~ sostanze iniettate. \ViclaJ, Abrarni, Brissat1d sostengono che le iniezioni determina no nell'equilibrio specifico dei colloidi del sangt1e modificazioni di natura fisica ed anche elettr ica. Fjessinger riti·ene invece che la crisi sia ir1 rapporto alla grande distruzione di leucociti f.'Olint1cleari. Questa distruzione mette in libertà i fermenti leucocitari, · ossidasi, perossidasi, proteasi, e q11esta esplosione diastasica detern1ina uno squilibrio sul metabolismo dor1de lo sl1ock ernoclasico.

Comunque la interpretazio11e d el f eno111eno è ancora. oscura. DR. ===============================~=============-

POST A DEGLI ABBONAl71. ( 1 3~R) .$ulla

costrin t e

rli r.11n ba rd. -

Al dot-

tore A. T . da G. : Una sp-iegazione completa della co_tante di Ambu1~<1 insieme colla descrizi·o·n ·e d ella tecnica· p.er eseguirla, può t·l 'ovarla in q11al11nque trattato o co~1pendio recente di U~ologia 001r1e-c1nello di l ,eg·11et1 e Papin (l=>r éc1s d 'UI"ologie Maloine, Parigi 1922). Troverà r)t11·e Ja descrir.io11.e d ella te c11ica, e· la discu ssione sul valor~ · da attribuire alla costante di An1bard nel Compendio di Semeiotica Chirurgica del Dominicf · fa·cer1te pw·te della. cc Collana m e ù1ca » e dita·. dal nostro giornale. L. D.

(1319) !Terapia ·n ella ttlbercolosi polnio1lrt1'r. · incipie11.te. - Al d ott. B. P. J,e 11ote gen erali cli terapia n1edj ca i1ei casi · dj tt1l1ercolosi incipiente sono s' rolt e in ogni . trattato ancl1e modesto cli putolog 1a e di tera- · pia; l1 a 11pJicazione caso per caso e la selezio-· ne fra i n1ezzi L!t1 rativi è frutto della conoscen-za de lle particolari co11dizioni r.:l eJ m a la to: so-· lo la ·e satta discrirr:1inazione d elle particola r i condizioni possono dare nl medico cl'it eri di scelta fra i m ezzi consiglia ti: purtro1)po nel-· l'arte meclica, in terapia come in diag nostica. si p llÒ ripetere il 1.lc.-' tto noto: nori esi~ tono rna-1

la.ltie, ni a

esistono ·1 nalati.

t. p.

(1330) Al dott. ~. L. da 1\1., a1Jb . n. 8710(1) : P er 10 sco110 da lei indicato, l)Ossono essere· ut i U i seguenti libri: 1

COSTE. D tt surnpto1n e à lrl nialacliP. CABOT. Diagn,osi differenzial e. ScHMIDT. I f en,o·nierii dolo1·os i 1ielle 'lnala.tti e. Posson o essere co11sult at'i ancl1e· gli el erich.i . dei sintomi pubblicati da autori inglesi, d r 11no dei quali è stata fatta r.ecen te1nente una trad1u zione italiana. dr. (1347) Al clott. J\:. 1\.. da N., a])b . 11. 3380 : E•sis tono in Italia ottime clinicl1 e dermos ifilopatiche .p resso le quali è possibjle perfezio · i1arsi nella specialità quanto in qn eJle es tere, e in cui si fanno annualn1e11te co1" i e.l i perfeziona.mento con11pleti. In quanto ai libri JPOSsiamo con si·gliare, per quanto riguar.da la specialità: NEISSER-JAOASSOHN. Malattie della pelle - Traduzione jtaliana con note ed ag·g iunte origiria 1i. Soc. Dante Alighieri - l-lom a , Milano. Pratique der·matologique - Parigi, :\Iasson r editore.


. IL POLI CL l NICO fi"'ouRNIER

Traité

de llt Sy1Jltilis - Parigi,

_Ru eff, .editore. F1NGEtt. Lct ble11or1'agict clegli orga1Li rsessuctli. Trad. italiana con note ed aggiunte di A. BER"l'ARELLI. Torino, Unione tipog1·afica editrice. SCHOLTZ. L e7L rb~tr 1i der I-latti- it1icl Gesc lilt;ch tskrctnklieiteri, ' rol. 1°, I,ipsi.u, I:Tirzel ed. RAD.\ELI. Diag11ostica delle 11ialattie cula·11ee. ~Iilano, ' ' allar'd i. BosELLINI. La Dermatologia 11ei sitoi rapporti .co11. la rn.edici1ia iriterna. l\ Cilano, .Soc. editr1ce libraria. L. l\iARTINOTTI. La, sierodiag11o:i clella sifi.lide. Bologna, Ca1)pelli ed. ~IONTESANO.·

'r·

'

l13,16) Cclrni cli a11in1rili ntorli ([~ JJn eitma tosi . - Al dott. )I. Gallo, S . Rnfo: La mol'te dei bovini in seguito acl ingestione ·eccessivlL ·di foraggi verdi oppure a lterati e i.imi.cli ( erl)a 11) edica, trifoglio, ecc. bagnate ·dalla rug·ia·cla o dalla pioggia) avvien.e per la ·mala t.tia co1111111emente detta timpanite (meteorismo act1to ali1nentare). ' "ale a flire, avviene per fenon1en i di .asOR ia e di en1orragia .consecutivi alr abr10 ~·J.11·e d istensione del rumine (1° ·ston1aco clei r11minanti), la quale è do,111ta alla prodt1zione ed a ll 'ncc11mt1lo abnorme ·di gas nel r11mine. in seguito a fer111entaz ione dell e s11indi·cate foraggere. I ,e carni di tali bo,~in i i:>ossono essere ammesse al cons11mo alin1entare, ai sensi dell'artirolo 110, con1ma 4, d el Regolarr:•ento gene1--a le sa11itario 3 febbraio 1901; ma debl)ono essere ·c lassificate di ba ssa macelleria, a termini del1' art. 111 dello stesso R egolan1ento. Però bisogna essere provetti e andare molto aca 11ti nel giudicare della co111m e~ tibrlità o i11eno di tali carnj, .come in genere di tntte le carni di 1a.n imali morti O· m acellati di 11rgenza : e ciò I>er ragjo1)i di ordine tecnico che sarebbe <-111i tro·))l)O 111ngo l'esporre. G. i\ NGELl CJ.

XXIX,

(ANNO

FASC.

41]

VARIA _ In difesa degli occhi dei neonati. •

La « Ga.zzetta I taliana delle L evatrici » n ·al n11n1'er0 del 15 agosto 1'>11bblica : « Nel 18UO ver1ne p 11bl)licato dal clo.tt. Car18va Zanir1 i Giuseppe, })residenite d ella Societ~1. 1 taliana delle Levatrici (ed ito da L. ì\Iarcl1i cl i l\1ilano J, lln '< J\femoriale pel' le L evatrici '> nel quale erfl. sf11ggito a pag. 93 un errore g rossola,no, che poteva porta r e a serie consef>ruenze, cioè la lJUlizia degli occl1i al neonato ton un collirio cli acql1a borica a 1 10 per ce11to (1). « lr1 qtiesto anno la notn ditta, libl'aria l Tlrico HoepJ i, ì\Iilano, J1a sta1n1Jato tra i suoi r11a11uali r « Ost·etricia pratica ecl Operazioni ()stetricl1e » del cl ott. Antonino Ren(la . Or b e·· i1e anch e i~ qt1esto lavoro a l)élg. 217-218 lJer la, 11t1lizia cleg·li occhi si raccomanda 1111.a soluzio11e cli 1 gr. di nitrato d 'argento in 20 1.li ac<Jtla di 5ti.llata; poi p er l'azione successivà i1 ritante c111esta solt1zione: acido salicilico 2 e a.cq11 a . tillata 10. Se scoppia l 'oftalmia de i 11eo11ati si consigliano lavacri al subl11nato co1:l'osivo al 5 ner 1000. « Evidenteme11te, 1nalgrado 1 errata corrige che 11on contempla queste cifre, si tratta j i errori clovt1ti a· diRtraz ione e s icco111e se le soj uzioni racco111andate veni sero u sate, se ne a;vrebbero incalcolabili disastri, crecliamo no~ tro dovere di avvisare l evatrici e n1edici .':t 11011. 11sare tali dosi cl1e certarr:iente saranno • . c-orl'ett.e in ltna prossin1a edizione ' e . ciò n ell"interesse, oltrechè clei ba.J11bini, d elle fami• g·lie e d ei sanitnn, ancl1e )n qt1e1lo de11. a t1tore e clell'ecljtore » .

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1

0

1

(1) L'aci clo borico s i ~c )og·J ie al 4 % in acql1a freclc la : a l 7 % in acqt1a a 38° C. I~a soll1b ili ti1 iene un1ne11tata notevolmente da.ll'aggiunt a di bora c.: e. •

\ 1

'lnt.pa-,,tante pubblicazione :

Dot.t. Prof. GIOV .'\NNl PETELL.~ Generale Medico di l\Iarina

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Un, 1ri~e8.~0 ({ 001t7o-esofageo )) . niilano. Enrico Zerboni, 1921.

.

PIRAZZOLI ARRIGO.

eERE11LI e VIT11MINB -

Studi Sintetici so alcuni problcn1i di alim entazione -

IKDIC~-.SOl\1:\:lARIO:

CAP. 1. - l!'rurnento e pa11f:-\ <1t1ot1r11a110, pag. 1 n 38. - C.lP . II. - Il i-i.·o nella eer~'llicoltura e i1ell'ali1nentazio11e. J)ag·. 39 a 50. - (\u'. III. - Di nlC'n ui nltri <:f'1·eaJi iuao-giori (' e.li due n1inori, J)ng·. GO n , 1. -

('.\r. I,.,._ - Dj (lue qt1estioni ali111e11tnri : l 'una l>n tol og-ica, l'altra nor1nal0, 1>ag. 82 :l 109. - ( 1.\1•. ,. (' 1' 1. - 1..~t questione clellc Yi~1 mine, pag. 11 O a 13J.

1J11 YOlun1e in-8, in niticli:-·sima YeRte tipoo·rafic«1 J il'f'Z7.o IJ. 1 6. Per gli abbonati al « I'oliciinico >; sole J;. 1 2. 6 O in pol'to fra11ço p rttccon1an(h1 to. J 11viar' Cart0Ji11a-vnglia al CaY. LL'IGI l'OZZl - , . ii\ Sb,tina. n. 1-i - I:oma .

n1 edici ed i giudici degli Stati f Tniti del J./ord-Arnerica intorno all'ern·ia-infortunio. Ro1na, 1920. J"ic7i . l\1ilano, A. Rancn t i , 1922. no~f PIANI G .\F.TA='TO. J/_4. ?ta I 0111 ia patologica rlcl7a E11ce.tal i.te epicle1n ioa. - I-torna, Tip. Unione 1'~PI$ENTI GusTAYO. Olle cosa, pen,sa no i

1

<litrice, J.921.

1

LE0~1E.

Sull,an<lau1ento della. tubercolosi 'Yl.c7.l'a1·11iata ital-ia·na. rlurantc la, f}uerra. Ro-

SESTI1'-r

1nn , S. A. I.

In dn ~tri c

Grafiche, 1D21.

G. G. J,r,, raclioplastiqur' <111 roeur. f'onlo1n 1nieL·~. In11' . J•;. DPRsn in t, 1921.

P .\L"'.\LTERI

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SEZ IONE PR..\TlCA

1317

NELLA VITA PROF,ESSIONALE. Per la celebrazione dell~ Ufficiale Medico morto in guerra. Ricordiamo che le quote di sottoscrizione per la erezione di un monumento agli ufficiali me= dici morti in guerra devono essere inviate al Capitan10 Medico Dottor Rocchetti Federico, presso il Campo Sanatoriale di Anzio. Per altro le quote possono essere inviate an= che al « Policlinico », che curerà di rimetterle al Comitato Ordinatore e pubblicherà l'elenco delle sottoscrizioni ricevute.

Un Partito Nazionale Sanitario 1 !... Ho voluto ~1ggiun~ere al titolo di queste i>o<:ht? righe l'espres~ione grafica del dt1bbio e dalla meraviglia perc:l1è 00110 r ealmente questi i senti111enti che io proyni n1)prendendo clic nell'Ordine · <lel giorno del prossi1no (longresso Nazionale <lei IVJediC'i Condotti troYa posto t1na R e lazione De J;uea. che propo11e la trasformazione (lell 'Asso<:i<lzione N!lzionnle dei l\Iedici Condotti in Partit•> Nazionale Sanitario co11 t1n progrn.1urua che do· ,·rebbe comprendere la riforma delle Fa.coltiL me<lic-11e, llPgli Osr:>ectrdi, dell'assi8t0nza a clomicilio, <1cg-li info1 tu11t, (l<:'lln. SJ>ecializzazh·11e dei rueili<:i f' <lellè ore <li laY01:0. ( \.edi il gior11ale Il j)Jeàicu l'on.clotto, 1i. 26, 30 ngo.s to 1922). J.Jnsc.:i~t1no r1a parte la considernzione, pure im11ortantissi1na: che il crea re oggi i11 Italia llll altro J>artito i>olitico, con1c non <:e ne fossero gitL abbasta11zn, sa rebbe or1era int1tile, anzi dannos:1. J~rcbè, con ogni I>l'ol>a bilità, si <lCuircbbero i (li. ·, ~idi e .si frazionprehbero n11cor J>i il le · cotrenti po1iticl1~ 1>n rln ine nt!l ri, allonta11ando così la possiùilitit cl1e le grandi forze J>Oliticbe d e l Paese, <?he ·i riducono ~ssenzin l111cnte a due, Ja consetYa tricr! '(' la riYoln~ionarin, troYino il 111odo {li poter co ll<t bora.1·0 nlla restanrazionr clel la J)atria; e lascin1no pure tla })arte l'incon11,1ctezzn di 1111 J)rogrn.ru1un. sanitario, qnale <.-- qu<'llo d €ll De Luca, che i1on acf'en11a neanche lo1ì.tn11anJente a i gra11<li i11·0l>Jemi tlellrL profilasf'i co11tto le n1al<tttie sociali. :V1a <li('h1mo snbito, il1Y<'Ce, c-h0 1111 Partito N•l7.ionnle ~anitario è lllla assurtliti't teorica e l111a impossil>ilitit pr<ltica 11<'rc11è og11i })nrtito, nel sert~o cl a~8co dPllil p:l roJa, raccog l i~ sotto la suu ·bandiera uomini che ba11no l1n~u11icn visione i10 · li l ico-sioci a le, e pf'rC'llè i pn l'titi 11n n no una l oro funzio11'· <I i lottn. ppr il tl'io11fo di un s ing·olo sitemn <li ...g-overuo e cli as~estan1ento sociale . Com'P <Juincli l'.'(), ·~ibil c raccogliere sotto l1n:i. ~tessa insegua 1>q1iticn uo1nini colti €d jntel1i.!::enti critici ner aùitucline mentalt:, gelosi <lell:t loro liberti1 <li pe.nSiero, qunli sono i ~ledici? EJ noi. organizza tori. che siamo sulla brecci~1 ,1~1 Juolt issimi anni, sa ppiaruo i1er esperienza <:l1e n

111:111te11ere ~:tldf• <:•

forti l ',,,.\!-isociazio11e Xazionn.lc r.lei l\Ieclici C'onclotti, la Jre(lernzio11e clegli Orù!ni e i Situln<:n ti .:.\Ieclici, occol're la co1npletn ecl iu(li~ct1tihil~ apoliticità d i queste e:o{·porazio11i. :\la qnando ~ i Yoglia fare uu l . . artito Xnzio11ale e si Yog-liano JU[l1Hla1·11e a l i •arlnn1ento i i·n11r1rP,·entanti. a Yì-el'riL se1npre che q nesti snra n no 111'<'·. i irl'esistibihuente i1PJle spire degli j11teress i i•olitic-i. Il ptof. T-. G~1 bbi . in 11n suo articolo nel 1111·· rnero 24 (!10 .:ig:os to J.!)2'2) d~ I giornale I / J t o 1ia l~a­ n itaria, arrir~ anch'egli a r'OllC:lUSiOlli <·l1e t:OU1> nettn n10nte e:o11trn r ie a lla forn1azic ne di 1111 I>arLi to X<\zion;tle ~anitatio; ~(1 allora eµ:li iSi tloma11da ·e n on ·ia il caso invece <:l1e i 1uedi<:i i1ensin0 a candi.dature ili ola.sse. • Fran<:nntente a11che la propo~ta del i>rof. Gabbi 11on 1ni &embra. tale, dati g·li odierni ordina111e11ti e i siste1ni elettor:i li politici, dà risol,·ere la <1ue~tione.

f ,.a Cn.n1era dei Deputati è e snrà · se1111)re un i~tjtuto sq_uic:;jtamente politico, e roichè i11 essa dovrebbero e. ·sere rappresentate i n proporzio11e rido ttn , 1nR e~~1tta, le corrc11ti politi<:l1e esisten1J nel paese, è evidente che i11 essa i l)l'Oblemi sn.11itari, i1ella loro J)ltl larga ~ignificazione. 11on potrebbero far l !<'lrte, come no11 fanno realmente, lli uno J)iutto to che di un a ltro partito politico. I grandi probl~111i igienico-sa11itari, co1ne r1uelli 1lella ~cuol:1. in tercssano tu /,to il paese, e i1on alcune r·e1 te~:orie . ·ol tanto di c i ttn <lirj. ed è iierciò <:he ~1 que8ti basali argomenti la ùiscussione po . litJca no11 cloYrcbbe m.ai a Yer presa.

*** .!\. i11·01)0)-:ito d<:'ll<:' candidnture di classe, caldeggiate dal Jll'(•f. G<tùbi, ricordo cl1e Iioi med'ici condotti fino <l a i 11rin1i Congressi Nazionali, a bbiatno d oYuto c·on\·,2nirt- cl1e le ca11didature cli <:la~se o tec·niche, cl1e dir ~i voglia, no11 sono a11<;ora oggi pos~ibili j11 .lt<1liu, e con me ricorderà i>nre il rJrof. Gn bbi cl1e .si è . delibcrn to, in inuterL'l di elezioni poli ti elle, ehe le nostre orga11izzazio11i debbèlUO nppoggiare le candidature di que,gli .uonlini che cliano il n1aggiore affidan1ento cli soste1tere le i10 tre legittime 1·icl1ieste e <li occ:upàrsi serian1e nte d0llo ~tnclio e <lella risoluzio11e clei J)rincip;,1 li problc111 i {li assistenza ig·ienie:o-~nnita­ ria; e il nostro :11Jpoggio avrebbe (lO'ìruto e.s:-:ere, alme110 co1ne org..1n izz.uzione, inclipende11te clal colore l)Olitico clPi singoli candidati. Quale ftt il ri:-:iultàto · pr~1tico della nostr<.t tuttiC'n? Il J)l'Of. Gn bbi. che è s ull<t bl'ecchl <1al J 8H. !Jer la <lifesa della l'la~~<?, mi insegna cht_\ i11 Jteriorlo elettorale tutti i c·anclidati sono ln1·g·l1i a J>romesse per aye re l 'a1>1)0ggio del iunggior nl1n1ero I)()~~­ sibile cli <)léttori, 1na che i1oi, Yarcata la sog-li'l di ~io11tf)citorio, molte promesse ,svanisc-ono e i d<'pl1tn.ti. nnc·hP n10clici, fntte lf\ clebite l'C-<.:t-zioni, si llinic'ntic·nno d<.) ll:1 r:ln ~~<? cln e:ui IJl'OYeng(lllO, Oi-

I


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[_.\..;\~O

J L POLICLIN I CO

inenticano i g·rand i J)roblerui di n1<:dicina social~ e logica1nP.J1te ì·otnno col loro 11attito. E così HYvien~, per con$egufll1Zà logic·a, cl1e i fasci l);i rl:i 1nentari cl'indole t e<: ni<::l non sono fr1sci cl1e di non1e, per chè i loro c<>nlponenti, alì;t concl11.sione dcl dibattito, cioè a l ,·oto, tivrenùon., l;t loro li1Je1til di uomini di patte .

.\XI.\, FASC. 41J

iu a lto della .~c.1ln, lll:'l ancl1e e soprnt11tto di quelli che Yivono il1 n1ezzo a l vo11olo e lìer il popolo-e cbe 11e co11oscono i>ere:iò le sofferenze e le de· .tieenze. Qnesta ver n1P. è la Yera politica sanitaria dP.i inedici condotti . Dott . .A.DELC'HI ZA~:CBLER .

.. Eù a llora? .•.

I o uen so eh<· se i1el ra1·Iamento 1taliano gli argome11ti i.g-it'nico-s<.1 ni ta rii troYil ron<J sempre u11 can1po ri tretti:-:;~i1no (li llis<.:nssio11e e molte volte Pl'Ol)OSte ];1 rgllC e P:('lliali COZZèl l'Oil·.) COI1tl'o in sormonta bili ditfi co lt~L tanto cl1e si 11uò t1ire <:lle rI talia i11 nt<1 teL"ia di 1>olitica sn nitarin . ., ia alla corln. delle a ltre N<17.ioni, la colpa non debba e sere dat.a tutta ai (;oyernanti ed a coloro cl1e l1anno l'incs.ri(lo di stntltn r e e formulare le leggi. R ealmeute il Parlamento nel suo ramo elettiYo r.appre~ntn qUèlSi sempre h1 ment.c'llità generale (1€11a Nazione o I">er meglio dire degli Elettori, ed è quindi da Yeclersi oo la innegnbile trascuratezza e l 'anatia che nff~ttano il Gover110 negli argomenti cli politica Sll.nitflrUi, no11 si::ino per av·rentura la conseguenza d'e lla mancanza nel Paese di nn!l preci. a e forte coltura igienica e di quella ip;no rn11z!l, che è cara t teristica non solo dei lavorat0ri clt'l braccio, n1n a11che delle, cosidette. 11erso11e colte per tutto quanto si riferisce alla ed11cazione fi.'ica della gio,·entù ecl a lla profilassi contro le nJala ttie socia li. Noi tutt i medici prn tici sappiamo che cosa ci chiedono i 110stri clienti: quando sono ammalati. essi vogliono da noi le pillole, lo sciroppo ed i cachets, 111~glio nncoru ~e tutte queste belle cose sono offerte sotto la promettente, 1na spesso 5nganna trice ' 'este della speota,l'itii; ma quando sono sa ui, i nostri cli.enti, non ci chiedono mai un co11siglio igienico od accentano co11 punti interrogativi, t:he tradiscono l'increclulità, i nostri st1ggerimenti profilattici. E q11indi non è da meravigliare se in un Paese come il no. tro dove la coltura generale è bassa e quella igienica. in J)articolare è bassissima, non si vroa mai formar parte integrale di un programma politico i c-apisaldi della 1\iledicina Socia le. Ed allora quali speranZB possiamo aYere Slllle candidatul'e 1nediche di classe? È dunque la (!Oltura generale del Paese che bi.S-Ogna a ruuentare; bisogna far penetrare nella coscienza dei lavoratori il convincimento che l'igiene costituisce lu. base della salute e della forza 111nana; bisog·na pel'snadere gli in{lustriali ed i11 g(:;nere i datori di lavoro che il denaro sveso per migli-0ramenti igienico-sanitari non è denaro buttato al vento, ma impiegato ad alto interesse; bisogna, in una parola, seguire la via che d'a tanti anni battono con successo le Xazioni più progredite d'Europa in materia di igiene p111bblica. Quest'opera di pcrsua~one, di i.. truzione e di edt1eazione igienicn deYe essere es.9e.nzialmente op~­ ra dei meclici, 11on soltanto di qut:lli che stanno

lllSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9w8) l '1 7enco dei poreri. - Dott. -:N. G. da ••. Il. ·- .\.l}o1·chè Ri è inclusi nello elenco dei poYeri , qua11do anche co11 ese11zione dal beneficll)· cl0i medech1a li gra t11iti, si h~1 diritto a cura e ad aGsist€~11~a

sanita ria gratnitn, 11è J)UÒ il medico· .·olleYate ~rotine oppo.c::izioni, c11e non avrebber() fondan1ento it>gale. La Jeg·ge non concede altr<>· ri111edio a l sa11itario, leso nei suo! diritti, che tiuello di chiedere un aume11t-0 di stipendio di 11fficio da lla G. P. A . ai ter1nini dell'a rt. 26 della l<\gge. I.Jo provi. (91iUO) Perir~·ie g·i itrli"?iarie. - Dott. G. B. d'a O. - Il r>retore può sciegliere ·come _p erito cl1iunque~da i11scritto nell'elenco della Corte cli Appello~ S(~nza èSSt-re obbligato a cla re la preferenza: adnlcun0. (9G61) T.ei·(r,trioe .. - Dott-. G. B. da I. s11l I. I)er la nomini1 delht leYa trice non è obbliga tori•> iJ concorso. I . .a levatrice non acquista la stabilità. I SUt)i diritti deriva110 dull'a tto di nomi11n, in cuf LleYe essere in elica to la àu r•l ta di essa e lo ~ti­ l•fndio. (9662) I n<lenn ità ca1·0-ri1: eri. Dott. B. \ . da. R. - In easi di congedo .straordi11ario per infermità, si ha diritto a ricevere non solo Jo stipendio, n1a ancl1c i relativi caro-viveri, esclusa la incle11nità ca,·nlc.:aturn, i)erchè questa riferiscesi a d llil serYizio, eh~ effcftiYalllente 11on si rende· stando in congédo. • (9Gu3) Libretti di an11nis.·ione al lavoro. - Dott_ d.. d' A . da S . S. ·- La ®esa pei libretti di ammissione al lavoro deYe cedere a carico del Comune. (OG64) l?iochc:::~a ?no bile . - Dott. G. N. da J_ J;. S. - I ta·s so di R. 1\f. è dell'8.65 % su redditi sur.>eriori alle lire 2000, oltre l'aggio all'esattore e la sopratassa pei mutilati. (0065) Consi gliere provinciale. - Dott. G. C. da: C. - I n1edici condotti non sono eleggibili a Con~dgli ere Provinciale del luogo, ove prestano .servizio. Non c-0nstn che si pensi modificare tale in... compa tibiJità. (9666) Pen,..;;ioni. - Dott. B. ~1. da ~I. - Gli nr1ui di univer.sità potranno essere riscattati quando a11drà in Yigore la nuo\a legge sulle pensioni_ ('on Ja legge attuale, no. .Anche il period<> di assiste11tato sarà riscattabile con la nuova legge. Con i dati forniti liquiderebe con la nuova legge11ella prima ipotesi lire 2688 e nella seconda lire :~4-10. f~l(;G7) Pe n.·ion~. - - l)ott. R. C. da C. Te1u:•11<10 <.:011to aucl1e cleg1i anni di studio universitario è, cioè, con ~T r-tn11i cli servizio e 58 di età~


• SEZIOYE PR:\TlCA

•{ANNO XXIX, FASC. 41]

e-on la Jegge nuo,·a liquiderebbe per 1>ensio11e l 'anJtna solllnl~t òi lire 52fi2: (9ll6~J Pen"ioni. Dott. ,~_ G. da ::.\I. l.\I. -("on la n110Ya legge sulle pensioni potrit l'i~ca ttn re gli .:inni cli 8tudio uniYersitario, ma non qut>lli di uffiC'iale ~auitario percbè nominato Pt'r lt•!rge con I>ecreto r>refettizio e non dall' A.mmini. ~ tra~ione co1nunale. Per il riscatto degli u11ni di ~tnclio do,rrit }Xtgure lire 4800. C!on 52 n uni tli ~·tit e 2.5 di servizi(• (minin10) liquiderà a1111ue lil'e 18U5, mentre, con 80 anni· cli · serYizio, liquider~t la somma di lire 3285. Gli a 11ni di servizio J.n~sati co1ne medico di bordo, non sono riscattal )ili, egua l1ne)1te per quelli passa ti come assisten-tc· o i>ctaliero. (9GGD> Congedo an1!uale . Dott. abonato 6940. -- Il congedt} annua le va co1umisurato ad anno ~o]~\ re. 10070) Guucorso. Dott. ~..\. . !{. da P. - L'.ex tt·11ente colonnello medico r1ensionato può b(!U "}1rendere parte ad un concorso per la nomina del r1tE.-òico eondotto. (9ù72) Specialità niedioinale. - Dott. A. Il . dr. ],~ _ I.a st1a composizione costituisce una specialit:'t medicinale. Pert?nto essa, senza alcuna tRs· - ·:1 , può essere liberamente yend.uta da farmaci~ta dietro esibizione di analoga ricetta del n1edico. (9G73) Oertificat,l per baliatico . Dott. G. A . <.la C. Pel rilascio dèl certificato cli idòueit~t n I bnliatico richie~to nell'interesse privato della ·balia, nulla' si Ol)I>One che Ella riscuota specialè <:ompen.""o. ~

1

(HGT-1) Son111iinistra.zione cli 11ieclici11((li ai pove~·i.

- Dott. R. D. ~l. da C. - Kes. ·u11a limit:.tz jone in1ponC' la lt>gge sanitaria pe1 la sommini..strazione di n1eùicinali ai poveri, <:ui del.J.lJono essere fornite a ncl1e le medicine pr~scrit te dal IDf'~1ico per cure ricostituenti. P e r il ricoYero <lei po,·eri 11cgli ospedali <lebbono essere applicate le J.1tJrn1e c:outenntc nella legge sulle Opere Pie co11 J·jferi1rte11t<1 nl <1oruicilio di soccorso. 'La oomn1i::11istr:1;r,ione di n1edicine ai po\eri déve essere seruJ11'e fattu dal farmacista e non dal medico. (9ùT3) Co noorso per parte di n1edico condotto. --- Dott. .t\. F. da C. S. - · I ..a legge non ponP. 1

termine per la non1ina del meclicq condotto dopl) -formata dalla Cotumissione giudicatrice, l'elenco '(lei medici dir-hiarati idonei. Essendosi il concorso -esaurito ed es~endo stata formata la graduatoria, -.i1on è l<>cito no1ninare un medico interino. RicorJ 'à al mcc1iç-o provinciale perchè i11tervenga con la :~na a11toritù, a~iò tale inconvenier1te non si veTifichi. Se a n.ulla varrà tale ricorso, può cita re 11 Comune <.linanzi l'ordinaria autorità giudizia.1·ia I>er sentirsi condannare a l pagament:o dei dan:ni. deriva ti dalla sua inc11ria . Sarà, in tal cn so, ]>t1.tclent~ diffidare, i1manzi tt1tto, il Co~une con .rf'g·olnre atto di ltsciere. Dortor .JuSB.'rI..\. ~

',,7 t·it<J7 o <l'i profe.~sore .

Al <lott. D. N. :

..\i liberi clocenti, per il fatto càf:: sono abilitati ~i ll'inseg·11a tnento, compete il titolo di professore. 1 ~l'l re::.ro n11n Yolta essi erano chiamati professoa. a. :i i ]):lrep;gin ti .

1349"

CONCORSI .

[•oSTI

V:iC'A ~TI.

Consor.; L. 5000 (sic) e 3 q_uinq. ùecimo. due c.-v., indenn. cav. e assistenza zooiatr. da stabilire. Scad. 01;e 18 del 15 ottobre. Serv. entro 20 giorni. CASERTA. R. Prefettura. La scadenza dei concorro a posti di Ufficiale sanitario per 11 Comuni ( v. fase. 29) è :stata prorogata alle ore 12 del 30 novembre. · c~~UGNATE (Pat.:ia) . -- Consor. Scnd. 20 ottobre. L. 6500, addizion. I,. 1000 pei primi 1000 pov ., li. l'e 3000 cavale. CosTACOIAKO l l'eru gia). - Proroga a tutto 15 ottobre. 'L . L;OOO e i1on meno di B quinq. clec., due (•. -v., r,. 2;;0 q11ale uff. sa11., J.;. 2.500 trasporto, lii'\~ 100 assi c:. FIRENZE. R. Prefettura. Uff. san. e medico capo -dell'uff. d'igiene nel comune di Prato in Toscana. Vedi fu se. 40. Scad. 31 ottobre. FoLLINA (Treviso). Scadenza 17 ott. L. 6500, cluf' c.-v., oltre a L. 2500 per cavallo od automezzo, <::asa ed orto pel fitto di 'L . 750 annue. Scbiariruer1ti Murucir>io. GROTTAM?lfARE (Ascoli P ·lcen,o). - Due cond.; a tu tto il 15 ott. "\Te{li fas<..!. 40. CASCIA

( Peru,gia). -

~fELZO .

Ospedale <li S. 111aria dcll<' FJtelle.· -

~.(('dico as~jsténte;

T1. 5000 lorde, piiL J.;. '>000 c.-v., alloggio, duce, riscaldam., bucato, Jlartecipazione vroventi di J\n1bula t. Età linJite 35 (salvo coloro c-l1e giil p resta ,~no serv. r>res ·o altl'i enti). No111ina e conferma bit>nnali. A tutto il 20 ottobre. ::.\JILA XO .

Oorisiglio degli lstit uti Ospitalieri.

-

Scarl . Rl ottobre. Quattro medici chirurgi assisten• ti interni; \edi fase. 36. :\JoxTt:Y..\HC:HI (_4.re.z.~o) . 3a cond., campagna; )• . 0000 e 4 quadrieru1i decimo, J.J. 2000 cav.,. c.-v. f-\(·ad, 1G ottobre. J\ loRIAOO (Tre1:iso). - · IJ. 6000; mezzo trasporto f1. :2500: doppjo c.-,-.: nlloggio gratnito. Condotta iiuera. Scad. 12 ott. 1922. Chieder e aYYiso. PoRA~O ' (P erugia ) . Scad. 30 ott. L. 6000 per 1000 poY., L. 1000 di resid. povera se abbienti 1ueno di 300, L. 1000 trasporto in campagna, L. 200 uff. san. e a rm. farro., tre quinq. decimo. RACCOLAXA (Udine). Scad. 31 ott. r . . . 6000 e tre quinq. decimo. doppio c.-Y., J..J . 2000 ovv. L. 1000 r1nale niezzo traSJ)., L. 500 se uff. san. IloA>rA. ~linis tero clella P. I. Sono aperti 1 cqncqrsi alle Cattedre di clinica. chirurgica e di àna tomia ~orma le a Sassari, di otorinolaringoiatria a Pavia. Scad. 30 novembre. RUYIANO (Caserta). Scadenza 31 ottobi:e. Età Ii1nite 40. Sti.pe11ç1in T.. 6000; indenr1. ca v. L . 1800; ?1 ' 0 • per u ff . san. I . . . ...,.J S. A_NATOLI.\ DI NAnro (Perugia). - Proroga 81 ottobre, ferme restando tutte le condizioni . SPELLO (Perugia). Scad. 30 ott.; per i pov. di Mirabello L. 6500 (in corso aum. a 7400), dop. pio c.-v., 'L . 2500 cav. (in corso aum. a 4000).


1350 ,.lLL.\FOCCHT:\P.lJll

('l'orino). -

] n to. Se ad. ;31 v ttobre.

Co11clizioni cavito•

~Iedico-chirurgo

J1erfezionato in odontoiatria ul1·e. ·t0ro d~sidera preleY<.1re gabi11etto dentistico be11 n,·yiato o associar\il'd . Indirizzare offerte <tl òotl or ..\Jigli0nic:0, via S. )fa l'tino al :\InC<lO 15, int. 2, f{OJ1l<1. GioYan~

ùot to1·t--. otto .anni h.1111·ea. J >l'a ti<:o ser vizio c:o11<.lott:1, ore:uperebbe subito q tlil lsiasi int('rinato Itali<l Nettentl'ionale. Scriv~re: Ric<·ar<li, via Gal'ibnldi, 11 - Torino. 1

I>iffl<lc. ~noYe

diffi<le: 1\lbairate, R. Giu1h1no )lilanc'l' (J\lila110); Iì'orli (campagna).

R evoca · di diffide : S. Ilelli110 (IloYigo) .

NOM INE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. È st ·1t'l

I

[~\NNO XXIX, FASC. 41}

lL POLICLINICO

conf(\1·ita In medaglia :li bro11;r.o al uv>rito clelJn .:-cnnitit 11ubbli~a ad <.lott Carlo Ettore Se1ni11i, {lei l)h,pen~ario A ntitnbercolare {li Tre· viso, per be11(~n1".:renze di servizio durnute la pande1nia tlel J 918 e un'epiden1ia di dermotifo in p1·1gionieri ,d i guerra (v"erona, JJ)19). Il clott. S~1n i 1~i era già <lecornto al valor militnrt: e i11signit,, della crO<!e <li g11erra.

Yisita medica e rie:eyo110 1;-;o frnnchi al mese pf\rogni bambino: le c·~1~e deyono esSt~re ben tenute ed aereat~, <:!d hanno di ~•) lito un piccolo giar·dino. I poppatoi sono preJ>nrati ul mattino dalla d irettrice: il latte provie11e dn u1ia fattoria inodello~ in unto alle sei <lel 1na tti110 e portato imme(lin tamente; viene 11oi sterilizzato e distribtrit~ ~11<-' 11: vi si pl'ep.1rnno altre~ì J>oppa toi <l i la tt~ condensato. hrodi <li legurni, 1na lto~u ti, latticel lo. ~ettìmana hne11te

;vi è la <:011~11 lta zio11e e quatt1·0 vulte og11i sei m~si i due ineclici si r iuniscono p~r­ ~tabilire 1e diagnosi e 1e c·n1·c. In due anni, i l Centro lla esercitata la sorv~ ­ glianza su 95 bambini ùa i lR giorni ai sei mesi : Yi sono stc-1 ti 8 Jnorti, cli c·l1i 4 l)er tubercolosi ( !) :<1U{' poppanti, eo11 e;ntireazione positiva, non presentano a lcun s ~,gno di tubercolosi in evoluzione. Il Centro funiioua nuche come servizio di co11~ ultnzione per il Yilln~gio; 103 bambini sono stati c·ur,1ti n. domicilio, !) os1>italizzati per qualche giorno al Cer1tro st~.·~o. Questo è inoltre incaricato. cli servizi sociali (colloc an1e11to <.li orfani di guerra, colonie mari11e, ecc.), IA:t s1>esa è <li 6-7 franehi a l giorno per ogni poppa11te. fil.

NOTIZIE DIVERSE. XXVII Congresso della Società It11llana di Medicina.

MEDICINA SOCIALE.

11 Congre :·o ~:;t rit teuuto, e:onte1n1)oraneamente· a ql1ello di Cl1irurgia, ill Ifirenze dal 21 al 24 otUn centro rurale d' allevamento tobre corrente. - Sa ranno discussi due impore di lf?Oftlassi antitubercolare in Francia. t n.ntissin1i temi <li relazione generale : « L'ulceT.1<1 sig.a R . Dubo. t e<.l i dottori G. Blecllm<111n ra duodenale >), teina i11 comune col la Societit Itae F1~n<;ois riferiscono (JJull. Acad. cle ?né<l ., 18 liana di (,'l1irurgia dPl qunle sarà relatore per la. - ' luglio 1922) sopra un centro rurale di al1eYamenSo<>ietà di Medicina il prof. vTittorio Ascoli; e ((I.e to per JlQ11panti, stabilito a 1'Iainville, villaggio di itterizie )>, del quale saranno relatori i proff. Raf800 abita11ti ti 24 1'n1. d~ Pa rif!:i. Vi si raccolgono . faele Capora li e I,11igi Zoin . Verranno inoltre fatpoppanti collocati .rl ai genitori o protettori, quelli te interessanti con1unicazioni dal personale degli ~ani di genitori tl1bercolotici, e qt1elli abbandonaI,stituti Italiani di ~1edi cina interna. ti. L'etit di ~mu1issione è da uno a sei mesi; Pt'iT.1a Città tutt:'l ed i ìVledici fiorentini in particomn. 1ie ll:1 !)à1tenza cla Parigi ~i fn una cutirenln 1e pref}!.lrano cordiali affettuose accoglienze ai r,ione (cl1e si r i1)ete poi ogni tre mesi) : il po·pCongressisti che co11yerranno in Firenze da ogni pa11te non è ae:cett.'lto che se essa è negativa, salregione d'l talia. vo ca. i ectezio11n.li. [Non si comprende il perchè I Soci che voglia110 fure cornuuicazioni soni.! si clebbo110 fare eccezioni, che potrebbero essere vrega ti di inviarne teu11)e;;-.tivamente il titolo al Cùtnnose alla collettività del centro· d'alleYu1nento: C;on1itatn orgRnizzatore del XXVIII Congresso di così pu1·e l 'nccettnzione fino a sei mesi semb1·n :;\Iedicina, di cui è Presiàe11te i l 1,rof. Ferrucci•> eccessiya: nc:>ll'asilo l\faraini, diretto dal prof. Va~.cbupfer e Segretario generale il r>rof. Giovaru1i lagnssn. essa è giu·stamente ridotta a tre. N . d Garin. J(,erlat. ] . Tutti i Medici ~taliuni possono partecipare ~ll Il Oentro si compone di pnreccl1i elen1enti die 011gresso. sposti n tt0r110 ad un pa-Oiglione, in cui si trova I l diritto di iscrizio11e è cli I,. 40 per gli aderenl'abitazione delh.l -direttrice, la snla d i co11sultatj : mentre pei soci basta <-1 Yere effettuato il puzione. P quella <li Pl'~parHzione <lei poppatoi : vi game11to della tassa $0Cia Jr a11nuale di L. 40. Posè a ltre~i u11''i nferrueria tempornnen, per malati sono essere iscritti i meuibri dell 1? famiglie d~i grnvi no11 contagiosi. 'f,e abitazioni delle a lleva(;ongre~sisti con la quota di I.1. 20. trici sono ripartite in un raggio, cl1e non oltreTt1tti coloro ehe avran1H) 11ngato il diritto di t•n~AA i 2 km., in inodo che es~e rin1angono sotto iscrizione, riceveranno la te~sera ed i clocume1tU l'OC<""lHo Yi~ile della diretf.riee. {tt1(\~tn è inrnrlcata iie C'e$ m i1er le ridtrzioni fen·oviar ie. J;e ri<>hieste d i iscrizione e l'in\i{) dell 'import() dE·ll:i scelt-.1 d~lle nl1evntrici, le qnnJi subiscono 1a 1

Interna.


[ ...\N~O

XXIX,

FASC.

41]

SEZIONE PR<\TJC:\ •

re1atiYo od il pagamento della tassa socia1e, con1e pn re le <l o1nanclc di qt1alsiasi sel1ial'irnento, {1evo110 essete invia te al l)rof. Giovn.11ni G.ari11, segretario generale del Comitato 0rganizzatore del XX\1 III Congresso di ~Iedici na, C:linica ~Iedica, via A.lfani, 33 - Firenze.

XIX Congresso della Socit-ta Italiana dl Chirurgia. rìt luogo a Firenze clal 21 al 2G ottobre cont<:'mpornneamente a qu€>lln <lella Societtl Italiana di :\Iedici1lc'l. Saranno discusse le segt1e11ti relazioni : 1) lTlccra duodena le (l)l'<.1f. _\Je~sa11dri); 2) .tllieurismi ~ rteriosi ecl artcro-Yenosi (prof<->ssori De Gaetano e Znpelloni). I soci che deRlder:l110 fare co111unic-azioni <lebbono mandarne il titolo nl Segretario l)l'Of. I,.eonardo Domi11ici, R. ( 1linica 'hirnrgica., Policlinico l'n1berto I, Roma, ~ doyranno consegiu1re u11 s11nto dell'a rgou1ento dn . Yolgere pri1nn. di fare la comuuicazirJtH!. Verranno spediti a tutti i •Soci i n1ocl11li per u.rufruire dèi ribassi ferroYin ri. .r\.\

Il Congresso della Società Italiana di Ortopedia. Si terl'i1 a Firenze il gior110 20 ottobre Il Con1it<1 to ordinatore è pr~sieduto dal prof. Darlo L\Jara~linno, Yi.a Ga lata, C:XenoY;1; i1e è · segretario il prof. Gino Pieri~ Policlinico l~ruberto I, Roma.

La lebbra In Sardegna. Da u110. memoria di .:\. Serra sul « Gior11. ~l. ~.lalatt . Veneree e d. velle » tisulta cl1e a l dicen1bre 1921 ~sistevan0 in aràegna 47 lebbrosi .di Cl.li 2-! maschi e 23 femmine: 8 òi forma tuberosa . 13 mista, 26 nervosa, di questi ultimi 14 con la forma :111estetica mutilante. Riguardo all'etiologia, in 19 casi si ebbe contatto con a ltri lebbrosi, i11 20 si hanno precedenti familinri, in una donn<l. la malattia s'iniziò dopo che ella ebbe lavato Jn biancheria di un lebbl'oso, i11 un uomo dopo ripetl1ti rapporti sessuali con una lebbrosa; in soli 4 casi manca la l>ro,·a rlei contagio in senso lato. 11 più giovane. dei lebbrosi conta 17 anni, il pi'l1 anziano 72; quattro soggetti sono amm.a lati da -10 anui; 11 clegli ammalati sono contadini; 17 <.l el 1.} ammalate -sono casalinghe. 4

Accademie di Igiene Sociale In Geimania. Sono . tate erea.te in Germania tre Ac<·~1<len1ie cli 1'1édicina Sociale, a Btesla via, Charlottenbnrg e D ·u ~~l llorf. Gli inseg·nnnti Rono presi i11 parte tr:l i professol'i delle Facol tà Univers~t<1rie, i11 parte tra i metl ici e i fl1nzionu ri delle i stituzioni praticl1~ di :18~Rtenza. Rocia.le. Si dà molto SYilnpvu ngli :1~tti g-iuridici. E1cono1nici e sociali dei prolllemi de Ila l>l'a ti<:a a~r·d~tenzia le.

RASSEGNA DELLA STA.MP.A MEDICA. Presse 1néll ., 19 ìug1io. - :m. LEREDDE . ~lalattie pe1· gener;tzione spontan4?n? Sifilide e mnlilttie fùn1iJiari.

Journ . •1nc. niecl . .4s. oc., R luglio. -

P. BAnHEP.Endocrinolo~ia. C. ~'\ un. R elazione fra 1e Sf' crezioni interne e<.1 il in etaboljsmo. - .J. n _ E~sT~IAN. Profilas-;i dei tn111ori maligni della boC'ca, faccia, gl1ance. l lifornia nied., 3 luglio. - (J. 11AnEHX .\. Il liquido di J~ugol per iniezioni e n<J oYe110SC ll(?]}èl triC,)fizia. Deutsche nieà. 11Toelt., 7 luglio. -

KnEns. '.Cra tta~

mento del gozzo e:on iniezio11i parenchin1atose. J>tesse 1n érl., 5 l11g-lio . ·- E. TOULOUSE e J;. 1\1.\HOHANO. Lo stato di male epilettico. l à., 8 lt1glio. - .J. DOCHE. La CUl'U elio ·lllàl'irm 11ella tub. articolare dell'adulto. Id ., 12 lug·lio. - "-· HEnnINGII.\~I . La febbre delle· trincee. (lazctte des H6pllau..c, n. 33. - P. e L. BAzY. f~a vaccinazione i)reopern toria. BoRtor" Jlled. an.d ~~nry . .Journ ., 6 .luglio. - ,,. ~ 'VIII'l'l'E:l\IOHE. Aspetti inoclerni dell'empiema acuto. - I. )fEIGS. ·1jJ111atoma en.<lometriale delrova jo. l <l., 13 lug·J. -- ,V. PEAHCE COUES . .dàenite cerYicale: gomma tosa. L'Inforni. de8 al-iénistes, giugno'. - P . Cocnnox ~ Gli stati psicopatici latenti ed i ,s equestl'i arbitrari. J::?.(JO. 111ér1. H 6p'itau :r:, 7 luglio. A. IJ'Elf ~HHE ~ G. BLu~r. Presenza di bacillo paratifo B nel sangue di un pneumo11ico senza febbre parntifoide. - G. CA uss .\DE, l\Jox1En-V1V.i:\RD, J.J. LAFOUHCADE. Nozione di epiden1icità in certi casi di eritema nodoso. Rif. "1.edioa, 24 luglio. - ~. ZUPPA. Febbri e feb-bricole ~ifilitiche. - C. ALESSANDRI. Dosamente> dell'nrea n elle urine col metodo Fl'iedlilnder. J(.ev. meà. Urug·u ay, giug1104 CoNZAXI. reritoniti occulte. - CoLISTRO. Gra Yidanza <.lop1)ia i11tra· ~d extrauterina . - J\iIAY. Sifilide dell'amigdala. Sca77iel, 15 111gl. - IJ. 1.JEDOtrx. Estrazione dai bronchi di corpi estranei di forma. g lobosa . I'resse méà., 22 luglio. - L. BARD. ~istenza di dt1e regimi circola tor.i opposti nelle lesioni aortiche. - ~1. LOEPLR (~ G. ~I.\RC'IL\L. Dispepsia f(l eritremia. Journ. de ·m éà. d. 11ordea1tx, 10 giugno. - LALESQUE. Profilassi delle deformità fisicl1e de11:in · fanzja: ispezione scolastica. J>ar·i.'.i rnéd., 22 luglio. - Moa1cruu-BEAUCHANT. La falsa ineontjnenza degli sfinteri nel bambino e i·autoerotismo paragenitale. - LEVY-VALENSI. ,·ulore diagnostico dei riflessi per la l~lizzazione delle lesioni midollari. lr'ie'ner klln. Wo clln., 20 luglio. - FR. SCHwEixr:uRG. Contributo nllo studio della vaccinaz,io11~ antirabica.

,r.

..


JL l:'OLlC:LlNICO

..J <111 r1L des sciences méd., 1-'ille, 2.!?. luglio. - J. RrLLAux. J.;e ventose secche come mt>zzo di autoemoternpia e loro applicazione nell'influenza. Jl11ll. Acad. d. méd., 11 luglio. G. 0ARRIÈRE. :. rrnttamento della pertosse con il gomenolo e la tenda all'eucaliptolo . ·- M. Fno1i:;. J.,e intossicazioni <l a tetracloretano. .JJrit·i.'ili med. J ourn., 22 l1lglio. -

.J. HAY. .Alcuni n.spetti delle malattie cardiache. - W. H. W1r.LEOX. Av1·elenamento ;1cuto cla arsenico. M. Bnocr~BANK. Il siero sanguigno nell'anemia pel'uiciosa.

.Jo11rn. d. pratiaien,s, 22 luglio. :-::1 111~ ùi ~laJaria

uu lllaJato c:hlrurgico.

HABTMANN. L'e- H. V10N 1~~~ .

e gravi danza.

J>rensa rnecl. Argerit., 20 giugno. - J. Il. GoNzALEZ. 11 J.1arto 11elle donne con IJel,·i pian.a e fal so 11ro1nontorio attivo. - K. TAGLI.\VACCHE. Frat-

tura delle apofisi trasverse delle Yertebre 1ou1l>ari.

. .1.Y " eio

State Jo urri. o/ 111ed., luglio. - F. 1\1. JoHNSON. Tr<.1 t ta111<'11to dei tumori della 1>aroticte col raclio. - R. D. (JAR~L\N . Li1niti della <.liaguo::::i radiologi ca. 1·01·7.;

[ANNO XXIX, FASC. 41J

AR.CHIVI • C. Bu~. Sullo struma dell'ovajo. - G. REVELLI. lAi bleumetilenereazione nelle orine della donna. - 1\1. l\'lozzE'ITI l\1oNTERU ;'.lluI. I raggi ultra violetti nelle forme infiau1n1atorie gi11ecologiche.

.-t.nn. Ost. e Ginec., luglio. -

'l~110R STENSTROM. Patoternpin (lel diabete in~ipido. - . E. S.

E11,docri1iology, maggio. -

g<>nesi e Cnoss. Un caso ùi ùiabete insi1>i<10 con pl'ocesso maligno nelle ossa cra11iche. .-trt.1i. <le "Aféd. , giugno. -- L. B .\RD. Fisiologia dei rieèttori periferici e <lelJe Yie centripete del sin1pa tico. - N: FrESSl l\CiI::R e I,. Buon1N. L'anergia epatica 11ella tubercolosi. DEL.\1'ER. JJesioni istologiche delle ghiandole saJi,·a ri negli orec• cbioni. Osped. 1ltag . Milano, giugno. -

\~. )lATTEI. Ittero

emolitico famiglia re splenomegalico. J,, 'Encepliale, giugno. - A ...A . ·T1IE.\UME. I principi geuer ali che del>bono g·ui<1are l'assistenza dei psicopatici. - Axnn~-'1'110~1As. Studio sperimentale d~lle localizzazio11i cerebella1·i . - A. BRouc:;Sl!:AU e. O . .RAEDEH . f.a psicoanali;:;i e la neuropsi<:l1i a tria a meri ca 11n .

Indice allabetico per materie. .

artifie;iale n el cancro del r~tto: i Jlletodi Jliù se1npli<:i . . . . . \rteriospnsn10 : seg110 di De GiOY<1n11i...... \110

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tiei genitn li delle bt1n1bin0. ( ';1rni tl i aninJnli n1orti di 11n eurna tosi .

'( •p11tro rurale di alieva1nento e {li i1roJilassi an.t i tnber e:olare jn Fra 11<:in ( 'ostante iJi Ainb:ircl: s olln - . .l )en1en7-e : puntura cereb1 nle nella din gnosi d ~ Ile TIin bete :· m icrobi nceto11igeni nelle feci BC'ln 1n1}sia : trattn.1ue11to J~11céfa li te e11ide1ni ra cronica : in tcrpretazione delle cinesie transitorie nelle si;tcl i·omi a mi osta ti che . . . . .Endotelion1i, angiosarcomi, cilindrorni : quello che ne re~ta. . Enzi1ni endo- ec1 esocellulari : resi.·tenza Gra vidnnza P. tube1·colosi . . . Gravidnnzn ir.. am,:!norroiel1e . J11tluen7.a ed ~ncefn lite spe1·imenta le . I"'usso.zione del piede in avanti I.u~sazione èndo~lvica dciia testa clt'l femore . . . . . . . Nervi : co11nessi0ui col rSisten1a n ervoso cent rale . . Nevrnssitc e1)iclen1ic:a : ritmo res:pirn torio Ni•s tugnio: iJ l)roblema del . . Nova·syrol: azione diuretica . . .

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Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrali.

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Oc:c:l1i dei nec>n ati : in dife~n tlegli 1-'au. 12 4G l'u rn tiroidi : correlo zioni c·o11 la ~ecre)) zi onc enterica . . . 133;) 1-'artito Sa,nitario Nazionale?!

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1>nrto:. uso dell'estratto d'ipofisi . . . l{ eazione di I1auge in psichiatria . I<eazion e di Wasscrn1ann 11el liqt1or: valore semiologico dell'intensità - . . 1~eaz io1te <li Wa·s sern1nnn: sulla . . J{eti11a : alternzioni i11 segl1ito a lesioni {lel nervo ottico . . . . . . l{enmati~mo mt1scolare : eosinofilia . Scabbia : variazioni di frequenza . Scienze medi<'he e naturali: storia crit ica. Congresso . • • • Shock emoclasico . . • • Sifilicle : Sl1s~idi diagnostici • • • Ston1aco : tec:ni<'..a della re8ezione • • ~fube rcolosi polaionare incipiente: terapia . . . · · · 'l~nbe rcolotici: l~ucociti sudanofili circolanti nel s;1ngue . . . . . '"rumore pl'imitivo cleJ Douglas trattato col radium . . . . . . . l ·)'ficiale 1necz1.oo 1norto in. gu erra: ver la, oelebra..z io·ne dell'-

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(Ttero: ca.use c:l1e 11e deter1uinano l'iperpln,s ia dt1rn11te il concepimento . . . Utero: rottura {la ~eto mostruoso per enor1ne cisti del capo . . .

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L. POZZI, ed. l'MP·


~NNO-

Roma, lo Ottobre 1922

XXIX

fondato ,tai

Fase.

4~

pr~fessori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE ..

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: ])ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. !Lavori originali: F. Alzona : Sqll a natura ch imica della reazione di Rivaltu. negli essuda.ti. !Osservazioni cliniche: r. Sliancanelli: ~fyias i s muscosa (d•l arcopbaga magnifica, Schiner) s u tigna favosa. .Dalla pratica per la pratica: R. Palma: Sulltt r achianestesia. !Commenti: L. Condorelli: ~n e ro-determinazion e delrurea nel sangue. 'Sunti e rassegne : PATOLOGI~ GENERAr.E: A. .F. Hess: Nuovi aspetti del problema della rachitide. MEDICI~A : La moniliasi bronchiale . - CHIRU RGI A : D. Wilkie: Sull'occlu~ \one intestinale acuta. Cenni bibliografici. .Accademie. Società mediche, Congressi : R. Accademia r--Ie· dico-Chirurgi ca di Napoli. - Reale Accademia P eloritana . ;,\i(essin a.

Appunti per il medico pratico: C.\SI ST ICA: Una sindrome singolare, probabihnente appartenente a l gruppo delle Wilson. pseudosclerosi. - Natura e patologia della corea minor. Su a lcune rare manifestazioni a forma bulbare (laringee e respiratorie) d ella « encephalitis chronica. epidemica ». L'insonnia · infantile . - Onanismo larvato dei bambini. T ERAPI A : Sul così detto drenaggio. Risultati della ton sillectomia. - NOTE DI MBDICINA SCIB?'TJFICA: A zione del citrato di sodio s ulla coagulazione del sangu e~ Nella vita professionale : La nostra rubrica dei concorsi. Cronaca del. movimento professionale. - Amministrazione sanitaria. - Ri sposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, p romozioni ed onorificenze . Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico p er materie~

LAVORI ORIGINALI.

al fatto che le sjerog~lobine si troverebbero nei trasudati in ·q ua.n t.ità scarsissime, sì da da1~e l1na rea zione o neg·ativa oppure estr;emamen., tB debole. La reazione di Rivalta si ma.nifie.s ta pure colle soluzioni d'alb11111ina dell't1omo, la quale contien e ovalbt1mina: ovoglobulina, ovomt1coi· cle e sarebbe dovuta precisamente alla ovoglob11lina. Pur ammettendo che il precipita.to isolato dal Rivalta sia composto, come egli afferma i11 base a ricercl1e con dotte con ogni accuratezza e rigore di ·m etodo, in massima parte di sieroglob11lina, io sono partito ·p er le mie ricerche dal faito che in n1oltissimi organi del corpo un1ano è possibile isolare sostanze, le quali godono di proprietà prec:Lpitanti rispett~ alle albumin.e in genere qt1a.n do accanto 1ad esse .s i trovino, in a1nbiente debolmente acido. Il t.ipo di queste sostanze è ra;ppresentato c1all'acido solfoco1idroitin.ico, isolato per la pri1na volta da Moerner nel 1885 1dalla cartil.agine e al quale si riallaccia una .s erie di combinazioni chimiche, con proprietà identiche o molto simili, is olate da organi e tessuti svariati. Io stesso, nel Laboratorio del prof. Hofm eister in Strasbt1rgo, nel 1913-14, isola i com· l"inazioni analogl1e rlalla mucosa clell1intesti-

ISTITUTO

DI

CLINICA

MEDICA

R. UNIVERSITÀ DI Direttore: Prof. G.

DELLA

GENERALE

BOLOGNA. VIOLA .

Sulla natura chimica della reazione di Rivalta negli essudati. Dott. F. ALZONA 1° Assistente e I .. ibero Docente. (Nota preliminar,e). Universalmente nota ed apprezzata, per la distinzione fra essudato e trasudato, è la prova, di Rivalta, le cui prim·e ricercl1e in proposito rimontano al 1895, ricerche ·che furono in s eguito ·aipprofondite, modificate e riunite in 11no stl1dio pu bblicato n·el 1905. Inutile, n1i ir>are, data 'I.a sua notorietà, parlare delle modalità della reaz.io n·e : abbi.etto, invece, del pr1J1;3ente contributo n e è la natura chimica. · Riva1ta stesso, studiando il precipitato otten'ibile ·colla sua reazione, i.n base alle su·e proprietà chi-miche gi11dicò trattarsi di una « sier0globulina », la quale s arebbe co,n tenuta, oltre che n.egli essudati, an0he nei trasudati : la -differen za di comportamento di . questi t1ltimi rispetto ai primi, per ciò che riguarda l a reazione ·eoll.l' acid o ae.etiico,, s,arebbe dovttta 1

1


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[ANNO XXIX,

lL POLICLINICO

no e d<·: llo sto111aco, dalla i)rostata, dalla rr...iucosa vescicale, dall~ ti1~oide. Rimando per ma.ggiori dettagli alla i11ia pubblicazione d, alloro. Soia, LJllÌ ricorderò cl1e, con op1)ortune modiflcazio11 i di met.oclo, riuscii ad ottenere prodotti affatto ese11ti da fosforo, risultato non cons.eg·uito fin' allora, al111eno per i derivati da alc11ni or.ga11i (ad es., la mucosa gastrica), da al cun ricercatore .i)rec·ede11te. Fatto, que. sto, cl1e aveva dato adito alla discussione se si trattasse di acido DlICleinico jncluso nel prodotto finale come sem1)lice impurità, opp11re di una vera co111binazio11'e fosforata. .~i prodotti i solati dalla mucina dei tendi11i, dalla milza, dal rene, dal pancreas, dal fegato Lcve·n e, l\:Iandel e :\'eul)erg diedero il non1e di « aci1di g·lucotio11ici ». lo prOl'.)OSi, invete. d 1accordo ·co11 Hof1neister, agg·it1ngendo alla serie quelli d.a ~rie isolati, la .denominazior1e dj cc acidi condroitici », per le analo1g ie strettissi111ie di corr1portarne.nto con il tipico acido ~olfoco11droitinico, da cui differivano, alme110 apparenteme.n te, per la loro costituzione chimica . E 110 d.etto cc aln1eno apparentemente))' per la l·agio11e cl1e solo l111a fede relativa si p11ò prestare alle analisi chin1iche cui furono sottoposti, tanta è la difficoltà d'ottenere prodotti puri, o che, nei vari processi eh~ ve11gono usati i:>er il loro isola111ento e p11rificazione, non subiscano delle modificazioni stn1tturali notevoli. Essi s i presenta110 allo stato s ecco co1tte l)Ol\1 eri a1norfe e si comportano, dal p11nto 'li vis ta ti ico-chimico, come dei colloidi. J,e loro proi:>riettt fo11 clarr.€ntali, simili a q11elle del ti1)ico acido s olfoco11droitinico, sono le seguent i : 1° !)recipit.nno, iJ1 :lmbiente acido, l'albumina e la gelatina; 2° trattati con acidi energici e a caldo, si scompongono in acido solforico ed una S-Ostanza forte.m ente Tid11ttrice; 3° ' 'engono precipitati dalle loro soluzioni per l 1aggiunt.a di alcool e di acido acetico in eccesso. In base a quest.e constderazioni, applicai il metodo d'estrazione usato per la i11ucosa ga.strica ed intestinale e per gli altri organi · al precipitato o.tten11to colla reaz.ion e di Rivalt!'t dagli essudati, c.on op1)01i.1me modificazioni. _.\. tale scopo, 111i ·1 )rocurai dapprima una ce rta q11antità della sostanza da esaminare cliluendo l 'essuidato con dt1e-tre ·volumi d'acqt1a. acidulata con acido acetico (5 goccie per ogni 100 cc. di H 2 O, secondo le prescrizioni di Rivalta). Trovai che il 111iglior n10do di procedere è quello <li lasciar cader-e l 1essudato

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da 11n im·b uto separaoo1ie in un sottil getto filifol'me nell'acqua acidulata sottostante. Si lascia riposare qualche ora; poi, senza deca11tare, st a>s1pira con una pompa ad acqua il liquido trasparente soprastante, badando di non scuotere. il vaso. Al precipitato rima~to in fon do, bianco fioccoso, viene aggiunta una cetta .quantità d'acqua, varia.b ile secondo la ql1antità di esso. Pier es., per quello ottenuto da cil'ca due lit1·i d'essudato, sono sufficienti 2-300 cc. di l-T O. In ttna prima serie di ricercl1€ d'orie11tarr~-e1 to, gi11nto a questo p11nto, ho se.g uito il nif.' todo, cl1e av·evo ad.opetato per g·li altri org8 11i: 110, cioè, agg iu11ta socla niella })ro1)orzio11t cli due gr:-1mmi pCl' ogni 100 CC. di liq11iclo t i.asciato dig~rire pfll' d11e g·iorni. Questa digestiorte per t11ezzo di alcali aveva lo sco1)0 dj l'ompere gli eventuali e J)Ossibili Ieg·ru.11i del supposto acido con droitico ·col con1plesso prote ico, in modo da renderlo libero ed impedii·t' la sua eliminazione coi successivi trattamenti precipitanti delle · so·s tanze proteicl1e. ì\118 :co11 ricerche su-c,o essive, mi sono accorto cl1e tale dig-estione, nel caso d.egli essudati, è l)t:1·· lo ineno inutile, essendovi concoridanza di ris ultati anche .se viene omessa. Perriò, il liquido formato dai 2-300 cc. d'acqt1a, che ha una debolissima reazio11e a<!i<la i)er tracce di acido acetico .e chei contiene S Dspeso il precipitato, viene neutralizzato con soda diluita: .eletto precipitato allora si riclisciog lie. La soluzione avviene più rapiclan1er1tc se s'aggiung·e q11alcl1'e goccia di sod[t i n eccesso. In ql1est't1ltimo caso, a soluzio11e a\·Ye11\1ta, occorre ne11tra lizzaTe nuovarr.e·nit e corl' acido acetico diluito, con molta cautela: lll1fL goccia in più di a·c~do ,aJcetico fa riiprodurteil precipitato. Si prooede in seguito alla prectpitazione id i tutte le sostanze alb11111inoic1i sa tt1ra ndo con acido picrico in cristalli; a sa turazione avvenuta, ciò che isi rico_nosce da t depositarsi rli t1no str.a.to di aci1do picri-co i11sol11to, si acidifica legger'mente con aic ido acetico lJer a.ge,rolare detta pr-.ecipit.azione, la quale avviene in generalé rapidamente e cornpletan1ente. .Si filtra . e -il filtrato viene n.et1tra, lizzato ·c on soda, di cui occorre una cert Et q11antità perchè u11a part.e di essa si lega coll'acido picrico libero. lJer poter gil1dicare del l'avven11ta neutralizzazione, è conveniente aggiungere qualcl1e goccia di soluzione alcoolica di fenolftalei11a, giaccl1è il colore giallo i ntenso della soluzi one ren,de impossibile la deter1ni11azione d·el grado di acidità o relativamente di alcalinità per mezzo delle cartinc..di tornasole. Ciò fatto, il liqt1ido si concentrà fori emen-te a bagnomaria, fino a che i1on ne ii111angono che 2.o o 30 e-e., che v,engono filtrati alla pon11pa per liberarli dalla massa cristallinBsalina, che se ne \se.para 'durante la concen.t1~azione. Il liquido ottenuto, scuro, un po' sciropposo, si lascia cadere goccia a goccia i11 acido a.cetico glaciale·, che deve essre re a,bbondantc (160 200 cc. ). Si osserverà allora, o subito, o dopo qualcl1e minuto, lln intorbida.i11ente>, cui fa seguito 11na separazione di fiocchetti biancastri. ,Si ce11trifuga, si decanta dai tubi l'aci·do acetieo limpido soprastante, si scio · glie iJ precipitato rimasto in fondo in pochi~­ si111a acqua. e ~ i r1ipete la precipitazio11e co1~ 1

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acido acetico glacialie. Tale procedjme11to va 3<> Se si pren1do110 due-tre cc. di u11a s<>ripetuto sino a quando la sostanza sia libera luzione di albun1ina pt1ra, a11cl1e fort•e·mente di og11i traccia cli '3.c ido picriéo e l'acido acediluita e. vi si aggiunge una g·occia della sotico ri111anga, do1)0 la precipitazione, incolore; luzione· della sostanza, non si osserva alcuna ciò elle arv viene, in generale, dopo tre volte. Si ridiscioglie il precipitato in poca acqua mo.difìcazione nella traspare11za della soluziodistillata (2Q-30 cc.), si neutralizza accuratane; se ora si acidifica l.eggermente co11 acido 1nc•11te co1l $Ocla; J)Oi . i aggiungono 4-5 vol11acetico, si ha imme.diatame11te a freddo, un mi al111eno di alcool af\soluto: il liquido dapintorbidamento notevolissi11io. ~!\. i11aggior ·evipri111a stintorbida, poi la.scia separare un precipitato bianco, cl1e si centrifug·a pe1· poi ri1didenza del fenon1eno, si può procedere per con sciogli0erlo e· ri p1·eci pi tarlo con alcool tante trollo anche in modo 1diverso: pre1)atare, cioè~ volte fino a. qua11do dall'alcool sia sco1111)ar due .so-111zioni già acidificate, 1'11na di alb11misa la reazio11e dell'acetato ·di sodio (con I' agna, l'altra della sostanza in esame, le quali gi11nt a di cloruro di ferro colorazione rossa a f1eddo, pe.ecipitato a cal1do; con l'a;ggi11ntn. rimarranno limpide. Riune11dole si i11anif edi acido solforicc ecl ebollizione, odore di etesterà fenomento della i)recipitazione. Oppure, re acetico) . In g·enerale, dopo due precipitazioni, è suf- · si potranno mescola1ie le ·due Rol11zioni allo stato neutro e farle ·Cadere, go·cc ia a g·occi'a, ficiente la·vare su filtro con alcool cal1do. Se poi si vog-liono studiare solo I.e reaz.ioni :p rinnell'acqua 1debòlmente. acidulata, cotne nella cipali della sostanza, senza preoccupazioni di prova di Ri1valta: s'osserrerà l a fo1n1azione a\rerla pura al possibile, basta una soln predi una nubecola persistente ap1)u11to con1e i1elcipitazione coll'alcool, seg·uita da lavagg·io co11 ta reazion·e di Rivalta. l\1e11tre invece, se dette alcool caldo is u filtro. soluzioni, o separatame11te o 1ne1scola:te, si laInfine, il precipitato si la.va con etere e si po11e in essiccF.1.to1·e. Se lét quantità ottenuta è sciano cadere in acqua n on acid11Jata, lét. numolto piccola, dopo il lavaggio con etere, lo becola persi'stente no,n. si lJroduce; gi porta in 11na ca ps11Jetta e lo si scioglie in 4° L.a so·stanza no,n ha a.lct1n !)Otere pre·· acqua distillata. cipitante sulle soluzioni aci·dificate dj g·elatina; lì n1etodo sue. })Osto è 111olto simile a quello 5° Non contie11e fosforo; che llSai per l a seI)arazio11:e degli acidi e-0n6° Se si fanno bollire alct1ni cc. di sol11 droitici; se ne differenzia solo p er I 'aboliziozione della .sosta11za co11 liq11iclo di Feil1ling, ne della digestione con soda, cui già ho acnon s'osserva alcuna rid11zione; se i11vece, pricen11ato e che si dimostrò inutile, .e p er quell~t ma di trattare col Fehling, si ta bollire aldell' aggiunt,a a un dato i11omento id i cloruro m eno con HC:I a volume uguale, })Oi, dopo a lcli cal<'io cl1e av~,-a lo SCO!)O di far J)recipitare calinizzazio,n e, si ag·giunge il Ct1S0'1 , f:i ha gli acidi n11cleinici, ag·g·iunta che si dimostrò u11a forte riduzione di ql1est'11lti1110 ad ossie-sa pure s11perflua. clnlo idrato di rame; Procedendo in tal g·t1isa, ottenni dal pr-eci7° T,e prove coll'orcina e la ftuoroglt1cina pit.a to ris11ltante dalla r.eazione cli Rivalta una (p2ntosi ) e quella colla naftoresorcina (acido sostanza di color bia11co · o bianco sporco, cJ10 glicuronico) ri€scono ne.gative. a11cl1e l)arte11d0 da ltna notevo le quantità d' e~­ Mosso nelle prime ricerche dal pe11siero, ohe s11cia to, è en11j re sca r sa . 'l'anta scarsa cl1e. la isostanza in esame, estr.atta secon•do il n1efi~ra, no11 110 a11cora potuto estrarne a suffitodo origina.le per g·li aci:di co11droitici, pocienza per t1n· analisi cl1in1ica, esse11domi sel' Yito d.e1le porzioni ot.ten11te volta })er volta per tesse ascrirv.ersi app11nto al g·ru})l)O di detti aciidi e cl1€ 1quindi ne possedesse tutte le castudiarne le principali cara:tteristicl1e e reara.t teristiche chim1ch,e, ri:ceI'ica.i in e.s~a l'evenzioni. Le ])l'Ol)l'ietà fonda1r1entali della sostanz.a so- tuale pre~.enza di acido solforico. :\!'accorsi subito idi una profonda difterenza di con1porno le segue11ti : t1amen•tO•. E cioè, ·n1.entre negli acidi condroi1° È fa cil111ente solulJ ile in acqua, dailld.11 tici la presenza di acido solforico 1si fa n1anit1na soluzione linnpida o leggermente opalina, festa soJo 1dopo ebollizion€ per a1.n1e110 un mia seconda del1a concentraz~one. L'aggiunta di r1t11o co11 I-I Cl concentr(1to a 1Jart.i eg·uali, cl1e alca.li o di acido no11 altera nè la solubilità conduce . a l.la ro0ttura .d i legami e11dQllnolecodel prodotto i'lè la trasparenza della sua so- lari (in.f atti 1 .a'g giunta di .BaiCl alla soluzio2 lt1zione; n e di acido condroitico la lascia limpida e si 2° La prova del biurete è assolutamente ne- ha precipitazione di BaS0 4 solo dopo ebolligatiY.a. 1)€r la lJresenza idi . albuminoidi e loro zione come d'etto sopra con HCl co11centrato ), prodotti di scissione; i1eg·ative sono pure tutte nella sostan2a in esan1e la sem1Jlice aggiunta le a ltre re~tzior1i dell e sostanze pl'oteich·e ; alla s11a soluzione di BaCl 2 , a freddo, senza 1

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quin·di previa .ebollizione con HCl, producev.1 il caratteristico precipitato di Ba:S0.1 , polverulento, finissimo, passante attraverso i filtri, insolubile negli acidi concentrati. Che vi fosse 1dell 'H2 SO4 si poteva dimostrare anche tirando a se<!co qualche cc. di soluzione, calcinando in segt1ito in crogiuolo di platino fino a combustione totale della parte organica, riprendendo poi le ·ceneri con HCl diluito -e trattando con soluzione ·di B.ruC1 2 : si otteneva in tal modo la formazione del caratteristi-ca pre·cipitato di Ba.SO 4 • Il mio prirno du·b hio fu che, nelle mar1ipolazioni d'estrazione·, come può aJVven.ire nel caso del tipico acido solfoconidroitini.co, parte ·dell 'H2 SO 4 legato chimi'ca:mente col resto della mol ~cola, si mettesse in libertà e si comportasse appunto come acido solforiieo libero, indipendentemente da un'altr:a porzione la quale avesse resistito all'azione 1disgregatrice del processo d'estrazione e fosse rimasta combinata e perciò dimostrabile solo 1dopo scissione dei suoi legami. Quindi ricercai qu.e st'altra porzio'I1e di T-I 2 S0 4 trattando la soluzione della sosta·11za con BaCl 2 a freddo, separandone pqi per centrifugazion·e e filtrazione accuratissima il precipitato di BaS0 4 fol'mato,s i; resola perciò nl1ov.amente limp.ida, bollendola per due min11ti con lIC.l concentrato, a parti uguali. Non ottenn'i in questo modo nessuna pre-cip!tazione supplementare di Ba!SO4 : si dov~va perciò a1nmettere che probabilmente, oltre al1' acido solforico libero trovato, altro non ve ne fosse liberabile dalJ a molecola della sostanza in esame, almeno co.n 1quel m·ezzo che aveva servito appunto a ·questo scopo nel tipi1co acido .solfoco11droitinico e cogli acidi condroitici. D'altra parte a qt11e·s ta co.n clu1sione mi spingeva anche il fatto che il processo ·d'·e strazione da me i1sato era q11anto mai poco lesivo per i· edificio molecolare anche di sostan• ze facilmente ·decOOiljponib.ili, avendo in esso abolita ancl1e la pri1m itiva digestione con soda. Pensai allora . alla presenza nell'ess·u dato stesso 1cl i acido solforico, salificato, che come imp11rità, accompagnas·s e la sostanza in ist11dio nelle varie tappe del processo d'.estrazione. È noto, ir1fa.tti, come, lavoran°do coi ·Colloidi, sia talvolta estremamente difficile, se non addiritt11r.a impossibile, lib1e rarli da sali, 1che, nelle preci·p itazioni su.ccessivie, rimangono intimament.e commisti ài precipitati d·ei .colloidi stessi, ·anch,e· clo po ripetute precipitazioni e lavaggi. Tale ipotesi viene anche ·s uffragata da uri recente lavoro di Heubner -e lVIeyer-Bisch (1921), i CJllali dimostrarono negli essudati di natura 1

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dnfllam mato1--ia \delte sierose fta 1p1~esenza di solfati, accanto ad acido solforico esterificato. 1

Questa indimostrabilità di acido solforico legato chimicamente alla molecola della sosta.nza in esa.me e il fatto della mancanza in essa della .p roprietà di precipitare le solt1zioni acidificate •di gelatina costituiscono una differenza profondissima, essenziale fra detta sostanza e gli acidi condroitici. Vi sono invero fra acido condroitinico •e sostanza in esame dei punti di contatto: an·1 _ bedu.e precipitano l'albumina in ambiente acido (sebbene la precipitazione data dall'acid1» . condroitico sia molto più energica e la reaziO'ne più se11sibile) : ambedue contengono · t1n ..... nl1cleo riduttore del Fehling, previa .eb111lizione con H·Cl concentrato. l\Ia le differenze hanno per noi maggiore valore delle somiglianze: quindi ci guardiamo bene dall'ammettere senz'altro una parentela chimica fra la sostanza isolata coll'acido condroitico prima cli avere <:t])profond ito i noRtri st11di in proposito e specialme.n te aver fatto, eseguire l'analisi chimica 1del prodotto, cosa che ci risei-Yiaino di fare in avvenire. Ci basti infatti, in questo nostro st11dio, eh-e vuol avere i caratteri d t 11na nota preliminare, di a .v ere indicato, nel precipitato che si ottiene colla r.eazione di Rivalta la. presenza., oltre alla parte proteica co5titt1ita secondo Rivalta stesso da globt1l1ne, di llna sostanza non proteica., isolabile, la ·quale, 11nita nuovamente ad lina protei.11a, riproduce il fenomeno 1della reazione stess:t, sost~~nza alla qual.e si potrebbe ascrivere una notevole infl11€nza nella. l)rodt1zio11e del caratteristico precipitato in acqt.la acidulata. Tl Pollitzer, nel 1913, nel st10 stt1dio so•prft l'albuminuria ortostatica, che egli dimostrò accompagnarsi a condroit11ria, affermò d'ave r trovato in ess110.ati pleurici col inetodo cli Moerner acido condroitico. Ciò sarebbe di grande importanza dal no,s tro punto idi vista, se fosse un fatto costante per tt1ttri gli esst1dati. Mia , per parte nostra, pur senza contestare l'affermazione di Polliizer, crediamo di potRr pllre afferrr1are che mai tro,·am.mo, col nostr0 metodo di est.razione, che p11r si dimostrò in passato atto a svelarne piccolissime qt1antità ed è p,e rcjo urt perfiezionamento di qt1ello di l\1oerner, vero .e tipiro acido condroitico, mentre. costan.temente, ci fu dato di ·dimostrare la presenza de.Ila sostanza. obbietto del pr€sen.t e s.tt1dio preliminare. 1

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BIBLIOGRAFIA. 1. RIVALTA. Rif. Med., aprile 1895. - R1v. Crit. Clin. Med., 1903, pag. 655. - Congresso •


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SEZIONE PRATICA

:\Ied . I Jlt., 100:3. - Policl., Sez. Prat., 1904, i1. -!-. Policl. Sez. ~led., 1905, pag . 437. 2 . ..\LZO~A. B iocll. Ztsclir., 1914, Bd. 66, pag. 408. 3. IIEt·B~ER e ì\fEYER-Brscri. Bioch. Ztschr., 1921, Bd. 12"2, pRig. 120. 4. Po1.L1TZER. R e11 Juvenum. Urba:n e Schwarz.~11herg·, Be1·Iin 1913, pag. 164.

OSSERVAZIONI CLINICHE. o~PE!•.\1E , . .

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1N CATANIA.

.Myiasis muscosa (da Sarcophaga magnifica Schiner) su tigna favosa il lJtof. PlETRO STANCANELI.I, })l'i111ario specialista, libero docentr. di Clinica dermosifilopatica. ])et'

Il caso s eg·uente, cl1e ò ca1)itato sotto· la mia o~.;et·,· az 1011 e nell a scorso autunrn.o, e cl1e mi a.cci1l;go a i'i1ferire succi11tarnente, mi se.m bra 11011 privo cli tL11 certo interesse, come contril1\1to cl il1ico nllo studio delle lesioni tegurc-er1taric nrodotte da larve cuticolari di ditteri. • 1

·r l'a ttn "i

di tal Il. _.t\., di a11ni 19, da Regalbn to pa torc; 11 u ll a <.li im1Jortante nei suoi 1n·l'ercl1..!11t1 fru11iglial'i ed ir1dividuali. Vivendo J;e1· i·ag io11 i clel s uo tt1estie1·e quasi sempr·~ ~11ra1)e1·to cd i11 zo11e i1laJ a riche è stato colpito clhll'1111ezio11e, ~11<' 11a ce<l11to all'uso dei sali cli chi11il1H · 11a, 11cllo s1eRso periodo di tempo. cnn1l'atto l'f1bitl1di·ne di dorn1ire spesso all'aria n p t: rtn di 11it>n0 g·iorno, riparan_d osi dai l'HQ·gi snl,, 1·i col ])roprio lJerretto. . l4""'i11 da i })'l'iJ11 i anni della s11a .esistenza è st ato col1)ito da una affezione del cuoio cap~l­ lt1to, cl1e è stato le11tame n te ma p1'0,g .ressivan1~11tc i11va&o i1ella su.a, totalità, e da Cl;i è tleri\'atH la rlistruzio ne di g.ra11 ·parte d·el rapill1zio e Ja ])1re1~11za di larg·he e numero.se .~ i­ en t rtci l '11s i cl n a Ii; dar'1:>oicl1è tale affezion·e , lungi ctall'essere cuu·ata è rirn.asta per lun.gihi an11i nbbn.111 l011atn n se s tessa, in attesa di t1na gt1a.r1gio11 e spontanea. J-;:g·li <iifatti non viene a con.s 11lt.aTmi per questa tler1J.na.tosi, 111a sibbe11e pe·r le vi vi.ssime soff erc nze olle ,e;li cagiona t1na r1 uova lesione all'oC'c ipi te e alla J)airte a.l ta de1lla nuca, c.h e ti . n1onta ad appe·na quattro giorni prima e che si e peodotta, .a qua.n to e~:li asserisce, dopo d1 tSSel'e stato colpito s11lla testa nt1da, d.a u11a J>ala di fico d 'India staccatasi bruscamente da.I tro11co. Egli non i1o•t ò s ul p11nto1 colpito 11na qualsiasi soluzione di continuo e lì per lì no11 vi f ere caso. i\1a ctu:rrante· ila 11otte co•m inciò ad a,·\·ei·tire 11n prurito intenso che veniva via \ ia fa0€11dosi pitì mol esto, e ·b en p 1·esto si tiram11tò i11 dolore s·empre più vivo, e più profondo corne se fos.sero rosicchiati i tessuti molli del cra.nio. e come se le ossa tiossero Inlinacciate Ji immi11ente perforaziar1e. Nel conteffi'PO egli norù che snl 11n11.to. ·Ooilnito, sede <li crnest e .$offerenze cl1~ divennero- ben presto intollerabili, ve11iva forrl1andi01si tt.na tumefazio·ne trossa, calda, J)ulsa.11te eh.e cre1b b e rapidamente di vol1tme e c.he l){)CO tem,p o dOIPO si .aperse dan·nri111n i11 lln 111111t0 coJ1 11na TJiccola 11lcerazjone lenticolare, - e i11 seguito , nél meintre la tu111e1

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fazione veniva assu1nie11do le vaste attuali proporzioni, venne com.e crivellata da numerose altre analog·he ul:cetrazioni. · ])'allora egli non ha avuto· più tregua, e non ha rpotuto r]Jpo,s are llln soilo istante di giorno e .di notte; tanto ·che :seibb·ene leggerm·e nte febbri.citante ·&i d·e cide ad a1lonta11al'lsi dal s ·ù-0 paese e a recars~ in ·Città, dove· si presenta alle 111ie co11sultazioni. All'esame obbiettivo: è un giovane robusto e ben, formato, ma presenta il colorito, caratte.1"istico terreo de·i malarici. L' e&pir essione del volto, •eccitata e depressa nel tempo istesso tradisce lo stato della sua gr.and.e irrequietezza e· della s11a. viva angoscia. Mucose visib.ili pallide, ina senza .alterazioni degne di nota : assenza .di aden-0 patie e di a.Itri sintom;i riferibili ad eventuale infezione venereo-sifilitica. La ·m ilza è n.o tevolmente tumefatta., dura e iivela i ca1~atteri d·e'l .com1u ne tumorre splenico ùa malaria: il f.e·gato anch'e·Stso ingr·a ndit.o, deborda ·p er circa un dito trasverso dall'arcata oois tale. Nulla a carico degli altri 0 r.g an1 intern·i. · Il cu oto capelLut.o, su ct1i si è vent.'ta evolvendo l'affezione croni.ca, iniziatasi fin dalla pri111a in:fanz.ia, e s1u ,c ui si .è sviluppata la r1nova lesione a d.ecorso acutissimo, s i pr·esenta in q11asi tutta la sua totalità disseminato di 11t1merose chiazz.e ·qUJa e là sq.uam o&e e crostose girig·ia,st1~e, ade·rent.i, in co·rr:isp.o·n denza delle quali i capelli si presentano ·diradati, r11g·gin.01si, come impolverati: f,raministi .a ql..'este chiazze si osservano a.n co•r a par:e-0chi ca.r atte1·isti-ci sct1tt1l i di ·colo11 ito1 gi.a1la-solfo e..g"iallob1--unastro e pairecohie ci>Catu."ici atrofiche rosee alcune e biancastre· altre, e tutte irre•g o1ari, su cui si vedon.o sorigef!e qua e .l à pochi e grossi ca:pelli. isolatt o riun.i ti in pie.coli ciuffetti e pe.i-- a.ltJro ben ·oonservati. Da tutto il cuoio ca1p elluto promana un nauseabon.do caratteristicoi odore di topaia. L'esame micr~o.scopico praticato mercè la m.aceriaz101ne in s<Xluzione di potassa ca.ustica. al 30 % di alcune squame, di frammenti di sct1tuli e di peli alterati, co•n f erma, con la :nrreisenza d1 r111merosi micelii e spore di Achori0'11 Schon1E· in, la diagnosi clinica (cl1e, r>er i caratteci obLiiettivi nella lesione era per se stessa eviclente ed. inòt1l~bi~) di tigna favosa del c11oio oaipelluto. In corrisnondenza po i della b01rsa occipitR1e si osserva una grossa t11mefazione ellittica. col ma.ggior diametro · in senso verticale e della forma e dimensioni di ·un ·g rois so uovo di tacchino. Rossa e lucente alla ispezione, dolentissima, calda, molle, edematosa ·e oome crepitante al.la p alpazi.o·n e, questa grr'Dssa t11mefazione, ricov.erta in p arte da ·radi ciuffetti di .p eli. P in mran ·oarte da chiazze aloneci.c.he cicatriziali, pre senta stilla Slla st1peri.ficie, q11asi uniformemente liscia, ben nove ulcerazioni lenticolari, a co·n torno quasi esattamente circolare, a ma·r gini netti, ta.gliati a picco, fortemente ulcerati a. f:cmdio . .irregol•ar-e, anf~att11oso, e dii 11n1 singolare colorito bianco-avorio lttcente, su ct1i spiccano vivamente oltre a piccoli grumi sangruign,i numerosi pt1nti.cini ner·i, fartemente semoventj. in mezzo fl.l liauid o ~ i€· ro-n11riforn1.e, spl1mo~o , fe tido cl1e riem11ie tutte le ca,rità 11lceranti. 1

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IL POLICLINICO

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-~ll ' esan1e

.e.on lo specillo si rivela una v,a,sla me alla specie Sct1·cophaga 111agnifìca Sc lii·ner cavità profonda fino ~tlla sca.tola cranica, con (Sin : Sarcophaga Wohlfa.hrtj Portcl1insky) che la .quale com11nica.no largainent-e. tutte le ul- fin dal 1856 il r1ct.Stro Rondani aveva descl'itto cerazio1ni cntanee tra 101·0 intercomunioan~i: come appartenente a llil genere diverso (Sarnon si percepiscono sul fondo punti di osso còphila). scoperti. 'fratta.si adunque, i1el caso in esame, di tina La mobilità estren1a del fondo delle ulcera11iyias'is 7r1i1.srosa, <lPl cttoio capell1ttfJ da Sarzioni, che .dava quasi J.a im.p resis ione di uri copliaga rriag.nifi,ca (Schi·n.er), svilitppatasi so.g~ra1s1S·o in ebo,Ili:zione ·e dei . p·ur1ticir1i ne•l"astri 1vra 1tncL tigna favosa . ci permise, ad llr:a più attenta indag.ine, di ..* ..'" constatare in esso la prese·n za di innumerevoli laJ"Ve bianche, mobilissime ·Che sembravano .)C11 reperto delle Sarco1Jl1aginee nei casi !li CllJ')arP tt1tta la va~ta cavità, forma11dovi con1e 1 cl e rrr~to--n1yiasis mu scosa, è tutt altro cl1e ralìJl in~striC;ahile groviglio. Una goccia di ti nro : hasterà. ricorda r e, sol tanto fra i nostri ostura di jo<lio, ]rifatti, fatta cadere s11 una del1e llleerazioni c11tanee ricorrJparve rapidissimaservatori, ~ casi del Maìocchi, dell'Alessandri• m.e11te ,s u tl1tte le a.Jtre, come rim·e sco·l ata e 11i, del Th'1ibelli (Sarco1>l1aga carnaria), quelli sospinta <.Ìa llna Inassa sem,01ve.11te, nel m.e ntre clell'Alessandrimi e del Carrl1ccio (Sa.rcopl1ag::L determir1ò ll1l a ssai .pii1 vivace m·o vimento delle affinis), quello del Di Napoli (Sarcopl1aga J.arve, ·Che si trasmetteva, sotto fo1ma di niù Beck•erj), ecc. Altri ditteri riscontrati in Italia, }ente oscillazioni, su tutta la massa della tum.efazione. corr..ia ca11se di mviasis so110 la Lucilia Caesar C,orn l a pinza 1Jotei esitrarl'e alcune di queste (i\Ia iocchi) la L11cilia sericata. (Calendoli), In la·r ve, clella a:pprossin1ativa lt;nghezza d.i 1-5 c:allipho:ra ,,omitoria (.J anDllZZi)' · 1a Calli1)llOmillimetri~ ili colore biancastro, con cor}Jo na infecta (Calendoli), ecc. segmentat.o• e l arg~l1ei c.ol'one di uncini, cl1e co11servai in ap])Osita campama di vetro, affinché Il reperto peJrò ·della arcophaga magnifi i:.a servissero 1)iell'· •l a sucoe·s siva loro identificanella dermato-1nyiasjs ml1scosa rl·ell1uomo è di zione. Nel conten11p10 in vista d·ei vasti scollamenti, una grande J'arità nelle nostre contrade, e, dell'am1:>iezza clella cavità forrnata si, della se non ·soin o in erro·r e, cir edo che l'osservaz10st1"aordi11airia abbondanza. delle larve, e delle r1e attuale -sia la p,rirn.a descritta jn Italia, e ,g ravi sofferenze dell'infermo, consigliai un in- ·nna delle pochissime acql1isite alla letteratt1ra tel'vento chirl11·gico ehe fu accolto seima -iiclermatologica. / scussione e rapidamente eseguito in un amCons11lt<1nrlo invero la bella, e completa rr10bulatorio, chiru1"'~·ico. Fu1·01n o1 r>-raticate pertanto una incisione 10111g·itudinale lunga circa 7 cen11ografia. del Porta del 1915 (1) non si trovano timetri, e quattro altre più piccole, d.i cjrca che ben pocJ1i ~asi cli l\fyiasis da S. magnifi4 c1n. a qt1est·e perr1endicoJ ari e fra di loro ca: quello del Blanchard osservato in Ruma(1t1asi parallele, in g11isa da comprendere le rtia, del Dubois, tra il 1.876-77, le osservazioni ulcerazioni pr·e esistenti. Ne ris11ltò l1na largo. tireccia; irregolare, t11tttt ri1)iena di innt1meredel Laboulbène, descritte fra il 1884 e il ,99, ed voli larve che fl1oriuscivano da ogni dov·e, dal jrifine il caso rimasto famoso del J oseph, nel fondo e dai recessi dell1ulcerazione. U'Ilièt acquale sop•r:a num·eTlo.si fon1ncoli .della nl1ca; curata deterzione, l1na n1.edicat11ra asettica e si osservò Ja formazione di t1.n a vasta &upp.u1:ocl1e altre 1nedicature furono s11fficienti per avviare la lesione alla riparazione: ta11to che razione con ulcerazioni e da ct1i si estrassero l'infermo, il q11ale subito dopo l'intervento si più d.i un centinaio di larve di Sarcopl1aga sentì rj s ollevato e sottratto a.ll e Sl1e sofferer1magntfica. ze, clopo J)OCO più di una settjmana, potè esIn Itali a nessuna osservazio11P, cJ1e io mi sere ri·n1, iato in via di gl1arig·ione al proprio paese. sappia, di tale myiasis, se si eccettui il reperto Alcune cl·elle larve estratte f11rono inviate, di larve cavicole recentemente descritto dul per la loro iclentificazione, al Cl1iarissimo profes soo·e B. ~Ionteiro1sso1, aiuto nell1Istituto di Ilugani clie tali larve rinve'nine nell'orecchio (1920) (2), e eh.e trova riscontro in numerose Zo·ologia .di questa R. Uni vensità, diretta da.Jl 1illustre prof. A. Russo. altre osservazio,n i di para.ssitismo ca.v icolare Non essendosi p·o tuto per varie ragioni otteclelle larve del dittero ir1 quistione nelle regioni nere la meta.m orfosi della la1-va. in ninfa e in in .cui ta.le dltte,r.o è com.u·ne1. insetto perfetto, nè a11o stato di pupa, l'indaLa Sarcophaga IG•agnifica infatti studiata pel gine dovè esser~ necessariarra3nte portata Slll dittero alla fase larvale: ciò c:l1e r·ichiese nelle primo dal ' '' ohlfahrt, che ne seguì lo svil111)pO ricerche l)iù 11mghe e più paziemti, dappoichè da larva in insetto perfetto, d'onde la sinoni- corr~e fa osservare il Méguin - le larve d E;lJe. Sarcopl1agrn.ee~ si rassomigliano talmen · . inia di °"lo hlfah.rtia maariifica .5ch,iner, e i11 ete rl1e « il n·~r a q11'un moyen de les distinguer, (1) 1\ . f=>oP.TA. Lr 1n,yiasi cutanee ??ell'ito1no. c'est d 'obténir l'insecte parfait par la transforGiornale Italiamo l\1a latti,e veneree e aella pelDlf-ltion de ces laJ·v·e s (Les r>arasit·es et les mnle, 1915, fase. I . Si può !111re utilmente cons11lla dies parasitaires. i\iasson, 1880, pag. 4546). T1ttt.avia il protf. l\Ionte·r ,o;sso•, che .qui viva- tare: FORCONI. Dermato-111,yiasis mus.!;OSa eà mente ring·raz.io d'ella cortese, ed alttorevole oestrosa, Siena, 1915. (2) Boll. l\fal. Orecchio, i1aso e gola, n. 5. collaborazione, potè attrib11ire le· larve in esa~

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XXIX, FAsc. 42]

SEZI ONE PRATICA

·~lio

a11cora illttstrata dal Portschinsky, è molto co1nune in R11ssia, specie nel governatorato -tl i .:.VIol1ilevv, dove costituirebbe un ·fl agell o per intt.o il paese; 1na si trova anche in Gern1ania, _-\..ustria, Ungl1eria, Romani a, Francia e NorYegia e 11ell1 .L\.si-a ~'fiinore. \ ' ive soltanto alrari<-t :c.1 !.>erta e clepone le larve nelle t1lcerazioni, fe1·i te degli animali domestici (buoi, mo11to:tl i, <·ft11i, ma.iali) e •nei volatili domestici (più spe~ialmente le oche) e dell'uomo in ct1i furouo l'ir1venute n ell'orecchio, nel naso, f.aring·e, rLt1ato, e nelle ulcerazioni ci1ta11ee, specialmente i11 ir1dividt1i cl1e, come il nostro sog·g·etto, so~ ·~liono dormire all'aria aperta (cfr. Porta, loc. cit. ). Ad oin ta tuttav..ia di così laJr:ga diffusione geugra.fica di qt1este varietà di clittero, i casi .cli myiasis r1111scosa prodotta dalle sue larve, -:-1_1110, con1e abbiamo vjsto, assai rare; se i1or1 ::: i ,,. oglia accettare quanto cliceva il Raillet t('lte ritiene vicev.ersa essere la Sarcophaga ma~r1ifica in Francia almeno - 18. Ir.Qsca delle pia.g.l1e per ·e ccellenza, ed opina .nnzi che nella iile11tificazione di 'Il·U111ero e lar\·e cuticolari f;i sia110 con1messi molti errori a detrimento di '111Psta ,·arietà (Porta, 1. c. ). 1Comunque la ·rarità del caso .ii.g113Jrda le nost1·e contrade e sotto questo punto di vista ci ~ par.so interessante di J·enderlo di pubbliea .r agio·n e. Esso peraltro - a parte il .g·. enere1 di lat've Yolfa a volta rinven11te ·- si rasso1niglia di molto e ·p er sede e 1peT preesistenza di altre ~. e­ sioni, così alle osservazioni di J oseph (1) (myiasiis di S. magnifica su fo~runcolosi .della nuca), oeu111e a quelle de11 '1~lessa1Jdrini (2) e del Di Napoli (m)riasis su pedicolosi del cuoio capelJt1to e lesioni infiam111atorie co11secutive con :sviluppo di odore nat1seabondo r>er materiale <>rganico in putrerazianie). )Ja esso fa sopra t11tto ricordare ql1ello rece11teroenta descritto dal Carruccio (3), di una 1n yiasis da, S. affìnis st1l cuoio capelluto affetto i(lél. ti'gna squamosa, rr..re11tre qui la myiasis si ~ ' ilu1)1Ja su un~t forma IJJ.1evalentemente sct1tu- · 1

Ja 1·e. (1) E. JosEPH. U e ber Myiasis externa de1·111 o l f)SG. !\lonascl1efte f (ir Prakti·s che Dermatologie, 1888, 1'. V., pa.g. 49. (2) ALESSANDRINJ. Retro CClSO di parassitis·1no 1iell'1.tomo dovuto alla lar·va di Sarcophaga af-

.fir1is. Bull. Società Romana di Studi Zoologi<!i, 1895, vol. I V, pag. 278. (3) DI NAPOLI. Sopra 1t1i caso cli dermatorriyiasis ·1nuscosa da. .Sarcophaga Beckeri os..servato in T?·ipoli . Annali di Medicina Navale e Colon iale, anno XX, vol. I, !asc. 4-5, 1914. (3) CARRUCCIO. Myiasis in Favus sine Favit. ·Giornale It. mal. veneree e della ·p elle, 1 9~J, pa.g·. 1103.

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E qt1este os ervazion i confer1nano insieme il fa,t.to già da molti entomologi a.ccertato, cl1e i di~teri non depongono le loro u.ova che SL'llB

sosit.anz.e org·ani·che in l(leco·m posizione, capaci cl i dare jl n11trimento nel periodo larvale, e dal cui ·o·clo1·e caira.tte.r istico esse ven1gono attratte, e che ,d'altro canto la 111ag1gior parte dei àitte:ri i1on h.anno il potere di deporre le lo i·o uova nella profondità dei tessuti, non potbnclosi r itenere aclatto a tale bisogna rovi.scatto di cui so.n o fo•r nite. Questa 11ecessaria preesistenza di 11na soluzion~ di conti11uo sulla cute, nei casi di clermato-myias is, J1on rende pertanto, nel nostro caso, integral111ente attenclibil e la versian1e data dall'infermo, che attribuisce l a lesione all'urto subito dalla pala di fico d Tnd.ia. Non è ammissibile jnfatti una inserzione di l1ova deposte s11lJa pal a, qnnndo l'in1fermo era in conti11uo con.tatto con b11oi, s11 cui la S. mag·nifica depone spesso le st1e uova. Appare più verosimil·e invece il ·ritener.e, che durante le sue 0re di sonno fatte durante il giorno all'aperto e col ·capo nudio1, la Sarcophaiga .a1v·esse deposto le sue uova su qualct1no dei dischi favici o delle chiazze squamose, e che, per qua11to l'inf erffio lo. neghi, l't1rto con la pala di fico d'India (cl1e anche nelle varietà domesti.che è fornita di fJiccoli ac11lei ), abbia determinato delle piccole impercettibili soluzioni di oontinuità, attrave.Tso le quali le larve, .già esi·stenti alla ~~t1perfici-e·, avran,no potuto fa.rsi strada per g·11aclagnare gli strati prof0indi, già alterati i)er la lesione preesistente. J)i guisa che il traumatismo se 'Don 11a rappresentato una pura coincidenza causai.e, ha il valore probabilmente di una causa occasion.ale·, d·e t.erminante un locits minoris resistentiae, ove si- pensi che la rr1yiasis si sviluppi) nel punto :su Clli l'agente traumatico espli ;~ò la sua azion·e; che l primi fenomeni apparvero in immediata conse•guenza di questa ed ove si tenga conto, che, data la br evità della fase larvale delle Sarcophaginee, i pochissimi gicrni c.h e netl nostro ·Caso inte.r cedettero ·dall nppa:ri.zione dei primi sintomi alla forn1iazione dell'asoesso e delle ulcerazioni trovano una impressionante analogia e somiglianza col de. corso di quasi t11tt.e le analoghe osservazioni precedentemente acqt1isite .alla letteratura dermatologica . 1

..- Da tenere presente I L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egne Baa. earle o con Cartollna-Vagna. Coloro che dnlderafto wenarf• Mfttro noatra Tratta pattale, tengano pr11eRt1 che qu•t• ll•vra n1ere aumentata di circa 5 Hre ,... lt ta.. aaoen1rl~ 111 1ltrl diritti •01taH.


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IL POLICLINICO

DALLA PRATICA PER LA PRATICA. OSPEDALE CIVILE DI COSENZA

diretto dal prof.

ROBERTO FALCONE.

Sulla rachianesU,sia per il dott.

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RAFFAELE

PALAtIA, assistente.

Da un ventennio a questa parte, dopo cioè cl1e Bier mostrò potersi ottenere l'anestesia per via endorachidea, tale metodo è entrato nella pratica comune appassionando più o 1neno i moderni chirurgi, i quali in sul principio lo accolsero col più grande entusiasmo, in quanto i11 esso si volle trovare la via di mezzo tra gli inconvenienti dovuti alla narcosi per .inalazione (nefrite, schock) e la ristretta applicazione dell' anestesia locale· alla Scl1leich. Ma, al facile entusiasmo del primo momento,. subentrò un senso di sfiducia e le opinioni più disparate si formularono per spiegare gli inconve11ienti che a mano a mano si vennero registrando da parte dei diversi autori. Alct1ni dei quali li attribuirono a difetti di tec11ica, altri alle proprietà intrinseche dei farmaci usati, per l'effetto dell'azione da essi esercitata sulla sostanza nervosa. Attualmente tre alcaloidi si contendono il f1rimato nel campo della racl1io-anestesia : la cocaina, la stovaina e la novocaina. (Al tre sostanze come l'alipina, l'eucaina, la tropacocai11a, ecc., sono di t1so non comune). In u11 primo mom·e nto fu usata per tale pratica la cocai11a. ~·fa ben presto tale medicamento venr1e pl'oscritto, dato il suo potere tossico, sebbene st1 ciò i pareri dei diversi AA. siano di. scordi, a seconda delle diverse interpretazioni dei fenomeni accidentali registrati; tanto cl1e, ar1che oggi, non mancano estremi difensori clell'uso della cocaina nell'anestesia spi'Ilal-e. Le Filliatre è convinto sostenitore che, in ge11e.rale, gli accidenti consecutivi all'anestesia 11er via ·endo-rachidea, siano in dipendenza unican1ente dell'ipertensione del liquido cefaloracl1idiano, ipertensione che è dovuta a ip ersecrezione di difesa dell'aracnoide, non ap .. pena vie11e a contatto del liquido anestetico. ))onde il precetto, seco11do l'autore, di estrar1·0 seIL.ipre t111a ce1i.a qt1antità di liquido cefalo-racl1idiano, prima dell'rn.troduzione del-· l'ai1astetico n ello speco . vertebrale. Pratica ql1>esta che se è necessariamente indispensabile e st1fficiente }Jer la cocaina, non avrebbe valore p~rò nei rig·tiardi clella cocaina. In llno stt1dio :recent.issin10, eg·li infatti dimostra, che, f etmo restandtl il principio cl1e tutte le soluziO'Il1i anestetiche determina110 la stessa ipersecrezione di dif~sa da parte dell'aracnoide>

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la differenza fra gli alcaloidi usati sta nella diversa azione da essi esel'Citata suila cellula nervosa. Così mentre con la stovaina si eserciterebbe sulla c~llul a nervosa un'azione paralizzante, tale da controbilan.ci.a.re l'azi-0nest.imolar1te, su di flsso elemento ~s-er~itata dal1' iperte 11siorr11~ di difesa, co11 unai soluizi.one di covaina, in vece, ali' eccitazione <il.el1a ce 11 u la i1ervosn. per .l'ip.ertensione di difesa,. si aggiunige ancora l'eccitazione causatai dalla: <t'oca,ina. stessa. Di gl1isa cl1e, se, diffoncliendosi la soluzione iniettata, ris~le fino alla p.rgtuberanzai,. e intanto si omette l'estrazione di liquido eefalo-rachidiano, adoperando una! so~l!lizi'one d1 cocaina, si Hvranno degli accictenti imn1ecliai i·, per eccitazione dei nuclei deI pa:vim·ento del quarto ventricolo; adoperando invee·e una sollrzione di stovaina, s i avranno de·gff accidenti tardivi dovuti all'azione paralizzante d'el1a sto~ vaina sugli stessi nuclei. Effetti che si tra.du'cono clinicamente in disturbi più o m·eno gra:vi della respirazione e della circo1'azione. P er tali ragioni, f ncendo uso della cocai11ar si· potrebbe facilmente ovviare agli inc0nvenienti sopradetti, sopp ri!De'Il.d o l'ipe-:rec€itaz ione con la evacnazior1-e preliminare e sufficiente di liquido cefalo-racl1idiano, mentre, serven·dosi della stovaina, tale pratica 11on imp edirà al medicamento di esercitare il suo potere pàralizzante sui nuclei del bulbo. Queste vedute assolutamente dommatiche, sebbene condivise da personalità autorevoli come Pauchet, nor1 convincono però la maggior parte degli AA. e ogg·i .la cocaina, presso di noi almeno ' non conta, se pure, cl1e scarsissimi partigiani. • 'f11ffier e Chaput ascrivono inv.e ce tali clisturbi unicamente alla tossicità del m edica-mento, che il primo ha sostitl1ito colla st~ vaina, il secondo con la novocaina. Tralasceremo cli parlare delle altre sostanze per occuparci solo della stovaina e dell 'l r1ovocaina, in rapporto ai princip ali i11conveni entì e accidenti derivanti dall't1so di essi, come quel~e di cui ci siamo serviti abitualmente. Anzitutto premettjamo cl1e, su circa 1300 operazioni, praticate in un anno nel nostr() Ospedale, quasi tutte trattate con l 'anestesia. stovainica per via endorachidea, non abbiamo mai notato inconvenienti seri imputabili al1' azione dell'anestetico, meno in qualcl1e raro caso, di cui terremo parola più innanzi, e,, a proposito dei quali, cercheremo di scernere quale e .quanta parte di essi spetti effettiva.~ mente all'azione del farmaco. La tecnica di cui ci serviamo è la comune:· an1ma.lato in posizione seduta, puntura, nell'ultimo spazio interlombare o in uno di quei su. . )\


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SEZIONE PRATICA

,periori, fino alla dorsale inferiore, a seconda .dell'altezza che si desi<;).era raggi~ngere coll'anestesia; senza estrazione di liquido- cefalo-ra..-cl1idiano, per gli interventi che si portano su Tegioni })Oste al disotto dell1oml)elico, a meno .cl1e la pressione del liquido non sia molto alta, nel qual caso attendia1110 che essa si abbassi, prima di introd11rre l'anestet-ico nello speco vertebrale; iniezione lenta della soluzione ane:stetica, accompagnata da barbotage, quando ·vogliamo una anestesia alta. È opportuno chiarire che, 11el tempo neces: ario, per quanto breve, cl1e s'impiega a innestare la siringa contenente l'anestetico all'ag·o-lo1nbare', defluisce gi~L una quantità di liquido cefalo-racl1idiano equi,·alente in volu. me a quella da iniettare e bast~\1 ole ad ovviare ai fenomer1i di ipertensione cli cui parla Le Filliatre. A che infatti e\·acuare una maggiore qt1antità di liquido , quando tale pratica, age·volando la diffusione del fa r1naco oltre la zo·na, che innerva la reg·ion e s11 c11i dobbiamo portare jl nostro in.t e rve11to, a j) !)Orta con sè 'il pericolo dei fenomeni i11ibitori bulbari, di ·cui si è detto più inn D11zi? Per la stessa ragion e, qt1anclo si voglia ottenere anestesie basse, sarà i11111.ile, anzi sarà da proscriversi qualunque barLotage. La dos e da noi adoperata in tali casi è stata di 5 ctg. di ·· tovai11a, preYia iniezi 011e cli 1 ctg. di morfina trenta minuti avanti l'operazione. 4 NP.lle laparotomi e sopraon11Jelicali ci siamo .serviti dell'anestesia dorsale 1Jnssa con dosi varianti fra i 7 e i 10 ctg. di stovai11a, previa estrazior1e di 10 a l ;j cc. di liqt1iclo cefalo-rachi·diano, eq abbiamo féttto 11I1a ir1trodt1zione molto più le11ta, in J11 odo cla iniet ta re all'incirca 1 ctg. di sostanza p er ogni mi11uto, ricorrendo =anche al barbotage. ..,Convinti cl1e n1olti degli ir1convenienti la.mentati per l'uso della stovai11a, siano dovuti .a difetti di tecnica, crediamo esporre come procediamo senza lamentare incor1venienti. 11 .da premettere che la pressione dcl liquido cerel)ro-sp inale non si abbassa it1ai o quasi n1ai ~ompletamente e -si mantiene invece tanto alta .da esercitare la sua azione sullo stantuffo della .siringa; in modo che, se non si oppone alct1na 1·t:.c:;iste11za, cr11esto viene respinto dal liquido .rifluente; per modo che, la mescolanza del liquido anestetico si effettua così naturalmente 1

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.e dolcemente all'esterno dello speco vertebrale . Se la pressione invece raggiunge lìaltezza ne1cessaria, si cerca, con lievi movimenti di aspi·razione, di realizzare egualmente il primo con1.atto fra il liquido e il farmaco anestetizzante mel corpo della siringa. Qt1indi assai lenta•

mente si introduc e tutto il contenuto della siringa nello spazio s1.ibarac11oideo; lentezza che r appresenta la migliore garanzia contro i vari accide11ti, corntt1'1que S8 ne vogiia jnterpretare la genesi. , Crediamo necessario rici1iamare l'attenzione . st1 questo particolare, giacchè, in molti casi, i fatti bulbari sono dovuti unicamente alla brusca diffusibilità della stovaina. Qualche volta (specie in donne di giovane età) per a vere una calma maggiore ed una maggiore durata dell'anestesia, l'iniezione di morfina è stata sostituita da quella di H. M. C., pl'nticata un'ora avanti l'intervento. Negl'individui fortem ente ·depauperati sarà prudente somministrare per via sottocutanea dell' olio canforato al 20 %, con guaiacolo al 2 % ir1 dos~ d?- 10 a 20 cc. In qualche caso ci sian10 serviti della tecnica di Dielmas che ci ' 11a clato eccellenti risultati. Questa pratica no11 è altro che quella da noi più sopra enunciata, con la differenza cl1e l 'introduzione dell'anestetico deve avere la dt1rata di tanti minuti quanti sono i centig·rarr1m i di anestetico da iniettare. La l)Unt11ra si pratica i11 corrispondenza della regione dorsale jnferiore. In tali casi l'anestesia è stata completa ·e perfetta, n è alcun disturbo si è avt1to a lamentare, neancl1·c lie,re. Fra gl'inconvenienti della racl1iostovainizzazione, abJ)iamo notato cefalea più o meno intensa. paresi vescicale temporanea, costipazione, vomito, s11dori freddi, e, più raram ente, rachialgia e dolori nevralgici agli arti inferiori. Disturbi questi tutti di lieve entità e di breve durata: la cefalea si è protratta solo per due o tre giorni al più, le p or esi vescicali a11cr1e esse son.o ~tote legger e e hanno ceduto o subito alla. prima iniezione edovescicale.. di glicerina borica al 2 % (30 cc. ), oppure 11anno ricl1i csto jl cateterismo solo per t1no o d11e g·iorn i, essendosi ristabilita la f11nzione normn le dopo tale i1eriodo. La cefalea è stata da noi notata anche nei casi in c11i si è proceduto alla ~attrazione preliminare di liquido cefalorachid inno; invece q11ando tale pra,tica non si è att11ata, l'inconveniente non si è verificato . Qt1anto al vomito e ai sudori freddi, occorsi speci al men te subito c1opo l'iniezione, essi ci sono sembrati jn rapporto con la sottrazione di liquido cefa.10-racl1icliano; in tutti i modi sono facilmente ceduti ad l1na jniezione di caffeina. Abbiamo n otato, in qt1a lche caso di ernia strozzata, paralisi transitoria dello sfintere anale; però tale fatto essendosi prodotto sul tavolo operatorio, dopo la riduzione dell'ansa •


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strozzata, resta il dubbio se sia in dipendenza dell'azione della stovaina o non. .... . Oltre agli inconvenienti bisogna notare gli insuccessi che ascendono a circa il 2 %· Essi vanno distinti in anestesie maricate e anestesie insufficienti. A queste ultime appartengono i casi di insufiìcienza per così dire apparente, in cui indubbiamente ha una grande influenza il fattore psichico; in tali casi infatti è bastata la somministrazione di qualche goccia di cloroformio o etere, o l'apposizione pura e semplice della maschera a scopo suggestivo, perchè gli infermi g·o·dessero clella calma più assoluta. Cl1i ha molta pratica di questo siste· ma di anestesia, avrà notato, come noi: quanta influenza abbia, a q11esto riguatdo, la predisposizione di sp irito dell'operanda: così sarà difiìcile notare 11n insuccesso in un infermo calmo e fiducioso, mentre sarà facile che ciò accada in ammalati (specie donne!), con temperamento eretistico, i quali si approssimano alla sala operatoria in condizioni di grande eccitazione psicl1ica. All~ stessa conclusione ~ pervenuto Leplat, in una delle ultime sedute della Soçietà francese di Chirurgia, attraverso una disamina di 7000 casi di rachioanestesia. l\tia accanto a questi casi, \ e ne ha di altri in cui ·o l·an estesia è stata realmente jnsuffìciente o è mancata del tutto. Che cosa dohbiamo p ensare al rig·ua rdo? · Perez e Alessandri, dopo l'osservazione di Sleiter e Varvaro, cl1e acidificando la stovainfl, s'impedisce che venga precipitata dal liquido cefalo-rachidiano, usarono una soluzione di stovaina acidificata con acido lattico. Alessan• dri avrebbe visto· cosi abbassarsi il numero clelle anestesie mancate e insufficienti. Tale ipotesi invero è disct1tibil·e; infatti, se così fosse, avendo noi adoperato la sola stovaina, il fatto si sarebbe dovuto verificare molto più frequentemente di quello che non sia acc.aduto; non solo, ma avendo questa pratica trovato pochi imitatori, ciò significa che essa non è stata considerata come un perfezionamento de 11 a. tec11ica della racI-Lio-anestesia. ·1~scll1so cl1e n.ei casi registrati da noi ciò sia dipeso dal fatto di non essere penetrati n ello spazio subaracnoidea, difetto questo di tecnica incriminato in tali casi da Leplat, non potendosi mettere in conto nè il sesso, nè l'età, perchè n ella nos~ra statistica figurano individui di ambo i sessi e di tutte le età; nè Jn qualità del farmaco, perchè l'anestetico adoperato è stato sempre lo stesso, fornitoci dalla medesima Casa, · nè che il medicinale fosse 'Tecchio, perchè anche adoperando fiale datanti 1

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da nove anni, si s~no ottenuti risultati perfetti. (Leplat), non potendo ammettere l'ipotesi di . Alessa,ndri e P er ez, esclusi i casi di ins\1ffi-· cienza per influenza psichica, pensiamo, d'accordo con Lavenant, che vi ha tutta una cate-· g·oria, mir1i1na s], ma esistente di « amn:ialati i efrattari » a q11esto sistema di anestesia. Per· quale ragione ciò accada, ci sfugge per ora. Si è a i1cl1 e l) Ul'l ato di altri accidenti, con1e mening·ite e lesioni nervose a distanza, ma, col p erfez ionarsi della tecnica, tali accidenti· sono assolutamente eccezionali. Inconvenienti più seri abbjamo notati solo· in due casi che hanno destato fondate preoccu• • paz1on1. La prima di queste osservazioni riguarda un uomo di 65 anni, jl quale portava da cinque giorni un'ei·nia inguinale strozzata a destra. Le condizio11i ge11erali erano buone; seb])e11e arteriosclerotico, il cuore ft1nzionava ])ene; solo il secondo tono sulla punta era rinforzato. Previa iniezione sottocutanea di 1 ctg_ di morfi11a , gli viene praticata la puntura lombare al terzo spazio e quindi iniettata 5 ctg_ di stovaina. i\.pp ena introdotto Ìl liqt1ido, nello. spazio subaracnoidea, l'infermo reclina il capo, si fa pallido in viso, che si ricopre di s11d ore freddo, il p olso si affievolisce fino a· scomparire del tutto, e la resp irazio11e, fattasi dapprirfla s11perficiale, si arresta. Il Cll_ore ptllsa lentan1ente, i toni si percepiscono indeboliti; le palpebre sono abbassate, la plTpilla è miclria.tica e senza reazione. Si pratica immediatamente la r espirazione artificiale, e delle iniezioni di caffein.a, stricnina e olio can!forato per via sottocutanea. Dopo qualche mi1111to, sembrando che l'automatismo respiratorio fosse ristabilìto, viene interrotta la respirazione artifi cia Je · dopo ql1alche istante, però, 1 ap11ea si ristabilisce, epperò vi~ne ripresa la respirazione artificiale. Intanto il cuore pulsa più validamente; il polso si è fatto appena percettibile e il viso 11a perduto la tinta cada. verica che aveva assunto. Tale miglioramento viene messo a profitto per intraprendere la • chelotomia e condt1rla rapidamente a termine. Particolare interessante è che i tesst1ti sono esangui; privi di vita si da dare l'impressione piuttosto. di «un'esercitazione anatomica » ·Che di 11n 'operazione sul vivente. Ultimato l 'interv·ento, 1a re.spirazion(e artificiale viene sospesa~ poichè quella fisiologica si è ristabilita, sebbene si mantenga così superficiale, da essere percettibile solo ad un esame accurato. Le condizioni del polso sono anche migliorate,_ r:er1nane r1erò insensibilità generale assoluta~ Durante la giornata viene praticata ancora 1

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qualcl1e iniezione di olio canforato, ed a sera le condizioni dell'infermo sono ritornate normali. Nella seconda osservazione si trattava di un uomo di 64 anni il quale cla tre giorni presentava sintomi di occlusione intestinale. Viene i)raticata la pt1ntura spinale e iniezione di 5 ctg. di stovaina. A1)pena dopo l'introduzione del farmaco, si prese11ta lo stesso qua-dro feno1nenologico che abbiamo descritto più avanti. Si son1ministra110 30 ctg. di caffeina per via endovenosa e si inizia la respirazione artificiale. lVIigliorate le condizioni generali, si procede all"intervento con taglio pararettale essendosi diagnosticato uno strozzamento erniario interno destro. Quando l'operazione ha termine i'automatismo respiratorio si è ristabilito. I tessuti presentano gli stessi caratteri di ischemia, di cui abbiamo detto più sopra. È ormai acquisito cl1e l'azione tossica della stovaina, quando esiste, si esplica principalmente sui e.entri respiratorio e circolatorio, come clel resto fanno fede le 11.oslre due osservazioni. Questa sindrome da noi registrata è esclusivamente in dipendenza diretta dell'azio11e della stovaina sulla sostanza nervosa, o non è piuttosto da riferirsi ad altre cause estrinseche? Schiassi, partendo dal concetto che il potenzial·e anestetico e qt1ello tossico va11no di pal'i passo, e che, se questi po,teri sono raccl1iusi nella stovàina in proporzioni favorevoli, ciò non esclude, cI1e, a dosi anesteticl1e, questa non poss riuscire dannosa e perfino mortale, riconosce intrinsecamente cl1e tutti gli inconvenienti sono da ascriversi all'azione diretta del farmaco. E con lt1i la maggior parte degli a11tori, sebbene q11alcuno, saltuariamente, a seconda della propria esperienza, abbia raccomandato di essere cauti n ella rachioaneste-· sia in individui di età avanzata (Chaput), o in preda a malattie organiche ad andamento croriiro, o a gravi infezioni generali (Henking, Milks). A noi sembra cl1e gli inconvenienti gravi sono in dipendenz a principalmente dello stato generale, sia in rapporto alla efficienza delle fur1zioni ,·itali, sia alle condizioni di depauperamento per malattie organicl1e o di intossicazione e infezione generale. A q11esto ordine di idee ci ha condotto una serie di considerazioni fondate sulla larga esperienza personale. Anzitutto facciamo osservare, che gli acci. denti minacciosi si sono osservati in due infermi di ernia ~trozzata, con grave stato di intossicazior1~ stercoremicf.l. Il rilevare cl1e su tanti ~

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operati di tutte le età e condizioni generali diverse, nei c1uali si è fatto u so dello stesso anestetico, n essuno è andato soggetto a una sindro1ne· così grave, fa emettere l'ipotesi che la causa di tali accidenti sia da ascriversi allo stato di intossicazione generale dei due amn1alati. Infatti nessur1a cl-elle altre cause invocate resiste alla critica. Non si potrà imputare l'altezza alla qtu1le la puntura è stata praticata, e c1uindi la facile diffusibìlità della stovaina alla zona bulbare, essendo stata praticata al terzo spazio inierlombare; nè alla sottrazione preliminare di liquido, in modo da facilitare la diffusione ·dell'anestetico, perchè non venne aspirato liquido cef alo-racl1idiano; nè può spiegare i fe110111eni, l'aumento di pressione su cui ha ta11to insistito r ecentemente I.e Filliatre, per clue ragtoni : prima, perchè essa non si è potuta produrre per aggi11nta di liquido, l)erch è abbiamo fatto d efluire di liquido cefalo-racl1idia110 l'equivalente in volu111e della solu zione iniettata; poi, perchè la imm1ecliata esplosione dei sintomi, non pt1ò suffragare la ipotesi enu11ciata. Parime,11ti è da e$cludersi che tali ir1conve11ienti siano imputabili al brusco contatto della stovai11a co11 le termi.nazio11i nervose, perchè ·il prin10 contatto del farmaco col lic1uido cefalo-racl1idiano (l avve!luto nella siri11ga e non nello speco vertebrale, restartelo cosi- diluita la stovaina prin1a ancora di a gire. No11 ha certo influito a lla diffusione la pos izione data al malato, perchè nel ~rimo caso i sintomi esplosero, mentre ancora l'infermo era seduto; n el secondo ~l capo era rialzato da un cuscino. Nè è da pensare ad alterazione del f~rmaco. perchè adoperiamo sempr e lo stesso preparato. Come fattore predisponente quindi non r esta che invocare lo stato di intossicazione stercoremica in cui er ano i nostri infermi, con diminuzione della resistenza organica e più facile vulnerabilità del sistema nervoso. A conforto di t ale ipotesi ricorclia1110 che, or non è molto, il Guibal parlando . degli inconvenienti dov11ti all'anestesia spinale, riporta un caso di morte in una donna di 67 anni affetta da ernia crurale strozzata da 5 giorni ed in cui egli esprime l'opinione cl1 e il decesso sia da imputarsi allo stato di grave intossicazio11~. E pi1ì r ecentemente Lamartine 11a riferito di due casi di morte sa 500 infermi, anche in. indivi.clui con er11ie strozzate. E'riclentem entG la ripetizione di accide11ti, in tali casi, va al cli là della semplice coincidenza! Tale spiegazione però, se ci dà ragio11e del II caso, non è applicabile alla 1a osser,razione. In qt11esto caso, infatti, non si può parlare di 1

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azione tossica della stoYaina, })ercl1è il qua- vulsivi pe1· intossicazione da stricnina. In seg·njto Nicosia r>ri111a, Gjannuzzi e Abadie dopo, dro fe'non:·enologico 11a esploso 11ell'atto stesso in cui s'iniettava il far1naco e quindi prima potettero provare che l'asserto di J onnesco non ancora cl1e l'anestetico avesse il tempo di fis- era esatto, in qt1anto non esistono differenze sarsi sull a sostanza i1er,'osa e spiegasse la apprezzabili fra l'uso della sola stovaina e r nso cli Llt1esta associata alla stricnina. (Nico-• sua azione tossica. E allora bisogna pensare sia). Questo A., esperimentando su i cani, ina una forn1a che diremo di « schock-spinale », da paragonare a quello cl1e si può determinare sien1e con dosi medie di stricnina, usando do.pungendo le altre siero se (pleura p·eritoneo), si pit1ttosto alte di stovaina, ha constatato che indipendente da qualL1nql1e azione della sto- si é:LVevar10 lo stesso anestesie r apid e e diffuse vaina, e da mette1·si i)robabilme11te in rela- a tt1tto il tronco. Donde la conseguenza cl1e la zione con llna estrema sensibilità della sierosa. stricnina non a\·eva per niente inflt1enzato la Izar ha citato c11 Le cas j, e credia1110 siano azione anestetica della stovaina la reazione ' gli unici della letteratl1ra, i ql1ali confortano avvenendo fra gli elementi nervosi e il farmal)ienamente la nostra ipotesi. Sebl)ene nelle co usato in dose p iù elevata. Ciò che conforta osservazioni di questo autol'e la sindrome fosse perfettamer1te le vedute di Schiassi. Peraltro differente; perchè si ebbel'o fatti di eccitamen- J onnesco ebbe i suoi seguaci; e ancl1e oggi non to a tipo convulsiYo, il m o1ne11to })atogenetico manca cl1i contintta a iniettare stovaina in doperò, e il mecc anismo di produzione, sono si alte e insieme stricnina in dosi minime. Guibal (Pre sse Jiféd., marzo 1921) cita 4' casi certamente identici. in quanto in. quelli, come nel nostro caso, gli accidenti s i determinaro- seguiti p er ò da gravi accidenti, di ct1i uno morno non appena introdotto l 'ago nello speco tale, nonostante egli avesse sempr;e adoperato v·ertebrale e quindi in assolt1ta 111dipendenza l'anestetjco insieme con stricnina nelle })fOcl a varia ziòni di pression e o da a zi one di far- porzioni })rescritte. In quattro casi la sindrome da lui citata era ug't1ale alla nostra, nel r11a ci. Per controbilanciare l 'azione i)aralizzante cruinto allo stato sincopale e grave si aggiunse della stovaina, si è pensato (Jonr1esco) di i11iet- let argia. E evicl e11te ch e l'associazione dell a stricnina t a re contemporaneamente ur1 farn1aco eccitante (stricnina), in modo cl1e il l)Otere tossico a lla stovai11a è int1tile; non vi è quir1di ragione della stovaina potesse a bbassarsi di quanto la • di cumlllare dl1e azioni tossiche. ~pperò non stricnina fosse capace di eccitare le cellula ner- abbiamo allo stato attt1ale delle nostre conoYosa. Questa concezione non è esatta però, in scenze, alcun farmaco che ci permetta di prevenire con sict1rezza glj accidenti cl1e possono tf 11 a.nt o, come g·iusta111ente osserva. Scl1iassi, verificarsi 11er azione diretta o .comtw1ql1e in« un tesst1to nervoso m esso a contatto contem11oran eam ente con dl1e inedicinali; uno ad azio- diretta della stovaina nell ~nestesia spinale. 11e 11araliz::an te· forte e l" altro ad azione eccilVIa, tlna '\·olta determinatisi, vari sono i trtn.te media, non prese11ta co1ne risultante di mezzi ct1rativi proposti. E così si è consigliato r eazione 1111 grado di lJaralisi di modica in- di sottrarre liquido cerebro-spinale, r1on appena si accennano dei disturbi; e ciò al doppio t ensità, come se g 1 i effetti i1aralizzanti del mec1 icinale 11sato in dose più attiva, fossero tem- scopo : cli din1int1ire la tensione del liql1ido e l)erati dalla presenza del medican1ento ecci- impedire che del liquido anestetico, ever1tualt a11te; la paralisi s'istituisce invece, come se il n1ente ancora libero, potesse, fissandosi, aggrai11edicam ento eccitante non ci fosse, e ciò spe- vare lo stato del paziente. Il pri11cipio è· esatcialmente a riguardo della stovaina e della to, salvo a ·vedere quale e quanto valore può stricnina; analogamente i11, ertendo il dosag- assumere nella i)ratica. gio delle dt1e sostanze, si a·vrà eccitazione conAltri (Bloc, Herz, Le · Grand) hanno consivulsiva, per nl1lla mitigata dall'altro farmaco gliato iniezioni e11dorachidee di olio canforato a d azione paralizzante». o di caffeina; ql1est ultima si può amministrarLe idee di J onnesco i)erò morirono prima cli la ancl1e per via endovenosa, come abbiamo nascere in qt1anto che, al Congresso di Pàrigi fa tto noi nella II osservazione. prima, e di Brt1xelles poi, mentre egli da una Però per prevenire gli accidenti, tutte le· volp a rte proclamava che la combinazione della te cl1e i· operando ha una certa età o si mostra stricnina alla stovaina aboliva gli eventuali comunque de1)auperato, noi facciamo sistemaeffetti paralizzanti di c111est'ultima lasciando ticamente precedere la puntura spinale da una intatta 1 azione anestetica, i11vitato dai co11- i11jezionc di 20 cgr. di caffeina -0 una di 1 g ressisti a provare la sua asserzione, ottenne mmg·r. di stricnina. Somministrando la stricl'effetto contrario, essendosi prodotti fatti con- nina, l)llr riconoscendo giusto il principio di 1

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Scl1iassi, Nicosia e altri, non i11te11dian10 controbilanciare, per l'eff~tto eccitante di questo farmaco, l 'azione tossica della sto,raina, ma siamo di avviso cl1e, esaltanclo in certo modo il potere di difesa della cellula ner,1osa, gli effetti tossici della stovaina l)OSsono essere resi n1eno nocivi. Con ciò non ,·og·liamo asserire cl1e l111a tale pratica valga ad ovvia.re agli inconvenienti tossici dovuti alla sto·vainu, sì da rendere la calma dovuta all'operatore, il pàziente a\rendo bisogno di essere sorvegliato continuamente. E1)però non siamo d'accordo con cl1i crede cl1e il sistema dell'anestesia spinale s ia da preferirsi fuori delle cli11iche e degli os1)edali, i1ei piccoli centrj, clo\·e il cl1irurgo ha poco personale pratico a st1a disposizione. Tutto ciò denota evid entemente t1na pratica non lt111ga e non abbastanza es1)erimentata di questo s i stema di anestesia . Noi, dal canto nostro, possiamo affermare cl1e ranestesia spinale, eccellente sotto molti riguarcli, richiede però, da i)arte di clii la pratica, una tecnica perfetta. Ass ic11ra calma all 'infermo e all'operatore, così 111entre da una parte si evitano, di1rante l ' interyento , ' il vomito e l e eviscerazioni, che tanto fastidio arrecano al chirurgo; dall'altra ris1)armiano all'amma lato le nausee e i vomiti IJOst-operatori, che sono molte volte il disturbo l)iù notevole di cui si lam entano i nostri operati, nei p·rin1·i gior11i dopo l 'inter,·ento. Essa però va l1sata con discer11imento e n o11 esclude sorveglianza dell' infermo e presenza di personale pratico, tanto più cl1e molti inconvenienti notati e imputati alle proprietà. intrinsecl1e dell a stovaina sono da ascriversi piuttosto alle condizioni generali dell'infermo e alla tecnic 8 . Conchi1.1dendo per prevenirli: 1° Sarà prudente precedere 1'iniezione dell'anestetico da1la som1ninistrazione di ~0-30 cgr. di caffeina e 1 mmgr. di stricnina per via sottocutanea. 2° L'introduzione della stovai11a nello spazio subaracnoideo avvenga assai l entamente e si proc11ri che il primo contatto tra il farmaco e il liquido cefalo-racl1idiano aY\'e11gu n ella si~ ringa. 3° Non è necessario far defluire liquido cerebro-spinal e quando il volume da iniettare non è gra11de; a meno che la pl'essione di esso non sia alta. 4° Per le operazioni cl1e si portano sulla metà inferiore del corpo è in11tile e pericoloso tenere l'infermo a testa bassa; sarà preferibile e~~ il capo sia rialzato da un cuscino. La pos1z1one predetta può essere att11ata solo dopo un certo tempo, quando l'anestetico è già fis-

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sato e no11 l)tlò estrinsecare più oltre la sua azio11e s11i centri st1per iori. 5°· Se i1on ostante tittto si verificassero seri disturbi respirato1i e circolatori, iniettare d ell a caffeina per via . . 1)inale o endo,Tenosa e iniziare st1bito la respirazione artificiale che a volte occorrerà sia protratta per molto tempo.

Da q11a11to al1l)iar110 i11na11zi discusso essen' do r ealmer1te in grado ùi potere clare un g iudizio sereno sull'a11estes ia s1)inale, perchè ce ne servia1no largan1e11te, 11on sappiamo spiegarci perc11è tale· s istema di anestesia non sia di pratica più comune, co1ne, a nostro av,1iso, meriterebbe. Se l a racpioanestesia ap1)orta con sè degli i11convenienti, essi, i)erò, rappresentano una percent11ale minima, la quale, d'altronde, potrà essere facilmente elin1inata solo cl1e non si difetti di t1na certa oculatezza e di prudenza. Ciò lo dimostr ano -cl1iaramente le statisticl1e più recenti: in esse infatti s i scorge con1e gli inconvenier1ti ·siano a ndati dimi11uendo mano ... a mano cl1e la tecnica è a11data perfezionandosi con la sostituzione della stovaina e della novocaina, alla cocaina, l)iù tossica delle due prime; col curare meglio iL dosaggio del farmaco anestetico; e tenere nel dovuto conto le · condizioni generali, dell' ir1f ermo. Di fronte però ag·l 'inconvenienti, che la tee• n1ca m oderna l1a ridotti ad ur1a n1edia bassissima e che l'eSJ) erien.za l1a insegnato a meglio farli conoscere, R pre,·enirli e a porre loro ri111edio, stanno i grandi vantaggi cl1e questo si stem:;.i di anestesia apJ)Orta a l chirurg·o e a l.I l'ammalato. Tale ])rocesso infatti conferisc~ cal1na al cl1irurg·o, il ql1nle è libero da ogni preoccupazi0r1e cl1e potes e destare l 'a.ndamento clella narcosi per inalaz ione. L'infermo se n e avvant9.ggia e ùura11te l'atto 01)erativo, per la tra11qt1illità di cui gode ; e nel periodo post-operatorio, perchè con l 'anestesia spin ale si evitano l e agitazio11i e gli sforzi di vomito dovuti al cloro· forro io e all'etere, cl1e tanto disturbo arrecano all'ammalato; senza pa.rlare dei danni cl1e possono apportare all'i11tervento stesso (p . es. : alle suture st1perflciali e profonde, ligature di vasi importanti, ecc. ). Senza dubbio però uno clei più gra11di ' 'antag·g·i da a.scriversi alla rachioarlestesia è il sile1izio addo1ninale r1al. co-rso degli interventi laparotomici. Noi che ce ne servjamo s1)esso p er interventi sia sullo sto111aco e l'intestino, sia sui genitali interni femminili, constatiamo ogni giorno quanto sia pr•!zioso per· il cl1irl1rgo la calma addominale, che


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rende l 'jntervento agevole, rapido e preciso. Cosa questa che non si osserva quasi mai nella · na~cosi per inalazione specie negli individui obesi, nei quali l e freqt1enti eviscerazioni do vute a lla respirazione irregolare dei narcotizzati, comportano spreco di tempo e disturbano l'operatore. Inoltre con tale sistema s i evita l'azione dannosa ag·giuntiva dovuta al cl oroformio o al1'etere non solo, ma esso è applicabile anche in casi in cui la narcosi per i11alazione può riuscire dannosa. Per tutte queste ragioni la rachioanestesia, beneficiando l'infermo di una sicurezza operatoria preziosa, rapprese11ta realmente una conquista ammirevole della n1oderna cl1irurgia eù è perciò degna di entrare nella pratica comune, limitando 1'uso della narcosi per inalazione a quei r ari casi in cui non è applicabile l'anestesia per via spinale. Cosenza, marzo 1922.

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COMMENTI . . Micro-determinazione dell'urea nel sangue. · (In risposta al Commento eonteouio nel o. 37) Nel descrivere l'apparecchio da me adoperato per la rriicrodete1miria:.ione dell'urea 1tel sa1igue, nor1 ho parlato di invenzione : cl1è di invenzJon~ non si può parlare là dove non vi è innovazione di principio. Ora in tutti gli inntunerevoli ureometri u sati, il principio è unico, e ben n-0·t o: fare venire a ·c.ontatto in ambiiente cl1iuso la sol. di ipobromito con quella contenente urea, e misurare yolumet1icamente l 'N sviluppato. Il vantaggio rea1e d.el dispositirvo da me adol)erato è proprio q.u·ello di pote r fare una microdeterminazione dell'urea nel sangue, serven·dosi di un so1lo eme. di siero, co·n t1n apparecc:l1io molto più semplice e meno costoso dell 10livieri. Cl1·e se non S·i foss.e trattato di ciò non a\·rei trovato necessità alcuna di abbandonare i vecchi app,arec<Jhi, che· corr.ispondono cosi b.ene, per uno nuovo. L 'inn·ovazi.o n e e.c;senziale è pr'o p·r io que111a del1'11so della .Pipetta capillare, con quegli accorgirr1ent:i da rr..ie inclica ti p er tenere debito conto della forza di capjllarità. Pe·r '1.. ender,~ poi l 'appar.ecchio adatto a segnalare gii spostamenti di 1/ 100 di eme., si sono :vese nec~ssarie alcune 1jisposizioni. Ho do·yuto aprire una tub11la tura laterale mt1nita 1

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SEZIONE PRATICA

·di rubinetto per ristabilìre l equilibrio di pres.sione, giacchè n el tappare la boccetta, l'aria 1lell'interr10 dell'apparecchio viene c.o mpressa. - ' PATOLOGIA GENERALE. Bo dov11to ridurre al minimo l)OSsibile il volun1e dell'a1)1)ar.eccl1io per r enclere trascurabili Nuovi aspetti del problema della rachitide. ,gli effetti clella contrazione ed es1)ansione d ei • g·as nell'interno delrap1)areccl1io, dovuta ad (ALFRED li:. 1-IEss: Conf.erenza alla Haward l\1e·event11ali o~cill azioni di temperatura ambiendical School Boston, tenuta il 25 febbraio te, visto cl1e n o11 si opera in bagno di acqua. 1922; e pubblicata in The Jou1Yial of tlie ame.Ho sostituito i ta1)pi di gomn:ea con quelli di rican medica l association, v. 78, n. 16 del 22.. vetro smerigliato, giacchè la gomma a conaprile 1922) . • tatto dell'ipobromito assorbe d ei gas, rendendo Nel 1917 l'A. con Unger cominciò a studiare -così impossibile la valutazione delle piccolissi- ·1a raohitide su lln giran num.ero di bambini; me quantità di azoto sviluppatesi da un eme. cercandcYi.:li cogliere i primi .s intomi dell·a ma·di siero. lattia anche ool controllo roentgenogr.afico delIl inezzo da me seguito per fare venire a. le estremità epiftsarie delle ossa lunghe, me-contatto la sol. di ipobromito con qu.ella con- todo accennato da Fraenkel, Lorey e vVohlauer tenertte llrea, non è diffici1e cl1e sia stata sfrut- già n el 1911, ma ancora non sufficientemente tata da a.ltri P--0r la costruzione di ureometri, sfruttato. per· altro non m olto illl uso. IVIa io ho inteso In qu.esti studi l'A. ha specialmente consi-serv~rmi ·di lin mezzo anonim,o ·etd usatissi1no de~l'ato le vita.m ine, il fosforo e la lu:ce in rap· :in q1tal1tn•11tc laboratorio di. chimica, quando si porto colla etiologia della rachitide. -vogliono far mescf)lare in un ambiente chiuso E. Mellanby ·ohe ·studiò per cinque anni due sostanze conten11te in nnico recipiente (per l'azione di diete sp.eciali sui cani venne alla ·es. quan·do si vuole p·r ivar-;e di ossigeno un conclusione che la rachitide è dovuta precipua.ambiente, mediante l 'acido pirogallico e l'idra- mente alla mancanza deÌla vitamina A solubi1o sodico}. le nel grasso dalla dieta. Il fatto che l'olio di Del resto, se invece di tale dispositiVio, si fegato (li merluzzo, che contiene questa vita·acloperas::;e ltr1 piccolo t11bo di Regnard, mu- 1nina in g·ra:nde a bbondanza, è di grande effi. nito• di tubulatura latera.Ie ·e tappi di vetro, la. . cacia n ella cura della rachiti.de, sembrer·ebbe ·cosa andrebbe ugualmente bene. appoggiare questa ipotesi. l\Ia se così fosse Credo .quindi di aver fatto u.n a cosa util.e nol- tutti i bambini non allevati al seno dovrebbe1· aver e indicato .agli studiosi un apparecchio ro essere racl1itici. -per m ezzo del· quale si !)Ossa eseguire la deHess, Unger e molti altri americani dopo .terrriinazion.e dell'urea nel sangue su un solo studi fatti su mi.g liaia di ratti, dovettero con.eme. di sie ro, cosa che è assolutamente impos- cludere che con una dieta priva di vitamina A 4\i bile co11 g li a ltri ureom.etri i11 uso, ammenocnon si p:rio,d uceva che. una osteoporosi (e nor1 ·cl1è non si voglia ricorrere al costosissimo una rachitide) e lesioni caratteristiche degli ·quanto con1plicato appar.eccl1io di Olivieri, con occhi, che guar ivar10 prontamente con l'agc li irtconvenienti di cui non è immune, come giunta cli burro alla dieta. Korenchevsk y con110 fatto rile,1ar e ne.Ila mia nota. cluse dopo suoi n11merosi esperimenti fatti puDott. L U IGI CoNDORELLI. re sui ratti che si può produrre prontamente e frequ.e ntemente la rachitide con una dieta J>Jiva di vitarr.ùna A e di calcio, ·~otando però .... Intereaaante pubblioazlone ! ·che è necessario proseguire tale direta almeno Prof. ALFREDO RUBINO in due gen erazioni per avere risultati bene evidenti. L'.t\.. crede che se la mancan.zia di vitamina A 11ella dieta ha una parte per l';etiologia della ( 3• edizione completamente rifatta ed arricchita di nuoTI •· rachitide, questa par te non è di importanza pitoll e di nuove ftgure esplicative). ~OMMARIO: Parte generale. • Eaame generale del~'•m••· dominante. Furono fonti idi errore negli espe.fato. - Parte speciale: Esame de) l'apparato respiratorie. • Esame dell'apparato oardio-vaacolare. • Eeame degli organi a.a. rimen ti di m-0lti il con·fond·ere la osteoporosi -dominali. • Eaame d el sistema nervoeo. • Compendio di chlml11 con la rachitide ed il tl'ascurar.e l'osservazione • microscopia cllnlca. • Indice alfabetico. Un Tolume in-18. ele~antemente rilegato in piena tela. dS se gli animali da esperim.enti fossero · e.!posti .paaine XV-683. In commercio L. 15 piì'l le spese postali di •••· · dizione e di imballaK2io. 0 meno alla luce del sole ed ìn c~1e misura. Per gli abbonati al e Policlinico• sole L.14.80 franco di P<>rte Per quello che riguarda l'importanza d.el Invia re cartolinn-Yaglia, a l Cnv. I .. u 1a1 I>ozzr .. fosforo nella patogenesi della rachit~de semVia Sistina, 1-! - RO:\f ....\.. 1

SUNTI E RASSEGNE.

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Semiotica Medica

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'brano ad t1n primo esame conclusivi gli es1JeriP er quanto riguarda l'accresci1nento: iì. rr1er.:.ti di Sl1e.rrnan e Pappenheimer che sui bambino atrofico - notoriamente non soggetto: r~tt1 poterono provocare ris1J. far sparire la a; rachitide - ·h a Ul1 bisogno minore qi .luce· rac·h itide con dieta pri"va o no di fosfati. Viche que,llo a svilt1ppo rapido. Quando il bai11-ceve:r:sa noi vediamo svilupparsi idi preferenza bino atr ofico si rim~tte in forze, cioè ha un0: • la rachitide ·nei bambini nutriti con latte di sviluppo o uria ripresa ra;ptda, se gli mancai • vacca, che contiene inolto pi.ù fosforo che il la luce, di-v-enta, rachitico. latte di donna. La pigme11tazio·ne della pelle è 1111 fattoreÈ notiervole il fatto cl1e il conten-u to di fod.eterminante l'e,f ficacia della luce. L'esperien40Sforo ino:riganico nel sangue dei bambini ra- z.a su.g li anin1ali e la maggiore suscettibilit~ chitici è in gen€rale basso (3-3. 75 mg. per alla rachitide delle razze african·e, deg1i ita100 eme. di · sangue in·vece di. 4.0-4.5); questo liani e deg·li alt ri mediterranei al> i tanti ne1 dato è p·erò da valutarsi con cautela perchè Norcl America ir1 confronto alle altre razze a il contie·n uto di fosforo nel sangue varia i1on c arnagion~ pii1 chiara, 11an~o din1ostrato cl1e· $Olo per la r a.cl1itide n1a ancl1e . per il genere ess) per il colorito d-ella loro pelle aJ)bisog·nadel cibo somministrato ed i fattori che d.e terno di maggiore esposizior1e alla, 111ce. L'A., pur essendo uno studioso diligente ed• 1r1inano la ritenzione e l'a ssorbimento d-el fosforo come quelli cl1e. ne determinano il metaappassionato della rachitide, òin1ostra di ignotolismo intermedio (p. e. la. aumentata e·screrare\. con1pleta1nente gli st11di degli italianr zioRe cli fosforo, segno })recoce di disturbo ali- sull'argomento, p. e. quelli dell' Arcangeli, che mentare tntesti11ale ) so110 i1oco conosciuti. gli sarebbero statl. di non poca utilità, da più di un punto cli vista. BANISSON1 • . Interessanti sono gli esperi111e·nt.i fatti sui r:1tti osservando l'influe11za del periodo dell'accrescimento. La stessa dose di fosforo non sufMEDICINA. . . fìciente in un periodo rapi do di sviluppo può esse re suftìciente in ·un susseguente periodo in La moniliasi bronchiale. cui l'accrescin1ento è lento o manca. (Il il'l orgagni, 1922, n. 23). Che la luce avesse un'i•m portanza nel manifestarsi dAlla rac_l1itide fu implicitamente riDop 0 i lavori di Castellani, alcuni funghi piùi conosciuto da coloro C'he per la prevenzione e_lev.a ti 11anno acquistato notev-0·l>e importanza della malattia richie<le,v ano vita igienica, _e quali agenti di particolari forme infettive, tanquind_i all'aria ·aperta, al sole. Negli ultimi to da potere es.sera descritti e st,udiati accan Lo tempi però si esperimentarono vere cure elio- ai b3Jcteri ed ai funghi infleiriqri. Tra essi parterapiche, i cui effetti clinici furono controlla- ticolarmente interessanti sono le monilie, ifoti coi rontgenograffimi delle estremità epifi- ·m iceti della f!1.rnA.glia delle osoporace.e, delle: quali Castellani 11a fì110 ad ora isolato quarar1-sarie ed in cui si e})l1e aumento di fosif-0!'() in9rg·a.nico nel sangue. Ill1ldscl1insky n el 1920 ta e plù varietà. E~se si presentano con u1l. riferì di ra.chitidc infa11tile guarita coi r aggi corpo vegetativo composto di fili miceliali cl i. dirr..•ensioni pi11ttosto grandi con artrospore ~ clella lampada di quarzo. :num.e rosi hottoni lil:;eri ovali o rotondeggian ti .. È noto oltre a ciò da tempo che la rachitide si manilfesta specialmente .nei perio·di del- Nelle cl1lt11re le monilie inostrano quasi esclusi,ramente bottoni ovali o rotondeggianti. Iterl'anno più poveri di sole. ~1a la luce come fattore etiologico deve essere considerato non reni di c11ltura più adatti sono quelli liquidi ()l isolatamente, ,n1a in rela.zi-0ne alla dieta e te- sio lidi .glucosati o malto,s ati. Caste1llani ba distinto 7 p:rin1cip ali localizzanendo conto di due det,e11"!l1inanti: misura 1 d:traccrescimento d·el soggetto e pigrnentazion~ zioni: 'delle1 m,o nilie·: clella cute. In relazioile alla dieta: l'i'3tessa 1) sl1lle tonsille (tonsillon1oniliasi) ; 2) n et dieta ,,ariando il te1npo cli esposizione alla bronchi (broncom0niliasi); 3) nella congit1ntiluce ·del sole, della lampada di ·quarzo o d.el- va· (moniliasi oculare ) ; 4) ;n·ella mucosa intesti1~arco voltaico dell'animale da esperirneTitQ,, p 11ò nale (entero-monoliasi); 5) nell'oreccl1io (otomoniliasi); 6) n ell'11retra ·(moniliasi liretrale) ~ produrr.e o meno la rachitide. · D'altra parte mantenendo costante una d11- 7) nella c11t~ (moniliasi cutanea). Nel 1905 per primo Castellani descrisse le morat.a di esposizione alla luce riconosciuta insufficiente a proteggere dalla rachitid~ un anima- niliasi b':roncl1ìali, che costituivano le localizza.zioni più freqt1ent.i ed importanti.· le nutrito con una _d ieta di determinato tipo, Osservazi0ni successi,,·e di Pijper, Pantin~ si p11ò, ag·gi1111ge11do a questa dieta del fosfo(:halm.ers, Pin.o y e ' ' iolle, Iacono, fecero coro, evitare la malattia. 1

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SEZIONE PRATICA

nascere parecc'hi altri casi della sud.d etta forma. . l/infezio11e si tras111ette da i11div·ic1110 ad individuo e può ancl1e essere presa dalle fogli.'} di vegetali sulle quali vive allo stato di saprofita il germe, con1e ha lJotuto climostrart1 ca.stellani pe.r le· fog·lie di thè. Clinicamente si clisting11ono una for1na li eve, una d'i media g·ravezza, €·d una for1na grave. La forma lieve si p,r esein ta con le no.t e di un comune catarro bronchiale cliffuso, con .espettorato muco-purulento, senza alcun risentimc:nto dello stato ge•n €rale. I . a fro rma di m·e1dia gravezza decorre con i sintomi di una lieve broncoalveolite con febbr.e subcontinua ·O' c1ontinu.a inolto· modica; generalffi€·ntei guarisce, taloir a passa nella forma grave o ne1l1Ia fo,r ma· cronica lieve·. La forma grave è caratterizzata dai se·g11i obiettivi di una bronco-alveolite, con tosse, e~1)ettorato in11co-p1i.rnlento, a volte 11nito a. s~ngu€, con emottisi; febbre1·per .lo più seraìe e profo,n do .e progressivo· decadimento delle condiz.ioni g-enerali sino a tern1 inare con la rriorte dell'infermo. Per la diagnosi, s1J.ecie quando, come avviene nelle forme di media gravità o nelle forme gravi, sia necessario l)Orre la diagnosi d.ifferenziale coin la; tubercolosi, è necessario eseguire la ricerca d-eile monilie nell'esp~tto,rato, e ciò de,re essere co1111>it1to usando 11nrticolari accorgime11ti di tecnica. Fr.equente111ente nella c;aYità orale s i trovano funghi saprofiti che possono essere faciltnente scan1l)iati con I.e monilie. La ricerca quindi deve essere· pratticata ne.ll '~s1J€tt.o·rato1 raccolto dopo un ripett1to e1d accurato lavaggio del1a J1occa ·e del fa.i·ing·e e se1-r1inando in brodo o in agar· glucosato al 4 % i fiocchetti purulei1ti dell '.espettorato più volte lavati in so°Iuzione fisiotogica sterile. L'esam~ dell~ Cllltnre viene fatto dopo 48 ore (li soggiorno di alc11ne di esse i11 termostato a 37, di altr-e in termostato a 28, di alt~e a temperatt1ra an1biente. Co111e sospette so:no qt1elle colonie più grosse di colore bianco latteo co11 centro rilevato a cupola, cl1e microscopicarr.•ent·e si moc.;trano costituiti da conidi. Il passaggio nei \•ari terreni zuccherati pern1ette la identificazio'l1.e esatta del fi.1ngo. I .. a. IJ rognosi delle moniliasi bronchiali è buo11a. nei casi lievi, deve essere riservata nei casi.. gravi. La cura più opportuna è quella iodi ca, per qualunque via venga il rimedio ir1trodot.to nell'organismo. Tenta.tivi di vaccin oterapia non hanno finora p.o,r tato ad alcuno risultato. Le rice·r che sie1

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rologicl1e no·n 11a.111110 potuto mettere in evide11za la f o·r mazionei di ag·glutinin€, me ntre secor1do1 rec·enti studi di Fara.eh ·s are,b bero presenti rrel sa.n goo ·di malati di mon.i liasi sostanze capaci di ·deviare il compl.emento. Tn_ 0

CHIRURGIA. Sull'occlusione intestinale ae11 ta. (I). \VILKIE.

Lan.t;et, 10 giug110, 1922).

i\Ientre negli ultimi anni la mortalità pe:rffi'Olte i11alattie addomiinali acute, trattate chirt1rgi·camente, è din1inuita della metà, le occlusioni intestinali ac11te dànno ancora quasi. il 50 % di esiti ir1fausti. Da c'iò sorge l'indicazione di operare quanto più precocemente è possibile, poichè il ri tardo è molto più pr·egiudizi1evole di t1na la!)arotom1a esplorativa inutile. L'A. distingt1e, co11 Kader, tre tipi di occlusione : 1) occlusione semplice del lt1me intestina-.Je nella sua co11tinuità (es. da calcolo biliare);: 2) occlusione con isolamento di t111 tratto. intestina1e, che conserva però la s11a normalecircolazi()IThe (es. ostr11zione appendicolare); 3) occlusione con isolamento di un tratto. intestinale leso i1ella sua circolazione (es. strozzatne11ti). Qui jl disturbo (l·el circolo fecale è di secondaria importanza di fronte al disturJ)o. del (? it·colo sang·11igno. L'ulti1no- tipo con1prende strozzame11ti irn.t er-ni, volv111o, intnss11Rcezioni, le varie forme di er11ia strozzata, ed è quello cl1e dà il maggior· contingente di esiti infausti. J=>iù pericolosi sono gli strozzamenti cl1e ar-restano il d·eflt1sso venoso senza impedire de~ t11tto l'afflusso arterioso : negli amri mali da espe1·imento. posso110 dare la morte in pocl1e ore_ r:,.\. 11a st11diato la tossicità del conte11uto dell'ansa strozzata filtrato per candela, dell'estratto della parete intJestinale parzialme11te necrotica, dell'essuclato per1 toneale, ed ha concluso che tale tossicità ·è scarsa e non dà ragio.ne· clella rapida morte. Questa se~bra do~t1tn. piuttosto allo shoc, ed è infatti preceduta da collasso con ipotermia e. ipotensione; c1t1a11tlo la sopravvivenza è più lnnga la 111orte p11òosser c.lovuta alla tossinfezione o allu. peritor1ite. In rr11esti casi hisog·na combattere lo shoc· e Ja tossiem ia, e ridurre al minimo il trauma operatorio: si 11serù l·anestesia al lJrotossido d'azoto .e ossigie1n'O, si praticheranno ipodermo ~· cJ isi saline e.d iniezior1i di morfina. I..'occlusione con isolamento di un tratto in-testinale comprende l1crnia intasat8, gl'irr:ibri-


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IL POLICLINICO

gJ ia1nenti cli una o più anse, l'ostruziOOJe acttta dell' appendice. Gli esperimenti di Stone, B·ernh eim e. ,,.h ipJ>le dimostrano che se, praticata la gastroenter ostomia, si isola e si chiude un'an sa del duodeno, si 11a una g·rave tossiemia. Anche il contenuto dell'ansa e. gli estratti della parete, filtra ti, pro, ocano diarrea, vomito, coll asso e forte cong.estione viscerale. Se per j l'ansa duodenale si lascia aperta non si hanno fenomeni tossici: essa finisce per -chiuder·f:i e vi si trova un fluido mucoide sotto debole pressione. Qui si tratta essenzialmente di una intossicazione da JYroteosi, prodotta da una per•.rertita azione della mucosa duodenale (Whipple ', -o più probabilmente da ll'azionie dei batteri (l\lur1>hy, Brooks, Stone, ecc.). Sweet, Peet e I·I endrix pensano invece che il · veleno mortale s i elabori nel tratto di duodeno a monte dell 'a11sa 1esclusa: se questo tratto si fa comuini-care col digiuno, tralasciando la gastroenterostomia, gli animali vivono almeno dieci giorni di p iù, cioè fino a quando l'ansa esclusa, -eccessivamente distesa, si perfora. Se~ondo essi solo il succo gastrico e. il pancreatico pos-sono scindere le proteine in pro-t eosi, e l'occlu-Bio11e alta potrebbe quindi chiamarsi occlu= s ione a livello delle proteasi tc,ssiche. L 'A. ha esperimer1ta.to l'esclusione di anse -della parte bassa d el tenue, vuote, contenenti pocl1e feci, contenenti molte feci dopo un a dieta ricca di proteirne. Nel primo caso la salute si manteneva buona, e l'ansa si trovava poi ffi1odicamente piena di m11co; nel secondo -si manif.estava una lieve tossiemia,_ seguita s11esso, cla una peritonite da per.forazione, e -se l'ansa non era perforata si trovava piffila rd i liquido purulento; nel terzo l'ansa diveniva pre~to cancrenosa e gli animali gen eralm ·e11te socc.offi•bevano prima della perforazionè. l)a ciò l'A. trae argomento per ritenere che . . .' i'ostr l1zione acuta dell'app endice è assai p1u ·grél:ve dell a sem1)lice infiamm a zione della parete , anche perchè all'inizio manca ogni asce:sa del p olso e della temp·eratura. La serr..1Jlice ostruzione del lume intestinale t1ella sua continuità oltrechè per cause interne (calcolo biliare, t11mori, ecc.) si h a pure per ader enze, briglie, ingi;nocchiamenti, n el1'i1eo acuto gastromesenterico, ecc. T: occlusione alta è fc.ttàle in pochi giorni aii'uo1110 e agli animali d'esperimento, ed è sempre accompagnata da vomito ; l'occlusione bas·sa 1)1.lÒ con1portare qualche settimana. di vita: il ''omito è raro e tardivo. L'A., pure dando ·il clovuto peso al fattore tossico, pensa che 1

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il diverso esito dipenda dall'ahbondante perclita di acqua c'?l vorro1ito rnel primo caso, mentre nel secondo l'abbondante secrezione liquid.a del primo tratto inte ~ti11ale viene riassor1,ita n ei segm,enti più bassi. Infatt i me.rcè ipodermoclisi ri1)etute si rie sc~ a far vivere i gatti con occlusione intestina.le alta p er parecchi gior11i più dei co11trolli cl1e si lasciano disidra~are. I conigli., che non vomitano, risen tor10 pOC!) va.ntaggio da un~·enterostomia a monte della. occlusion e; in essi l'occlusione alta è rapidamente mortal e, con si11tomi di tossiemia e di shoc per lèt forte disten sior1e gastroduocler1ale. L'u omo terrebbe, n, <:[t1esto riguardo, un posto inter.1nedio; pertanto si giova, nelle occl11sioni alte, ::lelle ir1odermoclisi jaline gl11cosate, n onchè della sonda gastrica, cl1e attenuando la distrnsione adclominale, tende a dimir1uire lo shoc e l'intossicazione. Importante è lo studio d·ella tossicità del content1to intestinale n elle occlusioni basse. Il filtrato di. esso introdotto riel r>eritoneo o nel circolo pr·odt1ce rapicla ipot~nsion e e ipotermia, vomito, diarrea. escrezione di abbondante fluido nel lume intestinale, e la morte in collasso: all'autopsia· si trova t1na congestione viscerale, n otevole soprattutto 11ella mucosa duodenale e digiunale. Se il conteinuto intestinale a i11011te clell'occlusione s'introd11ce n el ten11e di anirr1ali sani, si ha tutt'al IJiù un·enterite, e i1on viene riassorbito percl1è è rapida1nente evacuato. Secondo Stone si ha in -pri1r_o tempo un a5sorbimento• di tossine, cl1e provocano un aJ.Imento della peristalsi. ~la l 'A. a vendo praticato l'iniezio'1.e nel tenue, a monte di un'occlusione artificiale: evitarndo con ogni cura ~li infettare il peritoneo, osser,·ò cl1e nelle prim~ trentasei ore gli anin1ali stava110 bene, e soccombevano poi di peritonite. Conclurle perciò che di fronte ad una scarsa tossicità vi è invece un'alta infettività; donde il grave rischio che si corre aprenc.lo, come di consueto, l'an ~a a monte dello strozza.m ento per vuotarla. Egli consiglia. di a~rirla solo in ca$o di n ecessità (enc,rme d1stens1one, ca1tcrena, ,ecc. ). Le morti tardive dopo l~operazio­ ne le ritiene dovute a p a r al isi intestinale eh.e si estende fino a l livello cle1le proteine toss1clle: qujndi consjg lia, n ell e occlusioni antiche, e specialmente nei veccl1i, di praticare una cligiunostorr.,ia e lavare il tratto alto dell'intestino. Nei giovanj, dopo tolta l'ostruzione, r>uò bastare lo sp~ngere attraverso la pa:rete


t[ANNO XXIX,

FASC.

42]

SEZIONE 'PRATICA

il contenuto digiunale nelrileo e le iniezioni di. pitt1itrina ripetute, seg·uite da clisteri. Nelle peritoniti l 'occlusione intestinale, cbd generalmente si ritiene di natura paralitica, rè spesso di natura orgaJI1lica, dovuta alle aderenze prodotte dall'essuclato fibrinoso: l'A. ri.mase colpito da tale reperto in numer0se at1topsie sull'uon10 e sugli. animali. Clinicamen-t~ questo tipo di occlusione è rivelato dai do'lori spasmodici. 1'rattau1ento spesso efficace è l'enterostomia, o, se lo stato del paziente la ·1)ern1ette, il distacco d elle aderenze che si spalimano con olio cli vaseli11a sterile per impedir-ne la readesione: qì.1indi la sorr..ministrazione ·di pit11jtrina. Nelle occlt1sioni acute cla tumori del colon, ·1'età dcl paziente, la~ sede d.elrocclusione, la Tiatura del male consigliano una semplice operazione di drenaggio;· i migliori risultati si otiengono dalla cecosto1nia. Nelle occlusioni i11testinali il rEIDe è co1npromesso, come è dimostrato dall'aumento del'l'azoto non proteico del sangue, e il g·rado ·dell'inst1fficienza renale è un buon criterio proDoRIA. gnostico. •

CBNNl BIBLIOGRAFI.CI. CoN~Er

e .1:-1. Ro uGET. Qu rs tions de garde <l't.l 1: -

coiicltement. :b~clit l\'Taloine e lr., Parigi, 1922,

01. in-8<',. pag. 19~. Franchi 10. Si tratta di una serie cli tavole sinottiche, so]1i·atutto rivolte agli stt1denti, che si pr·epa rano all'Ìntennato degli o pedali d'i L.ioDJe, e che -vengono n·e l tempo stesso a fo·mire un r.apido :prontuario di! p1ronto soccorso ostetrico. Se un appt1nto cla questo lato si può fare, è nel volume eccessivo. non dovuto già ad esu'beranza 1deJla materia, ma all.a v.e·ste tipo·graftca in magnifica carta s1)essa, con una qua·nt.i1à di pagine in bianco. Nessuna bibl:iiog·rafia; n eiS$una .erudizjone in-gombrante; ma una ~cl1el.etrica enumerazione ·<.lelle varit3 distocie e dellFt terapia da adottare. C.omie sempre -in que to genere cli manuali, ·per quanto1 an1ch.e in c1uesto· volume spicchi la -chiarezza delJ1a esp.o sizione dei frances.i, non è JìOSsihilP- in og·rri capitolo l ln a trattazione ttd 9 ·guata alla importanza · clin·iCla di esso. Ma è 1uttavia nell'i11sie111e 11n ottimo repetitoriurn,, ·cl1e in ulteriol'i 1?dizio11i !}Otr à anche essere migliorato· .e, se ridotto cli d·~mensioni tipografiche, cli,,Hnenclo più. « m an1Jale » in senso stret• to, lJOtrà av·ere diff11sion e. i-n un pubblico · più grande di ql1ello ·a c11i ora è modestamente de:Stinato dagli Au to1·j. '

1

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P. G. '

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\\-. LIEPlVt Ai'ìX.

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Der Geburtshilfliche Phanto·1n-

kurs. Urban u. Schvvarzenberg·, B erlino e Vi·enr1a, 1922. l l11u vol. di 311 pag. ; con 165 figure. lVJ arcl1i 330. Il I .icp111 ci 11n , g iù. 11oto ancl1e al gran pub · blico, medico 11er il suo ·S·eminatorio .oistetr.ico, traid1otto in italiano dal J.\!Ierletti (Soc. Edit. lihra ria ), pubù1 ica ora quest9 volun:ietto co11 la es,p1osiz ione sistemati-ca teorica delle varie opetazioni OBtetriche. .L\.nche (fuesto ' ' ol11111c è corredato d a nitidi tlisegni, scl1e111atici alcuni, tt1tti molto dimostrativi. La esposizione è molto -stringata, ma chiara e com1)l ela n ei \·ari capitoli. U11 po' più sacrificata è la parte dedicata agli -interventi er.ol)riotomici, e forse troppo ridotta la parte storica d el tagli0 cesareo, a, cui è riservata a pper1a una paginetta e non si mette in sufficiente luce la evoluzio11e d~lla tecnica moderna. n1u ciò del r e3to ancla\1a ft1ori dallo scopo dell'A., dj dare t1nu g·11ida di t ecnica operatoria ele1

~

rn entarf~.

O .... u a e là l' .t\ . intercala utiliss in:oe osser ·va.-

zioni d eri\1 ategli dall'esercizio clinico, e modi cli vedere c11e clànno l1na caratteristica speciale al lihro. Ne riportiamo qualcuno: Per l'ostetrico il « terr.•110 » è t1n concetto relativo', dato no11 dalJe ore. ma 1dal numeir o e dal.la intensità delle contraz.i·o ni. L'ostetrico deve poss.edere calma, caln1a e ancora calma! Ne:rvii di telI'ro, piiecole m·ani n1a con musc,olatura b·enie sviluppata dallo spoirt. E passi·one! ì\on è uin f.acile pane lav-0rare ugualmente d;i g·iorno e di no tte, essere un buon tecnico: con spirito scientifi co, e conosci~ore d •3lla psic0log·ia f.emn;,iinile! Come le eserc]tazioni delle manovre per gli u ffici.ali, cosi devono per il pratico essere Je esercitazioni st1l fantoccio sempre continuctte. No11 sempre c'è l a gl1erra e troppo rari sono i parti. Essei·e preparato vuoi! dire ·e ssere poi vittorioso. Il forcipe cli ll1 sso è i111morale. E non è poi ur1 lu sso il fari::i lacerare il perin éo con u11 forcipe Sl1perft110. Si potrebbero seg·uitare le citazioni a dimo&trare come l'A. l1a sH puto togliere ogni ariditt~ a l1a esposizio11e. Ottima guida dt1nque. E informat<:t tt1tta da t1n gran rispetto d-ella vita della 2nadre e del figli.o, f,acendo, suo ·il mot.t.o tolto da J. Roderer (Gottirlgen, 1751) : O bstet rie i a! - ~farito dtt,l1

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t eni 1·edttit c otii~lg em - proli mfltrem1natr i l a borum merceclem, f a?niliae sola1nen (ciritati fu.ndanil! n.til111,) .

P. G .

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1372

lL P OLTCLINICO

e J. GAGEY. Le Racliu1n en Gynecu loyi e. L·Ex1.lan sio11 scientifiqu e fran çaise, P a r is, 19-22, v·ol. in-16, pag. 250. Fra nchi 10. È una esposizione chiara, ordinata, d,e llo stato attuale delle nostre· c·o·n oscenze d'i ordine sci ent.ifico e p·r atico sulla radioterapia. La naturr a, le a zioni .fisiche e le azioni biolog iche delle r adiazio·n i sio no es1)oste in m.aniera. in olto succinta. i\Iaggiore la 1·gl1ezza è r ise.rvata a l,Ia })arte d.e,l le applicazion.i pratiche, sia 11er ciò cl1ei rigl1arda il cancro dell'utero, si ~t i;er i fì})romi, e l)er le a ltrc affezioni emc1·rag·icl1e. Un ottin10 se11so ·critico u vvalora la e~p o izior1e dei si11g·oli ris11ltnti, . e11za. entt1sia.s1r1i ir1~ag"ionevoli. ~on è, erl evidentemente non ,,oleva esser€, un lilJl'IO cled'i cato agli specialisti rac1iologi, per q11anto ancl1e essi vi possano tro,iare utili 110tizie; i110. è soprat11tto ur1 otti~o volume di volga,rizzazione lJier chi no·n pu ò ,s eguire diretta111.e nte tt1tto il l avor10 che viene di conti•r1u o p1·o{lotto i·n questo, reosì inte.r e-ssa.11te· campo dell a teirapia . P. G. A.

SlREOEY

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Donna.... partorirai senza dolo re 1 Firenz ~, \ 7allecchi, 1922, pag. 34, L. 5. Il titolo fa veramente spe1rarei una trattaz.io n e piì1 com p leta che1 non si.a quella d·ata dall'A. aJl'atgqmento, O· che vi esponga nuovi ritrovati cl1.e1 daYvero risolvano il prob1en1a del part o serizct dolore. In realtà, con1e appare dal II titolo, a pagin t1, 8. si t r Htta solo della edizione commerciale di 11na, co111unicazionl fatta dall'A. alla Società tosc ana di Ostetricia e ginecologia il 2f.J matzo 1022 sulla Rac7iioanestesia 1iovocainica dura nte i,l travaglio di lJ.a.rto e le operazioni ostetriche. • L 'idea cli larghegg.iare nella a11estesia liomb a re in luogo della generale n elle 01'.)eraz.:iioni ostetricl1e o a nche di estertdel'la a l periodo espulsi\10 dei l)a rti normali può esse ee lodevole, sopratl1tt.o stan(lo ai risultati che l;autore ci da. :.\f<l le IJene del parto non sono soltanto quelle del lJeriodo espulsivo! Non ostante il titolo quindi, il probl.ema del parto indoloro è a.n cor a in g r a n parte da risolv·ere, anche dop J, la co1111111icazion e del Frascani. P. G. Gl!\O FRASCANI .

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[_.\:NKO

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XXIX,

FASC.

42}

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ft~CdDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.. R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. s~rluta del

i-ire.·ide11za : vrof.

30 luglio 1922. G11J\'AX1\I ~lIRANDA, pre~idente ..

FJu,ll',inib,i. bi~· ;on e

dei te,n rl,in·i .

pro-E. G :\ E 'l'.\ NO. - I tendini ed i tessuti connettivi i11 ge11ere, l'iscaldati progressi va1nente in s0Ju7.io11i ;1cquose o .i11 olio, J)resentan~>­ nlla temperatura <li 1121 -65° C . lln accorciamento-· critico molto intenso f\Cl irreYersibile. Il meccanismo d i q11esto accorcia1nento no11 è chiaro. Fra levarie iPQtesi formula te per chiarirlo, è generaJme11te accettata qn ~l1 a che })011e come e.a.usa im1neàiata dell'accorciau1e11to una bl'llSca variazione-della imbibizi1)ne d 0i tendini. Le ricerche dell'O. suìla imbibizjone tlei tendini in funzione della temperatura, e in relazione con la loro lunghezza, n1ostrano l'inverosimiglianza di tale spiegazione. SulJa scorta delle sue ricerche, 1'0'. pensa cheil meceanismo dell'accorciamento possa essere i.I seguente : a lla temp. di circa 600 e, il collageno sli trasforma in gelatina, e questo ,gi ~ioglie; il tes~u to elast~co, che fino a qnel momento era -impedito d'accorciarsi dal tessuto collageno, si a ccorcia a Ilora brn 8camente, sia 1:>erchè t1·ovasi nel tendine in uno s t:ato cli n1odica tensione, sia perchè11er la S'Ua natura esso ..i accorcia col calo1·e o t5i allunga . c~l raffreèldnruento. A. conforto di questa ipotesi, l'O. mostra con1e un tendine, tenuto J)tlr 10-20 minuti in acqua a 70° e, •la ] quale d unque il tessuto collageno è stat<..~ u IJontanato, si comporta per ciò ch e rig11arda l'azione del calore, precisame11te come tma molla elàstica di caucciù; si accorcia cioè col caldo e si nllnng·a con il freddo . , QuAGLIARELLO

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AVVERTENZE. I quesiti devono prosp~ttare temi d'intereaae generale; non devono comportare copaulta2ionl cliniche; non devono rifetirsi a indicazioni bibliogra•che '" argomenti 1peo1a I . Si prega di non formulare più di un quesito per volta. vo. lendo inoltrare più quesiti, questi dovranno e88ere 1critti su fogli aeparati. Perchè i queeiti abbiano esito, devono recare la firma, la residenza ed li numer4 d'abbo1Ja01ento del richiedente; se queatl ne esprime il desiderio, net giornale figureranno soltanto le aue lnizia~i od una sigla convenzionate. , Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine conaen. tlta dalle esigenze redazionali; ma non è garantita una rl•Pfffa Jmmediata. Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE.

Sopr a la siri<lro111e paral itica progressi va e l e sue forrne .

prof. ANACLETO. - L'O. dopo aver ri cordato le reeen ti o no r;;1 nze cl ella tesi di Bayle t-Ct i risultati del1e conclu ~ioni dei lavori, che accorupagnarono lo svolgersi ùi quelle onoranze centenarie, si $Offerma e fa delle osservazioni sopra tre· punti di quei. risultati. All'O. non sembra cl1e· 1·araon.-i te cronica di Ba.llle sia la stessa cosa della sindrome paralitica g·enèrale progressiva moderua, ma una forma centrale e fondamentale di essa, e c·h e pereiò mnl compete a questa ultima lil! denominazione di DJalattia di Bayle. Se per ossequio a qualcuno l'attuale sindro1ne debba denoiuinarsi dal nome di. questi, all 'O. sembra, per più: ragio~, che la denou1inazione più appropriata sia· quell~ di si1id1·01Jne d el JI orgagrii-Sernent iri·i.. L'OJ)assa poi ad esporre Je ragioni ~tatisticlle, clini<:he, anatomo-P..'ltolog·iclle, ~J)erim entali e biologicl1e, per cui oggi i1011. è t>ii1 ~im1nissibile la 11Jonogenesi luetica <lella ~i11ùro1ue generale progressiva. La sifilide dà otigine ad una. forma o ad una associazione paralitica., ma non è il solo fattore delhl si11drome, che tiene u diversi agenti' geu.etici, che agiscono d,1 soli o eombinati comeampian1cnte dimostra. Concludendo ~ questo punto clice che o si scarta la monogenesi luetica eRol\tA NO

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,(ANNO XXIX, FASC.

42J

SEZIONE PRATlCA

trionfano le leg·g·i biologiche dell'evoluzione sifititica dei' Ricoi·<l, o si s~artano queste e si ammetté la monogenesi, entra1nbi pon possono sussistere.. l;·o. ~sponc la 11ecessità di una revi.s ione alla ·<!lussifica delle forn1e morbose della sindrome in questione ed espone uno schema di classifica basato sulla unicità 1-li criterio per ciascun tipo di ..a.ggruppan1ento. Dà <lncl1e molta importanza al <!rit('rio della eccitabilità e della condu·c ibilità elett1·i<:>n, come mezzo di diff~renziaruento, daccbè dive1,se forme posf)ono anc:l1(.-\ i·soù.lrsi a mezzo dello e::::nme elettrico, ~be riesce anche <li c-0ntrollo etiologico, specie per le formf• artritiche in cui l'esa.111<.! elettrico riesce serupre normale. Nel conchiudere 1'0. nota che le recenti onoranze a Bayle .sono state beneauguranti perchè proprio recenteruente è stata rileYata in decrescenza la curva statistica della paralisi generale progressiva, e ciò })er rn giorii di ver$(:l, che si possono studia re ed -0numern re .

•del

.E'c topia cieco n ella fossa iliaca sinistra, ·in 'ltn coso di ernia inguinale sinistra strozzata 'retroyrada.

(lott. GIULIO. - L'O. presenta d1ie ·t;a.sl ussai rari ed interesst1 nti di malforn1azioni <·oLgenite da lui osRervati nell'Ospedale San CàrJo di Pote11za. Il !)l'imo rigu.arda un adulto rico' erato con diagno~i di nccettuzione di ernia ingui· J1ale sinistra sti:ozzata. All'atto operati,·o f;;i riscontra ernia retrogra<la a '"' ed j1111Jo11en<losi 11 l'ésezione dell'ansa endoperitoneale a <:aut:>a {lelle ..gravi s.lterazioni riscontra te, ìnentre si procedev:l alla maggiore esteriorizzazione dei due capi te.si<luali J)er con1r>iel'e tutta la manovrn con1o{lamente fuo1·i dall'addome, si constatò che uno clj eBsi .era trattenuto in profondità. Trasfor1nn ta allora .k1 ferita in ernio-laparotomia per clarsi ragione e ,·incere l'ostacolo a lla esteriorizzazione, si po te -con~tatare che il capo in quis tione rapvrcsenta Ya .gl~ ultimi quindici centilnetri <.l i ileo e che es~o ~rc.1 tenuto fisso per Ja sna <.:onti11u ;ti1 co11 il cieco -che ern in wopia iliaca sinistl'a. I.J 'ap1)enclicc Ye1·1niforrue era in situazione nor1nnle e si clirigev~ Tf.'rSO la r_,eJvi; la linea di iUJpianto del 111esentere -e dei 1nesocolon poteva essere rapptese11tata da 11na S coricata branche assai ravvicinate. Fc· gato, ·milza, cu e erano jn posizione norn1ale. 'Sulla patogenesi delJe lesi<1!1i riscontrate sull'ansa endoperitonea le d(llle ernie a W, l'O. espri111e il parere ~be sia110 da att1·ibuirsi ad t1n meccani~nno agente <li con.;:~rva ro11 lo st1·ozznmento er11iario e cioè con il volvolo endoperjtoneale; la rari~~ma ectopia del cieco nella fossa iliaca sini·~tra deve essere riportata ad una condizione embrionale che ha determinato l'a rresto del movi!IlJento normale di rotazione del mesentere pl'ilDii:ivo. T/ammalato è perfettnmente g·11nrito dal g1·a·ve atto operativo subito. Teratonici prr1·a ssilioo sacrale. GIA:\11'URCO dott. G1u1,10. E st.1to ri~ontré-1 to in un barrtbi110 di undici anni che porta'a sino . l{lHlla nascita un tnrr1ore della natica destra. Jl tu1nore, gro~so con1e. una testa <li feto n ter111ine, ~ra ricoperto dal granclfl g·lnteo; nc1etiYa al marGIANTUROO

-

1373

gine ed alla conca ,-ità del sacro e c·usì r'ure all'incisura j,schia ti ca. Spingeya al di sotto di qta~sta un prolungamento del piccolo bacino. Del tumore è stato ·praticato un esame macro8Copic:o, radiogl'afieo ~ mlcrosco1>ico accurati·s simo che 11a dimostrato trattarsi di un tipico tridermoma con cal'atreri organoidi e sistematoidi eleyatissimi. Er11110 pre:5enti una cisti sebacea, un testicolo, un Rur1 <•ne, un ganglio linfatico, un framn1ento di labl>ro, un frammento di esofago, l1no di grosso int(•Stino, inoltre tessuto osseo e cartilagin(:o in fvr1na d i sacro, ossa iliache. di osso lung·o e <li meL<.: tn rso. In più tutte le Yarietà di tessuto connettivo, nervi e ' ra:;:;i. 111 ba se a tale e ·ame 1'0. YUOle c-lassifica to il suo caso tra i teratomi ad11lti, coet<1 nei o parassitici ravvicinandolo alle mo -trnosittl. doppie asimmetriche. A ti che questo operato è <1t:·iìnitiva1nente gl.1urito. A. Cnri:;rroxi.

Reale Accademia Peloritana • Messina . Seduta del 2i yiugn,o 1922.

l:>resiclente : G.

I~.

Rizzo.

~'ulla cosi(letta a utoe1n oaugl'Utinazione

per itivec-

Oh'iamen,to del su1igue, presentato dal dott. 1rrr. 'lOHIO SillACOSA). 1'1... CARERI, la ureando i11 i\ledici112. - Si conferHl:"l l'esistenza del f0non1eno già os~ryato dal .r.uuù (The B1"it. 111 ed . Jour ... n. 312!J, i11~0, pag. 325, !l!:J, 1020), dell'autoagg·lutinazione nel 1 s angue di rec:ora prele,ra to asetticume11te, defibrinnto e Jasc.;ia to a sè per T-10 gior11i. russa è legata r ealu1f•nte a mocliticazioni clei globuli e non del siero, ma non è dov11ta. a formazione di un agglutinogen•> i1ei globuli rossi, corr1e aveva ammesso il Bond. l ,n mancanza, nelle esperienze esegui te, di as.."'orL)itnento specifico e particolarmente i ·effetto agglut inante sui globuli invecchiati deila semvlice sol~t­ :;.ione •fisiol ogica cli1nostrano che no11 si è in pre• ~e11~n di una reazione a11tigene-anticorpo, del tiJ>O della iso- ed etero-agglutinazio11c, ma òi un feHo1ne110 analogo a lla flocculazione pel' sostanze ch1111icl1e. · Nè q11esta autoagglutinazionc: ha a che fèl re co11 il fe:eo111eno dell'impilamento, poichè, oont1 aria1nente n. questo si manifesta. con sieri diluiti anzi con soluzione fisiologica pura e con sieri ' n rricclliti, a rtificialrnente di lecitina. Si tra ttt1 di 1111 fe110111eno a iSè st<lnte, legato a n1odificazione tlei globnli r ossi, la cui natura finora ci ~fugge . 'l'cntal i ,v i di a u l utero P'ia. cl ella, broncll it e cronica e llcll'as1na lJruHo/i'ialc O<Jn lo ste ·.o espettorato del vazien,te.

Dott. O. ì\IcscoLI~o. - I/O. riferisce di avere otte11uto dei risultati, in qualche caso 1nolto prcl1ncttenti, 11ell'una. e llell'altra categori<l cli ammala ti. I'reYi::t diSÌllfezione deJle fHllCi e della buCCa deJ1' Jnfer1no, si raccolgono g·li espettora t i in una c·npsn la sterile, si triturano e .si emuJsio11ano aggin11ge11clo-ri della solnzione fisiologica uel rapportt' di 1: 5. Il tutto si sterilizza n bagnomaria a 'rO-T:i per 1nezz·orn, si aggiunge dell~ gocce òi aciflo fp11icu ali.'1-~ i1c1· cento e si filtra. Il liquido ~


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1371:

IL POLICLINICO

così filtrato viene iniettato a giorni alterni e progressivamente da 1 a 5 eme., sotto la cute. GJi a1umalati tollerano bene queste iniezioni senz.a u.l<'Una reazione locale o generale. Le osservazioni t<)ntinuano e ancora non crede sin il caso di dare u11 g·iudizio definiti ,-o. Tu bercoli1io-terapia .

Dott. O. ::.\1\;scoL1xo. - I/O. rifE:ri ·ce ùi ::rYere sottoposto alcuni ammala ti di tubercolosi IJOlmo11ure, alla. tnbercoli110-terap·i a co11 scarificazioni Clltunee col metodo usuale delle cntircazioni ripetute ogni G-8 giorni. . Questa c:ura è applie<1bile agli st.<1di prett1l>ercola ri e ùgli ammalati Rd undan1ento lento cl1e ' presentano a11<;or.1 un certo grado di re. istenza ~ di reazi1>ne organica. Gli ammalati ad andamento rnpiclo e gli e1n:1ciati debbono essere scartati. In molti casi ~i è ottenuto uu Jnigiioramento ii1c:oraggiante qu<tlc la <limi11uzion~ o la scomparsa òena febbre e dei ~u­ dori notturui, la .diminuzione della tossB e tlell 'e~pettora to, il ritorno dell'av1>etito, il migliol'a1nento dello stato generale e dei sintomi obbi~t­ tivi. 1911lla d 1-'> suoia~ione del potere d is.solve·ri,te e clf3l P'Jtere tript'i co del succo .pnnoreatioo.

Dott. S. ll ACCHIUSi\ . - ·L 'O. con 1111a specinle disposizione sperimentale viene a din1ostrare ~O­ me il s11cco pancreatico cinasa to, col calore viene a perdere il potere di dissolYere lf- albumin~ gPnuine, mentre jnantienc perfetta111ente attiYo e ben C'onservato il potere idrolizzante cioè il IJOtere triptjco. _'). tal uopo si serve di .:ncco puncre:ltico provenie:1te da una :fistola di l'aulow, cinasa to con c::lor11ro di calcio (cinasi saliua) e con1e sostanze proteic11e si serve dell~oYoalbumina coagulata. essiccata e polverizzat:'l per la dimostrazione <lel potere triptico : e dei tubi di Met7. per la dimostrazione del fenomeno det dissolvirnento. Do1)0 48 o re di tern1osta to i tu bi di l\tJetz re.st:-t ~ no iut<ttti, n1entre è ancora a ttivo e ben conservato il potere di produzione clei gruppi amminici eh E: è l'indice del fenomeno di digestione triptica, cit• che -\riene dimostrato col metodo Sorensen. Pirrolo e pig11ienti rnelanioi.

Prof. R. BHAKGATI. - Ha cercato òi dimostrare se le melanine tlei tu!Dori potessero derivar~ dal pii rolo i~titt1~ndo esverienze in YiYo e in vitro con adeno-carci11on1a traJ)iantabile di topo. Gli es1'>erimenti jn vivo furono nega ti vi per la 1sen~i1JiUtà s11icc.'lta dei piccoli animali a dosi minimé di pitrolo : in Yitro ott~nne un~t pjgme11tazione nera dei tt1mori, cl1e assumevano i ·aspetto melanoiico. Tale prc·prietf1 d1. trasformazione del pirrolo in nero di pirrolo ed in pigmento d'aspetto melanico è possec1uta anche dagli organi ,rari ed in maniera spic-::a ta dal feg~ to, rene. IJa differenza coi ti.unori v-iene attribuita ad una minore riserv9 di oq. ida ~i <l~i vari tesst1ti in relazione iiiversa col const1n10 fattone nel viyace ace:rescimento. Istologicamente il pigmento si presenta. sotto ...

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forma di gra11uli 11eri o bruni nell'internp dellecellule. Di 1tn singola.re 1·eperlo in relazione con le ustioni.

Prof. R. BRANCA'fI. - Xel corso cli es.perienze· sulln. patogenesi della 1uorte per e.stione, sin 1tegli anima li ustionati r·on1e in q11elli iniettati co!l' ~stratti o filtr.:iti nlla <:a ndela di organi degli ustionati, ha vist{) la forn1azione nel mid.ollo osseo, ipilza, g·hianclole li11fatiche, fegato, sottocutane(). cli piccoli noduletti: eo~tituiti, àll'esame istologico, di minuti amrn1ssi di g·l'anuli, .ffi1nili alle gra11t1Iazioni protopla ~1naticl1e, circ:o11dati cla elementi in lisi, senza lesioni clei tessuti parenchima tosj. In stadi ulteriori la IJiccola massa ptesenta u·na zona centrale unif<Jrme, mentre la parte periferica è ancora granulosa. Crede si tratti di un processo di coagulazione e nec1·osi di speciali elementi cellulari , verosimilmente della serie emoistiocitica, per azione sistematica di sostanze i)Ortatevt u contatto dal plasma sanguigno. Rioerohe oh:imiche e fa-rmaoologiclle s·u lla glioirrizina.

Tocco. - L'O. espone il SUC>.metodo di estrazione delll glicirrizina dalla radice di liquirizia; esso si basa nel fare rapidameute un influ.so a freddo della radice polverizzata, filtrare, trattare il :filtrato con acido tartarico o.. solforico, raccogliere il preci1)itato su fibri, lavarlo, essiccarlo rapidamente: Questo prodotto è composto di due sostanze un.a solubile in etere acetico, attiva, l'altra insolubile, inattiYa. Se le operazioni di .filtrazione, precipitazione, lavaggio, essiccamento non si eseguono rapid~niente il prc)dotto si altera presto ed è inattivo negli antlllil.li. Si ottiene cosi llDa sostanza. appena colorata in giallo, sotto forma di scagliette a superficie levigate di lucentezza di diamante. La glicirrizina così preparata ha azione depressiva paralizzante. Dott:

!JUIGI EFISIO

Sul 1neooanis'nio di az·i one dei cardiocinetici. Nota 1a. - Modijìoazioni str1"tt1trali 'd egli articol'i del-le r>iiofibrille n,ella diastole e sistole normale.

Dott. LUIGI EFISIO Tocco. - L'O. espone le sueesperienze, fatte sui c11ori di ra , con una tecnica speciale, in diverse condizioni speriment.ali, ~~ cuori :fissati in sistole o diastole normali o prodotte artificialmente con vari mezzi. Da questt~ neerche risulta che : 1)· Nella fase di contrazione i dischi Q sono. sempre trasve~sali a lla fibra ; 2) Nella fase di rila.sciamento l dischi Q sori<> longitudinali a lla fibru; 3) La stria M e i dischi chiari I subiscono<.1ei cambiamenti di forma e di rurezione, in relazione ai cambiamenti dei dischi oscuri Q; · 4) La strja Z è l'unico articolo che mantiene sempre immutata la sua 1>0sizione trasveooale alla :fibra quiru.li Z è l'unico piano di divisione fibrillare' che diviQ.e la miofibrilla in elementi <·d ogni elemento è compreso fra due strie Z. S.

RACCHIUSA.


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SEZIO);E PRATICA

APPUNTI PER IL MED!UO PRATICO. CASISTICA. Una sindrome singolare, probabilmente appartenente al groppo delle Wilson-pseudosclerosl. Nell'osseryazione rlel Soderbergl1 (Ac ta 1nedica scandinavica, 192~, n. 5), si trattava di un agricoltore di 35 ànni colpito in maniera insidiosa da 5 anni da un'affezione progressiva. Questa era iniziata con disturbi , visivi riconosciuti do:vuti ad un'o1pacità a cintura del1'occhio destro. In seguito si stabiliscono a car ico dei due. occl1i delle formazioni giallastri.:? simili a pinguecule . .Si manifesta e si aggrava a poco a poco una . melanodermi a, nel m.entre il malato indebolisce e ·diminuisce di peso, si manifesta una disfagia intermittente, disturbi della deambulazione, diplopia. Esaminato nel maggio 1921 presenta una cachessia del tipo arldisoniano, senza ipotensione e senza disturbi intestinali. Non tl1bercolosi polmon are. 01)acità a cintura dell'occhio destro; pin guecule · giallastre in ambo gli occhi. Meteorismo; al1n1ento di volume della milza; aun1ento del grasso nelle feci. W. R. negativa. Disturbi nella marcia atipici, modici e variabili seg·ni piramidali, riflessi addoffitinali pveser1ti, nista.g mo del tiipo non vestibolare. Nel dicembre 1921 : .r egressione di tutte le pigmentazioni; ottusità del fegato diminuita, urobilinogeno ad intervalli nelle urine, levulosuria alimentare, a umento del peso. · Anche gli oculisti interpellati, riconosco110 Ja rara affezione degli occ'h i presentata dal p ., come primitiva e non dovuta a senescenza . Axenfeld ne ricerca la patogenesi in un disturbo primitivo della ntttrizione della cornea e, secondarian1ente ai traumi e.s terni predisponenti all'opacità a cintura in corrispondenza della linea di apert1lra della rima palpebrale. Si sarebbe potuto _a.m mettere anch e un d isturbo trofico del trigemino cau sato d a una malattia nervosa. L' A. discute le varie ipotesi e si sofferma a ritenere come meglio fondata l'iipotesi di una intossicazione da causa comune, data la cachessia e l'aumento di vol11.m e della milza e, consegi1entementie, t1n disturbo nutritivo della cornea. L a m elanodermia presentata d al malato non può r iferirsi ad una a lterazion e delle capsule ·s ur renali, per la mancanza del-· l'ipoten·sione, dei disturbi digestivi, dei dolori abituali e piuttosto ricorda all'A. delle alterazioni delle pelle già d allo stesso riscontrate in alt ri casi di pseudo-scJ.erosi-Wilson.

Sappjan10 che le cirrosi ep aticl1e nop sono! così semp~ici come si è fin ora supposto: vi sono molte forme differenti sia clinicamente che anatomicamente e non tutte a·d evoluzione rapida progressiva. Anche il cosidetto diabete bronzino può aver,e una durata più lunga che non ·si p e·n si ed anche dei miglior~n ­ ti; d'altra parte n o-r1 è una novità -trovare in connessione con una cirrosi epatica dei distl1 rh i della cornea e. dei disturbi nervosi : e!j ·è· q11esta combjnazione di sintomi ch·e viene rea-lizzata nel caso Slldclescritto. lVIOKTELEONE. 1

Natu~a

e patologia della chorea minor.

.A..tt11alm:en te si r iconosce alla corea un' ori-gin e to ~sica o infettiva, reun1atica o ancl1e sifi Jjtic~. Però non 111tti gli stati morbosi cl1e 1:.reser1tano movimBnti atetoidi, l)izzarri, e senza scopo, vanno classificati nella coren . Specialmente nei ])ambir1i la diagn osi va co11fortata da 11n esatto nosografìsm o. Un: p~tsso inna11zi fu fatto quando Ascl1offdescrissa i nodi subrniliari del reumatismo: essi si trovano per lo pii1 nelle pareti del ,-e11L1'icolo sinistro, e sono caratterizzati da cellule giganti -simili a quelle clescritte da Ree1ì nel .r:r1orbo di Odgkin : sono disp_oste a ventaglio o a rosetta. Nei noduli si trovano iJlir è li11fociti e neutrofili. I i1odt1li p erivasali sono molto piccoli. (:;ooml1s i1011 li ha mai osservati, ma essi furono veduti da Fraenkel, Rot.scl1ild e Thalheimer. Sembrano piuttosto la reazione ad lln'infezione che ad un'intossicazione. L. ScJ1roeder (Jo't trn. A . ~f. A ., 15 luglio 1922) r]porta ltn caso d i endomiopericardite reumatica, nel qual e al settimo gior110 cli dege11za si sviluppò u11a tipica corea minor, e ven11e alrautopsia tre giorn i dopo. L'en1oc11ltura ìu negativa duè volte, il versarr..ie11to lJericardico era sieroso. Nel 111iocardio furor10 trovate ceJlllle giganti di t\ schoff, quantt1nque non diS]Joste a ventaglio o a rosetta, forse per la recenza del processo. Il cervello non fu potuto esa1ninare. Questo caso viene a confermare la parent ela, r'ic0noscil1ta da tt1tte le statisticl1e, tra r eumatismo e corea, parentela che da talur10 è sottopo~ta a cat1zion·e pei non rari casi di corea senza manifeRtazioni reumatiche. Movimenti coreici si possono avere per lesior1i dei gangli basali: nell'encefalite letargica la sin dr ome parkinsoniana è precedt1ta n on di r ado d a lln periodo di rr..1ovimenti co. . r e1c1.

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1:376

IL POLICLINICO

Nei reperti aPatomopatologici della corea sono riferite lesion_i del talamo ~ dello striato, 21on d isti11guibili da q11elle postencefalitiel1e, ltlo11cl1 è lesioni del n11cleo rosso (l\1arie, Tretiakoff, Schuster). Si può dunq11e concepire che la ha~e arJatomica dell a corea senza reperto .anatomo1Jatolog·ico s in l1na l ieve encefalite :tr ansitoria. Ip dieci casi (~•11jg·I ey avrebbe a\'t1to cultu1·e })OSitive :tal sa.n g 11 r. e dal liqt101', però senz:i .-a11mento clèlla li11focitosi niè d eJl e glob11line. ~i.\ q L1est a t eor ia. organica si 011pone Cobb, <Jhiettando che t a lvolta · 1a corea si inizia do1J·J <E·n1ozioni improvvis e: nella corea da scllock, <:0 111e n el lH. corea delle g·ra vide si tra tter el1be i· i ti ttosto dell'azio11e di tossine s11 l cerve) lo, e i 1recisa1nente st1i gang·I1 b n sali. Ile t c r ebbe un: 1. ~ I ebolezza. local e, ond e le e''er1tua li s11ccessi ve i1 icone11r0si t e11clerebJ,-,ero a 1na11ifestarsi co1t f eno1neni corflici. H. Cl1eney riti e11ie che focolai inf,ettivi l i11~ i1.n.ti, acl es. dentari! possono p er via i11f0ttiv:.t c tossica da-r orig irle acl una forma di core:.l, cl1e mig liora o gu nri sce ct1ran clo raclica lrn c11tc i focolai stessi. Don1A. 1

Su alcune rare manifestazioni a forma bulbare Oaringee e respiratorie) della < encephalitis chronica epidemie~ ». (i. Bi1a11 ···ioni 0 G. F11mal'ol a (Atti dellci Cl i1iica ()to-ri rio-lct ringoi a trica di Roma, 1921) har1ll.O st11diat o 10 infermi di encephalitis chro·r ii clt epidemica che presenta,1a110 disturbi del ritmo re~ 1Jiratorio.

<)t1esti r1 azienti anelavano soggetti ad atta c·t l1i dispnoici ·11on provocati da stin1oli esterni <!on r espirar.ioni profonde e r apide. In tal i circostar1z·e spt?sso la respirazione era . solair.1entc ·11occale, non nasale, con tipo di respiro l)l'E:,·alentf'mente addominale e con la espirazione -d 1 solito più 111nga del]a jnspirazione. Neg·li ir1tervalli 1iheri i n1alati respiravano pressoc11è norrnaJ mente. Le c11re a J)ase cli arsenico, jodio e bromo 1.1on apnortarono nessun miglioramento. L·esame laring·oscopico mostrò una certa dis<'i11esia delle corde vocali; sovente fu notat~i 11na ipoes tesia tattilt; e dolorifica del vestibolo laringeo. La voce. in genere non presentò alterazioni di rilievo. Gli AA. ritengono che tali disturbj .{lipe nclano da tossine circolanti nel sangt1e caI>aci di disturbare più o rr:.ieno frequentemente e più o meno intensamente il funzionamento clel centro respiratorio stesso. È da notare cJ1e glj infermi st11diati preser1tarono t11tti la sindrome parkinsonoide posteri-· cefalitica. •

.....

[ANNO XXIX, F ASC. 42]

Il lavo ro è corredato di tracciati molto òimo~trati\·i.

RADOGNA.

L' Insonnia Infantile. La vita del bambino riposa sul tripode del cibo, 1del cal1do, deil. sonno; qualsiasi disturbo di uno idi tali fatto.I i si fa risentire sugli altri e minaccia l 'es istenza d-e'1 bambino. Il bi.sogno· di sonno è grandie in qu·esto: dei p1rimi sette anni di vita, quattro e mezzo devono· 1passarsi do.rrn1e nd 0: su:lle 24 ore deJ: giorno, il · neo·n ato ne dorme, a sei mesi 18, a 4 anni 14. 1

1

1

Manca nel banlbino ia vera insonnia

ed

' ogni disturbo del sonno in esso è un Iimprovero per quelli che ne hanno la cura; solo nell 'iàrocefalo, nel mangolisn10 od in gravi alterazioni cer~trali vi è l'insonnia spontanea. Le cause dell 'ins onnia sono ·di solito molteplici; spesso si Ticonos cono visitando la stanza do1ve dorm.e jl bambino, la tem1p e1r atura, la luce 01d il rumore ec.c•essirvo; altre cause frequenti so.n o i dj s turbi rle1 sistema dige1"ente, fiatulenz.a , coliche, fa me, e, .:p iù s1Jesso che 11on si cr.e,d a, s e-te a cui talvo,l ta erroneament e si crede ·di porr~ rimedio,, som1ninistrando il latte. 1

1

Per quant o riguarda il cullare C. E. ·t1ncl ell (T1ie practiti oner, luglio 1922) osserva che esso non è necessario, ma i1l bambino ci prova gusto e lo attende prin1a di adldormentarsi: mentre poi un .culla1nent.o l eggero può esse.re indifferente, quello· fatto vigorosamente è dannoso, · pròvocan1do, fra l'altro, fl a tl11enza. Talv,olta poi, in bambini abituati al s11ccliiotto (un pee;zo ,di zucch ero· avvolto in garza, che s i fa sucic hiare a l bambino) la mancanza di questo può esser,e una causa ignorata cli in. sonni,a, quando p. e. si igno1ri tale abitudine .e vi sia un can1bia1nento nella do·n na che n ccudisce al bambino. Altre due cause di insonnia sono le abitudini in'8>golari e l ' eccitamento durante la veglia : bisogna resistere a qualsiasi tentativo di far iritar.d.are· l 'ora del sonno; il bambino che viene tenuto sveglio esat1risce la sua energ·ia nervo~a e quando poi. viene messo a letto, rimàne· trop po stanco per addormentarsi. La re.g~larità de1le abitu1dini deve essere assoluta pe1r assicu.rare il benessere del b aim~ ~ i110: qualsiasi piccola_ infrazione viene poi sco11tata. Anahe l'e.ccitamiento dul'ante. ia veglia va senz'altro evitato. Quando ~'insonnia non cede al ristabiliroen. to ·d ell'igiene· si potranno tie ntare in casi eccezionali gli ipnotici, da somm inistrarsi m dose dearesoente, cioè la prima sera la dose 1


(AN~O

XXIX,

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SEZ lO!\E

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suffieiente 1)8r esser· certi di ottenere l'effetto, la seconda sera la metà, la terza· i 3/ 4., ia quarta nulla. Per un }).a.mbino di 4 m esi, l'A. consiglia bron1u1'0 d'arm11onio, 25 cg. con 3/4 di eme. di sci.roppo di cloralio; vanno assolutamente· evitati gli ip,n otici sintetici, cl1e, per i ba111bini, possono trovare indicazione solo lH:~ r calmare i dolo ri dell 'otite m.e dia fìl. \Jnanlsmo larvato delle bambine. 1

1

1

ll' oclie11schrift, n. 31, 1922) riferisc·e di una bambina di 12 anni, cl1l! stringeY.1dosi il collo co11 le ma11i fino a deterrr1inarc d ei fenom eni asfittici, si procurava un se11so di godime11t.o cl1e d etern1inava la freqlle11te ripetizione (li · tale atto nonostante tut· te l e possibili n1isure suasive e repressive. Durante tali atti la bambina presentava tacl1icardia, arrossa1nento del v ii=;o, midriasi, p oi c,ianosi. esten sion·e spastica degìi arti inferi ori e fl essione plantare dei piedi; dopo 20-40 3econdi rila.c;ciamento generale e spesso sonnc. I ,e varie fasi in cui si poteva110 dividere l e conseg·u enze deg li atti di strangolazione: se11so di godimento progressivamente più inte11so, acme, r eazione motoria a naloga a ll'orgasmo, l)Oi rilasciamen to e s1)esso sonno, din10strano trattarsi di u11'011a11ia larvata incosciet1te extrag~ .. nitale. Note\role miglioramer1to in seguito a trattamento suggestivo i1)notico. PoLLtTZER. ..\.. llAAS (Afun.rh. lJI ed.

TE~APIA.

Sul così detto drenaggio. i\'1. Balsaino (Rifor11ia Al edica, 26 giug110 1922) ·p assa in rivista i 1diversi s istemi adottati rier assicuraPe il continuo deflusso del p11s da una ferita man man-0 cl1e si forma. Le sostanze usate a tale scopo sono le . seguen ti : 1° ,S ostanze a potere assorbente : fra tutt.e quelle proposte• è rimasta la garza per il dtenaggio capillare. 2° Sostanze che h a nn-0 lo scop o· di mantenerei aperta la ferita e di se·r vire come guida al pus: sono tuttora in uso i tu.b i d'i g-0m·111a. Drenaggio-'sigaretta: introdotto d.Jal R·uggi fin d rul 1897: consiste nel rivestire la garza con guttaperca laminata, e.vitando così l'aderenza di quella alla ferita. Parriffi'n a. Proposto da Soresi nel 1915, pl1re per evitare le. aderenze alla ferita: Si ver5a direttamente la paraffina fu·s a o la si introduce pei- m ezzo di una sirin ga attraverso, l 'orificio che ne viene così rivestito: oppure si irnmerge nella paraffina fusa un pezzo di gal"za arrotondata s11 se stesso e, dopo 'taffre(ldri-

1377·

PRATICA

1ncnto, lo si introduce. dolcemente nella ferita. Dre1iaggio fìLifornie. Cha1)ut t1sa i ntrodurre fili di natura e di volun1e vari, quali crini ·cli

11 irenze, .ca11del~tte 11retrali piene cla 3 a 7 mn1. di ·dia1netro, fili metallici cl1e attraversano da parte a 1)arte : a ltrimie11t i u sa il dre11aggio diritto, con caucciù pieno n. 18 e candelette ure-trali di gonlffia . L _.L\.. osserva cl1e S})esso il drenag·gio, d i lJUa-lu11q11e siste1r.a esso sia, non ris1)onde al suo sco11)0 sia percl1è talvo·l ta ·d'iet1·0 di ·e sso 5i . Yede fl 1orit1scir& llil fiotto di !)\l S, sia percl1€ i11 c111alcl1r: caso, tolto il dr~.naggio, si vede rupidamante esaurirsi la s uppurazio11e. Eg-li consiglia i11vece l 'uso d·ella foglia di gomma 11a-. ra, ever1tualn1en te di pe.zzi di gt1anti di gomma . t u ori l l 50:, dove si trova indicato il rlrenaggio, &i introduee. nella iprofondita dei tessu.ti uno o più fra.m111enti di tale g·omma bollita, non già a striscia unica., ma aidid·iritt11ra a z,affo, pieghettando e sti1}ando lassàmente il tes_s uto di gomma entro la cavità: .m edica 1)oi a piatto con strati di gar za Il l) US fuot iesce co1npletam ente fra le piegl1ettatnre clella g·omma, non ristagnando m a i in profondità.: la gomma non aderisce a i tessuii r l a s 11a rimozione è assai sem·p lice e no11 provoca dolore. Essa del rest.o v ie11e· espulisa oo· radat.ament.e dai tessuti g·ranulant i, sicch è basta tagliarne le parti sporgenti ad o·g ni rr1.c-. rlicatura. da farsi quanto l)iù di i·ado· è possi-. bile. L 'A. l1a trattato con ques to s istema anc:l1'e en-:11temi, osteomieliti, ascessi a ddomir1a li da a1)pendicite. L'unico inconveni e11te sare·b·l:>e t 111a legg·era ir1ita.zione e n1acerazion-e della ct1t.e a conta ttto con la g011m1a: vi s i rimedia ~ paln1a11clo .la c11te con ' ' aselina e ct1rando i.;l1 e In, gom111a non sporga. Occorre poi tener pr esente che la go·m rna aderisce te11acemente a lla garza ed· occorre un certo accorgimento nell'asp.o rtare l 'ultirno ·s trato di garza, 1)er non trascinare la gomma, cl1e va invece la.sciata per tutta la dt1rata della fìl. cura. 1

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1

1

Risultati della tonsillectomia. A . .K ais~r (.Journ. A. ~I . A., 17 giug110 1922) i·iporta l a statistica d i 10. 000 (;asi di ton!5i!lecto1nia, dei qttali 5000 furo110 riesaminati dopo u11 an110. L'i nrlicaz.io11e operatoria fu nel 72 % la r espirazione orale, e n egli altri casi la freque11za dei ra~re ddori o d elle a n gine, l 'i11grossarne11to delle gl1ia ndole cer,1icali, dist11rbi d elrorecchio, freq11enti attaccl1i febbrjli, dolori articolari e dolori cl i crescenza ( ~ ~l,) , concorre11Llo talora l)iù cat1~e.


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1378 ~eì 73

JL POLICLINICO

?o citca dei casi le tor1sille erano iper-

[ •..\.N~O

XXIX,

FASC.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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tr0.ficl1e, e n1ostravano segni d,infezione; nel 3 ?s circa erano ipertrofiche rr1a non infètte; Azione del citrato di sodio J1el 22 ~~ et·ano normali, m a co11 segni d'insulla coagulazione del sangue. f ez-ioTle ; r1e11·1 ~" n1ancavano a11cl1e ql1esti sf!.gni. Le conclt1aioni dej vari sperimentatoTi sulLa mortalità operatoria fu nt1lln, essendosi r a.zione coag·t1lante del citrato di sodio in vilrù r1 on sono concordi. _pot11ta ra r>i<1amente domare c.1t1alcl1e emol'l'agja: com1)licazioni postoperatorie. furono l::t Il Leone (La Rifonrta medica, 1922, n. 14), clifterite, la polmoniteJ cl1e si ebbero in pocl1i porta in riguardo a ciò un contributo soeri... casi con iJ11a1cl1e esito infa11sto; cinque casi cl i rnentale : 11a operato s11i cani, scegliendone dello t:tesso peso, rnantenendoli ad una die ta .ascesso pt)lirJ011 a r e, qualche otite m edia cata rcostante, e somministrando loro, sia per via l'ale o l)Urulenta, una meningite purulenta. Nel sottocutan·ea che per via endovenosa ed ora:2 'J~ circa dei casi i pazienti st1birono dopo la le, il citrato di sodio. Per prelevare il sangue 011ern.zione t1na cor1siderevole 1)erdita di peso, iritro~uceva una cannt1la di vetro paraffinata ri11arata tl1ttavia in poche settin1ane. in una delle arterie messe allo scoperto, racDopo ·un anno, solo riel 9 % d·eg·1i operati cogliendo circa due cc. di sangue in una pror•e1·sisteva la r esr>i1·azione orale; i sofferenti di vetta ed osservando il tempo cli coagulazio11e. u ngine e di r affreddori erano molto migliorati, e così pi.1re i sofferenti d'orecchio, di accessi f; sperimentando anche nei conigli, raccoglieva febbrili, .e di dolori. L·e ghiandole cervicali ir1- il sarigue nella provetta direttamente dalla g·rossate 11on si rid11ssero, anzi cqmparvero \ \?Ila marg·inale dell'orecèì1io. All'inizio di og·r1i serie di esp·erimenti somn:1~nistrava all'animn.n el 22 ~~ circa clei soggetti che prima non Je le acqua clistillata in qi.1antità pari a quella presentavano. Tn una piccola percentuale ,11 che serviva come solvente del cìtrato di sodio <>perati si presentarono nt1ovi <.listurbi: raf<.111de controlla re se l'acqua distillata in queJla ireddori, a11ginc, dolori a rticola ri, cefalea, epidata quantità , fosse sufficie11te da sola ad aps tassi, nervosità, laringiti, bronchiti. Dalla f:ortàre delle modifìch~ sulla rapidità di co:i~tatistica d ell'A. non risulta s~ i tonsillectogl1lazione del sang11e. I risultati, concordi, rriizzati siano piit o meno deg·li altri predi. ' . s1 possono cosi r1ass11mere: ~J) Osti a lle varie infezioni: solo la percent11a le 1) L'a cq11a clistillata, non inodifica in aldei difterici fu al-quanto più bassa. cun modo il ten1po di coagulazione del sangue; Per apprezzar.e lo stato di nutrizione l'A. cal2) La so111ministrazione di e;itrato di sodio colò le tavole del peso normale in rapporto i>er via orale, in quantità di l1no o due grarnalla statura: al mon1ento dell'operazione il n1i per kgr. di anin:1 ale~ non inftt1 isce sulla ra39 % aveva t1n peso inferiore al normale, e ì)j dità di coag11lazi0ne clel sangt1e; • un anno dopo solo il 29 °/c.. .3) Il citrato di sodio, nel cane, somr11iniIn compl e:;so gli operati si sentirono m.eglio~ strato ipoclermicamente, ritarda fino al doppio . iurono meno soggetti a malattie, si dimostra- del normale la coagulazione del sangt1e. Tale rono più svegli di mente: e ciò sopratutto in u1odifica si presenta dopo 1-1/ 2 ora dalla son1conseg11enza cleJJ3 migliorata r espirazione. ministrazion.e e dt1ra al n1assimo 24 ore; Emerson propone cl1e i tonisillecton:t.izzati 4) Per fl eboclisi, n·el can~, il citrato di ·re stino in letto alm,eno cinque gjorni per evl- scdio, somm,inistrato in qt1 antjt~t di gr. uno i c1re lo stabilirsi o il perpetuarsi cli infezioni per kgr. ed a dosi r efratte con brevi intervalli del faringe e òelle cavità prossime. Esse sareb- r ende il sangt1e incoag11labile. L'azione è pro111.1e ro respon sabili. per la tossiemia e la conseta e dura qi1alche ora. g n ente inappetenza, della p erdita di peso clePer spiegarne il mecca11ismo di azio11e, l' ...\.. glj operatj. Percib propone di sopprimere ancrede essere probabile t1n ,azione decalcificn,11·che gli altri eventuali focolai infettivi, specialte clel citr.a to di sodio st1l sangl1e fissando essù n1ente dentari. t1na parte del calcio-ione circolc:tnte. J. Zal10rski pensa che sia preferibile ese~IO~TELEO~E. gl1ire l a tonsillectomia nei ragazzi g·randicelJ i, qnal).do già esiste una certa irnn1unità per le infezioni delle vi.e respiratorie; n.on si dovrebne eseg11ire durante le epidemie di queste inERRA'fO)I. Nel f~1sc. 40, ~lg. 1:117. « Xomine, fflzioni. r·romozio ~1i ed 011ori.ficenze )), riga 1 a , corregg-ere

''r·

DORI A.

:\Ie~i11~ i 11 ...\le~sn11llria.


{ANNO XXIX, FASC. 42]

~ ~Z IO.NE

PRATI CA

1379

NELLA VITA PROF'ESSIONALE. La nostra rubrica dei concorsi. ::\Iolti concorsi a condot te mediche Yengono da noi a1111unzin.ti co11 ritardo, qua ndo sono l}rossi11li .a ~·cn.dere, di moclo cl1P queste notizie si re ndono inutilizzabili v qt1~1sj : J~a rng·io11e è sen1plice : i Com t111i fi·~~ano, q\l ;lsi sempre, termini nlolto brevi (li sc:lclenzu: cli l1i11 i ba ndi od i rela t iYi estru tti ye11g-ono diffusi con •ritnrdo: ;1011 <.l i 1·a do a n oi pe1·yeno-0110 o qualcl1e g1otno appena IH'in1a della scadenza; e sic-con1e, per In n ostra forte tiratnru. •sian10 costretti .acl n11clal'e in macchi11a con qu.nlcl1e giorno di nnti-civo sulla clata che i fascicoli t ecano, no11 facc-i11m<1 n~r>p11re in teu1po a d;1 rne l 'an11unzio. • 11 rist1l ta to {lel si·~te111n. ostrn zioniis tico in sta ul'ft to dai Comuni, S<..n11 )J e J' iù inYil lso, è <li ridurre il 1111n1ero clei co11cotrf>u ti . L·a ssurda condizione <li clo\er JJresentare J>r eyentivnmente tutti i docu n1enti. e l}l q1v1s i in1110ssibilitit rli p r ocurarseli <:>ntro qua lche giorno (n nche senza con~icterare il fastidio, il Jìer clitemvo e la spesa), mette molti meùici. i qunli non sarebbero alieni del cimentarsi ~ qualcuno dei co11corsi banditi. nel la aR olu ta nee:e~sitit ·d i r iil11nziar vi . Amministrazioni con1una li , nell'aprire i co11<::c1 rRi :1 .;on<.lotte m Pdicbe, mirano app11nto, quasi tutte, a q11esto risult«tto, percbè hanno g·ià il Joro .candidato in pectore : un inedico del luog·o.' 11n intetino attratto co11 la pros:pettiYn della «probabjle nomina a titolare stabile», ecc.; esse s i a do! T•erauo n spianare la Yin a l lor o beni amino, limitnndone le a lee d'in. ncce!=:~O col ridurre al minimo il n11n1ero clei cancllclati: e pe1· raggiungere que-sto intento, non v'è nulla d i meglio che dlO.re -scn r a diffusione al concorso, o provveàer,·i solo all ' ultimo momento, per salvare le forme . Il sisterrin. è condanna bile perchè a nnulla praticamente il con cor so ecl impedisce che Yenga no T>rescelti gli elementi migliori, oc1 almeno che que~ti giungano ad occupa re i posti più n. 111.b iti, i quali sono anche quelli di maggioi·e rcsnonsabilità e do\e si p uò l'ellrlersi più u tili. Così il d~111- . no ~i 1·iper cuote ,s ulla collettività. È str ana l'indiffeten za con cui la clas~ meclicù tollel'a da anni l'incon ve11iente . ~i direbbe che 'Questo n ort intere~$i nessuno. G Ii oi·clini, i Si11<laca. ti, le Associazioni professionali, se1nbra111> non n Yere il dir itto nè la curiositù d 'indagar e 10 1.'agioni della tardiva ed incompleta pubblicità ·d nta ni COllCOl'Si . r.Jn stam1 >:t prof~ssionnle clovrebbe se11tire il <lo·yere cli esercitare il .suo controllo°. .<\ dire il ver o, ì.l nostro giorn a le ebbe, or è qunlche tempo, il merito. tl'il111nJzare l111a Yoce di protestn e di a n1monin1ento : u1n n o11 trovò echi nè .·egu ito !

I-:e

i\ile.sso in

evic1~11za

***

J'inconvenient('.), bisognerebbe· ~scogi ta r e, o .alme110 s ugg·erire, qualche r imedio. Il compito non è facile; tuttavin. Yoglian10 azz:l rdn r e n na ;>ropost:.1 .

Ci sembra fuori di luogo inYocure dai Comu11i nna maggiore l i1 rgJ1ezza nello 8tabilire i termini con1e -si fa per i co11corsi a medici ospe<lalieri ~ u fìicia li snnitart. a insegnanti uniYersitari, s~n1 1n·e a lunga ~c:1<lc· nza. di J11otlo elle la n otizia ha il tempo cli d iffon<.lersi tra tn tti gl'interessa ti; cl S('tD bra fuori cli luog·o <li raceo1nundn re a i c1omuni il110 zelo e l1nn teinpe~tiYiti1 n1aggiori nel c:orunnieare gli annn11;1,i. I Ctnnu11i si rnunterl'anno fe<lt'li ai lor o n1ctocli, sficla11clo tntte le esortazioni. ~:11,-0 cl1e non intt>rvenissero cliSl)OSizioni t.:'lssative ùi legge . ilite niumo pitì or;po1tuno <'h e l a Dil'ezione gene1..1 le di Sanità, sempre vigile nella tt1tela della sal11te pubblica e delle cla ssi .sanjtarie, prepari nna soln zioni:~ d'ordi11e amu1inistratjvo. Basterebbe, p . ~s . , disporre di r a ccogliere, presso gli uffici dei medici prorincinli, i11 un reg·istro di protocollo od in nno sch eclario a cce.ssibili agli intere~sati , g·l i estre111i dei concorsi banditi nella provincia, in 1noclo cl1c si po~sa a Yerne una visione schem.aticn, r iassu ntiva, chinra; cbe .tutti questi ~len1enti Y~ni ·~ro accentrati in un ufficio della Dir~r.ione gC'nerale, e chP da questo ufficio venissero clnte informnzioni a qna11ti possano avervi intere~~e e dir!1 ma te le notizie dei nnovi concorsi ai r·c·riorlici che ne 3Yes. ero fatto richiesta, co1ne le J·iyi.s te me-Oicl1e i 1tofessiona li, i bollettini di concorsi, ecc. Un imr•iegato. dislocatovi da altri ser\ izi, ..:;arebbe più r:he sufficiente JJer Hccuùire uJla t)i sog·nn. È an che desidC'rn bile che si dispo11g:i un:.1 buona Yolta <li co11ceclere ~"li concorrenti la fn coltit di r egolarizzare la loro posizio11e a conC'orso espletuto : per concorrere, cleYe poter ba~tnre la don1.1 nda corredata dalla lau rea. L,a questio11e, C'l1e investe no11 soltanto l..'1 Yita 11rofessio11ale medicn, nla anche l'interesse p nhblico, n1erita cli essere nffrontntn e risolta. L. l'>.

Cronaca del movimento professionale. Per lo stipendio dei medici condotti. J,a Direzione g·enerale della Sanit~t p11bblica ha pro1)osto lrr modificazione ~g nente a ll'urt. T. U. leg-gi sa.niturie cir ca l 'aumento di ·stipendio a i :\fedici condotti, sentito ufficiosamente il parere dei rn u1>resent:1 n ti di classe (A·ssociazione Nazio1utle "J\lec1iei Condotti ed .A5;socia zione Naziona le ,.eterin~ri<1) : «Contro il delibe1'ato della G. P. A. i Co1nuni e i ~1<..dici condotti inter essati possono ricorrer(-' ('lltro tre1tta. giorni n1 GoYerno del R e, il qualf~ J>rov,·ede con R. Decreto, s~nti to il Consiglio Superiore di Sanità».

Medici condotti e Amministrazioni comunali. T/8 ')t-~t tèmbre ebbe lt1og·o a Perugia un secondo conyegno tra il Comitato Federa le dei medici conclot ti e i I Consi~Jio della Fe<ler•lzione dei Comu11i {T1ubro-Sabini. In esf.io fl1rono concretate le mo·


IL .POLICLINICO

dlficazioni n 1 On1)itolato ti1)0 d'onel'i e con1pensi, rigua rùanti SJ>ecia lrlilente il diritto a lla cura seco11do due e le11cl1i di i11scritti, il mezzo di tra·s r1-0rto <l~L ritene rsi sempre a ca rico del Co1nt1ne, e gJi aumenti quin<]uennali. (l);1ll' « .d vven,ire Sa11,itar·io ») .

Ali' ordine dei Medici di Roma. -~ella

\rotazione ehe h a a vn to Jnogo 1'8 cori·., sono ri8ulf.:i ti el~tti i d ottori Gallenga, Dra gotti, ZeYi, Gi:.1 r1nuz7.i; •sono rin1asti in ballottaggio IJ11gli, ' 'olpiui, Cochetti, Guidi, l)aparozzi, Borro1ueo.

AMMINISTRAZIONE SAhlTARIA . . Servizio· Ostetrico delle

l~vatrici.

In seguito alla pubblicazioue del regolarnento <le l 1914 sull'eser cizio ostetrico delle leYntrici, Yen nt-ro .accresciuti i mezzi pre::;critti per l'as istenza al parto n att1rale, estendendoli anche a quanto el'<1 i1ecessario per la prima igiene del neo11ato, specialmente lier quanto s i riferisce a lla profilassi clella congiuntivite. Ora il ~1inistero, e8sendo Yent1to a conoscenza d i alcuni i11conYenienti Yerifica t isi per inosservanza deìle ptescrizioni contenute nel suddetto regolan1ento e nelle anne~-se istruzioni, ha emanato in data 8 ~tterubre t1. s. unn circola r e con la q11ale i11vita i Prefetti 9d indagàre se vengono nella J>rov'incia rigorosan1~ute osservate le })rede tte <l'ii&posizioni, specialmente quelle riflettenti i mezzi di et1i dev'essere fornita la. ievatrice :t llorchè •1·s.c;;iste le partorienti, e ad adottare, occorrend'o, le 1uisure atte :td assi~.irare l'adempimento delle prescrizio11i in vigore e a r eprimere le trasgressioni.

RISPOSTE A OUESITI E A DOMANDE. (9676) Licenzianien to d el 1tiedioo oo·n d otto per fin,e di fer1na. - Dott. N. D. 1\1. da L. - Rispost<>

direttan1ente, come da sua richie ta. (9677) Medico 001i<1otto e<l 11/jicialc sanitario •~o vos80n1J fa,r pa1·te d ella Con g1·ega :tio·1ie di Oar ·i tà. - Dott. G. S. <1<1 R. - 11 medico condotto

r1u(1 fàr p a rte della Congregazio11e (li Carità, DOJl c:o .. ì l'Ufllciale 1sanitari0. R.iscontrisi «la legis lazione sanitaria in rapporto allo eser cizio professio11ale » del conun. Vigo. ris1>cttivan1ente a pagine 163 e 195 ove è a mpian1ent:.€' trattato l'argomento. (9678) P ension·i,. - Dott. P. C. da L. nl. - Li(!uider à la so1nma annua di lire 4285. P er l 'acc<}lll1)3-g namento fatto a ll'inviato clella P refettura a lla loc-alità infetta, ha. diritto di perce11ire dia.ria e t1·asfetta n. carico del Co1nune, a i termini dello articolo 86 del regolan1ento pe r la e~cuzione della legge sanitaria. l)u(, rassegnare le dimissioni da Ufficia le sanitario, almeno un mese prima da ll'epoca fissata per lasciare il servizio. (9679) P e1is·i on,r3, - Dott. F . 1\1. da ' ' . - Sia cou la i1t1ova c-h<~ cn11 ì"attn[)Je leg·g·e i1t1ò chiedere l ~ llensione con 24 anni, sei 111csi ed u n g:ior1~0 cli

[.L\NNO

XXIX,

FASC.

421

S('l'Yizio . In base nlla nt10Ya legge e con i :for11iti. elementi, liquide1·~t la son11na ùi lire 2118. Doctor J usTITIA.

CONCORSI. roSTl Vc\C'A ~TI.

BOCCOLO DEI T ASSI . (P'io,cc·n .c·a.). - Scad. 20 ott .. ] ;. 6500 oltre L. aOOO co111pleme11tari, I ... 3000 caY. oJtre L. 1500 c.-v. ca,·., I .. . 1200 c.-Y .. L. 300 in<lenn .. e<·1 v . sanit., I.i. 2.50 :ttl<lizio11a li sui 1000 poveri; n ~~icur. Scl1ia1imenti dalla Seg~·eteria . CASERTA. R. Pref e/i'Ura. - La scadenzà dei COil· cor~ a posti di Ufficiale sanitario per 11 Comuni (v. fase. 29) è stata prorogata alle ore 12 del ~()­ novembre. CEnraNAt'E (Pavia) . -- Consor. Scnd. 20 ottobre. L. 6500, addizion. I J. 1000 i\ei l)t·imi 1000 pov., lire ROOO ca va le. l~IBEXZE. ll. Prefuttura. Utr. san. e medicoe<q)O dell't1ff. d'igiene i1e l con1nne di Prato in Toscana.. Vedi fn sc. 40. Scad. 31 ottobre, LuccA. SCR<.l. 31 ott. L. 6000 (sic) e ?> qnil1que11ni (lecimo, I.i. 1000 trnsp., due c.-\·. ~fARTINENG(I ( lt<JJ'[/an10). ~ <:a<.1. 10 llOY .. co11cl . i1tte rna, piHnura; ''b. 0047; IJ. 6500 per mille poY . ~ L. 230 ogni centinaio in più fino a 2000, c.-v., :;. q ninquenni dee., non obbl. cav.; la urea. da a lmeno 3 hnni ; situaz. fnm .; ser,·izio ospitaliero nel ti · l)a rto m edico ; e ventuale asst111zione ancl1e del r evar to esterno del C'on1u11e, qualora il C-0mune 1<> creda conv(~niente è \e11gano a. cessare i patti co11tratiua li eon l 'attuaJe titolare. Ospedale di S. Jlaria, dell e ~ telle. ~Iedico assist<->nte; f ;. 5000 lorde, più L. 2000 c.-v .,. l\IELZO.

a lloggio, d11ce, ri sca lda1u ., bucato, parteci1)azione }JroYenti di l\tubulat. Età liruite 35 (sal\o coloro· che già p re.sic:'l.Vfl DO serv. t)resso nitri enti). Nomin.a e conferma biem1aJi. _<\. tutto il 20 ottobreMILANO.

Oo1i.~glio

d egli Istituti Ospitalieri.

-

Scad. 31 ottobre. Quattro medici chirurgi assisten. . ti interni ; vedi fase. 3G. PALAZZO ~~DHIAJ\"o (l ..)alr>r111u) . ·- C::t l)itolato modello. Rf'ad . 81 ottobre . P ALERMO. Rped<ile Civ ico. - Primario del r~par­ to di teraJ;iia e di;lgnostica fisica, . posto istituito (lai Banco di Sicilia; f ;. GOOO, c .-v .. 3 qt1inquenni òi L. 500. compartecipazione 25 % introito glob..-t1e lol'do J)roventi. Titoli. Euì. massima -i:1. Docllnl. ull' .A.run1ini~traz. dell'OSJ_)ed. (Yia Qun ttro •.\.prile) OOll più tardi del 10 nov., ore 18. Xomi11a ùi . an11i, conferma di 8 a nni. Divieto di gabinetto l'adiologico privato; incom1)atibilitit cn11 I~titnti clove esi'Sta gabinetto radiologico. Cl1iedere u i1ILunzio. PORANO (P erugia). Scad. 30 ott. L . 6000 per 1000 pov., L. 1000 di resid. po,·era se abbienti' meno di 300, L. 1000 trasporto in campagna , L. 200' uff. san. e arm. farm., tre quinq. decimo. Qu1sTELr.o (Mantova) . - Scad. 20 ott. Per San Gio,Tun11i d<:'l Do~o, costitt1e11do comu11e autonoino_ J;. ~000, q11nc1 r ienni <lecimo, dOJ)pio c.-\.. JJ. ·100()


{ANNO XXIX, .B~ASC. 42]

irasp. per t1so costante ca vallo o a t1tomobile, lire 2500 I1er t1s:o non continuativo cavallo o n1otocicletta, L. '00 bicic letta . Scud. 31 ott. L. tre i]uinq. de<?imo. doppio c.-Y., L. ~00 ovv. quale n1ezzo trnsp.. I,. 500 se uff. san. ..... RoscoFREDDO (Fo rlì). Scad. 31 ott. 2a I .. 8500 e JO bie11ni , ·e ntes., L. 2500 caY., cn ro-vi\·eri. . RACCOLA"SA

<L-dine). -

cond .; doppio

(~tipendio

J,. 3500 p iù i C:1 r o-vive ri e l' indennità di alloggi0). I11dirizzare la clomanda, eorredata dai titoli, !1 lla Dit'e7.ione dell'Istituto al Policlinico Urul1E>rto I , e ntro il 30 noYembre. l{oMA. }i i1iis f ero d ella P. I . Sono aperti · l -concorsi alle Cattedre di clinica chirurgica e dl unatomiJ. i1orruale a Sassari, di otorinolaringoia tria a P à \·ia. Sca<l. 30 novembre. R u YI.\ XO <Ca se rta ). Scadenza 31 ottobre. Età li1nite -10. Stipendio I .. 0000; indenr1. cav . J,. 1800; }'e r uff. ~i\11. rJ. 200. s. CASCT.\XO DEI BAGNI (Siena). - Scacl. 30 ll OY. : i}a. co11cl., resid. n P.n1.'lzzone, L. 6000 (sio) e 8 trie n· lll vente~iU1 0, J, . 2000 trasp., C.-V . s. A~ATOLI \ DI NARCO (P er11gia) . - Proroga 31 ottobre, ferme restando tutte le condizioni . SPELLO (P eri1 gia ). Sc:id. 30 ott.; per i pov. <ii Mirnbello l .1. 0500 (in corso aum. a 7400), dor· pio c .-v., L. 2500 c:1v. (in corso aum. a 4000) i..:, P OLETO <Perugia) :-\. tutto 1° n ov ., condottta {li can1pug11a econd•t StHl, resid. in St1·ettura , ab. ::026 : L. (i000 csio) , doppio c .-T"., J,. 1800 obbl . cav. 1

q•J•I.

(7'orino).

Co11dizioni capito-

In to. Scud. ;~1 0ttobre.

lJiffi<l e e boicottaggi .

Nuove clifficlc : ~IonteYn rcl1i (A rezzo), Grottarunl'e (Ascoli Pice>110), Cla11 t e consdr zla ti (Udin e) . R evocn cli tliffi<le : Quinto \ 7 alent1no. Si ra iuu1E>11tn cl1e la p11()vincia {li P erug-in è bloc·c a ta: tutti i concor si banditi nella provineia sono diffidati . Ri fa IJreto:ente che la condotta con sorzi<1le d i .Xarco-~cJ1cggi no (Pert1,g;ia) è boicott:i ta n f<1 Yo1·c del d ott . .:\. \~nnnn cciui. ~OMINE,

Il

PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Consi~lio

NOTIZIE DIVERSE. 11 Ili Congresso Nazionale per le Industrie Sanitarie.

R . .lst ituto di Elettrotercipia e Radiologia. Jf cclic;a. <lcll'l: n i vc1·si• ì . ~ nperto il con corso t>er titoli ~l l)OSto di niuto effe ttivo alla cattedra

'#JLL·\fOCCillAP.00

liere nell'Ordine dt'lla Corona c..l'Itnlia pe1· benen1erenze professio11nli.

0000 e L. 1000

Ro}.C.\.

Et<l' l")fil.

1381

SEZ LONE PRA1 lCA

Direttivo dell'Ospedaletto Infantile « C~')al'~ Arrig·o )>, di Alessandria ha nomi11a to ad ltllan.i1ni tù 11ti1na rio pediu tra e direttore sani tal'io, il clolt. GioYnrin i ·d è :r oni, aiuto della R. Clinica Jle din tricu cle ll'V11iversiti\ cli Padova . 11 dott. l) l'Of. :r emi stocle Laurenti è 11ominato -caYali~re 11e ll'Ordine de1la Cor 6nn. d'Italia per ·spe('inli be11en1ere11ze scien tificl1e e militari , acquisite (lura nte la gu erra italo-a11str iaca come capitano ineclico e direttore di Ospedale da Campo. 11 dott . .;\lich elP. C{>ntella. ufficiale sanitario di l\lontel ,-•011~ di Pug:lin (AYe llino), è nomin ato ca va.-

Orga nizzato ott.iman1ente dn. un Comitato, presieò11to 'da l prof. P . 1\.'larfori, de l quale facevano r>a rte, oltre al prof . Ca vara, diretto1'e de ll'Orto I~otaniCl\ varie fra le più ,disti11te perso11alità d~l inondo sc:ìentifico e ind11strinle napoletano, il terzo (~ou.gresso Nazionale per Je Indus triQ Sanitarie si è svolto a Napoli n e i gior11i 21-22-23 de llo scorso S'=:ttem bre. Rinssu111i a n10 breven1ente i lavori 1 inspirati !11 concetto fondamentale {li pro1nuo\·ere e attuare una ri rmoni r~a fi1sione d ella atti,·itiL scie n t ifica con quelL'1 ind11 ~triale, e riportian10 pii1 che altro le «concln ~ioni » dei singoli arg·on1enti, c11e furono dibattuti e apy 1rofonditi. J,:i Relazione de l prof F. CaYu ra su «le basi <le1!a

incl~t stria

delle vian,t e n ieàicinali i ·n Italia >>, pa ssava in rassegn a molto opportunamente tutti i mezzi scientifici e pratici per ottenere un reale sviluppo cl ell~ suddett~ in<lnstria; le conclusioni, ap-

f1rova te dal Cong·ressQ, invoca vano : 1) secondo il co11cetto espr esso n ei precedenti Congres~i, una opportuno. legislazione per la raccolta e il co111 rne r cio delle I,iante m edicinali; 2) con1missioni regio11a li di tecnici per censi111<:nti e n or1ué r a7.iona li: 0) i~titur,ioni n uove, di caratter e scientifico, tecnico e didattico, col co1nplemento ancl1e di control1<> comrne r(\inle e nrtpoggio al con1mercio razion ;tle f='ll on0st<• fl<>lle l)if1nte i110<licinali. ~i ;1ppr o,·a ,·a qn in<li 1111 Yoto a fn \·ore di Corsi di butanic1L f ar111aceu tio<i nelle scuole di f a rmacia, iu agg·innta <ll1e apposite scuole di e rboris teria, ecc. Un:1 J)à r te 1no lto n otevole ha a vt1to in qt1esto Congres~o, anche pii1 el1e nei precedenti, la inditst 1·ia, id1·0Zog·i ca i t1 i:;enso lato, tenuto conto cl1e i11 t e.n ltà l)Qr n essn11n nltra i11du stria m eglio cl1e per questà noi sia mo, in I talia, mirabilmente ricchi di Jlla t erie prime. -Ropra tntt o il c:on111Jesi;;o della l egislaz·ion,e att'lf,f1l8 nostra in, ra,7,·vorto clir8tto, o ind1retto, con, l e inll nstrie idrologiche , il p rof . r. r1 ccini11i di ì\lilan o sYolge\a u na «relazione>), prospettnndo qun li sono i desiderati essen ziali in rapporto alla sa na Yitalitit ò~ll a id rologia ita linn a e rife rendosi sia a llf stazio11i idro-balneari ed al lor o funziona1nent~) come alle ucque 1ninern li ye110 i bili i11 bottiglie . l )ett a i e lazic,n e era fu tt.'1 in 1101ne ·d el Co1nita to r•ermanente per le Industrie Sa11itnrie Italiane» 0 acl un t e1upo in nome della «Associazione Medie<t l talia11n. di Idrologia, C·li111n tologia e T e rapia 1i$ica ». Gli « ord i11i òel g iorno>) vota ti dal Congresso, in rnppor to a lle ir1dn stri e iclrologiche, ebbero i seguenti riferi 111e11ti: 1) Applicazione i11tegra le e immediata della I A>gg<? J 6 luglio 191 G: 2) ...\.ttennazione, in linea ge11era le~ del fiscali-


13~2 ~n10 e:ug·li

JL POI.ICLINICO

St:i bi li1ueuti torn1a li e

~ovvrcssione della

« t:-t sa c:;ni hugni l); 3) Couccssio11i ~•i Co111u ui, sedi di Sttt~ioui tcr111n li, ece., di tutti i i11ezzi ueeessa ri per la loro funzione SJJCcilìea ; ·1) Una ~eric di l)l'OYYe ùi1u e11ti l'i fe reutisi ulla ind11stria delle acque u1inera li i 11 bottiglie , di1uos trati necessarii sia per la Yit~lit~t {]i <JtH?.Hta iu <lnstria tro,·:t11tesi ora in g·ra Y C crisi e sia JJer la I~<>~sìbilith delJu espunsio11t~ nll'<'ste ro delle 11o~trc acque n1iner•1li. Tn11>ortn 11ti contributi alla a n111i._t discu . sionc vort~11·ono, olt re !I re k1 tore, i 1 J)1·of. )ln rfori, che 11resiedeYa : i l prof. Bert~1zzo li, v resid~11tc <.lel C'o1nitato Perrn:.ue11te <iinnzi 1·icordato; J' nvY. , ,iolati • tli Roma: il ca Y. Saccani e ca ,-_ :\Jarelli di A1i1a · 110, ecc. 111 in1rticolare iwi il 1•ro f. Di "D""ra nco, cli diritto in<lustriale presso I.i T; nl,•e rsitit <li .ra1loli, illustrn ,.a le questioni tli diritto i11 rnpporto alle i11d11stri1~ Ra nita rie i11 generale. ccl nlle idrologic11e in l)articoJare ( pro1JrietiL dei u1a i·cl1 i , bre vetti i 11 gc•11ere, uo1ue <lelle :icque, ecc.) . A Jtre relazioni interess:i uti si ebbero riguai-danti: (( I.J' inrlust1·ia chi11L lca 'll0.Z'ÌOJ1Gle in ravpo1·to ai nu ovi l)ri.~·zonti d ella. farn1ocotcravia. >> (clott. Cazz~11i di ~111:1110), «Su.i rarii 111 etorli di sta, bili.::~fl­ 1

1

1

rt·l one dc·l vrin cip·ii: a.tti ui ci el. le via1ite 11ioaiciriali)) {(lott. Corra dini di Napoli), «Sui 111ctodi cli 0 01itroZZo delle acqu.e 11ii-nerali » (prof. E . Ca rdoso di Napoli) , «Sulla atf.-i-rità del l 10 111 itato Na:::ionalr, pro P'i unte n~ eàici1iaJi, aro111atiche, ecc.» (Drof. F. Cortesi <li Roma) e con1unicnzioni in11Jortanti cl(->i proff. G. ' rinr i, E. 'l'oC'C'o. dott. Leon•~ , I1rvcrni , Bever:in~J. li"fl Jcia i. Federici, ecc., ecc. 11 prof. ('lii. toni rife rì intor110 al «con trollo bio· l c1qi co rfelle solu .ziorii con11ner c'iali di adrenalina e 71C:CCS8itri rli 1111 iji.oat·e la. l oro prepara::ione » C il òott. A . Rotti, gii't fa,·oreYolmente noto uel camp·J O'iornalistico per le ~11e iniziati\e a favore de l a1ez~ . . ~~ogiorno <:l'Itnlin, trattò de lla «Opporti11i'ità di 1st·i f a.ire in, "}.i apol'i. 11nr1, Se.::: ion e d el Oo111itato P er1na1ir:n.te v er l e lndustrie ~';ani /a rie»: il Congresso nccol~e I>ien.1n1cnte tale idea. I1tfìue il prof. Piccini11i preRe11tò una nota rig·uard a11te i « ~led'lCi ltali11-

n i all'p,stcro » 11ella quale. clovo HYe r si11tetica 111ente es:po te le benen1er~llze ùei colleghi 11ostri resi<l(:inti all'e~tèro e(l i ruoti,.-i pei quali n on dobbi:l1uo di111~11tiC'nrli (come finota si è fatto) . formnln yn. nna ~eri(\ di propo:-:te prn ti<>l1e intese n dar Yitn a ra]Jporti coutiÙuntiYi con tutti i nun1erosi (' l>Pnpn1èriti colleghi df\ll'~ste ro. ~ella 5f>dutn di ehiu su rn. ùo1X> 1111 discorso d(->l !JtOf. l\lnrfori, che rias:::-;un :r·Ya i la Yori del ongresso, e altro d e l prof. B~' l'Ul'-7..-0H , ch e ringrnziava. P auspica Yn a ila contiuuitit. ~d n lJo s ,·ilnp110 sempre

n·1ng-giot·e 1Ji questi co11yeg11i ~cienti.fico-in~~1stria1i 111 oficu i, si òecideva che. ver r endere poss1b1le un~ p1·f:parazione sempre n1aggi.o te. essi sinno bien110 J1 n11zicl1è :.innuali, e si pro<.:lan1n Torino sede {lel Co1igl'esso n1turo t1924). J. . n « lfo.~tra. d<~lle Indu~t r ie FJa 11ifaric ». facente fJHl'te rJelln « l·'iera GaJJlf1ionaria » C otti1nnn1ente 01·ga11izzata dai dottori Imbert e Xoc-C'ioli, riuscì i11te ressnnti ·i::in10 e d egno co1u1)le1nento d e l Con-

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LANNO XXIX, F ..\SC. 12]

gresso, tier il quale n1erit3no :i1n1)iu lode gli orgn nizza t1> ri, e segna tamente l'egregio prof. )fi1rfori. P.

Congresso Medico-Chirurgico Marchigiano. ., Questo Congresso, indetto dalla Società medico<:llirurgica. anconetana ~ di cui abbiamo dato i10tiiia, ha avuto luogo i11 AI1co11a nei g"iorni ll, 12 e J 3 settembre 11. s., ed è perfettan1ente riuscito i1er nu111ero e Yalore dei congressisti, e per l'importa11za d<:\lle re lazioni e delle com1111ic~1zioni. Hanno preso l)ù1te al Co11g·res~o - oltre h1tti i l\1edic.i <· i C hirurµ;i priu1ari dei principali Os11edali del!'~ ~Iarche e nn1nerosi medici condotti - molte illus tra zioni mediche d e lle iio~tre lTniYersità ua ti,~i ll~lle l\lnrche tra Je quali l'on. J)l'Of. Baglio11i fli ' ~1arfori di Napoli, 11 prof. DonagB oma , il fJrvf. ~·io di )lode11a, il prof. Gallerani di Cam erino, ~c. IJ Co11gresso è stato inaug11rato dal l)refetto conted'Ancora. T! n.1ur1icipio e la Pro.v incia ha11110 offert<> un ve1·m o nth d'onore. Il prof. Cap()grossi, priu1ario dell'Ospedale fli ..:\scoli., ha rife1ito sul tema generale «I.a diag·no~i p r ecoce delln tubercolosi polmonare »; il J)rof. :111cci sul t<?ma « T,n <>hirnrgia del cieco» e il clot.t _ l\'[ ontanari, radiologo <.Jell'Os1>edale CiYile (( r·n1hc•rto I» s ui « Lillliti della cura radioterapica >>. J~e tre relazio11i hanno <.lato luogo ad llna brilla11te e viva (ltscussio11e. J,ie con1t111icazioni. 11un1crosc, va rie, inte ressanti,. 11on poterono e8s~re <liscusse tl1tte per m:incanz<l d1 te1npo. E qnestn è la inigliore dimostrazione <lell'abbondante contributo dato dai n1edici mnrchig"ia Ili a I Congresso. ~elle tre sere de l Co11gre ~o ebber9 lt1ogo le co11f t'i·en.ze <l~l prof. ~4.. . Donaggio (JAl cellula nervosa); del prof. E. I.1evi, direttore e fondatore clelJo I~titt1to nH7.io 11a le di Previùe11za socinle (Il \Hlol'e tlell<.l Yita umana) e d e l prof. sen. E. il1araglinno {l;n tuberC'olosi e la VèlCeinnzior1c antitubércolare). I Cono-ressisti ho11no vis itato ì ' Ospedale Civile « l 1 111berto I » e il lVIanico111io. Il prossimo Con!!.·1·e.sso 1nnrcJ1igiano avrà luog'O i1el prossimo anno a Camerino e la Comn1i·ssione ordinatrice è rius~i­ trt. co1nvosta d e i proff. Baccn rani, BagJioni. Donaggh), Gallerani, 1\fa rfori e ~Iodena. C. 1

(

~

Congressi. J)ei n n1nero. i <.:ongressi

~111it<.1ri

c-l1e banno aYuto luogo n egli scorffi g·iorni o che si aduneran1~0 tr:1 poro, i lettl11·i troveranno 11otizie ~om1nar1e O\'Yf\ ro i r esoco11ti dei lavori, a nor1na. (lell'iute res~c_. c he pre::::e11ta110 per la p;<' ncralità dei colleg-lli.

Munificenza. IJ ·00nte Gaet.'lno RonoriRt nobile patrizio 111a nt(l,-;t 110 11a reg-alato una :-;o.•tnn7.a colos~ale . c-hè ~i vuoi far nscendore acl oltl'e dieci n1ilio11i in b e11i stabili, più il n1ng·nifico Jk.'11azzo di sna re:-:iden;r,a, per lln i~titnto i1ro'-infnnzia.

Per l'internazionalizzazione dell' iusegoan1en1o.~ l.J'Istituto Rockef~ll<:.>1· ha inYit<tto parP(·c:hi prof e. ~o ri <l~Jlp J•'a<·0lt~1 n1~<li<·hp cli r•nrigi -~ di Rtra~·Lu1 go a r f'C'ar:.;i, C'IQill }ll<.lt~11u<>n te a ~1.e e dello


(ANNO

XXIX, FASC. 1·2]

SEZ TONE PR.'\Tl CA

stesso Istituto, i1egl1 Stati l 111iti, per studiarvi la org.a11izzazio11e dei serYi7.ii sanitA'lrii e dei lnbor:itorii <l'igiene. •

L'Ordine del Medici e la questione Ospitaliera di Torino. l 1 Consiglio òiretti,·o cl0ll'Ordine dei inedici di Tori110, preso in e~an1e il progetto <li costruzione del 11u0Yo 0·~1)edale i11 quella città, iu n11 ordine del giorno si co1npiace <lel 11uovo r>asso fntto dalla. veccl1i:_t qt1estio11e ospitaliera verso ln <lefi11itiYa soluzio11e, sr>era ndo cl1e, •Sl1peruti gli ultimi ostacoli per !)arte delle com1Jetenti autoritit, pel decol'o dt?lla Cittil . r1ell'interesse della citfadina11za e d<'lla coltt1ra 111etlic:a , lJOssa a v·yiu r :o:;i ~o ll ec i tan1cntè , ·erso la un 1..:oncretn. a ttu.azio11e.

Comunicato. Con -.1tto <lei 1~ c:ort'. l'l:sliluto JJioc-hi11tico Italiano ha rileYato le attiYità materiali e c ie11tifi('l1e dell'J tituto J1111n1i11ita1io Sto111osi11e (.Anon. c·a1). 1,000,000 in liquidazione) . 111 relazione ai breYetti acquisiti, l' I stituto Rior·l1imico Italia110 anzideotto 00 11ti11n <::l'~t ln l)l'()(lnzione (lelle Sto1nosine e di a 1tri pro<.lotti iD11nnnit:i ri sotto i1 controll o dello Stato.

Corsi per l'esercizio professionale in Germa1nia. I/l:11iYersitit di Amburg·o l1u orgnnizzato de i corsi per p1·e1)é.ll'are i ined 1ci a ll'e.'er <.; izio i1rofe si.011ale in a lcuni paesi ~tra11i e 1 ·i e c ioè : Spagnn, .A.n1e ric-a. s11ug11ola, Olanda, .. ~yezia, Danimarca e :N"or'' egia. I can<lid<tti ,·e11g·o110 <' aminnti sulle lingu1~, sulla storiu , sullo s,~i1up1}() politico, ciYile e intel-

lettuale <.li qncRti Paesi, ecc. ; corsi collaterali, n sc-eltu, concernono le malattie tropicali eù a ltri C<i llll)i 8pcciali. T1a Facoltà me<lica ha diSJ)Osto i cr1 r~i i11 modo .. da a{lattarsi a qt1eRte A lf:slands<li1:lu111 priifu nu<>n, !)l'ove desti11ate a. J)re pa rare e addestrare teoricamente e praticamente, nll'eRercir.io ' O(' Ila n1edici11u in paesi st1·anieri. <J ournal A. JJl. A., 9 sett. l ~)22).

Corso Internazionale di Studi Superiori all' Università di Vienna. I-'1·ou10. 80 du 1111 Co1uitato Uniyersitario n11gloa u~triaco . di cui è pre.~idente onorario :\I. Hci·· r1isch, ~i è ténuto vresso l'Università <li ,~ie11nu UIJ corso intetnazionnle di studi s uperiori. 80110 stati Rvolti i11 frnnce~, inglese, teclesco ed italia110 •tt·gomc11ti })Olitici, economici e scientifici con })1{.)na lib e rt~ d i clisc11ssione. Per gli italiani ln t1~sa. e ra di lire :150. Il <'Orso, i11izjatosi il 7 settt'n1bre <lurò due setti1n:111e . Per in1formaz ioni su questi 'corsi ri ,·oJg·er si alla cancelleria dell'Univer·itii. (Vie11n~t 1, ,,-erreng·a..sse 7, !)l'esso l'hofra t 11erz).

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1383

c,)l' ·o s11egneY<.tsi a 'L\logt1 di~cio. ùovo lung'tl iuaJa ttin. il dott. Rl\l~J O~DO DE I'EH~11~ , n1aggiol'e meùiC'f) clella Riser--ra e direttore <.lell'f>~1Je<la le G iaco1no l)e )Jartino. Il 5 ntaggio

Bra nùto ad Alatri 11el lRT~~: la ureatosi a RollHt fu i:>er qualcl1~ te1upo rueùico <:onclotto nellù '.a1npngnn ron1a llH . Nel 1911 ~i trasfel'ì i11 :sou1aJi;1 <lOYE-> il.ire~se }>l'iln:t l'!11ft:ll'lllcria di ~letca e })Oi l'O$ped~1 l 1.! D e j\l[a rtino i11 l\logaùiscio. J .. a. va:-itu e soda cnltu 1·n. l)l'ofessione, il tratto sig11oriJrue11te eott<.:>se, la sq ui sita bo11tà. ùel cuore, e<l i J gl'a 11de ge11el'O$O di.o interesse, lo resero Yene ra to e c:.1 ro e quanti ebbero bisogno ùell'oper~1 st1i1 inteliige nte e be11etìca.

J h1110tn li riuscirono un:l rn<.1 nifestazione imponc•11te e Sl)Ontanea di stin1a e <li eordoglio. , .."i part<.'ti p:1ro110 tutti i bian<;hi della cittit, i no~'lbi li indigeni e la con1unità indiana a l <:orupleto. Por~~10 l'estren10 saluto Hlla salma, S. E. il (1overnn toi·e, il Direttore di Snnità u nome del (.'orpo :-;unitario, jJ capo cli Gabinetto I>ei fnnr.io11:1 ri. J~

stata aperta u11a so ttoscri~io11e fl'a i bia11el1i cli tntta la Colonia. col rieaYato d e lla qt1ale ver. rit costruito n11 nuovo J)adiglio ne ospect.-1lie r o che, l ;(•r ricordare il Defu11to, snriL cl1iamato PacligliolH.· DE f'EB Sil S. · E. G.

.\ ùue n1Psi di cl i st<tnzn <.ln lla n1o rte del ùottor J)e l'eT~iis llll nuovo lutto colpi,·a il Cor110 sani-

tn rio ùella Somalia. Il cavi tu110 medico dottor J, TJ IG I DOG'f.,I 1\.. n1oriva il 27 luglio a l\:Iogaùiscio d opo breve malattia a. ~ li 3-:l anni. ,.\.ye\a parte<'ilì'l to alla g rande guerra sen1pre i11 prima linea. con nn reparto <.l i fanterit1, <.lisi111r>egnando la isua n1i :sione co11 ab11egazione coraggiosa e lodevole. I-~r:1 ln Son1albt dal dice1nbre dcl 1020, e si era cattivata . nbito la stiu1a e la s i1u1)atia di quanti lo conobbero, ver la seriet~1 e la d ignitù dell'eserc..izio profes~io11alP. per la sna rettitudine1 ver la sua. bo11tà. Jja scom1)n r~a S11a, nel fio re della Yiri1itù. destò i1t tutti profonda, ùolor~ a ltn11r s io11~. e lo proY.'.:i rono g·li in11)0nenti f11neral i resi alla fli lni s·a11na, cui partecipò 1·intera POI>olazione. l")a1·larouo commossi il CTI)Yernatore ell il capitano u1edico I{<:'i tuno a 11orrte (lei co llegl1i. A cura ùi questi Yerrà quanto prima posta una ln pide n ell 'Ospedale De ~:Iartino di l\.Iogadiscio 11cr ricordare insieme a l dott. Dog;lia gli a ltri du~ u1orti gloriosi del Corpo sanitario militare in So11u1 lia, ca.pita no medico ì\fancinelli e te11ente n1edico Profeta. E. G.


IL POLICLl.\lCO

[Ar\.\O

XXIX, 1:-A.S.:. 4:: j

.Lo.'ncel, 22 luglio. -

H. BIRKETT. Sullo svilupp1J 11 quadt·o clinico della poJ i·01n1e • J1 ·te nnt. acuta. della ri11olaringologia al di là clelJ~ _<\.tlantico. KaosFEr.n. T erapia rneclican1entosa dei distul'W. I-1. BATTLE. Appendicite c:ronicn e dolori adbi sessuali. ·d ominali ricorrenti. - J . S. JoLY. Ritenzione di Rev . de 11/écl., Jl. 7. J. l)ARISOT e P. SIMONIN. •Urina nei ';erebi. - W. 8Al1PSO:\" HA:\"DLEY. Trn tIi. I .a . ,·nccinoternpia con gli autovaccini. tamento -della gangre11a senile con l'iniezione GODLEWSKY. I .. e malattie a virus neurotropi. periarterios;t di alcool. l'atll ologi ca, 1a agosto. - G. GRAZI.\DEI e ~I. ~T.\"\"­ ·La.,n oet, 29 lt1glio. - W. :iYlACEWEN. Sulla chin1rgia ZA~-r. D]ssenteria da Balantidinm coli. - A. Foxcerebrale. - :l1. J>A'l'EHSO~. Sudori n otturni. T ..\XA. Colorazione dei microrganismi nei tessuti J<i.forn1,a 1neàica, 17 lt1gl. - C. R UBINO. Note a11acon i metodi di impregnazione argentica. tomicb':! st1lla i)arete toracica precorclia le. - ì\ !. Ciiri. ost etr·ioa, 31 lup;li-0. - F. J;\ TORRE. Pelvio · J->AYO~. Piote rapia tuberc-0Jare . tomia . ..J ourn,. Ani. 1ned. A.ssf)o., 15 lug·Jio. - E. C. l!"'LEIRev. esvaii. de med. y c irurgia, luglio. - J. CASCH NEr<. 'J ;infodenopatia bronchiale n on tub. LIC6. A sma 8ifiJitico. .-\. AR1'EXGA. T erapia bro.J ...~. BUCHANAN. Applicazioni medico-legali dei matologica. ·gruppi ~ ng··uig;ni. - L. C. SCHROEDER. Etiologia e patologia della corea. - C. H. :NIAro. Cause e terapia dell:ostruzione intestinale aeu~'l. - \\·. ARCHIVI. W. HAMBU RGER. 'rrattamento della fib1·illazio11e auricolare con la chinidina. Il Policlinico, Sez. l\Ieilie::1 , Jo set t. - G. :\I1::xc.\zRiv. orit. dl Ol'i-n. med., 15 giug·no. G. Lo~ERO. z1x1. I~ 11uove rice1·che ~naton10-cliniche di S. H e11sch en sulle afasie. - C. ToooE. Contributo R eazione c loroformica nel siero d ei sifilitici. .l)resse niérl., 26 luglio. - C. LEVADJTI. II bismuto clinico e ana tomo-patologico ali'ernia trofia cerenella s ifilid.e. bro-cerebellare acqt1isita. · - O. ~L\RGARUCCI e A . _;IL ii:noh . 11ied . lVoch.., 14 lug lio. J AKSOH-"\\"AnGriK~ELI,I. IAt sfigmografia nell'esoftalmo pulTENHORST. Encefalite ed encefalopatia Postgrivsn11te. - G. ROASENDA. N110Yo processo di esam e clelln se11~ibJlità gt1stat!,..a nelle paralisi facciali pale. - S Ei ti.FERT. Goccioline tossite ed infezione periferiel1e . tuberr.olare . - PRIBRAi\.I. '. reoriu della proteinoterapia J)Urenterale. Il P oiiclin'ioo, Sez. C'hirurgi<'.a, 15 sett. - B. l\IJ\.JJ n ll. d e l'.:!l](f(l. d e ·rriéd., 18 lug lio. - COURTOIS· .. cr. Sarcom i mt1ltipli primitiYi delle o~a. - O. SuFFlT e R . G1Roux. C-Ome fre1wre l'estensione Bl'.RTI. Sopra clue n·u ove specie di miceti clel cordel trafiico della cocaina. po umano. - B. ScmAssr. Gastro-ptosi-ecmsia Pa-r 'lS rnéd:, 29 luglio. - V EYRIÈRF.S e J uMON. L'uidiopatica <~ ~no trattamento. ·sma i11fantile e le d~rmatosi prurig·inose. - HERrlrcll. 'IJiéd . belg(:S.• luglio. - )tl. GAROFEANO. Il Cl oVÉ. Qnestio1ti sul pnet1motorace. P. BLu~r. 1111'0 di calcio n ei versamenti tubercolari delle Intos:3icuzio11e di bisn1nto e d albnmint1ria. sif\rose. - M. D EVROGE. Dingnosi generale e lol>evt. 111erl . TI' ocl i1i., 21 luglio. - B101a:L. Fisioloca lizzazion·e dell'infezione cronica delle vie gep;iu pntclogica dell'aYita111ino~i. - T Escmxooa:.'. uito-t1l'inarie clell 'uo1no.

Indice alfabetico per materie. A nz.111 i11.ist ra.z·ion,e san,itaria

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Pag. 1380

..:\ utoterapia con l'espettorato nella broncl1it,€ cronica e nell'asma broncl1iale • • • • • B ibliografia • c·n rdiocinetici: rueccu11ismo d'azione Cl1orea minor: n a tura e patologia ('jeco : 111aJforn tazioni congenite . • (}o ncor.si : la. 1iostra rubrica dei Cronaca d el 1novi1nento prof essiotia l e

sul cosi d e tto -·Encefalite cronica e pidemica : .rare nifésb.17.ioni a forma b11lbnre . Glicerizina : r icer che • I1tsonnia i11fanti1e • • • • :!\J(•niliasi bronel1iale : la. . . l\fyiasis muscosa (da Sarcopli aga gnifica. S<'hiner) s11 tigna fa vosa O«Cll1sione i11tt"\~t h1ale nCl1tn Onn11isn10 l a r\·~1 to

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Roma. 1922 -

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f•aralisi progres~iiva.: SinclrO!Ui P ag. ] •.>Il-I_,') Pigmenti inelnnici : rice rche . )) 1374 Ra ch.k'lnestesia : st1lla ·- . . )) 1360 l{acJ1itide: nuoYi aspetti de l proble1na. (lella . . . . )) 1367 • I:eazione tli l{.ivalta neg-li essudati: I . . )} 1333 nn tnl'a cl1i1nica . • ~;1 11gt1e : nzio11e del citrn to cli sodio )) nella coagula zione 137S • • SHngue: •lt1toagglt1tinazione per i11Yec!)-,ò cl1inna~nto . . 1•.) 8indr0n1e singoln re i) roba bilmente d el )) grur,po Wilson-pseudosclerosi 1375 • )) Succo pancreatico : ricercl1e 137·1 )) 1372 'l'e11dini : in1bibizione . • )) r:re~·a torna parassistico sacra lf: 1373 • )) 1~o nsillecto1nia: risultati . 1877 )) 1374 'l'o berco linoternpin • • )) t :ren nel sn.ngue: micro-determinazionc 1366 )) 1374 l'~tioni: singolare r eperto . .

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L. POZZI, e4. l'MI>·


Roma, 23 Ottobre 1922

ANNO XXIX

Fase. 43

tondato ,{ai professori : . GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE . SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: l,ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Il.avori originali: ' ". Iura : La tera pia delle piel iti r.on urotropina. e neosa lvarsan, per iniez:oui endovenose. Osservazioni cliniche: A. Lina.ssi: Sn di un glioma cervicale a rapidissi mo decorso, simula nte una mielite acuta. _ tRiviste sintetiche: M. Ghiron: La coagulazione del sang ue. Le aindromi emorragi che. $unti e rassegne: ~1 EDI C' I.' A : I. Ha.' : l dolori cardiaci. A. Phear e .J. P arkin. on: L 'adreual ina nel blocco caròi a. co. - L. Bard: Nelle lesioni aorti che . Sopp ressione della pulsatil ità nell'ar t o superiore s ini stro ed esiste nza di due regimi circolari opposti. - 1\Ioditìcazioni del foncto ocularr nell'ioercensione e nella nefrite. Cenni bibliografici. !Accademie, . Societa mediche, Congressi: X Congres~o Pediatrico I talia no. - XI Cengresso Italiano di Stoi,:iato-Odonto!ogia. - R. _.\rcademia. di l\Iedici na ùi Torino. - R. Ac. ca rle:nia dei Fis!ocriti ci di Siena. - Soeieict 8ussàrese fli Scie nze ~Iedid1 e e Naturali. - Ospedali Civili ùi Brescia. >

È vieta,fa Za riprodu•ione ci tarne la fonte.

1trHtl di ,ro11lletà rl&ena&I. -

di essi sen~a

CLINICA CHIRU RGICA DELLA UNIVERSITÀ DI ROMA.

Di rettore: Ptof.

ROBERTO ALESSANDRI. ,.

La terapia de Ile pieliti con urotropina e neosalvarsan, per iniezioni endovenose. 1

Dott. '

7

TNCENZO l l1 RA,

assistente.

Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesit i e a domande. - Con corsi.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

et' Za-vort pubbUcati nei POIJ4'1dlf1Cle e Zei pubbltoa•i-OM ctt su~ te

LAVORI 0RIGINALI. Il.

Appunti per il medico pratico: S EM EIOTICA: La linea l>:anc.t cuta.nea detta surrenale . - CAS ISTI CA E TERAPI A : Alcune noz ioni recent i sull'eritema nodoso. - Sopra un ca so di neurofibromatosi. - Nod uli vaccinali dell'uomo e afta epizootica umana . - Eruzioni cu tanee da app li cazione e · t er11a di prepar:l.ti salicilici. - Il liquido di Lugol per via endovenosa. nella tricofizia. - Cura dei forun coli dell'orecchio. · - Nel prurito vulyare. - N OT E DI TECNICA: Un metodo sempli ce per la dimostrazione di baci lli t ubercolari in espetto11ato a reperto diffi cile. - POS 'l'A DEGL I AB BONATI. VaRIA : La vita universitaria italiana giudicata io Germania.

. Nota e confermata clalla lunga esperienza e clalle prov'•e spierimentali l'azione antisettica c1.ell'urotropin.a , fu vastissirno il st10 impiego 1Jrincipalmente quale disir1fettant.e delle vie llrinarie, per il s110 potere f orten1e11te battje riic ida, specie contro il ba cteriu1n coli e con tro i 11atteri della fermentazio ne a.mn1oniacale delle urine. L'azione è devoll1ta al suo prodotto di scis~iar1e, alla form a ldeide (Casp·e r) rilevata n elle 1.1rjne nelle prirr~e ore dopo la, somministrazio11e di lirotropina, con metodi· colorimetrici, a ncl1e ql1a111do q11esta è data per bocca. Si è tent;1to success ivamente di i1tilizzal·e itale st1a azione battericida nelle jnfezioni ge11era.li ac11te, sommi11istrai1dola per via endove11osa. Se •n1e otte11nero rist1lta,ti incerti e non se1npre coniortanti, anche q\1ando essa f\.l impiegata p(e:r via 10n.d oven.osa in casi similari.

'l .ali t entativi ne 8 ut0rizza110 l'in1piego an.cl1e

i1ella t era1)ia delle: vie 11rina.rie e la scuola clel Cas1)er in qut.= sti t11timi temoi r1elle pieliti somministrò ln. 11rotro1) ina p·e!' via endovenosa , con ris11ltati non ancora noti. .Azione simile a ll't1rotro1)ina sulle vié urina, rie l)arfl at>bi n il neo-salvar san per la presenza di formaldeide labilmente legata, la . quale · nell e urir1e di ir1divid11i t rattati co11 tale lJl'eparato si rivelerebb1e con Je st1e reazioni colori111etricl1e specificl1e. Nel 101 .~ Abel in (1) studiò le urine di animali da esperin1ento e di t1omini, ai qualj so1nmin ist rava 'Il1eosalvarsa11 e salvarsan per via enélov·enosa del primo, endomt1scolare del secondo. In grossi conigli, i11iettando gr. 0.01 di neo-~::1.lvarsart, notò la con:1parsa nelle l1rir1e di formaldeide rilevabile nettamente con le· note reazioni colorimetricl1e già dopo uin1'ora cla1la inirezione r esta.ndo in tal modo presente nelle l1rine per altre d11e ore e m ezzo. Prose.guendo le indagini notò cl1e la fermentazioIl e am·m·o niaic ale r1elle lltine di individt1i t1:atta ti con il neo-sa lvarsan, e prelevate n.elle prim e ore dalla somministrazione, ·era abbastanza ritardata sia a ten::1peratt1ra an1biente cl1 ~ in termostato a 37°. L' A., - àggit1ng·~I).clo al le 11rine delle r1rime ore rtalla iniezione di i1erJ salvarsan a lh·e 1trine in avanzata fer1ner1ta . . 1

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1386

IL POLICLINICO

zion·e n.rn1T1oniacale e portato il tutto in terrnostato a 37°, 11·otava cl1e le urins provenie11ti da indivicl11i trattati col neo-salvarsan e prelevate n elle prime ore, 11011ostants l'aggiunttt di 11rin?~ fermentata restavano chiare .e mantenevano la primitiva reazione acida. Le prove colo1i111etricl1e per la ricerca della formia.1cleid.e nell~ urin•e meiClesi1ne davano reazio11e positiva g ià 11,el ca1npione emesso dopo 15 minuti tialJa iniezione di neosalvarsan, rnanter1enrlosi prima con intensità. cre.scente e poi decvesce:r:1te per pareccl1ie ore dopo · le iniezioni. Da tali prove ris11lterebbe che l'azione disi11fetta11te del neo-salvarsam, è a.nal-0g·a a. c1t1ella rlell'11rotropina })er la pre~enza del gruppo formaldeide. Qua11ta altra azionie disinf ~ttante nelle urine di individui così trattati toccl1i al fenolo, alla pirocatecl1i:r1a, all'iclrocl1inone: prodotti -di ossida.zione di scissione rlfll n€osal, Rrsan non potrei dire, tennto conto cl1e Sc1111ltzert e Naunjn avrebbero rin,.-en11to ir1 t8Ji tl.rin'3 queste tiltime sostanze, alle quali gli 9.uto:ri attribuiscono un pote1·e disinfettante. In q11esta Cli11ica fu d11rante il corrente a11110 scolflstjco praticato in amIL.ralati di pielite d.ege11ti o ct1rati ambulatoriamente un trattamento misto di urotropi11a e neo-salvarsan i:>er \iia endovenosa. In due di essi trattavasi di pieliti sopraggi11nte q11ali con1plicanze di ipertrofia r>rostatica; in u11 terzo si trattava di pielite antica ed in atto bilaterale. Trattati con neo-salvarsan ed 11rotropina per via endovenosa, fu praticata siste111aticamente la ricerca della formaldeide nelle t1rine em,esse dopo la iniezio- . rie. Si usarono a tale scopo : a) il metodo della fh1orogl11cina (Forisseni) e della fenilidrazzi11a - ferro-ciant1ro di potassio - acido cloridrico (Scl1rj neer). Il secondo, rr.JOlto più sensibile d el prin10, l1a rilevato presenza di for1naldeicle ne1le urin·e in 11n te111po variabile da ammalato ad amrnalato e 11el caso ;riportato al n. 3 con diversità di te111po e cli intensità n~lle t1rine dei (lue reni. Ciò pe'l1-s o cl1e lJOssa stare in rapporto alla diff1erenza di funzionalità renale tra gli amr11alati da. me trattati .e tra i di1e reni delron)!nalato innanzi citato; jn quest'1tltin10 le prove ft1nzionali co1lferme1:ebbero tale mia incluzio11e. 1

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STORIE CLINICHE. C.\i.;n I . - L. F., anni 57, contadino. l\'lodico bevitorè. Da 7 élnni IL.•inzionie stentata, fre(Jt1e11te a getto con scarso impulso e con go~­ cio!io terrr1inale:, frem1enti ritenzioni urinar1e. SJ)ecie dopo eccessi di alcool, ed accentt1ates1

[ ..i.\NNO

XXIX, FASC. 431

in q11esti 11lti111i due a11ni, durante i qualf c1l1asi 0gni giorno si cateterizzava da sè cÒ11! Nélaton. Tali praticl1e, rese più difficili i11 questi ulti111i tempi ed accompagnate a disturJ1i più intensi, lo costrinsero a ricovera.rsi pri1na in i1n altro Ospedale ed il 22 febbraio 1922 ir1 qtu::~ta f:linic a. Esame o])iettivo: 22 febbraio 1922. Limitf~ superiore della vescica tre dita trasverse al ùisopra del p11be; g·ros.s3 prostata qt1a11to un 1na nclarino a s11p,e rficie. liscia di co11sìstenza. cluro-e lastica. Cateterismo vescical·e facile con Nélaton n. 18 (lasciata in permanen..za.), si estragg·ono cent. cub. 500 di urina residua dj cattivo oclot'e, fortemente torbida; qt1antità giornaliera cn1r. 1450; densità 1016 ; reazione aciqa; aU)nt11i11a presente; ureia 14-.091. Sedi'n 1ento ; i1umerosissimi leucociti, cristalli di fosfati acidi, rellule vesci~ali; nu1nerosissimi bacilli. ..! zotcmia 0.56 %0. 25-II-1922. l=>oliuria sperimentale: 1° campio11e crr.c. 17, t1rea 10.245 %o; 2° campione centim. c. 51, u rr.a 6.4·05 %o; 3° campione eme. 75, 11rea n.4·05 ~/oo; .~o campione eme. 86, urea 6.405 per mille. 7-III-19~~. Azotemia 0.33 %o; t1ri11a tota1e c1nc. 2150 : l1rea 13.656 %0. 9-III-.1922. Epicistotomia soprapl1bica. 00-III-192~. ASJ)Ortn.zione digitale della prostata 1)er via trans-vescicale. Decorso postO})era torio regolare fino al 20 aprile 1922. Da taJ,e giorno gradl1ale elevazione ter1nica serale con curva oscillar1te tra 38 e 39.5. I~e urine sono diventate forte111ente torbide, p11r mantenendosi per qua11tità nelle co11clizioni dei giorr1i prec~clentL L'esa1ne del seclirr.·2nto dà: abbondantissimi 1E;11cociti, ce1 111le vesr'icali; l 'esame batt erioscopico r1umerosi baci11 i e cocchi. Il 9 maggio, i)ersistendo tali conrlizior1i, l'am111alato avverte legg·er.o dolo;re nlla reg·ione renale destra, Eda spo11ta11ean1e•nte che cor1 la pressione. Dar 12 maggio ~•i inizia 11na serie di iniezioni enclov·eno~e di neo-salvarsan, una ogni settirr1ana, in dosi 0.09-0.15-0.30 ,e di urotropina a gior11i alterni, in dosi crescenti da 0.40 a 0.60-0. 90 .. Il 21 rr.,an:gio le elevazio111d. tev1niche serali sco111paionò. Si continua il trattamento n1isto di neo-galvarsan 1e di t1rotrooina fino al 20 giugno. I. a ricerca della formaldeide nelle urine delle nrime ore dalle iniezione praticata col metodo ~i Forisseni e di Schrjnner riesctva costantemente positiva dopo .un'ora e n1ezza. man.tenendo il n1assimo di intensità tra la terzft e la q11inta ora, scorr1parendo in ottaYa ora da1la ir1iezione. 14 maggio. ..\zoierr.·ia 0.56 %o; t1rina centim_ c. 1200 l)iù X: albun1ina abbondantissin1a; urea 11.222 ~1> 0 ; sédimento abbondantissimo; n11merosjssirr1j le11cociti, cellule vescicali, i1t1merosi g·ermi . 2· giugno. Azotemia 0.24 <Yo 0 ; urina cn1c. 155.0 pitì X· albumina sca rsa ; ntea 14. 121 %o; sec11rrtento' scarso : rari le11coçiti, cellt1le , ,escicali _ _J.\ss~n ti g«}r1n1; cristalli di urato aciqo. 30 gi11g110. (~l1it1 sa la ferita .soprapub1~a, .conciizioni aenerali b11on•e. Urina Jeg-ger1ss1ma mente to~·birla; rari corpuscoli di pus, ql1alcl1e cel lula vescicale. 1

II. - (;. G.; ar1ni 64, co11tadi110, ammogliato . .:\Iodico bevitore e f11matore . Da 1CASO

,,:


(ANNO

XXIX, F ASC. 43]

a11ni ini11zio11e stentata specie al princi:Qio, tlal getto a volte jnterrotto, con scarso impulso con gocciolio terminale; in q11esti ultimi t~mpi acce11t11azione di tali distt1rbi. l\Iai ritenzione ac11ta. Ingresso in Cli11ica il 20 dice.n1bre 1921. Condizioni generali discrete; lingua arida e patincsa. Prostata q11ar1to t1n uovo di pollo con rnagg:iore asse antera-posteriore, duro fibrosa; con Nélaton 11. 20 si ricavano eme. 500 di' urina residua. Esa1ne delle llrine: nelle 24 ore eme. 14.50; reazion~ acida; densità 1021; t1rea 17.121 <Y00; albl11n1na presente 1 %0. Sedimento: ab11ondanti corpuscoli di pus, cellule veec.icali; bacilli Gram negativi. Azotemia 0.60 per rr. il le. Poli n ria SJ)erim·entale: 1° can1pione c1nc. 50 H )) 60 3° » » 70 i> » n· 75

zo

SEZIONE PRATICA

U1"ea 11.121 O;Q 0 » 9. 426 <}1>(1 » 9. 4~6 Ofoo » ~.426 %o

Pres~ ione

al Tiiva-Rocci 120. Pressione al Pa.cl1on: massi1110 160, 111inimo 90. 9-T-19?2. Azote111ia 0.38 %o; urina del le 24 ore <;rr1c. 1900; 11rea 11.121 %o ; rene s. dolente; }lu11to costo lomhare ed ureterico sup. a s. dolenti. 1?-I-192'2. .E picistot tYn1J a soprapubica. Dopo una lie,10 decrescenza della et: rva tfll'mica si ha u11a ascesa, che pern1ane tra i :s8° e 39° alla sera, 1nentre al mattino rimette. 14-11-1922. Azotemia O. 4·0 %o; lJr1na delle 21: ore eme. 1250 più X; 11rea 17.124 %0. Sedime11to urinario: abhondant1ssimi leucociti, cellule vescicali, ql1alcl1e cell11la della pelvi, nu1nerosi ger111i (cocchi e barilli l. Accentuati i plltlti dolorosi dellct. loggia re11ale sinistra. Lieve dolore alla pressione del rene destro. Terr.iperatt1re sel'ali persistenti tra 38° e :J9". Dal 22 febbra io 1922 iniezioni endovenose di neo-saJvarsan settin1a11almente 0.09; 0.15; 0.30; 0.40 e a giot11i a.lterni di urotropina in d<~si crescenti O.io;· 0.60; 0.90 fino al 18 marzo 192~. Do l n n1arzo 1922 sco111z1arsa delle el eva::.ioni ler1niclie. 29-JII-9~2 . .i\zoterr1ia 0.32 %o; urine dell e 24 01·e 2000 cc. ~ ll r ea 12. 051 % 0 ; scarso sedirr:eento nel q11ale 11orl si notano germi. 1-IV-922. fJrostatectomia digitale trans-vescicale. Condizioni generali b11one fino all'11 n1agg io 1922, <Jl1M1.do essendo la ferita soprapl1bica già qt1a5i chil1 sa tar1to che la siringa e~a tolta; da tre giorni si nota una leggera ele.v azione terrr:·ica sera] e la quale va man mano al1mentan<io ogni giorr10 fino a mettersi stt l111a costante 38''.5-39°. Jl 19 maggio 1922, dolore a lla J•ogione renale sinistra specie alla palJJazione · azote1nia 0.56 %o; urina eme. 1180; urea 9:°129 ~~o: ~edimento abbondantissimo, cor1 corpl1$C01i di pns, cell11le vescicali e n11merosissimi coccl1i e ba.cil li. Si riprendono le ir1iezio11i di urotropina e neo-salvarsan come innanzi a ajorr1i alterni e risp.ettivamente per settirr.,a:na, fino al 2 giugno. Le urine son0 ritornate lin1pide, non vi è sedimento che in traccie 1niniu1e costitt1it.e da corpuscoli di pus, cellule vescicali, assenti i germi. Azotemia 0.3(1 %o; 11rin e delle 24 ore 11?0 eme.: l1rea 1~.322 %o. Il 20 giugno 1922 la ferita soprapnb ica è cl1i11~a, e 1'a111n1alato è dimesso guarito jl 29 gi11g110 1022. 1

1387

Elin1inazione della fo11naldeide rilevata con i solìti ffi~todi colorimetri due ore e J11ezzo dopo le i11ieiioni endovenose, no11 ess·e11do più rilevabile alla 1oa. ora. ~11.

U., ai111i 50. Da 4 a11ni cii:ca: i>ionefrosi cl1i11sa a rlestra, pielite a s. Ricovel'ato il 26 giugno 1921 in Clinica ed operato• di pielotomia a destra, i1e residua l1na fistola urinaria tuttora in atto. Pi elog·rafia a destra rivela l'uretere di destra ost.rui to ·e cl'e:v.i:ato,. 1nentre a si·nistra vi è una g·ross.a sac-c'3) lru. quale con un fondo lìiutt.osto aro.pio no11 è suf:.. ficienten1ente drenata dall'imbocco dell'uretere, sito in alto e in avanti. Si pratica ili 2.9' sette111bre 1921 pieJoureterostomia sinist1·a iilm punto più declive. Più regolare emissione <ii.i urina forte111ente purulenta dal re1111e di siìnistra attraverso l'u:r.etra, però periodicame11te <if.lolorf a I fianco sinistro, febbre; llrine i1iù t.o,lìbide! dal rene sinistro cori bacilli i11 di. creta n11-n1ero. 1 3-V-192~. i{e11e destro: ql1antità crr:te. 2000; rfne sinistro : eme. 500. l) e11 ità : i·ene destro c1nc. 1014·; rene si,111istro : c1nc. lOOD. A lb11.ini11a: rene destro: ahboncla11te 1 %o ; rene sinistro: abbondantissima 2 'Yoo. Urea: i·ene clestro !J.!)07 %o; rene siriistro: 7.689 %0. edi111·ento : rene destro: a.l1bo11da11 tis ~imo; rene si11ist.ro: id. Germi: rene cle tro : abbondanti; r ene s inistro: id. <:rornocistoscopia: rene clestr.o·: 30 rninl1ti; rene sinistro : 40 minuti. Dal 16 magg·io 1922 si inizia 11n trattainenlo di 11rotropina per via endovenosa a g·iorni alterni con dosi cre~centi: 0.40, 0.60, C 90 intercalatie da iniezioni settirnanali di i1eosalvarsnn: 0.09, 0.15, 0.30, 0.40, fino al 14 giugno 1922, quando l'an1n1aJato esce notev.olmente migliorato. I~e te1111)erat11re in questo llltimo periodo :ìura11te il tra tta1ne11to i11 paro1 a sono tornate al norn1a le. 14-VJ-19?2. Rene cl estro: Ut'ine c111antità : cm.e. 2100; rene 5inistro: cn1c . . 600. Densità : re11e destro eme. 101 1·; rene sinistro eme. 1009. 1\lbtunina: rene destro: traccie; rene sinistro:· traccie. Urea: rene destro: 11.121 %o; re.n e . sinistro: 9. 907 % 0 . Secl in1ento: rene destro: scarso pocl1i ger111i; i·ene siniis tro: ~carso se11za CASO

III. -

1

germi.

f ,a for111aldeide co11 i ~ ol1ti 1netodi Golorimetrjci fl! presente nel re11e clestro 2 ore clopo la

iniezione, nél rè'Tle sir1i~tro 3 ore dopo la reazione medesima 111a11te11enclosi J)rese11te a destra fir10 all '8a. ora, a sinistra fino alla 1oa.. Altro gr111)1Jo di a111rnalati cl1e eg11ono fl1rono curati e seg·11iti i1ell'amb11latorio per le rrJalattie delle vie tlrinarie cli qt1esta Clinica, dal prof. Bonanotue e dott. Cass11to. Ir1 essi n 1on fu possibile fare la ricerca dell<t for1naldeide elimi-r1ata do:po l e ini ezioni, nè altre ricercl1e sul sangue e Sl1lle urine. A. F'., a. 28, donna. 22 dice111bre 1921. Pi~lon.efrite sinistra.. (rene grosso palpaliile). Cistoscop)a: cateterismo degli llteteri, vc>scica con capacità ridotta, cistite della pa.rs triconalis. Beante il rr.•cato ureterale sjnistro. Urine R sini~tra: Alb11n1ina presente; Sedi111ento, e1nazie, le11cociti. germi n11mero i. Urin e a destra: Cellt1le epiteliali. CASO

IV. -


1338

IL POLICLfNICO

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Crorr1ocistoscopia: Ir1daco car1niilio: rene clestro 15'; rene sinistro 1.0·. Fluorizina: rene destro 18' ; rene sinistro 30. Lavag·gi vescicali. Protargolo 1 st1 due mila, a g·iorni alterni 15 ir1iezioni di l1rotro1)ina da 0.10 a 0.90, 4 di -b.eosalv~1~ an 0.8 settimanaln1ente fi·nlO a 0.25. Catet.erismo ureterale 28 g·ennaio 1922. Urir1a, alb11n}inn. : rene sinistro: traccie; rene destro: ass ente?. Sedimento : re11e sinistro : qt1alclle lel1cocito. Cromocistosco1Jia: rene sinistro: 17' presentre ; rpne clestro : g· ltarigione.

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CASO \.-. -· I~. R. , a. 30, doinllla.. 15 gennai o 1922. Ha i)a l'torito cla 3 mesi.. Pielocistite l)O"tgraviclica. Pielite a ~jnistra.. ~, ebl)ricitante. · Ci8tosco1)ia. Cateterismo 1iretere: J{e11e sinistro : albu111ina i)resentie; sedin1.ent0 p11s abbondante e germi; capacità vescicale ridotta, g·rave cistite, ed~ma del col lo; beante il meato llreteral•e s inistro; tre iniezioni neo~alvarsan 0.15, Q.;jO; 15 iniezioni urotropina

XXIX,

[ANNO

FASC.

43)

BIBLIO(J. Pu\FIA. 1\BELIN. Siil comporta1n ento del 11 eo-S(lf z:arsan •

e salv arsan 1iell'orga·1lis1no. Arcl1iv fi1r Exper

Patl1. 11. Pharm., 1914.

0SSERVAZIONI CLINICHE. ÙSPlillALE CIVILE DI .. ANTA

i\lARfA DEI BATTUTI

S..\~ \ JTO AL TAGLIAl\iIENTO. 1

Sezione l\ledica. Dott.

GICSEPPE

Dr

.SAL\"O.

So di un glioma cervicale a rapidissimo decorso, simulante una mielite acuta. Dott.

ARRIGO

LINASSI.

1

0.60,

o.90.

14-II-1922. Cistosco1)ia; cistite grandeme'Il·te migliora ta, n)eati ltreterici normali. 7

CASO ' 1. - L. G., a. 25, donna. 25 aprile 1022. Cisto1)iclite clestra. Cis toscopia : capacità. vescicale ridotta, rn11cosa alterata. Cistite del trigono, meati arrossati, tumefatto il destro dal quale fltoriesce 1lna n11becola. Cateterismo. All>ttrr:·ina: r ene sinistro assente; rene destro presente. Seclin1ento: rene si11istro assen.te; · rene destro pt1s e bacilli. Lavaggi vescicali a l nitrato d 'argento 1-2 °~ ; 4 iniezioni di neo-salva rsan 0.10, 0.30; Urotropi11a 1 i iniezio11i 0.60. CASO '11. - \. :\I., a . .1.2, donna i11cinta, cli 7 mesi; febbre, dolori a destra lt1ng·o l'l1retere e stilla regione r enale. Pie:locistite in gravicla.nza. t.is to . , r opi a : cistite del trigomo ed edema. del collo. Urir1e: alb11 minn. J)r èsent e ; sedimento..:._ pus, emazie, batteri. Iniezioni endovenose; l1rotropina 0.40, 0.60, 0.90. 18 gi11gn o 19?2. I.avngg i protargolo 1 per ') "- m1·1a. Scompare ogni segno cli cistite, urine li1npjde; assente p11s . Coine si J>11ò rilevare dalle storie clinicl1e innanzi riportate, l'azione dell'l1rotropim1a e del neo-salvargnn somministrati })er via e.n do\1enosa1 rispose perfettamente niella terapia delle pieliti. Degno· di nota è il ca.so clinico riportato al n. 2: i11 esso il trattarn•e.n to innrunzi cit~1to servì. di })reparazione al secondo tempo della prostatectomia, Ja qt1al s non si sarebbe pott1ta co1npiere se non fost:ero state allontanate le condizioni di infezione t1rinaria. preesistenti. \-antaggioso qt1indi rite'rrei p11ve l't1so del1'l1rot ropina e del neo-saivarsa.n, oltre che ai fini tera11el1tici niei casi di pielite, ancl1e a SCOJ)O preparatorio di interventi cl1irurgici nell~ ' 'ie 11rina riie già infette. 1

:\Ia11iago U111b e1io, anni 13 m.eccanico da Arze1n ei ( U1cline). Entra ir1 re1)~rto1 il 24 no~e111bre 195?1. Nl1l1a nel gentilizio. e nell'anamnesi r.ernota. ·Circa il ~5 novemb·1~e, fu eolto da un accesso f~bb,rile., durato pooo più di 24 ore. Qnalche g·1orno dopo accusò i mprovvisam·e nte 11n senso cli cc debolPzza :> al braccio destro, cl1e andù s.empre .aumentando, ta11tochè iJn poco tem1Jo 1 urto divenne gravemente paretico. Il 19 novembre il P . notò di non es&ere più capar·.e ·di sostenere diritto il cap,o; disturbo }.a cui inter1s ità andò raptdarnente crescendo~ Il 21 accusò d·eb·oJezza alle ga.mb.e e si .stabilì rapid'a.mer1te 11na parapa.resi. N.e1Lo, stesso tempo cominciò a respirare' con difficoltà e non poteva espettorare che con grande p~na. Il 23 noYembre co111parve una d.e!bole·z za al b·r a.cci·o sinistro, nor1 mo1to .g.rave. Ql1aRi cor1temporaneamente fecero la loro comparsa i disturbi vescica li: 1'11rin.a 11sci'va s pontaneamente, Gd interva.l li cli 2-3 ore se11zq, cl1e il P . potesse trattenerla. Ancl1e la defecazione si fece gtentata. Qualcher volta ha .av11to v.o rnito. Non ebbe mai r.efalea, n·on veriigini, nè so,n nolenza: non l"u.1 mai acc11sato, e non acct1sa presentem·ente, clolor i in nessuna parte del corpo, nè in rir•oso, nè nei movimenti; non ha 111ai notato sintomi d'jrritazione motoria. Interrogato insistentemente, esclud.e che poss a pensarsi a qualche causa. della sua maJattia. tranne l '.acc.e1sso febbri1e· già ricordat.01: r1on ha avuto a l.cun trat1matismo., neppure liev.e. Status al 1° d'icembre 1921 . - Riass11mo b·revissimamente le note pat,ologicl1e risco·nlrate n.ei vari .oirgasni ed .apparati. All'.e1nito1~ace destro, rantoli a grosse bolle, mu.rmu·re vesciaolare n.b olito: s.u ono di pe1"c11ssi0ne rieletto. A sinistra pochi rantoli, 11midi, ~urmure v. fort.e; s110.n o timpanico alla 1Jercuss1one . . Esame delle \trine negati \'O. Tempera.tu.r.a 36°. 7. C11ti~ea.zione negati,·a. Ne.ssl1n dato ·d·i lues. · Si$tema nervoso. i\1otilità. 'futti i ne-rvi cran·i ci so·n o integri. No11 di~,artrie, non disfagte. Il trofìsn10 d€lla fac cia è normale. Collo. All'ispezione s1 nota : a sini:Stra, normale sviluppo e sporgenza delle masse mli. s r.olari. A destra invece è scomparsa la cnrat1

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lAN~O

XXI.. FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

teristica s1)org-e11za dello ~plenio, ir~olto ridotta qt1ella. d'e•llo st·ea'll.10-cleido·m asto1ideo, ·di. ct1i si vede ·u n po' teso solo il tendine della porzione ster11ale. I nvitando il P . a reclinare indietro la testa, ma11(!a la contrazione dello st. cl. roast. di destra ·e s i vede contrarsi validarue11te, d'ambo i lati, il l)ellicciaio. Il P. non riesce a l)Ortare la testa direttan1ente ii1dietro, l)ercl1è Jlel tentativo essa si inclina a si11istra e ruota ver!"O destra: di.fficilm·ente pttre i11clina il ca 1)0 a [t e lo flette in av·anti. In tutti questi 1novimen ti, la testa ciondola qua e lit e il P. be11 presto si accascia sfinito. ,.4.. rti superiori e tro1ico. - Spalla destra abbassata: nella respirazione resta immobile, come l 'emito,race destro: la re·spi'razione è fatta quasi e.sclusiva1nente dal sinistro. Nell'inspi1 azione la paret.e addomin.ale, coll'omb,eli ~ o, è ti :itta i11 alto e a sinistra e l'epigastrio s'infos a, specie a J). Invitando il P . s upino a mettersi a sedere, si vede contrarsi validan1e11te i1 grande retto di sinistra, n1entre non si contrae q11ello di destra. L, arto superiore destro ba trofism·o normale. La resistenza ai n1o\·imenti p.assi\·i è lieve1nente aumentata alla s palla, forten1ente aì gomito: al p1olso in.v ece è molto dimi11uita, tanto da a.ve.r si la mano eiond·olante. I in~vi111enti pas~ivi sono· possibili e c.0111plet.i ir1 tntti i segmenti. ~Iolto limitati sono invece gli attivi, senza speciale differenza fra i segn1e11ti distali e prossimali dell'arto. No11 si ha.n110 posizio11i od attitudini speciali. ::'\l ell'arto superiore sinist1,,o i mo1vin1enti passivi offrono scarsa r esistenza : g li .a.ttivi sono tutti possibili e completi, n1a si nota 1~api1dis­ sin1a esauribi lt à ln usco lare Arti i1zferiori. - Normale il t1~fismo. : non p-0sizi-0ni o attitudiJ.1i speciali. A destra i movimenti passivi offrono -resistenza molto su·pe.riore alla nor1na: g li attivi sono tt1tti incompleti. A sinistra r e·s istenza aumentata ai movi111e11ti passivi; gli attivi .so110 tl1tti possibili e completi, ma la. forza mu scolare si esauTisce r1:.olto rapidan1ente. Riff.essi. - Pupille rnidriaticl1·e : S > D; reagiscono prontan1ente alla luce e a ll' accomodazio11e. l-Iyppus. I riflessi te11dinei ed osteo-peri·ostei degli n1 ti s111)erio1·i ~ono pro11ti e vivaci bilateral·n1e11te: t1n po' oiù a D. Adclon1ir1ali e crernasterici asseriti. not11lei vivacissi111i e l)ronti; Ul1 1)0' più a D, dove si provoca u11 clon.o della ro t nla , regolare e persistente. Adduttori pronti bila teralI\1e11te; a destra si ottien.e ancl1e il controlatel'ltl e. Achillei vivacissilni bilateralmente: si.a a D. cl1e a S. si J)rovoca clono del piede, reg·olare e pe·1·sistent.e. , Sf:regand-o col i11.anic.o deJ martello lun'..{o il rl1arg·ine ~sterno del piede, si l)rovoca a D. le11ta estensione del.J'alluce e il fenorGieno del ventagli.o. Riflessi corneali pr.ese11ii: fa1·ingeo torpiùo. Sensibilità. -- I.a . ensibilità , in tt1tte le s11e for111e, è norn1ale al capo e aJla faccia, fino a(] t1na. li11 ea., cl1e s~gt1e il n1argi11e inferiore del Ia 111<:1.!1ùib ola e bi pr.o lung,a indietro, passando, .a due clita trasverse sotto il lo,b ulo del-

1389

l'ot·ecchi'o, fino al tl1·b e·r colo dell'atla1}t.e Xella zona sottostante a ql1esta: li11ea, l'.a.11e&tesia è ass.o lt1ta, per tutte le fo:r:me di sensibilità, a d.estl'·a..A. sililistra talvolta stin1-0li fortissimi sono percepiti. Tale zo11a di ai1est.esia si prolw1ga in basso fino al manubrio dello .ster110, alle clavic.ole e all'acrpmion e indietro pa:ssa a livello dell'apofìs·i spinosa della 5a v e1tebria ceirvica1e. Al -e.li sotto• di questa be.n d·elimitata zona di a11estesia, si n .otano altri disturbi de.I la seu1sibilità. Le sensazioni tattili son.o· p·e•rce1pit.e bilateealmente, ma n1eg·li·o a S. Le sensat.jo11i termiche sono meg·Iio avvertite a D. che. <i S., dove s·p esso sono qualificate co1ne semplice toccru11ent.o; ()ppure il P. chian1a fre.d·do il caldo ei viceversa, .oppur.e sempre freddo o serr1pre caldo . ...\.nche· lei sensazioni dol.orifiche sono meg·lio percepite, a D. ..t\. sin1istra sono quali.fica te spess.o con1.e tcccame11ti. Cons e.1·va.to il senso di localizzazione delle sensazioni, la sensibilità p·r ofonda e il sGns.o stereog·nostico. NoI1 dolori spo11.tanei. Indolente la compressione dei nervi oerif erici, la cranio-percussione, la compressìone sulle docce \'tlrtebrali e S\ tlle apofisi spinose. Sensi specift ci i11 teg·ri. L 'andat11ra è paretico-spastica, ma il P. non ·si ·r eg·gie in piedi .e. dev'esseir e sostenuto : in tale posizione la st1a pe1~S-0111a è anima.t a da ra1.i de scosse, con1u11icate dal clono dei piedi, che è violentiss.imo. Non v 'è atassia sta.tica o dinamica, ne·i seg1nenti, in cui la ricerca può ess ere ·e seguita. :\Ton adiadococinesi, n.oi:n dis111etrie, llè asinergia. Stipsi .o.s.t inata. Vl1otamento at1to111atico p.erio<l i·co deJla vesci<Ca. .P siche inte.gra. Esa1ne cl el_lt!quor. - Pressione norn1ale. Lin1pida; non reticolo, n'On sangu.e. ·S carsissimi lir1fociti (1-2 per cam1Jo). La reazione di Baveri d'à colorazion~ g·ialla dopo circa 7 mi11ut.i. Status al 6 dice.n1bre 1921. - L e p1are.' i si sono agg·rav,a.te ancl1e .a S. e.d ha.nno. pierrd l1to i l ca1~attere di spaisticità : la :r eisistenzra ai m .ovi1nenti passivi è in tutti i segn1enti diminillita; i riflessi profondi sono presenti, ma deboli, i cl 011i sono sconl.par s i. Persiste amestesia al collo. Non .si r'ileva più f1It1ipoestesia tern1ica e dolorifica, ma i disordini sensitivi si dispong·ono in rr,.iodo del tutto itreg·olarei e i11co1s tant.e . Dt1rante le Sl1n degenza i11 reparto il P. si mantenne sem1)re apir etic-0. Non vi furono mai ·egn i di irritazione sensitiva e 1notoria: di ta nto in ta11to comparve il vomito. L'aggraYa. r s i del malato ft1 grad11aln1ente progressivo, 11011 mai interrotto da episodi tt1multt1ari. 8 dicembrte 1921. - Obitu~ petr lenta asfissia. Autopsia. - Trala.sci10 qt1anto si rife.ris <'e ai vari 01r:gan·i .ed .apparati e riferisco solo il re.p.ert.o· mid 0Jlare. Ness una altel'azione delle ve:r tebre: dl1ra madre normale, co ì pure il liql1or. In c0Ii:r isponde11.Za dei pri111i quattro s egm etnti cel'vicali il 111idollo appa-r e conig esto e .a.umentato 1di v ol111ne. In t al p1111.t o la sua consistenza è assai di1ninuita, tanto cl1e il cli to vi si infossa faciln1ente . .i\.lla sezione òella fJarte rar11rr~llita si not a il midolJ.o, trasformato in l111a poltiglia 0

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1390

IL POLfCLINICO

[ANNO XXIX,

FASC.

4!l]

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semifluida, in cui, su una superfi.cie omoger. eam ente ·rossastra, S)}iccan-0 qua e là pochi fascetti bianchi di fib·re n ervose. Macr.oiscopicamente qt1indi si av.e·v.ano i caratteri di un rammollim.ent-0· dei midollo e si potev.a ritenere trattarsi pit1ttosto di un focolaio emorragico (ematomielia) o infiammatorio-emorragico (mielite emorragica), che di un t11more. L'esarr.~3 istologico fl1 fatto su varie sezior1i e con colorazioni diverse Uno sguardo d'insienl'e, a I>iccolo ingran:dim ento, di una sezione trasversa, rivela la presenza di numerois issime cellule, a nt1cleo y)iuttosto piccolo, c·o·n scarso p1rotoplasma. molto ricco però cli prolunga1nenti, che si diffondono 1ntojr no ai corpi c.ellulaTi e1 form·a no una .specie di r eticolo, q11asi lln · feltro di fibrille, che tendono acl anastomizzarsi fra loro. In alc11ni })11nti le cell11le sonio stipate e qt1asi sovrappost,e una all'altra, in ;ialtri più diTadatie. Fra. P.sse .e nel reti<'olo circostante è diffusa una enoirme ·q uantit.à cli globuli ·r ossi ·sa11gt1igni, cl1e dàn110 t111 a.spetto quasi omogeneo al fondo. In :al~t1ni p11nti f.011''mano die.gli amn1assi ed occupano quasi ·da soli il campo, microscopico, osser,rand-0si solo qt1a e' là qualche raTa cellula• • Il tessuto appar.e in molti tratti dl.sgregato cln stravasi sar1gnigni, cl1e si sono aperti la vja., comprimendo latPralmente la trama ne·vroglica. Il sangu.e, mffuso n ella compagin e dei tes~ 11ti e in torno, deriv-a evidentem·ente da vasi snngt1igni, cl1e si vedono numerosi , q11asi in ogni campo microscopico. In qualcl1e pt1nto sono scarsi e la trama cellulo-fibrillare resta ancora ben conservata: in altri invee.e qt1esta è solcata da n11mero5e sezioni di capil1'ari, che appaion,o ingo rgati di sangt1e e per Jo più fu.r temente dilatati. Al·cuni raigg:iungon·o amzi un calibro assai notevole, ·e dove un certo nt1mero se ne raggruppa, si l1a qt1asi il quadro di un tessuto cavernoso. Par.ecchi vasi sono deformati e in un tratto della loro periferia appaiono scontintliati. Tutti so1110 circondati da pjccoli a~m.assi di gl·obuli sanguigni strav·asati. Il numero dei capilla,,ri che si rileva, specie in a1cune sezi·oni, è ta.lmiente sup·e ri·o rer .a quello -che si .1·isc ontra nel midoll.o no rmale, che si comprende si1 bito trattarsi in buona parte di v asi !Ileof.o rmati, sp.ecie dovei essi .si presentan.o rag·gn1ppati, a formare diei ci11ffi vascoJ.a.ri. ·Cio sì p·ure le c.e llule nevrogliche, coi caratteri gi.à drescritti, sono di g1ran lunga più numerose che n·e lla t.r.a ma nervosa norm.ale, per ct1i si deve ritenere trattarsi d'i una neoforma~·.ione gliare p at.01ogica. Le cellt1le n er,·ose si vedono in alcuni p11nti ancora ben .oonse·rvate, con nt1cleo e nucle·olo n-01rmali; benahè più i·ade,' q1J.asi' dispe·r se e circondate dalì' ammasso gliar.e. In. altri t1~atti ·SUbi:sco·n o la sorte di tutto il rimanente· tess11to, ci oè sono· disgregate e distrutte dalle num.e.rose piccole en1orragie diffuse. . J111 qualche p11nto, dal tessuto gliare neoform.ato, si paiSsa graiclatamentie a qt1elJ·o nor1nnJ.e, senza limiti p1recisi. 1

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Si tra.ttava dunqtte1 di un nt1cleo di tessuto neoplastico, che aveva i·nvaso, infiltrandola, la sostanza nervosa, se,nza però led.e.rne gros-sola.namente la oompa·g ine. Esso er~ ricchissimo di vasi neoformati trab·o ccanti di sangue e dil'atati, tanto da of-' frir1e in ,alcuni punti, come ho già detto , il q11adro microsc0pico di lln tessuto cav·ernoso. D.a questi vasi si erano determinate infinite rdccole emorragie, cti~ avevano scompaginato e in pairte distrutto la trama tessurale. Il quaidr:o microscopico era dunque quello di un glio,m a del midoll 0, ricchissimo di cellule più che d:L .fibre (.g lio1m .a midolla.re) e riccl1issi~ mo pure qi vasi fortemente dilatati (gliom a telangectasiré, glioma cavernoso) (1). 1

Riassumendo, dopo tin accesso· febbrile di breve d'urata, il P. presentò l1na sin,dron1e nervosa, ad · inizio acuto e rapido decorso, cl1e l)llo e~ sere così Rchematizzata: Nervi cranici integri; runestes.ia assol11ta al collo; atrofia grave cle i muscoli della nt1ca e de.Ila 11egione n11terolatera1'e del oollo, a destra. Doppia emiparesi, m olto .g rave a d estra, li·e.ve a sinistra. Pairalisi del diaframma. Emiipoestesia t ern1ica. e dolorifica a S. Dist11rh i degli sfinteri. Si p11ò riconoscere, bencl1è non p11ra, la sindrome id i B·rown-Séqua.rd', dovuta al prevalere, aJm·eno irt prirno tem!)o, della lesione nella metà destra del midollo. È notevole che, contemporaneiam1ente all'emiipoest.e.sia termica e dolorifica sinistra, si aveva en1.iipoafia destra. Da ciò tuttavia è impossiblie, e non è mia intenzion~, trarre concl11sioni d'indole generale, data la irreg'olare d iffnsione1 del processo m·o.rboso. U•n altro fatto notevole è l'assoluta e ben delimitata anestesia ,d el collo, a d'istribt1zio ne n·on c.o rrispon·d·ente ai terr·it.o,ri clei nervi periferici, n1a a tipo schiettamente seg·menta1io; e ratrofia grave, rapidissima, dei m11scoli della rr.età destra del collo. Insolito è lo stabilirsi di atrofie m11scolari dovute, com·e nel nostro caso a lesione delle corna anteriori, senza . ' cl1e preceda il minimo sintoma d'irritazione motoria nei tetritori mt1scolari lesi. Altro p11nto interessante è la trasformazionr. rle lle paresi spastiche in flaccide, con scon1p,a.r sa ·d·ei cloni, diminuzione notev·o lissirna d·e i riflessi profcm,di, man mano cl1e la lesi.011e, spor..tandosi verso sinistra, tendeva a produrre nna interr11zion.e tota1e del midollo: ciò che conferma osservazioni giù note. Ma è mia intenzione. espionendo questo caso, di fare solo br·evi osservazioni d 'ind.o le strettamente c1inica e prat ica. 1

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(1) La diagnosi di glioma ebbe. l'a11toreyole controllo del prof. Jona di Venezia, che vivamente ringrazio.


[ANNO XXIX, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

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Nel nostro m.alat.o la diagnosi d'i sede non offriva difficoltà. I~'integrità dei nervi cranici, • l'a11estesia e le paralisi ftacci·de con atvofta inuscolare al collo, la tet.ra.paresi,, sp.astica, la con1partecipazione 1clel diaframma, i dioordini sensitivi e sfìnte1·ici, parlavano chiaramente per una lesior1e dei prin1i segmenti cervicali, dal primo al ql1arto. La diagnosi di altezza era quindi ovvia: quella .di largh·e·z za a;bbastanza sicura. Infatti la costante mancanza d·i Rintomi .r adicolari, di og~i segno, anche minimo d'' irritazion.e, sensitiva o n1oto·r ia, nei territori lesi, cli doJuri in corrispondenza della regione cervicale, sia spontanei che provocati, il r~per­ to norma1e del liqu.o.r, inducevano a pe·nsare, <:ori Sl1fficiente sicurezza, ad lln processo morboso intrami·dollare. Di che natur~ esso ~osse, era t1n problema che offriva n-0t.evoli difficoità. :N.on mi feirn10 a d:iiscutere la .dia.gnosi differe.nziale con n1a.lattie, che p·otrebbeìl"o avere solo analogie gi"ossolane col n-0stro caso : sclerosi a piastre, poliomielite a.nteriore acuta, m et1ingite sierosa circoscritta, ecc. La carie delle vertelb re e1ra da e-sclude:rsi per ~él ai1amnesi, il reperto locale, la ct1tireazione 't\€.gativi: inoltre per il decorso e i carn.1,teri del quadro m-0.r boso. Non si poteva pensare ad ematomielia, in 1)rirno lt1ogo, per la mancanza di ogni mome11tn etiolog ico preg·resso (traumi, sforzi gravi, <liatesi emorragicl1e), poi per l'inizio non tt1m11Jt11ario e il decorso regolarmente ·e gra<l u aln1ente progressivo. Il rammollimento da alterazio11e vasale rton aveva fondamento di probabilità, data I età del P. e l'assenza di ogni segmo di ltt es . .L' asceiss.o del midollo non oelra verisimile, per la n1.ancanza di suppurazioni in altre ·1)arti del c-OTl)O, il ·decorso apiretic.o, la non com partecipazione delle meningi e d.el liq11or. I tum.o.r i i11 g.eneral.e parevano ,d-0ve.rsi esc il1dere, per l 'inizio acut-0 e il rapido decorso: pe.r queste .ragio,ni e pe·r l 'e.same gen-erale e l 'età del P ., non si ·poteva poi pensare al cisticerco, al sarcoma, al carcinoma, all'esostosi., al neu1 orna o al rarissimo lipoma intramido1lare. C.o·nt1~0 il tubercolo poi i:>arlava110 l 'anamnesi e la cutireazior1e negative e l'esame p11re i1eg·ativo per la t11bercolosi, sia dei visceri, ch e cìelle glandole: inoltre il decorso. Il gl1oma veramente s in1poneva all'attenzione, per la facilità e.on cui, in tali tumori, av\.'engono clegenerazioni, Tammollimenti ed emorragie, eh.e p·osson:o dare .rapidi ed anche i1nprovvisi aggravame111ti. Però in tali ca3i il clecorso st1ole essere sempre abbastanza lungo, se pttre a.ggravato da episocli ac11ti, cl1e •

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i1nprimono al r1 n ~1dro morboso un andamento irregolare, con varie alternative. Invece !'.anamnesi ci i:>arlava di un ace.esso febbrile di breve d11rata, ma a,b,b astanza fo1 te, S-Ort.o in assenza di ogni simtoma nervoso, e del rapi1do insorgere dl sintomi midollari poco tempo dopo. Si era quin·di tratti a pensa.1"~ ad un processo infiammatorio del midollo. E vero che il decorso fu in segt1ito .a.piretico, 1na tale evenienza può ve·rifica:nsi, benchè sia eccezionale. Nel quadro morboso poi no·n vi era sin torna, cl1e non potesse essere a ttrib11ito alla mielite. Sul p1rinci1Jio vera.mente restammo in dl1bbio, di f1\onte alla sindrome di Brown-Séquard. Esstt non Sl1ole presentarsi nelle mieliti, in cui è raro che il midolo sia colpito in una sola i11età della sua sezione tra.sversa. l\1a la sindrome non fu mai pura, benchè facilmente ricorioscibile, e dopo piocl1i gi'orr ni fu travolta e 1distrutta dall'evidente èstend.ersi d'e lla lesione verso sini st ra. I/inizio poi fu act1to, ma non tumultua.rio, il deoorso fu raptdo, ma regolarmente e g raclunl1nei1te progressivo, e tutto il quadro mo1•boso si svolse, dall'inizio dei sintomi nlidollari fino alLa morte, i11 tire .s ettimame. Tutte queste conside 1·az1oni ci: facevano ritenere che ih nostro infeamo fosse affetto da rnielite acuta, benchè rimanesse serr~re q11alcl1e incertezza. 11 ]iq11or nor1nale, l a rnanieanza rli sintomi di irritazione motoria e sensitiva, la, sede, insolita per la mielite, più propria ir1vece cle i g liomi , il decorso apiretico. Tlttta v i a è certo cl1e si proced ette all'autopsia, nella. •orest1r1zione di trovarsi di fronte ad t1n focoJaio infLammatorio. Volendo spi-egare, in base al reperto anato1110·1)ntole~ico, l'insolito decorso del rr:.tale, dobbian1-0 pensare che il tessuto neoplastico si sia svil11ppato lèntamente, in seno al midollo, infiltrand'osi n-e lla trama neirvosa e g·liare 11ormale, pur senza scarnpagi11.arla e le·derla gravemente. Ciò è 1clim·ostrat.o d~ll esame• di alcuni punti delJie sezion i, in cui s1 ave.v a un quadt·o .di passag·gio fra. il tessuto norn1ale e quello patoLog·ico, e dall' avel' risco11tra.t o, anche in seino alla 1'1eo.p·r oduzione glia.re abn°00ille, cellule nervose di a:Spett.o n{>1rmale. Qt1esto spiega come il tumore sia pott1to esi• > ster:e, certo p·eir lungo tamp,o, e c.rescere tanto da inv.adere i primi quattro segmenti cervicali, se11za cl1e il pazi ente accl1sasse il minimo cli-

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sturbo. Del 'll1adro clinico, da. noi riscontrato, che in così breve tempo si cl1iu·s e colla morte del ragazzo, dobbiarr1,o .r itenere· colpevoli le nl1rne-


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IL POLICLINICO

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ro . . is~i1nc emorrag·ie, risco11trate i1 ella compaSi è visto cl1e le piastrine l1anno la ma.ssin1a gine rlr l t111nore e t11tt.'i11tor110, e1norragie di impoa·tanza nel determinare la coagulazio11e piccola ent.ità, . eh.e infiltra.vano il tesst1to. del plasrr1a, i11i11ore l 'in1porta11za dei leuc-0citi, • :\Ianca·va invece il re11.'.>e1i.o· di t1na qualche trascurabi·l e quella dei globUJli ro.s.si. e1ni0rragia più cospict1a, che n-0111 avrebbe rr1anBordet ha chian1ato cilo:.ima la sostanza procato di dair.e d-elte crisi apoplett.iformi, cosa veniente da questi elementi e ha dimostrat o freqUie1nte nei g·li·o ruj, sp·ecie in quelli, come il rl1e per i suoi caratteri di solubilità assomii10 t ro, r'icchi ·di v.asi n eoif,o,rma ti. glia ai lipoidi. Invee.e il i'ip.et.ersi di piccole e numerose Il plasmél., oltre al fibrinogeno, raccl1it1de· e111 orragie., n.eil b1·eve s.p azio cli tre settirr1ane, un a:1tra a lbumina indil.spensabilre p.er il ptocon.fe.rì al caso no st~o u11 an.da.me11t.o• e un cesso di coa.g ulazione. aspetto clÌIIlico, certa1nente insolito ai gl Lomi I11fatti f;e facciazno agire gli elen:enti figt1 -n1 irl olluri e 1)ropi-io piuttosto di un processo 1·ati del sang11e sul 8olo fibrinog·eno la coaguir1fìamrnntorio acuto, come ia mielite, resa anlazione non avviene. Vi dobbiamo agg·i1inger e cora più ve.rosimile dalla strana coincideIJza anche deJ plasma il quale agisce })el' 11na sodi t111 accesso febbrile iniziale. · stanza non bene indivf.d11alizzata e clie BorOltre che per il reperto, certo i1on frequente, clet cl1iarna serozi1na. di un gli.orna midollare, ho cred11t.o che il caso Il Se'l..ozima e il citozi1na in pTe.&enza de:n1e·ritasse di esse1~e conosci11to per le pa1-ticoI'jo1ie Ca ; tra$fol'mano il fibrinoge110 in fila1ità del d·ecorso, cl1e reseiro difficile al 1nedi- brina. co il giudizio diagnostico e che ci impo1Jgono Il sieroz,i ina e :hl citozima in presenza del Ca, d'i IJensare al glioma, anche in presenza di sen1bra costitt1iscano un corpo a sè il qt1ale è sind.r omi mi dollari· ad inizio acuto ed a ray,ido, capace in secondo ten1:p o1 di produrre la cortgraduale ,dee.orso. guJazione in un sangue privo ·di Ca. _.\ qtiesto coTpo nato "dall'unione 1del sieI"ozima e citoz iSan .Vito al Tagliamento, marzo 1922. 111a è stato dato il nome di Trombiria , fer1n ento che solidi1ica t1na sostanza disciolta .. Oltre alle proprietà i11site nel sangue, ) er coagllla,re devono essere p·r ese in esame le proprietà dei te s11ti p-e·r favo1·ire la coagulA· La coagulazione del sangue. zione, per· renderla 1fapida e con1ipl€ta. Le sindromi emorragiche. )Iorawitz ha C'hiamato Trombokiriaisi Ja .soDott. ~1. GHIRON. stanza estratta dai tess11ti e deterrr.1inante la Nello sudio della coagulazione gli sperim.en- co3.ccrulazione·, a son1iglianza della kina.si tato·ri si sono .sJforzati d i isolare gli elementi (estra.t.to della n1t1cosa dt1odez:ialie•) che trasformp. la protripli11a inattiva in tripli11a attiva:,. del .sangue che prend ono parte al p·roc.e:ss.'J, la tro111bokinasi rende attiva una protronbina per diisc.erneirie i.a parte di ciascuno. Il primo ir1.attiva, rlebol1nent·e attiva. p as1s o iper questo, studio è di ritardare la coagt1lazione. D'altra lJarte esistono sostanze cl1e ostacolaIl i:>las1na raoahiude fr·a le 11.umerose sue no la coagulazione; per es. il peptone cr1e pet.. S1J€cie dii rulJJumine una ditta fibl"'inogeno (ln. sè favorisce la. coag11lazione, iniettato nelle c:ni parte i1ella coagl1lazione è passiva.) ; essa . vene, fa peridere rul sangue la sua coagulahiviene tras.formata in fibrina da elementi costi- lità. .Si ritiene cl1e s-0ip1·at.utto il fegato reag itt1 ti vi del sangue. sca prodùieendo u11'a11titromb'ina; s i tr.attereJ)J;..a coaguJazione comin.cia quaJ1do il sangue be di un'azione regol.atrice delle proprietà coasi tl'ova a contatto con pareti cl1e non l1anno g'Ulanti del san.gue devoluto sopratutto al fegato. l a levigatezz.a clelle pareti vasali. · t\rtl1us 11a fatto notare cl1e è i1ecessaria la Oltre alle azioni i11dicate., altre agiscono s 11 l111 e enza rlell 'jone Ca perchè avve•n ga la coala co.agl1.Jazione: la te·m p·e ratura; la co11c-e11gn lazione. I~ 'o s salato di soda im1)eclisoo la coatr'.a z.ione sali11a (t1na ·concient.raz.ione elevata.. g11lazi011e percl1è sottrae 11 Ca cl1·e precipita J)UÒ im11edire, llna del)ole concentrazio11e fav.oco111e ossalato di calcio. Il sangue così reso rire), ecc. i11coag111ahile e centrifugato, dà u11 de1)osito Il .Bo1'det ha vo~uto riasst1n1ere con formt11e>. di tre stra ti distinti, glog·ul i rossi, le11cociti, la, teoria della coagt1lazione: r·i a stri n e. Con lavaggi e centrifugazioni sucIl citozi1na (piastrine) e sierozima (plasma) eessive si separano q11esti tre elementi in modànno in presenza di Ca Trombina (fermentù d o pra tica rnente s uffici ente. coagulante). 1

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RIVISTE SINTETICHE.

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SEZIONE PRATICA

J l fibrinogeno si rilpprende in fibrina in p:re..se11za di trombina senza azione dei! ·Ca.. Il con-:ta tto di un corpo ,e straneo det.el'·min~ l'adesio. :ne delle piastrine e la fuoriuscita d el eitozima. Per il ~~o!f il cor!cetto di coagulazione sa.1 ej)b e diverso. Egli pensa ad un mutament-0 di stato fisicJ, <li aggruppamento, a.d una flocculazione, degli .elementi abit11almente in equi librio sul plasJDtt.. Rompendo il 'tequiilibrio si p1~eci·pitano in u11 •complesso costitl1ito da: fibrinogeno trombo:g·cne, t['om1bozirr1a = a fibrina . Come si vede è questa una teoria fisico-chi . . :n1ica, non puran1ente chimica come queilla for:n1ulata da Bol'!det. 1

JJcterminazio1ie della coagulazione del sangue.

E una dete1minazione poco in uso che può '1'L\11derc talora b11oni servigi. Si d eye :prendere in considerazione: la propri-età di coagulare in vitro, e la proprietà di co~gula7.ione in sit'lt (a livello della ferita). I momenti p11nc.iipali d.el:la coagulazione r-iono: a ) ~ l tempo cli coagulazione in vitro; h) la ql1alità del coagulo; e) il tempo di coagulazione su·l la ferita ; d) la fragilità dei crupi'l 1ar.i; e) l a numerazione delile piastrine iei 1Jei L.eucociti. a) T empo di co,a guiazione in vitro. Sono stati ide;lti n11merosi processi e co:Stl'l1iti apparecchi più q m eno complicati. Si -<.leve notare, se si pratica l a puntura al dito, 1]'iJ1fluenza dei succhi dei tessuti, inoltre la t .e1nperatt1ra ambiente, ecc. Milian ha indicato un processo semiplicissi1nc con vetrini portaoggetti, ben lavati e sec<:ati; la goccia di sangue vien fatta cadere sul vetrino .p osto orizzontalmente. Si nota il teml}O in erti la goccia non si d·eforma più se po·. sta vertjcalmente. Sono migliori i procedimenti in éui si pren.-de il sangue dalla vena. Lo si rac·c oglie in l)rovette a;ccuratam ente lavate e asciutte in 10 eroe. di g;1ngue: e di minuto in minuto incelinando'1o leggermente si osserva il momento in cui si può capovolgere il tubo. b) Q11n.lità del coagulo. La retrattilità del ~ oagul o può e sere incon1J>leta o nulla ie 'semil)ra &tare in 1'a·p porto col numero delle pio.~ ~tr in e; non ha r oD.p orto invece col tempo cli ·coagnlazio11e per es. n ella porpora; è r1orn1ale il temr10 di coagulazione in vitro, ma il coa.ut1lo n on è retrattile. ·-v e) Tempo di C·oagul~zi9ne. sulla ferita. Qui i11tervengono i IJ)Oieri adiuvanti dei suchi ctei tteSStlti. ·

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Nell'individuo normale in una fel'ita Jjneare fatta con vacci11ostilo il sangt1e coagula in tre n1inuti.; sembra cl1e la qualità dell'endotelio d ei capillari abhia una notevole importanza. d) Resistenza dei capillari (fragilità vasale). Essa viene studiata col cosidetto segno d el lacci 0. In ailcuni individui la legatura -d ell'avambraccio fa comparire in 3-5 minuti una p.u11teggiatnra p11rpl1rea nella region-e iperemic·a . Un'anomalia di uno o più di questi quattro fenomeni fa pensare ad una alte.razione· della composizione del plasma, o degli elementi figurati, o dell'endotelio vasale. 1

Metodo per valtttare il tempo di coagulazione in vit1·0. .

A tutti sono noti i vari metodi di vaJutazicr1e del te1npo di coag11lazione, ffita ·e ssi sono imiperfetti' da un punto di vista prati'co, perché male &i riesce a valutare Je minime 1diffe...·renze di temJpO in . condizioni normali e patologiche troppo rntpido .essendo jl processo; qui11u n rnetddo clhe riesca a rallentarlo senz.a al' terarne le fasi nè i componenti può conferire un n1ag.gior valore a lle osservazioni. Il Fonio fu il primo cih e cier cò di ap plica1e questo concetto. EgJi chiama valenza di coagulazione la p!'•)iprietà del sangue a vincere un determinato ostacolo, misuraibi le, che 1si o.ppon·e alla coagu . !azione. l l principio del m.e todo consiste nel titolare la valenza di coagulazione : in una serie di i)rovet1e si trovano delle solu zioni di MgS9 4 a concentrazioni cresce.n ti, s i mett~· in ciascuria provetta un stessa quantità di san,gt1e, · e dopo dne ore si vede in qt1n.Je provetta il sangu~ è roaguln.to: qi procede nel seguente modo: In 11n biccl1iere a calice si pong·ono 2 eme. cli :rvtgS0,1 a l O. 75 % e. 4 crnc. di sangue preso dalla vena Ì)rachiale e si mescolano i due liquidi .a.g itando. Si pongono 0.2 eme. d'i quasta mescolanza nelle 18 provette, nelle quali era sta.to precede11temente posto 0.05 di soluzione di- ~'1gSO 4 a concentrazione crescente d a 0.- 05 °/c,, 1, 1.5, 2, 2.5, ecc., e si lasciano · per. c.ln e ore a temperatt1ra ambi ente. Dopo le 2 ore si esami11ano i r~sultati royesciando le provette. Nelle soluzioni più concentrate il coagulo è man n1ano più piccolo, l'ultima p r'ovetta in c11i il coagulo è bene e,v idente e per quanto p iccol o è ben contratto Cùstituisce la vaJenza. Fonio distingue dt1e valenze: una prima in ,cui la coagulazione è c01nprleta - gro.s.so coagt1lo ad~rente a lle. r>areti -. , e una seconda vale11za i11 cui si 11a un minimo coag·u lo. 1

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IL POLICLIN l CO

Infine a concentrazioni maggiori la mescola.nza è dei' tntt.o liqui<la; l'ostacolo alla coag·!1lazione costituito dal ì\IIgSO 4 non può ~ssere vinto. Normalmente- si osserva la prima valenza alla concentrazione di 1.5 e la seconda a 2.5, il che corrisponcle a 125 mmg. e rispettivamente a 175 m1ng. di ::\IgS04.. Un altro n1etodo forse 1più esatto si propone di studiare la coa.g ulazione del is angue basa11closi sulle osseryazioni fatte da Bordet, Sabattani, ecc. Il citrato di soda no11: produce alcuna n1odifica zione cl1i1r~ica clel sangue, ma. s.olamente produce una modifi,oazione deJlo. sta.. to fisico degli j oni-calcio. Il m etodo s i propone in· un primo tempo di toglie.r e al sang11e il calcio allo stato d'i j one., · :1)reicip-itandolo sotto for·ma di citrato di 1calcio e in lln secondo ten1po di aggi11ngere al sangue il calcio allo stato di jone per otten·ere la coagulazione quando 11e è più a~evole lo studio. Praticamenite si ag·giunge a un eme. di san.gt1e 5 eme. di soluzione fisiologica e u11 cg. di citrato di soda. Il sangue così trattato viene di stribt1ito in 10 provette nella quantità di 2 decirni di eme. ov·e precedentemente er:ano state i:>oste in dosi crescenti da 0.1, 0.2, fino a 1 c111c. di una solt1zione di cloruro di :calcio al 5 %. Si aspetta circa 12 ore. La coagulazione. è tanto più precoce, quanto più le J)roprietà coagulanti di cias.cl1n sangue sono attive. Così si a \·rà t1na specie di soglia di co?-g·t1laziqne colle dosi mi11ime di ealcio cl1e '·JJrocl l1co110 l'inizi0 di coagulazione. Si noterà la provetta o,·e la coagulazione }1a · inizìo e dove è completo e retrattile il coagulo. Lo ~tl1dio della coagulazione sarà completato dalla. numerazione del1e piastrine e clalla determinazio11e quantitativa di. fibrirnogeno. STATI EMORRAGICI CRONICI.

E1nofilia ·famigliarf. .

Essa è car'a tterizzata dalla <;omparsa di emorragie talora infrenabili per un minimo trat1rnatisrno; è una malattia r a ra ereditaria che si trasmette in genere ai 1nascl1i. L'emorragia. si pro·d11ce in contint1azione, al disotto. di urt coagt1lo che si è formato n.'e l luogo del tra11~ ma. Emorragie incoercibili e r ecidivanti anche :p-er lln trauma insignifica.nte. Studi~nido il sangue si vede che vi è lID notevole ritardo liell a coagulazione, da 30 rrdnuti a 12 ore con àimi·nt1zione della retrattilità del co.a gulo e ff1lìnazion.e del coagl1lo bianco; lo studio dei globuli rossi, d·ei globuli bianchi e delle pia. strino non dà nessuna deviazione dalla norma. L'emorragia continua perchè il coagulo iton aderiRce alla ferita e secondo Morawitz . per la ma1lcanza della trombochinasi, fermen-

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to .estraibile dai tessl1ti e attiva11t e la tron1l·ina del sangue; ql1esta deficienza si può correggere coll'ir1i~io11e di siero df sangue o di €stra.tti <li tessuti freschi, milza, ren.i, ecc. 1Stati emofilici si possono osservare in condizioni diverse, nelle infezioni acute che determiuano uno stato di porpora, nelle intOS«3icazioni ·Che ledono il fegato, nelle nefriti cr0nich1e, ecc. L 'esame del sangue rivela un r1ta.:rdo .d.ella ooag-ulazione, ma che di solito n0n· soITpassa la mezz'ora. Il sangue nella provetta. sed,i me nta rapi•damente e il coagulo plasmatico si ritrae bene. L'ag.g iunta di siero frese<> · d'i anirnaJe o di uomo cotl'egge il ritardo e produce t1n coagulo .n ormale'. 11 'Veil dà il no1ne di eniogeriia alle diate si emorragiche, qual.i la porpora cronica, e •le rn 2norrag·ie db&cra;si-che. Queis te diate.s i emorragi.ch e talora stanno i11 rapporto colla tubercolosi,. tal'altra colla sifilide, il più delle volte con epatiti (la colemia è fr€qi1ente in ql.leste forme) ; esistono inoltre alterazio11i endocrine (tiroide>. ovniia). I quadri clinici sono vari: for1na Cl.ltanea cronica con peteccl1ie ed ecchimosi, form·e con emorragie delle muccose e viscerali, sovente genitali; possono essere acquisite o ereditarie; I' esame del sa.n gue dà ris111tati importanti: t ·l l'assenza o scarsità di piaslr·i ne nei periodi di ·emorragia; 2° la rr.iancanza di retrattilita del . coag·ulo; 3° il prolt1ng·arsi del tem1)0 di coagulazione Slllla ferita a ttribuito giustamente alla mancanza di piastrine; 4° il segno del laccio è costantemente r>resente. 1

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_.. Inter e•• •ntl• •lma pubblleazl one ? Prof. G. P BltltANDO Direttore dell'Istituto di Medicina Legaledella R. Università di Gen<.v a

Manuale di Medicina Legale SOMMARIO : Prefazione. - Cap. I. Generalità . Cenni deo~ tologici. - Ca.p. Il. Cenni psico.fisiologici. - Cap. III. De) delinquente e rtel pazzo in generale. - Cap. 1'7• Cenni sulle principali psicopatie. - Cap . . V~ Natura del delitto. e classificazione dei delinquenti. - Cap. VI. Della res1>0nsabilità penale e della capacità ci?ile. - Ca.p. VII. Questioni sul matrimonio. - Cap. VIII. Sui reati contro it buon costume. - Cap. IX. Questioni sulle gravidanze e suJ! parto - Ga.p. X. Del procurato aborto. - Cap. Xl. Traumatologia forense generale. - Cap. XII. Lesioni personali erisarcimento di danni. - Cap. XIII. Lesioni e morte per agenti termici E:d elettrici e per ina.nizione. - Cap. XIV. Asftissie meccaniche. - Cap. XV. Dell'infanticidio e deU.. vitalità. Ca.p. X\' I. Cenni di tossicologia forense. Ca.p. XVII. 'fanatologia e necroscopia forense. - Cap; XVIII. Macch ie e traccie sospette.

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Sistin~


[AK~O

XXIX, F ASC. 1:3 J

SEZIOKE PRATICA.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. I dolori cardiaci. (I.

HAY.

Tli e Lancef, 6 i11a.ggio 1022).

Il dolore cardiaco non è il sinton10 di particolari varietà ,d i alterazioni a11atom iche del cuore e dei grossi vasi, ma è piuttosto il segno di deficienza funzionale clel miocardio. Al riguardo è a1)pena necessal'io ricordare cl1e l'angina pectol'is, il più gra,~e ed il più caratteristico dei dolori cardiaci, l)UÒ verificarsi senza cl1e ' i siano a1).p rezzabili alterazioni delle vt1lvole e del miocardio, dell'aorta e delle coro11arie. D'altra parte una classificazione dei dolori cardiaci l)UÒ essere tentata più sulla base del criterio etiologico cl1e sui carattel'i clinici. Generalme11te le crisi anginose .. i disti11guo110 in s ifiliticl1e, arterio-scleroticl1e e neuroticl1e, ina in effetti i1on v'ha alcl1n elemento che caratterizzi le varie forme di dolore cardiaco e ne renda l)Ossibile la differenziazione clinica. Nep1)ure il grado, la intensità della crisi possqno <!ostitt1ire un dato per la diagnosi anatomica ed etiologica. È ben noto cl1e il dolore e l'angoscia possono essere intensissimi ancl1e nelle forme tossiche, vaso-motorie e neurasteniche, e che viceversa possono essere lievi e fl1gaci nelle forn1e sicul'amente dipendenti da affezioni ben definite deli'aorta e delle coronarie. Il dolore cardiaco dipende da 11110 stimolo che partendo dal cuore raggiunge il sistema nervoso centrale, e conseguentemente il grado del dolore è in funzione della intensità e del numero degli stimoli e della sensibilità del ~ i=--t r ma. i1e1·voso . Dal lato clinico, per altro, occorre riJe,~are che no11 tutti i dolori toracici ed epigastl'ici sono di origine cardiaca e cl1e vice,rersa occorre frequente111ente di attribuire a disturbi dell'ai:)parato digerente o a nel1riti sensazioni dolorose che partono dal cuore. Il dolore cardiaco è stato di tinto in due tipi : subman1n1ario e supramammario. Questo ultimo è acco111pagnato da senso di costrizione e di dolore irradiantisi alle braccia, ed il submammario è accompagnato da dolore al dorso o da un dolore irradiantesi attraverso l'ascella alla scapola sinistra. Una tale classificazione sintomatologica no11 ha una corrispondenza anatomica e prognostica, tuttavia si può affermare che il dolore suprama1nmario ha tin significato più fu11esto del tipo subma111mario. 1 1

Come tutte le sensazioni viscerali in conformità della co11cezione di Head e' Mackenzie, . le . sensazioni cardiacl1e ragg·iungono la cosc~enza indirettamente. Gli sti1noli partenti dagli Ol'gani eccitano i relativi segmenti dell'asse cerel)ro-spinale e le sensazioni sono avverti~e nell'area di distribuzione dei rispettivj ne~v1. Quando sor10 eccitati il terzo, quarto e. (1u1nto segamento clors3.le il dolore è avvertito al petto, ql1ando sono eccitati ancl1e il })rimo ed il secondo segmento dorsale il dolore è avvertito anche nella regione interna li tl1tto 1 arto, e ql1a11do sono eccitati conte1nporaneamente i segmenti cer,ricali inferi ori il dolore si diffonde alle dita. Il dol0re diffuso al dorso è il seg·no della diffusione dell'eccitazione d~l quinto e sesto segmento dorsale. Ed è bene · ricordare che, quantunque. otdinariamente il dolore anginoso sia localizzato n. sinistra, non è raro incontrare casi nei quali il dolore è più n1arcato a destra della linea mediana fino a raggil1ngere l'arto su1)eriore destro. L,angina pectoris franca, bene sviluppata, ossia la combinazione dell'angoscia, del dolore, del senso di fine in1minente, non può dar luogo ad errori diag:nostici. Ma nelle for1r1e atipicl1~ t-d iniziali l'errore è l)Ossibile. Spesso si fa diag·nosi di indigestione in rarte perch è il paziente lamenta disturbi di stomaco ed anche percl1è il dolore inizialmente è localizzato all'e1)igastrio o all,apofisi xiloide dello sterno. Il fatto poi che il dolore frequentemente · si ha dopo i pasti e termina con eruttazioni conferma nell'errore. Al riguardo coviene rileva.re la tendenza. all' areofagia dei sofferenti cli angina pectoris1; essi inghi.ottono l1na consiclerevole quaa1itità d~aria, che poi 1nettono durante o al terrr..ri.ne delle crisi do• lorose con lln senso di sollievo. Talvolta l'angina viene diagnosticata come reumatismo del braccio o neurite, specie quando il dolore è prevalentemente localizzato al traccio e l'a.ngoscia p1~ecordiale è leggera, .e quando il dolore cardiac9 è d'origine tossica o neurotica. Non è dubbio cl1e il dolore cardiaco è un sintoma di esaurimento del cuore, qualunque sia la lesione determinante, ed in ciò 11a i ca~ ratteri di tutti i dolori viscerali riferiti. Di questo fatto sono indici i sintomi con€omitnnti q11ali. la dispnea, il senso di stanchezza. generale, nonchè la circostanza che le crisi dolorose si manifestano e si ripetono di sol1to in seguito a sforzi e talvolta ancl1e lievissimi. TJn altro sintomo importante del dolore carcliaco è costituito da q11ella sensazione specia-

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I

JL POLICLINICO

le di trovarsi in punto cli morire, dalla pat1ra della morte imminente. Questa sensazione • talvolta non ha alcuna relazione con il grado del dolore, del senso di costrizione, della dis1)nea. Il fenomeno è in dipendenza verisimilmente delle relazioni tra sistema simpatico e sistema cerebro-spinale ed è analogo alla sensazione che provocano i gravi traumatismi dei reni e dei testicoli. Cl1e il dolore sia l'espressione della stancl1ezza del c11ore è provato dal 1fatto che esso si manifesta più fret1u.entemente in individui che si affaticano fisicamente e mentalmente, negli individui soggetti a frequenti e forti emozioni, e che il riposo fisico, mentale ed • e1notivo rende più rari e più legg,e ri gli accessi. Al riguardo si può rilevare che nelle donne, che meno degli uomini si sottopongono a strapazzi corporei ed intellettuali, anche sofferenti ..ai arteriosèlerosi, di nefrite, di affezioni valvolari e miocardiche, i dolori cardiaci meno frequentemente che nell'uomo assumono caratteri gravi per intensità e frequenza. Nella donna il dolore è più spesso continuo ed aumenta con gli sforzi ancl1e lievi o in sei!liito a fatti emotivi, è accorr..1pagnato da palpitazione e da un senso di esau~imento e di : leliquio con tende.niza alla sincope, mentre il senso di costrizione precordiale, così caratteristico dell ~angina pectoris, è piuttosto raro. Il dolore al braccio ed alla spallà è comune anche nella donna, ma è meno nettamente limitato ed è più facilmente confondibile con il dolore reumatico ·e neuritico. Si nota ·inoltre una maggiore iperalgesia della pelle ed una p'iù ampia distribuzione del dolore. Nel c)imaterio si ha un'aumentata tendenza al doloTe cardiaco specialmente quando coesiste i pe.rtensione. In ogni caso quanclo la frequenza e la int ensità .degli accessi diminuiscono c9n il riposo la prog·nosi è più favorevole, in quanto ciò farebbe escludere un'inemendabile affezione del miocardio e delle coronarie. Quando invece malgrado il riposo e le cure gli attacchi si fanno sempre più freql1enti e·d intensi è .e vidente che la efficienza del miocardio diventa sen1pre pift debole e la morte può sol)ravvenire da un momento all'altro. Nelle forme tossiche e neurotiche può essere.· fatta con sicurezza una prognosi favorevole. DR.

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XXIX,

FASC.

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L'adrenalina nel bloeco cardiaco. e J. PARKJNS_o~. ·The Lancet, 13 mag.. gio ·1922). É riferito il caso di una donna che nel luglio 1919, a 47 anni, cominciò a soffrire di accessi sincopali che ricorrevano a periodi di tre a venti giorni. Divennero poi più frequenti, e, nel 111glio 1921, dopo un periodo di tre mesi libero da accessi, fu colta da una serie di accessi sincopali rapidamente susseguentisi, tanto che ogni 4-0-50 secondi il b~ttito cardiaco si sospendeva per 15-25 secondi: solo di tanto in tanto g·tj accessi si diraqavano. Il battito della punta· e il polso radiale erano circa 26 per mi'Iluto, le contrazioni auricolari, rilevabili alla giu· guJare, circa 70. I/elettrocardiogramma mostrava un blocco completo. Non segni cli l11es, lieve albuminuria, pressione sistolica 154., cl1ore non ingrandito, soffio dolce alla punta. I bromuri e la caffeina non portarono giovamento, il cloralio fu solo utile a diminuire le convulsioni d11rante gli accessi, l'atropina somministrata due volte (mmg. 0.5) climint1i per dl1e o tre accessi la gravità dei sintomi, che poi però si mostrarono più gravi. Dopo s·P.tte giorni le condizioni erano immutFt te: ft1rono iniettat.i sott..oct1te alla paziente c1nc. 0.3 di adren:ùina al millesimo; dopo un c1uarto d''1r~- gli accessi sincopali scompar·vero, sal,To nn lieve accesso qualche ora dopo l 1i11 iezione . . Nel pomeriggio ft1rono iniettati sottocute altri ~mc. 0.6 di adrena.lina al millesimo. Nella notte e al mattino seguente la paziente ebbe cl1te ]Jarossismi di dispnea e cianosi, con integrità della coscienza. Fino af gennaio 1922 non ebbe più accessi sincopali, solo, talvolta, vertigine e cianosi, senza perdita di coscienza. La frequenza del polso restò sempre intorno a 26, e la pressione intorno a 150. Nel gennaio persisteva blocco completo, ed il ct1ore alla -radioscopia mostrava un lieve uniforme ingrandimento . Gli .t\.A. ricordano che l'adrenalina, oltre il noto effetto vasocostrittore, stimola le connessioni mioneurali dei nervi acceleratori (simpatici) nel cuore, e . in secondo tempo, per l'aumento della pressione sanguigna stimola il centro del vago, oncle llil r elativo rallentam.ento del ritrr:•o, che segue all'accelerazione, e che 11on l1a l11ogo a vagl1i recisi. L 1azione però ,·nrin secondo la ùose e la via d'introd11ziorle. l\ ahn, nel 1909, nel cane, con dosi massimali e11clovenose (mmg. 0.1) prod11sse t1n blocco cornpleto, però senza bradicardia per l'acoeleraz ione degli atri e dei ventricoli. Altri. a11tori (f: tlllis, Tt1b?-, Eg111ond, Ro11tier) s11 gatti o su ( :\ . PHE..\R

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XXIX,

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J.3]

SEZIO:\'E PRATICA

cani con hlocco cardiaco prodotto i11 ,,.ario modo, osservarono cl1e l'adrenalina per Yia endovenosa produce . u.11 l1otevole accel·erameznrto del ventricolo, elle pertanto risulta ben l)l'ovvisto di terminazioni simpatiche; e i11 alcl111i casi, quando il fascio . i.\. . V. · non era stato reciso, ha prodotto una tem1)oranea scorr~arsa del blocco (Routier), riferita da qu·esto autore allo sti1nolo delle terminazioni sim.p atiche 1101 fascio. l.'esperienza nio11 è confermata da a ltri (Hardo}- e ~oussay, Clerc e Pezzi). Ncll't1on tO, i!l lln caso di blocco co1111)leto, Danielopulo e Da11ilescu ottennero u11·accelerazione del ventricolo (circa da 30 a 40) con 1-2 mmg. di adrenalina sottoct1te, ed u11a diminuzione notevole del blocco in un caso di blocco incompleto. Harclo~- e IIonssa.y nulla ottennero co11 1 eme. di soluzione a l millesimo sottocute in un caso di blocco con1pleto; ebbero fort e accelerazione dell'atrio e del ventricolo con persiste11za del blocco e sintomi allarmanti con la stessa dose introdotta nelle vene. La stessa grave sindrome (tachicardia ventricolare, accessi sincopa li) notarono Lutembacl1er, ed ancl1e Rotl1berger e Winterl)er g, con closi minori. end ovenose: in un coso il ventricolo assl1n~e poi una frequenza metà dell'iniziale. Arrilaga i·n· sei casi. di blocco co1n1)leto ·ebbe un'accelerazione del ventricolo senza scomparsa del blocco con 1 'mmg. di adrenalina sottocute: Strisower ottenne scompa.1·sa del blocco ed accelerazione del ritmo in un \Iomo di 82 anni, con. ])locco completo, iniettando sottocute 1/2 mmg. di adrenalina, e dopo un mese fece nuovarr,•ente sparire il blocco co11 1/ 4 cli 1nmg.; questo autore riferisce il ris11ltato act un miglioramento della circolazione delle coronarie. Gli ..\ .\. concl11dono che è conve11iente tentare l'adrenalina per via sottocutanea nel blocco carcliaco: secondo la gravità della lesione • del fa5cio si può sperare la scon1parsa del blocco, la Slla diminuzione, un 'accel erazione del ventricolo, o una rarefazio11e degli accessi ~ incopali . con1c J1 ei 1nro caso. DORIA. 1

Ne1le lesioni aortiehe. Soppressione della pulsatilità nell'arto superiore sinistro ed esi· stenza di due regimi circolatori opposti. (L.

BARD.

Pr esse médicctl.e, luglio

1~).

I..'.A. stt1ai::i i ra])porti che corro110 tra le pt1l-

sazioni dei vasi.i arte11osi e il d eflusso del sangue nel lume arterioso. Disti11gue questi due concetti e richiama la formula già ent1nciata dal Weiber: cc t1nda non est materia, sed fonna mater iae progredie11s: ». . .

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. Di guisa ·c he errerebbe p1•ofondamente quel 1n.eddco che nel &ilenzio· di 0 gnt segno .diretto di attiva circo·~azior1e i·n un arto. ad es. (p·a lpazior1e (I-elle arterie, sfìgmo111anometl'ia , sfigmografia) ne ded'ucesse l'abolizione di 0 gni attività circolatoria n ello stesso. Già fatti clinici di preciso valo1·e acquisiti dall'esperienza nosoJ,ogica richiamano la me11te a ben altro co.n vincimento. In molti casi 'i.infatti di ane,u risn1a dell'arco ·dell'.ao.rta con comp,r essione del tronco brachio-cef::tlico o della succlavia, è stata osservata un'abolizione deJ polso radiale e cubitale. Ma lei condizioni di nutrizione, di ralo1·e, ecc., convincono in tale circostanza cl1e la clrco1azio·n e de.ll'arto non è abolita, e se pur ridotta è tuttavia tale da essere suffi·c iente a i biso·gni organici .dell'arto,; .co,n ,dizione che mal soppo rterebbe l'idea d:iJ una interruzi,one del ci rcolo ne1 p·Thilto di compressione (succlavia, t1·ouco brachio-oefalico), invocata per comprendere l'abolizione dell'onda ·p ulsatile. In un caso studiato dall',t\. cui faceva difetto i l l)Olso radialè e cubitale a sin., ·ed in cui la diagr1~si clinica era di aortite luetica, il to·n ometro di ·Gartn·er segnava una pressione arte1·io-capillare di 11-12 centim., cifra pressocl1P normale. La colorazione della pelle era norrr1ale, non vi erano disturbi tr.ofici, .la temperatura cuta.n ea t1guale a quella del lato oppu~to. La puntura su un polpastrello fac eva g·emere llna goccia di sangue rniel tempo quasi uguale. a (lttello necessario per lo stesso fenomeno nell'a.ltra rr.(l.no. l,'err.a1oglobina, i g·lobuli rossi e bianchi in quantità qua.si uguali ta.n to a destra cl1e a sinistra. L'A. ritiene che la scomparsa d'el l)Ols ,0 1 .radiale fosse .do·v uta nel s uo caiso noil1 già ad lì lla compression e, ma piuttosto ad uua, $tenesi pro·dotta da chiazze infia1nmatorie •dell'intima situa.te nel .p.Ut!ltg1 di e1n1ergenza clella s ucclavia di sin. Questa ste11osi era tale da abolir.e la pulsatilità dell'onda, trasiforma.nclo il ritmo alternante della ·corrente in. tin ritmo co11tinuato, fu.tto qt1ésto realizzato naturalmente dalla circolazione capillare. :l\IIa la malata stl1d1ata dall'A. lJre<Senta\ a un altro feno1neno :ì11tfressante. La cifrà .della pressione differe11zial e dell'arto s t1p. destro e ra i11olto bassa; la pressione. inassima 14 centi111. del Riva Rocci, la mi1 iima 12. .i\.P.che tal~ fatto sarebbe do\rt1to seco·n do1 l'A. ad una stenosi da chiazze infiam1natorie diell 'intin1a della succlavia di destra, e costituirebbe un -re.g ime circolatorio del tutto oppostoi a quello che ''isne fatto di osservare n·ella insufficieinz'a aortica~ RADOGNA. 1

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IL POI.ICI I~ICO

Modificazioni del fondo oculare nell'ipertensione e nella nefrite.

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ne aJl ' i11crocio con le arterie; in secondo tem}Jo una note\·ole contrazione d.elle arterie in diaII11etro' -e in lt1nghe.zz~, sc.ompar.sa delle picoole a.rte.riole, comparsa di })iccole macchie biancl1e, special1nente intorno alla macula, Je vene di clian1etro doppi.o o t1·i1)lo della corrisponclente arteria., dilatate ad ampolla d1istalrnente agl 'incro,ci a11ie.rov,enos i. La com1Jar.tiecipazione d.eJ i~e.n,e. al prùcesso 1)11ò non. influire sulla retina, ma s1)esso1 pro1cluce .eclema •ed ipel'('mi a clel cl isco. e1norragie lanceolate intorno ad' ·esso, e cl1ia.zze biancastre sft1mate di essl1dato. • Nell'ii:>ertensi on e vi è lln meccanismo locale {li compen~o cl1e ijrese11·va la retina, la qual.e }) llò no11 clim o:;t1·are alcuna alterazione dol)o . . mesi o anni che la press1one s angt11gna e' al1n1entata.: ma ta.lvolta, per cond.izioni non ben.e conoscit1te, tale co1n.p enso n1anca, e si osse.r vano modiftcazio11i ùel fondo, cl1e, p_e r un aumento rapiclo della l>l'essione (a cl 1es. per improvvisa .c a1dt1ta d ella; funz io·n e renal~) possono '• ,c·or1sistere· .in -ed,e ma ·ed emo1·rag'ie 1~eti11.icl11e no- · tev·oli, e giun~ere fino al distacco di retina. Pa.1. s·or1, ·C11 s.l1i11fr e J~o~dJey, credono che· nella cosicletta 1·et.i11 it e albw11inurica sia in causa un ·edema J)as.s.iro pe•1" l'al1mento di i)ressione del liquor che· accade n1e1g l i stati 111·.emici. Ma Beh an avendo osservato le modificazioni del fondo, 'all 'infu,01·i ::l i lesion.i renali, e inolt1~e il loro rapido sta.Lilirsi nella tossiemia gravid.ica., J1eg.~ cl1e f>. ·.:.e dipenda110 essenzialmente sia da a lte1·azio11e d(:1lle arterie, sia cla ipertensione: del liquor. sia da ritenzione di prodotti az.otati: ritiene, eion Bt1lson, cJ).e, sia in .causa c1uaJche sostanza t ossi·ca ignota, che renc~a ra ~ l)idame.n t,e n1olto 1)0!".Q.11e•a bili Je ·1 )areti cle 1 vasi i·etinici, se11za i1l!cll11·re in e.ssi notevoli mod ifìcazi-oni istolo.g iche. L'ipe1 tensione d el sftngue, E' del Jiquor pl1ò eventualn:-ente essere una concat1sa, m~ n o11 la causa t111ica ed escll1siva del1e modificazioni ·Oftalmo copiche. ~ T~'arg·on1 en to è discusso nel l 011:n!al of A. P.1. A . clel 3 gil1gnn 1922, da \\ -. Bened1ct, L. Bel1a11, ::.\1. Col1e11, e A. ). DoRIA.

Col nome di retinite alJ111minurica si clescriYe gen€ralmente una. sindrome oftalmoscopica caratterizzata 1da eden~a. della papilla, asp~t­ t.o s tellato de lla macula, maechie bianche p r•Jminenti sulla r.etina, .s1J>e.cialmente p·eripa1)1lJa I'i, dovl1te a.cl e5suda to o a processi degen erati vi: cl1e r :;i. ssomigliano a bambag·ia. Ta Jvolta si osser,~s no ainche IrJodificazioni notevoli clei vasi, ed emorragie, eh~ si soglio110 mette1·e in rappurto con clistur.bi cal'diorenali. P·erò il nome di retinite albumint1rica non è es'a tto, percl1è I:e1 note flog_1i.stiche son.o mini:rne o a ssenti (talvolta liey.e aum·en.to dei n l1ciei nelle sezio11i della :Petina., secondo Behan), e l)eil"Chè le lesi·oni oculari non sono in rapporto cnn J'albt1111in11ria per sè, cl1e pt1ò essere cospict1a, con1e nelle nefrosi, senza che si notino modificazi·o ni clel fondo . Il signifi cat.01 cli queste alteraz.ion,i non è 11r1i. vo1C01 ooich,è set ne triovano, di simili o ancl1e ' ident iche in condizioni patologiche varie, corn,e la tossiemia gl"a.vid'ica, l'ip, e·l't~ns~one, da ,,ari·e ,caus e, sta.ti anemic,i , infezioni var'ie, stati anaifi,l a.ttici, e talvoltJa in apparente buona &alu1 e (caso cli J. \V. Charles, nel qt1a.le ft1rono s ospettati ·(list.l1rbi endocrin1i). 1"'l1tti gli A .'\. co,n vengon.o che1 dal sen1p1i~e esa111e · del fondo dell'occhio non si pt1ò far.e con c el't~zza diagnosi idi nefl'lte, e tanto meno dii una cleter~i­ ltata forma anatomopatologica. Senza dt1bb10 . 1)erò, come ·criterio di frequenza, s1. pt10' r~tenere ch·e alterazioni es,te.se in ambe le re.t111e parlanor })er l.tna netfrite c1·01n ica a.v ar1zata, cli ca.ttiva. '}}l"O·g n·o,s i; ,che le mod ificazion.i d el fondo .ac.compagnan.o p iù faci'1m e11te le n,efro· i.1atie ar-terio~e cl1e le altre; cl1e ·St)esso indicano .u n'ip·el'tension.e ed nna ritenzione di pro'<Jo.t ti azotati. La p1·ognosi non si può esclnsivament·~ fondare sull'esame o4a:Jm,oscopico, che l'Uò e~sere i1egativo o q1~asl. in nefriti gravi, e p11ò mostra1~e alterazioni ·estese in certe lesioni renali ncute, che IJOi reg:rediscono ins i-em.e con le lesio11Ji renali stesse : cjò accade tipicainen.te r11e lla tossiemia g·raviclica, 0ve si <lice a hl1on cliritto che è pii1 leso i·occhio che . . . Rvvlso lmpoPtante I il rene. Quei nostri abbonati che non ei tono ancora ,.Provvisti, al La patogenes·l clel1e mo,dificazioni r·etinicl1e prezzo speciale d i L. 1 2 anzlchè .di L. 16, dell 1nterenantl•· sima pubblicazione : (lescritie 11011 è cl1iara. Dott. Cav. Uff .•.\LDERTO VIGO (Doctor Juatitia) ])ap:pr~1r1 a s i pensò all 'ipertensione1 arteri~­ sa; 1nia Si OSSe.r vò l)Oi el1e qt1alche volta fa difetto. e inoltre che le n1oclificazioni del fondo :: in rapporto ali' esercizio profession_ale· :: iitdotte dalla semplice ipertens ione S1enza. a I t1~ ­ (:\Ianuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circola~ f'azion~ i·enali sono piit o m.eno diverse clalle e tutto ciò che si riferisce all'esercizio pr<>!ession.al~, ad ~ so.. de1 àledici cl>ndotti. dei lil>eri esercen~i, ~eg!1. uffic1al_1 .sa1_11t)rn e <.ì.ccennat2. Nella it)erte11sione essenzlal~ cla del personale addetto ai laboratori dl v1g1lanza 1g1en1tca : t fl.bro. i a rteriocapillare Be11edict osservò, in vogliano affrettarsi, p erchè. I~ copie del volu~~.:: t enere alla predetta cond1z1one · di favore, primo ten11)0. le arterie rist1"ette· e tort'uo~e, PO~:~re. c~rtolina.yaglia di L. 12 al Cav. LUIGI POZZI, Via. (~i c·o lor i a1neico, e t1na 1dle•n.tellatt1ra delJe veSistina. 14 • Roma. 1

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LA LEOISLAZIONEi SANITARIA

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f _i\NNO XXIX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

CENNl BIBLIOGRAFICI. 1•'. llEZA.NçON, :L\IAR,""'.EI4 l.AHBÉ, LÉO~ BER~ARD, J. .i\. S1cAnn. P récis cle Pa th ologie M édicrtle.

' ' ol. l'\- e V. 1\fasson et C.ie. Il compito cl1e gli AA.

Pari~,

1922.

sono proposti .è :stato quello di dare agli stu cliosi di medicina ;un'opera cl1e p11re mantenendosi nei li1niti di n.1n com1)endio potesse raccogliere tutta la paiologia medica es1)0!1-endo in ogni campo quelJo che le più moderne ricercl1e 11anno apporttato nella inter1)retazione d ei fenomeni mor.bosi. Ed a giudicare clai i)rimi due volumi .ora con1parsi, lo scopo è stato pienamente LI'aggiunto. Og·ni parte è stata affidata a si11.g·oli autori specializzati oncle la trattazione u1e fosse la pii1 completa po. sibile. lVIa f'Ot)ra o0gni Cfll)itolo i111pera l a semplicità e l a cl1iaArezza. ll I\- ·vo111me tratta l e malatt ie dell'apparato tligesti,~o e della nutrizione e la st1a co1npilazione è stata affidata a l\larcel Labbé e a G. \ Titry, il \T è dedicato alle malattie del san· glte e clegl i organi ematopoietici per opera di E. ~-eill e di l\I. Blocl1 e all~ malattie dei reni J>.er opera di Pasteur, Valler)r-Radot. Nella loro prefazione gli Autori affermano ·di avere tenuto per esempio il trattato del Dieula,fo)· e ,,eramente 1'01)era loro semplice, -cl1iara e completa, null a tralascia cli quanto s i è ven Ltto s'rolgendo ed affermando negli ul.timi anni nello studio di ogni questione me·dica, e per la forma concisa, ma non schematica, _è letta con vivo interesse e con note""·ole f)rofitto. T1t sj

l\'l. LOEPEP.. Leçon,s de Patll ulogie d i(lestive. ,5a. serie. Un vol. di pag. 318. Pari ~ . l\lasso11 ·et C.: 1922, 1!1 fr.

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fr11tto della s ua personale esperienza. Non ruar1cl1erà'. certo a que;;ta quinta seri e la facile fortuna clelle cruattro precedenti. TR . clin.iques et rctdioloaiq ues sur les 1naladies rl P l'a1>pctreil respira toire. .Paris, A. ìVlaloir)Je. et fils, 1922, fr. 25.

E.

SERGENT. É lulles

0

Intendimento particolare d ell' A. è quello di porre in rilievo l 'importanza d1e lla clinica e della radiologia, l'interpretazione clei seg·ni. forniti da questi due mezzi di osservazione sia, se co11siclerati separatan1ente, sia se confrontati 1 l1no con l'altro. Il volume è diviso in due parti: 11ella prima sono raggru1p1)ati ·g li st11di ser11eio lo gici e· .eliinici che hanno partjcolare ir1te1·esse nella pratica, e fra q11esti l 1A. tratta diffusa1nente della ineguaglianza pupillare sp·o ntanea e. p1rovocata n elle malattie p,Jre,urn11olmonari e clella siooro1ne cli insufficienza respiratoria degli apici e della stia irnJ'.)Ortanza nella diagnosi di tt1bercolosi polmonare nell'adulto. Un capitolo particolare l'A. cledica alla sifilide <.lell'a1)parato l'es.piratorio ed ai rapp·o·1ii con la tubercolosi es1)one11clo in esso le osservazioni piersona.li e le l)l'Olì l'ie v·edute. Da ultimo tratta ·delle consegt1enze mediche e medjco-chirurgiche delle f.e1rite del torace· -e deJle int.ossicazioni da. gas asfissianti. La seconda parte è dedicata agli studi radiologici, e m entre l'..-\. riconosce la .grande importanza e l à. necessità d·ell 'indagine radiologica nella cliagnosi 1clell e malattie d ell'app arato i·espiratorio, d, altra parte osserva come talora. tale indagin-e ris11lti insu·fficiente, •0 ca.me alle volte possa ltnche cond11.rre in error e. Questa. sie con(ja part.e è arricchita da numerose tavol e, racliograficl1e. ~'importanza degli argomenti diffu sa111e11te svolti e Ja criti ca I>3Jrt.icolar·egginta alla qual e ogni fa.tto è sottoposto, rendono l'opera altamente interes. ante ed t1til~ allo studioso. 1

1

1

Conttn.ttazione delle serie prececlenti, q\1esta -c1uinta raccolta di lea:ioni st1lla patologia de'll 'apparat.o dig;erente, tratta. 1)articolarn1ente delle malattie clello sto111aco cerca11do di apJ)Orta.re in 01g ni questio11e qu a11to è ac-q11i8izione •del1e più modern e 1·Jce1·c:l1e sia. funzion ~t}i A!l1-e anatomo-pato1ogicl1e. E me nt.r;-e alcune .l ezioni so1to cle1dicate ai metodi di esan1e della funzione g·aRtrtiea, allo .studio del contenuto dello stonJaco a digi11nv, .alla parte che il sistema i1~rvoso prende nella insorgenza. dei dolorli. nelle ga~·tro1)atie~ altr.e 1ezioni t1~attano· p1articolarme11te clell 't1lcera @t't·strica. del cancro, della gastritie fterr11nonosa ·e .cle-i distur])i gast.ri-ci nelle malattie de1le vie 13 iliari: A tutto· qua:11to è i·isult ato delle piC1 moderne 1.'lcercl1e e veclu.t e, l'A. aggiung·e c1u eJlo cl 1e è 1

TR. '~· f>ETELLA.

CPrl'ttli ,, l ·ita nii1iè. 1 vol. in-8, di

}Jag·. 185. l~oma, ...\mminìstraz. clel giornale cc Il PoJiclinico », 1922. Prezzo L. 16. Qu~sto volume l'j!:::.poncle, in modo eccellente, al desiclerio di molti ·meclici colti cli conoscer<~ gli stt1di co111piuti in q11esti ultimi anni s11ll'ali111e11tazione: j,1 !)articolare l e ricercl1e, le concezioni e le cl i scu~~ioni s11lle vitami11e. Esso consla cli una .serje cl1e ·v en- di canitoli r1cro g ià pubbljcati neg·li «Annali di i\.JccUcj11H. Navale ~ Colo11iale >> e cl1e ora sono stati nggiornati e rivecln ti. Il volt1n1e 110. tin i>regio notevole, anzi una grancle qt1al ità : 11011 costitt1isce llil riasstmto

.


f.iOO

arido, ma è avvivato dalla ecC€zion ale abilità espositiva clel gen. P etella. Il m·edico vi troverà, in forma pia11a, leggit1ile e int er essante, le 11ozioni meglio assodate, sceit.e cou discerni111ento, da un competènte che sa essere un art.ista. a. p. 1

\\y.

PI?EFFEH.

'

Os'niot isch e

Z\veite Auflag·e.

U ritersu.chu1igeri.

(,,._ Engel111ann, Leipzig,

1921).

Nella seconda edizio11e dell'opera del Pfeffer sono raccolti i risultati delle esperienze e degli studi che })er lt1ngl1i anni l'au tor e ha compiuto sulla pressio11e os111otica e st1i fenomeni vitali ad 1essa legati. Il libro è diviso in due parti; nella prima è trattata ogni questione puramente fisica, dagli appareccl1i e dai metodi.8 di indagin e a lle ricerche con1piute sull'osmosi; nella seconda · è S\"olta la parte fisiologica applicando i risultati ottenuti dallo studio fisico, aJla inferpretazion e dei fenomeni cel111la ri e particolarme11te deg·li scambi che a'iv·engo~o fra il protoplasma e l'ambiente esterno attraverso la membra11a cellulare. La particolare com1)etenza dell'autore si rileva in ogni capitolo e rende l'oper a di non com11ne valore ed utilità per cl1i s1 dedica allo studio di tal1 problemi. TR.

ltCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6H~SSI. X Congresso. Pediatrico italiano. (Milan,o, 1-4 ottobre 1922).

[ANNO XXIX, F ASC. 4'..., =>'.aJ"' • -

IL P OLI CLINICO

Con l 'irlterv·e11to clelJe autor ità. e di numerosi cultori ili qnesta importa nte bra11ca della medicina, conveu.uti da ogni parte d'Italia, qt1esto co·n gl'esso fu innt1gurato il lo ottobre a ~Jilano nella n1ag-giore aula degli I stitt1ti Clinici di l"lerfezionamer1to. J./orga11izzazioue non n Yrebbe potuto essere ruigUote per l'opera snpiente d e l Comitato milanese pre·si,~<lt1to clal prof. Cattaneo, al quale gli indt1strin li {lella grande mPtl'opoli lombarda non Jesin à rono nè l 'a11p oggio iuateriale nè i mezzi più adatti .P er la ~·iuscita della r iunio ne. J1Jr a n o J)t'esentl i professori . :\: Ilaria d i T orino, Pacc:l1ioni <li GenoYa, Sim-0ni11i di lVI odena, B e l'ghins di P a òova, S1>-0lYerini òi Pavia, Comba di Firenze, Fra11cio11i di R ologlla, Iem1na e Caronia di Napoli, Di C_ri~ti11a di Palermo, Canna tn di j)lessina, .finzzatti, ' ' nlngussa.. ~Iodiglinni, Genoese, Devilla cli R o1na, e 11t1ruerosi a ltri. Dopo i discor si del sèn. prof. ~Iangiag·alli in ito1ne dellù Direzione (legli· Istituti Clinici, del }1rof. Filè pèr la class2 medica 1nilanese, del prof. Cattaneo per il Comitato, il prof. Comba riassun~'1. l'opera. d ella Soc. It. di P ediatria ne l biennio 1920-1922 commetnorò i soci defunti ferm andosi n. •

tratteggiar~

~011

sentite e cou1mosse parole

1~1

grande e nobile figui;a di J .. uigi Concetti, il M rh.">stro scompar.5o, onore e . vanto della scie nza pe-dirLtrica italia1u1. Dopo la com1ne morazione del Co11cetti, fatta <lilU prof. Valagussa, il Congresso iniziò i st1oi lavori <li~t1tendo le due relazioni del prof. Cannata sul-· la « Profilassi della t ttberoolosi nella, infan,zia » e<lc i proff. Pine:h e rle e Front:ili «Sulla i 1n 1n u1i it(r a /,t iva e pa.ssi-va contro la àifterite ». Ecco un sunto delle relazioni: Pr:>filas.·i della tbc. n ella infanzia,.

Prof. CA!\KAl'A . - I / O. !)l'emesso che la Jott:i• contro la tubercolosi 11on sarà e ffica ce fino a qna11<.lo nella. coscienza di tutti non sarà peuetratn J tti convinzione che le 11ostre energie debbono essere· indirizzate a combattere la m a lattia nella età in-· fantile, parla della diffusione clella malattia nella . ir1fanzia, della ereditarietà e della p redisposizio-ne, e delle Yarie so1·genti di contagio. Di-scute de l pericolo rappre se11tato dall'ambiente familiare a l quale è legata la questione della igiene delle abitazioni, dei n1ezzi per salvare ili bambino dal contagio inevitabile, dc l contagio pervia alimentare, e del contagio de lla scuola per i bainbini de lla 2a e 3a infanzia. Secondo 1'0., del quale è impossibile riassumerela dotta e lucida. relazione per la lotta antitube1·colare bisognere bbe avvalersi dei seguenti m ezzi:: a.) intensificare le opere di pro1)aganda; b) risa11ar e le abitazioni; o) risnnare l'ambiente della scuola ; à) rliffondere le scuole all'aperto ; e) curarel 'edu cazione fisica del bambino; f) praticare I~ vaccinazione <.tntitubercolare; g) istituire disper1snrii antitubercolari per l'infanzia e dare svilupl)O alle opere di preservazione; 11-) incoragg·iare la istituzione di sanatorii, ospizi marini , colonie, ecc.,.. f ier rinvigorire l'organiSillO dei bnnibini prediSl)OSti al terribile male. ·

I 1nm·u1iità passiva eà attiv a oon,tro la difterit e.

Proff.

e

Per l'immuniti'r r•a.ssiva, il Frontali, riferit i i ter1nini essenzia Ii del1a controve r sia fTa anti~ieri sti e sieroterapisti ~ conclude cl1e anche n elle riucruclite epide1nie . del1' .Europa centrale del 1909-191G la 111ortalitit r elativa al nume ro dei mn1ati i:;i è 1nnnten11ta di cirC'fl 2/3 minore cli quello che era ne lla ine<lia degli: n1111i p recedenti l 'era s ierote1'npica. li probleu1;1 sollevato cl.a l I~ingel viene discusso a lla luce dellericerche sperimentali e si può affern1nre che il: sjero antidifterico ha sicura a~ione preyenti\'n. ecurativu in rapp-0rto al suo co11tenuto òi antitossina pur non escludendo una certa debole azi on e fn vorevole del siero normale di ca va Jlo su I decorso dell'infezione difterica. L'O. rileva, nei riguardi della profilassi, l'incapacità del siero a risolvere due proble1ui fond amentali e cioè quello de i por1A'1tori dei bacilli clifterici, e quello della i1nmunizza:-r.ione profila tticn clurevole . In qunnto a i limiti del potere C1:1rati,·o del siero ~i rileya l'i11c:npacità di prevenire le para lisi ta EPr.scHERLE

..

FRONTALI. - ·


.. (ANNO

XXIX, FASC. 43]

SEZIO~E

PRATICA

140!

dive pur riconoscendo c:lie lu sieroterapia preco<'in(t preventi·1Ja ». In.terloquirono i congressisti Doce dà una percentuale mini~a di pa11! lisi. 11a to, Palazzo, Arlotta, Beretta, Bellinfl-Orut, RoviDiscussa la questione <lei sieri a11titossici ed anda e Piperno Arrigo, l)irettore della Clinica De11tibatterici, tratta. della Yia di introduzione <lei tn ria seolastica mu11icipnle di Ron1a, approYHlltlOsiero e dei progressi della terapia usaudo dosi nu or(li11e del giornc• del prof. Corrado D'AJise di niassive di siero ed usando la via endove11osa eò Napoli, su la necessità cl1e Governo e Munici1)ii: accenna a Ila JJosffibilità di provocare una imn111i~tituiscano servizi pubblici per la pre venz io1ie del11izzazione passiva nel lattante iniettando il siero le malattie dei denti che affliggono il 90 per C€nto· u11tidifterico alla nutrice. cli individui di tutte le età, mediante cliniche den-Per l'imm'li·n ità atti1'a il relatore prof. Plnchertarie scolastiche e ambulatori, affine di democr;1le accenna alla scoperta di Behring (1913) deùa tizzal'e le cure dentarie,' che non debbono essere1niscela tossina-antitossina capace {li dare im1nu1 c·taggio delle clas8i abbienti. . nità duratura ed ai suoi precu~---ori fra cui gli ita- · In seguito .ft1rono f}l tte numerose comunicazio11f • li:.111i Bandi, Si,·ori, Gngnoni, e alle ricerche postsulla anestesia, in ch·i rur{lla orale dei dottori 11rof. 1><~11icl1e di Rohmer, Lery ed altri in specie di Opitz Iirugnutelli, prof. Landete, prof. Perna, dott. Grane <lei tentati,~i vari tli immunizzazione mista ut{li di Trieste ~ dott. Palazzi. tiYa e pns~iva. Nella terza. giornat.a il prof. Boggio di Torino Riferisce stille npplicazioni che Je miscele tossilc~se la sua comunicazione sulla Oooperazione iner na-antitossina iponeutralizzate hanno incontrato O(t1npo odontoiatrico. Intervennero alla viva discuiS-i11 America dove l'immuni7aazione attiva è largasione il prof. Coen Cagli, che incitò le Societi.L 1nente praticata con l'ausilio della reazione di odonto-stomatologiche italiane a. rendere obb'liga-Scl1ick, ma !SU quest-0 argomento (licl1iara ancor:t toria per statut;o l'adesione dei rispettivi membri alla Cooperativa Italiana dentisti, e il prof. Pa- neces~ari nuovi studi e più documentate statistiche. Nelle sedute del Congresso furono fatte inoltre lazzo, che propose il seguente ordine del giorno, a1)provato all'unanimità: numerose ed importanti comunicazioni. I congressisti presero parte :t gite organizzate dal Comita«I/assemblea udita la relazione del prof. Bog- · to alJa Certosa di Pa,ria ed al I.1a go <li Garda. gio, deplora che ~tlcune case produttrici per interessi egoistici e puramente venari, rifiutino il lor(); GENOE$E. avpoggio e la somministrazione di materiali agli esercenti clentisti riuniti in cooperative, alterando-' c-o~l il principio alta1nente morale ·della coopera' ed i legittiu1i interessi morali e materiali XI Congresso Italiano di Stomato-Odontologia. 7.ione dei dentisti >). Alla presenza dell'on. Lo Piano, sottosegretario 8 cg11l llnn relazione d e l prof. Vincenzo l\fontenlJa P. I., s~inaugurò la mattina del 1° ottobre ~auo, in C'ooperazione con il st'lo assistente dott~ u. s .. nell'Aula ~Iagna della Università di Roma, Giorgio Della Seta, sui Sifilorn,i iniziali della boe-il Congresro <li Stornato-Odontologia. ca,, relazione clotta e completa. I congr~ssisti riIl Presidente dell'Associazione Stomatologica vol ero un plauso all'illustre sifilografo. Interven- · J.nzial(l, vrof. dott. Piergili, dette il benYen11to ai ne alla discussione il p1·of. Corrado d' Alise, Clli colleghi. Seguirono: il prof. cav. Bellinzona, Prerispose il prof. l\ilontesano, faé~do voti che tuttr sidente della Jrederazione Stomatologica Italiana; coloro i quali desiderano dedicarsi agli studi ston1 ato-odontoia trici, siano particolarmente adde-il ~r. uff. dott. Cl1iavaro, ordinario di Odontoiatria in Roma; il 1>rof. dott. Perna per il Gruppo strati al rico11oscere, o almeno a sospettare le varie manifesta~ioni, con cui la sifilide acquisita ed.. <legli Odontologi: il e-0m1n. dott. Villetti, AssessoE·reditaria suole presentarsi sulle labbra . nella. boe-l'C ~ll'Igiene, che portò il saluto del Sindaco; il ca e nel fn,riJlge. L'assemblea approvò. i1rof. comn\. l~adaloni, inedico .provi11ciale, per jl Il prof. Landete parlò sulla va.cainot<> ravia 1ielle · · Prefetto ; il pl'eside della Facoltà di medicina, proartr'Ìlt'i odonton'hascellari e loro oonl.plicazioin ~. L'ilfe~sor P est.al{>ZZa. Dopo brevi ed applal1dite parole lu$11:re ston1atologo di i\1a<lrid presentò in omaggio, degli illuis tri odontoiatri spagnuoli proff. Aguillar e r. u11c1(\te rappresentanti. i ìVIunicipi di l\1adrid e alla presidenzrr, il suo importante volt1n1e in colla-. ' liorazione col ~1ayoral: Vaoun,oterapia general y l-tarcellona, l'on. dott. Pietro Capasso inneggiò ale.svec-ial de las i1ifeot ·i o11.es qttirurgicalt.is y bt1cales, l'avvenire della stornato-odontologia, invitando il e ria ssunse i successi ottent1ti mediante l'iniezione Go,l'e rno a provvedere <l'urgen7..a per il necessario cli un vaccino,. vero contravveleno stin1ola11te le ordinamento degli stt1c1i (){lontoia.tl'ici .in Italia. c.l ifese dell'organismo, nelle infezioni polimicrobiche· 'f1'-0ratore ufficiale, i;rof. d0tt. Aldo Maggioni, auspiboccali (osteiti, periostiti, alveoliti, stomatiti, ecc.). cò la creazione di scuole specialisticl1e post-unir>resero parte alla discussione, anche con comuYf'l'~ita.rie, raffo1·zan<lo intc'lnto quelle già esistenti nicazioni originali, 11 dott. l\tlanca, il prof. Palaza l~ologna e a Milano, e che si codifichi senza zo, il prof. Arlotta ed altri. Il prof. Ca-rol J\.lontcrenre nuovi ed _nmbigui dottorati siii gen,eris il f ort di Barcellona espose, con proiezioni , le suer-onferimcr1to del titolo di «specialista >). ric·erclle sulla innerva zion,e àe1ita1·i a . Nella sedutà del 2 ottobre f'l1 svolta e discussa• Nella mattinata del 4 ottobre, un gruppo di co11a1npiamente la relazione del prof. Ettore Levi cli 0'ressimi ,s i recò all'ospedale militare d ove il prof. Ro1na, Direttore clell' Istituto di Previdenza, Aso I'crnu e il dott. Cerve, aiuto del prof. Lande te sii:;tenzu e Tgiene soc·in le. f.:u « Igie1ie orale e niecli-

-


.1 i-02

IL POLICLI:\lCO

•c..li Bnraln:1, e~eguirono di1no~trazio11i l)fa tielle sulb.1 ane$t<::~ia locale per i di-rer~i i11terYenti ove-

1·ntivi .snl i-:istema dentario. :N'ella seduta del po1uerig·gio, il dott. Piuolini fece uria c:o1nn11icazione intorno alla batteriologia <lt.:lla caria d entale; fl1 {liscussa dal r>rof. Pe rna. Seguirono c:o1nnnicnzio11i. st1lla ortovellia faccia.le, branca della odo11toiatria che i·ic:lliede scienza ·f:' 1 nrte lunga ; le relazioni ·s volte da i proff. Corra<lo. I>'Aliist- e Piero Boggio sui moderni pl'ogressi di questr1 brfi.nca e s u Ila questione de lle estrazioni de11t.a l·ie n e i rapporti di (l..SS:i , con1e pure le • -co1u11nicazio11i del dott. Ser>pi Stt 1111 1netodo gnato·~· tatioo e cle l prof. ArJottn sulla involu.~·ion,e dcl],' in cisivo s·uperiorc laterale, riscossero la lJiù 1·iy:1 :::1ttc11zio11e. Inter és:::;anti riescirono le <l i~cu ·sioni i1t pl'opos~to dei proff. De ., recchis e l\iiaggioni e .._l e i dottori )lelocchi - e Guerrini. Clliuse là seduta il Ferrari Pocoleri con proiezio11i .di preparati istologici ponenti sotto nuova vista la formazione clello s1na lto e d ella dei1tina. Ne l 1>omf.·1·iggio clel G ott<!bre lessero co1nnnica·zio11i sull~1 p io1·rea, alveolare i dottori JJrenti e '1'oni e gli n<lontDin tri Francia e Citrrino. Il dott. Stt.lllpognu t'' ' Jlarlb del contatto fra i ctenti sa ni ottura.ti od a rtijioiali; in{li il prof. rri1110 Dorello, <ìella R. l 1 11iYersità òi R oma, illustrò la st.,-·u tturn 1

·C fu,n .~ ione dell'articola ~· ione

te1upuro-1nandibola1·c,

n10SJtrando 1~i111portanza pratica, ancl1e nel riguar<lo della firotesi {lentaria, di que.-ti studi SCiPntiJìc i.

Dopo ~1lc·u11e illustrazioni pTaticbe cli pro te d clent a1·ia fattk dall'odontoiatra Goia e dopo le CS!JO-sizioni di i1uo"'ii metodi <li cura d elle fratture masc"('.\ lla ri da parte del comn1. V. Guerini di Napoli -e c1el dott. Campigli.o, venne approvato il seguente -01dinc del giorno del prof . Arlotta: <t. I~'XI

Congresso italiano di Stoma to-Odo11tolog ia, t1dite le co-mi1nicazio11i 1>resentate sulle f rattu re dei m~1scellari e co11statato co111e qnnsi t utti 'i grandi o ;;.ir.edali chirt1rg·ici italia11i sinno tuttora :SJJrovvisti <li reparti stomatoia trict, rendendo (]uin<li impossibile la cu1·a adeg11ata delle frn tture d ei 111ascella ri coi moderni metocli specialistici, fa voti. i1e11·intt:resse dei trat1matizza ti nlla bocca e <l(•lla specia lità, che questa venga 1uessa a pari <lelle. a ltre ~pecialità consorelle. con la crea~ione di OPPortuni reparti stomatologici ». 1 1

Nel fJ<JIU ·rig·gio <lel 6 ottobre isi lessero co1nuni<"azioni sulla v rofila ssi odontouttrica nelle scttolP, ·n l'gl i opijic-i e nelle ca.~ernie <lal prof. P ernn e dal '<.lott. Be11à.~!';ai ; intervennero alla viva <liseussiorte i proff. LeYi, Pi_pe1·no, Corrado, Raffaele D'Alise, Frnuc.i--,. _-\rlotta, Palazzo, Drug11atelli, il clot. tor l\ill1loc<:bi, gli odt>ntoia tri Goia e Oicogi1n ni. ,-eune p oi approvato a rl u11:tni1nitit il ,s eguente ' ()r<line del giorn o : « IJ'XI Co11gresso Italiano di Stomato-Odontolo··

g in, me$~1. in riliel·o la importanza che ha ass11nto in 1nedicina sociale la p1·ojila 8si delle 1nalrltlie -<!ella òof'Ca e dei #d enf'Ì in. tutt e le co n1u11ità e pnrti('oln rn1entt' Jn quelle infantili, spe<:ic 11ella lott~1

[i.\.1\\1'0

XXIX, FASC. 431 .J

antitubercolare, fa voti: 1) cl1e lo Stato prov-reda l}rontamente alla organizzazione di tale forma ·di flssistenza in tutto il Paese, istituendo adeguati SE::rvizi di profilassi infantile; 2) che i Comuni, frattanto, provvedano di propria iniziativa alla organizzazione di tali servizi. e dà Jnandato alla C-Ommissione all'U<>IJO nomiuata pr&iso l'Istituto Nazionale d'Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale, per un'opera efficace di propaganda nel Parlamento e nel Pnese ». · Il dott. Melocchi illu$trò l 'inven~ione italiana <lei d ent·i d,i porcella1il1t f<ttta {lall'abn1zzese Fonzi ,·issuto nei pri1ni anni del secolo scorso. Il De Ore: ·scenzo illus trò alcuni suoi lav ori a vo1ite di .fine · · fattura . Il Delle Donne parlò delle nevralgie d cl trigenii,n o e il prof. De Veec11is espone t1na interessante relazione illus trante i concetti moderni ~ ull'applicazione <lelL'l protesi mo'l:ibi l e e s1novi bil e. Con una relazione• <le l De ' recchis ebbero termine le comunicazioni scientifiche. Quindi il prof. Piergili presidente della Asso('ja zione stomatologica laziale, dopo aver rino·ra. - e z1ato per la loro opera solerte e infaticabile i eolleghi Piper110, Coen-Cagli, Pacitto e Pa11vini del ( !omitato Ordinatore, porg·e il ,saluto ai congressisti, dando l'arriYederci a Torino, sede del pro$si1uo Congresso. J)urante il co11gresso ebbero lt1ogo numerose gite : alla tomba "li Cecilia :i.\'Ietella e vicinanze a ' '''illa Adriana e 'l'ivoli, alla tenuta di Castel Por·ziano, a Spole to l J'on. Cupasso, accompagnq i g itanti alla Yet~'l dél ~lonte lue<> e alle fonti <le l Clit l1J1IlO. Il congresso ha attinto noteYole importanza. non solo per la copia degli argomenti scientiiìci ~he ,.i sono stati ordinatamente trattati, ma anche pércllè si è i spirato ad alt.e finalità sociali, avenclo 11osta jn pieno riìievo la funzione profilattica del1 odontoiatria ; es.~o ha segnato llll 'epoca nello -svolgimento dell'odontoiatria italiana poichè ba chiu' . ·so un lungo e arde11te coutrasto sul riordi'namento degli stucli odontoia tri'C'i; gli odontoiatri hariJ.10 provato da quali idealità ~iano animati, miran<lo a co11seguire una più efficiente preparazione di chi intende di dedicnrsi alla specialitit. P. e 1

!

R. Accademia di Medicina di Torino. ,,'Jeditt.a del 12 niaggio 1922.

President.e:

B .\T'l'ISTISI.

>~opra rZi 111i nuovo ·f netodo ài pla st ·i oa a.ddornino-

vesoioale nel.la cura àell'emtrofia rlella vescica.

CAMERA. - Riferisce <li avere con pieno succ-esso impiegato per la cura clell 'e~-trofia della vescica t1na plastica ~rvc•11clo~i della pelle clello scr()t<> i ~r scorrin1e11to. Sulla oosidetta <tn,est esifl d egli splancnici.

ln clo<lici <..c.tsi di interrento opel'a torio sull':td·clome (neoplasmi g·astrici, delle vie biliari, laparoton1ie eS{JloratiYe) ba praticato 1~:111estesia degli spln11cnici, scgt1endo ln tecnica conQuARELLA. -


l( ANNO

XXIX, FASC. 43J

~EZIONE

-sigliata dal Xaegeli, e ci4Jè infiltra11do il tessuto fJerisplancnico, con llllU -solt1zi-0ne {li morfina, <> t(li scopolamina e morfina inietta11dola co11 un lungo ago infisso :a 7 cm. <lalla li11ea ~nediana in mo-Oo da passare i1ello spazio inte1\~pinoso tra lfl 12:t Yertebra <lorsale e la 1a. lombare. L'infiltr~1zione clegli splancnici ,·enne praticata dieci volte lbilateralm(;\nte, d11e volte oolo a destra. L'aneste·:-:ia è risultata 11ndici Yolte perfetu1 e una volta ·solo mediocre. Nel <1ecor.s o postoperatorio tale me·todo <li anestesia. non dà alcun iuconveniente e<l ·è q11incli di gra11 lu11ga <la J)referirsi alla narcos i genera~e. I pericoli dipendenti -<falla possibile azione vulnerante de ll'ago sono minimi e con unn. 1>11ona teenica sicuramente e-ritabi1i. Occorre fare molto attenzione a che l·~tgo no11 rp enetri in unn ·vena potendo l'iniezione en<loveno~ delle (losi usate flegli a i:testetici dare gra yissimi inconvenienti. Sed uta del 2G u1aggio lfJ22. 1

l'resi<le11te :

Il.\TTISTINI.

Vol-un1ino.so diverticolo esofageo uu a rito ooll' ·i n tervenl o.

"BoBBIO. - J11 un t1omo di 56 unni presentante • • i1n Yolun1ino~o diyerticolo esofageo lla praticato ~uento e la legatura della isacca alln. n~se c1rcon io. w1 tem1)0 solo col metodo di Golòmann 1'iso1a<landola tli garza ; dopo otto giorni si ebbe la .cad\1~'t per n ecr osi del diverticolo con residuo ùi i.1na. piccola fistola e ofagea che si chiuse sponta11~amente in breve tem110. Diset1te breveme nte lu patogenesi (lel {liverticolo e a.ccen11u ui vari inetodi <li cura opern toria <li taJe affezio11e. BERTOLOTTI. Orecle ·opportuno di rilevare lit sempre maggior importanza del s ussidio ·dei rag;gi X per la cliagnosi <li dive rticolo esofageo. Nella :urande maggioranza dei casi, specie quando si i:ratta di diverticoli (li piecole dimensioni la loro • dimostrazione è puramente accide11tale: questo è $ tato assodato dall'O. dt1rante la &rua lun.g a prat ica rontgenologica. Piccoli diverticoli congeniti a 1>oco a poco i~ossono aun1cntare e assumere di· Tne:nsioni tali da provocare disturbi frig·urgito, dif1jcoltà di d eglutizione, ecC'.). Questo ~piegherebbe il fatto strano in ap1)aren:zn dell'osserYazione fr~­ aquente (li tali (]iverticoli nei yeccl1i, mentre rare~ ~n rebbero le osserv.uzioni r~cliolog·icl1e .1Le ll'e tà gio·yunile..

N e11 robZastoma t>ia l io H u d ell' in tc.~t i1io t en,,u e. 1

Comn11ica u11 ca~o di notevole inte1·Psse : 1) perchè s i tra tt:t Ya cli u11 blastoma. di ·~ostanza nervosa costituito ,d a sole e<.>llnle che si ·;' vvicinano i:>er molti caratteri a i ne11roblasti; :2) perchè il t111uore a ve\·n secle intestinale ed era 1n<lipendente sia da l oordune simpatico, sia dalle <·nps11le S\1rrenali. Degli ~O casi <li tumori a so·sta nza nervosa i·iscontrati tln.11' 0 . nella letteratu'l.'~ soltanto due bn1lllo c.1nesta se<l~ : · que1lo di 1\skanazy e quello di Ober11clorfer; 3) perchè alln 11(•riferia clel nenroblast-On1a fl1ron o os ·erYa te dal1·0. formazioni ~istiche en (l oclern1iche riYestite dn <f•piteli.o cilinclrico, ~ituute ai limiti tra la ttmien. 1nuscolare e la ttmi<-'' sier osa clell.jntestino. FERRERO. -

PRATICA

1403

Il caso osserv-nto dimostra la .posRibilitit ch e da elù.Jlleuti i1etvosi contenuti in seno u.cl una rnalforn1azione dell 'i11testino s i sviluppi t111 tu1nore costituito esclusiYamente da cell'ule nervo..e iJn1.>erfette con i caratteri della più spiccata mulignitiL. GA~n-A. - Rilevando esrere q11ello ·tudiato dal Iferrero 11110 degli a~-petti più singolari dei tumori del sis tema ne rvoso simpatico, coglie l~occa- • sione per a-ec-ennare acl un'altra forma no11 ancor i1ota che J::>Uò esBt>1·e a ssunta da questo gene1·e cli tumori, come egli ebbe occa:sione di osser,·are i11 un caso recentemente studiato. TrattavaBi (li t1n tumore gros.·o come un manda1ino, bene circoscritto, situato nell'interno della capsula surrenale destr a di una donna di 60 anni. Il tumore si presenta costituito da un'e n orme disordi11a ta neoformazione di cellule ganglionari c·lle per forma e rapporti r aggi11ngono i più alti e vari gradi di a tipica. La nota fondame11t°..'1le che distingue 1.Juesta forma dai casi noti di ganglioneuroma è la mancn11za q11asi a~soluta di :fibrille nerYose che nei ganglio11e1r1;omi c:o.~tituiscono il preponderante elen1<1nto del neopla sn1a. Oltre l 'interesse oncologico di questa forma di tumore che rappresenta forse il più gen11ino ese1npla re di blastoma realmente ed essenzialmente costituito d.a cellule i1~rvose ad un grado già assai evol11to di differenziazione, è notevole il contraisto f1·a l'alto g-rado <li ~1tipicità <lella proliferazione blastomatosa e la mancanza di qualità aggressive e di cnratteri maligni. •.;;;eduta. del 9 gi1t,gtio 1922. PreE->idente : BATTISTTNI. 1':1p iroclièti nel Si.sten1a ric r·voso ceni ralr: della pa ral·i si vrogressiva. C'OPPOLA'. - Prt•s ·nta <le i i1reparati di c-eryello e di bulbo di paralisi progressiva ricchissimi di spirocheti. Eg·Ji, mentre rileva come 1sieno tre :!. ruodi <li ripartirsi degli ,spirocheti · neJ sistema nervoso centrale, quello difft1so n ei vari .strati, quello a focolaio e qt1ello perivascolare, si intratt iene in mod-0 ·p articolare su quest'ulti1no rilevanclone le vnrie modalità e intrattenendosi sulle teorie per spiegarlo. Ti.fo.si e col era. aviari. E'I NzI. H a jn !)rimo tempo proya1Jo le varie cure vac<!i11icl1e e siel·otera1)ielle i·n vari ca:si dj colera clei J1olli~ rile\"a ndo come i risultati l)i'il socldi ·fnce11ti si abbia110 coi vàccini autogeni poliva lenti. In pareccl1i casi cli affezione intestina le dei polJi egli ha potuto J)Oi iso1are dei bacilli clel gruppo tifo-coli. Questi bacilli, saggiati con sieri a.d a lto J;10tere agglutinante per il bacillo del tifo, <lel pal'fc.tifo ,. .\ , e del paratifo B, e del bacillo co1i. hanno dimostrato e~~re diversi in diver si focoh1i: quindi in alcn11i cnsi l'infezione e l'a data <lnl para tifo i-\, in nltri dn l B e in altri clnl coli. l-n vaccino nt1toèeno ·I•Oliva lente preparato co11 questi ()'e rmi die<le bt1oni ri. ·ulta ti. Ql1este tifo!'i n Yiarie r:non .sono I>nre néi l)Olli ma spesso sono a ssociate nl virus della i::ietticen1ia emorragiro. P11·:Tno SISTO. 1


'

1404

(L POI,ICLTNICO

B. Accademia dei Fisiocritici di Siena. ~9edu la

d8l 28 luglio 1922.

(Osservazione clinica). Dott. B.\LDF.1'TI. - I/O. a vendo studiato il ca~o di una ùonna affetta da vizio organico congenito del ct1ore e trovant;esi in stato di sub-asfissia cronica, riferisce di aver contato, accanto a cir(\a 8 milioni di ~·lobu li rossi, circa 2 milioni di pia . strine. L'O. mette in rapporto tnle intensa piastrino$i con l'asfissia cronica, provenient;e dal cattivo fua· zionamento dell'organo centrale della circolazioll•! del sangue. (Istituto di 1'1edici11a legale). 1

Le piastrin,e nei vasi del carlave1·e. •

43b #•

·

S,u.lla. ril)l'Ollit.~lone della i11.fezio·ne colerica.

La pia8tri1iosi 1iel sangue degli asjìtt'ici.

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FASC.

~nggi<J .

Prima delle coml1nicazioni scientifiche il i>rof. BARDuzz1 <:>ommen1orò il ·prof. Giovanni Capellinj, accademico 011orario, .po11(.)ndone in e Yidenza no11 • solo j grandi ru~riti scientifici come geologo, ma l e benemere11ze verso l'-i\:ccademia <li cui i·iotdinò an' <:l1e 11 :\Iuseo geologico e mineralogico. Eg·Ii fu l'ese.m1Jio del « ' roltre è potere», J)Oichè .p er sua forte ·rolontà potè giungere ai pii1 alti gradi, fr u le maggiori angustie di mezzi economici.

,

XXIX,

file, n.ttrayerso uria graduale serie di forme di pas-

Preside11zu.: Prof. BAanuzzr, pres.

[ANNO

Prof. G. BIANCHINI e dott. P. llALDE1.'TI. - · Gli 00. nei Yasi di qualche viscere di animale asfìssi~tto Cvolmone, milza) rilevarono il singolare rer•erto di intieri campi vascolari intierament:e ripieni di piastrin(.\, mentre, in altri c;ampi, di piastrine i1011 vi era traccia, oppt1re, in certi vasi, i globuli ros~i occ-urJavano l1na metà. del lume e le pia~trine l'altra metà. Per spie~arc questa strana disposizione degli eleiuenti .figurati dc~l i:;ang"Ue, gli 00. dimostrano che le piastrine non provengono dai globuli rossi. Illte11)retR no ìa distribt1zione particolare delle })iastrine e · clei globuli rossj 11ei Ya~, col fenomeno clella, serl'i11·ienl.a:tione delle enict.?:ie, la quale ·$i vel'ifieJ1erebbe de11tto ~l i vas1 sanguigni, analoga.men· te n come si verifica nei tubi in Yitro, e regolab-t daJle stesse leggi. J.Ja disposizione quindi che prendono i diYersi tlementi morfologici del sangu~ n ei vasi, per effetto del sud(1etto fenomeno chimico-fisico, <là ragione del reperto iirtologico snddètto, cl1e a ltrin1e11ti ·11011 si potrebbe s1Jiegate e porta una nt1ova luce nell'i11terpetrazione dello s-,·olgi1uento dell'ipostnsi cadaverica, Ju quale· in tal rnoclo viene 1nodificata nel suo anljco concetto. Oo1itributo allo studio !lelle granulazioni basofili~.

C. SESTINI. - L'O. esaminando preparati di sangue a striscio molto sp~sso, di animnli anemizzati, Ila notato la 11resenza di emazie o tipicamente punteggia te, nel se11so Yolnto da EJrlich, .:> classie'-lmente policromato.file. Gli strisci dello stesso sangue, a llestiti in modo che gli e lementi morfologici fo-~sero in n11mero limitato, ben separati fra di loro, 11on banno invece presentato · altro che emazi~ nnifol'meme11te basofile (basofile i1el senso Yolu~o ck'l Ferrata), ne~u11 punteggiato, nè alcun policron1atofilo. Da ql1esta co11st:atazione l'O. indt1ce che le e1nazie ptinteggiate non sono altro .cl1e il 1)1·odotto cli trasforn1azi0ne di emazie baso-

:E'. NFnI. -

Allo scovo cli studiare comparativa. n1e;nte r importanza della via ente1ica e parent~ rica nella vaccinazione anticolerjca, l'O. ha ricer~ cn to ur1 procediu1ento per riprodurre, nei comunf animali da esperimeuto, la enterite colerica. J..i'O. ha esegi.1ito es11etienze col procedimento. Orsi (inocl1lazione. diretta Df\lla cistifellea) e coJl l\rocedimento Besredka (senRibilizzazione mediau.te bile). A conffkrma dei risulta ti otte11uti da Orsi, nei 1912, l'O. ha trovn to c:he 1·inoculazione diretta dii vibrione colerig.;!no i1ella cistifellea produce qua 43.i> costantemente nel coniglio adulto una enterite· acuta colerica mortale. La ~cnsibilizzazione mediante bile bovino, imJJiBga to qa Besredkn per la riproduzione della inft~zione parati:fica nel coniglio, è stata da Neri impiegata, in forma opportunament;e modificata, nella cavia adulta, per la l'iproduzione della enterite colerica: ca vie di circa gr. 400 ricevono per 0810 cinc. di bile b°"rino. e quindi vengono subito, <> {lor.io qi1alche ora, inoC'ulat~, per via intracardiaca~ con vibrione colerigeno. Le C3vie cosi trattate muoiono dopo 14-18 ore [•!'esentando una intensa enterite colerica. L'O. aggil1nge qualche considerazione sulla pa· togenesi del colera in relazione con l'enterotropismo del vibrione colerige110. R·u,lla infaz-lone Ebertlzian1a speri1ne1itale

nel coniglio.

F. NEn1. - rer controllare i risultati c.lelle esperienze di llesredka (1919) sulla ril)l'Oàuzione clell 'infezione tifo~a, 1'0. ha .eseguito una serie dii esperienze in nun1erosi conigli adulti, inoculati l)el' via endovenosa con bacillo tifogeno, 'a dosi • diver,se, letali e s11bletali, con· o senza sensibilizza11,ione, 1nediante bil~ son11ni11istrato per os. L'ù. ha osservato costantemente la nota locali~zazione (lel ba<'illo tifogeno nella cistifellea , ma• l!On ha mai ottenuto, neppure nei conigli sensil.>ilizzati con bile, la produzione òi una vera eriropria enterite tifosa; e · perciò, co11trariame11ten1le -osservazioni òi B~~redl\:a, l'O. è portato a negare l'e11terotropisn10 del bacillo cl.Eberth inocl1la to per via enclove11osa al coniglio adulto. A.cline"" i<:osi e strevtotr'icosl.

Dott. G. CIANI. ·-- T/O. convinto della necessità: cli riesaminare i rapporti delle due forme morbose, che oggi taluni pretenderebbero di potere identificare, .ha con1piuto u110 studio morfologico ~ biologico comparativo fra i cl11e processi. L'O. a complemento cli una comunicazione anteeedente espone i resultati della prima parte del: suo stt1diò, cioè le caratteristiche morfologiche e· biologiche degli stipiti isolati. Conclude: 1) <:he sebbene non abbia completate le sue incùtg·ini riti<?.ne d"i poter interpretare come fatti; Sf·ssu.al-i dai movimenti protopla-smatici e dei fenon\eni interessanti in çodesto micromiceti; 2) cl1e è necessariQ servirsi di culture ·u riloei. l1,lari;


{AN~O

XXIX, f

ASC.

i3]

8EZ10NE PRATICA

gra11cle n1aggioranza dei e:c-1~i non -è stato <!oltivato il vero agente ca11sale; 4) che .. è prematuro ammettere l'unità biologi•C:l della infezione actinoniicotica, e le infezioni .st1·eptot1·icee; 5) queste sono capaci di produrre da sole dei i[Jrocessi morbosi; 6) alla teoria del p<t ra ssitis1no fa.ooltativo del iGaBperini l'O. ritiene . i clebba sostituire un pa, ·assitis'nin obbUga~o seconclo le proprie esperienze; 7) ct'ed~ necessario 1111a classificazione prov·visoria sulla ras~omiglianza degli stiJ)iti; 8) rispetto a11'act·in-01nicesl cla.ssi<:a l'O. espone i resultati delle sue es1>erienze i11 grandi ani:;) <:he

1405

n~llu

i·apprese11bt ta nel i1overo delle attività che questi organi simbiotici possono esplicare. ~ interessant~ avve~·tire che tale simbiosi è ereditaria, essen{losi potutr..> seguire minuziosamente i microrganismi sia nel loro pasSèlggio dall'organismo materno alle 11ova, sia nella loro storia durante la vita e1nbrionale e nella loro specifica localizzazione ncll'ndulto. Perciò il fatto che nella simbiosi ereditn rin si tratta di germi puraIJJente fi·siologici e non I :Jtogeni apre il campo ad altre osservazioni che r•otrebbero aver r npr>orto con la terapia. I gern1i fisiologiei delle sim,b iosi finora ~1:udiate sono tutti faciln1ente coltivabili. All'O. sembra ·che dovrebbero pre ru1er::ii in considerazjone, per po:-;. llltlli. sibili applicazioni terape·ntiche, i microrganismi cl1t• contribuiBcono a lla fl1nziohe digestiva di spe() ufz.t ·r i fJu t o allo s l udio del le proprietà d el tetracjali ~ostanze. Il concetto non è nuovo, ne è ignoolo·r u1·0 <li: ca·rbonio e le sue applicazioni. to l'uso di microrganismi a questo scopo. L'O. intravvede cl1e i bln.~tomiceti dei vistosi organi simG. GoRI. - Il tetracloruro di carbonio è stato biotici dei coecidii, con le speciali attiYità che eser:Studiato dti vari autori nelle sue proprietà fisiche cì tano sugli zuccheri é con la loro speciale qualità it! chimiche, ecl è stato preso in considerazione codi g~rmi norn1almente Yiventi entro i tessuti di me ottimo solvente de i gtassi e proposto per la organismi, potrebbero forse dare efficaci risultati ·-estrazione dei me-desimi dalle materie prime. Ha ill possibili appli~azioni terapiche nel caso clel d.iunotevoli applicazioni nel campo delle industrie e bcte e di altre n1alattie del ricambio organico. 11er l'anali~i chimica. Ugualmente i microrganismi che con la loro pre_s\.ncJ1e nell'arte medica può trovare efficace e senza rendono possibile la digestione di sostanze <:onve11iente applicazione ver. la tin"tu'ra, ài iodio altrimenti incligeribiJi potrebbero probabilmente J.-2 %, per uso esterno, i11 sostitt1zione della bentE-ndere utili Re1·yi.gi se ilCconciamente coltivati e ~ina ioàata, o della soluzione ulc:oolica. oggi arrisomministrati all'uomo sano ed ammalato. Uno "\'U ta ad un prezzo proibitivn. studio delle attiYità. specifiche, non ancora. fatte Inoltre può benissimo sostitt1ire il cloroforrn,.~) oggetto d'indagine particolare, di questi microrga· Jlf\Jla. preparazione tlella t ra·urrfatici1ia elle costinismi nelle culture, la loro ingestione od inoculatuisce il veicolo dell'aciclo crisofanico, adoperato . zione negli organismi sani e malati potrebbe riin cler1natolor1i<t. serva re le più interessanti e forse importanti scoCome vermicida è raccomandato da Hall contro perte. J/0. i;;i aug11ra che presto g·li studiosi voi Nematodi, Ascaris lo1nbricoldes e Unoim aria àuogliano portare argomenti così interessanti dal cam"1enalis, mentre secondo questo O. non avrebbe ef110 d elle ipotesi i11 Qt1ello delle applicazioni pra:fPtto sui Cestodi (Tenia). In fine 1'0. ha studiato l'attività narcotica del . tiche. .tet'f'a, ct1e i più riteng-0no simile a quella del cloOirrosi epatica, in. soggetto sofje rente 1.'oformio e lo propongono per l'anestesia, ma le di cosidetto varlcin.so nismo postenoefalitico. ie~perien7.e compiute su c.a,·ie e la sua esperienza Rossr. - Riferisce brevemente sui re1)erti di }.>e1·sonale lo autorizzano a dichiarare che il po, necroséopia di un t1omo ventinovenne, non luet('re narcotico del t et ra è di gran lunga inferiore tico nè alcoolista, Yennto a morte dopo tre anni a quello del cloroformio. ~ mezzo òi una n1alattia la quale nel suo inizio e F. SI MONELLI. 11el suo decorso, !)l'esentò i caratteri clinici della ('11ccfali te e1)ide1nica . Al tavolo a11a tomico si trovò t1na cirrosi epa tiSocietà Sassarese di Scienze ltfediehe e Naturali. ca progredita che da va a.l fegato l'asr)ctto macroRcopico della e:irrosi che si riscontra nel morbo Ad·unan.za del ;; sett enibre 1922. cli Wilson e n ella p~euflosclerosi . Con In cir1·osi La s-inibiosl fisiologica e la ·nied ic ina. cli queste for1ne quella del caso in esan1e ave,-a U. Prl!:RANTONI. - L'O. in1rte dalle ricerche proa11che e-0mune il curatte-re di non 2-rere dato sinf1rie, conferm..'lte oggi ampiamente, le quali hantomi apprèzzabi Ji i11 vita e <.li essere acco111pagnano dimostrato che g·li 01·gnni cli n1olti animali inta da notevole aun1ento ,d ' olume <1elL1 n1ilza. 1(?riori debbono la loro particolare funzione noJ1 Poichè tra i110rbo di Wilson , pseudosclerosi e .a speciali attivitit delle cell11le elle li costituiscosindro111i tardiTe clelln enceft:Mite \i so110 inclubbre 110, mà al fatto cl1e entro il plasma di queste ria ffinità cliniche, e inolti AA. tenùono n<l n~segna:siedono miriadi di microrganismi {blastomiceti, 1e alle lesioni che sostengono q11este Rin<lromi la • batterli)) che Yi,·endo, moltiplicandosi ecl · esplistessa topografia principale, 1'0.. i"n atte~a di po-ct111do la loro attività SJ.)ecifica òeterminallo l'atter condurre a termine il lungo studio n1icroscopitiYitiL funzionale dell'orga110 stesso. Cl> neees&'lrio a cl1iarire q11esto reperto nel suo Nell'an1pia lettera tt1ra dell'argomento va asst1sig11ificn t:o clinico, crede op1)01'tt1110 di segnalar.lo :n1~nd() ùi giorno in g:iornQ più grande importanagll studiosi. :za l'induzio11e cl1e l'attività digestiva sia la pi\1 s. DE BE:\"EDETl'I. 1

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11-06

Ospedali Civili di Brescia. .

J)ott. O. C:\\'ALI~.

.

Presiede il prof.

CA?.fPA~TJ.

Dott. RAKzor.1 G-c;100. - Rifeti~ce intorno u un cuso di l euce'niia 'iliielo·i de <iouta subleuce11vioa ve1ifica ta!'li in donna quarantenne, durato circa. se~ santa g·iorni e decorso fino all'esito con i .:;intorni -O.ella diatesi eu1ortagica acuta. L'esame del sangue fino a 15 g·iorni dalla morte diede t1r1 i1u1nero di leucociti intonlo ai 5 mil~1 per mmc., con una percentuale del 40 di elementi a tipo embrionale (emocitoblasti e Jnieloblasti, inielociti) : seguì lina fase subleucemica con 22-25,00ù elementi per 1nu1c. di cui 1'87 per cento di ele1uenti a tipo err1brionale. Di questi piQ. della metà a tipo nettamente {'m~itoblastico. :111·autopsia. asS<'li scarsamente fu riscontrata Ja trasformazione embi-tonale del midollo osseo, e quest-0 limjtata1nente adl alcune ossa corte: sterno e vertebre; mentre este~t metaplasia mieloide venne rileva ta nella milza <.) parzialmente, nel re!le e nel fegato. j\Jessi in e'rideuza i caratteri clinici differenziali da11e si11dromi emopatichc primitve e riferito l'ésito negativo degli esan1i emocuJturali pér i tifi, i germi coml1ni d~lle setticemie, ecc., ecc., rimane il q11~dro clil1ico generi1 le della u1ala ttia che ebbe l'andamento generale di un'infezione acuta. Dott.

ROSARIO

CF..:RUTr. -

Riferisce su <li un caso

dì ocolitsiorie intestinale da menibrarr.e pericolio'l11e OJ)erato dal primario G. Amadoni con asportazione

di una membra11a a ca1·.attere infiammatori-O eh•~ partendosi dal peritoneo parietale si fissava alla faccia anteriore del colon ascendente, strozzando per inginocchiameuto i~ cieco. I/ammalato guarito lJerfettamente non a ve,·a i>rima mai sofferto di disturbi gastro-enterici. I.Al sindrome di occlusione era stata l'unico sintoma che detta membrana aveva determinato nell'i11fermo. Dott. O. ALBEll'l'I . - Riferisce su alcuni casi di una ra1:a affez·i on,o so/~.eletrica d el piede poco nota, e non, un.cfJra descritta in Italia, d·i agn,osticata co·n, la, radiografia.. Sono sei casi <li «sindrome della

-

FASC.

43]'.

ltiferisce so1)ra due casi dt>

porpo1·a addonltinalc oon singolare 1·Ppp1·to eniat:J · logico (policiternico). • 0110 clue bambine rispetti-.

.se(l'l1tte d•Ji giorni 8, 15 e 22 gi11gn,o.

-

[ANNO X~IX,

JI. POLICLINICO

seco11da articolazione metatarso-falangea », quale . Yenne per la prima volta descritta dal Kohler nel 1020. I/elemento più caratteristico ed importante dellu speciale forma iuorl>os..t - - più ancora. che daJ quadro clinico - è offerto dal suo aspetto ra<liograiìco, e consiste i11 })B rticolari alterazio-ni della metà distale del seconlio metatarso (specia !mente a carico della testa), della base della falang:e pros~imale del secontlo clito, e della. in. terpo~tn urtic.:>lazone. l ..n q11estione della petoge11esi è quanto m3:i comr)le$sn e difficile e l'O. Yi porta il suo contributo con una. propria iPotesi tendente a. considera• re la s1)ecia le forma morbo&'l non come furma ·a sè, n1a face~te pa l'te di un ,-a$to ql1adt'o, comI•renclente ·altre sindromi, qt1~li quella. di Oabrè1~erther per l'anca, di Schlatter i:>er la tuberosità anterior<~ <lè lia tibia, del Koltler per lo scafoide del l)ieòe e così via.

..

Yamente di sette e nove $.nni. Xon banno nulla di. i1otevole nè nell'a11an)nesi famigliare nè nella re-· Jnota. Pare· si sieno ammalate co11 malessere gene . rale durato un gior110 o due seguito da eruzionedi petecchie da colich~ e da vomito. Qt1este c1·isi si susseguirono ad intervalli di te1n1)0 irregolari,. non mai sorpas~anti però la settimana. In a111 bedue i casi l'e.same del sangue dava un cospicu·.)· aumento dei globuli rossi (come minimo 7,000,000 ;; i globuli bianchi erano 15,000). Questo aumente> cresceva ancora durante le crisi tanto che . .i rot;~i r aggiungevano il numero di 9,500,000, i biru1chi <li: :J.J.,000 con n0tevole pia~trinosi. J.1a formula leu<\ocltal'ia no;.i ha mai mostrato elementi immaturi df>lla serie rossa nè bianca, ma solo ùn aumento· di neutrofili f granu1ociti) dopo le crisi. La milza. uon è 1nai stata palpabile, il fegato nemmeno_ Dul'ante le crisi poi si aveva in ambedue le ban1bjne notevole sedimento di fosfati, ma n1aggio1·mente <li carbonati nelle orine, che nel rimanent•?crano negativf'. 1~ fec ierano miste a sangue. · La bambina di sette anni, d·opo l'uscita, ed n ben 4 lnesi da questa, ebbe solo ùi tanto in tant0r <lolori leggeri all'addome pur presentando anco1·a un notevole numento nei globuli sanguigni e nelle piastrine. I

Prof. R1zzAHDO

Riferisce sopra aloun·b. casi creduti di febbre 1niliare (acariasi da grau o'!) L'O. ebbe occasione di osservare nella provincia di Brescia~ durante l'autunno 1921 una speciale forma eruttiva caratterizzata da numero~ riicoole paJ>Ule rosse su fondo eritematoso .alcunecle1le quali si tl'asformàvano in vescicole 1niliariformi a contenuto sieroso torbido. I caratteri pitì comuni dell'er11zion~ ~rano: inizio improvviso senza prodromi; prime manifestazioni pruriginose P<I ur~nti alla parte post~riore clel collo e alle braccia con estensione successiva a tutto il corpo, rarame1l.te febbre, qunlcl1e volta anche alta e in tal C'Eso della durata di 8-10 giofni; disquamazionee recidive eruttive, permanen7..a a lungo di macchiarosso-livide; sudorazione non eccessiva. Tale ma · lattia colpi spesso tutti i membri della -stessa famiglia. L'O. discute la diagnoHi prendendo in esame oltre il vaiolo il cosidetì.9 e1·ytlienia pap1ilatum àiffu.si~rn,, l'eritema essudativo grave del Bignami (1.~11), la febbre eruttiva descritta da Carducci n~I 1.920, la febbr~ 1niliare ricomparsa recentemente in Italia e seo-nah1ta da ScoC'cia e Scelba e finalmentel'acariasi tla grano. L'O. ritiene che i casi da lui veduti sieno da ascr1ve1'Si all'ultima forma, 'noti. ~;olo per le note clinicl1e-, ma .anche pel fatto che a r..eno, uno de~ maggiori centri della curiosa maJa ttia vi era ovunque grano d:erment.ato e pieno. di ti:Uo1e. Ora è noto che l'aca-r us ven,tricosus, parassi~ .di detto lepidottero, è capace di provocareuna maJattia cutanea . roi caratteri d~ quellà de scritta. Dott. RCSARIÒ CERUTl. SECCHI. - •

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[ANNO XXIX, FASC. 43]

SEZIONE PRATICA

A~PUNTI

PER IIJ MEDICO PftATICO.

SEMEIOTICA. •

1407·

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La linea bianca cutanea detta surrenale. (SÉzARY. A·n nales de Médecine, maggio 1922). Nel 1904 E. Serg·ent descrisse come caratteristica della sindrome d'insufficienza st1rrenale la linea bianca· provocata dallo strisciamento superficiale di un oggetto smusso sui tegumenti addominali. Essa no11 compare subito, raggiunge la massima evidenza in un mi11uto circa, poi si attenua lentamente. Occor1·e cercarìa sul malato da q11alche tempo a riposo in letto, cl1e non abbia recentemente s11· bito applicazioni calde o fredde su ll'addome. Se vi ·preme troppo si ha una linea rossa fiancheggiata da due linee }Jiancl1e che conflt1i- scono : premendo ancor più si ha una linea rossa persistente. Il valore di questo segno è stato molto discusso. Ammesso come tipico della forma pseudomeriingitica d'insufficienza surrenale, fu poi trovato in semplici casi di abbassamento della pressione arteriosa minin1a, da qualunque causa. l.ec1erc, L. Bernard, De ì\'.Iassary, Kay_ e Brook, lo hanno trovato nel 60 %. circa dei più vari soggetti, sani o malati, e lo consitlerano un disturbo vasomotorio banale. A questi si associa l 'A. che ha compiuto larghissime ricerche in proposito. Egli- ha riscontrato la linea bianca nel 60-90 % dei soggetti, sani o maJati. Distingue 11n tipo di linea bianca, netto, e persistente da 4 a tO rr1inuti, ed un secondo tipo, più pallido, visibile solo in per1om1bra, più labile. La linea mancava nei magri, astenici, nevropatici, nei vecchi, nelle gravide, negli ascitici, ecc. Col controllo anatorn.o-patoloiico l'A. vide che la linea })ianca può esistere con surreni sani, con iperte1lsior1e arteriosa da a rteriosclerosi, ecc. La linea bianca fll scoperta da Marey nel 1858; Vulpian ne discl1sse la patogenesi concludendo che la lentezza della sua produzione parla piuttosto p er 1111 riflesso n€rvoso che per una contrazione idiomuscolare della tunica delle arteriole: la li11ea si può osservare su crualt111qu e parte del co1·110. Fu osservata sul cadavere poco temrJo dopo la morte. Del resto Vulpian ha constatato la contrattilità vascolare st1l fegato e sul r ene di vari animali oltre 24 ore dopo la morte. Pertanto, s_e condo l'A., va tenuto conto 1tclla patogenesi di entrambi i fattori: carattere clella contrattil\tà idiomuscola1:-e dei piccoli vasi cutanei, legati

indubbiarnente allo stato umorale del sog·getto: tono dell'ap1)areccl1io riflesso n el'voso. Ciò spieg·a la diversità di reazione da soggetto a soggetto. L 'A. ricol'da pt1re, di i) assaggio, cl1e alla li- nea bianca fu data speciale im1)ol'tanza da l1at1mler n€l dermotifo, e cl1e fu i)etfino consi- deraia come un s~gno di gravidanza. DORI A.

CASISTICA E TERAPIA.

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I

Alcune nozioni recenti sull'eritema nodoso. I/eritema nocloso, dern1~tit1e co11tt1sifop:m€,. urticaria, tuberosa (1B arthélemy : Ga;ette des · 71,opitauJ;, 192'"2, 11. 41) è un 'affezio11e a sint-0-mi iniziali generali, seguiti da sinto111i localj sotto for1na di eruzione di nodi, di rossorevariabile, arrotondati od ·ellittici, cll11·i, clolenti talora spontaneamente, sempre alla pressione,. sncceclentisi a })OllSs~es, per tr~, sei settim·ane. Comr1licazioni .sono rare; istologican1ent~ sf . tratta di dern1ite infiammatoria a cuta, con· i·eperti da far pensare ad embolie di microbi .. Ree.enti lavori 11anno mostrato n ell'eritema· r1od,oso i gel'm i più diversi, e fra essi il bacill o cli J{ocl1 ed il t.rèpo11err.'9. con la biopsia,· al- tri germi con l'emocultura. Esiste du11que un eritema .nodoso tuberco-lare, come del resto era stato pre,·eduto dalla· clinica e dal laboratorio, ma altre r1ossono es-sere le cause etiologiche ·dell'affezjo.n e · in discorso. Fin da l1na ,q uindicina di anni fa,. <.:hauffa rd, Roger, Sacql1épée, ecc., av evano ri- · trovato nel sangue di tali malati l'enterococco, il tetrageno, il 1pneumococco, Roseno'v unbacillo difte'roicle, polimorfo, Fiscl1l il treponema, l\1assini 11no spirochete differ ente dar treponema. Inoltre già da lt1ngo t empo si ·riconosceva l'eritema nodoso nella leb·l)ra, nella· blenorragia. Clinicamente si è visto l' erite111a nodo,s o· comportarsi come una malattia epidemica e· contagiosa . ...... Sembra dunque alla luce delle inocl€rne ri cerche che si ]Jossa affermare esistere un eritema nodoso sindromico, causato l)e 1· lo meno· da dl1e affezioni, dalla tubercolosi e .- dalla sifilide poichè l'ag·ente etiologico di ·q ueste dueaffezioni è stato .ritrovato nei noduli. L 'eri te-ma nodoso CO.ID€ malattia univoca e costantemente. n1onomicrobica d€ve .essere . cartata:ag·gi11ngian10 che .è molto probaibile che numerose infezioni sono alla base dell '€riten1a nòdoso, ·poichè l'e-m ocultura è stata cosi freqt1en-


J108

lL POLICLIXICO

temente l)OSitiva per i ipiù diversi agenti pa. ·togeni. Questo per la differenziazione patogenetica: !{)er la differenziazione clinica 1Sacquépée e Loiscl·3 ur, inostrarono essere caratteristici per 1'eritem::l. nodoso e:nterococcico le artralgie; i -disturbi digestivi, nell'eritema nodoso ·s treptococcico. Stokes per quest'ultimo dava i seguenti caratteri: noduli voluminosi fortemente emorragici, tesi, edematosi con limiti diffusi, ·Con sede presso le gran.di articolazioni ·ed alla faccia anteriore delle coscie e .ga:mbe, ecc. Ad onta di tali fallaci caratteri, l'entità clinica dell'eritema nodoso sembra debba ~3 ere corlservata: una riserva va fatta per alct1ni eritemi nodosi curabili in modo veramente straordinario con l'ioduro di potassio. Ql1ello che noi dobbiamo dt1n·q ue ritenere per acquisito è che l'eritema nodoso merita molto -di meno l'epiteto di essenziale. Dobbiamo oeon-siderare questo come un _Jnodo di reazione. g·enerale, dei teg-11menti a diverse tossine mi-crobiche o non, e che, in questo secondo caso non saremmo forzati a ritrovare nelle lesioni la presenza di corpi microbici. Il paragone d egli eritemi nodosi con. le roseole ci dà una · bt1ona idea della qu~stione. MONTELEONE.

. Sopra un caso di neurofibromatosi. Si tra tta di ur1 ba~bino undicenne, nel qt1ale ·si era constatata fi111 daUa nascita ltna pig·.qlen1..1zione sot tom a rrunaria ad estensione progres" iva . (So11cr11es, Alajonanine, Lermojez, Beri rnì1d . .4. n~.ales de ]t[ edicine, maggio 1922). Egli 11 t·eRent:1.va, sotto l111a m~lanoderILria a topo-µ·rn A.a intercostale, dei cordoni nervosi ispes~ iti, moniliformi, q11a e là intricati, che da--y a 110 la speciale sensazione di nevroma plessif orme. L'interesse del caso consiste n·ella locea.lizzazione intercostale, sirrilll-etrica, e nella -sovra ppos izione assol11ta delle lesioni cutanee -e nervose: la loro coesistenza ha fatto stabilire la diagnosi di neur·o fibromatosi, mentre fu esclus a una nevrite ipertrofica mancandn 1.1gni di s turbo del sistema nervoso. P r a t icata la bio1)sia, il frammento estrat:\\ fLvev a in s ezione aspetto gelatinoso, e nel f0 rm olo al 20 °/o s.i dissociava in fascetti alla ior volta m -011iliformi, mostra11do così. cl1e la ·ie~ ion e elementare: come già vide P. l\IIarie, è f a~c ic ola,r e e non tronculare. I~'esn.m e istolog·ico dimostra i rigonfiamenti <:0s tit11iti da iperplasia: dell'endonervio, con ab]Jo11dan te eden1a, e da un retico,}o di guaine di ~cJ1,vann, g·en er Hlmente sprovviste di fibre lt èl','O ~P . \,~i ~ q11alcl1e fibra mielinica, con la ,g u a ina di mielina in via cli degenerazione. 11 1

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[:\!\NO XXIX, FASC. 43]

fD scicoto ilj fibre n1ielinizzate norn1ali traversa i rigonfia.m enti ora .r accolto ed ora dissociato variamente: talvolta vi si trovano ammassi· di cellule r0tonde perf.ettamente simili a quelle d€i focolai flogistici. L'aspetto macroscopico (simile a gelatin~ .t1elle sezioni) ,e microscopico potrebbe ricordar~ la nevrite fan1iliare ipertrofica, ma è decjsjva la rr1~ncanza di og~d accein no di Schwar1nite primitiva, e la nessuna alterazione del tessuto di sostegno del fascetta mielinizzato lj l'incipale, di :iibre nervose normali. DORIA.

Noduli vaccinali dell' uomo e afta epizootica umana.

11 dott. l\1ariani (Giornale Italiano delle Malattie Veneree e della Pelle, fase. IV, 1921) rileva cl1e, oltre all'inoculazione del vaccino al1·L1omo a scopo profilattico si può avere un con.tagio vaccinico accidentale dall'animale all'uomo e molti sono i casi citati n .el1a letteratt1ra dei quali i più interessanti l 'autore ricorda pur ammettendo cbe le conoscenze st1l vaccino urr.·ano, sulle sue manifestazioni anatomiche e cliniche, ed infine sui suoi rapporti con Je affezioni affini siano poche ed incomplete. Riasst1mendo le manifestazioni a cui può clal' ·1uogo il virus vaccinico portato sulla cute wnana direttamente dalle lesioni degli animali, od innestato da uomo a uo1no, o sulla cute dello stesso individuo per autoinocula,zione, descrive gli svariati asp.etti delle lesioni vacciniche con1cludendo che non è comune vedere rii:•rodursi fedelmente il qt1aclro classico delle rr~anifestazion~ vacci,niche ed anche vaiolose, da inn esto, e ciò in rapporto con m.o dalit.à di reazione estreman1ente variabili da individuo ad individu.o e da sede a sede. Trattate quindi le alterazioni cellulari nella pustola vaiolosa e vaccinica osserva come gli ·esami istologici dei casi 'di lesioni vacciniche cori tratte direttamente dagli aniroali, siano ben pochi ·e som111 ari, qt1elli che corrispond-0no a forme nodulari vaccinali forniscono dati assai diversi da quelli della classica pustola vaiolosa e vaccirjica, e, a questo proposito, è molto interessante confrontare le manifestazioni vacciniche di 01·igin·e animale 11eJ1'11omo con le forme che 1>resentano i vari tipi di eruzione vaiolosa negli animali. Passa i11 rivista le tre forme caratteristiche • cli vaiuolo animale, e cioè quello ovino, equino e bov-ino, e ne deduce un gra11d·e polimorfismo di manifestazioni. Per que.sto sono di diagnosi non semp-re facile specie con forme simili éhe Bi possono presentare negli stessi animali spontaneamente od in seguito a trapianti; e preci1

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L-.\~:'\O ~XIX, FASC.

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2EZ IO~E

sa1ne11te CDll e in an ife tazioni dell'afta. epizootica <.:11e, l.Yre sei1tan ~d·1Jisi di p1refe r e11za. 11 e.i bo,·i11i 1)1.lÒ essere tra · m ~ssa dir,ettamente o indiretta111ente ad altri a11imaili e1d ·allo, ftesso UOlllO. E samina breveJ11ente come s i prese11ta J'affezio111e nei bovi11i p er poi passare a descrivere il p1·oces o I1ell 'u-0rno, ed accenn::.tndo ai p11.111 i ·cl1e tL~a.tta1io0101 l' argom ento (d'a l Tat.erl iccl1i a l ~Ia11tega zza), co11clude come non sia se n1pre fac ile stti bili r e una gi11sta di agno.·i fra vaccino ed afta. Es porle poi l e osservazioni cliniche ch e ha pot.u ·to eseg"t1irP- nel decorso cli 1ma pi1ccola ep·idemia 0011 1na11i.f.estazio111.i cutar1ee as ai caratteri ~ ticl1.e; i1e era110 co lpit i 18 soldat i ll.lJparte11enti al 11n0 ste-sso paroo b noi. Gli anin ia li el'a no aftosi sen za nessi.1n dubbio, })erò l'A. non può esc'ludere che ve ne pot.e1Stsero essere alc11ni affe:tti da vaccino. Gli infermi p1~ese11ta. rono presoo a poco lln perioclo d 'incubazione di 5 giorni, dopo di che si ebbero fenom e11i g·en er ali (stanch ezza, malessere, brividi cori leg'g·era ipe1·piressia), ma in 1na11iera 1iev·e, seg11iti dalle manifestazioni c11tan-ee ch e ne1i pr:imissimi stadi non poterono essere o servate dall'autore. I m ala~ i si so110 sempre p.rese11tati a lt1i quando il processo avev·a già raggiu11to· 1J111 oerto graido di svilupp•o1; no-n ha mai ·o.ssel'vato una . f.01r111a vera1n ente ,,escicolare o p11stolosa , n1a. 11na i11filtrazion e be11 deliro itat<.t, cì a ppri111a con t ir) o pap11lrJc;o o nodt1lare 1)11ro, i1oi co11 tipo t11tt'affatto speciale misto; pap11lO-J)l1stoloso, i1od11lo-p11stoloso, ~enl f) re })er ò con prevalenza della 1nfiltrazi.011e sulla s111)purazione. Con1e sedi di r1 re(lilez io11e eran o prese le dita, le i11ani, l'avan1l)raccio, il me11to, il n aso ; m11co e perfettn n~·e~11te int eg·r e. I~ 'esan1e n1icroscopico del secreto siero-em a tico delle vescico-pustole l1a. dato costa11temente llna qi1a11tità di polinucleati a gran11l.a zio.n i ac icl1otile . .r\.ccanto alle 1na njf estazioni sopraricord a te r.:\. l1a osservato altre lesioni a .. tipo pioder- 1u it ico localizzate in i111mediata vicinanza di q1 1el Je, ecl eru zioni d i forme pustolose, e bolJose i11sorte a distanza di ·una setti1na n a circa dall·e p·rimitive J·esi.oni. 1Sim.ili manifestazioni <liffuse non sono ::;tate descritte, mai in rapporto all'infezione aftosa nell't1orr:.-.J, ·e ql.1esto i11siem e a l tipo papl1lo n odn1are delle forn1e 11ri111i.tive fanno 11ensare ad 11na origine v accinica più cl1e !lftosa ; a ciò è anch e portato l'autor.e dagli esamii i~tolog-i ci a ssai interessanti con cui termina l'an·t icolD. 1

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RIVA.

PR:\TTC:-\

140&t

Eruzioni cutanee da applicazione esterna di preparati salicilJci. ' •

Salol. L e

• eruzioni

si osse1. .vavano a s.sai •S·p esso quando tal e r imedio era tenuto in un certo pregio con1e a ntisettico. Sono caratterizzate~ da un eritema diffuso, su cui nascon o moltis-sime vescicole fini, ac11minate, a pa.r eti r esistenti: confl11iscono p<!>i in vere ftitte11e, pienedi si·ero>Sit à citrina, le quali ron11oe11dosi non cln.nno 111og'o a croste, co1ne i)er l'eczeima. L 'er11zione è f·orte1nen te pruriginosa, e non tar-da: a diffon(lers i : cessa p erò pochi giorni do-. po ~he il rimedio è sta.to sos·p e'8o. Il salol 11ia p11r.e goduto una certa fama co1r1c dent i fricio : i:n, inolti individ11i, ch e n e fan.no u so., si osser·va a lle com1ness11re labialfuna fess·11ra, non pro1fonda, ma s11esso dolo-.. ros a : s11lle labbra 1111a macchia rossa che parte-· dalla corr1111essura e si allarga dando p-0i u·n'-e-ruzione ad a.s11eito eczem atos o; talvolta, osser- . vando tale eruzione· in parecchi n1embri di una.. ste·s sa farniglia, ·si è p ensato a forme. contag iose: in ·q ualche caso, s i è parlato di eczema costituzjonal.e impon endo a l l~ i11divid110 delle cu-r€ termali in11tili. L 'n. o esterno clel sA-lol va d11nque senz'altro · ec::cl11so. .Sn l'i cila fo cli 11ielile. I . e er11zioni sono rare: s i i11a nifesta110 cor1 e~tesi eritemi, scar se vescicole, notevole in1filtrazio11e, che può d11rare delle settim an e. AJ}ba.stanza frequ e·n ti, est.esee gravi sono l e del'miti provocate da lln a specialità der1natologica in cui e11trano l 'olio di cnde ed il salicil ato dì. n1etiJe. Al rsot u 11. I/€tere nletilossimetilico dell'acido. sa.licilico rè stato }1l'eco11izzato come succe·d.aneod el salicita t·o di 1r1et il.e, e, s.econdo quanto dice Cr. 1'11ibierge (J otll'?l. rl Ps praticie11s, 24 g i11g110 1 ~122), è stato abha11cl onato ap1111nto per la freque11za e l'intensità delle er11zioni ch e esso· (letermi11a. 'J'rattnsi di so1ito cl i eritema ac11to molto inte11so che i111ò rasso111 ig·I i1a r e all' er esipela od a l1 FI. scarlattin a; si associa la p1ioduzione <li ve-" cicol e g·e,r1era l1n ente l)iccole conftu e11ti, che possor10 romp·er si, lascia n do s11perfici ge•1ne.11rti o croste, oppure di sseccarsi, ~d essere l'ori. gine di una clesqu an1azion.e pers jstente. Si ha se.m1pre tunJefazio11e della pelle, inten·so prurito, se111sazi-0n e di te11s i.o ne e di br11ciore into1 lerabil e. L '.er.11zione può estendersi e g·enera lizzar si: com.p a'r e alle p rin1e unzioni -oi:>p11r e in sego ito, dura anc;he 11n paio di m.esi. lll onnsalicil gli ce 1·in a. Preconizzata anc11·es!=5a ro111e st1ccecla n eo i11ocloro del salicilato di met,ilc, erltra, n ella proporzione del 20 °G in 11n li.nin1ento })repar a.fo da 1111a gra11de casa. dì 1

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1110

IL POLICLINICO

[AN~O

XXIX,

FASC.

4:-l]

-S l)ecialità fannaceu tiche: , anch'esso, nei sogradiA. alla. t~~ta e cl1e a.umenta con la 1)re~.getti predisposti, pt1ò essere causa di eruzioni 5- ior1e e c1Hal1do il pazie11te mangia o parl a . intense. • I..<:L ir1trnsità del dolore è sproporzionata co•il Occorre dunqtte tener }Jresente la possibilità lfl, piccolezza clella tumefazione rossa, ac11midi simili ever1ienze, proscrivere assolt1ta.m,en te 11at.a clel foruncolo, cl1e lo spect1lum rileva alil salol ed il mesotan ed essere _prudenti col l'orificio o dentro il cor1dotto t1clitivo esterno. ·sa licilato di metile e la monosalicilglicerina, G. La urens (P1·esse Médicale , 1922 n. 59) O"tenendo comunque l'ammalato sotto sor\·e:.:erva cl1e n ella cl1ra dei forur1coli cl ell' ore cglianza. A tale uopo non sarà male ricordare . cl1io bisogn::t e·vitar·e tutte quelle pratiche cli.e .eh.e un ff1rmaci.sta per aver consi,gliato il meva.lg·ono nd aggravarlo. Le lavande, le inie.sotan ad un cliente che si lame11tava dell'odozioni sono ìnefficaci. trat1matizzano inutilmc11re del salicila to di metile, v·enne chiamato in te l'orecch io, esalta ne· con. il calore la viruJ é11gi11dizio dal cliente, in cui s i era sviluppata za clei germi e diffondono l'infezi on e. Le istiì. 11na g rave ed O$tinata eruzione e dovette sbor- · lazioni di cocajna, di olio, di balsami, di laHsare una forte indennità. fil. dano lasc iano il tempo cl1~ trovano o pegg·io. l.8 incis iond precoci non fa nno che agg·i1111Il lìquido di Lugol ge re dolore a dolore. per via endovenosa nella tricofizia. Per ottenerie vanta.gg·i r eal i occorre con:iba tC. Maderna (Riforma medica, 3 luglio 1922) tere il dolore, circoscri ver e il focolaio, eve:\ha sperimentato qt1esta cura , preconizzata ff a Cl1are il p t1s, prevenire le r ecidive. f{ava11t sopra diversi infermi con sicosi e con Ptr ottenere il primo scopo occorre prescritricofizia a forma eritemato-sqt1amosa. I-la usa' 'ere aspirina ; fare a.p plicazioni di compresse i.o il liqt1ido di L11gor nella sua form.a o;rigina.1.1midc calde rinnova te og·ni ora ressando quanle (.i odio g-. 1, joduro di potassio · g-. 2, acqtia clo compaiono dermiti o follicoliti; instilla l·e -distillata g. 300), a dosi progressiyrun ente crc- fl lcoo] a f)0° .ogni ora rierr4)endo il n1eato, 'Scenti da 1 a 5 eme., per le prime cinque in ie- trattenere l'alcool p er cinque mint1ti e J)Oi 'Zioni, e, continuando con 5 cn1c. fino alla de,~ i­ asciugare; toccare il for11ncolo ron ovatta iruma iniez.ione; il liquido venne sernp,re diluir.o bevuta di tina soluzione cli 2 gr. di ioclio e r) in dieci eme. di acqua distillata sterile. J.. e g l'. di acetone. . iniezioni vennero praticate og·ni 2-3 giorni; non Per circoscrivere il focolaio si raccoma11d a 'Son o m a i riuscite dolorose, e n on hanno deter<tl paz ientt di proced ere a lla p11lizia dell e orecniina to alcuna rea.zione nè loca.le, n è generale; ('hie cominciando da qt1ello sano dopo accudopo la prin1.a, si è notata un' a cce·ntl1azi.o'.n e dei rato lavaggio delle mani. sintomi clinici obbiettivi e subbiettivi (r ossore, P er e':acun.re il pus si incid e il forunco lo secrezione, pr11rito). con l1na pt1nta di bisturi e si zaffa q11indi c011 L'effetto terapeutico si esplicò in t·em po tan to più breve, qt1a.n to più r ecente er'a I 'infezione; gar za imbevuta di iodio ; o.pp11re quando j l fo l'l1r1colo è g·ià aperto pulir,e il condotto otto ') B. 5-10 giorni dnll'inizio di ql1esta, si ebbe la cli eci volte a l giorno con piccoli pezzi di garza g11arigione in 15-18 giorni con 7-8 iniez_ioni. Ini rnbev uti d 1 alcool a 90°. , ·ece, ql1ando la cura fu incomiiI11ciata più tardi (16-20 giorni) , occorsero 18-24· giorni e 12-14 inieP er prevenire le recidive è consi.g·liabile la z~on i: comunqt1e però la g·uarigione, sem.pre 'i nstillazior1e mattina o sera per qt1indici g·iorcontrollata. dall'esame mi cr oscopico, si ebbe i11 r1i di a lcool a 90° nel condotto titiitivo; evitare tutti , senza n es~t111 al tro trattamento n è dU·· la irttroclltzione nell'orecchio rli ogni corpo ran tc la cura, n è antecedenteménte ad ess a. e:straneo ::; ia rtnch e a scopo di pl1lizia; eli1r1iLa risoluzione ~i queste fo,r me si esplica in r1are le cu11se di prurito che fanno· portare Je tln tempo assai più breve ch e c·on la comune cl ita all'oreccl1io; eventn.almente ricorrere a ll.-3. terapia: se ir1 qt1alche caso essa non porta la ,·ac&inoterapia. gl1a rigione ~ssoluta, esplica p·erò sempre l1na DR. Nel prurito Tulvare. benefica azione sul processo, il qt1ale cede r apida.mente in seguito alle ordinarie cure locaìi. ·1 Prati·care lozioni con a cetato di morfi11a Non è stata osservata n€sst1na recidiv a. fil. cg. 50, acildo cianidrico· medicinale a 1/ 100 . g. 10: gliceri11a g. 50; acql.1a g. 150. Spol,·eraCura dei foruncoli dell'orecchio. r e poi la })arte con talco, amido ana g. 10; I forun coli dell'orecchio sono deterrr:•inati da oss~d·o ·di zinco, s.ott.onitrato di bismuto ana infezione stafi lococcica localizzata quasi semg. '5; aci1do saltcilico cg. ~10. pre a J. mea to 11ditivo. Provocano dolore i:>a(.Journn l des praticiens, 1922, n. 11). rossistico, s1)ontaneo che dall1oreccl1io si ir1

1


'

IAN~ù

XXIX,

FASC.

43]

SEZTO~E

NOTE DI TECNICA. Un metodo semplice per la dimostrazione di bacilli tubercolari lo espettorato a reperto difficile. Il metoclo cl1e J.. abarraque e Ul1lent1th proposero per l'arricchim·ento de·g l i espettorati bacilliferi con l'antiformina, det ermina la d iR.soll1zion e d i })acilli di recente sviluppo e i l '<la1111eggian1e11to dell a colorazione srlecifica cl i n1olt i altri, sicchè la r icerca dei ba.cil li div ic11e ancor i:>i ù d iffic il e. Jl prof. Pa11e (La, Rifor1na medica, n. 1 ~. 1!122) crecle perciò op1)ortuno rendere noto uri J.lroce so adoperato da diver&o tempo, in rui si 11a t1n adden~amento dei bacilli esistenti senza ;1ndare incontro a rlin1inuzion,e di sorta ,1 i essi. I.'es1)ettorato sospetto si i)o11e jn t1 11a scatol ~t <J i v~tro sterile, vi si aggiung·e il qt1adrt11> I.) ··~ol11me di acqt1a fisiologica sterile, e si lasci;1 ·Blla temperatt1ra di 37° per 24 ore. Il mt1co e 'l~~ cell11le vengono fl11idificati dag·li enzim i proteolitici prodotti dai microbi acoessor i, si centrifl1 g·~ ed eliminato 11 liquido ricco di sosto n"Ze organiche che pe1·tn rbano il preparato, si svelano i bacilli tl1berrolari con i corr:•t1ni metodi cli colorazione. ì\IoNTELEO.KE.

POSTA DEGLI ABBONATI. {1:{51) Traitmatologia. -

All'abb. n. 9169: . Riteng·o rl1e il trattato di 'Iraurrlatolog·ia ge:r1erale pi t't c0nsigliabile resti sempre il L·ej a rs ~r: ltirurgi,· <t'ur<Jence ), d,el quale è stata di recertt c. ])Ubhlicata Ja VIII edizion·e. R. DALLA VEDOVA. '(1352j Aneurismct aortico, arteroscle1·osi, dnlori costrittivi addo1niriali. - Al dott P . da C. .a.bb. n . 7ì56:

I dolori costrittivi possono essere in rapporf o c<»n una gra vie a teroscler:osi d'ell' aorta d isce11òente e con stenosi ·degli orifizi delle [Lrte.r ie che rJa essa cl e rivano. l\fa trattandosi di soggetti portatori di aneurisma aortico bisogna ben distingu.ere qtlan.to n iella sindrome può influi re lìn8J infezione luetica, cal1sa costante .degli an et1rism i non traumatici. Qt1esta netta d i.stin'Zi.on e diag·n,o stica indica la via c11rativa, chtconsiste 11 el riposo nel primo caso ~ateroscJe1·osi, con stenosi degli orifizi), in t1na tel'ap ia ~J)ecific::i. nel secorn.do (inf·ezione luet1ca).

t. ZJ.

(1333) 1'ifo complicato a lesione ren.ale co1i enterorragie. - Al dott. F. i.\.. B., Nicotel'a: Ne:ssu11a controi11clricazione all't1so della ,·e-

PRATICA

141 l

sci-ca di g·hiaccio Sl111·addome, in caso di tifo complicato a nefrosi, qt1ando insorga una enteeorrag·ià. t. p. (1354) 1'"ctccirii

a:,,,titiAci e anfipa1·afi{ìci. -AL

dott. T. S., abb. n. 8398: Pitt volte e ar1che rece.n temente abbiamo risposto a proposito della vaccinoterap ia ne!le malattie (i a infezioni e nei tifi e paratifi in particolare. I peri:col i sono, lega,ti solo all ' us,o d·e.ri vucc ini pe1· via enclovenosa; nè,s sun p1ericolo vero all'uso dei vaccini per Yia int.r amuscolare, pt1rchè dos i e tregl1e di ri!poso siano r ispettate. l\iia i \·antag·gi s1)ecifici, sull'andamento, della n1alattia tr-0vano discordi i vari osservatori, • perchè purtroppo per s110 conto la malattia ha una gamma di variabillità di d.ecorso e di gravità, che, se llna oculata comparazione non si fa, si }) ass a il rischio di attri·b u1ire al vaccino quello che è l'effetto del natnral,e. andamento delle cose. t. p. 1

1

'

VARIA La vita universitaria italiana giudicata In Germania. Sulla cc Dentsche medizin. \\"ocl1enschrift » tlell'11 agosto 1922 il clott. '\i\1 • Hansberg di l)ortm11nd, in ll no stt1d io s11 ll'insegna1nento medico dei var i paesi, così si esprime riguardo alle sc11ole ital iane: «Lo stt1dio dt1ra in Italia se i ann i. I.' anno scolastico ufficiale comincia il 4. novembre· e si cl1iude a metà lug·lio. I .. e. lezioni però cessa.no a lla fine di magg·io o al principio d i g·i11gno, perchè gli stt1denti debbono preparars i ag·l i esami che han110 lt1og·o i)er solito ·alla fine cli g i11gno e alla seconda metà. di ottobre. D11rar1te l'anno scolastico non vi sono esam i. In effetto le ferie sono molto p i L1 ll1nghe, 1)oicl1è per Natale, Pasqua, Carnevale e Ql1a resi ma si fanno da 15 fino a 20 g·iorni di vac a nze, le qt1ali vengono strappate dagl i st1ldenti col terrore (die d11rch den Terror der St11dierenden erz\Yungen werden ( !) . Perciò i periodi delle lezioni vengono molto ridott i, ciò cl1e g li studenti desiderano assai, percl1è in tal modo dimint1 isce la materia da presentare agli esami, sebbene le esig·enze dell'esame cl1e 11a luogo ogni anr10 no11 s ieno mai molto considerevoli. Di fatto le ferie clt1rano da l 1° 111g·lio al 15 ottobre ... I .. a libertà d 'i11segnamento è assai grande, poichè ogni docente iI)Segna qt1ello rl1e vt1ole. Gli istit11ti scientifici sono molto nt1ro erosi e i)rovvisti » . Esatto no, ina ne1)pl1r falso .. . (Dal Gior11. di Clin. ~led. ) .


1112

IL POLI CLIN I CO

[ ANNO

XXIX,

FASC.

1·31

NELLA VITA PROF,ESSION A:UE. ·La celebrazione del medico caduto in guerra. La q t1 adrt1plice centuria eroica cl ei i11eclici rnort i st1i cam1)i di battag·lia av1·à la s11a g·Jorifica.zio11e i1el 1923 ·e sarà q11esta 11na l1obil0 ed alta i11anifesta.zio11e d8g11a. e.l e i pi\1 111118119 degli eroi della 11ostra guerra. I t re riti, nmano, civil e e }Jatriottico, s i for1d era11110 i11 11na sola celebrazion e nazio11n le e 5a rà qtLesta 11na vera apoteosi .

.

.

II, ~I01'i ~IE~TO:

l_) iccolo cli m ole, ma iicco di alto co11ten11t o 111n a!10 », sé.1 1·à opera ma teria.t a cli fed e •e cl i Il !"JS ~ io 11e dello scultore _ .\rrigo :\linetbi », l'a11to1·e del celebre trittico del cc Battisti» e delia cc Vittoria a1 ftiave ». Esso sa l'à d i nletri 4 x -l, in b1·011zo e P·i.et,r a tli Ve ro11a. F. cr1mr>ost o di u na stele fu;i1eraria sn cui è appesa llna la 1npada spenta. Intol'no a d essa vi sono tl'a fig·11re i11 bronzo e seclici la stre to1n]) a li. u

Reco c01l1e lo stesso sua operH :

ct1ltore co1r.J0.1enta la

« Il i\Iecli ro »

.. .. . che tra r affi.t; lt e di ·m orte riacc en<le l(t

del Co1nitato « ordiI1\'.lto1·e i1er la Celebrt-tzio11e del ì\1eclico Cé1« du to in g11erra. cc E cl ecco, io raccolgo l'l1mile, e roica, ~ ile11« zio sa l a m1)ttda clel n1edico cadt1to, e J1nppen« do pe11ta tt 1111a stel e. « l J11 gorgog·lio, l ln gocciolio, .e il beccuccio « cl1e po r tava la fiarr,,1111 a ,. porta ora 1111 rivo .. . <e d 'acqu a J)erenn·e :· la v1ta. 1< I11tor110 a lla v a sca, sen1plice primitiva, n t1cc da di mod a 11ature e rilievi, il pavimento a << grandi last1·e massiccie è diviso in 16 piette t ombali. cc Ogni ' regione d 'Itali a d ice i st1oi 1nol'ti. U11a " leg·io11e (l11nq11e cl1e ritorna, iil1.qÙad r ata pe r « regio11i, dalle ·trincee, d agli ospedali , dalre .. « silio, e dalla prigionia. St1lla s t ele la parola « cl1e il Poeta vqleva, sola , s11l]a tomba clel " ì\lil i te Ignoto : « R es11rgo )) . 1< E a ll a Fonte c.l1e narla di sac rifi cio e di « r11àrtìrio o.s ct1ro e p 11rissirr:o, co n,:eng·on o l cc i isorti , i c011valescer1ti red11ci dalle trincee cc e Ll a i · camp i di co11ce11trame11to, coloro cl1e « vi c1ero coi loro occhi in ortali, e Jn a i din1en<< t icl1 era11no, il :\fedico, lo Scienziato, l'U o1no, « n l tl i11 tt1 t'JlO a ssil lante, est ent1ante lavor o. Co« loro che 11a1)no se11 tito nella carne n1 artoria « ta. il lenime11tò e il conforto, e nelle ,·e11e ' cc esau s te ritorna r è la vita. <c

la ».. . . , così cli ce il proc la 1na

.

Vl -

«Ed ecco nei dtie, avvolti n el l e11zuolo co11~·e « in 11n s t1dario, la rievocazione della boJgin.. cc infernale e della tragedia sublil11e. P a rla. u l'u110 e le gambe gli s i }Jiegano sotto, ascolta « im}Jie trit.o l'altro. cc La trag·,e dia è tra qt1esti du·e cl1e a r clo110 cc in t11rnt1l to, tra q1 1 e~ti d11e cl1e 11anno vis" s11to il fang·o e la g loria: e l 'altro, il terzo, cc s iler1z i oso a ccasciato ine rte, colle palpebre cc serr a te i11tento al chioccolio della fonte ·e al cc ritmico p 11l~are d e l suo sar1gue nuo,·o. cc 11 medico inorto, no11 c'è in effìgge ma è cc 1)rese.r1Jte, è qui ti 1tto, anj111a. e azione, vita f' « sacrifi ci c . « Sacriftcjo e azione cl1 e 11on s i 11oteva1lo cc c01r,,•pendi are in nn gesto tl'aducibiJe in for« 111a 111astica, ~e>nza menomarne la infinita <c B ellezza . Ge to cl1e solo è possil) iJ e invece « riass1 tmPre con n11a parola : ,.t\ 1nore ». l !'\TERV l 8.TA CON GAllR IELE D ' ANNUNZIO.

11 Po eta ha rice\·t1to in qn est i gior11i il dottol' Boccl1etti, Segretario g·en er a le del Comitnto, e il ctott. D ella Seta, rapp r~sentant e i ine<1ici civili e lo sct1ltore. Eg'li h a g iudicato il bozzetto tlel mon11rr.-e11to: <e oper a ,,eramente italica, di a l ta e nol1ile co11cezio11e, ir1 c11i l'artista. 11a sapt1to cl0 r e a ll'er oisrno la 1uce clellQ. • i1i età ». Gabriele D 'Annl1nzio detterà l'iscrizione, i11-. v-ier à in q11esti g iorni lln messagg·io con il s110 1)ensiero cc s ul l\tledico Cad11to in Guerra» e scriverà la prefazione all'Albo d'oro . cl1e si J.'.:tt1bblicherà d'accordo con la F ederazione cl·e-g1i Ordini dei l\J ectic i.

Per la celebrazione del medico eaduto

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guerra

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"fagg. Rina ldi r rof. D on1inici C'-01. P :iolini Cnp. P.occbett-i 'f Pll. Pultronc l)ott. Carda r e:• ll i rrnf . Colangeli r1·of. Si.n1onetta :\I~ oo· o· or~I Jegri11i Col. Snutoro J..

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SF.ZlONE PR.\TI C.A

l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. Oonpecl i. - Dott. A. C . da ~- I .1 . in I n1e-:,'1. di coug-r clo 11011 g·oduti n tempo, son o per~::luti, 11011 r)ote11dosi c11n1ula Te in lln solo n nn o :-;ola re tutti i n1eHi di < ;c ,11ged~ arretrati. L ;.1 1u:11H::1 t:t i·is11o"it~1 al 10 su e lett~re non significa adp.:-:-ione :t 1ht d <n11;111cla: 0.·$endosi <.loYuto far C'()r t·ett-', ~P UHt i . 1111 r egolar<3 atto di tliffi<l:1 g;iudizi aritl. C t €"•<lit1n10. «he se 1~ condizioni loca li lo J'lermetter ..111110. la ' ua . i 1 ro1)ost..1 vossn esse re accolta. 811 {li e:~H:1 cl ()Yt~':"i 111·onnnzi'1rP il (Jon~ig;lio Co1nn11nle e n o11 1;1 (:ii1111tn (»GS:~) ]Jc n. ioni. lJott. N. Z. da C. - T11seriYPnclo:::ii o ra nlla Ca ~sa cl i I)l'eYidenzn 11011 è pos~i bile riscattare i <li e>ci t11111i di servj zio g·iit fu t ti. (96, -l) 1'a 1·itta 1n ecli ca. - Dott. R. cl a ì\J. 111 mancanza Ùl-'lla t~lriffa co11<:-0rda tn . il iue di co .condotto può serYirsi cli quella Yig-eute pel' 1:1 rroyiucia. '96 5) ~oppre-"'sione <i i condotta . - Dott. G. :\I. <la I">. - DeYe lasciare il posto quel n1edico di ('Ui s i soppri111e l•l conclotta, s ia })1·i1uo s in :-;pc·ou <.lo. Certo, è p i(1 legittimo lice11zial'e quel s ;111it:1rio <·l1e l1a 1uinori èlnni di ~eryizio, al gua le è ht->Ih' ftI' JJli<'abile l'n 1t. 57 (lél regolame11to urg-<l ni<:o <lt gli in1piegati e clei salariati comunali, in qu;1uto <:11<• la sopr)resRionc cli 1111a co11ùott.1 nltl'o 11011 è e11e t1na riclnr.ione o so1>J) teB~io11e di 1 1o~to. I clnt' f!nni •':\ 1nc•zzo si co11~id etnno eo1ne pas~n ti in ~L'l'· ,·izjo ~, })P r ciò, . ('Iln pa ..~ati epic1·ati carnente. No11 Yi è lJer la OJ)pre ... ~io11e. cl1e è co11 i<lerata, conH\ C:Hso. di fo1·~:1 n1n ~p:iore, luogo ad alcun il1cl e11niz~o. (9(~~2)

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Co nlril>Yfo pro Oo nritlo u1·fani l'erug ia. T~.

òa f7. - .\ n<:lle il 111etlico interin o i\ obbligato a p.1ga re il contributo stabilito per il mant~niu1~11to del ( }011\·itto d egli orfani <le i sa .liitari iu P el'u g ia, iii base a i1·al't. 1° tl el l{ egolaniento. :1p}JroY~1 to c:o11 l{ . I>. 17 n1nrzo 1H17, n. JOfi~. (~fi87) Pen .'S ioni. l)ott ....<\.. De M . da ?. - S11lJ e I.1 . 21 Hl.:17 tli i)en si o11c>. c:he or.a. ha, a vril <·o n l:: llll-OVa Jf\g!?e l'fl. ll1Jl€ llto cli I .i. 10 0.70, ineno r.... 402, c'l1E· ra1)!)l'e~ntn J'a unie uto cli v~n~ioue cl1e, a suo tempo, lic1nictù l)er il maggior co11t1·ibuto 1)ng<1 to 1.er 10 nnui. e c:l1e non è coruput;1to n e lla liqnidar.jone d t>llr1 novella l)e11s ione . (9ù89) l d lJretto ani n1 i8sion e la 1;oro - l?r:la .~·i<JllO

-- l)ott. T.

sanitaria. -

Z. da B. - Il libl'etto s n njtario pr~~c ritto p~r il la yoro delle cl onne e d e i fa11c-iulli <~eve e sere rilasciato gratuitamente a nche .:i c:oloro che n on sono inscritti ne11·e1en«o {lei l)O\·eri. La clon1a11da })el' apertu1·à cli o te rie è JlresentatH uell 'intere~se p1ivato, e1)però cleYe c. ~ere pagato il rilasci o de lla dichiarazio11e igieuictl . Di>tt.

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(9691) Tassa eser oi::·f i - P en,s·i oni . l )ott. lf' . F. ù L1 .<\.. - ~ sog getto alla tassa eserc-izii co1ue libero esercente. Come medico condotto, ec.1 in pror.-0r7'ione a llo ~ti1)endio, che all'uopo riceve, non ,.i è sog·getto .. Il co11tril>uto pagato dal Co111n11e clurar1te la guerr1t per sno cont0. deve essere ri1ul)Ol\sato, tranne C'h~ il 1\lunicipio 11on abbitl i11te~o farle un f;t YC·rP . ..t\ ~petti la richiesta. Co111e Ella diee, la Cass..'l è ~t;1 ta soddisfatta e perciò que~ li 8 Hni so:10 lttili pe r la flPn sione. 1

Doctòr Jt.r, TITl .\ .

1 41~

.... erri.:10 111 eàicu-n1 ilitare. - All'abb. n. lli (1) : 'l,u ttC' l~ que.~ioni che f io-t1a rd uno .a segni ocl inde1111ith da paga rs i da parte clelr _.\.mmini~trazione ~lili tn re ·debbono esse re ri,·oiti in carta bollata dà d ne JirP a 1 :Jlinistero della linerra - Direzione (}e11~rale Servizi Logistici ecl An1winistra tiYi - Di,·i :::-i one asseg11i. l\I. G. Al l'nbb. n. 1.. J:1(; (1), Torre

(!<n1<·or.·i. ~<" ri

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I ;eg·g;t l ' iì rticolo pubblicato nel fn sc . i>recedènte ~otto il titolo « r ..u i10 tra rubrir:1 dei concorsi ~> . J,. P.

COINC08SI. POSTI V~('A ~TI.

CASERTA. R. Prefettura. - I~u SC<ldenzu d e i con· (·o:·si a posti di ufficia le sa 11itario ·1)el' 11 comnni l ' -. fase. 29) è l >L'ùl'og:1ta alle o r e 12 d e l 30 nov. , CoLLALTO (P erz1.qia) . - Cousorzio con CollegiOYe e Nespolo. Scadenza :30 ott. J, . ~ 000: nclcliz. pe1· og-ni poyero oltre i 1000 L. ;) : dov11io c. -Y.: i11den. tl isa~iu ta residenza e resid. poYel'a f,i. :1000 : i1ulen. (":1 Y._l }(' . I.i. 4000 ; tlff. sa 11. r.. . 500. l'!"IBENZE. 1-t. P refe ttura.. - Uff. san. e medico capo ctell' uff. a·igiene ner comune di Prato in Tosca11a . Vedi f.a sr. 40. S cnd . 31 ott obre. 1 GHE\'I~ (Ji iren .:e). Scacl. :11 ott. : clue cond. per )l;1 llZ;ll\0 è r. ueoh111:1; r .. GOOO e clne Cèll'O-Yi\eri: s t r it'nni vente ' .: inclenniti1 <:HY . dn . . t:tbilire a 11no J'C;>r :lnno. pnrcl1è i inedi ci n1ant1! nguno effetti\:1111t>ntt.\ lH?r conto proprio, 1111 C<1 Y:1 llo. J . . crc.\ . S cad. Bl ott. J; . GOOO e 5 C)ni1H1ne11ni clec i1110, T,. JOOO trn1'p., clne c.-\· . ~l.\H'fIXE~Go t B erya >no). ~c·n cl. 1 O no\. '"edi f:l ~<.: . 4~. l\lrLANO .

Oon.~iµl io

degli I stituti Ospital i eri.

S cncl . i\1 ottobre. Quattro ti interni;, vedi fase. 36.

m~dici

-

chirurgi assisten-

o~'l'ELLATO ( F 1crra ·ra). -

A tntto ;10 ott. rier San . . (iioYanni; L . 7000, clne c.-\·.: T1. 2000 ca ,·. I11 corso iuotlifica co11formità. capito lato i11o d e llo . Ab. l i300 ci l'C'<l . Servizio e11tro 10 (s i c) g iorni. P.\T.ER~ro. S anatorio Popolare « T-. ('prre llo )). Dl1e n 1eàici a·ssistent . 1'itoli ed c~n 1ni. J,. fìOOO. alloggio e vitto. Docnni. a llfl ... egr e teria clel~· lrfficio di i\.iu1uinistr. (\ia DiYisi. 9~. pr~s~o il R. I stitnto

cl ·Igiene). Cllil.?dere a nnt1uzio. SOPR.\ ~A

f; . :i000 (. !r-) 11er !300 pov., c.-\· .. :5 qn inqnc~nni. Scncl. ~1 ott. roRA~O (Perugia) . S cn d . 30 ott. L. 6000 per 1000 pov., I1. 1000 di r esid . poYe rn se abbienti meno di 300, L. 1000 tr.nsporto in cnmpagna, L. 200 ( 8io) uff. $flll. e ar1u. fnr1n .. tre qni11q . decimo. RACCOLANA (Udin e) . Scad. 31 ott. r~. 6000 e tre qninq. decimo. doppio c.-v., T1. 2000 ovv. L. 1000 quale n1ezzo ttasp., L. 500 se uff. snn. R ONCOFREDDO (Fot•lì) . - Sca<l. 31 ott. 2a. cond.; T1. 8500 e 10 bie11ni ve11te~ .• JJ. 2.>00 c·n Y., cl n e c·.-v. Ro~1A . M inister:o della P . I. Sono aperti 1 concorsi alfe Cattedre di clinica chirurgica e di anntomia normale a Sussuri, di otorinolnringoiatrin a P!lvia. Scnd. 30 n ovembre. • r.t:'l'R.\LI.\

(PalfrJnu) . -

'

' •


1414

· IL POLJCLlXICO

R. I stituto di l:Jlet t l''Jfcrapia e Radiologi?t. Jdcd ioa dezt· i · niversltà. - ~t\iuto f\ffettiYo: Yetli fa~cic. :il. scatl. 30 no,·. J-tuvrANu (Caserta). Scadenza 31 ottobre. Età limite 40. Stipe11dio I •. {if)OO; indeun. cav. J.J. 1800; r~r uff. san. I-'. 200. SAS."'OCOR\',\RO (Pesarv- l ' rl>inu) . - ' r•roroga a tutto 81 ott. ; due OOlld. L. 70(10 11er 000 }) OY. ; T.J. 1000 <lisag. r es., L . 3 addir-ion., I,. 1200 c.-Y. : nlla 1& c-ond. è annessa direz. O .. i1e(l .. L. 2000: alla 2a. <:ond. 8er\. uff. san. IJ. 400, e L. 8000 cn Yalc. equina. 11iennio di assistenb.l to u1edico o <:l1irurgico o titoli equi1)ollenti; l)er la Ja concl. titoli chirurgici. Il ( 'omune si riserY:i ù diritto tì.i 11.on procedere alla Itt)mina in caso di llnico co11corrente per co11dotta. S. CASCIA~o DEI BAG.ì\'I (Sien a). - Scad. 30 nov.; 3.t cond ., re~dd. n l 1 ala zzone, L. 6000 e 8 trienni ' rente. in10, JJ . 2000 tra:;;;p., c.-Y. S.•A.XATOL~\ 01 N~Rco (Perugia). - Proroga Bl ottobre, ferme restando tutte le condizioni. SERRA S .1r.no~HIO < l e.-saro-[' rbi110}. ~cad. 30 ott.: J.J. 7000 per 500 J)o,·., I •. 3000 caY .. f,. 1500 {lisag. l'e~id . , IJ. 3 nd<lizio11ali, <1ne c.-Y., JJ. 100 (~icl per nff. san. e arni. farm . ROA1A.

,

1

Scnd: 30 ott.: per i pov. òi l\lirabello L. 6500 (in ço.rso n Ulll. a 7400), doppio c.-v., ·L . 2500 ca\·. (iu cotso aum . a 4000) ~·POLETO (Pc i·uyin). ··- _-\ tutto 1° noY., condotta <l i can1pag11a seconda snò, resid. i11 St1·ettura, a b. 3026; I •. 6000, clOlllJio <·aro-Yi\~., IJ. 180~ obbl. cuv. (Perugia). -

SPELLO

Età lini. 35. TORRE

s.

(~ou<lrio).

-

A tutto :11 ott .• <1b. L. 5250 ele,·nbili clo-

)lARI.\

eonsor. con :Spriana, 2.:~oo :po bie11nio lJl'OY<'t a L. flOOO. aumentabili di

llll

<lecimo al compimento di <:iàSClln qt1inquennio : l.1. 700 trasferte : L. 2000 caYalc.; I J. 500 t1ff. san. l)Ol)l)ÌO C.-Y. 7

ILLAFOùOJfIARD<> (1.'or-i·110). Ja to. Scacl. :11 0tt0bre. '

Condizioni Cè-lpit-0-

0

L a1111u11zio i•nùblicato n e l fase. 3:5, 11. 113<>, dallo Speda le Ci vile (li Pa doYn, deYe riferirsi ad 11n E_;iOlo I>OStu e non a due.

' •

1\1e dico-cl1irnrgo proYetto, ln11g:a esperienJt,a cond otta · nsueclali titoli di perfeziona111ento. nccetta ' ~ ' interinn to. ScriYere: Paolo .\.~rostini, S. Eligio 2 R o1ua (10) .

Gioyi11e mt>tlico af'cette1·ebb€ il si~te11ta to in Clinicl1e pri,ra te o Istituti soni tari. Scri"rere : Franco

Abb.'l.

l!~e rmo

posta - R oma .

l>iffid.e. NllO\~

(liffide : Piani-Poggi e Torrazza J\.lnurizio) .

(Porto

Co~CORSI A PREMIO.

R. I stituto <li Studi Superiori . - r•resso la }'acoltà )le<lico-Cbirnrgica è aperto il co11corso •l uu preu1io bien11<1 le Fran,cesco D f'SSIJ di Jire i b:1liHnt~ tl11~mìln. 11 pr e1nio ver1·à 8 ttribnito nt:> i1 · ,1 ttua le c-011co1·so a n1eu1-0ria cl1e tratti : cli .dnaton1 ia. o di 1 . f Jlogio 11or1nale, o d i Pi. iologia. o di I .c;ienti . Il C'lncorso si chiude iJ 30 giugno 1921J . FIRE~ZE.

1

.A 1 premio IiO~SOllO COll(•orrei-e u1e<lici-ehi1·ul'gi di uazio11alità italia11a, laureati da non l)iù di cinyue nnni. L~ ruen1orie J)resent.1 te al co11corso <.1ovra.i1no e~sere i>re--parn te ed eseguite in Italia. ~ memorie 1 st[tinpa te o dn ttilografa te, do,·ranno essere invia teHl l)reside delJa Facoltà di :.)fedicina e Cl1irurgia. ll~ :b~i1·e11ze, via degli Alfani, n . 33, entro l'e1)0ca ::-(1p1·a i11dicn tc:t. 11 })remio è unico ed incliYisibile. •

NOTIZIE DIVERSE. XIX Riunione della Società Italiana di Derm.-tolologia e Sifilografia. IJa XIX ri11nione della Società 1·t~liana tli De1·IJ1n tologia e Sifilogra.fia 8i territ nei giorni 14-1 f) <1ieembre in Roma, ne11·aula della R. Clinica D ern1osifilopatica. I .. n prima seduta aYrà luogo il 1-*· dicembre alle ore 10. Si rivolge viva l)reghiera •l i soci che <lesideri\no fare co1nunicazio11i, d in' iarne il titolo, con u11 breve riassunto, al segret.1 rio prof. ' rincenzo ~1011tesRno, via Ca1npo !\fu 1·v.io, 69 - Roma (20), non più tardi del 10 n0Ye1nbre. l·~utro lo ~tesso termine improrogabile i soci eh~ Yo1·1-..111no usufruire dei riba $Si ferroviari, se quB~ti sar!lnno concessi, dovran110 avYisnrne il &egreQ1 rio. 0

Il XVI Congresso della Società Freniatrica Italiana. eht' tloveva tenel'si ~ Roma i10i giorni 2U-2S cli questo iuese, è ~t~1to rinYiato nl1a prossin1a fJrin1·1véra. J..1a 11u0Ya dattl del Congresso ::.;n ril co111uuie:...'tta 'quanto J>L'ì1nn n tntti i Soci ecl nderénti c·o11 circolare a st;1m1)a.

Per l'incremento dec;li studi pediatrici. In occa $ione del X C'ongresS\) di Pedia tri-ft tf!11 n to a l\Iilano il ·cou1ni. Pietr.o Isnardi di Oneglia t'd il sig. Felice ì\JantoYani di ~filano hanno elargito il primo I--'. 10 mila eù il secondo 50 ruiJn per la fondazio11e (li p·ten1i <.l'incoraggiamento n i 1nig·Jiori lavori di pecliatrià e per onorare la ine n1oria l1 e l vrof. JJuigi Concetti.

Uoa delegazione francese fislta le eperer antitubercolari Italiane. l"na ( ommi~sione com11osta di m~mbri tlel ,onsiglio (l'Igiene ed .i\S1siste11za sociale del I>ipartirnento della. SeIHHl ha Yis.itnto le opere antituber(;Ol:l ri delritnJin ~UlìE>riore. La Comlllissione era con11)osta dei dottori: Barth~lemy Robaglia. preside11te del Consiglio st1ddetto: i\ial1rice Quentin, Yic~-presidente della 3a ('on1missione; De~landres.. (':1lm~s e Afou11ie, consiglieri generali; G11illon. clir ettore dcll'{;ttieio d'Igie11e sociale; Barbizet. f'."tottll direttore dell' Assi·ste11z,1 pnbbJica a Parig;i: Ta r 1 in, cnJ)o del Segretariato del Consiglio ge11erale. J~a CoD11uissio11e 11a li1uitato i suoi sopr<llnoghi ;1lle c ittit di :àlilano, Bologna e ToriDo; \icino l\IilH1~0 si è flncl1e r~ca ta al Sanatorio cli Cuitsso al •

:\lo11te. délla C. R. I. _\.. Torino fì.11·ono t"isita te la Casa del Sole. la l' olonh'.\ I'1'ofi ln tt1ca di J.,11('ell to, il r.rub?l'C<Jl(J ~l rio

• '


f AN~O XXIX, F ASC . 43]

SEZIONE PRATICA

Luigi e da ultimo il Sana torio « Birago di Vi~<.:he », OY~ fu pò1·to alla l\!issione un snluto da l Jn·of. Guidv ~leu(les, delegato della Presidenza geP.era le t1e l1a. e. R. 1. ; rispose, per la missione il ' <lott. <)ni11tin, <'l1e es11resse compiacime nto e ù àD1111 irazioue p er i progressi compiuti in Itali:t dalla lotta a 11titnbè1·<;ol::i re e n1anifestò il grato n nimo òE:-lla :\Ii!3sio11e per le accoglie nze ricevt1te. <li

~.

Ufficiali Medici alle Cliniche Universitarie. Per il prossimo an110 accademico saranno inYiRti t1fliciali medici in S. A. P. a lle cli11ich e univer ~jtarie, agli Istituti scientifici del Itegno ccl a corsi di l>erfezioname11to nei ,servizi ig ienico-vrofil.1ttici presso la direzione generale della .. anitit r 1ubblica: ta le a. segnazion e sari1 fatta per un a11Ju1, sa lYo al ~Iinistero la facoltà di con fer1nHrla I.er u11 secondo e ~a ri1 liu1ita t.1 com(\ segue : 1° ~Iag-giori ine<.lic i in s. a . p.: a) e i posti <)i 8~sistente militare :i corsi di perfezionamento n~ i ~eryiz i igienico-p r ofilattici; b) dne posti {li :1 s;:-;i~t~nte militare presso Istituti di anatomia i1atologic:a çle lle R. U niYe r sità. 2° ~1aggiori medici o capitani medici in s. n. p. : a ) sei posti di assiste11te militare pre so c li 11icl1e cl1irurgicl1e <le lle .R. Università: b) sei poF<ti di ass istente militare p resso cliniche m edich e <le>lle R. l uiYe r ."ità: e) due posti di n ssi ~te11te n1ilitare presso I. tituti d'igiene delle R. l~11iYer­ sità.

La sede della Cassa ammalati a Trieste occupata. Il 9 corr. una squadra di azione con11)0Sta ùi Qua r<J.nta fascisti, si recò alla sede della assa (listrettua le per ammala ti e ne occt1pò gli uffici. l'er tutto iJ giorno, a lla Cassa amma lati, n on f u11zionar on o cl1e g li an1bula t ori medici. R epa rti di guardie regie n cco1'sero subito e con~igliarouo g li o<:CU1)anti cli n on pro,·ocare incidenti. l~11a Con1wission e di fn sci sti si è r ecata dal con1mi ssario c ivile ed è stn ta ricevtLtil dal vice con1missario. I fa~cisti giustificaro110 · l 'occupazione con i risulta t i di un ' i11cl1if'~tu da essl compiuta sull'am1uinistr~­ zion e clè lla Cassa distrettua le che avrebbe dato ri~u l tati cat a trofici pe1~ gli attuali dirigenti socin 11 "' ti. Si sarebbe infa tti assodato cl1e la C'::ssa Ya \erso il fnllirnento, che dal 1900 non presenta biL1 n ci, cl1e 11;1 un d e ficit di oltre quattrocentomila Jire e cl1e vi so110 innuruere,oli irregolarità e sper1;eri.

Associazione Italiana tra Direttori Sanitiri di Istl· tuti Ospltalierl. J{iceyia1uo : « 8aren1n10 grati a lla Redazione de l Poli cl in i<'o e:•' Yole~~-e a vere la co rtesia di rettifica r e un . J)iccoJ(ì equiYOCO ap1>n r so in u110 d egli ulti1ni nun1erj dE' l giornn le . E cjoè : il prof. J~uigi Bnldassarri in parte èelln Commissione per Ja re Yisione de l Itegolan1ento pe1· i Salariati d egli · Ospitnli e ~·l il11 ic-omi, q nR le raf)presentanté uffic ia le <le11 · ....\. "'sociJ~5one tr~ Dire tt<Jri, ma i1on è presidente di detta <·0~11llli:siunE>, si("(·ou1e iJ1esn tta111ente fu pub blic[ttO'L p. li P residente: Dott. P l:GLIE 1.

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1415

A ricordo di un martirio ignorato. Co11 il due noYew bre si com1)ie il <Juinto <.1 n1ùYe r sario d~lla morte de l <.:aJ)ita 110 medi ·o GIULIO. I~OI, b:irba ra1ue nte trucidato da l n e1nico a Udi11ene ll'anno 1917, il giorno (lei morti (*). Nel 1915 il d()tt. ],;oi, uffic iale medico subalte rno, era stato richia1n ato dal congedo a Udine, eQuindi ntobilitato, e rnandato con gli Alpini Sl1lle111 011t..1 gne ve11ete. · J,J'anno dopo, da ~apitano, Ye11iva trasf e rito alla ':r erza Arn1a ta, e ai primi òi a t1tun110 clel 191() . . ' Cl Sl i1rese11tava u l\1ir<\ll0 Veneto 11ell' Ospeda le d·t 'I.ap1)a, doYe noi ernvamo g·iunti ,' d 'ordine de l generaìe m~ico ii1 S. ~-\ . I". , J.Jore~z.o Bonorno. Il capitano L-Oi, abbronr6'1to, in<lurito a l sole e nì g-l1lacci dell'altn C'a r11ia, portò seco · il senso de l (loYere fin0 a lla a b11(:lg·nzh.1ne. Egli fu efficaciissimo nella direzione tiella l nitit a nita ria, che era cot itu ita di S€i edifici, co11 e ffieienza di ottocent(> lt>ttt. in pel'iodico u10Yi111 è11to di arriYi e .sgombri_ t 'ou1p<tgno ·stu<.liosl', umil.P, iu ore qniete, passeggin ntlo per l ' umbr<ltile ~Iiran o, tratto tratto so~t:)\·n ·u1 f olti via li in ]f:~ tture J)referite -Oi oftal1.lloia tria . ì\Iu nn {i e!';iòerio no~t~1 lgico di l'ive dere Udint',.. <loYe viveva la v~neran(la s ua 111adre lo fece in' ,;istere p0r llD tr:lsfe tin1ento colà ! l)f'r sna di~grazia, Yi fu inanda t o l';t11no dopo,. <1.<lutunno ! Nei giorni fo~cl1i de l 1917, doPo Caporetto, all'i1u1ui11ente arriYo c1el 11emico, quantlo i più si el'ano a llonta11ati, Giulio J.,oi era rimasto n e1l'ospeòa1E>, al canezzalc clei gra11di invalidi. R assicura to da Ila coscien za (lel cloyere . munito del braccia le <lc·Jla Croc(:) di (~il1eYrn, tra i g r a Yi e i rnor~11ti, n~riettò in una lunga e to r111enta nte attesa· il n e 111ico. }Jra ln ma tLiua de l 2 i10 , 1en1bre, quando fece la con~eg·na; t quindi u sci solo . per le Yie di t Jdi11e. S'i11r::i n1minò per il vicolo ro1ta. , .. ersq !Jiazza , .ittorio E!nan1:Jcle ~i scontra in un branco e t eTog<.·neo di scellerati. ebri Clelia cHdù ca Yittorin. Erit ~old rJ tag·lia austro-tedesca e <:r on ta. · Aggreùito s i dif(:lude, cllia n1a a iuto. r11n è sopraffatto. Sangni11:111te, j ribaldi lo tra1sciba110 a lla Yici11a cnserma a bba11don.:'l ta dagli ...-\.11 )i11i, e n e l lo squallido co rtile~ a colp i di baionetta lo tr11cid<lno. Così fiuj GiuJio 1 ~oi , presso la casa ma te rna , ìu1n1ola to in odio alhi. i11adre con1u11e. _-\. co1nruento _de lla fine g·Iorio a il generale rue(lico co1um. Fraure~co J)ella ' r<1lle, da l ~Iini Rter,) dt•ll~1 Gnerra, addì (; lnglio 1H20. ne - scrivevn : «È «un altro escuivio ig1iorato di eroico va tore e <li • «abnef1a-:: i o'n<'; è 1111 r1Jtru nonie glorioso da ~c1· i-

« ?.:er e n,el '11iartirologio clel Oorp o .>:;a n iJa r i o l1 ili« lare, Ohe ,çenltJl·e r.: O'l'llll fJlt•'.3 ha saJJllfo ben n1e(( ri tri te claìla Patri11 ..... ».

..

Genovfl, 2 n<)vembì'(l J !>2~.

.

l rof. J .uIGI CARLO 1

:\I.-\~~1~1.

( *) Ke fu poi dAto ci>nno a Udine, nel giornale «La

del Friuli », il 16 dicen1bre 1919.

Patria

\


~ - .:7.1:1 u

1

JI. POL I CLl!\lCO

Importante pubblicazione?

AUGlJ S~r o

l\{URRI.

Dei Medici FutuPi. Questo ll1cido lavoro critico dell'insigne l\1ae·stro fu pubblicato nella nostra SEzroNE 1YlE01cA -del 1920 e per quanto, in separata broch ure, ne fossero state stampate parecch ie centinaia ·di copie, tuttavia le edizio11i sia del Numero della SEZIONE l\!IEDICA, sia della ((BROCHURE)) .~s1 esaurirono rapidam.e nte. ' Pressati da numerosissime ed incessanti in.sistenze, abbiamo ristampato la magnifica mo11ografìa, e vi abbiamo potuto aggiung·ere un recente riuscitissimo ritratto dell'illustre uomo ·in formato 15x19, stampato su carta patinata: È un'elegante brocl1ure, di 47 pagine, della stessa g·randezzu del « Policlinico»; costa I.J. 8, ma ai nostri abbonati viene spedita per sole I.1. 6.50, franca di porto. Inviare Cartolina , ,aglia al Cav. LUIGI POZZI - \"ia Si· -stina, 14 - Roma

Attualità!

I fiutatoPi di cocaina. •

Nel Fascicol o 5 della nostra SEZIONE MEDICA, che s i è rapi i amente esaurito, ha veduto la luce l ' interessan te studjo del dottor F. SABATucc1, della Cli nica delle m ala ttie nervose e men tali della R. Universi tà di Ro1na: Sindromi neuropsichiche nei ftutatori di cocaina.

La palpita nte questione del giorno ci ha indotti a r istam. 11arne In sepa ra t a brochure alcune centinaia di copie onde met. terl1 a d isposizione degli studiosi i quali, non essendosi troY a t• •bbtnatl alla suddetta SEZI ONE ~CEDICA, desiderano leggere ugualmente l' importante monografia corredata da 18 osserya. zlaftl , ohe vanno dall 1ottobre 1916 all'Aprile 1921. I una brochure, nello stesso ampio t armato del e Policliuico •, di 52 pagine con relativa copertina, che spediamo, franca di porto, per sole L . s. Cartolina-Vaglia stina. n. 14 - Roma. I nviare

al Cav. LUIGI POZZI, \ 7 ia Si-

===================================================================================;::====== ..

Inilice alfabetico per materie. -..<\.c:tinon1ic:o8i e s tr~ptotri co i J>a !/. 1-:lllf; » ] i)~){) ..t\ùre11:1lina 11el bloc~co ca rcliaco )) 1-10:--i .Afta epizootic:u l1111a1m e i1od·u li Y~1cc·i11Hli Anestesia degli SJ)lancnici : su Ila eosiàetta Ane11riSU4'l aortico ' arterio~c·lero8i, dolo. n cc.stri tti vi a·d <lomina li . )) 1-111 I~acillo t ubercolare : meto<lo ~ie1uplic-e per )) 1-!ll la di111os tra7.ione nell 'e--..:'pettora to Ribliog-rafia » 1:39U )) ] =~~)"j Ci t colétzione ~ulle lesioni aortiel1e C'irrosi epu ticn i11 soggette> sot'fE!r e11te d i <;osidetto pn rkiuronismo vost(:'11C'eff1litic:o )) 1-10:-l Coagu ln~io11e del sangue. Si1H1ron1i emo1·rngiche . . . . » l:lO-l ('olera : ripr0<l11zione spe1·in1enta le Dolori ca rdiaci » 13HJ Eriten1a nod o. ·o: alc11ne nozioni recenti )) 140·.· El'uzioni t:uta11.ee a·a ap1)lieùzio11e ester)) J 40~> 11~1 di p l'epa rati. snJ icilici . Esofago : volnmj110.-:;o diYerticolo; i11ter)) 1-10:1 ye11to. g1•n rigione . . -E> trofi,1 della vescica: nuoYo n1e todo )) 1-102 di l)lt:tstica ad{lom ino-Ye~cic-al~ » 1-!0G 11'ebbr~ n1ilin re: p~11clo : . )) 1410 · 1~ort1ncoli de11·orecchio: enra . <) lion1a cerYiC'<l le a raJ>idi&sin.10 tlecotso. )) 13 <3 ~imt1la.ute i11ul 111ìelite nc11ta . lnf<:•zio11e ··be rthiunn : ri11rod nzione spe)) 1-JO-! rhnentule •

Ron1n,

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Tip. Cartiere Centr.ali.

I1tte. ·ti110 tenue: i1ei.1 rouh1stowa llJ<tliguo PafJ. 1403 I1-ertension.e <' 11efritè : 1uoditic.-.17.io11i ùel )) 13!):) fondo oc:n 1:11·e . l ,euce1uia 111ieIoide a c:u ta ~ u blèuce1nictt . » 1-:l:Ot> l 1i11ea bia11C'~t c:.u tù ue.:1 e.letta ~nl'renc.1le . » 1407 Jf<;(lico caduto in, yuerra: -~ io ne del .

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l';.1rali1s i progressiY<I : s1>irocheti i1el sistt'1nn i1etvoso e;en tro le . l 'eclhi trin · eong·re~~o l>i:1 tri11e : ricerc11e . • Piede : rara nffezio11e Séllele trlca l'ieliti: terapia c<.>n urotropi na e neosalYa I'Stln J)er iniezio11i endovenose . f •orpora .iddo1nina le: .slngolt1re re11erto ematologico l'l'lll'ito vt1lvn.re : 1Jl'e:scrizio11e . Sirnùio:;"\i fisiologica e medici11a . ~ton1ato-odo11tologi:1 : co11gresso 'l"etraclor11ro cli carbonio e sue aJ)plitazio11i . . ~rifosi e colera • .:.1 \•iarì . 1'jfo: trattan1ento delle enterol'ragie 'J.'riC'ofizi~1 : t1·• t ttnn1ento co11 liq uido di f~l1gol per Yin endoveno~a . , .ncci11i nntitlfic:i e nnti1>arntificì •

J,. rozzr. ecl. re:.:>p.


Roma, 30 Ottobre 1922

ANNO XXIX

'

Fase. 44

tondato •lai professori: GUIDO BACCELLI - .: FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE

'

CAPO: ),ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

.Lavori originali : 1. .N asso: La. ùiagno:;i tlella tubercolosi n1ediante la riee rta degli antigeni. Osservazioni cliniche: G. )lilani: Acce si asmatici in t>gu1to a trauma del!n colonna cervicale. Note e contributi : C. Lic1ni: Pia tica. e-On il muscolo retto dell'ad<lome nell'operazione di er11ia inguinale. \l..ezioni : Head: Come si manifesta e come si riconosce I 'isterismo. :Sunti e rasseg,.e: t\11~0 1 c 1sA: E. Fleishoe r: Linfandeoopa tia bronchiale 0 011 tubercolare. - Cl-ITRURGIA: Oohrbandt: Risu ltati e successi dell 'operazione di Weber- Ramrn sted t . - · Serolog ia· Rebaudi e Sivori: Nuove ' 'edute sulla va luta zione dP.lla rt aziooe d ,J 'Vasserrnao n in ra pi; orto alle cond izioni ;Jello stato rea t.tivo organico ed al contegno terape utico conseguente. •9enni bibliografici.

Ac~ademie,

Società medich e, Congressi: Reale Accademia )fedica. di Roma . - Società Lombarda di Scienze ?llediche e Biologiche, l\1ilano. - Società fra i Cultori ùi Scienze Mediche e naturali in Cagliari. Appunti per il medico pratico: CAsr S'l'I CA E 'l'ERAPI..\ : J_;citonia della pa rete addominale. - Sulla reazione miodistonica. Ricerche nel liquido cefalo-rachidiano e nel sangue di adulti colpiti da paralisi difteriche. - Sull 'ipotensione de! liquido cefalo-rachidiano. - Con1e praticare il massaggio. Cura dell 'insonnia. - I c 1 ~NE : Sulla profil assi della. malaria. NOTE DI MEDICl?llA SCIENTIFI CA : Sull'Endocardite ~perimentale_ POS'l'A DRGL I All BONA 'rI. VARIA : I medici italiani nel Congo belga. Nella vita profe9sionale: l\fe<licina. sociale. - Cronaca del n10vi cnento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Con corsi_ - Nomine, promozioni ed onorificenze. Noti·z ie di1verse. Rassegna della stampa medica. ttldice alfabetico Pet" materie. ·

••, ...... ,re,..... rlHn.U. - E' meta.ta la riproctu•U»te tU lavori pubbUca.U nei POLICJLINIH e la pubbUoa•~ cU BU'Mtt di ttBBi sen•a citarne la font,e.

LAVOR

ORIGINALI.

ISTIT UTO DI CL I NI CA PEDIATRICA ]J

F. I . L A

fl . U N I V F. H S Jiretto dal prof_

JT À

DI

"' N A P O L l

l{. JE~I~IA .

La diagnosi della tubercolosi mediante la ricerca de~li antigeni cl~l

dott. I\. u NAsso, assistente.

Per la diagnosi d ella tubercolosi l1anno grande importanza i metodi bi~logici, che, com 'è noto, tendono a dim.o strare le diverse reazioni immt1nitarie suscitate n ell'org·anismo dal ]Jrocesso infettivo. Esse sono di natura urnorale o di natt1ra i ... toger1a. Le prin1e consistono nella presenza i1el siero di sang·ue di ag·glutinine, precipitine, -Opsonine- specifiche e sostanze devianti il co1r1plemento; le seconde risultano da spec iali pro11rietà acqt1isite dai tess11ti e si possono mettere in evider1za con le cliver ~·e reazioni alla • tt1bercolina. I risultati ottenuti cori la siero-agg·lut·i nazio11e, con la determinazione dell'indice opsor1ico e ancl1e con la d eviazione del complemento, per q11anto cl i a lto valore sci entifico, sono controversi e nel la l)ra tic a non hanno corrisposto. Le diver e reazioni alla t11bercolina dimostrano solta11to la presenza di anticorpi specifi ci 11ell'o t·g:ani mo (ergine). 1

Queste reazioni, qt1ando sono negative, se si eccettuane• i casi cli :inergia, non posso110 far escl11dere l'infezione fubercolare, quando sorio J> C ~ it ive, 11on forniscono però clati sufficienti e 11.on clànno l1n'esatia intlicazione s ull'attività di un focolaio trLbercolare. È vero cl1e talvolta l a reazione allerg·ica Sl1ol esser e più intensa neg'li individui affetti da tl1bercolosi attiva, i11a l a cliffer enza di intensità è troppo poco costa11te 1>er trarne delle consegL1enze sicure. Prescindendo clai casi rarissimi (io mi ri ferisco soltanto ai ban1bini) in c11i si p11ò dimos11·[1 re rl irett::tme.11te la presenza del bacillo di Kocl1, noi. non avevamo dei in ezzi biolog·ici sicl1ri })er diagnosticare l1na t11bercolosi attiva in t1n organi$mo, ql1antunq11e le reazioni alla t11bercolina abbiano ne l bambino 11n'importa11za straordinariamente più g·rande cl1e nell' adt1lto. i\farag·liano per r>rim o int11ì e ri11sci a mettere in evidenza nel s iero d i sang·ue e n ell 'urina di individ11i t11bercolotici febbricitanti clelle sostanze tossiclte specificl1e, cl1e iniettate a topi e a cavie, li t1ccidevano dopo pocl1i secondi. Qt1este ricercl1e fl1rono confermate con Ja cleviazione del compleme11to da ì\Iarmorek, Debré e Parai e da altri. ''' ildbolz recentemente l1a tentato di dar ,-alore })ratico al }Jrinci1)io clel i\Iarag·liano, m et-

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1118

I

JJ. POLICLINICO

tendo i11 evicle11za, se11za bisogno cli t1n s iero ricco di anticor1Ji, l 'ant i g~ne tt1ber0f>lare stesso (1)rodotti del i-ica1n}Jjo e di sco1nposizione dei bacilli t11bercolari) cl1e si trova nell'nrina di individui affetti da t11]Jercolosi attiva. Un re1Jerto positivo di qt1esti a11tigeni nel sang11e e n~i secreti ci clà la· sic11rezza cl1e nell'o1·ga11isn10 vi è lln focolaio t.11bercolare, cl1e li elin1ina continuamente . È lJOCO }J1·obabile ancl1e teoreticamente cl1e 1111 focolaio tubercolare S})8IltO elimini a11cora sosta11ze a 11tig·e11e e se ancl1e p iccole <Jt1ar1tit ~l rin1angono a.ncora in ci l'colo, senza la contin11a n11ova immissio11e da l focolaio, qt1este finiscono certam~11t.e p e1· sriarire . Per din1ostrare qt1este sostanze a ntiger1e il \\Tildbolz 11a proposto di co11centrate al deci1no 1 del suo volume l t1rina (altri111enti la q11antità di antigene arebbe tro1)po . carsa) e di iniettare 2-3 g·occe di questa t1rina concentrata nel der1na dello stesso individuo (o niouroreaz'io·ne ). ~oi abbiamo semplificato il metodo originale : mettiamo 100 ccm. cli urina i)resa steril1nente in t1na bacinella a fo11do molto largo, la lascian10 i11 i tufa a 60-65° e per circa 4 ore, dopo questo te1n1)0 l't1rina è concentrata al d ecin10, col var1tag·gio cl1e i sali rimangono in grap. l)a rte st1l fond o della baci11ella. La filtriamo poi attraverso l1n filtro l)reg110 di soll1zione fisiolog·ica fe11icatn al 2 r\, e 11raticl1ia.mo nel modo const1et.o l 'ir1trader111oreazione con 2-3 g·occe dell 111ri11a concentrata in modo da ottenere u11 po1nfo del clia111etro di 3-4 mm. l,'i11iezjone d el l't1ri11a co11centr ata riesce speso dolorosa e prodt1ce ])rt1ciore lJer qualcl1e lllinl1to. _.\l J)1111to dell'i.niezio11e clo1Jo 36-48 ore, se si tratta di inclividui affetti da tltl)ercolosi atti\'a, è evidente t1n·i11fìitrazio11e d ella cute circosta11te, accompagnata il J)it1 delle volte da t1n ar1·ossam ento più o ineno intenso, dovuto J)robabiln1ente a l forte conten11to di sali del1·-L11·i11a. L 'a1·rossamento no11 è specifico pe1"' la tubercolosi, bensì l 'infìltrazioné della cute al p11nte dell'iniezione. Ql1alcl1e volta si vedono deg·li intensi arrossa1nenti senza che vi sia la più P!ccola infiltrazione: ii1 qt1esti casi 8 ben e leg·g·ere la reazione sfiorando col dito il l)Unto dove è stata praticata l'iniezione. L'urina fu portata se111pre al l)eso specifico di 1014, aggiung·endo clell'acql1a distillata o eva1Jorando a bagno-maria, a seconda cl1e il peso specifico era inferi ore o s uperiore a questa cifra, per avere t1na conce11trazione appross i1nativa1nente costante in ra111)orto al conte11l1to di sali. Prima di praticare l'on101Jroreazione in 'b am-

[_t\.NNO

XXIX,

• FA8C.

4} J

bini tt1bercolotici, abbia1no voluto sag·giarla in 10 lattanti e ir1 10 bambini più g·randetti esent i da tubercolosi e l'abbia1no ri .. contrata costa11temente neg·ativa. BamJ)ini cl1e reagiva110 alla tttl>ercolina, pres~nta vano tl1tti tina uroreazio11e i1eg·ativa, se l '11rina era d'i11dividui ·san i Bambini esenti da tubercolosi non èag·ivano a Jle iniezioni di l1r i11a co11centrn.ta di individt1 i tubercolotici. Sono trascorsi ap1)e11a due an11i da ql1ando \\lildboJz pro1Jose questa 11uova l'eazio11e e giù. esiste nella letteratt1ra medica u .n a nun1erosa serie di lavori di controllo. D alla maggiorar1za deg·li at1tori la r1uova reazio11e è salutata con ent11siasmo e ono confermate le conclusioni d i vVildbolz. (I,anz, Iml1of, Bressel, Gramén,. Liebl1ardt, Alexander, Eliasberg· e Scl1iff, J{otztùla, Gibson, J3erge11, N a. so, Ce1)11lic, Gros j eau,. l~ o~ch, Scl1reiber, Lel'ebo11ilJet, A11dreascl1). Altri invece, in numero molto minore, pur a1u111ettendo lèt prese11za di antigeni tubercoJnri, l'itengono cl1e il forte cot1tenuto cli sali distlll"bi la reazione (Rei11eck.e, Offe111bachet, \Veiss, Farag·o . e Raudt, Levi, Frenk el, Konig, " cl1Inid, Schoe11horn, Besançon, ~Iathieu e P. vVeiJ ). Gli AA. però cl1e s i sono occ11pati di q1le!te ricercl1e nell 'infa nzirì (El i aslJe.l'g e Scl1iff, I\otz11 l la, Andreascl1 e Nasse) ctJnfer111ano tutti Je 1·icerche origin<tli di \\'ildl)olz. Soltanto ~l\lder cl1e praticò 11omol1roreazione in ·1.0 lattanti, riferisce cl1e questa riesce cosi.n.J1t en1e11te r>ositiva ancl1e r1ei lattanti sani probabil111ente r>er 1111a ~ensibilità della cute magg·iore di q11ella dei bambir1i pit1 grandetti e deg·li adult i. Eg'li riferisce inoltre di aver i1otato cl1e la reazione i1ei latta11ti prod11ce C! l t asi costante1ner1 te r1ec rosi e febbr-e. Noi no11 <!hbia ~11 0 -notuto vedere r1iente di tutto questo. . D e Cftpite nella r1ostra Clinica sta ultimando queste ricercl1e sui lattH11ti e sui neonati: da cr11este è risultato cl1e il lattante si comporta cor11e il bambino l)iù grandetto di fro11te all 'omot1roreazione. Di 12 neonati invece, 6 reagirono all'o1not1ro-reazion e, ad un'iniezior1e intrad etmica di clor111·0 di sodio al 10 % o alla stessa tubercolina. La reazio11e nei neonati però non è stata mai c~sì inte11sa co111e nei bambini tubercolotici co11 omouroreazione positiva. La reazione qt1indi 11a sc8 r so valore nel neonato e i1on è spec ifi,. . ca co1ne del resto ;:i1:011 è specifica 11ea11cl1e la ttl])ercolina.. Noi abbia1no praticato l omouroreazione 111• 106 ba111bini affetti dalle forme i1iù diverse di tt1bercolosi attiva e non attiva. Dei 106 ba.m 1


SEZIONE PRATI C.\

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J-1 iùi 29 era110 latta11ti e 77 dell a 2a e 3a infa 11zin. La reazione died e esito positivo in t utti i ba1nbini con t\1be rcolosi in atto ed esito negativo in quelli cl1e l)llr reagendo alla tubercol ina i1on prese11 ta vR110 al.cl1n sintorr..ia clinico di n1alattia t11bercolare. Fra i bambini d el primo g ruppo i11olti i1011 reagivano pit1 a lla t ltbercoli11a, i)el'cl1è in s tato anergico o per cacl 1essia o i11 seg·l1ito a lln prolungato tratta111ento tl1berco1inico. In q uesti bambini abbia1110 potlito fare l a diag·nosi di tubercolosi in n tto, i11ietta11cto l a 1oro 11riua in individ11i alle1·gici. ... In quasi t11tti i ca ... i i1ei bambi11i p iù granclet ti e i11 t11tti i la t ta11ti abbiamo p raticato conte n11)oraneame11te con1e co11trollo l'urina co11ce11trata al. cl eci1110 di n1t bambino sano . Questa. r eazione di co11t r ollo è stata se1npre n egativa. 111 tutti i ca i abb ia1110 p raticato inoltre l a intrader111oreazio11e alla t11bercolina al milles iJ110 e a l clec i111ill e~ im o . Ciò è assolt1tamente necessario, pei-cl1è l'organismo eliminando con l '11rina delle sosta11ze clel t11tto s imili alla tubercol i11a, 11oi co11osce11do la reazione allergica tlella ct1te })er 1111a qt1a11tità dosata d i tubercoli11 a, l)Ossia1110 f or111a r ci un criterio esatto della quan tità di aJ1ti~·e n e cont en11ta nella urina e trarne, se si ri1)ete a clistanza, d ell e deduzioni l)rognosticl1e. Se escll1dia1110 il i1eonato, 11el quale del resto basterebbe a n cl1e t111a Pirquet positiva per a1n1nettere 1111a tl1bercolosi in atto, noi }Jossian10 concludere cl1e co11 q11esta i·eazion e si può étff ermare co11 icl1 rezza $e 11n jnd jvidl10 è affetto da tl1berco losi attiva o n1eno. l\Ia questa. r eaz io11e ci 1)11ò rilevare ] 'atiivj tà di 1111 r·rocesso tt1bercola re a11.cl1e in t1n indiviclt10 rtiter g ico, cl1e 11on reag·isoe più nè étlla tubercoljna n è alro1not1roreazio11e, iniettando la s11a l1ri11a conce11trata al c.leci1no i11 t111 individt10 alJergicc. E for e J)l'OJ)rio qui sta il g r an(le valore clella r eaz io11e. Quando le diverse reazioni n 1la i.t1bercol i 11·a resta.n o 11111te, mol te Yo lte il i11eclico. l)tlr . ospettando t1na inalattia tt1bercola re, non 11a nessl1n dato ·sicuro p er · confe rm a rla . I n 11:-olti ba1nbini a n ergici r1oi él11bia1no l)Otl1to co11yaJirla1·e il concetto clinjco i it q11est.0 in oclo. Se 11ell'urir1a <.i i individui affetti da tubercolosi a ttiva è l)Oss ibile dimo stra r e la presenza di sost a nze antige11e, è probabile cl1e g·li s tessi antige11i si trova110 ancl1e n el sangue. E a 11a logan1 ente alr llrina praticammo col ~ i e ro di sa11g·ue cli a111ma lati di tubercolos i c1u esta reazio11e (oniotjirrorea::.ione). Non i·iferisco per brevità tutte le ricercl1e 0

l. r el ilni11ari l)er co11fer111are la .

14.19

della omosieroreazio11e. Dirù solt Hnto cl1e corrisp osero l}erfettam ente a qu.eJle d ell" o1no111·ol'ea· z1one. I . a tecnica è .qu a nto in ai se111plice. Si prendo110 5-6 ccm. di a 11g11e dalla vena, i lascia110 s ierare in una pro,·etta e poi s i r11 ette il · iero in lln vetrino da orologio in stufa a 60 per circa 4 ore in rn odo cl1e il s iero s i riduca n.l d eci1no del voll1me. Il siero do1:>0 qL1esto p 1·0cerl in1e.n to si pre enta lln po' denso e vicl1ioso. Poi si prati ca l 'intra d el'111oreazione i1ello stesso modo con c11i abbia m o praticata la 0111our or eazione. Con qt1esto m etoùo si 11a il vantaggio di lavo1·are. più. sterilmer1te cl1e co11 l '11rina e quel.lo di non aver mai 11n a rrossa111ento d ei tes. su1 i c ircost a ntj. J,,'iniezio11e d el siel'o non è doloro . . a . "\Jo i l' abt1ian10 i:>rR iicn ta in 30 lJa inb i11i t11ttj della ia e 3a infa11zia; e po . . s ia 1110 nffer111are cl1e 1e:l umosieroreazione corrispose alla 01nouroreazione, di solito pe r ò Ja reazion e no11 è così int e11sa. I111l1of e L eon e co11 a ltri m etodi di preparazion e del siero 11anno ottenuto gl i ste_si r is11ltati. Noi abbiamo iniziato delle ricerche per dimostrare la preser1za d i antig·er1i a 11cl1e negli essudati. De Si111on e 11a p t·aticato pure co11 bl1oni rittlt ati l 'intradern1oreazione con s1:>t1ti di jndividlli tubercoloti ci. it11ilm en te come è tata r icercato r a n tig·ene tl1bercolare nell 'ur ir1a e nel sie1·0 cli sa11gue di individui affetti da tul)ercolosi attiva, abbi a 1no pensato di r icercarl o nel liquido cefalo-racl1idiar10. L a tecnica è la st essa d i quella st1 descritta per le a ltre reazioni. Prin1a di conce11trare il liquido cefalo-rachidiano al decimo del volume, lo facciamo centrifl1gare per circa 1· ora, affir1 cl1è g li elen1enti m orfolog·tci e bac illa:r i rjm ang·a110 a l fondo d ell a provetta. • ~011cer1triarn o poi solta 11to la i)arte sovrastan te e pratichiamo l ' intrad erm~r eazione (omoliq1lorreazio11 e) . r :abbiamo praticata in 15 ])a111bini (7 con meningite tubercola1·e, 2 ·COil tubercolosi 111iliar e, 2 con forme attive di tubercolosi gl1iandola.1·e e 4 co11 sindromi n1eningee os1)ette) . Possi a.mo a ffern1a r e cl1e un'inten sa intrader111c-,re·azionP- <1.l l iqlliclo cefalo-racl1id ia110 concentrato a l d ecimo è J)atog1101no11ica per la 111enin g ite t11bercolare e per la tt1bercolosi miliare. Gli antig·eni tubercolari devono essere prese11ti in g r ancle q·n antità nel liql1ido cefaloracl1idiano di indivicll1i a ffetti da queste for1

-l)ecificità

1 '


1120

me morbose. Se questi barr1bini erano già in stato di a11ergia, allora l a reazione l'iusciva positiva in jndividl1i allerg·ici. Nelle altre forme ancl1e attive di tubercolosi, la reazione riesce negativa, probabilmente per la scarsa ql1antità cli antig·eni ·nel liquido stesso. Qt1esto comportamento accresce quindi il valore diag·nostico clella prova da noi proposta. Da quello che 110 brevemente es1)osto, risulta evidente la g·rande importanza della omouroreazione e della omosieroreazione per la dia, gnosi e forse anche per la prognosi di una tubercolosi i11 atto e qt1ella. . dell'.emoliquorreazione nelle forme di meningite tuhercolare e cli tubercolosi miliare. Queste reazioni danno inoltre il grande vantagg·io di poter dimostrare la presenza di anti.gen i tubercolari in individui anergici, iniettando la loro t1rina in altri allergici. Con qt1esti nuovi metodi si apre t1n nuovo e vasto orizzonte alla diagnosi della tubercolos i. Purtroppo però q11este reazioni contrariamente a quelle della t~1bercolina non sono destinate ad entrare nella pratica perchè pres11ppongono t1n laboratorio fornito di tutti i mezzi e ricl1 iedo110 per le diverse reazioni di controllo la possibilità di praticarle in individ11i a lle rg· iri.

...

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPED.\LE ClV ILE

ANTA i\1AR IA DELLA

CRccr.

RA \ 'ENNA . Direttore e nrin1ario dott. VITTORJO CH1t1soL1. lN

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[ ..i\N~O XXIX, FASC. 44]

JL POLICLINICO

Aeces9i asmatici in seguito a trauma della colonna cervicale. Dott. Gu100 1 \IIILANI, assistent.e. Le ricerche bibliografiche, almeno qu.elle che ho pott1to eseguire, non mi hanno fatto riscontrare casi cl1e, come qt1ello .che riferis.co, po,.3_ sano dimostrare come causa determinante dell ' a srr1a bronchiale ll'n trat1ma s.t1lla colonna cervical . e·' soltanto i Francesi ne·l 1917 ed ~ G it1ff1"é da noi, prima della guerra, hanno déscritto, co1ne riferirò in segt1ito, casi di as·m ·a tra11n1atico in eg11ito a ferite toraciche. Perciò credo b e11e corr111r1icnrlo solo e soltanto per agg·iungere ai tanti già riportati un nuovo fatto patog.enetico di q11e ta sinclron1e morbosa. L ' a . entra la prin1a Yolta nella Sezione lVIed i ca il 17 I ng·l io 1921; ril)Ol'to s11ccintam.e·n te l · anam11esi: ,-fogr1in i Pietro, di a nni 5 7. ~t1lla ris11l ta di notevole· da11·anamnesi famig·liare. L 'a. , fa.tt.a e ccezione di i.1na J)Olmonite sofferta a 18 anni, no11 J1a avt1to malattie degne di nota. è sem-

1Jre stato un fol'te lavoratore. della terra fino a l)OChi anni fa, ultiman1-ente faceva il birocciaio. Di~creto bevitore e forte. mang·iatore, escl11de d1 avere contratte malattie veneree. . Il 4 a1)rile 1921 r~tornando dal ltt vol'o, in JJied1 sul suo barroccio, i11esso il cavallo in .corsa p·erdette1 l'e qt1ilibrio., cadde dal bar1·occio bat~ tendo violentemente stil tel'reno col capo e col dorso. P'~rcl;ette. la co·s cenza e dopo un po ~i tempo, ria ,·utos1, acc11sò l111 fortissimo dolo1·e alla colo·r1na cervicale e si accorse di non ess ere più capace di muovere g·lr a1·ti superio~·i e la gan1ba sinistra. Trasportato a casa, riacq11istò l'uso del le b1·ac~~a, . ma però i movimenti spontanei erano comp1ut1 stentata.m ente, specialm.er1te cogli arti di sinistra. Contem.pora11eaimen1te ebbe l'it enzione di l1rina, tanto che clal ì\lledico condotto fu siring·ato d11e volte e gli furono so11111 tini!ìtrati 11t1rga11ti per sti1).si ostinata. l")ercll1rando qt1.esto stato d.i cose, fl1 trasportato in q1testo OspedalP., sezio11e Chirt1rgica, l' 8 apr ile. Dalla cartella clinica del reparto cl11rurgico, rist1lta quanto segt1e: « La }Jalpazione della coloDna vertebrale cc risveglia vivo clolore in corrispondenza clellJ. (( 5a vertebra cervicale. l : a. compie stentata<< mente i movimenti cliversi cogli arti s11pecc ritQri, pure a stento coll'arto inferiore sin i« stro. La sensibilità tattile e dolorifica è be11 « conservata. a sinistra per tntto i l corpo, men1< tre è notevolmente ottt1sa, anzi quasi abo« lita all'arto inferjore destro fino alla r n.dice <<de lla coscia. Riflessi bene conservati a de« stra, tndeboliti a sinistra. Ritenzione di 11ri11a ». Fatta cliagnosi di contusione midollare in seg11ito a frattura della 5a cervicale, g·li ft1 applicato l'apparecchio a trazione prima, e·l il b11.sto g·ess~to ir1 se.condo tempo. Nei giorni s11c·cessivi di degenza in chirurgia sco111parve la rite11zione di urina, ritornarono quasi con1}Jletarr.Aente i movimenti agli arti, e rimase ottt1sa la sensjhilità rlell'arto superiore clestro. F11 di1nesso col bt1sto gessato, il 30 magg·io del 1921 . A casa per circa un mese l' a. no11 notò D lct1n fattt:;· nt1ovo, il busto non gli procul'ava pressione, respirava bene. .i\.i primi di lu.g lio l'a. fu ·colto p·e r la prima volta e improvvisamente da un ac-cesso di dispnea intensa, ~i s entiva. come .un nodo alla gola e. gli sembrava di asfissiare. I p·arenti dicono che diventava bluastro in volto ed assumeva un aspetto ans ioso. L'accesso d11rò la 1p·r ima volta tutto 11n g·iorno co11 remittenze, poi clilegt1ò con tosse ed emissione di catarro, pur ril11anendo sen11}re unn <;erta difficoltà. a res1)irare. L'acces .. o si ripetè accompagnato qualche volta da. vo111ito, perciò f1t deciso di 1·iportarlo all'Os11edale dove entrò nella Sezione lVIedica, con1e clicemmo, il 17 lug·lio in ])reda ad accesso dis1)noico. · L'a. si presentava allora in posizione ortopnoica, co·n ciano·s i alle labbra, polso piccolo, frequente, temperatura 38°.5, tipo del respiro: espira.zione .p rolungata, forzata, tanto che durante essa, l'a. emette, 1 a uno stridore lldibile a distanza. Il quadro era abba~tanza iJnp.ressionante, -e, an·che per consiglio clel Chirurg0, f1t tolto il bt1sto gessato, ma la. cli spnea e la ciar1osi ·contin11arono per tutto il giorno e parte del giorno s11ccessivo. L'ascoltazione rileYò 1

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[_i:\.NKO

XXIX.

FASC:.

1·4]

SEZIONE PRATIC·\

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sibili e ro11cl1i. 1Poi l'a. con1inciò a respirate me.r osi elen1enti corpuscolati , ricca flora batn1eglio, e 1nise sp11to muco-schiumoso e dor,o teTica, mai bacillo di Kocl1. L' esa11ie del sa1itre giorni si sentì ristabilito come prin1a così gue eseguito durante gli accessi accompagnati cl1e egli, ct·ede11do fosse cosa })asseggiera, pre- da febb1·e, negativo 1:>er l en1atozoo· malarico. 1crì ritornare a casa il 30 luglio. Wassermclrin negativa. Rie11tra poi nuovamente il 17 agosto. L'a. è Esanie lari11.goscopico eseguito dallo speciadi nuovo' in preda al solito accesso dispnoico, lista : pare1si d'e l mu'Scolo· crino-aritnoideo poco11 espir·a.zione forzata e prolungata, cianosi steriore. delle labbra, elevazio:i11e termica (39°), polso Esar,ne radiografico eseguito dal radiologo : f1·eque11te (120 al n1.) . VBrso sera, segt1ito da la rice1·ca i~a:diografica della colonna cervicaìe abl)ondante espettorato scl1iumoso bianco-grieseguita in proie.zione antero-posteriore ri1eva gio (11e riempie 3 o 11: sp11taccl1iere) ed i11 sepostum i di frattura delle apo·f isi traverse sinigt1ito all'iniezio11e di asmo-ganglina dell'I.S.~I. stre della 4a e 5a vertebra cervicale, co11 segni l'accef'S0 cede. PToseg-ue i1e.i giorni segueinti ey identi di callo osseo che involge. le due I 'espettorazione, 1na la re•sp,i razione, fatta ec~ n J)ofisi. cezio11e t1na espirazione un po' prolung·ata, è caln1a. L'a. 11a dunque a\'l1to u11 trau111a sulla coL ·esame obbiett.i \'O, fatto in questi giorni, ri- lonna cervicale e precisa111ent.e, come dimostra leva qua11to segue: la radiografia, a livello della 4a e 5a. vertebra Capo e collo: i n1oviment.i di estensione· del cervicale. Questo tra t1ma l1a l)rocurato dapcapo sono alquanto limitati, .così pure qtte111 tii lateralità s inistra; normale la fle· sion e ed i prima delle lesioni abbastanza gravi del mimovi111e11ti di late1·alità destra. Non si l)al1)a dollo, non dovute a vere e proprie soluzioni ~i tt1111efazione apprezzabile nella colon11a cel"\'i- continuità, n1a i11olto probabilmente soltanto a cule, llerò la palpazio11e risveglia dolore, per ql1a11to i1011 inte11so, a livello della. -1"' e 5a ver- contusioni di esso ocl a p·r·essione i)er fat.t.i tebra cervicale. Dolente è pt1re il :punto di E1·J) emorra.gici. Infatti i sinto\l11i di alterata motia. si11i~t.ra. lità e sensibilità andarono abbastanza rap·i daTornc e: 11iuttosto a forma di bott.e. Gli atti me11te sco111pare11do. i·es1)i l'atori sono eseguiti con escursioni forzate lVIa il nostro i11teresse si rivolge i:>iù cl1e tutto e coll'nioto dei muscoli a11siliari. Percussio11e : a que.i fatti i11tervenuti ad un mese e più di suono iperfo11etico Ru tutto_ il torace, i lemb i polmo11ari posteriormente in basso giungono distanza dal trauma, vale a dire ,quando· si iioveva già essere forn1ato il callo osseo delle fi110 al di sotto della XI costola, e le escursio11i <li essi so110 limitate. Anteriorn1ente i lembi a.1)ofisi traverse spezzate. Co1ne dobbiamo inter1endo110 a rico1)1ire l'ottt1sità del cuore. Ascol- preta1·e questi fatti? La dispnea cl1e dapprima tazione: e pil'azio11e prolungata, rt1n101·osit., ronchi e sibiJi spa1·si per tutto l'ambito polmo- se1nbra dovuta a fatti di laringo1..spasmo, a.c11al'c, ra11toli a i11edie e grosse .bolle. Cuore.: ta qt1ista poi un carattere nettan1ente aEma.tico, piccola aia è ridotta., la gra.n de oè difficilme11ie corredata da tutti i s into111i .p rop-rii dell'asma: limital)ile a causa del poln1011e enfisematoso abbondante espettorato, schium oso, iperfon esi sovra ta11te. 1'oni Jo11ia11i, non si notano . of11 , pol111onare, aumento dei lin1iti p·o lmona.ri, cioè nè aritn1ie. • enfis.ei1na r>olmonare. ·Co111e dobbiamo interp·1ei.r;tc 1na cli gerente : milza leggerme·n te d.ebo l'dante, i1 u Il' a I tro. tare questo asma in.sorto solo do po il trauma, ' Sistema. 11,erio.so : 11ulla a carico dei 11ervi in un i11dividuo che no11 aveva mai soff,ert.o 111 cranici. I~ifl·eEsi corneali presenti, pal·p ebra1e antecedenza, cl1e i1on presentava alteraziorLi e farin creo òeboli, adclomi'Q.ali e cre1rJasterici i1or1nul~ patellare accent11ato a simistra, nor- cardiacl1e e renali? La relazione fra affezione e trauma è dunq11e 111ftli arl1il1ei e plantati. Non Babinski, t1011 cloni. ensihili-tà. termica, dolorifica, tattile, evidente e ceir chiamo darne t1na spiegazione. t.nrica nor111ali in tutto il corpo. L'esame lari11goscopico 11a dimo·s trato una paDura11te la deger1za i11 Ospedale l'a. ha avt1t..o resi d·el n1uscolo ·c1·ico-aritnoid1eo l)Osteriore, i1uo,·i e frequenti accessi dispnoici se1npl'e a carattere asmatico, dapip1·in1a avvicinati e pro- qui11di è evidente l111a alterazio·n e di funzione lu11gati, l)Oi con J'u1so ripetuto di asmog~11: di una diramazio11e del l aringeo i11feiriore che g·Ji11a (1 o ~ iniezioni per accesso) e s11ffum1g·1 lo i11nerva, -ciò cl1e sp iega i feno111eni di larincon carte nitrate, più lie·v i e più di. tanti. 'Je go.-.s.p asnlo che ha av111o i1ell'in1zio il 110-stro a. ha avuto il 25 e il 28 agosto, 1'8 ed il 26 settei111Infatti ta.11to il 1aringeo inferjore che il pneubre, il 18 ottobre, il 24·, 27 e 28 novembre . Gli <tCCPssi l1anno av11to sempre lo stet~so carat- 1nogastrico i:>assano a livello d-elle vertebrie frattei·e, cioè ra. in posizione ortopo.1JO·ica, in cerca tn1r'a te (4a e 5a.) molto \ 7 icin i ad esse, più il cl i aria eia 11otico, con espirazion.e forzata, sterte ro~a. e sil1ilante. Dopo alcun.e ore ed in pneum.ogastrico eh.e il lari11g·eo. Si i)·Uò qt1indi pensare cl1e per formazione sc;guito alle iniezioni cl1ieste spesso dall'a1n1r;.·alato stesso atte11uazi0-ne d-ei sinton1i Sll€- esuberante di callo osseo (vedi ra.diografia) o sposti, abbonda11tissima. espettorazio11e di per lo meno per i)1·ocessi reattivi foir mat.isi nèle~cr.eato scl1iumoso e con il reperto ascoltale vicinanze di esso, si sia110 deter1ninati fatti torio e perc11ssorio soli to delrasma. di compressione cli irritazione dei detti nervi, L'<'sa111e rii 1trir1,a tt1 sem1)re negativo. L'e. afatti che giustifica110 da un lato la IJaresi 1el 1ne dPllo es1Jef lorato rilevò la preser1za di 11t11

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I t. POl.lCLlNICO

crico aritnoideo, clall 'altra l'ir1·itl1zione d·el pneumo-gastrico. Ora qu·e .. ta irritazio11e può esse1"e Clttlsa st1fficente ùell insorgere dell'aism~:i? Per ciò che riguarda la i}a togenesi dell'asma, per 1qt1a.r1to ancora disct1ssa, sa1)piam·o esset·e ormai scartata l 'origine .esclt1s ivamente bro~1chiale. Il Cast.ellir10 dice ·Cll!e si tratta sempre di una n1alattia ner,·osa,, di unn. ipereccitabilità cio1è del terl'itorio clel vag·o, di qued nerv.o che r.e.gola la m obil ità e forse anche la secr ezione e vasomotilità dei b1·onchi. P er ciò cl1e l'iguarda Io spasmo dei bronchi, ne è già sta ta data t1na prova sperimentale da Gerlach e Beirt. cl1e irritando il vago barino ottent1to t1n rig·onfiamento del polmone i~ quaìe non pu.ò di1)endere che dallo spasm.o dei bro11chioli, spasmo che impedisce l 't1scita dell'aria dagli alveoli. Oltre la teo1..ia bronco-spastica, ' 'i è la t eoria vasomotoria eh.e tend.e a spiegare la iperen1 ia, la tun1efazione clella m11cosa biro nchiale ·e la successiv ~L esst1dazione catarral€. l\·I a n1olto probabilmente i due fattori spas1110 e iperemia attiva, sono da riportarsi alla ste~­ Sia causa, cioè .eccitazio11e dei vag·hi (Castel· lino). D'altra parte anchre gli a sn1i riflessi dimo,s trano q11anta i·mporta11za al)bia il \'ago nella patogenesi di questa malattia, -e cioè l 'asma pel' polipi nasali, l 'a~ma in seg11iio a cl affezioni dello stom aco, clell intestino, dell 'ute·· ro; all'adeno1)atia. tracl1eo-bron,c hiale a.h.e è a.nlmessa quale ca11sa frequ.ente di asma nei ban1bini. ed il l\'long·orgé amm,e tte che essa ag·isce per compressione od irritazione del pne·umo• gastrico. Cos ì 11ltin1amente molti casi di asma sono sta ti spiegati dalla. presenza di sclerosi polmonar,e (Bezançon e De Yong) che agil'ebbe come spina polmonare eccitatrice d·el territorio del vago. Noi possiamo dt1nque concepire l'asma come t1na forn1a di nevrosi del sisten1a vegetativo, e~senzialmente1 dov11ta a 11na iper.eccitabilità dei centri nervosi cl1e governano la motilità e forse anch·e la secrezione e la vasomotilità dei bronchioli. Anche nel ·Congresso l\1edico del 1920 il t·elatore Giuffrè ammette cl1e l'asma broncl1iale è una « i1evrosi i·espiratoria caratterizzata rJa « una speciale eccitabilità di alcuni neuro11i « respira tori e di altri ya.somotor.i e secretori, « la quale è data da C'a11se predisponenti e, de« terminanti, e fra queste t1ltime annov€ra le « trauma.tiche >>. Il Cordier, il Dayde ed il Lo1eper, hanno T'if.eri to casi interessanti d 'asma traumatioo. I malati cli Cord1er non 11anno avuto crisi di asma pri1na della ferita toracica, co1ne nel nostro ca.so. ecl egli amm€tte che l'a:sn1a sia sopragg·in11 to ller l111a irri taz,i one tral1matica del 1

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XXlX, FASC. 4.4J

pn.e umogastrico, tanto l)iù cJ1e le crisi a1)pa iono· dopo la cicatrizzazione dell a fel'ita polmonare. Il Loeper l'ha osservato ·5 volte s11 200 casi di ferite toraciche: cc L,asma traun1atic o dtce il Loeper, si procluce per crisi come l' asn1a' e..ssenzia1e, cioè spasmo dei n1uscoli br·o nchial1 e t ermina con essu·d azione abbo11dante, espettorazione, rallentan1ento del polso, esagerazione del ritlesso oculo-cal'diaco. Questa ultima ma.r1if.estazione testimon1a u11a .eccitazione ~-l el sistema vag·o-spinale, dovl1ta al fatto che t11t· i i fer.iti asmatici osselfvati sono stati colpiti al m ediasti-no e quindi con lesioni clel vago o d~l 1Jle·s so polmonare, lesior1i che hanno da to luogo all 'asma». Quindi, messa in cl1ia1·0 la dipend,enza d~i­ l'asma bronchiale in seg11ito ad irrita.z ione ìel vago, scaturisce la conclus io1n e, IJer ciò cl1e r;gL1arda il n ostro caso. F1·atturate le apofi~1 tra verse d ella 4a. e 5a v·el'tebra ce1"Vical.e· e fol'111atosi 11n callo osseo esuJ)erante (come dimostra la radiografia) c1l1esto ha creato la cau, a cleter111inante gli accessi asmatic.i. Git1stame11te mi .si dirà cl1e l 'asma bl'o.r1chiale clovI\8'bhe insorg·ere in tutti i casi di irritazione del vago lungo il suo ·decorso o nelle sue terminazioni. Bisogna perciò riportarsi ancora alla patogen.e:s i della malattia: alcuni (e.a.stellino) amm.et.tono 11n substrato patoger1etico fo11damenta1e eredita.rio où a oqt1i sito (neuro1..artritisn10) dipendente da t1no tato normale dell'apparato ·endocrino-simpatico, cioè il sog·getto ay1·ebbe una pre dispo~izione, sarebbe t111 vago-t o11ico in cui un disquilibrio endocrinoi-simpatico portato dalla causa dete1·m]nante, cond111·.rebbe alla nevrosi dei n.ervi auto11on1i 1·espiratori. Altri ,(scuola fran cesei Delthil) amm etto110 che il s1tbst1ratt1m patogenetico dell'as111a sia da .riportarsi in una diatesi 11rica ereditaria (o ' igir1e artritica) o acqt1 isita; i colpiti da asma sono individ'lli che har1no abt1sato degl i alimenti e sp.ecial1uente di dieta carnea. Q11esto abt1so conduce all'intossicazione specifica artritica dovuta a1d una soprasaturazione lll'ica ed alla diminuzione della solubilità dell'acido urico. Con·s eguenza di questa intossicazione sono l 'apparire della ste11osi spasmodica; l'enfisema consecutivo, i distl1rbi dell 'ematosi, e da t1lt i1no la bironcorrea (Delthil). Un'u.lttma. teoria è qurella anafilattica (Frug·oni). Anche nel nostro a. dobbiamo ammettere .che questo stato cli disposizione verso l'asn1 a vi dovesse €ssere già prima d el trauma e cl1ç questo abbia agito, co111·e dicemmo, soltanto con1e causa determinante. Non essendo, i, per qt1ar1to ricercate, ra,g ioni ereditarie, r1on cal1Se 1

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fi\.NNO

XXIX,

FASC.

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S~ZlO~E

anafilatticl1e; i1on ader1op-atia tracheo-bro11cl1ia le, non cl.eros.i i)olmonare, non ci resta cl1e l)er.sare cl1e, in l1n forte mangiatore q11ale e1·8 "' i·a., la diate..:i t1rica debba avere rapp1:esentato ii :; ubstralit1n i)atogenetico asn1atico. BIBLIOGRAFIA. C~ASTELJ_J)lu e PENOE. Patologia clel. si tnp atico. DELTHIL. L 'aslhnie. ìVIaloine MoNGORGÉ. L' asthme. Vigot Frères. LoEPER. L'astlt1ne traumatiqite. Pro.g rès 11l.ie,dical, 1917. BEZ:i\NçO)l et DE _YON G. Presse médic. , 1916-1922; Riforma nled1ca. 1918-1922; Policli11ico; Gni:.zetta degli Ospedali e delle clin icl1e.

NOTE E CONTRIBUTI. 0

PEDALE CIVILE DI ORTONA A l\1ARE

Plastica con il muscolo retto dell' addome nell'operazione ·di ernia inguiaale. dott. CESARE direttore e chirurgo primario. prof. LICINI

La larg·a e g·enerale applicazione dei metodo Bassini all'operazione ,dell'ernia inguinale, è <.lovuta a ll'esatta concezione che l 'autore ha avuto della i·egione inguinale e del meccanisn10 della fo11nazior,.e delle ernie, riconduce11do, con l'operazione da lui ideata, la regione sia anaton1icamente, che fisiologicamente, alle ~ondizioni normali. Uno dei dati importanti, cl1e ne st1no altro metodo offre, è la ricostituzione della parete posteriore del canale ingui11ale con tessuto capace di reagire attivamente (muscolare ). .S i sa infatti che a controbilan1ciare la aumentata pressione endoaddominale, che s i ha per la contrazione d,el diaframma e dei mt1scoli della parete addominale durante gli sforzi, occorre che il tessuto muscolare si trovi in ogni punto della parete addo111 inale. Pel'ò gli ultimi fasci mu·scolari del piccolo obliquo e del trasverso non di rado mancano o sono debolissimi ed è per questo che .si hanno i laparoceli o pseudoernie e le ernie dirette ed o})lique interne. La parte fondamentale del metodo Bassini sta appunto nel fis· sare il triplice strato (aponevrosi trasversa, muscolo trasverso, e piccolo obliquo) al margine ·posteriore del lig-amento .del Puparzio. 1\Ia. alle volte accade che le fibre del piccolo . . ·obliquo e del trasverso, come si è detto sopra, mancano o sono debolissimi. Specie in quegli individui che hanno fatto uso di cinti 1 erniarii ·compressivi, si nota una marcata ipotrofia dei fasci muscolari, dovuta alla lt1nga compressione dei cinti stessi. In qt1esti casi nell'operazione non si l1a tesst1to m11scolare sufficiente e valido per ricosti· 1

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PRATlf:\

t11ire una parete posteriore attiYamente reagente. Per ovviare a simile ·g·rave inconve11iente, il prof. No varo ebbe la geniale idea di adoperare il mt1scolo pii1 vicino, cioè il muscolo r.etto dell'addon1e, per di solito molto robt1sto. A tale fine si apre, clopo avervi posto sotto il dito, la guaina del muscolo i·etto de]l' addome dello stesso lato clell'operazione e con ago curvo si prende l arga parte mobilizzata (\el muscolo, così scoperto della sua aponevrosi, e insieme alle fibre del muscolo picc~lo oblic1110 e trasver~o esiste11ti e del l'aponevrosi travers~ • si st1tura a l borclo posteriore del ligamento del Pt1parzio. È qt1esta una aggiunta all'operazione del Bassini cl1e io pratico sistematicamente allorchè trovo i m11scoli piccolo obliquo e trasverso, deficienti 1Jer una qualsiasj. ragione, e ne 110 sempre avuti ottimi risultati. Io 110 operato 208 infermi di ernie inguinali, di cui tre donne e 205 t1omini, di questi do · dici avevano ernie bilaterali. Di dette · ernie 126 .erano a destra e 82 a .sinistra. Per rig11ardo a ll'età 2 appartenevano ad individui da lltlo a dieci anni, 8 dai 10 ai 20 anni, 125 dai 20 a i 30 anni, 20 dai 30 ai 40 anni, 24 da.i 40 ai 50 anni, 13 dai 50 ai 60 anni, 11 dai 60 ai 70, 5 da i 70 agli 80. In q11estf infermi 33 volte praticai la s11tura del muscolo retto dell'addome per deficienza d elle fibre m\1scola ri de] piccolo obliq110 e del tra sverso. Di q11esti 33 plasticl1el 1 apparteneva a(l i11divid110 dai 10 a i 20 anni, 5 dai 20 ai· 30 anni, 6 dai 30 a i 40, 5 dai 40 ai 50, '"/ dai 50 ;li 60, 7 dai 60 ai 7-0, 2 dai 70 agli 80. Però tutti q11esti individ11i avevano notato la presenza dell'e rni a da oltre un decennio, o avevano fatto l1so · continuativo di cinti rigidi. Degli operati 3 soli si ripresentarono con recidiva, pt1re .essendo g·t18 riti d i pl'im.a intenzione, ma av.evano avuto vo·m ito ostinato da cloroformio. Di questi 3 individ11i 11no presentava quale .r ecidiva lln laparoc ele, d\1e un'ernia diretta. Di essi d11e sola m ente si risottopo• sero all'operazione, e si trovò che il ligamento del Puparzio si era sfibrato ed aveva prodotto un ampio occl1iello, attraverso c11i si era fatta strada l 'ernia. Come a maggiore spiegazione di tecnica che io seguo, sono solito n.prire il ca11ale inguinale incidendo l'apor1evrosi ciel grande obliquo, dissocia ndo gli elementi sulla p n11ta delle dita. I solato il sacco, l 'asporto q11anto più si · può ir1 alto, cosr da 11on 19'.&ciare ness11na depressione peritoneale in corrispondenza dell 1orift· c'\o interno del cana1e ricostit11ito, e che pt1ò ~ essere causa di recidive. Infatti il 1\1oro l1a dimostrato che gli sforzi uncl1e ripetuti, non possono 1>ortare alla forJl.1 azione d ei saccl1i ern iari, dappoichè ccessa-


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IL POL lCLJNICO

to lo sforzo, il })eritoneo sano, per l'a lta sua • elasticità ritorna in1media ta:mente su se stesso. D'altra parte con lo stt1dio istologico dei saccl1i erniarii, tanto il l\'I oro, quanto il Taddei, l1anno dimostrato cl1e essi sono più rjccl1i in fibre elastiche del peritoneo sano, ment r e se si forrnassero per distensione del medesimo dovrebbero co11te11ere 111inor numero di fi.J)re. Ed è l)erciò importa11 te, per la buon a rit1scita dell'oper azione, ch e il p eritoneo sano • ' rada con tl'o l 'orifìcio i~tern o del ca11ale irlguina le ricostituito. E certan1e11 te il Kocher con il SllO metodo di spostam en to del sacco erniario, prima d i escind erlo, mirava a q11 esti concetti, })erò r1on c11rava la ri costruzione della parete posteriore del canale inguinale con tesst1to n111scolare, com e nell 'oi>erazione del Bassini. Cosicch è t u tti q11esti metodi più o meno rece11ti . ce curano, oltre a1l'a.h1azione del sacco la st1t11.r a dei p·ilastri del disotto del fun icello e la st1tura dell'aponevrosi del grande ol)liq110, nor1 11a nno lln fondam ento a natomico, q11al e deve a\1er e l' operazione dell'erni a in g nin ale. La vera essenziale parte dell'operazione dell' ernia in gl1ina le resta la ricostit11z ior1e della r>arfltc i)oster·iore con tes~l1to attivan1ente reagente (mu sco la r e) con il triplice strato contenente normali fasci dei mu scoli piccolo obliquo e trasverso o con la pla·stica del m11scolo r etto dell'art dome, se essi sono defici er1ti . Nelle operazioni di ernie inguinali da me eseg·11i te, notai in 29 sa.echi erniari i, delle cicatrici riconoscibili per il loro colorito bia11 , castro e per la for:r_na pe r lo più raggiata rl1e s1)iccavano sul colorito roseo del sacco stesso. E~ ~ i e r a n o dov11t i certam e1lte all a compressione eser citata s11i saccl1i dai cinti rigidi, di c t1i g·li infermi avevano fatto t1so. J11 41 individui rinvenni dei sa,cchi erniari ci.i 11na certa lunghezza, ch e presentavano un a cicatrice circola re r estringen.t e il lume del sacco stesso. Questi restringi·m enti di n atura cicatriziale erano in vecchie ernie e rappresentavano dei veri accenni di cl1iust1ra del sacco. Questi accenni a chiusura misu.r avano gradazioni differenti di a mpiezzn e s i trovavano a differente altezza del sacco, e in 11n caso 110 r>ot11to notare tino strozzamento di epiploort cl1e era compreso in 11no di q11esti accenni a cl1i11s11ra abbastanza stretto, ta1chè la pa.rte <listale dell'epiploon strozzato, era in preda a cancrena. In 15 individ11i tro.v a i l'e1Jiploon ader.e n t.e in 11no di cp1esti accenni a chi11s11ra, ciò p-robabilmente st.a a dimostare la origine infta111matoria inizi ale del p rocesso compressivo d.elle cicatrici circola.ri dei sacchi stessi.

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Questi accen11i a cl1iusura posso110 spingersi tino alla cl1iusura completa di parte del sacco ed io in cinque individui trova i il sacco n ettamente diviso in du e parti, di c11i una, la. centrale, comunica11te con la cavità peritoneale, t1na distale a conten11to di liquido, come un cisti. 111 un indjviduo trovai 1111 sacco con due dig'itaz ioni, di c11i un a pervia: l'altra con llil<\ chiusur a com1)leta 11el punto di spartizione. Q11esti string imenti anulari del sacco, cl1e talvolta ,:an11 0 fino alla cl1iusnra completa s.ì da dividere il sacco in una o più (non mai r)iù di tre) cavità distir1te sono doYute a lla tendenza norma.l e del procPsso peritoneo vaginale a chi11d ersi d op~ la 11ascita i11 tutta la s11a 11111gl1ezza, meno in q11ella parte cl1e deve restare }Jer costituire la vaginale pro1)ria del testicolo. Non di rado, ed io osservai i11 13 individ11i ,. si rinvengono ader enti a l sacco, con connettiYO la!:so, dei li1)on1i di for111a per lo più oblt111ga, ch e sono da attribt1irsi per 1R loro origine al g·rasso 1)reperitoneale.

LEZIONI. Come si manifesta e come si riconosce l' isterismo. (fTEAD. B1."iiis l1 ~!ledicnl Jo·u rnal, 27 n1ag·gio 1D22' .

Le nostre cognizioni st1lla natura e sulle cau se dei disturbi n ervosi funzionali hanno su bite in q11esti llltimi q11indici anni, e specialmente in occasione della guerra, una vera rivoluziqne. Al riguardo si erano andati f 01~­ mando dei veri dogmi e conseguentemente il trattamento delle neurosi funzionali era dive11t1ta fatica particolare di specialisti, che perciò osservava11 0 pochi o .nessun paziente di affezion i or ganicl1e del sistem a nervoso. D'altra i:>arte il 111edico generico perd eva la familia1·ità con gli aspetti psichici d ella meclicina~ ed anche oggi il me di co, come il chir11rgo, rara111ente considerano quanta parte abbia la psicl1e s11 i sintomi di qualsiaEi n1alatti a somatica. Non è d11bbio cl1e vi è t1na serie cli fenomen i J1er i qi1ali la conoscenza della psicologia patologica h a 11na grande itn{>ortanza per og·nt medico i11·atico: forse non c'è capitolo d.ellcr, patologia n.e·l quale non entri l'isterismo. L 'isterismo si accompagna sempre a fatti somatici ::tt1ormali e può esser e definito con1e llno stato m entale m orhoso associato a manifestazioni son1aticl1e e disordini del contegno. Le manifestazioni somatiche sono ben defin ite e s1')ecifì che con1e qt1elle di ogni altra.


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SEZ IONE PR.\TICA

111HJattia. Si <lice cl1e l'isterismo «imita» affezioni orga i1iche, ma ciò è llil errore. L' imitazione pt1ò essel'e a111n1essa solo da t1n osservatore cl1e r1on l1en conosca i sintomi clell 'i~terismo o si co11tenti cli t1n esame superficiale. Per far cl iagr1osi (li isterismo è necessario non Rolo elle non sia110 presenti fatti di naturn org·~11ica, ma ar1cl1e cl1e siano dimostrabili .~i11tomi isterici. • I distt1 rh i cl i natt1ra isterica sono molteplici e Yariabilissill1i e perciò non si pt1ò i)reten<lere cl i fa,rne t1r1 eJenco es~1tto. ~elle forn1e istericl1e dovtite alla gt1erra i {listtlrhi del l ingt1ag·gio sono tra i piìt com11ni. Talvolta il 11aziente diventa completamente i11uto ed intanto si r ende cor1to perfettamente del suo stato e comprende perfettamente ciò cJ1e gli si dice. Qt1esto è 11r1 esempio pec11liare .(]ella disintegrazio11e delle pii1 alte funzioni cereb rn l i così caratteristica dell'isteris1110. I I 111eccn n ismo fisiologico del linguag·gio non è alterato, ma iJ paziente è fermamente imbevt1to clal1' idea cl1e non è in g·raùo di parl a re. Bencl1è i1on possa }) ~trlar e egli è ir1 gra.·Clo di comprendere, di leggere, di sctivere, jl cl1e è inconciliabile con t1na les ione organicn.. 13encl1è la sua voce s iét ridotta al bisbig·l io, .eg·li è in grado cli tossire fortemente. Nella coRì detta balbt1zie isterica il soggetto 1ncor1tra d iffìcoltà a pront1nzia.re J)élrole cl1e l·ominciano con tale o tal'altra consonante o vocale, ed intanto parlando a lt1ngo riesce a l)l'Or111nziare correttamente ogni parola. Ciò dimost1·a cl1e r1ei fatti isterici v'è ten denza a. d isordi11i l)Ositivi dei movimenti, e qt1esta t end e11za è chiaramente dimostrata nelle varie for1ne• d.i tremore. La instab ilità ritrnica dovt1ta ad afiezioni org·aniche o a difetto di controllo i1ervoso si manifesta con la incapacità di mantenere stabilrnente t1na certa po.sizione. Nel tremore isterico invece si tratta di un fatto l)Ositivo ossia della ripetizione di movimenti a tipo schiettamente volontario. Es.so cessa ~e il l?aziente può essere indotto acl esegt1il'e ir1co11 apevolmente altri movimenti con lo ste8SO me1nbro. Nell'i ·te ris1no possono verificarsi varie forme cli s11as1ni, m a t11tti ripeto~o certi atteg_giamenti volontari; l)er lo pitl sono locali e '°olpiscono ttn arto o aneli.e t1na sola sezione -di esso. Og·ni ter1tativo (li alle11tare lo spasmo, come ql1ello di aprire una mano, di distendere 11nA. gamba flessa incontra viva resisten:za; ma talvolta è egualmente difficile di alterare la posizione dell'arto anche nel senso in111osto dallo spasmo. La così detta pal'alisi della ling11a costitl1i.sce un' ~ltra dimostrazione 4i qt1esto caratte-

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re positivo dei disturbi i11otori isterici. In una affezione 01·g·anica la dev·iazione a destra della I i11g11a i)rotrusa sign ifica deficienza motoria del lato ùestro e conseguentemente la lingt1a quando è ritirata clevia a sinistra; nella forma isterica invece la lingt1a mantiene la dev iaz ione clallo stesso sia qt1ando è protrusa si8 qt1anclo è ritirata nella bocca . Talvolta il mo,·i1nento è positivamente inibito. Il p az iente clice: cc io non posso mt1overe l<t g·amha >> e la tiene inerte o la trascina come una ta·v ola. Se però lo si fa mettere a letto e gJi si dice di sollevare in aria la gamba parali.zzata, si consta terù mettendo una ·mano ~otto il calcagno, cl1e (1uei;;;to è fortemente spin~ to sul materasso. Facendolo mettere in decubito ventrale ed ordinanclogli di sollevare la gamba si constate1·à il ratto contrario, cl1e cio·è le dita del piecle sono sp inte stil materasso. In og·ni caso il ~og·g·etto ris1)onde con movim e11ti 11erfettan1ente opposti a qt1elli ordinatigli. Nei casi non gravi cl i paresi o di deficienza di sta re f-ill t1n so lo piecle si potrà svelare la nattLra d ell 'affezione con il segt1.ente espediente. Si conviene con il soggetto ~l1e egli è i:1ca11ace di r egger si a.cl es. $lllla gamba destr a, ma gli si dice cl1e però qt1ella sinistra è · f 01·te. Qt1indi lo si fa 111ettere in posizione eretta e gli si ordina improvvisamente: « Regg·etevi s11l ~olo piede sano »; egli farà ciò correttamente qt1antunqt1e per farlo debba per l1r1 certo momento pogg·iarsi s11l lato paretico. E e ancora g·li si dirà « Reg·getevi si1l lato n1alato n egli cad1·à st1l)ito c1na ntt1nqt1e si regga st1l lato normale. La jncoordinazion.e cli movimento appar ente1nente .dovuta a difetto di percezione della posizione d.ell'arto affetto è · t1n fenomeno non raro nèll')steris1110, ma clifferisce· fondalmente clall'atassia di orig·ine organica. In caso di lesione cerehl'ale il sog'getto è inca1)ace acl occl1i cl1iusi di toccare con l'indice ad es. della mano destra l'indice de1la mano sinistra trova pii1 difficoltà a toccare I 'indice della :nano (lestra cl1e viceversa, e ciò l)erchè quella cl1 e è ignota per il malato è la rpo~~zio­ ne della rnano destl'a (lato affetto). Nell 1st~­ rismo invece avviene il fenomeno 01)posto; 11 clito destro trova difficoltà a toccare il sinistro, 111entr.e il dito sinistro (lato norn1ale~ è rapidamente portato in contatto con ~t1ella parte la cui fJosizione dovrebbe esseJ>e in effetti sconosciuta. Non raramente il sog·getto tende a cadere se lo si invita a sta1·.e in piedi ad occl1i cl1i!1si; ma ~e lo si fa stare nella m edesima posizione e gli si dice cl1e si vuole esaminare lo ~

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JL POLICLCNICO

stato delle pupille, gli si possono coprire ambo gli occhi con le mani, os,:Sia annullare la visione, senza che il corpo abbia la minima oscillazione. Nessun fenomeno dell'isteir ismo è più istruttivo e nello stesso tempo più capace di indur.re in errore di q11el che siano i sinto111i sensoriali. Comunissime sono le forme di dolore, o ineglio di iperestesia, .e di aneEtesie. Esse hanno questo di caratteristico cl1e la loro distribuzione non segue i territori di innervazione dei tronchi e delle radici nervose. L'anestesia può colpire il piede fino al calcagno o al ginocchio, la mano fino al polso, al gomito, alla spalla. Il ventre può essere anestesico mentre la sensibilità del dorso è normale, e così possono essere insensibili soltanto la cornea e le labbra. Evidentemente queste forme di analgesia corrispondenti non ~ territori innervati da determinati rami o radici nervosi, ma a parti del corpo nel loro complesso anatomico o funzionale ed in genere solo alla loro superficie, rispondono ad un'« idea», ossia sono di origine psichica. Per ql1esta ragione le parti dolorose tendono a reagire in modo affatto particolare. Così un paziente che l1a un dolore sul quadrante inferiore destro. dell'addome simulante il dolore appendicolare, sosterrà che il semplice tocco di l1na punta di spilla sulla. cute ·di detta regione gli provoca sofferenze inaudite. Analogamente in un'altra parte dolente il semplice sfioramento di un batuffolo d'ovatta fa gridare di dolore il soggetto. Evidentemente è la pos1z1one della parte dolente, non l'azione fisiolo,gica dello stimolo che domina la co. scienza. Talvolta l'analgesia isterica assume i limiti dell'area di distribuzione di un tronco nervoso, il che, specie quando vi siano stati traumatismi in vicinanza del ner.vo ste·sso, potrebbe far credere ad una lesione organica. Per svelare la natura del disturbo in tali casi giova l'uso del diapason vibrante. Il soggetto dirà di non avvertire le vibrazioni del diapason poggiato sulla parte analgesica, anche quando la sensibilità vibratoria non può essere compromessa. Anche il restringimentQ del campo visivo ha un'origine psichica e dipende per l<? più da sug·gestione medica. Un esame accurato del campo visivo per i vari colori dimostra che i rispettivi restringimenti non seguano le proporzioni che si verific...ano nelle lesioni orga.. niche.

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N.e ssun dubbio di~nostico possono far sorgere le manifestazioni viscerali dell'isterismo_ La possibilità di scambiare con un tumore un rigonfiamento dell'intestino non merita nep-pure di essere presa in considerazione. La ritenzione di urina non è un disturbo che debba far praticare il cateterismo. D'altra parte è· bene ricordare cl1e la incontinenza non si verifica nell'isteris:dio. Le convulsioni isteriche hanno caratteri troppo decisi per poter far sorgere confu~1one. Di solito scoppiano in seguito ad emozioni. Il paziente fa movimenti disordinati, inarca il corpo e talvolta l1a delle contrazioni che possono. simulare il tetano. Non raramente il paziente cade in uno stato. di dissociazione mentale. In tale stato la memori~ può essere assente, e successivament~ quindi si può avere la impressione• che la coscienza ·s ia stata abolita. Durante tali attacchi si possono avere alterazioni della condotta e fughe. . Queste fughe sono ordinariamente legate adi amnesia; il paziente dice di non ricordare nulla di quanto gli è accaduto. Ciò è vero fino ad un certo punto: la inemoria non è completc'lmente perduta. In effetti il soggetto perde l'apprezzamento esatto della sua condotta, la sua personalità subisce una trasif ormazione, e conduce una vita puramente fantastica. Le manifestazioni adunque dell'isterismonor1 hanno nulla di negativo: l'anestesia è dovuta ad un rifiuto attivo di ricevere impressioni, il tremorè è dovuto a movimenti attivi pitì che a deficienza tonica, lo spasmo è un 'attitudine attiva e non riflessa, lr8. paralisi è un effetto di inibizione diretta, un'espressione attiva della convinzione del paziente. L'analisi di questi fenomeni positivi dimostra che essi dipendono da tre fattori mentali: tendenza all'autosuggestione, attitudine· negativistica, tendenza alla disassociazione. E le manifestazioni isteriche sono uha Firsoluzione irrazionale dt un éonftitto psicole._ gico. Se una giovane deve sostenere un esam~ che sente impari alle sue forze, risolve il problema con uno spasmo della mano destra. Se un soldato pauroso non può fuggire trova una pierfetta ed onorevole soluzione in una pa1·aplegia isterica. Ma in molti 1a causa è ancora psicologicamente più inafferrabile. Sono ben no\i gli effetti di una lettera a contenuto spiacevole al1a quale non si sia prontamente risposto; la lettera si tiene chiusa nel portaJoglio ed intanto per tutto il giorno si ha l 'im.p ressiope come se si dovesse sopportare un malanno vago, in1


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SEZIONE PRATICA

somma si sta sempre sotto la influenza · della lettera. E tutto questo stato di malessere è determinato da una condizione emotiva provocata dalla irresoluzione. E' questo un esempio degli effetti dannosi della repressione o del tentativo di evitare qualcl1e cosa di spiacevole scacciandola dal campo della coscienza. E gli effetti dannosi sono tanto più intensi quanto pitl l'idea è carica di emozione e quanto più forte è stato lo sforzo per scacciarla dalla coscie;nza. Essa ricompare in forma di sostituti, quali il vomito, la cefalea, la paralisi. Per quel che riguarda il trattamento occorre innanzi ti1tto che il paziente sia tolto dal suo ambi.ente. Si deve tentare di far rientrare la parte dissociaf'a nel complesso della vita mentale d~l paziente, esercitare ogni forma di suggestione atta a convincere il paziente che e-gli è in grado di seguire quelle azioni per le quali si ritiene incapace. Spesso dimostrando con :f.ermezza, ragionando con sottigliezza si ottiene il miracolo di fare stare in piedi, di far camminare, di far sentire un isterico. N aturalmente non si deve .giammai accusare il paziente dii mendacio o di simulazione. Non deve essere dimenticato che in un gran numero di casi la scomparsa dei sintomi isterici è il preludio alla manifestazione di uno stato ansioso. Nei colloqui con gli isterici devono essere evitate quelle parole e quelle frasi, sopra tutto mediche, che possono mutare il disturbo in un altro, non farlo scomparire; negli esami devono esse,re evitate quelle ricerche minute che creano il sintoma che si va ricercando. In una parola deve essere evitata la suggestione . antiterapeutica. DR. Importante pubblicazione ! Prof. Dott. E. TROMBETTA

Medicina d'Urgenza. (Yade-mecum dlagnoatlco-terapeutico e formulario ragloGat• ad ueo dei medici pratici).

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SUNTI E RASSEGNE. •

MEDICINA. Linfadenopatia bronchiale non tubercolare. (E. FLEISCHNER. J our. A. 111. A., 15 luglio 1922)r Le infezioni acute e subacute delle linfogl1iandole bronchiali sono state finora poc<> studiate, sia per la più g·rande frequenza della forma tubercolare, e la relativa rarità delle altre forme, sia per la difficoltà diagnostica, sia perchè al tavolo anatomico non si pr.esentano quasi mai pure, nla sempre più o meno complicate a lesioni broncopolmonari, onde è poi difficile sceverare quale parte dei sintomi era dovuta all'una o all'altra condizione patologica. Vari AA. studiarono la fisiologia e la patologia delle linfoghiandole, . tra cui Baréty, che distingue i vari gruppi delle linfoghiandole tracheobronchiali, Councilma.n, Fl.eming, Oertel, Manfr,edi. Lo ,s tafiloco·cco, il b. del tifo, il pneumococco, ecc., possono rimanere più · o meno a lungo latenti nelle linf ogl1iar1dole che li hanno arrestati, per poi vernire distrt1tti o perdere in tutto o in parte la loro virulenza. Il tessuto linfoide predomina nella fanciullezza; l'attività di questo tessuto è dimostrata dalla presenza di· centri germinativi, che di rado mancano in tale età. Le linfoghiandole ingrossate, che sono dimostrabili si può dire in ogni fanciullo, cont~ngono •quasi sempre batteri, di solito attenuati L'A., pur lamentando elle le osservazioni raccolte nella letteratura non sono tutte abbastanza dettagliate, distingue cinque sindromi cliniche. da linfadenop,atia tracheobronchiale. 1. Forma con deficiente nutrizione. Vi è pallore e inappetenza, facile stancabilità, e non di rado si manifestano disturbi gastro-inte. stinali. Talora vi è una lieve elevazione po-meridiana di temperatura. Il rag·azzo è malandato in salute da mesi o da anni. 2. Forrria con bronchite subacuta. Vi è tosse cronica, spesso più intensa la notte, non però tale da svegliare il fanciullo. L'espettorazione è scarsa o nulla. La tosse si aggrava durante i frequenti raffreddori. Possono essere presenti i sintomi della forma precedente. 3. Forma pe'rtossoide. Si manifesta talvolta anche per linfa'd enopatie broncl1iali tubercolari, e di qualunque altra natura. Per-ò alcune inf.ezioni, ad es. l'influenza, il morbillo, la vera pertosse sono più facilmente seguite da tale complicanza. Gli accessi di tosse latrante possono pre-

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lL POLICLINICO

sental'si pocl1i giorni clopo l'inizio della ma- _ gi, specialmente, nelle for111e di dent1trizione lattia, od essere preceduti per lt1ngo tempo da senza causa apparente . seg·ni di broncl1ite. Nel primo caso Ja diagnosi La diagno'i differenziale l)iù im1)ortante è co11 la vera. pertosse pregenta q1ialche cliffico1- .quella co11 la t11bercolosi l)Ol1uonare: secondo tà, ma basta considerare cl1e nella pertosse il D'Espine la c11tir€azione pt1ò clare t1ti1i indica . periodo catarrale cll1ra clt1e settimane invece zioni, data l'età dei pazienti. di pocl1i giorni, gli accessi sono più ltmgl1i, Il trattamento clelle linfadeno1)atie non t 11il vomito è pii1 freql1ente; la forma pertossoide })ercolari è $Opratntto igienico-dietetico: occol're eYitare nuove i11fezioni, specialmente tua rapida insorgenza g·11a1·isce in llna o d11e settimane, e non è contag·iosa, sebbene talbercolari. ' 'olta in q11alcl1e bambino che 11a rapporti col I mezzi rneclicamentosi, iodio, ferro, olio di malato possa ma11ife~tarsi una forma simile. fegato, sono t1tili specialmente contro le aneLa forma pertossoide tardiva è più grave mie secondarie. e d11ra più a 111ng·o (settimane o mesi). Può P.er co111bat.tere la cachessia occorl'e aria. essere accompagnata da lieve febbre pomerib11ona, riposo, e dieta adatta. Nei easi gravi diana, e da den11trizio11e. I sintom i .{ìsici sono occorre allontanare il ragkzzo clalla scuola scarsi, e senza propòrzior1e coi òisturbi sogper lt1ngo tempo. Per mig·liorare la nutrizicg·ettivi. ne si può clare 1 1- di litro di latte tra i pasti. La for111a pertosso ide della li11fadenopatia Nella forma pertt1ssoide si t1~eranno i ritracl1eobror1cl1iale l1a indotto in errore i climedi sintomatici contro g'li accessi (bellaclonnici del passato, sim11lando analog ia tra perna, antipirina, op1)io, ecc. 1. Se il })ambino ,·ornita do1)0 il pasto bisogna sommin.istrargli • tosse e morbillo, })ertosse e t11bercolosi. 1.. Forma febbrile c1·011 ica. Si presenta di c..: 11 bito altro cibo, percl1è non cle1)erisca. solito d.o po 11n'ir1.ft11enza o t111a lieve infezione Contro lC' forme febbrili cronicl1e è lttile pe-r delle alte vie respiratorie; la febbre non si ab- 11r1 certo tempo il riposo a letto: ma se le bassa e persistono elevazioni pomerid1ane di co11dizion i genera} i sono b11one si l)Ossono pertemperat11ra cl i 1/2-2 g·radi, per settimane, me- nl•::!tLere le solite occ11pazioni, e ancl1e la sc110s i, o a11che anni. Vi è 'pallore e debolezza. Lo la, ed f1 meg·lio 11o:i1 insistel'e a 111ist1rare la stato g·enerale talora è p it1 "o meno disturbato, ternperat11ra, per evitare ne,1 rosi materne. talora lo è così poco cl1e la febbre può passaNPJ ti1)0 asmatico })llò essere t1tile il trattare inavvertita. n1ertl u di dissensibilizzazione ·vel'so quelle pro5. Far 1n,ci a.sniatica. Spesso inizia dopo tei11P battericl1e alle qt1ali reag·isce la cl1te. t1n 'infezione polmonare ac11 ta, acl es. una polDOHIA. monite. f~'A. avanza l'ipotesi cl1e si tratti di CHIRURGIA. ipersensibilità alle pl'oteine battericl1e, che si ' 'anno liberanclo dalle ghiandole infette. Risultati e suecessi dell'operazione L'esame fisico, nella linfadenopa tia tracheodi Weber· Rammstedt. broncl1iale, rivela t1r1a - l)Ìll o meno intensa . ( GOHRBA~DT. DPu.tsclte 11ierl. °'"''ochenschrift, 11 broncofonia s11lla colonna vertebrale, sotto la 1VlR.l'ZO 1922). 7a. vertebra cervicale, fino alla 5a dor a le (sotto la 1a dorsale dopo gli 8 anni, sotto la 2a dopo Tl1tti i metodi curativi diretti a curar.e il pii. 12, sotto la 3a dopo i 15). Qt1esto segno ft1 lorosprLsrno han110 cedt1to il })Osto all'o1)erazione inesso in evidenza dal D'Espine. Nei primissidi \\' e1)er-Rar11n1stedt (sempìice incisione 1011mi stadi ivi si p11ò ascoltare la voce afona, gitudinale del l)iloro, sierosa .e m11scolare, sense il paz. è in .età di obbedire ag·l i ordini. Tal- za s11tt1ra consecutiva. La m11cosa non viene. ·volta nella stessa zona si ha ottt1sità più o toccata). La i)referenza. per tale metodo è gi11meno intensa a ll a perc118sione. stifica ta so11ratt1tto dalla st1a bontà specie se Sttgli spazi interscapolovertebrali, come pt1- , messo a confronto con i ris11ltati ottenuti corl :rei ai lati dello sterno, tra clavicola e terza• a ltri metodi e dalla st1a efficacia. Infatti mencosta, si 11a rid11zione di suono, respiro inde- tre pri11ta la mortalità operativa raggiung-ev.a bolito, espirazione prolt1ngata e piìt o meno il 54 %, i·ispetto al 4·6 % dei non ope1--ati, oggi soffiante : se nor1 vi è hroncl1ite non si odono sommando insieme le statisticl1e delle W-R. rumori aggi11nti. fornite d·ai vari operatori, si gi11nge ad una ciCon minor trequenza si pt1ò avere riduzione fra infinitamente pitl €Sigua, appena il 12,5 <y~ . <li. suono s11lla parte alt<1 clello sterno e. nelle Il contrasto è evidente. La diminuzione della artico1azioni ster110-clavicolari (Fossangrives). m'Ortalità è da att.ril).llirsi anche ad t1na miNon \ Ta trascurato l'esame del torace ai rag- gliore cernita dei l)azienti l qt1ali, per il pas1

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Ea to, Brn110 con ùotti al t:t Yolo 011era torio in co11dizio11i quasi i)reagonicl1e. ~ell a cJ i11ica · di Hildeb1·and fl1ro110 opel'a ti di ,,.. R. 12 ba111J) jni affetti da 1Jiloros1)asmo: di e~si 1 ~olo n1orì. Di ql1e~to la stor ia 11011 offre 11ulla cli i11teressa11te . Invee-e i·a11to1)sia di111ostrò co111e ù o1)0 .J gio1·11i daJla 01)e rozione 11011 fo."'se t11 1 a ~ i 1Jit1 lJossibile ùi111o~trar e il pu11to dell'i11cis io11e, malgl'ado cl1,e il tagli o fosse. ta to co11dotto esa ttan1ente e lo sie1·osa . co11 la 111\1 . . colare fo ssero ri111ast i a111r)ia1ne11te bea11ti. tiO!o)O la loro sezion e . Kella letteratnra 111 a ncano dati. ~ 1)eri1nc11tali e r epert i tli t=tntOJ)Sie J)raiicate l)OCO d opo l ' inter,·e11to: r .-\. 11a tJl1i11di creclt1to op1)ortnno e "'egn ire i11 (jt1esto enso a lct111e s11e. I·icer ch e. Ran1n1stedt. a questo rigl1ardo , ritie11e carne no11 sia l>Os. il)ile la' i·i1111ion e d elle due . . 11perfìci di sezio11.e cl1 e do1)0 lln te1111Jo r e la ti va n1e11te lt111go. Era 11att1rale pe11s are cl1e la efficacia del 111 etocl o <.love~se con sis tere nella i1111)os~d­ hil i tà di u110 s1)as1110 della inuscolat11ra c ircoJare ì) il 1rica }Je rcl1è i11te.rrotta cl a lla incisiorle. L'_.\. l1a procedt1to i1e lle stie ricercl1e in q11 esto modo: dopo aver s1)nl111ato n lla t11Jerficie del pilcro t1na ·sol11zione di clor11ro di ba.rio al 10 °~ e aver ottent1to così 11no 1,as1no h a. eseg11ito la ape.razione di ,,. ._R. ed l1a e~an1i­ nat0 a perjodi di tempo variabili le condizioni. a naton1irl1e e fìsi ologicl1 e clell o ~vl1ota1nento ga . . trico. .. DOl)O 5 o·iorn i l10Il ~i poteva I)ill r11ettere in ev id enza~ la i11i11i111a diastasi d el le di1e supexfici i1111scolari, r1 e a 11cl1e ad t1na peristalsi as~a i ' ' ivace, Ep1)11re a ston1aco lu ssato fuori deJla cavitit addo111in a le, l'incisione a.,1 eva s·?zio11ato 1:>rofonda111ente lo . trato 11111scol n re e l ' i111pressio11.e ottent1ta era che no11 s i sar ebbe pot uto J)en Ea 1"e ad n11a coesio11e tanto i) r eco ce. Osser,·a11do al lor ~1 do1)0 5 g io1·11i a ve11tr.e aper to la i)el'ist tllsi g·astrica nei casi così 01Jera ti s i vide che i tratti di 11111scolare al di 01Jra e a l di sotto dell"ir1cisione non parteci1) ava110 a l movimento. ' "erosi111il1nente in es i erano andati sezionai i g1i -elen1enti n·ervo~i. La s piegazior1e J .ell' effictt cia d ell'interven to va qt1indi diversame:n te for11111lata. Il fattol'e n ervoso prevale su l inuscolare. A sostegno di qu-esto concetto ricordiamo ch e nello stomaco gli ele menti g;1n g·liari più importanti si trovano ap.pt1nto in vicinanza d el l)iloro .e nello ·spessol'e del st10 Efintere. Inoltre nel bambino il ramo disC€ndente ù-el vago sinis tro scende, q11ale diretta continuazione de1l nervo, pe11)endicolarmente s 11l piloto. P er iqueste considerazioni e· in quei casi nei quali lo s pasmo è dovuto alla contrazione rJello s trato longitt1dinal e della

11111 ~c0Jat1 1 ra,

e tr1 qt1egli altri ca i, a11cor a, n e i qnnli lo . !1asn10 si verifica ser1za t11n1efazioni ap1J1·ezzabili (lesion e 1Jredon1 irl a11t.e i1ervoi;a) la OJ)erazione di è tata 111oùifì cnta d a HilclelJrand così: nl la ~e tl1J) 1 ice i11cisiou e v iene s ostit11ita 11n·escissione cu11 eiforme d ello trato nin scolare. 111 q11esto i11odo . i impedisce il collabin1ento d ell e due s n1)erfici dj sezion e si le d e i1n maggio.e n11n 1e1·0 di e l en1erlti n1-uscol 2...r i e 11 ervosi: il te1n1)0 cl1e si jrn11iega è lo stesso o qua i cl1e nella 01)erazion e origin a le. Risultati q1ia 11to mai 111sing·J1ie ri (6 casi, () s11 ccessi).

''r-R.

E.

l\II NGAZZINI.

SEROLOGIA. •

Nuove vedute stilla valutazione della reazione del Wa"sermann in rapporto alle condizioni dello stato reattivo organico ed al contegno terapeutico conseguente. (REBA1 Tnr e SI\'ORI. Dl.' r1 naf fJlogisc ltf ·c/1.rif t, Bd. 75) .

_L\.lla R.

l'l oche11-

''T·venne n1:ossa l'OJ}iiez,ione cl1e n on

si trattass·e d·i 11na r.eiaz io11e im1r1.1 u1itaria e cl1e g1o desse ~i. uin a s1)eci.ficità mo lto i··elativa. I recenti ·stud~ d ello stesso· ' '' asserm a nn inv ecé portavano a lla co11cl11 sione cl1e si è di front e ad una vera reazione di antigen.~ ed anticai-po: opinio11 e confortata altre ì d alle esp er ie11ze di Citro11 e :\I1111k, B111menthal, Prau ssnitz e Stern e d a i i·api:)orti cori Ja renzione a lla ll1etina, osservati ~ ia 11ell'l101u o cl1e negli animali. e quind i si ammette ch e ~i tratti di t1na r eazione in11n unitaria, occorr e1dal'le 1111a i11terp1·etrtzio·n e esatta sotto c111esto 1:>1111t.o di vista, ciò cl1e fino ad Ol'a . non s i è fatto , ritener1dosi dai. l)i.ù che R. v,7• positiva signi.ficl1i. s ifil ide attiva e R. '~'. neg·ativa sigi111i.ficl1i sifilide· asser1te, inattiva, de d.1 1cendone perciò, quale corollar io t e1rapeutico, ch e a R . \ V. forte111ente positiva occorra trattamento intenso, a R. \V. debole, i ntervento . c11rati.vo m eno intenso, a R. ' '' · negativa ct1ra debole o supe.r !lua. Tale rup1)-r.ezzamento è sorto tn special n1odo dal fatto che< Ja R. \"\7 • è sta.ta il1te11_)r·et a {-,a come un n1 ezzo i11diretto i)er val11tare gli antigeni sifilitici contenuti r1el .i e•r 0 m ·a , s ia p erchè oggidì nell a sifilide 11011- è ·p ,o:ssib i1.e otten er e i sieri in1n~uni e ql1indi i1on è pel'messo il dosaggio di contrasto d.e.g li a.n tigeni a lato d·egli aniicoifp~, s.ia p·er la eionoiscenza dieil C·OI1teig·n·o alJitu1aln1ente inversan1.ente i1ropo rzionale esi·steI1te fr~a le sosta·n ze r ea ttiv.e e le stimolanti, occorre ritene·r e cl1e la R. '' . non può dare nè con la: s11a positività llè con la Slla 1

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II. POLICLINICO

negatività un indice certo del contegno antigenico. Per contro osservazioni altrui e -degli AA. hanno' Il;l'esso in rilievo· come· vi siano casi gravi e 1ribelli alle cure con R. W. negativa, ciò che dimostra come non bisogna considerarla con gli odierni eone.etti ottimistici.

XXIX,

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44J

de,-·essere ritenuta quale espr.essione della facoltà reattiva utile di tutti · i tessuti organici. _r\.nche qui per valorizzare il reperto si deve serr1pre procedere alla riattivazione. Glj AA., a seconda dei loro ·concetti, così schematizzano il contegno da seg:uire in confronto detll 'esito della R. W. : a) R. v\7• negativa, seguita da R. \.V. negativa dopo riattivaz.i one: sifilide presitmibilmen-

Prendendo in esame la R. \V. negativa , occo1·re distinguere l' esito n.egat.ivo che si rileva ' &ub.ito· d'opo una cura da quello o.t tein uto a distanza da ·ogni: trattamento. Il primo non pttò dare un.a, esp;ression.e f.ede1e del oonte,g no organ.ico dovendo essere ritenuto come l'·espreis s1o·n e pe.rm.a n-e nte o passeggera di un.a ste-rilizzazione d.ell'organismo in con.f.ronto· ai trepo-

te inesisterite; b) R. \V .. negativa, seguita da R. W. positiva d·opo riatttivaz'Ì-0rn·e: sifilide iri attività e ne consegue il consiglio di continuare ed inten-

sificar.e l a cura; c) R. \"\T. pos.itiva, seguita da R. W. negativ ::t dopo riatt.ivazione: si"(ìlirle presumibilmente n·u arita. È consigliabile ripete-re l'esame ad una certa d'i stanza di tempo; d ) R. \V. positiva, seguita da R. ' '' · positiva do.p o ri.atti;vazlio·n .e: sifilide in attività od attenuata, m.a se·mpir.e oon cont.emporamea presenza di reattività 01~ganica utiJ,e con indicazione di necessità di una cura, più o meno blanda, a sr.conda del grado d'intensità della re a.zione. V. MoNTESANO.

Pe;r contro la R. \V. negativa a distanza di trattamento, può indicare o una reale assenza d,i ·sifilide, ·O un'infezione Iu.etica che non consente per le condizioni peculiari dell'organismo i.a p.roduzione di qu·e i 1p rincipj re atti vi rilevabili con la .siero-diagnosi, ed in questo caso la negatività della R. W. dev.e venire considerata com:e indice di insufficiente re.azion;e o.r ganli ca dli fronte ·all'i·n fezion·e luetica esistente e predominante in quel .cleteirminato ·momìent-0 sulle energie d1f.ensive 1dell'organtsmo. Vi è un mezz10 per distingt11ere se la ne.gat.iv,ità d·ella iR. W. significh-i assenza di sifilide o insufficienza di reazio·n·e organica, s.timoJando lra ·r eaz·ione stessa coin l'elevamento della refl.ttività di tutti i te.ss,u ti mediante la riatt.iv.azione (1\1ilian, Gennerich). ·Se dopo di questa la R. W. continua a persistere negativa si può essere presumibilmente auto·r izzati · a .ooniclt1rd·e re peir un'a,s senza r·ealie d'i infezione luetica.

'

CENNI BIBLIOGRAFICI. A.

CAROARELLI.

Lezioni scelte di Clinica medica.

Prezzo L. 30.00. Biblioteca dello « Studium », Corso Umberto 154, •Napoli. Questo volume, che è il terzo delle lezioni di Clinica medica di Antonio Cardarelli, è dedicato alle malattie del sistema nervoso. Esso rivela un aspetto poco conosciuto della podenosa mentalità dell'eminente -clinico napoletano. Egli ha fama di grande medico gene- · rico, non di neuropatologo. I~ lezioni ora pubblicate dall'egregio prof. T. Senise, al :qt1ale dobbiamo essere grati per a vere sparso oltre i confini della scuola partenopea i tesori del~a mente di un cosi grande maestl'o, dimostrano quanto egli abbia profor1da la conoscenza della neuropatologia, qu.a n to 5ia esperto rilevator.e e lucido interpretatore dei sintomi nervosi. Le lezioni ora pubblicate, che avvincono per la semplicità dell'esposizione, per la vigoria del r agionamento, costituiscono qualche cosa di insuperabile per effi_cacia didattica. Queste i.ezioni, che pur rigt1ardano quasi tutta la patologia nervosa, si leggono così comfl si legge t1na lettura am.ena. È un vero godimento spirituale vedere semplificati, chiarificati co11cetti, che. pur sembrano astrusi ed intricati, constatare come la forza della logica possa accom1p agnari:i ad un'esposizione così limpida. G. DRAGOTTI.

Seguendo siffatti oonc:etti, ci ·s i può rendere ragione della mancanza di ·positività in eaisi nei quali esistono g.r avi manifestazioni in atto: s i tir atta al1ora .cJ!i insufficiente reazione organica, fatto che viien·e c-0,n fermato dal ripe.~ers·i di man·ifeis tazioni cutanee anche dopo cure intense e :proJungate. La R. W. positiva, per oontro, può attesta.re un'inf.ezione sdfilitica; m ,a in talu1n i casi in cui tale positività perdur.a nonostante 1-e ·cure regolari e continue e nonostante il .s ilenz.i.o perm·a nente di ·ogni sintoma cl.in-ico, h·a il signi1ficato dii un'attitudine . partioolare a oorti organismi di ri.co.ndare 1o strun.olo, continuand:o così la produzione di prjnci·pj reattivi. Sta aJl,OO'a nello steis so rapp·orto -dei fenomeni allerg..ici della pelle per la tubercolina, sporotrichina, tricofitina in casi di tubercolosi, isporotricosi, tricofizie gtià guarite da tempo. l\!Ia in ogni caso la positività della R. ''' ·

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1

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(ANNO XXIX,

FASC.

44]

•SEZIONE PRATIC:\

JJ. l\10HR e R. STAEIILJN. Trattato di medic·ina interna. Vol. III, p. I. Un vol. jn-4, di pag. 580, con 141 figu.re nere ed a col0ri. ·Soc. ed. libraria. l\1ilano, 1921. Pr~zo L. 90.

Viene ripresa ora la pubblicazionie di questo trattato, che era stata sospesa durante gli ultimi anni di guerra. Questo ·v olume comprende le i11alattie del fegato e delle vie biliari, del pancreas, del cavo -orale e dell'eEofago, nonchè la parte generale delle malattie dello stomaco e dell'intestino, -con1prendente la diagnostica g-enerale, la roent_gendiagnostica, la terapia generale. La trattazione speciale di dette malattie, si trova nella parte seconda dello stesso volume terzo, di cui si è già it>Ubblicata la prima pun-

tata. Sono noti i meriti del trattato, che, pur tenendo conto dell'anatomia patologica, è sopratutto basato su fondamenti fiEio-patologici, che sono i più adatti per orientarsi nelle sintdron1i proteiformi, quali si osservano al letto '<lel nl•alato. La traduzione accurata. è dovuta ~i dottori A. ·Clerici e G. IIanau. È da augurarsi che la ;pubblicazione proceda con maggiore rapidità. fil. 1. MACKENZIE. L'avenir de la 'Niédecine. Tra-

tduzione francese di F. Françon. Prezzo frantehi 12. Editore F. Alcan, Parigi. Questo libro del Mackenzie è già favorevolmente noto. Ne demmo notizia a pro~osito della pubblicazione o:r:iginale inglese, che ispirò al nostro Murri l'interessante studio critico, del quale il Policlinico ha dovuto ristam· pare un'altra edizione. La traduzione francese è f eclele, la veste tipografica buona. .. dr. L' Année 1nédicale prat.iq·ue. Anno I. Un vol. .. in-16, di 4.if< pag. A. ì\'.Ialoine et Fils, éd. Paris 1922. Prezzo fr. 2-0. Sotto la direzione di Camille Lian si è ini:ziata 'i n Francia la pubblicazione di una rivista che espone tutto quanto di nuovo si è fatto entro l'anno nel campo della clinica e della teraipia. Pubblicazioni di tal genere, come se ne trovano in Inghilterra,. àgli Stati Unitj, ecc., rispondono ad un sentito bisogno di trovare riuniti per argomento i lavori che sono sparEi in tanti periodici scientifici, non ~utt~ e non sempre a portata di mano. L'A . .ed i ·suoi collaboratori dichiarano ,francamente di essersi limitati nella ·compilazione allo spoglio dei soli giornali franoesi, non trascurando però i più importanti lavori stranieri, che venivano 1.'ecen siti sui periodici franceeEi. La scelta è stata fatta con criteri di pra-

1431

ticità e tenendo conto non tanto delle esigenze dello specialista, quanto di quelle del medico pratico, che si trova cosi al corrente del lavoro scientifico e dei moderni n1etodi di diagno.s i e di cu.ra. Le singole branche sono state affidate a professionisti particolarmente versati nelle rispettive materie, e maggiormente in grado di sceverare i lavori pjù signfficativi dalla zavo:r.ra ingombrante. fil. A.

La difesa della salute e la scuola. 1 vol. in 8° di 19. VI-89. Bologna, Nicola ILVENTO.

Zanicl1el~i

edit., 1912. Prezzo L. 7.50. La serie delle attualità Scientifiche di Zanich-elli Si arricchisce di 11n pregevole contributo, opera di un ingegno- fervido, che invita a pensare ed a riflettere. L'A. prende precipuamente in esame due 'problemi: la difesa attiva dello scolaro contro le cause morbose: infezioni, difetti della vista, turbe dello sviluppo, sovraffaticamento, il che lo porta a studiare- i metodi di lavoro ' gli orari, i pr<?g·ramn1i, ecc., e l'educazione igienica dello scolaro ottenuta mediante la propaganda, l'educazione fisica, l 'educazione sessuale; in capitoli speciali l 'A. tratta anche delle malattie degli insegnanti e delle differenze tra l'educazione familiare e di collegio. Il lavoro è ricco di dati interessanti e ' porta a deduzioni discrete ma sicure. Condotto senza ambizioni, rivela però una vigorosa personalità. a. p. L. R. MULLER. U eber die Altersscliatzung bei M enschen. 1 vol. in-8 di 1pag. 82 con 87 figure. Berlino, Julius Spring.er edit., 1922. Prezzo per l'Italia l\I. 92.40. Per apprezzare l'età dell'uomo in base all'esame somatico, l 'A. raccoglie una ricca messe di rilievi, rfrutto di lunghe osservazioni personali. Il lélvoro è corredato di figure numerose e molto chiare. Costituisce un utile contribt1to alla fisiologia, alla patolagia generale e sovratutto alla medicina legale.

.

. a. p. _.

7napow-lanl•

pubblf~azfone

Prof. FRANCESCO VAL~GUSSA Medico della Famiglia Reale, Direttore e Primario del Preventorio lattanti e E. Maraini >, 1.iedico primario nell'Ospedale infantile e Bambino Gesù >, Docente di Clinica pediatrica nella Regia Università di Roma. •

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia lnfantile TERZA EDIZIONE

completamente rifatta e notevolmente ampliata Prefazione di AUGUSTO MURRI Un volume in!8° di pa.g. Vlll-488, nitidamente stampato su carta distinta, con 42 figure intercalate nel te.sto e finissima quatricromia sulla -copertina. In commercio L. 36. - Per gli abbonati al e Policlinico > soltt L. 30 in r•orto fraoco e raccomandato Inviare Cartolina-Vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sietina, n. 14 - Roma.


lL POLICLTNICO

ICCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6BESSI.

..

[_.\.~NO XXIX, F .\SC. M j

ria tolc><,.?;ico, di gra Yi:.-si111:1 le~ionf> r0nale ·:o.·t'nza ipert1·otin d e l YPntri colo

!': •

. Reale Accademia Medica di Roma. 40 tli questo }Jel'iuclico, a l'ago. 1~0:~, l!Pl r~~ot:onto {1{\}}a :-:cduta orllinaria <lell"A.cca<1en1in tlel 2.) p;iug110 l!J22, la comn11i<:azio11e clàl titoJo « /,a: ."f'<'l'<>::;io11P rl r·/ succo e11terico t>rorocata Nel fascic.

ii.

<falla si i111ola::ioll P della n1 uco:sa iut e. I inal(' con .!ol;:::: io11 i .'-1(( 7i ne e C<JJ! 8nl u.-:·ioni <li a 11 el<'t I rol it i )) fn <:rro11C'nu1ent(\ '"ltt1·iùuita nl prof. ::\In e:-;t1·iui, ID(\11 trc le ricer che ft11·ono co1n1)iute e la <-on11111ic-azior1e flt :-;'·oJta llnl l'rof. _\. CLB~IE~TI cle ll'Jstitnto <li fi ~iolog:bt llelln R. "l·11iYer~itit <li 1-:on1a; t:i:a le c:-0n<:l11sioni tlPlle 1·icercl1e d.11 l'LJ{)JEJ~TI eou11)i11te e • l'iferitfl ull'-~c.:C'a<leruia fu ome~sn, l)er errore tivografico, la SflgllP11te :

Pe r qua11to si riferi~c·e al r>ote rE> stilnolante Jn secrehio11e e11te1·ica <lelle s oluzio11i di sali a lra linj o a l ca li110-terl'o~i <solfati , cl rnri, citrati, tartrati) portn ti a. <:onta tto de lla n1uc:o~t enterica (<:ol n1etodo della introdl1zione d elle .'olu~io11i neJl'<;u1sa lntesti11a le ~tl1a ' 1e llu) ~i Jn1l> a ffe1'n1are. {'l1e esso ()ipencle sia du lla 11a tllra <.:hi111ic-a ùe11'unione, sia d<1 que lla del <«1tiOllC', lllit :-:11ec:i:thne11te <la que~t·u lti1na: è ri. ·nl tato, c1H:' i cntio11i J\-H·1 +, I(+ e Ca++ l)OSsieclono u11 11otere :stin10Jn11te i-;uJJa St'<·rez ione entericn i11feriol'e a l potPrf\ . ti1uolt1nte d e l <'H tio11~ ) -n + . i l qu.1 1e JJO~"ied e Hlln ~ua Yolta u11 JlOte re stillJOl<lllte inferiore .n) f)ote1·e r:-;tin1-0Ja11te pos~ùuto cl ai e-a tio11i -~'g + + e JJ(I + +. G Ji Jf = ioni Ji be ri JJos~ iedono un forte voter0 ~tilliol:i nte H11lJ;1 :::;ecrezion .pn t~ric.-'1. l '11 ese1111 >io (·he dimostra ..i.

iJ Yft ri41 1·0 d(-)J potere ~ti111ola11t d~i 8tl 1i n l<:alini <"-Ol Y;11·i:1re dt-1 J>otere ~ti111oln11te tlel ('rttione è offerto dal con11)ort.:uuento <lei tartrati :ctl<:alini ris11etto alln se<:rezio11e <101 ~t1~co ~11terico; i11fatti il tHrtr•l to i1otassico lJOs~iede u11 1>otere r-tin1ola11t<:\ 11lla ~e<·tezione e11tericu i11feriore n quello clel ta rtra to ~o~lico 1>ota ~ ico, il q11ale :1 11a ua volta 11n Ull }lOtere sti1uoln11te inferiol'~ ~l qne lJo del tal't ra to rteiclo di i>otn ~sio (cremore <li ~arta ro). •'Pdutrt ordinaria rlel 2 luylio 1H22.

. Pre. ·iclen7.a del J)l'Of.

'r. A:-;co1.r.

.~,, un Cfl.80 rli n efrit e cronicissin1a .

Prof. I.J. So111no:x1. --·- l/O. rif<.)risce breYe111e11te su <li t111 ca:-;o (li nefrite cronicissima <.1a lui os8er,Ja to in un uomo ~li 4 an11i uel _X Pndig·lion~ del l •oJiclinico iute.re.. ·ante J)el' il <.lecorso cliuiro e rier il re1lerto n n:.1to1no·1Jn tolog·ico. cbe ricbiama110 J'a ttenzione .°'nlln eomples1'ità dei lll'Oblemi n ncora 'insoluti l<·ga ti :1 Jla conoscenza delle nefriti. Si t rattfl di lin n so di l'èlggriuz.1111euto secondari,) ~ ,·a11za tis.simo tlel rene 11el quale la sindrome 11remica è ai}pa r sa tnr(1iva1nente, 11e l quale non esisieYa ipertrofia <l~ I Ye11tricolo sinistl'o. I~ ·o. ricor<la co1ne s ia nrumesso da tutti gli •.\•.\. cl1e la ipertrofia <lel v. ". !Si accompngi1a u h1tti i ca.si di a trofia <lella sostanza ·rena le. Questo è il primo ca o da lui ~>s~erY~l to, pt1r diSJ)Onendo per molti a nni di abbon<l;.111te n1ateriale di studio anatom?-

J, ·o. rif(..l.1'i SC:e Sl1 Yari en~i tli ~11doeurùite ~011oe-0t·c:ic:a da lui osservati e ~tl le ~j1Hlro111i c linh·hc• dn PSl'ii presentate. ~nllèt cou1u11iea zionc prendono la J)UtoJa i 111·off _ .\1AnCBIAFA\'..\ e .\1~C'.\.\c.i--i.1 . Il p1·in10 ri<'or<la il i •1Y,'Prof. , •. A ::,co Lr. -

re avnto oc·casione <li Y(•derne -J. uno.

c·n~i

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~(-l<-011cln··

l "l cr•r f' pe/Jli«ll c d<' l digiurio o t t r 1111 t <' 111 ed i a n t <' e. ·cl 11 "'i on e pa I'::·ial e d ell u ·" t o n 1a e,) _

Prof. G. R.\c:<no. - - 1..'0. espone i risnlt.1ti tlellL~ · sne 0sperie11ze <:he tli111o~t1'a110 eon1e in .~cgu ito <l l l 'es<-lusione va rxi<1 le di ~tomac-o si vuò ..1,-ere Sl11l<l stoini a g<.1 :-;tro-e11tericn u11 ·o zione <.liso1·p;a 1iizr.n11t(~ le c ui consegue11ze YH11110 ùulJn rHt>ida ne<:rosi' (·11e impediF;e~· il con lito cl~i margini cl~lJa ~utt11·H. n 1la Y(\ra uJc·era <:llf' 11011 i>uò es. ~1·e int<ll'l)reta t11 :-:(! 11011 come 1111 fatto 110ptico. E quE1sto fn risco11-· ti'a to i11 tutti gli n nin1nli el1e Ropra Y\i~se 1·0 al pti-

rioùo dP Ila

necro~i

i111111etl ia ta . Il controllo fornito <lngli eSJ)eri111enti eo11 int0r1·uzione tlel Jeg·:1 n1euto p;a ~tro-epa tic:o confc~tma ,.ìt JH1i ' cl1e le ifl~ioni ~nlla .-to111in E;\l'nno in ùipencl~n­ zn \.l<>l libero ~YuOtilU1e11to della parte eS(·lusn. Oontri1J11to .~JJeriJJL~' 11tale alla, 'infibula: ione tra 11 .~c pifi.sa ria.

Prof. L. G. G.\ZZCiTTI. -- I.J'O. riferis<:e nnR sel'ie ai es.perier1ze <.la lni è0111})iute sui cani vc.)r reuÙ<?r. ·i •co11to d~l C'ou1port.11ueuto clfll1à infibnJnziou~ tr:in. e1>ifi8<'lria. Con1e n1ateriale <li tra1>in11to h:.t l1sato il pero11t' e corue S{l<le <li i1ltibulazione: rèpifisi fe1norale i11feriore. D<tl mnteriRle ra(:colto e che i risel.'Y~l e.li e&1111.ina re microS<:OViCnmente ha J)otuto l'ileYare a l1'(=·8!1 rne m~croi-;coJ)ic-0, c:he la parte del tra1)iauto

sportl'ente nell'articolazione 11a USJ.'>etto decisameutt>necr~tico ed è sede cli rin sorbimento evide11te. Ci~ •')'li ha fatto pe11sare agli nrrflsti Hrti<:olari cl1e· i\,t1pet prima e dovo tli lui Pt1tti, 11an110 usat~· 11ella cura ortopedica delle urticolazio11i di arti f'ara litici e<.l è clegno di 11ota che n1eutre in q11esti , dal i>unto cli Yi~ta clinico e dai ri ~ultati dell'esaradiologico a distn11za di oltre due a 1111i , l'urrc~sto artieolare conserYn. aspetto vitale e funzio11e con11)leta, nei st1oi E;\sperin1e11ti la porzione del trapianto cbe SJ)Orge, fl cl1e i11 fol;ldo 1i1J1·ocl11ce co1~ n1olta :inalog'ia il qua<lro della operazione di Tour.et-Putti, è secle di i>rofo11de alterazioni regressi-re e di rias~orbin1~'nto già aopo -40 giorni. Dato ciò I'O. ... i ripromette di ri1:>etere esntta111<-~nte 11el cam1)u "'perimentale l'interve11to ~on­ <lo '.foupet-Pntti e seguirne microscopica1nente i·eJu€

, ..oluzione. D ella cifosi <lorsale giovan,ile.

Dott. do1~sa1e

c.

)L\RJ~o

Z-i;co. - I./O. parla {}ella cifosi oO'io-ranile cli Scheuermann traendo ocea-


, SEZ TO~F.

sioue eia 1111 ca~o o~F:ervato all'a1ubu'latorio della ('liuica 'l'ra t1111atnlogi<.:o-orto1:>e<lica : lo illu~tra 1110stranùo a11che ùeìJe racliografie di p1·ofilo <lellà cc•lo1ma tlor~;1 le c·ifoti ca e c1e1le articolar.ioni coxofe:•mo r;1 li. J)e lle i-.1diografie della colonnH si . e1·y~ JX!l 111ostr<1 re le 11a rticolari le ioni dello 5ltr n to cli

accres<·in1é11to fru ~l)ifisi e corpo vertebr<tlc. Di quelle d e lle n11cl1e per n1ostrare la C'ocsi~teu­ Zil, i11 c1uec-to ca~o, <li i1nclei di <.lecale;itiC'::t zioni co111e Rogliono Of'i. <:'l'Yarsi ne11·0. teoco11<lrite d<=>foru1,111te gi0Yn11il<.) <lell'a11ca . Espl'in1e J'opini.011e c:l1(> ~da Rn~·~estiyo il rn ,·Yiti11an1e11to d~lla cifosi alle <ll)Ofisiti <l('ll'arcre~c·i111euto i11 genere e <lll'o:::;tfloe;oudrite clell'c1nc·a i11 isJlecie co11 le qt1ali J)otrehbe aYere i11 ·01nune h1 ' <';1 n sa . Xo11 <.:1·edt.:i. nc·cetta bile la tlenominazione di « o~teo-eo 1Hlrite tleforrnante gioYanile <leJ clor. o» <lata anc·l1e <.la ~chet1er1nann 11e1· analogia JJe1·c:hè nop è ~1 n<·ora e-erto eh e j 1 teru1i11e « o~teoeo n( lri te >) t-ia il l>iù :iv1)ropriato •l i11tlicare q ue lla 11111Jnttia (lell':1 11ea c.:l1e con e:s80 l >er lo Jliù ~i espriu1e. Crt><le ·l1e :-:i i>o. ·sa te11tare la c·nra tl lla <lefol'n1i t;l, l}ltH UclO Si<l vo.·.-ibjle Ja <:1iagno:::;i pretO<.'f' . COll :a re<'linè1zionf: in letto o con cor~tti i11 :.1tteggia~

n 1f'nto lordotic·o. 1~11!/a

ri con1pa rso, llcl potere a111ilo7itico <lf-'llfl· 8rtlira 1nista un1ana, <lOfJ'J rbolli::: ioll(' .

i•rof. D . lJna

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•ruesti clne ultimi nu11i proprietà llella i>tinlina è stata tli-

.:\I.\ESTHIXI. -- 111

:

Jw ~ostf>11uto <·l1e :l11clle dovo essere <>a lc-i11ata è ca1,11ce cli ~ci11clere la ~'l lda (l'a1lli<lo : l{nT11J.1x iJ1Yeee e qunlche altro hanno <"lff(-ll'Jn::tto (.'}le i J'iRult:iti positivi clel pri1uo erauo <loYnti ad a ~ion e ba tterir.n. !-;Cnza i>erò n1:ri l)rOYnre il loro H~~erto co11 cultnr~. I~/O . . _i è i1ello :-;t€i-::-;o tPlHJJO ùc-c·ù11at<> (d:tl l920) dE1'llo . ·te~so urgo111e11to t•<l J1a tJ·oy:1 to ('he Jn. sa Uyi1 n1istn n Lllu11n , <lopo <.>lJnlliz!o11E·. riH<·qni~ta a coutnttn ro11 sa l<l~l <l~~1 1ni \l<> il JiOt(·r e e11r.i1nati<.:o. I-In o~:;;eryato ''011ten1poralleH n1E-nte <·l1e i<le11tie;i risnltati 8i ottengo110 <:011 ~acl. II a fn tto i>ro,·e cultura li colle misc~le in l\."ìpe1·intPnto e 11011 11u. troYa to: nelle condizioni iu cui ~·i è 1ne~~o, l>resenzn <li batteri . Dn11que ln !-:ftliYa u1na11a ~•11eh~ <10110 ebollizio11e 8i troYa 11e lle ·011dizio11i òi . ci11tler e l 'amido . l. richia1na l'u tte11zio-ne . uJI 'ide11tico mo<Jo <.li co1n11ormrsi della saliYa bollita e del Nacl; constatazione cl1e serYirà for. e a dirigere i 110 tl'i stl1<li ver nna Yia elle ci potrit portare a co110• S<:enze a~Hai più y~ste ·Sltlla natura degli enzin1i c!1e sino <1 <.l o~gi era no con8idera ti sostai tze ino-Jto siinili alle protElicl1e, l)erchè si crede, per<lono eol cn Jore le Joro prO})rietà iclrolit!ch e . B1~:ctR)C \ Xx

·o.

,-:ipo.çt<vnierit·i d 6lla lClringe ria ca usa i11 t rin-'iCC(I.

G. 11 rLAXCIOXI. - Nel fJroseg-uire le osse1·y~1 zioui su lla fat::ile usi1u1netria della laring·e umuna, l'O. ha porb1 to la ~ua attenzione sulla sta ti<:a <le Il' o 1·ga no Y()('<l le : ed J1a potuto notare- c:he non òi ra<!t) si ha11no degli s1>0stn1nenti di esso. Egli ha u~to

• •

PRATJrA

il Ul<'todo rudi. g1·nfi<.:o, :-;p1·ye11dosi, :1 fn<·i litare 1~1 i<le1ttificazionc della ineù ietà dello s<:heletro lari n!!eO, di 11no ~telo Inetalli<·o fissato co11 11n ce1·otto. ~ul l'angolo nntc-> ri ol'e <l<-'lh1 <:al'tila gi11e tiroidea: C\) ~ì si' è potuto <>l-'~erYare · c:11e detti , po~tnn1e11t1 ri~n:1 r ch1no la direzione <lel tu ho aereo, il ~uo nsse, i1L quanto il corpo della Jnri11ge l)roprian1ente dett:: llUÒ forma 1·e c<n1 Ja tracl1ea un a11golo più o n1e110 aperto: i1nù rigua l'(ltt rt, lu sun vosh1r:1 o gia · ci tura in çiua11to la larin~e è talora rot;.1 ta ' rerso<.1estra •) ye r so s i11i stra; i11 fi11e vuò i11teressare r· 1·~111rorti con la colo11na Yfll'tehrn le e co11 J:i li1H~n . 1nedi:1na clel corpo u1nano. iit <1uanto no11 di rad<>la laringe è ~])o stata (e nu111te11l1ta in tt.ile sitnal'.ìo11e) 1Ja un lato, e;ome lJOl'tata verso de._trn o verso sini~tra. I cu:·i studiati, e re ·i ben d i1nostrati dt.1gli sclle1ni preeedenti rigua rcla110 ca r<:inou1i int rin:-;eei, pal'<t li~i di una cortl~1 Y0<.:<1 le. i 11filtra7.ioni gonnnose, tun1ori benigni , turbe fonatorie d•l runlformazionì 11a80-fa tingee. EJ. G Ho:-;sr. 1

Soeietà Lombarda di SP,ienze Mediche e Biologiche • Milano.. Sedute <lr' l 2!'' e ·d el HO fii ugn o 1H22.

I•resi<leuzn : i11·of.

rt, I.DO

l{ossr, lH'è. ·i dente.

..lf(Jtlificaziei1ii della cra8i .sanguf,ff'na. in 11r'cologicll e ct1rr1te c:ou l'eliotr>>·apia (Lan1pacla cli J,r1nd('l.:<.:r-~~tei111Jerg).

g'i11 rt ificia l:J·

j(}1"11lC

)1. )lozzBTTI )loxT~Bu)11c1 . - L·o., <.101)0 a\er a<:eeu11a to ai fenome11i lo<:àli e ge11erali che da ric<:'rcl1e di pn1 ee:chi nutori . i osse1·,·nno n~gli 01·~nnb~mi irra<.l ia ti co11 luc.:e ultr~1-vi0Jettn, S})ecia l1u('11te alle Ya riazio11i dei con1 11011eu.ti iuorfologici e 11lasinatici del s;:, 11gue, espon e alcuue ricercl1e t.· ~eg nite su pazie11ti affette <la for1ue ginecologicJJ~ ­ e trattate co11 1·~1pparcc(;hio I.-Mn<1eker Stei11be1·g, l'igt1àr<.lo alla r>ressione, all<1 te1nperatu.ra, alle variazioni q11antita'tive e quaJita tiYe dei leucociti, e ttlln velocità di r;oagt1la-zione. Conclt1de per uua iirobnbile azione emo<:h1sica di lie Ye intensitit cbè ~t ttiver et.>be ra1)i<l:1n1e11te le <life ·e orga11iche verso g li ngenti i11fettivi o le n Iterazioni a:-i essi proYo<.:a te. TJn. r1ecennio di ~rallC'a eliotera11ic·fl. ·n ella tubr>rc"lo.r.;i <;hirttrg.ica, al n1r1re.

G.

A~nRP'.OKl. -

Rife ri sce qt1ù11to la l-'na es·perie11za gli h a <.li!n o.~trato lJiù c·onve11ie nte c irca il mo<lo, il t~ropo e la dnr~1 tH i1~ll'a1)1)1ic.:azio11e della <.:lira cli~, in ogni ntoùo, <-leve essere strettame11te- · indiYitlualizza ta. E spone l~i11terpret::tzio11e più verosin1ile circa il n1e<'cnuistno di azione dell'insolnzio11e, l'irrol'azione e la liuforrea che questa det~rmina e le relati\e 111oclific-azioni biologiche per cui si l1a scompR i-sa di ogni residuo di tessl1to.n1orboso in .seno nl fo<·oh:i io - sia per espulsione~ ~ia per via rli riassorbi1ne11to e, ton u11a nett:l


1434

[_.\~"NO

IL POLICLINICO

XXIX,

FASC.

44J

c1emarcazio11e fra il n1.orboso e il sano, una rivarnzio11e a spese di q11est'ultimo, che colma ogni f1{'rdita di sostanza per mezzo di tessuto connetti,ro lasso nel qual}, contrariamente a quanto suol avvenire generalmente, n:on incarcera più nessu11 residuo morboso, capace di essere il nido e ìl punto di partenza di l1na ricaduta. Rileva infiue le indicazioni e i risultati anatomo··patologici che sono fonda mento di questa provvida terapia. ad un, caso di tu.niore delta ghiandola S()ttoniascellare.

lritrJ1'nr1

E. BERTOLOXI. - Riferi.sce lln caso di endoteliouua della ghiandola sottonlascellare sinistra deri' 'nto dagli endotelii di rivestimento delle fessure .t., radici linfatiche del connettiYo proprio della .ghiandola. Lo studio istologico di questo tumo1e ·Comparato coi ca•si di endotelioma puro o di :tìb1·0:iuixo-condro-endotelio1na delle ghiandole salivari -<le-scritti nella letteratura, induce 1'0. a ritenere ·<:11e tali tumori a rigore non dovrebbero essere .:111noverati fra i veri tun1ori mi~ti, giacchè in essi non si riscontrano elementi neoplastici istologica1uente ed embriogeneticamente ben differenziabiU . La istogenesi di q11esti tt1mori può dirsi relati·, ·amente chiara . e dovrebbe permettere di inter-pretare secondo la teoria endoteliale dei patologi lo sviluppo ii.ella maggior parte de1 tumori saliYa ri, anche di quelle forme a strt1ttura molto cornl)lessa ·p er fenome11i di metaJ)lasia o di degenera·zione, elle fino ad og.g·i si è convenuto per parte ·dei chirurghi di annoYf!rare fra i tumori misti :.Salivari.

( 15 casi in tutto ha potuto ltO. osservarne, e

lievi). Ricorda dt\e casi con riso spastico, non mai osservato da lt1i nel 1920: scarse invece le forme miocloniche e scarsissime poi le mioclonie addominali, così frequenti nel '20. La p1·ognosi deve essere riservata anche nelle forn1e apparentemente guarite; l'O. osservò giit due casi a tipo Parkinsoniano come postumi della encefalite di quest'anno. Dai suoi casi non risulta nessun dato che parli per la contagiosità della malattia come pure che po8sa essere invocato come dimostrazione di un rapporto sicuro tra 1tinfit1enza e questa forma morbosa. Di

1

L'eziqlogia clel colpo di sole.

A. ZIROI\"I. -

Il CDlPo .cli sole ue1 ratto albino -e nel rn tto di fogna, .analogamente a quello dell't1omo, è essenzin Imente 11n colpo di calore. Col:r.•i di sole subiti dal ratto ad intervalli regolari, do}h> un conveniente periodo di riposo, non conferiscono al ratto ipersensibilità anafilattica per i suc<!essivi colJ)i di sole. I /encefalite e11idernica del 1922.

E. l\lEDE\. - La m~Jattia è comparsa quest'an110 molto più tardi degli anni scorsi e cioè alla ti ne di genn::! io, cont1nuandosi fino ·al maggio. I casi ospitalieri osservati furono 18, inoltre 11na dozzina di c~.si d 'arrtbulatorio e una dozzina di casi della pratica privata, d11e dei quali con obit1ns. La caratteri·s tica principale dell'epidemia di quest'anno è stata la grande partecipazione deJJ,l psiche alla fenomenologia: si ebbero quasi semfJJ'f\ nll'inizio - giornate con fatti deliranti e in parecchi casi vere e pro1}rie torme psicbicbe ·n.lcnne delle ql1ali dovettero essere trasferte :tl 111auicomio; prevalsero le forme depressive con te11denza ::.Ila sitofobia e al suicidio. L'epidemia del '22 - almeno per quanto riguur-dn l\lilano - oombra alltO. meno grave e me110 <liffnsa di q11ella terribile del 1920. ma certo più g rave della piccola epidemia dello scorso anno

'lt1i

ca so di stenosi unica cicatriziale del difliuno .

E. C1occA. - I/O., dopo aver illustrato il ca.$!0, f ·1 alcw1e considernzioni in rapporto al quadro clinico, e, per la sede e la unicità della lesione. a,Jla relativa rarità di queste stenosi. In seguito pone la sua osservazione sulla divergen7..a tra il reperto laparotomico di stenosi unica cicatriziale e quello radioscopico di diversi livelli liquidi sormontati da gas che portava alla diagnosi di stenosi multiple. Egli, confortato da i-eperti simili di altri autori, crede rti poter trovare l:i spiegazionE> del reperto radioscopico con l'interYento di fenomeni SllaStici di origine riflessa a n1onte delJa. steno~i organièa. .~eduta

ordinaria del 7 lugl io 1922.

i•1·esidenza : clott.

'r.

1

Ro~CHE'ITI,

vi<:e-presidente.

() flntrihuto alla con,(1&ce11za dei turnori epiteliali del 30 ventricolo.

:N". ORLANDI. -

T""''O. comunica un ca-so di papil-

loma cl~ico uniloculare ad epitelio piatto pluristratificato dell'infundibolo del 3° ventricolo in t1n S<>ggetto di 27 anni v<'nuto al tavolo anatomico con ùiagnosi clinica: proba bile tumore cerebrale. In base a.Ile caratteristiche topografiche e mictoscopich~ 1'0. sostiene l'origine della neoforma · zione dai resti del dotto ipofisario dislocati nella 1 3 rete infundibolare. Oltre per la sua rarità (il cnso presente è il 14° della lett:eratura), l'osservazione è interessante per due particolarità istologiche che negli altri casi descritti 11on erano state riscontrate: la presenza di cellule nevrogliche in alcune papille e la presenza di un nodulino sotto11lale in corrispondenza del ponte, identico, istologican1ente, al tu1nore endoventricolare e dovuto, <:01i ogni vetosimiglianza, alla proliferazione di llD piccolo nido di epitelio piatto infundibolare, di~locnto. attrnverso . lo spazio subaracnoidale sin•> al ponte. 1

Oontributo allo, cotioscfn.:a dei tit1nori priniitivi dell'i ntesti·no ten,ue : _4 rl enooarcin,onia sten,,o sante 1

del digi'U,no.

Lt<.J. riferisce un caso di adenocarcinoma del digJ uno, di piccola molei con ste.t\. CERE::.;or.1. -

• •

-


[ANNO

XXIX,

FASC.

44]

SEZION~

PRATICA

1435 •

111osi aissoluta clel lun1e, senza metastasi e coJ1 :netta delimitazione (la lle tonache intestinali tan-

to a valle che a monte della stenosi, derivante <lall'epiteli~ ghiandolare della mucosa e con pre.,.·alente sviluppo in profondità, osservato in una -Oonna di età avanzata. II caso è degno di nota non solo per la rarità -di tali tt1mori nella porzione digiunale, ma anche verchè fu possibile dimostrare la preesistenza. di 1Un'ulcera peptica dalla quale l'epitelioma trasse <>rigine: cosicchè mer1tre porta 1111 co11tributo all::t casistica non molto numerosa degli epiteliomi primitivi del digiuno, viene anche ad aumentare .quella assai scarsa dell'11lcer~ peptica di tale tratto jntestinale. ~ 1

,

T./n, caso <li endocardite len.ta da streptococco virida·ns.

c.

·e DECLICH. - Gli 00. descrivono un ~aso di endoeardite lenta Qsservato in una donna di 30 nnni, affetta in precedenza da una insuffi.cienza mitralica d'origine reumatica, e venuta a morte dopo tre mesi <li. malattia. I.J ·emocoltura ha J~rmesso di isolare 10 streptococco viridans. Gli ()0. descrivono le proprietà biologiche e colturali del microrganismo isolato, proprietà che perm ~t­ tono cli id~ntificarlo con quello isolato per la ·prima volta. ~ Schottmilller. 'L e ricerche s.Perimen· itali re~enti sulla. cosidetta immunità da depressio~H~ nelle infezioni stre1)tococcicl1e spiegano in gran parte perchè l'~n<1ocardite da streptococco virièans prese11ti un decorso prolt1ngato. PEZZI

L(l cu l'ieterapia, dei fib1·om.i uterin,i.

uterina : ciò che proverebbe ancora una volta Ja quasi eletti\·ità della terapia radiante per l'ovaio, organo che è meglio aggredito ·d alla irradiazione attraverso i fornici vaginali che non attraverso Ja pa rete uterina. IJ'O. ha notato .s opr.atutto una ralJida e -sensibile dfminuzione della ne<>plasia. r: zoera

t'll ùercolcire.

della li.?igua.

G. A. AMBtlosoLr. - L'O. riferisce un caso di ulcera t11bercolare della lingt1a, che costituisce un contributo a tale diagnosi, facendo conosx:-ere come accanto alla forma di ulcera tubercolare del-ìa lingua, pi1ì comunemente nota, a base molliccia, ne esista un'altra a·ssai meno conosciuta, a base intiltrata, ed indurata, ed accompagnata da in~rossnm~nto ed jndurimento di tutta la lingua, cioè dà u11a vera e propria glossite . .Riferendosi" al ·caso riportato. nel quale il ritardo . diagnostico era riu$cito fatale all'ammalato, poichè al suo ingresso nell~ospednle,• per l'esten sione ormai aissunta dalla lesione, era ·sta.t o dal chil'Ul'g'O dichiarato ormai impossibile qualunque intervento operativo, e considerando che la sola eura dell'ulcera tubercolare della• lingua dalla quale possiamo ripromettercì risultati {lefir.iltivamente buoni, è la cura chirurg·i.ca, ~ che questa è iSolo possibile in un momento iniziali ssimo d.e lla malattia, insiste sull}l im1>0rtanzP. della diagnosi precoce di. ulc~ra tubercolare della ling·t1a. 1

e. v ALLÀR01.

Società fra i cultori di Scienze Mediche e naturali in Cagliari. A clun,a1ize del 22-29 ma r z o e del 29 maggio 1922. 1

<

A. Cuzz1. -

J--'a Curietera.pia dei fibromi del1~utero viene praticata a.ll'estero da qualche autore su larga. scala. Ancl1e fra noi qualche tenta ti vo si è fatto. Per quanto ri.s11Jta dalle relazioni e flnlle {lisct1ssi.oni av,1'e nute si . può dedurre ~he la Curieterapia ha manifestato reale efficacia in molti c::tsi di fibroma uterino. Come in tutte le forme morbose però anche per il fibroma vale la legge <"he la migliore scPlta del caso è il più si-curo affidarnento del successo. Così .sembrano me.gJio jnfiuenzati dall'azione del radium i fibr1>mi 111nici, a tipo interstiziale, piccoli, con prevalenza <le J tipo mioma. Anche 1'0. portri t1n notevole contributo alla ("1urieterapia del fibroma uteri110. Nell'Istituto 0~tetrico di 1"1ilano tale J11etodo di C-l~ra è da 111i :Stato istituito da parecchio tempo ed i casi son<l in pa:rte trattati esclt1·s i,·amente col radium, in :parte .c on le terapjH. Hssocia te : raggi X e radium. Dall'esame dei ca.8i cfie 1'0. l) llÒ presentare si ruò conclt1dere cl1e !a Curieterapia ha ottenuto lo ~tEsso risultato che a vrel>be ottenuto la Roentgent(~rapia in un te1npo assai più breve e cori minore <listurbo della paziente. L'O. ha potuto inoltre <Osservare che l'ap!)licazione del Radium nei fornici vaginali si è din1ostrnta assa i più efficace di .quella praticata nel cana le cervicale o nella cavitit

T,.ia enterale e v ia parc11,terale 1ielle vaccinazioni antibactericll e - Rioerch,e sperimentali sul baoillo para.tifico B .

F.

NERI. -

L'O. rende conto dei risultati· finora

ottenuti in una serie• di ricerche iniziate allo scopo di stabilire_ l'esistenza e l'importanza di t1Iia immunità locale della mucosa intestinale nelle infezioni tifica e paratifi.ca, affermata da Besredka (A nn,. Institu.t Pasteitr, 1919). I risulLlti ottenuti dall'O. · non ··sono conformi a q11elli ottenuti da Besrectka: l'O. infatti ha trovato cha i oonigli vaccinati per os, d 'accordo con le osservazi-0ni di B., non formano agglutinine, nè batt:eriolisine: Dlft, contrariamente a quanto riferisce B,, , rar.amen·te resistono alla in0Cl1lazione di pr<)Va. Al contrario. i conigli vaccinati per via pare11terale il cui siero ~Jimostra un notevole l)Otere ag:luti11ante e batteriolitico, resistono, nella mag·giorunza dei casi, alla ' inoculazione di prOY<-l sia per so, sia pe-r yia endovenosa. Da questi riSl1ltati l'O. è portato a negare, per !!infezione para.tifica sperimentale del coniglio, la barriera i1nn1unitaria intestinale ed a riaffermare I'importanza preponderante della immunità geuerale, rileva bile dalla formazione di bacteriolisi·ne.

I


l 'L PO LlCLlNICO

F:J ulla prfJf.<>in()f erfl pia clel 1u1 n no corn ealP. tra co1n n to" fJ.

F . ~ PEC1 \LJ<.;. - F ino r a la i11·ot8inotera1>ia nfl 11a f·l1r a del t r a<:o1na i1011 h a a Y l 1to snccesso i.11 lJ1':lt ica F<ia 1Jercl1è i r1sn l ta ti f n r ono rela ti \à11le n t <." sca rsi. ~i a 11('!.' gli jnco:i, e11ienti <:11e "pesso .. i in·otll1Ce\ a n o. • Gli :-;tndi f <1tti n e lla Cli11ic:a Oculistica di Caglin r i Vel'llli~er > cli r ile \ are COllh~ que. to . 1uetoào d i te1·n pia s piE>g•1sse n11'azio11e eletti ,-a 0 ~orpre-n<l en­ te nçl i1a11110 c:o i·11ea le tra con1 a to:"o . •

I i11ig·li<J ri r i.·uJtati i1elln. cura <lPl }Junno .·i eb ber o <:on iniezio ni sottoco11gin11tiY<l li <.l i sie ro normale ù i ca Yn llo !1el1€ 'ie:i11a n ze <lèl lim bo cor11en le l)ra ticate H gio rni a lte rni e 11 ..\lla <lo:-;e cli 1/ 2-1 ·111r-. Risultati n10110 l>rillà ntì "'i otte11ueto coll'a u tos ie t o e col i •eJ >to11e.

Il qnod•r o c:li11i<:o ,d ol)o le in.~ezio11i si lJll ò <.:0~1 rias ..:.l1mete : l )o<.:l1e ore d-01Jo l' iniezione di ~i~ro j 1 t~s " n to c-11è co:-:tit11i ce il i>a1111u n1>r1are i ·el1e1ui t:-> e Iegg·er mente f'<.1~1na toso ed i , ·usi (liven g·on-0 inen o ,·is ibili. ~nc:ces. ·iY~t111e11te l 'c<lema ,"''a tte nua ~d i vasi i11 ])a lte s '<HllJ)arisc:o1to t.le te r1lli11an llo ltn r js<:l1iara t)len to se11sibile d e lla co1·11ea, che <.li ,-ie11e d i gior110 j11 giorno ~empre più traRr>a ren te. I gro. si va s i elle gene·ra lmen te p e1·si&t o no, sezion a ti a l-

l'a l tezza de l li n1bo {peritoruh1) ~<:nm})a iouo fa c:il1ne11te . L'e a ni~ is t olog ie:) del J)a11110 esci sso doJ>O l 'i11iezio11e cli ~ie1·0, f a rile\are delle met a m o r fosi regr essi,·e, ia a carico (1€gl1 e 1e1nenti C"€11ùlnri costit uent i jl pa nno, s ia a ca r ico <li •1uelli delle pa1·e ti va sali. ·

-

S ul. 111 0'10 rl·l ooui portar.·l degl i eleJu enti ca1·11Linofil ;. nell' u rer o del oon iglio nell(J &t at o di r iposo, in g rav i<lanz:a ed i n pue r perio. 1

L ?O . s tudia 11do per m ezzo della colorazione vita le il m o d o d i c:o111p or ru1·1s i d egli eleme11ti <:armi11ofili n ell'l1ter o (li conig lia. i1elle , ·arie ·fasi <li ·svilup110 -clalla i1a sc:ita allo stato tt(luJ, to, nel 1Jeriodo d el calore, {lur a11 te la gra Yidnnza e d in J)uerperi o, consta ta i1e l te. s uto c-onnettiYo d el m €so. i11 quello so tto1J~tito11ea le, in qt1ello inter mu:-:c:ola re e della Jnueosa , la presenza <li elementi cellula ri ca1)aci {ti a . sun1ere ln eolorazioJJ ~ ''itale col caru1inìo. l)ura11te la. g·estazione .·i nota un progressivo aumento di e leme nti carm.inofìli, i • q uali n e lla seconda me ti.t della ~raviclanza sonc> X. DALLEnA. -

.

<:osi numerosi e stipati fra loro da c-ostituire ùei ' 'eri cordoni ed ammassi particola rmente a bbo11da11ti fra i fa sci muscolari , nel co11netti,~o sottoy;eritoneaJe e nel me~o ; in p uer1)erio essi Yann') gra dua lmente di1uinuendo tanto cl1e in 1oa.12a. g·iorna ta e8si riprendono la dis:_posizion e propria del1o stato n on gravidico. · ca ra tte1i, per il lo r o 111()(10 (li comporta r si duru11te la gra vida11za, .ver la presenza in essi di abbon <l a nti granula zio 1ù lipoidee. l'O. cre<le di pote r ide nt ificare in q·neste forme cellulari, q ue lle te8~ (~he d a a lcuni ..\~.\. r ecente mente fur-0110 i11ter1)r e tn te con1e celll1Ie interstiziali delP er i

I

l'ute r o .

l ul\)

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i - · I -· ..\ ~:'\O \::'\ X, FASC. :11.. 1.i:•i

l~ a glicos11ria f( ori::i 11ica r> l a fl ir1 r1 110 .~ i d i gra r ida n:::rc:.

G. P rJ. rx1c11:. - l.·o . ~'t·g.·u f>JH1o la J)l'OJ)Osta fatta <la Ka m nitz1t r e .1 osepf 1s11eriilJf\lltè) il llle to(lO de lla. g licos n rja ft o1·ir.inicu nel can1t)O os te trieo, per veclere se essa c.:o~tituì\a l lJl me zzo pe r stabilire la cì iagno.~i lH·~toce cle lla gra ,-icl n nza . Ha troYa to cl1e· c111fl m 1ng. e n1ezzo di :fiorizina rai111resenta 110 la tlo ;e n1in in1a <'i ti>ac:e d i vrodurre glicos uria 11e lle· g r a ,-i<le ~l>Pcie de i i11·in1i 111e. i. 111(\nt re n e ll€ i1on g ra \icle tale <1l1a 11tità i·in1a n e in:-1tti\a. f Jt> riee rc-l1e furono fatte l'ill l :~.3 <lonne d e lla Cli11i ca Oste tric:1 dell'U niyeJ:sjth con i segue nti rii;;ult~1 t i: 24 do1me gra "·ide dei pri1J1i mesi diecler t>· tutte reazio11e p o. iti,~a cil g-lncosio fu ricer<>a tonelle 4l11ine coi olit i m e t odi cl1iu1ie i ) ; fra 26 g r a.Yide o lt r e il se to mese la glicosuria comparv~ ir1 sole 13 : d i 20 puerpere 17 clieclero r eazione n e.. ga t i va ; fra le G3 11on gru Yide si ebbe ·g licos nr!x 1n ·sei. -~ppoggia 11<.l osi a q11esti tl a ti l 'O. _cr ede elle il1 inP.t oùo a bbia l)i sogn o di ulte riore studio, n1a c-he· •l<l e sso. i11 con si(l C'r azio n e di r isulta ti decisamen te· J•o:;:;itiYi otte1tuti n ei pr imi n1esi di gr a Yida n za , si dehoa rieon o~èer llll certo ,·n lore p er la <.ljagn o:-;i biologica à i gest a zion e .

J? i('0 11J Jì ft rsa. cli f or1ne ac ut e l eta r g iche di en cefa lit e epidenii<(( in P ro'V incia d i C aglia ri_ 1

T,J . D E I ,1.:;1. -

l ..e for u:;e

c1·01ti<-·l1~

d e ll'en cef a lite·

epide mica 11011 ra r•nre~e11ta no <lei vostumi, ma 1e· n1anifes t<:1 z io11i di una Yer a e J)r opria mala tti.-'t i n · a t to ed in e Yo1nzio11e . p rog1·0~siYa . ~la tla l .] H20 11011 era .J)ill . ·tat o osserv<-ito fllcn u: (· fl ~o D<.:l1to i H.<l11bbio. I11Yece a i primi <li maggio· son o sta ti ,~ec111ti dull' O. a lcuni rualati con caratteristica le ta r gia e<l una e-erta astenia palpebral e. beneJ1è ~e11za Ye ra ptosi nè oft~lmoplegie. Ant be in a.ltre regioni d'Ita lia sono compa r s i in a p rile nuoYi ·asi nc.: nti. 1 Tale fn t to <.:l1e costi tu i . ce la ri1)r0Ya. migliore-·

della. per si1. tenza dell'il1fezione encefalitica, ci fa n1eglio conside rare il JH:•ricolo r a wresientato & g !f. a n1malat i tli f orme c1·onic11e e dalla loro scialorre a. N. D ALLER..\ .

_.. Jnser••••nt• pubblieazlone t

'' MEDICAMENTA ,, Guida teorico-pratica per Sanitari (edizione ristampa 1914-1920) INDICE SINTETICO: I. :S-ozioni preliminari. - II. !>\ormedi farmacia pratica . - III. Diziona rio dei medica.mPnti. . IV. Farmacia. galenica. - V. Analisi chimica. - VI. ~edica­ menti iniettabili. \TlI. Organoterapia e opoterapia. VIII. S}erotera.pia. - IX. Vaccini e vaccino-~~rapi~ . - X. Terapia bacterica. - XI. Virus. - XII. Terapia ah~entar~. XII[. Nozioni di terapia. fisica. - XIV. Acque mmeral_1. XV . Disinfettanti. Disinfezioni. XVI. Avvelenamenti. IVII. Soccorsi d'urgenza. - XVIII. Note di veterinaria. XIX. Le ricerche cliniche più comuni. - Appendice • Biblio-t1rafìa • Indice generale • Indice degli autori. Un ,olume formato tascabile, dl pagg. xxxvi-2016, elegante· mente rilegato in piena tela.. In Tendita presso le Librerie, L. 3 3 più le spese pos tali di spedizio11e e di im.ballag gio Pei nostri abbonati aole L. 3 1 • 9 O franco d1 porto eraccom a.n dato. . . Inviare Cartolina Vaglia al !iav. LUIGI POZZI • V1a 81itina, 14 • Roma


{AKì'"O XXIX, F .\

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SEZJO~E

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PR.\T i CA

APPUNTI PER IL MEDIOO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA.

Sulla reazione micdistonica.

L'atonia della parete addominale.

F'i11 dal 191 G. Sl\derbeOC"gh di l{arlstacl (Svez~a ) , de crive va llna reazione elett rica con il nome cli « Rieaziane dis.rniotonica » in u11 caso di sindro111.e clel \\'ilson. I...n 11n r1uovo lavoro l'A. riprende la cruestione (Acta rriedica sccindi·n..-ir i ca, 1922, n. 5) . fll)l) iam o cl-1e in ~egl1ito al1' eccit ftz i e .-1 ~1 n111sco·] i com. le correnti faracliche, O)'dinarian1ente il m 11scolo si contrae 1·apida111ente: ora ·lle 1 caso de11 ·_.\. , allontanato l'el ett r ode attivo, il rila ciame.n to si. effettua.v a con una lentezza ns olntarnente a n or1nale· ed in,olt.re·, il T'ilasciam e11to era discontint10, in qua11to i1111)rov·v isa.mente .e•ra interrotto· da l1na cor1trazione s pontanea, di corta cl11rata , d ebole, distinta, interessante ttLtto il · m 11scolo, d opo cli che i l m ·ù ~col o si .r ilasciava ancor più lenta m 1 e nte. Qu1.~ to era il tipo })atologico com})leto e si tr·ovava nei 11111scoli seg·tt·enti : bicipite b1"ach ia le, 111n g0 t1·1)i11a tore, cleltoicle, grand,e p ettorale, 01)pon ent e tlel l)Olli·ce, op ponein tei d el · piccolo clit ,), frontale e retto a11t.eriore della coscia. Al contl'a.rio i muscoli del m -ento, il triangola1re d elle labbra l' orbicolar·e delle µalpebrle , il tibiale a n te1·iore, r1on mostravan o cl1e llna contr.azione tor1 ica p.r ol u11gant.esi piiù 01 m·eno a lt1ngo, 8.1 cl i là dell'eccitazione. Una. il l11.strazione birevc cl i ttn caso dell 'A. i)otrà d a r-e' una prova 1lel valore l)ratico a:e11a reazione in discorso. U r1 operaio cli ;)4 a nni, in seguito acl t1na ca,dut a da notevole altezza acc11sa clol ori alla S])al·1a ed al g·i11occl1io· s ini'stro. Riscontr·atagli llna 1usSlazion e Scap.olo om cl'a l e, .g·1i viene 'im111obilizzato il braccio pe r circa tre &et t iman.e in seg11ito· vien sottop osto ~ I massaggio pe·r cir ca tne. inesi ed indeil!Ilizzatu : ina egli ..,i dicl1iara non guarito e d accuis a d·)lori al braccio si11jstro, alla .g.amb a sinistra 1..:d in t11tta. la m età. sinistra del cor po. Sul ptrir1ci11io a ll' ..L\.. e a d a ltri m e dici 'Sieml)rò giusto at.trib11ir'e ta.li. fatti ad una ir1sincerità clel ·J . ed ancJ1e s11I i)rincipio una -emiip oestesia fu r11enl1ta a·i 01·igine fl1nzionale. L 'A . .esaminand o attentamente il malato ebbe a convi.ncersi !:'11e tale i1)oemies.t esia era di origine organ ica. Ritenne l'A. più O})l'.)Ol:tuno un esame ielettrico, e f.:.ot'toJ)O Se alla corre,n te . fa.radica i mu &co.Ji del pazien te. . I 11111scoli del lato , ano alle co rrenti faradjrl1e tetap.izzanti r i,sposero in n1ianieTa norn1ale. Dal l ato i11ala.to la l)Orzione anteriore del deltoide, il bici.µite. il pronatore rotondo e ~opra­ t11tto il c11bitale anteriore. e·d il :flessore com11~e 11ln ~ltre clelle clita. ed anche il frontale most~·r: -

C. Ramage (Jou r . .~l. }J. A. , 17 g·i ugno 1922) . l1ti osservato l111a . _ i11clro1ne cl1e i presertt!.-t con c1ua lcl1e f1·ec1l'l.e11za so1)ratutto dopo fra ttu re anteTiori cl ell e coste l)iù l>asse . Egli l a · osservò in robt1sti minator i cli carbone, i ql1a I i <.iopo la frattu1 a rima ser o inabili al lavoro })er tre o quattro mesi. lagnandosi rl i cefalea, co~ tipazione, n1ales~ere clo1)0 i !)asti, clolori 0 ., en sazioni sgradevoli a11· adclome, sp.ecie dopo c l1e er ano rimasti qt1alcl1e te111po coricati. No11 ,, i era a noressia, nè sen sibilità. adclo1nina le a 1la 11ft1pa zion e, 11on let1cocito i, non tfebbre, . 11 e' nnèm1a. I.a nutrizione ge11e r alt:: era bl1ona, la rr:·uscolatt1ra s1)esso molto vilu1J1)ata, ma i setti ad<lo111inali era110 uto!1ici. e l'aclclom e a1)l)étriva ~:onfio in })asso. . l~l1ro110 forml1late Je r>i Ll varie cliagnosi : isteri mo, costi1)azion e c1·011ica ap1)enclicite, col t·l itiasi, ulcera-ga tl'ica. • L·A. consiclerò le po. sibili ca1L ·e cli ato11i8. della rriuscolatura adc101ninal e, ecl escl11se cl1e ·.si ttattasse cli les ione n ervosa o cli i)aralis1 tossie111ica ; co11cl u se i)er t1na inibizione rifl t>ssa da dolore, proclotto cli solito dal la fratt11ra :eostale, m a e \·ent11al1nente da rtltri i)rocessi morbosi. Se l'iniJ)izio r1e clt1l·a cr11alrl1e tem1)0 l'abito a to11ic0 ri1na r1e Rnr h c tlopo cl1e il clolore è s com11a r so. L a mt1scola.tt1ra arldominale ~sse11do il p i ù "Valido m ezz0 di contenzione dei visceri il SllO r il ascjame11to cagio11a ptosi, s tiramenti, compressioni, cl1e in via n1eccanica P in via riftes11 prod l.1con0 i 1) i ù vari clist11rhi.

I.a sola c11ra efficace è la riedt1cazione dei m ·u scoli adclominali; l '~.\. clicl1iara d i averne -t.•vuto ottirr.~i ri::;t1J tati. Il miglior m etodo cli g inna!=\t ica aclclominale consiste n el levarsi a sed e r e dalla posizio1Je s tll)ina senza. l'n i11to delle. braccia. Tale girl11astica va praticata mattina e sera, fino a stanchezza ,: i r i ·l1ltati sono eviclenti dO})O non i11olti giorni, perchè i retti addomina li ~on o tra i rr1l1scoli cl1e l)it1 f~cilmente si i1)ertroft?.·zano. Occorre g11adngnare 1a confidenza del maln.to per i11fondetgli ficlticia in qt1esto trattan1er}i o senza m edicine, e per ottenere cl1e pe1·~e ­ veri. DORlA .

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IL POLICLINICO

rono delle postcontraz.iQ·n i do po l'allontan1.m.ento dell'elettrode attivo, cioè mostrarono una fo·Iìna di reaz.ione miodistonica. In seguito a ·t al fatto e·s aminata attentamente la sen.sibilità obiettiva e subiettiva del malato, la in.-0 tilità, constatata l'assenza di segni pirtlmidali, la negatività della Wassermann, la presenz(t di liquido cefalo-rachidiano norn1ale, l'A. fu portato alla supposizio·n e di una lesione dei. gangli centrali, specialn1ente dello stral.o ottico splicante be·n e i dolori, e la emiipoestesia s.e·g uita al trauma. La reazione miodi&toniaa può dunque es.se.rei prezio•s a allorchè si tr:atti di decidere intorr10 ad una emianestesia. MoNTELEONE. 1

[AN~O

XXIX,

FASC.

trario in un terreno' tossinico. Si può dunque supporre che se, d'ordinario, nell'uomo le paralisi difteriche· hanno un 'evoluzio!l€i lenta e· benig11a, è perchè il san.g ue contiene delle antitossine attive, testi111oni di un processo di· imn1unizzazione. · Secondo M. R.e naud è più im1Jo·rtante prevenire con la p.recocità della prima ini·ezion.e Ja· fissazione della tossina sul tessuto nervoso che aumein tarei e mol1.iplicare le dosi p·e·r tentai& - . mo.Jto i11utilmente - di neutralizzaTe una, tossina già fissata MONTEI.EONE. Sull'ipotensione del liquido cefalo-rachidiano. R. Lericho

(J/l}Ort

C; hi1 ·u rgical, gennaio 1922),..

si meraviglia corne lo sta.to d'ipotensione deli liquido cefalo-rachidiano sia :poco conosciuto,. mentre è tanto frequente nelle punture lomDallo studio del liquido cefalo-r~chidiano di bari aver esito neg·ativo o scarse gocce di· undici malati De Laveir:gne e .Zoeller conclud•J- liquido. no che il 1. c. r. era alte·r ato in tutti: l'altera~1lisurando sistematicamente la pressione col! zione c-0·n sisteva in una dissociazione albumi- manometro di Claude si trovano di quando in. no-cito1ogica comp·l eta, c-0n i1)erglicorachia. quando pressioni basse di 10-17 in posizione-Gli stessri AA. (Bulletins et mémoires de la . seduta. Soc. 1néd. des H6p. de Paris, 1922, n. 35) con La sintomatologia cui dà luogo l'i potensiodiversi metodi hann.o voluto ricercare nel 1. c. r. 11e del liquido può prendere vari tipi: la presenza di tossine : in sei malati l'esito è 1° Cefalee con ve~tigini e nausee, talora febstato negativo; ·ricercata in questi stessi ja bre, tanto da far pensare a meningiti; 2° stapr:e:Senz.a d.i antitossine, l'esito· fu ugualmente ti convulsivi; 3° stati comatosi; 4° sintomi dii negativo. I. 'assenza di antitossine sorprende ipotensione acuta : mal di testa, vaso-dilataperchè tutti questi malati avevano nello stesso zione della faccia, elevazione brusca della temmorr:,ento delle antito.s sine nel sangue: ma q-ue- peratura, prostrazione, stato semicomatoso. sto non è ~he un nuovo es.empio dell·a ben r.oDi tutti questi sintomi l'A. ha potuto ottenosciuta di·sso·ciazione fr·a la ptresenza di anti- 11ere la rapida scomparsa iniettando sotto cuteoo•r pi nel s.angue e la loro1 assenza n.el 1. c. ,.. o nelle vene acqua distillata o soluzione fisioDal1e riceir che praticate nel sangue degli un- logica, in piccole .d osi (40-50 cc. )in modo dar d'ici malati gli AA. concludono. chB: rialzare la pressione del liquido cerebro-spt1) N·egli adulti il più gran nun1ero di pa- nale; magari ripetute se, ottenuto il mi·g lioraralisi post-difteriche può evolvere mentre esi- mento, i sintomi ricompaiano. · ste nel s angu·e dell'antitossina. Questa antitosL 'A. consiglia questo mezzo come il pili utisina corrisponde ad un processo di immuniz- le ed il più pratico al momento attuale, per zaz.ione attiva poichè può ies sere trovata in .m a- quanto ne proponga altri a seconda delle va-lati che non abbianQ ricevuto del siero nel ne- rie èause che hanno prodotto l'ipotensione. riodo dell'angina e poichè n ei n1alati anteriorG. MATRONOLA. mente trattati con il siero, l'antitossina esiste Come praticare il massaggio. in un pe·r iodo in cui l' azi-0·n e del si ero SM'!eJbhe Quando vien·e consigliato il massaggio per &penta e che la curva dell'antitosis,i na è stazionaria o nett.a.m.ente ascendente. affrettare il ritorno funzionale dopo un fatto chirurgico o nel corso di uria malattia medica 2) In un oa.so in cui il si·ero non contene !a antitossina da tre m·~, il malato era col1p·ito - paralisi, dispepsia, ecc. - si trova di solito. da una paralisi estremamente grave. Quest'os- un membro della famiglia, che si offre, o si servazione deve avvicinarsi ai fatti sperimen- ricorre all'opera di urt m8ssaggiatore diplotali nei quali gli animali spesso soccombono 1nato, che spesso commette gli errori e gli abuàllorchè presentano paralisi estese: l'esperi- si •che ogni congresso di fisioterapia ha demento ha luogo, infatti, con iniezione di tos- r1unciato. Il pubblico, di solito, ritiene .che iJ massaggiosina sotto la pelle o nel sangue. Non è dunque in un o~ganismo il cui sangue contiene delle p·er essere utile debba essere forte e doloros~ .ant.itossin"e che evolve la iparalisi, ma al con- ~rrore capitai€, sostenuto dai massaggiatori di Ricerche sul liquido cefalQ-rachldiano e sul sangue di adulti colpiti da paralisi difteriche.

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SEZIONE

PR~TIC :\

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professione. Ora il massaggio deve ovviare ai Cura dell' insonnia. disturbi di circolazion.e, non già in un modo P. Gallot e C. Coubard (Journ. d. praticiens,. semplicemente meccanico, ma per azioni vaso- 26 marzoi 19-22) osservano che il miglior meto1l1otrici ancora i;ncoropletamente conosciute su do di .cura è quello che ha riguardo alla patocui gli studi di Krogl1 e la questione della genesi. capillaroscopia gettano una nuova luce. Così, Nei tubercolotici, la cat1sa è da ricercars:f se si tenta un ma~saggio violento sopra un ed€- nella .febbre talvolta li·e.vissima (pi.ccolt ace.essi! ma duro, si avrà una disillusione, mentre in- notturni) : occorre quindi spostare ra-ccesso,. \'ece si otterranno buoni risultati per mezzo eliminare le occupazioni, che .po·ssono dare uDJ di sfiorame11ti dolci e brevi; se il massagg·io rialzo di temp·era tura, regolarizzare le dig·efosse una pura cp1estione meccanica, sarebbe stioni e somn1inistrare un antitermico (criogeg:i stato sostituito da macchine, nessuna delle nina, piramidone) in dosi di 20-40 cg. con un <1uali vale invece quanto una mano esperta. poco di veronal ogni 2-3 se.re; l'antite·rrnic-0 va R. Ledent (Le Scalpel 26 ag. 1922) osserva dato prima che si inizi l'acoesso1.e continuato che il massaggio deve attenuare una sensibj- fino a stabilizzazione de·l la tem:p·eratura. Iità esacerbata in i11odo da ristabilire la norNei c.ostipati (specialmente d-0nne) si regomalità dei riflessi, di cui l'intensità anormale larizzerà l 'azione intestinale·: eliminare i lasprovoca disturbi vaso- e psicomotori. L 'impa- sativi chimici e. ricorrere a cure di aranci, di stamento troppo energico disturba il ritorno uva, legruimi verdi, agar-agar, semi di lino. alle funzioni normali, provocando uno squi- Ogni tanto un cucchiaio d1 olio di ricino: aslibrio, prolungando l'incapacità ed aumentan- sai utile il solfato di sodio (2-5 g. in acqua tiedo i dolori. Il massaggio va applicato con con- pida al mattino) che ha effetti aperitivi ed ancetti analitici: così, nel caso di una frattura, ti to.ssici. si ricercherà l'esistenza di spasmi muscolari, Nella grande irisonnia nervosa, in 'individui,. l'origi11e d~i dolori, tentando col massaggio di che hanno subito vio1lentei scosse morali o afattenuare gli spasmi, ridare l'equilibrio di tofaticati da sur,n ienage ·intellettuale, si prescrinicità alle masse muscolari antagoniste, di cal- verà il ri[>oso in letto, in calma assoluta: latte mare la sensibilità. o brodo di legumi, acque alcaline. Cion-cede re Alla concezione stretta del massaggio, è poi l'ipnotico abituale in dosi strettamente Sllf.fii1ecessario sostituire la preparazione alla mo- cienti, accompagnato da bro.m uri o valerianabilizzazione ed alla rieducazione. Evitare quin- ti. Dopo una settima.n a, si farà l' allenam.en t-0 di di praticare il massaggio in modo abitudi- al so·n no· mediante: l'idroterapia (docce tietP\.òe nario; il roodo di a1p plicazione può variare di a getto interro tto, semicupi ~;on abluzioni tiegiorno in giorno. pide alla nuca), l'uso alternato di due-tre ipnoTener presente · il ritorno progressivo delle tici a dosi decrescenti. Concedere poi una dieta funzioni, l'evoluzione delle lesioni, i principi ricca ed esigere un riposo· complet-0. Ristabiliclinici e psicologici della rieducazione progres- to iL sonno, si toniificherà il sistem,a nervoso . siva. (.arsenico e fosfati) e si consigliie·r à una vita Le qualità essenziali del massaggiatore so- più regolare ~d igienica. fìl. la dolcezza e la pazienza, il volgo invece ri· tiene che il massaggio valga per l 'energia delIGIENE. ' . le triturazioni e si meravjglia quando esso nor1 risveglia dolore; invece non bisogna dimenti· Sulla profilassi della malaria. care che non sono rari i casi di tumore bian(C. BASS, J ou1·1i. of _.!_. M . A., 22 luglio 1922) ~ co al collo del -niede, consecutivo a distorsiorti La malaria è scomparsa da larghe zone descientificamente traumatizzate dagli acrobati e dagli atleti del massaggio diplomato. Tal- gli Stati Uniti, e di altri territori, sopratutto volta poi l'empirico, dopo un massaggio vio- in conseguenza dell'esecuzione di grandi opelento non esita ad usare manovre intempesti- re di drenaggio e di riempimento delle bassure, ve che possono dare consolidazioni viziose o di .diradam.ento delle foreste, eseguite in granreazioni infiammatorie. È per il timore qi tali de stile per lo sviluppo dell'agricoltura e delincidenti che il medicd ritarda o rinuncia al le industrie. Solo la lotta contro le zanza:re . . col drenaggio pe1mam1ente e con le colmate benefico massaggio. Dolcezza di manovre, varietà di queste, dal- porta ad una soppressione della ~alatti~ . . A lo sfioramento alla vibrazione, ai processi di cagione della forte spesa è quasi i~poss1b1le mobilizzazione rieducativa debbono quindi di- €segui~e le ope;re opportune nella rr.l.11sur.a necessaria coi fondi d~voluti alla profilassi: ciò rigoce qt1esto utile procedimento terapeutico. è possioile soltanto nelle zone di popolazione · fil. 1

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~{;g· I 0r11eratH ,

ri511ltanclone l1r1a sr)esa per ca}}O ·r1o n eccessiva. Co11t e ,, i è frequentemente osse r-Yato, 11011 oct<:(l rre l [t scomparsa completa d elJe anof·eli per:So ppri1r1e re l a, n1alaria, ma è st1fficiente urra forte r arefe:tzione dellB zanzr.tl'e, l)Oichè una r11i11irr!a f)ercentuale di esse all)erg·a il paras·s ita. (.-. li a ltri m ezzi cl i profilassi l1anno ll n .effetto t em1)oraneo, ina esser1do di mi1ior co·sto l)Ossor10 avere· p i li clifft1sa a pplicazion.e. l\1olto effi caci in ristrette zone, ina non molto :econon1ici 30110 i mezzi i·ivo1ti contro le zanza re (reticelle, petrolag.gio deg·li specchi cl'acciua, pesci larvifag·i ecc.) : l)Ossono rendere ser\ 'ig'i jn !)articolari circos tanze. l\Iezzo efficace t d ec0r1o mico è la profilassi cl1ininica, poicl1è al tret ta11to e forse pii1 si clov1·et1be s1)end.ere yJe r ·c nrare g1'infermi in rr:•anca11za cli ta Le profiln.s si. 1-;: r1er r1 necessario eclt1care igienicamertte le. po1,olazioni , affincl1è 1>rencl ano regolri rn1cnte i l r>}1inino, e soprattl1tto J)rolunghino a . ·nffici f}nza la c~1 ra gl"infe tti. La p r ofilassi cl1i11inica è r=t1)r~licnl> il e ov11n c1t1e, ecl è se·m pre ritt:scita a ridt1 rre di n1olto il n unJ ero di morti i>er i11a la ria. Tutt~rvi f:l dal ptrnto di "-i ·t a ecortom1co, se ·si tie n co11to dell' utile recato a ll'agricolt11r:.t cial dre1lag·g io e clalle colmate, in n1olte zo11e JH)tr el)l)e risulta r e conveniente qt1esto n:oez7.o r a dic a le (li profila s ·i. DORI A.

N07fE DI . MEDICINA SCIENTIFICA. Sull'endoc~rdlte

[AN~O

POLICLINICO

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F.\SC.

4 't J

les ioni er1docarditicl1e con ir1oculazior1e di tri. par1osom1. .L'A., st11cliar1cl o ~n bo,-ini niorti l'er infezio11e carho11cl'1io~a e altre ca11sc, mise p el primo in evidenza, cl1e n ~ l ca.rboncl1io dei bovini P ,. frequrntissjma, lln:=t enc.locnrclite act1ta so1)ra tt1tto cl ell"or eccl1ietta clesttft. Fece perciò delle rice rcl1e s p e rin1ent<.ll i. rolla i11troclt1zion e endov.enosa di 1/ 1:-1 CC. di ])l'Oc.locu ltura alla rfarl'OZZi, n elle ca v ie. I. 'anim a le ~ 01)ra Yvive p oco, 1 -35 or e, e in qt1esto bre,·e t en1,1)0· non ha lu ogo lo sv jlnppo di lesioni enclocarditiche visibi1i mac1 osco1)ica•m ente. ì\la l'esam e i stolo,gi~o cli111ostrò fatti ti1)ici cli .encloca r clite valvolate in 6 cavi.e Sll 10 co. ·ì tTattate. Risl.1ltati u gt1ali ottenr1e l)er via . o tt oct1ta nea · e endointestinale. r_j· ..\. passa J)Oi ·a trattare clell'encloc. tossi1·a ~})e L·i111e11tal e . a })rO}) OSito c1e.Jla qt1ale cita ro·11ini one •del Banti che c·r ede le- endoc. con reperto Latteriol og'ico n egativo non 1pos~ano senz 'altJ·o considerarsi toss ich e, i11a siano piuttosto cla a t tribl1irs i a g·e rm i finora ignorati. Cita alct1ni lavori di sperin1erlt atol'i e ~a pra tutto quelli d el D e ' 7 eccl1i ch e l)e1·ò n on furon o confe•r mati, e ch e da a1c.11ni vengono r:1e·gq.ti1 l)Oicl1 è l e im111ag·in i micr oscopicl1e d a questo A. ripo·r tate non })aiono parlare per fatti ess11 cl at ivo-ft o~i ­ stici. Il Rave·n ilft e~perime.r1tò la iniezion e end ove11osa di filtrati fJer candela di B.erk efelcl • di brodoct1ltt1ra di carbonchio, ed ottenne e11doca·r;d iti istologicamente tipicl1e. Pii1 cl'i rad o (una Sll ~ei cavie) rottenn.e anche con tois sin a difterica. R esta così })l ovata sperim entalmen1e la endocarclite cla toss ine. GHIROK.

sperimentale.

E . Jlavenna ( La llJedi cina l talirtna, giug·n 9 1022), fa lln bre,re ri asst1nt o storico dei tenta tivi co mpit1ti da vari stt1diosi per riprodt1rl'e s1)er i111entaln1ente l'Er1·d oc . n1i cotica. E.g li divillc g·l i espe.rimentatori in tre g r.uppi; que1li, i più a11tichi ehe· i)ro.clussero l ' Endoc.. determ] nando la localizzazion1eJ endocardica di ger111i imn1ess i in circ.olo, m ediante les.io-n i traumatiche mec.caniche o chimiche portate diret~ame11te, ·con n1ezzi v a ri, s ull 'ap1)arato valvolare carcliaco. ·Segue1 u n s econdo· gru,ppo· .di speri·m entatori che inoc11larono germi vari Sll pezzettini di p at.at a (Ribbert) o di sambuco o altre sostanze. inerti aventi solo l' ufficio di .p r-0lu·n ·ga1·e l 'azio·n e' ·di contatto dei! microrganismi suila sierosa. Il terzo gruppo' è rap·p ,r .esentato da . q11·egli AA. che inoc11larono esclusivamente germi e ottennero l 'endoca.rdite senza r icorrere ad alct1no dei ·p necletti artiifici. Ft1ron 0 u sati -s treptococcl1i piogeni, pne11mococchi, b . inflt1enzali , st a ffiloco ccl1i. E l 'A . ottenne n.ei cani 1

1

POSTA DEGLI ABBONAT.1. (1355 ). iTralfctt1 tli ·t ec nicc1 operato1·ia . , l'ab]). n. 7.2 30: .

Al-

Trattat i am1)i, J)rat ic i, minuzi osi nell" esposizione ita liani o trad ot ti in italiano, r ecenti ' c0m·e el1a cJ1iecle. non v e ne sono. Raccomandabilissimo sarebbe cp1ello del Durar1te-Leotta c11e p erò non è ancora completo. Bt1ono ma nlolt-0 compendioso e st1ccinto è lo : « Scl1inj,eden. Cors i cl i 01)erazioni chirurg·icl1e ))' traclotio clall'l!ffredl1zzi , eclito c1all'lTn io;1e 1'i1)og r aftcb-editrice T orin ese (1922). ()ttìn10, ma i1on ancora t1·ac.lotto in i talianò, è il trattato ,dal titolo: « Chirurgische Operat ionsl-el1re » di Bier, Bra11n, Kfnnm.el (Barth, L eipzig 1920) . L'l1lti111a edizione del l\1onod e , -anverts è a n cl1 essa bt1ona, ma non è stata traclotta in italiano. 1

L. D.


(.l\NNO XXIX, FASC. 44]

-SEZIO)IJE PRATJCA

(1336) :\.I dott. G. L. da L. :

\ r>er la Ra sega.a della Previd en::a ·ociale pt1ò rivolger · i alla Direzione della Cassa Nazio11ale I11fortuni, Ron1a, piazza Cavour 3. a. a.

turale e p1·ofessio1lale, sia per l a capacità di adattamento all' a.i11biente e per la diligenza cl1e 11an110 se1111)ra dimostrato. • dr.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. (.;.ExorE

l medici italiani nel Congo belga. Il ~Ii11istero belg·a delle colonie l1 a pubblicato il ri5t1ltato del co11corso per posti di medico i1el possedin1ento del Co11go. Al concorso poteva110 pre11der parte a11che 111edici stranieri. Dei trenta iscritti, dei q11ali dicia11nove era110 italiani, si presentarono agli esa111i soltar1to q11elJi, i11 t11tto nove, cl1e avevano seguito i corsi della Sct1ola di ì\Iedicina tro1)icale di B1·11xe lles. Il rist1l ta to ft1 il seguente: il pri1110 po~to f11 co11qt1i.stato da u 11 belga, cl1e ave va già q 11a ttro an11i di esercizio in color1ie, il seco1l• do,_il q1Jarto, il quinto ed il sesto posto furono co11qu istati dagli ital]ani ed il setti1no. da uno ~Yizzero di i·azza italiia na. Dt1e i11edici italja11i cl1e 11on raggiunsero per poco l'approvazio11e furono ai11messi al nuovo co11corso che avrà • In ogo fra 111oco. Il Gover110 belga fornisce i n1edici coloniali di tl1tto il corredo medico-cl1irurgico per 11n valore di circa trerltan1i la lire italiane, no11cl1è di l1110 s1Jeciale bagaglio contenente oggetti per5onali e su1)1)ellettili atti a rendere con1oda e pi}lceYole la vita in q11ell e regioni. l . a ]Jag·a comprese le varie inde11nità oscilla dalle ci11qua11ta alle sessantamila lire italiane. 1,'allog·gio è gratuito ed è co11cessa libertà di .esercizio professionale, che è n1olto redditizio. I i11edici colonia li belgi l1anno diritto og·ni dt1 e a 1111i e n1ezzo a sei mesi contin11ativi di ' • congedo, d11rante il quale ricevono l'intero stiJ>e11dio . Il viaggio sia per andare in col9nia ·e per il rimpatrio, come per i viaggi i1ecessari p~r fruire del congedo sono rimborsati dal governo. Il trattan1e11to di pensione è a11alogo a (jt1ello degli 11fficiali dell'armata coloniale co11 il va11tag·gio cl1e si pt1ò rag·giungere in met~t tempo, l)er i11odo cl1e dopo dieci anni di servizio il n1edico col onia le liquida a second a a el grado co11seg·uito t1na lJensione variaJ)ile dalle dod ici a 1le ventimilà lire italia11e. Si prest1111e cl1e il numero dei in'edici coloniali dovrà. ragg·iungere ben presto il ce11tinaio, e poichè q11elli fì11ora in servizio so110 ci11q11an• taRei si dovra11110 bandire a ltri co11corsi. Nel Congo do1)0 i belgi sono preferiti i medici italiani, sia 'per la loro 1Jr e1)arazion e cn 1-

·i-;

I . a. nialar,i:a in, ZH'o vi1ioia di

FRANCESCO.

1

. h><'f/[lio Cal a b1·ia,. -

Santamaria O. ' ' ·, Stabil.

C t·on10-'l'ip . «Progresso», 1921. (~r;:xTILJo: GrovANNI. ll concetto 1noclcr1io (lella, so1 :en,-

::: a. e it proble·n ia ·u11i1:ersitario. - R oma , J...iibre·ria d i culh1ra, l921. ~roxTINI G1 USEPPE. La. t eoria aJiofelica sull'ori- · yi11r rlellri 1nalaria e il Lancisi. - Bres<:ia, Tip.

.ma.

~oc .

« T.1a Scnolu», 1922.

r:rocror.r E.

oaso di idropneuniotorac1J ri.gido. Firenze, On rpigia ni e Zipoli, 1922. .-\Ll..'IERI E~.cILIO. I je 1i uov e istrnz·ioni per l'eseroi,c:Jopra

'lt 'lt

~· io ost etrico delle levatrici. -

}lodena , G. Ifer-

1·,1gnti e C., 1922. T1TO~E

l\'.lrcHEL.

Résultat

de

d eu x

a,nastouio ses

Paris, l\fa.sson et 0 .6 , 1921 . V1t:c:r.ms 13EN IA 1'.[I NO. I n,fl'.<:·ion.·i ?netasta.tich (~ da

S/>ino--fao i alcs. -

l >i·~

lVIilau-0, _.t\. Gorliui & C., J921. l )ECH J. I.1. e QtJINQUF:No A. Sp hisnograv71 ie diffé · r entiel.f.e. 1\iiontpellier, In1pr. Roumégous f ! t J)chan. 1921.. J.onr.T.\ ~- Giov a11ni. B erti cdu cotor<>. Ilolog-110,. .r,epsi orale. -

~icola ~.\HDI

Za nichelli, 192J.

·

·

GroxA. D i 1.1na rara sed e di sijìlo111<i ini.ziaZ"; .

l\Jilano. Coop. Gtafica degli Operai , 1922. ( ' ALUEHC~I GruL10. Ernia 0111 l>Pll icale congenita 001~ <l'ive r ticr>lo di M eok el fi stoloso . ·- l\lilano, L. F. Coglia ti, J 021. 1 ( ALDERI:'\I GTlTLIO . Oonsidera zioni in,torno ad un na rto ,qr n1 clla·r e a. 11roposil o delle d·iay1iosi <lì l\1i la no, f;, F . Coglinti, 1922. s11verfetazio1ie. I .o C.\ $CIO GrnoJ.A'!vl O. Un, n,nov o 111cto<lo p er la. detc r1nina~;ion,'J clclln ,q1·an,dcz·-:<i ?·eale di tratti d l:l fon <lo oculare a. n11 e ~·zo d<: ll'oftaln1,osoopio . J1ologna, Coop. 'l'ip. Azzoguidi, 1922. -

i\L\t!Tt~LLl

-

C ARLO.

f:1 u,lla. r cq z· ion c

lli

ll' as

ernia1i1i.

Napoli, E. Riccin.ròi, 1922.

di Olt ir1.trgia opcr 'Ltoria ·nell'Ospedale ci vil e di fa s.'\oferrato. -

('IN.i\G LIA R.'\KIEHO. Quindici 111 esi

j

:-.assoferrato, Tip. Garofoli, 1922. ~,\C'C.\1l.'\TI ~.\~TE.

'L'h e jj f orpllolo!fiO a speot of i11tcllige1ioe. -- Ne"r Yorl~, G. E . Stechert & C.> 1921. 1\L\s. r~·a SALVATORI·;. L'en e1·gip, f'lettrica sotto forni<t <li corrcn,tc alter11a.ta di alta. frequenza n ei tratta111 en.to delle f erite . Romn, (( G ra :fi~. )) . l 922. SF.Gnìl: ;\1ARIO. L'<f'liote1·a,pia, in, ortope(lia. - 1'foc11."'nn, ..A.. _Artioli, 192l . BAs'ros HE~RrQUE . · Uti caso rle t1tn1r>r prin1 'i fi'VO dr> u.rct ero . - J-'isboa, 'l'ip. Adolpl10 1\fendonç:a, 1922_ B .\CCJ{IlTSA S AS'lE. ~'Jul ]ìCJ/ere p rf)f f?olitico del 81t ccr, van.cr eatico con spe<Jiale rir111ardo all'fl.~ ion e escrri.tof a. dal Oa Cl., . - l\Ies~inn. S. Gnerr1era , 1922. In. Su i gran u1-i 1netaoro1na I i c i d el 1Jac i11o ([if t er i (' O. Ron1a. Ind. '_fip. Ro1n<i11n. Jfl?l.


lL POL {CLINICO

NELLA VITA

MEDICINA SOCIALE. Associazione italiana tra direttori sanitari di Istituti Ospitalieri. ll 7 ottobre ebbe l11ogo _in ,~enezia, in una sala òell'Os1)e<.l;.tle CiYile, l'a-sBemblec'l annu~1Je dei so<;i, sotto la 1)reside11za del prof. I~igorio. Dopo se· xena ed am1)ia discnssioue furono à!)Provati i seg·11enti ordini del giorno : I . «L'Associazione: «considera to il pe1,sistere del1e tristii:;.;;:ime con-dizioni econon1iehe <:lelle 1\.nllnini trazioni clegli Ospedali; « fa \'O ti perchè Sia J) l'OfOga t'l almeno f>er gli <lnni 1921 e 1922 la disposizione che me tte i ri~pettivi clisn.Ya11:1,i a c:trico ·d ei Oon1uni e degli nltri Enti ni qnnli spetta il pagamento delle rette <1i . 1;f\(lcl 1i til )) .

II. « L' As~ciazione, «vista la tende11za di qualche Am1uinfstrazione ospedaliera a trasformare il pro1Jrio I tituto jn

J>olicl·in.i.co .;

«tenuto conto tle11 ·a u1neoto clel costo che n e ,·errebbe per ogni malato, della limitazione Jlf'll'a uto11omia degli !"tessi Istituti, dei maggiori osta coli allà istruzione e alla carriera dei l\lediei os11e· 'Clalieri; «fa YOti che tn tto il !)etsonale ospedaliero -concorde metta i11 ll1ce gli inronvenienti di tale trasformazione e si adoperi acchè non sia attuata lit doYe non esiste ; «fa Yoti vure che siano istituite Scuole ospeclaliel'e antonon1e ad iis truzione· e perfezionamento dei lVIedici pratici, seguendo l'esempio ehe R oma J1a clnto, e come avviamento all'i,s tituzione dell' Tnterna to o.~peclaliero prin1a de lla la11rea ». 1 II. e< I-'' .t\ s~ociazione, · «considerato esser~ llrgente cl1e le Scuol e per il per8on,a,l e cl'i i1n ·1 nediata. a8 sis tr> 1n.~·a ·s iano reg·ola te con norme e l)rogram1ni uniformi: « fa YOti cl1e Amtninistrazioni e Direzioni ospe<laliere diano n.d esse opportuno ordinamento ciJe comprenda due corsi : il primo per ehi deYe coprire ufficio d'infermiere, il secondo per chi a~pi1·a a posto cli g·ra<lnato; «elle il primo n bbia la cl nra ta di d11e anni. il secondo cli n110: «che siano a<lotta ti programn1i ug11ali secondo lo che1na che Yiene allegato; « cl1e la Direzione della Scuola venga affidata a l 1\Iedico <lirettore e l'insegnamento a 1\iiedici ospedalieri dal médesimo prescelti e che della Commissione esaminatri ce fa ccia parte il Medico provinciale; «fa pure nnovan1ente voti che l'assistenza ai 1nalati sia per la mn ssima parte grnd11uimente affidata a l)ersonale fe1n n1 in ile; • «elle ~in uo isti tniti l'un i:itti appositi moder·

XXIX.

FA~C.

4'1]

PRO~,ESSIONALE .

[r\.N~O

i1nme11te ordi11ati e <liretti, nei quali chi -ruole cledicar~i alla professione e.li infermiera 1HJ:4:-:a riceYere l "istl'nzio11e tecnica ricl1iesta, facendo in IU O(lo ·he il rec111tan1e11to l'ossa nvv·enire tr;1 elassi sociali n1eglio istruite >L I,~ . « L '~-\.~soci a ~ione, « c-onsiclerando che molti Ospizi e Rico,·eri ha1~­ no esig-euze a"i11clole igieni <:~1 e. sunitu ria e -0rdill<t tuenti di ·erYizi i~lentici a quelli dei cn111uni Ospedali; « ftl voti che àgli OSJ)izi e Ricoreri a Yenti funzione 08peda lie ra sia110 ei;:;tese le disposizioni del Regola111ento saniti11·io-tipo per gli. Ospedali >).

Dei rapporti tra gli Ordini dei Medici e l'Istituto Italiano

di Igiene, Previdenza è d Assistenza Sociale. t;re{li•lmo t1tile fn r 11oto il Yoto unanime del rece11te (;on.~·1·es:::o ~ledico- 'l1i.rntgico l\Iarchigia110 ' .c\ncon.1, 11-1~ settt'mbre lf>22) snll'importa11te reln ~io11e r1el prof. ..\ 11gel<) ..\.lberti, . presidente dell'Ordi11e dei ~feclici <.lell•:l I")rovincia di Pesaro-lrrbi no, per 1a colla bo razione tra gli Ordini dei l\Ie . di ·i e l ' Istituto di Igie11e, rreYiclenza ed Assi..;té11za social<'. Ri.portiaruo le conclusioni della relazion~ ed il t(;>:-:to clt> 1 \·oto ùì a rprovazione a q neste :

·

Gonclu.<>ion i della, rela.~· ione Al berti •

1. - I ru l>1>01ti tra gli t)rclini <lei :.\Je(liei e Istituto di Igie 11e, l")reviclen7..a t>d Assistenza socia le clebbo110 e='sere co~tanti, berte coorclinati, intensi. E ciò :lllo scopo che gli Ordini dei niedici, per <iut1nto rig;u.a1·da i J)roblcn1i dell' Igiéne e della ...\ssis tenza, diye ntino quell'organo intermedio chè o. Yolta a volt<.t trn~ìl1ette clal centro (Istituto) nlla periferia ( si11g·oli n1edici) notizie, quesiti, inehieste e tla lla J)(\l'ifl' l'ia nl centro, proposte, notizie, ecc. :.!. Gli Ordi11i de i l\·fedici debbono essere ~n­ eora elem~nto sostanziale di controllo. Esi&end'l • e~ ·i in og·ni si11g-ola rroYin<:ia, po E10no e debbono esprimere il loro pe11siero sulla opportunità ed utilità· di deter1uinnte inchieste, ricerche, ecc., av11to riguardo tt lle circostanze locali . E così pnrf~ es:1minern nno, postillando, con il proprio va1·ete, pror>0st0 che yengnno i11vit1 te dni singoli so<:i per l'I::::tituto. ~. Si:: l' l ~ titnto centrale organizzerit una ~1 Ì!l t~cl efficace pror>agnnda ·· ptovinciale, delle eyeutna li rinni on i. conferenze, ecc.. dovrà in ogni l '1·ovincia fa r:-;i urga11izza tore I 'Ordine dei ì\ledici. -1. .A.. re 11cle~·e più efficac-e l'impegno di tln:l e-osi ntile opera socièll~, snriL bene sia fatto cenno ùèll'obbligo di è"sa da parte degli Ordini dei l\Ieùiei in una eve11tnale modificazione della Legµ:e sugli Ordini stessi. 5. - Occorreri1 studiare un particolare, sia 1>ure n1oclesto. fi11anzian1ento per ciascun Ordine nllc\ sco110 ::l i fn Yo!·ire, diffonrler~ la benefica opera.


[_i\N~O

XXIX,

<lelrI~titnto

F ASC.

4 J.]

d' I gie11e

Pre,-ic1e112a e<.1 Assistenz:1

socinle .

n. -

r.:I stitnto segn a le rà ai P oteri ce1ttrali l'oJ1<•ra hene merita di quegli Ordi11i cl1e i1ii1 si sa1 ;1uno distinti i1e l n1agnifiC'o i11tentli111ento cli ri~v1.•glin re 11ei cittn<lini la coscienza dell'irun1ensl) Y•l lnre <lei p 1·oblP111i d'Igiene . . PreYidenza ed ~.\ :s•

!) rdi1ie d el yiorno - P-r of . Albert i .

ll ( 1ongresso, ndil~ la relazione AJberti s ui pos-sibili ro.1>r•orti trn gli Ordi11i dei 1\1edici e l'Istituto It:iliano <li I~i e11e, Previdenza ed Assiste1t7.~l ~ociale: ne- ~vproYa lé con c lu sioni e fa voti elle : e,: I1a Fetler:1zioue tlep:li Ordini dei l\iledici si i11tPressi a ch e . i st ..1bilisca una costante e proficua <:0Jlaborazi0ne tta essi e l'Istituto N.azionale . " D~l 1nanda to :t Ila l>re-sidenza del Congresso cl i ' <·omuni<:n1e il presente ordine del giorno tanto n lhl DirPr.ione d eJl'Isti tnto Nazionale, quanto u quell:l cl{\lla Y.' ederazio11(' degli Ordj11i ».

Il nuoyo fstituto dell'Opera di Prevenzione Antitubercolare infantile della Provincia di Miiano. I~ ·oi)era

di Preve11zione Antitt1be'L'colare Infa11tile vro111os~a dnl sen. JJnigi 1\la ngi:J gnlli , attnu ttl sotto g li auspict <le l <:-01um. Ca rlo Ca'\·alli, n on ltn molti an11i di vita e già si è ttffermata n e l cam· 110 ·<x::iale n1ilaneS<.~ come una tra le viù provYitle .e h<-'11emerite istit11zioni. lì11 grupr>o <lapp1-i111a e~iguo di pe1·~on~ . <.:on ~d ­ cl eran 11,, il nn1nf' 1·0 grande cli Yite cl1e ogni an no in ~Iila110 e 1>r0Yincia miete la tnbercolo~i, i110.·se a pietfr di quei teneri bimbi ebe, ,·iyen<lo in a mùienti infc>tti. sono <:<>nclan11<1ti si11 dalla na · cita.J 1>e11Nttrono fo~ "e 011er<.t ultau1e11te u t ile . ~1i • fini clelltt lottn anti tnber col<t re, sottrarre al <.:ontn oo·io i figli d<:>i tuberc-o1o:'ii e portarli i11 n1nbient1 su11i, c rescerli ~1 ~ u carli sino al g iorno in cui pos~o110 affr ontare ln. yit;:i sani c1i m e nte e di ~orpo.

Ne l 1915 il p rimo nueleo di bim,b i viene raccolto. ~ouo dap1 >L'iu1a qu.n ttrn. tutti ln tta11ti, figli di tlonne tu hereolo:..(:> . Il seme di bene è g-ett..1to e non tarderà a dare lJnoni frutti. 111fèl tti è nppena trascorso nn nnno €Ù i coniugi \"\·i11<lerling. in memoria d e l loro figli-01-0, ced on o a ll'O. P. A. I. un villino a. Biassono oYe si fo11lla l'asilo « (7igino ». Nel fratte111po il ca1>itale, c he all ' inizio d~lla crociata e ra a ssai modesto, anela ,.a a u111~ntando cosi da permettere a lla Carità di aprire le st1e grandi braccia p e r accogliere in que l cantuccio tranquillo un nn111e ro sempre n1nggiore di bimbi, me ntre fno1i n el 111011<10 i11f11ria va la guerra. '1're unni dopo l'i11dn strinle Piero Preda, Hni111a eletta di filantropo, (lonava all'Opera di Preve11zione la s npe rba villa dei principi Gonzaga in 01g ia t(~ O10 11 a. Il gesto alll111ireYole troYò s11bito d egni imitato· r i c:l1e a garù vollero .trredarla e trasformarL.1 }~l' il 1ll1 0 \'0 COIDJ>ito a l qut1le era destinnta clalln PrOYYide11za.

-

1443

SEZ I O'NE PR.\ T l l'._\

IJa n1ole clel l)<l l<lZ:lO 1)n trizio. <:1llta da un ,.a:'to pa 1·co. lungi cl ni centri cittaclin1. apre al sole ed c.1ll"<1l'i11 le s ue c-entL> fine~tre. ('ortili spaziosi. lJra· ti Yercleggianti, ~:i~1rLli11i 01nbro.·i, tutta qnesita riccl1ezza tratta d<l lln n:\ tnra per ln gioia di pochi p riYilegia ti è offer ta a i 11110,-i ospiti che ne pre11do110 possesso. Si sono cr&1ti refettori, scuole, dorm itori . bagni, nè manca la piccola infer1ue ria e per si110 nn fru tteto a l qt1~le sal'anno r ivo lte d i preferen7a le cu 1·~ e le speranz(\ dei i1novi sig11ori. Villa Gonzaga accoglie bimbi cli t u tte le etù. 1/0. l'. A. I. li pre nde n co11a ti dalle n1a11i materne e li nffida alle cn re di nutr ici o <1 crèclte.fJ J>re.. so l e qua li trn~corrono il periodo cl'a llattamento. Fatti I>ii.1 grandicelli J>assn 110 agJ.t asili e più tardi alle colonie cam1mstri ed in tal modo, alter11ando lo studio col giuoco, la gi nna stica e la vita <-lll'<lria libera, "'i pro\Tede n lla loro educazi on e fisic:a, mor·ale ecl i11tellettuitle. A preferenza i ra· guzzi \e11gono HTYi<l ti ye r so i lavori agricoli con1e più rispondenti ..1i bisog·ni delle loro i1ature, cercn nao di far a111nre n<.1 essi q11ell '<<alma tellu s» troppo trascnr<.l ta ·d agli l tOillini, inentre è pe:i: loro f onte cli sa lute e di f e lic ittt . l{esi iu tal moclo fo 1ti ed 01iero~i, sotti'a tti alla 1nin:1ceia (li un ~icn r n eont.1gio, Yengono restituiti alla 1socie tà perchè a loro yolh1 si fHcciano ba11ditori n e lla lotta contro il tiagello cl1e li aYev:_1 sfiora ti. (Da L ' Ospe<l. Jlaggiore) .

Cronaca del movimento professionale. In merito ad una nomina.

e on~ig:lio

dir etti Yo dell ' Ordine dei ~ledici cl i 'l'orin o. i1ell'11ltin1a sua seduta, yent1to a co11oscen- · za della n omi1u1 se11z:.\ eoncor so per parte della UaS,il Nàzionale Infortn ni cli u11 primario <li Cl1ìrt1rgin destinato a l R e parto di R. ' rito : pr-esci11dendo tota 1me11te él;l lla v e·rtio·na d el collegn nominato; d eplora11do cl1e presso la Cassa Nazionale Iuf o1t uni, Ente di i stituzione stat t1 le, il quale, eo1ue tale, i1on cl\1Yreuoe i>ern1ette r si cli violare le più e lementari d isposizioni i11 mate ria di nomine presso Uffici p ubblici, si J)roceda a n omine di sanitari senza regolari concor si: de libera cli adoper arsi co11 ogni mezzo percl1è in avve1lire tutti i posti Yacnnti preRRO Enti pubblici sia no a issegnati solan1ente in seguito u pub· blico. regolare con\.·\>rso : inYit!l il Con siglio direttiYo centra le della C'as~1 Nazionale Infort uni rli volere d 'ora innn11zi indire concorsi seco11do le n orn1c consuetucli11arie per le i1omi11e dei suoi dipende nti sanitari: e d it ma11dato nl Co11sig lio Federale degli Ordini <.lei ì\l edici cli nppoggit1 re questa su a <:leliberazione Jlresso ·chi di ragi-011e, actottnndo, nel caso i11 C1ti essa non fosse i)re&i. t1Pl la clovuta consi<ler n zioue, q11ei i1roy-yedilnenti ehe riterrà pii1 0111X>r· tuni. <1 tut~la d e lln dig-nitit <. cle1l'inter~. ~e <.lellit classe medica. Il


II~ POLTCLI~ICO

Importante decisione del Consiglio di Stato In tema di concorsi. llantlito {.lal Co111une cli lf ormia u11 concorso per titoli n l vosto di i11e <lico co111lotto. si ricl1i<':.;;e a i co11corre11ti la !)rese11tazione dei docu1nenti CùlllIJl'OYanti, fra i ·a 1tro, il posse:·so della laurea iu me~lici11~t e cl1irurgin; qu~sta doYriL c.)s ere esibita, soggiunge Ya il hn11ùo, in ori 0 ·iJ1u Je O(l i11 copia i1otarile . f"'~l OillllliSsione gitH] ÌC';1 tric-e YO}l:) Stabilire COUle crite rio ~li prefe r0nzn i l « punto d i es~1ue cli laurei1 » cd a tal novo te11ne co11to cli «certifica ti di l<1urea con l'indicnzio11e <lei })unti» eh~ no11 tutti i concor re11ti n YeY<1110 vrodotto; in particola r e valutò que llo di nn co11corrente, i l dott. "\·i· tolo. rilasc iato ùnll'l"'ni,·e rsitiL di Nnpoli il 23 110vembre 1920. I11sors<' il dott. D'A11gelo contro Ja deliber:izione <lèl Consig·Iio con1un8 le rhe :-1 Ye\a sosta11zialmente ratifica to il l)rocedin1e nto ill "gitti1no tle lln Coni· 1ni~~io11e g iuùicn tri<'~ e con 1·ece11t<? t' In bol'a tn d~­ <: i ~ione il Consiglio di 'tn to (Sez. I \ .,.) ne ha a ccolto il ricorso. Osse1"rn i I Snpre1no Co11sesso •.\.111n1i11istl'a tiYo <:h€ - ricl1iesta la presentazione del solo diplon1a ~ no11 poteYa la Con1mis8ione legi ttimamente stc'lbilire co1ne c·r iterio di giudi7iio con1para tiYo il p11nto dell'esame cli lnurea e cJ1e· :11tra « irregolnl'itit >) non 111e no gl'a ye f11 ~1111n1 et tere e Yalutare 1111 cer ti1i<'n to pro<lotto dopo Jn scadenza dei te rmini . (Da11·1talia Sanit .). 1

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. fti1Jo1 to dal fase. J)rrced.

I1ott.

zzaglia 1;iorti

1>;1

~In ~:g: .

Dott. }"orti

'

Dott.

::\la rtf'1li Stf)l'hini B:1 rbieri

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c.11·r11ce:j0

Falcioni

rrof ...\.le sn nclri l' t·o1'. .-l~co li R etlnzione del « r oliclinico » . -~

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Dott. :\Iazzetti Cnp. D' •.\n1ìco Dott. Guel'l'i

Dott. Dott. Dott. Prof.

JOO

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r 'iporta re

2-170

))

))

I •

Dott. J.ozzi r· ro f . C tlSèlg'l'i.lllll i r1·of. :\l encl c ~ . Ten. Potenza Col. Fer roJuzzi 1'en . Gi.a cobbe

Col. Re('ch io11e

f ,.

))

70 130

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30

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500 500

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100

51-JO

(Co11tinua) .

_.. Da tenere presente l o Ure 11er

le tau• acaenerlt

XXIX,

F.\SC.

1-i]

ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. · . (HH~4) Licori.~·ianz<>11ilo per coni J>'i uto ùien 11 io. Doit. T. R. cla ' ' · - E~sendo stata licenziatn doJ;<J il te1·1nin~ Rtabi lito cla lJa legge, è virtualn1<·nt c; stabile. Q11alc l'a fo 'se dul Co1nune fatto qun1 ch 0 atto c:l1e !)Ossa far pre~t11uere il co11trnrio, in11n1 gni t<l le atto, COlllP ultro11~0. Pel Jll0111en to pUÌ) 1·ico l'rere ~11 1-.refetto pel'éllè no11 y isti L'l delibf'l'<Jr.ione, !?l1e fu i1otificn tn n ll 'iutere~sn to. oltre i tp1·mi11i d i legge_

(9G90) Jlledioo di <luc <''Jlldotte. - Dott. abho11atl) i1. -1!}J O. Non Yi è diritto a7.io11;1 bile l1el mc•tlico <li unn condottn a rireYere lo stipe11<.lio inte1·0 fi ss..'l to IJel t itol:1l'e cli n 11a s('.>cond;-1 éo11clott.1. t?~~ente. DoYrebbe •lYere l'intero ti1>en<lio ·s olo ".._. 11e lla conve11zio11e sti1)t1lu tn col Con,ln ue si sia 1H'<'Yi5to il c~1so e fissato il co111venso. In inanc:<lnza oc<>orre })re ndere OJ)portuni a ccordi c:o11 i · ..\111111in istrazione co111u11a le . In li1H?n di eqni til ctecU.1 1110. ]1{>rò, giusto che fl J i11edico, che e. e rcita Je ft1117.io11i cli u11 t·ollega n ~~e11te ·om1"lete lo ~tipendio :~ questi llOYll to. Ce1'to è i1ure cl1e d(lve e~sere e:or1·is1.J0stn l'inde nnità tra ~})Orto in dop1)ia n1is11ra. J,n ri te nl1ta ( ·assa di JJl'eYidenzn ,-a i1aga tn 1111.1 sola Yolta e 11011 a <iOJ..>l)io. Se fra due i1ri\«.1ti .·orge un~ quistione ig-ie11ica, a. clecidere la <]t1ale :-;ia chia111tlto l'ufficiale sanitario, q11esti deyc esserr:; 1:ico11111e11sn to a carico d<?i conten(lenti. (9f;95) 1-,i .. ita flll c ca1·11; 1nacellate. Dott. ('_ ~. <la J~. i•cr i·~1rt . ( del Reg·ol;l1ne nto <li Yigjl:iuzn i~ien.i<'a nei Con1n11i, oYe n1n nchi il ve teriu:11·io si1Ptt~t ~1 ll'UHicia le sn11itc'1 rio la Yisitn d e lle ca ra i .n1n ce l l!t t~.

(9G96) I ,i1Jrctti di 7avo1·0. -· Dott . .:\ . J) ..\. <la R. S. - La \i-sita i11edica è una operazi<n1e I>l'Cli1ninare al rilascio <lel libre tto di la Yoro. ~e i:-:i dice cl1e la spesa di q11esto deYe n11dare .-1 rarico· tlel Co111une, deri\a per co11seguen7.a che la Yi~ita 1uedica })recedente cleYe andare :1 c:n rico di c:hi ))aga il Jibl'etto, ~i ;1 o n1euo i n:-'iCl'itt? 110J l'(•l0n<''> dei poveri. (9G97) Oon1111 issio111 e f/it1r1ira I rice. - Dott. R. C. ,1a C. - Dalle parole « 'in 1>a.c:e ai giu<lr~· ;; .sursposti » che •si leggono n e lJa relazio11~ cleJlc-1 Co1111uissioue si desu1ne che questa h.a e~11r<'s~'O un sno par~re o giudizio st1 ciascun conrorl'ente. Cii'> basta per ritener ruotiYaL'l Ja decisione. Kon $ Ì saprebbe consigliare di prodt1rre ricorso, perchè 1·esi to ne ~arebbe molto dubbio. (9698) Pensioni. - Dott. :\I. D. Z . da R. di 1) Potrà cl1iedere Ja peusi o11e nel 192.J. ('on 1:1 legge veccl1ia n.vr ebbl' annue lire 1119. co11 In 11110~a lire 22.'59. È bene a ttendcre. (96~g) ,4-r111ritlio for111rroeutioo. Dott. G. T. tla ,. - Nessuna dispoF-ìiZione cli legge o di r~go la1nento at1to1:.izza il inedico a tenere i1resso cli ~ uua scort.'l di lù~di c1na li per distrihuirli ng:li inf el'rui i11 cu ~o di

L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egne Ba•· ••rie o con Cartollna-Vaglla. Coloro che de1lderano verurtt ..,.tro ne1tra Tratta po1tale, tengano prnentt che qunta

._.,,. euere aumentata di circa H altrl diritti 1101tat1.

( ....\~""NO

11 rgflnza.

(9701) Jn,d ennità caro-v i't·e ri. - J)ott. G. C'. da 1•. R. -- Poicl1è lE:> <lutoritù loen1i i1ulngiano a ri-

solyere il cn so c:he T.e interessa a l:igua rdo della •


[.-\.NNO X~IX. FASC.

41J

SEZIONE PRATI CA

inden11ilà Ci.l l'O-Yi\·eri, 1.>i':loguo ricol'rere ul ~li11i­ stero dell'Interno, . u <:•1 t·ta d a bollo da lire 2.00. D octor Ju TITI.-\ .

Jledici colon iali al C'ungo B elga . -- All'abbo1i. i i. i (>TG, Gorizia : P er essere a iu1ne~so come u1e clic-o col oni~1 1 e 11e l c·ongo Bel~a , bisogna riYolgersi al « !.\li11i~tl>re cles ( 'olo11ie s ». (irne Direction. Buret111 1-t. - l~rn xel le:s f rue de KamnrJ; da ques to llfficio Ellil votri'l a Yel'e tutte le notizie ehe cleBidern . i\l . c. JJt"' 11 e 111 ere 11 .~·c

della. .~·al ute pubblica . _\. C-T., nl>b. n. 1 l!(l):

Al t1ott.

J,,e i1r o1~o~te l">el' la <.:011cessin11e cli Dene1uer e11ze :tJla salute J)UbbJica 0110 di r egol:1 fatte tlai ri· I-ettiYi C't1pi cti t r1fìcio (Sil1èlt1<:i. .-\ntoritit rui lit.l· Ti. ecc.) ) trn . .,1nes e i1el tra 1uite rlt>i Prefetti al ::.\tinìstero dell'Inte rn o (Direzi on e g(\nernle d ell;1 gnnitit) . Ciò no11 e e:lt1de ch e l'i11tere"'sa to l)O.. a 1·iyoJg<'l'. i acl n11u quals ia ;:,i di q11e te .A. utorità eSJ)O· ltencl o e cloC:l1111ellt~1IlÒO i ser\iZi i·e!'ii. 1\1. C. ~

1445

,~.\LL '.A.LT.-\

( B f' r!f {I Jl/U) .

-

(\)Htl.

re~idend.

, -Hl-

1'.\lta- Frazioni ·. .-\ Jb iuo : a t ut to lU noY. _.\b. -!03G cli cni circa 1000 J)()Y.: 1~111. 7. J,. H..100 piì1 T1. 2.50 ogni ce11tinhio clopo il pri1110 n1iglin io sino a 2000 e I.i. 3j0 olt1·e; c.-Y. cli legg·e ; I1. 500 quale uff. nni.: I .. ~00 inezz i trn :::;p.; I.i. 300 svee t1.mbulat. 'Ollll1ne cli Tra Ye nua, proy . di Campobasso, C;t• rea u1e<.lic:o interin o con JH"Obc:t biliti1 di nomina. 'tipen d io I.1. B75 1nensili oltre il cn ro-YiYeri. P op olazione 2100 r iu11ita. PoYeri 200.

Il

l'e rco interinnto. ~ ~I""111zo, Yi:.1 clei Serpt"11ti, 3 I~ Olll;l.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, ..\ l c·:1 pita no inedico in (·ongetlo I orino ù ott . .Antonio è ~ta_tn con ferita, <:011 D. l{. de 1 2-! a gosto u. s., la m edaglia cli bronzo •ll n1e rito c1e lla Saniti1 Pubblica IH~r le benemerenze acquistate dt1· rnnte la 11auden1in influen zale d e l 1918·19, essendo ~tn to iii que ll'epoca con1n11da to dal l\Iinis tero delhl Gnerra in servizio ciYile n elle provi11c ie di Paler1no e i\iaceratn.

CONCORSI.

NOTIZIE DIVERSE.

POSTI VACANTI.

R. Pref ettura. - La scadenza dei con(·orsi a J)OSti di uffic i;1Je sanitario per 11 co111n11i (\. fa .<:. 29) è J)ror og:1ta alle o r e 12 del 30 uo,·. ( 'oLLAL'l'O ~.\CI~O (l'c r ugia ) . - I.a ·sc-atle11za del e:oncor so i>e r Jueclico co11sor z. è pro1·op:a tu n tutto . il 1 O n o\'e n1bre . :VlARTIXEl'\GO <1Jergan10). - Scac1. 10 noY. '"edi f~t . c. 42. . :Vfox ooLFO <P e .... aru) . - A tntto il 10 llO\·. : al>it.1uti 200~: T.1. 7000 fi11•> <l 500 po·ç., l .1 . 1000 disag. l'e~i<l ., doppio <:.- \' .• J,,. :.: addi:lion., 5 quaclrie n11i dee. : <·•1 , .. 11rovYista clalr ...\111lll. con sorz. Etit li1nit ~ 40. ,...,hieclere ttnnt111zio. MON'rF.LìH.\XUO (p e?'llO'ia). •.\ t u tto il 30 nov., I.i. ()000 e :~ <1niJHJ. cleci1110, due c.-Y.: co11ve nzio11i c:ou i n on c·on1presi i1el l 'elenco clei po,•e1·i 1 giil ~si­ ~tenti e c:lle il titola re r1otrit eo11fermare ; nbitaz io11e. Il m e<.lico 11()Il deYe <1 Ye re im1:>egni con l ;l . R. i1è eo11 a ltri Enti, i1è ohbliglli <li ~PrY . iuilit. trascor ·o il 1.>eri odD ol>bligatorio di r e<:lnta n1ento. Ser -rizio entro 20 p:iorni. ""'11iecler e a 1111unzio. PALER_\!O. i..;'anatorio Popolare a V . Cervello ». Due n 1edici assistent. Titoli ecl esami . L. 6000, a lloggio e vitto. D ocum. a ll:t Segreteria d ell'Ufficio di Au1ministr. (,·ia Divisi. 93, presso il Il. I stituto d' I gien e). Cl1ieae1'e annun zio. ROMA . '/,j inistero • della, P. I. Sono aperti 1 <!oncorsi a lle Cattedre di clinica chirurgica e di anatomia n ormale a Sassari, di otor inolaringoiatria a Pavia. Scaù. 80 n ovembre. Ro~L-\. R. I stituto cli E l et t roterap·i a e Radiologia, Al edica <lcll . l ni·rers ilà. - Aiuto effetti,·o: Ye di fa~ei c . 41. Scaa. 30 n o,·. S. CA .. cI .\ XO oF.r BAGXI tS i ena). - Scnd. 30 n ov.: 3.\ COllÒ • l'e~irl. <1 r>a l;l ZZl)ll e. I ,. {)()00 ~ ~ trienni CASEHT.\ .

1

"\·c· ntP~llllO.

I-. :!OOt) trn._JL. (".-Y.

Il Il Congresso internazionale delle dottoresse in ~Iedicina e Chirurgia. Fu te11 nt) il iue.3e .. <;or.~ o a GineYra . Erano rap 11re e ntn te J H Nazioni, con u11 c:e11tina io cir<:a d'int(•1·,·e u ~1 ti, ~·i p n{> d irè fln ogni J):11te d e l i11011do. ~c->Yero e brillante con sesso ad un te mpo, poichè cou111osto })et la m nggior parte di donne erbanti , t\1tta là ge ntile lor o- f e n1111ìnilitt\. sebbene de dica te a studi se,·eri. I In Yol'i del Co11gresso si SYOlRero i11 ltna n nh.1 t1n iversita ria, d oYe il d ecano d ei professor i cle tt€ nlle conventi.te il ~n lu to de l cor1Jo nccade1ni co. Temi a ll'ord'il)e d-el giorup : l'« .i\ttivitit medica ìt•n1minile », s ul qnn le og·ni cleìeg-..1 ta doveva rife1·i re riguHrclo a lla proµrja Nazione: i1er l ' Italia parl ò appla 11ditissima la dott.n. i\1. Car'C'Upino F errnri, !)residente d ell'Associazione Nazionale Italiann : «l,;otta contro la tra t t..'l de lle bianch e>> : « Lot· ta contro le malattie sessuali » : « T.1otlil contro il tr..1fiico degli sttll">efa centi »: « 1 >ife~a <le l b a 1nbino da Ila morte e dalla <leforn1a zionc ». I11tere sa.nti r e la zioni furono porta te . 1u lj ll <: sti <1 rgomen t i dallù dott.a Ulelia J .;-O}li11i. <ln ll~t v 1·0 1'.a 1io l'ri110. e <lulla dotta Ca rcupino Ferrn ri. I.e e:o11g1·es~iRte e bbt>10 i1rritì e ricf'vjmenti dal1:1 c itti1 di Ginevrn , tlnlla <'ro<:e Ito:-;s n, d<1ll;1 Con· f0<l e ra z io11e ge11e:!.·t1 le cl el la ,·oro, oYe f_,~on Ber11nr<l t e nne lor o n11 lu ngnifico d i scor so a u g·11rnle, c:l1ieclP11clo 111 coll<1bora~io11e clell{:a lt~ecl ichesse per l a solu zi on e dei J)iù g ril Yi 11robJe 111i socia li e igie~

RiCi. Il prossimo Cong·resso inter111.1 ziona le sarà te11u t{) :1 S . Fra11cis<:o {1i l nliftn·11ì:.1: 1:1 delegata flt- ll ' Ttnli1l , llott.:.\ Carenpino. fn C"1linn1;1ta ~1 far p;1rtp (lèl l.,01uit<.1t > nr1l inatnrt-.


1116

llJ POLTCL11\ reo

Assegnazioni straordinarie agli Ospedali. Il pre$i<.lente del Co11s ig·1io <lt'i lnini ·tri 01i. l~acta 11n tli s11o~to ellCI :1~Ji os1H:'<ln li. =--in 110 ;1i-;. ep;11a te sornn1~

uel n 1 :t~~i1n<> )i1uit~ J)<l~~ibilP ~ni coutribnti dei i111lJ.hlici sp<' ttnt'<>l i. ~ i è <lecjso tn le tonres: ione in •f).~nito a i·e lazioni <lr•l10 n11toritil J)l'<?poste ngli J :-·.t i tn ti <li h Pnl'Jice11z.1. C'ong1·ne ·01n111e ~0110 giit stt1te dL·po~te a fa,·ore '<li Ynri JiJnti os1)eòaliel'i.

Un'interrogazione sul Servizio Sanitario nelle FF. SS. in se.~~;nito <l lle YiYe discu ioni e volemicl1e, orte i11 n1eri to nl ~erYizio n1edico delle Ferrov i~ dello S tn to, ll<l 11rese11ta to la segnen te in terrog·n zione : « II sotto. ·cri tto inte rro~a i l :\J i11i~tro dei IAlYori 1111bbl ici ..u11·a11da 1nento cle I setvi~io sn nitario delle ll'er1·oyie d0llo Rtnto>).

J.:on . CttJ)a

~o ,

[ AN~o

XXIX. F:\SC~ 4ip

d i , .ie1u1a. corsi p~eiali per n1edici, i11 tutti i <'< tlll l)i della n1edi<:in:t. Il i1rogrù1111u<1 può ottenf'rsi cl1ie de 11clolo agli stessi indirizzi cli c u i so11r<1.

Per l'allevamento dei bambini psicopatici In Ger-

mania .

E~~e 11do stato

rico11oscilì to il Yalore del l 'eùucazi<)llt' tlei bè1 uibiui Itt>1·yosi ( p~icopa tici e tn rùiv i l ·~ichi(' i 1 in e110 ~1 fan1iglie <li n1Eld ici, si è cofitit 11ita .i B e r lino nn~l ~tazi o11e l'er l'assegnamento<li qnt'~ti bt11nbiui :1 ltH~ tli <-i \·he siHno disposti a{t ••~~11n 1 Prli. Hn ~·f'"de J.rc...1s:-:-o lo « ()l'g;111jsationsamt ftir ~~i ugli11g!:) nnd f'-lei11kintlers(·hlitz i11 Kaise1 i11 _..\.n gn·sta ' rietoria Ha n!'l » in f~ Pr1i11 - Ch nrlottt'lllJnrg·, :\loll\Yitz - Franl~.·tra se : è nftìdata aI dntt. Jlt>totzky. <liretl0!.·e <l e lla I•oJiclinicH per bamlii n i ll( l'\"<1si <.\ <l itfic illl1ente educ:n bili. 1

Donazione iogentt.

r.. n

s ignorina - \de lilla l)e :\la l'<:ll i. g·ià b~ueme­ ri ta <lpg·Ji I titnti Cli11i<:i cli ~J i l:ln·o l)(:'l' J)reccdenti c-o~vicne <1011;-1 iio ni, 01«1 n itH.' zzo d~ 1 ·S en. J.,uigj )Ia11giaga lli. 11~1 <lesti11:1to in bt1oni del ~ce~oro I* r il funzionnn)ento <lel l)<1diglio11e cli B i oc:hin1ic·n e 'l'ernJlia ~11eriru<.-'ntn l e crtltto per n1u11ific·a ela tg:izione tlel c:on1111. (~iOY<ì 11ni Ri7tzi, prin1ario 111<.) dit:o 11f'JrOsJ)P<1<1le ~1.1gg:iore.

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I•Pl' tifo <l<l<lOlllLD<llt"' <:O lltl'ntto llPl COlllJiill1€lltO• •l<.•l vro}J1·io d oYere in·ofe-.·sio11ale, decedeYa il :.?;). ~<·tt(:lnlb>'e., :1})11e11,l tl'e11tn qu::1ttrenne, a S. Costa 11ti11 c1 ( ';1 labro. il ù ott. F R_c\XCESCO LO)lBA..RIJI <'O.Jil'l'E, n ftic:iale :--:n ni tario, ex cou1battente nellr-~uer1'e ita lo-tu rca e i tnlo-au~tria ('a , decorato <li l11ed<1gl ià ;11 va lor i11ilitnre e clella croce tli guer1·a , ca Yali.ere cle1Ja Co ro11a (1 ·rta lia per inerito di .8.'nerrn. Er~l SJ)O~ato da 10 mesi appena . Fu n1l ~anitnrio Ya le11t0 ~cl np1)r ezr.ato. "X.

Si è si;ezzn ta a -13 an11i r esistenza <le 1 dotto1~ E :\111)10 DE -il.l31DI{'l ' l I~ . n into onor;1 rio alla JI Cli11ic<1 cl1i1·urgica t111iYer~itnria d i Na11oli. Il ic:co <li c-en~ :.l, c·o111e per un doYere i11tleroga bilt,,. _ tli n l>11eg·azion e si foggiò 11e 11 ·e~erl'izio J)1·01'essionale, c:l1e fl,1 da lui i11tE>Ro q u a le un npostolato di be11e. pri1ua a ('elli110, suo paese di origine, quine.lì <1ll .:\tri, sua Reconda patria tl'Ellezione i1er gli aft't> tti fn 111iliari. Quale medic·o di guerra, 111ili te di~cipliua to. no11 diede solo il sus.·ielio ,-a Jiclissimo: d e l l<1 :-;na CQ1tnra e c1ella ... uà esperienza . ma })rodigò ogui curn co11 8€11so di fr<l telln11za n1uana_ l.'PlJitlt->ìllifl illff ne11zale 10 l'itJ'(>'"Ò :1 1 SUO j)O~tO; la :->l1:1 n ~...,iste n za f u. c:o1ne se111 pre, ~1 ':·ddua e senza tt>n t01111a 1uen ti, Yigi le, i1ren1 u roS;1. 1R<l pien t f:'. P. A...

~i

1

riYo lge rsi al . egr eta rio Dr·. A. I~ronfl?l<.l ( Wif'll IX, l'orzt'll aup;a :;;se 22). 1.'as,·a <l 'in sc rizione per gl'itali;1ni 100,0ttO c·oro11tl. I/nttic.: lo lle l Corso nvrà sed0. a parti1·p <1<11 1° 110,·en1br e. 11reisso ln cas.'l della S<Jc-ie t à rlei JJ cd i ci. ( ''"ie11 IX, Frankgnsse S) . "C11 n I ti·o cor:-:o d i i:e rfezio11n iuen to viene org·a i1izza t o (],11 12 nl 2-l febbr;1io 1n2:; ~u lle malattie <:utanee <~ ~es 'lln li. Oltre ni co1· i Slld<.l etti, <l11ri111te i qnn ttro trim estri (l e ll'<.1nno si svolgono, llt-esso le Cliniche •

-

è spe11to a Ne,,- )~ ork il c:l1in1ic:o gi<11111onese tlott. .1 OKICHI T .:\I~.:\:\lIXE. in etit di li9 unni ; da HO a 111li YiYe Ya i1eg li St'l ti T 11iti: il suo 11ome r imn r l'il legato, n e lla seienz<l . .a Ila sco11erta del1' n clrenc.1 lina e della tak:a-dia tasi. a. ,p. ~i

<lecesso n Utrecht. in etit cli 7-i anni. C0 1{~EL11,S _.\. l'lJ~KEr, lJ ...-\.RINC;., professore di Jì<.1toh1gia gene rale e di a11aton1ia 11a tolog-i ca i11 f111<..· l ht l -1ti,·er ~ità. È


-

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SEZIONE PRATlC.\

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. f. iuncrc

('. 1>latt. CrELE~ .

J~icer c-l1e

Jl edi.~iri,

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13 luglio. -

1). EN~fìg1uobo loµ1€tro di

Sa 1111. J<I .• ·)~ lug. -

..\.. GREIL. Sulln dottriua (1e11a co-

~tituzione ~

la produzioue di :.i11omalie costitu-

~i o 11a li.

K. IlEHI~ELEt. /\.·· RJtetti i1rn ti ci d ella di<1guosi e terapia t1el d k1l~te. J,. , . . l~EA IL l">s icaste11ia : un J)1·oblerua t->lltlo<:rino. - J. l{APRAEL. Diagnosi precoce della <.le1ne11za pnrulitica. 1~(·11.si<'ro 1nedico, 22-2f'• lngl. G. J,oD.\TO. I .. otta. anti tracolllù tosa . • declicnto l.J1 iti.,h 111c~ <l. Jn1u·1'. . ~ luglio. Xu111. ::il 10!> Co ngres o dell' ..A.~ .' ociaz. ruedica inglese. J{ifor111a nlc<lica , ;~1 lugli,). - I). lT'. ZrccoL\ . •-\zio11e f<t rn1ac·)logi<:a tleì 1erro. .Alifnch. IH ~d . lroclt., :!1 lnglic.). - \'. :\J è.iLLEXDOHF. 8ecrezioue int,->1·nn ùel reue'f -- i•r..\TE. )l<.lliJttic articolar.i c:ronitlle e 1\Jrn tr;1ttn1n e11to. - I\.r.·c1r. ~ull 'ipertonia nel cli1u ..1 terio. Bra:il-Jle<licu, 10 luglio. ( ' . ~"oxTE ' . I>erfornzioni .-.sofngo-11le:>Ul'<lli. - I>. l>.\RREIRAS. !{h.;nnauH:•11to rurale. l 1'ir. cri' . cli Gli·11. Jle<l ., ~:> giugno. ~\ . 'l'e~TI. r~el1tlo tub. trevtotric;o~j i1ol1uouare. L( cca lp el, 22 luglio. - ll. I\.o\\·ru1~rY. l,<.l rieùucazio11e ùei llln~coli. - f,. J .Eooux. 1'rattan1euto <.1elle ~tc nosi e ...:of;l~l'~ }lt) r s<.:otta ture. Au1cr. Jl cdici nc, giug110. -

,,~ .

l). COZZOLIXO . l·n llUOYn segno dell<.t a<.le11op;1 th1 tracheo-broncl1iale 11ei bambini. <..t. C.\RO~IA. Sul votere le u colitieo <1~1 ~iero di ·angue.

J>t rl ia l ria, 1 1> ;lgù ·to. -

lt~t.

iùe>'o-a111e1-. dc Gic nc:ia~ 111edicas, ging110. -

I{. l,1xrLLA. Cardiopatie e crenotera1Jiù. Id., luglio. - ~.\.. :\l uT. Frenocardia e<:l e1uozioue. J:ir. san. siciliana, 10 ag·. .:::.. E . ~.\.ncoLi::o. Calcolo ureteralè l">elYico. -- G. :\JoTTA. At\.l1toemoterapin. nella l)rurigo. J ''" r11. 111 6rl . fra nç., 2;iugno. -- :\um. n1onografico ~n ll:1

<:u:-:tipazio11e. .!l i ii11<'/t. 11t1•cl . 1rucl1., ~ lu~·lio. - 8Tt:I>TIL\L. Ro11tgp11terapia dei tu111ori 1llaligni. - 11HILIPl1 • ~\.­ zi011e clit:infettaute <.lei Y"<.llJOl'i di eter~ st1i l)i<:>ge11i. J 1 r<'-".:."c 111é<l ., :! agosto. - H. IscoYEsco. I li poidi. · - G. RILLARD e A.\.. )louGEOT. I,a ruioipcrtrotia

a rtcrio~a comr)e11sa trice. ll

ifJllf' J'

.r. 1 .\L . •\rteri o1

}'. l{ooi::n. '.feoS<:)erusi <.>tl art<;!tiolo:::icl <.'r<>. 'i. ria ·Je ll'i11fian1ruazio11e. -· W. 1)1::\Y~Y. J ,a sedi1ue11tazione dell~ e1nazie in 11ro logia.

luglio. 1'~1 ,IiOR>:. I >iagno. ·i <liffertinziale fl'<l iuala ttie d.ella cisti1 ~ 11ea e df'll'<tl•l><11'<1to di:.!,:ere11te. H EY:hL\XN , 111cd.

\r(JclJ ..

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~Tl~:\U!'-S. 1,.-\XC:J·: . . \lllHt:>llto tii Yirnlt•UZH di bacilli ~ici<lo-re~:istenti nel passnggio i11 au i11J<1 Ji. ·- 0 1:<.: r 1•:rl. f{ ;tpporti fr:l <.:hi n1 i~1uo dell'organis1uo t'

~

La Prensa .JJlécl. Arfient., 20 lug. - S. ~!A ZZA. S. ~ox"iE~Ta~Ro e C. <~ uEnHA. Parassitismo c1ei ger-

1ni Yene!·ei. - D. S. 'u~1i:o . Trattamento estetic:o Lle lle cisti sE.•bnceP. Jl<'<lic. Itrt l. , 111g. - C. CATTANEO. I/elemento costitnz i~)nale 11~ 1 Cleterruilli lllO delle D1<'t lnt~i~ dell'i nfHDZiU . .r...:.1ucl;11n1, 20 Jug. -

.

.._..\.. C i\HDARELLI . •\11e nrisrna clel1':1 reo aortico. G. ~\IFLI.O. Azio11e n11ticliurcticn (l~ ll'e~tratto ipofi~:1rio e funzio11n lità r~na!e . J,i111·1t. <le 1ll éd . de T'aris, 22 lug. -- I,o choc: i1ella te 1·,1 lJia delle Jll::t l:t ttie i ufetti ,,e . • ],'(Jspccl. Jlagq., 81 lt1g. · - ' '· :\lAT'fEI. Ricerca dell'urobilina nelle urine. J,,urn. Trop .:lle<l a.. lf /Jf/., 1 ag. - ·L .•-\.xrosTEIS Ric:erclie serologiel1e Sll i 11rotozoi. J /' ('Ss(' .llJrl., 1::! ag. - ~I. CJIIf<AY e G. ~E:\LEL,\IGt:E. c~ol<:><:i ~tite crouic.1 non cnlcolosa. )I. RÉ\'t<~T, ~tati <.l'obesità e 'i i inagrezza d'origi11e digesti,·orespi rato~~ia : l ' indice respiratorio di consum o. Journ,. ,ze jtféd·. <le Borde<iu:c, 10 ag. - GuYoT e ~"A \ 'RE.\ u . Iniezioni ~11d0Yenose d 'urofotmi11a nel· le i11Iezioni cl1irurgiclle. J/ii11cl1. Jfediz . Woclt ., 11 ng. l{IELLEL:'l'H:XEH. l JO Rta to attuale dell}t chirurgia renale. ~CHOTTl\rULl ER. TrH tta iucnto clelle ci..: ti ti e dell ~ cisto-J)ieliti. - G.\ 1.r0ELC. Reuma ti 'ID i, algie e iDdnri1u~nti

tetania. J cl., -t ~1g. 1 a1 •i<l. -

110 t ren.

1

klin. 1rocfl., 27 l ugli:J. -

lJclff~'chc

le <?Illil7,ie. ~CHIROli.\XEH. ignificato clilLlCO d e Ilo zuc<.:llero del sa ugue. Jì'n1EoL:\xDER . Ct.,. lorn zione del sedin1ento urinario con a1izari na. Jtic . rii clin. 1>ediatrica, luglio. O. CoCCHI. Guà1·igione di vizi Ya lYola1·i n e ll'etil infantile. ·TJ. Srr.o~r (~ J_,. SABATINI. Enuresi essenziale 1..lCi bn1nbini e u1ielotlisplasia . - A. BoRRIRO. È indisvc-11. abile l'uso d e l popp<1toio? 1 ( linique et l .aboratoire, 60 luglio. r. BAR. Tratt~1n1e11to dell'eclan1psia con ~1 ccessi. E. SEHQEX'l'. D iagnosi J1e lla t ub. })oln1. co11 le ricerca del bacillo i1elle feci. J· re11 .·a .lf (d . ilrgentina, ?,O giugno. ~". B .\7-A'N}Jmocla ia dig·estiva nell'insufficienza e1)a ti ca dell'infanzia. - ..~\.. NAVARRO. J,tt pre ~sio11e sa ugui!?;11a nel la ù iagn osi precoce (lfl1Ja fleb]te. .ll<·llicina. Ibera, 29 lug·lio. .J. DAST!,RR.\ ~ANr.\ Cn1· z. L'estl'azione del Yitreo. . CARRO. Stntlio radiol ogie.) lllle vieghe della n111co&1 gastrica . R. nl1•;LLO. R<.·"'i~tenz.a JJ 1·0.-::il-111 édico, ) 111glio. clei e~ villari sn n~uig11i : nn i1n0Yo n1etodo <ii el-'ame elinico. J ,i!/ li,. i u JI<.:d.. 1 Ill<.'\ g. -- •.\.. IlARLGCC'O. r,a Cll )'\· a <Jzote1nic;t J1ellu i1neu1nouite lobare. ].,(l. St11 111rtto&og~r1 . n1ng: 1~. noooro. Ge11gi Yite ipe rtroffca r ee i cl i" a11 te. 'f 11 1JC'. rr·"losi. lng;. -- X . 8FOHZ.\. I)11enn1otorneE' <lt SLJosta men tu. Jt ic. erit. di (Jl;n. Jfr:<l., 25 lng. - A. ::\1.\L.\CTJ T.i. J,n0 intere:;;s~nte 110rYi c ranici. 1J ra~il-Jfcdic(1, 2:! lng S. ì\1ELLO. Sul h'atta111e 11tu delle cli~Renterie a n1 ebiclle e:ronicbe co11 io

11n11.rt\ ~ . Di al<.:lllli in·ogressi nella teI .ti'>.\ tlCT\:. Inftne11;1,n tì~ll ;t tiroillina lll-

u1uscolari. I anet-t, 12 ag. S . \"'I~CEXT. Esame critico clell~ Yecl llte c·o1·renti qu 11e ~e<.:rezioni interne . -

D.


PATER'":iOX. Diarl'€'[1 ei}icle111ica; esiti letali . B. D .\Y. Effetti del bi~n1trto sul rene. ]Jriti ·h llP<lica.l

e

~1.

Jo11r11. ,

1~

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E. I ...

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COLLIX.

l/alcool.

tonite e ·euzn intervento?

.4rchiros de Cardiol . y Ha ernnt., lug. -

FASC.

J.

44j l">LA-

XEL.Lt::s. Co11siderazioni fisiologiche e cli11iche sulla dia tole cnrdi:ica. - ,,•. JAXO\YSKI. J..n disfa~i a per i liquidi come sintonia precoce di dilatazion e rlell'arco nortico. .J roll i r os rle Jf cd · ~ (Ji r. ?J E speo., 5 ug. - ~umero . t1l ta ginecologia.

J? 1·"in , J. ·- F. R.

e li' . G. BAUTIXCì. Sulle ~ ti1uoh1zioni eere~lln ri. U. X. AR~1s1'RO~o . 'l'n more SOJ)fc:l-J)itt1itnrio co11 sindrome <li Fti)l1lich. H. J(EILI.FH. .Anatomia della spina hi fLCl;l . - .J. Ros r.·rT. J;a 111alattia 'ti Tl1om ~n. ì\lILLER

'r·

A llCHI V I. A1tu . l ·n st. Past e1.t1·, luglio . -· G. ABT e G. Lo1sEA'j . I:euzione del ruezzo e produzione <li tossina <li(t.erica . - A . l~ENl'. DKA e Y. DE 'l,Rl!:VI SE. , . a cc inazione delle cn Yie contro il sangue cal'b011chioso. -tl ·r ch. d e jJf ed. Oir11gia :IJ l!Jsp ec. , 29 lug lio. -

F. :\I .

Con fro nto fra la "\\1 nssermann e Sachs-Georgi.

P.E V1•;GA .

XXIX,

~

,Zf>l. f . in n. Jled., 12 ag. - A. Ro CH EH. l{e11e1ti ini~loc itic i J1el le u1alnttie i11te l'ne. J> 1 es,..,e ll<' d .. lG ng. ì\11. KLIPI,EL e A<\.. l!..,ur.. J,e J)e1·for11zioni tifo~e 110 ·-,ono gnn rire ~e nza peri -

[AN~O

lL POLICLINICO

1448

h1

Il Fascicolo 10 (1° ottobre 1922) della nostra SEZIONEfrlEDICA, contiene i seguenti. lavori.:

I. e+.

Itteri statici e dinamici. II. A. R occAVILLA : Elettrodiagnosi dinamica Q secretoria delle alte vie digeren&i mediante stimolazione diretta. SABATINI :

IIJ. G.

Histopath ologie des Nervensystems. (l\rotizia bibliog rajica) . U11 fascicolo di 48 pagine che gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA potranno ricevere subito invian clo cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, \ 'ia Sistina 14, Ro111a.• .MIN0Azz1N1 - \\-. SPIELl\IEYER :

1

.:l rch. (I. JJ al a d i es c! u C rR. ur, eoc., lug. - I.J. BAnu. ì\Iocln 1iti1 de l i·n111ol'e di galoppo in l'apporto cou

le differenze del

~ no

sin rrc1nismo·. - T u RnETTI::\I. 1•1·01);1.q;n7.ione insolita e le ntana del soffio clell'in,s utlicie11z;1 n1i tra liea. •

Indice alfabetico per materie .

-1\.f·e:e~s i

<-\:::-1ue1tic·i in · seguito a tri1111na de lla colonnt1 Yertebl'ale ..l\.to1nia (le lla paret~ a d <l o 1ni11;1le Bibliografia {)ifos i dor sale g·iov<.tnile

· Colpo di is ole : eziologia . -C·r unacri <lel r>iovinie·n to profr·ssionalc Elioterapia n ella tubel'<:olosi chirt1rgica

n1 ma re

.

.

.Encefalite e1)ide n1ie:a n el 1922 . Enc·efalite er>iclen1ie:a : ri co1n1)a 1·s:.1 cli forme acute l e targic h e • _}~11clocardite gonoeoccica End,o carclite lentn. <là .·treptococco Yi-

riclans Fibromi t1te rini : c11riete1·;Jpia . ·Gra vid,anzn : diagnosi 1nediante la g licosuria fiorizinica . ·Infibula zione trn n sepitisaria • Jn1sonnia : cura . . . . . I sterisn10 : come si mnnifesta e come si iicon osce • J.-.n l·inge : s postume11ti cla causa inttir1~ec: a

Pa g. 1-120

)) ))

1437 1..J30

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1438 1..J89 1-:1:18 1441

l ..info~ cle nopn ti.<l bronc:llia le u o 11 t nber-

c.:ol:tre J:.iiqnido cef;1 lo- racl1idi<c1no : ipot ensione . ~I.tl<l riu : J)rofìlassi . ì\Ia ssnggio : tecnica M ed ici, i t aliani al Cungo : I R omn, 1022 -

Tip. Cartiere Ce•tra li .

Pag. 1-142 Jledici11a. J::Jocia l e . • )) 1432 Xefrite c·1·oni C"i. :-;i1na ()perazione (li "·eber-R<1n1111s t edt-: tisnl)) 1428 tn ti e su e-cessi • 1'11 ralisi ùiftel'i(·he cli tl clul ti : l'icerc11e IH~l . liquido cefn lo-rne:l1ic.lia110 e n e l )) 1438 ~angu e . J>Jn. ti c.•a co11 il iunscolo retto cle ll'tt (ld o» 14:?3 n1e i1ell'o1)erazione di er11ia ing·ninale Prnteinotera 1)ia del l)a11no corneale traeo1na to "o . ]{ p:1zione cli ,,·assern1a 11n: 11u0Ye Yedute )) 1429 s nllu YUll1tazione . )) l-h17 R eazio11e miodisto11ica • )) 14~3 SaliYa lllll<:1 na : l'icercl1e Sangue: modificazioni cle ll<t cra si i>er )) 1-!33 e liotf'rapia artificiale . )) 14:J4 Ste110 ·i c i ca t r i z iale del digin110 )) 1432 Succo e11terico : ricer che • 'J'nl)e rr: olosi: ding11osi mediante la ri)) 1417 Cf\l'('<-1 degli a11tigeni .· . ] 434 Tn111ore de lln g-11i<1ndola sottomuscella re )) 'l,u1no l'i e piteli:1li del terzo ye11tric:olo . )) 14;~4 'l'nn1ori prin1iti,·i clel te11l1e; aclenocn1·)) 14:J4 (·i1101u,1 ste11os:111te del digiuno )) 14~5 T:lc:t> r<.l t ube re-ola l'e d e lh.t liug-nit )} 1436 {~ tèl''>: rice1·(·lle i sto logicl1t> \raecinazi oni bn tterich e per yia e nte)} 143.5 l'ille e I>.:t r'"1ente r nle

L. Pozzi, ed. resp.


Roma, 6 Novembre 1922

&NNO XXIX

Fase. 46 •

fondato ctai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SBZION .E PRATICA REDATTORE

CAPO: PROF. VIT·T ORIO ASCOLI SOMMARIO.

I Congressi di Medicina lnt&f'na e di Chirurgia : Seduta inau;urale dei Congressi di Medicina Interna e di Chirurgia 111 Firenze. XXIX Congresso della Società Italiana. di Chirurgia. - Seduta com une ai Congressi di Medicina Interna e di Chirurgia. - XXVIII Congresso italiano di ~Iedicin a Intc3roa.

Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a. doma:qde. - Oonoorsi. - No· mine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico delle materie.

•blUI di fteJrle&t rtaena&I. - E' vietata la riproctu~ cU lavori pubbUcati nei POLl«lld.NI.,. e la pubbUca..toM d~ BUtlff di eBBi sen~ citarne la fonte. •

RESOCONrrI DI CONGR·ESSI. Seduta inaugurale dei Congressi di Medicina Interna e di Chirurgia in Firenze. 21 ottobre 1922 (ore 10). 1\el oolone dei Duecento in Palazzo Vecchio ha avuto luogo la solenne inaugurazione dei Congres~i N'azionali di .l\r!edicina e Chirurgia. Prende per primo la parola il sindaco G. U. 11rof. GAR.B..\.sso. Salutando i .conyenuti, l'oratore l'icotda come in Firenze sieno sempre :fioriti gli studii medici. Nella costituzione del 1202 in·s ieme ai Priori rappresentanti del commercio, dell'industria e della banca fu chiamato a partecipare al Governo del Comune il capo dell'arte dei medici e degli speziali. Il Villani narra che nella seconda metà del 1200 furono chiama ti ad in-seg11are medict11a e praticarla. fuori di Firenze Maestro Taddt(), Dino del Garbo e un Torrigiano cl1e fu in-ritat-0 a Parigi. I nostri ospedali risalgono a l 1200. Xel 1321 i priori stabilendo di offrire a Firenze ·uno Studio Generale, disposero che, oltre il diritto, si dovesse ivi insegnare la medicina. Qt1ando Lorenzo il l\1ag11ifico, pe1· ragioni politicl1e, tra~portò a Pisa alcuni insegna1nenti supe1·iori, fece ~imanere in Firenze gli studii delia me'.licina che sempre ebbero sede in Santa Ma.ria :Nuova. Anche nei secoli XVIII e XIX la medicina fiori in Firenze: bastano i nomi di Paolo lVIascagni, di \'.'incenzo Chiarugi, di .l\rla l1rizio Bufalini.

L'oratore porge un iSal11to ai capi attuali degli istituti medico-chirurgici clel nostro Ateneo, i q11ali tengo110 altissima la fèlrna g·Ioriosa dello studio fiorentino. Pt1rtroppo i Gabinetti eù i laboratori non sono quello che doyrebbero essere : ma non è questa colpa clel Con1unè di Firenze che spendeper il st10 Ateneo no11 solo più di q11ell-0 che spende ogni altro grande Comune, ma spende quasi quanto spendono insieme gli a ltri grandi Coml1ni. Perciò la colpa non è del Comune, n1a è più in a lt-O. RinnoYando i saluti agli interve11uti, il Sindaeo termina il s110 genialissi1no .d iscorso esprimendo la speranza che, dopo il Congresso, i convenuti par· tiranno soddisfatti della ospitalità che con letizia e simpatia Firenze offre a loro.

Il discorso del prof. Maraglfano . Il sen. l\!ARAGLIANO pronunzia il seg11ente discorw: «A Fi.renze dotta e gentile, alle Sue a lte ::Niagi· strature CiYili e ~lilitari, a l C-orpo ì\fedico che la onora, og-gi le Scuole Cliniche Italiane dicono qt1i :per bocca mia il loro entt1siastico e riverente saluto: qui, dove arti e scienze nel corso dei secoli seg1lll.rono in mirc.1bile connubio, orme immortali; quel connubio, che a vverat-Osi prima in una. sola mente - la J)iù eletta che dagli evi remoti acl oggi abbia illusttato l't1n1aliith.: quella di Leonardo da ' iinci - ad opera poi di artefici divini irradiò, per ogni ran10 delle arti e delle scienze, le mediche comprese, lt1re creatrice nel mondo.


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E e;i eutia 1no 011ora ti tla11 ·~~S(>re qt1i osviti di q11esta Sct1ola JJ'ioreutina da cloYe, q ua11c10 la u1e<1ic1.11n bra11colava 11el buio i11 vn11eggiam<>11ti aprioti.-ti<:i, la Yoce di :\la urizio BnCa li11i ntldjtavn quell'indirizzo obbie t t iYo e sr>e ri n11.."n ta le <'l1e doveva Yia via co11clnrrc la )leùi «ina ltalia 11a ugli nttuali f,1 stigi. Il i10111e di :\la t11·izio B11fa liui f1.1 nel tempo tro1)110 din1cnticnto in Italia e l'opera sua spesso ini:-;co11os<:inta. !1111.anzi .a lla i1osizi o11e assorbente n ssu11ta i11 quel turno cli t e1npo clalla 1)3 tologia cellular€l, i concetti del Bt1fa lini, c·he in1s eg11ava es. ere i 111orbi <lo,·11ti alle a l tera%io11i d~i solidi e degli u1nori da c:ui è costi t uito l'organi smo, l)ar yero antiquati, ris1)ecchianti l'uruorismo I pr>o<:rati<.:o e Gale11ic:o e<l ornai s111>e r a ti clall'opéra d i ''"'ircl10'" e <lei s uoi . ·e.g11'lei. i\Ia oggi <:11e le ~<:ienze biologic:l1e - fr n qt1este la cl1iruica , ·oy1·atl1tto - tlimostrano cli g iorno in g·ior11-0 uuoye e sem1)r e più estese moclificazi oni deg li 11n1ori orga11ici 11el corso clei i>rocessi morbosi, e la l)a tologia spel'in1entale mette i11 luce il signifi(·ato i1atogenetie:o di queste a lter azioni nella genesi cli SYa l'ia te i-:;ituazioni 11a tologiche , è dovere lLOStro ricortl a rc che Bufalini 11011 si la·sc:iò 1sedurre dall'assolutismo clella patologia cellula re, ma in ha se a lle o. ·seryazioni cli11icbe i11tui la yerità. Il :-:iuo <.<misto organico» r ipr <rrato e quasi <leri so, oggi, per quanto <1e~ignat o ii1 ap1)e]lntiYi diversi , ~i i1np-0ue, e la f'On cezioue rl1e l)UrYe dottrina le P cliYenut it realttt, <lin1ostra ta r(.)a ltil. I facili critici - l a Jue<.lie:ina n e lu1 se1upre avuti e sempre ne a Yl'~l - sorrideranno i11nanzi a que:-;to ricor so odierno e lo l1aragonera1111-0 a quello a lterno (lelle iu ode i1ell'abl>iglia1uento che, nei Yart c:icli cli tenl})O, <lopo cli e:-ser~ scompar se s i riaffH c-ciano nei mon<lo c1c ll'elega11za. No11 è moda, no. i11iei Sig11ori, 11011 è regres o, 11on è r itorno al1·a11tico . mn illustrazio11e cli Y<·ri, intuiti prima da inenti elette, n1isconosciu ti !)Oi i)erch è non se ne C'OlllJ11·ende YHno le ragioni, etl infine messi in luce da conqui ste fatte nei Yari r nmi (lello scibile. C·osi è sem1Jre uccccln to i11 ogni campo dellà 11n1ana a ttività, così accade per la medicillil. Così oggi si com1)re11cle elle in !)a tologia no11 s i P<>S:-;ono 1Jii1 con side rare i1ei 11rocessi morbosi interni i ,·a ri orga ni a sè, e cl1e le a lter azioni istologiche riscontrate in 11110 di e 'si i1on so110 t11tt..'l la malattia, frt1tto i11Yece di 1111.1 catena <li cau se e cli eff~tti d a cui e~ sa è creata e(l estesa a tutt:a la il.Jacol1ina uma11n, i:>er mezzo <li fattori molteplici, 11ei q11ali giocano 11na parte importn11te le correl<1zio11i 01·2·anic:l1e int inte. Gli uu1ori a lterati, gli elementi n1obilitabili, i risentimenti nerYosi lega110 tutti g li or gani e tutte le fu11zioni dell'econo1nia gli 11ni agli a ltri e cr eano a c:ia·scun soggetto u11a per sonalitit patologica ris11ltante dalle 1n0<ùilitit• di questi legami. E fra que.sti mezzi di connes ione, oggi ·~i deY0110 })rendere i11 con siderazione, quelli deriYa11ti dalla s Yariata attività deg li orguni end ocrini e delle con segue11t i secrezioni i11ter11e: ca mpo fecondo ò i a1)plicazioni clinicl1e e te rapeuticl1e, p romessJ. J)er l'avYe11ire . quando 1

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L..\NNO XXIX , 11' ASC . J.31

IL POLl CLl N l CO

ui:-;citi d a lle incer te&ze ed allcl1e eùl. esagerazio11i i1)otetiche, saranno meglio ttppurate le nostre e:o110Rc-e117,e, sopra questi fra i fattori n ella ,.i tn no r111.a le e l)atologiCa dell'Ol'g'Ull1 SIDO llillfl llO , e la c·lilliCà le ayrit vagliate <~ .a1111Jieate. Perchè, e que~to non si dovrebbe n1a i <li111enticare e ~eH:-:o si tlimen ticn, la clinica sola }nJò vngliare le c-011qni~te delle scienze biologic:l1e nelle loro possibili a1)plicuzio11i alla patologia umana , e cleYe r ibel1.1rsi <1 l le i1nJ)OSizioni c:l1~ le ve11·gon-0 du i cultori ~J ie« in lizzati n(?lle branche clello \Scibile n1edico, per qua11to en1inenti essi s iano, qu.a11do prete11do110 C'he la c·linica accetti 1e loro conclt1si<)lli e le ap1)licl1i. l)l'in1a di averle ·v aglia te e c·orrette o respinte, seu1pre i11 ba~-e ni fH tti osserva ti presso gli i11fermi. Quei:;te souo le f unzioni ùella yera <'linica. <'osi la intese qui l\lal.1rizio Bnfalini, cosi la intesero i due g·ra ndi )facstri che furono succ-essori ~t1oi~ (Jesare ] 'ed<·rici e Pietro Grocco, el1e mantennero alla Rc:uola Fiore11tina il s uo i11c1irizzo prn tico e lo fecondar-0110 : <.>osi most1·a cli intenderlo F e rruccio Rcl1u1)fer c:l1c giunto a lla cattedra <lopo a Yere eon solidi ·S tudi C' c:on 11nbblic:he pro,·e pru tic:h e cti111ostra to il suo Yalore clinico, s~gue qui lumino~1mente le· tra dizioni della Sc:uola :\1edica Fiorentina e della Clinica Italia11a per eccellenza ~ lai sc11ola d i Gt1ido Baccelli, cli cui fu allievo meritame11te i)rediletto. Questa, miei Sig11ori, è la Yigesima ottà YU l'iunione del i1ostro sodalizio cleRti11H ta come le }>recedenti a rispec-cbia re l 'attiyitit s<.:ie11tifì.ra d ella medicil1a italiana: attiYità c-l1e ftr e 11on è i nfe riore a quella <lelle scuole .stra niere e· cl1e jn qtialcl1e parte la snpe ru. Basta riandare i i·011cliconti <lei nostri precedenti congressi per <1 Yerne la l)l'OYa e per din1-0strnre che al movi1uento odier110 ed è-li nt10Yi atteggia111e11ti cl1e la clinica assume, i lavora t ori italinni 11a nno l>Ortato tutto il lo rgo co11tributo di i11<lng-i11i o riginali e di ~i11tesi cli11icbe n110Ye. Il ~1mpo ù~ll e seC're·~ioni i11ter11e, quello tlellc.l e1uat ologia , quello <1f\lla ('hill.lica biologica , quello della b'd tteriologia. i1ei loro r.a11porti <:olla pa tog·er"'~si dei morbi furo110 largame11te e con frt1tto eolt i va ti, mettc11do in luce fatti nt10,·i , corregge11clo c~rrori ecl esagerazioni. E la clinica a sua yoJta a1)plicanclo le i1uove co11quiste per qt1anto a1)plic-abili, e fecondand ole <X)lle s 11e osserYazio11i 11<1 nllarga to le basi cle lla ruedricinR pratic:<l, 11a segnalato lac11ne prima no11 intra vYed11te, 11a dato i1novi e più razio11ali indirizzi alla diagnosi ed alla }>rognosi e alla. terapia. Così scindendo le iuodft l itlt di lesa fu117tione delle a lter azion1 <legli organi~ ~cl .aissegnando ad esse 1111a personalitit pro11ria nelle valt1tuzi-O•Ili ÙiHgnostiche, progilOStiche e CUl'fi t i ve, ha r eso oggi possibile una lJiù sicura ,·alutazione ed u1n J)iù utile trattamento di yari ~tati inorbosi, specie cli quelli pertinenti a1l'a1:>parecclli0r circolatorio, al fegato ed ai reni. Così part~ndo <la lle conquiste sulla fisiologia d ella nutrizione, l)Ortò sopra t1n terreno positiYo la conoscenza ela cura delle ma lattie del ricambio, cosi con gr:111de vantaggio della prati ca i1elle infezioni po tè sceI


[~<\.NNO

XXIX,

F:\SC.

i.)]

SEZ lONE PRATICA

la parte prevon{lerante che spetta alla tossiemia, così utilizza·11do le conquiste della immt111ità i11terpreta11clole ed adattandole alla patologia. un1ana . aprì 11110Yi orizzo11ti alla prevenzione ed a lla cura ài n1orbi infettivi che attentano più crudelmente alla Yit<1 111nana, cosi studiando le intos:--ieazio1•i endoge11e e la loro funzione patogenetica~ rese po. sibile la eom1)1·ensione e la cura <li sta ti 111orbosi fi11ora ig11ora ti e 11on compresi. Il c·avitolo 11110Yo e:l1e nasce: quello <lelle correlazio11i 11~>rma li ·e patologiche fra i vai·i organt e fra l<~ ,~a rie fnnzioni clella macchina. umana do' Yrà registrare i 11orni cli laT01·atori italiarni nel noYero cli coloro c.:l1e ne 11anno gettate le basi. È nn cRpitolo clf\sti11ato a creare nuoYi orizzonti ~1 lla medici11a cli11ic.:a e si impone a lla eonsiderazio11e dei pratici. Fino nd ora si \aiutavano gli stati morbo. i alla ~'treg'-1a dell'organo che si mo~tra\a col1)ito ~d in rnpporto alla misura delle altPr<Jzioni constatate: non .·i comprendevano quelli cl1e non si co11teneYa110 nell<l cerc:bia dei singoli c:,1pitoli clella patologia degli organi : non si com11re11deYano <Jl1elle sindromi morbose c:he og11i g·iorno Ri pr(>-sentano al capezzale degli infermi e cl1e ~olo erano i11tt1ite da. i11telletti pri'rilegiati, aguzza ti da lt111ga <:onst1ett1din~ cliniC<1 . Oggi il problema ~i presenta al n1edico in forma viù lata : no11 è nn orga110, è tutto lln organismo <:he cleY& ap1)rendere a valutare e deve sapere valutare: non i11 Yia cli intuizione ma per mezzo di investigazioni dimostra tiYe con una se-meiologia tutta ni,10Ya per cui la soluzione del problema scatl1ri ca da inYeRtigazioni fatte con perizia tecnica, ii1terpretate e collegate IDei loro risultati con criterio Rcientifico. Così la comprensione degli stati morbosi e delle grandi sindromi cliniche non dil'lender~t J)itt da Yalore artistico personale inn da cognizioni scientifìcl1e assoll1te accessibili a tutti : la me<lici11a sa1·à i11 og·ni .sna parte 1scie11za positiva : la sintesi l)iù nlt11 (1ello scibile, la r>iù 11obile e la più be11e:fica fra le scie11.ze. La Yìu: 1uiei Signori, a così nobile mèta è o~gi chiaramente tracciata, spetta ai laYoratori di buona \Olontà. il C'o1npierla. Il compiment-0 non p11ò essere opera di t1n liorno, ina almeno cli una generazione. ~Ia Yolontà ed attività. di lavoratori 11on basta ad· att11arlo nella sua i11terezza: si ricl1ieclono nuoYe organizzazionj , nuo,·i mezzi. Octorre cl1e l 'Istit11to clinico sia differentemente organizzato e posRU {lisporre di per~onale scientifico proYetto nella dottrina e nel tecnicismo delle varie brnncl1e {lella biologia, che abbia laboratori specinli per ciascuno (li esse forniti dallo strumentario opportu110, occorre che la mano ferma del capo coordini l'azione dei singoli nella stessa guisa che nn capo di Esercito utilizza t11tti gli organisn1i differenti a sua di1sposizione per attuare i piani prefii-;si. · Attu.ahnc11te gli Istituti Clinici hanno sì ·assistenti operosi. ma che non posseggono e non possono posse<lere tutta la dottrina e tutta la tecnica specializzata e quindi la competenza indispensabile ì)el' fare fronte alle indagini necessarie allo ,~erare

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·studio dei vari problemi elle presentano gli ammalati. Questi giovani .Assistenti hanno fatto e fanno nelle -varie scuole <:linicl1e Italiane miracoli ed hanno illustrato bene qualche argomento isolato procurandosi a grande fatica, con clispendio di tempo e di energie le cognizioni speciali all'11ovo necessarie, ma nessuna cli11ica italiana possiede gli specialisti ex professo, ed i mezzi necessari ad affrontare i grandi J)ro·blen1i che dallo studio de-· gli ammalati scatt1riscono, e che solo i cli11ici po-· tran~10 risolvere dirig·endo ed lltilizzando l'opera rli q11esti lavoràtori speciali e compete11ti i11 llarticolari direttive. Le facoltà hanno, ·Sì, e devono n Yere le cattedre destinate alle varie branche dello scibile me<lico, ognu11a clelle quali ha e deve mante11ere la pro1>ria personalità . CiasC11na di esse è <1estinata a eolti,·are ogni branca singola come ~cienz.c'l. pura, colle J)l'Oprie alte finalità, cl1e conYc1·go110 tutte a dare agli .'\.tenei la dignità di centri cli alta cultura, quali deTono essere: ma è pur necessario che vi sia ltn centro in cui quello che le 'ra rie Scuole, di cienza pura apprendono, sia Yalutato e{l utilizzato per organizza·re la difesa della vita 11mana : questo centro non può essere che la cli1ùca, dove solo possono essere risoluti i problemi relativi u questc'l alta e suprema :finalità della medicina. No11 paia troppo co~plesso e complicato il diseg110, non segt1iamo il dottrinarismo lln po' tutto no .. tro, di arl'estarci a diset1tere e co11templare le difficoltà che si presentano, ad attuare disegni c-he esca110 da 11~ co11suetndini abituali nella cui cerd1ia le nostre generazio11i si sono fi110 ad ora fossilizza te: rompiamolo questo cerchio che ha tarpato le ali a tanti valo1i e compressa l'espansibilità dello intelletto i taliano che colla fosfore~cenza sua, colla sua attitt1dine sia alle fini indagini o uau ticl1e sia. alle conc-ezioui sinteticbe è destinato ad esercitare azione creatrice in ogni campo della attività umana . . Negli Stati Uniti d'America, dove 1111 i101)0Jo vergine, non vincolato dai legami della tradizione e ùa preoccupazioni di metodismo, affronta i diseg11i più audaci, non si ferma innanzi alle difficoltà, le l'Ompe energicamente senza preoccupazioni di 1101nini e di cose, e vola. rapida111e11te alla mèta prefissa, già esistono Istit11ti Scie11tifìci, i1ei quali si raccolgono le competenze speciali cliYerse uer aYere dalla collaborazione di esse sotto le:1 direzione di un caJ)O autorevole, quei f1'11tti cl1e non si posso110 avere dalle operosità isolate. Impariamo. Ed impariamo ancora n non attendere dal burocratictsn10 di Stn to quel soffio di Yita. nuova che ci è necessario, chiediamolo al Paese, alle sue forze vive, alle sue ene1'gie, ai suoi mezzi privati. Diciamo ai 'cittadini Italiani qt1ello che si deve fare, dimostriamo loro che il diseg·no nostr{1 ha obbiettivi non speculativi, rua obbiettivi applicati e pratici, che la sua :finalità è quella di giungere via via in modo sempre più largo, più completo. pii1 efficace a difendere le loro Yite, a prevenire, a combattere le loro sofferenze : ed i c:ittadi11i Itnlia.ni contribuiranno a c:reare in ogni


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IL POLI CLINICO

regione il nuovo Istituto Clinico Italiano, come la iniziatiY"a priYata ha creato qui in Firenze, Ql1esto mirabile Istituto Superiore di Perfezionamento da cui ta111:i1 luce è irradiata e irre:1dia . L'Italia che nel ·n ome di Dante .Alighieri ha altamente afferlliata la sua personalità di nazione che col sangue dei s11oi figli la ha consacrata, q11i dalla Firenze ::)Ua poS&:i. inizia1·e questo rinnovamento degli s1)i1iti; e spanda nel mondo anche sul campo clei nostri studi le sue nuove energie. Ed ora, Colleghi carissimi, diamo mano ai nostri l<.1vol'i i11 attesa che la visione accarezzata diventi realtà. Noi, fatti ·vecchi. non la vedremo: a Y"Oi, gioya11i amjci, il toccal'e la mèta radiosa la ·ciando a 11oi la soddisfazione di avervela chiaramente a ddita ta, di avervi addestrati a correre co11 sicura fe{le la ,.i<l che a<l essa vi deve conllu1·re, ad affro11tal'r1e le aspreZ7..e ed a superal'le. •

Il lJl'Of. PASCALE, presidente della Società I talia11a di Chirurg·i.:'l, sal11ta tutta Firenze ed esprime la riconoscenza perchè si sia potuto tenere a Firenze q11esto Co11gresso. Saluta. Firenze a nome clella Società Ita li.ana <'li Ohirurg·ia, e a nome di X ùl)Oli, la qu~tle i1on dimentièa che i profughi na poleta.ni trovarono jn questa città asilo, soccorso, a ffetto. Ricorda g·li scienziati della Scuola Chirurgica {li Firenze che ha raggiunto il posto più a lto fra le cli11iche chirurgiche mondiali. Ricorda di a vere iniziato i m1oi .s t11dii chirurgici in questa ~c11ola fiorentina, che non is olo è glori a di Firenze, ma è gloria d'Italia. A11gura nuove ' 'edute scientifìcl1e per lln .m aggior benessere sociale a inRg·gior fortuna. d'Italia. Il prof. B u &cr Porta il saluto della Facoltà ruedica-chirt1rg·ica di Firenze. Esp,r ime la soddisfazione !)er la collaborazione della Società l\Iedica e della Società Chirurgica ; augura frutti fecondi dn i la vo1i di ql1esto Cong·resso. Il prof. GrGLIOLI dice: come presidente dell' Ordi11e d~i ì\Iedici e dei Chirurghi i:>orto ogg·i a i Congressisti di l\iledicina e Chirurgia il collegiale saluto della clas&-e. Noi medici :fiorentini siamo ben lieti di <lccoglieryi in questa nostra città che ba scritta r1ella storia della medicina gloriose pagine antiche e recenti, e con la nostra freq11enza ai nostri convegni dimostramm.) tutto il nostro interessamento. !\ila 11110 speciale significato io voglio dare a l

sal11to dei medici della campagna e dei piccoli centri, ohe per molteplici ragioni non hanno potuto inter venire; di quei medici che pur nel laYoro profe8'sionale, og·gi ancor più arduo, ha11no, rJ€r nobile tradizione della nostra térra, saputo ina11tenere ISempre vivo il legame intellettua le con le più moderne manifestazioni del pensier o medico. Per voi, <!he ne siete qui gli esponenti, ben ..uoni oggi il ca ldo saluto anche dei mode ti e lontani. che non di rado, con Pochi mezzi e in gravi difficoltà, seppero Portare prezioso contributo nl :prog:l'e so della medicina italiana.

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[ANNO

XXIX,

FASC.

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XXVIII Congresso Italiano di Medicina Interna. 21 ottobre 1922. Hed uta, vo1n er'i di<t·n a.

Pl'esidenza: Prof. Qu EIHOLO.

Comunicazioni riguardanti l'asma bro.nchlale e le malattie dell'apparato respiratorio. FRuoo:.\'l: C. - L'asnia anafilattico . - L'O., in ba~ specialmente ad t1lteriori stu{li s1)erime11tali e clinici, affermc.t che nella grande categoria dell'a.· ma bronchiale essenziale quale fino ,l non inolto tempo fa Yeniva concepito, occorre disti11guere lln gruppo di forme per le quali è stato possibile <letermi11are l'agente sensibiliz~'lnte e provocatore dell'accesso; ed t1n altro g·r11ppo per il quale ogni indagine è rimasta neg·a ti va. !\e 1 primo gruppo si comprendono qt1elle forme da ina. !azione di polveri anima li o Yegetali, per le q11nli il metodo delle cutiteazioni a lla '\\.alker ha permesso in lln certo num••l'o di casi di s tabilire la natura dell'a gente sensibilizzante. In questi soggetti a Cl1tirenzione positiva si è osservato che la stessa sostanza che dà ct1tireazio11e PoSittva è ca pace <li detel'minare lo scoppio clell'accesso ùi· nsma; che allo11tanando la suddetta sostanza si evit.a la com1)<lrsa dell'asma, che è possibile desensibiìizzare l 'indi,·idt10 di fronte alla ste.<:;sa sostanza . Inoltre è .s tato possibile ottenel'e il traSPorto da uomo ad t1omo dello sta to di sensibilità mediante l 'iniezione i11 soggetto nt10Yo di siero d i a.s ruatico a causa asmog·ena nota. L 'indi,iduo sensibilizzato così J)assiYamente dimostra <:utireazio11e nett.3.mente lìositiYa di fronte a ll'agente asmog·eno del soggetto datore del siero. Negli ammalati di asma. da inalazione a causa nota, è stato riscontrata la prese11za di una crisi emoclasica ora parziale ed ora complet,1. comparente tra l'a1)plicazione della sostanza asmogena e Io scoppio {lell'attacco d'asma . La crisi emoclasica è stata osserYata anC'h e neg·Ii individui, già. anafilattizzati nassiY"amente, i11 seco-uito alla ina lazione della sosta11za asmogena. P er questo 1'0. crede .si ],)Ossa a ffermare che l'asma da inalflzione di !)Ol\eri animali o Yeg·etali Ya compreso nel gruppo dei fenomeni anafilattici. L'altra categ·oria di asma broncl1iale essenziale ad eziologia ignota comprende qt1elle forme a cutireazione neg·ativa, per le quali restano sempre come elementi di notevole ,·a lore i fattori costituzionali, endocrini, nervosi. ANTONA G. -

J1Jersensibilità da seppia oon n1a· rii.f estazion.i as1natiche, outcinee e gastroin test·l nali. - Riferisce st1 llil caso, il primo fino ad ora

comparso nella letteratura, coneernente l1na donna che andava soggetta ad attacchi di a~mn . Le cutireazioni pratica te con n11merosi estratti, fecero constatare risultato positiYo soltanto per lo estratto di seppia. La malata non a\evn mai ingerito seppie ma apparteneva ad l1na famiglia di orefici, che per ragioni professionali c10,·e,·a110 l1sare fl'equentemente l 'osso di se1111U:t esi)o11endooi ul-


(_.\:'\~O

XXIX,

FASC.

-4·5]

• SEZIONE PRATl C.\

le polYeri <.lell"osso stesso. C<>n tale polvere i11fatti e <"On opportuni estratti di osso di seppia o con l'ingestioné di carne di seppia, l·o. riuscì a proYocare J1ell<1 malata tipici attacchi (li asma <1coon1pagnn ti da turbe intestinali da eritema e ' talora da orticaria e da Cl'isi emocJasica. ..4.sn1 a. ep·ide;n.ico da « pediouloides 1·c11tri.011losu.~ ». T..i'O. ha aVl1to occasione <li osser\are 11u1uerosi casi di individui colpiti da at_.\XTOXA

G. -

tacchi di n~n1a fra coloro che erano adibiti allo ~-arico di gl(ano avariato, e ch,e presentavano quella forma Clttanea. nota sotto la denominazione di aca11"iaJ~i da. grano. Tale forma si deve nettamente lifff\re11ziare da quelle forme di agma cla farina a le11ta sensibilizzazione e con cutireazione positiva a~li estratti di farina. G. -

Alou1ie rioe,r che sverinierit(ili .1;ul cosidetto asina aria.filattico. Riferisce una I'ETR.\.GXAXI

~rie

<li stu<li compil1ti nel campo sperimentale. Dopo trvere <leterminato che è possibile sensibilizzare p<?r ,.ia nasale col siero le cavie g·iovani, '•ttenen<lo i11 es. e choc mortali, a sensibilizzazione a,·vennta. con la instillazione nel naso di ·s iero; • e-creò se era possibile sensibilizza re le ca vie giovani con estr~tti di pelo o di forfora, o lascia11dole crescere in nn1biente chiuso con 11na lleCora. f..Ja iniezio11e di proYa con estratti di pelo o di fo rfora i1011 fl1 seguita òa alcun fenome110 di cl1oc. 1~~1rin1enti negati,·i riuscirono i tentativi {li sensibilizzazione e <li 11l'OYocazione di cJ1oc nelle ca vie giova11i. co11 estra ttì di P<>lli11e. r...-o. insistendo ~ul fatto che non gli è riuscito provocare f<?nomeni r.nafila ttici con le sostanze riconosciute as1nogene. ritiene che 11011 si l)OSsa parag-0na1-e l'asma ai fatti nnn:filattici, e che anche llllO clei fenorue11i clinica1ucnte pii1 importanti, la dispnea, riYeste nell'a .:'lna caratteri diYersi <lalla disp11ea llegli anin1ali colpiti da choc anafilattico. Afferma che llClJ ·a ·ma 11on s i ottiene ve1·a a11tianafì.Iaooi, n1a soltanto <1e::t11afilassi, essendo la {lesen sibilizznzio11e snltnntri tempor<111ea . Circa g·Ji esperimenti di ~nRfiln F;$i i)assiva nell'11omo, ritiene che la ~ensibilitit <lcl soggetto che ha ricev11ta l'iniezione sia òoY11ta a semplice tossicità clcl siero iniettato. Conclude affermand-0 che l'asma bronchiale nelle forn1e definite come anafilattiche, non può <:omprt"nder:-:i 11el g·ru1)1)0 di f enomeni anafìla ttici.

CASTELLixo. - Prende la par ola per richiamare l"nttenzionc su l fntto cl1e Yeramente l'asma bronchiale nello 'Ua 1Uanifestazio11e r espiratol'ia è ben altra "o··a clella i1Jerpnea alli'lfilattica, ed insiste .·ulla importanza parti<:olare che nello sviluppo rlell~1 sindrome asmatica ha il fattore costituziona le 11ei SllOi Yari elementi, ma ]Jri11cipa lmente in 11 nello e11clocrinico e nervoso, sì cl1e il fenomeno ;1s1na tico pt1ò essere considerato come 1111 episodio cJella costitn7.jo11e individuale. Rispo11denc10 a Petrag11ani nota coJDe Jn positiYith <lell~esperimento clinico sia do\TUUt a lla facile permeabilità. delle Yie nasali i1el1·uomo sì che più nge\ole risulta il sensibilizzare <' il d<'~e11~ihilizr.are. Circa i risultati negatiYi ot,_en-:.1ti t1:1 l P l't1'agnnni nelia ca Yi<1. osserYa elle t.tli ~.l~Jti n0~·nti,·i 11on i10 ·son.) <."'ssere cliret ta1u011te traFRt;GOSI. -

1453

8portabili all'uomo e elle eg·li nene .sue ricercl1e hà sempre sperimentato sull'uomo climostranclo che nell'uomo è possibile ottenere quella sensibilizzazione per estratti di pelo che al Petragnani non è riuscito ottenere nella oa via. Per quanto rigi.1ar<la i tentativi di trasporto passivo di sensibilità, l'O. osserva che c-0n l'iniezione cli sjero di individuo . sensibile si è determinato un ml1tamento 11e lle condizioni umorali dell'individt10 iniettato, s ì che questi ha poi reagito positi,ramente nll'antigen.e sensibilizzante. II cr~'lre in tal modo una cutireazione positiva non vuol già dire riprodurre l'asma. Riconosce l'importanza del fatto~·e costituzionale e afferma che pur riconoscenò'o i1ell'as ma bronchiale il fattore anafilattico, no11 si deve paragonare l'attacco di asma allo cl1oc anAfilattico della ca via. Con Castellino conviene si.11 concetto che non si può sovrapporre l'asma a lla dispnea dello choc anafilattico sperimentale, e che ne llo sviluppo della sindrome asmatica ha importanza notevol~ il terreno con 1 uoi fattori, diatesici, endocrini, nervosi. . FRANCO

P. 1\1. -

sulla otl'llsilà

Riporta

osserva~ioni

17arave1'tebrali<~

personali e1)ntica <li. Grocco.

Accenna. alle modificazioni che l'al'ea di ottusità paravertebl'ale di Grocco subisce nelle cpato11legalie di varia origine. C IANOI. -

F. -

Sull e az·ion·i clell:ioduro di sollio 'introdotto 'nei versa nien,ti pleu,ritioi.. - Cita MARCANTONI

1

serie di osservazioni personali compiute introducendo ioduro di sodio nella cavit<ì. pleurica i11 casi di pleurite e ricercando poi l'ioduro nelle ltrine. Ha notato come nelle pleuriti a.cute. lo ioclio rompar e nelle urine dopo 2 ore. nelle pleuriti st1bacute dopo 5 ore; in quelle croniche dopo 16 Q 22 ore. Ritiene che la rapidità di riassorbimento sia in ra1)porto con le condizioni della pleu~·a e qui11di tanto più pronto qua11to più recente è il versamento.

1111a

..l

reperti ples.c;icl àa alt-i 1·rsviiratr;ri fo1·zat'i 1ie l ril ievi se1neiotici de'i pol1no ni e degli organi vioin'i.. - Richia1na l'atte11zio11e sugli spoDEVOTO.

-

1

1

1

stan1enti cl1~ normalmente ·Subisce il fegato e quindi la sua area di ottusità 11elle iu:: ;pirazioni ecl e~pirnzioru profonde. I.1a ma11can za di tnle sposta1nento è in raJ)porto con alterazioni del J)arenchima polmonare, con aderenze plel1riche o con n1alattie del fegato. Inoltre il battito della l)Olmonare è visibile nella eS])irazione forzata. E nella espirazione forzata, quando esista110 focolai })Olmonari p. es. tl1bercola ri, di p1ccola. estensio11e, si puè> con la perct1ssione rileva.r11e la J)rese11za, per il mi11ore strato di aria inter11osto tra il focolaio e la parete toracica.

Comunicazioni riguardanti la Tubercolosi. BUFFALINI

E . --

Oo1itri~uto

ai ravporti fra asn1a

bro1ioh,iale e tubercolosi. -· Ritiene che non sia

snfficie11temente dimostra t:a l'esistenza di una forma di asma di origine tubercolare, ma pensa che l:i tnbPrcolosi JJossa per la ~un azi-011c ~clerogena,. <.1et<!l'U1inare nel terreno ll)Ocl ifiCèlZioui fa \Ol'eYoli .111 ·inRorgenza de11 ·asn1a. ~


11. POLI CLINICO PrS.\.XI

-- ~

conl pl ica~· io11 i rc~pira toric ad tuùercolarre 'nella febbre <li J1.alta. -

• .

iuzpron";a

Da. osser,·azioni l)erso!1ali l'O. afferma che i1egli ammalati cli febb1e di ~Jalta sono frequenti le coml)licazioni respiratorie rappresenta te o da tracheobroncl1iti con facJli en1ottisi, o tl;.1 broncoalYeoliti apicali. più raramente basilari. I fàtti respiratori i1resentauo delle oscillazioni co ntempor~nee alle ''Uriazioni della febbre. Inoltre ii1 tali malati il fegato è n1aggiorrnente ing·rossn to e più profu~i sono i ... U(lori. T.1'esame dell'es11ettorn to pern1ette cli isoln re il micrococ.co meli tense:

BARLooco e

Ricerche sul ·r ica'ln b·io ·r e,·pi1·r1torio 1iei tubercolosi. Riferisce i l'isultati R.\FFO. -

ottenl1ti nell<1 Clinica di Genova ricercando nei tubercolosi le moùificazio11i i1el ricambio respira torjo sia })rin1a che doPo la cura tubercolinica, sia nelle \arie fasi dell'infezione. Ha notato che il tubercolo o che l'eagisce positivame11te alla proYn tnl>ercolinica J)Tes(\nta. giit molto tempo prim<1 clelle modificazioni (lella temperatura, 11na nettn modificazione <lel ricambio respiratorio. Ritiene che l'n un1en to clel ricambio respira torio no11 sia s1)ecifico della reazione tubercolinica, aYendolo n otn to ng1u1lmeute nel tubercoloso in seguito nlln iuiezione di zolfo. C.\Tl'.\~Eo

r•. -

La cu t i-rea..zionc

e~eu u ita

con siero <li. t1tbercoloso soggiorn.ato ·in velen,o integrale tubercolare sol ·ubile, oltre alla cliavnosi con1

sente il 1·ilie vo dello 1

stato di

1·eattirità

organica.

- Ha sperin1e11tato compiendo cutireazio11i con vele110 integrnle tl1bercolare solo, co11 'eleno integrale t11bctcolare mescolato n. siero e con1plemento e i11a11tenuto J)er 4 ore in ter1nosta to, e con siero cli tubercoloso solo. Ha ti.scontrato che nei malati in istato (li difesa si aYeva c11tireazione positiYa con \eleno integrale tubercolare olo e negatiYa negli altri d11e casi, il cl1e secondo 1'0. dimostrerebbe l1na abbondanza di antico1]1i circolanti; mentre ha notato. che nei malati in istato di anergia tt1tte tre le cutireazioni risu1t(l\ilno J)o·sitiYe, il che cle11orrebbe per una nbqonc1nnza di antigeni circolanti. R. E. - Ooleniia e 1nbercolosi. - L'O. })arla della cole111ia nella tt1bercolosi. ch'egli l1a ricercato coi metodi -l)iù receuti. In un b11on numero di pazienti, metà affetti da tubercolosi torpida e altra metà affetta òa tubercolosi evolutiva, troYò nei i1ri1ni valori lievemente ·aumentati. inclice di 11na reazione e1)nticn \iY<lce. ma già lie,·emente i11sufficiente, mentre nei secondi trovò cifre molto bas e, che indie:'lno il deficit d el fegato, cni è cle,·oluta buona i)arte della resi~ tenzu org·nn ica i1ella tubercolosi. LEONE

G. - • Autosiero-reazion,e é deviazione d el f'01n1Jle1nento nei tubercolosi.. - Ricerche condotte Sll indiviclni tubercolotici e su persone sane per ~tu(liare i ra1>porti che i11te rcedono fra affezione tubercolare. <leYiazione del complemento ed antosiero, ham10 co11dotto alle seg·ue11ti conclusioni: 1) La D. C . nella massa globale dei casi di t uher<'olosi nccertclti con tl1tti i su·s sidii, 11sando GoGLIA

'

[A~~O

XXIX, FASC. ~15 j

come a ntigeni l·i11tE:!grale ::;olul>ile vreJ,Jarato dnl Siyori den·rstituto 1\laragliano e quello ottenuti> da cep11i tt1bercolari umani. coltiYilti s11 agnr glicerinato e tratt:ati allu maniera del ~liller, è stata positi,ra nel 62 % dei casi, cousiderandone però i cli,-ersi stati clinici ha otten11 to nelle forme In tenti unn percentuale del 'j3.S %; nelle forme torpide del 61.5 %; nelle eyol11tiYe del 73.1 °~; nellé cachessie tl1bercolari del 33 °-~ clei ca~i. Xegli individui sani è stata l)OSitiYu nel 4. 0 0 clei casi; 2) I/a~1to-sieroren zione J)l'ùticntit c•ol metodo del Leone nella tubercolosi Jatente, tor1>itla etl eYolt1tiva è positiva circa 11cll!, ~~ , i11e11tr e i1elle for1ne anergiclie è i1ega tiYa. l'on1e lo è del vari i1egli indi,·idui sani; 1

1

3) I/autosie1·0 })tlò cst:er e oltre clle di sn~~ùi 1 •

diagnostico anche <l'otti1no n.iutu l)rog11o~tico nell'evoluzione dell'infezione tnberc:olare, perchè l'nf· fieyolirsi cli essa ir.dica 11na cli1uinuzione i)rogre~­ ~i,-a dPi poteri cli dife. . n dell'orgnnismo. FAXELLI rea.~iqrie

Z. F. -

Precipitnrea.~ionr cli a uto.sieru-

ne'i 11:a,ri stadi d ella, tu berculosi. -

nvendo applicato i clue metodi in 72 e-a -i. ha

I, ·o. i10-

tuto notarE> che la prec:ipitoreazione è n€gati,·a nf:•gli jndividt1i no11 tubercolosi, è po~iti,·a i1ei tuberc:olosi con forme eYol11ti ve, sc:arsa111entc i1ositi,·a nelle forme tl1bercolari caehetticbe o nner~;iche. l/a11tosiero-reazione. vre.·enta un'alta i)eree11t11ahdi risultati positi\i ecl P negati,-a ~olt.unto negli i11diYicl11i cachettici od ii1 i~tato cli anergia. A. D .-\ ZZI e

G.

,-Ii:RCELLAX.\.

-

.4 propv ·ito et vl

l'<Nuporta1nen to d el .'iero di sangue d ei tubercolo ·i di fronte a sol u.zioni di alcune sostan .:·c cv•

loranti. - l~e 80lnzio1li di alcune 8ostunzc.' <:olnranti (alizarin•l, pironina, rosso congo, ros~o neutro, e matossilina, ecc.), clete1·minnno nel siero t1i :::;angt1e di individui J,;~1' la IDassimi1 parte tubercolosi, lù formazio11e di 1111 precivitato od n11;1 floculazione. Lo stesso feno1ne110 ~i l)llò aYert>. ql1antunqt1e me110 inte11so, t1snndo ncql1<:1 tlistill;.1ta semplice in 111ogo delle sostanze coloranti. Questa reazione i1011 è strettamente s1">ecific:;.1 della tl1bercolosi, l)ercl1è si pt1ò avere anche in altre affezioni ql1ali: Neoplasie maligne con cachessin . 1nala ttie infetti\e ; e diilende presumibiln1ente da 111odifìcazioni dello stato fisico-chimico del siero i11 rn1)porto con la precipitazione clellc g·lobuline.

Uiferisce sni \eleni legati al bacillo tubercolare osserya11do che solta11to le \ere to~sine possono ~ssere ne11tralizzate, Jnentre ciò nou n vviene per le endotos~ine. Ritiene che la tube1colina non sia un antigene })oichè non dà luogo ' alla prod11zione di 11n siero ca11ace di neutralizzarla e verchè è una sostanza abiuretica. L ·o. rirorda come egli già da tem1)0 abbia emesso l 'i110tesi. formulata i1oi da Rosenthal, che la tubercolina sia una chi11asi la cui nzione sarebbe quell:1 di attivare i fermenti ae1rorga11isruo ca1)aci di attacc~1re il bacillo cli Koeb. Con~eguenza di C[l1esto ~!l rebb€' una <:lisintegrazione fermentatiYa del bacillo tubercolare, ina11ifesta11tesi con t1na reazione generale o con n11n rf\azio11e a focolaio. CENTAN:\'"I. -


[ •.\N~O XXIX , FASC. 45]

SEZIONE PRATI CA

E. - L<t ttibercolos1 polnLonare nei vece// i. - Ricl1iama l'attenzione sull::\ tt1bercolosi nei Yeccl1i e st1l decorso tutto affatto particolare che essa assume caratterizzato ~tnzitutto da l1na spieeata lentezza. Si. ritiene cl1e ciò sia i11 rapporto . <.:011 t1110 stato di immu11izzazione dell'organi~o e l 00. ritiene cl1e la tt1bercolosi dei vecchi altro no11 sia che la nlanifestazione di una infezione a <lecorso lenti$8ijno ori·g inatasi <l11rante la g·iovinezza . Richiam<l l'attenzio ne sul pericolo di conta-a-io cl1e i vece.bi tubercolosi ravpresenta110 peT i ..... bn1nbi11i e per i giovani. 1

r EHITI

A. -

Su l 1·cttore prog nost·ico dello .sturl io della forni ula, e1natica 1iella titbercolos·l pol11iOJla re. CH ta le osservazioni personali compiute nel Sa i1a torio di Anzi-0 ed a fferma cl1e solo si pos('.iRDARELLI

1

sono <cl ver e eleme11ti di prognosi quando sia110 .corn1:.ileta mente s tuclia ti tutti gli elementi della f orniula ematica . Ou tirea;~·iorie e ìin,foC'ltosi . D~1 l'ic-erche compiute 'ha. l)Otuto osse1·,rare che ad 1.ill~l linfocito&i spiccal<'l corrisponde una c1.1tirea('_\RDARELLI

1\.. -

zione debole, e(l inver samente ad una Jinfocitòsi l)OCO e:iccentl1ata una. c11tireazione inten samente pos itiYa .

Lo schen1c1, di ,4 rnPth nello cscret'1fo (li t ubercolosi. G-li 00. 11anno notat o -che uei t11bercolosi ad ogni modificazione (lello sche111a di Arneth c9mparente nel sangue, corrisr1011c1e l1na ug1inle modificazione dello stesso schemn nell'escreato. Riteugo11n cl1e dallo stuòio di e~­ so si l)08Sa avere un E:•le1r1ento cli valutazione dell<l resistenza clell'orgu11isn10. Il1c:c10Lr e PAcr. -

SERO~o. -

e

La te1·apla cuprica 'n(jlla tubercolosi ·nella, lebbra . - L'O. fa rilevare come i prepa-

l'ati c11pr ici a.bbian-0 11n'azione cicatrizzante ]ndiretta esaltanclo le ·d ifese connettive dell'organismo. rr'nli l)repara ti non dàn110 risultati netti uel1'1 t11.. berf'n l1>si r:o lm\)na re · percl1è ~cars.a è la. reazio11e (!On netti val~ cl el polmo11e; .mentre risnlta ti fa v01~e ­ ·y0Ji ,lit11110 n(llla tubercolos i ct1tanea e .nelln leb1>r:1 t11 be ro!5n. 22 ott0bre J 922. >:..' ndiita a·n ti1,1,nr·icl·i ana.

P1·es id.e11za : DEVOTO.

Gli itteri. R elazione del prof. L.

Z OIA.

L e r ice!·ch e di 1ìa tologii1 e di <:liniea 11un110 rimesso in c.liscu ssione lln p11nto <:l1e s i l>èusavi:t a ssodato de:finitiYamente; la pro<l L1zione cioè de l pigmènto biliare nella cellula ' . ep:t tica. È nece:3saria perciò t111a r evisione della ii$iolugiu e patologia della bilirubinogenesi; del i11oclo con cui si proc1t1ce l'itte rizia negli itteri, e del ·~ig11ifìcato clinico drila itterizia. P e rciò occorrP p1 eudere in esame dati cli ordine chimico, morfol11g ico, s1)erimentale e clinico. (' o nel uslo·n i. -

1

-

_,-,J :·i·1n·i oh inJioh e : tra i resultati assai notevoli •

dell<l. chiuii<:a dt-lla emogll>ùina e (lei SllOi derivati llan110 notevole i11teresse p·e r lft fisiologia i da ti

1455

seguenti: N~a e1no_g1obina, ematjna, porfirina. bilir11bina, bilinogeno Yi Bono qua t tro a11elli pirrolici riuniti fra di loro probabilmente per un doppio lega1n~ cn rbonico. Nella molecola sono éo11ten11ti quattro g·ruppi no1L ·s aturj, equivalenti lJrobabilmente due a dt1e . Colla ridt1zione di dl1e di essi eq11ivalenti, le proprietà de lla molecola della. ema t i11a, della por:firiua ; della bilirubina n o11 si rr1odificuno sostanzialmente (si formano i:nesoematina, meso1)orfirina, mesobilirubina) ; con ulteriore riduzione {legli a ltri cll1e g ru1)1)i qt1esti tre cor1)i iierdo110 l a loro cromaticità e si hanno tre corpi incolo ri: l'e1uocromogeu.o, il mesopor:fitinoge110, il me.sobilirubinogeno, quest'ultimo identic-0 nl bilinogeno. La mole<:ola della bili.rubi.na a confro11to di q11elh-l de lla emati11a e cle lla i:>orfìrina presenta una ossid.a zione clegli anelli pirr-0lici e q11esto ossig~no è tenacemente fi~sato così da n-011 es~ere distaccabile a nche coi più e11ergici riduce11ti, mentre la o~sidazione \:lella porfirina ~ fa nei g·ru ppi vi11ilici dell~ catene laterali ecl è fa cilme11te -distaccabile. P er ossidazione della en1a tina (o emoglobi11a) s i ha jn vitro con distacc0 di ferro la. por:fi1i11a; nelForganismo, e 5010 nell'-0rga11ismo :finora, pure co11 distacco ~i ha la bilirubi11a. Il priu10 atto clellri trasformazione par e ìt\YeI1ga nell'organism o Con r ossidazione degli a nelli pirrolici. J;a en1osic1erina è se1uplicemente ferro o un co1upost-0 labile di Ìerro co11 n11a proteina, senza i·np.porti con Ja bilir11bina. T)a,ti fisio l ogiol e òli1iici. Non si , a come si for-

mi emoglobina e da quali sostanze. È probabile cl1e la sintesi aYvenga solo nel glob11lo rosso e i11 un a tto 11nico non cla due sintesi diverse della parte gJ.obinica e clelta parte er otica, e cl1e gli anelli pirrolici s ian forniti da ~1lcuni a1ninoacicli (.ucido pirrolidi.ucarbolico, triptofa110) . (Jnnli sia la r agione clella dis trl1zione norma le del globulo r osso n-0n si sa; il processo ruorfologieo del st10 disfacime11 to è forse 1111 processo cli plasmolisi, cl1e. ordinariamente precede la liberazione della emoglobina. Se i11ter\engano cause emolitiche speciali a .seco11da de lla nah1ra di questa e della r apidità o m oclalit..\ della en1olisi si ha diverso comP-Ortamento delle manifestazioni l)<"ltologiche st1ccessive. I prodotti di trasformazione delJa clistruzio11e del r ig1uento sangt1ig110 nell'organismo ·sono la ematina, la porfirina, la bilir11bina, le melarline . Non è escluso che intervenga110 $i11tesi nuove. La bilirubina versa~'ì con la bile nell'i11testino vi si trnsforn1a per opera dei batteri i11 bilino· geno. D a lle quantità cli bilinogeno cl1e si trovan1) nelle feci e nelle t1rine, a cui assorbito clall' inte· stino giun·g e n. tra verso il fegato, si IJUò .stabilire la quantità di i1igmento biliare forll_latosi e q11incli il mini1no di pigmento sangt1igno distrutto~i. Un grammo di bilinogeno rispo11cle qu :Tsi esatta111ente a· l1n gr am1uo di bilirubina, a un gra.n1mo cli ematina e a 2.5 gramn1i cli en;ioglobina. Gi o1~­ nalmeute si distrugge da 2 <t 7 i1er cento della


IL POLICLINICO

(ANNO •

e1noglobina del sang·t1e che subito è rinnovata. I"'a ricel'ca. del bili11oge110 nelle feci ed urine ha clinicamente un grade -,alore. Per le malattie del sangue ci dice se una anemia è accompagnata o no da emolisi o è a1)lasti<:a; per llna itterizia ci dice rapidamente ~ i11 modo certo se è c1ata da ostacolo al deflu·s so biliare (nel qual caso è diminuito e può Rcompa1·ire il bilinog·eno delle feci), o da J>leiocromia biliare e q11indi se è dovuta a esagerata em0lisi (nel qual caso nelle ieci e nelle urine si avrà una quantità cli bi1inogeno superiore a l norn1ale, alimento che 11Uò g·iungere a 8-10 volte il i1or1nale). CJuesti dati si devono i11 massima parte all~ ricerche del Riva e dello Zoja.

Dati .sverinzentali e 11iorfologiçi. - Il coHiddetto RPI)arecchio metabolico reticolo endoteliale òel1·~.\.schoff compre11de le cellule <1el reticolo splenico, e delle ghiandole linfatiche e midollo osseo, le cellule endoteliali -,asalj, le cellule (lel Kupffer oltre elementi simili cli qt1alche altro organo. A. questi elementi si può riconoscere una parte cliretta e indiretta nella distruzione del globulo rosso e del suo l)ign1ento; in nlcune. forme l'azione emolitica della milza è ben dimostrata. :J1u oltre a questa funzione cl1e è preparatoria e fino a un ce1to punto . necessaria per la cell11la f'pa tica perchè essa possa formare bilirubina da questo materiale, gli esperi1nenti accuratamente Yaglia ti 11on so110 favorevoli a dar loro anche la funzio11e di produrre bilin1bina. 'Le cellule del Iit1pffer che si distinguo110 dagli aìtri endoteli vas;a li per cara ttcri speciali inorfologici e per la maggiore accentuazione in esse clelle proprietà. comuni a tutti gli e lementi del cosiddetto apparato reticolo endoteliale dell'.Aschoff, hanno certo funzioni in1portanti connesse a quelle della cellula epatica, n1a non formano bilirubina. Se esse contengano pigmenti biliari (ciò che è tlncora da accertare nei casi nei quali vi fu descritto) può spiegarsene la pre~enza come espresi:::ione della loro squisita pro1)rietà cli fissare sostanze colora11ti, e i11 forma granulare. Tt1tte le ricercl1e sperimentali fatte per indagare dove si forma pigmento biliare depongono nel senso della s11a formazione nella cellula epatica, nessuna Ti è che climostri in 1nodo certo la for1un zione anepatocellulare della bilirubina. .Anche la magg·iore quantità di bilirubina pre~ente nei liquidi infiammatori sa11guigni delle sierose non è dimostrato el1e ~ia di formazione autoctona. · Bil irit!Jin.e11iia. - Dimostrata la prese11Ut normale di ll1teina ne l siero (li sa11g·ue nor1uale dalJo Zoja, d0Vl.1ta agli fl limenti, e causa di errore per la ricerca del pigmento biliare secondo il Gilbert, 11a grande Yalore la (1iinostrazione data da Hij1uanns v. d. Bergh colla diazoreazione delJ'Ehrlich della prese11za òi bilirubina nel siero in molte persone ancl1e normali (1) . Ciò non 11uò do1

1 } I'oie:hè 1'inL1olo e il virrolo p ossono contenersi ne l sangt1e. mi pare giusta la l)l'Oposta del ~nb:ttini e rli :lltri di valer~i 11inttost0 della trnF1\)rn:·"\~io 11c c~el1~1 l iilirubiuu in biUYel'c1inn. come l

XXIX,

FASC.

-15 J

versi certo a maggiore emolisi e a pleiocromia biliare, non si potrebbe nemmeno mettere in rap· porto a i>roduzione anepato-cellulare di bilirubina essendo normale il fegato . La interpetrazione Lli ql1esta bilirubinemia Pllò a versi dnlle osserraz1 o- · iii del Retzlaff cl1e so110 favorevoli all'ammettere un riassor.bimento di pigmento bili.are (o di mesobilirubina) dall'intesti110. Che se non fosst> di1nostrato vero qua1tto il Retzlaff pensa di a\er dimostrato secondo i brevi cenni della sua co1nunicazione all'ultimo Congres~o di 1\iiedicina Inter11a tedesco, si potrebbe spiegare ammettendo che ~i ... .sta una soglia per il passaggio della bilirubin~1 tra cellula epatica e sangue che deve essere assai ba~­ sa per il rav·allo e per l'uomo nei quali vi è bilirttbinemia cosiddetta fisiologia e l)iù alta pe1· g·lì 8 nimali 11ei quali questa non si l1a. Come è n oto vi i! una soglia per il i;>assag·g·io della bilirubina dal sangue alla cellula renale. ~ da ::immettere in tal caso che la soglia e1Jatosanguigna sia diYersa nelle <liverse persone non essendo la bilirubinemia constatabile in ogni persona e forse possa essere influenzata da condizioni patologiche. In condizioni patolog·iche l'aumento di biliru1>i11a può non dare alcun segno clinico di sè (ittero late11te) o da re ittero sen7Ai che pigmenti biliari siu no dimostrabili nelle urine (ittero acolurico) n se il tasso bilirubinic-0 nel siero oltrepassa 1'1: 50.000. dare anche bilirubinurta. f;a differe11za tra i sieri che. dànno col reattive> dcll'Ehrlich la. reazione co:sidetta diretta o i1ronta e q11elli che dànno la teazione indiretta o tardi,·a si deve a òifferenze fisicocbimiche del siero stesM in rapPorto alla diazoreazione, non a diver.sità òi origine (epatocellulare o anepato cellulare) della bilirubina . Va fatta l111a ri:serva circa la possibilità che la reazione indiretta possa essere clata dalla mesobilin1bina e-,entualmente assorbita dall'intestiI).o. Varie for1ne cli itteri.zie. - J...e itterizie Y:1 nno divise perciò a11cora i11 111eecanicbe o da ostruzioneo pleiocromiche. Queste comprendono specialu1ente quelle tossicl1e e infettive e gli itteri emolitici_ Perciò che riguarda le itterizie ineccaniche e ancora più. gli itteri tossici e infettivi, va eon;Side-ra ta la possibilità. che la cellula epatica piii. I:>eralterazione del suo protoplasma, nel senso indicato, contribuisca a determinare l'itterizia . Importante è lo studio delle itterizie dissocia te e delle ritenzioni dissociite. • Clinicamente una forma di ittE>rizia ·dovuta alla -cellula epatica. non pare ancora individualizzabile. ma al letto del malato come nelle ricerche . r:>erime11tali è un punto meritevole di studio. n,~J punto di vista pratico la <leterminazione del bilinogeno nelle feci è u110 dei mezzi di mag·.ziore importanza per distingt1e~ la forma di itterizia_ Per gli itteri e1nolitlci clopo che si è stabilita la _ esistenza della pleiocromia biliare della iperbiline1nin, le ricercl1e sul ~nngue e gli nltri dnti of1netoc10 quantibtivo e qunlita.ti,·o 11er là d etL·rnli11 uzio11e della bilirubin~l·


,. ~_.\ NNO

XXIX,

.F'ASC.

45]

ferti clèl l n1aln to valgono a sta bili re o ad indagare la causa della emolisi e la natura del processo <:he è foncla1nento di questa, il che per l 'i ttero ~n1olitico è la pa r te essenziale del problema dia-

·-~nostico. Per gli itteri infettivi e tossici il gi11d·i zio diagnostico etiologico è il fon damentale. Per quelli meccanici, dopo che si è stabilita la ~~istenza della ipobili11ia della colaluria e della '4'.·olen1ia, si può porre la diagnosi della sede e -<1ella n atur a del processo stenosnnte dai dati cl1e :..'jn10 offerti dn llo stud.io del maln to. 22 ottobre. Secluta pomerid·ian,a. i~re

idenza : GruFFRÈ.

Discussione sulla relazione ·' Gli itteri ,,. UE Nu-sNo R. - Osserva che per r isolvere la l11uestione dell'orjgine epatica od a11epatica della 1lile ha eseguito la circolazione artificiale nel fe~ato e nella milz<.1 fuori dell'orga11ismo ed è giunto a lle seguenti concl usi )Ili: 1) che facendo circoJare sangue deftbrinato nel fegato, -si ottengono 1iigmenti biliari, iuentre non se ne producono fa<'L·11do circolare ncll 'organ o solo liqt1ido di R inger ; :2) che isolando n1ilza e fegato e r ipetendo la. cir·{·olazione si hn. quasi uguale prodl1Zione di pig111€nti biliari; 3) cl1e facendo circolare sangue nella ~o la milza non $i riscon truno nel sangue che ha <·ircolato nemn1eno tracce di bilirt1bina; 4) che sal n ranclo il così detto sistema reticolo-endoteliale 4(·011 collargolo, prin1a di procedere a lla circolazio11P. ha otten11to dal fegato produzione cli pigmenti niliari in misur~ non inferiore a quella incontrata I1€'lle precedenti rice1:c11e. L'O. conclucle quindi che -precisamente alla cellula epatica è deportata la .formazione di pig1nenti biliari. B.\.HLocco. - Riferisce sui risulta ti ottenuti dal·1a scuola {li Ge.1ova dai quali, secondo 1'0., si in1ò concludere che se la cellula epatica ha una i1u11ortante funzione €!laboratrice o filtrante di pig·rur'nti biliari , si l)llÒ però in alcuni casi avere nel1 'organismo produzione di essi indipendentemente ·rlalla funzione del fegato (\·aste ecchimosi e stra·vasi). Inoltre introd11cendo in circolo emoglobina JlrO\eniente dallo ste so individ110 e per via en··lovenosa, si pnò dal dosaggio della bilirubina nel ;-;n11gue val111A1re il grado della lesione della cellula ·.epatica. Oscerva come il relatore abbia ri·.cordato il metodo di Perroncito nella deviazione ·totale del ·sangt1e portale, e fa rilevare come la Ilri-0rità di tale metodo di indagine spetti al Quei;rolo ohe lo applicò sino dal 1894 . CARHER..\S. -

Riferendosi alle parole di Barlocco, :e discorde nelh1 affern1azione che talora si possa ~1Yel'e I>l'Ocl11zione di pigmenti biliari indipendentel.He11te dalla funzio11e del fega , e si crede autorizzato a cib da risultati di esperienze pe1~sonali . C.\.VAZZ.'\. -

Risponde dichiarandosi fal1tore delJa origine epatica dei pig·menti biliari; riconoscenB.\RLOOCO. -

1457

SEZIONE P RATICA 1

do i:>erò che data 1 autorit~l clegli ossei va tori e s1.ie· rimentatori si p11ò ritenere che yeramente i11 alcuni casi sia . pos~bile la proc111zione di pigmenti bilin1i sen·/.a il concorso della cellula epatica.

Comunicazioni riguardanti gli itteri e le varie malattie del fegato e delle vie biliari. FniNco .r. :\1 . - L'ittero nella .sin<lronie eniorroiclaria del Oastellino . - ('ita a lcune osservazioni versona li i11 casi di sindrome e111otroidaria di Castell~no,

con i tter o, nei qua li ritie11e cl1e l'ittero per i suoi caratteri debb~ e.·~ere consiclerato quale ittero dlt ritenzione. Alcu11e ,·olte i11\ece l1a potuto not'lre in casi co11si1nili nna cli1uin11zione clella resi. tenza globulare . I~Eo~E

R. E. - L'ittero nella vernicio ·a nialarioa. - porta un contributo alla questione clell'ittero nella perniciosa malarica. Si tratta cli d11e casi che, nel coi~o di 1.1na comita ta alg·ida, presentarono t1n ittero intenso . \ ·ent1ti a morte si riscontrarono vie biliari integre co11 lesioni celllIlari multiple del fegato. Iu questi casi è da. attribuire, almeno, l'ittero i11tenso e l'ina11ità della térapia all'ins11fficienza parencl1imale acuta nel fegato. Oontriùuto alla OO'noscen.:·a cl el 111 ecca n is1no cli az·io1ie d·i alcune sostan .~.-e cu111 1111en1 e>L t e ·util·iz.~ate tiella t erapia, degli itteri. ·

Di:.: Nu~xo. - l~·' O , riprendendo cç,n nuoYa tecnica lo studio di ale:t1ne sostanze rite1111te coh1g·ogl1e, dice che dalle .:ue ricere:l1e risulta come l~l l)Oùo:fillina. non possa eoni:;iclerar. i llll colagogo e . l)er quanto lievemente. te11tle .a11zi a (leprimere l'attività biligen~tica -del fegato. I solfati di sodio e di magnesio, mentre n piccole do.d prod11cono solo un modico .aumento <lel i1ucleoproteide, del residuo alcoolico e delle ·n1aterie orga11icl1e, a dosi l)Urgative, ridt1c'Ono energic:a111ente la sec.rezione l.>iliare (dal 40 al 60 ~~ ) fa11110 aumentare la percr.nt11ale del nt1cleop1'oteide . talvolta ancl1e la viscosith e, quel ch'è p~ggio, sp~cie col solfato di magnesio, anche sospesane la somministrazione seguita, per vari giorni, a c:re~e:e1·e il tasoo del n11cleoproteide ed occorrono in.fi11e 4 o 5 giorni pl'in1a cl1e la· bile riclive11ti normale. Siti nietodi di st·u dio della

1·it eu.~· iono biliare.

L'O., studiando il Yalore dei Yarj metodi proposti per lo studio della ritenzione biliare viene in base alle s11e ricerche sperimen' cane alla conclusione <:he. allo stato attali sul tuale delle nostre conoscenze, si possa fare ai fini pratici uJ.?. certo a·ssegn,amento solo s11lla reazione <li Hag, la stalagmon1etriu, il metodo di Van de11 Berg, e la ricerca clegli emoconi nel sangue. DE NuNKO. -

Sulla, f ·nnz:lo rial ,i tà epatica nell'ittero speritne1itale.

Allo scopo <li riscontrare se la stasi biliare modifica Ja funzio11e antitossica del fegato ha istituito una serie di es1Jerimenti operando su animali vnri e su animali sui q1u11i a veya provocato una stasi biliare legando il coledoco. CARRER!\S

G. -


11.38

IL POLJCLf:'\ICù

11:1 pot11to cou~~tn tare <·IH· ln l'11nzio11e <111titof.lHi<'tl dt'l ft'gatc• si u1a11tie1ll' c·o~ì illYil rin t ;1. Ntuclin1tc10 poi Ja c:TiHi t\111otlasita in Pnttn1nbi ·i g·ru111>i di :1ni111;1li 11a YÌ:-\lo <:b(\ <:<Hl la ini.()zioIH' cli i)e}Jto11p llel c·irc·olo J>ort:1 lc• :::;i 11;111110 c:1·isi l'JllOc-la ::;ic.-be intPUSt' t:n~i c·o111(:) c·o11 la i11i<'Zi rn1e cli J1<'}>tont> nti1 < irc·oJo g·c~1<:•rnh· ~l./.(, /Jl'tt alc1u1r f/lfeslioni relati1;e all(( difesa f'JJ<t/iea <:on/10 la anaftla.~::;i .

"-1 otto l ire l H.22. ,"{ed" I <1 a 11ti1J1erirl ia ll<t.

I >rof.

~('TI l' PFBH •

Comunicazioni varie. 1

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D. -

ltiCl'l'('/J<•

ffll'IJl(/{'(J-

rli110111ich<· 11ella en«r'falit~ epid<•111ica. - J,'(J., st11 din1111o con 111pzzi fHJ'lll<\(·o-di11a111i(·i lo stnto <ll'l s istenut llPJ"\·oso Y<'P:f'tn tivo 11ella Pll('E:'fn lite < J1i'1t•1nie:tl, 1111 rjHc·o11tr<1to qnnnto 1-.e_p;nP: . J) l~ 'n<l1·e11alj11n dii i11 g~11p1·t 1 rpazioni in ili-· fetto .·ì da fttrc a1111uetterp una qnnl"i <'o:-:tnutei 11<>:-;1 in pn ti to to11in . 1

( •.\RHER.\S G. - 1>1·ati<:<tlldo i11 n1li11111 li 8<-'11Rihiliz7'a ti, ln i11i<:'7-io110 :-:<.:at~uantc nel <'i1·t0Jo l)01-ta1t\ ha notato <:h<-> 11011 ~i ll:t la pro<luzicn1e di ('hoc·, e J>e11s;l c:l1e c-iù sia in I'èlJ>)>cnto e:o11 1111a iuodific-;1ziont• <l(;'ll';111fig-ene cloYutct a1lil <:PlluJ;1 e1>ntic·<t. Inolt1·e llit tpnt:1 to di in·n tjt·ilte • l 'i 11i<'zio11e :-;tu te•11,111t' i1e lle ~11tcrir, i111zic·hè n<'lle Yf\ll(' <'cl ll<t eoKì ottc'1111to u11n ;tttPnua~ion<:) <lC'llo rl1or· a11ntilattic·o. l~g;Ji lJC' ll"\H quindi the 1·:111tig-t'lH:' liOsto èl ('OTitHtto c·on i te:-;suti Sl'll s i bi li zza ti ]Jl1 rc11 grct11 Jnt ite clel ~no i1ot0re n11ntil ilttico <...:\ tlll' esi~ta u11 ·.1~io11p }ll'otcttl'ic:e noteyol<' <In J)nr t\:' <ll'l (('.\g:ato. l .\81'ELL1.\0. · - ~i ('Ollg,"l'<~tul;t ("<111 il l:t•latorp l)L'l' ;\,·ere q111•:--ti 1·iìHll'l<l to jJ JJt·ol)l0n1a flpg·Ji itterj llt•l «;\Jnpo d e lln ('1inita. lti('ol'dil il i11erito clel RiYa <' ri1npol't<ll1%<l <lPlle SUC l'Ì ('P l't llt'. l{ic·lli:lll.l;ì l'attenzioll<:" .·n Il;1 <lt-li<·ie11z<1 cli (·og·11izicn1 i el1 <.\ l-'i banno ~ ulle trnsfc>1·n1 nz ioni jnte1·n1e<lie ti·n e111oglu1Jiun Pd C'lll ,1 ti11a e OHsc rY:l tenue• CJUn 11.do nel) ' org·.1 11i~1110 n,· y011g;1 u11a ~1>i<-1·atn e1Holi~j. lt c~ llulf' di Ku11fc1· :--i c-;1 ri<·hi110 <li g·rannU clj <)111;1 ti11a. <. ~ir<·;t i («lBi <li ittl'l'O Ht'l1'7ièl ri tl llZiOJl(' ~i <loUl;lJ}(li.l ~(l tiù llOll }10};!-:;l <."S~ P l'\' u1e~~.. , j1! l';lJllJOl t.1 col fatto c:lie sotto 1111 in1pnlso e1noti\·o sit1 :-;orpa:-;:..;nt;t la :;;ogli<l tra la telluh1 E'l>a lic;l e il :-:;ang;11El. 1

1

1

\

Zor.\. ·- lti~pn1Hlen(lo ni Ynrt oratol'i, rico1·an <1n1r.it11tto i J;1rori c1el Tii\"•l <' lit loro i1111lortnnzn c li11i<« l H}Jec-ie nPlle n11~n1it' <' 11Plle itteri~ie. Os8e1·,,1 l'int0rt>sse c-llp h<llllh> le ri<.:erc-11<' c-011111i11t<) dal I>t• Xunuo. ~lJE'cie quelle 1'j.~ll<ll'd;111ti la c:i1·c·ola%ionp èl l'ti1it·in h~ clelln. Tnil%n, e tile,·;1 e:onl€l cla1 i ~srn 1l<t to. c.li e~:..;c. ~i a bbì.<1 11 n;t l1lt~riore· <·011fer1na '1C'l1;t 111n1tc:nuzn cli l111<l 01·i~ill(' n11~vn to-c:Pll11lnrt' <lt·i JJip:llF'Hti ùili;11·i. TA.~ ric·p1·c-he titntP clal TI;1rltJ«<·o c·o111'€'r111;1 no il <.:<Hl ·t-ltto c-he q11a1ulo 11el l'or~nui~u10 :-;i 1l<l en1olil.;i, ~0110 ~oltnnto Je tt'lluJ{.:\ E>pati('h0 c·l1e 1-,1·01lnc·cn10 l>ig·u1e11ti l>i lin1·i. t•o1 (':1o.:-t{1 lli110 ric·olloN<.·(l c·he <~:;;i. te 1111:1 1~1tu11a eirc·a lèl t1·it:-:for111nzio110 <le ll;1 c.·111og·lohiu;1 i11 bili1·11l>ina, e cllP il 1n1nto foncl<tllll'lltnle st;1 c·c.·1tan1e11te nc•1h1 0R:-;i<.1u:1.io1)(• <lPI g r11ppo ilirroli<.-c>, o~,~ic1<1z i on<• cli llat ll1'H (.'HC·111~iYttlll<.'lltP lJjoJog·ien , (' llOll <lll(•OJ'<t ri1n·ocl o t bt (' h i 111i<:n111 en t( ·. ('ire-.\ lù cou11111i('<lr.ioni <li l<''l'<ìllC'o e di l .. eo11e, <lon1:t 1Hln <l<l Cllltl'<llll l>i ~C' tn nto 11ell' ittel'o 0111or1·oic1:11·io <·c.H11e in qn<'llo <lei 111.1 lHrici non Yi fo:.;~e }llPi<H'l'<llltlè.l l>iJi;l l'l', VOl("]lt• Ìll tnl t<l.HO <'iÒ :-:;l)ÌC,!:.!;ht'l'l'h}H~ snftic:it\11tt}1u011te l'ittero ~e11zn lH?lli-:;1re nel 1lll:l lc.•.·d1n1e vnrti«ol;ll'<? della tclln l;l ('}lèlti <'n. l{it iPllP ('be jn ha.·tt allo .t;tto c.1tt11al(' clc.•Jle noHtre (·()1lOSé~ll%(' 11011 8Ì;l JlO:--sibi lt' tlH l JHllltO di Yl:-;t;l <-liniC'o c:hc 111u1 Ho ln cli:-:tinv,jone cleg;li ittel'i i:1 ittp1·0 iu0c·ca u i<'o ecl i11 i ti 01·0 vle io<.:ro1ni <·o. _, -<'l !JÌ<Jl'llO :2:J ottoùre 71(( aruto luogo la sl<lula in co111 1 11e cun lo .-.::.,Jciet<i di ('hi1111yia. 1

~) Il si:-;ten1n ;\utou cnno Hl c-ontrnrio h<l <1in111strnto n11 g1·nclo tli tono P cli t'('C'itnl>ilit1"'1 11iù o lllt'-

no 111<1 rc·;1 tn llll'nte 1-ìlllH'l'iore ;l 1111 1101·1u;.t, p;bttc·l1l> r <l%Ì011(' dcJl °;t tl'<>VÌ11a P J'ÌSlllta til ~Plll}1l' illf<.)l'iol't'· èl r111a11to Hi otti<"'l1l' 1H~p:li i11tliYich1i Ilol'u1n li. ::) ltH)rtono <1cl '"lgo <1i111ostl'n to <1<111 ';1 ziollP <lc·lla pi lo<:nrpin~1. . 41 80110 ·s oltanto p1·obntiY(\ le• v1·oye ottt>lllltt> («lll la tiroidina cl1c· tleterruiun 1111 PC'c-it<llll<-'1lto tlPL 'ng:o e 11011 del Ri1n1H1 tico. :)) :\011 {'siste <1lt11na <::ol'l'Plnzio11e fra (•tù ~ ~1·;1llo di clisf1111r.ir>1h.") p11cloC'rino-~i111pa ticn.. GJ IJtt ipo-Ni111vatieoton1ia è UH>lto 11ii1 c>Yitl('lltci·· 11€' llf' fOl'~l}(' 1'<:1(;€'J lt i. l 'l.\XCI. -

l.1a . i>1dru111r> oùieltira rl<'lla 1nalaria~

- ( '011 Je ric.·pJ'élle ~u11·c·~·q1Jornzionc del fegato 111 •1ln l'P,i?;ionp dor~nle. c·o1nuni<:;1t(• a l vrec·C'dentc' :!7° ('011gre:--:,o. cll~seris.·e l'a>'f'ft, relror•1>atica. as.o.;r;l11tu l>l'<>Jn·in «l0llu stato 1101·1uale, to11 le ~11e n1oc1ilic·:1zioui }Ht t0Iog:ic:l1~ ec1 i <'a rHtteri, il Yttlore tli11it·•." <' se111t'iolo~i<-o dell' area, retror1>((/ica 1·e1ati1:a elH~ si fot'llla i11 t11tte le 1-;c"'ttic:e111ie tifoicli. nel 1J1orlir• di B;t11ti e n e lla malarin.

Xottt.

11<->lla i11alnri;1 l'area r<·lro<pali<·o r< lalir" 11011 f<l J11ni clifPtto P Hi <lsso<·in <1 due altl'i si11to111i a1 u·lle 11etti e l)l'ec-i:-:i <:ostitniti <1:111:1 fo1 ·111a <1e11';1ia sple11ica e cl11 una 7-()ll<l <l'i1101·<1IgrRitt· ~11 bcosta lC' 0cl in ter<:oKtn l t.) :-;i11i. trH . ('}ip

0:-:~erYa

('he il Yero C'rit 1·io {l<.•C'i~i,·o, C'ioè la 1·ic·t 1c·1t <lPl i>al'ùR::;jb.1 i1el ~;.111g11P )><.'J'iferito, ri<?~l'l' t1111te Yolt0, l'on1·è noto, i1eg·utivo, onde lJil"Ogll n ginng~q·e alltl ]lu11tt1l'a clPlln inilzn. 'J'utti gli alt1·1 111etoc1i provosti no11 rag·g:i nngono lo s'(«>Jlo, <1 1111 ll<l Yi è 11er la diagno:..;i c:on l'e-Rn1np obhi~ttiYo; ~11lo il t>nnto <1olori1ìco cl0:-.-critto t' in1ùhlic:ato lll""l 1920 (1;.1 1 clott. I{. r.1g11iPllo <li :'llc•lli llPl !)o :-\}l<ll'i11· in tercosi:<tl0 tl'ù l'a 8C€11Jtll'(.'\ llleclia P V<>sle1'ior~ KllltOlll<l ()rd i11nria111e11te costante RlH'c-ie nplle j11ft•zi1111i di ;tlltit<l dtl~"1. ('cn1 1·0.·:-:0rYa/.ione <li 1111nJe1·o~i c-.1~i di tnttC' lr.-· i--pc.•c·ie cl'i11f<..zio11e l' ...\. hn tl'oYato c·lJP:

J ) f/ain di ottn~itù R]llc->11ic-.1, J>a1tPnclo <lull'n~l'elJa1·e })o::;;tetiol'e, n~l':U 11H' la fOJ'Jllil qnn<ll'i1 t.1 1 Pl' l'~s01'e il cli;llll<'tro orizzonta le i1gu;1lc'\ <t l Y(->l'ticall·(' lo ~i11101·ct nl'clinflria entt' <li 1-2 {'lll. •l <1iff<'J'Plll':1 <l c•llc:) infP7-ioui tifoidi lH?ll<' qn;1li il din1netro ori.zzoJttnlti l'isu lta (lo11pio (},eJ v~rtiCHl<). ~)

e'<n1

l:i <lolC'e pr0~~·done dig-it:1 le luug•l gli 111li1ui ~pn:;,,i i11tercostali e<.1 i11 ~otto <lf'l bordo C"ostnlP ili 1-\inistrn :-:;i troYn una. zona <l .ipPralgftsin ,.


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1430

SEZIO~I': PH:\TIC.\

<·ht3 "'i 1 iYvla t(1 lYnlta <.:011 <lolor;1bilitit in tntt<l l:t re~ionP 111n ortlin<l ri~1111e11te , oltre a l vu11to lloloriti ·o tli l)ag11i01lo, «011 111111 ~t.-ri ·~ (li. in111ti <loloritic-i «l1e l"oi11ci<lo110 e~<1 ttn niente con ql1elli Ht:t hiliti cl;1 ,,~a ll eix }Il\}' ]~ 11(_-\Yl'él l~ ie. Il <lo lOl'l' viù ,;iYO i-ii proYtH:èl sul p1111t<J C<J,r.;fale i>o~to i1111;tnzi nl bordo

lilJPro tlell"XI cos toht. i11p110 i11te usn1ue11te sul /Hl1tto arlrl<1111 Uu1 l<' s i tnn to snll'in tp1·s0zio11l3 d e ll'e 111i<.:lllYPilJ'e <:<Hl l;t hisilint«I, <_) ~ul punto rerfelJrale . eh<' talora lll:I ll('èl. lll lll'OS::\Ìlllitil clell'articol<J ZÌOll() Y<'l'tl'Ul'<l le dtl ll"Xl ('OHtO l<t. I llll uti <lOl()l'()l~i vu~. 't)l\() troYnrsi Jnngo il llE'rYo i11ter<:o:-;t.ttle ::-:uperiol'e o<l inf0rio1·c <.' <111<1 lc·he l'<l l':l volta Slli 1>1111ti 0111ologh i <li destrn. J /i11tC'11si til cl(-\1 <.lo1ore è \<l i·i<t t\ l>l'Ctloìllina Ol'<l i11 1111 l>u11to, or·1 jn l1ll èl ltro. :n °X('ll:t rc.:agione tnl'n<:ica posteriore si l'i::-<·011tr<l. i11fi11P. l<\ fol'lll<lZio11e tlell'arPa retro<'J>Ofic<t J'( i(/ I i rii ('Il~ l-\O\]'èl st,l l>t'l' ~--! C:lll. l' (/ /'('(( (( .r.;.\<Jl /(I (( ·i11 tutta l <t sua lnn~l1~zz;1 <? si vrolnugn insi<'lllP <·on qn0~ta nPlln r eg·io11e Jlèll'<tYertebralp sini:-;tra ti110 <I 7-S c-ul. P più <laJh1 li11t.>n s11on<liloiclea. (lnl-'sti sinto111i so110 I;\ n1;1nire!-=tnzione feclele delle <lltf'razioui 1n·o11ri0 <.) ben i1ote cl1e fnt:11111e11te si :l\ Yel'<lllO lH.•ll"infezione 11<11ustre. J .,"illgl';\1Hli1ne nto <lP ll ";1 in ~}J1 e uic·n si deY.0. a ll 'i1tt->Yitn hile tn n1pf;t zi 011(\ <1,\lla 111ilza ~ r-;i ha 1>ri111,1 ;111co1·,1 c:he (]n-e :t<t sia gi111 tt<l nl grndo <li e-ss:ere nvp1·er.%abilP c-011 l<t J1aJ11nzio11(.>. l .. 'iJJel'<llge:.::i;t ~i ùeYe n loc~1 lizzn;1,iont~ toi-:~i11fettiY<l sui ll~l'\i in..terc·o~tn li e J>ro111·io in flll~lli di (jU(•sta l'Pg'ÌOile VE'l n1al tratt<lllle11to trauJll n ti('<> proll otto <la l la bru H<:a tl1mt-fazio11e ~li lf'u ic·a stira la C«lJlsul:l e tlist<lc:c·a tra loro i fop;l~<.'tti JH'ritonE><lli <lt•i liga111e 11ti cli :-:nsteg-no. E la for111:1zioIl<' <lell'((r<'f/ rf'/l'O('JJ((fic-a rel((fii;a è la inn1life~ta­ zionp ~e1lll'iologica (lelln vec-nliare tnn1C'f;1zio11e del ft->f?::l to n f0gn to infettiYo per le alterazioni <lOY11t0 •t lh~ ~D:-:tn BZP tossi('he c·l1e <Ì<l lln llli Jzn. :-:(•dp princ·iJl<l h~ <1P11 "i nfpzi,n1P, gi1111g-0110 al f~gn to (\ ttrn Ye1·so la ,.<'11<1 :-:plp11i«n (~ ln }l01'tèl. Qua iHlo cln 11 ' p:-;;\llH' obl>iettiYo ri~nlti cl 1i:11·0 0 c-01npl<... . to, il l'ili<'Yo di questi tre sil1ton1i. Ri otti~-

la :-;iutlro111e !-lPJll<'iologi<:n <' 1'1\.. uff<'1'ltlrt <:lt<.:' ps<...:a per111C'ttP la tli;12;uosi ])recoee iu 111odo <:erto 1•Prel1i-> s<-;1 lnris,•<\ <lii f'intorui, cl1e so110 la 1nnnifps t<l r,i o UP i-,p1nvio11 >.e:i <:a di <1l te l'èl zi oui o rp:a 11ic·11 t' 8en;;.a lP qnnli no11 Yi è 111n1:1riil. llP

I>.\HI. -· .\. }>l'O]iOSito <lel <10 J01'e SJ>ltllliC·o OSH(:')''·n «llP ep:1i. lo h:1 ri ~eo11tr.1to 1«:1l«1n1ente, <:> J1oic:l1è le fciJ'111e <li J11al11 rja che egli 11 ..1 èll'11to o<·t"n8ionf.> di ,·p1lt>l'E' c)rano i11 g1'an<l0 u1ng:giornnz;1 <li t(\l'Z<lll:l l>enig11a. tlonl<\1Hlè1 st• i t'H~i nei uunJi il ( b111ci ri lc.),·(l tn IP <lolor0 i1011 Hi riferis:;;:ero eYe11tu;11n1c11tt• n t0rzn11n ll11llig-nn. 1

]lllJlti <luln1·0:-:;i <l<t lni i11cli('ctti sinno tali ..1lh1 vre~~ione solt.1uto, (:> (•()l'l'i8}>01Hlano ni v11nti cli , ,.a lle ix. Nei <:;\si ('}lp <•g-li ebhP n10<10 cli :-stnlli<-1 re, l 'ei-;a111e del HHllg'UP <liPcl~ l '<·lH: rto lJOSiti\O })el' la te1'Zèl11<l bcnig11n. (

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J\[l'sr;-.11:c1 {1B.\ 8HO I~.

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sifilide. -

<.:'svc1·ip11zn per~o11nle J1elhl c·t1 rn cli nu111erosi Jna lati tli H"ifilide è gi11uto alla eo11yiuziou<~ ('he ve r ogni lll<l lè1 to esiRte ltna J)<-1 rti<'<>l<l l't> llO:-if\ ~tf'l'ilir-za11tf\ <:11e P. i11clicnta ~la lla l)t'l'IllllJH't ttC' ll<'gati,·iti'1 ·tlelhl t "><.lzione <li V.~<l~sf• r111an11. Ritiene <·ltc 11011 si.1110 ntili l e c10~1 alte , 1ua vinttll!';to qn (·]le n1edie riV Ptu te e <:l1e 11011 si dc bl><l ina i su 11e rtt re la (10 ·e di étg. 1.;J i>e1· c-hilo di llf','{). I.1.eli1ni11nzio11e <lf'l Neosn 1Y:.11'8èlll in 80g:~etti <1<1 orgn ni s;1 ni si <:ODl}Jie i11 4-;) giorn i, tnentre è i1ot0Yol111e11te l'itatdata <IlHl ndo esis ta110 lesio11i ('pn tic·l1e o r(lna li, NJ i11 tnli c·n:-;i <X:C'Ol'l'(:\ u sare la 111.1:,sinHl 11l'l1<1enza. Cred e veric:0loso l '11so inizi<lle cli dosi Dla ssiu1e i11 St>,r:;n ito a lle quali egli a\rebb0 <)s.·erYnto più fne;il11H·'11 te. la co1n1><·11·.-.1 de 1 fp110111e110 <li Erxl1eirnf'l' e<1 afferilla el1e 11011 si <lt>\·e i11terron11)ete la Clll"<l c:o I Hl-l si 110 <.l ' 11<~ In r1.-1n z loIH' <1 i \'\'a s:.::e l'lll él nn no11 :-:ia

n gatiYn.

l~RlJ«I. -

La rca .~: io11<' di J)f' >'{il rr sf ri 11ell" in1

ic~ ioni tifo idi. -

lln tro,·nto l:.t reazione di I>e ~il\'estri i>o:-:it i ,.a Jl<:'i tifosi al :J0 e J.o giorno di 111:tlatti.1 e<l <llll'lle positiYèl in iudiYidui Yùccill<tti. l•ocllP Yolte e8 '(l fn l'o~itiYa i11 nffetti cla n 1t1'<' 111nla ttie; ~·emvrt' IH.'P:èl tjya i1ei sn11i. }lIELLO

G. -

JJ'().

La t r.ra/}ia <lel

articoI tenta-

l'<'U111ati.su1u

lare .colle 11,uclei11e <' rlC'rii:ati fe11ili<·i. tiYi cli ter1t}Ji<l (-'D<Joyn111J.'èl He:1li<:ilié<t ~Je l r. a. u.

tlo\·11ti al Sejournet, ::;egnito 11-0i tla nn1n~rosi ;.111tori, ]1an110 con·c lotto alla <.:01H·lu:--ion0 c:l1e gli ef• J'etti cur;.ttiYi so11u i11feriori a qn~ lli ottenl1ti }Jer Yi<l ol'nle, Hv ee:ial111ente v(_-)r<.:lJt\ il 111et<Hlo 11011 per 1nette la ripetizione dell<.' clo:-;i. I tentati"i clel 1>c•n t~('h <_) tlel ~estini <:olh1 11 rot1·011ir1a i)e1· Yi~1 e 11do \·r110:;;;;1 11011 hanno nvpo1t<l to inig:liori ri~11lta ti. J...a ~01u111inistrazioll(-', d a 111olti tPnta ta, tli met;1 lli c·olloicla li, ~ieri e i11·otPi11e ,·nrie, })f'r Yia e 11t1on1u:-:c·olèl ie, c1eYe e. :-:erP ;t :-;s<1 i ('i 1·<·0:-;pettn P<'l' ~Yi­ l:1 re le c-ri:-:i enJo<:l11sith 0 , t:111 to <1.111110:-;e t.1ll'a1)1Jtl1:1to <:~1 rclio,·ascoh1r0, es:-.e1Hlo Jtot;t i1el r. a. èl. l:1 fr0qne11za delle lesioni <'n<10<«11·di<1éh<'. ..A.Ilo SCOllO tll in<.llll'l'P 11Pll ' org-.111 i :-;1110 llllè1 Yalida (lifc8;t co11tro l a in~1lntti:1, ;t ll" O. è sen1l>1·ato OPJlOrtnno cli èl.tlope ral'e l)e1· yia f'tHlo1nn:-;<•nl.[1 l'e I~ nu<·l~int•: è i1oto <:oJne ~:-;:-;p ngis<·itno sugli org;<1ni t\n1n t<>l)t>ietì {·j , i11cit.l iul') il ll:l ipcrprnduzione di let1c·utiti g;r;1u11 lo:ai, .·e1·y~1H1<) di 11ntrh11ento <l q11eRti lt' t1coc· i ti. e~;l l tan<l on(.) il lll<l c·rofn g·j s111 o. J)t•Yt.) tc uer:-;i <:onto J>iù ehP <lc,lh1 illPrle11citosi. l l-•lttiY<1, . . 1e ll·ilH1ice fag·o<:ititrio clei lenc·oc·iti in ;l

\llllf'UtO.

}] poi

llOtè1

l';lzinne tlirett<l S1ll

gt'l'lllÌ

}latogeni


1460

lL POLICLINICO

<1e1 me110 tossico dei {leri va ti fenilici, l 'nseptolo. All'O. pnrve qui11di razio11ale adoperare contro il r~umati smo

acuto febbrile u11a com·b inazione di nuclei11e e radicali fenilici (trifenil), già usata cou buoni r1sultati in molte fol'mi:! infettive. In 26 casi, trattati in vario stadio, si ebbe diminuzione o caduta della temperatura, si. alleviò il dolore, 5:lComparve gradatamente il gonfi.ore localizzato ao·li .arti non si ebbero complicazioni di nessun o ' . ' bO'f·nere a carico del miocardio o dell'endocardio. L ·albuminuria presente in qualche caso, venne n nche il cessare. U110 degli effetti delle nl1cleine, J)er le basi puriniche in esse presenti, è inoltre l'effetto dit1retico. Nelle forme di sciatica re umatica, confermando l ~ esperienze del dott. Sa ntang·eJo, della Clinica Neuropatologica di Ro1na, si otten11erQ pure buoni e costanti riisl1ltati, eccetto nelle forme con pre0·ressa atrofia.

[_.\.x~o XXIX. FASC. 45J

i1ota ltgualruente tm rapido abbassamento della pressione arteriosa. STANGANET_LJ. -

"'Valore del sinton10 di Teissie·r

Pigliando in esame il r1oto slntoma di Teissier sulle ao1 ti ti addominali e consistente nella ipertensione della pedidia con le note tre leggi, l'O. ha eseg·nito t1na serie di misurazioni della pressione arteriosa in individui affetti da lesioni aortiche e in individui sani dal 11unto <li vista cardlo-\aSCoJare. Da ques te ricerche eseguite coi vari appareccl1i di ct1i si dispone in clinica, 1'0.- vie11e alla conclusio11e che il sintoma di Teissier i1011 può dirsi patognomonico delle. aortiti addominali, verificandosi t111a differenza cli pressione con vantaggi-o <li quella della pedidia a11che in i11dividui sani. rielle aortit i addo1nilnali. 1

P. - Concetto clinico ed a natornopatologico delle aortiti addotnin.ali. - Riferendo ùi una cinql1antina di sezioni seguite all'Istituto AIELLO G. La ·r ea.z ione del triptofan,o nel lidi Anatomia Patologica dell"Universitù di Napoli, quido oefalo-raohidi ario nelle v ariP for11'ie di m el ·o. dést1me che l'aortite addo1ninale, come entità nin.gite . - Per meglio indagare la composizione c1jnica per se stante, è molto più frequente di cl1imica silfi a llo stato normale che ·patologico, 1'0. quello che non si crede, sia vercl1è il clinico non Ri è -0ccupato delln. ricer et1 dei prodotti di scissiosempre esplora questo tratto del grosso vaso, sia ne dell'alblnninn in numerosi campioni d'i liquido perchè la su~ sintomatologia è talor a mascheraL'l cefalo-rachidiano ricaYa ti da soggetti normal~ od da sind 1·01ui re11ali, epatiche, gastro-€11teriche, ecc.: n ffetti da varie forme di 1neningite. La ricerca del cl1e ri1)€to110 la loro g·enesi clalle alterazioni aort1-iptofa:no è .st.:'lta esegl1itn colla reazione di Voitiche a livello clei ·rispettivi rnmi, renali, epatici, ::;inet-lì1u rtl1 con lievi moclificnzioni. gastro-ente rici. Le lesio11i aterosclerotiche dell'arNel liquor normale !a l'eazione d el triptofano è co e dell'aorta toracica non solo non si arrestano 11ega ti v.a. mai a livelln dell'orifizio diaframmatico, ma in La ricer C'n ha importanza cli<.lgnostica differenutolti casi son o accentuate ed esclt1sive del tratto zia le n~l liquor perfettamente lin1pido (acqua di ndcl ominale, Altre volte le lesioni aterosclerotiche r occa) nelle forme di me ningismo, meningite sieesclusive clel tratto addominale si riscontrano nell'Osa, mening·ite da lues e tubercolare. Gli esaminati ottanta liquor, hanno tutti rea-· le nefriti, nelle cirrosi epatiche, nelle gastro-enteriti, nelle capsulopatie. Da questi dati, l'O. dedut'e gito negativamente alla reazione d el triptofano elle, verificandosi le lesio.J.i <li aortite quasi esclutranne n ei casi di meningite tubercolare, con desivamente nelle donne che, a cat1sa di gravidanze corso clinico classico e diagnosi controllata. })regresse. hanno subìto ripetuti s tiramenti dell~ È suffici~nte a scopo clinico l'accertamento della. com1)lessa arn1atul'a nervosa periaortica e in indiJ1osi ti vi tà della reazione. Circa il significato di Yid ui a costituzione neuropatièa orig·inaria, l'aor·essa probabilmente si tratta .di un prodotto di tite addon1inale va considerata, dal punto di vise:iiBsione de1ivato dalla fìbrina, per azione dei sta cli11ico e ' patogenetico,· come la localizzazione f ermenti autolitici propri di essa (1). elci soliti veleni arteriosi, in un locus resistentiae :\1ARRASSINI A. Ricerohe sperinientali sulla. minorato da offese nervose agenti esclu,s ivamente 1>ressione arteri,osa d el sangrice. - L'O. osserva codal simpatico addominale, e in cui irritazione llle la ipodermoclisi e la flebochisi in coloro che simpatica, secrezione adrenalinica, veleni circolanabbiano perduta note \r0le quantità di sang1.1e, i11ti rappresentano i tre momenti di l1na patoge11Psi unita ria. ua lzi s-0lo temporaneamente la pressione arteriosa, che _poi rapidamente discende di nuoYo. Ft1 PARI G. A . L'azione del tabacco sul sist e1na s uggerito di usare liquidi che più difficilmente pascircolatorio. - Introducendo per via endovenosa "'· nssero cl ni vasi nei tessuti utilizzando una sollte per via gastrica estratti di tabacco opportuna7.ione di gomma al 6 %. Da esperienze eseg·uite 1nente preparati l' O. non ebbe a notare mai ipe rRul cane l'O. ha osservato che anche le soluzioni tensione, anzi costantemente ipotensione. Soltanto <li gomma pure determinando un aumento della <:on l'introduzione per via bronchiale ri-scontrò un n1assa liquida. del sangue non provocan9 ohe t1n al1mento della pressione arteriosa. Le suddette fugaee e lieve in11alzamento della pressione ·secsperienw ripetute con la resezio11e del vago o del f.·11it..'l d a un rapido abba~s·amento. Non solo, ma clepressore fecero constatare che col taglio del va~e l'iniezione di sol11zione di gomma è fatta congo si ha t1na accentuazione della ipertensione, col tc1nporaneamente alla sottrazione di sangue, si t ag·Iio del depressore u11a più spiccata iPotensione. STAN'OAXELLI

1

(1) La tecnica delln re~zione è stata Pll~blica ta 11f\l Policl i11lco, Sez. i>rat1ca, 1022 (2J nvr1le).

Osserva che non crede si possa IJaragonare l'intoss i~azione da estratti di tabacco, MORELLI

E. -


I

(ANNO XXIX , FASC. 45]

SEZIONE PRATI C.\

con i·intossicazione da fumo, entrando i11 tal caso in azione numerosi prodotti della combt1rstione clel tabacco. Ri~110nde

elle sul concetto di tale distinzione ha già iniziato opportune ricercl1e. PARI. -

1\fORELLI

E. -

In1portan.~·a patologica dello spa-

snio della, 1neclia, arteria. -

I/O., doJJO a\ere no-

tato come gli appa reccl1i ii1 11so per la presa di traccia ti siano fonte tt1tti di causa di errore, ricorda i la Yol'i c1el Forlanini sull'arterospasmo da lt1i nettame11te indi'ridualizzato. Con 11n apparecchio proprio l 'O. ha co111pit1te nun1erose osserYazioni l)()l1e11do i11 eYidenza che l'a rter0-\9pa smo doluto a SIJ<1smo della media arteria è accompagnato a note,·ole differenza fta le due pressioni massima e minima, mentre nell'arter ospasmo dovuto a spasmo ca1)illare scar ::;a è la ,d ifferenza fra le due {lressioni n1assi1n'l e minima. F uLCmEno ..A. -

Din1ostra u11

a pparee!cliio scriven,t e elle perniet:te di ottefiere 'lln, oard'iosjig1nogra111n1a compl~to . BoLAFFI

_.\.

--

Si intrattiene .breYernente sulla

presunta influenza inibitricé clella, niilza s11Jll'attiv ità eritropoietiça clel 1nidollo delle ossa.

G. -

La lipemia 1iell e ·n 1alattie degli orga11 i rnl a topoiet'ioi. .A.doperando il micrometoAIELLO

do di Bang, coll~ modificazioni c1i Condorelli riguardo alla estrazione, 1'0. l1a c1eterminato nelle principali affezioni degli organi emopoietici, oltre delle · d11e ~11ddette frazioni colesterinicl1e, i grassi neutri, gli aciùi gra-; i e sapo11i liberi e(1 i fosfatidi. Nei casi finora esa1nina ti no11 si ebbe a riscontrare i1Jerlipe1nia, nè li1)emia latente, però può aversi spesso, i1elle anemie secondarie, una modic:t ipercolesterinemia. ~ ell' anemia ver11iciosa il r apporto tra colesterina eterificata e colesteri11a libera differisce dal norma le, ven~11do a dimi11uire la colesterina eterificata . Nelle anen1ie secondarie, nella clorosi e nell'ittero emolitico si ha una tendenza all'inversione (la colesterina libera supera la eterificata). I.ia importn11te frazione saponi ed acidi grassi liberi è diminuita nell'anen1ia perniciosa, ment1·e i::.elle altre fol'me m-0rho~e si hanno in genere lie,-i oscillazioni del normale . . I dati •') ttenuti poi in lln caso di spirocl1etosi ittero-emorragica, dimostrano 1111a ipetli})emia, dovuta ad entran1be le frazioni colesterinicl1e ed i valori di acidi grassi e saponi sono co1nva rabili a qt1elli dell'anemia perniciosa. A. - La 111orfologia, clel sang ue nel veccJt.io. Dallo stt1dio com1)leto del sa11gue in alct1ne ce11tinaiu di vecchi, l'O. 11a potuto constatare cl1e l'emog·Iobina oscilla tra i valori <li 0.60 e O.G3 nelle donne e tra 0.70 e 0.75 neg·li 11omi11i, che il nt1mero c1egli e ritrociti è per lo J)iù superiore a Ila media dell'adt1Ito ·sa110, che il uumero TERZA~!

14Bl

dei leu<:ociti si aggira attorno al le cifre i1orrnali, che circa la fo rmula Jeucocita.ria i i1eutrofili sono in nt1me1·0 inferiore alla i1orma . mentre in a llmento sono i linfociti, re. tando gli a lt1·i elementi €ntro limiti norn1ali. E. -

Oonteg11,o delle piastrine nella, rea,zio1ie ana,filattio1i, dei sfrigoli orga.ni. Ricorù a P ESCI

con1e le iniezioni di antigene nella vena porta cli a1tirua li anafilassati dia la morte in una parte minima di essi e come si volle attrib11ire .alla ftm zione a11titossic..1. d'el fegato la inn<X!uità della iniezione per via portale. Cita co1ne a riche Ta iniezion~ nell'aorta discendente non determini la morte dell'animale. a11cl1e ,se i11 dose più volte mortale. 111 entrambi questi casi la reazione di flocculazione si verifica ugualmente come è dimostrato dal co11tegno <lelle piastrine cl1e da 500:000 scendono a 20,000. L 'O. conclu{le che poi{:hè pei capillari periferici i1on si può invocare alcuna azione a11titos·ica, si l)Uò presumere cl1e in tali casi si tratti cli sostnnze flocct1late che vengono trattenute nella rete capillare. G. - · Riferisce sul dosaggio del 1nercurio lle l •s angue, feci, uri11e di. avyeJenati da ·Sul'li1nuto trattati col sondaggio duodenale e su alcune e perienze col later~li nel cane. PEzZ.\LI

V. - Si intrattiene ·s ui 1iaftolipoiài, ~ ' e sein una seconda comunicazione st1 a·n a.jila ssi PIAZZA

crez ione interne.

P. - Rifere11do sulla int·r ade·r nio'r ea~iune nell'echinococcosi, fa i1otare come i1el siero del malato sia presente llna sostanza che i.mita nll'antigene dà luogo ad una 11uova sostanza tossica che egli indica come echinococcotossina sulla cui azione ha importa11:i:a preponderante la presenza (1el comple1ne~to. I..;un101ANA

GOGLIA

G. -

llnovo

erpno pe1· la stenosi mitra-

Nei molti casi di stenosi mitralica pura osservati e studiati gli ultimi anni a ~l 'ambu­ iatorio delle malattie cardio-polmouari, 11a notato che <Jegli infermi con latente ectasia ed ipertrofia dell'orecchietta sinistta, che sfuggiva ai vari metodi d'indagine di comune sen1eiotica fisica. ma che si nlostrava evidente all'esame radiologico, t1na zo11a d'iperfonesi alla percusdione debole della regione ascellare di · sinistra. Tale ipe1 fonesi dunque deve metter~ i11 guardi!l nei casi di stenosi mitralica pul:a, ove i11dicherebbe t1n ingl'andimento dell'orecchietta sinistra, ~pccie qua11do vi ~'accompa­ gna un'ectasia cl1e si fn più a carico della st1a parete ~inistra . l~a n1aggiore so11orità n~rcussoria è provocata <la ttna ipera tti'vità funzionale di co1upenso del parenchima pol1nonare, cau•s a l111'atelet~'1sia da compressione ehe l'oreccl1ietta ingrandita esercita sulle 7,,one. co~1t i 00 u e . lica pura. - ~

Ricerch e ('1natol og'iohe e antroponzetriohe praticate n,elle colonie sanitarie 1nari11e nzilitari. I /O. parla dell 'organizzazione delBocoHETTI ]"\ -

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1~ . Il signifi<·atu cliui co cli c1,rp11s(«Jli f11.ri110/ili 11ell'c.-;pl'llurato <li tuùf'rcolollC'i. - I c·n1·1111sc·oli f11 xi nofili, esRendo ac-iclo-resi~tPnti. 8011() ,·i:·dùili clopo p1't'l>Hl'ùziou~ t·o11 hiPhl, acl <.'~<llllC' <1i1't> tto. 11 ]>i Ù cle 110 ·YOl te <101><1 OlUOgein iZ.7.:\ ZÌOllP il 111i for1ni<:n ,..~ ~iel11. i1011 ('Olllll·n io110 ili11 al 111i<;ro:-1{·npio. qni1Hli 11011 ~en11>re 1~0110 nnti1'orn1inH-r e::-;i;-;tl..11ti. ~ ono (}1·c1 u1-11ositiYi a<l e:-;n m di retto, c·oi-:.i <·niut' il b;tl'illo tnb0rrolnre, ])e1· q11n11to, c·on1E' ~i ...-.1 . 11011 :-;<:> n t• f;lt<:i:l la i·i.eeren c·ou tn lP i1tez:r.o, 111-1rtl1è :-:i «onfo11dcr<.'ùbero c-011 nltri <-'len1enti Grn 111 1•o:-:iti,-i. E.'..PH<lo i1011 nntiforrni11r1-resisteuti il più dl• llP yoltP , non si ric:erc:a110 co1 (.irn111 clopo 01110:,!l'niz,z;\ZionP «ou .1 11tif<>r1uin<1 . •\1 n}ic·ro!-i(·ovio !-\i ]l}P:-;entnno pt'I' lo 1.iì1 i:olnti. 1uolto r1trn 1ne11tP ;\ <llll': qnnn clo :-:-0Jl1J iu u1ngg-io1: n1111H?l'O, di ::-;o1ito, 1un1 si vrr>sl'11b1110 i11 li11<:>n con cl.:Hposizione elH.' rieor<1n il h;tC"illo. prentlono 111olto be11c lo ~iel1J, S0110 <l i fOl'llla :·:ft.)l'it<l, di <lia1nctro <l;l o,:J-0,G llli('J't)lllil)illH-'tl'i. sono n struttnra .nv1)<ìl'Pllteu1ente 0111op;e11<:'<l C' 1Pp;ger111ent<;> riir<1 ugc11ti. t 'IOFFI

c·or1 n1~c·oli ~i l'is<·uutrè1n0 qun:·.i eo~t;1 n tP1tH' llt<' i11 tutti gli espettora ti co11teneuti l>ùcilli <li l~ l1(·l1. 111 1n olti t·nHi <:011 r<.1rissi1ni l)ac·illi si ri~t·o11tran() nu111prosi c·Ol]>uscoli i1ei q11;1li ta11to n<l {l:-;lllH:~ diretto. qua11to do110 tTattaruento e,111tifor111inico. i hn<"illi tnbercol<ll'i ~ono co1n1>leb11nentc' ;\:-:~enti. . . \bhinnto 111otiYo cli ritenere c.-11e qnPsti 4·nr1n1s<.«>li sittno un 11lè1te1·iale t11bercoh11·e. 1>rin1a 'f;tli

ili tutto ll<:'r IP · ~n1ecific-l1<.· r eazioni 11dcro-C"hi1nicl1e (l :-:<?c«n1l1;1ri<1111ente 11er l'a:vetto. I·~~~i . ]>Pr lo n sJ•C'tto, cleùl.>0110 i n<lllhl>iau1e11te e;on~idr1 nrsi c·o1ue 11na f;1sE' b<ltteriolitit:<l clh.;cretallH'lltl' i11nltrn ta tlcl · ger1ue ~pe<:i tic:o. I11fa tti in <t 1r·nEi an1n1nRf:ii ba('illn ri ottc1111ti col n o~tro lllPtollo delr èl g~1n tinot<.'1'<1 I>i ;l. ne1r (>'S}JettOl'<l 1o. ayc•n<lo n.·ato llllt1 t'<:nit:<l <li1C'tt:1 n lliHtnc:cnrP i tliYe1·si ele111euti clel grn1>110, nhl>i;11110 <ì,l1to oc:<·a:-;io u p lli until l'(' ('011 l<l illi\HSÌlllil (.'Y i<lt'11Zil i COl'' 1n1s<:nli fnxi1lofili ' n e1la l nrn fo1 ·111n c.·n i·a tterh;ti<:n, brtc:illi ~·q iezzett.1 ti e bncilli integri. I11 a lc·u ni cri~i i c·o1·1111:--c,oli fl1x]11ofi1i. clnl i1unto tli Yho\t~1 cli11ico. Hi ri sc-011trano i11 espettorn ti coru11leta 111e11te 11eg.1ti,-i J)C'l' il l>ncillo. <' i11 i-.;oggetto i11 otti1n0 c:rn1dizioni ge11er;1 li. c·o11 lil•yjssi1ni fatti ::;teto"l'OI>ici agli npici. ::;e11za 1\•bl>ri. i-.enzn ~u<lori. <.·on q\1;1 l tllE' .( 'olpo cli to:-)!-\(' P sc-:11·:--i~si1n n l'Rl~ettora to. 'r;tle eleo1e11to n1ic:ro~to!1il·o. ;H-c·nsn eYicle11te111eute 1111n f<-L·'~ 1Jretubertol;1re. ln fntti <Jul':--ti ste8i.;i ._·o~­ gPlti, np:grnv-and0Hi le loro <-ondizio11i, 111o~tl'<lDO tlopo 1111 c·prto t e n1po l;l l)l'<'sP11z:1 d<· i b.a<:illi ::;;peciJic:i llt:• llo ~pnto. r.a Hte~:-:n f<• ~'e 1>retn bl'reo ln l'(;l J111 è> esH01·e rileYa ta 1l n i !'Oli tOI'l)ll~roli 11011 :ic·c·cn11pag11nti tl<1i bacilli , i11 ·ogge>tti c:l1e l1;1n110 co1ninc·into <ìd n\ert-> ol ie'op111i;1 · clt:.<-ncli111entJ delle tol'ze ~udol'L <111.al' ' <·h t' ,-o ltn f~l')h1'i. ('011 fn tti :-:tc-to!-i<'Ol1ic-i <l 1 torné{' li<'Yis:-;i 1ni (1·es1iii·n Jr, ione a ~111·n, il)Ofor.e. ·i. e<·C.'.). II1yer~·;1 u1 Pntt' a ltri ii1(li\iclni cl1e a Ye\·n11-0 giit i bac·i1li ne1r0.""lH?ttorato. l-'con11H11'. i col noHtro 1netodo d( ll ';\gg111tinoternvia. n11cl10 ritorna ti <-I lla ~nl11te. f ;u1no nota r e pP r clii·t'rso t~1npo J;l pre~e11zn dei e-in pn~col i fn.xi111>1i1'i, i c111a li in qne~ti l«l}o:i, testin1n11iPl'ehhc>ro <.J i 11nn f11x0 Jlost-tnùPrC"olnre. •.\p1lnnto ii1 qn0sti cn:-:i, <.:on :-;oli c:o11>n~C«)li fuxiJtotili nPll'e:;;;pettor:1to, ~ll)hinu10 intrn11rE'~€' ricèrche biologic-11e tendt-'11ti n <li111c.,str(ll'(' ~<' t<1 li elen1enti ·0Htit11i~<.·onn u11 n1a te rin IP t11l>Prcoh1 l'l' n ttivo, con · t;1p..i;111t0 o 1101). J11 t n tti i 111otli le i1oi-itl'<' eoucl11Rio11i t e 11<10110 n n •.Pttere in YHlorc q11Psti Ple1u011ti, n ffincl1è i D1E'<lic·i l)ote~ero })01·t;11·yi J11 ;1g;g;i -01·p tl tte11zio11E\ da nel o lqro il ignifi<..«1 to clinito -e l 'i1n11ort;1Jt7.t1 elle me-

.

1

ri tnno. :\J.\ft\c:I.JA~O. - l ):ì :. ·nnclo in I«l pid;\ :i11tesi i layori <.:ou11>il1 ti tlnl C'ougre~.;so uelle ::;nC' i:;e<l11te i1ota eoniP i1e eu1erga l';tttiYitit proclnttiY<1 d e lle ~c11olP it:llh11h>, 11elle qnnli tutto qua11to c·i ginug:e dalr p:;;;tel'O \ÌE'Ile rigol'08illll0IltC' COlltl'oll;J to. lllClltr e j 11 ogni n1;l llife~t;1 zio ne la ~<·n ola i1o~trn 1n·oc·e<le co11 C'rit<'l'i l >èl rticnlnri i11<li1le1Hl0nti. ~rnle ~1ttpggiame11to fn ~c>m1n·e d;1Ynllti alht ine11t0 <li G11iclo Ba r-= erlli tc-1le indirizzo ~i;1 :-;p1nvre la gnicla uel c·a u1• 111ino c:l1r ln S<:11ola 1\Iedi<«l I til li:l lln. forte dell<.-' ~UC' tl'n(lir-ioui s~tpl'Ìl co111pif'r<.'\. <lju1oi-..1:riludo~ i contP ::-;e1111n·e a 11e~sn11n i11feriol'e. 11 :~t.>n. l\l <:\ l'<.ì glin110 ri11µ;rnzi.;l qni11di n 1101ue •<11 tntti il ( '01uit;1to org;111izz;1 t or<.' cl el ('011gre~'~n ecl in u101l o lJ:lrticol:l l'P il in·of. ~(·h11pfp1· . e<l n11n11ncii1 t·hP il l>rossi1110 ('ongt'PHHO ;1yri1 ln o~o i11 l{oill;l .

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116t

II. POLICLINICO

XXIX Congresso della Sccietà Italiana di Chirurgia. 21 ottobre 1922.

Seduta vonierid1ana.

Etio-patogenesi, anatomia patologica, ftslopatologia

e cura chìrurgiea degli aneurismi veri. Relazione del l)rof. Lt-ror

Dt~ G-.\ETANO.

Dejinizion,e. - l.,er aneurisma i11te11desi la dilatazione circoscritta. delle to11ache arteriose, più o 1neno alterate, ~u tro cui il sangue circola coml1nicando {lirettan1ente <:011 la corren te sanguig·na <lel vaso da cui l1ro,·iene . J) ivision,e e varietà,. - Stabilito con la preceder1te definizione che cond1tio sine qua 1iori, perchè si aùbia la parziale dilatazio11e cli u11'nrteria, debba essere l'a lterazione più o rne110 profonda di tutte <> cli alcune clelle tonacl1e a r terio. e, cadono t ntte Je a nticbe di,·isioni e sottoc.li-ri. io11i cl1e si solevano fa re in questo capitolo tanto importante della patologia e della clinica chirurgica. ..\ n oi sembra cl1e due foi1(1amentali diYisioni d~lJbano rimanere, os. ia la diYi~ione in a1ieu1·lS1)1 i veri o svontanei ed a neuri.·nz i. fcilsi o spur·i , r er lo più trau]jlatici. Ql1esti llltimi sono a uche detti eniaton1·i arte1·if)·'-i JH1lsa11ti. t:n ~ neul'is1na Yero Pllò dar luogo Ull u n aneuri8ma fa lso, anche senza cau. e traumatiche, l)er alterazio11i successi ve delle pareti \Usali, ocl ancora i1er eccessiYo a u11l':\nto della l)ressione sanguigna. Dcl J)ari essi po~so110· for1ua.r si ver proce:si st11}11urn.tiYi o t nùercola ri. L 'a1ieuris1na falso può e·. ere 111·in1 it·ivo o co1isecuti ro, ci1·ooscritto o cliffu.so . X egli a i1eurismi Ye ri le })areti . on fa. tte dalle to11ache arteriose, più o me11ù a lterate; le pareti, inYece, cleg-li anet1rismi fal i so11 fatte di tessuto connettivo i1eoforrnato, lJrodotto della reazione dei tesst1ti circostant i a l .·angue stra ,-usato. Sottospecie degli arieurisnii tra1try1atici, quando insieme all'ar teria Yi sia lesio11e di una. Ye11a, on o gli an~u1·i,t\111i a rtero-ve11osi co11 le loro ya rietà f o11ctamenta li : ti stola a rtero-ve1iosa (flebo-arteria ili Broca) ; aneurisn1,c1, 1.:ariooso e varice a1ieurisniatica, oltre a lle t n11te altre Yarietà descritte nei vecchi tratta ti, di nessuna i1nportanza pel chirurgo. , I/n natomia patologic!l. e la patologia spetimentale hn.nno, come l)iù innanzi Yedremo, snccessivan1ente di111ostruto cl1e i ' 'olnti a11eurisnLi rnist·i (est0rni ec1 interni) non possono oggi più a mmetter ~;i pel'occhè essi erano espressioni <li t1na concezione tropPo semplicistica, secondo cui la J)arete di un'arteria, parzialme11te lesa dall'esterno (ferite) e dall'interno (processi anatomo-1Jatologici), indebolita nella sua resi'Stenza, dovesse, sotto l'iml>t1lso della pressione sanguigna, dilatarsi e formare nna bozza nneurismatica. Il pro6esso di ripa.rflzio11e, cli rifnci1nento e i:>erfino cu· ricostruzione c:ompleta _cli 1111 tr\ltto arterioso, in qualsivoglia nlaniera ~1 ltt'.) l'ù to, è tn le che be11 difficilmente si ha cli_lata?.ioue clell'ilrteria , se rle.·sa è .sana; l'aneurisma 1

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[ANNO

XXIX,

FASC. 4:>.~

si ~1,·riL , inYece, :e tali processi reintegratiYi, chepresuppongo110 una con1pleta efficienza clei poteri rigenera ti vi delle <liverse tonacl1e delle arterie, sa-· ranno dejioie1it i od addirittura a ·senti, i>er nltri i>recedenti processi anatomo-pa tologi<.: i, che ne ~1 bbiano indebolita la resistenza . In tal caso, però, non 1sa.rà mai l111a sola o dne delle tonache che aòranno a costituire le pareti: dell'aneurisma·; l)erocchè un a tten to esame mic1·0scopico finirà per ctisvelare in esse sempre qualche e le1ne nto istologico rappresentante di cifl scuna delle tre tonache arteriose, rient1·n11c10 per tal fa tt0t questi anel1risn1i tra gli anenri~mi veri. Se ci \ Olg·ia1no a considerare un altro tipo <lf aneurismi!, il cosi detto a·neurisntlt, d isseoa1ite, indipe11dentemente dal fatto che non 11a alc11na impor:. tanza. pei chirurghi, sviluppandosi per lo più nell'aorta. toracica, esso può con sidera rsi, come giusta mente fece ossenrare Epping·er , come un e mato1nfl int raparietale . Si stabilisce, come si isa, colli la rottura degli strati più interni della pal'ete arteriosa, dovuta a traumi (rari) o IJiì1 frequente1nente a sifilide o ateron1i, C11i segue penetrazione del sangue tra i Yari J)iani della parete arte riosn . Nè è infrequente il caso cl1e, ver altre rotture: a Yalle della p1i1uitiva, il sang ue torni nel lume YUsale, i1on da11do che lievi disturbi a .segno cl1er in tal caso, alcuni (Brostrom) parlano di aneurisma disseccante guarito. Ed, infi11e, ci basterà solo ricordare che il Y0'1uto aneurisni't cirsoideo o raoe·moso~ non può rite11er si per a neurisma , esoo11do invece un ang lo111aarterioso, ossia un ttt>not·e vasoola.re arterioso costitui to (la una proliferazione vascolare patologicar probabilmente seu1pre di origine congenita, e che si estende ad l111 intero <listretto arterioso (fre~ qt1ente a lla r egione temporale) . Solo il cirsoicle, es1Jonente di llna fl ebo-arterieota sia vi potrebbe in certo qual modo rientrare, essendosi dimostrato in questi 11ltin1i t empi che desso ripete la sua patogenesi da u11a abnorme comunicazio11e t ra arte1·ia e vena (aneur. artero-venoso) (Ca-razzani). Alcuni a11atomisti p·a tologi, come lo Ziegler, llauno persino a bbandonata la distinzione tra arieurls1na vero ed aneurisnia spurio pel fatto che tra le due forme ve ne esistono molte intermedie o combina te, e spesso in uno stesso cn so non lJUò senza: a ltro dirsi quale l::i.arte prenda110 alla fo1wazione del sacco le tonacl1P- a rteriore distese e qt1ale i tess11ti i1eofo rrna ti. Pur riconoscendo ginste le -Stl riferite osservnzioni, n ondimeno riteniamo che, per noi chirurgl1ir è bene conservare la suddetta divisione, perocchè ben {lifferente è la cura chirurg·ica a seconda cl1etrutt<1si dell' una o dell'altro varietà . I/O. fa seguire rioo1·!li an,aton1 o-istologici e fi's lo logici sulle arterie occupan(losi della loro stru ttura, del loro modo di n11trizione e innervazione,. indi pa·ssa a considera.re l'etiologia degli aneurismi: sono cause cli aneurismi tutte quelle condiziou.i le quali finiscono per determinare alterazioni, e quindi diminl1zione di resistenza cli nn: tratto ùi un vaso arterios0, cl1e, o per la pressio1


[ •.\!\NO

XXIX ,

.B~.\SC.

-15 J

1465

SEZIONE PRATlCA

:r1<• snnguigna o l>er intercorre11ti fatti trat1matici,

finisce in tal ]>unto ver dilatarsi. Gli altri moYenti etiologici, i1er tali ritenuti fi11ora, 11011 de,·0110 ritenersi che come cause predispone11ti, pel fatto 'che concorro110 a che le vere ca use efficienti ngiscano e determinino le condizioni ana tomo-pa tologicl1e 11ecessnrie percllè l'aneurisma 8i ~ta bilisca. . C-0si tra le cat1se predisponenti <.l eyono mettersi l'eta, il sessf'J , ln 1·azza, gli str~pazzi, il 1n estiere, le e111 oz'ioni, la sede.

Tutte le sta tisticl1e, da quella di J.. isfranc a quella di J\lfonod e ' 'an-verts, (limostrano cl1e la maggior l)arte (legli ar1et1rismi esterni, si svilu1Jpano in i riditJidiii di rneàia età e che Z'uo11io è più frequ enten1.ente affetto da aneurisma che non la donna, circa nella proporzione de l 7 1~r 100, perchè la don11a è meno dee.lita all'alcoolismo e meno esposta a cause traruna tizza n ti. A. propo. ito delle razze risulta cl1e gli anglo~sas­ ~ni ed i gin pponesi n vanno più soggetti degli altri popoli, perc:l1è i primi lJiù dediti all'alcoolismo, gli altri per la maggiore diffusione della sifilide. P el 111estiere -vi sono predisposti i marinai, g1i. atleti ed i fabbro-ferrai. Gli strapazzi finiscono per agire come oa,use traumatizzanti, o direttarn.ente o i1iàirettan1e1ite, per stiramento dei v asi, specie in vicinanza di ar-

ticolazioni molto mobili, come il ginocchio. Nella letteratura sono registrati casi di aneurismi, specie di aortn, comparsi reiwntinJlme nte i11 seguito a forti e n10.~·io11i . A proposito della sed ~ è ormai acquis ito (·be le arterie più predisposte sono l'aorta. e la popl·i tea. ~ella statistica cli CriSl) si risco11trano 175 casi nell'n<1rta toracica, 137 nella poplitea. e 60 nella femo rale . Tal fatto vie11e concorcle111ente conrfermato dalle ~u ccessive statistiche (Delbet, V\1 olff, ~Ionod e 'ran,~erts).- In alcune arterie vi sono dell(l sedi <.li preclisposizione, così il se11,o per L'ao1·ta, il punto di biforcàz iorie per la carotide primitiva. I Ja. vera etiologia degli ai1eurismi fa d't1opo ri-

cercarla in tutte ql1elle cause che, dallo studio della patologia delle a rterie, risultino capaci di 1nàebolire, a.iter are o disgregare le tonache arteriose !:ipeGie l'intima e la media. Orbene le ca use efficien.ti che tali a lterazioni sulle to11ache a rteriosc determinano sono : le i1ifezioni (batteriche e parassital'ie) ; le intossicazioni; l'i1ioompZeto sviluppo enibrional e delle ton,ache

(predisposizione congenita) ; i traumatis1ni . I uer11ii in,fettivi possono arrivare e fì:asarsi sulle l)areti a rteriose e lederle o dall'esterno (suppurazione, tl1bercolosi, sifilide) o da,ll-'inte1·n o, arrivan-

dovi tl'asportati dalla corrente sanguigna (emboli settici, sifilide). Di tntte le: i11fezioni, però, quella che indubbia~ inente ha t1na in1portanza. ca1)itale nella etiologia Ckgli aneurismi è la sifilide. Dopo la sifilide le i.1itossicaz ioni rappresenta110 l'al tro 1110Y~nte <:>tiologico i1nportante degli aneu-

i·ismi. L'elemento tossico elle va ad altera re le tor_a<:he !lrteriose pt1ò essere di -Ol'igi11e esogena, alcool (alcoolismo), sali di pioni bo (saturnismo); o dt origine endo_qe1ia, prodotti del nietabolisnio cellulare non sufficientemente bruciati e ritenuti nell'organismo (artritismo). Ind11bbian1ente di qt1esti elementi etiologici il più importante è l'alcoolismo. Rare sono le- cause oorige nite, le quali co11sh~tono nell'insufficie11te ::;vilul)po di alcn11i elementi costitnenti la ])arete vasale. ·Le oause ·t;rauni at icho hanno certo 1ma grande importanza nella genesi degli aneuri·srni. Però, a noi sembra che si esagerasse non lJoco quando n1olto si a ttribuiva alle cause, puramente meccaniche, niun conto tenendo dello Rtato a natomo-patologico delle tonacl1e vasali. Di rincontro, lo svilUl)l>O delht radiologia ha inesso in evidenza, come cau se tli aneurismi, sporgenze ossee o malformazioni congenite ossee (co._ tole soprannumerarie), le quali <'ontinuamente premendo Sll vasi importanti ( sttcclavia per coistole cer,ricali) finiscono per determinare la formazione di aneurisma, non tanto per l'azione meccn nica, quanto per le a lterazioni trofiche, che, a lungo a ndare, finiscono per diminuire la resistenza delJa parete vasale. I/O. venendo, poi, n parlare della patoge11esi, dopo aver passato i11 rivi·s ta le ' rarie teorie emesse e le di-verse clas3ificazioni propone la seguente: 1o .4-n euriS'l"tii con g e1i i ti. 2° A neurisn1i se1nplioi co1n une1nente dett·i spon,1

1

1

tan ei : a.) da b) da :}o

sifilide; arteriosclerosi:

A 1ieur i .snii parassitari :

aneurismi ,·erminosi ; b) aneurismi da emboli infettivi (settici); o) aneurismi per erosione òull'esterno da lJl'ocessi infetti ,.i (suppurazio11e, tubercolosi) ; a)

40 Aneurisnii (}.a. traumi : a) da. emboli .se1nplici (asettici); 7>) da pressione contint1ata; a) traumatici propriamente detti.

Illustra le varie f orme, trattenendosi special1ncnte sugli aneurismi tral1matici propriamente detti , per i quali viene alle -seguent1 conclusioni: ' 1o È possibile Za esiste'1iza di ane·u risni·i veri àeterrnlinati da cause trauni atiohe (teoria mecca-

nica di Recklingat1sen ed Eppi11ger - teoria ted~sca); . 20 Oontrariarnente a quan,to sostc1ieva JJJppinge1· le trauni atiche 1ion son.o l e cause 11iù fr equeuti ci i arieu.1..isnt a; 30 Pe1· lo sta b·i lirs·i delle ài.latazioni aneurismat,i ohe è, pe'r io più,, necessario ohe intervenga un prooesso i1ifiam·}natorio q'ualsia·S'i (teo1·ia infiamni atoria di Scarpu, Fabris ecc. - teoria italiana); 40 L' i1idebol·i rsi della parete att·terioso. . - O(J;Usa pri·nia. dello svil-uvpo di 1i1i a11e,u1·isnia, talora è di vrigine ·1n ecca1iica , e tal'alf, a di or ig ine i11jia1n1natoria (Delbet); 50 Non infrequentern ente, invece, ag iscono tut1


14.66

IL POLICLINICO

te e due le ca,use, ossia ohe dopo un pet·iodo di P'repara~ione in;fiamn·iatoria interviene un tra'l.{,nia, Olnche mini11io, ohe determina la dilatazione dell'arter'ia per rottura. delle s11e to nache interne (Pa1

scale). Nei riguardi dell'a,n atoniia patologica l'O. prende a considerare prima la forma degli aneurismi, che può essere varia : aneuris1ni fusif ormi, più frequenti nell'aorta; LJneurismi sacciformi, nei quali la dilatazione è circoscrit!:ft e dà luogo ad una sacca, per lo più laterale, comunicante con l'arteria per mezzo di un 01•ifi.zio più o meno ristretto detto colletto. 'La sacca pt1ò assumere volume vario : piccolissimo, cosp·i cuo fino a quello di una t<.?sta di feto, e gra1idiss lmo qua11to la testa di un adulto ed anc~ra più voluminosi. L'aneurisnia ·n avicolare si ha quando assume tale forma e l'apertura della sacca ha ll1ogo nel senso della lungh~zza del vaso. Raramente è imbutiforrr1..e ed in tal caso Ya sempre più restringendosi verso la parte più sporgente. Anch~ rara è la forma aitiulare, quando la sacca comprende tutta o q11asi la circonferenza del vaso. Lo spessore della parete d ella sacca aneurismatica è molto val'iabile, anche in 11Da stessa ·sacca, ora è sottile come un foglio di carta e facilmente lacerabile, ed ora è spessa parecchi millimetri e rrtolto resistente. La superficie interna raramente è liscia, per lo più è irregolare e presenta delle aree fibrose o calcifìca tel od anche giallastre per degenerazione grassa. La paretL3 della sacca, quando ha raggiunto una certa t!mpiezza non fa più vedere, all'esame istologico, la struttura della parete arteriosa primitiva; ma, invece, risulta costituita da t1n connettivo fibroso, denso, con residui di fibre elasticl1e e di fascetti -di fibro-cellule muscolari, spesso in fase ài metamorfosi regressiva, La ton.aoa i1iterna dell'arteria a volte si continua dolcemente con quella della ,s acca aneurismaticu ; altl'e volte invece forma nel punto di pn.ssaggio un brusco rilievo a guisa di .sperone. All'interno della sacca l 'inti11ia pl'esenta i caratteri dei vasi in preda a processi di endoarterite. Tra la mem11tana interna e l'esterna, si trovano 1

residui della, tonaca media. L'avventizia dell'arteria, per lo più ispessita,

si contin11a direttamente sul oo.cco e ne forma la parete esterna. Della fisio1)atologia esamina dapprima le condizioni della circolazione del sangue nell'interno della saccn. ane irismatica, il rallentamento della corrent~ sanguigna, che insieme coll'alterazione dell'intima porta con facilità alla coag·uJazione del sang11e. Esamina il meccanismo della formazione dei coag-uli Jl·e ll'interno della saC'ca, la loro organizzazione e i vari processi ai quali possono andare incontl'o; l'eventualità della guarigione spon ta i1ea. Cura: 1'0. accenna 'ai 'ari metocli di cura i11c·1·l1011ta, dei quali uno solo può dure <i11alche r1~nltnto

ec.l \ la co1111)1·essio11e diretta.

(_;\~KO

XXIX,

FASC.

45)

Passa poi in rivista i metodi di cura chir11rgica e così conclude : 1. Se si consideri che il celebre chirurgo Pel'ci,-al Pott alla fine del secolo XVIII asseriva che, secondo la St1a propria esperienza, le operazioni d~gli anet1rismi hanno un corso sempre mortale, e che nessuna altra operazione egli vide salvare. la vita degli infermi, allo infuori della amputazione, bisogna convenire che molto cammino la chirurgia. 11a fatto in un periodo cli tempo relati yamente breve. 2. Il metodo della legatt1ra a monte (AnelioI1unter-Scarpa) deve essere riiservato a quei casi, nei quali altri .m etodi migliori non siano applicabili. 3. Praticando la legatt1ra dell'arteria a monte, sar à bene esegu ir~ contemporaneamente ancl1e la 1cgatura della Yeua (Ceci-D'Antona-De Gaeta110). 4. Il metodo ·d ell'asportazione del sacco ha dato finora i migliori risnltamenti; gli è per ciò che deve preferirsi agli a Itri, peroccl1è con esso più faciln1ente si evitano le gangtene ~tiferiche. le recidive, e la persiste11za di sofferenze locali (Delbet-Pas'c ale). 5. Il metodo della incisione del .sacco, con la legatura dell'arteria · sopra e sotto prima (Antyllus) o do110 (I{eysler) la incisio 1e deve praticarsi solo in quei rari casi nei quali non fosse possibile dissecare il sacco. 6. La sutura laterale si J)raticbeTà neg·li anet1rismi sacciformi, pre \·ia aspo1·tazione del sacco. sempre che le condizioni delle pareti arteriose. prossime all'orifizio di comunicazione, diano suffic-iente affidame11to per una ade.gnata rigenerazione <tegli eleme11ti costih1tiYi delle tonache arteriose. 7. L'endoane1.1risn1 )1·rafia r)blitera11te, ri·s tat1ratrice e ricostruttiva non pure richiede nell'operatore il possesso di una tecnica delicata e perfetta, mtl allo ~tato att-aale, le statìsti::~e dei cbirl1rghi, . che' più l'hanno eseguita, ancora non sono arrivate a dimostrarne la superiorità sugli altri metodi. Chirurghi sperimenta ti nella chirurgia dei ,·asi han110 d0Vl1to rinunziare a praticarla per le difficoltà. cl1e le pareti del sacco, spesso molto rigid0, presentava110 a n1ohilizznr~i per poter essere suturate. 8. 11 trapianto arterioso o venoso. che ha più la sua indicazione negli aneurismi fa.lisi traumatici primitivi o consecutivi e negli aneurismi artero-venosi tenendo presente quanto abbiamo rr.esso in 'evidenza nello •studio patogenetico ed anatomo-patologico degli aneurismi, potrebbe tentarsi; ma ricl1iederebbe del pari nell'operatore l1nn abilità tecnica operativa, che si acqt1ista solo con lo esercizio e con il tempo. 9. Allo stato attuale delle nostre co11oscenze la cura ~hirurgica degli aneurismi si dovrebbe compendia re, perchè potesse essere alla portata di ogni più n1odP.$tO chirt1rgo, nella legat11ra a · monte (Anelio-Hunter); nella asportazione del sacco (Pl1rn1:inn-Delbet-Pasf'.'.1.le). e nella :asportazione del sacco seg11ita dalla sutura laterale. nee:li ane11rlsmi sacciforn.1i, cl1e Yi ~i prf\staRsero.


[-~~NO

XXIX, F.\SC. 45 J

SEZIO~E

..

Dirà l:ùVY nire se l'a11eurismorrafia restauratril:'" e ri <'o8truttiva del ilia tas e gli innesti arterio ·i e -re11osi potrn.nno -superare gli indiscussi ·rnntagg:i {lelL'l lc>gatnra ~ monte e della estirpazione clel sacco.

Discussione sulla relazione De Gaetano e comunicazioni su argomenti amni. ::.\lrxEnvI.\'l . .t1 ne urisnia tra u nia tico popliteo. EstirJJa.~·iouc tlel sctcco . - È d 'accordo col ·relatore

<:l1e il 111etodo di cura preferibile -e tadicale deg·li nu~nris1ni è l'è1S})()rtn.zione della sacca. Riferisce 1111 <·nso (ii <t11euris1na d ella poplitea, consect1tivo a ferit<t cla arma dù f uoco, nel quale ft1 difficilist:1in1a l ·asportazione <.lella sacca per le adere nze e ver t1na grossa scheggia ossea sald~tta nel solco inter<:o11c.li loitleo. che ftt neeessario l'e ec.1 r e. ~la1~.::raclo l'alla cc.:iatur~1 del tronco afferente ccl effe·rt• ntc. non arre ta11dosi · l'emorragia, fu neces&'lriù alla<:ciare il tronco della femorale più in alto. 1~ · infei·n10 guarì. J /O. presen ta il sacco estirpato € la scheggia ossea resecata. A.neurisn1u· tra111natico rl ell'a. suc[.·7a ria ·in. bJ-"iiirva..~iune d(j1 sacco. Riferi~cc 1111 caso, ne l qt1a le, estirpa11do il sacco, ottenne ln CASSA NELLO. -

~·uarigionf\

senzn distl1rbi circola tori dell'arto

l'

Tltie11e che qnan(lo la cura ideale della rafin. non è po~sil>ile Ri debba ricorrere al metodo dell'asportazione con leg<t tnra doppia dei monconi, il qnale 1netoclo è :-.uperiore a quello della Iegatl1ra. I/O. Titif\ne .sin. i11dicato, nel caso della succlavia, associare alla lega tura dell'arteria .quella della Ye11n, e cl1c>. se ~i })l'eRentè1110 dei disturbi circolator1. ~ht 11tilP 1uettcrc 1·<1 rto i u 1>osizionc clecliYc. :JJ-t:sc\ri..:1~1. 0. -

Cl1ieùe <lll"O . doYe abl>in }Jrutic·nto l'<lllaccia tul'H : quale sia il limite fra l:i succ la Yia e l'ascellare, poicl1è i tedeschi fa11110 rientra re n<'lla succlDYin la prima porz1one dell 'asccll n l'e.

I>r1.:nr.

0 O>1 / r i b lt l () a.lla. OU'I'([, Cli irlt f.(/ i Cli r/ Cfjl l flHPlfris1ni. l{i(cri~<.:e '.21 ct1si operttti nel rcpnrto ilel J)rof. Bn stia nelli, cli éni 13 arteriosi. 01>eya ti :

:; c·on legatu ra òop11ia ed <l.·vortazione <lel Bacto. :: <•011 lega ttll':t J)ro.·si1ucile, ~ con lcgn tura clistalè, :; con runeurismorrnfia e 8 arterovcuo~i, i11 :} d<'i qnali fu te11tata la sutnra degli orifizi, <:be 11on 1iuscì. In <111<' ti aneurismi nrtero-venosi fnro110 fatte :_; q,1ndruplici legature, 2 legatlll' tloppie <lei ,·asi co11 resezioil<' <.l e l tratto di· arteria int(\rposto: in 2 li1 {lOl)Pi<l legatura coll'asportuzio11e clcl . acco, in 11n cn~o doppia legntura clelrarte1:ia e . nturu ilell'ol'ific·io YCDO!'IO. Dei 21 opel'a ti 11llo . ol u n1orì per i1olmonite po~ton(\ratoria; JH gn~rirono e uno di aneurismn <l(llla <-> 11cehtYin , ~iI1 over nto altJ'<: volt~, rnig·ljoi-ò . l'olla leg·ntnrn cl P ll';11· terin. •

e

llo ~fJ'l'l. Osserun:::ioHi cl iniche anato·1110-1>atol1J{Ji('l/(' :suyli ane1tri,i.;1ni <.;ir ·<ridi. I /O. l)l'Cncle

o<·e.1sio11c) <lall«> :::;tndio · <'li11ic-o e anatomo-patotogif'o di <ln · en ·i tli nnf\nris111i cir soidi <le~li arti inf., 11;o-;:-:v1·yati llt'lln ('lin. ('hi n1rgi<«l lli I~1)logna per f:i l'fl :i ltnne <·o n ~iil r·1·c17.ioni sn lla <.'tin-ll:l togP11e:-:i di

PRATI CA

14-Gl

questa affezione. L·o. fa osserYare che essa negli arti inf. costitu ì~<:e una rarit~t. non avendone potuto rintracciare nella lett era tnra c:J1e 16 casi. Riusl:) ume le storie cliniche dei snoi due casi e riferisce il buon riSl1ltato ottenuto in 11no colla e ..·cissione del cirsoicle, n elr a ltro collu legàtl1ra dei vasi afferenti ecl effer enti. Xon ·Crede che la m:1 ln ttin -:;.i n cli 11n tura neoplatica. l> unPUHA .

-

l~ul.l! an,eu1 1isnia,

trau1na,1.ico. -

Ha

cu·r a to degli ~neurismi tra11111atici , t1·a i quali i'ic:orda particolaru1e11te un aneurisn1n dell '.a. femol'ale, cl1e hi1 asportato completam ente e uno deJl;i a scellare di cui ha asportato la Pèl l'Pte a nteriore. . ' Da ll'esame microscopico di questi c.:n Ri d esl1me che la difficoltit cli circolo nella sacc·a determina alterazioni nel1a parete va sa le che })O so110 essere considerate come fenomeni di atlattan1ento a 1111 11•nggior lavor o; cl1e la trasformazione c1e1 la parete vasale in paTete aneurismatica s ia solo limitata ad alcuni tratti; cl1e i tro1nbi sorgclno per lo più da tratti dello aneurisma, i11 cui è ancor~1 conserYù ta la grossola na arrl1i tettu ra d<~lla parete Ya•sa le per fluanto alterata: ch e l<." n rterie a tiJ)O ' n1uscolu.1·c offrano maggiore resistc11za di quelle a tfpo eL11stico alJo SYil11111)0 del p1·o<•l\~~o m orboso. E'.\~A~,o.

- Con-tributo alla cli iru1'yia 'Vasa l e. Ii\t hreYi co11siclerazioni ~11 11n cnso cli ernbolia cle1la feinorale, operato di nrterioto1nin, 11el ql1ale . i ebbe gangrena dell'arto inf0riore, lin1ita ta al piede. ::.\l A.JOCCHI. -

Con . iclorazioni Rulla r-ura <lell'esof-

Tiir'erisce n11 c:;1~0 di esoftalmo pulsaute clo,-uto acl aneu ri·s111n art{)l'OYenoso con1pv rso in segt1i to a J)epetrazio11e cli una p11nta (li triLleutc nell'orbita, curato e g-n~lrjto colh1 legatl1ra clella carotide primi ti\a. I~a g u11 rig·ion-e ft1 co11trol1.1 ta i>er l)ii1 cli otto nnni c·on·~'('C:nt iYi , e cioè fino a l preisen te. r;o. fu illl])Ol'tn nti OllRiderù 7'ioni Slli clivcr· i metodi di cul'n })1·op::>sti 0 s11ecinlmt-11te co11fro11ta i risult:1 ti· otteun ti <la ll:t 10~·u tnrn {}ella carotide l)l'in1it-iva. co11 <]nclli ottL'll titi cl.all a leg<1tura della carotide in tel'n n. • tal111u pul onte. -

CROSTI. -

Ebbe occ~1~i o11e tli onflrn r e tlne e:n~i

tli esoftal1110 p ulsante, uno co1r.1lluec:i11tl1rn (}ella carotide com11ne. 11110 eon t! llC' lll.l ~l'll"interna. -"'" suo avYi so que. ·t'nlti1ua dCYC t>Rsere l·operazio11e ili scelta. PASC.\LE. -

~1AJOC'CHI. -

I~ icortla li n ~no hl'

oro.

anch'e:--i$0 d ·n<·cordo legnre la c:arotidc inter11n. È

(·11~

è 111-'glin

111t C:<I :-:1} tli ~l\(• t·me ;1e0nrisma della ~11ccli1 \·ia, elle avt'ra usura to nn<'11e .alcune costole, c-l1c egli lùl oper ato con buon :-1r ccesso . i\IuscATELLO. -

Do~11x1c1. -

11.i fp1·i·sct

It itie1H."' elH' si <lehb<l <·on:et\-,11 .- la cli~tinr.ionl' fra .ctnPnri~ui tratunn t i ci ('O. idt'tti fnl~i t•<l aneuri ~mi tra11u1~1tic·i <·o::-;iclcl t i Yeri . n11r·hp ~1-­ J:l' r Hl<l~g iorP t'~attt.'7.Zi\ :-:i Yllù1P t·<1ll !bi;t1· loro 110111te Phinu1:1rli n1et<\e1norrag-i1·i i l>ri111i t"' sl'tnpliceJllt'll-


[ANNO XXIX, FASC. -i:J)

JL POLICLINICO

te traumatici gli a l tri. E cl a conferma di questa sua opj nio11e ricorda il caso di aneurisma dell'a. ome1·;t le l)l'Ofonda esistente lungo il tramite di 11na ferita da pallottola di ft1cile da lt1i 01)erato qua 1c-he tempo clopo il trauma e nel quale l'esame mi<·roscopico dimostrò l'esistenza, in mezzo a 11n tes:-;uto connettivale, di residui della parete arteriosa. J ticortla inoltre gli ane11rismi ottenuti sperimenta l1ne11te {la lui e dal Cr~1inz co11tt1ndendo o led pndo dal! 'interno la pnrete clell 'aorta e che ri~nlta yn.no evide11temente d<:1 l1no sfiancan1ento della l)arete arteriosa alterat..'l e in parte cicatrizzata. 1

A proposito di quello che ha detto

J>unPvHA. -

I >01ni11ici rileYa che tra aneurisma vero o fa lso ~purio

J1on c'è a lcuna differenza anatomiea esst\uzia lE>. Il gruppo degli aneurismi traumatici ct1n1prenderebbe i metaemorragici, cioè consec11tivi n<l ematomi periarterosi, i cicatri zia li formatisi i11 seguito a cicatrizzazione della parete vasale e HlH.:cessiYo sfia11ca1nento ed i traumatici dipendenti d; : n11 traun1a elle i1on abbia prodotto discontinuità l~(·lla parete arteriosa.

<1

.JlINERVI~J:.

Per meglio precisare i con cetti <.·0 1 risl)ondenti alla denominazione di aneurisma tril umatico e falso è a sta bili re cl1e non tutti gli <l ne11risml tra umatici s,o no falsi. ma solo quelli Jtl-'i quali il sang-ue · fuorYiesce dall'Hrteria lesa e te 1:--.titui·. ce nn ema to1nu pulsante, elle poi si circ.:on<:la di u11<.t parete reattiva. ~la tutti gli altri la cui sacca è costituita dalle rc~iclue tunicl1e clilata te ed alterate non sono l)llllto n neur1sn1i falsi o sp11ri. n1a cor1·ispondono è1 <1uella \Urietà che gli antichi trattati chiama va110 è111e11risn1i misti. Quando è lesa o distrutta la tu11ica internn, la parete resta fatta dall'a vve11tizia e si ha l'aneuri~ma n1isto- esterno, che è il più c:on1un~ e il pili importante. Quando è lesa la tunica esterna, le.i bozv.a a11et1risfa tica è fatta da ern i~ tlell'i11tin1a e si Ila l'a11euTjsma misto inter11n, meJ10 freque11te e che i1011 ha i11teresse l)er il chirurgo, perchè suol rimanere di proporzioni tn inime e ,s i riscontra specialmente nelle arterie cerebrali. :b"'ALCJNE. -

-

•Rif.erisce un caso di aneurisma trau-

1ua tico della tibiale anteriol'e, esteso per tutto lo spaz io interos~eo della gamba, in cui non essendo po~sibile praticare l'estirpazione del sacco, nè la 1t·gatura in filt11 si sarebbe d0Yi.1to pro~edere alla legattu·a della femorale o della r)Oplitea. Egli, iu~ YCJce, ba inciso largamente la sacca, ecl ha pratic:n to t1na sutura ~ndoaneurisrnutica dell'orifizio affere11te e di tt1tte le aperture Ynsali, ottenendo c1nosta.si perfetta. Il risultato è stato brilln11te e per1nette di pei1S<iJ'e c·lle vi sie110 contingenze speciali in ct1i t1na nH)dalit~1 tecnica analog:t jJllÒ rappresentare unn risorsa terape11tica preziosa. ~\xzrLI.OTTI. -

A proposito della c11ra cle~·li aneurisn1i ponb1uei e traumatici crede C'he l'estirpnzi:111e Llel s~cco ia il Juetodo migliore. ina per fare qne ·to occorre pl'ima 1)re1)arh re. bene il campo ope1·a tol'io cori \1 na larga Y4'1 <li n cce so in modo dn.

isolare il Yn SO a lnonte e U Yalle, mettere Un lac<:iO di aspetto non stretto u mo11te e a v-alle, r itluc:e11clo le legatt1re defìnitiYe a l viù limit<:1to C;\m1>0. Qt1esto i)er <::vi tare emorragie gra Yi. · Rifcri-sce un caso di ampio aneurisma arteroYenoso della metà inferiore della coscia guarit<) colla sola allacciatura a monte della femorale. Osserva che il trattamento degli aneurismi co11 legatt1r e semplici o multiple ed !lsporta~ione del sacco è cosa che dev·e ritenersi 11n ))assa to cl1irurgico. L'asse!:nblea oggi no11 può che vrendere .atto di nessun progresso comunicato e f,t voti cl1e l'attività degli stt1diosi si indirizzi a quello cl1e è un vero problen1a. della chirurgia Yit:sale moderna, e cioè in11e.·ti e trapianti. NAOCIARONE. -

.fto si F. -

Il prof. De Gaeta110 mantiene la c1istinzio11e fra a11eurisma falso e vero « perc:l1è ben differe11te è la cura chir11rgica a seconda cl1e trattasi delruna o dell'altra vùrif'tà >>. ~fa la c1iffere11:c;a è sol tanto l)atogenetica, percl1è in arnbeò11e vi è t1n sacco e qt1incli la cura è t1guule i11 a1nbedue.

DE GAETA~o risponde esaurientemente ai di-rersi in terloet1 tori. In quanto alla classificazio11e si troYò i11 i1ubRr;1zzo se conservare la sen1plice distinzione in <Jneuri ·mi Yeri e sp11ri, o adottare la denominazione unica di nneurismi sostenuta da alcuni. Ha crecl11to conE.er"are la prima per non inge11erare eccessiYa confusione e alleggerire l'argomento. Riguardo all'osseryazione del prof. Rossi fa not.:tre cl1e negli a11euJ.·isn1i spt1ri trn\1D1iltici sono piì1 adattabili i vari processi di rafia, perchè esse11cl() l(~ J)areti v-asali in mjgliori condizioni meglio si prestano a lla tenuta {lella ~ut11ra. >-({dd ·u ta anti11te rid·ia1ia. del 22 ottob1·e. 1

Comunicazioni varie. Su,l t ratta'ln en to r1 ei cli,,;erticoli esofagei. - Riferisee tin caso operato nella Cli11ic·a <li Pisa. Si trattava di un diverticolo faringo-esofn 0o·o., che y·en11e asportato mediante i11cisione cla~sica dell'esofagoto1nia esterna. I.iegato e sezio~at1> il pecll1ncolo ven11e infossato con sutura alla I.eu1bert. Sl1tura p,a rziale <.lelle parti molli. Si formi> u11a l)iccola :fistola che si chiuse in 20 giorni. _.\fferma sia qt1esto il u1etodo mig]jore di cu ra {leì diverticoli esofagei. La gastrostomin preventiva Ya c·onsiderata come t1n trattamento di eccezione. da u sarsi solo · in caoo di grave denutrizione del r•aziente. Sperimentalmente 11a visto che facendo legature laterali dell'esofago si ha se1npre t1lcerazione clel1·1 parete e co11secuti,·o fie1nn1one JJeriesofageo, al contrari o cli ciò che accnde J)er lo stomnc-0 e intestino, 11ei Qlla1i si forma llll J1odulo fìbro~. Questo per la mancanza di tin riYestimento sieroso. BuFALTKI. -

CAR~lONA.

l~u71c oltera.rioni

del verito,n eo 11i scn11i.to rtd i1nn1isSifJ11e di lt'rinr e frcl nel cavo pe-

1·itoneale. - Ha Rperin1enta to sn tre g;1·u1)1)i di D nimali con tirine ~terili od infette, con f<3Ci ~te1·ilizzate o i10. Ha ri. co11trato: con urine sterili


(~.\NNO

XXIX,

FASC.

45]

SEZIONE PRATICA

nesst111a l'eazio11e del peritoneo ed infiltra"'ione le11cocitaria difiu a della parete addomin~le. Con urine infette i1iente al peritoneo, ascessi della parete. Con feci infette : perito11ite sieropurulenta. e debole reazione infiltrati,,.a della parete. Con feci · terilizzate: peritonite fibrinosa localizzata al punt i> di co11tatto tra feci e peritoneo, alla parete esagerati i fenomeni Tiscontra ti negli esperimenti fatti con le t1rine.

re una ·enorme importanza nella l)t1 togenesi, accanto a ;iuello - senza dt1bbio 11oteYole - eh~ s1)erimentalmente è stato mes. o i11 evidenza dall'egregio collega. ~luscATELLO. --

Si <leYe distinguere coleperitoneo da peritonite biliare. Ci . ·0110 ùei versamenti cli bile senza reazione ed altri co11 reazione peritoneale, essudato e formai'-ione di pseudomembrane. Iticorda un caso operato tecenteruen te: si tratta di u11 ·soggetto colpito da tra urn a dell'ipocondrio (1., cl1e dapprima stette bene, poi e bbe malessere e Yersaruento peritoneale che risultò a lla puntura esploratjva costitt1ito da essudato con bile. Operato tre n1esi dopo · il trauma i trovò il peritoneo ùiviso in sacche contenenti lil}uido verde e molte pse11dornembrane. Svt1otq,to il Jiquido chiu·s e il vent1e; guarigione in 20 g·. Nella parete toracica d. furono rinvenl1ti due noduli, c:l1e, asportati, si trovarono costituiti da cisticerco oell1tlosae : nel liquido estratto ft1rono trovati <l11e uncini. Quindi la peritonite biliare è da ritenersi in questo caso consecuti'va a J)iccole lacerazio11i del parenchima cpa tico, affetto da cisticercosi.

Do1'rINICr. - l 'ersanien,ti biliari 1iei perito1ieo scn,z·a perfora.'t ione delle v·ie bilirl/ri. - Ha raccolto <.ialla lettera tura 29 casi di versamento biliarenel peritoneo, o peritonite biliare, senza perfora zione delle Yie biliari, alC:lIDi operati con diagnosi ,·arie, altri reperto di autopsin, e ca ratterizza ti dalla i)resenza di liquido li~ro nel peritoneo co11tenente l)ig1nenti biliari ed acidi biliari, talora t.:on germi, talora sterile, senza che esistesse a lcuna lesione di continu o delle vie biliari. Tra le Ynrie ipote~i fatte per spiegare la patogenesi di Llle le ione In l)iù probabile, l)er Yarie considerazioni che l'Autore esJ)one, è qt1ella del Blad a lla quale tale a11tore ha cercato di dare l1na base sverimentale iii « vj~'l » e che ri1)orta la <.:itu~a a(l l\IINERVINI. - 11 prof. Do111iuic:i hn riferito che alterazioni della bile prodotte dalla mescolanza molti casi di coleperitoneo so110 guariti con semcon essa di succo pancreatico. Il D-0minici si è plice laparotomia. L'O. chiede quale influenza pos1-)~·oposto di stu<.liare più a fondo il meccanismo sa a vere l'apert~1ra del ventre sulle alterazioni llH togenetico <li tale lesio11e e con varie esperiendella parete cistica e st1lle condizioni meceanicbe ze fattè sul can~ etl « i11 vitro» è giunto alle secl1e permettono il regurgito degli enzimi pancreaguenti conclusioni : tici e dt1odenali attraverso il coledoco e il ciistico. 1) Xè infezioni delln ci tifellea, nè lesioni necroticl1e delle sue pareti <li origine <:himica o terPIERI. -- Nell'estate 1919 operò llll infermo con JLica sono ufficit"nti n proù11rre yersamenti biliari sintomi che faceva110 l)ensare acl u11a peritonite di nel peritoneo purchè nat111·al1uente non si produca origine appendicolar~. .-\Ila laparotomia si tro\ò una perforazione. un'abbondante rac.;colta hiliare e pseudomembrane. 2) I fermenti pancreatici mescola ti alla bile Scoperta la cistifelle<.1, cl1e era grossa come un linella cistifelletl: non sono su:fficieuti a produrre la 1none, ft1 eseguita llllc.t co lccistectomia e chiusa filtrazione di essa a ttra veri::;o le l):.treti di questo completamente Ja pn rete. I/infermo gllarì in tre organo. 8ettimane e da allora gode b11ona .s alute. 3) Lo steR~ si i111ò dire per il secreto ù uodeNon si vedevano rnàcroscopica1ue11te perforazioni nf,lle mescolato n lln. bile 11ella. cistifellea. llella cistifellea. • -1) Se inve · •si · mescol<-1 alla bile secreto l)nnFICHERA. - Chiede se si posso110 fissare delle c-rea tico e secreto d11odenale il1sieme, si produce leggi ùeterminate' s11lle indicazioni della cosi detta filtrazione della bile attra\erso le pareti della cicoleci. tecton1ia ideale. ' tifellea . 'l'ale ri uJtato porta una conferma. indiretta alla q11estio11e aJ1cor~ discussa in fisiologia :\IuRCATELLO. - Crede c·l1e la eolecistectoruia ideadell'attiYazio11e dei fermenti pancreatici da parte le sia indicata qua11do il cistico è <:hiuso. del secrf\to d11odenale. OLIANI. - Ha eseguito 64 volte la colecistecto:-) Xel liquido peritoneale in tali casi riusciti mia ideale, senza dover lan1entare nessun inconpo itivi si tro'\·ano pigmenti biliari, acidi biliari, Yeniente. Ha sempre legato doppiamente il cistico, lel1rociti, tftlYolta eritrociti, e gern1i (b. coli). affondandolo sotto il i:>eritoneo. È necessario a ssi6) f.Jn fiJtrazione della bile attraverso alle pareti deJla cistifellea è dovuta secondo il Domi- . curarsi che sia del tutto libero il !)assaggio attrayerso la papilla del ' rater. nici. 11on solo u lle modificazi-0ni che si l)l'oduco110 1tella bile, come ~stene\a il Blad. ma ancl1e a lle DoNAl'I. - Afferma che la SUil esperienza abbna ltel'azionJ profonùe, di nat11ra necrotico,. che si i;:;ta11?Ja estesa. è · 'jJ1~ favore cl ella. possibilità della 1)1·oclt1cono i1elle pareti della cistifellea e che sono cl1iusura completa clellc l)areti dovo ~olecistecto­ indispensabili l)ercl1è Ja filtrazione ttYve11ga. n1iu in un numero lllaggiore di ca·~i di quanto non si potrebbe credere, e eio~ qua11clo ~i è potuto ben filox.\'rI. - · ~-\.'. titolo di chiarimento chietle al l)fOi t~ll'e la cistifP-llea <la l letto epatico senza cl1e f. ~'4\l' Domini<:i se no11 gli. sembra che ~1 lb:i fa.tquesto ritruJnga ~n ninante,. qu ndo si sia legn:t~ tor- entri1 i» giuoco tl. (l terminare il t>assaggio i::: Ia.tttme-nte il ci~ti<'•• con cl' '[)pia legatura e s1 ~i bile nttra\eTso le i1al'eti clella. cii'tifellea ~ ci~ sia llOtttto conser,·are 11n le1nbo i.>eritoneale che L.l sta9i e l'infezione, lltte fattori che creyono axe1

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JI. POLICLII\lCO

i,cr1netta la !)eritont".;_llizz lZione c·om1)le ta e l·nffo11-<l,1n1€11to clel inon cone sotto il perito11eo stesso. Se "Juesto non si può otte11cre è n1eglio dre11ate. Si <::l1i ed e se quul<-h e volta anche in questi casi non sa r ebbe m eglio ehinclere, pensa nel o che il dre11agg·io 1Te11ga <-1. tuJ·l>are il normale J)rocesso cli eie:atri7tZa7.ion.~ . È ind11bitato che ci si deYe a sicu r nre della c:o1nvle t<-l i1ervietil del coled oco.

Ha OJ)erato clue cn~d di idrope · d0lla c.:istifelle<1. cl1iudenclo IJOi totalmente le par eti aclclominali. Ha a ,,_1 to gua rigion~ '·en7.<l juc.:un' nie uti. l 'recle 1n colee:ist~ctomia itlenl~ pos. a e ·egu iJ'~i i1e i <:<t ~i <li infezione a tten11n ta, isola11d o ac<:uratamente il cistico, legandone il monco11e e aJfond<111dolo n ell'on1eut.) gastroepatico . • UR IA ... ERINI. -

P ,.\ULA YEOf'1r10. Cred~ si F"ia ecceduto tro11po nella cle1nolizio11e dr lla c istifellea. Ave ndo cost<1tato ch e nella magg·ioranz l (lei casi coincide la ptosi e 1>atica. l1a pen 'ato di i1ra t ie:are l'epatopessi <:or rettrice dell'angolazio n e {le l cistico; a questa fa seguirt~ ln colecistostomia. il r aRchi.amento della iuucoRa <]ella cistife lleft e il sondaggio d e l cistico rir.>etu to per . Yari giorni. RiS11 ltati ottimi, anche a distanza. cli an11j e se11z<l post11mi. :-\L~.~ ..\:'.'\DHJ. -

.AlJ.a questione l>ree:i ~tl posta òal J)l of. JJ'' i<:h c ra s i <"1eve rjspondere in modo altretta11to 1)rec:jso. In11tile pàrla1:e di casi in cui il cistico è obliterato e<l è ane:b s uverftno affermare cl1e il coledoco deve essere 1:>ervio. Si tratta di stabilire · 1a condotta <la. tenere quando il cistico è pervio e si cle YC J)ra tic.n f e la col eci~ectomia. Q11e~ta è in g·p11ere indica.ta in <:asi di alterazione not erole della J)H re te cle lla ·yescichetta e per lo più con infezio11e i11 ;1 tto o pregressa. In ques ti casi c-recle Rin opportuno <.lrenare : quando 11n ten~'lto la chin ~;. P'<1 ller prin1a. h a doYn to ria1)rire. Non n eg·a ch e in c:;1si f-.1Yore·v oli, co11 lieYi lP. ·io11i, operaY.ion e facilr, i solan1ento esa tto df\l cistico, cloppia legah1rn, i>eritoneali'.lzn 7.io1Y0. s i p o!'&1 , chi11dere senza <l ren~11·e . XfcHVA'l'ELLo. - Quando Ja ci tifellea è in b11one • co11llizioni ~i cleYe con ser vare; qt1undo è i11 -cattive si cleYe ~;;;po1tclre-. ~on è cl' ae:cordo Slli b11oni ri1Sulta ti ott<'11ut i dal I)arl<-1 Yecchi-0. Qt1Rndo si fa la e t comia e ~i l1a lln buon perito11eo, si incapp11ccia bene il moncone cl€1 ci. 'tico, si r>uò cl1it1dere per prima1n. Re· il p eritoneo non è in buone condizioni si <leYe dre nare. Ci-ronoAKO. l')rin1a 0ll it1cleY;t totaln1e11tc il , ·entr l doP0 c:o lee:istectornia · mH. ae<:Itùe11dogli di do-

ver i11 ~-eco11do t enJpo riaprì re, la sciò t1n rlre11a.ggio cli ga r 7'a c:nn 11n J)1111to di atte~a ('}le stringeya r1 01)0 :1-4 g-. se n on 11iSCi..Ya liile. r erò µ: li n ccntlde talora f·h e dovo ri<:omi11(·in:r.n a filtra re bi le: cla n1olti ;lnni or1nn i In . ci:a .1€1npre unu f og:11n tnrc.1 per lllla . · ttininna, clopo cui la . ·01)J)l'in1e ~e i1on Yien e 1,ile : 1:1 rin noY:l ~e filt rn bilé' . ·- ~i occ·11:1ò dl•Irar~·on H-'nto i11 una ~un p nhblic-.1z ion'-' <101 ,n1n ( 17 1(fr<11'<1 r·llirur.o ir:o Hl 'll '< J.~J lf~ r/al<· ( 'i ril(' rli l •,a •n-:'ft). · l·~~l·i :1p plic·;t l'l'lltpr(• nn dl'<.'llè-lg-gi o di gai za iodo])' .\ 1: 1 )~T 1 ~u .

f or1nlc.:a di « sic.:ure~zi.l » elle toglie tlopo -18 11. ()ues:to è Sl1fficiente a garantire l1na tnnnellizzazione utt1·averso alla quale la bile pt1ò t1scire all'esterno se la chit1s11ra del cistico non esistesse. Questa crede sia la miglior linetl cli condotta . C rede che no11 si clcbba ac101>(-'rate cl'tenè:lggio di garza, n1a 1~n1pre tnbnlare. ì\lusO.\TELLO. -

GronoAxo. - Sostie11e cl1e (lreua beJ?e anche quello di garza, se i ha cura (li cambiare SJ)eSSo la i11eclicatnra. Rinunzia alla ~un co1nn11ic-azione sug·Ii interyenti per calcolosi biliare. In alc."t1ni c.:a ··i si d eve fare la colecistecton.1ia ideale. Quando la cistifelle..1 •$'ia infett:'l non basta raschia1·e la m1rcosa, e:ou1e vor rebbe Purlnvec<:l1io. si lleYe asr>ort nre ; qu~lli che possono guarire e:on la c.:olecistostomia. sono i casi cli .ittero cr onico. Jl.\ SCA LE . -

Propo11e la ch irt1rgia clelle 1·ie biliari sia 111essa in disc.1.1ssione per il ptossin10 C'ongresso. !\luscàTELt.O. -

.t~NZILO'l'TI.

sulla

c1trt1

Col cci.· / i ti ti .ti c li e . e ()Jl si<l ('I'((: ioni chi1'urgica, rlc i po,r totori rli ùnl'illi d ·i -

alle ict e~ <.l ttnuli sull<l P<l togellesi <101 tifo ~cl nlle 1esio11i ebertllin ne eHtr~1i 11te­ sti nali pri1nitiYe, rife ri sc·e 1111 <\.·o di c:oleci!-'ti t e primi ti va l)Ur11lent.a cla l>:1C;illo cli Eberth, tra tt;1 to <:011 la ectom j a f\ seg·nito dalla costituzione cli 11110 st ato L'onieo cl i e lin1ina zio ne cli l>. del tifo colle f<?ti. c11c dt1rt1 Y<l <1)1cora 14 mesi <lopo 1'interYent 0. .ll1n1uette che la infezio11e e berthiana s ia · i1e1 suo cJ.so sopraYvenuta {lOl) O cole litiasi. Disc:t1te la cura chirurgica dei pol't~1tori dei b . dcl tifo di1uostrando c:he si de\e f;-1re la éCto1uia 11nitn al (lt enaggio clell'epa tico o ancl1e l a s tomia con dl'e- • nngg"io })rolungato per fare e liminare del tutto i b n.cilli. 'l'a le c111·a può da re t1n insuccesso per<:l1è f<1r~e i l•ncilli si so110 a111lic1.n ti in altri orga11i. l iJ bertlt . -

~\.cc~nna to

C'o:uor,1 .1. -

esplora zione delle rie ùilia1·i r·oltn .~ on<l.a rl11odcnaie a sco1Jo dia.q>1osti<: o. - 1Ia >'ullrt

fat to ri<:erc:he in alcuni pazienti affetti da lesioni iufinmmn toric delle vie biliari 11sando il procedin1e nto di Lyon. Egli co11clt1de cJte tenendo c·o11to della q uan titii e qunliti1 del liq11ido raccolto. òel mocl<J cli defiu.s~o e dcl contc11nto in ~1 f\n1011 ti lJUtologi<..:i, Si POSSOllo ilYere duti lllOlto ntili per la diagnosi di lesione della cistifellea. 1: azore della. <lc,;ia.: ion e d e l c o111 plf, nen,to nella, cist i da, echinococco rtrl fC'f!afo. ln SAYEJ..Lr. -

7 c·:t8i di "i· ti lli <'<'hi11ot«>ceo cl<'l fegato ot·t·or~ig:li 1 h !"l fH tto 111'[1 tiCUr·e l:t ÙeYifl zione del COlUf>] C~lllelltO e la ricer ca tiell:l>. formulit e1na tic:n. 111 tt1tti i <'a ~i ha trov.t1 to eosi11ofilia, ru eutl'e la ùevia~ione del c·o1uplemento è stata po::;itiY;l ]n 11n solo caso. in eui s i tratta Ya di <:i~ti J)l'olife ta. :\"egli a Itri li si trn tta va di ~cefaloci~ti. Dn q ne::;tj . 11oi ri~ult~ ti e clil altri lavoi·i <..'On~nltati risn ltereùbe che la l'Pa7.lout> cli .ti. snziont:' pos itiYn p11i> fai· <li:1~1o~ti ­ <'a re i1on Rolo 1:1 c:i~ti, n1a a ncl1e la ~na Yarieti1. C'rc-rlc· trcn-.1 re •li ('iè1 Jn spieg-;1zjonc• IH·f f n tto ·lte nv11<'- <'is ti proligPr~ per 1:1 n1oltiplica7.ione tlel I>ilr;t!-~='i.ta Ri gf\nern nna fortt' qnnntiti1 di ;-tntizeni.


I

[:\~xo

XXIX,

FASC.

43]

SEZ IONE PRATICA

<-he clànno luogo aù 1111a c-0rtis11011de11te quantità 'li a11ticorpi, ciò elle accade in grado inolto mi110l'f-' nelle acefaloctsti. Non ritien 2 la deviazio11e <.le! con111Jen1ento sia specifica clella qt1alità delle cisti. Cr0ae preferibile lu ·l1ti1·enziou.e del Ca -·oni che è JlOSitiva in 1111 gr-.1udi si1no numero di casi, più ancora (lell'eosinofilia. 'l'.\DDEI .

-

So1,Il!;flI. - : Ricoo:da al prof. T<.1<ldei cl1e qua11to egl~ ba riferito è del tt1tto sin1jJe al i1oto proe~~so de l cou1pian..to l)l'-Of. Biondi, <:he ha dato nl1·c). sempre risultato costante e completo. Tia vera reazione biologica è la et1tireazio11e e n on la deviazione del complemento, ~iacc-hè questa i1on è ch e una renr.ione colloidale. IJ.\TTJ.GLIA.

-

Non è d·accordo col prof. Taddei 11el clare ldt J)referenza all'intradern1oreazio11e del ( \asoni, i:>ere11è questa è meno sensibile d·e lla deYiazione <lel c-01n1)lemento. Quanto ni risult<lti i1eg·.1ti'i che si Jlossono avere in . portatori <li cisti, an11uette cl1e ci possano e.·sere org·anismi che ren~i. f'ouo pii'1 debolmente ai ,-eleni cistici , come possono eS8~rci cisti che tlàn110 minor qnantit<l <li v~leno. L'ipotesi q11indi del lJrof. S:lvelli potrebbe $(: r,-ire a colina r la lact1na , ~u11nettendo, eioè, che sieno proprio le a cefalocisti q tH? Ile che òit11no reazioni biologiche i1egatiYe. DEL TORTO . -

'

~ '\'EI,T,L -

.A.I pl'of. Tacldei risponde cl1e la suft è un'ipote. i f ond<i ta Sll cletermi11a ti ~1 ·i c linici os.. crvati, per cui può verificare i;;c con altre osscrYn zioni Yerrà ud essf\re confern1n tà la sua iJ)Ote~i.

-:\1osr. -

Rico~t·r1t.~irJ11e rlella

vunla. rler; 1na.so e

<lclla. parete anteriore delle narici (ver a1sporta-

zione da 111or::::o umano). - presenta. Ja paziente, nella quale per otte11ere la cartilagine del lobulo fece prima l1n trapjanto libero di cartilagine costa le n el sottoc utaneo <lcl braccio sinistro, e doJ.)-0 alc1me settimo.ne lo ap1)licò S11l i1nso facendo un grè.1nde lembo :1ll'ita1iana. I .Al parte anteriore ruan<«111te delle due narici fn ottent1ta roYesriando ·in lia·RSO clue lembetti ct1ta uei rettn ngolari nasali. Dopo due settimane l'operazion e fu cornpletata ri~ fncendo il contorno ·d elle due nari<'i e il setto Clltn neo. I cougress1sti nnanimi costatano il bel ri8'nltato clella plastica ~seguita. ,')od.ufo J)01J1ericli.ana del 22 ottobre. ~IORPUHGO.

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S'ltlla congiitnzione dei ?iervi clei

topi in, varabiosi. -. T/ O. unenclo il moncone centrale dello sciatièo di lln topo adulto,, col moncone l)eriferico del nervo omonimo di 1 un altro topo della stessa etil, dimostra che è possibile la rigene1·azione di uu ne rv·o cli un organis1no entro u11 altro organiRmo e la connessione artificiale della n111zione nervosa fra due inòi\idui perfettamente sviluppati. •

Si con gratula col prof. 1Vlorp11rgo per i · riRulta ti otten11ti: osserva che la rigenel'<tzione nerYo a sul tronco periferico dell'altro ani1na le si compie come di solito J1ella sutur<t n crJ\'111\TERVINI. -

147 L

Yosa. l'er qt1anto nuovi questi risultati l'ieutrano · riella 1..'a tegoria clegli innesti · di tessuti fra animali d~lla stessa specie , e questi riescono quando i1on esistono condii ioni sfavvrevoli. FARIAN!. - Gi<lccllè si parla di innesti rifetisce i 1·i ...11lb.t ti di alcune sue ricerche sperjmentali ~'Ul­ l 'inne to a utovlastico ed omoplastico della pelle per i11dngarne i processi e 1studiare le ca11se della n\ol'te dell'innesto omopla.stico. L'O. ha rivolto specia l1uente l'attenzione al co1nporta.meuto dei ,-usi e dei uerYi sul trapianto. Egli ha visto che uell"i11nesto auto- cd omoplastico si stabiliscono precoce1nente connessio11i va.sali e si riistabilisce untr ci1·colazione cli sangue attraverso il lembo, poi, inentre nello innesto a11toplastico la circolazione s i fa perfetta, in quello omoplastico co1n11aiono fenomeni d'iperemia passiy·a con stasi e infarcimento di Rangue e rapicL'l necrosi del lembo. 4\.11che i nel'vi nei primi 8 giorni mandano fibrille ueoformate sul lembo; però, · mentre nell'inne ~to autoplastico la rige nerazione avviene a gl'ossi fasci rigogliosi, in q11ello onfoplastico si a vanza110 solo poche e brevi :fibrille. Q11auto alla morte dell'innesto essa non deve es-sel'e attribuita alla n1Hncanz.a delle connessioni vascolari, nè all'in1pos~ibilità delle connessioni nervose e le conclir.io11i cl1e impediscono l'attecchimento degli innesti omopla,rt;ici non a 1)parteng-0no n q11elle che i1osso110 venire influe&Aite da i11odi:ficazioni umorali dell'ospite e del for11itore. Fa osservare che i reperti i stologici del ~Iorpurgo riprod11cono esnttaruente il i>rocesso <li rig0nera zion(\ dei i1erYi i11 un indivi<luo solo. Don1a n<la dopo qna11 to tempo i:-i è yeri:fic~ to il ri:pristino fullzio11al0. Ri.~un rdo alla ro1nt1nica zione clel Fa•siani ricorda cJ1e è di pra tic<1 ordi11a riu in chir11rgia l'uso degli i1111esti ct1tan0i omoplastici liberi, dai quali l'isnlta. ln possibilitit cl'inuesto 0 cli v ita dell'e1)itelio. ~re1npo indi0tro ha tentato i11nesti eteroplastiri cli pelle in a nin1a li i11 parnbiosi, ottc11c11do la necroRi <lei le1nbi. inne"ta.ti. I?unPURA. -

Crede si debbano esprime r e vivi riug-ra7.ia1nenti al l)l'Of. i\1or1>11rgo perchè ha port ato i risulta ti flelle stie interessanti esperie nze. Egli 11n ricorc.l::i_to gli" esperimenti (lello Znpelloni ohe ha dimostrato ·he in animali in parabiosi, J11e11trc s i st<11Jili.·c:o110 facilmente e rapidamente co1111es$ioni co1111ettivùli e circola.t.orie u on si hnn110 i11Yece spon b \11ea111ente quelle i1ervose. Le es1Jerie11ze del prof. ~Iorpurgo dimol:;trano che 11ne11clo artificitll1nente g·ros.·i IH:~rYi f1'.a uno e l ·a1tro anim:.1le 1si Ila Ja nc1tro1izzazione <1el lllo11co11e perife rico cl<t !)<11-te <.l t'l 1uonco11(l <.:e11trale (lel!Jaltr-0 <1ni.n1nle e il l'iprii.;tino della fnnhione. Il collega Fasiani uega J;t possibilità degli inne ti omologhi; egli non è del tutto <li qt1esto i)n re r e: la trasfusione clel sang;ne ci dimostra che, du te certe e:o11dizioni, è po& ·ilJile la Yita e Ja ft1nzione degli elementi trapiantn tj. ALESSANDRI . -

~JARAGLtA.-o.

Bi con1pi:.i<:e dei ris11lt,1ti del urof. )Iorpurgo che dimo trn110 ancora ltna yolta -


1472

IL POLICLINICO

1a possibiU tà cli l)()rtare la fibra nervosa a di- tanZ~l maggiore del normale conservandole la pro1>rietà cli reinnervare il m11scolo. Essi costituiscono ancora lln cln to cli patologia genera le a conforto dei trapianti controlaterali nell'uomo. :.'i1INERVINI.

-

:F'a notate che si è spostata lèl

.questione sulla possibilità di sopravvivenza dei tessuti 01nolog·hi. A q11esto riguardo egli fa notare cl1e ha innestato con s11ccesso c1ite di feti morti s11 difetti {li ClL.te. FAsrA~I. -

Fa notare al prof. l\llinervini che la fl ffetmazione recente di Da wis sulla possibilità clell'attecchimento deg-Ii innesti omoplastici della pelle è contraddetta dagli esperimenti sull'animale e ·dalla provn fatta nell'uomo da Lexer e Schione. Una sola possibilità è risultata da.gli esperimenti di Schione: q11ella del trapia11to fra fratelli della stessa nidiata 1n giovane età e fra feto e Jnadre. Nella discussione si è ristretto il camJ)O che aveva assegnato alle sue ricerche il professor 1V1orpurgo. Noi dobbiamo vedere in esse, per ·11 loro ris11ltato positivo, un incoraggiamento a tenta re cru1 n na certa sperànza di successo dei tro1)ia11ti più compJessi e più importanti per la iconoscenza della vita e delle manifestazioni funzio11n li della parte trapiantàta da altri individui della ~tessa sr>ecie. Btrucr. -

::'\IoRPUr.Go. -

Ringrazia e replica brevemente.

Erifis.erna generalizzato da l esio·ne del torace. - Premesse alcune brevi ossel'vazioni .sulln patogenesi dell'affezione, descrive 11n caso .clinico occorsogli, nel quale ha potuto ottenere la g·t1arigione. colla pleurotomia praticata nel fo.colaio di frattura costale. Ritiene che l'incisione sia sempre da praticare in detto punto perchè e~sa o ca<le s11l polmone aderente o in pne11motorace totale o parziale: in tutti i casi è Aufficiente l)er la tera p ia. Presenta due fotografie de,l paziente prin1a e dopo la c11ra. B.\vtERA. - Conferma la condotta da seguire in questi casi, riportandone due pel'S<>nali, nei quali fece 11na plettrotomia. I.ie condizioni migliorarono con rapiditit. Disgraziatamente uno degli ·inff.!rmi n1orì in seconda giornata per frattura della base del cranio. ERAFIXI.

-

Empie'lna cronico pe1· corpo estra1ieo - Pn,eu1nolisi - Guarigione.· - ' Riferisce di un infermo affetto da 4 anni d.a empiema cronico :J)'fARSJGLJA. -

òestro, consec11tivo a pleurite purulenta, nel quale, resecate clalla IV all'•VIII costola fu rinvenuto u11 drenaggio di gomma nel cavo pleurico. Praticrr ta unn pnet1molisi parziale~ l'infermo guarì in tre n1esi. Notevoli le alterazioni delle costole: gli ·SfJazi jntercostali erano annullati, le. costole a .contatto tra loro e dietro di esse altri due piani scheletrici. neoformati per periostite ossificante. Eniat1tr'i a gr<J1ve postu/nta a tJielotoniia p er calcolosi della velvi : nefrectornia se.coni/a ria. - Illustra il caso: l'ematuria s'iniziò GIANl\TET1'ASIO. -

}iE:'Ye

ill 5:1. Q."ior11ata, in Sa Si ebbe ematuria inten~

[ ..<\NNO

XXI X, F ASC. 45]

sa che a intervalli di 2 o 3 giorni sl ripetette altre 4 volte anemizzando profondamente l'infermo: comparve febbre a tipo remittente; l'O. fu costretto a praticare la nefrectomia, colla quale fu asportato un rene r1otevoln1ente aumentato di volume; su1 polo superjore si notaYa la presenza di cltte arteriè anormali; dall'esarue microscopico la cliag·nosi risulterebbe : pielonefrite e nefrite ascendente, a decorso sub.d olo e lento, improvvisamente riaC11tizzatasi in seguito al trauma operatorio. Ha pratieato due nefrectomie per gravissime emorragie ~onsecutive a pieloton1ie per calcolosi. Ha dovuto in tntti e due i ca.si persuadersi che l'emorragia el'a dov11ta a disfacimento renale consecutiYo a sepsi. La sepsi fu determinata da pregressa infezione della pelvi rerutle . GIANNANTO)[I.

-

Le ope,r aziotii mioplastiche 11ella Cll·· 1·a dellJincotit·i:nen,zrt d'urina nella dunna. - IJ'O. LUSEKA. -

riassume le nozioni sulle varie forme cliniche dell'incontinenza congenitil. e cli Qtteila acq11iisita. in rapporto al fattore eziologico. Riassu1ue quindi le i1ozioni sui vari principali interventi cl1irurgici pratica ti per le di,·erse forme {li incontinenza e si sofferma specialmente Sllg·li interventi 1niopla stici di Goebe11-Stocc e {li Franz. Agg-i11nge 11n cenno al metodo dermophistico di Solms. Indi riferisce la storia clinica di t1na donna da lui operata per lln esteso epitelioma della vulva d'origine clitoridea, per c11i dovette asportare un buon centimetro di uretra, J)rocedendo a succe.8si-re plastiche, seryendosi anche di lembi cutanei addominali. D11rante il decorso, appena tolta la Pezzer (14" giornata) si 1nanifestò 11na completa incontinenza d'urina. ·R icorda a questo punto lo ricerche anatomiche di Kalis<!her e cli Za11ge.nmei~ter sul cosidetto muscolo trigono-11retrale. Per ovviare .alla grave incontinenza l'O. do110 critica dei vari metodi ed in ba1se acl uno studio anatomico regionale, pensò di procedere ad una nuova mioplastica, •s ervendosi dei muscoli gracili. Questa è la descrizione sommaria dell'int-ervento eseg11ito dt1e mesi e mezzo dopo la precedente operazione: Incisione longitudinale sulla parete vaginale anteriore, s12ollamerito di due lembi laterali e preparazione dell'uretra fino al collo della \escica . Una I)e~zer introdotta in vescica e quindi ritirata fino a che il rigonfiamento si accolli al meato interno. permette di meglio riconoscere l'uretra ed il collo. I.io scollame11to contin11a fino alle · branche. pubiche. Indi preparazione dei lembi muscolari dei muscoli gracili che si la:sciano aderenti al pube. Seollamento verso le brancl1e pubiche fino a fare ampiamente com11nicate la breccia vaginale con quelle femor<1li. Passaggio in vagina, sòttocute, dei len1bi, che si fissano, ben stirati, sotto il collo yescicale. J.ia Pezzer fu lasciata 12 giorni. Si ebbe la gnario·ione chirurgica regolare e la perfetta continenza0 dell'11rina (3-4 ore cl'interYallo durante il giorno, maggiore nella notte).


lA~~o

XXIX, FAsc. 45]

1473

SEZIONE PRATJC.\

(~IORDAXO.

- Nel cnso da lui comunicato :ill' .ti ss. Frà11c. di Cl1ir., esisteva incontinenza vescicale e rettale, per difetto d'innervazione. Perciò si propo11eva di praticare, dopo il trapianto mio-nervoso per ricostituire lo i:sfintere vescicale, qualcosa di sin1iie per lo sfintere a11ale. Invece bastò la prima operazione ad animare tutto il diafra mma llroanale. come diceva il Giannelli. Onde bisogna conclu<lere non risult.ure dnl trapianto la forma zione di lUH.1 semplice cravatta connettiva, ma proprio la forn1azione di uno sfintere n tti"vo .per propria in11erYnzione.

mentare _per vedere se la sostanza mt1scolare J)Ote~~ es!Sere imviegata come tnmpone riassorbibile. Ha esperimentato st1 20 C;'lni. Da 1 s110 lavoro egli conclude che è possibile nei cani trapiantare pezzi di ml1scolo nel r~ne e assistere a llna gnarjg·ione co1npleta e rapida. Il muscolo trapiantato scompare totalmente ed è 1sostituito da tessuto cicatriziale. Il metodo è applicabile a ll.,t clinica, come ha già dimostrato un caso operato da l prof. .Joseph che ha tamponato t1n rene nefro tomizza to l1renclendo un pezzo di latissimt1s dol'lsi, avendo una g·t1arigione per primam.

P.\RL·\YECCHIO. - Ricorda il suo n1etodo sempli-~ D'AGATA. - . Ampiitazion,e del retto e P'rostat()ciissimo dello sfintere nrtificia le pe1·òuto di seta, i1esllecto1nia totale pe1· concomitante prooesso neovzastioo e t1tberoolare. -: Riferisce il caso cli11ico cl1e dà risultati ottimi, costanti, senza richiedere che ha particolare interesse non solo pel tratta(1egenza a letto. Lo crede preferibile alle mioplamento, ma a nche per il raro reperto anatomo-pa stiche più o meno indaginose e lesive e ad a ltri tologioo della coesistenza di lesio11i tubercolari e · interventi analoghi. Naturalmente questo ~fintere nella prostata. I rapporti tra le prono11 è da impiegarsi se non nei prolassi e nelle in- · nooplastich,~ • cluzioni blastomatose e le granuloma tosé sono cli continenze, mentre non può ril1scire efficace nelle semplice contig1.iità, presentandosi i due processi perdite di sostanza, operatorie o no, dell't1retra. circoscritti e di-stanziati l'uno dall'altro a mezzo BoxANO~tE. Osserva a l prof. I Jt11s ena che col di tessuto connettivo, per lo più iperpla:sico, variaprocedimento molto più semplice del ~Inrion si n1ente infiltrato. g netriscono i casi d'incontinenza ancl1è grave. RiItiferisce breve1nente alcune sue esperienze s-ul:porra ·d ue casi operati con esito felicissimo~ l,infll1enza del processo .s porotricosico sull'attecchimento e sviltippo dell'adeno-curcinoma nel peL usENA . Ai• colleghi Parlavecchio e Bonanoriton.e o dei topini. 1ne tisponde che tra i numerosi metodi operatiYi praticati in casi d'incontinenza compl()ta la preTonRACA. Il potere di asso rb·i niento della vav ife1·enza deve darsi a quelli mioplastici. QnelJi più 1ial e nell'·idrocele . - 111 Llna serie di osservazioni limitati che si dirigono alla riduzione del calibro clinicl1e e di esperimenti sui cani ha impiegato la l1retrale e quelli tlell'imbotti1nento (ma télassage di Fcnol- sulfon-fta leina per determinare l a capacitit ::\larion) sono da applicarsi ai casi di incontinenùi assorbimento ·della tnnica vaginale nell'idroza incompleta, spesso collegata nelle donne veccele ed in conclizioni normali. Da questi esperic-l1ie a prolasso della mucosa uretrale. menti è risultato che nell'idrocele il potere di n$sorbimento della vaginale, qt1ando non è comple('ACCIA. - Sulla eotopia testicolare. - Nella sua tamente abolito, è sempre ritardato e parziale. qnalitit di cl1irnrgo militare ha a nito occa·sione Questo dimostra che nell'idrocele gli elementi d eld i opera r11e numerosi casi. Egli adotta lln suo la siero:Sa sono sempre funzionalmente alterati; ed metodo cl1e si basa s11 questi tre principii: il fatto è tanto più interessante in quanto che è 1) fissazione non tra parenchima testicolare e noto cl1e in 1nolti casi di idrocele le alterazioni fondo dell'emiscroto, ma tra gli elementi del ft1nianatomiche a ppnriscùno, a nche all'esame microcolo e l 'em i~roto in 111oclo da ~9ercitare trnzione scopico, estrema1nente lievi. sul f H11i(?cllo, lascia ndo il testicolo co1npletarnente libero ; FAI.CO.l\11!'. Di un r(t1·0 c<tso cli O'lSti àell'ova io. 2) fissazione del testicolo nella borsa metten- Presenta un pez-:zo cootituito da una. cisti deldo qnnlcl1e p11nto nella parete della radice dello l'ovaio, gran(le q1u1 nto una testa di feto, con lHlscr<:>to : rete corr1pletan1e11te pietrificata. .i\ll'esame istolo:J) nella ricostruzione delle pareti del canale gico era f.!ostituito da tessuto fibroso infiltrato da inguinale gli elementi del funicolo devono essere sa li c<1 lcarei; qua e là si nota vano m11cchi di eleposti al di sotto del piano profondo, percbè così n1enti parvocellulari e lnrgJ1i spazi va~colari . In il tragitto è più corto e quindi più facile la ripoalCl1ni p unti molto circoscritti si poterono ossersizione e la fissazione del testicolo. vare dei centri di ossificazione. M~tte in luce la ('011 tale metodo il testicolo, doPo l'intervento. importanza del reperto dal punto di vista clinico rimane alla radice della borsa, ma doi:>o 1-111 anno e nnatonlo-p.<:ttologico. o c111e per lo più prende la p~'izione i1orma le .

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1

1

C HESOENir. -

Ritiene cl1e il miglior mezzo di cura dell'éctopia testicolare sia il metodo Wa lter, 1rioclificato da Orubredanne. :_\lARAGLIANO. -

T ·r a1Jianto niitsooiare l·lbcro nelle ferite riefrotoniiolie . - Dopo aver accennato alla fre<rnenz;.'l delle emorragie secondarie a nefrotomia ('I)fIXATA.

-

.e ai ya rii iuetoòi, per ov1·inrn ha pensato di speri-

Ep,i didiniit,i e orchiti oronioll.e ?ion

'L 'O. riferisce st1 5 casi osservati nella Clin. Chir. di Firenze, nei quali si potè in modo assoluto escl11dere la gonorrea, la tubercolosi e la sifilide; in lln caso si potè coltivare lo stafilococco cln lle 11rir1c, in un a ltro lo stnfilococco non solo dalle uri11e, ma anche dall'epididimo. L'O. non i·eputn11c10 sentpre po '8ibile a nche colle indagini sveoifiolle. -

,


J. ... ,

1 'J: (

.I:

l L POLJCLfNlCO

cU11ichè Jliù 1uint1te g-inngere ad i111u ce1tez7in dingno.rricR, crecle che l 'accerta1ue11to diagnostico di !!'Pr111i C()l la J)u11tura esplorntiva clell'epididimo e Jp incisio11i bioplasticl1e possano e<::sere inolto spesso .~li u nici c lem0nti dt diagnosi esatta . Oonside1·;111clo cb·~ i casi di errore <liagnostico in specie colla fornia tuber colare non sono eccezionali crecl è si debbano rigettare i inetod·i operatori che intE-rrompono iv. J)rimo tempo gli elementi de l funic-olo n~l tragi tto ingui11nle, togliendoci la possibiJith <1i risparn1iure t1n organo o' i1nrte di es~o Slli rj s11ltati cli u11 esnme «de vis11 ». ~~.\YI~.\

.., .

Trapianti ossei .·ulla rnandibola.

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I/Orn tore <lOJ)O u vere 1)1·emesso a.lc11ne 110zioni g<'11erali ~11 Jla o.·teopla tica n ella ma11dibola, riferisce i i·iSl1ltati della pro1)ria esperienza. In 7 trapianti, operati nell'Istituto Clinico per le J\IIa·lattie della bocca in Bologna, eg·li ha ottenuto 6 s11ccessi e 1 solo insuccesso . . In 1 caso .trattavasi <li psel1ò-0nrtrosi bassa, negli a ltri <3 esistevauo i)erdite di sos tnJ1za della estensione variabile da c1u. 3 e nlezzo a cm. 5; tutte co111scg·uenti a ferite <1i guerra. Di essi t1n ca so è .stato oper ato con t r<l pianto a peduncolo periosteo-n1uscolare alla Krat1se-Pichler in parte inodificato, con esito anaton1ico e fu 11zionale perfetto. Negli altri 6 caisi è stato ptaticato il trapianto libe r o, sempr e autopl[l ::\tico, rigido segme11tario, con steccl1e ossee prel<'vn te dll lla tibia (in 2 casi) e dalla cr esta del1·i1eo (jn 4 casi). Per la fissazione del tra1)ianto è stato i1npiegato il metoclo ad intarsio alla l">utti..~lbee, rinforzanclo 1'11nione della stecca ossea ai frammenti della n1andibola mediante si1tura tutto i11torno <lel periostio del trapianto al periostio ll tascellare. I.J<.1 imruobilizzazion~ dei frammenti è s tn ta assicurata con a1)parecc:hi di contenzione int t·rmascellare («blocco » delle ma.scelle) nei prinJi 1nel')i e ~ u ccessiYan1ente con apparecchi monomascel· la1·i si110 a co1upJeta co·n solidazione del trapianto. Dei u ca . i <li osieoplastica libera 5 ha1mo a-vutt) <sito J)Crfctto: i11 uno soltanto per decu bito cauf:\a to dall'afJ!)UJ'ecchio endo-orale di contenzione si è> a Yuto seq_l1cstrazione del trapianto. T::tli operazioni data110 tl1tte da un periodo abb<1 s tanza lungo di tempo - 28 mesi la più antica, Jr; 1~1 i1iù rec:e11te - per git1dicare degli esiti, che l·€snm~ c:linteo e l'indagine radiologica dimostra111) tuttora ottimi. 1

~oRr:EXTL~o.

·-

Erriia, cerebrale trait1natica. E2·li i1e 11a os~rvati 82 casi ne ll'Ospedale dei P el}(·grini. Sono interessa11ti due casi verificatisi a <.1 ura intf\gra. Di·scute la genesi di queste ernie e Ja cura; nei st1oi casi l1a avuto : in 10 guarigione colla sola asepsi rigorosa e· la co1n1)ressione ; i11 ; guarigio11e 1>er necrobiosi del prolasso cerehrale: i11 2 ~:unrigio11e malgrado 1111 ascesso che restò Jin1itato all'er11ia; ne i 1:5 rin1ant~11ti si ebbe morte ller me uingo€D<.'E'falitc c1iiinsa. o l)er ~1.sce. si n111Jti11Ii cer ebrali. 1

l"rcHER.\. s uali..

Rapporti trrt nifl.t a e ghiandol e ses,

[.t\.NNO XXIX,

l °i"ASC. ~15}

23 ottobre - Jn altina. Cura delle frattu1·e rlel niascellare inlliferisce u11 C.'l~.) c:Ii11ico occorsogli, col

SoL.\RI. -

/<1"iore.

-

q uale egli crede dimostrato: 1) l'utilità della. cura i>recoce dcl focolaio rli frattura ; 2) la necessità del ristabilimento immediato dell'equilibrio statico e dinamico àei frammenti n1andibolari in vista di una s ponta11ea rigenerazione ossea n ei ca~i di perdita di sostan za o di 1111 tro pia nto osseo a di~tanza ; 3) 1'0J1portt111ità <1ella riparazione in pri1110 t <·n1po o a distanza dei tegt1UJenti, tanto a S<;opo (\Stetico, quanto come prepa1·azione <.1el miglior letto per il futur.o tra1)ianto. Conforn1aziorie intcr1'ia d ol 001idil·> f eniorale esterno, i'n rapporto con, deterniinatr /rr1ttn1·e e·nclos-i'noviali. - Prende11do punto di J)arBERTOCCJn. -

tenza da un c~so di fra ttt11·a parcella re del condilo f0mora le esterno osservato, J1a studiato secondo le tre direzjoni: sag·ittale, .rront«:i le e t rasversale. la di ·posizi one cleJle così dPtte « 1:1 mine <1i forza » <lel conclilo e~ter110 . Ila trovato c:he e$Se in cor' ijspondenza della porzio11e clel con<lilo ester110 situata sotto il solco d'inser11,io11e clel muscolo J)OJJliteo, s i co1nportano in 111oclo tale cl1e esiste un r>risma trin ngolare che t1na forza age11te dal bn sso i n alto e dallo 1ntB1·no a ll'esterno può smcc::t1·c. Così si può spiega r e la formazione <li . certi corpi liberi di. origine tratnnatica. PAL).fA. -- Sulla teraJJia clei saroo1ni niieloidi <lell.~ ossa tu nr1T1 e con l o svuota nient o. Coni unica nrt caso di sarcoma il mieloplassi clell'epifisi iuf 0 1 ior~ della tibia {1estra ct1rato con questo met·odo. Risultato anaton1ico e funzionale ottimo. Snlla scorta di una ricca siatiis tica 1'0. dà le ra ~io­ ni per cui il metodo dello svuotamento è da preferirsi a lle r esezioni seg11ite da innesto. Espone Ja tecnica clello sn1otame11to e lo ràcco1nanda ;:t in·efel'e11za degli ..11tri interventi econ omici. 1

BATTAGLI.\. - Don1u11da se il Pallna abbi<.1 f atto o 110 l 'esa1ne del sa11gue, giaccb.è 11ei tt1mori rapid i e innligni del n1idollo delle ossa circolano nel ~a11g·u e elementi speciali. PAI,:MA. fa. tto:

Risponde che detto esame non è stato

Moclifìcazio·n i della pressione del liq 11 irlo ccfalo-raollidian.o nei traunii cranio encefalici. - Ha fatto r icerche su 14 casi, dei qt1ali ll "f1·,t tture della bns~ o della volta irradiate alla baSEGALE .

~

-

·, 2 cou1inozioni cerebralb-c<0n sospetto di fra tt u1·n e \ln e1na t(J111a. epid u r.n le. Dai reperti ottt'r l u ti co11cln<1e : Nei C;ìSi d i fratture della base o della yolta irradiate a lla base con sindro1ni g ravi si osserYnno sr;esso modificazioni della pressione del l. c. r. n ncl1e senza che c<>esistano complicanze infettiY<~ :· nf•i ca i lieYi la pre ione l'i1nn11e nei limiti nor1na li. r.Je oscillazioni l'imangono comprese en t ro liu1iti definiti, così c12 pòter~i <.li ·ting11ere : 1>ressio11i nor1na li, iI>er ed ipopres~ioni. I/a n1uento dii


[ ...\NNO

XXIX ,

FASC.

..15]

SEZ IONE PRATICA

pre~io11c 11011

sen1brn il fattore della gru Yitit delJa sind l'Olll<.'. J . . a vressione p11ò a.~mentare ver la reazio11e 1ue11i11geu. L ·abbassamento di pressione i;11ò dipenclere da i>erditu di 1. c. r. Nei casi di ~ruaton1a eJ)id11rale si può avere una forte iperpressione e 1. c. r. limpiclo. Nelle fratture da lui <•:-·$erYate si è se1npre riscontrata presenza cli sa11gne nel l. c. r. Nel rig11ardo del ,·alore decompres~iYo delh.1 llnntura lou1bare, d·eYe rilevare cl1e esso è tra11 i torio (J /2··3/4 cl "ora) . Osse1..,·a el1e molto s11esso nei trn11n1i del cr a nio i1ou esi~tc jperpr<-!Ssjo11e del 1. c. r. Anche 111 que2ti casi la rachicentesi ripetuta è 11 ti!e fol'Se per il drenaggi~ e per lo stimolo sccl'etiYo sni ple :-:i C<n·oid<'i che <letermina t1na l avanda del ca yo n1cni11g·eo. Con'fern1a l'importanza diagnof- l i<'H clell "iperpres"'it)ne c·o11 liq11ido li111r>iòo nelr en1a torna e1)id t1rale. FRnNCtNr. -

Domanda QUàl"è il co1nportaru~nto <1e1 1a 1>ressio11e del 1. c. r. in caso di frattnra della br. ~"e- <.:·Jn fuoriu ·cita rJi liqu1)r. ri.\ \'IER\.

~I1'IEO~I.

-

ovra un caso di a,fasiar

ntotoria c<insccu ti1Ja. a l esione clel pif!lle d ella. ter~:ci oi·r con1·olu .iio11<' f ·ro11tale sin. - Si tratbl. di 1111 ragar.%0 -

,

<li 11 ~1 1111i ferito da colpo di n1artello a lla reg. tempo1o-parietale sin , iJer cui si ebbe perdita del];1 faYella. Operato, cou1inciò a riparlare do1)0 15 bi.orni. T./O. peusn, dato il rapiùo ritorno della faYell~1. e-hl.) jl lobnlo di Broca non ~ia ~tato 10~ dnlht azione tliretta del tra11n1a, ma influenzato per d i<1scl1i i <la con1preS$ione a distanza di scl1egge o"'see o di piccoli tra \asi sanguigni clella zona lim itrofa <lel cerYello. Difatto, nel caso in . pecie, jl lobt1lo di Brocn. era i1ressochè escluso dalla zona tr~1 11matizzata. Ritie11e il caso sia ancora una prova (li più per {)DJ111ettere la l ocalizzazio11e dell'afasia pt1rn. mot~ria &-111 lobulo òi Brocn. )TAR.\GLI!NO. -

11npi(1;uti n,eruosi, "•in, ca.p8ul.e sur-

I/O. 11a stt1dia to come si comporti110 ca1)st1le ~11rrenali esti1·pate e reinnesta te quo11èlo ji1 eRsc s·i1npia11tiI10 11~rvi. simpatici o nerYi spinali. I..-0 scopo delle ricel'che fn di osservare se ta le im1Jianto possa· modificare i .1Jrocessi di <legenerazione costantemente O!=\ser\a ti negli innesti liberi delle capsule stesse. Riferisce i .egue11ti risultati otte11uti da lriwpianto: 1) il 11crYo ii1nestato i1ella capsu1n estirpatn e 1·ei1111esta ta aderisC€ mediante connettivo d i i1eofot1uazionc nl i>arencbin1a. Le fibre nervose neo• for mate 1Jenetra110 :in · questo connettivo, ma si atr~stc.1110 costante,mente <trriYn te a con tutto del tes~uto gl1in11d0Jilre. Nen1n1e110 òopo 3 mesi si osserv<1 no i1eotìbrille ì1cllo ~corso residt10 gl1ia11do:.t.are; 2) in1pia11tn11do ·11ervi simpatici o misti nella capsula st1rre11ale lasciata in .situ, in normale connessio11c, cioè, colla sua 11t1trizione sanguigna. 11on i osserYano n1ai neofibrille pe11etrnre nel tes" nto g·l1ia.ndolare;

1 enali.

-

::) il te1Ssuto ghiandolare i1on <~ i:;uscettibile di e. sere neurolizzato Òil :tìbrc i1erYose neoforn1ate : 4) l 'im1Jinnto di 11ervi siDll)<l tici o misti . .·n ca1). llle estil'pate e reinne.·tate non n1odifica i proces~i di degenerazione cellu·lare che si o~~er,·aJ10 nei com1111i in11esti liberi delle gl1i.1ndole stesse. Dice che <la 15 anni viYe motlesta1uente in Italia una Societit di Storia della l\1eclicina : mod<:,stamente e co1t sacrifiçio dei soci e srt>cialn.ie11te L1el Presi<le11te l)l'Of. Barduzzi. Ortt occorre C'l1e nella pa trin. degli stt1di storici n1edici l:t no.~tra Società viYa <.li Yita pit1 intensa; invik'l perciò a iscriver si n11meroi::;i a q1,esta Società i1ercllè possa vl\erc e il sno Bollettino possa uscire regolarmente e t1tihnc11te per g li studi patrii. GIORDANO . -

Se<l uta pcnn erld in 11a r7 el 2:3 ottobre. CHI.\SS~RINI. -

UloeJ-·a senipl ice d el <l igi11 no (non r1r1 toverativa,) . I .i"O. rifcri~ce un easo di perfol'il zioue di ·ulcera del digin110 (a circa 1 rn. dal

'1,r(.)itr.). Si trattava di u11'nlceta, che l)re,entaYa i car atteri ma<::rosco1)ici e i~tologici <li u11't1lcera callo&1 dello ston1<..tco. 1 /O. senza intrattenersi sulla patog1~nesi, poichè 11011 pottebbc c:he fare ipotesi, richia n1a l 'attenzio11c snlla l)OSsibilità della insotge11za. di l)el'i toniti acnte da pel'fora~ioni ·cli ulcere se1upli'ci del Lligiuno-i leo, e quindi s ulla necessità di esplora re qu0sto tl'nlto. Kei casi, con1f.i l'n ttuale, potrel>llé <·s...;ere indicn ta , unzicJ1è la sutura co11 affonda1ne11to, la r esezione i11testinale ~ e ciiJ per c·Yitare po~sih ili ti1 (li ste11osi. D"A.GOSTI"XO.

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S,,, tre

crt.~i

cli asporta.::ioue li i

Xel 1° CASO Ri trnttc:'l\U di u n tun1ore i11fian1matorio, (lon1to a<l una pregrf>'. ~;t ed <1ntic<1 11lcern de lla parete antel'io1:e <lf'llo ·tom<1co in ' fJrossimitit <lel · cardin.s, pcrf0rat.;1~i e <.:11e aYeYa l)rcso a.dere11ze col perito11eo parietale e <:011 le inasse muscolari. Il t111norc a YeY a ridotto in una massa du :::~ q11nsi tn tto lo :ton1::tco.. I/am1ua lata. sto111aco. -

-

guùl'i. · Il 2° <.:a~o fl1 01>er~1to per cn r ci1101na pilorico. L' i11fer1na t1scì <.la l l'ospcclnle, 111a eo11 segni di meta i. ta. i e Yersùrue11to i1eritoneale. 11 3° caso ft1 overn to per curci11oma J)iloro-d11ndenale . Fu fatta ùiSportazio11e <lello stomaco con

tratto del cluoùeno : 111orte i11 2oa. giornata. T.."O. dà antl1e la sua spiegazione sul mecca11is1no di pr0c111zio11e <lelle sacche che sono state notn te form!lrsi al <li SOJ)ra a ll 'nnaston1osi a11cl1e qua11do es a Yieu fatta tlirett..'1me11te a ll'esofago. (}ue.to per <:hè seu1pre i1el vunto di anastomosi risulta una str11tt ura <love il conten11to deve neces!'l<"1ria1uente far remora, rr•111ora nn1ne11ta.ta ane:lle ner la (li,·ersità i1TI~1ton1icn. <leg:Ji organi c:l1e hanno in0Yin1enti peristaltici <.liYcrsi: i1e11·csof<lgo la i1ro' gressio11e è ra1)i(la; nell'intestino più len ta.

1111

D efo r1nità, congenite ecl acquisi,te delZ,1 plica, f,leo-ceco-a,ppend icola1·e causa. di stenosi ileo-creale ài po f,<·ione . - J.'0. lll0tt€ i11 CYidenza SOLLERI. -

con1e dalle aùer<:nze inte~ti na li ~1 tipicl1e ~i debba iI1di Yi(lt1alizzare llll nitro tipo pec:iale di stenc;~fI

,


1176

IL POLICLI NICO

[ANNO XXIX, FASC. 45 J ' • ileo-ceca1e dvYut · ad accolumento al cieco clell't1l·fì 1 ci ca . t o,·nta nlle ' ue gln11clole c:l1e il colon non timo tr<1tto dell'ileo con r otazio11e c1ell'asse di quepo ·siede. :'lto in basBo e a ll'esterno. Tale Yizio di posizio11e • dell'ileo è dovuto o a breYiL\ e defol'mità congeCASCL\O. - Ri"1)011de a l collega Ba viera cl1e cerniU.1 della .plica ileo-ceco-a.ppenclicolare, oppt1re a .. to no11 intende di a·v er riprodotto un ceco : ha chiu1·etrazione flogistica (appendicite) 0 cicatriziale ~ 0 il colon e l 'ha la sciato pendente come. un ceco. (appendicectomia) della plica Sllddetta. '.L'O. n e . Il btion esito fa pensare elle il moncone colico per illustl'a t1u caso cong·enito e due in appendicecto- · , adattamento avtà poi funzionato d a cecQ. In rimiziati, 11ei q11ali cred~ sia .stata presa nei lacci g·~ 1 arclo a lla valvola forwata dall'ileo non si tratta <lel inesenteriolo la plica iJ~o-cP.co-appendicol<.ll'l~ : di uiia -rer(;1 valvola, ma di un tratto del tent1e l)erciò si cleYe stare attenti n ell'appendicectomia elle poggia, magari transitoriamente, sull'a11astoa l'esecal'e il mesenteriolo inCiipeiidentement~ ctnl inosi e funziona qt1asi da valvola. la pliC<.t. , l\1ATP.ONOLA . - Oisti ga~sose deZl'intestirio. _:__ Ne ri~erisce d11e casi, mettendo in evidenza i Yari CROSTI. - Crede possa trattarsi nei casi desintomi cl i11ici. tta i qtu1li insiste sttl reperto rascritti dal Solieri di ragg1·inznmento di natura diosco1)ico, e il decorso. Ritiene la malattia non illfiamn1a toria cronioo di tlM membra!4'l ileo-cecale a uto~oma,. ma •dipendente da a ltre affezioni g·adi I.Ja11e. stro-1ntest1nali e nei rig uardi della patogenesi pena la teoria infettiva sia forse quella che ubbia DE GAETAXO. CondiYide J>o1)inione del collega più ragioni (li attendibilità. Solieri per il caso de1la forma congeui ~'l . Egli eoFrCREn.\. - Riferisce t1n .st10 caso, nel quale aln 1unicò all'Accademia Medico-Chirurgi~'l cli Nap0l'ésarne microscopico si trovò un reperto di agli e pubblicò n ella « Riforma l\le<.lica » i ti. ·nlta t1 gruppamenti epiteliali dnll'O. interpretati come delle numerose ricerche fatte i1ei feti, in molti epjteli respiratori primitivi. Non crede sia uccetdei quali riscontrò la membrana di J ackson. Quetabile là te9ria infiammatoria e pensa l'affe7.ione -sta membrana eg·li mette in relazione collo svisia dovt1ta_ ad alterata funzione respiratoria dei luppo embr iolog·ico dell'intestino grasso e con la tesSt1ti. lnmina r)re renale <li Todt. Da queste forme congenite si debbono c1istingueC1rI~SSERINI. - Ricol'da. di :1 ver letto un caso in re qt1elle cli origine infiammatoria . cui la pne umatosi era limitata ul ceco e si trovò un'ulcerazione del ceco. Il caso potrebbe far penSoLIEnr ... - Insiste sulla di t inzione che i de,~e sa1·e a lla teoria meccanica . "fare tra membrana peri-ceco-uppendicolnre o plicn di I.Jane e !a. disposizione ann tom-0-pa tologica PARL.\VECCHIO. - Risultciti prossinli e renioti del <la lui individualizzata e descritta. Ed afferma 1nio nietodo di isteropessi e di aisto-isteropessi. che essa è tipica e Ya riferiul a retrazione della \.ncl1e questo metodo è basato sulla imitazione delplic:a ileo-ceco-appendicolare, retrazione che in 1~ortote i n aturale e sul rispetto massimo della li·Qltalche caso può essere con geni ta, in qualche alb<:~rtà funzionale. 'L 'O. si propone col suo metodo tro acqt1isita . di rinforzare il legan1ento sacro-retto-genito-pt1bic(> e questo mediante un robusto legamento arti· CASCINO. - La reòezio·n e ileo-oeoo-col ica. - Ha fìc:ia le prelevato dalla linea alba, con base fissa al -n Y nto l'occa:sione di praticarne tre cn.si, in dt1e per i11vnginazione con t1 lcerazione del ceco ; in uno Pl-:be e apice :fissato al fondo dell'escavazione utero-vescicale. Se c-oesiste cistocele vaginnle si inciper car cinoma del cieco;· ha avuto un inRt1ccesso cl.~ il perito11eo d ella parte pii1 bassa dello sfon·~ due guarigioni . L'insuccesso si è verificato nel da tu ute ro-vescicale, si scolla col <lito la Yescie;u ca·so in cui hn. praticato l 'anastomosi termino-terda ll'istmo e da lla parete vaginale a11teriore e ~i n1inale ; la g·uarigione in quelli 11ei quali h a pratirn in alto la. vescica fino a scomparsa del cistoticato l'anaston111si latero-laterale in senso isopecele e il legamento artificiale s'insinua fino al fo111·ista ltico. In linea gener a le egli ritiene sia da do dello scollamento, dove si ·m1tl1ra alla musco·1)referirsi l'anastomusi latero-laterale in senso lare della i;-escica, prima che alla parete uterina i~opcristu l tico, che riprodt1ce meglio l'ortomorfianteriore. ~n10 e cl1e sia consigliabile nell'esegl1irln lasciare Riferisce i risulta ti felici di 50 suoi inter·renti r1ossibilmente molto lt1ng·hi i due moncherini cbi11e di altri di a ltl'i chi1·urghi. Naturalmente, quansi. co ì che il colon venga quasi a costit uire un ctu occorre, n on manca anche di curare le lace11uovo ceco e l'ileo pos&1 ricadere st1 · sè ·stesso ruzioni perineali e le affezio11i annessiali. (\01n11l'inlendo quasi la bocca ana stomotica e f or• llJando l1na specie di valvola. . 'cduta a11tirn er icliana del 24" ottobre . BAVIEnA. ~ perfettamente d'accordo col Ca~cino c:lte l'anastomosi latero-luterale sia sempre CAL.\HRESE. - ~i.;t 1ud·io clinico e an,atonio-J}atologi-tl·t 11referirsi. Non comp.r ende e vorrebbe spiegato oo cli. 11.n 1 oluu1i·n oso tunioro della parotide. - Si ·(·on1e il c11l di sacco dell'ileo possa funzionare cla tratta di llllfl donua di 57 anni; il tumore data va Yé1lYola senza proclurre sten osi od occlusione. I n da 1-l anni. an<lò crescendo lentamente fino ::i.I lfP ·<1ua nt<i al c11l di sacco del colon fa osservare cbc n11no : 11f' ~.rli nltin1 i -t. nnni il decorso fu più ra.~1011 s i pnò parlare di s11pple-nza funzionale del 11ic10 e t1Ptte priwa i :al'e~i. 11oi l~lralisi del facia: -C<'co iu quanto che qnesto l1a l1na funzione spelt·. dole117.ia alla J}a lpebra su1:leriol'e. ronzio all'o'\

4

1

-


I SEZIO~E

J. eccl1io

e clifficultit alla èleglutizione. lì1atttl cling110fil cU tumore 111isto l'infern1a fn 0110rat~t e g11arì. 11 ·euso è in1;.)ortante per il Yolnn1e: il tun10.re c:1tiportato J:>e&1Ya kg·. 2'. 50, peso eccezionale ni gior11i i1ostri. I11tere si1nte è anche la paralisi del fnci~le C'he in g·enere è seg·no di tnm-0re maligno; in q11e~to caso iJ nf)rvo era se1nplicemente stiri1to <l<i 11:1 1nnssn. neo1)lastica e miglio1·ò òopo l'opera0

ziont~.

Tiifcrisc:e sorurnarinn1ente l'esame istologico e 1>ensn che l"origiu~ nel suo . cnso possa essere spieg·a to colla teoria di Wiln1s che fa derivare la parte })H r<'nchimale da germi ectodermici cl1e si stacc·ller0bl..ero in lln periodo fetale nel q11ale recto<le rn1a bl.1ccale 11on è ancora diffe1~nziato in epidermide ~ , .mncos:~1 bucc3le e lo st1·otnit òa t111 ger111c n1ese11cl1i111ale. I tu1nori mi'Sti della parotide fHnno fortf\1ne11tc pe11&'1 re ai gern1i branchiali. Egli 11e or>erù molti anni fa uno cli lh kg. con pal'esi <lel facia le, cl1e sco1nparve òopo l'operazione. Ri<·orda. 1;e rò, che i11 questi tumori ·si possono avere n. lu11ga ~cadenza metastasi nei polmo11i, che porta110 n. in orte gl'infermi per pulmonite neoplastica. TIAT'l'.\GUA.- -:--

1

R icercJic lstolog'ic7z e su, di 1tn, oaso di 1,a ncreatite eni.orragica. - fliferi8ce il caso clinico .:\loNTI -

1

~ht·

('bbe 1111 clecorso act1to (due g·i-orni) e portò a Jnorte !"inferma. Dal lato d< lla sintomatologia n.: n11cò il ql1a(lro doloro~o classico e l 'asse.nza di ogni re1lerto obiettiYo a sede epigastrica. L'esame ist.,Iogico n10...:trò llna pancreatite cronica, cl1e a ve"· a <tYnto 1111 -Oecorso muto che precedette i fe11on1e11i cli :1J)()plessia. Q11esto fa pen.s ure che la (·o~itlcletta Jla nctentite emorragica rappresenti la c011c·lt1~ioue cli una sofferenza pancreatica a 111111

go decor o. ::\JI.\XI. -

iJJ od ifica .~·,io 'n,.l del te1n,vo d'i veloO'ità di

·e<l int enta.:·ione <lei globuli rossi 'nei· oasi di tuln1101·e n1all[!no. Si è visto in genere che . questo

ten1po aumenta nei \ari t1rmori, .specialmente in quelli maligni e subisce modificazioni <lopo l'int E-1 Ye11to chirnl'g-ic:o, tendendo a ritor11are a lla 1101']));1. I11 neoplasie ga ·tricJ1c nelle quali fu praticata solo la gastroenterostomia colla migliore nutrizione Ri ruollific ..tva beneficameute il numero e il ·vo lore dei globuli rossi, ma rimaneva invece inY~u·i<l to o <lirui1tuiva minin1an1ente il telUJ)O di st:-rl i 111ent.-1 zinne. I ja si1npa,f ioeotoniia vasale 'nella yang1·etia, presenile . Ne ha osservato quattro casi; in t1no giit ampt1ta to di 11ri arto inf. e di t1no superiore si è iniziata, dopo circa un anno :gangrena nlla mnno destra con forti dolori : egli allora ha praticato la simpati<:ectomia dell'arteria omerale alla pieg·a del gomito: il dolore è scom})arso e la gangreru1. non hn più i>rogreclito. Il trattan1cnto di un solo caso non a11torizza acl una ('011e:lusione; però ljUÒ far !)ensare cl1e alc11ni c'"1si <li gangrena pr0se11ile sieno da riferirsi principal111Ec'n tP n f~non1eni spastici · n bn-0rn1i cli 11<-l tnrH ,·aC .\LAXDR.\.

-

14.77

PRATICA

somotoria e che i11 qufllc-he caso, all'inizio, tE-ntare q11esta cura.

sii1

da

Nei rignn rcli delle g·ang·rene presenili raccomnnde:1 u i colleghi <ll ricordare l'endÒa rtrite sifiliticn. che è n1olto più comune di q11ello che no11 1si ctecla. In parecchi casi dit1g·nosticati IlOll sifilitici per le i·iccr<:he sif\rologiche ha visto cessare Ja ga11g·reru:t dopo la <!Ul'a antilnetica e nei pezzi ~11upnta ti_ha rilevn to sempre la tipica e11doarteri te sifilitica. BA'l'l'.\GI,IA. -

GA~!DERil'lì. S1t alcun i oasi di perfora.zlot1e rli 1tloe 1re piloro-d1todena,li. - L'O. ha operato di re-

CE'.nte tre casi <li perfol'azione act1ta in nn mese. Dall'e~ame di essi fa aleune consiùerazio11i: in tutti e tre prevale llna sinto1uatologia ooggettiya ed oggettiva appendicolu re, che assume il preciso valore diagnostico di versainento periton~'lle libero a conferma della lesione primitiYa duode11u le, <'he risnll.o'l dag·li altri da ti di stl1dio del malato. Nell'incert~zza si deve fnre un'incisione iliaca d. esplorat.ivà' che Barà l1tile J)Oi }Jer il dregnaggio. Cii-ca la ~ailiern (lell"interYento ritiene esagerato il gl~1clizlo :ç1~ Durn.l quando afferma che la rese7;ione dell'tùcera sia il trattamento non solo di ele• zione, i11a da seguire ~i~tematicamente. Dl1ra11te l'opera 7-ione, secondo l'....A. ci .~i potrà formare 1111 concetto tlella possibilittt rli g·uarigione con se111plice sutura o co11 tra tt.lmento radica le. Aggil1nge a.lco11e OR~ er,·azioni sull'op1.>ortunità • della gastroente~'osto1nin ("on1plementare e del dre- ' naggio . • ~

·~

,,

Conclncle che i buoni l'isultàti son'o legati ul pro11to interve11to : nelle prime 12 h. In. resezio11e stessa rivaleggia col inetodo conserva to1'e.

T·irno e olorofor11zio. -

Ha fatto ricerche sperimentali allo scopo di vedere se il timo espliclli \·eramente t1n'azione propria nel corso del1·a11estesia cloroformica. Pee risolvere tale questio11e l1a asportato il timo in 12 cavie pe:ç vedere sa si rendessero l)iù l'esistenti al Dcl rcotico e le 11a sottoposte a narcosi a interYalli di tempo cla 2 g·. a un mese. Dalle esperie11ze sue egli conclude cl1e la stimizzazione r1on infi11enza per nulla il corso della cloronarcosi e che, in-dipendentemente dal timo, vi debba essere t1na resistenza individuale nlln. narco:s i cloroformica.. Ir1 una seconda serie di esperienze ha ricercato quali alterazioni determini la narcosi nel ti010 ed ha trovato che esse val'iano dal semplice rigonfiamento degli elen1e11ti del reticolo ad llll·atrofia di altissimo graclo delle g·hinn(lole, cara tterizza ta soprattt1tto dalla quasi completa scompàrso. della corticale e dit ~Yidenti e gruvi alterazioni a carico dei cor1>nscoli di Hnssal. LATrERI. -

Si compiace col Latteri. Il fatto cl1e il timo in 1111 pl'imo tempo non influisca .sulla ir1orte da cloroformio conferma indirettamente un la yoro dell'O. nf\l quale si dimostra cbe l'uzio11e clella morte dn cloroformio è clov11ta nel Hlter~l ­ zione fnnziouale del fegato J)rimu dell'operazio11e e cl1e il cloroformio a ~isce in modo da togliere CALANDRA.

-

-


11.7 )

1 L POLl CLlKlCO

I' o~sigeno nece '~ario per 111 tra,::;for1uazione. degli acidi gr<t :::;:'i, deter1nina11<lo il coru1Jleto disqlùlibrio fu11zio11ale del fegato e lt.1 l)reseuza in circolo deg li a.Ci{li grassi. Ringrazi<l dell'i111porta11te e:o11t1·ibuto a1)11ortak> tt.lla q11estio11e tlnl i)l'Of. Ca laud~"'· il cui l;rroro era g;ià. da J11i conosçinto e stucliato. T1A1'TEBI. -

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~

,·rx.L -

R i<.:erch <:. •pe ri.111 e1ita li su ll ' esol 11 sion e cl el piloro. - f.i"O . riferisce bre,é1ué11tc di nlcu11e 1

(

.\

e~ JJerien7'e

e~eguite

con ll i l u1eto<lo specia le di esclu~ione pilorica, co11si tente ncll'e ci<lere dalla fnccia anteriore della r egiont> l)ilorica e IJre1Jilorica u11 len1bo ovalare od clittico Kiero-m11scolare a grande a.sse longitt1clinale e nel uturare quindi i borcli resiclui della ferita C:Oll }1Uilti al]a l..iClUbert. T;1le procE>. ~o di plastica e:xtra-mt1c()sa n.vpllcato a i can i cli't 111ogo in l)ri1110 ten1po ad l1na occlnsione d e.I l)iloro che può essere conside rata funzjo11a ln1e11te completa; s11cces~iYamente acl una teno~i parzi<1le l"lermanente. R itiene il metodo i1ossa i11 chirurg;ia inostrarsi Diù efficaée del sen1. plice n ffardellamento del piloro, òi c11i 1~uò es. ~re considerato l1na deriYazione. •

l{oss1 F. - Contribu.tn alla . chirurgia, delZ.' u l cera fJ<L tstric(/, cluodenale. -:..' Eiferisce Sll 30 overazioni r>er lll('ere dello stoinaf'o 0 <lel <lnodeno e ·egnite in inon1rnti tliYersi dell'(:•\·0I1p~io11e della n1alnttin. Fa Y~1rie consid<.'l'élz io11i in r~1pporto alla intoruatologia, al ùecorsu, alla cur a ecl illustrn i casi più importa11 t i. OLIA~I. - ·

i

a0118 id (>/'(/~' i 011 i

.:: li oltre 250 in te rven ti 1><J°1".so11ali. pe,· ul cera, d1tocle11ole. ~i trntta di llG !!::1~tro011terostomie, cli cni 49· co11 esclusione 1Jilo1·i('<l, J:) resezio11i e G7 interYe11ti. Di tutti questi 7 .!: potetter o essere controlla ti .. Crf\de cl1e nelle stenosi piloriche ·in sufficiente In g<-1st L"oe11tero,s tomia post0riore; nelle ulc:ere delln pic.:<;Olcl c11r·v atura J3illrotll I o II oppnre i\IayoEalfonr, n1ngari co11 gastroe11ter osto1nia, perchè l:t rt>sezio11e cir cola re lin1i tata non preserva dalle recidi \-e. rer le ulcere <.111ode:nn li , visto il grave· pericolo dell'ulcera J)eptica, sarà clu ba11dire assolutament•. l'esclnsi.011e 11iloriC<l con . q11n 11111q11e metodo. è d;1 i)rcferir i la rese~ione cluodeno-pilorica (Billrotl1) : qunndo ciò i1on sarh i1ossibile la gastroe11tcrosto1nia ~en1pli ce o u11ita all'esclusione di ti.1tto l'a11tro. (~A\'INA. l ihi~cle all'O. do,-e e i11 quale peri odo cli teu1po 11a o ~er~1 ato l 'enor111e ID•1 teriale cli1lico, <li cui ha riferito nella Sllil c:o1nun i<:<t7'io11e. 1

1

GA~ru1-;11r ~1.

nera 1izzazione duodp11;1Ji. CAt'PJ·~ r.r 1 . -

-

Fa obbiezio11e nlla s0Yercl1ia .~e­ della rf)sezio11e i1elle perforazioni

Ri limita a 011 ·i{lerH~ioni <l'indole i1ratica . desunti dalla sua e~vericnza i1erso11ale . lla eseguito l1iì1 <.li 500 ~a~tro.enteroston1ie i1er ,-<1rie iJ1<.l ica7,ioni (ecceziona ln1e11t~ r)er cn11t·ro) : in 200 11011 ha fatto esclu~ io11e 11ilorjca~ ~elle altre 300 ha fatto q11asi semS11ll .ulcer11. duodC'11ale. -

l)re l'e::::('lu "ione a lla rarla. Yecc:l1io, i1ei casi a I>iloro peryio. Ha oi::serYuto d11e casi di ulcera J)~pti­

ca,

sic:n1·a1n~ute

costata~ ti.

De~c:riYe il iuctodo seguito nel }Jraticare la ga~tro-enteroston1ia . lìJ favorevole alla. re~ezione <.l uo-

<le110-.gastrica n ei casi i1on controindicati da diffieoltà tecniche. 111 ogni modo, riguar<lo alla scelta clèl 111etodo operatiYo si <"l ttiEHle al criterio del caso per cas9 : eccezionalmente e con indicazioneprecisa pratica a11che l'escissione o l'affondamento in combi11azione quasi sempre colla gastroentero ton1ia. J~Ab'l'IAXEL.Ll

1). -

perfetta1nente d'::lCCOl'<lo <:O! i11·of. L'a1)pelli pl-'r<·l1è tra ttu l'ulcera (1uodenale cro11ica colla gastroenterostomia IJosteriore e coll 'e:::;clusio11e. ')TeJ.lfi ....sua l}ratica di circa f)20 cn.si di cl1irnrg ia ga,s trica ba avuto 2 casi <li ule:ere peptirl1e nei l)l'imi anni quando non escludeva. Di 111<.:ere cluode11aJi ne 11a a Vlttc solo 14 <!asi [l forma • crouica, 3 perforate con 1 morto. Nei 14 C:lSl• 11<!' nH>rti, nè recidiYe. T_./esclnsione l'ha fatta S<'llll)l'P <tlla ' 1011 Eisebberg o :illa Parh1Yeccl1io . ·

È

Pi·ecisa cl1e le 11lcere pepticl1e clel clir.;iuno elle otte11ne con gli esperimenti di esclusioneJ>i1oro-antr a le ai q11ali acce11nò nella <liscussion~ Sl1lla reh1zione <.lell'ulceru· dt10<.1enale egli le mette1n rcl.1zio11e patoge11etica .coll'avere esclus-0 e piloro e <lntro. senzn ~11tra re ininin1n1n(lnte 11elJa <JU{\~tione dell'influenza elle in questo risultatoJ)OS&l a Yere j l t:olo fatto della interr11zione (leJ i>iloro. BAGCTIO. - .

:E,a rileYc.1 re che ci sono dei <.:asi in: <.:ui l'csclt1~ione pilorica è un compJ<:>111e11to nec:esS<-1 rjo tlell'interYe11to praticato per l' ulcera <lno<1eJHtle cioè qua11do, no11 potendosi eseguire la re. ·e~ione del cluodeno od altr-0 n tto operativo ·clil·ett(} ~ul focolaio ulceroso, ci tro·v iamo nella necessità cl impedire i11.modo assoluto il pa.·saggio del contenuto ga~trico attraYerso il piloro onde ~ottrarre­ l 'u1cera a l trauma da esso eser citato. Così ll<l egli fatto nel lt1glio scorso i11 t1n uomo affetto da 11lcera duodenale co11 e1norragia e gravi condizioni cli a:µemia generale, dopo una Yentina di giorni di cure ap1)ropriR t~. - Rig11ardo a qua11to. lla11110 riferito A..U1zilotti e Donati 11a an<.:h'egli osRel'Y<l to nel suo caso una estesn mesenterite tras,·ersa che ostacolò non poco l 'n tto 01)ern tivo. 'l'no1 \XO. -

La rese?i:one dell' uJcera ga,strica, - - Riferisce sn 28 casi da lui operati. con un sol<> B.-\STI.\:\F~LLI

P. -

1norto. Egli è dc.1 a nui 11n r esezionista. ina con iuo<.lerazioue . Come su1t0si del suo espo~to egli ritieu~ che l'ulcera recente, tlSsenclo li1n1tatn a lla mt1<.:o~a, . iccome 11 uò cica trizi.a r e, dcYe essere curata coi n1ezzi ·medici; l 'ulcetn roto11da i11 <lttiYità da tempo o q11ella crouica resistente a lle cure medicl1e e ta11to più se r ecidiva c1cye essere sottOJ)05ta n I chirurgo. Xou si deve e sere l'esezio11isti ad oltra11za er ioè correre se1npre alla Sl1btotule nel trattame11todell'ulcera, rua aclattare e im1)iegure l'escissione, Ja reRezione segmenta:rja e st1btotalc secondo i •


[ ..t\N~O

XXIX,

FA8C.

45 J

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S'EZ lONE PRATICA

1479

rasi. Certo la gastroe11teroston1ia i1011 può IJOs~e­ clere jl '«1lore c:ul'ati Yo della resez i on e in g;e11~re e l'lJPCie per le ltlce r e d e lla p ie-cola <.:nrYatnta. CHO~Tr.

Sull 'inirtiunote1·a1ria, ·11 oll c a,ff<~.~· io1ti cllirurgi ohc settiche. I ,e sostanze «h e 110~~0110 11èntralizznre J1el ~1ngu c la vi1'l1lenza <lt'i to~. ·icj iufettiYi npvnrtengo110 a dt1e grllJ)lJi : <\ge nti <·h e1noter.1pit:i e agenti iu111111nitati. Gli iwm1~nit.1 ri son o: i Yaccini, i ::sie ri, le J>rotrinc> . le- ston10._ ine. Analizza il lnotlo di nzio110 <li c·ia:c·uno, IlCr fer1uursi s p ee:ial1ne11te ..-nllc sto1110. i11e ehe, ·e<.:011tl o il Centanni , ft111zi u11;.1no «on1e attiY<ltori dei fetn1enti òe11·orgn.11isn10 . Egli ~e i1e è ~eryito 11ella pratica e l'acco1u.a11<J,1 np:Ii e111i111?11ti collegl1i 1· uso 1) reventiYo e curativo d elln Btu111otera1>i~ , a lme no 111 via di espèl'in1c11to. Jll'eri~nnH.~nte: nelle forn1e C11tauco-c:ellftln1·i. fe1·ite. a ~ce ·i. er sipela, infezioni coi! tende nza (liffu ~i.1-a : J)erito11f\o, ple ura, n rticol11zioni; o eo1ue a111 ,re~ t<1rne11to ucl atti operatiYi i11 form e ulcer ose dclrc.111p:1rato digerente c·olecistiti, appe11diciti. i11 1noltc f~)r1ne t!t.ticl1e dell' èl J)P<lr<Jto gPuito-uri1l<l• rio, ecc.

cr e<le (l oye r oso dil'e QU<lli i:>o110 tati i i•rogr0ssi ùci suoi .tn<li, nttene11dosi a lla })arte dottrinaria s1)erirne11tale d ella qne~tione. Dic qt1ri li sono le i>rorn·ictù c:l1c de\e pos·eclere 1111 i>repa r a to i111 n111nit1 t·io per tispondere al le e ige nze della chir·J rgiu e ~1 di1110 ·trazione -Oe11 ·e fticacia <lel le stomosine <.:ita · 1111 ·esperie11za fn tia u conigli : r>ra ticn ta una ferita .USJ)OrtnndQ 11n i1ezzo <li cute del dorso a ll'nnjrnn l c :-:i fa 111111 iniezione di . ton1ot;i11a a un co11iglio e la tessa fe1·i la s i fa aù 1111 altr-0 sen za p l'::t tiùtl re l ' J11jezinue. 4.\. tutti e <lne si fanno f'adere ~· ulla ferita got-c.:e <li ·a 11g11e di a11irnale in pr~cl a a sctti<:c111 ia per cn 1t n re <li pi og-t~ ne €SH lta te. C>1·ht'11c-·. 11eìr a n i1n:l l f\ C-hC' ha <IYUto ]'inieziOllC' liOll HO}l J':lYYeng·ono f,1 t. t i ft o~i~tic: i éhl' :-;i pre. •ntano nell "c1 l tro. è In g n;1rig:iuu·e ~i ~1 l1iln·0Yin cl i q nr1 si la ine tit ù el Te•n]Jo <· Jn <:itù trl t:0 è Rtl'etta e . ottile. inentte ne l1·.11t1·0 ,1ni1nalP t-- 1Jiì1 J;1rg;1 e 1>iì1 ::;(·olo1·ita. (. 'oufitla Cl l r e:-:})Cl'ÌlllCJltO e~posto, fa<.:ile acl o ~nunn a ripetere, va 1 ~.::t :1 in t:itare i c:olleg;l1i a l>J'O;-\eguirc 10 proYe e Dd .ace:<.: t tarne con f et1e i l'E.XT.:l:\~I . -

l~Jg1i

risultati. 1~1A~CHEHI. -

Ila prati-rato l ·ìniezionc• <li l"tu1nosin e Centn.11ni sistematica me n te in ca~i tli c·hi1·11rgia traumatica <l 'urgenzfl face n ùola prt><.:Pdere nlla t-0eletta rn•~cc~n i ca della ferita. Nei c.«1:-;i in <·11i In su1•purazione si è irnpi:111tata, il òecor~o è . tato Yirule11to. n1a p arve durare me n o n lungo cli qur1nto poteva i pre,redcre da ll'esorclio. 111 a ltri casi •li ferite n1c110 <Jnfrattnosc si è nv11ta g11<-1rjg-io11~ per p rima. Jtr.\ X "'.\'l'I.

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Diyer. ·e t0ori 0 ~ono state c 1nesse per spic_g·ar e q11esta i1n togcn<:>~i. frn cui di 1·cc:011te q nP lltt a11n fila t tic-a. Ila fatto cs1X>rie11ZC' l n·oclu cen.(]o ustioni 11nil'hc o ri11Qi u tc d('lla c11tp <.:ol tf'r1110•'<111t<•rio. ottC'11<'n<l-0 J;1 n101·tp 1l pg·li nui1n<1li ]n J11lt·hr· o r t.• e in <ii Yer .d .! !'iorui . .\lla ~{:''l.innP. ri~·on-

11 •..,li<1n e.

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tl'ilV<1 ill€1'en1iP. co11gt:~tioill ,

liquido e11rln11e ri to11eale e sp es:o 1111. t0perto -t_ ·n rn ttel'i~ t]<.:o nel i1a l'enél1i1na tlegli org._1ni elle i·o. <:t<'clc cloYuto aù altern zioui del r eticolo e ndote 1ia l(\, lll('lltre g li elem enti })ropri (lell ' ort~nno i1011 i>1·f>Sf'lltt1110 a lterazione lli . or ta. H a iuit-'tlato i11 cavie e in co11igli il saugn ~ de:fibri11n to tli nnin1ali 11 ~tio11t1 t i ( f<1tta l <l i·ieerc;1 c1€1ln t1 1.:Yia ~:ione d el e:on1 ple1ncnto. qu . ~ta è ~tat~1 n (lga tiYa. conH.' lo è . tata i11 a ni w.1 li 11ci qun.li aveva ini<-"ttn to n11 ~ntigl.>J 1e 1n·t}pa1 ·~ 1 to co11 eRtrntt 1 di 01·g;1 ni <li ·1 nilll;1le t1~tio11:i tu . Iniettt1ndo 11e lla C::t Yitil peritouealc <> • otto c11te esti·a tto di fegilt-0 ,d i u 8tiOJ1:lto hn nvnto la inorte con rioctij!;ione clei segni della i11orte JJer 11stion e con unn e.·a.g era zione clel lJUnclro ('lini{'o 0 :1natonJo-1>~1 to logico. Ilichiu J11a11do i 1 :--«:\~ni «1in i.t·i j l qi,1at1 ro del lo e:ll oc a11afilattico h a (l isv o~to lf" espel'ienze nel inotlo c las ico c-01l rinie z10 11e • ensibilizznnte e la ~t;1ten:111te . In tn l 1uoùo 11a itY11to la deteru1i11nzio11 ~ cli n11 ictns caratteristico e l<l ripetizi,)ne clelle a lte r azioni pri111 .1 11ota tt'). ~h1 tlin11clo . intine, il fen o111eno an<1filc;1tti<·c) J1'el' inezzo <l<'l sic·r o etcrog0neo hn otten11to le ~tes~e lt:lt:;i oni nnnto111ovatologicl1e ot te1111 te ll<'lle u s tioni. I)n t u tto ciò egli (·re<l C' potei· a·s e rire cl11e f<ìtti: <:he lù J>a togen Psi della in o1-te da 11 ·tio11i risiede i11 1111 f eno1ue110 <li flil<-YfilnRsi e c:lle il f0n orne110 nnatih1 ttic-o pog.g i.1 SLL nlterazio11i <1na ton1iehe . IJù i>rotein a alte1·a ta o et r ogene;1 JDes. ·a in cil'colo e p orta tn i11 c.-onh1 Lto co11 spe<.:i a Ji e1cmenti de1 si~temn. l'eticolo e ndote lin.le vi 1)1.'0vocn una lisi cont riùoe11do, in olt1·c\ a lla formazione <lcll'n R~tto Cflr a tter·i:tico òell :1 l esi on e gli e leme11ti del J)la sma snng nig110 e In sostn11i:n s tessa _ Si nvrebbl' così l:iut · necrobiosi s p0cifica, e letLi Ya d c l & 1.ste111n reli<'olo e ndotelii1 lP, eh~ 11a tnntn in1portan zi-1. l ' a lor i fisiu(J-ch i 111 i ai d el sa111 .<1'tte cl·i oottat i. - IIR speri111ent<:lt0 i11 J2 ra11 i ,

DF-.: LL•!.-'O.

roiiniali

-

c.·he scotta vn con n cqn~ .a 100°. Di qnesti: quattro soprav Yis.~ero, < i1101'iro110 fr~1 1<:' :J e le J8 o re . Come iiBult:1 to l• a otte11nto : con c."<..•ntrazio11e di cristn lloicli a 111n0n t,1t.1, vi~co. it~1, st~1 lgmoulctri n, indice tlì rif1-.1~io1le au111entH ti, co11cen t r azionc joni n11n1entn ta i1o t cY·o lo1ent0, 1 co11cl11cibilità inva riat~1. ~Oll cr 0cle l]llC~ti .fa t t i sieno rl OYUti ad lll l j . pe~­ ~ÌllleUtO ~e1nr)lic1:: 11-ln~si,·o d el ~a 1igur, da ta In n1i11i1na YH1'i<tzio1H' 0ella ci~1du<.: il)iliti1 elettrica, pe11~a p i11ttosto it•no <la nJetterP in ra1)por to co11 1111 • <lt11nento (ti proclottj di di sintegrazi.on.e flei i>r otc iei. :1 Jc:n j1i •l reaziot1c nc-id~1, a ltri nel attiYi t;'t o:..-:n1oti<·1l <.:O~.p i 1· n<1 , ~Itri nel a l to indice di refrn t

~io 11e .

J/ icrorgani.~111 i isolati da lr>,,·ioJli 111l>err-ulari nut11ralt {j spcrii11 entali. Si è o<.:c111>n to cla molti ·n 111Ji •li qn~stp riccr{'lle e s i J1el'H1ette di dire al"u110 ronclu s io11i: 1) tnnto 1101 1 ~ le~ioni t11lH:' r «olari c l1illS(:' cllP nelle ~1pPrtf' 110 ll' no1no e n~p:l i <l n i1nali il bncillo <lelh1 tul•ercolt>~i è :11':-'ÒCiHtn n diYcr-. i s<:hizo111i«Pli . ul:1:-;ton 1it·l'ti Ctl ifo1n ic0ti : :!) <·11 n i c·111 11e11t è 1-1i <Il ,.e òil'ting·n0re la tnlH.~r­ t·olns i 1·h ill.:\ dii qn(')lla <ì]1f\rtn. lB~l anatolJ1op:ltt)] J.\T'J'.\ GLlA.

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1-i80

Jogicnn1e11te og11i lc."iont! tubercolare t1·oyn:::;i in eo1un11icnzio11e (lil'ctta coll'ambiente di tutti i tesf:nti iuedjante la corre11te Jinft1tica e sangt1ig11a; :J) le letsioni clinica1neute aperte souo più ric<.:he di :nicrorgauiSllli, tft nto fungl1i superiori che i11feriori ; 4) quasi costa ut~rue11te assieme al b. tubercolare si trovano scl1izomiceti Gram resistenti; 5) 11011 sem1>re il b. tubercolare presenta i car;1 tteri dello stesso tipo e la stessa reazione colo1 :111te, per cui 11 0 11 si può oggi i1ettan1ente classifìca r e ; 6) no11 se1upr0 il b. t11bercolare è alcool-acido re.' isten te ; · 7) nelle lesioni che presentano i nd iscu. si c~1r:i tteri cli11ici, istologici e biologici non se1npre 8i r ittovono b. n Jcool-acido resiste11ti e le culture e inocul::i.zioni <lit11no risultato positivo. , ) i1on c:;en1v1·e le forme cocciche a lcool-acido reRisten ti el1e Ri troYano i1c i prodotti di <leg·f)ne1·a7.ione e Jìquirli cli le ioni tubercolnri sono i>arti <li bacillì; !l) in tutte le caverne di tutti i tessuti si troyn no sist01ni di f11ng-bi superiori o di ife.

[~NNO

JL POLlCLlNJCO

XXIX, 17 .\SC. ·13] •

Seduta com11ne ai Congressi di Medicina Interna e di chirurgia. 2..'1 ottobre 1922. Presidenr.a : ScrruPF.ER.

Ulcera duodenale. Prof. VITTORIO ASCOLI, relatore ))er la l\'.Ieclici11a I nterna.

1. L 'ulcera duodenale, dopo l'applicazione clei 111oder11i pl'ocedime.nti diagnostici e i11 base n gli a.ccu rati r eperti anaton1opatologici, rist1118, es ere ma.lattia · IYJolto frequente. Occorre l) iù spesso che l 't1lcera gastrica. Il l'api:>orto t ra. l'ulcera duode11ale e l 'ulcera gastrica varif\. da 1 : 1 a .4 : 1 secondo le statisticl1e dei s ingoli a11tori. Nella statistica del relatore è 2,4 per la duoclenale e 1 per la gastrica. ~. E R..tl1n1esso che 1'11lcera duodenale }Jreval e nel sesso maschile e l a gastrica nel femminil e. Tale asserto diviene assai discutibile in base ai recenti a·ati anatomo-patologici (Hart e scola1·i ) : i1ell e rlue sedi l'ulcera è pit1 frequen)\te.\, 'Tno. .A .~ione d ella corrente elettrica sui te nel sesso mascl1ile. Le cifre del relatore 13i co 1nu11i. piogeni e . ulle frrite infette degli ariirnali rii csperin1ento. - lla fatto es11erie nze con una · accordano con t~t.li ris11ltati, dimostrando cl1e C'orrente c0nti1111a <li 0.105 n1npère con e lettrodi l'ulcera si trova 2/3 circa delle volte i1el sesso di catbo11e, J1a fatto in·ove c nl tl1rn Ji ed in nnin1aschile e 1/3 nel femminile. 1n;1li. Ha vi to che questa corre11tc è capace òi 3. Per tIU~nto 11ella 11ratica l'ulcera si pre'"~ n11t1llare jJ potere patogeno ilei g;ermi conten11ti &C.!Jlti per l o più in soggetti tra i 20 e i 50 11e1 l)ll1S ('l i affezioni acute. <1110sto ef!'<.. tto si ·l1a più ~t11ni, ~i rile\1a cl1e i pit1 g io\.·ani offrono La rn1)i<lo agg·inngPndo cl oruro di ~lio e in Yicinuns indro1ne dolorosaJ i più anziani i si:111tomi zn degli elettrodi. La corre11te u satn su ferite i11P1norragici o J)eritonitici. L'a11a1n11es'i scrt1pofette da vocl1e ore 11€' evita la suJJptiraz ion~, abJosa 1)cru1ette spesso cli far rimo1ltare, ar1cl1e breYia la s11p1)urazione in quelle ove si è già coi1egli i11dividui ava11za.ti i11 età, l'inizio clelle . tituit1, e qne. ·to ir1 1(J,;ran parte per la con. idereYole l<)ucocito i c:l1e la corrente <letern1ina nelle soffere11ze dell'ulcera, all a 1)ri1na giove11tù. 1 10~ioni cli continuo. JJ ri11ii. sintomi dell'ulcera, du od e ri al e si prese1ita no 1>er lo più intorno ai 20 ann.i. DEKTICT . · -· .11 orfoloy i a 6 1n orfou<·n csi del si.~·t e111 a, 1;ascolartJ sa11nu.i,g11u nei tu·1 nor-l cla inne8to. 4·. J)ell't1lcera duode11ale cronica, 110ll S}l8I:ia s1lerimc·nt:ito :idopel'a11do un ade110\°arci11oma t•ifìca, degli aclulti non si trova una causa dedi to11ino e con cl u<le che la produzione neoplastiter~inante, ma assu.r nono un qualcl1e signifi<.:a si i1 llo11tana dnlla l)roliferazione normn Je o òa cato etiolog·ico le condizioni in Cl.li più cornuquella i11te~ril ti va perchè mnn<'n l1nn regolare di11e1ne11te si veritìca. Esamir1ando le pri11ci1Jali ~t ribur.ion e òi .cannli affctenti ~<l. effc re·n ti , con ecdi queste co11dizioni si pt1ò stabilire : cc~si-Yn i1eoforruazione di Yusi <:apilla ri 11ei primi a) cl1e l a dispasizione ered itaria o fa1n iRtn lli <lello SYiluppo e ~rncll1ale òin1inuzione negli glial'e non risulta costante, i11a è cli11ican1ente Rt~1d1 succes:-;i,·L co11 a lterazio ni morfo1ogiehe e di • n1r1mi. sib ile ~ . tru ttu rn. d'e l reticolo ca Jlilla re. G. NlATHONOJ,A. b) che non è conf ern1ata da· dati lJl'ecisi _} la pre·vale.11za delft1lcera in alct1no dei tipi cli AVVERTENZE. costit11zion1e 0.rganica fBa u·er), 111a è gene.ra I~ I quesiti della « Posta degli abbonati)> devono prospettare i11ente riconosciuta nei te'1npe ra111enti nervosi~ temi d'interesse generale~ non devono comportare consulta· zioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni· biblit\grafiche Il te1npern.mento i1ervo$0 si traduce per B ergsu argomenti speciali, · n1nnn in l1na fli sfu·nzione del s is tema vegetnSi prega di non formulare più di un quesito per volta. VO· lendo inoltrare più quesiti, questi dovranno e88ere scritti su tivo; fogli separati. perchè i que9iti abbiano esito, ctevono recare la fi\:9• la ree) cl1e Ie- ca11se locali (topicl1e) 11nn110 imsidenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; s• qllftti 1,ortanza rtllati-v:a, ad eecezione deg·li .::timoli ne esprime il dei!iderlo, nel giornale figureranno Mlfanto le w• 1

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iniziali o il num ero d'C\bbonamento od una sigla convenziorJale. Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine coneentlta dalle esigenze redazionali ; ma non è garantita uM ri..-.ta Immediata. Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE.

alimentari; ll ) cl1e ii1 alct1ni casi meritano co115-itlerazio11e avvele1la1ne11ti <.:ro11ici (1)io·m bo, alcool) ;


[A~~o

XXIX,

.FASC.

45]

SEZIONE PRATICA ,

1481 \

i11 altri le infezioni cronicl1e, ~ specifica111ente quella da streptococcl1i cl1e (Rose110,v) per sing·olari ubicazioni (denti, antro d{ I-ìigl1moro, a1)µer1dire, ecc. ), abbiano acquis.tato tem1•oran eamente tendenza a localizzarsi nell1e i1areti de1lo sto111aco e del duocle110; e) che i soggetti tubercolotici presentano spesso sintomi di ulcera duode11ale. Talvolta è stata riscontrata l 'ulcera peptica, talvolta no. In taluni casi (Singer) si sono riscontrati l esi i vacrl1i I? .: f ) che le lesi on i peritoneali cro11iche, special111ente consecutive ad infia1nmazioni della ap1)endice e della cistifellea, possono contribuire a generare 1'11lcera duodenale. Esse agiscono meno forse lìer i supposti emboli venosi retrogradi o per i StlPl=!OSti riflessi nervosi, cJ1e no11 per le alterazio11i che indl1cono nel nlesenterio d11 od en ale o nella sierosa stessa de~ a·uode110, e i.n alct1ni casi per l'i11fezione ge11erale (strept.ococcica!) che mantengono. L ·esame di queste condizioni morbige'n e, quali le odierne conoscenze ce le presentano, e la val11tazione complessiva dei dati etiologici nei pro1)ri casi, i1o'rtano il r elatore a rico11oscere git1stificata in se11so lato l'asserzione di Rossle che l't1lcera duode11ale sia nella gran n1aggiora11za dei casi « 11ialattia se condaria» . 5. I~ 'ulcera se1n1:>lice si localizza n ella prima porzio11e del duodeno, nel bulbo, sia sulla parete anteriore (dove determina non di rado peritonite e perforazione), sia sulla posteriore (do: ve provoca pi'l1 spesso emorragie e aderenze). L ·l1lcera è ·spesso profonda, con bordi duri; è allora non difficilmente riconoscibile ai raggi X; è facilmente constatata nel periodo attivo o nello stato cicatriziale con l'esame diretto · dai cl1irt1rg i e dagli a natomo-pa tologl1i; ricl1iama l'attenzione per l e complicazioni (emorragie, peritoniti) cl1e d etermina. L't1lcera profonda è stata pertanto considerata co1ne la forma o rdina1·ia. Le più fini constatazioni radiologiche e chirurgich e, ina sopratutto i reperti anaton1ici n1acro- e microscopici, hanno n1esso in rilievo co1ne m olto l)iù comt1nemente si incontrino nel cluodeno ìe 11lceri superficiali, siano a1)erte, sjano cicatrizzate. Tenendo [[)iel dovuto conto le picc0le cicatrici, le statistiche anatomicl1e provapo cl1e le ·t tlceri stlperfìciali sorio le 1Ji1i · C<,Jn 'll1ti.

6. Le due specie di t1lcera portano natural-

mente conseguenze anatomicl1e diverse: an1bedt1t:· rl;.=t11n0 emorragie; le profonde sono acco1npugn at~ spesso cla reazione periton eale ~ i1 on cl i raclo si perfoi-ano.

I~e

cicatrici 11an110 diversa estension e e profondità. L'ulcerà superficiale comprende, nella sua cicatrice, mucosa e sotto111\1cosa., n1 e11tre so110 scomparse le gl1iandole di Brunner; ma spesso la cicatrice è rico1:>erta con una mucosa l) iù o 111eno eguale alla mucosa ;nor1nale. L,ulcera profonda dà una cicatrice n el cui f oi.1do testa un connettivo l étsso, ina è per lo r>itt so emontata da un grosso cordone in cui il connettivo è più denso e abbraccia e tira con sè r elitti di int1cosa. In vicinanza di tale cordone originano spesse ulceri profonde secondarie (2-3-4) successiva n1ente. Alle cicatrici non co11segue mai una stenosi capace di iIJ.-durre ristag·no. I.€ 11l cere duoden ali assumono eccezional1nC'n1 e cara ttere ca11ceroso. 7. Le alterazioni anatomiche proprie d ell'ul-

cera duodenale si riconoscono nella maggioranza d ei casi con .l 'esplorazione mediante i raggi X. .\ corr.:.plen1ento del quadro si aggiu11go110 le lnodificazioni e le deformazioni funzioriuli cl1e il bulbo, e ancl1e lo .stomaco, traverso pasmi circosoritti, subiscono ir1 via st1bordi11 a ta (riflessa). Devono essere scelte con prBcisio11e volta per volta le pose in cili l e al t c-

ra:.ioni riescorio palesi. J4e cl11e specie di n.lterazioni morfolog·icl1e si riconoscono e distinguono mediante la radioscop ia e la radiog;rafia coordinate; con sic11rezza ancl1e maggiore, mediante il m etodo recente delle fotografie in serie. I dati che l'esam e radiologico rileva nell'ulcera duodenale 11ar1no sjgnificato obbiettivo abbastanz a netto e. costitltiscono i criteri pi"ù positivi 1:>er ricon oscerla: rap1Jres eritan.o i sinto1ni obbietti·vi

.' J)l({

. . StC1l1'L.

8. I seg11i radiologici decisivi so110 dati natur aJ1ne11te dalle alterazioni stesse del bulbo duodenale. Le alterazioni del bulbo sono dimost1·ate: a) da l acune d ella parete. Il bulbo è ridotto di dia1netro, spesso asirnmetrico; presenta corrosioni o è riempito ad isole. Sir:nili immagini sono prodotte da l esioni del bulbo stesso o da profonde deformazioni che la parete subisce per affezioni d egli organi viciniori o del 11eritoneo; 11' dollcl defor11iaz ione tilbulare (George e (;erber). Essa cons iste jn lln irrigidin1ento del ])l1lb°6specialmente nella porzione duodenale, con in1piccoli·m ento (parte cicatrizia le, parte ~1)astica) del 111n1e ; permette passa ggio çontin110 a cl1imo brodoso. (Non ·si pt1ò cl1iarr.-are st cnosi, ;~rchè no11 1)rovoca ristag1lo) ; •

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l L POLJ CI.IK ! CO

e) dci extr otl essio1ti cl el bttl bo cl1e assu mo• . ll ù l'aspetto cl i niccliie e cl 1 t a se h e. I.è l Lic.:cì1ie l1 a n110 a l1n. e (HHncl ek ) nlcer e profo11cle o p e11etr n11ti, 11cl Ctli fo11do facilme11mente si ar rest a e r esidua pasto 01)aco. ono rap1)resentate da ombre a form a lli goccia, p er lo l)ÌÙ SJ)o1·ge11ti dalla p icrola Cl1rvntt1ra. on o un r eper to non freqt1ente. Frec1l1 e11ti invece 8 0 110 le forme analogl1e, descritte da Al<e1·lt111d, prodotte da tac core ian1cnto clell ' asse d ell'ulcera p er spasmo d ei fasci long itt1dir1ali; alla sporg·e11za della piccola incurvatura del bulbo corris1)onde retrazione deJla 1)ar et e d ella grande curvat.t1r a. Le tasclie duoden a li sono causate dal m9do co1ne l P. 11lcere profonde cicatrizzano : il corclone cicatrizia le s oprast a nte s11 l1na· o più ulceri s i ritrae e lascj a sporg·e re la ftaccicla p a rete a m o' di sacco. I.a regio11e l) ilorica finitima, ipertrofizzandosi, le r~n de J)i11 evidenti. Simili a lle t ascl1e sono l e lact111e cl'o rigi11e cicatriziale o sp astiche che si prese111tar10 n el fondo de l tluodeno .e sono state cl rsc1·itte come corni ciel 11iloro (Stierlin) o come trlfoalio ( Holzl~n echt) . N icchie e tascl1e han110 ·ede, for1na e significato diverso ; non si d iffer enziano tuttavia ~em p1·e in moclo netto. In l)ratica ciò n o11 11a im1)ortanz a, p ercl1è d epongono eg ualmente }Je1· l' esistenza di 11n'ulcera cluod en ale. I diverticoli co11genit i con c11i potr elJbero confond er s i si tro,.tLno pi L1 sp esso n elle porzioni vvateria11e e sotto\vat.eria ne clel duodeno. 9. H·a nno importanza diagnostica r elativa o co11 di.z iori.atcl i seguenti segni :

cera cl11od1:nale , è ~lato ora cletro11izzato })et· la . ·u a non mino1·e ~·req1te11za i11 svariate ln ~­ lél ttie aclcl om i11a l i ; e) l o ~· to Jn rt eo et cl es~ i ll ra e f ) la p er sisterit e i1tcrespaturci d ello sloniaco, sono r a ppresentati da spasmi 1·1spettiYa-

m er1t e d ella 1nt1scolatura circola r e e della n1nscola ris mucosae, cl1e possono essere provocati dall'ulcer a duodenale, n1a cl1e or igina no a ncl1e l) C:! f' m0Jt eplici tl ltre cont1nge11ze.; g ) il fen.onie'no tlell'Il Cl ((;lii ss11er e J\. r1>u-:.fiich:s ) llon è stato ancora sagg·iato st1fficie11temente. l\Ientre una s olt1zione cloridric a bla11clu r1on cagion~ modificazio11i raclioscopiche i1ell' ombra · d 'uno stomaco normale, chi11cle il l)iloro e sospencle la p eristals i, s e v 'è ulcera gastrica; 11e accelera i ..movimenti e ne affretta il Yuot a rnento, se v'è 11lcera duocle11ale. 10. L'l-ICl nel s11 cco g·ast1·jco si i11co11tra i11 f:' <"Ce · ·o in 1111 cer to nl11nero dei ca.si (30-60 ~{:,) ; s 'incontr a in 1nist1ra nor1nale o d eficiente i11 altri; manca non di rad o. I casi con .abbonda11za di I-ICl sembrano essere qt1elli in cui l 't1lcera è pi~ recente. Nell'ulcera dt1od cn a le si trova aciclità (sp eso con cli1nostr abile HCl) 11e l s11cco duoden a le test r atto co11 la s o11da di Ei.nhor11). Nell'estratto duoden a le di sogg·etto con ulcera s i rinviene spesso sangue. Qt1esti fatti sono stati risco11trati in analisi compi11té (la11rea11cl a Nervi) n ella mia clinica. · . 11. Il sang·ue s i trova spesso i11 •mi11ima c111 a11tità n elle f eci ( errio rragia occ11 ltci ) ; taJ volta ili qua11tit ~t discr et e e già riconoscibiii dalla n1elea) ipermotilità dello slorn,cic'o. Qtlesto s i11to11a; talvolta in al)l)onc1anti q11antità (111elena e mo h a tenuto lln gran }>osto finora, m a n on ri,.Pste sig·nificato, se non consiste in l111a cr0- sangLLe vivo). 12. P er la diag1n,os i, i dati -anamnestici e spes ci uta ntt ività. peri~ta lijcn, erd e i111:lsiva d-€110 cial111ente il rilievo dei disturbi f11nzionali e stò tnflro <1ccon:1pagn<:i ta cl<1 presenza, di a ciclo r e, ol11zione ùi essi, q11a.li lVIoyniham l1a n1a cl oridrico (in ec.c e.sso o al 1r1eno i11 l)l'Oporzio11 13 g istralme11te d escritti, costituiscono ùna i11di11orm ale ) nel s11cco g'<.l •. tri co, e se non l asc ia l'azione prezio a. l ~ dolore allo stomaco viene r iconosce re 1111.a s11cce-.; iva rit c11zion e (di al<1 ora tarda. e fissa dopo il pasto, con ri1)er cti. 111c·110 B ote ) clel co11tennto: .·ion e posteriore o ve-i·so l'ombeli co o l 'app e11b ) le ombre d1tode11ali persis tenti dopo l P 6 dice; spesso viene a nche i>iù lonta110 ual l)asto, c1 ,,, dal p cts lo. ·0110 on ibre piccole, ))OCO 111lrnea digiuno (dolore d ella fame) ; si sospende i110rose, l)OC~ spostabili, ta 1volta dol enti a lla p1:es- 1nentaneamente con l ' asst1nzione cli e il')o o co11 sione: corrispondono a 11lccri o cicatrici, in c11i ~ il c al ·ini ; si modifì-ca spes~o con il ca ngiamento il l)a to opaco ristag·11n; di }Josizione del corpo; si attenua, con il l)iec) l(i llol eri:.io iii 'Un JJtt11lu ci1' cosc ritto asgars i del t 1·or1co ir1 avar1ti o con ben moclica st1rr1e valoTe q ua11do è i·icer cata cori a datta inapressione esercitat a Sll vasta zona della pa1ete 110Yra palpatoria e co11 preci:::;a co 11sta~zione. nrlclom ina l e (con la l)alrr1a ùella 111a110 o co11 I .e co11fe ri. ce in111ortanza (.J orla~ ) il rilievo o])llll cn scino ), e si esacerbi"t preinendo 1111 plint o t :iet tivo cl e1la c0nte1n1>o ra~1en eo11t razi on~ d0J l)Osto 11el terzo irtferiore cl 1t1na li11ea tirata dali·etto de.:tr o d ell'acldome; r 0111])e Iico alla X costa destra; può essere ll~o­ <1ift ca to cln lln C.[lln lit8 e quantità del pèl.. to; $!)e-=.cJ) lti <if.c:: t rn·pt,si :. ionP dello sto ntato P r/ ;•l $ O s i a ccompagna co11 piro,; i ecl er11ttazioni acib11!hr.. <.)uf~~to si ntorn a cl1< sjg·11or eg·giò da JJl'id t' . Il clol r e, ·cnrt notP car<tttel·istic11e CO!'tnJ1r i 111<1 ])el' la fr e<fllPl1zn con cui si verifirn 11 811'1111

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SEZIONE PRATICA

ir1 ogni sog·getto, dura qualche tem1)0, cessa

spontaneamente o con il trattamento; si ripresenta a distanza di s~ttimane, mesi ed anche anni, con caratteri analoghi, per cessare di i1uovo, e riaffacciarsi talvolta persino in modo r>eriodico (secondo le stagioni, in singoli individui). Il vo1nito manca o è rarissimo, e avviene allora in p,e riodi tardivi. Malgrado i dolori, l'app~tito è ben conservato, e le condizioni i1utritive del paziente si mantengono a lungl) relativamente b1lone. Un tale aggruppamento di sintomi, e sopratt1tto la evoluzione di essi, non solo destano il sospetto di ulcera duodenale, ma autorizzano a formt1lare una diagn osi di presunzione; sono caratteristici, non patognomonici. Possono presentarsi, più o meno completi, in · altre circostanze (ad esem.p io nell'ulcera della piccola curvatura dello stomaco); possono mancare in tutto o in parte nell'ulcera duodenale, che si ri''ela per improvvise enìorragie o peritoniti o che si rinviene sia nell'intervento chirurgico sia al tavolo anatomico. Se una btto1ici anamnesi non è tutto rie ll'ulcera duoderiale, .. dev'essere in ogni caso presa a a·uida ttr:l pratico, perchè formitli la diagnosi di ttlcera dttode·n ale pitì spesso che riori soglia fare.

13. Dati obbiettivi veramente decisivi offre la ripetuta esplorazione mediante i raggi X, specialmente le ra<iiografìe ir1 serie. La constatazione di sjntomi diretti, e più la coordinazione di qualcuno di essi ai sintomi condizionali, costituiscono il f cindamento di tina diagnosi s. i r"l.l ra. L,esplorazione radiologica consente talvolta perfino di disti11guere l 'ulcera duodenale suIJerficiale da q11ella profonda, e stabilisce se qt1esta è penetrante. I segni radiologici però possono fare totalmente difetto nell'ulcera duod·enale. 14. L'esame del contenuto gastrico ha scarsa importanza l)er sè; conferisce valore ai dati radiologici. L ' ipercloridria ha poco peso nella diagnosi.

I cosi detti. dolori da ipercloridria (e quelli da fa.me) rispondono generaHmente a spas1rii. Giova molto meglio l'analisi del contenuto duodenale (sua acidità, presenza di sangue); ma i metodi per procurarselo non sono scevri cla i11conve11 ie11ti e p erfl:110 da pericoli. 15. Le diagnosi fatte con tt1tti gli acce11nati criteri anamnestici e obbiettivi hanno trovato conferma operativa o anaft,ornica nel 95 % dei casi, nelle recenti statistiche degli autori più competenti. La diagnosi cli l1lcera duodenale non deve ri1

manere privilegio di pochi, ma entrare nella pratica corrente. 16. La constatazione di sangue nelle feci è conferma di gran valore ai sintomi descritti i conferisce alla diagnosi certezza assoluta. A noi conviene considerarla però piuttosto segno di complicazione o aggravamento dell 'ulcera, anzicl1è sintomo decisivo normale. In ogni caso occorre una disamina rigorosa delle varie e ~olteplici origini del sangue. 17. Davanti a gravi dolori o coliche addominali bisogna sempre pensare a peritoniti da propagazione o da i:>erforazionte di ulcere duodenali. Similmente, quando si riconosca una i:ìeritonite del piano superiore dell'addome. 18. Per comprendere la complessità del quacl ro morboso ed indagarne gli elementi nei singoli casi può giovare un tentativo di sintesi I)atogenetica. Due momenti possono considerarsi: a) la genesi dell'ulcera; b) la sua cronicizzazione. L ct g eries·i dell11tlcera. E in rapporto da t1n lato con la resistenza della parete e cioè con la irrorazione sanguigna, con la., composizione del sangue (crasi umorale e germi patogeni), con l ' innervazio11e dei tessuti e dei vasi corrispondenti, con la provvista delle pareti in antiferrne11ti (antipeptic-0, a.ntitriptico) e dall'altro lato è in rapporto con la usura funzionale, e cioè con la quantità e qualità del cibo, con l 'intensità e durata della secrezione di succo e di muco nello stomaco e dei succhi pancreatico e biliare, con l'attività muscolare delle pareti e le conseguenti alterazioni circolatorie, con la progressione tarda o pigra del chimo, con il riflusso dei liquidi intestinali dotati (pancreatico) di forte capacità digerente. La cronicizzazione dell'itlcera. E' non meno complessa. Per intenderla è necessario richiamare alcuni moderni · dati di fisio-patologia g·astrointestinale. Nell'ampia distesa di tessuto i11uscolare liscio dell'intestino, che determina l'ordinato progredire dei cibi dall'esofago all'ano, sono stati riconosciuti da Keith alcuni (8) nodi cl1e automaticamente disciplinano il movimento. Fra il 2° di tali nodi, posto in prossimità del cardias, ed il 3°, posto in prossimità dello sbocco dei canali epatico e pancreatico, è contenuto il segmento del tubo digerente, in cui si svolge la digestione peptica (potremmo chiamarlo segm e?1t.o peptico) . Il 3° nodo sta a gL1ardia della neutralizzazione dell'acidità del chin1o. Il passaggio del cibo dal segmento peptico al sottostante av\·ie11e non e11tro t111 t11bo cili11drico , ma la mercè di clt1e in1b11i1 011posti al 1

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11.84

IL POLICLINICO

,·ertice, là ove 11a sede il" robusto cercl1io 111 uscolare del piloro: tra la dilatazione antrale che manda ecl il bulbo duodenale cl1e riceve g'ioca il delicatissimo sfintere pilorico. ' Il movimento automatico ·m uscolare è sottoposto all'inftl1enza endocrina, che gl i conferisce il tono; ed è regolato dal sistema nervoso vegetativo. Il sistema nervoso centrale interviene traverso i sistemi simpatiico e parasim1)atico . Le funzioni del segmento peptico non ~e p0ssiamo considerare disgiunte da queste influ~nze, 1e quali portano cli necessità a me t1

t ere in ril·l evo il Fattore iridividuale.

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dotti cicatriziali, i1eritoniti, adere11ze col pancrea~) '. si~no .funzionali (anemia da. ernorrag·ie, >.estr1z1on1 alimentari, prostrazione n.ervosa da ctolori protratti da i11sonnia, ecc. ) contribuiscono a dare sempre mag·giore ]ndividuaiità al c1uaclro mortioso. Do,·re:rnm10 pensare che le alterazioni indotte c1all'u1c~ra sono a nche l)itì r'rofonde, se considerassimo acquisiti i da ti relativi alla f req11enza della biliru:Bineniia e dei segni di i11s11fficie11za epatica di recente constatati, nonchè alla non rara comparsa di · ittero. Va forse qt1i11,d i ca1)ovolta l'ardita frase di 1\schoff ch,e l'ulcera i>eptica è un.a perdita di

L'ulcera provoca inizialmente l'ipersecrezione di succo, cla elle _forse dipende essenzialsostan-;,a, non, una ·111alattia. mente la ubicazione quasi esclusiva delle ulce20. La l)I:Ognosi nell't1lcera dt1odenale dev'esre croniche in questo segmento del tubo digerente. Deter1nina inoltre in via riflessa disturbi ser e sen1pre riservata, poicl1è si osservano casi motori (jpermotilità, spasmi) in situ e a distan- con emorragie o perforazioni mortali senza che abb.iano preceduto manifestazioni morbose. za, per i ql1alj è impedita la sua cicatrizzazioIn clinica tuttavia la p·rognosi deve essere ne, è alterato il corso dei succhi ed il normale proi:iunciata con meno rigore oggi che venti progredire del cibo. Suhisce razio11e di germi anni fa, quando si formularono le prime cliapatogeni di varia specie. g·nosi di ulcera duode11ale. In fatti non si diaPreliminar1nente, hanrno influenza la for111a, gnostic\:ivano allora cl1e le ul..ceri con sintoB1ag·randezza e disposizione dello stoffi1aco e d'altolog·ia ft1nzionale conclamata, anzi generaltronde le attitudini individuali. rr;1ente le ulcere che avevano dato luogo a corn. ;\pplicando tali concetti gffillerali alla genef>1icazioni (per lo più emorragie (vedi n. 16) ). si dell'ulcera peptica nel bulbo duodenale, troI dati anatomici della frequenza di cicatrici viamo che esso è male irrorato (provvisto di da ulcere duodenali senza conseguenze, din10arterie secondarie e poco anastomizzate) cl1e . . . , g1ace in una stretta corsia e quindi un po' dif- strano la gt1aribilità spontanea. La esperienza clinica ci dimostra da un lato come i11alati con ficoltato nei suoi movimenti cl1e sotto le roJ)uste contrazioni antrali riceve il co11tenl1to . sintomi evidenti (perfino .emorragie) di ulcera acido e deve s1naltirlo con l'assidua attività del- dt1odenale non abbiano per tutta la vita avuto le s1Je pareti, che la sua mucosa è sempre a rnai più disturbi del genere, e dall'altro lato ci contatto di liquidi con forti poteri digerenti permette di affermare cl1e una serie di mezzi (peptico e pancreatico) nel flusso e riftt1sso del curativi d'indole medica (riposo, dieta, alcalini) fanno scomparire disturbi propri ·dell'11lcera e chimo. Ci rendia1110 conto come l'ulcera di1,oderiale determinano soste più o meno lunghe. Le co- • sia più frequente che la gastrica e diventi fa- noscenze attuali circa il meccanismo patogenetico ci permettono anche meglio di ap1)rezci1mente cronica e 1·ecidivante. 19. Secondo tale interpretazione, l'ulcera po- zare e individualizzare i mezzi che possono vaad evitare le recidive (forse le complicatrebbe essere provocat~ da una serie di cause lere . '?) ZlOnl .. svariate; la sua cronicizzazione, se è in rapporVale per l 'ulcera duode11ale quanto è occorso to in pri1mo tempo con l'ipersecrezione di s,ucper la generalità delle m alattie: di quamtto le co gastrico, è sopratutto dipendente dalla turconoscenze sulla malattia hanno progredito e bata motilità . 1\lenrtr.e nella prima genesi clell 'ulcera si può la diagnosi è divenuta più precoce, di tanto è cl1iamare in causa il trofisn10, le attitudini iri- migliorata la prognosi. 21. Prima di procedere alla cura, il medico dividuali entrano per gran parte nel meccanismo della cro·ni cizzazione, risultando la :vea- deve preoccuparsi di individualizzare il caso zj one biomecca11ica, promossa dall'ulcera, pro- clinico (disposizioni nervose, stato di nutrizioporzionale al tono della vita vegetativa, ed es- r1e, f11nzio:nalità dei singoli visceri), determinansendo subordinata all'azion,e di stimoli locali do le circostanze in cui l'ulcera s'è presentata, e alle inftuein.ze nervose sup-eriori. Le conse- ed 11a eventualmente recidivato affinchè l'inguenze cl1e i1ei singoli casi derivano dalle al- sieme del trattamento si compenetri in un adatterazioni secondarie siano anatomicl1e (pro- to sistema di vita. Le prescrizio1ii generali de)

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4.S] '

SEZlONE PRATICA

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vo1to precedere le indicazio'n,i relative al furiziorianiento del segrrierito peptico.

Quindi avrà sopratutto di mira le condizioni etjolog·ìcl1e, eliminare (infezione da streptococci, avv.elenamenti) o attenuare (affezioni tubercolari, suscettibjlità nervosa) o rr..t0dificare (alin1entazione) le cause cl1e direttame11te possono contril1ui~e alla genesi o alla cronicità del1·11lcera. c ·r iterio essenziale della cura è la dieta. Essa corrisponderà almeno a q11attro i11dicazioni: a ) non stimolare la secrezione (scar·se sostanze proteiche, non sostanze aromatiche o ecci tanti, non alcool); b) non ingombrare lo stomaco, nè lasciare residui indigeribili (scar se \1erdure, cibi ben cotti e ben masticati); c) contenere possibilmente la n ecessaria provvista di calorie (defalcando la perdita per prodotti non assorbiti); d ) racchiudere in equa proporzione tutte le singole categorie di alimenti. Per mitigare la sensazione di acidità (non semr>re legata ad eccesso di acido cloridrico e talvolta nemmeno di acidi organici) giovano ali alcalini uniti con \1 antaggio a lassativi sao ' li11i, che favoriscono il vuotan1en.to dello st omaco. Q11ando esista ipersecrezione (in pratica abùondante HCl) si adoperano con vantaggio le iniezioni di atropina. Secondo le più recenti ricerche sull'uomo l'atropina calma anche gli s1)asmi della muscolatura gastrica. Contro l'ipermotilità e gli SJ>asmi molto 1;ltile la papaverina. I due alcaloidi possono usarsi nello stesso periodo di t~mpo, ma preferibilmente divisi; l'atropina per iniezione; la papa,rerina .p er os. L'insieme dei disturbi può essere molto mitign to coi preparati di bisml1to o anche di bariò, cl1e, ricoprendo l 'ulcera e sottraendola agli stimoli, ne attenuano i riflessi. Nelle complicazioni dell'ulcera, le cure mediche sono sintomatiche, e limitate alle complicazioni non gràvi (piccole emorragie o perito11iti circoscritte). La cura medica deve considerave adunql1e lln complesso di elementi e adattarli al caso singolo. Alcuni metodi recentemente proposti e risultati utili (quello di Sippy ad esempio) in pratica si avvantaggiano dell'associazione del riposo, della dieta e dei mezzi farmace~tic~. Ma s'impone alla cura roedica oltre che il rigore., a r1che la durata. Soltanto una cura lunga per mesi (talora per uno o più anni) vale a modificare le condizioni in cui l'ulcera si è svolta e non cicatrizza. Il rigore e la durata costituiscono uno dei lati deboli della ctlra medica.

22. - Dal punto di vista del medico i11terno le in,dicazioni cl1irt1rgiche sono rappresentate in ge11ere dalle ulcere l)rofonde e in ispecie da perforazioni, emorragie gravi o persistenti, da. de1)erimento lJer frequenti recidive, da insistenti dolori ' da i11sufficiente. alirr~entazione, da verid11ode11iti rnoleste; l'intervento è inoltre lttil"e quando le condizion-i l)Sichicl1e o . sociali del paziente impediscono le cure n1 edicl1e. ·L'intervento cl1i1·urgico può essere risparmiato in genere quando le ulcere son su1Jerficialir e in ispecie q11ando le cure mediche danno fa• cilmente buoni risultati, nei soggetti e.o n tara nervosa molto ricca o eccessivamente denlftriti. Nell'apprezzamento di parecchie di tali indicazioni entra per g·ran }Jarte il giudizio s11bbiettivo. l\1a oggi si posso110 avere elen1enti obbiettivi. seguendo la cura medi.ca sotto il metodico contro llo dei ragg·i X. 23. Nelle ma11i dei buoni chirurgi, l'iinterYe11 to si può ritenere scevro dai danni operativi imrr~ediati, in a talvolta presenta inconve1lienti postumi. E questi, e una certa alea che s i corre in og11i operazione chirurgica, non consigliano fi.11ora che si adotti l'intervento 1

q·rt ale mistira 1Jrofi lattica di pericoli e ven tiial·i .

·Nella Cl1ra completa clell'ulcera la somma dei vantaggi sarà raggiunta quando il medico avrà. profonda:mente analizzato il caso clinico e l'avrà individt1aljzzato, e qun.11do il cl1ir11rg·o, dopo avere regolarizzato il \1 uotamento ~lelJ? sto1naco no11 considererà del t1lito guarito i~ pazient~ iua lo ol)blig'l1erà alle cure dietetiche e alle' norn1~ g·enerali di vita confacienti. 24. Per concludere Slllla cura dell'ulcera duoàenale, il relatore prende in prestito la sintesi d'un discorso tenuto i:>oche settima11e or sono dal rinomato cl1irurgo inglese 'Vrig·ht: l'operazione nell'ulcera duodedale, dev'essere riguardata soltanto come un incide11,te; la dieta e tutte le cure 1nediche devono essere protratte dopo, per lungo tempo. Q11esta frase ~iace al re-

latore, perchè s'addice al concetto informatore della dottrina attuale dell'ulcera duodenale che consiste nel dare rilievo e importanza alle con.:. dizioni cl1e rendpno cronico il corso dell'ulcer~; e la ri1)orta non perchè vi riconosca la dedizione d{ un chirurgo eminente, ma percl1è essa conferma la necessità assoluta di coordinare le c11 re medicl1e all'intervento operati,ro, quando è ricl1iesto. Ness11n argom.ento cp1anto l'ulcera duodenaJe si trova forse così nettam.ente posto ai confini tra la ffi'8dicina ~ la chirurgia; i1ess11no richiede forse tanta finezza d'analisi dagli internisti e tanto sagace ardimento dagli operatori. È pertanto assai t1tile sia discusso d'accordo fra g'li t1ni e gli altri.


IL POLI CL. IN lCO

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Prof. Roberto J'L'lntn1·t-'

Ale~sandri

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1.L' c·ouo!--(·pnze <ltt11ali ~11l l'11lC'P1·a cl11ode11nlc• :-\i 1n1<'> <lire C'lH::' Ro!10 clcn·ute in·e,·ale1lt<'lllPlltP alJp o:-;.;:el'Y<l zion i tl i c:llirn rg·l1i. C't'rto l e in·illl~ nozioni :-;ulla lJi·eq1lL'nzc.1. ~uJ

c-on1po1'la 1ue nto ann ton10-}J<l tolog;i<.:o, :->nlln :-;iu to1nnt0Jop;in e su11<1 cliitguo.'i, :-;nlll' (·-<>n111li<·;\zioni. ::-;ui 111vtocli c:n1"1ti\·i 1lell'11lè·e r:i cluojlL'llttlL' ~0110 sblte t1·;1 ttt' d;1ll 'e:--;11c1·i<?llZ;l OVe.L'<ltOl'Ì<l. I vri n1i i11tPrYe11ti si <.:011fo1Hlo110 <·on <111elli di c·llir urµ:in p:n:,t1·i<-t1: iuolte ste110:-:i Jlilori c:l1c· erctno <' ~0110 in r~altit stenosi d11oclrn1\li o l>jlo1·0-dnoclt'1ltl li. 11 l>l'ÌU)O elle è interY~1111to Jier _lll(·e1·a cluoclc'11a Je non <·01111>licat;t è ~t;1t0 èocliYilln (1~!):J). (}pc•ri> <.:Ol) cliap:11osi "li ulC'Pl <I g;;1 stri(-;\ : i1011 :-.i tro\·,·> Illl Jln a ca rito <.ìe_llo stoll1;: <.·o, « illYc'«<' a clnc tlita tr;1sy01·sp .'otto l'ol'itic:1o J>il oriC'o :-;i troYò il <1tlcHleno tra~or111nto i1er l'estl.lnsioll<.:' cli cil'(«l :; <:t~11ti11H:~tri i11 u 11 nmm asso <l su pp1·tic·i p +id .n re~ istt111zn iri't-p;ola1·i. in alcuni 1n111ti di c·o11~iste11za clnJ'èl. 11 quale a,,-eYil e:ont1«1tto n<lc 1·0n;1,c t'oll;1· sul >( ·1·1iri(? iuf<' J'it>l'e tlel feg<.ì t o (\ to1 colon t1·n HYt'l'l)O t• il lep;<l 11H.~ nto g·a~trocolico )) . 1•'11 l 1l'n ti C'<I t: t u 11;1 gç1 stroPn tcro~tn111i 11 <l ll tP 1· i 01·c' <IJ l tt C:O }i ('i 1 ('011 l'it-;11 l t<1 to O tti Jj l O, } >l') 'Jll i 111<.'] l t<:' cl O} Hl 1

1

c·inqne anni: B in 1111 nltro <:aso lo stes~o ('olli,·ilhl (J~HS), inter,·<'nC'1Hlo in1i·e Der 11lcc"'l'èl cl11ocle11nlP in •1tto ~'·uz;1

I>~lla

***

~into1n;-1 tologia e c1f'lla diagno. i no11 i11tP1H1e J1r1 rla r e '1i fl\1:--H 111c·11te :i i1punto 1 Pl' la l"tgit -

<letta ROlll'H. :,'\J;1 <><:corre sta l>ili re esa ttn 111011te ~11 quali (·J'iLn1·i 11oi c1obl>in;i10 ha .·n rf·i. ~'l>('Cinlmente l)(:'l' fJllC'l tl10 rig na rdn j l c·on ~ig;li o cl a cl are a i n1n l<l ti 11p1· 1a deei sionp cl<__, 11·i11 tP t'Ye11 to. JH'

(Jr,111cl~ssi111n

i1n1101ta11zn, Jn n1nP~iu1a l-'ec·on<ln nlc.·1111i (:\Joy11ihan), f-\fll)J>iau10 cleYf' eR~el'e clnta :1l· l'ann11111~si e n llc :-;of'fPrenze · f.;lìbi0ttiYe nc:tuHn t<' cln 1 Il)illèl to: id tl <:hP ili clolol'i f" èl l ti1>0. <t lla l oealizznzionp <' nllP irrnllinzio ni -<li questi. <11 ~eu­ sn <li nC'iditit, ni Yon1iti. ('.• oggi gpnernlmente 1·iC'o11o~eiuto eon1p n bl>in i 1 u1a.2;gior Yn.lore il rn l ,_ porto <lei <listurhi c·oi pn .ti P la lungn <lurntn dPi <1i:-.tn1·bi st0s:·:i, <:011 1)<'1 iocli <li f'~n<.:erbnzione o ;1 ltri tli ren1i~~io11 c o n 1H·lH' cli bPncs:-:ere con111l(·to O

CjllH Sl.

~pecialn1ente 1;1 ~toria <li nlt<') rnntiYe ripctnt~ cli e· ~~nzi0De quasi n!-:solut:1 <ll'i ~i11ton1i, ili S<'-

p;nito è1 reg-olnrizz<lzion(I <l0lla clieta o a c:111·e n1c><lie:l1e. tnlora a11<'1lc incli!JC'ncl~nt01u<'nte cla q11e~tP. l' cli l'ipre~"n tlPi <li 8tu l'hi :-;uhi0tti ,-i, e il i1tesen-· tarsi <li Qne~ti in rap1101to c·oi i1n ~ti, è cle1 tutto c;11·;l tteri ~tic:o.

l'L'l' ];1 $e<le d'lOC lC'nnlC' d<.)]l'lllrel'a è l'ÌtPlllltO cuu10 i1ntog11omonic-o l'ìni.7.iar~i dei diBturbi JH11·eccl1io tf\tupo clov{) 1·i11trod117.ione del c:ibo (nne:l1~ -t-3 or0: dolor~ 11ott11rno), e il c·e. '8are o il u1itip:nr. i clel <lolorc coll'ing0~tione <li n110Yo c:iho (il :-:il1to111a inclic-nto cln ~1o,, · ni11 :1 n c·on10 clolore clPllu fn 1ne : 11u11 rt< rpa in). Dp,·e 11er<> :t YYL''rti re c:o111 • 11011 . en111re (}11c·:.;ti clnti .·h1110 }Jro1n·i clc·ll'nlc:0rn cl11<J<lenule; in ale:nni c1 ('-l i (-;1~i c1n lui OSS('l'\";l ti e O}ìt'l''1 ti, COll clolOl'(-' 1itavc1nto t1opo J'ing-e~tione cleJ cil>o, e ti1Jico doloTe <le ll<l fn 111~, si t1·ovi>, i UY("C'e rl1e 1111 '11lcern a :-;c't1e tluode11a le , un 'lù('ern clelln lliccol~t curYatu1·11. l r11n <;erta i1nport.;1nzn è cln. n~segnnre al senso HlJÌCcnto cli uci-d i tì1, nl ·d olore <t l ht presBione &1111;-1 liuea 1ueclin11R nelln r0g ione epig·n~trif'<l o n cle:-:trn <li essa, acl eYent11;1ll JnelPIH' o l'eperti })0:.;i tiYi di ~a11gne J1elle fec·i. ~f' (·onclo . h1 Rnn l.'~llerienza ~ t1n cli1r~i Jlott-\·oJv ,.a 1111·<:> ;1l l' e~~1u1c' (lel C'hin1i!-;n1n gn:-;tric·o e a quello rn cl io l ogico.

:-te11osi, l)l'tltic:<'> o ltre llll;t p::1stroc11tp1·o~·to111i11 1>ostpriore ac1 Y , a.I1e:l1p 1'el-iC'ln:~ioue del <1110clcno, <liYi<l(-'ndo lo ·to111;1c·o lll'll'<111tro l>l'C.'I>i1orico e C'l1iu<le1Hlo ~e1>nrat<11uente Je <111c :-;(•zioni (l<:>l Yii-;ce1·t'. :-il"llZ:l sapere cl1e L>o~·eu l';l\('Ya già J>rati<:<1t:1 11el l~n:; ;1110 ~eo1>0 i)erl> cl ' illlJl{'clirc• il rigurg-i to tl i hi l<• <la 1 <l11ncle110 Dèllo :-;to111ac-o, l'<l Ji~i:-.~1~lH:'l'P: Jllll'l' i1el l ~HG, jn cl11e cal:'}i <li c:anc-ro flcl 11110 cli ulC't'l'<I. f .-e llOZiOllÌ po:-.:t01·iori , '0110 !>l'E'C·h.;a,te ill Hl<lRHiJ Ua 11n 1te clei e:11i r11rg-hi i119;lc-> ~i e èlllleri<·ètni, J>ri1110 fra tutti clnl l\l0Ynilia11, cui l)OSRin1uo c1i rr ~i <lC'YP la c·nno~(·t' nzn Jiiù e~H tta (1e1Jn i-:into1nn tologia e dell<l <liaµ;11ol-ii clell'11lter:1 tlnode11.1l0 : nn('l10 i l\li1.ro 11anll11 pol't<l to 1111 not<'\·oie cont1·ibuto <111;1 co11osc·e11za dc·lln 1 1 '~'irn10. C' ~opra t11tto <l lla t<:>('ni<«I l'<l ai ri:-:11ltc1 ti 011e1'i1 tort : e il1 se,g:nito è\l1<:he i1ep:li •1ltri }111 t·~i, ~l)CC:ie i11 Germani;;1, i11 l'' r;\llC'Ì<t e<l in Italia la fr<?Qnenr,n · <lell 'ulcera <l11<Hle11nle ,.(-)lllH~ ri<« thisc·iu ta P la c1ott1ina e Je 111ncla liti1 cl<.•ll 'inter1.J·illl1)ortn11Y.<1 cle l re~a111P chin1iC'o tlPl sntco gaYvn tn Jil'e<'Ì:->it t<.' e cli~Cu$sE'. ~tri('u che i11 1111 })rin10 t~111110 fu n1olto esagel'ata. 1 ·110 <IPi lJJ'Ìllli fl'a 11oi è :-;ta to il 'l,ric:on1i : l1a tanto d;1 rite11er·.:' <:0111e a::-:iou1n : iJl€.'l'('loriclria-ulgii1 :1<·«t'lll1<l to ai C'asi cli (_'ocli,·]lln : ( 'arle hn in1r~ cetn, .ana clo1i cl ri11-c-.l 11('ro. è Btc1 tn i1oi c:on 011po11n in1po1·tc111tt> c·ontribt1to (Y0c1i h1 tesi cli :\J;\rocsta eec-essi,·iti1 tr<>l'PO sYn lntatn, i1011 tla11do 11ii1 c·1 ) snll'11lc-\..:!'a tlnoclr·11ale 11elh1 « l{ifo1·1nn l\1C'<lic:u », ulcnn 1nlor0 ni i-;nni l'Pt><.)rti, e q11indi nbbn11clo11. :!liD. 1 HOO). :\l <t ttoli J10llr1 ~nn tl-'Hi snll;1 g·ni;;tronnn<lo11e rttL<lSi. l ' n:-;o 11el1P 1·ic-c\rC'llP cl iagn o~tic-l1f'. <'llt< ]'l)~to1nia (1no:n 11(' 1.. 1<·«0)1'\l' lHll'P (-c·lli <.·n~i 111eOggi dal l<l lll<IH~i 1un 1>;1rtP <h•i <:Jinjc'.i non si trnd i ti di c·hirn1·gi it:i l inni. :-;c·nr:l q11esto eHHn1e. <lii <·ni po8SiHmo trnrre clei . \<·l·t'llll<t tn c·osì J>t:>t :-;onlllli («Il 1i l 'eyoll17.io11L' cl(;)lcln ti se 11on clec·isiyi <1 h11p110 a~Hai probn tiYi i 1er Ja 1<' no~tr(• c·ono-.:<'l'llZ<.' :~'11ll'nlc-~ra 1lnode11i1l<'. Y('l'l'it cling110::-"i, ~·iI1te11<1e 111<1 i lH'P:-:i i~0r s~ !:"Oli, ina iuesn t1·ntt<! l'l' cli all'lllli <lt-'i J>nnti }liù in11iort;1nti, J.n~ ~i i11 relazio r1 e c-ogli nltri ott~unti clnll'<lnn1unesi .Q<'i;1ndc1nc nltri 11cr rec·ivroco •l<'('ln·clo nll'(>~110:-;i­ <' dal resto clell'<~:->èl11H_· oùit'ttiYo. zi111H' tip! ('OJ'l'P];lfOJ't' J1l'Of. ..:\~<:oli. Per C)lll"l C'h<' 1·ìg11n r<la l'11l<:Pr11 duodenale 110f-:-

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J ;e::\<1111c l'nclioscOJ>ie:o 11:1 ;1 11('}1'e:-;so n ote,·ole imf111·0110 sottopo~ti nel esame cl1i1n ieo nf'c11rnto J>ripc 1rbt ll%è1 ,. p e r qllaut o i·n 1·n niente J)('l' 1·11lcera <1110111;.l <lell'opPrn zio11c 41 casi cli ~1 ffc-'zioni vnrie gctch·nn l c ~ia <1<'e:i:;.;i,·o Jlel' ln cliag11o~i . • ~tro-<luuc1P11a li: p~r quello elle rignnr<.1~1 l'n('icl i til ..\.H<'ht~ i-:u que:-;Lo lllC'7.:zo qni1Hlì g-11 :-;in ll'\'ilo ritotnlP. n1Pnt1·p i11 12 cn:-;i cli ulc:er<> ,!?."n ~triel10 si ]ll'tt'l'e l'opinionf' e:-::vre,•Ra an<:h c i11 <.1lt1·e oe;e:alihP :: Yoltt> :lC'i<li til J10J'lll i1 le <::' !l \oltC' ipoaticlitil, :-;iqn i, vllt• i l re1;el'to rndiol'c·o11ic·o no11 l)UÒ e 11 011 P in :> c·a~i cli 111<-c•r c\ Jlilorir·l1e P il1Xtit piloriclle, :~ deYP nYerP ,-a101·e <1 SSl)lnto per ~t' .-tesso. i1è e~­ Yn ltl' il,(:>l'ct •·icl itil <.' 2 i11oac-icl itit. in , c·n ~i <1 i n lspre in·t-~n. come og!?. i talorn aYYi<'ll<'. <·01110 nnic<J ('t:ll'P cl11o<lp11;1li Pi troYò H YoltP ipc·1·nc·i<litit P ~ èl l go111 Pnto 11el' la <liag·110. ·i e' In <lt•c·j:-:ionp 01>e1·;1.il ·0,l ('lC1i l:1 . tnri·1. lll<l d eYe \s.·er e Y:1lutnto i11 s ic>n1p :l i cl:1ti J>~r il c·on1po1tarne11to <1ell'nri<lo c:1ori<.lric·o li<111aH111psti('i. nl tivo clei c)jstnrl>i <' ngli nltri ~iu­ h PJ O, lllPllt1·t• lll'Ì 12 ('è l ~i di Ul(•(_)l'(\ g·<l "4t1'iC'he :-;i . to n1i rilE>\'<1ti toll'0~n111-t' obif'ttiYo P l·oll'e.•nn1f' ellit ·l1hp ~ Yolte ip~r<·lori<lrin. I ipocloriclria e :1 Y<>ltC' 1nic·o. 0 ~olo <Jll<lndo è d '<letorclo to11 ,g li alt1'i ;JU<l<.:lori<lric1 c..), llPll 0 :; ul('ere l >il ori th(\ .:.! Yoltp ' <lntj clin ic·i, clcqui i:;ta itllJHnt:in zn 11oteyole i1el' la iperc·Iori <.l l'i n 0 :~ ipo('}o1·i<1l'ia. n 0lll' 11Jep1·p cl 110~ii ('ll l'PZZil <l in g11osti C<l. <1P11ali -! ,·oltc) ri..;;u l tc'> itJC•r t lo1·itlrin. 2 q11a11titi1 1101·.\ll <: h1_ :-rr1 questo J)Hllto. tl'<l ttn IHlosi ~li i1ozioni 1n;1le e 2 i110<..'lorid ria. l n 1·gt111H 11t,, diff11::;e, :--.i li111itL' l'~1 11 r i f<' r i1·0 c111el C'l1e Xell';1nno '-'C·ob1Htito JfJ21-22. I:! f 11ro110 i C'Hl';i 1·i~u ltn t1nl1:1 su;1 P~verie11%· 1 1H.'1·:-.1onn1e. :-:ntfo11o~ti nll'ei:::an1e nc:('nrato C'ol tn ho cli R(\hf11N:-;. l st\!:.:Jìi r<tc1iologi<.:i cli1'< tti ('<l iudiTPtti cl~ll' ulc:el 'ra flll (:>s ti. 2 <:; t~i Hi rifc·ri 8c·o11n nel ul<.:Pre µ:ni;;t ri 1·n <lno<l( ' ll ;\~f'. lH:'ll noti <? d<1j suoi l'PP<'l'ti confe1·· < h~. Jn acl nle:crP pilorirl1P e:> inxttt-pil orir·J10 l' 7 Jll:l ti. sono : :u 1 u 1t·e t'<' e1uod0n :ì li. 1 1 J l·ulhci tlno<lenn le }lt' r n1:1 nenb,111 Pnte 1·ivi t•110; Per l'acirlitil tot,1le nE?ll<? clue ulc·ere g<ll'itl'ic·IH• ~) I>ol <>t~ 1111a 11r es. i o11p <"ir<·o!:'<·1itto (<la 11on -'1 f'hùP 1111n ,·olt<t ;111111euto C'll nna cliu1iunzi1>J lt': e Dnfondp;·::.:j r·o11 clnlore extr adll'Hl<'ll :l ll'. J1<'l' es. : 11t-l lt:> lf i piloric·ù '· I Yo lte nun1pnto. ~ tasso 1101·c·istic·o, J>itc·ola tll l'Yatura n~llil f:>1·111n <l tl1ioc:tioJll<tle. '-' 7 din1innzione: l1<'llc 7 cln-0clenali si ri l:1 <l<.'llo ~tt)lllHC:O) : :'t·o11trè> -1- Yoltc n n1ne 11to, 2 ,~oJte tas~o nornlnle e :1) I 1ie1·n1otili ti'1 g;1. ·tro-<l noc1(:1lln 10 (. ·eg·110 cli ll l] il d j ll li ll ll ZÌ o 11 (~ 1~1 ·c'llZ ft)e1J.~.:). l·~si~t~ a11<·l1P. }ll>l' <Ill<lllto i11 grado I)Pl' 1';1 c·iclo c·lo1'i <l1·i c·o libr r o n<-'l le clue nl c€'1'<' P,-<ll ll('llo <' Yiclen tP. i1e 110 1Psion i (11,;• lln :-;fc-.ira cistic<t ~tri l'llt.-> 1111;1 Yolta l'; Ì ehlJP C'OlllJ>o1tnu1ento 11or1n<1 Jp <·d n pve nllicola l'e . ~· n1111 cli11iinn~ione , 11'0 llc\ 10 J)ilol'it h e 4 Yolte i 1>('1·-JJ Xitc-hi.;1 <lno<l<:>nn le: rn rn (~l'g11 0 cli H <1 u<'l ori<lrj;1, ~t tni-:so l\01·111 : 110, !l Yolte iJ>oc·lori<lrin <' <l (->(•l\:) : una n11:telo1·id1·i;1: nvllP 7 u lc·ere <luocl e11:1li nn;ì 0l I>il :d;1zio1lC' <1<'1 dn ocle 11 0 <l 1no11t<' tli 1111a ,·olt;l ; l\llllPDto, ~ Y01te t;1 :--so DOl'lllHl(l e -! YO]tc\ pr<•g-re:-;sn nlc-e1·a tl no<1 e n:1 lt' (<·ic·;1t r izin lf') : :<lin1inuzion t->. ( 'ou1 si Ye<lP <:'gl i non l1n 1nn i ri (i) .-\111u~utata nltez:1.a <lPlln zon n t·1\i<1 1'<1 J>ilo~co11tr 11 to 11~ll e 11l<·<--1·e clnocl e11ali a s:-;e11%;1 <li •t<·j ric·1t (<1 i:-: t anzian1ento 111nµ;giot'<..' d<.' l bnlbo {l110<.l edo C'lfl1·icl ri<"<> , c-h r.' h a i11ypc·e 11:-:serY<l to 11<-' llt' u I1•;tlt' cl nll it regione l>ilnri(';1 cl(.' ll' n11t1·0): <·<: l'P gi1:-;tritlle; 1nn i l r ei.erto è 11ossibil<'. P nt7) l)e1'01·1uilil dn o cl ~n n li e~ piloric·h(' (livc-'11a<.:orrc r ic·orcl;11·lo. ( ' 1 ·i ~v in nel JHl f> 11n i111 1>blic·n to 111p11li). ùp11 J1 c·n !'\i <ln lui ~tncliati nPll c1 c:li11i t·it <l<>i :\I;t,ro, (>ltl'l-' q tH-':-te o~seryn ·1,io ni cli c·ollfPl'lll<l, nei nu-<li llleel'I! clnn<lennli <·011 ac·lori<11·in : q11e:-;ti cli fronlllt'ro:-;i c·;1:-;i o~. ~<?l'Y;lti l'tl<l io logi<·;1nH.)11t<' ~ c:o11b·olt e <Il lllillH'l'O totn]p <l e i ('(1:-;i 1'<ll>JH'PRP11télY<lllO i>er<> l ilti ;1 ll'npe raziou e 11n i.otnto i·i1<~Y<l1'}' <l ~ i ·eg11i i·an;e110 <l l'll'nno i >e1· c·e11to. <1io1o~h· i non .(·0111 n 1H:' lll E:' lltC' 11oti. <' c·hP .·i lìu1ita .f: i111portnntt• :111cll P ric:e rcn1·0 r a11tlèJ 111e 11lo <le lln : 1 l'i fpr ire j11 e 11:>11co, <.\:-;sl:' 1Hlo tnttor;1 oggc·tto <li ri~ee1·e7.io11e c·h<', n1entre col metotl o .a l>itunl<' <l<'l <·t'1'<·;1 e cli ~t11tl10 : ]'': ~to <li 1n·o,·n <' <l <'] l 'n11itn €':-'tr nzio11(' <.l (-)1 s n c·c·o 1 ) 1.. ·i1)e1lllotiliti1 g;1str1J-tl \t otl<..' t1:t ltl llC'll'ulcer<i g; ,!'\t l'ic·o c·oll;1 ~ionc1...i, j11 p:c·n<?l'P tlop o 1111'ort1, i1011 clnod{.>J1;1 le (pa::;:-;nggio rn1li<lo d<~ l C'on tr11Hto attl'iti111ò 1lt'tel'111ina 1·si , s i rie&e0 <1<1 n1)1n·ezzn1·e <'Hntta' l'l·so t11tti i Hf'gll1P11 ti del d 11ocl pnn) ;.. jn rn11port<> l1 1t'IltP <-' yaJutnr<· in c if1·p o 1·11 vpre:-;rnt..t1·0 c·on <I irl'tto a cl 1111<1 ipe1·1,Pri:-;t;1 l ~i cl uo<lP ilèl l P. J1tn1 g;1..ç·urYP, (·o ll'<' ~tl"<tz i o1l0 frnzion:1t:t e 1·ipPt11ta <lP1 :-.tr i<·i1. pn ì> ('o~si~·:terl' a11t·l1c· <J1t('stn Rf' l 'n lC"tll'a è • ucc·o <·olln 8011'<l :l d i R el1fn ss. , 1 <·;\ y :1 llo <lel J>Ìlnro. J/iIH'1'llC I'i:-:t;1l~i g a:-;tri (';1 solr1 }"'>~ r q11.;1u t o riµ;nnrcla il reJH~Jto u e ll'nl l'Pl'a <luo:-.t;1 Jlt' l' l'ulC"el'<i g-nstrien; •>) Xon l"Ì sc·o r ge quasi 1u:1i . nntil)P J'istnl~i dno<lt•n;\ l~ si 1>11<'> <lil'l' cl1P il <.·01111>ol't<11ne11to pii1 frec1pn;tle, cllP si oss~1·Y.t .... ,.,,, J.' J"f' ll <' i c·;1:-.i ftsiologi~1n<>nte (• c:l1e l;\ <·n1·y;t s 'i11n:1 l zl pii1 le11tnn1t'11tE? di fjll <llltO il ,-,·jpnp Jl P i (•;1 si llOl'lll;l li, e Nl 1>1'<>11111!?,'H c·:·n1Pnte 11or1nn l i : 1

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1488

IL POLICLINICO

3) l\iaggi ore importanza deve darsi a deformità co~tantemente i)eriodiehe del duodeno (da stu-

diarsi sul t rocoscopio, utilità delle lastre in serie). I.e deformità sono sempre a tipo finemente lac:u11a re, mai diverticolare; 4) Più facile il dispiega1ne11to e quindi la Yisione di tutti i segmenti duodenali (per la maggior <JU!lntità di contrasto che pa ssa nell'unità di te1npo); !'5) L'ipermotilità duodenale è u11a ipermotilitil <:it coscritta (conte nella colite ulcerosa) e si origina ed ba il suo ni(i(['im1i1n in corrispondenza del puuto oye esiste una lesione della mucosa duodenale: g·Ii a ltri tratti del duodeno mostrano pure i1:>ermotilità, ma qt1esta è paf.isiva e trasmessa.

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Una questio11e fondamenta le e sulla quale cleside1·a ferrnarsi a lquanto è quella dell'indicazione

o ineno della cura chirurgica. Nell' ulcera duodenale cronica la indicazione oper atoria esiste sempre quando la diagnosi sia certa o fo1temente probabile. I ..a maggior parte dei n1edici riconoscono come di scarsa efficacia le cure interne usa te per l'ulcel'a dt1oc1enale. Un'osser,razione generica che può farsi è che, co1ne 11a sopra accennato, nell 'ulce1·a duocle11ale si hanno di regola periodi di miglioramento talora con comJ)leta cessazione di sintomi (periodi di sosta o di late1iza) che · 1>osso110 ancl1e c111rare a lungo e che possono Yenire giudica ti dal pazieute e anche dal m edico come guarigioni; mentre sappiamo che a qt1esti in genere seg-uouo periodi di ripresa c1elle sofferenze che dimostrano che l'ulcera non era guarita. I A.t cura dietetica che l) UÒ a vere importanza nel1'ulccl'a gR ~ trica, ne 11a minore nella (luodenale, doYc il cibo arriva già sminuzzato e semtliquido. Anche I>er i fa L·n1a ci Hd ,a zione loca le è lo ste-sso, percl1è passano ra pidamente per il duodeno, senza soffe1·1nar visi. l\Ia la. rag·ione principale della i11dicazione di un interyento attivo, a ccertata la diag11osi, è il pericolo <.li COlllì)licui ioni facili a verificarsi i1el1·u1cera duodenale. Le en1orragie, per lo più Jievi, possono frequente1nente Pssere cospict1e, evidenti, talora ubbon<lanti e gravi, per lo più :~o tto forma di melene, talora di en1a temesi e melena insieme raramente ' di sola ematemesi. Rnlfour dalla casistica òei l\1ayo afferma cl1e nel 20 %. delle l1lcere <.luode11ali si hanno e1uorragie imponenti. . Finsterer dice che le e1norragie so110 rare nelle ulcere cl1e hanno sede sulla Ilarete n11teriore; .mentre sono frequenti in quelle della parete posteriore; queste emorragie colpiscono talora i vasi superficia li tiella mucosn, ma i1ei ca.si di grave perditn. si tratta per lo più di erosione dell'arteria pancl'eatico-duodenale, pii1 rarainente <lelle a ltre (g<1stro-d11odenale, gastro-epiploica destra, pilorica, epatica) o delle vene. Rara1ue11te poss1)no pro,·ocare la n".o rte ; egli non

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ne J1a , e,luto casi; ma i:>ossono ripetersi ad interYalli e determinare uno t:ta to anemico spesso. gra \e. ~lolto più g·1·e;-\ye de ll'emol'ragia, per quanto meno frequente, t~ l <l · perfor:iziooe dell'ulcera duocle11ale. Veramente secondo alcuni autori la freqt1enza. della perfo1·azione sa rel>be n.nc\1e cospicua, ma giustamente ì\:Ielc11ior osS€1·va, co1ne la maggior pal'-te delle ·Statistiche si i·iferisco110 a reperti cli a t1topsia , e quiJ1di, se si può affermare che questa co1nplicazione rappresenta la causa più frequente· cli esito leta le r1ell~ ulcel'e duodenali, non puòàirsi senz'a ltro cosi f requènte nei e~ si di ulcera duodenale in g·e11ere. La perforazione pt1ò aYvenire in peritoneo libel'o,. éd è il caso ornin ~ rio quando l 'ulcera ha sede sulla parete anteriore del d11 Jde110, sede frequente, e la. siuton1atologia è iclentica o quasi alla perforazione dell 'ulcera gastL·ica. Specialmente importanti sono. oltre l'a namnesi in genere tipica per t1n'ulcera duocleua le (vi sono a nche Qt1i co1ne per l'ulcera gnstricu i casi che arrivano alla IJerforazione con t1n decorso quasi del tutto sile11te), dolori esacer· bantisi J)areccl1i gior11i prin1a della perforazio11e. eqnando qt1esta si verifica il dolore improvviso e· vivissimo carattestico, il colpo di pugnale di Dieu, lafoy, colpo di spada , come si es1)rime un rece11t0 in io operato. La diag110si può sbugliatsi con un'appendice perforata, 1.na in genere si ries<:~ a stabilire; anchealcune polmoniti a sint::>mi aùdominali (Moyniha n,. ~Ielchior) possono far errare la diagnosi più spes-so coll'aprendicite, talora con una perforazione dt ulcera gastrica o duoùenale. La pel'forazione dell't1lcera duodenale i:>uò a\Yenite anche in guisa lenta da produrre l1na peritonite circo::;critta, in genere u11a raccolta purulenta e molto spesso purule11ta e g;a;ssosa, il che· costituisce un carattere iIDJ)ortante per la diagno ·i. e che si m.:l11ifesta il J)iù delle volte come a·scess<> subfl'enicò del ìato destro, più esattamente e spesso co1ne raecolta fta la faccia i1lferiore del fegatoe il rene destro, talora ~ nche estrinsecantesi 11iili i11 basso lungo il colon ascendente. L ' O. riferisce a Icune sta tistiche sulla frequenza. delle perforazioni nelle ulcere ; nella sua statistica st1 140 casi l1a avuto 3 perforazioni in peritoneo libero, di c11i 2 non furono operaté per le· condizioni dispera te òei soggetti, ed l1na, benchèda tante da 36 _ore, operò, ma si ebbe il decesso? . . ù O po .- glO.l'lll. . . l\1a altre compl1cu11ze 81 possono avere: cosi l'ascesso epatico o iueg·li.o ascessi epatici multipli: spesso lesioni: o fistole biliari ' cl1e costituiscono . con sofferenze gravi, di difficile diagnosi e di esito quasi sempre infat1sto. Un caso di questo genere ha i·iferito l\1archiafa va fin dal 1905 e uno è occorso nell'anno scorso· n lui ; molto in1portante che riferisce per esteso. In succinto si trattava di un ascesso sottoepatico da perforazione òi ulcera piloro-duodenale, co1nunica11te poi colle Yie biliari, che richiese due1

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.. i489

SEZIONE PRATICA

inter\enti, e finì col guarire, pur costitt1endo un rea~o di complicazione grayissima. ~ invece secondo gli autori molto rara la trasforn1aziouf~ ina lig11a dell'ulcera duodenale iu can-

si riconobbe spesso insufficiente e si prefei-irono interventi più diretti b radicali~ • •

** * affon<lamento

. Il . sep1~llimento o dell'ulcera (in:t<1ld u iy) e un_ metodo semplice, proposto e usato sin dai primi tempi dallo .stesso ì\iloyniha n e sembra anche prima <la W. ì\ilayo; è un interyento diretto sull'ulcera, possibile però o almeno facile solo quando l'ulcera è ben visibile e si trova nel p1·1mo tratto e Sl1ll.a parete anteriore del duodeno (~ede frequente). E da pl'aticarsi sempre qt1a11(lo vi .sia minaccia cli perforazione; colla ga·s troenterostomia e anche colla esclt1sio11e resterebbe seu1prc in qt1esti casi il pe1icolo della peritonite. Hohlbaum riferisce due casi della clinica cli Payr in cni I'ulcera du°odenale si perforò il giorno dopo l'operazione (su 59 casi operati).

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Le steno$i c-onsecuti\e alle ulcere, come le aùe.r~uze, più '.!lte complicazioni devono considerarsi <·?~1e esiti, cl1e non ma11cano mai in un periodo J1Ill o meno a vi1nza to dell'evoluzione dell'ulcera (lnodenale, co1ue per qt1elle piloriche; anche que:sto qua·si inevitabile esito, pt1re nei casi favorevoli !(_l i g·11arigione •Sl)()ntanea o per cure mediche dell'ulr('era. de~ duo.deno, costituisce una ragione di più <·he 1nd1ca 1'1nteryento precoce sia pure meno de-cìsame~1te del~e c?1nplicazioni pericolose e spesso 111ortal1 che ha pr1111a accennate. 1

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ct1ra chirurgica dell'ulcera duodenale è pas:sa ta per varie fasi. J Je operazioni generalmente usate per la cura <tlell'ulcera duodenale sono : · 1° La gastroenterostomia ·s emplice : 2° La gastroenterostomia combinata coll'esclu:sione del piloro (restringimento o SéZione) · 3° L 'uffon<lamento deil'ulcera; ' 4° La escissione dell'ulcera : ambedue qt1este 111 genere unite alla gastroenterostomia o alla pi::l 'oplastica; 5° La re~ezione ( dt1oden ale, piloro-duodenalé, <luoden0-gastrica J)lù o meno estesa). I ..e prime due sono compre. e fra quelli che l\1el<-b ior chiama metodi i11direrti, le tre ·successi\e fra 1 meto<li diretti. r . . a gastroenterostomia è certam€·nte il metodo ·di gran lunga ì>it1 usato, e seconùo t1n g·ran nuJ.nero di chirurgi, forse la maggioranza, anche pre-feribile nella cura dell'ulcera duodenale. Oggi son tutti (l'accordo nel preferire, sempre ~l1e sia possilJile, la gastroent~rostomia posterio1·e 1:ransmesocolica ad a11sa corta, verticale o longiiudi11ale, vicina i11 genere alla porzione pilorica, . iu senBo iso od .antipe1·istaltico. Ancora sub jud·ioe è invece l'esclusione del pi1oro. La indicazione dell'esclusione sembrò per molto ·tempo a·ssoluta nei casi in cui non esisteva ste• .11os1. p1·1oro-d uodenale, poichè per la guarigione del1·u1cera duodenale si riteneva necessario evitare -f·l1e i cibi e i s11cchi gastrici venissero a contatto <>on essa, mentre l'assol11to riposo che Si verifi<>ava perma11entemente o temporaneamente a se·<:0J1da d 1 processo di esclusione usato, davano l~ 11Jaggiori probabilità di cicatrizzazione. I/esperienza però l1a dimostrato che in molti <:asi la esclu&io11e è int1tile, ottenendosi colla semp lice gastroenterostomia ottimi risultati, come si l1a nelle ulcere piloricl1e e prepiloriche, e quindi -è stat.a da i1nrecchi chirt1rgi abbandonata ' riser. "bandola pei ca si cl i fol'ti dolori e specialmente di iusi~tenti en1orragie, cloYe l}it1 netta appare la in<:licazione di impedire ogni passaggio dalla via pi](1rica al dt1odeno. ~e non cl1e i 1er questi cusi, come yedremo poi, J_,a

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l 1a escissione dell'ulcera è ancl1e u11 metodo usato e da alçuni preferito, cl1e pnò anche questo 1nettersi in opera solo ql1anclo l'ulce1·a è ben ricol1oscibile e cioè nel primo tratto del duodeno sulla 1Jarete anteriore. Può farsi col coltello o col cnuterio come per le ulcel'e ga!-ftriche (Balfour) . S'intende che deve essere · ·eguita d~t sutt1ra, e poichè il risultato ne è in genere la chinsura o la ·stenosi -Oel piloro, \i si aggiunge llll::t gastroenterostomia. Può invece però associarsi ad t11:u.i. piloroplastica, e così appunto molti la usano e la con~igliano (Iaboulay). Si fa nel m-0do più semplice, aggiungendo a Il 'escissione delrulcera l'incisione del l)iloro secondo l'asse e la sutura in sen·so trasversale alla I:Ieinecke-1\1ikulicz. Rovsing a11cl1e recentemente ha raccomandato t1n interve11to {li qt1esto genere prolung:i ndo l'incisione assiale parte c$1ll duodeno parte ~ulla parete anteriore dello stomaco. I sostenitori dellfl' piloro-plastiche affermano cbe <.l opo q neste · operazioni lo stomaco funziona in moclo l)iù :fisiologico, sono evitati il pilorospasmo e le uleere pepticl1e post-operatorie, le emorragie, il circolo Yizioso. A11elle l'operazione di Finney può essere ll tiliz- . za ta dopo l'escissione dell'ulcera per ristabilire la continuità del lu1ne gastro-duodenale. Balfour ha proposto un processo di gastro-duo(lenostomia, molto simile alla Finney, però con dt1e incisioni separate, restando illeso il piloro e il primo tratto del duodeno: non si tratta dunque in questo inter, ~11to di esci "sione dell'ulcera; l'area ulcerosa può però essere affondata con sutura, e si pl1ò qt1indi riportare al paragrafo precede11te; l'operazione sarebbe indicata, se non si può fare agevol•nente llDa g~1strocligiu11ostomia ordinaria, o come vedren10 poi, nei casi in cui si debba resecare e sopprimere una gastrodigiunostomia precedente per 11lceru peptica digiunale.

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** * f;a resezione jnfine è certamente il metodo di ct1ra più radicale, e che pt1ò essere limitata ad t111a semplice rluodenectomia, o consistere in una resezione pi~oro-dl1odenale o infine in una rese-


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7.ione 1hHHlPno-gn~tric·a più o 1ue11n estCll-\il. ~·in­ l.r 111lp c·Jic.. non. ]Hti> c:o1u11ipr~i st~ non i1elle n 1<'el'e • dt·l la vrin1.1 1Jorzio1l<.' <l<:>l duo{le110. t \ .• rtit llh-'IltP. e<l (· (jllt'Htil 1'ol1iezionp i1ii1 ,~11li<la c·:111tro la .·na elift u:·dt>ll(:', P i11t0rYPnto l>iù · <liffitilp () l liù gl';\ ~-(' . .J . t' d i1lic:oltit l>l'ill('iJ)il 1i HOllO doYllt(~ ;111i1 YÌ('ill1lllY.<l <li nl'p;<t lli. <li <:ni è ll<'l'P.·~t1·io <'\·it.11· Jn lPsionP 1g:1·o"~i Ynsi, c·olt1cloco, (lotto l><llll'l't-;1 ti<:n, lntucrr Hs) P dalla fncile lacernbi liti1 <.lella 11ar0te I• >steriore <1c.•l <lncnlc'llO 11ri yn <li 11 ~ritOJl(l~>. HLIP<"in l1H0ute <l 1'<1110 0 :-:pt·:-:~o 1·ic·nH08ée1·p €' ])J't-'J><ll'èt 1'<! j dotti biliari e }i.llH:tPntic·i, qunnd 1 c.•si.-to110 intìlti·nzio11i P<l a<lPr€'nze cl1e 11e 110R~ouo .-1lt<.\1';1re 1<1 posizio1H' <.J(l 0Ht;l('nh1 11-o la (lisi-;0zionP. :E s11e~so ne<·P:-:sntlo 0 sP111vre 11tile inobilizr.are il cluotleuo. ~e l'ulC'L'l'tt <~ i1ell('traut<:' 1io:-;terio1·11H•11te 11pl 1><1u-

c·1 t'él::-', i1011 è 1H-•t·eH:-;11 rio i e~ec;11·e il l '<t1H·1·e<\:-;: ha!'\t,t dist<1 ·c·nrc l'nl<·era, là:-it.:ia11donp il fondo 1lPl i1a11C-l'<'HS <:0111!:> .·i nsa i1elle ulcel'e ve11etranti dl'llo stu111;1<·0 . I.ilJe l'ltto il piJOL'<) e l 'a ntro. si Ht->Z.io;i;\, l.' ~oll_PY<lllclo c·n:-:ì 111 ])èl l'(•te lJÌ}Ol'i«a :-;j ('Olll] >l eta la 1 P~ez.io11p clel t1·atto lle<:e:..;s.1rio del <lnot10uo. il <·11i lll <>IltOllP si c·hinclf\ (diftieile spPsso }lt31· lc-t l>reYith <li f\:-;~ol, Psi i·istabilisc.:e li\ c:o11tinnitit gè\~tro-int<'­ :--tina l(:' ('IJll llllèl Dillrotl1 I r o uno <lPi lH'O('\'SSi <1Pl' i r <1 ti. , . . _ H<ther01· p;ini-;t,1u1eutQ f<l o~ser\·;11·<.l <:0 111~ non . ·it1 se111rn·<:' t>O'-~ibil e Rf\gnire 11na tc•c·11 i<:<l i>recii-;:i <:•( L 11uic.. 1 : t.1 lot':t puù «on venir~ qnella ~tn bi lita dn l 'la i1·n1011t. 11lt1·e Yolte è l)l'~f~l'ibile r·un1i11<-iare clnll'nltro l<l to. ~en1prc il pn11to C<t.11itnl0 è il ri<·o11os<:i1np11to P 1~1 1>rot<.'zionp <lel <.:oleclo<'o e <lf•i (lotti 11n11c·1·~a ti ci. XoYak. (c1Pll;l rlinic-n di Eis0lsberp:1 :1ffr1·n1n C'ht• 1n1r cloYt•ndn:-:i t·i:i rc·it l't' e.li rispett<-11'(:\ <\nelle il dotto cli Sauto1·i11L hl -..:11e1 10~0110 1>urc·J1è ~Pµ:nìt;1 da lcgn tn1'11. 11ou è i1eric:olo:_..:.<1 : il colccloc:o <-> il ,,.irsnug: cl yo1111 n (1 ogn i iuocl o l'ilna ner0 i11tegri. I~a

]'(l,'P7.innp èllllpbl è ~tatt"l 11ratic.-..1t;l o ver<:h(• • <':-i ste \'<1110 <·1111 tP in J •nr.1 ue.1u1en te lllce1·ìl <l ll o<1 3 ll il I< <} nlC'Pl';l gaHtl'it'a . o, n~ll'i<lea di .a81101t;11·p lnrgn111<.'ute l'11ntro })ilori<·o e hl ])01'7'ione ;1boral(' (1el1o .·toJUH('l). ])(l}' (-'Yita1·0 l'illHOl'g"(lll7.a . di ul<:C'l'C 1)('1'tic-lie }10!-'t-opt•1·ètto1·ie. Fi11:-;ter{-)r c·he so:-..tc~1rne cla te1npo q11r•:;;;tn i1Hlicn7.ione, :1nel1P i·C'ce11tr1nt>nte inRiste ·11ll'11tilitù <li rc~t·care n 1111eno 11 nn i11etit {lello ston1<:1co. Re i11 c1 nalc.:he <«l so i ·n Hport;\ 7.ionp <le 1 cl nud<-'110 np!)ttl'E' 111olto dif.fitil<-', :-:i l>Uò, :-:ezionato lo ~toill<l­ co, c:h i n<lp1·c o illY<lgi11,1 r0 il iuD11co11e Jliloro-dnoclc11a 1è: :-:i ,-i~1ll' c·o. ·j i.11 fo1Hl' <t J)l'f\ ti<·a 1·e 1111;1 i-;0111})lit·e C;o-;C" lu ~ionP, lll<l Yi ~i l>U t) <1ggi1111gt>re i1na r f'~r% i o11p g'<1~trir;1 J>iù o 1110110 nf::tesc.1 ~1 lh1 Fj11:...tf'l'C'l', o c.·on1P l'l'CPUtP1n11tC' fecP f~olH. . n11ofer i11 l111 'nl<'e1'H sitnat<l a l li1uitr- trn lit 11<1rte sn1,el'iore e la parte <li:-{c·en<l<'Hte clP l c111oclC'no, elle si era ~ca \<1 tH 1111n llh·chia llt>ll<l tt'sti1 clel r>nncrea~: 11011 }ìot011clo re}o..P(':1 rl<1 ep;li sf'Zion<> lo stvmaco come D<:'1l'e:::;c111Fìio11e et l1;t I~i:-:rl~l>c'rg ed (•i:;egnì ln i1licatur;1 c1C'l la J1<1 retp oppo-..:ta :1 lr nlc€'1·c1 in iuoclo· analogo n C)uell<> in<licnto <l<l Jl otì1 }IC'l' l'n lc-e1·~ <lC'llo ·Rto1unco (tam1>011;1nH.• nto Yit:1 l0 c1C'll'11lcrrn re~11in~vnclo Y<'l '!':O cle~trn il 111011<·01u~ 1iilori<:o c1e11n sto111.1co).

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lH ~·nn ei-;11erie11~;t <1<:-\·e tlir<', (']lP i1011 J1a t1·0,·nto g·1·a11<li Y<.1ntng!?.'i nPi <·;1Hi orclin~11·i c1; 1 ll " p::« l u~i~ne, tanto C'lle tlH te1u1lo non la }ll'nti('a }li t'l Hi8tL'll) ,) tic_·;_1 u1e11tP.

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1 n <1nnnto n1 i>rocesso cli e~('ln:-..·io1H?. - l1n il Jiiù spe~~u In sèmr>liee le~ntnl'<l cl el J>iloro <> tlella r c•p,-i onP pi t-'pilo1·ic·a <'on 1111 filo cli ~e:>tèl o eo11 u11.'l. fl t tncc:ia Hlù.1 l,;11·1:1 Y<'t-c:11io. senza i11 ,g(~11ere tffo11dèt 1·lo ('! >ll }>Ullti si~l'OHi ; }Jtt <.lclO]><'l':lto HllChe t<1lOI'a

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1.1 ~nt111«1 o la I>licatio o la steul)~i c-011 tessuti: i11 nn <·•1~0 ha tenrn to i 1 1n·oc-0~so tli Bi<n1di. 111:1 11011 t' ri u:--t·i lo. i11 1111 altro 11a fatto sec·1nHlari<1 n1Pnt<:> 11nn .·pr,ione <tl ln Eis~ lsbe1·~. ('0111<• risultato i ,·::1ri 111·1H·P~~i prel'\:-:.o a })OC'O 8i eqniY•tlgono. 1~

. 'tt"\s~n <:on<"1Hsiou~ c.:t1i giunge ll<l <lClO})('}';\ to i \";l l'l l>l'O('t's:-;i.

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SEZlOl\E PH.\TIC.\

J,:t g;tst1·ot)11ter J. ·to1ni~1 ll11n·1ue o solo o nnit<t all'i11foss 11ue11ro dell'uleer;t e i11 <1unlC'lle c.:aso svc«ièl 11 a Il'(\, '<'1nsione I ii lcn·ic:a è 1· operazio11e orcliun 1ia d<t <'- ·e~;uire llt.>ll'uleern clnocle11;1le. 1:0. ·tissio11• 1

1<> pla:-:tir·}l.(• 11nn risvo11<lono allo scovo, o 11;111110 i11di<·;tzi·>ni Jintilate <l ('nsi :-qieciali.

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~~ i1e<.:e~:-\n1· io i1er(> . \ihito agg;iu11ge1"<~, (·011H:~ Yi ~·

1111 <·Prto 111111H~ t·o <li <'Usi; i11 c.: ui hl g;1stroe11t(•r11-. :;;ton1ia 11on pol'ta il ~tH..:tP. ·• o e que::-;ti <.1:11>l>tin1:t non ùe11 iutliyicln11li~z<t ti, si . ·ono 11u111 lllèotllO ;t1Hln ti i11·pvii-:;;11Hlo 11elht lor0 e 11titi1 f'linic·a e a1li.ttoruo-1111tologitt1. ~llllO ~)1< 1 <·L1llll<.'11Ì0 le 11lt PJ'e <.:<Hl forte t<."1HlP11Z;t

i1o~tL1 rio1·e

,tlle en1orrngh.:o e 111i<'1le <lE'lln J.a1·et(:) 1JP11l3tl«li1ti lll~ I l>illl('l'l'èl~ t·ll(:\ ~0110 SlJ<'S:-0:,() rilJplli ni UltlZZi in(lir0tti di < s c·l11...;io11e, e 11e1· Jp <lllèlli I><'rc·i<"> <-l f'<lll i~ta i i1tli<"<1 zi~llt' ] n·e<.:isa l '011P 1·a zi cn1e 1·a d iea lP <li reser.io11P. J,(l <111P ,-n1·iE->til. <lel re~to, souo il i1iù 1

t·oin<.:i<1P11ti: 1-I1.J,Jb:t11111 rifPl'(-lll<lo G:J ca~i <lelln l'linica. cli l)n •,.r <li <.:n i ::;n OlH'l':tti affern1·l c·J1e 111E·uo llll caso i11 c·ui l ' nl<·l'ra c.>l'a ;-;ulln ll•.t rete a11teriore, ji1 tutti i c·a:-;i <;on <'lnorr;1g-ii1 lJPl'~iHteute si l)alpi'> nn·ul<;erH c.:itlloH;l <l<'lla lJ:I l'('t(' lJOSteriore. \~. IIabc•rc.)r é At<l.L) 11 l>iù HtrC'11no Ho!-itP1Litore cle11;1 r<'H<.•zionl', e la l'iti<?11e intlic<.l ta ~11e<.:i<t l111ent<> ll(:'i (•;I si in c·ni 111Ìll;l(•('Ì't ln verforazioll<.~ o :-;i tro,-a 110 .·Pg-ni <li nl«t ra c·a ll o~a J>enc}trnnte ]>oste<.lf'lle YOlte

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I•oli<·linico fÌOOH-1n2~1. 11ella ( 'lini(.. t ( 'hirur.g·i ca (1!):21)-~~l e alcuni clelln prnti(';I priY:itn. cli cui h<t J>ol11to aYel'C1 <lati J)re«i:;;i. 1n tota lp i c-aHi <>De r :1ti ta t<·o Iti i-;ono st.1 ti 140. <li «ni Bti uo111ini e 44 do11110: nnc·he llalln . ua . l-'~Jle­ ri l'llza è co. ì confern11t ta Jn fl'l'<J nP n za 111;tggiore npJ :-;l''{ .... , > 111ase: h ile, g-ii'l llo t<1 t:1 q n <l si 1111 n i1i1Uf'lllL'll tf'. l)0 i J-!0 ca,·i, 3 rigu;t r<ln 110 nlcerP verforn te i11 JH•rito11<'0 lil>e1·0? di cnj :1 ule:rre <lnocleu.1li (ll<lr ete anteriore) -e 2 ulcere vcpt1C'he SLllln neostomia. Dri p1·i1ni B, due 11011 fu rouo OJ.Pl'a ti J)<?r lP µ;1«1-r i l'OlHlizioni il1 c ui Ye11nP1'C1 n ll'n:--;sPrYnr.io11e (lit ]l<?rfor:tzio11e dntflYa cla oltt·C' ~-! orC'). 11110 i11 <·ni J;1 p0rfo1«1 zionp ~rn ;1 YY< 11u ta ::n 01·e in·i111 n f11 011ern to, I:' lit 1J(-'l'for;1zinn0 sutu1'<1 t:1: 111a si ebbe ugun Jn1c>1.tp la u1orte a lln fi110 cl0lht ~C'(·oncl n gi11r 1

n~1tn.

:.\'('lll) <11.ll' lllCC'l'l' lJeptic·ll<.' Jl('I fol'èl tP s' jn tt>l'YCllllP i11 0 n trn1nbf 1 <«-t:-;i:. jtt unn si c·hllP µ:nn 1·ig:ione : i J111rti{'o};l1·i 8<11«111110 (lnti i11 s P!!;uito. X<..)~ li n ltri 1::;3 c.1 . i c1i 11 lr<.'1·:1 clun<l0nn lr f11 !Jl':l · tiC';lt<l 1::0 Yoltf' lr.l µ;:1 ,..:t1·opnl<.'l'11l-'ton1in, C'll<.) f u 1')!) Yoltl' po~t0tiore. I >n0 ,~olte fu eseg-11 i t;L la 1<'sc':ir, inn<' viloriC'~1. :i Yo ltP nnn r08ezjouc\ d 11odp110-g-;1stri<'a. l)ell0 J:10 gast.1·ncutPl'nkto111i(\. ir1 8-t i1011 yenll<-' f:1 tt~t n lc·1111;1 P:-\<.:l usio11<.' : ~i tr;1 ttn Y<\ pc1 r lo viù di (·;i ~i i11 r·11i giiL <'si stt•Yèl ~tC' n o:-;i, 11<.'i pri111i te1n1)i; 111.)g;li 1llti LU i èllllli. ('Olllt' ll.;1 p;ii'1 <1Ptto. l'lln qn ·1 :-:i

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illYC'C'(:") ~ i i1rntiC'ò una <'"t·l11~io1'P o un re'-!tring·in1t>nto df'l piloro: qneRtn Y<-'lllH! l>ttl'nnto n<.•1 n1ng:g:ior nn1nt·1·0 clt'i c<.1si (:17) c·nn nn 8P11111Iite tilo cli :--1:-•t;t o ('Pll 1111 i1nstrino (I 1 1ll'l11 Yt'l'C' llio): Il ,-oJt<.• <l<lo}l('l'Ù tt•ssnt i 01·g·aniei e. J>l'("'<:1~:llUPnte :J Yolte il lPg1tlll<'llto l'«>tondo e :1 ·tri ·ci0 11i :l}JI HH-"\'l' t>i·d (lel inn ~c·olo l'Pttn: =~ YoltP i11fin0 si f<•c·0 l';1ffo1Hlèlll1C'Jlto <lP1 trntto n1«Pro. o ro11 s11tnra. X1111 p:-;(•p;ìlì 111ni la :-;e7'iolll' nlla 1'~i~<' ls1>~1·g. Jler qu.1nto rignnr<la i risultati ri1101ta :-;t<lti:-tip0r i ri!-.ultati operativi 11pi :> <.'<lsi di resezio11P cliP <li Y:11·t <'ltirurgl1i: (j.1·al1;1111, :Jloy11il1a1i. 1101·Ri <'l>lH-' ~(',1111re succe:::;~o: i10i 100 (·èl :-;i cli g-n stroente,~. itz, J Ioh lbn u 111, l•, in:-;t -'!'PI', <·1,1 irn1011t, ,~. IJ;1 l>P1 o~t.ci111it1. ~'i cle\·0110 contnrr ·10 c·n~i cli 1norte, di cui rer, Xc•\ <tk. lJC'll :; prr bro11co-poln1oni ti tio:-.t-opern torie. Xrg-1i altri :S cnsi cli 1uottf', in nllo il cleeesso ~i * 0 ù11l' subito alln finp cl(' ll'o11Pr;lZione, v0r i1arnJi:. . . i ltia~~lllllt>lHlO p;Ji :-;en11Jra JIOtC'l' C'Oll<:ltHlC'l'E' C·Olll<) c·t1r<liac<1. i11 11110 J>Pl' C'irvolo Yizioso t;\1·<1i"\'O. i11 .. l'01)€'l'è1ZinlH.' da lJl'efPl'Ìl':-:i lll'i C:<l::-;i 01·clinn1·i (;• l èl . \1no lH'l' i11~nfficie11in r<'nn l e. <-' i11 cln<) <·on c•1uorl'<l!!,"èl ~ troe i 1tL'1·0:-;to111 i ·1 lH>'-'te rio re, c.:011 <-t 1I011<1 <1 lllC'll to :.d l' l>E'L":-ii.~tPnti '10110 l'opl' t'ctzion<'. non verò co. ì <lcill'11l('Pl'<l st• possibilC!: J'p~·C'lu ·ione . pilorica 11011 . g'l'él \'i t l ;_t spiegn re r~..i t'I f;l ta }('. :- C·lllUl'il lH:•«e~.°':1 ri:t. <:' lHlÙ lJÌll f<ltil111e11tc~ delht St'lllI)cr q11ello che rig11 n 1'll:1 i 1·i sn ltètli 1011b111j. 11011 • lJ]i<·C stOlllÌil, (-'SSC'l'e ~'Pj!llÌtn cla nl<.:e1'<l J)e}lti<.:<l. n \PlHl o llOtizie 1>rt.•C:iSt' cl i lllO l t i. ti p\'(' pl'el-'SO H })()(• ) J,,a r<' ·ezio11e cl no<len.1 lr o cl11ocle110-ga~tri<·a tleYe nctPth1re la p er ce11tunle d ,1 •ll tri ri1>ortatn cli clne e"'"<-'1'C rise1'Y<l ta ai é<l~] i1t Clli è lJOf;sibile ( ulc:cra tprzi C'il"C';l cli g unrig;ioui, 11u s<-'sto <li u1ig·Iiora1neulJella 11ri111a i>orzio11e <.1<·1 dnodP110. i11 geu01·( Yi<'ino ti p ;111 :-;(l:-;to {li lll'l'!"istp11z:1 <lei tli~tnrlli. al piloro) e i11 cni Yi F>iil nett1t te11d(•Hz<1 111J.'en101·Nei ca:-;j cli r 0c;ezion e i risultati ~ono lH1oni. lll<l l'<lgia o Illi11a<.:<' ia <li i1e1·forazione <'ove1·t1l. r0c011ti . ~li iufirtt<·rs:;i I>iù freqt1P11ti :-:1 11<111110 n e lle !11 alcu11i cn:-d, date le c-011c1izin11j gt.-'Ilt•rn li 11oeo u1<'l'1'<.' ;1 teucle11za e1norrngicn . reAiSt{ nti <l<•l n1nln to, i1u<'> es~r c·o11Y011i<'llt<.' i1rat1eare i1L prin10 ten1po una gal-"tror11tproi-;ton1ia . eu~<l O C'C)ll <'Sf·lusiOllC:, AtlÌ'\O. !)er:r:istC1D<lo i 8lllÌOU1Ì, * fare 11111l r:-·,•zion,"\ iu scco11clo te111vo. l'r0cle nete~sario (·on111lPUH 11to <l(lll;l l'(;lhtzinue tra ttn l'P b1·e,,re111e11t~ tli n11n c:o111J>lic'èt:1.i1n1e, c·h~ ~i ì.: no t:1 t ;l s11<'tia 1rut>D tP llf'i «•l ~i 01 ><'rati IJ<-'l' 11lC'P1·;1 * llnoclcnale, «ioè 11<-'ll'ulc·<l l'a Jl<.'I>til';t <lig·innale. Riferisce hr<:'Ye111e11te la s11a l-'tnti~tir.1, f'lte riIl prin10 <«l~i tli. nl<.:(-·1·a J.l•>st-npcrèltorièt fu pnùgui1rcla i ('<l !'i ila lui 011era ti i1e l :~o lHttliglionc del

HC'l ll<lll<' l'P<lH, i'Pl'C·llè tOll'es<.:lU=-'iOlle (' "olla gustroent<.'ro:-;tou1i <l 11011 .·i eYita il lJ<'ric·olo (lella i1erfor,1zio11c• o dC-'ll<l 11p11etraz]one }ll'og1·<.· :~­ siYa, dellt• e u1orrnµ;il~ se<;onda rie e non ~i ottiP11c· la gu~trigionc delle ;uffere11ZC'. l{el:cnte11H llt<' hèl f<ttto «0!1 sn'·(·~:-:o la resezio11e a11cl1e i11 u11 c-.1:-;o <li ulcer~t pc'l·fora t:i , o,·e i11 ;!C:11l<'l'C :-:i <·ou~iglia 1:1 ~'11 tura S<-'llll>li <:P . 1 icil Hlellre

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IL POLICLINICO

ò Jica to d<.t Berg i1el 1897; seguirono presto altre -osser,·azioni. · Lieblein. dalla letteratura iino al 1915 J1e ri11orta 129 casi. L'ulcera peptica ·si 11nò localizzare o sulla bocca ..ktessa o sull'ansa cligiunnlt~ in11nec11atamente vi,<:ina, 1;er lo più sull'efferente; ,.. Haberer dice <'he l'ha yeclt1ta sempre sul digi n110 e non sulla ·11occa, ina sono nt1ruerol: : i i ca·si j11 C;ni è stata ri.scontrata Slll ebntOl'llO della stomia. I tedesC;l1i incolparono dapprima 1a g·astroenterostomia anteriore, rnn. si è vecluto che può seguire .n. qualu11que procesRo cli gastroenterostomia; sem·vra sia specialntente frequente dopo l'esclusione 11iloricn; ~i<.t alla .F~i~elsberg, sia co11 altri proces~i . L 'uleera peptica si oRserYa in genere presto tlo1'0 l'intetvento, secondo Pancl1et nei n::.esi seg·uenti ]'operazione, p~:t lo più nel primo a11110 o nei due 11rillli; anel1e V. Haberer dai St1oi cnsi afferma la ])recocitit dell'apparire dell'ulcera, al })iù tardi egli ·c1ice u11 anno e mezzo o clne dopo l'operazione, ~ .nncl1c per questi casi i sintomi si etano iruziati i>rima. Xo11 ID<tnca.110 però casi, che sono stati osservati dal çhirurgo a parecchi anni di distanza, -sino sette e nove; t1no dei st1oi ca.si fu Ollel'ato -(l'urge11za J:>er perforazio11~ ùopo r1ove anni dal in·im<) jntt:>r,•e11to: m:l per questi e:asi ha Yalor-c 1:0.s ser,·azinne sucl(letta, che i sintomi in genere dn ta no {lfl tempo, e ql1ìncli l'iuizio dell'ulcera può Titenersi assai più i)recoce. L'andame11to rlell'ulcera. •iJrfatti è nnc::he qui es~enziH ln1eate cronico ~..:· anche sotto questo pt1nto di Yista f'nò assouliglinrsi alle lllcere primitive g·a.s triclle o duodenali : la stessa tendenza a retrarsi, a produrre nderenze, ~d approfondir~fi sino a lla 11erforazione : abbastanza 1spesso si ha comunicazione col colo11 tra~'erso . Kella sintomatologia prc-{lominan1) ancl:le qni i t1olori e spesso le emorragie. Il punto pil! controverso è la patogenesi. Per b1 eYità si limiterà a dire come le teorie più ac-c·{!tta te, prescindendo da quelle inf<::•ttiYe, s ia per i i 11ctrazioni dj germi dalla bocca (iVIa;ro Robson, J;ieblei11) sia da altri focolai (ilioynihan), si rit1l1eono alle cause tralunatizzanti e all'azione del st1cco acido dello ston1ac:o. 11'ra le prim(~ t.1 lcuni dànlLO im1)0rtanza ai cibi llOn adatti, ma i i1iù riportano la prod·u zione del1'nlcera a traumi operatori, all'azione c-0ntl1ndente ·sl1llà parete e soprattttto sulla n111cosa dei clamps nt1operati per le suture, e .s pecialmente all'11so dei 1ili non riassol'bibili (lino, seta) per le Sl1t11re i11ter11e e alla loro permane11za. Specinlmente i lVlayo 1lan110 insistito st1 qt1esta cat1 a. Si él<•ve r1erò subito osser'~ a l'e come rlareccl1i cl1irurgi n on abbiano osser-va to differenza apprezzabile, a.doperanclo fili cli seta o cli catg11t per le suture; e , cosi pure abole11do i~u so degli enterosta ti ; egli ste:;so de\e riconoscere cl1e nori ne ·11a ri.:;contrata nei suoi casi. Un'altra obie~ione dl gran valore consi te nel fatto che una gran J>artt:! delle ulcere c1igiu11ali non risiede sul cer-cine di sutura e ne1)pure Yicino ad essa, ma sulle anse efferente od afferente sino n 12 centimetri <l nlla .stomia. L 'i1i:tluenza del succo gasttico acido e special1

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1:1ente della iperacidità, che co1ne l1a detto è i11 genere i>reesiste 1te nelle ulcere dt1odenali , è da moltissimi riconosci11ta, ta11to da insistere molto ~nlla necessità di tma ct1r<t me<lica adatta postor)cr at0ria. Anche l'osservazio11è clinica, che non si verifica ulcera peptica clopo gastroenterostomia per cancro, doye con1e, è noto, di regola si ha anacloriclia o . i1)0cloriclria, può esser d'appog·gio alla teoria .

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..:\ risolvere la questione può essere assai importa11te il contributo sperimentale e renderà succinta1nente co11to delle numerose ricerc-he cla lui e da pocl1i altri praticate. ::.\Iann nella clinica dei J\llayo a Yeva fatto esperi€nze St1i cani, trapiantando dei tratti di parete clel digiuno nello stomaco verso l'antro pil0rict'), aìlo scopo ùi v~':lere se esposti cosi al succo acido, ~i formassero clelle ulcere: per la sutura adoperò .·eta. lino e catg·ut. Non ottenne mai ulcerazioni, tranne in lln cnso, in cui alla base dell'ulcera tro\ò lln filo non riassorbibile : dit quindi a questa rrei:;enza il Yalore principale e non al succo gastrico. . i\.ppare . evidente come qnc'Sti esperimenti abbiano per sè molta poca jmportanza e i risultati quasi costantemente l1egatin non autorizzino alcuna conclusione àecistva. l)auchet nell'idea di evitare l'iperpepsia secondaria e quindi l't1lcera digiunale, ha tentato la sezione Llei 11ervi del plesso celiaco sp~rando così di sop1)1·iruere la secrezione delle ghia11dole peptich<:>, ma senza alcun risultato. Accenna ad alcune esperienze eseg11ite nella sua Cli11ica cl'a Egicli e Kocb, 'Baggio, Gussio e BranC:i:t ti, delle quali dirnnno particolarmente lol'o stessi . Dirà poche parole st1lla cura dell'ulcera peptica cìigjunale. A sco110 preYentivo poca importanza ha11no l<~ modallità della gastr-0enterostomia; sarà p1·t·feribile la 11o~terio re ad nnsn corta, in buour1 po •izi011e -ve1,su In parte J>ilorica, adoperando fil i iia ssorbibili. ·na proscrivere senlbra in m<l{lo deciso l'esclusione del piloro. Importantissima la cura medica, c1ìeteticu e medic·a1ne11tosa, dopo !'.operazione. IIa già accennato anche a Ila pratica sostenuta c1a Finsterer; asportare insieme all'ulcera e al liiloro almeno n1età clello stomaco. Se le resezioni li1nitate potrebbero non esser sufficienti, anche per le concl11sioni che si Possono trarre dplle ricerche sprimentali, si potrebbe pensare cJ1e una ,·usta resezione gastrica, diminuendo fortemente la st1pcr.fi cie secer11ente, poteisse invece es~ere utile Per l'ulcera peptica quando •si è svilnpJ)ata, nu1rterosi processi operatori sono statj impiegati. Li accennerit so1nmaria1nente: una gastroenterosto1n1a alta di scarico, la digiunostomia, e come operazioni clirette : l'esci.ssione dell'ulcera e sutura (eccez ionalmente inòica ta, specialmente in soggetti molti clepres~j : le condizioni rimanendo le stesse,

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r..\NNO XXIX,

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SEZIOXE PRATIC.\

vi è pericolo di nuoya ulcera : ve<.li lln st10 caso); la resezione dell"anaston1osi. cl1iuclendo la breccia gastrica e ~zionando la co11,essit<ì dell'ansa cli~iunale, Inante11endone la <'ontinuit~ oppure resecr1ndo il tra tto uleerato, e stabilendo poi una nuova gastroe11terost.-Omia o latera l~ riu11endo i <'aJ)i digiunnli, o :.1rl 1~ : ecl infine ln 'resezion~ gast1'ica e~tP.&l, c0111pre11de11te <"'ioè l·anastomosi, co11 1i unione del digiuno alla porzione cardiale residua alla Polya, o alla Polya-Balfour o con un nitro dei processi simili n .~c.1 ti. Queste operazioni sono 0.-'rtamente gra\i, ma logiche, specia lmente coll'asportazione di gran parte d~llo stomaeo, per il concetto eSJ.)()Sto sopra a proposito delle proposte d i Finster~r. Difficoltit tec11iche ~i comJ)renòe come possano essere gra,·i, per le nderenze formatesi e per la tendenza alla penetrazio11e dell'ulcera, s1lc.c ial1nente nei easi in cui esiste co1u11nicazione col roJon trasverso. folya propose l'e~cl11sione quasi totale <lello stomaco per la cura dell'ulcera l}e1)tica. Dei due casi operati da Polya uno inorì 1:>er pel'forazione di llna nt10\a 11 lcern digiunale forma t'lsi i11 corl'ispou<lenza dell'anastomosi g}l tric.:1 : il se<::o11do è clato <'Olllè g11arito, ina a ~oli tre nJer-;i e 1nezzo da Il 'intervento. · Più logiche se1nbrnno nltre proposte. It1d(l riferi!:;C~ t1n caso di ulcera cluoclenale opera.ta da ,r_ Hacker colla gastroenteroston1ia. e che fu s~guìto da due. t1lcere peptiche n un au110 di distanza. I/operatore }Jraticò a llora la re~zione dell'ulcera duodenale J)rimiti'a e SOJ)l)re~se i ·nnaRtomosi; guarigione. Anche nlt1i chi1'l1rgi, come riferisce J.;oew-y, a '\rrebbero soppresso la gastroenterostomia; n1a è necessario esser sicuri cl ella cicatrizzazione dell'ulcera duode11ale e della JJermeabilità del piloro. Nclla cli11ica clei )Jayo 37 Yolte su 47 casi YC11ne so1Jpressa la gastro-digin11ostomia. n1a 18 Yolte Yi fl1 sostituita 11na ~rl Rtro-duodenosto1nia.

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Ria sstlille 7 casi cli ulcera pe1)tic.:'1. cligiuna le da lui operati 1 di cui dt1e J>erfora ti. Negli altri cinqt1e ft1 J)l'aticata in 11no la sem11lice esci!?sione per lr condizioni de11erite dell'infermo recidivo; sugli n Itri quattro la resezione dell'anasto nosi; in 11110 per recidiYa dell'11lcerfl ~i fece una resezione ampin, rlopo la qna le si ebbe • • guar1g1one.

Discussione sulle Relazioni sull'Ulcera duodenale. Ricl1h1ma l'a tte11zione ~uj rapporti che passano tra ulcera dnode11ale e la co5ititnzione os~ervando che f::e non esiste urt haùitus })articola re a 1 quale ~ia legata. 1'11lcera g;astricn o d11odenale, 0ccorre riconoscere r>erò cl1e nei m::l la ti di lllcera più frequenteme-nte che negli a lt1~ si i1ota l a i)re~c->nza di t1110 stato costit11zional~ particolare rig-ua1·dante specia Jruente il siste1ua neryo.c;o Yeg:etati Yo . Sécouùo a lc1111i 1111n siffatta costituzione :·i t1 ·o'T~rehbl' accoppiata all 'habit11s lon,g il'in eus. T/O., '

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secondo i ·espel'ienza sua persoJ1a le, creùe si possa distingtiere l'ulcera giovanile s ull'insorgeza della quale prevalgono specia lmente i fattori costit11ziouali, e I 'ulcera c11e compare negli individui oltre i 40 a.uni e per la <Jll~l e occorre riconoscere i111merosi ~• Itri fattori. Ritiene che l'ulcera gnstrica ~ duodenale ~iu più freq11ente nella costitnzio11e debole. in quella li11fa tica e in qt1ella iJ)otrofic'l. Tr:ur~~crrr. --

!11 lJn~ ull!esperieuza personale affer1n<1 cl1e l 'ulcera {l11odenale è J)iù fr eque11te della pilorica e r itie11e che quella denominata iuxtazdlorira debba essere riunita i11 t111 sol grup1>0 con l 't1lcera duodenale. Nella diag110Ri di ulcera duode11ale riconosce l 'importa11za dei dati forniti dal1· ~~u1e radiologico, ma ritiene cl1e grande valore nl)bin110 i dolori, le emorragie, i disturbi dispeptici. :F'ra i punti obiettivamente clolenti crede più 0~'1 tto quel 1o ~i tua to s11 lla testa del retto di de~tra subito al di f~otto delle false costole, e sulla liHea che nn ll 'ou1bellico Y::t nlle fal se costole. Dice cl1e Ja cura cleYe a Yere per base l'etiogenesi. Crede nell'i1111nensa magg·ioranzn. dei casi in que. ti ammalati si tratti di nevrosici non solo g·enerici, ma specifici ; im1)ressionabi li, Himpaticotonici. Ricorda a lcuni 1nembri della Rte:::sa famiglia nffe.tti da l1lcere i{lenticl1e. Secondo l'O . il meccanismo dell'alterazione anatomica ~t1ole iniziarsi per azion~ <lei cPrYello sul simpatico j11 n1odo cl1e il disq uilibrio impro,rviso fra le dt1e srzio11i dà luogo a cl e1norrngia sottomucosa, autodigestione della D?ucosa, perdita cli sosta11zu. P er la cura egli ritiene essenziale il riposo dell'orga110 a inezzo òel digiuno e (lella g:istroenterosto1nja, 1nagari con esclt1sione Jlilorica. Poi a llo~copo <l'in1peclire ·un riprocln1'si clell' n1cera co11siglia di recidere lf" C'o1111ef-:sioni nel'YORe cl1e ,ra11no nll'org-a110 i)el' il piccol0 on1ento e (lj leg·n.re l·art<?ria gaRtro-duodenale. SCHIASSI.

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In ge11e1·e accetta le conclusioni dei reln tori e fa sue quelle {lel collega A.Iessa11clri. Crede . i debba interyc11ire i1ell~ t1lcere ribelli a lle cure n1edi~l1e e che senza cl11bbio la gastroenterosto1nin sia !"oper azione che cli'l i inigliori risulta ti. Ciò che no11 farebbe n1n i è la resezio11e tlei vasi e dei nerYi (·l1f\ Yanno nJ l)i1oro, come l)l'Opone lo Schiassi. Xei <'a~i da lui operati no11 ha lll :'li Yisto ulcere pe1Jtic1H?. Riguardo u quello che l1rr fletto il Prof. Ascoli no11 gli sembra ammissibile fn re l1na <luodenoto1uia J)er riconoscere le 11iccole ulcere superficiali. Riferisce. i noltr~, a lcuni suoi reperti. non descritti d:i a Itri, che son consegnenza di 11lcere duode11:i li : cioè :rresenterica :i <l~Ni Ya. e retrattile <lella loggia s0ttomesocolica; l1rt os~()rva to q11esto reperto 5 Yolte e in ~ si n Ye,·ano ulcere duodenali in atto o })regres!'le. GRAZIADF.I. A lui sembro ,cl1e la cura medica si.a una spada cli Da1uoc1e dnocle11ale. Chiede a i reh-1 tori che staùilL c>1 no i11 Jn0c10 pratico cinanDOXA'l'I. -


IL POLICLIN CC.O

do si de-rono operare le ulcere. Itiguarclo a l tra tta ruer1to chirurgico crede che la ga stro€nterost o.mia sola o con I 'esclusione pilorica i1on sia. suf-· ficiente . BASTIAKELLI P. - H a sein1)r e atlopera to l 'eeclus ione alla P a rla vecchio o von Eisels~rg; 1nai recidive, mn i u lcere pepticl1e digiu11a li: anzi è i11terve11uto })er nuoYa. 1nelena in un'ulcera duodenale .o perata solo di gastroenterostonlia e colla .esclusione l'l1a guari ta. Crede · cl1e il fatto di no11 .aver mai avuto lilcere peptiche si debba a cl1e l<l .esclt1sione la fa molto Yicino al J)iloro in mod o -On Iasch.t re la secrezio11e delle· gl1in r~clole J)epsinogene del fonclo. OHIASSBRINI. - Crede che le i1ulicnzioni tet<1 pet1ticl1e potrebbero essere . quelle elette dal rro t'. ..e\. ·coli ~e la i:;intoruatologia seg11i · ·e l 'e,·oluzio11e delle lesioni a1u1tou1iche e il paziente 11otesse e~­ ser tenuto sotto una continua osseryazione. Riferisce dt1e casi di t1lcere dt1ocle11a li perfor.atc, cln lt1i oper ati, in cui la si11tomatologin era stata ·l)O<!O accentuata. I due f'..asi oper 1ti nelle pri1ue ore sono guariti; ma che sarebbe successo se la perforazio11e fosse avvenuta lontano da t111 lt1ogo di cur<.1. ? Egli crede cl1e come n1isnrn profiln.ttiC<1 <? cur<.1tiva ogni l llcer a duotlena le, a dja .~;nosi certn, si debba operare. _

(A~KO

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l"ASC.

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Le a lterazi o11i lllor.fol·)gicl1e del ùuolleno, oltre c-l1e esR~re · s11esso tccnic:~1me11te <liflic:ili a metter~i in eYiclenza, talo1«t i1on so110 c:l1e r eperti eccezio11a li di d11oùeni normali. Talora sono esponenti cli fatti ~l)tt1'ti c:i nncl1e i11t1ipencle11ti dall'ulcera clt10.cle11ale. 1.' al9ra sono determi11ati da alterazioni i)erill noclet1a Ii che riconoseon o i I i1unto di i>urte117.a 11011 <la l dn(){1Pno, 1ua da altti organi, come la c-istif<!llea. CroFFI . -

A proposito clell 'imvorta11za del g1·ai1-

~impatico

n ella l)Utoge11esi dell'ulcera duoden a le e:it.:t a lc.1.1ne sue esperic11ze ·ui ca11i, nei quali, clopn l'a blazio11e clelle e:a1,sule surrenali, ebbe a notare r>rt>."e nza di 11lcerazioni e d emorragie sull:.1 iuuco:stt dello ston1aco. J./O. rit iene che la deficien:;r,<L cli tessu to cromaffine possa determinare una l)aresi ,.ilsalc, e qui11di troml)Osi eù emorragie . Dt1ra11t' la g·uerra, nella osservazio11e di 11un1erosi an.1lllnlati, 11a i1otato uua per ce11tu:1 lQ l1el !) % cli ul{'er.'l gastrica o cluode11a le, ed 11 cn~i ùi ulcera perforata. Inoltre egli ha notato corue d urant t;1le periotlo i11divic1ui elle già a veva110 sofferti) tli ulcera duodenale o gastrica tessero bene P r1tierle ciò po ... sa essere messo in rapporto con la mi11ore nlinu:'ntazio11e e con la quiilitù l)•-lr• tic:olare dei cjbi. :\l.\XX.\. -

GIORO\XO. - Bene ba fat to r ..\..le~sandri a riYenllicare a l clinico il diritto di giudicar e e di diagnostiCH J'(' ,·uJenll o~i deg·li ele me nti ausiliari e ric:l1ied(l11cl()li, pei:chè ']nesti csa1ui fn tti se11za critt:rio possono essere fata li per l'infermo. Non con cli Yi<le le ide<' c1l 1 ' riola e dello Schiassi. a 1 quale dotnanlla pf\rc:hè i1011 divida addirittura 1'a11tro: r e clusio11e fatta in tul 1ua11iera (livide l)t1re \asi e 11erYi e inette l '11lcera nl ri1)n ro cln 1 co11tatto dei cibi. Xon lu.1 n1a i ayuto ulcere digiunali nei ..suoi ammalat i; i11 un cnso in cui pensa Ya ad l1n 'ulcera J>eptica t1·oyò l<t persistenza clellt1. ulcera primitiva, e , fntta la ei;;clu·sione }Jilorica. e·b be la g uflr igi o11e . Egli l 'e:sclusione la fa lontana dal piloro. al ùi qtitl dell'antro ed ancl1e l'a11nstomosi fa larga e l011tf111a c1a1 J)iloro, orlH11clo bene la ferita

QuEIROLO. - Os erya e:on1e t-gli i1on a buia inni eon~tatato n ei suoi ammalati ipo- ocl a11aclori<.1ri;1, :t n1eno che n on fosser o })reseuti co1H.li7'ioni "'eco1tdarie di anemia g·raYe, o cachessia, o alter<:1zioni {liffuse rlclln 111t1cosa (1ello stom;.1co. Rgli, co11tr11riamente a qna11to l1a o serYato il prof . .t\ scoli, bn sempre fatto Ja rgo a ssegnamento snlln ipercloridria per la diagnosi differen'z iale . .t\lln ipotesi delle alterazioni del fegato quale (\auSi1 di lllcera d11odenale o g·astrica, ipotesi fon<la t<l ancl1e ull'esperimento di Friedreicl1 e P<lYY dell'allacciatura parziale della Yena porta; contra1)pone i risulta ti negativi che egli ebbe co11 la complet:1 chiusura de lla vena porta . .r\.l r elatore prof . ..\.l e~and ri chiede q11ali \a11tag·gi la sem1>lice g·a~tro­ ~nterostom ia abbia n ella l)ratica delltl. soppressiolllUCOS<.1 . ne . completa dell'alimentazione per via gi1strien . sostituita cu11 l'i1 Iimentrtzione per ''i<l r ettale. Egli ~.\..xz1LLOTT1. H a osserYato tre en. i dell~t forcla molti anni 11a introdotto ciò nella terapia d~l­ n1a cli mesenterite, cui ha <1cce1111n t o il Profe8sor l 1ulcera ·d11oclenale con ottimi risulta ti e qt1anclo D o14'lti. anche tale mezzo fil t.1jmostri ins nfficie11te. allora, " Xelle 11lcere d11ot1e11<1li ha semvre fatto la gnritie11e r1eces&11·io l 'intervento chi r urgico. 8troe11tero:stolllia se11zn esclusio11e pilorica e con I btlOUi riSllltati. PERUSSIA. - Ribadi~ il co11cetto cl1e lu clièl'DE\'OTO . - Circa lt1 freq11en z..'l clell'ulcer<.1 clnognosi di ulcera <111odenale no11 sia devoluta a l ra ~ denale osse1·ya come egli in 300 a uto1Jsie no11 abdiologo, sibbe11e a l clinico, il qua le doYrà valu!:c:'lre bia mai n otata la pJ:esenza cli pregresse ulcC:'ri gli i11\l)Ol'tanti riSt1lta ti di lina iuclugiue radioloduodenali e:l1e foRsero J)a.ssate se11za alcun sintogica alla str egua dell'esan1e clinico e di t11tti g·Ii u1 0 . Rico11osce però cli e nnu1erose ulceri c1uo<1e.altri r eperti di laboratotio. Hali g·11a1·isco110 senza .i lcuna cura iueclica e , ·e117.<l Infatt i mol te ·sono le cau se {l'errore tanto per iu.teryento cl1ie. .ico. In. iste nella importanza della . inclrome radiologica incliretta q ua11to per i ln cura dietetica dalla quale :si ottengono J)f\l' lo s intomi liretti dell ' ulct:.r a cll1odenale. J)iù otti1ui risultati e ritie11e cl1e sia da usare la l .1a sindrome indiretta, che si i·iscontra t<111to c:t1ra ch irui·gica <ll'l)llllt~ ir1 quei casi nei quali hl spesso i1ell'ulcer'l clt1oder1nle, i1on è lllliYoca llltl c:ur:i dietetica non cle ter1uintt a lcun iuiglioramento. I>Uò osS'ervarsi ~1nche per inala ttie delle Yie biOs::;er,~a c..he f r eqt1e11te1uente 11ell 'ulceru duodenale lutri, ,_pecial1ne11te per colecis tite ca lcolo~n . •


[ •.\~NO

XXIX, FASC. 40]

SEZIONE PR.\Til.1\

8i n·)tèl ipetcloritJrin, ma conYiene che i11 i)arec· <:hi casi si ti c0ntra invece i1>oe:loriclria. Ritie11e <:he si a i1ecessario stncliare non solo le variazioni <lelrùci do clori<lric-0 nel succo gastrico, ma anc11e quelle degli altri elementi e particolarmente della 11epsin<i. No11 ·rede perfettamente gillstificato l 'ostracismo cl1e si tent..1 di dare a ll'esclt1·sio11e e ·s pecialmente a qt1ella col laccio. Che se ogni escll1sione dovesse produrl'e ulcera cligiu11nle, <1t1est..'l non dovrebbe mancare nelle resezioni 13iJ1rotll II. Si devono preferire i i11etoc1i ·d i ese:ln8io11e te1uporane:i e 'lttando si debba distrl1gg0re 1·11Jcera l'O. lo fa collo schiacciamento e l'affo11{lè1ment0 senZ<l a1)rire la cavità del viscere.· P ..\RI.AVJì..CClrro.

-

DAooro. - Ric"-Orcla alcuni suoi e8}Jerimenti Rlli -cani. dai quali ris n l ta che st1 -! cani sopra YYi ·~ titi per 1111 perio<lo di 8-60 giorni all'esperimento <li esclusione piloro-antrale, tutti e 4 morirono con ulcere J)epticl1e i1e1ransa clisce11c1ente del digiu110 • :ftil< l stomizza to. Gl·ssro. - Riferisce a let1ni suoi e perime11ti clni Quali rist1lta cl1e l 'l1lcera si sviln1)pa là cloYe maggiore è rn c::iditit del succo g-astrioo . R. - A propo~it-0 dell'nlcer<l ti nodc11.1le postoperat-Oria dice cbe 11ei rig11nrcli del tra11n1n sperimentalmente egli non è mai riu:scito à<l -<>tt~11er€' t1lcere neancl1e proc111cendo lesioni grn "i <lelh1 m11co <l o alterazioni della circolazione. mentre l'ha ottenut:'l. toglie11do il tratto })iloronntraie <.lello stomaco e disfl.111zione paucreaticobilii1 re. Egli crecle 1'11lcera sia dovuta alla man<:a ta 111oclific:n zio11e del Sl1cco gastrico da IJarte 'Clella secrezione antrale e delle secrezioni duo<lena li. 11R.\l\.OATI

A l)rovosito della eriiologia cl<.'l1·l1lcera cluodenale cita un ca o da lui osservato Tig11arùa 11te 11n :-:oggetto di 5 a 11ni. Ritiene eh<! nella insorg~nza <::1ell' l1lcera duodenale nbbia pu1·te notèvole la co3tituzione, poicl1è frequente:inentp tale mal.1 tti~ si os ·erva in indi,-id11i i1europ;1 tic: i o JJRAKC.\1'1 ....\

-

11e11 rD-a rt riti ci. <:iI.\X~'lTA. ·10. -

proPosito di gastroent0ro~to ID i a. se le .jta tistiche dei niayo ci clùnno il no ~~ <li guarigioni c;i dornancla percl1è per tenttlre di -guarire gli altri 10 casi si cleYono esvorre tn tti gli i1rfermi acl atti operativi pi11 g·raYi . Egli cre<le c-l1e perfezion,'lndo ancora la tecnica della gtì.stroenterostomia si potranno togliere quelle cl1e ~i dicono dèfieienze del processo. •.\

Intende riasst1mere btevemente il 1·i ··u ltato rlell 'e~perienza della sl1a c lini.C'a. C1·pcle che og11un<1 deb·ba sforzarsi di fare l a diagnosi -con tutti i mezzi C:he la clinica mette a clisposizione ~d è li~to co11statare, a q11esto rigunrclo, che il radiologo 11a messo nel giusto Iìt1nto di Yista 1'importan7~ de Ila radiografia. Xon è d'accordo col collega Ascoli circa il rnon1ento da lui indicato per l 'atto or1erati vo. ~on si <leYono mandare a l chirurgo · in ferini con ~1·H vi f\n1orr:i.gie in atto Iìerchè essi n1uoiono : qneRt·.111P .\SOALE.

-

Il<,

1495

ha avuto <.111~ insuccessi in cln<' i11ferrni per

q neste condizioni.

"Nei riguardi della gastroenteroston1ia, a pre~C'inclere dai perfezionamenti di tecnica, acl alc11ni c1etli inconvenienti si è OYYiato rnec1i;1nte l'esclu~1ione l)iloric~ e fra i mezzi cli esc:lu·~:ìione il migliore è certan1ente quello del I->arlaYecchio. Ade ·so c'è u11a tendenza a lla resezione : ma a lui J)are cl1e in qt1esto se11so si s ia esagerato : gli è occor so di assistere a resezioni di qua·s i tutto lo sto11iaco ! A ll1i pare che i1ei casi con)1111i Ja gastroe11ter·o·tomia sia l'ope:l:'azione di $celta. I11 casi speci ali si ricorrerà ad altre opera?:ioni.

Replica dei Relatori. .-\.scoLr. - ll i~1_1011dendo ai Ya ri ora tori osserY"<.l n nzitntto che nello svolgimento della s11a relazione egli ha ' rolt1to circoscrivere il caut}JO di essc.1 a n·n lc·<.'1':1. duocleLale cro11ica i1on specifica degli adulti. Ciò premesso ringrazia Branca ti dell'osservazione citata ed aggiunge che egli nella Sllà sta tii;;tic~1 ha c111t: cais i riferentesi l'uno ad indi \Ti<l no cli 7 a nni, l'a ltro di 10 u11ni e nota che e11tra111bi tliscenclevano ~la fan1iglie i1ei Cl1i cou1po11enti <l lcuni n veva110 soffer to <.li ·u lcera peptica. C:il'cn l'i111portanza della costituzione, osserYa che 11011 flsiste u1i.a costituzio11e pror>ria a ll'ulcera cl110de11ale i~ che nnche il BauPr nel suo 11ltimo la voro co11clude che non esiste aleun ne~so tra 111cera cll1odenale e costituzio11e cli Stiegle1· e in gen eri~ tr:l 11lcer (t duocle11ale D costituzione. Lo stes~o , -iola riconosce che n ncl1e altre costituzioni in particolari stati di nutrizione e cli SYiluppo J)ORsono c1is1101·re aJrulc~ra e Dranra ti 11a eletto più anzi cl1e l'ulcera cl11ode11ale è freque11tc in incljvidui robusti e peculiarmente i1ei gottosi. Il Relatore non esclude che esistano clelle dis1>osi7'ioni anatomiche proprie nei ·m alati di ulcera : la stessa clestro-posizion~ dello stomaco che~ Yen i Ya data come cara tteristic..'1. {lell' nlcera dt10cle11n le. J111ò in g·r;.111 n11mero di casi cljpendere cla 11nn a buorme lìOsizione. congenita dello stomaco, c-·d aggiunge elle stati~t.icamente è stato constatato che r1ello stof.u<1Co ac1 unci110 pre,·a lgo110 le l1lceri ga tricl1e e in quello :i corna cli bue l 'uléera d110clenale. Se le ma l:1 ttie croniche <lel feg·a to possono preclis11orre alrnlce.::a duodenale, fa rileva.re eome per altro oggi si nn1mett<l clai più che i distt1rl>i nella fnuzio11e clel fegato siàll-O 1~econdari all'ulcera d11odenale (l1a citato già l'urobiline1nia e i sintomi cli i11sufficienza epatica nell'ulcera duodenale, ma può anche aggi11ngere c-he non è rnro un certo graclo di itterizin). Ci1·ca la })resen7ia di periclu(){lPniti e tli diff11sione di fenomeni flog'istici a l mese11terio , fa rilevare con1e ciò sia stato ossiervato a11el1e nei casi di lllceri duodenali superficiali non accompagna te ·d it fatti nna tomici i1ni:>ottanti e ehe cèrtamente queste perid node11iti ~0110 ltna Llelle cnuse per cui iSia i clolori, si<t i disturbi meccanici d11odenali di\e11gono 11ermancnti. Ring1·azia il collega Do11ati clel i·icordo delle Jlt)ll rn re forn1e di 01nentiti cronicl1e cli origine


11!J6

l L POLICLINICO

be11e conosciu ta, cl1e costituiscono cel'to u11 ea1)itolo. irnportante nella patologia <lel J)éritoneo. In accordo con l'osser,·nzione del :\'.Ianna cita 3 casi di ossen·azione personale co11cernenti tre individui a ffetti da 11lcera cl11odena le, i quaJi. d11rante la guerra rimasero in perfetto benessere, mentre in seg11ito ri1)rese11tarono i fenome11i dell'ulcera. Egli p11ò pensare cl1e a llo SYiluppo dell't1lcera contribuisca 11na alimentazione ricca e saJ)Orosa . l:>er quanto concerne la questio11e dell'acido cloridrico, rileva che clirlican1ente soltanto nel 50, HO <J'~ dei casi si lla i111 aume11to dell'acido clori<lrieo e che i1umerosi sono i casi con acido clori<lrico normalé o deficiE:11te. R.ichia1na l'attenzio11e sul f~tto cl1e il dolore da fame non è in rap1)orto con l'acido clorid1ico, ma con spa.smi della regione pilo1·ica o con gastrospasmi totali o parziali. Riconosce con Devoto la importanza della detern1ina zione della pep1sina che in certi casi è stata t ro-vata in a11mento e nota l'importanza che ha l'eS8me del succo <luodenale raccolto frazionatamente con i·eperto di succo alc-alìno i1eg·li individui noru1ali, di succo acido per arido cloridrico libero e contenente sang11e nei ca•"i di ulcera duodena le . _.\.''erte come esist.ano ulcerazioni superficiali del cluodeno manifestantesi. con gli ~tessi sintoini clelle 11lceri l)rofonde, diffe1·enziabili .soltanto talora cou_ l'esame radiologico e a11~a11to1)sia riconoscibili q11ando esse siano cicatrizzate, in base Rll'esan1.e istologico. Circa l'importanza <lei re11erti radiologici rico1 tosce che parecchi or;l tori i1011 ~ ouo stati in pi(:>no accordo con lui , ecl nffer1ua che il clinico deve gio\a.rsi di t utti i mezzi che pnè> aYere a dis}X>sizionc e rigorosame11te yalutarli e coordinarli per i fini della diag11osi. Egli non riti<: 11e che si debbo 1nettere sulle s1)alie del radiologo la responsabi lità de11a diagnosi, 111a per l 't1lcera d11odenale rit iene che se vi è contrRsto tra il -resto dei tSintomi e il rerlert-0 radiologico, i1ella diagnosi il clinico dE!ve giovarsi di tut ti i mezzi che può a vere a di~posizion e rigorosamente valuta rli e coordinarli r>e1' i fini della diagnosi. Egli non ritiene che si <1ehba mettere sulle s11alle del radiologico la respt.lnsabilità della diagno. i mai, ma i:>er l'ulcera duodenale ritiene che se Yi è contrasto tra il re8to dei sintomi e il reperto radiologico, nella diagnosi il clinico deve con J)rove ri petute e rigorose ~~ con il perfezi.oname11to delle ricercl1e a ppianare il di:ssidio, fermo i1el co11cetto che il ·r eperto rad i nlogico sia -qui di s11prema importanza. A proposito della ct1ra insiste sul fatto che il riposo e la dieta opportuna fanno ra pida mente n1igliorare l'ammal8t o, e che gli studi moderni l,asati sull'esame radiologico hanno dimostrato che co:u.te1nrloraneamei1te a l n1igJiora mento cJimco si !1a la scompar sa <li quelle i1iccl1ie funzionali po"te in e\idenza da Ackel11ng e la cui importanza è pari fl quella delle niccl1ie :1naton1iche. Osserva t:l1e soltanto il J O ~~ <lei . malati di 11lcera duodeH!l l<> 11el corso 4iegli anni ha bisogno di operazione e ebe se fra q nesti Yi è u11 i1ulllero i1otevole <li -·· unri~ioni. rin1n11ao~10 l' èl'H lt1·0 i1on J'OC'hi c:1~·i 11 0 11

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se1114 miglioran1ento. I11 ogni eve11ienza la cuta 1nedica (1eve essere continuata ancl1e do110 l 'inte.1·y~11to chi1'11rgico. Da ultin10 l'O. conviene che il digiuno e l'alimentazione rettale sia110 utili, n1a solta.n to 11ei periodi a ct1ti con emorragie, e che con tale metodo n on ~ eviti la })rod11zione di acido cloridrico la cui formazione è in certo modo indipe ndente da 1 cloruro di sodio introdotto. È d'opinio11e che si debbano dare al malato gli ali1ne11ti n~s~ ri nd ~ 1 Yitlir e ogni deperi111ento. e che in1portanz.a notevole a.b bia la qualit..i d e i cibi essendo più adatti Quelli i1011 irritanti e senia i;:n1•01·e. Il dott. Bastianelli desiclera si stabilisca quau<lo il medico deve concedere il malato al cl1ir11rgo; il R. risponde c·he i11 clinica regole assolute del genere è impoBsibile darne e cl1e per l'ulcera duodenale ~d etiologia n1\1ltir1la. a patogenesi complessa è più che mai imvossibile detetn1inare regole, (· che la son1n1n virtù del 1nediro sta i1ell' lndividl1a lizza re. ALESSANDRI. 1 iguardo

Non toccl1erà le questioni fatte-

a ll'e tiologin e a lla patog(:>nesi clell'ulcera,. r•erchè non . e i1e è ocCllJ)a to 11ella l'elazione. Il prof. Scl1ias~i l)erò accenna ad u11 criterio df cura etiologico, che egli, nelle i11certe i1ozioni su questo p11nto, no1t crede i1oter ac:cettare; noi dobbiamo curare l'ulcera . t1un lunque 11e . ia la causap e no11 s ubordina rne il tra ttame11to nd ipotetiche teorie etiologiche. Riconosce confortanti i ca~i riferiti dal prof. Donati e da l prof. ..\..n7.illotti: auch'egli ha osseryato un easo 11el quale ha clo,ruto l)raticare la: g e. anteriore non riuscendo la posteriore, e che l)robabiln1ente ar)partengono n11o stesso tipo osservato dal Donati. I casi riporta ti dal Chiasserini confermano le sue nffer1nazioni sull'indicazione della cura chirurgica . Rigt1ardo a ll'ipercloridria ha inteso con })iacere cl1e un clinico del valore clel prof. Queirolo ha portato l1na confer111a a ql!1anto ha detto sul valore '"-diagnostico di c;ruesto sin torna. men tre non è cl:accordo su qn:1nto hanno ·letto in argo1nento il' prof. Devoto ed altri. Insiste sl1ll'importanza dell'esa1ne c-01 metodo cli Rehfuss. No11 avendo inteso alcuno l)Ortare il proprio i)arere sull'esa1ne frazionato, crede sia stato poco applicato e invita i c-0llegl1i a Yolerlou are. Per l' e~ame radiologico è molto grato al prof. p erussia che l1a avvalorato la sua tesi colla sua 1Jrofo11~'la co1upetenza, dicendo cl1e bisog11a esseremolto cnnti nell'interpretazione e nel Yalore da dare non solo ai sinton1i radiologici indiretti, ma anche a quelli cliretti. Certo in alcuni casi i i·eperti ~0110 ~• r a tteri stie i : ed egli ha most rato a lcune .diapositive tipicl1e : ma non sempre è così. E ribadisce il concetto che il clinico i1on deve <lelegare ad altri la diagnosi. ma porla egli stesse> b:JF:nn.dosi 811 tntti i criteri òell'anan1nesi e dell'esame co1npre. ·o s'iut~11de . quello radiologico,. se1upre. ' i1r1portante.' In q11;111t,1 :t ll' nlf'el'n pevtica <~ n ne C'o1unni c~1-


fAN.NO •

XXIX,

FASC.

43]

1497

SEZIONE PRATICA

zioni fatte da Gussio, Baggio e Brancati dei loro ..esperimenti, ne rileva l'im1)0rta11za grande per la pa toge.nesi della lesione, lieto che la '.SUa clinica .abbia l)Ortato un così notevole contrib11to a q11e.s ta q11estione, che non è ancora risolta, e che non .è così semplice, come pare pensi il Giordano, che ·crede evitarla colla semplice gastroenterostomia spostata verso il carclias; nè basta la tecnica iesatta della g. e. (Giannettasio) quale è stata fis.sata da Mayo ed altri giìt da te1npo; oggi · tutti la conosciamo e la metti.amo in opera ; eppure taIora segnono ulcere pe1)tiche come ne hanno osser,?a to i l\!layo is tessi con frequenza pressochè ug11ale. • In quanto alla c11ra è convinto che la cura medica come complemento alPoperazione è d'irnporta1iza fondamentale. In quanto a lle indica~ioni rispettive della g. e . e d€lla resezione conferma • .q1ìfinto ha esposto nella relazione. 11 pl'of. Queirolo fa 11n parago11e su g. e. e alinLeµtazione rettale, ma la g. e. è 11n mez7,o di

cura ·definitivo, mentre l'alin1entazione per il retto, per qt1anto il QueiTolo tlica che si può prolungare di inolto, certo non pt1ò farsi permanentemente; essa dunq11e rientra nei mezzi di cura medica, e s11 q11esti rico11osce fJossa avere notevole importanza. Al Parlavecchio osse1·va cl1e uon ba eletto che l'esclusione debba essere abbandonata . Spesso è superflua percbè si ottengono buoni ris11ltati colla g. e . semplice. Parecchi sosteng·ono anche che al1'.esclusione segua più spesso la prod11zione .d ella u. peptica. Se eiò sarà {limostrato veramente si dovrebbe abbandonare. In qt1anto al processo cli esclusione ha fatto sempre l'esclusione alla Parlav~cchio o tipi simili, e la crede preferi·b ile J)er la s.ua sem1>licitlt e perchè essendo i11 genere tem1}0ranea, si • p11ò . am1nettere c:l1e l'ulcera peptica ~i prodt1ca meno ~pesoo che colFescln ~ione definitiva • ull'Eiselsberg. E . TRENTI. G.

MATRONOLA.

NELLA 'VITA PROFESSIONALE. Yendità e l'impiego delle •sostanze veneiìche st11pefacenti enti·o i confini richiesti e consentiti iClai , bisogni meflicinali e legitti111i. Per assolvere tale La nuova presidenza irupegno è in corso -di st11c1io un complesso di ai.1dell' Associazione Medici Condotti. 1,osite i1otme regolatrici della materia. Frattauto Il c~ongresso dei medici conclotti, tenutosi a Bai~assembl~ della Società delle Nazioni ha richiai:i il 14 ottobre 11. ·.s ., ha . proc~duto alla votazione 1nato l'attenzione dei varì Stati - e tra essi del :per la elezione della pr~siclenza, la quale è risuluostro - sulla grande importanza e sulla necestata cosi costituita : sità nei riguardi del r.aggit1ngimento ·d elle finalità Dottori : Vaccino Arhjlle, presidente; Luraschi cui mira la convenzione, di determinar~, sia. ptrl'e Emilio, Yice-1Jresidente; Fatichi Giuseppe, Gras· in via ap{Jrossimativa, {la una parte le quantitit setti Pietro, La. Placa Natale, Oliaro Guglielmo, medie delle sostanze conten1plate dalla convenzioPatricelli Vincenzo, P.erraccini Giambatti•s ta, Ron11e, .ct.all'altra la produzione delle cennate sostanieoni Eucli{le, consiglieri; Carobbio Daniele, casze nei var! paesi, in modo che si possa arrivare s iere. alla possibilità di l)l'vporzionare questa a quelli: Del co11veg110 flal'en10 prossimamente 11n reso- e in dipe11de11za cli tali considerazioni, facen<.lo propri i voti espressi dulla Commissione consulticonto. ' ra per il tl'affico dell'oppio della-( iStessa Società Nell'ordine dci Medici di Roma. delle Nazioni, 11a fatto prem11re perchè nei vari In base ai risultati delle elezioni avvenute nei Stati si proeeda ad un apposito rilevamento .s ta· giorni 8 ~ 22 ottobre 1922, ed a seguito delle adutistico. . nanze clegli eletti, ten11ta si il 10 novem·b re corr., Per aflerire a tale clesiderio, la eui attt1azio11c i.l Consiglio amministrativo dell'Ordine dei ~ledici è g·iu:stamente .s embrato atto preliminare indispen~ della Pr-0vincia di Roma è risultato costituito co- - sabile di una t~fficacia discipfinare per il. traffico deme appresso : Gallenga ctott. prof. Pietro, presigli stupefacenti, il i\iinistero del!' Interno (Diredente; Guidi dott . prof. Lt1igi, vice-presidente; zione Generale tlella Sunitit Pubblica) ha invitato Dragotti dott. Gi11se:vpe, segretario; Paparozzi i Prefetti a raccogliere dai Direttori delle Far<lott. prof. Frane. Sa,r., tesoriere; Giannuzzi dott. n1acie e {lellc Officine far1naceuticbe esistenti nel.Armando, ·L ugli dott. })rof. ...i.\..ugusto, Zevi dott. le rispettive provincie i dati relativi al commer'\'1 tto rio, consiglieri. . · cio ed alla produzione {lell'oppio e suoi estratti, d€lla morfina ~ s11-0i sali, dell'eroina e ·s uoi sali, Rilevamento statistico della ~iionina, della cocaina e suoi sali, dell'estratconcernente le sostanze stupefacenti. to di canape indiana, 1·ela tivamente agli anni 1915 Per i~a rt. 9 clella Co11,yenzione inter11azionale ' e 1921 in modo da n.Yere elementi che si riferi~cono a d·u e periodi di tempo caratterizzati da sull'op1)io, firm3 ta all' Aja il 23 genna-io 1922, il as~oluta {liversità òi condizio11i, e talj, q11indi, da nostro Paese ~i è impeg·nato Rd emanare apposite <'011se11tire 11tili raffronti. disposizioni Rl fine di ljn1itare la fabbricazione, la

Cronaca del movimento professionale.

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1i98

JL POLICLIN ICO

l(ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9702) Eseroi.~·io professionale rtll' Estero . - Dott. A. T. da R. - Per e~e1·citare la l)l'Ofessio11e metlica in Germania bisogna pre111tlniusi di {1iplorun. pres:5o le locali Università. Fra l'Italia e la Gern1ania non esiste alcuna reciprocitit in 111ateria cli servizio sanitario. (9703) T()lriffa sanitaria . - Dott. \ T. R. da )1. Fino a qua11do non si for1nola e stabilisce di a ccordo una tariffa municipale, Ella può ben attuare quella delrOrdi11e dei medici <lella Provincia. l9704) r.n.11c<n·si. -- D0tt ....<\rtz. - Pel momento i1on è bandito alenn co11corso })er i 1>0~ti indicati. J>er il prograu1ma clegli esami J)er otte11er e la jscrizio11e nell'Albo come me_dico òi bordo \egga il Decreto mini1~te1'i.a le del 26 a1Jrile 1921. 11Ubblicato i1ella Ga.z zetta. [ ìffioiale del 30 aprile l~J21, i1. 102. . Doctor JusTITI_\.

CONCORSI. POSTI VACANTI. 1

(~ assari). Scacl. 30 noY. E~porlatua: 1.J . 7JOO oltre c.-v.; L. 500

B URGOS

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1

[_.\NNO .

X\IX,

r.,ASC.

45j

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re 9000 per u11 terzo <lellu l)OIJ., L. 300 l:>er og11i 100 J)O\. in · 1)iù o frazione, -l qnadr. decimo, lire 4000 cal·nllo contint1atiYo o a11tomobile. L. 2000· cav. non cont. o n1otoc._, I1. 800 bic. RorESCALA (Pav·i a) . - A tutto il 20 nov. P overi L . 6500 re$iùenziali e 1stipen<lio, L. 1000 addizionali per 1000 poyeri o frazione (abitanti 2264) . . ,· t1ffic. san. IJ. 300, alloggio conlOdo. Servizio entro15 giorni dietro inYito alla Sezione Pavia-Vogll~r<l clei M. C. Il Sindaco l:)i è impegnato ad accoglie1·eintegralmente le disposizioni <lel capitolato tipo. S. C.\SCIAKO DEI B .\GXI (.'::!iena ) . - Rcad . 30 noY. Terza cond., I.1. GOOO e otto trienni ventesimo: lire 2000 tras1J . ; c.-v. ~- \TrNcE.~zo °\.,.ALLE l{OYETO (Aqni;a) . Scacl. I(} n oY. III repatto, 11. 6000 oltre L. 2000 cav .. clo1)11io· ca ro Yiverj. Il comt111e di • IAlJ)eùo11a (.A.scoli Pice110), 1600 a b., vicino a l ma·r e, co11 model'110 Ospeclale, cerca subitissimo meclico chirurgo i11teriI10 a tempo indeterminato con l'etl'ibuzione (li l 1. 40 giornaliere nette d<l ogni ritenuta; rimborso SJ)ese di viaggio, comoda. abitazione grati1s, per condotta piena a tutto if e:orre11te anno e ·semi-reRiùenr,iale ad ·a,er pri11cipio n el SllCCeS"i\O. :\Iedico-chiT11rgo, l)ratico condotte, cerca ovu11qn1. c:o11veniente interinato. · criYere: Dott. G. A.\lbe1 ~o - Sassofeltrio. COXCORSI

A PREillO.

PREMIO B_1ccELL1. - ~ aperto presso la R. l... niYersità di Roma il concorso a lU1 Premio Baccelli, consistente in una medaglia cl'oro al 1nerito cli1iico, fondazione c1ell'Istituto Nazionale Medico· Farmacologico. Possono concorrere i laureati in medicina e chirurgia, appartenenti alla classe dei Professori ed Assistenti 11nive1~sitari o addetti ai servizi di uno qualsiasi fra gli Ospedali italiani. Le i stanze per ammissio11e al concorso (su cart<1 bollata. da L . 1.00) debbono essere presentate, in·s ieme con il certificato comproYante la qualità cli cui al precedente articolo, al Rettore della l .. niYe rsitit di Roma, non più ta·r di del 15 dicembre'"enturo. Alle ista11ze stesse {lebbono essere uniti la Yori e pu1bblicazio11i nel ramo della clinica medica e della tera1)ia medica. J.;a Commissione, composta di cinque memb1i, fra i quali saranno co1npresi i Professori di Clinica medi~, di Patologia medica e di Farmacologia, prenderà. in esame i lavori e le pubblicazioni presentati dai candidati e ii1dicl1erà possibilmente non più tardi del 20 febbraio 1923, il nome del vi11citore, riferen<l() breYemente, con a1)posita relazione, le ragioni che la hanno indotti-1 a11·assegnazione del Pre1nio. Gli atti della Commj$sione sono sottoposti alla revisione del Consigl io della Facoltà ~Iedica e del Consiglio Accademico.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .. Il dott. Costantino _.\..mato, direttore dell 'Ospedale Civile Italiano di A&alia (.Anatolia), con 11iot11, proprio so\rano, per speciali benemerenzep1ofessionalì, t~ nominato cavaliere della C-0rona cl' Italia.


[ •.\.N~O

XXIX.

1-..,ASC.

i5 J

SEZIO~E

NOTIZIE DIVERSE. Scuola medico-periziale gittdiziaria e delle Asslet1r11zioni Sociali. Presso la Segreteria della Facoltà )Iedic-o-Cl1irurg·ica nella R. UniYersità (Yia Balbi - GenoYa) sono aperte le iscrizioni all'annuale Corso de·i Periti

Jlcclioo-<fiudiz·iari e

delle Assicurazioni

F~o­

ciali, istituito con clecreto 20946, presso ·1·Istih1to cli ì\i1eclicina Legale, i11 Yia l3ertani. n. 5. Le iscri-

zioni, in nt1111ero li1nitc.'lto, sono i·iser'a te ai la nr€a ti in ì\ledicina e Chirurgia, a J)iranti al diploma, da conseguire clOJ)O il corso e superate le proYe <l'esame, seco11tlo le J1or111t'! del i·eg·olamento u11iYersitario. J.,a cloman<l<l.. col ce1tjficato cli lal1rea. Yn riYolta alla 8egreteria cli l\lecli<'ina clel1a R. UniYer~i­ tà, Yia Balbi - GenoYa. La tassa cli iscrizione a l Co1~so è <li r.. :Joo. )iì'. B. Si avYerte che, in via eccezio11ale. nel corr. anno· SC"Olastico le lezioni E: conferenze sarn nno raggrup1)ate, e J)er quanto è possibile co11centrate, in periodi speciali, in ma11iera da facilitarne la frequenza anche agli iscritti 11on residenti a GenoYa . ln.-eguan1 enti. : infortuniRtica chirurgica e traumatologia, i11·of. GnstaYo 'I.1use11a: i11fortu11istica n1edic:o-legale, . .~. reri; dingnostiC;l nnatomo-patologica, i1rof. ~l.. Fabris; psichiatria forense, prof. :\Iorselli: polizia gil1diziaria, p1·of. 'l'omellini; mec1icina legale gener<i le, prof. G. G. Perrando, direttore.

R.iunione dell'Associazione internazionale per la protezione legale dei lavoratori L'Associazione internazionn le pel' la J)1·otezi-0ne legale dei laYorH tori 11a te~tè teunto in Gine,ra la sua decima assemblea, cli cui for1naYano oggetto, fra gli altri argome11ti. la 11l10Ya l)l1bblicnzione ùel Bollettino dell' As. ociazione, la c:oo1)erazione col Comitato permanente internazionale flelle assicurazioni sociali e con l'Asspciazione internazionale per la lotta contro la <liooccupazio11e, la propaga11da i)er le ratifiche delle conyenzio11i internazio11ali di Wasl1ingtro11, i risultati della inthiesta internazionale sui consigli di fabbrica, la protezione legale clegli impiegati, e il laYoro nei oorti. Erano l)I~senti una cinqt1antina di delega ti dflgli St:Rti di Euro1Ja e <l'A.1nerica e del Giappo11t'.

PRATI CA

14.99

'.rutto l'interesse dell'assen1bl~'1 si è concentrato sulla ql1estione de lla co11yocazione di un grande C~ugresso inter11azionale di IJrotezione operaia nel 1923, Congresso caldeggiato da tutti i partiti che 11a11110 per SCOl)() il progresso sociale, e che avrà:. jl fine di iliuminare la coscienza mondiale sul punto di Yista sociale e di tendere alla realizzazionedeJle riforn1e socia li. ....\Jberto Tho1nas, direttore dell'Ufficio Internazionale del I,a,~oro , ha indetto una riunione, in ques~ mou1ento di cr1si econo1nica e di incertez-za llOlitica. i11ent1e il m0Yim0nt0 per le riforme sociali sembra affievolirsi o arrestarsi. allo scopodi nttirare i111ovamente l'attenzione dell'o1)inione· vubblica sui grandi proble1ni sociali la cui soluzione sembr::i indi pensabile alla pace del mondo. ~-\. <Jlt€lSta ril1nio11e furono t11vitati il se11. FerrerO' cli Cambiano e l'avv. Foscolo Bargo11i, presidente l'u110 e clir.ettore generale l'altro clella nostra Cassn Nal';ionale di assicurazione per gli infortuni sul laYoro, i·on. D'Aragona, l'on . Piemonte, l'on. Cabrini, il prof. Corsi ed il dott. Di Palma Castiglione.

J.lropaganda Nord-Americana nel Sud-America. L' A.ssociozio11e ?vie<lica Kord-Americaua pubblica

l111a speciale eclizio1Je <1el s110 giornale in lingua sr•ngnola. clic è 1& rgamente passiva, ver quanto la 111età delle spese sia sos tenl1Lc'l. <:l alla « Rockefelle1~ fOtillÒ

».

Questa spe~a è giu~titic-ata dal « Board of Trustees » {1el recente Congresso di St. Louis colla affermazione che il Ce11tro e ·il SudLAmerica è sen. ibilmente infencl!lto a lla Germania (depenclerl al1nost ent ;1·ety on G·1~r111 an.y) e in minima parte a Ila Francia per la lettera tura giornalistica medica. J/edizioue :Spag110Ja del giorna le è fatta per far 111·e;~sente ai confratelli pnrlanti spagnolo that tlte111c<l ical prfJfession of tll e U . S . is in tlze v anguarcl.

in acl·vanc:ing 1neclioal soien,oe. I/eùizio11e spagnola del giornale ha . una diffu~ione di :J-tt1fl co11ie, di cui 648 a l Messico, 487 a Cuba. ~9G in .tirgentina, 379 in Spagna, 269 in Bra-. 8ile, 2-!1 neIle Fi lir1pine, l 84 in Cile, 109 in Oo · lumbia. Da tt'ner presente che l'edizione originaleclel giornale rlell'Assoc.iazio11e ha fuori degli Stati l 1uiti u11a diffusione limitata a 2828 copie. (Patltologica).

Indice alfabetico per materie. Aneuri.. . mi Yeri · etio-patogenesi, a11a to' fi si OJ:k'l tologia e cura • mia patologica, Pag. 1464 chirurgica .~sma brone:l1iale e i11alattie dell '<1 Pl)a)) rato resrlira torio 1452 • )) Cl1irurgia : coruu11icazioni Y<ll'ie 146.~

Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrali.

l'a g. J-!-19 Discorso clel se11. l)Iaraglin110 )) 1455 Itteri )ledicil1a interna : con1 u11ica zioni varie )) 1-158 )) . 1459 Tl1 bercolosi • )) 14 o UlC€ra cluode11aJe I.i. Pozzi, ed. resp . •


..- ~ no1tre 1u~iazioui- ~el lOJto·lom11e11iYo di l~ 196 1er iole l.164.75 J)

Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA

Libero docente e 1° Aiuto nella Clinica delle malattie nervose e mentali della R. Università di Roma

Diagnostica delle Malattie del SisteDla nePvoso

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In torno a ql.1esto nostro volume, ecco come si è testè espresso AUGUSTO MURRI:

benchè io non abbia avuto ancora il tempo da leggerlo tutto, n' ho Yisto nuJJameno tanta par{e per aver il diritto di sperare ch'esso servirà ad elevare grandemente la .coltura dei medici italiani in quella branca della Medi~ina moderna, ch'è la Neurologia, finora molto trascurata • • . . • • . ». «

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Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI Riportiamo Il giudizio che sa questo volume ha testè ecritto il Chiar.mo Prof. Carlo comba nella sua Rivista di Clinica Pediatrica : e Il libro del distinto pediatra romano è arrivato in pochi anni alla sua. 3• Edizione. Come dice il Murri nella bella prefazione, .e ba.sta già questo perchè i medici italiani si invoglino di leggerlo. e Non è un 'Trattato e neppure una arida esposizione di fatti già noti. Il Valagussa prende argomento dai diversi capitoli soprll · C malattie infettive, eopra sindromi dell'apparato digerente. del sistema. nervoso, ecc., ~ sopra l'alimentazione del bawbino e sopra 11h e terapia, per espor re in forma chiara non solo le Questioni più moderne della patologia, della dietetica e della cura delle malatt ia• e infantili, ma eziandio i risultati di una larga esperienza personale,. dando alla sua esposizione sapore di originalità. e :E: certo che gli studiosi delle malattie dei bambini (non soltanto i medici, ma. anche gli studenti colti) leggeranno con pia· e cere e con profitto il libro del prof. Valagussa, acquistando utili ammaestramenti per la loro cultura e per l'esercizio professionale. e Questa interessante pubblicazione è stata particolarmente curata dalla Casa Editrice, che le ha. dato una. bella veste tipogra· ftca e l'ha ornata di numerose figure intercalate nel testo>. Un volume in-8° di pag. v111·488 nitidamente stampato st1 carta distinta, con 42 figure in tercalate nel testo e finissima quatricromia sulla copertina. - In commercio L. 36. - Per gli abbonati al Policlinico sole L. 30 in porto franco .

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Roma, 13 Novembre 1922

ANNO XXIX

Fase. 46

fondato ctai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: l'ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. a.avori originali: G. Xi castro: ~Iodificazioni d el t esticolo e ilello epididimo in seguito alla resezione di alcun e delle Yen e sper1naticbe. •Osservazioni cliniche : C. l\Iana ssei: Sull'eritema polim orfo. '.Note e contributi: D. !\! aselli: :F remito idatideo in malattia non idatidea. 'S un ti e rassegne: Dt AGi'\OST IC.\ : L. Llewellin: Trabocchetti dia :?nostici dell'artriil' . - 'Nl:lUROLOGIA: Sit'urd: Le n evriti ve~etati vc. ('111R 1JRGI A: l i. Lilient.ha l : R esezion e del pol11101. e pt'r infezioni suppurative. Cenni biblio~rafici . .A ccademie, Società mediche, Congressi : X lI I Congresso della società Italiana. di Ortopedia.

ltrHtl di JN•lle'* d i essi

rllenast~

sen~a

-

Appunti per il medico pyatico : CASI- TIC A : Tuberfolos i della. cintura pelYica. - Tubercolosi dell'ilo. - Le reazioni cutanee nella t ubercolos i. - T l:l RAP IA. : L'azione cl i urtti ca det sali di cal cio. - l G IE~E: I treponemi nello sp ern1a. ,~AR I A : Il bi sogno di s&no nei bambini. Nella vita professionale : Ri spo te a quesiti e a doma nde. Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Cronaca epidemiologi cn . Notizi e divers e. Rassegna d ella sta mpa m edica . Indice alfabetiC'O p er materie.

E' 'Vieta,ta Za rip?"octu•iofte cU ùworl pubbUcati nel POldClldlflt>• e la. pubbUca.ione et~

citarne la fonU?-.

LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DI P ATOLOGIA CHJRl1 RGICA

R . UNIVERSITÀ DI PALER?\IO diretto dal 1prof. FRANCESCO P URPl 1RA. DELLA

.JlodiJleazioni del testicolo e dello epididimo in seguito alla resezione di alcune delle

vene spermatiche. Ricerche sperimentali. Dott. GIUSEPPE NICASTRO, assistente

cate e, m entr.e in nun1ero ql1asi eg11ale, ulcune ve.n,g·ono ft1o·ri clall '.e1)ididim o e da un tratto cl e1 ·ctidimo, le altre i)rovengo110 solam ent e d al clidim o. P er tale costituzio11e anaton1ica 1)0 sian10 d'istingt1er e un gr11ppo cli ve11e p ost.e·r iore ed t1no anteriore . L a t ecnica 01)eratoria, da n1e eseg·l1ita, è sta.ta .sem1)r e la stessa. Pre1) arata la parte, l)I'':ltic.avo un tag·lio nella regione i11.guinale, l)Ortanid.on1i da rnolto in ail to fi110 allo scrot o, cr1e i11cid evo l) ure i11 l)icco la p·arte. Indi, raggiunte le ,-.ene d el cor·done ,s permatico, face·vo in catgut la ìegatnra or di qt1ella .p arte d i v e11e ·che fu ori es con o dal didimo e clall '.epididi1no, ora di cruella l)arte di ,·ene fuorl1scenti solo .dal cljc.l in10 : seguivo ver so l1alto, distaccandole co11 un l)Unta ottusa, il g1·t1ppo d-el le ' 'ene già legato i11 basso e praticavo una seconda leg·att1ra a quattro-cinqu.e centimetri ,dalla l)l'im.a: e.s,cidevo i11di il tratto compreso· fra le due - l egature. I r1s11ltati, cl1e h o l)Otl1to constatare, sono i seguenti : E sist-e u11a n ot evol e differenza ·di comport;i.mento cl e L parancl1in1a testicolare in seg·uito alla resezion e del 1grup·p o posteriore o a11teri(Jre ·dell e yene s11ermaticl1e. i\l e11tre n ella gl1iandola, sottor>osta alla r esezione clel g11.1ppo anteriore, si m ettono in 1

H o intrapreso per consiglio del mio :\1ae:Stro, p roif. F ra11cesco P urpura, u110 stu dio sperimentale sui cani lJer chiaril'e quello che a ,-vi enie nel di cli.mo e n ello epididimo, in :.;egu ito a lla r eis ezione delle vene. sper111u t1c.he. rfale studio Sl)8I'i mentale avr€·b b e pOtlltO rporiarci a considerazioni reJ.ativam ente allie opeJ:azioni che si praticano per il vari.cocele n-el l'uomo. H o vol11to, i:>er dire più 1)recisame11te, rice:-·care qt1ali fatti sì verificano nel didimo e n el J',e1pidi d'imo dopo l a resezion e cli t1n a parte o di un'altra delle· vene spern1atiche. Il cordon~ sp ermatico del cane co11tiene m u ""coli 1i sci e l e ve11.e sp erma tiche sono p oste fra l e fibrie muscolar·i : dette vene per ò, s-e mpre insieme a l le fibre muscolari, in pross imità clel pol o sn11el'iore del testicolo,· sono sfioc1

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[ ...\~NO

IL POLICLINICO

evidenza· aJte1razioni ap1)r.ezzabiil i del parenchima testicolare .e si as iste in seguito ad l1na com11)le ta r·e inte,g razione della circolazione dopo un non lu11go periodo di tempo, i1egli animali invece, trattati con la r.esezione ·del gru ppo (Po·s teriore, -s i o5servano, fin dai primi g·ior·ni dopo l'intervento, focolai necTotici ed alt.e.razioni dnter.stiziali, che per lln certo peri·odo sono caratterizz.ati ·da infiltrazione leucocitaria ed, in se,guito, da una neoformazione con nettivale fibroblastica, la quale invade le zone n ecrotiche e si sostituisce ad esse. Si viene a rirpTodurre in tal m odo il quad,r o de lia sclerosi testicolarie, cl1e contrasta in modo evide11te, tanto 111acrosco,p icamente che microscopicamente, con la mancata a lterazione del testicolo sottop1o sto1 alla resezdon.e del gruppo venoso ante1·iore. Le alterazioni del pa:renchima testicolare ,,anno i11.11 certi tratti dalla necrosi alla calcificazione: le fasi iniziali si constatan-0 nei .p rimi gio.r ni dopo l 'intervento. e iSi se:g ue ill 1p.rocesso delle alteraziGni interstiziali fiho a lla sclerosi fibrosa la qualie· si rivela dopo tre mesi cir·ca dallo' intervento. Questi dati di fatto , confermati in tu.tte le rÌ'cenche,....eseguite con evidenza talle. da non an1mette·r e a[cun dubbio sulla interpretazione '1€i risultati, fanno i1ensare alla possibi•l ità di un riscontro nella patologia d~l testicolo umano, ri.g·ua.rdo al quale anzi è ·comparsa, mente-e g.ià erano in cors-0 le mie esperie nzie·, una comunicazio·n e, deJ p·1'of. Berna.beo. Questi, basanrd osi su considerazion.i di an:ato1m ia normale e patologica ·delle vene clel cordonae· sp1erm<:\t ico nonchè sul rtsultato avuto negli ammn~ lati da lui oiperati, in una coinuni,c azione fatta nel mag·gio 19-21 alla R. Accaiden1ia MedicoChirtirgica di Napoli consigliava di aggredire, nella cura ope1Ta.tiva per il varicocele dell 'uom·o, d.11 g·rup;po anterio.r e delle vene, rispettando il gruippo pQlste rior~. Volendo da re una .s pie1g azione d'e i fatti, da me rilevati, è veros i1m ile ammaettere · che prJbabilmente esistono vie di_ comunicazione più estese per jil. grup.p o anteriore ,a nzichè per jl posteriore o che il g·ru[ppo p•o>Steriore abbia una specifica funzione nutritizia del parenchima del didin10 ; tanto più che l'epididimo tanto nell't1n caso· .ahe nell allt1·0 non rimane. <latineggiato. 1

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_.. Da tenere presente t L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante Aaaegno Ba•· ••rie o con Cartollna-vagna. COioro che dnlderano venarle •ntro nostra Tratta poetale, tengano pnae11te ohe qunta ttevrà 111ere aumentata di circa 6 llre 11w le taue aooea1rl1 u altrl diritti poetall. •

XXIX,

FASC.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. lSTl TUTO DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA. DELLA R. UKIVERSITA DI ROl\iIA

diretto dal l)TOf. A.

ZERI.

Sull'eritema polimorfo.

. (Contributo clinico) Dott. CASIMIRO 1.VIANASSEI. L'etio1)atogenesi dell'eritema polimorfo è rim asta ancora oscura, nonostante le molte ricerche di cui è stata oggetto. l\tlentre ancor· oggi a lcuni tendono a classificarlo tra le m alattie di origine cosiddetta reumatica, altri .. e sono discreto numero, lo vorrebbero mett ere in rapporto con l'infezione tubercolare; cir:.. ca però le modalità anche di quest'ultima eYen ienza, i ricercato·r i sono tutt'altro cl1e d'accorclo: infatti mentre a lcuni lo considererebbero .espressione di tt1bercolosi latente o eYolvent~ torpiclame:nte, altri lo ·m·etto·n o in r apporto con forme tubercolari a decorso acuto : tra qt1esti ultimi annoveriamo lo Stokes cl1e 11a recentemente descritto _u n caso di tubercolosi miliare con eritema nodoso, del quale è nota l'affinità clinica e patogen,e tica coll1eritema polimorfo, come del r esto è nota la l)OSsibilità nello stesso individuo di manif estazioni contempora111ee spettanti all'una ecl alraltra mala ttia (l\1artinotti, Klebe) . In questo caso dello Stokes l'appa·r izione delle mani·festazioni cutanee avrebbe coinciso con l'insediarsi dei tubercoli miliarici nei vari organi, come risultò dalla al1topsia. Altri descrive casi di eritemi polimorfi e i1odosi di origine luetica:. (Mc E"ven, Klebe). Avendo avuto degente nell'Istituto dura11te circa due mesi una malata di erite1na polimorfo, che 11a presentato alcune anomalie morfolog·ich.e e clel clecorso clinico, e cl1e perle modalità con cui è apparso può forse rischiarare alquanto il problema etiopatoge-n etico di detta forma morbosa, abbiamo crei.. duto utile pt1bblicare il caso.

T. G., di anni 1'8, donna di casa, nata e domiciliata in Roma , nubile. Gentilizio negativo. La paziente è nata a termine da parto eutocico, ha a:\ruto· allattamento materno, si è sviluppata reg.olarmente~ Mestruata a tredici anni; ebbe le regole per alcuni mesi, poi, essendo sopravvenuto unC> stato di anemia, sembra abbastanza gra·ve, fu a:menorroica per cinque mesi: in seguito. ad una cura di sali ferrosi per iniezioni i i11estrui si ristabilirono regolarm·ente e tali si! sono mantenuti fino al presente. Malattie pregresse; febbre tifoide all,età di dodici anni, reumatismo articolane acuto a quindici anni. STORI A CLINICA. -


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SEZIONE PRATlCA

• Ha abitato se1n1Jre case asciutte e bene aereate; si è nutrita sufficientemente; i1on be\'e vino, nè 11a altre. abitt1dini nocive. L attuale malattia 11a avuto inizio verso i primi g·iorni del gennajo u. s. : la pazie11te venne colta da angina accon1i:lagnata da febbre no11 molto alta: dalle to11sille infiammate veniva emessa, pur senza apparente soluzione di continuo, una discreta quantità di sangue. •Con l'uso di un colluttorio e con la somministrazione cli antipiretici tali fatti morbosi cessarono, tanto cl1e la paziente lasciò il letto: avendo però !)reso un bagno tiepido, la tempel'atul'a aumentò di nt1ovo e si presentarono contemporaneamente intensi dolori articolari, s1)ecialmente delle articolazioni della spalla, del gomito, del gi11occhio, e tibio-tarsica di ambo i lati. Inoltre la paziente i1otava un'eruzione maculo-papulosa, di colore i·oseo, specialmente localizzata sull' addome ed in minor quantità sugli arti superiori ed inferiori. In questi ultimi giorni l'inferma 11a ancl1e notato lievi edemi lJerimalleolari che insorg·evano dopo qualcl1e ora di stazione eretta. Accusa, oltre i fenomeni già -citati, notevole astenia e 'scadimento delle forze. Non ha mai avuto tosse nè aff a11no, nè altro fatto morboso degno di nota. Vedendo che i di- . sturbi non cessavano, ha chiesto ricovero in Ospedale dove entra il 2 marzo 1922: il giorno seguente viene trasferita nell'Istituto. Alvo, diuresi e minzione regolari: appetito scarso e così pl.1re il sonno.

co1ne le ossa; no11 prese11tano alterazioni v1s1bili. Gang·li: alcuni, grandi da un g·rano di frumento a un fagiuolo, di consiste11za molle-elastica, spostabili, indolenti, ag·li inguini ed alle ascelle: assenti alle regioni cervicali: piccolo g·anglio all'e1)itroclea sinistra. Lingua: con lieve patina biancastra, umida. . Pupille uguali, cli media ampiezza, reagenti alla luce e all'accomodazione. Polso frequente (120), piccolo, ritmico, a pressione bassa. Tem1Jeratu..r·a : 37°,4. Apparato respiratorio : torace allung·ato; angolo epig·astrico acuto; respiro di media frequenza, ritmico, a ti1)0 costale superiore; fremito vocale tattile cor;servato su tutto l'an1bito respiratorio; ·1ulla di anor1nale alla. i ~r­ cussione ed all'ascoltazione. Apparato cardiovascolare: itto puntale visibile e palpa1Jile al 5° spazio, al di fuori dell'emiclaveare. Confine destro debordante un dito dalla marginale, confine sinistro leggermente ingrandito: orecchiet ta destra un po' grande. Ipofonesi sopracardiaca leggermente debordante. All'ascoltazione: alla punta 1° tono abolito, intenso rumore musicale che occupa tutta la sistole, 2° tono forte. I secondi toni alla base sono accentuati, specialmente il 2° tono sulla polmonare. · Il rumore sistolico musicale è p i1ì intenso alla punta e si propaga su tutti i focolai e al dorso. Addome: di volume e forma normale, trattabile, indolente. Il fegato deborda un dito dall'arco: è indolente. Non si palpa la milza. Esame obbiettivo. - Condizioni generali di- Non vi è liql1ido liber o nel cavo peritoneale. screte. Sensorio integro. Facies indifferente. Genitali esterni: nulla di patologico. Possibile qualsiasi .decubito. Sistema nervoso: nulla si riscontra di anorCostituzione regolare, gracile. Nutrizione sca- male. duta. Esami rli laborato1·io. - Orine: assenza di Cute: lieve cianosi dei po1nelli e delle pinreperto patologico. ne del naso. Su tutto l 'ambito cutaneo si ri- og·ni Cutireazione : ·debolmente positi,ra dopo 24 scontrano numerose maculo-papule, di colorito roseo tendente al rameico, di forma ovoida- ore. le, discoidea e circinnata, con n1arg·ini netti, E same radiologico. - Torace: apice destro della grandezza da quella di una lente a quel- ristretto e velato; adenopatia ilare e perilare la di una moneta da un soldo, vecchio conio. bilaterale; diffuse strie; velatt1ra della sottoSpecie s11ll'addome le maculo-papule sono g·ran- apicale destra con qualche granulo d'ombra; cli e confluenti tra loro in modo da assumere diaframn1a destro ·m eno mobile. Cuore: sintoas1Jetto festoI1ato: così pure sull'addome si mi radiologici d'insufficienza mitralica. 11ota t1na maggiore elevatezza delle papule, sì Esame del sangue. - Emog·lobina: 88; glo:che in taluni luoghi somigliano addirittura a ])uli rossi: 4,800,000; leucociti: 9400; valore glopomfi. Alcune papule inoltre si presentano O. 91. con la parte centrale alquanto de.pressa, di bulare: Formula leucocitaria: polimorfon11cleati neucolorito alquanto più chiaro del cercine ros- trofili: 52 °fo; eosinofili: 1 %; basofili: O %; forsastro che le circonda e si eleva nettamente me di passaggio : 4 o/o; grandi mononucleari: s11lla cute circostante. %; linfociti: 33 o/o. L'eruzione è prevalente sull'addome e sul 10Nel sang·ue non si nota presenza di parastorace, sia anterior1nente cl1e l)Osteriorment e, ma si notano ancl1e ma~ule e papule in di- . siti inalarici. R eazione di W asse1'mariri: neg·ativa una priscreta ql1antità in corrispondenza delle regioni estensorie degli arti, s1)ecie in prossimità ma volta.. durante il periodo florido dell'erudell'articolazione del gomito e del ginocchio e zione cutanea; negativa una seconda volta dunella reg·ione antero-interna delle coscie e del- rante un periodo di latenza delle manifestale gambe. I dorsi delle mani e dei piedi sono zioni morbose; si tenta di riattivarla mediante iniezione di un preparato antiluetico : riesce indenni. Tali ma11ifestazioni sono indolenti e non ancora negativa.. pruriginose: non presentano desquamazione. Reazio'ne di Sachs-Georgi: negativa nelle I~pallidiscono, ma no11 scompaiono totalmenmedesim e condizioni della reazione di Waste alla p·ressione. sermann. Mucose visibili : lieve cianosi dei prolabi. E·~nocitllitra: 11egativa. Pannicolo adiposo scarso. 1Vll1scoli flaccidi. E same rino -laringologico (durante un perioOss·a dolenti spontaneamente, specie durante do in ct1i la paziep.te aveva frequenti epistasla notte, poco alla palpazione. Articola:i,ioni: 1

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. i ) : [i])11orme irrora zion e cleJla 11111cosa della

na1·ice destra; n on punti san g·uinanti nè varjci d el setto. rronsillite cronica bilatei,ale.

D_eco rso: n1odica piressit.t cl1e persiste sino inarzo (38°-3Du, a ti1)0 intermittente). 8 marzo: l 'esante1na urticariforme e i dolori articolari sono scomparsi· segni cardiaci invariati. ' 11 · m arzo: ricompa iono i dolori a~ gomito d estro. polso. spalle r t.ora c:P. a nteriore: ha a ffanno e vornito; nur1 ma111festazioni cutanee. T a li condizioni s i 1na ntengono sino al 2'i: n1arzo, quando ven gono lentam ente a cessar e. 30 m arzo : tonsille e f aring·e vivamente arrossat e; ricompar sa di modica febbre con a cn1 e sera1e (3 ì 0 .5~38°). ' 3 ap1·ile : persiste a rrossam ento e dolenzia del f~ringe. Ricompa.r sa di n1aculo-papule di colorito l eggerm ente r a m eico , a forma ·discoidea, sulla cute di tt1tto il cor1)0. La grandezza clelle :rpact1lo-1) apl1le varia da ql1ella di una le11te a q11ella cli l1na moneta d a due centesi1ni. ono indolen ti e n on pruriginose. Ha sempre ·dolori ossei ed a r ticolari, l)ilì sensibili durante le or e notturne. 5 aprile: a1)ir essia; 11a avuto abbondante epistassi durar1te la n otte. 8 aprile (vi ita d el m a tti110) : J:>resenta ancor a a lct111e 1nac1.ilo-p ap11] e ap1)ena elevate s11 la c11te cil'costante, cli grand ezza quanto ql1ella cli l111a lente, di colore roseo, disposte prevale1lte1r1ente stLlla cu te cl el le superfici anteroi11ter11e d elle coscie, s11ll'addome e st1i fianchi. -~ll a. co11tr ovisita serale (or e 20-21) l 'ert1zione è totaJ 1ne11te scomp nr s~. Co11dizion i buone si110 a l 13 apri.le: assenza di q11all1nqt1e manifestazjone morbosa, se se i1e eccettu ino beni.r1teso i seg·ni cardiaci. 14 april e : tutta la n otte 11a avuto dolori alle s11alle. 15 aprila: epistassi abbondante ; modico arrossamento e dolenzia delle tonsille e del fa . r1nge. 16 aprile : a lla visit a serale si nota eritema urticariforme co11 l e stesse caratteristiche più volte citate, non p ruriginoso; detto eritema ~ er­ sist e p er una dozzina d 'ore, })Oi scompare. La inferma l1a avuto ancora epista ssi; persistono i d ol ori articolari. 10-22 aprile : si hanno ancora abbondanti e1) istassi. L'amrr1alata esce il 2 m agg·io 1922, g·uarita; permangono n atl1ralmente i segni ascoltatori dell 'ins11.fficienza mitralica. al

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All'ingresso n ell 'I stituto dell' inferma di cui abbiamo riportato i tratti salienti della• storia, la piressi a, i fatti articolari ed il reperto cardiaco fecer o senz'alt ro volgere l a mente al r e11matism o articolare acuto. R estava però a trovare l a ragione dell'eruzione molto appariscente pr esen tata dall'am1nalata : sono, è vero, descritti n ei trat tati dei casi di reumatis1no articolare acuto con eruzioni, ma queste inan tengono semp r e il carattere di inanifestazioni di secondaria importanza, sia per il carattere loro cl1e p er l'estensione che a ssumo•

[AN~O XXIX, F ASC. 46]

IL POLICLlNICO

n?, m entre. cl1e

n el caso in discorso era prec1san1ente il contrario. La morfologia dei sing·oli elementi J)Oteva far l)ensare pit1ttosto ad una manifestazione secondaria lt1etica, in secondo ll1ogo ad una eruzione di orticaria, infine come ultima ratio a cl tln eritema J)Olimorf o. Per arrivar e alla diagnosi di infezione sifilitica inancavano p erò altri elem enti importanti: co11 11n'eruzione cutanea di entità cospicua co1ue qt1ella clescritta, non si avevano manifestazioni secondarie di sorta a caric o delle mucose sia b11ccale cl1e genitale : m a nca va ogni accenno di ingorgo gang·lionare nelle sedi di predilezione (cervicali ed epitroclea1·i) g iacchè la .l)iccola g la ndola all 'e1)itroclea sinistra era d a mettere evidentemen te in rapporto con una ferita da taglio infettata, prodottasi dalla paziente cadendo, al terzo i11feriore d ell'avambraccio omonimo, ferita che~ con cure adeguat e, dopo due settim an e di degenza g·uarì. L a r eazion e di \\Tassermann, eseguita due 1 \ olte, i·u11a durante il p erioc1o florido della i11aiattia, l 'altra durante tln periodo di latenza delle manifestazion i n1orbose, rimase nettamente n egativa . Si t entò, per scrl1polo, di riattivarla, provoca11do i1ella paziente, m ediante iniezione ·di adatto prei:>arato antiluetico, una r eazione di Ilerxl1eimer; ma questa non si ebbe e la rea- . zione e.li 'Vassermann ri1nase ancora negativa: nelle stesse condizioni riusciva n eg·ativa anche la re azione di Sacl1s-Geoxgi. La lt1e infine dovette esser e del tutto esclusa, g·iaccl1è da un a te11tata cura specifica la l)aziente non risentì a lcun vantaggio. Si lJotevano cons iderare le m a nifestazioni cutanee come l111 se1nplice fatto di orticaria, insorta a.ccidentalmente durante il decorso di llD ret1matisn10 articolare acuto, quantunque a rigore la ·m orfologia d ell 'esantema non fosse nlolto probativa per tal e supposizione: a fa,·ore di questa militava il fatto clella abbastanza Tapida scomparsa delle JUact1lo-papule e della \ 7 a riabilità di esse, sia per ciò che riguarda l a form a cl1e JJ er la gr andezza. l\1a se si consideri cl1e nella nostra malata mancava d el t t1tto, nonostante l 'imponente ert1zione, ogni traccia di i)rt1rig·ine, cl1e ' 'iene u11anin1emer1te dagli autori classificata tra i caratt eri fond a mentali dell'eruzione di orticaria, si concluderà come noi abbiamo concluso cl1e 11on si trattasse n ea11che cli questa affezione. Inoltre nè precedentemente all'ingresso in Ospe dale, nè durante la degenza, 1 inferma fece uso di sostanze alin1entari o di medicinali 1


[ANNO

XXIX,

FASC.

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SEZ IONE PRA Tl CA

cl1e soglia,n.o provoca1·e eruzioni cli orticaria od ltrticarif ormi: i11 più non si a veva traccia di disturlJi gastro-i11testinali n è la n1.alata aveva n1a.i sofferto precedentemente di manifestazioni i11orbose simili a qt1elle d.escritte. Per a mmettere lJOi cl1c si trattasse di eritema polimo1~fo manca vano i)areccl1i fatti : anzitl1tto nel caso i11 esa1ne era presa· 1Jiù la cute del tronco e dell'addome cl1e i1on quella degli arti, che si sa essere prevalentemente e primitiva1nente affetta nell'eritema polimorfo; poi i caratteri ùell'e1·l1zio11e non erano 111olto nettamente pro]) ativi per la detta for1na 111orbosa: mancava tra l'altro ogni traccia di solleva1ne11to dell'epidermicle con form azion e di vescicole. Si lJensn a11cl1e ad l111· e11doca rdite da stre1Jtococco virida 11s, · ru a, lasciando da par te ogni altro sintoma, inancava la febbre alta, le peteccl1.ie, l'anemia g rave e progressi\ a, il tumor di milza: il decorso i11fi.11,e non era davvero favorevole a tale diagnosi; i11 pitl l' e111oct1ltura rit1sciva ripetutamente n eg·ativa. Cl1e non si trattasse di manifestazioni cutanee cl1e talora appaiono d11rante la malaria, lo di•n1ostrò il reperto e1natico, r i11etutan1ente negativo pei parassiti malarici, ed il tj l)O febbrile. La diagnosi differenzinle co11 l a febbre eruttiva descritta dal Cardl1cci si faceva f acilmente, conside1·ando q11ale sia in questa il carattere, la sede, il decorso delle manif es1azioni cutanee (eruzione diffu sa a tutto il cor110, elementi numerosissimi, piccoli, ravvicinati, uguali tra loro e sepa1·ati da piccoli tratti di pelle sana, senza m arg·ini n è depressione centrale evolventi con m olta lentezza e persisten, ' ti a lungo, permane11za del colorito sino alla fine della malattia ) e delle :r;nanifestazjoni generali (prevalenza dei fatti g·enerali sui locali ' febbre alta , dolori m11scolari anzichè osteoarticolari, ecc., ecc.). Dal Falcioni venne nel 1920 descritta una forma affine agli eritemi" polimorfi e ad alcune porpore : ma an cl1e da cp1esta la sindrome morbosa in esam e si poteva differ enziare quando si ponesse mente cl1e n ella forma di Fal-· ciani le manifestazioni cutanee non subiscono mai cangiamer1ti n è so110 acco1111)agnate da elementi di altro aspetto e scompaiono definitivamente, con impallidimento r>rogressivo, a , convalescenza inoltrata, la febbre r aggiunge presto i 40° gradi, si 'h anno mialgie, si hanno di frequ ente turb e gastroentericl1e, cefalea, albuminuria, fatti tutti cl1e nella nostra m alata mancavano. L'inferma, apirettica da qualche giorno, scomparsa ogni manifestazione cutanea ed i 1

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1505'

dolori articolari, venne il g"iorno 30 m arzo colta da inte11sa angina: il faringe e le tonsille si prese11tavano viva1ne11te arrossate: lo stesso gio1·no insorse febbre non molto alta (38°) con acme nelle i1rime or e della sera, a tipo intermitte11te. Dopo tre g'iorni sulla ct1te di tutto il cor1)0 si 11oti:lva la co1nparsa di mact1lo-papt1le di colorito Jeg·.g er1ne11te r ameicoT a forma discoidea, la ct1i grandezza variava da quel] a di una lente a quella di una mon eta da due centesin1i, con gli stessi caratteri della eruzione lJresentata al momen to dell'ingresso n ell 'Istituto : nello stesso tempo la paziente si lan1entava di intensi dolori ossei ed articolari. L'eruzione ed i dolori persistettero s i110 a l giorno 8 aprile: durante la visita mattinale di detto giorno erano ancora chiarame11te visibili le maculo-papule, di colore roseo, g·randi quanto una lente, poco elevate sulla cute circostan~e, disposte prevalentemen te sull'addome, st1i fia11cl1i e sulle superfici antera-interne delle coscie: alla sera l'eruzione era totalmente scom1)arsa. L'inferm a, api1·ettica durante sei giorni, non presenta va più alcun a manifestazione morbosa, quando di nuovo il 15 aprile venne colta da e1)istassi abbondante, inte11si dolori . osteoarticolari ed er itema Ul t icariforme, elle, presentatosi alla sera co11 tutti i car atteri delle l)recedent i erl1iioni, al mattino seguente era total111ente scon11)arso. I dolori p er sistetter o ancora poco tempo : non così jnvece le epistassi cl1e si r ipeterono frequenti ed abbondanti e cessarono solo il g·iorno 22 aprile, c1oJ)O intensa so1n1nir1istraz i or1e di preparati e1no-. stt\tici per os e a11plicazio11i locali di po111 ate astringenti. Da quanto si è detto appare ev idente cl1e la · infcrn1a, cessate le prime manifestazioni (angina, esante1na, dolori osteoarticolari, febbre) p e1· le qt1ali aveva cl1iesto ricovero in o~:qJ eclale er a a11data incontro a due ripetizion'i pressdc11è identich e della sindrome già presentata, ripetizioni prob abil1nente dovute a~ un~ nt1ova infezione, dato sopratutto che r fatti 111 orbosi già citati erano stati preceduti da fa.r ingo-tonsill ite acuta. Si veniva in tal i11odo a rivelar e a11cl1e la J)Or t<.l cl' ingresso dcl ger111e e ad a\~va_lo rare la ii)otesi cl1e si trattasse di t1na affe~ 1~n~ re11m atica a manifestazio11e cutanea, c1oe 111 t11tin1a analisi di t1n eritema polin1orfo. 'i11te11de nat1lralmente che la flogosi cro11ica fari 11 g·o-ton sillare di c11i l' infer1na era ~ort a­ trice costitu endo un locus minoris i·es1sten tiae,' veniva a fayorire queste reinfezio11i.


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POLICLINICù

Venimmo perta11to alla conclusione che si trattasse di una forma di eritema polimorfo, forma però atipica, in quanto nè le manifestazioni cutanee erano caratteristicl1.e, nè sol)rattutto caratteristica la sede loro: come si è già visto, nell'eritema polimorfo le sedi di elezione sono anzitutto il ·d orso clell e mani e dei piedi, poi la ·facc.:a estensoria dell'articolazione dei gomiti e delle ginocchia, quindi le palm e delle mani e I.e piante dei p]·edi, infine il tronco ed il viso: nella nostra malata invece per ordine d'importanza erano presi anzitutto l'addome. ed il torace, poi le regioni estensorie delle articolazioni d ei gomiti e delle ginoccl1ia; erano invece completamente ind enni il dorso delle mani e dei piedi, le paln1e delle mani e le piante dei piedi, il viso. In più tali eruzioni erano molto variabili nei loro caratteri da un giorno all'altro e talvolta dalla m attina alla sera e si presentavano e scomparivano con abbastanza grande rapidità, carat.teri tutti cl1e non sono propr.i dell'eritema polimorfo. Inoltre ci s~mbra interessante e deg·no di nota il fatto che nonostan1te l a paziente abbia presentato più volte tendenza alle emo1Tagie · tonsillari e nasali, anche abbondanti, le m a nifestazioni cutan·e e non abbiano mai rivestito c a rattere. emorragico, come facilrr1ente si sarebbe potuto aspettare. Eviclentemen te i vasellini tonsillari e della inl1cosa nasale presenta vano una magg ior·e l abilità in confronto dei vasellir1i cutanei: questo, fo1•se s i IlUò m.ettere in rap1)orto con lo stato di flogosi cronica faringo:-tonsilla re cl1e. a bbiam o ' 'isto trovarsi nella nostra inferma. Circa i rapporti che molti autori hanno stabilito tra infezione tubercolare ed eritema polimorfo, considerando questo co1ne espressione d ella tossiemia tubercolare, non possiamo nel caso in esame mettere in evidenza un rapporto sicuro tra l'apparizione delle manifestazioni cutanee e l 'esistenza nella malata di un processo specifico allo stato di latenza : il quadro radiologico e la cutireazione dimostrava, no, è vero, cl1e quantunque clinicam.ente null a si rilevasse l'inferma non era indenne da lesioni tubercolari del polmone, ma l'apparizione ed il decorso dell' eruzione, in evidente rapporto con le esacerbazioni della flogosi faringo-tonsillare, ci sembra portino piuttosto a concludere per lln nesso di causa ad effetto tra queste e quella: s i può in og11i modo pensare che l ' infezione tubercolare latente abbia, se i1on pl'ovocato, facilitato (non fosse altro per l o stato di minorata r esistenza organica ) l'attecchimento dei germi destinati a dare le manifestazioni Cl1taneo-articolari. ~

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Al chiarissimo prof. A Zeri, Direttore clell'I stituto, vadano i nostri rir1g·raziamenti per averci consig'liato nelle ricercl1e attinenti al presente caso ed averne permessa la pubbli. caz1one. RIASSUNTO. Si illt1stra un caso di eriten1a polimorfo cl1e 11a presenta to notevoli difficoltà diagnosticl1e, per l'atipia delle manifestazioni cutanee, si riass11mono le principali diagnosi differe11ziali, s i mettono in rilievo alct1ne particolaritàdel caso (r einfezione, rapporto con le diatesi emorragiche e con l'infezion e tubercolare). Roma, ll1g-lio 1922. BIBLIOGRAFIA. Oltre i consueti trattati cli Dermatolog·ia, di cui per brevità si omette la citazione, sono state consultate l e segl1enti pubblicazioni: BARBER H . ,~~. Proc. Roy. Soc., 14, 89, september 1921. BIGNAMI. Rivista Ospedaliera, 1911, n. 2. BRUNS. Arcl1. f. Der1nat. u. Syph. 135/109, 1921. CADBURY vV. ,V. lVIed. Ree.' 100, 1033, 10 december 1921. CARDUCCI. Rivista Ospeclaliera, 1920, lì. 9. CESARI G. L a febbre eruttiv a (form a speciale descritta dal CARDUCCI). Ed. Cesari, Ascoli, 1921. FALCIONI D. Policl. Sez. }'.)rat., 1920, p. 385. GOLDSTEIN. J. lVI. 'oc. Ne\Y J ersey, 19, 50, febbraio 1922. HOLLANDER. Arch. of Dermat. c1nd 'yph:, g·ennaio 1920. KLEBE. Arch. f. Dermat. u. Syph., 192i. LOUSTE. Paris méd., 1920, n. 10. Mc E\\'EN E. L. Arch. of De·r mat. ancl Sypl1., 1922, Il. 1. lVIARTJNOTTI L. Lig11ria l\tiedica, n. 3, 1912 (ricca bibliografia). PESTALOZZA c. La Pediatria, l11gljo 1019. REBAUDI U. Sili f e11omen,i ctnafilattici n el cam · po dermatologico. Geno\'a, Stab. Art. Tip., 1920. TEIN. 'Vien . Derìnat. Gesell~cl'1aft. STOl(ES. Arch. of Dermat. ancl Syph., gennaio 1921. ScHv"VARTZ. Nevy York Dermat. Soc., 25 oct. 1921. \VALI\:ER vVARREN. Pl1iladelpl1ia Dermat. Soc.' 10 oct. 1921. \iVILLIAì\IS. Nevv York Dermat. Soc., 22 novembre 1921. _..

7napor-tanle pubblicazione Prof. B. SCHIASSI

del PòP clinico

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Sant' Orsola » in Bologna

6astro.-ptosi-ectasia idiopatica e suo trattamento Data l' importanza del suddetto contributo che· fu testè pubblicato nella nostra Sezione Chirurgica, :tbbiamd'• eTeduto alcune opportuno, col consenso del Chiaro Autore, stamparne . centinaia di copie in separato Estratto di 36 pagine con copertina, su flni ssi1na ca rta. cosi da ottenere una nitid19'Sima riproduzione tipografica tanto clelle due radiografie quanto delle nove figure che illustrano il lavoro. Coloro pertauto che, non essendo abbonat! alla Se.~ione Chirurgi ca, non posseggono detto lavoro e des1clerano cl• . ott enerne copia, inviino Cartolina Vaglia da L. 4 al CaY. Ll IGl POZZI. \ 1 ia Si tina 14, Roma e la. riceveranno prontamente.


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NOTE E CONTRIBUTI. Fremito idatideo in malattia non idatidea. (1) Dott. D. lVlASELLI • -assiste11te negli Ospedali Ri11niti di Roma.

Se in qt1esti ultimi temp.i non si fosse sentito parlare di nuovo del così detto fremito iclatideo, risollevando questioni semeiologicl1e e clinicl1e messe q11asi del tutto a tacere dai l)iù sperimentati e ben avveduti osservatori, i11fluenzando cosi i~opinione dei pratici forse indirizzata per la buona via, io avrei ritenuto ·del tutto superfluo pt1bblicare questo caso, somig·liante in sostanza a par eccl1i altri già € ... istenti nella letteratura, ed avreì preferito .di conservarlo nella mia 111emori a così con1e si conservano tanti dati cl1e, ·già noti ieri agli .altri, ed og·gi anche a noi, contribuiscono in f 011clo esclusivamente alla formazio11e della il)ersonale esperienza. _-ess11n altro proposito mi spin ge clunque a riferire quanto mi è occorso cli osservare, e ~11e or ora in breve comunicherò, se non quello tl1 clesiderare cl1e il cn.so studiato, l)er sè stesso e 1)er le considerazioni che ci offrirà di trarr,e, possa servi·r e a rendere assai g·uardinghi i più <l all'asseg'l1are al fremito idatideo qualsiasi ,·a lare specifico ed a rinsaldare la diffid~11za (li coloro ch,e, per continue constatazioni ~ l)er acc1uisita cultura, fanno del segno sucldetto il (.'011to m eritato. Cellini Giuseppe, di a . 65, da Roma, è rico·verato all'Ospedale di S. Spirito in Roma, Reparto Cronici (Sala Baroni) per tumore della prostata con metastasi diffuse ai gangli inguinali e cachessia avanzata. L'infermo non toll era assolutamente il catetere a permanenza postagli nei primi tempi e si è costretti così .ad evacuargli l a vescica ogni qual volta, per · le freql1enti crisi di ritenzior1e di t1rina cui a ndava soggetto, si sti1-rrasse necessario. Una notte (febbraio 1921), durante il mio servizio -O i guardia, son chiamato al letto del paziente ·che, in precla a violenti dolori, faceva inani s forzi per llrinare. L'infermiere aveva .invano i entato in precedenza, ed a più riprese, di in. trodt1rre un catetere in vescica. _.\ll'ipogastrio si palpa la vescica ripiena e s 1)i11ta fin q11asi all'ombelico. Nel delimitare l'organo con la percussione, in corrispondenza della parte più alta e prominente della 1ume1azione ho la strana sensazione di percepire ' un fremito <lel tutto simile a quello idatideo Comunicazione fatta a 1 XXVIII Congress o di l\'I eclici11a Inter11a. (1)

1507

SEZIONE PRATICA

e cl1e la inanovra di Davaine m i fa a1)prezzare in modo classico. Più volte ripetetti la prova e più volte, sem1)re nello stesso }_)unto e per t1n tratto assai ristretto, r iconfermai con precisa chiarezza la sènsazione avuta. Quando più tardi riuscii ad introdurre u11a grossa 1\!Iercier in vescica constatai che dalla sonda usciva a gocce urina fortemente ematica : con una siringa aspiro numerosi piccoli coaguli dopo i qu a li comincia a fuoriuscir e pilì liberamente l 't1rina ma sempre in scarsissima quantità: la vescica non si vuota che assai })arzialn1ente : t1·attengo in sito il catetere. i11a l'infe1mo lo strappa più tarcli, ecl emette ailora, cori dolori, abbondant i coagt1li sa.11,g uigni cli grandezza e forma varj a , e circa 300 cc. cli urine ematiche. Caso più din1ostrativo, piLL eloqt1ente di qt1esto? E ben e, ecco : se ragioni di correttezza non n1i obbligassero ad astenermi dal diffondermi in particolari, io sarei tentato di riferire quì più a lungo di un altro caso, altrettanto istruttivo e cl1iaro, che pocl1i mesi dopo, nell'Ospedale cli S. Giovanni, la cortesia del prof. De Fabi e del prof. S. lVIa1·inacci, mi permettevano di esaminare. ì\1a di questo assai meglio di me saprà parlare e da ben altro pt1nto di vista il prof. Marinacci. di l1na ci. Trattavasi . sti ématica del gI·ande omento (re1)erto operatorio) in cui il fenomeno del fremito idatideo, sentito da tutti noi avanti l'operazione, era oltremodo n etto, caràtteristico ed abbastanza costante. In questo caso era altrettanto ch~ara la risonanza idatidea (Santini). E dunque a n1e accad1tto un fatto ben stra no : di dover riscontrare cioè due volte il fremito idatideo, e in un brevissimo spazio di tempo, in m alattie per nulla dovute ad ecl1inococco m entre mai mi è occorso finora di doverlo ritrovare in parecchie cisti da echinococco cl1e 110 potuto esaminare e che, p er la loro t1bicazione, si prestavano bene a ll a ricerca. La stranezza dell'evenienza potrebbe qt1a s i quasi spingere a trarne conseguenze paradossali. Ma questo paradosso, ben facile ad intendersi, forse varrebbe la J)en a di ent1nciare, percl1è venisse meglio ricordato n el st10 iJ1timo sig·nificato e }Jercllè, ricollegato a quanto seg11 e, meglio servisse a renderci conto di come s ta11no le cose. 1° Il fremj to iclatideo è, tranne il J)arer e di pocl1issimi, per asserto di illt1stri m~dici e di moclesti Cl1ltori dell'Arte, ina cli provata esperienza, t1n fenomeno assai raro a rin,·en i rsi n elle ci~ti da ecl1inococco nell 11omo. 1

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Fin$e11, cl1e riferisce 11na statistica numerosa, l)l'èltt1tte i.111portanti la \ 1 ibrazione della paretedice di i1on averlo mai osser\rato su 235 casi. , cistica (cl1e è necessal'io sja fi11e, elastica, sa9° Il fre111ito i.datideq_ si riscontra, ed anna e co11vet1ientemente tesa), e del liquido co11cl1e quì assai di rado, in lesioni cl1e n11lla tenutovi (a })ressior1e non eccessiva e di denhan110 a cl1e vedere con l'ecl1i11ococco. sità cleter:J11inata) . Gli esperin1e11ti esegt1iti clal 3° Il fremito idatideo nelle malattie non Rovig·l1i cl i1nostrano 1a verità e l'esattezza clelprodotte da ecl1inococco, è stato riscontrato l'asserto. È fo1·se lecito però, ripensando alle in qL1ei casi in cui la prod11zione l)atologica co11dizioni in cui a me e a<l altri è accaduto cli era o una cisti in se11so i)roprio con conteosser\"a re . il fenon1eno, di s11p1>orre che, plt·r nuto liquido e semiliquido, o una formazione ve1·ificandosi questo di preferenza nelle co11dialle ci.sti fisicamente paragonabile (idronefro- zioni clal Rovig·I1i sostenute, talvolta esso possi [Cardarelli Davai.11e); ve. cica ripiena di sa generarsi in circostanze alquanto diverse uri11a e coag-uli sa11gnjgni [nel caso mio] ). so1)rat11tto in rig11ardo alla costituzione del Log·icl1e conclusioni di q11esti fatti semplici conter111to cl1e pi.1ò essere ancl1e un a sosta11zai ed esatti cl1e no11 si prestano a discussioni di semiliqL1ida capace però di vibr·are come alsorta sono cl1e : c11ne gelatine. Bernabei 11a e1nesso più tardi 1'01)i.n ione cl1e 1° il così detto fr emito idatideo è in comil fremito idatideo sia n iente aJtro che un freP lesso un fatto assai raro ad osservarsi; n1i.to muscolare. 2° che esso non è per n11lla una particolal\Ia in ultima analisi si può clire cll~ il frerità caratteristica, patognostica delie cisti da n1ito idatideo non è cl1e la ris11lta11za di t111a ecl1inococco e che varrebbe la pena di · sostiond11lazione di un contenuto liquido in 11na tuire, in vista della inesattezza e della insicavità cl1i11 sa e propagantesi i11 modo clel tt1t. diosità, la denominazione data al fenomeno, to particolare per l'intervento di 11°11H. pal'ete molto gi11stamente ai s11oi ten1pi, dal Piorcy aclatta, posta in speciali condizioni di tensione con t1na meno specifica e forse più giusta ela stica. come potrebbe essere q11ella di fremito, o Questa concezione patogenet1ca del fren1it() meglio ancora, vibra:.ione cistica. idatideo, scaturita clall'esame di ·ricercl1e adeIl \ 1 oler te11er conto, dur1que, per la diag·nosi guate e dallo studio di quanto ci offre a co11di cisti d a ecl1inococco di questo fattore è cosa siderare l'osservazione clinica, di1nostra semmolto errata: percl1è spessissimo è dannoso, l)re più cl1iara:rne11te quale debba essere il quando esiste; ed è qu'.a si sen1pre assente, conto che, agli scopi diag11os tici, bisogna fare quando si ricerca e sia i)11re accuratamente; di un fe11•omeno il quale, sorto con molte r>ree sia pure con 1'11ltima mano,1ra, sempre mitese e tenl1to già in gran calcolo, si è riYelato gliore delle pre~edenti. Fra le d11e contingenze per l o meno assai n1odesto 11el s110 significato di gran lt1ng·a preferibile, io penso, sia da e nella sua pratica applicazion.e. essere pel' cl1i esamina la seconda; ognora ad altri ordini di fatti e di considerazioni B IBLIOGRAFIA SPECIALE. clinicl1e bisogna rivolgersi, ci s ia o non ci sia il fre1nito idatideo. Per fortt1na oggi mezzi DA YA TNE. R ecli ercltes sii,. le fr érnis se1n f 11 t 11 Yassai i:>iù probativi il laboratorio e l 'indagine d cttique. l\1:é1n. de la oc. de Biol., 3° s., t .. II. I.)arigi, 1861. sperimentale 11an110 posto a nostra disposiFIKSEN. Les échin. en I slan de. _..\.rch. de l\Ied . :zione. 1869. . I fatti suesposti Da stano di per sè a far esclul~O\'IG HT. Del fremito e ltrlla ri sona1i:a i<latidere che il fren1ito idatideo si. generi per d.ea. Il Policljnico, ez. i\ Cecl., 1894. l't11io e il rimbalzo delle cisti figlie contenuCARDi\RELLI. L ezion.i di Patol. e Clin. Medica. te nella g·rande ciste madre. La prova consi(Lez. \ "III). ~apoli, Edit. Pasql1ale. g liat a dal Rovighi. fin dal 1894 nel suo s1steBERNABEI. Il fre11iito idatideo è un fre1nito 1niiscolare. Riforma n1edica, lì. 13, 1907. 1r1a tico lavoro sull'argomento e consistente nel CARDARELLI. L ezioni scelte cli Clin.. lt1 ed. \ -0111prenclere i:i1l n1ano una cisti figlia e farla vime II, pag'. 212-1 3. Na1)oli, Biblioteca clellobrare, oltre all'offrire un mezzo semplicissi1no « Studium ». per imparare a conoscere la sensazione del VENZA. Sulla genesi <lel frerriito idatideo . ..\.nfremito idatideo, esclude ancora, come l'A. 11ali di Clin. ~led., 1014. stesso nota, l'accennata Sllpposizione. • Da lle ricerche del Rovig·11i risulta inoltre cl1e alla produzione del fenomeno nella sua con1pletezza, varie circostanze, di valore pitì o mer10 identico, concorrono: tra q110. te soI 1


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46.J

SEZIONE PRATI CA

1509

SUNTI E RASSEGNE.

per lo più da trauma indiretto. Bisogna anche cercare eventuali focol ai infettivi donde può essere partita l'infezio11e. Nei giovani con DIAGNOSTICA. atrofia muscolare pensare alla tubercolosi. Trabocchetti diagnostici dell' artrite. l'ingrossamiente della testa dell'omero deve • suggerire un'osteoartrite dei vecchi o · t1n tu-.{J-J. LLEWELLIN. Practitioner, settembr~ 1922). more (esame ~i raggi). Di fronte a un 'affezione articolare dolorosa Al g·inoccl1io, il dolore può ess-ere ·un'irradia11on basta darle il nome, per quanto plausizione di una malattia dell'anca. Il dolore. al bile, di gotta o reumatismo : bisogna indagar- lato interno del ginocchio (nervo otturatorio). ne la causa. è un segno precoc.e dell'osteoartrite dell'anca Dolori vaganti da un'articolazione a ll'altra nei vecchi, o di una lesione dell articolazion e i11dicano generalmente uno stato tossico o in- sacroiliaca. Occorre indagar.e accuratamente letti,-o del sangue. Possono entrare nel qua- se il dolore non s ia dovuto adi u~a distrazio·dro di una fibrosite diffusa, ma dipendono ne dei legamenti, ad. uno spostamento delle spesso da un ag·ente specifico, gonococco, si- cartilagini, o a corpi estranE}i. Urn dolore mofilid e, tubercolosi. Le forme artraigiche e mial- noart icolare, al ginocchio o altrove, è per lo giche tubercolari sono più sovente miscono- più dovt1to a d una infezione articolare, epifisciute : con la loro scomparsa coincide spesso saria, o pe1"iarticolare: pensare alla sifilide, a 1 una i)oussée infetti~a vis.cerale. gonococco, alla tubercolosi, ai piogeni e ricerL. artralgia monoarticolare colpisce spesso carne eventt1ali focolai altrove. Pensare ancl1e il gi11occhio o la sp alla : occorre anzitutto ac- a tumo·r i dell'osso o del periostio. Mai far cliacertarsi che non dipenda aa una lesione vio- gnosi senz a una lastra radiografica. lenta. L'artrite acuta di una sola articolazione nor1 Il dolore alla spalla può essere un dolore è mai ret1matica. Nei giovani, dopo traumi o irracliato (aneurisma aortico, tumore mediasforzi, .p ensare alle osteomieliti infettive, ed stinico, tubercolosi polmonare, colelitiasi, ulalle 11ecr0si ~LC1Jte delle epifisi; ciò soprat1Ltto cer a g·astrica, ecc.), un dolore nevralgico da se ha preceduto una malattia infettiva, n1.orcompressione radicolare di origine meningea . billo, scarlatti11a, ·ecc. , o se si può dimostrare o :nieoplastica, tl a nevrite, da SJ>Ondilite cerun fo colaio di piogeni, fur11ncolo, ..patereccio, vicale. L'atrofia muscolare non deve far preimpetigine, ecc. s mnere una nevrite, in assenza di og11i alteLe cosidette artriti secondarie· dei bambin-i, 1·azione elettrica : cli ogni nevrite poi va cerdi solito mu~tiple, non possono confondersi ·~ ata la causa. col r eumatismo articolare acuto che non si Se non si tratta di dolore irradiato, pt1ò di' presenta a tale età. pen(lere da un'artrite o da una periartrite. Se, Le artriti pneumococciche vanno ricordate, a scapola fissa, i mo-;imenti sono limitati in -tutte le direzioni, si tratta probabilmente di perchè sono di solito monoarticolari (ginoc~ 1llna lesione endoarticolare; se sono limitati chio, spalla, o gon1ito). Si prese·n tano di so·s olo in alcune direzioni è certamente una pe- lito n ei fanciulli, poco dopo una polmonite, o t111 'otite media pneumococcica. .riartrite. Le più comt1ni cause della monoartrite act1Il dolore e la sensibilità sotto l'acromio sono caratteristici d~lla borsite subacr.omiale: s·e ta sono la gonorrea e la gotta. Ma la diagnosi di gotta , anche in artrit i ne 11a la conferma se il dolore scompare elevando il braccio, perchè la · borsa si nasconde dell'alluce, non va posta con legg·erezza: l 'al-$Otto l'arco coracoacromiale; la limitazione dei luce è più esposto ai traumi, e quindi ai promovimenti riguarda .quasi soltanto l'abduzio- cessi infettivi; ad essi predispone anche la ne. Questa borsite, non r ara, è generalmente diatesi gottosa per sè. Anche il g·onococco talvolta si localiz~a n ell'alll1ce, ina non gu arisce ·traumatica, ma può séguire ad una tonsillite, alla sca.rlattina, alla se.psi gonococcica, a n1a- in pochi g·iorni, e non risponde al colchico, come l'accesso gottoso. L'osteoartrite ivi localizlattie tubercolari, ecc. La borsite sottocoracoide si manifes ta con zata si riconosce ai raggi; inoltre manca la ·dolore e sensibil~tà sotto l!estremo dell' apofi- diatesi gottosa, e l'intensità dei sintomi locali si coracoide, un po' a ll'esterno : lo stesso pun- è lieve. L'alluce valgo, con infiammazione della borto doloroso si h a pure i1ella sinovite e nell'artrite endoarticolare, ma i movimenti sono al- sa, pu~ esser e confuso co11 la gotta, specie nelle don'ne, dove è pit1 frequente a cagione lora limitati in tutti i sensi. . La sinovite subacuta è spesso trallmatica, e delle calzature. Così pure il cosidetto all11ce 1


1510

IL POLICLlNICO

rig·ido, neg·li stadi avanzati, noncl1è la n1etatarsalgia. Nelle altre articolazioni la diagnosi di gotta Ya circondata di maggiori cautele e va posta solo per escl1.1sione, in individui con diatesi gottosa: artriti purulente furono confuse con essa., e così pul'e lesioni traumatiche, specie al ginoccl1io e al polso. Sì avrà la co11ferma dal (lecorso ed ex iuva1ilibus. Riguardo alle poliartriti acute occorre in p1·in10 ll1ogo ricordare che possono originare da qualunque infezione, e n o va tenuto conto r1ell'anamneai (special1nente scarlattina, men1i11gite cere])ro-spinale, melitense, dissenteria, tifo, ecc.). La meningite e il tifo possono iniziare come poliartriti acute. Però la forma di poliar~ite acuta di gran lunga più frequer1te è il reu1natismo articolare ac11to. La massima pal'te dei casi si presenta tra 16 e 25 anni, e dopo i 20 prevalgono gli l1omir1i. Soccorre spesso la storia di un })recedente attacco, di l1na tonsillite ricorrente, di corea, di eritema nodoso, o il r e1)erto di t1na cardiopatia organica mitralica, o cli i1odosità ( re1.1mati~mo nodoso). L'artrite r eumatica ò estremame·n te dolorosa: dopo a lcuni giorni (10-15 a l massimo, di regola) cambia sede, senza lasciar traccie n el1' articolazione abbandonata. La vera poliartrite r~urr1atica cede a l salicilato, e i dolori scom1)aiono ir1 meno di 48 ore. Al disotto dei 15 anni è possibile la conf11sione con la porpora di I-Ienocl1, ina chiariscono la diagnosi i dolori addominali access ionali, il "\'01nito, la diarrea, la porpora. È _possibile })Ure la confusio11e con poliartriti gonococcicl1e, setticl1e, gottose. Alcune poliartriti in donne rnaritate, di media età,. sono go11ococciche : sospettarle ogni qt1alvolta la te·mperatura è ba$sa. Tuttavia, anche con febbre alta ed endocardite o pericardite, può qualcl1e rara volta trattarsi di infezione gonococcica. Il sosp etto è più fandato se sono i)rese je articolazioni sternoclavicolari, temporomascellari, tibioperonee, sacroiliache, o condrocostali. Così pure se vi è un versamente per sistente) con arrossamento ~ sen so di ca lore locale, nonchè un circoscritto tl1rg·ore periarticolare. È poi quasi caratteristico l'interessamento delle guaine tendinee e delle fasce, specialmente la plantare. Grandissima importanza dia-gnostica hanno lesioni gonococcicl1e extr a1-ticolari, ac.l es. oct1lari. Talora però la diagnosi è possibile solo con ]'esame batteriologico, tanto più cl1e talvolta concomita 11na infezione str eptococcica secondaria. I salicilati sono poco 11tili nella poliartrite gonococcica:

LANNO

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FA-SC.

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La poliartrite gottosa si prese11ta solo n egli uomini, e difficilmente sotto 35 anni. :!\ila sopra tale età va ritenuta probabile, anche in presenza di un vizio valvolare, sopratutto se· l'anamnesi nega precedenti r et1matici e i·iveJa precedenti accessi gottosi. La poliartrite g·ottosa può essere il primo sintoma della gotta; ma se è stata preceduta dalla tipica localizzazione all'alluce può ancl1e invadere s0lo le grosse articolazioni. L'assenza di febbre quar1do parecchie articolazioni sono tumide, a1·rossate e calde è caratteristica della gotta, ma non è costante. La prova assoluta clella natura gottosa deTl'affezione è la presenza di tofi, all'oreccl1io e altro,re: a tal proposito bisogna sempre esaminare la borsa olecranica. L'artrite sifilitica secondaria è spesso fe.bbrile. Ne chiariscono la 11att1ra le altre mani• f estazioni secondarie. L'artrite atrofica o r eumatoide acuta si !)l'esenta generalmente in giovani donne. :È preceduta da una storia di malessere, e di di. turbi nevralgici e vasomotori. La febbre è mo·dica, ma p er sistente, e il polso è più freqt1ente della temperatura, bencl1è mancl1i ogni sintoma di endocardite. L'artrite comincia di regola dalle articolazio11i interfalangee, e si propaga in a.lto, simmetricamente. Il tumore è soprat11tto periarticolare (articolazioni fu t<ate); la !)elle soprastante è troppo bianca. '> bluastra. Le mani sentono freddo, ])enchè la palma sudi abbondantemente; compaiono disturbi trofici della pelle (abbondanza o scomparsa di pigmento, rt1gosità) e dei muscoli! ,.., (atrofia). Si tratta insomma di un'atrofia irt massa di tutti i tessuti c1ell'arto, compreso l'osso P- le cartilagin i articolari. L'artrite r eumatoide è pil1ttosto ra·r a., e di 50lito l 'inizio è graduale, non acuto. La dia-· gnosi non va affermata prir11a di aver escluso le altre forme di artrite, sopratutto la gonococcica e la settica. L'artrite settica è forse il pseudoreumatismo· più frequente. L'infezione trae origine da focolai più o meno latenti, situati nella cavità della bocca, naso, orecchio; dalla cistifella. da t1 lcera7.ioni del retto, bronchiettasie, furu11coli, ecc. L'artrite settica 11on risparmia età o sesso. Di solito s'inizia in modo acuto, con febbre, passando da un'articolazione all'altra capricciosamente; dopo otto o dieci giorni si fissa ostinatamente in una o più, talora per settimane e mesi. Può fin dall 'inizio attaccare una sola articolazione. Il salicilato si dimostra poco utile, ciò cl1e h a gran valore diagnostico. Per la cliag·n osi differenziale con l' a rtrite atrofica tener conte>


{A.NNO

XXIX,

FASC.

4-0]

SEZ IONE PRATICA

supratutto del modo di estendersi dell'affezio11e, e del polso, che ne11·a1irite settica non è pi'ù frequente di quanto comporti la temperatuI"a. L \_.\. conclude cl1e in ogni artrite occorre

un serio es~me clinico prima di porre la diag110 ·i, e dev'essere spesso integrato da ricerche radiologicl1e e batteriologicl1e. DORI A.

NEUROLOGIA. Le nevriti vegetative. 'SIC.\RD .

Journal cles praticien ., 23 settembre

l~r22) .

La vita veg·etativa (in·v olontaria, incosciente, o rganica, del siRtema neuro-vegetativo) e la vita di relazione (volor1taria, cosciente, del sistema cerebro-spinale) insieme a distinzioni ben nette presentano anche stretti leg·ami. E se aflo stato normale le relazioni sono numerose tra i dlte sistemi, allo stato patologico le inftl1e11ze reci1)roche no11 fanno difetto. Tutta,·ia è spesso l)Ossibile d istingt1ere ed isolare un a sindro1ne neuro-vegetativa nel corso di certe affezioni del sistema nervoso. I11 così fatti casi le reazioni clinicl1e neuro,·eg·etative e quelle del nevrasse clecorrono insieme, si sovra1) i)ongono conservando la loro fisio11on1ia particolare. Per tale studio si i)resta110 quattro malattie del nevrasse (all'infuori delle affezioni traumatiche del midollo spinale ) : la polinevrite, la tabe, l'herpes, la sirir.u~·o111ielite.

Neg·li individui normali alcl1ni riflessi mettono in luce le connessioni fra il siste1r1a vegetativo e ql1ello cerebro-spinale~ La reftettività i1evrasso-\regetativa è provata da 1}areccl1i ' f e110111e11i: 1) La reftetti\rità })ilo-motrice: il solletico, l)azione del freddo ed altre eccitazioni cutanee cletermina110 l'orripilazione, il fenomeno della pelle d'ocn , sia localizzata sulla regione eccitata, sia a distanza; in tal caso la eccita~ zior1e centripeta parte dai n ervi del nev1·asse, e la reazione centrifltga si esplica attraverso le fibre simpatiche. 2) La reflettività oculo-éardiaca: la pressio11e su i globi oculari provoca modificazioni del ritmo cardiaco, in genere rallentamento del polso; in tal caso l'eccitazione centripeta si fa attraverso il trigemino, mentre la reazione centrifuga si esplica attraverso il vago o il · simpatico. 3) La ref}ettività sensitivo-p11pillare: la p1·essione dolorosa della cute provoca la dilatazione della pupilla, mediante la contrazione clelle fibre m11 scolari liscie dell'irjde.

-

1511 •

4) La reftettività meccano-cardiaca: la percussione della regione car diaca agisce sul volume del cuore (eccitazion e centripeta att1'a· verso i nervi intercostali, reazio11e centrifuga mediante il sistema vegetativo). Il riflesso · meccano-gastrico e mecca.no-splenico sono dello ste.s so tipo. 5) La reftettività tendinea: questa varia allo stato normale nello stesso individuo; tale variabilità è probabilmente in ra1)porto alla instabilità del tono vegetativo nelle sue relazioni con il nevrasse o con il .tono muscolare. La ing·erenza del sistema. vegetativo nella tonicità dei muscoli striati è provata dal fatto che l'eccitabilità icliomuscolare si conserva L1na quindicina di min·u ti dopo la morte, quando cioè ogni attività del sistema nervoso cerebro-spinale è spenta, il che è provato dalla immediata scomparsa dei riflessi tendinei. Si muore in d11e tempi : la morte del sistema nervoso vegetativo segue alla morte del sistema nervoso della vita di relazione. D'altra i)arte la influenza del sistema vegetativo sui r i· flessi tendinei è provato anche dalla esagerazione dei riflessi stessi negli individui simpatjcotonici. Inversamente la reflettività veg·eto-nevrassi· ca, ossia reflettività con pt1nto di partenza sul siste1na veg·etativo ed a reazione cerebro-spi· n ale è caratterizzata dai riflessi di 1-Iead. La sen sibilità vegetativa abnor1nemente irritata, la iperalg·esia viscerale, si tradt1ce obbietti,,amente con disturbi della sensibilità cerebrospinale. Così n ell'angina pectoris la eccitazione vegetativa (nervo vago-simpatico cardiaco) si trasmetterà al nevrasse per via centripeta, poi per \ria centrift1g·a sulle l'aclici posteriori del nevrasse, donde irraggerà sotto for1na di dolori radicolari cubitali e talora ancl1e come ipoestesia transitoria a to1)ografia bracl1io-radicolare interna. Il passngg·io di un calcolo biliare, di un calcolo renale, l ' t1lcera gastrica sono accompagnati da risenti1ne11to doloroso a distanza; le reazioni convt1lsive da eln1intiasi, I 'epilessia d'origine pleuro-pulmonare, le lipotimie e le sincopi convt1lsive in seguito a dilatazione rettale o iniezioni intra-uterine, il singl1iozzo, si prestano alle medesime jnterpretazioni patogeneticl1e. La })Olinevrite classica, alcoolica o tossi-infettiva, presenta nella forma grave, i segni periferici abituali delle nevriti del · n evrasse. ossia: abolizione dei rifl essi tendinei, mialgie, amiotrofie, ·e cc.; ina n el corso della malattia possono ancl1e 11resentarsi segni di distonia vegetativa. Questa sindrome vegetativa è. caratterizzata dalla dilatazione pt1pillare,. dal tre1nore, clalla tacl1icardia, dalla sudorazione,


I

1512

IL POLICLINICO

dalla secchezza della bocca, e sopr atutto dal· la notevole orripilazion e. Basta 11n minimo contatto della pelle, lln leggero soffio s{i11a cute, per vedere manifestarsi una pelle d'oca intensa e prol1111gata. D'altra parte lo stato di i11c1uietudine, di angoscia, d 'an sia nel quale vivon o questi malati completa il quadro clinico della distonia vegetativa prevalentemente simpaticotonico. Per a ltro questa distonia ri· sulta più. da una deficienza del vago cl1e da lln 'irritazione del simpatico. Per questo l'atropin a deprimendo ancora più il vago, e l'adrenalina eccitando il simpatico, aumenta no lo sqt1ilibrio. I n1igliori risl1ltati terai:>eutici sono dati dalla pilocarpina e dalla chinina . Nella tabe sono frequentissime le le~ion i ne' 'riticl1e vegetative. Le crisi viscerali come i dolori folgoranti l1anno la forma di crisi vegetative a d inizio improvviso, a parossisma impressionante, a fine br11sca. La nevrite dei filetti simpatici, come lo provano le a11algesie viscerali, tracheali, epigastrich e, testicolari, ecc., predon1ina su ql1ella del vago. La sindrome vegetativa tabetica depone più per una deficienza del simpatico che del vago. A11cl1e l'l1erpes nella sua s into1natolog·ia ha l' impronta della partecipazione neuro-vegetativa . L'herpes ha le sue lesioni anatomiche llnilater almente su un grup1)0 di gangli rachidei e su 1e rispetti,re radici posteriori, e talvolta in pieno cordone posterior e. Il sistema simpatico vicino extramidollare ed intra.midollare non è risparmiato, e del resto non potrebbe essere altrimenti date le r elazioni ai1atomich e. Durante il periodo di stato la reazione si1npatica si manifesta con l' esagel'azjone dei riflessi vasomotori della pelle, la er11zione eritema-bollosa, la vescicola COTileale (zona oftalmico), nonchè con i risentimenti cl e i visceri toracici ed addominali (dolori gastrici, i11testinali, vomi ti, disturbi della secrezio11e gastro-intestinale, ecc.). In seguito dopo il periodo di stato possono manifestarsi segni cli a ttività local~ n euro-vegetativa, come l'algia così speciale, a tonalità causalgica, con sensazione di bruciore, di costrir.ione e sopratl1tto con la l)ersistenza e la continuità del dolore senza a lc11na tregu a . Quest'algia è tenacissima e resistente a tt1tte le ct1re. Un a ltro segno cl1e depone per la partecipazione i1eurovegetativa è la pigmentazio11e delle cicatrici cutanee 1)ostert1ttive, ch e sono per lo più n ettame11t.e brunastre. Questi esempi dimostrano cl1e bisog11a sem. pre più tener conto della compartecipazione del sistema neuro-vegetativo a lla patologia del i1e,-rasse. Dr.

[AKNO XXIX, F ASC. ~6J

CHIRURGIA. Resezione del polmone per infezioni suppurative. (Con 13 casi personali)

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(H. LILIE~THAL. A?in. of Surg., n1arzo 1!1~2J.

Ricercando nella letteratura l 'A. l1a truva,toa lato solo 30 casi di r esezioni del i)olmor1e. Robi11son , Sauerbruch .e a ltr'i raccoma11da- · no la lobectomia in più tempi. L. h a eseguito 14 lobectomie (per lesior1i limitate ad un solo lobo) a\rendo 6 morti" (42.8 %) . In 10 casi con lesioni più estese e resezio11i di più che un lobo ebbe 7 i11orti (70 %). Neg'li altri 7 casi la lobecton1ia i1or1 fu potuta eseguire. In tutti i casi sopravv1s~uti., fuorchè in 2, i pazien t i sono g·t1ariti ed e _t' l'Citano la loro lJrofessione. ceglien do })en€ i ca-· si L. crede che si possa contare st1 50-60 o~ df . . . .' ' . guar1g1on1; c10 e 1ncorag·giante considerandQ· la inutilità o qt1asi delle operazioni l)alliative nei casi di bronr,l1iettasie suppt1rative. Indicazion.i e controi_r1,dicazior1,i: E tà: l3am-· lJini e adulti g·iovani (prima di 35 a11ni) : ono 1 sog·getti più adatti (maggiore r esistenza del cuore) . Digitalizzare i pazienti per 48 ore prin1a dell'operazione. Distribitzione del proc ess o 11iorboso : co11t1~0indicazioni o quasi costituiscono le lesio11i bilaterali e le infiltrazioni dense vicine al mediastino. Opeta:.ioni ;_Jalliative prec edP1ili (co1i a<iererl.Ze) costituiscono controincl icaz io11i (~pecie in individui sopra 35 anni ). .4. lt1~a controindicazione è data d8. mal t'.1t.tie· card iacl1e, renali o del meta.bolismo, dalla sifilide (ql1~st'ultima può da ~ol a essere causa di una brònchietta.sia). La pressione sisto lica non deve essere i11i110re di 100 mmc. Quando un pa·ziente 11a sofferto lJer ])tti di 6 inesi o di bronchiettasie st1ppurative. o di polmon. sui:>purat. o di ascessi polmo11. nP1ltipli con espettor. copiosa e abbon dante co.n esacerbazioni febbrili, ecc. è :probabile cl1e la unica cu·I"a adatta. sia la lobecto111ia. La lobectomia nella gangre11a J)Olmor1are acuta è poco conosciuta. La gravità dell'operazione è fatta cono,cere al paziente. La comparsa dei sintomi di SUJ'.lpurazione polmonare (p. es. dopo tonsillectomia) si 11 ~1 fra il 10° e il 14° giorno . La gra11dezza della lesione non è pro1101·zionale a lla espettorazione giornaliera. Brorico s.~ opia ed esame coi raagi X : La

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Prof: dott. LEONARDO DOMINICI Libero docente di Patologia Chirurgica, di Clinica e .tvledicina Operatoria nella R. Università di Roma Aiuto nella R . Clinica Chirurgica di Roma

Compendio di Semeiotica Chirurgica RfJHJrtiamo quì di seguito la lucida prefazione che il prof. ROBERTO AJ,ESSANDRI si è compiaciuto scrivere per questo volume: <(Non abl>ondano in Italia testi di Chirurgia pe1 «studenti e laureati, e sono inve<?e molto diffusi fra <C la scolaresca e i giovani cl1ir11rgi manuali per lo « più francesi e tedeschi . . «Abbiamo pochi buoni trattati di patologia chirur« gi.ca e di medicina. operato1ia, qt1asi nessuno di dia« gnostica e di semeiotica. ~ «Per la diagnostica il Taddei ha cercato colmare « la lacuna, ma la sua pubblicazione non è ancot·a « (?om11leta. « Di Semeiotica Chirurgicu, che io saprJia, non vi è « trattato italiano e per gli studenti ed anche per chi «sa', ma desidera 1·icordare, In mancanza è sentita. « I_Ja semeiotlca è la el1ia ve della clinica. Senza cl1e cc venga sistematizzata la ricerca clei sintomi, non ~i « imp..'1ra ad orientarsi fra le difficoltit clt:lla diagno« si, -e vi è oggi una tende11z.a che purtro1)po va estencc dendosi, a trclscurare la pl'ecisione dell'esame ob« biettivo, che è tanta parte dell'indagin~ clinica. « I progressi della Radiologia, i : ausilio ~pesso ~e­ " cisivo che si può trarre da ricerche di laboratorio, «fanno sì che l'esame clinjco vero e proprio è messo « spesso in seco11da linea, ed il giudizio viene dato «su reperti forniti da altri, dai cui responsi, come s11 « formule matematiche il chirurgo giura e si decide ·\all'intervento, C<>ndotto così a dare alla tecnica ope« ratoria importa11za prevulent~.

« Ho perciò vivamente incorag·giato il Dominici al« l'improba fatica di una esposizione sistematica,. « C'ompleta se pur sobria, dell'esame obbiettivo nelle « malatt]e chirurgiclie, per rimetterlo al posto d'ono(( re cl1e g·li è dovuto nelle nostre indagin], restituir<l gli l'i1nportanza precipua per la ·d iagnosi. cc Come egli abbia assolto il grave compito, giudi« cheranno gli studiosi; a me .Pal'e lodevolissimo l'in« tento di IJorre in prima linea l'esame diretto meto«dico ,del malato, e pur tenendo il massimo conto «delle ricerche di laboratorio e delle altre sussidiarie, «fissar saldo cl1e esse debbono essere praticate per « comi)letare i risultati dell'esame obiettivo, non pos« sono sostituirlu. <e Bene pel'ciò ha provveduto l'editore a pt1bblica1·e (<questo compendio che viene ad aggiunger.si agli altri «già uis citi dell'ottin1a «Collana del Policlinico » cui « hanno collaborato parecchi fra i più valorosi dei « nostri giovani collegl1i. e a cui auguro e spero ch t?«non mancherà ancora l'ausilio di altre forze vivaci «e ben .p reparate, di c11i fortunatamente abbondia« mo e che attestano la serietà e la completezza della «cultura della scuola di Roma.. (< Ron1a, 1.5 aprile 1922. }{OBERTO

.A I.ESSANDRI »-

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Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e 1. 0 Ai.ltto nella Clinica delle malatti e Ner vose e

~lentali

della R. Università di Ron1a

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso P r efazione e due capitoli del prof. GIOVANNI MINGAZZINI

Intorno a questa pubblicazione, così si sono pronunciati LEONARDO BIANCHI e AUGUSTO MURRI. «Il libro pubblicato dal dott. prof. Fumarola, più «che di diagnostica è trattato di Semeiotica, 11el più « rigoroso sen~ della parola . Non discussioni inter<( pretative dei sintomi delle malattie nervose, n1a Ja «semplice e precisa esposizione dei segni delle ma« lattie i1ervo~, e dei metodi per ricercarli, doeu« mentata da una quantità straordinariamente gran« cle, come forse in nessun a ltro trattato di Semeio« tica, di figure. in cui l)are in ogni cavitolo e in •<ogni descrizione di trovarsi \linanzi all'infer1uo del <l quale si raccolgono i sintomi. « La Semeiotica delle ma In ttie nerYose Ja si IJu.'1 «concepire in due n1oòi , o sotto un doppio aspetto: <\ descrivere i sintomi, intetpetrarne la origine e iJ l\ meccanismo. <.1imostrare la regione una tomica alla « q11ale il sintomo si riferisce, e ricordare le malattie « nelle quali il sintomo si riscontra più frequente,.. mente. A questo criterio fu ispirato il libro di · Se« meiotica pubblicato da ine per i tipi Vallardi di « .Nlilano nel 1&~9, e di cui per molte ragioni, sopra« tutto nei rapporti con l'Editore, non bo mai più ,, yofuto pubblicare le edizioni successive. Tipo moc< derno di uua Sen1eiotica così concepita è l' ultima ,< edizione della · Semeiotica del Déjerine. 11 secondo « metodo è qt1ello di studiare e di dimostrare il sin« .tomo in tutti i suoi particolari, come si l'ileva sul« l'ammalato, descriveudo con precisione <li pai·ole, « di figure e di disegni, i metodi che si devono ado« pera re per ricercare i sintomi; è il tipo di Semeio(( ti ca adottato dal prof. Fumarola, il quale ha reso <<. un servizio di un indiscutibile valore alla pratica '<medica, in quanto appresta al medico la conoscen'' za dei metodi cli esame e del valore pratico dei fe« nomeni. Questo libro che viene pubblicato sotto la « a11torevole rae<:omandazione del prof. Mingazzini, il «quale vi ha contribuito con due interessanti arti« coli, è davvero di t1na grande utilità pratica so(.\ pratutto per i medici generici, i quali non hanno «e non banno avuto occasione di vedere, <lutante i «corsi universitarii, un notevole ntunero di malati. «Vanno sopratutto ricordati i capitoli sull'anamne« si e sull'esame della motilità, il quale ultimo essen« do il più completo ed il meglio documentato offre « una guida sicura al medico che si accinge all'esa« me 11eurologico di un infermo . .l\1eno sviluppati sono <e alcu1ti altri cavitoli, specialmente quelli sulle afasie «e m1lla ricerca dei disturbi psichici. ll-1olto l)iù in<\ teressanti e istruttivi i capitoli sull'esame delie « prassie e· sull'esame elettrico. <~Il llbro di Semeiotica del :B..,umarola è uu:opera « di 11na grande utilità pratica., colma una lacu11a « nella letteratura medica itnli.ana e no11 può non con« seguire un legittimo successo. ... Prof. LEONARDO BIA NCHI» .

Bolog11a ... . .

bencl1è io non abbia U\Uto nncor<l il ten1po da leggerlo tutto, n'llo visto nullameno tanta parte per aver il diritto di sperare cl1'esso servirà ad elevare grandemente la coltura dei medici itali.~ni in quella branca della lVIedic:ina moclerna, ch'è la Neu1·ologia, finora molto trascurata . . .. . << • • • . •

A.

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La Laringe e il ~istema nervoso cerebro-spinale Fisio-patologia e clinica. 37 ngure nel tèsto . La laringe ha r a pporti intimi e complessi coi sist em a ner · voso cerebro·spinate , cosi che importantissimi sono i p ro· ble1ni di ftsio-pato logi a che li con ce rn ono e di eguale valor e svno Je toro r ipe r cussi on i n ella pratica. Quan te volte un a diagnosi precoce tli tabe dorsale non è stata. svspettata o af. tennata dal la ringologo con una osservazione esatta di una caratteristica paralisi la r ingea, unico si ntomo della l esion~ midollare? Sel,bene l' argomento interessi in egua l gra<lo il medico generico, il neuropatologo e 1'oto-rino·la rin goiat ra, esso er a p tù o meno fu gace-mente t rattato nelle o pere didattiche sul sistema nervoso o della s peci a li t~: man ca va, iu I talia e fu ori, un a esposizione B!stematica di tutto questo capitolo. L' A. ba & 8 solto il compito che si è pre fisso magistralmente, facendo te · soro, oltre cbe det;a ricca letteratura. spar sa , diffusa e incoor. dinata, dell a s ua. e6pi'r ienza di labora torio e di clinica, dando un'ope ra armonica d i sicura utilità per ogni medico colto.

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Evoluzione del sistema nervoso e localizzazioni cerebrali - Cronistoria ed evoluzione della dottri11a circa le funzioni dei l obi frontali- Evoluzione, morfologia e struttura del lobo frontale - ~feto di d'indagine - Storie cliniche sperimentali di cani, volpi, scimmie, comprese alcune di controllo - L'area corticale evitabile del lobo frontale e s uo significato - v- ie associative fra lobo frontale e can1po sen so rial e del mantello - Intelligenza e lingtlaggio - E m ozio ni e se11timenti - La coscienza. Un volume in -8° L. 50 più le spes~ di spedizione postal e e di i1nballaggio. Per i nostri a bbonati sole L. "" in porto franco e raccornandato .

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[_.\NNO SXI~~' FASC.

4-6]

SEZ IONE PRATICA

broncoscopia, dato cl1e l)Oi il torace deve essere largamente aperto, non è sempre necessaria. Quello che bjsog·na conoscere s i è: 1) se· la lesione è nella i)arte superiore o inferiore del torace; 2) se è vicina all'ilo o l)Hriferica; 3) se ,.i ha un co1})0 estraneo o un tt1more in un bronco. Di solito è sufficie11te la radioscopia in posizione eretta. La broncoscopia può però rivelare t1n cor1)0 estra11eo, radiotrasparente, in un bronco. esami11are i)er la possibile l)rese11za di B. di I\.ocl1. Prepara;:,ione preoperativa: mettere il paziente per due gior11i a lmeno nella posizione • che favorisce il vuotamento del i:>us. Morfina, atropina prima dell'o1)erazione. Studiare il sangue del paziente i:ier t1n'event11ale trasfusione. Precauziorii contro l'eniorragicl: si può far la « segregation » del sang'Ue in uno o in tutti e due gli arti inferiori durante l 'operazione, onde dimin11ire te1nporaneamente la pressione (caduta cli 40-60 nun. ) ; o iniettare pr'i ma di operare 11elle dt1e naticl1e 15 cc. di soli.1z ione 3_0 % di citrato di Na. È necessario un buo11 anestes izzatore e una buona assistenza. Ane$tesia: N0-1- 0, qui11di etere, e poi di n110,ro NO. ' ~i\nest-Bsia faringea differenziale . Il paziente g·iace Sl1l lato sa110 in posizio11~ leg·germente prona. L'"operazione può essere fatta in llno o due tempi a seco11da delle co11djzio11i del paziente e della presenza o ineno di aderenze pleuricl1e" Non bisognereJ11Je impiegare più di 45· la duTata dell'o1)erazione 11a grande im1)ortanza per il suo esito. Tecnica. Incisione rapida lu11go il 7° o 8° s1)azio intercostale dall angolo alla càrtilagi11e costale. A\ vertire l'anestetista qt1ando si sta. lJer incidere la plet1ra,: onde in.izi l'anestesia a pressione. Incisione ampia clella lJleura; in1 missione del cliverticolo costa.le. Se si tratta dei lobo superiore l 'estremità }Josteriore dell 'incisione è prolungata in alto medialmente alla scapola e 3 o 4 coste sezionate rapidam·e11te (senza deperiostizzarle). !...'incisione è quella di ·rorek per l esposizio11e transple11rica dell'esofag·o toracico. Se non ci sono aderenze e si \rt1ol fare l 'operazione in 2 te1npi ci si arresta ql1i strofinando l a plet1ra in corrispondenza del polmoIle sano con garza e ivi tamp~nando. Sl1tura cielìa çute. I tampo11i di garza iodoformica so110 estratti do1)0 due giorni; 2° tem1Jo do1)0 tlnR setti111ana:: allora non v è più i1ericolo Esa1rie

dell'espettpraf,o:

1

;

1513'

di collasso pol1nonare e cli fi})rillazio11e 1nedìastinica. Bisogna isolare e palpare il pedt1ncç>-lo del lobo l)Ol1nonare. Esso è preso i11 lato o a se-· zioni con uno scl1iacciatore e legato con sutura e catena in seta. Le bocche br-011chìali sonotocca te co11 fenolo puro. Il pedl1ncolo infetto è isolato con 11n cappuccio di gomma perforato• traverso il qt1ale passa il ciuffo di fili di seta. Sutl1ra dei inuscoli; drenaggio in basso; sutura dei muscoli. La cute non è suti.1rata (peri-· colo d'infezione gassosa). Notevole secrezione siero- emorr. <lopo l'operazione che è seg·uita da shock. E beilJe fare·una irasf11si0·11e. Una delle più g·ravi com·plicazioni è data da infezioni anaeroJ:>jche. Pericolo del prieu1notorace a te11,sio11e (ria-· prire in parte la ferita, o pungere con un trequarti). A. ,C HIASSERINr.

CENNI . BIBLIOGRAFICI. I_,. L UGIATO. I dis iurbi 1nentali. Prezzo L. 36. Editore I-Ioe1)li, Mila110. In questo volt1me, che h a la · con1oda forma · dei ben noti 1\1!8,nuali Hoepli, sono esposti in for1na piana ed accessibile anch e ai prof ani, le· teorie moderne su tutte I.e vari,età di alterazione me11tale. I numerosi aspetti della paz-· zia sono descritti in modo che i sing·oli quadri n1orbosi risaltino facili a comprendersi. Oltre cl1e le vere e pro1'.)rie malattie sono· trattate ampiamente ancl1e le tare psichiche, cl1e costituiscono l~appannaggio 'la11che di uomi11i cl1e se111nra110 normali. e vi,rono nella. società libera111ente e produttivamente. Il manuale è ancl1e ricco di i1otizie interessanti, di élneddoti, cli riferimenti storici cl1ene rendono interessante e piacevole la l ettura.

1

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URSTEIN. l\.atatoriie u1iter dem deni Bilde de1~

Hy sterie tlnd P syc1iopat1iie. Editori S. Kar-· ger, Berlino. JJ1 questo ''olume la catatonia è studiata clal !)Unto cli ,rista clinico e patogenetico in n1odo veran1e11te magistrale. Con una dimostrazione casistica a1n1)ia e cliiaran1en.t e descritta l' A. distingue in modon etto le varie forn1e di catatonie quali si presentano nelle n evrosi e nelle psicopatie. Tale sintomo assurge così a crit.~rio diag11ostico di i1otevole importanza. No1) . ineno interessante è lo st11dio l)atoge-· netico della catatonia.

clr.


151 t

IL POLICLINICO

-Q'itestio?1s rie1trologiqu,es d'c1,ct1ialilc. \~ingt coti-

férences. - Niasson, éd. Paris, 1922. Sono raccolte nel volume venti conferenze dei neurologi più eminenti francesi e stra11ieri, invitati con libera scelta, a })arlare di a i·. gon1enti di attt1alità nel ·grande Anfiteatro della Facoltà.. Iniziativa geniale del Roger, me ssa in rapida esecuzione dal Marie, con la aclc~io11e d·ei migliori nomi. Ricorclo g·Ii AA . e gli argomenti: \Vilson parla. ·della degenerazione lenticolare progl'es. -siva; Cl1ateli11 fa 11na rapida, troppo rapicla. rivista s ui tumori cerebrali; Claude si occupct. <lell'iperten sione intracra11ica e cl·elle mening·i ti s ierose. Seg·t1ono i disturbi sensiti·vi d 'orig·i · ne cerebrale (Iloussy) , le lesioni traumaticl1e <lel rr..1iélollo spinale (Guillain), l'encefalit·e .Jetarg·ica (Ll1ern1itte), la paralisi agitante e i suoi rapporti con l e s indromi parchinsonia11e r><>Ste11cefaliticl1 e (So11ques), le encefalopatie ir1fa11tili (Babonneix), le atrofi·e m11scolari si.fili ti che (T. . é-ri), il gozzo esoftalrpico (Sainton), le alg·ic e il loro tratta111ento (Sicarcl ) le malattie familiari atipiche del sistema nervoso (Crot1zon), le moclificazioni delle pupille (Pot1lard): l'a.ntomatismo n1idollare (Foix), Je p8icosi tiroiclee (Laignel Lava.stine), le piccole sir.1dro1ni mentali (Vt1rpas), la cronassia (Bourguig11on ), l'epilessia trattmatica (Bél1agi.1e), lo statn Q.i 1naìe epilettico (Bouttier), il problerr1n. dei centri irtnati del lin·g t1aggio (Marie). I/elenco cle.gli arg·omenti ~ a.ei nomi è la mi . gliore garanzia d·el volume e ne è la n1igljorc raccon1andazion e. t. p.

Importante p ubblteazio ne !

AUGUSTO

~1:URRI.

Dei Medici F uturi. QL1esto 111cido lavoro critico dell'insigne Mae·stro fu l)Ubblicato nella nostra SEZIONE MEDICA del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia <li copie, tuttavia l& edizioni sia del Numero della SEZIONE lVIEDICA, sia della (( BROCHURE», • ·si esaurirono rapidamente. Pressati da numerosissime ed i11cessanti insjstenze, abbiamo ristampato la magnifica monografia, e vi abbiamo potuto aggjungere t1n recente riuscitissimo ritratto dell'illustre uomo, in formato 15 x 19, stampato st1 carta patinata. ~ un'elegante brochure, di 47 pagine, della stessa grandezza del «Policlinico>>: costa L . 8, ma .ai nostri abbonati Yiene spedita per sole I ). 6.50, frnnca di porto. Inviare cartolina·\·a~lia al C'av. .. ROMA.

LUHH

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(ANNO

XXIX,

li'ASC.

46 J

lttBDEMIE, SO&IETA MEDICHE, CONGRESSI. Xl II Congresso della Società Italiana di Ortopedia. 20 ottobre 1D22).

<.F'irenze,

Il presidente, l)l'Of. D. :\IiR~.\GLIA~O, ringrahia il l)rof. BuRCI ver la cortese ospitalità offerta a 1101ue (lell'Istituto di Studi superiori, e lo invita a partecipare alla Presidenza. clel Oo11gresso : quindi commemora il ·s ocio <lefunto dott. Pr.Enf>:! e lJroJ)one nll'approYazione dell'asse111blea l'am1nismone d;. 10 soci nuoYi : Borghi, Camurati, Faldino. Gnsmitta, Oiac<:!ia. ì\larconi, Raimondi, Zeri. Vn.ldisjan, Gaibissi. Si irtizia la tlisC'us:-;io11e del teina alr ordine del gior110 : (( altra

delle fratture del collo del teniore )).

R ossr (l\!Iila110), l'elatore, rjassume le conclusioni nffermand·o che mentre nelle fra ttt1re del collo del femore extracapSl1lari il su1c1~11ncnto (si.a pure accompug·11ato ùa deviazioni) è la regola, i1elle intracapsnlari la reg·oL't è l'esito i11 pseudo<:1rtrosi, ma qt1esto esito sfavorevole 11011 va solo attribuito ;1i carn tteri della frattu.ca (quelle sottoca1)itali e C]t1elle dei sogg·etti avanzati i11 età si presentano s1;ecial111e11te sfa-voreYoli da qut>9to punto cli v·i~ta), n1a a J1C'he, e j11 !)arte tutt'altro che trascura bili. nll'incong·r110 trattamento che di solito esse ricevono : mancat<i. riduzione, non stUl:ìcientemente hlllg-a inllllobilizzazione (si ricllieclono 4-8 mesi e t~1lora di più) . La cura crt1enta pt1ò certo in molti <:asi dar . buoni risultati (per qt1anto in proposito si sia forse troppo ottimisti e assolutisti) e il relatore 11e e11nmera le indicazioni e controindicazioni. BORGHI (ì\Iilano), correlatore, es1)one con proiezio11i radiografiche e fotografiche il materiale ca. i stico r.iferi to I1ellq_ relazione e lo Strumentario u&i.to nella ct1ra o~ratoria di queste fratture. l)UTTI (Bolog·11a) : Ri.sultati del trai ta.niento ope·r a.torio delle frattnre del collo del feniore. - Riferisce la sta tistica dell'Istituto Ilizzoli : 164 casi dei ql1ali 29 furono operati: ii1 que~ti casi la tec1Lica e lSopra tutto il materiale ix•r la osteosintesi Yariarono: furono ·usa te le -riti metalliche, le caYiglie di osso cli b11e co11 anin1a metallica, le stecche ossee autoplastiche... Dei 2~l casi operati 12 ebbero .llll fa vore\ 0le risultato <<:orrezione del11·accorciarnento, sal<"L.1mento dei mon<;oni. mobilitù dell'articolazione conserva~1, i11clolenza), 14 casi <."\l1bero ris11ltati i1on soddisfacenti, di 3 casi di ig11ora il rist1ltato definiti,-o. l/0. ill11stra qui11di con proiezioni il suo materiale çnsistico. DELITALA (Venezia): Cinquctn,ta ei casi di fratt·ure del collo del fenL01·e. - 111 base al materia~ clinico e anatomico da lui studiato (prese11ta 6 l)E-ZZi J)roYenieJ1ti da autopsie) ritie11e che nell'argoruer1to clelln cura di que~1:e fratture i1011 si d~b­ ba essere assoluti, 111a eclettici. P >r le frattuTe cervicali pPD&'l cl1e l'apparecchio ge~snto .·econc1o 1


(,.\N~O

XXIX. FASC. 4o]

.'EZIO:\E PRAT IC \

\'\r·ithmà1lll sia i)referibile, ma non sempre vie11e sopportato. Se si interviene, conviene usare nelle fratture le viti metallicl1e o le viti di osso con anima metallica, nelle vseudartrosi le stecche ossee autoplastiçhe, cl1e 1'0. ha confitte attraverso il collo femorale senza aiuto de11·appareechio di Delbet ; se la posizio11e dei monconi non è soddi~face11 te 1'0. ritiene clte co11venga eseguire l'inca,·iglinmeuto (o l'avYitamento) sotto 1a g·ni<la clell'artrotomia; in dt1e casi questa gli ha permesso di co11~tat<1re (e di eliminare) una interposizione di Jerubi capsulari fra i monconi. 'L 'O. l1n eseg-uito J 8 interYenti del genere e ne dimostra con l)roiezioni le fotografie e radiografie. DELFI~o (G<?nova) : Con tributo al t ratta11iento delle ftattu re del oollo clel femore col 1netod o della. infib11.Za2·ione a titoplastioa. - Ha 1stt1diato le fra tture del collo del femore osserva te negli Ospedali di ~11ova dal 1900 al 1922. P er le fratture cervicali pensa che la c11ra incn1enta (estensione con peso o apparecchio a lla Withmann) convenga nei pazienti meno _avanza ti iu etit ; nei soggetti che hanno oltrepassato i 60 anni è indicato l'intervento. L'O. riferisce ffil tre casi concernenti mala ti rispettivamente di 64, 74 e 77 a1111i, nei quali il prof. D. lvlaragliano eseg·uì l'infibulazione a t1toplastica ottenendo otti1ui l'isulta ti. . ' VALTA.t.~COLI (Bologna): Dati s tati s ti c~i s ui casi di frattu,ra del collo del feniure osservati all'lst·ituto R i.~zoli. - Si tratta cli 1G4 e-asi, dai quali si desumono i seguenti dati: tale frattt1ra è più frequente nel sesso maschile (58.5 ~~) che nel femminile (41.5 <J~): essa è fre{rnente nell'etit giovanile pilì di c:iò che no11 si crede comunemente (19.4 % pel primo trentennio); la frattura cervi~le è all'incirca tanto freq11ente (50.9 %) quanto la cervicotrocanterica '49.1 %) ; · nell'età giovanile e dai 40 ai \\O anni sono più freqi1enti le fratture cervicali vere. PIERI (Roma) : Co1it1··i b·n to alla cu·ra delle f·r attu-re intracapsulari. del collo del fe1nore. - Può riferire sui risulta ti defi11iti-ri cli 3 casi tratta ti secondo le moderne idee. Un caso cli una. frattura in una donna cli 32 anni curata coll'àl)!)arecchio seconclo Withmann diede un risultato soddisfacente. U11 caso ùi fr3.ttura inveterata (datante da tre inesi) in t1na (lonna di 60 anni trattata con l'incavigliau1ento autopla 8tico (chiodo peroniero) diede risultati meno soddisfacenti a causa d ella deviazio11e della caviglia ossea. Un cas-0 di l)Seudartrosi in un uomo di 38 anni, d atante da 29 mesi. fu trattato con incayigliamento autoplastico e cruenta mento (a ttra \ er so artrotomia a11t~riore) delle due superfici o~see ; il ri sulta to fu ottin10. SOLIERI (Fo~·li) : FJ1tlla cura delle fratture del collo del femore. - Dalla sua esperienza e dalla discussione che si è svolta sull:argo1nento, 11a riportato l'im1)ressio11e c:h~ a llo stato attuale la c11ra crn~nta parag·o11a ta alla incruenta i1on dà risultati molto superiori , ma certo la teenica ne è H11cora grosso.lana. e incerta, e siamo ancora lontR 11i dalla fissazio11e di t111a tecnica <lefinitiva. Il rel<1 tore prof. RORSI ri::;ponde aj (·ollegl1i che 1

1315-

han110 l)ortato t1n contributo alla di~cu~~ione dell'argomento oggetto della relazione. VANGHE1'TI (EillJ)Oli) : Quaestione de lingua 0i1txi,lla ri.o i11t ern a,iio·n ale et sc·ic ritifioo . - Fa la storia di tutti i tentativi per istaurare u11a lingua i11ternazionale, dalla quale molto sarebbero facilitati il progresso della scie11ta e l'affiata mento degli studiosi. La lingua piìÌ adatta, .secondo l'O., api:)are il latino « sine fiexion~ » proposto clal professor Peano, insegnante calcolo in,f initeRima1e presso l'Università di Torino. La Società Italiana per· il progresso delle scie11ze si è proni.1ncia ta a fa Yoredell'adozione di ta1e ling-uaggio, e appare t1n doYere delle nostre Associazioni promuoYerne l' adozione e i·uso corrente nelle relazioni oc1entific:he.. SOLIERI (Forlì) : Presentazio"ie di infernii di. tu.-1

be roolosi artioola1·i aper.~e 011trati col ohiitso. - ' Presenta quattro individui

t rattarn e'nto

cosi tra ttatir e perfetta1nente g-uariti (nel ~nso che le lesioni sono completamente cicatrizzate). Tale metodo sf compendia nella imu1obilizzazione assolute:'\ a mezzo di apparecchi gessa ti del tutto occlu siYi, come se le fi tole non esistessero; gli apparecchi sono· rinnoY<l ti a intervalli sen1pre più lungl1i . (1, 2, 3'" mesi) man ma110 che il })rocesso mig·liora; il trattn mento dura ùa i 3 ai 13 mesi ; si n ssocia cura iodica generale e ~lioterapia pure fl ttra Yel'SO f gessi. I ,a interessante comunicazione dà origine ad una Yivace discussione a lla quale parteci1)ano i soci aln11(lra , De Francesco, Delfino, De Gaetano, Fabiani, Delit:ila. Putti, Con1isso, La Fe rla, Rossi. Parlavecchio, Gaibissi, Cappelli . ...'id essi rispo11<le eEat11·ie11temente il prof. Solieri. MARAGLIAKO (Genova). Presenta una malata (li lussazione congenite:'\ dell'anca inveterata nella quale insorgeyano gravi dolori alla derunbulazione; e in cui fissò l'articolazione con t1na caviglia ùi perone che fa da ponte dalla. diafisi femorale· n l margine inferiore del cercine cotiloicle-o. Il iisnlt11 to è soddisfacente. Co:àrrsso (Trieste) : L 'o8t P-o t o11if,a a.n,gular e. - Pe1~ riwedial'e a lle deviazioni degli arti i>ropone un nuovo tipo cli osteotornia che realizza i1oteYoli vant:aggi sugli abituali processi di osteotomia tr.asve1·sale, obliqnn, cuneif0r1ne. Egli seziona la dia-· fisi con 1111 taglio che nella mete:\ anteriore è trasvel'sa le, nelln i11etll posteriore è obliquo (rispettO" :-~l pin no trtt sYersale) di circa· 140°, quiucli disloca i due iuonconi ossei s11l piano a11teroposteriore in rnodo che la sezione trasversa le del moncone superiore va ad affrontar~i colln. sezione obliq11a del monco11e inferiore; n~ deri,-a una col'rezione <lelln deformittt con n1inintfl deviazione a ssiale e senzn raccorcin1ento. L'O. ha adottato questa tecnica con successo in S ca si di a1}chilosi ang·olari clell'a11ca o del ginocchio. Cnncro (Napoli) : Su lle csostos·i fun .v io1ial·i . CoRì chiama l'O. le esostosi dovute a ll'azione di i)otenti i11serzioni mu. colari, e riferisce la storia clinica di una gioviue di 20 anni sulla quale u11a cli q11este esostosi si er-i svilu~pata a livello dell'inserzione so1)racondiloi<lea degli aclcluttori, ed


1516

IL POLICLINICO

€ra stata Yariamente i11terpretat.:'1. dai medici che 1'aye,rano osser\ata. MARAGLIANO (Genova): Nuo·v o contributo a,gl i. impianti nervosi controlaterali. - T./0. l1a eseguito 1ìnora 4 òi questi trapianti, per lesioni poliomielitiche; tre paralii.si del crurale (fu usato il ramo pe1· il retto a nteriore del lato opposto), llna paralisi dello sciatico (fu usato il r amo che innerva il semitendinoso, semim.embranoso e bicipite). Que-sto trapia nto ha soprat t1tto il vantaggio di l1sare .fibre ?1ervo·s e del tt1tto sane. I ris ultati sono incoraggianti. GALEAzzr ()!Iilauo) : Sul piede cavo pa'ralitico . In·siste .i:n.1lla necessità. di analizzare, nei singoli -ca.si di piede cavo, i rapporti che intercedono fra 1e vnrie ossa della gamba del piede (il che si ott iene nel miglior modo esegu endo 1114'1 radiografia -del piede in carico) e ciò a llo scopo òi fissare l'entità dei vnri ang·oli da correggere. Per la correzione egli llSa la. .sindesmotomia inferiore dell'articolazione di Cho1)art seg"l1ita da i·ad·d rizzamento mediante ltn s110 specia le osteocluiste sterilizzabile ; in casi s1)eciali si posson0 ~1gg·iungere l'osteotomia c11rYilinea d~l \!alcagno, trapianti tendinei. a rtrodesi. LA rER~rrcoccA (l\iiila no) : Proble1ni di 1·ieditoa .i·iorie f n n ziotia 7e cleg l i inj validi rl el la.v oro (tessi li). Partendo <lal principio che l:ussistenza agli invalidi sarà tanto più efficace quauto più riuscirà a restituirli a ll'antico mestiere esercitato, l'O. si è preoccupato dei mutilati che J)rima esercita vano il mestiere di tessitoxe, e che per la minorata funzione delle mani non riescono più ad annodare i fìli della trama. Per questi egli l1a inventat-0 uno str11mento (che mostra a l Congresso) per il quale si i·ende possibile l'annodamento de.i fili servendosi òi una sola ma no. • I.1A JrERL.\ (Palermo) : Contributo all e deforrnità congen ite del la colonn,a ·1Jerteb'rale e delle costole.

L'O. illustra du(:\ casi del genere. In una bambina di G anni e:he presenta.va un solleva.mento della spalla destra con lieve scoliosi, la r adiogl'a fia dimostrò nel rachide il inancato sviluppo dì 11n'emivertebra (4a. dorsale) e nelle costole di destra la 2a e ga. erfl no un po' più grandi delle normali : si osservavu inoltl'e la sinostosi della 411 rolla 5a. e della 6a colla 7a.. In un rag·azzo di l :J anni con torcicollo congenitò (de,iazione del volto , ·erso si11istra., collo corto, limitazione dei movime11ti della. testa verso destra.) le vertebre cervicali erano ridotte a 5, e si notavano sindstosi fra le apofisi ·sPinose. -~

'(Firen~) :

Difficoltà di cliagr1,osi dcl male di. Pott .. segnatamente n,ell'età avanzat a . SALAGHI

Interessanti da questo punto di vista sono tre casi riferiti dall'O . In lln bambino òi 8-9 anni lilla spondilite dorsale media era 1n.ascherata da l1na cifosi Tachitiec'l; la com1)ar sa di llna paresi ' 'escicale e di uno spasmo agli arti inferiori rettificarono la diagnosi. In una donna di 23 anni curata a lungo per scia tica, con modica sporgenza (ritenuta congenita) di ltn'apofisi spinosa lombare, lo svilt1ppo di un ascesso ossifluente mise sulla

[ AKNO XX IX, F ASC. 46

J

buona via della diagnosi. Cosi n1 un ascesso freddo che si aprì nella pleura e r>0i nell'esoftlgo che fece diagnostifìcare la vera natura di llD.a cifoscoliosi cervico-dorsale, ritenuta cli origil1e rachit ica in l1na gio,·inetta di 17 anni. . CALA~DRA (Palern10) : E.sit·i del t1·attanl ento della spond1,lite t u bercolare alla A.lbee (nio(lijicata). -

L 'O. iilustra il suo processo operator-io, consistente nell 'in8erire il trapianto osseo non fra le apofisi spinose sezionate, ma lateraln1~nte, in unn doccja scavcita preventivame11te nelle ossa alla bnse delle apofisi spinose. Il l)l'OCe'3so è stil to applicato in 2 soggetti (ambedue ragazzi di 7-8 anni. con tubercolosi delle vertebre lombari); i riS1.1ltati appaiono soddisfacenti, ma 11on definitivi; si è a \ruto 11otevole miglioramento dei sintomi locali. ma in l1n caso ·Si è verificato lln n110Yo focolaio a livello cle11a 9a vertebra dorsale, 11el secondo caso al G0 mese da ll'ope r:tzio11e è comparso 11n ascesso freddo alla radice della coscia. Ì\1Anc0~1 C\·enezia) : Trattam entu d elle 't'igid'itn della. svalla . - J.Ja rigiditit è dovuta alle adereu~ ze fra superfici articolari e a contrattura muscolare. I l metodo f'.eguito in tali casi co11siste nell'abduzj one for~i.ta in narcosi fino a f)Oo (se è il caso di uno o più tempi) e l)Oi applicazione di u11 apparecchio gessato che n1antiene la inassima abcluzione ragg·il1nta . Dopo 15-30 giorni si tag·Iia l'a pl)arecchio a Yè1 I ve, il cl1e pel'mette, rimuovendo temporaneamente la ,-8J,-n superiore, di fare alla SJ)alla e a l braccio applic.:azìo11i di calore e lllil~­ ~aggi. Do110 a ltri 5-10 g·iorni, l'apparecchio viene tolto COIIll)l~t~ m~nte e riapplicato solo durante la i1otte; fil continua frattanto colle opportune cure fi siclLe. Co11 qacsta tecr1ica furo110 C'nl'ati tina diecin.a di casi e i risultn ti ft1r.ouo soclcli~facenti. . GIACCIA (' 'enezia) : Su lla irripo1·tari:::;a. vratica, del t ratlo1ncnto clne<"iterapico 'n ella rigidità, delle di ta . - I i 28 r:-1.si di l'igid1 u\ ·d~ Ile dita da c·ctusa tra u · matica o infiammatoria, l'O. otte1111e buoni rim1lt.nti col metodo ci11esiterupico, che no11 ,-a applicato secondo ltno schema fisso e preconcetto, ma adattato a ll'indole del malato e alla gra,yit.à delle lesioni. ScaRLIXI ()I~ lano) : Oo1itributo alla, otira d elle dcforrn.i tà niu ltivle d egli wrti i r1,feriori. - . L'O. riferisce su 3 ca~i di rigidità multiple di entrambi. gli arti inferiori i1el senso della f:l essione, per le qua li i pazienti non erano in grado di camminare. e al massimo i11 2 casi potevano sostenersi sulJ~ gin0ccl1ia. Fur-0no eseg"l1iti svaria ti interventi (osteotomie, sindesn1oton1ie, appare<!chi gessati raddrjzzunti) i quali portarono a risultati soddisfacenti che l'O. dimostra con la i1roiezione delle relative ' fotografie. ' BARGELLI~ t ( ~Tilano) : La, 1·ioostii tt.zion,e d el co tile dopo la riduzione incr _ u enta della lussazione conge1iita dell'al1ica. In base a lresame radio-

grafico ài 500 casi di lussazione co11genita dell'a11ca ridotti col metodo di Paci-Lorenz, l'O. ritiene che la ricostituzione del cotile è già accentuata al termine del periodo immobilizzante nel 45 % dei casi , e che l':rnmento di profondità del fondo è


(_l\NNO

XXIX,

F ASC.

46]

SEZIONE PRATJ CA

provocato sol,1 t1n l proces:.;o osseo }Jroliferativo Jlln rgi11ale; u11i0:1 condizione ver la precoce ri<:o. ti· tuzione ap1>a re In ripo.·izione concen trica associata a un :1deg·uato i•ote re osteoge11etico di Yariabilit·à indiYiù11ale. PJ.LAGI (Fir e11ze) : Osteocon,clrite ed osteoartrite d efor1na,i1ite giovr1nile d ell'anca: Illu str a 3 casi clinici di ost0oco11drite tipica o co.r:ci vza-n<i di J-'egg-CaJve-,Vn.lclen strù1n , un caso qualificabile l'èl diografican1ente co1ne corea, vfl.ra con l'j<lentica si11t0ma tologJn e decor so della o·~teoco11clrite, e un caso di osteoartrite defor111antc gioya uiJe svilu ppa tosi Sll una forma cli probn bile ins11fficie11za f u11zionale dell'anca, congenita o consec11ti ,.a a tra t11na nel pri1no ai1110 di vita. L'O. si pror>one d i st11diare svcrin1en tal1uente la questione della tazionalità o i11eno della concezione che tencle a consi<lerare coine manifestazioni diYerse cli uno "te. o vroce~so n1ol'bof30 tali d i-rerse sind!'orne cliniche. Do~ATI (P<1clova): caso cl·i osteoartrite 'lefor'ln.ante i11fantlle ùilatera l e dell' anca. - U11n ban1bina cli 8 anni, nell'a11amnesi della quale si poteY& no escluder e 1n tub01·colosi e la sifilide, co1ui11''iò 11<? ll'ottobre 1021 a claudica re coll'a rto inferiore destro, e l11'ogressivan1e11te In (1ea1nbu lazio11e peggiorò, fi110 a l camminare colle anche rigide e a ddotte e ccn dolore. La radiografia dimostrò : ca rtilagir1i epifiRa rie salda te, <.leYiazione in Yarismo del collo del femore, :il terazioni nel contorn o f1ella. testa. Qu~sto refetto esclude la malattia di rerti1es. L'O. Ri domanda: quale diagnosi clinica <"Leve forn1 t1la r si in q11·.~~to caso? quale il trattamf\nto terapeutico? Questa co1nu nicazio11e p1 OYoca. llll<'l discus.·ionc nelht quale interl0quiscono i soci Delitala, J,,a lferla, Ga leazzi . CAMUR.\TI (Bolog11a) : D i 'U?t ra.ro caso <li osteilr~ ~irn1n.et·rioa e1·e<litaria rlegli arti lnferio1·'i. Si tratta di ll11U ban1bina .di 7 anni che fi11 c1alla na~cita i)rese11tn. l1n ingrossa n1ento della metà inf<?riore di ambedue i femoJ.i e della metà ·~nperiol'c <li ambedue le tibie, ~ccompa~nato da dolore cl1e numenta nel ca1nmino . Il padre e alcuni degli <ln. ' tenati prec:ient<11·ono g li. stessi disturbt fino all'età <1i 20 nnni. T.1n radiografia è in1ostra lln aumentc1 di volnmè ~immetri.co delle o~sa . Sierodiagnosi nega t i-ra i1er la 'Vassermann. GnoLLO (Treviso) : Risultati di alcu.1ii casi di

i-,.,

1

r1.rt ropla.fltica clel gi?iocchio e delle articola zioni temporom.andibo~ari. L'O. riferisce due casi di a ncl1ilosi del ~ gir1occhi·) operatt di aTtroplastica <'on i·is11ltati. abba~ta nz't ·s oddisfacenti e <limo ·tl'a11-

ti che r>el' raggiu11gere lo scopo occorre prolung·n-

re molto il trattamento fisico postoperatorio. In <1ue casi di ancl1iJosi. ten11)oro111ascellate 1'0. l'csecb il con<lilo mandibolare con inter1)osizioni <li un lembo ili muscolo temporale; in un ·caso si ebbe t'f>Cidiva e l'O. interyenne cli 11novo pratica11do la resezione cuneifotme del ra1no ascen<iente de lla mandibola, con jnterposizi onH di fascin lata. LAVERl\1rcoccA ( ~1ila 110) : Un, fenome1io <l el ylnooch io n,ella, l1iss<i~ione d ella, rot1t.la. -- I /O. p1·esenm llna bambi11a COll lussazione congenita della l'Otula; quando si appoggia sul gi11occhio, questo viene a niruato da oscillazio11i in sen so later a le (clo-

1517

Ynte al mancante equilibrio fra i 1nuscoli flessori

<lel ginoccl1io e gli est e ~1sori) . DE FBA~'CE~CO ( \~enezi a) : ou,ra della sublUSS(L.z io 11(~ tibiale. H <l oper ato G casi e in base alla sua 08r>erie11za conclu cle che la tecnica m igliore è aggredire l'nrticolazio11c co11 taglio bila tera le, sezionare la ca1)sula articolare posteriorn1ente e i lega1nenti crocia ti, r idurre la deYiazio11e e i1nmobilizza re tempora11eamente l'arto. GALEAzzr (~lilano) : T enoto111ia d ell'ileopsas. 'l'rooa'ntc·reotonz.·ia. - Ritiene i11 base a Ila Sl1a esper ienza che i1er eseguire la te11otomia conYenga seguire la via anteriore secondo la tecnica descritta da Walsberg, ma i1er la sezio11e, o meglio ancora r>er la resezione del piccolJ trocantere. è più con. :i glia bile la ·via posteriore, che ageYol:i anche il <lre11aggio. P UTTI· (Bologna): P rin,cipii e teonica élella cnrrt chirurgica dcll'a,ssenza conge1iil<t della tiùia,. -

Hn. operato 7 casi ed h a finito ver poter fissaTe la tecnica Sl1lle seglJenti direttive: J) mettere il1 funzione il perone, cl1e n ei casi cli assenza parziale viene t rapiantato Slll n1oncone superiore della ti-· bia, nei casi di assenza totale viene fissato fra i <·011dili femorali ; 2) <1are all'arto la n1aggiore lun~;l1ezza possibile e n que$tO •scopo il moncone inferiol'e del perone viene C'on.fitto nel calcagno, e il l)iecle viene flesso in direzione digitigrada. :i\1ostra fotografi~ di 4 cassi operati. l).. questa comunicn.zjone segue l111a d iscn s~ione c·ui parteciparono Galeazzi, L'ffrecluzzi, Dalla ,-e<loYa, ~1aragliauo. SC.\llLINI (ìVIiia110) : S lilla c11 ra del piede torto congenito. Si ~ occ1111a to di ('f)ntrollare i risult.<1 ti 1011tani degli i11 ter Yenti prati ca ti i1ei casi pii1 graYi di piede torto co11genito i1el Pio I stituto R acl1itici (ove si u sa la sincles111oton1ia oottoma lle-0lare i11terna e il r addrizzamento). St1 J04 inala ti cl1ia111nti se ne presentarono 41, la cui 011erazione datava <.la t1n minimo di 11 1nesi a un massimo di O anni; cli q11esti 33 presentava no 1111 ris11lta to perf€tto; dei r im.a nenti S, 6 presentavano .scar &'l cor-rezione --Oeg·li e lementi a ccessori della deformit<i. (flessione o adduzione dell'aYampiede) 2 nn piede piatto valgo, le cu i ca 11se fnrono rintraccia bili in un errore di tecnica. CALASDRA (Pa lermo) : T ravianti l<it erali osteoperiostei nei piecle paralitico. - In clue cnsi di pieò~ ciondola11te opera ti da 7 1nesi, l'O. invece dì praticare l 'artr odesi ha prele,·ato da lla tibia dellostesso Into due stec<.:he che 11a t t n.pia11ta to fis..;a11dole obliquamente dai i11alleoli a llo scafoide e a l cnboide. Dimostra le r.a diografie dei c;1si oper ati. A MAK'.rE (Roma) : F-:Jnlla, ?to1i n,eoessi là di fissare 1

il 111onco1te del

o<tlont1no nel le

nna operazione che· ricorda l ·aropt1tazione osteopla~ticn seco11do Iusepho~vitsch non fissò il moncone caJcaneare a lla tibia, ma suturò l '::iponel1rosi planta1·e a i tendini def 1n11scoli esten sori. Ottenne cosi la mobilità atti\a del moncone calcaneare. E~aurite le comunicazioni il Congres o si cl1iucle fissando p<:>r la Reln zione del Co11gresso prossimo il teina: «Cura della lussa~:ione co11uenlta rlell'a nca,, • in ·veterata e irreducibile ». G. Pn:Rr. plcistiohe del p -iecle . -

I/O.

a1nputaz·ion,i · osteo-

i 11


1518

I L POLI CL I N I CO

[ •.\NNO

XXIX,

FASC.

46J

APPUNTI PER IL MED100 PRAT .I CO. CASISTICA.

Tubercolosi dell'ilo

Tubercolosi della cintura pelvica.

Questa con dizione non p11ò essere n egata, co1nG generalmente fan110 gli anatomopatologi, lJ è amm essr.1. con tro11p a facilità. G. Hebert e C. Goulclesbro11gl1 (Arch. of Radiol. ancl El ec trother, g iug110 1922) ripo1·tano sei casi, eoi relativi rep6rti radiologici, alcuni di m a lattia arre;;tata o quiescente, altri :li i11alattia progressiva cl1e si esj.ende dall,ilo l)er contjg11ità, o mediante focolai a distanza, secondo il concetto degli AA . : talchè dei focolai sottopleurici potrebbero direttamente del'ivare da l111a lesione ilar e. I"'n. q11eBtjone è in st retto r apporto con l'anatomia del 8ist ema linfatico l)Olmonare. Seconclo r>oirier e Cl1arpy vi è una rete sottopleurica, dei tronchi p er.iartPriosi, e t1na o due reti peribroncl1iali. I troncl1i periarteriosi originano dal tessuto sottopl enrico, ma è dubbio se CO· mu11ichino Jibera111ent0 con la r ete peribroncl1iale, come crede O' Drten. Quando l a t ub ~ rr.olos i si svilt1ppa in ur.a ghiandola ilare che ri cev~ tin vaso bronchiale, la fibrnsi infiam1natoria e la calcificazione ostruiscono lo scarico cl i cruesto ·vaso, e da ~s­ so è presumibile cl1e Ja linfa pH.ssi mediante nnastomos i n ei v ~.si vicir1L P ertanto tra !a ghiandola e le an astorr.t.:)si la corrente 11a llit corso inverso, ed ogni bacillo tubercolare cl1r.: · sfugge al.la ghia n clola segue q11esta correntt inversa; 11elle strette ana.stomosi può arrestarsi e dare lln focoln ic che si estende nel paren cl1ima . La 8ecle del focolaio clipend.e dalla situazione d.ell'anastomosi, e questa può dipe11dere in la rga rnis11ra dall'efficienza ùelle val\ 'Ole dei vasi linfatici. Solo così è da to spiegare, second.o gli A.A., i fo colai a distanza.

J.Je loca lizzazio11i della tubercolosi in questa sezione d~l lo scl1eletro sono rare. Il Valtancoli <lell'I stituto Rizzoli, di fronte a 1271 spondilitj e 750 coxiti, trova 49 localizzazioni p elviche. I,'1\.ievoli (La R if or'n ia medica, n . 30, 1922), in <:irca 25. ' yanni dice cli av e1~ne osservati solo trP, casi (s inco11dros i sacro iliaca-branca orizzontale del pube). La ]ocalizzazion e sacro iliaca è rarissil11a. r10Jl'inf a nzia, sembra prevalere fra i 20-25 anni, nel sesso mas·c:hile ed a d·estrtt. Più in:porta11te cat1sa predisponente del trat1ma semhl'a :essere l'ereditarietà, la preesistenza di pleuriti. L'inizio è niuttosto n1ite: dolori irradiati 11 el campo dello sciatico, in seg·uito c1audicaoen zione o posizjoni viziate dell'anca. Frequer1ti. sim a la dolora bilità a lla pressione diretta <.l ella sinconclrosi, alla pres ione bi1nan11alc tille creste iliache: in un terzo circa d·ei casi si av.eva il Lasègue. È caratteristica l'andatl1ra del p. non tnnto ad esprimere il dolore oll.de è col1)ito, q11anto a d evitar e ogni tras111 issi one di scosse alla sincondrosi. Gli a scessi variano con1e percentuale secondo i vari Al\. <lal'80 °/<, a l 38 %. Anatomo-patologicamente si .co11ferma il predom1nio dell a carie secca . La t erapia pr.ef eribile è f1uella immobili'zzante. I casi noti di tubercolosi pubica ascendono :a 30 : i)revale l'età infantile. La sinton1atolog·ia più cl1e dai dolori è costituita dagli ascessi, a siecle varia radduttorja, ipogastrica) ; fr~­ q11e11te è l'1esito in necrosi, quindi la necessitll ·cl ella sequestrotomia, e trattamento delle fi.stole. Su 1001: SJ)on cliliti tubercolari, Valtan coli ·re,g·i tr a 7 casi di tubercolosi del sacro fra i 12.:35 ann•i, con eredità in tve casi. L'inizio fu .sempre s11bdolo: dolore sacrale spesso con in·tense irracl iazioni agli arti inferiori; segno di 1.. asègue; dolorabilità netta alla pressione diretta; in tre cas i ascessi . Lesioni scl1el•etricl1e -'f ino a lla produzione di caverne. Cura conservativa. _-\J)parteng·ono all'Istituto Rizzoli sei casi di 1.11l1cr colosi dell'ileo; parità di $ess:o; età fr a 7-17 a11ni. Nesst1n sintoma caratteristico: do~ori ini ziali inter111i ttenti all'an ca,; claudicazion e; liflve ft essio11e-add11zione dell' arto. Anca ir1t egr n : zona dolorosa alla s11perficie dell'ileo, :Specie alla cr esta. l\1IoNTELEONE. 1

1

DORIA. ·

Le reazioni cutanee ne Ila tubercolosi. I .. a cutireazion e tubercolinica, al pari di quella eseig-uita con a lt.re tossine batteriche, può venire inftue:nzata (intensificata oppure attent1a ta) oltre cl1e da stimoli specific~ (iniezioni di tubercolina) an ch e da stimoli aspecifi.ci dii \·aria natt1l'la. Se la cute di ·Un organism.o è 1g ià soggetta a.d 1.U10 stjm olo sufficienten1 ente intenso·, e.s sa non r eagisce o rea1gisce s olo de})olllnente al nuovo stim olo rappresentato dall'inrn e.sto di tubercolina. Qnesto fenoim eno s i può djn1ootrare sp erimentalmente s u singoli territor'.ì ct1t1nei: la c11tireazione eBeg11ita s11 t1-:atti 1ùi c11te irr3Jcliati con la luce cli qu arzo o coi ragg·i X l 'iesce più çlehole cl1e non q11el1a


(ANNO XXIX~ FASC. 46]

SEZIO~E

.eseguita su un tratto di cute normale dello stesso soggetto. Al contrario uno stimolo cutar1eo aspecifico (i11iezioni di i)rotein.e, di ormoni, di aid.renalina, irradiazioni, ecc.) che colipisce la pe~le dove .g ià si è Q)rattcata _1 a cutireazione, la intensitfica e la fa 1l'iap1p arire se già sco,m parsa. Forse l'azioin e 1dJi1 qu-e.sti sti1noli aS1pe1cifici sul decorso della cutireazio11e dipende dall'altera:zione della penmeabilità vasale che e·s si determinano. {\\r. LOWE. MurlJCh. med. 1rVocl1ensclir., n. 31, 1

1

1

1

POLLITZER.

1922).

TERAPIA. L'azion~

diuretica dei sali di calcio. .

1519

ministrazione del calcio; la ripresa della cu1·a provocò una nuova diminuzione di peso ed un aumento delle urine. In pareccl1i casi di cir1·osi epatica con ascite il cloruro di calcio ha esercitato una favorevole influenza facendo diminuire l'ascite; ma dopo un periodo di miglioramento si ha un rallentamento ed un arresto del progres: so. Poicl1è le condizioni dello stomaco non consenti1~ono di aumentare le dosi di cloruro di calcio al di là di un certo limite, se ne dovette dopo cinque o sei giorni sospendere la somministrazione, per riprendere dopo sette o otto giorni. Blum preferisce il cloruro di calcio secco granulare, somministrandolo in rJosi quotidianamente progressive da 15 a 30 gr. Egli suggerisce la seguente formula:

Strasburgo 11a dimostrato che i :Sali di calcio hanno una notevole azione diuCloruro di calcio secco granulare gr. 45 retica in tutti i malati cl1e presenta~o eden1i. Nei fenomeni di iclratazione da cui dipendoAcqua • • • . '· • • • • • )) 150 mo gli edemi, ·secondo le esperienze di Blum, Di questa soluzione si danno og·11i 24 ore a 'l'elemento causale · dominante non è il cloro, distanza .di tempo dieci cucchiai, uno alla ma il sodio. La ritenzione d'acqua è accom- volta, diluiti in acqua aranciata o con sciil )agnata da ritenzione di sodio e tutte le diroppo. $idratazioni sono accompagnàte da un'elimiLa ing·estione del medicamento può provonazione di sodio in eccesso su quello ingerito. care qualche disturbo digestivo : vomiti, diarPer ifare quindi urinare un malato affetto rea, stii:)si. Per ovviare alla intolleranza gada edemi occorre spostare il sodio, e ciò si strica si può te11tare qt1est'altra formula: :può ottenere con la ingestione di calcio. Il calcio introdotto nell'organismo provoca Cloruro di calcio secco grant1lare gr. 30 negli umori un aumento del tasso del calcio )) 30 A1nido solubile . ed una diminuzione del tasso del sodio. )) 100 Sciroppo di limone Somministrando ad un malato sali di cal)) 20 • • Acq11a • • cio si provoca eliminazione di sodio per le • urine ed inversamente, sommi11istrando cloIn og·ni caso i malati sottoposti alla cura ruro di sodio ad un malato, che precedente- a·evono essere attentame11te sorvegliati. Lo mente ha ingerito sali di calcio, si provoca stesso Bl uro ha notato cl1e nelle idropisie di eliminazione di quest'ultimo. origine cardiaca il cloruro di calcio di solito Una donna affetta da edemi generalizzati, i1on produce alcun effetto diL1retico. D'altra di origine ignota, fu sottoposta al trattamen- parte in quei casi nei qt1ali la diuresi è alto abituale delle idropisie (regime declorura- terata, l'ingestione di forti dosi di cloruro di to, teobromina, scilla, -digitale). In questa ma- · calcio espone il paziente ad una modificaziolata la ingestione di cloruro di sodio deter- ne della composiziòne minerale del sangue minava ritenzione di acqua con aumento di e degli umori, donde la possibilità di disturpeso. Viceversa in seg11ito alla somministra- bi generali gravi. Nei casi refrattari quindi zione di sali di calcio si ebbe disidratazione 11on conviene prolungare la cura oltre il quinrapida e diminuzione notevole di peso. to o sesto g·iorno. Un uomo affetto da nefrite idropigena, che dr . .aveva tentato senza successo ogni sorta di cure, sotto l'in.flt1enza d~l calcio migliorò sensibilmente : il peso diminuì, le urjne a11menEr.H.\TUM.. ..:\.1 C'o11gresso cli oòonto-storna tolo· tarono, 1 albumina diminuì. o·ia il dott . .illdrea Toni ha fatto llllil COillllDica0 In una donna affetta da glomerulo-nefrite zione non st1lla l)iorrea alYeolare, come dal nostro resoconto (fase. 43). ma st1ll'area Celsi, so~morragica acuta, si ottenne in sette giorni una notevole disidratazione con diminuzione ste11enclo cl1e in alcuni c:n si l'eziologia dentaria del peso di 13 cl1ilogr~mmi; la diminuzione dell'affezione è e~idente e illustrando un caso didel peso s1 arr estò appena fu sospesa la som- mostrn tiy·o, su 105 afferrunti. Blurr1 'di

PRATICA

1

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1520

[ANNO XXIX, FASC . . 'f.() t

IL POLICLINICO

IGIENE. I treponemi nello sperma. Osservazioni cliniche ed es11e1·ienze di laboratorio l1anno fino' ad ora 111antenuta ap·erta, la q11estione del potere contagiante dello sperm a nei 1-iguar.di d.ella sifilide. Mentre alct1r1i ricercatori (Roux, i\iletcl1nikoff, Fing·er, L andsteiner) tentaro110 con successo 1 inoculazione1 dello s1Jer111a di 'individ11!i sifilitici nella scim111ia, altri (Neisser, Hoffma.11111) ottenne·ro risultati negativi. D'altra parte la constatazion e della inancanza di alcun segno di infezione lu etica s ia clinicamente cl1e1 siero101gic amer~ ~e in donne cl1e davano alla l"nce feti co11 manifest~ segni di sifi liid e ereditaria, m etteva in campo la l)O sibilità di un contagio dell't1ovo per mezzo dello sperma senza contagio della madre, e l'ip·otesii che il feto così contagiato potesse infettare secondariamente la madre durante la vita intra11terirna. Co11tro tale ordine ·di i1dee già formulai.e da Diday e Fournir.r, si 01)pose Carle affern1an·do cl1e i1ume·r osi esami di sangue hanno climostr·a to che una sieroreazione positiva nel padre e1 nel figlio lo è ugualmente ne'lla madre, ei che c111ando solo il i:>atlre è contag iato, ordi11ariamente i figli che nascono, souo indenni da qt1alsiasi manifestazione luetica. A tale concezione, si oppongono quelle osservazior1i cliniche cl1e si rifer1scono a donne obiettivamente ,p erf.ettamente sane e' con R. \V. rip etutamente neg·ativa, mentre i figli risultano affetti da iinfezione, lu·etica.. R. Lakaye in un arti·colo l)Ubblicato n.egli Arcliives M édic·a l.es Belgcs (1922, n. 5), dopo avere accennato allo· stato attuale del prob1ema nei rapporti di contagio nell'in,f ezione luetica fra g·enitori e feto, r i1Jorta alcune sue interessanti ricerche tendentli a dimostra(r e ìa presenza delle S]Jirocl1ete i1ello sperma. L'A. ha pr eso j11 esa1n·e lo s11ern1a di 22 n1alati di sifilide n ello stadio secondario, raccogliendolo m e1diant.e lavaggio della vescica e del cana le uretrale. dopo n1assaggio e s1)remitura delle vescichette semina:Li. Il liquido così otteni.1to era centrif11gato, e In. 1·icerca veniva i1raticata nello strato superfi ~iale clel residuo ottenuto con la centrifugazione. Su tale parte l'A. ha ricercato gli spit'ocl1eti sia direttame11te all'l1ltramicoscopio o con le colorazio11i clel Fontana, Triboo.deat1, e clel Giemsa, o indirettamente mediante inoculaziione ne lla. cam·e ra anteriore dell'occhio di conigli. S11i 22 spermi esaminatì. il treponema è stato ritrovato 5 \:alt.e microsco1Jicam ente.

Esso s i i)rese11tava li.ibero negli esami co,!1l)iuti all'ultramicrosco1)io, n1e11tl'e nei J>r-er.rirati colorati a11pariva fissato allo sperrna tozoo, taloi·a SL1lln testa, talora alla coda. Le ir1oculazio·n i nei conigli hanno dato i seg t1en ti risultati. Dieci casi sono stati con1pleta.mcnte negativi; 3 casi l1anno p1·ese11tato l111a jnfezione purulenta, nove casi 11anno din10strato· da 15 a 20 g·iorni dopo l'iRo·c11Iazione tutti i segn i della cl1eil"'atite paren·chimato~a. I 11 q11esti noviei casi, l 'esa111e ùell 'occhio d o poim1J t·egnazio1ie col metodo di Levaditi e ì\J a110·uélia11, e con q11ello di Bcrtarelli e Vo 11)ino, soltanto 2 volte 11tt fatto, rilevare la presenza. ·di nun1e L'osi tre11onremi ne1la cornea. Ri '1lta, quindi cl1e lo sperma dei sifilitici i1el l)e·riodo secondn rio è contag·ioso, ma soltanto ulteriori ricercl1e potran110 dire in ql1ale· mo111e11 to dell'infezione esso diveTig·a contag·ioso·, e per quanto tempo come tale pern1ang·a _. 1

TRF.NTJ.

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...

VARIA · Il bisogno di sonno dei · bambini.

L'l..Tfficio della Sanità l)Ubblica clegli Stati Uniti ha richian1ato l 'attenzioiI1e sulla necessità. di sonno p er i bambi11i. Se il sonno è ir1sufficic11te i ba111bi11i sono i1ervosi, stanchi e s,-oglia.ti, appTendo·11'0 male a scuola, si svi! u i:.1 pano i111perfettame11te. La dul'ata del sonno dovrebbe crescere col diminuire dell'età., secondo i precetti det tatL recente111en,te dal Consiglio Sanitario Londine-~ . ' se, e c1oc : 4 a11ni 12 ore di sonno; a. a 5-7 :L11ni 11-12 ore di son110; a 8-1 1 a11-ni 10-11 ol'e di sonno; a 12-14 anni 9-10 ore di so11no. È anche da fare in modo· che i bambini 11on· restino· t1 1oppo a lungo desti la sera, essend()preferibile cl1e si levino p·r esto al mattino. (A1ne rican M edicine, agosto 1921),

a.

11.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Rifornia jjf e<l., 1-1 ag. -- A. Ilo ·s1 e l'). ::\I..\RCO\'JCH. 1\'fodificabilitiL clf\l tono mt1scolare dello sto1nnco-sotto l'influsso farn1acologico. - R. RA. EH<>. Influenza dei raggi ·u ltraYioJctti ~u lla cicatrizza. zione di ulcere~ e })i aghe . .-· G. C1ccON.ARJ>l e .)1. R .EALE. Auroterapia nntitubercol:tre. l~ritislz, 1led-. J<ntr1l ... 19 ag. -- F. D'fuRELLE. 11~ batte riof.igo (discus~. ) . --:- nI. if. Gonoo:\' e J . !\IolxTosrc. Batteriologia dell'infi uenza (discuss.)_ J11ur1l. de J] l éd. cle Paris, 12 ago. -- V. PAUCHFT. J,,e ina111mi ti stC' rco1·emiclle .


1521

SEZIONE PRATICI\ •

NEI~LA

VITA PROF,ESSION·ALE.

l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. Dott. A . B . {la. S. n1. in C. --- Ella ri~catta grntuita1uente i due anni di seryjzio fatti i>ri1ua della entrata. in vigore della leg;:ge :-;ull<· l•Pn~ioni. 01-.t 11a ~n rin11i <li 1s erYizio Y:t"lutabili. J.iiqni<lerù u11nue lire !.>87 di pensione. 1H700) Pensio11 i .

-

1D710) Ufficia l e sanitario . - Dott. r. 1\1. tla N. - ~ess11na inco1111)a tibiJi.tà esiste. fra un 11tricia le :sanitario ed un metlico ospedaliero. I due l1fli1.:i si l)OSsono hene esercitn re conten11)oranean1ente. cf>712) 1- 1 <'rri.:io ospedaliero. Dott. E. D. d il 'S. T . K. - L'i stituzione del nnovo chirurgo è fatt;1 c:on l'n ccordo del ('on111nP, e perc:iò Ella è esen·ra ta tlal j)restur seryizio 11ii'1 oltre all'ospedale. Il ·C<11l111ne J)llÒ riformare l 'organico nel senso int1i'{;<1 to. senza coruve11~0. essendo tàli eventi consitle:.ra ti come c·a. ·i <li forza Jnaggiore. A Lei non con·yi<..)ne citnl'e il C1)111u11e i)er d.a1mi. 1

1!)713) ll isil<i alle case <li nuo va -costru.z {Oiie. nott. A. ~I. da S. R. - J1a Yisita alle case di 1Ju0Ya costruzio11e è resa ob,blig·atoria dall'art. G9 -della legge sa11itarin. ; eJ>però es~::L <leve esscl'e ese:.gu ita gl'ilt11itame11te dall ' uffic.;ia le sanitario. Ha, J)E·1·ò, tale funzionario dil'itto al mezzo cli trasporto 0(1 nl i·imbol'so cl ella equiYn 1P11te ~vesn , sen11)l'e :a C<ll'ico del Comune nel ~ui i11teresse la Yisita :si esegue. (9715) F'e11sio11i . -

Dott. :.\I. S. cla V. di P. 'Con la nuoYa le~ge J)UÒ far \alere per ln pensio11e i sci anni cli l1niYersità e ran110 l1.,; !)~, sic<·l1è potrà liq11idare Sll 32 a111ù di seryizio rannua ~·omma di lire ~2fi4 e con ~5 anni cli seryizio an11ue lire 1893. (9716) P ensio·n i. Dvtt. F. S. da l\il . - Gli an11i rJj interinato fatti prima della iscrizione al-

la Cassa 11on si possono riscattare. Se fatti do1>0 l'inscrizione, .s ono calcolati come l1tili al solo sco])O di affretta r e l 'a<;q11isto del diritto a pensione. Il ·servizio militare ~ ·v alido, se ])res tato con illtel'ruzione cli carriera ai sensi t1ell'art. 80 del testo uuico. Il periodo di tempo trascorso come ·ufficiale sanitario, è calcolato come lltile agli effetti della pù11s jone, s~mpte che non concorra cou. il tempo passato come medico c-0ndotto. E~ponga il caso all'ufficio sanitari-0 provinciale. Dott. S. N. da <J. -- A Lei compete l'indennità caro-viveri mass in1a di lire 100, come ammogliato con :figli. I.A: ~l">ettano inoltre tante ql1ote suppletive quante so110 le persvne (li fnutiglia co1n1)resa. la JJ1oglie. Alla moglie compete solo la indennità minima J)erso11ale stabiJitn dalla legge. l!J718) Jn.rle·n11it<ì caro-viveri. -

(9719) Pe·n sion,i. - Dott. T. N. da F. V. - Con la nt1ova legge potrà riscattare i due anni di ser,-izio militare ecl i sei anni di studi-0 universitario. 'Si ·d ovrà pagare all 't1ilicio provinciale sanitario per t'lle riscatto, la . oruma di lire 6400. La legge no11 accenna a p~gn1ue11to rateale. I.Jiquiclerà la son1ma cli lire 4371 co1npresi i \ersan1enti volontarii, fè.ltti per lire 211::?. Si s11era che la nuoya legge

l' O sa avere sollee:ita applic.'lzione, rispo11dendo essa nel un bisog110 vivamente sentito dalla intera classe impiegatizia dei meclici. Doctor JusTITIA . T,iùere <loce'n .~e . r o oJ :;1 (!) :

1\.l clott. G. C., Rbb. nume-

I>er consegt1ire la libera docenza occorre inoltl'n~·ne do111anc1a al l\1inistero della P. I ., 1specificn11do se per t itoli o J)er esa1ui. Nel secondo caso dC:;ve .·\olger~i una t ecli, su tema stabilito da lla Co111mi8sione . ~i cleye sen1pre tenere l1na lezione lln·bblic<~, per · saggiare l'attitudine didattica del candidato, ed eseguire una prova })ra tica . l .Ja d-01nandn YU corredata c1alla i·ice,ru ta di pa g·an1ento clella tassa. La t f'si Ya •Stampata. P.

CONCORSI. P OS'l'I V.\CANTI.

R. Pref ettura. - J;a scadenza dei con corsi a posti di -ufficiale sauitnrio per 11 comuni (v. f;1sr . 29) è i1rorognta alle ore 12 del 30 nov. T1unnJ.\ XO (l~on ta) . Proroga nl 23 IlOY., ferme r0:-;ta 1H1o le altl'e c:o11dizio11i. :l\Io~oOLFO (P esaro) . Consor. A tutto lG i1ov. ; •lbit. 2002; L. 7000 fino a 500 !)OY., I.J. JOOO disag. resirl., doppio c.-Y., L. 3 addizion., 5 quadrienni dee.; ca v . proYYista dall' Aruru. consorz. Età limite 40. Chieclere annunzio. l\!ON'l'EFRA~co (perugia) . l\ tutto il 30 nov., I.J. 6000 e 3 quinq. decimo. due c.-v.; convenzione co11 i non corn11re.:si nell'elenco dei poveri, già esist ute e che il titolare l)Otrà confermare; abitazio11c. Il medico non deve avere impegni con la C. R. nè co11 altri Enti, i1è obblig·l1i <li serv. milit. trascol'so il periodo obbligatorio <li reclut.-'1n1ento. SerYizio entro 20 giorni. Cl1iec1ere a11nunzio. ROMA. Ministero d ella, P. I . Sono aperti 1 coucorf::r · alle Cattedre di clinica chirurgica e di anatomia normale a Sassari, di otorinolaringoiatria a Pavia. Scad. 30 novembre. ROMA. R. I stit11to <li Elett1·ote1·a1Jia e Radiologia J,J edica dell" U·n iversità. - Aiuto effettivo; vedi fai:-.:cjc. 41. Scad. 30 nov. s. CASCIANO DEI BAGNI (Siena). - Scad . 30 nov.; 3.i cond., resid. a I>alazzone, L. GOOO e 8 trienni Yentesimo, L. 2000 trasp., c.-v. ' 'ALL'ALTA (B e1·ga11io). Co11c1 . resiclenz. Val1' Alta-Frazioni .t~lbino; a tutto 16 noY. Ab. 4036 di ct1i circa 1000 pov.; km. 7. J.;. 0500 11iù L. 250 ogui centinaio dopo i l primo migliaio ~ino a 2000 e L . 350 oltre; c.-\7 • di legge; I1. 500 qt1ale uff. sani.; I 1. 500 mezzi tl'asp.; L . 300 spese ambulat. VENEZIA. Ospedale Civile. Aiuto nella Sezione Tubercolosi (sito in Isola di Sacca Sessola); J.J. 4800, oltre i11denn. residenza L. lGOO e indenn. c.-Y. I .1. 3UOO : Yitto. ~er,·. di gunrdi<l. 'J'itoli ed esami. Kon1i11u e confer1ua biennali. l~til li1nite 39. D ocun1. al Protocollo non oltre ore 17 clel 20 nov. C.:l1iec1ere ann11nzio. CASERTA.


1322

[:~KNO

IL POLICLTNICO

CONCORS I A PRE::\IIO.

lI'o:SDAZIONE Cons1. aperto presso la R. Uni,rersità di Roma il co11oorso fra i la11reati della Facoltà di ì\ledicina e Chirurgia a dt1e posti di studio della Fondazione Corsi. Pos5<>no concorrer\1 i coloro che documenteranno di a \ ere co11seg11ita la laurea medico-cl1irurgica in detta "C11iversità (la non oltre lln triennio solare dopo avervi frequentato i corsi per due anni al111eno; debbo110 inoltre u\er conseguito negli esami speciali e generali Ull<'l media di 24/30. l,e istanze per ammissione al concorao (in carta bollata da f J . 1) dovranno es.sere i>resentate ~ll Rettorato entro 40 gior1li a clecorrere <lal 31 ottobre; in es e i concorrenti do1·ran110 dichi<lrare iu quale bra11ca di scienza sperimentale o vrati<'a intendono perfezionarsi. Sono amme. si al co11corso aI1che coloro che vinsero i premi nel concorso vrecedente, purchè presentino n11ove 1nemorie ·o rigi11Rli. Cessa il diritto ad ulteriore confel'ma in chi ha g'oduto il premio per due anni. Il concorso seguirh a 1nezzo di una o lJiù me.morie originali, cl1e i concorrenti dovranno consegnare in Rettorato non più tardi ·del 30 gi11gno 1923. Il concorso sa rlt deciso e11tro il n1ese di àicembre 1!>23. Il pre1uio, di L . 250 mensili, dura otto mesi, a cominciare dal 10 gennaio 1924. Il godime11to del IJremio è incon11)atibile col godimento di altri premi e con gli uffici di ai11to, assistente o tflcnico e simili i1egli Istituti t1niversitari o d'i11.: segnante di qua lunque grado i~le scl1ole pubbliche o IJl'ivate. È

FOXDAZIO~"E

aperto l)ress<' la R . UiliYersità di Roma un concorso a un premio della Fondazione Colasanti fr~t i laureati in medicina e chirurgia nella stessa Uni,Tersità durante l'ulti1no quadriennio s<=ol~t­ stico e che Yi a bbiano ,seg·uito l'intero cor.so Uni' ersitario. Domand a entro 30 gior11i dal 1° novembre. Il concorso seguirà a mezzo di una o più memorie originali a stampa, trattanti argoruenti di farmacologia s1)erimentale; esse dovra11no essere consegnate nel Rettorato non più tardi delle ore 17 c1el giorno 10 giugno 1923. Il c-0ncorso sarà deciso nel mese di luglio 192-!; il premio sarà di L. 1200 (milleduecento) e Yerrà pagato al vincitore in otto rate uguali mensili pos ticipate.

Il S. :r ene11te medico di complf\111ento Di Tullio Be11ig110, con R. D. 24 ago$to 1922. è stato insignito della medàglia c1i bro11zo ti.ella Sanità p u bblica r>er benemerenze acquistat.e durante la epidemia influenzale 19153-19 nella prov. di Cosenza. ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

Il l)l'Of. dott. Turtur, speciali-sta otorinolaringoiatra dei Fa:te-Be11e-Fratelli, è i1ominato cavaliere ufficiale dell'Orcline clella O-Orona d'Italia _ Pure recentemente, su pToposta del Dil.'ettore genel'Hle della C. R. I., ,-~niva insignito della meclaglia d'argento al merito, per be11emerenze di ser , izio nella zone. di g11erra e territoriali. Jl prof. G1.1sta vo QuR relli, medico IJriruario dell'ospe<la le S. Giovanni e della città di Torino, è 11onlina to gr<tncl'ufficiale nell'Ordine clella Corona d: Italia . 7

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infettive in Italia. Jl ose cli A.go.sto 1922. 31 lugllo 7-13 6 a gosto agosto

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75 175

67 109

84 1841 73 1741

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\Tajuolo e vaJoloide . . . . . T ifo addon1inale . . • . . Difte1·it e croup . .

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323 718 370

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95

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389 956 380 942 455 116.t

83 127 108 143 122

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Oon R. Decreto 2 ll1glio 1922 è stata conferita la medaglia di bronzo al valor inilitare Rl professor dott. Carlo Alberto Crispolti, con la seguente motivazione : « Cri~polti. Carlo Alberto, ca1)itano medico di complemento 1° Reparto so1neggiato Sezione Sanità Tr11ppe l-311ppletive IX Corpo d 'A.1mata = «Sotto violento bombardamento che produceYn perdite di personale, di quadr11pedi e rovine di materia le, con ammil'evole prontezza, serenità, intre1Ji<lezza ecl energia, pro,ryedevn allo sgombero

461

FASC.

e alla salvezza dei i1tu1H:~l'o~i feriti degenti nei posti di medieazione, ec1 esegt1iYa quindi pericolose i·icog11izioni, per cel'care località adiltta a E;iiStemarvi il proprio reparto, <:be l)l'Ontamente e sotto il fuoco nemico trasferiva, in moclo d.a metterlo subito in grado di ft1nzionare nnovamente. - Col cli Lana, 8 agosto 1915 ».

COLl SAXTl.

È

XXIX,

1\Ieningite cere-

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bro spinale. .

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Dissenteria •

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Tifo petecchiale. • .

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Colera a s iatico

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Pes te bltbbon .

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[ •.\~NO

XX I X,

FASC.

46]

. 1523

SEZIONE PRATI CA

NOTIZIE DIVERSE. Corso di perfezionamento In Igiene. Avrà luogo dal 10 gennaio al 10 marzo 1923, nelristitt1to cl'Jgiene della R. "Cniversitit di Roma, per lat1ren ti iu ~Iedicina e Chirurgia, ed eYentt1a ln1ente per la11rf>...a.ti in "\~eteril1a ria, Chimica, Ol1imica-Farn1n cia e per <.liplo1ua ti in Farmacia. Il corso sarh s-\rolto tenen(lo conto <.lei prog rammi per gli esami di concorso a i posti <.l i ufficiale sanitario. rl'aR&1 <li I1. ~00.30 e so1>ratasse. Le iscriziobi si rice'ìono fino al 9 gennaio, ed essendo limitato jl i1nn1ero <.lei i>osti clispo11ibili, le amrnissio11i a vra11110 luogo secondo l'ordi11e cli pre'Sentazio11e delle domande. 1

di~cu ~sione

che seguì l)àrteciparono l' on. SalYia, il prof. Sturzo, il prof. Le,i, l'on. Foà, l'on. Ca1>ai:::so, jl prof. J emma , il prof. Tro1'leano. ron. Ca8!?ttano, il sen. Pironti, il sen. iraolo. Si stabilì di dividere il lavoro <.lella · omrnissione in Sottocommissioni. Le Sottocommissioni tratteranno i seguenti argomenti: Orga,ni ceritra l i, p,·ovin,c;iali e locali veJ1

la protezione e l' assiste,n za dell' infanz·i a; P 1·ote~·ion,e e assisten,za cl el le 1nadri d1trante la gravi da·nz.a, i l parto e i l vuerver'io, clelle madri 111bt1·ioi. e aeiia prima in.fan.zia ; P1·otez'ione fisica e 111oral e(lell'infa;n,zia; Prote.:·ione e assistenza di catego ,rie8 peci<tli del l ' i11fa11,zia (fa.nc·i u lli ma terio l11z en t e e

1nora,lrriente abbandonati, dPfiaien·t i e ano1·rnali, tra via ti e deli·n qu e nti). 1

Scuola Medica Ospitallera di Roma. stato stabilito il programn1a dell'anno scolatico 1922-23. Gli intere.·~a ti potranno farne ric:l1icsta alla Seg·reteria d'ella Scuola ::.\leùica Osvitaliera - !{orna, Policlinico Umberto I. È

Assemblea della Confederazione delle Opere antitubercolari italiane. I l 25 ottobre, nell'aula della Clinica ~ledici\ i11 Firenze, ha a vnto luogo l'as. emblea clei rappresentanti le opere antitubercolari ita liane per la uomina del Consiglio direttivo della Confederazione, sorgente con rinnovate 'itali energie . :f•resie<:leva a lla seduta il senatore Foà e fungeva tl<L segreta rio il àott. Della Seta. }Jrano anche J>resenti: il vrof. ~ ich1,-o (Fj renze). il prof . .A.l>ba <To1ino), il prof. Diyestea (Siena), il prof. ~len ­ <l~s (Ron1a). jl prof. Pnlomba (Roma), il sena tore Pa~ca le (Napoli), il prof. ~--ugiuoli (Vero1ia), il dott. Roatta (Firenze), il dott. Bocchetti (..lnzio), il dott. Botti (Napoli), il dott. Bianchi11i (Gareggi) e molte dame che c1il nno la loro profi<.:na 01:>era contro la tubercolosi. Dopo vivace discussione, si è proceduto a l.ùl votazione per l'elezione del n11ovo Consiglio che è risultato cosi composto: IJresidente, 011. clott. Pnolucci, medaglia d'oro, deputato al Parlamento; vic~-presidente, prof. Abba (Torino); segretario gel1erale prof. Mendes (direttore del San.a to1jo Ce' . sa re Battisti della Croce Rossa Italiana) : Co11siglieri : prof. Fagiuoli (direttore primario Ospedale Civile C''"erona); prof. \·ittorelli (Ge110Ya); l)l'Of. Facchini (Bologna, prin1ario 0&1)eàale T11bercolosi); prof. Roa tta (direttore Dispensario Firenze); IJrof . Signorelli (direttore Dispensario Roma) ; dott. Botti (Napoli); prof. nlanfredi (Palermo) ; prof. Binaghi (Cagliari); prof. Cam1)i Càliln no); prof. Cris tofanini (LiYorno). Il prof. senatore Foà r>roclamò gli eletti e{l a lui rivolse simpatic11e e -cordiali parole il prof . Divestea.

:Per l'assistenza e la protezione dell'infanzia. Il 26 ottobre si ndu11ò al l\iinistero òell'Intel'no la Commissione R eale nominata recenten1e11te per lo studio dei prov,-eclimen ti legislativi a fn Yore dell'infanzia e specialruf>nte c1ell'infa11zia abbandonata. e senza alcuna protezione. Presiedeva. 1.on. Fumarola. il qua le tenne u11 elevato discorso ; parlò anc:he il sen. Sal,ia . Alla

Del1a Sottocommissione fanno parte autorevoli sanitari e varie signore.

Scuola professionale per infermiere. l .ia Rezione Lombarda dell'Associazione Nazio-

nale tra Infermiere ha patrocj11ato l'istituzione ùi t1na Scuola, professionale p er iJtferrniere, retta c1 a lln Comita to autonomo e costituita in forma chene permetta la frequenza a un g·ra11c1e i111mero di giovani. . La Scuola S\olgercl i suoi eor·s i in due anni. enel priru 0 anno le lezioni sara nno disposte in m-0do che vi possano a ssistere anche le allieve di alt1·e sc11ole (Nor111ali, Classiche, Tec11iche), guadagnando co. ì t1n a11no di tempo. In questo modo la giovane cl1e esce da lla Sc11oln. Normale o dal Liceo o dnll'Istituto Tecnico, si trova già avviata verso il diplom:l d'infermiera, professione alla quale potrà e,·,:::ntualmente dare la preferenza vista l'attua le difficoltà per le inseg·nanti di tro,·are i1n)Jiego. Ta11t<> la Scuola quanto i Cot'lsi avranno secle presso i Rlt. Istitt1ti Clinici di Perfeziona mento· cli 1'riila110 il cui ap1Joggio ed aiuto accrescono alla sc'U-0ln stessa serietà ed importall7Al.. Il Comitato delltt Sct1ola, in unio11e con il Oon-· siglio della Sezione I.i<>mbarda dell' As~ociazione Na-zionale Infermi.ere, raccomanda vivEJ111e11te cli far co11oscere alle gio, nni di su1>el'iore cultul'a la nuova ScuoJa ed i va11taggi inateriali e morali checlalla nuova professio11e esse potranno 'trarre per sè e per l'uma11ità . 11 Coruita to, pl'esiedut-0 cl'a 1 se11. prof. L11igi 1\Iangiagalli, è così formato: comm. prof. C. Cattaneo, cornm. prof. L. De,·oto, Dom1a ...'111nita Cerr1ezzi, Sig.a :\I. Cossy-, rogel, Rig.a I.J. Koelliker, Sig.na Poss. Chiesa, Contessa Terni De Gl'egory, Sig.na M. Valenzcino. Rivolgersi per iscrizioni e sebiarime11ti a ll' Aooociazion-e Nazionale I11fern1iel'e - Via S. Paolo, 10, . p . 20 - J\1ila i10. 1

1

Raccapricciante fin e di un medico In Russia. I giornali recano che il clott. Kryloff, da vart anni ilirettore (lell'I stituto Pastet1r della città 'diSa1nnra, chiamato (l'11rge11za a visitare un infer1no non fu più ' 'e<:l nto ; in seguito a ric-erche si . ' votè scoprire che era ~tato t1cci o e mi}ngiato; lo· scheletro fu ritrovato entro una botte.


-:91.

IL POLICLIN !CO

.1 "-'·' - '.I:

R~-lSSEGNA •

.f uurn . 1t nler. jjJed. Assuc., 12 ag. - J-. .A . G.\ HDXEH. '.re11ùe.nze socialiste in n1edici11a. - L . .J. P o1,1.0CH. ~Iovimenti 1nuscola ti accessori nella. pa · l'<llisi del deltoide. J>a tliologlca, 15 ag. -- R. l'OHOELLI. Jiemosporosi cuta11ea: dimostrazione d ella l1en1is1,ora i1ei teHs uti. - E. HANOl-IlERI. Ricetche sul complement0 e1noliticu nell'uomo. l+-io1··n. d·i OZ.in. j}Jed., 10 ag. A. Ros. 1. Sulla forma del cuote l1J n,1 110. - C. llARIN1!;TTI. S11lla uefrosi Jipoidiea. J 1ancet, 19 ag·. - A. "b'. I-IE:-:s Jnfiuf'n za clella luc,2 t:nlla 1>rofiiHssi e cnra del 1·aehitisrno. - C. U. IIE.\IJD. ,. aloré cleg·li e~ercil'.:i respira torr. 1

-1

XXIX, FASC. 46J

cerali te e1)icleu1icn - . F. 1>0BTEH-)l1I,LER. I/esercizio nell::t. tube1·eolosi <.ln l punto di. Yista netll'•)-

DELLA STA1'lPA 1'IEDICA.

fJeu,tsohe ilfetliz. Yl'ochc·n s:, 18 ng .

[ A~!\O

FtiRBRIXGEn.

l{icerca ·d ella J)it1ria secondo Do1rné. - W. KH.\ tTS!': . Sul t1·attamento cl1il'urgico dell'ulcera ga-,trica e duot1en Rle. . 'pitalul, lug.-ag. ·- CL "Jl.\Rl~Esco e DnAG.~NEsco . Sinùroll1e bl1lbare co11secutiYa a tt1rbe della circolazione d<l tron 1boarterite. Jtevue _\Te!t1·olog., gin . - Resoconto della Riu11ioncJ nel1rologica del 2<: giugno. .. /r1 U1THtl .cl1n. llfed. Jl ssuo., 5 !lg. E. D. CHIP~L\ :~ . ~ecc8. ·ità e con11)iti della dermatologia. C. v·oEGTLI~L I .1in1itazioni della n1el1icn7-ione cndu,~enosa.

J/ C(li.z . .J(liriil.~ , 2U ng -

E. l~R UUSOTI. L'esame della co"ti tnzione (; Ja c1ottri11n della i>e1·sonaliti1. .l\ ifor111 u, li ecl.., 21 n g. G. J).-\ST.\LDI. Del linf<1~rr.a nu loma maligno. .... .Jour1i. d. P1·atiC'iens, l!") ag. - :'..\1AHI!'AN. l .1a bronco polrr~onitc nc.) lla 11l'irua infanzia. l'a1·is Jléd., 5 :lg;. - Xnru<:.>ro s ulle malatt1e dei reni e delle vie uri11al'ie. '

ARCHIVI.

,,r_

_An1er1c. Jò urn . of il /cd . F;ciences, ag. 1)1~ P. Ix Lo"·· T.1n mi1%<l e la digestione. - I. , , .. 1-l:ELD Il gastrospaisn10. .A. O. ' 'rILEX. KY. I Ja n1ig liore tecnica per Ja gastroe11teroston1ia, determina tn dai risu lta ti funzionali. - nl. D. 1\1c );EAL. Glandola s~sso a le 1uaschil~ e creatiliu1·ia. - G. J. Er:RIGHT. Dj~1gnosi c1iffere11ziale dell'~n-

mu ~cola1·e.

.t1.1ne·t . ,f olfrn. of () bstetr. (/,. Gynec., ag. - S. Il. GEI8T. Digitalizzazione preoperativa JJer ridurre le c-0mplicazioni })08t-operative . - A . F. R. AN- ·DEr.sF.;!'L Sinton1i g·a~trici riflessi nelle malattie ùegli or 0 ·nni pelvici fe1nwinili. - G. C. H. ~l<.: PHEETERS. J>revenzione delle ·s triae gr a vidarum, della cliastasi dei n1t1scoli retti, clella visceror,_ tosi •e della ptosi n1ammillare in gtavidanza. Nederla1idsch Tijdscllrift voo1· Genee.<;lcunde, 1922, n. 10. - J . :i\I. Ro111aouTs. La sindron1e di Parkinson nella encefalite epidemica. J . VAN .t\S~F;L'r . Tre casi di intossicazione da i1eosa Jvarsa11. Id., n. 13. - P. C. I\.ORTE\\"EO e U . G. B1JLS:O.IA. Ricercl1e cliniche e :armacolo.g iche Hu l cl1ininoenfisol. - .J. Gouns:hrrT. R apporto fra ricambio clei liJ>oidi ed ane1uia en1olitica . I <I., n. l--1 . - B. PL.\TEKGA. Protezione del neonato l)l'en1at11ro. - IJ. Bonrr. Deforn1itiL co11genite e teoria d ella fetnlizzazio11e. - A. PEuTz. AppliCè:1zio11i cliniche ,d cl siero tripanosomicida. Id., n . 14. - ·.r. S. OuoE~L.\)TS-I-I ooK )IA. Diagnosi e l)rogno8i dei Yizii cardiaci congeniti. J. l~OEXEX. J,n legge biologiCTt cli Arneth e l'eziologia de lla rachitjde. - J. SoIIAAP. I/even tratio nell'ernia {liaf r:l 111n1n t i ca. . 'ri1iali d'Igiene, lug. - 'l\ P ONTANO. Ti1)i d i l)lleumococchi il1 I tali~1. -- F . NBnI. J;e basi scientific-he della profìla ssj n 11ti tubercolnr-e. . L1n1iale8 de "!lléd ., lng. - l\I. 'L ETULLE e F. BEZANco~ .. . La pnt>umonite <1isseca11te necrotica. - A . RADOYICI. La semeiologia c1el riflesso palmo-mentoniero. ,.\.nn. à·i Oli 1i. Med., l .") mag . - U . TJO:àlBOSO, V. S1RAQUS.\. Sl1l m e tabolis1no dei g r assi. A. CALDERONT, G. 1)1 1\'L\CCO! . LA l\1E.XDOL~\. Ricerche sperimentali sulla fagocitosi. J ourn. of Nervous (JJ}td Men,tal Disease, luglio. A. WHI'l'E . T1~nde11ze, sviluppo, rapporti della psìcopatologja_ - C. A. NEY~1ANN e r.J. HEK'IOEN. Precipiti11e e li~J. aracnoideo. - SrnANICHI l{ITABAYOSHC. Il plesso coroideo nelle malattie orga nlch e cerebr. e 11ella schizofrenia .

°''r·

Indice alfabetico per mate1--ie.

Pa g. _.\ rt1'ite : trabocchetti cliagnostici . )) Bibliografia . » (Jalcio : azione d i ure tica <.lei . ali cli )) l'OD~i ca epidemiologica • )) Erite111n polimorfo . Fr . . mito idatideo i11 mnl<l ttia no11 icln)) t i.ùea. )) ~11ern1a ifìlitico · co11tagio. it~t )) X~Yriti vegetativ\.! )) ù1-to1)ec1ia : co11gresso

1{01n;t. lf.J22 -- Ti1). ('artiere Centrali.

1300

151:1 J .)J H . _. l:J'>•) ] 302

_

1307 ] :)20

1511 1514

Polmone : l'e'"'ezi Jlle per infezioni su1)Pag. 1512 purative )) 1520 Sonno : bisogno nei bambini )) 1518 Tubercolo .~i della cintura J)eJYica )) 1518 T11bert:olosi dell'ilo . • )) 1518 Tubel'colosi : reazioni cuta11ee . '\TE:ne sperma ticbe : resczio11e : iuocli:ficazioni indotte nel testicolo e nell'epi)) 1501 cliclimo •

r..J.

Pozzi, ed. r esp.


Roma, 20 Novembre 1922

ANNO XXIX

Fase. 47 ·

fondato (lai professori : GUIDO BACCELLI ·- - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: J>RoF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. La vori originali: .\. ()hiasseriui: 'tudi speri n1eutali s ull 'idro· q:f alo. Osservazioni cliniche : C. 11amol'ino : Alcuni casi di yaccino· rl~r 1nie da contagio ùiretto. Ap11arec"hi e strumenti nUO'fi: G. Capuuni : L ' uso dell'ol:isigenl• n1•1la prin1a introd uzione ttel pneumotor ace artificiale. Note polemiche: O. Sighinolfi : Sulla R oentgenterapia del c;ir · ··inonta della. ' 'escica. Medicina sociale: O. Dragotti: Come può diminuire la n1or ho,.,ità dei f errovieri. Sun ti e rassegne: G1NEco1.oc; r.,1.: Sir edey: Diagnosi precoce del 1.'all cro uterino. - NHU R OLOGI A: A. Gordon: L'emiplegia cer ebrale progressiva. nenni bibliografici. Accademie, società m ediche, Congressi : R. .Accademia. meùh:a lli Roma. R. A.ccadem ia delle Hl'ienze 1'Ied iche di Pa· leri no.

,,.,lte&à rllena&l. -

È vietata la riprodu.W~ di essi sen21a citarne la fonte.

atrtHI di

à(

LAVORI ORIGINALI. R. •

l ST!T UTO DC CLINICA CHIR URG I CA

DELL'UNIVERSIT."- DI RO~IA

f) i r ettor e : p rof

R. Ar,ESSANDRJ.

Stt1di sperimentali sull'idrocefalo. Nota I. dott. ANGELO CHIASSERINI Llocer1te-cl1irurgo a iuto degli Ospedali. La patogenesi dell,idrocefalo è s tata in qu es ti ultimi a nni oggetto di studi importanti. Facendo seguito alle osservazioni a n a.toxnol)a tolog ich e di idrocefali. parziali , i11 cui furo110 troYat e ostruzioni neoplastiche, o i1lfiam1natorie, o par3.ssitarie delle v ie di com11nicazio11 i o di d eflusso del liq11iclo cerebro-spinale, r1Jc11ni AA. hanno t entato di riprodt1rre questo tipo cl1idrocefalo s p erime:n.t almente. Di essi va ricorclato r)rincipalmente Dandy: le sue ricerche sono n1olteplici e originali, i risult ati conseg11iti notevoli. Egli h a potuto ottener e nei cani tipi vari d'idroce falo , ostr11endo, u 'il canala cli Silvio o lln for a rne interventricolare; o provocando la formazion e di ade ren ze intorno a l m esencefal o ; o allacciando l a gran de ve11a di Ga leno vicino a l s110 sbocco nel seno r etto.

Appunt i per il medico prati co: C .\SI S'l't l' A : A sce s~o fibroso d el fegato. - Ten sione dolorosa dell a cil:>tife1lea senza li t i a~j biliare. - L ' itteriz.ia. n el neon ato. - TERAPIA: L a cura delle follicoliti della barba. - I Gt EZ\E: l pericoli delle vivande con crema e Ja lor o profilassi. No'l'1·: 1>r ME DICIX.\ SCIE:-\T IFICA: W. Roux: Causa e condizioni, legge 11aturalc e regola. - Pos·rA DEGL I ABB QNAT C. Nella vita professionale: P a rtito Sa11ita rio e candid ature di classe. - Per la celebrazione del ?l(ed ico ca duto in guerra. - Risposte ~ questiti e a dom:\nde. - Concors i. - Ko1nine, promozion i ed oooriftcen7.e. Notizi e diverse. Rassegna d ella stampa m edica. lr.dice alfabetico per m a t erie.

lavori pubbUcati neZ POLICL.llOM ~ ia. pubt Uca~ d t su~ t~

.. \ll'infuori cli quest't1l tim o tipo, clov11to all una produzione aumentata di liqt1or, gli altri sono idrocef a li da ostruzione. Ed ancl1e i1ell'uomo la maggior parte deg·l i idrocefali sarebbe da ostrL1zioJ.'1~, si n, cl1e qt1esta abbi a sede a l ivello d elle comt1nicazioni interventricola ri, o d e i ventricoli co11 la g r and e cisterna cerebello-midollare ; sia cl1e si trovi fr a cp1esta e le c iste rne bas ali anteriori, e la esclt1da dallo spazio subaracnoideo cl ell e ci rconvoluzioni , ove si verificherebbe il m ag·giore riassorbim en• to del liquor. Ai plessi coroidei sarebbe esclt1sivan1ente · devoluta la secr ezion e d el liquido cer ebro-spi11ale ed inYero l a loro asportazion e coi11cidente' con l'occl11sione cli 1111 for a rne i11terYe11tricolare n on è seg11 ita clall'ncr nn111lo ct1i liq11 or nel ventricolo esclnso. D aridy l1a pot-11to n11cl1e applicn 1·e, con i10· t~vole successo. qt1 este st1e vecl ni.c, s11 a1r11n·i ba1nb ini soffer enti d 'i rlr ocef nlo.

***

I n 1111a prjma serie di l'icercl1e, eseguite nel 1921, 110 cer cato Lli ostr11ire l'acq11edotto cli Silvio del cane, introcl11cendo,;i dei bat11ffoli11 i t1; ' garza o delle lJaJline di i1n rnffi11a. I.a t ecnic a adottata. dopo varì t e11t.atiYi, fu la seg·11e11te:


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POLl CLl::\lCO

..\nimale in decubito pro110; n a r co::;i _et er ea. I11cisio11e 111ediana 1ong·itudi11ale delle parti i110lli, d.alla l)rotuber anza occipitale esterna Yerso la 11uca per circa 8 cm. Divaricando c1n 1 forza dai due lati i mt1scoli della nuca, dnpo sezion e del rafe i11ediano, e ùistaccando });;trte delle loro i11serzioni alla squan1n1a occi1)itale sotto la lJrotuberanza, si scopre 11r1 tratto di osso e lo s i asporta. La breccia otte11uta, i)resso a l)OCo circolnre, gra11de circa ":! cm 2 , deve i11te1·es ~ are i Il bas ·o il lll a rgi11 e })osteriore tlel for•tn1e occi11itale. Non deve esser e tr9ppo estesa l ater nl111ente, })er e'ritare gravi e111orragie ,·e11ose. I11cisa la dura, appare 1111 tratto della f accia superiore e del margne posteriore del cervelletto. Questo viene delicatamente sollevato, in n1odo da tendere la tela coroidea del 4° ventricolo, cl1e, a sua volta, è incisa. Il pavimento del 4° ' 'entricolo è così es11osto, ed una noteYole q11antità. di liquor f11ori esce. Rapida.m ente ur1 batuffoli110 di g·arza, bag·11ato di solt1zio11e sali11a norn1al e calda, è SJ)into con la pur1ta di una sonda , }Jiegata qnasi ad a11g·olo retto, e attamente lt1ngo Ja li11ea mediana, sfiorando ap1)ena la superfici e ''e L 1tricolare, ,rerso l'innanzi per circa cin. 1 112. I l se11so di resistenza, cl1e s 'inco11tra, denota cl1e il batuffolo s i è in11)eg·nato nell 'acquedotto di ilvio. La sonda. è a llora. ritirata, e la s1)atola tolta. Il cer,·elletto s i riadag·ia sul b11ll)O. L a (lura n o11 viene suturata. Ril.1r1ion e d elle })arti 111olli. Ho tent1to ~a dare qualcl1e cletta.glo di tecnica. Ciò l1a la sua i1n1)ort anza a ll cl1e in t:lli l'lll'gia s1)eri1nentale. L'emorragia ' 'enos a, ql1a1cl1e , ·olta assai notevole, cl1e si provoca SJ)inge11do la r esezione o'-C sea un po' tro1)J)O lateralm ente, l)UÒ essel'e co11trollata con l)ezzetti di n1uscolo o i11eg·I io ~0 11 l)araffi.11 a 111olle. Il pericolo 111ag·g·ior e consiste 11eJlo spingere il })atuffolo di ga1·za non e~otta111e11t e lungo l 'acquedotto, penetrando inYece nella s ostanza cerebrale, o nello ~pingerlo tro1)po it111ar1ii \ 1 erso il 3° ventricolo . ..i\.11cl1e nei ·casi i11 cui nessuna l esione della fossa ro111boidale, o del cervelletto, o dei i) e<11111coli ce rel)ellari si è ve-r ificata dt1rante l'o11erazio11 e, l 'anin1ale, appe11a lil)erato dai lega 111i, trova ·i in stato di l)rofondo abl)attim ento. Ql.1esto s' inizia con la es1)osizione della fossa ror11boidale e co11 l 1abbonda11te ft1oriuscita di liqu or: da qt1esto n10111ento la narcosi l)ll Ò essere tralasci ata . Do1)0 qt1alcl1e ora (talora clopo 1/2 giornata) 1·a11ima le torna a reagire i1or1nal1nente, o mo~tra segni di forte eccitazione. L a maggior p a rte degli a11in1a1i è in orta nel-

l e J)l'i111e cl11e sétti1nane. In alcu11i casi l'esit01 l ct<Lle era facil111 e11te ti}Jiegato dalle lesioni cer ebra li prodotte dt1rante l'operazio11e. In nltri. il })atufiolo rli gal'za, forse trop1)0 ,·oll.11ni110so, si t rovA. va., o n ell 'iter, o nel 3° ventricol o~

1', 1( ~ . 1..' ".

e lioYevn n ver c. ·e rcitn'to 1u1a notevole c.:n111ll l't'S ~ io1 1e ~ttlle st rutt11r e lirt1itrofe. Ne i casi di q u est ultirr1a categoria esisttYa 111ul dilatazione cli var io g rae,lo del 3° ventrico lo e dei ventricoli Jat e rali (fig. 1) n11 i101 e' 1ole g rado d iperemia clella osta11za cerebral e, e talora delle emorragie 11el 3" V ( Jll 1 icolr.. Solo ilt tln caso l'a11i· .. m a1e vi sse abba~ta11z a. a lu11g'(); e:..;~o f11 sacrifìcato dopo tre 111esi. I1. 1

1

1

1:11'I•·

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cru est o caso il bn.tuffolo cl i g·a rza., sp i11 to ·traverso la J)H rt e p hì ventrale dei p ecl L111coli cc-r ehellar i, era i1e11etràt.o verso l 'estre1no a 11te1·iore dell'acqt1edot to, cl1e i)erò 11on occlude,·a co t11pleta111er11.e. Si i1otava solo u11a cliscretrt dilatazione del 3° ventricolo (fig. 2).


XXIX,

[ ..\NNO

FASC .

.t7]

SEZ IO~E

L 'a11i111ale, corue lll1ico si11ton1n., aveva prese11ta.to lJll fort e ottu11climento, ed una te11denzn a vivere solo. ~i\.11cl1e i11 questo, co111e in molti altri cani, avevo notato, i1e i l)l'imi giorni do1)0 1'01)erazio11e, llll i)eriodo tran itorio di agitazione n10toria disorcli11ata. l)ai ris11ltati di q11esta prima se1·ie di ricercl1e credo si i)Ossn. co11cl11dere: 1° L' occlt1sio11c, 1)el' i11ezzo di cori) i estranei, dell'acq11edotto di ilvio nel ca11e è l)OSsibile, 1na i·a1)1)resenta urt intervento n1olto grave. 2° La . l) e rdita i·npjcla e aJ)bo11dante di liql1ido ce1'ebro-~ 1)i11al e da sola, o insieme co11 la es1)osizio11e all'aria dei centri della fossa l'0'111l1oidalc, ca11sa lltla de1)ressi on e profo11da, 1na teansitoria, delle })rincipali f11nzioni delra11imale. 3'' J.. 'occl11sio11e dell'iter cor1duce rapida111ent c ad l111a <.lilntazione dei ventricoli laterali e del 3? ve11tricolo; l a dilatazione può es~ere li1nitata a q11e~t',1lti.n10 se la occlt1sione è inco1n1)leta.

OSSERVAZIONI CLINICHE. R. I

T IT CTO

nr STl·nr

OPERlORI

or F IRENZE.

CLl~ JCA

DER:.\IOSIFILOPATJCA di.retta dal lJrof. CELSO PELLIZZARI.

~i\lcuni

casi di vaeeinodermie da còntagio diretto. (1)

Dott. CA:l\-IILLO RAl\IORINO, assistente vol ontario.

I.a relativa freql1enza con la quale in J)OCO piii1 <li un mese abbia1110 potuto constatare a lct11l i casi di vacci nodern1i·e localizzati in diYer e r egio11i del corpo c i permette con la <le$Ct'izione dei casi sottorir>ortati di fare qt1alcl1e co n s iderazion e cli indole pratica cl1e r1on è <lis util e re11cle r e cli p11 l)])l ica rag·ion.e. 1

os~E!l\..\ZIO~E

I. - 1 l g·il1gno 1922. T ani Anna, da Ga1lia110 (Tosc ana) , di anni 57 maritata con tre figli sani. No11 11a n1ai subito vaccinazio11e a.ntivaiolosa. Riferi sce cl1e in ca a era abituata a custodire e a dorm·ire insie111e ad un JJiccolo nipote cli 12 m esi al q11aJe i11 qt1esti ultimi g·iorri1 i era s tata praticata la \ra.ccinazione con tre scarificazioni , delle quali l111a sol a d ette esito positivo Rl 12° g·iorno dalla )noculazio11e. Il bambino febbricitante durante l'evoluzione della l)U stola vaccinica riori lia 1nai portato fasciatura al braccio in11e.-tato. Da tre giorni la l)aziente, che riferisce di e~sere stata se1111)re ])ene, si è accorta di un e11so di b1·uciore Rila 111i11zione e della com(1) Con11111icazio11e f<lttH

a ll'Accade t11ia I\Iedico-Ii'isica Fiore.i1·t i11a il rriorno 13 ll1g·lio 1922 . ...

PRATl C.\

1527

l)arsa di ele111enti })11 stolosi a l la reg·io ne vulva.re. All 'Es. Obiett. s i nota presenza di vescicop11~tol e rotondeggia.nti e 111argini i11etti a picco Sl1lla mucosa con i1etta 01nbellicatura centrale., di colorito bia11co-giallastro, molli al tatto , d1s1)oste· simmetrica.mente s ulla faccia interna delle grandi labbra, })iù grandi a destra che a si1~i stra. Altre vescico-pustole giallastre rigua l 1 a quelle osservate sulle grandi labbra, ma !)ÌtL piccol e e delle quali alcune rotte, secer11e11li pus denso giallastro ~i nota110 su I l a muco. a del cana le va.ginal e . Tt1tta la reg·ione vulvFtre è l ep;g;er111 e11te infia1n111ata e arrossata. Un'aJtra pustola ·vaccinifo1·111e si riscontra 11L1 a faccia antero-inter11a clella coscia J): i1ellfl. 1··eg·io11e del triang·olo di Scar1)a. Il contenu.to delle ve·s cico-pustol e divie11e i11 tetzn o quarta g iornata opaco, purulento : l 'elemento si trasforma francarne11te in pl1· stole con ombellicatt1ra centr ale corrispo11de11te alla s udd.escritt~:t ombellicatura, cl1e dà all'ele1nento l'aspetto tipico dell a l)Ustola vaiolosa. Nel decorso, be11ig110, si forma crosta cl1e si s t acca in breve ln.scian.do a l di sotto sulla n'l.11cosa <lelle abrasjon i a. bordi inolto netti, quas i a starnp ino {l efì11enti i })ordi degli elementi primitivi. l'ali abrasioni : i va.nno ra1)idamerlte r iepitclizzan(lo j11 modo cl1e in 9a gior11ata di degenza la malata esce g·uarita dalla. clinica.. L 'esame microscopico del ptls raccolto <lagli el en1enti pt1stol osi è negativo dal punto di v ista batteriosco1) ico. OSSERVAZIONE II. - 16 gil1gno 1921. Calvelli. L a11ra, da Firenze, <li i11esi 14·, nata a t~r1ni11e da g·enitori sa11i: non è stata vaccinata. La 1nadre riferi ·cc cl1e 11n fratellino de.Ila IJiccola i11ferma cli nnt1i 3 e m .ezzo è stato vacci nato quindici gio i 11 i or sono con cll1e scar ifica.zioni. cl1e l1a nno ùato esito l_JOSitivo. Jl bambino vaccinato, col bracci110 11on CO · pe rt o da f asciat itra 11a do1·mito nello s tesso l etto con l a paziente, la quale da circa 7-8 giorni 11a i11co1ninc ia to a p1·esentare l::llla i·ima palJ)ebrale inferiore clell 'occl1io D . 11na piccola l)lt~toln. g·ialln... tra diag·nosticata p~r orzaiolo. ),'el emento er11tti vo è andato l)erò rapirlan1en.t e a.un1enta11do ed est.end.endosi fino acl a s111nere ir1 estensione l'aspetto attr1.ale. ·All' es. obi ett. s i Ilota t11tta la regione orbitale arrossata, t1tmef atta: il bordo r>a l pebrale inferior e s i l)resenta giallastro e come rict»· per to da vescico-p1l st0Ie confl-nenti a bol'di policiclici irreg·ola ri. . All'a11ertura delle l) al1)ebre s i notano l)it1 n et.te I e vescico-p11sto 1e d elle q11a li. alcune a})paiono rotte e 1Mcia110 i.ntrave~~re il fo:i<lo abra s o ricope1·to cl~t l)llS d.er1so, g1a ll n~t l'o , fìoccoso. Tt1tto i.l bordo J)al1)el)rale è 11lce 1nto e ricol)erto da $ecrezio11e i11uco-rn1r11le11.ta. . . IL 1-irizie:i1te ha. abboi:d~te l ac~· u11az1on~ . . l r1ota acce11tuata l)O l1n11croaden1a cer,ricale i1re- e retro-n 11ricola.r e . L 'esan1e delroccl1io eseg11ito llel t111·no oftal111i co d ell'Ospedale ' 1 es1)ncci (pl'of. l:>a1)arcone) llè1. cli 111?strAto in_tegr~tà. del ])u lbo . B11Zét a lc11na 1·eaz1011e con~;1t111t1vale.


1528

II. POLICLINICO

Decol'so abbastar1za ra1')ido : la zona palpebrale pervasa da vescico-pl1stole confluenti si trasforma rapida mente in 11na g·rande pustola allungata presentante tre ombellicature corr:iispor1denti ai primitivj ele·menti vaiolosi. In sa giornata cadono le croste ~ resta una unica abrasione cl1e ::,i epitelizza rapidamente con r estitiitio ad integriim della rima palpebrale. L'esame microscopico del secreto ha dimostrato t111'abbondante flora Gram positiva costitl1ita. da str epto- e stafilococchi. Celll1le di pus conservato i~ b11ona q11arititù. OssER''AZIONE III. - 13 giugno 1922. Cappelli Ainneris, di arnni 6, nata a termine di quinto parto. I ,a ban1bi11a 11a soffe~to ·dielle comuni malattie esantematiche; è di temperamento linfatico e va facilmente soggetta a banali infezioni della pelle. Fu vaccinata con esito positivo all'età di due anni. IJa madre riferisce che la bin1ba 11a conviss11to neg'li ultimi tempi con lln cuginetto vaccinato di r ecente, il qt1ale presenta al braccio due pustole vacciniche in pieno svil11ppo : non h a mai por t ato fasciatura al braccio innestato. Dopo cinque giorni cl1e stava col cugino compare alla piccola paziente al labbro su1)e1·iol'e, nel solco naso-labiale, lln el emento veRcico-pustoloso della grandezza di un ce11te>s imo circa ciTcondato da un alone infiammatorio, rile,rato, un poco indl1rito e infiltrato. I11 corrispondenza d ella regione sottomascellare e mentoniera s i palpano piccole ghiandole d11re, irn dolent.i. Non h a rr1ai av11to febbre. Ancl1e in qu e to caso l 'evolnzione dell' ele n1ento è qt1ello della tipica p u stola vaccinica: la vescica-pus tola ombellicata si riempie di p LlS denso giallastro e rapidamente si trasfo·r 1na in pustola ricop erta da croste mentre diminu:iisce l'alon e infiammatorio circostante. In 3a. g·ior11ata dopo decorso assolutamente b enigno d e ll 'clem e11to vaccinico, l'alone infiammatorio è scomp arso :. scomparsa è pure 1a r.eazione gangliare, e sotto la crosta si nota 11·11.a st1perfici.e a.bra sa ricoperta da mint1tissim e granul azioni. .:\ll'esam·e microscopico d el contenuto dell 'elemento si è notato presenza di pus bene conservato senza germi visibili. O SER~·AzroNE J"'\T. - 4 luglio 1922. Bonti-To11ini Em·m a, di a nni 31, cla Pistoia m,a ritata : fu ,,accinata alla età di dt1e anni. Riferisce cl1e un a sua bim])a di dn e anni è stata vaccinata il 20 git1gno 11. s. con esi.to positivo, 11011 lici mai po1·tato fasc'i atit ra. La bù11ba 11a contin11ato a. clor1nire con l a. maclre ancl1e d t1ra nte il periodo evolutivo dell e p11gtole vaccinicl1e, tenendo ii braccino vaccinato dolente a contatto col viso nella madr e. DOJ')O 8 giorni in con·ispondenza. della linea mascellare D. d el viso della paziente so110 com1) 8r se du e maccl1ie iperernicl1e circoscritte r a})idan1er1te trasformantesi i11 pap11le rilevate s11lla sup erficie c11tanea. Conternpora11eamente la inalata ha presentato le gl1iandole sottolnascellari tumefatte dole11ti, accoro pag na te da. febbre (39.5), cef alen , a11oressia e un sen so di dolorabilità estesa a '

(Al\NO

XXIX, FASC. 4ì]

tutta la regione auricolare destra co·m presa la articolazione mandibolare. Durante il periodo acuto, accompagnato da febbre e r;eazione ghiandolare, gli elementi vaccinici hanno seguito la tipica evoluzione trasformandosi in vescicole d epresse al ce11tro ripi·ene di liquido purulento, denso, giallastro : in sesta giornata, a febbre scomp~rsa e dimin11ita reazione ghiandolare, le vescicole si sono ricoperte di croste spesse, cadute le quali hanno l asciato intravedere un fondo piuttosto irreg·olare, depresso, coperto da piccole granulazioni. P·ersiste bensl i·alone i11fia..rnmatorio, sebbene meno ar1..ossato. In 1oa. giorna.ta rimangono appena visibili circoscritte le due cicatrici d elle pregresse pustole vaccinicl1e che h anno I' aspetto delle cicatrici vaiolose. 1

OSSERVAZIONE V. - 7 luglio 1922. Focl1i Gi11liano, di mesi 25, non fu mai vaccinato. A dire d ella madre viene condotto spesso a giuocare in g·iardini pubblici ove ha avuto contatto cor1 altri bambini CLei quali alcuni vaccinati di recente. Da 15 giorni ha con1inciato a presentare u11a piccola pu stola all'occl1io D. co11 f11ori uscita di pus: rapida mente si sono formate delle vescico-pustole, alcune isol8.te, alc11ne confluenti a bordi policiclici occt1panti tL1tta la regione orbitale D. con reazione intensa di tutta la regione; edem a clelle palpebre e della guancia fino alla regione r etroat1ricolare: le ghiandole sottom ascellari s.i presentano t11roefatte. Le i1u s tole sono tipiche, n10 lJ i a 1 tatto, ri piene di pus denso cremoso cori ombellicat11r e centrali, alcune delle quali l1anno i rnargini irregolari confluenti tra loro. T11tta la r egione oculare al di sotto dell palpebre si presenta infiammata, forte r eazio11e congiuntivale cori1 ir1filtrazione del lo str ato superficiale della col'nea. Il piccolo infermo in zsa giornata di malattia presenta scomparsa deg"li elementi vaccinici cutanei, permane però ancora l 'infiltrazione delle palpebre con lieve infiltrazio11e corneale. Il bambino è stato ricoyerato e c11rato nella Clinica Oculistica (del nostro Istituto di St11d i Superiori), diretta dal prof. De Li et? ' ' olla1? cl1e desidero ringraziar~ per avermi dato 1 l modo di osservare e seguire il caso in parolu. Ne llSCÌ cli11icamente g·l1a1·ito senza noieYol e resid110 a carico d ell'org·ano \·isivo. ".I

Avremmo potuto per l 'accertamer1to diag110s ti co ripetere jl metodo del Gl1arnieri, il quale con il t1·asporto del 1)11s vaccinico dei st1oi ammalati sulla cornea di coniglio, ha potuto constatarè 11na alterazio11e i11fiamrnatoria specifica sia dal punto di vista clinico che igtologico e batterioscopico. tt1cli che fn rono ripetuti cla Lombar clb (1921 ) il q11ale se ne servì per convalidare la dicrginosi clinica de j s11oi ca Ri d escritti. Nei casi ill11 st1·ati sia i caratteri clinici cl1e il rapido decorso e soprat11tto la certa a11an1-

-


.. (ANNO

XXIX,

FASC.

47]

SEZIONE l'R:\TlCA

nesi ci 11a11no per1nesso di affermare di essere di fronte a casi di inoculazione diretta di puti ' racci11ico. Ci è mancata la possibilità cli convalidare speri111entalmente la diag11osi per i l fatto di aver seguito solo ambulatoriamente quasi tutti i nost.ri casi: d'altra p~rte la negati\·ità. <lei reperto batterioscopico già serve ad avvalorare la diag11osi fatta (Lustig). L'eruzione i11 alct1ni casi ha seg·uito il tipico decorso de1 le l)Ustole vaiolose: l'ele1ne11to eritemato-papuloso diviene rapida.mente sporge11te e si circonda di un alone rosso cl1iaro. La pap11la diviene act1minata, si trasforma i11 vescicola depressa al centro a content1to cl1iaro e trasparente. Il content1to diviene rapidan1ente torbido, opaco e purulento e l 'eleme11to si trasforma in p11stola infossata nelle s11a parte centrale rtcorcla111 e la ombellicatura delle fistole ·v aiolose. otto le croste, abrasioni t1lcerative a sta:ml) ino e1Jitelizzantesi i·a1)idan1ente, gual'iscono con l1na Jeg·gera ipercromatosi (Lombardo). Nei casi illustrati abbiamo ve<luto che le vaccinode.rmie si sono sviluppate tanto in persone già vaccinate (osservazione III, IV) che in non mai vaccinate (osservazione I, II, V) presentando le une e le altre lo stesso decorso })enig110. Data l'j.-n dole assolt1tam ente i)ratica delle osservazioni cl1ei servirono alla p1'€s ente cornunicazione. e l'incertezza e.lei s nes1)osti metodi di confer111a, non abbiamo c1~ duto di a1Jplicarli essendo i casi clinican1ente tipici. Ci riserviamo l)er contro, a g·t1isa di riprova, di eseg11ire la vaccinazior1e .J e·1 1neriana sui malati studiati, i qualì dovrebbero rispondere negativan1ente ·data l'immunità. conferita dal vaccinoclerma da. loro r ecenten1ente sofferto. Dei casi presentati il prin10 è uno dii quei casi di ~lalattia vaccinale dei genitali di cui sono stati descritti 11na quinclici11a dt casi, ai qt1ali va11no aggiunti i tre l)iù r ecenti illt1strati dal Lo1nbardo (1921) con una perce11tual e maggiore in genere nei g·enitali maschili che non nei femminili. Tutti i casi descritti, compresi quelli ~e1 Lombardo stesso, sono caratterizzati dalla com1)ars.a di vaccinodermi dov11ti a cl inoculazione accidentale <lel virus su lesioni cutanee preesistenti (intertrigo dell'ing·uine e pieghe genito-crurali, leucorrea determinante dermiti eritematose). Il nostro caso invece si discosta dagli altri casi descritti: 1° Pe1· il suo decorso rapido, cornpletame11te af ebbrile, senza alcuna reazione · gangliR.re e se11za fatti reattivi.

152<J

2° Per la locdlizzazio11e del virus vacc1n1co sopra una reg·ione integra da preesistenti lesioni cutanee, caratterizzata da elementi vescico-pustolosi staccati gli uni dagli altri, reg·olari dii forma, non confluenti e per la localizzazione nella mucosa vaginale ove ancora non erano stati veduti. l casi 2° e 5° l1anno importanza per la regione ove la pustola vaccinica si è impiantata per le evidenti cons1eguenze cl1e possono derivare dalle complicazioni a carico della cornea, conseg·uenze cl1e se nei nostri casi sono stati di lieve i1npo.r tanza, possono avere be·n sì esito in perdita della vista l)er vrofo11de alterazioni parencl1imatose della cornea stessa, quando la cl i ngnosi ~in. fatta in ritardo. Il valore pratico che risulta dalla descriz ioll e dei casi, tipicl1e vaccinodermie da contagio ·dil'etto,. dato cl1e dall'anamnesi di ogni singolo an1malato risulta. il contagio essere a vven11to da vaccinati di recente: non protetti da aJcl111a fasciatura, è q11ello di consigliare i 1nedici va ccinatori di non abba11donare, senza protezione della p a rte in11estata, al.le Cl1re f a1niliari i piccoli vaccinati cl1e possono essere \'eri focolai di contagio. ufficiente è una fasciatura protettiva con· matel'iale sterile fi110 a decorso ultimato, il ch e va.rrebbe certo ad impedire il diffondersi di qu est.e vaccino dermi e che l)Ossono in casi !)articolari dare sel'ie e durevoli conseguenze.

BIBLIOGRAFIA. .

G UARNJERI . Ricerche sulla patogenesi ed etiologia clelle inf. vacc. e vaio l . Arcl1. p. le scien. Méd., vol. XVI, n. 22, . 1892. Rt l\rY. 1·acci11 e gériéralisée. Paris, 1897. RI'' ALTA. Der11iatosi vacciniche . Giorn. di l\ileclicina lVIilita.re, 1909. RrECKE. Alalattie della pelle. Ed. Lib. milanese, 1914·. L11sTIG. lliala.ttie i11fettive clell'iionio e animali. Ed. Lib. milanese, 1915. BARDlJZZL SuJle v a.cci11oder1n.i e. Gazzetta degli Ospedalj, 1919. Della diagnos.i speri1neritale del vaiol. e v acc. Vacci1iod ermi e da irioculazion e accid en l ale. Lo Sperimentale, 1921. Rol\fANELLI. Gli Psa'nfemi clelle malattie acute. Gazz. lVIed. N a1)ol etana, 1922.

LOMRARDO.

AVVERTENZE. 1 quesiti della « Posta deGli abbOnati » devono prospettare

temi d'interesse. generale; non devono comportare c~ulta· zioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. Si prega di non formulare più di un queaito per volta.. vo. lendO inoltr~re più quesiti, qu89ti dovranno essere scritti su fogli separati. perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re•ldenza ed il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esprime il desiderio, nel giomale figureranno soltanto le sue iniriali 0 il numero d'abbonamento od una srgla convenzionale. Le risposte seguiranno con la maasima solle~itudine ~onsen. tlta dalle esigenze redazionali; ma non è garant11a una risposta immediata. Non si risponde privatamente. LA REDAZIONE.


1530

[Ax~o

II. POLlCLINlCO

APPARECCHI E: STRUMENTI .NUOVI. 0Sl'ED:\LE DI

Rocco

SAN

DI

GALLIATE

(NOY.\RA).

L'uso dell' ossigeno nella prima introduzione del pneumutlJraee artificiale p er il dott.

GIANFRANCO CAPUAN1,

dirigente.

XXIX,

FASC.

4ì]

n plle quali llltime ~i scarica, virarian1e11te, il sang·ue del circolo p0Jmo11are i111ceppalo dngli stessi processi della, tisi. E' una vascolarizzazione speciale, i1111)oneute e poco conosciuta, e che nella questione che ci occt1pa ha una grande importanza per ciò che essa si trova appunto nel campo (li azione dell ag·o, le pseudo-membrane l)leuriclie, dov·e l' ag·o deve essere portato per la ricerca di lino sp·a zio ple11rico ancora esistente o per tentare di prodt1rne uno colla pressione dell'azoto. Il cl1e fa sì che il pericolo di cadere in un vaso sang·u igno sia inerente all'atto operativo stesso e sempre imminente, nulla avvertendo 1 0peratore cl1e l ago è penetrato n el punto pericoloso se 11on l'apparire improvviso del grave accidente che si deve evitare». Quando ci si imbatte in simili casi la tecnica della prima introd11zione diventa una cosa seria. Il manometro rimane mt1to ad onta degli spostamenti i1npressi all"ag·o; la siringa di sicurezza ci dice solo che non ci trov iamo nel lun1e di un vaso sanguig110, ma nor1 se siamo troppo avanti o troppo indietro. Si est r ae l'ago, si l'iter1ta in altre regioni n1a talora il manometro rimane co~.tantemente muto e l'aspirazione del gas da parte del cavo ple11rico non può quindi avvenire. E facile elencare teoricamente le cause cli questo mancare clelle oscillazioni manom,e triche: penetrazione dell 'ag·o in g·rovjgl io di aderenze, pe11etrazione nel polmone, ott11razione clell'ago con sangt1e o con frt1stoli di tesst1ti sl1perfìciali. E' pure facile teoricamente en11nciare dei dati ·utili per un diagnostico differenziale e consi gliare la manovra della, spremitura; ma ci sono dei casi nei quali la spremitl1ra non risolve la qt1estione e nei qt1ali le oscillazioni manometriche non sono per nt1lla esplicite, no11 sono tali cioè da poterci dare la necessaria s icurezza. E' in qt1esti casi cl1e occorre praticare delle minin1e introd11zioni forzate a llo scopo di creare 11na piccola bolla nella c111ale 1 ago libero poss::\. comunicare al ma11ometro clei dati pitì chiari. iVla anche per questi pochi centimetri cubici sussiste il pericolo dell'embolismo cerebrale. Eccoci allora alla proposta fatta dal Deneke nel 1910 di praticare la prima introduzione· con ossigeno. Q11esto gas inf r1.tti, anche se introdotto in circolo essendo avidamente fissato dagli elementi sanguigni non dà fenomeni mortali. Dà llna ebbrezza ac11ta assai simile alla alcoolica, dà parestesie, paresi, che ::if risolvono in men di 24 ore. Ha però anch'esso il st10 inconveniente : la eccessiva rapidità di riassorbim ento, cosicchè dopo solo l1na gior1

Il pericolo dell embolia g·assot-c.t è stato se1npre il pil1 teml1to r1elle prime introduzioni di gas per l~ formazior1 r clel pr1eumotorace terapeutico. Praticamente sco11osciuto ad alc11ni autori sia percl1è abituati ad una tecnica precisa e prudente, questo pericolo è divenuto dolorosa re alt~L per aJtri 01)erato1·i e non sono :pochi i meclici che ha11no rint1nciato alla pne11moterapia per i gravi incidenti a loro occorsi in occasion~ della pr·ima introduzione. Di quì i tentativi fatti e le modificazioni sl1g_gerite al primitivo classico metodo di Forlanini fino alresagerazione proposta da Brauer che sostituisce la l)ll ntura con l'incisione al .bisturi dei piani s11perficiali fino alla pleul'a e, scopertala, l 'int1 odt1zione in e sa a colpo sicuro d una cann11la smussa. L embolismo gassoso sopravveniente nel corso del pne11motorace si manifesta clir1icamente come un embolismo cerebrale; più o meno gr ave a seconda clella quantità del gas introdotto e pitì specialmente a seconda della velocità maggiore o minore con cui viene in·trodo tto. P <:1 toger1eticamente è ~nteressante ri.cordare come il F o-r lanini primo, ne abbia g iustam.emte aff erra18 la dl1plice modalità di <Origine e l'abbia chiH.ramente tratteggiata. Nei suoi scritti dopo a\·er detto della. eventualit à di ferire il polmo11e, e clelle circostanze che facilmente realizza110 tale eventualità così si esprime : « Il pericolo di incontrare un vaso sanguigno deriva meno da.Ila f acili.tà di ferire il polmo11e che no11 clal le stesse pseudo-membrane plet1riche. Q11este, corr1e è noto, quando so~o . recenti., sono fornite di t1na ricca vascolar1z.. .' zazicm e neoformata di ca.rattere nutr1z10; p1u tardi , man n1a110 cl1e procede la connettivazione comr:>atta delle pset1do-membrane scem ando il bisogno nutrizio, la rete vascolare va scom1)arenclo. i\'.Ia ad essa subentra, o per derivazione diretta, o per nuova formazione, 1111 altro apparato vascolare di signific~tto e funzione assai diversa e che provvede acl altri bisogni. Sono ricchi ammassi, e gornitoli di grossi vasi, seni e lact1ne venose cli aspetto angioma toso, veri plessi venosi con significato o fl111zione cli vie di coml1nicazione e di tra11sito attra.v er$O l<t ple1tra, fra il ci.r'colo polmonare e le vene esotora cicl1e (Gl1yot, Bot1rg) 1

1

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I

.(_.\~NO

xx IX,

4 7J

FASC.

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SEZLONE PR:\T.I CA

capita di non trovare più traccia alcu11a cli })11et1111otorace 11e1)pure alla radioscopia ·pcLialmente qua11do· la qL1antità di ossigeno sia tata piccola e il sog·getto sia ùi torace am1)io e a plet11·e integ r e. i . . ·inconvenie11te ft1 l)re~to avvertito, e la n1 0dificazio11c proposta è stata unica: iniezione J)reliminal'e di ossigeno fino a forn1azione del18 bolla, indi l)roseg·1.ii111ento clell'ope razior1e ~ost itt1enùo l ossigeno con l'azoto-aria. Il Breccia or>er?- così: tenendo fermo co11 la i11ano clestra 1 ago i1el torace, svuota ser·ye11dosi della s inistra, il recipiente carico <.I i ossigeno; apre la comuicazione fra il r ecipiente e l a zoto, e riem1)ito nuovamente 1 a pparec· cl1io di qt1esto gas, con qt1esto continua 1 i11troclt1zione. J .o tes o l)rocedimento usano il .Sa11gmann, il }{uss e. il Bernarcl. / f_a cosa. j)er ò non è sempre inolto sern1>lice: <:l1i <.tbbi a pratica di prime introduzioni sa come s ia ro~a delicata il mantenere a !)Osto l'ag·o e lJ llò sa.pere con qt1ale di st11rbo acct1<lenclo a tale bisogna p11ò sv11otare t1n a.ppareccl1io cli l)net1motorace e riempirlo con altro g·a.... Io non ci sono i11ai riuscito e dovevo far1ni a it1tare da t111 a.si:; istente. Senza contal'e .che tale mar1ovra ricl1iede diver s i minl1ti e si ,-ien meno a uno d ei precetti lJiù importanti e cioè far presto allo scopo di evitare l a -ecla mpsia J)leurica. Bisogna poi ~lncl1 e fare a~ ..:eg·namento stilla tranquillit~t del malato, cl1e talora non pl1ò far a meno cl i mt1oversi ~g itar i, respirare male, tossire, ecc. llilta

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posizio:ne, intet'media. Rierllt)io Llnit1cli t1n se condo saccli etto cl1e n1i son fatto for11ire clall a. stessa Cli11ica ~forelli e lo riempio di azotuétria collegand0lo al })ic1011e cli azoto o con lét ·offieria a doppia palla. Riempitolo lo cl1iucto con una pinza e lo inr1esto al t11bo di carica T. Levo la pinza, apro i rubin etti del manon1etro e l'appareccl1io è pronto. Introdotto l a,go nella regione scelta co~t ituisco l1na })rima bolla, sia lascianclo as1 ira.re 11n po' di ossigeno dalla ple11ra, sia forzanclo l' introd11zion e di minime quantità dello 1

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_.\l lo scopo di semplifica1:e te:\ 1e treni ca 110 i.1sato dapp1·ima clue appareccl1i fl'a loro connessi, ma ho poi trovato nell a.pp a recchio di i\Io1·elli cruello che consente la ,. ~ra perfezione i1elJ a tec11ica deJla prima introdt1zione·. Questo a1)parecchio (vedi figur a) cl1e è certo il l)iù sem1)lice e il più geniale cl1è esce da l solito tipo dei recipienti idro-gassosi di vetro, e il l)Ìlt innocuo, tanto che non è ancora stato . e~11alato 11.ess·u.ri caso rli morte con esso, p1tò ,_ es ere rn11nito oltre al sacchetto di ossigeno (0 J cl i un secondo saccl1etto (Az) carico di azoto-aria. Ecco co1ne preparo 1 apparecchio : al tubo T (di caricamento) innesto il t ubo del bidoJH~ {l i ossigeno e con adatta posizione d el rlll) inetto a tre vie R riempio il saccl1etto O. Sposto il rubinetto R e svt1oto il sacchetto di ossigeno a ttraver so il ti.1bo che va a ll,ago allo sco1)0 di lavcire t11tto l 'appareccl1io con ossig·r.no e scacc ia re og·ni traccia di aria. Riel)1l)io rli 11u ovo il saccl1etto O di ossigeno, 1)0~Gl.ft clti11clo il rnbi11etto R mettenclolo in 11na 1

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s tesso g·as. Quando dalla qt1antità di ossige110 de.fluito e d a lle conseguenti più esplicite oscillazioni manon1etriche ho la sicurezza di trPvarmi nel cavo plet1rico, giro il rubinetto a. tre vie e invece dell'ossigeno defluisce azotoa eia. È ovvio cl1e r1ei casi n ei quali fino dal pr i1110 momento la ind icazio11e ma11ometrica r esplicita, si p11ò anche limitare a poco o a 11ulla l'introduzione di ossige.n o, dispone11do opportunamente il ru})inetto a tre vie. CON CL UDENDO.

1° Nei casi difficili ùi prima introd1.1zio11e per il -pnet1motorace, l ,iniez ione preliminare cli os~igeno è cli jncli. c11tibile i.1tilità.


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IL POLICLINI CO

2° Va completata i)erò nella stessa seduta da · iniezio11e di azoto. 3° P~r operare presto e bene il solo apparecchio adatto è l'appareccl1io Morelli, inunito di una seconda vescica. Setten1bre 1922.

NOTE POLEMICHE. · Sulla Rontgenterapia del carcinoma della vescica. (Risposta al Prof. Nleolich). Dott. GIU$EPPE SIGHlNOLFI. L'articolo del prof. Nicolich apparso i1el n. 32 di questo giornale, oltre riguarclarmi per l 'esito clel La cura Rontgen in due casi di carcinomi della vescica, interessa nel complesso tutti i Radiologi per l'apprezzame11to dell'A. Slll valore della radioterapia intensiva. Rite11go anzitutto opportuno far precedere la critica cle i due casi da me irradiati nei quali il Nicolicl1 si crede autorizzato di attribuire alla radioterap ia profonda l a causa della perfor~tzione del retto effettuatasi; infine esporrò alct111e considerazioni genericl1e sulla. radioterapia. Considerata la brevità colla quale il Nicolich i1resenta la storia dei pazienti, noncl1è le molte11 lici inesattezze riguardanti le date ed i tempi di i·l"racl i azione, stimo necessario illustrare più diffusamente il periodo che ha preceduto e seg·t1ito la cura Ron~gen, apportando inoltre le dovute correzioni ai valori numerici riferiti da.l N icolich. Non è pedanteria fissare colla, massit11a esattezza le date e le cifre, perchè colla terapia intensiva non si può andare avanti nè i11.tenderci con delle approssimazioni o con va· lori errati i quali, mentre possono deviare dal l'etto giudizio i poco compete11ti in radiologia, certa111ente impressionano oltre misura e fuori lt1ogo i profani della nostra specialità. . L'arg·omentazione del Nicolich non può venire accettata incondizionatamente perchè, anche ammessa la rarità della perforazione del retto, l'A. non tiene nel dovuto calcolo I 'importanza cl1e possono assun1ere determinati fattori, agenti da concausa. D ' altra parte siccome si tratta precisa1nente di 2 casi iriopera bili, la perforazione del retto (anch e se molto più freqt1ente di quanto risulti dalle statistiche cl1ir,1rgicl1e) l)Ur rappresentando un'evenienza SI)iacevole, non può affatto diminuire il valore clella radioterapia nel carcinoma della vescica in qua11to con essa si sono avuti risultati positivi i quali (se ancl1e· limitatissimi) senz'altro si impongono di fronte ai risultati non buoni della cl1jrur gia.

[.t\NNO

XXIX,

FASC.

47 J

Dalle cartelle clinicl1e dei i11alati risult a quar1to appresso: Il pl'in10 caso citato dal Nic0Jicl1 riguarda i1n paziente di an:ni 64, 1~. ~I . da 'l'rieste, affetto da carcinoma recidivato della vescica: J1a contratto la lue da oltre 30 anni ed ha sofferto di qualcl1e attacco g·ottoso con glicos11ria tra,nsitoria. Nel gennaio 1920 compa1"'\·e ematlll'ia; nei primi giorni del maggio 1921 il prof. Nicolich operò l'Inf. di cistotomia soprav11])ica con asportazione di una voluminosa n1assa t11morale (del peso di circa 300 gr. \ ostrl1e11te il collo della vescica. Dall'operazio~n·c resid11ò una fistola soprapubica che cicat rizzò soltanto a fine luglio, cioè pochi gior11i i)rima della cura Ro11tg·e11. L'Inf. si presentò a.l m i o I stit11to il 29 luglio 1921 in catti,re condizioni generali (1)erdita cli circa 30 kg. di peso, dall'inizio della malattia) ; orine di odore putrido, a reazione alcalina, senza zuccl1ero, n1iste ad abbondante quantità di sang11e ed a.. 1111merosi cer1ci i1ecrotici. Hb. 70. Glouli rossi 4,050,000. G. B. 14,200. Es. rettale, negativo. Da qualcl1e -n1ese l'Inf. acc11sa dolori abbastanza vivi aJla regione anteriore delle coscie, specie a sir1i tra, con irradiazione al piccolo bacino. Previa pulizia dell'intestino a mezzo di un pur~·ante, l 'Inf. 11 ei gior1ii 1 e 2 agosto venne sottoposto alla radioterapia intensiva seconclo il metodo del Wintz (cam110 di distanza di 65 c1n. comprendente l 'intera regione soprapubica; 4 campi di incicl enza 6 x 8 cm. e 23 cm. ,di disanza focale, co11centrati sulla vescica dalla reg. posteriore del ·bacino; 2 campi di i11cidenza 10 x 15 cm. e 30 cn1. di clist. foc., ciascuno Slllla reg. laterale del ))aci110). Ven11e così portata nella sede del tt1n1ore una q11antità di raggi (misurata all'J ontoquanti1netro) corrjspondente al 100-110 °fo della D. E. , e s11ffici ente secondo il ,,~intz i)er distrug·gere le cell11le del carci11oma. Durante l 'irradiazione ad ogni ora ven11e cosiante1nente vuotata la vescica orir1aria; l'I11f. so1)portò bene l'intera sedt1ta della dt1rata di 5.4·6 1ninuti primi, 1?. è ebbe a prese1itare i1i seguilo alcuri disturbo a carico del retto e della 'l>escica, conie da in fo rmazioni av1l.te d·irelta111 ente dallo stesso prof. l\" icolich.

(Noto per cl1i possa interessare, cl1e il cliametro 'amtero-posteriore del bacino nell'Inf _ misurava cm. 22.5). Il 4 agosto, cioè 2 giorni dopo l 'irradiazione, si ria.1Jrì la fistola vescicopubica da cui filliv3 abbo11dantemente l'orin n; la cìcatrizzazioi1e 8Yve11ne solo a fine agosto, ciò che permise all'Inf. cli ritornare a rfrj este essendo alqi1anto migliorato per la cessazione della ematu.ria,. In segl1jto il 11eoplasma segt1ì il suo decorso inel11ttabile e l 'Inf. t'enrie a 1riorte il 1° gennaio 1922, })recisamente dopo ~ mesi esatti d a lla irracliazionr e rion clopo soli 4 mesi conie crronea1nPnte 1JUù blica il J.\·icolic h. Da ciò con segt1e cl1e· la perforazione clel

retto secondo jl Nicoli cl1, n1anifestatasi 2 mesi p1~ima d ella morte, è in sorta dopo 3 1riesi dalla cura Rontgen,, ossia solo dopo la fin e del mese di ottobre. Basandomi particolarn1ente Slllla assenza i11 ql1esto malato à ella sinton1atologia della 111 nctite, non ritengo accettabil e 11 gi11dizio es1)re~-


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XXIX,

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SEZ 10::\E PRATJ C.\

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ctal ~icolicl1 e cio,è cl1e i rag·gi X sia.no sta·ti· la cçtusa prima ed l111ica della perforazione

rettale. Infatti data la minore radiosensibili·t,à della vescica in confronto a c111ella clell'in·testino crasso, se i raggi X avessero prodotto 1t111a lesione della vescica (i:>er incrocio ad es. dei fasci, da errata disposizione dei campi cli i11cidenza) indubbiamente sarebbe occorsa an·(.l1e lJ.olla concomitante reazione eia parte della mucosa rettale, ciò cl1e invece è assoluta111e11te mancato nel caso presènte. ~Ii sembra quincli molto più verosimile a1n:t11ettere cl1e il processo distrutéivo clei tessuti 11eoplastici iniziatosi nella vescica e propagatosi indi al retto, abbia primitivamente co-5t ituìto la cal1sa clella perforazione; l'ep iso·lÌ io della 11erforazione clel retto anzichè veni1l'e interpretato qual e clanno diretto dei rag.g·i X, sembra piuttosto iiferihile acl l1na ca...;unJe, per q11a.nto non freqt1e11t e, complicanze:1 sopravve11uta nello stario finale clella malattia cioè dopo 22 mesi dalla sucl cornpctrsa .e precisame'nte 2 niesi 11ri1111t dr·lf{( 1norte. ll secondo caso l'iguarda un paziente di 55 a11ni, R. L. da Chiari (Brescia). ~lai malattie pregresse cleg·n e cli nota, nor1 lLte; nell'estate 1920 l'Inf. si accorse della p,re. ~ e 11za cli sangue nelle orine. Nei l)l'im i 1nesi del 1921 il prof. Lasio diagnosticò trattarsi di neoplasma della vescica: nel ll1g·lio il prof. Gar· l lini mi in·v ia l 'I11f. le cue condizioni generali erano alquanto dep erite: orine a reazio~e aci<la, con abbondante c1uantità di sangue. IIb. 65. G. R. 5,270,000. G. B. 14,480 ; es. r ettale, n eg·ativo. L'Inf. venne irradiato acldi 6 111glio 1921 ' non 6 giugno, vedi Nicolicl1) a rnezzo di n. 7 campi di inci·denza 6 x 8 cm. e 23 cm. di dist. -foc. La durata dell'irradiazione non si protras.se <lalle ore 8 alle 19 con qualclie i1itervallo (vedi Nicolich: non si S{l 7Jer quctle ragione l'A. -~·i sia lasciato così ?11ale infor1n cire ) ma fu soltanto di complessivi min11ti 215 (pari ad o_r~ 4 e 1ninuti primi 5) esclusi natura lmente $'11 intervalli necessari, del resto inolto })rev1, p er ·vuotare la vescica e mL1tare i cam1)i di jncide11za Dopo 2 settimane dalla Rontgente.rapia il ·sangue era completamente scomp~rso dalle ori: i1e: si ebbe tenesmo ves cicale e lieve grado cli

proctite co11. ern'issiorie di muco e .tr.acc.ié di san~ .gi1,e. Alla metà di ag·osto le cond1z1on1 generali

-Oell'Inf. erano moJto migliorate: il peso corporeo aumentato cli circa 3 kg·. : orine limi:>id e: :a carico del retto persisteva ar1cora qualche 1·aro premjto ma del tutto cessata l 'emissione del catarro ~ del sangue. Dopo 6 settimane il :i)rof. Gardini praticò la cistoscopia dalla qual~ risultò la scomparsa ·del tl1more. Alla fine d1 .ottobre l'Inf. torna a Bologna impressiona~o (lalla presenza di sangue r1elle or111e, ~a 1n buone condizioni generali e senza alc~p. d1st~r· bo a carico del retto. Una ntLova c1stoscop1a praticata addì 11-11-1921 mise in eyid~nza la riprodt1zione del neoplasma, l)er cui d1 fronte alla recidiva dovetti sottoporre l'Inf. a~ u~a ·~econda irradiazione che ' 'enne eseguita il

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14-11-1921 (10 campi di inciclenza 6 x 8 cm. e 23 cin. cli distanza focale, più un ca.m po di incid e11za perineale cli 6 x 8 cm. e 30 cm. di distanza focale, allo scopo di agire non solo stilla vescica ma altresì sul territorio acl essa attiguo, e ciò per ovvie ragioni). Ora la durata complessiva dell'irradiazione fu di soli 376 minuti prjmi (pari ad ore 6 e 16 minuti primi); perciò, comp11ta11clo il tempo neces ·ario per ''1lotare la vescica, per mutare i can1J)i dj incjdenza ed ancl1e i periodi di riposo nor1 si raggit1nsero affatto le 13 11111gl1e ore che secondo il Njcolich sarebbero occorse per questa seconda seduta. (Si capisce cl1e ta11to in qt1esta come nella · precede11te irracliazione, l 'elevato n11mero delle ore è stato dato clal Nicolicl1 a l lettore con erroneo cor1cetto quale criterio (losimetrico, .per c11i a i prof ani l 'eccessiva d11rata della se(ll1ta vorrebl)e indicare t1na iperdose). Il 28 noveml)re l'Inf. prese"n ta proctite co?i pre111iti ed e1nissione cli ni.uco misto ci sci11gite; l 'e1naturia comi11cia a djn1in11 ire; ai pri1ni di dicembre l'Inf. ritorna a Cl1iaTi seguendo regolarrnente le prescrizioni l'icev11te per combattere la l)l'octite: i1ei mesj seguenti le condizioni d el retto l'ist1ltano pressocl1è jnvariate. Alla fin e del m ese di f ehbraio o nei primi g·iorni del m arzo SllCcessivo, venni personalmente inform ato dal prof. Pellegrini di Chiari d ella presenza di l1na massa d11ra, 11on s11ostabile, al di sopra del p11be e clella stenosi l)arziale del retto, con persistenti reliqi.1ati di proctite. Nell'aprile il prof. l,as io co11fermò ·la recidiva del tumore in vescica; nel magg·io il prof. Nicolich oltre rilevare cl1e cc ?1ella region,<' sop1·aptlbica vei·s o sinistra esisteva un fort e ind1irime11to della parete addominale », mise in e''iclenza l 'avven11ta perforazione del retto. Nel s110 ar~i co~o il Nicolicl1 sorvola sull!l natura ,d el d etto 111dt1rime11to che evidentemente è in rapporto colla metasta~i tl1morale; non si potrebbe infatti invocare un processo infiam1natorio da raggi X delle pareti addoininali, per l 'unilateralità della m assa pa lpabile dato che l'irradiazione era stata simmetricamente clistribuita tanto st1lla r egione venttale·, ql1anto s~ q11ella dorsale. Il paziente è vent1to a morte 11 10 settembre 1922 eYidenten1ente per l'evolversi del processo i1eoplastico recidivato alla fin e dell'ottobre 1921 (cioè prima delJa seconda irradiazi~ne) e. ,com~ plicato a metastasi. nel piccolo bacino g1a nei prin1i m esi d el 1922. P er vero in qt1esto malato la p erforazione del retto (i risorta dopo 5 'Jnesi e ?1iezzo dalla seco1ida irradiazione ) venne preced11ta da intensa proctite, iniziatasi 2 settimane dopo la c11ra. ~' parso ad11nqt1e semplice e naturale al prof. N1colich porre in dipende11za di. cat1sa ad effetto lo stabilirsi della fistola i11 segt1ito al tratta1nento Rontgen, interpreta11clo forse la concomitante proctite qt1ale esponente diretto dell::i lesione ,,escicale da raggi X. Di fronte alla recidiva di un carcinoma già di.chiarato inoperabile, pocl1e erano le vie di t1scita: o si doveva· a}?bando11are l 'Inf. a sè, oppl1re s i imJ)Oneva il tentativo di llna nl1ova secluta con t11tte l e sue conseguenze, certo non •


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IL POLICLINlCO

dissimili a quelle che avrebbe presentato in qu esto caso t1n inte1·, ento operatorio. Si sa cl1e in un setto invaso da un tessuto n eoplastico la perforazione può avvenire con più facilità, se si clete1·mina una rapida distruzione del tessuto eterologo per opera dei r a ggi X, senza che in pari tem1Jo il tessuto sano contiguo reagisca con en ergia sufficiente a colmare la pe r~ dita. Quando tuttavia la p erforazione avviene per opera dei raggi X, essa si effettua sempre ne l giro di poclie settirriarie: nel caso presente invece, essa si stabilì dopo 5 mesi e mezzo. Q\1e· sto eccessivo lasso di tempo costituisce un argomento validissimo contro l'asserzione del Nicolich e cioè che i raggi ~ siano stati la causa prima ed unica della perfora zione del retto. A titolo comparativo mi sia permesso qui ricordare come in molti altri casi mi sia occorso di osservare violenti reazioni a carico del r etto conseg·u.e11ti alla r adiotera.pia irn·t ensiva, applicata in carcinomi vescicali, vaginali e del collo dell'ute.r o, senza cl1e in nessuno dei vari pazienti, anche se pervenuti a morte, io abbia pot\1to osservare esiti di fistole vescica-vaginali o vescica-retta Ii. ."1. . tnle proposito ricordo ancl1e il caso fli 1111 Professore universitario di Bologna trattato assieme al })rof. 'Vintz p er ip.e.r trofia della prostata, e 11el quale si era ad arte monta to l~ambi ente per l'insorgere di una proctite di una certa gra,,ità st1sseguita alla radioterapia inten siva; ora 1n questo chiarissimo Collega i1on solo non si produsse alcuna fistola, ma oggi, dopo oltre 12 mesi dalla cu·ra, si è perv.enuti alla guarigione della proctite ed a migliorate condizioni della prostata. P a rmi adunq11e logico ammettere cl1e :n1ei d \1e casi incriminati dal Nicolich esistessero pec11liari lesio11i o compromissioni del~a vescica dovute primitivamente alla n eopJasia, e quindi ch e i raggi X non abbiano costituito la cat1sa p,rima ed unica della perforazione del retto. 1

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La particolare intonazione dell'articolo del Nicolich compq,rso a breve distanza dal 4° Congr esso di R a di\1logia in Bologna mette in rilievo e conferma l'avver·sità, specie da parte di alcuni Cl1irurg·hi, alle applicazioni dell'agente fi sico che da qualche tempo è venuto a contenclare il campo alla chirt1rgia nella lotta contro i tumori m aligni. Dati i profondi dissensi che ha incontrato la radioterapia, sopratutto l'inten siva, è opportuno acccennare succintamente alle risultanze delle esperienze più recenti intorn o all'efficacia dell' intervento cl1irurgico e dei raggi X n ella cura del cancro. ,{~ncor oggi nulla sappiamo intorno alla na-

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tura ed ai rapporti che intercedono tra questai malattia e l'individuo che ne è affetto : in altre· parole il problema del cancro permane avvolto. nel più profondo mistero. La radiosensibilit à dei tumori è diversa da specie a specie ed anche da caso a caso; ad essa quindi vanno riferite in gran parte le differenze dei risultati. Lai causa intima della diversa radiosensibilità clen tumori sfugge tanto alle indagini cliniche quanto a quelle istologicl1e, essendo essa legata all' attuale agnosticismo sulla natura del cancro· , e sull' intimo m eccanismo dell' azione biologica aei raggi X. I soli fatti positivi che emergon0w dalle tenebre in bui brancola la lotta contro il cancro sono i seguenti: 1) ·Che la chirurgia guarisce il cancro solo quando questo è ancora circoscritto e quando. l'operazione è precoce e completa: ciò che costituisce l'eccezio11e. 2) Che i r aggi X posso110 distruggere le cel~ule cancerose del tt1more primitivo e quelle delle zone ad esso attigue; ciò che purtropponon sempre si verifica, tenendo prèsen te che la distruzione di t1n tumore non equivale semprcalla g·uarigione del malato. 3) Che la chirurgia e la radioterapia da solesono insufficienti per guarire il cancro nella grande maggioranza dei casi, mentre dalla collaborazione di q11este due irnportanti J)rancl1e dell a lVIed icina si possono ottenere indu])})i va11tagg·i. . Purtroppo fa difetto ancl1e oggi una ,-era & propria collaborazione alla radioterapia da ·p arte dei Cl1irurghi i quali nella gran maggior a r1za considerano i raggi X com \.~ l'ultima àncora di salvezza nei casi estremi. Non bisog11a. infatti dimenticare che sono proprio gli stessi Cl1irurghi i quali molto spesso indirizza no i pazienti non più op erabili ai radioterapisti, e<I in queste circostamze come sarebbe ingiusto r eclamare la guarigione per ogni caso, così non pare equo fare sfoggio di una susseguente critica denigratrice quando già l'esito infau ste· ~ logicamente e clinicamente p revedibile, ane:f accertato. La chiru.rgia difende l'antico suo campo, esclusivo di intervento, dove certamente ha fatto studi e compiuto progressi commendevolissi~ mi; ma la ~hirurgia non può opporsi a ch e un nuovo elemento curativo qualsiasi possa ora ~lt IJiù tardi strapparle in toto od in parte il primato di indicazione ed il prestigio di m aggioreefficacia, e neppure può misconoscere il maggiore rendimento che può derivarne da u n suo. razionale connubio colla radioterapia. Non m eravigli alcuno se l'entusiasmo dei prin1i successi ottenuti col nuovo metodo radio•


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[ANNO 'XXIX, FASC. 4ì]

SEZIONE PRATICA

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terapico può avei· fatto concepire speranze esa- sto importantissimo argomento ad un'altra riu- . gerate e visioni oltre la realtà, specie da parte n1one. · dei profani; ma il tentare di ~emolire un proLa mia affermazione: - « pel carcinoma delcedimento tera1)eutieo scientifico i)er quanto la vescica la mia statistica depone senz'altro nuovo, sulla base di questo o di quell'insucces- contro 1'01)erazione e per la più sollecita posso, non è nè rig·orosa111ente esatto nè logica- sibile irradiazione » -- nella sua concisione mente giusto. non .v a i11tesa nel se1Jso che io riteii1ga doversi i,l carcinon1.a sottrarre sempre all'atto opeIl gran p11bhlico it1edico e più il gran pubratorio, ma invece i1el senso cl1e pur riconoblico profano, ascoltano e commenta110 e colla scendo g·li alti meriti della cl1irurgia, questa loro fede conservatrice nelle Autorità facilmenr:ella maggioranza clei tumori maligni della.. te si stacca110 o si allontana110 dagli innovatori. Questi i11vece 1'1anno bisogno del conforto degli vescica assurge ·p iù al valore di t1n mezzo curativo coadiuvante cl1e non dj t1n mezzo elet- _ scienziati provetti e degli uomini autorevoli, ti vo ed u.niico di cura. molto pift cl1e non solta11to dall'incoraggiamenCiò trova conforto non solo nel giudizio delt to delle loro parole, ma più assai dalla coo1Jerazione degli atti può delinearsi ed affermarsi prof. Nicolich cl1e definisce essere - « poco ediun concorso di interventi efficacissimi ed in1 · ficarite la cura chirurgica n - , ma altresì mie~ risultati da n1e ottenuti fin qui. Per quanto la. mensamente profittevoli pei malati. suddetta affermazione mi sia uscita coscienzio~ Un'ultima considerazione. samente dalla soddisfazione di avere fino ~ Nel 4° Congresso di Radiologia in Bologna io tutt'oggi colla sola radioterapia intensiva confui l'unico a portare una statistica di tumori fermata la guarigione clinica provvisoria di & maligni, trattati col metodo del Wintz. Era casi di tumori maligni della vescica su 12 irraper me un obbligo, e forse un vantaggio per diati, tuttavia essa dopo la suesposta amplii Colleghi raccolti al Co11gresso, che do1)0 oltr.e ficazione del mio concetto non l)Otrà apparire un anno di lavoro io presentassi i risultati ini- meno che rispettosa delle benen1e·r enze della mediati di esperienze condotte con rigore di chirurgia. Di fronte ad una statistica che imtecnica, controllate spesso dal Prof. Wintz, an- porta la distruzione del carcinoma nel 50 % ehe se il numero di 150 casi era modest.o per dei casi, con periodo di osservazione da 12 a 21 la brevità clel tempo, per il nun1ero dei m a lati i11esi, certamente la cl1irurgia si assumerebbe e per il relativo periodo di loro osservazione una grave responsabilità qualora persistesse (agosto 1920-marzo 1922). nel voler denigrare o misconoscere l'indubbio Occorreva pure che a11che da noi venisse ese- rendimento, per ql1anto parziale, della radioteguito il controllo delle tanto decantate guari- rapia intensiva. Spero pertanto che una benegioni di oltralpe, a base di un contributo ri- vola discrezione ed un più sereno senso di atprodotto e osservato nelle identiche condizioni tesa da parte dei Chiru:i;ghi e dei Radiologi, di lavoro della Scuola di Erlangen. All'epoca consentirà un giudizio più giusto e meno unidel detto Congresso pochissimi Radiologi da noi laterale sul reale potere curativo e sul rendiavevano praticato il metodo del Wintz, mentre mento della radioterapia intensiva. la maggiora11za ne giudicava attraverso i risulAncora poche parole io dirò sul concetto poco ta ti degli altri o forse anche in base soltanto lusinghiero espresso dal Nicolich intorno alla a considerazioni critiche, delle quali taluna de- radioterapia. -ve essere presa in attento esame. Ora come. Sorvolando sulla elegante· parodia fatta dal ogn11no può ben constatare dalla mia relazione Nicolicl1 dei risultati riportati dal Wetterer, al Cong:çesso, i risult~i immediati non furono paior10 fLlOl"i luogo le alte meraviglie sulla poscertamente confortanti per la maggioranza dei sibilità che una sola irra diazio11e possa far tumori, anzi pel cancro dell'utero la percen- scom1)arire l'ipertrofia della prostata. Naturaltuale di guarigione pro\rvisoria risultò di gran mente bisogna intencler ci sulla i1atura della lunga inferiore a quella ottenuta dal 'Vintz ipertrofia: è ornai cli comune don1inio il fatto (52 % anzichè 97 %). Nella mia brevissi1na che i raggi X in una o più' sedute (a seconda esposizione al Congresso credetti di riferire se- dei n1ezzi te0111ici a disposizione) possono aver renamente, e senza preconcetti il mio convin- . ragione di un adenoma puro della prostata. ci1nento sull'efficacia e sulla estensione di ap- Quindi in ciò nulla cl1e abb1a del iniracoloso : plicazione della nuova terapia. E' deplorevole si tratta soltanto d~lla particolare radiosensituttavia che la mancanza di serenità abbia bilità di determinati elementi cellulari di frontroncato ogni discussione nel predetto Congres- te all'azione biologica dei r aggi X. Neppure so, e che questo si sia dovuto adattare, in linea eccezionale od assurdo è il fatto che i raggi X conciliativa, a rima11dare la trattazione di q11e- possano accelerare un iniziale processo sup-


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(ANNO XXIX, FASC. 47]

IL POLICLINICO

pl1rativo ecl ancl1e determinare la risoluzione di llrna comune adenite tl1betcolare al collo; perciò non erra affatto jl \\7 etterer sostenenclo clte i raggi X possono fa,r01'ire lo svt1otamento di t1n ascesso della prostata nelPt1retra o nel retto. Pongo fine a queste clivagazioni obbligate su] terna della radioterapia, al1spicando una collaborazione più intima, benevola e cordiale fra Cl1irt1tg·l1i e Radiolog·i, i crnali, anzichè antagonisti, elevano essere solidali nell a lotta contro il cancro. Bolog·na, ottobre 1922.

rio ferroviario avrebbe constatato fatti, che avreb})ero di certo smorzato i sl1oi pu1i entusiasn1 i per le assicurazioni sociali. In effetti, dalle statisticl1e 11fficiali , risulta cl1e la morbosità clei ferrovieri è andata prog·res · ivamoo,te aumentando a n1isura che si miglioravano le condizioni agli agenti assenti per- n1alattia, cl1e! com.e. è noto, attualmente perce1Jiscono la stessa pag·a o stipendio degl i agenti in piena attività di l avo1~0. E })en vero· cl1.e le cifre della mo.rbosità si n1antennero di poco s11periori a quelle prececlenti, q11anclo fu concessa ai ferrovieri la pag·a i ntera clt1rante l'assenza per malattia invece del sussidio della m-ezza paga, e anche quando fu abolita la carenza di tre giorni. i\Ia è fttcile rilevare cl1e i ferrovieri conte11endosi quasi nello stesso modo in confronto del mig·liorato trattamento d11vante le assenze i1er malattia, ubbidivano acl 11na forza di inerzia spirituale, inerzia cl1e non tardò a mutar e direzion.e quanùo es-si divennero p iù coscientj, pii1 evolt1ti e più org·anizzati. Nè si cleve trasci1rare la. consicle1~azione che p11r percependo la intera J)aga i malati o finti 1nala ti. perdevano le competenze accessorie, cl1e nell'anno di g·1•azia 1920 f't1:ron9 ii1corporate a 1lo stipendio, e che costitt1ivano per bl10na J)arte del personale esecutivo q11asi un'altra paga. Tolto così ogni pungolo alla diligenza, la morbosità dei f erro,v ieri raggiunse altezze i·n verosi·m ili. Il clott. l\Iarsella nell'anno 1920, anno di salute p11bblica ottima, in un grande centro ha constatato cifre e dati veramente impressionanti. In 11na categoria éli personale furono 51 le g·io1m1ate complessive di assenz.e per malattie ecl infortl1ni per ciasc11no ag·ente. Quale enormita rappresenti ql1esta cifra si può misurare dalla Slla distanza clal coefficiente della morbosità jndi·v iduale .fissato da:lla Commissione i\lini teriale in 7 giornate. Si è ''oluto riversare la responsabilità di così g·rave e p.r eoccupante fenomeno sul Servizio Sanitario e pi1ì particolarmente Slli meclici cli reparto. L'accl1sa è solo i111J parte sost~.nibile. Che alc11ni di essi non facciano il loro dovere p er abitt1ale negligenza non si pt1ò negare. Ma il fattore essenziale sta nella mentalità dei medici stessi abituati al fiscalismo d'un tempo, q11ando il freno ag·li abl1si pi'l1 che nella severità del medico consisteva nell'elemento, economico. Allora era lln fiscalismo di eccezione, ment~ ora dovrebbe essere di regola. N è a clir vero i medici avevano ragione ed ir1ieresse di mutar menta.lità ed abitl1clini da-

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MEDICINA SOCIALE. Come può diminuire la morbosità dei ferrovieri.

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Nei gio1·11ali politici e nei gioPnali medici professionali molto si è discu sso in ql1esti llltimi tem1)i clella morbosità dei ferrovieri, sia come fenon1eno preocclll)a11te per il bilancio dello Stato, sia e.eme termi11e di confronto e di previsione per l'assict1razione obbljg·atoria contro le malatttie. A quest'ultin10 rigt1arclo le statisticl1 e offerte dall'Amministrazione fe1·roviaria si son prestate per tutte le tesi. I sostenitori e g·li avversaJ.''i delle assicurazioni 11a nno nat11ralmente cit&ti. n1tmeri e fatti cli. e1)ocl1e diverse e confacienti alla pro1)1ia 01)ìni.one. E qui occorre su·b ito correggere alct1ne affern1azioni, che, i)er l'at1torità clella i)ersona cl1e l'l1a pronunziate, potre})bero esse1"e ritenute sicl1re ed inconft1tabili. . Il l)rof. Sil\·agni, in lllla nota polemica in ris1)osta acl U•Il:a lettera aperta indirizzatagli dal clott. Brt111, 11a scritto : cc Io preg·o ancl1e il cc collega B1'1111 di andar pia110 nel citare l'aucc mento del ql1oziente di morbilità nei· ferTo<c vieri a ma.rio a mano cl1e si aumentavano le (\ ])revidenze sociali. 11 mio Jìovero amico Gli« glielmo Fabbri, dO})O cl1e i servizi sanitar1 «delle ferrovie si t111ificarono in Ron1a pot è « dimostrare luminosame11Jt e come, con le nuo« ve previdenzè e co11 i ])t1oni controlli, in« vece il quoziente di morbilità fosse dimi« i1uito e proprio per quelle malattie comuni « cl1e cadrebbero sotto le assic11razioni obbli« g·atorie ». Il I>rof. Silva.g ni non poteva citare una magg·iore competenza. Purt1"op1Jo però le cose in fatto di morbosità dei ferrovieri non si son marntenute come il compianto dott. Fabbri anr111nciava. E se egli con vantaggio dell,Ammi11istrazione delle Ferrovie e soddisfazione dei ntunerosi anuniratori della sua. anima eletta, a'resse contint1ato a dirigere il Servizio sanita-

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SEZIO:KE PRATI CA

to cl1e il co1n1)enso cl1e 1oe vien corris1)osto non l1a subìto modificazioni proporzionali alle mutate condizioni di prestazioni ed all 'attuale valore d.ella moneta. Con1unque IJUl' non pote11.closi trascurare il contribl1to cl1e il medico l)UÒ dare nell'i11frenare gli abusi, è pretenzioso quanto pericoloso fidare esclt1sivame11te Sllll 'opera s11a. Il fiscalisn10 è diffi~ile, più difficile dell'ordinaria 1neclicina curativa. E p er qua11to fi scale possa essere lln medico nella sua coscienza vi deve essere lln n1argine per i dubbi, le incertezze, le pro})abilità di errar.e, ed attraverso ql1esto n1argine passa tutta la frode, che è ta11to })itì a udace qt1anto ininoi-e il rischio ~ l)iù i)romettente lo sco1)0 di rag·giungere. Il problema della i11orbosità è per u11a certa parte medjco, ma prevalentemente è disciplinare ed economico. La morbosità segue le ,-ariazioni clella disci1)lina. D11rante la g11erra, malg·rado la intensità del servizio, i11algrado i maggiori strapazzi e le maggjori l)rivazioni, la inorbosità, non raggiunse le vette del tormentoso periodo di pace. La preocct1pazion.e clj i)el''d ere il modello · 5, il famoso salvage11te, coiJ.'l s igljava la onestà. Con l'armistizio e la consegue11te smobilitazione la morbosjtà dei ferrovieri inizia Ja st1a Jinea ascendente. ~1algrado il miglior trattamento economiC<), malgrado i riposi a ])re,1i intervalli, malgraclo il dimi11uito la,1oro p er la rjduzione del tra.ffico, lJer l'adozione d elle otto ore di lavo ro, anzi a causa di tutte ql1este concessioni i ferrovieri hanno dimostra·to nel triennio 1919-9'21 11na tendenza sempre più accentuata a de11unziare malattie più o m-eno reali l)er sottrarsi agli obblighi del servizio. Coloro che pretendevano cl1e la riduzione del periodo giornaliero di lavoro d i otto ore, cl1e poi effettivamente per alcu11e categorie di ferrovieri s i riducono a cinque o sei ,ed ancl1e meTiio, avrehbe determina,to lln migliol"a·1nento del livello inorale e della salute fi sica del J)roletariato hanno aVl1ts, dall'esperienza ferro' riaria una mortificante disillusione. Sta di fatto che le rr1olte, le tro1:>pe ore d1 libertà sono trascorse in bagordi di ogni genere o ir1 altre occu1)azio11i più o meno remunerati,re e più o meno faticose. Da ciò u11 potente incentivo alle asseJlze per malatttie no11 vere, o, nella più favorevole ipotesi, un motivo· suffic]ente. per esporre o predisporre l'organ~s1no alle malattie. I medici di re1)arto l1anno cercato d'infre-

n are il dilagante fenomeno della morl)osità fittizia })er ql1an.1 to lo c011se11tisse lo stato di indiscipl i11a del l)e1·sonale e la disponibilità fli mezzi e di te1111Jo. Nè bisog·na tra sc\1rare cl1e il 11u1nero enor1ne di de111111zie cli inalattie r endeva va110 og11i sforzo percl1 è l 'accertam.ento tempestivo di og11i caso era l)resso cl1e impossibile, e riusciva qui11di più facile elL1dere la vigilanza. L'ia.1rg. Taiani h a scritto in u11 qt1otfdiano di R o111a cl1e « ai meclici fen:oviari giova n1etter e in mostra ch e i malati son nl1merosi per accrescel'e la 1)ro1)ria importanza e i:>retendere a loro volta t1n aUarg·an1ento di organico »r L'affermazior1e è e' rider1temente calunniosa. I n1edici feirroviari tendono i11vece a dimostra1·e l)iù bassa la ·e ffetttiva morbosità per mettere in evidenza la propria clilig·enza. Ed in qt1anto al desiderio cli allargare l'organico devesi notare cl1e essenrlo il loro compenso com1n ist1rato al numero deg·li ag·enti dimoranti nel l)roprio reparto ed alla estensione di questo, essi 11anno interesse ad essere in pochi. Le l)J'oteste infatti dei medici cli re1)arto di Roma q11a.11do F> i tentò di ele,rarne i l 1111mero stanno a di1nostrare la leggerezza dell'affermazione dell'ing-. Taiani. ì\1a n. i:>arte ciò, ora le cose per quel cl1e riguarda la 1norhosità d ei ferrovieri sono alc1uanto modificate in nleg·lio. E badi, prof. Silvag11i, no11 i)ercl1è il Servizio Sanitario abbia subìta qualcl1e trasformazione cli.e ne re11da più efficace 1'01)era. I,a i11orbosità dei ferrovieri, e specie di al -· cune categorie, è diminuita nell a1mo in coro l:>ercl1è so1x10 state applicate a lcune provviclenze di crutattere economico, per le quali gli agenti 11an110 più interesse a figurare in servizio cl1e a rima11ere assenti È bastata la minaccia dell'a.pplicazione della legge p er la riforma della b11rocrazia, ossia clell'·esonero .-:i al servizio per motivi di salute o per scarso Tendime11to, percllè i ferrovieri 8i dimostrassero più..... s a11i. 1. a concessione delle n11ove con11)etenze accessorie l1a fatto il res to. R purtroppo noto che al i)ersonale di maccl1ina ed a quello viaggiante fl1rono conglobate n ello tipendio le indennità cl1e comp etevano quando si lavorava effetti,ra.m ente e si r ealizzavano economie. Per ra,gio11i e.li servizio e i)er soddisfat'"e le esigenze del i:>ersonale queste inden1n1ità ora sono nuovamente co1·risposte, i11 aggil111ta, i1aturalmente., allo stipendio nel quale erano state g·ià cong·lobate. 'fale ])ravvedimento l1a fatto sì che mentre prima mancava spesso il personale per .effet1

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ti1are i trenj, ora nei d e1)ositi si accalca una vera folla di agenti cl1e reclama il diritto di ·viaggiare. Qt1antunque ridotta se.n sibilmente la morbosità è sempre lontana dal p11nto nel quale era n el 1909 ed ancora (li più dalla morbosità della gente che guadagna solo q11anclo lavora. Baster.ebbe il fatto accennato per di111ostrare ql1anto sia fallace pretendere esclusivamente d a l Servizio Sa.nitario il ritorno · a condiziolJ'.li i1or1nali. Ogni controllo riesce frustaneo o quasi, quando gli agenti non 11anno alcun i11teresse a . rimanere in servizio. I t.entativ1 fa tti p e r intensificare la vigilanza in qualc.he località e i)er ·qualche categoria di person.ale, se 11.anno dato qt1alche miglioram ento n·ella situazione, hanno ancl1e arrecato u11 aggravio tale all'}\mminis trazione, che for. se la ·spesa. è stata st1.p eriore al danno evitato. Ben altro occorre. L'Amministrazio11e delle F errovie dello Stato, il ci.ii disavanzo apparente è di un miliard o e d11ecentocinquan ta milioni e quello effettivo di circa due miliardi ha bisog·no di economie reali ·e non fittizi e. A rendere n1eno grave lo sbilancio non vale certo creare 11uovi ingranagg·i di co11trollo, o m oltiplicare e complica1 e q11elli esistenti. Occorre che il co·11lrollo ed il freno siano automatici. 1

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La morbo sità d el personale f erro1 iario ritornerà in lim,iti onesti soln. qitanclo sarà risi a bilito un p eriodo di carenza di almeno tre !riorni p er le ·malattie e per yli irifortitni e per tutto -il personale, dai Capi ervi::.io ai m cinot'ltli.

Si potrà obbiettare eh.e un tal provvedimento potrà suscitare proteste d a parte del p ersonale. È facile rispondere che già questo 11a la coscie11za c}1.e la propria salvezza è nel risainan1ento del bilancio, e accetterà senza reclamare un provved1m,e nto inteso ad infrenare le fr,o di. D a ltra parte .se si vt1ol raggiungere il ri·sanan1ent 0 d el bilancio conviene essere sor· di. iper i.e in,g iuste proteste. Tuttavi·a a rendere i.I provvedimento .p iù accetto e .p.er farne comprendere lo scopo moralizzator·e .si l)Ot.rà devolvere ad uno degli is tit11ti di beneficiern.za dei ferrovieri il ricavato d elle tre o p·irù giornate di paga, per modo ehe il danaro ritorr1i a favore a.e.gli ag·.enti stessL Si avranno così ancl1e i :rnezz.i p er venire in ainto delle vere svent11re. U1n provvedime-ato di tal fatta avrebbe t1na portata fi11anziaria enorme, ma oltre a qt1esta co1l altre pyoposte i)otrebbe co11tr!b11ire il Ser1

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v1z10 Sanitario al risanamento del disastroso bilancio ferroviario . Enuncio qt1este i)roposte riservandomi di discuterle altra volta: 1° Affidare nuovame11te alla Cassa Nazio11ale per gli infortuni sul la,1 oro g·li infort11ni degli a'T\fen,tizi straordina rì; 2° Abolire le prestazi.oni sa11itarie grat11ite al i)ersonale, ad eccezione di c111ello di111orante in località malaricl1e; 3° AprJljcare con mag·giore rigidità e sollecitltdine e con minori formalità le sanzioni regol a mentari contro i simt1la tori. G.

DRAGOTTI.

SUNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA. Diagnosi precoce del cancro uterino . •

P clris M édical , 12° année, n. 17, 29 aprile 1922,. pag. 351). Il . cancro dell'11tero è 1 11nico, tra tutti, che si presti a terapia attiva ed efficace se trattato per tempo. Le ammalate ordinariamente ricorrono al cl1irurgo o ginecologo allorqt1ando vi sono le l esioni ai parametrii, ai gangli jli ac i. Le donne, inqt1iete per i dolori addominalì e r>eir fl11ssi leuco rroici, so.no i nel iffe renti alle perdite di sangtie, le quali riportano ai disturbi mestrt1a l i. Non raramente attendono dei 1nesi inf er1ne e spesso ancl1e medici: questi ultimi per scrupolo eccessivo svalorizzano l 'interve·n to· sollecito, in attesa dei sintomi decisivi, i quali soprag·giung·ono c1uando l 'intervento terapeutico diventa se non impossibile, al111eno illusorio. Basta per la diagnosj di cancro 11terJno di ricercare minuziosam·311te i primi sintomi, di controllarli con cura e se essi non danno la certezza utilissima p11ò riuscire la. biopsia. La maggior parte degli errori sono dovuti a nozioni sorpassate che don1inano ancora ammalati e medici. La diag11osi di cancro era basata sulla classica triade : emorragia, dolor i, scolo fetido e vi s'aggiungeva l'aspetto cachettico degli a1nmalafi. Di questi quattro un solo merita di essere ritenuto : l 'ernorragia. Dolori, l eucorrea fetida e cachessia assenti nel1a fase iniziale compaiono in periodo avanzato, quando la diagnosi è già stabilita e le l esio11i hanno sorpassato le risorse della te• rap1a. Il prin10 si1n.ton1a dell'epitelioma dell'utero a ll'inizio è l'emorragia, essa 11a caratteri assai netti. Possono far deviare dalla diagnosi di cancro dell'utero la giovinezza delle ammalate, la buona salute ·a pparente, l'assenza di al( SlREDEY.

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SEZIONE PRATICA

-terazio11i gravi del collo. Il cancro dell'utero 1f) iù frequente tra quaranta e cinc1uanta anni, si oss~rva in tutte le età, anche 35-25 anni e i11 qualche caso persino diciannove anni. Nes·st1na età è esclusa, anzi nelle g·iovani donne il decorso è pi1\ rapido e })iù grave: In principio la sua influenza sullo stato ge11erale è nulla; non è raro di scoprire un ·e:rrtielioma in piena evoluzione in donna apparente111ente in ottima salute. I.e perdite di sangue che ne indicano l 'ini-.:zio tanto più ingannano quanto raramente so110 abbondanti. Si distinguono da quelle dei fib romi per l'irrregolarità. Nelle cancerose non -è i1npossibile osservare all'inizio t1n'abbondanza ed t1na dt1rata insolite; perfettam ente indipè11denti da ogni influenza mestruale, si pos·s ono spesso riportare ad un traumatismo, anc11e leggero: intf-oduzione di can:n.ule da inie2ione, esplorazione medica, coito, corsa in vettt1ra, caduta, sforzo violento o prolungato delle 1Jraccia. Si constata' un vero getto di sangt1·e, di dt1rata brevissima , che si rinnova acl i11tervalli varii, sotto influenza di cause ana1Òghe; altre volte si tratta di semplice stilli~idio, di apparenza insignificante, ma che per:siste indefinitamente: Basta il solo toccare ' a11che dolcemente, per aumentare o farlo ri101·11are. I/emorragia costante nel cancro del -collo, è ancl1e l'unico e primo sintomo dell 'el)it elioma della mt1cosa del corpo uterino; ma in quest'ultimo ca o è mpderatissimo e in qual•t.'.l1e caso m ascherato da idrorrea più o meno abbondante. Perciò sulla biancheria macchie estese. larghe come :ina moneta cli 5 franchi -0 come la palma della mano, con bordi di una 1:inta rosea, violetta o rossa e raramente qual<!l1e goccia di sangue l)llro. In tali condizioni fl)erò i11 segt1ito ad t1na passeggiata o ad uno ..:forzo prolung·ato si produce t1na vera emortragia. Riepilogando, continuità di p erdita di san:gt1e, loro ripet izione frequente, negli interval1].i delle r egole costituiscono in tutte le età le prime manifestazioni del cancro. Se però i·epitelioma della mt1cosa uterina coincide con u11a flession e pro11t_1nziata dell'utero, idroma e :sangue si accumulano nella cavità uterina, •Coincidendo l'emissione a 1)eriodo di dieci, do-Oici ed anche quindici g·iorni, mentendo me:struazioni più f reqt1enti. Dopo la menopausa !l e emorragie sono decisive per la cliagnosi: 11ella 111aggior paTte d ei casi le emorragie che -seguono la menopat1sa devono essere ritenute :sospette. In un'epoca vicirtissima all'inizio del cancro 1 segni fisici a carico dell 'utero mancano ed è facile riportare la cat1sa delle emorragie ai

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disturbi generali, alle vaghe inftue11ze diatesicl1e. Occorre i·innovare l'esame freqt1ente mente e giudicare separatame11te il cancro del collo da quello del corpo del! 'utero. Cancro d el collo. - In uno dei labbri del collo massa vegetante o qualche ulcerazione con bordi induriti; si constatano lesioni appe11a abbozzate, delle semplici sfumature di cui . ' s1 deve apprezzare il valore. Qualche volta si p~rcepiscono nel collo delle rilevatezze irregolari n1eno limitate o acuminate per le cisti glandolari del collo. Spesso il collo, pur essendo liscio inabile 11a perduto la sua flessibilità; orifizio leggermente beante. Questa rigidità del collo, specie se coincide con effusione di sang·ue alla pressione con dito o a llorquando si cerca di piegare il collo sul corpo è importante per la diagnosi. Aspetto beante del collo, presenza di piccoli rilievi irregolari a colorazione rosso viva. Con legg·ero grattamento o appogg·iando l 'estremità clell 'isterometro si provoca sanguinazione, cl1e si può anche avere però quando si introducono dolcemente nella cavità cervicale l'isterometro, toccando 111ucosa ispessita o vegetante. Caricro del corpo dell'ittero. - L'epitelioma della mt1cosa del corpo inganna ancora dippiù poichè, fino ad uno stadio avanzato, non 11a alcuna mani.f estazione st1l collo. Eccezionalissima n ella giovane età si riscontra verso la menopausa, ma principalmente in \ ecchiaia. Si rivela con stillicidio sanguigno quasi ininterrotto, a volta pnro, a volta misto ad idroma abbondante. I traumatismi hanno influenza marcata sulla comparsa delle emorrag·ie, cl1e con le leucovr'~e seguenti alla menopa11sa, debbono richiamare l'attenzione. Per n1olto tempo i seg·ni fisici mancano e per molto tempo sfugge alle indaginj . La prima rr1odificazione è l'aumento del volt1me del corpo uterino, in contrapposizione all'atrofia che dovrebbe avvenire dopo la scomparsa delle regole. Se vi è flessione in avanti o indietro èom' primendo l'utero tra le clita e ·cercando di aun1enta re la sua curvatttra si ·p rovoca una esp11lsione più o meno abbondante di liquido roseo o di sang·ue puro. Impercettibile l'accrescimento dell'utero nelle persone g·rasse, dalle pareti spesse; meglio si riesce a percepire, come al principio della gravidanza, allorquando s i pratica il riscontro in piedi. Poco valore h a l' esame con lo speculu1n. Qt1esti sintomi sono conclt1sivi e se vi sono dei clubbii si può ricorrere alla biopsia. Nel so~petto di llil cancro del corpo t1terino è indispen sabile una pt1lizia della mt1cosa uterina, 1


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JJ. POLICL1NCCO

di c11i i fram111e11ti sara11no esaminat i istologica111ente. Nelle l esioni del collo si preleveranno framme11ti col bisturi e saran110 ug,ual?nente esaminati istologicamente. Se la biopsia 11a valore decisivo non si può co11siderare concludente l1na biopsia negativa, la quale i11 questo caso 1:>otrel)be aÌ'·;recare dan1no dando dei criteTi erronei. Se alla biopsia ' negativa sopra,rvengono nl1ove e111orragie, le co11siclerazio11i cliniche si del)bo110 sovrapporre a q11elle di laboratorio.

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Ca1ls e cl.i errore nella diagnosi di cancro del l1ulero. - Emorragie da ritenzione placentare o dec id11ale, specie nelle giovanj; 111a llll interrogatorio minuzioso e l'esplorazione locale potranno allonta11are i dubbii. Però tra 40-45 anni ·11na gravidanza tardiva può creare delle difficoltà. l\fa al princi1)io dell'epitelioma il collo resta f er1no e conserva la Slla consistenza, solo il corpo aumenta di ';rolume. In seguito ad lln aborto il collo è ])eante, permetté l'introd11zione del clito, i seni t11rgidi e da11:no colostro; in fine il rascl1iamento, indi~pensabile nelle ri.te11zio11i, non lascia il mi11or dubbio. In clo11ne dell'età della menopausa metro'l'ragie alJbo11danti, proJ11ngate, a ti1)0 menorl'agico, coincidenti con irregolarità mestruali sono in rapporto ad utero scleroso, duro, dalle pareti ispessite, iJlertroficl1e }Jer metrite r>arencl1imatosa o ipertrofia sclerosa della matrice; non è raro rileva1·e nel medesimo tempo delle alterazioni agli arn11essi, S[tll)j11g·o-ovariti, ovariti sclera-cistiche, ecc. Condizio11i affetti\re generali o di alt1·i organi possono ancora dare metrorragie nella me11opa11sa. ~Ia t11tte queste p erdite cli sangue si:>ariscono .col rii:>oso, col ghiaccio, co11 medicamenti a1)propriati o con 11amamelis ad alte closi. Se resistono ai n1edicamenti è i11utile ind11giarsi ed occorre raschiame11to seg·uito da :b jopsia. nè si deve temere di ripeterlo se riesce negativo e gli accidenti pArsi.stono. Quantl1nc111e tali emo:rragie non sia110 di natura ca11c(lrosa, diventano dar111ose e perciò vanno trattate con raggi X, radium, con ct1re chirl1rg·icl1e. Il ca11cro dell'utero va soltanto confuso con alc11ne m etriti croniche e con fi})ro111i. I grossi colli, sfrangiati in seguito a parti multipli o lal)o1·iosi, di aspetto irregolare, dalle })areti ind11rite danno sospetto di e1Jitelioma. Però non sono d11ri. q11anto il cancro. Le piccole ci5ti glandolari non sangt1inano al riscontro col dito, si presentano trasparenti, di forma conica, e grattando la loro superficie non sanguina. Nei casi dubbi è utile ancl1e l'esame microscoJ)i~o.

[A~NO XXIX, FASC. 4ìJ

Le diverse varietà di metriti poli})OSe, villose r1er la continuità delle emorrag·ie possonocor1fondersi col cancro, ma è utile in questi: casi l'esame con lo speculo, col q11ale si possono riconoscere i polipi g"rossi o piccoli, carattel'izzati dalla i)edt1ncolazione. Occorre cliffidare dei polipi impiantati nella parete cervicale con larga base di impianto, percl1è qual• cl1e volta l'epitelioma si presenta sotto form~ di massa . veg·etante. Allora però queste vege-· tazioni sono di consistenza più dura dei l)Olipi mucosi, Ranguinano al minimo contattoe se si riuscisse a passare con un dito la cervice si osserverebbe che il peduncolo senile ha t1n largo impianto sulle pareti. E, sempre prudente di fare l 'esame istologico di questi polipi. Più difficile la diag11osi tra met1·ite se11ile ~ cancro dell'utero dai sintomi clinici, avendosi i11 a mbed11 e. le forme emorragie e scoli idrorroici fetidi. L a fetidità pre.coce della secrezior1e di una semplice metrite seniiJe, la i)reYale11za d ella leuconea, il miglioramento p1·0,·ocato con cure locali danno l'illt1sione di gt1arigione, ma a misura che diminuisce lo scol<> aumentano le perdite di sangue. Occorre al-· lora rascl1iamento e biopsia. Caratteristica deit fibromi nelle. Q sono jJ ritmo 1·egolare. .......·iovani deIJ e emorragie, coincidenti con le i11estr11azioni, susseg11ite da calma completa; l'assenza completa di l esioni del collo; la presenza di tumori duri, rotondi, di volume vario sulla Sllperficie dell'utero. L'errore è possibile quando si 11a nno emorragie continue tra i periocli mestruali; si tratta allora di fibromi sottom11cosi, che distaccandosi dalle pareti cadon<> nella cavità uterina e si possono eliminare nat11raln1e11te, prima restando nella cavità l1terina, . di cui l 'orifiz·io si dilata lentamente. Per tale condizione ultima idrorrea cl1e faccia pensare a cancro: esplorazione e dilatazione dig itale fanno fare la diagnosi. Frequente l 'errore in casi di epitelio1na della m11cosa intracervicale·, senza modificazione importante del collo, con infiltrazione nei parametri e diagnosticati per fibromi. Non è difficile rendersi conto cl1e l ' indurin1ento appartiene alla parete l1terina ed immobilizza assoluta mente l'organo: In tali condizioni qualunque terapia è inefficace. Riepiloganclo, la diagnosi del cancro ute1·i11cv riposa tl1tta Slille emorragie inizin li, indipendenti dalle regole, con tendenza a essere prolt1ngate, fr equenti e sopratutto continue.


LANNO XXIX, FASC. 47]

NEUROLOGIA. •

L'emiplegia cerebrale (A.

GORDON.

progressiva~

J ourrial of riervous ari cl

}.f e?ital

Di-

sease, 1922, inarzo). Con il nome di emiplegia cerebrale progressiva si designa una condizione morbosa, nella quale lentamente e progressivan1ente si stab ilisce una paralisi unilaterale a tipo cerebrale, che si ir1iz ia ad un arto su1)erior e o inferiore ed a nche alla faccia. Il reperto anatomo-patologico di questa affezione è vario : edema di un emisfero cerebrale, grandi aree di ra1nmollamento, ostruzione com·p leta o parziale della carotide interna, trombosi della SilviaI'a, focolai multipli di ran1mollamento da rurteriti dei piccoli vasi nella corteccia o nella massa encefalica, ed infine tumori cerebrali.• L'A. riferisce la storia di cinque casi di emiplegia cerebrale progressiva con sintomatologia comun·e caratteristica. La paralisi si sviluppò lentamente e gradualmente: dapprima si ebbe un senso .di debolezza in un arto, che . impercettibilmente di,renne sempre più grave estendendosi a tutta la metà del corpo, in n1odo da dare alla fine una emiplegia co,mi:}leta. In tre casi la paralisi si iniziò ad un braccio, in due ad l111a gamba. I n tutti la fac-cia fu colpita i111 sieme al braccio. Insieme al disturbo motore si svilupparono disturbi della se11sibilità cutanea, ·e d in un caso si manifestò emianestesia com1)Ieta All,esame anatomo-patologico si trovarono in tre casi lesioni ·endoarteri ticl1e da arteriosclerosi con occlusione di l1na g·rétnde arteria, come la cerebrale media, in t1n caso glioma, ed in llU altro oltre alle lesioni arteriose alterazioni sifiliticl1e. La sintomatologia della emipleg· ia cerebrale progressiva ha ele1ne11ti comuni con altre affezioni, dalle quali però si distingue per alc11ne caratteristiche. È stata osservata nei veccl1i u.11'emiplegia parziale e incompleta, che si i11izia frequentemente agli arti superiori senza perdita di coscienza e per lo più ad ambo i lati, rjman.e quasi sempre allo stato flaccido, 11a tendenza a l miglioramento se non alla guarigione, e cl1e è dovuta a lla successiva for111azione di focolai lacunari nel cervello. Quest'affezione ft1 descritta da fylarie, Ferrand ·~ Léri. La com11arsa s11ccessiva dei sintomi l)UÒ fare pensare alla emiplegia progressiva, m a in effetti da questa si differe.n zia p.e r il carattere flaccido e la bilateralità della paralisi, e per la tende11za al miglioramento, nonchè per il fatto 1

·-

1541

SEZIONE PRATICA

cl1e si manifesta in individui vecchi, cl1e l1a11no anch.e altri distt1rbi e sopratutto decadimento n1entale. L'emiplegia progressiva può essere leg·ata ad aneurisma dell'arteria l::>asilare. Un caso del g·enere è stato pubblicato da Massary e Carton. Si osserva ancJ1e nell'uremia : in tali casi all'autopsia si trova uno stato edematoso della corteccia specie in corrispondenza della zona • rolandica. Non può dirsi se si tratti d'un fatto tossico o di una lesione in rapporto alla concomitante alter azio11e dei vasi cerebrali. Un elemento per la diag·nosi differenziale può essere dato dalla. variabilità i1el grado dei fenomeni paralitici. 111 genere, se non sempre. l'emiplegia 11remica 11a te:nidenza alla reg:riessione. Un'analoga tendenza din1ostra la emi1)legia prog·ressiva, cl1e talvolta si manifesta nel corso del diabete. A11cl1e qui se111br·a che entrino in giuoco le lesioni vascolari prodotte dalla intossicazione diabetica. Gli stessi caratteri e forse la medesima patogenesi ha la emiplegia . progressiva che si verifica nel saturnismo, nell'alcoolismo, e nell,intossicazione carbonica. Anche nella meningite tubercolare ·pu~ verificarsi la paralisi lenta e progressiva di un art~ di un lato del corpo. Probabilmente si tratta di un disturbo le.g·ato a disordini circolatori provocati dal processo tubercolare. In iafe forma la intensità della paralisi varia i1el corso della malattia, n1a sempre termina con un'emiplegia completa e p ermanente. Nel 1846 Fletcher descrisse una sindrome, ct1 i dette il nome di i11,gra·v escerit apoplexy, e cl1e successivan1ente è stata studiata da parecchi autori. Anatomo-patologican1e11te I' affezione è caratterizzata da un focolaio emorragico · localizzato tra il corpo striato e la capsula ester11a. Il quadro clinico è il seguente : Al principio si ha di solito una cefalea improv-· visa e violenta; il paziente diventa pallido, il corpo si raffredda, il polso diventa debole, ed infine si ha sincope; talora il sintomo iniziale è uno stato confusionale. La sincope è di breve durata; ritornata la coscienza la cefalea persiste. Dopo qualche tempo il paziente diventa incoerente e improvvisamente entra in coma. I sintomi paralitici, quando 11anno il tempo di rr1anifestarsi, avanzano lenta:qiente · come nell'e1niplegia cerebrale progressiva. Tuttavia esistono 111olti elementi che l)ermettono la diag·nosi differ~,ziale. Nell 1ingravescent apoplexy c'è sempre l'insulto apoplettico e l'i111provvis~ perdita della coscienza, ecl il coma: compare quando la còscienza è stata riacqui-· stata. Nell'emiplegia progressiva invece lo stato comatoso co1npare molto tem1)0 do1)0 che .

o


15i:2

IL POLICLINICO •

l'emiplegia si è completata, d'altra parte mancano l'insulto, la cefalea, lo stato sincopale. Nel 1899 Thomas e Long Tiferirono !\osservazione di dl1e ca.si con una sintomatologia a 11aloga a quella della e111i.p legia cerebrale })rogressiva e che in effetti erano dovuti a leio11i delle vie piramidali clel midollo spinale. Oltre cfie per altri sintomi la diagnosi differenziale fu possibile ancl1e perchè in detti casi erano presenti distt1rbi deg'li sft.nteri:. dr.

CENN I BIBLIOGRA l llC I . L.

FERRANNINI. La ter(t1Jia clinica riella

ci1Jìll pratica,. zo L. 58.

I~.

medi·

Pozzi, editore. Roma. Prez-

Un libro di terapia cc italiano » viene finalmente ad a_c contentare l'assillante desiderio del medico pratico : per cl1i, come me, conosce la ricl1iesta, ogni giorno espressa in cartoline e lettere dai medici esercenti nei quesiti della nostra «posta deg·li abbonati », per chi conosce tutta la mortificazione di dove1·e inclicare n1a11uali stranieri, questo libro colma una lacuna, risponde ad un bisog·no, tog·lie dall 'imbarazzo..... il const1lente della « posta » . P ercl1è il vol111ne del Ferranni.ni tratta di una tera1)ia ragionata e, direi quasi, circostanziata, quale piace al medico, cl1e ad og·ni momento deve affrontare il problema del I a ricetta obbligatoria. Cl1i. ha esperienza di J)roblemi terapeutici e chi conosce nel mondo me~ico gli scettici accanto agli entusiasti sa quanto è difficile n el mon1ento attu ale, in cui ben poche questioni 11anno avuto sicura sanzione, scrivere di terapia, senza cadere o in t1n semplicismo desolante o in una polifarmacia pericolosa e spesso inconcl\ldente. lVIa l'arte della terapia non è per l'A. del libro ridotta a saper applicare ad ogni malattia la r elativa ricetta; egli i1on ha voluto scrivère llll'1 formulario, nè 11n libro di patolog·ia o cli farrnacolog·ia: la terapia egli intende come 1-1na vera costr11zione arn1onica e solida. J,a terapia etiologica e la terapia sinfo1natica sono le fondamenta, cl1e sostengono l'att11al~ edifizio t erape11tico. Nella terapia et·i ologica l'A. comprencle la medicazione antiinfettiva, la meclicazione antitoss1ca; nella terapia s iriloniatica eg·l i passa in rasseg11a i vari apparati e sistemi, dalla pelle all' intestino, dopo avere premesso nozioni generali sulle varie n1edicazioni tonica, ricostituente, antidrotica, a11tipiretica, ecc. Cl1iude il vol11me la c11ra delle nlalattie; senza entrare in inclicazioni mi-

[_.\);NO XXIX,

,

FASC. 4ì j

nute, sono delin~ate le r1ote principali direttive, con frequenti ed opportt1ni riferimenti alla parte generale, onde evitare inutili ripetizioni. Nella trattazione della materia il medico pratico troverà ricl1iami moderni e sintetici di fisiopatolog·ia, di farmacologia, numerose ricette, scelte co.n gi1-1dizio fra le tante cl1e popolano i ricettari. Qt1esto modo di intendere la terapia, che concorda in inolti p11nti con le direttive di autori, apprezzati in Francia, come il Manquat, potrà ancora trovare qualche critico non consenziente, specialmente in alcuni paragrafi, n1a se l'A. ha voluto offrire al medico pratico un hl1on libro di terapia egli 11a raggiunto ai no. tri occhi pienamente il suo scopo; e mi auguro cl1e il st10 sforzo sarà apprezzato come merita dal pubblico medico italiano. La .diligenza dell'A. è stata secondata dalla benemerita e giov9-ne casa editrice Pozzi, cl1e n11lla I1a trascurato, percl1è questo volume della « collana», che aug·uriamo si arricchisca. rapidamente di ottime 01)ere «italiane», avesse veste tipografica degna. t. p. 1

E. PESCI. Forme aria'{ìlatlic1ie. 2a ediz. Pubblicato a cura dell'Istituto Sieroterapico 1\1ilanese, 1922. L. 25. In lln breve volgere cli anni g'li studi sulla anafilassi 11an110 acquist<tto 11otevole sviluppo, ed alle osservazioni co1111)iute nel campo sperimentale, si sono aggi11nt~ ql1elle clinicl1e; iniziando così d1te orclini dii studi, che hanno progredito parallelamente, usufruendo l 'u110 dell'altro reciprocamente. Nel volume del Pesci ora apparso, se da l1na parte sono sinteticamente esposte tutte le · tappe segt1ite dag·li studi s11ll'anafilas si, dall'altra è clato giusto svill1ppo alla anafilassi clinica. Nella prima parte sono criticamente esposte le teorie en1esse sulr anafilassi. e I' A. in base agli stt1di ed alle ricercl1e personali tratta particolarmente della teoria fisico-chimica, già da lui esposta e propug·nata. Nella seC'onda parte svolge particolarmente l'a11afilassi terapeutica, la malattia da siero, l'anafila3si idatidea, le reazio:iii a11afilattoid i~ l'anafilassi alimentare, le emoglobint1rie anafilattiche, l'anafila.s si respi·r atoria, l'itJersen~i.bilita nelle infezioni, le idiosincrasie. L'A. ha raccolto tutti i lavori relativi all'anafilassi, tutte le osservazioni compiute nel camr>o cli11 ico, prospettando . i problemi cl1e a detti studi si ricollegano. Lo stt1dioso potrà, leggendo il volume del Pesci, essere facilmente al correlf1te dello stato attuale delle nostre conoscenze nel campo tanto dibatt1tto e comp1esgo dell'anafilassi. Tr.


[A~NO

XXIX, F ASC. 47]

ECftDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. R. Accademia medica di Roma. Seduta st 1·ao1·dinoria del 23 luglio

19~2.

Presi<lenzn del Prof. ,-. À.\.scoLT. presidente. della, bi l e P clei sali b1lirir i ·s1il1i'a.ttf·11·i fà, rl egl i en.zin1 i clel suc0<> en ter·ioo . L'o/~·10·11e

1

Prof. A. OLE~IJ<~N'l'I. - Dalle ricerche eseg11ite •dnll'O. ·1;isulta , c'l1e Ja bile e i · sH li bili~11·i in pic·<>oln C'oneentrazione non i·inforzano l'attività l)ep. tolitica d el suceo e11terico . mentre in fo rte co11ee11trazionc la i11cleùo1iscon o. r . a bile i11 piccoln <"oncentrazio11e aeere~ in linea ge11erale l'atti,·ità clè lla ·1i1Ja si cl<-'1 succo enterico sui grns i d e l latte e ò ella crema cli lutte : i sali biliari in pic<!-Ola · concentrazione rinforza.no, n1rntre in forte concentrazio1re inde bolì- cono l'a ttiYiti1 della lipasi dèl Sl.1c·co e11terico Slli grassi clel latte e della c rema Cli ·1u ttt!'.

IZ rioan1bio azotato dei ratti albini adulti alf>,nen,tnti con ·riso b'l''illcito e con ri so non, br,i llato. 1

~U€

1

CLE~IE~'I . -

I/O. ha Stl1diato per ci11·n1esi conseentivi il ricambio azotato cli ratti.

Prof. :...\..

a lbi1ii adulti alin1e11tati esclt1RiTamente co11 riso

orillato o f'-On riso n on brillato. I /O. h a potuto stc'lbilir<>. c:lle i ratti albini adul ti, <llin1enta ti --escJuSi\;'\ mente con riso brillato anche dopo quat·tro o cinque mesi i1on presentano una sinclron1e ·poline1.1titiea J1:t r agonabile a q11ella dei galli11acei; sia ratti aliu1entati c-0n riso brillato, Ria ratti ·a limentati con riso non brillato ma c-0n aggiun ta ·di succo di limone presentano una dimin11zi-0ne ·progressiva de1 J}{\~O d el co11)0 e cle lla qua11tità ·di ri'So 'ingerito, •· 11n bila ncio positivo dell'azoto; ·queste earatteristi<:he cle L ricambio dell'alimenta. zione orizn riicn D1·~sentate dai ratti albini adulti sono q tiindi clol'11te a cal1se diverse da quelle rap1>resentate da lla sola nssenza <lelle vitamine « B » 4~ delle ,~itamine ((e», e ,~erosimilmente <1~1 ricer, c::l r. i nélla speciale comr>O$izione chimica clell'a li-me11to. ne lla unilatera lità <lella dieta e nElll'n s-t)en 7.n o nfiJln deficienza delle \itan1ine «A».

._os la 11..ie dì a,zion e -,; i tau' in ica in c o111 plet a.

'Dott. l\1.

Spel'imentando nella -polinet1iite che ·si svilnppa nei colombi in segt1ito ·all'n:limentazione cli riso brillato, ha trovato elle ~sistono sostn11ze le qt1ali sono capaci di spiegare ,ln'nzio11e ct1ratiYa i1ella polinevrite, ·ma in l1na ·rr a1iiern inc·omr>l~tn facendo scomparire ·SOlamen-te al<:u1ii . 'inton1i <lella ma l:l ttia . Così gli sclc rozi ,-Oella segnle cornuta clati nella dose ~di g·r. 0.10 'i1npedi·~con& i1 ristagn o del r i o n el gozzo, non --tanno con1p~rri1·e il \ omito. n ttennano la clinrrea ..e i)r dlnngnno 1n Yita ctell'anirr:ale . •i\.nche ~ostanze tli c-on1posizione ·chimica molto ...se1n plice ahnno que. te nzi o11i \itrr miniche inco1nPANTALEONI.

1543

SEZIONE PRATICA

-

plete: m0Jt0 effieac.-e in que~to se11so è l'iniezione ài i1ochi ce11tigra1nmi di ammoni<.tca nei muscoli pettorali dei colombi, m entre si mostrò inattivo il carbonato amn1onico soruruini trato r>er la na della bocca . Ina tti\i ris ultarono anche l 'uren. e l ' or(lenina (paraossifeniletildimetilammina) cl1e si forma nella germogliazione c1ei ·semi di or zo. I semi di erba medica non mostraron-0 a lct1 na nzione nel la poli11e11rite, nè ct1rativa, nè preventiYà ; ma fa tti g·ern1og·liare inumidendoli con acql1a, già dopo 48 orP. el'ano capaci, somruini.strati col riso brillato i1ella qt1antità di gr. 3 al g·iorno, di impeòi:re ogni manifestazione morbosa . Gli anin1ali, ai qt1ali ~i clava riso brilJn to e semi di f)tba medica gern1ogliati continun rono fl cl a limen· tnr ..:i da ~è senza mostrare n;.1 us~L per il riso brillato come ay·yiene già dopo pochi giorni quandc• si c1it esclusi,·amente questo a limento. J ..e espe1ienze dimostrano ch e le sosta11ze di azi one vitaminica sono diversi sime. Koi dobbiamo amn1ettere che 11egli alimenti esistono parec<·l1ie sostanze, l'azione complessiva delle qt1ali si indica come vitaminica. Queste 1s ostanze rappresenta no degli stin1oli ··delle funzioni <legli org·ani e del iicambio 1Da terial~. L'apprezzani erito della .rJra/nde.zza dei solidi 1iel cavo orale.

r.

DORELLO. - L'O., a ve ndo rilevato che "·0110 frequenti gli er rori òell 'a 1;11rezzamento della gra nclezz'l cli solicli introllotti i1el ca YO orale, ba fatto una serie (li esperie11ze per determinare le rnodalitit, colle quali avvengono tali el'rori. Le esperienze· consistevano nell'introc1t1rre nella bocca òel sog·getto, senza farglielo vedere, un soliclo di varia f orma (pallina, qt1a.dratino, asticina) preso da una setie, i C'1.1i eleme11ti avevano una grandezza gra<l11almente crescente. Il soggett'> era poi invitato a scegliere in l1n'a ltra serie irlentica alla precedente il solido, che avesse giuclicato della stessa grandézza. Con qt1esto n1etod-0 fu t ono fa t te sor)r::t 21 soggetti 57;: detern1inazion1. Ris ultò c11e nella maggioranza dci casi il solido tenuto j11 bocca. è giudicato pii1 g1ancle di quello che effettivnmente è. I n1<1 s. imi err ori si hanno con q uei solicli, la c:ni g r a 11dezza. si a TYiein<l nIla massima, che deY(lllO :1Yere le particelle n 1i1nen t:1 ri per poter esser e ùeglt1tite. rrof.

L ' O. consiùer n. yt1esto err or e con1e lln mezzo

per r en<.l ere più perfetto il controllo, cbe la lingua ecl il r1.1l<t to t'sercitano sulle JJa 1ticelle alin1entn ri pri.n1 ;.1 il i l>E->rn1ette1·11c li'l <1 ~~111tizione. I

E.

GROSSI.


154.4.

R.•L\<:cademia delle Scien1e Mediche di Palermo. ,';erlu ta del 29 a,prile lfJ22. Pre~:id<'nte : s~~g; 1·eta l'ÌO

P1·of. E. TR1co~11. perp. : Prof. ,\., R c. so GILIBKHTI

.I../ ·i r r i r1r1G.i01ie allo, ('a r re1 11f'lla ottra delle 1J61'itc·niti flCltl<> .

l >ott.

~I.

I/O. 11a intrupreso delle e~1)erienze pe1 e~tendere il metoclo Carrel a lla ct1• rtt ùelle i)eritoniti acute. _ Dall' ~snn1e deJle esperienze con.c1otte su lG cani r i8ult;i: I 4 a11i11Lal i che servitono cl<.t co11trollo, cioè che furono i11fettati c<I abbandonati a l p1·ocesso, motirono tutti nello spazio di 1-2 giorni. Cluelli trattati col lavaggio co11tint10 con soll1zio11e d~ipoclorito haru1".> prese11ta to, i11 confronto con i primi, una •sopra vviye nza \aria bile dalle poche ore a 3-4 giorr1i, in n . 9 ca si. In t111 caso si è otte11uta t1na sopravvivenza di 8 giorni e la n1orte si è verificata per canse estranee a ll'infezione. I11 d11e casi, ii1fi11e, si è aY11b1 gual'igione clinica r-erfctta, C1)nt1·olla ta. anc:l1e all'a t1topsia, dopo aver saci·itica to gli animali. Concl11de . 3ffer1nando che i rist1ltati del metodo, :pur non essendo molto sed11centi, incoraggiano al· qttanto .'1d nsarlo in pratica <:orne tentativo supre1110, se altri e più ·s icuri ·metocli non verranno, come è da augurarsi, a sostituirlo. ' Dott. T.1. ci~tico

P .\.\'( .:\E.

-

DE l .1UCA .

della 111J1'ln/1J1<>lla

iH un fibroadenonia masclt ile. 1

1i

.

(}01isidera :t ioni

fA1'NO

IL POLICLINICO

clin,iollc

S'lt

otta1ita, ova,riectoniie.

J=>rof. F . l\1oNTUORO. - Da l 1905 a tutto il 1922 l!O. 11n U\t1to occasione di• tare 312 la1)a1·otomie, nelle quali figura110 80 OYariectomie, c:ioè il 25.09%. l)al p11nt:o d i vist.a a11a torno-istologico le 80 ovariectomie })ossono essere così classifica te : ciston1i ovarici 47, cisti dermoidi 8, cisti follicolari 6, cisti bilaterali 3, cisti suppurate 4, cisti para-ovarich<.~ S, <:]::)ti tt1bo-ovariche 2, degenerazione scler oci~tic!l '), rle< ..enerazione 1naligna 2. Aggiu11gendo ni 47 cistomi oYarici i di1c casi di degenern%ione maligna si l1anno 49 cistomi cl1e, dal pt1nto •li vi·s ta anatomo-i stologico posso110 così raggrt1ppal:·si : ci st-0mi ghia 11dolari l1niloculari 9, c isto1ni gli i!ln<lol~1ri inultiloct1lari 28, ci to1ui ghiandol:1ri rnC€mosi 1, cistomi vapillari 1Jtolifera'J1ti 8, ci$torni d~ge11ernti n1 nJig11amente 2, miofibromi:.1Comn eist:ico l . Jn r :1p1)orto nlle complicanze intrinsecl1e a l tu1nore i 49 ci stomi 'anr10 <:osi ili" tinti : ci1Ston1i liberi 22, ci8toJni co1nplica ti da aderenze tenaci 4, cistomi complicati da torsione del J)eduncolo 10, cisto1ui a ~vi lu1>Po ir1tralegan1entoso 2, cistomi a SYiluppo r~ttolegan1entoso 4, cistomi a sviluJ){JO ret!'O])erito11eal e l; e dal pu11to di ,~i sta ostetrico : ci~ton1i <>omplìcanti la grnYiclu11za 2, ci.stomi con11•Iica nti il puerperio 4.

XXIX, FA-set. 47 J:

J~'O .

illustr a tu tto questo n1Rte riale riassumend~ i casi l>iù im1lortnnti d~Ila sua statistica. Egli studia i cistomi ovarici in r apporto alle aderenze.,.. a Ila torsio11e (lel pedt1ncolo e alla. loro sede (sviluppo retrolegn menta. re, intra legamentare, retroper itoneale) e si fe::.--ma sopratutto sui reciproci rapporti della gravidanza e del J)uerperio con i cist<.•mi dell'ovaia . 1.1e oi.-;ti der1no,f.d i, le follicolari, le cisti supp'U-· 'rate sono illu strate e discusse ampiamente. J.1'0. ritiene poi che sia i1ecessario un accurato~. H1etodico studio clinico ed istologico della ovarite.sol ero-oist,i ca che, a suo parere, è caratterizzata ((da grave <l isfunzio11e n1estruale, $pe&.'30 ribelle a tutte le u suali cure loC<'lli , balneari, opoterapiche~ cl1e J1n per l)ase ana ton1ica un pro-cesso sclerotico. che finisce per trasformare l 'ovaio in un amma sso di piccole cisti di varia grandezza, senza concomitanti o appur1scen ti fatti infiammatori ~ carico degli nltri organi genitali ». Descrive somnu1ria.meute i ·Suoi casi e conclude che la castrazione deve essere eseg'"llita sola mente quando in un soggetto, che ha sof.ferto di gravi, incurabili crisi: inestruali, si r iscontrano, a l tavolo operatorio, leg r n.vi altera~ioni del i>a1·enchimu ovarico, catatteristiche della degenerazione sclerotica . T.1 a parte più importante della comunicazione dt 1'1ontuoro è dedicata a lla d iagnosi e a lla tecnica e:l1irurgica. .. !1a tecnica cl1lturgica è svolta ampiamente, specialmente iJ1 riguardo ai cistoru i ovarici ghiandoJ::i r i (ps~ttdo-muci1tosi) liberi. Richiama un suo111·0cedentc la vor<> ( Ovariecto111ia rnodcrna, Ilivista d'Ostetr. e Gin. pr atica, 1922, n. 4), ,~ dimostra chi~ con l 'anestesi a Jocalè, un piccolo occl1iello laparotomico, la mobilizzazione precoce, l'ovsiti €-·cton1i«1 ha r aggiunto 1:1 perfezione. Essa per-· lll('tte l'e~1:irpnzionB di grossi tumori ovarici e riduce nl ininimo le .soffere11ze delle operate. Le· qunli possono abba11don::t re il letto in quarta g·ior -

nn ta. Una lnrga brecci<1 la1Jaroto1nica ·S'impone i1ei tu-

111ori <lernLoiò i, nei tumori S'l1ppuruti, in una pa1·0Jn nelle C'i sti molto a(lerenti. T.1a n1arsupializzazione deve essere riservata soltanto a i casi nei ']nali il di-stacco de lle a derenze è d iffic:il~ o pericoloso. l/O. conclude che Ja e:hirurgia dell'ovaio ùevees&ere, q11<:i nto più ~ia po~sibile, conservativa. Particelle, uncl1E- piccolissime dell'ovaio, assicuranl> la fun?.ione nte.strt1ale e con essa la possibilità dt llJla gravicla r1za. E cosi l:-t donna rimane llIUl donna ~ non un. r•ov~ro esser€' mutilato se11z.u scopo, senza g-ioia e senr.n .'l n10 re. '1.1 01·sione e oa l cijìoa.z ione completa di. u·n 'Ute.ro fi uroniioma,toso.

l'O. ))resenta un fibroma di gramu1 i 1''>40 co1n1>l<?ta n1ente calciticato, da lui estirpatoiu do1111à n11bile di (>2 anni. r~a paziente era cois trettn a stare a letto da due anni per le atroci sofferenze eh~ questa J)ietra, che gravitava sugli: -0t·gani pelv-iei. le procuraYa. 1\1. CIULL.\ . .\ iO"S'l'l.1"0 UO. -


~{ANNO

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XXIX,

FASC.

47]

-A PPUNTI PER IL

MEDICO ~ PRATICO.

CASISTICA. Ascesso fibroso del fegato. 1l malato di cui L~grj riferisce aJl 'Académi~ ode médecin.e de Paris (B·u lletin, 1922, n. 87), <lveva avt1to, dieci anni prima di essere ope.r·ato una enterite dissenteriforme complica• tasi. a congestione del f eg·àto e ad ittero. In -seguito a11n11 almente per otto, dieci gio·r11i ac<eusava un IJUnto doloroso epatico accompagnalo a malessere generale e ad un certo gracdo di ittero. Diagnosticato un ascesso ·epatico t<li$senterico ed operato, il malato morì due .giorni doJJO; l,at1topsia confermò· la diagnosi € rivelò la i)resenza nella zor1a d: parenchi~·a .epatico, contigt1a alla '!''a ccolta di molte piccojc 11odo ita clure, di a ·petto fibroso, gra11di da un . oo·rano di mig·lio acl un pisello, da ritenersi :senza dt1bbio contemporanee ai primi disturbi ~nterici ed apparteJJe11ti agli ascessi fibrosi descritti cla K·elsch e Keiner. Tutto il fegato era. ~oc::1)arso, i1ella sfera circoscritta anzidetta, <Ji. tali r1oduli: altrov·e il fegato 1Jon mostrava ~l1e delle comu11i lesioni cli degenerazione .grassa. Lo studio istologico ha confer1nato ]a natura fibrosa: fibre fini , . trette, disseminate <li n11cJci all11ngati; in pieno tessuto fibro~o si poteva110 di. ti11g·uePe dei i·esiòui di trabcceole. Le lesioni ch e l'A. descrive n1inutamente, <lifferiscono notevolmente dal p11nto di vist:i .obiettivo da quell.e segnalate da l{elscl1 ·e l{eir1er: questi autori hanno descritto con il non1e <.li ascessi fibrosi sia vere e proprie raccoltG .con paret<.! sclerosa rivestita o non di rr..~em­ ibrana piogenica co11tenente u11 pus spesso e viscl1ioso nel centro, sia noduli più densi, presont.a11tisi come focolai opacl1i la cui trama fibrosa infiltrata di leucociti si rammollisce 11el suo p11nto c·entrale lJer form are una pasta :Semifluida. fn ambo i casi consideravano il l)rocesso iniziale come 11na formazione di te ssuto fibroso, più o meno carico di leucociti e pjù o meno vascolarizzato, destinato a subire ,1na colliquazione centrale. E più logico però <lffiffi•ettere che si tratti di un a reazione periferica sclerosante in 1:apporto con la mi11or virulenza del parassita: in ogni caso, il processo di sclerosi, nell'osservazione dell'A . av8va.port9.to all'isolamento totale della cavità. Ma la limitazione così. preci.sa deg·li isolotti sprovvi sti di irradiazioni fibrose, e l'assenza n·elle loro vicinanze e nel resto del parencl1ima ep8 }

1545

SEZIONE PRATI CA

tico di ogni lesione di cirrosi, imponeva la riozione di reazio11e connettivale periferica intorno ad un focolaio nodulare, secondariarrJ.ente invaso dalla propagazione centripeta della fibr osi. Insomma la caratteristica di Ctt1esta osservazione consiste nell'invasione completa cli ascessi fibrosi del fegato, cla tes~uto di scler-osJ l\JO~TELEONE.

Tensione dolorosa della cistifellea senza litiasi biliare. La sindron1e della colica epatica può aversi anche senza ca.lcolo; tJ:attasi in tal caso, più che altro, di tensione d'ell'ipocondrio destro . sensazio ne e.be s i attenua in certi momie·nti._ si esa,g·era in altri, &enza p1erò ar:rivare allo sr>as:imo 1della \·era colica, e senza avere J'inizio su·b itaneo . di questa. Alla !la;diosoopia si osserva cl1.e la cistifellea cambia dì volume ingro•s sandosi nella esacerbazioni : s1):esso si ha ptosi g·astro-colica aicc.ent·uata. La ~iagnosi si -fonda sul tipo del dolor·e, la minor durata ed intensità; gli stati di d olore vescicolare si osservano fal ora ancl1e nella litiasi antica, ma si acco1111)aig·11ano a febbre, .e.d a deformazioni de1'la éistifellea e dello stoma~o. La presenza di j.poc~or1clria all'infuori del i)eriodo degli accessi indirizza la diagnosi ,,erso una lesione della cistifellea a1uichè dell-0 sit omaco. Dall' punto ;di \•ista t.er:a1:>eutico, Loeper e Debray (Progrès 'trt.édic., 1922, 1!1. 6) ritengono cl1e si debba ridu rre la secrezione biliare ed eva·cuare la ·ci.sttfe llea. Vi sono J}erò rimedi evacu anti in cruanto cl1e sono colag·ogl1i, e no·n vanno cp1indi somministrati ; così l'olio cli ricino ed il solfato di sodio, che, a dosi purgative, provocano forti dolori: \ranno esclusi ancl1e i sa1)oni, il cremor di tartaro, il salolo, che eocitano Ile ,·ie biliari. Si somministrano fosfato o citrato di so dio, a.vendo ~ura di farli prende1"e lont ano clai pasti. L 'alim.enta.zione deve .consistere in pasti brevi e frequ.enti : evitare l 'a·lbume d 'uovo, le carni i gra.s si, i peptoni, ·da11do invece ])l'Odi rfi l e~umi, farin acei. Se esiste ptosi acldom.inale,_ è utile un appar eodhio cont.entivo : ne1 casi ribelli è indicait.o l'intervento chirurgico (colecis tostomia, colec1ste ctomia, colecistogastrostomia). 1

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1516

IL POLICLINICO

L' itterizia nel neonato. L'itterizia è più frequente e presenta problemi più inter€ssanti ne1 neonato, anzichè nei ba1nbir1i più grandicielli. Vi è una forma fisiologica, cl1·e si manifesta al secondo·-terzo gi<>rno di ,rita, quando scompare. il rossore della

pelle; l'ararne11te i)er.siste 0 ltre il a,e cimo giorn-0 €· i1on s i . accomp·a gna a.d altri sintomi. I pareri circa la ftequenza sono discordi: si può rit€nere che si manife·sti nel 50 % dei casi. Essa sarebbe di origine emolitica; van den Be·r gh 11a din1ostrato I"ecenten1.ente, facendo la diazoreazione di Erlich sul &iero sanguigno, cl1e la j)ilirubina nei casi di itterizia semplice del n eonato, è -la st.eis sa di qt1ella che si trtova nella itterizia ·e~ol~tica, e differi sce invece da quella che si 11a nelle forme' osttu ttive. L 'i tt eriz·i a grave fa1niliare l) UÒ essere e1"1eclitaria ed è deifinitivamente familiare: attacca p·a rticolarmente il primo·- ed· il secondogenito : dai ris ultati d'autopsia non differisce da quella fi siolog·ica, specialmente nella colorazione elettiva dei nuclei lentiic olari cereJ)rali; clinicamente si osserva i11izio febbrile, l)resenza di bile nell e feci, frequente assenza di p-igmenti biliari nelle· urine. H. Ro lleston (The pract'it·i orier, luglio 1922) osserva che .la p rognosi è grave, avend-0si la m-0·r te nel 77 %: come &eque.le, sono state seg·nalate il colore Yerd'e dei denti e la diplegia. cerebrale. Quando si siano già avuti casi di questa forma in una famiglia, si somministreran.no a.Ila madre', durante il i'.)eriodo di gestazione, antisettici bi'liari ed inte&tinali, quali urotropina, -salicilato di sodio, dosi minime di calomelano (3 mg.), hydrargi1..itm ca1'm creta [è una. iniscela preparata triturand-0 in mortaio 20. g di merm1rio c·o n 40· di creta pTeparata: si dà a dosi' di 6-30 cg. N . 1el Redatt] . Per quanto riguar(la il bambino, si sospenderà il latte materno e si dar·anno minime dosi cli calomelar10. H. ' ''illiamso11 avrebbe ottenut10 bt1oni risU!ltati con 1,iniezione sottoc11tanea giornaliera di siero di cavallo (5.:20 eme.). 1

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L ' oblitera:;:,iorie congenita cLei dotti biliari è

accompagnata da ittero ostruttìvo e progressivo, i.n grossan1ento della mil:za e d:el fegato, e negli uJtimi stadi da em·orragie; la stenosi sifiliti·ca d·el co'l edoco (assai rara) prese,n ta gli stessi sinton1i, ed ino·ltre "'~assermann positiva. L'infezione dall'o.mbielico, dalla pelle, dall'intestino è fatal·e per il neonato, in segu-ito a setticemia; l'itterizia compa.r e più tardi che nelle altre forme, verso i·l qui11to g·iorn·o di vita ed è accompagnata da febbre. T./itteri:.ia cro1tica eniolitica può essere congenita ed è affatto s imile a quella fisiolo·g ica;

[A~NO XXIX, FASC. 47]

talora è stata messa in l'a1)porto con sifilideco·n g-enita: questa può in qualche caso, provocarie infezione secondaria del fegato e condul"re all'atrofia acuta di que to. '{i.l.

TERAPIA. La cura delle follicoliti della barba.

Tl1 il) i erge e Legrai1i. propongono per la cura.delle follicoliti della barba il seguente procedimento: 1° Tagliare i peli della barba con le forbici quanto più è possibile rasente alla pelle. 2° Applicare mattina e sera llna compressa. di garza asettica imbevuta della seguente lt1zione: gr. 1 Solfato di zinco • · Cloruro di sodio gr. 3 Acqua distillata , gr. 500 ricoprendo con taffettà. Ogni qual volta si cambia la compressa lavare dolcemente con ovatta bagnata della medesima solu zione. 3° Dopo due o tre giorni, quando le superfici affette saran110 sbarazzate delle croste, applicare ogni sera la seguente pomata: Ossido giallo di mercurio . gr. 2 Resorcina anagr. 0.50 Acido salicilico gr. 20 Ossido di zinco gr. 30 Vaselina pt1ra . • oppure: • Solfo precipitato '.C anfora . . ,anagr. 5 Vaselina pura . . . . gr. 50 4° E d i giorno applicare su tutte le super. fici affette la seguente pomata: . oo··l .. • • 2 Ittiolo . Ossido di zi11co Amido . . . anagr. 10 · Vaselina pura . . gr. 40 5° Pulire mattina e sera la cute, prima dell'applicazione delle dette pon1ate, con un batuffolo di ovatta imbev11to di etere solforico. 6° Continuare questo trattamento per quindici giorni; se provoca irritazione, cessru;e e fare unicamente applicazioni di pomata al1'ittiolo; se il miglioramento non è rilev.ante ricorrere alla seguente pomata: Argento collojdale gr. 5 Lamolina . gr. 10 Vaselina pura . gr. 20 7° Quando l'affezione è molto resistente rjjcorrere alla vaccinoterapia o alla radioterapia, ch e provocando la caduta dei peli disinfetta i follicoli piliferi. In ogni caso continuar e l 't1so dei preparati anzi detti. ·

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FASC.

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SEZIOKE PRATICA

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8° Se resta infetto qualche follicolo malgrado i precedenti trattamenti è conveniente distruggerlo con la pt111ta del galyanocauterio. Dr.

IGIENE. I pericoli delle vivande con crema e la loro profilassi· ,

2) Nella mescolanza del tuorlo con il latte, questo deve avere la temperatura più elevata c~e sia possibile senza nuocere alla })reparaz1one. 3) I recipienti e gli utensili per le manipolazioni debbo~o essere scrupolosamente puliti • e lavati con acqua bollente prima dell'uso; analogamente quando è possibile deve essere lavata con acqua bollente o bollita ogni sostanza, vaniglia, ge!atina cl1e entri nella preparazione. 4) L'alb1ln1e montato, sarà inesso sulla crema quando questa sia del tutto fredda. 5) Tali preparazioni vanno conservate al fre sco, possibilmente in ghiacciaia. 6) Il personale, prima delle ma11ipolazioni deve lavarsi accuratamente le mani e le u11gh ie; è consigliabile altresì l 'uso di guanti di filo, biancl1i, pulitissimi. Tali precauzioni dovrebbero usarsi nella preparazione di tutti i cibi con uova, non esclt1si quelli a base di pesce, che talvolta rimangono esposti n elle vetrine di certi ristoranti per delA. FILIPPlNI. le intere giornate.

Sono tutt'altro che rari i casi di infezione dovuta a pasticcini od a .vivande preparate con la crema, intendendo con tal nome, non già la panna del latte, ma il miscuglio di uova battute e zucchero. Tali infezioni sono di solito dovute a l paratifo B, che trova nella crema un ottimo mez~o di coltura; il tempo che intercede fra la preparazione e la consu1nazione è più che sufficiente per permettere un rigoglioso sviluppo dei batteri, specialmente nella stagione calda; d'altra parte essi no:i1 producono alcuna alterazione delle q1lalità organolettiche, sicchè no11 si può avere il minimo sospetto che tali cibi costituiscano un alimento pericoloso. Il periodo di incubazione di queste forme infettive è di solito assai breve, anche meno di 24 ore: si ha spesso interessa1nento proNOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA .. · fondo dello stato generale : il decorso è piuttosto rapido, ed è frequente la guarigione. La Causa e condizioni, legge naturale e regola. simultaneità dell'inizio in numerose persone, (\''· Iloux. D. llediz·i nisclie "ltll ochenschr. , n . 37,. il sopravveni•r e di fenomeni inquietanti sono 1922). tali da in1pressionare giustamente il vubblico La cc causa» completa di un avvenimento il quale dovrebbe essere efficacemente protetco11siste in tutte quèlle cause parziali (cosito contro qt1esta causa di malattia. Si dovrebbe anzitutto J)rOil)ire la vendita di detti «fattori ») cl1e partecipano al suo deterpasticcini con crema, nella stagione estiva, e minismo e consiste ~nol tre nella disposizion~ di questi « fattori )). Le proprietà specifiche dei permetterla durante le altre stagioni solo se preparati e smerciati in locali che per la loro singoli fattori determinano le qualità specifi-pulizia e per l'accuratezza della lavorazione che fisico-chimiche dell'avvenimento, mernit re la diano sicuro affidamento; comunque. la ven- di~posizione dei fattori ne dete 1"mina la fordita dovrebbe esaurire tali pasticcini entro 12 ma e la struttura.. I fattori di qualsiasi avvenimento si diviore dalla loro fabbricazione. Si dovrebbe esercitare una minuziosa sorveglianza sui locali, dono in fattori diretti, quelli cioè cl1e sono (specialmente per quanto riguarda la pulizia attivi al momento e sul posto dell'avvenimento e fattori indiretti, chia1nati anche cc condie la presenza di animali come cani, gatti, topi), e sul personale, che dovrebbe adottare zioni ». Condizione è tutto ciò che è necessario camici da lavoro bianchi, e per il quale sa- per un avvenimento, questo è soltanto pensarebbe opportuno introdt1rre la \ isita, per as- to 11on si avvera ma si può avverare: la rea' lizzazio:nie di tutte le condizioni determina l'avsicurarsi che sia immt1ne da malattie infetvenimento, e con ciò le condizioni ,·eng·ono tive e specialmente non sia portatore. Nella preparazione si dovrel)bero seguire le ad essere trasformate in fattori. Causa e condizioni sono dunque in ultima seguenti norme: analisi ide11tiche; soltanto mentre le cause si 1) Fare uso di latte di buona provenienza, bollito, di uova fresche e sperate; alla rottura riferiscono ad av,renimenti reali, che si veri· del guscio non dovrebbero avere alcun catti- ficano, le condizioni si riferiscono esclusiva vo odore; è questo urw dei pt1nti più impor- mente ad avvenimenti ft1turi o soltanto pentanti poichè spesso per la pasticceria si ado- sati. Questa definizione di cause e di condizioni ide11tifica il causalismo al condizionaliperano proprio le uova di sca.rto. 1

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IL I>OLICLINCCO

.s1no, e rlimostra l'insostenibilità del concetto cl 1 , . er\vorn cl1e vorrebbe eliminare il causalismo dalla scienza, ritenendolo uno stadio mi.stico e ir1feriore della conoscenza. l\1ai pt1ò a,gire tiri unico fattore; solo una combinazion e di più fattori d·e termina un avvenimento. Tutti i fattori di un detern1ir1ato .avvenimento sono egt1almente necessari (equinecessit~t dei fattori ); i fattori non sono però equ ivalenti come lo afferma \ 7 ervvorn. Fattori cl1e hanno la proprietà di agire uno :Sllll 'altro, lo fanno ogni ql1alvolta si trovino vicini 11ello sp a zio e n el tempo (nello stesso s pazio-te1npo dunque). I,a loro azione reciproca determina u11a conseg·uenza, cl1e 11a un .s no })roprio ~pazio-tempo (l 'azione si compie .~otto s1>ostamento nello sp 8 zio e nel tempo). I,e stesse cause deter111inano in ogni lt1ogo ed in og·n i tempo le i11edesime conseg·t1enze: que·s ta costanza vien e cJ1j arn ata ,, legge n, essa ··viene p erò deter1ninata at1tomaticamente dalle p remesse, sem.za cl1e e~d . ta alc nn a. <e legg·e i1at11r~ l e ». Le a~1par e nti eccezio11i a questa. « 1egg·e » di1)endor10 sempre da errori nell'oAservazion e del l' a vveni1l1 e11to o n e1 riconosci 1u ento o n ella valut a zione cl e i tfRttori. L'aziorte dei vari f attori è dunqu e semi) re costante; ir1costante e va.riaJ)ile è in vece sem1Jre la prese11za d1 diversi fattori nel 'tem1)0 e nello s1Ja:z io. l\Ie11tre og·ni azione è d etern1inata dai fattori presenti nel l)l1nto e al momento in ct1i e~sa, l1a lt1og·o (l'autore la. chiama J>erciò, « ergog·ena ») la i:> rese11za di q11esti fa.ttori n el ie1J1po e nello spazio cli1Jcr1de costantemente (!4en11)re secondo le leg·g· i del~·azione ) da altri avve11i1nenti anteriori e spesso spostati nello s pazjo (ch e 11anno avl1to lnogo, in altri luogl1i) · la pl'esenza di questi fattori è quindi sl1bordi11ata .ad un'i11fìnit a concatenazione di avvenimenti, il cui p r int i11io co incicle· col princilJ io del mondo. A seconda se si considera il mondo origina· tu dal caso, oppt1re g·iù. ordinato come cosmo, ·si de,re desig nare l a fJresenza cli fattori nello spazio o n el tem110 « caog·en n n op1Jure « cos n1og·ena » . Og11i avveni1nento è determinaio cast1almentc dalla caog·ena i:>resenza i11 spazio e tempo dei sl1oi fattori, e d a ll 'azion e ergog·ena dei s ùoi f n ttor i presenti : è cioè caog·eno-ergog·en o. Il fatto della provenienza caogena dell'ordinamento d ei fattori in spazio e in tempo e l'infinita ,-arjetà cl1e rist1lta dall e diverse co11tn 1enazio11i fa sì cl1e, nonostante og11i })asso s i comp ia secondo l a legge, la i11aggior parte degli avvenimenti s ia irregolare. Un avveni1l1 ~nt o cli c1t1alsiasi natura è eletto « regola1·e » se esso appare ordinato, o prevalente-

[ANNO

XXIX, FASC. 47 J

rr1e11te ordinato nello spazio o nel tem1)0; la « regola » designa cc tali » avvenimenti senza considerarne affatto le cat1se: « regola» è perciò lln concetto descl'ittivo e non causale. Si d eve perciò parlare di «leggi» di ogni azione, e di cc reg·ole » di ogni presenza di fattori. POLLITZER .

POS:"f A DEGLI ABBONATI. (1357) All'aJJb. C. A., rt•. 8896:

I . R ltdiote rapia clell'ipertricosi. -

La l'adio-

tera1)ia è indicata nei casi in cui si tratti come cl icono g· ti AA. fra11cesi di l1na cc véritable bar]Je » soffer1nartdosi quando, dopo la cad11ta ripetuta. dei J>eli, q11esti siano sostituiti al l)iù da lir1a tentte peluria. Nei casi di ipertricosi pa rzia lc se il pelo è a bbonclar1te sul mento Cl'ed e l'ei pilì utile ricorrer.e all'e1ettrolisi, che, e be.rt prttticata, non lascia segni ed ha l uni co i 1nconveniente del dolore. Se l'ipertrjco,s i parziale è sulle g·uancie, la radioterapia è più indicata dell elettrolisi purc.h è non s i tratti di l)eli scarsi e radi nel qual caso è sempre i)referibile l'elettrolisi alle applicazioni radiotel'apiche, di lt1nga dt1rata rispetto a.Il ' esito e di grande responsabilità per il l'a cliologo. 1

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Il. li ltd iolerltpia della malaria. Quanto alla 2a domanda cc quale esito ha1ino avitto i t cn,taliri di citra malarica per mezzo dei raggi X » essa esorbita dalle risposte della posta

degli abbonati e non posso accennare alla questione che per sommi capi. Esiste una grande divergenza su questo argo1n1111to fra clinici e radiologi .e tra radiologi e radiologi s ia Sl1ll'efficacia di qu~sto nuo''O inezzo di << bor1ifica umana», sia sulla tec11ica cla usa re n ei si11goli casi. Anzitt1tto io criedo cl1e bisogna distingt1ere fra malaria ::ic uta e mal a ria cronica.; questione che può d a r luogo - e n .e clà frequentemente - ad equivoci : nelle splenomegalie malariche la ridi1,::.ion e d ella 'ni ilza è facile ad ottenere con la radiotera·p ia anche a comuni dosi terapeutic!ie e la stessa radioterapia pt1ò servire nei casi di recidiva della fel)bre, ecc. - come 111ezzo - analoga.mente ad altri mezzi noti per la. riattivazione della malaria latente - a cc-lcciare i parassiti in circolo successivament e 'attaccabili col cl1inino. l\ria la questione comincia ql1ando si tratti delle forme act1te. Indipendentemente dall~q11estione della priorità del metodo di Pais (radioeccitamento) è cerio che dt1e sono le tendenze fra i radiologi:


[:\N NO XXIX,

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SEZIONE P RATICA

47)

t1na cl1e ammette l'efficacia nelle forme malariche delle piccol e dosi di raggi, l'altra cl1e i1e i1ega -l'efficacia ed ammette tutt'al più - in determinati casi _:_ l 'efficacia delle co1nuni dosi terapeuticl1e. Cl1e le piccole dosi siano senza effetto i11 senso ge11erico io non credo : alcune inie esperienze sul i1or1uale, sull'i11diYidt10 t ifoso etc. mostrano la possibilità di i)ro,-ocare nel noe111~lle e nel tifoso, ecc., l111a le11cocitosi i)ersistente co11 ~saltan1e11to d el potere fagocitario e dell'indice opsonico : in F r ancia a'lc1111i tentativi 11ella t11bercol osi mostra110 la possibilità di ottenere inodificazioni interessanti nel1 a for1nu la ematologica. Ma quale cl1e sia la tecnica (discussione prevalentemente fra radiologi), certo è cl1e mentre a lc1111.i rncliologi (s1)ecialn1er1te il Pais) decantano buoni risultati a11cl1e nelle forn1e n1a laricl1e actlte, altri (e forse sono i I)iù) credono cl1e le fol'111e acute i11alal'jcl1e non debba110 essere curate coi ragg·i X (Ceresole, Congr. Radiol., 1922) o al 1Jit1 cl1e ln. radioterapia a con1une dose terapeutica }Jt1ò essere llt.ile 11elle forme ree id i,1anti o cl1ini i10-resiste11ti, s1)ecie associata alla cura cl1ini111·i ca (Rossi, l. c.) : i)er es1)erienza personale se io 110 veduto vn11tag·gi 11eJle forme i1rimave rili (cl1e s1)esso ancl1e s11011ta11ean1e11te r ecedo110) i1on potrei dar g·a.. ?.117.iP ci rea Ja J)OSSibilità di r ecidive i1elle forme prin1averili stesse o di i11igliol'a111 enti d11ratt1ri 11el le forme estj,ro-at1tu1111ali. La questione del r esto a a,i com1)lessa è a11cora e :non senza polemicl1e - stt b judice.

-

1G49

(1359) l~esisten:;a dei bacilli tubercolari n elle al>ita~ioni. - ~~ll'alJb . 11. 8161: I bacilli tubercolari essiccati posso110 resistere ancl1e dt1e anni in 011port11ne condizioni di ambiente. Pri111a di prendere ])ossesso di una abitazione, nella quale è i11orto un tubercolotico, sia pure da qualcl1e m ese, è sempre consigliabile una accurata cl isi11fezio11e. g. s.

(1360) R ecetl ivi l d. delle capre all'irif'eziorie 1neliterisc. - Al dott. B. ' ' · : Si er a creduto cl1e I a. razza tu11isina foss e n1e110 soggetta (li quella rna 1tese a ll i11fezio11e; 1na poi s i è rico11oscit1 to cl1e ;i.1011 s11ssisto110 cliffcrpnze aprlrezzahili. Non ri~11lta. rl1e le r Dzze ul1Ji11e e i11 g·en er e dell'Europa centrale siano r efrattarie : sono oltanto mer10 esposte al contagio, l)ercl1è . tab11la t e. Cfl'. E. Bnrn et, ATc ll. In st. Pasteur :\ fr. rl,u, "l\1orcl, ll. 2, 1922; e ;il tr. a. a. 1

1

Prof. E. l\lILANI. (1358) ~Te ll'o tif P catarrale. - Al dott. ' ' ito Girat1d,i, l\llirabe1lo l\!onfeITato: Le cure i11dicate. (doccie d 'aria, tiosi11amina., ca.lcjo, elettrofonoide Zund-Burg·l1et, ecc.), 0110 tutte t1tili nella otite inedia catarrale, l)Urchè ve11gano bene i11dividualizzate, caso pér caso. Il loro meccanismo di azione è in rapporto con l e condizioni del naso-faringe, della t111Ja eustac11ia na dell'oreccl1io medio, del la' b iri11to, lesio11i cl1e posso110 variare da caso a caso, ma cl1e fo11da1uenta.l1nente esistono più o n1 eno accentl1ate sem1Jre in que. ta forma cli11ica. Cure l111ove non ne esistor10: solo cl1i ha cost a11za 11 el fare pe1·iodica11iente il cateteris1110 tnbarico, le i11still azio11i cli l)ilocal'l)ina o di tiRioJ1a1nina per tuba11i, del 111assaggio, previa i)rotìlassi acc11rata d el naso e del faringe, otte l'l'Ù. qualcl1e vantaggio. Utili per ])occa i sedativi e i 1noclificatori c1ell' eccit.i1)ilità laJ)iri~tica (capsl1le di \ 7a lyl. compresse di otosclerol, talora l 'ergoti11a ecc.) . g. b.

(13G1) Ag'li a J)bo11atl cl ott. G. Lore nzini, Ilologrla - G. Snlo111011i, Firenze - E. Marcl1etti, 'fori110 - 'f. TJini, P i sn. -· e ad nltri che ci ha11110 int.erpeflato, ri s1)011d ia mo che i)er ottePere jl FERRANNI.t'J, cc l .a 'fe ra1J ia Clinica nella nledicina pratica», ]) OS or10 ri111 etter e solam er1te lire cinquanta all' ..t\.1n1ni·n1istrazio11e, la quale si è i)osta i11 g rado di co11cedere a nche le copie del 2° n1igliaio al s11cld etto prezzo di fa\'ore . ,. I,. P.

Importante pubblleazione !

.:-\ UG1 ìS'l'O l\ilJRRI.

Dei Medici Futuri. Questo 111cido lavoro critico dell'insigne l\tJ:aestro fu pubblicato r1ella nostra SEZIONE ì\lEDICt\ del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia di copie, tuttavia le edizioni sia del Numero della SEZIONE ìVIEDICA, sia della cc BROCHl1RE ))~ si esaurirono rapidamente. Pressati da numerosissime ed i11cessanti insistenze, abbiamo r istampato la magnifica mor1ografia, e vi .abbiamo l)Otuto aggiungere un recente riuscitissimo ritl'atto dell'illustre uo1no,. in formato 15x19, stampato su carta patinata. :m un'elegante brocl1ure, di 47 pagine, della stessa grandezza del « P olicllnjco )) ; costa L. 8 , ma ai nostl'i abbo11ati Yieue spedita per sole I J. 6 . 5 0, fra11ca di porto. Inviare cartolina-Yaglia a l C'aY. . R01\1A . •

LUIGI POZZI -

Via Sistina , 14-


15:)0

IL POLICLINICO

NELLA

VIT~

PROFESSIONALE.

.

Partito

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Sani~ario

e candidature di classe.

St1 c1t1e~to argome11to luciclamente svolto clal <lott. Zarnbler St l le colon11e clel P olicli 1iico, ron. clott. 1~. Capasso l1a ~e ritto 111t u rt icolo .s11l P e1is'iero Sanitario. L 'on, Capasso convie11e n el trovare i1011 l)I'atica ll è l'ealizza.b i Le la org·~tn izzazion e cli 1111 partito sa11itario, cJ1e data la situazione politica attual~ nor1 si p·ossa pensa·l"e neppure a -canclicl<:tture cli classe nelle el ezioni che si annu11ziano o meg·l io si presumono prossirr1 e, e cl1e quindi sia più conveniernte conter1tarsi di 1111 programma minimo, q11ello di cont ribuire alla elezione dei rriedici sparsi r1elle vari e lisie. I,à e.l ove è 11n ca11didato inedico, s ia sor1·etto clai m edici o m eglio dalle clas i sanita rie loca li, rr1edici, farmacisti, veterinari, levatrici; im1)egnandosi s11 cl i 011 program1na più possiLil1nente tecnico e sindacale, form11lato con rnolta cil'cospeziorie ·della· F ederazione d egli () rdini d 'intesa con le g·ranclj Associazioni di Ca.teg·orie. Se i sanitari (medici, farmacisti, vete rina1·i, leva trici) di og·ni co1nune cor1 la 111e(lia cli 1· mila abitanti, asst1n1essero l 'im1)egno d 'o11ore -- - impegno cl1e l)Ossono ben manten ere - di dare al canclidato di classe 11n centinaio di voti, il problema sarebbe risolto << sic et siml)lici tel' ». Dove siano piìt m edici candidati in liste diverse s'inte11de cl1e dalle organizza zioni do' esser e « imposto » chi pi1\ l1a d ato alla v1·cbbe classe. In nna :-.tzio11e s iplile, Feclerazione degli Or·:(lini, Ordini, organizzazioni di categorie dovrebbe·r o esplica re t1n'opera non soltanrto esor·t ativ·a e i1er s1 u1siva. Occor rerebb.e l 'imposizion e cl.i l1n a clt1ra di~c iplin a con le ])Ìll severe sanzioni contro i facilmente controllabili traditori della classe. Forse, in tal modo, qualcosa se ne cave rebbe. E la sicura origine sindacale nt1n1ericam ente accertata, imporrebbe all'eletto il mant en1imento d egli i1npeg11i assu11ti e l a d iligenza, non foss'altro p er l'immanente spettro dell a l)er clita del seggio 11el caso che egli, con l 'n bt1li~t, co1l l 'inerzia, e.o n l'i11diffe1~enza, traclisse il n1anda to affidatogli , rinn~gando, così, la clas$e. I nsomma, se si vt1ol parlare di vere e proprie candida tt1re di classe, bisog·na stabilire 11n aritmetico rapporto di. clare ecl avere. Coloro cl1e s 'a1)passionano ai nos tri probl·en1 i e sentono il valore etico d el le ·lotte che si

vanno corn})attento per clqnare 1111a miglior Yita. ::;orJratt1tto a llll e lle pii t ot:c11re n1ilizie n ostr e cl1e r ecano i1 ei tt1gt1ri, con sereno volto (Li apo~to l i, la fian1mella della vita e della speJ.'ttnza, debbono fot"n1t1 lare l'at1gurio cl1e si 1na.r c i fi11nJm e·n te vp 1·so un progl'am1na })rat ico. Solo così potrà ge rmina r e nel Parlan1ento ora sòrdo a s imili solit arie voci, la coscienza n.cl eg11atn. (li c1t1el lo che è e di c1t1ello che p11ò d ~tre la cli.vin a a rte nostra al grandioso l)tlls are cleLresistonza collettiva. Cosi $Cl'i.ve il clott. Capasso. E certo il pl'Og r-amn1a cl a egli espost-0 è il più accettabile, i1ercl1è i I pi (1 i)ratico, il meno difficilmente n tt nabile. In quanto al i1artit o sanitario c'è cla dt1bitare che g li i~critti r a gg·i11ngano il n11mero cl ei lat1reati i11 m edicina e chirt1rgia. La rachiti ca costit11zione d ei sindacat.i meclici, cl1e pur int enclono difendere gli inter('ssi della classe, insegn a qua nto sia difficil e rit1nire in 11na organizzazionf' accomt1nal'e in t1n'idea 11na. categoria di professionisti che 11anno così spiccato e 11repotente il senso della propria i·ndi·vidt1alità. ~ ~.\l lo stato clei f~ ttti l't111ica organizzazio11e ch e rn1 ò s11 ssi. tere è qt1ella coatta,, oss1a l'Orcline. E i1er qt1el ch e rigt1arda l'elezione clei n1e<lici a lte caricl1e p11bbliche ci si può content a r e de.I prog·ramn1a minimo esposto dall'on. Ca.passo. Si otterrebbe già molto se i meclici votasBero e facessero votare il nome d el colleg·a o d ei coll eg·l1i compresi neJle l iste del partito politico n.l qt1nle a1)pnrtengono. Pariglo ss.

Per la celebrazione del medico caduto In guerra. R ·iporto (,,;ed.i fase. 44)

L. 5.140 -

(110iL\) :

'l'en. Col. ~Ia rtoglic) Cap. I>er1·etti (\1p. D"e rt:.1 ri Ce:1 p. l'asqnali (".a_p. Bingini

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Ottp_ Giorgi Ca11. Gal,·ani.

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ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. {9703) Ooncord11to per ta.8sci Sll locn li. - Dott. G. T. da P . - Il co11c:orclato vetb<.1le non lla aJC:H n effetti) proba t o1·io. ~u cli esso 11011 ~a1·t'\bbe co11sig-1i a b ile in1bn.·tire n11 ptoceclin1e11to giullizinrio. (0106) Leg{/e sull e J1C1l8ÌO H i. - Dntt. (... n. cla ~. T~a n n o,-a legge s nlle vensioni 11on e~iste ~1ncora, petchè non ancora hn i·iJ)Ol'tato l'appr oYnzione del Sc11ato. (070'7) L~iccllc.:·z·a rnoù ile . .,..- D ott. F. C . a~1 IL - · ~.\..nch e il compenso del 1ne clie-0 con<.lotto, fissato a giorno, è col1)ito clalla ta•SS.'l di ticcl1e~zn n1obile 11ag;nuile o a l Comune n1eclinnte r itenuta o dirett::t1ne11te alla esn ttoti::t. (Q708) Rapport i gerarclt ioi. · - Dott. A. C. d a I. - Il Yetei-ina tio, l'uffic iale su nit°.c;'1.rio ecl il segre t::t 1·io cou .u 11alf' son o tre professionisti egualmente ri ~petta bili ecl 1ndive n<lenti. X e s nn tappo1to g<?rarchico esiste fra <l i loro. (~fi22) P e·nsio11i . D ott. 11'. Z. tla r . Liqt1iclerà la somma annnn (li lire ~1 \ :i. (9723) Ricclic:::.~a. 'nLOùile. - Dott. A. B. <.la. s. T. - Si ha motiYO a r i te11e r c C'h e la ta s&-izio11e fatta da code. to esattore sia g-insta, in q11anto cl1e all 'aliqt1ot~L l1tincipale clella l~ . ìVI. in T1. 8.G5, devesi aggiunger1: l'ng·gio all'esattore e tutte le nltre co11trib11zio u] seco11datie, fl'n cni, il con corso alle ope~·e pro-mlltilati.

' I ~.\nI) :

11agg·. Càlda1·olù J)ott. Angiola ni

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(•.\.11c-0na) I>ott . Ca r:i~·n:tn o Cl'aranto) l)ott. Ch.t11<:011i (Fabriano) Dott. Corb io (1\Y~zznno) . . Dott. De1ttico (Rari) .' . Dott. GianlJ'orcaro (ni onopoli) Dott. :\iie ng·on i t ..i\.11cona ) Dott. ::\Ierca nte (Fcrn10)

Dott. C:sa11nletti

I>ott. ::\Jilellit (Bn rfl Dott. ::\Iode na (~\11cona) Dott. Natale (Ancona) J)ott. f)ott. Dott. Dott. D-Ott. Dott.

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D ott. Grancli J>rof. De Nicol<1. Dott. F reu11<.l Dott. f}t1;t1p,-11i u li Dott. Baicicll Dott. Rin1ini • .. Prof. De '•tstie:liolli Dott. Doro,vìCl\:a . l)ott. Ba1toni (raccolte a C'a po-

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Dott. De l\l~1nzolini J)ott. Oli:1ni Dott. ~li nas • Dott. 11a ffou i Dott. I1npe r~1 to . f)rcl ine ll c i l't ie<lici di Udine

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Rvvlso lnapOPtante ! Quei nostri a bbona ti c he non si sono a ncora provvisti, al .pr ezzo speciale di L. 1 2 a nzic h è di L. 16, dell 'inter eesantlt· 1im a pubblicazione: l)ott. Cav. UfT. ALllERTO VIGO (Doctor Juatitia )

LA LEGISLAZIONE SANITARIA

-· ~·

1551

SEZIOKE PRi\TICA

in rapporto ali' esercizio professionale

•• ••

(~la n uale conten ente Leggi, Decreti, R egolamenti, Circo~ari

e tutto ciò che si riferisce all'esercizio profession ale, ad u so dei ~ledici condotti. dei liberi esercenti, degli ufficiali san itarii e <lel persona.le addetto ai laboratori d i vigilanza. igienica). -vog liano a ffr etta rsi, p efch è le copie del volume da potersi ot1ener e alla predett a condizione di fa vore, SONO RIMASTE P OCHE. · Inviare cartolin a-vaglia di L. 12 al Cav. LUIGI POZZI. Via 'Sistina, 14 - Ro1na.

1na ntenime nto del Collegio cli P(\rngia. No11 5:i $I>i Pg-a perch è codesto PS:l ttor~ ha esu tto li re .2. . (9i26) l nfortu11ii. - Dott. P. l\'I. d<J X. - Quello che si paga a llo 8 ta to pet le q uietn nze è nna specie ili tassa · ~otto f or111u di J11ar(·he da bollo. •.\Ile p r rme im111eclia te c ure ne~li infortt1nii proYyecle l 'assuntore dei l tt' 'o ri . (9727) Oor1,g e,io a·n1iual e. - Dott. ..1. 1\I. cla T . per L. - iU me dico i11tcl'ino non ~1)e tta il mese cli co11g<~d·o annuale . tru11ue che 11on ·L1 ,s tat o f'Sl)l'essam e nte pu ttni to nell'atto cli non1 inn. IJu legge stabilisce il inese (li congedo 1>er i titolari d elJe condotte. ' ma no11 J:>el' quei sauit:1 rii ch e t eiu, poraneamente li sostituisco110. (9729) Pcnsiou·i. -- Dott. G. G. <ltl 1J. - I clue anni d i serYizio prestati priu1a òe1 l n t~crizione a l la Cassa ·sono ,·alidi tanto per la legge YeC'chia quanto per la i1u0Ya. I clue :inni di a~sistente effettivo si possono ris cn tta re c:o11 la legge nuoYn, non con la T"ecc11;u. Sarebbe f'onsiglia bilissi1no a ttende r e, ptimfl. di anrln re i11 l)CO!-lione , la ])ubbli <'.:1zio11e <l elln. nuo,-a l~g:g(', l)l?l' n Yer n gio di fa r e i riscatti di cni lla l>ii:-og;no. l'on 25 a nni di seryizio e di eti1, liqniclerà l' ;t111111 <1 .Pe11si o11e di l i-

57

re 20Hl. l)ott. , •. R. Lla D. di s. - Ella hu gih f atto vn l:'"":lggio alla CaSS<l pensioni governa tiYa,. a i sensi dell'a r t. 39 ~el t esto t1nico della legg:e per le C':15:~C di preY1denza . Il eo11tribt1to è . orn. cli lire J ::~ ;.tnnnt' ta11to per il medico quqnto i)er l"e11te pr0$~0 c ui sl'rYe . on (97:10) P en s-i one - Co11qetlo. -


li. POLCCLINlCO

la legge attuale liqui{lerà la .so1uma di lire 1324, co11 Ja legge nuova liqt1iderù, i11Tece, quella di ]i re 29GO. ~ re1 congedo straordinario per malat tia. Ya co1uputa to quello ordinario, <.li et1i è una lll'Otra zio11e. Dott. G. T . da T. r e r risponde re al qt1esito ùa Lei fatto occorre co11oscere l'ammontare delle ritenute che codesto esattore 01)era per nggio, l)er so,·raimposta e cout1ibuto mutil~ t i. (U731) lliech e.<JZ(/, 'IJtObile. -

(0732) Società

a11oni1na. per 'vendita speoia)itfi

Dott. ì\1. -S. da "\-. - Abbiamo ridirctt:ln1e11te con1e (la suo deside1io.

111 ed'icinali.. ~110:-: to

Doctor

.JuSTITIA.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

(Jlessina) . Sca(l. 30 noY. J.1. 5000 (s'io). B U RGOS (.<)assari). Scad. 30 no,r. Consorz. con

It .\ CCUJA

E sporla tuu. Stip. L. 7500 oltre c.-,'., T.1. 500 tenuta ar1nadio fal'maceut., T1 . :-oo indenn. uff. san. C.\PPELLA PICEN ARDI (Ore111 01ia). - Al 30 llOY., con Cigognolo; J~ . 6500 residenza, L . 2000 per 1000 roY., addiz. J.;. 2; G at1menti decrescenti dal 30 ai 5 ~6 ; L. 2500 tras11. (fJ. 4000 se vettura con cavallo) ; I... 500 uff. san.; f .1. 300 ambul.; casa di·Rpo11ibil~, · dietro ru11one e.li Rft:itto. RerY .. entro 15 g n.b. 2692. CASERTA . R. l'ref elt11ra. IJa ~cadenza dei con· èol·si n posti cli ufficiale su u.itario i1cr 11 comuni (Y. fasr . 29) è i1ro1·ognta alle ore 12 del 80 nov. CP~LLA?l•L\RE .(Ba1·i) . S<!<'ld . 30 nov. L. 3000 (sic) IJer il serv. di assist. rueclico-chirul'gico; I ;. 1200 per fnitzio ni di vigilanza sa nit. e veterinaria; una inùe1111. c.-v. ; r,. 800 per ciascuno clei prin1i 4 quadrienni e IJ. GOO IJe r ciascuno de i successiYi. CORCIANO (P er1t,qia). P er l\Ia11tigna11a. J,. 0000 0 2 c.-Y., per 1000 l)Ov., tr(~ qninq. t1ecimo, nddi~don. I ' · 2; se meno <1i 300 a bb. T1. 1000 cli ·resi d. l)OV.: L. 1500 trasp.; assicur. Serv. e11tro 15 giorni. Ta1·iffa n on supe r. al 50 % di quella dell'Ordine. Cl1iedere annunzio. E'IHEXZE . A rais pedale cli S. Jlaria N 1lOV a e Sta- , bili1neri.1'i J?iuriit'i - Aiuto di medicina: L. 5250 e le _i url enn. c.-,r.; 4 n11ni di la ul'ea e 2 di sel'v. C;ffetti.vo, con nomi11a regolare, presso gli Osped. <lipende11ti dall'Ammin. Noni. e confe rma bie11nali. D ocUJJ1. alla Segret. entro le ore 18 del 30 noY.

[ANNO

XXIX,

.F'ASC.

47 J

Stipendio L. 4:JOO. - ..Uuti ecl :1ssiste11ti, cl1e non l1a1mo diritto a sta.bilità, parteciperanno agli utili cle lle operazio11i e a quelli dell'Ambulatorio cl1irurgico qt1ando la Congregazione Yoglia farlo funzjo11are. Scade 30 noYeD1bre. Servizio e11tro J o giorni . I .1E:SOLA (Oase rta). Sca<l. Ol'e 12 del 10 clic. Età limite 40. I.1. 6000. Preferenza a chi ubbia prestato servizio militare in zo11a di operHzione. l\1oNDOLFO (Pesaro). - Cousor. A tutto 1 0 cli c ... 11rqroga. Ab. 2002; I.1. 7000 fino a 500 poy ., ad{liziou . IJ. ;1, T.1 . 1000 disag. resid., ùoppio c.-Y. , 5 quadr . decimo : ca vale . cl all '.J\.mn1in. consorzia Je. Età liJni te ·10. Assicur. Chiedere a1111unzio. ~1nNTASOLA (Per1~gia). Al 15 dic . Co11sor. cou "1\~ncone. L. 6000 per 1000 pov., c.-Y., I1. 1000 r esicl . lJOT'el'a, L. 3000 cav., L. 100 (sic) uff. san., I.1. 301) ussicur., ;:; quinq . decim-.> . Insc riz in un albo. r\.b. 7G5 più 450. Scad. 30 i1ov. IJ. 60010 e due c.-v.; conYeniente abitaz.; tre quin(1t1cnru. OsTELJ.,\'l'o (Ji'erra ra). - Scad. i1ror. :tO n oY. PIAGGE (Pesaro). - Scad. 24 noY. L. 7000 JJer 500 1)0' ' · e L . 3 ogni IJOYero in più, quattl'o quadrienni decin10, l .1 . J500 disagiata. l'esid., I.J. 1000 per spese di tr'"1s1)0rto, J .1. 300 per uff. &'1 n. , e le in<.l enttitù caro-viv. JlrEYJ<: DI CoRIANO (Jlan_tova). S<.:atl. 27 no,-_ L. 9000. Due c.-,r. Oltre il terzo della. po11olazione inden11ità di L. 550 per ogni 100 poveri o frazio11e <li JOO. JJ. 800 per uso bieicletta e J ... 600 per uff. san. Cinque quadrie11ni clecimo. Abitaz. sana 0 decorosa a 0011gruo canone d'affitto. P1s.\. Rcad . 2.5 nov. :Wiedico su1)1Jlente alle co11dotte meclicl1e. L. 5000 con 5 quadrienni del clecimo, oltre due indenn c.-,~ . e J.;. 1000 per spese <li trasporto e traSlferte. Ro~tA. !J.iriist ero della P. I. Sono aperti l concor~i alle Cattedre di clinica chirurgica e di anatoruia normale a Sassari, di otorinolaringoiatria ,a Pavia. Sca<l. 80 novembre. ì\ioNTEifRANCo (Perugia.) . -

R. Istituto cli Elettroteravia e Radiolog ia. f.tedioa dezz·u·niversi.tà. - Ajuto effettivo; vedi fa~cj c. 41. Scad . 30 noY. Rol\IA.

CASCIANO DEI BA GNI (Si.e,n a.). ~cacl. 311 no v. r.rerza conàott.'1 con reside11zn a Palazzo11e. L. GOOO e otto trienni ventesimo; T1. 2000 i11cle1111ib.\ trasp.; in<lenn. c.-Y. S.\X

S.

rJ.

Scade 30 JlOY. GOOO, indem1. caYalc. J ,. 1800. I..i1nite età -:10. "1\rITTORE DKL LA ZIO (Caserta) .. - .

J,1~CCE.

Oon,gregazione d i Carità. -- Aiuto medi-

co, :iiuto ('}1iru:·;o e due assistenti medico-chirurghi con l'obbligo della gua rdia notturna. e diurna. - Il concorso ad a it1to è J)er titoli. Età non superi-01·0 a i 5U. I . 1a11rea cl<l al111c110 lln qu::tdriennio. lll'eferiti coloro che abbia110 biennio cli nssiistentato 1n os11eda le civile, nomina. quadrie11nali. Sti_pe11clio I.1. :~ooo - Per gli assistenti il concorso è per titoli e per esa1ui consis tenti in nuove pl'aticl1e. EL_\ i11feriore a -10, laurea da un biennio.

.D ifficl e e boicottaggi..

XuoYe diffide: consorzio ~la:rotta -)lo1Hl0J fo-l:'a114~ (Perugia), Torre S. nfaria (Sondrio) , ronsorzjo Baresi- Bordogna-For:idra- Roncobello (B erg·n 1no) . RiYe \ 'eTcellese e Tronzano ,-ercelle~e ( Xovnra ) . C~ui stello (1\1antoYa), Ro\e11ale (Pa Yia), Pradam<1n0 (Udine). Rczoca. di clifiide : con orzio Baresi e uniti e Berga mo), cons0rzio P oggi-Pinni-Torrazze (Porto ::\Iau-

'


'

[Ar\~O

XXIX, F.-\SC. 47]

St:ZIO~E

rizio), Portt1la (Novara), PicYe En1anuele Opera .e San Git1liano ~Iilnnese (~Iilnno). ~uori

boicotti1gp;i : ì\lornago-Crosio (ì\liù1 no) a fa,·ore del <lott. f'nrbone. IlOHSE DI STUDIO.

i.·tit11ita pTe ·~o l 'I 'titt1to t1i l\1. S. fl'a medici e farmacisti tli ltorun. e provincia (sede: vicolo dei Venti, n . 5-A), 11na boJ:'Sa cli studio intitolata : « Borsa. di st11rllo cooperatii;(t, sanitari». Tale borsa di studio è costitnita co11 i fondi de rivanti del re5id110 attivo della ex-Cooperativa e.li co11sumo fra i sanitari e c.lnlle quote clei soci tilasch.1te peT tale È

~eopo .

borsa a111n1011ta a l i. 500 annue e deYe essere assegnata acl un figlio ocl u11n :figlin cli rnc<lico o farmacista, per la proscc11zione d egli stucli Lèl

~npe riori.

I . a borsa verrà C'oncessa an11ua ltnente e verrà a ..:seg-i1ata nel 1nese di d icembre di ciascu11 an110 ll11 Co11$iglio {1·a1nministrazione dell'Istit11to, il

quale i1ella i>rirua ~1dl111nnza del n)cse, pl'enderit i11 esame le domande pervenute . Qualora. non Yi fossero tlon1aDtle, la somma tlell'an110 andrit ad acc11n1ulnr~i con quella <lel1·a11no successivo, nel quale Ycrril a1>erto un concorso pel' due o pii1 bor~'e di ..·tuèlio. A IJaritil di titoli e sempr e a giudizio .insindnc-ahile clel ( 1 onsiglio il <J un.le Llelibel'eriL 11 111aggio1·Hnza di Yoti. verranno preferiti : 1) Orfani di entrambi i g·c11itori, di eui 11110 ex-~ocio clell'I~titnto cli l\f. ~. fra 1neclici e fiìru1ncisti cli 1:o n1a f' provincin. e clell.1 ces~a ta C'oo})ern ti,.a : ~ ) Orft1ui <li u11 . olo genitol'e <:he trovan~i J1el1c <·011<l izion i e.li c11i SO}) l'<1; :JJ Orf:111i cli C -'X-soci) <lclla Coop0r ntiY:1 o clcl1·1.·titnto cli ~I. R. 1 ...e llo ste ~·!';o teu1po ,c: i i rf\nclf\ noto elle vel' il la. ·e:ito OliYiPri l'Istit11to ha lihf·rn 11na cn1uf\ra e{l 11na cucin<l da ~1 :scgnarsi Reto11c10 le clisi:>osizioni <lel testatol'e gra tnitam~nte acl una Yedovn di iuetlic·o-rl1i rul'go o farruacistu di Ron1it o i>roYincia. I ~ ~lspiranti debbono entl'o il 111ese di no vembre 1 !l2~ f1l1· l)erYenire domanda su carta libera al l>l'eside11te tlell'Istituto, presso il qnale J)Osso110 1Jl'c11dere cognizione delle nor1uc e~ i n ssep;no e di <:rnPllc <lell'n~o cli dett.:ri abitazione. ~i fa Yivn preghiera ai soci cli intf'ressarsi per1 ·hè Y<'ll!?:n a cn n osc011za cl e lle vPdo-re clei colleghi, 'lllHDtO :-il •l>l' cl . N OMINE , PROM OZIONI ED ONORIFICENZE. s tn ta con f('"'ri t11 la c:o1nrnentla tle lla ( 'oronn il: Ita lia al tlott. \ Ti ncenzo Cn.iil, elci R oinn. l~n llegra111r11 ti. È

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1~11.

ortofor 111io t.12:. :>O.

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<:npoY.,

li -

PR.\ TICA

1553

. · NOTIZIE DIVERSE . Bol'se dt studio per la malattia. l Ja Comn1issione consnltiYa malariologica I>l'~s­ so il 1\finistero tlell'.Agl'icolturn hè1 pro1)osto elle sul fondo della malaria per l'esercizio 1922-23, vengano destinate L . 3G,OOO per tre borse di stndio, cla I . . 12,000 ciasc11na da conferirsi, mediante conco1~so, per le ricerche' malariologiche ed a~ofe Iologiche nei rapporti d ella colonizzazione interJli.'t delle i:>ic:cole bonifiche igieniche; e L. 6000 per conferimento di due premi di I.i. 3000 cia·scuno, ni cattedratici am·b t1lanti del! 'Italia meridionale ed insulare che din1ostl'ino di a vere .svolta. attiya opera di propag·anda antimalarica fra i contadi11i.

.

Per la pt·ofilassi antimalarica.. 11 2tl ottobre ebbe 111ogo, al Laboratorio Battel'iologic·o della Sanità pubblica, la chiusura clel corso JJra tico pe1" assistenti sanitari antimalarici, tenuto a i congedati malarici ·p er iniziatiYa dell'Associazione naziona le malarici cli g uerra, col cor1corso della Direzio11e gener a le della Sani tù Pllbblica. In ::r11estc'l occasione ebbe luogo una siu1pn tica cerimonia, col concorso di varie a11toritil sanita.rie. P arlarono il prof. Gosio, direttol'e d l" 1 corso, il dott. Vella, .s egretario del Comitn to per i rna larici di g11erra. e i 1 comm. ~le. sea , Yice-cl irettore gc11ern le a lla Sa11ità.

All'Ospedal<' di Torre Annunziata. I/ Os11edale ciYiC <.li Torre A.nn11nziata, proyvida isti t11zionc da ten11>0 funziona11te i1e lla opel'osa e inclu stre cittiL ves11 viann . llR testè inat1gura tn. Ja sua Sezione pediatrica, nfficlanc.lo11e la direzione a ll'esimio colleg·a clott. Giaci11to Gn tti, già direttore di un nccorsato dispensario pediatrico al "\'omero e già assi!sten te alla Il. Clinica Pediatrica di Napoli. J/ opJ)Ol'tunitil <.l cJla c1·<'•ll'Jonc in l)arola si cles1J1J1e clal fotte n111ue1·0 (li bnn1bi1-ii dei clintorni po1tati nlla Yisita 11ei giorni indica ti. 1)

Soppressione di Divisione Ospita licra a Trieste. 111 Yisln. della costante diminuzione nell 'a tttue11r.a di mnln ti -dalla Do lmazia e dalle proYinciP eonterruiui ex-a nstri<.1 cbe, il Cousiglio cli 'l'rieste ha deliberato la sop1)ressione di una divisio11e cbirnrgica nell'Os1)ecln le Reg·i11a IDlena, realizza11tlo un preyentiva to risparmio {li quasi 150,000 JirP. 1\. questo pro\vedimento non 1Sono estra nei l'èl umenta to costo del malato, l 'impianto tli un ~nn;1torio c11ir11rgico della Cassa di ·trettnale per 111<\ h1 ti e la <'l elibe1«1 ta C'ostr11zione cli 1111 n110Yo Os}){-'dale a Gori zia. ( . l 1•r<·11irc )~nnitario).

Elargizioni e lasciti benefici. Il c.l<:>f11nto pri11e iJ ·l' cli -:\!011;1<·0 ll;1 h'g;1to 1111 inilionr ll i f r ::i11C'hi n c·in Rcuno ll.e i seguenti qunttto · lsti tn ti : ~·\.c<·a ll01ui:1 tli :i\Jerlic-inn di l>arig;i, I stit 11 to <li Fr;111C·i:l. I~tituto ()ce11nop:r;1ficn, Istituto dì pilleontologi;1 1101:111;1 .


1551-

L~t.\..NNO

IL POLlCLlNCCO

***

J,;a l'ig.11ora (iiti!'\e}lpiua

~nnrdi

X.XL'\, FASC. -lì: J

nl llrof. };io1tti <Jirola1uo, 11110\·u (lircttfJre dell'Os1)eda1e ""\rittorio JD111~1nuele (li ('alt<1ni~setta.

diti Y 'c.l. Opizr,i e le

·arelle ~ntr rdi. ntl onorare In llle1uoria del marjto e <](ll frat~Ilo. l'Wlu110 e lnrgito 100,000 lire al1·ospecl•1 le l)reda bissi di :\Ieleg11:.1110 (f,ou1bfl rdia), J)er la cn:-trnzioue di 1111 I>ac1ig1ione 110r cronici e tn berco lo tic i.

* *'*

Il con1pinuto ing. Cle to P e llagr.i , <li Bolog11a . l1a legato ln proprietà d<:>i ~noi t~rr<·ni il1 _t\.rg·t'lato, i1er circ::i SO ettari, all'Istituto {li _.\iuto ~I:1terno e .\ ssist<.>nzu fi i lattanti ll1·es~o ln Co11g·regc.1zione <li Caritit di n olog1l::t, contribn euclo ro ~i al fu11r.io11a1nento òi una he nefi<:a· fo11c1a%;io11e c h e prin<:ipn ln1e11te :s i J1ro~l')ne di reudetf\ 110, !'iibile l'a lln tt11n10uto 111;1t('r n o , hn~f' ner la 111·ofih18::-i d{>ll<' n1al:1 ttie dell:i pl'i111:1 infauzin .

*** Il sinùa c.:o tli ,.ill)rio ù._-\ddu, caY. ufr. 4\.11acleto lierosa , :l cou1pletare e perfezio11are i mezzi c.liagn,)stici e tcrnveutici dell'Ospedale c i,·ile, 11a c.lotàto l 'Ospednlc stesso di n11 cou11>l(?to gabiuetto

ralliologico. Il s ig. Xatnle '.rere11zi, portiere tlella 0HRa <li ~.

Gi u "e!JPe a :\1ilano, 11a Ja ~cinto · e re.de d<!l i:n10 n'odesto pa tri1uo:1io, \a luta to in lire 1 :'l,000, l'Ospedale 1\Iagg·iore.

Vittoria della classe. T..tt « ~.,eclernzion<' .JI0tlica n l'e<:a eh€' la lotta r-:o:::;tenn ta tl al l 'Or<li11e di lln ri contro J' A 1u 111iI1i trazione scol3.stica. })l'Ovi11C:iale, J)Cl .~ervizio sanitario prt•:::;so quel ConYitto .Xazion.a le, fu ''iuta col portare l'a sc:;~gno a l 1ueùico :1 'J~. :-;ooo annue, uuito es~npio in Italia. p erchè simili Istituti n~sni cliYer1'nn1ente con11)e11sa110 C'h<' vi !)l'estn serYizio sa11it;ltio: 11. PS. a Chieti si 1ta il u1jllin10 di J ,_ ~UJ(t e a R o lll<l il lJl<lS$ilDo di r~. 1800.

IX Congresso internazionale di Odontologia. ~i t\ .s Yolto ai pl'in1i di settfln1 ln·<' i11 J\I~1dl'id ~ In

~e<lnt~1

i11:lugnrale venne tcnnta in J)l'eseuza <1 eD s0Yra110: parlò il i1r~::-;ide11tc J>rof. Rror>h i, di Cl1i«~1g:o. I~'ltéllia era rappre~~11t;1ta d:il prof. f'hi:1Yaro tli Ron1a.

Altra vittima dei raggi X. 11 <lott. J. Bergo11ié, profes."or :\ di elettrolop:iu n:P.diC'a c linica e li fi. ica biologica il Jla Facoltà ili .JI~dicina rli Borùcaux, ha nYuto il braccio dc~tro n1upntato a. ca us<i di l111a 1'<.ldiodcr1uite: a l<"n11i n1111i Dr sono gli ~i erano gi~t rloYntc ;11np11tnre clne clita delln ste~$a mano. 1

(Journ. A . 1'.I . .4. .•

).G

sett. Jt1:!->1 .

Nefasti dell'automobile in Spagna. Una medaglia d'oro al prof. Baecaranl. ti li n ssii.~tenti {'ffettivi e Yolo11tari d e ll 'Ospt>òa le ( 'iYile i:·n1be rto I i11 i\11<..iona hnn110 offerto al Jlrof. (•0111n1. Tj u1 be rto Baccara11i, di rettore (' n1e'l ic-o prin1n rio. ~1 climostrazione tli stima e cli ri<·011osce11za i>er la s ua ferYida opera cli a 1n111neRt1an1 e11to n1e<lico os11itn Jie ro, 1111a 111ag11ificèl ver~:n 111ena e UlHl ricca n1erlag·Iia d'oro. Il 11rof. TI:i cea rani lla ri11grnzia to c.:ou11uosso. nc~ i<:u ran<lo ch E> 1·tn1tin11e1·i1 a <lnr0. come ha fntto fin qni. il frutto della . un e~J terienza ~ <lei snoi ~t u<li <li µ;io,·ani n1edic i ehe frP<1nenteranuo 1·0spedn lc~ . -'~11a

!--'(' l'a l10i. :11 ri to1·ante r.ro1n~. gli ste~si as~d~t~nti hn llllO offe rto i1 l prof. Ba ('(':l l'::tlli nn bn 11Ch<->tto.

Per un ricordo · al prof. Ferdinando Gangitano. ~<.\ l

sc<..·01HJ0 a1111iYersa rio ·~lclla n101·te d~l <·omvh111to 111'0[. ;Fcrclinu ndo (~ang-it.a.no. <.:hirurg·o-<li1·ettore dell'Ospcd<l le ' 7 ittorio 1~1nn11u ele di (~altil­ ni~~C'tta.

cli <' ni è ~e 1npre YiYn l'nffc.)tt n os~1 111en10ria. i <..X>lleg·lli di Ospedale llnn110 <.le<.:iso <li render0 JH1 ·sibi1e 1·att ua zion e cli i1 11 ricordo iua r1uo1·~). g-ii1 <liYisato cl<'l l1a On. ("'ong·r eguiione <li Cari tù. <'<>Il 1111;1 c-011tl'ibu7.ione 1 >er:-;ou~11~. e cli inYiti1 rP i C'oll()g:hi clc Jla Provin<'hl. gli a111ici. gli n1n1nirntori :l(l unir Ri a lot'O i11 q11fl.~to cliYi ~'l 1nc11to r l10 vuol ('.~~ere unn 111a11ifp:::;tnzione cli :-:tin1<1 . <li ~f­ fetto <' cli YÌYO l"ilUl)iantO YC't'~O l'iJ]u .:tre JI)., tinto. I.t' :l<lc-:-;i011i 0(1 il coutl'ibu to posRono <'ss0re SJle-

Di recente R un1on. y Caj<ll rivortnvn •ln4? ferite i1 ll n tt>Rta, fortunata1n .~nte lieYi, a causa di u1t 11i-to ùc-ll'nutornol)ile, ~ll cni tra11:::;itaYa, contro nn lHllo tt'leg;rafico, per u11 in11)r0YviRo guasto al motore: ;1 ltl'i 4 amici personali ri1nDscro feriti. (El 1 'iglo .ll érlico, 2 sett.). l Tn in eid~11te ])iù grave è or<:orso al prof. 11 c<1l'o Z11longa, ostetrico di Vallndolid. rer scl1iyare u11 Yic.111dn11te, il suo c7iaufjeur fcru1ò im11roYYi$.(l n1e nt~ l~t macchina, face11<lola en110v0Jgere .: l e> Zu 1na1-{a ye11ne ~b}llzato Yiolente111~nte fuori. ril)Ort:i11do co1n1uozio11e generale e nlcu11e lesioni_ d l r·ni ln. più grave ad 11na n1a110, COll f>l'Obabile pc•rtlitn. <li alcune falangi. (l1Ji<lc~11, 16 sett.). 1

Il lH setten1bre ~corso n1orivn i11 Caserta clovo lir+?Yi~~in1a n1alatti:L il ùott. I.l.IGT :\IEXDIT'l~O u~ llu ~ioY<-1 He et il <.li ::!:?. ~1nni. J)u ra nte la g"l1er1·a. italo-austriaca i)restò Jn. . ua. opera al fronte in reparti di Fa11teria co11 zelo e abneg~zio11e . Fu cntttll'èlto in una de!le offe11sive austriache e subì 11e1· lti mesi i sarri.fi zi e le priyar,ioni d e lla dura prig'ionia nel CU llll>O (li ::\Iatbnusc>.n. Fu ' renerato, 8tiJn n to e amato da tutti quelli c-lle ric>orsero alla Run opera inte llige11te e benefica. _-\.lla fau1iglia e particolarm~11t~ itl l)adre clott, (7ioYauni jJ (< P o liclinico)) 11orge <:ondogliunze viYi~xi lU t".

G. K.


St::ZTONE PRATI C.t\

RASSEGNA DELLA STAMP.A l\IEDICA. Coltura JJecl. Jlod erna, 2.3 rnag. -

('os'è il

~.

DE

~.\XCTIS.

9<'g110?

Jo11r11. des So . .1'/éò.. de ~ille, 13 ag. -

~-\. . D AVID.

J")a toge11esi di un soffio cx t1·a -ca rcl ia co . (,'a~-. <l. }[(Jp ., 12 9g. · - P. NAY B.:\L. J~c

~i11c.lron1i

motorie extrU-])irc:t1nitlal i. Ji.I ii u oh . 1n e<l. lT'"uclt n ., 4 agosto. - 1\.urr1<-:Nn10T11 <.:-! TAEGE. Detern1inazio11e clcll '~1 z . totale c.lelle l1rine e clell 'az. ro iduo clel sa ~gue se11za dis tillazione

Lo,vE. l{eazioni <.: uta11ee nella tubercolosi . - - ~\.. . HAA . 011n11isn10 lnr,-.1 to jn

i1è

"titolazione. -

bambi1ti. Journ. of Ainer. Jle<l . •-t~sociation, :!2 luglio. H . ,,.IXXE'JT 0Hz . I i>ri11ci1)t foncla n1e utn li del-

l 'ortoJ'>e<lia. - S. l{. l{OHERTs . 8tuòi snlrii:>ote11. ion~. . c. n.\~';. f .otta intensi,·a co11tro la ma larja . (J(l. ~:e tte cles HoJ>itau .r;, :1 ag·osto. '.r~rss1ER, G.\. 1'INEL, REILLY. I~ ·i11c n rn bilitù d ell'erpe te. l<l., :J ngo~to. G 1H(1ux e DEOI .AN DF.-. 11

-

bisn1nto

n e lla ~ifilide: la stowa t ite bisml1ticn. li" i c-ncr J,:lin. 1l'vchens .. ;:: Jgosto. E. i\1ATl'AUi--c1rE K. 'l'rèl t tH1nento 1110<.l~ruo <.l e lla tabe e <.lcJla varnli~i. ~\. G REC:URIX.\ . I:Cip.·elofonin. lJ1 ed . J(1'i·tt'i 1,·, 6 agosto. - ~EITZ A . S tn to odier110 <le li<l dottl'Ìll:l clella JlleStl'llùZÌOlle . - .\ . nJ E~Zl!~IL R el11ua tii::n1t• a 1'ticola r~. - ~.\.. HEr.·f~R . Ge11e~i delle lllèeri g~1 ·tric he ùa 11a "'ti trovpo C<.l ltli e d <tffretta ti. .Jv1ll'll. d. [H'(lfL (;Ìf' JI . • ~} lllglio. 1\1.\RFA~. J~a bro 11C'O])Olll10ll:te clc~ ll a prin1a. età. - N. FrE sr xt;l':n. J: i i1. lì fii.ci('nza e 11:1 tica . J<I., :.> ngo~to. CJr. : \ c lIAHD . Leucemia linfatica . - G. ~.,i:oo l:. J l 1ono Ya~colare nella terapia delle ferite. <;;orn. di 1nedic. 111il . • l agosto. - E. FEHRARI. l")ro. bl ~m i celln h1ri. J> J'<'8-'it3 ·1 11 t~d ., :) ago:::to. - DANIÉLOrOLU e CAR~!OL. I~a i>roYa e11~10,·euo ·a con l'eserina ne1l 'csn1ue de l ~ist. y(lgetntiYo. D B~At"' X cd altri. !1ll11ort~1n z;1 {lei dii:;tn rh i patici i1e lh1 J)::ttoge11esi <legli eritc1ni a rsenobf•11znlici. A ··rh. di !lar111a c. ·pr•r. e . cien .:;e affini. J •ll)l'ile1 :- g iugnc•. - (' .•.\tt1\ ))1. AttiYit:ì enzin1a ti<.:l1e <le J1·,1 p11. <liQ'(\l'eI1t0 . - ..\. n u sACCA e C. C .\)lPIOS1~ . •.\.zio11c clc ll:1 111orfina e cocaina. sul . ung11e . .\. ~c·ronT1~0 . 1 : r~o1nr•t ro di v reci ione. Jr ,ar11al .-t111er. l!cd. _\ ..,,soc. , 2D lug·. - T~'i11seg11a­ n1Pnto <ll'll:t "ociolog;i a (.'.I. ò0lla ~iln itit pubbl icn 1H? l c·u rr i<'u l111n 1nc<l ico. - 1 R. I 1. ('Ec1r, Q N. l"). J.JA~~1-;N . C l i n i ca b:.1 ttrriologica e terupia <le 11 a pol1uo11i te loborc. llii11 er1.1U· 'Jn,ed icn, J ng-1) . to. C. NEGHD. O.sser vn~io11i su a lc nni en:-;i di 1uorbo di Fla.i<111i-l lasc<lo\Y. - l~ . l't' n1 s 1. _\ :r,'io11e te1·npet1tiett <l clla ~l)tt1·~ 1

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a11estesia <.l<\11t:11·ia. llifornia 1ned ., 7 :"tgo~to. - N. PANE. Atte11nazione della tol-i:;;ina •lift. J1e1 broclo <li fc.1 giuo li. - 0. l~A nr s1. < 'u r.t ('l"lH.'11t-.1 (lelle fr<1tture della rotula. Med. J{ lin .. n J n~li o . - o. FR.\XKI,, RHflitOl'ti fra IlALLUIX .

l'rogt<.,., s si

rle I .ill c,

1555

ca r ci11ouut gastrico e geni ta li fe1mninili. •.\. SALO~roN. Riposo e moyi1nento in ch irurgia. Ga ~·z. r) sp. e Olin,., 27 luglio. U. l fELuGO. I-la1) porto fra sifilide p ign1entaria (;' tub. - .i\.. DE. JlARTINI. Nuovo metodo di ricc1'<:a <lei p ig1ne 11ti biliari i1elle orine . Ji iv. orit. cli oli.n,. 1ned .. 1~ luglio. - .1\. Ro1_A FFIJ~11cefalo-u1ieliti e 1Jiae111iclle sin1u lant i affezi o11i ~cl dominali di J)ertine11za cl1irt1rgica . l 'alllologioa,, 1 ngostò: ·- TI. PARODI. l>roduz. sper in1~11t~l Je Lii tuu1ori e11iteliali ne l to1)0. P. J\J. 1)0Lr.1::r.o. Itice r c l1e st1l corn1}l en1~nto 0molit ico n ell 'no1uo. 1 1. l on1a t ologia, l uglio. - C'. C.\VINA. I n1oder1ti progl'e~si della cl1iru rgia orale . 1 r cnsa. 111ed. a rgcn,tin,a~ 10 111glio. l\lALAl.lUD. Epile.'s ia e g l1iandole e11docrine . - C. A. C .AST.\NO •

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1

Jlrofi las~ i

e lotta co11tro jl cu n<:ro l1terino. J,res.1;e ?11éll ., 29 l t1glio . .E . H . STARLl-:\G. Sul 1necca11ismo di compen·s aiione d~l cuore. - IJ. JnE1 \TTSSE. I~u ct1ra arsenica le n e lle n11ernie. /Jr il isll 111ed. Jo·n r'11 . 5 agosto. • Tum. dedicato olla riu11ione dell' Assoc. inetl . inglese. J~ rrt.:"il-JJ édfco .• 15 lugli o. .J. 1\f. Go~rES. R e<t zio11e cl i raul nel vajuolo. Jlit' . crit. di cliri. niecl., !) Jug·lio. - C. ~ilJ.ESS.\~DRI ­ Jl sist. i1erv. centrale i1ella l)or po1·u (\Inorrngica . ]t().·fon. 111ed. anrl . urr; ..Jo111 "11 f1.l·, 27 1ng li<>. -

H. F. ~rOLL. ' '" al ore delle deter1uinnzio11i <l~l metabolisn10 basalP. nel tratta 1ne n to cle ll 'iperti l'Oicl isn11). - b,. J1. HoFF?\!A~'N . )Iortnlitit d~t dinbete. )Jull. Acad. de -nzéd., 2:5 l11°·Uo . . r . Al'LT:~\0 <\ D. 1?At:LI..\_-. Disturl>i u~ rY08i <.li origine a vvenr1ic:olare. - )J. l{E1' ., l' D e J)l;CIIEIX. ,~a<:cinazio­ ne anti tifica n el .r1011pa nte. / f<Jlf. dcilc cli11iclle, 31 lnglio. - r'. lTABBI. E11atitc :1cuta suppurata da se ttic~111ia òi origi11e oscnrn . - J,. H \Lcnu~1. I /oro C'ollo ida le n e ll'eresipeh1. J~oli. JJ1.al. or('CCJl.io , 1i11so, . goto, lug lio. C. ALDEtt\ . 8in<]ro 111e u1euiug'(;\<t Jpga tu u <.1 e 11nintin~i . ( ' ì i11ica ved..ia,tri ca! . ago~to. ID. l\IE:"1SI. Tubercoli 11i7.ZàZio11e dei .focola i cli t ub. cutn neu . I~ 1:,H.\SSETTO. f ;e leggi cl1e Yi11coln110 l pesi a llè s t<.1tnl'fl a~1 ll:i nascita :.1 sei a 1u1i. c. blatt. f . i11J1ere JJ_ecl., !'> <tg·osto. - J . I .. o\rY. _\.nenrismct c:erebril le C'o11 l.>o.m.1mo di reuruatis1110 1

f

articolare. ~. l ì'J ('TTERA ~ 1 • ~\ .JEJ,T.fL tos:-;iu<:~ tnh. e sitilitichP . Sin(1ro1n e pln ri~lanclolù )'(' ( 'C lll!"'('-

15 luglio. .\ z. c1i~trofìr.znnte c.le lle

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('Uti \"è l acl influenza. lei .. :10 Ing-lio. - 'l'. '.\ RP J<: X'l'It-:Hl. I)r0pnrnti di chlni110 i1e lin c·llemotc.)r:11>ia c.1e lla tnb. L'1 ·a~· il-jJfedico . 2fl ilgosto. ....\... l\fo.. 1~s. t :niforn1izznr.ion e i1ell<t tec11ica della. r. d i '\rasser111ann. J.,a. l?iforn!(f, Sto·11ial ologica, J. S. PALAZZI. 111terventi ell.irnrg·ici in ortop{lllin cle nto-faccia lP. Scalpel , ·) ~etten1bre. DE ~lu:xrrf:H. :H'isiotera11i 11 d elle nffezioui della c.•o Jonnn. Y<'rt~hra le-. ( 1 /i n. o~t c lr., 31 ngo~to. E. (}.\ LLO. Rara cli~toci.1 i11 u11 parto g:en1€>1lnre. p e r ~irnn l ta n eo imueg·no

poùalico . ~~to n1atolo(/ia . ag~tu.

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rt?."ti l'<lra<lcnt:'.\ri.

lT. l{ o ~r.\XO. <ili P11itelio1ni


IL POT.TCLIKJCO

ARCHIVI. fase. II-III. - T,. ]>,IAXCHI. T,a psicanalisi. - - L. Gn1~rALDI. Genesi senso-affettive del delil'io parano ico. ìJJorga{! n i (Arali .). 31 luglio. B. AGAZZI. Eufìse1na sottocutaneo genel'~1lizza to da corpo estraneo i11 un bronco. li C<~rvello, )naggio-giugno. - G. FR.\NOIONI. Sinclrome bnlù:1re vago-iperto1ti<!a nell'encefalite letargi<:a. - A. SAL~!ON. Ge11esi dell'i1)ertonia muscolare ;l tipo parkinsoniano. Z<>it. f. 'l'uber:Jr.., vol. 36. f<.lSC. III. - H.\ .~xs ..._t\.LEXANDER. L'exeresi del frenico nel trattam . della tt1.b. polm. - B . VALENTIN. 11 icet che istologiche s ul ret1matismo. art. tub. - A . .ID. l\iA.YER. Debolezza unilaterale e localizzazione tub. J\•a,cllologia ined'ioa, ugosto. - l\I. C~FFARATTI . l\1odificazioni qt1antitatiYe negli e l en1e11ti {1el sangue nei radiologi. .J ou ,.nal of nervou s an,rl 111e11,/ al d isea se, ngosto. C. BuRNS CRAI C. Drenaggio spil1a le c-on~ecntivo acl iniezioni endo,enose di ar ·e11obc11zolo. - F.

_.-1 nnali rli }levroloyia,

1

1

[ _.\NNO

XXIX ,

FASC.

47]

A . ELY . Difetti di memoria di Korsakoff nella neurite multipla da tossie1nia gravidi ca. J'roceedi1iu. of t7ie R . Soc. of 1111eà., agosto. - R. JoxEs . Trattamento ·d ella paralisi infantile. .J. STEADMAN . Emorragie dopo l 'estrazione di denti . - K. ~I. WALREP.. Infezioni renali ascendenti. -- J . BRO'\VNLEE e l\iI. YOUNG. Epidemiolog ia delle diarree esti ve. . .1.·l 11zer. Jo'lt!J"nai of obst. and gynec., luglio . - W . REr.RICK . Gravidanza e malattie cardiache. J. Knoss. Effetti c1ella pit11itrina sugli org·ani genitu li. - G. CosBIE. Sifilide, aborti, natimorti. R . )Jcpmr.so~. I/ee:la111psia . J uu rnal of metalJoZic research, aprile. - J;. FRIED2'\I_\~S e C. FuNK. Fattori nutritivi che regolano l'accresctmento dei batteri : vitamine e proteine idrolizza te. - A . OHANU'l'IN e L. B. MEl\rnF.rJ. Il n1etabolismo dell'azoto nei pasti singoli e fr;1zionn t1. - II. J . .JoHN. Tolle r anza al g-lne:o ·io e ~no Yn lore dia~·nostico. JJ orgaoni (A"ro7i .). 31 agosto. - G. C.\TTA~I. ProP<lgnzione ossea a distanza tlei rnruori pericardici e dei toni cardiaci. - ~~ . CovA. Riceraa radiologica delle malattie de1 i1olmone.

--======

= = -- ---=- _ _ _;;,_;;===============:;::=======-=::::::

Il Fascicolo 11 (1° no\'en1hre 1922) d ella nostra SEZIONE MEDICA, contiene i seguenti lavori:

Il Fasci colo 11 ( 15 novembre 1922) d el1a nostra SEZIONE CHIRURGICA, con tiene i seguenti la • vor1:

I. S. P1sAN1 : Considerazioni cliniche ed anatomopatologiche sul Botulismo.

I. O. CraNozz1 : Le appendiciti famigliari. II. _i\. MALERI~A: Anchilosi ossea biJaterale della

II. S.

PASTORE :

Pseudoleucemia e Osteosclerosi.

Contributo all' importanza della term Il pree ipitazion e nell' accertamento dlag nostico

Ill. M.

PERGOL A.:

della peste. 48 pagine che gli abbonati SEZIONI PRATICA e CHIRURGICA

U11 fascicolo di

a.Ile

sole

potranno ricevere subito invia111do cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, ' l ia Sistina 14.

Ro111a.

articolazione temporo-mascellare di natura luetica (Contributo allo studio delle anchilosi oss~e temporo-mascellari). III. Ci. M A'rRONOLA : Due casi di pneumatosi intestinale cistica. IV. F. Niosr: La sifilide terziaria del rene a forma neoplastica (Contributo istopatologico e clinico). \ T. B. Qu AREI,LA : Sulla cosidetta anestesia degli splanènici. Un fascicolo di G4 pagine che gli abbonati alle sole SEZIONI PRATICA e MEDICA potranno ricevere. subito inviando cartoli na-vaglia. di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 1-l, Roma. •

Indice alfabetico per materie. ~\liu1e11tazione

unilatetalf>: 1iccre:l1e

. .-\ :-;ces. ·o fì. bl'oso del feg~1 te ' Di bliografia TIOCC:l: Àlll)l'eZZ;llì1 DtO tlelJ;1 clei solidi

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'nncro 11 teri110 : tliap:110..:i lJl'e<:·oe:e Carcinou1a tlella vescic-n : lloPntgent 1«1pia

Cau a e c:onclizio11i ' leo·O'e 11;1 tnrale 0 r<.'b~ g·ola Ci ~tiféllen : te11sion e cloloro~a ·~enza Utiasi bili.a l·e • C re1uu .: l)ericoli; protiln. 8i Bn1i11legi.a cei'ebrnle progl'P ·siYH l 'ollicoliti ll<?lla barba : c·nt<l 1

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IJ. rozzi, ed. r esp.

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Roma, 27 Novembre 1922

ANNO XXIX

Fase. 48

fondato 'lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO

DURANTE

SEZIONE PRATICA '

REDATTORE CAPO: }JROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. ic.vori originali : P . Dor~ ll o: L'anatom ia e la fisiologia c!ell'arti colazìooc temporo-mandibolare . ·Offet'vazioni cliniche: C. , . a,llarcli: D el pneumotorace diagnostico . lgtllft&: A. Bevilacqua: La. tras missione del virus vaioto ·o dalla. pecora. all'uomo - Profilassi per evitarla. rannacologia: E . Cavazzaoi: 11 Chenopodio antiehuintico in I talia. :.Sunti e rassegne: V. Z. Cape: SEMEI OTICA : L'innerva zione dei peritoneo parietale e dei t~ssunti properitoneali. - ~11~01C INA: 8. Levine: Sull'angina pootoris. - DKRMA1' 0 L OG1.\: ll. Goodma n : Sul granuloma inguinale. d}enni bibliografici. .A~~delnie, Società mediche, Congressi: R. .\ ccaden1ia d elle ~c i e nze Medi che di Palermo.

Appunti pey il medico pratico : C .\ S IST r <.: A E TgRAPI A. : Fragilit a s os. ium . - Metastas i ossea di un car cinoma della vescica s imulante un tumore primitivo. J..a. c ura delle fratture del collo del femore. I l lento cambiamento della. p ooizione articolare nella cura di affezioni articolari croniche infettive. L'a.utosier oterapia ne l reumatismo a rt icolare - Il trattamento de lla r,ltrazione dell' ap<:>n eoro;.ii palmare e plantare. - N OT 8 DI MEDICINA .SCIENTIFICA DiYisione delle f orme anulari dei pa ra ssiti m alarici. POS TA DEGLI ABBO~ATI . -

VARIA.

Nella vita professionale: Cronaca del movimento profesa ionat ~. )ledicina sociale. Con corsi. Nomine, prom.ozioni e onorifi cen ze. · ' Notizie diverse. Ra688gna detla stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI. L'anatomia e la fisiologia dell' articolazione temporo-mandibolare. Prof.

PRI::.\fO DORELLO.

Generalmente le ricercl1e anatomiche, specie '1uelle attualmente di moda, sono destinate .ad interessare una limitatissin1a cerchia di p ersone e siccome raramente hanno una imn1ediata applicazione pratica, sono di regola ~)oco curate ed apprezzate da coloro che si so110 votati all'esercizio professionale. Io ho avuto il piacere di vedere le mie ri-cerche sull'articolazione mandibolare assai t >enevolmente apprezzate dagli stomatologi ital iani e stranieri e pel'ciò assai volentieri ho .annuito al desiderio espr-essomi dall'egregio .amico prof. Vittorio _.'\.scoli e mi sono deciso .a riassumere in poche pag·ine i risultati più irnportanti, ai quali sono gil1n,to dopo tre anni ttii mint1te e pazienti ricercl1e. Guida to da l concetto che studiand.o la forma rdi un organo non si possa nè si debba fare mai completa astrazione della sua funzione, io h o fatto molte osservazio11i Slù cadavere, ma anch e moltissime sul vivo e da questo felice connubio tra l'anaton1ia e la fisiologia .:sono scaturiti i risultati felici da me ottent1ti.

Q11a11do io cominc1a1 a lavorare sopra: questo argomento era opinione universalmente accettata dagli anator11ici e ripetuta in tutti i trattati cl1e l'abbassamento d ella mandibola n ell 't1omo fosse dovt1to a tre n1uscoli sopraioid ei, cioè al ventr e anteriore del digastino, al miloioideo ed a l g·enioioideo . Il fatto cl1e la direzione di q nesti mt1 scoli è assai diversa da qu ell a, 111ng·o la q11ale si effettua il movimento del loro l)Unto d 'inserzion e, 3veva da lt1ngo temJ)O destato in me il clt1bl)}O che q11esti n111 ~coli fosser o. i veri abbas:atori dell a manclil>ola; qu esto d11bbio div er1r1 e certezza in seguito a questo esperimento. Poggiando la mandibola sopra un piano rigido e quincli mette ndo ft1ori di azione i muscoli so1)raioidei, si può ottenere t1n'a mpia apertura dentaria, che determina il rovesciamento della testa verso l'indietro, anch e se questo si ostacola con 11na modica pressione, e ciò avvjene se11za che si contraggano i muscoli della nuca, nei quali non si av\·er'te alcun aumento di ten sione. Questo prova che l'abbassamento della mandibola è prodotto da ltn muscolo teso di rettam ente tra qt1esto osso ed il cranio. Con una lt1nga e paziente serie di esperienze potei stabilire che l'agent e essenziale dell 'ab•

'

'


1558

lt

POLICLl~ICO

bassamento della mandibola è il muscolo pterigoid-eo esterno, mentre che i muscoli sopraioidei intervengono in quanto cl1e impediscono con il loro tono lo spostamento verso l'in nanzi della base della mandibola. Questo meccanismo è sufficiente per produrre gli abbassamenti della mandibola necessari 1per la lnasticazio11e e lJer parla.re. Invece negli esagerati abbassamenti, e verso la fine di essi, quando il condilo 11a raggiunto il massimo spostamento v er so il })asso ~ l'innanzi, si contraggono validamente anche i muscoli sopra· ioidei, determinando un ulteriore abbassa· mento. In tal modo si spiega come, quando noi abbassiamo la mandibola, gli incisivi scendo-

[_.\NNÒ

XXIX,

F'ASC.

4&1

-

va cl1e questi tracciati corrispondono perfettamente a quelli, che si ottengono nel vivo. Approfittando del fatto che nella chiust1ra forzata della mandibola il margine posteriore· del menisco articolare viene a .p remere contro la p·ar·ett3 anteriore del cor1dotto audit.i\·o. cartilagineo, determinandovi cambiamenti di forma, che si possono apprezzare col dito, p er mezzo di uno speciale apparecchio deter.minai le variazioni di pressione entro questo. condotto durante le varie fasi di un atto ina sticatorio e potei cosi stabilire anche il mod o· di comportarsi del menisco. Questi studi sul com1)ortamento del menisco hanno avuto una importante applicazionenella pratica odontoiatrica, percl1è mi 11ann()

Cranio, nel quale è stata riprodott a per mezzo di un apparecchio meccanico !"articolazione temporomandibolare. A, ansa di acciaio, una bran ca della quale attraversa l'a sse del tubercolo articolare; mentre l'altra traversa l'asse del condilo. Con questo di spositivo il condilo può fare il movimento di rotazione attorno a sè stesso e di rivoluzione attorno al tu· bercolo arti colare. . M, n1olla, che funziona. da componente del mù scol J t en1pora.1 e. . F, fermo al qual& è attaccato il filo, che rappresenta i mu scoli sopraioideì. . P, filo, che rappre· senta la componente degli pterigoidei esterni. •

'

no ·quasi verticalmente e solo in fine si portano anche ·u n tpo' verso l'indietro. In un cranio umano riprodussi con uno speciale dispositivo l'articolazione temporomandibolare e colla trazione del condilo, mediante un filo posto nella direzione della compo· niente deg1 i pterigotdei esterni, ottenni un abbassamento della mandibola per più di due centimetri. Esercitando poi una trazione sulla base mandibolare secondo la componente dei muscoli sopraioidej, ottenni un ulteriore abbassamento. Ora se si raccolgono i t rncciati del .p ercorso delle varie parti di cp1esta n1andibola cioè del condilo, dell'angolo, degli Incisivi ecc., si tro-

consentito dii stabilire con precisione e fon dandomi sopra dati anatomo-fisiologici quale debba essere l'altezza di t1na protesi dentaria. Il meccanismo dell'abbassamento della mandibola da me illustrato è proprio della specie· ltmana, poichè in tutte le altre forme di mam1nif eri ed ancl1e nei rettili l'abbassamento è ottenuto con un altro mezzo, cioè per opera di un muscolo, cl1e chiamo depressore. Questo inuscolo, al quale negli animali domestici i zootomi danno il nome di digastrico, sebbeneraramente si presenti diviso in due ventri,. va dalla parte posteriore della base del cranio alla base della mandibola, q11indi esso agisce tirando indietro la base della mandi-


.

(ANNO XXIX, FASC. 4-8]

EZIOXE PR.-\TJ C.-\

bola, mentre il condilo è iJ.npedito di seguire questo movimento; siccl1è un mo,ri1nento traslatorio si trasforma in rotatorio e la mandibola si. abbassa girando attorno all'asse bicondiloideo. ~1a percl1è avvenga qt1esta trasformazione del movimento occorre che un ostacolo, una specie di fermo impedisca al condilo di spostarsi verso l'indietro insien1 c col resto della ma11dibola. Questo fermo è rappresentato da un robusto i:>rocesso osseo, detto n ei mammi~rì •})rocesso retrofoveale, il quale, a seconda della g r andezza della i11andibola e della forza di abbassamento, assume uno svilu1)PO più o i11eno iìotevole. Ncll ' uo1110 invece, essendo cambiato il m eccanismo clell'abbassamento della mandibola, che avviene per spostamento d el condilo verso l'i11na11zi, il fermo, cioè il })tocesso postglenoideo, cl1e 11ella specie u111ana è cl1iamato comune1nente l)rocesso articolare i1osteriore, perde la s11a funzion e primitiva e si riduce notevoll11ente fino alla completa sco1111)arsa, com e tal,rolta pi..1ò verificarsi. Ecco quin·d i r i1sol11to i I 1)1·0JJlema, cl1e a ve va 111·ospettato il Luboscl1, il quale propo·neva di ricorrere alla fi siologia iJer trovare le ragio11i della riduzione o della scomparsa del processo a rticolare posteriore, ed ecco l)rova to co.n1e 1111 cart1biamento della funzione l)OSsa deter1n ir1are una notevole i110dificazion e i1ella for111n. este1·n n, dei ca1)i articolari. ~1a il cambiamento della form a ester11a non i)oteva essere il solo risultato, al quale si doveva g iungere in seguito alla n1odifìcata funzione, e perciò io mi misi alla ricerca delle n1odificazioni, le qt1ali certamente doveva no essere avvenute nella intima compagine d elle ossa, che formano i capi articolari. . Noi sappiamo ora che la farina del tral)ecolato delle ossa spugnose non è casuale, ma è regolata da si:>eciali leggi n1eccanicl1e, i11e<liante le quali si può associare la massin1a r esiste11za colla i11 assima leggerezza, cioè col minimo impiego di materiale; per cui si può · dire che ognuna delle più piccole trabecole, che entrano nella costituzione di un osso spt1gnoso, 11a un determinato ufficio e la sua distruzione può compron1ettere in qualche modo la resistenza di tutto l'osso. E se vi è t111 osso, nel quale la resistenza è continuamente sottoposta a durissime prove, questo è i:>roprio la mandibola~ . Noi di solito non ci rendia mo pienamente conto degli enormi .sforzi, cl1e fa la mandibola nella masticazione, ma possiamo farci un'idea della enorme l)Otenza dei muscoli masticatori, ricordando che t111 uomo di i11-edia costi:t11zione può colla str etta delle sue a rcate dentarie

1559

. ollevare un peso di 350 kg. e cl1e la Dora Leona, un'atleta dentaria come la cl1iamava110 i tedescl1i, er a capace di sostenere 500 kg. La n1andibola raggiunge la enorme r esistenza cl1e le occorre, non con una sovrabbondanza del tessuto osseo, ma co11· una distri·bl1zione di questo veramente ammirevole: cioè jl tessuto osseo com1:>atto e spugnoso, cl1e entrano nella formazior1e della 111andibola, si ispessiscono e p1·esentf1J10 p1articolar~ di1sposi.zioni 111ngo certe linee, cl1e sono appunto quelle lungo le qtl('.lli ·i eserc:it<i no i n1aggiori sforzi. Infattj llOi .abbiamo i1ella. lamina di te1s s11to con1patto, cl1e forma jl rivestimento esterno della mandibola, degli is1:>essi1nenti lineari, cl1e alln. st1perft cie estern a s·i 111anifeRtano carn e rilievi lineari o co1ne vel'e creste e che io 110 cl1ia1na to l'inforzi. Qt1esto 1:>rocedimento si verifica in modo asso.i spiccato n ei car11i,roti, nei quali la s uperficie della m a r1dibola è molto a ccid entata. Oppt1re possia1110 ave1·e speciali dis1)osizioni delle trabecole del tessuto s1Tugnoso, cioè le trabecole si allineano e si a ssoc1a110, forma ndo dei sistemi d ett i c.la \ · all<.11off t r aiettoTie : 1111 esempio bel·1issi1110 di q11esto com1)ortam ento lo abbiamo n elle scimmie a11tro1)ornorfe, n elle quali l a IDfl:ndibola 1J1'ese11tn 11na superficie esterna relativamente I iscia. Finalmente i d11e i)roces~ i lJossono in.~ie111E> associ'lr5i; C<)n1€ ~.1~)punto si ve1ri.fica nell '1101no. • Il co11dilo, esse11do il fulcro dell'articolazione n1andibolare ed anche il punto di confluenza di im1:>ortanti traiettorie, deve risentire notevolmente nella sua intima struttura gli effetti di · un cambiato m eccanismo dei movimenti della m a ndibol a , come pure i1e deve risentire il tt1bercolo articolare del temporale. Ritenni perciò molto utile di ~tudiare comparativamente la intima struttura d ei capi articolari ed a tale scopo mi servii ta11to delle sezioni di tpieste ossa, come delle radiog·rafie_ Le radiografie sono i11olto lltili; poicl1è }Jermettono di vedere l 'in sieme delle disposizioni . trabecolari e, quando vengano praticate adatte demolizioni, lascia110 scorg·er e a ncl1e la disposizione trabecolare dei singoli punti. I risultati di queste ricerche f11ro1~0 veran1ente corrispondenti all'aspettati,ra. Io sottorposi a questo stt11~.io i carnivori, le scimmie e l' t1omo. Ne-i <"{rr1ivori la m a11dihola l1 a solo il movi1nento di cerr1iera, cioè tl1tta la mandi})ol a n el rabhassa1ne11t0 e nella cJ1iusura ruota attorno ad un asse, cl1e p a sa per i due condili. Nelle scim·mie, oltre l'alJbassam ento e l'innalzamento, abbiamo movimenti di later alità, cl1e però sono limitati più o 1neno no.: tevolinente dal maggiore o n1inore svilt1ppo


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[ANNO XXIX, FASC. 48]

J L POLICLINICO

dei canini. Nell'uomo inyece <t c1uesti due g1.~u1)­ pi di movimenti si associa pure il mo,·in1ento di scivolamento dall'avanti all' indi etro della. mandibola sul mascellare superiore. In tutti e.tre i casi, sebbene si tratti di ineccanis·mi di masticazione n1olto differenti, lo. studio della disposizione -trabecolare dette importanti risultati, mostrando cl1e la disposizione e la densità delle trabecole è tale da assicurare la mass imtl r esistenza nei punti, ove mag·giore è la .p ress] on e cl1e i~osso deve s ubire. Infatti la pressione, cl1e i ca1)i 8rticolari sopportan o nella cl1]11sura della mandibola, è molto maggiore di c1uella, cl1e de, ono sopportare nell'ab])assan1ento ed inoltre n ei n1ammif eri, salvo l 'uomo, durante l'innalzamento lavora pre,·alentemente la parte anteriore delle s uperfi ci articolari, dura11te l 'abbassam ento la parte posteriore ed è per q11esto che noi t roviamo la parte anteriore dei capi articolari più robusta della posteriore. Ma occupandoci solamente dell'uomo,· com e quello che l1a p er noi il maggior interesse, ' 'edian10 che il tubercolo a rticolare del teml)Orale è formato da due rob11ste lamine di tessuto compatto, tra le quali è interposto uno strato di tessuto spugnoso : questo presenta il suo massimo spessore verso la })arte meclia del t.11bercolo articolare, cioè nel punto nel quale preme il conclito, qt1a11do le arcate dentarie stanno per giungere acl i1nmediat0 contatto tra loro. l\la ancora più dimostrati,Ta è la struttt1rn del condilo mandibolare t1111ano : n ella s11perficie articolare di questo distinguiamo t1n versante anteriore ed llilO posteriore. Il versante a nteriore è quello che subisce tutti gli sforzi, cioè tanto qt1elli dell'innalzamento della mandibola, che sono notevolissimi., con1 e qt1elli dell'abbassamento : corrisponclentemente a questo comportarsi della f11nzion e la parte anteriore del condilo presenta un notevole addensamento d i trabecole, mentre la parte posteriore ne è povera, tanto da dare l 'i111pressione di una vera rarefazione ossea, la quale a prima vista potrebbe essere ritenuta patologica, se non si presentasse costantemente in tt1tti i soggetti. 1

.!11 0

11a acL1.uistato la stazione eretta, .ed ho

dimostrato meccanicamente cl1e, se l'u<;>mo do})O ql1esto im1)ortante acquisto avesse continuato a possedere il meccanismo dell'abbassam ento n1andibolare proprìo di tutti g·li altri 111am1niferi, la sua inandibola non avrebbe potuto ab))assarsi che di un piccolo tratto, percl1è la sua base sarebbe andata ad urtare contro gli orga11i sottostanti del collo. Quindi sempre per ragio11i m eccauicl1e sono intervenuti qt1ei profondi cambiamenti, che caratterizzano la mandibola umana e tra i quali 11no dei pit1 imrportanti è la formazione del n1ento. Questo, come fu già per la prima volta rilevato da Linneo, è caratteristico della specie umana. Però le recenti scoperte di scheletri umaini fossili hanno din:ostrato cl1e il mento non è co1n·parso ad un tratto, ma si è sviluppato gradualmente. Infatti noi abbiamo tra gli avanzi dell'uomo fos·silc l n. inandibola di ~lauer, che si ,p uò considera11~-e come priva di mento, cioè appartenente ad un uomo amentale, e cla q11esta, i)assa r1do <.ttLr~t \ ~1' .:,U i1u1nerosi Rltri crani fossili, attrave1·so la mandibola ~ell'au stralian o, dell'esq11imese, dell' indi ano, del n egro, del cinese, arriviamo fino all 'et1ropeo, nel q11ale il mento h a rag·giunto ìl ~uo massimo svil11ppo. i

Do1tELLù

BIBLIOGRAFIA. P. Osserva:iorti anato1nicJie e fìsiolo-

yiclie sopra l'articola::.io·u e t emporomaridibolare d ell'u.01110. .~tti della Clinica oto-rinolarjngoiatrica della R. Università di Rom?, a11no 1920, e Rivista di Oclonto-Stomatolog1a ed Odor1totecnica, anno I. In. Oss erca::ioni sopra ·i l processo articolare post eri ore del t e1n pora,le d ell'u.omo. Rivista di Oclonto-Stoma tologia ed Odo11totiecnica, anno I , 1922.

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fiastro-ptosi-ectasia idiopatica e suo trattamenti Ed ora g·iunge spontanea la domanda. P er ch è nell 't101no si è stabilito 11n n1eccanismo di abbassamento della n1a11dibola clifferente da .quello -che si h a in t11 tti gli altri i11ammif eri ? . Io ho creduto di trovare la ragione di questa profonda modifica.zione nel fatto: che l'u o1

Data. l'importanza del suddetto .. con~ributo ?be fu testè pubblic:ito nella nostra Sezione Ch1rurg 1ca, abbiamo creduto opportuno, col consenso del Chiaro Autor:, stamp~rne alcune centinaia di copie in separato Estratto d1 36 pa~1n~ e.on ~ p ertina, su fini ssima carta così da ottener~ una 01tid1ss1ma Tlproduzione tipografica tanto delle due radiografie quanto delle nove figure che illustrano ii lavoro. . . Color o pertanto che. non essendo abbonat~ alla Sezione Chirur1Zica, non posseggono detto lavoro e desiderano di. ottenerne copia. inviin o Cart.olina. ' 1 a;;lia da L. 4 al Cav. L'tlGI PO ZZ I. , -i :'I Sistina 14, Roma e la ri ceveranno prontamente.


[ANNO XXI.\: , FA. c. ·l·

J

SEZlO:\E PRATJC_.\

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSP EDALE J:i"'ATE BENE FRATELLI - ~IILANO

Del pneumotorace diagnostico. (Cisti da ecblnococco del polmone diagnosticata col pneumotorace artificiale). Dott. prof. C.

VALLARDI,

i11edico pri111a.rio.

Un giovane di 26 anni (~I. E. ), uato e Yissuto in 1111 g rosso centro 111ilnn esc, e11trò r1ell'Ospedale F. B. F. lo ~CO L''-'O i11aggio co11 la diagnosi di «ascesso d el loJ}o l)ol1no11are 111feriore sinistro ». Nel l UlG (t\·c,-u ..offer to cli tifo, al quale er a seg·n ita l111 a fu1·n1 <.t J)le11ricn, di sinistra se11za ' 'e1·sa l 11 e11 to. Nel ge1111u io 11. s. incominciò ad a ' 1 er e tos e, c. J) ettoi-ato r11ucopurL1lento, febbre, dolore alla ba e <lel torace sinistro. Circa t111 i11ese do1)0, l)Crd11rando qu esti fe110111eni, el)be t1n a ttacco feb])ril e ad oltre 40° lJr ecedut o da Ltividi c d acco111pag·11uto

156 1

ipof~11 etica .

!\nterior111e11t e L'i11ofor1esi })asila r e s1 fo11de\·a con l'area di ottusità cardiaca eu i fe1101.11 e11i ac11stici era no ancor me110 inar~o.ti ~ t1 e poste rio r1ne11te. l\Iobilità d el marg i11e 111fer101·e abolita . ..\. clestra r eperto toracico i1or1~1 a l e. l..' ~ . an Le Célrcl ia co nulla off1·iva di })articolar e i111porta nza . Rilievo addon1inale pure i1orn1ale. r.~ segtte11ti 111clagi11i cli labora torio: r eazio11i ..\\1id a l, \Vn sser1na n1l., Emocoltltra· esame ori ne 0 feci, <.l ied e r o 1·e1)e 1.·t o n egativo. 'L'espetto ra t o 1)rcsentA.va D bbonclanti i1oli11t1cleari e cPlll1le b r on cl1 iali i11 d.isfacimento, assenza as:-jOlt~~u di ~er nii acido r esistenti (anche con , .a r11 1netocl1 cl i a rricchi11le n to) , fio1·a ])atteri ca sn1)rofitica ha11ale, no11 ifo111iceti. Esame d el ~i111gue : (1-. l~. 5000000. (i. B. 6000, Hgb. 70 (Fle.i, cl1l ). \ 1 . g:. 0.7'0. l?oli1111cleari 78 % ; eosi110lìli 5 %; li1)foc it i 15 nG ; Grn11di ~Io11onu c. 2 ~" · l)ue pt1n t11re e~;_> Jo1·ative a lla. base del pol1no11e si11i stro (l ied er o r eperto n egativo. L ~esa 1ue rad:ologico, l)iù volte eseguito, d a ,.a il r c1Jcrto s ·~g· lte11te, co11 fc.tn1aio cla lla radio-

da esacerbaz ione d ei dolori a l torace sinistro. La ten1per<1tura poi le11ttt111e11te di111inuì e l'A. ebbe un lie\ e inigliora111e11to gen er a le ; co11tin u ava però la tosse co11 e 'l)ettol'ato, a11n1e11tando nel d ecubito laterale clestro. ì\I ai ' 'on1ica; esp ettorato d i tanto in tanto co11 qua lcl1e stria di sangue. All 'entrata in Os1)edale la n1 e11tnva sen so d i pesantezza e dolori a lla ]) a~e to1·ac icn. sinistra. Individuo di buo11a co.-titu zio11e . cl1eletrico però denutrito e i)all ido. P . 100-110 rit111ico, molle. T. a t ipo subcont inuo co11 massin10 serotini di 38°,4, minin1i i11attut ini di 37°,2. Pr. (~Ias . 145 inm. ; 1nin. 80). Tof4SC fr ec111e11t e, talvolta stizzosa, s pecie n el d ec11])ito de stro. Es11ettorato in qua ntitit di g·r. 20-25 al g·iorno, n1uco-1)urulento, grig iast~·o , se111ifluido, talvolta striato i11 rosso. I l torace ben svilu1Jl)c1to, s i111111etri co, p1·e sc11tava post eriormente rita rdo i ns piratorio clella metà sinistra ed iJ)Ofo11e.·i tin1pn11ica d ella m età i t1feriore si11istra co11 din1i111lzio11e <.l el fre. m ito e del mt1rmt1re fi110 alln. LJna s i co1nvlctn scomparsa alla J1ase. Pocl1i r a 11tol i tli fft1 si a piccole m ecl ie ])olle })OCO i·iso11R nti sul Ja zo11a, 1

gl'afi.a (v edi fig·. 1). Alla ])use to1·acica sir1istl'a l111·ombra di fol'te i11tensità , t111iforn1e, a maTg·j11e supe rior e irregolarruente con vesso, cl1e J)l'e nde s tretti rapporti çol diafranrma di c11i s11J)isce i i11ovinw nti e cl1e si co11fonde con l'on1bra caediéLCa. E ssa occupa circa la m et à i11feriore d el lol)o inferiore sinistro; il seno c. d . sin. è occ upato da qt1esta ombra e non . i iuodjfica 1lell'i11spiraz.ione. Rilievo cardiaco e toracico d estro norm a le.

J ,a diag nos i cli a cesso d el loJ)o pol1nonare i11feri ore s inistro '8i imponeva i)er i precede11ti tno rbosi clel pa~ient e , s1)ec inln1entc 13er i fen o111e11i t or acici inizia ti qt1a ttro i11esi i)rin1 a, l)e r il cl ccor so sem1)re febl)r ile clella n1alattia, l)er iJ <lolor e localizzato a lla ba e sinistra, i) e1· l 'a11n1ento d ell a tosse e dell 'espettorato itcl d ec11bito clestro, per il d eperirnento le11to i11a lJrogressivo d el p a ziente, p er il rilievo rad iosco1)ico e racliogr a fico. J)ata l a li111 it ata esten sjone d el focolai o pol-


~69 ...... 1 ,_

Tl.

POl.I C L T ~ r co

n1onare, e l a s11a 11ctta locali zzaz ion e n el lo])o i11feriore 1 p·ensai che con t1n pn et1moto-rnce artificiale sinistro s i sa1·ebbe pott1to realizza1·e t1na s11fficien te compressione del focolai ~ d ..a ll'alto e forse a ncl1e <1a l lato sinistro o t tl ft· n.l ))i1~1 s i sar ebbero create delle condizio11i nt1ove nel torace con una p iù netta cl elimitazion e dei margini dell 'ombra radioscopica, tale da l)ermetter e una diagnosi cli certezza. Il pneumoto1".ace riuscì facilmente. La prima introdiuzione cli 550 ccm. di N. portò la pressione da - 6 inziale a + 6, p ression e ch e con i successivi rifornimenti (in totale 6 in 16 giorni, a distanza di due-tre giorni 1'1-1no dall 'altro) s i m antenne p r essochè costante. Già dopo l e prime ir1trocluzioni di g·as a llo scl1er1110 il polmone in a lto s i presentava re-

'

cla ecl1ir1ococco insediata n el lobo polmonare inferiore s inistro .. La diagnosi era stata possibile e sicura sol o colla creazione di un pneumotorace artificia le sinis tro e ftt confermata pienamente dal successivo intervento chirurg ico con l a fuoriuscita di lic111ido tipico, lim1>idissimo. Data l a prececlente diagnosi di ascesso pol• inona r e n on h o creduto prudente cosa insjste1:e colle p11nture esplorative del focolaio, 1e C(lla l i, se rirpet11te in differenti iposizlioni, a vreb• alla cliçignosi di naJ1e r·o fo r se 11otuto portare tura. ~on

è .q11i 'l)Oi il momento cli discutere stil Yalore di.ag·n osittco dell a dev.iazjooe del com11leme11to con antigene eel1inococcico aill a Ghecl in i-\,-einJ)erg o de ll 'in t l·adern1oreazione alla

Flg . 2 .

tratto notevoln1ente ed a l di sotto l 'ombra massiva JJa:iJare a sum eva llDa m ag.giore grnndezza ed1 llna for1na di1v,ersa, qt1asi comt)l etamente sferica , essendo ben d elimitata dal g·a.s tanto in alito qu1anto a d estr a ed a sinjstra.. Alla 6a introc111zion·e di gas il reperto ractj of'COp~co e radiog·ra.fico ('re<di .flg'. 2) dicev·a = l'ombra basilare sinistr.a è a11mentatn. di 'V olume risp et to a l reperto s t1rrife1ito (eseg·11ito 20 giorni rp1ri · i11a), ])en circoscritta, quasi sferica, del jmitata <la l1na zor1.a chiara di pne11n1otorace cla t11tti i lati tranne che alla. base clove sembra ripo~are s11l diaframma. E ssa s11J)isce i movin1enti. re·spiratorii. ed un 1po ' a r1cl1 e ~lat er al i del 11nzientc cd in rapporto a d e~s i tl1oct ifì ca lep;.g;ern1 ente la forma con1e se cssn. corrisponcle$se ad llna raccolta incistata cli I iqnido. Al (li ~o­ J)ra di q11est'ombra Ri i1ota il J)ol111one cornprr ~­ so del l)n e11matoracf>. Il n1ecliastino e\ S})O~ta­ to q11asi completa111ente a clr~tTo. Tratta\'asi. d11nqt1e di 11rln vol11mi110. a ci. ti 1

[A2'JNO XXIX, FASC. 48]

Casoni; la percentuale d ei loro rist1ltati posit i vii n el I' echi11ococcosi (cir ca l '80 %) però nor1 è cell'to s11ffl ci ente '})er attribuire a queste ireazion i, l)t1re specifiche, lln ,,a lar.e assolt1to. 8e esse si fossero eseguite nel iniio c aso, ed aves. ero anch,e sortito re1)erto }Jositivo, non avrei ltgu alm ente desistito da l l'a·p plicazione pn.eumotora,c jca. Q11esta breve nota porta t1n nuovo contrib11to a l vnlore cl i a gnostico del pne11motorace artifìc iale. S11llo stesso argomento, ma per differenti lesi on i e n on d el polmone, d11e colleghi nostri l ' I za1· (1) e l 'Alessandrini (2) h anno ricl1ia m atn r ecentemente l 'attenzion e; il primo t rovc'l di grande 11t ilitn, do1Jo l'estrazione <li v ersamer1to 11le11rico destro, creare il pne11mo1

(1)

n;co.

G. JzAR. R ndi ologin m erli ca. fase . 11-12,

1

(2) P. ALESSA~DR I NT . .~ssociazione r omana fra c11ltor i ùell 'elet trologia, ecc,, marzo-m ag-

o· 1 · •Jr

,.....,

1C'f99

'"' ~ ......... .


f _.\NNO XXIX,

FASC.

4-8]

SEZIO~E

;torace artificiale per stal)ilire la diagnosi di <lue casi di ascesso epatico amebico; il secondo i11 un caso di difficile cliagnosi differenziale ira aneurisma dell'arco aortico e tt1more m ediastinico, mercè l'introdt1zione intrapleurica di 300 ccm.. di gas, potè sor1)i-endere pulsa2ioni nette, espansive d ell'o1nbra e fissa.re la .cliagnosi di aneurisma. ~on mi risulta che sieno state fatte osservazioni simili a quell<:L da m e riferita tanto meno per diagnosticare cisti cl 'echinococco del pol111one, le quali anzi, . nella mag·gioranza dei casi, sono per il radiologo di fa cile interpretazione. La cisti da e. d el m,io a. era d.i considerevole dimens ione occupando b uona parte <1el lobo :polmonare inferi ore sin.i stro, ·e pure p er la st1a pect1liare ubicazion e l'indagine clinica e radioscopica (senza pne11motorace) non , permetteva t1na diagnos i di certezza. I o creclo cl1e il pn eum.otoru ce a:l'tificiale possa -ec:.ser utilmente u sato a sco110 cliag·nost ico i11 <·nsi di dub1b ia. 1·n tenp·reta zi·one di l esioni deg·li n1 gani toracici e ipossa asst11nere l 'importanza <J,.iagnostica del 1pne11moperitoneo l a c11i tecnica 11on è del r esto i1è meno fac ile i11è i11eno sce,·ra di inconvenienti.

IGIENE. OSPEDALE DI

LORETO

J N NAPOLI.

La t1·asmissione del virus vaioloso della pecora ali' uomo - Profilassi. Dott. ANTONIO BEVILACQU A. Assist e11te volonta rio di medicina. ~ell e

provincie meridionali, ]Jag·n ctte dal ma·r e Adriatico, esiste una epide111ia di scl1iavina o vaiuolo ovino, causata dall'emigrazione periodica di aI1imali infetti dal.la p ianu.ra alla inontagna e viceversa. L 'epidemia ap,p arti:enn alla forma di mediocre intensità, sia per la diffusione, essendo state colpite soltanto q11elle mandrie, i cui i1ascoli si trovano sul c a mmino :percorso dalle ;pecore inf eitte -· siia per la mortalità, in quanto cl1e la percent11ale d egli anima] i morti p er vai11olo si è nlantenuta sempre bassa (15, 16 %) . Ora, data l'ingordigia dei proprietari, fomentata anche dall a poca o n essuna, soJ 1veglianza delle superiol'i at1torità, l a l)iù gran parte d egli anin1ali conta.giati va a finire nelle case d ei macellai, i qt1ali non si peritano di vender e l a carne vaiolos a a1 pubblico, cl1e accorre a comprarla i1er il i11oclico prezzo di essa. ~ell'agosto scor s o, c1t1ando l 'epiden:iia _e ra nel s1Jo acme. fra Je n1and·rie 11aesane, Sii è pr.ee11tato alla. 111i.a osservar.ione un giovane rr1a1

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PRATrC.\

cellaio del luogo, un tal Z. D., con unn s indrome caratteristica. Eg·li mi 11a narrato che, cinque giorni prima, s i è accol'to di una piccola pustola, sorta in corrispondenza del terzo spazio i11terdigitale di destra e di un'altra s11lla faccia interna dell'avan1braccio dello stesso lato. Quiasi contemporaneamente alla comparsa di simili lesioni, il paziente è stato colpito cla fort e febbre con un unico ed intenso brivido inizia le e .da tosse proveniente, a dire dell'infermo, (!alla gola infiammata. Inoltre presentava: ce~alea, ·dolorabilità agli arti, Ji.ngua impaniata , conati di vomito, anoressia, sete intensa. Que•s ti s intomi si attenuav·ano n elle ultime ore della notte e scon11)arivano al n1attino, in segt1ito a p1rofusi sudoiri. Di fronte a tale racconto, l a mia attenzion e è stata subito attratta dalla mancata corrispondenza fra la sintomatologia locale e quella generale. A delle piccole, b a nali e sca r se a ffezio11i cutanee, corrispondeva un'eclatante intossicazio· ne dell'organismo, tale, da far p en sare che non i comuni coccl1i (stafiloc occhi e streptococchi) erano stati la causa ·della m a lattia clell' infer1no, · 11en sì qualcl1e a ltro microbo a toc;sicit à elevata e a localizzazione s·p eciale. Q1lest'ult ro inicrobo non pote,1a esse1·e cl1e l 'ag·en te s11ecift co nel vaiuolo d elle pecore, e ciò sin 1)81' i·ag·ion e cl i m estier e, ell e consent iva il coutatto f ra J'anirriale infetto e l 't1omo, s ia. i)er i peculia l'i ca ratteri della l esione cutanea. Ed invero, }) iù tar~i il g iovane m acellaio m'ebbe ingenuamen te a confessare di aver amn1azzato e cl ecol'ticato in campag·na qualcl1e anima le, a1)partenente a mandria notoriamente infetta da scl1ia vina. L e vescicole, poi, ·si presentava110 co11 conte11l1to pt1rulento, ombelicale al centro e con alone rosso p eriferico. P er8uaso di questa etiologia, trattai l ' ammalato con mezzi energ·ici, e propriamente praticai l' escission e cruenta delle 2 pustole e somn1inistr a i fenato di cl1inino per os. L'indomani trova i la f el-,bre scomparsa, ma un cospicuo ede1na clel dorso della mano mala ta e ing·orgo d elle gl1ia11clole sottoascel1lari. Ca11sticai v1rofonda111ente le 2 ip11sto1e· con il lapiR cl i nitrato d 'Ag . e feci praticare largl1i fo1nenti caldì a lle parti edematose. N ei giorni se· g uenti, i sinto1ni andarono man mano att1. n11andosi, fincl1 è alla fine della settima11a i 1 mac e1lnio gt1arì completamente. Jl 3 sette11JÌ)re l l. $ . è capita t o a lla mia osse1·vaz ion e ln1 nltro macellaio del paese S. G .. cl1e pre!:;en1 a·va 11t1merose caratteristicl1e vescicole st1g·li U'l<:~mbracci e sulle m ani. Egli mi. 11a narrato cl1e q11este vescicole con1i.nci a 'va110 sotto forma di un rilievo rosso-papt1le, le quali dOl>O l)OClle ore d.iventavano biancl1e 1


IL POLICLIKICO

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allél n11r1ta: co11tc11evano esse 1111 liqt1iùo giallo-01)alino (Ja li1.tfa Yaccin icé.l ), cl1e ]Je11 presto diventava 1J11rulento. No1t è c1uesta. l'~satta descrizio11e clinica del l'insorg,e11za e clello syilu})l)O dell'esa.11tema vaioloso? Con,ralida,,a jl racconto del ·i:>azien te l'esame oJ)J)iettivo, iil ie1t1ale mo~trava delle vere e }) l'OJ)rie ,·cscicole pt1rifo1"111 i, accanto a delle ·p ap.11le d~sse111 inaite, egtì.ali, om ogen ee. Traruie c1ue te Jesioni der1rricJ1e, il S. nor1 i1resentavn. nessun a ltro disti.11·])0 locale - nè eçlen1i nè adenopa tie - e n.011 acct1sava incon\'e11iente generale di sorta. Co11sigliai gl 'impacchi al p etn1anganato di pota~sio - tie1)idi e ripetuti - nella soluzione al 5 %, cl1e fecero gua1·ire l'infermo nello spazio cl i 5 e-io1·ni. I 2 casi su i·ifcriti sono j111portantissimi, percl1è dimostrano induhbian1ente la trasmissione del contaigio fra an1ma1i affetti da schiavina ed uon1ini, cl1e 11a11no co111lt11que co11tatto co11 essi. La difficoltà sta nel dirnostrare qtlale sia questa trasmissione e percl1è la stessa causa possa produrre effetti diversi i11 organismi diversi. Certamente viene tras1nesso il virus specifico del vaiuolo, forse quel vir11s contenuto nella linfa del le vescicole vaiolose. La resistenza del1·01·ga11ismo ricettore deter1nina la preponderar1za della sintomatologia locale rispetto a quella generale o viceversa. Quando il virus a ttacca un individuo giovane, che n1ai è stato vaccinato, cl1e mai l1a sofferto u11a simile infezione, allora esso conql1ide subito l'organismo, lo intossica, si sparge per il sangue e dà luogo a lla g·rave sindrome, descritta nel 1° caso. Invece, qua11do il virus ha contagiato un organ is1no già provato da tale morbo, c.l1e g·ià è stato vaccinato, cl1e già altra volta ha subito l'infezione, questa r esta in loco, dà sembianza di sè sotto forma d'innocue vescicole e muore nella 1a fase delle sue ma11ifestazioni. Così è Stlccesso al 2° macellaio, che è stato vaccinato 2 volte e che 3 anni addietro 11a sofferto una simile .m alattia. Già altri ~.\A ., .che io mi sa1Jpia, l)OChi in verità - quali il V•illain .e il Bascou - l1anno descritto casi di scl1iavina trasn1essi all'uomo, e propriamente ai pastori, cl1e divideva110 i montoni in lotti nei pascoli da occtlpare. Essi però affern1ano che la eruzione n ell 'uo1110 decorre senza febbre, il cl1e non è, come di1nostra il 1° caso da me riferito, quello del giovane macellaio. Ho consigliato a tutti coloro, cl1e dove, ano aver contatto con animali infetti o surp1)osti infett i, quale profilassi, l 11so d'u11.a soluzione fre sca di permanga11ato di potassio al 5 %, da ~el"\·ire alla lavatura delle n1an·i og-ni volta che 1

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[ANNO XXIX, FASC . .J..8 f

toccava t1na b e .. tia a111rnalata. Rite11go chetale inetodo sia st1fficiente a li-berare gli uo111i11i dal -contagio, come è avvenuto ne,I la epiclen1ia di scl1iavi11a attuale, i11 cui nessun altro ca.so di trasmissione s1 è verificato. Ora,. t111a volta cl1e le 111isure sainita•rie, atte ad in1pedire la vendita o la messa in vendita di carne di ovini fcbbrtcitanti per vaiuolo - co111e pur .p rescrive il Regolamento di ipolizia veteei11ari~., § 11 art. 66 - riescon o insui.ficie11ti,.. percl1è ·le Autorità ttltorie non consigliano al1ne110 c111esto 111etodo di: profilassi? 1)eTcl1e ess01 non viene in11)osto a i ·p.r oprietari di mandrlie infette, allo scopo di salvag·uardare i co11tadi11i, cos•tret.ti a sottsrrar,e l'animale deceduto ?' perchè non viene consigliato ai vet€-rinari, cl1ehanno contatto con a11imali vaiolosi? Già il Drej er nel 1910 usava spennellare il co ripo del 1)aziente con una soluzione fre~a di })e~manganato di potassio al 5 %, o, se la p elle .eira troppo delicata, con una soluzione })i t1 à ebo le (1,5-2 %). Con tale trattamento egli veniva ad usufruire della triplice proprietà del p ermanganato di potassio e cioè: a) dell'azi~ ne della luce, essendo notorio cl1e la luce diventa rossa, quando è costretta ad attraversare soltlzioni di 'Permanganato dt potassio; b) , del1'azione g·ermicid.a, per cui si ha diminuzion e del processo suppurativo, e quindi più rapida guarigione delle ulce.razioni; e) del p-0tere ossidante, che produce deodorazione dell'ambiente. e attenuazione della .s epsi generale. Questo m etodo è stato larg·amente usato, sem·pire con buo.... ni •risultati, da i\. Balfour (J ourn. of trop. and~ liyg., 15 febbraio 1921) specialmente presso gli indigeni delle colonie tropicali, in ct1i il ,rait1olo endemico è sempre grave. S. ~[artino jn Pensilis. Si

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_.. Intereenntl••fma pu.bblleazlone ? Dott. Prof. ORESTE CICNOZZI

L·a grossa milza malarica •• •• •• e le sue complicazioni .• . .•.. •

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STUDIO CLINICO-OPERATIVO Questo studio si basa su esat.te cognizioni d'i stolo~ia ed'ana.tomia. pa.tologica; tracC'ia. i punti più importanti dell'an ato11Jia. e dei rapporti della milza; ne segue i ù:.lti cliniei ecì ope rativi; ed e..-:.pone in n1odo preci so e critico le cotnplicnzioni a cui può andare ill<'Olltro )a 1!1ilza . mala.ri~a. . 'rate 1nonografia la più completa finogin pubbh~ata in Ita: lia ed all'estero r appresent.n lo studio profondo ~li argo!11ent1 di a ua.tomia. patologica, tli e matologia, patologia medica e: chirurgica. sen1eioticotlsica, clinica. chirurgi ca e medi cina oper<l. t ori.t nei riguardi delle splenomegalie malariche e delle loro. con1pli ca zion i. l -n Yolutne in-8, di 8G pagine nitidamente stam1>ato s u carta tlistint;\: L. 12.50. - Per i nost1·i abbonati -.ole L. 1 O. 5 O in porto fran co e rAccomanclato.


I ..\X~O XXIX,

l.1-,ASC.

48]

FARMACOLOGIA. l~TIT(TTO BOTANICO

Il Chenopodio

156~

SEZIONE PRATICA

DELL'l JNIVERSlTÀ DI FERRARA . a11tiel~intico

in Italia.

Nota del l)rof. ElVIILIO CAVAZZANI. ~lolti

an11i aùdietro nel S\10 classico lVIanuale cli farmacologia clinica così scriveva il Cantari i (1) : « Sarebbe inerjtevole fare degli esperirne11ti co11 qt1esta pianta cl1e si acclimate1'ebbe i)erfettan1ente ancl1e in Italia e la quale e send,o, co111e pare, assai bene tollerata anche dai i:>ii1 l)iccoli ban1bini, ·p oti-ebbe davvero arriccl1ire il nostro tesoro tera.pet1tico n. Il Car1ta11i accen11a va a 1 Cl1enopodjun1 antielmintl1icu111 I ... , pia11ta indigena dell'America settentrionale, clove già a qt1ell'e1)oca si llsavano larg·~1111ente nella lotta contro varì parassiti intesti11ali. e la l)Olvere dei semi ed ·1111 olio essenziale e tratto dai 111edesimi per clistillazione. ~i c.lirebbe cl1e il voto dell'insig·r1e farmacolog·o e cli11ico 11a11oletano sia rimasto lettera morta: llel cale11dario a.el tempo balsamico per la raccolta delle drogl1e del Deza.ni (2) non figura alcun cl1enopod io : i1el catalogo delle specie spo11ta11ee nel territorio bolognese cl1e possono <:ostitltire oggetto di con1mercio erboristico, L. Ga11elli (3) r101nir1a Cl1enopodi\1m vt1lvaria L. e Cl1e11opodi\1111 a111brosioides L. : A. Béguir1ot (4) i1el st10 lavo r1. « L'industria clell' erboristeria J1ella. })rovi1lcia di Padova» r1on1ina Chenopod il1111 a 1nbro ioides I~. naturalizzato 11111go gli arginj clel Daccl1iglio11e e del Brenta ed accenna alla varietù, an111i elminticum coltivata nel :Jiarylancl (A cnerica). Nel trattato T apper1l1ei1ner-Piccinir1i (5), u110 dei pocl1i cl1e citino la droga è d etto dell'olio eter eo ricavato dal Che11opodiun1 ar1tielminthict1m dell'America del ~ord. Àt\.. Fili111)i11i (6) in una recente rivista sintetica dice: fra le sedici specie di Chenol)Odio che l'Italia possiede trovasi pt1re l'amlJrosioides (non risulta però la ·variet à antielmi11tl1icum). L'America contem11orar1 ea tiene in grande conto la droga: soltanto nella .contea di Ca.vrol ·vi sono secondo E. K. Nel sor1 (7) sette distillerie per l 'estrazio11e d ell'ascaridol e nella stam.. i:)a inedica i·ispettiva l)j ù autori (8) si occupano clella sl1a azione fi siologica, terapeutica e tossicologica. I principi attivi del chenopodio provocano diversi dist11rbi in forma di avvelena-t11ento (vertigini, na11see, cefala.Igie, sordità lJl olt1ngata e1 d ancl1e morte), inconvenienti che si cerca di attenuare con più perfetta purificazione dell'olio e con norme particolari nella st1a somministrazione. Le prove fatte finora in Italia 11on h anno con .

dotto a. rist1ltati tali da incorag·giarne l 'uso : ciò non tog·lie che l'an1biente botanico e farmacologjco italiani si devano interessar-e a questa pianta che contiene in notevoli quantità un olio essenziale assai i)otente e cl1e potrebbe trovare altre ap1)licazioni oltre Clll ella antielmintica: e ciò tanto più perchè. l a pianta non solo è accl i1natizzabile nel i1ostro paese come aveva prevedt1to 'il Ca.ntani ma cresce senza cultura r1ei terreni più ingrati. Ciò affermo i)ercl1è t1n esen1plare di ChenoJ)Odium antielmintl1ict1m è stato da me raccolto g·iorni or sono l\1ngo l1Il muro della via 13ltonporto di Ferrara, dove vegetava fra j ciotitoli i11sieme alla P arietaria off., all El1forhia 1nac., au·oxalis cor11 ic. · e acl altre erbacce. La iclentificazione della pianta è stata fatta S\ l eseniplari meglio svilt1ppati raccolti a11che es i lungo i mt1ri ed in terrer10 assolutamente sterile in un ang·olo dell'orto botanico annesso a ql1esto istituto e situato presentemente ad u11a certa distanza dalla suddetta via B11onporto. I/esperto giardiniere F erioli Angelo, cl1e d~t molti anni gover11a · 1·orto botanico di Ferrara, assict1r a che si tratta di pianta perenne~ carattere impoir tante per differenziare il Ch. ant. dal Che11opodium chilense, al ql1a l e molto rasso1ni.gl i.a i1ella sua forma generale. La piG.nta (fig. 1) ha radici bene srvilUJppate, la. ij)rinciri)ale fittoposa, il caule verde ·suffruticoso, spesso stri?-to con piccoli peli g landolosi: foglie (fig. 2) larg·l1e 7-10 cn1., larghe 1-2 cm, peziolate., un poco deco11renti. subpenninetvie, porta110 al ma!rgine denti sint1ato .serirruti alçp1anto dista.11tri. g·li uni dagli a1tri s ;peli glantlnlosi: l e infloirescenze, (fig. 2) che sii svilu·p pano oi"'a (agosto), sono ra.cenii .st1bs·p icati con poche foglioline ridotte quast brattee a fiori a1cldensati, sessili glaJbr:.i, aventi stami in nt1mero di 2 o 3 sporgenti, tre stili flessuosi; i semi i1accolti da piamte dell'anno p-recedente sono 811brostirati, piccoli neri, fortemente odorosi. Al m icroscopio si sono ricor1oscit1ti gli abbonda.nti depositi di ossalato di c.alcio in forma di rosette (rare) e di sabbia, ed i rpelii rplt1ricellulari a mazza, porta-nti. tal11ni, a somig1ianza d.e i peli della Tl1s&ilago Farfara L., 1't1r1g·l1e e sottili cellule terminal i ripiegat~ e contorte come cordone di frt1sta : noncl1è le numerose g·landole inserite Sll breve ped11ncolo a ·pareti molto sottili a for111a. ovoidale. Qt1esti caratteri corrispondono a lla descrizione data dal De Candollie (9) al nome « Cl1enopo<liu1n a 11ti elminthic111n » del q11ale ~· Stel1.del (10) aggit1nge il si11oni1no « Ambr1na chi1

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1SG6

IL POLICLINICO

il:·nsi · (Spach) » e cl'1e è a 11cl1e cor1osciuto pe1· « C:l1enopodium 1Jrcopifoli111n (Dilll. ) », sinoni1no !Jovuto ad u11a certa r assomiglianza che ha11no le s11e fogli e con quelle d el Lycopt1s e11ropaet1s J,., l a lamiacea indigena. Però nel confronto co n gli esempla ri i)osseduti da ques to istituto 1

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[ANNO XXIX,

FASC.

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coll a a nnotazione - in vaso 1854 -. Si pre._ 11111e cl1e sia st ato coltirvato da seme pervenuto c.lirettan1ent.e o inclir.ettame11te d·a ll 'A1ne.rica : p oi I> e1ù.uto di vjsta si è a ndato riproducendo. 11ella vecehi,a sede dell orto botanico, :fiancl1cggiattt cla via Buo1l!p0Tto: trasferito questo 11t-lla .s ede attt1ale, il g'ial'dinie.re av.eva portatfJ con s è lln if ascio· di rami ,s ecchi ed a·v eva fatta ' involon t wriamente l·a dtss.eminazione in altr<t località. La nostra attenz:iione .fu richian1a ta d a l forte odore em él,nani.e dalle parti s eccl1ea nzidette e dalle 11t1ov.e piante germoglia11tL Le poche cose sovraesposte no11 hanno al tro scopo che quello di dimostrare la possibi lità del1 8. diffusione d el Che11opodiu1n antiel1nintl1ict1m nel nostro ·paese e di farne a g·g·iung1c-re il nome n ell 'elenco delle piante medici11ali -. i.i 1

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fl'ig. 2.

Pig. 1. .....

:-:. i rileva · cl1e le fog·lie d el chenopodium anth.

•l.1n 110 for1na l)iù l a11ceolata, con peduncolo p . ù . viluppato, con dentellatura ineno profonc.ln, alterne. inentre nel Lycopus sono opposte: i11oltre in qu e. I o l1ltjmo le inflorescenze son0 ~ verticillo. r caratteri corrispondono anche a lla descriz =o ne data da H. Pashkis (11 ) n el 1880, s p ecial111e11te nella l)arte microscopica, e da Chl'. I,11 erssen (12) 11el 1882. L tL pianta cla ·n1e descr.itta i differ enzi a da l t :l1enopodit1rn cl1ilensis 1)ercl1è qu esto l1u, fop:I t e st1bpeziolate, pi 1 piccole, a denti i11ciso, errati, r a cet11i co11 molte foglie e più come si è g· ià, a ccennato è pianta anr1ua. Il chial'issimo l)il'Of. Ca:ro l\1assalongo inte r11ellato ha co11fer111ato tra ttars i effettivamente l°tcl Cheno1)odi11m a ntiell11intJ1icuilJ L. In quale l11odo ,questa Q.}ia nta s i . ia riprodot1a n, Fe rrara , no11 posso :precisa.r e. N ell 'erblllrio I~c li :' i pos ~ e duto da qtte·s t o istit11to vi è un esen11Jlare di Cl1enopodiu1r1 antieln1intl1icum 1

scettive d i sfruttamertto da parte dei comitat i e d ea·li industriali cl1e si occupa110 della relc1 o · tiva raccolta e coltivazione. Termino elencando le a ltre specie di cl1er10lJOdio reperibili nel territorio ferrarese: Cheri. album L. assai comune: Chen. ambrosioides L. raro, trovato dal Felisi lungo il Po: Cher1. Botrvs L. sulle sabbie del Reno: Chen. hybridum L. raro: Cl1en. murale L. poco freqt1ent e: Cl1en. ollidum Curt. raro~ nei coltivati: Cher1:. opulifolium id. : Cl1en. polyspermum L. comu ne: Cl1en. rubrum L. sulle golene del Po: Chen.; t1rbicum nei terreni di Casaglia: Chen. ·viridis· assai comune. I

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[_.\);NO

:\X I X, FASC. i. 'J

SEZIONE IJRATICA

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..

Interessante p11bblicazione: r.or.

RlNALDO ~1ARC R ES INI dore11te d' Istoloi;?ia e d i Tecnica. microscopica nella R. Cniversità di Roma

COMPENDIO DI EMATOLOGIA

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

L' innervazione del peritoneo parietale e dei tessuti properitoneali. ('·· Z.

In commereio L. 10 • Per i nostri abbonati sole L. 8,00 franeo di fO?to e raccomandato. ln~lare Outollna-V11Da .a flaT. LUIGI

rezzi, Via

818llna

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ROIU

Locale. -

Il dolore locale è s11ecialmente evidente nel le aree dimostrative. I.' A. Ticorda i sintomi da lui descritti, nei quali il mov·imento dell'otturatore interno e l'aumento della pulsazion e .dell'a. iliaca ottenuto mediante compression e sulla femorale risvegliano dolori. nel peritoneo infiammato .p e·r un processo di appendicite. L' A. contrariam·ente a lle idee di l\tlackenzie cr-ede che j viscerj spe;cialm.ente se infiammati siano dotati di sensjbilità dolor:iJfica; il peritoneo parietale servirebbe a localizzare queste sensazion-i d olorose. Esisterebbe i)erò a ecanto a questa specie di dolore anche un dolore riferito come v uole Mackenzie. E ancora egli ritiene che il dolore riferito alla spalla non ·sia dovt1to come crede MackenDolore

E uu r1ase 11 nto delle attua li cognizioni riferentesi a l sangue n orma le e patologico, con tavole s1nott1che che chia riscono la ,, rl\ a• 1c1ne. i raµpo rti. il valore dei diversi elementi del san· ~ue. Vi sono iuolt.re traceiate le varie malattie del sangue le diverse forme pal'assitarie - le prop riet à dei sieri, con la 1ecnic a app rop riat a per la ricerca d i tutto ciò che si può pre· l'<>ntare di J•a t;nloci t'O nel siero e nei corpuscoli sanguigni. Un piccolo vocabolario ematologico ra seguito a l lavoro, con ricbi a mi nel test o. che racilita il ricordo e la significazione dai numerosi e vari nomi dati alle cellule . del sangue, net vari stadi d i 1natu razloue e d i alterazione patologica., facendo rilevare la sinonhnia di un a st essa , pellula, d esignata vari~men . te a seconcla de i \·a ri Au t ori. Due t avole ill ustrntlve mostra no le va.rie forme cellula ri che possono f nr p;i rte 111 un reperto Ra ngnigno e le forme di alternzlone patologil.! I\ che vi si possono riscontr are. Quest'opera. t<hc il chia ro Autore ha prepa rato esclusiva. rn~ nte pe r i nostri ahhonali. riuscirà indiscu tibi lmente di ,:? ra.nde vuntnci:io sia agli studenti che ai medici prat ici. f1 n volnme in -Hl cran<le. fii ri rea 200 pagine, con 74 fi gure e relatiive spiegazioni, s u d ue doppie tavole in fotot ipia.

The La.ricet, 4 n1a;rzo 1922).

I te.ssuti prop,eiritoneali so110 riccamente inne evati, il peritoneo lo è più scars·arnente, e le fibre nervose che acl esso si distribuiscono più difficilmente rintraccjabili. La ricerca dei nervi è più facile sul peritoneo diaframn1atico. Queste fibre nervose provengono dal frenico, il quale _oltre che il peritoneo cl1e ricopre il diaframma innerva pure quel lo che ricopre la vena cava e la parte posteriore del forarr.e di Winslow. Il peritoneo parieta1e anteriore P laterale è innervato dalle. ultime sette radici dorsali e dalla l'.}ri.m a• lon1bare. Posterioii-1nente fra il colon a.s<::endente e l 'inse,rzio11e del roese11tere è innervato clalla 1oa.-11a radice dorsale di destra e :Dra jl colon cliscendente e l a linea media1Ja dall a 128• di . de tl'a. Nella pelvi i nervi periton.e ali clerivano probabilmente dalla 4a_5a l ombare. L ,A. divide il peritor1eo parietale «in aree dimostrative» le quali da.n no origine a: 1° Dolore locale; 2° DolQre riferito; 3° Iperestesia cutanea; 4° I peralgesia; 5° Rig·idità m1uscolare; 6° Alterazi<>ne . dei r iflessi n1t1s·c olari; e « ar.ee non dimostrative o m11te » . Queste sono li1nitate alla pelvi e alla parete posteriore fr a le i11serzioni d ei 3 m.e socolor1. Pro1Jabilmente ·e sse hanno un' innervazion e ancora p iù scar sa o sono in11rervate .dal simpatico. Pel"cl1è il peritoneo parietal e reagisca occorre uno stimolo adeguato come non lo è, la pressione o il ·contatto con liquidi fisiologici.

ad uso dei medici pratici e degli studenti ron prefazi one del p rof. Vittorio Ascoli.

COPF..


1rt68

l:L POLICLINICO

[A~NO

XXI X, F.-\SC. i81

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zie alla stimolazione de lle terminazion·i ·d el frenico Slli dotti biliari ma all e termdnazioni del frenico sul peritoneo diaframmatico. Infatti q1testo riferin1ento ·del dolore s i 1pl1ò osse·r vare in ogni affezione che possa interessare il p1eiritone.o diafra.m mati·co o il peritoneo che riveste la p.arte posteriore del fo·r ame di Win·s low: cioè uloeri ·duode·n al i e gastriche perforate, perin·e.frit.e, pancreatite acuta emorr aigica, appendicite, ascesso subfrenico, ascesso del fegato , 1nfasrto splenico, dilatazion·e gastrica. Si è visto· eh.e esiste ur1 l)erfe tto parallelismo fira l ' area del diaframrr~a interessata e il punto n ei ·quale vien·e riferito il dolore. Così p. es. a seconda che è int~ressata la parte anteriore o po.steriore del p~ritoneo diaframmati-co a destra o a sinistra il dolore v errà riferito in un punto più vicino a lla clavicola o più vicino alla ìSpina -d ella scapol a a destra o a sinistra. . Riguardo al dolore della spalla nella colelitiasi l'A. cr ed·e che eccetto che nel caso di incuneamento ·d i un calcolo n ell 'an1polla di. va: ier il dolore è sempre clovuto a concom ita nte irr]tazione del J)eritoneo diaframmat ico; poichè co1ne amm.etteva a nche K ehr iJ passagg·io di calcoli di J)eff' sè i1on ip.r ovoca dolore.

Ip ereste sia cuto11e{l. - L ' A. cred e cl1e questo ·s int oma, s1')ecia lmente evidente nell ' appendicite, sia d o\r11to al sommar .si degl1 stimoli che vengono dall'appendice (per la 1G3' 118 ·dorsale) ,e dal periton eo p arietale (p er l a 1oa.-11 a_ 12a d orsale e 1a. lombare). La zona iperestesica ha una forma triangolar.e ·e n ell' ango.10 inferiore del tr-1 angolo l 'ip er estesia permane a n·che dopo l'asportazione d~ll'appendice. Questo farebbe pensa.re eh.e in ·detta z.o na l ' iperestesia fosse dov11ta so,l tanto al iperitoneo parietale. ·con1e altro argorr.t.1ento a: sostegno dei suoi concetti l 'A. r icorda il presentrursi del1'iper.estesia quas i escll1sivamente nella metà inferiore d·ell'ad.dome, forse p e'rchiè nelle comuni malatti.e degli organi contenut1 nella m età 1superjore ·dell'addome più raramente è ilnte11";eissato il p·eritoneo parietale. Quando i'iperestesia diviene una vera iperalgesia allora bisogna pensare che subito al di sotto esista una flogos i g rave ~ magari un ascesso. Anche la dife:sa rr.•usoolare persistente sarebbe dovuta a stimoli che partono dal peritoneo parietale; l e malattie. dei visceri cavi danno origine riflessa solo a transitori spasmi. Questò l'A. ha osservato in numerosi ·casi ·di occlusione intestinale, di colica renale e epatica . 1Cosicchè si p11 ò conclt1 dere che quando nell'appendicite ac11ta non si osserva la difesa

m11scolare ciò è clovt1to al non interessamento del p e:ritoneo parietale, data la posizion e del1' a ppendice: .i\. queste r egole g·enerali fa eccezione l a panc~eatite ac11ta. Poichè ali0ra per st.imol azioni dirette dei g angli semilunari e del plesso celiaco l a ·stin1olazione degli splancnici ha per effetto la contrazione muscolare.

Inn ervciziori.e dei sacchi ern?.ari. - I sacchi · ern·ia ri sono in origine p iccole estroflessioni peritoneali ·Cl1~ in seg·l1ito per ·distensione crescono di volume mentre Je lor-0 terminazioni. nervoise non aumentano parallelamente all'al1111ento della Slliperfìcie da esse inne1~ata. Ecco perchè i sacchi grandi s ono mieno sensibili dei piccoli e perchè il colletto è p iù sens ibile d e.I sacco. Le ernie inguinali sono più sensibili delle f.emorali. e ombelicali per la più ricca innervazione sia dei t essl1ti so1)rastar ti che del sacco. lVI. A.

MEDICINA. Sull'angina pectoris. I

(S. LE~l NE . Joitr. A . nl . A., 16 settembre 1922) . L 'A. riferisce i risultati dell'osservazio11e di 103 casi, e i1e prende occasione p er ricapitolare a lcl1ne nuove acquisizioni s ull'argomento. Per evitar e confusione sar ebbe bene abolire i ter1njr1i di fa.Isa angina, pset1doangina, e angi11a. giovanile, ch e sono esp,re.ssione della. ·11ost1 a ignol'a nzar i dovrebbe p a rlare cli ar1g·ina solo quando il paziente so ffr e attacchi cli oppres s ione o cli costrizior1 e o di clolore toracico, generalmente nella r eg-ione sternale, cl1e h anno 11na p iù o m eno caratteristica distribl1zione e irr a diazione, e sorto specialmente in rapporto con lo sforzo, e si associano ad appren sione m entale, paura a.ella inorte, dispnea temporanea, immobilità e distt1rbi vasomotori corne il pallore e il Slldore. Vi è inclt1so ancl1e il concetto prognostico della possibile morte improvvisa, talcl1è l'espressione dì angina lieve si riferisce solo alJa poca entità: delle manifestazioni dol orose e non alla prog nos i. L a ngina }')ectoris può accompagnare l1na malattia valvol are o una miocardite cronica, e ne risulta allora un quadro complesso. Gli ang inosi ·s\incontrano rp,iù sp.esso nelln. pratica prjvata che all'ospedale, perchè non si considerano grave.n.1ente ma.lati, e ce11cano di continuar.e. il lavoro finchè possono. I pazienti dell' A. avevano in media oltre 50 a nni; i mascl1i erano quasi il doppio delle fem11ìine. Poicl1è secondo O' H are I 'ipertension e 1


1569

... EZIONE PRATl C:\

è lJiù fretJLlC11 te i1elle donne, un altro fattore deYe ir1terve11ir e, e seco11do l'A. questo è il r11 agg iore sviltllJl)O fisico d ei mascl1i: è di co111t111e osservazione cl1e 11on soffro110 di a11gill <), lè J)erso11e d eboli e con scarso .. vil111)l)O m11scolare. Si ritie11e ge11eralme11te cl1e la s ifilide ab))ia 1u1a. g·ra11de i1n1)ortanza etiolog·ica n ell'an g'ina p eet o1·is, i11·a pro1)abilmente si esagero.; la R. \\T. eseg·ttita till 81 i1azienti dell'A. fu positiva i1t sei soltanto . P er ò questa infezione va ricercata co11 cura percl1è dà un utile indicazione t eri11)e ui i eu; a tale i11 tento devono •p orre gra11(len1e111e i11 so~11 etto i rt1111ori cliastolici. D e i pa zie nti (lell'A. sette a\revano il diabete: p robnh i lt11 er1t e q11esto è un fattore ctiolog·ico t11e110 raro tli c1ua11to si cr ed.e. La gotta fn os~er,·ntn in cinq1te cas i; f11·r ono osser vati due ca~i di ste 11nsi n1itrAlica, e tre di i11st1fficienza aorti ca. :\Ia il fn ttore ctiologicet cli g·r c1n 111nga, più i111portar1tc è l 'a.rteriosclerosi. Non è i1oto se l 'n11g·i11a è più fr eqnente lì e·lla f'tleros i d ei g·ro. si ,·asi o i 11 q11ella dei vas i }>iù fir1i. s eco11do o· Tf art-' la sen1plicc iperte11s ion e è <'~socinta a:sa i })iù s11esso a s cl e1·osi d ei vasi r ei i11 ic i cllt> dei g·rossi vasj; in quest't1ltimo caso· s i tratta J) è l' lo più di iperten s ione lie,1 e. E l10ic11è l'n11 ~; in n s'accom11agna a ipertensio11e lieYe r 11ro])al)i!e cl1e s i associ a scleroRi clei g r oss i Y t:~i. J,,a n1ccl ia della f}r es~ioue s<:t11guig·11a, oss~ r­ v~tt<1 i1 1 D9 ca i, fn _\Lx 160--;\ In 9.S. La m ass ima 1\lx f11 2fi0, la i1iL1 b8 ssa i\Ix ftl RO. Nella n1agg iol' parte clri casi l\I x er a con111l'esa tra 11~0 e 200. J~ r a cli c:n,ttivo al1gurio 1111a pressio11e bassa clnra11tc l 'a ccesso. I n d11e casi dl1rante l 'accesso la ten io11e si elevò notc, 1 ol111ente, l)Oi i11 ercè I~ nitroglicerina tornò al norm a le e l' accesso s i <lileg11ò. I11 lln a lt1·0 la tensione rin1a sc Ren sihil111 ente i1nm11tata d11rante l 'acces::o, 0 c.:011 Jn. nitrogliceri11a l'accesso sco111})ar\·e e l a i en sio ne s i abbassò. ~ eco11tlu l'.\ . c111al11nc.111e ag·en te ipot e11sivo [ H l ò J>Or r e tern1i11 e all' accesso . Ritj e11e 11nre cl1e 1Y1olto i)robabilme11te lo stabilirsi diella condizj o11e inorhosa anginogen a l)rocl11ce 1ln g ra.d11ale a1)baRsan1ento della tensione sa r1g·l11 g·na, poicl1è r1egli ang i11osi a11zia ni le t en sioni n1olio elevate so110 .pit1rt:tosto rare, .p iù rare che n ei i1on angino si d ella stessa età. Sr1esso l'rsan1 e fisico del cuore è negativo o mostra solo t111 lieve aumento di volt1me. È <.l fffìcile tl'O\' n r e vizi Yal ,·olari in ang·inosi, salvo i)rcceclt>11t i r el1111atici o 111etici . Il r1 tmo gen er a1111e111 e è 11or1nRle : su 103 casi ft1 osser1

'

,·ata una sola fibrillazione per111a11ente e l1na tra r1s itoria; eccezio11aln1e11te furono osser,-ati est1·asistoli. D 'altra }Jarte su altre 200 fib1'illa11ti ar1ziani l'_<\. non trovò llil solo cas o di a11gi11a. Ciò 11a no11 l)OCO valore dia.gnostico. Nei casi co11 infa r to dell e coronarie può nascer e t1n blocco. Il })rimo tono alla l)tt11ta è s1)esso meno intenso: però se sono i11deboliti ambo i toni è fa cile che ciq, dipe11da. cla ol)esità o d9' enfise1na poln1onare. Ge11eral111ente manca110 e.den1i, ina non è raro 1111 lieve . deborda mento del fegato , come pure dei r a n toJi alle basi, i quali però sono si:>esso da ascr ivere ad una broncl1ite concomitante. L ' elettrocardiogra1n111a è 11orm a le o mostra alterazio11i del con1plesso Yentricolal'e no11 sp~­ cifìcl1e. Tuttavia no11 cli rado il complesso ..\-R- a1JJ)ar e a llargato, proJ)abilmente in rap11ol'to con una dimin11i.ta conduzione del ventricolo. In a ltri casi l altezza delle cur·ve è din1in11ita in t'1tte le deri,1a z-io11i . In altri casi a11cor a vi è un'inver sior1 e cl el T. Però tali 111odiftcazio11i s i p ossono l' iscontrare in a ltre condizio11i, e special1n ente 11elln. miocardite cro11ica; sopratui to il difetto di co11duzione. )lei casi dl1 bbi 1 el ettrocard iogr a 111ma può ad og11i inodo avere qualcl1e im1)orta11za diagnotic8 . , u 15 l)Dzicnt i l '~.\. . . tl1cliò la capacità vitale. Que"' ta diminuisce fisiolog·ican1ente nei , -eccl1i, onde })er essi .non è val evole il inetodo \Vest, cl1e f11 calcolato sui gio.v ani. rr11ttavia fu not8t a. l1ina certa (limin·nzione, e non fu ·p ossibi1e con le ct1r1e otte11ern.e t1n a:nmento, salNo iu 1111 caso con vtzio valvol are. All'a11to1'.)sia d ei morti d i ang ina s i trova spesso un infarto .rpiocardico da occlu1srione cli nna corona.r ia : 011de l ' im1)or tanza prognostica di porre tale diag n osi clai segni clin ici. Gli accessi con infarto sono più lungl1i dei oliti e dura no molte or e e t alvolta una setti111a11 a . No11 cedono ni vasolidatatori, e talYolta neancl1e a lla n1orfi11a. Il paziente è in coll asso, e prese11ta segni cli asistolia acuta . '(li è d i solito febbre e leucocitosi (20,000-30,000). A11cl1e disteso i1el l etto i l paziente è affannato; talvolta p resent a un subittero d elle con g iunt i ve. Vi è tin grLl}1po di cas i cl i a n g·ina ch e incl11d e 11ar eccl1i dei casi con in l'arto carcliaco, 11el q11al e i si.11ton1i sono prat icame11te tutti adt1on1inali. E si è talora intervenl1ti chir.uirgiccunente r>er una i)ancrentite, lln a colelitiasi, un '11lcera gastrica, ecc. qt1anclo in r ealtà si trai.ta·va di l1na n1a lattia delle coronarie. La diffìcoltà diRg11osticD. ili\riene g r ande qt1ando i s into111i sono 1111 inten so (lolore arlclon1inale. 1

1


157(

vomito, collas o, febbre, let1cocitos i. In u11 paziente già iperteso, t1na tensione normale 0 subnormale dev~ far serian1ente sospettare un infa.rto cardia co . La debolezza dei toni car{liaci, specialmente d el 11rimo, deve orientare vers o una lesione coronaria: e c~sì pure l'eventt1ale presenza di sfrega111enti pericardici. DORIA. •

DERMATOLOGIA. .. Sul gran·uloma inguinale.

(~t\.NNO XXIX, F ASC. 48)

IL POLTCLINICO

(H . GoonMAN,

Jour. il. iJJ. A. , 2 settembre 1922) .

Il gra n11lon1a ing·uinale, altrimenti detto granuloma t1lceroso, o sclerosante, delle plld ende, ulcera .serpigi11osa cl ei g·enitali, granu1.oma inguinale tropico, g·ranuloma venereo, • ulcera inguinale, ecc., è t1na malattia infetti·va d ella pelle e dell e mt1cose, delle zone tempe,r ate e dei tropici . Comincja come un p-ic·Colo nodulo all'iing11jne, i11to1rno 0 s op.r a. i .g enitali, che cresce lentamente, e da ultimo d ivien e un'l1lcerazione ·surper.ficiale. Si estende verso l a periferia, e dà origine a nuove lesioni per a11toinfezione o a pposizione. M entre il processo si estende, si forma e progre clisce una cicatrice particolare, densa, d11ra, simile a cheloide. Alla periferia sorgono masse di nodl1l i. Vi è l111a falsa apparenza di lesione 1J1·ofonda nelle pliche inguinoscrotali. V.i sono più predisposte le r a zze colorate: la m a ggior parte dei casi si }Jl'esenta in a dulti., specialmente don11e. L 'A. riporta alcur1i casi osservati in Porto Rico. Le l esioni erano generalmente di cattivo odore; talora molto estese., sui genitali e intorno. Risalivano sempre ad a lcuni anni, fino n nove. Talora si estendevano anche nel retto. Portavano deformazioni anche per la stasi linfatica. In un caso le ulcerazioni era• no lupoidj, in un rultro vi fu errore diagnostico con un carcinoma. L 'A. osservò anche dei casi in Nevv-York. Non vide forme coniugali, nonostante una lunga con\ 1ive11za dei conil1gi. 111 un caso vi erano g tanulomi labiali: di tale localizzazione se n e conosce solo un altro caso (S equeira). E sso presentava ancl1e una g'lossite s ifilitica, con la, caratteristica atrofi a liscia. All'esan1e istologico del g ranuloma si osser' 'arto l e papille a llungat e, e n egli spazi interpatpilla ri .fibroblasti, p olinuclea ti, cellule rotonde. Dal solo esa1ne istologico non si fa diagrtosi, ma si può al più sospettare. Però nt1lla. parla lJer una lesione tubercolare, sifilitica o neoplastica. Neg·li strisci del st1cco ott eri.11to con l 'espressione di frammenti margi-

nali dell'ulcerazione, tolti con la biopsia, ftt trovato quasi sempre il Ccili1natobacter-iu 11i granulomatis; i11 un caso la sp'iroclietct aborigin alis

(\\~ise) .

Il Calimatobacteriu?rl grct1i1llo1Hatis è llJl g·erme capst1lato che si trova entro grandi cellule monont1cleari, agg·ruppato da t1n lato del nt1cleo. Le forme extracellulari sarebbero immatt1re. È difficile ottenere culture abbastanza pure: si tratterebbe di 11n germe del g·rt1ppo d el bacillus m ·ucos us capsulatus, i11a non 11a comuni con esso agglt1tinine nè prec~pitine di gruppo. Le inoc11lazioni negli animali, ancl1e intraperitoneali, riescono negative secondo l' A., e così pure i tentativi di at1toinoct1lazione sperim entale. Non pare· probabile, ma non va escl11so, cl1e si tratti di t1na fase di t1na L eisl1mania. Dall'epidemiologia sen1bra probabile che l ' infezione sia trasmessa d a un insetto, che secondo l 'A. potrebb'e§sere il p ecl icultls ptlbis. Le somig'lianze del granuloma ingt1inale col rinoscleroma si riducono al fatto che anche al rinosclero1na si attribt1isce per ag·ente e.tiologico bacillo del grl1ppo d.el b. ?Jiucostis capsiilal u,s: ma l'istologia è differente, poicl1è sono presenti nel rinoscleroma, e mancano nel granuloma sia le cellule di l\tlikt1licz (cel. lule n11cleate idropiche), sia i b acilli di von Priscl1, sia le cellule ialinizzate di Unna. Vi è qualcl1e somiglianza morfologica tra la Leisl1mania e il germe del gran11loma inguinale, ma non a ltro, secondo l'A . • Il tipo condilomatoso d el g,ranuloma può 111entire i condilomi lu·etici, e così pure l' elefanti.asi della vulva p11ò essere dov11ta sia·r all 'una cl1e all'altra malattia. La gomma lt1etica è difficile confonderla con le lllcerazioni clel gran11loma. Il gra11uloma può coesistere con la sifilide secondaria, non è d11nque un sifiloma terziario, inoltre non si g"iova d elle cure antiluetiche. Per l'etiologia, l'istologia, l' epidemiolog·ia, . la sifilide va distinta dal g·rar111loma ingninale. Sirnili considerazioni. fa.nno escluù ere che il g:Panuloma sia una n1anif.estazione terziaria ·della fran1bo esia. Clinicamente il granuloma può confondersi con l' epite~ioma, ma l'esame istologico toglie il d11bbio. Talora sopra dei carcinomi furo110 rinven11ti bacilli simili a quelli di Vincent. Alcuni ca s i di dermart:ite vegetante possono confondersi col granuloma ing11inale. Il trattamento del granuloma inguinale è efficace e rapido mercè il tartaro stibiato. Si prepara una soluzione 1 : 100 in acqua distillata n freddo: è me.g1jo r1on ~terilizzare in a11•


f.-\.:-.\:-\0 XXIX, FASC. 48]

SEZIONE PRATICA

1571

tol'lave, qt1antunque non ne seguano effetti <la1111osi. Se ne iniettano in media 5 eme. nelle \·ene a g'iorni alter11i. · L' ...\. comincia co11 1-2 cn1c. e gil1nge fino a 1~. I>er evitare le recidive occorre continuare • la ct1ra dopo la sco1nparsa del granuloma: IJeru le forti. cl osi sono molto dolorose (?) e .$pe:::,SO i11clucor10 il paziente a sospendere la .e 11 r n,. L. efficacia r apida del trattamento specifico l1a indotto alct1n i a ritenere cl1e il granuloma i11Q·uinale è u11a l.e.isl1maniosi. E . C1rutchfield i11 •.Itlalcl1e caso ha trovato dei corpi di Do,

chir11rgica ed l1a confermato q11ello che oggi è qt1asi universalmente ammesso e cioè cl1e le sostanze lel1cocitoge11e non spiegano alcun' azione o solo ·u11 'azione ljmitata sui poteri difensivi del peritoneo e dell'organismo . Egli ritiene invece cl1e i fenol]poidi pre1J8 rati dal Piazza llSati per lavare il cavo peritoneale darebbero bl1oni risultati. Credo cl1e qt1est'affermazione richieda ulteriori conferme . Il lavoro è importante sia per la parte s1Jerim.e11tale, sia specialmente per .q11ella clinica cl1e 1) 11ò essere consultata assai 11tilmente. L. D.

t)ccorre assicurarsi- ch e non vi sono lesio11i renali prin1a di intrapre11dere la cura col Iù l'ta l'O stibiato. I)ORIA.

Diaa 1iosti ca. d.'i {fere1iziale e semejolo- · uia cliiritrgica. ' Tittorio Idelson, Napoli. È 1111 con1pendio e.li diagnostica con bre,· i acce11p.i {li se111eiotica nei sing·oli ,c apitoli. L' alltore tratta dapprin1a alcuni quesiti gen erali di djagnostica chirurgica, e poi passa ad esporre in s11ccessivi capitoli la diagnostica dei trat1n1i e delle varie lesioni dei sisten1i e delle regioni del corpo. L'esposizione è fatta in modo elen1er1ta. re, semplice e piana; seguendo forse i1iù un indirizzo patologico che no11 un indirii zo diagnostic-0. È t1n compendiio cl1e p11ò essere di utile guida agli studenti.

-

CENN 1 BJBLIO GRAFICI.

_-\.:\IOROSI.

Chirilrgia del cavo peritoneale. Pre-

r'E1 zi:oin e èlel l)I'of. Parlav.eccl1io,

Scuola TipBocco11e del Povero ». Palermo, 1922. Co1ne ricorda il Parlavecc!1io nella pr.efazio11e di questo lavoro, la trattazione auto11oma della chirt1rgia del peritoneo rappresenta una ic.l ea. felice ed abbastanza orig·i11ale. L 'A. trat- . téL i11olto succintamente ma in modo completo i· e111l)riologia, l'anatomia e la fisiologia del i:iel'itoneo; e dopo una breve esposizione gene1·a le Llella patologia del peritor1eo espone in Ya1·i capitoli: 1° Le ntalformazioni congenite e i vizi di posizione. 2° I clistt1rbi circolatOII'i. 3' I~ e f:log·osi cl1e tratta dapprima sotto il r>unto di Yista generale, e poi sotto quello delle singole forme anatomo-patologiche e cli· nicl1e. 4 ° I ttunori e le cisti. ~oteivole è il crup itolo s11lla t11bercolosi 1 p eritonea le, n el quale ria;:>orta ii contrilbuto d,e ll'Istit\1to cui l'A. appartiene alla cura chirurgica (lella pelfitoni·t e t11bencolaxe ascitica con drer1aggio permanente peritoneo-ipodermico, del f111ale i11etodo I '.;.I\.. rivendicò la priorità al Parlaveccl1io. I11fine l 'A. riporta i11 appendice t1n contrib11to J)ersonale sperimentale col quale si pro110( ~ <li stud.iare ql1ale importanza possa avel'e 11ll'esito della cura delle peritoniti acute la diffusione del processo flog·istico alle retrocaYi t à degli e1)iploon. Secondo l'A. essa viene sempre invasa in 2° tem1)0 dal processo infettivo, ma la cura di1·etta cli queste localizzazioni non favorisce per nt1ll a il processo di guarigione. Questo argo111e11to è importante e merita di essere studiato lllteriormente. Infn1e l'A. ha studiato l'azione di alcune so~t nl ! zr:; corn e coadi-nva11ti . l'effetto della cura 1

.A.tE VOLl.

L. D. PAOLO DE \ ì ECCHI.

ll-Ioclern Jtalian Sttrgery a71d

Old U rii v ersi ti es of ltaLy. Il venerando medico, Italiano ·d a decine d'anni stabilito in A1nerica del Nord, h a pubblicato . un voltt.111e che onora :insieme l'Italia, la C11irurgia italiana. e l'autor.e. Il volum1e scritto per far conoscere me.g lio a gli americani l'Italia ed i pro gTessi dell'a cl1irurgia italiana, von"ebbe invogliarli a visitat'e questo nostro incantevole pa8\5:e non solo per am1nira rne le beille~ze naturali, i resti della sua a11tica grandezza, ma anche per appre11derv i qualcl1e cosa nel campo delle scienze m·edico-cl1iru·r giche adì imitazione di quanto a\'. viene 1da anni per altre Nazioni Et1ropee. Il lavoro. è diviso 'in 26 capitoli di cui il prin 10 è dedicato ad un rapido studio storico della vita italiana dalla caduta dell'Inlpero Romano all a battaglia di Vittorio, Venieto. Questo cl1e sembrere1)be esorbitare dall 'indoie della ptlbblicazione è invece utilissimo ad una esatta con1·p rensione del1ei immen se diffic'o ltà ~11 mezzo· a cui si svolse e ·p rosperò la vita scientifica rtali.ana d11rante tutto il ·p eriodo del servag·gio e del risorgimoo.to. Nel secondo caspitolo tratta dell 'opera (lella Croce Rossa Americana in Italia. Nel terzo dei servizi sanitari, igieniei e profilattici dtlrant e la g·rande guerra. Nel quarto· della scuola 111edico.chi rl1rg·ica so.r ta l)er la guerra e durante 1

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1572

la g·uerra a Sa11 Giorgio di :Noga.ro. Nel quir1to clella org·an izzazio11e medica e sua effi cienza 1 dlll'a,nte la g.u er1·a, ·degli osr>ed ali chiru r gi.ci i110J)ili e del contribt1to della sta.1 npa ·n1ie•diea I talian a a.Ila chirurgia di gÙe'l'Ta. Nel sesto t1·atta dell'assistenza agli ir1validli e d ell'opera di ricostruzione aocen11ando al \ Tanghetti , ed. al suo 111.etodo .d1. valorizzazione .dei mio nconi di a rnputa.z.io11e con la l)lastica cinematica. Passa. i11 rivista g·lj I ~tituti orto)Jedici IJ.)•i ù notj, espon e la Jegislazi0ne per le 1Je11sioni di guerra, nraitn. deg-li I stitl11ti .di r ied11cazion e ·dei mutilati e della loro l1tilizzazione nei pubblici e uri - vati 11 fftci. Nel settirno CR·-l )i to lo tratta d ella 011ra d egli sto1'pi e della cl1irl1rgia ·o rtopedica in I tal jn., dall'origi11e (l 39) ai g·iorni nostri e del le sct1ole cl i educazione professionale de.gli storpiati. NeJl'ottavo caipi.tolo tratta della modc1·11a cl1irurgia in I talia ed 0 lln inno di amm1razio11.e i1er i. nostl'"l m8g·giori. Nel non-0 capitolo tratta della cl1ir11rg·j a pratica e ricorda come ogni centro in1portante s ia dotato di ospedali b·en organizzati e dotati di ogni 1nezzo di indagine. Coil car>ito,Jo decimo comincja la rassegna delle Università It alia11e part.en do dalla Scuola I l'j Salerno, tratta cleJl' Ol'·dinam ento 1miversit ari.o e i1otanclo cl)e· so11 0 17 le Università,. fa ·voti perchè din11inuisca i.1· numero e a11m.enti.no le dot azionj di quelle cl1e rjmarranno. Nei ca· IJitoli seguenti ):)a:rla d el le l Tniversità ·di Roma., l·i Bol<)g·na di ~Ioder1a, cli P arma, di P a dova, cli. Pa,·ia, degli I stituti Scient:ifìci di ~Iilano, dell e Unlitver sità di 'forj11 10, di. Geno,ra, d i Pisa, di 1Siooa, di F ir.enze dj Na.poli, della SicilTa, della Sar1degna, delle U11iyersità Libe·r·e. Ogni capitolo dà modo di j]J11strare i 111ig·liori nomi (l ei nostri chirurghi. Nel ·vent.isejsimo capitolo tratta d ella letterat11ra. cl1irL1 rg·ica, con 16 g·io1'11ali e delle pubblicazioni di chirurgi i taliani. Possa questo libro scl'it.to, da un italiano· per g·li a 1mericani trovare larga ctiff11sione presso <Tll a11 ti n el n1ondo ro lt.ivano g'l i stud± n1edicoc11irurgici cosiccl1è siano p ji1 gi11stamente va101"izzati la cl1i1"l1rg·ja Italiana ecl i s11oi cnltorL 1

,

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Dott.

prof.

S.

CATELLANI.

7 n1:p 0 P tan l e pubbli~aaion e :

Prof Cav . GI ACINTO QUARTA. Libero doce1lte di Patologia Special e f\fedica nella R . Unive r sit,à di Ron1a

Vademecum della lnfeimlera in casa e negli ospedali. . Seconda edizione accuratamenJe 1 iveduta ed ampliata Un volume di circa 285 pagine, 1 iccamente illustrato •

[ANKO XXIX, · l~ASC. l j

IL POLICLINICO

.. 1-ea'.:o L. 5. - Pe,. ,qli abbonati al Policlinico L. 4 . , 0 (.f1·anco di Jìorto e racco1nan,dato) .

fttCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. . R. Accademia delle Scienze l\Iediclie di Palermo. :·~crluta

del 1 0 giuy110 1922.

l->L l'Si<le11zc1 d é l prof . .8 . TRIC01'11. Jlcto<lo proprio ver lrr J)<'-"· ia conten1pQranea clel ·r ene destro. clel feyatr1 e· drll'a11gol o rpatico del col on.. - Ri l~-ra come h1 J>tosi cli q11e. ·to gr11ppo destro di orga11i sia la più freq11e n tc, sebbene n o11 ~-<ellllll'e Bi incoutri110 rent1 . fegato e flessura colepR tica co11temporane.'l111entE . ·uosta ti. Non a torto da n1olti si c r ede el1e la 11ormale ortotèsi dei detti tre organi sia la ehi·l- .

l"'rof. G. PARL.\ VECCRIO . -

Ye di quella {lel r esto d('i visceri addominali. ;c:l1t.> le pn11toptosi bene spesso s<:'g11a110 a llo sposta· iu<?.nto dei detti visceri, spostamento cl1e aclagi<.> n dngio :\ Itera tutta la 8tatica addominale. Quando le t1·e ptosi coe·s istono, 1'0. le corrf'ggè tutte in l1na soln. sed11ta col seg11ente mio meto<lo cl i i1~f r 0 ·e1)ato-goniocoloupessi. 1° tempo : nefropessi col r.;uo i1oto metodo: 2a temp.o : })rol11nga11clo l'incisione snll'ac1c1ome. •t i>re il ·J leritoneo, s11t11ra la JlHl't0 vo::;teriol'e apica le della flessura '"epatica a lla capsula anteriorè clel re11e _; . .1colpisce ::i11l Jna r gine anteriore <lella ferjtn lnpnr otou1ica llll len1bo apon evrotico-lll11sc:olilre cli c<:'nt. 3 x 8 con ba~e <"ll n1.<1rgi11El costale ed a1iic.:e libflro in haS:-)O ; rii lotto il fegato. ribatte il le1nbo i11 inodo c·l1e 11e a bb1·<1c.:c·i ccl u11«i11i il botcl olaglic11te ~ lo fi~sa in t:1 le posizione co11 nn l argo 1n1nto <1ll 1J di ;-<:>ta robusta, che attra-rersa <.la d('11tro ju foo1·i le11• bo, n1a rgine epn tico ecl lllti1110

·'l)Uzio

i11t~rcosb.lle .

:io tempo: co1111Jletntn <·o$ì l<.1 e11ato1lel'Si. llti1ir.zu la porzic:11e i11feriore del lega1nen to a pone·rrolico (cl1e re~ta l)e11<le11te dalla faecia co1H.:a-ra clel feg-a to) i)er 1>spend0re o squrz drci la pri11'41 J)orzio11e clel t r asverso in inn11iera nnaloga a quella cl1ef<1 il legamento e.j1a to-colic.:o. . .\ tal 1101)0 '1-\utnra il inn rgi1te i11feriort_-) 1<'1 l0g·:1111€'11to a lla faccia snpero-a11teriore del colon i11 direzione obliqua in b n ·-.:o e- media lu1ente, in n1oclo <.:he l 'an golo infero-a11tpriore ùel lembo tocchi coll'inizi o clel gr en1hiule u111ental0 La .fl~ssur:i epatica così rest.H. :fissn ta in Jlltlllie1·a solida e simile alla naturale, J)l'OYYCc1<'ll· tlti~i contemporaneamente a lla .fi.ssazi one de11 ·a ng-o lo· e n lla ('onformazi one a '&'quadra di esso . Tie11e gli un1n1alati a letto 15-20 giorni. :'.\lurtaUt~L 1111lla, l'is nlta ti otti111i, costanti nei niu11€rosi ca si i11 cui l'l1a a1)plicn to. !11 iste ~ulla grande ii1J11orta11z11 cl1e ha la ri<·1..•1·ci.1, .d~lle ptosi viscer.~l li i1ella cliagnosi e cura (l( llc n1alaltie ad<1on1i11Hli e JleYrotiche. r ile,ando"i i gr a11cli.ssilll.i ya11taggi cl1e ricnYano gli 01ler;1 tj du ìle b11011e l)essie. 1

Dott. F. CrKQUJl;11L\NI. -

I n1etoc1i asettici 11ellr o/)era:::ioni. c lic sco11 ti11 ua /I() il t 11bo gas:tro-ente1 ir·0. l)aSStl Ìll 1'<1SS0g'lla ti1tti i lllCZZÌ e<.1 i JJl( lurl ì :1setti(;i, pre- e po:t-oper•ltorii 11:-;ati nei Yari p:r11pl)Ì cl'i11terYenti sul tuho g·.--c., fer111a1Iiclosi ~pe(·h1l· 111(•llte ~U <}U()lli del Pnl']t1YCCC1Iio. Ì <JU;t]i SOlln Ì ])ii1 sicuri etl iln1)ol'tc111ti tli c11i og-gi di . pone 11ue-

,


,. •

L.<\KNO XXIX, FASC. 48J

SEZIONE PR.\Tl C.\

~to

t:au1po clPlh1 c·l1i rnrgi<t e <:ioè : 18 Copro.~tasi 111<'cca11fc((. tc·r111i1tale <l:l lui introdotta i1el 18!lG, la sola e·;'\ lla<:0 e.li ]1~r1nettere cli eseg11ire co11 a~epsi jclea le R('if,ioui. l'('~e'l.ioni. Hntnre n fou<lo cieco, anasto1nosi a:::;~iali: il 11oto ineto<lo clell 'Enteroston10 .; il metodo <l(>l Coproe111 nsta tico: il diffuso metodo della Rc.i.;<':·io1l(' ileo-ceca le e.rtra peritonealr, €('(' . Illnl'ltl'tl i d<-'tti 111etocli. co11 D1olte p1·oie'l.ìioni e colla pres011tn r.ion0 <1c\2·Ji strnn1euti sper.i a li. Dott. J!,. CrKQl ' J•,)L\ XI . ~·,, 111 rl iro.

l.iJn1ostn..-;i, 7Jrere11fi·vrt ·ri.-

Dott. ~f. ~\.HLOTT.\. ( ' 11 (•{(.~() rorissin10 di fratt11ra. rlr>l cr1niff'71() riel radio C()ll paralisi. da co11t11re. sio11c> àf'l 11<'rro rarlirtlr. l.·o. c-011cl11cle che iH~ Ilt• frnttnrC' ch-'l <·apitello e spce:ia lu1ent .. i11 qu(\1le a<'c-01upagll;\ te eia ~post;1 n1 <'11to di fra1nn1C'nti C' <l:t p:1 ra lisi del 1·e1<lialf\. il ~·olo il1terye11to l ogi<.:o è la rirnoz.icn1e <l<'l 11<'ZZPtto (l 'os:-:n fr;t ttn rato <> ilislor·n to.

Dott. J,. I)F. T.. l'C'.\.

,~o/Jra.

u11 caso di c»1.;lc8a • 11/a.<;ff('a rlrlf'11r<·t1r1 n1 <1sr·/1il<', distrntta rla ('(11/{JJ'<'na. UJ'ill<>8rt, p<'r ollr<' 1-t r n1. -- Illustr~1 1111 rn::io <' li11ic·o. occ·ori-:o a I ~no l1J itPRt1·0 vrof. PAHL.\\'k:C<'llIO, i11tert->ss;1 lltP si:t pel' il c· <n111 >01·t(llDllJlto clel proc:ef';SO -

r atoln.!'.?.'ic·o

c·ll<' porth :'111a clistruzione di oltte 1-l t·L\nti1ne-rti cl<.'ll'urC'tra (l drl .n.10 cor110 C<ìYP1·11o:;oo, tla 1 bu lho ('On1 prc·s·) in a Y:111ti. in per il 'JJ1eto<l1) J1 un i·o cnn c·ni t 11 le <'stP';:l p0 rc1i.ta cli l=;(),.c:;tnnza venlll' pln;-;tic·:11ne1\t<' ~·ico ... titni t~l. l)ott. G. 1'1cr•) f.<•. -- Cura <lell'11lcera gastrica t·nllrt <li -.;fr11 -: io11 e ver sclti" r-cioJJ1r>Hto. sr•r111ilo rla 111tro/lr·.:;sir.nr> dello pn rfc 8('/J i'acc-ia In. ·''r•1l1t fa

rltll'~

lu.r;lio

I• r <• ·it1<'11 za del p rof. E.

1373

Prof. L. GruF~--~È. :·~i11r1l1io.:· :o cd e11c<'falite r pirle111 ica. - I/O. si oc·c:11pa d 0i rn1~porti tra si 11fJlr io.::-.::·o epidentico ecl r11crfalile <'JJirlc•1J1icr1 e cominc·ia dall'accennare eh <-' cl a 1nolti si ritie11e c:beqnPl1:1 sia 11na forma sinton1~ 1 ti<:;\ cli qnest~1, €' da altri c:he si trntti di f nr1ne affntto cli:-:;tl11t.:-. l..'0. Ila os::;erYato tl'P cnRi, 11er i qnali è i11cl otto <IC l an1nH?ttere q u<? lla i<lc11ti t;\. Si limita n l'iferitue 11no, i1n rticoln t 111e11te di111o:stl'ativo. · ~i

t l'~ttti1

cl'11n NOggetto, c.lell'ctìt di n1u1i 46, jl qnnle: n e ll'nprilc c. a. e bl)e a soffrire, co111e molti aJtri l{Uoi co1uvncsa11i, di sin gli i.o::zo (sin {Jlz io.~.~·o <J1i<lr111i<:o) . Ne g ual'i , c:o111e il 111ag-gior nu111cro degli ~ Itri. do1)0 pocl1i gior11i. co1nple ta111ente, se11za risrntirr a l<:u11 l1ltcl'jore di. turbo. P erò dopo qualc: hC' n10 e, tro,·a1Hlo.:;i in 11110 s ta to l1i pieno benessC'rc> . fu c·olto (la f<?bhr~ (chC' cl11rb ]ìC'l' i111n Rettill !: 1u a c:irc.a) . (la c:efa lca , e, a<l i11tc'r'·al1i. <la so11H< •l l~nza , e<.l nncllc (la <.li11lopiu tl'aus itotin. u n cel'to torpore, e f a<:ile stunc:l1ezza i11te lle tt11ale . Fn o~set·Y:lto c1;1l1'(). ai J-l cli gj11p;110, e J1r ese11t<1Y<l da p~rte ù<'lla n1otilith d egli :itti nn legg-0ro g t<.l<lo <.li an1iostenia pil.1 cl1e di J>aresi, e un le ,:.i;gp1·is;~in10 g rn llo c1i atlioclocincsin, vupille un !10 • torpicle ~i Ila l ncc e più all'accon1oclèlZione, e 1·i 1-1e.:;si i·otu lei <le boli. q ne s to caso qui11cli Ri el>bc Iltin1a la manifest;.t 7iionP tlrl :sin gli io.: ·.-::o P poi. <10110 la a1a c:om1 11

plc·tn c:<·~:--az io11c , alla <1 istn nza di un mese circa, C{llt'll n cli altri ~i11tomi vi11 e:;1ratteri.·tiei d e lla e nc,- falite (Bt>Unolenz,1 · <li11lopi<1, iricloparesi, ecc.). Jn 1111 altro t'flt.;O (O SC'l'Yè1tO in I'ale 1'11l0), il Sillo·Jti07.ZO è dlll'Uto per 11Il paio di a 'IlllÌ, Pl11'€ D1a:, 1.ifP~tn1 1cl osi a '"'al'ti i11terYnlli cli te111po, e dopo<111nl<.:lt0 a11no f11 acco1upag11ato d;l :1ltri si11toi11i ]1ro1n·i <.lell 'e11cefalite . I11 altri casi il . ing ltior,zo f;1 ltHl'te tleJln. fnse in i zin le de lJ a Pi11llr0111e e11ec fèl liti ca. 1

tn1i casi e in q110llo s 111·tife eito l'Prta n1eu tc cl L'Y0 .:\111 n1et t P1-. i che i I 15i11ghiozzo. qne~ta specia ll' n1 iocl </niri del diafl'<1 n1111tl (che fii YC'l'i.:fì.CTt senzn cc 111co1n i tn u te cl ila tn r.io11e della glo tticle) . i·a111)r(>;c'nttt , al l):ll'i tli altra mioclonia lC ~110cie di qu el 1<' n el ca n1110 c1ei m11scoli nddon1inali). 11IlO (lC'i ~111ti Hinto1ni cli specia l0 loc.:iliz7.nzio11e del rìrus en('efa litico e n on i1n ò :-t.nln1C'ttf\r"'i, l)C'l' 1·;,1gioni eYi; denti. c:lle rappres2nti u11a 111anif('s tazione iuorbos~1 nffa tto disti11ta da qnelle dcll ·cnc:efalite, e doy11 ta nel altro agente, <' e111' l 'Pnc(~fn li.tc 11e s ia lllt 'eve11tnale complica zio11c. In con clusion e: s i de YC' auunetter e cl1e l e evi.rl c 111 ie di ,c;;inr;llio~:;·o C'lll' ~i ~onn o. ~t' l'Y<lt<.' i11 q 11e._ti. itl tt)riori. a1111i, b e1 t cl i Ycr:;;c tl•t <1uclle r1C'scritte <la n l<:uni <t n t jelli auto1·j, <lo\-ute n. C'on tnuio vs·i cltic0. f·ono cla attrib11irsi :ilio !'4tesso n g<.'llte (lelI'enceff'llile ep id en1ica . etl il si11r1l1'io.~:zo se i11 molti casi f11

· i>ror. :\I. ('rl'.LL.\. -

Slf due casi 1'arissi.>ni <li ('<:fopia t es fi ('o ]a1·u, ra1>1> resentati rlal passa,r;gio r!i Pntron1l>l i drfr r enti prr un solo r·aJinl c . iJl!fllinale ,, delta cursis:<·11.-:.a clei testicoli in lllla sola, bor.~a.

r...

Prof.

D11r r·a.r::i rli reinfc.: ÌOll<' .c;f_tilifiC'(f dopo lo r·11ro, alJortii-n, fatta· con 11rosolrr1r.-;a" . f2un lor:t l'iufezitnle s ifili tic~1 Y<.'nga curat<1 tino dal pri11civio coi R:1li di 1~11 nr rcu. cioè n clirc rtnn1Hlo no11 0~istP cJ1e la le~iouc d0lln llo1tn cl'011trat~1 e l'i11gorg-o 9,'ln11<.1o1<1re n1 1<1 rep:io11<."' Yie i11a, la u1nl<1 ttin 11011 si :·:n-ilnJJJJa. X e ll 'inf0t tn to llon si. oR~C'l'Yèl alcn11 Rinto1n;1 , nè obhiettiYo nè s nbbi0tti,·o, ;tn<:orn la ll. "\\~. rln1n11<' n Pg:t ti\':l. Questo stato i10 1·111;1 l<~ Ni 11Ht11tir11c- t~1 lE> }t('l' clE>gli n1111i, come ris nlt;1 c1n <>!-XH'l'Y<l7r1oni c:ltE' 11nn11 0 cl11rato 4 n11. . n1 e p1n. I~ fll allC'l1e os~01·y.'1to (·he Ri111ili lH?r~o nc> ll<tnno potn to <·01 1t1·n r1·p n1a tri1nonio, sen za r<.•cnr da i1uo i1t> è.1111 n1oglif' i1è ni figU. Oru in tali J)f\rso11e è s t ato dato <l g-io <1i osser· Yéll'<' a11c l1e rl •lle l'l'' inf0zio11i che J)Oi 11a nn<) pr~c.;o il clecorso tipico d e lla sifilide. Fra gli an11nalèl ti, trattati <l nll'O. colla Cll l'<.1 abortiY<l , 110 aYnto oc·C<.1 sio11e cli o~serYare i cl11e seguenti casi di rei11fpzioni.

.

J>11ILlPPSOX . -

u-c 1·a11present.c'l 1111<1 for1na nz.on,osiriton1.atlca . i.1.1 altri (n1euo rari cli qncillo r lH' g_-('11C'rnlu1ente , i cre<le) ~i ncco1111)ngna cou altre i11a11iff\:-;t ..1r.ioni 11~r c{u~nto attenuate pro11ric cl0ll'<"'11r·ef;1Jite. ~f. C'Il' LL\. •


IL POLJCLJNJCU

(ANNO

XXIX,

FASC.

48J

.

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Fragilitas ossiun1. Ec.ldo\yes ns._ ervò lJC~ I' 11rimo 11na lJarticolc:irc s i11rl romC' cnstituit::t da una fragilità delle c. ~ :-:i e cl8. nr1 costa11te colorito azzl1rro èlel! rl .. clcrn: ad essa si c1à anche il nome di oste0J·,satitosi Ìdio1Jatica, cli n:orbo di Lobstein. Nulla di sic11ro è stato dimostrato per ld. eiiolog'ia : da alct1ni è incriminata l a sifiliclL·, rla altri la t11bercolosi, l'osteomalacia, lo sco!·· 11uto. E. ' Tat1cler Veer J1 c cl cscl'ive 11r1 Cél s o i1eg·ti .r! ·111i. o{ .Su1·gery, 1022, 11. 31·7. Q11 elln cl1e è sicura111ente dirx1ostrabile è nel ·dieci per cento d ei cn~i l'ereditarietà della le s ione sia ctello scheletto cl1e clelle sclere. Anatomo1patologicameJ.1te si di1nostra una ·d eficiente attjv i tà osteoblastica con insuft1ciente cle1)0Si to <li s rtl i ca lca rei nel s istema osseo <lel p. 111 s pecie n ella vita j11trat1terir1a si possono p rod11 rre del I e fratture a carico per lo pi"l1 del ca1)0: c1opc ja nascita esse avvengono ben di rado it1 corrispo11Llenza cl el cranio, ma quasi ·3em11re a carico clelle ossa 1upgl1e. Deve riti.!r1er:-i i11 linea general e cl1 e la frag·ilità vada scomr.>arer1do c0n gli a11ni. A causa della in;perfetta osteog·enesi possono le ossa presentar e oltre ~l1 c frq,tt11re, jncurvam~nti e torsio11i c11e sono ancr1e c~rnRa di scarso sviluppo della stn.tura del JL Era da rin1arcarsi n el caso drol1' A. 11nn. caratteristica translucidità dei denti, >dimostrante una evidente scarsezza di sa.ti i11inerali. Uadiograficamente ·si ritrova una , sottigliezzn ct·e]l€1 diafisi i11 cor1fronto al le dìmension1 ·delle epifisi. Terapeutica1nente sono stati provati, sebbe.n e senza var1taggio, l'o·pote.ra1)da, i tonici, ecc. •

iVIONTELEONE.

Metastasi ossea di un carcinon1a della vescica, simulante un tumore primitivo . Forg\1e, 11oux e Puecl1 (. oc. rles s1.;iences niéd. et biol. cle -n.Jontpellier, 2 giugno 1922) ril)Ortano il caso di t1n llomo di 62 anni, che era ricor o a ll' ospedale per un tumore alla region e 101nbare manifestatosi sei mesi prima e t'.)1·ogressivamente cresciuto fino al volume di dn e pugni, accompagnantesi a dolori lombari o. . i11istra, cl1e s i irradiavano Slll decorso dello s·ciatico e 11on si calmavano col riposo. Sola1ncnte con ripetute interrogazioni si venne a ~ n11 r 1\' cl1e 1'ir. dividt10 aveva avuto una ema-

tur1a otto anni prima ed· t1n'altra dopo tre anni; le ématul'ie rico1nparvero in quest'anno e si accompag·narono a dolori e bruciore alla fine della minzione. Il tumore sembra. aver origine dalla massa sacro-lombare sinistra, passando sopra la cresta iliaca per sviluppar si n ella regione glutea sinistra, arrivando in basso verso il coccige: i ma.rgini sono infiltrati. Con le punture, si estrae ripetutamente u11 liquido sieroso, giallo citrino, chiaro, poi sanguinolento, sterile, con 0,49 di urea e molta albumina; ad ogni pt1ntura la tumefazione si affloscia, come se si trattasse di una cisti. Le urine hanno tracce di albumina, pochi globuli di pt1s e reazione ù i ì\1eyer debolmente positiva. Alla cistoscopia si osserva la zona dell'orificio ureterale destro, una. larga superficie infiltrata, -edematosa, con larghe ulcerazioni distruttive ed abbondanti depositi fibrinosi. La radiografia mostra una r1otevole decalcificazione ue11a zona sacro-iliaca sinistra. Sotto ~nestesia a l cloruro d'etile, dopo evacuazione per puntura di 1/2 litro di sangl1e nero, si trova un'enorme massa n eoplastica di tessuti ·dege11ernti sin1i·li a cervello ·pestato; co11 il cuccl1iaio tagliente, si penetra fino al sacro .ed ·all 'osiso iliaco, che socno invasi. L'esame istologico dimostra trattarsi di epitelT0111a tubulat.o baso-cellulare; esso è verosimilmente second ario ad un papilloma vescicale. La latenza· ancora attuale d el tumore primitivo contrasta con la r apida evoluzione della metastasi ossea, fatto strano, in qt1anto cl1e il ca11cro della vescica si manifesta precisamente con disturbi funzionali importanti. fil. 1

La cura delle fratture del collo del femore. All'antica• suddivisione di queste fratture (intra-, extra-articolari e miste) Delbet e Bassct sost.it11jsco110 .quella di: Frattitre ce1-vicali 1·P,re, in cui l a linea di frattura passa all'unione clella testa col collo (sottocapitali) oppure il collo è cli viso nella partoei mediana, ed i-n ce:·vico-troca·ntericlie in ct1i la linea è al limite ' del collo e del gran trocantere, intere5san ~o talvolta anche questo. Nelle. prime, la rotazjone esterna è poco marcata, vi è un tumo1'8 al1' inITT1 o i ne , ascensione del femore ed accorciamento d.ell' arto, che prende la lunghezza n0t·n1ale, in seg·uito a trazione manuale, ma ritor11a bniscamente alla condizione di p:ri1na. quando ce ~ sn. la trazione; 1' accorcia111ento l)r i1ni tivo è debole (2 cm. ) ma aumenta second:-triame11te f1r10 a 4-6 cm.; vi è add.t1zione.


[.-\.:'\NO

XXIX,

FASC.

4,8]

157G

SEZIO:\E PRATI L.-\

:\f elle frattl1re cervico-trocante1·iche, invece d i

<l11e, &i han110 spesso tre frammenti (il t erz o (li ··taccato dall a faccia i)os t eriore d el gran tro-ca 11te r e) . i è c1t1asi se111pre J_)e11etr azio11e dei fra mmen ti (ciò che manca n elle ce1·vicali vere) SfJecialme r1te i11 addietro ed in basso, don·-lè accorcin111e11to ciella faccia posteriore del collo d el f er11ore e rotazione esterna della cpscin : i11ol tre l'ang olo di i n el inazi-0·n e del collo s11l Jn. dinfì&i, cl1e normaln1 enie è di 120-130 g radi, s i a v \·icina all 'an g olo r-ctto. L e forn1e cervica li ve re si osservano 11eg·l i .ad nlti, quell e ce rvico-trocanteriche s1Jecjal1n e 1Jt,. . n e i Yecchi. X ell a s celta del tratt a m e nto. s i d eve a111ì 1 u tto eY i t a r e la h ror1copolm onite p er ipostas e le escare del sacro o clella natica, spess o fa t al i n ei veccl1i. h a dando p er ò a corre g g ere t Q .att itudini dife ttos e.

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F ratture rervicali ve re 11egli acJ.'ulti e ba'nl,Ji.ni. 1 ) ì\Ie toclo cli Ro ~ral \Vhitma1m, con g rand e ap1Jareccl1io gessat·o, in abduzion e e rotazi.1-

11e interna , a nalogo alla s econd a pos izione · di rid llzione d ell e 111ss azioni congenite dell'anr a . Sott o anes t esia gen e ral e od epid11rale, un ::\ S · .s istente p orta la coscia s ana in es tensione ed ab d uzione m ass ima p e r b ene immobilizzare i~ b a cin o; un alt.ro assis tente fl ette leggermerite l' a 1·t o fratturato, p orta ndo in rotazione inte1i1a m assin1 a; poi tira forteme nte e lo porta i n ab clnziort e forzata, p ure man t ene·n do la rotazione intern a e l'estensione. Il chi·rurgo respin ge in basso il g ran trocantere al disotto d ella lirt e'L di N élaton-Ros er; d a qualc11no si <!on s iglin anche di battere con un martello di leg no riiv.e stito di f.eltro per ingranare a rtificialm ente i frammenti . N on rimane che applic~ rt­ ttna spica g essata , ch e comprende l 'add.o me, il hFJ ri n o e l 'arto infe riore fino alle dita: si fa una depressione in corris pondenza delle creste iliache e sopra il gran t rocanter e per impedire che l'appa.recchio risa lg·a . Il marato pu 1,. dopo 2-3 giorni, cammin a r e con le gr11ccie : l' a p1)arecchio si tiene per 8-12 s ettimane, dopo di che, se il consolidamento non è sufficiente, se n e a pplica 11n s econdo. Poi, p er 4-5 mesi, l' a mmalato deve portare un apparecchio ort op edico con p·u nto d'ap.p oggio sull'ischio, il ca1c n.gr10 del lato sano va a lzato, occorroo·) se1n13're l e grl1cce ; il collo non ·d ev.e so1)porta re il lJeSo· de'l cor1Jo prima d el 6°-7° mese. Nelte fr atture e11docapsulari, s i ha l1nione ossea e bu on funzionamento nell '89 %, nelle extraca ·os11J a ri nel 93 %. 2 ~.\P1'.) are ccl1io g ess ato in flessi on e ecl abd11zione d ell 'anca. Sotto anest.esia co1n e sop.r a, s~ m ette l a coscia in fi essio11e a 90 gradi &ul !)R.cinr·1. p oi in Ab<l11zion e est rema . .m entre s i eser 1

1

cita 11na pressione dal l' indi-etro all'avanti s l i l g rar1 tl'ocantere. Si a ssict1ra in tal modo il cor1tatto intimo tra le superfici di fl' a tt11ra. Dopo a ccnrata imb ottitu.r a, si applica. l 1 appar~cl1io g es. ato, cl1e comprer1de il bacino, la coscia e l) U Ò arresta}si a mezza gamba: il malato p11ò seder si sul letto con la g·amba pende nte, può d ormire .s en1i-sd'r aiat o e &tar e in p oltrona. S j leva l'a1Jpa1-..ecchìo do1)0 50-60 giorr1i (mu.ssagg' io. in obilizza zione !) J1011 pe1metten clo l 'rtpJ)Og · g·io che do·p o il terzo mese. 3) Met odo di R t1tl1-i\iaxvvell, che 11tilizza un 'L dop:pia trazione (nel sen so d ella l111) g·l1ezza ed in q11ello tras versale) 0ontint1a. Soprael eva rr il pied e d el l et to dal lat o leso di 3-0 c rn. , dal la t o s an o di 20; la testa clel letto dal la to leso s i eleva di 10 cm. ; a.pplica re s11 ll a fa ccia j 11t ern a dell a coscia u na co l't n. do ccia di ca rtone . 1,enere la trazio11e late ral e (strisce cli cerotto e carrncole) p er 4 settin1ane, quella l on g it11 ~it­ n ale per 8 : far p.o ria l'e l e g r11cce fino all '8°-lu 0 rn.ese. Frattitre cer11 ica l·i ·vere 1iei 't:ecch i. Se trFì t tate col .m etodo di L11c as-Cham1p io11ni èl'e, ,l a ps e11doartros i è fa tal e : si cor1&iglia quindi l '1 ncavigljamento con 11na vite d' acciaio a rgent a ta, sotto contiro1lo radiografico. Si ottiene in t a l modo un collo osseo s olido; il n1etorlo però esige g rand9 a bilità e pratica, sicchè nel1'ese.r cizio cori-ente s i ricor rerà di prefe ren za ai dn e primi m etodi. Fratture cervico-trocaritericlie. Si seg11ira11110 i du e p r imi m etodi s ia n ell'adult o che n .:J veccl1io. p seitdoartrosi e corl soli.clame11.to ?)iziato. I qcaviglia rnento con lln fr an1mento, privo di · 1 ~ ­ riostio, ·del perone del.lo stesso malato, oppure apparecchi di pl'otesi, resezione della testa femorale, ecc. rlllre varietà. Nelle fratture is ola t e della testa del femore, immobilizzazione con esten sion e continua, s e vi sono dolori, poi massaggio . Nelle f ratture d el g r a 11 trocantere, immobili?.zazione in abduzione e rotazione -esterna, con esten sione co·n tinua od a pparecchio g essaco. N el le fratt11re d el piccolo trocante.re immo·~ i ­ lizzare la coscia j11 ft c.ssion e e leggera rotazione interna, con c11 scini a·i sabbia. N elle frattur e trans- ·Od intra-tro canteriche, e.st en s ione continua (pe•r 2 mesi) in forte abduzione. Negli sco lla 1nenti epifisari della t est a (n ~ i b a.m bini e d a dolescenti), riduzi·o ne s otto cloroformio , apparecchio g essato in abd11zi o1le ror •. zata e rotazio·n e int·c rna (6 settimane) : pe r ~rt rnesi , l 'a1nn1alato non d eve appoggiarsi suìl' art o frattt1 rato. (i\ L Soubeyran. Ga:,. des ll 6pi t a1i:r , 27-20 g i11 g110 lDZ-2). fì 1. 1

1 ,

1


1576

.

1 L POLl CLINJ CO

[_l\NNO

XXIX,

FASC. }.X 1

Il lento can1biamento della posizione articolare neJla cura di affezioni articolari croniche in-

fettive . Si. e\rita.no i due pri11ci1Jali pericoli dell.c infia1r1n1azio11i. n.l'ticolari, l 'ancl1ilQsi e lo sfi-· hra111e11to clella cartilagine, facendo esegui.re lt ll'articolazione a111n1alata clei movimenti giornalieei. Q11esti 111ovime11ti. i1011 de\70 no pel'ò re . care alc1 t11 danno; conclizio11e Clli rispo11de s1>ecialn1ente jl carr.1bia111ento passi"vo giorr1alicro della posizio11e a r tico la r e ; cambiame11to c11e deve con1pi.eesi 1nolto l enta111ente, che cle,,c tene r conto della coordinazione muscolare èì ell e ariicolazio11 i ( clttl1C{tle dev·e comprende1"e ancl1e le articol~tzio11i vicine) e dev.e evitare riclle diYerse articolazi.011i clei n1ovimenti di contrasto (p. es. in affezioni cl·el g inocchio ~i d c,rono rnettere il P,'i11occl1io e l'a11ca in :flession e e so lJ evare lrt JY1.1 nta del l)iede, 01)p11re i11ettere il ginoccl1io e i·a11ca in ·estensione ed abl)n . sar e la JJ1111ta del piede). Si otteng;ono dei n-:1ovin1 enti razionali e coordina ti. cl i i1iù articolazio11i i11ediante appareccl1i co111.J)Osti. di 1 stec.cl1e artjcol a te. La ci.reo 1Hzione clel l'artico lrlzion·e v ien e opport11nan1ertt,• a ttivata <~011 11n·e~te11 ... i.011e intermittente. (T l. ''· B.\EYER, Alii11ch. jJJerl. 1\ 'nc h erisclir., 1t1111.1ero 31, 192'2). PòLLITZER .

L 'autosieroterapia nel reumatismo articolare. A. ·y·asat11ro (Fol.ia rriedica, 15 sette1nbre 1922) 11ct sperjn1entato qL1esto 111etodo di cura con la tE'Cl I it.:a Segt1e11te . F>revia sterilizzazione del I a reg·io11r, celta il l i1i;ossin1ità dell' a rticol nzione })iLt i11fìa1111nata, nJ)plicaYa un coml111e vescicante , a J)a se di ca11taride, di cn1. i x'5. Dopo lX-2.} ore, ste1·jlizzata la. s uperfici e esterna dell a bo 11 a co t1 ca lltela per evitarne la rott11ra, ne as1)ir<:-ìvn il liqt1ido co11 l1na 8iringa, iniettandolo l)Oi, in quantità cli circa 5 cn1c . alquanto sopra del iJ.).U11to clove si ,e ra forn1atn. la l)olla. D o'IJO 8-4 g·iorni. l'_i\. rii:>eteva 18 n1anov.r a, at1111 e 11tand o eventll a1111ente la ql1antj tà di liquido, fino ad 11n n1assim .o di 7-8 cn1c. Il nt1111ero n1assi1110 cle11 e iniezi oni è stato di li:. L'iniezione è indolo,r a, innocua , non provoca r e azione l ocale; n siero viene rapidan1e11te assorli it o. 111 seg·11ito atl essa la ten111eratl1ra tenc]p a crcscel'e, per di111iJ111il'e l10i in seg11ito col rn pi cl o i11i.g lioram ento rlei s into111i locali e del

dolore . 11 111etoclo ag·isce co11 ,·a11tag·gio e con tanto r11ng·g·iorc ra11irlità, efficaci a e sicurezza, cp.1a.nt-0 n1c110 i11 \'eterato è il caso; la guarigione si l1a costa11tcn1e11te nei ca i ac11ti mentre non s i ' o"'~c1·,· a uifntto in q11elli c1·onici , jn c11i si sono

stabili te a 1te ra zio11 i a.11atot110-1Jatologicl1e. Il r111~ n1e r o delle i11iezio11 i varia da 11no a cinque, scco11do l'età clel processo ed indipendentemer1te dalla vflst ità di esso. 11 metodo è i11nocuo : la ft ittena, dopo lo SY uota n1ento, va n1edicata con vaselina boric a e g·arza a ettica, a::sic11rat.a con q11aJcl1e giro di fascia. fil .

Il trattamento del1a retrazione dell'aponeurosi palmare e plantare. 1,n, retr<tzio 11e dell 'a pooe11rosi i)a]111are o inalutLin cli Dupuyt1·e11, ritenuta llU te111110 di1)e11d c11te cla trc.l1u 1ti SI> ec ial1nente pl'of est)ional i, è or a invece interpretata co111e clistt1rbo trofico. i ri scont l'ct in certe affez iolli del ini.clollo, i)a1·ticnlnr1n rn t e i1rlla siri1ngo111ielia, è collegata s 1)e ·so co11 e.I iate i JJatolog·ica, come gotta, c.lin.bete, reu 1nalismo; p11ò essere ereditaria o fami1 iarr; si nccorr11)ag·r1a spesso a i1eYrite ecl e ·ancora cl i scu sso RC ci nesta l) r o \·ocl1i la retl'az io11 c, o i1 e sin it1vece l'effetto. P. S1)ecJclin e R. Stoeber (La Presse ntéllicu le, 30 ago~to 1922), in co11sideirazione dell'asso · ltLta, i11efficaci.a 1d e·i n1etodi di c11;ra fi11 qui aclottati, lt8nno s·p erin1er1tato le radiazioni e co11 succe. so, vede11do scom,p art1"e i dolori fin ·d aJla. q)rin1a ~fl dt1t a. ed, in seguito, ridursi e scom11arire 18 retrazione. Ha11no applicato sia l e ])iccol e dos i ri petnte dei rn.gg·i X, molli, filtrat i a traverso 1-3 mm. cli a ll111ninio, sia l e tlosi co11eent1·ate di radio (22-50 mg. di bron1t1ro cli radio ftl1rati a. traverso 1 m1n. di arg·e11to; dis ta11za 1 cm ., cl11rata 20 ore. L'ap1)licazionc del raclio 11a provocato l a dermite e lJO~ • trebbe for. e att rih11i rsi a cruesta il migliora1ne11io. I ca. i trn ttati. dagl i A .t\.. gon o ancora tro11po sra r s i l)e I' co1t enti re concl11sion i generali sl1ll:\ qna1i tù P s u 1 clo~am ento dell'irradi.azione . Trat· tnnclosi pfl r ò di 1111a i11c:ilattia ribelle ad ogni cur a, le osscrvazi oni cl egli AA. posso110 già ·111dica r e il n1odo cli dare sollievo ai dolori ed all 'i11comoc1o cl1e r eca tale affezione. fil. Importante pubblicazione! Prof. GUIDO ~1ENDES

La diagnosi dalle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolos con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L· A.

espone il problema diagnostico del11l tubercolosi in1· ziale. valendosi ò i ~11i sorta di nozioni, di indagn i e di a ccor1Zimenti nel campo clinico. radiologi co. batteriolog1co, 1mmunolo'1ico. .i·r E~Ji porta ulteriori raffinamenti alla diagnos! ~recoce:. <.JI • ff'renzia. e circosrrive la. sindrome ilàre; lumeggia. 1 reperti ra.n·...rn!! il•i. raffrontandoli con quelli d'autopsia. . Il ravoro corredato òi tavole molto dimostrative. è òest1na.to a ror~lre un valido ainto a i medici pratici ed ni tisiologì Un volume in-8 ,grande. rii 116 pagine. con una 1ì1?nrn net tP~to e 1n tiivole r adiogrAfìrhp ifl carta amerirana. rr:i commercio L.10 : per i nostri nbhona.ti s0le L.• 8.90 fran co di p orto a raccomandato. . ,. ~· Inv:are Cartolina ' 'Q.glia nl Cav. LUIGI POZZI · \ H\ 1stina. 14 - Roma.


f ..\.~NO XXIX,

]:i'ASC.

48]

St::Z IOXE PRATI C:\

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Divisione delle forme anulari dei parassiti malarici.

_-\. ea s te 11 i -0

( _\ 11 11 t t l l d' 1 g iene, a lJ t' il e 1922) 11 a servato, sott o la clirezio11e di. }). D e Blas i,

l1na forma caratteristica di palI'ass iti•smo muJiiplo nella terza11a ·p rimaverfile: alc11ne e n1azie 0~1)ita van o 11n1nerosi anulini, fino a 8-110 e. pi.l.1. Eg·li atttib11.i ·ce c1t1esto l'epeTt10 a cli.visione p·t "ecocc e t11m11l t11osa. cleg·li schizonti. _-\1 1cl1e Ncur11a11n, Nocl1t, L)ezolo1>ot1Jo e Cal'.c ln111ati"', '"f r inca. ..., ecc., avevano attrib1ti.to il i)Hrassiti lno in11ltÌlplo, r1on soltanto ad invasio11e llelle en1azie da 1p.arte di ip iù 1)arassiti, ntn a 11cl1e n segm er1tazio11e antici1)ata. Il re. l'erto di t:astclli acq11ista un si1gnifìcalo s1)c<'i<1lc e c111a, i d ec i ivo i11 tal senso, po ic11è le etl'lctzie parassitate, i11 mi sl1ra s1)e ·so così i1n110111ente, ru i>l) r e. e11ta va110 1/ 3 jn ci 1·cn. cleJ tota Ie, n1e11tre le ~ltre e111nzie riLna11 eva 110 i11de1111i: evicl e1tte1nente se i l)<\ r<1 s~jt i fo sgero pet1etrati l1e lle emazie dal IJ1os1nn si sar ebl>cro clistrj]) uiti i11 moclo ·pi t1 u1rifo1·n1e, invece cli raccog·liers i, quasi el ettivn rn e11le. e11t1·0 i111 n11mel'o l' ist tetto cli e111azie. Di l)itl l' _..\. l1a osservato e d·esc ritto fo1n1e i11 vi8 cli . eg 1ue11tazi o11e, alc1111e delle q11Hli l)irj forrni. r .·A. ade.luce, 111fine, 1111 elen1e11to <li ana l ogia: il co1n1>ortarne11t0 di a ltri ei11o})l'Otozoar i. eou 1e i l 1 >i rop l tt s rn <l a nu la t u JJ z, eo11 in oI t a Jl e rizié"I. stu diat o cl al Car1Ja110. Il Jay oro è co1·reclato di i1na tc1vola a colori.

e.

/J .

POSTA DEGLI ABBONATI. (1362) Co1i tro ali entozoi in,t estinali nei bumbini. - .L\.l doit.. G. B., Bagni cli Cascia11a: Il rimedio più u ato, e forse a11che il mig·Iiore, })er la c1Jra dell'<lSCClris lo1nbricoicles, è sempre la sa11to11,ina alle seg11e11ti Llosi: 2 cgr. fino a<1 1 a r1no; 4 cg·r. da 1 a 2 a1l11i; 5 da 2 a 1: anni; 10 cla 4 a 6 a r11li; 20 cln, 9 12 a11t1i. i f a f.:eg l1irc 11n p11rgnr1te (olio cli rici110 o calo1nelano) o si ir1cor1)ora con questo. Cor1tro g'li ossiuridi per via orale giova la santonina a ll e stesse dosi, da ri1)etersi per 2-3 ·v olte ogni 7-8 giorni, o anche 1'estratto etereo di fel ce ma·scl1io (g·r. 2-3) o ·11e ca1psule ieli pell~ete1ir1a (3-1 ca~})S lll·e) seguite ·do.p o 2 ore ·da 1111 lJurgante di olio di ricino. Contemporaneamenie s i praticl1eranno clisteri ·d i acq11a e aceto (1 c11ccl1ia ino cl i aceto in 1/2 litro di acqua) rilJet11ti 2-3 volte con inter vallo di 5-7 giorni. . ·i rnr ron1ar1cti la. scr11polosa e fl·eq11e11te l)ll-

1577

li zia clelle n1a11i e della regior1e anale dei ban1})in i affetti da elmint i<1si J)er evitare cl1e e ... i 1)0 :ano rJJ11fettarsi pone11do le n1a11i in boe· ca ed i11goiar1do cosi le i1ova dei 'ermi. No1ì esprimia1110 i)areri ll l)ecialità. t erapeuticl1e. ìVI. FLAi\,I lNl. · (1363,

Roentge11.olo~·irt.

-

All'nbl>.

It.

1131(1) :

Di libri recenti st1lla Roentg·enologia adatti ·1Jer istracl-arsi allo st11.dio di tale branca sca1·. egg·ia la letteratura italiana: in francese buono il J augeas e ancor meglio il r ecente trattato di \ \. eil (può rivolg·ersi ali' ed. Bocca ). 111 tede co i trattati sono n11meros i : occorre però distingt1ere ciò cl1e tratta di tecnica (acce1111n t a del J·esto largamente n~l '\'\'ei l) e ciò che rjgua I'cla l ~ diag11ostica Sll ct1i in gener e j t1"a ttn ti s i clifiondono (p . es. ottimo il recente trat18to di _.\ssmann) . In italia 110 i n1iei « ...4..pp11ntJ J>e r ;·1 1° corso di perfezio11n1ne11to )) (Borea) rapJ>rese11tauo llno clei j)Ocl1i tentativi italia11i cl i sir1tesi clj tec11 ico ; ottirno . è ·jl t r attato cli tecnica di ' ' oltz (in teclesco ) e il libro recente s nllu fisica dei R. A. cli I . eclo11x-I.ébard . l")t1bblicazioni periodicl1e cli Radiologia sono 1111merose. La., Radioloyicl 'JYJeclica (ed. a ~Iilano, 1). Umanitaria. 2). Le .Jo1lrn<ll de R acliolouie , i Fort. cl1 ritle, etc. etc., so110 le più corr enti. · Qun.11to all'l1so clei tubi cli Coolidge la c1l1estio11e è l)Ul'èln1e11te cli tecr1ica: nel Coolidg•; si l1a il vantagg·io dell<t dissociazio11e tra quantità e ten . . ione e i)erta11to 1· ispor1d o110 bene gli appareccl1i cl1e 11anno tali caratteristicl1e clissoc iate: la q11nntità è i11 di1)endenza dell ' incandescenza d.el filan1ento a sptrale (ottenuta pe r 1n ezzo d'l1n trrisfor1riato1·iils accessoris di co1·tente al t.), ) a tensior1e è in di1)e ndenza deJ. vo ltagg·io della corrente 1secorudaria di trasfo.r n1 azione deirla co1·rente alter11ata stradale a cl1i l'apparecchio è direttamente collegato. La s11a clornanda parte da 11n l)res11p1)osto di tecnica e\' identem ente co11f11f'o. Prof. E. ì\IILANI.

...

1

(1:iG1) Diagnosi dif{Pren:.iule cl'iHica. rii

iina

for1nrt puerp eral e se ttica da ?1.11a for111a, ptler11<' r r1le 1Jutrirlrl p e'' ?'ife11zioue rii t Psi<l ui ovulo,ri o placenta ri. - . A11'al)b. Il. tì023: Ji'e ti lJ re : gratlu nlm ente. prog·ressiva e re111it· ter1te r1ell a forma sett ica; br11sca1ne11te, rapic.la n1c11te alta, taloru altie;si1nu n ella forn1a p11trida da ritenzione, l11eno co8tantemente remittente, talora cor1tinlta . I 11 ro lil:.i on e flel 1'.ll l Pro : inco111pl eta nelle du.e for1ne: ma maggiorme11te n elle f orn1e da ritcnz io11e nelle ql1ali 11nù n-1ancn1·e q11asi del


15ì8

I L POLICLTNl<:.:O

t t1tto s11 ccie 11el collo, cl1e i11 ql1este se111b L'<l.

conservare quasi l 1a s11etto g r avid ico. F'or1na <lell'u.tero: ~f e110 tardo Q. più fr eq·u ente riacq11isto d ~ll <l fig· ura e forn1a nor1nr' l t~ (dia metro antera-pos te riore ridotto e l) ÌÙ b1·eve) : n elle forme setticl1e. Fi g·ura e f or 111a, g lobosa d cll 1uter o ( di a 111etr o antera-posteriore 11011 ridotto .) : i1ell e for111e da ritenzione a can-. sa del contenuto ut,erirto. Co1isiste11.za del corpo d.ell t1,tero : duro n ella forma settic a (se n on c'è l)ion1etra); duro pa. toso 0 n1oll e paf'toso J1ella for111a d a i·ite11zione, co11 plasticità delle su e i:)areti. Fo1·11ia e corisistenza del collo uteri110: Ricostit11ito pre ~ t .), prest o ~i cl1iude e riacql1ist<:t l:t su~t consiste11za n elle form e setticl1e; con::-;er vn. le condizioni di ram111ollamento g ravid ico e rirnane pii1 Jl111g·a1ne nte perYio n el s1L0 canale cervicale. n el le fortlte p t1tride d a ritenz1or1e. Loch·i.cizio11.e · Df\r)sa, 1111 r i s i111 ile· o J)l1n1l ent.-.1. r1ell e forme settic:l1 c ; · 1-:, i1ì 111ng·amer1te ematica, rjcca d i d et1 ìtus,, feti.da o a l1neno di odore g rave n elle fnrn.i~ 1)11tricte d a ritenzion\:3. Se la diagnosi clifferenziale in questione ap1,are clubl)i a , non s i e~ iti a ,,ed er· g·iusto n el caso singolo, mediante r evisione digitale della ca\1it~ uterina, permessa da una preventiva op portl1na di1 a tazion e strt1mentale del canale ce rvicale' (dilatatori 1n e1:allici H egar o Boss iLa Monica). C. l\II. 1

(136()) I~ 01izii a1l l"icolari. - A Il'c_tbb. IL 01 ~51 : Può consllltare i seg11e11ti lavori sl1ll ' argon.1ento: lfo1itribiito allct t erapia dei rumori e rle lle vertigini a1iricolar'i. (B oll. delle m a l. . ARSLAN.

dell'or., 1900). c.. ALTHATi S . B e'itréiae zztr Pal lt ologie u11d Th era,pie cl es T i11 n i f 1t s a 1l1·i1lni. (D et1t. Arcl1. f~ K li1-i. i\I éd., ·1888). GE~TA .

·ui

J"l.l?n.o ri atlricolari

iperte 11si 01t.e -arterios(( . (Arch. cli la rin., ecc., 1901 , . GRADE~IGO. Sui r ii111 ori su b biettivi d'or ecch io . . \ ' all ardi, 1892. ì\lASINI. I ron::ii d'orecchio e 101·0 paiog e·11 r's i. (Gazz. di ospedali, 1899). l{AYSEn. Ue ber s1(bjecti11e Gehior enipfìndit1Lae·n., Halle, 1897. PANSEr Ohrensa1is en. (Zeit. f. ()l1renl1. , 18ù>< SASSTER. Des br11its siibj ectifs cle T1011i e, Tl1è. e de Paris, 189fi. 1 ·_

!f.

4

(13G5) 'f ermi1iolog ia neu rolnyicci. - All 'ahJ) . • 11. 126U: .-lmi 1Js l e11.ia: significa di111inuzione di forza ttlltscoJare; i1Jerton ia, a11111ento d el tor10 m11scola re. Ca1ripiocormia. : s ignific a , l ettera1n1ente, inc11rva1ne11to del tronco : c1uesto t ern1ine f t1 creato da Sol1ques, cl1e ,la osservè1 frequente1nente n ei soldati, in ·seguito a i più svariati traumatis1ni del tronco, e so1Jratutto d el dorso e della r egione lombare. .l1niostasi a : significa tre111or e involontario l)l'Odott o clai tnuscoli 111 essj i n azione per eseg nire llli da to movirne11to (ad es. il tren1ore cor eico) . Jl a latti a cli Ho11ie1i:• s'i(le11t1ficéL con l a mala t tia di \\rjlson.

d lt

l:J ..

VARIA Cinematografia delle operazioni chirurgiche. stato co:Struito in Gerrua ni..a u11 ap1)ureccl1io cillèllla togr.afic0 cl1e vern1ett<_.) di ritrarre le oper a~ioni chil'LU 'g i <:h e dall 'ùlto, cosi da 11011 distur bare g li operatori; r)uò ~ssere llleS~o in inoto e fertuatr> l 1<:> r nH:•zzo cli un veùa le ., .. È

··t.

Densità dei medici neTie

ci tlj.;.~francesi.

"ior 11nme ro j11 11r opor %ione agli abitn nti è n ~ foutpellicr co11 1 su -:l:JO; il n11mero minore a 'l'ol o~n co11 1 su 1 fiOO : Parigi ne -conta 1 Sll 700: ~ rnrsié:lia 1 ~n ~:;o e <:oRì I ..ione. (Giorn . l'l. Jl ell.i ~ Il

111n ~~ o- 0

1

J!Ii·111 etisni o: s ignifica la f ncoltà cl1e 11anno al-

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JJnportantc Pubblicazione ? Prol. CARl~O FltUGIUELE

Compendio di Ottalmologia a d .u so degli s tudenti e dei med icl pratici (s<!conda edi rio n e) -

SOì\'I MARIO : Parte · I - Anatomia: n) porzione Periferica; b) Vie Ott iche. _ P nrte II . . Fisiologia: a) Pa rte. G~nera.le; b) Parte Speciale - I) Retrazione Oculare; 2) ~unz1on1 ret1n1cbe. - Parte III - Esame Clinico : a) Generahtà; b) Esame Oculare. - P arte I V - Vizii di Retrazione. - _Parte V · Patologia degli Annessi. - Parte VI : Patologia ~elle Membrane oculari. - Parte VII . Pa t ologia del Bulbo 1n toto. Ricettario dei principali rimedi topici usati nelle malattie: oculari.

ct1ni a nin1ali di pre11d e1·e un'apparenza conforme agli og·getti cl1e 11 circondano. Un vol un1e in 16°, cl i pagin e 580. con 190 ~1 lliilrid lllis·n io: significa lo stato d inLTI111niz- . o-ure intercalate ne l testo e 2 tavole a colori :. con11ne r cio L . 2o piLL le s pese postali di spezc-tz io11e ris1Jetto ai Yele11i YPget a li, i11inerali, di zio11e ed i n1bal laggio. Pe i nostri a bbon a ti sol ea 11ir11ali; l)llÒ esser e acql1i ito, lJer i11gestio11e L. 23,60 franco di por to e raccomandato. e.li dosi }Jrog·ressiva 111 ~ 11 te crcsce11ti, op1)ure Inviare Carto lin a -vaglia al Ca v. Luigi Pozzi, '"i & F Ul\IIAROLA. e1'edi tari o. S ist ina N. 14 - Ro 1Tia . •

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S l ·:Z I O~ E

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P R .\TI ~·· .-\

NELLA VITA PRO b'ESSION A LE. Cronaca del movimento professionale. Il XVI Congresso d~i medici condotti. t;i è te nu to n. Bari àa l 14 n l 17 ot tob re, col1'in-

ter YP11t :) di circa 300 c·o11gr essisti , r:fp11r P$e11tan t i l J 2 Spr,i o ni 11<?1· 1111 totalr.:~ .1..:0111plessiY{) tli quasi 5000 ='OCi. X e 1ht !-i:t ln C'O ns ili;t re ~ou o .·tn tc t<'11 n te tutte le ~tln t<?, :1 n <:he quclh1 i11auo·1 1l'ale ' ne lla qu~1 le il 1°"' prof. f,0H1;:xr.o J{o~o~ro t eune n u n co11f<'r e11za ui l'<lJlJ>nrti c1Pll n p rofil:1~si socia le e <.: h ir u r g·ica cli

'll'g'l'll%a 0 tnb0 r<:oh.1~i. Yi,·an1e11t<> a 11plancli to dai cnng·r<)s: i~t i, cl n. t u tte le <1 nto l'i tit ciYili e Jll ilita ri in t('l'Ye n u t<•. I w.ui s \·ol ti , ono stati i ·eguen ti : R ~ lazione n to ra le ùc lln J>re~i<l e 11z.a generale - ~.\..ssicur.azio11e o l1bliga to ria 111aJ a tt ie ( d ott. FATICHI) . - 1\1odifìcazioni s t <l t11turi<> ( ~lATrIOLI, B E RTACC'Hil\'fl, J J1r H,\ SCiiI , CAT1:CCI ) J\:Iorlificazio110 del reg<:>lamen to ~anita ­ r io ('J'URI NJ , n u X'I) - Sconfi11an1e~1ti (CA.NDIA'N I. SoLDA) -- R llJ) t>orti c011 se1n i-al>bie 11t i (/o rfa i t -") ( P .\RODr) IndiJ.·:zzo politico (DE f ;UCA, J{ICC'l ) E lezioni cle Ile ca ric h e . X elù.l eLlntà ri-01ne ricU<J 1H1 t1 Pl 14 ottobre il dottor :\L\rtTI"Er.t ,I fece l a J"e la7i io11e n1-0rale f'i::iJ)O n e n <lo lo ·yil tlJJI>O <lell'o rga nizza zi on.e . Riferì <li un in1por t.u1te c-olloq nio col i1r of. Baue r d i l:!,ra 11cofort<:' . il tjut1J p ~bl)e a clir·J1ia rargli clH' l 'orgn ni r.r.nzione dei l\Il~<lici ('on dotti i11 Ita Ji a 11a r aggi n n to vHntil~l! i n~Mn i ~· tlJ H 1 1' io ri in ri ~p0tto a (]110lli C'onl-'Pgttit i i11 (; p1·1n nn ia ùu i n1e~]iC'i cl(•}l(' Assic·nrazioni -c.0 11tro 1<' i n:t 1,1 t t ie . I-.a rlò JlOi <IP I la Ca l-';<l d f' 1 '1 t'<1ien <' (}(•l JHH·l1i ~1 ffi<ln1l\C'U ti <\Yn ti da lla J>i r ezi o ne <lr11l'r n I~' d<·lhl Raniti1 Jl .\UODI inizi(> Jn c ri tica n1f't n ,- i[.!'l in n c1 o~j c·h c• s n n11 t f•111n ('Osì h11port..111te, ron1e f111 e l lo <le llP A i::;si • <'t1rar.i o n l, il JJ1'0 ·d<lente ~ia qnnsi NOl'Yoln to : cri ~ °Mf·ù i I <lif;tac-t·o dnll' A.s..qocin j';ionc clei c·ol legl1i sa r-

<li. itupnt:ihi l<~ ncl un cnttiYo trH t t n1nento <l loro ll ~ato <lall' ..\ Rsoc inzio11-e ge11e r a le . ~egniron o 11ella critica a ll'o1.er a ùcl preside11te. I 1"'..\Tlc1r1. T)., TRICF:I .LI, G.\~DO LFI . CERA~11coLA, a cui :-:i c.:on t 1·a v 1)osero -:\JI::>1'ICò C' r.., ~J.\CCH I.\ , i qnnli se 11<.-' d i <·l1ia r n rono ~otlòi!'rfn tti . .Ne lla sec-011dù g iorna til, 1:J ottob re. ~i iniziò l ;1 <li~t:nsi:;i one s11lle assic1.1rilzioni obblig·at orie contro IP n1a la t tie . Si manifes t a 110 snbito d11e ten<l E>n ze, rlelle q ua l i la .Più f orte è contra ri<L a l vrogetto IDà Ssi1110 soste nuto d a l preside11te, l'a lt rn . p nr non €'A-~e11do fn Yorevol0 nl progra 1u 1nn m n ~~i1110, difen<le i11 <'er to <J'ia l n1ocl o , l'ope r a ·d el prcsicl<'11t e. , .,. ACl N'O e J ;A'r t•:BZA ht 111e n tn110 la i1oca atti YitiL orgn 11i~Ztatrice clf'll..'l i)residf'n~n.

t r oY.a esagera t e le crit icl1e 111oi.:;sc a lla prf'Ride n7.tl . l~ISCIONI Ia.1nen ta lc.1 pOC<l ..1 ttivi t it ~,·ol ta i11 p rò del la C-as a pe11~io11i . . (· .... ~ CPOLI c ritiC'a l 'ope ra to d e l preside n te. in ri~t1i.lrdo n l i >r ogE•tto tl e ll'-a :-3icurazio11e obbligat or ia <-11 Jl tro Jp 111:i la t t ie i n n1Pri to a l p r ogetto inn.ssiJ{ .,HONI

m-0 clella Colll111is8ioue iuini. terict le. • eco11clo t~1le­ vrogetto la con<l ott~L Vif'na. c·hc <.101)0 u n trenten 11io di lottl , si è riusciti ntl <tholi r r. Yr r rrh be òi Il\10\"<> rista bilit 1. percl1è il in·o.getto e~t0ncl0 r ohb ligo d ell 'assicurnzio11e a lla qn a i::;i totn lit il tl e lla pop o lc.1'l.j 011e.

I n1edici cond ot t i cl1e n 1

l'1o n gres~o

di ...~ncona

si din1ostrRl'OllO ffl YOl'CYOl i n l ])]'Ogctto J) l<.ì ~~"Ìlll O .. percl1è fu elett o cl1e il progetto potcYa Y~u ire apv roYu to con Decr e to R cnl0, oggi, d opo nYer con quistata la co11<.1otta 1neclica re~ i cl(lu Zi ille. e dopoJ le recise oppo5'izi oni de i r n1}pr 0sr.11tn11ti Llellc clas~i operaie o Ile r ichieHtC' elei nle<l ic:i e-0udotti de I pagnn1ento a 11oh1la e della liuE'l'•l scelta llel ruediro, 11an110 fatto una r ('Yisi ollP ovportnna su l pro~ct to 111assin10 c:l1f', i~r le inut:.1te c:o11<1izi o11i l)Olitiche e<_l eeonoiui cl1f', él iYicne t1'0f>tJO on ero~o. Concl ndo 1na11ifest.'lndo la Rna 1·0c i~a 011vosizio11e a ll'opPra 8Yolta i11 i1r ovosi to <l <t 1 pre~·ii<l<3 11te, che n on. :tYr 0bbe tent1to conto <le ll•l Y o l ou t~t <1ella clas.o::;e. • a cl1e le cri t it l1e inosse n llu preD.\ ~f L\ NI affer m Ri<l~117.a so110 per lo m e11;) esnp:er a te . (~ALI.ETTI d ifende 1'01">era dE'i c1i ri~enti l' orgn i1iz -znz io110, i qt1n li otternp()rn r ou o n lle C'F;igen .. zc der n101nento ecl ai !D:.111da ti lo ro n ffi<l~t t i <l a i. Con gr essf prrrellenti. La t e11lleu za con t r n r ia n I progr n mrua nta~:-:::i1110 cle ll 'as8icurazione . i è c!i c.:l1ii1ratn. i1el' :-<n o p0nsiero, ~olL'l nto in queRt o ( 1onp:re so. ....\.cf·<'nitrl n 1 tr-.tttamen to che è riHer Yn t o ..1i n1edicì condotti in pen Rione ·e cl o1na 11d<1 n Ila i>resicle1izn: che s i n svolt..'l 011èrn fattiY•t i11 inerito a tale importa n tissi111 ·1 <1uestione. , 11' .\Trc ir1 affe r1u;1 c h C' i l vrobl<11na ~u l l' nssicura ­ :r.ioue ron rro la n1:i. I ~ t t ht . q11e~tio1'le <li nltiR:-;imoin rt\1'(>!"1~'- ~oe i n le . dcY'eRRC!l'f' c·on1 p iu tn n1en te ~ ,·isce­ r nto. R'i ntra t t iell<.' lnng1 1ne11te :;:;nl ln que~tio n e d e l-

r ,1,s:-;ic·111·n zio11<?, ncce11nnn.l1o p11rc ni 1110Ye11ti l)Oli t it i tl c: 1 prngr nn1111a 111:i.ssin10. ;\ fIS'fI CÙ l)Hl'li1 cle l la p01'<-'Cllli \Z icH1(' cl Pgli ~tip(\lldf <l ~i 1nPtl ici ro11clotti . ,y.\ Rt:TGELI.I n f ft'l'll lil c•ll c.\ l'as:.-icnr;1 r,io11e co n t r o Je111;1 ln ttir Noclcli sfa l 'a11i n10 ·d i t·itb tcl i no e tli nl edic·o, i 1u1ua11toC'h è a~::-;o l Y·'\ 11lng11 i1icn n1ent<> n lle esigpn zc soci a li. r • 1-:11~rY,\ T, non n1111roY.t l n r <.' lnzio nC' del p rt".-:iclen-· te. V<'t·c:llè 11011 è stn tn cu rn tn c·o 1ll<' cli <loYPl'e l 'or g·;111ir.zazione . orrebl>e cl1e fo~\-.:(' t·o orgn n izz<1 t j n.11thr. i ileo clottori e<l i la 11 re~1 11 <li i n inetli c·i n <l . Itoxrox1 prese11tn 1111 ordin e d0l gi o r110 nel qt1nl<:> :-: 'i11~ist(' nel concet to ch e le ù, si<.:11rnzlo11i sian o<:•stes~ soltn11to a i ceti econo1n icamen te <l Pbol i. l\1 An1'I:\fEL EI ·d icl1ia rn che risponcl ér à n 11~ n c-cu se. e 11011 ngli a ccusatori . Ringrazia. g li n111ici che l o(lift'~f' l'O , e gl i aY Y(ll'~"<'1l'i c1ellc cri tich(' 111o~~~gli , pr r eh è le ritiene iSJ) ira te è:l l i11nggi ore nff~tto Ilel~ la c·ln&"tC' . D-Opo aYer p nr lato de llo. 11r op<1gnncla sulla or~a11 izz11z ione ùi ·lasse, egli i1a~c;a a pnrl::trt\ !'nll' ..1 rgoruen t-0 l)ri11C'il)tl le : l ' a s. ic n r<.l ziouf\ eoùtr olc in :tlattic. R icorda che n e l Jf)1l i'c'<.!C ~ue le proposte n.ya11zate e tl opo un anno d i st udi e e.li cl i-

'r


[A~NO

IL POLICLINICO

s<:n:-;siu11i, il Cong·1·es~o <li A11cona lo J1on1iua Ya presic.lc11tc gener<1l e eon inc:nl'ico di .sootenere il progran11ua massimo nel la Co1nmissione 'lllini~terinle. Progetto n1assimo s 'intencle tale non ver la sun. f'~te11~io11c, cl1e è l1g11nle .a (lllelln <lel p1·og-etto mi11 i1no, ina }.>€'r<:l1è ~ostie11e e-be le a·~si<-nrnzioni de.bbono as~·11n1e r si l ',1 ss i ~t~nzn 1~an itnria <li tn tte le <·la~si e<:·onon1ic:ùrne11te dPboli etl ttbbl:•l<·<:i<t i11 sè anche l 'a ssic11razione p<:>r g-l'infortu11i. Ilicor<la i r-;noi approcci con Y~1rie antoritì1, tra le qll nli il i11of. Silvag11i, e i l'<lPJ'resentauti clelle c·lni-;si ope1'~1iP, Jlet l '.a1>plicazio11(• clj tale <•si~icurnzic111 e. Osse1·ya. cl\e bisog·n.a riconllu t~i se1n1>re a i tre eapiS<lldi: i1rin10 le .us ·ic11rnzio11i nsHu1nono n~sistcnza .sanitaria delle clas;i 0eonon1icH u1e11 te cleholi per mezzo cl 'istituti i>roYin<;iùli {li 1n·c,-i<lenz;1 (love i 1Hedi c.:i ·ono eq11-- n1e11 te ·retrjbui ti : . ·econclu. i medici c:on<lotti diYentano iue<lic:i :fi{l11<:itt ri; terzo, i J11edi<:i fi<l11eiari r-::011 0 compensati <·011 1111a inden11itil ti~;;;a cli l' :-'ti.clenz;t <-! con,l'o1101·nl'io 1l<'lle pre'ta,,,ioni loro accor<lnte ·eco11do una t.1riffa da <:onc:orclnrsi l">etioclic·an1e11te con l'Ordine <lei ~1c­ {lici. Dopo tli che è Yot<1to il segne11te orcliue <lcl giorno pr<' cnta to dal clott. l{O);"CO~I:

«I l X.\rl Congrtl:-1KO <lei ~fedi ci Concl{>tti, ltdita la i·eJazio11e morale e le <licl1iurar.ioni <.ltll 11 resi<lente le a1>provu e, riafft'rn1a11do le i>1·ec:edeuti <.l elibPre i11 111erito alle n s~icu ra.zioni c.:011tro l e rualn tlie - cl1e con'" ider11 11ece~sa1ia int0grazio11e della legis l;.tzio11c l')O ·iale - i11si~te nel conc·etto elle t;.1 le assicu r<.lzione sia liu1it.t ta e debba l)l'OYYedere ~oltanto ~1i c.:eti PC:o1101nica1nente <.lel>oli, clic non l)O~so110 cl111·ante i i>e riocli ·d i n1ala ttia a ssict1rare a . e 8te:-;si 11è l'ni-:.!:--istPllza sa11itarin. nè il sosten' t;tmento per le loro fan1iglie, e clà lllfillClato alln. fntnra l)rci-;i<l e11za cli <:lttenersi strettamente alle <li retti ,.0 sf'gna te dal 1'1'€::;e11te ordine ·d el gio1·110 >L •

l.J~t

1n·in1<l 1)0 rte tlell'o1·cJinc <l el giorno. q11ella TiflettentQ l 'a::;sic urn.zior1e, riporta la. segi.1e11te v-0tazio11e : ''otanti 4G93; <J:St<:>nnti 2!)5>: as8enti 34; favore,·oli 2804; c..:ontr11 ri 155() 'X ella terza g·io r11aw, lG ottobre, la discuSJ ione si i11izia sulle n1oclifichc cla aJllJOrtare a llo St.ituto. l .1_\PLACA n.ffer1na <::lte si dev<.' procedere con ruolta l)l'11cJ.enza alla r.iifor1na di esso. Propone che n lcu111t .clecisio11e in inerito non sia adotta tn. fino ù q11n11do 11011 l<.t i1upo11ga110 i ·d ue terzi dei ·oci. Si 111·oce1le, q11i1HJj , nlh1 Yot:<1zio11e della seco11cla pnrte <1f'll ordi11e tlel gio1no llonconi. l\·"'l' <l i<-h ift l'H zio11e cli Yoto J><lrlano ' ya ii C'o11gres-

XXIX,

FASC.

4.S]

BEnG \~1rs1

propone clic si delibeti di iua11te11ere le ~...,PdeYa zioni l{egion:1li, s(l nza c-l1c qt1cste <lebba110 costituire il Con:-:)ig-lio ).:azionale.

l\Ir. Trcò chiecle cl1e 1'<1~sen1blPa <leci(la di stabilire le .. ezioni J)l'-OYinti<.1 li, di inantenere le l!'eclerazioni regionali e c·J1e <lPl ( '011.s iglio :.\'azionale ·iano cl1iamn ti a u1 r J):J 1te i 111·esi<le-11ti <le lle Feclerazioni.

.

è cl'<tYnso inYece che :-:inno <:reate Sezioni te1·ritorial i uu to110111e. T.,1TP..\t-ìCITI

proJXHle

TIR.\CCCXl

t1na

~t'zione ln·o\·i11cinle

e che i membri sia110 eleYati ùa c:inq11c

tt

t1nica

i10Ye.

I'.\ttonr pre~entu il .seguente or<li11e <lel ~riorno:

«Il XVI C'ongrcsso <le ll' J\~~oc·in v.ione cl Pi ì\1r•c1iri Ck111clotti - c·o11stat.n1Hl <> clolo1·0:-.:;111u?nte la lì('l'HiHte11te ns. ·enza <lelle Sezio11i ·<lella Sarcleg11a - i11,·i~t la fntura I>l'esidenz;1 n fare opera di p;1c·ificazio11e c:o11 esse e n1ancla fin <1:1 ora u q11ei colleglli il snluto e l'a 11g11rio <..-be al futnro Cong1·e.· o ~in n <• anch'essi rap1)resentc1ti ». J/orcline ·t lel g iorno è <.1p1n·oynto i1er acch1lll<.17.io11e. C AflHOBBIO fa t1na dctt.1gl ia ta e lu<:i<.la relazione .fir111nzia1·iH, allo. quale fa seguito la rC'lnzione clel clott. ( '1;;nA1r1coL.\ . nl fon<lo di C<lHS<.t ~ l"lll bilanc·io. r.. e relazioni sono a P J)l'O\'U te 11€1' <l ·clan1azio11i. Dop·o l1n·ampia di ct1s9ione s11 lla i'ifor1na statnta rin, si 1>1·ocecle .a lla ,-otazio11e cli du~ or<lini clel giorno c1rca il principio che cleYe presiedere' i1ella organizzazio11e. J.J'ordine dcl gior110 ItozzA. ·o-l\ lI ·rrcò è i>0r il mantenime11to delle fo1'llll' a tt11ali cli orgn.nizzazio11e, mentre l'altro, firmato <lai dottori l.1U HASC1rr, BANZI e Bocour. conc111de lH.~r alcune 1no<lifLche dello Statuto.

alla Yotazio11e ri::;11l t;n <-11'Pl'O\él to con 2<i12 Yoti il segne11te orcline clt'l g-ior110 : ((Il Congre o delibera che l '..:'1..HHOc:iazio11e yenga d'ora innanzi costit11i~'l ch1 : 1) Sezioni territoriali l)rocecl·uto~.:;i

al1tonome quali a.ttoolmente funzionnno :· 2) Gruppi provinciali (per le proYinc:e cl1e c·o1np1·en<lono più Sezio11.i) resi obbliga tori e(l a nor111a <le11 ·a ttl1ale ~ tntuto; 3) Comitato centrale e;ostit11ito dìl nove memb1·i oltre a·d 1111 ca~siere scelto all'infuori cli essi e t11tti nominati clal Co11gresso N«"1 zionale. Re1

s tano pertanto cosi aboliti il ( 011~glio ~azionale con1e le lJ'ecler<lzioni i1n zioua li le q11ali potranno essere nmmesse quali Ol'gnni fnc:olta tiYi per l'affia tame11to delle Rezioni ». J!~irnin ti : T.. t..rn_\8Cr11.

DAU7.r. Docc1rr.

0

si~ti .

11 1·is11lt<1to è il

~egi.1ente:

, -ot;1nti 46H3: ùS enti :i9; n·stPllUti 1892: fHYOl'(:'YOli 2li00; contràri 1~2. (~A~CPOLI

propone che i1e llct v. otazione delle caricl1c del Consiglio Nazio11nle sia incl11Sc:'l l<l rap1n·e~'e11t~nza della n1inoranz.a .

.

l{J.ZZ~\NO

Pl'O!)Olle cl1e acl Yita re freq11t'11ti 1no<lificl1e statutarie, il Congr~sso deliberi di non a1)1>ortnre modifiea :1 leun11.

sostiene In i1ro\·i11cin lizzazione delle <:ondotte ruecliC'he e Jìl'Ol>OllP 1111 Yoto i11 tn li :::;Pn~i. f ;a ]Jl"OPOS~'l è ~PPl'OYclta . ( .;..AXDOLFI

J~ uéor

presenta ed illu•strn 1111 orcline (]el gior110 <;ol qn~11e intita il Congresso a<l iniziare 11n°ilZione si11cro11a ecl efficace di tuttH la classe <lirett:1 nel ott~nere cl1e da tutti i Ooru.1 111i a'Italia s in assegnato ~11 ID()clico conclotto lo •stipendio iniziale di lire seimila con otto aumenti t1iennali <lel decin10 in<l-··1111it<\ di iischi i>rofessionali di lil'e d11eruil:i cill<.Jnec:e11to al pa1i a quello concesso ai sanitH ri c.1 llo Stato co11 la legge 20 agosto 1921, con

f'(l

'


(ANNO XXIX, FASC. 48]

1·ad<lizio11ale <.li lire cinque da 1 a 100 poyeri, e di lire 10 da JOl i11 sopra, oltre le indennità di disagiata reside11za, r)o,·era, malal'ica, eccette quelle di caYalcatul'a. JJ'ordine del giorno è upproYato. J.e e lezio11i ulJe cariche avyen11ero s t1 dl1e liste. La lista fn ce11tCl capo al dott. Vacino Ac l1ille l'ic scl Yittoriosa . J)i essa riescirono eletti i seguenti sette : Fatichi Giov·anni, Frassetti Pietro, l<t Placa Natale, Lul':tSC'l1i E1nilio, Oli8ro Gug:lieli110, Pn t1·i<·elli , .incenzo e r•crcacini G. l'> . Dell'-t listt face11t~ ca P<) al tlott. l\fartinelli riesci eletto i 1 <lott. Ronc:o11i BucJitle, il quale però i1on Yolle accetta re la c·n ric~1. f ,a ri11t1nc ia essendo a YYe11u t~1 <lo1)0 la sciop;lin1e11to clcl Co11g'l'e. so e n o11 pob." ndoRi ~o. ·tituire il Ronconi con altro ca11clida to a lui sussegue11te ve r nurue-ro di \oti, in qtk'lnto 11r-8s u no <l.Yeva i11 seguito otte11t1to la. mnggioranzn. c.1 i llc'lrte<~ipa11ti al ,-oto, il cl1e ne <.~ss itaY n una YotazioIH' ili ballott~ggio no11 più possibile J:>er la cl1insura. giò ;1 '"'"(\11nta. del Co11gresso, la Presicle11za p;e·n<'rale rin1~111._} cosi costitui ta: del presicle11te J\c·hillc Vact110 e di sette \"icc-peesiden9, anzichè cli otto, e cioè : Fntichi, Frasr;etti, La Placa, T~t1l'aschi, ()liaro, Pn trirelli 1 P et<:J cini. A ca·s siere de ll'Associazione v~nne non1inato i l dott. Carobbio Dani()lc. .-l

sede del

futuro

1581

SEZJONE PRATICA

Co11gresso fu

l)l'Oclamab.t

Trieste.

Le delizie del crumiraggio. ne La Fede-ra.~ione Aledica del 1° nove1nbre 1922: «Al concorso di Grottamare (prov. di Ascoli Pice110) diffidato <L'lll'assemblea della Sezione Picena e pt1bblicamente i1el Medtco Condotto e nella Federazione lt-ledi-O<t, li.anno partecipato sessa.ntadu.e nostri colleg·hi di tu tt.e le parti d' Itali.a. « Ohi manda qt1esta notizia propone che l<? 8c?;io11i dei ì\.le<lici Condotti espella110 i conc:ol'renti che ,~la no loro i11scritti, e cl1e i1oi l)Ubblicllh11110 i nomi di questi i11effabili crt1mi1i fli quali a ben a1ldare, a ln1eno n ·scs~autu 110, rimarrit il co11forto di ayer e Yiolato lìl riostra disciplina e di aYere speso i quattrini necessari per i docun1('11ti. Noi r,iamo pronti&<simi n pubblica re l'ele11eo di (]t1esti essantaduc emeriti colleghi qu.ando i loro i1ou1i ci ve11gano ll..'l rtecipati dall'Ordine di Ascoli. Pice110 >> . Domandian10: se qt1esti sono i ri~'Ju ltati del le <liffide, n. cl1e servono le diffide? .t\d allont::t11are qllil lche e le1ne11to più disciplinato? E La. Foclera:::ione jJ/ cd /ca clit la 11ot.izht c-011 ta11ta indifferf\nza? Occorrel"à un ·attiva ca 1np a g11;\ percl1è le diffide ~ia.no proch1n1n te a. rng·ion ,-oouta una ,·oltn. Stlll<:ite, y e11gn110 da t11tti l'Ì,:?;Ol'OSUmente rispettate! I~eggiamo

ma, .

..- Da tenere presente I L'Importo d'abbonamet1to va lnvlato mediante Anean• Ila. une o con CartoUna· YagllL Colore che d"klttatt0 ttraarl• 1 awlro noetra Tratta poatale, tenpne ..,.....,, che qu11ta ,..,,. ntere aumet1tata dt circa o llre lttl' le ta111 tt1 . . . .rl1 . . altrt .irtttl ltfllalt.

MEDICINA SOCIALE. Assicurazione malattie in Finlandia. Urt t)roo·etto di leo-o·e u1ra.·:sicurazio11e obbligato 1tn. contro le n1ala ttie è .c:;t.;t to ~la borato dn 1 0011~iglio dei l\Iinistri ~nla11dese.. Il vrogetto i11cludetutti coloro che abbiu110 superato l'e tà cli 16 an11i; detta le norme per l'nssi stenza sn nit.a ria, J)erln corres1)onsiollt' di uuit sov-r~11zio11e qnotidi::rna e· ]">er l'assistenza alle gc ·tanti. I.J'assis tenza sanitarin co11111re11cle le cure n1edi(·1>-cl1irurgicl1e, il rimll01 so <li due terzi clelle ·RP 0 e i1cr medi ·inali, e le eYentuali s1)ese per l° <.1('(]tt i~to di <1rti artificiali, di app<1 reccl1i ortopedici, i>er <'l'lliosi. ecc. Il st1ssi<lioCC'ono1nico "°errebbe liq11idato 11ella misura di .a11e t01·zi <lei pt'OYeuti cleJl' infer1u0 col n1n .·simo di n1arcl1i fi11Ianaesi a l giorno. Il progetto incontrerà forse ditlicoltà, pel' i nt10Yi ag·grfl\i elle ree-a alle finnnzc <.lello Stato; n1a clnta l'i1nporta11za <lei prov\edi1ne11ti sociali, si crede che ott(lrl"tl 1"<11)1n·o-YèlZione tlelle Can1ere legislative. o~

i:)

1

Convegno delle Assicurazioni social i' a Napoli. .\1 l)ti11lo Convegno Napoletano p er le Assicura7.ioni soe;in li ha partecipato u11a folla di Iavorato1·i1 organizzatori, studiosi, ra1)1)resentanti di otganiRllli padronali ecl Enti pt1bblici, ecc. Alla sedt1ta i11a ug·urale ntunerose le autorità; parlò l'on. Ci~· no·olani e fu letta. una relazione clell'a YV. ~Ianl10. D' Atnbrosio s ul tema «Previdenza libera e preY1denza obbligat.oria ». L'aiSSicurazione malattie f l1 trattata ampiamente dai reL'lt-Ori I .Janz.oni e d'Ottor \ Tnlente; alla discussione pal'teciparono diver~i rappresentanti. Venne il1fine ap11rovato ad unan1: inità il seguente orcline del giorno, presentato da.1 rappresentanti le orgauizzazioni sindacali. confe~­ derali e firmato dai due relatori, da orgaruzzator1 <li ])arte bi.anca e dal prof. Ferra11nini: <<Il 10 Co11gresso Provinciale di Napoli (lella Previdenza sociale ritiene ne<>essità l1mana e soc:iale ,1uella di solleeitnme11te ad<livenire all'aclo-· r.ione dell'assict1razione obbligatoria co11tro le malattie - già vigente o i11 corso di pteptirazione· in tt1tte le Nazioni d'Europa - co11ten11>era11clo le esigenze dell'unità con qt1elle della libertà e de~ decentramento; e fa voti che . il Governo t)resent1 ql1anto prima al Parlamento ~azionale e q~esto­ discuta un .prog;ett.o di legge informato agli ac-· cenru:tti scopi». . . Poi il Congr roso si è occupn to delle n.ss1cu1·az1011i sociali in atto, st1 1elazio11e del prof. Ferrunnini, di-rettore della Olinic:l del J.1aY01·0, e si.1lla prevenzione della i11validità. . Il o011yeg110 ,si è chiu so con etficac1 p~role de~ coium. Paretti, direttore clella ?a~sa Naz1?11ale ~1 previdenza sociale, e con un d1sco1~0 <1011 on. Ca~tcl lino, presidente dell"I. titnto .

Per la profilassi e la cura del gozzo. Il Coinit.at-0 provinciale per Jn lottu c:o11tro. il gozzo ha diffuso un 011uscolo del clott. G. ~Iu~g1a: • CHI, · r·i· ~V 1·dn te le ricerche e le conc-ez1on1 dr 111 · n1. · GT 1......, C·~i I~nzzi t•cc: . , su ll'1ruport nnza . .~- , • • • Glneo1111 l"V't.

<\

'


JL POLICLINICO

··dello iodio J>er la prevenzione e la terapia del · gozzo endemico, e richiamati i brillanti successi . giit c:on eg·uiti con la oomministrazione di preparati ioidei nelle re~ioni a endemia gozzo-cretini(-ca, si ferma sull'impieg·o <li M.le òu cucina ioc1111·ato, mer.zo pratico e semplice, già in uso nel ·Cantone ~·yiz~~ro cli Appenzal; .soll(lcit<"t il Q.oyer110 ita liano a inettere in vendita 11n sale cla ci.1, cina c-0Bi pre1Jarato, allo ste·s so prezzo clel sale con1une. Basta la proporzione cli 1: 100,000 (1 cg;. ·cli iod11ro potassi.;o per ogni Kg. cli ~a le). ' a. p.

(ANNO

XXIX,

FASC.

48]

a11ni. con ottimo servizio prestato in condotta e in casa cli cura, pratico cli chirurgia e di radiol ogia, cerca bt1011 interinato i1~ll'Italia Centrale, i>referibilmente in provincia cli Ron1a o nelle l\ilarche. Scri,·ere: signor Tri11chero, via Crescenzio 48, s0ala B, ìnt. 1 - Ronta. AVVERTESZA. - rrima. di partecipare a qualsiasi concorso raccoma11diamo di prendere Yisione ne « La Federazione medica » o nel « l\Iedico Oondotto >) dell'elenco completo delle diffide e dei boicottaggi. • CONCORSI A PRE~!IO.

• ·~POSTI

Pre111io Ral1Ji-Va-ller. -

CONCORSI. VACANTI. ~.

( ~<;ien (().

2a. concl. ; lire 6.500 e 2 e.-Y., 8 trie1mi ,-e11te.·in10. Scacl. 30 noY. l 0RCI_L ,o (P erugia ) . - Per l\iL'lntig11a11a. Scacl. 30 no\·. "\Tedi fnsc. 47. FOR)U.\ (1 1erra d·l Lavo-ro). Staz. clim.itica. Ab. 10,279. L. 6000 e q11inquen.ni <lec. Scacl. ore 12 clel 31 dic. Età lin1. 44, salvo per chi a bbia prest<1 to o presti servizio in altre co11dotte o in Ospe<lali. ..c\.ccettaz. entro 5 g., servizio entro BO. GnAYI~A . IN PUGLIA (Bari) . -- Per Poggiorsini; IJ. 3000 (sic) oltre L. 1000. indenn. laurea (sic) e IJ. 300 arm . farm.; 4 quaclrienui <li L. 800 e 2 di I-'· GOO. I.iEXOLA (Oaserta). - Scacl . ore 12 del 10 àic. Etil lin1ite 40. L. 6000. Prefereuza a chi abbia prestato servizio militare in zo11a di operazione. ..-\.nn.\DI.\

S .\L\':\TORE

-

1

:\lIL.\XO.

Gonsig11o degli lsti,f uti

O~pitalie 1ri.

-

l\Ieclico primario pediatra; titoli ocl esami o titoli ~<1 esRn1i : JJ. 7600:, i.stanze e clo{;11111. al Proto~oJlo (' ia Osped•tle, 5) i1011 oltre le ore 16 del .:11 p:enn. 1!)23. F.itc'l lin1ite 44. Chiedere ann11nzio. :MoNoOLFO (Pesaro) . Consor. A tutto 1° dic., r)roroga . Ab. 2002; I.i. 7000 fino a 500 pov ., addizion. L. 3, 'L . 1000 disag. resid., doppio c.-v., 5 quadr. ·decimo; cavale. dall' Ammin. consorziale. Età lin1ite 40. Assict1r. Chiedere annunzio. >10NTASOLA (Perugia). Al 15 dic. Consor. con ,·acone. L. 6000 per 1000 poY., c.-v., I.J. 1000 resid. ·povera, L. 3000 cav., L. 100 (sic) uff. san., L. 300 -:-1ssicur., 3 qui11q. decim0 . Inscriz . i11 un albo : . .\- .b. 765 più 450. :.\foRNAGO (Mila,n o) . - Con Orosio della Valle. Ab. 2450, di cui circa 500 pov. L . \>000 resid., lire 2000 com1)len1entari, L. 500 · trasp., JJ. 500 llff. ~an., 'J,. 200 n111bul., cl11e c.-,•. , 5 quinq. di L . 6.50. _-tlle ore 18 del 30 nov. Triennio in cond . o di ils~istentato efj:ettivo presso l)l1bbl. Osped . Età limite 3~ . Serv. e11tro 15 g·iorni. r .\DOYA. Spedale Oirilc. ~\ ssiste11te effettiYO cli ·c:l1irt1rgiu: L. 4500 e 4 bien11i cleci1no, cl11e c.--r.: ~t ryizio di accetta~. per l<t <luratu <li 12 ore con n1pclap:lia cli })re~ . ~li J,J. 15. Sca.<1. ore 17 del 13 clic. Ble11co Yotazioni. ~erY . entro 10 giorni. ~OIA:VA ( I'i8a ) . ~eall. 15 clic. I.i. 6000 1)(_).r 270 po\' .. c101)pio c.-Y., J,,. 2000 trnsp. S<'11za obbl. cnY. >Iedico-ellirnrgo

laureato a pieni "·oti da tre

.·nril eonferito un pre-

mio d' italiant' lil'e 3000 nll' italiano « che avrà fatto progredire nel biem1io 1921-22 le scienze mecl iche e chirlu·giche, sia c:olla inYenzione di qualche istr1uucnto o di qualcl1e ritroya to, che valga a lenire le llmane isoffere11ze, s ia pl1bblicando C}ualche opera lli son1mo pregio». Il l)remio è per concorso. Scadenza 31 <lic:embre 19~. Il premio i1on Pllò essere conferito ni inembri del R. Istituto ' 'e11eto. Premio > 'ocrato Pagg1. - Col reaclito dei be11i la·sciati {lal defu11to clott. Socrate Pagg·i alln R . .Accademia delle Scie11ze dell'Istit11to di Bologna, e i11,·estiti in cartelle cli debito consolicla t o 5 % del ' 'a Iore nominale di J;. 33,000, so110 istituiti dl1e premi annuali òi TJ. 750 cjascuno cla n ttribuirsi a clue memorie rip:nnrcln11ti l'una la i\leclicina pratica, 1'altr<1 la ('hirnrgia pratica. Ciascun premio è indivi~ibile e YiPne c:o11ferito in seguito a pubblico concor~o.

Pre.1ni !~nardi. -- Dalla Soèictil , Italiana cli' Peclia tria viene aperto il concorso a tre })remi « Pietro IF=nar(li >> per le migliori monografie 1sopra studi <li pediatria meclica, fatti in Italia da autori ap1)arte11enti alla Società Italiana cli Pediatria. I pren1i sono i segne11ti : primo di I.J. 5000; secondo di L. 3000; terzo cli 1..( 2000. J..e· monografie potranno essere stampate o dattilografate, e saranno di data non anteriore a.I 1° i1oven1bre 1922. C'oloro che intenclor10 prendere parte n 1 concorso deyono jnyiare la <lomunda e 3 copie delle mo110p;rafie alla Presidenza della Società Italiana di 1-,ooi a tria (Ospedale 1\leyer, via. ~Jannelli, 115 - Fir enze 23), non più tnrcli del 15 aprjle 1924. I premi sara11no assegnati dalla Societc\ Italiana di Pec.lia tria in ocCc'l~io11e dell'XI Cong:reRso. in base a~­ la relazion~ di 11na Commis~one giu dicatrice, com1>osta di tre n1embri e non1inata cl.al Consiglio dirctti,'o della Societit, dopo , la chius11ra del con1

corso. Pre1nio Dcssy. - PresHO la Ir<lcoltit l\iledico-Chirurgica del R. Istituto cli Stndi Superiori in Fir~nze, è aperto un concorso <ll 1>remio bie11n~le « 11~rancesco Dessy >) cli I.1 . jt. 2000. Il pren1io YerriL attribuito a memoria cl1e tratti (li annton11a o istologia nor~ole, di fisiologia o d'igien~. Scad. ~o giu~o 192.~ . .A.I pren1io i>0ssono conc4-0rrere me{1ici-ehirurg·11i e.li i1nzionnlitlt italinna. laureati da uon l)ii1 cli cinque anni..


:{ANNO XXIX, FASC. 48]

Pre n1io Galli go. - L'Accaclc>m.ia ì\1edico-Fisicu fiorentina upTe il co11cor so al l)ren1io triennale cli T..1. 500 s 11 lavori di sifilografia e pec~'ltrià. Presentazione <lei lavori 31 gennaio 1923. Richiedere ·il reg·ol<.11ne nto alla Segreteria (via Alfani , 33 Firenze) . P ·r e1nio Binacossa. - Il 10° concorso a(l un pren1io di L. J200 (quinqt1ennio 1920-1924), dedotte le ·tasse di riecbezz.a mobile e di manomorta, Ye rte sul tema «Psicosi allt1cinatorie croniche». I lavori in lingt1n ita lia n a. latina o franc:~se, manoscritti o stam1)a t i ( qt1esti l:>erò <:on aa tn posteriore al 10 gen11aio lfl20) <.l' evono e.·sere 11r ese11tuti, con doma ndn. e11tro le ore 1 del :11 d ic-e1nbr e 1924 ulla sede della R. Acca{1emia cli l\1ediciua (via Po, 18) in T otino. Pren1i .·ln.gcl o 1liinioh. <... 011cor:-;o l-\lll te111a: « Aj)portare nuovi conu·ibuti nllo ~tt1c1io (lell'intluenza che il ~isten1a e11clocrino eserci ta sullo s cheletro>>. Scadenza ;~1 dicembre :l 924. Il premio è di J1. 5000. Concorso, ri ·erYnto ai soli italiani, per i mi~liori apparecchi artificiali originali, od a n che, se gih cono.·ciuti o i11 llSO, notevolmente inoclificati o r>erfezionn.ti, atti <l te11c1('re 111eno g·ravi le con{lizioni d~i m11tilati. Il co11cor~o rimane aperto a tutto il 31 diceu1ore 192~. ...--\1 vreruio cli JJ. 10,000 .a ssegnato dal R. I.tit11to. sono aggiunte .altre liTe 3000. per generostl oblazione ,d el bene1nerito cittadino americano R. I1. C'0Lte11Pt. Il pre1nio quin<li ril'u l ta <li T1. J3.000. 1

Prcn1i Llolli. tt1{lenti clella <lell'Uni\ersità la Fo11<l:1zione .(lere a111~u11zio 1·11 dic.:embre.

a1)el'to il <:onco1'. ·o, per gli ]'acoltiL di i\ledic:ina e Chirurgia (li R on1a, a quattordici premi delRolli, di lire Jnille e:iascuno. Chiealla ~<:'gr('teria. 8 -ciel. ore 12 del-

L'A8.~oo ia ~· ion ~

1583

SEZIONE PRATICA

-· È

.'lledf.oa Italia,n.a. d i Idrologia e

'11 <?rapir1 fi.~i-ca ba11di. ·ce cl11e concor8i a 11l'emio di

l.1. l;JOO fJe r lavo·t·i inediti <li climatologia meridionale contin<'nta li. Poss0no con correre anche studenti. rl'ern1ine 31 dicembre 1922. Sc-l1iarime11t i cla l ·Comitn to (1>orti<'n le Gallc ri;l Pl'incipe <li Napoli, n . 9 - NaJ)Oli) .

fl~emplnre

per a ttivitit, per filantropia , cli sacrificio (l~l::i-1919) ».

})Cr

Sl)irito

Couox.\ n'ITALI.\. Grandi ufjìo·i ali : prof. Pio Colombi11i , direttore della Clinica dermosifilopatica e rettore <lell'Università di ì\tloclena ; prof. Giuseppe ' 'airo, del! 'Ufficio SRnitario Provinciale di Na1>oli. Oo11in1 enrlator·i: prof. Orlanclo Pace, direttore della Cli11ica oculir&tica òell'Università di l\lodena; clott. E11rico Villa, condirettore clell ' «A vvenire Sanitario», i~pettore-capo clel Servizio ~n11ita­ rio delle FF. clello Stato. ora collocato a i·iposo. ORDiì\"'E DELLA

NOTIZIE DIVERSE. Scambio di personale sanitario. Nella sala del Consiglio S111)e1·iore cli ~auitit ha a Y11 to Lnog·o la rn·e~ntazione dei llléclici strn nieri elle, sec:o1Hlo ];l clecisionc })resa <lalla Societit delle Nazioni , ~O llu Yellt1ti in Italia v er lo l'C:Hlllbio cli l>e rson:tle $Unitario delle cliver e . .\1un1inis . traziuni 'tn tnli. Erano a ricevere i graditi os1Ji ti tutte le a lte autorità d ella nostra Sanità pt1bblica. Il Direttore ge11erale, dott. Lntl a rio, J)0l':::>e a nome clel Go\erno e dell ' .r\..111mi11i::-;tr azio,n e FìH nitatia i talia11n 1111 s alutO agli o-<:q_Jiti, mette11clo i11 rilievo l'alta fi11alità di que~to .·ea111bio di ]1'e r sonale sa11it11l'io, i11teoo a creare l1na coscienza igienica internazionale per m,e zzo {lella solidarietà fr~1terna dei f unzion3ri dei cl iffc renti l)ileffi e delle rispettive Amrni11istrazioni sA11itnrie. Qn t»·t o s<:ambio J)Otè aYYe1iir e m e rcè lo ai11to cffettiYo e illuminato della « Rockefeller Foundation )), raJ)presentata in Europa ora da J.\;lr. G11nn. .J\l con11n. J.. ;1 1trario, che è stato llllO dei sostenitori p iù ferve11ti d i qnci'5t;t i111ova for1na di ntt jvi tit del ln. Società clelle N azio11i, ris1)ose con eleYa te l'arole il tClott. Raichmu11n, del Servizio d'Igiene della S ociètà delle Nazioni. In questo p rimo esperime11to qnattordici medici appartenenti a 1-.:tric na zion a lità sono 8tnti inviati in l tn lia. rJa 11ri1na con ferenza ic::;ulla.1 tut ela igien ica del l a. li Oro flt te11uta cln l J)l'Of. Deyoto. Altre confere11~e sono tate t e11ute di1l vrof. Gosio. dal prof. Di ' 'eRtC'n, clal sen. S..'tnHrelli. (lnJ prof. Gas1Jerini, ecc. r\ lle Ringole é011fel'(~nze l1<1lll10 te11uto dietro inte· l'E'IRRanti cli:--x:ns ·ioni . ' ' e r ranno Yi~it.ate numerose i stitt1zioni .s anitarie : Ospedali. ('olo11ie, Su11atort. Preventori, Scuole. ecc. ; opere ìgie11ico-~11itarie : acq11eclotti . foo·nature bo11ificl1e; t1ffici sani tari. Il t irocinio duo ' rerll fino al' 17 d icembre. 1

La. 1'-locietà JIeclioo-oliiru rgica cl i- Bologna bandi, ·ce i :-:;eg11flnti concorsi a premi da f;•. 500 eia .scu110: Prc1nio Galian1i, ·s11 «La proteinoter<lpia ne lJ'as1na broncl1iale >> ; J->re1nio l::;garz'i, . nlla « C1hirnr·g ia d()l h.t tubercolosi polmonare )) (escl'u8o il p11et1motorace a rtificiale) . RiYolgersi ;\lla Segretetia •( piuz7ta Galva11i, 1). Sca <l enza HO giugno 1923.

HOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. BongioYa·n nini cn,·. Giu seppe, n1eçlico i11u11ici1 nl l~ in 'l'orin o, è :::;t;1 t<l e:onft:>rita. In n1ecla)?:lia cl'argento al merito dt.>lla C. It. I. , co11 11Uln1n, con la seg'11c11te motivnzione : « Pri1na. i11 se1"1izio cli gu~rra pre~~o 1111iti.t ruoòjle (lC'lla C. R. I. ~ deJla f4anitit militare, poi in ·~t· rvi zio ciYile con tro l'epi{lemia influenzale; cli:i.nostra11do sen1pre Iodc,olc com1wteni'.a tecnicn, ft1 •.\.! <l ott.

Gita di studenti -italiani in Francia . Organizzata ~otto gli a u spici d ell'Isti tuto 1',ran·c-ese di N<.1 11oli, di CllÌ è direttOl'f' l)a nl nlarie :\1asson, è stata e:u rata dall'ing:. Geuna l'O r>crriello. Gli st11denti . ·ono stati rice,11ti a l Renato. a lla c~.a mera d ei De~putil ti , n 1 !1 u11icipio <li l'u1·igi. doYe :tpposero ltt DI'lll:l Ilel J.Jbl'O a·oro, a ]l'...\.mbaSCiat<l (l'Itn.li;t. nll'Un.ionc J,n tin ..1. all 'Unione in-


158.1

1J. POLICLIN ICO

tellettuale fta11co-ita lh111a, nlrt:fficio Xuzio. tlelle Uniye rsità e Scuole ~runcesi, nlli:i. C. amera di C-0lllmercio Italiana, a lr A.ssocin.z. ~(·n. deg li •'tuclenti. Fl1ro110 organizza le i11 loro on ore ~edt1tc cli gala all'Opéra, alla Gonzedie Française, all'Opéra. Oo-rnique; llna fe t.a. 11ottu~'na al Luna-Pwrlv fu data dal ('0111 ita to (lcl dell<l ci tti1 cli I)arig·i : Yi - le FC'~te . p i esero p<11te t111n. c.:0111iti'rn. cli :-:tudenti e stndeutes~e t)oln«c:l1e e le più leg·giadre reginette cli l'ari2:i. Sontno~i bn i1cl1ctti ft1rono offerti al I"'ic:00 Hoc:l1e a ,.ersaill )s, al ra lais-cl'Ors:1r, al Ilois de noulogne . I11 llllO cli essi, .al I..,ic:co r ,ot1is le Gra11d, il rappres0nt·1nte df'l :\Iinistro d t1 H;J rubb1ica i trnzione conferì al Presidente Perriello le insegne di "Cfficixle clell'A<"cad<•n1ia Fta11cese. Furo110 n. itati i1'lfi.11iti n1ouun1enti, i tituti. luogl1i cli bHttaglia, ecc. Alla Sor~o11ne fnro110 g:l1icla ti cl<1 l pto~

fessor Rou}3ta11, I spettore

d~ Ac:c:n lle111ia,

110lln Yi-

sita dell'antico Collegio di ì'ra11cia . ..:\Ila 1';.1colt~t di Me<l icina furono ricev-u ti cl:i l <lecano prof. Ro,.ger che porse il benye11uto n nou1e degli .·tudenti e <lei medici ft·ance ~i. ..\ll'I. tlh1t.o P;.1 ste n1· .fnrono guicla ti dal diretto re i>rof. Il o11S.'\. .."\.ila i1r é ::;euza cli gran i1u1nero di per~o11nliti1 politiche ·e J11ilitnri ftt deposta su lla tomba tlE'l Soldato I~noto Fra11c:e e una ta i-g·a cli bronzo, overa del prof. rellegrini. ('01nn10Ye nto e . ·olen11e fil la cerimonia a l Cimitero dei Cacl11ti iUtlia11i cli Blign3~ .

Corso di perfezionamento in Clinica delle malattie

nervoso. Xelrnn110 scolà ~tico 1922-23 ny1·ù luog-o per i la.11rea ti i11 J11eè.1 icina e cl1i1'11rgin 1 vre~-so la Clinica delle mal:1ttie i1erYO!=;e e mentali c1ella Uni,·ersità lli Itomn. a l Policlinico Umberto I, un Corso di perfeziona 1uento bin1estrale i11 Clinica delle malattie n e ryos0, cl1e a Yrit inizio il 13 gennaio 1923: Fiurauno in1pn.rtit-i ins€'gnun1enti dai i1roff. G. ~lin­ gazzini. G. Ji'l1rnnrola e G. Ayala. · Do1)0 l)l'OYél di esame Yerr!t rilasciato un Diploma di rerfezionan1ento. Do1nanda. al Rettore non più tilrdi del 10 ge11lk'lio 1923. Somo ammessi anche i laureati di U11i,·ersit.1. estere . Quiet~nza di L. 250 rilasciata dall'Economo c1ell'Uni,·ersit1t. Si doYranno l)Ure ,·ersare nelh1 Ca'8 ·a lllliYe rsita.ria r.J. 73.90 occorre11ti JJer ao1)ratassa <li esame di diploma, per gli esercizi di T_,abora torio, per bollo e incl'ennità. Per ritirare il Diplon1a g li interessati dovranno J?resentare domanda. e Yersare a-lla Cassa UniYersitn·tia L. 10.60.

Corso di perfezionamento in Radiologia 1'1edica ed Ele&troterapia. · .c\\r~t luogo clal 1 0 febbraio al 1° n1aggio 192:3 pre .. o l 'IHtitl1to di Radiologia medica ed E lettrotern.via clell'TJniver,'3itiL di Roma, al Policlinico Un1berto I, l)er laureati in medicina. Saran110 impart i ti insegnamenti dai proff. F. Ghilarclucci, G. C. Tl'n.bucchi, A.. ColBschi e clal dott. S. Attilj. In se· guito a pro\a di esa1ue, v~rà rilasciato 1111 c1iplon1a <.li Jlerf~zionnme11to. Doma11da al Rettore non più tardi (lel 20 g·ennaio 192.3. ~no am1nessi i Iau1-ea ti di l"11i\ersità estere. Quie~'lnza di J_;. 300,30 rila. ·ia ta da11 ·Ec:o1101110 d~lla R. llniversità. Si

[ A NNO

:\.\IX, FASC. 48}

cl0yra11no pt1re \er&1re alla Ca·~::;a UniYer.sitaritt TJ. 79,10 oc:correnti per sopratass.1 cli esame, i1e1: inllennità, 111arcl1e <la bollo, <'<:<:. l ...er ritirare il di1)lou1u, gli i11teressati t10Yra11no presentare do-

mn11da e ,. ~1 1 sare ~I l a Cèt.·sa t1niye r sita. ria I -'. 2J .oo_

Corso di perfezionamento in Ortopedia e Traumatologia dell'apparato motore. .i\. YI'~ 111ogo, r>resso la. Clinica

01'topeclic.:a e rrrn llU•<ltologica {lell'UniYer. ità di l{ou1a (al 1•olicli1lico 1Jn1b~·rto I ), per i laurea ti in :i\Iedicinn e l.'hirurg·ia ; ~a ri't trimestrale; s 'inizierà l '11 ge11n;\ io1!J28; \'errà im1)artito dai proff. R. Dalla VedoYa .. G. I 1. Gazzotti, S. rainz e dal dott. l!J. Gualdi. Domanda non l)iu t:1rdi del 10 ge11naio; tassa di TJ. 79.10; soprntassn. di L. 21. Saranno accolte ~ol­ t..1nto 30 dorn<.lnllc cli iscrizione (secondo l'ordined i pre..qeuta~ione). So110 a1nmesm i medici stranieri_

Corso di perfezionamento io Igiene. .i\ nol'ma (legli i11teressatl ~i i·icorda <:he l>er· 111oti \'i straol'cli11:1ri impreYedibili, il corso di ll<'l'-

fe r,io11umento in igiene cl1e d:o'""e va ess~re tenuto· ùal p1·of. A. Sclavo a Firenze nei mesi di settembre e ·ottobre 1922, è stato rimandato ai mesi òi i11arzo ed aprile 1923. r. c don1unde . ·i accetta110· fino a tutto il mese di febbraio. Per coloro cllesono stati g ià iscritti non occorre altra doma n<la _

Corso di Ortopediii. Snrà tenuto nella settiman.~1 1.l:1l 22 <'ll 28 p:0u11n io Jù2:1 1111 (/ orso rii ortoprdia f.ndi ...,pensaùile ai 1>ra t ir'i; con111rc11 jerit n11che le tubercolosi e~t(1 rne e le frn tture : cserci%i ind iYidnali; sviega:1.ioni in.. i11g;l0se e spag11olo; tassa fr. l:JU. I>er le iscri~iuni e il progranlill<.l riYolgersi al ùott. Foucllet, In~ti­ tut l'alot, n erk-l)lage; opr>ure a l dott. Collcu, (.'!inique c_\alot, (~t1n i ù'<)rsay, 69, Parigi . ·

Corso teorico-pratico di assistenza aJl'lnfaoiiia. Il 20 no\·embre si è iniziato il corso nnnuale di. n~ i ~te1iza a ll'infanzi<1, preS::>"'O l 'Istituto di S. Gt·egorio; corn1lre11de allieYe esterne ed intel'ne. l'erc11i.'1 rimenti rivolgersi alla direzione dell'Istit11to,. S. Gregorio ~l Celio, n. 3 - Roma.

La Commissione per Il riordinamento Universitario. In applicazione dell'art. 6 della legge 2.5 luglio· 1922 st1ll'ist1·uzione st1periore, è stata istituita lru Q(1mmissio11e che deve provYedere al riordinnmento l1niversita.rio. l.1a Commissione è composta ùai Ilrofessori : Ilar;.t to110, Codacci-Pi~a nel li, Ca porn li e l\iedn rn1)1)rese11ta nti la Carnera (lei Deput<l ti; Corbi110, n-Iazzoui, Del Gi11clice e niangiagalli rapprese11tanti il SC'11ato; Se,eri, Zanzucclli, Ciri11cio11~, Cia1>1)i eCrr·ntile, de ig11ati dal n1inistro della pubblica istruzione.

Per la internazionalizzazione dello eoltura. I.. Jlourgeois bn ·ottopo. to reccnten1e11te nll~11 I,t>g<l dell<' Xazioni 11no ·RtU(lio conc·er11eutc la c.-olla botazione intellettuale inte1·n~1zio11al<.>, e la J_,ega ha 1101ni11nto una C'on11ni~!'-:i one prr ~t11<.liare l'ar-


I."\~.NO

XXIX,

FASC.

4·8]

SEZIONE PRATI CA

1585 •

go111ento.

~,anno

parte della Co111missione: Bar.e.tee (Calcutta), Bergs o11 (Pari·g i), Beu11evie '(C'hri.stjn1tia), De Castro (Rio Janeiro). Curie (Parigi e ' rarsn ,~in), Destre (Belgio), Einstein (Ber~ino), l\lnrra~r (Oxford), Reynold (Berna), Rl1ffi11i (Tori110), De Torre Sueveclo (Madrid).

Scuola medica all'ospedale civile di Venezia. 11 3 uoveu1 bre ebbe luogo l ..l i11a ugurazione clell' n11nnnJe corso de llà Scuola di perfezionamento

i-.er i me<lici J)l'eS$0 l'Os1)roale ciYile fon{lftta con legato <lal prof. Angelo l\ilinich. Erano presenti le :a11toritit cittadine e mediche e moltissimi medici <l<.'llu citti:t. Il dott. J;izonio, direttore dell'Ospe<Iale, fece una rela.zion(~ .sul l'Or so precedc11te. Furono in1partite: n. 42 lezioni Anatomia ~'ltolo­ giè..'l, n. 60 di Chin11·gia, n . 61 di Clinica medica. e .n. 10 per ciascuna delle specialità otorinolarin,,goiutria, elettrorildiologi.a e clermosifilopatia con ll. f.>743 presenze di 11clitori. Il prof. C~resole, ra<liologo d ell'Ospedale, segui con una lezione sulle ,pin recenti conquiste della radiologia e rndiotera1lia. ~uovi

stampa nledic-a., all'eleramento n1orale ecl econo. mico del1a famiglia sanitaria.

Mostra campionarla di speciallta farmaceutiche. . Si è tenuta, pel secondo anno, a Milano, nel salone di via S. Paolo, 10, allo scopo di porre a contatto le ditte produttrici col ceto medico; vi h n11 partecipato una q11arantina di case; ai medici \isitnto1i vengono forniti gru tni tarnente campioni.

Elargizione regale. 11 re .\Jberto del I~elgio lla clonato a ll'T:niversi-

tit (li

J~ruxelJes

mezzo milione òi franchi per contribuire a lla fon(lazione e a ll'a.rrednmento degli Istituti ùelln Facoltà )Iedicu.

Consiglio s·u periore della Natalità in Francia • Il Ministero di Igiene Previdenza ed A~sistenza S-Ociale di Francia pubblica l1n decreto ool quale istituisce u11 Con siglio Superiore c1i Natalità, oon lo scopo di studia.re le misure ntte ad accrescere ln natalità e combu ttere lo sr..opolarnento in Francia; il Consiglio è composto di 50 membri.

periolllci.

Ila visto la lt1ce il r>ri1no fascicolo ùella « Ri,. i~t..1 Italia11a ùi Ginecologia » (liretta dal prof. E . l.ì'crroni, a periodicitlt bimestrale, densa di~ ~lto materiale, in <lignitosa veste tipografica; il fasci-colo è t'<>rre<L'lto di 5 tavole e di figure . Direzione e redazione J1nn110 sede presso il Re_g io Istituto Ostetrico-Ginecologico di 11, irenze (XV, . , ·ia .Alf<111i, 62); l'Amministrazione 1)resso la Ditta -Bditrice E . Ariani (Firenze XIII, via S. Gallo 33). _'\.bbonamento annt10 l.1. HO l)er l'Italia, I.i. 100 per l'Estero. Alla 11u0Ya rivista, il cui ini?tio è un'aff~rmazio­ ne, vanno i nostri corcliali a 11spicii.

.

Il « Journal of Personnel Researcl1 » è destinato alle ri<:ercl1e sùll'orle11tamento 1>rofessionule; si raccomanda a medici, igie11~sti, insegnanti, ammin istra tori, industriali, commercianti, economisti, oci<>logi, statisti, ecc. Ha un poderoso corpo rednzionale. Viene pl1bblie<1 to mensilmente. Prezzo <l'nbbon.'lm~nto: dol. 5 a ,-olume di 12 fascicoli ; o1:iYolgersi aJl·a William Wilkins Cotnpany (~fount Royal nnd Guilford Avenues, Bal ti.more, Md., S. U. d'...\..), che· u richiesta innerà il programma della pubblicnzio11e.

· lo memoria del prof. Luzzatto. A perpertua.re il rioordo del C'0111pianto prof. Ric'"C:!Tdo buzzatt--o, ordi11ario cli mn t~ria n1edica nel1·1;niversitit d i Mode11a, quella Fnc"Oltit di ~iedici­ na si è fatta promotrice di l1Da sottoscrizione per rr.ccogliere fondi on<le istituire p resso l 'Ateneo

una fondazione . di Biochimica e Terapia Sperimentale intitolat.::i al nome cle ll'lllus tre scomparso. Le offerte vanno indirizZRte a ll'Fkonomat-o d~ ll n n . L'niverqj tiL di Modena.

Il dott. Eugenio P iraino, fratello del ,·aloroso generale che com.and.a va ln difesa di Venezia nel1'ultimo periodo della guerra, è stato investito sullo scalo di Venezia da un treno in manovra, ri· ruanendo schi.acciat() contro il muro dei magazzini. Ha lasciato llll vivo rimpianto nel personale di bord-0 e nella cittadinanza, essendo molto apprezzato ed amato per i st1oi n1eriti ed il s uo carattere.

B morto a Berlino il ~ lt>bre n11a tomista comparo t() e biologo OSKAR HERTWIG, in etit di 73 anni. Ne daremo pro.._qsima mente un cenno biografico.

Medaglia d'oro al prof. Barduzzi. L'Ordine dei Medici, l'Associazione dei medici liberi professio1rlsti e il Sindacato me{lico di 'L i,·orno hanno offerto al prof. Domenico Barduzzi

medaglia cl'oro in segno di affetto, ossequio e grntitu<line per 1.'l costante ffi1<1 01)€ra de<licata, <lu rante qnam crnn rant'anni, n e i ('011gressi e nella llOO

E morto a Pragn il dott. KARL WEII~, profes...~re emerito di clinica chirl1rgiea in que lla uni-

ver..9iUt tedesca; contava 78 anni.

-


1586

JL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. 31 lug·Jio. - - B. A.GAzzr. Enfisema sottocutaneo generalizzato da cor1)0 estraneo in un bronco. Joit1·,n . à. soie1~cc niéà. cle lillle, 6 agosto. - HALL ur~. Progressi i1ella anestesia dentaria. A.1·clii·i>os de .Ue<l., Cir . y FJspeoial., 12 ag. - '\'\' . . CASPAnI. Oil'ca l 'immunità antitumorale. Bull. d. So. Med., lug.-a.g. G. i\I. Piccm1x1. . Qualu11qt1e farmaco a dosi mi11ime è in grado di aumentare jl lavoro 111u,s colnre. l?ev11e .:.lfé(l. cle la Suisso Ro111., ag. - .:\. OS,\' ALo. nar)porto tra costituzione cl1in1ica e azione fìsiolog·ica dei com1)osti orgn11ic:i. J'<:n8iero 1led., 12 ag. - · C. ZExoxr. ~-\.natomo-pa­ tologia dell'ftv,relenameuto cla he11zolo 11egli addetti all'inc..lustri~ della gom111a. I .e Rcalpel, 12 ag. - H. KoET'ILITz. Bradicardia e .rlispe1)sie. 19 ng., O. WILLE:àIS . JJa mieni] f OJ'gagni,

TINI. Inù::tgini cliniche terap~utiche sull'anemia • • pern1c1osa.

J. i\Ir!\~T e R. JJEGRA~o. Aortite e ne,·ralgin (fel trigemino. .Ll l ediz . J(lvni/,;, 10 settembre. - H. ì\fAASS. Svilur)1)() fisiologico e rachitico delle os.~a . - E. LAUERA.sphyxia IJallida neona torum. La Presse jJffJd., 9 sette1nbre. -

!Je'ltt. 1lledi.z . lJ' oohen .s-., 8 settembre. -

G. Hmf;-N Yu. Ricambio dell'anidride carb011ica nelle malattie epatiche. - W. Ko"\ç'ALSKI. Sifìlide g·a loPpante. - W. EBER'l'. Indicazioni del pneumotorace artificiale nella tu·bercolÒsi polmonare. L,, BOOHARDT. 'l 'eoria dello stimolo, teoria d~llo svi1111)po e il p1:oble1na della costituzione.

.J ourn.. de Jléd. de Bordca ll{l', 10 settembre. - AVENOT e _I\., PAROELIEB. I lirniti di opera.bilitit del-

la tt1<bercolosi nnnessia le . A~CHIVI.

scite. C. AUBERTIN e L. Coo 1 ~­ Sl ER. Obesitit e if)ertensione. · Eruss. l ntern. d ,i Clin,. e 'l'cr., 111g . - A. S1cOLI. NuoYe ve<lute e teorie sul mi1l <li mal'e. Gaz·z. d. () p. e d. Cliri., 10 ag·. N. :à1UGLIA. Sulle contt1Bioni {lel tol.'ace. · Boston. Jlfr1cl . a. Surg. Jour11., 10 ag. - . J. F. KENXEY, D. CREEVI<:H è R . I. L EE. Problemi os1>e<l.ilieri. ·- · 1). Ro~(EO. I raggi T"ioletti nel tra tt[l1nento del Yaiolo. Lei 1' resse Jf é d., G settembre. - e. Fo1x e ~il. Tnf';N~VAHD. I riflessi di posizio11e. A. RADovrc . Esiste lln &<tbinslci della mano? . J,a. Rif. J.Ied. , 11 sette1nbre. - X. PA~E e G. CrIULT.o. R011e l'to lllicYobico in c·b.,titi ncute p111ulente . - A. TERZANI. Reperti del sa11gue nei vecchi. (}azz . d. Osp. e cl. Olfn .• 24 ngosto. - ...i.\.. DE MARf ,a Pre!ise .~féd .. 2:J ag·. 1

[AN?\O XXIX, FASC. 4.SJ

-1.rcliivos de Mécl., ecc., 19

ago~to.

- "\"\T.\G.NER-JAU ·nEGG. Il tratta1nento <.1elltl. para lL·d prog·ressi,·a con l' inoculazio11e cli maln l'ia.

ti.eta 31edica ,~ca nel., "\7 1. - r . II.\GLU XD. Sulle (;O~Ì (lette scoliosi ischialg'icl1e. - G. SonE1iBERGH. Suila fu11zione della IX radiee <lorsale motrice. T. W. TALL OQUIS'r. Iponut1izione e secrezioni interne. . 1nalcs d e la Fao. lle Jlecl ., Montevideo, mar. e

apr. - M. f;ABBÉ. I grandi distt1rbi della nutrizione e la })atogenesi dell'obesità. - L. ~loRQUli> .. :I.1a mf\ningite t1rlante del bambin•). - E. B. A.oEVEDO. lDpicondilite trAuma.tica. An:nal s d.e l'lnst. Pasteur, ag·. - O. Nrcor..r..E e E. CoxsEIL. \paccinazioni profilatticl1e per via digere11te nell't1omo contro la disse11teria bacillaree J,1 febbre mediterranea. 0

Indice alfabètico per materie. Angina pect-0ris Pag. 1564 Aponevrosi pa.ln1are e plH11tare: t ra.tta1nento della retrazio11e . )) 1576 ..Articolnzio11e temporo-manclibolar a)) 11a to1nia ~ fisiologia . • 1557 • Artico ~u.zionc : cura delle affezioni <:ro)) nic:he inf~ttive . 1576 )) Tiibliogra fia .. . . . 1571 C·arcincrma della Yescica : meta~1:a ~i ~._ )} sea. sin1ulante i1n tumore primitiYo 1574 )) Che1101)(}(lio nntiel1nintico i11 Itali~1 . 1565 J

Concorsi e

:

crun1 iraggio

Entozoi intestinali nei bambini : c·nra Febbri i1ue rpetali : diag;11osi differe1l.ziale . . . Fragilitas ossiuru . . . • Fratture (lel collo <lel fegato: cura Granuloma inguinale . . . Inne1,·a zione del _perito·n eo parietale e dei tessuti properitonee li . . . . . ROilUl, 1922 -

Tip. Oartiere Centrali.

))

1:>81 1577

)}

1577

))

1574

))

1:574

))

1570

))

1567

))

::\!ala.ria: divisione (lelle forme anuln ri dei parassiti . . . . . Pag. 1577 )) 1579> Jlcdioi condotti: congresso . • • • )} 1581 1lledioin.a soc:ia,l e • • • • Operazioni che tScontinuano il tubo ga)) 157~ stro-intestinale: metodi asettici . P~ssia oontempora11ea del rene clestro, ·d e 1 fegato e {f ell' angolo e}):.l tico (le l )) 1572" co1on . . . . . . . . . )) 1561 P11eumotorace diagnostico . . • • )) 1573· I{udio: fratturD <lel capitello . . . R eumatismo articolare: nutosier oteravia )) 1576: l{oeiltgenologia : q11esiti . . . . )} 1577 Sifilide : reilllfezione . . . . )) 1573" Singhiòzzo ed encefalite epidemica . . )) 1573 )) Uretra maschile : pla.stica estesa . • 1573 )) Termi-nologia . . . . . • 1578 • • ·Virus vaioloso della. pecorn : tratRillis- .. )) sione - all'uomo; pro.filas.c;i 1563 • • I.1. Pozzi, ed. resp.


_... Pubblicazione Indispensabile: - . Ai medici condotti, liberi esercenti, ufficiali sanitari, ed al personale addetto a.i laboratori di vigilanza igienica.. Dott. Cav. Uff.

ALBERTO

Vrao (DOCTOR '"1STITIA.)

La legislazione sanitaria in rapporto all'esercizio professionale, SOMMARIO. . PARTE. I. Esercizio .Pr<!feilsi o~al~ l!bero. - CAPO I. - No.rme pe1· intraprendere l'esercizio professionale. Quali sono. Registra. z1one de,1 dlpl.om~_. E~nz1?ru: Rag1~n1 d1 _queste. Pe!1all~~ per 1 cont.ra.vventori. Legge e Regolàmento sull'Ordine dei Sanitarii. Albo de San1tarn. E8enz1oni.. Obbhgator1età della iscrizione. Modahtà e prooedura delle iscrizioni. Effetti della. inscrizione all'Albo. 'r rasferimenti da. un Albo ad altro di diversa Provincia. Oa.ncellazioni e riammissioni. Da chi è pronunziata la cancellazione da.lJ' Albo. ~r~ano di. sv_olgimento dell'a~ i~e del ~nsigli?· At~ribuzionj di detto Consiglio. Punizioni disciplinari. Compa~ipazione · ~ù Consiglio Provinciale ed al Coruugllo Superiore d1 Sanità. CAPO II. - Doveri i11erenti all'esercizio professionale. D enunzia ~ al Medico provinciale dei fatti che possono interessare la salute pubblica. Denunzia. al Sindaco dei casi ru morte. Referti. De· nu~zia d_ell~ nascite. _ Denunz_La. del.le ma.la.~tie infe.ttive . .~1ettersi .a di~posiziono del Comune in caso di necessità. Dare, occorrendo. le 1struz1oru necessarie per 1mpedlre la propagazione d1 una ep1dem1a.. Segreto professionale. Responsabilità penali e civili per · danni prodotti da imperizia., negligenza e imprudenza.. Disimpegnare senza eccezione l'incarico che fosse eventualmente dato agH . effetti del D. L. del 22 agosto 1915, n. 1311. Denunzie degli infortunii agricoli. - CAPO III . • Diritti inerenti all'esercizio professionale. Pagamento delle prestazioni. Repressione dell'esercizio abusivo. Esercizio di più professioni sanitarie. Eccezione per l'eser- · cizio della. farmacia. - CAPO IV. - Dell'esercizio profe8sionale dei medici st.ranieri. Divieto dell'esercizio nel Regno. Eccezioni. Ra.· gione di esse. Cond izione cui è sottoposto l'esercizio professipnale presso gli stranieri residenti nel Regno. Oltre alle indicate ecc e· · zioni l'esercizio è subordinato alla reciprocanza . Quali Stati concedono la r-eeiproc.anza. Esercizio nel Itegno di italiani forni'i di · diplomi esteri. - CAPO V. - E sercizio profeBsionale conie rnedico di bordo. Instituzioue. Autorizzazione per l'esercizio. Esami di idoneità. :pocumenti p er esservi ammesso. Comm issione giudicatrice. I n che consistono gli esami e relativo programma. Decisioni· <lella Commissione. Funzioni dei n1edici di bordo. ) fisure disciplinari. - CAPO VI. - Esercizio professionale dei dentisti e fiebo tonii. Legge 31 marzo 1912, n . 218, circa l'esercizio della odontoiatria. Abusi. Dentisti stranieri. Flebotomia. - PARTE II. Obblighi · d~i Comuni relativi all'aaaistenza sanitaria dei poveri. CAPO I - .lssis tenza sani taria e somministrazione gratuita di medici· nali. Obbligatorietà. Opere Pie. Condotte medico-chirurgiche. Numero e ripartizione di esse. Condotta piena e residenziale. Soppressione di condotte e diritti dei sanitarU titolari di quelle soppresre Trasferimento di titolari da una condotta a.cl un'altra del medesimo Comune. Coercizione. Provvedimenti di ufficio pel caso di inoperosità d-ell' Ammini&trazione munici.pale. Ricorsi. Chi pull> • ricorrere. Termine. Somministrazione gratuita di medicinali. A chi viene concessa . !tlodalità della concessione. D.a chi può essere fatta. - CAPO II .• Capitolato per il servizio di condotta . Elenco dei pove1·i. Presupposti indispensabili pel servizio di condott'a ~ Differenza. fra. Capitolato e Regolamento. Approvazione del Capitolato di servizio. Ricorsi. Disposizioni che debbono cont-enere Capitolati. Facoltà della G. P. A. Accettazione del Capitolato ed event uali sue modifiche in corso di nomina. Elenco di poveri. Criterii per la sua relazione. Unicità dell' elenco pei medicinali gratuiti e per la cura gratuita. Procedura per la sua compilazione. Se il medico possa impugnarlo. Diritti d.el san itario in ca.so · di mancata formazione o revisione dell'elenco. - CAPO III. - Condotte conBorziali. Quando devesi costituire un consorzio sanitario. Consorzii volontarii e coattivi. Modalità della costituzione degli uni e · degli altri. Inammissibilità di ev-entua.li proteste da parte dei Comuni che ben provvedono a.l servizio sanitario. Ricorsi contro i va.rii Decreti prefettizi in materia.. Con,·enzioni regolatrici e loro contenuto. Funzionamento delle assemblee ~onsorziali. Diritt i dei medici in ca~o di scioglimento del <:onsorzio. - CAPO IV. - Concorsi e no1nine dei rnedici condotti. Se sia ammessa la nomina diretta del medico condotto. Programma. Bando di concorso. Età utile per pr.enùer parte a l concorso. Document i di rito e professionali. 'fermini di chiusura dei <:oncorsi. Commi ssione giudicatrice. Gradua tori a, titoli di preferenza, ri<'orsi. Deliberazione del Consiglio · comunale e formalità richieste per la :;ua legittimità. Nomina fatta dallni Giunta l\funicipale. Diniego del Consiglio a provvedere. Nomina fatta. dal R . Commissario. Impossibilità del Con::iglio comunale :t provvedere. Se il Consiglio comunale debba rjspettare la· graduatoria. Unico concorrente. Nomina di medici aggiunti o coadiutori. l\Iedici di Opere Pie in servizio di condotta. - CAPO V. Obblighi inerenti all'eBercizio della carica di medico condotto. Disimpegno del servizio di cura ed assistenza sanitaria. Gestione dell'armadio farmaceutico. Residenza. Va.ccinazioni e rivaccinazioni. Servizio necroscopico. Servizio ostetrico. Certificati sanitarii. Assistenza sanitaria ai detenuti ricoverati nel Carcere mandamentale. Cura ed assistenza sanitaria ai profughi di guerra. Cura ed ' assistenza sanitaria agli invalidi di gu€rra. Cura dei feriti in rissa. Cura degli ammalati celtici. Iniezioni ipodermiche. Certificat.i~ per impedire la propagazione della sifilide per baliatico. Infortunii sul lavoro industriale. Infortunii sul lavoro agricolo. Lavoro· delle donne e dei fanciulli. Profilassi malarica. Pagamento di tasse e dei tributi locali. - CAPO VI . . Diritti inerenti a1ll'e8ercizio della carica di medico condotto. Stipendio. Aumenti di esso. Aumenti volontarH ed aumenti coattivi. Quali aumenti coattivi può· conced~re la. G. P. A. Caro-viveri. Aumento imposto dai Decreti Luogotene nziali del 10 febbraio 1918, n. 107, e 19 giugno· 1919, n. 973. Altri miglioramenti. Ricorsi. Pagamento dello stipendio. PreSèrizione. Cessione e sequestro dello stipendio. Diritti secondarii • condizionali. Sessennio. Congedo. As~ttativa. Dimissioni·. - CAPO V·II. - Della stabilità.· Periodo di prova. Se in· eeso possa esserecompreso il servizio interinale. Stabilità virtuale e stabilità reale. Stabilità di posto e di stipendio. Quale stipendio .si consolida. con la stabilità. Soppressione delle condotte povere. Contestazioni circa l'acquisto della stabilità. - CAPO VIII. - Provvedimen t i· disciplinari. Qua.li sono. A quali mancanze si applicano. ~ Procedura per la loro applicazione. Ricorso. Facoltà. di punire da part e deH' autorità comunale. Ricorsi. Graduazione delle punizioni. - CAPO IX. - Licenziamen ti dei medici condotti. Licenzia.mento durante il periodo di prova. Se vi è bisogno di motivazione. Epoca in cui può essere deliberato. Riassunzione in servizio dopo il licenzia· mento. Licenziamento in tronco. Ricorsi. Licenziamento di medico condotto stabile. Modalità con cui deve essere deliberato. Ri ~ar ci.ment<? di danni morali e materiali per effet.to di illegale od ingiu sto licen~iamento ..-. C~ X. - Pens~oni. Isti~~zio~e. della. Ca~~ . di previdenza per le pensioni dei sanitarii. Inscrizioni obbligatorie e facoltative. Cond1z1oru 1ndispensab1l1 per l 1nscnz1one. Med1c1 · condotti che abbiano prestato servizio prima della istituzione della Cassa. Medici anziani. Contributi. Chi ha diritto al collocamento a. riposo. Chi ba diritto alla indennità pagabile una volta tanto Ammonta.re delle pensioni a seconda delle v.a rie cause per cui i" cbiesta. Ammontare della indennità.. Pensioni di rivcrsibilità a favor e delle vedove e degli orfani dei sanitarii premorti. Documenti che a seconda dei varii casi debbono accompagnare la domanda di liquidazione della pensione. Norme circa la redazion e della do· manda di liquida.?.iono di pensione e dei relativi doounH~nti. Contributi plurimi e loro valutazione nella. liquidazione della pension e Disposizioni generali. Caro-viveri ai pensionati. Se il medico pensionat.o po~a rip~e°:dere servizio nel medesimo od. i~ altri .comuni. - CAPO XI . . Generalità. Se il medico condotto si& eleggibile alla carica d1 Cons1g.he~e Comunale. Se lo stato d1 1~capac1tà de:ve cessare prima delle elezioni. Se le dimissioni possono essere accettate dopo le elezron1. Se possa. essere eletto Consigliere Provinciale. Dei medici condotti supplenti, provvisorii od interini. Se i medici in servizio di Opere Pie sia.no eleggibili a Consiglieri Pro· vinciali. Se il medico condotto po~a. far parte dell' Amminìstrazione della Congreg~i~e d! Car.ità e di_ a.l~re Opere ~ie d~l Comune. Se sia pubblico ufficiale. - PARTE ITI. - CAPO I . . Dell'ufficiale Banitario. Fum1.on1 dell ufficllale san1tai:10. Indennità d1 trasferta. Requisiti dell ' azione dell'ufficiale sanitario. Vufficiale sanitario è uftlclale governativo. - CAPO II. · Nomina e carriera degli ufficiali sanit.nrii. Nomina dell'ufficiale sanitario. Bando di concorso Commissiooe giudicatrice. Oondizioni per essere ammessi al con. corso. Titoli di n ..P.feren?R. Programma di esame. Graduatoria. Nomina prefettizia. Nomine senza concorso. Medico condotto uffi. <:iale sanitari • Giuramento. Incompatibilità. Indennità . Pensione e congedi. Pr<?vv~dimenti _disciplinari.. Se P~ essere membro dell'Amministrazione di Opere Pie. Se possa essere conriigliere comu nal e e provmc1ale. Se sia un pubblico ufficiale. - CAPO III. Della v igilanza igienica. Distinzione dei Comuni a riguardo dell'obbligo della vigilanza igienica. Consorzii volontarii e coattivi. a>nvenzione regolatrice dei Consorzii. Se il Decreto del Prefetto circa. la costituzione, la modifica.zlone e lo scioglimento del Con~rzio ~ia provvedimento definitivo. Vigilanza ed ingerenza governativa. sulle delibera:zioni .~ei. Co~8?~zii. Regola~ento speciale per 11 fun zionamento dei Laboratorii · e del persona le. Pianta organiea del personale e st1~ndu. ~e~u1s1.t1. per parte<:ipare al conco1"80. Program~~ di esame. Co'!lmissione giudicatrice, graduatorie e nomina del persona.I~. At~ribuz10~, d1r1tti. e d~en del pel"S~nale de! Laboratoru, sanzioni disciplinari, congedi ed aspettative. I struzioni pel personale ispettivo e d1 quello 1ncar1cato del prehe~o dei campioni.

Un volume in-so di pag. XVI-224, nitidan1ente stan1pato. In commercio L. 18. Per i nostri abbonati sole L. I 2 in porto franco. Inviare SUBITO Cartolina-Vaglia al Cav, LUIGI POZZI, Via Slaitna, 14 - ROii.&


.Nostra

i·e~ntissima

pubblicazione per i Signori Abbonati al '' Policlinico ,, Dott. H&RIO

gi à ass is tente alla R . Clinica .Pediatrica

FL :\.Hl~I

d e ll'Uni~ersità

di Ron1a.

~Iedic o

del Brefotrofio Provinciale.

Direttore d ella Rcn ola di Assist,euza all'Infanzia in Ro1na

Manuale di Vediatria l?ratiea (Seconda edizione)

• ,

.INDICE

Prei azione. - PARTE I. Ataistenza al bambino sano. - CAPITOLO I. - Alcune nozioni di ftriologia del bambino. Accreacl.mento del bambino. Tubo digerente. Feci del bambino Capo. Organi dei aensi. · Deambulazione. Temperatura. Polso Reapiro. Sonno. Parola. - CAPITOLO II. - Il neonato normale e prema turo - Prime cure. Taglio del cordone ombelicale. .Aasiatema al .neonato in caso di asfissia. Cur& degli occhi. Primo bagno. Assistenza al pren1aturo. Lotta. contro il raffreddamento del oorpo_ .Alim•ntazione del prema.turo. - CAPITOLO III. - Igiene gene1 ale del banibino. La b~binaia. Camera del bambino. Iiiene della ·Pelle: Bagno. Vestiario. Sonno. Uscita.. Giuochi: Giocattoli. - CAPITOLO IV. • Allatt(l/mento. Latte. Allatt~ento naturale. AJJat,.. tam•nto materno. Allattamento a balia. Divezzamento. Allattamento artificiale: a) Provvista del latte; b~ ModUlcazioni del latte; e) Sterilizzazione del latte; d) Somministrazione del latte al poppante. Allattamento ml1to. Altri alimenti, oltre al latte ohe ..1 s'omminiatrano durante l'allattarnento: a) Farine diastuate; b) Farine amido-dia.stasate; e) Farine amilacee; d) Farine COID· poste. Preparazione di alcuni altri alimentr o bevande, che 1i po.sono somministrare .anche prima del divezzamento. CM-1TOLO V. - Ali1111nta1ione deL ban&bino dopo H i• anno : a) Ali men~azione dal 1• al 15• me1e; b) Alimentazione da) Io• llM98 .a 2 anni; e) Alimenta1ione dai 2 ai ~ anni; d) Alhnentaaione dal 4• al 7• anno; e) Alimentazione dopo il 7• anno. Preparuiooe <li alcuni alimenti e beTande per i bambini dopo il divezzarne n~o. - CAPITOLO VI .• Jrrobu1timento - Ginnastica. - CAP.lftLO YJI_ - A.leMn1 norme cli igiene del bambino durante gli aftni della 1cuola. - PARTE II. Nozioni generali di terapia Infantile. - C&J>ITOLO I. - .Al€vne norme generali d.i a11ilienza al bam•ino ammalato. Camera del bambino ammalato. Dosaggio dei mediclnaii. Sommini3trazione dei medicinali per Yia buccale. Sorhminietrazione deali alimenti è . delle b~vande Preparazione di alcuni ali..mtntì e b•vande per bambini ammalati. Gelati11a d'orzo o di avena. Acqua albuminata. Brodo veaetale. Beat tea. Sueeo di eitrne. Clisteri nutritivi. - CAPITOLO II. - Alcuni n11todi di cura • lttdicazior&i e teenica. Idroterapia. cataplasmi di eeme di ~i110 • .!pplicuione d•l ealdo e dtl freddo a1ciutto sulla cute. Rirnedi fisièi esterni per far sudare. RivulaiTi cutanei. LaTande 1&· -s~ric he: Clitttri; lnteroelisrni; Suppositori; Pr(){'toclisi; Lavande vaginali e veecicali. Cura degli oc-Obi, orecchi e naao. cara della 1ola: Polverizzarioni; lnaluioni. Iniezioni: lpodermocli1i Puntura lombare: Puntura dei ventricoli. Sala.sso. Iniezioni eptclur•li . .Maesa111io. Applicazioni el•ttmhe. ·- CAPJTOLO III. - Norn1t generali di assutenza 11elle malattie contagio$e, - CAPITOLO IV. - Ovr1 elim••i1he, Norme <.la 1eguire per il baano di mare. La cura solare. - PARTE lii. Dia1no1i e cura delle più comuni ma~attie dell'infa111ia. CAPITOLO I. -. Malattie dti neo)iali. Ct:!a.Joen1atoma. Atte di Bednar. Oftalmia dei neonati. Paralisi Oltetri•b•. .M.ala•tie dell'ombelico Mastit e neonati. dei neoaati. Sc lerl' n1a e Scleredema dei n.onati. Melena dei neonati Pemtlgo dei neonati: P emfigo 1en1plice; l'emfigo si filit ico. Ittero dci 11eon ;~ ti. SetLiuemia dei neonati. Morbo di Winckel. Morbo di Bohl. Tetano d•i neonati. - CAPITOLO II. - Malattie infetti-1'e acut t:: J)ifterite. Morbillo. Rosolia. Scarlattina. Quarta malattia Varieella. Vaiuolo : Vaccinazione. P•rtoeae. Parotite epiden1ica.. Febbre gangJionare. Tifo addominale. Enterocolite ·UfflW i,triforme . .Meningite c erebro-spinai~ epidemica. Poliomielite epideu1ica. Corea minore. Porpora. Anemia da Leishmania. Wr&-, .aipela. Inftuenza. Heurnatiis ruo articolare acuto. Malaria . .Ailorbo di Weihl. Setticemie. - CAPITOLO III. • Malattie ift#ective croniche. Siftlide ereditaria. Tubercolosi; 1• Predisposizione; 2• Tubercolosi delle ghiandole peribroncbiali; s• Tubercolosi polmonare; 4:• Tubercolosi ossea; 5" Meningite tuuercolare; 6• Peritonite tubercolare; 7° Tubercolosi intestinale; 8~ Tuibe rcolosi mi lare. La. tubercolino-terapia.. - CAPITOl.O IV · Malattie àtll'opparato respiratorio. Coriza acuta. Rinite cronlcaJ•opil i nasali. Corpi stranieri nel na::o. Epista ssi. LarinJ1te acuta: P5enùo c roup. Mal&ttie del timo. Stridore laringeo congenito. T racheite • bronchite acuta. Dronehite capillare. llrOlle<>·polmoniie. Polmonite crupale. Bronchite cronica. Bronchiecta1ia. A.ama bron chiale. Broncopolmonite • polmonite '-lronlca. Pleurite sierosa • pleurite s.cca.. Bmpiema. - CAPITOLO V•• Malattie del-l"apJJarato digerenti. Disturbi d•lla dentizione. Ritardo della dentizione. Carie dei d•nti. Anomalie di posizione dei denti. Stomatiti. ~I alattia di Riga. P•rlèche. Tonsilliti. Ipertrofia delle ton1ille. Vegetazioni adenoidee. Ascesso retro.faringeo. Imbarazzo 1astrico. Rigurgito e vomito dei poppanti. Stenosi congenita del piloro. Voo1ito ciclico. Anoressia.. )1etodi pratici di esame delle feci del poppanti e loro importanza diagnostica. LA. Teori& di Finkelstain sui di$turbi di nutrizione dei poppanti. Dispepsia. gastro-inteltl11ale. Iutolleranza ver il latte. Ga1tro-•nwrite aeuta. .. Knterite acuta. Enterite cronica: Atrofia. Intussuscepzione. Appendkrite. Perit onite acuta. Stipsi abituale. Prol~sso del retto. Rkgadi anali . P&rassiti Intestina.li. Ittero catarrale. Cirrosi del fegato. ·CAPITOLO VI. - Jf alattit dill'apparato circolatorio. Pericardite acuta. Pericardite tubercolare. Obliterazione del pericardio: .Morbo <li Pick. Endocardite. Miocarùite. Vizi di cuore acquisiti Vizi congeniti di cuore. - CAPITOLO VII . • Malattie dell'apparato g1pito-urinario. Nefrite acuta. Nefrite cronica. Nefrite nH\terna ed allatta mento. .~lbuminuria ortostatica. Tubercolosi dei reni . . Cl..stite. Fimosi del pl'epuzio. Vulvo ·vaginate. Onanismo. Idrocele. - CAPITOLO VIII. - Malattie del 1iatenia nervoao. Trombosi del seni. Meningite acuta. Idrocefalo cronico. Encefalite acuta. Sclerosi a placche. Atas1ia ereditari&. Morbo dJ Little. Atoni& mu.scola re congenite. Idiozia : Imbecillità. I sterismo. Epilessia. Spaamotllia. Enuresi · notturna e diurna. Terrori notturni. Insonala. •.\.trofta muscolare progressiva. - CAPITOLO IX .• ~Calattie costitu~ionali del sangue e del ricambio. Rachitismo. Mixedema: Ipotiro idismo. Morbo di Barlow. Diatesi ea1udativa . .\nemia . Anemia splenica: Morbo di Banti. Leucemia. Morbo di. Hodgin. D!abete n1ellilo. Diabete insipido. - CAPITOLO X. - ~f alattie della pelle. Intertrigine. Exema. Impetigine contagiosa. Lichen orilcato. SUdamina.. Peùicnlosi. Scabies. Tigna. favosa.. Erpete tonsurante del cuoio capellato. - Posologia infantile.

V 0Lu111e in 8°, di pagi11e VIIJ-352, ·corredato di una estesa POSOLOGIA INFANTILE e con '7!! fl g11re intercalate 11el testo. - 111 c0m1nercio L. 20~ 1na pe r gli associati al "PoJiclinico,, .sole

fran eo cli porto e r:tccon1a11clato.

Per riceveto quanto sopra, ìnviaN Cartolina-Vaglia

~i~ttamente •

al Cav. LUIGI POZZI · Yia S!rtt111, 1t 10!1

.._


,

, A. N~O ÀXl.A

Roma, 4 Dicemb~e 1922

Fase. 49

tondato ciai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: 1•RoF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Lavori or igin:ili : .\. ) I ccli: . ·uJla rea:done col soHato ùi ranie

Coutro gli o::;siuri. >t.-l liquido cef alo-raLhidiano. Sugli spasmi anali idiopatici. - Nelle emorroidi dolorosl; Apparecchi e stnamenti nuovi : F . Rossi: t'n nuovo apparece ragadi anali. - Igiene: La. lotta contro la 111alaria in ·hio per la toracente:;i combinata. e per il pneumotorace. ri saia. Echi del Congresso di Medicina. Interna. Sunti e rassegne: Semeiotica: Levi-'"alensi: Il va lore diagn.1N OTE DI ME DICINA SCIENTIF ICA ·: J. l\I ouzon: I )aYori recen,•i~·o dei riftes~i per. la localizzazione delle lesioni n1idol· ti sulla sclerosi a placche. - · POST.\ D 8GLI ADBOi\.\TI. 'ari. - F'1s10PATor.OGIA : Labbé: La fisiopatologia de ll.1 · VARI.\: Per la coltura dell e piante 1nedicinali. ::r1t.t.a. TE r( AP I A. : La proteiuoterapia. Nella vita professionale: Punto fermo al progetto d i assie11Cenni bibliografici. ' n1zione obbligatoria. stùl e malattie. - · Insegname nto su. Ac~ademìe, Sooietà mediche, Congressi : I. Congresso dell a periore. - l\Iedicina sociale. Cronaca. del movhu_ent o "'vcietìt lt<lliana cli Urologia. • professionale. - Risposte a q ues iti e ·a domande. - ConAppunti per il medico pratii::o: C ASIS'l'H. A E TERAP IA : Sig1noicorsi. - Nomine. promozi9ni ed onorificenze. liti e peri sigmoiditi. - Rapporto fra presenza di mugh~tto Notizie diverse. • :-,!"Ho stoin aco ed ulcera e carcinoma. gastrico. - Enterite Ratsef(na della stampa medica. '"'r - t111nonosa prirnaria acuta. - L'aerofagia .del poppante. Indice alfabetico per materie. • -

f:lt amari in terapia gastrica. -

're'IWà l'llenau. - E' 1Jieta,ta la rlprodu•kfu "' lavori pubblicati nel di essi sen.a citarne la fon~. ~

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Una preghiera ai nostri abbonati !

quanto più possibile l'Invio dell'importo di rinnovazione dell'abbonamento pel 1923 e,. ,""\ sul polizzino della Carto in a-Vaglia, applicare la fascetta r.on la quale si sono finora tieevuti i fascicoli o quanto meno in1irare Il rispettivo numero di abb9namento. Con ciò si faciliterà al1·~mministraz one l'esatto accredi amento nella singola partita ed all'Ufficio Spedizione la possibilità d mantenere regolare l'invio dei fascicoli pel nuovo anno. · Ricordiamo che la cartolina-vaglia dovrà essere indirizzata nominativamente al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina. 14, Romà. e che la.. medesima (nel posto riservato al bollo dell 'ufficio postale pagatore) deve essere munita della prescritta marca dà bollo da 5 centesimi. Ct)i si trova sprovvisto della marca accrescil detti 5 centesimi all'Importo della cartolina-vaglia stessa.

NB. - Della cnrtolina-vngli:i. inviata iu saldo dcll'nbhonamcuto <leve conservn.rsi In r elativn. ricev11ta. L'EDITORE,

LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA PEDIATRICA. r:· ettOi'e illCtlricato l)l'Of. TlTLLIO

LUZZ.\TTI.

Stilla reazione col solfato di rame nel liquido cefalo-rachidiano. l lott. ARTURO ìVI EDI, as~ i stente volontario.

La l)ttntu1·a spina le qtrale mezzo di accerta111e1 tto cliag·nostico è ormai entrata r1ella l)l'<tt ica co r rente ancl1e dei ~edic i co11clotti e piì1 -:-pecialn1ente di quelli cl1e dedicanclosi alle i11alattie infantili hanno aVL1to 1nodo di esercita1·si iI1 tale pratica. I soli criterii m .acroscopici tlel liqt1ido non sono i1erò s11fficienti nella gra11clissima 111aggiora11za cl ei casi a clel11ci' lare la cliag·11osi ed è perciò cl1e st1l liq11ido e~t.r.at.to• si eseg·t1ono tpii1 o i11er10 com1Jlicat.e ri· cercl1e cl1imiche-fisicl1e e microscopicl1e. Qu.i i11cn1ninciano le difficoltà per il n1edico pra-

t ico cl1e non 11a il più delle \ ' Olte a s11a disposizione cl1e i pocl1i r eagenti ùella farmacia; vero è cl1e · il liquido estratto pt1ò essere inviato acl 11n laboratorio per a t tenclere (ta esso il responso relativo, ma non sempre il laboratorio è a breve clistanza e se1npre si perde 1111 tempo che può essere in alcu11i casi. prezioso per la cura. Solo in casi eccezionali. r cara tter.i mac1·oscopici 1pot.r.ann6 eE·&en"e st1fficient.i, {ft1·an1do a d es.em1)io s i r ileverà la colora.nza. clel liqt1idò cl1e agg·iL1nta ai criteri clinici. di lln a forma morbosa sorta improvvisa con fenomeni meningitici senza locali zzazioni in altri organi ci potrà essere st1fficiente })er cliag·nosticare co11 moltissin1a probabilità tma. fo r ma me11ingococcica ecl i11tra prendere s11bito il relati\·o trattamento. i\Ia alrinft1ori di questo caso il solo a11mento del liqt1ido che si 111a11 i festa colla f1.1oriusrita a g·etto ocl a. g·occie · I11olt o ra,·vicinate, i1on potrà farci andare al cli lù cl ell.a. con~iderazione cl1e l1n q11alcl1e cos a


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IL POLJ CLIN reo

di patologico è avvenuto a carico dell~ mening i é del sistema nervoso confermando il s os1)etto cl1e i dati clinici ci avevano posto; l'attesa della formazione del r eticolo o della sua ~11ancanz8 o della foTma di esso più o :ineno caratteristica è un dato di un valore non trasct1ral)ile, ina cl1e l) UÒ lasciar e molti dubbi sia c111a11do è apr>e11 a a1:>pariscente, sia quan do riveste un carattere int erm edio fra il r agnatela ed il dito di guanto. · - Venendo alle ricerche di · laboratorio n ella pratica si potrà anche senza avere gli appositi rachi-albuminometri e centrifuga giudicare colla semplice ebollizione e l'acido acetico, se in quel determinato. liquido l'albumina sia aumentata e se poco o molto, ma cruesto orite.rio :;molto soiggettiJvo e che 1p1u ò clare · attendil)ili rep,e rti in m ano di chi esegue quotidianamente tale pratica poco o 11ulla gio\rcrà potendosi aver e ad ese111i:>io identico reperto in una meningite ed in un ' tumore. La ricerca dei cloruri presuppone 1iquidiJ titolati, ip1rovette g'radu:at e ecc.; la reazione del No11ne, del La11ge, ,di Kafka , queÌla clel b'2nzoino, del masit.ice·, d el t.riipit ofan·o, ecc., €CC. mirano alla ricerca di qualche speciale sostanza che con1pare o dovrebbe comparire in una determinata form a morbosa; in questi ult]mi te,m1pi vediamo un aff1annars.i di iicercatori riel provare sul liquido cefa~Q-racl1i­ diano le più svariate r eazioni ed i- più varii reagenti; ed i11tanto si rigettano o n on si cu • ran o adeguatamente ricercl1e semplici che inaggiormente controllate o diffuse potrebbero essere di .gra'nde v.a;nta1gg·io SIP•ecialmente a.i r)ratici. Tra queste la reazione . del Boveri .e cruella delle sostanze r iducenti. La reazion e del Boveri, sia per le relazioni che di tanto in ta11to pubblica l'Autore, sia perchè su di essa n1olti altri 11anno richiamato l attenzione, è abbastanza diffusa. Una r eazione cl1e viene i11vece e.i torto quasi sempre trascurata è qt1ella . delle sostanze ridl1centi. Noi ci siamo 1)roposti di vedere se, usando il m etod.o più pratico e se111plice possibile, e perciò alla portata di tl1tti Ir.'.ettendolo in relaztone coi re11erti clinici, che se1111)1re ie d innanzi a tutto cleY0110 a\rer valore, e con tutte le altre r icercl1e chin1icli,e-fisiche e microscopicl1e, poteva1no aver e dati di un qualche interesse, seconclo affermano g·li A11tori francesi. Il metodo consiste nel pr endere 2. CC. di liq11ido cereb l'O-Sl)i11ale, filtrar e su comune carta cl a · 1ì ltro, ag·giung·ere 3 goccie clella soluzione Fel1-elil1g A. 3 goccie c1elJa sol. B. e po1'ta1-ie a(l ebollizione. Già nelle p1'iine o se1·,·azio11i ci capitarono 1

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XXIX, FAsc. !U

dt1e casi in cui la reazione assunse un \'alore co.sì suggestivo da fa rci continuare co11 , i\·1 interesse. Una bambina di 9 mesi, presenta vo1nito, Kernig, l)aralisi del l 'oculo-motore di sinistra, riflessi aumentati, fontanella tesa; alla l)UHtura liquido a getto, limpido, che form a lie vissimo reticolo alla su1)erficie, scarsiss imo sedimento con, poc·h i linfociti; sul n10111e11t11 si pensa alla meningite tubercolare; la reazione ~u esposta mi dava invece che din1i11u· zione (come si dovrebbe aver e nella meni11gite tubercolare) sostanze r iducenti normali, de· ponendo in favore del tumore; il decorso lll· teriiore •Coruferm ò il nostro 1sosrp1etto. Un altr~' bambino di 6 m esi viene portato in clinica con lue con genita; presenta vomito, opsistotono, testa voluminosa, fontanella a.mpia e tesa, grosse vene n elle r egioni parieto-t emp orali. craniotabe ll1etica: si pensa all'idrocefalo lt1etico: s i eseg·t1e la p11ntura che dà luog·o ad a.bl)ondante liquido legger1nente opalesce11tt: . la r eazione mi dava scomparsa completa delle sostanze · r idt1cent.j, la quale si ha nelle i11eningiti acute purulente; l'esame microsco1)ico del sedim~nto confermò tale concetto col reperto di mo·l ti ;po1'iinucle.ati conten,e nti me.ningococchi. Abbiamo contin11ato le nostre ricercl1e in tutti i casi n ei quali veniva estratto il liquido cefalo-rachidiano sempre tenendo presente la soluzione dei più comuni i)roblemi cl1e il m edico deve risolvere al letto del malato; il più frequ ente è dato da pazienti, cl1e affetti da malattia o tossica o infettiva ac11tn presenta110 vomito, rigidità della nuca, fo11tanella tesa, a umento dei r iflessi. Alla i111ntura il liquido viene a getto od a goccie raYvicinate lin1pido o leggermente opalesce11te. Si tratta di irritazion e sem11lice delle m e11ingi o di vera e propria meningite? P er la cura. trattandosi sia di f or~11a tossica, che di forn1n infetti,,a, essendo questa dovuta agli stessi ger1r. i (t.if o, }Joln1onite, ecc., eiec. ) de.1'l a m alai. tia localizzata in altri organi, si sar à già f a1to abbast a11za coll'aver sottratto il liquido; mn per la prognosi? Nell'esercizio professio11ale la prognosi è la parte più delicata e qt1ella cl1e richiede la maggiore circospezione i)ercl1è sulla sua esattezza p ogg·ia la reputazione del medico. La prognosi n ei casi di c11i si 'parla, . varier it essenzialomente in riguardo ai sintomi m eningei a seco11da cl1e si tratterà o di sem1)l ice meningismo o di ,~era e propria meningite. La }Jrova col solfato di r ame ci l1a fornito sempr e un reperto caratteristico l)er tale d jagnosi differenziale cjoè avemmo se1nl)T'El sostanze riduce11ti non diminuite, il cl1e 1


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SEZIONE PRAT1C.\

P rj le\rato dal fatto cl1e il liquido coll' ebolli-

zione prende un intenso color·ito giallo o giallo rossastro, ogni volta cl1e trattasi di irritazione tossica, non presenta che scarsissimo o affatto precipitato q11ando· tratta.si di infezione batterica, cosi in tutti i casi di mening·ite me11ingococcica, sia nelle prime che nelle succe'3sive i)11int11re .anche del llliquido estriatto colJ a l)Untura ventricolare per tutto il tempo deil i)eriodo ac11to, avemmo sempre mancanza di qt1alsiasi riduzione; crediamo pertanto che ql1ando un medico nella pratica si trovr dinanzi ad t111a sindrome meningitica, senza alcu11a altra malattia acuta in atto, e che colla p1·0,·a suddetta che può fare ovunque e subito, tro,·i scom1)arsa delle sostanze riducenti, · possa con certezza di far bene intraprendere im1nediatame11te le iniezioni intrarachidee di ~iero specifico, per il cui buon effetto ogni ritardo è da11noso. Si potrà dire che il constatare l'opalescenza del liquido sia sufficiente per fare la diagnosi; ma a parte il reperto, invero non frequente, di liquidi torbidi senza n1ening·ite, può accadere, ·cl1e, anche usando la tecnica più esatta si mescoli sangue al li<-1uido e n1algrado le manovre indièate in tali casi non si riesca ad aver liquido solo e non si riesca o non si possa fare altra puntura. :\on bisogna essere molto corrivi.. nel credere cli dover riu scire sempre colla• massima facilità nelle punture spinali dei bambini nella tJratica ed avere il liquido a volontà; credia~ i110, sn ciò, mettere in guardia i medici gio,-ani, percl1è n.on si es1)ongano, senza cautele, a delusioni specialm ente quando si opera in lJr esenza dei parenti. Quando qualche goccia cli sangu e si viene a mescolare al liquido, il criteJ·io delJ'opnJesre11za vien meno e sap1pian10 come molte altre reazioni non si possano più esegl1ire. Ora anche per ciò la reazione al solfato di rame crediamo meriti tl1tta la considerazione, poichè anche in liquidi torbidi per i)resenza di sangt1e, il reperto è ~tato tale da non dar luogo a dubbi. Un altro quesito importante è dato dalle meni:ng·iti siiero·se o tossiche 1e .d.ai tu·m ori da un lato e dalle meningiti tubercolari dall'altro; il più accurato esame clinico pt1ò lasciare in dubbio; alla pt1ntt1ra il liquido viene a g·etto od .a 1g-01ccie~ ravvicinat.e è 11Jm1pido : la formazione del reticolo tarda di pareccl1ie ore, e non è sempre patognomonica, il tasso dell'albumina, che può esser fatto approssimativamente anche senza l'ait1to degli appositi rachial])t11nino1net1i nt1Ul.a ·Ci dirà pote11dosi avere e o·t1a],e r e1)erto 8ia nel tumore, sia nella n:1eo i1ingite ecc. La r eazione al solfato di rame ci

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ha dato sempre riduzione abbondante nei tumori .e ineriing.iti sierose e ri!duzion.e sem1}rB diminuita nelle forme tubercolari. Nell'eseguire le ricerche la nostra attenzione fu richiamata sul cambiamento di colore, che alcune volte subiva il liquido a contatto del reattivo, anche senza essere sottoposto all'ebollizione. A tale fatto, non avendone trovato cenno anche nei lavori che trattano diffusamente del liquido cefalo-rachidiano, non demmo importanza nelle prime prove; ma ripetendosi costantemente in determinati casi e confrontando cogli altri reperti abbiamo creduto farl o noto percl1è anche altri possa conttollare. Su uno o due e.e. di liquido cerebro-s1)inale s i mettono due o quattro goccie di 1solt1zione A; il 1iq:UJido s'intorb.ilda ip-iù o m-eno: aggiungendo quattro o cinque goccie della so1,u zione B si rhschial'!a p.rontamente, anche se il liquido fosse stato prima torbido per IJr~ senza di pus o di sangue; consig'lio di operare su due p1r.ol\7ettJe u.n.a -con ac•qua .distillata, l'altro col liquido. Aggiunte come· è detto le dt1e sol11zione, le due provette possono })renclere identico colore celeste oppure quella del liquor carnbial'e in bleu co1n n t1.ance am.etit:ta più o meno carico fino all'ametista intenso; abbiamo costantemente, in 52 liquidi esaminati, osservato questo fatto: i liquidi che prendono il colore celeste chiaro portati all'ebollizione dànno un abbondante precipitato giallo o giallo rossastro; i liquidi con nuance ametista danno minore precipitato che tende al giallo ·v erdastro; i liquid1 ametista intensificano tale colorito e non dànno alcun precipit ato. I primi appartenevano a tumori, idrocefali e meningiti sierose, i secondi a meningiti tubercolari, i terzi a meningiti purulente. Ca1lsa di tale .r eazione, che sarebbe oprp.o.sta a; q11ella clelle sostanze ric111centi, cioè tanto pii1 miar cata i:>ier quanto sono minori le sosta.i1zerid11centii stesse, sono prodotti di di·s integrn-· zio11e albuminoidea (albt1minose e peptoni). _t\.bbin.mo così colfl lln solo Jieatt:ivo due r.eperti 11110 a fredclo !,altro a caldo cl1e si completano .e si control1ano a vicencla, cl1e ci hanno costantemente corrisposto e cl1e per lorp sem])licità e })raticità ere-d iamo i)ossano riuscire utili nella pratica pediatrica. 1

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1c Da tenere presente I L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egno Ba•· tarlo o con Cartolina-Vaglia. Coloro che dealderaao veniarl• Hntro nostra Tratta postale, tengano presente che que1ta .i•vrà essere aun1entata ·Idi altri

diritti 1101tall.

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lire llet" le taN1 acce11ert•


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lf)9.2

IL POLICLINlCO

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI~ Un nuovo appareeehio per la toraeente~i combinata e per il pneumotorace. Dott. FRANCESCO Rossi a ssist. al Sanatorio C. R. I. Eirem,o d'i L1anzo. 11 più largo C·on senso che la cura delle plell1'iti col P·n1e-t1·m otorace a.rtiifìci1ale ha ottenurto, 11a dato 01rigine in que·s ti u.ltimi t•e mpi ad una asta letteratura al riguardo, corredata da num1ero·sissi~e ·oss e.cvazion~ ch·e depongono co11coirdemente pe•r la b·ontà d1e:l metodo il , ' Llllale cl'nltra .p arie non trova più forti oppositori. Non è mio intendim1ento fare anche solo L1r1 1di quanto a l ri·guarcio fu scritto· ch i riassunto . ' pes Lderi, t ende1rs ene conto p.otrà consl1ltare la~ 1na.gist.r1ale trattazione che fin dal 1902 ne fece il Forlanini (Gazzetta ~Jedica Italiana), no·n-ch è i nun1erosi articoli iche al r jguardo conti nuamente compaiono s11i vari periodici cli rr1edicirJ a. :\Ii li·mitei~ò ad osservare· ch e è ritenuto questo il metodo più adatto per· r ag'giungere la gt1ari·g·ione colle minori alterazioni ·anatomicl1e ,e funzionali possibili e merita p·ertciò la })itt .g'riande a.p plicazione pratica . .senza entra1·e nel campo· della eziolog·ia delle p1eur'iti in rapipo11.o colla t11b ercolos i, rurgomento mo1to discusso e non an cora chia.rito., osserverò solarr1 e11te come a eh i unq11e si sia occupato, a11cl1e non profond~mente, di tubercolosi polm.1J1a.te r1on possa ce1iamente èssere sft1ggita la frequcn.za con c11i. affezioni t.u bercolari cl el })ol11101n c si m·aJl,ifestnno a distanza niù - . o m eno g·1~a11de da una pleurite. Ora in tali casi, m 9ntre ll1Il int8rvento 1pneumotoracico potrebbe (lare le migliori probabilità di guarigione, il 1nedico si trova tr-0ppo :firte·quentemente n ell a in1po·ssibilità di ag·ire in 1CJl1el senso percl1 è incontra aiderenze pleuriche oramai invincihili. Non po chi casi del genere occorsimi nella pratica m·i obbligarono a rint1nciare, malg1r a do iip.ett1ti tentativi, alla spe.ranza di: costituii e • lln pneum.oto!'ace tro~aip1e•t1tico e mi consigliarono di cercare un apparecchio semplice, p rat ilCo, alla •p ortata di tutti i medici che contri])llisca a diffond.eire ql1el metodo di cura dell e af[ezioni pleur-iche che più 1dri ogni altro .p erm ette di lasr.iare in s€g·t1ito •l lna via libera al U"l~glior mezzo teraipeutico che oggi possedia1110 contrc la tlrbercolosi cne eventt1a1n1entE; spiote..sse in .seguito, come freql1-entemente av\

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viene, manifestarsi. Accacle pl1rt1roppo cl1e, mentre ·m olto si scri,.e Slllla tor ace11tesi con1])inata e con accord o

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che persino stt1pisce, neJla pratica ·oomune si vedar10 ancora troppi medici darsi attorno al plenritico col P otai·n , .preoc-cUip,a ti di evita r~ og·n i entrata di aria nel cavo .pleu:rico . .Nessuno, ch 'io sa.P Pia, è venuto a portare l ln suffragio all'ipotesi di Kawahara, secondo la quale i saprofiti d.elil'aria possono esercitu.r~ t1na benefica azione st1lla pleura infiammata · il m eccanis1110 •di az·tone· è an·cora oscuro, come oscl1ra è la guarrigione di certe perito11iti t11berco·l ari in seg'ui to ad llna semplice· laparotomia. Il Forlanini (01). c-itata) attribuisce la n1ag.g·iore imoportanza al fatto•re m.eccanico- co' munque, è certo, p·erchè dimo·s trato da numer;o&issime esperienze, che la toir acentesi cornbin.ata, me,n tre permett·e. lln compl.eto svu otan1er1to del versamento (cor1dizione indispensabi le 1per un·a rapida e sicLlra gl1arigion.e) seiiza «segni di costrizione», diminuisoo il dolorP, aooolera il proceisso di gt1ar~gione il quale si accompagna ad alterazioni anatomiche e fu1lzionali degili organi interessati meno profonde di quanto non a·ccaid·a con altri metodi ai cur~. Nelle pleuriti fibrinose, il pneumotorace, coll'allontanament-0 delle pleur;e, ne favorisce ed accelera la guarigione, fa cessare quasi immediatamente il dolore, sopp1rim·e ndo il fattore meccanico, l.o sfregamento dei fogli.etti, che i1e è .cagione. In due casi ,del genere che io sottoposi a tale trattamento ottenni un immediato scomi::>arire· del dolore e clella febbre ed t1nf1. ottima guar~gione. Convengo, jn linea gene1'ale, con ql1anto sci ive Graziadei (Minerva M eclica, 1921 ), ulla, non assolt1ta nec·essità cli proceclerr.e alla filtrazio11c dell'arja adoperata; riteng·o tuttavia tale 01Jerazione così se111.p·lice ·da non dover-si tralasciare, p1e1r mag·gior cantela, quando si debba operarre in ambientl.i 'l'!i'Cchi di -p11lviscolo atmosferico: a tFt.le scop·o ho rr.:unito l'a.PJ.)flr ecchio di 11n filtro molto semplice, facilrne11te sterilizzabilè alla fiamma. ~on vi sarà forse medico che, chiamato cl '1tt'1g~enza al ,d etto 1 di lln tubercolotico colpito d a grav,e e?1iottisi, non si sia sentito quasi di~ar­ mato di fronte a l n1a1e : attendere valido soccorso dai com uni me.zzi fisico-chimici è certo eoces&ivo ottin1i.smo. Un pne11m olil>race emostatico, se :possibile, costitui1sc€ l'unica risorsa i11 cui il me dico possa logicaimente confidare. P uò aoc.adere però cl1e al n1o·m ento1 n on si abbia dtsponibile l ,apparecchio comune da !)ne111notorace' o.. perchè questo si trova presso t1n clie11. . te, o perchè non vi è lì p1er lì t1na personR cui affidarne il tra.sporto. Qrrbene l ' n.1)p a!'eccl1io pe:r toracentesi servii à i11 q11esto caso rneglio di lln con1une ap1)arec1

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(_.\NNO XXIX, FAsc. 49 j

SEZ JONE PRATI CA

rI1io, mentre. per le diinensioni cl1e lo rendono addirittura tascabile, permetterà al n1edico di . • 11on separarsi da esso. In casi urg.enti come questi io credo s ia dovel•e del n1iedico, aniehe non famiglia.r izzato cot rp11eun1otorace terapeutico, cercare d·i in · terveni i e iJn~unediatamien te con tale siste m n, allo scDrpo di evitare gua,iJ n1ag·.g ·iori; libero i:>oi di abbandona1re i s1tccessivi r.:iifor11iment:i, ql1alo1·a 11on i.,iteTllg'a oippo1riuno anlflnteneire jl p 11 e~1 n10 to iia<;e. T~.'a1}parecchio .che 110 ideato· e fatto costrt1 i L·e per la torace11t.e.si comtb.inata non è destinat0 al medico cl1e possieda già un co1nl1ne a1Y1Jareccl1io (lfi. pr1eu1notorace. A que..sti potrà e~­ ~e1-e i1t.ilissiano con1e ap·parecchio per int e1·,·ento di urg·e111.a. 1

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s1)orto e fragilità, o per la poca famigliarità co1la sua manovra. Di più l'appareccl1io Forla 11ini (il piti . usato) è or1111ai così conoscri llt<) anche nella sua cassetta, e notato pe.r il suo vol111ne, -che non riesce possiJ:>ile entrare in sua co111pagnia in una casa senza che tl1tto il \ 7 iCL11ato, a cominciare· dalla portinaia, facciano ilnm ed1ata1nente la diagnosi ed i co1nn1enti ri el caso. 1

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Pe1· cl1i non fo · e alieno àal sel'virsi drl1· a1lia tilt ratn p er i rifornin1enti, a11zicl1f> dell'azoto, qne to appa1~ecchi.o per la poca fra gilità. }Yer le d'ime11 sioni ridottissim,e, per !n indipendenza da altri appareccl1i che forniscaJto il gas, iper l e l1tilissin1Je indicazioni del 111'anornetro·, il qt1ale tr0Viand 01si continuame11tc · inse·r ito se111plirfica la inanov1·a e r.eg·istran(lo a11che la pressio11e con cui il gas è int·r odotto i?e11de i111+J)OS~ibile olt.re1Jassar.e la pressione prestabilita, costituisce. t1n apparecchio di 11r1n se111plicitù. e co1nodità considerevoli. Osserve r ò cli s.fuggita come la sostituzione deJl' arja all'azoto -con1ur1emente u ato non costit11isce l1n grave inconveniente. Esperienze condotte in proposito rr,,·i 11anno <li111ostrato che rifornime.n ti di a zoto che decor1"evano iregol ar1nente a distanza di ver1ti giorni, venivano av1v.icir1 a.t,j cli ci'rica cin q·ne ·g·iorni .se .eseg"11iti con aria; 110 pt1re osservato, con misu1r azioni dirette, che la pression.e1 n,e·l e.avo ple1urico diminuisce sens ibil1nent.e· nei prim:iJ quattro a cinq11.e g·ioJ."11i, n1ent.re nei successivi il fatto è lJOco e·v idente. Ciò i spiega co,n siderando che dell ' a.ria introdotta soltanto l'ossi·g eno (20 %) viene assorl:>ito. 111e11tr.e nel -cavo ple11rico non rin1 ane cl1c 8 zoto; ne~ casi di pne11motoraci di veccl1ia data l'asso1·l)imento d-e.l l 'ossi.geiilo è anche più len·t o. 1

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Per chi voglia attenersi a i rifornimenti coll 1azoto h-0· in costruzio11e lln nuovo a1Jparecchio completarnente in m ·etallo, di dimensioni molto i··idotte (cm . 10,5 x 23 x 7,5 = caipacità 650 c. c.) l)Ur esso ad in~dicazione n1anometrica co11tin11a, cl1e ve1irò quanto prima illustrando. L!ap1)areccJtio che pa.sso a descivr:ere è desti11ato, co111e appai·eccl1io da torace ntesi combi11ata, a c1u.ei medici che. i1on vogliano acquistare un co111un1e a!Jpa.1·ecc:l1iQ da pneumotorace; sia per la s1)esa, co111e i1er la difficoltà di tra1

L' apparecchio si com pone di: l) Una poin pa A 2) Un fil tro B 3J U n t req uart i C - 4) U n. appal'ato n1an on1etrico D e delle tubazio ni in go1n111a.

La Po1npa, premente, è costrutta in modo da poter essere azionata con t1na sola i11ano; lo sta11tuffo viene res1)int.o da una molla sitl1ata nel cilindro, eid una valvola sem.plico:. facil1n er1te ag·gredi})ile, ·i tu a ta n1ell'oldva (3) in11:>edisoe il riflusso d ell'aria. Il volume di og·ni pompata è di 25 c. c. Zl Filtro, con1pletamente n1etallico, è costi-

tt1ito da due -0live av,ritatei ai due capi di un t11betto, jnte·r nament1ei a.I qua.le sta un a ltro tubetto di rame, a pareti sottili, rip·i,eno di la1la di a1nia11to. Que-s to tubo p·u ò .esse•r e fa-ciln1ent.e estratto e·d arrove11tat.o col · s110 conten11to sopra 1111a fiamn1a e quindi sicuran1ente st.e1'ilizzato. .

Jl Trequu rti è qt1ello coml1nem.ente a1111esso all'ap1Jareccl1io d el P otain e può, volendo, porta1~e ca11nt1le ·di diverso diam etro a seco11da


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. IL POLICLINICO

clella natura de~ v1ersamento da sv1101.are. Lo stiletto può essere sostituito colla cannula (6) del diametro di circa 1 mm.

Il Manometro è costitl1ito da un tubo di vetro, foggiato ad « U » fissato ad un supporto nletallico .e terminante con una branca in t1r1 robinetto (b) destinato &o1tanto ad evitare, colla sua chiusura, lo span1dimento del liquido inanometrico quando l'ap p are,c chio vi.ene trasportato, in posizione 0rizzontale. L 'altra branca termina con un robinetto a tre vie (a) che l'iunisce le olive (1) e (2) al m.ano1netro: ql1esta branca è coperta d'a una scala che 8eo0113 le pressioni positive (in alto) fino a + 35 e le neO"ative (in basso) fino a - 35: i valori cora centimetri di acqu'a . Il li(fltido manometrico è bromoformio, colo·r a to con v-erde inalachite. Per la sua notevole densità jl J)rornoformio permette di ridurre considerevol1nente la lunghezza del manometro e quin.d i ~e dimensi,o ni dell'appar.ecch~o, esso, non &porca il vetro e, per quanto le escursioni siano ridotte·, sullo sfiond-0 bianco ne è distintisa1n:·a la lettura e facile il rili.evo de~ più piccoli sposta111enti d'el meni&co. 1

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ris~o.ndon0

Disposizione e procedimento per lct torace11t esi. La pompa è raccordata mediante tubo di g·o111ma col filtro, e qu-e sto coll'oliva 1·inserire il filtro, qualora esso non s terilizzato in precedenza, osservare o-a di&posto in modo che l 'aria segua

~o

\1). Nelsia stato che venattraver ..

ad esso la direzione d€lla freccia segnatavi

sopra ; in caso contrario si corre rischio di introdurre il p1t1lvjisoolo p1~ecedlentement.e tra~­ t e11l1to· da} filtro. Un altro tubo di gomma t1r1 ! sce I ' oliva (2) ·Colla cannula (6). Il robinette .a tre vie (a ) può essere disp osto in mod·o da stabilire conte1n1)oraneam.ente le tre comuniCèlzioni (T ) con1e nel disegno. Il robinetto (h) 1

cleve essere ltperto. I11trodotto il tteqitarti, J11unito del proprio stil etto, nel punto più declive del versamen.t0, ~ i ·ostitt1isc.e lo stiletto colla cannula (6) 1n11estata al tubo di gomma che va al manometro. In tali condizioni ad ogni pompata 25 e.e. cli aria vengono spinti, nttraverso al filtro, al robinetto (a) : cli q11i la pressione si tras1nette alJ a colonna manometrica che la reg·i~ t l'a, mer1tre l'aria passanclo per la cannula (6 ~ e gor.gogliando attraverso il versam~nto, 3 1J raccog·lie al disopra di e&so. La pre.ss1one v~ co ì aumentando lievemente nel cavo pl.e1.1r1co ed il deflusso del versamento, è not.evo~e1 1 te a o·evolato, 1n.entre il liquido che .esce v1e11e so~ti~uito con egt1ale volume di aria in morlo cl1e la p1-essione interna abbia a subire le m1-

[A:'\KO XXIX, FAsç.

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i1ori variazioni possibili. Ciò sarà facile se il liquido che esce da (7) verrà raccolto in vaso graduato e ad ogni 25 c. c. di ,e sso si intro.d Ul'~ rà una pompata di aria. Allo stesso scopo ~! pl1ò git1ngere, osservando il comportamento del manometro durante l'introduzione d~ll 'aria e arrestando,s i quiand.o la p.r essione tend€sse a salire in confronto a quella raggiunta colle prim e po m1p1ate : infatti quan,do la pompa agisce' il manometro 1n 1 d~ca la pirie,s sione sotto Ia quale l'ar:La viene intro·d·o tta, pressione cl1e, niatur.aLmente, aum,e nta col oresoere della 1pr essione interna. ~ utile per'c iò tener conto, 1in dal principio, di tale valore e mantenerlo costante il più possibile du':'·ante lo svuotament0. Quando la pompa non agisce, il manom.eti..·o dovrebbe seg11are le oscillazioni della presst•)ne esistente fra Je due pleure; è noto però c0me la presenza di un versamento di una certa entit.à. riduca al mini1m o i movimenti respiratori dell' e,mitoraae inteire.ssato; non stupisce CJ11indi se le escursioni manometriche, qua ririo pure sono eviden.ti, SO il-0 .estDem a n1ente pig·re : ciò di:p ende anch1e dal fatto· che lo -spazio pleurico .si trova già in com·l lnicazione coll'esterno m·e diante il tnbo (7) e quindi t.ende a metter~i in equilibrio colla P·r ession.e atmosferica e che l'ago (6) si trova immerso nel versamento p·~ :· cui le variazioni di pressione debbono ven! ftJ trasmesse attrav.erso il medesimo e sarann) quindi tanto più ridotte q11anto più d'e nso s::trà il versamento stesso. 1

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Continua,ndo l'introduzione dell'aria, lo svuotamento si farà più O· m.eno rapida1nente a s~­ concla della nat.ura d.e l versamento, attrav.ers J lo spazio eh.e rimane fra la cannula (6) e qt1ella del trequarti. La prati.c a mi ha dimostra;.o che tale spazio è sufficiente e che non occorr.3 ricorrer.e a pressioni elevate per sollecitare J! passag·g·io attraverso di esso dei versamenti più densi. Si contint1erà ad agire do.lcemente s 11lla pompa (regolandosi, come ho detto, dal manometro o dalla quantità di liquido l1scito) fi110 a che l'aria gorgog·lie'r à attraverso il tubo (7) di deflusso. Chi voglia attenersi ~e. indicazioni di Kawahara, il quale attribuisce .o·rande importanza all'azione dei saprofiti del~aria ·n otrà continuarne l'introduz·ione Tinnovancl~l~ nello sipazio pleurjco in modo da farne « la lavatura». Abbandonata la pompa, si ~€·r ·­ metterà alla pressione p1el1rjca di mettersi Jn equilibrio coll'esterno attraverso il. ~ubo (7): qui11dj, tenendo qt1esto compresso,. s1 Introdurrà una quantità di aria ugltale c1rca ad un t ter:a parte del liquido estratto. ma sopratl1ttn regolandosi st1l1e indicazioni del manometro. 1

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~ -\:;\::\O

XXIX, FASC.

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SEZIONE PRATI CA

..\ c1t1esto pt111.to i1on rimane che estrarre il tre'J ll«rti e l 'operazione è terminata. <Jt1esto è il procedi·m ento •più semplice, con:::ig·Iial1ile al medico che si t1"ovi ·p ·r ivo di qualsiasi assistenza o quando non voglia sottop0·r"· re il paziente co11temporaneam1ente a due pttntnre. In altri casi sarà più conveniente servir~i anziol1è del la ·C annt1la (6), del comune a~·o f'l a pnel1motol'ace, anne sso all'appar·e.cohio, eJ infiggerlo, do,i:>o i.n 11estato al tuibo di g·omma e })assato alla fiamma, qual che centimet.ro1 al dj~ $Opra del livello del versamento.. Trovando$i in ql1esto punto il polmone allontanato dalìa parete toracica, sarà facile raggiungere lo sp~ .­ zio· pleurico senza penetrar~ nel polmone ste3so, e non trovandosi l'ago impegnato nel ve~: 5>an1ento, le in clicazioni del ma.n ometro saran no più pronte : nel resto la tecnica è quella giù, clescritta. 1

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Disposizion.e e 7Jrocedimenlo per il Pneu·m otorrtce . Innestato al tubo di go~ma i11 connes-

'io11e coll'oljvrt (2) l'annesso ago clà p11eumotorace, lo si. tpassa. alla fiamn11a e si osserva cl1e il robinetto (J:>) sia aperto, poi si gira quelln .·a ) in i11-0clo da stabilire ·soltanto la com,u n icazione fra l'ago ecl il manon1etro (.L), escl11<lendo la })Olnpa. Si infigga l 'ago cercando, sotto il controllo manometrico lo spazi.o pleuri·· co; ten.enclo })resente che le pressioni negativf'• Jono segnate in basso. Occorrendo, s.i potrà. 1·icorrere alla spremitura del tubo . Quanclo il 111a11on1etro annu11zierà chiaramente che si è rag"giunto tale spazio, gi1·are il rubinetto a. tre vi.e in modo da avere cont.em1Joraneament ~ le tre· co1nt1nicazioni (T). Da tale istante n 011 occorrerà p-iù manovrare alcuna .0hiavetta, n1a basterà far agire dolcem-e nte la pompa, co11ta.11do iil numero delle pom·p ate (25. 1c .c. ) 1p,e r conoscere il volume dell'aria inst1ffiata. Tene!.'e lJre&ente che me·1 itre la pompa agi:sce il ma110 nietro indica la pressiorie sotto cui il gaz vie · nP int rodotlo, e che appena lo pornpa cessa di cigire il rn.an.onietro dà auto1naticamente (se 1i-=,a bisogno di mariovrare la ~ h.ictvettct ) (a) le oscillazio1ii della pressiorie nel cavo plettrico. ~on accadrà n1.ai cosi di sorpassare in';~ ­

lontariam,ente la pr·e ssionie prestabilita e dv,·er ricorrere in s,eguito· a d un'asp irazione deì g·as. Costitt1ito così il, p,net1111otorac.e emostaticet, sarà poi agevo,l e mantenerlo , valendosi con e\). n1oclità di alt1:0 apparecchio, qualora s i pt~- , ferisca l'impiego dell'a.zoto.

1395

SUNTI. E

l~ASSEGNE.

SEMEIOTICA.

Il valore diagnostico dei riflessi per la localizzazione delle lesioni midollari. (I_,Evr-VALENSI. Paris 1\:1 élliccil, n. 27, 29, 1922). Il riflesso praticamente è urta contrazione m1lscolare cleterminata da una eccitazione pe- · riferica. L 'eccitazione segue il nervo sensitivo, raggiunge il corno posteriore, quello anterior e ed infine il nervo motore ed il ml1scolo . A secon!da che l'eccitazione colpisce le termir1azio·n i sensitive tendJinee, peyjostee o c11tanec, i riflessi si chiamano tericlin.ei, periostei e cui ct1iei. A questi riflessi bisogna aggiungere l e siricinesie ed i riftesSi di di/ esa, fenomeni clella stessa natura, ·m a un po' più compl essi. I riflessi teridinei e periostei i)resso cl1e co~tant i in tutti g·li inclivicl11i normali possono J> rese li ta:re a lterazioni in rigl1ardo alla loro i n/ r nsità e qualità. Pet qt1el che rig·t1arda l a intensità essi possono esse re 11orniali, esctgerltli, i1ideboliti, abolit·i o irivertiti.

P er qtlel cl1e rigttarda la qt1alità si pt1ò nota re n ei rjfJ.essi tendinei e pel'io~tei la spa.sn10cli cilri, la cliftitsione, la inversiorie. Quando in un individuo normale si ricerca il riflesso stringendo i1ella mano la massa del mt1scolo, si sente questo gonfiarsi e dare alla r11ano l1na sensazione di pienezza el astica, che d11ra q11a11to la contrazione. N eg·l i spastici (lesioni pjramidali) l a scossa è pitt brusca, la sen§azione ha qualcl1e cosa di ligneo, oppt1re si avve rte non u11a contrazion e ltndca, ina t1na serie cli cont1·azioni ritmic11E\ fe1101l1 e110 cl1 e tagg·innge 11n carattere clec iso e 11etto nel clo110 del la rotl1la o dcl pied e. La diffitsione del riflesso non è che i·accentnazior).e del fenon1 eno normale: ogni eccitazione s i cliffonde a grupp i ·1 nuscolari pit1 o mer10 lontani; negl i spastici la difft1sione è più g·rancle. I.,a i Il vr> rsio11e è una co11·seguenza della difft tsior1e, q11anclo il riflesso ricercato è abolito: s i l)Ht n if est a la contrazione degli antagonisti clei mt1scoli cl1e si contragg·ono nel riflesso 1101·1nale. Percl1è l ln riflesso sia nol'male è necessario . i1or1 so lo cl1e l 'arco corriSJ)Ondente sia indenne, mn è indispensabile anche l 'integrità d ei ce11tri soprastanti e delle loro connessioni, della Yia l)iramidale in particolare. Di solito ogni lesione d el nervo sen. itivo, cl elJ e r arlici posteriore ed anteriore e del n ervo inotore cl in1int1 isce o abolisce il riflesso cor-


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1500

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IL POLlCLINlCO

risponde11te. Fa eccezio11e a qt1esta i·eg·ola la -e agerazione dei riflessi all ' i11izio dei processi 11evritici. In g enerale le l esioni d el fascio piramidale ce rebrale, pedu11colare, l)Ontino, b11lbare e mi<lollare si traducono i11 pri11ci1)io con l'abolizio11e (sl1ock, diascl1isi) e più tardi con l'esa(»erazione dei riflessi tendinei e periostei. In fatto di lesioni midollari, dissipatosi lo shock, · i· ttbolizione o diminuzione p ersistente indica n 11a. Jesione i ri situ in ra1)porto a l processo es1)Jorato, i11e11tre l'esagerazione del riflesso i 11<.l ica una l esione soprastante a centro del ritte. so stesso. ~.\l r iguardo i rifl essi tendinei e perios tei si · r> os ono d ist ingu er e in cerv icali, dorsal i , lo nihriri e sacrali. 1. I riflessi cervica li più in1porta nti sono quattro : bicipitrile , stilo -raclia l e, tricipi t a l e, ~

e tt bit o-pro n atore. Il t e11.clineo bicipilale (pe!cussione d el bicipite alla piega ·del gomito, flessione dell 'a vaJmbraccio) è il riflesso del quarto, q11i11to e sesto segm en to cervicale. 11 p e r ioste o stilo -r adiale (i:>erc L1ssione della

e. tremità inferiore d el radio, flessione d ello aYambraccio e d elle dita ) è il riflesso del quinto e sesto seg·n1ento cervicale: qt1 a ndo questo centro è distrt1tto si può a' 1 ere l ' inversione 0 n1 eglio la dissocia zione del riflesso con la ft ess ione isolata delle dita. Il t endirieo tri cipitale (percussione del t encli11e olecl'anico del tri.ci1)ite, estensione d eìl 'avambraccio) è il riflesso del sesto, settimo ed ottavo segmento cervicale: nella distruzion e di questo centro si può avere l 'inversion e quando hl centro d·eL bicipita le è indeJlJì e. Il perios l.eo cu bito-p ronat ore (pereu.s:·ioi:>.:e d ell'estremità inf.erinre del oubito, .pr1;)nazionn cl eJla Iniano ) è· il l'iil esso del ses to} settin10 ed ottavo segment0 cervicale. 2. I 1·iff essi dorsali non h a nno alcuna importa11za p~·atica, per ch è, sa lvo qt1elJo dell'omo11lota ed ir1 parte quello cu bito-pron ator e, la 1·egio11e clorsale no11 conti en e cer1tri di r iflessi t e11dinei e lJeriostei deg·ni di att enzion e. 3. I rifl ess i l o111bari più importanti sono quelli degli rid dittlori ed il rotttleo. I l periosteo c(,egli addilttori (percussione de1 condil o interno del femore o della faccia interJla della tibia, adduzione della coscia) è il riftesso. d el secondo} te1zo e cp1arto segm ento Jon 1b u 1·e. Il t <> nd in Po rotul eo (percussione del tendine rot11l eo, este11sione della g·amba) è il riflesso ~l el ~econd o, terzo e qt1arto segn1ento lombar e.

[ANNO XXI:\, 11'.\S(.

J... I riflessi sa,crali l)it1 i111porta11ti sono

i!J

ru-

cl1illeo ed il riflesso l\fe11del-Bechterevr. Il te n,lli1ieo acliilleo (percussione del tentline di Acl1ille, flessione plantare del piede) è n rifl esso del q11into seg·1nento lombare e del pri1110 e secor1do sacral e. Il ri{les so di 31 e ridr~ l-B echtere1u (p erc L1S~io11e al dorso del }) jed e i11 corrispondenza della reg·ione cul)oidea, este11sione delle quattro ulti1ne dita) è un riflesso la cui localizzazione l)l' ObaJ)ile sta nel primo e secondo segmento sacrale. Parcccl1i a11tori soste11gono cl1e i riflessi cu ta1iei abbiano una localizzazione superiore: la esperienza di g11erra se111bra invece a bbia co11f er111 ata 1'01)inio11e, sosten11ta da Dejerine, cl1e essi abbiano 1ma localizzazione ·n 1idollare . .L\.ncl1e i riflessi cutanei possono presentarsi rio r1n ali, esagerai i, di1ninuiti, aboliti o i 11v Prt'it i e rispetto alla localizzazione ce rv i ca li . clo1sa li , lo nilJ a·ri e sac r ali.

1. I ri"{les si cervica li (s capolrire e p a l n1 n re' non l1 a11110 a lcun interesse })ratico. 2. I ri[t essi dorsali più importa11ti so110 gl1 addoniinali (eccitazione della pelle dell'a ddo1u e, contrazione della corrispondente zona de:Jn. 11a r ete acldominal e); si distinguono i11 s11 11 eri ore, 11iedio ed irif erior e. I ..'adllo 1ni1iale s1tperiore o epigast ri co è ]l riflesso del sesio e settimo segm ento dorsale: il 11iedio d ell 'ottavo e nono segm ento dorsale: l 'i ·n feriore del d ecimo, uncl ecù110 e dodic esin1 c· seg,1ne11to dorsale. 3. Il rifle c;so 1o11i bare piì1 in1po1' tant.e è ll cr e11iasl e rico (eccitaz ione della faccia interr1a d e1la coscia, ascensione del tPsticolo ) è il r ifte s.- o d el J)l'iino e secondo segmento l ombare. 4. I 1..iff. essi sacra li sono il plantare, il bulb oca'eernoso e 11a11 al e. Il rifl('SSO pla ntnre (eccitazion e d ella 1Jia11ta del ·1Jiede, fl essione dell e dita, dell' all11ce i11 lJnr ticolare) è il riflesso del q11ir1to seg111ent~1 loi'llbare e del 11rimo e seco11do sacr ale. I l r1r1esso invertito (feno 111 eno cli Babinski) è 11r1 seg110 importailte 1)er la diag·nosi di lesio11t> d el. fa scio 1)iran1 idal e. Lo stesso fenomeno pt1u otte11ersi con la m anovra di 01)1)enl1ei111 (frizione d ell a massa mt1scolare anteriore cl ella g(.ìl11])a e della faccia interna della tibia), co1l . la ma11ovr a di Gordon (pressione dei g en1elli · co11 l a manovra di Scaefer (pr e~sione d el tencl iI1e cli .l\.cl1ille). Il riff. esso billbo·cat r• r /1 os o ( eccitazio11e rteJ. glande; contrazione d ei mu scoli 1Julbo-ca,·ei'no i con ritirata dell 'a sta) è il riflesso rlel terzo segn 1ento sacrale .


159~

Sl!:.llONE PRAT lC.\

Il riff.esso anale (eccitazione della pelle al i11argine dell'ano, contrazione dello sfintere a.1l<tle) è il riflesso del quinto e sesto segmenro sacrale. Riassunto della topografia inidollare dei riì1ess i tendinei, periostei e cutanei: Jti"{f.essi cervicali: 5° ·segmento: bicipitale; 6°

..,eginento: stilo1 ractLale:. 7° segmento,: trio~p,i­ ta le; 8° segt11ento: ct1bito-'Pronato·r e. Riflessi clorsali: 6°-7° segn1en to: acldominal e ;-,\l~Jeuiore; 8°-9° seg·mento : ,aiddominale medio; llJ'-11°-12° segn1erlto: adclominale suipcrio1re. Ri"flessi l onibari: 1° segmento : cremasterico; ~,, ~egme1 tto: 11eriosteo degli· addt1ttori; 3° seg·111 ... 11to: 1"ot11leo. l:iflessì sacrali: 1° segn1e11to: acl1illeo; 2° seg1t1~·11to: plantare e cubotdeo; 3° segmento: bulliu-ca,·ernoso; 5°-6° segmento : anale. Le sinciriesie sono inovimenti associati, sinto111i di una lesione più o me110 avanzata del ~istema pira111idale. Questi n1ovi1nenli si verificano nella parte paralizzata in segrtito a rr10·vin1er1ti attivi della parte stessa o cli parli lonta11e. Possono essere globali qt1a11clo non sor10 alt1·0 cl1e 11D 'esagerazione della contra,tt11ra; i11i-itative c1t1a11do l'nrto 1)8 ralizzato riprod11cc lln i11ovin1ento eseg11i1 o (lt\ Il 'arto sano; coord in at 1. o co1iiugate q11ando jl rnovi111ento (li llll arto paretico non p11ò eseg·11 i1·si senza l' azio11e cn1,rclinata tli altri seg·menti; a11tagonistr quan<.lo nei rno\'imenti attivi cli un arto paretico €llll'ano in g·iuoco esageratan1e11tc i m11scoli a1•tnQ.011ist i. ..... I riff.essi di difesa so110 1111a s1Jecie di s incinesia. In ur1 arto l)aralizzato per lesione del fascio pira111iclale un'eccitazione cutanea, su]Jerficiàle o profonda, p11ò determinare la ritit'ata dell'arto. In casi di compressione del millollo, la ric-erca diel r iflesso di clifesa ha per111esso a Babinski e J r.tl'ko,vsl{i cl i i1recisare 11 lin1ite infel'iore della lesione. Q11esio limite corrisponde alla linea sulla qtlale 1, eccitazione della pelle non provoca più il riflesso; il 1i111ite supel'iore è segnato cla lla ricon1parsa della sensibilità. Il rifiesso pilo-rriotore consiste nella. erezione 1.lei peli o cl e i follicoli ipiliferj (1)elle <l'oca) in seguito ad un'eccitazione !)etiferica (freddo, caldo, solletico, p11ntura, elettrici ti\, ccc). F. un fenomeno nel quale entra in giuoco il si1np~tico. , che, come .è noto, parte dal co1·no laterale tra l'ottavo segmento cervicale ed il terzo lombare. Tt1tte le lesioni midollari comprese entro qt1esti limiti possono provocare clistt1rbi del riflesso pilo-motore; le lesioni localizzate oltre quei::.ti lin11ti lasciano jntegro il • riflesso.

Dr.

FISIOPATOLOOIA.

La fisiopatologia della gotta. (L..\BBÉ.

Arinales dr' ?ilédecirie, agosto 1922).

Fischer ha definitiva111ente stabilito che l'aciclo urico deriva dalla degradazione delle nucleo-albt1111ine. Il nucleo a lJ)umina si separa dal nucleo nt1cl·eico ed il rx1etabolismo dell'acido nucleico finisce per 'lnettere in libertà basi xa11tiche, l'adenina e l~t gi1a 11i11 a, cl1e si trasfor1nano per iclratazione ir1 i11oxantina e xantina, le quali ultime danno 11er ossidazione l'acido tlrico. La trasformazione va ancora più 1011 ta110 ed t1na paTte dell,acitlo l1rico si trasforma per ossidazione ed idratazione i11 allantoina. Il metabolismo delle nt1cleo-albumi11e nel.l'organismo avviene per azione di fermenti cellt1.lari che si trovano nei diversi organi. Esperienze di \-ari autori 11anno {l imostrato la esistenza di una nucleasi che sc1oppia le nucleo. albtunine, di disamidasi (n<1enasi e g·uanasi) che deter111,i11ano l 'iclro:ùisi de•l1l aclenina e delln guanina con prod11zio11e d.i iJ)Oxantina e xu.11ti11a, di 1.ma xantinossidasi clic ossida le p1l1·ine e for111a acido 11rico, e d'l1na t1ricasi elio distrugge l 'acido urico e forma l'allantoina. ferm1enti Si tllO:VUl\O ~OD1'at11tto nel fcQ,uesti ..,.. gato, n1a ancl1e nella n1ilza, Tlei polmoni, ne1 r e11i e nei m11scoli. Per climostrare la presenza tl i qt1esii fermenti basta fa digerire a. 40° delle i111cleine con poltiglia rli organi frescl1i o con estratti acquosi cli organi. Si constaterà. -co,s ì cl1e i s11dd;etti fern1e11ti non si trovano in tutte le specie a11 imali: conseg11entemente il rist1ltato finale del n1etaLolismo 11urico r1on è il i11eclesi1no in tt1~, ti gli anirr1ali. 111 g·enerale i ma·1 nmi feri, bue, cane, se i1nrr1ia etc., contengono tutti i fermenti puric1, co1n1)resa l 'uricasi, per modo cl1e il m etabolismo sorpassa l'acido ltrico e giunge all' allantoina. Nell'11on10 ruricasi manca ed il tern1i1t1,e 11ltimo {.lel metàbol!ismo è l'acido wrico. <Jt1antl1nqne il '!netabolisn10 delle nucleo-alb1unine possa effettuarsi in tt1tti i tessuti ed in tutti gli u1nori dell'organismo, tL1ttavia f> i1el fegato cl1e si compie pri11cit)nlmente. E. nella polpa epatica che si trova )a più grande qt1antità di fermenti cellulari cl1e jntervengono nello sdoppiamento delle n11cleo-albun1ine. r,e· pllrine eliminate dall'organismo con le ltrine hanno 1-tna doppia origine: dalla trasfor· mazi.011e delle nt1cleo-8.lht1roine alimentari e dalla. rli struzio11c tlelle 1111cleo-albt1n1ine dei tes suti (acitlo ltrico esogr110 ell endogeno). L'c.ttiLlO t11·ico esoger10 ''aria in rapporto alle n11cleo-albun1ir1e ingerite; cor1 pasti ricchi di 1111cleo-alht_1111ine, co·me la carne e so11ra tutto 1

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IL POLICLINICO

i ,,iscel'i anl1nali ea, i11 primo luogo il timo di Yiiello, si o.tti.er1.e 11na fori.e ·eis crezione di aciclo 11rico; con alin1e11ti r)overi di nucleo-albumine,

co1ne tl la.tte, le uo,;a e la mag·gior i1arte dei vegetalJ si_ nbba::-sn la q11antitù. dell'acido llrico esoge110 ed i11 capo a qualcl1e tempo lo si lJUO r idT1rre a zero. L'acitlo urico endoger10 è indipendente dal i·egi111e al ime11tare; la pro1Jorzione dei grassi, clegli idraii di carbonio ed ancl1e delle albu111i11e semplici 11ei pasti non lo fa variare; non v'h a alcun raJ)lJOrto tra azoto t1reico ed azoto i1t1rico. 'Tuttavia questa dipende11za non è a ssoluta : il genere dell'ali111entazio11e influis_ce be11cl1è in 1nisura minima su l'escrezione del1· acido urico endogeno. Il tasso deJ.l'aciùo urjco lJUò variare da un giorno all'altro. i\.ncl1e allo stato nor1nale v'è una tender1za alla l'itenzio11e delle p11rine e acl. irregolarità nell'escrezione. Nella gotta e nella litiasi urica il n1etabolismo clelle nucleo-nlbt1111ine è 1Jrofondamen1e distt1r1ato. Al inoment.o delle crisi di gotta le analisi delle lll'ine mettono in evidenza: l1na ritenzione 11 rica nel p eriodo del malessere ge11erale, che l)recede la crisi, l1na scarica urica accon1pagnata da 11n sen so di benessere al n1omento della . . guar1g1011e. Ncll'interyallo delle crisi il disturbo del mel<:iJ)olismo si i11ani festa con clifetto di ehlmina.zionc dell~acido urico endog·eno ed esogeno, cor1 tlif etto di oss id azio11°e cl elle pt1·r ine, e con 1'11. . r1ce1n1a.

Q nesti lJOstu lati sono sta ti cou fern11ati da nu111cro"i lavori sperin1entali su individui sar1i e gottosi. L'A. 11a sperin1entaio co11 la :11gesti 0n•) cli carne : l 'escrezione dell'acido urico p1·ovocata diall1a ingestione deìla carne è in modo costante dimir111it.a i1ei gottio s1i; il più delle rvolte I 'escrezione purica è minore dopo in, i11!5·Psl::.0J1e della carne cl1e il giorno precedente, talora an · cl1e annt1llata;, se1nbra cl1e le lìllrine cl1it1da110 il rene dei goiios.1. Questa tendenza alla ritenzio11e è la esage. l'azione <J.i ciò che si produce rudimentalmente negli individui sani e di ciò cl1e si può verificare neg·li obesi, n ei nefritici e nei diabetici. J-~~sa è ta11to costa11tc da lJotere essere utilizzata 1Je1· la diagnosi differenziale tra gotta e reumatis1110 cronico. La rite11zione dell' ac ido 1irico nei gottosi 1nessa in evidenza dal J)ila11cio llrinario conclt1ce ad un accumulo cli acido urjco n egli umori, co11duce all'uricer11ia. Tutti gli a11tori, cl1c l1t111no pi-oceduto ad esa1ni ponderali dell'acido llrico nel sangt1c con m etodi sem11re più esatti, • •

[ANNO XXIX,

.b'.\t>C.

J.~I J

sono di accordo 11 el ritenere cl1e esiste 111·icL111ia nella gotta e nella liti.asi renale. Il incccanismo dell'uricemia è stato spieg·ato in diversi n1odi. Bo11cl1ard aveva 1Je11sato acl u11 eccesso di fol'mazionc di. acido llrico; si scriveva allora cl1e l'acido 11rico si trovava in eccesso nell't1ri11n dei. g·ottosi. Oggi sap11iamo che nt1lla ' . ,·'è cli vero in t11tto ciò. All'infuori della sca1·ica 11rica che tern1ina la crisi gottosa, all'inft1ori dell'accesso di acido 1uico che si trova i1elle Ul'ine dei forti mangiatori di carne, cl1e fo1 se diventeranno g·ottosi ma che no11 lo sono a11rora, le analisi (lelle uri11c e le esperie11ze di cli1ninazione dimostrano al contrario 11na iiiccola. cp1antità d'acido t1rico nei gottosi. Scl1ittenl1elm l1a 0n1csso l)ÌÙ recentement e la i1)otesi di 11na insufficiente distruzione di acido lll'ico. I11 .effetti sembra cl1e vi sin r1ci ._!.101tosi t1n ralle11tan10nto del ineta1Jo1is111.o· v·n. rico, rna conviene considerare cl1e l 'acido urico 11ell'11on10 è il tel'n1ine 11lti1no drlln, deg·r<cìdè.1zio11e clelle nuclco-aJl)u•m ine e non e~·«se11clo ca11ace di trasfol'marsi in urea se non i11 picclllissima c1t1antità, i1on si comprencle con1e la in~ uffici enza clell't1r ocolisi i) ossa spieg·are la produzione della gotta. Antican1ente Garrod aveva amn1essa t1na riienzio11e t1rica causata . dalla nefl'ite. In effetti c1uesta lesione è frequente nei gottosi, ma qt1anlt1n<11te i)recoce non precede gl'i accessi di gotta. D'altra parte è stato §tnche ùimostrato cl1e l't1rice111ia è presso che costante i1ei nefritici, senza che p erciò si abbiano n1anifestazion~ gottose. I11 qt1esti ulti1ni anni la ritenzione dell'acido urico n ell'organismo è stata attribuita ad un difetto clella sua solubilità. L'acido urico e g'li llrati sono effettivamente poco solubili: si nm1l1ette cl1e sono mantenuti in soluzio11e per Ja lo ro co11tl)irri.azione con altra sosta11za a11ch'essa derivata dal metabolismo delle nucleo-albumine, l 'aciao nucleico secon do Minkovvski, l'acido timico seco11do Schmoll. Gt1dzent ritie11e cl1e l'urato di soda si presenta sott due forme isomere, il lactame ed il lactime, q11est't1ltim10 molto meno solubile del lJrimo; i1el' moclo cl1e la pre,·alenza clel lacti111c stil lacta111e, .spiegl1erebbe la t e·ndenza alla ritenzione ed il difetto di eliminazione dell'acido urico nei gottosi. _..\.llo stato dei fatti qucl cl1c può affer111al'si s1 è che l't1rato acido di socl io, for1na sotto· la quale l'acido urico si tro,ra nel sa11gue, è l)OCO solubile e facilmente precipitabile sopra tutto nel siero di sangue in confr o11to dell'acqua, forse a causa della presenza di 11na grande cp1an1

1'


(_.\ NNO

XX IX,

FASC.

-19]

S EZ I ON E P RA Tl C \

titù, di ioni Na r1elle t1ri11e, e cl1e la sua sol11• bilità è influenzata da certe condizioni fis icl1e P cl1i111icl1e a11corn indeter1ninate. Se11za cl1e si possa a111mettere con1e definit iYa la teoria del difetto delia solubilizzazione dell'Dcitlo ·urico nel sang11e dei gottosi appare og·g·i J[t pitl sod.<lisfaccnte; questa teoria è stata l'ist igatl'ice clc Il a tcra1) ia intesa a discioglier e J•u ei do ll l' ico p.e1r favorirne la ·e l.i111inazio11e. · U11n delle carat.teristicl1e anatomo-pa.tologicll e clelJ a g·otta è la f or111aiio11e di concrezioni l1~·atiche 11r>llc cnrtilng)u1i e i1el tessuto· COI).gi1tr1iiYo. I:c~11·j t'i1l1 cnto se11za clar rag·ion.c cli questa localizz<1zio11c eletti,·a, ha din1ostrato l'afti i1 itit clell' ncitlo lirico IJer i detti tessuti. Le es11erie11ze dj \Tt1r1 I ,ogl1e111 l)Oi fanno pensare cl1e la fis~azio11c cleg·li Ul'ati sulla cartilag·inc tlii)e111le dnJJa l'ircl1ezza di q11esto t.essvto i11 :nli cli soclio, i1 cl1e fn,, orire])])e La Joro ·l}l eci11itazionc. . l)11nq11e 1' ll l iCCD1 ia ClOVll ta alla ritenziOll<3 fl . acitlo ·u rico è la condiz io11e esse11ziale della g·otta ma oltre a ciò l)Crcl1è CJtLesta si verifichi ' è necessaria la tene.lenza alla preci1)iLazione del1'acido urico ecl alla sua acct1n1ulazione i1elle cr1rtilagi1ni e i1el co1111ei.tivo. La crisi di gott~"l ...,, .1111Jra essere t111 n crisi cli precipitazione lirica do' 11ta nd l111a l11·l1sca variazione dello stato collniclalc rlegli 111l10l'i. La rite11zio11e clell'acido 11rico 11011 cli11ende cla l111a })anale i1111Jern1eabilitù clei r e11i. La rite11zione e la preci1Jituzione lirica so110 c;c11za clubl)io Ja consegllenza di l1no <...tesso disturbo cl1in1ico, di u11a siesRa nnoma1i<:t (lell'ac iclo ul'ico che si presenta sotto una fo11na 11oco sol u])ile o cl1e non trova negli u 1nor i la so:-Jta11za capace di a illi.ar11e la soluzion e. 1

DR. •

TERAPIA.

La proteinoterapia.

l(atzc.·r1t.dbog·e11, della Cli111ca ìVI edica di Gine,-ra, nella J{ev11e Jl (; llic ale d1' Zcl SiLisse Romaride, dell'agosto 102~, espo11e lo stato att.uale delle i1ostre con oscenze s11lla Proteinoterapi a , ch e, insie1ne alla Colloidotera1Jia, è divenuta argo111e11to di st11dio e di g·run n1oc1a, s•1Jiecie oa"a cl1e le co11cezioni colloidocl1.i·m icl1e h ann o preso g·1·a11de i111porta11za i')er .spieg·are i fenorneni pato log·ici co11 l a clto1ostraz1one d i a l ter azion i non solo cl1in1icl1e, rna ancl1e fisich e del mezzo collo idale. Era n n.tn l'alc cl1e la tera1Jeutica, cl1e sem1)re egue i IJrogressi della Patolog_~a Gen erale, s i arr iccl1isse (1 i un 111etodo basat o sugli effett i curativi i)rodotti dalle modificazioni dello stato fisico d el plasma sa11gt1ig110. In origine col nome di Proteinoterap ia si in-

1599

te ... t"\ i11c.licare 1'11so terapet1tico cli sostanze albuminoiclee estranee all'organis1110. Ora però che co11 tu1iciià di intento ed identicità di effetti si Rorru11i11isi.ra110 le sostanze l)iù svariate, non solo ])roteiniche, ma a11ch e lipoidee e cristalloiµe e (peptone, latte, siero di latte, casei11a, ovonlbt1111ina, clert vati j odici, bleu di metil ene, car])one colloida1e, til"le1n ·entin.a, sali in sol uzio11e ipo-i1)er-isotonica) il no1ne di Proteinoterapi a i1011 ric;pon de più con esattezza al n1eitodo : lJetò i1eRSllna i1L1ova denon1i11azione ha con fortuna ::-.o::,tit11ita la prima. Circa l ' origir1,e si sa ·cl1e fin clal xvrr secolo ii1 I ng·l1ilterra, forse co1ne equiva l c11te delle attuali trasfusioni d i sangue, si fecero cl elle iniezioni tnti1 a venose di latte, n1a. ca<lclero st11Ji io i11 discredito e l)Oi in oblio per gli a.vvenuti accidenti d i embol ia grassosa. L e vere origi11i delJ a tcrapia-1)rote inica si confo11do110 con quelle della Etero·v acci11otera11ia. Infatti I' azio11e della Etcrovaccinotera1'.)ia J1on è clovt1ta alJ a presenza cl i a11ticor1'.)i specifici, ma a qt1 ella di 11na 1Jìroteillél. ·est1 a11ea al.,. l'organismo (antige11e llrotci11ico cli Nolf), non specifica: e si 11oti ])er1e cl1e il carattere più spiccato della Prot einoterapia è appl1nto la Sll(l rio1i specificitd . f>er spiegare il s110 111eccclnisnio cli aziorie le i11otesi non mancano. E corrispondono a due co11cetti differenti. Secondo gli at1tori francesi ed il Sacl1s gli effetti curati vi sono dovuti ad llnn azione fisica, cl1e modifica lo stato colloidale degli umori. Secondo la scuola tedesca, Weicl1ard a capo, il fe11omeno 11rinci pale. è l111'azione fisico-cliimica: l e azion i cl1e s i svolgono nel inezzo collidale sono secondarie o con.secu tive alla esal tazione della attività cellt1lare che r a 1)11resenta sen1pre la parte }')rinci1)ale. Seco11clo Rosie1n tl1al ec.l Holzel' le J.nodificazioni fisich e della strt1ttlll'a colloidale sono prodotte d ~t una ipereccitabilità del sin1patico determinata dalla introduzio11e cli proteine. \\-ida l ell i suoi a llievi credono clic l'azione delle proteine sia di d11e ordini: nelle mal atti e a tendenza emorrag"i1ca (en1ofi1ia, e;inoglo]Jin1lrj a i'.)arossistica, i)or1:>ora ) o 11el1 a l)l'Ofilassi deg·li cr1oc anafilattici la 1J )l'otcino-teralJi n. agisce consolidando l'alterato equilibrio colloidale : in vece nelle malattie ii1fettive tale eq11ilibrio vien e perturbalo meclia11te la i)rovocazi one di u no cl1oc. Seco11clo Sacl1s queslo 1Je1·turban1e11to è facilitato clall a labilità cl1e l)l'esenta l'elen1ento colloiclale i1ellll malattie i11fetti,·e : o l'atti,·azi o11e protoplasmati.ca clel \ \ Teicl1ard non è che 1a co11segl1e11za del le n1odificazio11i biocl1imicl1c i)ri1narie. 1


1600

IL POLICLINICO

[ANNO

XXIX,

FASC. -1~1]

l . o S tark er1st€in ec1 i·L·y\reicl1atd S'l)iiegano l'c.l.Circa la via di inttodl1zio11e, ~ prefe1 ibilt) zio11e eg nal111ente benefica dei cristalloidi p er alterri.are l'intran111scolare cot1 la endo,renosn. la att ività proteinica di corpi l)ropri dell'orL'oss ervazione clinica. della i11fl11·enza benettmessi in libe1tà e denatl1rati dalle ,g·unis1no _ ca che alle volte alcune infezioni acute interco1 sosta11ze iniettate. renti esercitano st1l decor~ o della malattia prinLa r eazio1i e cl1c segu e alla te1'fl.l)ia proie·i- ci1)al.e, e l'a11alog·ia. fra sinclrome infetti\.é:L e 11ica varia secondo l a via d'i11trodt1zione e se- stn·d rome proteinica, spinsero acl usare la co11do la malattia p er la quale si usa: è vio- proteinoterapia st1 larga scala, e veramente l e11ta la via e11dove111osa, me110 la endom11scoin inolte malattie si ebl1ero i risultati che si l a re e la sottocutanea : è inte11sa n elle malatt je desddea:avano (staro] .c~1morrag lei, g·onon:ea. clel s ang11e, nelle i11alattie infettive e nella i1eoplasn1i, tubercolosi g l'ave, melitense, affet ubercolosi, mino1·e o n11lla i1ei cancerogj, o ,zioni cutanee, artl'iti, fl emr11011i. settico-piei1egli inclivicll1i nor1nali. n1ie, ecc.). A p a rte g·Ji ins11ccessi }Jas ati sotto .silienzio, e sen.z,a esage t·u.rne· •fil ·\Talore., i riJ~ caratterizzata dc.t fe])br o })iì1 o 1ne110 elevata, che p111ò dural'e nnche 2-3 gioll:ni, con bri- sultati. ottenuti dimostrano l"irr,.vortanza del metodo ed incoraggia110 a proseguirlo. vicli, sudore. sonnoleJ.1z,a o i.pe1~eccitabjJità. Circa il m·odicamento cla ltsare i1on c'è cl1,. 1-1~ co·s tantc clo110 le iniezioni di latte, lln cla vincere l'imbarazzo de1la scelta. Però t-" sc11so di e11foria cl1e segt1e lR caduta del] a da prefei~irsi l'nso cl el1 e ))l'oteine a. q1tello dci t en1peratura. Qualche volta si 11an110 d ei fenome1u ana- cristalloidi. L 'A. della rivist a ~ i po11 e infi11e il ql1esito filattici cl1e si possono evitare preferendo la ,;ia endomuscolare, pari in efficacia all'endo- se la l)roteinoterap ia pllò rircnpiazzEtl'e la ' 'acci11oterapia e la sieroterapia specifica. venos•a . Il quesito non è risolvibile per la n1a11In caso di ipotensio1J e N olf co1Jsigliu. I 'uso ca11za di ricerche· comparativ·e f.ra l'azione 1)1·eve11tivo o associato di adrenaljna.. clelle proteine . e quella clei vaccjni e siel'i ~}J e ­ Nei cardiaci, specie se con n1iocardio com~ cifici. }) l~·m ess o , la Proteinol erapi a è controindicata. Certo è però -che mentire le proteine as1)ecLf'iI .. e dosi del medicamento 11an.110 gra11de imche, funzionan,do come anti~eni, 1provoca110 l)Ol'tanza , perchè le trop1)0 deboli ha~no lln' a- r-eazione di difese per· fo.r mazi.ane di nntico~:>1i, zione nulla sui processi vitali : le dosi n1edie oon i s.Le!ri .e vaccini speci·fici si l1t1. un 111assirmo li accelerano, · 1e forti li rallentano, le forti s- di az'ionie immtmizzanrte ·p er l' i.ntroduzione co11. ~in1e li sopprimono. Bisogna i11iziare la cura. tem.po1·ane-a di .p1r{)(f;eine e d.i a,ntig·e.n i mltltipli . con dosi deboli e sag·giando si trova la dose Perciò si consiglia il trattamento s1Jecifico g·it1sta. cl1e varia secondo l'incli,riduo, la na- CJl1an:do si p11ò a'1 ere un vaccino ben dosat-0, t11ra e la fas e della malattia. e si ricorre alle proteine nelle infezioni a g-erIsacson nei processi ac11ti raccomanda dosi me .sconosci11to, ,o qu.ar1,10 sd vogl.ion-0 azion 1 deboli progressivamente crescenti (da cc. 0,50 i1011 molto violente, come nelle intossica.zion i a cc. 2,50 di caseosan). Neg-li stati cronici gravi, o negli orgianis1ni ilpel'sensil>ili. consiglia una dose iniziale media per pro,10Per finire, alla luce delle nostre conosce11 ca-ve lir;ia reazione generale e poi l)roseg·u e ze sua.la protei11-0teirap1ia, è jnteressante. esamicon dosi deboli. nare le .relaz1 oni che passano fra questa e la Zimmer, dopo larga esi:>e1·ie11za su 800 casi colloidoterctpia. Secondo l'A. i metalli ed i di affezioni articolari, ha osservato che og·ni mei.1alloidì colloidali da l1na ipa.rte ,agiscono piccola dose basta a riacutizzare un proco111& i cl:istalloidi, e ctctll'altra ag·i.scono 1MJ' cesso cronico (0.10 di caseina al 5 %) e rac- effetto del lot~o contenuto· in proteine che per comancla dosi f01rti nell,e for.i11-e acute (c-c. necessità tli fal)]Jrica.21i.one vengono aggi1111w .D i 5-10-15 di caseosan). colloidi natt1.rali .p er staibilizznrli (gomma, 1Rl~ Munk impiega indiff€rentem'.ente nelle forb11mina, gelatina), n1e acL1te o cronicl1e 3-4· cc. di caseosa11 l)er Questa considerazione ci fa domandare se via e1'ldovenosa. .j l peptone, la caseina ed ancl1e il modesto Nolf fa iniezioni endo·venose con dosi medi e latte bollito non siano destinati a .rim1)iazzadi 10 cc. di Peptone al 10 %, di111in1-1endolo re in terapia i metalli colloi.dali, a.ncl1e i più man mano cl1e il malato migliora. -costosi, come l'oro ed il platino. P er il latte la dos·~ è di 5-10 cc. PERSIA. Fra 1111'i11iezio11e e l'altra è di reg·ola 1111 i.11t rrvallo di 2-4 giorni. 1

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SEZIONE PRATICi\

CENNl BIBL IOG R AFICI. lt. l'~A! 1 ARCO. E. Il t1 acon1ct e Stie coniplicazioni. _\·i il<tr10, 1DZ2 Soci€tà Editrice Libraria. Pt·ezzo I~. 4-5.

fJuesta

llltl)})licfl..zio11e,

compilata dietro co11..,iglio del lJ.rof. Cirincione, cohna una lacuna 11clla Iei1 erat ll·ra oftalmologi.ca itali.a11a e n1ettc il ìcttorc i11 cor1dizioni di form,arsi un concetto co1111)leto di 1ll ili gli sttldi e1~istenti Sll questa in1portar1te i11alatt1a, co11.'sidera.ta sotto i p·ift ~'·a1·iati aSJ)Ctti. Tl lil11·0 è diviso 111 1loc.l1ci capitoli: l•l Storia. 2° l)istri])11zio11e g·eogra:fica. 3° Si1nto111a tolog· ia. i-0 Decorso. 5° Co1n1)licazio11i. G0 l) o~tu1ni ecl esiti clel traco1na. 7° l)iag11osi. 8' [>1L'g·11osi. :1° .\.11aton1ia lJatologica. 10° Eziologia. 11° Profilassi. 12° Cura. Seg11e i111i11e 11110. riccl1issima ap1)e11dicc bibliografica cl1e si ip11ò considerare co1111Jletn. Dei vari cn.1)itoli l1no dei più interessa11ti è <lllello cl1c rigun1'll a la storia del traco1u a, i11 cui sono ri1Jortate . le lJitl a11ticl1e i1ot izie s11lJa malattie.i con ltrta rl ocl1111entazior11:~ scrupolosa e co111pleta. 'futta la porte cliru icu, ana toruo-1)atologicn. ed etiologica è trattata dall'autore con origi11ulitiL e con1petenza, e costituisce 11na si11tesi c1·itica di tt1tto ciò cl1e e~iste i1ella lettera tl1ra, s1)og·liato di q11anto sa ancora di em1)iric;1l10 o d'ipotesi insostenibili. Tale capitolo è arr·icchito da. un interess::tnte contributo per!;,onale co11 preparati origjnali scelti i1ella ricca collezio11ie della R. Cli11ica Oculistica di Roma. ::\Ierjta i·11fi11e rilievo il capitolo dcl la c11ra (medica e cl1irl11·gica) 11,el quale so110 riportati e sottoposti 8 s1Jassio11nta critica i n1etodi (lelle varie scl1olc oculisticl1e. Per la sua obbiettività, per la ricchezza r1ella esposizione, per la coro1Jletezza delle citazioni }.)ibliografiche, per la ricchezza delle ill11strazioni, ]l libro clel Paparcone merita di essere additato ai cultori della nostra s1)ecialità ed a tutti coloro, medici e stl1denti, cl1e voglia110 formarsi 11n concetto co1npleto s11lla entità nosologica clel traco111a e sn i n1ctodi destinati per preverdrlo. È un iil)ro che presenta inoltre i11teresse soc1ale ,p oichè, prospettando i gravi danni cl10 arreca all'u1na11ità questo t erribile n1ale e additando i n1ezzi per pr~veni1rlo, lYllÒ facilitare il com1)ito, oltre cl1e agli igienisti, a11che agli crlucatori cd a tl1tti coloro cl1e per r agioni di 11fficio o J)Ossibilità di circostanze 11a11110 il c1overe di contribuire alla grande 01Jera di risa11nn1euto "ociule. Dr l\1ARZIO.

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lI. Ei\'1. FABRE. Médica-Sté1io. 1 vol . in 8° di J)ag. 132. Parigi, A. Ì\1aloi.rte et Fi.ls editori, 1022. Prezzo fr. 10. L'A. 11a ideato ed applica u11 metodo stenografico il quale 11a il preg·io di essere molto 5em1)lice e di potersi apprendere in sedici lezioni; è adattato specialn1e11te per i medici e i1er gli studenti di n1edici11a: consente di raccogliere fedelm e11te a11a111nesi, di tra.scrivere lezioni cli11iche, ecc. Per i medici e gli stll denti di medicina egli 11a scritto ql1csto Ol)Uscolo, che è già al 2° migliaio. · a. p.

fttCRDEMIE. SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. I. Congresso della Società italiana di Urologia Il 24 ottobre n. c. si costituì a Firenze la Soc·iet<\ italiana <li urologia cl1e tenne il !SUO p1·imo Congresso. Il prof. N icolicl1 di rl'riel:ite porta ni congressisti, qua le presi<le11te del Con1itato provvisorio, il saluto· i111gt1rule. Jl segrebt1·io Rn''~lsiDi di 'J~l'icste legge lo Statu lo cl1e è ap1)rovato. Si a<:cettn la proposta cli I.insio (l\iilano), che u11 gior11nle sia dicl1iarato orga110 llffiCiille ùella Soei(lb\ itnlia11a di 11rologia e cl1e 1)ubblicl1i almeno due pngi11e a carico proptio e le ùltre a spese dell'..t1utore. Si rimette alla. f11ttt1·a Presiclenza di iniziare trattativ·e. e di conel1iudere in merito. Si passa alla nomina del nuoYO Consiglio <lirettivo e rie~cono eletti : a presi<lcut.e : Nicolich (Trieste); n vice-1)rcsitlenti : Ales-· ~;.1ntlri (lloma) e Pavone (Palern10); ::1 consiglieri: t~rnni (Na11oli) 0 IA1sio (l\1ilano); a segretari-O: :\Un!!:azzjni (Roma): n tesoriere: Bonanome (Ro1,u1). Si i)assa alla i1oruinn cli soci onoral'i e cori·is1)ondenti esteri, clopo di che si i11iziano i lnyori scientifici clel Congresso. (Bologna) : J(,isultall re1n.ot'l <lella, proslateoto111i.a. L' ..\.utore es11011c le s11e osser"Vazioni personale sui ris11ltati lontn ni della prostutecto111iu e yiene nlle 8egt1enti co11clusi-0ni: 1) La prostutccton1ia è l '11nico mezzo. di ~1r~ r:aJn1~nte GARDINI

efficace nella n.1assin1n. i)artc <lei cns1 d1 r1tenz1one yescicale cla ipertrofia prost<1til'a. 2) JJa prostatectomia· transyescicale Ri è din1ostrata superior.e alla perineale per i ri~11ltnti i1nn1c.c liati : lontnn:. :3 ) Nella lJrosta t0cto1111a trn H8\esc1cal~ e ~m.~1r e consio·liabilc l'operDzione i11 clne te1up1 (' spec1alrurnt~ 11ei cn si cli rite11zion0 ro11 disteni;;ione, di infezioni dell'a1111arato l1ri11:1rio e cli clifetto~a fui1zio11abilità re11nlc. ~) I/i11tcrYento operatorio è tnnt-0 pi11 efficace, q11n11to più è l)recoce. (:\.Iilano) rifer1sce l)lll'é st1llo steF:so te111a : Eo-li ripret1c1e i11 esnn1e 256 n1n11)n ln li 01101-.1 ti d1 tee: tomia da 2 n 14 u1111i fù. Di .q11est~, I~. 1 oriro , e cioè: ·il di 111n rn :-:1ua s~111le, 12 <.!1 110 111 broiieo-1101n1onite, I cli cardio11<lti 1. 4 tli c:anrro .dcl fl)g . to e rle llo stou1nco, 2 d j pi.o nefro "'1 cro111cn, 1 J.JASIO

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IL POLICL1}\ICO

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<li uren1ia cl<'\ ritC'117.ione <li ffu fi<1 cl a Cilll<-1'0 l>l'osta -

tO])ClYÌ<'O. I1a Freyel' no11 11a i1essu11 Ya lol'e cu1·a ti vo nelle fol'1ue di degenerazione cancei-ig11a, ncpp11re quando essa è così iniziale da no11 essere clinicn1uentc c1iag·11osticabill'. L'operazione cli T!.,reyel' 11a ;.;c:a1·so Yé.1lorc ren1oto i1ei i)rostatici . ·e117'a 1>rostata. Nelle for1J1e cli adeno111a prostn.tic:o il metodo Freycr elit rist1lta ti ottimi e clt1reyoli. Re l)er effetto della 1·ite1izione Yescicale sia determinata una idro11efrof'i, qt1csta l)UÒ <'Rscr migliorata in. 1nodo cl.a i1el'111cttere la prosta tcrtomia, la gt1arigione clell~ rue(1csima, ma più tarcli C'outinu:t iu,rarjubt la evolu-

zione della for111a renalC'. - f Al fnnzio11e sessunle è conservata uclla inetù <.lei casi, n1a per Io I>iù si limita alle erezioni. L'eiaculazione è abolitn . IA1 recidiva clell'aclenoma pl'ostatico è possibile, in qt1anto cl1e 11cl letto prost.'l tico rimango110 clegli nri11i g;lnnclolnri <li costih1zio11C' jdcntica a q11ella c10gli nc1e110111i asportati. Ncll'ac1enomecton1ia tiJ)i<·n In }lr0se11r-a cli ~te11os.i , valvole', devia~ioni (101 cnnn le so110 an attribt1jrffi IJiù a difetto di tcc:njrn. cl.le ,11 u1C'toclo i1c r sè stesso. J;' A. i1on hu n1n i con."trtta to incouti11cn7.a <li orjnc nè rit0nr,ionc.

[ i-\.NNO

XXIX, I? ASC.

4~f J

Domu11c1ct <ti relatori la 101·0 e~1)cric11za ~ulle stP11osi 11retrali cl1t? egli 11n osE"r·1·vn to abba ""tanza frcqt1enteruentc. Egli osscl'vò poi in qunlc·bc eà:-:1 il sopra'\7 VCnire cli clolori 1uuscolari e ancl1e oRSf.>i c1iffnsi o Ioc.alizzu ti ngli n rti inf riori, nei qnnli egli 1)11ò escludere el1c si sia trn ttèl to di t11n1nti (1 cli metasb.1si. .J..lcu11l collegl1 i inedici opinarono J>O· tesse trattarsi di fenomeni c1ipc11dcnti dalla manc::.11za cli .secrezir)ne int0rna clf' Ila gln 11dolc.t aspor· tata; 1nn i1011 su se q11esta s1ri.f\gazione sia ammis· s ibile. Nei casi con infezioni ascendenti co11siglia ùistnnziarc il 2<> tempo anche di parcc'Chio. Egli 11a visto c:o11 succe8so in ql1<.·sti ca si le iniezioni endovenose cli neosalval'~an e s1)ecialmentc di 11ro1

tropinn. ('.rorino). - Sl1 cil'Ca 100 casi cli prostirtecto1nie ipogastl'icl1e ebbe a.cl osservare 2 casi di stenosi profonde. Egli consiglia l'uso del dilatatore di Kollman; in og11i caso, in cui si faccia sentire qualcl1e difficoltà al passaggio del catetere. Quanto alle fistole, e~'f'e sono dovute alln tende11za della mt1cosa ,~escicnlc n portarsi verso la i)elle. ];'1ì., qua11cln C'SCgt1c il l l tem1)0. ha cur<:t di fare llll escissiouc della Jnncosa vescicale prossima all'apcrtl1ra adclomi11ale. 1,l!ìRRlt\

1

(Pì."n). - Crede e riporta 11n caso <::l1e dimostra <.:on1c e~iKta ln. IJOBsil>ilitii ùi carcino~1 dalla l)l'Osta tn residua e non d,1 residui cli acle1101ni i11complctHn1~11te estirpati. Non cl'edc che si TADDEI

J>AYOX I'~

(P~1lel'lllO)

la l'Ìl'l'OdllZiOlle di calcoli Yescicali dopo la !)rosta tectomin ; i noltrc egli 11a osservato fistole peri11ea li, sosten11te dn stP110 ·i uretrali consect1tive all'atto OJ)eratol'io, che g·uri1·irono colla dilatnzio11e della stenosi 11retrale. Eg:li 11a os~e rvn to inoltte ritC'nzioni incom1)lete, tloY11te ,1 •sfia11can1e11t-0 della '"escicn e a inancatn contrattilità clel detrnsore.

:

OSS('l'VÒ

\\RHAHO (lYlilnno) : l'iferisce st1 40 0..asi tli proi:itntici o~~etvnti <1<1 oltre d11e an11i. 9 morirono per <'n t1~c i1011 t1rolop;iC'l1<', 11110 per (lep,·e11era7.ione ca11c·rrigun clcll'ac1e11oma prostatico. In t11tti In f11nr,io1u1 bilitil vescic·a le 11u ripres;o })(\!'fetta mente; i1on so110 re~;iclt1u te fistole orinose. I 111alnti a fn11zjonnli tl1 gc11itule abolita non ha11no nvnto i1cssun ,-.111tn~·gio <lnll'a tto opern li YO; in tutti è cessn tn 1'0inc·11ln zio11e. Ilic:orda alc11ni <:nsi c-0n andamento a11ormn le. Consiglia la tecnica <li Jì1reyer e l'e8amr f·h.;to"C-OJ)iC'o vri1ua cl c l l 'opr rn zio11e. f

no~AN0:111re

(Ilon1n) : ossc1·vn che gli esiti lontnni flcll n co~iclcttn pror.;tn tc<'to1nln ~ono i11 rapporto diretto co11 la i1atura clell'ipettrofia vroRlaticn. Non ebbe' n ln w~ntt1 re nes. 1111 i11conve11iente (r<>string·in1e11ti, fl~to}(', C'C:C.). llf'Ì C:flSÌ n C'llllC:.leaziOUf" fnciJP.

Ei:?.'1 i fa llotnrp e:l1e ln clingnosi cli ade11on1a non è scu11)re 1'~1e:ile. ,\llora l'c-Rìto 11011 brillnntc è dovuto nl fatto eh0 n1nncrtYa rin<licnzione nl metodo di Ji~ )'{ \,\.01'.

(l{on1n): rieol'dn cl1e giil 11<'1 1011 a I .n1Hl t·a ep;Ji <"bbe n llrc ~cntare i ris11llati lontani <1<'1l·l 11rostatcctomia <lei snoj operati. - Per la funzio11e SC.SSnalc egli conferDlfl, CllC SC questa CSi~tCY~t nucora pri1nn (lf'll'opcrnzion0. ri1uaneYn i11 gt•n0r0 i11n Iterata dOl)O l 'nl1lnzio11e clr lln 11ro:::;ta ta. 11u1 11011 si l1n ciaculn~ionc. .\ 1 E:->H.\"\IH:r

clcbba. invocare l'ipotetj<:u se<::rezionc interntt clella prosta Ln. per spiegare la ri1)r~sa delle con<lizioni generali. Ba~~'l la sor>prcssio11c della titenzio11e settica, con1e cli l11o~trn 110 i (•a ~i di 8e1n11lice cistostomia. 'L e recidiYe so110 J)iù frequenti. qua.i1do si asporta l'ndenomn prostatico a pezzi in confronto dell'asportazione i11 11n solo lobo. Interessa11te è il fatto che anC'l1c se11zn recidi' a la pros~'lta, alln esplorazione rettn le, Ri p11ò !)l'esentare poco modificata nel sno Yolume e nel suo carattere.

Ritiene nccessal'i-O lo stuello f1111zionale clel vrostn tico specialmente nell'intervallo fra il J o e 2° tem110. Egli consiglia cli ricorrere allo stnc1io dell'elt111inazio11e della S11lfofenolf~'lleina. P"r ciò r·bc l'ig"t1arcla In f11nzio11tt" se-ss11ale co11eorda pie11an1011te coi ris-nltnti òel LILLA (LiY01·n 1J). -

Carl'aro. IloI..\NDO (G<·noya). - 1 OsKel'Yò sn 70 prostnt.ectomie come e:-;it i lo11l<111i :2 stc11osi, :J reC'iclive. 1 carci.11on1a <lella veRcicn. syi luppn to~i 10 nn11i <10110 sulla ci<.:ntrjce. PAHL;\vECC"CITO (I'alermo). Gli .~e111l>ra J•l'<'Dl:1· tura e quanto i11cno ::tl)J)ellnbile la :-:enten.za <li inort~ Jll'onuuciata contro la i>ro~tnt~c.:lon1in 1>eri1:c·n le. Nel fl esicl crio cli trè1rre un n1etoc10 che non :tYC~8C i noti clifet ti <.lclln ],rcyer e f\opratntto che i)otess0 n llbreyia re il decorso postopern torio, 11a nRato la te<·nic~1 (li giil rcsn nota dcll:t prost<.tt<'cto111in llt~rin0ale !JCr 1a. ìnte11r.io11e.

({L\~E1T.\SIO (l;--i1Cl17.C'). -- 0S~0l'Y<.l c:he le <letì<·it>n~c\ lan1cntn te ne: 1la i11·0 ..·ta tec:ton1 jn Rono quc l-


f A.:\NO

XXIX, FASC. 49]

SEZIONE PRATICA

le ·ht' in gc11e l'C Ri legano a qual~ias i operazione <1e1nolitricc nel Yasto camvo cleJJa chirurgia e fn un l):l r~ lle!o co11 l'isterectomi a .

Dice c-h 0 la Freyer 11a lJl'e;::1) il r1osto {lella pcri11e ale. Egli ::i ccenna ai ca~i <·1t1• I,,cgnen chinina « errol'i c1ia_gnostic:i >>, clic ri~·lla l'cla.on opera ti <li pr-0st:'ltectomia, 11ei quaU, tol:tu l 'il c1c1101nn, la fu11zional i tà non si è ris tabilita, pp1·· ·l1è iuiùollèlri, atassici, o con a ltri cli·sturbi fl ella n1in)l,ione, che abbian10 il dovere t1i siudinre. È necessaria inoltre la cistoscopia o ln ci.. ·Lo2l'<lfit.L i1riwn t1clla IJ're)1er e ricol'cl<'l 1111 c:a~o ùi •ìiycrticolo Yescicnlc <1~1 lui osserYato. J0gli ricor<la i ca~i (li re:;.; tri ngi111en t o uretrale ronS<.'c:nti vi n llà 11 rey0r e co11sigUa da 11lti1110 di r1011 n hba11do11are g·li 011crn ti dopo la guarigione della feri tà 0

ì eratoriu.

11 1

f;1 :\ St:cc1 (R<1111a). -- Ilichi;11ua l'altl·n7ione clel1'<•"5~en1blen.

sulla necessitit di uTe troscopizzare f;11n1nuln.to }>rima di decidere so11 ra nn'opcra zio11c qua lsiusi. In cc:rti cnRi nna se1nplicc: operar.io11<' i11<:-l'ue11ta llr<•tro::;copica con la diaterm ia ~ llHl'i­ l't!èJbe l 'a1n1ua 1!1 to senza esporlo alle gruvl co11s0g tu~11ze <1<·lln !1'n1Jcr-Frt'.)yer o della perlnenle. InoJ7l'e egli a!IerJ 1n ch 0 troppo è stata abhn11<lonnta la i1eri11c·<1le a fa Yore della soprnvnbicn. XIC'or,rnu (rl"ric·ste) . -- F ino nlla fine <lel 1921 fn1·1> ll<J 01Jerati i1el mio riparto J:J7 i)rostutici co11 una iuortalitit del 21 %: questa cifra di1n in11i i10t1·Yolmentt.>, cJa quando si cominciò nd operare iii t1 ne tempi. 'l'\on 110 in ni osser\~ t o l'incontinenza • <.l'orina <101•0 la 11l'o~tatcctoruia; i1t 1111 solo ca.so nv11 ho lJOtl1to introclnrre la s iringn. i11 veRc:ic~1, ~· 1 110 lu:cin to la fistola ipogastrica . ".rra ttandosi d 1 11n \eccl1io <li 89 a1111i non ho voll1to praticare tinalch~ atto operativo J)Cr rende re i)ervia l'uretra tanto pii1 che l 'oper ato s tava be-11issimo r-01 clr0-

11ag·gio ipogastrico. Sconsiglia 1'11so del ncosnlr~un, l)Cl'cl1è pericoloso.

,.i,

Ri1sponde ai preced e11ti oratol'i. E d'a e:C'ordo col p1·of. Bonano1ue cJ1e i risnltH.ti ruiQ·li0ri si otteugo110 colla vro~tatecto1nia t1·ansYe.:r·ir·ale in cn ~i di Yero aclc1101nn sottorn11coso della l)l'Ostu ta, nlc11tre corrib1Jonc1c> 111eno nei casi cli p1 >Stu ti te cro11ica. ..'\. i prof. li'errin ri~ponde <li vvn a ver 1nai osser\ a to fistol e do1Jo l'oper<1zione i11 2 t e1n1>i. f'onYicne che escg-nen<lo il II tempo ~i <leve erciùcl'e oltre cl1e la cicatrice n ddon1iualc nn1.:l1e Jn mucosa yescieale aderente a lla cicatri(}.\HDINI .

-

r·e. r•o1 J>a rlaycc:ch io l' c1'a ccorclu cl1e la r>~ ri110n lc ~ 11ii.1 cll irnrgic:a, 111~t cowe ri ~ultjl ti Jo11tan i n di~t:r 11z:t è inclnbbiaITICilte iJlferiOl'C. P0r eYi tn.1·c l'(.\~trin~ill1Cllti J >o~t nperato ri è bene dilatnre l'uretra.

r.. ,sro. - Ilc1at,ivamente alla

re 1111 len1b o di m11co;:;a. che l)Ui'1 lasciare {lelle b1·iglie tras,-er~a li e sacchi t1rettn li vreYc~c:icali. ,qe<l uta pon1 er idifl ua .

l~nux1 (Nnpoli). -

1603

clingno~i

i\1 \P.TINI (Siena). -; Ptescntn u11 i11strurnento i)e1· l' inei.J one della 1n11cosa v cst:icn le 11c lla i1roL ta tet:to1nia SOJ)t a 1111bica, costituito cli t111 ditale <.1 tro

segmenti articolat i, al cui scg111ento t1istale è serita ·t1na maglia di accia jo.

(Ge110·-ra). - 1) ( 1fllculo [plgan t e ciel re'ne : da nnni nefralg)n si1\istr;1, l1a 10 n1esi en1aturia dest ra. AnBn1iu pro fonda. 1i..1c'f)oscovica111ente si constatò nefrolitias i bilaterale. Operazione d el rene clestro q11ale indicazio11e vitale. ASJ)Orb.t7'ionP Cl '11na cisti retrocolica. I 11cif.>ione della. i1elYi e prolungazi o11e c1ell'i11cisio11e d ella sosta11za r en ..1le. Egli ri11scì a. rompere le co11nes.·ioni coi ca lcoli che siedevano nei calici, e ns11orlù se11za not eyolc e111orragia un enorme cn 1coJo rnn1ificato . IlOLAl\fDO

2) Sulla. costa?ite ureose()r etoria nellfl }Jratica chirurg ica, : R. sta. stuclia11c10 cln qualcl1e tempo nei st1oi infe rmi la co&'tante- sec:retoria <li .A.lubard 1ucttendola a raffronto co11 quella ottc11l1ta colla forn1ul.u clùt..1 <lu Sl3'l{€1. rJgJi riferisce s11 di un caso, n el qun.lè la K, scC'on<1o Slyk0, s i sn 1·1.~bbe clin1ostrata l)it1 sensibile . Di.scu..;sione:

è grato al Il. per n Y01·ci f;l tto cono:.;;cerc 1<1 n110\a forml1la dello Slyl-..c e l>to11one che nl Congresso dell'anno prossimo si r>or t i come argomento lo stt1clio della funzionaùili til rena l e e ...·i potrà studiare l·lma e l 'altra co~ta nte nel 101 o ,· ..1lore. l30NAì.\-01rE

(Tol'ino). T u bercolosi renale, col ira, ?iefrltioa, e r ite1iziJ12 e in rc1ie su perstite G·ua rigione. - Cli. rife risce ~u di 1111 caso di c riCt1I.\U DA.Nù

si calcolosa con anuria ~n r0nc su1Jcrstite a i1{.. fr0cto1nin vcr tubercolosi r ennle. Eg·Ii il1111nette che il calcolo ~·i sia forn1ato clu110 l'overa zioue fuJette i11 l'ili•.!' '•) la n otevol e r esi:tcnzn alle cri~i di riteniione dimo~trato dal l'l'llC Rn!){\rsti te. Di 1111((, 11 rfro111 ('f('J'CCfOJJlÌU totale seconrlaria, p er calcolosi prtrai:e ricalo clezz··urclcro con, pionefro si. - Ft1. l ;.L ..;loria clinicn cli un caso interessante i1er i p·1rticol.1ri cUnici e r ad iogrnfici, cosi J)11re per q11fl l1 i opCl'il tori. nel . qua le 1111 distinto chirurgo a \CY·l c~eg·ui to la ureteroton1in i1c~l\ica sen11ìlice J1('1' t·;1 leolo~i del! 'uretere pelvico. E ny-e11do ùin1c11t icato <11estrarre11n ~ccond-0 cale:olo ba.sa1ulosi :-;n l r cp-r-1 to rn <lio.!?;rn neo, 1su b e11trarono con1plicn7.iuui, J1<'r le qlln1i i·~~ -· clo,·ctte interYenirc. rr\DDI•. f

(Pisn ). -

1\J,ES~ANDRI

esatta dcl

11r11:-,ta tis1uo i·n cc·on1u i1cln l '11so <1e1 ctsto urciro~co­ pir• ..\Iac Cnrt11.\'. P el' Jn tecnica dell'operazione è 1LP.1·essa1·io troYarc 1111 J)i a110 reg·olarc di dissezione. <iuc-.i sto è facile~ cl i r<·gola n ella prostatecto111ia f,1 tt<1 iii t1n t0m1>0. 1nPno f<1cilc in que llo in t1n() te111J1i. I/incj~ione <lel ln 1nucosa clcYe e~scr fat t a n el punto !>iii <1 0r·li,:e <ll'l b:1sso fo11do i1er no11 laf-'ein-

i11

(l~oma).

-- l )1'( SC'llli1. llll;l S<:rie \1i 1at1ion:rnfie clegli orga11i 1lt'i11nri , ll\?i qunli jl cont·r[ sto è i·eso più C\ic1e11t0 coll'in:-;u.ffl,1zio11c cli o~­ :-;igeno. 1

E iscussinnc : (:\Iil.tno). - I>onH1ncln <ll i11·or ....\le~&a11clrì, se egli ritie11e i1111ocna l'in'-:n1Haziune clella Yl'Sl'i<«l con os ·ig~110 'la ro elle Rono registrn tl due ('.\Hh.\H')

·


lL POLJCLlN ICO

c·a si <li n1or l <' p01· · Plì1 l){J lia scc:oudn l'i a i 11R111fln;' ioni• cli :.ì ria ili YL'~éi<:a ( .\ lari011. ~leolicll).

·

f:! llÌ calcoli llc. lla 1JOr.~ io1ie relvica acll'uretere. - - Conferma la neccs&1tit di voJgere c.:011 i1articolare atte1izione le 11ostrc i·icer0J1e cistoscopich e e radiografiche alla pol'ziò11c pelYica. dell'uretere ·in ogni caso cli litiasi renale confermata o sospetta e cli l)l'oc'€<Jere co11 solle<· ilntline nlla ureterolitoto u tia , qunnc.10 un cu Jcol<> ~i è iYl in1111obiJj zzato e non se 11e può ottenere Iti discesa cou n lt ri 111ezzi. I Ja nretel'olitotornia J>C r ,:ia extra11crito11en le l)l'OprinnH:~11te (letta è dn <:ousiderarsi co1uc· l1ll · 011erazi0ne l>B11igna , fin eh 0 l 'ureterc è J)OCO alterato ed i r t·11i 11on sono ~ott o la minaccia cli a 11l1ria . b~LHHI.\.

(rrorlllO).

-

(C<lllleriuo). - Dilata-:;ione cis tica int~·a-·J;c.r.;r.ioa lr: doll'estt·e1n ità inferiore dell'uretere. t rattata cori la d·iater1nia. - J...._'1 clinp;11osi fu mes~ ~t in (•Yit1~11y;a co11 la e;ist o:-:i<:n])i<l . I .. ·affezione fn ~us rita colla c~1ra di,tle1·111iec.1. D'AGATA

1

D ·i scussion r- : CARRt1RO. •

-

t~

c-n ra {l .el czione

d'u' viso jn

C'hP

il 111c·to.do

~na

la

questi casi.

(Torino). - · Opetù e-on su<'<?(•:-;so flu e <·nsi ·di dilatazione cistiCcc'l colla diatc111.1iè1 . C0Lo~m1xo

BORETTI

(:t.\lila110) . ·-

OontrilJU I() alta cli i/

lf rgia,

<lel 1·ene unicu . ·- Si tratta <li 3 «nsi i11tcresl)u111i <ìi interve nti clli l'l1 rg·ici su re11i 1·ii11,1 s t i 1111i(·i pet i1regressa i1C'frerto1nia controla tc1"t le .

1. Nefre c towia si11i~ tr~1 p e1· tnl>t: 1·colosi, pielotomia sin. J>er calcolosi, più tardi a cle5tra per c:alc-0losi. G11arita (101·1-1922).

2. Nefrectomia {lDstra per piouefro~i ~alt:ol<J· R.1 i1el 1020; t1retc•rotou1ii1 ,si11i stta per l~al<.:olosi eh0 da Ya anuria <.:on11)lcta <l,1. 4 gior11i: gua rito.

:J. :Xefrec:ton1ia cle stra per pj 011efr osi ea lc:ol'>Dopo 1111 1nese a loto1niu per 11e.frìtc.• ; ~~1.

~inistra

decorticnhion(' e ide-

~narita.

Di.sc ussione :

Nrcor.,rc1r. - Nel J H0:1 <.;01111111icni all 'A.ssociazionc frtl11ce-se (l'urologia la stòtia d i un caso di nuurin calcolosa che du t a va c1a quinclici giorni e che gua rì co11 la nefroto1nia . Ri tratta,ra cli n11 ca.so · <.l i l'ene u11ico, pc1·cl1è il l)fl ~ie11te, c:he ''isse a 1~cora ]Jilt cli t1n u11!10, i10 11 eJnisc n1ai orina dalla YeC:CÌCU . T/inOC:ll ln 7'iOUe llClle CU Vie <.1ell 'orina <·l1e t1seiva di.1 lln ii Btpln ren~lc <.lit?{lf' 1111 ri~nlt<'lto i1usitivo i)er In tubel'colosi. • :N"ell!l « Zcitsehrift fti.r · Urologie >) del 1907 pubblicai altri c:asi <.11 01)(~rnzi oni m1 r e11i unici. Il os~1

(Fol'lin1p opoli ). -- Calcolosi 'l 'Onale b'ilat <·;·ale ctt i1rc t eral P clcst ra. Ji1 efrolitoto1111a cd 11ret e rolif ofo }nia cl est ra . l' i clol i tot 0111la si 11 isl ra. Gua1·igionc. '....,olicht) 1're· 1nt:11ti bila ter~1 li , sofferenze

<111 16 n11ui . !\!ella ra<.1 iog rnfia tre calcoli ~1n· est rei no n r 0t•' l n.l0 dt·stro. nn c:~i lcolo f1 1 i·c110 cl<'stro ecl n lt1·i <11 :- i id stro. C'o:1 la nefrotomia <lestra si {·~ t r~11.~: !:!· on o i I C'fll<.:olo r011~ 1<? e il prin10 11reterf\ le. 0

[AKKO

XXIX,

FASC.

j~: l

11 scco11clo cn lc:olo t1reterale :-:i ,. . ~t r:1e co11 in t'i~i111tc <lell 'ureler·~ Ìll alto. roi bi8ogna inci(l~re l' l·1·etere in altri (lue l)t1nti per estra rr<> il tei·zo cu leolo. Due inc·isioni urete1·ali furono ~;nttP'i-t t•·. li lla zaff.:1ta . Due J11<.--si ·rlc,l)o J)lf'. lolltotor.n ia ~in. J,·o. dice eh'· i1ei c::L.i rli intc1·veuti bilatern1i SlLi re11i bi~ogu ..1 fnco1ui n ch1 i·e dal più gta ,.<', <· ciò vr r il fatto r·l \ • S<! a ,-, re11gouo complicanzl), (en1orragiu) <la l'j el1it\c1ere la 11efree tomia, resta a l pazient<' jl r<.. 11e nii gliore . I110ltre egli cre<'le ii111tilc la sutura <le lruretere. 1

D iso ussi o-n<' : ~1001 ICII .

8u 43 pic.:lot(ln1ie per c:n Ico le> nun J1a n1n.i 1)r~1ticnto la Sl1t11ra <lcl hnciuctto P nnn ltn -nini o::.,~er,·~1to la .Corru:\zionc <li fistole ori11u. t:. ln 1t11 e;aso ll i calcolo gr,1 •HJ~ <·om~ una gro&~a patata c.:he 1€-Se I1ecessaria l111'i11cisione lu11g-a llU<lSi cinqne <"e11timi?tri, ottenni la gi.1a.rigio11e i1e1· iirirua rit0nzione ReJ17,fl che <1<t lht ferita t1scL"~f' t111a gocci:i di orina . -

Tiignar<l-0 allu :->ntnra dcll't1retc1'<.! tlnl >O la iin1ozi 0ne ò~l calcolo, J'.A. no11 la iiti~n.. i1Pcessari.a . se l ' (·Rt 1·0n10 infe riore dell'urf'ter<-' i.· r.<:'1 vio; vic:e' r1·~a la riti-en(\ illuiso1·i<l. se qu~:. . t1 , 0 steno~n to . lfEHRJA. -

1.Jr•FRt:ouzzr (I'ol'ino) . - :H'a osservare cht' i10~' 8i i1osf-'0110 1Jnrago11ure rispetto allu Antnra i casi cli J·ieloton1in c<111 q_uplJi <li Ul'e teroton1ia Hpet:i::.1n 1en Le l>assn . Perr:hè mentre n el 11l'i1110 ca..,o il t1<:corso 11011 è ùi soli to flisturbn to da deflt1s. ·0 di <Jl'ine, llel secondo q11c-sto deflusso di ~olito av"Vi•"'nc. In og11i caso è necessario nssic11r.a.rsi la l"'l'Y!eti1 <lell'ureterc, perch è se la 11eryietù 11011 e~i­ ~te . so1)p1ime la s11tura tie11e e 1.1 fornu1zio11P <1i 1u1a fistola è prc·ssochè fntalP. O.\HfL\IlO. ~ Dice che (Jna11t!n J•nù, ~utnrn :-;e1n -

11rc i·ui·etcre. 13oNA.No:.rE. - - 1·01unlin 1 Jsrt 'idro11 efrnsi GOHfJ' 11if<1.

-- Ranlbino dl G nn11i cnrato per tre a1u1i c.:011 l;1 c.1iag110Hi d i peri to11ite tnbC'reolare. ~lccol tn nJrnbL'i ta le, il n1etljco tlel l'(~11<.1rto fece diagno~i <li 011cr111e cisti cli origi11e renale. 1.'raRferito i1c:l riJ)nrto c·birurgico co1npletai l'<>sa1nc co11 llll:l t·rn1n oc:i.stosco}Jin, la 'ltltl le 110 11 fece i1otar<' f' li 1niu ·1-

zione a ::;ini$tl'D, jD~ntre a destr.a era 11orn1·tle. 01>erazi one I't' l' yia ~~ \. t ra110ri tnneale. G'tr(ì i~i~· ii) Jl1 ·. RO:\L\ . r (PnùoYa) . ~")ùJJra un intcrcssau/r ' ,,_ so cli anonialia reno11r< fc1'alr_. -· T 1atta~i di i111 1

rene cl1e i1re~ent3 va lè ~egncntj n11ou1a1ie. :\Ieu tre · Jn 111etù inferiot~e è di :tspctto i1or111nl<', la iniP1 io1 e è v iù sporp;en te, d i colorito hi:111eo-gi ·1 lJ:1 · ::-tro t!d è co1ne ~e1)arat.a dalla prima ùn u11 ~111 ·u . . \ll'ilo 8i scor;re l'a1'teria rc1111c> r-l1P n :.! (·111. i·1·irua cli i111n1et ter s i lH~lror;.!'·1110 ~i cliYidP uettl1n011te i11 due ra n1i, <lei qu ili uno Ya n l polo ~upt:­ l'iore, l'altro al l)Olo i11fP. riorc·. I.e due ye u '' r·r rri~po111lenti si f <1ndo110 subito dopo la loro n ..r:it:1 tlni rispettiYi l)O}i in i1n·n1lif·fl Yeun <:lt("' 11,1 dPc·o1so -0rizzo11talc. Si co 11-.:i •1l.l110 due. nrelt>1·i. 1!11 <l i nSl)(.)tto nor11Jale , l'nlt 1n cli yolun1~ gr!lnile. J. '<J . 1


1605

SEZIONE PRATICA

ia una iuiL111la (l<~se:rizio11e ùel c:i~o clinico, del 1·atto opera1ivo, <l<·l preparr1to anatomico: ri1101·t:t gli esumi u~icroscoriici <lelle va~ie parti e l'e~<" n1c batteriologico del liquido raccolto nella vena re11ale. Dn l1ltimo egli accenna allD teoria riguardo nlla. })n.togenesi (li 'J.Ueste forn1e n1orbose. l~os1·1,rr t P:tÙ'l'ì:-t). F~ullc iniezioni rndovenose di 11.1 rnt rn11i11ù 11Pi p1·ocessi 1lnfiam.111atori delle 'Vie u1·ina1·ie. Gli 00. nr1·iva110 nllc }o:(l~ ue11 ti ('011Cl l1.SÌ Olli :

ROMANI

e

~

1) cJ1c l't1rotro}Jin:1. ])el' YJc.L endovenosa nlla dose cli u gr. si elimina Je11tamente e rimane in circolo per 1.111 tempo yari:ibi1e da 48 a. 70 ore e •·11.n ~olo nell0 11ri1ne ·18 ore essa ha forte potere <li:::.infettn nt~ e c1 iu retico i11 quanto si scornpotH' in magg·iore qnnnlit~t j:i f0r:n'l.ldeid(\ f' nm1noniac~1; ~) cl1e l' esa111(")tilentetramina. per Yia 011<l0Yeno~a ~id a lt~1 <loHe è tollerata bene; 3) l'azjon1· per vin en<.love11o~a è ~nverior<:> n

qn<'lln i1er os.; -1J i·urcn 11011 u.e rjsc11~; i cloruri ha11110 oscill:17..jo11i incosti1ntl n volte i,1 più, a Yolte in m<!110: la d(ln;•ità. clin1i11t1is~e e la qi.1n11titit glohn le rt ll 1ne11ta ; :J) J1011 si :-J•1llO const tt:1te n1·1i JP~ioni a <'t11·ieo <l 'l ren(\ o della yescicn: G) il $U-O uso 11t1è> e:-;.-:cre eon~i.,,Jin to 11t>lle inf~zioni arute e croniche (lelln 1>el Yi r<.'11nl\? e tle1ln Y<'-o/.'i«a e come ct1rn l)l'Cl><1 fa totia :id 1111 atto oper~1 tiYo b11lle vie :1rin:t-rii.'. 1'.\RDO ~f,alermo).

-

,<., ,ll ralur<· <l<.,lla pr(Jra rlellfl .sulfofr;nul flaleinf(, nellu .<·tu<llu rlclla fun.ziona li/,a 1 er1ale. · -· iJ'O. i n<:'tte i11 rilie,ro alcuni punti <·11< l)Ortn110 nna luce no11 ir.diff<:·1·ente ~nl fnnzio11an1<·11t-0 d0i 1cui. r. .c~ucn crede se11z'l intceess0 le prove fn11zio::.)~t1i b :-·l::;ate ~ull 1 eli1ni11az1011P di ~o­ RlUll7.<' color;111Li i1cr J1ri11e:i1)io :1ottri11a l<' . Queste J,1·oyc, <·gli dice, dc(111 co110 Il vfl lo re clej reni cl ai <lebils ~ ~ir·r<,n10 i r7,13llits i1011 c.:orriRpo11don0 nl Yero Yalort3 dcj r011i , le l)l'OY<? i11 11n1·ola i1011 scryo110 a i1ull:i.. I/O. è 1l'flccordo con I.,('gncn Hlllla facilitit e freq11enza di falsi deùits vcr quanto ri!illarcla le sostari."te naturali in quanto che questi ìitlen<lono '1n 1Ju q U<lntitit contc•11ntu 111? l ~n ng11e ~ dalla <liurec:;i ; uon lo è :iffa tto riuant1o ~i tra tt<l cli llli1nin:1 7.ione pro\ocata di so~tanz0 (:>str~111e~. <·r1rn0 la ft~llc·jna, di r·11i ~i conosr0 la quantità i11lr(){lott:.1 lìt'1 ~a1Jgt1e, cli <. ui si può colla massi1na p1·ecj~ion~ e:nlcolare la qu!1.J1tit~l e1in1innta, cli eni 1·0. 11n <li1uostrat0 l'i11rìipf'11cle11z:l <.lnlla <litt1 er-.i i1ella sua elimi11azione. J./0. f11 01nngp:io alla ùottrj11i1 gL:nt•rLilc <lei falsi dc7>its, nln. i:;ostiene el1e ta l0 dottrj11n J1011 np11lJcabile nl àollit. clellà ftn.l~i11a. A J1l'opnsito clei clebits erro11ei v1·oclotti <.lu ll•t cliuresi e d el i11·~zr.<> l1roposto da Cl1abani~r !)Cl' corrcgg0r1i itei casi J11 Cl1i jl più fc)rtc debit è fatto col l)iù grande \ol11me cl'11rinn. l'O. <1imo~tra 0011 ese1n~>i cbe :111e.sto calcolo riesf'e c:o8ta -nt<'1ne11le !1. l)Hlfd l !lrc 1111n Ie dei re11i 11n inigliorf\ f1111zi<>11:1111c11to, 1na. J1011 s0r,-e affntlo vcr dirci

se il rene iuigliore è snftieieutc. Per cono~ere· <.:iò è inc.li"pe11 ·abile comuletare i riSl1lta ti della c1iYi,

~io11e d'11rine colla K; aggiungendo iuye{'e nella diYis1one st0ssa la 1>rOV'R della ftalci11a e troY•tndo il rar·Pù!'tO <lall'O. òcterminat() tra le dlle <•Jimino zio1ti della fta lei1ta e dell'11rca Yie11e ill(~­ no la n l:)ces. it:\ òella r>rova. <li controllo colla K . t)uaDto alla ma11cnnza dell'cp·11aglia11%u del quo· ~dente di dootra e di qt1ello cli sinistr{l l'O. di1 lì10Etra. con esen1pi c11e ì! dovuta all elin1il1n7>io11e acquosa che solo <lal lato inuln.t{> 11rocluce 1111 f~lso c7P7>it •.1'l1re.a . Seco11do qun11to l' O. ha <.li1110~ Rtrato il rlebit della ftuli11a ci cli\ notizia dell\1zot~1nia e quindi è i.111n. mist1rn (lella secrezione re·1ta le i11 funzione <l-ell' azoterui·1. E sf'o 11-011 11a i11vece unlla a ' reclere colla secrezione acq11-0sa perchè In ftnleiJ.1a è pro, a del1:1 fu11zicne ur-eic.a. I.a polit1rii1 s1)erime 11tale resta quin<li n11a l)l'OY<t il1clispe11sa bil~ _µ~1 gi11dizio sulla fl.1nzi.011c acq11osa. I.i'O. sostiene l'utilità òella proYa della ftalei11u i cui pregi, del resto, fi.11·ono me~8i i11 evid~uza in t1nu relazione del prof. :\In1·cosi. IJa ftuleina segue le leggi della secrezione urei· c·:1 0 nei e-asi con fnl1ziou~ ureicn i1or1nale le s11e <.J1n1iuazi<>ni r-orrir~po11clo110 :'l quello c1ell'urea, ne C'nntrnl l.:n10 l 'e~n ttf'7/7.a e :;:;ono <rnin<li i1011 ncc0sH<1 t'it' 1u11 u tili. Nei casi lli fu11:1.ionc ureica le&'l ln](• '•..:orri::>i)òntle11:6a tra f\nlPinn. l-'{1 ul'ea i1on ·c'è pitl e<l n.llora la , J;l'O\'H l' <lel J)ii'.1 grande i11teiessc, ,<"; vela le fal~e eliJ>1ina~·i<111i dell'urea f\C1 è qni11cli uc111 pi 1'1 util<=' inn in<lispensn bile. Se in ec111di zioni c1P-ter1uina te 11n re11(' dii 1in~t bt1011n se• c·1 ezione di ftal(:)i11a e<.l una ra.ttiYa secrezio11e d ·urea. :iguifica C'l1c il rE·I•e è' 1)11011-0 0 ft1rea. è deficiente p~1 i·l1t' è ll~fitiC'11te IlPl sù11g11e o 11eJ'chè la dil1re;;i è cn tti Yil. La i)rova tlella fta leinn, iu11Josln.t<1 con1'è og·gi ·~ulle 10ggi ù' ...l.n1bar{1, 11-0ll l 'l1ò nYere, ~cconcl-0 l'O .. e:he 11n brillante> ~"''<'n irc. 1

1

(PaleTmo). -

Sulle a7lorazi(IHi anato711ic1lc dei rerii in. ?'01)/ìO'rlo ai ?'i811ltat·i dell'es.a1ne fu·n~·ionale . I/O. ha. iniziato 11ell'Istituto di Anatomia patologica clel prof. Dionisi lo st11dio delle lesioni anato1Dithc <lei l'elli aspol'tati onde T ARDO

111ettere q11estc in rnlrrnnto ai risl1ltati clell'esame r-unzio11ale sulle i1rine tlivi~e fotto pri111n dell'o-

1

e

perazione.

1·iferisce dettngliat;in1011te ~11 quattro Cà8i prese:elti : t111 ivernef1·r11ua dclli.l co.psl1lu surrenale, llD rene mob.ile, una t tlbt'rcolosi· re11ulc, 11n c·ancro del rene. L'O. eo11cl11<.le che l'e~amc fu n zionale inoder110 e~er·l 1 ito :-4u11e ·urine <li' i~ è r;1-

L·o.

11nce :

1) e.li inc.licRre se l'alTezjone nPllàrti<>ne nl re-

ne oppur no; 2) cli sr1.:•larc I0:-:io11i tui11llnc <lel parenthi1ua ie11ale, lei-:io11i che sfng-go110 ·td 1111 <1 tteuto c~a1uc 111acroscopico 1101 ren€: . :3) di fa1·ei c-0110Hcere,. i11 li11ea ~enerale. il nnaton1iehe; 4) cli fnrci \..'.011osc0re. scn1pre in ralc, l' estcHSiriJZe cl0lle lel-lio11i '-tC'sse.

tipo delle 11?sio11i


1606

IL POLICLINICO

Di ::;cussiuHo :

N1cor,1cII. -· Se la q11antit~L tli sostanZ<l colora11te emessa. cou l'ol'ina vie11e calcolata fè1cendo co11frouto con u11n soluzione titolatci. 1ui pare che si })OS..:a sbaglia t e, per cl1è n1i ricordo cli a Yer co11sta tu to che tre osi::el'v~ tori giudicarono differc11temcnte la ;rarlazionc del colorE drll'ori11n co1lfrontata colla soluzione titol<1ta. ( 0LO:llur~o. 1

Ritiene clic con-venga -servirsi I)i11ttosto di t1na sol11zionc clcllu fta leina nell'orillil. cl1e clel colorimetro. Fa. o.·s-r·rY<cll'e elle i11 una serie di })l'OStutici du lui Btudiati 0bbe SOl)l'àtutto, Clopo eseguito il I ten11')0, a(l otte11ere i·is11ltuti cosi c·a ttivi quanto al l)rog110$tico <la dis. uu cl ere l'operatore nel e~eg·nire il II te1npo. \ ricc:versa i dati clj1liC'i é sopratutto lo stt1<.lio (lel potere di concentrazione e di elii;ninazioue (der1sità e volt1me) cleci.~1·0 nei· l'i11ter-vento, c11c 0Lbe esito felice. C .\.SSU ro.

-

'

Ebbe rist1lta ti in gr<ln parte con corclanti C'-Olla. clinioo, special1ne11te n ei pro tatectomizzati fra il I e II tempo. Ha c:ostantemente of'ser,-u to il rialzal:'si cle1l'el imiua zio11e in accordo col n1igllorame11to della costante cli Ambarcl. Il fatto ch e il Casst1to non aYreùbe ottent1to gli s tessi ris-ulta ti si può spiegare colJa difficoltit che c 'è nei cistotomizza ti c1i raccogliere le t1rine senza pcrclita di colore, e coll'uso del colorin1etro cli Ilellige, che si sarebbe risco11trn to talora non concorde con altri colorjmetri Jliù preci~i (D11bofcqKrass). I . . rLI..\. -

KEGHO

(l )t.1l'igi). -

~~u l co11zvo1·ta 11i<:n lo della sul-

[ANNO

XXIX, F.1:\SC. 49]

~1ELA~OTTE (Torino). - l 1'es1>l orazione della fun~· lorie 1·enale colla fenolsulfoueftaleina. Si a}t-

poggia allo s tudio di 52 casi osservati i1el reparto l1rologico <lel prof. Ferrla cli Tol'ino. Egli osserYù cl1e non sempre la rapiclitit clella COIDP<'ll'sa corrisponde-va ad t1n bt1ono Hcarico ftuleinico od il i·itarclo ad t1n (:attivo scaric:o e el1c 11011 sc111pre, pt1r segt1enc10 In. via en<loYeuosa, la eliminazione della sostanza nella prima 1uezz'ora era maggiore che nella seconda, anche qua11clo lo sc:arico clellfl p1·i!na ora era buona; perciò la conYenienza cli protrarre il dosaggio per un 'ora nnche - coll~inie­ zionc <'Udo-venosa. IDgli riporta infine un caso, in cui la prora ftaleinica ha contribt1ito a trarre i11 inganno il chirl1rgo. D isc'lt ssiorie :

TARDO (Palermo). - Il ritardo clell'ar)parizione non ha grande importanza. 11 caso dcll'O. può essere t1n'eccezione e l'ecc0zione n on clir.;trugge la regola. (Torino). -

Sopra 1111 caso dl gangrena totale della niuoosa vesc icale. - l At gangre11a VOLANTE

vescicale fu originnt:'l cla cau~:1 ter111icn per hr1iezio11e in vesciC;l di acqua sc1111Jlice soprarisculdata. È questo l'u nico e-sempio clov11to a causnlc cll tale genere. Una d-011na <li 34 anni praticò l'immissione del liqt1ido quasi bollente, per isbaglio. per l'uret1·a in Yescica invece che i11 vngina. Quasi dl1e mesi do1>0 ques to fatto C~llllls:ione spontanea per l'uretra in blocco cli un corpo ,~olnmino­ so avente la forma clella nlueo~a vescieale i11tera. D~scrizionc esa11riente del caso.

fofeno liftaleina e rlelln K d' i.l.1n ùar<l i 11t rapporto al ca1nbian1 rJ ntu clol regi111e clorurato. - I/O. co-

Su, cll lln caso ri.o·n oouiune cl i diver ticoli n1tult·i pli àell(L 1:escioa. Descrizio-

n1t1nica i risultati <li a1c·1me cs1)erienze c1imostra11do l 'indipe11denza assoll1ta dell'eliminazione della st1lfofenolfta lci11a clù lla ql1antità di cloruri conte11uti nel sangne e i~inflt1enza al contrario di ql1e~ti Jlella c1ete1·mi11nzione clella costante t1reosecretoria. Queste espericnr,e si basa no s11lla. \Ul'it1 zione della qt1antit~t dei cloruri ingeriti giol'nalmente, qu<.1ntità ch e Yàriò d a zero a 2-0 grammi e furono l)raticate ·SU in Eel'mi ch e no11 i>rese11~'1 v<.1110 lesio11i dell'ap1)arato cardioYase;olare . Da esse rist1ltn come 1,1 ft:J.leina si elin1ina con1e d'ordinario, risentendo solo 1'influc11za delle lesioni della funzione tlreica , ma sern11rc inùi11cnclcnte1uc11te clalln qu[l11tità dei cloruri ingel'i ti. J.Jn costante invece i11 ltn caso i11ig'liOl'fl ogni q11alYolta l'n n1n1alato è n1esso a regime forteme11tc clorurato, a regime t1Jle da procll1rre la con1pa1·sa cli ed~1ui, peggiora appena si stabilisce il reg;i1ue aclorul'ato . In 1111 alt10 caso la costante migliora cl11rantc il .regi111e a_c:lorura to, JJeggiora d111·a11te il regime for ten1e11te clorurato. Circa le C'n11:-:p Ji que.'te Ya1iazioni della costante, l'O. r 1 ctle elle almeno in parte esse (lebbano ricercarsi r1el1' ·1ntagonisrno tr a la <'liminazione d<.>Jl'nrea e <lei <-lornti-nntega11iomi r.:ià ine:;:se in eYicle11za con In vori rec0n ti (K nn1me1·) .

11e di un rn so interessante dal punto di -vista de lla iliaguo i, da q11ello anatomo-patologico e anche per la cliscussione che si può fare intor110 alla l)<ltogenesi <lella 1unlattia. La diagnosi dei diverticoli vescicali i1uò l)l'Csenta re delle c1iillcoltà gra11cli.

-

NASSETTJ

(Pisa). -

(Napoli). - a) Uria ni oàifioa aU'ottioa elci cistu scopi. .t\.l)Plicazione ad un cistoscopio Ge11tile e.li una T)iceola le11te corris1)ondcnte alla diottria, co11 cui cia scu110 vede. b) Su, cl i una rara, conlplica n.~a nel d eoo1 sr1 BR U-:\1'1

postoveratiro d ella prostntecto n1 ia alln I 11roycr.

-

Riferisce su due c:asi di necrosi della sinfisi pubil'.:1, da. lui osserva ti, co111p1ica zione i1011 cita tn i11 nc~Ru11 tra ttn to. Di ... e:us~ione : I-l oL.\'\DO (Ge11JYù). - · Xcl cnso descritto <la nrnni tra t t n si di lillà }Jel'Ì(>Stite SUDl)llratiYa COll necros i IHl tzin le cousec11tiYn. r ..a deambulazione non l)UÒ ~s~erC' lc~n, se i1 0 11 iu teryiene necrosi totale. P.\.\'OXE (Palermo) . Sull"anestesia, dell'11relra e <lella 'l:Cscioci con. .solu~·io11 e di cocaina . - PaYone riferisce ch e cla :::2 ~nni che si occupa cli 11rologii1 11n l)l':l tica to c0Rta11tcme11tc l 'aue~tesia

-


[_-\)\~0

XXIX, FA.Se.

'~9]

SEZIONE PRATICA

tlPJruretra e clella vescica, sperimentando g·li ane':)r~tici più 1'€l)Utati. Fra tl1tti l1n preferito la coc,1ina per la sua azione l>iù r a picla, pii1 efficace, i iii1 <lt1rnturn e 11a constatato c:h:cssa i1on dà luo:.!', nel ttlcun incidente SJ)i ncevole a condizi-011e che :-:i ...:n.1>1)ia aclopcrare. Egli ,-i associa la n101·finu sia Jier nc:ctesccre l'efficacia c1c1l'n11e~tesia, sia i )er prfJYenire gli effetti tossici d ella cocain.a, })Oicl1è il l)avone 11n spetilucntato la morfina <' le inalarioni di allln1011iaca i1u ra liqu i<l a co11 1c ~i ntidoti •

della cocni1lt1 . e ' ARR.\RO (~lilano).

a) .llu ttura tra1unatlc<1t d ~llr1 rescica, necrosi ed cliui iria.: i u ne l oi alc delle va,1 eti, J'iros t ru .~·iuno spontanea, cl ella vesci ca: Un 2'iovane cli 1U anni, nel q11ale dopo tru11rua fl1 r...;.;pg11ita l'operazione (l'urgenza e i1cl quale ·I)OC:hi gi<i rni <.lOl)O il trau111a Ri e liminarono completarue11te le pareli vescicali. l~ e. ·tò in sito ~olo il collo ,·csc ica.Ie ed )1 trigone coll'impianto degli l1r~teti. Guarigione completa . e11zn cicn trici.

-

ù) in caso di adeno111r1 e 1,;a rie i rescicali. -

In <1iagno:-;i fu fa ttn l'e~tirpazio11e colla resezione la r ga clelln vci:;cicn . (~n n rigione . Il cnso è interessu 11tc non solo vcr Ll rarità clelle vere varici vescica 1i , iii.a uncl1e r1er l'as;ociazionc dell'affezione all u11 proces8o 1100~ p1a~tiC'o i1oco diffuso u tipo aden omu t o •o.

Fn tta

cistu~copicamente

r) J( it en.zion e i?ioompl eta cro11 ica [Ili :,tnclol e prostatiche accessorie. -

cl' urina cla Uu m a lato <li -!O a nni 1>resentava difficoltà nella ·1ninr,ion e . In YL' ...(ica ristagna yano circa 300 gr. <.l 'orfnn . Cisto-.:r·r~11icn n1 ~ute e llretroscopicamente venne rilevato la 1>resenzn <li 1111 i1iccolo noclo del Yolnme di 1111 l 1i~llo ne lla regio11e del collo YeF:CiC'ale. ~~spor­ tazfc>t1e. Gu'lrigionc. Jt i:sèuss ione: I >r.LFINO (Ge1Hl\·n). - Il cnso di rottura d ella , t:•-.:<.:ic.«t i·i1)()rtn to <la 0n 1·1·aro è l111a conferma dcl1(_) rieercl1c 8pcril11<'ntali riferite al Congresso di chil'nrgia n Na1Joli nel 1921 snll11 cistecto11lia tota lt~ 0 s ubtotale. Il i feriSC(} su cluc Cfl si cla lni osseryati di sCOIJPi > clclln 'Vescica, nei qnuli si con~tatù clo1)0 tre o quattro mesi unn \'CScica rigel1C!l''-l ta e 11ormnln1e11tc f11nzionantc. COLO)IBI'fO. -

~\

pr opoRito delle Ynrie:i ve:-:(-i1·~1li clie:e <:l1c a lu i ~ ac·caduto di o~s;erYa. re c:ll~ le Ynrici ves<.:jcali i1rendono 1111 aspetto cerch1'< ,i<ll·. I>iì1 o me110 j11tPn~n1ucnt0 color ato, t·1lc da . inrnla re l'a ~pctto c:i:->tosc.:nvic:o di nn neo1)lasn1a 111af.IJJL.\. (I ,iYor110) . -

li~110 .

(Bolog11a). Di 'l fll caso curioso di crJ1JJO cs tran,eo della, vescica . U11a lcYatric0 nelle manoYrc a borti\YC in 1t~e d'i introd11rre l1n cat<-'t, ·re i11 Yap:ini:1 e i 1el collo tlell'1Lter o, lo intl'oclns~e in Yt•i:;c·icn e per 11 11 e:aso e:he pare increc1il1ilP, 11a i11fila to lo Bù occo ureterale destro e l 'l1a ~l 1i11to verso il reu(\ c•onstatat o i 1 corpo cstra11eo c-i--tosco1)ican1ente f11 estratto, vcrchè incrostato, l'1Jl1;1 istoto1nia sov1n1)ubie:a . Gnarig·io11e. r.;, .\RDI.\I

1607 L.I teri<JJ'i con~irlerazio­

I>ErJLECOIIIA (Napoli). -

ni sulla tera,via, del tun1ure ctcllr1, re~ciC'a con le

corrcnt L d,i alta, frequen.:a. -

f.a terapia enclo-

sco1)ica a mezzo de lle corre11ti di èllta freq11enza cle\e essere p er i tumoti ùcnigni tlella ,~escicn. l'unico trattamento da aclott,1re. r~ ·o. fa considerazioni p er sona li intcre~"u11ti i::;ull'a11pliec.'1zione cli q nesto metodo. P EHR UCCI

(Bologna) . -

a,) llol tura 8l)On tcinca, dellci -ve~cioa in erioefalite l eta1',r;ioa . - > 11 tu'l'a della vesoioa. - Giiarig·ione. - U11 caso i11 Yero ecce-

zio11almente raro di l1n n1alato cli <'n cefa lite Ieta rgica a forn1a mioclonica, il quale vre.:e11ta\a ritenzione che pur inantencndosi pn1·ziale . in tu1 dato momento ayeva rag·giu11to i >r ovorzioni tali cla richiedere il catete ri·smo. ì\le11tre lo si staYèl l)er ese611ire la ma noYra il l)aziente in seguito al movime nt o fatto per por. i J1el l~tto 11el decubito laterale destro, ebb e 11n acnto c1olor e alla region e ipogastrica e la ~ensazione elle la YeRcica g li fosse scoppiata. b) Oont1·ibu.t o alla

oonu,ç;cen .~:(tt

della sifilide ve-

Cistoscopicamente fn co11sta tata l a presenza di una jntt1mescen za g·loùosa splendente. T1'0. pensò prima ad 1.1n pavil lon1a i11crost.:9.to, poi ad ltna forma infiammatorin, dn, ul timo, data la sierodiagn osi positi\ra, a lue. Gna r igione colla c1ira specifica. scicale. -

(Livorno) . - Adenon1a v eriurel ralc 1r,re/ i oscop ioo . Piccolo adeno1un veri1iretrule cons t atato coll'11retroscopio posteriore cl1e r1roduce\a clisturb! di p r ostatismo (ritenzio110, di stensione, sep.-i, nzotemia) e che fu gua1·i to <.:olla Freyer. Sifilo nza iniz iale <lell'urel ra. O. s0r,Tazi one lli un sifìloma primario de ll'uretril n 10 cm. del m eato liretrale esterno, Ch e Ri Dlanife t aYU Clinicallì.elltC solo per una lieve uretrite m11cos.:i. e 1)€1' tenui uretrorragie intercorrenti. IJa cliagnosi fu fatta coll'uretroscopio e confer1natn poi coll '11lt0riore {lecorso. I 1ILLil

DELlfl l\O

(Genova). -

lJf

Od'ifica ~t iuni

fu nz,i on,a li O n1 brecla nne per

C(1HS<' c11 t'i'lj(3 all'ove ra .~ ione di cri pi orull icl ia in, acl 11llo. I/O. rifcl'isce s11 1111 giovn11e rli 20 n11ni 01>0rn.to cli cri1)torchidia col metodo di Ornbrednnnc. Fi1Lto in11)ortante : nel q·ioYane clic ern iru1)ote11tc ritor11ò la potenza sesl"" :-;nnlc 1n i110!:10 i1or1nule (.) nello 1sperma furono con~tn t<\ ti spermatozoi i11obili~sirni.

I te~ticoli ancln10110 a11n1enb.1n<lo di Yolnmc fiuo <.1 raggiungere il yol11111c CJllnRi i1orn1nl0. l•Jgli fa rjsaltare i \1111ta ç;gi clic vrc~en ta j l :11· 't odo . .ALESSIO (Torino) . - Sul pria pisn1o cs~en ::irtlc . -- I11 t1n uomo tl i 4 l an11i, dopo i111 t011tntiYo di coito l1na sera, i11 cui trovn vrtsi in ista to {li ebbrez~a d:a alcooJ, sub0ntrò i1n vriapi ~lllo c..:he clnr(> otto gi orn i e cl1c fu g11arito coll'apvlicazionc rl i corr ente cli n ltn fre(l ucnzCT. Guarigione otten11ta a 1r110 gior110. I,, ·o. c.11011c le Ynric .teorie ~n questa affczio11e e ri1C\'<.l l 'i1u1)01 tanztl de{ n1ezzo di ~nra aclottato. (TrieRte) . n ott. R.\\.\<:;IXI.


! utl ,

[i\.KNO

11. 1'01.ICLJNH.O

XXIX,

}'A:;l.

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.APPUNT.I PER IL MED100 PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sìgmoidlti e perisigmoidlti. CuusrL di c111 estc ì11fia111mazioni è l 'i11fezio11e,

I a <[t1ale i1clla sign1oid ite è di origine intesti11ale, i1 e lJ n. pe1·is)gn.1 oidite l)UÒ nncl1e venire i 1ro1)ng·a ta da orga11 i ' 'ici11j (genitnli femm inili; vie \l rin a rie Slll)eriori). Fattore eziologico quasi costa11te è 1:'l cosi i1)azio11c. ~ 1 el la sig1n.oidilr' sent.JJlice si 11a la triade sir1to n1n.i ica: dolore, alterazioni intestinali, segni g·c-11e1 nli. Il dolore, gordo e con1tint10 \ 1 ie11e esn.cc1·l)ato itel cu111111iil8.l'C, 11ei rr;.orvj1ne11ti, con la palpazioue llel ve11tL·0; occu1)a tt1tta o parte clel1n, fossa ilin.ca sini~trn. r\lla 11alpazione si ri:--co11tra unn 111ussa. cilindrica senzu. bozze ap1>r€ zzabili, i110J)ile i11 ogrl i senso, persistente 1r1algrn.c10 ri1)Ctl1te cyac11nzio11i, ciò cl1e prova e 11(~ ess[t è c0stitt1ita i1on da sosta11ze fecali , n1a 1lalle pareti iu testi11ali, cl1e 11ari110 Sltl)ito una i11filtrnzio11r infia1111t1uiol'ia. 1"'ale massa vie11e pi\t agev·oln1e11te rilc,1 n ta inctte11do l1a1ntnula t o j11 Llec11bito clorsale so111·a 1111 i1iano n.Jzato a 1.5°. La costi11fl zio11e è osti11a ta, le sostanze fecali so110 dt1re, n. i1allottola, talvolta con poco sa11gt1c, se11za i1111co . 1 seg11i ge11erali, a ti1)0 cl i i111l)arazzo gastrico fe]ìbrile, so110 rflri, e si o~scrva110 al inon1e11to delle crisi. Nella. sigrrioirlite con pcrisign1oidiie adesiva i ~inton1 i si i11iziano 11rt1Rcamente, a tipo cli appe11ùicit0, co11 <lolorc vivo, febbr·e elevata, pol.;;o f1·cqt1e11tc, i10.usea, Yon1ito: dopo q11ulcl1e g ior110 n1igliora110 i feno111e11i genernlj e si accentt1n 110 qt1el1 i locali; si sviluppa il ft.e1n111011e · 11 iaco. Qt1anùo si tratta cli peri sig11ioiliite supJl U rata, si palpa \tn impasta1ne11to profondo 11011 ])ti ne dofi11ito; il tL1n1ore a11·n1enta di volu1110, ln. pelle sì arrossa, O}) pure il i1u.s si fa stralla. 11cl coloi1 e l ,ummalato evacua feci pl1rt1lente. J,a p erisignioillit e C1'onica può i1resentarsi, ;;:.1)ccial111e11le i1,ei ,·eccl1i, J1el ti.1)0 retratt.ile a forma di volvolo; si ma11ifestano crisi dolorose co11 vomiti e ve11trc tu 1niùo, .6110 a cl1e l'arresto delle sostanze fecali è assoluto e si assiste al llllU.dro classico dell'occl1isionc acuta. La :periiaigT11oidite a fo1·111a di 1u1nore infia1nn1atorio 1111ò i1resentare <l iffìcol tà <I iagnostiche col cnncro. !Jif((luosi. - - Eliu1i11;.1ro .dap1)1·i111a i i.umori fe-

cali, 1nn.sse dure, irl'cg·ole:1ri, che scompaiono co11 1111. eli~tcre. Pitt <liffìc:ile cla riconoscere è la clilat ..17io11e idiOl)tt.1ica clcl crasso, i11alattia di 11 i1·~cl1sprun g·, i11 t t Li nlln. racliosco1)ia si osser•

va. una, i tote volo d.ilntazio11 e di tt1Lto il colo1l Il l)U nto diag11ostico JJiù i1nport,ante riguarda pe1·ò il carcinon1a; i dolori contint1i, a tipo di coliche, cl1e au111cntano con Ja pa.lpètzione i1011 si accordano col cancro; i1elln. sign1oidite i11anco. l 'emorragia, mentre si l1anno ,-ariazioni cl i o]u1110. J,a retto-~igmoidoscopia pern1etterit poi 1Lt1n. diagnosi netta. Nelle forme acute, si dovranno clin1inare i fle.111111on,ii del 1ega.rn·e1ìto la.Pgo,. le salipingiti s11ppu1rate, le 1p.eriioniti da pnen1n11ococoo, la psoite, evieintwalmente i focolai a1)ip~.11dincola:C'i • di sinistra. Di d.iagnosi talora i)ossil1ile ~olo al tavolo operatorio sono le for1ne a ti po di occl11sio·n e. • Per la C'ILl'rt, J. L. (Jour11. cles }Jroticiens, 7 vttoùre 1922) co11siglia: i1ella sigmoidite sen1plico l'u1)plicazio11e della vescica di gl1jaccio e<l i la$sativi l1lanc1i; passata la crisi, si farà ln cura cl ella stit icl1ezza cronica. N ellfl perisig1nLid it c nclesiva, il tratta111ento della crisi a1;1Jt'l L" <l icula.re, vescica di g'l1iaccio, dieta, oppio, · · l' i11to1~e11to t!llando "i :-,ia sup11)u.razio11e. :..iel le nerisign1oidit.i croni.rl1e il cl1ir11rgo dovrà i11t'"'rve11 ire secondo j casi, col drenaggio di llll lt.scesso residt1a.le, co11 un ano contro nai111"1, co1l operazioni pit1 con1plcsse, quali l a res t:zi1111e inte.stir1flle, l' entc·1oanru=\ton1osi. fil.

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Rapporto fra presenza di mughetto nello stomaco ed ulcera o carcinoma gastrico . n})bi a 1110 llOZ ioni sodclj ~facPt di sui fattori ,capaci di t..ras·fol'ri.1are in 11lcera .Q;1strica ·cl assica (con decors 0· cronico e p:rogrr:ssivo, contin110 o a tappe, e con tendenza alla }1e1·forazione), 11lla semplice ltlccrazione, lltlU crosio11e o a11cl1e l'ulcera rotonda acuta sie$::-a. llello sto1naco, a provocare le qt1ali })nstò u11n ca i1sn ct,Jl1\lttc q11·a 1si as.i (i!1)er8 ciditù, e11 ..urrag ia, l"tnbolia, azione tossica, i11fettiva, 111ecca1J.ica, ter111ica, nerYosa, vascolare). 11 i1rof. 4~sh:ann.z·y dOl)O Ullèl ser i0 ù i cs1)el ie11ze su materiale di auto1)s.ia, o su inateriale I esec}-1to cln pers011c cd a1ii1nnJi 0·1)erati, ave11il u notato spesso la co11te1n1)oranett }Jrese11za i10llo sto111aco ÙL"']l'11l<!era e dell' o Idi lt111 ol llica11 s. 1· ite11nc cl1e qt1esto fu11g·o, p11llt11a11clo s11 di 1111a ))o.11a le lesione della i11ucosa gastrica, i1e tl.istt1rLn. la cicatrizzazio11e e ln trasforma a l)OCO a l)OCO i1ella t1 lcera cro11ica classica. l°'l. :.\lo111)ert. .J. Ra~·a1i. della C:l. Cl1ir111 g·ica cli Gi 11eY ra (J?rvne rri ·dicc le clc lo ·'11issc n 1Hfl(Il1, inora

J1 on

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I.\ :\;~O :\XIX, lì'ASC . .}9]

de. agosto 1922), sotto la guida ed il co11trollo

tlello Asl{anazy esegujrono una serie di ricercl1e clinicl1e e di laboratorio sulla presenza del ii111~l1eito nel cn.vo boccale e n ei lic1utdo g.astrico tli persone normali, di persone affette da dist.url)i gast.ri<!i :i).assegge·r i (disfag·ie, spas1ni, ri ._tag11i di contenuto temporanei), ed in i11alati di 11lcera o di carcinoma gastrico. Dalle loro esperienze si può concludere che il lnughetto r 1111 saprofita che vive con r elativa frec1ue11za i1el cavo boccale e nello stomaco di 1>er~one sane ed in giastropaz.ienti. Le persone "'a11e ed i malati di lllcera gastrica dànno lo ::-tesso nlrmero di cult11re lJositive (50 %). Qt1e~te fLu1nentano (()7 %) in quelli cl1e 11anno dimi11t1ita la facoltà di svuota1nento clello ston1aco. Raggiungono u11 n1assimo di positività (93 %) nei carcino1ni gastrici. tJui11di i risultati ottenuti dagli AA. pur non i11firmandola, non corroborano la ipotesi dello 1

_\~ka11azy.

ll mt1gl1étto gastrico p11ò solo essel'e il seg·l10 di i·i stag·110 del contenuto stomacale. PERSIA.

Enterite flemmonosa primaria acuta. 1"'rattasi di t1na condizione più rara che la ga!:>trite flemmonosa. J . B. Fergusson (Lancet t; Méllicai Revieiv, agosto 1922), q-if€risce il caso <li t1n individt10 di 38 anni, ammalatosi dap1)1·irna con dolori generalizzati, poi localizzati • specialmente all addon1e : brivido, vomiti ne1·astri d11rati diverse ore, feci pure nerastre. ..\s1)etto di ammalato assai grave, lievemente càa11otiioo, fel)br~e elevata, 1·i 0 pt1lsazioni. Rigidità generale, dolorabilità addominale specialmente a sinistra. Venne sospettata pancreati1~ acuta o ulcera gastrica perforata. All 'atto operativo, si scorse l111'ansa clilatata del digil1no; seguendola, si arrivò ad una i)orzione di digiuno molto dilatata, formante 1111 tubo rigido a pareti inspessite ed indurite, con la sierosa iniettata cd arrossata; tale porzione era lunga circa 30. cm. con linea netta di demn rcazione: al diso1)ra l ' intestino era molto dilatato con paret~ nè infian1mate r1è inspcs... ite; l 'intestino al cli sotto era rilasciato e vuoto. Tl tratto di intestino am111al ato venne escluso con a11astomosi laterale, dopo di che i dolori ce-..ssa.i~ono; la def:eoazione Vieu:llI1e ristaibilit a in segi1ito ad t1n enteroclisma. · Nei giorni seguenti si ebbero segni di versaruento alla. base del polmone sinistro, dove si .'tabilì un empiema, che venne svuotato, 1·e~ecando anche u11a parte dell '8a. costola; ''en~ ne i~olo.to 11 pneumococco. Il l)aziente g·11ari. 1

1608

SEZ lONE PR.\1 lC.\

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L. euorn1e i11gros8a111ento dell1 intestino, così inspessito ed inclurito, co11 l'i11iezione della sierosa e segni evidenti cl i i)eritonite corrisponclono alla descrizione data da iVIac Call11n1 per l'enterite flemrnonosa: ve1111e isolato lo stre1Jtococco. ' J,'01)erazior1e cli scelta è la r esezi.011e ql1a11do può eseguirsi: 1\1ac Callum co11siglia l 'enteroston1ia per ovvia1·e alla occlL1sio11e; essa è pa.rt icola,rm e11te indicata qn a11do è interessata uria notevole l)Orzio11e del colori. fil.

L'aerofagia del pop1>ante. L'aerofagia è ·u n fer10111e110 fisiolog·ico nel poppante, che nella st1zionc e i1ella deg·lutizione introduce una certa quantitH. di aria 11ello stomaco: c1uesto si lascia cliste11d,'ere, l)Oi, alla fine de.Ila poppata, si co11trae. l)er .e·sp,e llere il conten11to g·azoso. L'uscita dell ,aria si accon1pagna spesso, ·C0 n i1 rigetto cli una piccola quantità di ltq11iclo, ciò cl1€ rostit11isce il rig111·1gi to·. Quando ral'ia è in ,qua11tilù, eicccs~iva, 11llÒ l)rov 0-care sinton1i clolorosi e i·iftes.si, vomiti, clistensione gazosa ·d€ll'intestino: c1u esta iaero.fagia eccessi-va iiisl1lta il ip1ii.L spe,sso, sia clal1'a d.e glt1tizione di .aria negli inter\-alli fr.a le lJO'l'YJ.)ate, per llna specie di tic cli deglutizione, sia i)er la de.g lutizion.e d'a.ria durante le poppa te in consegt1e11za di r espii-azion.e nasale difettosa, sia infine quando jl poppatojo viene so.111ministrato in cattive condizioni. .A:lct1ni a11tori aonside·r ano inoltJ·e cl1e l'aerofagia jnterviene fr eq11ente111ente nei vomiti del l)Oppante per un fenomen.o ,co1n.p lesso, di ot1i la pa:togemesi si a1pipog•gia sui dati clelln radioscop1a. Garder.c (Arc liiv . med. belg c·s . aprile 1922) osserva i:>.e.r ò cl1e l'aerofagia è u11 feno111eno banale, d'altronde assai varia])ile, cl1e si osserva anche se1ua alcun dist11r})O dige.st iv·o senza bisogno di ricorrer·e a dati raflioscopici per spiegar11e l a l)atoge11esi. fìl. 1

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Gli amari In terapia gastrica. Gli amari sono eu1)e1)tici, sempre be11e sopl)ort~ti dàlla mucosa gastrica; agisco110 eccitando la secrezione, stimolando la motilità dello stomaco (noce von1ica), risveglia11do l'ap1)etito. Sono particolarmente indicati n ei casi cli anoressia, di dispepsie iposecretorie, di atoni~t e specialmente nelle clispepsie seconc.larie (colite, litiasi biliari, ptosi). Per la natura i1)osecretoria ed atonica di tali dispepsie, si devono scartare i preparati sotto forma di vi110 o di elixir, mentre d 'altra parte, l'azione il1dispe11sab ile ed efficace clell'amaro st1lle papille g1.1sta-


.. lGlO

I L P OLICLJNlCO

tiYc cleve fare elli11i11are la forma di cn r iine o Ll i l) iJJ ol e. J,a fo1r111a in ]·gli ore con cui si devono . 011ttr:ti11istral'e tali 111'edica mcnti è la tintura, Lln cl iluies i i11 modo tale cla, neutraliz2ar.e l 'a-

zio·11e dell'Alcool . lllla i11l1cosa gn sitrica. PeJ' eccitare l 'appetito Faro3~ (.Tourn. d es sci e1zce -:; 1n é llf~ ale s cle Lille, 8 ottobre 1922) con-

s ig·lia qt1 a lc una d elle for111ule s eg·uenti: Tint11rn. di colomJJo, di genziana, di i1)eca, a l)arti 11g·u a 1i : 20-25 gocce i11 a cqua 1J1·ima dei dille p ati J)r incipali. Tintl1ra di i1Jeca g . 5, tint. dj 11occ ' '0111ica, d i colon1bo, di genziana ana g. 10; 20-40 gocce i1rin1a dei pasti, oppure tint. di r a l1arlJa1·0, cli baclia11a, d i colombo a p8rti L1gu a li: 25-30 gocce i1rin1a dei due pasti princi1)ali. N ei ba1nJ1i11i s i sarà sobrì coi 111edicamenti, 1>rescr i vendo l a vita a ll'ar ia lib era, l 'esercizio fi ~ i c o, l'idrotera.p ia, le frjzio11i S·ecche; eccezio11aln1 ente si darà la segl1ente formal a di Co1111Jy : Ti11t . di noce \ron1.ica, di g e11zia.n a, di ~l1i11a , di qu a sia a111ara, di ra])arbaro, di cascu r ill a a })arti 11gu uli: 3-10 gocce lJrima dei p n sti, clo1)0 i 6 an11 i. ..\I ntl1i et1 co11siglj av?· la macera zi one di Cfllèl.Ss ia a111ara, g. 2, genziana, corteccia di a ra11cio n.111a r o n11a g'. 3 i11 500 g . di acq11a, da p r endersene t111 1/2 biccl1ierc p rima dei i)ast i . Buone so110 ancl1e le go.cc e. amiare id i B e·a11mé (RM11ra, di fava di S. Ig11azio g. 20; carb on ato di potass io cg·. 50, fulig·gin e i'.)reparat a cg. 10, a lcool a 70° g. 100) al la dose d i 10-20 p rima dei due pasti pri11cir>ali. Per eccitare la. secrezio1ie si potranno dare Je stess e forn1ole, alle dosi indicate 15-30 minuti do1Jo il 1pa.st.o, di·l11en.dole i 1n una tazza di irnfuso ca ldo , poco o l)Unto zucch er ato. Per agire sulla motilit(t gastrica s i userà la ti11tura di n oce vomica o le gocce amare di Beaumé, i1ri1na o do110 il past o. 'fil. 1

1

Contro gli ossiuri. Tli . Sch1ni·dt (nfu1zcll . ?11ed. Wocli1i., 19 :!.c, n . 12) consig·li a n ella. t e111ja1Jia del'1 '01ssiuri asi di tener pT!esenti ti'e scorpi-: a) con1battere gli ossi11ri clalla ])O·cca in poi lJer colpi1·e i! giovani vermi viventi I1Jer ten11·e: b) combattere il parassita dal ret.to, l)er i11ezzo di clisterj, per llCciclere le femm i11e cl1e si tro·vano nel crasso, p er lo più coJm,e cli uova: e) im,p edi.ne la reinfezio11e, di.st.rug~g·endo l e uova deposte n e1l 'an0. Per uso, interno l 'A. co11sig~l i a il sottoacet ato cl i allt1minio so·1mni11istr'a to 3 volte al giorno ' i11 capsule gelatinose da 1 g. p1er l'ad:u lto, 0.5 11ei fanciulli, 0.02 11ei lattanti (per questi 1 soJa ca1)s11la al giorno): tlo1Jo 3 gior11i sos1Jende il ri1nc.dio per 3 gi or11i, somministrando nl10v1.1

1

-

111ente lJer 11n alt1·0 i)el'iodo di 3 giorni, a <.:t1i segt1e llI1 r1uovo periodo cli ri11oso ed lln a ltro cli.• ct11·a. All'inizio di og·ni l)eriodo di cl1ra son1rn inistra un 1J<l11·ga11i.e (calomela110 ocl altl'o) . Ogni g·iorno di cura fa esegltire alla set 't, l111 clistere di 1 litro cl'a cqua. da tene1·si i1ell 'intestino per· 10-15 mi11uti ; lJtlò t1saJ·si l 'acqua se1111)lic•C' od i l d ecotto di bl1lbi cl'ag·lio (4 l)er 1 litro). Doipo il cli.st.er'e ~i fa. 11r1gcre l'ano co11 1 r!.gu.e111to oftalm:iic·o• od •u11g·1 tento cinereo : è co11~i­ g·liabil e che d11r·a nte la notte, l' i11divicluo 1)0 rt1 le mutandine da bagno ed i guanti. Do110 ou ni evac11azionc, lavarsi acc11I'latamente l'ano cu11 . so ruzione. acetica; te11ere le ungl1ie corte, la Y<i • i·e J)ene le n1a11i l)rima c1ei pasti; bag11i c1uotjcfiani, ricamb io frequente di bjancl1eria. In q uaJcli.e caso .ostinatissimo, con tendenza al s uic idio, l'unica cura è l'ap1)endicie.cton1ia. 1

1

fil. Sugli spasmi anali idiopatici.

T~o

s1)asr110 anale non è ch e l a m anifestaz1or1e 1ocr1le cl i llna dis11osizione sp astica gc11ernle . 111 g enerale es so v iene detern1 inato da contlizioni i1atologichc gen erali (p . es . Je cri~~ i r ettali in malattie spinali) ; l1arino però r1 r1n certa i11111ortanza anch e l e co11dizioni l ocali (a vanzi feca] i nell'am1Jolla ) speciaJ 111ente in in diviclu i nei quali è costit11zionnl1nente clel1ole r n 111)a rato clìg·ere11te . Ci trct: irr.111acchi caldj 1 n1assag·gio ei1ergicc cl cl] a ftes s1J rn sig·n1oiclea (11n po' doloroso), i11iez io11 i di atropi11a, s11pposte cli b elladonna: di,-ieto di fl1111n.rc. (E. J1 r.n. "illii1ic h. Jll cd. -ç\I ochenschr., n. 31. 19:?2) . P OL.

Nelle emorroidi dolorose e ragadi anali. Ossido di zinco 01.i.o di m ,a ndorle dolci C1era bianca [ana g. 20 B,a1sa1no del P erti goccie X Ortoformio g . 10 n1. f. pom. (Blo,11d·el) . ,

AVVERTENZE.

1 quesiti della « Posta deg li abbonati» devono prospett are

t emi d'interesse generale; non devono comportare consultazioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiooe su argom enti speciali . Si prega di non formulare più ~i un quesito per volt.a. vo. lendo inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scr1tU au fogli separati. Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la r e: sidenza ed Il numero d'abbonamento del richiedente; se questi ne esprime il desiderio nel giomale figureranno soltanto le eue. iniziali 0 il nu1nero d'~bbonamento od una sigla convenziona•e. Le risposte seguiranno con la massima solle~itudine ~onsen­ tita dalle esigenze redazionali; ma non è garantita una rispost a Immediata. LA REDAZIONE. Non si .risponde privatamente.


[ ..-\.Nì'.\O

XXIX,

FASC.

49]

SEZ CONE PRATlL'..\

1611

IGIENE.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

La lotta contro la malaria in risaia.

I lavori recenti sulla .sclerosi a placche.

l(o11st1loff (Zeitsc lir. f. a ngetu. E1ito111oloUie, 1922, f asc. 8) 11a accertato cl1e le l arve e 10 i1i11fe di a11ofel i resistono a. lu11go i11 tln ;;;l1l)strato ltllliclo (con1e ave·va110 g·ià ricono· scit1to Celli e Casag·t~ndi), ma cl1e sono uccise rapidan1e11te se, in queste cor1dizio11i, veng·ono sotto11oste all ~azio 11e diretta· clei raggi !:>Olari. Le esperie11ze so110 state eseguite su 1l 'no. 11h eles claviger (11ia.cillipe1111is) e su An. (IYiy~.

(J. l\1ouzoN. Presse ..~l édicaie, 111glio 1922). 1

J., A. fa una sintesi delle l)iù n1 oderne ve <1L1tc s11lla eziolog·ia della sclerosi a l)laccl1e, malattia fino ad ora relegata da Strun11)ell 11el gru1)l)O di q11elle a ti1)0 clege11erativo. ~AJC\lne co11siderazioni cli. ordine anatomico e clinico, g·iù. cla ten1po avevano g·t1idato a lc1111i ricercatori, con a capo il P . l\Iarie, verso I 'ipotesi che il s11bstrato eziolog·ico della 111alattia dovesse ricercarsi i11 t1n'infezione. E :.o rliyn e hus) ps e ucl o pie t'llS. da 1111 canto la somig·lia11za cl1e alcl1ne volte L ' -\. l1a appljcnto <.111esta i1ozio11e i11 l1na assun10110 nella sintomatologia e nel decorso i·ì .. aia di 1111 ca1cl1)0 f-lJel'i111entale della 1111 lalc1111e forme cli s ifilide meningo-\rascolare e garia, consegL1e11tlo otti111i ris11ltati. • sifilide el'ed i1aria co11 la sclerosi a l)laccl1e: Basta allo11ta11are l 'acqua a ll1ngl1i interclall'altro la freqt1ente linfocitosi, la reazione ,·alli e per brevi i1e1·iodi, sceglie11do le giordi No1111e-Appelt, ùell'oro colloidale, del manate di sole. L e lùr\·c e le i1i11fe vengo110 asporstice e del benzoi110 colloirlale cl1e a volte sotale in scarso i1u1t1cro dalla corre11te d'acqua, 1to positive ne] licrn id o cefalo-ra,cl1idiano dei i1ercl1è s i rifugia110 c111 ns i tlrttc i1el f 011do. Iv i 111ala ti di sclerosi, a vcva fatto hale11are Fl. però ve11go110 ucci se clai rng·g'i solttl'j, a11cl1c cll1 a lcl1e a1ttore l'idea che l1:r1 ag·ente r11olto e11tro bllche l)i.enc ct'acq11a e profor1de fino o prof'sitlJL) àlla sp irocl1eta t>allida tlovesse es5·6 cm. (salvo le 1arve 1) iù giovani); solo irt ser e i·esponsa bile tlella 1na.la.ttia i11 q11estione. ca,·it~t i)rofonde alu1c110 10 c1n. esse non riCosì si è g·iunti alla l' i cerca batteriologica &t!ntono l)iù l'azi011e larviciùa clel sole. Evidiretta che attra,rerso no11 1i evi. difficoltà h a dente111ente co11vie11e livella1·c il letto della ri' dat o q11alcl1e ristlltato l)OSitivo cli ' 'a.loce pero ~a ia, per sop1Jri111ere c1t1est.i tifugi. 111011.o clisc11sso. Il tratta111e11to va ri11 etl1to dt1c ,·olte a l i11eNo11 ::,e11za riserve è stata Cfl1 i11di accolta la se dalla n1etù di aprile alla metà di setten1scoperta di una s1Jccinle spirocheta nell'asse ' bre; la dt1rata. deve variare: in estate basta110 cerebro-spinale di i11c1ivitlui 111·esentanti intra1-2 giorni og11i volta, in i)rimavera ed autu11''itam t111 quadro di scleros i a placcl1e. no conviene andare a 3-4 giorni, senza mai ì\1a r icercl1e sperilnentali coro11aie da SllCsQr1)assare questo limite. ·È preferibile di sotcesso, cloveva110 dar credito alle voci di quei trarre l ,acqL1a ed in1metterla di notte. Il riso })Ocl1i cl1e s'eran l evati a di111osirare la Sl)iroi ton soffre pl111to di qi1esto trattamento. cl1ei.a. Ricercl1e s1ìer imentali cl1e da u11 canto \ T. L. . condl1ssero alla riproduzione nell' ar1i1nale della siI1tomatologia dopo i11oculazion e cli sangue e di licruido cefalo-rachidiano di individlli maMedic~na l ati dall'altro dimostranti ·nel sistema nervoso di ~ 11 imali inocl1lati lesio11i anatomicl1e simil~ ..l co111ple:111ento di quanto il l) l'Of. ~"'. :'\I11surnec-i a cruelle oss.ervate nell'uomo (abbondanza .d1 Grnsso con111nicb c irca i criteri direttiYi ::;ul l'i1ncorpi g·r a nulos i, alterazioni gravi della m1~11ieo·o dcl 914 nella <:nra ù.ella sifilide, \ ' <t ng-giu111·11a integrità r elativa (lcl cil inclrasse, })rol1to ~·l1e egli sostenne che le dosi di !>J 1, ::;pecie alf~ra~ione gliale cos1)iCLLa, ecc. ). Da ulti1110 1o 1'inizio della cura, <.le·v ono esset e i11 rnpporto inisolamento di sp eciali spirocl1ete nel liqu or e Yerso a lùt cnti tit delle Jesioni c1::i11·n1n111aln.to prenel sangue di. a11imali inoculat i dava sen11)r c se11tate; c:he il trattamento col !)14 deve essere iniziato al più IJresto; che il n1ercnrio deve es. 1n aggior credito a lla tea.ria 1~1 icro.bìc ~L , .•ere con1pleta1nente ·a bolito sia JH?rcl1è da solo non Recenten1e11te per merito d1 Gu1lla1~ e st~­ l)Uò guarire lù. -sifi lide~ ma lJete:hè accoppiato al. to J)OSsibile ottenere la t ras1nissio11e in Rer1 ~ 914 ostacola l'azione sterilizza11te tlel 914 e favodella malattia, isolar1do volta i)er volta negl~ risce l'iuto.ssicazione .arsenicale; c·l1e la c11ra <le,·e aniina!i da esperi1ne11to la s1) iroc~1eta .cl1e e essel'c l)rotrnita. sino a che la ,,,..asseru1a1111 sia stata cl1iamata spirocl1eta arg·ent.1neu~1s. 11 egati,ra, e clic un malato :i 1~11ò. rite11er~ . g:1ase1nbra che la spirocl1eta arg·ent1net1s1s ve11rito qu.an<lo, con assenza di 0g1u . i11tomo c11u1co, g·a inoculata i1ell'uomo per mezzo ~i un ~car? i ~troJli serologiti restano n~gatiYi l)er n1n1e110 - i.rodes riciritls - e cl1e la malaria abbia ])13 anni.

Echi del Congresso di

Interna.


1Gl~

RADOGNA.

POST A DEGLI

Non si pt1ò stabilire dopo qt1anti giorni c.1 i a1)iressia sia consentito d·are purganti oleosi nella convalescenza del tifo, poichè ogni caso decorre con caratteristiche particolari, e n1en. tre alle volte esistono manifesti e imponenti sintomi di ulcerazioni dell'in_testino, altre volte manca ogni sintomo di lesione intestinale. Occorre quindi regolarsi secondo il caso cl i nico e quando sia necessario i·icorrere allo S\rt1otame11to dell'intestino, è preferibile t1sare un clistere le cui controindicazioni ed eventuali inconvenie11ti o pericoli sono assai mi11ori di quelli rappresentati da una purga. e. t. 1

(1368) Racliictlbit,11iiriorrielro cli J\ issl. - Al dott. G. G., abbonato n. 1362: • Il racl1ialbttminometro di Nissl, costituito da una provetta i1nbutifor111e, con l1r1a grad11azio11e nella sua porzione i11feriore, 11a due s11 cldivisioni contrassegnate coi n11n1eri 2 e 3. Per l'uso, si mette liquido cefalo-rachidiano s ino al segno 2 e si agg·i.t111ge reattivo cli Esbacl1 sino al segno 3. Indi in centrifuga cl1e abbia la ' relocità di 3000 giri al minuto, si centrifuga per 10 minuti. J.. 'albl1mir1a precipitata si raccoglie al fondo e la g·racl11azione indica in decimi di grammi il per rnille conter1uto nel lic1uido cefalo-rachidiè1no. e. t. (1369) Dist1"l.lZione <lei to1Ji. -

All'ablJ. 3:263 :

Non sono consigliahi l i i virus, ta11to pil.L cl1e si sono avuti casi di i11fezione :n1ell'uomo per i l Bact. typhi m'l.l'l"ittni. Provi con la !)asta badese (a base di fosforo) che pt1ò acquistare dai droghierj, spaln1a11dola sopra pezzi cli pane; si tratta però 'cli una sostanza tossica per altri a11imali. Consigliabile è il ca1·bonato di bario che si T11e cola con farina in pro1Jorzione d i llTta parte Sll tre, e se n e fa t111a. pasta, cl1e 110 i s i divide in pillole. ()pp11re si può mescolare il carbonato di bario con sego fuso (r1elle stesse ir1"o})Orzioni. fil. (1370) Ternii·n ologict ?rie dica. Il. 624-G-(1) : '

All a])bo11ntn 1

Ir1 lingl1a italiana aJ)biamo altre ·volte sug·. g·e1·ito il Irer1·io (Unione 'l"'ip. Editr. Torinese) e il C[tratli (I1lel:-:011) ; l'u11-0 e l'alt ro 11011 r e. centi$. i1ni.

FA~c.

a.

1905).

ABBON~TI.

(1367) I piirgariti oleosi nellci con1·alescenza del tifo. -- Al dott. G. G., abbonato n. 1362:

X'XIX,

4.Hl

Ottin10 è il Guttman11, llledi:;:,i1iisclie Terntiriologie (Urban u. Schwarzenbel'g, 1920, con 461 incisioni) . Possono ancl1e valere i c.1izionari medici, st1 l tipo clel Littré-Gilb ert (J.-JJ. Daillière et fils,

sog·no di pareccl1i anni d'incubazior1e 1Jt1n1a di dar 111ogo alla nota s jnto111atolog]a.

'

[ANNO

1 I. t'OT,TCLINICO

p.

(.1371) Al clott. D. 1\., Corto11a:

Qt1alt1ncrt1e I stituto p1·oduttore di sieri e Ync1cini è in graclo di fornirle quanto ella ricl1iede ; p. c. Istituto Sieroterapico Mil aue~e . (lirette d a l prof. Belfa11ii a l\1ilano, I stitut0 si ero-vacc.ino-te1·apico i talia110 dirett.o dal professor Bandi a Napoli, Istitt1to Sieroterapico e vacc1nog·er10 toscano cliretto dal prof. Scla.vo è"l ·sic11 n. (137?) All'abl).

ii.

?71 i:

Non è possibile, qt1i, nè anche ria.ssurneJ'e tutto ciò cl1e ci è noto sulle i11iczioni endu1nuscolari di arsenobe11zoli. Abbiamo g·ià dato a l tre volte indicazio11i bi bliografiche s11ll'argo1n ento in questa rubric~1.. V. M.

VARIA _ Per la coltura delle piante medicinali. Il prof. JJ. G. Greeni~cl1, clecano della Scuola cli Farn1acia cle lla Gra11 Bretagna a Londra, 11a illustrato la conYenienza d istjtuixe t1na Stazione sperinierilale per lo studio delle piante 111edic-inali. Egli 11a tracciato 11n pl'ogran1ma cli riccrcl1e rig·t1ardanti la selezione, l lbridis1110 e la conci1nazione, con lo scopo cli accrescere la c1nantità cli principi attivi nelle l)iante medici11ali. Un tema cli particolare int e resse sarel>lJe l 'accertamento clel compito ass11nto dngli alcaloidi nella vita delle piante. Og·g·i va affermttnclosi il principio cl1e la delJOsizio11c di alcaloicli costituisce uri inezzo con cui la i1iunta accanto11a 1 eccesso di azoto, riStllta11tB dal catabolismo di sostanze 1Jroteicl1e co1nplesse; ad ogni moclo, finchè no11 ve:r:tà proiettata maggior luce su qt1esto pu11to, rif'sce difficile concepire come possa110 condu1·~j esperienze razionali clirette a far produrre dalle l)iante t11 maggior i cc11aniità. gli alcaloidi. 11L avvertire, la sintesi d!i alc11ni alcaloidi, con1e la cl1inina, potrà costitnire '111 trionfo della .. chimica organica; i11a per ora conviene utilizzare g·l'in11umerevoli inicroscopici laborato1·i che ogni pianta porta r1elle st1e cellule. ' .. e g1a Una Stazione sulle dir·ettiYe tracciate orga11izzata 11el 'Visco1isin (S. U. tl'A. ). (Joitr1i. A n1eric . jjt[ Pdic. Assoc., '2 sett. 192.2). 1

1

1

a. p .


f \N~O

XXIX, F .\SC. 49]

SEZlOXE PRATJ C.\

NELLA VITA PR01_1'ESSION A.LE. Punto ferruo al progetto di assicurazione obbligatoria snlle malattie. Dal 1917 è i11 gestazione u11 vrogetto di assicu1·nzio11e obbligatoria contro le D)<1la ttie. Consiste •tnesta assicurazione in 1111 :lssegno giornaliero t·l1e viene ,-ersn to all!assieurato in cuso di n1alatt ic; nelL'l vre. ta~~ione . gratt1ita de lla <.:i.1 ra e di tnt-ti -i sns.~<li te1·a1x~utiei <:om1)rese le cure specia-

lizzate. Cosi come llo sc11ema tizzato il progetto sembra ..;;i voglia dai legis latori eonsiùerare la malattia · a lla stregua di un j11fortunio; Ya pure aggiunto -c·he il sisterua ~ ssicuritti,ro di cui qui è })arola se appa.1-e a 11oi come una novitit, vige in\ece d a oltre quara11t'anni in Germania ed è pnre attuato i11 altri Stati d'Europa, in più o meno larga mi. urn e con un'ingerenza lliù t> meno diretta de llo ~tn to sul n1eccunisn10 dell ·assi<:t1razio11e. In Italia doYe, per inYalsa abitudine, si corre troppo. ''i è già concorde intenzione nei propone11ti rli estendere il beneficio de1l'assieuruzione a lart;"llissimi strati <li la\oratori, comprendendo,ri beni11teso i membl'i delle ris1)etti ve famiglie, per C'1li. ad un calcolo grossola110, risulterebbero in~critti circa 28 milioni di ctttadi11i nelle nl10\e Jiste (li benefice117.a. ~1ezzadri, p iccoli proprietari, i1i('00Ji <'.01umercln11ti, ecc., elle i1ell'attlH1le regin10 (li as.ajste11za sanitaria si tr0Ya110 eBclusi dall'elen,.0 dei po,reti avrebbero al pari degli ,altri laYora tori dititto alln C'l1rn cd al su ~sid i o. ,~ien subito {li chiedere: ùove troY.ire i n1 e~zi i.er sussidiare tutta questa g·ente? la quo.le 11011 "i fa r~L certo riguardo nell'accusarsi ammalata 11nando essa sappia di ritrarre quasi un ·v antaggio 1la1 suo stato tl i iun ln ttia ! E J1ei rigu3:rdi del fin<.1nzinmento, -<:11e volere o no è l'aisse centrale di t utto il siste111a, ~on o ap1Jarsi due opposti l)ropo:-:iti: l1110 Yorrel>be addossare l 'intero onere sul1·n ssictLra t o, l'aìtro vorl'el)l.>e j11Ycce riYersarlo sullo Stato. Fra le <Jue proposte ne è sort..9. una interme<lia 1a quale })retende d<lll'assic:urato 1111 tJr e1nio propor~ionale da versarsi ad una Cas ·n , ine11tre lo Stato interve rrebbe a <:oln1n re l ·e,~entua ­ Je (dician10 r1oj i1nmane:'l bile) deficit; pe r qt1esto c011tribut-0 è i·iscrvato nll'al1torità governativa di esercitnre un 1igol'oso controllo l:->nll'intera g-e• :-. ti one. _\_ questo punto è ncc~~ ... Rrio far rientra re in a r.!."0HH:'n to t1na premes.Ja c:be a veya1no g·ettata sul p rincipio : in altri Stati, la prova è stata fattu, e si è c11iusa può dirsi senz'altro, cori 11n disastro Ria ·p er i risultati cl1e si atte11devD110, sia per Je . 1ìua11zc èlello Stato. Occorre leç;g·~rc in proposito, que llo cl1e si scriYe oggi in GernJ~tnia contro qt1e~to genere di nssicu ru zioni : le sa le d~i iuedici sono rignrg'itanti <li an1malati più o n1c110 immagina ri }){)Chi sono i Yeri malati; il pre1uio assicu' è ~tato . ~Jllpre 111sufficiente e lo Stato ha r ntivo <loY1Jto rin10tte1·c fior di qua ttri11i : Jo SCO!JO che ci

s i pro1>011e ,·a, <.li sor1)re u{lere l ' n<•JUO IDf1lato iiJo tlal p1'.i11cipio, Yiene fru . ·ttato eia.Ila SlX'C ulazi ou.1<:he medici e clienti. i11 t.ac'.ita c:on1bntta. prati<:n110 in rlanno ile ll 1\In tue .As icnr<lzioni e ùell'eral'io co8ì cl1e tutto il sistema . i titluce rispetti·rn m.ente nd u11a sp.;1 !-Jlnotlica ric:erc:a cJcl su;-;sidio di n1alattia o del n1nlato. Ora il l)iù elen1Pnta ~·f! buo11 RèlLSO l)ermette tli Pl'<'Yede1·e giìt quello che succcllcrcbl>c i11 Ib1lia . J)ae~ a senti111enti 8ocjali e n a7.io11a li avve11a ac.cennati, se si ì11troduc<"'c;sc t11tto in u11a -rolta, unn c·o8"ì munifica fol'lll<l cli beneiìcenza : i11tere po1>1.1lazio11i, nel peri oòo (li cli occn.pnzio11c legato irri11\e<tiabilmente nlle Yic:en(le ap:ricolc, Yorrebl)er<.:'"· pns.·are v0r nn1111alati per otte11ere il :"11~sidio; la nJ.orbili tit :-trtificin 1111en te a n 1ue11t1 tn ~i ripe re\~,•­ t0rPl>be tl:i 11oi i11 niisura l)ÌÙ ,disa~trosn. scuza ca lc:o1a re ·l1e l'a~. ieurazione [I y1·cùbe I>er eff~tto <li togliere n nth 11uel ..,Elu so <.li 1>reYi<lenza cl.le èn pppn a ru<li1nE>ntàlE' pre~F;O le IH>--~tr<) clnssi Ja v<il'<l trie:i, ina che np c·o:.;ti t n isee <.1 nco1·t1 uno dei pit1

vregeYoli reqni:-3iti. FJpfJlll'e 110 ll08t<lllte (llle':3te fuc:j li 111<l Sicure rn·t•ViSÌOlli, 11onostunte c:l1e i q11oti<lin11i di q11altl11tJ.11ecolore an1mo11iscan o co11tro gli s1)er11eri, Yet1ia1U1> con cloloroso stupore '811i .giorna li di n1edicina nol'tri noruini erui11enti del can1po prof<" sionale sanitario. a ·c a11ir~ a n cora su qncsto progetto, di8CUtC'rnc, insistere, perchè la ~11<.1 n ttuazione sia l)l'Ollta .

,·r..drcbbero i ciechi . u11 1>1·0°·ctto il qu,lr:> le, cou1e quello i11 pur:)la, \enis~e a gr aYarc coll;1 bagatt0lln. di quHl<:h~ 111iliarclo sn ll'ernrio, non l)Ui' esser sostennto él<l nn buon ci ttadi no ::fnc:hc se g·Ii a\·es~e a ·-lolere l'ine,·ita.bile cù-111110 all'i11teresse di qualcl1e i1~r.;:.-ona. Ql1esto prog·etto poi dnta la ~n;1 i1a tura soeiale, deve essere oggi più cl1e mai illRie1ne a{l nltri ruonu1nenti della social-democtazia rel(lga to in soffitta per almeno un secolo, atte11{1enrlo che n uoYi avYerlimenti maturino (l che ~1.1vratntto si l'insangui l'esausto erario: e.·:-\o .·i tr11ye rit i11 bl1onn <'on1pag11ia con altr stc.l tizzazioui _ ron alcuni monopoli, con a.lcu11c n1u11ici1)alizza zJ , ,_ n i le q11ali ha11110 nvuto nella loro breYc ecl i11gl11r iosa ·v ita il temvo di. dimo~tl'a r~i C'siziali l)er J, .. fina11ze flello Stato e dei Co1nuni. Quale JJOi sia l'ninore de l Partito Nnzio11n le fasci. ta sull'argon1ento in })arola e. ~o ci ·i i1alesa c,·ide11te in qu ell'occupàzio11e della l\Intua ~\~~icu · ratrice di Trieste, la quale ravr)rese11taYa una clelJe più scandn lose spec11lazioni alle spalle {1elle finanze italiane : e nerciò sconsiglia hile, i11 1111 'i! t111u sfera che si va ·~nh1rnnclo og·ni _giorno i>iù <.li f~• ­ seis1no insistere e voler ri1)l'ese11tn re il r)rogett(> nll'ap1)rovazione della Camera. . Riteniamo inyer·e cl1e se s i Ynol fare qualr-h•-· cosa di bene per l'assiste11za sanita l'ia clelle nn:-:tl't c.-lassi In Yorn trici ,~i nossa c-011 pochi:.;!-\in10 :-tgg·r:lYio, J1li~liorare Fassi~ténzn <.lon1jC'ilinre tllt' !'i pr:t tirn oggi per inezzo c1ella co11àottn. j8titnziou1 J)]'<'.\ttalDC>11te jtnlinnn: instituire I>iù frt'tJllPllti <·l·t1 Qo·o·i e-o ' 10

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1614

JL l

OLICLI~lCO

tri di ricovero os:p italiero specia lmente i1ei paesi di inontagna; rendere accessibili ad u11 i1nlllero n1aggiore {li eittadini il sussidio di cure specializzate. l~v iter~n10 co~ì una quantità di r agio11aD1cnti che g·ira110 a folle, non cadremo nella cle11~ag·ogia ed e\itercmo all'erario lllla nuoya ca usa <li disastro. UGO RIUHI. ::\fode11u, 2~ ottobre J U22.

INSE GNAMENTO S UP E RIOR E. Per gli Ospedali policlinici universita1i. I.ettera del ptof . dott. BARouzzr all'onorevole Jil'Of. OIRINCIO~F.. Ono'revole Collega, J ..u. ringrazio del suo 01n1scolo <;ortesen1ente i11Yiu to111i: Eoono1n ie ell e si po t rel>bero fare nell-'a,rr11n1 in·i strazio·n c <lel Povlcli1i l co di Ro1na con le tJ u ali' si froriteg ge re l> be ro le sv ese pe1· imped ire lo ~'-:TnosCA J\.IE.X'l'O di lJ O(_Ltted r e un.iversitarie. Riserva11domi di tornare altra vol ta sulla apl•licazione della nuoYa non. troppo felice Legge uniYersitn 1ia. per la quale lllla Con1n1issio11e sta proYYe<le11clo al rior<lina111e11to clelle Cattedre, giudico e •r11ortuno le critiche che e lla f}l' per qua11to se,·e re, Slll funzio11·a1ne11to burocratico complei:: o e •USJ)en<liosissimo d el 1-.oliclinico di Roma. i·\.nzi non parmi fuori cli luogo sottoporre al cli J,ei giudizio lln}1 11roposta c:l1e da tempo Yaclo matura11<lo i1e lla mente rigun rclo all'ordinamento spe'·ia le clegli Os~d.a li cl1e, i11ecliante particol~tri Coni.-e11zioni con il Mi11i -tero della 1~. I struzione, han110 <1Ssunto il n1anteniu1e11to delle linicl1c universitarie. Xon voglio e11trare q11i l1ella complessa e Ye~~a t't questione, iua debbo ripete r e che è stato :.~:ra Ye e cla11noso e1·1·or~ (lel Governo non provve~ 1ere da inolti a uni nel u11a generale si1 s temazio11e .-,1.,c:nl1ic..'1 clegli Os11€clali clinici uniYcrsitari. Invece il I)olie:li11ico di TI0111a, j ·titnito originariamente l·er tutte le Clinic:l10. è ~tato t1·nsformato in un T.·tituto ·~l)eclalicto 1uist1 nl cui ftlnzionawento amn~jni. tratiYo 11011 si è S!-llluto provYedere che me·lii.l utc leg-gi (li compenso fino '' lliulti1na ùe l 1908 n1ercè ln q11~1le lo Stùto 11a l'obbligo i1on :solo di 11n reg-g-ia r e og11i n11no i vistosi d eficit degli Osne\lnli cli R oma, ma tJi 1·1·0 :yetlere <'l i bisogni v resenti 0 f utu1i rli es:::;i fac:er1t1o c:n rico a 1 ~1inistero delr r~trnzio11e il rnn11te11l 1nento delle Cliniche. E lla 11<1 diruostrn to 1'hc l'erario pubblico paga 1ter l'Os11ecln le poìicli11ico; escluse le cliniche t1niver ·itarie, 7 milioni e 737 1niln :517 lire ogni anno, t-' elle per mantenere gli infe r1n i cli Roma e della Proyj11cia spe11de l'enorme son1ma di 20 milioni <t11nnnl1nente, e c:h e ap1)[t re insufficiente. Per ci'ò ella JH'o11011e e:lle l·esercizio di t u tto lo ì"'} ..edale poli<:li11ioo vengn n fficl a to all.e Cliniche 11niYer itn rie ste~se 011cle f a r e cessare lo spct tacolo niPH l c e<li/icanle di dtf O illiniNfer·i 111 tac-it<l lotta fra 1

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701'0 : quello d eyli Inter11 i. ell e ·vi si è fi ccato v er ,,f ro.~.~a re . come e lla dice, .o.;e11.:·a .ça perlo, ?ned ian,te 1·,,111111 in ist ra,~· ione . pedali~ ra. .Ql i .in,segnanienti cl'i11 ici, e l ' altro della, ·P. Jstru~ione che lotta pe1· 11r1n farsi. slro.::·:::arf' ...

[ANNO

X:\lX, l "'ASC. 49 J

i-;ono i11lirna1ne:'11te co11vinto c.:he i>er togliere <llleHl:.o st<1 lo n nor111nle di eo~e, dannoso a tutti. no11 Yi s ia <..1 ltra vja rù 7.ionaJe, 11tile, efficace· eh<.. <1n l'lla <.li conye1 tire co11 lllk.'l legge sollecitame11te t11ttl gl.i O pedali c:l1e <1ebbo110 aecogliere le Cli11icl1e llllÌYCl'Sitarie in roliclinici, SÌ<l IJer trollC:<l1'e c111alisrni <lel~terii, ~ia }10r clare respon~al>ilitù e RYil111)1JO innggiore <.l i Direttori dei ~'ervizi cli 11i ci. corn1)l'eRi •JU€'lli di Ron1a oramai assogg·ettati ~ l ì\:Iini stero tlell' Inter110. r..·o~q1('Ll<-tle i10Iic:Ji11ico <li ~ie11n. nel quale ella 0 ~ta to YH lo roso i11seg:nante iier brP.Ye ten1po, il qualP con ta oramai 3G anni t1i vita, parmi sia, sebbene l1nico, 11n esen11>io <l·SSn i e loquente del modo co11 il q un le. 8i potrebbe con la legge . speciale acce1111a ta ri 1 ~1ol \·ere 1<:1 in1pellente, grave questione i11 n1odo p;Pnerale e 1'<17.io11ale 11eJJe attuali tristi con<l i7.ioni ~conou1 i 1~ll(' (1<? Ile an1ministra7.i-0ni spcclu lif'r<:: e clel T esoro clello Stato. Per tal n1oc10 :-;o ltn11t~> si l)Otrebbero assni inl'glin ;1 r111oni7.r.are i Jìni dell'assistenza S!}(!Claliera con (} uelli degli i11. egnan1enti clinici face11ùomene i:et~uaso una esperienza cli quai i 30 anni cli 1)1·esi(!Qnte fle l Oor1$iglio clei c·Jinici del roliclinico nni Y<-' r si.tario Senese. ' luta11dola. s uo Cordia ln1ente :-11 llrof. DARo uzzI . Io

MEDICINA SOCIA LE. Rimedi alla di ffusion e della cocainomania. Courtois-Suflit e l{. (-tirot1x hanno portato al1· ~\ceademia cli ì\fe<licina di Parigi (B1tlletin, l u l uglio) lluovi {loc11menti sul trnffic:o della cocaina, che tende a diffondersi sempre più . A gi11dicare llal i1un1ero degli arresti, cl1e dal 1916 .al 1921 son o J)iù c:he quadrupljca ti, si deve ritenere che il com1nercio del tossico n111nenta incessn11temente. ~.\ l vecchio r1omignolo cli cocò, s(' n e sono sostitt1iti n ltl'i. : « polYerin~, neve, r espirina, bic"111chetto, flCC. )). I nnumerevoli sono poi gli str a tagemJni per di ssi1n ti lare i l comn1ercio : bra ccialetti con fal::;o oroll)gio, nledaglioni, scatole a òoppio fondo, bisco tti. n1a11clarini fa lsi, ri<.>Ulfiiti con la droga. fio1i <1 rtiti cia li , e:he contengono, na·s costa sotto i vet.1li, 11u:1 J:iccola bl1sta con 2-3 g·rnn1m i clelJa droga. J Yenditori, poi, non pottnno n1ai co11 loro la C';lCaina, essi cercano Ja cli~11te J a e ~ono seg11iti, a. di stanza, da un distr ibutore, che riceve per tale bj·soo·na 50-60 franclli per notte . TalYolta il Ye1ldi·? tore si fa pagare ~1 inclica un na condiglio i11 r.:1 1i il cliente troYerà la cocaina desidernt-'1, senza Y<··1ure inai truffato. Non solo nelle grnndi città la cocaina ll<l preso r·ie<:l c ma anche ne llE~ campagne : particolarmen' tf' diffusa essa è fra gli nrtisti cine111a togl'afìci, i quali ritengono c:he rendn l'occl1lo pjù brillante e pii1 fotogenjco . DoYe il gusto per la clroga è ancor 1.iù :lYa117...ato. come in America, non mancano gli ~pae:e:ia tori, che yan110 nel offrirla a i g·io"Yani, mentre e$con0 clulle scuole; le prime dosi -sono ·d ate g-1-..1 tuitnn1ente co11 la certezza di rivalers~11e in 1

~l·gn it o .


[ \Nl\O

XXI.\,

FASC.

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161;-j

SEZIONE PRATICA

::::r1ecialme11te nei grandi centri vi sono depositi ia1portanti, che gli A.i\.. ritengono riforniti dalla <;ermania, e si è stabilita una vera borsa cli com111ercio, dove commercianti ed intossicati c1iscuto11v il prezzo {le lla cocaina. Esso è attualmente di 1300 f ranchi il kg.; se '8i pensi che ogni grammo yjene smerciato a 20 francl1i, si compre11de cl1e l'enorme guadagno incoraggia ogni •s peculazione ed 1..1' :rni riscl1io. Da,·anti a tale minaccia per il be11essere sociale, gli AA. ritengono necess_arie severe disposizioni legislative, modificando le disposizioni emanate nel 1916, e cioè : 1) Ir1terdire il -soggiorno l)er non n1f:'no di 5 a nni a i trafficanti; porta r e la prigione a.,_ 5 10 a11ni, r1on ammettendo prorogl1e di sorta: elevare le a 111111ende; procedere a lla chit1sur<t. eYentt1almente definitiT'a, dello stabilimento farma eentico in c11i è a vyenuto il delitto. SorYegliare il t i affico ai confini, nomina re una Co1nmissione int,•rlk'lZionale per gll stur)efacenti e permettere le i •erq11isizioni do1niciliari nott11rne. fil.

a

Cronaca del movi!nen to professionale. La legge sulla Cassa Pensione ai Sanitari e _l'~zlo­ ne della Presidenza Generale dell' Assoc1az1one .Nazionale Medici Condotti.

grava in parte t1guale sul u1eùico e st1l C-0ml1111~ (L. 400 annue). Il Comu11e però in1mediataJ,JJente ·i rivale di questa so1nma verchè risparmia le quote che dovrebbero dare al ruec1ico anziano $P rimane in servizio per gli a umenti quinquennali o sessennali (circa L. 1500). L 'onere per lo Stato è 1nln imo: 250 mila li1·e per 10 anni, p er integrare l'assegno ai pensionn ti tardivamente isc1ittrsi alla Cassa Pen.sione; T.1 . 55,000 per i medici Carcerari e Coloniali di· rettame11te dipentlenti dall-0 Stato, pei · q1.1ali non• potrebbe fare trattamento di sfavore cli fronte agli altri impiegati. Tale somma non è <.l i entitit cosi gril ve da gius tifìcar11e il rifiuto da parte del Senato nd llna cla sse che l)ure ha avuto da l Goiterno e dallo stesso Senato ripet11te assic11razioni di considerazione dell'opera St1a a ltan1ente benemerita della vubblica salute. li Presid . gen. <lell' Assoc. M ecl lei Condotti: Dott. A. "\TAOINO .

Da l\llilano, pure in merito al progetto delle Pensioni, riceviamo : Dopo una importante riunione t ent1tasi il l i novembre u. s., nella sede c1ell 'Orcli11e dei ì\Iedici cl i ì\1ilano, via Dogana 2, a et1i parteciparono i r;q)presentanti ùe ll'Orcline di l\!Iilano e Pavia e i }'residenti ·sezionali dell'A. N . 1\I. C. di l\ililano e l>avia ed il rappresentante della Presidenza genera le dell' ...t\.. N. i\1. C., ft1 inviato <ll rresiùente del <"'onsiglio :'"1ei ì\linistri il seguente telegr a mma : 1

Ci :si comuni ca, da R oma, c:on i1reghiera di 11ub1Jlic:azione sui giornali di classe, quanto ;egue: Il Presicle11te gen. dell' Asoociazione ~:razionale ~Ieclici Condotti , clott. Achille "\racino, si è in quel':ti giorni assicur~lto che il p1·ogetto <li legge sulla r>ensione a i • a11itnrii, già a 1Jprova to a lla Camera il 6 luglio 1U22, fosse ft,naln1 ente presentato agli l"ffici ctel Senùto. Oltre a questo ba i11Yiato ai signori Senatori c-011ia del 11rogetto cli legge e il .seguente memoriale. cl1e rin i:5su1ne i pu11ti capitali e più salienti <lel ln·ogetto stesso : .Jlen1oriale sul. di segno cli lc>..<Jge ( fi. 1335): « Jf oditìcaz-ioni al T e.c::to Un.ico rlelle L eggi sulla, Oa-s.·o: P erislon e clel ~ ariitari », appr oYato dalla Can1era dei Deputati jl (; luglio 1922, ~ll in a ttesa

cli esame dal Re11ato. L ·.\soociazione Nazionale <lei )Jeclici Conclotti fa i isr>ettosa i. ·tunza all'Alto Consesso per sollecitar11e l' nfJlll'OYéc'lZio11e pei seguenti motivi: 1) I)e r ragioni di equ'ità; poichè le l:>en sioni .:tttuali. (dn J.J. 900 a L. 3000 annue) non possono 1rermettere ili yecchi sa11itari di a ndare in pen:--io11e e questi cle, 0 110 verciò tl'a scinare gli \lltimi loro n11ni cli vita con soonti e con d~nno loro e del servizio. :!) P er rngipni di interesse generale del serYizio snuitario ; poichè col mlglior.a~ento del di:-;eg110 cli legge succitato, il sanitario anziano potl'~bbe lasciare il posto a medici più giovani (tra i ,1unli nun1crosi quelli che prestarono servizio ruilit<.ll'e) i quali, specie nelle ca ru1)agne, l)Otreb1:ero iueglio sop ~lor~'l. re i disagi fisici. ~: ,1 Pe rr l1è l'onere :fina11zia rio c:l1e ne cleri va 1

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Eccellen.za Mussnll1ii -

R on1a,

Ordini n1edici ì\ililauo, I>a via, "\·ice Presitlenza _\.~sociazione Nazionale ll11e<l jci Condotti, oggi rin ni.ti, r ivolgono E ccellenza Vostra vivissima pre gl1iera sollecita presenta.zione Uffici Senn.to proµ;etto pen:noni ì\•Iedici Con{lotti già appro~rato (\1111crn. Dep11ta ti. Prof. BERTAZZOLI. Dott. I.Jun.\SOHI . .

Collegio per gli orfani dei Sanitari. Il 20 ottobre ebbe luogo l'ad'l1nanza del Consio·lio di amministrazione dell'Opera Pia per rati b fièare alcuni provvedimenti pre.si dalla Giunt..'l i11 \ia d'urgenza e per discutere il bila ncio pr~\en­ ti,~0 per l'anno seola·stico che si inizia: tale bila ncio, che prevede un'entrata complessiva di lire 737,236.SO a lle quali fanno risco11tro a ltretta11tf> in uscita in esse comprese L. 2,050 da pasRa1·si n l fondo di' r iserva, fu approYa to in tutte le xue voci. Si provvi<le a 1la ùesignazione delle va rie assi·s tenze. Cessazioni di posti in convitto: 9 n ella Sezione 1nasehile e 6 nella femminile. Borse di stuclir,, ceRsanti 17, 1Jer un complessivo di T1. 11,900. Su ~­ sicli cesaanti 5, per L. 2.300. Nt1ove a ssistenz<> : ;:; at1menti di borse di tndio, per Ti. 12.t:>t>: 1 <1 umento di retta ad cx-assistiti L. 500; 1 a11ru€~1to di sussidio ,in corso, 11er 11. 300. Borse òi. ~~1c1u ~ nuove: 11 per JJ. 7,300. ~uove assegnuz1on1 d 1 posti in convitto n1asch ile: 13 (11 figli cli n1ecliei


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1616

IL POLICLINICO

e 2 tigl i di Yeterinati), oltre ll 2 ))OSti nel C-0nvit t-0 f~1niuinile . E'urono inoltre nsseg11ate 17 bor-

.·e di studio 1.>er J_;. 10,360 : l'lel' 7 rette in altri t-011Yitti l J . 6, 00 : si di. poser0 altri 9 sussidi ortli11uri per J;. 5,300. All'orfano di ur1 me<lico, vre1natura1nente seorn}}3 l"SO. flt a:ssegna~'l l'assi!'\tenzn. in\o<:at..'1 . Fn Yotà.to un teJegram1ua ùi memore osseqt1io ~ll'i l ln ·tre Presidente prof. Simo11etta.

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. Rivorto (·i:ccli fase. -!I) .

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: 1Ingg. Uauclidori 'J:cn. C-01. Caccia Ca1J. Zuccl1i ~ren Col. Colu1nba ap. D'AYock . ~Iagg. Coglia t i . Br. Ge11. Calegari l)rof. Ferretti Ca1). Carlucct CaJ>. JJazzè . l'rof. Della ,{edoYa l,rof. Baffoni ?\fagg. Faraggiallil Ten. 01 Casali C'ap. ì\ianfredi ~fagg. Lapponi Cap. :\Icstica Br. Ge11. B ernucc:i Cnp. Grillo CaJ). Paga110 Col. Od<lera 'l'en. Col . De l\laria )Iagg. ~De l;Ogll . 11 rof. Cn rc111cci Dott. De aneti.~ Dott. Politi FJ;1n1i11i l1ott. Casell:t Dott. \'"enere Dott. l3irelli Dott. SclliaYonc Dott. Sniotti 11ott. Buon.anon1e ])0tt. .\',. nng;hetti 1

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RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9784) Indcn,nità caro-viccri - Au1nen,to cli sti-

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Dott. R . da ll". A. - Avendo lasciàt c1 il ser,-izio da. ben dt1e an11i, non può chiedere u un1euto di stipendio. Potrebbe cl1iedere il caroYi\eri da l 1° gen11aio J919 al gior110 in c11i lascit·1 i l Co1n11ue. (9735) Gonoo1·s'i. Dott. G. B. da 8 . - L~1 legge non pone allwt111 limite. Basta aver fa ttn serYizio a11che sol I>er pochi giorni in a ltro Comt111e per l)Oter g·oòere clella esenzione, di cui a 1 Cfl)Joverso t1ltimo delle articolo 2:7 del Reg0Jn)11ento o·euernle sa11itario. (978G) J>c n sion,i - Licen:::ia 111 cu t o ,rete ri 11a rio con· sor~ialc. Dott. G. B . da . .'\... - Risr>oHto clirettnmente come da suo desiderio. (9737) Interpetra.<:ione. - Dott. A. j)J. da I. l). - In IJrin10 luogo facciamo os8€1'\-a i·e <:hE> c:ou11uettia1uo la medesiu1a col1)a tanto noi sc:a111bianllo il quanto in co1ne, qua11to l,ei e;l1e s~titni~_'v t111 tarìto, che no11 esiste. È Yero c:he tutti vo::;. ·11110 andare in pensione co11 25 an1ù di seryizio. ru:1 non liq11idano la l)ensione intera: ne liqnicl;1nn ta11ti clecimali di essa quanti sono gli anni tli serYizio . I11yece, se dopo 2;> a11ni di servizio si atl. clnce t111a infermità contratta in seryizio si liquidn. la })ensione massima o maggiore. '.rale è la n<Js tra co11vinzione. (!>13 )) P en,sioni. - Dott. , . . . \"". ùa C. I . - I.e co1_u1)ete la inden.n ità pagabile t1na 1·olta ta11to in lire 1587. Per ottenere la liquidazione di tale i11clennità occorre fare domanda all'ufficio sa11itari n l)l'OYinciale allegando un certificato medico. I~isc 1.. g11a all'uopo tener 11resenti le disposizioni C'Dilt{:'1ni_te i1el regolamento a1)pr0Yato coi1 D . I,. <lel I g0n11a io 1917, n. 295. (!)739) f'ltde1initx ca ,va,lcatura - Ricche.~;,a 1noblle. - Dott. \ T. G. da . J. - Quando si corrispondt>al ;...unitario co11dotto una quota :fis&.l. annuale n iue11sile per la cavalca tura, in n1odo da compens:arlo rì, forfait, si deYP. su tale som1ua l)ag,·are 1n tDSS..'l <li Riccl1ezza. mobile . Se al n1eùico ries<:t' gru \ "OSO pagarlo, può chiedere 1111 aumento clelln . assegno al Comune o, quanto meno. un co11gtnc> n un1ento di stipendio \.li t1filcio dalla G. P. _.\.. ai ~011si cle llo articolo 26 d ella legge. (!)740) 11al e. -

Ufficia l e

sa,nitario - T"e terinario co1n 11 -

Dott. abbo11ato n . 2517 (1). - L ·inter1:>et1·nzione g·i11sta dello ::i rticolo 8 del R egola1nent(l :1 ag·osto 1890 è quella da I~i es1)osta. Non risultn ch e l'aut<;ritl.t giudiziaria o l'amministrativa . i ia :incol'a occupata della fa ccenda, che non l)arE:' abbia si11ora, dato luogo ad equiYoca interpetra• zione. (97-!1) Ind en1iitti, caro-viveri. - Dott. O. D. L. <la C. - I ...e compete la maggiore inde11ni tit Pf:'l tre figli minorennj. A Iiei . come vedovo con })l'Olt>. c·on11)cte la i11dPn11ità di lire 100 Juen. ili. (!)742) l nfortu n i i ind'llSf'l'iali. Dott. a btion,a ti ... 11. F:27~. - · .i\..ltro è priill.à Yista a llo infort1111at 11 • n ltl'o sono Je J>rin1e in1meùiate cure. J.1a !)l'ima t>f;1 ttn dnl n10<li<'o conflotto g·rnh1itnu1ente, ~,. l'in-


t.·..\~~O

X.Xl\, FASC. 4·9]

SEZIO~F.

i1e11o elenco clei poYeri. le altre sono a cn !.1co c1€·ll'eserce11te. 1 Oi48) l'ayanlento niflndato. Dott. I.i. l1. da ('. - Potrit fàre t1n seqt1estro preye11tivo di tt1ttc lt> e11trn te comtmali escluse le ta·sse . Però è consig·lia bile <.:he pri1na. di rico.rrere a tale estren10 11e irtteressi il Prefetto, per fare obbligo u11·esnttore di })ag·are. I manclati rilascia ti si J)rescriYono in 80 ann i percl1è ~ssi ora rap1)rese11t.a110 1111 c:rè<lito e, come tali, va1mo favoriti clu lunga J)l'efurtu n<lt<> è

con11)re~o

~erizio110 .

Doctor .Jus TITI.\.

CONCORSI.

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V.\ CA:XTI.

<~.A~ rucx.\XO

(Bologna>. - .~I lG di<'. P e r l~arg:i. ~\.b. 2G49: c irca 2JO po,. I.i. 000. oltre I~. 300 disag. rt>:'. . I,. :lOO <:av., 4 trienni E: 1 qui11quennio tli T... noo, un c.-,r., rimborso R. :\1. sulle J)l'in1e li:. Te :J.000, L . .J:OO arm. farm. Etit lin1iti 2~1-40 .•:erv. "-·ntro 1::5 giorni. (Terra di Lavoro). Stuz. climatica. ~\b. 10,279. I1. 6000 e qui11quen11i dee. Scncl. ore 12 ,lei :31. clic. Etit lim. 44, snlYo per cl1i nbbi..'l. prestat'°' o presti servizio in altre condotte o in Ospe<la li. Accettn7.. entro 5 g._. servizio e11tro :lO. F<>RMIA

MILA '\O.

Vonsigl'io deuli Istituti O~pitalicri. -

):l('<lico p1·1mnrio pediatra; titoli ocl esn1ni o titoli td e~n mi; J,. 7600; is tanze e docu1n. nl r>roti"r<::<>Jlo (' ia Ospeòale, ~) non oltre le o re lG del :-;1 ::!'~nn . tfl2~. F.til li o1ite 44. Chiedere a1u1nnzio. ~ILAzzo (J f e.·.·in a).

Due co11dotte; n l 10 clic. : 1.. :;ooo (-~i e) o Itre I.J. 300 ser\". cn r ee re e I J. 60l) t r•1"ferta l>()l' 1<1 2a :1.onn, I1. 1200 tra. ferta per l<l ::a zon·1. Informazioni dal Segretario con1n11. -

Al 15 clic. Consor. con \'~•(·~ne . TJ. GOOO fJer 1000 pov., c.-v., J.J. 1000 rer-:i<l. rt<ivern , L. 3000 ca,r., L. 100 (sic) \1ff. ~a n., I1. :JOO :-1~~ir·11r., ~ quinq. decim,). In scriz. in \111 albo. _\ti. 70:3 pii1 450. ( >LEY.\XO RO~f.'\~O (Roma) . - 2a COJlcl.: sc-uclenza ::o ~iorni òal 10 nov.; L. 7000 e c.-,~.; 5 CJll<ldr. elce. ~nIA~A (l'isa,). Scad. 15 clic. I.1. GOOO per 270 r1r1,· .. c101)pio c.-v., J.J. 2000 trns p. senza obbl. C<-1 Y. \~.\Lt:NT.\ XO (Rouza) . S et1cl. 15 clic. J,. 7000 i10r :! 1tOO (.sic) pov., addizion. L. 1.30~ r~ . 300 11ft'. n11 .. L.. ~500 servizio car cere. c.-,-. Ì\1Cl:\'f.\SOLA (Perugia). -

lJif.ti<le e boioottciggi. ~uovc

diffide: •.\.lbairute (L\lilano). S. Giorgio in Do~co (l'adova), S. F edele IntelYi (Co1110), :.\l;ttott._1 :vronclolfo (Pesaro).

I tevoen cli {liffide : Capvelht Picenarùi-Gic·ognola <Cremona) , Celle Ene1no11clo c:ons. Cisli<1110-C u Ra go 1

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:.\Iilc1110) .

l't>' te~ i G<tbin.;)tto m ;;•dic:o-cl1irurgo <.:011 n1111e~~'il a hitùzione l>ene a 1·recla ta., coIDJ)letan1ente fornito. :-:itn;1to i11 J{on1:1, palt1zzo signorile, ll08izio1H? c •nLt aliR8in1a. i·~r 11otizie <lettagUa te ~c riYere : r:Jg-iollit>l't' )l:t rio t•ozzi - R on1a, ,-in ~i~till<l. :!O.

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1617

COXCORSI A PRE~flO .

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a i1erto il co11corso nl vo;.:;to cli 11erfezio11n111e1tto « Afafft1cci » da gode1~i nell'Is tituto cli An-ato111ia pntologica (lella R. U1tiversitiL cli Pisa, ~r

due anni consecutivi. Il v incitore godrà i:>er ciascuno clei due anni u11 assegno di r~. 1000. Posso110 concorr ere a l posto i lat1reati i11 meclicina e chirurgia i1ell'Univ·eDsitit di Pisa od in altro Istit uto superiore · del R egno nell'anno scolastico 1 H21-22 o in q11ello precedente. Il concor so è ~t· titoli : tutta\"ia la Co111mi~ .. ione gi11c1icatrice potril ;1nc:he sottoporre i concorrenti ad una prova di (·Sfll1;Je. Le {lOIDil ncle c10,?ra.n110 essere presentatf' alla Segreteritt della UniYersità di Pisa non pit1 tn rc1i t1el 30 110,e1n bre 1922. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE NELLE UNIYERf:I'l'À.

Deecari clott. Nello è i1ominato, in seguito a c-011c0rso, straordinario di unato1nia umana a C1tanL1.

J)l'Of. l)ier f;ocloYic:o, orcli11ario .di cli11ica d~1w osifilopc.1 tica a 1'1essina, è trasferito a Pisa. Cappelli prof. Jacler, ·straordinario di clinictt clerruosifilovatica a Cagliari, è tl'asferito a ToI~oF·ellini

1ino. Dionisi prof . .r\ ntonio, orcli.11ario tli anato111ia 11atologica a Palermo, è trasferito a Roma . Luna clott. Emerico è i1on1ina to, in ~gt1ito a concorso, straordinario cli nna to1ni<1 11n1aTu.1 11ur-

111ale a Palermo. prof. Bartolo è i1omina to col suo c-011 sen!-;O ordinario di cli11ica chirt1rgic..'l gener ale, se Jneiotica e medicina oper~1toria in base a ll'art. ~.l del T. u. delle leggi sull'i.stru7.io11e st1periore, ~l Bologn n . Speciale prof. Filil)lJO, straordinario di clinica oC'n listica a Cag;liari, è trasfe1·ito a Torino. 1;itali dott. Gio,·a1111i è nominato, in segtùto a c·nncorso, struorc1i11ario cli anato111i~1 umana a C'ngliari. Sono n ccetta te le Yolon ta rie dimissioni c1a str..1ortlina rio <li trc.1 ttma to logia J)re en tn te cla Di Gia co1no prof. Annibale. Dal l'. S. tlella r. I. sono ~tati ap}JroYati gli :ì tti tlel co11corso })er la no1uina a ::;tra ordina i-io di ginecologia e ostetricia a Sn s!-'ari, con esito s ulla tern a : Ge11tile, Decio e Gàifami: e quelli tle l co11corso a .:trH o rd inn rio di patologia ·spec-in le chirurgica clilllostrativn a l)is..'l, J)er il quale ht tE·rnn pr()110Rt.a clalL.'l C'on11uissio11e nggiucl:ic;.1trict>. oltre i c111e c~...1c·orrenti giit professori ~trnordi11a1·i clell..i. 1nateria. Ferrar ini e Ficll<?r.n ., è co:--ì for1n:1t 1l : LPottu, Dolog11esi e l!,iori. ~igrisoli

ORDI~:t~

oi::L c.\ ( 1onox.\ o' IT.\J.l:\.

( 'onz nze1idatore : (lott. Tiep@tti G. , . .ittorio, c:ul.

rueclico nella R. ~lari na . ('a1:aliPri: d ottori ~oll<ll1 0 l)~l qu ..1le. Xà~t~l'l:o 1~on1maso, Ros~o Gn st.1Yo, I>ri111i ('ilpit:111i ruetlic i nella R. :\Inrinn. •


to.18

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE. Il fascio medico parlamentare. Si è riu11ito a l\fo11tecitorio, sotto la !}residenza c1ell'ou. Ci1·iucione. Si è di 'ct1sso il ség11ente ordine del giorno: 1) Fare obbligo a ll't1fficinle dello Stato ci\ile <1 i og·ni Comune dì chiedere agli sposi se sono forniti cli un certifica t0 medico senza di che la 111;\ncanza di esso costitutsc-e im1)e(lin1ento alla celebrazione del Jna trimonio. Al rigt1ardo l'on. l\Iattioli ha proposto che la richiesta fosse fatta oltre che pel' il certificato nJedico anch~ per llD::t polizza di assicurazione sul, la Yita; 2) Progetto cli leg·ge l)er la profilassi delle oftal1niti nei neonati; 3) Diseg110 <]i legge i1. 1H38-A Sl1l bilancio del f>io Istitu to di S. S11irito ed ospedali riuniti di Ro111n; 4) !Jrogetto di legge per la installazione di • u11a cassetta di })l'onto soccorso nei treni viaggiatori, da tenersi in consegna dal capotreno, e a l l)jsog110. cla conseg·narsi a l ·sa11itario che eventualu1ente ~i trovasse fra i viaggiatori. La discussione. cni presero parte gli on. Fara11tla, l\Ia ttoli, Biancl1i Carlo, Ca1)asso, Bussi, Guaccero, Cirincione, si è svolta esaurientemente e si addivenne alle seguenti deliberazioni : Pel 1) e 2) })unto dell 'ordin~ del giorno si è dato mandato all'on. Capa6So di compilare i relati\i prog·etti di legge. Pel 3) dietro parere dell'on. Fara11da a1)pro"(rato all'unanimità, si è delillerato di J)roporre alla C-amera in occasione dellit tliscussionB ;)ubblica sul progetto 1638-A il consolidamento della spesa per gli ospedali riu·n iti di Roma ed il distacco a.m1ninistrati,·o del Policli·nico, cla p orre alle d ipendenze del l\ii11i1s tero della Pt1bblica I struzione. Per il 4) si è incaricata una Comn1issione per i11Yitare Ja Direzione . generale c1elle FF. SS., ad n ttunre la proposta nell'interesse dell'assiste11za dei viag~itl tori.

L' inau~urazio11e dell'anno accademico all' Università di Roma. J~bbe

[ANNO

XXIX,

l?A~L.

49]

Rull'escrn1)io dei paesi stranieri, la scienza il<1liana doYrebbe chiedere l'at1silio del n1e<:e11a tismn pri Ya to e 11on fare affidamento sulle sole risorStdello Stato. l\1a è necessario che l'Italia vittoriosa raYYiYi lo spi1rito scientifico e favorisca la i)reparazione degli studiosi, con mag·giori tutele morali e d economiche, poichè la scienza è fonte cli riccl1ezza, di salute. di pot;enza. Il discorso ina ugurale venne pronunziato dal vrof. Del Vecchio, sul tema « J,a git1stizia )).

Società medico-chirurgica degli Ospedali d' Abrn zz-0. Ad inizia ti va del prof. Ma ttioli e col concor~o cli quasi tt1tti i medici ospe·da lieri della regione si ~ costitt1ita la Società medico-chirurgica c1egli os11edali abruzze.si; si è affidato ad una Commi~8iont> <li sei membri (due per pr0Yi11cia) il co1n1)ito flj for1nulare lo Statuto ed il Regolamento. La Società l1a tenuto una prima adu11anza scientific:t i1ell'Ospedale Civile di Chieti.

Unn visita di medici esteri al Sanatorio di Anzio' La missione dei medici della Società delle Xazioni, rappresentanti di sette nazionalità europeee della « Rockefeller Foundation )), dopo aver nscoltato una lezione sulla malaria dal prof. Gosio. nlla scuola di 1nalariologia a. Nettuno, ha vi~ita tn il Sana torio militare di Anzio. Ricevuta dal Direttore di Sanità del Cor1)0 c11 Armata colonnello Recchione e da tutti i medici in servizio dbtt. ·Bocchetti, Cardarelli, PotenzR. J~arbieri, '.Lanzoni e Sciarretta, ha girato per cil'ca t1n'ora nel magnifico Istituto. Il direttore del Sanatorio, capib:l110 Bocc:l1etti. ha salutato gli ospiti e ha f.atto t1na lucida esposizione di tt1tto il congegno sanatoriale, delle n11J)licazioni elioterapiche, delle cure con pnet1mo·torace a-rtificiale, con tubercolina, della tera.1}ia dcl lavoro e di tutti gli altri metodi di cure atti,anti elle con prudenza e s11c{'esso si' praticano i1ell' Istituto. I Medici stranieri han110 ammirato la grn11cliosi tà della pineta settecentooc.a, i va.rii serYizi tent1ti con perfetto ordine, il lavoro eseguito claglì infermi e visitando molti malati, hanno constatato i s11ccessi delle ' 1 arie cure. Il dott. Parodi, a i1ome {li tutta la missi-0ne, ha espresso in· forma brillante il vivo compiacimento r>er la bellezza dell'Istituto ed ha elogiato la Sanità militare italiana. Il 0apitano Bocchetti ha' risposto ri11grn.ziando etj. inneggiando a lla solidarietà della scienza.

lt1ogo il 19 i10Yembre, alla presenza del nùnistro Gentile e di altre a11torità . Il rettore. sen. Sn11nrelli, te11ne lln notevole di~co rso, in cui rilevò che all'indomani clella guerra :-;i è ,-erificata, in molti paesi com1}reso il nostro, IX Congresso internazionale di Odontologia. 1111a i>reoccupante crisi dell'alta. coltura ed una A questo Congresso, di cui abbjamo dato notjfase c1'arrcsto delle ricerche scientifiche. Fece risazia nel fase. 47, l'Italia era rapprese11tata dai lire la responsabilità del fatto specialmente ai ban})roff. Chiavaro e Piperno di Roma e c1al c:o1un1 ditori <le Ile gra11di uto1)ie a favore di nuove for· Guerini di Napoli. 1uc di assetto sociale, i quali gt1ardarono sempre c·o11 indifferen2~ le ricercl1e della scienza pura , Una truffa a danno ~egli Abbonati forse l)ercllè tro1)fl-O Io11ta 11e dalle i1ecessità immcYiene co1u1)il1ta. da inc1ividt1i cl1e si qualifì<!n110 enn1e age11ti dell' An1mini~trazione, delegati a ri:-;cnocl ia te. Og11i applicazione l)ra tica è preced11ta da. ~eopert(> Dèl c-n11lpo della scien7...:'1 .p11ra; ma le moltere le quote d'abbonamento. La tn1ffa Yiene <leJ11i 11zia tn clall 'An1ministrazio11e sulla co1)ertin,,_ <I i tituclini ig:norann l't1tilità {lella scienza e le democ-l'nziP l l<l rlnmPntnri non i1e aJ)l)l'<'ZZèl i10 n bbnsta11za qne. to fasc icolo. i11 u11 an11unzio cl1e non mnncl101"'t il vnl()re 11.1zio11nle ~ sociale. cli rjC'llin1narc 1'<1ttenzio11e c1ei dottori . • •


[A~NO

XXIX,

FASC.

49]

SEZIONE PRATTCA

Commemorazione di Maftucci. Con gra11de .solennità il giorno 8 ottobre, pl'e~Pnti il Prefetto e le principali at1torità i1oliti<:he, n111mi11istratiYe e militari della proYincia di Avellino, numero~ associazioni e rappresentanze, fu coperta a Ca litri una lapide con un grosso medaglio11e in bronio raffigurante il l\1affucci, opera clél i)rof. De Ca11dia, con iscrizione dettata dal senatore Cocchia . ~nmerosissime e sign~ficu ti ve le udesioui. Patlarono il d'o tt. Alessio Nicolais per la Sanità, il vrof. Alfonso Di Vestea per l 'UniYe1,sità. di Pisa, lo stucle11te Arturo On.peci per la Oo rdci Fratres, ~. E. Sic:ilia11i per il Governo, l'on. F. P. Sgobbo ver la Deputazione i)rovinciale e !"Ordine <lei ruedici, il pl'of. Andrea. Ferrannini~ oratore ufficiale. i! s indaco avv. Berrilli, l'ing. ~lichele Nicolais pet la famiglia. ~ i fonnò poi un imponente corteo. Venne serYi to 11n so11tt1oso banchetto in casa Berrilli; pre · ::;~ro ancora la parola S. E. Petrillo, S. E. Sicilin11i. il barone Zampiglione, il prof. Di Vestea. 1

Il <lott. ALFREDO MARTINET, era nato n el 1~6 da una famiglia modestissin1a; condusse una !!·iovinezzn delle più penose: fu impiegato di co1u1uercio, fu istitutore; <lopo aver co11seg·uito la lieenza in matematiche, Yenne attratto dalla cnl'riera medica. Il lavoro eccessivo e le privazioni sta vano Iler aver ragione della ·S U a tenacia ; n1a e~li riuscì a trionfarne. Giunse brillantemente all"Ir1terna to degli Ospedali di Parigi; ma !)Oi rirua::;e a lungo nell'ombra, mentre l>erfezionaYa il ~Ho talento d'osservazione, il suo senso cli11ico. la ~uu cultura e crea Ya un metorlo person.ale. Si for111;, da solo. Cominciò ad affermar~i 11ella client(•la J)Opolare del suo quartiere; qt1ando. brusc:a1uent<', Yeun0 1111 .successo fo1midabile, e<.l egli <lovette Ji111iL1 re la sua. attività a lla co11sulc11za , ehe eserc·ita vu su mak'lti proyenienti tla tt1tte le regioni delln lf'rancia e dall'Estero. Non cel'cò mai posti 11 ffieiali, 11è onori, nè ricchezze: i1011 chiedeva alln elie nteJa S€> i1on cli provvedere Hi suoi bisogni innteriali, alla sua biblioteca, agli strn1nenti cli laYoro, di cu i il suo gabinetto era l'icchissimo. E stato atterrato dall'eccesso di lavoro: egli ~te:. o ripeteva (li Yolel' <:lliudere la Yita i'1l I <'r opus, come un -soldato sulla breccia. Ila pubblicato una sel'ie di manu<l 11 che hanno riportato grandi 1suc<:essi; ricordiamo, ad esemJJio : I .1es 11z<Jdioa.1nents usuels, Lcs réginies usuels, 1

l .1a théravc·utique us·u elle des ?naladies de l'ap1Ja-

reil resviratoire, La Thérave1ttique usiielle des 1na.za.dies de la ?IAttr'ltion, la Oii1iiq1.t6 et thé1·cr,pe1.ttique c-i1·c11latoires, ecc.; sono stati condensati, poi, rla ll' A. 11elle due opere Diag·n ostio Olinique, giuntn S11bito alla 4a. eclizio11e e tradotta in iS})ag11olo P<t in inglese~ e Tliéraveutique oli11iqi1e, di cui J)t~varfrva la 2a edizio11e. Fu anche t1n coJlabol'ati>rf' atti,·o clel1'1 Pres. e JlédicalP, cl1e risento110 niolto quest-t 1>el'dita. D.

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1619

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e' spento a 50 a11ni il in·of. LUIGI RÉ~O:X. il cui 11ome è fa1uiliare al pubblico medico cli tutti i P aesi. Er'l stato allieYo <li Huchard, Widat~ I~ar, Dieulafoy; a quest'ultimo doveva la Rua eclncazione Jnorale e professionale; Bar, più e:he un maestro, ne divenne l'amico: ft1 l~ar a raccoglierne l'ultimo respiro. I primi stt1di scientifici e clini<:i di Rénon ri~ gu ..1rdaron9 l 'as1:>ergillosi, di cui egli dimostrò la frequenza, i caratteri, l'etiogenesi. Da questo stu dio egli ft1 coodotto .ad occ11parsi della tubercolosi, sulla quale ha raccolto una grande qt1anti tù. di osservazioni, relati ve •SOYra tutto a Ila terapia. È la terapia che ricl1iamò sempl'e la sua ùtte11zione: gli sembrn.va che il medico fallisse al s1.1u scopo se non aveva costantemente di 1nira il sol. lievo e la guarigione del malato. ' 7 igile nel compiere jl suo primo dovere di medico, nessuna novità terapeutica lo lascia va indifferente; è cosi che egli ha saggiato e co11trollato nume rose i·isorse curati,re. Ha esplorato tutti i domini delln p u tologia ; così nel campo della cardiologia ha dato, con l'allievo Géraurdel, 1111 metodo pre~iosu per repertare e colorar e il fnscio a tri-o-ventrico~ lare. Una balbu.zie elle gl'im1)ediYa cli pal'lal'e in l>Ub ~ blico e un'invincibile tin1idez?Ja lo a'·evano tenuto lontn.no dall'insegnn111ento; ma con tenace -sforzo di volonbc\ era riuscito a correggersi. Nel 1920 fu nomi11a to profei:;sore di patologia mediec'l alla Fa., coltà. di Parigi. Nel 1921 veniva eletto n1embro dell'Accademia di Medi~ina . ' Istradò la medicina verso il campo soci.ale, i11 c:ni chiese Ja coopel'azione del l('gisla tore e del vuhl>lico amn1inìstratore. Tra le sue pubblicn r-loni ci Ji1nitia1no n l'icol'dar f' il volun1e « L e tl'niteme11t de la tuberc11lose pnl, mo11airc )), cl1e 11:1 ottc11nto larghiRsima diffusio11e, i

a. v. Il 2:] noye1nbre cessa '"u <li YiYetc il lJl'Of. 0110 ... re vole PAOI.JO C ASCI.A.NT. Era nn to a ~1011su111ma110 i1el 18GO. Deùica to~ì a llo studio della medicina, vi acquistò larga no. torif>th . Si dedicò ii1 special modo alla idrologin n1edica, so1)ra la quale l)Ubblicò importanti Yolun1i e te1111e a11che una cn ttedra uni'rersitaria . .N"el 1 97 fu eletto deputato clel 10 collegio di Pistoia e gli elettori per 4- legislature gli co1iseryarono la loro fìclt1c:iu . Si a llonta11ò dalla ''itc'l. politica qua11do gli si manifestò il male terribile che lo 11a condotto alla tomba . J_.;a ·s un 11101·te sn rà 1·impiai1tn (lai ni1merosi anlici elle egli contaYa ii1 Toscana e i11 gran parte d'Itn.lia. N. • Il 3 noyerubre scoPso, a 54. ::inni, i11 Napoli, ern rapito all affetto dei SllOi e al la Yenpr:izio11P rico . . 11osrente cl<?i Ruoi i1lfiniti clienti il clott. ERXE~rl'( > Zl CC\i\..RO. Durante il di~astro :\Iarsieo Yolo11t:1~ ria1ue11 tc e?;li cor~e n porgere la sna 011cra. la quale fn e. plicata co11 tanto ze lo e ferYnrP e1l ,11norc cl a n1eritnr0 d~l :Jiinigtrro cl0ll'I11terno u11a 1

1


16?0

lL POllCLCNICO

·(,110J·iti<;e11za 11er ln sa lute }}llbbliC'n . •-\.n1ù la l)atri a -C'<.~Jne L'l fam iglia e qun11clo, nel 1915, essa chh11nò i fig~li n difesa (le i .s11oi diritti. Egli voll(\ darle :ftnc-l1e la \Sua 01)era. E fl1 c-a1)itn no iuedico della C . R. Italiana e Direttore del 2()0 ospedale cla {.'a1n1)0 in Zona di g·ne rrn, dove fece rifulgere la ~1n scienza sicnra e la ~na coscie11za nda.m an.tin:1. I.

11 11ost1·0 -ru loro ·o colleg·a di redazione doctor -Tnstitict (.\.lhe rto ,.igo) ha t)el'(ln to in q11<3sti gior11i la s nn tl iletta co1111»tgn<1 . r.1ro n1odello cli ogni Yi1·tù. 0011 l ' aniUh) (·0111-no~so. esprin1ia1110 èl ll 'an1i"·o il i1n8tro y j vo <'orclo~lio .

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDIC.A. \r•1v York, I . Jft•d. tl!Jurn ., ng. - J . .A. KEAHNJ<~Y . J~' o er-razion0 tlell'occhio n{i graYi ttanmi ce-

f nlici. i'(! •·i~ Ji~d.,

\

19 :tg. -- E . GEL~L\. Peritoni·smo, Jiscu(l o-re~zioni ))èritoneali con febbre eletta istcric.<1 e cenestopatie. JJanch . 1llerl. lìVor:h., 18 ag. - G. B. G Rt."BER. Sulla cosi<lettn nttofi 1t ;:?:in11o-ac-nta del feg·ato. .J. ,.OELCKEIL IndiC'~lz ioni :-tgli i11terventi su lle vie hiliari. -· ~IENJ•E. Cr ampo <lello Fffintere anale. .C:.ior11,. cl. nzea. ['rat., ag. - G. VIOLA . Nuove Yedute snlht I.ìatologia (le l (liabete . .Oiurn. fli Ol·ilt. P c.:diatr., ag-. - G. FRON'l'ATJ . In1n1agine capillariseopica e resistenza va i:;ale in :1 lcn n , u1a ln ttie dell'infanzia. l:Jio clli111ica e Terapia, speri1n., 31 lug·. - C. RETTI. . \ -rita nri11osi, irn111unit<\ e Yirn lenza. .(~a .~-.~:. <l. Osp. e <l. O'lin ·: 30 lug. I~. r~EZZOTTI. r•ossibile cati·sa di errol'e nella <leli1n i tnzio11e perCt1sooria dell'·o ttusità cardiaca i·e ln tiYa. J•.;·esse jJfécl ., 26 ag. _ i M. RoCH. Ln sindro1ue psenclo-ac.1Ji-sonia11a <lei vecchi alcooli~ti tubetcolotici. - ~1. HANGAXUTZ. Sulla cirrosi cli Crt1vcilbièrì3allmga rten. . .1f.ccli.z . ]{liriik, 27. ag. - n. SonvVEITZEH. ~1ola \e.-·cienlure e corioepiteliou1:t rnalig-no. (:inAE1'ZEn. ~n l tratt~meu1-o {]ell'.a bortn.

[ANNO

XXIX, FASC. 49)

l .Jt-) ~crilpcl, 2<; <-\ ;;. A. B Ar Jo::T e F. SLl;rs. R:trl iun1-t(•tn 1)it1 de l cancro della lingt1a .

:Jl ag. - N. ORL.\ XDI. L-0 stato attuale delle n ostre conosc-enzp s u Ila g la11clola

f /f)SJJe rl . . 1layg.,

11i11eale .

AR.CH I V I .

. ).-eclerladsoh Tijdschrift voor Geueeskun<le ,

n. 11.

Sul batteriofago del tifo. - .J . \ ".\X DE BELT. Processi ren ttiYi e fenon1eni fisiologici ('l1e Jl accom1)ag-na no. . Id., n. 1 . - '''· HooG:CHLAG. O.·sf\1'\nzi.oni .~,u 2.>11 <:asi <li diabete. - G. C. Hr:n1xG.\ . Rieercl1e .sulln. struttura 0 s11l s ignificato (1('1 tessuto {'<>n11ettiYo. Id., n . 19. - .A . VA~ Doxo l!:X. Sul trnttc.lmentv clell 'aborto febbtile incoru1)leto. - H . W . STEXYERS . Tubercolo i1el tègmento del nonte . I rl .. n. 20. - F. S. SI'IURF.. Co11tributo c linico ~ill a cli:.1 g·nosi e localizzazione di i>roeessi cel'ebrnli \\. J .\ :\TZEN

eon

e K.

fenonH~11i

'\iVOLFF.

oculari

pr~lo1niua11ti.

...\. \\VIJSE~ECI-\. ·~ .;.\,. GREVENSTUCK. Sl1i movimenti dell' t1tero. G. F. G .L\RE:_\rSTR00:\1. Contribntn alla roentgenterapia <le l ca11cr o <lel retto. - .J . BAK. Un caso di autofagia. . l1ni. ili Ostetr. e G-inec., ag·. - LoRE:\ZETTI. Il fondo dell'ocehio (lella do1ma in rapporto alh·.! Jlrinc ipali nianifestazioni della Sl1a \it'.è:i, sessu<1le . - .U'. PoN?\J::\I. La r &'1zi or1e di Wasser111nnn n E•l sa11gue ret1·oplncentare. I.o Sperinierita.ie, ng. G. f Ji i'ìO. Pfltoge11esi (lell'iI1f·1rto a11emjco traun1ntico del fegato. - ~\.. (}I~NTJ 1J . Concetti della renzio11e cli :\le i11ike e diagn osi biologica di g·rnYida n za. - G. SALYIOLI . Con1po rtHmento delle cav ule surrenali nellt:" ..;cotta ture. .·I rrhi're.~ .Il éd. B olges, ag. C. 'VILLE::\fS. 'l'ecnica clell'ope1·nzioue per la frattura della rotula. (f.iorn. ! tal. d. jjal. l 7 ener. e d. Pelle, 31 ag. -r_.; . REBA·crn1 e G. B. PooEs'r.l. Derma tosi a ti1)() i nfil tro-ulce1'~ t ì -ro di Yerosimile origine J1e11iciJl :\ r<·. - r;. Ro~c1rF ~E. Terapia delle affezioni volga ri e parassitarie dell:-1 barba co11 iniezioni f111c1ovcnose (1i solnzio11e jodo-jocluta tn. 1

In dice alfabetico per materie. Pa .Q. . \l'l'ofag ia del i10J>J.Jèlnte~ \n11 i l'i i11 ternpia g·a, trica )) I 8.-.· ic·u ra .: ·i on<:- o b lJl ir1a tor ia, contro l e 111 a 1atti c . Pu nto fernzu al 7Jroyetto cli » 1~i hliogr:-.. fia )) -<. \.1tèd110111a11ia: i·itll<..>(l! alla cli ffn•tdo 11e . )) <' r<1nr1c<i d el 1n 1>·vi1ne·n to professio1iale . >> l-:111ol'roicli {lolorose e rag;a di a11fili: J >r~srr izio n(' >> E11teri te f1 Pn11nono:-i-a r>1imu1·ia acnt.1 >)

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Os ·iu ri : c:ontro gli 1)ia nte iu e<1it·i11a 1i : col tura l{ on1~t.

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Tip. Cartiere centrali.

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1>urga.11ti oleosi nella convalescenza del tifo . . • • I nacl1ial bllfilillOffietro di ~i~sl Renzione del solfn to di rnme i1el liqnido cefalo-racl1icliano . Ritlessi : -ralore diagnostjco JJer la loe:~1lizzazione <le lle lesio11i cle l 111idollo SJ)inale . . Sclerosi ~t placcl1e : la Yori recenti Sigmoi(liti e peri sigmoitliti . • :::;pasmi a ·n a li iclior>a ti ci • 1.'opi : distruzione . Toracente .:i con.i binn tu con il J)11en1uotor1lce: !lUO\O appnreccl1io • Urologia : congresso

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POZZI .

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ed. resp.


ANNO XXIX

Fase. 50

Roma, 11 Dicembre 1922-

tondato 'lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION &

.

PRATICA

R EDATTORE CAPO: J>RoF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : P. Atuorosi: Cura radicali> del Yaricocele ~t~ ;-.Ociata alla orchidopessi alla Parlavecchio. Note e contributi: B. Lo \ ' ullo: A proposito delle cosl dette n11tritoidi da. difettosa preparazione degli arseuobenzoli. osservazioni clinich e: G. Mira capillo: .'opra un e:• !'o di neo J>la-.ia n1aligna prinlitiva del poln1one sinistro. Sunti e rassegne : : emeiotica: J. H. Botteri: Sulla anafiJa.,s1 da echinococco. niedi cina: Riokiki Inada: Protilassi ,• t e rapia della spirochetosi ittero-emorragi ca. - <.111 Runt•t.\: Barringer: Carr1noma della prostata. Cenni bibliografici. Accad emie, soci età mediche, Con gr essi: ~o c ietà :\Jedico-Chirùr· gica cli Pavia. Appunti per il medico pratico: srS '['}( A E 1' E&AP1A..: La dc h o lt 1.Z<l. costituzionale di circolo e la. cardiopatia degli

c. .

1

PBBi sen~a

...

E vietctfa la riprodu•ione tU lavori pubblicati n el PDLlfJLINlt>e e la. pubbUca1ict1e dit sutat• citarne la .fonte. · ·

Sfrlt&I di ,roJlletà rben1&1. -

'1.i

aclolescent.i. - Uardiopatie e gravidanza.. - La tacllicarclin degli ive rtesi. - La capacità vitale dei cardiati. - I s ali di calcio nell'as istol.ia. - Esistono veramente le varici int e rne degli nrti inferi0ri t - I G1ENE: Snl contagio e sull a diagnosi batteriologica della reste. - NOTE ur MRD I CI~A SCIENTI F I CA: l"rotrop!na e secrezione biliare. PosTA ngGLI ABBGNATI. - VAR IA: La durata della vita. Nella vita professiona le: Per la s toria • della medieina. - Insegna.mento s uperiore. - Risposte a quesjti e a do1nancle. - Crona ca dcl movimento profess ionale. - Cronaca epidc n1iolo!!ica. - Concor/:)i. - Nomin e, promozioni c ri on0rifìcenze. Notizie diverse. Rassegna d ella stampa medica . Indice alfabetico per materie.

_..

Una preghiera ai nostri abbonati !

quanto più pos.sibile l'invio dell'importo dl rinnoyazione dell'abbonamento pel 1923 e, sul polizzino della Cartolina-Vaglia, applicare la fascetta con la quale si sono finora ricevuti i fascicoli o quanto meno indicare Il rispettivo numero di abbonamento. Con ciò si faciliterà all'~mministrazione l'esatto accreditamento nella singola partita ed all'Ufficio Spedizione la possibilità d mantenere regolare l'invio dei fascicoli pel nuovo anno.

Aff re tt are

Ricordiamo che la cartolina-vaglia dovrà essere Indirizzata nominativamente al Cav. LUIGI POZZI , Via Sistina, 14, Roma, e che la medesi ma (nel posto riservato al bollo dell'ufficio postale pagatore) deve essere munita della prescrnta marca da bollo da 6 centesim i ~hl si trova sprovvisto della marca accresca detti 6 centesimi ali' Importo della cartolina-vaglia stessa.

NB. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento <leve conservarsi la r elativa ricevuta. •

L 'EDITORE,

LAVORI ORIGINALI. J STITlJTO Df lVIEDTCfNA OPERATORIA

R. UNIVERSITA' Dl PALERl\iIO diretto dal prof. G. PARLAVECCHIO.

DELLA

Cura radicale del varieocele assooiata alla orchidopessi alla Parlavecchio. (t) STUDI O CL INI CO E SPEH1ì\1ENTALE

pe1· il clott. PROSPERO AMOROSI, interno. ~011

è nostra intenzione di rifare 1a sturia cli tutti i ter1tativi terapeutici escogitati per cl1rare il varicocele; qt1esta storia, assai ....bizzarra, in gran parte non h a se non un interesse storico, e del resto è stata r accolta in lJar ecchie monografie. (1) Coml1nicazione fatta al VI Congresso l\1erlico . icilinno del 26 april e 1921.

C:i conte11ter(>rt10 .·olo cl'ir1clicare i !)OStnlal i

tera1)e11tici clell' affezion e cli cui ci occttpiamo, e di r iassu1ner e sinteticamente gli esped ienti J)rincipali introdotti in tera1)ia per rispondere ;l i detti postt1lati. Nella cura del varjcocele i11 lln primo tempo si mi1·ò soltanto a combattere l'ectasia pi.ii o meno consicì.crevole, più o meno cliffusa delle vene clel plesso pampini.forme; in seguito però si co1ninciò a dare la dovuta importanza alla correzione dell'allung~mento più o merlo 11otevole del cordone spe rn tatico, considerato r1el sl10 com1)lesso, ed alla conseg·t1ente orcl1idoptosi, l a ct1i importa11za. nella patogenesi del varicocele veni,,a sempre più indiscutibilmente rico11osciuta. Conseg11entemente a queste due indicazioni ct1rative sono sorte d11e categorie di m etodi operatorii, di cui l 'una mira esclt1sivame11te a


\

16:?2

IL POLICLIN LCO

con1battere l a sola a lterazione venosa, l'altra ft combattere l a .. ola orcl'1idoptosi; entrambe i1ella convi11zione che si possa otten er e la guar ig'ione con un intervento ch e nbbia u:R'indicaz ione t erapeutica unilaterale. !,.,'esperienza p er ò a nd ò man n1ano dimosira11do cl1e per ottenere d elle guar igioni comp lete e stabili, e per evitare recidive, bisogn:i l:' do1'.)erare m ezzi capaci di rispondere conteml) Orane~1mente a d entra1nbi i postL1lati ter t · r·e 11tici. Se r se così la terza categ·oria di ~Jr0ccss i <:l1c può cl1ia marsi mista, la quale si p ro1•011c (!i curare le vene ectasicl1e ed insieme ·ii ~.ol lev~ re jl testicolo. . sper·mato-ff r bccto-

.\ I 11 ri-11io inctodo, d ella :11 i o,. P] >partengono l e l ega.tt1re llnicl1e o

;111·.J-

tiple, le r esezioni dei fase.i venosi ectasi. ~i 1 p1<:.ticate più o ineno in a Jto, e perfino c11tro il CUìlH.le ing t1jr1aJe. · ..\.1 . seco1ido m etodo, della orchido-pessia, ap-

l)arteng·ono l e r esezioni dello scroto, la resezion e del cremastere e della tunica fibrosa GO· 1nr1ne, l e plasticl1e cl ello scroto, il sollevamer1to •lr·l ~esticol o mediante fissazione d ella vngi11n.le rovesc iata all' orifizio in g·t1inalc su1)erficialc, ccc. _.\l t e r:. o n1 etodo, il 1n i:i t o, ap1>al'teng·ono la.

resez ione d el plesso venoso con ad.dossam ento d e i due n1011co11i r esecati, ed i vari processi cl1e reseca110 le v ene e contemporaneam er1te a 11cl1e lo scroto. Orma i, co111e so1Jra abbian10 accennato, è nella coscienza di tutti i chirt1rgi ch e non b asta cl1iudere od asportare le vene per ottenere ln. gt1arig·ione stabile, 111a cl1e occorre procedere all 'or cl1ido1)essia per evitar e che le vene sa11 e ri1naste i1on di ventino in seg·t1ito anclt 'eRse varicose; e qt1i11di s i pt1ò affermare cl1e al m etodo 111isto si debba d are la pref erenza inco11dizionata. l\I a fta tutti g·Ii cs1Jedienti proposti p er otte11 r 1·c e11tra111l)i gli sco1)i , CJll éì li sono i 111ig'lior i ~d i più innocui? R elativamente a l l)l'in10 ol)b iett ivo terapeutico s i deve prefer ire la r esez ion e ·o la cl1iu st1ra delle vene? R e lativa1ne11te a l seco11do obbiettivo, per ottenere un;1 })essia stabile tlel testicolo, m eritar10 magg ior e fiducia g·l'interventi Sl1llo scroto, o q11e Il i clic accorci ano il cordone sper n1atico e ri a Jza110 il t esticolo m ediante esp ed ie11ti ineno in diretti com e a r ebJ)ero: la sos1)e11sione fatta a inezzo della ,,agin a l e rove"c iat• l, o a 111ezzo della riunione d ei capi resecat i dei fasci ve11osi, o co11 plasticl1e il el cre1·11aster e e simili? ~

[ANNO XXIX, FASC. :j

iJ

Per rispondere al primo quesito era nec:i::ssario studiare sperim entalmente e com1J&rativamente gli effetti ch e hanno sulla nt1trizione e funzion e d el te sticolo l' escissione e la sem1)lice occlus jone delle vene. I miei esperim enti, che infine riferirò, 1n? l1a n110 d imostrato a ll' evidenza ch e gli effetti della occlus ione sono ir1finitamen te meno d a11r1os.i cl i quelli delJ '_esc issior1e. J\Ia l)e r t1n'altra rag·ione ancora l occlusio11e· è da l)referire, e cioè p er evitare quelle n evl'algic ostinate e tormentose cl1e talora segu oni:> a lle fl ebectomic qunndo nei lacci che chiudono i moncor1i restano compressi fil etti n ervosi. • Qt1anto a l secondo obbiettivo credi amo , •l'n1ai SOl'J)a ssato il te1npo delle r esezior1i e clt'lle plnRtiche scrotali, g .i acchè lo scroto rima11e sen1prc n.bbastanza distensibile p er pote:r srirantire un:1 durevole orcl1ido-ptosi. E p11r riconoscendo il valore del metodo òeJ I aror1a della vagi 110-pessia, crediamo me1J o les ivo e p iù efficac e l 'espediente del Parlaveccl1i o. Qt1esto esp ecliente consiste n ell'occludere in tre p u11ti i fasci venosi ectasici, e n ell'util izzarli per l a sospensione d el testicolo in ])8 --en i f R tto s icuramente 11 oto, (lell a trasf orina zir 111 t· dei vasi venosi occl11si in cordoni fibrosi. Eccon e la tecnica: Ras ura e disinfezio11e d ell a l)arte con. tint11ra j odica, ed a11este,ia: preferibiln.1ente locale. 1

I TEIVIPO. Inc is ion e 1L1nga 5 n 6 cer1t111 ob liqua in basso ed in clentl'o, dal livello cl1·1l'orifizio ing·uin a le s111)erficiale fi11 pl'esso ·In 11retà d ell a faccia a11ter o-l nterale dello sc1·oto: di vi cl endo s11ccessiva1ne nte tutti gli strati cl t 1; I' ic:onrono il corclone s1)errr1a tic o (figura 1

a•.

Sco1)ertura ed i~ol a 111e111.o d t•f co l'(lor1e s p ermatico dall'orifizio in guin a le -:: 11perfici ale s ino all 'e1) ididimo. Tt1tt a 1~1 })arte scoperta s i divide acc111·a t amer1te e s u tutta l 'est en s jone in due fasci ìr' 11110 di ess i sn ranno co1n1)1·esi d eferente, artt·r ia spermatica e ver1e 110n ectasicl1e, m e11tr1 · l 'alt ro fa scio sn r ù. costitu ito da tt1tte l e ,·r11~ inalate (fi,gllr((, 28 ) . I I TEi\I PO. -

III TE~IPO. - Si appli cano tre lacci occl11siYi s11l fasc io d elle vene ectasicl1e; tino irn·m ecliata niente i11 r-;or>ra clell' e1)ididimo, l1n a ltro i1uine<lia tan1e11te in ft1ori cleJl'o rifìzio in g11inRll: . 11j>el'c.: ia Je, P<l 11n terzo a m età di sta nza fra i cl11 e.

Qu e ti t re In.cc i ve r1·a11110 str et ti m ocl er a t•-l 1nente qt1anto basta per cl1iuder e le vene. E ~­ sendo i detti lacci scaglionati su tre punti, i1c1n occorre s tringerli troppo per ottenere con certezza la cJ1iu sura defi11itiva delle \'en e n1alatr~:

-


• ( •.\NNO

XX IX,

FASC.

50)

Sf:ZfONE

PRATIC~

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(Figura 1°) .

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1624

lL POLl CLIN CCO

mentre d 'altra parte l'applicuzio11e dei lacci r1011 t1·op1Jo tretti evita le èla11nose co1n1Jressioni sui filetti nervosi eve11tualmente conten11ti e11tro il fascio venoso ectasico. IV TEMPO. - Traendo sul filo del laccio mecliano (l1no d ei cui capi \·iene montato co11 ag·o) si dispong·ono paralle1 amente e si addossano a canne di fucile il tratto st1periore ed il tratto ipferiore clelle vene occluse. Annodati tra loro i fili del capo superiore e -0.ell'inferiore (figura 3a) s i fissa il filo del capo mediano a l lJeriostio del pube (figura 4a). Così il fascio delle vene ectasiche ,,iene ad ass11mere la forma di una N. Emostasi e sutura a due strati della borsa. La profonda di queste sutl1re vier1 fatta con catgut a· sopragitto : finita la sutura si trae sui clt1e capi del filo in modo da arricciarla e da legarli insiem e, con il che si ottiene un considerevole accorcian1ento della borsa. Lo st1·ato cli st1tura superficiale si pratica con i11ag·1 iette di lVIichel le ql1ali evitano l 'accartocciamento dei lem})i dell'incisio11e. L'operazione è di facile esecl1zior1e, si compie in pocl1i minuti e nor1 dit ll1ogo ad ematomi. L'esperienza larghissima dell'A. e dei suoi allievi, me compreso, ha dimostrato in maniera ineccepibile che con qt1esto processo si ottengono gua.rigioni perfette, stabili e prive di qualsiasi inconveniente. L'orchidopessia praticata mediante utilizzazione clelle vene occluse, mentre offre le magg·iori garanzie di solidità, non pri, a il testicolo clella sua vaginal·e e r istabilisce una ortolesi testicolare perfettan1er1te sirnile alla i1at11rale, l1nifor1nandosi così al canone fo11c1nme11tn I e cl1e la nostra cuola l1a afferrr1ato clover })l'P iecler·e a tutte le 11e~sie vi. cerali. Ed è perciò cl1e 11on esiti a n10 aù affer1nare che q11esto ]Jrocesso semplice, el egante ed efficace, ris1Jondente a t11tti i postt11ati d ella terapia del varicocele, debba meritare la preferenza s11 ti.1tti i congeneri. Passo ora ad accenr1are brevemente i ri.s11ltati dei miei esperimenti più sopra accenI1ati. Qt1antunque fossero note l e · modificazioni istopatologiche che avvengono nelle vene occl11se l e qu.ali g·radatamente si trasforma no in cordoni fibrosi, ho vol11to controllare speri111entalmente, nei cani, ciò che avviene in seg11ito a lla legat11ra del plesso pa.mpiniforme: s ia nell'ambito delle vene legate ed utilizzate a scopo di leg·amento sospe11sore, sia sulla nut1·izione del te ticolo. I pezzi n 11atomici speri1no11tali sono stati da 111e l1l'e._entati, oltrecl1è al i11io ~Iaestro prof. V

TEMPO. -

1

XXIX.,

[A:\KO

.B"'ASC.

30]

P urlaveccl1io, ancl1e al cl1iar. l)l'Of. Dionisi, il quale ha avuto la bontà di esaminarli, di st11cliar e i preparati istologici di essi e di dettarmi la seguente s11ccinta i·elazione dei reperti macro- e n1icro-scopici, della qua.le g·li re11do pubblicl1e grazie. ~

cc

I risultati spe1·ime11tali 11anno da u11 lato

confermato ciò che si sapeva relativamente alla trasformazione ùelle vene occl11se, ma, «·e speciallt1e11te, l1anr10 111esso in rilievo pare< ticolar.i: r1t1ovi e <legni della ma.g·giore atten« zione relativamente agli effetti sul testicolo. « Confrontando infatti i reperti di testicoli cc il cni l)lesso pa1npiniforn1e era stato i·esecato « 'con i reperti di testicoli il cui p l esso era <c stato chiuso con triplice l egatura si è ' 'isto cc q1Janto segue :

« «

« Alla resezione segue atrofia quasi univer-

sale del testicolo, co11fer·m ata microscopica,, l11enle dalla necrosi quasi completa clei tu· « boli semj11iferi; in via di eccezione in alcu11e « sezioni di essi ·si riscontrano avanzi di sper« i11atozoi, m entre nella rimanente parte i nucc clei degli elementi non s i lasciano colorare. cc Il connettivo poi che circonda e separa i va« rii lol)ulj presenta i seg·ni del rigonfiame11to « delle fibré e notevole scarsezza dei nuclei del (( con~cttivo. I~ e cellule interstjziali prese11ta« no picnosi e frammentazione nucleare i1ote« vol e. « La triplice legatura del plesso pampir1i« f or111e l)l'Oduce invece nei testicoli lesioni cc cosl miti da fal'e notevole contrasto colle « profonde alterazioni prodotte clalla r ese« zione. « Anzit11tto r1ei tratti. legati i1on si nota110 cc ectasie vasali; solo l a capsula fibrosa appare « l)iù spessa e più scirrotica percl1è in massi'< ma parte costituita da connettivo ricco di cc fìbl'e e l)Overo di elementi cellulari. cc All'esa111e del testicolo il co11nettivo j J1« terlobulare non appa1·e modificato, nè si rie« sce a mettere in evidenza, come nei casi precedenti, accum"Lùo di cellt1le ir1terstiziali cl1e "risultano sempre più evidenti nei t esti.coli nei << cr11al i la parte sen1inale ha sub ito processj cc reg·ressivi. cc Pt1r rilevandos i dei tratti di tubi semi11ali cc necrotici, quelli conservati e funzionanti, COcc me si desume dal reperto di sper111atozoi « matt1ri, sono in maggior numero . « L'epidiclimo presenta i tt1boli perfettamen« te conservati ed a11cJ1e il dotto deferente non « i1resenta modificazioni. cc In concl11sio11e, nei testicoli operati colle « legat11re delle vene, il distt1rbo di circolo non cc si manifesta, le necrosi sono molto pii1 limi«

,


[ANNO X.\I.:\. l1' ASC. ~U]

« tate, e lJerciò la l)arte funzionante clella « gl1iandola è inolto inaggiore cl1e nei testi«

lG.23

sr., i10~ "~ PHAT1CA

coli operati colla ftebectomia

za u11 altro 111erito di que ~ tn n 1etoù.o, e cioè la sua benignità in ra1)porto n l l~t i1t1trizione ed

a lla f11nzione del testicolo, le q11nli invece sono

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Corr1e conclus io11e g·enerale di questa brev e nota dire1110 cl1e u1entl'e i i1u·m erosi risultati

clir1ici 11an110 affe1·n1ata l'eccellenza del in·e toto del Parlaveccl1i-0 l)er ciò cl1e rigt1arda la guarigio11e del va1·icocele e l 'orcl1idopessia, i miei ris11ltati s1)erime11tali n1ettono i11 eviden-

profondamente alterate ùai r11etodi cl1e r esecn.110 le vene ectasicl1e. ' _L\.l cl'1iar. ~Iaestro prof. G. Parlavecchio, cl1e 111 i 11a })ermesso cli tt1diare ed ill11stl'are il i11etodo, i sensi della 1) ii1 profo11dn, rico11P~ce nza.


\

1626

JI. POT,JCLTN ICO

[ ...\NNO

XXIX,

FASC.

NOTE E CONTRIBl tTI.

50]

raigìg"iunto, qu11.11C1i una cifra d'iniezioni molto su1)eriore alla nostra. A proposito delle cosi dette crisi nitritoidi da ' i cercò subito di stabilire la causa cli quedifettosa preparazione degli arsenobenzoli. sti c1uadri fenornenolo1g icj mai osservati, e si fecero l1e più svariate con1gettlLI'e: anafilassi, Dott. B. Lo VULLO, Firenze infit1enza del solvente, idiosincrasie, ecc. Ma Nel! 'estate 1920 cominciarono ad essere ospoche cons.i derazioni valsero. a farc:i allontaservati dei ·d~sturbi, più o meno gravi, in ~e­ nare subito da simili ipotesì. guito all'uso endovenoso di Novarsenobenzolo Un fatto anafilattico era da esc'ludersi Bill on. perchè: La sintomato1logia di tali disturbi, piuttosto 1° la crisi si manifestava in individui che variata, può essere sinteticamente schematizgià altre volte, e ripetutamente, erano stati sotzata llei s.e1g uenti tre tiipi : toposti ad iniezioni endovenose del prèparato a) un tipo lievissimo, caratterizzato sub- sudd.etto, e che mai avevano vresentato rea• biet.tivarr1ente da sapore metallico, tosse st~z- zione alcuna del tipo cl1e allora osservavamo, malgrado che molte iniezioni p,r ecedenti fosse,.. zosa, senso di calore al viso; ro state praticate in «'Periodo anafilattico»; · b ) un tipo medio, in ct1i l'an1malato accu2° la crisi si manifestava saltuariamente, e :sava, oltre i sintomi del primo tipo, martellacioè, n1entre essa si presentava ad ttna iniem .ento alle orecchie, formicolii alle mani, ai pi1edi, vivo bruciore aJ viso ed agli occhi, lieve zione, alla iniezione ::;eg11ente non si manifestava, per .ritornare poi a presentarsi ad una • '(:ef alea. Obbiettiv~mente si notava: vivo ros:sore a1l viso, turgore della faccia, ma special- qt1arta o, quinta o se.sta iniezione; 3° la crisi si manifestava in casi assoluta_m 1ente d elle labbra, lieve aritmia cal'ldiaca; m ente vergini, e talora alla prima iniezione. e) un tipo grave, caratterizzato, per qt1anL 'iùea che a l solvente fossero da attribt1irsi t 0 rig11arda il lato suhbiettivo, da se11so di 1 ~ crisi nitritoidi, fu subito scartata, percl1 è essoffocamento, nausea, dolori violenti all'adùoo era stato da noi adoperato sempre ug·uale, n1e ed alla regione sternale, ·Cefalea intenc:;a, e cioè, acqua distillata di recente e sterilizzata. siensazio·n e rd i «morir.e» . Obbiettivam.ente, in Tuttavia, 1p er ~cruipolo e non per altro, volemcrt1esto terzo tipo, che a volte assumeva un mo fa:ne le diverse .prove variando il solvente quadro sintomatologico impressior1ante (1), si n1,e1des1mo,: ac1q ua distiliata, bidistillata, siero osservava ede~a im1p onente del viso e della fi1siologico, aie.qua ·di fonte. I risultati })er i lingua, turgore delle vene de] · collo, incepipa- quattro solventi erano semp,r e uguali : usanmento del '1inguag1gio, vomito, a volrte biliare·, clo, ne·l la stessa ,giornata, la medesima solt1zio1 rinco·ercibile', perdita di urine, di feci, di gas, ne pel' iPiù pazienti, alcuni d~ questi subivano [>11pille midriati1che reagenti, polso piccolo e delle cosidette c,risi nitritoidi, altri no tfre-q uente, feb·b re· talvolta alta 390-40°. Agg·iungeremo che i ris11ltati stessi non si I sinto·m i d:escritti, ali'infuori' ·della ten1pera- modificavano, variando la quantità del liquido tur1a . (che d'altra parte, si maniifestava già introdotto. abba.stanza alta do.pio poco tempo), erano, presDunqt1e, la causa degli inconvenienti era da socl1è immediati aJ.l'intro duzione del rimerljo. da ricercarsi altrove. Essi p.erò sco.m p.a rivano in uno spazio di temL'idea de[la idiosincrasia, come del resto anpo i·e·Jativamente breve, senza la;sciare reliq11a- ch.e quello delJ..a anafilassi, del solvente, e di t.o alct1no, se si eccettua un senso di spossa- qualuncrue altra i1p otesi si potesse· formulare, tezza cl1e invadeva l'individt10 il giorno della non reggeva affatto ad t1na considerazione iniezione . ., r ., , .• semplicissima, ma di valore .capitale: ~vendo 1 La temp~atura, qualche . volta, perduirava noi l1sato semp.r e la medesima tecnica ed il .d-t1e o tre giorni. meidiesimo solvente, era mai possibile ammetQueste così dette crisi nitritoidi, costitui,1a- tere .che mentre· in ·diversi anni, il Novarsenono un fatto assolutamente nuovo, non sol- benzolo Billon non aveva trovato che rarjssimi -tanto per noi, ohe avevamo già praticato qual- individui idio~incrasici, soltanto allora, e cioè • ,c.h e migliai9 ·d'iniezioni end'ovenose di tale nell'estate 1920, esso trovava con una impre~preparato, ma anche per il nostro Maestl'o sionante frequenza, indi:vid11i intolleranti, sja .dott. Sberna, il qttaJe già da parecchi · anni fra ii veechi c,h e fra i nt1ovi .p azienti? u~ava il No1Ja1"Senoben.zolo Billon, ed aveva Non rimaneva qui·n di che l1na sola i~?tesi che potesse tranquillizzare la nostra cosc1~nza; (1) Fortt1natamente noi non avemmo a retren11to conto, che non tutte le fiale ca:g1onagistrare alcun caso mortale. 1

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XXIX,

FASC.

50]

Jn crisi nitritoid e, si pensò che circolas'-eru allora in conunercio delle serie di Novarsenol1~·1izolo Billo11. falsificate. E questa idea se.m})r'~' essere avvajo1~ata dalJa im•p ressione, che i ri$11ltati terapel1tici ottenuti in quello scorcio di te1n·po, non corrispondesserio ai brillanti risul trt ti otten11ti nel i)assato; ciò, sia nei ri•g u ar(li ,le1la scompar.s a del treponema, sia del.l a g·11:=1rigione 1delle mar1ifest.azioni lt1 eti cl1 e s ·La d ella nega;t.ività ne lJa reazione d eil \\ras.srr111an11. Co11vinti lli ciò, abbandonammo con1.p·l ela 111c11te il NovarseTio ben,zolo Billon e i·itornan111111 a cl usare il N eosalvarsan M. L., cl1f a llora el' èt g·ià rientrato in commercio su 'larg·a ~ca la . Vn principio usan.do questo ultimo preparato, Je crisi nitritoidi scomparvero inlm ediata111e11te, ma subito d opo torna rono a n1anif estar ·i i(t ). ~ oteremo però, a })ro.p o ito, che le crisi ni· t ritoidi causate dal N rosalva rsrt11 ~I. L., presenta,ra110 lln quadro fenomenologico n1 eno i1npo11e11te e meno grave di quello, cl1e. avevano J1re entato i ipazienti sottoposti ad jniezioni Ji ~-o v rr rse1io b e rizol o Billo11. I11fatti l e crisi da i ti trito idi da N eosali ars a11, n1olto spesso si pre~enta,· ano sotto la forma f r1tsta, dando per ~int o n1a obbiettivo i1ri ncipale, ed a volte l1nico. 1111 arrossamento del volto, e p er sintoma subl)iettivo, un senso di martellamento agli oreccl1i ed al cervello, o 11n sen so di form icolio agli arti; sintomi, per altro, di bre.v issima <l ll 1'U t a. i\.g~.g·iunger em o ancora che, avemmo l 'impres. ione c11e il quadro fenom enolog·ico d elle crisi nitritoidi, non era 'P erfettamente: 1i.g11ale con l '11so dei. d11e preparati francesi e tedesco (2). Comunque, i· quaidri esistevano anche per il :\rPo salvarsan, e per esso valeva110 le considerazio11i già fatte per .. il N ovarserioben:.olo Bill on. Pensammo quindi cl1e a nche p er il preparato te desco, si dovesse trattare di fa lsifica-. zione. ,-rdl1J

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( 1 Incidentalmente diren-io che non abbiamo

fì n ol'a osservato nessuna crisi nitri toide, in s.eguito all'11so del Neojacol. (? ' Questa :iimpressio.n e, in seguito, e cioè cruando •ci convin·oemmo che l 'incognita tossic·a era da riceir carsi nella imp·e rfetta .p.r eparazione ctel prepar·ato, e non :iln altra causa., ci i·ese e ci re1n .d e ancora tifit1banti ad ammetter e cl1e l 'incognita stessa determinante la crisi, sia rhimicamente t1guale n ei d11e preparati frane.e.si e tedeschi. Sarebbe poi interessante cli r1cercare la ragione della contemporaneità clelle crisi nitritoidi, presentate da'i due preparati. In a ltre parole : p er quale ragione i due r>reparati, cl1e nel passato si erano ~in;o~trati di p.e.rfetta tolleranza, ani un tratto, e• c1oe nell'estate 1920, Ri mostrarono simultaneamente QOS i i1nperfetti n ella loro preparazione ?

,

162~

SEZIONE PRATICA

l\Ia a\·endo esperimentato akt1nei fiale di non dubbia •p.1"0venienza, ed ave11clo avuto anc!1e d a. a lcune cli esse (1), l e note r eazioni 11itri toidi, l'idea della falsjficazione clo\·eite an ch ' es~a esser e abban·donata• D'altra parte, contem11oraneamente, il nostro amico ten. med. dott. Novelli ci segnala' a dalrl'alta rS·l es.ia (dove si tr ovava al seguito a·e.1le nostne t:rurpp·e) di avere, av11to cla lam.entare d ei disturbi mai osservati in segt1ito all't1so di N eosalva1·san M. L. pe.r venl1tog"li da fo·n te as solutamente sicura. Dopo ciò, non rimaneva ch e una sola ipotesi, che potesse spiegarci le crisi osservate: e cioè. la imperfetta ·pr~parazion e sia d el preparato fran cese, sia cli quello tede8CO (2). Cònvinti perfettamente di ciò, cominciamn10 a registrare subito Le diverse serie occorseci, e le reazioni da esse eventualmente d eter·n ~ 1r1ate, al fine di evitare, per qt1anto era possi.bi'le, ai paz.teinti ed a noi, d'a nni e· preoctcl11Jazioni. I notevoli vantag.gi otten11ti da tali regit:trazioni, ci .h anno indotto a ·prosegt1ire non solo. ma a pubblicare tutte le serie da noi fìnor n. (1) La serie di controll o FVl.,,. (I; 39:392) ci f ·~

fornita •p er esperimento, dir ettamente dalla casa l\.'.Iacchia.vello e Zillil{ en di Genova. (2) A titolo di ct1riositù, e i1 on per altro. 110terò come q11esta in1pel'fetta preparazione clel Nedsalvarsan, n-0n pare voglia essere riconosciuta dai legittin1i rappresentanti della ca$a Meiste•r LucitlS. Rife rirò infatti ' cl1e il colleg:a T e11. Novelli. . essendosi rivo·l to alla casa M. L . .per iL ·Caml::>I O di alcune serie incriminate di N eosalvarsa·n , eb.b e ad ottene.:r.e dfl.l R·epart.0 Sci.entifico della Casa. \\Taeg·elein e e·. di Como (concessio~aria esclusiva della 1C'a sa M. L. ), la S•egl1ernte n sposta in data 20 aprile. 19212 : « In· quanto ai d'i st.l1rbi da Voi lamentati dobbiamo oomunicarvi da parte del R.eiparto Scientifico della r1ostra Casa, cJ1e il prodotto a ll'ana1isi venne t r ovato perfettamente norma le· detti disturbi non possono· quindi che attrib~irsi ai modo di far e le soluzio11i. Tuttavia la n ostra Casa fornitrice si di<.!e disposta, per evitare disciis sioni, !1- riprendere ].e fialei da Lei direttamiente forJ?.1te ~>. A noi pare" •che il Re1)arto Sc1ent1fico, della Casa Cesa Wagelein e C .. vad1a un po alla leggeTa nel tri nci.a.r· gi:11dj zi. Noi ca~dida~ en: te con1essiamo cl.i non co·11oscere altr1 mod '· d~ ,f are le solu·z.ioni, a.ll'infnori di qt~.elli c~no.sc rt1t1 da ·t utti e indicati anche n elle 1Struz1on1 contenute nelle scatoline cli N eosalva:rscin. . D'altra parte, se alt1·i n1od'i es1stono e ; 101 li ignoriamo, la colp::i è d.el predetto ReI?arto Scientifi.co cl1e i1on ill11m 1na la nostra igr10. ranza con ' la sua scienza .. Ci .sarebbe 'POi d a commenta.re la. _fra~~ e< per evi.tare 1discussioni » (ev itare dtsc'lfsszoni 1n 11!1 '.t 1 qitistione sc'ientifì.ca cos1. a?·ai>e di re~ponsq..b ll­ t à, e così piena dz it1na ni~u ~) , i:ia no1 lasciamo che il lettore la comm ent1 da se. 1

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= reazio11e l ie-vissilna.

+ + = r eazione d iscreta . + + + = r eazio11e inten sa .

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{ANNO

XXIX, FASC. :JO]

SEZIONJ!: PRATICA

esaminate, con la convinzione che, dei notevoli v:1ntaggi da noi ottenuti da tale registrazione, possano usufruire anche i collegl1i. Le serie a1la. pagina precedente riprodotte, si riferi~(·0110 esclusiva mente al N P,osalvarsari M. L., e sono dovt1te, ir1 J)arte, alla cortesia del dottor Sberna r t~t' I te11. med. Novelli, ch e cla ql1ì srr1to il dovere di ringraziare. 1

Alcune 1d1elucidazioni saranno utili alla lettura dei quadri riportati. La i)rima colonna di essi indica, ·p er ordine alfabetico, la serie del controllo in lettere, apposta direttarn cnte sulla fialetta; la seconda colonna indica il colore dell'inchiostro, con cui sono stam·p ate le lettere stesse del controllo; la terza colonna la dose delle fiale, la quarta lé.1. serie in cifre apposta sulle scatoline di cartone, in una deJle sue facce quadra te; ]"ultima colonna, })er le serie incrimin ate, sta a ra1)1)re sentare la. reazione cosidetta nitritoide da ~sse provocata. Abbi 1mo volt1to mettere in ptl'irna linea la serie del controllo, p·er la ragione seg11·ent e che è di so1nma importanza. N.ella valt1tazi 01:re p.reventiva della bontà o meno di una fiala, · non })iscgi1a pren·dere per guida la serie in cifre di cui ., l :a colonna quarta, ma soltanto la ·serie 1:n lett "re del controllo, apposta direttamente s illn fiala (colonna 1). Insistiamo molto su questa osservazione, perchè se è ben vero che 1n ult • delle ~el'i·e incriminate appartengono ai gru pp 33/39J00, è altre i tanto vero che molte altre serie di controllo, pur avenclo i medesiini grttpp i di n n meri sn l la scatole, sono ottin1e. Così, ad e·::: empi.o, mal·e opererebbe chi scartasS') senz'altro le scatoline dose n. V, serie FV 1•',> po.·tanti il n. 3D331, solo p·erchè ess·e ~, ·11'ar·t.nng·1no al gr11ppo Jel 39.000 : infFttti 1a ri r F\' r..""13 è st ata sempre benissimo tollerata. Di qna che ·erie i11criminata può portare s .I ·.· 111i ne nn r111mero diverso dal 38/39000, • t·u "e s p 1ò osservnre guardando la serie FVXJ f361-'0 e la s.erie FVL.H (40309). r a ~' mpl ice ispezione deJ numero apposto suI:n r 11ola, ni1lla pnò dil"Ci di sicuro cirr>n I 11 \) • 11e? o me no della fiala content1ta; tutt ·~,I ; ù, potremo detrarne un indizio di pro ba/, i I i 1 Co~!. per esem pio, s.e noi abbiamo 1r1 n. 11 r1 srntola con di citura italiana, della r ' 0 se \ ' . e ori i 1 n . B 39331, abbiamo grande prn 11 • il·tr. clw la fiala conten11ta a ppartenga n I Ja e:;~ ~P cl i controllo FVFB, e che essa quin·di s ·t1 'ìri !.e ottimn. ~1a, ripetiamo, si tratta di ~o . , ,. ·. 1,;z;tà 11e rchè (e di ciò possiamo rertde "'c i o to 1'1ndo nno sgl1ardo ai due quadri) 11n ~. ~~e::~ ·· c;PriP rli c11ntrollo può, nelle. diverse sra 'o'" . , .. 1re numeri diversi (serje FVXJ), 1

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1629

e uno stesso numero: (es. 39331), può risponde, re a diverse serie di controllo, qualcuna delle quali app·artiene alle serie incriminate, quR.1che altra al.Le buone. Abbiamo, voluto indicare anche il c·olore del1}inchiostro, con cui sono stampate le lietter•3 del controllo, non sa.ipendo se colori diversi indichino controlli diversi, pur raJ)·presenta.ti dal1e stesse Lettere. Guardar1do i due quadri, sembrerebbe che colore divers-o indichi cont.rto-llo diverso. Infatti prendiamo la seI'ie FFDH : essa rist1lta, se scritta in ro·sso fra le serie buon.e, se scritta in nero fra le serie incriminat.è. Trattandoisi però di un solo cas0, non possiamo trarre alcuna deduzione, perchè potrebbe ammettersi che la reazione data dalla serie in rosso, sia stata cos] leggera da sfuggire al paziente ed a noi. Pe.r essere più precisi, abbiamo· voluto suddivtde.r e1 cias·cun quadro in due specchietti, metten.do nell'uno le s·erie riscontrate in fia1€ con dicitura in italiano, e n.ell'altro Je serie risco·n trate in fial.e con dicitura in teid esco. I~:~ stesse1 s·e rie p-oi, che abbiamo ris.contrato in fiale con le due diciture, sono state ripe.tute nell'uno e nell'altro specchietto·. Ciò ;però, ee riesce di maggior chiarezza p.er la ricerca della serie, non ha praticamente alcun valore. perchè abbiamo constatato che la presenza (o l'assenza) della crisi nitritoide, è indipendente dalla dicitura della fiala. Di tutte le serie poi, sempre per semrplice precisione, a·b biamo trascritti anche i numeri, in cifre romane, che sono l'espressione dell:.1. dose1 d;el pre.parato. Ma anch(} ciò , agli effettj pratici, non ha alcun valo re. È in11tile aggiunger e, che qua lora la fiala a.ppa rteng·a a lle serie in criminate, la r.eia zione è ta11to p iù intensa ç[11anto magg·iqre è Ja c111cintità di rim edio iniettato. In alcune colonne d.ei nostri quadri, mar11•,4 .. no alcuni dati per quello cl1e riguarda la ~f!ric in cifre delle scatoline. La ragion.e di questa .omissio111.e sta nel fatto che fin da p·r incipio intuimmo· che non era da dare alcun valo:te ai numeri stessi, e quind'i non n.e tenerr1mo conto. pjù tardi invece, li abbiamo vol11ti registrare per avere quell'irn.dizio di probabilità di cui più sopra abbiamo parlato. S1ea-u en,do questo criterio, abbiamo respir1to 5 . al farmacista al cune scatole, eh.e con ogni prJhabiliià conten·e vano delle fiale in·criminate-, senza tuttavia aprirle. Abbiamo fatto cos a utile ai coll e1ghi pl1bb!icando i nostri due quad.r i? Lo speriamo, pe1 chè noi stessi siamo stati da essi hotevoJmente · ag.evoln.ti. Così, qt1ando dobbiamo pra tirare una iniezione di serie già r egistrata, basta 1

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1630

IL POL ICLINICO

ll1 1a sola occl1ia.ta p er ìJrat.icnte i·iniez ion e con c.tni1no tranq11illo, o rigett<:tr c senz 'altro l a fiala. Di fronte lJOi ad llna serje di controllo nuo' 'rt, ci comportia mo 11ella :-;r.g11er1te mar1j el'n. l "'aociarno 'l1111a. soluzione• in olto diluita del preJ)8 rato, e in l)l"in10 tempo i1liettia 1110, abbasta11Zét rapida1ue11 te, i1na qu.antità di liquiJdo cor 1· ispo·nde11te a 15-20 centigra111mi di N eosalvarsari. Indi atte.11diamo tr.e minuti. La. re azio11r, . e r eazion e avverrit, avviene rapidan1ente a 11cl1e con dosi rni11i1ne : mai l'abl)ia1110 ·vista sol)l'ctvvenir e do1)0 tre minl1ti. Tras,cors i i quali, e con statata l atSsen za .cli alc·nn o· dei s into1:1i })roprì del le cosidett~ crisi nitritoi·d i, ini.ettia1110 il l'i111an ente della sol t1zione lentamente. Se, invece, :r1otia mo il i11a11if esta l 'Si c.l i aJ c11110 dei sinton1i p1~edetti, toglia1uo l'ago e rin1anc.liamo l 'iniezjone ad altro giorno. Qt1esto ine1oclo, 1)81' ·ora, ci l1a dato ottimi i·ist1ltati, percl1è p er qlla.nto l a se1·ie possa e~sere incrjmi.nata, con la piccol a do·s e di l'Jrova iniettata, lfL r eazione nitr itoide sarà se·m pre d i modico • g·rado, e no11 tale da s u scitare i)r·eoccupazioni. E,d o·ra vor.riemmo 1proporl'e a.i colleg·h i di voler contribuire ancJ1e lo.r o a qt1.esto lavol'O· di cernita , per eY itare acci cler1ti s11iacevol i 8 ~è ed agli altri. 11 prof. I)c. :Na1Joli 11a 1)1'011 osto che tutte le ~e! ·ie incri111 ina.te, s.iar10 de11unziétte a i l'"isp.ettivi ()1•dirii cl ei !Ji c(lici, i ql1aJj dov1 e])bero .i:>en sal'e a d arne avviso i1el modo p iù OJ)po1·t11no e pi11 rapido, a t11tti i coll egl1i . e.d agli istit11ti })rc1uttori, 1J81' il riti1·0 e la i11ig~liore fa1bbr·icazione c1el preJ)Ja1·ato. Noi ap1Jr~v iamo la l)ropof;ta del ·p rof. J)e. Na11'oli, ma ere.diamo più i)ra tico , p er qt1elJ o ch e ·rj gt1arda l'avviso ai coll eghi cl1e esso venga dato, ol trechè attraver·so gli (}rdini. el c i :.\ledici., at)cl1e i1e 1· i11czzo d ei lJe-

r iodi-c i n1.ecl ici. c:iast11110 ùi J1 0 Ì l)l'8r1d a 11ota delle Setie 1111ove c1te V811go110 n1an 211a110 al la p 1·0 1J1·ia o,s servaz io11e, i1e re·gi~t1·i per ciascu na cl i esse le ever1tt1ali l'eazioni, e ir1vii l'elet1co ai i>e riodici p i 1'! cl iifus i d el l ~L SJ)ecial ità, e d'it1dole ge11erale ·o·ratica. 2'Jorl sa rebbe. per es.en1 pio, cosa n1olto ll t ile ·8 111 8 lto lJrati:ca, cl1e il P olicli11ico, che f'i 1J11ò di l' c è letto da tutti i ine.clici italjnr1i, a 1Jri$.::e l1rla. r nbri1"'n. l)CI' le se ; i e cli J\·eosalrct1·sa1t e cli LJllal11nq11e a l tro prepa.i·at.o clel g.e·n ere? C redia.mo rriecessario, lJ er ò, di llon Ji n1itHre L1 ])111Jbl1cazione a Jle sole serie jncrimin é:1te, n1a ùi pl1bbli·carc l u,tte le serj e esa1nin.a te. DI"·ersan1e.n te un m·e1dico cl i fronte ad una se.rie 11t10\1a, n on coni i1r..;sn fr~J. le i11c1·i1t1ina te, r1011 i10t1·à f'aperc a q11ale categol·ia essa a ppa rteng·ct lJerC'iò è ol)l)ligaio, o a l'im aner e coll'animo soS})eso lJCr la cl11rat.n del l ~il1iezione•, e per i l ten1l)O entro cui l n cri~ i nit1·i toi <I e può manifestar~i, o ricorrere al lavoro di sag·gio c11i pii1 ~o­ })l'a accennammo. Cosn qu eista, })er tl m e.dico , i1on s.olo noiosa, n1a cl1e· im11)lica 1111a 11.e rdita cli ten.1po, a ltri1n.e11ti evitabile, e che non è s::evra di l1'reocrnpazioni dn parte dell'arnrn,alato, il qt1ale, in ge11e.re ·g ià per seritito dire , teine i l)èl'icoli pii1 o mer10 iI111nagin arì della ct1ra a 1·senobenzolica, ed ha c1l1'indi biso.g110, per essere trn11q11ill o, di veder procedere il in eclico nel st10 01J)-e·r ato, c·on s icu,r ezza e rapiditn . Firenze, i11agg·io 1922. ·ìv. n. -· Ql.1an<lo questo a r ticolo era . tn to g ià inviato 1)el' la star11pa, ci occorse <~i Jegger e nel Gio1·11a/P It aliano delle -P.I alailte l'r·11eree r> tl P'lla Pelle (Fa se . III , 1922), q11ello ciel Do tt. J\Ta r(l elli, in ct1L con con1p iacimento, l)Ote111mo con~ tatar·e co1ne l A . g iunga pre::,SO a poco a lle nostre conclt1sioni. Invia mo j11tan to 1111 seconclo el eneo di ser1 e, da. n o i cont i'ollate c.l nl 1naggio a ù 01·n.. 1

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SFZ IO. l· l' H.\ì!1 :.\

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sopra t1n caso di neoplasia maligna primitiva del polmone sinistro })e r il tlott.

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~ JI R\C\P ll LO.

l)OJ•O la. r ece11t ' r iYi~ta si11teti.c:a. 11i tu111 ·Jt i n1al ig11i 1)1 i111 itYi liel l)lll111J11e, t.tìJl)è.ll' a sul

dcl Policl inico, "ez. Pr. del e. a., credo utile puhblicn.re il segne11te caso cli11ico, occo e . ::e>nli or e t111 a11110, i)erthè i11i se111b1·a i1.er p ttL

1i. .)

n1oti\·i i11te1e ::-a11ti. s i1110.

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tli a 1111i 33 111acellaio, a111111ogliato co11 tigli. .. 1lla 1l'in1po1ta11te i1el g-e11tilizio e i1ell n11an1nesi nerso11ale ren1ota. N el 191.) fl. i11cbjlitato co~1 la cla~::-e <l ei 1 . . ·~ . 11e1 lUl~) f\1 lict..,11zinto dalle ar111i 11er "')t'rosi

ca rdia ca.

Nell 'ago~to

1920 ... i an1111aln di catarro ga trod1to e11ale con ittero inte11sissin10 e tenace, di cui però gna1 ì 11erfetta.me11te c.ln110 \111a tre~1t ii1a di !tio111i. i~·x gt:11naio 1U21 ·i l)re entu a questo a 111bl1latorio aLcusar1ùo ... enso di oppressio11e nllo .·tumaco e affa11110. L'11 ge11naio 19:21, si ri1:i1·e:e11tò all\.\n1l}111atorio era febbricitante (37°. "). I..'e'"'ame obl)ietti,·o cla,·a: J11cli' i(l110 di ·vilt11Jvo scl1elet 1·ic0 nor111ale, ina i1all ido, cle1111trito e <1uasi ca-cl1ettico. -:\-on 11rescntu1'tl ylclnd of<' a l collo, alle fosse ..::01Jrac:lavicolc..tri, alle regio11i <i gcellari. alle !)U reti In tera] i cl r J torace, ag-1 'i n · f.! nini. F ebl)r e o t illar1tP fra 37°,) al inattino e !38°.5 alla sel'n. ' • \ J>11 r1r P.CC h.i o res 1>i ra turi o. ·ulr err1i tort.L_;e ":i11i tro a11terio1111e11te e po teriormente ... i 1ile,·nva: cli1ni11uzi o11f\ rlel fre JJ1i to toraco-\·ocalc, :-: ub-ott.t. ità a zone ina più n1arcata J1el Ja :·eg·ione sottosca1)ola1 e, numero i rantoli. n. l}iccule e medie })olle . :'\on liq11iclo u le11rico. "\!11lln di ano1 1nale nell"P111ito1 ncc de st r o. Res pi l'a ziu11 i : i·O a l 111 i n u t o. 1PJJ(l1' P."C lti.o cn r(liu-l a scol r1 re. - JJieve )Jozza p1 eco1 <liale. L "itto della J) t111 ta, diffuso a t ntta lf~ r rg ion e i)recol'cliale, aia cardiaca al· lle1 cn~, ion e evidente111ente i11grandita n (·] 1liametro trasversale: il lin1ite destro ragg iu11geva e olt repassa va cl i i1n buon ilito trasve1·~ o la 1TI(t.1ginn 1e degt1a clello sterno. T oni )'JU 1j 5U tutti i focolai, _\ccentuazione d el 2° toHo ·L·lla pu lmonare. P u l5a.zioni 110. P olso ti(1nico, r cgola1·e. >Ji er>t e a ca1 irr clegli a lt1 i 01 c1aJ1 i, a1Jpa1·eccl1i e si. ter11i. l; r ine r1orm a li. !11 ])ase ~l questi s i11ton1i s111Jbiettivi ed olJ. IJiettivi f'i fa rJiag11osi di br :Jr1co Plllmo11itc.; s inistra con dilataii on c' d el cu or e d e$tro , e so· ~petta11cl of'i la nat11ra s1Jecifira dell a prin1a r.tf ~ fezione, ~i inizia una c11ra antit11.ber colarc. T..a, crual e elette risultati sod clisfacenti e l'aro.malato d o110 1111 m ese non aveva JJilì febbre n è s11do1--i nott111'11 i, a ppa1·iva rJ iù sollevato· e accusa va discreto benesse1·e. R esid11avano i:>er ò la rlisn11ea e l'emoftoe: qu esta più rara. Il 17 fel)b r aio l'ammalato s i aggravò i'11provvisn.n1ente. Ctebbero l 1 a ffanno, i l sen s o ui oppressione ali a regione cardiaca. il dol 01·e J)l1ntorio alla r egion-e sca11olare s ir1i s tra. Noti ,.i era fe])h r e e 1'e1noftoe e1·a ~ca,rf-:n..

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L' o i ' è~lli lti liii \-'i 'ull1 'lllC 1l1 il· rjco a sinistra co11~ett1t iYo a bro11co1" ! Lnonite tuhe1 cola re. che 1 a11idn n1t-i11 e diYe1111L èO"picuo. Ft1 pratic<1ta la torace11te~i CL1Il l·a~piratore cl~] I>otai11 e Si e~t ras ' fl'O ~000 C.·. tli /irzuitlo

forte-nlente eniorraaicn. Do1J0 la tor ace11tesi nellu reyion1· sotto~ctJ­

s11•ro.~o

polare, 1na ni1naria ,• .'\ofto 1n a1111naria di sinistu, {o J·isona n ~a p:•r111a11era nttu,·o r· il f,,,_ in i t9 I u r ..ico-t'oc .1le al quu 11 f o ri 11/or-::a t o. Ria11-

l H1 r1Ya pure nJa ·1·i .. t1 etto lo '"'pazio ~en1il1111are di 'l'raube.

Dopo J8 ore il Yèl san1e11to plel1rico e1 a L·n'altra \·ol ta impone11te ~i da co tri11µere alla ! orace11t esi, cl1e diede e~i to a ei 1ca :?300 c. c. ùi liquido più forten1e11te e111 or1 agico cli quello ec:;tratto due gioi ni µri111a. L'arumalto peg-gio1 ò cli n ÌOl lli lll giorno . e .a ~era clel 26 febl)r aio, 111orì. _.\!l' autopsia praticata co11 il co11ct.1 'O tel Yalente collega dntt. _ ie"::-a11c11 o ...,en"'i dì Gr ;tle S. Stefa110 il 2 fehh1 aio lD=? l . ftt risc::>11tratl': "Jie11ingi eù e11cef a ln 110111.lali. - Dalla cavità plel1rica di si11 i..., tra ft101 iesco110 dl1e litri cir'.!a di liquido sier o-en1011. ag·ico. La y)le11rn di queto lato, e suerial1n211te la nle11ra tliafran1111at i ca, è forteii1e11 te iniettnt<t ~ cos1larsa cli inn111ner8voli t11mor Ptti della g·ra11dezza ,·2ria da un cl1icco cli grano ad lllla i11a11doria: dt1ri, s1Josta. hi 1i. I l p11lmone si11i$tro, fc11 te111ente i11filtra to e i e..:pi11to in alto. è aclere11 ti~sim o alla parete toracica e non si i ie ... ce a ... taccarlo i11 toto. Il i1arenchima 11t1l111011are . i ~ i)ezzetta in p i ccoli l lcccl1i di t1n a1n1ua, so carnoso i11formt!. di colorito grigio-lartiaceo. tl i co11si~te11za n10ìl e e con1pleta1nente 11riYo d·arin, pel'chè i1on gaJleg-gia sull"acq\1a. 111 co 1·1 i~po11dcnza di qt1elIa c--caYazicne che i11 f'L)J1d iziu11i i1or111n li :::i trova sulla faccia este1113. del ]Julmone siuis t t o e nota in· anatomia de critti,-a con il i1ome di «fessa cardiaca n, perch(.l .ce r,·e app11nto .:id accogliere i l c11ore, :-;\ tro\·a 1111 tt1111ore che oco roJ'SO

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co111µletan1ente raia cn1 rliaca cl1e 11a o rigi11e dal parencl1i111a Jltt1111011are, e ad ct1pa

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co111plet ame11te tadtlos ' ato e con esso co111pleta111en tet f11so. ~ì cl1e 11ou è po s ibile cl i ti11guere il lin1ite i 11 t?Ci o clo,-e il parencl1i111a puln1011are fini'L e l'\ il tessuto neo! da~{ ic-n i nco1 n i il<: in. f l n f 01·111a 1oto11ùegg-iant e. \'o.lnn1e della test a 11 i 11 ll feto a tt1r11line. PP~o g1a m111i ~90, s1 11le t rlcie li ... c:ia, cu11si tenza l '.

<I il ra.

Nulla tli a n c rn1ale 11 el ln p l eu ra 11. I l p ttlmone destro è enfise111ato.:;o. ipel'en1i co e presenta una cicatrice auicale. Il cuore spostato a d estra .è ndllossnto al tumore, ma senza a lcu11a co1111e sione con esso, 1niocardio con note cl.ege11erati\'e; 8p})<.lrati ·v alvolar i e pericardio n or111al i.

F egato e milza: nor111a li per \1 0lt1111e , forma consist en za, ecc. R e11i icl.en1. Perito11eo i11tegro. 1. . 'esame ist ologico del tt11nore praticato a ~a1)oli daJ chiarissi.1110 !) t·of. :.\Ienotti Bt1cco al tp1ale esprimo qui la u1i~t deYota r1conosce11za.1 , 11a. cliinostrato quanto egue: •


1632

.

l ln tesslt to srJrOV\' isto di vas i e di tessuto connettivo, for1nato di cellule in attiva proliferazione ecl a rapido disfacimento, come 10 dir11ostrano i 11 t.. clei in attiva cariocinesi e 1f;l note dep:e11erative dei nuclei e dei protoplasmi cli molti elementi. La proliferazione i1on è uguale in tutti gli elein enti; molti presentano nuclei gig·anti e s1 notar10 molte figt1re cariocinetiche in gran parte atipiche. La magg·ioranza delle cellule ha la forma di piccoli elementi rotond·e ggianti, a nuch~ o piccolo e centrale. Il tessuto du11que non ha struttura di nessun organo normale. Non è un tessuto infiamn1'.itorio per la mancanza dei f ei1omer1i vasali. Ciò escluso, data la àttiva proliferazione riegli · elementi è faci'l e pe1nsar e ad t1na neoformazione. Ques ta no11 è a ti1)0 connettivale, bensì a 1ipo epiteliale. Non è un adenoma m ~ u n epitelioma percr1è non riproduce epiteli e g la 1 dole normali. "fenuto conto d ella st r11tt 11 ra strettamente e m brional e si deve con sicurezza conclude re per lin a forma di carcino1na ». «

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[ANNO XXIX, FASC. 50 l

~- OLICLIKlCO

Nel corso d ella m a lattia , dopo l e prime incertezze, la diagnosi di n eoplasma pulmonare si ·affa ccia·va f;pontan ea e s i del ineava più chiara·mer1te, suffra g a t a , dai seguenti fatti : La diag·n o:si di n eoplasrnn p ulmonare si af fa cciava sp0ntanea e si d el i ·1eava più chiaram ente, sufiragata, dai seg u enti fatti:

1° la cachessia p rofonda e prog ressiva; 2° la insorgenza subdola della malattia e . la r apidità ùi diffusio11e p r opria d ei tumo~i maligni; 3° la atipicità d el i a S l p .'e t ; ve n11t-a pJeu rite ' (tipir essia). La tosse, l 'afi a r1J10 e il dolore preesìstevar10 al ·ersarr1e11lo .. ·.2 i u rono da ql.:esto ~tggravati in ruo ùo 1 ote\111e ; J.0 mutism o p LI ln1or1are _> ,· iu1a e dopo la toracentesi. Il tessuto l)l1ln1onare, p1·0fo ndamente ir1ftlt rato da l turnare non fur1z 10 .. a.va più e non oote\·a più f11nzio11are; di qui l' assenza d el f"'ern ito vibratorio, il s il enzio respiratorio, la ipofn n e;:: i. Di qui la fur1zi one , ica C'i ante del puln1 or1 e d est ro, in sufficic11 te cl I r ,sto perchè l'a1 r11 1r1aJato era se111P r e disp1.n l . ,. 1: 5° il segno di P itres inverti t o, ossia la deviaL.ione dell o sterno ve . S d il la to sa110. A propo -;ito di q11 esto segno g·1n n ricordare che ùi esso s i occ11p._, Raoul . -o,, :l :· rte l:a ll P.t'ista de lo .1i;s ocilifinri ~I érlicn ··11n (1DI9 ap1ilc· n i e() S e z. p r a t ! .; n ma~gio . Riassl.ln t o nel fl .., irnportar1za I· 1919, fase . 12), · dandogli rl o i t n mori p u I n r:mo ordine per la c'i

Egli sostiene cl1e la l)lLl g·ran par1 e d 8i sintomi obbiettivi nei casi .di neoplasia })Ulmonare possono essere presenti in altre affezioni pleuro-pulmonari e cardio-vascolari. Invece un ~e­ gno p atognomonico sarebbe l'inversione <lel segno di Pitre.s . Si sa che in un individuo normale, a sviluppo scheletrjco regolare, la linea g iugulo-o.mbellico-pubica passa esatta:m e11te per la linea mediana dello sterno e dell'appendice xifoide. Il segno di Pitres (11on invertito) consiste nella deviazione dello sterno da detta linea verso il lato malato e si ha nella pleurite essudati va, ma è stato osservato anche nella l)lenro-pulmonite, nelrenfisema unilaterale e in tutte le affezioni che, aumentando l~ press1u 11e 11r1iJaterale del torace, aumentano l'arnpiezza dell ' emi torace affetto e quindi spostano lo sterno da questa parte. Invece, secor1do Raou l Novaro, nelle neoplasie pulmonari o ple,uro-pulmonari o pleuro-mediastino-puln10nari si ha il fenomeno opposto: cioè la devi.azione d ello sterno vers o il lato sano o quello meno compromesso. E questo perchè il -cancro, sia con la inevitabile compresssione cli qualc:lle bronco principale, sia infilt1ando interi lobi p11lmonari, sia invadendo la cavità pleurica e danda 111ogo ad ab·b ondante e rapido ve1 -:. .., mento liquido che può immobilizzare anche 11 diaframma, determina sempre una forte din1i n 11zione d ella capacità respiratoria di una gran rarte del pulmone ed obbliga così il compagno de l lato sano ad un ma.ggior lavoro. Ne consegue con la iperfunzione vicariante di questo, un aumento dell ' ampiezza delremitorace corrispondente e qu indi lo sp ostamento de l1o stèrno da ques to lato (invei sion-e d el ·segno ,li Pitres) ; 6° Carattere della ottusità accennato. 7° Natura emorragica del liquido estratto con la toracentesi. Sta a dimostrare l1na diffusion e alla plel1ra e a testimoni3:_re la reazione di Cf11esta al! 'invasione neoplastica. cc Il liq11ido · aspirato nei casi di neopl&.sie plel1riche primitive o diffuse è molte volte siero-ematico, anzi t ante volte è ematico in grado eccessivo. 11 liquido siero-ematico è un criterio q11asi assol11to per affermare e confermare la diagnosi di neoplasma pleuro-polmonare» (Cardarelli, I .ez. Cl in., Vol. I ). 8° La rapida riproduzione del versamento. Si estrassero la prima volta 2000 c. c. e dopo dl1e g iorni se ne estrassero 2500. 9c. Il liquido fortemente emorragico, lasciato a riposo si divideva in due strati: uno inferiore rosso-scuro, certamente in prevalenza corpuscolare, l'altro s11periore più limpido e m er10 rosso. E ql1esto un altro carattere proprio cl ei versamenti neoplastici, cli.e li d.-iffe. -• .. . . 1

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SEZIONE PRATJC.\

qnido è n1er10 e111atico e più omogeneo. (Card a re J1i, I. e. ) .

Contro questa serie di fatti a favore di una neoplasia pulmonare diffusa alla pleura, sta la assoluta inanca11za di glandole ingorgate sia alla, rcg·ionc ascellare cl1e a lla foss·a sopraclavicolare e a lla parete dell'emitorace affetto. Ma qt1esto fatto si spiega benissimo con l'ammettere, sul decorso della malattia, che la neoplasia solo da i1oco tem1)0 aveva incominciato ad es1)a11ders i e co11 rapidissima progressione espandendosi lu11g·o le ,-ie linfaticl1e del pulmone, rng·giunta la l)leura viscerale , aveva ino11ònto prevale11temente ed elettivamente la caYitù pl et1ricn., questo grande collettore e serbatoio di 1infatici, senza avere avuto ancora il tempo di render"' i superficiale, o meglio. c.;ottocuta11ea n. ttra ,-erso i linfatici che fanno capo al! •ascella, alla fossa so1Jra-clavicolare e :-ille . pareti del torace. Se il tumore fosse sorto o L. i · n1a i1ella })le1lra, allora sì l'inter essan1ento delle glar1d ole linfatic1'1e sarebbe avvent1to più pro11ta1r1 e11te e lJiù vivace111ente. Se la malattia si fosse i1rotratta ancora i)er cy11alchc settimana, avrem1no certamente assi~tito all ingnr· go gla11dolarc caratterjstico. Celleno (Ron1 n), g·ennaio 1922. 1

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

Sulla anafilassi da eehinoeocco

rf.

Wierier Klinisclie 1Vosclte·n,scltrif t, XXXV/21, 25 i11aggio 1922). n liquido idatico si l:>11ò co11sidera re t1n vero ~t11tige11e, l)Crcl1è può produrre anafilassi attiva e passi va e ùese11sibilizzare, con elioe caratteristico, l 'orga11ismo reso ipersensibile. Si può usare i1ell 'uo1no l)erchè non ha un potere venefico ·pri1n ario. Esso mantiene per inesi il suo potere se è conservato ben cl1iuso con t1na agg·il111ta del 2 % di clorof-0·r1nio, perchè la sua reazione alcalina p e1·mette una breve ebollizione senza che sj precipiti l 'albt1me, fenon1eno cl1e porterebbe alla diminuzione o all'abolizione del potere dell'antigene. Si ottengono migliori i·isultati col liq11ido idatico umano (che contiene 0. 5-2 %o di albume) che con qt1ello bovino (privo di albt1me). Non si tratta però secondo l'A. di .ris11ltati ottenuti dall'azione anafilattica delr albume estra11eo. J,a se11sil)ilizzazione si può ottenere per via sottoclltnnea con l1na iniezione sola di 2-5 cm. 3 , ql1a lcl1e Yolta con ripetute iniezioni intracuta nee di 0.10, difficilmente p er via endovenosa; (,J.

BOTTERI.

1

16:3.'.3

t111a volta riuscì all'_'\, co11 la som111inistrazione per bocca di 350 gr. di antigene, dato in 7 g'iorni. Circa 8-10 giorni dopo, una. iniezione intracutanea di 0.1-0.2 cn1. 3 di liquido sterile dà una reazione locale con arrossamento ed infiltrazione del diametro di circa 5 cm., mentre l~ reazione alle ir1iezioni sensibilizzanti manca affatto o dà una pap11la di 1 cm. di diametro al massi1no. La reazione intracutanea in pazie11ti con cisti da echinococco è imponer1te. L 'A. inietta. nella cute della l)~rte volare dell'a,rambraccio con lln ago assai sottile 0.1-0.2 cm.3 di liquido idatico un1ano co11servato. Non si l1a una reazione g·enerale, ina il giorno seguente all'iniezione si pt1ò constatare un arrossamento, talvolta della granclezza di una mano, con rigonfiamento della cute e spesso con fort e edema i11fiammatorio del sottocutaneo, cl1c tnlvol ta si estende a tutta la parte volare dell'avambraccio od ancl1e t11tt.D l'avambraccio. L'edema au.n1enta in qt1a lche caso il seco11do g·iorno e spa1·isce tli solito co1n11leta1nente verso il cp1arto gio1'110. No11 riesce u11a cutireazione alla Pirq11et ocl 11na oftalmo-reazione a lla Caln1ette. Secondo l'A., la rea.zione, nota in Italia ed i11 Francia, fi11ora i1on venne studiata scientifìcamrnte offatto o solo s uperficialn1ente. I .. a r eazio11e può mar1car e tcn1poraneamente .' '.:! I 'echinococco è s11pf)lll'ato, per riap11arirc qt1ando il paziente operato riacquista le stl ù forze; può essere dcLole n ei casi di cisti multiple del peritoneo con g·ra,re cleperimento ge~ r1erale (tisi idatidea.). Jn qt1esti casi, provvedin1e11ti atti a sollevare le forze del pazie11te renclono più evidente 1n. r ea.zione. La reazione è indebolita dopo un a reazione subcl1tan ea positi\1a allo. tuberco lina. ed è i11differ ente alle iniezioni di jodl1ro cli po tossio, di Bal,rar sar1, di tiroidin8, cli lnt.te. L'..\. è rin scit o n clia g·nosticare co11 c1t1esta reazio.ue una cisti del fegato grande a1)pena quanto u11 uovo, cliag· no ~ i clic ebbe confern1a rlalla operazione. La ipersensibilità. cl eg·l i operati dura i11olto tempo dopo l'operazione, ir1 casi dell'A. fino a 22 anni; quella artificiale circa '1: setti111an e. Si può trasmettere i1a$Si,1amente l'anafilassi (che in questi casi du1·a poco ed è generale e non locale) con closi di siero di 100-200 gr. Non riesce la desPnsibiljzzazione con ripetuf e iniezioni ir1trac11tance, J11n. solo co11 ii1iezioni endovc11osr e con ch oc. J,'A. fece delle es1)r rienze, n1a no11 indica le dosi impiegate, djce solo cl1e co1ni11ciò con n1olta 1,r11clenza con qua11titativi mi11 i111i . • lll)ito dopo notò i1ei f-'0$!g-rtti: faccia conp;cstionntn. nrro~c::an1e11to cl e1le

r


Jl. l'OLICLINJCO

..

St1ll' nomo lP p r i1ne es1)e r ienze \rennero fatte co11g·iu11tiY e e llopo l)O<.;l1i inj1ruti 1111a orticaria ge11e r rtle acc entl1nta ai po~ti ùclle anticl1e reada Ito e i\I ais ltzal(i i11ietta11clo cn1c . 2,5 d el vac zioni; crt1alcl1e volta vertig·ine, vo1ni.to e diar- , e ino e trovall clo la J)rOY<:t cl i J->feiffeir positiva i11 ;?3 s opra 30 tL01ni11i vacci11ati. rea, leg·geri al1n1e11ti di te1nperat11ra, traccie {i i alb11111e e 111·01Jilinog·e110 nelle 11ri11e. Lo choc \\~ n ni con 2 iniezioni {li 2 e 3 cn1c. ad ltntt s i ottiene solo con antige11e umano, dura d11e settin1ana di intervaJlo trovò la reuzio11e di 01·e circa: la clesensibilizzazion e si Jnuntiene Pfe iffer positiva in tt1tti i ca_i. <la 3-7 g iorni. I.e prime l)rovc in grande vennero fatte nel L ,A. riuscì ad otterlel'e · co11 sensibilizzazioni 1916 su 314 uo1nini, fra i quali si erano svicontinuate un enorme aumento degli eos inofili l t1ppati 15-30 casi al mese, inentr e nei tre (p. e. da 300 a 3500, .da 860 a 4350), che intermesi seg·l1enti al Ia vacci.nttzione, si ehhero so 1l)reta. come sintomo anafilattico . tanto 5 cas i. I.e vaccjnazioni \'Cnnero poi esteT/1\. sta eseg·t1endo esperimenti per stt1d iare se; nella i11iniera <li Taga\vn f'i fecero sopra ·i l v a lore diagnostico della reazione negli ani10.628 uo111ir1i, d~. L lug·li.o 1919 al g·ennaio 1921: 1r1al i e tentare la vaccinazione preventiva co11in tale petiodo di tempo, si ebber o 437 casi e.li i i·o la echinococcosi, s enza aver speranze di ef- s pirochetosi, dei r111ali 432 fra quelli r1 on \ acfetti tera1)e11tici ad ·i11fezio11e n ,.,,en11ta. cinati ; q11indi solo 3 cas i fra i vaccinati l'' s oln BANISSONI. 1 cnso f1·a crt1 clli cl1e ebbero dt1e iniezioni. Si MEDICINA. è così raggiunta l a l)rova rlell a efficacia della pro fi l n ssi vacc inicn. Profilassi e terapia 1.. 'ini ezione vie Il e fatta ~ ottocnte 11 ello RPH zio della spirochetosi ittero-emorragica. · inter ·ca polare; ~i 11a11no come r caz io11 i, inclt1' (R LOI\rrc r I:\ .\D.\. Tl1 e Ja]Jan inedicol 11 orlll, ra1ner1to, rossor e, leg·ger o dolore, sol o i11 po15 luglio 1922). chi casi febbre e leggera cefalea. Gli iin111 LLil· Si sono sollevafj el c i dnblJi s11ll'identità delcorpi vennero trovati in 5 casi SlL 7 (lopo :?21 l ' agente di questa n1alatti a nel Giap1) one e(l g iorni, ed in 6 Sll 8 dopo. 580 g·iorn i. in El1ropn, dtll)bi fonda.ti s opra ossPrvazio11i Trattamento del terren,o i?1,fetto. - Lu. mamorfolog·icl1 e eri. irn111unologicl1e; rec enti o ~ser­ lattia è prevalente i1ei terrer1i co11 reazione al,,azioni i)erò co11fe1·1n8no cl1e sebbe11e possano calina o neutra, c iò cl1e fa ritenere cl1e la esservi lievi differe11ze i111m11nologicl1 e fra i spiroch eta abbia 11na scars issi111a r esistenzft varì stipiti, tali differenze non sono Sl1fficie11ti co11tl'o gli acidi. 'foyan1a di fatto tl'O\Ò cl1e esJ)er ritenere cl1e si tratti , di razze o di s1Jecie sa è uccisa dall'acido c1oridrico o s olforico a cliverse. Il problema della difesa contro tale 0,02 %, dagli acidi o rg·anici del st1ol o o dei malattia lJresenta notevole importanza al concim'i a 0,01 dai sali acidi minerali n Gia1)pone dove essa è in a11mento; da 2000-3000 0,1 %· La concentrazione di qt1esti acidi è cli casi ò.en11ncia li nel 1915, si è saliti a 6000 nel molto inferiore a quella minima, che impediJ.917; no11 è in1p1·ol>nhilr cl1e i11 parte tn1e a11Bce l 1accresc i1n :::nto de1 riso o di altre piante 111r r1to siu . fitti zio e clovt1to ad t1na mig·liore erbacee. l .a Sl l irocheta vive bene in un co11co1i.os r enzn d e lin rn u Jnttia da i1 arte dei 1nedicL cime fatto con pesci, piante e ceneri, m rL è l_)HOFfLASSI. t1ccisn cl a lt11 co ncime chimjco a base di niP11ò basal'si sullo studio delle vie cli esct'.~­ trnto di calc io, a d iluizioni di 0,01 %; con ·l ' tlSO zion e e di invasio:r:ie e sull o svil11ppo cl i. i cn 1t11 : di l\.g'. 4.,62 pe1· 1000 i11q. in lln campo di riso nità attiva nell,org·ani3 .n.o. sperimentale, le spirochete vennero distrutte. L,imm1lriità altiv a, è stata dapprima ottenuJr1 esperimenti fatti su più larg·a sca.l a, in carnta nella cavia, co11 l'iniezione di vaccini pri~ pi cli 275,000 i11q . dove l avorava no 3389 indi,ridt1i nor1 si ebl>e n esst1n ca ·o di rr1alattia, m e nparati co11 coltt1re di spirocheta; queste :-: i ' tre negli anni precedenti ve ne erano stati cla fanno nel seguente mezzo : siero di conigliJ 10 a 48 og;ni an110. l ,e piante crebbero bene. 1,5, sol11zione cl i. Ringer 4,G, agar al 2 % •) plasma al citrato 1,0; la miscela va coperL1 Lotta contro i to11i. -- Il to1)0 è portato1·e con olio di va.selina. 'Va11i 11a modificato tal e della i11alattia; ogni. mezzo ·nsato contro cli es· • terreno co111e s egue: siero cli cavallo 1, soh 1· ~o è g·iovevolc. zione di Rinp:er 3, con piccola qt1antità di Ban. . Ronificcl delle rniniere. - 111 tma m1r11era gue di cavia: .. i mescola110 4-8 pal'ti di tale m1 · <love lavoravar10 30 individt1i, U contrassero lc.t scela con 1 di ug·ar nl 2 %, senza aggiunger.~ 111alattia clura11te t1n l)erioclo d i 2tf g·iorJ+li; dol'olio di ,,aselinn,. I.e colt11re i)ossono farsi i11 11o aver portato rniglioramenti col dr en agg·io, 100 c1nc. del 1ne~zo co11 ter1 uti in pallo11e d~t 11 011 s i ebbe l)Ìtt alcun caso. ;300 ei ne. 1

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f :\~No xx 1x.

l i'Asc.

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SEZIONE PRATI(,\

L'isola111ento del l)az iente r1on è nece~sario: t1ri11e e fec i possono infettare la caYia, e vanno trattate con ca11tela; 11011 ~i co11osco110 però cnsi cli i11fezior1e da. cor1ta.tto per ta.li esc.rczio11i. l ,a s1)irocl1eta p11ò entrare a traverso la c11te -"1tatta; nella cavia in cinq11e ininl1ti, 11e1 l '11omo, l)i.11 resistente, cori · minore rapiditit: minatori e. contacliili possono infettarsi per ta lt• y ia.; r1011 è da escl 11dersi però a11cl1e la ,. i~1 di gerente. I,,::i inosca i1011 tras111ette la n1alattia: 1a spiroc- l1eta non vive a lungo r1elle A11opheles nè nei C ule.c : ve11ne trovata viva nel sang·ue cli llna sang11i~11ga, 72 ore clopo che c111esta aveva ::11ccl1iato il sangue. StEROTEnAPIA.

\"e11r1c a 1)plicata dall'.\. 1i 11 Lla ci11c1t1e a11ni or :30110. Il ~ i ero è otte1111to da 11n cavallo in1n111r1izzato, ad 1111 titolo di eme. O,OOB-0,005; il titolo è la do ·e minima che imp ecl]~ce lo . \'ilt111110 rlella 1nalattia in una cavia do 200 g· i11ncu lata 11e Il' acldo1ne con 1 eme. cl i e1n 1tl8io11e ln feg·ato cli colt11ra p11ra. contcn e 11 te 10 "'lJirocl1etr per ogr1i campo d i obbiettivo nel i111111ersione. I/azion e dell 'irn1nunsiero si esplica cori . la clistr11zione delle spirochete. J 11 i ,,:.i oni sot to ciltanee. - Si usarono 20 eme. l)er Yolta cori lln totale di 60 eme. nelle 21 01·p: pasRate queste, la f\pieocheta era dcl t11tto ~co111par ·a dal sang11e. La mortalità ' 'cn11e ri <lottD dn l 30,n °{, al 17,3 %, ed anclLe al 14,' p L' t cL·r.tu. I l siero non i11ostrò inft11enza. netta s11lla feJ)Lre nè s11ll'ittero, ma agì i11vece s111lfl emorrag ie. I.'inocl1lazione in cavia del f'angu c l)reso 5-24 ore (lopo l'iniezione di 10-60 crnc. J'in1ase negativa. T~a prodl1zione di i1nm.1111cor11i ft1 i1iù ra1)ida negli ammalati inocula ti. Pncl1e o punte reazioni si ebbero, ror1 cefa1ea, ro11zio alle ol'eccl1ie, eritema loc a le. J uiezio1ii Pn dove'nose. - Sii pratica dapprima l 'iniezion e sottoct1tanea cli 1-2 eme.; 2-~ -0re più tarcli quella endovenosa di 20 crnc. , co11 ~ier<> rb·~cnldato a 37°; l 'iniezione va. fatta lé11ta111cr1te ecl even tual111ente ripett1ta 11na sola ,·o}t:1. Jr1 cn1n Iche caso (16,3 %) si ebbero bri' i li e) febbre; in 3 casi eritema generalizzato. L.<t 111ottalitù. cl1e era del 57,1 % dei casi -0·r aYi s i è abbassata con tal e inetodo sierote;apico a 31., 7 %.· I .a minore mortaljtà con l 'iniezione so ti nc11t nnea si Rp iega col fatto cl'1 e ve1111ero trn.tlati co11 essa ft'11che i cas i legg·eri _cl1e g11nl'isco, :o u11ch e s1)ontanearnente. C:t1 11 le ir1iezioni endovenose s i osserva spes 50 l'a bbassamento della febbre, sempre l a minol:'e cl11rata dell'ittero (11-20. g iorni, nei casi Q'I'il'' i , invece di 20-30), la notevol e riduzione clelle emorragie; viene ridotta anche la formozione di ascessi ( 'i·,9% in, ece del 24%). 1

1635

Due o tre ore ùo1)0 l 'iniezione, l e ·spi rochete scon11)aio11 0 dal sang·ue, r>.11l'cl1è il titolo sia almeno 0,01; esse ve11g·ono cl istrntte ancl1e n~ i ,. isceri. -~ncor !Jiù mn rcat n cl1e con 1'iniezio11e sottocutanea è la formaz io11 c di jmmuncorpi, cl1e si trovano dopo < -9 gio1·ni jn 1)roporzio11e elevata. li'IL1PP1Nl .

CHIRURGIA. Carciooma della prostata. (BARRINGER.

Su1·geru

G11nccologu a11d Obste-

t rie s , 1922, n. 2) . Il car"cinon1a della prostata })l'esenta molt e c.1t1estioni complesse sia ·per l a terapia Ria pc r la djagnosi. L 'A. si i1ro11one di clisct1tere i più importanti e specialn1e111e quanto ri~l1arda la . l'ndi11mterapia. Cl carcinoma della vrostata })tlò presentare c1t1e tipi estremi di malignità co11 tutti i gradi intermedi. Nel i1ri1no tipo me110 rr1aligno la ·malatti a 11a 11n deco rso relativame11te ll1ng·o, invade tutta la pr6stata, 11on si estende al c1 i Iò, cl elle vescichette sc111inali · nel secondo tipo molto pi"lt maJ ig·no l e l esioni l)l'Ostatiche sono limitate tanto che si fa l a cliag·noRi di cancro soltanto come probabile, n1a le lnetastasi so11· molto voll1minose ed estese. I tipi intermedi sono inolto l)i Ll freql1entj, e<1 il tipo l)iù con11111e è qu•ello di lln t11more cl1e cresce non 111olto rapidamente limitato da 11na parte dalra11011evrosi di Deno11villiers e dall'altra cl alla ha ~ e della vescica che itJ vacle i linfatici ch P ~tanno intorno alle vescicl1ette sell)i11a.li e cl1e dà 1netastasi .molto tardi,re. L 'A. 11a osservato 1 i5 casi di carcino111ti della 1)rostata:, in due di questi casi il twno1·e era conten11to· de11tl'o alla prostata, in un terzo caso sconfina."YH. ap1)ena da.lla ca11s11la; neglj altri 142 casi il tt1more presentava o diffusio11e alle vescicl1ette ed alla vescica o dif'fl1sione alle pareti pelvicl1e, o metastasi piiL o 111eno lontana. La diffusione pi1'1 fl'equ e11te è quella nelle vescich ette seminali e nelle pareti laterali della pelvi; e seconclo l'A. specialment r l nngo ciascl1na branca del p11 be. Soltanto in tre casi v i era diffusi on e al retto coin perforazione della parete. 111. t111 caso v L erano meta.stasi nell'uretra anteriore avve11u te evid entemente per via linfa~ t ica retrog·rada: in c111esto caso le metastasi si erano prodotte dopo cl1e era stata fatta l1na pnr1t 11 ra ,,escicale; ma l'A. 11a vis~ ll:U alt1·0 caso 11 el q 11ale le metastasi i.1l'etral1 s1 erano . 11 rodotte senza alc11n interv~nto. L.e n1cta stasi a clistar1za s1 fa11110 nella pel v1,

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IL POLICLINICO

nella colonna vertebrale, nei polmoni, nelle ossa lunghe, i11a l'A. non ha dati sufficienti per dedurne la relativa frequenza. In un caso soltanto l'A. vide un carcinoma prostatico secondario ad t1n cancro della vescica. I sintomi iniziali della i11alattia furono nei vari casi: 1) Disturbi della minzione in 115 casi (disuria, nocturia; frequenza, difficoltà nella minzione, ritenzio·n e, associate o isolate). 2) 8 casi presentarono un'ematuria iniziale, 25 un'ematuria tardiva: in l8 di questi la vescica era invasa secondariamente. 3) In 7 casi il sintomo inizia1e fu il dolore indipendente della minzione in corrispondenza sia delle coscie, sia del perineo, sia della prostata, sia dell'addome, sia anche coi caratteri di una sciatica. 4) Un paziente come primo sintomo presentò ede1na delle gambe, un altro atrofia del testicolo, 11n terzo costipazione, 11n quarto rettorragia. In quanto all'età il tumore fu osservato sopratutto a l disopra dei 50 anni, soltanto in 5 casi dai 40 ai 50 anni e jn 2 casi dai 30 ai 40 anni. ~ importante osservare cl1e in molti dei casi studiati dall 'A. i tlisturbi dura,rano da i11olti mesi prima, fino in qual~l1e caso a 60-70 1nesi senza che f asse stata fatta la diagnosi. L'esame obbiettivo comprende l'esplorazione rettale colla palpazio.pe della prostata e con speciale riguardo alla esistenza o meno di indurimertti peri-vescicali o delle pareti laterali della pelvi. :È anche im1Jortamite la esistenza di nodi linfatici superficiali sul pene. Si esaminerà poi la qua11tità di urina residuale, la funzione del rene, si farà la cistoscopia, la cistografia ed anche la radiografia dello scheletro specialmente della colonn,a vertebrale e della pelvi per vedere se ,,i sono metastasi. L'A. è ri>Corso 33 volte alla puntura esplora· tiva della prostata fatta per via perineale sotto anestesia locale novocainica mentre un dito era introdotto nel r etto i1er guidare l'ago: 16 volte ottenne tessuto prostatico · e in 9 casi l'esame dimostrò trattarsi di cancro. Consiglia di ricorrere a questo metodo nei casi dubbi. Terapia. Radiun1terapia. 1) Punt11ra prostatica: ngo cli acciaio lung'O 10 o 15 cm. di 11. 18 contenente i1ella sua estremità distale 50-100 millicuries di radium . sotto anestesia locale novocainica mentre un dito è introdotto r1el retto 1)er g11idarlo, viene spinto attraverso _ il perineo in 11n lobo della prostata e quando è con1pletato il trattamento di questo lobo viene parzialmente ri tirato e

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XXIX, F ASC. 50 J

poi spinto nell'altro lobo senza farlo uscire dal perineo. U11a massa epiteliomatosa d.i 2 001. circa di diametro può essere trattata in :zialmente con una dose di radium di 300-400 rnillicuries ore. E le sedute possono c~i;;ere rjpetut~ in dosi più piccole dopo dt1e o tr; rnc~i l)Yvero si possono usare dosi molto 111i11ori (25-50 millicuries ciascuna settimana); r.I\. però rife risce il 1° metodo. 2) Puntura delle vescichette ;;eminali. Si deve far sempre anche quando no•n sono invase dal cancro. Somministrato un clistere evacuativo, si introduce u11 dito nel retto e sulla guida di qu.esto si spinge t1na piccola cannula fino a contatto delle vescichette e IJOi attralferso dt essa l'ago. L'A . 11a usato a ncl1e i tubi co11 radio ma 1tòn è rimasto soddisfatto. Quando vi era invasjo11e clell'1Lretra mediante l 'uretroscopio veniv·ano introdotti in essa dei tubi di un mm. di diametro contenenti radium: la dose massima era di 200 millicuri ora. Il tubo può essere introdotto ai1che attaccato al1'estremità di lln catetere. Terminata la seduta il tubo può essere riestratto ovvero tasc j ato elitninarsi colla minzione. La radiu1nterapia rettale non è efficiente co1ne l'ago puntura e produce dolore. Se vi è residuo vescicale e questo col trattan1ento sopra indicato non di1nint1isce l'A. è ricorso all'introduzione di un tubo di radio nella prostata vicino al collo della vescica per via Ul'etrale mediante o l'uretroscopio od il cistoscopio operatorio di Buerger. La dose è di 6 millicuri. L'azione è locale caustica. Se con questo· trattamento l'urina residuale ~on diminuiva ricorreva all'operazione di Young o al drenaggio soprapubico o alla prostatectvl! 1 ia parziale per via soprapubica. L'edema degli arti inferiori doYuto alla. f4)fil1)1·essione della vena iliaca è stato trattato con · successo mediante il radium posto sull'addome e centrato verso la vena compressa con la dose di 10000-15000 millicuri ore. In ur1 caso di stenosi rettnle introdusse attraverso la stenosi t1n tubo di 2-5 millicuriF co1r notevole miglioramento che rese inutile l tllD! colostomia. In conclusione second-0 l 'A. i risultati ùella radiumterapia nel carcinoma della 1)1·o&tatasono superiori alla asportazione del tumore· si a perchè determina la r egressione dell a rnaJ& ttia sia perchè ct1ra la ritenzione urinaria .. L'A. a conferma di ciò riferisce molti casi di g·uarigione dei quali notevoli 4 dichiarati inoperabili cl'1e guarirono .e non presentavano recidiva 3-5 anni dopo il trattamento radio·te. I.EONARDO DOl\•IT~TCf • ra1J1co.


XXIX,

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li'.\SC.

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SEZ IONE PR.\TlCA

16:17

CENNl BIBLIO.GRAFICl.

dell '~ rganismo isolate. Nel terzo è esposta in

G. Vita autonoma di parti dell' organismo. La coltivazione dei tessuti, con 35 fi-

mar11era sommaria ina: sufficientemente ll1cida la tecnica della coltivazione d ei tesst1ti in vitro, in modo che un biologo può impadronir.~enc anch e senza ricorrere ad altre fonti. Nei capitoli successivi è trattato delle cause ehe determinano l e differenze nei caratteri ùellP Cl1lture e del comportamento di ' vari tessuti specincan1ente clifferenziati nelle cult11re~ Dai cap. VI e VII il lettore potrà formarsi u:ri'ide~ di quanto è stato fatto e di quel che si puo ancora compiere con questo metodor ed il medico vi apprenderà come i più fonda~ n1entali problemi nel campo dell'immunità e dell'oncologia possano essere approfonditi coI metodo delle cl1lture. Il libro è corredato da 3:5 figt11·e, quasi tutte 01iginalL . -\i . L t;STIC.

I.EVI

gure nel testo. Attualità scientifiche. Serie medica, Bologna. N. Zanichelli. Gli studiosi del i1ostro paese non possono essere certo tacciati di misoneismo; l1na scoperta od ltn nuovo indirizzo di studi vengono quasi sempre accolti con simpatia fra noi, cosi avvenne a suo tempo quando si iniziò l'era della Batteriologia, e più tardi quella delle ricerche immt1nitarie e delle applicazioni della chimico-fisica alla Fisiolog ia; sempre la parte più eletta dei nostri ricercatori seppe impadronirsi delle nuove tec11iche ed affermarsi vigorosamente nell'indirizzo di studi che appariva più promettente; infine il cor1servatorismo e l'attaccamento alla tradizione che potranno essere 11na forza ma f'Ove11te ci fanno guardare cori ostilità ogni 11ovità anche nel campo delle scienze, 11on h a radi.ci fra noi. Invece le ricerche s11lla coltivazione dei tessuti. fuori d ell'organ ismo, ft11·ono finora in Italia come del r esto i11 tutta l 'Europa scarse. Sono ormai oltre 12 an11i cl1e Harrison ha reso noto il suo 1netodo d 'i11dagine; nel frattempo fatti d'im1)ortanza g·rt1r1dissima furono scoperti, con questo n1etodo i11 alcuni Istituti llel Nord-America; n1a questi fatti sono im1>erfettame11te conosciuti ancl1e fra i biologi e<l i medici più colti del nostro paese. Ben pochi sanno infatti, per accennare alla scoperta di magg·ior portata, che nell'Istituto l{ockfeller sotto la guida di Carrel viene coltivata una «razza J>11ra » di fi])roblasti discendenti da ur1 fra1nm ento cli c11ore isolato da un embrione di pollo 10 n1111i or sono e ri1111ovato continuan1ente con 111olte èer1tinaia di. .Passaggi successivi. E che questo singolare materiale d'esperienza si presta mirabilmente alla soluzione del }lroblema della senescenza degli organismi, di questioni immunitarie, ecc. L'Autore di questo libro, il quale si è dedicato da molti anni a ricerche a preferenza con indirizzo morfologico, s11lla coltivazione dei tessuti in vitro, ha voluto far conoscere n 1 pubblico colto del nostro l)aese quest inte1·essante e promettente campo di studi. Il libro è ·redatto in forma accessibile ad og·11i persona colta, e potrà essere utile anche a 1 Biologi, i quali non l1anno r1ozio11i precise li quanto ques to n1ira})ile metod o cl 'indagini pl1ò dare alla scienza. I due primi capitoli del libro trattano dei I'(lpporti esistenti fra l a morte ù ell'orgn11is1no e delle Rl1e })arti e d e11n sorlraYYi venza cli parti 1

R. und NIILENHUTH. R and buc1i der 11iik1·obiologisclien Technik. Band I. Halfte Ir

I\RAUS

\Vien. Urban e Schwarzenberg. 1922. M. 720. Dell'opera dei dt1e Autori soltanto la prima parte del i)riroo volume .è ora comparsa. Essa !L'atta soltanto del microscopio e delle colorazioni, e la co1npilazione di ogni capitolo è con1plutà da at1tori l)articolarmente com1)ete11ti nella parte loro affidata. Così per quanto s i riferisce al microscopio non soltanto sono amp ia1nente trattati i problemi di fisica ad esso collegati, ma t11tti i nletodi di esame in can1po osc111·0 e di i11tcrofotografia. Nella parte riguardante l e colorazioni, tutti i mezzi so 110 a mpia1nente svolti sia quelli generali, sia quelli !)articolari e più delicati. tr.

''. n> r LA!\C10~ 1. {, ·<'lr' tl$. "Ca~a

ves tigia. \ fianiniae . -

Editrice « Leonardo da ' ' inci », Ro1na_ I) rezzo L. 44. l~ un bel volltme di c1uas i seicento pagine cl1e l'infaticabile prof. Gug·l iel1no Bi lanci on i ha pt1bblicato per i tipi della Casa Editrice Leo1ta rdo da \ iinci. Contiene 19 J11 011ogra.fi e già pt1bblicate in diversi giornali e riviste d ecorate <la 66 interessantissin1e illt1strazioni. Da Pietro Lusitor10 }) a1)a (Gio,'a1111i XXI ) meclico e oc11l ista a. Leo11ardo, a Ingrassia medico leg·ale, a. C'.isalpi110, al Valsalda, a Lancisi, a Eustachio, al Baglivi, allo Spallanzani, egli intesse me1 avigliosi la.vori storici critici e polemici tutti intesi a l titolo d el libro e al sentime11to pa11·iottico, in difesa in is1)ecie degli studi e delle • scoperte dei nostri geni multiformi e modesti cl1e in tempi anticl1ì e recenti co11 somma facilità si fecero t1sur1)are dai strani.eri. l e loro scoperte e la loro fama. I~ a Yerità è che nei 1110111e11ti piì1 tristi delle sue vicende i1olitiche l Italia l1a dato nel gran circolo della vita universale luce })t1rissima di pensiero agli altri l)O})Oli. 1


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P'OLJCLT:'\ JCU

r>ettacolo cl1e a ltri J)Otrù dir vel'gog11oso e che_ a me ap1Jarisce pieno di sacra pietà esclama il Carducci - cotesto di lln popolo cli filo sofi, d i poeti, di al'tisti, cl1e i11 J11ezzo a i soldati stra11ieri da ogni JJar te i rrompenti, Begnit:t acro1·ato e sicnro l 'opera st1·a di civilt<'L e1r1pre 2;rande il sacr ificio , ma <1t1an clo . ia u1ia. IJ<lz iorl e cJ1e si scJr; r ifica è cosa. d.i,1 i11a: e l'I talia sac1· ifi cò sè all avveni1·e (leg'li altri popoli. Cara e sitnfa pat.l'ic1! elln l'icercò il mo11do i11tellett1 1alr clea:li n11t i cl1i ella cliè forma clell'arte al 'mo11 do t11n1 ult.ua11te e elvaggi o d el n1edioevo, ella aJ)l'Ì a lle rnenti 11n mondo superiore di liJ1c1·t t't e cli r ag ior!e; e cli tutto fe ' (lono ... Il Bilancioni , l'a11tore d el 1nag11ifrco stt1dio sulln « ~ottlitù di Beetltoven n è g·i ù tro1Jpo cor1oscit1to e ap11r ezzato lJ er tornar e a raccon1an<larlo al leLtore. 1·r>teris cesliyili ft.a1nnlfle è 11n ·vol111ne di storin, della 11ostra medicina e d el l a nost1·a se ienza cl1e tt1tti i men i ci é.l ll cora am 1c1 della c11ltnra - f e11i;.1uri.v ne/i - e spero ancora sieno moltj, dovrebllero a·ver e nella loro bil)ott. 1'l LL IO CECCHF.TELl.!. 1

fttt~DEMIE,

SOtlETA MEDICHE, CONGRESSI.

Società Medico-Chirurgica di Pavi n. .'-!. r il u i a <l <' l ->:; 111[!1 i o 1H'>2.

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rapporto fra l<' all>;tn1:ine e gl obul·i11,e del sioro cli sangue ricllt' ·varie> for111 e 'oiorbo.~e. l~ .

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1./0., CÌE'tCl'lllÌll <111·dO l'indice refJ ,, tton11-~ trico e la vi. ·co .~'iti1 {lej . "i<·1·i cli :-:nng uf', l1a potuto studia l'~ la v crc:e11tnale delle ::;osta11 ze p r o t e icl1e ed i l ra11porto fl'~l le a lbun1i11c e glol i11li11e ~ll 111t totale di 12G ieri a1>Pèltt0nenti n lle p1i1 S\arinte f-0rru e morbose. Ill h:1'-'e nllr ~'11~ ri.<:e1·c:llc 1·0. Yie11e a co11c.:lt1<lere elle : 11.) T~a i·ire1·c.:a refr'.1 tto1nctrica d ci sieri di sangne 11011 ci dil 11e!'\sn11 Jnez,.;o dii1g·11oi-;ti ·o ver di1

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le Y<11·ie fo11ne n1orbose.

20 ::\"ella ti1berco l o~i polmonn r e si nota genert.llrue11te ì'at11nento dell'indice refra tton1etrico rlel ~i(:·ro tli sangue. Questo a uri1ento delle proteine~ (le! ~iero è p n ra llelo al J)rogre-clir·' dell 'infezio11•:! ti11cbè n ou sopra vvie11e 11U notevole v·egg·iorameutQ nello ~t..1to ge11erale dell'infermv e non comI-~tre cachessia. I11 qt1~to f'n8o j} Ynlore d elle sosta n1~ proteiche d iruinui !'<·p noteyoln1ente clivent:111(l o s11c. ~o . nbì1or111nl<.~ . 80 Si n ota sovente ecl in di\·erse 111al;1tti(~ nri a l ter;1to rap1)orto f1·.i 11 conte11nto p~rcentna.le cle11e albn1nine e :;lobuline (te1 s ie r o tll san p:nP. L~t l)reyalenza delle g·lobulin • stille alhun1i11c i1eJ ffiet'O (1\ sn n g1Je non è s1)e<: ifica 1)el' ru?R::;nnn fot1 .1:1 11101 bo·:SH .

:l" 11 rap porto fr:l le 9:Iobt1li11c) ~<.1 a lb n1nh1e dl'l ~;<·1·0 Y<t ria in cliYe r :--i ~taclii della t11bcrcolosi 11ol1uon;.1 r~. I .a .·11a cou oscen za può <'S~ere uti1e per il ~indiz io 1n·0-gno::,'ti('O cli•ll'i11f{\Zionr.

E1id oca rdit·i s l en,ta. BA1t1~~:n1.

espone alcuth' osseryazioni fatte Sll quattro casi di endocarditiR lenta. D~­ ~:cri ve il decor-so de lla malattia caratteristico j u lino dei casi ~tudiati : splenomegalia. llefri~ e.inor1·; 1g'ica. focolai broucop11e111nonic i. c•o1111)licazio11i ,l<'i l '~11clocarc1it~ ' reri:ficatesi l'u11a in seguito a ll't-1lt1·;t .-{Cn1prr accon1pagnate eta febbre a}ta insorta e;o11 brjvido. liJ$pone i r i s t1ltati della t icerca bat· f " riolo.Q:ica in 1.1no degli n1u1ua lati, nel sangue <lel qu11Je f1 t <lifferenzia to uno streptoco<'co, c:he a differenza <1el viti dano n on ha a lc una azione s ulla P111og·lobina . .Accenna alla utilitù c~i ri<·1 1 i:t11H11 e la .Lttenzio11c su~·li anunalati affetti clel lu for111a m orbosa in queistio11e an·cl1e dopo le J1uu1ero ·p o~sel'­ Yn.zio11i degli n lti1ni a n11i per la llPCe:-.:. itit cli co11oi::;cere la 11H1lnttia in tutte le ~ne i1articolc'l.rità e per la irn1>ortanzn che ha lo stnclio elci g·0r111 i c:ll e 11e so110 la ca us<1 . -- L'O.

J~ir·er(·l11 ·

sulla fu n .~ionalitù cvati('o 11ella sifilicle - (Nota 1a).

J).ott. G. :E~.,r_c1rr. - L 'O. 'Parte11do cl~I fatto che • la liìlicle anehe i11 s tadi rece nti J)lF'> cla l'e IocalizZii zioni 11ei (Ìj ,-0rsi organi v i scerali c:o11 sratia ta s-i11ton1a to16gin I? per l a te11denr.n SJli ('C'fl til del l rL ~pi rorh<'t<l P<111ida :i localizzarsi cli i1rei; nle11z,1 11el 1'ep:ato 1t1t rieercato Je miniu1e a lt1 '1-.1~1.ioni funzi >11Rli rle lJ'organo n e i diyersi stadi dell'affezi one. Go1ue n1e todi di esame l1èl n.clopt•1·a to la proYn clell'cn1ocl<:1si<l <.ligestiYa nelL.'l tecni<:a originale dc-I ,V.illa l, i i dosaggio clell'11rea coll'a1J1Jarecchio ~J FPrrero, la proYa della g licos11ria a lin1entare· f' dt· 1 b le 11 <li n1etilene. H a esaminato 40 c·tìSi cli t-:ifilicl<~ in Yari stadi coi segue nti i·ist1ltn1i. troYanclo 1:1 fn11zio11a lit à epatica normale 11ei :::.ifilomi iniziali. 0<l i11vece p iit o meno alterata i11 ({11nsi t11tti :2:1i ;(Itri cn si . I I.1 inol trr ricercato le modificnzjoni nei casi c..:011 fu11zio11èllitù epatica da co11siclerar. i a lterat:1 in c0l'relazio11e <lclla cnra; ~olo due 11an110 mocliftca ta la proYa cl ell'cwoe;lasia cligestiYa n1a11tene11cl o i11Ya l'ia te le a 1tre. C@11clu de ch e a11ebe q11a ndo la 1nes non cliL . rg 110 a lcu110 n pprezza bile d i les ione e1>n ti ca si i:n1f1 coi 111e todi descritti esser e indotti il supporre u11: t. qt1nlche ulte raziont\ ·d ella fu11zionaJitiL a11cl1e in T'P riodi abbastanza rerentL I./t1tilitit l)ratica {li que-sti 111etocli è }}{)i notev[•h' ì 1eil'npplica:tione dei fa rn1aci ],.le nsa n do a Ila pa rt0 irnporta11te che b,1 i 1 fe.e:n to nelle e:nrc a ba-sè di arse110 be11z-0lo. T>ott. (~J:\"O Il EI:i.\..\ .

AV'VERTENZE. 1 quesiti della « Posta degli abbonati » devono prospettare temi d'interesse generale; non devono comportare CGntutta· zioni cliniche; non devono riferirsi a indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. Si prega di non formulare più di un quesito per volta•. Vo. lendO Inoltrare più quesiti, questi dovranno essere scritti eu fogli separati. Perchè i quesiti abbiano esito, devono recare la fir~a, I~ residenza ed Il numero d'abbonamento del richiedente; se quutì ne esprime il desiderio, nel giornale figureran~o soltanto _~e 1ue iniziali o il numero d'abbonamento od una srgla convenztonate. Le risposte seguiranno con la massima sollecitudine consen. ttta dalle esigenze redazionali; ma non è garanttta urut rtaposta tmmediata. Non &i risponde privatamente. LA REDAZION.E.


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. La debolezza costituzionale di circolo e la cardiopatia degli adolescenti.

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Re11ja1nirl (f\.li11is cli P 1-l)'oc1t1l. J 17 gingno 19~2) <listi11g·t1e dLle fasi di reazione del Cll0f8 nl ln,·oro; in l1na }1rirt1a, i n1usco li che lavorano ricevo110 i11ag·p;ior copia cli sangt1e, il q11ale è tolto al ter rjtor io dello splancnico, siccl1è si 11n i>el' cor1srg·ue11zc.1 a11n1ento di pressio11e sangltigna ecl 1111 rie1111)imento del Cl1oi:e. In t1r1a seco11d~1 fnst>, o reazione cli esat11·imento, i ,-a~ i clel territorio c.lell o spJ ancnico Ri allarga110, cli \·i e11e scnrso il riflt1sso di sangue al ct10re. la grandezza rleJ polso clin1inuisce e la muc,colatu ra, i11c:; uffic ientemente i111trita, deve interro111pcre la st1a utti\'itit. La clelJolezzn. costituzionale di circolo, sen · za cl1e , .i sia n)alattia· o deficienza degli or· gn11i circolatorì, si inanifesta con la comparsa a1Jticipn ta del I a reazione di esat1r imento , e c o11"iste irt 11nn i11ereccjtauilitù cl elJa regol8zione nervosa della circolazione. Essa si osserva particolarmente nell'età. prep11be1·r , per l'i11ereccit::lbilità del sistema al1tor1on10 e per il ra1)iclo accrescimento in lu11 f.!l1ezza c.!el corpo e (111indi delle vie va.:cola i· i i1011 11rOJ)Ol'Z io11ale 8 q1.1ello clel] a pressio11e carclia ca ed arteriosa; di fatto mentre l n l11ngl1 ezzn corporea dalla nascita alla fine cl el1·acc:l'ese in1 c11to, a11111enta di 3 volte e 1/'2, ln l)l'P s iortc carcliaca. ed arterioso si rncldOPL)Ìfl. <>t1esti fatti si manifestar10 llel gio,ranc co1t alta preBsio11e e l'elativamente l>iccolo vol um e t1e l ct101·e, co r1 a 1.1me11to clello s 1Jessore (}elle i1a1·eti ventricolari in confronto d elle cavitc'i t i11ertrofìn dtt crescenza) e cli1nostra110 lo ~forzo c1ell'orgn11 isn10 per ottenere llna c ircolaz ione sang·l1ig·na _noo di111jn11ita; spesso l)Oi, <1na11do i I ~i.. teina 11ervo~o è i11ereccitabile, ~i l1a l<:t Llflbo tezza costii11zio11n.le cli circolo, il 1)allore di Cl't'~ceriza, co11 ~cH r. o volume del pol. o, rapicli (;;.1111hi a 111 e11ti cli colo r e. La 11ozio11e cl1e la clel>olezza del cuore degli e:Ltlolesce11ti è soltar1to cli 11atura f11nzio11ale ,\ di i1n1)ortanza ptatica, J)Oicl1è spesso il t in1orc cl i ~ovrftffn ticare il ct1ol'e dei giova,ni impc<l isc:e ltt tern.i) i a i1ecessaria, data clall' ese1·ciz io µ-i11nastic0. Qt ~est o combatte 1' atassia ed ·i l ])re111aturo esat1rirnento della ripar~izione sangl1i· gnn per OJ)era del sistema i1er \'oso; favori sce }ci :--vill1p110 mt1seolare, inigliora11do ltl.::>proJ)Ol"zione clell'accl'escin1ento i11 altezza e le co11secl1· tiYC altern.zioni della di11a111ica circolatoria. L' e· ~e re: iz io µ;in.11ast ico r1or1 1)11ù il1f1ne recar cla11 n o

11emmeno se si oltrepassa110 i limiti, poichè l'e· sat1rimento prematuro del cuore debole per co· stitt1zione non è segno di ir1sufficie11za n1a solo dj a1.1todif esa del e u ore. ' fil.

Cardiopatie e gravidaJ)za. I>al'del (Jo u·rnal Anierica ·11. 111ellical Associci1io n, 22 aprile 1922) 11a avt1to occai:;ione di os~~ erva 1·e grar1 J111111e r o cl i ca rcl iop nzie11 ti incj nte e l e l1a seg11 ite clt1rante la g r avida11za e dopo jl i)arto. Per saggiare la capacità del cnore di queste llonne egli 11a istituito deg·] i espe1·i1ne11ti c11e per1nettono cl i l)l'evedere e;or1 ie le 11::1 zieni i so1)1)orteranno la gestazione. La don11a sta11do in posizione eretta con l)iedi cli\ aricati . de,·e sollevare con le dll e rr1ani al diSOJ)ra della te. ta u11 manubrio di dieci libbre ec1 al)ba~sarlo Llllindi ql1anto i1iù })UÒ : c1uesto n1ovin1ento deve essere compiuto i11 due secondi. I~'esercizio l)Uo esse1~e ripett1to generalmente ve11ti ,·olte sen za (li fficol tà, ma Jn paziente d eve es~ere sor·vegl iata ed invitnta a des istere se si 1n ur1ifest::i. l'Ossore clella faccia o cl ispnea. Co1ne si è eletto la dorina incir1ta normale l)llÒ ripetere il i11ovimento ve11ti Yolte senza al· cl1na n1olestia o solo co11 qualcl1e l ie,·e disturbo respira torio : il l)olso s11bisce un'accelerazione cl1e può ar1dare fir10 a 120 battiti al i11int1to; ina clopo qualcl1e n1 i11t1to la reRpi.razione e la circolazione ritornnr10 normali. e lo stesso esercizio _ri])etuto pe1· il i11eclc~imo n11111ero di volte provoca una forte clis11n ea, e r acce l e razioI1e dè I polso sale fino a 150 battiti e qtLesti distu1·bi i)ersistono oltre clne minl1ti, 1<1 reazione de\'e rsser e considerata ecces iva In. base a i ris11ltati ot te1111ti 1-) n rclel 11a raggrt1ppato lì1 lJt1attro categ·orie le reazioni con· stata te: 1° Donne cl1e i1on 11ctnno a\·t1to dispnea o palpitazjoni dO})O l' ese rcizio 11è i)rjma nè dll· rant e la gestazione; 2° •Donr1e r1elle qua li si è avuta 1111a reazio11e moderata, lieve dispnea e IJalpitazione, s ia cl11rante le g·estazioni i1rccede11ti, s i a dt1· rante qt1ella attt1ale; 3° Donne i1elle (111ali la reazio11c allo sforzo era g i à presente i)rima della g·ra,·iclanza, e cl1e d11rar1te q11esta si è fatta 11 i ù inte11sa; ~ 0 Donne 11elle c1uali la reazione, presente pr in1a della g·1·a Yi<la11za, cl urant e qnesta è tale lla costringere a i11·endere il letto. St1 35 clonne inci11te co1t 1ualattie cli c11ore J)ardel ne ha trovate U a1)parte11e11ti al primo g·rtlp po, 8 a 1 secondo, $) n 1 terzo f!' 9 al qt1arto.


1640

Nelle pazienti dei l)l'ilni due g·rupJ)i il parto ordinario non provoca inconvenienti seri. Le donne del terzo e quarto gruppo devono essere attentame·n te sorvegliate, perchè solo la metà di esse superano il parto senza pericolo. Di regola si può conceder loro dii divenire incinte solo a patto che si sottopongano ad una continua osservazione medica. dr. •

[A~:.'\O

J L POL LCL I N J (/J

La tachicardia degli ipertesi. J. ì\Iannaberg· (Wiene r J(lin. Woc liensch1-ift, 1922, n. 7) ha esaminato 241 malati. affetti da ipertension·e arteriosa con tensione n1assima superiore ai. 180. llil 103 di essi vi era tachicardia, ed in soli sette t1na bradicardia inferiore ai 60. I tachicardici erano più frequenti nel sesso femminile che non nel maschile. L 'A. fa'Cendo notare come l'esistenza d~lla tachicardia negli ipertesi è un fenomeno parados.sale in rapporto alla legge del Marey, esclude la spiegazione che i1e dà Lian, il quale ne fa. lln segno di insufficienza cardiaca, e l'ipotesi di I>al che la mettei in rapporto con una sovrairrigazione del .m iocardio. Mannaberg insiste sul fatto che la tachicardia è generalmente anteriore all'ipertensione, ch e essa non è influenzata dalla digitale, e che non è influenzata dal ca1nbian1ento di ])Osizione. Tale tachicardia deve essere ravvici11ata a quella del1e sindron1i basedovvian e. In favore dell'orig·in e endocrina stanno: la sua comparsa piuttosto nel sesso femminile, la coesistenza di sudori l)rof11si, di glicosuria, di ipertrofia t1roidea, l' asse11za di midriasi adrenalinica. Come terapia è da cons igliar si solo 11 ~iposo a letto. MoNT.

La capacità vitale dei cardiaci.

R11ssel Bt1rton-011iz (J ourri. of A . M. A., 3 g·iugno 1922), mediante uno s1)irometro di sua costruzione, ha misurato la capacità vitale Jn 15 cardiopatici compensati, quasi tutti valvPlari, ed 11a trovato che es\Sa non differiva se .is ibilm.e11te da lla capacità teorica, -calco·l ata .''f condo il peso e l'altezza d·el co·r po . .Ritièn e che solo nei cardi-0patici scom pensati la capacità vi tale sia note;volmente dimint1ita, e che ta·1e diminuzione possa servire di misura dello ·scompenso, m eglio· cl1e la pression-e arteriosa e la frequenza del pols o. . DoRIA. 1

X\IX, r~.\SC. Sù 1

11.él la terapia dell'asistolia, con l'aggravante che. 3.umentandc, esso la coag·ulalJilitò. ctel sangu e, se nell'asistolia esistono picoolf coag\1li ne:!. cuore destro, ·la aumentata coag·ulazione del sangt1e intorno ad essi può ave:Pe risultati gravi. Però se è lln e rrore adoperare i sali di calcio nell'insufficie:i1za miocardica cl1e reag·isce a lla digita le od a 1le piccole dosi di strofanti11a, se la digitale fallisoe, è giustificato l'uso Lei casi nei au.ali anche la strofantina ,·iene .. rneno, associata alla digitate ed alla strofn. t1tina. In un caso infatti degli AA., di asistolia n1olto grave ìl1.el quale la strofantina era rin1asta in efficace, g·Ii .~A. notarono che dopo la soffiffi•inistrazione di grandi dosi di cloruro ji calcio, ]'azione cP...r<iiotoni<Ca d·ella strofantif1;t cl i ven11 e evidentissirr1a . Secondo gli AA. l>isog·na definitivamente l·i11unziar.e a lla somministrazione per la via 01·cile, e somministrare il calcio pe1· via endo\-e, rtosa, con la prudenza. di non inietta1'e negli asistolici oltre 10-15 ctg., pro-dose di cloruro e.l i calcio, i::ier due o tre volte a l giorno. Si raccomanàa inoltre di iniettare soluzio11..i c1i111ite. l\'[O NTELEO)\E . 1

Esistono realmente le varici Interne degli arti inferiori ? E ' d a riten ersi che in questo quadro clinico

si inettano mo·lte f or111e svariate, che hanno

solo in comune una certa som iglianza dei sintomi. L. Mabille ha studiato la questione su 589 individui ji1 Clli era stata fatta dirugnosi di \·arici int ern e (L · é PO / utio11 ~,nf>ll ico-chir'u,rgicale, ottobre 1 9~1 ) ed l1a riscor1trato cl1e i11 r ealtà 72 a'1evano var.i ci occulte (54 n1ascherate dal pannioolo .adi.p01so, e 18 co11 ins 11ffi1cienza ,~a.l vo­ lare senza dilatazione aJ11)nr e11te) : ir1 292 casi si trattava di disturbi circolnt J·ri d' origine -cardio-renale; 85 ·appartenevai10 ad affezioni di,·erse; 27 a r eumatism o, cellulite; 29 a sifilide; 18 dolori osteocopi; 11 tahe iu izinle. fil. Iniportante pubblJcaztone !

1

I sali di calcio tiell' asistolia. Danielo1)11lo, J)raganesco e Copaceanu di Bucares t 11anno studiata l'azio11e del ·cloruro di calcio in individ11i normali, nell'ipertension€, nell'asistolia. Dalle loro ricerche risulta cl1e (La Prf sse M édica.le, 11. 36. 1922) il calcio no11 è s11periore ·o.Ila dig itale ocl alla strofantina

Pror. GUIDO

~IENDES

la diagnosi delle focalizzazioni polmonari d'inizio della tuberroles

con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L·A. espone il problema diagnostico della tubercolosi ini· Eiale. valendosi di ogni sorta di nozioni, di indagni e di accor. gimenti nel campo clinico, radiologico, batteriologico, 1mmnnoloizico. ,.; 4 Egli porta ulteriori raffin amenti nlla dingnos~ ~recoce;. uu · rerenzi11> e circoscrive la. sindrome ilàre; lumeggia 1 reperti l'à· dioloirici. raffrontandoli con quelli d'autopsia. . Il lavoro corredato di tavole molto dimostrative, è deet1DA.f.o a rnr~t1'e un valiòo aiuto a i medici pratici ed ai tisiologi Un volume in-8 grande, di 116 pagine, con una figura net • o<i•" ... l' ' t ... vnle raòiQi!Trtflrhe in carta americana. - In COIÌl· mercio L. 10; .per i nostri abbonati sole L.• 8.90 franco di port.i0 " r1trrnmRnt1Rto.

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[ •.\:'liNO

XXIX,

F.-\SC. j[I

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SEZ IONE l,RA'JlC.\

IGIENE. Sul contagio

e sulla diagnosi batteriologica della .

pes~e.

In occasione di t1n episodio di p este umana \Circa 15 casi) verificatosi in provi11cia di Napoli nel 1921, F. Piccininni (An1iali di Igi ene, 1922, n. ~) ha fatto osservazioni ed esperier1ze ch e gettano n11ova luce sul modo di contag-io dalla peste. Poich è i primi casi si verifiearono in individui che a~vevano avuto contatto co11 grani e · fa ri11e, n1entre nessun altro veicolo di contagio era d llL.LJstrato, l'A. ha rivolto l a sua attenzione sui cereali co1ne m ezzo di trasmiss ione. L'A. esclude che questa abbia potuto aver luogo per 11tezzo delle pulci (ch e non trovano nel gra110 e n ella farina un ambiente normale di vita) ed esclude altresì che possano essere in causa i comuni parassiti dei cereali, poicl1è in tal caso, il contagio sar ebbe stato molto più diffuso. Questo <leve dunque essere stato diretto. Da esperienze dell 'A. stesso risulta che il bacillo pestoso, può resist ere nel grano artificialmente inquinato per un periodo massi·m o di 14 giorni, a temperatt1re di 2°-13°. Entro questo p erioclo fli ten11Jo una massa di g·rano o di farina, cor1tagiata per mezzo di dejezioni e specialmente di carogne di topi pestosi, può, a sua volta, contagiare l'uo1no che la maneggia, 1)urchè questo al>hia qualch e lesione della cute, che permetta ! 'entrata dell'infezione. Evidentem ente questo modo di trasmissione costituisce una condizione eccezionale n el quadro epidemiologico della peste, ma va tenuta pt·esen te fJercl1è se trasc11ra ta può costit 11 ire l'inizio di epid emie, come è appunto accad11to n ei casi di Nap oli. Occorre quindi a lato delle altre misur e contro la peste prer1dere provvedimenti p er ovviar e anche a q11es1o veicolo di trasmissione, e cioè : 1) Vigilanza oltre che n ei piroscafi e nei po rti, a nche n ei m -igazzini, mol ini e pastifici, dove sono d estinati i cereali, p er scoprire l 'eventual e ir1fezione dei topi e permettere l 'u so del grano solo 1 } g or r1i dopo l a bo ~ifica dell'ambiente. 2) Vigilar1za s n i cer eali provenienti da loc a lità infette d i peste; essi van1. o sempre cons iderat i come sospetti, ancl1e per cl1è l'infezione dei topi può rimanere ignorata: l a m erce va quindi accompngnuta d a un ce r~ificato san itario ch e la d ichj 'l.ra sospetta dj infezione p esto~a , in modo cl1 "\, nel 111 0QO d ove essa è destinata si rivolga l ' attenzione specialn1ente

1641

ai topi, in n1odo cla scoprire la possibile inf ez1one. Durante l'acce11nata epidemia l 'A. ha potuto altresì confermare quanto aveva precedentemente osservato, cl1e cioè i topi, i quali 11anno abituale dimora in località infette da peste, vanno soggetti ad un processo di immunizzazione. L'A. di fatto, tl'ovò cl1e fra i topi pestosi il "Jl,lus decumarius, cl1e pure costituisce i' 90 % della popolazione mt1rina, entrava solo per il 12 %, e solo con individui g iovanissimi. Inoculando poi la peste in 180 "JYlus deC'ltmarius di diversa provenienza, l 'A. trovò che 1'80 % dei t opi provenienti da località infette era imm11 n e, mentre tutti quelli provenienti da località i1on infette erano ricettivi. È quindi da escluders i l 'immunità naturale, ammessa da a lcuni autori, m entre bisog·na riconoscere in tal e processo d 'immt1nizzazion e, un potente mezzo di difesa contro l a diffusione della malattia. Per quanto riguarda la profilassi p oi, bisogna tener presente che il cont~gio viene importato da i tOJ)i e che questi, malgr ado l'applicazione delle più rigorose misure finiscono sem pre IJer pa ~s are da bordo a terra. Occorre quindi c11rare a l mass imo g·rado la profil assi contro i top i a terra nelle zone più esposte al contag·io (p orti, molini, conc::irie) per scoprire in tempo l'inizio della in f eziofle. IJa diagr1os·i l1atteriotogica, ::igevole in lil1ea generale, p11ò invece off l'ire difficoltà in casi benig·ni o lievis~imi , o già in via di guarigione, per la scarsezza o l a minore virulenza dei germi. Q11ando mancl1 i il mate rin le liq11 ido nella ghiandola, l 'A. consig"lia di iniettare in essa 2 eme. d i soluzione fisiol ogica Ft erile e IJrocedere, col liquido aspirRto, a t11tte l e prove (microscopica, cult11ra le, bi 1log· cn ). Può d i fatto accadere, com e nei cnsi dell' '' .. che la prova biologica fa.llisca per attennata vif'11len. za del germe, e riescano ir~vece po ~ iti ve le coltl1re, per le q11al i si dtivono innestar e nbbondanten1ente i diversi mezzi (b r odo, ·1 gar. gelatina). ·Even t11a lme11te si dovranno ri 0etere gli esami, poichè i casi hrnign i, R ppu nt o percJ1è talora non riconosci11ti, possono cost it11ire un cent·ro di infezione. fi.l.

Imminenti nostre put-tblicazion 1

:

DnrT. A. FI L,fPPINI: Vadem cum detr I 1rnista Do-r r . PRoP. C. ·B .\S f L,r~ : Diagnosi de e ma attie

parassitarie.

r ' OTT Pn1 •P . À. e..\ p()G Rt )~~ r : Concetto siica della ti'i iniziale. Jn iar ... 1... prt-n otazion i d '<iC'l li i:::•o ;d Via Si:--ti na 1 , Ron1a.

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a v. :.1 •

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1612

[i\ NNO XÀL~, FASC.

IL POLlCLlr\ ICO

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Urotropina e secrezione biliare .

POSTA DEGLI ABBONATI. (1373) Lu nevP carl>on icu 11el cc liiptts <'ri th e11l({fodes » . All' n.bb. i1. 1 44-( l ) : A quanto pare l'uso della neve carbo11ica, da.

poco tempo s1Jer1n1entata nella cu ra del lupus erithematodes, avrebbe dato ottimi risultati, sup eriori almeno a ql1 elli otte11uti con i inetodi l)l'ecedenti. \ T. ~Io~TESAì'\O. ulla clialern1ia. -

_-\ l l'Dl)b.

( 1:~76) .-\.1 (lott. G. -~· IJ el ( ~ os, S. ~Iaria la

Lo11ga:

Pctit e ch:i rurg·ie pra,ti qiie. 1\iasson et e·. P a rig i. Qualunqtte mant1ale di inicroscopia co11tie11e l a descriziori.e del microscopio e sl1e parti. da quello el ementarissima di ACQl.A ( l l niicr1Jscopio. l\J~tnt1ali I-:foepli), ai trattati d i (arazzi e Levi (Soc. ed. libraria Milano) di -~b­ ba, ecc. J,a d escrizione dell e s ingole }Jarti potrà trovarsi ancl1e sui catalogl1i di case, cl1e for11is con o m ic roscor)i (11er esen1pio J{oristka di ì\ lilano). fi l. T ( TF}' l ER e D ESFOSSES.

I.:11rotropina è larga111ente u sata i1 ella t era.pia delle inalattie delle vie b iliari, in cui agisce essenz ialmente d a antisettico; la sua azione s ulla biligenesi, però non era a11cora stata studiata. G. L eo11e (lr'olia 111 ed i ca, 15 sette111br e 1922) 11ell 'l stitl1to diretto d al i)rof. P. iVIarf ori, h a fatto diverse esperienze Sll a nimali, procedendo ancl1e ad analisi della bile secr eta. Risulta da esse, cl1e l't1rotropina non può essere considerat a c.:01ne t111a sostanza colag·oga, cl1e sia cioè atta a d ii1dt1rre au111ento n ella quantità di bile secr et a e m aggiore ricchezza di costituenti cl1in1ici; a n zi i)er l e dos i alte (50 cg. pro diP ) l) UÒ venire considerata come ini]Jitrice clella bilige11esi. A l)iccole dosi, con leg·g·ero aumento della quantità di ])il e, si osserva una costante clilu izione di questa (di111inuzione dei p,rinci.pi solidi, aun1ento d ell'acqua); si l) ll Ò qui11cli rjte11ere cl1e l'1l'rotropinct a 7Jiccole (losi è atta Cl rr' ndere più, fi1li d a la bile. fi l.

(1374)

8006:

l l.

Sulla dia t ermia sca r se le ope re s intet icl1e e solo recenti: consl1lti il t rattato recentissi m o di BoRDIER: Dia.ter1nia e Dialer1noterap ia di cui ,,errà recensione nei libri i1t1ovi sulla Sez. ' Pratica. Può l'ivolgersi a lla libreria _ Bocca. Bl1ono per quanto non solo di diatermia è 11 trattato di Ko,VARSCIIIK (Elektrotlierapie, Ber lin, Springer) . di cui però esist e inoltre u n ottimo e recente libro sulla diatermia (Die Diather1niP, ed. Springer). Prof. E. i\I1LANI. 0

1

(1377) Al dot.t. N . A . Robilaa11te. l.\l)b . 8980:

L e trai11ic1it de s f rac tiir es et l11.ra,lio1is e 11, clientè /P. A. l\Ialoine. l=>arigi 1920. 1-ìELFER lCI-I. _4.tla1ite e conipe1iti'io delle fratttl1'', e lussaziorii. Soc. ed. librarla. l\Iilano. 1VI0110grafìe st1 fratture e lussazioni e~ i stono 11('i g·ra.ndi trattati di cl1i r·11rgia. 13UMM ed a ltri. <.Jinecologia. Soc. e(l. libraria. CozzOLINO. Trrtttato (li Pediatrict. Idelso11 ec1~ N U})Oli. Nor1 ci risulta cl1e i·l trattato cli COi\IIBY ed il suo mant1ale nl l a alimentazione infa11tile siano stati tradotti 111 ita1 iano. fil. ~1ASwfONTEIL.

VARIA ~ La durata della vita. La durata d ell'esistenza d egli esseri vivent i ·v ari a secondo' l e specie entro limiti che i1on è

dato precjsare. La maggiore longevità i1ota Forbin (Lectures your tous, 1J22) appartiene ai vegetali. Nell e Indie vegeta ancora una specie di fico, sotto i c11i rami g igantescl1i riparò l'esercito di Alessandro iVIàgno. I baobhb , cl1e in un dialettt) senegalese vuol dire a lber·o millen ario, hanno 11na v ita di una durata indefinibile. Su le m ontagne della California si trovano ancora esem}")lari di una conifera, la sequoia gigari t ea' cl1 e dai calcoli fatti da botanici devono avere l 'età rli cinquemila anni. Il governo am e·ricano 11a fatt.o costruire attorno a que·st.i alberi parchi cl i protezione. Uno di questi giganti misura 3Z metri cli circonferenza e 32 di altezza, ad esso è stata as:3egnata 1m'età di dieci secoli. Anch e nel regno animale vi sono esem1Jì di estrema lor1gevità. Quando si osservano gli infu . ori , scrisse ~Ietchnikoff, si vedono riprodurre per scissione e p\1llulare in poco tempo in n1odo straordinario. Le generazioni si succedo1

(1375) All.'abb. 11. 5050- (1) B :

50J

Il trattato più r ecent e di R a diologia è l 'Albert Weil (ed. Baillèr e) : anche la parte del trattato di Sergent ch e tratta· di Radiologia (ed. Baillèr e). Trattato italiano è quello del lVIignacca. (Soc. Editr. libraria) . <<La Radio logia Medica» si pubblica a l\1ila110. Piazza U1nanitaria, Il. 2. 1\11.


L.-\~~o

X\ I\ , fi'.\SC. 50]

SEZ IO~E

PnAT1CA

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no l'a1)ida111e11te, senza che si verificl1i u11 solo e nella gra11c.le i11ag·g·ior a 11za o quasi totalità caso di i11ol't e; i11vano s i cercl1erebbe 1111 cadadei casi questa età i1on s i r aggit1nge g1i è per\•ere i1ella n1assa brl1licanie d egli inft1sori. cl1è inolte cat1se di orig ine e 11c1tura diYersa 111 effetti })taticnmente la i11orte natl1rale no11 fanno sì ch e l 'u o1no mai o q11a. i i11a i nJuo1a esiste per gli i11fusori: è se1npre la stessa celdi rnort e naturale. lula cl1e di,risa all ' infinito e r.ingiovanita dopo dr. og·11i sc i s~ ion e sopravvive per secoli e rea lizza • l 'immortalità . l)e1· nltro l ' infusorio })OSs iede 1111n PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. gran capacità a i)re111t1n irsi contro la inorte accidentale. Qt1ando, ad esempio, è mi11acèiato JOHGl'~ .JosÉ 1vf. f::Jan,atorio 1n a1·'i t,in10 y S olari,11/rri de dalla privazione di acq11a, s i a\·volg·e in una Jf ar d es P lata. - Rue1100-Aire. ·, Spinelli, J921. secrezio11e c111 ra cl1e lJrotegge il i11int1scolo cor ...\ r1:Lr... o .J nSEF. (} ber tlell EH1/fu.~"' der l et1ijse·n 1)0. Si trasfo1·ma così in lln g·ra11ello di polvere ><.•tauung a 11,f d c n Quellun.qs ~us t a11cl d cr Blutcl1e tras1)ortato dal vento g it1nge i)resto o tardi k 1)rper<;lte1i . - B erlin , .Tuliu. H11ringel', 1921. in una })Ozza di acqua, in 11na goccia cli rt1.\lKLLO G. R eaz io1ii c11tanre spc< ific:ll e ed as11ecifig·iada, cl1e per lui è tm mare. Al co11ta tto <lclche 11 ei tubercolosi. -- Xapoli, 'I'iJ). Stndium. 1922. l 'u111 idi t<.~ l 'involt1cro si rompe, la cell11la rip iIn. 1?,icerclle sulla n1ilz·a ·in ra7Jportu co lla 1na latglin int er t In s111 \ italità. e ripren cle l a s11a i11efi (t di Ga'uoh er. -· 11o1og11!1, J.J. CaJJlJelli. 1n~"> . ravig·liosa riproduzione. • \HBUTH \ -r)T LANE ' ' · c·111·ouiG inl estinal sta.si . . L'i11f11sorio adunqu e non cono ~ce la mort0 · J.,ondon , « r_r11e Practi tio11el' », 1 H22. J !ti f/ell' Associa zione 1·<n11ana tra i cu lto1·i della natl1rale cl1 e è ririvilegio degli a11 ilT1Mlli s u1Je. . 1

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1'10 1' 1.

f;'lcttrutog·i a e della ltacl'iologia 111ea i oa. -

D'altra i)arte Ja inerte n atura le :-; compare a mis11ra cl1e si avanzi 11ella scala zoolog·ica. Co11 il complicA.1·si dell organismo q11esto p erde nella capacità di resistere agli agenti nocivi dell 'a111biente. È clifficil e che gli animali s up eriori, ecl è q11asi itn1)ossibile per l '1iomo che la morte avvenga come feno1neno spo11taneo al quale non abbiano contrih11ito azioni cl eleteric estl' i n scc l1e. Seco11<lo il co11cetto di i\Ietc11nil\off la vcc.:cl1iu ia è 1111 fenomeno morboso. l~d il car utie1e tJatologico della vecchiaia 11a viziato il conc etto d ella 111oi·t.e 11 nt1Ira l e, è q11indi im1)oss ibile l'endersi co11to de i caratteri di quest'11ltima. Si sa cl1e alc11ni organi e t ess uti possono ri111anel' ' 'ivi do110 la morte dell ' individuo: antl1e trenta ore clO})O la morte per mala ttia i11fettiva il cuore tolto dal cadavere um tl110 e l)Osto in determinate· condizio11i, l) llò ancorà essere richiamato alla vita e contral's i per qualcl1e 1empo. I globuli ])ia11chi e l e ciglia vibratili di un cadave r e 11 ossono n1uoversi ancora. Non si può dire se avvenga lo stesso n ei casi di vera e })1·01Jria morte naturale , quando cioè tt1tti i tessuti e tutti gli elementi 11anno contemporaneamente perduta la capacità di vivere. ~'folto s i è discusso su i limiti n aturali della vita umana. Flourens ha preso p er base la durata del periodo di crescenza: supponendp che questo periodo corrisponda ad 11n quinto della durata totale della vita, s i potrebbe concludere che questa deve essere di circa cento anni. Il calcolo di Flourens è arbitrario: tuttavia tenuto conto cl1e alcuni t1omini , ,jvono un secolo ed anche oltre, non è azzardato affermare cl1e l't1on10 t ende a vivere cento a1111i e che

1nn., (\ Piaggf si, 1922.

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R.o-

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Til': r·USOHI VIKCENZO. J.Jo- slrid1·0·1J1 e cl' anzriesi,a post-

apovlett ica.

Nn poli, 'J' ip. d ello

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<< 8t11diun1 )>,

1922. ])f!. BELLA~~.

:.\J.\BJ~xc:o

e

G. JJ i un nlfc1ru

111i<·(f ('

1:>

delle le~ioni cutanee con essu 111 rapporto. ·:Vliln11.1, Coop. Gra fi-ca <1egli Operai, 1922. l;'AnllI G. La ·n 1alaria nella quc.'{f ion e n1e1·idiu11ale.

-

R om n_ 'I 'iJ> Ca1uera Deputati, J922.

provosito del nie/o(fo piiì se 111plice per la, to1·acentesi. l\Iila no , F. \ rallardi , 1922. li'r,, 11n.KRTI A. :\J. Liqu ido refal o-raollid·iario enl orra glco in due r:asi rl i en1a to111a d ello spaz··i o subF'El,HI .L\...'ìDRF.A. _..t_

rlura.le. -

P esaro, G. F ecleric i, J922. l'BUGOKI CE ,,RE . Stu dii s11ll'a.sn1a, b1'oncllialc con r1ri1·t i colare rigua.rclo all' a,s111.ct a natii a,t t ico . - R o1na, Tip. Cartiere Cen tra li, 1U22. (}1JILARD1JCOI F. Es'istè. i11i'attiv 'i tà ùiologica ri i t1ttte le radiazioni, speoijioa, Vf r ogni lu nghe.zzci d'onda? - Napoli, 1922. (iLLUER'T'J PIETRO. J)e si'nus1 t i 111a.scc77ari. I~erga­ nio. t>ietro Brevi, 1922. J,EOr\ J:: RA LVATC•RE. 'l.'raconL a e profila ssi visi'l:a nella J>1'01'inciri, di >- 'ira cu.~((. Rirn cn sn, Stab. Tip. 1)e} '.fù Il1 bUl'O, 1922. 1,1:r1 ETTORJ<~ . f)l'!Jani.zza/~· ione e JI C'dicina publ>lica. - I 1 rato, ..\L i\larti11i 1 J922. :\ f \RCIANO A~GEL. Trofoeden1a c run i co dc JI eigP . Bneno':i·.t\..i~ec:;, A. G nicli Bu tlarini, 1921. :J fJLl .\ N ( 1\. D i nlc un'i ca~i di. a.vv endic ite e?·niaria. - Bolog·na, L. Cappe lli , 1922. :\fP~CALVI J;. S·nf. ca1·0.t t cri. oliniol llel,za, ?·ccente. eptrT eni ia inft1t en za le e sulle sue n1 anifC's l a z·ioni enr·r.fal·i ticn e. l\1ilano, Antonio C<>rd~ni, 1922. ì\ Io~TI GrPS~PrE . Contri ln.tto all'auto raccinazione ne lle bronchiti cron,i ohe. :!\filano. I\Ionti11i & 1{ntt.1z:~i, 1n~.

J>i :LLEGRl .:\I L,R.\~CES<:'O.

Co1i trib11 t o allo stud io d ella .(;to111oterapia nell e affe~ioni {frippali. R oma, Rta b. P<>ìigrafico A1nru. (inerrn, 1922.


1614

IL P01 I C Ll~ICO

NEI~LA

VITA

[ •.\NNO

XXI X,

.F'ASC.

50J

'P R O~' ~:S SIONALE.

PER LA STORIA DELLA MEDICINA.

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unica cbe può riunire in sè i medici ed i naturali· sti di tutte le branche speciali, trattandosi di ma~ teria interessante ugualmente ci ascuna di esse, I.a Presidenza <lell•l Società Italiana di Storia e non IJOtendo esistere fra i suoi aderenti diverdelle Scienze mediche e Il<'1.t11rali ha diramato la genze d'interessi in quanto trattasi di opera puseguente circolnl'e : ramente ideale e di cultura. Il II Congresso Nazionale di Stol'ia delle ScienCol l)rossimo anno la Rivista della Societit, che ze l\lediche e Naturali, t estè chius-0si in Bologna, conta 13 anni di vita, dovrà assumere maggiore ha dimostrato ancora una volt1. oltre l'interesse importanza . e se, come tutto fo sperare, non ci grande che subito ques ta disciplina desta in chi mancberà l'aiuto dei colleghi, è 11ostro vivo desiappena le .si approssima, come 1nolti sian. o ornai • derio cl1'essa presto raggiunga l'importanza dei i cultori appassiona ti di essa, cl1e si dedicano a giornali stranieri co11simili. È nostro i11tendimenspeciali ricerche, dalle quali deriva ur1 'ottimo mato inoltre l'inizia re ed il favorire mostre speciali, terinle di ·studio, che - per il loro isolamento ed il far gite sociali là dove occorra portare la riman~ sconosciuto anzicllè essere conYenienteinen·nostra adesi-0ne o cl·o ve vo~sa trovar.si vantaggio te utilizzato. per la noRtra istruzio11e, non essendo ornai più leUna magnifica mostra retrospettiva di medicina cito ad nlc11n medico o ad alcuno scienziato, di e scienze naturali, preparata per la stessa occa.trascurare questo campo e tanto meno di ignorare sione in Bologna, ha poi messo in piena evicl0nzn • quanto in esso si \cl co111piendo. q11anti tesori siano nascosti in Italia, e la i1eces:1\1.a per dare svil11pp-0 a t:l le, sia pur moùooto, sità, prospettata del resto in una speciale relaprogramma, orcorre l'aiuto morale e m.ateriale dei zione a l Congresso ed affermata in un ordine del colle~lli, e noi fidiamo che i medici e<'.l i natura ligiorno. di mettere in valore tale patrimonio e di sti itnlinni a quest'opera volenterosn1ueute vorrflngelosa mente c:o11serva rlo all' Itnl in. no co11carrere per amore della loro scienza e per D'altra P'<ll'te gli studii storico-scientifici vanno il decoro della loro patria . acquistando al! 'este ro ~-,e 1111)1·e i 1nport.1 nza maggio7 ottobre 1922. r e, ed un an11>io i11oyin1é11to g·iung<' <la.i princiIl Presidente: DAVIDE GroHoANO. Ik'lli Stn ti Europei e ùall' -~meri ca fin o af noi, che Il Segretario: A:.'fORF.A C1ons1x1. di esso doYrL' Inmo essere stati i IH'o ì o tori od aln1eno essere o~g· i i più ca Idi fautori . Il Con~iglio Di rettivo della Società Italiana di L'Italia, infatti . non fu, nel Il in!'l ~e· i mento e doStori•1 de lle Sci-ènze Mediche e Naturali è C-Ofiì col)O, solo la culla. dell 'n rte, ma ~ n ch <' della scienstituitn : za; ed è opera per noi stretta mente pn triottica e Pre~;iclP11 t(\ onorario : }>rof. Don1enico Ila rdu zzi : .11:1zionale quella che per altri è ~olo opera scien' ' i<'e prei::;id . onorario : J1rof. Don1enico Maiocchi. tifica e di cultura. Invece, dato il i1ostro troppo P residente: prof. DaYide Gioròano (Venezin): lungo Rilenzio, ve-<linmo, pur troJlPO. affatto diVice rn·esidenti: i1rof. Silvestro Raglioni' <Roma); 1ne11tic<1to i1elle ~stere pubblicazioni perfino il noprof. Giovanni l\'fartinotti (Rolo~nn): Seg'retario: nte dei no8tri Som1ni ! È 01nai du11que nostro preprof. ..\n<lren Corsini (Firen7e) : Vice segretario: c·iRo clo\ere il r ichin 1n.a1·{l a lla luce la n1e1noria e dott. l ì go. ViYinni (Arez7,o) ; Te~oriere : prof. G. B. l'oper<;1 d i questi Grandi che han110 condotto alF1orPo ('re11e7.ia): Bibliotecario: prof. Guglielmo l' odierna .altez;;;a la scienza, onòe altri, al solito, Ri lnncio11i (Ro1nn); Consiglieri: dott. l 3 ietro Capnon ne us11rvi la fa 1na e si n ttribuiRca onori che pn roni (Ron1n); prof. GioYanni Cnrbonelli (Rornn); n lln. i1ost1·a Nazione spettano per merito di questi prof. _ 11:nro Castiglioni · (Trieste); prof. Aldo Miesuoi figli. li <TI0111·1 ). I'er "R8Pre a m rue~~i a fn r pn rte òe lln Società r. a Societ<ì. Italiana di Storia de11P -ScieDJ'.(' :\Ieoccorre f·1 rne ò0manrla ~crittn al Pre~iòente. con <lic·l1e e Naturali, che ha cerc::tto. Jicr opera (li lettera indi rizzata al ~eg-ret1 rio: prof. Andrea 1•ocl1i pionieri Yolenterosi, tener alto il i1ome itnCorsin1, Yin cle' Iln rdi, 5 - Firenze. lin110 a ncl1e in q11est0 rnmo delle inecliche di,sciplir . a tns8q anona òi J.;. 25 òil òiritto a ric-eYf)re ne, dopo l'immane flagello cl1e ne ha in questi nn11i grntnitnn1~nte la Ri,vista, prender parte alle gite interrotto il lento ma progressivo sviluppo, ba sot:>ia li. èl lle A~~en1blee, ere. A i nuovi i11scritti vieora, dopo il riuscitissin10 Congresso di Bologna, ne riln ~ri n to il diploma cli socio. ri11reso nuo,ya lena. Occorre rie1·ò unire tutte le D oYeuclosi fiR~nre con la tipog1·nfia il numero f'orze jn un solo fascio , cui ogni medico ed ogni òelle c.,) •ie della Rivista da tirn r~i. è nec~~~n rio n;1 tn rn 1ista ita linno deve Jlortn re il proprio conC'tle coloro i qnn li intendono entrn re col nuovo trib11to, atlmehè - amiamo ripeterlo - non siano an110 1921{ a f;lr r1arte della ~ocietù, inviino fino disco1}o~ci11ti i t itoli di gloria della scienza itada orn Jn propria domanda dì adesione. lin nn, e perchè questo n1ovimento culturale non re~ti di troppo inferiore n qnello dep:li altri paesi. T.1a Società di ~toria della l\fedicinn e del le A n.1i. che aùbifl1no a v 11to occasione <,i VP<lere, ~cie11ze Natura li, lontnna pt-r ln sua n::t tura e per s1'''cinl111<·11te negli ulti1ni te111pi, con quale ten.acia i suoi fini da ogni scopo politico e religioso, è la 1

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Sl!:ZIONE PR:\.TI C.\

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alacrità si propugni 11articola r>nente in J11 ranrirt . in In gli i/terra, in. ..J nierica lo sturl,io della ~toria, clella nzcdiciria e conie e.·sa. costi/ 11isca un r·ardiuf' ((1lCl1<' delle Oruaniz.:·a.::iuni professio11ali, le rzuali ritcnuono elle collo si 11dio clelle 1>aqinc più

rrfori<,s<' della 1iostra 8loria si co11tribui. ca a soll<· rar<' ef/icricc111crite la, dif!nilà clel ceto 1J1<'dioo, .<.;<'JJl 1Jra. clic il 1·iclostarc il culto rii r1ucsli. studi. ·o tto l"r11tforcvol o aus1>icio clella Ftocietà Il. delle ,~c . .lf('<f. e ~Val .. dPl>l>a orr•rr· u1i'i111JJlJrlaJ1 :::fl 1110rflle co11 ..,idererolr. Difc11d('rr l·C' 11osfrP. yloric 8forir·l1r . co110.~c<•r<' e cu11.'l<' J'VflJ'<' i 110.\(tri 111<J>111111e11tl. ci sr•111br,., lf11 cc,JHJ>ito al <ff((tle ,,,,,, 1>11<) e.o..;s<"I'<' ueortf() i./ co11.· f' )l.~O di l11tli i r·oll<>qlli. un dorerc . <li s11lidari('/rè s('ie11 tijic·r1 e 11r1:·io11al<' . al qual<' 11e. .< 1111 1J1PrlictJ il11firt11<1 1>11ri legilli111(1111e11tr ,, offrorsi.

INSEGNAMENTO SUPERIORE. La crisi della Scuola Medica di Pavia - Milano. Il l'onsiglio (l<.>lt1 1';1.-oltù u1ecli(·o- ·Ili l'lll'gi c:a <' cli J1t>l'fPz iollnn1Pnto in Jla,·ia e )!il;1110, <ltlnllnto i11 1\lilauo il 2H ottohrt•. J1;1 c.LeJibe1·nto all'u11<tllin1itit j l ~egll{' ntc ol'cl ine <ll'l .~ior110: « I~a l•'ntoltit .J1c•dic·o-1 ·1l i 1·urg-it<t ~ di l)erf0v.io11an1<:>11to di :\lil:1110-l,,1,·iè1, \i.·tn Jn l~gg·e :31 Jllàl':.t,0 l!t?l. u. ~T!J. :1 llo sc-01H> di l'en{l01·p più proficua l'nf)Pl'<l c·ll <> <10Yl'i1 l'~''-"t'l'P sYo ltn. ;1 i 1iui ~ta ùili ti dalla legge, dai prof<'S'-'Oti ùi .Jlil;1110 e di l)aYia, t> <li tlirin1e 1·e 1) i11 tC'1'Jll't>tuzinui 11nilat(lrali ecl <11'hitrarie, c-he i i>rofC<.;!"'ori cli :\Iil;tll<> <;> (li l'nYia . incari ·ati di pr<:1'1)<11';1l'e i pl'ogra1n111i tlei si 11goli <'or::-:i cli 1l<: rf~zio11aruent<) <la a JllJl\)Yarsi dalla }~H<·olt;'t, <.lov raono , S('llljH·c g-ni11;1ti da alto i<ltJale di coll:i bo rnzion c <' <l i iuteNn <·01111111<', t<•uere <'outo dei ntezzi <li <·11i <li~pongon) it('i loro I stituti , Nin p er quel cl1e rig-11:11·cla jl 1n:1tt•ri<lle cli1li<·o <'cli l<tl>o1'•1torio i-;itt P<.'r qu:1uto l'i~ll~trcla il l)E'rson:tl<', verchè t:lllt-O <J.111.' Sto c·ll r ' ftlf'llo Si0Jl0 llRllfl'll i ti llf.ll 1110<10 pi\1 c·<Jllll>lC'to, ·osi cln Pl<' Y<ll'C l'inst)p;11a1np11to a quell'u1tC'Z7.:t c·IH.' l"'i :icltli«e n p;iOY<"llli lattr<'ati <.lesi<le i·ol'i cli a pprnfon<li re· i loro ~tndi iH 1111a .·pe(i.<1 le hl'Uil<'à d<.. Jh1 ~le(1ic-i11a: el1e il 1)er so11<1 lf• <l i ogni .·cnoln <li s1>P«i;t liti1 ve1·rà i101uinnto t• <'l ~c·no ùc~ll:1 }';1 C'nltil <' Jlt' c10Yra11110 far I>UrtC' i ti to1~1ri d e lla 111<1 teria ogg·etto di s1)ecializz;1z ioue, i titolari <lC'lle C'att<'(l r~ il c·ni inseg11arue11to s ia ritc 11nto 11c :-;sa rio con 1vlcn1C'nto P<l i li ber i cl o<:c11ti , <· ni s i c r ecla di 11otp1· aflì<ln re pn rte tlell'in1'<.'µ; na1uC'n to ~tt>s:-so. l .. a <li r ezio110, a 11orn1a clel l'~11·t. 1:1 clc•l Reg·ola11 1e nto <li Jtacolt~t, si:>etterril a,l ))l'Of0ssote l>ii1 nnzi a 110 di en rri<1 1·n clellc.t materia sc·opo tlelht :-:oe<.:it1liz7.azjon<' : t <1ual-01·a j L titolare ~ia u11 incaricato, a ll'ordi'tH1 rio e stl'c.tor<linario clel1:1 Jn ttcrja lli ù nffine)>. · «Poicl1è ~lih1no è se<le di grancli I~tituti Os11italieri, ricchi <li n1c.1tcriale c linico sotto ogni aspetto c.lùatto i>er cor i <.li i)erfezio11an1ento, e <li perM11ale n1e<1ic:o di alt~) \Hlore sci~ntitic·o pratic·o for11ito elci requi.·iti leg·::t li ner l 'iu~0g11a1ll<'11to. h1

ù"'acoltà stessa, fe1n1a n l i>roposito <li mettere a partito tntte le migliori energie utili al fine che si prefig·ge! élelibera pur0 cli fa re' 1n·n ti<.:l1e l>l'e~so­ gli Istit11ti Ospitnli0ri nffin ·hè le forze \iYe. di cui Rono Jnrg;a111ente l)l'O\'YC<l11ti. sie110 messe a (lisposi7iione del l' in. ·egn,1 111e11to post-uniYCl'Ri tari<.>· n(l i nteg razio11e clei cor~i t<'n11 ti t1;1 i profe~f=lori della Fncoltil. I 1 avia-1\filn.110, <' di no1nio;1re 11ua Co111nlissio11e coll'inrnrico (li 0~plet1rc le prnticJ1e necc.:-isn rie. Dopo <li c·it) 1n lf'n coltit, ric·o11ose:iuti> <.:he nessun <lisscnso prog1·,11111uatico eRiRtc e <:l1c i11 tl1tti ècgualme11te YiYo il desidcl' io <li YNlere ~m1)re e 1nnggiur111e11te e 1>i11 util111cnte n ff~ru1arsi g li Istituti cl i P e1f<'z Lf}ll<ì mento. con s\llc..) rato c:l1<' i 1 vrof essor i\fangiag,1lli è stato l'iclentorc ed il l)l'Opnlsore cle~;li Istit1lti Cli11ici <li I) rfeziona1ne11to. lo pr(:'ga cli ritirare le c1i1ui i:;.·ioni <la clir0ttore <10glì Istituti ~t;e~si e di con "el'Y<-11'<' la sn;1 01112ra ill1ln1in;1 ta e fccon<1 ~1 i1er nna asc<?118ione l'{e111})l'e maggior~ degli IRtitHti e p<'r lo ;-;yiJupvo dell'alta <1<1ltl11'<~ )). TI p1·eRic1e del l<t 1'':1coltìt. pr<>f. :\fontj, l1a co1n1t11ic::tto tnli ordini cl.PI giorno nl ~<'Il. ì\fn11g·ingalli,. il qnnle gli h.a fl:':'~i ·urntn•r11e i1011 in.·iste nelle cl i 1ni. ·~ioni.

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (H7-1'i) ..\ -<J111i11rt <7<'7 n1 P<lic() r'<111rlollo. - Dott. D_ ]). (.'. <la ~. I'. - l,n n1:1g·g:iol'<l llZ<l :l~:--oluta è l'J fl'l'ihile al nuu1f'ro c10i eon:.;;ig;lipri jutl"l'Yenuti :tlht ;i<lnnallzn. (}nalorn il ùn11c10 <li 0oucnrso 11nlln tli'"' j11 l)rovosito. i c1or·u1n<'nti si cl~hhono c-Rihire all;t ~eg·r0tf'rin co1uunn le. (D7-i7 ) ~-01nilln ili 11tedi('<J <>s11r<lr1liero. I)ott. ;\ blio1111 to n. ~ 0:1-1. - Poieht' il bando <li ·oucors-011011 <1i,s1ln11e lliYe1·sè1n1eHtr. il prin10 el:1s~ificnto ha

cli.ritto a e-011seg11irc> 1:1 no11 1ina. Qua lol'a occorres~(~ l' Ì(;f) l'l't l"~ · rlo\·l'il l'iYolg"C'l'~i ill l)l'iDlO luog;o al Jli·pf0tto 1)1'<'-·iclente della ('01 11n iiR~io1 H' 11ro-rincjal0 di l)encficrn za e .p oi ~-.lln G. 1)..\. {!Yi..f.8) l "fftr·i alf' sanif(lrio - '},·n111i11a. - Dott. G. G. da P. - - I/nfllcin le . ;111itario nttnHlmente in C':l ricn i1on pn<> i11voc;1 re la sta hilitil n · term jni clello nrticolo 2'JH <lella yig0ntt> l<'gg;e • n11itarjn })erchè medico «•011dotto. Per<» 11011 i1nù e~ ·ere esonern to per pc:i ~'&1re a I~ei la no1nina i11 linea J>l'OYTi. ·o ria in qua u to ch e è <'{'SSfl bt ln f;t colti't c-011feritR ni l)refetti di inJp;1 rtirc) incarichi proy,·i~orii a liù 0ri t'ser<.:_(•11li. Per essel'e noniinn to i1ffic-j n le sanitn rio occorre o r a ef.;por s i e ~up0r~r<' n11:Jloç?:n con-

corso. (!ì7.JD) V i·"ila alle 8('1(07«· - 71ar1r1n1r•11to . - Dott_ " T1. l\I . cla S. S. C. - f , ;\ y i ~dta nlh'.) :-;<·uol<'. :-;ia ( ll'<l innri a qnnnto str aorclina tia è oùbliga toriù pe1~ l'nffic in le S:lJli tariO, ('Olll€ c·hinranl~J1te <ì ppare dal cont(;\$:to del R~p;olnn1ento n ppro,·a to C'on Il. D ecr(;'to <1el ~) ottobre 1H21 . n. 19 J. I•Jp:Ii ha, p erù. cli ritto n chiedere il n1ezzo <li trR~port o c1 cn liC<> del (101nune qunlora hl cnolt1 fo8sr <Jj:-:tnnte <lnf centro nbitnto. ~..\.Y0nc10 il ('01n11ne <li<·hi;1rnto di uo11 ftYf'l' stnuzi:tto iii bil<ln<·io Ja ~01u1n~1 o<·<·n r 1


• [_..\>;NO XXIX, F.-\$C.

IL POLJ CLINICO tent~

Jler il pngrt1ue11to tl i lire 200 a l"'ei dovuto. nnn rcRta e:he fl(lire 11 G. I>. .\. per la inscrizio11e ùi ufficio ni c:;ensi dello artiC'olo 219 delln legge ou1un:1 l'' e Pro,·inciale.

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. -\ ll'ilbb. n. 4947: IRg·ga la rispo. 't.1 g:iit data in qn0sta rubrica nlJ':tl)l;. n. 7f>7C (p-ng. 14-i;) tlel fnsc. ·l+l. "il l cdicl p er il ('u11r10 belga. -

Cronaca del movimento professionale. Adunanza del Consiglio dell'Ordine dei Medici di Roma. ~ella

.·t-dnta clel 1° noYerubre erano presellti • (;;A1.1.E\"C:.\. Guror. Gr.\NN uzzr, l)nAOOTTI, I-1uci.1 , J>.\ P .\H0'.1.ZI e ZEv1. rresidenzn G.\LLENG"\. 011 Yotnzione unanime viene designato come ·yic:t•-1>resi<lente il flott. J)rof. 1Ju101 G11101. Con11~ ~ egre"tario i l dott. GIUSEPPE DnAOOTrI, e come te-~oth.•re il i1rof. J1 'HANCF.sco SAvi::n10 l)ArAnozzI. Il prof. r . UG Lr i>resen ta la sua relazione su11 ·oP<'l'à del in1~snto Consiglio, i10lla q11nle relazione <i! esvosto a llC:he i l progr._l1111na che egli a vrebhe .;1 Y11to intrn:1.io11e di SJ701'gcre qualora il Co11siglio <ln_ lui pl'eSi<-'duto fosse i·in1asto in caricn. E ptega il J)rof. GHllenp;a cli prende1·11e \i. io11e e di coor<fl i11arlo col prog1 ;Jrumn cl1e eR:-m prof. Gallenga i11te11clcrit SYolgcre. A nome J>oi dell'ex-con.s igUere T. npi, c h e 1' ic-opri la ca1·icn cli tesoriere. 111·esen ta ln r elnr.jone fin{lnziari·t (1elltt gestione tenuta. ~i es:t u1inn no q nindi <.tJcune quistioni riguardanti I 'a ttivitit professionale òi a lc11ni medici, delibl' l';\11do cl'i11iziare !)il'Ocedirne11to disciplinare eo111:ro 11110 cli C'~si t~ 11on1innnclo re1.1tore il J)rof. f}urnJ . Il ùott. DR.lGOTTI clà notizie circa la inizi~l ti va l )Cl' 1111 i11011u.m ento n.i l\fedici militari cad11ti in ·g·nerl'n. ed jnyi~i. il Consiglio n sottoscrivere 11n '(;outributo e nel esprirnere il propri o parere cirra la locnlili\ ove {Lovrà sorgere il .inonumc11to, gioc-cl1è Yi è l1n:1 p1·oposta cl1e In in{licherebbe presso la Sc11ola )Jilitare di !4.,irenze, ~d l1n'altra che la ìnllicherebbe a Roma . I l Cousigllo aderisce nlla i1obile iniziatiYa e <lelibera cli Rottoscrivere L. 300 per il n1onumento. Esprime J)oi il voto che il monumento sorga J1elln 'l"-apitale <l' Italia ili con siderazione <lellu nnivo-rsalil~t dell'on1aggio cbe con detto n1on11mento si inte:-nde . bribu tn re a tntti i l\ledici cn du ti j11 guerrn.

·Per la celebrazione del medico caduto io guerra. <I

ll·i porto (Yedi fnRc. -lf>) .

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Ten. Cap. Cap. Cap. CaJ:>. Cap. Cap. Te11. ·Ten.

Col. Be"'so Cassitto Budi De Rosa Filograna Se· arpa Mendoln ChimiB11ti Rosiella I •atanè ì\ilori110 Gios11è Cassone Sinìbaldi r.opresti

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Col . Niecld11 Ten. Col . Ge :t1lli Te11. C-01. Rlzz11ti 1 ( ap. l\Iorelli Ca1). l\lnrzioli '~en. ·Col. Bonomi Col. l\fn )iri ~la o·O' ~ " t:'O • IJ11cnngeli :\lagg. Crespellaui "-;\ ' ['lo-o· .._

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Due co11c.1 .; C•lcl. 31 dic.: l '. 7000 e 5 qnaclrien11i (l0ciruo; IJ. 1500 disug:. te~1~~en ;1,f1. c.-Y. ; 11. ... uo nl iueclico de l capol. i)er 11 f~. sn 11. e <.lirezio11e osl)etla le. U .\RDINF.TO (Geuo·va.). Scacl. 20 clic . J1. fiOOO (sic) viù I .i. GOO n ff . •8<111., I1. GOO (sia) cai;-., c.-v. CAMUGXANO (Bologna). Al lG c°ij,c. l)~l' B a rgi. Ab. 2G49; circa 2{;0 ·po\". I.i. 8000, oltre L. 500 disag . res., J,. 300 cav .• 4 trienni e 1 qui11qt1ennio di I1. <iUO, rm c.-v., riruborso R . ~I. sulle pl'ime lir(\ :j.000, L. 400 nrm. fnrin. Etit limiti 2.---:io. SerY. (•ntro 15 gior11i. C'.\XTI:\XO (P e.·aroJ . - ..:-\. t11tto il 31 dice. 1a. cond.: I·· 1000 per 500 l >OY. : I'· ~000 per 500 po\·. dc·ll:i :2·l <:oncl . (in line~t proy,-is.); T1. 1000 per operaz. ('hirnrg .. L . 1000 clisag-. resid., L . 3000 ca\.: t 1·i0n11i vents. Etit li1u. 40. Serv. e n t r o 20 g ior11i. f'hi 0d C:'te n11nunzio. ('ASERTA. R. P1 ·efet t1tra. - La scadenza dei co11co1·.~i n t1fliciale sa:n ita rio ver 11 C-0mu11i (\· . fu:-~c irolo 29), è prorog-ata n 11 0 01·e 12 del 15 febbraio J 928. :m revocato il coucor so per i l posto cli 1111:. sànit. tl[ Fo11èli. È bn11clito il con corso n l po~ to cli uff. &i1ti t. in C.tneta : indennità annua cli I .. 3000; scadenza ore 12 d el 15 febbraio 1923. ConCl.\XO ( Peru gia ) . -· .\ t u tto il 2.1 clic. Jscriz. ()rtli11c . JJ_ 0000 e cloprio c.-Y. per 1000 po,., tre quiHq. decimo, acldizion. T1. 2; se meno di 300 abbie n ti I .i. 1000 {li resi.cl. poY. ; J,. 1500 cayalc. : li1'4' 200 J)er assicar . . '.\.ssn11z. ser v . entro lJ g;. Tariffa non sur~r. 50 % n quella delrOrclin(•. Se ritol'BO a condotta .1)iena, per disposiz cl i legge, auJHC'nto clel 15 % ·s nll-0 sti1>enclio n1ini1110 stnbi lito <.1<1 lle anto1·it~t. l!.,on~rrA ·(Te1·ra di J,avo ro). Staz. clima ticn. Ab. 10,279. L . 6000 e quinquenni dee. Sec-'ld. ore 12 clPl 31 dic. Età lim. 44, salvo per chi abbia prestato o p resti servizio in ,11tre condotte -0 in Osped .:1 li. Accettaz. entro 5 g., servizjo entro 30. J~o~O-OKE SABI:\10 (Perug,i a) . Scacl. 20 clic.; car>oluogo e 3 fraz.; I.1 . 6000 e quinquenni dee., due r.-Y., L. 1000 clisag. resicl. ; J,. 100 (sic) uff. S.'l n. : T.1 . 3000 C!lY. :\lARIAXO Co~rENSE (001110). l..inea f01·r. ~ord­ "i\Jjlano-Erba. Dne co11clotte. T1. :)100 e leYabile doJ)O biennio a 1.1 . 6000; inden11iti1 bicicletta I.1. 700: <111 · c·.-Y. ; tre quinquenni: u l i>rescelto pet uff .. si1n. T." 700. P opola ~i .)ne cou11)lessiya 7037 ; po,·eri 1000. 'J'r0 ,1nni {li seryi zio ~ffettivo; sitt1azione cli fn1ui glh1; s1)ecchie tt-0 classificazione . Scacleuza 31 dicPn1bre. Assunzione servizio e11tro 15 g-. ~lILA~O. Vonsigl-io degli I stituti Ospitalieri. l\le dico primario pe diatra; titoli ocl esa1ni o titoli ~d esami ; L. 7600; istanze e docu1n . al Proto00Jlo (,·ia Ospe <L'lle, n) n on oltre le ore 16 del :11 genn . 1923. F,tà limite 4-1. Chiedere n11nunzio. . \.Pt:cCH10 <P esa ro). -

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XXIX,

F.\SC.

011 J

NOTIZIE DIVERSE. V Congresso Italiano di ltadiologia l\'ledica. !11 <.: OllfOrlllitil <llla l1C'(·Ì~LOllC preS:l Ilell°ll]tilllO Congtcsl'o di l3uloµ;11;1, la ~oc:iC'tà lt.1lia11a <.l i Radiologia. a Yoti 1111<1ni111i, s<:eglieYa I)<l l<'r1no a sede

tlel ·uo , .. Co11µ;t·esso, 11~) 1niu n 11do i l ]n·of. ~caduto. i•re~ i<lente del 1l1e<lP:-;iuto, ecl il prof. _\.ruone Yic:cl)l'esiden t~ . Il Con~re~::;o ay,·errit 11ell'nlti111a scttirunna de l -:l·ttt•tul>re J!l:2:J (l'.011 nlteriorc (·0111nnic:ato ~i i 1reci8C'l'<t nno i g ior11i) f' 1-'i .' \·olg-" rù ll('i l oca li del!. _\..teneo cl i Pnl0 rmo, g~nt i ln1e ntè ('on<·e~si clal :\J;tgni.tico 11<' ttol'e. Xcll' ;1111;1 de11 · f :-;tih1to dj :E'i. ·ie:a ùirrtti> <Lt 1. l)rof. J,:1 l{ osn i:.;;t r:1n110 tenute l e se-

dute. P~ r

la (\N110:-::hdo11e

te<'llj<.:o-:--c:i~ntifi<·n.

a lla '1l1ille<.~ giit •l~~ic11rata 1<1 Jlal'tl'C·ivazionp <1<·11(' I>itl rinonlù.tP ('tts<\ it;tli•tllC Ctl estcrt', "n rn11no a<.lilJite ;.ttlntte ~nle del pal:t zzo 1111iY('tsitH rio. Il l>l'Of. ~ ('acluto. <'Oitd i u,·ato <l:ti i·ncliolog·i dì 1)<1 leru10, ( ';1 t1~11 ht (' :\IP:-:siun. 11<1 i1!i7'in to l<.L sua Ol>€ l';\· attiY;\ • f't• <_·oll(lil }J(' l' la b1t011Ll rin-s<:itH deJ Co11gr<.'sso, ;,ti lll•l le è p;iit .1.·sic·11rnto il conc·orso cli i1nn1 ~ ro ~i r adiol ogi tl' [tali;l. 11 ( ~ 011grt'~l' O .~nrit inn11gnr:1to <.·011 1111a éOllf<·rc11zn del .·p11. C1 orbino. ' "(\l'l'illl11n :-;, ·ol t i i st•g-neuti t0n1 i : 1) l,11 cu1noradiogrnfia, re la torc prof. (.}orta n di 'J'rieste : 2J J{(i11tg;entcr,11Ji;t <le lle :ill:l ltt tti(• c·ntHne<\. relatore 1irof. Ilossi cl i l)n1·n1n: :1) l?alliocli<'1gn0Htic:n <lcll':11)1n11·at" 11ri11ario, r elato re ptof. Jioidi-' Crotti <li 'l'orino. \"i,·i..;;~illl;l è l'atteS<l i1ella cla~'-'e n1e<lic:n locale per q nt'l:'to Co11g·res. 'rJ, il J :) del ge11er0 c.:l1e si tiene j r\ ~ic Ui<1, e 1i~te e rordiali &trn nno l~ ÙèC'Oglie11ze e le f~l'tC chi'\ . i Jlrep:ll':\UO agli o~piti grn<liti. ~

c:ottnggi. .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. NELLE 1.":\ìYERSIT.\.

I l Co11s jglio • l1pe 1·io r<~ 11~1 i l :!!I i10,·01nbre a1lp r 0Ya to l:t relazione <le l conr o1-. o alln cn tte<lra di (.'li11i 'il 11 e(ljntri,·a a l t o111a. I propoHti, in ordiuc <li i11erito, s o110 i i1ro11. Caronin, F ioi;e, Cozzolino. ~ iJuon in i , ::-41 lOl ,-0 r ini, C'n ttn ne<>. l,i11c:l1erlc . 11 :!o no,·e1nbl'e l1a lHl 1\:l ;t l)Jll'OYa to là rela~io11e tl<:•l <·onc·orRo altt cattecll'a <li 1~J::;iologi<t a ?\IesRi.ua. I 1 11·011o~ti. ji1 ordil1e cli u10 rito, ::;0110 i profesHori _-\ p;;1 r.zotti. r.osRi e J,un1hroso. Il prof. I{. Lanl.H?11hei1ner, rl 'ig i<.C\ne e batteriolo~i:1 a irr·u iYe r iti'1 cli H e iclelùerg, è stato chian1i1 tc1 ·1 f<ll' pn rte d Pl Corpo ~·ic-1~tifico clell'Ji;;;tituto tli Ter.1 pin s 110rime 1J t:i le a }"r.111coforte s ul l\lcno. Interessantissima pubblicazione! Prof. A.CIA~l POLINI Docente di l\Iedìcina Legale d egli Infortuni sul lavoro

LA TRl\UMATOLOGIA DEL LAVORO

NEI RAPPORTI CON LA LEGGE il più moderno e completo libro di infortunistica. ~ un vo\un1e ò en so di o sservazioni e di considerazioni, che mettono alla portata cli oi:rni medico prati co le .complesse quis~ioni ~ i~ua rdanti i rapporti tra traumi e malattie e la valutazion e delle inabiliti\. derivanti dagl: infortuni sul lavoro. L;i in1portanza della nuova disciplina medico -legale, cui ha d:-1to note,·ote incremento la estensione della benefica legge agli infort~111_i dei contadini, rende questo libro indispensabil e ad ogni n1cdico. Yolume i11 ·l6 di 1038 pagine; in cotn n1 ercio L. 32.00 pi ù le ~pese di spedi~ione postale e di imballaggio. Per gli abbo· na t i al «Policlinico» sole L. 27.90 fran co di porto e ra.·co· mandato. Inviare Cartolina Vagha al Cav. LUIG I POZZI - v·ia. Sistin a, 14 - Roma. !!;

[.\~NO

IL POLlCLINlCO

L' inaugurazione della Scuola Medica Ospitallera di Roma. C-011 1.1 rgo co11c_;orl$O di v~1·8011aliti\ l'ttlJllJ'08<.'lltae.li _\. ntorità. <lcll il. scie11z<1. sn11itnti<1, e.li 111edici ~gpil<llit>ri e liberi, s i è in<l tigur;.1 ta il l i i10Yembre - ll<•ll;l s;l}H <l c Jl' ..A.éCtltlen1ia llle<lic·a al P oJicli11ito T"11111L'1·to I - la « ~c uoht n1etlic:a 0~11ita­

tive

lie ra ,) . rrende per i1rimo 1a l)arola il prof. Gn lli. presidente dell' .-\::::socia7.io11e n1ec.lic:i ospitalieri. 8egue I'ol'atote ufli<.: i<"1lc l>rof. R. I1a~tin110lli. ])rc:-:i d ente <lell::t Scnola. il qua le affer1na <.:11e c1n<'~tn i11ante r l'it :tl to il 11ropo_sit" lli co11tOl'l'<'l'C nlln h~t1·1tzi one di Clli si <lYYi;l al l'arte S.'l llitarin. J ; ;l p:i<)YE'Iltll .·tutl i OS<l contril>niril col l)l'O[H·io co11trollo nel iil(·itn re i 1un(·stri n l 1)r0Jll'jo c:on1vito. I l l{et tore l1ell 'Universi tù, vrof. :-;a 11n relli. ade riR<.:P in JH•lll t' della {' nivPr;-;iti1. Il gr. nff . "'\ "jtettj, 11resicl en t~ tle 11'_\111111i n i st rn zion<' o~J lita l ie>ta, a n.gu1·a nlla ~é11ola le n1igliori fort11 1H'. Il ll ott. C.:r-allt·11ga i>orta l \1<lC'l::)i-0nc clell'()t:dinc dl'i 1nedici. In ti.ne il prof . (:};1l l i l'illg'l'élZii'I ) 1('1' il htl'g'O COl l:--'PTI.·o dato alla i11ir.h1liY~1.

Corsi di insegnamento pratico per medici a Milano~ Sono stati Ol'g'il lli ZZ<lti <l<lgli Tstit11 ti o~pibtliel'i <li :\lilnno : <·oillJ)l'E?llll<•ranno: J·}~ercit•1z io11i 11rati-


[i\N~O

XXIX,

FASC.

50]

~EZ l ONE

PRATI CA

16-iD

J

le

che (ge11n·1io-ottobre) e Le7.ioui (gcn11nio-g ing:110) <li ~I0dic:ina I11 t<.'rna. CJ1i1'11rgia. S11ec:inli tit (uenrol>•t tologia . 11rolog:ic.1, oftn ln10Iogi n . otori11ol;1 1·i 11.~?;olo­ ~!'iil. <1er1no~i tilop;1 ti.a) . ..ina tou1ia l );1 tologic·a, Jg·ieue-'f<'<.·Ui<·a <>~vit a lic rH e Dietl'tici\. ~[c<licinn opC'1:1tol'i:1: (\_' l'Ri l>"t.·eyi di Tec:nic.-11l~ <li<1g11ostic·l1p e t<.'1'<11>" n ti eh(' (a J>1' i l<.'-111<1 o·o·io) . r•L'l' l'i1 sc:1·i~ion·" .-1 llc escrc.:it<.1i.io11i 1n·,1 t i <'1H', f'Oll'obbl igo «l i f!'Pl11H?I1tt1)'(' l'ÌS1Jett i\'f\lll<?llt0 i ('l) l' sl <li l1·zioni. l' li:-\~;1t<1 ];1 tas;-{n cli T1. 710: JJPi c·o1·si ln·flYi di I ' · :~:;; OC(·o r1·e 1:1 la11r0<l itn 1iann .•\ ll;t fi11e <l Pi ·iug·nli cor~i . a <tu e lli <:110 li nY r;111no fre1111<'llttti <1ili:.?.vI1t011H'lltc <..' cu11 J>l'Olitto, s:1 1·it 1·i l t1Rl'Ì•l to 1111 ~tltPst .1to. Gli . tl1denti ll<'gli n ltj1ui ;llllli tlPlln l<'ac·olti1 tli ?\Ic<lic:i11:1 e Chirurp:ia sono •ll1lllH~ssi g:l'a tnitamentc : è co11se11titù la l oro r eg-01.11·<· i:-:<·1·izio11L' ai cnr. ·i breYi c1irtl'O pngan1t:nto 11('11(' quote fi~­ ~iltL'. con C'Ye11tn·1 le diritto <1<1 ;1tt0stnti. l ~e isc·ri 'l.ion t sono <ll>Prte <l tntto il ~11 tli<.·c111brc>. h~

r•('l' ZÌOI1('

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alln Di1·0JfC'tliC<l <lèi l' Os1l0tlalf' :\Iag:g·io1·c ( Yin Osp0clnÌRC'l'izi o11i (' l>l'OP:l'<lllllllÌ l'iYolgt'l'SÌ

le, 3) .

Corso di perfezionamento iii ldrologi11 e Terapia fi. • sica. B ave1tn l'isc·1·i zio11e }))'{:\ '8() 1' l TniYC'l'Ri ti1 cli Nn11oli nl Cor~o 1;fTìc.:i ctlt' di J (lro log-L1, 101C'ttrorncliolo~·i;1 e 'l~er ;1pi·1 ft~i c:H , il qnalt• 11;1 })Pr R<·o]lO <li <·11n11>letnr i11 r1uc. te 'lisei1)Jine. con intent i lH'P, ·:1 lPnten1c:>n.te })rati ·i. la e11l t11ra dei 1necli c·i. ~o11ratntto d i quelli clic cll'hbonn C8(\l'C'itnre neo-Ji , tao 1ii1ìu1enti teru1ou1iuerali e cli c:nre fisic11C'. Gli inseg11._1 n1cn ti fonclnmen u.1li Yengono i 1111><11·t i ti dal prof. J•i o . larro rj i:er la p;1rt0 Jclro-crenologil'n ( 'rc nolop;h1 e Crenotera11ia. I11cljc:,1zio11i <' c.·011troinclif':l zio11i delle acque ininer;1li e <1cl1c cure tt•1·n10111ine1·:tli) ('<la! r1rof. l!~. I'. ~g-ohhn J>Cr la ]1<\l't<.\ l~l0ttro-l' ;tclio logi c:a (R;t<.lic1tlingno:..;tic·;1 e Ra {l iotcrapi.1. B lc ttrocliagno~ti ea efl B lettrotPrn l >in). <'0111 p1Ptc r:1 1n10 il i11·og· r<.1nur: a l ' .i i1segll :l incn to cl<.' 1];-L Cr e11ologi:1 Spetin1entn h.. <' <lt'1ln Uli1nntologia :tffiùato al ))l'Of. _i\., C'hi~t0ui C' q11Pllo cl<'l l;1 J(iJl('Ri t01·flvia e cl cl l\Ia ~fag~io n tli <l;tto ;11 prof. (} . .Jn folln.

Per i11tegrnr<:: l'istruzione' <.lin1ustratiY<1 si fnra11110 Yisite ngli Sta bilin1ent·i T 0rn1on1jn0r.1li e tli C·11re fisif'be. Il Corso ay1·à l a <l11r<1li t <l i <ln(· n10si e ~a1·i1 j uiziato appena. com1)lctat:1 la i scl'i zio JH'. })rima <lelle vacanze d i J>a~qna . Ti'or.1rio Yl'l'ri1 stnbilito i11 iuoùo da J)Cr111ettcrc l'a .·sistf'nza ntl :t ltri C'or si. Gli in~c·ritti 8nra11110 a'ryh.:nti clc1l'i11izio cl el C1 or ·o (ljre ttnn1c11te n c.1ornic:il io in tt>n.:1)0 utile. I r1 segl1i t o a <1 esan 1e ye1·1·ù ri 1n Rciti to n n Di1) l-0n1n éti nbilitnzione C'l1e i>oTterit In firnu1 clel Rf'ttore Th1agnifìco e d c l Dlretl·ore cll•l C1 or:-:o {l i ver fe-

zionamento. I J fl tassa. di i scl'i zio11c è t1i J_, . :!OO <lil Yel'sa1·si 1tll' JDc-0nornnto cl ell n l{. l~ HiYèl'~itil. J ,e tl on1~1n(l<' <li ji-:c·rizionc nl 1i ,~tt0r<' s ;\1';111uo i11yi<1te ;ti l)ir0tto1·(• <lcl CoJ'80, ))l'Of. r>i o :\l;11·fori . ~. ...-:-\.lHll'(. i1 dPl ll' f>n1ne, 21 - XaJ)Oli. Poi:;~o110 i:-;e1· i,·~ l'.'i :11 Cor~0 nnche i lan1·eati i11 <·Jd1nit·n <' fn l'H1 ncin.

Corso di perfezionamento In Oto-rino-laringoiatria. KPll'anno scola. 'ljC'o torrc11te 182~-•);~ a Yl'à lnogo lll'0S~o la Clinica Oto-Iii no-I .nri11!!:oiatriC':1 <lC'l1'(~11i­

' c·rs1tà di Roma , n l l •o li r linic·o t:1uberto 1. un «Ol'~~ di pe1·fezi o11~11ue11to iu Oto-ltino-T~ai-i11goi 11 tri<l 1 lnnrPati i11 ì\l f't1ie:ina C' "h i rurgi<\ , <111c.:hc cli l 1 111ye1·~"i.t<.\ estere. Il <'Ol'80 tl11 rc·1·it 11n trimP::;tre · . . . ... . . N JlllZle l'èl Il 16 gellU~lÌO 1 !)~;:, U l'iIJI. ·rg11nn1e11ti Sill'~lllDO impartiti {lai IH'n:ff. CL lP<?rre1·i. D. De Onrl L e (L Ril nncio ni. Alla 1ìn0 <lC'l coi ·,, o, q11e1li cJ1e lo "'·rn11no freq·uentato r egolu r 1ucnt0 e e:ll<' .;1Yrftn11o Sll}")Cl'a t o lfl J11'0YU (l'CSfllUC. l'ÌCt'VC'l'•"lllDp 1111 diplo11:a . D omu11da nl Iletto1·0 11011 più t n r di dell'll g<'llllaio. 'l'ussn. <li T_,. 20l).20: 80)11'<1 tn~se cli 14,40; prr il diplomn, T1. 21.t)O.

:1'. l .

1

r.J .

Comitato esecutivo per il VII rentcnario dell' Università di Napoli. . fJ costituito clni p roff. 0Yidio

'l,orrnC'a (1,acolth di le ttere) : lli,111C'hi e l~ o11ca li (Fac.:ol tit di :Jlc<lic:i11n): ::.\Ionticelli e Dcì~il \ :Hllc (I11ncoltit <li Scie nze) : ~ alYioli e 1\lnrghf'ri (l';t<·oltit d i J.eggc): To1·el li tl:'ucolti1 di 1\J;.1tcn1:1tirn). I J Con1itato hn clL\c·iHo <li aggregn r~i ~t11cl c11ti clc l10 Yn ri(' F<lC:oltit ed i 1·a11pr~sentanti clelle li'e<1Pl'~1 z 1011i T;lliYel'sitatie e dc> 1la « C'-orcla Fl·a t i·L' f' >l. Ri è tl<'ei:--o cl i apri re 1lTI a !-;otto~Cl'ÌZÌ0Be fl'èl i })1 Otei::f.iol'j r ' niYCl'Si tal'i. 0

Inaugurazione degli studi all'Università di Parma . J)opo l'C'S}lORiZÌOll(~ tl Pl li ('tt()J'('. tfll111C il lli,'COl'SO innngutale il J>t:of. \~ in èlR. ,, dt• l l<\2.·nr :-;ul te?u1a: J ntcrnazionalis1no P :-:-cienzn J.~µ: li clJht' felit:i ~1n1nti enn tro gli or1·01·i 1·11 :-::.:i -, p~r l '<1 ""·cnirP <lell '1 tn lia.

Per le industrie idrologi<'hc e balneari italiane. ~i

sono riuniti ri I! 0111a i 1nng·g·iori 1'<11>11rese11tn 11ti 1l~lle azie ntlt• int<'1·c~silte ;1Jlc- in cl11 ~l1·ie id r olngje:ll e e bal nc:trj itnli;111('. I/asse mblea, prcsietluta cl ft l l'on . T_J;c111frnnc:o11j, 11n ilJllll'OYnto i n. relè.1zionc tle l g1·. u!T. l{ebncci, pre~i­ <lc'1!tC' tl e11<1 Fede1·fl1r.i onE-'. il qnHlP, ricoT<lata 1'011e1·;t cl cl la l!'ecler<l %i L)ll<' f-'tc~:-;;1 , c·o1·onn ta cla su cc:es~o. prr llll i1ii1 l'azionnlc trn tln111e nto fi sca le l'elatiYo ;.1ll'r~rcizio <1""]1(--' i11<111~tri0 ~nclclPltP . h:l trac<.:i<1to jl lìl'-Ogra111n1a tl e l1a 1n·c,ssin1n azio110 i11tesa nlla yalorizzazionc vrntic-a del Ynrio e ricc·o l)atri111011io idro-n1ine r;1 le it:1 lin110 " !lell(• i11dustrie acl ("•~o i nerenti, h·aendo i 111 igliori <lt1spic·ii c.lnl fattiyn p1=o~:ram1n a di .azione d l nnoyo g·oyerno. 8ono ,s tn te n i111)ian1L·n te ll'<-1 tt;1 te t11 ttc IP c1nci-;t i•)ni eoneernen 1..i le i11<1 u :-;tric iLl ro logiche bnlnPal'L tinche nei riguardi <1el 101·0 fi11;111zia Ul('I1 to. I /a s ··emblea ha dato ill Ccl J'itn ;1 nna COlllllli~sin1){) cli t ecnici cli prospett11 J'( ftl p;o,·cr110 i Yoti cli tu tt0 le indns trie interessn tl' ] 1c1· quelle solnzioni c·lle l)Ossono contrib11 i r0 n ll<1 loro 111n gg i ore effiCiClnrin nel lo intPr0~se <'rnno1nirn rcl igif'nico 11nzio-'

a

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1·Jr:1 no i1re_senti 1'011. 1~11s.i per il g1·111•110 111<.><lico Jl:1 rln 111c11tnre. il prof. , . . _\ scol i. tl irC'ttore clella clinic·<l 111Ptlic <1 <li 1~01~ 1:t, i l prof Gas1u?rini. (lire tto1\' tl011'l' fficio d'lgie11e <lt'l Co111nnP clt Fir011ze, il


1650

f L POLlCLl~lCO

«0111111. J ii a llene, ~egteta rio ge11e 1·~1 le <.1<'lln ~"ec1e1·<\ zio11e cle lla ~1:.'lllll)U. Bra ra1)11 r~euta to il Comitnt o ce11trn le l>eru1anente P~r le indn~trie sanitarie

italiane.

Per le onoranze al sen. Foà. C o 111itato co111posto cle i i>roff. ~\n gusto Do)lorne, d~'ll'1 i niYersità di P;u.lo;·n ; . :-\ utonio Cesari.·J)eu1el , d ell'UniYersità cli l)isa; ....\.1c1o E"abbris, dc ll' Uni,·er ..··t1~l <li Ge110Ya; Ferr11(·<:io Vanzetti, c1elJ'l-niYerxiti1 di <;agliari, nde1·e11clo nl <lcsiderio n1;tr: ife~tn to cla · Colleghi e(l n1umi1·n toti d<.' l . en. l>rof. J •io F0:1 c cl inc)raggia to da·l lc offe1 te finota verY<:>n1tteg li . 11<.l tracciato il 11rog-1-..1u11U<.1 delle onotanze <.la trilJuti\rsi nll'in sig11e scie11~iuto: l~rezio ne di 11D. b11sio lléll'~.\..n la cloYe il l\1aestro h n. Jl{:\l' tnnti nn11i inseg·nnto. l~oD•ll'do Bistolli ' 11nico e;1 ris .. iu10 del :\Ia e f.;t.l'o, h~1 gc·11c rns:uuente o fferto l'opera ~·t1a ; ('onia i'-ione di 11na inf'dngJia-ri<:-0rdo: F oJ1du zi ,)ne rli una borsa di .Rtn<lio -0 di nn 11ren 1i o d!l intitolarsi al non1e d e l lVlà L'Str o . _\ tutti i sottoscritto1i sarà fa tt-0 c:onosC€rc a l "' 11

, uo te m1>0 il giorno e l'ora d e lle cli.e

l)O~

nno colla loro presenza

011orH 11~e,

1·011(l~rlc

più

cof>1 ~o­

Jenni e degne. Per l)Ot('r provvedere clefi11itiY:1IL<:11tC' a 1 r>rel-'enìl' llrogra111111a e fis&'lre i t0r1uilli circll i·entitiL <le lla bor~n cli studio, si tiYolge Yiva pregl1iera <li inyiare co11 cortese s;ollt eitutli11e l '~1de ione ~ Ja q uota, al Reg·ret·1tio d el 1-01uitato clott. prof. Cn r Jo Gallll1a. Yia Pietro Gi11ria, 11. ]:) - Torino.

Commemorazione del dott. Fabbri. Il !:?G no' <:·111bre nella Sala clel Collegio clegli l 11ge gne ri cli Ron1n è stato co111u1emorn.to il <.lo tt. (lui; lll'l 1nn l'a lJbri. <i li int('l'\-e11uti erano i1u1uel'Osi e trn c ."si il di 1'l'tto1·e g·pncrale delle l~"'e rrovie clello Stato i11g ... . .:-\1)',<111;1, il ,-ice-direttote i11g:. _\Je~snntlri , il l{ettore <l<.\ ll'L l1iYe1 r..itit ~(:111 . Sallè.1l'C'lli. il ]ll'Of. r:. J{n~ti:l­ l H.•lli, l'ing. ~Ia~·>tti, l'i11p:. l'ic.' tri, l'ing. · ' 7 iglionC', i l 1n·e:ìdeatc d e ll'Ordine e.l ei ':\Jetliei di J{o111n prof. (.~ ; 1lleng:1, i clott0ri BnlclJ, :\I:1rtir:1no, l'e<l'l'<.lZZoli, 'l'eppt1li, .-\rca11g·e li, C0('Cùetc I l i. \-i !la, 'l'on1:1s. ~i. ec·c., <:>tl 1111a roppre~<'11tnnza -1.l l <·it>('hi <li guPrr a ....\~i :;; l<' ,«1 1 10 le gentili figliuo l e <l<'l Co111n1c11101

Hnnno <lclerito, scn:-:.;t ndo la loro a~senzn, il v roe. A. ~Iurri, il IJrof. \T. _z\.~oli, il scn. Iliccnrr:1 t o .

(lo I~innc:l1! . 1-!;1 n11e l'tn l' ru:lu11a11z,1 il 1>rei:.;idPut<' del Coll0g'io (}t'~]i In0 eg11e ri comn1. JA111h10. c h0 h:t delineata ln tig11ra (l,,l FHbbri qt1alc ine dico e quale sociologo erl l1u. e'"•nresso l'augurio cl1e la inassin1à diff nsione ;;;in c1:1tn nl suo l;l\01.' 0 ,snlla 111nlal'ia e :-:ul p rohlCUk1. n1eridionale, e h<' eostih1ii::ce il testu1ueu-

civile e scie11tifico d0Jl'c~i1uio 8con111arso. Il prof. (~ rft~8i 11n rilt• \' <1to i p:ra 1Hli n1eriti clel F<l ùbri lH~ lla lotta <·011tro 1•1 111aluria. Il Fal>ùl'i. s11p~ra11do clifti<·oltà e <liflitl<-'117.<.' di ogni sorta, rin:-;c.·ì ;t fa re •1111>Jicn re sn l;t I',:.!:a se:\ 1:1 11e lJe FerroYh' 1-~ J)rotezi ) Ili n1ecc~1nicl10 c·ontro le z:t11znre, il chP icse pos:;;ibile la vita ai fe rrovieri sul luogo d(\l t<l

In YOro, co n gran Yant.a ggio della loro salute e deg·Ii i11u•ressi c.lell'a~iendn. Il felice ~. · i:~u :ìtato di un esperiu1ento tentato :--u <·o~ì ,.a. tn scala deve essere senz'altro g{\11eralizza to, s e si Yuole vetame11te redin1ere l'Italia dn Jia 1naln l'ia. l:C g·Ij ttalinni deYono ess0re grati al F<111bri di a Y<'re indicata la via sicura. per la soluzi •,_ ll(' di un così tnrn1entoso problen1a. Il clott. ::\lnsi ha illustrato l 'a ttiYità del clott< ,r E·~1 bbri co111e organizzatore e Capo del SetYizi 1, :::5n11itario d<'llc I!"ertovie. Il l)rof. Sil vi<1gni, co1ue l)l'esidente cl ella Fede1 ·;~ zio11c clcgli Or<li.11i dei l\1edi<·i, l1a port<1to il C(Jl u n1osso trib 11to di gratitt1di11e e di affetto dei :-:au i~ tHrii italinni, cJ1e il ifott. 1r,1bbri trattò se1rq •r1:: co11 H<Jnisi to sc11tin1ento cli colle g ialitit. l{i<·orcli> lé hf'11c1u~ren7~ clell 'estinto con1e eitt:1di110, con1e sci<-'nzi.n to, co1ne nn1111i11istra tore. Con ::tla ta perornzi1)ll« clin1ost1·ù eon1è il clott. F.-1bbri fn 1111 l)n1·0 ( ' a,·alietc.-' Llell'icl(:)ale e della ftde l1n1ana, ed a que-.: to id<--a le e questa fede sa1crtfic?, tutto sè stes~. 1/ 011. Bru11elli, con comruossR pHrola, <'oni;;tatò eon1e ~'o~ra benefica del dott. Fabbri, dimenticatH e n egletta , si~ì. o.~g-i dn tutti indisti11tnn1e11te ric·o11os ciu ta ed appre;,,za tn. Infine il grande i11valido Beccn~trini 11n })ort• > il etl l n to affettuoso e ricon osC€11 te dei eiccl1i di

g nC'r1«1, alla cni assistenza il dott. Fabbri cleclic:ìi gli liltirui anni

d~lla

sun vita .

In memoria del prof. Gro eco. ~\lbo110sc

r.on1ellina fil sole11ne111entt-' «01 11n~ernora to il .·onimo clinico della ~<:nola cli FireHz0, sen. prof. l')ietro Grocco, i11;t ugura11do nella . \ <l

:-:,11a consig·liare 11n med·a glione e sulla pubblic·:t pic.1 zza u11 inonu11H~nto, artistica opera dello scr: ltore Sa11clini di JJ""ire11ze. Prese11zia1·0110 le c111e C:t--1·in1oniC' l '01i. Bergtt ma se~, il sottovrefetto ca y. Bélle~zi

e n1oltc-! autorità. Parlnrono i11 ~runici1)io i. l col-0n11ello crr\. Desio. commissario J)refettizio; i n pj;1zzn il co1um. rlott. Pezza, il prof. Ferdinnnd ·, ll~l tti~ti ni cli Torino, jl CODlllJ. ::.\1a1x:hisio (li ~1 ,_ , -ara. · il prof. Caccia pel Con1 u11e di JJ"'irenze. il c·a , .. l~osco e per la famiglia il Sind~co di Torin r· co tulll. prof. Riccardo Ca tta11eo; tt1tti ric:orct111d1 • c-011 con1mos~a l)n rola In nobile oveTa scientifica f• <:iYile ùel Grocco.

La casa dello Studente a Torino. Il 2-! <>tt::>bre

pr<.~ sso

il Polite<·nie:o di Tori110

~1

<l <lnnò la Connni._·~ionc di fìnania della « C:l~t1 <lf·l g;<1linrclo ». Prf'~ie<leYn. il Hettore della UujYersiti1. i;:e11. Bro11<.li . T! <lott. AllicYo, l)l'c:>Sidente tlel ('<1 n1itato, informò cht- venne <l<tta partecipazione df.Jl 'i11izia ti va a t11tti i (;omuni del Piemon~(' e giù luolti risposero :idei-endo con ~impatia al vrogett'' · <·011 riserva di ~tanzin re nd<.?gnn ti contributi :fi11a1tzia ti.

Annuario ufficiale del 1'1inistero della Pubblica Istruzione per Il 1922. È

stato pt1bblicn to l' A.n,nua rio i·fficiale clel ):I i-

n i stero per il J n:}:!. Il l)rezzo dell' _4 nn ua rio ~ di r J . :J3. I,e richieste, ~1 CCOlll l)Ugn.a te dn 1 re ln ti \(J im-


SEZ IONE PRATI CA

r>urto, al qttale €lebbono aggiungersi Je ~veRe ùi iKJ;;;ta (f ,. 3 p e r og11i copia), debbor10 eR~erc tiYolte <lirett:1 111e11te alla 'l'ipog·rafia Operaia l{ou1ana ('oop('ratiYn in Roma (] 8), Yia Porta Ca Ynllegge. ' • 11

l

,,,..

I - -1.

Misure contro l'alcoolismo in Bulgaria. Uu:i legge c-011tro l'a lco0.lismo è stata i1resentatn :1 l l.<1 l5ob1'<1ina ; {'SSa dis1)one cl1e : 1) 'l'u tte le sc· uolc l)ttbhlicl1e e priva te devon o include r e, n e l loro l11·og·rn 1n111n, notizie rig1.1.ardù nti g li effetti deJeterii d~ll' a lc 0-0 Ji sn10; 2) Stude11ti , sold ati e per~one al (l i ~otto tl1 Yeµti a n11i non IJOSso110 c n trart.> nt'llc c·a u tiuc, nei bars e altri luog·bi i>ubblic i doY(\ xi Y<'Il<-10110 beYan<l e alcoc>licl1c : U) Questi 1110.!:ll i :-;i <l<'Yono ehiud ere a lle :s lXHn. (l(llln <.1 01ne11i('a t-' <h."'µ.· Ji altri g·iot·ni fe"!'tiYi: 4 ) X<'i ll<lesi il r.11t1t<'ro •ll'llc o:-:t(·rie ittn1 d e ,·e e:s~Pre :-:uveriol'<' n 1111a op:ni n1ille a bit:.1 nti: n e lle r-ittit a una ogni <111(\Jllila abit<l llti; ;)) r. a tas..~ s;nlle l~v::t 11<le alf'OOlir-110 Yi(\nf' elt.>v•1tn del mille lJer cento.

111

et<\ <li -!9 a1111i si è x1><'\nto in l~n11>o li il

clott. EDOAl'{DO :\:\!E DBO Ji'0Xrl-\ \ X ~\ . . f,èl n1·~a tosi <1 11" L"11iye1·sitù <li ~i e11;1, primn cli aC"C'1ng·er s1 :1ll"ese t cizio dell a 11rofe:-:f-ii o11e yoJle fo1'n1 a l '~i u11a più ~ahla Jll'PlJn 1-.1 zi onc f i·eq11e11 tn n<l() ttcl R . I stituto cl 1:1g·Ii Stu di ~n periori di I:'itl'llZ~ ll.llllH.\l'OSi COl'Si <li lJ€'l'feziofl:1lll('llto. l!"'n lnetlico D!l Pl'ezz~1to e- n111<1to: il tributo il i :iffetto nortnto nlla C-tll':.'l Sillu1 ·l è ~t:1to o l tl'e 00·1ti ~L1:~' c.:0111n1ove11te: t l1insi i11 ~egn o cli lu tto g li ~~1i­ fic·u. ,~o nero t11tt i P<trtt)civare nµ:li in1ponenti f11lH'1·nlL 1 1' n 111o<l~sto . buonl) e p;~n01·c·Ro 4uanto Yal e11t<'. <lotto P :-;ti1na t (1: 1'es~'\r<:: izi·o 11 1 ·of('S~io11n le inte$c~ co1ne u11 n11osto 1~1to (li be n e : (•ittH<lino i11tegetrin10 . . ~poso e p; t<ll·e <'sc n1 p l:t r <.', lH' r la gra nde boutù e per la in1rf'Z Z<l d e llo ~vi i ·j to i ton conobbe i11YidiC' uè i·a 11c:ori: fn 'l inic:o e' collPp;a len le e i:;i11c~ro, a nin1"1to cl<ll piit g:r~11Hl e altr11isn10. M. i\.

Sanitari vittime di passaggi a livello ferroviari. « 1 : . .\. y\·e nire SHnita rio)) dà 11otizia cli i1a t('l<'<;lii :·;:iuitarii rim:isti Yi tti111e cli passi a ' liYello i11cn, toùiti s n llc li11.~e fcr r oYiarie. l:ìna di que:ste di!olg1'<.1zie coi;;t(> la vita n i ·<J-0ttori Co rnPl1i 0 'l'r<•,,.:t t i vre:-:~o rayin. Il d 0tt. Cervio è l'llllaHtO in' t·~tito, in <' ntre t i-;tns ita,·a c·on la ·ign orn . i11 1uoto<'iClPttn . la linè:1 <'o l ic·o- 'l1ia Ye11na 1 1 res~o DnbiJ,c): ·:~ li ripo rtò g~raYissi1ne .lerite 1ue11t l'e Jn s i~nor:1 rin1:1 llf\Y;l orribi h nf'nte Rfrncell n tn. I l <lot t . A n~c la ri. cli re ttore del Pnbblico :\Iuc:ello <li Tortonn . n1ent 1·e Yi:lgp:ia Ya in vettl1ra per Yi~ite. vc11Jl<' i JlYl."'"t i to e tra ,.o lto, rinia nPndo ferito gr a YCT, Jl'l 1t< •. ~i <lPhùono J,11H e nt~tre ancl10 nltri i11Y0xtin1<>nt i <.ll'l g-011(\1 ·<'. o<:c·o r~i a . ·an itn l'ii.

N<'lr 111 i noi ~ il dott.. H ebert Ilol>a rts, nno ùei 1donìcri de lln l'U(liolog·i a i11 America, è u1orto Yltti n1;1 dt'i rng·gi X . Era istat-0 presicle11t~ (1l'lla ~o­ <·if'tit ~\111\ •ricnna di radiologia e a vcvn fondato 1'.·i 111<·rica 11 l ?611 tgnn-Ra JJ ,Jo/frnal.

Elargizione. (l elJe llOZZC <lellà figlia, 1"<111. !)l'Of. ric•tro ('èlst0lli110 ha e l<1l'gito oltre cento1n ila lire a Y<l 1·i 1stitnti <l i bl'uefic·<'nza, fra cui 10 111ila ulln (_ ,a~~à <l i l> reYide11z;1 p0r i n1etlici , in for1nnzione. 111 Ol"(':.\SÌ<HH'

Concorso andato deserto. Rn cù1to con11lletn1ne11tc

.11éd., ~(j ag;. - H. \1'ZI8<: .\~~. I n1portanza clel1·cs:t n 1e c.:itulog:i<.:o del ~n<:c·o duoùeua1e. l ·'ul ia J1cd'ica, ::o ;lg. -- J"'. '111 )tI S ·o. 'l'umefazionc unih1ter:.lle del la tiroide, d el l<l ina 11J1nella. e del testicolo in 1ìeYtos i trn un1n tica di gue1 ra . - 8. l ·'JCHER.\ e [>. A IELLO . ~\.~ ione distrofizzante (ielle tossine tubercolari e sifili tiche. cJiorn. di ('lin. J! cd., :io ;1g. , ,._ K oLLE e TI. Hc1 1Lo~:sBEBG EH. E ·s1)c·ril ne11ti di cl1ewoterapia 11el ht tul>ercolo:-;i. { r. G .\BP.I. 'l'11n1or, <..-e1·eb r:tl > 1 ~a ri.

:;e11trali cl i ~in i stra'?). Journ. d. ~c . Llf~cl. de J,·i llo, 27 ag. - .·\. DA,·rn. l.>achiple uriti e Y er &111H~11ti <: t onici d e lla l)leu ra. Jt ff. Jfca., ~ !"tg. l!~. f>trxJ1:ou u. Il lllas1na n e lla Y< loc;itit (l i ~ec1i1uentnzio11e degli eritr ociti. - A.. l)AIS. Rallio·eC'<.:itn n1ento i1elht tube r colo!=;i i1olmoJl <l l e. -- I l . f'-oi..:x r,;.~rl'.':LD. J~ recl i bt l'i l•tit. costi tnzionc e tu be reo lo$i. D< uL-·c/Jf! Jlecl . lf'oc11e 11 ..;., 2:J <1g'. 1-'ROBOEl"E. Rull 'etiolog·ia <.lel1 ·a rteri0sclc r o:-.i. :\1. FH.\EXJ~EL. Eccit..1111e11to ec llul·lre da raggi R oentgen. 11 r es80 Jldd • :{O ng. - Nonf:co o nT e II .. .J .\Xt:T. il n1etabolismo l>asa lc nei rit:i r<li <li s,·jJu111)0. ' '"· Nr~rr.rt. Le a.11omnlie del duocl e110. -- 8. Dr.\G_\~Esco <.' _'\ . L1ssrEYJC'I-DH.\ GANE8CO . I?er111ea l>ilitit e J)Otere assorbente delle ..·u1:>erfic:i n rtico ln i·i a llo stato patologico . <.~0ll a

Vittime dei Raggi X.

È

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDIC~\..

<leserto il 1Josto ba11-

d ito dal· :\Ii11i8tero cl~'lla Gn e rra per te11enti veterill;\ i· ii.

Una truffa a danno degli Abbonati vi~11(?

c:on1pint;t d:1 i n<liYi<lui c·he si qualitien no <:omP agenti <lell 'An1ru i11istr.;tzi une , delegati <1 riscuot( l'P le ql1otc (l'è1bbon a1uento. TA'l truffa Yi~11e d ent111zia ta dn 1l'1\.n11ui11istl.'~1 zio11e s ulla copertina cli

questo fa~(:i<.:Ok), i 11 t111 a 1u1u11zio che i101111J.auche~:à <li i·ic·hia n1~ r(' l 'n ttenzione clei lettcri.

bn~e

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1~·lfor.,,1ci (' co r>P.~.

-l1ecl., 4 sett. ·- G. C~IANT Frè(lnt~11:1.<.t c10lle le s j o11i

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ùe 11' orPcc11i .1, IJ;.t 111bi11i i1relli~posti a lh1 tnhcr-

f:lo l osi. (/ir1rn. d . Jfe<l . Jlilit., 1 0 ~ett. - CAVI N.\. J.'irn1lie~-0 tle l <l bipp » i11 t:-11irurgia eù in l~trtic:oln re nella cura <lelle ;ì sto1e -0ssee croniche. JJ ;in oh. Medi~· . 1r ocllcn .. . 1•) sett. _-\. ,,-~TZE L. I..'asthe11ia llUiY~1·sa li s con genita di ._tiller n e l -


e F. ,,.OLFF . lJj~guosi e t t«l ttc:uue11tl1 lle l111 ble11orragia 111ulicl>re. «J o-:-. rl. 11 ()p., ~ S(· t t. -- .J. F'HO)t E~T. J . .e . in<l ron1j i1)ofisa rie. l~c1ris 1lféCl., 2 se tt. Xtunero di oftallnologi<\ , oto-rin0-lari11gologia e s tomèl tologia. .f<J11r11 . rl . ProliciPnR, 2 sett. N. F1Ess1~·omn . Le false nvpe11,liciti. 7'/te 0ancct, :? ~tt . - \Y·. H. \VYxx. TrHttn111ento della lH·oncor1oln1011ite acuta. r>110111uonica e fiueuzale. - O. ~1r1s110L"ì\1. Distro:fìp infa11tili. l)J"11oli t ;.u11ur, sett. I.J. J. J ; r ,E,\' ELLYX. 'l'rnboceJ1e tti c1ing11ostici i1ell'artrite . - l'.. . ,,•. J{o u n:x11:. :\Jbnn1i11nria e grayicl;tnza. EdiHfJ. jJJer1 . Jo11r11., s<::tt. - , ,,.. _\. ('oc 11HA!\Ji;, J11su11i«i(:)11zc <lelln n1a110 e òel p~)l~o . •to11r11. 1l. 1Sc. :iJ écl. rl e Lille, 3 'Cett. - fil. l)o1s80.xx 1Fn. Co1uc diag11osticare llll lnn le cli Pott. Ji itnch. JJ1ediz . 1rroclicn8., S sett0111bl'l}. - O. Ili-;s" I l l)l'Oblema <lell'ndtcnalinn. 1:' . 1\foct(. Tera11iil delle affezioni luetiche dell'aoita. l'int::anzi·1. -

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20 ngosto. -- A. CAnDARI'.:r,r.r. Iper splcno111egalia malarica. - E. COPPA . Condizioni igienico-sanita tie clclla ln\ornzione a01 corallo ;)

trofia de lla J)l'OSt<l ta. 'J/<tl>lH'lrato re~1>ir.'ltorio "\1 o1Yolo

s11btotnle del tenue. Ju u1·nal An1.er. "JJ/cclic . .4.ssoc., 2 setten1br~., II . \\~. ~orr.:n. ì.> roye nsiologicbe i11 g·nstro-0nte1·olo. gia. -- H. E . .ì\toc1<. I cosirletti spostt1me11ti tr.1 n· 1na ti ci clell 'u t(:'I o. lfecli.:'. I\.lini.Jt;, JI S(:'ttt'111l>re. II. C'unsCII)LA~X. Trattamento salYal'. a11if'o <1ell:1 ga11grenn pol11H •nare. - r. U1rLE.\1l1"J'1r. Ili sultati tlello stntliu • S]lerilnc11tale tlt'l la sitlJide. II. 7n-1\L~IEP.~Ià~X. Il problema d.elle c,1n~c in biologia. J) resse 1llc~d., Jù ~ettPn1l>1·c·. - .\ . <i1c:o.1.\i. I bisogni ca lorifici e d cnc rgeti<'i <lel l'no1no. (:a :~: . rl. HOp., 12 e J ~~ i::<:>tte1nb1·('. Ii. DILXO"N. Ive rnlg-ia. ipertimia, cl0llrio. R .\ZZABONI. 1

AR.CHIVI. A nriales de Mécl ., agosto. - · ì\I. LABBC. Stncìio .fii-do- · patologico della g·ott;1. - El. I.JE1JRE1', G. Au~ro~T

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""\.

Diag no~i

B.\Cit~!\NX.

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r.

E. J .. 1Y.IJ•:H.\.TO nella t11bercolosi. (.; .

Jl iforn1a Jfefl. , ] ._ 8Cltl'lltbr<'. -

n.ffi11i.

clotsalc.

~UJ

J.u Diarn1os·i, ,._\'I. l{. SrLvF~STHI::\I. 'Gn caBo lli tuberc:ol o della l'eg·ione delle (llladrigernine. /Je ,'Jcalpel, lC St>tten1br(:>. - · E. I'APIN, BEYER. I /a-

~ f u.di1t1n,,

' Boston, Jlccl. a. &urg. Ju11r11al, 24 ago~to. - l\I. G. RTU RGI S . ] rattnr:1 11011 rico11o&::intn clella ~I> in n

XXIX. lTASC.

DEl.?\I.\ H-1\1ARS.\Il1:T.

Xnoyi clati

Slll }) Il€'llll,10-

torace urtificiàlC. .\rclli-iio rli r>atol. e C'lin. Medicri, agosto. !. ..... PEXDE. Snll'ane1uia 1><·1·11iciosa si)tenornegali C<1 . .-

del sieto <.li. tul>ercolotici , -erso Il llliC.:l'OCOCC'O di nr11 ce. - . R. ('.\V...\ Lit; Hr. Grt11>11i s<111g·uigni. 1). CESA-l~IAXC'llt. Tern1>in speri ficn della r.;ifilicl0 viscera le . J (lurnai J\~e r 1v . n. Jle111. DiscoR<!, . ·etten1b1·{~ . - .\.. HRDL TCI(A.. .~11tro1)olop;ia e });l ~zin. N. J). l'. J.JE\YIR. )legnt:olon conge1lito con disordini n1e11tali cd c•n1or1·n~ja e •rc:lmllare terminale. Journal of Aletabolic ll<'.~earclz, n1aggio. - II. \ ..... ATkI N"SON. La ttasforn1è.lzione dPllc J)rotei11e in grnssi e dei gr assi in iclrocurbo11n ti nel cor1>t). - TJ. S. FuLLF..H. l nfl nf\11za dell'alcool sulla g-licost11·1a diabetica e :-:>nlla glice111ia. , ..... l.,rcr.

l)ot<'re

:ig:g:lut i11n 11 t~

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Indice alfabetico per materie. _'..Jl<lfÌl:t:-;si (là e0llil1 ,)é0 C:C:O J)O!J. 1GH:J _\ rs(\11ob~1izoli : c:ri:-;i 11itritoidi cl.a cli f{~t)) J 62() to8n in·epal'nzio11e )) 16-!0 _\:-:i~tolin: t1so dt·i sa li <li C'illclo l~ibliogl';1 ti :1 ·

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Roma, 18 Dicembre 1922

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fondato . 1ai , professori :

GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: =-~==-=======i==~-==--================

l 'ROF. VITTORIO ASCOLI ~==~-===================-~=======e:=====--

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· P e r i l 1-923. Ai Medici Italiani, •

Il "POLICLINICO,, è stato finora accom1Ja,qnaro dalla fiducia e dalla simpatia dei medici italia11i, che ne hanno favorito il continuo JJrogressivo moto ascensionale, 11 successo, se ci ha lusingati e ci riempie l' ani1no di gratiti1dine verso i Colleghi che sommano ormai a più che 1netà di tutti i niedici italiani, non ci ha arrestati nel ricerca re di con tinuo ogni mezzo, ogni l'ia di perfezionamento. Non le vaghe innovazioni formali ci hanno sedotto, ma ci ha stretti se1npre più, affinandosi il senso di r esponsabilità con il crescere dell'esperienza, la cura assidua. e scrupolosa nello svolgimento del nostro programma : indipendenza da ogni scuola, serenità e severità nella selezione dei lavori originali e delle riviste, passione viva per la tutela dei diritti e degli interessi della classe medica. Se per comune consenso la nostra Sezione pratica settimanale rispecchia e soddisfa le giuste esigenze del medico pratico italiano, costituendo da sola per lui un gior11ale compiei~, noi riteniamo che più e meglio devono esser e apprezzate le due Sezioni mensili, medica e chirurgica, destinate alle memorie originali sci entificocliniche. Esse sono il degno complemento della Sezione pratica per quei medici che siano già orientati più verso I' l!na che l'altra delle branche mediche e in grado qLtindi di approfondirne i problemi e di conquistare più fine e sicuro discernimento clinico. In quest'anno ciascuna delle due Sezioni s'è quasi raddoppiata per il nztmero • di pagine rispetto agli anni passati, e ha potuto per consegue11za accogliere le 1ne1norie più importanti senza preoccupazione d~ spazio. Invero il rigoglìo degli studi medici tra noi c·i ha permesso di offrire men1orie di alta originalità e di singolare va lore, così che molti numeri racchii1dono vere e • proprie monografie. Non pochi dei fascicoli mensili si sono chiitsi con riviste sintetiche o con notizie bibliografiche di Cdratter:e elevato. . Riguardando adunque il frLtfto del nostro lavoro conformato a qitell' indirizzo di serietà clinica e di probità professionale che .ci ha conquistato la fiducia ge11era le, 11on sentiamo, allo spuntare di questo nostro XXX anno di vita, di dover tracciare programmi nuovi, nè lanciare promesse mirifiche, ma soltanto vogliamo assicurare i . nostri abbonati - ormai amici sicuri - che, come per il passato, noi ne , sosterre1110 i bisogni, g li interessi, la coltura, mirando sempre in alto per dare agli italiani sa/(fa • coscienza del loro valore, per diffondere ali' estero la stima e l'on or e della m edicin,1

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LA REDAZIONE.


ABBONAME.NT• AL '' POLICL;INIOO ,, .. ER IL 1923 • ..

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Singnl1· : ( 1) A Lla sola sezio11e pra tica (setti1nanale1 ( la) Alla sola sebione 111edica (1nensile) . (l b) Alla sol a sezione chirurgica (mensile)

Lire 50 Lire ao Lire 35

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Cu,ni 1ilcclivi : (2) Alle due sezioni (pra tica e medicai . (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) . .-. • (4) Alle tre sezioni (pratica, n1edica e chir\}rgica) ,. L'abbonamento è impegnativ"o per tutto l'anno, ma può essere pagato in

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Lire 7o I~ire Lire 75 Lire Lire 95 Lire due rate semestrali

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anticipate .

Una Calda preghiera ai nostri abbonati !

quanto più possibile l'invio dell'importo di rinnovazione dell'abbonamento pel 1923 e sul polizzino ~.ella Carto~ ina-Vaglia, applicare la fascetta con la quale si sono Onora ricevuti i fascicoli o quanto meno indicare Il rispettivo numero di abbonamento. Con ciò ci verranno facilitati due con1piti : all'Ufficio d'Amministrazione, quello dell'esatto accreditamento del pagamento nella rispettiva Jlartita; all'U!fic .o spedizione, l'altro di poter mantenere, regolare, l'invio dei fascicoli pel nuovo anno 1923.

Affre tt are

Ricordiamo che la cartolina-vaglia dovrà essere Indirizzata nominativamente al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, Roma, e che la medesima (nel posto riservato al bollo dell 'ufficio postale pa~atore ) deve essere munita della prescritta marca d·a bollo da 6 cente-s lml 1 Chi si trova sprovvisto della marca accresca detti 5 centesimi all Importo deila oartollna-vaglla stessa.

NB. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'ahbouarncnto (leve conservarsi la relativa ricol'n.ta. L'EDITORE,

Rbbonamento cumulativo speciale: . Gli associati al '' Policlinico ,, potranno ottenere con sole: L. 18 per l' ITALIA e L. 25 per l'ESTE~O

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l'abbonam.ento per l'anno 1923 a

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L·e malattie del cuore e dei vasi

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ASCOLI 01d . di c li11 ica 1nedica nella H,. Un iversità - Roma. M. ASCOLI, l ei. ci i patologia medica nella R. C11he r~itì1 · Catani a. G.. BOERI , l tl. di p atologia 111edica 11 e lla H U1ii,·0rsilà . Napoli. A. CARDARELLI, Senatore d e l Régno, id. di cli nic a medica nella R. Università - Napoli. P. CASTELLI NO, id. di c lin ica 1ne<lica 11 e Jl ;1 R. t;n i versi tà. · Napoli . A. CECONI, Orci. di patologia rr1edi ca neUa R Università · Torino. •

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ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 24 - Estero L. 30 - Uri numero separato L. 3 • Importante. I nuovi abbonati del 1923 a '' Le l\'.lalattie del Cuore e del Vas~,~ potranno altresì ricevere, in porto franco, le intere annate del 1920, 1921 e 1922 del per10ttlco stesso per sole L.. 15 o.~·111111 q se In Italia e per sole L. 20 o.~ n1111a se all,Estero.

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COMITATO DI REDAZIONE •

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Clinico Medico di Roma.

Prof. G. O~GNINI (Bologna) - Prof. C. FRUGONI (Firenze) - Prof. A. BARLOCCO (Genova) prof. GIOV. GALLI (Ron1a) - Oott. C . MELDOLESI (Ron1a) Prof. S. RIVA-ROCCI (Vare1e) Prof. P. SISTO (Torino)

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c l1ni ea medica nella R . u11iv.ere ità · Pl1a, ' SCHUPFER, Ord. di c linica medica nel R Isti tuto di studi superiori . Firenze. SILVESTRINI, Id . id. riella C niver!ltl · Perugia. VANNI, Ld. rt. patologia inedi e& nella· R t;niversità . Modena. VIOLA, Iù . cl i ~ Clini ca ineclica in. • · Hologna. ZAGARI, Orrl. d i c!ini ca medi ca nella ft 'Cui versità - Modena. ZERI, Orcl. di patologill medica nella R ( n i ve rsità - Ron1a • ZOJA, Orci. ri i c lin ica medica nf'lla R. Uol T"eraità · Pavia.

Redattore Capo : dott. CESARE P&ZZI,

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Direttore: Prof. ·V ITTORIO ASCOLI .

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E. MARAGLIANO, 8e11atore dt:n Reg110, Urù. di clini ca med. nella R. Università - Geneva. F. MlCHELI, Orrl. di c lini ca rneci1<·a nella R l'rtÌ\'t>rsith · Torino. V. PATELLA, Id . di c linicll Wl-<li ca id. - Siena. c. B. QUEI ROLO, Senatore del Regno, Ord. d~

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Prof. L. LUCATELLO, Ord. di clin ica meòloa nel1• R. Un i versità · Padova.

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COLLABORATORI Prof.

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Pondatori: .prof. Fll~ TB F... .RT()

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SO 1"1 l\tA RIO. La vori orig ina li : )J. Pantaleoni : 8ostn nze di azione vitnm i11i··a incon1pleta. Osservazioni cliniche: L. c;e,·a rio: Su ùi u11 . rave rnoma 1nuscoJare d<>l oro::-o a sed e rara. Note e contributi. : 1. di Pace : Stdla effica cia. dei vari agen t.i ùi inob ilizzazione e-n1atozoarht pe1· la diagnos i della 1nalaria latente. Igiene: l\l. Giosefft : Ostricoltura e<l igiene. Commenti : Co11 sid e razinni s ulla ri ~po:.t.a ciel ùott. Si~lti11 olfi nl pro~. Nicoliclt. - A.. \ 'nle nti : A proposito dl•l ('he110p0Ji11n1 anthehnintic111n iu Itali a. Storia della M e di~ina : O. Pn ns ini: J.,a 111icrol>iologia, e la. di s iurezio nc intu itt1 daf!li n.ntichi !{rcci e da.gli a rabi. Sunti e rassegne: P " TO L OU t.\ GE ~R ..\ 1.E: K. Reckn1ann : Osci lli\zioni stagio11 a li nelht fh;iologhi e patologia un1 ana. - ClitRliRGI.\ : Pri11trn.,t>: C'i ti e pse udocisti · pa ncre;1tiche. rn cast) cl' estir rntziont' totale ton un 1netodo extra.peritll· nea le. - O t 1'RCOL01 a .\ Rn 0sTl!:1'R t crA : V. }lard ing e R. \Vnt::1on: r ca rboidn\ti ne lla nau ~ea e ne l vomito d ella ~ravi d an za. ~I1 o a o13 11) LOGJA: T. 'Ponta110: Tipi Ili p ne11mocoe.chi in Italia.

1ru11 •• di

'"'*'* rlle"au. citarne

~•Bi sen~a

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DI F.\Rl\I.\COLOGIA DI RO:\fA

Sostanze di azlone vitaminica incompleta (*) MASSI ~lO PANTALEO .. I,

a s.sistente.

L'argon1e11to delle vitamine appar e inesntlrilJile poichè ogni nt1ovo e.sr>e1·ime11to che ten d<1 a.cl individua rle o a catalog·arle. ci fa \rederc quanto esse sia110 pl'oteifor1ni r1ell' aspetto cl1 imico e nelle azior1i Iis iologicJ1c. L e so tanze antineuritiche come la cr 11 sca di r iso ed i l ìievito cli 1J ir1·a co1.11pe11sano co1npletan1e ute n f•i coJon1lJi la cli eta di 1·iso J) riJla t<1. J,ri lor•1 az i or1e s i e. pliclL tar1to -e sommi11is t1·a-

cont.ro r e11den1i;t g1.1zzo-cretini c:a . -

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Tn1pia11ti tcsth;olari cd inter stiz ia li. V ARTA: J I cont.r ilhhanclo dell a cocain a. -

Nella vita profe11ionale: Crot1<l<':\ del 1uovio1 e11to professiu11a li}. Noti zie pnrl a nien ta..ri. - P er l a. celebrazione del ~ Ce<Lieo cnctuto i11 f! llt' l'ra. ('onc·or si. - Non1ine, promo zioni Pù onorificenze. No t izie diverse. Rassegna d ella s t a rnpa m edica. Indi ce a lfabetico per m a t erie .

co111pl.et.e: 1nolio efficace è in q11e::;to s.en so l'iniez ione di l}OChi centigtanm1i cli an1111oniacn l1e i roll ooli pettorali d ei colombi. Il cl ott. G. l1u.· o, cl ell 'Is tit11to d el l)l'Ofe~­ ~ot'

Di rettore : i)rof. G. GAGLro.

lott;I

È vietata Za riprodu•i<>t1t d i lavori pubblicati nel P8LICldl'1Cle e 'La. pubbUca• iot1e dt BU1f.t: f on t.e,.

DELLA. REGIA UNIVERSJT.\

Dott.

Accademie, Societ à me dich e, Congr essi: 'ocietà .\fcrli c:o-Ohir111·~ka di f aY1a. - f.\o« ietà J\ Jedira di Parma. Appunti p er il m edico pratico: 0 AS IS'l' I C..A ~ T KRAPI.A: L 'aSCl.':i· ~o intra crani co filenzioso. - ..:toria naturale dell'en cefalilt• lcla rgica. - 11 dolore ed il suo t rattan1ento. Senll'· 1otica: L' a dre nalill<l <.:on1 e Ult'ZZO µ rouostico. La pro' 1 clcll'aclrena linn, nei ò iahetici. - MEDICIN A s OCJi\ LE : La.

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-LAVORI ORIGINALI. ISTIT UTO

-Oenni bibliogr a fi ci.

te a i colo nbi i n sie1nc co1i il ri.so ])rillato qu anto se si ricorre aù esse allorcl1è compaiono i prin1i sintomi cli pol inet1rite. Ma vi sono sof'tanze cl1e sono capa ci di s1)iega~e ur1'azione curativa nella po~i11e11rite i11 l l Tla n1anie1·a incont])leta, face11do scom _ p arire solamente alcuni s i11tomi della malattia. rr ale 1ni si è clin1ostr<-1tn l a "· egal c corn11ta cl1e som 1ninis t r at'l in J)ezzetti 11i a Jle l) rim e n1ar1 if cstu 1

z ioni pol in e11riticl1 e VP,llivn. clni col ornbi ])ceca -

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t<:-1 spo11 ta.11 eamer1t e n 1ent.r e occorreva g·1tt i 1n· heccarJi p er il ri o. l ,a seco11do volta fu so1111n in istrata l a seg·aJe co rn1 1ta n 1>1 >e11a j r1 i zia.ta: i la dieta orizani ca e s~ osservc') che imp ecl ì il rista.g·no d eJ ri.~o i1 el g·ozzo, r1of1 fece co1nparir e jl vo1n ito · atten nò In, clia r r ea e prol u11g·ò la ' . vit~ degli animali fino al trentesimo giorno. Anch e sostanze cl i comp os iz ion e cl1imica 11101to se1npl ice l1anno queste a zi o11i vita mini cl1e =n( ") Con>u11 icaz io11c fntta a ll '.A. <.:cH d e111in tll P(1 i e n <l i J1n m :i i l ?!> I 11 g l i o 10;!2.

Cl tia1)1)arelli ) cl1e p er ])l'i 1110 a11nnnciò l' ;i 7io1te \1ita mi11 i ('8. J el I'an lll10 nie:ica, la. creclette torn e efficace i11 se11 o cl cfì11itivo 01el.Ie pol i~e11 rit i clei colornbi; ma contl'ollanclo c111esto espe1·i rn ent.o ebl)i occasio11e di rilevare che l 'azjo11 ~ vi t n mi11i cc:~ er a co1111)l et.a e cons isteva nel f~ir e sco1n1)a1·i1·e o a.tt er111are q11 n l cl1e sintomo ilelln n1 a latti a i)rolttn gan clo la vita c1ell'anirllnl e oltre LJl tCi terrni11i cl1e i controlli ci indi e ano estren10 lim it e di 1·esiste111za. 11ei ca~ i ncnti cli polin l!t1rite. J,' i11troc111zior1e per vin. sottocn tan ea <1 i ce11tigrri n11ni '1110 o d11e rl i nnln1oniaca . c iolti j11 cc. cli acq11a })r oduce' 'H d t-Jle eccl1i 11 1 o~ i ril eva11ti e a lrantopsia si co11~d atò J)laC8 t'ilZi Olle locale cl él le Dbre lllll SCO] a l'i

versnm e11ti i:;ie1·0-r1ua1ic1. . Il carlJ011ato di a1nrno11io i1on si n 10.strò eflìcace nè a scopo fll'eve11tivo nè a ·copo ct1ra t ivo. Qniesto .sa le fu so1nn1i11i t1 ato i11 soll1zio11e acquosa a l 5 % e cie· n e di 1 ~dero 0.10 gr. 11rn di e. I colombi veni1el'o a tno r1.e t ra il g iorno .18° e 200 1Jerde11d o il 15 °~ del loro peso. Inatti v~t r i_ultò a 11cJJ.e fui ea. (Ui l\Ia.ttei). L'o1·denin.a (r>c.t · l'ét O ll if ~ J lileti l<l i1n etal a111n1i11a., l°al caloicle e tra( Ìl) cl n.l J,ég·er c"lal l'orzo g·cl' tnog·Liato) fu sommir1istrat o co1ne solfato di ol'de11ina alla dose ili 10 cto·. al g ior110 i11sierne co11 la diet a orizan ica i~a no~ n10Rtr ò. alcn11 a azione vita111inica etl' il Jotto d ei colo1nbi ven1J.e a n1orte tr a il 1l' ' .e il J9o g-ior110 d i osperirner1to n è g io,·ò at1me11 ta re la dose.' t'

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I Betni ui e rhu. 1neùica, di <.1q ellf_t 11ia11ta clu.· t\ t a 11to c.lil'fu s,tt. co11le fora.gg·io i1011 si 0110 i110st i·n ti nttivi, lnn. :r q11P~li <;0110 f::itii p:r r111oglin-


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re p<0'r !J'S o,r ei, q11C1.11 Lo lJa.st a. 11orchè cis si ernetiano una l)iccola radico tli t1r1 c;r. niin1ct ro e ~e 11e son1ministr an-0 3 g· ra1nm i pro die., i colon1l> i trova~10 l 1irlieg·raz ione cornpleia della loro aJjmer1tnzio11e e beccarlo con avi·cli t.à la razi 0111c cli riso b1·illo,t o. Ci furo110 oscillazion i nel peso. IJµ,p}) l i11cipio ùinlinuzio11-0 cl1e rag·g·iur1se i qu1ara111 a gram1ni d i perdita, P<?i una ·staJ) i. Jjzzazione, etl 111fine, urnn. ascensione c11e ragg'iun se i l 11eso, di p ri1na. 1\l)bio.n10 dtrnque l 1esempio di se1ni cl1e nou J1a.11110 affatto azione vitn.minica, ma che l 1actp1j1sta110 in gr·ado 11otevole in seguito alla gei·1n-0g·l i,azione.

***

f,a clive1·sitù. de i si11to1ni nelle avita1ninosi ha. fatto pensa1~e Lli non trovarci più dinnart1,i a d·elle en titù patologiche già ben catalogate e

closcritte nei trattati di patologiia ma be.nsì a déll ei s indron1i morbose cl1e vengono influer1zate })iti o rneno o fatte scom parire d·al le sostanze -contenenti vitamine. .cerio · sosta.n z.e · d.el tj po della segale cornt1ta ~ollP j111portn.r1ti perchè cl in1ostrano co~e la })OJi11enrite d ei colon1l)i s ia una risl1ltante cli a.J t eraz ioni n1orbose div er se, alc11ne delle quali i1·ossono avere dalla ,s egale compl·ctam·en.te .ci lttosse me11tre alt1'e l'imar1gono inalterate. .Su t1uesto ,con cetto è be.i:1e ir1te11der..si: allorchè vog·J iamo i)arlarc di sostanze cli azior1e vita111inica incom,p leta noi non voglian1,o dire che qur~­ ste vitami11e sia,n-o in quantità minore di 'q uella cor1ienl1ta n elle .sostanze molto vitam inicl1 1~, ma bein.sì cl1e esse agiscono in ·u na n1anie.ra patziale su singoli sintomi. I,.e mie .esperie nze dimostrano che le sosta.11ze •di azio1n e. vitaminica sono d.iv ersissime. Noi clobbia.ino ammettere che n egli a.lin1enti esisto 110 pareccl1ie sostanze, l ' az_ione complessiva delle quali s'jndica co·m e vitamin ica. Qt1este s0stn.11ze r a1)preise11ta no deg·li stimoli della funzio11c de.g li or·g ani e del ricambio materiale. 1

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1

D i i111.n1,i'lle11,t e pubblicazione : ACHILLE C APOO nosf'.ìI

.... •

libero docente nella R. Università d i Roan a i\ lc di co Pri 1nnr io e Diret.tore dell'Ospedale « ~{azzoui,. in Ascoli P iceno.

Concetti e diagnostica della tisi iniziale «

Eleg-<"l11ti ssi111a bl'OC:h ure >) della n ostra nnoYa J ~1bliott'ea (( J,c attualil.'t 1necl.i<:lte », tc11upata in i1iticli~Rh11i tii>i tiJ)Ogra ~ici. !,,rezzo f ;. 12. Per ~

t1ostrl abbonati so1e L . 9 .50 jn porto frnnco e raccomancla to. InYln1'e c.artolina-vngliu a I Cn Y. J,·u 1c r f>ozzr, Yi~ Sistina, 14 - Ro1nn. I

X\IX, FASC. ;Jt]

[.\.NNO

OSSERVAZIONI CLINICHE. ]) CVlS JONE CH JRURGICA DELL'OSPEDALE ClVlLE DI GROSSETO

diretta dal dott. p r of.

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ORESTE C I GNOZZI .

Su di un cavernoma muscolare doloroso a sede rara. ~ Dott.

L u 1G1 CE,VARlO,

chirurgo-aiuto.

Dondini Evir'.11lina di anni 28 da Samprt1gnano, conta<lir1a ; nt1lla di notevole nel gentilizio;. non ha ~o r­ f erto malattifi deg11e di nota; si s1)osò a 2,1. an11i con un 11omo rob11sto, i1e ebbe dl1e figli viventi e sani. Da due anni soffre di dolori lon1hari nettan1ente limita.ti alla parte destra ; questi dolori eramo sin dR l principio irradìantj, sordi, più spiccati dopo le fatiche; i 11 . qt1esti lr ltimi tre inesi si sono fatti pi"l1 fi ssi e più a c uti danclo t1n senso cli te11sione cl1e fa soffrire assai l'a. ; 11on ebbe lna i febbre , le l1rine furono sempre limpide, n on si accorse <li ésser e dimagrata, le funzioni 1nestruali si mantennero del tutto regolari; fece numerose eut e mediche ed anqhe empiriche non r icavandone alcun risultato; facendo si i suoi dolori vieµ1>ii1 g:r a vi si presenta il giorno 15 novembre 1921 in questo ospedale ove venne ricoverata. ' E same obbietti"vo. - Donna di aspetto robusto, ben conformata e ben nt1trita; non prese11ta n11lla di notevole all'esa1ne d ei va.rì organi ed apparati; esaminando le reg·ioni lom baTi dell 1a. mentre questa sta seduta si nota su quella di destra una bozza della larghezza di circa un palmo di mano; questa bozza è limitata in alto da una linea orizzontale cl1e trasversalmente passa sulla 12a. vertebra dorsale ed in basso sulla :i a Jnu1bare; medialm ente detta bozza arriv·1 fino a due centimetri dalla linea vert~b 1·::le, laterulJJieute si estende da questa linea per circa dl.lfìici cent imetri; i suoi margini non ~on,> ben delimitati m a d egr a da110 dolcemente f' ll l tt~Rs1 1 t i circostanti; gli atti respiratori 11on i11nrJjficn.no a ffa tto la t11mefazione; la ctlte cl1e ).) ricopre è del tutto normale; colla palpaz in t1e si J1ota s11 detta tumefazione un senso di pnsto~ità elastica; il senso di fluttuazione è jndeciso; l)al pa ndo con una certa energia ·1a boL.za jn. parola si nota un fatto a ssai notevole; 1H. 11tn1ef azione fac endo manovre di 001np l'essi o il'~ s i ridt1ce gradatamente notevolmente <li volume per r iprendere il suo . vol11me pt'i!llitivo app ena la _pressione cessa. Facendo piegar·3 in a vanti l 1a . i l senso di pastosità (che nettu1ne r1te si percepiva a muscoli poco tesi) scomp:J.r !, cli.minl1isce pure assai in questa posiziorne ]a tt1mefazione in toto. Esaminando ..}' a. in decubito dorsale la. JJa-ll)azione bimannale mostra un lieve aun1ent0 delle masse lombari; la tumefazione ed il ~.;e~l­ so di pastosità per ò in c1uesta posizione scom1)aiono. Nulla al r ene ed alla palpazione JJfO fonda dell'addome; facendo m etter e l 'a. ~ùl fianco destro in modo che il tronco ass uma l1na posizione nrc11ata, la t11mef~zione s~ fa più spiccata nella sua forma g1a descr1tt.),; ]'incerto senso di ft11ttt1azione sembra n.11mentnr e jn q11 est n posizion e. STORIA CLINICA.

A11.(tmnes'i. -


._A N;\O XXIX , FA.

c. 51)

SEZIONE PRATI C.\

}_,e \·arie pratiche. palpatorie p1·oct1ra.110 all'il. un se11so cl j clolore limitato nettament e alla st1perficie della. protl1beranza. Praticato l'~same delle urine rton si trovò nulla dl notev~le. C11tireazionc T. IL C. i1ega.tiva tanto la l''èg1onale cl1e la distale. R. \V. IlJegat.iva. Esarrie del sa11g11e: eritrociti e leu.cociti normali co1ne n\11nero, q11alith. e lJroporzioné. Praticata con t111 sottile trequarti (stan.do l'a. seduta) t111a puntt1ra esplorativa nel centro clella tu. · Jn efazio11e, si estrae dalla profonclità cli circa 1 cm., sangue venoso cl1e esaminato microscor1icamente (previa ..colorazione col Giemsa-Ma·yGriin\vald) dimost ra contenere un numero vssai notevole di leucociti in prevalenza p·t'~nu. 1ociti neutrofili (circa 45,000 per cm3 ). ;:, T>irt.(J 1tosi cliriicct. - Tu1nore angiomatoso sot·toapone11rotico clella i11assa i:;acro lombare di <le~tra.

Opera:.io11 e (19-XI-1921 ) ( p eof. Cignozzi ). Nn.rcosi cloroformica l)I'evia iniezionte di una . 1iala cl i ~1. A. , . S. Zam11e) etti. Sterilizzazione del campo con alcool acetico. Stanclo l'a. sul fia11co sinistro si pratica sulla cute della re~io11e lombare d. un taglio semilunare colla co11cavità. rivolta ver-so Ja colo1J11n a ve1iebrale e cogli estremi sulla medesima in modo da a bbracciare tt1tta la circonferenza esterna della t11n1efazione. Incidendo l 'aponeurosi dorsolon1bare si nota fare sporgenza su di essa at11·averso ad alcune smagliature del suo tessuto q11a.lche ~:osso vaso ectasico, a pareti sottili, 111entre g1a attraverso l'aponeurosi ancora no11 incisa si disegr1ava per trasparenza per il suo colorito bluastro una massa pastosa, scura ·che appena incisa la fa scia f ù, s11bito ernia Jnostrando t1n evi d 3r1te asJ)Ctto n11gion1atoso. ·Questa. mas~a, lassarnente aderente alla aponeurosi è circondata da un tessuto fib1·0-adiposo. da c_ui si scolla facilm ente, ha pure rapporti lassi col sottostante muscolo. La si isola delicatamente ponendo alcune pinze emostatiche st1 alcuni vasi profo11di cla cui e·viclentemente era irrorata. Ernostas i. Si clà.nno al·cuni punti di ravvicinamento alle labbra della breccia aponeurotica; nella r egione occupata .clal tu1nore si mette un piccolo dre11aggio cl1e f11oresce all'estremo inferiore cl ella ferita cutanea. Sutura della cute in seta. l\!Iedicazione compressiva. In seconda giornata si toglie il -<lre11aggio; in nona i punti cutanei; decorso post'operatorio normale; l'a. in 13a giornata ..esce completamente guarita.

la fi elù .ed Eo~i11a, c~n Ematossili11n 'Veig·I1ert e s?luz1011~ di v3:n Gieso11. P er la ricerca dellP fib1.e elast1cl1c. s1 usò il metodo di ' ''eiO'hert l~e1 la. messa 1i1 e':idflt;tza clel reticolo l)re~olla~ gene il met~do d~ ~ielscl10\vk)t-J,evi. Esamin (

an~o le varie sez1on1 il: piccolo ingrandimento obb_. ~ - oc: ~ Kor. ) s1 vede essere il tumorr

cost1tt11to da t1na serie di cavitA. ripiene di sangue? n.lle volte comunicanti fra cli loro· queste c~v1tà sono ovl111que circondate da, 11n 'connet~1vo lasso che non pr.esenta rit1lla di particola1e _tran~e che un~ ricca vascolarizzaz ione .cta 1)~1te d~ num~ros1 v~s i di d,i fferente c:tlibro; g i ,t a p1ccolo ingrandimento e facil e notare iJ t

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Esame 11iac roscopico del

pezzo. ·_ Il tumore :tlsportato ha forma appiattita, regolarmente ~i1"colare, co11 diametro di circa 5 cm. di colore vinoso, di consistenza molle, dimostra cli ·cont~nere · una certa quantità cli sangue venoso. E costituito da una ricca rete di vasi di vario calibro; questi vasi sono gibbosi e tort11osi, assai fragili, onde facilmente si rom. pono dando fuorL1scita di !=;angue sc11ro. Dopo fi ssazione in formolo al 10 o/o per alcuni giorni, "'i taglia il tl1more in vari sensi; ov11nqt1e si 11otn la stessa strt1ttura ang·iomatosa. microscopico. - Alc11ni pezzi del tu11'lore appartenenti a diverse porzioni di. esso ·vengono i11cluse in paraffina. Le sezioni ot-;tenute vengono colorate coll 'Ematossilina DeEs arne

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I J

segt1ente fenomeno; 1 vasi di calibro minore no11 presentano per lo più n11lla di notevole a carico c1elle loro tlinicl1e; m an mano che si passa all'osservazione di vasi di calibro maggiore è facile notare in essi evidenti alterttzioni; la loro ordinaria regolare forma circolare viene 1)erdt1ta .onde il loro contorno spesso si . presenta irregolare e di fonna differente; In, tunica n'luscolare si mostra di già nei vasi di meclio calibro assai ispessita; n ei g·rossi vasi assume poi n dclirittt1ra_ vistose pro11orziani; qu esti vasi si presentano allora per Jo più come vaste cavità ripiene cli san·g ue, ta1>pezzate all'int.erno da t1n esile strato encloteli a le. il tutto circonclato cla 11r10 s1)esso alo11e cli eleme11ti muscolari lisci ad irregolare ctis1Josizione, senza strati ba~ali o limitanti ; lo strato muscolare co.sì i1)ertrofico rnandu SJ)e so nel c·ircostante connettivo gettoni cellulari cli ele111er1ti egt1ali a ql1elli cl1e ci1.,c001d~l110 il vaso <lrt cui dipartono. Da questi grossi vasi n,tipici si passa gradatamente a1la stn11. t ura c.l elle va ·te lacu11e cavernose per 1111. processo cli clegenerazio11e degli elementj n1usco-


1656

IL POLICLINICO

lari; è facile notare esempi indiscutibili del fenomeno; laddove dt1~ vasi cli grosso calibro sono R.diacenti (ed il fatto è assai frequente jn tutta la compagine del tumore) è facile not a re come lo strato i11uscolare delrUJilJ vaso sovente si confo11da co11 qL1ello del vicino; esamina11clo qui vi la struttura dell'elemento muscolare ad un più forte ingrand in1ento, si nota.no a suo carico evidenti lesioni degenerative che arrivan ) sino alla sua completa distr11zione irnr 11na massa amorfa fra i cui strati si fanno strada gli elementi del sangue contenuti entro il lume vasale, stabilendosi così t1na comunicazione fra i dt1e vasi atipici. È facile assistere così a tutto un ciclo di formazione dell·3 gr osse lac11ne ematiche che nella loro struttura sono assai differenti dai vasi da cui orig·inano; se r.noi ne esaminiamo infatti una delle maggiori si nota essere costituito dall'esterno a.ll1ir1terno da un irregolare strato di el ernenti muscolari lisci atjl)ici, contornato senza limiti netti da un con11ettivo a larghe maglie; verso la parte centrale della · cavità lo strato muscolare non ha limiti netti, ma i suoi elementi appaiono in preda a processi degenerativi tanto più gravi quanto più si progredi~çe verso l'interno, mentre essi sono di pari passo invasi dagli elementi del sangue, fra cui sono numerosi gli elementi biancl1i, che circolano quiv~ liberamente fra le maglie di cotesti residui cellulari ormai amorfi; è solo al centro della lacuna che è possibile qualche volta notare la presenza di segni indubbi di libera circol::izione ematica. Esaminando numerose sezioni appartenenti ai punti più differenti del tumore non è possibile notare segni '" d"i 11na vera e propria neo:formazione vasale a tipo tùmorale. Fatto assai rilevante che pure -si nota a forte i1n:g randim.ento è la freqt1ente emigrazione dalla corrente sang·t1igna dell'interr10 del vaso, attraverso le fibre Q)Uscolari più o meno degenerate, di leucociti (mononucleati e polin11cleati) verso gli elementi muscolari più esterni che in alcuni 1)11nti ne risultano come infiltrati ed anche addiritt11ra rn,el connettivo di sostegno. Gli elementi muscolari esaminati a forte ingrandimento laddove sono meg·lio conservati appaiono di aspetto fusiforme, corti, con nucleo intensamente colorabile di forrna varia ma per lo più allungata e sinuosa; il loro protoplasma deboln1ente acidofilo perde ne.Ile zone ove si iniziano i fatti degenerati vi, i st1oi contorni onde sempre più ·difficilmente si distinguono i vari elementi dal circostante connettivo. Le sezioni colorate col meta.do di Weighert dimostrano essere il tumore assai ricco di elementi elastici; sono questi assai spessi e g·rossolani attorno ai grossi vasi; quivi sono evidenti a loro carico notevoli fenomeni degenerativi consistf!nti in spezzettamento e tortuosità delle fibre ch e sove11te si mostrano interrotte in più pt1nti; attorno alle g·rosse lacune scarso è l'elemento elastico: quivi sono eviclenti ie \'E.Stigia dell'antico sistema elastico e, fatto assai. notevole, è possibile notare la presenza di esili e delicate fibre elastiche evidentemente neoformate ma in quantità assai limitata. Il reticolo precollagene si dimostra costituito da t1na ricca rete di fibre con comportamento molto simile a qt1elle elastiche.

* ** La diag,nosi di tun1ore angio,rnatoso cl1e si era già fatta clinicamente e cl1e fu piename11te co11fer1nata dal reperto anatomico era stata esaurientemente suggerita dalla esatta valuta.zione di alcuni sintomi non ultimo fra i qt1ali la sensazione dì riduzione della massa in ·volume sotto le manovre palpator-ie eompressi\'e~ • A tale conclusione aveva poi indt1bbiamente gioyato il reperto della puntura esplorativa. Scartata l'ipotesi di un processo infiammatorio acuto delle pareti sia superficiali che profonde per la mancanza delle s11e classiche note era pt1re per le stesse ragioni da rifititarsi senz'altro l 'eventualità di un processo infiamm atorio acuto peri o pararenale con propagazione agli stati contig11i; la sensazione netta di un corpo pastoso era infatti ben lontano dal somigliare a quella di un edema circoscritto. L'eventualità di un ascesso. fPeddo era rla scartarsi per l'anamnesi muta al riguardo ed essenzialmente per l'assenza di fluttuazione e di fatti toracici o vertebrali ch·e lo potessere> comunque convalidare. La rarissima eventualità di una tubercolosi primitiva clei mt1scoli era pure improbabile in parte per le stesse r agioni, poichè in questi casi (cioè quando il processo l1a ass!1nto tali prop-0rzionj) di ra<.lo manca la fluttuazione data dal ramn1ollime11to del focolaio. Non bisogna scordare ad og11i modo che la cutireazione specifica fu negativa. Un tumore renale maligno (specie ipernefroma) avrebbe dato segni manifesti di sè non solo dal latof11nzionale e dal lato semiologico, ma ancl1e nella rara eventualità di ·un tumore ipernefroide originato da un germe capsulare aberrante, sono noti quali caratteri di malignitàt abbiano di solito questi ineoplasmi perchè se ne possa ammettere la permanenza per più di due anni senza ben più gravi fenomeni. La puntura esplorativa avendo dato luogo a sangue puro mentre escl11deva l'eventualità di una raccolta p11rulenta permetteva pure di scartare l'ipotesi, a dire il vero non improbabile, di una cisti da echinococco dei muscoli sacro lombari. Vedremo in seguito quale importanza si deJ..,_ ba dare al nt1mero assai forte di leucociti che detto sangue conteneva in confronto a quello· estratto dal dito. Unica rimaneva I 'eventualità: · di un t11more J>enigno e la p11ntura esplorativa ci confermò la diagnosi circa un tumore vasco-· lare che già clinicamente si era fatta basandosi specialmente sul sintoma dato dalla ridt1zion·e di volun1e sotto le manovre compressive praticate colle nostre mani oppt1:re dall'a. \


.[A~N<i>

XXIX.,

FASC.

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SEZIOXI: PRATIC \

ìbeude1ad.© Q";aponeurosi dorso lombare in adatta I>Osizione {decubito laterale co11 forzata flessio11e clel cot·po in avanti) q11esto t1lti1no fenome n<l> indicava pure la indt1bbia sede sotto aponem.rotica del tumore.

Il caverno111a, ossia l'ema11gioma cave111oso è uno d-ei tumori su cui so110 state, e sono tuttora da parte dei pat-Ologi, vivissi1ne le discussioni. l\llolti considerandolo co1ne un semplice processo vascolare ipertrofico gli negano un significato di vero tun1ore, altri avendo trovato nella sua co1npagine invece segni cli una n eo:f@rm:azione vasale lo considerano come un 11eoplasma. Più vive ancora si fanno le discrepanze quando si parla del significato da dare agli spazi vascolari proprii llel cavernoma. Non credo sia questo il momento per elencare tutte le varie teorie e gli argomenti prodotti dai singoli auto1i che ·le enunciarono; credo opportuno però riferire come trovi oggidì largo consenso l'opinione cl1e li vuole inter11retare c.ome degli amartromi (Albr,e cht) cio r come dei difetti di formazione che solo grossolanamente presentano i caratteri di tumore ed in cui abnormemente sia circa la quantità, sia circa l'ordinamento, sia circa la maturità acquistata oppure riguardo a tutti tre questi elementi, si mescolano parti di un organo . • L'Albrecht colla sua teoria in cui come è noto divide i tumori in coristomi ed amartro1ni · lJorta appunto come esen1pi piLl comuni cli amartromi i cavernomi in specie quelli del fe. gato e della milza, che sono fra i più .frequenti. A questo concetto di an1artr.o ma, che ha trovato largo ::tppoggio fra i patologi, si associa anche il Barbacci. Il Roggenbau si a ssocia al significato di amartron1a da darsi al ravernoma, so-:;tiene però non essere, sibbene la più frequente, questa l'unica sua istogenesi: in quanto in alcurni casi, assai rari, non si può negare che rappresenti un vero e proprio t11more in progressiva evoluzione. Il Barbacci ritiene essere lJrobabile si ripeta qui quello che avviene l) er l 'an g·io1n<-L sempli· ce: cioè che se a molti cavernomi non si può attrib11ire altro, ·s i1gnificato di quello di preesistenti distretti vascolari ipertrofizzati, vi sono anche ca vernomi che portan.o in sè i caratteri di veri tumori: a questi 11lti111i si dovre<bbero, secondo detto autore, · riferire quelli che compaiono, come n el nostro caso, in epoca lontana dalla na·s cita. Circa il cont.ent1to i vari autori ancora una volta non sono d 'accord·o, alcu11i riten.g ono si tratti di sangue arterioso, secondo 1

1657

a ltri sarebbe solo sangue venoso: ed il fatto eh.e di solito (com,e nel nostro caso) le punture esplorative dàn110 luog·o a sangt1e \'enoso, no11 è decisivo, in •1uanto detta qualità può il sangue aissurr1ere necessariamente per il circolo assai rallentato che esi,s te entro questi tumori: fatto questo che è ancl1e provato dalla riccl1ez zR. in leuèociti e dalla facilità con cui si stabiliscono trombi che sp1e1sso oblitera110 ii 111me delle cavità. \.Jel nost.rò caso abbiamo visto avvenire tutti e tre questi fenomeni: il sang11e preleva io colla, puntura era di asoetto venoso il contenuto ' in lel1cociti -era a.s sai elevato, l 'esame istolo~ gico ha fatto notare la presenza di trombi e di processi dege.n erativi cui ·s ino ad un certo p1111..to si poteva riferire la genesi del1e grosse ca:..vità ·caverrto•se. No·n ritengo del tutto. ozioso rtchiam·a re l 'attenzion e sulla notevole, frequente le ucocitosi ch,e presenta il ·s angue dei cav€rnomi, poichè credo che il fatto, mess.o giudiziosamente ir1 rapporto con p.ltri dati clinic~ possa agevolare in molti casi la diagnosi. La sede p·iù frequente del cavernoma è la· pelle, vengono poscia in ordine di frequenza l a • lnilza, il rene, il midoll,o osseo, l'utero: molto più raramente si trova nell'intestino, nella vescica, nei mt1scoli, ·nella ovaia, nel cuore (Barbacci). S11lla origin-e degli angiomi musoolari hanno scritto il Riethus, so•s tenendo la loro origine in 11na rottura dell'aJ"Illonia di accrescimento fra mesenchima e tessuto mt1sco1lare. Il Pilze·r cr~de siano dovuti ad un difetto congenito in modo che p.er ipoplasia degli elementi essenziali si avrebbe Thlla diminuzione nella capacità di assorbim.e,n to ed un ema.toma sarebbe allora l'inizio del tumor·e. Suttr1· ne riferisce l'origine ad una tendenza d.ell e vene ad una proliferazione esuberante specie da parte delle fibre m11scolari lisce: l'ostacolo al deflusso darebbe una alterazione nei capHlari e nella a.l'.'terie donde la formazione di spa· zi cavernosi. Gli angiomi cavernos.i p:redil igono gli arti spe·cialmente gli inferiori, vengono po.i in ordir1e di f1"€quienza i muscoli d e11a nuca, del dorso, del torace;1)ossono però trovarsi in q:u alsia·si altra parte del sistema rauscolare. Raro è il caso che un angiom a n1uscolare sia dolent e; Riethus, però, ine osservò 11n caso su di u11 arto infe1iore così dolente e così esteso da doversi lJrocedere al1·a1npl1tazione. Alle \ olte l'angioma muscolaJ't' si l1nisce al sarcoma, (Britzeln1ayr-Konig·ì . Scrissero importanti monog·rafie su questo argomento il Bai.ardi, il l\1argarucci, l'Alessandri, il Gosse, il Rochard, il 'l"'osi. Circa l'a11gioma doloroso jl Grossi ne descrisse recen1

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1G38

IL

POLICLINICO

temente uno eh~ era localizzato al polpastrello clel V dito della maI10 in umja donna di 3;; anni. Detto angioma, s ibbene del tutto s1l1>erf1ciale, produceva forti sofferenze : anche in questo caso ft1rono all'esame istologico trovate in abbonda.nza le iìbre mt1scolari lisce. Ritornam.do brevemente 1sulla costituzione dell'angioma cavernoso noi vediaJn,o .Che buona parte degli a11tori 1ritengono :Lndubbio che la i)rolife"Dazione, avvenga specialmente a livello clella tonaca media e dell'avventizi.a, il Mu.scateilo ed il Puporac anche nell'intima. No11 posso a ·questo proposito non richiamare l'opi11.i one del Sutter ·eh.e vedeva la cau·s a dello stabilirsi di un angioma, specie cavernlQso in un esag.erato processo dl moltiplicazione delle fì l)re n1uscolar.i lisce d·e lle pareti vaisaLi di .u n clato dist1 etto ; il Rietl1us vede n ello stesso te110111eI10 la causa dello sta]Jilirsi dei sepimen ti fra 1e cavità .c avernose. Credo opportuno insist.ere sul n1odo di ved·er~ di questi autori poicl1è nel caso cta. me descritto oltre alla non. frequente localizzazi-0ne, al sintoma dolore che è rarissimo tu queste particolarj forme oncologiche, esisteva un quadro .anatomico, ·s econ• do il mio modesto parere, non indegno di consiclierazion.e. Il grad\1ale i)assaggio, che io ho rlescritt•o> da vasi quasi normali alle vaste lacune cavernose attraverso ad ipertrofi,a m.t1scolare della parete vasale e conseguente degenerazione delle medesim.e dà in questo ;partico-. lare caso la spiegazione della genesi di dette cavità. Lungi da me l'idea di vol.er géneralizzare il fatto e d-i ,~01e1me tirare delle conclusioni generiche. Ho creduto •opportuno però su que·s to fenomeno richiamare l'attenzione onde possano anche sotto questo punto di vista essere studiati altri esemplari cl1e successivi osser' 'atori avessero oc.c asione di vedere. 7

·.

RIB LIOGR4.\FIA. 1

1. ALERF.CHT. Fr. Zeitsch. f. Path., 1900. 2. BARBACCI. I t1.tniori. Vallardi, iVJilamo. 3. ROGGERIBAN. Z's. Beit., 49, 1910. -l. R1ETHUS. TJe ber priniiire Muskelcingiom e. Beit. z. J{lin. Chir., 42, 2, 1904. 5. PILZER. Vi1·chO'\iV's _.\rchi:v., 165, 427, 1901. 6. S U1"1'ER. Be it. zu de1~ Frag e 1> 01i den prima r en Muskelangiome. Deutsche Zeitschr. f. Chir., Bd. 76, H. 4, 1905. 7. BAIARDl. Clinica Moderna, 1900. 8. l\1ARGAR ricci. Il Policlinico, Sezione Cl1irurgica, 1902, XII. 9. ALESSANDRI. Il Policl111ico, Sezione Cl1irurgica, 1904, III. 1O. PORCILE. Il Po1 icli11ico, Sez. Cl1ir., 1908, VII. 11. l\'IARCRETTI. Riforn1a '!\'.Iedica, 1910, 38. 12. GOS$E. Re,·11e de Chj rurgie, 1912. 13. BOCHARD. Z's. Beit.. , 1913, 57. 1 i.. ·rosi. Cliil ica Chiru·rgica, 1913. 1

[ANNO

XXIX, FA\S1i: .. 51]

15. GROSSI. Il Policlinico, Sez. Pratiea, 1919,. XXVIII. 16. P UPORAC. A reh iv. fur Klin. Chir~.,. 1897, 54..

* *•*

Ringrazio vivam~nte il rr1io illl1sti:re c·apo se. zione prof. Cignozzi per la gentile concessione fattami nel :permettermi 1-0 ·studio del caso cli· nioo qui riportato, nonchè l 'ìllustre prof. B. Lungh·etti dell'Istituto di Anatomia Patologica di Siena, che mi fll largo di consigli nella sun. illu·s nrazione.

NOTE E CONTRIBUTI. STAZIONE AGRICOLO-ANTI~IALARICA DELLA R. SCUOLA ·SUP. DI AGRICOLTURA IN PORTICl diretta dal prof. GIACOMO ROSSI.

Sulla efBeacia dei vari agenti di mobilizzazione ematozoaria p~r la diagnosi della malaria latente per il dott. IGNAZIO DI PACE. Avendomi gli studi e la pratica dimostrato cl1e, per la diagnosi della malaria latente i 111ezzi atti a riattivare gli accessi febbrili e' a inobilizzare gli ematozo1 valgono l)iù del comune esame dell'ammalato, più della ricerca clel parassita nel sang11e della circolazione periferica e in quello della milza, l)it1 delle modificazioni morfologiche e delle proprietà biologiche del sangue, e più dell'esame delle urine, tutte le volte che mi son trovato a contatto di malarici, dal 1914 a oggi, per ragioni professionali (medico militare, durante la guerra mondiale, ed esercizio professionale in ambiente malarico) e per amore di studio, ho voluto sperimentare con la maggioi.. parte dei detti n1ezzi, scelti_ fra i più accreditati, nlan mano cl1e sono stati proposti - e di anno in anno sempre p1u numerosi, - per ass1curarm1 se essi valessero di più, e se ql1indi fossero da anteporre, per innocuità. di azione e per sicurezza di risultati, alle iniezioni di soluzioni di nitrato di stricnina, cla me l1sate fin dal 1912 per la diagnosi della n1alaria latente (1) e riconosciute, in Italia e all'estero, innocue, di facilissima applicazione e di effetto sicuro. E dalla lunga serie dei miei esperimenti, ril)Ortati, con un certo dettaglio, in varie pubblicazioni (2) si ricavano le cifre percentl1ali, ri•

'Il,

(1) I. DI PACE. Per la diagr1,osi della malaria

latente. Il Morgagni, Archivio, n. 7 .e 8, 1915. (2) I. DI PACE. I preparati opoterapici nella d.iagn.Jsi ltella malaria laten.te . Il l\1orgagni~ Arcl1ivio, n. 10, 1922; Lo shock proteinico nella diagnosi dellci m<tlariit lat ente, cli prossirna 11nbblicazione in Folia ~1.eclica; La cliagnosi


[A~NO

XXIX , F ASC. 51]

SEZIO~E

PRATICA.

16.)!.)

porta te nei segue11ti quadri riassl1nti ,·i, e le sico, il O% prese11tar10 IJata::;siti i1el loro sa11 conclusioni, cl1e riassumo in seguito. gue; irradiazione solare, il O <Jb (2); 1nassag·g·io Nelle mie indagini io 110 tenuto presente anclella milza, il O ~b ; ir1iezio11i di ergoti11a, il 0'\, ; che i casi di i iattivazione degli accessi febbrili benzolo, il O% (3); 1nassaggio della 1nilza, sema.larici, n1a non 110 creduto op1)ortu110 forguito dalla doccia a lternata localizzH ta alla remulare statisticl1e percentuali dei casi r1ei quag·ione splenica, il 12 %; iniezioni di ei1cloi1)ofili rtale riattivazione ho constatata, 1Jel'cl1è non sina, clell'I. S. l\'f. i I 15 °) ,· di a drenali11a i I mi .11ar e cl1e essa possa essere indice dell'atti- · ' 1~ %; di vacci110 a' i1titifìco, il 18 %; di nsn10vità del m.ezzo usato per la diagnosi della inag·a ng·lina, il 20 <]{, ; di nitra.te ù i stric11i11a, il 36.. lari·a latente, nè che possa essere setnpre so%· . quando si manifesta - la prova più probatiYa II. Dei ?1ialarici lii u11l ic(l llrita, clie no11 lia11per 6-letta d iagnosi. E ciò percl1è la lllnga prano più febbre dri oltre (j 1n esi , sottOJ}OSti a : sti-atica h11 proposito mi 11a c1 i1nostra to cl1e spesso, lJazzo fisico , il O % 1Jreser1tar10 IJarassiti nel usa11<io un dato 1nezzo (li esame, ci !)OSsia1110 loto sangue; i1·ratl iaziorle s.olare, il O%; l·ivactrovare ,di fronte a llnu delle seguenti conti11ci11azione EtntiYail101o a, il O%; iniezioni cli ergenze: g·otina, il O ~~ ; iniezio11i di latte lJroprio alln. a) ~ tcl1e non s i abbiano effetti degni di dose di 2 cc., il 0 %; J)enzolo, il 0% (1); jnienota; zioni di latte cli va.cca (serie di 3 iniezio11i cli b) o idl1e co111pariscano, nel sangue delle.i :) e.e. l'rma), il 15, t-i8 %; iniez ioni di latte 1Jrocircolaziot~e lJeriferica, g·li ematozoj, senza cl1e 1Jrio, alla d.ose di '> e.e., il 20 %; iniezioni cli si abbia a~cuna 'reazione febJJrile, e ta11to lllenclrenalir1a, il 20 '_ iniezio11i cli asmog·ang·liJilO cl1e s i ab'li>ia il caratteristico accesso feJJJ1a, il 24 %; clo.ccia. g·e1ner a le fredda, il 28 % (2) ~ :brile malarie~~ iniezioni di 1<1tte cli vacca, a lla dose di 10 c. e_ e) o anclte teh e si i)rovocl1i110 111a nif e stazio(·erie di 3 ini ezioni ), il 33,3 7·~ ; iniezio11i cli vacni febbrili (che l)erò non 11an110 11iente di i)acino antitifico, il :33 %; iniezio11i di s iero nortognomonico, pet~cl1è cli1)endono dn. semplici 1nale di cavallo, il 50 °!~ (3); i11iezioni di nitrato reazw11i) - note ool 11ome di febJ)1·e reattivH . . ,.. 69 d .I S t l ~ IC11illa, 1·1 /,l 7 , .),..., O/ ,o . - le q1tali, dopo la defel'vescenza,, IJitt o m e11 0 rapida. no11 si ri1)etono e non sono accompaIII. Dei 1ncilct rici, ccnclie cli (t1itica data, cliegna te, nè seguite, da re})erto parassitario po- 11 on l1ari11,o più, f P1Jl1re da 1: a 6 rnesi, sotto1)osti sitivo nel sang·ue. n : stra1Jazzo fi sico, il O % fn11no ' 'ed ere ematoLa 1nagg·ior parte di quelli cl1e s i so110 intezoi nel loro sang·1le; inassaggio d ella 111ilza, il ressati del IJroblema della diagnosi delJ a 1na6,2% (4) ; benzolo, il 10 % (5) ; iniezioni di erlaria latente, hanno limitato i loro esperimenti g·otina, il 13 %; i11i(•zio11i cli latte cli vacca <I Iai casi dii infezione recente. Io invece li 110 ' 10 la dose rli 5 cc. (ser ie cli 3 iniezioni), il 12.2J11ti estendere, a }Jella. posta, anche ai re~i­ ~7 .3 %; inassa.gg·1o d ell'area splenica, seg·uita denti in n111biente malarico, cl1e non 11an110 clcì.lla doccia a l ternata localjzzat.a, 11 26 % (6); av11to mai n1anifestazioni malariche e cl1e a1)i11iezioni di endoipofisinn. dell I. S. i\I. , il 26.6 % ; paiono sanissin1i; e ai vecchi malarici - u11a o ln1 ezloni cli vaccino antitifìco, i L 15 n~ (7) ; piit voJtc r ec iclivi - percl1è ie r11ie i11dag·i11i (1) i11iezioni di nitrato di stric11i1J1a. il 60.2-65 °:). concordi con l e osse1·vazioni del Craig, clel I,.. Dei '}UUlarici cli e 11,0·1i lian110 piiì, f ebbre Plel1n, cli Simms e ' '' arwich, 11anno dimostralllt 2 a 3 1n esi, sotto1)osti a: irradiazione solare, to cl1e fra quelli si possono trovare dei IJOrtail O ~lo presentano e1natozoi 11el loro sangue; tori di ematozoi inalarici; e perchè essi, al ' "accinazione jenneria11a, 1' 11 %; J)enzolo, il 12 pari di questi ttltimi; ed e11tra1nbi, con1e tutti per cento; iniezioni di ergotina, il 15 %; doci n1alarici recenti, J1anno 11na straordinaria· cia g·enerale fredd~t, il 37.5 ~~ (8); ii1iezio11i cli importa11za nella d.iffusione della inalaria, e latte di vacca, alla dose di 10 e.e., il 40 ~6 ; inieperciò nella profilassi antimalarica. zio11i di endoipofisina delJ 'I'. S. 1VI., il 41 %; I . DP,i res icl c n fi i11, a'n1,bierite rrialarico, appai11iezioni di adrenalina, il 51,2 %; i11jezioni di reriterrierite imnt'lll~i , sotto1)osti a: stra1)a.zzo fias·1 nog·ang·lina, il 52 %; i11i ezioni cli nitrato di str icnina, il n2 % (a dt1lti) 73 % (11a111hini). -----della ·mala,1"ia lcite1ite coi 11ie:.zi fisici, di tJrossima pubblicazio11e '11e La Gazzettn. degli Ospe(2) (3) D eg·li accertati l)ortator i cli e1natozoi <lali e delle Clinicl1e; Il benzolo e la sua preco11 la prova ùella stricnina. tesa a:.ione rialti-va lrice cl ella 1na la ria latente, (1) (2) (4) (5) (6) (7) (8) Deg'li a.ccertati . lJ~ t·­ Folia ì\lerlica. taiori di ematozoi, con la prova clella stric(1) I. ur PACE. 111.fl,uen:.a d ei lrau11iatis1ni e nina. cleg li i 1ile1've riti chiritrgici 1iell e 111a11ife stazio(3) Deg·li accertati portatori di en1a tozoi. co1\ ni 1nalaricl1,e. Il Policlinico, Sez. Cl1ir. , 1916. la 1)ro,,a della stri Cliina e dell'adJ'e11ali11a. 1 {, ;

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JL POLI CLINICO

Le cifre percentuali che precedono, dimostrano chiara.ment~ che di tt1tti gli agenti, i qt1ali determinano la mobilizzazione ernatozoaria da ' me pre~i in esame (sono quasi tutti i conosci11ti; e - non t enendo c0'!1to delle iniezioni cli e1ne.tina e di nitrogLicerin.ct, preconizzate dal Qu~trelli sono anche i ritent1ti l)iù attivi) i l)iù attivi sono: la stricni11a, i preparati 011oterapici e q11elli che determi11ano lo shocli i1roteinjco. l\tla mentre la stricnina è affatto i•nnoc11n., a.etti preparati invece hanno degli i11convenienti, cl1e è bene no11 trascurare e cl1e è opportl1no tener presenti, per non avere cle11 e sorpres e ricorr.endo al loro uso.

[ANNO

XXIX, FASC. 51)

IGIENE. Ostricoltura ed igiene. Dott. 1\1. GIOSEFFT.

di vacca, sterilizzato, danno i maggiori success i nei malarici recenti, con alte dosi, e sem11r e quando provocano intensa febbre reattiva.

L,industria ostreicola, già diffusa in Italia (Taranto, Spezia, lag·una veneta), si. è arricchita con l'unione delle n11ove provincie, di altri parcl1i cli allevamento (Grado, Zaule) e nuove insenature della costa istriana e delle is:ole del Carnaro si sc11it1clono alla ostri- e mitilicoltura nazionale. Nessuna nor1na ig·ienicosanitaria disciplina però l'impianto dei parcl1i, vivai e depositi cli ostricl1e e mitili. Questo stato di cose ha discreditato l' industria nazionale di fronte al pt1bblico const1matore ed all'Estero, cl1e non manca di additare le condizioo.11i antigieniche dei nostri vivai di fronte ai prodotti d'Ostenda , Arcacl1on, cl ella Gironde ecc. La carne dell 'o~trica è di facile digestione ecl è form ata di sostanze alb11minoidi molto assimilalJj]i accompagnate cla sostanze grasse fosforate o g·licogenate. Celli ne inclica la coml)Osizione con: 85.50 % di acq11a; 9.04 °6 di azoto; 2.0i % di grasso; 1.96 % di sostanze mi1L Il peso medio di un'ostrica senza guscio si pt1ò valutare a 10 grammi, il t e1 npo i11edio per la digestione di 72 grammi in 2-3 ore (Celli). l\1e11tre da noi è un alim ento cli lt1sso, in An1erica l'ostrica rappresenta lln alimento l)Opolare. Le ostriche allevate, ingrassate o de1Jositate, anche solo temporaneamente in acque ìnqt1inate o sospette, clivengono dannose alla salute e possono essere causa di disturbi e di vere malattie gastro-intestinali. Fatta astrazione dalle sindromi clovute alrt1so di n1olluschi non freschi, che non differiscono da quelle che si osservano dopo l'ing·estione di carni g·uaste, Bancli compenclia le sindromi })rovocate dalla ingestione di mollt1schi crL1cli e freschi in due categorie :

c) I . e vaccinazioni jenneria.ne danno qual-

1) in malattie determinate (tifo, paratifo,

Dei p'r epa1·ati opo t erapi ci : a ) le iniezioni di adrenalina provocano tre-

111ore, p.iù o meno intenso - n1a sempre relativamente transitorio - e pallore più o mepo ft1gace; ' b) quelle di asmog·a11glina - . cli azione l)ronta come quelle di adrenalina - danno gli stessi inconvenienti, ma alqt1anto attenuati; c) quelle di endo ipofisina dell'I. S. 1\1. non

danno inconvenienti, ma har1no azione molto 1enia al paragone di quelìa. clelr adrenalina t) dell'asn1oganglina. (La n1ag·g·ior parte dei riultati positivi li ho ottenl1ti dagli esami del s ang·11e, fatti 24 .ore dopo la .loro iniezione). D ei preparati che provocano lo sh oc k prutei?Lico : a) Le iniezioni di siero cli cavallo, nei cas1

cli vecchia n1alaria asintomatica, non 11anno valore quando non provocano vivace reazione febbrile; se invece la provoca110, danno discreti · ris11ltati. Nei casi invece di malaria· recente, co11 segni fisici e org·anici ancora ben manife· sti della patita infezione, la reazione febbrile si presenta con llna certa vivacità e di consefavorevoli. g t1enza i risultati .sono abbastanza • b) Le iniezioni di latte, sia di donna che

cl1e risultato solo nei bambini, e solo quando sono seguite da reazione febbrile.

dissenteria, colibacillos i);

ll ) J . e iniezioni di vaccino antitifico danno i 111ag·giol'i risultati quando provocano vivace reazion e febbrile e quando pilì breve è il periodo di tempo tras-corso dall 'l1ltima febbre mala rica.

minate, che compaiono in1provvisamente senza essere precedute da un periodo d 'incubazion.e; c1ueste sindromi hanno ·il vero carattere di intossicamento con sintomi gastro-intestinali e talvolta anche cerebrali. A queste sindromi, le quali possono essere di maggiore o di minore intensità od ancl1e l)itì o meno transito-

2) in sindromi gastro-intestinali indeter-


f . .\NNO .

XXIX, FASC. 51]

SEZIO~E

rie, segue n o11 di rado una dell e malattie determinate, dianzi i1recisate. Prescinde11do dai cas i di sem1)Jice anafilassi da ostricl1e e initili, le infezioni ed intoss icazioni ostreari e sono tl1tte di orig·ine batterica ed avvengono per lo più: a) nei de1)ositi inquinati; b) i11 seg·t1ito a !Ila nipolazioni dell'ostricaro (ricambio delP acqua presa magari in vicinanza dello sl)occo di cloache, distensione dell'ostrica aperta s11 t1no strato cli gl1iaccio nelle trattol'ie, s ndici11n1e dei g·t1 sci no11 spazzolati). L 'inquinamer1to avviene faciln1ente a11cl1e 11ei porti i11ter11 i cl elle città 110 11 cn n a lizza te. E così che si possono avere delle infezioni tifose. Richet e Sig·o11, svelanclo la presenza del bacill.o di' E berth e dei })aratitici A e B n elle ostriche, i1e 11a 11110 per i primi data Ja dimogt rn.zione cliretta. Seco11clo le 1oro ricercl1e, o. t1 ·i cl1e alle,,u te a ll'imboccatL1ra cli f ognatl1re l1a11no dato 11na densit~i m icrobica 1n m edia <li 2,800,000 ger1ni, e di 150,000 bacilli appartenenti al grt111po tifo-coli per litro. L't1so di a lcuni condiment i antisettici, come quello del limone, dell 'aceto o di talune bibite come del vi110 bianco, e l'azione clel Sl1cco gastrico semhrano aver e 11na importanza con siderevole nella difesa contro le infezioni di origi11e ostreorja, chè altri1nenti qt1este Rar ebbero a r1cora ]) i ii freql1enti di ql1eJlo ch e non lo siano. Die11ert n el 1921 Slt 336 ostrjche esaminate ri sconti ù in 54 ( = 7 %) il bact. coli. A Trieste su 107 casi di tifoide osservati nel I semestre 1922 dieci erano, seco11do le informazioni delr11fficio municipale d'ig·jen e, dovuti all'ingestione di ostriche e mitili. Si è pensato che n elle ostriche si compia t1na specie di autodepurazione. In questo ri,g· uardo Bandi 11a notato come la scomparsa <lei batteri i1ell'ostrica non sia dovuta ad Ul!la fagocitosi di difesa, m a a d un processo di disgregazione, di digestione e di assimilazione •• cli elementi batterici (proteolisi e proteosintesi) ; le sostanze tossiche entrano nel plasma e nei tessuti dei molluschi; Bandi riusci a dimostrare persino poteri antigeni n el fegato. I prodotti. batterici sp'rigionatisi della cellula batterica in seg11ito alla accennata azione batteriolitica sono quelli che determinano le sindromi indeterminate, le quali subentrano senza un periodo di incubazione e senza presentare la sindrome del botulismo, anche dopo l'ingestione di molluschi freschi. L'azione batteriolitica in tali casi si rivolge a danno dei mollt1schi, a i qt1ali conferisce potere tossico. Sono queste end.otossine batteriche che eserciI

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PRATl CA

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tano una azione eminentemente steatogenri sulla cellula epatica degli organ'ismi superiori (Bandi). Le concessio11i cli specchi d 'acqua per l'ostrie mitjlicoltura dovrebbe avvenire i)erciò soltanto con speciale oculatezza, quando si consideri c.h e l'al1torità sanitaria si vede altrjmenti le m ani legat e e può in determinate circostanze essere costretta a permettere la vendita ed il commercio delle ostricl1e e mitili se pure ragioni di profilassi ne richiedereb-' bero la proibizione. È cosi cl1e, come ricorda Bar1di, mentre n el 1011 a Napoli furono distrt1tti senza inconveniente i vivai di S. L11cia, si ebl)ero in altre località, n elle c1u a U l'ostricoltura è l'l1nica industria locale, delle difficoltà, come a Tara nto, dove l'autorità sanitaria sotto la pressione delle circostanze doveva dichiarare eduli i molluscl1i allevati in quel porto, cl1e i·appresenta la cloaca di 30,000 abitanti (Carazzi) ! Prima di concedere l' a11torizzazion e all 'esercizio dell'in dl1stria ostr eicol a 11.ei porti interni co11vcrrebbe procedere con speciale oculatezza nel g·iudicare l'autodepuraz ione del mare ir1 corrispondenza delle aree prescelte per 1'allevan1er1to o la stab11lazion:e (lell e ostricl1e e mitili. Il solo fatto cl1e nei porti in terni delle nostre cittii m arinare, quando non sono canalizzate, le acque lorde di stabilimenti sar1itar.i ed industriali, di caserme, di case opel'aie, ecc. sono convogliate in m ar e, ser1za previa a fo:nclo cieco od ·espressam ente dannegg·iate, Noi sappiamo che in g·enere n elle città n on canalizzate molte fogne spandono, altre ::;on< · a fondo ceco od espressamente dannegg·iate, peL' evitare a i proprietari la noia della fr equen te vuotatura. Ne consegue cl1e t11tto il sottosuolo di città non canalizzate si debba considerare inquinato. Le pioggie poi lavando il so1)ra- ed il sottosuolo asportano i detriti, i rifiuti stradali ed una massa di sostanze impure in mare. Anche la quantità dei rifiuti e delle sostanze escrementizie della popolazion e i1atante 11on è ce1iamen.t.e trascurabile. ' 'anno aggiunti ancora i rifiuti industriali, i detriti, gli escrementi degli animali e tutte le impurità del manto stradale della città e delle campag·ne coltivate. Prima di scegliere perciò t1n'area per l'imi::iianto di t1n parco ostreicolo co11viene vagliare bene se i fattori c~e si p ossono invocare per l 'autodepurazione sono st1ffi.cienti a garantirci da inquinamenti. Noi sappiamo che l'a11todepurazione del mare è favorita da fenomeni cl1imici, fisici e bio•


1662

JL POLlCLJNlCO

logici, dall'azione d ei raggi solari, dalla o~si­ })ica, <.Jurante la siccità come do1)0 gli acl1t1a~­ clazione d elle sosta1tze organicl1e i)er opera zoni, per la superficie e per il fo11do, studio· degli ael'ol)ii, dai i)rotozii, dalla . edi1nentadel c1t1ale dovrebbe essere i11caricato \111 is ti zione, e sopra t11tto dalla c.l iluizione. La di- tt1to d'igiene od un labora torio l)atteriolog·ic0' sta11za degli s J)occl1i cli canali e la presenza, dello ·tato. Non dobbian10 lasciarci iitga111tadi sorg·enti d'a.cc1ua i1on s o110 sempre fattori r e d a ll'a1)1)a1·enza clell'accit1a. U n esa111p c..telsfavorevoli al l' inqt1ina1nento. r. e polle che l'ncqt1a del mare attorno i l)arcl1 i tl'ostrit.:l1e. gorgano \ ic irlo o sotto al mare sono 11er lo r1el vallone di. Z .. . l1a rivelato contrariame11t e pi1ì a.cqt1e st1pe1·fìciali, di piccola portata, q11inalle as1)ettative t1na l'icca densitù 1Jattel'ic:l dà p er q11alità e i1er quantità non :::;e1111)re tali oltre a lla presenza del bact. col i. 1'a11to J)i t~r da contribt1 ire s iCtll'amente alla clel)llfazionc facile è avere un s i111ile r e1Jerto, od t1r10 l)iti del ina r e. I .. a inaggior corrt1zione ed il mag- . f~l\'Orevol e ancora, 11ei porti j11te1·11i delle nog ior inq11ina111e11to n oi s a1)1)ia1110 poi cl1e r1011 s tre città ma1· iJ1 are. s i trova qt1asi mai a 11oca di.·tanza dai ca11aNon sa.1·ebbe· t1na profilass i razionftl e 4uelJ <~ li e dalle cloacl1e ; le acq11e lorde no11 s i difdi attender e cl1e i vivai s i infettino ii elle are e· for1do110 imn1ecliata111ente nella inassa d ' acqua fac il1ne11te i11ctuinabili, i) er l)Oi 11l·ocerlcr e all<t cl1e l e riceve, n'lia cadono al fondo i)er il loro ste rilizzazione dei n1olluscl1i co11 gli i1)oclorit i~ maggio1·e })eso .·p ecifico; i1el fo11do rimbaJzaCol s iste1na di lasciar correre, non cura11no, solleva11do i }) i ù o n1eno, J)Oi tiùiscendono closi di ùisciplinare jgie11icame11te !'ostri- e la n11ovam ente p e1· cl iffonclersi in ~eg uito con len· iuitilicoltt1ra n on solo cla11neggiamo economitezza in tt1tta la i11assa d'acq11a (Celli e Scala). ca m e1Lte l i11dustriale, in a a11cl1e l'i11clnstl'i.c:L Per un a s ictlrft d ept1razione si clovrebbe ave- st essa, la quale è colpita no11 solo in p èriodi re t1na corrente litol'anea di s ufficiente inten- cl i co~tella.zioni sanitarie poco })ro11jzie cou ln. sità , a ccertata 11on sttlln. hnse delle indicazior1i i1roibizione cl ella vendita delle o~tricl1 e e n1id ei r>iloti o di gente pratica d el po1·to, ma clo- tiliJ ma ar1cl1e q11nnclo questo pericolo non c'è,. po uno stuùio cori i corpi ft11ttuanti alla st1- })o icl1è il l)ttbblico 11on l)Otrà i1011 esser e diffider1te e 11at1roso sempre, sape11c1o cl1e veng·o11<> perficie e nelle , ·ari e l)l'Of 011d ità. e ricorrendo offerti alla cons111nazione dei molluscl1i alleancl1e a ll' in11Jiego d elle sostanze coloranti. , ·ati, ing· cassati o clepositat.i n e1l'acq11a l11l11tiDifficil1nente a vr emo lJerò n e i porti interni correnti di uria intens ità co1·l'is1Joncl er1te alle ci- . 11n.ta o facilme11te inqui11abil e cli l1ll !)Orto, e fre di PettenJ<ofe1· (0.60 m . al mi·n.uto secon- ·q11esto fatto solo basterà a portare il discredo) ; . le cor1·e11t i dell'Atlantico u1Jpe11n. rag·giur1- dito verso t111a i11dustria, cl1e, nell ,interessc clell'economia i18zionale (1), va anche i'.l.1coraggono t1na velocità di uno o più n1etri al m' e solo alle foci dei ftumi a})biamo velocità di giata. 2-3 m. e più nl m,. Velocitil. così intensa semCONCI..USIONE . brano impedire agli embrioni la fissazione nei Speciali disposizioni legislative dov1·e.bl)e r o vivai nelle vicinanze. Dienert per accerta.re (liscii:>linara in linea igieni~o-Fia11itaria l'ostril'eventuale possibilità di inquinamenti ricore mitilicoltt1ra Ed il co11uneréio dei mollu $Cl1L ro al le colt11re di saccaromiceti, cl1e jmrnette nell' interesse d ell'igiene, dell'i11d11stria e (I t:' 1nei punti sospetti servendosi di una cletermi1'economia. na.ta qt1antità di broclocoltura, mentre l)Oi riParenzo (Istria). cerca i germi nel mare. Prima di scegliere tino s1Jeccl1io d'acql1a per l'ostri- e ·m it.ilicoltl1ra. BIBLIOGRAFIA. si dovrebbe procedere ad l1no stt1dio fisico, BANDI. Italier1iscl1e .:\i'tsternzi'lcl1tru11g· u. l) e rc11in1ico, batteriologico, biologico, ])ln.net11olomenkra11kiiinger1. Ze11tralbl. fi.lr Backter. 11.. gico dell'acqua del n1are in corrispo11denza Parasitenk. Orig. Bel. 62, ])ag. 212. della zona prescelta e della relativa zona di BORNE D1ENERT e B tNARD. Offic. scient. et tec-hn.' des peches ma1·it. Bt1ll. 10 dicen1ln·eprot.ezione, stttcJio che ·dovrebbe in particolar 1921, pag. 64, ree. A11i;i: lrLstit.. ~astet1r i~T modo orientarci sui caratteri fisici dell'acqua Office internat. d'.Hyg1enc 1Jt1bl1que, 1~... - :(temperatura, traspare!lza, colore), s'1lla l)rep ag. 992. . 1893 senzn d el bctcf P.rium coli, stilla 1)'1t.rescilJilità CARAZZI. Ostr·i coit1irn. Hoepl1, ~Iilano, .· dell,acqua, o conìc vuole il Dienert, ancl1e sul- RICHEL e SIGON. Compt. re11cl . Soc. de B1ul o1919, n. 9. . . n..- r) la presenza del piocianeo e del i)rotet1s, e che ' \Igie, 1 ELLS. Egi11. 11.e,vs 88_, n. 1, pag. 32-33 , v .... ,..., dovrebbe essere ripetuto per l'alta e la bassa rlfee. Zentra1bl. f. die ges. Hy·g., 1922, J)Umarea, per il n11are mosso e per il mare calg ina 128. mo, per l' ~nverno e per l ' est.ate, quando l'acqua del mare 11a t1na temperatt1ra favorevo(1) Il valore dei 1t1olluschi pescati 11ei 111nr :t clello Stato nel 1916 era di lire 1.117.000. li ssim a allo ~v ilt111po di una fl ora polimicro1

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SEZIONE PRATICA

COMMENTI.

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t;tlnsi derazioni sulla risposta del dott. Sighinolfi al prof. Nici)Jieh. ::\ el n. ,}7 di qllesto g iornale il dott. Sighi:1101.fi l)ltbh I icò una critica di u r1 mio articolo cu1\1pa1·so nel n. 32, sotto il modesto titolo di (( Co.r1si(lc ra zior1i cli u11 veccl1io l1.rologo s lli rece~1t i rist1ltat.i d ell a tera1)ia Roentg·er1 )), Chi l e~g:el'C:L crueJlo cl1e scrisse il dott. Sighino1fi, 1l 011 co11osce11tlo il content1to del mio étrticolo, <: l'edcrù cl1'io sia 11n nemico g"it1rat.o c.l ellt:l te1·a1)ièt lioe11tgen e dei s uoi c11lto1'i, mentre que~to 11011 è il co . o ; sono solta11.to t1n l a11rlator l t- 11tvoris acti, qt1ando prima. di asse rire con <l:'~Olnta certezza il valore cli lln SOCCOJ". O tel'<'l l>Pt1{iC01 . i aspettava di aver11e l e ]) l' OYe e 1101 i s i s cl egn a vn à i vag·ljare l e cii ti ch e 011 es te l)u~atc s1 1 (li 1111a 111nga cs1)erienza.

d in1 ostr a r e cl1e i o 11 011 s ono il s o] o n1 i:--;cl'e cl ente elci iniracoli dell a t era1:>ia Roe ntge.n, l )a:-.terù, cl1 ' i o ricordi cl1 e n el rnio articolo in <'ri r11il 1a.t o cit ~ti l 'opinione cli 1111 val ent e radiol u~·o q11a1c il p rof. P onzi o di T orino cl1e così ~ i e'=-J> rinleva in 11na recente s u ft p11})})]i cazio n e: « ·r1·01J1)0 gra\'L' disc1·edito l1a ricev11to l n. radio-. l og ia i11 q11esti. 11lti111i tem1)i ùn. n1olt eplic i fattori , i qual i o per i11 a<.legu ata co u1peter1za, od <=t11c l1e }Je r interesse personnl e 11 u11110 sv ia io t ota 11nen le gl i stL1di e le ricercl1e f'cie11tificl1c pra· t icatc in argo n1cnto di t erapja e s i so110 afiretta ti acl assict1rare effetti terape11 tic i in real. 1.ù i llusori e r1011 corrisponden t i a c1t1a11to i veri ~1tl to ri della racliologia l:i.a 11no a ff er11,ato n ei l'ecenti loro l avori n . Il St'ghinolf1 trova ch 'io fu i in esatto n el dare lei. relazione dei d1le casi di carcj n oma · della ve:c ica. cl1 e presentarono la perfo r azior1e cl ::l Teito; 1n. p rima inesattezza no11 mi sembr a sia tn11to g ra11<.le cl a· scriverla in corsivo « l'infer1no • ·vrnne a rnorle 7Jrec isanierite dop o ciriqite ?rie si ~ 11on. d opo qltattro co111 e erro11ra1 ne11 t e pulJ1Jl i C<t il N ic olicli » . l>i tl ir1 esa.tta è l' asserzione clel Sig·l1inolfi per ,11lanto riguarda l'operabilità del secon~o. caso; egli asse l'isce che s i tratta di clue. c,as1 in.opel'~tbil i: ot--a i l prof. Las io cl1e pratico la c1stoS<'Opia d el secondo caso , poco t empo prima (Jcl la ci.tra Roentgen, aveva proposto l 'opera zione come .la ct1ra più radical e e s ict1ra. ].)er

Il Sighinolft trova cl1e fni p11re inesatto nel in r c en110 sulla dt1rata delle sedute, quando sc:riss i che il p rimo ammalato fu irradiato per a leone ore consecutive e cl1e il secondo lo f tl c,l u.lle ore otto all e dicianno, 1 e con qualche in-

1663

tervallo nel giugno, dalle sette alle venti con crualcl1e intervallo di ri1Joso n el nove1nbrc. Il !:3igl1inolfi è certan1en1.e l)iù e~atto p . rchè scri,·e che nel prin10 ca~o la durata d cl1n se.duta fu di 51:6 i11in uti p rin1 i e nel secondo fu di 21.5 mir111ti nel luglio 192L e di 376 nel novembre d ello s tesso anno. Dove egli mnn i:a di esattezza è quando ~cr ive : «non si tagg·il1nsero affatto l e tredici lunghe oi-e che secondo il Nicolich sarebbe1·0 occorse p er l tt seconda seduta del secondo caso » e cr11and~ ftggiung·e fra! parentisi « s i capi.-ce cl1e t8nto i 11 q t1esta co1ne n ella precedente irradiazione l' elevato i1urriero d elle ore è stato dato dal N i ~ oJjch a l lettor e con erroneo con cetto q11a le crit erio d osi1netrico per c11i a i profani l 'eccessiYa clt1rata del la seduta vorrebbe i11clicare t1na i11erdo~e )) . Credere lJiù verosim ile l'ammettere che il i1rocesso distr11ttivo d ci tessuti neo1)las tici ir1iziatosi i1ella vescica e propagatosi al retto sia stato la cat1sa della perforazione percl1è questa avvenne dopo cl ue rnes i d a1la irradiaziolle nel primo caso e cinque mesi d alla seconda i rradiazion e n el secondo, Jo 1111ò affermn.r r cl1i Ila osse rvato lln esi gt10 nnmel'o di i1eoplnsm i vescicali non g·ià chi n e l1a curati 486 senza aye1· mai vecluto la pel'forazione clel· retto: fra ql1esti an1malati ve n e erano cli,1 ersi cl1e f11rono o servati non soltanto per 22 mes1 n1a per par ecchi anni. Il Sig·l1inolfi, ch e con tanto calore vt1ol din10strar e che io err a ] q11anclo s11pposi cli.e probabil 111 ente la roentgentern 1)i::t profonda f osse la c a u sa della pe·r forazior1c dcl i·etto, sorvola sulla mia da lui cl1iamata elegante parodia d ei ris ultati clel \~Tettere r , ch e con la roe11tge11terapia g uarisce miracolosam ente gli ascess i p rostatici , 1a prostatite blenorragica, l 'ipertrofi a della prostata. e l a tubercolosi cl ella vescica · e dei reni. Fra la mia el eg·ante p a rodia e l 'asserzion e cl1e i raggi X po$so110 favo rire l o svuotamento di · un ascesso d ell a prostata c'è t1na certa differ enza, e g ià cl1e s i fece u so della parodia, dirò cl1e i)aroclj e son o q11asi it1tte vantate guarig ioni delle malattie degli organi orinari cit ate dal 'Ve.tter er. Il Sigl1inolfì per d a r e 111a ggi or valore n Ila 5 , 1a critica del mio lavoro g·]i attribui s ce t1na particolare intonazione di avversità alle ap1)li· cazioni dell'agente fisico che d a qualche. tem~o è venuto a contendere il c a mpo alla ch1rt!rg1a nella lotta contro i tumori m a ligni. Qt1esto o-itldizio non n1i ta11ge, i1erchè io ho se1t1prc ceguito con i11t er esse i , ·eri progr~s~i della radioterapia ecl ho sempre cl1iesto 1 a1nto del

i:


1004

IL

POLlCLl~iJ CO

~t

adiolog·o n c i casi cl1e i·es peri enza aveva cl i r.r1ostrato i11clicnti per la e11ra coi rag·g· i X. L'intin1a e cordì a le collabornzio11e fra cl1i \'11rg·I1i e racliolog·i cl1c è <lesic.ìera t u cla tn tt.i s<trf"l p ossi bile 11ua11do nor1 si ,·orra far crt'.'(l€i.'C .cl1e lét i-aclioterapia g--uarisce c1uas i tl1tti i rr1ali e qnn.r1do i1 or1 si annt1nzierà sulla q11a1·ta i1ngi11a dei g:i.orn~"tli l)Olitici cl1e vi sono degli L·i i· ft1ti tl i 1·actiologia ove si c nrano fra le altre rnaJattie n ncl1e le t11t erc0Jo i cl1ir11 rgi cI1e. Se vi è una tubercolosi cl Li 111 J'g·jca che ricl1iecle per g 11ari rr nna pronta opc razio11e è c ertamente la tuber col o i renale ; ri tn rclrlre l' i·11tervcnto cl1ir11rg·ico cor1 t en tativj cl i roentge11tera1)ia , costitt1i ce, fino a i10,·el la. p roYa, i111 gra Ye errore. N 1coL1cH.

_.\. proposito del Chenopodium anthelmintict1m

111

Italia.

Nota del l)rof. ÀDRIA KO \TAI~EKTI, d1 t·ettore (le l1'Istitti to Farmacolog· ic o d ell a R. Universit<'1 di Parma .

Nel

'18 (27 n0Yc111l:>re 1922) cli questo giorn a le il collega prof. E. Ca vazza11 i, ò ell'lTnj,rersit it. di F e rrnrn, l1 a p11])l)licato un bre\1 e articolo dal titolo : cc Il Cl1eno1)odit1rn a11tl1elmintict1n1 i11 Italia », jn. c11i, c1i111ostrandosi liet0 di da r e la s icl1ra })!'OYn <li un poss ibjle atteccl1im c11to ù a noi <li q1 •esta pianta america11a . per aver egli tro\ ato i11 1111 i1111ro lung·o la Yia B1101111 orto <li F errara \ l11 ese111plnre 111acrosco· picame11te e microscopicam ente ictentjficn to, ri('l1ia111aya l'attenzior1e d ci )ìofa.nici e dei farmacol og i st1 <1t1e ·to ri11ve nin1e11to, ond e . J)i11gerli él colti\·are e a st-ndinre qu esta 11ianta assai apprezzata in Anl erica co111e vermif11go, s pecialn1ente · r1ella cura d e ll 'an cl1ilos tomias1 (1). Ringraz io di cp1esto ri cl1i a n 10 l 'egreg· io colleg a C8va7.zttr1i > l)er cl1è n1i eccita a dar ~l1bi to a]cun~, 11otizje, cl1e for~e a Yrei per qt1alcl1e ten1po tardato ancor a a J1l~h]) l icare in attesa di con11)iere alct1ne ricercl1e farmacologicl1e, cl1 e 110 in cor~o. E l e notizie sono qtleste. Quattro anni fa quar1do la cai11png11a per lo sfruttamento d cl nostro patrimonio i1atl11·al e di piante in ed ici11ali e aron1aticl1e e1·a in pie110 vigore qt1i a Pn.rrna fo1ltla1n1110 l1nn. Societit u Pro Pi ante n1edicin a l i e a rom a t icl1e » cl1e oltre a fa r e OJìera di lìl'O}ìaganda })e11sò all 'istji1.

1

(1) \ -. tra l'altro: 1'h f Rockefeller Fott,nda-

tiort. A1\nual I{eport,

191~- lU-20.

L~.\.NNO

X\IX,

FASC.

51}

t nz ione di tln corso di Erboristeria, l) l"OJ:>OF;tai r l1e f11 calorosamente accolta clalla nostru. sc ttola di F arina.eia, e potè a.ver s ubito i)raticn app l icaz io11e })e e la fortu11atn i)resenza di ~­ E . 1·01t. B çrenini al :'..\linistero della P. I., E:per1~ò a 11cl1e i1alt1ral111e11tc alla possibile ace I i1natuzione di clrogl1c utilizzabili i11 tel'o.pi a. 'fra <Itte8te . i celse tra Je J)l'ime il Cl1e11or>od lll111 ~u1tI-t cln1i11ti c ltln: parlai al colleg& l't'Of . .'\vetta direttore ùel 110stro (.)rto Bota11 ico ecl j n all ora i)residente (lella ~o cietà « Pr(}J Jì ia11tc n1 eclici11 0.l i n, cl1 e ben ·vol e11tieri si ini ~e s nb ito al la l' i cerca d ei semi. N or1 f11 facil e_ l11 a fi1laJ111 e11tc :riel n1n1·zo 1019 egli n e ebbe dn l' lll'Of. R ena 1o Gerard d e] g iardino i11unicipa lr<li Lio11e cl1e scri,·eva: e< Il C. clon1ar1da n n1 • l1non terreno i111 tìo' fr esco, e non t eine 1J1111to. i' olc » . •'\i J)1· imiss i1ni (Li a1)rile i se111i ft1r o11 CP spars i i11 ca .. so11 i e ir1 !)iena terra i1n JìO ' a I fresco 11e l l'Orto l~ otn11ico, ma poicl1è 11er m oltr, te1111)0 nulla gel'rnogliava fuori terra g·iù1

ne

<lispeL·aya della riuscita cl ell'esr>erienza. (1t~ <t11cl o col ])e1 so l e cl i maggio -- ,·er so la fi11e· -· - ln. r>ianta co111inci0 a dai-e getti eviclenti, tl ci ft1 l)O .. ibilc fare t1n buon raccolto di sen1 i~ o Itre a lasc iare « in situ » delle J) ia11te per· st a lì ilire ~e clai se111i cad11ti si sarebbe p ott1to. otten er e i·a.11no Yentt1ro t1na 11110Ya Yegetnzioll< ' se11za bisogno di far nt1ove se1nine. . f>c.'rt anto ·on i semi ra ccolti tentan11no i ·a1111 o s ucces ·ivn 11 nn ll i1ì. ·a~ta colt i\'az ione ~­ ] .<t11g·l1 iran o, 111o~ro cli ))assa collina ad i111a· ve11i.i11a "cli cl1ilorn etri cl<t r>a1·mn. J.. a se111ina f tt fai.i a a s1)aio i1111ic1-i a terra ad a i)rile inol,, tr H.to in 11n can1110 della Cattedra un1])l1lani. e· st

• 1tura, 111esso a nos t ra <] .1 ~ 1)0 ... 1z1one· . . <11 Ag1'1co (lfl ll' eg·reg io clir-ettore com111. l)l'Of. Dizzozzer o: ll l <l p e 1· 1tn fort.e ternporale cl1e sconv<.ìlse il rnm}ìO s11bito dopo l a se111ina, e pel' una se<111ela di pioggie co11sect1tive la coltivazione soff • erse lìer n1.odo da non 1Jot0 rc a vere cl1e scnr. issi 1110 sr111 c. •

Con q11 csto l)erò face111n10 11na nt11)Ya esp c1·ic11za i11 1111 c ~tn11ìo clelln. Scuola agraria d el l iOStro R. J.__·t it nto tecn ico concesso <lall'011. Del)ll taz ior1 e provil1ciale col lJieno consenso dcl cl i r·ettore l)rof. I,a11za: anzi l '011. J)c1)utazion e 1>l'O\'i11c ial e ci i11corag·giò a11cl1e con ai1lti economici (e toglia1no la occasione l)er ringra-ziarla l)t1l>blica1nente) , i)er cui, ai111maestrati dal JìaS&itto, fnt f' r1do la , e1ninn, prin1n i11 t'en1ellZ(tio e p o i tra1Jia11tando a }) l'i111avcra i11oltrat n. - in i\Cngp:io - J)Otemmo aver e l1na rigogli o ~ a e n1H.gnifira di stesa cli Cl1enopo<lio, tl1e ci 11 n dato tre gro~si cassoni fli se111i, da cui, C'l)me· È noto s i trae l'olio essenziale t1sato in tcrnpia. Di questi sc t11i a clista11za di }ìiù di 111.b


[ANXO

xx IX '

anno . i

~

l <'.\SC. 5 1]

SEI'. lOXE PRATTC.-\

ia app11nto ora proYando la gern1i-

STOgIA DELLA MEDICINA.

Pos ia1110 a11cl1e affermare cl1e il Cl1e11opodio si è r iprodotto :po11taneamente là O\'e avevamo lasc_iato 1e })i ante « i11 sitt1 n, e so elle riesce a~~ai tl ifficile ttccid erlo 11el cam})O ùella Sr11ola ag·ra1·in. Dunque per l e 110. tre es11erienze possian10 assicurare cl1e il Cl1enopodio anteln1i11tico - vari età <lel Cr1eno1)od ii.1m a in-

La. microbiologia e la disinfezione intuite dagli antichi greci e dagli arabi.

nabilità.

brosioide~

orig· i11ario del l\f e-:;sjco - vegeta rigogliosa111e11ie tì a. i10 i, cotne del l'e . . to ir1 qua. i tu tte le i)art.i e.le.I i11011clo, ritrovandosi oramai in u11·area vasii sin1a non olo clcll'.L\111eri<.:n. del ~ord e clel . t1d, non solo ncJl 'El1ropa merid io11:.1le, 111a. a11cl1e clell':f\.frjca del Nord ed occi(le11t~1le. Ecco pcrcl1è, con1e tutte le specie cl1e occt1pa110 1111·area estesa, il Cl1e1101Jo(lil1n1 è l111n specie poli111oefa e presenta l111111eros1ssjme ,·arictà. Da i10 i cl·c·~ce 1' ig·og1ioso sopra q11a ltn1q11e buo11 t ert·e110, i1è 11a bisogno d i gra11de concimazior1e : è forse prudente fare la serr1i11a in semenzaio e fttr l)Oi il trapia11to a primavel'a inoltrata - verso la fine di aprile o ai primi di 111n ggio -; 1na u terre110 ben preparato

si l)UO fare u11cl1 e la · semi11a direttamente a spaio. Ciò cl1e 11on devesi dime11ticare si è che la l)ianta tcn1e molto il freddo e la eccessiva llmidità.

i semi raccolti i o 110 iniziato delle r1cercl1e cl1inticl1e, soltanto i1 er o allo scopo di stabilire la ri ccl1ezza ir1 oli o e~~enzialc della. pia11 tn. eia 11 0 i coltiv ata; ql1a11to a lla co~t ituzionc cJ1in1ica. dell'esse11za lo studio 11on l)tlò ·esse re fatto cl1 e da t1n chin1ico })l'ovetto, esser1do11e la cost it uzior1e, da. r1 ua11to s i cono~ce, assai co1nplesRa , e ar1cora i1on d el t11tto e h iarita la. coc;;;t ituzio11 e clell'AA.. staridol, cl1e se1nbrn ! · e o 1n p ol \ e 11 te t e r :-t lJ eu t i e a n1e n te a t Liv o ( I ) . ~i a c~n Ja pol vel'e cl e i sen1i cl1e co1 llO. tro ol io e.·senz ial l' 110 nnrll e i11tra 11r e~o delle r iccrc11e far1n<t col og ic l1e, <li111ostru 11 do ] a lettel'at11ra Ia. rtece.c;:-;itt't <.l i lJiù })recise ir1dng·i11i al rjguard o: ma ~ i tl'att:1 ùi esr>e1· ie1lze ùi Clt i sarebbe ])1·eroa1n1·0 riferi re ora. No11 potrei dir e se i serni cl1e sono a11cora a nostra diS))Os izione siano ir1nlte1·at i: n1a clii vol esse 1Jrovar11e 1 ~ g·er1nina])ilità e st u(iial'li s i a cln l )1t111to di vista cl1imico cl1 e farn1acologico non 11a cl1 e a cl1iede1·J i l1ot-et1done dispor1·e ùi 1111a not evole ql1a11titù. !:011

La tl1bercolosi pol1nonare clell 'uomo fl.l co110-

s ciuta dag'li anticl1i. Ippocrate ne acce11na in l)iù l'nogl1i. ~'la a i1oi semJJr a iniral>ile l à dove scri,re : « In mor~ b i s 11l1lmc:nis v<J lcle rubicu11dae sa11g·ui11 is stillue , 111n.lae st1nt. Cu11"i. ra11ced i11e, sputa viscosa, sal st1g·i11osa, i11ala. S i vero etiam cruid attolla tu r jtl:{ta pectt1s, it1 11is 111alun1 est. Dolores ù.Ll collum 11is atte11t1~1tis perniciosj. Ravi.cedtl c111n i11ssi, et alvo l iqt1ida, plts educit ... » (Coacae l)racnotiones, sect. II ). Nel 9 O ..\vice1111a forse J)er la. pri111a volta r1e fece u11 quadro a sè, stacca11dola da tt1tti i proce ~i }Julmonari nei ql1ali era confusa. Egli din1ostrò cl1e era co11tag·iosa e per curarla adoperò le iniezfo11i intrapt1l111onari di inille o inft1so di rose. Avvolgeva i:>oi jl t ora~e del tubel'coloso di arg'illa, l)er i1otere localizzare le les io11 i nell 1inter110 del l)ol111011e, e clove esso si aderiva più facil1n ente e l)iù presto, ivi era la. sede della ltsio11e tubercolare. Di1nostrava con ciò cl1e il polmone lesionato è i111)reda ad lln maggiore lavorio, per ct1i svill1ppava mag·giore i1umero di ~alorie tali da fare aderire più focil111ente l'argill a . Era urt • 111 et od o sen1i ologico 11 n !)O' prolisso cl1e sosti l 11 ivH. il no. tro ples "' in1etro ctl il nost1·0 lldito. Fn Avice1111a cl1 e ricl1ia111ò l'attenzione sui tipi lJiondi con torace defor1nato, particolar1nente c:1rJd ic.lnti a ll u tnber colosi. U11a delle l)iù· i1nportn11ti vedute di Avicenna fn che ·prElco11izzò ln. di"i.i11fezionc prin1a di Pa.~te ur e <li. I,i:-;ter; l>oicl1è a i i)az ie11t i racco111an<lava cl1e il latte fos. e i·;lcco lto i11 recipi ent i ell e fos-; cro stati Jlritna l>assati i11 arq11a lJolle11te }1er c1nattro ' 'olte di f'eguito. ]~ i co11os~i:.1 n10 e ,-al n li a 111 o i I g l'n 11 cl e i11tl1i to t1 i .t.\ \·ice-nna il q11ale fi11 cln i 1·u11110 980 . eg11alh Jn l·ice rca d ella l esi.)nc p11 l111011a 1·c e 1·1111porttu1za della i11icrobi0Jogin e del lrt c.lisinfezio11c.

l>ntt.

l> .\~S l ~l G 1 0-\1 .\~~1.

i\Iontottone (Ca, er tn ).

..- Da tenere presente I L"Importo d'abbOnamento va tnvtato mediante A11~ Bat1.

(1) l ·na vasta lettera tu.ra .è s~c.~t.n raccolta dalla D itta "'cl1in1 1n cl e C. <.l L l\'l tl 1tz (J.ipsia) .

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con cartoHna-VagUa. COioro che delldenno versarle

Hllftro nottra Tratta pottale,

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aumentata di ~trca

,., at trt 111ntt1 •ntalf.

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ten&aftO pruet1t1 che queata

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IL POLJCLrNl CO

SUNTI· E l{ASSE.GNE. PATOLOGIA GENERALE. Oscillazioni stagionali nella fisiologia e patologia umana. ( f\. DECJ\i\1.\ i\"i\". D. il l erl. ll' oc lte11scr., Il. 42, 1922) .

I.e oscillazioni stagionali fi s iol ogicl1e, Gh e in e:.i lcttr1 i a 11 in1al i cul111inano col · p eriodo del letarg·o invernal e, so110 a p1)ena accennate nell"t101110, for se p erch è esso riesce ·a net1tralizza r e in })arte le va l'iazioni cl1e subisce l 'ambie11te jn ct1i vive. f>ure s i osser vano ancl1e 11elr1101110 alct1r11 feno1ne11i cl1e possono da. lsntano rico1·claTe il l etargo d e~li a11jmali: la cli1ni11t1zione in,rernale dell'accrescimento in 11eso. e in 11111g11czza (fn.cj l111ente controllabile Ja er e se i ta clei capelli) e il prolt1ngarr1er1 to del i1eriotlo cli sonno (111aggjore del 30 % nell'in,·er110 a l confro11t o con l 'estat e) . Nella J)atolog·ia si osser va u11a varia fr cq11er1za stag·ionnl e clella tetania e dell 'eczemn. dei l nt.ta liti (massima n el n1arzo, mini1na nella €sta te)) cli ·11t11rterose malattie c11 tanee (111ns. i111 a in 1)1·i111av0ra), clelle rrlal attie fl a r affreclcl amen to (cl11e massi111i, 1111 0 j11 pri1n a vera ed l1 110 in ai1t11nn o), ecc. La 1·ag ione di tali vari azioni stagionali è stata cercata in pu.rte jn fattori esogeni, in J)al'te i11 fa i tori endog·eni. P er n1ol te malatti e • l1a i1110 t111 in111ortanza ir1dt1bhia l e oscillazioni tet1n icl1e e Laro111etricl1 e. Il raffrecld amento llete1·111ina secondo r ecenti ricercl1e cli 11ade, clelle alterazio11i dello stato fì sico-cl1itnico dei colloicli dei tess11ti; i t esst1t i così alterati (per e::L, la mucosa d el naso, d el furinge, i polm or1i) diverr ebbero men o r es istenti a lle infezioni (col i)erio<.l o primaver ile di i11assima frequ enza. cl elle malattie da r a ffreddamento coincide lf' n1assi1na freqt1enza clell e m a lattie i11fettive) . r1·a1e co11cezione t r asfor111a in i1a1·te il fattore e~ogeno delle oscillazioni ter111 icl1e in ur1 fattore endogeno. La mortalità i1er tubercolosi i1r esenta llll massimo primaverile e t1n ma ss i1no in vernale; inenire il primo di1)eode pro])al)ilm ente da infezioni n1is te, cl1e com e si è u ra clt;tto so110 piLl, facili in primavera, il m as~ itno a t1tunnale sta probal)ilmente in r elazio11e co11 cal1se pura m ente endogen e : l a variazione stagionale dei processi imn1unitari, cl1e è din1 0. t ..ata dai rist1ltati della r eazione a11 a t ul)ercoli11a (r eazione i11teusa in l)l'im·avera, J11i11im o. i11 a11tt111110, all 'ider1tica dose cli t11L1er colina). Per le variazioni stag· ionali di molte malatt i~ si presta ben e l'i1)otesi cli t1na variazione clello stato d el siste1na n ervoso, sp ecialmente di quello vegetativo. I.e n etJrosi presenta110 ·due 1

(.<\~~o XXIX , F.\SC. 31]

mass imi, uno in pri111a vera, llno in autun11o; i s uicicli un massimo prim a verile. iVIolte mala ttie cl1e sono p1:obabilroente determinate da StJuilibri di tono tra il vag·o e il simpatico (anon1al ie secret.01·ie gltf.>tricl1e, ecc.) p.r esen to.110 t1n n1assimo })r in1averiJe e l lTl mas ~ i1 110· a 11tunnale. Forse qneste a 1terazio11i di eq niljbrio fra i con1ponenti (lel s j ~tema r1ervoso vegc t ati vo sono in r a1)porto con alterazion i Rtng· io11a li enclocrine . È poss1bile che in g·ran parte l e variazioni s tagionali di molte malattie dipenda no da altera zioni analog·I1e dello stato ormon1co (relazione tra In secr ez ione interna e il l etargo). l\1olte malattie er1doc1·in e preser1ta no indu bbie oscillazioni stn g ionali: la mal attia di Basedov,·, l a teta11 ia, il mixedem a . R ecenti ricerche cli Stral1b, l\leie,r e Scl1lag i11tv,reit, ùimos tl'u11clo deJJ e cliff eren ze della r eaz ione de l san g11e tra la p1·imavera e 1 a utL1nno, fanno pensare a lla i1ossil)ilità che a tale fattore si debbano attribu jre le variaz ioni s tag· ionali d ella fr ec1tte11za di cli,-erse m alat tie (i1n1)ortar1za clella r eazione del san gue per i processi v itali , i1er i p1·ocessi im1nu11itari, per Jo svil111)po cli g·errni, ecc .). PoLT...ITZER. 1

CHIRURGIA. Cisti e pseudocisti pancreatiche. Un caso di estìrpazione totale con un metodo extra• peritoneale. ( P Rl l\IRO~E . • uraeru~ Gun. a. Obst., apri le 1922). L 'A 11tore r iasst1111e quanto og·gi si co'l1.osce in-

torno alle cisti ed a ll e pseu do-cisti pancreaticl1e: ricorcla la class ificazio11e già esposta cla R obson e ì\Ioyn111un i1el 1003 in: 1) Cisti da r 1tenzione ; 2) Cisti neopla sicl1e; 3) Cisti idatiùee; ~·) l\Ialattia cis tica congenita; 5) Cisti emorrag· icl1e ; '3) Pse11docisti. A queste varie s1)ec ie bi sog·n a aggiunger e le e isti dermo·idi descritte n el Pancreas da Judd ·e da altri. Nell'e... tiolog·ia delle cisti da ritenzione 11a importanza l' infez ione clelle· vie biliari r.l1e è cau sa, come si sa, cli l)a11cr eatiti inter·stizia li Je qt1ali con la compressione sui dotti d eterminano l a formaz i(\n e di queste cisti (Cammidge) .e spesso j r1 fatti ritterizia e l e colicl1 e b iliar i prececlono l a comparsa di tina cisti pancreatica (Cam10 idgc) . In a ltri casi invece di cisti, cl1e ~1oy­ nil1at1 cl1iama p se11docisti l'import anza etiolog·ica deve attribuirsi ad llrr tra uma cl1e determina una contusione con spappolamento del tessuto p an cr eatico e consec11tiva cisti si a n ello spessoi-e stesso d el pancreas sia inella retrocavità clegli epipl0ons. L' At1tor e ste-:;so però riconosce la confusione che esiste intoir no al significato da attribuirsi •


. (ANXO XXIX, PASC. 31]

SEZIONE PRATIC".\

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alla parola })Seudocisti, cl1e alct111i da11no alle Yersi i ùi~turbi. R ite11g·o110 cl1e il ra11ido accisti la cui i1arcte i101l è for11ita da rivest in1e11to cre:ci111e11to d~ll'e111brio11e cl et e r111i11a t1n diepiteliale, altri a raccolte (li lic1t1 ido pa11cl'eastl1rlJo del n1etaboli~n10 i11aJerno, s1)el'ial111ent.e tico 11el i)erito11eo; \\7 illis e Budd restrjr1sero della ft1nzione glicoµ;en ica del fegato, il c1uale qt1esto tcrn1i11e rii psen<locisti a ll e cisti di1>e11se i1on s11fficienteme11tc con1pc11. a to })l'OLl11ce clenti cla t111 tral1111a cl1iamate da. altri ancl1e una i11tossicazior1e del sa11gl1e, so11rat11t 1.o l1na cisti a1101>letticl1c. acidosi, ea11sa principttle dei clisturbi: adduI .. 'Autol'e i11fi11e ri11orta il seg·uente caso cla corto l'argomento che nei casi g·1·ft,,i. il fegato lui operato: Si trattava di t1r1a donna di 32 all'a11topsia è in <leg.enerazjo11e gT·assa. Paran.11ni cl1 e aveva sofferto soltanto da i111.f.e·z ioni go11a no cri.ù ndi i vomiti g·ravidici ai vo111iti ir1testinali da ])a111binr1. e rl1e lìr·esentava l111a ciclici, acetonemici, dei bambini, e ai vo111iti cno1'me cisti la qt1nle si este11deva da ll'ipoco111iei diabetici cligiunanti. Non negano imriordrio fin '"ie11tro la !1elvi. tanza al fattore neurotico, s i a pe1·chè il sj111All 'operazio11e t1·ovò 1111 a cisti retroperito- patico ha infll1enza sul ricambi.o, e sulle se11eale f'itl1ata sotto e a sinist1·a dell'a\tncco crezioni ir1terne, regolatrici del rica1nbio stesdel n1e~e11tere. Dopo a\·ere ir1ciso e Rcollato il RO, sia percl1è la nevrosi per se stessa pt1ò do}Jeritoneo i1ar i etal e l)Oste r io re , sco1)ren<lo la 111inare il quaclro. Danno qualcl1e im1)ortanza pn r ete i)roprin, delle cisti 11turò con catg11t i ancl1e a ll 'intossicazioné inte~til1ale, ma ritenn1argir1i di questa i11ci. ion e ai 111a1gi11i del })e- g·ono dannosi i purganti spesRo ri1)etuti; consig·lian o i clisie1·i glucosati . La dis i clratazione rito11eJ pa riet~1lc anteriore. Itin Rcì acl e11ncleare lat.~r~1lme11te la cisti, ina 11011 gli ftl pos i- • sureb1)e }Jure un fattore i1on trnscl1rabile. bile fn.rlo })osterior1ne11te. l ,n. . v\1otò coll un Gli s po ia.111enti t1terini agirebbero solo aggrosso treq11arti estrae11do 5 litri di liql1ido gravando il fe:tttore nervoso. La febbre ag·gracioccolata denso. Allora J)Olè e11uc Jea1·e la cisti va la disidratazione, ed accresce la perdita anclte })oste1·iormente giu11g·er1c.lo so1)ra. 11na d'azoto gi<\ i1otevole i11 queste 1l1a.la te. specie di ped11ncolo cl1e la faceYn. a d erire all a Per la teta pia gli Al\. consigl ia110 l 'uso dei cotln. del 11a11c1·cas e cl1e sezio11ù l)l'evia Jcgacarboidrati }Jer correg·gere la cleficienza cli turn. Lasciò l111 t11bo di drenag·gio nella caglicoge110 e1)atico: secondo i èasi at1mentano vità 1·esidunle ~ cl1iuse le 1•nreti. I . a i1a1·eti'.) i c·a rboidra ti della dieta o ricor1·ono all e i1)0della ci~ti era co. tituita d Et teB~uto co11nettiYo; cl er1nocii~i o alle flel"oclisi g·lucosate. Q11ancl o il Iit1uiclo c.:011tene,·a t1n fc1·111e11to a111ilolitico, il fattore neurotico è molto i)ronunciato conn1a 11on 1ripsi1\u nè li1Ja. ·i. 1.. ·i11fe\ ·111a g·11atì s ig liano a11cl1e il ri110"0 in letto e l'isola·meni1erf e ttn.111cnte. to, i1011cl1è il bromuro i)er via rettale (c1a 1,G a 3 g·ra1nn1i al giorno) : le forti dosi sono ner.,·Al1iore ricorcla cl1e r as1Jortnzione cl eJle ci . ti cessal'ie solo se la q11nntità del von1ito s11pel'.a pa11creaticl1e è stata fatta 'arie volte, ina q11ella delle sostar1ze inge;r ite. È utile tener1e 111e110 freqt1ente111ente della mars upializzazione, aperto l 'alvo, o con t1na l)Urga una volta e(l i tl o·g·r1i inodo mai per via extra11eritor1 eal e tanto, o inediante lassativi serali, seguiti d a. coJ11e egli 11n, fatto. Fa i1otare con1e le ci. ti clisteri nl inatti110. I .. rt. disi drfltazione si co1·cor1traria 111c11te a crt1anto i)er lo i1ii1 accade I'! regg·e co11 le bibite abbonda11ti, e{l eventualco1ne è i 1n<lica1.o nei tliagra111mi già fis ati cla mente con ipodermotli i. rettoclisi , fleboclisi Ro1Json e cla ~ioynil1:-1n si ern S\'ilu1)1)ata al diglllCOSate. $Oi to del colon trasverso, n o 11 solo, n1a a sinistra dell'i11serzione mese11teria1e ricaccia11I casi lievi sono quelli di sen111l ice 11ausea. do in a'rn 11ti e. in alto l'intesti110 ten11e. Ciò ed eccezional111c,:n1te vomito. s1)iega come si fosse fatta diagnosi cli c isti I casi m edi hanno frequente vomito, con o ovarica. I~ . DOMl NICT. senza nausea continua; non ittero 11i3 dolore ep igastrico. Pt1ò esservi disidratazio11e, e difGINECOLOGIA ED OSTETRICIA. f1cnltft a ritenere gli ali1nenti. I casi gravi l1an110 vorn ito freqt1ente o co11I .-.ar boidrati nella nausea . tinuo, dolore epigastrico, ittero, in111ossiJ)il je nel vomito della. gravidanza. tà di ritenere ali1nenti, dis.i clratazione. (' "· lTARDT~G e

D.

' 'ÌATSON,

J.. ancel, 23 . ettem-

hre 10'22). Gli Al\.. accennano anzitt1tto ai fattoJ;i etiologici. No11 a1nn1ettono una tossie111ia materna. d 'origi11e f etale, cl1e riel1ieda 11roduzione di E11tit o~si11a. all~ ct1i cleficie11za possano Rscri-

Nei casi lievi g li AA. consigliano in paPticolare di astenersj l)e1~ qt1alcl1e giorno da ci]) i a zotati, eccitanti, e grassi. Concedono frutto 111 abbo11danza, uova, latte, e c ibi iclrocarbn11ati. E bene bere oltre lln litro e n1ezzo di acqua, tl1e legge1·0 o 1in1or1ata.

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1668

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l L POLTCLINJ CO

Nei casi inedi riposo a letto ed i olamento, eventua lm ent e in ospedale. No11 con·v]ene t e11tare l a nut rizione ora le, salvo cl1e Ja ))a ziente dimostri appetito. ' ra dato 11r1 cl1istere sen1plice ogni mattina , e qualcl1e clistere n11tritiv<> d11rante il g·iorno, col 10 % di glucosio, (l a somministrare l enta1ne.nte, con catetere fin e. P er bocca la paziente d eve cercaré di ass1tmere oltre u11 litro e mezzo d i b evande al giol'110. L, a limentazione va l)Oi ricominciata cori crostinj , c1t1j11cl i l)t1rea di patate. confettt1re, gelatina, frt1tta e l eg·t1mi. I cli steri vanno contint1ati finch è non sca:r:npaiono i corpi a cet onici dall' urina. l\. qu ello ser a l e, cla abolire 1)er ultimo, s i può eventu a ln1 ent e agg·inr1gere n11 po, cli bromuro. N ei casi gravi occor.r e l 'ospedalizzazion e o lo stretto i solame11to. Alle c11re })r ececler1 ti ~ i aggit1nger a nno i1)odermoclisi di solt1zione fis iologica glt1cosata al 10 %, o fl eboclisi di sol t1zione fisiolog·ica glucosata al 5 %, fino acl .. 11n litro. L'i1)oclernloclisi riesce dolorosa, onde 11on s i può ripetere spesso, n1a ciò pnò avere l tn utile effetto psicl1ico. Si clovrà far maggior 11so d el bron1t1ro, e l a sera si potrà dare qualcl1e centigrammo di code ina. La sterilizza zio11e delle solt1 zioni glucosat.e non clev'essere prol1111gata n è fatta a ·tror)PO alta. t emperat11ra, onde evitare la ca ramellizzazione. Ottenuto 1111 notevole mig·lioramento si c11rer à. op11ortu11arr1ente la dieta, p erchè non s1~ i ro1)pO monotona, pure dando la prevalenza agli iclrati di carbonio, il ch e però n on d eve sig11ificare dieta -esclt1 siva di cereali. Il controllo del trattamento è facile nei ca, si lievi. P er i casi m edi e g ra,,.i occorre tener nota dell a qt1antità dei liqt1idi introdotti, ed esaminare sistematicamente l e· t1rine delle ·24 ore (ag·gi11ngere toluolo per la c001servazione). È buon indizio l'a11mento dei liquidi introdotti e dell'11rina escreta, nonchè la climint1z io11e del p eso specifico di · q11esta. Se dopo ci11que o sei gi orni non si nota mig·liora1nento è indicato l 'aborto. Sono criteri fallaci, secondo gli AA., quelli fonclati sulla frequenza clel polc:o, e s ul d osaggio clell'aromoniaca uri11a ria . ·I risultati d el trattame.n to suesposto sono molto incoraggianti, secondo g li AA., se s i tie.n e conto cl ella 111eclia d ei ri s ultati ottenuti i11 condizioni cliverse. Qualche risultato scoraggiante, ottenuto da osservatori isolati, sa• i·ebbe })i11ttosto d a attribl1ire a deficienza d el fattore ,p ersonal e del m éelic o. t a nto in1por'ta11te 11ei ca i ' cli g·r a ve net1rosi. Su 135 casi si rese l~ ecessario l 'ab orto solo in nove, d.e i più g·ra, ·i. \ 1 engono riferiti particolarmente quattro casi.

[ •..\.:-.:1'\o XXIX, FASC. 51]

clu e cl i qt1r sti ven11e 1)rovocato l'abol'to; in l.t:lt caso IJercl1è ,~ i era i:.u re l111n IJielor1efrite: n Dll'altro })el'chè la pazie nte, cl1e aveva già s ubito t1r1a cesR.rea, desidera,·~t. l'aborto e c1t1incli nor1 s i g· iovava del trattamento; d'altro11de s i presentava co1ne 11na torma delle . più g r av i. In l1n caso si intervenne per via la 1)arotomica 1)er rim etiere in i>osto l'utero, e la g·raviclanza contint1ò. In 11n altro caso la natul'a dei vomiti non era s tai a a tutta prima ricor1oscit1t a , e solo d opo si scoper se che l a pazjentc era incinta: essa mi g·l i0r ò ltlolio ra1)ict a ln c nte col trattam ento, nono~ tante che la notizia non le riusc isse g·rad itn.. 111

DoRIA . .

MICROBIOLOGIA. Tipi di pneumoc:occni in Italia. (T .

J=>o i., TANO.

A 1111,ali rl'Igie1ie, 1922).

Già n el 1913 Gillespie, Cole, Docl1ez studiando j} co.rn1)orta111ento dei s ieri ricavati da animali iniettati con ,,ari stipiti di pneumococco, aveva110 potuto dimos trare· cl1e mentre r1ess1111a clifferen za mo1·folog·ica era in q11ei p11el1mococcl1i cl i1nostraJ)ile: il s iero i)repara to con t1n tipo mostrava proprietà protettive per a 11in1ali 1r1oculati con i ce1)pi cl ello s t esso ti1)0 e non i) er nnimali i11ocnlati co11 ce1)pi cli 11n sec~ nclo ti190, e cl1e a sua volta jl siero otte.n.u t o cla q11esti t1ltj111i aveva pror)rietà J)rotettive verso a11imali i11oct1lat.i con lo stesso secondo tipo; un terzq g·ruppo nor1 dava l11ogo ad alct1n siero protettivo. I11 segl1ito AA. americani distinsero i.1n pneumoc.occ-o « m11cosns >1 presentH11te n etti caratteri immunitari specifici. S11cceBs ivi st ucli aggi1msero ai caratteri distintivi di ciascun tipo, imm unitari. caratteri specifici agglutinant·i , onde j diplococchi venIl ero consi clerati come non costit11enti lin tipo llnico di germi, ma qt1attro tjJ)i diver8L Secondo studi recentissimi il tipo II va distinto da un t. II atipico ed il tipo IV in tanti sott otipi. E ov-vf a. l'importanza cl1e tali divisioni hanno sia dal punto di vista diagnostico (lel1e sirlg·ole epiclemie, come da 1 p11nto di ,·ista d.ella Jlreparazione dei singoli sieri monovalenti s1Jecifi·è i curativi. Dalle ricerche del Rockfeller Instit11te ris11lta che per q11.anto rigt1arda il tipo epidemico clo1ninant~, la percent11ale magg·iore è data dai tipi I e TJ con lln totale del 61 °{, dei casi di polmonite, ment.J·e la percentnale minore è _data dal tipo III. \·iceversa nelle percent11ati della .mortalità il p rimo posto è occupato dal III tipo e meno


1_ ..\XN-0

XXI.\, F 1\SC. 51 J

SF.ZIO~E

p 1· ricolos o si n1ostra il ti1)0 I,~. Qt1a~ i eg uali ri ... l1ltati dàn110 le ricercl1e ing·lesi: fu1 Frar1cia 1_)l't.>Ùornina. il tipo II poi vier1e il tipo III e<L lllltin10 il tipo I.

PRATICA .

Cili stipiti is~lati sono stati 27: 14 del ti110 I . 6 clel ti1) 0 II, 3 d el t iJ)O III, 4 d el tipo I\.,

1

I,,e ricercl1e ·che l'A. l1a co1n1)iuto n ella Clini ca :lVIedica cl i Roma rigl1a Tdano il predomi"'I'IÌO e.lei vari tipi di pneumococco in noma n cl:r n i 1nata. 1920-921, lo studio delle ìorn1e d ell'i11f ez ionc pnet1moc occica in rapporto' co11 i va.ri "tiJi i t' Ù infine l' esame sta tistico d ell a morta.1 i t ù irt r a 1)1)orto coi ti·p i isola ti. 1L l)I'Of. P ontano p er id entificar e jl ge rm e in <:nt1sa 11ei singoli m a lati non s i è s er,Tito, co11tP g·l i A :\ . a111ericn11i, cle ll' inoct1l a zion e d ello ~ 1111fo })t1eumonico negli anima li cli laborato-i·io 1110. è ricorso all' en1ocultt1ra che })81' l'e.:;<\ t ta. 1tlentificazione d el germe dà garanzie i n ug giol'i che n o11 l 'es ame d ell'esp ettora to ove <1 iv er :-; i possono esser e gli pneumococcl1i. All'e111oct1ltt1ra l'~i\. 11a. a gg iunto la c11l t11ra cl el • .,-na t e r-iale otten t1t o con la J)Untura d el polmone o con la c11ltt1ra del liquido p11rnlento ar-

tic olare. 'f a l i ricer cl1c riguardan o 70 n1alatj : cl i essi t(-)1 pre~entavano t1na polrnonile lobare, 3 una rr>leurite metalJ.)Ileumonica., du e un'artrite pnet1111ococ c ica. uno ave va t1na m e11ing·ite l)Det1mo<:otc ica l)rimitiv a se nza l esioni p olmon a ri. Iliassu1ne11do i d a ti più :iunportanti sull e e 11)ture })raticate, v ediamo che s11 70 casi, in :27 il risultato ft1 positivo; pos itivo c os tanten1~ 11t e fu il risl1lta.to nella cultt1ra del p11s <.l eJl'empiem a , del pus articolare, d eJ Jiqt1or 1)l>rule11 t-0. N e lle polmoniti senza cornpli c<t zio · n i l'esam e culturale diede il 30 % d ci casi posit ii;rj. ::\1 el clet e.rminismo di tali risultati, che 1 poco ~s i i:.l i scosta n o clai risultati ottenL1ti con l'emoc 11 lt u l'a rla n.Jtri _i\A. entrano in gioco, second o ·rA . : 1° la. giorna ta 11ella q11ale l 'emoct1ltt1ra ft1 !l)1·uti catn. 2° la g ravità della forma morbosa. 1:- ir10 a l IV giorno l'e111octiltura ha gra nde l)l'o]) a]) i lità di ri11scire p ositiva, a nche n ei casi i.Cli l)l'Clinat'ia gravezza, n1a n ei g·iorni successi·v i -:.olo 11ei cas i gra,,i il ris ultato è in forttJ 'J)r.rc~ntt1al c i)ositivo: si può dire cl1e, (}ccezio1ii n. 110 rte, ·1<1 bntteriemia accompag11a lo s volg t1'B i Ll C:1ln rnala ttin in tutto jl st10 clecors6 ne i casi· gravi e ne segna. 11n elem~nto di un .c. r1o , ·aloTe prognostico. I sol n ti ecl i dent1ficati i g c r1Tii, l'A. 11a pro-cet..lt1to alle l) rove a g g lt1tinanti , considerando (!{1111e p o ~dtivi solo 1 risultati 1nacroscopica111 .... nte cl1iari legg endo nelle pr'O'' e dopo 21 <DI~ di t e rmostato a 37°.

1669

. ' c1oe :

Ti po I: 51 %; ti1) 0 II: 22 ~fa ; tipo III: 11 %; tipo r'ì: 4 ?{,. Come irt tutte le s ta tisticl1e cli tutti i paes i , il predomit1io sp etta al ti1) 0 1 0 II 1·in11iti 1 Concorda jl predominio clel tipo I con i risulta ti dello Stn1mia c1 i 'l'orino, m entre i fran cesi dànn0 come predominrunite il tipo II sul I . 811 70 i11al ~Lti l'_.\. co11tn 12 morti (16 %) , ·p ercentu.ale <1l1esta di g r a 1l lu11ga inferiore a c1u ella d a t a. d a n1olti ~!\l'J.. Con sicl e r a n clo la m ortalità a seconda d el tipo predomi11 n_ut r cli pne11mococco n ei casi del1'.-\. si osser va cl1e n1entre la rnortalità si mantien e eg·11ale 11e.r i t i})l I e Il, la proporzione è 111in or e p e1' il tipo 1V; p el' il t.ipo III la prol) urzione si inver tP . Qt1es te c ifre conco1·dano con quelle d el Ilockfell er l11stitute n el clar i l l)I'edon1inio n ella vi11.lle11zn. al tipo III la c11i presen za in circolo dovrebbe aggra,7 are la p1·og nosi, p er qt1ella. r>at·te ch e si. riferisce alla vir ulenza d e.Ilo sti1) ite, lascia ndo al clinico t11tti g li altri elementi rigt1a rda nti la costituzio11e d el malato, 1a integrit ù. o n1eno deg·li organi di difesa ed elin1i11 a tori E;CC. Osserva11do jl d ec or so c linico d ei casi esan1ina ti, l'A. n ò11 trova n e i g uariti differenze ap1)r ezzabili ancl1e se d et e rrrlina ti clai v a ri stip iti di pneumococcl1j. P er q11nnto rigua r da le complicanze, sern1Jr a cl1e jl tipo I si a quello cl1c più freque11ten1ente clù luogo ad empiem a ed a localizzazioni articola ri. Il tipo I'; è stato identifica to in t1n ca so di n1e11ingite pneu1r1ococcica J)I'Ìmiiiva, rar>iclD.mente leta l e. l\10NTELEO~E.

Interessante pubblicazione : Dot.t•• Pro f. GIO\-ANNl P ETELLA Ge n era le ~ledi co di ftlarina J

<!ERE1\LI e VIT.1\MINE ..._ Studi Sia.atctici su alcuni problcnli di alimenta.zlonc -

INDIC'E-SO:\:l::.\I :\.RIO: CAr. I. - Frument-0 e pane qtioti'ij:J. no, pag. 1 a 38: - CAP: II. • Il ri~ nella cerea licoltn1 u e nell 1nl1menta.z1one, J?Ug. o9. a .59. - CAr·. 1JI. - Di nlcuui ~ltr1 cere<1J1 magp;1or1 ~ di duè lni11ori, J)Rg. GO n ~1 . - C AP . ~V . - D1 <llte questioni ali1uentari: l'una 11atolog1ca, l'altra i1orm~le. pag. 82 :1 109. - CAI'- '1' e,... Vl. - L :1 questione delle Yitamlne, l>.tlg. 110 a 180 .

TJn volume in-8, in nitidissima veste tip~~·a!Jea, pre:1.zo I-'· 1 6. Jler gli abbonati n.l « Pol1cl1111co » sole L. 1 2.60 in porto frnneo e rftceomanda to. JnYinre Cnrtolinn-vaglin al Cav. LUIGI POZZI ,~in Si~tina, n. 14 ~ RQn1n .


1670

IL POLICLINICO

CEN N 1 BJB LIO G RAJ1'l Cl. BrNG Il. Ko1npendiu11i cler topischeri Gehirn un(l R ùcken1urirl&.s- /Jiag11,o stik. Wien, Urban

e Sch\varzenberg, 1922. -

l\1k·. 396.

l)a l 19ù9 ad ogg·i l '-0pera del Bing 11a già av11to 5 edizioni ed a qr1:esta còmparsa ~rr-a l 'A. 11a conferito magg·iore svilupJ)O, approfittando r1on solo delle nu1nerose osservazioni anatomo-patologiche comparse, ma anche della esi:)erienza cl1e l'osservazio11e d ei feriti di g·11erra 11.a permesso di acc1uistare. Il problerna cl ell~ localizzazio11i sja n el n1idollo cl1e nel Cèrvello è n.ffrontato dall'A. con particol are cli iarezza illustrando l a trattazione dj ogni parte con nitide figure scl1ematicl1e particolar111ente dimostrative. Q11esto compendio del BiI1g s i presenta, fra le nu1nerose opere di serneiologia e diagnostica del sistema nervoso, co111e una utile gt1i~ no11 solo a l neuropa.tologo ma particolar1nente al medico pratico.

LA.ericéphcllite lé t.liara iq ue. In-8 piccolo Pag. 324·. llajlli èrt"~, l,:,aris, 1921. Do1)0 la colossale l·e ttF..rat:t1ra (e le ce ntina1a di citazio1n i costit11 e.n ti l'i11di·c e bibliografic·o a ~ ·q,1esto volume J)Osso110 (l ar11e t1n'idea) comparsa Sll l'encefalite e11iden1ica, 11n libro d'i11sieme fa 11iacere ecl è di tra11q11illa11te lett11ra. Lo stt1dio cliell' .L\.cl1a1·cl . con11).r·end:e tt1 tto il C'1pitoJ o de.l l'e·nc.eifalite e11icle1nica: da.i da ti st 1a.~ici nJ:la .sinto1 m at.olog1a, dalJla diagnosi a-ll<l te.ra1J•ia. L'A. a.1)profitta, _fi11 c.11e può, dei nttm erosi lavor·i cDm-p.a1~s i jn tt1tt.i i i1aesi: e v t a.ggi11ng.e t1na ricca n1e. ~e di .o ,sservaz.ioni P ·Bì.'so11alt. Siccl1è a·u esto li'.br,o non ·è soltanto un'intetre~ · sante : esn.~sizione d·elln n1alattia, finora fran~1montar'i~m·ente t·ratta.ta neg'li articoli dei sincla clei div•ersi 1)1111t1 oo-oli os ervatori e a seco111 di ,-ista ma è t111 ut ili si1 110 lavo.r o d 'insie.m-.. : cl1e di f1·onte a.d 11n d1l!b1:>io·, a.d 11n })I"obLemri . ad ' 1tn osservazione i)er111ette raJJiùamente di cercare quello cl1e è stato. a tal proposito, osser·\·n to o scritto, da.ndo 1no<lo di orienta.r s i, cli L<.;t.11t1 irsi, e di t1·0,·a r e .g·li e:\· en t.11ali pun· j di pa.rrhenza pe.r 1'11Jt.el'jOJ e ~.t11dio, c·o11 g·randr, €conom ia di t.empo .. E per questo ancl1e il lavoro colma .t1n biso ::io·no ' cl1e. si face,1a sentire agli stt1dio i. Ci au.gr{riamo che, fra crual cl1e an110, UiD. an!1J il)l'O riunisca in 1111 ca1)itolo organico i loo·o o . . p-0st111ni d.ell'encefalite , cl1e costituiscd.11·0 og....:i;1 -:tnc.ora o,g getto di stn.dio in l)ieno sviltlpp-0. 1

1

1

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g. .SCt ba ti1~i.

0

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g. sabali ni.

A noniale Kin,der.

Prezzo:

:\Iarch·

200. -· Editore l{arger, Ilel'11no.

AcHARD.

I

Qu·e&ta n1°01n ografia, che esce dalla Cli11jcf,i delle malattie r.ervose ò i1 ·etta dal prof. Jfiug·azzi11i, 'ri1)rend·e lo studio di i111a si11cl1·on1e rnorbosa, an1cora i11con1pl etamente d efi nita , clte è stata rimessa in discussione dalla casistica clella g·11etra. Lo Zan elli, p·o .rta·ndo llill contr·ib11to petsonale J.i settre casi, fa u.na ~JJiosizionie S1en1pre assai cl1ia.1·a della fo·r ma m.oil·bosa dei .Javoc1,. s op rat~1tto francesi, cJ1e si. so11.o acc11.r1Lulati. 1 teg·li. 11l ti n1i ann i, s11ll'argomento, })Osando Yolt.a a yoJta i ·p r-0hl·e.mi, cl1e si S•o no presentat t a.I po. tologo e al cli11ic0. F~ ~·Ot)ratutto la for1ua l)iana e l ncida, c0L1 c11i la. rn onogl"atìn. è "critta, che re111cie piac~­ vole e yeramente istr1ttti·va la lett.urn.- cli ql1es toJ)OC0 i1oto capitolo di patologia nervosa.

SCHOLZ.

Tr.

1

C. F. Causalgie. Png·. 116, 13olog Ll<:L 1921. L.i1·e 15. .

ZANELLl

È tm lavoro notevole per l'Rl)l1ondanza 1Je} i11ateriale di studio, per l'efficacia desct·ittiva cl1e rivelano nell'Autore. 11n fine intuito psico-

logico. I pti1ni .ca1)ito1i sono dedicati a ll e cerehro11i:,tie ecl alle psicopatie dell ' i1lfanz ia; i succe~si­ vi, J)it1 n111nerosi, pit1 111nghi e f>iù inter essa11ti sono dedicati a lle anomalie psicl1icl1e dei ra.g·a.zzi, cl1e non varcano decisa1nent.e i co11fini clella pn.tologia e cl1e pur re11do110 111aclatti 1)1 incapaci i soggetti a Ila vita sociale. U11a b11ona parte del vol11n1e è declicata ~l lt­ cause di q11este ano1nali e ed al l oro trntt ~inento. Dr. Ps·y chosexiieller Irifanlil s1nils. Prezzo: i\1archi 192. - Inip1lls l-lancll1lngen_ - Prezzo: l\!Iarchi 200. - Editori Urban e

\\r.

STEKEL.

ch,,~arzenlJerg,

Berlino - "\Tienna.

Q11esti d\le volumi continuano il po11clero~ 1'P trattato ·s11l sess11alismo, sui perverti1nenti i.>. le in,rersioni sessuali, ln Clti !)ltl)blicazione l'_.\. l1a iniziato da 1tn anno circa. Abbiamo f! i:-i dato notizie dei pr i111 i quattro volt11ni. Il ql1 it\to ed il sesto sono intonati al n1edesin10 i11Btoclo: la stessa ricchezza di i11ateriale, lo ste.~­ so s11irito critico informato a l pansessl1alis11t C" di Fret1d. Dr_


SEZIONE PRATIC.\

lttADEMIE, SOGlETA MEDICHE, CONGRESSI. Società Medico-Chirurgica di Pa\'ia. ~ 'e</.11fa.

rre

ide11~a:

cl cl 1:; agosto 1~2~.

r•rof.

T onQUA1'0 LE(~r\A~I.

i · n<i Jorn1ri rara di di ·.veriteria <la protozoi. .Dott. J~TTOJ~F. 'l'IB..\ r.nr. - I/ osserv<l to1·t~ tr.a tta cli un i11diYi1 lno di 44 !'lnni cllé improvvi~an1 c11te yer;.ue ~olto d:l colicllP Yiolente con f ebbre cleYat:t t39°) el1c andò J11n11 n 1;.1 no cleclf11a11tl o c·olla so1nministrazio11e di bleu di metilene. Nelle feci alte~·,t 111<.~ a frt':--c.·o rr). 1·ileyò l à l)resenz<l di gl'nnù(\ qun11titi1 di l1:tgellati , <lota ti di nn ,-iyaci·:;si1110 movi1nento di r otu zio11e a cu Yà turncciolo e <li trn11slaziollP da t'"t dn Ila Yiùrazi o11e di <:iglia. In lllla ~Prie <li J l't'llflr~1ti a :!ecco coi Ya1i u1e t ocli <li t'Olorazione <lell<' n1oclifi<:azioni d e l Roma 11 o'v ~k i l'(). metté in eyidenza la mor:fologia de 1 pu rn st·i ta f:ll~> si })l't\H~ nl :l co11 di1no1·tts1110 1nolto n ccentuato co111c :l.Y\ ie11e i1orn ~al1nente nei tlagellnti intestinali ~ nelle forni e adu ltc; nte tte i11 e Yide11za 1111 11u1D~rn costante cl i vigUn. Accanto a queste for1ne s i troYuno for11le s icltran1 )11te i11c·istnte e<l alt re i11 Yia di clivi8io11~ . JJ'O. ritiene trattarsi dcl Chilo1nnstic ~Iezu11li We11.von. appartenente alla chl~se dei l\Iu•st.igo1)ho11 ordi11c 1•ol)·n1n tigina fa1ui g·liu 'l~e tr<1n1itidn c genere Cbilo1nasti, 11oto i1rocluttore di enteriti <111alc:he Yolta n1olto rPs ii-:t011ti a Ul'he •li medicamç11ti. I/a1nmala to presentava. un quadro piutt~·to graY<', ~l)CCic all'inizio, oc-cl1inie infossate, lingua ~ecc:a , })elle aricln ~ir.1 ta. tlolori aclclominali, scariche clinrl'oi: che a bbo11<la nti; dopo la sommini~truzione <.li un ftUrgantP ~alino e del bleu di metilene ('011 la SC:ODlllal'Sft 1.lei llitrn~ ~iti i s i11tomi <:lini<:i si vennel'o 1uan mano n tten uundo sino a gi.1arigio11<'. 7

1

Un, fibro-n1ix o-.<Jarcorn(J, dei polli e l e sn{j a/f i11il<i cTlfn.iclle o<7 i ·to-patologi ch~; ooi tt~·1_n,o•ri •u111an'l. •

Dott.

REINA

Guroo. -

L'O. tratta la

qu~l::ltio11e

dei tun1ori i11a lig11i dei p o lli, rife r c11dosi i11 1noclo speciale agli ~tn<li cli Fuij.an1i in Giappone, di Ro11s in •.\.111f\ri cn e <lel P entilnnlli in Italia, <.lai quali rif:}U}ta ChP rngente di tali UllllOl'i è Yil'llS EWCJ.k"\r3 bile <l<t11P c:Pllu le neopl'lsti<·hf , filtrabile attra verH'> ;1lla c~1ndE>lu di Derkcic l(l r esistente a l • <lir-;sec·C'f\n1~11to .·t1ll'aci<lo soJfo rieo <'<.l nllH. gli<>erina, <'<·<·. Ptesrnt.t11do nn rn~o di fibro-mix:o-sarcoma peritone~l1<' risco11tra to i11 111~ 110Mo, Jlè n1ette i11 evl<1~11~"\ I~t ti11e .·t111ttur11 i.~to-nn tologica, trattando altresì la gen0si d<>ll"<1-&('.ite udillOSa e:oncomitnnt•~ att1·n ,·erso a cl n nn ::;e1· ie di p repara t i ruif•ro8<·opici. Di1n0Rtrn cli~ la somiglianza tra g li Al)CCi~1li fcno1ncni el1e Ja n~oplasia pr(\Re11ta e la sindron1e patologic.'1 <ll•lle i1eopln sie l1n1nne è verfettn , sia in rapporto n lla Cfl('l1e~sia. inortalc {'he ha J)l'Oclottn,

le numerose iuetùstnsi riscontrate, per il poter e i11vadente e clistruttiYo r)er i t~~suti Yici11j. ec<'. .\ll'o5'~e1·,·:ttQr" tale !'lOJUiglL'\nzu fa pen·s.Hre, ne lla quasi indiscutibile eer~zza c-he i tumori clt!i polli sia110 ('~ usn ti da un \irus filtrabile Yiven-

llel'

te, che :1nclle I1e l~e neovl<"t:-.ie n1alig-11e clt~lr11\1I«'.•) ('i si 11o~~a se111prc più :1YYi('inarc all'ipl)t~~i l'~ .. l'il ssi taria.

.l liasi infC8ti11a lr ·. Dott. ETTOH F~ ' frn.iLor. - - Xt•lla co111n1li<:t.1iio11e l"<). 1l'atta c1i n11a g-io\a11e cli tre nt· a 1111i c:l1e nel riie1,.1~ bp11e.-scr e f 11 co1vi ta <la cl i stn l'bi gastro-enterici e; •H si11to1nat0Jogia i10rYo. u rith.\~~n e u 11 e:sn1ne :.1C:t:l1ra to <.l<?lle feci rileYò 1'1 vrest•nza cli lil rYe di 8:4,.'• cofng;u Bec keri spe<.;ie n tell i te rrt.1 nen., nota. i1rod n tt1·ice di 1uiasi ll!unna, giiL ri<·o1:<1 ata. nell'r\frjc:a c10l Kord, Canadà, mè.7.zogiorno <l ".T ta lia e Ita lia SP I> tc•11trionalc snl J.,ago di Gn rda. J /O. i11edinn te ar•positi te r1·Pni ll i ct1lt11ra rin~z·ì acl ottenel'e deJJe c1·i~a licli <lalle larve appenn (•n1c~~e e un'abbond;.tntc gen erazione di Sareofnga n<.lnlte. l /a1nrna lata. cJ1e cln cliYersi g·ior11i eutetteYa llPll grande q11nntitit cli queste la1·ye <lietro somrniH.i, .-f"razione di erac.:u<lnti sa lini , Yicl<' i11nn u1ano ::::f·on1Pll l' il'e i <lish1rbi ~Ol•l'a l'i corcl nti, è n el co11ten1p11 <·c\'Hù l'e111issione delle larYe . 7 n c.r1::so di

tra.s·n1issio ne <li 1nal russ,ino ( bactcriu111 1

r·rl., ipela,t·is

str·1t n1)

dal 111aiale all'uo1110.

Il Ctl ::;;o rigunrtln 1111 giovane n1a. ccjllaio eh~ si i11fettò l aYornnllo c:orn~ di u1aiale nhbi.ltuto p erehè affetto cla n1al r osi::i110. 1/i11fezione i11izintasi allu n1;\110 tlestra d•)J10 n11 i ·0rìodo cli incubazione di circa 2-1 <•re. esordì c·on un forte dolore e con un <'rite111a 1·osso \iYo clH.! r~lpicl1mente si diffu se a tutto l'arto Sli11erio re c1E'8tro; i11 ,~eguito fl1 colJ)ito l'arto a si11istta, il tronco e la p arte s upe riore delle coscie. A.Jlu f\.)J)brc· clPYn tn s i associl> nuu<S<'!l , Yo1nit<1 e ~~e11so pro fu nclo cli a bbn ttimento. J/en{\rgica c ura disintossicante, la <.lieta lattot:l 8 . r·_\RIGI . -

cd il riposo, e l':lpplicar.ioue <1i bagnoli calili aJ1'n<:<"ta t i) lk'lsico cli J)iombo Sltlle regioni e rite111:1t os(•, ·v alsero n farorire l'andan1ento bei1ig;no d ,.1l'infer.ione <:l1e bi l'isolse co11 llll a bbo11d.ante c11 ·l-'qna1nuzio11e cutanea . J.;a <liagll·)Si Clinica fll COilfOl'ta.ta dalle riceTCh<.:o. <..:nlturali e fisiologic·l1e pe1· l<' quali ultime ebbt~~d i L q11a<lr o a11a toino-patologico della setticen1ia <1.1 •

rr•nl ro. sino. coll.'l l)resen7.n de l l.Ja ct er i11n1 ere !iilpclntis 81l un1 nel sangll<'. i1~i j?:a I1gli linfatici ~ i1~ Jh1 nrll~~n cl~i

topi ~ <lei l)iccio11i, che ebbero ~ ~;ncC'ombei·e i11 seguito !lll'infezione pro,oeata . I, ·o. mE.>tte in evitle11za 1'i1nporta.n7,a de l caso per l 'a <:cettata tra sn1i~sibilitit dn.ll'a ni1ua le a ll'110; 110 e t>er i l)l'OYYe din1enti igienici l)rofila ttici c-he :-;i impongono. D ott. G c 1nc..· 1{1-.1~.\.

Società Medica di Parma. Sc<luta clel 2 giugno 1922.

r>re-sia ..~11tc: Prof ....\. , ..'\Ll: ~ TI .

e-n

n uo·vo 8€gno cl13ll' a rle11.-0patia, tra cheo-b ron<::lt i till e nei !>anibin,i : la dilata~ione cl·cll~ ven e toraci.clie-epigastriclz e. Nota p·r eYenti'ra.

l.,rof. O. Cozzou:-;o. - .~tferma (li !l \'e r richi<- iuato in qnest:i ·ulti1ni tempi la. ~ro:pria att.enz.ione s u qt1esto J1on infl~qt1ente segno (non a n eora <le-


1(57;2

scritto) i11 bau1òini, o rdinariamente nl disotto d ci 3 anni, :sofferenti di ndenopat:ia tracheo...bro~hiale tttbe rcolare confermata dalle ul teriori inc1aginj cliniche. biolog·icb c e radiologich e . Ne illustra, in ba ·e ai dati ana to111ici, l 'origine quale effet to delJn com1>ressione della vena Cqva $uperiore, sitnat.'l ql1asl irurnediata~e11te in a \Unti e a de.::>"tra clel . là tracheu . Lo dichiara t1n segno più frequente <lel sovf'nte co11co1uitante circolo ,·enoso collaterale pretoracico. S'i1npromette s11ffrag·nrlo co11 lllterio1i indag·iui piit approfondite. .

lattan,te cori oian,osi congen,ita . 11a111ù ina di 8 mesi, con ti1)ica. ciano~i

l~aolt it i s1no

Io. -

in,

tl~ c:t1rtliopa ti:.t

c·o11genita (radiologia <lel cuore), ~enza J>e r·<'' nP fre miti a~la i)a lpazio11e , nè soffii nl1·a8coltazi o110. Ra cl1itis1110 florido clinica1neute e .t·adiologicnmc11te accertato. I./O . rile va clic questo ('a.·o i nti1·n1a l 'a ·solntism o d ella tesi soste-11ut:l cla F'eer ~ d<l l!kllefsen, ch e i ba n1bini con cianos i <.:011genita n o1t c.l iye11tano inai r achitici e l'i1n1)()r · tun7.a eli e e~'>So }luò perri<'> offrire ne i rifle~si <Jell'.l -cl ott1'in.n IJatog.euetica <l~l rachitismo di 'Vacl11ii l Ht~ tll f«asfis.sia dell'os•o i11 via di .s ,rilupvo ))). [,a, ·rea2·ion e di J) old 11 µ,lla. sierodia[Jnosi </ella. -~ifili<le. BoxACOH~I.

- Il if<::risre i risnl tn ti clella ·ll U-O\U sierorcazione ùi Dold, o r eazione cli i11to1·1,icl..'1me11to, a 1>at ago11e {lella r eazio11e di Wa s~cr · i11a1111 e- d i que lla e.l i ~achs-Georgi , in 50 incliYidni -f31icura~ner1 te lue tici e 20() ·sicura1nente non luetici. J_,a reaz1o11e d i Dold. <li tecnica se1n1Jlicissin1a . .prl'· 1-Jcnttt il vantaggio ùi da.re il J·es1)onso_ in qun tt1·0 -0re, ell lut -On to l'isultati concordanti nel 92 % de~ ·<'nsi c-011 le n ltl'e due. Dott. L.

.1l lcu ·rie ricPrche snlla epilessia.

Dott. ...\.. C .\ '.rALANO. L'O. c"01uunica. il risu ltato di ~alcu11e ricer ch e a l)t oposito cle lle due 1·e· <=enti t eorie r~a togenetiche sulla · epilessia : · quell::t acidosif-n (lel Cuneo e quella anufilattic~l cla proteine til'oidee abnot·mi del Buscaino. I.ie conclus ioni desunte dall'esito tlelle l'icerche "fatte e clall'anaJisi d e i làYori del Cu11eo e del • I~ nsruino stesso, son o 11000 favorevoli alle dne t<.>01·ie.

.

ricerch e effettl1n te 11an110 anche ,·nJorc <li -contrìbt1to specie riepetto alla efficacia t erD 1~euti -ca clel borato di sodio 11ella e1>ilessia. I~

.S Il l1 Cf, r-o.-,·i àet i a crnoolasia <ligeSf i rrt rr)J)I r ]ìl'O 1'(1 <7 i i11.suffiale'liza epc1,tioa. e sai sig11 ifica to dell e ,,,-a·r·ia.z i.01ii leucocitarie ch e si vcr-i/icano r7uranlr la digest ione gastrica.

I...

[.\~:\'.O

IL POLICLIN I CO

C. J,usIGNA Kr. - l~if<:' ri ~ro1> 0 1·esi~o <li J.;)() l)rove eseg·uite su 000 ~oggetti, <::t>r Ul1ne nte <.->Pft tici. C0rta1n~11 te 11on Ppa tici, e pro~ bH· H,le1•t e <'l)U tici. oonclucknào che In l)l'o,·a cl<•ll'C'n10~·h• sirr, è prese11te nei Aog·getti sict1rarne11te 1111 ~ ·l'Pa tici ~ls ui pitt SIJ~8"0 c-hP nf\i soggetti ef>..'ltic·i '1 s up11~ti tàli, cl1e la Ieu c·ope11ia cligesti\a ~i lt:1 r oNTI CAçC'1J\. é

·~l 11cl1e

di nc11un e cli so~ta11ze n o11 ~1lbt1mi11ose". t- c·hc ~ssa si Ye rificu sop1·a tutto in ·-incl i,·id11i c-he din1ostrano un'i1L"iuffi<.:ienzn tlclle fun ])el'

in~e-etione

X='\IX:, FASC. 51]

zioni gastricLH~. 1>erta11to !<l proya stessa, non è un segno d'ins uffic·ie n 7,l l'J 1:1 tic-a . m a pit1ttosto di i11snfticie-nza gasttica .

Su i 1Jnetocli rl i dosaggio dell'acido 'llf'ico riel sangue.

r oritLI G. - I/O. ~~uni11a le cau~e cl1e impediscono la diretta applicazio11e nl sangue dei metocli {li dosaggio più i11 t1. o lJel' l'acido urico urin a tio. ( ~on111nicn poi le i-ie:erche rom1)aratiYe da lt1i fatt~ 8U tre metodi J )I'Ol)O~ti i11 Qt1esti ultimi ~ u11ni: il l\11. ],olln e I>eni ~, i l :\I. Curtmn n e l .1ehr:n1ann, il l\I. · Grig·aut. Tt1tti e tre i metodi dt'tn110 resultà ti c-0n perdite - - i>iù ~ensibili per il 1'1. f"olin 0 Denis <' per quel10 C'urt111t111 <' I~l1rn 1an11 , ,\ Ssni iuino1·i per il M. Uri 0 ·n11t - . dovute ooptntntto alla clealbt1min.azione <lel n1n teriale iu e.sa111t'. Il l\1. Folin e Denis J•Ot'til •1 t1 c rro1·i in difett o a11<;l1e in ra1)porto alla s 0ln bil itit J : 100,000 <lel J)l'CC:i!)itato cli t1rato ar-

p.-.ent iro n1agne-sineo.

.

U 81111.lo <:on1e <léall>u n1 in u11te l' ac:ido tricloroacet 100 e seg1.1enclo J:>artieoh1 ri ea utele nella tecni<':l, i·o. J1u otte11t1to r esultati teorici col 1\1. Cul't• 1nn11 e f ,pl1r11Hl n11 (per il (losnggio d ell'acido l1 rico 1ibe1·0 ed in combinazione salin.a ) e col 1\1. Grignut t'per il closap:g·io c.l e ll 'aejdo ltrico totale = acklo u1ico libero cd in co111binazlo11e snli11a + acido t1ri<:v i11 coru binazione org-anica) . Oran.iectoniia, e cran·iovla stica.

T ofL\'rTI C. -

I./O. descrive t1n i1uovo met-0do dicra11ioplasti<:a da lui usn to eo11 ottimo risultato im.1nediato e u ·d ist1 11zn (8 mt~ di osservazione) e d i Clli 1nostra ratliog·rafie . •.\.<.1 impedire l'ayalla. m~nto del disco ili t rapana zione o clei p ez?.i ·ii cranio staccati in C:'1So {li frattura traumatica, volendo farne il reimpianto, l'O. t ag·Iia unn. listerella cli metallo resistente, larg·a circa un centin1etro e lunga i11 1nodo da sorpassare il pezzo <la reimpin11ta re per cir-ca un centimetro tanto da u11a {l'arte che dn11'nltrn. Con 1111 petfora tore prn ti ca t1uo stretto foro al c·entro clell'astie'C·iola corrispondente mente al ce11tro del i1ezzo cl.a reimpia11 t.'lre. Con 1J11a Yite -di f.:1111botte cortissi1na passa solidame11te l'asticciùla n l pP7.7-0 g nardnndo cl1e la pl111ta di questa. non SJ lor~n :.1 lla f:i ccin inter11a d ell'osso nelh1 qual c•,~én i~nr.~1 la vite 'lovrh e-ssere tag;lia tn, per quel ta11to eh{> sopi-avanza, co11 tllk'l pin'l....'l di Lt1er. Il len1bo v ier~. <'O.Sl collocuto e ntro la breccia cra11ic-a cla coh11a rc. J;Jsso n o11 potrà avallarsi entro il c:rnnio: b1fatti l'::tsticell.t:t metalli<:'a, funzionan<lo <la sbllrrn con robusto punto d 1appoggio st1l litnitr ofo crnnio intatto. impedisce l'infossamento d<'llo isp·ortello osReo col qu:tle viene a far corPo. J)oyend-o il reinl'pinnto Ol)l)Ol'Si ad un eccesso di tc·nsione e n<locranica ( si <Jo,·r:1n1io 1)11\ ticare tre fn1·i n~ll'asticciola n1eta llie:a) e ad ognuno di q11esti 8PPlicare u11 ~ vitP ùi I~n iubotte (> cioè oltre :1 quell:1 al <'e11tro d0l flis<·o tl:i reimpiantare, altre d11r- c-he vei1g-0110 a frn.J)!)Ot-si sul bor<lo i11ta tto dell:1 breCC'in eranien. II n1et-0<.lo si può ll. n re in priu10 e in secondo tem po. :\1 . . ( '.\ )118.


SF.ZLONE PRATJ C.\

1673

APPUNTI· PER IL MEDlUO PRATICO. CASJSTIC.&. E l ' ERAPIA. L'ascesso intraeranic-0 silenzioso. _.\.bou1ker (La P rc~·se 1néclicctle, 1922, 11. 4) Q' ~e rva ch e n ella pratica comt1ne s i è ab it nnti ~ diagnosticare l a presenza di t1in; ascesso intracranit:0 in base a lla sintom a tolog ia ben 11(>ta, che nppn r e so lta11to tardi,·a1nente q u arldo le les io11i dete1'1rlinatesi son o di tal e ent i tù, <:l1e s1)e ~o re11dono int1tile ogni intel'vento. I 111 port~:11 t e è invece il conoscere come rasces~l. intracra11ico pt1 ò rima11ere silente per lt1n ~ ~Iu p eri od0 cli ten1po, cli n1eBi , qt1alchc volta <111c:l1e cli ~ 1111i ) dando soltanto scarsi s i11to1ni e l1e però ~0110 caratteristici e costanti. Esistono nel crr,·ello delle ,·aste zone com1)l etarr1en te m11te, quali i lobi temporo-sfenoiòal1 e la parte anteriore del cervelletto , zonP cl1e sono sede abitt1ale degli ascessi cer ebrali ~la st1ppt1razioni n asa~i e otitlcl1e, cl1e sono ìe pi11 freq11e nti tra le ca11$e cl i ra~colte encefaJicl1e. P l>Ct' ct1i J)OSsono cleterminarsi vaste distrt1zion i senza ch e si manifesti alcun sinto111a ben cl1iar-0. In m olti casi ir1fatti di n1orte in11Jrovvisa, ,-[~ r ia m ent e diagnosticati, come sorpresa di at1t1 •1) ~ ia s i trova t alora t1n'abbondante raccolta li l)US intracr anica, e ciò pcrcl"1è l 'ascesso encefalico al periodo di formazione, a l periodo <li s tato e fino al perjodo precomatoso p11ò esqsr e un'affez ione ambulatoria in modo che la 11erdita di coscienza n' è il pri1no sinton1a appa l'ente. ~on' t1ltima ca11sa di qt1esti errori di dia g11osi e d'accertamento è il fatto che tutti i ' danno come caratteristiTrattati di patologia c] fenon1c11j rlell' ascesso intracranico i sinton1 i dovuti all'ipertensione cerebrale e ad una le,ion e a focola io. L'A. in una serie di casi, <:l•e ri11orta, h a potuto constatar e che i sinto{fii a focolaio sono estremamente r a ri e quelli <lovt1ti all'ipertensiona molto tardivi, mentre c1111stantemente fin dall 'inizio d ell'a ffezione riscontras i obnt1bilazione intellettt1ale con def.)tPssione psichica, obnl1bilnzio11e cl1e spesso llasconde anche l 'altro sintorna costante ch e -è Ja cefalea. • • La cefalea ecl lln stato cl i d epression e p s ich ica, il cRml1 ia1l1ento di carattere in rin otitico o in u11 i11di,·id1lO affe tto d a l1n a s n11p11 rnz ione a l na ~o , sintomi che spesso far1no p e1111s<tl.'e ad una n evr asteni a, debbon o i11vece m ettere r sunito in $0Spe tto. Ricercando allora att>:Irtan1eTrt e ci i:;i ' confermerà i1el1a diag nosi di ::; ;.cesso cer el1ra le cl1e in questi casi iniziali è

di m olto JJiLt faciJe accesso e i)ass ibile ancora

di cura. cl1iru1·gica. La 5inton1 a.tolog· ia classica dell ascesso en· cefalico a1)ria rtiene p i11ttosto alltl n1eni11g·ite n~ett i ca ifJ ertensiYa, cJ1e può coes ister e coll 'a1

scesso . L ' int er·yer1tu scco n do l ' ..<\. deve esf'er e i)rati-

cato constanter11ente sotto a n estesi a locale , escl nd e11do a::;~oln tan1ent e Ja n arco~i c lor ofor1n ica cl1 e do,·rehbe essere i1r oscrjtta in tutti i cnsi ir1 cui s i so, petta lltla con 11Jl icaz"ione mening·o-e11cefalica. C1oroLA.

Storia naturale

~ell'encefalite

letargica:

Il p r oble1na, d-ella enccfa1it€ le.targ]ca è sttrdiato i11 t111 ra1)11orto r edatto l)Br il .g overnv inig'.le,se da _..\ J·la.11 .e Pa1 ~sons, co11 l'ainto (li A. ~alu sb ur ~-. ~ r~1c\T aJt:y ecl I. R. Perdl'a11 J e cl1e !)rende i11 c:1)11s ide1~azior, e 1250 c·asi avntisi jr._ Inghilterra a1el lt)19 .e 1~20 o 121-3 ca.si di ~i­ bliografia (. Th.e L a1icet, 7 ottoJ)re 1922). Benc.ltè il {ftladro deùJa rnalattia si s.ia v~­ nuto via. ' Tia al·l argando, la fehhre_. i·I let.arg·) r la para li: i cl2g·li OCL1lomotori re tano i i11incipali eleme11ti diagnostici. Nel p1erjoclo })rodromico si 11uò aver-e t1'n 'a ffe2.iO·n e catarr'ale, specia!l.lne11te una co11git1ntiv ite. \~i ])ltò essere lln ~Afl),biar11e.11.to d1e.ll 'attit11din~ Jnentnle= neila for1na di• camJ)iamenti emozi-01\:ili. cli a1)atia, d1. irrequietezza somma e sonno·l enza. L a si~llrezza della diagnosi ~ n1ag-g·to1~e q11 a11do s.i 11:.t pt1xe cefalea, vertig·iné, ast en ia, di1)lo1)ia , climinu zione della ac11tezza visiva. N1ei ·11-eriodo acuto i carat te.ri tiJ)ici sono: ;:l. piress ia inizi ale, 1' atti ti11din.e ra.ratte1'isti•CG't, imbnmbola.t.a deil.ia faccia. il r>r ofondo stupo!!'\?, cl<-ll qu a le il ·m·ala to pt1ò essere destato e che n.ei p1·in1i stadi s i alt.ern.n col d elirio, l ' n. te.nia, l a rigic1it~t, i cambjam e111Li d-eila p.a1·ola. la ritPnzio11e de1l '11rina, i tr emori il ,·omito precoce., In. costipazione ostinata.. Si po&...01110. a ver·a periodi di Ten1issionE.. Nelle forn1e con localizzaz,ioni .è in11}ortanit· la natu.r a prog·ressiva delle para·lisi. Lie para.l isi 110$$0no sco1uparire n1er1t11e se ne. 1;rese-ntano delle alt.re. F requ e11ti sono ·1)ure le lietsioo.i ))ilaterali, sehb 1e.111e nron !.ì-E'l'fettame1 n ra s i1nmiet1·icJ1e, ma J)lll evid1enti d a r1.n lato. CJ1ta:si d ecisivo !)er la .cliagnosi' è _il c2.rattere transito11~io delLe l)aPa.li:::ii dei i1el'\·i •Cra11ici. quando qt1este sono prc~.eJ1ti. I n11)o rt.a11ti sono a.Y1cl1e la freqt1enza delle fibros.i, LI.a par a.lisi dei J11t1scoli oculari. 1a diJ)l-Opia, l rt ~)a1--alis i facc ia1e e la incoordinazion·e dei lJulbi ocL1la ri.


1674 ··

IL

r~ OLI CL INICO

L a r)araJisi. faccial e bilaterale, cl1e è rara i1n. qu alunque a lt ra evei11ienza, è freqt1ente niella enc,e fal:itie. Si l)llò a ve.r e t~n in i.zie acuto, a•p oplett.ifoir me. Ancl1.e, 11'n c1J-1'to ,g·r ado d.i n eu1·1itei ottiic a è fra ~ s in to1ni. possibili Qt1anto arl la etiologia, i lavora,t orr sedental'ii so110 J)iù coi J)iti , l' età l)i11 esposta P qu ella f.ra i 10-210 anni e v•a cot1!giiunta ad una m aggio11~e pirobabi;J.i lià di g?ì.1artgiio1 n ·e. 1

1

Il m etodo d 'infezione rin1ane oscuro: m<t v i f.: t111 certo i111mero di .ca. j cJ1e clepone })er 11J1 a iI1f1e.zio111ie l).e.r contatto. Sembra anche nssa i JJ1~0.babil-e

J

0he si abl) ia110 de i p o t·t~tt o ri fXt11 ! rviacI11tosh è riuscito a tra sr11ette1·e i I vi rt1 s aid ·11.n.a se immia. v.errù.l'an l1a co11f.er1nato i rjsultati di I ,eYaditi sul le relazioni fr a il vir11 s encefaJitjco e quello delrl1erpes : ed è riuscito a proif.ir12;ge1•e daJJ.'iinfczi one l1n co11iglio, in :1cula11dr01g Ji r1Jella ·p1el l1e il virus viv.ernte. Infinci le ri cerch e rece11ti t endono a consiclera t·e cette f.oii-m.e dii ·p a.i·alisi n.g it ante, cl1e l)lre,s.entéllno molte ano·n 1alte, com.e fac1einti D•a.rtre d el. con1 plesso quadro sintomatico 1dell'encefal iie. SEREl'\ J.

Il dolore ed il suo trattamento. Il cl ol o ra, dice A. flocl1e (Deut. M ell.

"f{l o-

cherisc., 11. 37, 1922), nasce dalla co1nbi11azion e di una sintesi d i stimoli, cl1e partono da vie n ervose, e di •un pro0esso psicl1ico. A secon da dell'evoluzione della psiche, la stessa a lterazione cli tessuti può d etermi•nare 1_1n dolore m-0lto inten so, un dolore lieve, oppure n esst1n a sensazione dolorosa. Si d eve a1nm ettere ch e al grado odierno di civiltà: esiste p er l'umanità molto più dolore ch e non. n elle ei:)oche anteriori. Dolore si può mairiifestare soltanto dove esiste conduzione nervosa ; molte ~Iterazioni ancl1e- gravi di sostanza e di vie nervose posso110 però non d eterminare alcu11 dolore (siringomielia, p a r alisi p1•ogr essiva, malacie arteriosclerotiche, com1)r ession e midolla re, ecc. ). È s11scettibile cli dolore sopr atutto ciò cl1e è cliretta1nente €S!)Osto a cl a nni clall'est erno, sopr atl1tto ·p erciò la estr en1ità e la st1perficie cut a 11ea. Dei tess11ti ·e(l orga.11i interni, alc\1111.i (p. es. · le sierose) son o ~n1 scettibili cli sen,s azioni dolorose, alt1·i (p. es. il polmone) llon lo sono à ff atto: 11ell'ultin10 caso p€r·ò la cognizione d i processi patologici esistenti ci perviene egualme11te, }Jerchè sono s uscettibili di <1olori gli i>1voll1c ri esterni e jl tessuto inter stiziale di questi organi muti. I processi · elem entari, ai quali. si possono ridl1rre tl1tte l e a lterazioni cl1e dà11no lt1ogo

al cl o lore, .sono: o. i11eccanici (pres~ione, te1ts'. 011e, infiltrazione) o chimici, o termici (g t·a11cl i s c1 n i I i b r i i di t em }) e r .q t 11 r a ) . Il cl o Jo re IJ11 ò ~ esser e lin1it ato alla reg·ione lesa o lung:o il ner vo a1n111al<tto (p. es. sciatica), o irradiarsi al ter1~tto~io di distribuzione del n.er,·o- el1e- è le~o opptirc cl1e parte (la radici o segmenti a mmalati (p . es. dolori. lanci11anti cl ella ta ))e) ; ir1fi11e il dolore pt1ò venire i, roiettato fa lsa mente i11 zone p erifericl1e: lJ robahile orig·i 11e clcJ le zo11 e <li H ea Ll (sti1no1i cl1e da. organ; inter1t i nrt'i\rn.110 al ~eg· n1enlo midollare cor risp o11clente) . J ~ iu1ì)O r t:111te il fatto cl1e lln dol o r e 11etto ·e be11 JocaJ izzato può ven ir ge11era.to JJel' Yi«. l)Urarr1ent.e psicl1ica, se11za cl1e esista, alcu11r reale n.l terazione d ei. t essnti. J)olo1·i inte11si s1·ecialme11te se clnratuti, c.letc rmjna110 i1ot c,-oli a.lteraz io11i p:en eraJi : o cli r1 a tura l'ifless<:i (ncc0lc razio110 del polso, a11111iento d ell a pre~·ione cl el S<\11g ne, })rt]lo1·e, s11dore) o cli i1atnr . l'ift essa e J)Si c1lica jn ic111e (gen1ito, g rid o) Cj di ·natu ra _l)l1l'<:trr1 r11t e l)Sicl1ica (s timolo n.l 111c--' ' imen to, irreq11ietezzR , ir ritaz io n e). ll traitn n1e11tJ clel dolo re è nella in ag·g·io _· r)arte dei casi u11a cura puramente sintomr tica. La c11ra J) uò esser locale (calore, massaggio, sa11guisugio, gal va11izzazione, i)en:r1e~ Jazion e far a dica, iniezio11i cli f~Jcool nel i1ervo p er im1)eclire la co11d11zio11e, ecc. ), oppl11 3 centrale (cure s uggestive ed i1J-n1oticl1e, ant:n evralgi.cl1e, i1a1·cotici: scO])Ola1nina, a lcoo:. n1orfi11a). POLLITZER.

SEMEIOTICA. L'adrenalina eome mezzo pronostico ~ • Il do.t t. SévérYln. Sterlil).g (Pa ris Mécl., D se·teanbre 1922) , consiglia l'iniezio11e ipodermica di 1 eme. di t1na soluzione 1/1000 di adrer1a lin a come mezzo prognos tico nelle n1 al ~ ttie acutt-. Una reazione b en evidente e - violenta indi ca cl1e l'organi.sn10 l1a notevoli rise1·ve ed è t1n segno favorevole ancl1e quando contrasta à t utti g li a ltri sintomi, specialmentè in casi d 'i1tftt1enza co111plicati con ~1ffezioni polmonari o l)l euricl1e. Nel sano l 'iniezione è seguita cla pallore del viso, talvolta da cardiopaln10, cla pulsazione d elle arterie temporali, da ac cel~ ­ razione del polso , qa tremor ~ clelle mani, e da un lieve aurnento della pressione del sangue. Nei nla lati questi sintomi sono esagerati, e si ha senso cli angoscia e di oppressione ; l a frequenza del polso aumenta di 30-60 battiti, e la pressio11e g·it1ng·e a 200 111m. di I-Tg·. l ~' <1 .. se1lza della reazione non ha valore assolutam ente sfavorevole, dato il gran numero dei fattori che entrano in giuoco. SERENI.


SEZIONE PRA Tl C.\

La prova cieli' adrenalina ne i diabetici.

16ì5

MEDICINA SOCIALE.

, , .. II. ' rcil e A. R eisert (Deutsches Archiv La lotta contro l'endemla gozzo-cretinloa. J,,ei1)zig, 1922) hanno studiato in dodici lliabe~ Q11esta enclemia, poco conosciuta e g eneraltici il comportan1ento della reazione g·l icemimente trasct1tata, in certe pro~incie dell'Alt:-i c~: delJa reazione vasom otoria, della g·JicosuItalia costituisce un vero :flagello; vi sono cor1n, della acidità t1rinaria , d ell'acetonuria ed znuni della provincia di Brescia con il 10 % di ir1fine clel 1 t enore in C0 2 delJ'aria a l veolare, goz~uti, altri d ella provincia di Bergamo e di 1n seg·tt ito nll' iniezion e di 1111 i11mg-. <li adreSon dr io cori i l '1· ~.', di cretini; a ltri (1)rovincia nalina. di So11clrio) in cui jl 7G % clei fanciulli presenIrt 11ri caso di d i abete benig·no la g1icemia era norma le; esag·erata in cinq11e casi cli dia- ta i1)ert1·0.fia della tiroide; nè mancano •f ocolai in altre provincie: ne 11a scoperti diversi il bete g' ra,·e, irregolare in sei forme di di abete prof. Pi g l1ini n. l~eggio En1ilia, ve ne sono in li g·n to a, lesioni nervose. l.igu ria, nel Lazio, nel Saler11itano, in Sicilia. r..~t reazio11e vasomotrice di ipertension<! era 13en poco si è fatto da i1oi nel passato nono11orrnale nel caso di cliabete benigno, in g·estante la· b11011a volontà. dimostrata da qualrterale dimin11ita nei cinq11e casi di diabete cl1e soJ ita'rio; il prof. U. Cerletti aveva Taccolgra,·e, !':en1r)1'e dimi11uita nei casi di diab1:1 te to molti dati in proposito, il prof. Grassi avecli origi11e nervosa presentanti glicemia ritarva stabilito 11n ce111tro di rjcercl1e sperimentali d a t n.. in , .al cl'.:\osta ed in Valtelli11a, il prof. SanaT,,a g licos11ria s i è mostrata in rapporto con relli da Sottos0gretario all'Ag·ricolt11ra aveva la g·lic emia nei diabeti gravi, n1entre nei diatraccia.t.o ltn p eo getto di legg·e l)er lo stl1dio, la betf benig·ni e in C}t1elli di orig·ine nervosa la 1)1'0filassi, la c11ra progetto cl1e i su ccessori glicosurja i1on segu iva la glicemia: la vago'. hn11no sepolto 11ell'oblìo; i proff. Tamb11rini e tot)ia se111h ra esercitare un'azione inibitrice Tec1escl1i a\·evano fo11dato lln Co111itato d'azie>$ttlll'eliminazione i·enale dello z11ccl1ero. L'aune, t11tte iniziative non sorrette llè dalla })Ubrr1ento dell'acicl ità 11rinaria, la comparsa o l'ac])lica opini one mè dai gover11 i o dag·li enti pub<:e11tuazione dell'acetor1uria ~ono stati ancl1e bljci, e rapidamente cadute. <:011sta tati nei diabetici, n1a il r egi1ne alimenDa c111alcl1e ten11)0 si nota in Italia un saluta re si è din1.ostrato a tal rjguardo cli ]mportare ris,1 eglio, cl1e ''a sal11tato con compiacita 1tza capi tale. n1ento : nel 1920 il Pig·l1ini pnbblicò 11na inoLe cifre indicanti la tensione intraalveolare del C0 2 hanno clato ag·li AA. co11 l ' t1111)a1·eccl1io nog·rafia, con molti dati st~ttistici e con n11mero se n.11alisi di acql1e, osservazioni geologiche di IIalcla11e, ur1a di. cesa dei vnlori di 4-5 mm. ccc., sul l a endemi a g·ozzo-cretinica nelle proer1 t ro i 50-60 1nin11ti. La prova dl1nque (lell'ac1renali11a fo1"11]sce in- vincie veneto-lom bardo· cd in qt1ella di Regg·iodicazioni interessanti al punto di vista dell.-1 " Emilia. Nel 1921 il Congresso della Società italiana di Neurolog·ia non1inò una Con1misprog·nosi. clel diabete mellito, mentre cl nl p tl'll to di ''ista della patoge11esi n1ette i11 evidenza sione (prof. L. Biancl1i, E. J,t1garo, U. Cerletti) con l'incarico ,d i preparar e i documenti di prol 'i111portnnza clel s istema nervoso della vita vegetativa; sembra cl1e nel diabete grave sia 11ag·anda per 11na ca.mpag11a di lotta contro tale enclem ia; arl opera di L11garo e di Cerletti r eg·ola coincidere il deficit parasjrn1)n ticot nn ico sono uscite di fatto in quest'anno d11e p11bhlicon la s in1paticotonia. MoNTELEOì'\E. cazioni, nelle edjzioni dell'Istituto italiano di Igiene, previdenza ed assistenza sociale (1). T ali pt1bblicazioni sono destinate a far co7rn-po-,,tan'le -pubblfcazfone noscere la necessità di porre t1n argine a q11eProf. B. SCHIASSI sta endemia che deturpa l e popolazioni delle del Poli clini co « Sa~t' Orsola » in Bologna 11.ostre valli al1)ine, e so110 illustrate, specialmenle q1te11a d el Cerlett.i, rl a r1111nerose foto. g·rafie che ·m ettono in evidenza il triste fenomeno. Data l' importanza del suddetto contributo che fu testè ~a Direzione generale di Sanità 11a messo Jl 11l>')licato neJla nostra Sezione Chirurgica, abbiamo creduto opp-0rtuno, col consenso del Chiaro Autore, stamparne' alcune a disposi zio110 t1n contribltto di L. 4000 che centinaia di copie in separato Estratto di 36 pagine con co· • sembra venga destinato ad fniziare gli studi. pertina, su fini ssima carta cosl da ottenere una nitidissima rt. produzione tipografica tanto delle due radiografie quanto delle Purtroppo manca finora persino un preciso

6astro-pto1i-e[tasia idiopatica e suo trattamento

no,·e figure che illustrano il lavoro. Coloro pertanto che, non · essendo abbonati alla Sezione Chirurgica, non po.sseggono detto lavoro & desiderano di ottenerne copia, inviino C:~rtoHna ' 'aglia. da L. • al Ca.v. LUIGI POZZI, \'ia Sistina J4, Roma e la ri ceveranno prontamente.

(1) Reg·g·io Emilia. Cooperati\·a Lavoranti po~·rafi,

1020 •

ti-

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IL POLI CLINICO

censi111f11to clei gozzu ti e clei cretilli. · iccl1è non s i co11o~cl~ e c-~.ttamente l ' e~ te11sione cl e 11' endemia; m<1ncano ( 011030e 11 ze sjcu r e .-111Ja ca11sa, quinc.1i ln. l)l'Ofìl assi l)ll Ò essere solt n11 to indiretta. Il ljl1g«11·0 r itiene ll ) cl1e Ja Jn·ofilassi e acl 1111 ten1po la c u ra cli c1ue. te for111 e cU cui le eRtri11secaz ioni - il gozzo ed il c1·etinismo - n o11 .. ono ell e g·t·ncli <l ive.r::;i di un u11 ico l)roct.sso i11orboso, debbano co11. istere r1elJa cu r a ti roidea. n1)P l ic ata. p recocen1e11te s11 lal'p;a scala. Sen1Lra })er ò cl1e i1on clel)bano trascurar si i b uo1 1i ri::;ultati ottenuti con Je· Cl1re jodicl1e . Ql1al cl1e rt 11110 fa J). )Jari11e e C>. P. 1\.i111ball (2) i11 t111n. città d e i Gra11di I.ag·I1i (Stati U11iti) dove a,-eva110 troYato il 56 °~ cli scol a ri con ipe1·trofia. ti1·0 idea ti\'evano <..lato ~i~tematica­ merLte ai l)i t1 l)iccoli scj rop1)0 <li ac id o jodidrico e c il.·01).PO ùi jodl1ro cli ferto (1 c1uc. al giorno pt!1· 2-3 setti1na11e, in d1.1e peri odi a ll 'anno), ne i l)itì g·ran·r.li j oclu ro di soclio (cla 2 a 4 g,. a dos i di g'. 0.2-0. -~ lJer ogni g·iorno cli . ct1ola, in dl1e 1)eriodi a n n lt n li) . Più r ecente111ente s i sono fatte l111 n1erose di strib11zio11i cli joclio nella Sv i zzc l'a, sc1111) L'e 1i111itn ndole agl i scol a r i. Ad Adli. \\·il si sn r ebJ)ero ottei1uti rj ..:t1ltati notevoli co11 l 'ing·estione settimarlal e cli l111a pastig l ia co11tenente 1 mg·. (sic ) di jodt1ro cli potassio (3); i1el Cantone di .. Ga11o, si clùnr10 tavolette cli ci·occolata contenenti 5 i11g·. d i jodio in forrna di joclostal'ina ed 1 i113-. cli jo(lu ro di pota"sio; i11 ragjo11e d i 30-40 tavole tte il i) ri1110 anno. 12 il se~ondo, 8 nei seguc11ti (3). ~'.tolto llsata nel , . t.tllese e nel Ca11to11e di Appenzel è n11cl1e la profilass i g·ener ale lJasata st1ll'11so di sale da c11cina con l'ag·giunta di un con1110. to jod.ato, cl1 e la Corn1nissione f ed erale ciel g·ozzo l1a fi~sato a. g . 0.25-050 tJer 100 kg. (1.) ; ol tre n, cp1e.to saJe ' ' a i11e.so a dispos izione del pubblico ancl1 e qnel lo co1n11n e. Ci s e111 brn t l1e, i11 cons icl el'nzio11 e cl (> i b11oni effetti l'i c:o11trDti neg·li a l trj pae ·i, si do \·r ebbe a11c: h e rla i 1o i orie-nta r e la J)fOfila ... s i-c ura, verso J a . n111 1n in istrn zio11 e cl i j o cli o, certam ente l)i1°1 se1n1>Li ce, i1iù eco11oi11ic:a e 111 e110 per1colo~a cl ella 0111111 in i str azio11 e cl i 1)1·ep a.1·ati tit·o iclc i la. quale d0Y r2bbe ve11 ire . e111pre fat~a ' sotto conti11uo cop.tr ollo m ed ico. 80110 di fatto jn corso in I talia (5) e. perienze profiln1i ico-curative t ern1i11 ate le qua li la

[ .l\K~O XXI X, f '.\SC. ;jJ J

l 'i rezio.n-e d ell' I s tituto di ig·ier1 e, p r evide11za, ~t "s iste.nza soc iale pro111t1overà la i)rcparazion ee la i11e.~sa in co1nn1ercio del sale jodato. A. FILIPPI~I .

NOTE DI ME DICI NA SCIENTIF ICA. Trapianti testicolari ed interstiziali. . 'econd o i ris11ltati i11cd iante l ' innesto di 11e re ln. compa1·sn cli dnr i ed ancl1e d ella g·iovar1i cJ1e ne era110 de ll a v ita ses. uale i11 d u t a.

seg·nn1ati da varì antori. testicoli s i potrebbe ottecaratte1·i sess11ali seco11funzionalità sessuale in privi, op1)ure un ritorno ,,ecchi cl1e l'aYeYano pe1·-

011esti bc11efic i effetti so110 dai pi1ì rite n11ti ' clip er1d e11ti d a ll'nz ione c.1 ell'ele111e nto interstiz1are d ella g l1ia11dola sper1na.tica. L}. Bolog·11esi (J o itr1i. d'Urolog., n. 3, setten1 b re lU.?1) a verifica. cl i questo asserto, s i è pro110~to di innestare testicoli rieletti a l solo ele11te11to inte1·Atizia le. A ta l e scopo egli pratic<lva pr ima s11i tesiicoli da innesto delle ep idi di1110-clef ere ntectomie tota li, otten e11<lo in a lct111' cas i co111e risu.ltn d a ll'esame 1l'1icrosco1) ico, Ja ' sco11111ar sa (lell eleme11to seminale ed una ipert r ofia ed i1)er1.)las ia delle celll1le interstizial? tale rla riclt1rre il testicolo ad lin J) i ccolo oroo·a110 di solo 1es~tt Lo ict el'stizin le. El)l)e ue L'A. J1a. ,.i. to cl1E>, Jn c11t re l 'i1111esto di ur1 testicolo n orin ale 11a ttn effetto ecc itant e sulla ft1r1zio11alit;\ se s11a le, l 'inn esto òi solo tesst1to interstizjf!.Je 11on n e 11a. nessuno. 1/A. 11erciù, neg·a qt1alsiasi valor e a ll 'elen1 c1i to i 11 ter~t izia Ie e c red e i b en,efici effetti deg-Ii in1Lesti testicolari s i ano do,111ti al riassorb ime111.o cl el te~s11to epiteli<tl e sen1ii1ifero. G. 1\1ATRONOLA. 1

Importante pubblft'azione ! .:~ t ·(i

t.· 8'1'0

:àIUR l~I .

• Dei Medici Futuri..

nuesto lllcid o l a\'o ro critico d ell'insigne ì\:Jae~ t ,~ fu p11hbl ica to 11ella nos tra SEzI.ONE i\ IEDICA del 1920 e pe r quanto, in se parat~ broc~ur.c, 1

11e fossero state stam11ate

p~re?ch 1 e

centinaia

di copi e tuttn via I& ediz ioni sia del Numero della S~ZfONE :'.\IEDICA, sia della (( BROCH CRE ))~ 3 1 esaurirono rapidam ent e. . . . Pressn ti da 11un1erosissinJe ed inces?ant1 insistenze abbiamo ristampato la ma~n1fica mo11~0·rn.fi~ e vi abbiamo potuto agg1t1ngere t1n 0

(1 ) Pl'o f. E. 1.1 ·c.\ RO. /' ('r la Cll1'(( e la profi,lassi tfl'll'e11<l enlia uo:,-zo-cretinica. Prof. O. CERLETTI. Contro il1~ fl1'ave flage l lo d'Italia: I ./ericlr>n1ia go:;:,zo-cr(' t1n1ca. . rec e1~te' ~i uscitissimo ritratto dell'illustre uo°to, (2) .J ou1·1 1a l <f . A111erica11 J11ec1 ical ...\ssoc1a- • in fol'r.nato 15x 19, s tampa.to ...su c~rta patina a: t ion 1° cliCE' tnLre 1912. . È nn'ele(J'aute brochure. di 4, pagine, della stes (3) fit - "\Z IK EI~ e ~r. ,,.Er ..... cl1\\·e1z. m ed . 5'a o·rn nde:zu del « Policl !11ico »; COS~"l T.J. 8, ma ,,.ocl1r11 ~., 1922, Jl. 3. ~i i;o~t ri a bhonn ti Yie11e ~pedita per sole r.... 6 • 5 O' (4) I>ife ·:t ~oc i ale, settrl1hr e 19:?'2. fra11ca di potto. (5) }~ e,Ttl P 111Pd. de l a . t1isse R o111a r1de, setInviare cartoJina-Yàgli a. a l ".av. LUIGI Pl>ZZI - Via Sistina, 1• te1n b i·c 1H2~ . . ROlIA. ("I


[ANNO X~l\. F.\~C. •

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SEZIOXE Pl1.\TIC.\

VARIA

1677

u11 n ffare. In ~'\..t11e 1·ic a la coca ir1a è offert èl alle:

de lle t111iYersitù e ùei lice i, e Ie 1Jrin1e dos i sono date g·ratt11tameute i)ercl1è i traffica11ti so110 ·icuri di recuperare jl dar1aro ant i ·i1Jato. · }J Or t e

Il contrabbando de lla cocaina. Le legg· i re1)ress iYe clel coca i11ls 1110 cl1e t[ll asi tutti g·li ~'tati (rEul'o1u1 e d'~..\n1erica 11anno pro111 ulga te ù·o1J0 la. gt Lt-:' t·ra, c.rua11do cioè il flagello <l\·eva g·iù, a~~1111te 1Jro1)orzio11i nllarma11tl, 11011 &e111Lra aldiia110 dato 1lnor\t l'is ultati soll Lli:::,face11ti. In F rtt11c ia a tl ese111 pi o cloYe la re pressione esercitata cu11 legge :::r)eciale c.lura da. oltr e sette a1111i ec.l è e.:.ercit<1tn co11 sr.n11)re 1nng·g· ior rigol'e il cocaitli!'.-1110 11111g·i d <.11 din1i11uire è ir1 contiuuo e J1l'og·l'e~. i\·o è:L11111er1to. l <:Pntri di traffil'o ~i 111olti!)liea110 ed il Yizio ~i ì.· cliffu . o da J> ar i ~~ i n tutte le JJl'o,·i n.cie. Gli . i)acciato1·i dellt1. fHJ l,·e re folle :-0110 acci11ffati in n11n1cro 1naggiore, 1111 po· !• .-· 1·c J1 è la.. o r veg· Ji <.tllZ<t s i ·~ fatta l)i Ù intertsa e l)iù accorta, i11a so1)ra tutto IJel'cl1è il i1l1:r11ero cle i colr>evo li è crcsci"uto senzn. 111is1 11·n. Le conc1n 11ne J)er co1111r1ercio abusi,·o cli cocaiu a fnru110 .)3 11eJ 1916 ecl aume11taro110 ng1ti a11no Jì110 a i·ag·,!:?;iungel'e il 11t1mero tli :.>t:? 11eJ 1021. 111 pffetti il traffico della cocn iu it . e è dive11tato J)iù difficill'.) e }li 11 pericolo~o è di,·e ntnto

anc11e Jiitt rin11111 c·ratiYo. A n1i .' t1ra elle le leg·g·i diYe11ta110 11i 1"t ~c ve1· e e Ja lo l'o npJ,licnzione JJiù rig·oro:=;<t la J)orsa della (·ncnirt<l ~eg1 1 c.1 !:--él11J)l'e llllOYi riaJzi. U11 cl1ilogr:tn1111n di C'O(·ai 11 é1 c-l1e 1111 a1111.o fa costava 1r1ill r lit'f.j, o ra lll' c11='tn. t 1·cn1i in. E ciù 11011 percl1è il costo di prod 11zione ia au111entato o la produzio11c ~i n clin1i11t1ita, n1a. percl1è l<t merc e è l)it1 l'iCPrt· ata. D a 11ota1·s i cl1e il ])r ezzo deJJn cocn.i11a ~ ia ::Ll1'n1e11taio 1nalgrn.c10 il fantastico <leprezza.111 t-· nto cl1·l l n 1no11Pta d 'acquisto, il inarco, cl1-1l Jl:tt>:--e cl1e J1a oru il tri. te vanto c:i !Jl " ji:t rare i11 (111a11titù i11o·c .o 11ti lH clro-

ga fat <tle.

Corrispo1ulc 11te1n1'llt <". n1a iu 1nisurn . r. n sibil1ner1t e n1aµ:gio r e, 0 H11111entato il i)rezzo cl clln venditét a 11ii11uto. { !11 ...gra111n 10 cli vern c.:nrn ina co~ta nttnnl 1lle11 te i1t n1 e<l ia circn ce11to lire. E qt1esto J1l't·zzo . nbi~ce delle osc ill az io11i tl seconda d ell e risc1·ve, i11 .·eg·uito al li~ultot o cli

O})erazio ni

clclln l)Olizi n, n ~econda

cl cJ

lu ogo,

a seco11c.la ciel co1n11raturc. I l cocai 1ton1 a 11c !"fll"OYVisto· clel s n o eccitnnte è di.spo:to n. tutti i ::::.acr ifici 1> e:r procurarsen e. I pr-ezz i ]JÌÌL Pcce~~iYi ~ono accettat i . enza cliscussio nt· ('\ ~enzn proff'~t e, e <1unndo l'intoi:-H]cato è ~ e uzn dn 11at·o 11 0!1 e ... ita ~ Ye11d0l'e tultl) ciò cl1c lJOs~ iC1cle, a. ~i 1og-J iare la s11a casa, a r ubare, ad ll<:cider e lli11ttosto C'llc YiYcre se11zn. cocai.11n. C1·eare il coca ino111a.11e è })er g·l i spacci n tori

Xorl è r1. n1eravig·liare se 1u1 co1111nercio té:tnto i-e1n u11erc~tivu sia <.tl i1ne11t.ato da un contraLba. ttrl~ i11tenso ed nt1dace. La 11olvere varca l e fruL1tiere na ·co ta tl n r> er L11tto: i1ell e calze, i1 ci ta·c.;cJ1i ' ' noti , 11elle J)la<.:c l1ine fotograficl1e ,. 11 elle g·o1nn1e d Pg·l i a11to 11101Jil i, i1eg·li arti artifi c iRli d e i 11111tilati. J)alla Gc rn1ania viene tra.~po rtntn. i11 Fra11cin . ll le ali clisc l'ete deg·lL <? 10ovla11i , cLL·trjbutori cli tossico con1e lll1tt ,.o It él e1· a J10 cli })o·nlbe. J3a11cle 01·ga nizzate percorrono tntti i paesi n l~n i·icerca d ella cocai11a cl1e le fabbricl1e t e<lP. ·t·I1e i)1·oclnc:ono a. tonnellate. I contrabha1tcl iE>1·i ~0110 sempre 11iù n11m e rosi. I11 Francjn • so110 traffì cauti abituali i ferrovieri dei tre ni ill1 P t'll R.ZiOll<tli (>Ù i solcl~tl i d cl COl'l)O di OCC1l· pn z ion e della. R e11anin. Nè n1e110 i11tenso è il C'n nt rabban do per v j<-L cl i lllH.re . A N nlJOli son t> ~li 11 e 1·ece nte n1e nte seq ncstrate tre ton 11ellate t·d <l ~far~ ig·Jia 1 )7 casse cli ~t t1p ef acenti. ~ P il traffico a.li' in groE:so s i g·iova di tutte le riso r . e cl1 e })O~sono e ·sere consig·liate clal bisog·no di · ft1gg· il'f' ulla sorveglianza delle dof{;1.11 c d i fro11tiera. il pi c~o lo co1nn1e1·cio sf t. plica co 11 ca11t.e le i11finite e co11 espedie11t1 i1 1gpg·11o~ i -. i111i. l) "n.ltra pal'te il l)iccolo volume de lla 111erce facilita la frode. J.,a cocai11a è ve11dutn i11 bracci ~tl e tti, co11 Ol'ologi fn l ~ i, i11 i11 edn g lioni., in mnnclari11i, iJl ~catole cl i c i11ria. n d0ppio fo1u.lo , 111 fiori al'titiciali cl1e l1a•nno sotto i loro 1>etali una 11iccol<t C<Lv i tà, rie111pita c..,011 <hLe o tr e ~· 1 ·n.1n 1 ni cli coca ina. I11 Francin, dove il coc.:ai ni~1110 11a ass11nt0 l'roporzioui sr)av e11tose, dalla stan1pa, dalle assoriazior1t politielle, <lrti m edic i si reclan1ano i1u o,·i p1·0\' \'edi·nenti l ~g· i -;Jat ivi , e d .ft quél lc nito n11cl1e il co11tr0llo .·11ll c fuhbrich.e teè.le ... ('ll c di proclotli L·l1i1nici. dr. PUBBLICAZI ONI PERVENUTECI. 1• 1 cci~lX.J

1•. J.1o sfato attuale d c:gli studi s ulf ,.

r11 ,7J1ir·11::·io11i t era111·11ticli<· ciel l i"'c·11111. all>11·111 . ·' f i lan'>, ..\nto11io \ 'or dt.1111. , l !1:!2. J~o .,cnETTl , . ITTOnro.

Due C08i <li a11c111ia p<:rniciusa

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.\ntonio ("ol'tlnni, 1922.

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VITA PRO F,ESSION A LE. ,

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Cronaca del movimento professjonale. Per le pensioni dei Sanitari.

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Il ( 'ollsiglio di !•residenza clell'.Associazione N;1:r. ioJ1a le 111<..· dici co11dotti l1a dir.11n.-1 to ln seguente f.:i reol:tre i11 d~ta 29 I1<)Y<.~n1b1'0 lft>~: « IJ ~en<.tto i10J,1 11~ J)Otuto <li ~cntcrc la I~egge iulle Llensioni d e i f'a nitnri rtYcn<.lo ln Ca ruera gii1 ,·otn b) i piPni pott?ri e<.l e.;~e 11tl o Ilrossimo a .Yota1'li esso ste:';c::o. Il J)ericolo di ·nit ri1na 11c10 i11<.l efi11ito «Ii 11na J.eg~. e così esse11ziale per i n o~ tri intc·re~~i l1n <.:o:::tr ett .> il Consiglio cli PrPs i<l e.n~:t a trattenersi qui a 1:on1<J i>er Yarii gior11i C'{l iute r(~::-:~ar n e g li 110111in1 JH)litici r>it1 fnyoreYoli IH~ r ri1):1rare l'C'rror c com1.11e~so cli non fa1· c1iscnte1•e la J,eg~e cln l Se11ato al 1>111)1ncnto opportuno. Fort1111n tn 111ente "- con l 'i11teressan1ento Yi\ lidis::;:irno 'lel . e ll. onoreYole :.\lontresor. noncbè degli .1nor<?Yoli BPra rcle Ili e i\Iiceli-Pical'cli e con la COi)F1era zi nnl"\ <l el coll0gn -011. l!.,albo, il Co11s1~Jio cìi l're::;idenzn l1a potnto conferire con S . E . De Stef,1 ni. :Jiini~tro cle11e F in;1nze, gi~t edotto della graYc questione e col c-0111111. l\lichele Binncl1i Regrera rio g,·en e1·;1 lf\ del l\lini8tero dell'Interno. i qnnli I·ta 11110 b~11e,·olnh~11te preso i11 considerazione le r<1 ~·io11i aclclottf\ e<l 11n11no J)l'o1nesso che in 11n Con. i~:lio d e i ::.\Iini~tri nss.1i i1rossin10 l)roba bilment ' qu~llo di c1on1ani snr0bbe stn.to provvecluto co11 D~e:reto n <?;1 lc i11 ba se a lln T~egge ui pieni l)Ot eri . •\.bl>inn1-0 co ì Ja coscienza cli avere otteml)el'ato <11 n1n I":>o·~iore dei nostri cloveri e la sicnra speranza cl1e il l)C1·ie;olo <:l1e incomoe~·a s ulla classe Rin stato g j ;'1 scoug·i11ra to. ;\ell'intervistn coh il comm. 1Vlic·h0le J~ia11chi il Consig;lio di Pre~iden7.U non ha trn scnt<l to <li f<t r ri le Y<1 re gl 'i neo llYf-11ien t i clella per~i~s tp11za in I>OC:l1e Jll'oYinc:ie della con dotta piena, e l'altro imr>ortnntiss i1110 argon1ento della ma11canzn di 11110 -stipe11tlio J11 initno iniziale, unico, ottenendo11e fa YoreYoli n :-;sicura zio11i. Ci sia1110 affrettati a dnrYi la liet..'l n otizia per ~111:.1 nto rig·na~ròa. l 'i1n1ninenza .de lla promt1lgazione tle lla J;eg·~e sulle Pe!lsioni, assicurandovi che s i pl'oseguirà con pari e n e rgia per qt1anto rigt1arda ~l i intctessi i1nmediatt e contingenti della cla sse. p . il Consir1lio di

Prcs i<lcn .~·a : VAO:lliO.

Ali' Ordine dei med ici di R oma. . X<.'lla riuninn0 del 17 ll OY0Illbl'f' n. R. e rnno JH'l'. ljnti il p1'e.;;ic11 nte G<l llf'11ga ed i <.:011~igJieri Drag:otti. f,ug1i. l')él)):\l'OZZÌ <' 7.eYi. ll c-as iet(' i~,lparozzi es11on e Jn situnzione finnn~j ;t l'i•'. ~i decide chl' il Consiglio <lebba f:ll' r is1lett.'lre 3 fa. vore dt"'~li a ltu:.lli 11tenti i locn li ~<libiti ad u so ~l t studi t) rofes8io113 li . 11 pre5i<le11te (i:.\ ll~ng "l 001u11nic:.1 di essers.i ree~ t-o d~ ll'o u. l',:1 r z il;.l i. {1ua le l,resiùè11te ùell' As-

,

flocinzioue delJa ~t.11111Y1 J)()riodicn, per inetterlo al c.:or1·0nte d e Da 'Jnh;:tio11e clt•lla lliecoln i>osta r eclatt.t dn 1 cl ott. Ur~1.1s sul 111 essagr1cro . I/on. Barzilai ffi 'è in1pegna to l)erl*hè il tenore clclla piccola posta $ i<J m ocl ificato secondo criteri di onestil e correttrzza prof •ssionnle. Dopo viYuce <liscnssio11e si dee:iòe di adcliYrnirc a pr0Yv~clin1enti diretti qualora l'inter,·e1tto <lell'o n. Dnrzilai n on <lesse ris ultati con cr eti. . Ri dele~<J il l)l'Of. L11g li a rappresentare l'Or<line 11res.so la Co1u1n; s~one d(:'Ì (..'linici c:be dovrit stu{l h1 rP le p.ropostc clelle L11·iffe per l'ammissione dei n1n1..1ti lH?lle R . c~uniche . I11 Jnerito alla q11istionc sulla lotta elettorale c-c111 rap1n't".~~nta11ti cli cwsi::;e a i11e7'zo cl e ll n costituzio11e lli l il1 l">a rtito ~anitn l'io, il Co1u;igli o ha <':-:.pr 0sso il i1are:c <:l1e no11 In sola politiC<1 sanitaria, e n1eno n11c)r~ quella di e:la ~~e, possa d<lr ·y ita :1cl 1111 l)artito, e ri tienC' })iutlosto essere criterio dì pratica attn<lZione n}'}})ogg;iare nelle lott~ <?lettorali i nH?tli c:i i11(·l 11-;i 11ellc lii-;te <lei tiApettiri partiti t•cl in gen0re <J11<)i cai1cli(lati ch0 ._ i illll~~11ino cli svilup1)are 1111'cfficace politica Sjllitaria ecl nnn serin tutela cl<."'p;li intrrr~.i-:i della e:la sse ine<li ca. Il Co11sig-lio Ri è <lichia r .;.l to fnYor0vol<.' <l ll;l l)l'011ost;l <li cl:11·<' ln nln~ . ·in1a pubblic-itit alle punizioni cliscivli nn ri inflitte clùgli Ordi11L In segllito ntl 1111 e$pOf'to del vrof. Di<'z. illnstJ t1 to Cl<l i (~oll~ie;liPri l ) 1 ·n~otti {' 7..eyj. ~i di\ lDèlllcla to n 1 Prc~icle11te di fa l'C' prn ti che (•ou 1·1 J)irezionc dell:l l'asRn 1'\n7.iona le tJer le· A . . sicuruzioni ....'ocinli 11P1'chè n<'gli clf:'ll(·11i dei 111Pclje;i ficluciari clel eletto istituto siano co1uprcsi i n1edic:i <li ruolo tl<'llc Fcrro,ie dello St:.1to e degli I stituti .:\.ssicul'<ttori autorir.zati clnlln r.eg;gc. Sono sta t~ pr~~e infine varie deliberazioni iIJ:. inerito a qnistioni deo11tolog·icl1e, a tas~'lzioni di peri7'ie e cli altre prestazioni Illecliche.

All'Ordine dei medici di Venezia. I.J 'Ordi11c clqi !\1et1ici di \ ren ezia in seduta dl Co.11siglio <.lel 20 no,,erubl'e 11a deliberato quantoseg ue : «procedere n ll<t com1)iln:r,io11c cli ltn Albo d ei. .licàici. SV!'cia 1i::;t l . •f.,.. tale scopo stabilisce di richiede r e ai colleghi che Yoglinno m ante11el'e od èlSSltm er e h1 qualifica e l'eRercizio di n1cdi00 .specialistH, i d9ct1menti cli proYa; {li procedere in via discipli11nrè co11tro g li innde1npienti e gli abu.sivi; « rinffer1nn il 11ri11c i1)iO eontenu to nell'art. 2 <lel Coclice Deontolo~ico in vigore, per c ui cleve rite11ersi s1)ecin list<l solo colui el1e a Yen do i requi~iti specifici, ubbia rinunciato com1>letnmente al1'esercizio cli tutte l~ branche della medicina e chi1--uroia ~ ' eccettua tn la propria ». , « Cons~"l tato come ,-iga. nellt1 Città cli Venezia e n ella provincia l'abitudine <li conferire incarichi sanitari per lungo t()1111)0, tnlYolta <li nnm, so~­ traendoli al doyeroso yagl io di regolari concorsi; i·ileYato cl1e sin1ili inc<.1 riehi a lu11gn sc.nclenza tnn-


( •.\.NNO

XXIX.

FASC.

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SEZ JOì\E l?RATTCA •

rio

con<:lnsi-011e n eostituil'e cliritti indebitalllE.-11t~ acqt1isiti; r i r hia1n<"t i·atte11zione dell'Auto ritù ammi11istratlva de11...'l l'itt.à e r•royinci~t di ,~e11ezia perchè s i n tro11cn ta la no1l i-egolare p1'0C'ednra. con l'e1ni F\~ione dci bandi (li c-oncorso per i po~ti tt1ttora ,-:ic·anti ». « Ritro,·a ndo nel fatto che alc nne Farmacie ha11no au:ne.· i ttml)uJntori medici t11ia patente violazione della I~ge, in Ql1a 11to è vietato qt1al sia~i rapporto, sia pu1:e inditetto, (l 'i11teresse frn medici e furn1acl ~ti; rileva11<lo che I'eoor cizio 111e dico i11

ùi prerideui;a so<.:iale d<'lht Hn1·cleg11;1. Il l.'ong-1"1::~ so fu vre.sieduto clal gr. nff . a YY. Frunc'€'3Co Falciani, cui si de·\'e t11ttà 1a legis lazio11e snlln ns~i­ curazio.ne invaliclità. e ve<;ehiaia. Alceste I A1 nzo11f t rattò dell'assicu~-nzione obbligato ria contro la disoccupazione inYolo11taria e co11tro la in,·41JicliL.\ eYecchia.Ia, d e lla quale ba ul e8so in rilic, ·o i benefici J)llr riconoscenclQ11e i cl ifetti, che :-\i tende a eu1endare. Il prof. Blou{li ~i ocenpò c1('.\11" ..1 ~icur41 iio11e co11tro le malattie, elle (lOYu nq11e ha preceduto le altre forme di nF:r-;icurnzionc sock"1le e <laril forse luog·o alla aus1)icnta ~01nzio11e {l e lln 1u1ici-tit della quota e <lella t0RS< 'l'<1 cli assicutazio11e. riforma cl1e sveltendo j I , ·iste1na am1ni1listra tivo-· ' zio11i obblig.1toriC", costitnir~t la pi"\1 d elle a~sicuru efficaee propulsio11e a lla con1plcta np11licazio11e ùel1<' benefiche leggi. ~ eg:ui u11a brill.1ntf' <lisc:nssione r·ol I>rof. Pisenti. Il prof. P i roflda s'intrn ttennc ~:u ] k'l JU ll tualità RCOlasti<':l. Il })l'Of. ri.·e11ti illtl~l'Ò­ le finalità sociali delle n.·sie:urnzioni: n1ise 1)01 iu rilieyo l'oper::i. cl1e la Cnssn Kazion n ](' 11a SYolto a nro' clella Saròegnn .

pres.so g li an11Ju la tor i gestiti da, fa rn1aalsti .·i tisolve i11 i·ct"tltit i11 n11n. pre~. ·io11e cl1e viene p11r ta ('ita1ne 11te ~:c' t·citn ta .·ul clie11te percl1è questo nc'luistl i 1necliti11<tli 11i-0:-::-)(} le f~ttn1acie- pi-ovrieturi<_. degli n1nbnlatol'i: nffe1·n1and o c·he Biffatto eRereizio m etlico e~1Jon0 il i 11·,,fessionistu ~l fnYorire nnc·l1e i1rrolontaria1nent0 <111esto l>iuttost-0 <:Ile CJU<-'J f:l rmac:ie;t.1 : i11 c·o11formità. <le llo ~pi1rito e (le lla l()ttera dell'art . :54 <le l Te$to l Tni<:o <1elle L eg;gi . ' anitatie 1.0 ago~to Jù07, 1i. HHG ; fa <li.,·ieto a tutti i me<lici-cbi111rp;hi i11scritti n~ll '-Ubo di \ ..Pneziu di esvliec:'lre propti:i funzione cli Ranitari J)re~i-:< 1 Hn1bt1latori an 1h SNi n farn1ae:ie o J!;estiti diretta n1 i1tc o i11d irett.1 n1e11te <la far1nac·h~ti ». 1

la

Le Amministrazioni ospedaliere e l'assicurazione malattie. 1 l Comit•l to 1'<>rrua.1i.~11t<_. <}(_) 1h:) .t\1111u in i Htra zioll i O~pita lierc <l' I tn lia ~i è t·il.(luuato Ilt>gli T' fti<.: i di ..ll11n1i11i~raz ionc <lcgli 0~11Nlali <'i ,·ili di I~ologua per (liR<:11terc 11 l >l'Oblerua <lell' 4\ :-;sic nra zio11e (JlJbli.g-at:oria <ltill<' n1~11attie, nc·i 1·igl1nrdi clella nuto1101nia de11c 01x~!·e Pie e <le l fi.11a nzia1ue11to 11c<.: •ssario, per ns.c::ic:utnre la reg:olarc fuuzio11e Ospitalie ta. DoI>O lliùL tl1in.ra ed e .·nl11·ie nte r elazione <1<·1 ùott. ~Iingl1zzi - Preside11te clegli I 1mitu ti 0Rpita lieti cli l\1ilano - e <10110 clil4CU8~i one Yenne np11rova to il seguente ol'diut> del gior110 : '< Il Con1itn to llermanentc cle lle A111mini. trazioni Osvitaliere d'Italia ed i ra1)J)rese11tanti ò ell~L Fecle1·azione fra g li I stib1t.i Osr>italieri de lle Tre 'pe11ezie e della. Associazio11e frn le Is tituzioni Pubbliche <li beneficc~nza clt>lln Città e Provincia di To1ino; ricl1in 1n ~1 n<.lo il Yoto g ià form11lato nel f'onveg110 di Firc11ze ùel 20 marzo p. p. p~rchi.. l ' . \ ssienrazione delle 1nali1 ttie divenga legge de llo Stato, nffermano in n1odo as..c;oluto il loro l>l'opo~ito di oppor[o)i con tutti i me-.1.zi n Ila SOl)l}l'essione degli Enti Ospitalieri e de lla loro autonomia O'iuridlco-amn1i11istrativa-sanitaria e :finanziaria. :~ raYeme11te mi11accialc dal prop:etto di legge della . ('om1ulssione ~Ii1ti stcrjale, e cl1iedono che, prima <1 i pr~-entn re r>1·ogetti di Jeg:ge in p roposito. a ~ Parlame nto, si a no sentitR ne lle loro o:;;servnz1on1 e prOJ)OSte le a n1n1ini stirazioni Os1)iì.'llie r e nttra,rer~ il loro Comitat;o ~rma11e11te , e che r:tpprei;;entanti de lle Aru1ninistr~zioni Ospitalie re der-:ig na.ti (]al Comitato f-!te~8o s in 110 c hiamati a. far 11a rte delle e ve ntua li Comn1issioni di studio e di preparazione d e i proge tti ~tps~i ».

Congresso delle Assicurazioni sociali a Sassari. Il 2~ o itobrC" s i è ch iuso a &lssa·r i il Congr~~:-:o cle lle Assicurazi<>ni soc·ia 1i in(letto dai due i8tìtnti

NOTIZIE PARLAMENTARL Per la lotta contro la malaria ed il gozzo end.e -

mico. _Tel ta tornat.a cleI 2G nove1ubre clcl f-;e1u1to d~I R<•g-110 il vrof. F<.1tt 11a r ic·l1ian1a to l ' <l tt(:\11zio 11~ del ud11istro dell'Interno s nlln neccs~i tiL ù'lnt0nsifit:a1 ""' 1il lotta co11tro la 11u1lal'ia in ~<1 rcl ~g11;1, r ~i onca· <·~lc.~1 qua11to la ..,'ie:ilia, 1na cinq ue Yolte ineno 11opoln ta ec1 in eni l'attiYitfr l)l'o<.lnttiva. non pu'·) 1 u.1 11ife~t..11-.si seC'onao il Ya lore nn tnrn 1~ < lella po· l)Olazion~. sovratutto l)el'chè 1nnl,1rizr.a t.<1. Ogg"i Yf difetta pe}~siJ.1t> la cl1inina ! nn pure rilevato i s ucce.;si a vnti:"ii i11 SvizzeJ:a f•n n 1.1 1re11dit<1 cli salf\ clu ct1ci1111. ng-µ;in11to cli iuinin1 0 quantità cli iodu ro potni;:;i;:;ico, J)cr la lott11 <·011tro il gor.zo e11<lemico, ed llè'l sollecitato il i11inistro de ll'inte r110 ad adottare lo -stesso iuezzo Aemplice ed eco110111ico i1c lle no~tre regioni gozzogene, le quali sono molto più e. t~.-e di co1ne no1t :-; 1

creda.

~

Rv11lso. ln1p0Ptante 1

n~etri abbonati che non &i sono ancora .Provvisti, a t prezzo speciale. di L. 1 2 anzichè di L. 16, dell'1ntere1aant11-

.

Que·1

.1lma pubblicazione:

Dott. Qav. Utr. ALBERTO VIGO (Ooctor Justttia)

LA LEOISLAZIONE . SANITARIA •• ••

in rapporto ali' esercizio professionale

•• ••

( ~'lanua1e

contenente Leggi, D ~~eti, Rego.lamenti, Ci rcoJ.a.r~ e tutto cib che si riferisce all'eserc1z10 profess1on~l~. ad !1 so ..det Medici condotti. dei liberi esercenti, degli ufflc1al_i .sa~1t.aru e del personale addetto ai laboratori ili vigilanza 1g1en1ca): t vogliano affrettarsi, perchè le copie del volume da poten1 o • tenere alla predetta condizione di favore, SONO RIMASTE

POCHE. Invi:lre cartolina-vaglia di L. 12 a1 Cav. LUIGI POZZI. Yit.. Sistina, 14 - Roma.


n.o o

IL POLICL l:NlCO

Per la celebrazione del medico caduto in guerra. •

Il f,port 'J

( vecl i

fn se. 50) .

Cn1). Rltmmo . Cn1). l\1ezzetti Cn p. Grazia ni Ca1J. Ser ra . Cap . De Cesare Col. Mennella Dott. 1VIancin i Prof. Carupeggia ni Dr. Gen. Gernnd o Sott. Calcagni Sott. Garofa 1i 'l'e11. F edele Ten. Col . Ciaurri C:.i p. Cio tola l\1ngg: De Cal'ris l\1agg· Rizzo Ca1). Bizzarri Cap. Arge11tinn.

. I..i. 23, 083 -

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.( ROMA) :

Sott. Rollo Cup. Indri Cn.1). Pilella

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T en. Arbore

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·Cap. Properzi Curti Cnp. Zt1d<las

'Ten. '.Laino . .Prof. Garibalcli. nott. Galanti Dott . B. Boml>elli Dott. Balducci •

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nott. CaPo7.zi f>ott. Brizi

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ott. I3aiola ·C.a1). Gonza les ·C<lP. Lo i•resti

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r(Jap. Dattilo :Jla-gg-. Cambise

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::.\iagg. Frisoni l\tlagg·. T l1rilli -Oap . Spera1)ani nott. Irnci Prof. Bas tiil.n.elli Gil1se1>11e Tiott. Bertini . Prof. 13a·sti:-tnelli l{ùffa f· le I)rof. }"i or i Ratti

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Dott.

,icchetti ·".re n . Col. Castoldi · •ott. Turbacci

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.Dott. Anselmi ·Cap. Biscossi :Jlagg. Criscione :J1agg. Ron1ano l\IJagg. P~rilli ·cnp. r ..epri . . . 'Ten . Col. Ca sagr a 11di ·'.re11. Agostini . l\1agg. LllCci ~1'c n.

Lobianc::>

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·Ten . Tarquini nott. .Antonuoci • ~fagg. D e Be rardini s Ten. Mo ntini . . Magg. Del '\Tasto • ·Cap. Colaja:nni • 'Ten. Sa1nonati . • 'Ten. De Barbieri ·Cap. Gue rra .

Dott. l\ilaurea

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l\1agg. Conciatore . 'Ten. Col. Mariotti-Bianchi :\lagg. Sinari • · 'Cap. l\tloscn ·r.ren. Di Lorenzo • Dott. Secreti Dott. Crainz • Dott. Fa bbrizi Ten. Ferraloro • • • ~lagg. Graziola. • • · Cnp. Ga llo . • •

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2008080 -

60 100 20 100 100 100 90 70 50 50 6.570 100 90 -

[ ...\NNO

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T en. Pandolfi Sott. Cannizzo

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Dott. Dott. Dott. Dott. f )ott. Dott. Dott. Dott. Dott. J)ott. D ott.

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Ca radonna B elsanti Con sorti

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Attimonelli

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Cnnno::ie _.\ntolini . Chieppa • Danese • Cieco . . Di Cor<lto I JOSito Nicola Dott. F ortunato Dott. Leonetti .

Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. l >ott. D oft. Dott. Dott. Dott. Dott.

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(BARI ) :

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Dott. ll..,elici Dott. Villu • :.)fugg. J.\Ia i·ulli l\1ngg. Can11narat.-1 Onp. San giova11ni

50 100 - . 60 G:i 70 110 -

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Sott. S2cehetti

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T e n. Col . Ca sarini l\in gg·. Gang i . . l\l agg. Gallotti . Cap. Piace11tini Cap. Macedonio On p. Corso . Cap. Gr aziano . l\l agg. Zaffir o • l\l agg. Balestr :t Cap. Scalfati

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P e r clti1nt111no P e llegrino Dott. R e ibaldi I>ott. R e il:<tni Dott. Ri11alcli

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XXIX, FASC. 51]

Dott. Dott. Dott. Dott.

Rperone '.rerenzio 'rra versi '"e 11ture lli

SEZ LONE PRATlCA

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CONCORSI.

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POSTI VACANTI .

20 -

Due cond.; cad. 31 dic.; I J. '7000 e 5 quadrienni decimo; L . 1500 disag. reside nza., c.-\'.; J..;. 800 al medico del capol. per uff. san. e direzione ospedale . APECCHIO

( ,- ERO:\T.\) :

1.'en. C'JOL '.rrovanelli 1\-lag·g·. l>ellegrini • Moo·o· l:tt-. Fiori11i • l-1agg. Fierro • l~agg. ('nutafora CaJ). flitardi Citp. Oose1ttino Sa1>. J..;epore Cap. ~ca r1)ie.:ì C ap. ('ane1>a ·C a1). Fiore · "a1). \furia ltl '"a1). Ilong:a ·-ren. :E'e l'ri T<:'n. r·rtoler · .rc1i. A.rilchi ( ja;>. CaYalie l'i ,"ott. :.\lornncli ·Cap. Cnla1m110 ·(•ap. Ile rtolucei •(';\11. C'nzzn r o 1i ·Oav. l'e r retti

T1. )) ))

·re11.

l~ignau11

Dott. Dott. nott. Dott. l>ott. Dott. Dott.

e rgani Zo11i D onini Pe7.zini Fiorjni :i\IO~Cl)ll i • ( }hin Pl >n r'i i\fazzol;ltì Dobelli (\1 ppe llo 1Vl<1 ffezr,oni

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BIANZONE (2r:Jnrlrio) . t.> cloppio c.-Y.

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(Pa via) . i\1edico dirett ore Ospedale. Rcacl. 31 tlic. L. 6000 e 4 quadr., c.-v.; etit massi-

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n1a 44. I>r::t tica quinquen11ale ; titoli teorie:i e pratici di radiologia, ecc. C'.\ XTTANO (P e. rr ro) . A t utto il Hl dic. 1 a conù. \ ·ecli fase. 50. CA~.\ I.ETTO J.onr oI.\ XO (Jl ila·n o) . Con Salerano :-:ul La111bro. L . f>OOO oltre L. 2000 compleme nt., J;. 2000 trn~p., I.1. 500 uff. san., doppio c.-v., addi'l.io11. J,. 2 oltre 1000 pov !, quinquen11i. Scad . 20 di-

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Dott. 1>,1str0Ylell Dott. llocco Dott. Brnne tti J)ott. Ferrari 'Dott. '.rhorel Tiott. De 'L e·> J)ott. Spi11elli • J)ott. W e iss Edofl i~o e D ott.a Weiss Vaa(la ·1>ott. IPeru~ o'} io • l)ott. JJin soli 1.Jott. Cofie r . Dott. Eppinger nott. Icllersi tz ·nott. Mnl1reT

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:\Iagg·. Pon1ini :\lagg. Fusi f'f>n. f'ol . (~ a 1uhoni

BARDINF.'r o (Genova). Soad. 20 die. Ii. 5000 (si o) più IJ . 500 uff. 1s an., L . 600 (sio) caY., c .-v.

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1681

CA. 'ERTL\. R. Prefettura. - La sca(lenza clei concorsi a ufficia le sa:nitario per 11 Comuni (v. fascicolo 2f>), è r>rorogata alle ore, 12 del 15 febbraio 1D2B. È r evocato il concorso per il posto di uff. s;tnit. ùi 1Tondi. È bandito il concorso al posto di uff. saui t. in Gaeta; indennità ann11a di J 1 . 3000; scadenr.a ore 12 del 15 febbraio 1923. C.\ ~TELT.ETTO ] >o (J>q r i<t) . Cortfi . con Bra n<ln z'l.o . .t\ tnttv 20 c1itt•1ubrc . R eside11zia le J.;. 6500, i1e r j l 2f> ~o popolazione J)Overa f.i. 1000 aclclizio11ali, lil'~ 5 ogni poyero i11 più, f.;. 1000 mezzo trasporto g-en erico : I.i. 300 uff. san.; J.;. 300 ambulatorio. AsP. unzio11e ei1tro due mel:Yi dalla partecipazione uf1ic:iale {l e l la i1ornina. Corri s pond . r icl1ieste clella ~ezi<n1e P ayia-Vogh era A. ~~. ~rf. C., immune cla diffida. c :rrTADELLA ( Padova) . Reparto c. Scad. 2.3 dic . 11. 7200; oltre 1000 po'·· L. 2, c.-v., trasp. secondo il capitol., 8 trienni vent. Casa fino a nov. 1923 Jler L. 1000. Prol'oga se no11 si verifica 11n sufficiente nume ro di concorre11ti (sio). Ass11nz. serv. subito dopo con1n nica t.:'l la n o1n. <sic). Ab. 2600, p oYeri 800 circa, [l }tri 2 mecl ., 1 cl1irurgo per l'int r·ro Con1une. CoHcIANO (Pe,.ur1ia). A tutto il 25 clic. Vedi

fase. ;:;o. FoR~IIA

(Te1·ra d i Lavoro). Staz. climatica. Ab. 10,279. J.;. GOOO e quinquenni dee. Scad.. ore 12

del 31 d ic. Età lim. 44, salvo per chi abbia prestn.to o presti servizio in altre condotte o in Ospeda li. Accettaz. entro 5 g ., servizio entro .30. JoLAKDA or S.\ YO.J.\. (Ferrara,). Scad. 2H clic. I >ne cond. r... 7-100 e drue c.-v., L. 4000 se caY., J;. 2000 se mezzo a t raz. m eccanica, ·L. 150 on1bulat., indenu. a ll'uff. Ran. r.._\1IA DEI P ELIGNI (Chieti). - Ab. 4050 (li cuì circn. 250 po,·. L . 4500 (sic) stip. , L. 500 11 ff. san., ] ;. l:i\10 cnY.. 4 quinq. clec·iruo .• <:Ad. Rl di <:. Docnn 1e11ti n Ila Prefe ttu r:i, ch t• nvr e il conC'. t1 'nfti<·io.


1-082

IL POLICLINICO

LOXOO~E SABL"71f0 (Pe1~ugia.) . -

Se-ad . 20 d ic.; caPoluogo e 3 fraz.; L. 6000 e qt1i11qtcenni dee., due c.-v., L. 1000 disag. resid.; IJ. 100 (8io) uff. &'ln .;

L. 300-0 ca,r. ~1:\RI\:\'O COAIEXSE (Co nio). - ·- ~<·ad. :J1 (lie. ''<'<li

fuse . J0.1\ilILA~O .

Consiglio degli I stitu·ti Os'J)'ital,i eri. -

Medico primario pecliatra; titoli od esami o tit.oli ed esami; L . 7600; istan7~ e doc;u1n. a l Ptotoc-0Jlo (l ia Ospe dale, 5) non oltre le ore lG del . 3~ genn. 1923. F,tà limite 44. Chiedere annunzio. 1\iio~'IEGALLO

(Llsao l'i Plce1110) . Scacl. li"i genn. I.i. 6500 per 1000 pov., L . 2.50 adcliz., J.J. :SOO uff. san., L. 2500 ca,r., c.-\·., età li1nlte -10. lVloRFAsso (Piace1i.za) . - ...'\. tutto i l 20 dicembre; L. 6500 e 5 qt1adr. decimo ; I .1. 3000 per 1000 pov.; addiz. JJ. 2.50; TJ. 3000 ca'·· ; TJ. -1000 an1bl1lat. ; lire 650 uff. san . ; c.-v. Trntt~ì.tive in cor so con la Sez. 'Piace11ti1la NI. C. pee l 'ind . c.-v. cav. (T.1 . 2000). NAPOLI. f:Jocicl<ì Navol eta1ha, .dnti.tubcrùula ro. A it1to in eclico n ei dispen sarì clel1.1 Roci0til, con li-

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r e 24-00; i1omiua trien11ale e eo11fClrnJe ann11c . J;aurea da u11 trie1111io; etit 111assimH n 11ni 40. 1'itoli e Pl'OVC ( C'lillica, •1 i la l>ora torio €' ort.l le s ulla profila.~'il de lla tnbetcolosi). I scrizione Otcline: tlocu 111e11ti soliti. Scatl. 20 dic-embre. SC'~reteritt della Socictit: l)ortiCTtto GalJ ._ria Pri11c ir><1 cli Napoli, 9. I,1òBu100 (P esaro). - Scnd. 25 dic. I.1. 7000 e 5 qua<lr. ùecimo. p iù L. 1500 disag·. resid. , dop1)io c.-,·., I.J. JOO O&'ni mille nbit. l)er llff. san. : no11 obbl. ca\'. l'H.\T.\ o' ,~NSlDO,'.'; IA ( À(fllila). f.•. 6000 1uedico, ~"· :>00 t1ff. &tl1., l i. 2000 C«l\. r~ti1 lini. 40. Iscriz. Ord. S(lr'f. e~1tro 13 g;. 8 tad.. ;:o g:. clal G clic. G. G .\ LLO ( /Jergan10 ) . Consor. Scucl. 26 cliè. T1. 8000; lllézr.i t ra~p. f;. 2100; nff. sn11. L. GOO: <li&'lg'. reF>icl . J;. 2000. ll1011tagna. Ab. ~85i; : I>OY. S.38. S . PIETRO .t.\.VELLANA (Cta1npobasso). - A tutto il 81 clic. Età limite 39. I scriz. albo. L1. 3500 (sic) lo r cle e 4 qni11q. deci mo; ÙOl)})io c.-v. Certificn to <li 8a nlti'1 fisicn. e n1e11tale (sio). •apnci tà 11ellc d iye r se brnncl1e, ecc. VrcE·s zA. R. P1·efettu1·a . - Ufficiale sanitario medie-o e.npo ùeI Co1nl1ne cli '"'ice1i.zn. I-'. 12,000, oltre ind~nn. cli {À'trica I.1 . 2000 e iude nn . te:nl!)()l'<l nee c.-v. , an1ue nti tl'iennaJ.i. Scad . 31 dic. P er -schiariment i riYolger si a lla Prefettt1ra. Me dico-cl1irt1rg·o: praticis~imo condotte, ·i presterebbe l:lCl' s11p1)lenze o ass11me re bbe intei·ina to. Sc1i,·ere al s ig . Franco, Piazza della Pilotta , 31, R oma (1) . Prima cli partecipate a qualsiasi con corso raccoma11din.ruo di !)l'endere visione ne « IM:'t Fede razione meclica » o nel « ~Ieclico Condotto» dell'ele nco completo delle diffide e d ei boicottaggi . AvYERTE ~Z.\. -

Diffide e boicottaggi. Nt1ove diffid e : Benna-\rerrone-Maspezza \ara).

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Revoca di (litfi(le: .Berbe11no (Son<lrio), Abbairate, Cnsaletto-Sale rano (~filano), S. Fede le Intelvi (Como), bloceo {lella prov. di l~~1ro.

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CONCORSI A PR~I\IIO.

xxix,

I<~Asc.

st1.

Fondazione Maggi. È n1~rto pres!:>o l'"G11iYe rsità <-li J{ou1a il cOI1cor-

so a qt1attro premi (lell<t 15..,on<.lazione l\l.aggi, tt"<-l.. i J-'aureati della }"'acoltà di l\1e<lici11a e c,·I1irurgk1 ... 11<-tti o don1iciliuti nella P ·r ovincia (li Romu e el1e· nbbi~ 110 co11seg·uit!t la 'I.a urca <li :\le<:l icina e <..~l1 i­ rurgia in de tta U11i,ersitit clnl 12 ottobre 1921. M<.1ter ie del conconso so 110 : L."t Clinica medica, In I,f.iiclliatrin, l'Oto-ri no-laringoiatria , l'A11ato1nia i>ntologica ; si potr~ ('Oncorrere l)er u11a sola rnnter~l. Scnd . o re 12 <lel 26 dic. Espe 1ime:nto scritto e orale. A ss~gno di L. 16G,G6 1ue11sili per la dura tu rii d11e a1111i. Cl1iederc ll Y\iHo a lla Segreteria. ' ' e11deei autica biblioteca cli ci rca 300 volumi ili medic i11a e chiru rg;ia. ...·\.lcune eclizioni son o rnree V{lnno dal 1556 nl 1850. Per trattative, scrivere a l prof. D. Sa ccardo, R oma . (9), Piazza D orghc•$C, 84.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, NELLE USl'\'ERSITÀ .

Il C. S . clella P. I. ha ap1)rOYn.to gli atti dei c:o nc:or ·i a lle seguenti cattedre: P.atologia 1specinle medica a Parma; riusciti:

Ferrata, D'Amato. I l terzo non è s~rito clesigna to dalla CommL~io­ ne : il Con siglio S uperiore hn espresso i1arere c·heye11ga completata la terna, sotto1)one11c10 a i 1ro,~a d'esaJue qu e lli lll {liscussione r)er il 3° posto. !!·ins ta la d() libe razio11e (le lla C-0llln1issione stesi;;a. Clinica e ·r)atologia medica a Sassari; rit1,~ri tl ~ P e11cle, Oesa-Bi~1ncl1i, I.1afranca. )Jedi.cina legaJe a Mode11a; riusciti: Lattes. Pellegrini, Cazzanig!l, R omanese. NEGLI 0 SPED.\LI.

T..' A.nllllinistr azione >Iu11icipale cli Palermo ~ \'e­ , .<.t n e llo sconso agost,> inde tto llll con co1'80 fX:r JlH~dico specialista. urolog·o del Servizio 1 sanitariocomu11ale. 1.Ja Comm issione era co1npost:a, olrreche d e llo Mses3ore <l' I gie ne , con1n1. A . Dallerinir dei proff. Tricomi, dire ttore de lla Clinica Cbirttrgic~ della R. U nive r sità ili Palermo; Dioni si , dir e ttore <le ll'lstituto di _\.natomia patologica; Carapellè , direttoré <lc ll' Ufficio d'igiene munici11n le t~ Palùdii110, Meilic:) pro·v·inciale. :fil risnll'lto primo nd ununimitù. di voti e cor 1uassÌllllo assolt1t0 <.lei p11nti (50 Sll 50) il prof. dott. Tebaldo Oirni110, che è stato perciò di~hia­ ra to vincitore del c oncorso. Rallegramenti.

Il dott. Enrico Clerici, medioo primario dell~O'­ s1>edale Maggiore di l\Iilano, è insignito della oom1nenda de ll'Ordine della Corona (l'"Italia, per bene1nerenze professionali e :filnntnopìcli.e. Al òott. Gabriele G-Oglia da: Napoli" è .s ta ~'l nssegn4.ta la C roce al merito di gJJ.e~ra. ron.i motiv:1zio-. n e In. it1g·lliera . ,


{ :\~~~. XXIX,

FASC.

51.J

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. .

il/Albo d'Oro ai medici morti In guerra. L' .1\lbo cl ·oro in onore dei medici morti in guert>a ~l..rà Jìnnlmf\nte ltna realtà. IJ'iniziativa, dove-

rosa e sn11ta, presa -dall'illustre prof. Silvagni, Jl1·eside11te della Feclerazione degli Ordini dei Meòk.'1 in Italia, e c1al Comitato costih1itosi a Padova sotto la Presic1enza <lel dott. Zam·b ler, troYa la <X>OI>erazionc ecl attuazione nel Co111ita to per la ' Oelebrazio11e del ~iedico Caduto i11 C-tncrru, cl1e avrà luog0, iu foru1a ooleune e qu.a si mistica, i11 . Firenze, nel 192.'l. Parte del prezioso materiale biografico e foto~rafioo, rnccolt.o, co11 T'era. religione di amore, dal]() stesso prof. Sil ,·agni, è stato dn lui st:e~so, iu questi giorni, consegnato al gen. Jned. Della Valle, <li:rettore ge11<?ra1e <lella Sa11ità i\Iilitare. ed a l g(ln. Santucci. So.no st:ati IJre~i tntti gli accordi affinchè la i1ubblicazione ~ia veramente degna <lell'alto significato tima 110 e patriottico della figura del l\!Iedico che per far vi vere 1uori egli stesso. 'jnbriel~ Dt.t\..nnn11zio, nell'ardore ùella St1a fede i1om<.>rtal0, scriverit la ~1re.fazione ove « la Rua luce intellettuale piena <l'amore» illu1nineriL i mille epiS<Xli dell.Proismo 1sco11oscinto, percl1è il Medico lU-Orto trovi oltre il tempo e lo >Sl)azio, la sua giu~ta. irraclin11,ioue di gloria. Il Yolume sacro snrù Qb'erto il giorno <1ell'inaugu1·<lzione del mo11umento tille maclri, alle mogli , ai figli che da q11attro anni 11 tten<.10110, senza lacrime e senza pianto. I familiari e riuanti sono a conoscenza {li fatti eiratteristict rigt1ardanti i medici inorti sono pregati <li com1111icarli, co1ne l)Ure Rono 1>rega ti cli i11Tiare fotografie e da ti biografici al Segretario <~enernle <lel Comitato Ordinatore, <lott. Feclerigo Jl-Oecbetti1 Direttore S:tnatorio Mi1it.are - A11zio.

·~rsi di perfezionamento

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Clinica ostetrico-glne-

eologlca. J'r~:'\~o la

Clil1ica ostetrico-ginE•c:ologica clell'U11iverRitit <li Roma al Policlinico Umberto I, si terTa111}() d'Ue Corsi trime~trali di Perfezionamento i11 CJinwa ostetrico-ginecologica: il 1::- Corso dnl J:; g(>n11aio alla fine di marw; il 2:> dal 1 o aprile alla fint, di giugno. Sono ammessi i laureati di Univer~itit estere. 'l'assa di L . 300.30; sopratassa di I..J. 79,20; per il diploma L. 21,00. J.;e iscrizioni si ricevo110 fi110 a rag·giungere il numero di 25 per <)gni C·orso.

()orso di perfezionamento In malattie cbirurglcl1e ·degli organi urinari. Avrà 111ogo presso la Clìnicn Cl1irurgica di Ro1na al 1-'oliclinico Umberto I . Si ii1izierit il 6 feb'l>raio e durerit sino n.11'8 aprile. Gl 'in segnamenti 8aranno i111partiti dai proff. i\Jessa11dri, Bona1101ne, Egiùi, CasS11to Dominici, Leotta, Biauchi11i. 1 ])roff. n. Ba:3tinuelli e O. l\IargarllCCi <lnranJlO ~·P tti1un11n hne11tc illustra zioni di casi clinici seguiti •ln lle t>lJ<>rnr,ioni relative. Sono nn1m{\ssi i lau-

1683

l'eati cli Università estere. Tussa cli L. 300.30; sol>~·atassa I..1. 79.20_; per il diJJlOill.:'l L. 21.00. Le iseri7.1oni si ricevo110 fino al J 8 gennaio,

Corso di perfezionamento in Medicina drl Lavoro. Presso gli Istituti di Clin1ca T\Ie<lica, di Patologia medica, di Igiene e di 1\1ec1icina · Legale delJn R. Uni\ersità di ROilla, 1sotto la direzione dei lJ1'off. Ascoli, Ottolenghi, Rn nn reJli e Zeri e sotto gli auspiC'i e col <.'Oitoorso dei 1\'Iini~teri' del LaYoro e (lella Guerra, della C~rorc Rossa, .clel Con11111e di Roma e dcl.la CnsE-;a Ka~ion~t le Infortuni sul IA1voro ffi svolgerà per l'anno uccademioo 1922 e 923 un Corso di perfeziona.n1cnto, cl1e a 1;rlt lo scopo di prepal'Hl'€ i medici ai 11uoyi l-omviti med ico-sociali del laYoro, pr<'-'- o l"'ffici del laYoro. Rtabili1nenti indl1striuli, lstituti {l'n.Rsicurazione, Ferroviè dello Stato, CoutenzioRi meclico-leo·ali l Tffici giu(liziari, ecc., per quauto rio:uar~'l la" Fi-' ~ iologia, la Psicologia, lo Jlatologi~ 1 l'Igiene, Ja l..egislazione e la l\Iedicina legalo {lel IJa \oro. Il Corso si avolg,3rà. con lezioni climost1rnzioni ed esercitazioni pratiche e conferenze. Gl'inseg~'lmen­ ti saranno impn !'liti dui proff. Zeri, Ra11elletti, Sanarelli, Pw1to11l, J "°riga, Diez Aiscarelli, Ottolcngl1i, Bellussi; sarnn110 tenute conferenze dai proff. Baglioni, S. De Sa11ctis, Alessandri, Ascoli, Bignami, r~,-i, J\iiarcltiafaYa, 1\Jing;azzini, Pes~tloz­ Zil, Di.senti, G. Cala ma 11ni, M\ 1~<1 rgoni . Il co11;0 aYrà principio il 1;) gennaio 1922 e durerà tre n1esi. Dopo J)rove cli esame . arit rilasciato un (lil>lonl.a di 1:>erfezionament-0. Sono nn1messi i lanl'e-.1ti di Università estere. Don1~'l11<1a al Rettore 11on J)iù tardi (lel 15 gennaio, cor1·0cla ta della quietan~'l cli IJ. 2.50.30, rilaEK:iata dall'Ec:o11omo: Ri doYranno pure versare alla CHssa u11iversiu1ria 'L. 79.20 ~r Ropratassa d 'esumi, esercizi ùi h1borato1io, bollo e i11c1ennitit; I">er ritirare il diJ)lomn, g·li interessati ùovranno in seguito presentare c1Q1nanda e ve1'Sare alla Cassa universitaria L. 21 . ~

1

1

Corso dl }lerfezionamento lo Idrologia. Il 001.,so cli perfezionamento di Idrologia, Ra<.liologia e '.rerapia Fisica, che si terrà nella R. UniYersitit òi Napoli, da. i1oi già annt1nziato, avrà principio il 20 gennnio 1923.

Il Ministero del Lavoro e le assicurazioni contro gli lof orto nf~ I11 questi gior11i il sena toro F~rrero di Cambia110 (\ il gr. t1ff. avv. Foscolo Bargo11i, rispettivamente presidente e direttore generale della Cas~ Nazio11ale lnfortl11ti, presentati con J)a11·ole lusin· ghiere cL.'ll <lirettore generale <lella Previ(1enza soci,a le, gr. llff. Cala.ma11i, furouo ric:ev·uti da S. E. iJ. l\li11istro per il IA1voro e ln J>rf\YideJ1za sociale, 011. Oa-vazzo11i, e òa R. E. il Sottosegretè1rio cli Stato, on. Guy, e Ii intrattennero sull'or<linamento de11·1stituto che è anò<1to svolgenclo in tutta Italia la propria organizzazione amministrativa . e sa11itaria per l'a11plicazione delle le~gi assicura ti ye contro gli infortuni inc111. ·trin li e<l agricoli. Ta11to il ~1ini-stro <:he il Sott0l"~gret<1ri o di St:i-


1681:

IL POLICLINICO

t0 si n108tra rono perfettamente inforu1ati dell'opera sagace <lella Uassa. Nazio11ale Infortuni elle ha seg'Uito 11ell 'applicazione della vigente legislazione c1ite1i di sano cìecentramento no11 disgiunt;o da urµt economica gestione. Trattando dell'onere d ell'u.·sicurazione contro gli i11fortu11i ag·rie:oli i r:J i>presentanti del Governo a .·:-:i<;nJ.·a r o110 el1e l'a.rgome11to sarà sollecitan1e u te esa :ninato ap1Jort.ando a lla Yigente legge quelìe 111:1clifie:11J'. ioni, s uggerite dall'es1)erienza di un quatlriennio e dngli esaurie11ti studi fatti dalla Direzior1e g·enera le della Preyifleuza, cl1e co11&'f'11tiranno di rend&e qt1esta proYYicle nza sociale viù uc1e re1tte alle reali i1~cessitit clell 'economi~ ètgricola .

-

Le Borse di Studio presso le Cliniche del Lavoro. 'L a Com 'llissione presso il lVIinistero del l ;aYor o l1a giudicato i con correnti (quarantasei) alle bor-

se di Stuclio presso le Cliniche delle ma lattie de l lavoro in )llila110 e i11 Napoli, riconoscendo merit('voli i dottori G. Ajello, G. l\ledia e<l E. Sereni per Ju Clinica di Milano, ed E. Coppa, A. rerrini e ~1aria Zauli per que lla di Napoli. La Co1nmissio·1e ha espresso viva soddisfazione per l'esito del concov90 e formul~to il voto cl1e simili concorsi possano ripetensi annualmente, iinprimendo nu')VO impulso agli stu<li di m~ici11a <lel lavoro . •

All'Istitu&o Coloniale

It~liano.

Il 5 corr., alla presenza de l .·ottosegretario alle Oolonie e cli altre ·a t1tor!t.à, il sen. prof. Sanarelli, l1a inaugurato i Corsi organizza ti dall'Istituto Colonia le Italiano tra tta11clo il tema « I misfatti coloniali <.lell'nlcool ».

Visione clnema&ograflea. Inna nzi. acl una <lensa folla di medici invitati · <lall'assessore per l'igiene del Comune di Roma , ne i locali del J.\lluseo Igienico didattico annesso all'Ufficio cl' Igiene (via Galilei), si è svolta, il 1° dicembre, t111a interessante visione cinematografìé-a col seguente programma: T.ie s<:uole all'aperto <lei Corrtune di R om.a ; J,,e m3lattie veneree (fil1n dellct Leg·a ]nterJ1azio11<'lle delle Croci Rosse); 11 parto norn1ale e patologico; Atti operati,ri. Il prof. Gualdi, t1fficiale sanitario del Co1nune, premise t111a bre ve conferenza, in cui dimostrò l'impor tanza as:-) lnL'l dalla cine n1a tografia in altri paesi, per la propaganda igieniea e per l'insegnamento scientifi:co e cli11ico, ecl auspicò che in Italia q11esta importante ed utilii:;sima risorsa venga i1ure finalmente applicata SlL larga scala. •

In età di 74 a n1li , è inorto, l'ottobre scorso, il grande e mbriologo prof. OSCAR HERTWIG, dir ettore dell'Istituto anatomico biologico dell'Università cli Berli110. Non vi è cultore di discipline biologiche che

i1ou co110$Ca le importanti sue ricerche, nel cam1>0 dell'embriologia e clell'a11atomi~ 111icroscovica ~ della biologia generale, ricerche compendiate ju trattati ormai classici e tradotti in tutte le principali lingue d'Europa. :\la forse a ] più rimane ignorato che tutta la couce~ionc ·m oderna della formazione d e ll'eq11ivalenza dei due J)ronuclei nel-· l'atto della fecondazione, dell'importanza grande che hlflnno i cromosomi n ell'estrinsecare le pro1)rietit eredita't'ie, che la s tessa legge della costanza d el i1umero dei cromosomi ne lle singole 1s1)ecie, è frutto delle geniali osservazioni (li Osca r Hertwig, eseguite l)rincipa lmente studiandole sulle ' 'arie tapp& cl ella fecondia zione e della segmentazione clell'no' o di riccio di mare. Come n ei primi a nni in colla bor.azionc col fratello ininore Riccardo, attualmente professore di Zoologia. nell'Università di l\!Ionaco, egli aveva da to n11'impronta veramente geniale alle ricerche ~ ni foglietti germinativi; cpsì in qt1esti llltimi an11i, i11 collaborazione coi propri figli Gilnther e P a ola, Oscar Hertwig ha portato note\oli contributi s ulle malformazioni che avvengo110 dt1rante lo sviluppo, quando t10Ya e larve cli anfibi sono sottoposti all'azione di sostanze radioatt iYe. Non va trascurata infine l'opeta di Oscar Hertwig nel campo d e lla biosociologia.. I suoi ultimi lib1.·i sono un tentativo di dare un'idea de lla struttura sociologica dello staro, partendo dai dati e dalle eog·11izioni biologiche. CESARE ARTOM.

Si è spento ad Acireale, in e tà (li 40 an11i, iJ 1nagg. me dico GIA~IBARTOLO . ROMEO :àl....\RONE. il quale ave,ra fatta la campag11n libiea é quelJ'.l europea, riportando numerose decorazioni. Coltio, intelligente, di ai1imo nobile e •s incero, aveva saputo catti,rarsi la stima degli amici e di quanti lo conoscevano. SCIONTI MANGAl\'"'l.

Nel Fascicolo de l 1o gennaio 192.3 della notttrB• ;e:; <'Zio1w M edioa pubblich eremo :

Prof. E. MARCHIAFAVA e A. NAZARI.

La malattia di TAKE JoNE seo (Aortite ulcerosa tifica) Il lavoro è illustrato d.a una figura nel testo, 1 c1a tabelle grafiche e da una duplice tavola a colori, fl1ori testo .


[ANNO XXIX, FASC. 51]

SEZIO~E

PRATJ CA

Le· mal·attie del cuore e dei vasi Ci è grato di presentare il programma per il pr ossi1no anno 1923. Chiun.que faccia l'esam e dell'Annata clie si chi'µde con qtlesto fascicolo sarà soddisfatto, arizi quasi sorpreso, per i l numer o e per la qtlali1à delle m e·m orie coritenute. L e più nuove ed importanti ques tioni vi s'i tr ovcl11.o svolte, e 1io n, so tto f orma di riviste d·i la'l) ori stranieri ma ' di in memorie originali ricclt e del contributo os.c:ervaziorii personali.. T.J n grari passo avanti li anno fatto gli stu~li di cardiolog ia i?t ~t alia. In parecchi istituti, ed in 1nolte clinic h e, l a car<liologia è ogg etto d i predile:.ione per parte di competenti specia,li:.zltti. Noi presuniiam o ili at..' ere contr ibu,ito con il nostro perioclico allo sviluppo di qilesta branca llella medicina, e si.amo e sare1110 orgogliosi di diff 01idere all'estero i conl1"ibuli di tittte, se·nza distinzione, l e scuol e italiarie. Se un qior1ictle di carlliologia non esistesse , bisognerebbe ormai / andarlo, onde raccogliere insieme e doctim.cntart la magnifìca e ser·i a produzion.e italiana. Deri'l:anclo da tali fonti i l proprio materialP, il nostro p eriodico non teme il confrorito dei periodici con gen eri che ogni 11azione civile possiede. Con la scelt1:i seve·r a deUe memorie origina li e con l'avve ditta sel ez·i one dei lavori ·~ he riassume, il giornal e ,, L~ ~·Ialattie del cuore n dà la misura dei prog1·essi della cardiologici in I talia e diffonde tra i 1nedici pratici la coltura e l 'rimore p er q1test 'appassionarit e argo·rnento. I n un alto inte·resse la cardiologia accomuna i biologi e i m edici pratici. Non è mancato al 1i ostro periodico l'appoggio n el suo pri11io periodo, n el periodo dell' incertezza; dei1e conti 11uare e crescere ora ch'esso s'è so lidamente aff er11iato tra noi e al.l'E st ero_.

LA

REDAZIONE.

Importante pubblicazione !

1685

RASSEGNA DELUA STAMPA MEDICA. .iJlinerva, M ed ., 1° sett. -

P . BIFFrs. Sulla medi<'azione diuretica. - A. CECO't\"'I. Vecchio e nuoy0o nella di~tetica del diabete zuccherino. LIC'Mt . Mediz. lVoohens., 10 sett. -· E. BtinG. valore terapeutico della clorofilla . - R . MA·r rHaEI lilccitabilità e durata dell'eccitamento del sistema nervoso centrale. - ì\! . MARCUSE. Orgasmo. senza eia cula zione. - JVI. V. FALKENHAUSEN. P :1 togenesi dell'ittero salvarsa11ico. Il L(ivoro, 31 agosto. -- A. l\iloRI. Deformazio1ù professionali dei vignaiuoli a ddetti alla r a n1atura . Rassegn,a Intern. Cl-in.. e T er., agosto. - ~1. 1\il.\zZEO . Condizioni ~motive d ei traumatizzati di guerra. - O. Nuzzr. Capsulotomia popl1te<i. sottoct1tunea. J,e Soalpel, 9 settembre. - TANT. L'iodio colloidale nel trattamento della blenorragia. [ >resse .~1 é<l., 13 sett. - H. ROGER e L. PORTUAL. 'rorcicollo spas1110<lico ; mesocefalo e lesioni ver-· tebrali. J CJ'll'tn. d6 lrféd. <le Pari.s, 9 sett. - I-IElONIN . Sifilimetria di Vernes. l '€;nsiero Med ., 2 sett. - I. CrvALLERI. I-'a p r ova volontaria dell'apnea e la diagnosi precoce di t uberrolosi poln1onare. /Jra~il-Jfeclioo. 19 ag. O. N . DE A. Al\->rUNES. La provn òi Katze n stein. J.;arioet, là sett. - H . LET'rERY TIDY. Dispituitarismo, obesità e infar1tilismo. D eu,tsrhe Mt:cl. Wocliens ., 15 sett. W . Roux. Causa e co1Hlizione, legge naturale e regola. B. v. KER~. Il positivismo filo.c;ofico. - O. H ERT\VIG. r. u lf\gge dell'eredità. - B . NAUNYN . Fol'1ne i)settd0~ristil llin€ dei calcoli biliari. - A.. IIocBE. I l dolore e il ffilo trattamento. nfu n.oh. M ed. Wooliens., 15 sett. - E . PAYR. Tl'attnmf\nto dei cancri inoperabili con la s oluzione di Preg·l pepsinica. - R . F ucns. Epidemia di trichina a Erlangen. - O. K1ESS. Trattament() ra pido del prurito. B oston, M ed. à. fJu rg. Joit,rn ., 7 sett. B. R. WHITCHER. l\1odificuzioni del sangue nella leu<.'€mia mielogena in seguito a i·adiumterapia. J!edio. Italiana, ag. - G. GuERRINT. Infestioni zooparassitarie professionali. G. l\llINGAZZll'\I. Rapporti fra ueuropatie e<l àvitaminosi. Jline rv(r, Mell ., 15 sett. - V. TADDEI. Schema leucocitario neutrofilo di .Arneth nella polmonite. P. 1\1ARJN. Geil~si anepatocf\llulare clell'ittero da emolisi . .i1 1alariologia, 31 ag. G. Rossi. I rap1)01ti fl'a l'igiene e l'n.gricoltu.ra . Ri v .. or it. di Ol'in. M eà., 5 ag. - B . BENVENUTI. Alterazioni del sangu~ nel morbo di Flajani-Basedow. Riv . Sanit. Sioil., 15 sett. - V. FrCI. Organizzazione e funzione dei sanatori nella lotta nntitu bercolare. Presse Méd ., 20 sett. - E. PERRI~ e C. D ui\"ETL L'appendicite tl1bercolare ii:>ertrofica latente. 1

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Dottor prof. GIOVANNI PETELLA Gener ale Medico nella R: Marina - Ispettore Capo di Sanità Militare Marittima..

Le malattie del cuore secondo le vedute moderne ad uso dei medici pratici e degli studenti. Un volume in-8, di pagine VIl-33g, nitidamente stampato au carta di lusso, con 29 figure intercala.te nel testo. In commercio L. 22 più le spese postali di spedizione raccomandata e di imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. 20.90 franco dl porto e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina, N. 14. Roma.

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Il Fascicolo 11 (1° dice1nbre 1922) della .llostra SEZIO.NE MEDICA, con tiene i seguenti lavori.:

I:rr,doori1iology, luglio. -· 11. A. HA11T~IAN . Rappor-

I. P. M1No : Contributo alla conoscenza dell~a&assia eredJtarla. II. G. CALLIGARis : La funzione stenica e la malattia di Erb-Goldflam• ~ lI. G. McN iAzzcKr: D!r Balken (li Corpo cilloso).

ti tra ca1)sule Sl1rrenali e attività musco4tre. S. WRIOHT. Nah1ra e -significato rliag·nostico della linea bjanca Slll"l'Cnale . .A;·clli1·os de Méà., eoo.,

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tiJe . Radiologia Jfed., SìL'tt. -

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lVl.\IXOLDI,

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sulla motilltit gn BtriciL con l 'l1SO di d·ue pa~ti opachi rliY~rt:i . ,.J_ 1~erio. -Jo1ir1i . J,.fed . Soie·n ocs, sett. G. R. S.\TTt:HLEE, .J. W. DRAFER e II . i\. COTTON. l11fezlonC' del siste1na gastro-intestinale nei disor(lini ge1icrnli. - L. .t\ . AuSTEn. . Fisiologia c1ella c istjft.)llea . - G. L. RORDE~nuno, O. }1\. KREHRIL e . \... llER~HARD. l\fo<lifìca.zioni <:himiche clel sangue ·<ln1-.111te l'immunizzazione . - O. L. l .;EVIN e ì\I. KAn.~. Studi l>iochimici sulle inulattie cutanee: l'acne volgare. - H. 1\1. R1cn. Ascesso polmo1iare acuto trattato col pneumotorace artificjn.Ie -- . I\ "". AS!JIL'l\IER. Im1)()rtunza . cl inica dcll'i11f:.1rto .asettico del ·rene. .A nnati. cl' l[!1eno, 3g. :-- ::\f. PERGOLA. Ricerca cle l bacillo <lifterico nell'accertamento diagnostico. 2\1. PrETR.\YALLE Natura delle. reaginè luet.icl1e e JJrinclpali ca t1se di errore nella reazione . . . -di Wassel'mann. - A . SCALA. L'ana filas&'i - e lo choc il llil fi lft tti CO.

Roma.

Il Fa.scicolo 12 (15 dicembre 1~22) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, contiene i seguenti la• vor1: •

I. O. ·MARGARucc1 : Sulle cisti non parassitarle del

co_n P.artic~lare riguardo alle cisti neoplas1ehe sol1tar1e (c1stoadenoma unilocuJare). II. P. M~ROGNA : Contributo allo studio delle alterazioni anatomo-patologiche di segment di intestino soprastanti ad una stenosi. III. B. PoLETTINI: Sulla legatura dell'arteria epatica del coniglio. . l V G. BAGGTO: Sui mezzi di continenza per l'ano artificiale. -

.

Mec/.., Oir. y Espeo., 23 sett. -

,:lrchivos de

I . Yo~. La

ter~pia

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antinnafilattica. . .

[A:-\NO XXIX, FASC. 51J

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f~gato

Un fascicolo di 60 pagine che gli ab°b()nati alle sole SEZIONI PRATICA e MEDICA potranno ricevere subito inviando cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. I

~'\ciclo

llric-o: ùosaggio 11el snngur• . Par;. 1H7~ _\cl011011atia tracl1eo-bronchiale <lei ban1hi11i : i111ovo seg·no . . . >> 1G7 I ..:\ dre11ali11a co111e n1ezz-0 prouostic:o . )) J Bl-l .:\ <lr<'u;1 li11n : la 1>ro,·n. de ll' - i1ei diabetici . . . . . . . . . . » 1 H7:i

...\.~<..'è~~o intr.1cr.anic<.> sile117.iosu l~ j b 1io~ rc.1 fi a . . . . . . . . ·<:'-a 'er1101ll:.l i11uscoh.t re cloloroso n Se(l(' ra1·a . . . . . . . . . . . «('heuo1)0Clil1m a11tl1elminticum» j11 Italia ('i:-·ti e i>seuc1ocisti _pancreatiche . c~ocaiua: il contrabbando della . ('ra11iectomia e cra nioplasti~'l . . . • ( f 1 oncicci

<lei 1novi1nf>rito 1Jrofessio1ialc

Dis~~ntetia.

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1>11et1mococchi: tipi in Italia llaohitismo in lattante co11 <:ianosi congenita . . . . . . . . . . . . . . . Roentgenter:.ipia in lirologia Sier<Xliagnosi tlell<.1 mfilide : rcazio11e <li . . . . . J)oldi . . . . . . Sostanze di azi01(\ Yitamin '<·a i11com1)leta Storia della me(licina . · . . . . . . 'l'rapi:anti testic,) la1i ecl interstiziali T11mori : ricel'cl1e . • •

da l)l'Otozoi : forma rara .

Dolore e suo trattamento . . . . . . ~i1nol=l i1~ia {1igesti va e insufficienza tic~1 . . . . . . . . . . • 1'~neefa li te letargica : caratteri • . .. Epilt:.\$~ia : ricerche . . .

167.)

Gozzo·-cretinismo : ])rofilu88i . . . J>ag . ~Ialaria latente: efficacia <.lei yari inez.zi <li lllOòilizzazione e1na ÌOZ<>aria fJCr la » '(lie:1g11osi . . . . . . )) ~!al ros:Il110 : trasmis.<:iione all 'uo 1110 . . M in si intestinale . . . . . . )) :Xausea e vomito della g·ra\idanza : uso (lei O}l l"bùidra ti . . . . . . . . » O~illazio11i stagio11ali clella fisiologia e 1)a tologia um..1na . . . . . . . »

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XXIX <~ 'c~ io'ne Pratica).

Il fascicolo 52 contenente Il frontespizio e l'Indica generale sarà spedito nelJa pl'osslma settimana.

il 10 fasclcolo dell'annata XXX uscirà il 1f1 gennaio 1923.

J{orua,

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'l'ip. Cartiere Centrali .

L. Ppzzi, ed. resp.


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ALTRI ABBONAMENTI CUMULA T.IVI con "il POLl[LIHl[O,, pel J 923 .

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Rivista -di eliniea Pediatrica

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La Rivista di Clinica Pediatrica, periodico n1 en sile illust r ato, si pubblica a Fire11~e . . Fo~1da.ta dai pro~. Gi usepp~ Mya e Luigi Concetti nel , 1~03, non 11a rnai interrotto le SU<' p11 hhl 1caz1on1, anche nei momen t1 piu difficili della guerra.. E ora diretta dai i1roff. CARLO COMBA, G. B. ALLARIA, CARLO FRANCIONI, DANTE PACCHIONI, ordinari di Clinica Pediatrica rispettivan1 e11 te a Firenze, Torino, Bologna e Genova.

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Con ti n uando a pubblicare meinorie . or~ g i nali. l~ ~i-i;isUz: di Otini.oa _Pedi·a t rioa nel 192~ darà special i cur e alla rubri ca. dc~la rass~gna de~la ~ta 1np8: preoccl.1;pa11dos1 .d1 fornire al l ettol'e una raccolta, per qila11 to e possibile co111pleta, d1 C!Ò ~he s1 puJ;>bl~ca in I ~al1 a ed all Ester o, 111torno 11lle malattie de'i bambi11i. Essa si preoccuperà dell e 1mportant1 ~s 1m e .q uestioni soc1~l1 che h ~nno i:apporto col~'i11fa~zia e ne terrà informati i suoi lettor i. Sarà po1 co rr1sposto alle esigenze dei 1ned1ct eser cen ti mediante la trattazione di a r go n1enti e la raccolta di notizie, che hanno atti11enza più stretta coll a vratica pTofessionale. , La IJ.1 t?iB~~. di Olinio_a. P ec!-iat1·ica n el p ròssimo an.n o inanterrà la sua elega nte e ni t ida veste tipoµ;raf\ca ed au1nente ra nei 11m1 tt del poss1b1le il numero delle sue pag i11e .

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Libero docente di Patologia Chirurµ-i ca, di Clinica e Medicina Operatl)l'ia i1ella R. lT niver ~ s ita, aiuto nella R . Clinica Chirurgi ca e Chirur go Prin1ari o 11egli ospedali di Roma .

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CtINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI Prefazione dell' A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo- · Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse ~ Difterite - Meningiti purulente Infezioni tifose· e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli ,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofilia e tetania - MALARJA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE · Malattie della nutriz ione. - QUESTIONI DI DIETETICA INFANTILE ·: Alimentazione ed economia alimentare · Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimen,tazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani e~ ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATlE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI . . - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TER.~PI A INFANTILE: Considerazioni sulla cura dell'eresipela - Elioterapia - Vaccinazioni alla JNright e vaccinoterapia : PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTIGENOTER APIA PARASPE CIFICA ~ ANTIGENOTERAPIA ASPECIFICA CON PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi - Indice.

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Riportiamo il gl11dizio ebe su questo voiume, il Chiar.mo Prof. Carlo Comba ba consacrato nella sua RIVISTA DI CLINICA PEDIATRICA: e li libro del distinto pediatra romano è arrivato in pochi anni alla sua :3" Edizione. Come dice il Murri nella bella p refazi<>n~. e b&sta già quest" perc:bè i me«ici italiani si invoglino di leggerlo. . <Non è un Trattato e neppure una arida esposizi one di tatti ~là noti. 11 Valagussa prende argomento dai diversi capitoli sovr" e malattie infettive, eopra sind romi dell 'apparato digerente. del sistema nervoso, ecc .. e sopra l'alimentazione del bambino e sopra la e terapia, per esporre in forma chiara non solo le questioni più moderne ù~ll a patologia, ùella dietetica e della cura delle malatt;e e iutantili, ma eziandio i risultati di una larga esper ienza personale, dando alla sua esposizione sapore di originalità. et certo che gli studiosi delle mal 11ttie dei bamLini (non soltanto i medici, ma. anche gli studenti colti) leggeranno con pia' eere e con profitto il libro del prof. Valagussa, acquistando uti li ammaestramenti per la loro cult ura e per l'esercizio professionale. e Qu.esta interessante pubblicazione è stata particolarmente curata dalla Casa Ed itrice, che le ha dato una bella veste tipogra· • ftea e l'ha ornata di numerose figure intercalate nel t esto>.

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~ollec.:itato

da yarie p~t1ti alla rista1nt1a de l mio \'Olnu1etto « \ ' :1cle u1 ecurn <.lell'Infer1ni01·a » Jni sono a ccin to di bnon g·raclo •1 riveder e il la YOl'o. • Ho cr e duto Ùtilr cli n1oclific.irlo in a lc.11ne sue i1n l'ti e di agg'in11g·er e, ex no vo . ;t lcnui ra pitoli. che posso no lllao- 0 ·iorn1t•11te intere~i:;a re . I /al coolismo, lii ::;itllidc. l•l tubercolosi ono le tre g ra nòi piag·he clél1'111n;1niti~~ e n1i è pnrso lltile d<.1 re un certo s\ilu]>po a.l l;\ conosce11za di que.n:e cah11nità i1~1· po-

tf' rle iueglio preye11 ire e curare . . · S o no no;,,io11i ehe 1J<'ll han·n o alcuna vretcsn cli no,~itit, 0 elle ho YOll1t o f'sporr c in n1 od o 1>b1110 e f:1 c:ile, pe r ch è 1>0~:-;n110 Ye11ir com11tese cla tutti. Ho rn1re ,-oluto il p:giu11gere un C::-lpitolo S11110 J>iù. to1unni u1a la ttie, propri\:: ~1~ll'i11fèl 11zf.'1·. co11 il c.:h <' n1i J)fl t e s i c:prnpletino l e 1>oc:hc n oziont gi~1 e~})o8te nélJn nrt~eecl eute (secouda) e d1z1011f' ~n lJ 1g1ene e sullil al irueutazione d e ll;t infn u:;r,ia . 1ueclesim a . · l\Ii pare perciò che que til nuo'fa edizione pos::;a 1ueglio intitolarsi : Ovn1 t "i assistn lf?I 111aZ.atu'! Oo n1 t s i socoo 1··r c~ 1111 ferito ? (Gnicla vrntica p t-\1' i11fe 1·1ui 0ti ed infe r 1nicr(l) .

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