Il policlinico sezione pratica anno 1934 parte 1 ocr parte4

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IL POLICLI:\;' JC(J »

utili a·ppaio110 le tra fusioni n ell e foru11 colosi , n elle stomatiti aftose e i1elle lJoliartriti. Jlappresen tar10 invece delle stre tte controin?icazioni g·li sco1?1pensi cardiaci e le iperen11e del polmone; invece le trombosi no. P er qu~n.to riguarda la do e da trasfondere, è prefer1b1l e a meno che no11 si tratti di emorra gie molto gravi, di praticare tra sfusioni piccole (2-300 cc.) a più riprese; e in ge11ere i] successo è da aspettarsi dall e prime due o tre, non oltre. V. SERRI\.

L'autoemjterapia negli stnti

<l~pr<'ssi-ri.

L 'autoemoterapia è stata u sata con successe in parecchie form e cutanee , come eczema orticaria, psoriasi ed anch e in altre malattie ' come tifoide , r eumatisn10 articolare acuto ed €~esipela, r1elJa quale, g ià dopo 1-2 iniezioni s1 ha la scomparsa della febbre ed il malato si avvia alla guarigione. G. Giehm (ilf~d .. h.linik , 15 giugno 1934) ha t1&ato t~l~ terapia 1!1 20 ca i di stati psicotici r eattiva (10) ' melande]Jress1v1: depr essione . . co.n1a co.n. angoscia (4) , depressione circolare (6) . Ila tn1etlato , 01g-ni 2 g·iorni , 3-1.J eme. di sangu e JJrelevato dalle vene del braccio· in tl1tto , 10- 12 iniezioni. Nessun fenomeno ~pia­ cevole; soltanto in alcuni , aumento di tem,p,eratura , a 3i0 ,l-37°,5. Contemporaneamente, si facevano anche irradiazioni di sole d'alta roontagna. I migJiori risultati si eb·b ero n ella depressi?ne reatt~va. (8 guariti e 2 migliorati); mig l1oramen t1 s1 ebbero nella melanconia con a;ngoscia , mentre, i1ella dep,r essione circolare, s1 ebbero soltanto ·1 leggeri miglioram€nti. fil .

L'effetto delle iniezioni di crema di let1cociti nella cura delle neutropenie.

. !vi. St:umia (Tli~ 1! m e··ic. J our1i. of the ll1 t >dic. Sciences,- apr1Je 193~·) , dopo aver rico rdato che la cur~ J~iù effi cace nota fino acl oggi c~ella i1eu ~r open1 a e quella col pentosio nu cleot1de, sosti en e cl1e probabilmente questo. come pure la cura coi r ag1qi X. agisce per ]o stin1olo cl1e esercita sul n1idollo Je scorie dei. leu cociti distrutti. Per questo egli volle provare le i1!iezioni . d_l leucociti. Egli da prima se1Jarava i leu coc1t1 semplicemente colla centrifugazione del "angue citratato. Successivamente egli migliorò la tecnica (che è accuratamente descritta). Su 10 casi di agrur1ulocitosi l'emulsione di leucociti, in 1 solo i risultati furono dub·b i; ne,o·Ji altri si ebbe aumento notevole dei granulo~i~i ~ntro per Io .più 24-48 ore dalla · prima in1ez1one. Tn qualche caso la reazione comparve solo dopo 4 giorni. La stessa em11l sion e di leu cociti u sata in tre soggetti normali non 1)r ovocò J1 ess~ n aumento dei granulociti. R. LusENA.

[i\NNo XLI, NuM. 31)

SEMEIOTICA. Il segno della mano nella litiasi lre~cicale del bambino. Nella litiasi vescicale, vi è incontinenza acco111pagnata da dolori alla vero·a ed al o-lande. .Per impedire 1. en1issione dell ,1~1rina e per cal111are un l)O·' i dolo·r i , i bambini serrano la verga nella mano, .p er lo più la sinistra. La mano co ì al contatto quasi continuo di u11 'urina infet~ai assume un aspetto caratteristico .. Sulla fa cci~ palmare. la p elle s'inspessisce e. s1 macera, diventa biancastra e presenta numerose ragadi alle pieghe di flessione. Inoltre e .ala un forte odore urinoso, infetto, ammo111acale·. Secondo J3run (Presse médicale 14: luaJio· 1934) in presenza di tale condizion ~ d ella ~a­ n~ , si può fare sen z'altro diagnosi di litiasi vescicale. fil.

MEDICINA SOCIALE. Una caratteristica sindrom e ossea da malattia dei • cassoni. Secondo Christ (Deutsch. z. Chir., 243 l :J2 , 1934-) i fenomeni da decoro pressione nei Jnvoratori dei ca .. oni possono essere acuti o cronici. Ql1elli gravi acuti diventano sempre più rari in seguito ai p1rovvedimenti presi in t11tti i pae ·i civili (r egolamento <l!l tempo d 1 decompressione, camere di ricompression e ecc.). Così in quattro anni di costruzione di una chiusa a I\.embs non si ebbero casi nè di embolie g ravi n è di mieliti, le più temute forme di malattia da cassoni. Numerosi furono invece i fenor11eni leggeri di questa affezione. 4 casi attirarono l'attenzione dell'A. Si trattava ùi 4. operai che lavoravano da anni 1tei cassoni e che spesso avevano avuto lievi disturbi alla decompressione e che da qualche te111po p·r eser1tavano dolori violenti all 'urea < all'arto jn feriore corrispondente specie al gi1tocchio tali da portare incapacità lavorativa. Conoscendo la esistenza di fenomeni artritici c,ome parte della si11drome da cassoni, l 'A. fe ce i radiogrammi corrispondenti, ma con suo stupore notò scarsissimi fatti artritici (e in un solo caso) e invece notevoli, e talora impress ionanti rarefazioni della base della testa del femore. Tali rarefazioni si disti111g uono· con suffi ciente facilità da rarefazioni flogistiche tbc. o tumorali , essendo assai più pronunciate che 11ella tbc. e più delimitate che in tumori, da cui li distinguono infine i caratteri di sede. La sede essendo la stessa di focolai infiamrr1atori e1nbo lici, I'1\.. spiega tali atrofie spontan€e co1ne conseguenza di spesso ripetente~i e111bo lie gazzose. ALDO CALÒ.


fA~NO XLI.

~U~I.

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SEZIONE PRATI CA

MEDICINA SCIENTlf ICA. Azione della tiroidectomia subtotale sugli scambi respiratori nell'uomo. È noto che la tiroidectomia subtotale in generale deter1nina un abbassamento del metabolismo basale, con riferime·n to alle variazio11i globali del tasso delle combustioni. Delcourt-Bernard (l:. R. Soc. Biol., n. 11, 1 ~!34) ha voluto ricercare con quale meccanismo si co·m pie questa diminuzione. All 'uopo sono stati presi in esarne 31 ammalati operati nella Clinica Chirurgica di Liegi. Non si ebbe a notare alcuna differenza n el comportamento dei_gozzi esoftalmici veri e degli adenomi tossici o tireo-to·s sici. In tutti d: 5° giorno dopo l'operazione si nota un abbassamento degli scambi respiratorii . In tali pazienti, scegliendo il punto più basso della curva metabolica, è stata calcolata la ventilazione. la freque11za respiratoria ed il con sumo di ossigeno per minuto, confrontando questi dati éJ quelli dell'ultima misùra degli scambi respi•• •• rator11 preoperator11. La tiroidectomia subtotale n ei primi 1O giorni dopo l'operazio11e praticata in 31 ipertiroidei , quale che sia Ja r1atura dell'ipertiroidismo e quale cl1e sia il trattamento preoperatorio, determina un abbassamento degli scambi r espiratorii: esso riflette più il consumo dell'ossigeno ( - 20,2 <J~) che la ventilazione (- 17 , 7 per cento). .TuRA. •

F O R M U L A R I O. Nell'iperidrosi. Acido borico. Terra silicea. Licopodio. Esametile11tetramina, ana g. 10. Talco veneto g. 60. Essenza per profumare q. b. ~I . f. pol. S. p. u. e. Questa miscela , consigliata da ll~ Pharma~. 7.eitung (anno 79 , n. 40), avrebbe il vantaggio di svjJup11are formaldeide allo stato nascente.

t\l dott. B. l\1 ., Siderno Ma.ri11a (Prov. Reggio). 111 anuali per 1n edici pratici recentissimi con le riiiove norme dei codici, ancora no~ vi sono. È · in corso di stt.tmrJa un trattato in due vo-

lun1i del Pr of. ))ella ' ' olta, (edito SDc. editr. liLraria) di cui è t1&:itcj ~I primo volume. ~ stato poi pubblic:ito un trattato anche in rlue volur11i dal Prof. Pellegrini (ediz. Cedam : J-'adova) cl1e è un cor SQ · comn1entato di lezioni con numero5a casistica . Vi è poi il vo lume del Leon cini cl1e mette in e videnza e commenta le J1uove disposi7,ioni. Questo volum e integrato con il manuale Asca•1·elli (editore Sampaolesi, l\oma) o con quello P errand o (ediz. Farina di Napoli) o con l 'altro del Cevedalli (Soc . editr. libraria) può corri ·pond·e re alle su e esigenze. A. A. 1

VARIA Il metodo Credé in Prussia. Il n1ioislro prussiano dell 'Interno h a diran1ato urta circola.r e in cui si ril eva ch e le instillazioni di urta soluzio·n e di nitrato d 'ar-. g·en lo i1egli occl1i dei n eonati (metodo Credé} per la profilassi della oftalmoblenorrea, può. l'sser cau sa d 'inconvenienti , se com:piuta dalle levatrici. E ciò per due m otivi. Anzitutto la })occetta a contag occe suol essere lasciata sempre pronta per l 'u so, cioè senza rig irare il tappo; avvien e allora un 'evaporazion e len ta , e la concentrazione del liquido a un1enta ,. fir10 a poter dare irritazioni e fl ogosi gravi. D 'ailtra parte, la boccetta può essere la$ciata· <1ll a luce, e allora il nitrato si decompone, ! ;argento precipita e la soluzione perde d 'efficacia. Se le instillazioni devono essere compiute <la lev.atrici , conviene ch e queste fac-ci-ll no uso di soluzioni in fi alette. adoperando u11a fialetta ogni volta: è tuttavia da b adare ell e le fial ette vengano spezzate conve·n ientem e11te e cl1e non si producano, e vengano ins1illati , framn1enti di vetro. t a n ch e da ba-. daire cl1e non si istilli un a quantità eccessiva cli liquido: b·astano poch e .g·occc. A. B. 1

POSTA DEGLI ABBONATI

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

SciaticOJ e melilen.se. -- Al dott. N. A. , Ab-

1Vol e z.)eri lal i irt te nia di [Jr esunto. aborto da l esioni persoriali. - Tip . N. .l0ven e, ~apoli , 1934. J:~ . CoELHO. A patogenia. cla rief r ose lipoi de. Imprensa Da Silva , Lisboa , 1934. B. ScH1A ss1. L e 11.uove irtdicazivrti della splenocleisi n el trattamento di alcuni p ati1nenti det sang u e. - L. Cappelli, Bolog na , 1934. E. FoLDEs. Th e llole of tlie slomach and upper ini estinal tract in the water ancl niin er al mefabolism. - 1'11e Morland Publishi11g Co., New York , 1934. C. R1zzo. Esiste una eosin ofilia all'infuori delle nevrassiti parassitari e? - Tip. Nicola & C., Va .. rese, 1934.

bonato n. 874:4: Nel corso della m elitense, ed anch e come successioni morbose, possono verifi cars~ ~in­ dromi nervose varie ' e . tra esse la sc1at1ca. (iuesta può essere l 'esp-ressi~ne di un p~ocesso tronculare o, m eno raramente·, d1 un processo r3.dicolare in con segu en za di reazioni • m eningee. La m a11ifestazione lleuritica, radicolitica e meningea risente l'azione delJ,a terapia dello si ato infettivo generale.

DR.

F.

v-ALTORTA.


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« IL POLICLI NICO n

POLITICA SANITARIA E :Risposte a quesiti per q11estioni di massima. 74° Dottor C. C. (C.) . -

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La deter1ninazione de.gli stipendi minimi non deve essere approvata da] Ministero, nemmeno in rapporto ai Comuni col.Piti dal terremoto e perciò soggetti ad uno spe.ciale controllo. Però la giurisprudenza ha ritenuto .che la Giunta debba limitarsi a stabilire gli stipendi mini1ni. Le norme con cerne11ti la ricostru.zione della carriera per aumenti periodici non .sono considerati a ltinenti agli stipendi minimi. i-\. n'le sembra che, non essendo prescritta la de.terminazione di uno stir;endio fisso, inYariabile e .costan te, la Giunta possa stabilire anche aumenti _periodici in rap1Jorto allo stipe11dio minimo. La questione è dubbia. Per un esame più an1pio può consultare i ·ar li.r,olo pubblica lo i1ell 'ultimo fascicolo (ottobre) del -<< Diritto Pubblico Sanilorio ». Editori Fratelli ~ozzi. È da ritenere che, nel caso in esame, il Ministero abbia eser ci tato il potere di approvazione dei provvedimenti che importino oneri finanziari ai Comur1i terremotati. Questa è la ragione della differenza da Lei rilevata, perch è negli allri casi , cioè per i Comuni ch e non sono soggetti a .quella speciale vigilanza, la deliberazione della •G. P.A. può essere annullata d 'ufficio, m a non .P. soggetta all'approvazione del Ministero. Comun·gue, contro il proYYedimento è ammesso ricorso al ·Consiglio di Stato i1el lern1ine di 60 giorni o i11 -vja straordinari.a al Re nel termine di giorni 180, ·<lalla data dell::i con1unicazione. 75° Dottor C. D. (P.). - Il termine di 60 giorni per il ricorso al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale decorre dalla data della comunicaziorte. Decorso questo tern1ine si può esercitare il •ri1nedio del ricorso straordinario al Re, entro 180 giorni. 76° Dotlor M. B. (S.). - Se per effetto dell 'atto .di nomina non aveva già diritto agli aumenti periodici, l 'attribuzione di essi è di screzionale, non essendo stabilito dalla legg·p l 'obhli go di corri.spanderli . 77° Dottor F . P. (T.). - È da rilenere che il serYizio prestato alla dipendenza di un al lro ente non sia valutabile agli effetti degli aumenti periodici dello stipenclio attribuito dal Con sorzio. Sono state dichiarate illegittin1e le disposizioni ·Che consideravano utile il servizio per uffici conferiti da en li diversi.

[ANNO XLI, NuM. 31]

GIURISPRU DEN ZA .e~)

bollo sottoscritto dal Podestà col visto del Prefelto, nel quale elenco siano descritti specificata1T1ente i documerLti dell 'aspirante . Trattandosi dello stesso Comune e di tre concorsi indetti conlempora11eamente ed affidati alla n1edesima Commissione, si può anche prescindere dalle formalità sopraindicate in rapporto all 'elenco, o può essere sufficiente che questo sia redat to dallo s tesso candidato e vistato dal segret ario comunale, potendo la stessa Commissione controllare la esattezza sulla base dei documenti ad essa prodotti . Nessuna disposizio11e prescrive il termine di tre mesi dalla data della pubblicazione dell'avviso a quella della chiusura del co11corso. Questo termine è stabililo discrezionalmente. Non è necessario che si dimetta dall'ufficio di consul tare prima di presentare la domanda di am111issione al concorso. 79° Dottor O. B. (~1. ; . - Il posto di ufficiale sanitario, essendo necessario in ogni Comune, deve essere compreso nella pianta organica; ~n tal se11so è pos lo di ruolo. L 'ufficio può essere poi conferito ad un titolare, n1ediante nomina in base a con corso, o ad u11 incaricato. Dove non sia possibile l 'esercizio separato delle funzioni di vigil<inza da quelle di assistenza sanitaria, il servizio è affidato al medico condollo per incarico temporaneo. In tai caso, il medico condotto è titolare cli un posto di ruolo ma limitatamente al suo uffi cio di medico condotto. 80° Dottor G. R. (S.). -

Gli aumenti periodici dello stipendio, per gli impiegati degli enti locali, n on &ono attribuili dalla legge. Posso110 essere dovuti per disposizione o dell'atto di nomina o del capilolato , in quanto sia110 cioè discrezionaln1ente stabiliti c.lall 'amministrazione. Può farne istanza in via amminis trativa, anche per solleci lare la for1nazione del capitolato . · 31° Dottor E. B. (F.). -

Non credo che sia legittimo l 'annullamento del concorso soltanto perchè tre sono i con correnti. Tale provvedimento potrebbe essere giustificato se risultassero insufficienti le pubblicazioni dell 'avviso. Con tro l 'atto che annulla l 'avviso del concorso può essere prodotto ricorso al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale , n el termine di giorni 60 dalla data della con1uni cazione.

sufficiente che ~ia presentata una domanda per ciascuno dei tre <'oncorsi indetti dalla stessa amministrazione e, prodotli i titoli per uno dei concorsi stessi, sia presentato per ciascuno degli altri due, insieme ~on l a domanda, un elenco redatto in. carta da

N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le rispost'3 ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, so no gratuiti.

·(•) la presente rubrica è affidata a.ll'avv.

esercente in Cassazione. cons. leg. del nostro periodit'O.

78° Dottor G. R. Atf. (M. ). -

È

GIOVANNI SELVAGGI


lANNO

XLI ,

NUI\-I.

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~ELIONE

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PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI A.Ila Società delle Nazioni. Il Comitato d'igiene si è riunito a Ginevra dall '11 al 16 maggio. Furono commemorati Calmet1e, Can lacuzé11e 1 Roux e Welch. L'Ufficio di presidenza è stato così costituito: presidente il dott. Madsen (Danese) e Yice-presidenti il dott. J. Jitta (Olandese), il dott. A. Lu trario (Italia), il dott. Cumming (Slati Unili d ·Am erica) e il prof. Husametin Bey (Turchia). Il Comitato ha esaminato l'opera compiuta dalla Organizzazione d 'Igiene nei mesi scorsi, basandosi sul rapporto del direttore medico, e il me1norandum presentato dal Presidente sul programma del Comitato d'igiene per gli anni 1934-1935-1936. Si è occupato della collaborazione tecnica con la Grecia e con la .C ina. La Commissione della malaria ha preser1 Iato un ~apport:o al Con1itato d 'igiene, in base al quale il Comitato ha approvato varie risoluzioni attinenti alla standardizzazione della formula « lotaquina »; alla ricostituzione della Com1ni ssione della malaria; alla rappreser1tanza di que ta Commissione al III G>ngresso internazionale della m alaria che si terrà a Madrid nel 1935. Il Comitato ha preso atto che i corsi internazionali di malariologia venivano organizzati so llo i suoi auspici a Roma ed a Si11gapore. I corsi di Roma hat1no luogo all 'Istituto italiano di malariologia e quelli di Singapore alla Scuola di Medicina. Questi ultimi comprendono altresì degli esperimenti pratici nelle Indie olandesi , in Indocina e irt Malesia. Il Comitato ha ritenuto giunto il momento per studiare l'opportunità di istituire corsi analoghi in alcuni paesi dell 'America latina, dove la malaria costituisce un prohlen1a importante. Ha incaricato di tale s ludio la Sezione d 'igiene del Segretariato della Società delle Nazioni. Vennero poi presi in esame il proble1na degli stupefacenti, la cura radiologica del cancro uterino, l 1infezione leishmaniosa e Ja sua frequenza nel bacino del Mediterraneo, nonch è le misure per combatterla. Il Comitato d 'igiene ha esaminato u11 11le1norandum del suo Presidente sul progra1n1na dei l.'.l vori per gli anni 1934, 1935 e 1936. Il Nlemorcoidqm si estende a tutti i rami della sua attivi là : standardizzazio11e bio1ogica, malaria, oppio; Ufficio dell'Estremo Oriente, a Singapore; Centro internazionale di studio sulla· lebbra; Servizio delle informazio11i epidemiologich e e di Statistiche sanitarie; sistemi di collegamento con le Ammini· strazioni sanitarie; collaborazione tecnica con le Amministrazioni sanitarie; igien e rurale; « Comitato relatore » (mortalità infantile, lotta antitubercolare, sifilide, febbri); studi sui risultati del1'inchiesta sull'influenza della crisi economica Sl1lla pltbblica salute ; insegna111ento della me<iicinn;

ospedali; servizi d 'igiene p11bblica e di medicina preventiva; stucfi sull'alimentazione ; tracoma; eclucazione fisica , ecc. Il Comitato ha approvato il programma ed ha incaricato il Direttore medico cli prendere le disposizioni del caso per attuarlo. lia nominalo i seg·uenti relatori: prof. Léon Ber11ard (Francia), (tubercolosi) ; sir George Buchanan (Gran Bret agna), (cancro); dotl. Jitta (Olanda), (febbre interrrtittente); signora J anet Campbell ' Gran Bretagna), (protezione del fanciullo e della 111adre); prof. Pittaluga (Spagna), (igiene rurale); dott. !\II. T. Morgan (Gran Bretagna), lmalattie del cu ore); dott . René Sand (ospedali). Il .C omitato si è ancora oc~upat o dell 'Ufficio epidemiol ogico di Singapore, del Centro internazionale di studi sulla lebbra, del bilancio. Il Comitato della Fondazione Darling ha proce~ cluto, per la prima volta, alla consegna ufficiale in seduta pubblica del premio della Fondazione, assegnato al colonnello medico S. P. J ames, del Minist ero dell'igiene britannico. La Con1missione consultiva del traffico dell 'op}Jio e altre droghe nocive ha iniziato il 18 maggio J a clic io t lesima Session e, sotto la presidenza del ·ig. Cesare (Spag·na). Il Co1nitato centrale permanenle dell 'Op1Jio ha lenuto la ventesima Sessione dal 7 all '11 maggio 1934, sotto la presidenza dPl sig. L. 1\. . Lyall (lng·hilte.rra). ·

Cronaca del movimento professionale. Riduzioni di stipendi minimi ai medici condotti. La Direzione Generale della Sanità Pubblica aveva, ir1 primo tempo, diramato una circolare che interpretava a favore dei medici condotti la disposizione sulle riduzioni degli stipendi minimi , e cioè ch e nessuD a diminuzione dovesse essere effettuata agli s tipendi minimi fissati dalla G. P. A. per i 1nedici condotti. 'enonch è lale interpretazio11e non fu accettata dal Mi11i tero delle Finanze e quincli si ùovette proYvederc con la seguente circolare , ~. 20/152.2: Il l\Ijnis Ler o delle Finanze, a] quale venne, di recen le, for1nulato analog·o quesito, circa la applicabilità della riduzione del 12 %, sancita dal Il. D. L . 20 novembre 1930 n. 1491, agli stipendi n1inimi clei sanitari condotti, fi ssati dalle Giunte Provinciali _t\.mminis lrative, in esecu zione dell'art . 34 del R. D. 30 dicen1bre 1923, n . 2889, ha fatto. con oscere che detta riduzione deve essere operata. E ciò perchè l 'eccezion e, di cui al paragrafo XIII della cir colare 5 dicen1-bre 1930, n . 120650, di S. E. jl Capo del GoYerno - col quale fu avvertito che, non aYendo il R. D. n . 1401, in nulla innovato al1'art. 39 del R. D. 29 dicembre 1923, n . 2839, doYevano restare fermi i minin1i di stipendio e di salario fis ati dal! 'articolo medesimo a favore degli impiegati e salariati comun ali - non può es1


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IL POLICLINICO »

sere estesa ai sanitari condotti, i quali non sono considerati dal citato articolo 39, e rivestono la duplice figura di dipendenti comunali e liberi professionisti. Nell'occasione, si avverte che le retribuzioni fissate dalla G. P . A., a favore dei Sanitari condotti, sono pure soggette alle riduzioni previste dall 'articolo 2 del R. D. L. 14 aprile 1934, n. 561, e che la stessa Giunta, nell'esercizio della facoltà ad essa conferita dal suindicato art. 39 dell'ordinamento sanitario, aeve astenersi dall'adottare determinazioni che possano, comunque, attenuare od annullare la riduzione medesima, giusta il tassativo disposto d all'art. 10 (2° comma) del precitato R. D. Legge , n. 561. Pel Ministro: f. to BASILE. Di fronte a molti stipendi minimi, d el tutto inadeguati, che spesso trovano scarsissima integrazione nell'esercizio professionale libero, è sperabile che il problema verrà Fipreso in esame.

CONCORSI. Posn vACANTI. AcQlJANEGRA SUL CHIESE (Mantova). - Scad. 25 SE:tt.; per Mosio ; L . 10.000 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 500 trasp .; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. ALESSANDRlA. Consorzio Prov. ,4.1itituberc. ~cad. ] 5 sett ., ore 17; direttore ambulante di tutte le Sezioni Dispensariali; L. 18.000 oltre L. 4000 serv. att.; deduzione 22 % e altre ritenule di legge; trasferte e diarie. Chiedere annunzio. Titoli ed esami. Rivolgersi Segreteria del .C onsorzio, corso Rorria 20. ATELLA (Napoli). - Concorso, p er titoli , al posto di medico-chirurgo-condotto d ella seconda zona, Succivo. Stipendio annuo L. 9500 al lordo delle ritenute di legge e delle riduzioni ùi cuj a R. D. L . 20-11-1930 n . 1491 e 14-4-1934 n. 561, suscettibile di due aumenti sessennali del decimo. La domanda, in bollo d a L. 3, insieme ai prescritti documenti l'elenco dei quali con tutte le relative modalità possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi all::i. Segreteria Comunale, debbono pervenire alla pred etta Segreteria di Atella non oltre il 20 ottobre 1934-XII.

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DIMARO (Trento). - Scad. 21 ag.; con .Ciommezzadura; rivolgersi Segreteria com. INvon1o ' (Novara). - Scad. 30 sett.; L. 6617,60 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 uff. san. e L. 5001000-1800 trasp., L. 369,60 c.-v., al lordo di R. M. e M. ~-; tassa: L. 50,10. Le condizioni di concorso sono visibili presso l'Ufficio Comunale. MANOPPELLO (Pescara). - Scad. 30 sett., ore 16; L . 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000-25003000 trasp.; età limite 40 a.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50. PANNARANO (Benevento). ~ Concorso al posto di medico condotto. Stipèndio L. 7000, lordo riduzioni 1930 e 1934; 5 aumenti quadriennali del decimo; età 35 a. salvo eccezioni di legge. Scadenza ore dicianove del 1° ottobre 1934-XII. Rivolgersi l\1unicipio. PISTOIA. Consorzio Prov. Antituberc. Scad. 31 ag.; medico aiuto; titoli ed esami; L. 10.500 oltre L. 1900 serv. att., L. 2400 servizio dispensari foresi ; 3 trienni dee.; età limite 35 a.; tassa L. 50. RoMA. RR. Istituti fisioterapici ospitalieri. Sono aperti i concorsi, per titoli e per esami congiuntamente, per la nomina del Capo Servizio di Biologia Sperimentale e del Capo :Servizio di Anatomia Patologica del Reparto Studi e Ricerche, di tre assistenti add~tti al reparto stesso, di due assistenti chirurgici e di un assistente del reparto Fisioterapico dell'Istituto cc Regina Elena » per lo studio e la c ura d ei tumori. Prese1ttare alla Segreteria dei RR. Istituti Fisioterapici Ospitalieri (viale Regina Margherita 295), non più tardi delle ore 12 d el 31 agosto, la domanda al concorso specificando il posto al quale si aspira. Gli aspiranti che risiedono nelle Colonie potranno presentare, ai fini dell 'ammissione al concorso, entro · il 31 agosto, la sola domanda, con l'obbligo di produrre gli altri documenti prescritti non oltre il 15 settembre. Succivo (Napoli). - (Vedere ATELLA). TARVISIO (Udine) . - Scad. 15 sett. ; L. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 3000 trasp., c.-v., se uff. san. L. 1000. TERAMO. Ospedale Sanatoriale cc Alessandrini-Romualdi ». - Scad. 15 ag.; direttore primario meclico; L. 20.454 e 2 quinquenni dee., c.-v., partecip·az. 50 %; tassa L. 50. Rivolgersi Co11gregaz. di Carità.

AVEr.t.INO. Consorzio Prov. An.lituberc. - Scad. 15 ott.; direttore della Sezione dispensariale di Ariano Irpino; L. 7000 oltre L. 2100 serv. att., aum enti ; età limite 45 a.; 2 anni di abilitaz. all 'esercizio profess.

TonINO. Ospedale Maggiore di S. Giovanni Batt. - Scad. 29 sett.; 3 assistenti supplenti; L. 1800 annue; eventuali indennità servizi speciali; trattenute e riduzione; età limite 32 a.; tassa L. 50.

BRUSASCO CAVAGNOLO (Torino). Scad. 15 ott.; rivolgersi Segreteria Com. CASTIGLIONE TINELLA (Cuneo). Scad. 30 ag.; L . 8000 .)llre J... 4000 obbligo automob.

VENEZIA. Ospedali Civili. - Scad. 15 sett., ore 17,30; chirurgo primario presso l 'Ospedale Civile Principale, per la Divisione Chir. II; L. 6000 non aumentabili; tassa L. 50; età limite 50 a.; doc. a 3 mesi dal 18 lug . Chied. annunzio.

Cot\'.IO. R. Prefettura. __,, Scad. 30 selt., uff. san. per Bellano e uniti ; }'indennità per m ezzo di trasporto è aumentata da L . 3500 a L. 6000. CoN8ELICE (Ravenna~ . - Scad. 20 selt.; per S. Patrizio; L. 9000 oltre L. 2500 cavale., c.-v.

VoLTERuA. Ospedale Psichiatrico. - Scad. 15 ott.; 5 medici assistenti; L. 12.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 3000 serv. a tt ., L. 1500 alloggio; chiedere annunzio per le altre condizioni ; rivolgersi Congregazione di Carità.

CoRT!LE (Parma). - Scad. 31 ag. ; 2a condotta; L . 9500 e 5 quadri enni dee. ; indenn . trasp . variabile ; età ljmite 40 a.; tassa ·L . 50, 10.

AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato l concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base. .


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XLI,

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SEZIONE PRATICA

CoNCORSI A PREMI.

Istituto Ortopedico Rizzoli in Bologna. Col 1° gennaio è stato aperto il U>ncorso al pFemio Umberto I. Questo premio di lire 3500 verrà assegnato, secondo il deliberato del Consiglio pro:.: vinciale di Bologna, alla migliore opera od invenzione ortopedica. A tale concorso possono prendere parte medici italiani e stranieri. Le modalità del concorso e dell 'assegnamento del premio sono fissate da apposito regolamento, che sarà inviato a chi ne faccia richiesta. La domanda di concorso dovrà essere rivolta al presidente dell'Istituto Ortopedico Rizzoli in Bologna. Il con corso si chiude il 31 dicembre 1934 - XII E. F. Premio « Lorenzo Mannino ». È b andj to presso la Reale Accademia delle Scienze mediche di Palermo il prin10 concorso fra medici siciliani, autori di lavori riguardanti la patologia e la clinica dermosifilopatica, per il premo Lorenzo Mannino. 11 premio di lire cinquemila sarà conferito a colui che presenterà il migliore lavoro di Patologia e Clinica d~rmosifilopatica, lavoro che dal giudizio della Commissione giudicatrice sarà riconosciuto deg·no del premio. I lavori che ogr1i candidato presenta al concorso per il premio Mannino possono essere editi ed inediti. Quelli editi devono essere stati pubblicati nell'ultimo trierutio , quelli inediti sono accettati al concorso coll'obbligo assoluto da parte dell 'autore che vengono pliliblicati nel termine massirr10 di tre mesi dalla presentazione al concorso . Chiedere il bando al Segretario perpetuo dell 'Accademia prof. Alessandro Amato, direttore dell 'Istituto di Patologia generale della R . Università, Palermo, Porta Montalto. Il concorso si chiude a mezzogiorr10 d el 31 dicembre 1934-XIII. NOMINE, PRO MOZIONI ED ONORIFICENZE

Il sen. prof. Nicola ~ende è sta lo nominato, con recente R. decreto , presidente d eJl 'Opera Pia Nazionale per l 'assistenza agli orfani dei sanitari ita· liani con sede in Perugia, in sos tituzione del compianto senatore prof. L. Simonetta. ,S iamo sicuri che il nuovo presidente darà tutte le sue alte doti di mente e di cuore alla benefica istituzione. Esprimiamo al prof. Pende tutto il nostro amichevole cordiale compiacimento. Il dott. Ferra.n do, direttore d el Consorzio e del Dispensario antitubercolare « Padiglione Tullio » di Udine, classificato primo in pubblico concorso, è nominato direttore del Sanatorio « San Luigi ~'.' di Torino. Il dott. Anton von Eiselsberg, professore di chirurgia (clinica chirurgica) a Vienna, è nominato dottore honoris causa dall 'Università di ~arigi. La Facoltà m edica di Berlino ha nominato. dottore hono1ris causa Joachim von vVinterfeldMenkin, il quale è stato a lungo presidente d ella Croce Rossa Tedesca . Alla presidenza d~ll '« A1nerican Medicai Association >> è stato eletto il dott. Jan1es S. Mc·Lester, professore di medicina (clinica m edica) alla Scuola Medica dell'Università di Alabama.

La Società di l)atologia di Filadelfia ha assegn ato Ja medaglia d'oro WilJian1 Wood Gerhard al prof .. George H. Whip.ple.r. di. . Rochester., _noto per I 'applicazione dell'epatoterapia all'anemia per• • lllClOSa. Il dott. Houssay, professore di fisiologia alla Facoltà di scienze mediche di Buenos Aires, è nominato presidente dell'Istituto di cultura helgoargentina, in sostituzione del compianto prof. Iribarne. A.Il 'Università cantonale di Ginevra sono 11ominati: il libero docente René Gilbert, professore di radiologia medica; il dott. Pierre Desse, professore di dietetica, fisioterapia, idrologia e climatologia medica. Il libero docente H. Kurten di Halle è chiamato a dirigere la Policlinica medica di Monaco. Il dott. Willy Usadel, primario dell 'Ospedale Rodolfo Virchow di Berlino, è chiamato come ordi~ Ilario alla Cattedra di clinica chirurgica di Tubinga. Il dott. Frederick Carpenter Irvi11g è nominato professore di ostetricia alla Scuola Medica Harvarcl di Boston, quale successore del prof. William Lambert Richardson, il quale ha donato 100.000 dollari alla cattedra; questa porterà ora iJ suo nome, per decisione del consiglio amministrativo. Sono nomi11ati i proff.: Pedro Ara y Sarria di a11atomia ali 'Università C'e ntrale di Madrid; José Garcia Bianco y ·O yarzabal di fisiologia a Siviglia. 11 prof. W al ther Vogt, di anatomia a Zurigo, è stato chiamato all 'Università di .Berlino. _.. Rammeatiamo l'importante libro: A. ALESSANORl1NI, E. PAMPANA, M. SABATUCCI dell'Istitut o d'Igiene della R. Università di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Diagnostica Prefa-zione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI. In questo volume sono riunite la descrizione delLe tecniche d dei metodi che occorrono più comunemente nella diagnostica pratica di Laboratorio e che attualmente sono in uso presso l' Istituto di Igiene di Roma. Non si tratta quindi nè di un manuale per principi.ant.f. nè di un trattato da consultazione; poi.chè presuppone in chi legge la conoscenza dei principi sui quali Le indagini di laboratorio si basano1 mentre, d'altra parte, è stata deliberatamente ban-dita ogni cognizione purame-nte teorica o comu-nque inutile ai fini diretti della esecuzion e tecnica di ogni ricerca e della sua interpretazione. 11 libro, che può definirsi un « aide,mémoire. », contiene anche moLte delle belle e in gran parte originali figuYe riportate<tX, col permesso deM' autore-, dal Manuale di Microbiologia del chiarissimo pyof. V. Puntoni. INDICE SOMMARIO DEL LIBRO : Metodica generale. , Esame d el sangue. , Esam e del liquido cefalo,rachidiano. Esame delle urine. , Esame d elle feci. , Esame del latte. , Esame del succo gastrico. , Esame dell'espettorato. , Esame degli essudati e trasudati. .. Tecnica batteriologica . , Diagnostica batteriologica. .. Micosi. , T ecnica Proto,zoologica. , T ecnica Emintologica. , Tecnica Entomologica. , Reaz1on1 cutanee. , Esami anatomo,patologici. , T ecnica per la preparazione det vaccini batterici. .. Appendice I: Esami di acqua. , Appen· dice I I : Ricette utili. Volume di pagg. XXXIl,636, in formato tascabile, con 89 figure in nero ed a colori nel testo e tre tavole a colori fuori testo, rilegato in piena tela. Prezzo L. 5 2 . più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 7, 6 O in porto fran co e raccomandato. Inviare V aglia all'editore LU JGI curs ale diciotto, ROMA.

POZZI, Ufficio Postale Suc-


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« IL POLICLINICO »

NOTIZIE DIVERSB. Per la Maternità e pe1· l'Infanzia nella Provincia di Roma. In una sala del palazzo provinciale, sotto la presidenza del comm. Fraschetti, si è riunito il Consiglio direttivo della Federazione provinciale del1'0pera Nazionale Maternità e Infanzia di Roma. Il _C onsiglio ha preso atto, co11 compiacimento, d ella riunione dei sanitari specialisti ispettori di zona, ai quali il Presidente dell 'O.N.M. I. avv. Sileno Fabbri ha voluto dare , personalmente, le direttiYe per la migliore esplicazio11e dei compi ti dei sani tari stessi. Allo scopo di seguire sempre più da vicino e di mantenere il più efficace coordinamento nell'attività che. si va svolgendo nei varii paesi della provincia per opera dei Comitati locali e dei Consultori fissi, il Consiglio ha approvato, su proposta del Presidente, di affidare ciascu11a delle sette zone facenti capo al rispettivo centro assistenziale, alla vigilanza di uno dei componenti del Consiglio, i quali tutti - hanno accettato con simpatico fervore il mandato loro commesso. Qu esto proYvedimento varrà non soltanto ad assicurare lJn continuo controllo da parte dell 'organ o direttivo provinciale, ma anche a coordinare, acl eccitare ed a perfezionare l'attività assistenziale ... degli organi periferici e cioè dei comitati e consultori e di t utte le altre istituzioni esistenti in • • prov1r1c1a. Il Consiglio ha approvato, quindj, il progetto di trasformazione del centro di Littoria in Asilo Materno e la nuova organizzazione dei servizi di quella zona c he, in conformità alle richieste dell 'autorità locale, varrà a risolvere in modo più adeguato alle particolari conrlizioni della zona st essa il problema dell'assistenza alla 1naternità e al1'infanzia. Il Presidente ha sottoposto quindi al Consiglio direttivo Ja proposta, accolta con plauso, di completare l'organizzazione dei con sultori in provincia, estendendone l'istituzione an che a parecchie frazioni di Comuni fra le più popolose e più lontane dai Capoluoghi.

Corsi di puericultura indetti dall'O. N. lllaternità e Infanzia. A cura d ell 'O. N. Maternità e Infanzia si svolgerà presso la. R . Clinica Pediatrica Universitaria di. Napoli, nel periodo dal 1° al 31 ottobre, un co rso di puericultura pre-natale e post-natale per medici e nello stesso periodo presso l a R . Clinica Ostetrica Universitaria di Napoli un corso di puericultura pre-natale e post-natale per levatrici. La dornanda, in carta legale , va inoltrata alla Federa1ione Provinciale di Napoli dell 'O. N. M. I. (piazza S. Mnria La Nova 44) non più tardi del 15 settembre. 1'assa L. 50 p er i meclici e L. 30 per le levatrici (presso il Banco di Ron1a, sed e di Napoli) . Ai primi due classificati agli esami di ogni corso sarà assegnato rispettivamente un premio di L. 300 e un premio di L. 200. Sono stati istituiti anche per ciascun corso n. 8 premi (4 da L. 300 e 4 da L. 200) da assegnarsi esclusivamente, sempre in ordin e di merito, a m edici e levatrici di Comuni rurali. Corsi simili sono istituiti presso altre sedi universitarie.

[ANNO XLI, NuM. 31]

L'Istituto oncologico di 1'1ilauo. Il sesto anno di attività del! 'Istituto Nazionale H ViLLorio Emanuele III » per lo studio e la cura del cancro, segna un notevole progresso, come si desume da una relazione. Difalti sono stati ricoverRti 1216 pazienti con un totale di 48.645 giornate cli degenza, corrisponcl enti alla m edia di 40 per ciascun infermo ed n quella quotidiana di 133,5 presenze. Il numero degli indiYidui venuti all 'ambulatorio, per j l pri11to esame, fu di 1036; sono da aggiungervi le visite di co11trollo, alla regolare effettuazione delle guali co11Lribuisce 1'opera benemerita d elle dame visitatrici, particolarmente utile nello stimolare i dimes i alla periodica revisione e n el procurare notizie dopo la loro u scita dall'Istituto. L'attività scientifica è attestata dal Iatto che si ono pubblicali 27 lavori, tra i quali non ne mancano d 'inclole inonografica. L 'Ar chivio « Tumori» ha rlivulgato, nelle sue 700 pagine, 22 inemorie originali, corredate da 63 ta,·ole, e 7 rece11Eioni delle ricerch e italiane e stra11iere, di maggior in Leresse. _.\.Ila propaganda sociale scientifica l 'Istitu lo ha <'on corso col suo personale in più modi . Il perso1tale dell'Istituto ha avuto onorifici incarichi; tra I 'altro, il direttore prof. G. Fichera fu scelto a relti Lore sul tema e< Chemioterapia del cancro» nel Congresso internazionale r1i Madrid .

Associazione france e dei medici cattolici. Il 10 lt1glio l 'cc Associa1 ion des médecins catholiques » (Socié lé de Saint-Luc, Saint-Còme et Sai11L-Damien) ha. festeggiato, a Parigi, il 50° anniversario della sua fondazione. La giornata s'iniziò con una messa celebrata nella Basilica d el Sacro Cuore, dal canonico Segaux, dottore in medicina, membro della società. Monsig11or Baudrillart, rettore dell'Istituto Cattolico, pronunziò poi un sermone. Seguirono due sedute di lavoro, nei locali del Circoio degli Studenti cattolici (rue Madame 61): i I segr etario generale, dott. Ferrand, espose la storia dell'Associazione; poi vennero fatte varie relazioni dalla segreteria internazionale e dalle segreteric di varie società straniere. I congressisti furono ricevuti. all'Arcivescovado con l 'intervento dei Vescovi ausiliari e poi sj riunirono a banchetto 11ell 'Hotel Lutetia. I membri dell'associazione hanno anche visitato i santuari i11 cui sono custodite e documenta te le tradizioni dell ~arte medica medioevale. L 'Associazione comprende 2300 membri titolari o aderenti (devono essere di nazionalità francese, dottori in m edicina e cattolici) , oltre a membri 011orari ed a membri aspiranti (studenti in meclicina). Essa è ripartita in 40 comitati regionali. La quota annua è di 20 franchi e dà diritto ad un Bollettino (10 numeri l'anno). La società è eminentem ente religiosa, rico11osciuta come Confraternita canonica, con sede nella Basilica del Sacro Cuore a ~Iontmartre; nelle sue adunanze vengono esaminati. problemi che riguarda110, ad un tempo, l a medicina, la filosofia , la morale e l'apologeti ca; p er lo più esse sono tenute in collaborazione di teologi; i membri dell'Associazione pre11don o parte alle opere sociali diocesane, nella misura i11 cui la loro competenza professio-


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nale può ispczion i .(lj ta ogni scussione

SEZIONE PRATICA

e ser3 u tile (igiene del clero, inissioni, scola::;ticl1e). Ne è sisterrtaticamente banquestione d'interesse materiale. Ogni dipoiitica è pure interdetta.

Associazione Medica Cinese. Si è adunata a Nanchino, dal 2 al 7 aprile, con l'intervento di circa 300 medici; vi furono fatte .circa 260 comunicazioni. Dalla relazione del segretario generale, H. P. Ciù, si apprende, tra I 'altro, c h e sono stati pub,b licati in lingua cinese due trattati moderni (r adiologia medica e tossicologia) e stati tradotti in cinese tre trattati, un lessico medico, ecc.; sono ora in corso di traduzione una ventina di libri (tutti inglesi o nord-americani). Si apprende che presso il Ministero dell 'in terno figuran0 5175 medici (con cultura cc occiden·tale >L L'agenda (direttorio) dei medici cinesi, aggiornata nel 1932, registra 5000 medici, 410 ospedali, una dozzina1 d 'istituzioni di sanità pubblica, 26 scuole mediche. Si organizzano corsi cli perfezionamento. Organo dell 'Assocj azione è 1·ottimo cc Chinese Medical J ournal » di cui si tirano 2000 copie; il suo bilancio nel 1933 ha superato 20.000 dollari (240.000 lire it. incirca) . Sede: Tzepang Road 41, Shanghai.

11 C('rti:fìcato matrimoniale di sanità in Argentina. ·L a Carn era dei Deputati dell'Argentina ha app1ova10 in prima let tura un progetto di legge che rende obbligatoria la presentazione del certificato di sanità fisica tra i documenti di rito necessari per contrarre matrimonio, sia che questo sia celebrato innanzi all 'ufficiale di Stato civile , che innanzi al sacerdote. Nel progetto di legge è ammessa come causa di nullità di matrimonio la denuncia e la constatazione di falsità in certificato di sanità di uno solo d ei coi1iugi. È, prevista la istituzione in tutta la Repubb~ica di cc centri di igiene pre11uziale », che oltre al compito di rilasciare i certificati sud{letti avranno anche il compilo di veri e propri -consultori per chi desidera contrarre matrjmonio.

Un po' dovunque. Menlre questo fascicolo va in macchina, si svolgono a ~Iilano e Como tre congressi riuniti di stornato-odontologia; ce ne occuperemo nel fascicolo . prossimo. La cc Societas oto-rhino-laryngologica latina » teraà il 4° Congresso a Bruxelles, dal 20 al 24 settemhre 1935, sotto la presidenza del dott. Buys. I S<?vrani del Belgio hanno accordato al Cong·resso il , loro Alto Patronato. Rivolgersi al segretario, dott. F. Vues, rue de Livourne 9, Bruxelles. II 9° Congresso internazionale dell '~ssocia~ione di Medicina Tropicale dell 'Estremo Or1ent~ ~1 t~r­ ifà a Nanchino dall 'l al 7 ottobre; sarà d1v1so in .8 sezioni; vi sarà annessa una Mostra. Rivolgersi al dott. P. z. King, Secretary, Far East Association -0f Tropical Medicine, Wei Sheng Shu , Nanking, Cina. La Società Medico-Chirurgica della Romagna si è adunata il 24 giugno, sotto la presidenza del prof. F. Giugni (Lugo), assistito dal se?'ret~ri<? dott. P. Galli (Faenza). Furono fatte comun1caz1on1

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clal Presidetl te e dai soci Cicognani (Ravenna), \ ' e11 ti1niglia (Forlì) e Marc11cci (Faenza) . Si è tenuto ad Amsterdam un congresso internazionale di medicina omeopatica, il quale ha riu1tito più di 200 medici appartenenti a 24 Nazioni. 1\ segretario generale è stato scelto il dott. Gaetano Gagliardi di Roma. Il prossimo congresso si terrà r1el 1935 a Budapest. La Società Uruguayana di Nipiologia, fondata il 20 dicembre 1933, per iniziativa del prof. Morquio, in Montevideo, fu costituita definitivamente il 10 maggio 1934 con 1'approvazione dello Statuto e con la nomina del .C onsiglio direttivo: prof. Escardo, presiùer1te; dott. M. L. Araquistain, segretario; prof Fournié, tesoriere. Il prof. Morquio fu 11ominato presidente onorario. Nella Società Cilena di Pediatria il prof. Cienf uegos, presentando il dott. ~Iazzini, consigliere della Società italiana di Nipiologia, propose un voto di plauso al fondatore della Nipiologia, prof. Cacace. Il presidente prof. ..t\.ritzia, in nome del1'Assemblea, approvò il voto di simpatia al prof. Cacace, riconoscendo 1'importanza del movimento 11ipiologico. Il dott. Mazzini lesse una con1unicazione sulla Nipiologia ; ed il prof. Aritzia, ringraziando il dott. Mazzini, disse c he il Consiglio direttivo della Società prenderà l'inizi ativa d'introdurre la nipiolog ia nel Cile. Durante il 5° Ck>ngresso nazionale di medicina i11detto a Rosario (Argentina) si terrà una cc Mostra <lel libro m edico argentino )). La Facoltà Medica di Bogota (Colo1nbia) ha istitu ito una cattedra di storia della medici11a, in acr.oglimento dei voti della Società rviedico-Chirurgica 'c Lombarra Barreneche ». I cc Fortschritte auf clem Gebiete der Rontgenstrahlen n ham10 iniziato, co11 il mese di l\1glio, il 500 Yolume. Fondati da Albers-Schonberg, vani ano tradizioni gloriose. La graduale comparsa di aJ Lri periodici tedeschi di radiologia - la cc Strahle.ntherapie », un « Centrablatt », la cc Rontgenpraxis » - ha avuto per risultato di ridurre il campo d'azione dei cc Fortschritte >1; ma questi rin1angono pur sempre il periodico scientifico di rontgenologia medica più accreditato dei Paesi tedeschi . Il grandioso sanatorio « Vittorio Emanuele III », che sarà inaugurato ad Alessandria in ottobre, è dovuto alla munificenza del sen. Teresio Borsalino, che, come risulta da un verbale del Rettorato provinciale in data 10 lt1glio 1927, ha, con regolare a tto di donazione, offerta la somma necessaria, in nove milioni, alla imponente realizzazione di solidarietà fascista. Il 19 luglio è stato inaugt1rato il nuovo servizio di elettro-radiologia al! 'Ospedale della cc ~itié » di Parigi; alla cerimonia intervennero alte personalità; parlarono Delherm , direttore del servizio, Mourier, direttore dell'Assistenza pubblica, e Strauss, ex ministro; si procedette poi alla visita del magnifico padiglione. È sta to costituito, il 19 giugno, un cc Comitato di

avvicinamento intellettuale belgo-brasiliano n, per inizia tjva dell'amba sciatore belga nel Brasile,


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S. E . Fern and Pehtzer . Nell 'effettuare gli scambi di studiosi conferen zieri, si procederà d 'intesa con l 'Istituto di cultura belgo-argenti110. Nel Giappone durante il 1933 le 19 Facoltà medich e e gli 11 Collegi medici diplomarono 3143 medj ci; durante il 1932 morirono 933 m edici e 23 abbandonarono la professione: si ha un 'eccedenza di oltre 2000 medici. Nel 1930 sì aveva un medico ogni 1297 per sone; nel 1933 si era a 1 :1078; continua11do dì questo passo, tra 10 anni si sarà arrivati a l :500. Si fanno vive premure ai m edici perchè emigrino nella Manciuria. I medici che, per mandato dell a Società delle Nazioni , frequentano l 'Istituto dì Malariologia di Roma , si sono recati a visitare la colonia antimalarica di Borghetto, fondata dal prof. B. Gosio, il quale ha t enuto loro u11a conferen za. La Società di l\i1edicina e d 'Igien e del Marocco h a organizzato una serata d'addio in onore del dott. Colombani, ch e lascia la direzione della sar1ità e dell 'igien e pubbli cl del Mar occo. dopo avere organizzato i servizi con uno sforzo gigantesco. Gli su ccede il su o coll aboratore dott. Gaud . Nej giardini d ell'Ospedal e Marittimo cii B:est è st ato inaugurato un monumen lo ::i 11a n1em oria del dott . Alberto Calmette. Con R. Decreto la R. Univer sità di Parm a è au torizzata ad accettar e L. 10.000 di consolidato 5 % che il prof. P . Piccinini h a ver sato perch è sia istituito un premi o annuo intitolato al sen. prof. Umberto Gabbi. Un gruppo di studenti univer sitari di Tolosa ha compiuto un viaggio cii studi in Italia. Sono stati a Genova, Roma, Firen ze, Ven ezia , Milano, Torino ove i colleghi italiani h anno fatto loro cordialissime accoglienze. Sono st ati ricevuti dal Duce, al Palazzo Venezi a. Un gruppo di m edici del Sindacato Medjco della Catalogna ha protestato contro l 'esito di un concorso a quattro ispettori m edici , concorso d eciso d'autorità da lln funzionario interinale, nominando , tra gli altri , un su o fratello ed un su o p arente. In seno a.lla Società di Ne11rologia e Psichiatria di Madrid è stato discu sso ampi ~mcnte, da medici e giuristi , il tema « Il problema legale degli stati paranoici » , a proposito di un. PT?cesso eh~ ha sollevato molto rumore (m orte d1 H1ldgart); s1 è riconosciuto che la protagonista (donna Aurora Rodrigu ez. madre di Hildgart) è affetta da paranoia e si è deriso di fare dei p assi per una nuova perizia p sichiatrica.

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[ANNO

A Roma si è proceduto ad otto arresti ed a sei denunzie di spacciatori di saccarina; questa proveniva dalla Svizzera (ne erano stati venduti 24 kg. a L. 300 il Kg.) . Un certo Karl Bauscheidt di Bonn (Germania) aveva ideato . una -«·sveglia della. vita », con cui praticava, sulla pelle, molti piccoli fori; su questi applicava poi degli unguenti, che contenevano sostanze varie. Una donna affetta di diabete, dopo aver ricevuto 100 applicazioni (<;irca 3000 punture), invece di migliorare peggiorò. In esito a processo, il ciarlatano è s tato ora condannato a 6 settimane di prigione, a 3000 marchi di multa, alle spese di giudizio, ecc. La crisi della natalità diventa sempre più grave in Fra11cia: 46 dipartimenti su 90 hanno registratoun 'eccedenza di m orti sulle nascite. La regione del Lot raggiunge i] primato della denatalità, con 148 m orti ogni 100 nascite. Il dott. ANGEL GALLARDO, morto a Buenos Aires in et à di 67 anni , era laureato in ingegneria civile, in scien ze n aturali, in medicina, in veterinaria e in agronomia. Fu ministro degli Esteri, ministroplenipotenziario in Italia, rettore dell 'Università di· Buenos Aires, presidente dell'Accademia delle Scie11ze, ilire ltore d el Museo Nazionale di Storia Nalurale, ecc. Lascia 268 pubblicazioni e un Trattatodi zoologia. Era 1nolto apprezzato e stimato qualef' tudioso e quale uomo politico. _... Altra pubbllcazloae di questi giorni, di nostra edizloae:

Dott. RICCARDO SABATUCCI già Chirurgo degli Ospedali Riuniti di Roma Chirurgo Urologo dcl R. Istituto Fisioterapico di S. Maria e S. Gallicano in Roma.

Nozioni elementari di medicina suUa blenorragia· Opuscofo di propajlandn antivenerea (Terza edizione)

Quantunque scritte in forma facile e piana t « destinate alla propaganda antivenerea fra pe-rsone di media colr « tura, queste pagine potranno forse essere lette con qualche in.« teresse anche dai m edici generici, i quali, non essendo al cor« rentc dei progressi recenti della specialità, vi t1·0VeYanno n~ « t.ioni utili. circ -i i m etodi moderni di diagnosi, di cuYa, e di pro<t fila.ssi contro la blenorragia, v ero flagello sociale ogni giorno« più diffuso ed ogni· giorno più minacciante l'individuo, la /ami-« gli:i, la società, specie come fattore di sterilità neU'uomo e nella: « donna. « Si è cercato di 'Yaggiungere lo scopo prefissaci di educazione« ~ essuale del popolo, distribuendo gratuitamente il preseYite opu« scolo ai malati del nostro Ambulatorio Urologico nelL' Ospedalt t< di S. Gallicano, dai quaii le precedenti edizioni sono state avi« damente cercate e lette, e ratJidamente esaurite. Il che ci ha:. « spinto a pubblica'Ye questa terza, riv~duta ed ampl~t~. I~ con« vincimento di ave'Y compiuto opera utile e benefica, ci e di com« penso sufficiente alla nost'Ya fatica >1. Roma , giugno 1934,Xll. Dott. R. SABATuca. AL

LETTORE,

Tl Tribunale sanitario di Wiesbaden ha sentenziato la sterilizzazione di una donna 41enne nata e domiciliata in Germania. ma con cittadinanza italian a (riat a da genitori italiani), affetta da epilessia. La senten za solleva questioni di diritto int ernazionale.

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Al lettore. Uretrite non gonococcìca•. Cause dell'uretrite gonococcica. Pericoli della .blenorr~gia. ~lenor­ ragia nella donna. La blenorragia delle prostitute: S1nto~1 dellai blenorragia. Modo di preservarsi dalla blenorragia. Reg.1me de! blenorragico. Cura abortiva. Cura normale alla Janet.. Altri ~~tod11 di cura (astensionismo, schizzetti). Accertamento di. guar1.g1one. Uret.dti postgonoc-:>cciche. Ct re per v~a orale. ~he!'11~terap1a en#dovcnosa. Elettroterapia. Vaccinoterapia. Comphca.z1on1 d~lla blenor::-agia. Forme a decorso prolungato. Blen"rrag1a croruca. Ble--nO'Cragia e matrimonio. Volumetto, in formato tascabile, di pagine 60. ~rezzo L. 4 pii&? le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3, 7 O in porto franco. l?QICE DEGLI

Il dott . May, condannato per n on aver denunziato Billi11ger , cui egli prestò cure d'urgenza , è v~ri rim eT) te giuclicato: per il « Lancet » egli ha ubbidito al principio del segreto professionale, per il cc Med. Times » a un sentimento di paura.

XLI, NuM. 31}

ARGOMENil:

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


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SEt;IONE PRATICA

RASSEGNA. DF!LI.A ST.!llPA. MEDICA. Incurabili, apr. -

lante.

A. CANTANI. Terapia stimo-

Med. Welt, 19 mag. -

L. R. GROTE. Glicosuria alimentare e diagnosi precoce del diabete. - H. VOGT. Alimentazione del bam-bino normale. Journal A. M . A., 12 mag. -.. J. V. AMBLER e J. V. VAN CLEV~. Malarioterapia nella cheratite interstiziale sifil itica. - W. J. STONE e G. T. BuRKE. R1ccrca del sangue occulto. Miinch. Med ..Woch., 18 mag. - E. FHEY. Sui sedativi·. - K. JoHNEN. Successi e insuccessi sul tratlam. della gonorrea femm. Lancet, 19 mag. - G. KEYNER. L'avvenire della chirurgia. - E. C. Donno. Gli ormoni e loro relazioni chimiche. Presse lvféd., 19 mag. G. ETIENNE e al. La gastroterapia nell'anemia pernic. di Biermer. E. GÉRAUDEL. La dissociazione auricolo-ventricolare. Rev. Espan. de Prled. y Cir., mag. P. GoNz.\LEz DELEITO. L'inizio della paralisi generale. Med. Ibera, 19 mag. G. SuA.REz. Setticemia stafilococcica pura. Klin. Woch., 26 mag. - F. MEYTHALEn. Regolazione neuro-ormonale del ricambio idrocarbonato da parte del fegato. - K. HECKMANN. Sulle funzioni della cistifellea. Deut. Med. Woch., 25 mag. KLEINSCHMlDT. Antitossina e difterite. __,, DAHR. Meningite e sepsi da bacillo influenzale. Journ. de Méd. de Lyon, 20 mag. Numero di derrnosifilografia. Croce Rossa, apr. - Numero di tisiologia . Haematologica, A rch., V. A. M. BoNANNO. Agranulocitosi da raggi Roentgen. .C. PANÀ. Alienia congenita.

ì),Jinerva 1Vled.,

1239

26 mag. -- A. GASBAHR1N1. Sin-

d~ome di Blir~er. - P . ALEsSANDRINJ. Terapia medica della colica epatica. Riv. San. Sicil., 15 mag. - L. AJELLO. Rapporti fra S. R. E., anemia grave ed osteomalacia in gravidanza. . J?resse Méd., 23 mag. -: M. ARoN-. Principio -spec1f1co i1ell 'urina di canceros1. - P. RAVAUT e RAFEAU. Ultravirus tbc. nel sangu e <ii parapsoriasico cl 'antica data. - ,S. ZANETTr. Colecistografia rapi- . . da all 'adrenalina. Riforma Med., 12 mag. G. SoTGIU. Latticemia. - E. SECCHI. Funzionalità renale dei luetici. Brit. M ed . .Tourn. , 26 mag. - C. STANFORD READ. Psi coterapia. Paris Méd., 19 mag. Malattie del fegato e del pancreas. - 26 1nag. UcKo. Esploraz . funzionale dei disturbi tiroidei e paratiroidei. - DEsRUELLES e al. Azione della vagotonina sulla pressione arter. Press e Méd., 26 mag. - M. LAE!\fMER e J. BEcK. P.irilmiometria. . Arch. Mal. App. Dig. ecc., rnag. - F. TRÉMoI.JÈREs e al. Ernia diaframmatica d ello stomaco. - P. MEnKLEN e al. Vomiti degli anacloridrici. Proc. R. Soc. Med., mag. - Discussioni su: nefrfte cronica; vaccinazione; pressjone endocranica; eziologia di reumatismo ac11to e corea; n1alattia fibrocistica delle ossa. Casistica. Arch. f. Sch.- u. Tr.-flyg., giu. - vV. WARASI. Sul! 'azione della chinina . - F. LANDEIRO. Metodo di arricchin1ento dei parassiti malarici nel sangue. Bull. Ac. de .l'vléd., 22 mag·. - V1NCENT. Sieroterapia antistreptococcica. - MALHRRBE e V1LENSKI. Rflesso degli alluci, segno cl 'affezione auricolare nel bambino. Revue de Méd., apr. - Numero di pediatria.

Indice alfabetico per materie. Antiormoni . . . . . . . . . . . . . . . Autoemoterapia negli stati depressivi . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Diabete~ nanismo e cachessia ipofi saria . Febbre : meccanismo: fattore endocrino Fenolo: azioni locali e simpaticectomia periarteriosa . . . . . . . . . . . . . . Ferite da arma da fuoco: metodi fotometrici . . . . . . . . . . . . · . · · Ghiandole endocrine e personalità . ·

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I11sulina come cicatrizzante . . . . . . . Iperidrosi · prescrizione . . . . . . · · · Ipertensione arteriosa: cura con la ginnastica respiratoria . . . . . . . . · · Leishmaniosi: caso osservato a l{oma . Litiasi vescicale nel bambino: segno della mano . . . . · · · · · · · · · · · · Malattia dei cassoni: sindrome ossea . · Malattie di Perthes e di Osgood-Schlatter: diagnosi con la tbc. articol. . · · Mammella rr1aschile: fibroadenoma · Mam1nelle : cancro bilaterale .. · · · · Medulloblastoma . . . . . · · · · · · · · Nefrite in gravid.1 nza e nefrosi gravidica: diagn. differ. . . . . . . . . . ·

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Gi-qrisprudenza sanit(J)ria: quesiti

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Neutropenie: tratlam . con crema di leucociti . . . . . . . . . . . . . . . . . OftalmohJ e11orrea d ei neonati: profilassi in Prussia . . . . . . . . . . . . . Ossa: tu1nore cli Ewing . . . . . . . . Pancreas: nodo aberrante . . . . Parotide: ca i1cro . . . . . Peritoniti purulente . . . . . . . . . . Peritoniti tifiche . . . . . . . . Polmone con aspetto policistico .. J{achianestesia e paralisi progressiva Sciatica e melitense . . . . . . . . . . Seg no della mano nella liti asi vescicale del bambino . . . . . . . . . . . . . Società d elle Nazioni: Alla . . . . . Stipendi 1ninimi ai medici condotti: riduzioni . . . . . . . . . . . • . . . .

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Tibia : esostosi di crescenza . . . . . . . » Tiroidectomia subtotale: azione sugli scambi respiratori . . . . . . . . . . . n Trasfu sioni di sangue . . . . . . . . . . » 'l'ubercolosi: reinfezione omologa ed eterologa . . . . . . . . . . . . . . . . . » l ilcera duodenale : chirurgia . . . . . . . » l.it er o precedentemente cesarizzato: rottura a termine di gravidanza . . . . »

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orritti di proprietà riservati. --: Non ~ consenttta la .ri.stam.Pa di . la~ori .Pubblicati. nel Policlinioo se non sn ltltori,aaz;ione scritta dalla f'eàab<>ne. E tlidata la f)ubblicaz,one di sunti di essi senta cstame la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FauooN1, Red. capo. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. O>urrier.


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« IL POLICLJNICO

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XLI , NuM. 31]

Rammentiamo le due seguenti pubblic azioni di eccez ional e i mp ortanza :

P ro f • LUIGI MAGGIORE

Direttore della R.

dell~

C l_i~ica

Un1vers1ta

. Oculistica d1 Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica medica generale Prefazione del Prof. Sen. NICOLA PENDE, Clinico Medico di Genova Volume in-8°, d i pagg. XX-328, stampato su carta pat inata, in nitidissi1n i cara tteri b odoniani, con 130 h ellis· sime figure nel testo, molte delle quali ori ginali.

Prezz o L . 4:12 p i ù l e spese postal i di s p edi z i o n.2 . ...

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Per i 11ostri abbonati, franco di porto in Italia, sole L. 4 7 • Per l'estero, alle L. 4 7, aggiungere L . 5 per le ma.ggiori spese occorrenli per la spedizione raccomandata. 1V. B. - ~er risparmiar e la tassa del Vaglia, le predette L. 47 possono esser e anche versate, senz'altr a spesa, 11el nostro Conto corrente Postale N. 1/5945, mediante l'occorrente Bollettino che fornisce gratis

l 'ùfficio di Posta. Gli ordinari Vag·lia postali vanno ind irizzati all'e(litore LurGr Pozzt, Via Sistina 14, oppu re presso l 'Ufficio Postale Succursale diciotto, Roma

...

Uscita in questi giorni :

Prof. LUIGI MAGGIORE DIRETTORE DELLA CLINI CA OCULISTI CA DELLA R. UNI VE RSITÀ DI GE NO VA

MANIFESTAZIONI CLINICHE OCULARI NELLE AFFEZIONI DEL NASO, DEI SENI FACCIALI, DELL'ORECCHIO E DELLA GOLA con 79 figure nel testo

Prefazione del Prof. MARIO BERTOLOTTI Affinchè i lettori possano rendersi meglio conto della imporlanza di questo libro, ne riportiamo l'In1ii ce generale : PREFAZIONE. - A V VERTENZA. - - IN'l'RODUZIONE. PARTE I. FENOMENI OCULARI RIFLESSI DI ORlGeneralità. - Meccanismo genetico dei ·C IN E NASALE. distJurbi oculari rinogeni. - Riflesso naso--f a.cciale. - Influenza di taluni farma ci e taluni interventi endonasali sul riflesso naso-facciale. • Corizza spasmodica. · Segni e sintomi ocula ri nella sindrome del ganglio sfenopalatino. - Sindrome del N. nasale. - Fenomeni oculari riflessi di origine nasale a carico dell a funzione visiva. - Cefalea del meato medio. - Cefalea con pruralisi dell'aibducente nelle affezioni nasali. ... Fenomeni oculari riflessi di qrigine epifaringea. PARTE II. AFFEZIONI DEL CLOBO OCULARE E DECLI ANNESSI DI ORICI NE NASALE. • Generalità Affezioni congiuntivali, cherato- e blefaro-congiuntiviti ed aiff ezioni nasali. . Congiuntiviti specifiche. - Affezioni uveali ed affezioni nasali. - Affezioni oculari dell'ozena. - Sintomi oculari delle fratture dello scheletro etmoido-orbita.rio. - Affezioni delle vie lacrimali nelle affezioni delle ·cavità nasali. • Aifezioni lacrimali di origine rinogena. • Disturbi di natura funzionale. Affezioni del le vie lacrimali nelle def ora:nazioni del nMo. · Dacriooistite cronica e complicanze palpebroorbitrali nel rinoscleroma. - 'l'ubercolosi r inogen a del sacco l acrimale. · Affezioni del sacco lacrimale e d affezione dei seni etmoidali e mascella.ri. PARTE IIL AFFEZI01N1 OCULARI ED ADENOIDISMO. - Adenoidismo e tracoma. - Epifora e dacriocistite negli adenoidei. · Straibismo ed a denoidismo. · Ad enoidismo e miopja. - Adenoidismo ed ipertensione endocrasica . - Adenoidismo ed esoftalmo tipo Flajani;Basedow. - Sindr-0a:ne ocul-0-i'Pofisari a n elle af'fe~ioni croniche del rinofaringe (vegetazioni adenoidi) e dei seni paran asa.li. PARTE IV. MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AF· FEZIONI DEI SENI P.ERIORBITARI. - CAP. I. Anatomia

clinica àei seni orbitari. Considerazioni generali. CAP. II. Manifestazioni oculari n elle sinusiti. Generalità. - Sintomatologia rinologica delle sinusiti puil'ulente. · Metodi d'indaigine clinica. · Quadro generale delle comlJlicanze oculari :nelle sinusiti suppurati'Ve. · Flrequenza delle oomplica.nze oculari nelle sinusiti periorbitarie. Meccanismo 1genetico delle ,c oanplicanze orbito-oculari nelle sinusiti sup!Purative dei seni peri-orbi•t ari. - Si; nusite acuta frontale. - Sinusiti mascellari purulente. - Sinusiti etmoidali acute. - Sinusite sfenoidale e sinu-

siti posteriori 8Uppurative. · Manifestazioni oculari nelle complicanze endocraRiche dell e sinusiti suppurar tive. - CAP. lil. Sinusiti posteriori latenti. - Cenni storici. - Definizione, significato e limiti e termini : u sinusite iposteriore latente e iperisinusite ». - Reperto ri· noscopic.). - Anatomia patologica. - Sintomatologia ocu... lare. - Diagnosi differenziale. • Criteri diagnostici · La terrupia nasale delle affezioni oculari nelle sin usiti posteriori latenti. • Etiologia e meooanismo patogenetico delle neuriti ottiche e di a lt r e affezion i oculruri da sinusite latente. · Significato clinico e polim orfismo sintomatologino oculare nelle sinusi t i laten ti. • Qu adro radiologico dei seni poeteriori nelle COOI11J>licanze oculari delle sinusiti latenti. - CAP. IV. !tlucoceli dei seni periorbitari. Generalità. - Mucocele fronta.le. · Vacuum sinus. - Mucocele etmoida le. - Mu<locel e dei seni m a scellari. - Mucocele sfenoidale. - CAP. V. Sintomatologia oculare nei tumori dei seni periorbitari e nei tumori cran i o- e naso-farinoei. · TUIIDori del seno sfenoidale. • Tumori dei seni fron ta.li. - 1rUJID.ori del seno etJmoidale. - Segni e sintomi oculari nei tum ori cranio;faringei e naso-faringei. - Tumori naso-faringei. - Segni e sintomi oculari nei tJumori dell'ap ice della r occa. 1

.PARTE V. AFFEZIONI DELL' APPARATO UDITIVO ED AFFEZIONI OCULARI. • Correla zioni f r a l'app arato \"'isivo e l'apparato udit ivo. - Sordomu tismo ed affezioni oculari. · Alterazi oni dege11er ative del n. ottico e sordità d a arterioscler osi . • Neurite r etr obu 1bare acuta e neurite del n. trooleare e del 7estibolare. - DistlllI'bi dell'udito nella otta1mite ~im.patica. . Distu rbi del senso tCTomat.ico nei m alati di otiite inter na . . . Ma· nifestazioni oculari associate ad a lter azioni dell'orecchio, del naso, ecc. n ella sifilide er editaria. - Nistaigmo vestibolare. - Sindrom e d el n ucleo di Deiters. • Para lisi del VI pa.io nelle a.ffezioni dell'apice della r occa petr osa. PARTE VI. MANIFESTAZIONI OCULARI NELLE AF• FEZ I ON I TON SI L LARI. • Inegu a.glianza pupilla.re (m iosi spastica) emolater a l e n elle a n gin e flemmonose. - Manifestazioni oculari delle ':omplicanY-e cerebrali delle afìfezioni del naso, dei seni peri orbitari dell'orecch io e della faringe. · APPEN DIOE. · Complicanze l•culari in taluni inter· venti otorinolaringoiatrici. • Lesi oni a carico del n. ot1 tico nelle ·punzioni e lavaggi dei e.eni . ... Com plicanze a carico della motilità oculare.

Volu1ne in-4° (N. 15 della Collana cc Il Valsalva» fondata e diretta da G. BILAi"fCIONI), di pagg. XVI-454. Prezzo L. 60, più le spese postali di spedizione. Per i nostr i abbonati, sole L. 54 franco di porto in Italia. Per l 'estero, alle L. 5 4, aggiungere L. 8 per le occorrenti maggiori spese di spedizione. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Cheque Bancario all'editore LUIGI PO_ Z_Z-I , V-ia_s.. . ,i stina 14, R·OMA.


ANNO XLI

Roma, 13 Agosto 1934: - XII

Nnm. 32

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Studi r iassuntivi : V. Ohini e M. Lusena: La patologia del reumatismo dal punto di vista dell'eziologia streptococcica e dell'infezione focale. Analisi critica. N·o te e contributi : G. ..&oaniti e C. Sestini : La spir-0ohetosi nei laivoratori della palude di Fucecch io. Osservazioni cliniche : R. iPrimangeli: Polinevrite da B-Avita.minosi con fistola gastro-digiuno-colica. Tecnica chirurg ica : V. Lucarelli: A proposito di provvedimenti chiruvgici contro le em orragie gastriche post-opera t-Orie. Sunt i e rassegne : TISIOLOGIA: A. Strasfer: Linfo-adeniti tUJbercolari. - O. Schedtler: Tuber colosi e fu nzione tiroidea. - N. Bodung·e n : Sulle indicazion i e controindicazioni della frenico-exeresi. - MISCELLANEA : Pasteur Valley-Radot, G. Mauri e A. Hugo: Desensibilizzazione e assuefazione. - L. Bay : Sistema endocrino e fratture. - H. Ripley e H. Van Sant: Casi di sodoku trasmessi da l cane? Divagazioni : Le esecu zioni capitali con i gas tossici. Notizia bibliograLca : - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Roma. - Accademia Lancisiana di Roma. - Società Medico-Ohiirurgioa Veneziana. - Accademia .Medioo..Fisica Fiorentina. Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali.

Appunti per il medico pratico : OASISTICA E TERAPIA: L'ittero come « seconda malatti.a » nell'infanzia. Condizioni diverse in -0ui si dilatano le vie biliari principali. - La correlazione fu nzional e tra la vescich etta biliare ed il duodeno. - La diastasuri a negli itteri da tumori maligni. - La diatesi emorragica dell'ittero grave trattato con la bile di bue. - Nuovo metodo per provocare l'escrezione biliare. - Il trattrumento degli edemi negli epatici. - Misure idroterapeutiche nelle malattie epatiche, della vescica biliare e delle vie biliari. - Il trattamento medico delle colecistiti cronich e. - Contribu to a lla chirurgia del fegato. - SEMEIOTICA : Il riflesso delle dita del piede nelle affezioni auricolari dei bambini. - NOTE DI PROFILASSI : La profilassi delle com'Plicazioni bronco;polmonari postoperatorie. - POSTA D1GLI ABBONATI. VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: L 'ordine delle preferenze nei concorsi. - Risposte a qu esiti per questioni di .massima. Nella vita professionale : Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. ~ otfzi e diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

STUDI RIASSUNTIVI

lora ignoto, probabilmente appartenente al gruppo dei virus filtrabili (Schottmiiller , Fahr, f.econi , Graff, Aschoff); oggi, le nostre conoscenze sulla p robabile esistenza di una fase filtrabile di molti schizomiceti e degli stes5i st r~ptococchi, ci permettono di far e utili considerazioni sul risultato di alcun e ricerche sperin1entali co1n dotte, con diversi orientamenti,· e con risultati in parte analoghi in questo campo (De Vecchi, Rosen o'1v). La patologia sperimentale non · è ancora arriv<.~ ta a precisare in modo matematico I' eziologia della n1alattia , an ch e perch è vengono a rnancare alcuni termini. di paragone. Una base sufficientemente solida sen1bra a molti essere rappresentata da quanto oggi sappiamo sulla fine istopatologia dell.a cosidetta cc gra11ulomatosi reumatica ». Ma anche questi dati rion so·n o .accertati in maniera definitiva e in· discu tibile. Noi voglia1no qui sottoporre ad un esame critico le attuali conoscenze relative alla teorja stretptococcica del reumatismo, ch e è oggi, (·on opposti iutertti , all'ordine del giorno . La viva cità del dibattito che sta svolgendosi su questo terreno trae in parte la sua orig~ne,

ISTITUTO DI CLINICA l\tl EDI CA GENERALE DELLA R. UNIVERSITÀ DJ ROMA

Direttore : prof. C. 'FRuGoNr.

La patologia del reumatismo dal punto di;;vista dell'eziologia streptococcica e dell'infezione focale (1). Dott. V1RGILro

e Dott. l\tlARCELr.o aiuti e docen ti.

CH1:'i1

LusENA

Le teorie oggi magg·iormen te sostenute sulla eziologia del reumatismo sono quella t ubercolare, quella streptococcica e quella da virus ignoto; tra le du e prime teorie, non vi sarebbe, se~ondo a lcu n i, q u el grande distacco che appare a tutta prima, i11 quanto· bu on a parte de·g li AA . è oggi propensa a vedere n el reun1atismo la risul tante di fattori anch e di ordine allergico, indipendentemente dalla natura clell 'agente allergizzante. Non pochi sono però q ue1li ch e pen sano ad un agente specifico tut(1) Relazione del Congresso internazionale del R-eumatismo in Mosca (4 maggio 1934).

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« IL POLICLINICO »

secondo noi, dal fatto che sinora nessun elemento sicuro porta alla ineqt1ivocabile dimostrazione di questa teoria, come d'altra parte 11essuno degli elementi ritenuti sinora contrari è tale da poterla escludere in maniera asso]uta. Ad ognuno di questi elementi, favorevoli o contrari, possono essere mosse volta a volta delle obiezioni che noi riteniamo per ora come non sicuramente superate. t probabile che i termini entro cui il dibattito si svolge debbano subire delle variazioni e degli spostamenti, perchè pare realme11te di essere giunti ad un punto morto.

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I principali punti intorno ai quali si discute a favore o contro la teoria streptococcica del reumatismo, si riferiscono a~ I) Dimostrazione o meno di streptococchi nel sa11gue dei reumatici e nei tessuti malati; 2) PtisuJtati delle inocula.zioni di streptococchi in animali; 3) Reazioni immunitarie da parte dei reun1atici di fronte allo streptococco. Questi dati riguardano la teoria streptococcica in genere; ma oggi la teoria streptococcica si presenta anche sotto aspetti particolari, sotto, cioè, una variante focale e allergica; e a favore o contro la teoria focale esistono pure svariati elementi, che riguardano: la frequenza di focolai infettivi streptococcici nei reuma. . tici; le esperienze di cosidetta localizzazione elettiva degli streptococchi dei reumatici nelle articolazioni di animali di Jaboratorio; il risultato di trattamenti terapeutici appropriati (ablazione del fo colaio o dei focolai infettivi, vaccinoterapia, specie autovaccinoterapia). l)

I solam.ento di streptococchi dal sangue e dai tessuti nei reumatici.

Numerose osservazioni documentano clie dal sano-ue e dai tessuti di ret1matici è possibile l'isolamento di stre.ptococchi. Non esiste a questo riguardo uniformità di vedute tra i vari AA. che assegnano valore alla dimostrazione dello streptococco nel sangue di r euma li ci: secondo aJc11ni si deve ammettere 1'esistenza di uno streptococco cc specifico n per il reumatismo , analogamente a quanto si ha per la scarlattina (Str. scarlatinae), natura]mente per coloro che ammettono Ja natura streptococcica della scarlattina; secondo altri, 1>on esisterebbe uno slreptococco cc specifico », llen sì di versi ti.pi di streptococchi potrebbero essere responsabili della. malattia. Tra i primi AA . vanno cita ti Poynton e Paine (e< Str.-Dipl. rheumaticus n), e Small, Birkhaug (« Str. cardio-arthritidis ») e più recentem ente Cecil Nicl1oll s e Sta insb)· (cc Str. emolitico attenuato n). I~erò anche ·da parte di questi ultimi AA. il C<)ncetto . di cc specifìcit à » 11 on è sostenuto in senso stretto, e invece assai più numerosa è la schiera di coloro che pensano a streptococchi non specifi ci, pur ammettendo ql)a1cuno la prevalenza di uno o di altro determinato tipo;

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così secondo qualc11no, str. anemo·l itici (Bourdelles), str. viridanti (Clawson), str. emolitici (Cobur11 e Pauli); ma oramai quasi tutti sonod'accordo nel! 'ammettere che possano essere presenti nei reumalici degli streptococchi indipendenle111ente da alcuni loro caratteri morfologici e culturali (Suranyi e Forrò, Richards, Ri11ing, Colemann, Hills, Crowe, Richards, J\foon e Edwards, Burbank, Sisto, Burbank e· }Jadjopo11 los, Willian1s, Andre,vs, Derick e S"1ift, v\reinstein e Styron, Gray e Gowen, Gray, 1~.. e11drick e Go"ven, Jordan, Blair e Halln1ann , Sch1csinger, ecc. ecc.). L'importanza di tutte queste ricerche, nonost.a.nte il numero dei risultati positivi e anche1'autorevolezza di alcuni ricercatori, non è asS<)luta. Numerose obiezioni possono essere fatte. Anzitutto accanto a queste ricerche positive, ne· esistono, si può dire altrettante, di negative· N·)·e e Seegal, L~n ch, Gamn.a , Gamna e Andrei, ( :eresoli, Bernharùt e Hench, Lichtmann e Gross, Schottmii11er, ecc. ecc.). Questa incostanza è già di per sè diflìcilmente spiegabile·~ ta11to più che in ma]attie sicuramente sostenute da streptococchi, la dimostrazione nel sanguedei germi riesce a volte estremamente facile· (sepsi streptococciche, endocardite lenta streptococcica, ecc.). D'altra parte numerosi AA. che hanno ottenuto emoculture positive, hann o dovuto ricorrere a particolari metodi , ch e possono essere an che ùi per sè paf:sibili di critica per la loro eccessi va complicazione , o perch è risultati positivi si sono avuti sol1 anto da s11bculture (maggior facilità di inquinamenti , ecc.). Oltre al1'incostanza, anche l 'indelerminatezza dei car;.ttcri dei germi isolati non può fare a menodi destare meraviglia e scetticismo; per quanto oggi siano largamente ammesse dissociazioni e ' 'ariazioni mi crobiche anche nel campo degli s treptococchi (Pesch e Becker, Braun, Kendall, Da,vson, Stvron e S0irer, Ram sin e Giuko';v itch, \,ooley, ecc.), è strano che tante variazioni si abbiano in l1na -stessa malattia: di fronte a tanto contrasto di risultati è brillante la frase di BJ'air e Halln1ann: cc The most consislent feature of these reports is the inconsistency of the results » (!). Anpare logico pertanto che molti risultati positivi siano sta ti considerati di scarso valore: tuttavia noi pensiamo che piuttosto di parlare di banali inquinamE>nti, il cl1e in fondo non appare affatto giustiftralo, sia più log-iro amn·tettere che si tratti di episodi batteriemici reali, anrhe se snr'o v,1 isti di sig-n1flcato etiologico, episodi che richiedono tuttavia la loro interpretazion~. . Un elerne11to che può servire per una tale interpretazjone può, secondo noi, essere rapn~e: sentato dal fatto che .generalmente i re11mat1c1 sono dei so;Q"getti portatori di focolai infettivi streptococéici. _ , Non P: affatto esc.l11Ro che qt1esta condizione poss~ di 1)er sè aiustificare episodi batteriemici: anzi, tutt'altro.


; ANNO

XLI,

NUJVJ .

32)

Anzitutto si danno realmente casi in cui 1n occasione di tonsilliti acute si può isolare dal sangue uno streptococco: noi stessi (Chini) ne abbiamo -ìlcune osservazioni personali, e tratta,·asi di casi che non i)resentava110 la benchè n1i11ima r1tanifestazione clinica articolare·; trattavasi tutta via di tonsilJiti generalmente con notevole compromissione dello stato generale, e il dato risu] tò positivo solo in alcune emoculture e in altre n ,'J: dunque·, episodi batteriemici passeggeri, ma documentabili. In secondo luogof ·è stato visto rec€ntemente che interventi direlti su focolai streptococcici (massaggio di tonsille, prostata., ecc.), può portare a rapide, fugaci, incostanti str·eptococcemie (Richards). Il passaggio di ~treptococcl1i in circolo da focolai infettivi è ancora documentato dal reJ:>erto di streptococchi nelle urine, non solo di nefritici (Ferrata, Fieschi e (:attaneo, Preti, Battistini, ecc.), ma anche di persone sane (Corelli), analoghi a quelli contenuti nelle tonsille, e in fine dal] 'accentuarsi, spesso fugace, di una batteriuria streptococcica in segt1ito a tonsilJectomia. Dunque, è possibile che individui semplicemenle portatori di focolai infettivi streptococcici presentino episodi batteriemici, ai quali può anche non essere assegnato significato etiologico rispetto al reumatismo; nei reumatici fatti di tonsillite od altro., qual11nque ne sia la natura, possono quindi giustificare i1lcostanti reperti di streptococchi nel sangue. La positività di una emo,cultura. per lo streptococco non ci dice perta1;rto che il gernie isolato sia diretta.m ente responsabile della ·malattia reu.matica. D'altra parte, il fatto che numerosi AA. non sono riusciti a coltivare dal sangue dei reu1natici lo streptococco, non è elemento tale da escludere che la malatti<t sia ugualmente di natura streptococcica. Afolle 1nalattie_ infettive, pur essendo precedute da episodi batteriemici, non si accompagnano a costante dimostrazione nel sangue dell'agente infettivo È probabile che, per ]o meno per quello che si riferisce ad alcune forn1e morbose, ]a persistenza di germi in circolo sia condizionata anche da particolari si(ScHEMA

1243

SEZIONE PRATICA

tuazioni di recettività: Lusena ha osservato in n1alati di tifo con notevole quantità di anticorpi in circolo ed err1oculture positive, la caduta specifica del potere battericida del sangue di fronte al b.. di Eberth: analoga os~ervazio.ne h.a fatto in un caso, di endocardite lenta; in questi casi, l 'iperimmunità umorale (alto potere ag'g]utinante specifico del siero) 11on sarebbe altro che un singolare aspetto di iJ-1errecettività verso il germe, e ne verrebbe giustificata la facilità con cui in tali condizioni si ottengono ,e moculture positive. Tale sembra essere, secondo Lusena, il caso dell'endocardite Jent9., affezione generalmente streptococcica, jn cui esiste alto potere agglutinante del siero (Swift, Kreidler, Blake, KinsclJa, Lusena, l~orelli) e in cui l'emocultura rjesce positiva assai facilmente. Dal punl o di vista sperimentale queste osservazioni hanno trovato una parziale confer1na (Cl1ini, Magrassi): è possibile ottenere in ani1nali portatori di un 'infezione focale streptococcica (1), emocu]ture positive o negative, a seconda della situazione immunitaria del] 'anima]e: conigli con focolaio streptococcico, resi precedentemente iperimmuni dal punto di vista umorale (alto tasso agglutinante specifico nel siero), presentano una battcriernja st.reptococcica quasi costante ( = stato di sepsi cronica D) ; conigli co·n focolaio stre·ptococcico ·analogo, ma non iperimn1uni (q11indi, con scarso o nullo tasso agglutinante nel siero), e resi precedentemente ipersensibi1i (ipersensib·ilità cutanea), presentano enioculture negative (dopo 2-3 giorni da Ila istituzione del focola.io infettivo strepptococcico) [Magrassi 1. Va aggiunto che 11ei due gruppi di anima li, rispettivamente iperimrrlt1ni o ipersensibili, si è riscontrata grande diversità di reperti istopatologici: nell'un (1) Nelle nostre esperienze quando si parla di infezione focale streptococcica sperimentale si intende la presenza nell'organismo (tessuto sottocu la neo o muscolare) di un processo flogistico soslenu f o <la streptorocr.hi direttamente inoculati in sito. <)uesta conrlizione non corrisponde comple1amenle all'infezione focale umana, ma può essere a quest'ultima avvicinata da diversi punti di vista. •

A)

- - - - - - - -Infezione

I Focus - - - - -Angina-faringite , ecc.

Reuma~ismo

/

I I

. I lleum. cron. infett. recidivante articolare

a) articolare b ', viscerale e)

periferico

I Reum cron. infett. recidivante viscerale

Sepsi cronica (specialmente sepsi lenta)

Stadio della ]perergia

l

che va trasformandosi verso lo

I

S Ladio della anergia


1244

H

IL POLICL1N1 CO

»

[ANNO

XLI, NuM. 32]

dare un'idea di quanto oggi, seguendo queste direttive, si tende ad ammette.r e (da Klinge). A un tale schema ne può essere posto a fianco uno, sotto certi punti di vista, analogo che schematizza i risultati delle nostre osservazioni sperimentali (Chini, Magrassi) . (Sche-

caso (anin1ali iperimmuni). reperto istopatologico pressochè nullo (2), nell 'altro caso (animali ipersensibili), presenza di una diffusa granulon1atosi streptococcica che possian10 per ora indicare col termine di simil- reumatica (~fagrassi). È chiaro che in tal modo, dal punto di vista sperimentale si sono otte-

n1a !B).

(ScHEMA B)

,____,

Focus streplococc iro

I Animali iper sensibili I alta reattività cutanea

( iperergia)

I

(scarsa immunilà) scarso tasso agglulinante

assenza di germi in circolo

I granulomatosi strept ococcica

I A11imali iperimmuni I scarsa o nulla reattività cutanea (anergia) I allo tasso agglutinante ( immunità) I presenza di germi in circolo I sep si cronica; ( P)

Semb·r a realmente che l 'esperimento possa realizzare due con_d izioni diverse, cl1e hanno Jtun1erosi punti di contatlo con quanto si può osservare in patologia umana . Onde sembra ])Ossa essere fatto il seguente raffronto:

Presenza di focolai infettivi

Reumatismo

Focus strep tococ-r cico in animale ipersensibile

Sepsi lenta

Focu streptococ. s . . c1cus in an11nale iperimmune

+

+

+

+

Emocul ture

g·ener. n egative

ge11er. negative

positive

positive

Agglutinine

scarse o nulle

scarse o nuìle

presenti

presenti

presente

assente

assente

Reattività lare

tissu- gener. presente

Cultt1re dai tessuti\ gener. negative

gener. negative

Lesioni istologiche g·ranulomatosi reumatica

granulomatosi streptococcica

11uti dei quadri morbosi che si prestano a dei raffronti analogici, con quanto si può anche <>sservare in patologia uma11a. Swift, Klinge, e clel tutto recentemente Albertini e Grumbach, hanno fatto degli schemi esplicativi dei ra.pporti tra reumatismo e sepsi cronica tenendo conto delle particolari condizioni di reattività dell'organismo (stati di ipers~nsi-­ bilità e di relativa immunità), alle quali si tende oggi a dare grande importanza da parte di molli AA. (Swift, Kli11ge, Albertini, Grum}1ach, Lusena e Chini, WeiJ , 1'alalaieff, ecc.). I,o sch ema cl1e rip1o rtiamo (Schema A) vale a (2) Questa constatazione non può quindi permettere un avvicinamento con l'endocardite lenta.

Risulta comunque, anche indipendentemenLe da rapporti · col reumatismo, che a seconda . della diversa situaziirone immunitaria dell'fl11in1ale iposto, quanto al resto, in .analog·he condizioni di ricerca, le emoculture possono r.i uscire in determinati casi positive e in det.f,rminati altri negative. La ne.gativi~à dell 'emocultura nei reumatici non contraddice quindi, di per sè, in maniera assoluta la evHnluale natura streptococcica del reumatismo, così come d'altra parte la presenza di uno streptococco in circolo non è elemento suffir iente per affermare la nat11ra streptococcica della malattia. È chiaro pertanto che dal semplice risultai o dell'emocultura, per quello che riguarda lo streptococco, le nostre conoscenze in tema di


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XLI, NuM. 32)

r~ul'D:atismo potranno scair samente

SEZIONE PRATICA

avvantag-

g 1ars1. Altrettanto discussi e discutibili sono i reperti relativi alla presenza o meno· di streptococchi entro il liquido sinoviale e nell'intimo <iei tessuti stessi u1alati. Anche in questo cam1J'O si hanno osservazioni positive (Rosenow, Plichards, Cecil, Jorda11 , ecc.) e osservazioni negative (Blair e HaJlrnann , ecc.). Le osservazioni negative sen1brano avere di p·e r S·è mi11ore _importanza, ancl1e perchè è noto che spesso essudati (di artriti sicuramente gonoc·occiche, di versan1enti pleuri ci metapneumonici, ecc. ) risultano lerili ; la ricer ca poi di germi entro i tessuti va . fatta con oppoirtuni metodi che non sempre sono stati segutì ti. Oltre a ciò se anche vi f asse in essi tessuti una reale ~ssenza di germi, an che questo non sarebbe di per sè elemento suffi ciente· per escludere tassativan1ente la natura streptococcica d elle lesio11i in essi risco11trabili , in quanto da n1olti oggi si pensa che alcune manifestazior1i , specie articolari , d el reumati smo più ch e di natura batterica siano piuttosto di natura lossico-allergica. !vleno facili sono le obiezioni n risultati l)Obitivi; 'Perchè in realtà in patologia sperimentale e umana delle malattie infettive si tende a dar notevole valore alla pre~<_.nza di germi erttro la compagine d ei tes~uti malati. Negare a priori ogni significato a tal genere di osservazioni sembra alquainto arbitrario. Rosenow, per esempio , ha potuto dimostrare la presenza di streptococchi non solo entro i tessÙti si11oviali (per la ricerca h·a tteriologica occorre fare fini poltiglie di tessuti e coltt1re in terreni adatti), ma anche entro le ~hiandole linfatiche tributarje delle articolai' ioni n1a late. Richards ha documentato la presenza di streptococchi nei tessuti articolari in maniera indiretta , rr1a che sembra altrettanto dimostrativa ; dort1mentando , cioè, con emocolture il passagg io di streptoc occhi in c ircolo (fugaci b·att.eriemie) in seguito a massaggi su articolazioni malate , ana.lo·g amente a quanto aveva ottent1to mediante massaggi su to11silla e prostata. Dunqt1e, in alcuni ca si la presenza di streptococchi nell e arti colazioni nlalate dei reumatici è un fatt o documentato . Da un punto di vista teorico tu.ttavia questa òocumentazion·e non è sufficiente per assegnar e ai germi cosi riscontrati si c11ro significato etiolog ico. Se infatti in individui , aJlch e non rt·umatici , portatori di focolai infettivi streptococcici, è possibile dimostrare , per effetto dell1l semplice presenza d el fo cus , (specie se que"to si presenta in particolare stato di flog osi : i I che è frequente nei r eumatici), fugaci epi~odi streptococcemici , è possibile anche p ensare che streptococchi , pervenuti comunque in circolo, veng ano fissa.ti entro tessuti flog osati per ::tltra causa (Chini). Questa afferma1ione si basa su dati oramai correnti in patolo1cria sperimentale, P er quel che riITTJarda i ra~porti tra focolai streptococrir i e p r esen za

1245

di strentococchi entro articolazioni in nreda a processi flogistici originariamente non streptococcici, questo fatto risulta dimostrato anche da ricerche sperimentali di Chini; ani1r1ali portatori di focolai sottocutanei da streptococchi non artrofili, e nei quali era stata provocata precedentemente al focus una artrite asettica da etere, presentano nell'articolazione malata streptococchi analoghi a quelli i11oculati nel sottocute, i quali, per di ·p iù, (e ciò ha valore per quanto ha· visto Rosenow) assumono un certo grado di artrofilia.

Dunque, an.che la presenza di streptococchi nei tessuti articolari di artriti reumatiche, non f> sicura docurrie1itazione della nOJtura streptococcica dell'artrite . ,

II) Risultati ottenuti con l'inociilazion e di streptococchi negli animali. Questo, è attualmente uno dei punti maggiormente controverso nella patologia speri1nentale d el reumatismo. Numerosi AA. hanno creduto di poter documentare ]a natura streptococcica del reun1atismo , in quanto inor ulazio·11 i di streiptoc·occhi ad ani mali di laboratorio davano origine a quadri morbosi che 'en gono d efi11iLi simil-reumatici , e che da qualcuno sono stati senz'altro considerati com e r eumatici veri e propri, specie per quello che riguardet le lesioni cardiache e articolari Poynton e Parin e. Small , Birkhaug, Ro·ser10\v. ecc.). :È n ecessario fare al rig uardo alcune pren1esse·. Anzitutto non sono state fa,tte in qt1este ricerche , indagini is to p·a tologiche complete , nel senso che generalme nte ci si è fermati allo studio delle alterazio11i miocardiche o articolari. Oggi è noto invece che nel reumatismo abbia1110 a che fare con un quadro generalizznito di compro111issione mesenchimale che inette cario a quella che è stata indicata da Fahr come cc granulomato-s i reumatica », di cui le lesioni cardjache o articolari non rappresentano che un ais petto: quindi, incom·p letezza di indagini istopatologiche. Inoltre 10 studio istologico che è stato fatto non sembra aver tenuto gran ch e conto delle modalità attraverso le quali si manifestavano alterazioni microscopiche a ca:rico del miocardio e specie dei tessuti articolari: in altre parole è stata st11diata l'istologia patol ogica di queste lesioni , ina non la loro istopa togen esi; ciò invece non è indiffe rente allo scopo di con sidera_r e simil-reumatiche alteraiiioni ottenute sperimentaln1ente: ricerche della Locatelli , di Chini, di Dschu-Yu-Bi tendono a dim ostrare che si possono sperimentalmente provocare nei tessuti articolari . in vario m odo , d ell e alterazioni , le quali dap·p rincipio possono essere m ollo diverse 1'una dall 'a.ltra (alterazioni di tipo flo gistico ban al e in alcuni casi , e infilt razioni nodul ari m onocitari e in a ltri), m a cl1e poi co n l 'andar d el tem po dann o e it o a qua dri istopatolog ici del tutto similari e m ol1

1


124t3

cc IL POLICLINICO »

tf> uniJorn1i:

infilLrati, ge11era.In1ente perivasali, roLondocellulari , n1onocitari-istio1citari, senza presenza di polinucleari, e con comparSéi a volte di elementi con l 'aspetto di cellule giganti. Plisulta che condizioni del tutto diverse possnno portare" per quello che riguarda i tessuti articolari, a quadri del tutto analoghi, i quali, per di più, possono essere sin1ili ad alcune fasi del processo istolog ico reumatico. Si ha veramente l 'impression e che con grande facilità ed altrettanta legger ezza si sia da molti parlato dj riproduzione i tologica del reum.aLismo. Ma anche a parte queste co11siderazioni, c!è un punto , che allo stato attuale delle nostre conoscen ze, sembra difficilmente superabile; ed è questo·: che nonostante g li studi accurati cl1e specie in questi ultimi alllni si sono andati facendo sull'anaton1i a patologica del r eun1atismo (Aschoff. li'al1r, t7rdff, Klinge, H11zella , Mc E'ven, Pico Duni ecc. ), non ~embra ancora precisata in og11i uo pw1 Lo co11 sicurezza assoluta la isto·log·ia patologica esatta e specifica del reumatisn10 ! Noi non intendiam o ferrnarci ora ad analizzare minutan1e nte q11esto punto, anche perchè n on lo potremmo certamente risolvere e perch è n on abbiarr10 al riguardo osservazioni JJerso11ali. Ricordia.rno . oltanlo cl1 e g li studi più accurati e più con1pl ti , fm bra110 a n1olti oggi essere quelli di Klinge , secondo i quali l 'elemento fondamentale della istoip atologia del reumatis1110 ·è rappresentato da una cc primitiva » alteraziòne regressiva della sostanza fondamer1tale del connettivo a tipo di dege11erazione ialino-fìbrinoide, cui segue secondarjamente una reazione cellulare p reva]enten1e11te monocitaria-istiocitaria; e ciò può verificarsi in tutto il m esencl1im a,. Di fron tr alla completezza delle ri cerche di Klinge e collaboratori (V aubel , Grzimek , Sarafoff, Koeppen , Schosnig') , sembra a tutta prima strano che AA. del valo·r e di Aschoff e di Graff affermino che le lesioni specifiche del reumatismo sono diverse da quelle messe in evidenza da Klinge. Rit orneremo anche più avanti e altrove (Chini), su questo punto" Intanto dobbiamo dire, c he , qualunque sia la vera essenza della istopatolo,g ia del reumatismo, i quadri morbosi ottenuti finora con l 'inocu]azione endo,·en osa ad anima.li di streptococchi non sono identificabili con quello del reumatismo . (~ ome anche noi stessi (Chini , Magrassi) abbiamo potuto osservare , I 'iniezione endovenosa di streptococchi provoca spesso la com:p·a rsa di artriti o miocarditi , in cui la lesione i~topaitologica è rappjr esentata quasi sempre da processi prevalentemente settici, banali, senza alcun quadro di specificità. In questo campo, coloro che negano la natura streptococcica del reumatismo hanno ragione di affermare che le artriti otten11te con I 'iniezione endovenosa di streptococchi non corrispondo11 o affatto alle artriti reumatiche: le lesioni osservate in fasi tardive dell'esperienza, an0

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XLI, NuM. 32]

cl1e se si1nili qualche volta a 4uelle reumaticl1e, 11on possono avere significato decisivo, in base a quanto abbiamo or ora ricordato. rf uttav ia anche 1n questo campo non è possibile essere eccessivamente se·m plicisti o ne·g ativisti. Tenendo conto di quanto ogg·i sappiamo intorno ai rapporti tra infezioni focali e reumatjsmo, e di quanto abbiamo ricordato circa l 'ìmportar1za di fattori immunitari nella patogenesi del 11eun1atismo, dobbiamo riconosc€re che, anche ammessa che fosse la i1atura streplococcica della malattia, un tentativo di riproduzione m ediante la semplice iniezione endovenosa di streptococchi, è destinato a fallire allo scopo. Negare la natura streptococcica del reumatismo per iJ solo fatto che con ! 'introduzione endovenosa di streptococchi ad animali non se ne ottiene la riproduzione, ci sembra oggi ingiustificato. Se dob·b iamo aspettarci una risposta dall'esperimento , ci sembra r.l1e esso deva essere disposto in modo da c-reare co11dizioni le più vicine possibili a tiuanto si ·up1Jone verificarsi in patologia uma1ta. Sen1b ra cl1e qt1esto punto di vista no·n sia ·t.ato uffi cientemente tenuto pre ente. Le ricer1·h e e"eguile nel nostro laborat orio (Chini , Mag·rassi) tendono a dimostrare la consistenza di tali co nsiderazioni , enza es. ere riuscite tuttavia a risolvere il pro,b.Jema ; esse tuttavia vanno tenute presenti perchè costituiscono un passo itl a.vanti verso Ja miglior conoscenza delle infezioni foca li sperim entali. I risultati ottenuti posso110 essere sinteticamente espres si in poche parole: iniettando sottocute, o eindomuscolo , o entr.0 articolazione, una piccola quantiLà di streptococchi artrofili, si viene a creare una condizione n1orhosa avvicinabile, sotto certi punti di vista , ad un'infezione focale (1): in tal modo i germi inoculati posso1to vivere a lun1g o nel focolaio, possono da questo anche passare in circolo (però in questo caso le emocu)ture riescono positive soltanto nei primi giorni dall 'istituzio,n e del focus; successivamente risultano, negative), possono portare ad uno stato di sensibilizzazione tissulare dell 'animale (cutireazioni positive a distanza) e alla comparsa di piccola quantità di aggluLi11ine in circolo . A distanza di qualche tempo possono comparire delle alterazioni istologiche diffuse a tutto l 'organi~1no, che 11anno i caratteri di una granulo·m atosi mesenchimale (l\'Iagrassi): nel miocardio, i1ei muscoli, n ei tendini, nei tess.u ti valvolari del cuore, nei vasi (m·e dia e avventizia), ma 1

4

(1) Noi non abbiamo avuta per ora la possi-

l>ilità di . provocare sperimentalmente dei veri e propri foci infettivi streptococcici in denti precedente1nerlte rlevitalizza1 i o nelle tonsille, condizione questa assai più vicina a quanto si verifica spontaneamente in patologia umana. Le nostre esperienze non hann~ quindi la pretesa di aver provocato cc una infezione focale », ma soltanto cc una condizione simile ad un 'infezione focale ». Ciò ha valore per i risultati ottenuti.


fAI'"No XLI, NuM. 32)

SEZIONE PRATICA

.particolarmente nei tessuti sinoviali, si possono osservare infiltrazioni cellulari monocitarie, che circondano zone di degenerazione ialino-fibrinoide a carico della sostanza fondamentale del connettivo, o di degenerazione s1mil-cerea del tessuto muscolare, che hanno numerosi punti di contatto con le infiltrazioni reumatiche, e che in qualche caso si sovrappongono chiairamente al1 e descrizioni di Klin.ge. Si può parlare per Io meno· di un~ specie di diffusa granulon1atosi streptococcica: quin·di, _n on lesioni banali settiche, ma granulo.matosi mesenchimale. Un tale quadro si è potuto osservare in un numero piuttosto ristretto di animali; con maggior fre quenza invece, allorchè a qualche distanza di tempo da ll'istituzione del fo cus, è 'Stata praticata nello stesso animale un 'inie.zione ~ndovenosa di materiale antigene strept ococc1co (streptococchi. artrofìli uccisi al calore) (l\iiagra.ssi). In questi animali, vi era spiccata r eattività cutanea , scarso tasso agglutina11te del siero, le emoculture risultavano ne.gative e sterili le lesioni articolari. Le particolari condizioni sperimentali attuate i11 queste indagini suggerisco.n o la p·r esa in considerazione, oltrechè del fattore focalest.reptococcico, anche di una componente di natura allergica nella patogenesi de.J quadro istopatologico ottenuto; e ciò bene si adatta a moderne concezioni sulla natura del reumatismo (Sv'v ift, I\.Iinge, 'Veil, Albertini, Grumbach ) cui abbiamo già accennato. Ma il quadro così ottenuto non è un quadro strettarnente specifico. Se è vero che esso non è stato riscontrato in animali portatori di focolai infettivi stafilococcici, nè con str eiptococchi uccisi, alLerazioni di ug ual tipo, anche se n.on altrettanto sistematicamente diffuse, sono state osservate praticando foci anche con streptococchi no·n artroflli (Chi11i) e con b. coli (!\fagrassi). Si può pensare che questi gruppi di esperienze abbiano tra loro a co·m une alcuni elen1e11ti: patogenesi focale e forse allergia, ma non si può parlare di stretta specifi-cità. Noi possiamo per ora dire di essere riu·scili ad ottenere ir1 questo modo dei quadri istopatologici che possono presentare un 'analogia con alcuni pseudoreumatismi, ma non identità assoluta con quello del reumatismo (Chini). Ma a questo pro·p osito do·b·b iamo an.che aggiungere che una delimitazione netta tra quello che_è il vero reu·rnatismo e quello ch e sono alcuni pseudoreumatismi, non ci sembra ancora possibile in maniera chiara e assoluta. 'l,utt 'altro. Se consideriamo da vicino i lavori di Kli11ge e di Graff che sono non solo tra i più moderni , ma anche tra i più completi al riguardo, sembra che non sia pos~ibile fairsi un'esatta idea di quelli che dovrebbero essere, sia dal punto di vista istologico, sia dal punto di vista clinico, gli esatti confini delle due forme . Tra l'altro si può osservare questo: secondo Graff, le osservazioni istologich e di Klin ge devono essere riferite a 1

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i)seudoreu1na1tis1ni (f'riihi11filtraten di Klinge, ecc.), mentre le descrizioni cliniche che Klinge dà di alcuni dei suoi casi corrispondono a quelle del vero r eumatismo; e tra i casi di vero reumatismo di Graff (Reurnalismus infectiosus specificus), cio·è con lesioni istologich e specifi che (Primarinfekt d.ei t essuti to·n sillari e peri tonsillari , di Graff), ve ne sono di quelli in cui la descrizion e clinica depon e a favo.r e di uno pseudoreumatismo1 infettivo I E ancora Graff aggiunge ch e spessCJ la differenziazio·n e clini~ delle due forme non riesce possibile : dunque, 11ecessi tà di ricorrere per una diagnosi all'istologia ,p·atologica ! I reperti istologici ottenuti nelle loro es·perienz·e da Chini e da Magrassi sono stati riconosciuti dal Graff (co·m ur1icazione personale) com e espressione di una granulo·m atosi simil-reumatica da pseudoreumatisn10 streptococcico, per le quali forme il Graff, anch·e in clinica, è indotto ad ammettere una patogenesi fo·caJe e allergica. Il problema dei confini tra reumatismo vero e alcune forme di pseudoreumatismi streptococcjci di natura focale, sembra racchiudere oggi in sè gran parte del problema del reumatisrno intéso in senso lato. /\ noi sembra ch e particolarmente intorno a questo problema -vadano continuate e dirette le osservaiiioni cli11ich e e le indagini sperimentali (vedi al riguardo le belle recenti osservazioni di Ascoli e Serio sugli pseudoreumatismi), Perr ora ci sembra possibile dire che dal punto di vista sperimentale si possono ottenere dei quadri di granulornatosi in parte simil-reurnatica, con l 'uso di streptococchi, ricorrendo a particolari rr1odalità di ricerca, e che dal punto· di vista clinico è giustificata 1'ammissione dell 'esistenza di forme di reumatism o (in senso stretto, pseudoreumatismo) a eziologia streptococcica e a p1a togenesi focale e prob,a bilmente allerg ica (Graff). Da un punto di vista clinico l 'importanza di queste form e dipende anche dalla loro frequen za : intanto , stando alle· osservazioni di Graff, dobbian10 anche dire che i casi di vero reumatismo ( = l\e·u matismus infectiosus spocifi cus di Graff) non sembram.o es~ere eccessivamente frequ enti . L 'importanza di fattori di allergia nella patogenesi delle lesioni osservabili nelle granulomatosi streptococciclJ e sperimentali, quali <)ra abbiamo ricordato , appare in maniera abbastanza chiara dalle ricerch e di Magrassi: tuttavia è probabile ch e il signifi cato preciso di questi fattori attenda migliori conoscenze; ricerche di Chini tendono a dimostrare che importanza in questo senso devono avere non solo sensibilizzazioni specifiche, ma anche, o almeno in parte, aspecifiche: così, alterazioni sinoviali (zone nodulari di degenerazione ialino-fibrinoide co·n circostanti reazioni cellulari eticlusiva111ente monocitarie e istiocitarie) intervengono assai precoce1nente (1-2 giorni) in a11imali i)ortalori di focolai da streptococchi arlrofili , e precede11teme11te sottoposti a colo-


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« IL POLJ CLINICO »

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razione vitale· con trypanblau; in ani111ali, cioè, in cui sia stata attuata una attivazione aspecifica del sistema r eticolo-istiocitario anch e articolare. Terreno sperimentale questo pertanto oltremodo complicato e n el quale occorre procedere com grande pruden2a. 1

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Son1mato tutto possiamo concluder e ch e la riproduzione sperimentale del reumatismo non, è stata finora sicuram ente ottenuta nè con, l'uso di streptococchi nè con alcun altro 1nezzo. Un posto a sè merita il gruppo di ricerche eseguite dal De Vecchi e da lla sua Scuola. Con 1'iniezione endovenosa di sangue di reumatici in atto (nei quali le emoculture erano ris11ltate negative), De Vecchi ha ottenuto la riproduzione nel coniglio di formazioni nodulari miocardiche che I ' A. italiano g iudica molto simili a quelle del reumatismo: queste ricerche sono state successivamente estese da Gennari , Natali, Vanni, Mencarelli ; e analoghi risultati sono stati ottenuti da Gennari ~nche con l'uso di filtrati di sangue di reu·rnatici. Anch e se le lesio ni così ottenute corrispondessero pienam~nte a quPl]~ reumatiche, il che · non si può affermar e con sicurezza (De Vecchi), la teoria streptococcica del reumatismo non verrebbe per questo definitivamente smontata, in quanto che dagli anin1a1i iniettati cn filtrati di sangue', Gennari è riuscito a coltivare degli streptococchi . Ciò pone il problema se non esista una fase filtrabile dello streptococco o di alcuni tipi di streptococchi. Le, recenti ricer che di Rosenow corrispondono a un tal modo di vedere; in quanto anche 1' A. americano, è riuscito ad ottenere con l 'uso di tìltrati di streptococchi urtro fili , delle artriti dalle quali era possib ile coltivare streptococchi, e coi filtrati di essuclati di tali artriti , coltivare u gualmente streptococchi airtrofili . Tuttavia va anche ricordato ch e le· ricerche di De Vecchi non sono state co·n fermate da altri autori (Gross, Loewe ed Eliasoph). Un posto a parte meritano anche le ricerche condotte n el nostro laboratorio ; ma. i risultati ottenuti , per quanto a prima vista anche sedu centi, non sono ancora tali da risolvere la qu estio·n ,e; piuttosto ne rispecc-h ia110 alcuni aspetti (Chini). II non comune accordo sull'essenza del quadro istologico del reumatismo vero uman o costituisce ostacolo per una esatta e sicura comparazione con quanto a volte si ottiene sperimentalmente. A questo riguardo si deve anche ricordare che in queste ricerche sperimentali eseguite generalmente in co11igli, un impedimento al risultato dell'esperienza è anche dato dal fatto che questi animali non presentano spontanearr1erlte un quadro n1orb-Oso analogo a quello del reumatismo umano (1). Nel loro insieme 1

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\1) In questi ultimi anni LE\ADITI e SELBIE hanno isolato dal topo uno streptobacillo agente del

i nostri risultati . sperimeni_a li· · p·a rlano a favore della riproduzione con streptococchi di quadri istopatologici riconducibili o avvicii1abili a forme di pseudoreumatismi streptococcici ma non al reumatismo vero . Nessuna esperienza documen.t a ancora in maniera assoluta la natura streptococcica del reumatisnio. (Continua).

NOTE E CONTRIBUTI Ospedale Consorziale della Val di Nievole - Pescia.

SEZIONE MEDICA diretta· dal Prof. CoRBADO SESTINI .

La spirochetosi nei lavoratori della paln· de di Fnceechio. Dott. G. RoMITI e C. SESTINI. NOTA I. Una co1nunicazione di IF orleo e di Cantieri alla Accademia medica pistoiese cc sulla proba· bile natura spiroc,h etica » della forn1a morbosa osservabile quasi an11ualmente nei lavoratori del padule di Fucecchio ci obbliga a ron1pere il silenzio nel quale avevamo creduto conveniente rimanere in attesa che nostre ulteriori ricer ch e in proposito ci avesseiro permesso di meglio appurare qualche punto ancora non sufficientemente chiaro. lJno di noi, il Romiti, già da molti anni esplicando la sua attività pro·fessionale in una zona lirnitrofa al padule dì Fucecchio, aveva o5servato come fre_quentemente ·nel periodo dei n1esì caldi e specie negli anni di maggiore siccità, quando le acque del padule sono scarse e non mosse da alcuna corrente, si deter111inassero negli individui costretti a lavorare 11egli acquitrini del .p adule stesso, vere epide1nie di una forma morbosa conosciuta localmente col nome di cc febbri ·p aduline ». Ed a,·eva inoltre osse-rvato come tale 1nala1ttia si verificasse in prevalenza nella zona dove le acque di rifiuto di Montecatini immettono nel padule e dove maggiore era i'I numero dei topi. Osservò pure che la malattia non colpiva reumatismo poliarticolar e infettivo spontaneo di questo animale. Analogo streptobacillo LEvADITI h a isolato dal sangue e dalle manifestazioni cuta1tee dj un malato di eritema essudativo polimorfo. (Streptobacillus moniliformis). Con questo germe è riuscito a LEVADITI di riprodurre in animali poliartrite, miocarditi, endocarditi, iriti ed a11ch e eritema nodoso ! Sembra ch e l 'agente rien1ri nel vasto gruppo degli streptococchi. Le lesior1i istologiche non sembrano specifiche pel reu111atismo. Questi reperti son o per ora rimasti isolati.


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SElIONE PRATICA

coloro che pur abitando ai margini del padule non era110 rimasti immersi nell 'acqu'.a o nel fango di esso e c!ie l'avere superato l'affezione in parola indu ceva uno stato di immunità. ~ superfl110 dire che da tali accurate osser-vazior1i scaturivano dati di fondamentale imf)Ortanza per l 'indirizzo delle ricerche dell 'agente inorboso e di conseguenza per il riconoscimento della malattia. Già dall'esame dei numerosi casi dilige11 te111 ente raccolti dal Romiti e di quelli in sieme osservati e ricoverati in osped.a le non ci fu difficile riconoscere i11 alcuni il quadro classico del morbo di ''ieil. La malat Lia infatti ebbe. in questi, inizio brusco, tu1nultuoso con febbre sui 39-40, dolori diffusi , cefalea, nausea, vomito , lingua impaniata, polso frequente. Il rene de~te segni fin d.a ·principio di sofferen za: il fega to divenne dolente, ingrandito. Dopo circa 3-6 giorni i fenomeni generali, fr])bre con1presa , si attenuarono e comparvero l.tl ero 1)it1 o meno marcato , più accentuato ingrossan1ento del fega.to , e pi~menti biliari n elle urine: talvolta manifestazioni di diatesi emorragica sotto forma di epistassi. Tra scorsi 4-5 giorni ancora, · quando co·m e in un ca so osservato nell'agosto scorso non intervenne la morte, s'andò istaurando un deciso miglioran1ento con diminuizione dell'ittero , riduzione del volume del fegato e della milza. non sempre per altro ingrandita , e comunque in modico grado e verso il 12°-1_)5° giorno le11tame11te1 stentatamente si passò, nei casi favore,1oli, alla convalesce11za, m.a di solito si ebbero una o più riprese fe·b brili per 7-10 g iorni .ad i11i zjo non violet1to e senza ch e Jo stato ge11erale m ostrasse· di risentirne con siderevolm ente. Il quadro clinico ora appena ab bozzato n elle sue linee princi.pail i apparve però nella gran (lj~sima ma.g gioran z.a dei casi assai diverso. Pur avendo a comu1te quasi tutti l'inizio più o meno brusco con sintomi generali sopra ricordati l)ÌÙ o n1eno gravi e completi, con ir1gros am ento del fegato e lesione renale più o meno accentuata , l 'ittero e le manifestazioni emorr::tgich c mancarono con1pletamente . E si ebbero casi n ei quali dominò una sindrome addo1ninale co11 dolori vivi, difesa muscolare , vomito, lir1g ua arida, impaniata; ed altri in cui tutto si ridusse a febbre , cefalea e mialgie. Dopo uri period.o vario oscillante fra 8-12 giorni s'iniziò una con"·alescenza sempre molto lunga e laboriosa. Residuò , e questo notammo indistinta1nente in molti casi, un sen so di profonda stanchezza , una note,-o]e ipoten sion e 1

arteriosa da inclutlere , insieme con gli altri sinto1ni rilevati, nel quadro delle sindromi addisoniane. e ipo urrenalich e da Frugoni, per J:Jrimo, messe i11 evidenza nel morbo di Weil e sul le quali a tn piamente ritorneremo in un nostro ulteriore lavoro. 11 re11e rapidamente riacquistò la sua normale fu11zione , laddove essa era alterata ; il feg·a to , quando si presentò inecrrandito, tale rima~e in qualch e caso per oltre 25 giorni dall 'ulLimo rialzo termico. Frequeriten1ente notammo all'ini~io della n1alattia una tumefazione delle ghiandole inguiu.ali modica e fugace. Non rari i casi con spiccato rise11ti1nento meningeo a volte verarnente imponente. Come nei tipici casi di morb-0 di Weil si ebbero, sebbene con non n1olta frequen za , ricadute di solito ben sopportate dall'infermo. f, 'esan1e del sangue eseguito, come le altre ricer che di labora1torio da uno di noi , il Sesi ini, fece riconoscere, nei rari e.asi g ravi osservati , u11a diminuzione dell 'emoglob ina e dei globuli rossi e n egli altri modificazioni non sicuran1ente apprezzabili. I leucociti neutrofili presentarono un au111ento pii1 o meno spiccato cui segu1 una linfocitosi relativa. Talora si potiè osservare qualche mielocito . Gli strisci di san gue , tem1)estivamente allestiti e colorati col ~laj-Grunwald-Giems.a o co] f 011tana-Tribondeau , come pure quelli con sedimento urinario per la ricerca di eventua!li parassiti misero in evidenza, solo in qualche caso, la presenza dello, spirochete di Inada e Ido e in un altro di uno spirochete sulla cui ide11tità non credemmo poterci pronunciare. Le siero-aggl11tirta·z ioni per il tifo , paratifi, 1nelite11se e Bang c.he noi praticammo in ogni caso sape11do, dopo le ricerch e di 1F rugoni, come il bacillo di ~:berth e paratifo !B possano sosten ere un quadro· simile al n1orb-0 di W eil , ri11scirono costar1temente negative. Le inie·zioni di sangue n el peritoneo delle cavie, prelevato n ei primi giorni di malattia, così come l 'iniezione del sedimento di urina ottenuto dopo lun.g a e rica·m b\ata centrifugaziorte di una notevole quantità di questa, r accolta in periodo :ivanzato, condt1sse a n1orte, eccettuato un caso , ~li animali dive11uti intensan1 e11te itterici . La necroscopi.a in ostrò un quadro an a tomopa to logico classico con ittero universale, chiazze emorragich e diffuse specie ai reni e ai polm oni ; ghiandole ingrossate e presenza di spiroch eti ovunque, specialmente nel fegato dal quale furon o facil111ente coltivati in siero di roni,g-lio dilt1ito . 1

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u IL POLJCLJNICO

I ri~ultali positivi delle prove b iologich e 11011 Affer111ano la natura spirocltetica dei casi potevano e' identemente non darci l 'assolustudiati, se11za escluder e che a11che altre specie ta certezza dell 'etiologia dei casi da noi studi spiroch eti, oltre quello di . Ido e Inada da diati e non indurc i logicam ente ad ammettere loro isolato, possano essere i responsabili della forn1a epidemica. ch e da identica causa fossero sostenuti anche quelli n ei quali non avevamo potuto eseguire BIBLIOGRAFIA. ricerche di laboratorio, ma che in nulla si differenziavano dagli altri. FonLEO . tudio ezJiclemiologico su certi casi di oriDoveva tutta,ia esser tenuto presente ch e i1el gine oscura che si verificano n ei lavorat ori de l caso so·p ra citato, nel quale ittero e albumi11upadule nella provincia di Pist oia. Comunicazione Ace. Med. Pistoiese. Minerva Medica, n. 8, 1934. ria erano ~~senti e il fegat o leggerme·n te inCANTI ERI. Sulla pPoba bile origin e spirochetica dei grandito, gli strisci di san gue avevano fatto casi di febbre a tipo epidemico che si verificano riconoscere la presenza di uno spiroch ete mornei lavoratori de l padule deila- provincia di Pifologicamente non identificabile con quello di stoia. Commu nicazione Ace. Med . Pistoi ese. Minerva Medica, n. 8, 1934. lnada e Ido , e l 'iniezione di sangu e e di centrifugato di l1rina in peritoneo di cavia aveYa FRUGONI e CANNATA. Lo sperime11tale, 1916. FRUGONJ , GARDENGBI, ANCONA. Ibid. ' 1916. dato esito negativo. FnuaONI e CAPPELLANI. Ibid., 1917. Pur tenen9o co11to ch e le cavie possono resiUNLENH U TH e ZuELzEn. Cent. f. Bakt. Ila Abt . Orig., 1921; Klin. Woch. , 1922. stere all'infezione e che è possibile trovare forZUELZER. Ibid. , 1922-1923. n1e atipicl1e di spirochete, innegabilmente la BucHNAN. Bri t. med., J ., 1924. coincidenza del reperto di uno spirochete 11el ~angue non b ene individuato con la n egatività della prova biologica, sia co,n l'iniezion e di OSSERVAZIONI CLINICHE sang u e che coJ centrifugato di urina, da va OSPEDALE S. SPIRITO IN SASSIA - ROMA ragione di sospettare che oltre a quel.lo di InaSALA S. CARLO GENGA da e Ido, qua lch e altra specie di spirochete Pri111. medico : Prof. dott. Tol\1MASO LucHERINJ potesse essere responsabile df ail cuni casi di m alattia. Le ricerche di Uhl enhuth e Zuelzer, Zuelzer, Polinevrite da B-avitaminosi con fistola gastro-digiuno-eolica e Buchnan , nonchè di molti altri autori , veniYano a rafforzare questo nostro dubbio eh-e i1er il dott. RovoLFO PRJMANGELI, assistente ~ per lo spenger si dell 'epidemia e per ragioni in Le avitaminosi costituiscon o un gruppo di dipendenti dalla nostra volontà non potem1no malattie da car enza legate alla scomparsa <) chiarire. 1 Per ta nto 3.1 momento possian10 con cludere : diminuz1011e del coefficiente ' 'itaminico nella alimentazione. La esistenza di queste sostanze, nei lavoratori del padule di Fucecchio, la cui r1at ura chin1i ca i1011 è definita, fu deammalatisi delle cosi dette « febbri paduline n dotta dai relativi quadri patologici che si sviabbiamo isolato lo spiroch ete di Inada e Ido; non è da escludersi che altre specie di sp1iro- luppa vano qualora per ragioni economich e e c]1eie possano essere responsabili di qualche sociali si te11eva l' organismo a un regime a limentare care r1zalo. 1''u cosi che Eikn1ann n el caso di malattia; 1897 oercò di riprod urre sperimentaln1ente nei clinicamente accanto ai casi con quadro classico di morbo di Weil, non frequenti e rapolli alimen t::tti con riso brillato il quadro delramente gravi , mortali, abbiamo osservato casi la polinevrite beri -i)erica, ottenendo un qundi media gravità e lievi senza ittero· n·è fatti di dro si1n il e ch 'egli chian1ò: polinevrite dei galdiatesi emorragica, talvolta anche senza sintolinacei. Da allora si po tè vedere com e dando n1atologia nè epatica nè renale; riso brillato all'uomo si mitigasse e guarisse in taluni casi abbi.amo osservato una si11- il beri-beri. Le proprietà di questa vitami11a dron1e iposurrenalica re~iduale (già segnalata r:tntiberi-berica non sono ancora ben note. Si da 1F rugoni ne-l la p.irochetosi i ttero emorrag·i·· sa soltanto che è contenuta nel pericarpo del ca) non sempre in stretto rapporto con la du- riso e di altri cereali , negli erbaggi, che è rata e gravilà de1la malattia . idrosolubile e termostabile. Il suo meccanismo d'azione non è ben conosciuto. La patoRIASSUNTO . logia sperimentale n ei piccioni e nei ratti ha Gli :\A. descrivono sommariamente i quadri dimostrato una serie di effetti legati alla scomparsa del regime alimentare di detta vitamiclinici os ervati i1ei lavoratori del padule di Fucecchio, ammalatisi di una forma feb·b rile na: alterazione delle secrezioni digestive , riepidemica ad etiologia fin qui ignorata . duzione del consumo di ossigeno e della eli1

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SEZIONE PllATICA

minazione di CO:, ipotermia. Ultima1nente Funk è riuscito ad isolare dalla crusca del riso una sostan.z a qua8i i)riva di fosforo, la quale iniettata in dosi mini.me è capace di fare .s comparire le m~nifestazioni polinevritiche nei colombi. Analogamente Suzuki ha estratto .d alla crusca del riso l 'orizamina (Frontali). Il quadro della B-avitamitosi può svillllpparsi sempre che esista una diminuzione della vitamina B nella razion·e alimentare_ Quindi come essa _si sviluppava 11ei"-·popoli asiatici prevalendo in questi l'alirnentazione col riso brillato, così si è vista sviluppare in Germania e in Austria durante la guerra per alimentazione unilaterale; parimenti nelle convalescenze da malattie infettive, nella alimentazione dei tifosi, nel trattamento dietetico di alcune malattie organiche dell'apparecchio gastro-enterico (ulcera gastrica), quando si tiene l'organismo per un lungo periodo ad una alimenta zione lattea e con idro-carbonati, può insor.gere la B-avitaminosi o corrie forma clinica ç.,ompleta o frusta. Mi accingo pertanto a descrivere e fare del1e considerazioni intorno a un caso· capitato sotto la nostra osservazione nel quale I 'insorgenza era da attrib·u irsi all'esistenza di una fistola gastro-digitino colica che impedendo, il passaggio dell'alimento dallo stomaco, nel tenue, deviandolo invece direttamente quasi tutto nel crasso, faceva sì che il soggetto si venisse a trovare nelle condizioni assolute di ipo ~.Jimentazione.

M. R., anni 24, autista, proveniente da Tivoli. Anamnesi famigliare : genitori viventi e sani. Nessun precedente degno di nota. Anamnesi person ale: paziente nato a termine, i•ega comuni esantemi infantili; modico bevitore e fumatore ; nega lues e altre malattie veneree, rtessuna malattia degna di nota per il passato: il paziente ha accudito sempre fino al 1928 alle sue abituali occupazioni senza accusare alcun disturbo. Nel 1928 (aprile) : crisi dolorose epigastriche che esordivano mezz'ora-un'ora dopo i pasti con vomito alimentare mai color fondo 'di caffè, mai melena, sen so di pirosi e acidità, modica di arrea. Dette crisi dolorose si protraevano per circa due mesi poi rimettevano e di nuovo si ripresentavano C'On gli stessi caratteri. Nel 1930 essendosi detti disturbt manifestati più gravi e frequenti dei precedenti (n ot evole dimagrimento del paziehte) questi si decise a entrare in Osp.edale ove essendo stat a fatta diagnosi di ulcera gastrica, si procedette a un intervento chirurgico (gastro-enterostomia), dopo detto intervento il paziente stette in buone condizioni crescendo di peso. Detto stato di b enessere perdurò fino all'aprile u . s. 1933: da allora senso di peso all'epigastrio, acidità, vomito a tre quattr 'ore di distanza dal pasto (residui alimentari indigeriti di pasti precedenti). Alvo stitico. Astenia. Nel novembre u. s. il n. ha notato ch e accanto ai disturbi suindicati 'erano compar• C ASO CLINICO. -

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si: dolenzia all 'estremilà accon1pagnati con tumeJ. fazione edematosa e tachicardia . All 'esame obbiettivo che viene praticato n el giorno dell 'i11gresso in reparto (ll-X-19'33) : condizion! ge~er~li piuttosto gravi, sensorio integro, decubito ind1fferer1Le, cule p allida e edematosa: l 'edema è diffusa per tutto il corpo specie al viso palpebre parti declivi. Masse muscolari ipotoni: che, nulla a carico del sistema osteo-articolare,. qualche gh!andola nelle comuni stazioni. Lingua• detersa umida, faringe arrossato. Torace ben conformato simmetrico espandibile. F. y. T. trasmesso debolmente in ambedue gli c1n~tor~ci specie alle basi: Apice: altezza~ Ipofo.J. rtes1 bilaterale nelle sopradette regioni con diminuzione del murmure, non rumore di sfregamento. Cuore: l 'icto è visibile e palpabile al quintospazio sull 'emiclaveare, aia cardiaca nei limiti , primo to.n o irr1puro seguito da dolce soffio sistolico .. Secondo tono netto alle b asi . Polso frequentemolle ritmico. Addome: trattabile, indolente, cicatrice ombelicale spianata, non movimenti peristaltici nè reticolo venoso, cicatrice laparalomica xifo-ombelfcale. Non segno del fiotto, lieve ottusità spostabile n elle parti declivi . Fegato: VI spazio sulla emiclaveare, in basso al1'ar co, milza nei limiti. Sistema n ervoso: pupille reag·enti alla luce, convergenza e accomodazione. Rotulei : prese·n ti m& torbidi. Non dolenti i tronchi n ervosi sui punti di• Valleix. Dolenzia ai polpacci , l 'infermo cammina' senza presentare alcun carattere speciale m a dice· di stancarsi presto dopo pochi passi . !lice.rch e eseguite: peso del corpo Kg. 59, deter1n1naz1one delle urine nelle ventiquattro ore : l~ quantità dì urina emessa pro-die si aggirò intorno ai 600 em e. con peso specifico: = a 1020-25. Albumina, zucchero, acetone: assenti; fosfati: norma~i ; urea : 17, 50 per mille; cloruri 18 per mille ; sedimento: . qualch e r ara emazia, cellule dell e bas-· se vie urinarie numerosi urati amorfi. Azotemia: gr. 0,43 per n1ille; cloruremia : gr .. 5,26 per mille. Calcemia mmg. 94 per mille. Reazion e W asser mann: n egativa ; pressione arterios<t: J00/ 60 . Emorragie latenti, presenti n elle feci. Puntura esploraliva, si es trag·gono dall 'emitorace destro 20 eme. di liquido citrino limpido con peso specifico 1010, albumina 10 per mille; Lucherini n egativa, sedimento qualche cellula encloteliale. Esame r adiologico: Nulla a carico del t orace.. Esame radioscopico dell 'addome. Sì compie lo stt1ùio del tubo digerente col mezzo di contrasto prima col piccol0 rien1pimento, poi colla somministrazione della qu antità oròina-· ria di latte al bario. I dati più importanti desunti da detto esame, sono i seguenti: 1) Lo stomaco è situato trasversalmente, con destroposizione dell 'antro. A circa m età della grande curva appare l 'an astomosi col digiuno. Il vecchio piloro non è permeabile al bario. 2) L 'ansa digiunale effer ente, che nel suo primo· tratto appare sottile (come una matita) e senzél' plice, si dilata a circa 3 cm. dal neostoma, in unasacca della grandezza di un piccolo mandarino, a• contorni regolari, opacità omogenea, modicamentedolente alla palpazione , poco mobile. Di essa non è possibile mettere in evidenza la truttura con•


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lL POLICLINICO »

nessu11 artificio di tec11ica (compressione dosa la, piccolo rien1pimento, ecc.). 3) Da tale sacca si diparte da un lato, verso sinistr a o in basso il nastro a strie parallele, alterr1ute chiaro-scure (valvole conniventi), indice della co1nunicazione col resto del digil1no normale. Più tardi (dopo circa 15 minuti dall 'inizio dell 'esame) i11 seguito a manovre palpatorie, si distacca, dal1'altro lato della dilatazione digiunale, un altro nastro J.)e11 più ampio del precedente, che con and am ento verso destra e trasver salmente, ràggiurtge la t egione clove si trova, di r egola, l 'angolo epatico del colon, per ivi fletter si e seguire in segui lo (dopo un 'ora) il decor so dell 'ascendente. La struttura di tale imntagine n on è uniforme, 111a costituita da piccole ombre a diver sa opacità dovute alla presen za di gas, feci e b ario in piccola quantità, tali da assumere n ell 'insietne una in1magine a spugna. Dal co11tras lo di tali ombre, quelle del bario acquistano una intensa e caratterj s ti ca lucentezza, che spicca su tutte le altre om.bre localizzate 11egli altri tratti dell 'intestino (digiuno, ileo). Per la sede, per la grandezza e per il rr1odo di progredire, pur no11 presentandone l ·aspetto a bitltaie (au stre), si riporla tale immagine <1 quella del colon m od icarnente diJalato (metà destra del trasve rso e ascendente), iniettato però a ritroso. 4) Seguendo il comportame11lo delle rimanen lj sezioni in les tin ali , dopo un 'ora e rn ezzo dalla somminis lrazione del pasto opaco, le an se ileali appaiono dilatate a p alla (ricordano n ell 'insieme un ~acco di noci). In corrispondenza di esse, rtei radiogrammi in piedi, si n otano livelli liquidi niobilissimi. 5) Solo alla quarta ora d all 'inizio dello s ludio è visibile la metà sinistr a del colon lrasverso e il cliscen dcnte. La loro imm agine })er tanto si aggiunge al quadro sopr a descritto. 6) Alla ottava ora, tutto il Lubo digerente, dallo sto1naco (ch e contien e circa un terzo de~ pasto) al retto, è contemporanean1en le i11iettato, e nella 1 maggior parte di esso dilatato (digiuno, ileo, cieco, colon ascendente e parte del trasverso). Il colon persiste ad avere l 'i1u1nagine a spug na su descritta in tutta la mtà destra del trasverso e dell'ascendente, delineandosi le austre solo n el rimanente. 1\ dividere le clue immagini del colon c~iste an cora evid en te la sacca digiunale. 7) Dopo 24 ore si 11ota presen za di bario i1el c ie~ co e 11ella inetà destra del trasverso . L 'immagin e di tali tratti si è normalizzata (presenza di austre), seg·no ch e il riempimento si effettua per via r1ormale dall 'ileo : l'arresto del bario nel trasver so, corrispon<le alla sede del n eostoma, ormai non più visibile. Con n essuna manovra si riesce a far progredire il bario, se non in pi ccola quantità, ed il quadro s tenotico ch e n e deriva, rimane immodi· ficato. Sclo do·p o par ecchie ore il bario riprende il suo ca1nmino ]ento e saltuario . Il terzo giorno dall 'i11izio dell 'esam e, non vi è più traccia di ba· rio J1ell 'addome, all'infuori di una doppia immag·ine anulare con centrica, della grandezza di due solrlì , interrotta n ell a su a parte m ediale, ove si nota un 'altra piccola ombra, più inten sam ente opaca, grande quanto una testa di spillo. Tale r esiduo di barjo r esla imrnod ificato per più giorni nella sua forma e nella sua sede (si proietta due e.lita trasverse ::il disopra della cresta iliaca destra. 8) L 'esame col clisma opaco (si iniettano complessivame11te 1500 cc.; di sospensione di bario,

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a press ione au1ne11lante) mostra che il mezzo di contrasto arriva senza difficoltà al l i3 sinistro deJ trasverso. A tal punlo il bario si arresta. Il p. vi accu sa forte dolore, che si accentua con le manovre J)aJpa lo.r-ie e con l 'aumentare della pressione, rort cui s i cerca di vincere l'ostacolo ;11 passaggio del bario. Le più diver se posizioni fatte assumere dal p., rLon esclusa quella supina, con bacino f0Fteme11te sollevato sul j)iano del trocoscopio, non modifica110 il quadro. In n essun modo si riesce ad iniettare lo stomaco ed il digiuno col cJisn1a. ~ertanlo questo agli effel ti della diagnosi di fistola digiuno colica, n on ci l1a fornito alcun dato utile, contraria111e11le a quanto ha fatto il pasto opaco. Radiograiirl deila colonna lon1bo-sacrale e femore. Ginocchio (bilateralmente) : reperto negativo.

Il q11esito che ci si poneva davanti a questo p. era scindibile in due parti: I ) a qua le causa riferire i disturbi: dolore, vomito, la lie, e diarrea ch e il p. accusava da circa ci11que mesi; 2) a quale ca usa riferire gli edemi e l 'inte11so grado di astenia accusata. Per la prirna parte : l'anamnesi, i caratteri dei dclori, i.I von1ito alime11tare con parti incli gerite, le lievi tracce di sangue riscontrate nelle feci, la lienteria: erano elementi sufficienti per far pensare ch e al livello dell 'ansa anastomotica i fosse verificata un 'ulcera e in eguito 11na fistol a dig iuno-colica. Questo era confern1ato dal reperto di fibre muscolari indigerite 11elle feci e dall 'esame radiolo·gico. Per la seconda parte del quesito bisognava dimostrare quale rapporto avesse l'anasarca col disturbo di canalizzazione presenta~ a carico dell 'apparecchio gastro-enterico. Per la risoluzione di questa seconda parte, sapendo ·q uali possono essere i tipi di edema: renale-n1eccanico-discrasico-epatico (n el senso della modernR funzione regolatrice dell'acqua d<l parte del fegato) cercammo di valutare la e·ventuale esistenza delle condizioni necessarie per lo 8viluppo di ciascuno di essi. Non poteva trattarsi di edema renale per esser normale 1;esame delle urine e il comportamento della azotemia, clorure1nia, e della pressione. No11 l)Oteva trattarsi di edema meccanico in quanto mancavano le cause cardiovascolari, e neppure un edemR epatico non ~ssendovi s~.ani . di alterata funzione di quest'organo. Rimaneva soltanto rper esclt1sione la natura discrasica dell 'edema sviluppatosi in un soggetto che • aveva vomitato per mesi• senza qu.as1• potersi• alimentare, e portatore di una f. g . digiunocolica. Con la diag nosi di probabile f. g. digiunocolica viene inviato al chirurgo il quale inter· vi ene al 1° novembre 1933. 1


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SEZIONE PRATICA

Descrizione dell 'intervento chirurgico (operatore: prof. Egidi). Anestesia locale con novocaina. Moderate aderenze omentali della cicatrice addominale la prima porzione dell 'ansa digiunale efferente e aderente al mesocolon e giunge in vicinanza del colon. L'anastomosi è pervia. A due dita si sente indistintamente vicino ad essi un ispessimento che si attribuisce all'ulcera. Nella regione pilorica: ispessimento probabilmente dovuto alla malattia precedente. L ·esplorazione richiede la dissezione del colon dal digiuno. 'Durante questa i visceri vengono aperti, l 'aperlura fa comunicare con l 'esterno da u11a parte il colon e dall'altra parte il digiuno. L 'apertura fa vedere la faccia opposta dei visceri che sono ancora colon e digiuno. Ciò riconoscju lo si decide di r esecare i visceri malati i1ei seguenti tempi: isolarnento dello stomaco ad eccezione del tratto di parete posteriore· contigua al] 'anastomosi; isolamer1to del colo11 rlal digi11no; sezio11e del duorleno e chiusura ; sezione del colon trasverso; sezioni~ del tlig· .11110; riunione capo a capo del digiuno; con1pletamento della sezio11e gastrica (la sutura digiuno-digiunale corrisponde alla sutura gastrica) ; riunione del colon capo a capo. 11 ma1alo dopo l 'intervento operativo (a 15 giorr1i di distanza) torna nel nostro reparto; non ha più vomito e sopporta bene qualsiasi tipo di alimentazione, gli edemi sono quasi interamente scomparsi ina a modifica del quadro prima presentato si rinvengono i seguenti fatti: Status (15-Xl-1933), p. giace a letto in decupito prevalentemente supii10. Oculomozione normale, assenza di emeralopia. Pupille isocoriche reagenti alla luce, convergenza e accomodazione, nessl1n deficit a carico dei nervi cya.nici .. N.o.n .tremori nè deviazioni della lingua protrusa. Arti superiori: norma]e la motività attiva e passiva; arli inferiori: il p. a malapena appoggianosi con le mani riesce a sollevare gli arti dal piano del letto. Diminuzione notevolissima della forza muscolare specie a destra. Portati con difficoltà gli arti in alto il destro cade prima del sinistro. Motilità passiva: senso di flaccidità a carico di 'entrambi gli arti con atrofia. Dolenzia dei punti di emergenza dei tronchi nervosi (crurale e sciatico). Modica dolenzia dei polpacci. Lasègue bilaterale. Causa Ja paresi non si riesce a staoilire la eventuale esistenza di atassia statica e dinamica. Riflessi osleo-tendinei: presenti e vivaci da ambo i lati a carico degli arti superiori; arti inferiori: rotulei e achillei assenti. Nella manovra di provocazione del rotuleo alle volte si apprezza una contrazione spontanea che no11 ha a che fare col riflesso (miochimia) non Babinski ; riflessi cutanei: addominali e cremasterici deboli. Assenza di disturbi a carico dello sfintere anale e rettale. · Lieve diminuzione della libido . Deambulazione: il p. non riesce a sorreggersi. Messo a sedere gli arti inferiori appaiono rilasciati coi })iedi in eq11ino-varismo. Sensibili là superficiale: lieve anestesia tattile in corrispondenza della - regione a11 lero-laterale nell e gan1be. Norn1ale la s. termica dolorifica. SensiLi Ii Là profonda normale. Esame psi chico normale.

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Fu11dus oculi: nor1nale. Esan1e elettro-diagnostico : Arli superiori : aumento dell'eccitabilità gai\ar1ic_a sui punti di Erb e sui nervi e muscoli deglj arti s1.1periori. Arti inferiori : abolì .~ io r.i,e cle11 'eccitabilità ga~vd­ nica sul quadricipite di destra e sinistra; noteYO· Ji ssima diminuzione su gli alt ri muscoli, ove la con trazione è assai torpica. Non R. D. Esani e tlel liquore c. r. : si estraggono 10 eme. di Jiquor limpido a pressione 30 (Claude) in posizione sed uta, incolore, senza reticolo. Nonne, Pandy, Ta·k ata: normale. Albumina 0,20 per mille; sedimento : r arissimi linfociti. R. Wasermann : negativa. Be11zoino e n1astice: curve normali.

Il d·ecorso clinico, il modo di presentarsi della n1alattia, la parapl_egia flaccida, I 'assenza dei riflessi, qualche vago dolore lungo i tronchi nervosi, la ipoestesia nella regione a11lero-latera le della gamba, facevano pensare al quadro di una poline·v rite sviluppatasi in modo subac11to con lesione prevalente dei nervi motori . L'esar11e elettrodiagnostica chiariva e conf.ermava l'ipotesi clinica. Ammessa una polinevrite, q11esta doveva esser valutata nella sua causa : qui non vi erano fattori evidenti tossici, esogeni o endogeni nè infettivi nè medicamentosi. Si poneva il quesito se la stessa ca.usa che aveva indotto gli edemi in un primo tempo non avesse anche prodotto l 'affezione nevritica. Orbene tra le malattie da carenza quella che comprende l'insieme di fatti clinici da noi osservati era la polinevrite da B-avitaminoRi o beri· beri caratter:izzato dalla seguente triade sintomatica: edema, disturbi cardiovascolari, dist11rbi nervosi. La diagnosi differenziale di questa malattia s 'imponeva: dalle nefropatie - dalle cardiopatie - d.alle nevropatie. Per le prime noi vedemmo come l'edema non potesse essere d'origine renale; per le seconde non vi erano alterazioni obbiettive del cuore, mentre inv&e le crisi di tachicardia con polso ipoteso presentate dal p. rientrano nel quadro clinico deJ beri-beri; per le ultime : manca qualsiasi segno clinico ver poterla confondere con malattie di altro genere del sistema nervoso peri ferico e del sistema nervoso centrale. La- prognogi ; a.vendo ammessa una malattia da care11za fu sottoposta all 'in tensità e alla precocità della cura. Nel nostro caso questa fu precoce; eliminato l 'ostacolo alla alimentazione con l 'intervento chirurgico e data per bocca la vitamina B. sotto forma di lievito di birra, abbiamo avuto un netto miglioramento. A chiarire le migliorate condizioni del p. valga il seguente tatus:


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Migliorate condizioni generali e dell 'ematosi . .Non ede1ni in alcun distretto del corpo. Nulla di particolare a carico degli arti superiori sia dal punto di visla del trofismo muscolare del tono della motilità e della sensibilità. A carico degli arti inferiori; modico grado di ipotrofia prevalente ·a destra. Gli arti inferiori non hanno particolare ·atteggiamerito. Movimenti attivi sono discreti (riesce da solo ad - alza~e gli arti dal piano del letto e a mantenerli per breve tempo) . !vlodico grado ·li ipotonia. I riflessi ·rotulei non sor10 provocabili e così pure gli achillei. Presenti gli addominali cre·1nasterici. Non Babinski. Nessun disturbo a carico della sensibilità superficiale e profonda, lieve grado di atassia statica e dinamica. Deambulazi0ne : il p. riesce a cammj nare lentamente a piccoli passi strisciando i piedi e qualche volta perden1lo l'equilibrio. Esame elettrodiagnostica: l 'eccitabilità galvanica è leggermer1 le inferiore a destra che non a sinistra; sul quadricipide tibiali estensore e peronei: la contrazione a destra è torpida mentre a sinistra è pronta. Non reazione degenerativa. Rivisto il malato il 1-11-1934 le condizioni generali sono notevolmente n1igliorate: il p. riesce a camminare da solo anche senza l 'appoggio del bastone. Però si stanca con una certa facilità. L'esam e neurologico dimostra a differenza della volta precedente : diminuito lo stato di ipot1ofia degli arti inferiori che il paziente solleva bene dal piano del letto. La forza muscolare è aumentata da entrambi i lati. I riflessi rotulei, benchè deboli si riescono a provocare. La sensibilità superficiale e profo11da appare normale. Esame elettrodiagnostico: in corrispondenza degli arti inferiori l 'eccitabilità galvanica è leggermente inferiore a destra che una a sinistra, ma aumentata nei riguardi degli esami precedenti. Data dell 'u scita: 5-11-1934: il p. esce in condizioni inigliorate col quadro suindicato. Rivisto dopo due mesi dell'uscita dall 'ospedale, il miglioramento è ancora più sensibile.

Le ragioni che ini hanno spinto a rendere r1oto questa osser,razione clinica sono : 1) Per le circostanze nelle quali i fatti clinici si so110 verificati: la fistola gastro-digiuno coli ca ha messo il p. nelle condizioni di jpo-alin1entazione (diarrea con fibre muscolari indigerite) occasionando così la sviluppo dell 'edema e in un secondo tempo della polinevrite (sindrome da B-avitaminosi). La conoscenza dei disturbi gastro·-enterici ch e la. mancanza della vitamina B. nella dieta produce negli animali risulta dall'esperienza di Plumer e Messer (v. Lezioni cliniche: Mingazzini) : « il tono gastrico in un animale posto a regime alimentare artificiale si mantiene in condizioni soddisfacenti se in quel regime s'introduce t111a certa quantità di vitamina B. , e da osservazioni radiologiche fatte sull'uomo tenuto in circostanze simili (rallentamento della 'peristalsi ga trica e dell 'intestino); detto quadro si h a nella forn1a clinica del beri-beri. Mac .

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Carrison ba stabilito un rapporto tra B. aivitaminosi e paLogenesi del! 'ulcera gastrica (riproduzione sperimentale del[ 'ulcera delle scimmie tenute a dieta povera di vitamina !B.) . I~ ' assenza de] la vitamina B. nel regime ali mentare induce delle alterazioni del sistema nervoso-vegetativo caratterizzate da un 'ipotonia dèl simpatico; tutto ciò induce delle modificazioni nelle secrezioni digestive. Ricercare un nesso causale tra B. avitaminosi e ulcera gastrica sarebbe nel nostro caso puramente illogico dato che la fistola g. di colica ha causato la ipo-alin1entazione e quindi la sindrome a essa legata. Ciò infatti resta stabilito dalla successione cronologica dei fatti. • 2) Per il valore che le vitamine hanno nel1'alimentazione dell'individuo sano e malato. Deve essere presente sempre una determinata quantità di vitamine A. B. C. D. n ella alimentazione (v. tabella del Lorenzini: Lezioni sull'alimentazione); i disturbi da ipo- e avitaminosi insorgono non soltanto nei lattanti quan do il latte artificiale non viene reintegrato con vitamine ma anche nell'adulto quando è sottoposto a regime alimentare (vitto antinefritico, alimentazione lattea e farinacei dell'ulcera gastrica, alimentazione dei tifosi). In questi non si ha delle volte la netta sindrome beri-berica ma un complesso di disturbi gastro-intestinali (vomiti e in ispecie diarrea), nervosi, della crasi sangt1igna (anemia) che scompaiono pon I:alimentazione ricca di vitamina (forme fruste di avitaminosi). 1

RIASSUNTO. L' A. illustra un caso di polinevrite da, B. avitaminosi originato da una fistola gastrodigiuno- colica e accenna all'eventuale svilup·po di sindro·m i a- e ipo-avitaminotiche complete o fruste nel lattante alimentato con ·latte artificiale, nei regimi carenzati a scopo terapeutico. Mette in evidenza gli effetti della cura specifica con vitamina lf3 nel caso descritto. BIBLIOGRAFIA. f'RONTALr. Le avitaminosi. Trattato di patologia medica : Ceconi. FAGNA..l'llO. Le fistole digiuno-coliche, illustrazione radiologica del caso descritto nella presente pubblicazione. Riv. Osp., 1934. LonENz1N1. Lezioni sull 'alimentazione. Casa Editri. ce 'Bocca, 1933. M1NGAZZINI. Rapporti fra vitamine e sistema nervoso. Lezioni cliniche. Istituto Biochimico Ita1ia110 .


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TECNICA CHIRURGICA ~IANDAMENTALE

OSPEDALE

DI

S~mplic~mente

per confer1na r e i van taggi <lell "allaccia tura delle coronarie gastrich e mi r 1ermetto fare seguito a quanto autorevolmente :lfferma il prof. Dalla Rosa n ella Sezione PraJ ica de Il Policlinico, n. 29 , pag. 1132 , lu a lio 1934 . o Trattasi precisamente di uno di quegli accorgimenti operativi suggeriti dalla pratica e SJ)esso derivanti da necessità manifestat esi in lJreceden ti contingenze . Così come possono attestare i miei precedenti assistenti: dott . Nolli e prof. Cevario e g li attuali: dott . Sanfelici e Tirelli, è mia co~tante abitudine, ormai , pratica!fe l'allacciatura d elle coronarie gastri che in 0t,oni intervento gastrico. Questo semplicissimo espedie·n te n on solo esclude pressoch è con stantemente le e111orragie e riduce i vomiti , com e g ius tamente .asserisce il prof. Dalla Rosa ma dà anch e netta _I 'impressione ch e le sofferenze post-operat ? rie da· parte d el malato siano g randerr1en te ridotte. Non è raro , infatti , sentire dichiarare dag li operati, do·p o l 'intervento ch e le m oles~ie ~he essi prov~no sono affatto insignifi canti. C1ò che, a mio parer e, va attribuito non f;Olo alla decon gestione d ello stoma co ma, so1)ratutto , all'interruzione di num er ose ,·ie nervose. D~ molti anni n1i attengo a questa sen1plice te'?nica complem~ntare, che dovetti praticare prin1a per necessiLà contingenti e poi gradatamente resi elettiva, avendone con statati i si• • • • c.11ri e preziosi vantaggi. Luglio, 1934. Prof. ' :. Lu ccARELLI. _.. Comualoato importante :

'' IL POLICLINICO ''

SEZIONE CHIRURfilCA (mensile)

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Fascicolo 9 del 15 settembre .p . v., con a ltri interessanti lavori origin a li. conterrà: B~NEDETTO

SCHIASSI (Bologna.)

La iperemizzazione edemizzante intervallare quale trattamento di talune ·infezioni Con 12 figure n el testo. Prezw

dell'intero fasci colo L .

6,

I lettori d el <<Policlinico n che nella Serie del lor<> abbonamento non h anno compresa la Sezione Chirurgica e che desiderano tuttavia leggere i concetti di larga e pro· fonda estensione eh~ H prof. Schiassi ha scritto « Sul trat· tameato di taluae /alealoal » potranno ottenerne copia inviando subito L. 2 1 5 O m ediant'! vaglia postale. oppure con fran · cobolli rinchiusi in lettera. all editore del (( Policlinico )I Luigi Pozzi , Via Sistina 14 , Roma. AVVERTENZA.

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SUNTI E RASSEGNE

VIADANA.

A. proposito di provvedimenti chirurgici contro le emorragie gastriche post-operatorie.

prof.

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SE LION E PRr\TlCA

TISIOLOGIA. Linfo-adeniti tubercolari. (_.\.

SrRASFER.

Archi·uio di A1ediciria e Chirur-

gia, aprile 1934). La linfoadenite tbc . è una delle forme più diffuse di tubercolosi extra-1)olmo na1re clelle quali costituisce il I O %. Riguardo a li ' età d ella · insorgen za, n ei tre q:uarti dei casi è fra i 10 e i 30 anni e in più d ella metà fra i 10 e i 20. Non vi è differ enza not evole di freque nza n ei due sessi. L 'esame anato,m o-patologico delle g l1iando1e malate non svela lesioni ch e differiscono di r1tolto dalle solite da bacillo di Koch. . Dopo una pri!11a fase di turgore iperemico s1 ha la formazione di tuber coli minuti o di tmo. o al~uni fo colai di p rolifer azione con in(lurimen t1: anche le forme possono passare alla caseosi con fi stolizzazione o a lla fibrosi con e' rentuaJe calcificazion e. . Nlicroscop icamente va distinta una forn1 a a tipo err1at?gen~ con tubercoli tipici ed una f?r1na a tipo l~nfo1geno con segni di i1p erp·l as1a cellulare diffusa. Quando avviene rapida caseificazione si. notano, <;>l t:e l ~ massa omogen ea, abbondanti tubercol1 l1nfo1di e cellule O'ip-anti; nelle fibrosi ~nvece si ha iperplasia c~I­ l11lare con formazio·n e di cordoni di cellule fusifo·r mi e r~re cellule epitelioidi e g iganti . Per Io studio delle lin foadeniti tubercolari vanno prese in considerazione le ahiandole ~·e l ~al.lo , d el mediastino, delle ascelle e degli Lug u1n1. Vi è uria r et e linfat ica ch e m ette in con1unicazione da 11na parte i t egumenti e le 1nucose d ell·a testa co.J m ediastino e d.a ll'altra le regioni cer vicali e ascellari con la superfi cie pleurica. Le g hia ndole linfatiche inguinali corrispondono all'arto inferiore e ai genitali esterni. InL ~ r essante..è lo .stu~io d ella patogenesi de lle l1nfoad en1t1 cerv1cal1. Se la maggior parte d eg li Autori propugna la origine extra-·p olmo11ar e delle linfoadeniti cervicali e consideran o focalizzazioni primitive, linfogen e, non P'U Ò t11tt~via escluder si l'origine ematogena quan<1o in un malato con qualche lesione specifi ca, insor ge una linfoadenite di una o poch e ghiandole. Impo rtante è la questione immunitaria in rapporto con le linfoadeniti tubercolari. t r1oto ch e i linfoadenitici sono particolarmente refrattari d_i fronte alle forme gravi tubercolari polmonari, m eningee e b acillemich e. fatto ch e può esser e interpretato come una imrr1unità acquisita per la tbc . L~ linfoad eniti tubercolari hanno un posto 1)art1colare n el quadro d ella tubercolosi : ra·p1)resentano una fase di propagazione linfatica del bacillo di Koch in un individuo che e$pli1

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ca una buona difes a immu11itaria co11tro il bacillo di Koch. Le linfoadeniti a._cellari e inguinali sono poco frequenti. Quelle cervicali sono la maggioranza e si suddividono in unilaterali e biJnterali, mono- e plurighiandolari. R raro· però che la lesione sia assolutan1ente unilaterale e n1onoghian·dolare, anzi la localizzazione plurighiandolare è un sinton10 rlella linfoadenite tubercolare. Si distinguono· a seconda della sede : linfoadenite della regione sottomentoniera, sottor11ascellare, C8rotidea, sop·r aclavicolare, retroauricolare. Le gh~andole malate co·n feriscono e aderi scono fr.a di loro e formano delle grosse tu1nefazioni che occupano una o più regioni. Clinicamente le 1infadoeniti tubercolari sono tum,e fazioni variabilissime per volume a contorni rotondeggianti, indolenti di consistenza varia e con scarsa reazione del connettivo c ircostante. Le singole · tume.fazioni conservano un certo grado di rriol1ilità , maggiore n elle forme superficiali. La distinzione di forn1e fistolizzate e non, è in rapporto a un dato momento della malattia, poichè la fi stola è ritenuta ancora oggi un sintomo quasi costante delle lesioni tul:Jercolari. Scarsi sono i sintomi ge11erali e possono con sistere in d epP,rimento, as tenia. n1o<lica fEbbre. Il decorso è lento e molto l)rolungato per anni e decenni si possono ·distinguere tre periodi : il prin10 di accrescimento e rammolli rnento delle ghiandole e di scissione dei tegumenti; il secondo tii per1nanenza d elle g hianclole n el volume acq11istato e di per~istenza dell e fi stole; il terzo di indurin1 ento delle tun1efazioni e di cicatrizzazione della fistola. Questo d ecorso -p1u ò essere turbato da com plicazioni con sist enti in infezion i locali che si n1anifestano col rapido ingr ossam ento del] e ghiandole, dolore e febbre.. TJegne di ri cordo sono le linfoadeniti tubercolari che si sYiluppano in pazienti con lue congenita o acquisita. Il decor so· è ancora più lungo e le lesioni sono ribelli alle solite cure. Più an1pie so110 le lesioni della pelle e le ulcere hanno fondo lardaceo. I malati migliorano sotto la influenza delle cure antisifilitiche associate alla elioterapia . La linfoadenite tubercolare è rara nei bambini piccoli o ne a ·sume un decorso mite con rapide guarigioni. In questa età è invece frequente lo· scro.fol oderma . Nei vecchi invece è. noto il linfoma t11b·ercolare di. volume notevole con pareti tese e dure , a contenuto caseoso . Queste tumefazioni producono fenomeni di compressione de.\Sli organi d e] collo. La prog110 . . i e tutt'altro che buona. Facil e è la diagnosi delle li.nfo·a deniti tuberco·l ari. Si dà importanza1 al la ip·r esenza di infezioni tubercolari J1ella fan1iglia e ad alcune malattie pregre s~e con1e le angine, le 1

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forn1e ca tarrali delle vie respiratorie e sopratutto la pleurite. Si ricercano gli eventuali re1)erti o biettivi e radiologic i di esiti di tbc. pleuropolmonare e osteo articolare e si pratica la cutire·a zione e la prova biologica. Rigu ardo alla diagnosi differenziale questa dovrà farsi con le forme luetich e e la linfogra11ulomatosi . Gioverà al] 'uopo rico rdare c;l1e la sifilide . . econ daria produce una panadenite con g hiandole dl1re, di modico volun1e e ch e regredisco110 in 6-12 mesi; la lue terziaria poi , di r ado ·i localizza nelle ghiandole li11fatiche. La linfogranulomatosi infine è caratterizzata dall'accr1escime.nto. a tappe delle ghiandole che sono , dolenti e sempre dure·; vi sono contemporaneamente deperimento ed anemia con speciali disturbi nervosi. Jl controllo radiologico d ei malati di linfoadenite , mette in luce di fre1quente una coincidenza delle lesioni linfoadeniti.ch e cervicali ed ascellari, con adenopatie n1erliastiche specie· de.Jl 'ilo dello stesso lato. La prognosi qiioad viiam è buona, meno buona nei riguardi della guarigione clinica, r>er le frequenti ricadute. La cura conviene sia fatta precocemente in l&tituti marini adatti. Tre sono le specie di cure che si pra.ticano: fisi che, mediche e chirurgiche. Noti sono i benefic i effetti d·e.lla elioterapia e d ei raggi ultravioletti; anche i raggi llontge11 vengono adoperati nei casi ribelli con r isultati abbastanza buoni. J m€dicamenti usati per la c11ra interna sono quelli ado·p erati in tutte' le form e di tub e rrolo~i extrapo·l n1onar€. La cura chirurgica comprende: le punture evacu ative indicate· quando vi è fluttuazione con minaccia di fistolizzazion-e; il drena.g gio e il raschiamento che non danno vantaggio e\ridente; la asportazione d elle ghiandole che · € indicata solo·. quando dopo tentativi infruttuosi con le cure ordinarie si hanno fenomeni di • compressione. L'intervento radica le è contrindicato nella età infantile, casi con fistole e in quelli con diffuse aderenze. V1 cENTINr .. 1

Tubercolosi e funzione (O. ScuEDTLER. Zeitschr. braio, 1934).

tiroid~a.

f. Tub erk .,

v.

70, feb-

La multiformità d el decorso d ella tubercolosi polmonare ha da tempo richiamato g li studiosi alla ricerca delle cau se possibili di tale f€11omeno . Si ·è cer cato· di trovarn e la ragio11e a11che nello stato del sistema endocrino: e stata messa in causa a•n che la funzionalità della gl1iandola tiroide, di cui l'influsso sulle forn1 e c:liniche della tbc. costituisce ora un argome11to di attualità. L ' A. riferisce sui risultati delle ricercl1e Sperimentali e o servazioni cliniche eseguite in proposito e r iassume in breve la storia dell 'arf!Omento 1


[ANNO

XLI, Nul\L 32]

SEZIONE PRATI CA

Sin dall a metà del secolo scorso', Hamb·u rger e Rokitowsky constatavano 1 eccezionale rarità della tbc. negli ipertiroidei; opinioni analo,g he venivano enunciate da Wegelin, Greenfield e Brandt. D altra parte non mancarono gli AA. che mettevano in evidenza· la freque11za della f'indrome basedowiana negli affetti dalla tbc . come p. es. Castaigne, Gilbert , ecc., amn1etlendo perfino cl1e quasi in tutti i casi di sindrome tireotossica esiste la tbc. polmonare (Staathof, Levy, Lambea ed altri). Va però notato che la sindrome basedowoide r elativa1r1enté frequente nei giovani affetti da tb c. non può essere senz'altro identificata con il Basedow vero, rappresentando essa spesso solamente un fe11on1eno accessorio de,Jl 'infezio·n e, di cui l 'orig'ine non deve essere nece · ariamente attribuita a lesio·n i tiroidee. Altre osservazioni riguardano i rapporti che intercorrono fra il gozzo e la tubercolosi; così Poncet, Berard, ecc., .a mmettono ch e la tbc. possa produrre nella tiroide alterazioni a tipo di gozzo; .l\ilartini, Vitry ed altri riscontravano alterazioni sc.lerotici1e nelle infezio11 i bacillari. Analoghe sono le osservazioni di Kocher, mentre De Que:rvain e Sarbach notano la freiq;uente coesistenza del gozzo; Straemmler invece rileva che in esso la tbc. assun1e un decorso piuttosto mite·. Speciale attenzione m·eritano gli studi recenti di Stefl{o , Mordwinkina e .Tampolsky; seco·n do questi AA. n ella tbc . acuta si nota un ingrossamento d.ella tiroide con ipertireosi; nella forma cronica della malattia si constata quasi regolarmente l'atrofia fo llico lare con iniziale fibrosi della tiroide. Kallos e Kentzler attribuiscono a quest'organo funzioni difensive e raccomandano la somministrazio,n e della tirossina, trattamento del ref'to già preconizzato· da Klemperer. Spetta agli italiani il merito di aver iniziato lo studio sperime,n tale d-ell 'argomento: tFerratn in cavie tiroidectomizzate constatava magg ione sopravvivenza <lopo l 'in fezio·r1e ron b·. di J\.och; d'altra parte IF rugoni e · Grixoni, somministrando la sostanza tiroide a conigli infettati notavano ui1 decorso relativamente mite <lella tbc.; i loro reperti vengono confermati da Schroeder, il quale dopo aver rilevato la Il1alignità dell'infezione negli animali tiroidec: tomizzati, ha potuto constatare l'influen za favorevole della tirossina. L'evidente discrepanza delle osservazioni sia r linich e che sperimentali finora eseguite ha i r1 dotto l 'A. a istituzione di ricerche di controllo. Egli ha operato su conigli e cavie; nei })rin1i e&8t,auiva l 'aspo,r tazione della tiroide , ed in un gruppo di questi quella della ghiandole ge11ita]i (la quale notoriame·n te rende la tb<C. :p iù mite); per quèl che riguarda le ca,rie, alcune sorto state sottoposte alla tiroidectomia . ad altre invece dopo effettuata l'infezione veJ1iva so·m ministrata della tirossina. L 'esperime11to ha dato risultati abbastanza l1nivoci; si è visto nettamente che l 'asportazione de]]a tiroide prolunga,1a il tempo di so1

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j)ravvivei11za degli a11in1ali (colJ a castrazione lo effetto era ancora maggiore) specie dei co11igli (u,5 mesi invece di 6 degli animali di controllo); mentre gli animali stiroidati pre e11tavano u1t aume11to di peso, le cavie sottoip oste al tratta1nento colla tirossina dimagriva1lo rapidamente e soccombevano prima degli ani111.a li di controllo. Per l 'o&servazione st atj~tico-cli11i ca l 'A. si è servito del ma!teria1e ricavato dallo studio degli infermi ricoverati per varie malattie nella r,linica di ì\larburg (degli anni 1923-1933). Sul r1un1ero totale degli infern1i da 111.alattie delln Liroide era di 253; la percentuale dei tubercolotici fra questi ulti·m i era di 1, 07 %; confrontando1 questa :percentuale co11 la frequenza dell'affezione tubercolare in altri gruppi di n1alati (nefro·p atici e anemici) si riscontrano dei valori di poco superiori (risp. 2,28 e· 2,93 <y~) . \ i a notato che quasi tutti i ca. i si riferisco110 a ipertireosi. Secondo l 'A. le sue cifre difficil1nenle permettono una deduzione rispetto alla esistenza di un inflt1sso favorevole dell'esaltata funzione tiroidea sull'infezione tubercolare tanto più che nei ipertiroidei da lui osse·r vati il decors.0 dell'infezione era quello solito·. Dunque, i dati clinici, in unio·n e a quelli sperirnentali fanno ritenere quale problematica la azione benefica dell 'incr·eito tiroideo sul decor!SO della tubercolosi; la tera·p ia della tbc. colla tirossina è da considerarsi per ora secondo le ]imitate esperienze delJ'A. con1e priva di sicure basi. S. M1Nz. 1

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Sulle indicazioni e controindicazioni della frenico-exei·esi. (N . BonrJNGEN. Zeitschr. f . 5, maggio· 1934).

f. Tuberkolos e.

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I/ A. fa notare come n1a1g·rado le vaste applicazioni cliniche delle freni coexeresi , non $Ono ancora .abbastanza dc·f inite le sue precj~e jn<licazìorti e le p·r emesse per la efficacia di qucslc genere di colasso-terapia. ' 'a rilevato anzitutto che ]a pairalisi pro,1ocata dall 'emidiaframma i11f]uisce solo srarsa111ente sulla biodin::trt1ic~. poln1onare; è noto difatti ch e il n1usco lo diaframmatico rntra in azione soltanto nelle iSJJirazioni pii1 o meno forzate· (p. es. cloro sforzi fisici), rimnnendo pressochè im1nol)ile d u ra11te la respirazione 11ormaJe; ]a capa·~ità dello spazio J)le11riro viene limitata dalla frcnico-exeresi so]o di 1/ 6 fino ad 1/3 (Br·unner): e quecsto solo qua11do viene raggiunta la posizione alta del diaframma , ostacolctta spesso dall'obliterazione del seno co~to-diaframmat ico o mediastinico. L'innalzaroento de] cliafran1ma dipende· ancl1 e in gran riarle dnllo stato del parenchima polmonaret colle sue possibilità di retrazio11e; questa fa difet1o 1tei processi pneumonici e enfisematosi della base polmonare; è favorito invece clai proce""'si fibroplastiri di riparazione. Lo ~tnto della pleura costale e diafra111matira ha la s11a parte in1portan te i1 ell 'ay·yenire della f re-


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noe.x:erp,si, la quale rima11e pre::;;:, 'a riocci i11effìcace nei casi di adere11ze acce11tuate o abbon <lanti infiltrazio11i ch e talora t rasfor1na110 il cliafra1nma in un tra m ezzo rig·ido ed in11nobile. Secondo l 'A. la frenicoexer esi sar ebb e pi11ttosto nociva ; quando non vi sono lesioni della base; la sua azione sulle caverne apicali (ronsid€rala favorevolment e da Pigeon) trova 1r1ol te Ji111 i lazio11i non solo 11c ll a ,g·rande zz·a dtllaJ caverna. ma anzitutto n ell o -- tato delle !)Areti di e:::-~a; se queste sono infilLrat e, la ca' it à di ffi cilr11e11te r)otrà col labire; d 'altra parte esi te fre quentemente una coten11a interlo bare, Ja quale i1el caso di aderen ze ro11tratt e colla pleura costale (la presenza di qu est e potrà essere dedotta dall 'im1nobilità de lla cotenna coslalabi~ radiologican1e11 te) i)aralizzerà il i)ossibile effetto della frenicoexeresi . I vantaggi della freni coexeresi S<) JlO i11co11testabili 11el caso di un P'Il eun1otor ace os tacolato da a àerenze basali o apicali ; eia olcu11i è stato an1111esso ch e nei casi del .g·en er e la J1ressione del pnx non permette il ri a lire del diafrarr1ma, . i teng·a però presente c he la la pre ssio11e a ddominale super a se1np r e quella p1el1rica ! ]e c ondizioni di pre . io11e nel p nx veng·o no regolate auton1atica1rle11t e dalla fretlicoexeresi ; man m a no cl1e aYYie n e il ria sorbimento d el gas, s'inna lzerà i l dia fra 111111a. "Cn 'altra i'qdicazione ,è d at a dall a co1npa r ·a di versamento pleurico dopo la sosp e n s ione di rifornin1ento , il quale versamento è d ovuto [d ]a - 111a11ca ta r1ossibilit à e . . pan .. iY~ tle ) I)O]mone. Parago11ata al p11x la frenicoexer e i prese11 ta lo svantaggio di p ortar e ad un ·alterazion e irreparabile, ~"l fiifferenza d el i1ri1110 cl1e }) UÒ c&sere sempre sospeso·; 1:rerò irl. a lcuni casi cl 'i11dole pratica , quando p . e . le co·ndizioni cconon1icbie o e' 'en t ualmentc la lonla11an za dai grar1di cen tri , non permettono al i)aziente u11 tratta1ne11to continuativo, la fre-nicoexeresi rappre en la un 'emancipazione de I i11 ~ lat () nel rig·uardo d el n1edico ed è perciò da preferir i. ~ chiara ]a n1aggiore eflì cacia della fre11i,.•)cxcre~ i r•el c a.~o di l e io11i ])a ·ali: i)erò ,.a snrr1pre tenuto presente cl1 e co11 essa vi.e-11e !:>J1es o pregiudicata la possibilità di t1n event ua]e futura torac oplasti ca, spec ie quella d e·tra, poic l1è la pos izione alta del fegato ostu1,oie1 à il (Olla, so 11~n.sve r., a l e clell a Q".al)))]n c 11s tal . l..'A. sotto1)one ad una se r er a criti r'-1 la frenicoexer esi bilat erale preco11izza ln etl eseir11ita da )nolti ./\.."\. i11 Rus~ia ed 111 Fran c ia: 1nle procedime11to, ch e in primo le1111ìo j)tl è> clare ri snltati favorevo]i per quel ch e rigt1ar<la 1·a11cla1r1ento dc lle l e ioni po.Jn1onari . ri esce fun est o in seco11do t en1po per le su e ri·perc·u~si 0 11 i s ti"ll.a n1ecrani ra r e piratoria; t'~5e11do eli1 niri a1a la res11irazio ne addominale. og·ni :'for zo e\ ~;<·gui1o d[) l1na intert a di pnca ron · =--o,·rara rico del n1iocnrdio; l 'A. ha pott1t n osserva r e 11n caso clel g·e11er e d eceduto G n1e. i d o] io 1 ·<'- ~ erazioJ1e i11 seguito a paralis i rn rdi arn. 1

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L 'A. con clude dice11clo c l1c il su ccesso d cllil frenicoexer esi dipende 111en o dalla esccuz.io11e d ell 'operazion e che dalla sce]ta dei casi a<lat ti; i variabili risultati ottenuti dagli · _:\.1\. cli[)e11dono appunto dai crite ri a dottati 11e l ])r eco11izzare l 'intervento; esso 0 Jtrecl1è u11' 01jer azione a sè si rende spesso utile co1ne co1nplemento del pneumotorace artificia le, col quale del r esto può talora competere c on u cce so, sp ecie nei casi a decor so cronico o subact1to con prevalenti lesioni basali. S. l\l1!'ìz .

MISCELLANEA. Desensibilizzazione e assuefazione. ( J >\ sTEUR

V :\ LLER\ - llr\DOT,

G.

MAt:RIE

e

!\ . R uGo . Presse l\'l édicale, 14 aprile 1934) . Le in alattie anafilatticl1e si curano con i n1ctodi di cc desensibilizzazione 11on pec ifi ca n o 111eglio e< antich oc » c l1e l1a11no lo '"'co1)0 cli rc-11dere il paziente indif fere11te aJlo cl1oc prodotto n el suo orgar1is1no dall\antig·cn e sei1s ibilizzante , oppure con « n1 etodi di d e eJ1 sil)ili zzazion e specifica ,, cl1e si prorpon gono di far e co111parire Jo stato di sensibilizzazion l' cleJ pazie11te di fronte all'a11tigene. Per o ttenere questa d esens iJ)i)lzzazion e . . 11ec i fi ca si sottopon e l 'indiYiduo all ~azione. rive1.ula del la so . . ta n zR .~ e11~ i 1)i I.izza11 t e : i11 iezio11i a dosi crescenti d ella sost an za incrin1i11ata; cutireazioni ripetute , ingestion e di qua111ità se1npre cr escenti d e l corpo noc ivo . l\Tej casi f ortu11ati dopo qualch e settin1a11a o me e l ' in<lividuo diviene indifferente: può essere 111es-o a contatto con la so t a n za. noc iva per il s uo organisrr10 senza pro·y ar e alcun distt1rbo. Vien fatto di domandars i se l 'i11nocuità d e1la .. oslanza i) reced en le111 c11l c no . ·iya sia da a1Lrjl}uirsi ad un effettivo stato di dese11s i)) ìl i :taz io11e, o sia a l ritorno dell 'organi s1110 a(l .._ tino tato biolog icam ente norma1e. .\ tal e que"ito è stato ri sp osto .affermatiYa111ente fondandosi sul fatto ch e i11sien1e all ·. di111inl1zione e a lla scomparsa di og·:Qi di .. tu r 110 in eg·uito al] 'ingestione o inalazione d e1ln . ostanza sen sibilizzante, i ha un ' attent1azio11<:' progr e siva e la scomiparsa d e]le r eazio·n i cu . lan ee di fronte all 'antigene stesso Tt1ttavi a in molti casi la guari.gio11 e cli11ica 11on ·: orrisponde ad lln a e ffetti, a de~e11 . il1iliz zazione. Ii soggetto, sottopol'to al tra1ta 111e n Lo, r·uò ir1 capo a qualèl1e Len11Jo venire n ro nl atlo dell'antigene senza ])rese11 t are di~ lurl)i , n1a conserva n e.gli t1n1ori antic or11i 1 0 1 ri ... 1)011d~nti al ['antigene .. le .. so; egli quindi non è d esen sibilizzato . J1t tali casi la scomparsa cli fatti clinici no,n è dovuta ad una d esen sibilizzazione biologica n1a ad assuefazio11e. In effetf i se, dopo aver lasciato per qualche ten11Jo 1'org·anismo pseu~ dodesensibilizzato lontan o dall'antigene. lo si 11on e di nuovo a contatto co11 questo. ~i ride ta immediatamente 1' i1)ersen~ibilità r lini c a . La sen sibilizzazionP c111incli era solo n}a1 -

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SEZIONE PRATI CA

::;,·l1er a la. le it1iezio11i ripetute,

le cutireazioni , lv ing·estioni (lell 'antigene i1on avevano ch e assuefatto l 'orga11ismo. Disassuefatto a segl1il 0 deJl'allt)lllanamento 1)rolt1ngato dell ' antig ene , le ma1lifestazioni s i ri ~roducono. Così un individuo sensibilizzato all 'uovo a seguito d 'ingestio.n.e di closi cresce·n ti riesce a tollerare fi110 a 120 goccie di uovo. Dopo a'1ere ir1 terrotto il trattan1ento per una quindicina di giorni, · la son1:n1inistirazione d ella stessa dose di 120 goccie d 'uovo pro duce accidenti "-iol.enti. Widal e Pasteur , r.allery-Radot hanno riferilo un caso di sensibilizzazione all'antipiri11a , I1e 1 c1uale la desensibilizzazione sembrava essere stata otter1uta mediante soffiJil.1inistrazione del farma co a dosi PTOgressivamente più ele<Vat E- . Il inalato che sem·h rava desen sibilizzato, per -13 giorni non in.g erl .a ntipirina. Il 4-! 0 giorno gli fu dato u11 gran1mo di antipirina: gli ac cidenti cutanei ricomparvero. Per desei1sibilizzare di nLlO\'O il pazie:nte invece di sorrl111u1istrargli dosi progressive di antipirina glj si dettero dosi maggiori, un grammo al g· ior110 : si riuscì così a farg li di nuovo to.Jle:rare il farn1.aco. Ma do po due giorni di sospensio11e ricorn1)arve l ·in tol1eranza. La natura offre &J)011tan.e amente fatti di as~t1efazione e riass11efazione nellie manifes tazioni anafilattiche. L"n individuo aveva una crisi violenta di asma , a ccompa,gnata da corizza e co11giuntivite, quando si trovava in vicinanza di un cavallo , dopo esserne stato lungo tempo lontano. ~fa se stava quotidianamente a contatto di cavalli in capo a tre o quattro me si f\ra assu.efatto alJe emanazioni equine e non r~resentava p iù alcuna manifesta zione clinica . Aveva una cutireazione ·p ositiva alle squame di cavallo ed una reazione Prausnitz-Ki.istner r>ositi,-a . an ch e quando non Tloresent.a,ra ~in­ t0mi d 'i1)er se111sibilità ai cavalli. L'assuefazione , con1e metodo terapeutico , si npplica 11011 solo ai fenomeni di sensibilizza7ione ad un antig·ene ·p onderale , ma anche alle ipersensibilità agli agenti fisici. Pasteur Vallery-R.adot e Blamoutier riuscir o11 o ad in11)edire la con1p arsa di un 'orticaria da f recido consig·liando il soggetto ad immerg·e re tre ' 'olte al gio rno per un quarto d ' ora le inani e g]i avaniliracci nell 'acqua fredda. Do1:>0 u11 rnese di questa 1)ratica l'o·r ticaria provocata llal co11tatto con acqua fredda diminuì progressi,-a111e11te , dopo dt1e mesi l 'o·r ticaria non co1111)arYe J)iù , non solo su]le p arti bagnate tt1tti i giorni , ina anche su tutta la superficie ct1tanea. 111 t111 caso di orticaria solare g li stessi aut ori i11 ut1ione a Stel1elin e Saidman potetter o nt1n1e11tare ]a tolle,r anza dei tegumenti ai rag g i so1ari n1edian1 e l ',espos!izione ripetuta di piccole superficie cutanee davanti all ' arco poli111etallico e ~Joi davanti alla Jampa·d a ad inl andesce11za. l\ncl1e J)ul~e e Lel111er hanno tentato di lottare contro i feno111 e11i d'ipersensibilità pro1

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Yocata d a a g·enti fisici assuefacendo I ' orgauisn10 all 'ag ente causale. In conclusione i metodi di desensibilizzazione S1p ecifi ci o non specifici no·n sono ch e 111etodi di as ... u efazione. Co11 i 111etodi di « desensibilizzazione n on spec ifica » si assuefà l 'organisn10 agli ch ocs., qualu11que ne sia l'origine; co:Il i }Jrocedimént i cli cc desen sib,i lizzazion.e specifi ca » i assuef~ alla catisa sp,e<'ifica , sia che si tratti di un a n ti ge ne J)On d e·r ale come di un agente fisico. 1

DR.

Sistema endocrino e fratture. (L.

B AY .

rJiornale di Batterio.Zogia e I1nmu n.f) -

lo1gia, lug lio 1934). La co11solidazion e delle fratture non di11'eri1de sol o cla fattori locali, ma .ancl1e da feno1r1e.ni geuerttli , umorali più o m en o comples~ i interessa11ti il metabolismo del calcio . Tra questi o·c cupa110 il i)rimo posto le g landole a secrezion e intern.a , e particolarmente lei tiroi di. Je paratiroidi , le surrenali, le g onadi , ·la n1ilza , il pan cr eas , il timo e l'ipofisi. La tiroi(f e attiva la funzio11e osteohl~stica, concorre all 'ar)1Josizìone osteo p eriostea , fa·vorisce l 'ass orl1in1en lo e la ritenzion e dei sali di ca lcio . Negli a11i111ali tiruidectomizzati si h a un 'ini,_ bizion e clei fe11on1eni reg·ressivi ch e accompaQ·nano ]a fra ttura ed un ritardo del1 a forma._, zion e. d el callo . Negli stessi animali e an ch e 111 quelli n orn1ali la so,m ministrazion e di estratto t i roideo .agevola il processo di ripar a1ion e. Ciò vie11e spiegato con un du11)lice m e1lt: él ni ~n10, 11110 tis~urale agente sui fen ornen i 1stolo·gici d el callo , J'altro fisi co-chimico ri !tuarclante il metabolismo del calcio . ·- _i\ltri invece ritengono che l'azione h·ene.fir .!1 sull 'osteog enesi si determini attra,~erso u n migliorarr.tiento dello stato, generale. Sta di fn.tto p·erò che n el mixedema e i1ell'insuffi cien.za tiroidea si J1a un decorso anorm1ale dei traun1i ossei , con te·n denza ali~ formazi on e di e1nato111ì suppurati ed infezioni rlel focoilaio di frattu ra . f:oml111que è noto nella p·r atica clinica c~ e la somministroz'ione di tiroidina agevola i·l l 'rocesso di riparazione delle fratture , specie quando e-&istono condizioni anormali (atrofia ossea, ritardo della calJifi cazione. J)Seudartrosi). Le paratiroicli ::tg·iscono sul processo d i g u arig ion e d el]e fratture per 11a loro potente azion e calcio ORsatric(? . La reazione calcemica con f'e cutiva ad t1na frattura , che n ei n ormali ~ inten sa e cost ante . è debole e fugace n egli 11.ni111ali par a tiroidectomizzati. In questi ultin1 i d 'alt ra p:l r te l 'eliminazione del calcio .f· nun1en ta t,a e la r alciO cazione del focolaio d i frattu1r a è scar~.a. Neg-li animali con d eficien za IJaratiroidea i l rallo di fratt11ra m an ca o si forma Ientaroen 1.e. n1entre la somministrazione di estratto p1r:'.\t iro ideo fil r ili ta la saldatl1ra ossea. 1

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IL POL ICL I NI CO

Le surrenali in flu en zan o la ripa r azio11e o sea sp ecie i)er l 'azione d ella corticale ch e p r el)arer ebbe }a b·ase fosfatidica a lla precipitazione d ei sali di calcio sulle ossa. La so·s ta11za n1ido.JJ.a r e ag·irehh·e m obilitando il calcio d ei tessu ti , ch e immesso in circolo si localizzer ebbe sul fo co la io di fratturai. L 'avitan1in osi ritarderebbe la forn1 azion e e lu calcificaz ion e rlel callo per la con segu ente a lter azion e d elle surrenali . Negli animali con d efi cien za surrein a le si riscontra no a lter azio·n i e·videnti d el ricambio d el calcio ed un ritardo del con solidamento c.l el callo per l 'assen za dell 'elem ento calcio fi ssator e. La somministrazion e di adren alina a bbrevia il 1)erio d o di con solida m ento del callo . ~o pra1 tu tt o vantaggiosa sareb be ]a sommini~trazi on e di fosfato di calci o e a d renalina. Le gorwidi, ch e com e ·è n oto inibiscon o lo svilup,p o sch eletrico, ritardan o il p r ocesso di con solidazione d elle fratture . La castrazion e p r ovoca riten zion e di calc io e di fos for o n ei Lessu ti e n elle ossa . L 'ovar iecto•m ia pu.ò guarire l 'osteom alacia d elle g·ravide. Negli animali castrati la fo rmaz io11c d cl callo di fra tture è r apida, m entre l 'orn1oni zzazione provoca un ritardo. La mi ~za agirebbe sull 'ossificazion e per la sua influen zia sull 'attività em atopoi etica· d el n1ido llo osseo. Negli animali sple11eclo1n izzati è stato 110tato un rita rdo di consolidazio·n e de l callo (lunga per sisten za d el callo cartil agin eo con ~carsa attività ostooblastica ed o,s teoplastica.), r11entre n egli iper s ple11izz·a ti , n on si a vre1b ,b e t 1r1 acceler am ento dei rprocessi di guarigione. L 'azione sarebbe in r app orto con l 'attività d e] sistema r eticolo-endoteliale ta nto important e nei fen o·m eni di rip·a r.azione ossea. 11 pancreas influisce sull 'ossificazion e in quanto le su e alter azio11i p r ovocan o m o·dificazioni bioch imich e del sang ue, spostando l 'equilib rio a cido-b asico ver so l 'acidosi e d etf·r111i 11ando una m aggior e m ohiJ jtazion e d egli joni ca~ cio. In e ffetti nel di.ab ete g rave si h a ab·n orm e eliminazione di sai i di calcio e p r ofo1n da clecaJcificazion e. }{.e.gli animali in acidosi si h a un ritardo di (1ssificazion e in confronto di quelli alcaliniz1a ti. Clinicamente con la som ministrazion e di insulin a (ormon e a lcalinizzante) si ha aumento del fosfor o e diminuzion e d ella calcemi a. Il ti1no agjsce s11lle ripar azi oni d elle fratture in quanto il su o ormone d etermina ]a deposizion e n ello sch eletro d el jone cal cio. Nelle fra ttu re in fa tt i il timo presenta un esaltamento della su:;t funzion e con aumento d el s uo peso e maggiore pr oduzion e di timociti; }' ipertrofia tim ica dura fin o alla completa cale i ficazion e del callo . La disfunzione del timo inibj sce l 'attività d ei t ess11ti osteoblastici ed [t lter a il r ica111}}io e alc i e o d i Jl i i 11 u en cl o 1·n!'~i n 1i l a zio 11 e cl e i . al i 1

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XLI, NuM. 32]

ca lcic i e favor e11don c i11,·ec 0 l 'eliminazio11e; da ciò l 'inten sa a tro fia e fragi lità d ello sch eletro. La timectomia ritar cla Ja ror1 solid azion e d el cé! llo di frattura , speci e e questa si p·r ovoca subito dopo l 'ahlazio·n e d el tim o, ossia ·p rima C"l1e entrino in g iuoco ormon i v icaria nti . Vicever~a la somminis Lrazion <: di ormo11e Lj rnico acceler ai la consolid azion e. L'ipofi si, e specie il lob o ai1terior e, h a intimi r appo rti con il ri ca111bio d el cal c io e co11 la sLrut tt1ra o ea. Nel l ~ i i1suffi cien za si 11a iperplasia d ello scl1 eletro , d ecalcifi cazione di1afiaria, tenden za agli inc urvame nti ed alle fr.a tLure spontan ee; 11 ell ' iperfun zion e insorta n el perio d o g iovanile .;; i 11a u11 eccessivo sviluppo en condrale dell e epifisi d elle ossa lun g h e (gig antism o) e negli a dult i un m aggior e s·p essore de lle ossa fino· a11 'a cr o,m egalia . Durante ]e fratture si 11a un'e altazione d e]1'attività d ell ' ipofi si: il lobo anteriore r eagisce con la con11)ar a di cellule acid ofile, cioè co11 un aumento della secr ezion e €d u n ritorno alla fu n zion e feta le. È prob abile ch e n el focola io di frattura .. i producano sostan ze (or1t1oni?) ch e entrate in circolo p r ovocan o l 'aum ento d el calcio n el :a11gu e : la frattura si proc urer eh·b e da sè un a1r1biente umor ale a d atto a timolar e le g land ole endocrin e . Jn con clusione le princ ipali g landole a ser r ezion e interna, men o ]e gon a di, attivan o con la lo,r o fun zion e il pr ocesso d ella for1nazion e d el callo osseo . Sembrere b,b e anzi che ta le a ttività endocrina sarebbe stimolata dalla stessa frattu ra , n el cui focolaio si p rodurreb J>er o sosta n ze .atte ad eccitar e la funzion e di quelle g landole Ja c ui secr ezion e .è fa\Torevole nl p r ocesso cli ripa razione. DR. 1

Casi di sodoku trasmessi daJ cane. (li . RIPLEY e II. VAN S·A N T. .Jou r n . A m.. ll1 e(/. ,4 ss. , 9 g iugn o 193±). Il sodoku , o febbre d a m or so di ratto , è en tità clinica con osciuta in India da secoli : es a è stata d escritta in vari continenti ed è fo1~e più comune di quello ch e gen era1lmente si cr e,d a. Nell/an amnesi vi è semp1r e un morso di top,o , p iù r a ramen te di alt ri anim ali; la ferita g uarisce a m en o· ch e non vi .sia infezione secondaria, e d opo u11 period o d ' in cub·azion e di lin a a q u attro settin1an e si h a l 'inizio d elJ a fo rma m orbosa con d o loi·e, t ur gor e, r o sor r e formazion e di vescicole e ta lvolta. di t1n 'ul cer a n ell.a sed e d ella lesion e prin1·aria : il l) US si p resenta sol o p er infezion e seco·n daria: vi è però sem p r e linfa ng ite locale o ]info aden opa1ia• ge·n era li zzata . L'inizio è anch e caratterizzat o d a fen om eni gen er ali , come brivido, fe bbre, polso frequente, prostrazione , anor essia. ce falea, tupor e e d elirio. Dopo qualch e g ior 110 vi è r emi s$io ne d ella fe·b bre e d ei sinton1i a-en erali segui1 a da a tta cchj feb,b rili re~ol a ri o irregolari , st1ssegu enti si 11.d inter Yalli di ten1po d i tre ad olt o g-iorni . ' '


SEZIONE PRATJ CA

Og11i allacc:o fel1J)rjle tende però ad essere più lieve de] i)recede11 Le: durante i periodi di remissione tutti i sinton1i, meno l'astenia • ~com paiono. Nelle prime fasi della malattia si ha l 'ap1)arizione di noduli simiglianti a quelli delJ 'erite.n1a nodoso, del diametro di 0,5 a 5 cm . che vanno indure11dosi e lentamente siparisco110 con una desquamazione che può prolungarsi per più settimane. Nel sangue lieve anen1ia e leucocitosi. Riguardo alla i)rognosi , in Giappone la n1ortalità era del 10.5 %. Con l 'avvento della cura arsenobenzoli.ca, che è specifica, i casi di 111orte sono divenuLi rari. L 'agente causale clella malattia è stato· scoperto da Futaki nel 1916 e da lui deno1ninato Sp,~roc.hae·ta 1n.orsus muris: la scoperta di Futaki, co·n fern1ata da vaTi AA. nei diversi paesi . è ormai accertata da tutti. Gli -~A. hanno avuto occasione di studiare <lue casi di sodoku, e da amb·edue hanno potuto isolare la Sp'brochae:ta morsus muris: animal e vettore era stato appare,n temente il · <'ane. L'inoculazione sperimentale nei cani della Sp. m. ni. ha riprodotto il quadro morrioso. In ambedue i pazienti la reazione di Kahn fu fortemente positiva e così anche nel car1e inoculato sperimentalmente, mentre la rPazione di Wassermann diede risultato negative> e debolmente positivo.· La Spirochaela niorsus m uris fu poi dagli A.A. inocu].a ta in un paziente affetto d.a demenza paralitica: si ebbe lo sviluppo di una lesione tipica e i sintomi del sodo1k u. Dal punto di vista diagnostico il topo si dimostrò essere· molto più ricettivo della cavia. La cura con tre a sei iniezion i cii arsfeinamina riuscì in ogni caso efficace. G. LA CAVA . Ricordiamo l'Importante Monografia :

Dott. Prof. O. VIANA Direttore della Maternità, Brefotrofio e Scuola di Ostetricia in Verona

Ginecologia e secrezioni interne Pre"azione dcl Prof. N. PENDE SOMMARIO DEL VOLUf.IIE. PREFAZIONE. AVVEP.TBNZA. ·I NTRODUZIONE. Cap. I . GLI ORGANI DELLA SECREZIONE JNTBRNA GENITALE: LA GHIANDOLA lNTERSTIZIALE. Cap. Il. IL CORPO LUTEO , MESTRUAZIONE E CRISI PUBERALE. Cap. lii. MALATI1E GENITALI DA ALTERATA SEOIBZIONE INTERNA DELL'OVAIO , METROPATIE BMORRA• GIGHE , ANNESSITI NON INFBTTlVE. Cap. IV. MIOMI JID OVAIO. Cap. V. LE IPOPLASIE E LE INSUFFIOENZE FUNZIONALJ UTEROOVA• RICHB , DISMENORfE.A - I NFANTILISMO , CLOROSI , DlSOVARIE. Cap. VI. TIROIDE ED ORGANI GENITALI; STATI IPOTIROIDEI , MORBO DI FLAIANI- BASEDOW. Cap. VI I. IPOFISI E GENITALI; SINDROMI IPO• FISARIE , ACROMEGALIA , DISTROFIA ADIPOS~GENITALR. ~ C a p. VIII. EPIFISI , SURRENI , TIMO, PANCREAS E GENITALI. C ap. IX. LA MAMMELI...A COME ORGANO A SECREZIONE INTERNA. Cap. X. ENDO• CRINOLOGIA DEL CLIMATERIE. Cap. Xl. COSTITUZIONI E MALAlTIE GINECOLOGICliE. Cap. Xli. OPOTERAPIA GINECOLOGICA. BIBLIO• GRAFIA. Volume in-8° di pagg. vtn- 176 (N. 12 delle nostre Monogra fie medico-chirurgiche d':ittualità) nitidamente :;tampato in carta semipatinata. Prezzo L. 1 8 a bbonati solo L.

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LUIGI

POZZI.

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Postale

Suc-

DIVAGAZIONI

Le esecuzioni capitali con i gas tossici. I giornali politici pubblicano che nel penitenziario di Canoni City (Colorado) il 23 giugno c. a. è stata per la p,r ima volta datai esecuzione ad una condanna a morte mediante gas tossici. Il giustiziabile è stato introdotto in una camera precedentemente provata con numerosi animali per assicur:irsi che l'operazione si SYolgesse senza alcun inconveniente. Non è stato comunicato qua.l e specie di gas letale sia sta to adoperato, ma è a presumere che si tratti del protossido di azoto perchè p·e r concorde esperienza dei tossicologi e dei fisiologi P.sso è il gas ch e meglio si presta 1p er dare una morte rapida e scevra di sofferenze, mentre (l 'altra parte sarebbe scevra di pericoli per gli addetti alle esecuzioni. Con questo esperimento la pratica delle esecuzioni capitali enLra in una fase più pietosa. Quantunque le condanne penali si inspirino ancora a i principi classici de·l diritto nel senso c-he la pena se non una vendetta della società deve essere un 'espiazione per il coJpevole, tuttavia la p1ratica moderna pur conservando alle rene il cara ttere affiittivo· tende a non incrudelire selvaggiamente ed inutilmente. E r>er quel ch e rig uarda Ja p·eina capitale i metodi dj esecuzione sono diventati sempre meno feroci. Si attribuì la invenzione del dottor Guillotin aJ bisogno di srr1aJtire nel più breve tempo possibil e I' esecuzione dei condannati politici; sta di fatto però cl1e la ghigliottina rappresenta un mezzo di uccisione più umano in confronto della forca e della decapitazione con la scure, purtroppo oggi riadoperata tp1resso un popolo r b e trovnsi all'avanguardia della civiltà. Anche la fucilazione sar ebbe un mezzo di esecuzione meno barbaro se si potesse essere sicuri dell'esattezza della mira dei tira,t ori . La - edia elettri ca si è ritenuto a torto il modo più P'e rfetto di esecuzion e. La lunga esperienza fatta nel Nord America ha dimostrato rhe essa non è ~r,eVTa d'inconvenienti. È noto il tragico evento di esecuzioni elettriche mal fatte, in cui lo spettacolo raccapricciante delle scosRe e co·n torsioni cloniche del giustiziato. fa dub itare della pretesa subitaneità ed indolorabilità di quel genere di morte. D'altra parte basta una minima imperfezione, un guasto improvviso deg·li apparecchi, qualche imprevedi:bile devi azione della corrente, o un'insolita resistenza del corpo urnano, -perchè le migliaia di volts in1messi nella sedia elettrica non fulmi11i110 istantanean1ente la vittin1a, alla quale pertanto rin1an e la coscienza del passaggio estren10 , con1e i suppone ch e l'abbia l'impiccato , e delle atroci sofferenze date dal passaggio della corrente. 1

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11, t>OLICLTNTCO >:

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Da tempo si era pensato che il metodo più . f rnpJice, più sicuro, più rapido , più umano (li dare la morte ai condannati fosse quello di (·011d.urli in ambienti dove potessero respirare gas tossici. Di questj (a prescindere da quel l i u ... ati durante la guerra) se ne conoscevano molti e tra questi i ipiù noti : il gas illuminante, l 'os~ido di carbonio, ] 'acido r.ianidrico , il protos~ido di azoto. ~la il metodo non fu prima d'ora mai messo in pratica forse perch è nel) 'animo clei legislato-ri rimane an cora un po' l 'idea d el rancore, della vendetta ch e fa ritenere ingiu ta per il colpevole una morte dolce, e forse p er ch è il metodo di esecuzione non consente quella te.atrali.tà che si ritiene possa giovare per la profilassi del delitto. I gas tossici più indicati per le esecuzioni capi tali sono l'acido cianidrico ed il protossido di azo to per la rapidità degli effetti letali , per i ·assenza cli fenomeni ca:paci di far soffrire la vittima. L ' acido cianidrico si è ritenuto men o pratico perchè pericoloso per coloro che d evo110 maneggiarlo. Rimane il protossido di azoto (N.2 0) o gas esilarante. Questo ga$ è f'tato g-i.à adoperato in chirurgia per produrre in h·r eve tempo l'anestesia ed analgesia nec essarie per g li atti operativi. Avrebbe anzi sul cloroforn1io e ~ull 'etere notevoli vantaggi: in soli venti ~e ­ condi produce obnubilazione della coscienza , e dopo altri 40-uO secondi , quando siano penetrati nel san..gue appena 50 milligrammi di pr0t0ssido. la coscienza si speg-ne del tutto. Se ' i sµinge la dose circolante nel sangue a 60 miJJigran1rni l'individuo passa da vita a morte in' sensibilmente. Nessuno dei fatti di gustosi r h r ~i avverano nella cloroformizzazione: non ai;Q'itazione, nnn senso di angoscia. non deliri o . non allucinazioni . fatti ch e colpiscono molti soagetti nrima di cader e nello stato d 'inco srienza . Anzi il protossido d'azoto subito dopo 1'inalazione produce un vivo senso di benesser e cene·ste tico· e di calma d ello spirito . un sen~o di euforia somatica e p sichica , di leg·Q'era e i •iacevo·l e ebbrezza che gli hanno m eritAto il n ome di gas esilarante. L'esecuzione si pratica facendo e11trare il condannato in una camera adatta con porta ~ p erfetta tenuta. Da un tubo infisso sul pa·virr1ento o in una parete s'immette nell'interno il gas rnediante 1'apertura di un rub·inetto po ~to all'esterno. Dopo pochi secondi giustizia è fatta senza alcuna sofferenza per il pazie11te. che anzi ha una sensazione dolce d el trapa so.. /\. 11arte gli altri vantaggi il metodo h a quell o eh e l 'u cci.sione viene praticata senza. bisogno di tln personale veramente specializzato h a t ando alla bi sogna la semplice apertura di un rt1binetto, senza che l'esecutore abbia la ' isio11e immediata de.Ile sofferenze e della morte del .giustiziato. Si rende inutile il mestiere del carnefice, che , maìgrado tutto , gode sempre l1och e sim11ati e. 1

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argo.

[ANNO XLI, Nuì\I. 32]

NO TIZIA BIBLIOGRAFICA G.

Prime linee di una patologia dello sviluppo. Sua importainza in Oto-rino·laringologia. Due voll. in-8° di pagg. 306 e 572. con 490 figg. L. Pozzi ed. Roma . BILANCIONJ .

Opera di vasto respiro , questa del Clinico o to-rino-lari11goiatrico di Roma, che dal ca·mpo a 111Jarentemente arido e chiuso di una ri~ Lretta specialità, assurge ad am·p ie visioni di bio logia generale, le quali, a loro volta , gettaJ10 u1)a nuova e viva luce su varie questio11i della specialità stessa. Opera, quindi, che i111eres5a lo specialista come il medico generico, il l)io1og·o ed o·g11i spirito colto che si interes i di questioni della scienza che « ridestino nella llOstra esistenza i valori di postulati eterni )) . Accen11iamo a.i principi inform.a tori dello studio dell 'A. L ·individuo quale· si 11re en ta a] nostro esame, ben. lungi dall'essere sen1pre perfetto e . . i1nmelrico, rappresenta la. risultan1 e d i un con1plesso di mutamenti , iniziatisi co11 la pri111a concezione e ch e . i conti11uano e , se a11che non appaiono, fer,rono 11ell 'in ti111ilà d ei less11ti. Ne risultano deviazioni rli forn1a , talvolta piccole e n 30d·e ste, r.11e a tl e tano mutamenti nelle regole dello s ,·ilu ppo. Questa . orta di « piccola teratologia » ch e travia mo nell'individuo relativa111 en te normale viene· ricondotta dall 'A. alle su e orig ini ed illustrata nelle sue consegueI1ze, p er cui le aride scienze dell'embriologia e della teratologia sono vivificate dalla clinica. Esan1ina , nell.a parte generale, i feno111e11i cl<::lla fi iopatolo.g ia dello sviluppo e la co "'truzion e d ell 'organismo , dal feto all 'a,d ulto , diffondendosi particolarmente sulla fabbrica del ln scheletro. e sul suo divenire, . nonchè sulle ntalattie ossee della crescenza dell 'in,·olu. z1one. \ella j)Urle speciale, tratta il cranio e la faccia, la piran1ide nasale, i seni della fa ccia, il < ull o. Ja. faringe , laringe: trachea e broncl1i , l 'esofago , la tiroide ed il timo, l'orecchio. 11 cor1tinuo richiamo alla clinica, le belle illu~ l razioni avviva110 la trattazione e ricordano ::..1)es o a l le ltore fatti capitati alla sua osser' azione , di cui trova qui la spiegazio11e. Un e en1pio delle conclusioni praticll e. che i1ossono d erivare dallo studio di questo libro . e i è da lo dalla questione dell 'ade1101di. n1 0. èi.agnosi di cui oggi si. abusa e che .giu ~a: n1enle l 'A. consiglia di non lasciare a n1ed1~1 g·enerici incolti od inruriosi della patologia olo-rino-laringologica e, tanto meno , alle maestre . alle assistenti sanitarie, ecc. Si tratta . 1)esso ù i mo·n1enti che possono condurre .ad l1na fa cie _imile all'ade11oidea, ma legata , invece , a turl)ar11enti di sviluppo cranio-facciale, SJ)esso da ric ondurre alla sifilide. co~ge­ nita , alla rachitide , a forme disendocr1ne, 1ml)Onendo cosi una prognosi ed un indirizzo terapet1ti co ben diversi. 1


Solo da una vasta e profonda cultura, da una lunga pratica costantemente illuminata da una geniale mentalità, cl1e sa coordinare i fatti singoli, inquadra ndoli in una larga t <'n cezione d'insieme, poteva nascere quest o libro di alta scienza, sempre po·g giato sul solido terre110 dei fatti , che si legge co11 crescente interesse e che, pur presentandosi di utile applicazjone oto-rino-1.aringologilca, trascende i limiti della specialità , per considerare i pii1 vitali problemi dell'essere. fil.

CENNI BIBLIOGRAFIC/(l> V. F1 "' CHL u . H.

Handbiz ch der (; /iemolherapie. Iler Theil. Mettalderivate. 1 voi. ii1-8°, di p. XI (359-898), 1934. Lipsia , .f i'" cl1ers medizi11ische Buchhandlung, 193±. Prezzo: M. 55. Av e n11110 già a presentare la prima pa.rte di quc.. , lo la, ·oro; essa rigttard.a va · i compGsti e~clu i,·a1-rlen te- organici. . La })arte attuale è destinata a i co1n1posti in :- t1i l'a tti vità curativa è ascrivibile ad un ele11 lento n1inerale (gli AA. usano· il t ermine di « i11etallo » anche per i cc metalloidi ») . I capitoli più importanti riguardano , con1 'è na turale , J:arsenico e l 'a11timonio . Si prendono in esarme anche ìl bismuto, l 'iodio, il ra1nc . l 'or o, il mercurio, si accenna ad una cinqua11t.i11a di altri elementi. GJi AA. prospettano la sto ria, g·l 'impiegl1i, la con1posizio11e, i dinamismi d 'azione terapeutica e tossica ecc. L'esposizione, ricchi im a di dati , è ài u11a lettura difficile (vi si trovano lunghe tilze di nomi e den se tabelle ecc .). r11a è ottima per le consu llazio11i; aid ogni capitolo è annessa una bibliografia molto c opio~a . eppl1re lutt ·aJtro che completa (ne sono on1 essi contributi impo,r tanti). I dati storici non sono destituiti d 'intere o. <:osì a1ìprendiamo che Io iodio vien e usato da te111po immemorabile in Cina, forse per rimediare all'ipotiroidismo, ch e second o Keith , r 0 titl1isce una caratteristica della razza gialla; l 'a1rse11 ico era già preco·n izza to da I 1)ipocra te f>er Ja cura Jocale delle ulcerazioni accessibili ; 1'oro ._ i u~ava in India molto prima dell 'era c ri S c HLoss n E RGER.

1

~ tian a .

La 11u111erazione delle pag ine fa seguito a quella del primo volume. IJ lavoro reca indici generali si8tematici e alf.abe li ci. L. VERNEY.

Die Z1ickerkrarikheit. Un vol. in- ··0 di 94 paig., con 15 fig. G. Tl1ieme ed . Lejpzig, 1934. '.Buona ino11ografìa sul diab·e te che m ette le questi()J1i sopra un terreno essenzialmente pratico, quale si convien e al m edico generi-

·F .

B F. KTRAM.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desi<te1 a l, recensione.

co. No11 è, di fatto, possibile, per la m agg·ior parte della clientela privata , seguire le r egole date da alcu11i trattatisti, applicabili solo in cé.tsi d 'eccezione oà in cliniche specializzate. L'A. libera i malati dall'ossessione della bila11cia per gli alirnenti del contenuto in calorie di questi , ed ammette l 'uso dell'insulina soltanto quando la dieta riesce insufficiente allo scopo. Espone dapprima la patogenesi, le basi chin1 ic0-fisiologiche, i concetti sull 'acidosi , . il quadro cli1ticc~ I~ diagnosi , le complicazioni, il coma . Si diffonde cori suflìcir.nte larghezza sul trattamento, accennando anch e all 'inutilit à della cura medicamentosa e m ettendo in gua rdia contro i cosi detti specifici. Da ultimo , un ca1pito.Jo sulla prognosi e la ])rognosi e la profilassi . fil. 1

J.Javori degli anni 1931-1933 dell 'Istituto di Clini,oa niedica de~la R. Università di Ba1ri. i\IolLo opportunamente. il Prof. Luigi 1F errannini, Direttore della Clinica medica di Bari, raccoglie in un volume i lavori usciti dal suo Istituto e pubblicati in diversi periodici negli anni scolastici 1931-3 2, 1932-3:3 e cl1e asso1nmano a 34. lRen 1·1 sono dello stesso Prof. L. Ferrannini, fra. cui u11a prolusione ch e tratta dt lla ~fissione di una Clinica medica; osservazioni su fa vism o; l& conseguenze somatiche della attività psichica; denti e ghiandole endocrin e, ecc. Un buon gruppo di lavori di biochi1nica è dovuto all'Assistente Dott. Milell.a; altri ne troviamo sulle radiazioni mitog enetiche (S. Bonomo); sulla vecchia1ia (V. Albergo e G. Spilotros), ecc. Il num ero e l 'importanza di ta]i pubblicazioni attestano il valore e l 'attività della Clinica m edi ca della giovane Università di 1Bari. fil. Al nostri vari abbonati che hanno fatto richiesta del libro del

Prof. CINO FRONTALI Dirett or e della R. Clinica P edi atrica di Padova

L'alimentazione del bambino comunichi amo ch e trovasi in corso di stampa Ja Seconda edizione

ch e l 'Illuslre autore sta accurat am ente ri Yedencl o, ampJiando ed aggiornando coi più r ecenti progressi co11seguili n ella branca della Pedi atria . Informiamo altresì ch e la seconda edizione sar à an ch e arricchita di nuove figure e ch e non t arderà molto ad esser e portata a compimento. Appen a il volume sarà pronto, tutti i richiedenti , dei quali t eniamo conservati i nomi, n e su ranno subito avvertiti . L '.A ~I 1\lINI STRAZI ONE .


1264

cc lL

POLICLJNICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria del 28 aprile 1934 ~residenza:

prof. BAGL10N1, presidente.

Una camera operatoria rispondente ai requisiti dell'igiene e della tecnica chirurgica. Pr~f.

s..

Mu~11.

- Fino ad oggi le ca111ere operatorie ch1rurg1che presen lano s tt per giù gli s tessi inconvenienti riguardo il riscald am ento, l 'aereazione, la pulizia, l :illuminazio11e, e cos tano molto. {Jna can1era, che abbia un log·giato all 'intorno, parati trasparenti p~r la parte superiore, ma senza lucernario, })U(l aver e tutti i servizi esterni nello spazio del loggiato , una illun1inazione ch e si }.)UÒ dii e sc ialitica, ed è di facil e ed eco11omica cos truzione. E certan1ente la pjù adatta anche a scopo dj da ltico. L 'O. presenta un n1odello di cam era operatoria, cbe risponde ai r equisti suddetti. Il prof. ALESSANDRI si compiace della comunicazione ch e ha g rande irr1porta11za p er i chirurgi . Sopr a tulto g li sembra rj soJto opporlu11a111ente il p1·oble1na d ella luce. L 'u so dei lucernari sopra il tavolo operatorio è poco utile e spesso clannoso anch e la diffusione oggi grancl e d eg·li apparecchi tipo scialitico n on soddisfa p er varie r agioni ; la soluzione m essa i11 opera d al Muzii crede che possa rispondere n el m o do nligliore, specie se con opportuni apparecchi fotometrici la dis lribuzione della luce sia regolata esattarr1ente sul tavolo di operazioni e in tutto l 'ambie11te. Il prof. B<\GLIONI esprim e anch'egli il s uo compiacimento al prof. Muzij , e inette i11 rilievo i vanlaggi ch e il tipo di camer a op era toria òa lui illustrato, offre a i fi siologi.

, Nuovi orientamenti nella terapia medica della colica epatica. Prof. P . 1\.LESSANDHlNI. - L 'O. illus tra casi di colica epatica insorgenti il giorno precedente alle mestruazioni, in cui una cura d esinsibilizzante con estratti ovarici totali poteva prevenire l 'i11 orgere degli attacchi. Le iniezioni di estratti ovarici a distanza della 1nestruazione erano in grado di provocare t1n attacco di colica epatica. Egli interpreta tali colich e co111e di natura an afilattica e le raggruppa con quelle forme già 11ote nella letteratura. Il prof. ALES SANDRI rileva che i casi riferiti sono n1olto interessanti, e specialmente il rapporto della sindrome colica col periodo inestruale e la possibile indagine diag n ostica con iniezioni di preparati ovarici gli sembra importante. Desidera però osservare come nelle colecistiti calcolose e in genere n elle ca]colosi delle vie biliari, la cura chirurgica è quella da preferirsi, e da llSare senza troppo ritardo quando la diagnosi sia precisata. I disturbi residui e i postumi sfavore.voli rton sono in gen er e dovuti ad aderenze, ma a calcoli dime11ticati e non cer cati, specialmente nel coledoco. Le st atistich e di Lahey e di molti altri

[ANNO XLI ,

s~i ris ~ I la li

a. sai cli versi ottenuti quando non s1 praticava s1s l en1aticarnente l 'esplorazione del coledoco e q t1anclo ql1es ta era di regola, lo dimo~ lrano, e la sua esp erienza è iòe11tica. Cred e che in caso di calcolosi e di dilatazione clel coledoco conYe11 ga più che il drenaggio es terno u sare la colecloco. Partecipano alla disc11ssionc aJlChe i proff. ARCANGELI e GfiIASSEIHNI. A tutti rispo11rle il prof. ALESSANDRINI.

Endoscopia nella diagnostica gastrica con proiezioni. Dott. A. BoNADJES. -- L 'O. riferisce sulla tecnica delle gas Lroscopie col gastroscopio flessibile di V\' olf e s~i r.isultat~ ottenuti in 100 gastroscopie. R1f~r1 sce s~1 caratter! delle gastriti ipertrofiche, gastriti atrofiche, d el reperto nei tumori nel! 'ulcera gastrica, nella gastroenterectomia. Proietta delle fjgure a co11fer111 a di quanto ha descritto.

La toracoplastica antero·laterale nel trattamento della tubercolosi potmonare. Prof. V. MoNALDI. - L 'O. espone la concezione teorica d ell 'intervento che egli ebbe a proporre n el 1932 basato sull 'eli1ninazione delle linee domj na11ti d el mov~mcnto toracico, e illustra l'importanza d el movimento par;:idosso « velario di compenso » di E. i\Iorelli. Quindi fa u11a es1Josizione d ei risultati locali e gener ali docun1e11tan(l0Ji co11 grafici e serie radiografich e. Il prof. EGIDI d o1nanda la parola, per fare alcune considerazioni sull 'ar gomento .

Le operazioni di toracoplastica antero-laterale. Il prof. ALESSANDRI. - Le operazioni di toraco· plastica antero-laterale su ct1i ha riferito il Monaldi, sono st ate praticate da nle e dal mjo aiuto prof. Ascoli n el r eparto dH me diretto d ell 'Ospeclale B. ~Iussolini. In assenza di Ascoli malato vo· glio confermare i buoni risl1ltati ott~nuti e 'specialmente quanto il Mo11aldi ha detto sulla linea di maggior movimento respiratorio: durante l 'op er azione, r esecate le costole clalla 4a alla 7a. n ell 'es tensio11e a·cce.nnata, si può vedere subito· l 'im1nohilità respiratoria d el tratto toracico. Per la gravità dell'operazione, contrariamente a quanto ci ede il prof. Egidi, non si tratta di interventi J11olto g ravi. Quasi tutti sono stati compiuti con anestesia locale in due tempi, e senza inconve11ienti p os tumi d 'in1portanza. Dal punto di vista chirurgico è opportuno affermare ch e il risultato di collasso completo del1'apice si ottiene nel modo migliore coll'asportazione completa della 1a. costola. Questa asportazione che si riteneva un tempo assai difficile e grave, posteriore e sopraclavicolare; secondo la nos tra esperienza si può fare invece abbastanza facjln1ente per via anteriore sottoclavicolare. Impor' ante è infine i ·asportazione del periostio per eYitare la resezione ossea , facile in indi·ridui quasi ~empre giovani. 1 1 modo più se1n plice è il distruggerlo con formalina. I risultati clinici sono confermati a11che da ricerche sperimentali che ho fatto eseguire al dott. D ~ Paolis. Il Segretario: G. AIVIANTEA.

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NUl\I.

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SEZIONE

Accademia Lancisiana di Roma. Seduta straordinaria del 5 luglio 1934. Presied'3 il prof. MARGAnuccr ORESTE e poi 1'on. prof. E. FIORETTI.

. Pr~s~nt~ S. E. Spano (presidente degli Ospeclali ll1un1t1 d1 Roma) e le più alte autorità mcùiche della capitale, tra cui il prof. Busi preside della F~acollà di I\1ledicina e Chirurgia, e i pro.ff. Arcangeli, ~ntonu?ci, e.accia gen. medico, Frugoni, Antonell1~ Bastianell1, Dalla Vedova, Ovio, ecc., ha avuto luogo l'annunciata conferenza dei proff. S. ATTILJ e T. LUCHERINI, sul tema:

I più recenti metodi di investigazion.e radiologica nel Ia moderna diagnostica clinica. Il prof. LucHERINI ha passato in rassegna con rapida disamina critica, alcuni fra i più recenti metodi di indagjne radiologica nella diagnosLica c!j~ica, c~e egli . 3Lesso ha avu to jn gra11 parte occasione d1 ap11bcare praticamente nel ~uc reparto Q speclaliero. Gli argomenti da lui trattati, ron. proit>zjoni e dimostrazioni radiologiche, sono stali: 1'1n(lagine per lo studio dej dotti lagrimali, dei dotti salivari (~cialog·rafi~) ; dei vasi sanguigni ir1 ge1ier e (quindi vasografia con ve11ografia ed arterio~r:aiia periferica, centrale, aortografia) e cerebrale (encefalografia, angiografia) e polmonare (angiopneumog·rafia) ; dei vasi linfatici e delle ghiandole linfatiche (li1ifo-vasculo-adenog rafia); indi l'indagine per lo studio del sistema nervoso (encefalografia e ventriculografia; mielografia, radicolografia, neurografia); e inCine i 'epatolienografia. Sopra ogni a.rg·orrtento si è soffermato breverJ1ente1 citan~l o i più rece11li lavori e portanrlovi in gran parte il suo personale contributo originale. Il prof. ATTILJ tratta di numerosi altri mezzi

moder11i di inòagine: riferisce sull 'esame del torace eseguito con apparecchi di enorme inlensitàl e mostra, cori i suoi sludi, quanto la racliologio può dare nella valutazione della mamrnella 11elle varie fasi della sua attività e allo stato patologico. ~ escrive i risu l,tati del] 'esa1ne radiolo·gico delle pliche del tubo digerenle e delle 01oder11e indagini nel ~ampo ostetrico ginecologico (uterosalpingografia : fotografia intrauterina). Si sofferma a discutere i risultati ed il significato della colecistograifia rapida, secondo il metodo di Antonucci, ed infine cl1il1de il suo dire con l 'esposizione dei moderni mezzi di renografia rapida, di radiochimografia e di radiocinematografia e con .la proiezione di un film radioci11ematografico. Il prof. BUSI ha rivolto, ai due conferenzieri, parole di Yivo compiacimento. Il Segretario: A. D'AvAcK.

Accademia lledico-Fisico Fiorentina. Adunanza del 7 giugno 1934. .Presidente: Prof. CARLO CoMBA. Un caso di carcinoide primitivo dell'appendfce vermiforme . Dott. B. BENCINI. - Viene riferito un caso di tjpjco carcinoide primitivo dell'appendice, osser-

1265

PRATICA

vato in 11n uomo di 31 an11i, operato cirea 4 anni or sono nello Spedale S. Giovan11i di Dio (prof. Cavina). Il tu1noretto, del volume di un cece, aveva sede nel terzo medio dell 'appendice, nell 'interno della quale esisteva pure un diverticolo mucoso congenito. Il decorso può considerarsi finora clir1icamente benigno.

Ulteriori osservazioni sull'anemia dei maJati in "uremia vera,,. Dott. A. DE G10RGI. - Ricordati brevemente i dati della letteratura sulle anemie dei nefropazienti ed in particolar modo sull 'anemia ipercromica dei ·nefritici con ritenzione azotata e con reazione xantoproteica intensamente posjtiva in stato di ure1nia vera, passa al] 'esposizione di due casi di anemia ipercromica in uremici, nei quali egli ha riscontrato, in accordo con osservazioni precedenti di Volterra, oligocitemia ed ipercrornia con alterazioni ;1 carico della serie bianca rappresentate da leu cocitosi , relativa neutrofi1ia con spostamento a destra della formula di Arneth, linfope11ia, e qualche cellula scarsame11te immatura.

Sul significato dell'accumulo nel sangue di corpi aromatici per la genesi delle anemie macrocitiche (ipercromiche ) e sul valore morfologico della macrocitost • • 1percrom1ca. Prof. M. VoLTERHA. - Sul fondamento di sue precedenti osservazioni , l 'O. mette in rilievo il fatto che in tutte quelle forme morbose in cui si rileva nel sangue rr1acrocitosi ipercromica, le determinazioni chimiche dimostra110 un forte accumulo n el sangue di corpi aro1natici (anemia perniciosa, cirrosi epatiche, ure1nia vera). VoLTERR<\ e CIARANFI hann o Yerificato sperimental1nenta che questi corpi aron1ntici (ossifenoli, ossiacicii aromatici, p·-cr esolo, tirosina) possono cleterminare negli animali anemie a valore g·lobulare alto con macrocitosi. P.er ql1este ragioni l 'O. crede verosimile ch e la macrocitosi ipercromica sia: ir1 rapporto genetico con l 'accumulo aromatico. Per ciò che concerne la macrocitosi ipercromica clell 'ane1nia perniciosa l 'O. crede che sia da }JOrre j11 du1Jbio u11a genesj Lotal111ente megalob] astica. Naturalmente una parte , ma probabi1mente piccola, dei macrociti ipercro111ici , si origi11a da 1negaloblastj, 111a in gran parte i 11Jacrociti ii;ercromici circolanti sarebbero d 'origine eritroblastica. Così si spiega meglio l 'importanza rilevante quantitamente della macrocitosi ipercromica a m algrado dello scarso numero di megaloblasti, riscontrabili in genere nel midollo osseo, la gradualità rlella n1acrocitosi (e~pressa nella formula eritrocito111etrica), il graduale ritorno alla n orma duran.te l 'epatoterapia, che fa rapidamente scomparire i 1)1egaloblasti, e megli o si çomprende, per analogia, la macrocitosi fe.la1e, rilevabile ancora quando i megaloblasti sono <la 1empo scomparsi dai less uti eritro formati vi . 1

Dott. I ..

SEVERI. - .

La sostanza r eticolo-filam en-

tosa (r eticolociti) n el ratto nornwle e dopo la sple11ectomia. I Segret ~1ri: Proff. L .· P1ecH1 - P. N1ccoL1i'J.-


« IL POLICLINICO >'

1266

trazione 1~i questa. Fu lasciato l 'a1tro utero perchè riscontrato di forma, di volume normale e atto verosimilmente ad essere concepito e a portare a t ermine una nuova gravidanza desiderata dai pa re11ti. II decorso operativo fu normale e l'inferma lasciò la Clinica in 2oa giornata allattando il suo nato. ·L 'O. accenQa alle varietà e all 'importanza di queste anornalie di svi]uppo e alla genesi dell'utero pseudodidelfo.

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta del 20 giu gno 1934. Presidenza: Prof. G. B. Fiocco.

'

Dott. B. FACCINI. - Relazione del lavoro com. piuto nell'Istituto Radiologico e Fisioterapico, dell'Ospedale Civile di Venezia.

Morbo di Pott e paraplegia. Prof. S. MARCONI. - L 'O. ri~erisce sopra due casi di paraplegia da inorbo di Pott, in uno dei quali ha eseguito la costotrasversectomia secondo Ménard con buon risultato, in un altro la emilaminectomia laterale con ripresa della motilità dopo tre giorni. Dopo una discussione diagnostica d elle varie forme anatomo-patologiche che possono dare la paraplegia nei pottici ed una esposizione dei vari interventi chirurgici che possono essere praticati, l 'O. conclude che molte paraplegie possono guarire senza operazione; in altre potrà essere eseg·uita Q ] a costotrasversec tornia e la emilaminectomia secondo le indicazioni del caso. Dott. C. D1AM.\NTI. - Rapporlo tra cutireazione tubercolinica e reperti radioscopici del torace in 200 bambini della I e II in/anzia.

Un caso di difterite vulvale. Dott. A. VANNI. - L'O. illustra un grave caso <:lj difterite vulvare da lui osservato in una· bambina di due anni con associazione di difterite ton.sillare. Il soggetto presentava edema impo11ente delle grandi labbra e due vaste ulcerazioni a n1argini netti, coperte da una pseudomembra11n bian-co grigiastra poltacea, con formazioni vescicolose .e policicliche al contorno della cute sana, ingorgo g hiandolare inguinale, stato generale tossi-infettiYO; I 'esame diretto e colturale fu positivo per il B. tii Loffler e la terapia specifica (100.000 U. I. <li siero complessive) diede una lenta, ma completa guarigion e. Dopo aver accennato alla rarità della forma, ma al tempo stesso alla sua importanza e dal J.ato profilattico e da quello terapeutico, l 'O. insiste sui pri11cipali ca ratteri diagnostici e accenna alle eventuali diagnosi differenziali per i casi meno tipici: ulcera gonorroica, luetica, ve11erea, estiomene e ulcera acuta della vulva di Lipschutz. Il Segretario: Dott. A. VAN1NI.

Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali. Seduta ordinaria del 3 marzo 1934. Presiede il Prof. G1usEPPE SABATIN1, presidente.

Anomalie dei genitali femminili e gravidanza. Prof. L. BACIALLI. - L 'O. illustra un interessante caso clinico di gravidanza di utero pseudodidelfo con « conglu tinatio » dell 'orificio uterino, con rottura delle membrane rta ·tre giorni, con putrefazione del liquiclo amniotico e febbre. La levatrice aveva già somrninistrato chinino e si apprestava a iniettare pituitrina. Praticato necessariamente il taglio cesareo pur con le controindica1ioni esistenti, si estrasse feto vivo e si dovette procedere ad isterectomia per la esiguità della pa1'ete uterina e per la assoluta mancanza fii con-

l1\.NNO' XLI, NuM. 32J

1

I

Architettura del piede e meccanismo della frattura delle varie ossa del metatarso.

Prof. G. BRtNO. - L 'O. si è proposto di stabi1i re quali sono le particolari condizioni anatomiche e fu11zionali che rendono vulnerabili in varia 1naniera le diverse ossa del metatarso dell'uomo. Dopo di \.i.Ver passato in rapido esame le condizioni r LOrmali della statica del piede e messo in rilievo l 'importanza dei ligamenti fibrosi nell'assicurare Ja forma della volta plantare, si sofferma a considerare i particolari rapporti e la particolare funzione dei varii nastri dell 'aponeurosi plantare rispetto alle varie ossa metatarsali. È pervenuto alla concl u sione che dai Vlrii · nastri dell'aponeurosi plantare, più specialmente gli elementi dello sch eletro del pieùe sono obbligati a mantenere t1na posizione più o meno fissa rispetto al calcagno che rapprese11ta il pilastro di appoggio posteriore. Alcune ossa metatarsali però, per la particolare disposizione dei nastri fibrosi plantari, godono di una certa mobilità, la quale entra in giuoco dura11tc il massimo carico del piede e durante la marcia, così ch e esse non funzionano da pilastri di appoggio veri e propri; mentre altre ossa metatarsali invece, e cioè: il 2°, il 3° ed il 1° jn alcuni casi, sono solidamente imbrigliati al . calcagrio , fanno parte di raggi ossei non deformafiili e funzionano perciò da veri pilastri di appoggio del piede specialmente durante la marcia. Questa }ìarticolare funzione statica insieme con la loro relativa delicatezza, .rappresenta la condizione adatta per renderle facilmente esposte alla frati ura durante il sovraccarico rlell avampiede.

Stimoli riflessogeni e meccanismo centrale del fono mu· scoJare. Prof. G. PUPILLI. - L 'O. espone i dati sperimentali intorno alla natura e al significato del riflesso miostatico di Sherrington e Liddel e del riflesso tendineo; tratta , in generale, dej riflessi posturali tonico-statici e tassici di origine non labirintica e successivamente dei riflessi labirintici. Prende in esame la legge della innervazione é\ntagonista per lo studio della funzione labirintica come funzione riflessa. Dopo aver accennato ai recettori del sistema propriocetti vo, passa a dire del meccanismo cenlrale del tono: più specialmente si sofferma sulla funzione del cervelletto. Nella trattazione · di ques ta parte si riporta a dati sperimentali e a dati clinici. La esposizione dei vari argdmenti è stata fatta , co l corredo di proiezioni. • •

Il PR~S TDE

TE

ha parole di vi VO elogio per I 'O. Il Segretario : A. MANAI.


I ANNO

XLI,

NUl\11.

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1267

SEZIONE PRATICA

·APPUNTI PER. Jl~ MEDICO PR.ATICO.·· CASISTICA E TERAPIA. •

.L'i·t tero come '' seconda malattia,, nell'infanzia.

K. Dietl (Wien. Klin. Woch.', 9 genn. 1934) · porta il contributo di alcun~ sue osservazionì -cliniche all'interessante problema di quegli itteri non gravi che compaiono a distanza di ·qualche giorno da forme febbrili di 'breve durata (grippe?) e che sonò variamente interpre,tati (v. l 'articolo di Hess, W ien. Kl. Woch., .8, 1932; su questo stesso argomento). In una bambina di 5 anni, in altre· due di 8 e 9 - sue sorelle __,. e nella madre , egli ha -osservato, a breve distanza di tempo, prima la presenza per due o tre giorni di febbre senza fenomeni co11co·m itanti, poi la comparsa di un i.t tero con pigmenti biliari nelle urine e feci acoliche, durato dagli 8 ai 10 giorni. L'A. ricoTda come Hess interpreti l'ittero .come una manifestazione di tipo anafilattico, seguente alla manifestazione febbrile primitiva che avrebbe avuto funzione sensibilizzante; secondo questo modo di vedere l 'ittero ricorderebbe il reumatismo cl1e segue la scarlattina o la disse,n teria: personalmente l' A. non si pronuncia sulla patogenesi del quadro clinico -che si limita a descrivere. V. SERRA. 1

·Condizioni diverse in cui si dilatano le vie biliari principali.

Bérard e l\1allet-Guy (Lyon ChiJrurg., maggio 1933) fanno rilevare .come oggi si può affermare che, dilatazione delle vie biliari principia li 11on significa necessariamente stenosi organica .a valle. Lo studio delle vie bi)iari e del transito biliare con 1'esplorazione radjologica al lipioda] dopo operazioni ·di drenaggio -hanno fornito dati interessanti sull 'argon1e·n to . Si è visto intanto che, in conformità alla de·scrizione di Hyrtl (1873), il detto comune non f. cilindrico ma ristretto alle due estremità e ·quindi a forma di fuso. Pure si è potuto dimostrare che, all'infuori dell'ostruzione meccanica, le vie biliari prin-c:ipali possono dilatarsi: 1) dopo colecistectomia o soppressione funzionale della vescicola; 2) per ipertonia dello sfintere di Oddi; 3) dopo sezione dello sfintere di 0 ddi o ·soppressione f11nzionale di questo (operazion e ·di derivaz. interna). Dapo la colecistectomia la dilatazione inizia :il XV giorno e raggiunge il mas9im"O al 100 ,giorno. A qùesta gli AA. attribuisco,n o alcuni dei rasi di recidiva delle sofferen1.e (dolori. ittero, febbre) nei colecistectomiz.zati. In egual modo sostengono che éllcune coleci-stiti croniche sclerose causano disturbi a mezzo ·della dilatazione concomitante delle vie biliari. 1

Ne viene di conseguènza ·che neÌl'un caso e nell'altro può esser' sufficiente !il drenaggio medico delle vie biliari a lenilfe le sofferenze e quando questo, sarà i_n sufficiente l 'intervento dovrà miraréit al dre·n aggio del coledoco (ester110 od interno). Gli AA. hanno potuto dimostrare con1e di fr~quente l'ittero· n.el corso di pancreatiti croniche non è di origine meccanica ma per dilatazione riflessa delle vie biliari pr~ncipali. Come di latazione delle vie biliari . principali JlUÒ seguire a semplice iperto,n ia dello sfintere di Oddi, il p·iù Eipesso secondari.a ad infiammarìone am·p ollare o duodenale. Come negli interventi fli derivazione interna della bile, la causa dell'infezione asoe11dente delle vie biliari r.i siede in gran parte n·e lla dilatazione riflessa di queste. R. GRASSO. 1

'

La correlazione funzionale tra la vescichetta bi· liare ed il duodeno.

In lIIl lavoro anteriore Baltacciano e Vasilio (C. R. Soc. Biologie., t . CXV, n. 6 , 1p,_ 676) dimostrarono che la vescichetta biliare ha movimenti peristaltici, vasomotdri, spastici e fibrillari. In generale si ammette una correlazione tra i movimenti vescicolari e quelli del duod-eno , costituendo le .'.)ontrazioni duode11ali u11 fattore primorqiale nel vuotamento della vescichetta biliare (Ramon, Popovici ecc.). Gli AA. hanno studiato nei cani contemporaneamente la funzione dello stomaco, della vescichetta biliare , d'el duodeno e del colon. Misero cosi in eVidenza l'indipendenza della attività vescicolo-dl.iodenale con le contrazioni · gastrocoliche. Trovavano che quando il tono duodenale cade, nella fase di aspirazi0cne-, le contrazioni peristaltiche della cistifellea sono pronunciatissime. Quan,do le contrazio ni duodenali sono fortissime i movimenti vescicolari sono · deboli. Ma in tali co·n dizioni sperimentali non apparvero contrazioni evacuatrici . Perciò sembra che l'evacuazione prQpriamente detta della vescichetta biliare è indipendente dalle contrazioni duodenali. Tale vuotan1ento dipende dall'eccitamento esercitato dal :p asto, o · da atti fisiologici (defecazione o vomito) o sotto J. 'influenza di un colagogo.· JuRA. 1

1

La diastasoria negli itteri da tumori maligni. '

E. Millbourn (1!cta Ch.irurg. Scandin. , fase. III, 193±) ha studiato la diastasuria in 44 casi d'ittero da tumore 111aligno ed b(l osservato in 12 (27 <y~) un netto aun1ento. La causa a cui ~embra doversi ricollegare questa aumentata diastasuria si identifica con una azione dannosa del neoplasma sut pancreas. ~ stato notato che Ja localizzazione del tumore a livello della papilla di Vater o delle vie biliari estraepatiche dà , più spesso che le


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<< IL POLICLJNICO n

a lt.re localizzazioni, l 'aumento della diastasi. lit un caso di ca11cro d el pancreas, in armonia con le osservazio11i anteriori di 1F oged, l 'au 1r1ento d ella diastasi è mancato. Tali osservazioni ci dicono che l 'aumento della diastasi nel corso dell 'ittero rende molto poco probal)ile la diagnosi di cancro del pancreas, mentre s ta a favore della litiasi o tumore del coledoc6 R. GRAsso.

La diatesi emorragica dell'ittero grave trattata con la bile dt bue. H . Tennesen· (Lyon (~hiriirg . , marzo 193±) ricorda come Seifart ha 1nesso in eviden za ch e i pa7.ienti con fistola biliare esterna cr onica presentano una diatesi emorragica simile agli itterici. E p oi eh è in en Lrambi i casi c'è una mancanza d 'apporto di bile nel canale intestiJ)ale, cosl · S. pensa che la diatesi e111o rragica degli itte,r ici sia la consegu enza di un assorbimer1 to difettoso di grassi e di mancan za di ' 'it.nmine, e di turbe d ella assimilazione delle materie calcar ee, per cui ron siglia i] trattan1ento con lampad a di Quarzo onde agire sul la formazion e vitaminica. T enn esen in vece ha g iustam ente p en sato cl1e se , cau sa della diatesi è la mancan za di bile n ell 'intestin o, è meglio d are bile per bocca a questi pazienti. Ha così trattato vari casi d'ittero g rave con somm inistrazione orale di bile di bue, ott en endo t1nn diminuzion e del tempo di coagulazione e l'interruzione di una manifesta dia tesi emorragica . R. GR.t\SSO .

N11ovo metodo per provocare l'escrezione biliare. De Nunno cRinascen.za Med., 1° agosto 1933) ricorda brevemente il metodo con sig liato da \feltzer e. Lyon per provocare la fuorius cita di bile nel duodeno col s0Dj-01lo di magnesio, passa in rivista il metodo di Stepp e Giessen c on peptone al G %, indi vi ene a descrivere un metodo su o perso nale ·ch e, dopo averlo esperim entato ugli animali l 'ha adottato nell'uomo . L' A., dopo introdotta la , onda di Einhorn n el duodeno , inietta d a 5 a 1O gocce di olio di gin.e pro diluito in olio di 11livo; passati 5 minuti aspira con una sirin.~a J.a prima bile escr et a , indi abbas a la sonda e raccoglie in provette i vari tipi di bile. L 'A. raccomanda di a doper ar e l 'olio di ginepr o e n on quello n ero di g ine.pTo. Questo metodo avrebbe i segu enti vantagai 0 su gli altri : 1) Bastano pochi cc. di liq11ido per spiegar e un.a energica azione sulla muscolatura della coleciste. 2) Non diluisce Ja b·ile. 3) Non ha azione purgativa. L ' A. ha adottato il suo m etodo in molti amIll~lati d ~lla 3a. Clinica Medica di Napoli , e dich~ara d1 avere ottenuto sempre buoni risultat1 . S. ScANDURRA.

[ANNO

XLI, NuM. 32J

Il trattamento degli edemi negli epatici. D~

gen eral~ente

risultati poco so ddisface11ti. Ad ogni modo , N. Fiessinger e Gotillé (J ourn. m éd . jrariç., maggio 1934) dan i10 d elle bu?ne. i11dicazioni per la cura di questa con1pl1caz1one d elte mal attie epatiche . . Ar1 zi~utto, è. necess~!i o correggere la press1011e idrostatica e s 1·m pone pertanto il riposo in ]etto. Si provvederà poi all 'evacuazio11 e d el l '.ascite, ch e talvolta p uò J)rovocare il l IR ~ sorb11nento dell 'eden1a in 24 ore. Poco effetto h a la riduzion e dei liquidi che invece è L~u1to 11tile negli edemi di ori ~ine ca,rdiaca · JLegli epatici , la diuresi si adatta a ]l ' in 5ae~ s1ion e. ~ un errore il ~are un regin1e declorurato, J)Ol~hè la. sopvre~s11)ne d ei cl.oruri compromett e appetito e. disturb~ la .digestione gastrica, essi ' 1erranno invece r1dott1 a circa 3 g rammi aJ giorno. . ~l cloruro di calcio e di magnesio sono inatl.1v1 e n1al sopportati d ai cirrotici . Utile è il regin1e carneo , che però può essere dato soltanto a malati ch e conservano un ecce llente appetito . . Poca. ir1fluenza h a, sulla diuresi ' la somnii~11 tra7.10~1e di estratti tiroidei ; meglio agisce 11 latto-siero , come pure i purganti (acquavite ale111an11a, a loetici); nulla in vere fanno i diuretici r enali con1e la teobromin a € la scil1a r11er1tre quelli m er curiali (salyrga11, novasuroi e simili) si dimostrano molto utili . speciali11ente :"e con1binati col riposo in ]etto e I ' evacuazione d ell'ascite. Hanno però soltanto azio11:~ i111mediata, pro·vocando u na diuresi massiva e senza do1rlani . Se ne fa un 'iniezione ogni 8 g iorni , ripetendole 4-5 volte; la loro eflì cacia dir11irtuisce con l'uso . Si rleve diffid are di tali r1n1ed i qua11 d o il rene è comprom esso, se·b·b ene si siano talora ottenuti , in tal caso, dei buo11i ri ~u]tati. lJtili sono Je iniezioni endoven ose · di cian11ro di rnerc urio anch e in individui non sifilitici : 1/ 2 cg. o.g n i du.e g i orni , interrom pend o il rimedio in caso di dia rrea o di diminuzione d ella diuresi. Il no,rar::;enobenzolo può aumer1tarne g li effetti. L 'opoterapia epatica sembra più efficace per via digerente ch e per quella sottocutanea . Buoni risultati si ottengono associandovi l 'insulino-terapia (10 unità a l giorno). fil. 1

!

Misure idro-terapeutiche nelle malattie epatiche, della vescica biliare e delle vie biliari . Su que.s to argomento ha fatto una con1unicazione alla Società per il progresso d ella Gastroenterologia di Ne"' "York , il 24 gennaio 1U34, W . Mc . Lellun (Th c R eview of Gastr oent er ol og'}' , giugno 19314). L'idroterapia nelle malattie epatich e è da al cuni disprezzata, d a altri esaltata. Essa, per un 'esatta appl icazione , presuppone conoscenze sicure di fisiopato1o·g ia e di farm aco]o.g ia. ,


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SEZIONE PRATICA

Per quanto rig u a rda le funzioni d el fegato esse sono: la produzione di bile, il d eposito di glicogeno, la formazione di urea, e l 'escr ezione di vari pigmenti, oltre alla funzione disintossicante. La bile secr et a d al fegato co ntie11e il 96-97 fJer cento di acqua e il 3-4 per cento di sostanze solide; la bile della colecisti contiene 83-86 per cento di acqua e 14-17 per cento di sostanze solide. !\ila non soltanto biso gn a conoscere la composizio11e della bile ; bisogna RJ.1che avere una i1ozione de llo svu otame11to d ella c-o lecisti, ch e è influen zato dai movin1enti respiratori, dai cambiamenti d ella pressione i11traaddo1ninale, dall 'elasticità d ella colecisti, dall 'inner, azione reciproca d ell a colecisti e del duoden o e d alla com posizion e d el chimo, con1e pure d alla muscolatura intrinseca della c istifellea stessa e dalla produzione di coleci tocl1ilmin (che sarebbe, secondo Ivy e collaboratori una sostan za secr et a d ella parete intesti11a le, analoga alla secr etina ch e agisce sul 1)ancrea , e ch e ha azione sulla colec isti . Le sostanze ch e hanno maggior potere di esaltare l 'attività e1)a tica sono i preparati di bile. t\.ttiYi son o anche il solfa to di mag·11esia. i peptoni, il cloruro· di ammonro , l 'olio di olivo c·on o enza belladon11a, l 'arqua di Carl bad. In un altra acqua ininerale (di Sar aloga) ci sono: calc io, sodio, magnesio , ferro , cloro e idrocarb-0nati; non contier1e solfati , co·m e la Carlsbad. Ris ultati quasi ide11tici con acque m inerali d .i composizione diversa fanno pensare ch e vi <levono essere dei fattori fi sici forse p iù importanti dei chimic i. l\.lcune acqu e agirebbero anche 1per via riflessa p rovocando la secre1ione dell'ormone colecistochin1ico. Le acqu e minerali (di cui in Italia n e ab·b iamo di b en note e accr editate) vanno prese per bocca e 1)er clist er e·; ,,i si può. associare l 'a ppJicazione esterna di fang hi. L' A. s i diffo·n de in d ettagli tecnici della cura e con clude dichiarandosi n ettamente in favore dell 'idrot erapia nelle malattie del fegato e delle vie b iliari . R. LusEN.\. 1

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Il trattamento medico df)lle colecistiti croniche. (A proposito di on metodo personale). ~1. C:hiray, A. l\.Iarcotte e ll. Le Cannet (Pres~- e M éd.. 16 g iugno 1931) n el corso, di ricerche intraprese per fissare le variazioni provoc·aite e r eciproche della caloemia e della calcibilia , l1anno co11statato l azion e sedativa rimarchevole esercitata d'a· alcuni sali di calcio intro·dotti endovena e d all 'estratto paratiroid·e o per i11iezioni endomuscolari sulle colecistiti dolorose. Nei malati a ffetti d a colecistite cronica si ottiene con il calcio Pndovena un miglioramento dello stato generale. un 'attenuazione dei d olo: ri spont an ei , spesso anch e la scomparsa dei dolori provocati con la palpazione della cistifellea infine una modifi cazione delle cisti ' . _acute, cl1e si fan n o più rare e m en o gravi. 1

L 'azione dell 'estratto paratiroideo è del tutto con1.parabile a ·quella d el calcio. Le dosi impiegate dag li AA. sono state, per i sali di calcio, di 5 cc. di una soluzion e a l i lO, per iniezioni endovenose quotidiane o a giorni alterni, per un totale di 10-15 iniezioni. L'estratto paratiroideo fu somministrato per via sottocutanea. in ragione di 1 cc., cioè 20 u11ità, ogni giorno , per un totale di 10-15 iniezioni per o·g ni serie. Generalmente gli AA. hanno praticato una ser ie di iniezioni di calcio seguita , quasi immediatament e dopo, da una $erie dì iniezio·n i di estratto :paratiroideo. In a lcuni casi ha nno alternato le due sostanze, iniettando un giorllO calciq e un g iorno e-stratta paratiroideo. I risultati sono stati uguali e costanti . Quali sono i fattori ch e determinano il miglioramento? È possibile ch e l 'iper calcemia, di cui l 'azione sul sisterr1a vago-simpatico è amrnessa, provochi una modificazione della contrattilità della cistifellea. E inoltre probabile che l 'aumento d el calcio biliare eserciti una azione sedativa loca le sulle pareti delle vie bilj,a ri. ,.rutto ciò resta però n el campo delle ipotesi. C. ToscANO. 1

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Contribnto alla chirurgia del fegato. (So un caso di emangio-endotelion1a del fegato trattato chi· rurgicamente). Steinberg G. (Br. 13eit .. 158', 1933) osserva ch e l 'em·a ngio-end otelioni.a è uno fra i più rari turt1ori pri mitivi del fegato. Herxl1eimer ne ha riuniti 20 ca~i apparte nenti tutti a r eperti autoptici. Il caso dell 'A. è il primo trattato chirurgicamente. Un u omo di 45 a. aveva da 3 rnesi una grossa tumefazione cistica del fegato causa di disturbi vari:, ma di non g rave entità. All 'intervento fu trovata una g r ossa massa cistica' d el lobo d . e numerose altre· sul1 a super fi cie inferiore d el fegato . La cisti mag.g iore contenente co·a guli e parti neoplastich e disfatte fu marsupializzata e drer1ata . . Il cavo si colm ò in qualche mese. Dopo 6 mesi il malato era in buone condizioni , ma il volume del fegato era di nt1ovo mo1to ingrossat o . L ' esa1ne istolog i co dimostrò un emangioendo telioma. Di iq uesti tumori si distinguono due fo·r me. La forma p iù frequente è caratterizzata dal fatto ch e il tumore orig ina dagli endoteli capillari , ha uno svil11ppo diffuso e possiede proprietà emopoieti ch e. La seconda forma origina dagli end oteli dei vasi p·i ù gr ossi, ha svilup1)0 circoscritto, forma piocoli n odi. La diagnosi clinica non è stata mai [atta. La diao-nosi istologica è difficile. La cura chirurgica è solo palliativa nel senso di o''viare a fenomeni secondari dovuti al grande sviluppo d el tumore. La c ura chirurgica cozza inoltre contro tutte le difficoltà di tecnica inerenti al fegato. P. STEFANI~I. 1


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« IL POLICLINICO n

SEMEIOTICA. Il riflesso delle dita del piede nelle aft'ezioni au· ricolari dei bambini. Se ne occupano A. Malherbe e R . Vilenski. (Bu1llet. de l 'Acad. de Méd·., 22 maggio 1934). Il riflesso delle dita del piede, che rassomiglia a quello di Babinski ma ne differisce per il modo con il quale si provoca e perch.è esiste solo nei bambini , consiste essenzialmente nell'estensione dell'alluce con divaricamento a ventaglio delle altre dita. Si riscontra in un gran numero di ragazzi sordo·m uti ed in tu.tti i bambini normali alt 'inizio o nel corso di ·un·' ofite media e si ma• 11ifesta sia• spontaneamente sia a se·g uito di • • una pressione esercitata in una determinata r~~one de! cranio. Questo punto corrisponde 2.J l intersezione delle tre suture lambdoidee occipite-mastojdea e parieto-mastoidea ossia' a. livello della fontanella laterale poste~iore , e si trova nel ragazzo già grande all'incrocio di una linea tracciata dal punto mastoideo del ,·ertice e di quella orizzontale passata per la som~ità del padiglione dell'orecchio. Nei lattanti il punto stesso deve essere ricercato un po' più in basso ed in dietro. Il ~enom eno delle dita è crociato per ] 'orecchio malato ·e omolateraJe per I ' orecchio sano. dello stesso malato . In, molti casi . per far . comparire il fenomeno e n ecessario esercitare una pressione p rolung ata sul punto di . e lezione. Il riflesso presenta talvolta qualch e varietà : 1) esten sione dell'alluce con divaricamento simultaiieo delle altre dita ; 2) est èn sione • d ell'alluce accompagnata da flessione de1lle altre dita , come nel fenom eno di Babinski (se il riflesso è bilaterale le due forme possono coesistere); 3) estensione poco marcata d ell 'alluce con divaricaimento considerevole delle altre dita. P er ben provocare il riflesso occorre ch e un nssist~r1te estenda parallelamente le gambe del bambino premendo leggermente al di sopra delle g inocchi·a. Il segno deve essere esplorato in tutte le affezioni febbrili dei bambini, potendo esso s'·elare affezioni auricolairi che altrimenti rimarrebbero nascoste. ~ noto come nei piccoli malati la diag11osi di malattia dell 'orecchio è mo lto difficile , perch è mancano g li indizi forniti daJ dolore· spontaneo e la sua localizzazione provocata è gen eralme11te difficile a causa dell 'indocilità del bambino. In un certo numero di casi il rifl esso oltre c? e a seguito della pressione del punto d 'ele z1on e, ·p uò essere spontaneo, ma è preferibile farne sempre la ricer ca perch è per lungo tempo quello .provocato, esiste solo ed in ogni caso esso rinforza q11ello spontane-o ch e si osserva con qualche difficoltà. Talvolta il riflesso può provocarsi anch e 1

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XLI, NuM. 32i.

prima cl1e si abbia qualsiasi aJterazione de} timpano, il ch e proverebbe che le affezioni auricolari possono avere un effetto marcato in profondità prima di manifestarsi nettamente all'esterno. Il riflesso è crociato, controlatera1le, conforme al tragitto della via piramidale. Sembrerebbe che l'irritazione prodotta dalla pressione intratimpanica sul labirinto si trasmette a mezzo della via. piramidale ai muscoli del]e dita , dei piedi, sia quando· il fenomeno si produce spontaneamente come quando si provoca con l 'aumento della pression..e al ,momento della ricerca. 1n effetti il riflesso scompare imn1ediatamente con la perforazione del timrpano e l 'inizio di un flusso copioso. Solo eccezionalmente persiste quando il pus rimane sotto pressione come prima della perforazione, il che è provato dalla pulsazione, dall'arrossamento e dal gonfiore del timpano. Nelle mastoiditi il fenomeno è meno costante , e comunque si provoca solo a. seguito di una pressione prolungata. Il segno è presente costantemente in tutti i bambini affetti da affezioni auricolari con età inferiore ai due anni , qualunque sia la forma di otite, più o meno in quelli con età di cinque o sei anni , e rara·m ente in quelli_ che hanno oltrepassata tale età. Sotto narcosi il riflesso si ha nella sua f orma tilpica anche quando non è chiaro, nello E3tato di veglia. DR.

NOTE DI PROFILASSI. La profilassi delle cotn.plicazioni bronco-polmonari postoperatorie. D. 1.!'alcioni (Rivista m e.llica, 1934) rilevando la frequenza e la gravità delle complicazioni bronco-·p olmonari posto·p eratorie, ritie11e che la causa precipua di queste va attribui-· ta• .essenzialmente al rnf.fredd·amento brusco che si verifica il più delle volte al ritorno del-· l'operato in corsia, dalla camera o·p eratoria per necessità di cose, la tem:p eratura viene mantenuta note·v olmente elevata. Tale raffreddameitto consecutjvo al soprariscaldamei1to avrebbe per effetto di rompere l 'equilibrio dell'organismo con i saprofiti delle proprie vie respiratorie , determinandone la irulentazior1e. Tale n1odo di vedere è appoggiato da varie considerazio11i. 1) La relativa rarità delle dette complicazio11i n ella stagione calda., in cui pern1angono tutti gli altri fattori possibili, ma ne è escluso quello del raffreddamento. 2) La rarità di esse nei piccoli ospedali e nelle case· di salute, dove le probabilità di raffreddamento sono minori. 3) I risultati ottenuti da <: evario (Ved. questo gio rnale, Sez. prat,r 1931 , n . 31) che tenendo i malati, 24 ore pri- ma e 24 do1)0 l'intervento in locali comunicanti con la camera operatoria ed . arventi la , stessa temperatura. 1

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XLI, Nu:tVr. 32]

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SEZIONE PHATICA

In bas~ a tali concetti, la profilassi delle complicaziQni hro11co-poln1onari, che danno 11n contributo non indiff&ente alla mo,r taJità operatoria, potreb·b e farsi agevolme·n te evitando il brusco raffreddamento.

fil.

POSTA DEGLI ABBONATI .i\.1 dott. N. A., V. : Non - e,s sendo;vi controindirAzioni l'olio cloroformico può .s omministrairsi ancl1e do·p o due o tre giorni sen1pre che il tenifugo non abbia fatto ailcun erf fetto e siano stati eme.s.si S0lO pochi anelli maturi. Se però dopo il Te11ifugo ';iolani venne espulso lo strobilo quasi intero (escluso lo scolice), allora tanto l'olio cloroformico come qualunque altr.o antielmintico debbono somministrarsi qua11.do cominci'aino a ricomparire nelle feci spontaneamente gli ane.I1i maturi. G. A. 1

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VARIA lnJl.uenza della . castrazione sull'erotismo femmi· nile.

E. Zola, nel suo volume « Fecondi,t é », libro m.oralissin1.o nonostante le co,n traTie apparenze e cl1e oggi, in pieno rifiorire del proble1na clerp.~grafico è di palpitante attualità, parla di una , donna che, per mfl;glio assaporare le gioie dell'amore senza p1·eoccupazioni di so1rta1, si fa toglie1re le ovaie. Ma, del suo de.tlitto contro ìa natura procreatrice, rimano punita percl1è in seguito dee.ade rapidamente e diventa apatica ed insensihile1. Il p.r oblema del permanere o meno degli istir ti sessuali dopo la castrazio·11e è stato cliveri..;n1>1r-r:te risolto dai vari autori. Per gli uo11tini, il permanere sareb·b e confermato (lalla esistenza degli « .spadones » dell'antica· Ro·m a, r1ei quali nonostante la castrazione persisteva110 l 'er-e zione ed una certa dilettazio.11e sessuale, come ne fanno fede, fra gli altri S. Ago~tù.10 e Sisto V, che in lina lettera al Nunzio cli Spagna ne proibiva il m •a trimo nio. Anche l'osservazione su anin1ali castrati, del resto, conferma che in qualche caso rimane un C€rt.o istinto sessuale per cui i maschi compiono dei tentativi di accoppiamento e .le femn1i11e si prestano alla copula cl1e, nell 'anir11ale 110r1nale \1 je1~c· invece energicamente rifiulata fuori dei periodi dell'estro . La teoria endocrina può essere invocata P'e r ~piegare la scomparsa d,ell 'istinto sessuale, per li mancato apporto della secrezione inte·r na delle gonadi. Ma può anche addursi per spiegare il permanere di esso , sia petr la persistenza di qualche residuo di ghiandole (cosa facile nella castrazione per schiacciamento) , 1 .

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sia iper la supplenza di altre ghiandole endocrir1e, fra cui sp·e cialmente la « bo,n ne a to·u t faire i.i, la pituitaria. Fichera, di fatto, din10strò p·er il primo che negl.i animali ovariecton1izz.ali, si 11a ipertrofia del] 'ipofisi, cori ipè·r funz1one delle cellule cromofile. Tale ipertrofia compensatrice si manifesterebbe essenzialrn.ente ne.I lobo anterio,r e e spiegherebbe, secon,do Gr.a,Tes, la persistenza dell 'impu_J.so· sessuale nelle. do,q .ne castrate. E non deve ess·e re trascurata la p-ossibile ingérenza dei surreni, di cui è -nota l 'azione, virilizzante. 1.n nno studio sull'argomento, A. (~uitarte e R. _M·e1gar (Prerisa medica: argentina., an110 XX, 11. 51) riportano , co·n le sta.t istiche di vari él•U tori anche le p0ro1p1rie, osservazioni su 9() do11ne ovariecto·m izzate per affezio,n1 varie e rivedute dopo un periodo di 1-5 anni. _f\isult<1 da queste cl1e, n ella donna adulta con b11ona erotica nervosa e pratica sessual~ l 'ir1le.Tve11to ha scarsa influ1enza sull'impulso e sull 'org·ano. che durano a lungo , pure sco.n1parendo0 pir 1nta che nella donn.!l normale (perm:J.~e~z~ dell'im.p ulso 31,4 <;'~ , dell 'orgasmo .i 3,o2 %). In un.a dif'cr·e ta percentuale di casi, si è av11to un aurr1e11to in entra·rr1:be le condizioni (i1r1pulso 21,63 °/o, orgasmo 23 , 14 ?lo), da attribuirsi sia alle condizioni delle vje genitali rhe ostacolavano il godimento, sia al timore della griavidanza ~he frenava gli impulsi. In altri. casi;. ~i è avuta diminuzione· (dell'impulso i1el 25,59 ~~ ' ti.ell'orgasmo nel 32,57 %), O'd a~dirittura scon1parsa (rispreittiva1n.e rite 2S, 96 ~b e 2·b, 94 ~~). Predon-11na, .q uindi la I10 rmalità od u1ia Jie;ve clin1inuzione, il che puè> essere .s pieg.ato e.o n la gr.ande im.p ortanza ch'3' l1a i11 taJi faccende il sisLema· J1ervoso·, che rima11e erotizzato anc11e dopo la scomparsa dell1 funl'inne ghianàolare, il che spiega jnoltreo i I pcrn 1a11eré de]1'erclismo di molte donne do,p o ia rr1enopnusa . I re.ntri n€rvosi i1anno acq11i:'tato una certa autonomia, le abitudini, le condizio,n i psichicl1.e , i feno1rteni di .tutosuggestione agisconn nel ser1s(· di ma1,.terlerg, ad 1111 certo livello l 'istinlo $e8Suale. Le condizi0ni an.1tomict1e re~idLtar1ti possono agire in duplioe senso sia nell'eliminare i fsttori di clispare.1111 ia (ritc rn•J dell ~irnpuJso e deJl ' orgasrr10) sia 'invf'ce cre.111rlonc dei nuovi (cicatrici dolorose, brevità della vagina nelI 'i~terectomia tota le) . Dal punto di vista psichico , le donne castrate possono dividersi in · due categorie; l1a prima di qa:elle che teme' 'ano un.a gra virl:111za e clu~', Ii berai.e da t a Je timore, godono pienarnente nelle funzioni sessuali; altre invece che, per un falso concetto de l loro stato, si credono incapaci di godim ento o si considerano come im!potenti, stabilendosi cosi delle condizioni favorevoli per la frig idità ,s essuale. 1

A.

IFILIPPINI.


u IL P OLICLIN fCO »

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XLI, Nul\-1. 32j

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) L'ordine delle preferenze nei concorsi. l l nuovo teslo unico d ella legge comunale e J)ro.v inciale ave va già regolato l 'ordine de lle })r efer en ze, con 11orme organich e e chiare. :rvla permanevano c ondizioni di incertezza per i con corsi non soggetti a quelle disposizioni . t:ra necessario precisair e, coordinare norme particolari , spesso contrastanti , e, meglio, unificare il siste111a delle prefer enze. A questa esigen za corrispon de il d ecr e to legge 5 lug lio 1 Uj4 , Il . 117'1-. ch e ha efTi caria di ordinam ento ge11erale e comune a tutti i co11cor i rpub·b lici. Eccon e le disposizioni: :\rt. 1. - cc L'art . 2J d el r. d. 11 n oven1bre l ti23, n. 2395 è sostit uito d al egu ente: cc F er111i i diritt i con ce i agli i11 va.]idi di g u erra dalla legge ') l ag·osto 1921 , n . 1312 , 11ei co11corsi per le ammissioni all e singole c3rrier e son o preferiti , a parità di m erito : 1. gli in ig niti di m edaglia al valor e militar e; 2. i mutilati o invalidi di gu erra e i mutilati o i11validi per la cau sa fasci st a; 3. g li orfani di g uerra o d ei caduti per la ca u sa fascist.a · 4. i fe riti ' in comba ttin1ento n on ch è quelli p er la causa fascista quando sian o in possesso d el r elativo brevetto e risulti110 inscritti inin terrottam er1te al Partito Nazionale F ascista (l•alla d ata d ell 'evento ch e fu cau sa d èlla fe• r1ta; 5. g li insigni ti di cr oce di g ue rra o di altra attestazion e speciale di m erito di g u erra , e coloro ch e so·n o in possesso d el b.r evetto di p artecipazion e a ll a ~la rcia su Ro1na, p urch è i1Jinterrottan1e.ntc i11scritt i ai ;F asci di combattin1ento d.a d ata a nterior e al 28 ottobre 1922 ; 6. i fig li d egli inva lidi di g u erra e d egli in' a l~<.li p er la causa fascista.; 7. le madri , le vedove non rin1aritate e le f:O relle vedove o nubili dei caduti. in gl.ler ra o per la causa fascista ; 8·. c oloro che abb·i an o prestato ervizi o n1ilita r e com e comba ttenti oppur-e ch e risulti110 r egolarmente iscritti ai 'F asci di combattin1ento sen za interruzione d a data anteriore al 28' ottobre 1922 ; 9. coloro ch e abbia n o pr estato lod evole ser vi zio a qualu11que titolo, pe r n on m eno di un anno , nell 'Amministrazio·11e pre. so cui è indetto il concorso ; 10. coloro ch e rivestaiilo la qualifica di ufficiali di co·m plem ento , ferme le eccezio·n i previst e a ll 'art. 10 d el R . decr eto 31 dicembre 1923-II , t1. 3224, i1 ei confronti di c oloro che i1011 abbian o potuto frequentar e i corsi allie·v i utTi ciali per ch è n o11 idon ei fisicamente ; e d egli iscritti d ella leva di n1ar e ch e non abb·ia no potuto con seguire il g r a do di uffi ciale di comp1l e~ 1

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(*) La presen t e

rubric~, è

affid a t a all'avv.

G IOVANNI SELVAGGI

m e nto per r agioni i11di i1cndenti dalla loro volontà ; 11. i coniugati , con riguardo al num er o d ei figli. e< Fra i concorrenti cl1e appartengono ad l1na d elle calegorie indicate ai nun1eri 1 a 10 h anno la preced en za, nelle categ oTie medesi111e, sa lvo le eccezioni predette, i coniugati, e fra qu.e ·ti coloro ch e l1anno m aggiore nun1ero di fig li. cc La pr e fer enza di cui al n. 11 del co·m ma 1, e al con1r11a 2 ·del p r esente artico.Ju non si applica ai Cor;pi armati dello Stato, delle Provir1cie, de i Comuni , n on cl1è al per sonale fem1n ìnile a1dde tto a ll 'assistenza dei malati di r11ente d eg1i ospeda li psichiatri ci , siano essi is titut i amministra ti direttarr1ente dalla Pro,.jncia , ovvero istituzioni pubblich e di b en e·ficen za. cc In via subvrdina ta , n·elle categorie indicate ai numeri 1 a 8 e ai numeri 10 e 11 ha!llno I.a fJr eced en za co lor o ch e prestino comunque lod evole ser vizio 11 elle Amministrazioni d ello SLato . « Quando Ja preced en za non p1u ò essere stah i1ita in b ase alle n orme liindicate ,p er parità di r equisiti , essa è determina t ai dalla e tà ». Art. 2. cc L 'articolo precedente è esteso a lle am1nissioni ag li · im·p ieghi presso le An1r11inistrazio11i d ell e Provincie, d ei Comuni, d el!e istituzio1ti pubblich e di assi ten za e beri.eficen z.a e d elle aziende municipalizzate noncl1è d e.gli enti, is ti tu ti eçl aziende, comprese quelle di trasporto , in gestio n e diretta , ammi11i trate o m antenute col con cor so d elle Provincie, d ei Corr1uni e dell e I stituzioni ipubblicl1e di assist en za e benefi cen za o d ei r elativi con sorzi• ». 1

Po·c h e osservazio·n i. Come prima, i titoli di J1r efere n za n on limil ano il potere di scelta . quando sia attribuito dalla legge o da reg·ol?m enti gen erali o loca.l i ; m odificano , invece. l 'ordine d ella g radualoria n ei casi di uguale idon eità. Fra due o più concorrenti compresi n ello stesso grado , p er capacità ~pecifi ca, prevale chi h a titolo di prefer enza . Il conflilto di più tito,l i è risoluto dalla specia le effi cacia ch e risulta dall 'ordin.e di preva len za s tabilito d al d ecr eto. La Con1missione, formata ]a graduatoria in base all 'accertan1e11to d ella idoneità specifi ca , i11 rarpporto allo scopo del concorso , esamina i titoli di i)r e·fere11za valutabili e, qualora se n e verifichino le condizioni , modifica I 'ordjne 1)r ecedente. L'autorità d eliberante può sostituirsi alla c:ommissio·n e p er questo adempimento. Ai mutilati e invali.di di guerra prevalgono cc ,gli insignit i di m edaglia al va:lore militare n ; rr1a limit atarrte·n te alle prefer enze. eser cente in Caseazion e, eone. legale del nostre periodieo


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XLJ, Nul\1. 32]

SEZIONE PRATICA

Se, i,nv€ce, si verifichi110 le cor1dizioni previste dalla legge 21 ag·osto 1921, ha effetto u11a causa di precedenza assoluta, perchè il concorrente mutilato o inva1lido ha diritto alla nomina, se sia dichiarato idoneo, no11 abbia oocup·a zione di impiego e siano· accertate: le altre co•n dizioni colle quali è subordinato 1'esercizio di questo singolare ma m,e ritato diritto. t ora precisata1 la e·ffìcacia della p referenza st.abilita dalla J.e gge per I 'i11cremento den10·grafico·: se ne discusse; La giurisprudenza la ridusse nei minimi tern1ini, con interp1retazione reattiva , alla quale si uniforma il decr eLc; sopra indicato, relegallldo quel titolo a I grado medesimo. ~ causa di preferenza anche il servizio lodevolmente prestato iper la stessa Amministrazione che pro·vvede al concorso : si intende però che la prestazio·n e sia identica a quella ch e è oggetto della nomin'a1. Per questo effetto è valido anche il servizio prestato per tito•lo interinale o di supplenza e, sia pure, per semplice incarico: si conside-ra ed è rilevante l' attività q11a.lificata lodevoile e non il tito·1o in b·as& al qu.ale è esercitata. L'età è vailutabi1e so·l tanto nel caso di t1guaglianza di ogni .a ltra condizione. 1

RISPOSTE A QUESITI PER QUESTIONI DI MASSIMA.

82!l Dottor I. F. (R.). - · Il Co1nune è obbligato nlla assistenza sanitaria dei poveri mediante la organizzazione della condotta medica. È inoltre tenuto a pagare le spese di spedalità nei e.asi stabiliti dalla l ~gge. Questi sono i limiti dell 'ol?hligo legale. Se un iscritto nell'elenco dei poveri, è ricoverato, sia pure per urgenza, in una casa di salute privata, o, comunque, è assistito da un libero esercente, è da ritenere che il Comune non sia obbligato a remunerare tale prestazione, salvo che ne abbia esso assl1nto valido impegno con speciale provvedimento. 83° Dottor G. P. (V.). - Il contributo alla Cassa di Previdenza, per la quota dovuta dal sanitario condotto, è u.n · obbligo di esso e l'importo non deve essere detratto dallo stipendio prima che abbia effetto la riduzione del 12 %. 84° Dottor G. V. (F.). - Si può ricorrere al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale contro il provvedimento di nomina, anche per illegittimità del giudizio della Commissione, nel termi11e di giorni 60 dalla comunicazione del provvedimento stesso. Il ricorso, per il quale devono essere osservate speciali norme, deve essere sottoscritto da un avvocato esercente in Cassazione ed ha poi il suo svolgimento in contraddittorio. 85° Dottor P. R. ('L. ). - Se al direttore o al medico della cattedra di assistenza materna non è espressamente vietato l 'esercizio della professione, è legitttima I 'attività libera anche ne.i co1nuni nei quali esercitino la professione altri n1 ecli ci.

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86° Dottor Z. V. (M .). - L 'avviso del concorso può essere J.egitti1namenente ar1nullato se effetti,·vn1ente non abbia avuto sufficient~ pubblicità. Si deve, quindi , co11siderare in con creto la pub·b lica1ione che ne è stata fatta. I concorrenti devono avere corr1unicazio11e del1'eventuale an11ulla1ne11to o della riapertura dei ter1nini, che _equivale a quello. Dato che il provvedimento sia illegittimo, si può ricorrere contro di esso al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale. Annullato il concorso, la so1nma pagata deve essere restituita o utilizzata per il nuovo concorso. Non è il caso, frattanlo , di pensare ad azione di danno. Anche se il provvedimento fosse an11ullato e, quindi, l 'ammin.i strazione dovesse completare il procedimento nel primo concorso, la conseguenza sarebbe la condanna alle spese del giudizio. 87° Dottor A. T. (S. C.). - ·Lo stipendio mini -. nlo anche per gli ufficiali sanitari è stabilito dalla G. ~. A. , per tutti i Co1nuni della Provincia. La condizione economica dei singoli ufficiali sa nitari, in ogni caso non inferiore a quella fissata dalla G. P. A., è regolata dal Comune, con l'approvazione dell'autorità tutoria. 88° Dottor C. S. (C.). - Le campagne di guerra. non sono valutate a parte, ma sono utili agli effetti del conseguimento del diritto a pensione e della misura di questa. Quindi, la Cassa di previdenza fa valutazione complessiva del servizio e delle campagne di guerra, per le q·u ali non è dovuto contributo. 89° Dottor G. M. (N. ) . -- La giurisprude11za del Consiglio di Stato l1a ritenuto che i sanitari condotti non possano essere collocati a riposo per limiti di età, se questo potere non sia attribuito all 'amministrazione comunale dal capitolato o dal regolamento organico. Con varie sentenze ha quindi dichiarato illegittime le deliberazioni di dispensa dal servizio per limiti di età tutte le volte , ripeto, cl1e ql1esta forma di cessazione del rapporto di impiego non era prevista nel regolamento comuna1e. Ha invece ritenuto che nel regolamento stesso possa essere stabilita la dispensa per limiti di età. Il Ministero dell 'Interno, invece, con circolare comunicata ai Prefetti , ha ritenuto illegittima anche la disposizione del capitolato che que;:. ta form.a di dispensa preveda e n e ha ordinato l'annullamento. Ma, se si tratta di contestazione giurisdizionale, si deve t ener conto del diverso indirizzo della giurisprudenza del Consiglio di Stato h N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde> ; ri ogni casi, direttamente , per lettera. I quesiti devono essere inviati, in busta, acco,nipagnati dal francobollo per la riS]Josta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », oia Sistina 14, Roma. Le rispost e ai quesili clie 11011 richiedono esa.me di alti o speciali inrlagin.i, sono gratuiti.


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POLI CLl N l CO n

tANNo XLI, f';uM. 32j

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. •POSTI

VACANTI.

servizi noltl 1rni. Chiedere annunzjo. Rivolgersi Seg r e teria (Ospedale di S. Martino). LANCIANO (C hieti). - Scad. 30 selt ., ore 12; due condotte; L . 7000 e 5 qt1adrienni dee., esclusa qualsiasi indennità caval . , c. v . , ed altro; riduzioni; lassa L. 50,10; età limite 40 a.; al 1° agosto. Chieclere annunzio .

ABBIATEGRA SSO (Milano) . - Ospedale di Ci r colo << Costanti n.o Cantù >>. :B aperto il concorso al post o di Direttore e Medico Primario d ell 'Ospedale con l etti 140; stipendio L. 16.000 d ecurtat o del 12 e d ell '8 % ed al lordo di tutte le trattenute di legge. Qu attro au1nenti quinquennali di un d ecjm o. Alloggio gratuito con riscalclan1 ento ed illuJninazione. P artecipazione ai proventi cli cura dei paganti. Documenti di ri to, più libera docen za in P atalogia Special e Medica od in Clinica Medica Gen er ale, con docun1enti comprovanti speciale com p et enza in tisiologia. Scaden za rlel coi1cor o ore dicio tto del 20 settembre 1934-XII. P er chiarimen ti rivolgers i all 'Ammini strazione rlell 'Ospedale di Abbi at egrasso .

MESSTNA . Comu ne. - Scad. 7 sett. ; 5a. condotta; L . 9500 aum enlabili , oltre L. 500 serv. att.; età limite 35 a. al 24 lug.; tassa ·L . 50, 10. MoNTOR10 NEI FRENTANI (Campobasso). - Scad. ;~l. ott.; L. 6500; ritenute; tassa L. 50,10.

ALESSANDRCA. Consor zio Prov . ,4.n.titub er c. Scad. J5 sett ., or e 17; direttore ambulante di tutte le Sezioni Dispensariali; L. 18.000 oltre L . 4000 serv. att.; deduzione 22 % e altre ritenute di legge; trasfer te e diarie. Chiedere annunzio. Titoli ed esami. Rivolgersi Segreteria del .C onsorzio, corso Roma 20.

PoGGIO BusTONE (Rieti). - Scad. 24 ag.; L . 10.500 pe r 1000 pov.; L . 400 uif. san.; L. 2200 (ridotte . olo d el 12 %) trasp.; e tà limite 25-45 a.; tassa L . 50.

AVELLINO. Consorzio Prov. An.liluberc. - Scad . 15 ott.; direttore della Sezione dispensariale di Ariano Irpino; L . 7000 oltre L . 2100 serv. att., aumenti; et à limite 45 a.; 2 anni di abilitaz. all'eserc izio profess. BELl\IIONTE PrcENo (Asco l i P icen o) . Scatl . 30 o ll. ; ·L . 9000 oltre L. 2700 ai.1tomob . o cavallo ; L . 500 assegno laurea; L. 500 se uff. san.; addizjonali L. 5 e L . 4 oltre il 25 % d ella popolaz .; età limite 40 a. B1BBiEN\ (rlrezzoJ. - Scad. i5 ott.; la co11clotta; L. 9000 e 4 quadrie11ni dee.; c. v.; L . 1100 se uff. san .; e là limite 40 a.; tas a L . 50,10. BOLOGNA. I stituto Ortopedico Rizzoli. Scad . 31 ag., o .·e 17 ; medjco assist ent e; titoli ed esami; L . 4500 oltre supplem. L . 10,20 ; riduzionj; età limite 30 a. Chieder e annunzio . CANALE D'I soNzo l Gorizia). Scad. 12 ott.; L . 10.000 e 6 quadrienni dee. , oltre L . 600 ser v. a tt.; c. Y.; L. 3000 automob. obbligat.; L . 1000 se uff. san .; età limite 40 a.; t assa L. 50. CARMAGNOLA (Torino). Ospedale San Lorenzo. Scad. 25 ott.; chirurgo; L. 3344 oJtre 20 % op erazioni . Rivolgersi Segreterin . CASTIGLIONE TINELLA (C uneo). Scad. 30 ag.; L . 8000 0ltre T.... 4000 obbligo aut omoù. CoMo. R. Prefettura. - . Scad . 30 sett., -uff. san. per Bell ano e uniti ; l 'indennità p er mezzo di trasporto è aumentata da L . 3500 a L . 6000. CoNsELICE (R avenna). - Scad. 20 sett. ; per S. P atrizio ; L. 9000 oltre L . 2500 cavale ., c. -v. CoRT-1LE (Parn1a) . - Scad. 31 ag. ; 2a. condotta; L. 9500 e 5 quadrienni dee.; indenn . trasp. variabile ; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10. Drl\IARO (Trento) . - Scad. 21 ag.; con ~mmez­ zadura ; rivolgersi Segreteria com. GENOVA . Spedali Civili. - Scad. 30 ag. ; assi stenti effettivi nei reparti di m edicina e chirurgi a; titoli ed esami ; L . 4500 oltre compen si p er guardie e

PANNARANO (Benevento). __,. Concorso al posto di m edico condotto. Stipendio L. 7000, lordo riduzioni 1930 e 1934; 5 aumenti quadriennali del decjmo; età 35 a. salvo eccezioni di legge. Scadenza or e dicianove del 1° ottobre 1934-XII. Rivolgersi ~1u rlicipi o.

RoccADASPIDE (Salerno ). - Scad. 5 sett.; L. 6500 e 4 quadrienni dee.; e tà limite 40 a. ; tassa L. 50. 'J'ERAMO. Ospedale Sanatoriale « .4. l essandrini-Romualdi ». - Scad. 15 ag.; direttore primario mecljco; L. 20.454 e 2 quinquenni dee., c. -v. , partecipaz . 50 %; tassa L . 50. Rivolgersi Congregaz. di Carità. AVVERTENZA . - Quando non è altrimenti indicato 1 con cor si si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi a llo s tipendio base.

Utilissimo

~d

ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: 01i. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori. Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 7 (Lug lio 1934> contiene :

A.

CARAPELLE -

Il testo unico delle leggi sanita·

• rie.

No1 E SINTETICHE: A. CARAPELLE. La pianta 01'• 1

ganica delle farmacie. Rassegna di giurisprudenza : Obbligo del referto; condizioni. - Rapporto d'ima>iego; com·petenza. - Uffi.. ci ale sanjta.rio provvisorio; libero esercente. - Licenziamento per inaibilità fisica; visita sanitaria; indennità. - Atto a.mminiBtrat1vo; notificazione. - Il potere del Prefetlto in rapporto alle deliberazioni di nomina. - Infort unio; polmonite a frigore, - Licenziam en t o; danno risaTcibile. - Concorso; illegittimità. Leggi e Atti del Coverno : Tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli.

Prezzo del sttddc tto numero separato L. 5 N. B. - L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1934 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico » è concest;t0 per sole L. 30, che vanno inviate, mediante V~~l1a Postale o Bancario ali'Amministrazione del << D1r1tto Pubblico Sanitario ,: (Editori Fratelli Pozzi), Via Sistina 14. Rom=t.


{ANNO

XLI,

NUIVI.

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

In segui Lo al concorso per titoli per la nomina del direttore medico piin1a:rio dell'Istituto ospitaliero Dermosifilopatico di S. Maria e S. Gallicano in Roma, il R. Commissario dei RR. Istituti fisioterapici ospitalieri, in base ai risultati cui è pervenuta la Commissione giudicatrice, ha nominato al posto anzidetto il ·prof. dott. Pier Angelo Meineri, vinci lore del concorso col massimo dei voti. - Sentiti rallegramentj. Al comm. prof. Andrea Cristiani, direttore dell'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Luoca, con R. Decreto è stata dal Ministero dell'Interno conferi1ta la medaglia d'argento al merito della Sanità Pubblica. La consegna della medaglia è stata fatta al prof. Cristiani da S. :b;, il Prefetto alla presenza delle autorità del corpo amministrativo e sanitario dell 'Ospedale Psichiatrico ~rovinciale di Lucca. ORDINE DEI

ss.

1275

SE.lfONE PRATI CA

~IAURTZIO E LAZZARO:

Cavalieri: Maurizio Ascoli, Palermo; Alessandro

Bertino, Padova; Luigi D'Amato, Napoli; Sante Pisani, Firenze; Gaetano Quagliarello, Napoli. ORDINE DELLA CoRONA D ' ITALIA.

Ufficiali: Alessandro Aliquò l\ilazzei, Siena; Fran-

cesco Angelico, Palermo; Alessandro Baldoni, Bari; Gaetano Cutore, Catania; Virgilio Ducchesi, Padova; Sebastiano Gussio, ~atania; Osvaldo Polimanti, Perug·ia; Giovanni Sai, Milano; Francesco Tinozzi, Napoli. Cavalieri: Biag·io _i\.lajmo, CaLania; Vito Maria Buscaino, Catania; Giuseppe Castorina, Messina; Parinio Ceppellini, Milano; Enrico Forster, Mila110; Vincenzo Lo Cascio, Messina; Leonida Manini, Roma; Pietro Redaelli, Catania; Vincenzo Virno, Roma; Amedeo \ Folta (detto Dalla Volta) , Catania. Sono abilitati alla libera docenza i dottori Angiolo Fabris, in anat~mia e istologia patologica; Stefano D'Este, in clinica chirurgica e medicina operatoria; Giorgio Segrè, in clinica dermosifilopatica; Salvatore ,Scandurra, in clinica delle inalattie delle vie urinarie; Renato De Nunno, Tommaso Lucherini, lVIario Massa, in clinica medica; Ferruccio Pasquini, Camillo Silva, in clinica ostetrica ginecologica; Ig·11azio Gatto, in clinica pediatrica; Giovanni Caso, Luigi Di Persico, Luciano Vernetti-Bli11a, in meQ.icina del lavoro; Giulio Menesini, in medicina legale; Aimone Brunetti, Giulio Csernyei, in odontoiatria e protesi dentaria; Ernesto Bussola, Luigi Croci, in oftalmologia e clinica oculistica; Raffaele Palma, in patologia speciale chirurgica; Vincenzo Paolo Cavallaro, Raimondo Doria, in patologia speciale medica ; Giuseppe Bignami, Mario Bacigalupi, Mario Lambranzi, Mario Muzii, Giovanni Paltrinieri, in radiologia; Felice Parodi, in tisiologia. Il prof. Frietlrich Meggendorfer è chiamato alla

cattedra di psichiatria di .i\mburgo, quale successore del prof. Specht, nominato emerito. Il prof. O lto Ullrich, già direttore dell'Ospedale Imperatrice Augusta Vittoria a Berlino-Charlottenburg, è cl1iamato alla cattedra di p ediatria di Essen. Il dott. F. S. Lederer è no1ni11ato titolare della cattedra di oto-rino-laringologia dell'Università del1'Illinois a Chicago, in sostitt1zione del prof. N. H. Pierce, numinato emerito.

NOTIZIE DIVERSI!.. Congressi di stomato-odontolog·ia. A lVIilano ed a Como, dal 29 luglio al 4 agosto, hanno avuto luogo il 21° Congresso stomatologico italiano, la 2sa Sessione della Federazione dentaria i11ternazionale e la 3a riu11ione dell'A.R.P.A. internazionale che si occupa dei .r apporti della odontologia colla medicina generale. Il Congresso è s tato promosso d alla l:?ederazio11e stomatologica jtalia11a presieduta dal prof. Lippo, della R. Università di .Napoli. L 'inaugurazione ha avuto luogo nell 'aula magna della R. Università di Milano. I 350 aclerenti tra it aliani e stranieri erano q,u asi tutti presenti. .A. pre la serie d ei discorsi il prof. Fasoli, presidente d el Comitato ordinatore, il quale anche a nome del Rettore l\:Iagnifico dell ' Università, saluta le autorità e i congressisti, e specialmente i_ rappresentantj delle Associazioni straniere. Ricorda che ventisei anni or sono in Milano ebbe origine la prima Scuola nazionale di odontoiatria post-universitaria che tanto fece per la dig11ità e l 'elevazione della categoria degli specialisti, i quali finalmente nell'era fascista hanno ottenuto il riconoscimento della loro importanza nella classe medica. Rileva poi il rifiorire delle ricerche stomatologiche. Seg ue il prof. Lip.po, il quale nota l 'alto significato della partecipazione di numerosi stranie.r i al Congresso come onore fatto alla stomatologia italiana. Rivolge un vivissimo ringraziamento ali 'on. prof. Perna che come gerarca della classe, dedica le sue energie per il n1iglioramento della disciplina medica. Rievoca la i1obilissima figura di Carlo Platschik, che fu il pri1no presidente del1'Associazione, ed è giustamente considerato il primo ar Leficc del n1ovimento a sce11sionale della sto~a tolo~ia italiana. E rievocando il suo grande spi-. rito animatore afferma che in disciplinata unione, sotto il segno del Littorio, si possono rag·giungere le mete per le maggiori glorie della Stomatologia italiana. L 'on. prof. .Perr1a dopo un cordiale ringraziamento agli intervenuli e il suo vivo compiacirr1ento per la riuscita d el Congresso eleva il pensiero al Capo del Governo, ringrazia l 'on . Morelli, capo del Sindacato medico, rivolge un caldo saluto agli stra11ieri e ~pecialmente al prof. Villai11, capo della gloriosa Scuola di Parigi, il quale nei .C ongressi jnternazionali ha esaltato sempre I 'opera del Duce, e la legislazione da Lui voluta per la s tomatologia . Dopo la lettura delle numerosissime adesioni fa Lta dal segr etario dott. Priolo, i rappresentanti stranieri prendono ciascuno la parola. Parlano .T accard (Svizzera); v''illain (Fra11cia); Picl1ler (Austria); J oachin (Belgio); Ro~relett (Canadà); Czerny (Cecoslovacchia); Haderup (Danin1arca); Rop (Francia); Guy (Inghilterra); Krikos (Grecia); von Hasselt (Olanda) ; Hutten (Irlanda); Franchini (Ita]ja); \ \/aldbilly (Lussemburgo); Braun (Polonia); J accard (Svizzera); Weski (Ger1nania); Goia (Italia). 111 fine di seduta so110 stati inviati telegrammi ili devozione, omaggio e saluto, a S. M. il Re, a S. E. il Capo del Governo, a S. E. Starace, all 'on. Morelli. 1

A Como si sono poi svolti i lavori. Nella prima sedut a l 'on. Perna lesse una relazione sulla cc For-


1276

tt

IL POLICLINICO

za d ell a legislazior1e odontolog·icn fascista e sua benefica influenza sul progresso della legislazione odontologica nel mondo ». Ebbero anche luogo varie altre relazioni e comunicazioni, d 'italiani e di stranieri. I lavori del congresso culminarono poi in una lezione del sen. Pende sul t e1na cc Endorinologia ed alterazioni dent arie », limpida e piana nella forma, ricca di vedute originali e di considerazioni sintetiche; essa dette origine a viva discussione, chiusa dal Pencle. Questi, su proposta del prof. J accard, è stato no1ninato socio onorario della A. R. P. A. Il Congresso ha deliberato di offrire una medaglia d'oro all 'on. prof. Amedeo Perna, per la opera tenace, continua e coraggiosa da lui svolta per l'elevazione della cultl1ra stomatologica, per la propaganda della profflassi e della igiene orale a favore del miglioramento della razza e per la difesa degli interessi morali e materiali della categoria - quale segno tangibile di riconoscenza. Alla chiusura il prof. Perna l1a pronunziato un applauditissimo discorso di congedo. L'assero blea si è sciolta acclamando al Duce.

•••

I congressisti hanno partecipato a trattenimenti ed a gite; hanno fatto una visita di omaggio al « Popolo d 'Italia». Un bancl1etlo ha raccolto i congressisti a Villa d'Este. Al Congresso è stata unita una riuscitissima Mostra. -

2• Conferenza Internazionale per la standardiz· zazione delle unità vitaminiche. Si è riunita a Londra nei giorni 12-13-14 git1gno la Commissione Internazionale sotto gli auspici della Società delle Nazioni per la standardirzazione delle unità vitaminiche. Sulla base dei progressi compiuti nel ca1npo del le vitamine dopo l'ultima Conferenza rjunitasi n Londra nel 1931 sono state adottate le nuove unità vitan1iniche per le titolazioni internazionali. Facevano parte della C-0mmissione: Dr. Nelson , (Departiment of Agriculture, Stati Uniti d 'America), Pro·f. Steenbock (Università di Wisconsin. S. U. A.), Prof. Szent Gyiorgyi (Università di Szegd, Ungheria), Mme Randoin (Ecole pratique des Hautes Etudes, Parigi), Prof. J ansen (Università di Amsterdam), Prof. Drummond (University Col1ege, Londra), Prof. Fredericia (Università di Copenaghen), Prof. Poulson (Istituto di Stato delle vitamine, Oslo), Prof. von Euler (Università di Stoccolma), Prof. Di l\1attei (Università di Pavia, Italia), Prof. Mellarnby (Medica! Research Council, Londra), Dr. Chik ('L ister Istitut , L-Ondra), Dr. Aykroyd (Sez. Igiene, Società delle Nazioni).

Il Sanatorio ''Vittorio Emanuele III ,, della pro· vineia di Alessandria. A tre chilome tri da Alessandria, nel! 'assolata regione Cantarana, è sorto, erl è ormai prossimo a completamento, il Sanatorio provi11ciale « Vittorio Emanuele III » che costituisce uno dei più utili ed ardi ti lavori che, nell 'an110 XII, il Regime co11segnerà alle generazioni nuove. Fin dal 1925 sor se nella l11en te dell'allora President e della Deputazione provinciale e, oggi, Preside della Provincia, l 'idea che dall 'Amministrazione fossero gett.lte le basi per la costruzione di lln sa11 atorio provinciale , òa intitolarsi all'augusto

»

[ANNO

XLI, NuM. 32]

1101nc del Re Vittorioso, in occasione ed a celebrazione del suo venticinquesimo anno di regno. Costituitosi un Comitato esecutivo, ne veniva chiamato a far parte il sen. Teresio Borsalino. Fu aperta u11a sottoscrizione popolare per la raccolta dei fondi necessari, ed è oggi commovente rilevare dalle liste come tutte le categorie del popolo, e, in primo luogo operai e contadini, abbiano, tra loro, gareggiato per offrire il contributo richiesto. Un ingentissimo contributo è stato dato dal sen. Borsa lino. ·L 'area occupata dal sanatorio si estende per cir~.a . 95 ~ila metri quadrati ed in essa, oltre gli edii1c1, s addensa una vasta pineta appositamente piantata; la terra sarà ammorbidita da aiuole e percorsa da densi viali. L 'edificio principale, schematicamente presenta la fo~111a di un~ H, i:e!la quale i lati lunghi e parélllel1 sono orientati in modo che le fronti più estese Yolgo110 nella direzione nord-sud, con una deviazione propizia ad assicurare alle facciate a 1nezzogiorno la più lung·a esposizione ai benefici raggi solari. In queste fronti appunto sono sistemate le camerate e le infermerie con i loro terr azzi , an1pi e solatii. Nel froute esposto a nord 0110 sis lemati invece i servizi ed hanno sfogo i corridoi. I due padiglioni dei deg·e11ti, distinti l'uno dal1'altro secondo i sessi, e lunghi ciascuno cento metri, sono a due piani fuori terra con u11 semisotlerraneo. Gli edifici seco11dari sono disposti attorno a c1uello principale in modo asimmetrico, ma rigorosamente logico: l'abitazione del direttore, la portineria C( n l'allogg io, per il custode, le autorimesse con l 'alloggio per gli autisti, l 'abitazione delle infermierP., la chiesa e l'abitazione del cappellano, la lavanderia. Gl 'impianti, che assicurano al nuovo sanatorio un funzionamento quasi con1pletamente indipenclente, sono stati progettati ed eseguiti con larghezza di vedute. L'impianto di riscaldamento del1'edificio principale è a termosifoni. Vi è poi l 'impianto· indiper1dente per il riscaldamento delle sale operatorie e di visite mediche, necessario anche durante la stagione mite. Funziona infine un congegno a Yapore con caldaia ad alta pressione per Je sterilizzazioni e disinfezioni di stoviglie, e con caldaia a bassa pressione per il riscaldamento dei bollitori. L'energia elettrica necessaria al funziona:mento del sanatorio (circa 300 Kw.) è distribuita ai varii edifici a mezzo di una rete di cavi sotterranei. Con egual sistema sono state impiantate le linee telefoniche. L'acqua potabile è fornita da t111a stazione di sollevamento, che eroga 350 litri al minuto . Ottobre, mese fausto alla Rivoluzione fascista, consacrerà quest'opera imponente alla Maestà del Re.

Corsi di perfezionamento. Un corso di cultura di far111acologia e pratica della ricettazione si terrà nell 'Istituto di Farmacologia e Terapia della R. Università di Pisa, diretto dal prof. I. Simon, dal 17 settembre al 13 ottobre. Possono inscriversi i laureati i11 medicina e chirurgia, in chimica e farmacia, in farmacia ed i diplomati in farmacia, nonchè i laureandi in medicina e chirurgia che de])bono con seguire la lau-


(ANNO

XLI, NuM. 32]

SEZIONE PRATICA

rea nella session e autunnale ò i ques l 'a11no scolas tico. Per essere am1nessi è n ecessario presentare : domanda in cartH. da bollo da L. 3, indirizzata al Rettore; certificato degli studi fatti · ricevuta d ella tassa di L. 150 da pagar si alJa Cas~a u11iversitaria od un vaglia postale o assegr10 ba11cario per la som1na di L. 150,òO, inte tato all ·Econ omo dell 'U~ i1jYer sità . Alla fine del corso ar à rilasciato, ad ogni iscritto cl1e lo abbia frequenlato , uri certifjcato di frequenza, a termine d elle disposizioni vigenti.

Un po' . dovunque. In una riunione d ei r appresentanli le case pri· va le di cura tenutasi a Londra, il direttore dei servizi sanitari inglesi , sir George Bilch anan , lesse t1na r elazione sulla cooperazione tra ospedali pubblici e privati. Risultò ch e in In.g·hilterra gli ospe(lali generici mu11icipali sono 860, capaci di 143 rnila letti; quelli privati 990, capaci cli 72 mila Jetti ; inoltre vi son o 130 ospedali e sanatori pubblici per tuber<:olotici e 135 prjvati, co11 9000 letti; 172 ospedali p sichiatrici, con 139. 000 letti; 1310 ospedali d 'isolam ento, con 194.000 letti: complessivamente più di 3500 istituti osped alieri, con oltre mezzo n1ilione di le tti, e11 za cor1l are quelli militari e per corpi n1ilitarizzati. L '-'\ ssociazione an1erica11a dei medici scolastici ha le11uto la sua adur1anza annuale il 27 giug no, alle Saratoga Springs. Sono stati nominati: presidente il Dr. Gharles H . Keene, Buffalo; segr et ario gener ale il Dr. William A. Howe, New York State Department of Education, Albany. L '8° co11gresso francese di stomatologia si terrà a Parigi dall '8 al 13 ottobre, sotto la presidenza del <lo ll. Marcel Béliard. Temi: « Le grandi sindromi em atiche e loro m anifestazioni boccali »; <e Complicazioni locali prossime e complicazioni gener ali dei dist11rbi d ell 'articolazio11e d ent ale ». Quota d 'iscrizìone 100 fr., d a inviare al Dr. Boutroux, rue des Sablons 22, Paris. Segretario generale: Dr. Jean Vilenski, rue de Phalsbot1rg 5, Paris . Un congresso internazionale di medici socialisti si è tenuto a Brno (Brunn) il 21 maggio. Oltre a medici czecoslovacchi , ve n 'erano di ungheresi , inglesi, norvegesi , danesi, svedesi e svizzeri. Una richiesta avanzata da un gruppo di m edici comunisti per esser e accettati in questo congresso, fu rifiutata. PrevaleYano gli eleme11ti giovani. -~ ~ ruppo dei medici socialisti della Czecoslovacchia pubblica un periodico proprio, mensile.

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La Società r o1nen a di ginecologia, ostetricia e \1rolo~i~ si è scissa in due : u11a di ginecologia, os te~r1c1a e puericoltura, l 'altra di urologia; alla presidenza sono stati chiamati rispettivamente i proff. N. Gl1eorghiu e Hortolomei , di ostetricia e di urologia all ' Univer silà di Bucaresl (della q\1ale il primo è anche rettore). Si è costituita un 'Associazione romen a contro il. cancro, presieduta dal prof. Daniel . L '« Associazione dei docenti per il perfezion a1nento dei medici » in Berlino, la quale esisteva ìa oltre 50 anni e che ha permesso il perfeziona111en to di in11umer i medici della Germania e d cll 'est ero, si è sciolta. La su a azione verrà esercii a ta d all ' « Accademia berlinese pel perfezionan1en to dei medici » fondata ora, la quale viene a raccoglier e, sotto la direzione del sindacato d ella città, quanto si riferisce al perfezio11 a1nen to d ei 111erlici. 1

La ocietà Sassarese di Scienze n1ediche e nal urali si è aclunata · il 2 e il 23 febbra1o e il 3 n1arzo , sotto la presidenza del prof. G. Sabatini; d ella ter za di qu este sedute diamo il r esoconto in al tra parte d el giornale. Il 31 luglio si è tenuta nel Civico Ospedale di Aquila la s~ tiunio11e d ella Società l\lledico-.C hirurg·jca Aquilana, presidente il prof. Caccia, segretario il dott. Leone. Hanno co1nu1ùcato il prof. Loren zetti , il prof. Natali, il prof. Albano, il prof. Caccia, il dott. Rusconi, il dott. Sp enn ati. Il presiclente della Congr egazione rli Carità, avv. Volpe·, ha richiam ato l 'attenzione sullo studio e sulla valorizzazione delle sor g·enti idrologiche del]a re. g1one. La Società di Scienze l\ilediche di Conegliano e Vittorio si è adunata il 9 giugno, sotto la presi~ <lenza del prof. Coletti, assistjto dal segretario dott. Fabris. Furono fatte comunicazioni d ai soci Trarnontini, Rossi, Gritti, Fabris. Il 4 agosto si è inau gurato a Torino il nuovo padiglione d ell 'osped ale Am edeo di Savoia, alla presenza del quadrunviro De Vecchi di Val Cismon, clel cardinale Fossati, il quale impartì la b enedizione, d el prefetto, del segretario federale e di moltissime altre autorità. Il 24 giugno si è inaugurata la Sezione chirurgica del! 'Ospedale israelita di Filadelfia. Ei stata resa possibile da un legato di 400.000 dollari (10 m ilioni di lire it. irtcirca), fatta dal sig. Samuele Fridenberg. L 'edifizio risulta di 5 piani e potrà o .. pitare 100 p azienti, t\1Lti gratis (non vi sono carnere a pagam ento).

Le colonie inglesi dell'Africa orientale - Kenia, l ganda, Tanganica, Niassa e Zanzibar - h ann o organizzato una conferenza sanitaria, a Entebbe. Si è addiver1uti ad un accordo per lo scambio di sieri allestiti nei diversi laboratori, in casi di urgen7.a. Si è riferito sulle ricerche in cor so nei vari centri e si è proposto di redigere r apporti trin1estrali riguardanti i lavori scientifici compiuti .

Nell 'Ospedale Rod olfo Virchow di Berlino si è organizzata ~na stazione per lo studio della gemelliparità. Intanto una st atistica h a accer tato in Germania 13.248 gemelli.

Nei giorni 24 e 25 giugno si è tenuto a Venezia il IV Convegno regionale indetto dalla Sezione Veneta d ella Federazione antitubercolare. Il convegno ha assunto moJta in1portan za, per gl 'intervenuti e per i temi trattati.

La Biblioteca dell'Associazione Medica Britannica, per accordi presi con la Bibliot eca Nazionale Centrale e con le biblioteche degli Istituti scientifici, può ora m ettere a disposizion e dei soci più

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E stato chiuso l 'I stituto Universitario di Odontologia di Kiel.


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di 5 milioni Lli volu1ni ! Fa servizio domicilio, dietro corresponsione delle a forfait di sei pence per volume. fornisce indi cazioni bibliog·rafiche, soci, s u argomenti di m edicina.

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« Il l'viedico Condotlo » ha cambiato il nome in « Milizia · Sanitaria »; è arricchito e aggraziato di rubriche varie.

Si è iniziata la pubblicaziorte di una « Zeitschrift fiir Kinderpsychiatrie », redatta dal dott. M. Tramer, édita da Benno Schvvabe & Co. di Basilea. Il dott. Donato Boccia, medico capo di clinica medi ca all'Ospedale Italiano di Buenos Aires e vicedire ttore dell'Associazione argentina di biotipiologia, eugenica e meclicina sociale, ha organizzato a Buenos Aires un corso sulla m edicina del lavoro.

Con R. Decreto in data 20 luglio è stata revocata la dichiarazione di zona malarica per i territori di molti comuni della provincia di Rovigo. Da una rece nte r elazione del ministero francese della sanità pubblica, si desume che negli ospedali psichiatri ci francesi erano ricoverati 3250 stranieri, di cui 1443 in base a convenzioni di reciprocità con altri Pae~i; più esattamente si contavano: 605 polacchi, 476 italiani, 117 b elgi , 107 spagnoli, 27 svizzeri , 24 lussemburgl1esi , 19 jugoslavi, 18 norvegesi , 15 olandesi, 15 greci, 8 austriaci, 6 ur1gheresi , 4 sYedesi , 2 monacen si. Uno dei più r P.putati chirurghi danesi , il prof. Brandstrup, settantenne, stava eseguendo un 'operazione n ell 'Ospeclale di Odense, quando si abbattè, colpito da sincope, sul corpo del paziente; il difficil e intervento fu condotto a t ermine da un assL tente. Un fa tto analogo è avvent1lo alla levatrice Argia Dainelli, in Firenze : mentre assisteva una p artoriente veniva colpita da grave m alore. Chiamato d 'urgen za accorreva un m edico, ma og ni cura fu vana: dopo un 'ora l a poverett a cessava di viYere. È n1orto

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Pediatria, 1 giu . - E. TATAFIORE. Megalosomie infantili. Brit. Med . Journ., 9 giu. - W. H. F . OXELEY. profilassi della sepsi puerperale nella pratica generale. Minerva Med., 9 giu. - G. BATTIS_TINI. Terapia delle glomerulonefriti emboliche. - U. RoNDELLI . Sulla misura della cc tensione cutanea ». Rass. di Ter. e Patol. Clinica, mar. - V. SuSANNA. Azione ipoglicemizzante della canfora. apr. ~. CoNcA . Vaccinaz. antitubercol . preventiva. Lancet, 9 giu . .__,. J. BANCROFT. Esperimenti sul1'uomo. Ri·n. San. Sicil., 1 giu. - '\i . AccAnn1. Occhio e glandole endocrine. Journ. de Méd. de Lyon, 5 giu. - A. RocHAISE e E. CoNTURE. La contaminaz. batterica delle uova. Rif. Med., 17 mag. - N. PENDE. La triplice crisi nel mondo medico. - C. CoLucc1. Iniezioni intracoccigee curative. Klin. Woch., 9 giu. - G. E. KoNJETZENY. Edema gassoso. - M. ME1Nral . Nuova siero-reazione della tbc. Arch. Intern. Med., mag. - H. R. CRAIG e P . D. 7 ' ' HITE. Astenia pneumocircolatoria. ,S. S. LICHT~rAN. Tirosinuria. B. A. Go~"LEY. Esame funr.ionale del cuore. Arcli. Méd.-Chir. App. Resp. , 2. - Numero sulla frenicectomia. Chir. Org. di Mov. , feb. --- G. lEsu. Osteomielite del pube. - G. C. PARENTI. Reticolo-sar comi del midollo osseo . Ann. In st . Pasteur, giu. - P. NÉL1 s e al. Tossina stafilococcica. - A. SAENz. Bacillemia tbc.

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Sem . Méd., 24 mag. A . Musso e J. R. LouHEIRO. Agr an11locitosi. - F. L . N1No. Epidermofizia planare disidrosiiorme. Riforma Med., 24 mag. - U. BAcCARANI. Riflesso colecistico colico. Gazz. d. Osp. e d. Cl., 10 giu. G. NonsA. Granulia poln1onare fredda . Revue Neurol., mag . - G. l\1AHTNEsco e al. Tent a tivo di raggruppame1lto delle malattie familiari d el midoll o. - D. DANIÉLOPOLU e A. RAnov101 . Meccanism o dei movimenti involontari. Morgagni, 29 apr. G. BoERr. Difficoltà dia-. g nostiche, pregiudizi ed errori terapeutici nell 'infezione reumatica. Presse Méd. , 13 giu. - F. RATHERY e al. Azioned egli estratti di milza sui diabetici. Joarn. Nerv . a. lvfent. Dis., giu. - G. J oHNSON. L 'efedrina nella narcolessia . - A. CoNnAD . Studio psichiatrico di ipertiroidei . Mediz. W elt, 16 giu . - ,V. GAEHRTGENS. Sierolog ia del m. di W eil . -- ScHOENEWALD. Dermografismo . Gaz. d. Hop. , 13 g iu. - A. L . TcHIJEVSKY e T. S. TcHIJEVSKAYA. 'fossicità dell'alluminio. Ann. de Méd. , giu. - J . TROISIER e al. Primoirlfezione nell'adulto. - G. MELLI. Patogenesi del1'edema polm. acuto. Paris Méd., 16 giu. - Numero sul1 a chirurgia osteo-articolare e infantile. Med . Klìnik, 15 giu. - P. UBLENHUTH. I portatori di bacilli tifici e lotta co11tro di essi. - S. J ELLINEK. Biofisica delle onde ultra-corte. J(lin ..Wocl1. , 16 g iu . - K . F . MAYER. La p sittacosi . - KRAUss e BARTH . Morbo di Christian. -T

Indice alfabetico per materie. Anemia n ei malati di cc uremia vera » Pag. Appendice vern1. : carcinoide . . . . >> Bibliografia . . . . . . . . . . . . . 1262, Bile: metodo per provocarne l'escrezione » Camera op era Loria: mode llo . . . . . » Ca.straziane fem minile: influe11za sull'eroti smo . . . . . . . . . · · · · · » Colecis titi croniche: trattam. medico . » Colica epalica: nuovi orientame11ti della te.rapia merlica . . . . . . . . . . . . n Complicazioni bronco-polm . post-operat orie : profilassi . . . . . . . . . . . >) )) Concorsi : oròine di preferenze . )) Desensibilizzazione e assuefazione . . )) Difterite vulvale . . . . . . . . . Emorragie ga s trich e post-operatorie: pro)) filassi . . . . . . . · · · · · · · · Epatici: tratlame11to d egli edemi . . . » )) Esecuzioni capitali con i gas tossici J:.'egalo : emangio-endotelioma trattato chirurgicamente . . . . . . . . . . » F egato e vie biliari: idroterapia d elle mala ttie . . . . . . . . . . . . . . . n Fratture del metatarso e Rrchitettura )) del piede . . . . . . . . . · · · · · Fratture e sistema endocrino . . . . . » )) Frenico-exeresi: indicazioni e contro)) Gastroscopia : tecnica . . . . . . · ·

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Giurispru de nza sanitaria: qiicsili . . Gr aYidanza e anomalie òei gen i tali femminili . . . . . . . . . . . . . . . . Itteri da tumori maligni: <1i astasuri n . Ill ero come cc seconda maJ atlia » nell'in Ian zia . . . . . . . . . . . . . . . . Ittero g rave: di a tesi emorragi ca trattata con la bile di ]) ue . . . . . . • • . Linfo-ad eniti tuber colari . . . . . . . lVIorbo di Pott e p araplegi a . . . . . . Polinevrite da avitaminosi, B. con fistola gas tro-dig iuno-colica . . . . . . . . Radiodiagn ostica clinica: r ecenti m e tocl i Reuma tismo: p a tolog ia d a] punlo di vis la d ell 'eziolog ia strep toroccica e d ell 'infezion e focale . . . . . . . . . . Rifle so d elle dita del piede n elle affezioni auricol ari qei bambini . . . 8ocloku: casi trasmessi dal cane? SJ)iroch e losi in l avoratori di palucl e 'f eniasi: lrattam e11t o . . . . . . 1'ono mu scolare: studi . . . . . . . rf ubercolosi e fun zion e tiroid ea . . . . 1'uhercolosi polm. : toracoplastica ent ero-la terale . . . . . .... · · . · . '1·escich e tta biliar e e duodeno: correl azione funzional e . . . . . . . . . . ' Tie biliari principali : condizioni in cui si dila.tan o . . . . . . . . . .

Diritti di propri ~t~iservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non 4utorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte.

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seguito ad

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo.

Boma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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A.nno XLI

Roma, 20 agosto 1934-XII

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N. 33

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La iperemizzazione edemizza nte intervallare quale trattamento di talune infezioni. (con 12 figure nel testo).

Il Prof. BENEDmrro SCHIASSI ha redatto uno seritto che sarà pubblicato nel Policlinico 1 Sezione Chirurgica, n. 9 (settembre), 1934. Se ne riporta qui l~ introduzione. I

Per coloro che scorreranno questo scritto può darsi non sia superflua una esortazione preliminare: leg· gere «con attenzione »· Anche oggi, 1934, sono una fortissima maggioranza i medici che nel trattamento di focolai . d'infezione si lasciano guidare da criteri che dovrebbero essere con-etti. Ora il togliersi dalla m ente idee già lungamente m radicate senza considerarne proprio «Con attenzione» le ragioni non è affatto agevole e non è pertanto superflua questa esorta%ione particolare che sono tratto a mettere innanzi anche per un motivo, direi, personale in quanto avendo avuto occasione più volte di trattare nella Scuola ed in adunanze di Colleghi questo argomento, ho potuto constatare quanto $iano facili in questa materia le incomprensioni (1). Conviene ormai che tutti i terapisti smettano di trattare ~ fatti infiammatori con le ...applicazioni fredde che è una pratica pri,va, anzi contraria a qualunque b uo1i criter.i o dottrinale. Sarà dato così di evitare a qualcuno la umiliazione di sentirsi dire dal 1nalato: « Lei, dottore, mi aveva ordinato per la mia appendicite la «vescica dt ghiaccio, ma io non sono stato meglio che quando, per iniziativa di parenti, ho gettato il suo «ghiaccio ed ho applicato invece il loro empiastro caldo ». È di constatazione frequente il fatto che molti medici, proprio molti, allorquando devono iniziare la cura di un process.o infiammatorio non di rado si sentono incerti fra il suggerire le applicazioni calde o le fredde, mentre altri sono del tutto indi/ferenti e consigliano le une o le altre con la · stessa suprema leggerezza con cuj, certi medici « da salotto » consigliano alle Signore radunate per il thè nelle ore più pro pizie agli erotismi ed ai voluttuosi abbandoni, fra le cinque e le sette, la doccia fredda od i bagni caldi, il mare o la montagna. Conviene altresì darsi premura perchè la si finisca una buona volta dj, concedere fiducia alle applica%ioni del liquido Carrel-Dackin cli.e con tanto zelo anche oggi viene adoperato a rivoli 11el trattamento dei focoÙli d'infezione. Fu presentato questo liquido attribuendo glj, una efficacia di cui nessun altro mezzo era capace: esso, si disse, è veramente fecondo di bene perchè ha la proprietà di uccidere i bacteri e di rispettare nel • • contempo i tessuti. Questa asserzione fu così suggestiva che la pluralità dei chirurghi diede senz'altro al metodo la più completa fiducia.. Ma non ne è risultato altro che un grosso bluff franco-americano simile a quello che più tardi è derivato dall'uso ed abuso del mercurio-cromo col quale «i cacciatori di microbi» sono venuti colorando di rosso le medica%ioni negli Ospedali dj, oltre ocea1io. • • È da notare come in parecchi Trattati di Medicina anche recentissimi si scorga una spiccata incertezza nel suggerire i migliori apprestamenti per la cura dei processi infiammatori nei riguardi della scelta delle applicazioni calde o delle fredde. Difatti in uno di questi Trattati si legge: «Appena iniziatosi l'attacco appendicolare a seconda del sollievo che avverte il paziente si faranno sulla « parte applicazioni cal<le o di ghiaccio ». In altro volume si trova scritto: «Per l'orchite e l'ovarite si faranno impacchi caldi senza escludere clie « si debba ricorrere anche all'applicazione del ghiaccio ». Ed ancora in altro volume: «Nella appendicite, applica%ione della vescica di ghiaccio ed eventualmente« di acqua calda». Tutto questo si trova scritto per parte di Clinici giovani ed anziani; ed è lecito presumere che come dessi lo hanno scritto, lo vadano anche impartendo nella Scuola. Ora chi sa quanti altri Clinici giovani ed anziani, Medici e , Chirurgici vadano diffondendo fra .gli allievi gli stessi precetti trasmettendo su tale impor· tantissimo conteg'lo terapeutico ben gravi dubbiezze di concezione e di esecuzione!!!? (1) Ne trattai prima in varie adunanze alla Società Medica di Bologna (aprile 1916) ; poi al Congresso della Società It. di Ohirur,g ia in Bologna (1917) · poi in oooasione del Congresso lntern. di Chirurgia in Roma del 1916.

Fu allora scrittp che •t Schiassi ridicevi:. le virtù della Uhimiatria », cioè nientemeno che il contrario di quello che io avevo detto. Perfino un Gerarca della Chirurgia, visitando un reparto dove vari ammalati erano in corso di tratta.mento, così ebbe a tpronunciarsi col prof. Pirani allora mio aiuto: <e Ho visto. Si tratta delle cure che si praticavano anche durante la guerra Franco-Prussiana», rivelando con questa frase di non aver capito affatto, poveretto. i reali principi infomnatori del metodo.


-II•

Per tutto ciò si reputa che possa riuscire utile, tempestivo e gradito a molti colleghi di mettere innanzi qui le notizie che concernono taluni 11alori della conoscenza odierna in materw delle infezioni locali e s'intende di dimostrare eh!> le applicazioni di cui si verrà discorrendo noti devono essere vedute come pratiche superficialmEnte empiriche, ma come mezzi naturalistici di co.~µicu,o renc.limento ed aventi per base ragio1i.i rigoro.s ameu te sci enti ficlie. Riportiamo due delle dodici figure che illustrano il lavoro.

.. Mastite. Cataplasma a chiusu.r a ermetica. Lampada a 30-35 centro. Applicazione: 5-6 ore in alternanza con uguali periodi di pausa.

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La barella sospesa ai suoi quattro angoli ad altrettante catene sta per esser calata con I 'infermo • ~ntrp la vasca.

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di

BENEDETTO

« La iperemizza-

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zione edemizzante intervallare quale trat· tamento di talune Firma

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AVVERTENZE Il venamento in conto corrente è il m~zzo più semplice e più economico per effettuare rimeSBe di denaro a favore di chi abbia un e/e postale. Chiunque, anche se non correntista, può effettuare versamenti a favore di un correntista. Presso ogni ufficio postale esiste un elenco generale dei correntisti, che può essere consultato dal pubblico. Per eseguire il versamento il versante deve compilare in tutte le sue parti, a macchina o a mano, purchè con inchiostro, il presente bollettino (indicando con chiarezza il numero e la intestazione del conto ricevente qualora già non vi siano impreasi a stampa) e presentarlo ali 'ufficio postale, insieme con l'importo del versamento stesso. Sulle varie parti del bollettino dovrà essere chiaramente indicata, a cura del v~i:sante, l'effettiva data in cui avviene l'operazione. Non: so~o ammessi bollettini recanti cancellature, abrasioni o correzioni. I bollettini di versamento sono di regola spediti, già predisposti, dai correntisti stessi ai propri corrispondenti; ma possono anche essere forniti dagli uffici postali a chi li richieda per fare versamenti immediati. A tergo dei certificati di allibramento i versanti possono seri vere brevi comunicazioni all'indirizzo dei correntisti destinatari, cui i certificati anzi detti sono spediti a cura dell'ufficio conti rispettivo. L'ufficio postale deve restituire al versante, quale ricevuta dell'effettuato versamento, l'ultima parte del presente modulo, debitamente completata e firmata.

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ANNO XLI

Roma, 20 Agosto 1934 ·XII

Nnm. 33

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fon dato nel 1893 dal professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONe PRATICA REDATTORE

, •

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. ,f Not e e

co ~ tri b u t i :

G. l\iangione: Indicazioni e tecnica cfella sim•p aticectomia lombare extraperitoneale. Studi riass untivi : V. Ohini e M. Lusena: La patologia del reUtlllati smo dal punto di vista dell'eziologia streptoc-0ccica e dell'infezione focale. D•scussioni e commenti : G. Baggio: Per l'emostasi diretta nella sottomucosa gastrica. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI : J . Henderson: La diS'I)epsia flatulenta. - J aoobson: I l trattamento opera,tivo dei tumori maligni del ool on. - MISCELLANEA: R. Benon : L'astenia o dep·r essione. - S. Caccuri : L'elettrocardiogra,,ruma negli sportivi. - A. Lemierre e M. R. Laplane : Su un caso di spiroe>hetosi anitterica. - Benecke: A proposito del dolore di sclhiena. - Earl O. Latimer: Trattamento del decubito con l'acido tannico. Divagazioni : Gapelli gri.g i. Not izia bi bliografica. - Cenni bibliografici.

Acca demie, Società Medic·he, Congress i : R. Accademia JYicdica. di Roma. -- Accade.mia Lancisiana di Roma. - Reale Accademia di Medicina di Torino. - Accademia Pugliese di Scienze. - Società Medico-Chirur·g ica di Pi::;a. Appunti per il tnedico prat ico : CASISTICA E TERAPIA: Il linf a1-ismo nel do1ninio dermatolog·ico. - La dermatite da bagno all'aperto. - Epider.mofizia plantare disidrosiforme. - La c-nra della seborrea del viso con '"1r1a pomat a acida. -- La radioterapia nei f oruncolì clel labbro sUJperiore. - SEMEIOTICA: Le cefalee nei sifilitici. - MEDICINA SCIENTIFICA: Nuove direttive dell a teraipia calcica. - VARIA. Nella vita professiona le : Servizi igienico-sanitari. Cronaca ùel u1ovimento professionale. - Concorsi. Nomine, promozioni ed on·orificenz~ . Notizie diverse. Rassegna dell a stampa medica. Ind ice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

peri vasale ha un suo pro1p·r io campo d'azione e trova la sua indicazione in diverse malattie 11elle quali è possibile, pu r con questo atto operativo relativamente lieve, influire sulla circolazio·n e periferica. Gli interventi portati direttamente sulle catene gang liari , pur n1oven do, sotto u n certo }Junto d i vista, dagli stessi con cetti che hanno su ggerito la simpaticectomia periar~erio­ sa, hanno trovato un can1po d'azione più vasto e offerto risul tati più efficaici sia p·e r intensità che per durata . Limitatamen te alla simpaticectomia lombare, di cui sp ecialmente ho .potu to seguire e studiare a lcu ni casi, si può dire che oggi g iorno numerose sono le sue indicazioni ed è verosim ile ch e Io saran no ancor più se, completate le nostre co·n oscenze sul valore fìsiopato1ogico dell 'intervento e risolti i problemi coll ateral~ ancora oscuri, sarà possibile applicarla a t utte quelle forme morbose in cui è stata avanzata l 'ipotesi de1l 'utilità del suo impiego. Siamo ben lungi però dal poter formulare regole generali ed affermazioni definitive, tra.ttandosi d i questioni che solo una Iun-

l sTITUTo DI .PA 1·0LOGIA C111RURGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI PADOVA dir0tto dal Prof. ANTONIO CoMOLLI.

Indicazioni e tecnica della simpaticectomia lombare extraperitoneale. •

Dott. GAETANO MANGIONE. Durante una rnia rece11te perman en za a Lione, h o osservaito e studiato nella Clinica dell 'Istituto di Patologia Chirurgica, cui sta a capo il Leriche, una serie di casi interessan ti la chiru.r gia de1l simpa tico . Come tu tti sanno, al Lerich e, il quale esegue u11 diuturno lavoro sp·e rimentale e clinico su un abbondan te e vario materiale, r isale gran parte del m erito dell'inizio e dello sviluppo di questa b·r an ca della chirurgia, che, svoltasi p rima nel campo del simpatico perivasale, tende oggi ad este11dersi in q u ello d-el simpatico gan gliare. Le n uove acquisizioni sull 'argomento hanno dimostrato ch e la chirurgia d el simpatico 1

1


1282

cc IL POLICLI N I CO n

ga e.s1)erienz.a ci conse11tirà di ben detern1inare.

* ** Una delle più comuni indicazioni è que lla flell e arteriti . Per intendere i1el]a sua giusta luce l 'i111portanza d ell 'intervento in rrueste a ffezioni , bisogna tener presenti alcuni fenomeni di ordiu e fisio-pa toJogico che ne dominano , si può dire, il quadro anaton10·-cli11ico. J1 Yeccl1io co11cetto ch e l 'ob literazi•)11e di un segmento a rterioso ngisca J)er alterata canalizzazio11e, è risultato in effetti errato, e lo dimostrano tanto le e ~ 11eri en ze su gli animali quanto la pratica chirurg·ica: è possibil e ir1fatli r esecare ampi scgn1en ti di arterie sen za con seguen ze apprezzabi li. D'altra parte è corr1une l 'osserva zion e di vecchi arteritici •. ch e portano a lungo le loro lesioni in completo silen zio di sinlon1i e solo do.p o un certo tempo presentano improvvisamente i caratteristi ci di turbi , ch e sp:ari ~co n o del tutto coll 'asportazione, quando è lJossib ile, del tratto ar1erio o obliter a i o. Per queste e p er a ltre con siderazioni, cl1e qui sarebbe fuor di luogo en11mer ar e, n ell 'evoluzion e di ogni processo arteritico bisogna distin gu ere, con il Lerich e, due periodi: il primo n el qua le la l e~ ione è endoarteriosa e res ta a solutamente n1uta ; il secondo n el quale il proce so si diffond·e alla o-uaina avventiziale, ch e, esse11do, com'è noto particolarmente ricca di fibre i1er vose, provoca, p er l'irritazion e di que te , l 'insorgen za di disturbi vasomotori , traducentisi i11 spasmi vasali e che sono i r espon sabili dell 'insor ger e della sintO·· m.atologi.a (dolori , cianosi, ipotermia locale, disturbi trofici, gan gr en a). E, sendo dunque il quadro anatomo-clinico dominato da q11 esti disordini ''asomotori , che h anno il lor o pu11l o di partenza n ell 'a, venti zia arteriosa lesa e ch e si rifl ettono alla periferia attraverso il simpatico , si com1)rende come in linea generale la ·impaticectomia lom ha r e, n ei casi di .a rteri le degli arti inferiori , inib endo questi disturbi , po sa riuscire di g randis in1a utilità , anch e sen za influenzar e i)eraltro il substrato arteritico dell a malattia . lliporto, ad esempio due ca i assolutamente tipici (*). 1

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G. Giorgio, di a. 57 . .Si trat la cli u11 operaio se11za precedenti ereditari , collat erali, anan111est icj, de( •) I casi riportali sono st ati osser vati n ell a Cli111ca del prof. Lerich e.

[ANNO

XLI,

Nu~r.

33]

g·11i di nota . Due a11 111 fà, improvvisame11te , fu col11iLo d a vivi dolori, che dalla piega dell 'ing'uine, a sinis lra, si irradiavano in bas~o, fino al collo del pjede. La marcia divenne impossibile; fu cos lre tto a l e lto per circa quattro m esi, durante i quali il pied e e la gamba si mantennero costanlemente freddi e p allidi e comparve all 'arto una modica 111a pure evidenle ipotrofia. Qua11do polè lasciare il l elLo esisteva una caratteris tica cl audicazjo11e i11Lermitle11l e, ch e lo cos tringeva a fermarsi ogni 50 passi e ch e, anche con inolli sforzi , gli impecliva di fare molto di più. Co11 il tempo i di s lurbi so110 anda U sempre più ag·gravanclosi p er cui si d ecid e a farsi ricoverare in Ospedale. E un individuo che all 'esame generale non mostra nien Le di r1oleYole; l 'arto inferiore sini stro present a una i1:>olrofia g lobale, la circonferenza d ell a coscia è ridotta di 3 cn1., quella de] polpaccio cli 2. La pelle d el pied e non è se11sibilmente pii1 fredda di quella d ell 'allro ]a lo, è leggermente cia11olica in corrispo11de11za delle di La ed è sproYvi ta di p eli fino a livello d el dorso d el pied e s tesso . Il polso arterioso no11 si apprezza che s ulla femorale; a ll 'oscillon1e tri a, le oscillazioni alla gamba ed al t erzo in.feriore clella coscia mancano d el tu lto, inenlre a des lra sono nor1nali . 10 m.ar zo 1934. Si1npaticectomia lombare sinistra (asporlazion e dei ga11gli seco11do, terzo e quarto). L 'esplorazio11e clei g r ossi vasi, falla duranle l 'in tervento , h a <limos Lra Lo che l'arteria iliaca primi Liva e l a tern1inazio11e dP.ll 'aorta so110 sede di tina dila tazione fu siforn1 e, rnolto ad erente ai tessu Li Yicini. Si tenta di isolarla e di fare un 'arterj ec lomia, m a la dila lazion e si prolun ga i 11 b asso sulJ ·ili'..lca e ler1) a e l 'es lirpazio11c appare impossibile. i\II. ~Iarcell o, cli a. 61. Soggetlo senza precedenti

er editari d egni di nota, ammogliato con tre figli, ch e dal pu11lo di vis ta anamnes lico ricorda una frattura d ell 'alluce sinis tro, riporlata a tredici a1 1ni; i11al aria e dissenleria, cor1tratte durante il s0r vizio militare , fa lto in Oriente . Quallro anni fà il paziente avvertì vivi dolori al collo del pied e ed al lerzo i11feriore della gamba sinistra. Il pied e clivenne freddo e violaceo, la m ar cia impossibile. Questa crisi durò circa un n1 ese dopo di che stettn meg·lio per sette m esi an cora, ma un nuoYo episodj o doloroso venne af. ir1lerromper e quesl 'apparente benessere e da allor a i di sturbi si sono falli continui e progressivi. All 'esame si nota che il piede sinistro è leggermente tumefatto, specie sul collo e sul dorso, violaceo, m a non sensibilmente più freddo del1'altro. Sulla faccia interna della gamba sini stra al t erzo inferiore vasta zona di pigmentazione bruna. L 'arto è globallnent e ipotrofico, l a circonferenza d ella coscia è ridotta di 3 cm. , quella del polpacc io di due . Le oscillazioni dal lato. malato sono n ettan1ente diminuite, il polso arterioso alla p ecliclia è però ancora avvertibile. . . 11 m ar zo 1934. Simpaticectomia lombare s1n1stra (asporl azione di gangli lerzo e quarto), l 'arteria iliaca esterna presen la una placca ateromatosa, n1 a è perfettam ente perm eabile. In cn Lra111bi i casi già l a sera dell 'intervento il piede era diver1uto caldo e i dolori erano sco~­ p ar si. Il d ecor so post -operativo fu regol are. A distanza di pii1 cli un m ese il n1iglioramento p ersis te inYariato.

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[ANNO

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SEZI ONE PRATICA ,

Si tratta dunque di due casi di arterite atero1natosa; più g r ave il primo n el quale le arterie periferiche erano obliterate con1pletan1ente e I 'arteria iliaca primitiva pre entava un 'ecta~ia di notevole g·rado, ch e rimontava in alto alla terminazione d ell ~aorta ed jn basso fino alla arteria iliaca esterna , ch e i1on il secondo nel quale il lurne delle arterie r estava pervio. Le lesio11i però. in entrambi ì casi erano .abbastanza progredite, ed è proprio iil ques1 i r,h e I~ sin1paticectomia lombar e è l 'o1)e1·ni.ione di scelta. Ne11 e for1ne invece nor1 molto estese nè tanto grav i è preferibile ricorrere piuttosto all'asportazione del simpaLico periarterioso. ch e sul precedente h a il vantaggio di essere un i11ter\1 en Lo i11olto più semplice e di minor gravità, salvo .ad i11tervenire in un secondo tempt) sulla catena gan g liare tutte le volte ch e i ri s11 l Lati non sia110 soddisfacenti. N'e JJe arteriti localizzate l 'orperazione di elezio11e è l 'arteriectomia, co1ne h a nlostrato il Lérich e. Pi1ì Gomplesso è il problema ·n elle tron1J)oa11gi9iti tipo Buerger. La simpaticectomia 10mJ)are no11 ha dato a lunga scadenza risultati 1nolto confortanti. 'F orse le forme iniziali possono ancora beneficiare di questo i11terver1lo. ,i\.l caso pratico però è difficile rendersi conto esatto dello stadio di evoluzione del male cosiccl1è, tenendo prese11Li i risultati in coml)]esso promettenti della surrenalectomia unilaterale de11 ~op·pel, vie11e con sigliato da t aluni cli ricorrere addirittura a questa opera• ZlOJl e. Nè si puc) pas::;are sotto silenzio un nt1ovo € recentissi1no orientamento in questo campo. Il Bastai ecl il Dogli otti~ fond andosi sul rilievo ch e a lcuni di questi m alati presentano ipercalcemia , sono stati indotti a sospettare uno stato di iper1)ar atiroidismo, ed hanno in effetti trattato alcuni casi coll 'asportazione di una o due paratiroidi, ottenendo risultati im1nediati e a distanza di circa sei mesi (periodo di osservazior1e massima), molto brill anti . I11fatti i dolori scomparvero, le estremità di\'ennero calde mentre le ulcerazioni si cicatrizzavano rapidan1ente ed il tasso calcemico discendeva alla norma. Risultati sim ili abb,iarr10 avuto anche noi in un caso operato recen te1nente nel nostro Istit11to. Un 'altra indicazione alla simpaticectomia lombare è la sindron1e del Ilaynaud. Com 'è noto Ja malattia colpisce le arteriole periferiche ed avrebbe, secondo l 'A., che per primo I 'individuò e la descrisse, una base vason10-

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Loria. Avendo però 1)iù tardi il Vulpian ed altri dimostrata 1'esistenza di lesioni anatomic11e n ella parete arteriolare, è sorta, in contrasto col precedente modo di vedere, la teoria arteriti ca . ~{a in questo campo 11on è stata an cora d etta l 'ultima parola. Sta di fatto però ch e oggi da par te di diversi AA. (Ried er, Leriche), sulla base di osservazioni indiscutibili e rl i arg·o·n ienli fo11dati, si va riaffacciar1do la rp rirr1itiva con cezione del H.a ynaud. e si spiegano le alterazioni anatomich e della parete arteriolare no 11 come l 'esse11za d ella malattia ma come l'esito di questa. Da una tale con siderazione deriva il precetto chirurgico dell'intervento precoce quanto più possibile. Non tutti sono però d'accordc) s ull 'entità di questo. Allo stato attuale de]] e CO$e si può dire che in molti casi la simpaticectomia periarteriosa dà risultati buoni e che in vista della sua semplic ità conviene tentarla sempre riservai1do alle operazioni gangliari i casi in cui la precedente no11 l1a dato esito soddisfa cente. Ecco ad esempio un caso molto illustrativo: B. Giovanni, di a. 23. Gl i an lececle11ti ereditari P collaterali non hanno fatti ti egni di nota. Fin <la1la sua infanzia le quattro estrèmità sono state f1·ed de e cianotiche. Nel 1932 questi disturbi diventarono più intensi, tant o che la sen sazione di fredflo alle- mani e ai p iedi non spariva nè con jJ moto n è colla esposizione p r olungata al calor e; in più si verificavano di tanto in t anto d elle crisi p assegger e durant e le quali le dita ora presrr1taYano una ciano·si n1ollo accentuata ed erano sede di intensi formicolii, ora invece diventavano hianche e come morte. Il rr1ala lo presenta una marcata cianosi alle 1 nani, ch e risale in alto fino a1 polso , dove cessa bruscamente. All a pression e questa cianosi sparisce per dar luogo ad una chiazza biancastra. Non flittene nè ulcerazioni al le <lita , la pelle è fredda ed umida, 11elta l a pulsazione radja]e bill.i. leralmen te. I clue piedi sono ug·u almente cianotici e freddi, specialmente agli alluci; la cianosi si arresta al collo del piede , ina il pazjent e afferma che col frecldo essa p11ò rimontare fino alla parte media cl el polpaccio. Il battito della pedidia è apprezzabile. Il bagno caldo, che aume11ta notevolme11te i segr1i e.l i asfissia locale, re11d e più ampio l 'indice oscillome trico, mentre il hag 110 freddo provoca segni di sincop e locale e riduce forteme11te le 05cillazioni. 27 ger1naio: Simpaliceclo1nia p eriarteriosa omer al e destra. Risultato nullo . 16 marzo: simpalicec to1nia lom])are sinj stra: asporlazione del t erzo gang-li o e del tronco che va verso il quarto. Il decorso post-opera Livo fu r egolare. Scom parYe la sensazione di fredòo dal la1o operato, ob-


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]Jjettivamente si con:;talò au1ne11to del calore locale e riduzione notevole dell 'iperidrosi. Le oscillazioni non si inodificarono .

Un 'altra indicazione alla sjmpaticectomia gangliare è la sclerodermia. Si tratta di u11 'affezione quasi completan1ente oscura ch e determina scomparsa del tessuto connettivo sottodermico, notevole riduzione della circolazione rperiferica, atrofia della ct1te. No11 sappiamo ancora quale di qu es te lesioni sia quella iniziale. (Lerich e). Il Bastai ed il Dog·l iotti ritengono trattarsi di Fasmi vascolari limitati ai capillari e che a lung·o andare provochereb·b·ero una capillarite · e quindi sclerosi delle regioni co.rrispondenti. Sta di fatto p erò ch e s u questa base anatom ica appariva perfettamente giustificato l 'inte rYento sul sin111atico, allo scopo di mig liorare lo stato della circolazior1e. In effetti i risullati son o stati soddis facenti e sono registrati casi in cui si è avuto ori mig lioramento notevolissimo o an che una riduzione di lesioni, àatanti orn1 ai da qùalcl1e anno. Recentem ente è stato dimostrato ch e molti di questi an11nalati presentano un tasso calcemiro n1olto elevato e n ell 'ipotesi di uno stato di iperr>aratiroidisrr10, si è proceduto all'asportazione di una o due paratiroidi. La casistica di questa operazione è an cora esigua e r ecente; con1unque i risultati r egistrati fin o ad ora sono buoni, dimostrandosi benefi cam ente influenzati tanto la circolazio11e i)eriferica quanto la elasticità della cute e del sottocutaneo, la mobilità artico·l are ecc . com e ria dimostrato l 'esperienza fatta anche nel n ostro Istituto. l\ila dal mon1 e11 lo ch e l 'ipercalcemia non è in questa forma costante., i con cetti terapeutici chirurgici t end ono oggi verso questa condotta: intervento sul simpatico gan gliar e com e operazionP, di elezior1e nei casi, senza ipercalcemia , p,a ratiroidecton1ia parziale in quelli a d elevato tasso calcemico. Un altra indicazione- è data dai monconi dj a1nputazione dolorosi . In certi a1n1Jutati come si sa possono sopravvenire dolori ta]voltn tanto violenti da indurre i pazienti a richiedere insistentemente al chirurgo un a riamputazione a livello più alto. Rece ntem ente il Lerich e ha avuto modo di ~tabilire ch e queste algie sono fon damentalm ente riportabili a du'3 tipi· clinici. Ora infatti si tratta di violenti dolori , ch e vengono riferiti dal n1alato al segm ento di arto asporlato con localizzazione a zone b·en determinate 1

corrispondenti al territorio di uno o più nervi spinali, ora invece sono sensazioni di dolore sordo , profondo, diffuso al moncone, alla radice dell'art.o, qualche volta anche a distanza e ch e si accompagnano a disturbi vasomotori locali. In un caso e nell 'altro queste algie sono in rapporto con uno o più neuromi d'amputazior1 e, ch e nel primo caso eccitano le fibre dei i1ervi spinali , n el seco ndo il simrpia tico r egionale. Nei casi di quest 'ultimo tipo, oppure in quelli n1i sti· è indicato l'intervento sul simpatico. Recenteme nte p.erò il Leriche ha osservato ch e la novococainizzazion e del simpatico r eg ionale e g angliare corris1J<)Jltle nti t1a un'azione edati,ra di durata variabile, ma ch e si pro· lunga sempre al di là del limite spiegabile colla sua azion e an estetica , per alcuni giorni ed anche per mesi. Questo· nuovo sussidio terapeutico, appena introdotto è certamente m er·i tevole di essere tentato , prima di ri correre all'intervento cru ento. ~1a non sj li111ilano soltanto a queste le indicazioni delJa simpaticectom ia Iornb,a re. Nelle paralisi spasm odic.h e o di tipo Littl e, nelle osteoporosi dolorose post-traumatich e, in tutte le forrne di cau::;algia nell 'eritromelalgia , nelle 11evriti ascendenti post-traumatiche, n ell'iperidrosi plantare, nelle ulceri trofi ch e oggi il chirurgo è in condizioni di agire con notevolissi1no b eneficio dei pazienti. Si tratta, come si vede; di un gruppo di lesioni , talora anche gravissime, ch e causano ai malati sofferenze molto penose, di fronte alle quali, fino a poc.o ternpo fa, eravamo completamente disarmati. Sia per questa considerazione sia per l 'interesse strettamente dottrinario questo nuovo campo aperto all 'indagineì merita, dunque , tutta la nostra attenzione. 1

1

,

* ** Sotto il 11ome dì simpaticectomia lombare si inten dono tutte quelle operazioni rivolte alla caten a del si1n1p atico lombare, che si ripromettono ora la sezione dei rami comunicanti , ora la sez ione o l'asportazione di un tratto della caten a fra du e gan gli, ora l 'asportazion e di uno o più gang li. Non conoscia1no ancora perfettamente il valore di ciascuna di queste diverse modalit~ operatorje. Il Diez ritiene indispensabile pe:r ottener e gli e ffe tti migliori , l 'asportazione del


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SEZIONE PRATICA

secondo gan glio r11entre , secondo il Leriche, ciò n on è assolutamente n ecessario. L'asportazione dei ga11gli simpatici h a posto la questione, molto importante, della funzione di questi organi. Secondo il Diez non avreb·bero funzioni proprie e tanto meno sar ebbero centri di riflessi , ma sem plici vie di connessione fra il midollo e la periferia, per cui l 'organismo so p,p orta senza speciali con seg ue1~ze Ja loro ablazione. Uguale con cetto è sostenuto anch e dallo Starling. Il simpatico 101r1bare può essere aggredito tanto per via intra-periton eale quanto per via extra-peritoneale. La prin1a, p referita dai chirurg hi :\mericani e presso di n oi dall 'Alessandri, dal Pi eri, dal ( :hiasserini ed altri, ha essen zialmente il vantaggio di con ~entir e l 'intervento sulle catene simpatich e di entrambi i la ti, in un tempo solo , ed attraverso una breccia unica . La seconda invece richiede incisioni bilaterali , n1a in complesso è di esecuzione relativamente agevole e rapida, permette un 'ampia ' ·i ~io11 c del campo operativo, ma sopratutto rr: ette .a I riparo Ja.g li incon venie11ti ·vicini e lontani , ben n oti a tutti, p ropri degli interventi lapar otomici , specie di quelli, ch e, come in questi casi , richiedono ampie breccie e vasti scollamenti peritoneali; così ch e questa deve essere considerata l'operazione di scelta per quei casi in cui occorre l 'ablazion e unilaterale: ma è preferibile anche p er quelli, n ei quali è necessario inte rYen i re su e11trnmbe le caten e gang liari (Chiasserini e Pepi). In questi casi è m eglio, secondo Leriche , fare due operazioni a distar1za di qualche giorno l'una dall 'altra. L 'intervento, secondo Leriche, consiste essenzialmente 11ell 'aprire una breccia n ella par ete anteriore dell 'addome, all 'esterno del i11ano-ine laterale del muscolo retto , fino ad arrivare nello spazio sottoperitoneale, rag giungere per via sottoperiton eale la colonna 1 ' ertebrale, ricercare la catena dei gangli simpatici ed una volta m essa questa in evidenza , asportarla o p-rocedere alla su a sezion e. Il malato è p osto in decubito dorsale, con il lato da operare sollevato da un cu scino (meglio, se possibile, inclina re lateralmente il letto operatorio), allo scopo di liberare, facendo spostare la massa intestinale verso il lato opposto, quello , su cui si deve intervenire. 1

1

1° tempo: Incisione della cute e del sottocutaneo lungo u11a linea leggermente convessa lateralmente, che dall 'apice della XI costa dello stesso lato arri\i fino a tre cm . sopr1

il legam ento ing t1inale ed a due dita trasverse a ll 'esterno del margine laterale del muscolo retto anteriore dell 'addome , passando a cirr,a quattro cn1. a ll 'ir1terno della spina iliaca au .. terinre superiore. :2° t em po : Appare il muscolo obliquo esterno, ch e vie11e sezion ato lungo la direzione delle su è- fib,r e, per tutta la lung h ezza dell a breccia cutanea. J)i solito si apre qualch e vaso muscolare, cl1e si pinza e si allaccia sen za di ffi coltà. ~1

1

t empo : Si ve de il muscolo oblit1uo in-

terno, con le sue fibre a decorso trasversale. I /ir1ci~ion e a mano vol ante di questo e de] sc·l(1)btéi nle mu scolo trasverso espo11e il chi rurgo a1 pericolo di aprire il sacco µerito11eale, perch è, con1e si sa, la fascia tra sversa li~ Lia qui st1 etti rapporti con il muscolo e, data la ~r-n rs ità del co1111ettivo sottoperitonéale. J1r esenta raJJporti più in Limi anch e con il pe1itoneo . Si può evitare questo inconveniente, scollando preventivar11ente il piano muscolare dal so t1 nstante. A questo scopo si apre con uno strum ento smusso una breccia lungo la direzione delle fibre n1usc0Jari, le quali vengono divaricate così co111e si suo le fare n ell 'operazio11e del 1\tl ac Burney , l_Jer l 'appendicitc. Una vo lta arrivati sull a fascia trasversalis si carican o i margini muscolari su un divaricatore , ed, aiutandosi pri1na co11 Je dita, poi con uno strumento adatlo si può agevolmente distacc.:a re pP.r un tratto su ffl r iente il piano muscolare. Non resta ::\llora ch e incideTe i due lem bi, lungo la direzion e della ferita cutanea . In gen er e s 'incontrano i nervi intercostali XI e XII , m a, procedendo con cautela , si può risparmiarli sia all 'inizio ell e durante il seguito dell 'atto operativo.

tempo: A questo punto la fascia tra-

sversalis è Iargan1en te esposta. Si apre delicata1nente : attraverso i margini fa ernia il grasso sottoperitoneale. Qui si trova il piano di scoll amen to. Con una compressa si incomincia a distaccare il saccu peritoneale, dirigen dosi verso ìl n1uscolo .psoas, fin o a scoprire in basso i vasi iliaci, ch e contor11ano lo stretto superiore P.el bacino. È facile allo·r a, spingendo ver so la linea m ediana il peritoneo , farn e con la rnan o lo scollame11to verso l 'alto e verso la colonna vertebrale. Due divaricatori di tÌJ:>O speciale, a branche piatte, larg h e e di i1 otevole lung hezza, piegate acl angolo r etto sul manico, mediante un gomito arrotondato, sono messi in posto: il primo sposterà all 'interno il sacco peritoneale ed


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i visceri addon1inali, il secondo terrà sollevato ,-erso l 'alto il grasso perirenale. . S·e lo scollam ento in profondità è stato portato fino alla colonna vertebrale ed i divarica tori sono posti conve11ientemente, la visibilità del can1po operatorio è IJerfetta; lo p·soas con la sua fa eia appare largamente esposto, il nervo genito-crurale, cl1e si avrà cura di non toccare. p ercorre la sua fa ccia anteriore; il campo è assolutamer1te asciutto, l 'uretere e(l i vasi spermatici interni, o utero-ovarici, che rimangono aderenti al peritoneo, sono sta. ti spostati con questo dal divaricatore. Pr·o fondamente si corge a destra la vena cava, a sinistra l 'aorta . 1

5° tempo : Non resta che mettere in evi-

de11za la catena gangliare lombare. Questa in genere è costituita di quattro gangli, , più raramente di tre o di cir1qu·e. Di ·q uesti. il 3° ed il 4° sono sempre chirurgicamente accessibili , non sempre i può ragg iun gere il 2°, e non € 1r1a i possibile \1ede1·e il lJrimo. La catena è _µosta ai lati della colonna vertebra le, all 'ir1terno delle arcate del muscolo }}SOa , dietro la vena cava a destra. dietro oppure allato delJ 'aorta a sinistra. Occorre quindi scollare la cava, mentre non sempre ciò è indi pen ab ile per l 'aorln. La manovra si fa a bb·a , tanza agevoln1en te con un dissettore; scol lato il vaso, lo si affiderà al divaricatore. Allora sor10 nlesse perfettamente in evidenza le arcate del muscolo psoas: è qui che si trovano i gangli , fra le arcate e la colonna vertebrale. :E:: b·uona regola cercare cli scoprire il 4-0 ganglio , che è se1npre notevolmente più grosso degli altri e che si trova subito al di sopra del! ' origine dell'iliaca primitiva. La ricer ca in genere non è difficile , specie se. si ha cura di evitare l 'errore più comune che è quello di portarsi proprio al davanti dei (,Orp·i vertebrali. l\ila e lo fosse, sono una guida ecceJler1te i rami spinali delle vene loml)ari , che decorrono tra versalmente e si impeg11a110 nelle arcate del muscolo psoas. Ques ti risaltano per il loro colorito e sono facil1nente reperibili; di lato ad essi si troverà un ran10 comunicante, che, ~e~uìto, porterà l'operatore sulla catena gangliare. Qu.a lcl1e volta potrà sussistere il dubbio ch e ... i tratti di ga11gli linfatici. Oltre ai caratteri r11orfologici, che presentano qualche diversità, l'l·i sog·na ricordare che questi sono perivasali e seguono quindi gli spostamenti dei grandi va·s1, rr1entre i gangli sin1patici sono perivertebrali e so110 fissi l1rofondamente, per cui non sono spostati dal divaricatore. Trovata la c.a ter1a si può uncinarla con un

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NUl\'I.

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u.ncino a pu11La smussa e liberarla con un disset lo re; non resta che procedere alla sezione della catena o dei rami comunicanti o all'a~1)0rtazione.

6° I empo: Ricostruzione

della parete a strati . In ge11ere non occorre drenare; ove se ne ri scontrasse la necessità verrà lasciato un piccolo len1b·o a.i garza, ch e verrà ritirato in 3a gj (1l'Tl Hla.

RIASSUNTO. L'r\, in base alle più recenti acquisizioni, discute le più comu11i indicazioni della simpaticectomia lor11bare e ne espone la tecnica 0 peratoria. 1

BIBLIOGRAFIA (1) . AnsoN J\ . e BnowN G . Il trai l amento del morbo di Raynaud mediante r esezione dei gangli del sin1patico toracico e lombare. Surg., Gyn. and Obs t., vol. XLVIII, n. 5, 1929. r\LESSA DRI R. Risultali prossinii e lontani di ganglio11eclomie. Boll. e Memor. Soc. Pie1n. di Chir., vol. I , fa se. 12, 1931. BASTAr p. e DoGLIOTTI G. C. Effetti immediati della paratiroidectomia parziale nella endoarterite obliterante giovanile e nell 'endoarlerite diabetica. Contributo alla cono.i::cenza della fisiopatologi a delle paratiroidi. Boll. e 'Nie111. della Soc . Piem. cli Chir., vol. III, n. 7 , 1933. CHrA SSERINI A. e PEPI O. La nostra es1Jerienza sulla terapia dei disturbi trofico-vascolari e di alcune sin.dromi do lorose degli arti con, la r esezione de lle catene laterali clel sin1patico toraco-cervicale e lombare. Il Policlinico, Sez. Chir., vol. XXXIX, 1932. C 11\IINATA A. Le gC1Jngrene delle estre1nilà con particolare riguardo all'endoarterile obliterante. llel . al XXXVI .C ongr. Soc. Ital. Chir., 1929. DAv1s L. e KANAVEL A. La simpaticectomia nel rnorbo di Raynaud, nell 'eritromelalgia, ed in altre malattie vascolari delle estremità. Surg., Gyn. and Obstr., Yol. XLII, i1. 6, 1926. D1Ez J. Il trattamento della t1~oniboa1igioile obliterante degli arti inferiori con la r esezione del sim[Jatico lombare. Journ. de Chir., vol. XXXVII, 1931. L E:RICHE R. e FONTAINE R. T ecnica delle diver se s-irnpaticeclomie lombari. Presse Méd., n. 92, 1933. In. In. Risultati sul tratf amento chirurgico della 1nalattia di Raynaud. lbicl., n. 12, 1933. LERICHE R. e STRICKER P. L'arteriectomia nelle arteriti obliteranti. Masson et C., Paris, 1933. P1ER1 G. La ramis ezione del sir11pal i co lomba•r e e sacrale. Ann. Ital. di Chir., vol. V, 1926 . SCALONE G. La chiru rgia dell'innervazione peri/ eri ca del simpatico. Ed. Hoepli , Milano, 1931. STRICKER P. Su lla surr enalecto1nia unilaterale nel trattamento delle arteriti e di certe sindromi vascolari . Les Edit. l J11iversitaires de Strasbourg, 1928. 1

(1) Sono riportati sòlamente i lavori ricchi di notizie o di dati bibliografici sull 'argornento.


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SEZIONE Pll.A'l'ICA

STUDI RIASSUNTIVI I STITUTO DI CLINICA Ì\fEDICA GENERALE DELLA Jl. U NIVERSlTÀ DI R OMA

Direttore: prof. C. :f RUGONI.

La patologia del rfnmatismo dal punto di vista dell'eziologia streptococciea e dell'infezione focale. Dott. V1nGILIO

C H1 ~1

e Dott. l\1IAr~CELLO aiuti e docenti.

(C'ontinuatZione e fin e;

ti.

LuSE NA

nunier o precede11le).

1~ eaziorii

i1nrrtun.ita ;·ie nei reumatici di f rorile allo slreplococco.

f I I)

Criteri indiretti a favore della teoria slreptococc ica del r eum atismo so no &ta li co11side rati i ris ulla Li di alcune ricerch e imn1u niLarie di fro11te allo str eptococco nei r eun1a~i ci (cutireazioni , aggl utinazioni , rea7ioni a.d introduzion e ùi an tige11 i str e1)tococcici). I risullati anch e in questo cam110 non sono costanti 11 è un i forn1i; ri sl1ltati posit ivi so no f-tati senz'al tro inter pr etati co1ne di1nostraz io11 e biologica della n atura stre1)tococcica dell a Jrtalattia, e a1ll 'op1 po ~ to ri ultat1 n egatiYi. Crediamo 01; l:;ortuno analizzar e b.reven1en te i fatti qua li ri ultano dai dati della letteratura. Gencral1n er1te se1nbra vi s ia di cr eto accoròo n ell 'an1n1eltere l 'es istenza di un ce rto grado cli cutireattività alJ o streptococco n ei i cumatici : il disacco rdo ror11pare n ell a t1a iJ1 terpretazione. I11 traderrno reazioni 1)ositiYe co11 nlateria]e f tre1Jtococcico so11 0 state otLen ute da 11umero i autori : Birk.h.aug·, Swifl, Derick e HitcJ1oock, 1~a i ser, SvYift, Wilson e Todd , C:ol1urn , Dl~ ri cl<. e F'ulton, Collis , Scl1el1don e1 Hill. Le cifre ch e dà Hirkhaug so·n o le eguenti: 85 % di r eazioni p.o siti, 1e n ei reun1a tici , 11 % di reazioni positive n ei control li sani. Percentuali as ai più ridotte otten11ero Jrvine-Jone ed altri ; m a Cobu·rn })arla di r ca zio11 i posi ti ve n el 99 ~lo ! Dobbiam o fare a questo riguard o al.cune «011. iderazioni cl1e posson o esser e di .~uida 11ell 'in lerpretaz ione di qu esti dati e lirnitarne la loro portak\ Jì ratica . 1) Ri ultali 110. iLiYi s i otle1l go110 gen 0ralmcnte n el r el1n1atism o nrl.icoJare act1to, assai J)iù raram en1 e 11el r eun1a ti ~ mo articolar e cr onico . 2) Anch e m olli si1ne persone nor1 Ye un1n I ic i1e presentan o cutireaz ioni positi e all0 sirep lococco . 3) No11 sernpre an cl1e ne i ret1m.atici aic uti si ha11no c utireazioni posj Li ve . ±) Le cutireazioni n on sono spccifi cl1e per un cl etermin ato g ru1)1)0 (li st re·ptococcl1i , ina si può dire cl1e· e iste una reattivi Là di g rup110. La differen1a e~ istente n ella ct1l ireatti r ità tra reuma ti ~n10 acuto e r eu1natisn10 cronico, ·i accord erel,be con ql1anto oggi rriolti sosten go110 r elaiiva1tte11 te all o sta lo ri ~pettiv a n·terr~e di i p·ererg ia r

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di relati va an ergia li ._ su lnre 11ell e due forme. Il grande numero di cutireazioni :positive ch e i o&serva110 in n on reu rn ulici, non può di per ~è togliere significa lo al risultato positivo n ei reun 1atici: n ei ba1nbini Ja differenza è in\·ece as a i eviden le; le cifre di Birkhau O' u riportate si rifer iscono appu nto a ba~bini reu111atici. Anzi) dobb·ia1no dire ch e significalo andrel1b·e assegnato solla11to a ricerch e fati e su ban1b·i11i reumati ci e n on r e·u m atici · questi ultimi , p·er ra p·prcsenta re dei veri con~ Lr~· lli , d?v.r?b.b~ro , secor1do noi , essere però tlel tons1ll1t1c1 in u g ua le perce·n tuale con cui ìo son o i b ambjn i ret1mat ici ; comunque ancl1e se no11 è stato tenuto conto di questo lntto, r11a so110 ~ tali co11siderati quali controlli dei ba1r1 l)in i presi a caso (que te ricercJ1e ono state falle da a.lct111i autori su nu111er o ' eran1 eute grande di bamb·ini , n ell e :ruo]e ecc .) risulterebbe empre una cosa: rl1e la presenza di ton silliti è assai meno frec1uente nei n on-reun1atici . Jnsi tian10 ul fat to della ton illite (e i11te11 dia.r1lo riferirci a11cl1e all a presein 7.a ùi altr i foco lai infellivi , denti , ecc.), p.er un fatto n1olto semp·lice : cl1e la pre enza di una to11 ~illite (le n os tre o serva zio·11i rig uardano adulti e quindi ca i di ton . il liti cronich e r ecidivan ti) può -es.' er e d i i1er . r condizion e su fficiente i)er s piegare u11a ct1Lireattività positiva ece ità quindi di fare all o ~ trep toc occo. que. t e ricer cl1e s1)ec ialn1ente in bambini, n ei <JlJélJ]i la ton-il1ite ( parlian10 d i bar11 bi11 i sani) t.• }ì iÙ rara cl1e n on in adulli q uanto ul rP.~to ~a11i ( econdo Pa . . ler il 50 9'o circa degli incl ivid11i adulti pre. . enterebbe tonsillite cror1ica, e ecno.do Mer kel la qua i totalità (?). La .g·r Ft11 dc frequenza di cu i i reaz ioni positive allo slre1)tococco in soggetti [ld u l ti rio ll r ~ru11atic i ~ j jJU Ò, seco11do i1oi, prec.isan1e11te sp·ieg·are co11 la g rande frequen za co·n cui in questi i11dividui si constala la pre e11za di Lon ·illite (o dj altri fo colai infettivi streptococcici). Dal punto di Yista sperin1 ental e la cosa si din1ostra in n1an iera eccelle11te; ba ta IJr ovoca:rr. de·i focolai i11felti vi "'Ottocutanei o intracuta11ei a con igli con trep1ococchi (.l\1agra i l1a laYora.t o con streptococchi artrofili, ma \vift e Cl1i11i con streptococchi an ch e nonartrofili) per osservare a 11na qual ch e di tan 7.::\ di ten1po la con1par ~ a di una {Jiccata cutir ~attiv iLà al lo stre ptococco : questo fatto si otti en e i11 n1aniera a11cor lJiù evidente quando le inoculazioni cutan ee con streptococchi ,,ivi vc n ~·o no fatte ripetutan1 ente. J,a sola i1r ese nz:i di l1 n focolaio infettivo ~ I re1)tococcico pu ò pertanto dare ragion e di un a cutireazion·e posi tivR. Tenen do })l'esente q ue to dato , Chini e Mag·ras i 11anno infat 1i cs~er,·a.to ch e cul creaz io11i }JOsitiYe all o ~l re ptococco i possono a Yere con altrettanta l'reque11za sia i11 reu11tati c.. i cl1e in non-reun1a1ici J>t1rcl1 è porta lo ri <l i focoJai in fe tt ivi cronici :'I re11tococcici. Un a cu ti1 eazion e positiva


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« JL POLICLINICO »

ci può dire quincli che l'individuo prese nla forse unai serisibililèi t;ss iilar ~ a.llo streptococc·o, nia non .che la 1rialatlia prese:ite i11 questo individuo sia di 1iatura streplococcica. A noi Sén1bra qu i11di cl1e da l risullato positivo o negaL ivo di una culireazione i10 11 i 1)0 ...... a110 t1 arre .arg·o1nenti a fa,ror e O· contrari a ]]a teori a Lreplo·c occica del r eumatL n10. La ccn sta.tazione poi ch e n on esi ste n ei r e11111atici un a specilì c ità di r eazion e a d u11 d eterminato tipo di s treptorocco, b e11si una cu tireatti,rità generica a diver si tipi , è in accor do con quanto o ra a.bbj a mo d etto, d at o cl1 e non tutti i focolai infettivi streptococcic i son o sost enuti dall1{l, ·presenza di un d et erminato ti})O del germe; le osservazion i di Chini e Mag rassi , confermate r ecentem ente da S·ch ort, Dien es e Bat1er , secondo cui la cutireattività di un reumatico (1na ancl1e di no11-reun1atici) è più s piccata di fronte a germi isolati da focola i del pa·ziente stesso ch e 11on da a ltri , c i semb ra un 'ulterio re co n ferma a ql1nnto or a a])'bian10 d etto. 1

* ** Le considerazioni ch e si possor1 0 fare intorno al potere agglu tinante d el siero di reun1atici per lo s treptococco, son o in parte analogh e a quanto abbiamo visto p er le cutirea• • z1on1 . Il problema è stato studiato parti colarm ente d a Dawson, Oln1 stead e 'B oots, d a N ic h o]l:: ; e Sta insb)·, d a Clawson. \Veth erby. Hilbert e l1illeb·oe, e ar1cJ:ie d a Chini e Mag ra s i ; gen eralmente g li autori an1 ericar1 i h anno lavora to con ceppi st a oda rd , Chini e 1\1agrassi invece in par allelo an ch e con cep11i l)roveni enti da focolai i11fettivi d ei s in goli mal ati. I risultati n on son o s la ti uniforrni . Riassum end o, si ·p·uò dire ch e son o s1nt e ottenute agglu tiJ1azioni JJO. itive più frequenten1 ente i11 casi di reuma.ti smo croni co (Da,vson , ecr . C:hini e ~iagrass i), e .m en o frequentement€ n el reumatismo a cuto ; però an cl1 e in quest 'ultimo , Clawson e collab oratori h ann o a' 'ut o agµ-lutinazi oni positive , per quanto a titolo più ridqtto rispetto al r eun1ati smo cronico. Titoli agglutinanti compa.r ativamente più ele,·ati si sono avuti di fronte a ceppi omo10igl1i di s treptococchi (Chini e Magr assi); per ò in qu esti casi era anch e quasi sempre presente un a agglut ir1azion e con ceppi eterolo·g hi ; in o ltr~ ceppi isola ti da r eurr1atici cr onic i h anno an che, qualche volta, presenta to una tendenza alla aggluLina zion e aspecifi ca (l '. l1 ini e Mag rassi; Claw son e coll aboratori) . Quest e aggluLinazio11i n on sono sp ecifì ch e : Cla,,·son e collaboratori , lavorando co n due ceppi di streptococchi , un o isola.te da un malato con r eumatisn10 a cuto , e l 'altro da lin ma1ato di r eumatismo cronico, h anno osse rYato ch e questi ceJJpi , oltrech è dal sier o di r eun1 atici , er ano agg·lutinati a più alto titolo, da l siero di sc,arlattinosi e di n efriti ci; a. qu est o

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J)roposito va però ricordato c he, secondo n1oltj , queste du e malattie possono precisamente essere di natura stre1)tococcica. Di un certo iuteresse, in b ase a quanto abbiamo prima d etto intorno ai rapporti tra potere a.ggluti 11ante d e l siero e balteriemia, appare il fatto cl1e le agglutinazioni son o ri su]tate l)Ositive ad a lto L1tolo da p arte di sieri di individui <lai quali era st a.ta ottenuta una emocultura i)o itiva, e di fronte al ·ce ppo omologo , analogament e a quanto si osserva i11 c asi di ·endocardite lenta (Swift , Ll1sena , (or elli). Il sign ificato di qu esti r e1)erti r elativi a l po1er e a.g glutina.n te d el sier o d ei r eumatici, è p er ora difficilmente preci abil e: i ri sultati 11egativi in casi di reumati sn10 acuto , sem hrar10 in a ccordo con ·quanto nbbiamo prececlen tem ente ri cordato; ]a p ositività di risulta ti ottenuti con 1naggior f requen7a, ma n on costa11za, in casi <li reurr1alisn10 cr onico, pon e forse il problema se r ealm ente ir1 quest o an cora oscuro ed e terogeneo g ru·1)po, n on esi s tano an ch e form e le ~a te ad lin 'infezione str eptococcica cronica. l>er ora c red iamo non si possa dire di }) ÌÙ . Posson o rientrare ir1 ques to ordin e di considerazioni .anche i risultati ch e si possono o~servare in segui to ad 11na vaccin oterapia ~treptococcica , e alle r eazion i a focola io ch e .. i p osson o avere a seguito di introdu zion e di 111ateriali streptococc ic i (come si può pensar€' a n ch e avven ga in seguito a ma ssaggio tonsil lare, ecc.). P er quel r h e riguarda i va cc ini , 11oss iamo dire serr1pli cen1enle che risultati curati,,i analog l1i, qua11do si sono avuti (Bur}ian c k), sono s ta ti an ch e osser va ti con l'uso di vaccini n on stre ptococcici (vaccini tifi ci , ecc. [H ench ]) o con una semplice proteil lOter.aµi a aspec ifi c,a.; cr ed i1an10 per or a non c i siar10 elementi p·e r i1oter ci fermare più a lungo Sll questo punto e ch e comunq11 e dal risultato di una ,,accin oterapia st1 eptococcica J)iÙ ch e chiarim ento si possa aggi11ng-ere confl1 slone al prob.Je111a d ell 'ezio lo,g ia d el r el1mati sm o. Le r eazio11 i ch e si posso1l o a volte aver e in seguito a n1assaggio tonsi11 ar e o ad inter venti nn ch e su altri focolai infettivi streptococcic i r1resenti i1ei r eurrLatici, si presentano a volte con tali car atteri da esser e ver amente con siderate quali cc r eazi oni a focolaio ». :E: difficile llerò , secor1do noi , dire quanto vi sia di sper i fi co e di aspecitìco in queste r eazioni: in questo can1po cr~ diamo n on si possa afferm a re o l'una cosa o l'altra,, ma si poss.a semplicemen te ammettere ch e sia l 'una s i.a l'altra condizione possano darci spiegazione de11a r eazio n e; ch e cosa .avven ga di p·r eciso n el singolo caso, ci sembra veramente diffi cil e poi er dirfl. Molti autori sono indotti ad asse- gnar e valore ai risultati del cosidetto << test ton sillare » o p rova di \1. Scl1midt. No11 f> d etto però ch e .an cl1e r eazioni vere e proprie a focolaio -~ssano essere utilizzate 1


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SEZIONE PRATICA

j>er l 'i11terpretazione d ella natura streptococcica d ella ma]atliù: 11ella tonsilla non sono s oltanto contenuti streptococchi: è possibile poi ottenere r eazioni ai1alogl1e col sen1plice uso parae11terale di materi.ali colloidali (11r otei11e eterolog·h e, ecc.) : più ch e docun1e1)1.ar e Ja r1atura stre.ptococcica della forma , queste r eazioni a focolaio potrebbero forse su.g gerire rapporti ir1 senso lato tra focolaio infettivo e localizzazio11e morbosa. U n tale ultimo conc etto è attualmer1te abb·astanza corrente . (·B runetti e ~lala11 ; l\ obieccl1i , Castellani e R o ti; Le l\Iée e \iVorn1 , Zoia, Greppi , Olivetti e Ma,Jan). ~la se. ancl1e il m ateriale p·a s .. ato in circolo ir1 seg uito a spre1nitura ton silla.re ecc. fosse t.~clusi v·a rne11te s lreptococcico, una r eazione a focolaio i1on potrebbe di per sè docu111 entar e Ja r1atura treptococcica della lesio·11e, in {[Uanlo è i1oto, e su questo punto semJ1ra oraJnai regnare con11)leto acco,r do , ch e n1a te ria li colloida li hanno 11etta tenden 1a a fi sarsi, urta volta per~renuti in circolo , entro tessuti co1nutnque, specifi can1enle o aspocifican1e11te, fl o gosati e u scitare in essi accenluazion e dei processi fl ogisti ci: <.1uesta acce11tuazione, ch e è .poi quella ch e 11orta alle manifes tazioni clinich e della reazio ne coside tta a focolaio, può esser e an ch e cli i1atura allergica o iperer g ica specifi ca (come nel caso della tuber colina in fo colai tuhercolari), ina ancl1e di natura ipererg ica J.~1>ec i fica (concelLo d ella l1arall er gi.a e pater.gia di Rossle) ; · si teng·ano presenti .al ri guardo le r ecenti ricer cl1e di .Nie11kin. Dunque, an ch e 1

tipiche reazio11i a fo col(Jlio non escl11dono e riort (locu.nientano siçuraniente la n.atura streplococcica àel reumatismo. P\iassu1r1endo possiarno dire: la presenza di streptococchi o ineno i1 el san gu e dei r eumatici e nei tessuti malati stessi, la presenza n ei r eumatici di urta iper sen sibilità o di u110 stato i1nrnunitario di fronte allo streptococco, cosidelte renzior1i a fo colai o per introduzion e i)araenter.al e di n1aterial e streptococcico, costitui cono allretLanti elem enti di presun,ziot ie, ma i1on riesco110 in al cun m od o a documentare in maniera a ssoluta Ja natura ~trept ococc i ca del r eum a tism o . I tentativi di riprÒduzio11e sperimentale del r eumati sm o c on l'uso di streptococchi devono esser e fin o a d ora . co11si<lerati come falliti al lor o scop o prec1so.

* ** Abbian10 detto al principio di qu esta n ota cl1e oggi d a molti la teoria str eptococcica del r eumatis1110 è con sider a ta sotto l 'aspetto di in fezione focale e a prob abile patogen esi allerg ica , e abbian10 ricordato g li elem enti sui quali un tal e con cetto si basa : freque nza dei <'osidettì focolai infettivi s tre ptococc ici n ei r eumatici ( « fo·ci n degli autori am ericani); e .. peri en ze di localizzazione elettiva; ri sultat i 1

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terapeutici con seguiti ten endo presenti direttive in questo sen -:;o. Su tutti questi elementi ci siam o intratter1uli n ella nostra l{elazio n e sulle infezio.n i foc:-t~ li al 39° Congresso del]a Società italiana di r11edicina i1tter11a n ell 'ottobre 1933 a. P avia. F\iepilog hiamo ·qui per sommi capi gli elementi che possono essere giudicati favorevoli o contrari a tali idee. Rapporti in sen so la to tra fatti fl ogistici tonsillari e r eumatismo sono in realtà ammes.sj dalla gra,nde maggioranza degli au tori. Stando alle osservazioni di P assler, risulta ch e realmente la frequenza di focolai ton sillitici è assai più notevole n ei r eumatici r l1 e n ei 11on-reun1atici, però una frequ enza pressoch è analoga, si riscontra anch e in num erose a ltre categorie di m alati e anch e in i11dividui quanto al r esto sani ; solo si può diro ch e per m olte malatti e i11 cui si constata a11ch e tonsillite, vien e ammessa da molti la Jl a·lura fo cale ; il cl1e però n on è documentato. Comu11que il riscontra r e t on sillite n on vuol dir€ senz'altro che i processi flog istici tonsillari siano primiti,ran1e11te sostenuti da streptococchi ; og gi si j)e nsa an cl1e ad una azion e per così dire seconda ria di questj germi e si amm ette, senza p er ò sufli ciente docume ntazion e, ch e n1olte tonsilliti siano sostenute da virt1s filtrabili ignoti (Gundel), o ch e sia,no sempli ci fatti di accompagnam ento di diverse m alattie (concetto çlel]e cosi dette cc Begleitang inen » , secondo K eller). Però più ch e sull a frequen za con cu.i n ei r eun1atici si os erva la prese11za di tonsilliti (e di altri fo colai infettivi d entari , prost atici , ecc .), ra1)p·orti tra focolai infettivi e r eumati sn10 sono ost.enuti in b ase alle reazioni r eumatoidi ch e si osserva n o in seguito ad ir1te rventi sulle tonsille (mt.tssagg io, test tonsillare, ecc.) e di cui ab·b iam o g ià fatto cenno, jn b ase ai ri sultati terapeutici r,onsecutivi a, t on sillec tomia (e ad ablazione di a ltri foci), e particolarmente 111 base alle ri(;er ch e di localj zzazion e eletti va degli streptococchi coltiv.ati dà que.sti focolai ·infettivi . I risultati t erapeutici d opo ton sillectomia i1ei r eum.a tici son o tutt 'altro che· uniformi . Recentem ent un '.ampiél casistica di P artosBernath ·l)arla di miglior am ento n el 67 % d ei c·,asi e co1npleta ,g uari gion e n el 27 %; di risultati abbastanza buoni in qt1alch e caso ha parlato anch e Cesa-Bia nchi ; e così , tra n oi , Arr igoni , Cessali e Orthmann , in Inghilterra, GJ over e Wilson , in America, Finland e collabor atori ; n1a altri n on h ann o con stata lo risulLati favorevoli (Ing·ern1an n e ' ì\Tilson , J(ai~er , ecc.). Sì può dire ch e quando i casi on o s1a Li con ~ idera·li in b locco, i risultati son o sta ti m olto contrast anti an cl1e nelle m ani di u11 0 stes o· o ~ erva to re, i11a ch e con sider ando invece ca o per caso i h ann o ver am ente dei ri ultati assai b uoni e an c he i:,educen ti (Glovcr e Wilson , F inlan d, l lobey, P art 6s-Bernatl1 , Ilo eno \v, ecc. ) Anche su ll 'azion e preven tiva 1

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<< IL POLICLINICO >>

dell a lo11sillectomia si hanno dati contrastanti: alcune statis tich e parlano i11 se11so favorevole (La,,·ren ce, ~Jakie) , altre no (Poyntou, P a.t erson e Spence; Boas e Schwartz; Mc Cullo eh e Irvine-Jon es, ecc.). Comunque, sono descritti senza dubbio casi neltan1ente fav orevoli e casi 11etta1nente n egativi. Riguardo ai prin1i , e vi sono osservazi9ni in realtà abb astanza numerose, è ve ran1e11te diffi cile sottrar~i all 'idea ch e non esista no dei rapporti tra i due ordini di fatti : se è pur vero e.b e non 8empre 11a valor~ il « post h oc ergo propter hoc », è a11che vero che nor1 sempre si può IL·e gar e, n el singolo ca o, un t ale rapporto; ma spesso ne viene a man care la documentazione sicura: e i11 assenza di una tale documentazio11e i1on possono esser formulate delle leg.g i. Più <liscutibili appaiono a noi i risultati negativi: i1el senso, cioè, ch e no11 ci sembra giustificato 11egare l'esistenza di rapporti tra foculai infetti vi e reun1ati smo pel solo fatto che il r eun1<ttismo i1on gua.r isce dopo 1'asportazione del fo cu s. C.i se111bra ch e questo punto sia sta to co11siderato troppo se·m pli cistican1ente , for$e anc]1e un po' aprioristioamente. Anche an1n1ettertdo la 11atura focale del reur11atismo , vanno tenuti rpr eser1ti al rirruardo i seguenti fatti: 1 ) si può asportare un focolaio infetti vo (1Jer esempio , e genera]n1ente , tonsille) e lasciarne alLri più direttan1 ente r ef:ponsa bili , n el singolo caso, de·l la malattia (granulomi apicali, prostata, cervice uterina, sinusiti, ecc.); in questi casi è conseguenza logica il risultato i1e.gativo; e casi di questo genere sono stati d escritti, casi cioè, n ei quali il risultato IJositivo si .è ottenuto solo· secondariamente, dopo tra ttamento o asportazione di altri focola i infettivi (Rosen ovv, Pemberton , liurbank). 2) Spe se volte risultati n egativi anno riferiti ad inco•mp1eta asportazione del fo co·l aio (specie to·n sille) : . . 0110 descritti casi, e 11 e ab·bj an10 quaJcu110 anche nella no tra casi.stica (Chini), i11 cui il risultato è stato otter1uto solo dopo interventi ripetuti cl1e hanno JlOrtat.o alla co111pleta asportazione di residui ton sillari ch e erano rim asti in sed e dopo i 1precedenti interventi (Ro~eno'\~, ·F inland e collaboratori). 3) Dai sostenitori della teoria delle irlfez io11i focali è a·m n1essa l 'e·s istenza non solo di focolai <! ì.)rimari », rr1a anche di focolai infettivi ~' seco11dari » i)rofonda1nent e situati nel1·organisn10 : i11 ques ti casi l'asportazione del focolaio p1rimario, non può essere seguita da .guarigiorte della forma a11che se questa fus e c;ic:t1ra111e11 te focale; secondo alcuni, le ste e articolazioni, una volta sede di processi 1norbo . . i, potrebbero fungere da focolai secon dari (dimoslrazione nej tessuti di germ.i) (1). +·1 Infi11e, i co idett.i noduli reumatici , econdo Aschoff ed allr.i depositari del virus r euma1

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(1) Si riallaccia forse qui il motivo per cui rj-

sultati 11egatjyi si ott engon o gener al1nente nelle forme di vecchia data e risultati piuttosto favoreYoli in ca i r ecenti .

XLI, NuM. 33J

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tico, non ono limitali ai tessuti tonsillari , ma s.are·b bero diffusi un po' ovu11que nei tessuti f'rofondi delle vie aeree su1)eriori e p·ertanto i11asportabili; Graff in l'a,t ti riscontra i cosidetti « iPrimarinfekten >' particolar111ente n·e11a cap~1J la ton ::;illare e nei tessuti lJeriton si]Jari. ,.fal i fatti darebbero ragione di m olti risultati i1egativi, n1a 1101l verrebbero direita111 enLe ad in cicler e sl1ll 'e enza del 1Jroblein1 ~1 : foci ~ reur11atis1110; potreb·b·ero se mai cos tituire elen1ento per una indicazione o n1eno di inter venti d el tipo della, tonsillecton1ia; con il ch e i)erò . i entra ir1 u11 altro can1po·. Ad ogni rr1odo sentbra che dai r isultati n egativi della lon sillec ton iia 11on si aJJbiano elem enti suffi cienti per esclud t:re sicuramente rapporti tra ft)colai infettivi e reumatismo . Dobbian10 ora dire una pa1rola sulle tanto discusse esperien ze di localizzazione elettiva e l>Drl icolarmenle dell 'artrotropismo po~seduto da streµt ococchi isola ti da (o colai ir1 fetti vi cli reumatici . Ci siam o ~·ià occupati del] 'argon1 ento nella nostra 11elazione e i singoli esperi1nenti sono slati riportati in lavori speciali. Possiarr10 farci queste don1ande: il f enomeno esist e? e se sì , quali sono i suoi Jirniti e le d eduzioni ch e si possono trarre per il problema del reurnati smo ~ Le esperien ze di Ilosenow , veramente in1po1tenti per mo] e di lavoro e numero di anima] i (trattasi di 1r1ig liaia, di esperienze) sembrer ebbero a prima vista de·fìnitive : m a le conferrr1e. s r>ecie tra noi in Europa. non son o state univoche, e su questo punto sem bra si sia co11centra ta gran parte del] 'attenzione di coloro che affermano e di coloro che negano la co11sistenza da un lato della teoria streptococcica del reumatismo , dall'altro delJa teoria delle infezioni focali in .generale. Se lasciamo da parte le ricerch e di numerosi autori an1 ericani (Nickel, Meisser , Moench, ecc.) tutte fav0revo]i agli studi di Rosenow, e analizziamo i lavori europei, troviamo dati contrastanti; risultati fondart1entalmente positivi ottennero: Grumbach , Steinfel·d , Mela (2), risultati nega1iYi: Lehmann , Weil, Andrei e Ravenna. Rim.andia1r10 ad un recente lavoro di Chini, per l'analisi più rr1in11ta di qu este ri cerche: nell 'interpretazio11e dei risultati vanno tenuti presenti anche· particoJari di tecnica , spesse volte difettosa. Le recenti ricerche di Andrei e Ravenna ch e agli auto·ri sen1b·r ano esser tali da negare l 'esisten zai dell 'artrotropismo degli str eptococchi dei r eumatici , in base all'esistenza di un notevole g·rado di artrotropismo anche in streptococchi di non-reu1natici, non sembrano esser sicuramente a sostegno del modo di 1

(2) Durante la correzione delle bozze è apparso

importante lavoro di M ELA (La Stomatologia, 1934) fondamentalmente favorevol e aJ concetto di localizzazione elettiva e al pro1Jlema delle infezioni focali in sen so lato . tin

'


(ANNO

XLI,

Nu~r.

33j

SEZIONE PRATICA

1291

vedere dei due autori: anche i1elle ricerche di Andrei e l{a venna esistono evidenti differenze tra i vari gruppi di ani1nali studiati , nel senso che conigli inoculati con streptococchi di reumatici prese11tano artriti nell '80 % lei casi, e da non-reumatici nel 51 %. Noi crediamo tuttavia ci sia con cesso i11 questo cami)o di Lener e anche conto dei no·strì risultati sperin1enlali; secondo le osserva1ioni di Chini, cl1e t en gono conto dei risultati 01 tei1uti in diverse centinaia di animali studia· ti con uniformità di metodo , possian10 concludere: 1' nrtrotropismo è una particolare µroprietà biolog·ica posseduta da diver i ceppi rli streptococchi isoJati da tonsilla di sog getti r euma,tici, non-reumatici , e da persone sane specie tonsillitiche; n on è qiLiridi una proprie-

Spi11a l1a potuto osservare g radi assai eleva ti di arlrotropisrno (con11)ror11iss ione di quasi I u Lte .le articolazìo11i nei co11igli iniett ati) n elJa qua - j totalità degli a11imali: ql1indi valori vicini :il 100 %. Noi no11 poss ian·10 11o n dare significalo a queste esperien ze. Tuttavia anche questi risu ltati p os itivi vari no a ccoJti co11 critica : anz1tutto non si può J>arlare dv artrotropisnio cc specifico », in quanto anch e streptococchi isolati da non-re·um.aLi ci possono presen larP. valori a11che notevoli di artrotropisn10; questo , ahb·iamo vist o specie per J:>ersone sa11e (esperienze di Garbini) ; iri secondo luog·o non si p1iò 1iemm en o p·a rlar e di fJ.irtrotropismo strettamente « el ettivo » , 11el senso che n egli animali con artriti esistevano s pesso a11che altre lesioni in altri orlà specijì.ca. degli streptococchi dei reumatici; gani o tessuti . però questa proprietà è assai piì1. frequ enteQuest e cons id er~ zioni in cidono tuttavia più rri erite preserile precisamente 1iegli streptococ- su11a event11ale esis tertza di rapporti tra fo coclii dei reu1riatici che non in quelli di altre laio infettivo e g ermi in esso contenuti da u1• categorie; Je cifre percentual i di Chini sono Jato , e ffi f;tJ1ifestazion e morbosa dall 'altro, che Je seguenti : 11on 5uJl 'e ~ en zél d e l fe11orr1 en o d ell 'art rotropif{euma1ism o articolare acuto : aJ1i1n ali con smo e dell ;orga11otropismo in gen erale. Diartriti 93 % s.graziatan1 ente il tropisn10 d egli s lreptococcl1i Ileumatismo articolare cronico: anin1 ali con è una proprietà ]abile, che va 11erd endosi alartriti 88 % lor cl1è i germi non vengano coltivati in adatti Colecistite: animali con artriti 55% terreni ; riesce quindi impo sihile lavorare con Ulcera gastrica e duodenale: ani1nali con arculi ure passate attraver so Lerreni solidi e, metriti 56 % glio , con culture ur1icellu lari . So lo sperin1en Appendicite e sindrome A. D. : a11i111ali con artriti 59 % I al m eri Le si l)UÒ l)artire da c L1lture un ice). Neuritì: ar1imali con artriti 30 % lt1lari e fare p oi d ei t entativi pe'r far a cCorea : animali con artriti 39 % q ui tare a que~ t i ceppi d ete1·n1inat i tropiSogg·etti normali: animali con artriti 67 % ~ 1ni , cor11e noi f'l bbi:lmo i1r ecisan1ente cercalo, di fare; r11a coi comuni prelevamenDifferenze n1o]to -i1i\1 evidenti s i l1ann o ti da foc u s , qu e ~to riesce in1p()iSsibile; n e quando si teng·a conto anche del numero delle ion e quindi cl1e difficiln1e·r1te si riesce a articolazioni colpite n ei singoli g·r11ppi di anilavorar e co11 un d·e terminalo ce1Jp o, n1a si la1nali, il ch e ci sembra giustifi cato a pa rità di \'Ora piuttos to co11 ce ppi multipli , il ch e è di altre co11dizioni \sop,r avvivenza d ell'animale , danno per il ti~t1ltato de·l l 'esp e rienza e può lasede e tipo di altre loc alizzazioni, ecc .). ~ciare dt1b·b ioso Jo sperirr1 entatore. Non è detPer qu-ello cl1e riguarda l ' artrotrop1ismo di to poi che , co11 le ter-nich e di prelevam e nto streptococchi di reumati ci , hanno p oi valore ll ate, si riesca r ealmente a coltivare e quindi an che altre considerazioni : esistono condizioa inoc11lare nell 'anin1ale i germi ch e rµ otreb·ni stagionali, ambientali ~piderniologiche , bero esser e respon sabi1i della m alat-tirt , d ata <.;he possono modificare il tropismo dei g ermi l 'al}J.londa nza e la diversità d ei ceppi presenti isolati da focolai infettivi di reumatici (Rose11elle ton silJe o in altri focolai ; quest e consi11ow); Rosenow, ad esempjo , ha osservato nei derau.ion i p ossono darci spiegazion e di locareumatici diminuzione d ell 'artrotropismo in lizzazioni multiple· non elettive , n1a 1:ossono corso di epidemie influ enzali , in rapporto a anche darci ragione di risultati negativi: o·n de fattori clt111atici, ecc. Recente m ente Chini e o·ccorre g rande p1udenza sia n ell 'affermare Spina 11an110· messo in evidenza i11 discreto nusia anche nel n egare. In questa in certezza di 1nero di r eumatici acuti u11 fatto , da essi indicaalcuni elem er1Li ch e dovrebbero stare alla base lo col t ermine di cc caduta dell 'artrotropismo », d ell 'esp erin1ento , pare r <:'alm ente ch e grande r o11sistente in ciò: colla regressione clinica in1portanza <leve essere assegnata all'elem ento del]a n1alattia (passaggio da uno stadio acuto $l atistico e quindi al nu·m ero delle espe ri enze; a st a<li di r emission·e) e in corrispondenza di e allor8 n egare a priori i ri sultati di Rosen ow , u11 inten so trattam ento salicilico , l 'artrotropia11ch e sulla base di ristrette ricer ch e n egative, sm o deg li streptococchi isolati da tonsilla di 11on appare g iustificato . reu.m a tici va note, 1 olm ente e prog r essivam enA11ch e Rose11o'v h a osser vat o la concomi te diminue11do. Un tale fenon1eno , anch e se tan za di altre l ocalizzazioni oltre a quell e artidi oscura interpretazione·, va tenuto presente colari n egli anima li inie ttati con strept ococchi prima di giudicare il sig nifi cat o di alcune d a r e umatici ; solt::i nto, Ilo en o''', basandosi esperie11ze di localizzaz ion e : facendo prelevas ul g ra n num ero di osser vazioni , u ggerisre r11 enti d a ton silla in fase acuta di nialatti a,

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1292

« JL P OLICLINICO >;

cl1e queste loca I i zzazi on i n o11 a rticolari son o a lui ris ulta te presenti in 1a1e p e·r cer1tuale d a r1 on allon tan ar. i d a qu,e lla, eco·n do cui an ch e itei r eu111a tici si osserva n o manifest azioni mor bose a carico di altri or g·a ni o sist emi . llifer endosi al prohlem a d el tropism o in sè e p er sè, i11dipend en'temente quindi d ai r apiìOr li cl1e U i l t a le fer1om cn o p·u ò aver e con l e r11anifest azìo11i n 1orbose d el n1a la to , e t en endo conto d e l ris ultato di rice rc h e sperim en tali ~ull a con servab ilità e · trasn1i ssibilità in seri e d 'u11 tropis1110 (Chini) e sulla sua conferibilit.à a ceppi cl1e 11e erano sprovvisti (Chini e 1\l agrassi , Lu en a, (:or elli , ecc.), embra r ealmente ch e l 'or gar1ot r opis1no corrisiponda1 a un da to di fatto : c l1e esist an o cioè d eter1ninati ceppi di strep,tococchi atti a pròvocar e d et er11 1ir1a le 111.a nilestazio11i 111orbo ·e a carico prevalenten1ente, se n on p r oprio e clusivamen·i e, <.Jj d et ern1inati t essuti . Le ricer cl1e di R o en ovv f' J e11 en ulla velocità catafor e tica1 d egli ~lrep to coccl1i , velocità ch e sar ebbe diver a a seco,n da d el diver so trop i n10, t endono a d ar e del tropisn10 un 'esp r essio.n e fìsica e· matem a tic.a, ch e n o n possiam o a1)rioristicam ente n egare. Con c111de11do p os'"' ia rno dire : ch e 1'organotropi -mo elettivo ili !il cupi ceppi di streptococchi è prob abilm en te un fatto r eale; . cl1e con i1otevo]e frequenza, ceppi isolati d a focolù1 di1110. Lra n o n ella lìr ova biologica di p o ~edere un o rg·an otropism o, i)iutlost o r ela tivo r l1 e n o·n elettivo in sen so stretto, piu t t o to ge11erico ch e specifi co, ma comunque dor u111entabile i11 a lcu11i carn pi in manier a . uffi c1ente1nent e chia r a ; ch e an ch e din10 trat o ch e fosse un tal e tropisr110 esso n on d ocun1enter ebbe in m anier a a s~o luta I ' eziolog·ia d el] a 1 for1n a nLorbosa cui 1'i11dag ine si riferisce ; in qu e t ' ultin10 ca ·o d ovr emn10 tuttavia pur se111pre d or11Rndar ci quali influen ze indirette t a le fatto puè> a\rer e sul d ecor so de lla J11alattia , co·n il ch e si verr.ebbe a valorizzare p er a ltra via e in n1aniera indiretta il con cetto più c l1e dottrina le , pratico, di ir1fezione focale. 1

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Da quanto sia1110 a ndati r,a pida.m e nte esp o11endo , più ch e altro sot to forma critica , circa Ja t eoria strept ococcica d el r eumatism o, ri~11lta ta.le con1·plicazion e d el p r oblem a ch e n on ci sen1bra possibil e esp orre con u na certa fori d at ezza, un 'idea per son a le sull 'argom ento . ~1 olti d ati sembra n o a favor e d e·l la t eo·r ia streptococcica d el r e·u matism o, ma n essuno ci sen1bra t ale da p o terla d ocumentar e in m od o n~soluto, co i co1ne d 'altra p·a rte, m olte criticl1e ch e ad essa sono state m osse non ap1)aiono :itte .a r isol ver e d efinitivamente la que~ti o11e in sen so negativo, s tando alle n ostre conoscenze a Ltuali . Il contrasto ch e esist e su !1 10l li pt1nti , ch e sen1br erebbero a tut t a p ri1u a facile oggett o di osser vazioni 0 b b·i ettive, c i su ggeri ce u na. consi derazion·e gen er a le sulla quale p uò e er e imr)ost at o in t.errni11i di1

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[ANNO XLI, NuM. 33]

ver i il J)t oblem a streptococcico clel r eu11Ja1is1no. A p a rte le. form e di r eu1natis rr1t) c11e sou o .giudica te co111e sintorl1a ticl1e di i11 rez1011j n ot e (i comuni l}seudore un1a lismi, ossia lo pseudor e un1atisn10 tuber cola r e, luetico, da sepsi s ta filocc)ccic l1e: s trerptococcich e, ccc.) , quello ch e vie11e chia1nato corr1unerrtente cc r eunJatism o >> costituisce r ealrrt,'.) 111 e un ·u11ica e11tità ir1orbos.a ~ o n on e istono fo·r se qua dri clini c i di r e u1n ati m o, a j)p.are rttern ente a11a loghi, ma i)er a lc uni d e i quali l'eziolog ia r ir11 ang a d el tutto con o ciuta , e p er altri invece sia i11 qua lch e m o do an ch e Lrepto.c occica? Atti a ,·er so .:on cetti diver "'i , W eil , Kling e , RosenO\V' s,vift , Graff' arri va110 pl ec isatllente a que t o }) Unto : ostenitori assoluti d ella stretta SJ)ecilic i Là d ella n1alattia rin1angon o invece Sch ott1n.uller , 1F ahr, Ceconi. Una pos izione intermedia i11isurata ci pare esser e quella preci . . at a cl a Gra ff. Secondo (}ra f r esist e una forma la cui e ziolo·g ia è d el tutto ig n o ta e ch e è il cc Rt1eumatismus infectio·us », e d elle forn1 e di p se udor eumatismo , il cosidetlo cc I\.okkenrl1 eu11 tati mus » la cui eziolugia è ge11era ì111ente streipt ococc ica e la l>atog·en e i , foca le e aller g ica. I clue tipi di forn1 e i1on si dis li11 g u on o cli1Licam ente : Ja distinzio11e è ~)uramen te ist o log ica; n ella p·rima forma : Jloduli di Asch o ff n el miocardio,, Selln enkJ1otc h e11 d el conne ttivo compatto, Primarinf<:.kt d ei t ef' u ti ton ili.ari e perito,n siJlari; ( lluesl 'ul Lir110, secondo Graff sar ebbe ro 1'ele111ento fonda1nenta le di dia.gno .. i i top at ologic u); n e J I<.okkenrhetI-n1atismus, il quadro di l1n ai g ranulom ato i n1e~encl1im al e che corris1)onde a quella d e critta d a J{.lir1 ge, i cui · ele111enti fonda r11e11Lali (·Friihinfilt r at en) sarebb'e r o differ en ziabili d ai n oduli di Aschoff e dai Sel1n enknotch en , e in cui n o11 esist er ebbe il Primii ri11fekt. .i\. ques to quadro di Ko·k kenrheumatismu uma n o corrispondono , secondo Gr a ff, i ri&ultati d elle ricer ch e condotte· n el Itos tro Istituto cc:hini , Magrassi). La classificazione d el Gr~iff c i e·m brer ebbe sen z'altro ac cettabile, se il contrasto tra g li i stopa t olog i non fosse preci a m ente ir1torno al quadro d el r eumatismo ver o, genuino, sp ecifi co: le ri cer ch e di Klinge , p er la lor o accurat ezza, fi11 ezza , va stità e si st e m aticità, iinpongono a l r ·igu ardo un g r ande riserbo. N-oi cr edian10 tuttavia di poter ci avvic irtare in alcuni punti all ' idee· del Graff , e cr edia mo ch e g r an ·parte d el pro1ble·1n a, p iù ch e u aride discu ssio,n i d ottri11ali e t ante volte a prio·r istich e, d ebb·a venire posto sulla p ossibilità di differ enziar e quest e forme : e allora p ossiamo d om andar ci $e n on conven ga p er ora accanto a forme a ezi ologia del tutto ign ot a, il r eumati sm o specifico, p render e ar1ch e in consider azion e la 1>ossibile esisten za di forme legat e, attraverso meccanismi diver si , forse precisam en te foca~ li e allerg ici , a ll 'irìfezion e s treptococcica. Pe~ al cuni singoli ca si , la con comitan za di fatt or i

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(ANNO

XLI, NuM. 33]

1293

SEZIONE PRATICA

cli11ic i, dj Jabor atorio e si:;·erimentali appare in modo così univoco e airmonico , ch e sen1bra realmente difficile poler per essi negare I 'importa11za dello str eptococco quale age11te eziologico. L 'osser vazio11e clinica cli numerosi ca i studiati e seguiti in ques ti ultimi anni , ci ·ha cor1sentito di vedere ch e co11 una certa frequenza ~i verificano condizioni tali da fare ritenere giustificata l 'am111issione d1 fo·r me di questo gen ere. Dati anan1nestici; r.a pp·orti cl1iaran1ente constatati dagli t essi malati tra andamento di fatti locali tor1sillari, dentari, ecc. e andan1ento delle 1na11ife. tazio11i mo rbose g·e11er ali , articolari, ecc., rapporti che se anche semplicemen te apparenti e dovuti aJ ca o, i sono verificati a dive·r . e riprese e se·n 1pre in un medesimo se11so; r ecruclescenze morbose articolari e gen erali intervenute ripetutan1e11te e co&tan temente a éguito di spremitura o mas~ggi ton i11ari co·n caratteristich e cli11iche fondan1e11talr11enl e a n a·loghe all~ manifestaziot1i spo11tanee; tipich e r eazioni articolari e gen erali con secut ive a Lo11sillectomia , in casi n ei quali, per di più, a breve distanza dall 'i11tervento era d ocu111entabile la. presenza di streptococchi i11 circolo analoghi dal punto di vist a irr1munitario a quelli tonsillari; mig]ioran1ento clinico interven uto d o1p·o aspo·r tazione d ei foci , a11che per notevole tJeriodo di t empo, a volte di tal g rado <la pot er i)arlare di guarig ione elinica; reazioni reumatoidi LiIJich e provocate per i11troduzion e endoven osa di vaccino str eptococcico autogeno, mentre reazioni di questo ti1)0 r11anca va1110 nello stes o so·g getto con l 'uso di '\accini pur e streptococcici n1a rton autogeni o co11 streptococchi non artrofìli ; l 'azione curati,;a rli 'qt1esti autovaccin .i , a. \~91te , verame.n le i1ote ole; e o.J tre a tutto c10 la Clocumentazion·c di un notevole g rado di a·rtrotropismo <la. parte d ei germi isola~i da~ foc~­ lai to11si11ari , un grado e]e,1ato d1 cut1re.att iv ità di frun Le a slreptococchi autogc11i , la presen za 1)es._ o ùin1 0 tr ala di treptococcl1i n el ~a1Jgue, ull 'e udato a rti colare , 11ei tes .. uti di gl1ia11dole linfat ic: he tributarie; tutti que ti 0110 eleme11ti i I cui ~ignificati clinico ci sen1b·r a non deva e er e tanto fa.c iln1ente n1isco110 ciuto e i co11 iderano 11on già u110 per u110 i fattori e fatti or a esposti , ognu110 di per è 11on Sll ffi ci en Le a so·s tenere una dottrina, n1a nel loro significa to unitario e ,ral or e inteìico·. Se 11oi . te i abbi a1no fatto t1na critica . . evera deJla. teoria s tre1)tococcica del r cun1atis1no , l 'osser vazio11e clinica che and iar.t10 coml)Ìendo da vario te1 t1p-0 ci porta ecl ett1 ca 11 1en ·~e alla con st atazione cd a ll a ammis ione d el] 'es1t:1.er1za di forn1e streptococcicl1e· di reun1ali n10 cli origine focale. ~fa lo· studio clinico di questi casi , ch e no11 ab biamo ancora creduto opportuno di re11der noto, i] che ci è tato rin1proverato, in atte a di p iù an1pia racco]t~ cai tica e di }) ÌÙ lu11go tempo di os er vaz1one, rtece~sari per una va1lutazio11e più e atta .e d efinitiva, presuppo11e un orientan1ento d1 tu1

dio e di ricerca ch e trae il suo fonda.m ento da una presa in co11sidernzione eclettica e i1on aprioristica della ~lottrina focale. In attesa di un:l1111igliore conoscenza dei fatti , ci sembra per ora oppor tuna l'ammissione dj forme diverse di reun1ati · n1 0. :È p·r ob.abi le che tanlo co11Lra t o nei risultali di alcune rice•r ch e quali siamo andati iIJ parte esponendo, sia precisan1ente in rap11orto con l'aver forse alc uni autori consideralo· com e r euma.tism Q genuino· cas j ch e n on verrebbero acl essere altro cl1·e pseudore·u matismo streptococcico : ma la facjlità dell 'erro1·n doc11menta la gran cl e d iflìcoltà di una diag11osi sicur a, l 'incertezza dei egni differenziali , la somig lian za dei quadri clinici. Intanto, slando alle ricerch e del Grli f f, e con si derand o, come fanno Graff ed altri , come pseudoreumalisn10· i casi descri1 Li e tudiati cla Klinge, ri ulterebbe una co a: oltre alla g rande difficoltà di diagnosticall'e con sicurezza casi di reumatismo specifico, anch e ]a loro rarità (Graff ne 11a s tudiati pochi casi); se si dovesse arrivare alla ron clusio.n e che· i casi di pseudoreumatismo str ept o·c o·c ci.co a sindrome simil-reumatica vera., sono notevolmente frequenti, la teoria str eptococcica del r.eumal isrrlo uma110 in sen so lato, verreb.be dal pu nt<) di vista t)ratico, piuttosto ch e distrutta , avvalorata. Siamo pertanto· ad un punto morto , forse aJ un circolo v i zi o~o, dal quale è sentita ovunqu e la n ecessità di uscire.

ItT;\SS UNTO. Analisi critica della teoria focale e treptococcica del reumatismo condotla i11 base ai dati della l etlera1tura e su o servazio11i p er sonali di ordine clinico e sperimentale. Tutti g li e.le.menti ia favo·r evoli s'i a co·n trari a tale t eoria son o Yolta· a ·volta pas . . ibili· di c ritica, }Jer cui il p-rob·le-ma r1on J'l'UÒ ancora essere co11sidera1to· risollo. È tuttavia prohabi.Je l 'esistenza di forme di reu1nati mo a eziolo,gi.a streptococcica e a patogene~i focale e ])robabil1n entc allergi ca. Roma , giugno 1934. N. B. - l>er esige11ze di s pazio i omette la Bi])}iog·r afia d ell 'argon1en lo; v1ene ripor lata negli" l.'s tratti. Ricordiamo l'lmportaate Moaogralla :

Prof.f. M. L USE N A e V. CH l1N I Aiuti nella R. Clinica Medica Docenti nella R. Università di Roma.

LE INFEZIONI FOCALI (Relazìone al XXXIX Congresso della Società Italiana di M ed i~ cina In terna).

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Volume di 128 pagine, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 6 1 2 5 in porto franco. Inviare Vaglia aJl't•ditore LUIGI POZZI, Ufficio Postale , Sue;, cursale diciotto, Roma.


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1294

IL POLICLINICO »

DISCUSSIONI E COMMENTI. CLINICA CmRURGICA J>ELTJA

R.

XLI,

NUl\il.

33]

Come avvertenze ricostruttive: assicurarsi del1'esatta e libera canalizzazione dei visceri, esenti da ogni trazione, allacciare i vasi della parete gacc

strica ».

UNIVERSJTÀ DI CAGLIARI

Nel paragrafo della gaslrotomia ho scritto:

Per l'emostasi diretta nella sottomueosa gastrica. Prof. G.

[ANNO

BAGGIO.

Si incida sullo stomaco dalla piccola alla grande curvatura, possibilmente dove non corrono vasi. Si interrompano soltanto sierosa e muscolare e si pinzettino su un margine e sull'altro i va.si della sottomuco sa. Si sollevi la mucosa prima di aprirla e la si apra sulla parte più sporgen le ... Si asciughi e si deterga se è necessario ispezionare .. . Si allaccino i vasi sot.to mucosi e si chiuda a tre strati ». «

1

Nel n. 14 di llUesto periodico , Cavina G. ha i1u.bbli cato un articolo il cui riassunto ·è così f orn1ulato : « Descrive la tecnica preconizzata dal v. Haberer per una sicura emostasi nel taglio della parete gastrica, sia nella gastrodigiunostomia, sia nella r·esezione: allacciatura per trasfissione dei vasi sottomucosi n . Se il tes to dell 'articolo co·r rispondesse al riassunto, io no,n avrei nulla da dire, perchè sono il primo a riconoscere che ciascuno può dare la preferenza aJ metodo e alle modalità operatorie che vuole, anche per sem·p lice simpatia verso il lo ro ide·a tore. Ma il testo dice di più di quanto ia espresso dal riassunto: perchè vi è scritto: 1

.

Occorre tener presenle che l 'emorragia di solito proviene dal tag·lio della parete gastrica e in nlodo speciale dai piccoli vasi arteriosi e venosi decorrenti nello spessore della tonaca sottomucosa. Orbene, per alcuni chirt1rghi il compito del1'emosta i va affidato unicamente alla sutura anaslomotica. Altri raccomandano di non usare i yastrostati, i quali impedirebbero la visione dei vasi sanguinanti e la loro allacciatura prima di procedere alla sulura anastomotica. Altri ancora, pur servendosi d c.i compressori , consigliano di incidere Ja parete gastrica con i] termocauterio oppure con il bisturi elettrico. Secondo la nostra esperienza nessuno degli espedienti prece(lente1nente menzionati è in grado di dare quella garanzia perentoria di cui va in cerca il chirurgo. Ecco perchè , da qualche ten1po , ci siamo vieppiù convinti della necessità di ricorrere all'emostasi preve11Liva dei vasellini gastrici mediante quel geniale artificio di tecnica preconizzato da v. Haberer fin dal 19·2:3 e sul quale forse non si è ancora sufficientemente insistito presso di noi ». «

Non, dunqu·e, so]tanto descrizione della tecnica div. Haberer, ma - prima - docu,meintazione della mancar1zai di altre tecniche rispo·ndenti allo scopo di quella: di « emostasi preventiva dei vasellini gastrici >>. In consider.azione di ciò, io sento il biso gno di ricord:ire che nel Vo1. IV del Trattato della Scuola Romana , rpubblicato dallo stesso Editore di questo periodico, nei primi mesi dell'anno sco·r so, io ho, non solo affermato la necessità di quell'emostasi, ina anche descritto il modo di raggiungerla. Difatti a pag. 477 sotto il titolo cc Tecnica operatoria. Concetti generali » ho scritto: 1

A proposito scritto:

della

gastrodigiunosto·m ia ho .

Sutura siero-sierosa digiuno-gas trica, continua..... compiuta la sutura, si incide la sierosa e la muscolare clello stoniaco a mezzo ce11timetro circa dalla su lura stessa, fino a scoprire i vasi cc

della sottomucosa. Si prendano questi con piccole J(ocher ve rso un margine e verso l'altro dell'incisione. Si apra longitudinalmente la mucosa fra la duplice fila di I<ocher. Si allaccino i vasi pinze t tali ».

E a proposi.Lo della re ezio!l1e, dopo arver gcritto: e si procede alla rjurlione dei vi ceri secondo il dispositivo e la tecr1ica della g·astro-enteros L01nia ». «

11 0 cc

aggiunto: L en1osla i della parete ga trira 'iene esegui1

ta pure in due te1npi: prima sull a J)arete posteriore, poi su quella anteriore, la quale perciò dovrà essere sezio11J ta, come la posteriore, interrompendo a s trali dal peritoneo all a mucosa (v. G. E.)».

Indubbi.amente, precetto e mo·dalità esecutive dell '·en1ostasi sono riferiti in modo tassativo ai ' 'asi della sottomucosa e sono intesi come tempo operatorio c he 1>receda l'interruzione dei vasi m.edesin1i: n è più n'è meno di quanto fa v. Haherer. Differisce da questi, la t ecnica, del] 'allacciatura vasale. Ma aggiungerò che, già in epoca antecedente alla pubblicazione di v. l-Jaberer citata cla Cavina, io eseguivo tale allacciatura .p roprio .allo ste·sso modo di v. Haberer, cioè trafiggendo con punti la sotto.m ucosa al di sotto dei vasi. Poi ho cambiato perchè mi risultò più pratico sostituire rui punti le l\.ocher e le allacciature co11secutive.

1

Non ho richian1ato l'opera mi.a per la valutazione che potrebbe derivarle dall'articolo di Ca vina: se mai , l)er tale scopo bisognaNa che il rilievo· fosse fatto da allri anzichè da me. Ho inteso semplice·m ente di fare della storia. La quale non mi sen1bra superflua dal momento che Cavina pone ]e sue considerazioni in rap·p orto con ciò ch e si fa cc pre~so di noi >>.


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SEZIONE PRATICA

Jn verità, io credevo che anche presso di noi la ~ecnica fosse .più pro•g redita a questo riguardo, come lo si può de·s umere dalla seguente frase che ho usato nel trattato sudd·e tto a propo1s ito dell 'e1norragia con1e complicazione postoperatoria. Ifo· scritto cioè:

la. fuoriuscita <li gas fanno ingerire altra aria. Solo dopo ripetuti tentativi si ha finalmente l 'emissione di aria . l\Ia questi atti a furia di ripetersi finiscono {>er pro·v ocare un 'abitudine. Nelle fo·r m.e più g ravi le eruttazioni più o rr1eno rumorose si su sse gu ono rapidame nte, sr>ecie in occasione· <li eccitame nti emotivi. l ina g ran qu.a ntità di aria viene ingerita mi~la a .s aliva, lo stornaco· si di stende, il diaframrr1a è spinto in alto e le sue contr azio ni detern1in-0no un m,ecca11isrno di pompa as.p irante e premente fra l 'esofago e lo sto•m.a co, fino a che la tensio·n e dell'aria 11a la prevalenza e si ha un 'abb ondante, rumoro·s a eruttazione. Que.s ta condizione è rr1olto comune in donne isteriche e neuras Le11icl1e, rna può verificarsi ain che nei 1

« Pt1ò dipendere da due cause, da incomple-

ta ernostasj delle suture gastriche o g·astro-intestir1ali e d a sang·uinazione dell 'ulcera rimasta. La JJ1"ima evenienza è imputabile all'operazione, non all'ulce1:a, e può essere pre1 1ertuin con la tecnica

cc rretta 1

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n.

Ogg·i Cavina n1i fa ricred ere. Tanto più sarà utile che si re11 da noto· ciò che anche da noi si fa. Mi hanno già preceduto su questo stesso periodico Chiasserini e Dalla Rosa. Potrebbe darsi che qt1alche altro Si fa cesse él!Vanti ancora. Sarà tanto di guadagnato e Cavina sarà mag·giormente lieto di vedere il suo scritto segu.ito dall 'interesse dei (l1irurg i Italiani.

IlIA.SSl 1NTO . l\icorda d 'aver illustrato nel trattato di Cl1i1·urg·ia della Scuo1a Ro mana: un.a tecnica di emostasi della parete gastrica, analoga a quella di v. Hab.erer rac.co•m and.a ta1 da Cavin.a G. 1

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. La dispepsia flatulenta. (J.

1

HENDERSON.

/)ractitioner, aprile 1934).

La flalule11za, o presenza di un 'eccessiva <tuantità di gas nel tubo, gastro-enterico, può verificarsi si1nultaneiarne·n te nello stomaco o r1ell 'i11lf'stino·, ma per lo più è limitata allo ~lon1aco. 'Pu() dipendere da un 'eccessiva. in gef'tione di gas (aerofagia) , da un 'eccessiva pro<luzione di gas da fermentazione o· putrefazio11e, da un difetto dell'eliminazione o meg lio <lell 'assorbimento clei ~as. '. In condizioni ordinarie una certa quantità di gas è ingerita con gli alin1enti (più con i liqui·d] che con i solidi e specie se ingoiati in fretta e r>oco masticati) e con la saliva. In alcune affezioni dolorose , specie quando il do.Jore ò paro s.sistico co·1ne nell'angina pectoris e nelle varie forme di coliche addominali , sopra t.t1tto quelle epaticlte, le sofferenze spesso ce&sano a seg·uito di un 'eruttazione abbondante. In questi ,~asi l 'origine della flatulenza è duhbia , ma il più d·e lle vo lte si tratta di aria ir1g·eri ta. L 'areofagia s'incontra ir1 varie forme di di~ '~ordini gastrici i11a nella maggior parte de i <-asi e nella forma più grave costituisce un disturbo neurotico. Nel pTi1no caso il p·a ziente ha lllil senso di n1alessere e di distensione dell e~ stomaco che egli cerca di alle,riare con le eruttazioni, ma qt1e.ste invece di determinare 1

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b~1rtb ini.

lì difelt0 di assorbimento di g.a s da parte della parele gastrointestinale può verifi carsi r.i·elle affezior1i catarrali del tubo diger ente, J1ell 'ostRcolo alla circo1azio·n e portale della cirrosi epatica , n eile insufficienze cardi.a che con le cor1seg,ue11ti s tasi venose. n ella dilata1]011e ato11ica dei var! tratti del tub 0 digereir1le. In tali casi l'aria ing·e rita ed i ga1S della ferrr1er1tazione ir1suflì ciente mente assorbiti pos$Ono i)rovocare serl disturbi. . Con i prog·ressi del la indagine diagnostica il te.rn1ine di dis1)e11sia 11a assunto significato nì olto li1r1italo. ~lol~i casi precedente1nente at1ribuiti a dispepsia acida , a dispepsia atonica so110 ora rico11osciuti come forme iniziali di ulcera g·astrica o di gastrite, o sinto.1natici di rr1alattie genera li. Le vere forme di dis1)e.p.sia po·sso·n o cs~e·re funzionali, ossia non accompag nate da lesioni anato.n1i.che, o nervose, ossia associate ad uno stato di nervosismo o a neurosi definite con1e l'i steria e la neurastenia. J11 queste fo·r me la dispepsia p,u ò dipendere da disturbi dell.a funzione motoria o secretori.a o da ambedue. Abitualmente la flatulenza dipende da un deficit fu1l zionale. Così ·si ha n e.Jl 'i:r:-ocloridria o subacidità che si incontra di solito in coloro che fan110 una vita se-dentaria, nelle donne al JJeriodo del cli.m.aterio, nella neurastenia e ne.J1'isteria . In tali forn1e il sintoma più costante è un se·n so di pienezza e di oppression e all 'epigastrio e sotto il margine costale sinistro , cl1e fJUÒ giunger e fino al do,Jore·. Esso· si presenta subito dopo· i i)a s ti e durare qu.alcl1e giorno accompagnato da flatulen1..a, cefal ea, ottundir11e11to e stipsi. Di solito no·n c'è vomito. m n quando si ria provo.c:a sollie vo. Ùl ling·t1a è 1paI ir1osa , biancastra, clentata. La di stensio·n e dello stomaco de termina una pressione su ] diaframma , che a sua. volta provoca irregolarità del ritni.o cardiopa]m.a, crisi di pseudo·a ngina ed anche vera a n g ina pectori s e asma. Tali f"offerenze sono alle·viate con Je eruttazioni. I•er lo più la condizione, si stabilisce i11 seguito ad affezio11i d·e1)tarie. insu ffì ciente ma ticazione e stipsi. Se con tem poranea111enl e ~ i 11a u11 difetto di 1

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<< JL POLICLINI CO n

111otililà dovuto a d alo11ia defla }">-arete ga t:rica si sta bilisce una dilaiazio·n e atonica, ch e tende a pego-iorare pro o·re· ivam cnte. 'fale condizione si verifica per lo più in oggetti g racili e con dcntizioifle ca ttiva . La fl atulanza allora è il . . ir1ton1a pr en1i11ente di solito in~ re1men­ to.. ta dalla ferrr1e·n tazion e g·a lrica.. Il pa to di prova m ett e i11 evidenza difetto di acido cloridrico ed ecceden za di ac idi organici. L 'assen za co 111pleta di acido cloridrico (acloridria) è rara n e ll e dis.pes.ie funzionali o· nervose, n1a è molto frequente n ella ga trite crollica, 11el can cro d f\ llo stomaco, n e·l diabete i11elliLo, ed è u11 sir1Lon1a precursore o concomitanlo dell 'a11en1i:1 perniciosa. La forma estrem a, acl1ilia gastrica, n ella quale i ha asse nza co n1pleta di su cco g a trico è r ari . . im a rLel le f 01111e n eurotich e pure. La diao-no i di aerofa~ia non -è diffi cile quando i l1a l 'opportunità di o ervare il i)aziente durante uria cri i di eruttaz io11e. Il p azie nte raccoglie aliva n ella b occa, inclina leggern1ente il capo sul collo. chiude la bocca e ingoia. L 'aria è così pinta n ell 'e ofago producendo un rumore simile a quell o dell 'eruttazione, m entre in effetti si tra tta di u11 alto inverso. Nell'aprire la b occa ]'aria rigu~o-ita r11rr1oro, an1ente e i ha l 'erultazion e. Il tra i Lamento dell a dispe]) ia fl alul en la deve es, ere indirizza to ad elimin are le cau se cl1e la provoc.a110 ten endo nalu1"al1n e·n te co11to non solo d ei fatti g·a trici locali , n1a di e,,e11tuali (li turbi cren erali o locali a diçtan za. Si curerà quindi lo Lato gen eral e c1ua11do esi to·110 fo·r111e di de perin1ento e di e. a uri111 e.n l o , co11 ig·liando e ve11tua ln1ente un co rrettj"\'O alla vita sed entaria con adatti e er cizi fL.ici , n1odifica11do il r eg im e alin1e11tare. Si cureranno lo le.. ioni dentarie e i con sigli erà di inasti care b e11 e . Si Jin1jLeranrl o il fun10 e· gli €cci.tanti (tl1e., caffè, alcool). Si regolerà l 'alveo . Co111e m edica111enti ._i u e ranno, ii1s jen1e to11ici e sedati vi, e quirldi tintura di no.c e vomir,a ed e tratto di ca cara sagrada allun.gati co11 acqua cloroforn1ica. Qua11do esiste ipocloridria si on1mini tre· rar1110 acido cloriclrico e pepsina, ancl1e, prillla dei pabti , una pozione di acqua cloro·for1r1ica con ti11tura di noce von1ica e di ge·n ziana c. bicarbonato di . oda . Nella di1atazio11e atonica i pa .. ti de, 0110 e ~tire piccoli, frequetlti e co11 poco liquido.. Prirr1a dei pasti si daranno alcalini e dopo i pasti acido cloridrico. Pe r aume•11tar e il tono della parete gastrica si darà n oee vomica e fi sostig n1ina. E\'e11tual111ente &i pratich erà il lavaggio dello ton1aco. L 'i percJo,r idria f'i correg·gerà co11 sostanze alc.ali11e sciolte in acqua (bicarbo.n ato di soda, ossicarbonato di bismuto, carbonato di magnesia). Nell 'ar co fa.gia si darà belladonna o atropina 1

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veicolo carmina tivo o sedativo per se,d are le, ·pasmo in alto . i\.1a l 'affezione i con1batte curai1do lo t ato generale ed eventualmente t:o11 la rieducazion e del i)aziente . DR. j11

11 ·trattamento operativo dei tumori maligni del colon. (JACOBSON . Dlsch. z. Cliir., v. 1933).

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L' estrinsecazione del colon introdotta da ~1i~ ·u licz , ha abbas ato la mo·r ta]ità operativa ne·i tumori del colon da1l 60 % al 35 %. Tuttavia n egli ultimi tempi si va di nuovo diffondendo la ten den za di 0 perare i tumori maligni clel colo-n in un .o ]o t e1npo. L 'A. , assistente della Cl in ica di Sauerbruc11 a Berlino riferisce ui tun1ori del colon J)resentatisi n·el corso di 5 anni ir1 quella clinica e sull 'atteggiamento o peratorio eseguito. La . . ua ~tatistica co,m prenJ.r, 95 casi di c ui GO i11 uo·r rtini e 35 in donne. lnle'l·es ante è la <iiver .. a frequenza nei diversi tratti del colon . L 'A. :'ecrue la divisione t o1Jog raifi ca di Kortes, ba ata sulla distribuzio·n e Y.a scolare. Egli distin o-u e il I tratto comp1r e ndc11Le il ceco, il colo11 ascendente e la fle:xura rpa lica . Taìe tratto viene irro rato dalle arterie il eoro li ca e colica de . . Lra ; il II tratto· comprendl' ~ o lo i I colon tra~ve r~o (arteria, coli ca in edia e colica si.Ili Ira); il IIT Lratlo COlll})l'en de la rlex.ura lie11 nlis e il ,--01011 di ~cende11t e (A. coli ca ini tra); il III Lratto corri pond e alla fl exura coli- ig·n1 oidea (A. i11c ei1teir ica inferiore). el I tratto i 0 no ·pir esentati tumori in 37 casi (41 %) ; 11el II solo 5 (5,5 % ); nel III 11 (12 %); i1el IV 37 (4 1 ~~) . Ta'le di trib·u zione (cl1e corri . . ponde a11cl1e a tratti di ug uale lungl1ezza) corri ponde pre 'a 1; oco a quell a ch e si h,a sonl.ma!Ildo le tati tich e delle principali Clinich e chirurgicl1e tedesch e. L 'operaibilità era del 59 % (altri A. 50 °fo). Nel 4-i % dei casi il tumore e,r a palpabile. Un ca o era di origine traumatica , n el qual ca o t1 attava .. i di un lii1fosarco ma. Partj colare riguardo si. è dait o nella Clinica r1ei rig'l1ardi d ella. O'l)erabilità, alla circostanza clell.a [)r e. enza o me11 0 di feno m en'i occlu ivi . In presenza di fenome11i ostruttivi e a mag: gior ragione di occlu ion e in te . . tinale acuta s1 è sempre ri11unciato all ' in tervento in un teml lO, e si è sempre praticata l 'e trin secazio11e, preceduta in ca.so di ilo , da colo tomia palliativa. In qur ta ma11iera è stato possibile abba $are la mortalità da ileo come t ale, dal] '80°~ al 35, 7 °fo. Si è considerata come controindica1io11e all 'interve.n to in u11 tempo an che1 solo la sti psi cronic a. La resezion e è stata l)raticata in 17 casi (3 morti = 17, 6 ~lo); in 34 casi i è prati c~ta l~ e trin secazione (10 morti = 25 %) . Negli altri casi i sono praticate operazioni TJal]iative (colostomia: 22-.3 1,8· % mortalità). C:on1e i vede 1.J processo di srelta seguito è stato q11e11o dell a e. tri n secazio11e. 1

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L' A. iµsiste sul fatto che la alta mortalità ~i casi operati in due tempi è apparente, è ciò dovuta al fatto che cosi sono stati operati appunto i casi in occlusjone acuta che p resentavano per proprio conto un 'alta moirtalità. Nell 'ultimo periodo si è sem·p re più accentuata la· tendenza alla resezione in 2 tempi . Riservati alla resezione in 1 tempo restano i casi della metà D. dell' addome • Le tecniche s~guite sono state varie: lo schiacciamento dello sprone non presenta gran4i difficoltà allorchè si siano poste le branche aff. ed eff. perfetta.m ente parallele. 1

ALDO CALÒ.

MISCELLANEA. L'astenia o depressione. (R. BRNON . Le Ball. Méd., 21 luglio· 1934). L'astenia o depressione è costituita da uno stato di dirr1inuzione dell'attività motrice e JJsichica•. Essa è della stessa natura della mania, ma ha caratteri opposti: l'amiostenia e I'anideazione dell ':istenia si oppongono ali 'ir>ermiostenia e all 'iperide·a zione della mania . }~ssa evolve sotto forma di accessi, corti o prolungati, che possono ripetersi (astenia periodica) o che possono alternarsi con la mania (astenia-manìa alterna e circolare). Vi .è una sindrome astenica1 e delle malattie asteniche. A. La sindrome astenica. - I due sintomi fondamen tali dell 'astenia sono l'amiostenia o diminuzione dell'attività motrice e l'anideazione o rallentamento dei processi intelleittuali. A questi due segni si aggiungono accessoriamente, più o meno ra!ggruppati: }'a.s tenia muscolare gastrica, l'astenia muscolare intestinale, l'astenia visiva, gli stordimenti o le vertigini , la cefalea , la rachialgia, l'insonnia, l'irritabilità, l'astenia genitale, l'astenia cardiaca , la sensibilità alle bevande eccitanti e éllle medicazioni dette fortificanti (arsenico·, acido fosforico , ferro , ecc.). Si distinguono varie forme di astenia , secondo il grado, Ja durata del] 'evoluzione, i sintomi. La diagnosi è difficile a causa del p·olimorfis1no e della inobilità subiettiva dei sintomi. Pratica111ente bisogna distinguere le astenie passeggere o e1)isodiche, le astenie periodiche o recidivanti , le astenie prolungate o· croniche. Le aste11ie passeggere o episodiche, essenzialme•n te curabili, sono comunissime in patologia n ervosa, mentale e generale e· si può dii:e che sono normali com e conseguenza di malattie infettive o tossi-infettive, di intossic~zioni , di traumi, di affaticamento·, e·cc. l .1e astenie periodiche o recidivanti sono facili a riconoscere e sono curabili. 1F ra le astenie cronich e bisogna distinguere le astenie croniche che coesistono con una affezione organica fa cile- a svelare (paralisi ge11 erale, uren1ia, n1alattia di Addison , sifilide, I

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SEZIONE PRATICA

tubercolosi), le astenie croniche che seguono ad una affezione antica com.e malaittie infettive, intossicazioni, traumi , ecc. e l'astenia costituzionale, congenita. '

IB. Asteriia e malattie. - Esistono due malattie di ordine essenzialmente astenico l'a' stenia periodica e l'astenia cronica come postumo. L'astenia periodica è costantemente prececluta da una prima sindrome astenica detern1inataJ da una causa di stanchezza qualunque. I sinto·m i dell 'aste·n ia sono in generale, in · questi casi, €sattamente precisati dal p·a ziente. La durata degli accessi è variabile, l'evoluzione ·è tipica: inizio brusco, perio·d o aste·n ico, fine brusca. L'astenia cronica come postumo di una infezione, di una intossicazione, di un trauma cronico, di una emorragia, di un 'op·e razione, ecc., è incurabile. I segni sono confusi, il grado variabile e soggetto ad oscillazioni molto ampie. II trattamento dell'astenia può così riassumersi: 1) riposo completo o almeno lavoro senza affaticamento; 2) comprensione esatta dello stato morboso e trattamento morale razionale; 3) idroterapia.; 4) regime dei disp·e ptici; 5) medicazione calmante variata ; 6) esclusione della terapia eccitante, salvo indicazioni precise. C. ToscANO.

L'elettrocardiogramma negli sportivi. (S.

CAcCURI.

La Clin .."llJed. !tal., giugno 1934).

Da molti anni clinici e fisiologi hanno cercato di valutare lo stato funzionale dell'apparato cardio-vascolare sottoponendo· i soggetti ad un lavoro superiore a quello abituale. Ma le ricerche che ai tal uopo si praticavano fino a . qualche anno fa non · erano certo adeguate, per varie ragioni, allo scopo che si voleva raggiungere. In questi ultimi tempi, col diffonclersi de·g li sports in tutte le categorie sociali e con l 'obbligatorie.tà di essi n elle scuole, si è ritenuto opportuno richiedere una accurata visita medicai, pri1na di ammettere i sog getti ai vari esercizi fisici, specie allorchè si tratta di allenamento per le olimpiadi. Giustamente l'esame dell'apparato cardiovascolare costituisce uno dei punti fondam entali di questa vis.i ta preventiva. Anco·r a più importanti sono, i dati che si possono ricavare negli stessi soggetti prima e dopo l'allenamento·, dato che, col ripetersi di alcuni esercizi , sottoponendo il soggetto ad iperlavoro, si provocano interessanti mo·d ificazioni a carico di tutte le vairie funzioni orga1liche e dall'insieme dei moltep~ici dati possono emergere considerazioni di grande utilità, che servono anche a lumeggiare il meccanismo di produzione dei fatti stessi. Fra i vari esami ch e debbono praticarsi, quello elettrocardiog·r~}fico è certamente uno dei più importanti, sia perch è si ha così il quadro p re1

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12.98

« IL POLICIJNICO »

cjso e veramente obiettivo del modo di insorg·ere e di procedere dell'onda di con trazione cardiaca, della sua direzione ecc., sia perchè solo l 'elettrocardiogramma può veramente mettere i11 evidenza alterazioni miocardiche iniziali, che sfuggo110 anche al più attento esa1ne clinico: esso è infart ti il mezzo più idoneo per la valutazione funzionale del cuore, sottoponendo il soggetto in esame ad iperlavoro. L'A. dopo aver ricordato tutte le diverse ricerche fatte dai vari AA. sulle modificazio·n i elettrocardiograficl1e do.p o un lavoro muscolare, sia n€gli individui affetti o no da cardio·1)atie per l 'esame funzionale del miocardio, sia negli sportivi, riferisce i risultati ottenuti in sedici sportivi, tutti con apparato cardio1..vascolare clinicamente sano. Si è seguito l 'elettrocardiogramma a riposo nelle tre derivazioni, poi dopo venti flessioni sugli arti inferiori in dodici secondi e infine dopo corsa veloce di trecento metri. A riposo soltanto in tre si è avuta bradicardia accentuata specie in uno. E delle varie onde per lo più la T si è presentata più alta . ' arnp1a. . e p1u Dopo le flessioni, in otto (50 %) si è avuta diminuzione delìa frequenza del polso, in due nessuna modifica e negli altri sei tachicardia. 1\tentre lo spazio P-R, quello S-T e così pure il complesso Q-R-S hanno presentato un comportamento non uniforme, sia nei soggetti con bradicardia che in quelli con tachicardia, lo spazio T-P è stato invece costantemente in aumento nei primi, in diminuzione nei secondi. Dopo la corsa si è sempre avuta tachicardia, in qualche caso anche rilevante. Anche in queste ricerche, mentre P-R, S-T, Q-R-S hanno presentato un differente modo , di comportarsi secondo i vari soggetti, lo spazio T-P invece è costantem-ente diminuito. Circa poi le diverse onde, la T, sia dopo le flessioni, sia dopo la corsa, è diventata più alta nella maggior parte dei casi e in tutte e · tre le derivazioni, e se a riposo era· piccola e Itegativa in III D, dopo le flessioni o dopo la corsa è diventata positiva e più o meno alta. La P invece è stata quasi sempre piccola sia a riposo che dopo le prove di larvoro. Dopo aver preso in considerazione le modificazioni che la stimolazione o la inibizione del simpatico e del vago -pro·v ocano a carico delle varie onde elettrocardiografiche ed aver fatto notare come gli elettrocardiogrammi che si hanno nella fatica sono molto simili a quelli che si ottengono per stimolazione del simpatico, l'A. richiama l'attenzione specialmente sull'onda T, riferendosi all'importanza del fattore nervoso ed anche di quello meccanico e sulla aritr11ia respiratoria. Dei sedici ginnasti esaminati si è avuta i11 uno solo, dopo le flessioni, ed in cinque do1p o la corsa, una; tachiaritmia nettamente sinusale c.h e secondo I' A. deve ritenersi una aritmia respiratoria.

(ANNO XLI, NuM. 33)

Sia le modificazioni del polso, sia quelle relative alle diverse onde, specie la T, sia l'aritrrtia respiratoria possono considerarsi come fenon1eni di natura sirr1patico-vago-estesica, che si hanno ai;punto nella fatica, e più propriame.r1te :potrau110 attribuirsi al simpatico le variazioni del polso e quelle delle onde, mentre ha maggiore imporla11za il vago nel deter- · 1r1i11ismo della aritmia respiratoria. G. LA CAVA.

Su un caso di spirochetosi anitterica. (A. LEMIERRE e M. R. LAPLANE. G<l2ette des hopita11.x, n. 35, 7 luglio 1934). Gli AA. riferiscono il caso di un uomo di 36 a., che dopo aver preso negli ultimi gior11i di agosto 1933 dei bagni di fiume in un luogo particolarmente fangoso e infestato da ratti, il mattino del 5 settembre presentò malessere e dolenzia generalizzata. Nel pon1eriggio, preceduta· da brividi e da violenta cef alea, insorge febbre (39°,6) e vomito. Nei giorni seguenti la temperatura si mantiene alta con oscillazioni dai 38° ai 40°, oltre a ciò inappetenza assoJuta, estrema debolezza, c;efalea viva, herpes labiale, dolori lombari e u] muscoli delle coscie e dei polpacci. Dopo 5 giorni la temperatura rimette fino a 37°, 5, con un livello massimo serotino fino a 38°,5. Il 12 sette111bre il paziente si ricovera i11 ospedale. Obiettivamente il paziente presentava pigrr1entazione cutanea di origine solare, i1on ittero della cute e delle sclere. L'esame degli organi interni completamente negativo. Nelle uri11e una forte quantità di urobilina; i1on pigme·n ti biliari, nè sali biliari, albun1ina, zucchero. Pressione arteriosa 120/80 , azoten1ia gr. 0,80. L'esame ematologico darva: globuli rossi 4.J00.000; globuli bianchi 8.000; rpolineutrofili 75 %; polieosi11ofili O; grandi e medi monociti 18 <fo ; Ji11fociti 7 ~lo . Emocultura: negativa. Sierodiagnosi tifo e paratifi: negativa. La ricerca diretta delle spirochete ne1le urine. e l'inoculazione in cavia del centrifugato, ])raiticate il 1-! e il 17 settembre risultarono negative. Il 14: sette1nbre la febbre cadde definitivamente, lo stato generale migliorò, le urine aumentarono di quantità e l'urobilina scomparve. Anche l'azotemia tornò ai valori normali. 11 21 sette1nbre inviato un campione di sangue all'Istituto Pasteur per praticare la sierodiagnosi per la spirochetosi itteroemorragica; questa risultò nettamente positiva. La convalescenza fu abbastanza protratta, e solo dopo 2 mesi il paziente potè riprendei:e il lavoro. · La diagnosi, malgrado l'assenza di ittero, ve11ne sospettata i1L base ai sintomi clinici (inizio brusco con brivido, cefalea violenta, febbre , herpes labiale, artralgie, mialgie, uro-

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(ANNO

XLI, NuM. 33]

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SEZIONE PRATICA

considerato dal! 'A. il quale i11 articolo riassuntivo evoca tutte le cause del dolore di schie11a Anzitutto occorre escludere l'origine locale del dolore; questa può essere rappresentata dal reumatismo dei muscoli paravertebrali; ora questo può essere messo in evidenza più che colla solita palpazione, da una palpazione profonda, eseguita a mo ' di massaggio, la quale rivelerà la te11sione rigida dei muscoli affetti. Non va p erò dimenticato che una tale tensione si verifica a11che nei muscoli che sovrastano un osso o un ·articolazione malata; dunque un necessario corr1pletamento dell'osservazione sarà fornito dalle prove funzionali della colonna vertebrale, facendo cioè eseguire al paziente dei movimenti di flessione e di lateralità; spes~o non si può fare a meno cli uno studio racliografico eseguito in due proiezioni; una sola vroiezione si dimostra per lo più insufficiente specie nel caso di ossificazione iniziale dei legamenti anteriori. La radiodiagnostica eseguita in serie anche su soggetti apparentemente sani ha però dimostrato che la spondilite deformante, essendo molto più frequente di quel che una volta si supponeva, non rappresenta sempre una malattia nel senso di lesa funziorJalità; e la presenza di cc becchi » costituisce frequentemente un reperto accessorio o accider1tale; solo per esclusione può essere considerata come cau sa determina11te di rachialgie. Nel caso di sospetto di m. di Bechterew lo sludio radiologico dev'essere esteso anche alle grandi articolazioni, che spesso sin dall'inizio, come p . es. l'artico,lazione sacroiliaca, presentano dei contorni indecisi. Anche la scoliosi o la cifosi, che per lungo tempo si mantennero silenti· dal punto di vi~ta subiettivo, possono provocare dei dolori, .q uando il paziente in seguito a cambiamento di occupazione sottopo·n e a nuove esigenze lo apparato osteo-muscolaTe. Va ricordata ancora la rara spondilolistesi delle vertebre lombari che determina i do lori ai lombi e al sacro. Come sintoma a distanza il dolore alla schiena deve richiamare in mente la possibilità di tbc. polmonare; esso è lontano di esserne specifico , ma talora costituisce la causa che per la prima volta porta il tubercoloso alla visita medica. !F ra le malattie polmonari T. ])T !\ilAilCO. acute la polmonite, la pleurite e l'empiema ' s 'iniziano frequentemente con dolori a carico della parte inferiore della colonna vertebrale .A. proposito del dolore di schiena. • toracica. (BENECKE. r.tediz. ll'ell, 16 giugno 1934). Le malattie del diaframma (in prima linea Il dolore a:lla schiena appartiene ad uno dei 1'ernia diaframmatica), e degli organi ad essa più frequenti sintomi subiettivi che accusa lo Ddiacenti come la pericardite, la sclerosi coinfermo; è tanto comune che dal medico viene · ronaria, l 'ascesso subfrenico, o processi di peri tonite adesiva a carico della sierosa dello SJJesso trascurato; eppure tante volte più che stomaco o della flessura lienale si manifestaun sintoma di lesione locale, rappresenta una 110 spesso con dolori della schiena per il tran1anifestazione a distanza, tanto da poter sern1ite delle fibre sensitive del frenico, il decorvire , se non come rivelatore di un 'alterazione so delle quali è ancora poco noto. Lo stesso morbosa ' almeno come richiamo verso lo .stuclicasi per la calcolosi biliare, mentre le madio di organi lontani o vicini. Come tale VJene

bilinuria, azotemia elevata); la siero agglutinaL.ione, ne dette la conferma. Le forme cli11iche dovute alla « Lèptospira i.b. lerohaemorrhagiae » di Inada e Ido sono quant.o 1nai varie, e si andrebbe certamente fuor di strada se si cercasse di trovare in ogni caso la sinto1natologia classica al completo, o !Si incorrerebbe in grossolani errori sopravaluta11ùo la si11g0Ja manifestazione morbosa. Gli A1.\. ricordano le ·forme cliniche più irr11lnrtanli consacrate ormai nella letteratura ufliciale. Sono registrati più di 20 casi d1~lla jorrna · con sindro1ne meningea., caratterizza.la, co1r1e i11dica la denominazione, dai fenon1e11 i n1eningei fra cui, particolarmente acce11tuata, la reazione citologica, mentre l 'iperalt>u111inosi è molto discreta. Finora, nè la prova diretta nè la prova biologica, han~lO messo in evidenza nel liquor si.Jitnch ete. · lrL questa forma tutti i sinto1r1i della malattia sogliono essere presenti, 1:erò , ) 'ili.ero SpP~SO l ,U': mancare. Quando l ·. tLCl'O i" prese11le, sia a carico delle sclere cl1e della cute si ha la f crm.a m eningo-subitteric1. l ina varietà mista è la forma meningo-rer1ale, in cui, oltre alla compromissione degli irtvolucri del sistema nervoso centrale, è interet-~a to, e talora seriamente, l'emuntorio renale. (~osì in un caso di spirochetosi meningea con subittero, volto a guarigione, Sacquépée f, l3oidin hanno trovato una azotemia di gr. 3,33. Non l>)sogna inoltre dimenticare che la spirocltetosi l1a u11 ruolo molto importante, nella etiologia di n1olte nefriti acute a.zotemiche, (jorme renali) 1'esito delle quali può essere o la guarigione o la n1orte per insuflìcie·n za rena le, o la crt>nicizzazione del processo inorboso. Hlocli e Ilébert hanno pure segnalato un caso di S}Jirochetosi anitterica a forma, prevalenterr1enle, mialgica, in cui era molto spiccata l 'ip6restesia muscolare, me·n tre il· liquor era rimasto del tutto normale. \ ,-i sono infine delle forme anitteriche pure cl1e àecorrono benignamente, e tutto il quadro della malattia si può dire ridc)tto alla sola fase JJrej tterica. Il caso seg11alato dagli AA . rie11tra appunto in questo ultimo gr11ppo.

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1300

« IL POLICLINICO »

lattie del parenchima epatico soJo raramente danno le algie vertebrali. 11 pubblico. profano connette spesso il dolore della schiena a possibilità di affezioni renali, il cbè corrisponde alJa verità solo nel caso di . glomeru1onefrite acuta·, le nefrosi e il rene gr1nzo decorrono indolori mentre le ma, Jattie del bacinetto si estrinse~ano frequente1nente ~on dolo~e lombare specie nel caso di calc?los1; !a colica stessa però genera piuttosto i ?o~or1 al fi~nco o alle regioni addominali ~uper1or1 . . La. s1ptomatologia dolorosa della 1dro:r:efrosi è invece molto capricciosa; sembra c"}ie il doler~ della sc~iena. costituisca rpiuttosto 1 ~ippannagg;io delle dilatazione modiche·, per lo più congenite, me11tre, Je ectasie rilevanti del bacinetto provocano piuttosto le irradiazioni dolorose verso il basso , nella direzione della vescica. 'Fra le malatti,e del tubo di(J'erente che ~ella loro sintomatologia annover~no arn~ che il dolore. alla schiena , in prima linea è d.a pre?dersi in considerazione la stenosi pilorica; l ulcera non complicata raramente lo· determin~ , e il punto doloroso di Boas si presenta .1n .ess~ solo eccezionalmente; dopo la stenos1 pilorica va ricord.ata la perforazione de~l'ulcera nel J?ancreas. Nel car cinoma ga~tr1co o pancreatico il dolore di schiena costitui~ce u!1 sintoma tanto tardivo in paragone agl1 altri da llerdere qualsiasi valore; lo stesso vale per i tumori del colon e del sigma. t nota lru frequenza dei dolori a prevalente se~e sacra~e. l!elle affezioni degli organi .g-enital1 femm1n1l1; del resto anche la mestruazione normale si accompagna spesso ad essi. Per quel che riguarda il m eccanismo d 'insorgenza d el dolore di schiena nelle malattie òegli or()' ani profon di , l 'A. crede che la trasmissione riOessa avviene attraverso le fibre del sistema neurovegetativo che sboccano nei segmenti midollari corrispondenti alle te,r mir1.azioni sensitive dei nervi cutanei; il fenomen0 essenzialmente non differisce da quello che ~enera le zone di Head . Vanno ricordati ancora i dolori dovuti a lesio·n i del midollo s·p inale, sia di natura infiammatoria , ch e neoplastica, specie quando vengono coinvolte le radici sensitive· ciò av. viene anche nella meningite spinale,' mentre J'o1)istotono meningitico o tetanico provoca algie di natura miogena . Fra le cause funzionali del dolore possono, sebbene raramente, figurare infine anche neura stenie o le neurosi in genere. Comunque, il dolore « nervoso » può essere solo ammesso come « ultima ratio », do·p o aver passato· in rassegna tutLe le possibili affezioni organiche cl1e possono determinare il dolore alla schie~a ; ag~i ste~si c:r:it~ri deve ispirarsi la terapia; iJ n1ed1co r1fugg1ra dal cosl detto trattamento sintomatico, antialgico n el dato caso · tale ter.ap~a. ha ragio?~ di ·esistere solo qu~ndo nei ]11n 1t1 del poss1b1le è stato effettuato il trat1amento etiologico; solo a·llora per calmare il dolore si potrà ricorrere ai massaggi che rap1

[ANNO XLI, NuM. 33]

presen~ano il ?1ig·~i?re mezzo. lenitivo adoper~~do .1n ~so 1 sol1t1 composti analgesici (olio

d1 1osc1am1na, alcool, ecc.).

S. MiNz.

Trattamento del decubito con l'acido tan· •

DICO.

(EARL O.

LATIMER.

.14ss., 10 marzo

The Journ. of the Am. Med.

1~34).

La terapia ideale del decubito è la profilassi. ~fa non sempre questa è sufficiente ad evitarlo ' . . . . specie in pa~1en~1 coi:i .lesioni del midollo spinale emac1at1, d1ahet1c1, oppure in casi di apparecchi gessa ti. Era le molte cure consigliate in caso di rl · cubito vanno ri cordate: Ja 1Jomata all'ossido di zi.nco, la. solu_zi'?ne di nitrato d'argento, i rrzggi uiltravioletti, 1 raggi solari il calore secco, l'escissione del tessuto nec;otico ecc. Recentemente sono stati consi.o-liati l'acido sulfo-salicilico e il tiocresolo. b La rassomiglianza delle lesioni del decubito con certe scottature ha suggerito il trattamento di certe lesioni da decubito con l'acido tanni coi. Si adopera una soluzione fresca di acido t~n.nico al 5 ~~ · Il. t.r~ttamento dovrebbe poss~b1lmente essere 1n1z1ato prima che, la pelle s1 rompa. Se questa è già rotta va pulita di tutte le parti macerate, e se vi sono croste è ~1egl!o eli1ninarle; ~e vi sono vesciche l 'epitelio VIene asportato in modo asettico. Esposte all.'aria tutte le. ]estoni vengono 8pruzzate ogrii ora con soluzzone di acido tan1

11ico e negli interr·al.li la pelle viene esposta al calore secco (luce elettrica o apparecchi 1F oehn per ascit1gare i capelli). . Le ferite che devono essere tenute asettiche e su cui bisogna impedire pressioni dirette vengono coperte con garza sterile satura di acido tanr1ico. Il trattamento viene continuato fino a che 1ì on si formi uri coagi1 lo protettivo resistente ciò, eh~ richiede in genere da 24 a 48 ore. Do~ po non si applica più della garza sterile per 111antenere asciutta e pulita la ferita. Man mano che il coagulo si distacca si livellano i bordi. Se per qualche ragione speciale è necessario eliminare prematuramente i] coagulo, è prudente rammollirlo con petrolato. La presenza di un 'infezione non è necessariamente una controindicazione di questa ter apia. 111 simili casi si tratta la ferita con soluzione antisettica fino alla guarigione dell 'inf ezione e poscia si applica l 'acido tannico. · Nel caso che I 'infezione si stabilisse durante il trattamento sotto il coagulo , questo viene ri1nosso e dopo eliminala l'infezione si riapplica l 'acido tannico. Qualche volta a causa dc,ll 'infezione bisogna staccare più volte il coagulo. Conlroi1iclicaziorii: infezioni molto virulen.te, necrosi profonda dei tessuti, cointeressan)ento del] 'osso. ScANDURRA.

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[ANNO XLI ,

N 1J1\I.

33],

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SEZl ONE PRATICA

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D I V A G A ZI O N I Capelli grigi. L 'incanuti111e11to h.a i11odalità e 111anifestazion i di co1t11Jar sa i1el tem ;p10 varie n ei diversi in cli ridui. So110 estremar11 ente· rari e discussi g·Ii i11canutimenti in11Jr ovvisi da cause 11sichich e, n1a esistono casi indubb·i in cui i n1anifestarono in ;p·o che settiman e o p ocl1i n1esi. Generalmente, p erò, l 'incanutin1ento richied·e m olti rr1esi ed an ch e anni , con ]Jr edilezion e per certi t erritori , quali la t e1111)ia. Si1esso, . i l1a u11 decorso analog·o n ei n1e111J1ri di una s tessa far11ig lia, speci.a]n1ente i1ell 'i11canuLi111e11to precoce. Per qua11Lo rig·uarda i singoli e len1enti , s i cisserva ch e 11011 vi ·è affatt o un 1)aralleli..1110 fra l 'incanuti111enLo di un dalo cap ello e di quelli circos tanti. j l processo di d ep igmentazioi1e, iniziatosi it1 un s ingolo cap ello , procede rapirl3111ente e l)UÒ essere co1n1Jleto di alcune setti111ane ed anche n1eno , mentre i caJ)elli attorno rima11gon o colorati , il ch e dà ! ' impression e del << grigio ». Assai rpiù rara è la depig·n1 e11 tazione totale di una data r egione o di tutlo il capillizio r soltanto quando la ca nizie è progredita , si può avere l 'in1pres.sionc c l1e tutta la capig liatura sia di,·entata µiù chiara . La depig·n1entazione diffu~a del singol o ca p ello è piuttosto rara , m entre è più frequ ente il caso cl1e essa sia parzia le· in t a1 caso , può essere d epig n1entata la ·b ase oppure ]a 1)unta. Nel]a barba e n ei bafli , si os. ervano n1olti rpe1i in cui la IJ~arte distale è ancora colorata , n1entre è inca11utita qu ell a b·a sale ; il contrario ·i osserva al capillizic, ii1 cui più pesso si nota l 'incanutimento della punta·. Soltanto eccezior1almente n ei lunghi capelli femminili, se n e osservano di quelli in cui g·Ji estremi sono colorati e si 11anno fra essi de.gli spazi chiari e di quelli pig·mentati. La d ei:>igmentazione de i ca1)elli , dalla ba se all a punta:, proced e abbas tanza ra1)ida , con un progresso di oltre u11 centimetro in 2 giorni. Varie sono Je teorie esposte p er sp·i egare l 'incanuti!llento , a cominciare da quella di l\iletcl1nikoff secondo cui il pigmento veniva asportato ù a ll e ccllul e 1nigranti di orig·ine ecto·dermica; secon d0 al tri , si tratter ebbe di ut1 ~ in su ffi ci enza n ell a f orn1azione di pigmento. e). Naegeli (Scliwciz. rri ed. vJl ochens. , 23 dicembre 1933) rilien e n ece saria la r evi ion e d elJa dottrina in pro1)0 . . ito e dimostra ch e le i11odificazioni si fa nno n el 1)igm ent9 g ià forn1ato. . Tale . t eoria è b a, ata s-ulle segu enti osservaz10111 : 1) Ra pi do con1 p letamen to dell 'incanutim ento del . i.ng olo capello e rarità r elativa di un capi1lizio parzialm ente depign1entato. Tenuto conlo d el lento a ccr esc imento dei ca pelli (1 c1n. a l m ese) po · iamo p en sare ch e non . i tratti .g-ià cli uri 'in. uffi cienza di formazione di pig111eiito , i11a si abbia in que to fatto una pro1,

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Ya cl1e n ell 'inter110 del capillizio pign1enlario si al)biano modificazioni cl1imiche (di orig ine ef.ogerta ed e11dogen a) d el color e od una com par sa del 11ign1en Lo nell 'una o i1ell ' altra direzion e. Tcr1uto conto di questa r a1)idità di incar1utin1e11Lo del singolo capello , si può S})iegare l ·incanulin1ento lota] e rapido, in quanto cl1e i1on si può an1metteire un così rapido accrescit11e11to de·i cape1lli Lianchi. 2) La presen za di cape] ] i biancl1i alla IJUllla od in m ezzo e p ig m entati alla llase com e pure I 'incanutimento cl1e procede dal: ) 'api.c e alla base, il cl1e i1on potre.b bc si)iegars1 con la mancata formazione di pig n1'e,n to· 3) 11 fatto che, fra il capillizio a11co ra b e11 JJigrne11tato, si o... serv~n o dei ingoli capell i comJ?letan:-ente b1an ch1 , senza forme di pa s~~&"g1~ c l11are ma ancora pigmentate . J~ difl1c1le il pe11sare ch e una sostanza de1 ca rattere dell'ossidasi possa mancare a lungo in minimi spazi e funzio11are ben e altrove. . '"!~ le n1odo di vedere non esclude la f'l lSsib1J11,a cl1e anche altre cause contribuisca no all 'inca11ut.in1ento, nel senso di un 'insuflì cie11za n ell a r.orn1azion e e n ell 'ap·p orto. d el pigrr1ento ; n1a dtn10. tra che il di,re11tare grigi dei calJ~lli è do'~~o essenzialmente a lJ a p~rdita d el i11g n1 ento g ia for·rr1ato n ei ca1Jelli st es i. 1

fil.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA F·.

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M alrvllie cuta111ee. IV edizio11€ riveduta ed aun1entata. Pag. 776 con 186 fig·ure ed una tavola fuo ri t e .. t o . Milan o, Casa editri ce 1Fra11cesco Vallardi , 1934. L. 80. R 1\DAELI.

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L 'opera d el clinico di Genova, di cui g ià in ])Ocl1i ~nni si esal1rirono b en tre su cces ive edizioni, sì ripubblica ora per i tip i d el Vallarcli dopo u11 lavoro di accl1rata r e\ isione, ])er u sar e le st esse pa rol e dell 'A. , di con111let a111e11to e di aggiorna111ento. Chi co11osce le precedenti edizioni (di cui le due prin1e furono pubblicate sotto il titolo di 1< Dia0'11ostica d ell e ma·latti e cutanee ») e dia or ai uno ~guardo ia pure .. on1mario a que]]~ test-è jJUbb1icata, potrà facil111ente convi11 rersi ch e i1011 solo a lla fa111a indisct1s a d ell 'i11si.g·n e aulorf-, il cui. nome ò g ià di 1Jer ... è gara11zia di sicuro su ccesso, m a anch e ai n1eriti intrinseci dell 'op era si deve l 'e 11Lu ~ iastica Etc~o gl i enza cl1e ad e . . f'a l1 a fatto il pl1bblico Il1edico e ch e i ripeterà di certo anch e qtiesta \rolta. Rara n1ente , si può dirlo en za tin1or e di esagerare. è d ato di \ ed er e co ì come i11 qt1 e~to trattato, se ri LLo p er i g iovani di cen1 i e i JJratici (n1a in cui an ch e i dermatologi di profe ssioin e tro,·er a11no sempre alcunch è di i1uo'ro e d 'in teres . . ante) la profonda cultura n1edica e la l11Ilga c~oerien za d el clinico 1)r o,·et.._ to , te·n111rato all e ·Jifficoltà ed alle fin ez7e dia1

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1302

<C

IL POLI CLINICO

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[ANNO XLI, NuM. 33]

gnostiche, n1ira bi1m·e nte fuse con l 'arte del · veste tipog rafica corre lta ed elegante, arricchi rnaestro \~he conosce il segreto di esporre ag] i ta di 11um.erose e ben riiprodotte fig ure, ailcune allievi , sénza s forzo, la sua materia ed anche d elle qu~l~ nuo·v e ed in n1olta parte originali, innanzi agli ar gon1en ti più ardui e difficili sa TJOD ha bisogno davvero di essere raccomanrendere iJ proprio pensiero n el] a manier a più data ai le ttori. limpida e più attraente. L 'illustre at1tore, che ha g ià Jegato il suo Qu·e sto pregio esse11ziale dell 'opera c i dispenr 1.ome a lle genia li. ricer ch e sull'etiologia del serebbe d allo spendere molte altre parole su di J'e1nfigo e sull 'angioe ndotelio·m a cutan~, per essa. Aggiunger emo perciò soltanto ch e l 'A. iton parlare che d elle più note, ha con quedopo due capitoli sull 'anaton1ia e fi siologia delst~ nuovo lavoro dimostrato com e si possa la cu te e sulla sem·ejo tica e diag n ostica gen erale esser e e restare orig irtali anch·e f.ace·n do sold.elle dermatosi scritti in modo su ccinto ma tanto opera eleme11tare (intesa questa parola ta le da d are un 'idea completa di quanto è nellel suo se11so etimolo.g ico) e di divulgazione , cessario con oscere, si a ddentra n el vivo d ella ed. ha acquista:to u11 altro titolo di g r ande· b e111ateria segu endo un criterio quasi esclusiva11em eren za verso g li ~tu di osi d ella disciplina n1ente morfolog ico, d erivato, in parte almeno, r11edica n e11a quale E.g li è i11contestato maedal primitivo rp1iano d el lavoro che i11 orig in e, s tro. V . l\.fo·NTESANO . co1ne si è d e tto , n on era cl1e u11 n1anuale di diagnostica cutan ea. CENNI BIBLTOGRAFICJ(t> È indiscu tibil e cl1P cru e to si te111a (di cui è superfluo rilevare g l 'in con veni enti , ma qua/\ . l\.1 -\RTI NRT. Diag n ostie clin ique - Exame11s et ]e classificazione non n e ha?) è il più adatto .~y1ripto nies . 6a ediz. Vol. in-8°, di 11 54 per abituare ]a n1ente d el l ettore a ricer car e pagg , 867 tì g . e 8 tav. a colori. Masson & jn ogni d ern1atosi g li elementi essenziali ch e C. , Paris , 1934. Fr. 145. ne car atlerizzan o il quadro clinico orig inaAlla Ga edizione di que.s lo maig·nifico lirio ed a scever arne tutto ciò ch e di sovr ap·p ob·r o 11anno collaborato g li te i Al\. ai quali sto, di secondario o di a1Ttificiale J)UÒ 1nasche~IarLinet si era associat o j)er la prin1a edizi o·n e . r Br11e ]a fonda n1entale fi sionomia ob biettiva : l'ern10 r esla11do il for1nalo e la struttura d eln è occorre dire co11 quanta perizia l ' A. ia ! 'opera, notevoli n1odifìc<:1z ioni e nuove nozio1n i riuscito a porre sotto gli occl1i di chi l eg.~e , han110 però. .aume11 La to il valore d ella maggio r i11 forma con cisa n1a1 n on convenzionale e sch eparte d ei cap·i toli. 111atica il quadro delle singole malattie. Così la prima parte d e]] 'opera, ch e è d ediP-.ilever emo })Ure com e l 'A., .p·u r non trascucata a lla raccolta d ei se.g~11i e d ei sintomi con rando nessun a. delle forme cutanee ch e, son J 'interrogatorio e con 1'esame, è stata rifatta s ue parole, per kl rarità Joro o per esser e state compl etar11ente per d escriver e con minuzio·s a soltanto di r ec:;.ente co·n venier1te mente studiate pr oli ità i metodi ed i procedimenti attuali i1on figuravano n ell e precedenti edizioni, e c.lell 'investigazione c linica . facendo la dov uta ~)arte .a i nuo vi r eperti , ai La seconda parte d ell 'opera , .les syr1iptomes, IJ11ovi ronr.ett i ed a ll e discu ssioni cl1 e la letr a ppre enta invece ur1 con1plesso sintetico deteratura di questi ultin1i anni registra in dig'li elementi raccolti nel cor so d ell 'esame cliversi capitoli d ella d erm atoloo-iai; con g ius to se11so delle ·p roporzioni si è tenuto i. ei ljn1iti nico. È qui sopratutto dove si rispecchia la grande personalità d el Martinet , che eccelleva 11ecessari p·er non sovr accaricare la sua limpii1el risvegliare l 'attenzione d el medico, sì da d a esposizione di ipotesi ch e solo nuove indag i11i e nuovi studii potra11110 confermare . J>ermetter gìi da arrivare, co11 un processo mentale di elaborazione, di coordinazione, di Come per ogni branca d ello scibile anch e integrazione, dal sintomo alla malattia. Ed in per la d ermatol0noia ogni epoca è caratte·r izr ealtà i col1aboratori del l\fartin et no·n hanno zata da uno spec iale indirizzo di ricer che: i] ter11po poi sépara r iò ch e d a esso r esta di IJOtuto apportare ch e poch e modificazio·rti a questo st t1dio di sintorr1i, .g ià co ì vivo per sè vero e di duraturo d.a C[ue] c he è solo, frutto stesso. del natural e entusiasmo per o·gni nuova idea Tra i capitoli nuovi ch e figurano in questa od anche d ella moda corrent e. 6a. edizio11e vanno seg·n alati tuttavia quelli sulAnche per la tera1pia 1'A. si è attenuto al ! 'appara to r espirato·r io , sull 'apparato digeren g iusto mezzo tra l 'infinita serie di metodi di 1e, sull 'a11parato circolatorio. Numerose altre cura e di medicamenti più o m en o nu ovi ch e questioni sem .i ologich0, già traittate n elle prei11gombrano il can1:po delle specialità, e n essuce.d en ti edizioni, ~on o state rimaneggiate e d n o potrà no11 co11ven iTe in ciò ch e Egli aggiornate, come l 'esame d elle vie respiratorie aveva g ià d et to nella prefazione ail la III ediintratoracich e, l 'esa m e funzional e d e]l 'intestizione, che cioè il segreto d ei su ccessi no,n sta ...... tanto nell a varie tà dei mezzj ch e si usano , 110, del pan creas, d el fegato , la diag n osi biologica d ell e n1alattie parassita.rie o microbiche, ecc. q11anto nel conoscer e bene il modo di ag ire 111 definitiva dunque una vera enciclopedia dei mezzi stessi e n el saperli t em pestivamente e correttamente applicare. Ispirata a criterii così razionali, la nuova edi(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui zione dell e cc Malattie cutan€e » ch e esce ora in si desidera la recen sione. 1

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• !ANNO XLI, NuM. 33)

SEZIONE PRATICA

.aggiornata d ella scienza d el si11toma e della .diagnosi - che ·è il fondame·nto d ella clinica realizzata per opera dei dott.ri Desto.sses, Laure11s, Meunier, Lut ie·r , Sai11t-Cene e Jersòn, ai ·quali tutti i medici pratici debbono perciò esser·e grati. A. P.

C.

Prontuario di ana1lisi d'urina e semeìologia urinaria con prep·arati microscopici. II ediz. Un vol. in-8°, con fig. Napoli GALI.,o.

1

(Ca1)odin10 nte). 1

L ' t\.. ii.a riu11ito, in una serie di schemi ch e .formano oltre una ve·n tina di tavole, i caratteri princivaii dell'urina, la tecnica delle ricer che chimiohe ed il sig·nificato fisio-patologico dei vari reperti. J)a ultimo·, l 'eis ame inicToscopic0 del sedi1nento ed un qu.adro differenziale delle· nefriti. Per la m.ag.g ior parte, i m etodi di rice rca indicati sor10 quelli comunem~nte adottati; di alcuni altri è talvolta discutibile la co·n venienza o l 'utilità. ln complesso, p erò, il libro costituisce u11 ~o·modo riassunt o per il medico pratico che, s~CYUendon·e ]e indicazioni, può agevolmente eseguire d.a sè le ricerche di maggiore importanza in clinica. fil. 1

A.

IJAVENANT.

Hygiène de l'urinai1 e. Vol. di

pagg. 122 . G. ·D oin, P.aris , 1932, Frs. 12.

Il primo consig lio d·e ll 'i\. è diretto al rr1eJico e dice: biso gna innanzi tutto forrnulare una diagnosi esatta e completa prima di pensare alla cura: ch·è so le premesse furon o esatte, la terapia non potrà recare che giov.an·1ento. l~'anti 1 co 8dagio cc Nisi. :iuvat, saltem non noceat n, che qualcuno più caustico aJterava in « non neceat » d eve esser bandito con ogni nostro · sforzo, dalla m edicin.a. La materia ·è divisa i11 un.a i)rirr1a ]_)arte comfJrendente l '/ giene e la dietetica gen.crale clegli 1

11rinari e i regimi speciali. I . a seconda parte è dedicata ag·li age1t.li

fi-

!.ici: Ja terza alla cura 11elle s ir1gole princi1ìali affezioni d egli organi alti del sistema urinario . Naturalmente non tutti i suggerimenti riescono nuovi: qualcuno anzi è di co·n oscenza comune. Tuttavia conviene riconoscere che molti altri rivelano il professio11ista abituato alle domande più assillanti dei malati e dei loro parenti! di fronte alle quali , qual che ' ToJta è facile rimane•r e imbarazzati. Per questo si può ricorrere con sicura fede al manualetto , n el quale son dettati con esatt.ezza e precisione, quei consig li dietetici e~ igienici che nei libri di testo assfli più estesi di solito no·n si ritrovano. E. M.

J'.

Con,siderazioni su. settemila interv<>-11ti chirurgici in 920 ann.i di servizio ospedaliero . Sora, 1934 . Z EHI.

1\dditiamo vol·e11Lieri alla lettura di quanti opera110 in Osp1edale, e non solo in Ospedale,

1303

que~to volume dello Zeri, riel quale sono espo~ Li con piana ser11plicità, con tluido stile, sen-

inutili sovrastrutture scierttifiche ma co·n finissin·1a critica i ris ultati dì b en 7000 interveu ti. Il sis tema di pubblicare· in su ccinto ciò ch e si può ottenere n elle diverse affezioni chirurgiche, operando razionalmente dopo uno .s tudio clinico accurato del pazie11te, ci 8e1nbra il J:JÌÙ pratico, il più comme,n devole. ll iibro d esta , com.e si .è detto, un grande interesse: poicl1è si tratta non di uno o due casi <J1e avreb·b e potuto dar luog·o ad .altrettanti la voretti, rn.a , come dice il titolo , di deduzio11i . d. edotte d a inigliaia e i11ig liaia di osservaz1or11. Questo ·è, seco11do il llostro inodo di vedere, il inig·ìi or e d e i pregi della pubblicazione: la conclusione cioè , non scaturisce contorta da questo o· da quel particolar caso, ma limpida, sicura, .spontanea dnll 'osservazione di i11 olti r11al3ti, tutti contemp.Jati dal n1edesimo occhio, t'1Lti curati dalla. stessa mano, tutti vagliati .alla stregu~ degli effetti pratici ottenuti . Chi leg·ge ql1) neli può far tesoro dell '(11-. trui esperienza , Taggiu11gendo , più agevolme11te, risultati eccell enti e brillanti. La cultura dello Zeri traspare eviclente ma1lgrado 1'e~eg·11it ù. degli Al1tori citati: anzi non c'è nessuno dei metodi nuovi proposti ch e no·n sia stato, casù per l-éJSO·, sperim entato. Bisogna ritc~nere dnriqu·e cl1e le conclusio11i à el1'.r\.utore ris.pecchi110 quanto di più attuale • • • possa oggi concep1rs1. Au~ùriu.111oci che questo ese111pio· di sintesi critica venga perseguito da lui stesso su un n11mero di 1nalati pari a quello g·ià pub})licato e ch e altri valo·r osi colle.g·hi siano egualme11t e5pronati a incanalarsi n ello stesso ordine di idee. E. M. ZéJ

E. C11 \DROL . L ·évolution da th erm.o·- cl~ma.tisme. \ ' ol. in-16 ~ , di JJagg . 164. i\tlanon & C. 1934. :Fr. 22. Questo piccolo libro può servire di ·preambolo acl t111a collezione d 'opere di terapia idrocli1natolog·ica. Era interessante infatti di fissare l 'evo1uzione di un metodo di cura prati· cato fin da]] 'antichità e cli cui alcuni princip'i fondamenta]i ci sono sta:t i tr.asn1essi fedelmente attraverso i secoli: in questo· volumetto è et.posta appunto l 'evolt1zione del termo-c]imati~mo dall 'antichità ai nostri giorni . J_,a J1'rin1a p art e indi ca le grandi date del termo-clini atisn10 dai Greci fino a ll 'epoca, coni e1111)oranea , epocl1e che hanno veduto nascere le stazioni mondane del mar Ege-o , le (( aquae » dci Ron1ani , le fontane d'acqua calda della <;aJlia. orig·i11e delle prime stazioni termali della Francia. La seconda parte tratta della fed e tern1ale nell 'ar1tichità , della moda idro-mi11erale attraverso !e età, in Grec ia, a Rom.a, 1


• l< IL POLICLINICO »

1304

n1e<l io Evo, nel Gra·ncle Secolo durante il quaie, coI11e affern1arlo gli critti. di Scarror1, i:l~ ~I.111 0 <le Sév ig·n é, la 111oda termale fa ceva ft1rore ro11 i suoi Lre cenlri di r'o.rges, di Vichy e cl i Bot1rbon ,e ]e tre r ival i ». I11 un e~ 1)it0Jo r iserva i.o agli studi n1edici ~ 1el can1·1~0 <lel tern10-clin1at i ·mo l'A. mo tra l)re,1 en1enle corn e i metodi di ct1ra, le indicazi011i tera peul icl1e , 1'im 11ortn.n za del medico furono cor11pre i a travert-'o g·li ann i; in fi11e un ulli1110 capito lo sulla curiosità scientifica n10· ~lra cl1e il lernto-clin1ati n10 fornisce al pensiero un1a110 un can1po n1eraviglioso di ricer· cl1e e d i n1editazioni. Cl1it1de i l vol ttnte u11a 1)arte d'ordine am111i11 istrativo r igu ardante i 111etodj di propaganda, i ce11Lri di r icerche scientifiche, i centri di in $egnamento medico ecc. A. Pozzr. iiè l

Importante pubblicazione per I nostri sbboaatl: Dolt. Prof. MANFR EDO ASCOLI Aiuto nella R. Clinica Chirurgica d i Roma Libero docente di patologia chirurgica, clinica chirurgica e medicina operatoria nella R. Università di Roma

Chirurgia del Torace (Pareti, mediastino, timo, pericardio, cuore, esofago, pleura, polmonl e diaframmB) (Estratto dal Parte 2 • ).

Manuale

di

Chirurgia:

R.

ALESSANDRI.

Voi.

I I,

CHIRURG IA DEILA PARETE TORACICA. Cap. I. Cen ni anatomici. 11. Malformazioni congenite. Il I. Malformazioni acquisite. IV. Traumi toracici. V. Flogosi. V I. Ech inococco della parete toracica. - V II. Tumori della parete. CHIRURGIA DEL MEDIASTINO. Cap. I. Anatomia. Il. Traumi. l ii . Mediasti... nite acuta. IV. Tumori del mediastino. CHIRURGIA DEL TIMO. Cap. I. Cenni anatomici. - 11 . Cenn i di fisiopatologia. III. Iperplasia timica. IV. S tato tin1ico e anestesia ch irur . . gica. - V . Stato t imico e gozzo esoftalmico. - VI. Infiamm a . . zioni del timo. - VI I. Tumori del timo. - CHIRURGIA DEL PERl... CARDIO. Cap. I. Anatomia. Il. Traumi. - l i i. Infiammazioni. - IV. Tumori del timo. - CHIRURGIA DEL CUORE. Cap. I. Ana ... tomia. 11. Fisiopatologia. - li I. Malformazioni congenite. IV . Ferite. - V. Corp i estranei. - V I . Vizi valvolari. - V II. T u ... mori . - V ili. Echinococco. - IX. A rresto del cuore e rianima ... zione. - CHIRURGIA DEI GROSSI VASI. Cap. 1. Anatomia. - Il. Chi... ' rurgia dell'aorta toracica. III. Chirurgia dell'arteria anonima. - IV. Ch irurgia delle succlavie. - V. Chirurgia della carotide. - V I. Chirurgia dei grossi tronchi venosi. - V I I. Chirurgia delle arterie polmonari. - V ll I. Embolia gassosa. - IX. Trattamento ch irurgico dell 'ang ina di petto. - CHIRURGIA DELL'ESOFAGO. Cao. I. Anatomia. - Il . Semeiotica. - Ili. Esofagoscopia. - IV. M~lfor . . mazioni congenite. V . T raumi. VI. Infiammazioni. V II. Ulcere dell'esofago. - V I II. Corpi estranei dell'esofago. IX. Stenosi. - X. Megaesolago e cardiospasmo. - X l. Diverticoli esofagei. X l I. Tumori dell'esofago ... Tumori maligni. CHIRURGIA DEL DOTTO TORACICO. Cap. I. Cenni anatomici. II. Traumi del dotto toracico. I I I. Linfaticostomia. CHI"' RURGIA DELLA PLEURA. Cap. I. Anatomia. II . Fisiopatologia. II I. Cura del pneumotoraci! aper to. - IV . T raumi della pleu ra. - V. Malattie infiammatorie della pleura. - VI. Tumori della pleura. CHIRURGIA DEL POLMONE. Cap. I. Cen ni anatomici e fisiologici. - [I. Traumi del polmone. - 111 . E rnie del polmone. IV. Ascessi del polmone. V. Gangrena polmonare. V I. Actinomicosi. V II. T ubercolosi. V II I. Bronchiectasie. - IX. Asn-1a bronchiale. - X. Enfisema. - X I . E chinococco. XII. Tumori. - CHIRURGIA DEL DIAFRAMMA. Cao. I. Cenni a nato . . miei. II. Traumi. Il i. E rn ie. IV. Malattie infiamma . . torie. - V. Tumori. Volume in. .8°, di pag. 252, nitidamente stampato su carta patì... nata, con 144 figure nel testo, 20 delle auali in tricromia. Prezzo L. 3 6, più le spese postal i di spediz-ione. Pe r i nostri a bbo. . nati sole L . 3 1 , 5 O in porto franco. Per l'estero, a lle L. 3 1 1 5 O aggiungere L. 3, 5 O per le occorrenti maggiori spese di spedizione raccomandata. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia postale o Chèq ue bancario all'editore LU IGI P.ozz1, Via Sistina, 14 ... ROMA.

[ANNO

XLI, NuM. 33]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI B.• Accademia Jtiedica di Roma. Seduta del 26 maggio 1934. Presidenza: p r of. S.

BAGLIONI ,

presiden te.

Tecnica chirurgica della toracoplastica antero-laterale Prof. ~[. AscoL1. - La lec11ica della loracoplaslicrt a11tero-lalerale quale fu es1Jos la ne l n1 a1zo 1933 al Co11gresso del la Federazione I ta li ana per l a lolla cont ro Ja tubercolosi, è st ala nlqua11to modificala sulla base rlell 'es1Jcrienza cli circa 60 iHterYenli. Ecc;o come viene ora eseguila l'operazione. I l primo tempo consiste 11e]l a frenico-exeresf opl)llre freni co-frassi e nell a resezione della 4a, 5a, 6a, 7a c-0sta lungo una linea ch e va dall 'emiclaveare all 'ascell are posteriore. L 'inci io11e c uta11ea risul ta quasi t rasversale e inizia sopra la rnam111ella. La l unghezza del tratt o reseca lo va da 1014 cm. dell a 4a a 5-6 cm. della 7a. Nel secor1<lo lc,mpo cl1c v ie11e abìtual1ne11te esegui lo dopo u11a <-!ll i111a.na con u11 tagl io angolare cl1e clecorre par allelo alla cl:1Yicola e poi piega i11 ))asso u ll a parasternale si reseca mollo a1n 1)ia1ne11te la 3a. c:osla e l a seco nda u110 all'ascellare 1r1ecl ia o pos ter iore. L 'esperie11za ha cli Lnost r a to corne anch e in ques ta t oracoplastica sia 11eressaria una de111olizione della J)ri ma per o l le11 ere l 'el i ione di ca' ità a1)ico e o l tapica1i ; 11o i al)JJia1110 })Otuto eseguire resezio11i st11Jlotal i della \'I costol a per via sot tocl aYicolare che J1011 era s lala n1ai seguita prece<le11te1ne11 le. Ci eravan10 per"'u asi della scarsa u t i1Ì là pratica rl e]le Yie opraclavico}arj e tra11sc]avi( olari preYia mobilizzaz ione tiell a clavicola , solo la Yia pos teriore paraYer leJJrale ci era sembrata ripo11rlen le al lo scopo. l~ssa è però i11dubbiamc11 te piLl clifficile d ella solt ocJavicol are, e 11ecessi tan<lo l a ezionf' di pessi str ati i11uscol ari cli gra11 lunga })ÌÙ trau1na lizza11te. È necessar i o n aturalmente t111 armamentario speciale; quello di l\1aurer per la resezione dell a prima per via posteriore r ispo11cle o l limamen te. Noi abbiamo eseguilo l a resel' io11e d ell a priJJ1a circa cinquanta vol te 11011 sol o p er la p lastica ma UllC' he per altr i in I erYenti Sll l'I 'apice, essa è empre slat a tecnicarne11te po~s ibile, oltant o ir1 u 11 caso d i resezione l 'i11t erYe11 to st1 t111a prima g·ià sezionala si ferì la ' ena st1cc]a, ia senza pe·c nl lro g·ravi consegu er1ze. La resezi one della prima J)er via sottocl ave3 r e r ie ce ·più fHc: ile r1 egli indiYidt1i con torace a t i1)0 c11fise1na Uco J)er . . . r ag1on1 ovv1e. La toracopl as tica viene esegt1ila co11 all e Lesia loco-r egi onal e, 111a 11ulla con troi11<1 ica l 'uso della 11arcosi eterea nei casi J1ei q u ali qu es ta si d imos1r i 11ecessaria. Il periostio Yien t r at tato co11 soluzione cli formalina al 10 % per evitare il r ifor1narsi del1·o so. La lllOrlalità operatoria è infer iore al 2 % n e11dosi aY ulo u 11 sol caso d i mor te eia attribuire in base al r eperto au lop lico a l1110 s ta to ti1nico.

La registrazione meccanica bilaterale contemporanea del riflesso rotuleo nell' uomo. Dott . F. PEnRI NI. L 'O. dopo avere r iassunto .i varii met odi di m isu razione d ire tta e ir1d iret ta <lel r iflesso rotuleo nell 'uomo, descrive un 'appar ecch io d i regi s trazio11c grafica <i iretta bil aterale che consente di studiare i l compor ta1nent o in ft1n zione del tempo dei Yalori medi, e loro variazioni,


[ANNO

XLI,

NUlYI.

33]

1305

SEZIONE PRATICA

d el riflesso rotuleo contc111p or anea1ne11t e n ei due Jati in co11dizioni fisiol ogiche e patologich e, e i r apporti sia co11 lo stin1olo periferico, sia con i centri n ervosi superiori (to110, inibizion e, ecc.) nel determinis1no della n a tura riflessa o periferica del fenon1eno.

li p a lologici , SJ)esso subnor1nali , d ella resis ten za osn1o tica d ell e emazie. Le i1re e11li ricer ch e dimos trano sufficie i1ten1enle ch e la L\. G. O. , se co11siclerat a dal punto di 'is ta esclusiva111e11te osn10li co n ella su a i11ter11re tazione cl i11ica, può esser e fa llace e d eve aprire j} ca mpo a discttssioni patogeneUch e di i1alura inolteplice.

Miglioramento nelle alterazioni scheletriche di un'operata di paratiroidectomia per osteosi fibrocistica.

Prof. R. ALES SANDRI. - L ·o. 11a presen La lo due a11ni fa all 'Acca(lemia, in sieme col prof. Frugoni , u11a malat!l <l i osleodislrofia fibrosocist ica gen e1alizzata (n1alattia di R eckli11g hause11), OJ)erata di ur1 aclenon1a della paratiroide jnferiore des tr a con risu J la lo eccellell le in1niediat o p er l 'abbassam en t o d ell a calcerr1ia e della calrìuria, p er il saldamento di una fra llura d ell '01n ero des lr·o, ch e datava da un anno e non si era co11solidat a (p seudoartrosi) . Ha anche riferito il caso al 4.0° Congresso della Società Italian a di Chirurgia, tenutosi a Pavia i1el l 'ottobre scor so, p er la g t1 arigione avvenuta nel tempo n·ormale e co11 ca llo b en costi tuito di fratture mul tiple dell 'ar t o i11feriore sinistro, e di una refrat lura d ell '0111ero, riport a la per caduta a di ~tanza di 54 giorni dalla parat iroidect omia. Poich è è s lalo da alr11ni n 1csso ji1 dubbio i l rapJ>orto fra iperparatiroiclosi e os teod istrofia fibrocis lica, l 'O. crede i11leressante r iferire , a due anr1i di dist a n za, le cond izioni d ell a inalata (clte p1 eser1 la); e special1nenle per q ·u el ··he rig·t1,1rd u le Jnodificazio11i dell e al te razioni scl1eletriche 1 il c,omporta1nento della calcemi 3, flella calciuria e <lella fo s fole1nia, e il bilancio del calcio. Dalle osservazioui fat t e r isulta chiaran1e11 le il J11i 0o-lj.or am enlo nella cal cificazione e s lru1 tura delle ossa, nonchè 11ella c3 ]cemia , fosfa lemia , calc iuria e bilancio d el calcio, che flt1nque da questo caso resta11 0 din1oslrati diretta1n c11te in rapporto coll e p aratiroidi , alla cui azione i11 eccesso appare lega ta- l a s in<irome osteofibrocistica ge1teralizzata. Modificazioni della circolazione sanguigna rerifer ica consecutica a interventi chirurgici sulle p5ratiroidi.

Dolt . B. PAc;G L - L 'O. ha s tud iato ·in <lue arn111al ati so ttoposti ad interven li su lle paratiroidi l e n1orlificazioni del circolo J)er iferiro, clet er1nj11ar1do1)r i1na e dopo l 'op erazio11e l a tern1ome lr ia cutanea, l 'o c illomet ria, la ca pillariscopia. Dimostra ch e alla ablazio11e (li una p aratiroid e con seguP at11n ento d ella t e111peratura cutan ea periferica, au111ento ciell 'an1pirzza clell 'indice oscillo1ne l ri co . La pressio11e e il quadro capillaroscopico rimangono i11vari ati . l -no ludio del co1111)ortarnen lo d ell 'indi ce oscillo111e lrico n ei ca11i sot top os ti a 11ar alir oidec tomie fii vari a e11ti là, non h a permesso a causa di difficoltà tecni r l1e, ch e co11cl11sioni éf j scarso valore. Prof. A. CHIASSERINI. -

R esezion e de l r ello in

ca.si di proctite sten osante. Rapporti sperimentali tra resistenza globulare osmotica tossica ed emolitica.

Prof. R. Gos10. - L 'O. irae ar gon1 e11li d all a osserYa zio11e clinica, co11 le i11 er e11ti ricer ch e di l abora torio, e d a ll 'esperi1ne11 to in vitro ed in YÌ YO per ge ttar e Jr ba i ll cui avvisar e UJla eYentuale con111onen le to i ca od e111oli tic a negli spostan1en-

Il Se 'qrela rio: G.

AlYrANTEA.

Accademia Lancisiana di Roma. .Seduta del 14 giugno 1934. Presidenza: prof. on. FronETTI

ER~IANNO.

Aneurisma dell' iliaca comune destra da sindrome pseudo appendicolare. Dott. G. ScoLLO. - . L 'O. illus tra u11 caso di an euris1na del l 'arteria iliaca comune d estra, manifes tatasi con una sindrome p eri toneale simul ante un tipico quadro d i appendici te acuta. In asse11za di ogni segno clini co diretto, ~'unico <lato ch e esisteva a favore della diagnosi d 'aneuri51na dell a iliaca d. era la d ifferenza nella forza cl 'impulso del polso periferico alla femorale. Onde I 'O. consiglia, di fronte a ur\a s indrome dolorosa r ecidivante d ella fossa iliaca d. , cli pe11sare anche all a rara eventualità di u 11 ai1eurisma dei vasi iliaci e di ricer care, perl Ho I o, sistematica ~ m ente lo st a lo d ella circolazio1te p eriferica alla femorale. Indagine comparativa della funzionalità gastrica 1er mezzo delle colazioni di prova. Dott. C. ARULLANI. - Da un 'anali si fisio-pa1olog ica d el processo della secrez ione gas trica si traggono d eduzioni in Lor110 agli i 1 1c~ 11' en ie11ti der~­ vanti dall 'impiego di m ezz i di s lin1 ol nzione d1" er sa. Si consi g lj a di unificare la tec11ica del sondaggio, preferend o il brodo di conce11trato di carn e com e colazione di prova. La resezione gastrica come terapia d' urgenza nelle per• forazioni acute gastro-duodenali. Do tt. S. CrANcA~ELLt. - L 'O. comu11i ca 19 casi cli ulcer e duodenal i p erfora te lrat late con la r esezion e gastrica sen za un rr1orlo . Sostiene cl1c la r esezione gas lri ca è il metodo 1nigliore e più sicuro per curare la co1nplicazi.one e la m alattia . Consiglia di praticarla nelle pr1n1e or e e anche tardi qu a11do l e condizio11i gen erali l o permettono. Confronta i r~ su~L a li otlenu.t i con l a r esezione e con le operazioni _con e.rva~1ve. cl ~ 11umerosi chirurghi s tranieri e <la le J11d1caz10111 p er la r esezion e fondata pi\1 ch e altro sulla proJ)ria esperien za. Discu ssion e: proff. GALLJ A. ; Pucc1NELL1; CHIASSER.INI J. ARCANGELI ;

P ONTANO; ANTONELLI.

Le pleuriti purulente dell 'i nfanzia.

Dot t. G. ScoLLo. -- L 'O. traccia u11 ra1)ido quaclro d ell 'etiologia , p atogenesi e diag11osi <l ell ~ 1 1e uriti purulente d ell 'infanzi.a, sulla .scorta d1 una quaran tina di casi , da lu1 osservati e personalmente curati in g r an parte all 'ospedale cl el Bambin. Gesù in Roma. S 'i ntrattiene a lungo sul discusso problen1a della cura e n1etl e anzitu t to i11 eYidenza l 'irrazionaJi là dell 'esclusivisn10 t erapeutico in una malattia


1306

« IL POLICLINICO »

qua le la pl e uri le purulenta, così variabile negli aspetti cli11ici o i1el d ecor so in rapporto a num e1osj fattori . Tra lta nd o della cura chirurgi ca si dimostra 11ettamente favorevole al tralta1nento chiuso e illus tra il m etodo operatorio personale adoper a to . Il Seg retario: Prof. A. D'AvACH.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 25 maggio 1934. Presidenza: Vice presid. : prof. MAGGJORA VERGANO.

Lesioni cutanee della linfogranulomatosi inguinale sub· acuta di Nicolas-Favre. Dott. A. MrnANA. - Il quadro clinico rlell1 malattia di Nicolas-Favre, con la scopert a e la pratica applicazione d ella reazione di Frei , si è completato in quanto che sono state su ccessivamente comprese manifestazioni di vario tipo e sede d ell e quali solamente l 'intradermoreazione h a p ermesso di riconoscer e l 'identità eziolog·ica comune. Le localizzazioni cutanee d el ,,jrus ig 11oto d ella linfoadenite ing uinale sono rarissime a ri scon trarsi; l 'O. illu stra un caso di m alattia di Nicolas Favre con adenopatia imponente e lesioni cu tanee alle regioni glutee ed all e coscie che n ell'aspetto simul ava una banale form a di ]Jiodermite a tipo ectim1 loso, ma le cui proprietà antigene (intradermoreazione alla Frei positiva con estratti di t alj lesioni) e l 'ir1traepid ern1 oinoculazione h anno p ermesso di di1nostrare la natura specifica. L ·o. ritiene cl1e questa localizzazione atipica din1oslri come il virus ig noto della linfoadenite inguinale, la cui a ffinità per il sist ema linfatico è b en nota , possa t alora in date cor1dizioni e p er influenza ignota assumere una spiccat a attività dermotropa.

La reazione del fenomeno di ostacolo di Donaggio nella orina di sifilitici sottoposti al trattamento specifico. Dott. F. FRANCHI. - L'azione precipitante esercitata da u11 a soluzione di molibdato di ammonio verso un colore basico di anilir1a (tionina) si esplica completamente o qua si , i11 presenza di orin e o di liquor normali ; in deterrr1inate condizioni sia l 'orina ch e il liquor posso110 acquistare la proprietà rli os tacolare o inibire la precipitazi one della tionina. Questo particolar e comportamento rlell 'orina e del liquor è s ta to da Donaggio d enominato fenon1e11 0 di ostacolo e rifer1to a variazioni quantitave dei colloidi. Nelle orine di sifilitici prima e dopo ]l trattam ento gues lo fenomen o è stre ttamente legato al JJer]odo florid o dell e manifes tazioni , sen1pre ch e l 'or ganism o n on sia stato in preced enza sottoposto al trattamento specifico. Sotto 1'influenza regolarizzatrice della cura specifica, l 'organismo viene riportalo in uno stato ch e si può dire di equilibrio colloidale. Durante il periodo m es truale e spesso anch e nei giorni immediatamente pr eceélenti in pp. dismenorroirhe, i valori d el ·fenomeno di Donaggio subisce un aumento.

Il comportamento del reticolo endotelio in sifilitici sottoposti al trattamento specifico. Dott. G. G . ScAPARONE. - L 'indice di riten zion e del rosso congo , ch e negli individui normali

(ANNO

XLI, NuM. 33)

è in n1edia di 0,37, l 'O. l 'ha trovato in 23 pp. affetti d a sifilide primaria eguale a 0,46, in 24 pp. nffetti da sifilicle secondaria 0,60, in due casi di lue ter ziana (g·omme ulcerate 0,48) ; in 3 di lue la lenle 0 ,32. I val o~i più alti quindi si travono ·n el periodo seconclar10 quand o le varia1ioni morfologiche del S.R.-E. sono più pronunciate e qu ando i processi proliferativi d el mesenchima aumentano l 'esle11sione del siste111a. Altre clc lerrninazioni dell'indice co111piuto i11 luetici sottoposti al trat tamento specifico dimos lrerebl>ero una relazione bifasira del S.R.-E.: u11c• prima fase fugace di eccitamen lo , resa evide11te da una maggiore capacit à di assorbimento rlel colorante, da comprender si probabilme11te n el quaclro d ella r eazione di Herxheimer; una seconda fa se di inibizione, con 111 i11 or e assorbime11to del colorante, d a m etter$i i11 rapporto in parte -con un eventuale blocco del sis I e1na, proclotto dai medicamenti antì1uetici, in parte con la progressiva diminuzione dell'esten sione d el sistema , dovu La alla scomparsa delle m anifes tazioni luetich e sot to l 'influenza cl el trattamento.

Sul veleno di cobra nel trattamento delle algie. Prof. NEGRO e d o ll. PE1'NACCBIETTI e G. ,S1MoN1N1. - Gli 00 . hanno tra ttalo 88 casi col veleno di cobra. Si tra ttava cli i1evralgie in genere, di ischialgie, poline' ri li , I abe dorsale, mialgie, radicoliti , e di car cinomi incurabili; in tutti i casi si trattava di casi g r avi curati senza risultato con ler apie svariatissi1ne. Con1e clo e u sarono in gen er e una soluzione in acqua dis tillata in modo da aver n una soluzione cli 1/50 di mmgr .; in pochi casi fu superata ques la dose. Le iniezioni erano praticate nei muscoli <lel braccio; non si ebl1ero dis turbi secondari. Le iniezjoni erano eseg uite una ogni 4 giorni e poi vennero progressiYamente distanziate. Gli 00. sost engono ch e il vele110 di cobra ha t1n 'azione analgesica potenti ssi1na , superiore a quella di tutti gli analgesici , e che in un gran numero dei casi si ottiene la scomparsa clefinitiva d el dolore.

Su di un caso di rottura della milza da pariarterite no .. dosa. Prof. C. MANCA. - L 'osservazione venne fatta in un uomo di 51 anni e si trattava di lesioni inizialissime e la Jocalizzazior1e era esclusivamente nelle arterje della milza. Il p. venne a nlorte per la rottura dell'organo , evenienza ch e non è stata m ai d escritta nelle periarteriti nodose. Dal lato clin1 co si è avu lo u 11 ctecor so clini co subdolo ed afebbrile.

Su di un caso di pneumonite primitiva nell'uomo da Actinomycoses asteroides Eppinger. Prof. C. MANCA. - Questo primo caso d escrillo i11 Italia fu s tudiato in una donna cli 24 a11ni che presentava una sint omatologia clinica t ale d~ f8:r sospett ar e una lesione tubercol ar~. D~gne rl1. r~­ lievo son o i11 que lo caso la local1zzaz1one Ilr1~1tiva nel polm one, il d ecor so rapid o della malat tia, le p articolarità a11atomo-istologiche della pn~u1no11ite ch e ricordano da vicino la p11eumon1te ' l ubercolare. I l Segretario : VILLATA.


[ANNO XLI, NUM. 33 J

SEZIONE

. \ccademia Pnglieso. di Seienze. Seduta del 3 l uglio 1934. Presiden za : p r of. C. R1cHETTJ. Dott. F . CHIANCONE. -

Alcu n i car att eri fisi cochimici de l le urine d i r atti a àieta ip erprot ei ca.

Contributo alla fisiopatologia della conducibilità elettrica della cute. Dott . A . DELL 'AQUILA . - L 'ù . espone un 1netodo personale p er l a determi11azion e della con d u cibil i là el ettrjca della cut e e le varj e cor1d i1.ioni d 'esperim ento . Conclud e che la cu rva d ell a cond . d ella cute varia nei diversi individ u i e n elle diverse r egioni d el corpo e che i p eli au m entan o Ja r esist enza, ch e il caldo au m e11ta la co11clu cibiJità ed il freddo la din1 jnuisce, corne anch e la compressione dei vas i, n1entre la decompressio11e l 'accresce, ed infine ch e i R.U. V. fanno r aggiungere più rapidamente alla curva il su o massimo.

Sull ' innesto 1ingenesioplastico peduncolato di cute nell'uomo. Prof. M. RONZINI. - F acendo seguito ad una precedente comunicazion e, porta il contributo di (]ue i11nes ti p ed u ncola ti d i cu te tra con san g uinei (da madre a figl ia) appar len er1ti allo stesso g ruppo san g u igno (gr . O). Tali in n esti furono prat icat i uno su t essu to di g r an ulazion e (u lcera varicosa dell a gamba) e l 'alt ro su so l locutan eo 11or 1n ale all a radice del1 a cosci a previa escissior1e di analogo lembo cutan eo dal soggetto ricevente. In ga. g iorna ta furono sezionati i r isp etti vi pecluncoli eh~ si rlim ostrarono r iccan1ente vascolar izzati . 'futta' i a in 12a giornata i due lembi trapiant a li si st accarono in preda a processo di l11ummificazione. Da t ali ricer ch e l 'A. co11clude p er la n egalività dell 'in11est o o rnop l as lico di cu Le an ch e ad 011ta d ei r nri ssin1i casi r egjstra l i di presu11 t o attecchim ento.

Considerazioni sulla riattivazione del liquor nei neuroluetici. Doll. G. RENzETTI. -- L 'A. dopo aver e1e11cate le cau se ch e in aJct111e forn1.e n1orbose neu rol uetiche deter m in ano l a n egativi tà del liquor, ha te11tato l a r iattivazion e d i ques to inedia11te introd u zione n el cavo r achideo di u n preparato bismutico (Trépol). Avendo otten·u lo u n a p er centuale di riattivazioni inferiore a quella r iportata da autori americani , discute sui vari fat t or i ch e influiscono sul fenon16n o riattiva11 te del l iquor. Discussion e : prof. PoPPI.

L'am inoacidemia nella

gr1tvitt~nza norm~ fe .

Dotl. G . SANNICANDRO. - Dall o studi o eseguito su 75 g ravide normali é risult at o ch e il tasso me: dio degli arninoacidi d el sar1gue durante la gestazione non subitice n essuna modificazione. Esso infatti si aggira tra i mmg r. '}~ 5,75 (minimo) e mmgr. 'Yo 7,50 (m assim o) con una m edia di mmg r % 6,50. Nelle n on g r avide, coll a stessa tecnica, è s tata r iscontrala una m ed ia d i mmg r. % 6,50. Il m etodo impiegato è quell o gassome trico di V. Sly.k e . Discu ssion e : GALLERANI, TRAVAGLINI, M1L E1.r .A.

La lipemia nel carcinoma dell'utero irradiato . Dott. A. CHil\IIENTI . Ricer ch e col m et odo Bang-Condor elli sul t asso dei lipoidi n el san g u e <li 12 pazje11 Li affe lte d a ca r cinoma d ell a p ortio.

PRATICA

1307

Prima d ell "irrad iazion e , d a u11 co11fronto con i d ati offerti d alla lipe111ia <li d on 11e n ormali, si rileva un n otevol e aumenlo d eJìa coles terina li]Jera e combinata e dei fosfa Uùj ; Lra curab ili le d ifferen ze delle al tre due Irazio11i : g r assi n eutri e sap oni. Nel cor so d ell 'irradiazio n e (l{ adiu1n) si con s tata u.n a li~ve d im inuzion e d elJe v11rie frazioni lipoid ee; tale varj azio11e è rilevabile a 11 cor a al t errn in e della radiumterapia . Di scu ssione: p r of. G \LLERANJ. I l Segre ta r~o .

Sorietà M.edieo·Chirurgica di

Pi~~ .

Seduta d el 21 luglio 1934. Presiden te: prof. A. CES:\RIS DEMEL.

Coliti

reazioni leu comoid i. C. CASSANO. - L ·o. riferisçe intorno a due osser vazio11i di YÌ\'ace r eazio11 e leu ceinoide in infer mi p ortatori di colite acula e subac uta. L ' una e I 'alt r a osser vazio11e ebber o esito in g u arigi on e, e col d eclinare della sinto111atologia colitica , il quadro leu cemoide and ò svar1 e11do. ·L '(_). si in trattien e a consider ar e l 'esse11za d ella reazione leu cem oidc, e cerca di delirr1itarne i confini rispet to ad altrj quadr i second ari o pri1ni li v i d i alterata cr asi sangu ign a. Illust1 a il valor e ch e probabilme11te spett a alle l es ion i colit ich e 11el d et er1ninismo del1'illu st r a la r eazion e em a lolog·ica. Il Segretario. P

Ricordiamo la lateressaate pubbl/caz/oae:

Prof. GIORG IO f 2RRE RI Prima rio Ot°'rino,Jaringoiatra n ell'Osp edale d el Lictorio in Roma (già Direttore inc. della R. Clinica Oto, rino,Jaringoiatrica d ell ' Università di Perugia)

Compendio di Chirurgia Oto-rino-laringologia a d u so dei m edici e degli studenti (Es tratto dal Manuale di Chirurgia : R. ALESSANDRl , Vol. I I, Parte I) INDICE SISTBMATIC.O in Somman o : CHIRURGIA DELL'ORECO·UO. Cap . I. Cenni di Anatomia , Cap . II. Esame obbiett ivo , Cap. III. Ma, la ttie o recchio esterno Cap. IV . Malattie orecchio medio , Cap. V. Malattie orecchio interno. - CHIRU RGIA DEL NASO E DB.I SENI DELLA FACCIA, Cap. I. Anatomia e Semeiologia , Cap Il. De, fo rmità d el naso e stenosi d elle fos se n asali " Car>. 111. Fra tture del naso " Cap. IV. D eviazioni del setto , Cap. V. Ipertrofia d ei turbinati e Rinite ipertrofica , Cap. VI. Epist assi " Cap . V I I. Ema, tonia del sett:.> , Cap. VI I I. Rinofima , Ca!'. IX. Rimoscleroma , Cap. X. Tubercolosi n asa le , Cap . X l. Sifil ide nasale , Cap. Xl l. Sinusiti , Cap. XIII. Cisti paradentan e , Cap . X IV . Mu c~cel e , Cap. XV. Tumori d ella piramide nasale , Cap. XVI. Tumori d ell~ fosse nasali e del naso. - CHIRURGIA DELLA FARINGE. Cap. l . Cenni d i anatomia , A) Cav o n aso,faringeo , Ca p. II. V egetazior:ii ad ~, noidi , Cap II I. Fibromi naso,faringei , Cap . IV. Tumo ri m alJ, gnj d el ca vo n aso~faringeo , B) Fari~> ge fn·op riamente de~ ' Cap. V . Lesioni tra umatiche dell 'oro,fa n nge , Cap. VI. ~ rig tna ~ec, tica e sepsi fa r ingea , Cap. VI I. Ipert rofia ~ ella tonsilla palatina , Cap . VIII. Tonsillite J a cun ~re caseosa cronica , Cap. IX . A sc~s, so peritonsillare e sopratons1llare , Cap. X. Ascesso l at ~ro,fa!•n : geo , Cap. Xl. Ascesso retro,f;tringeo , Cap . X li . Tumori ben1gn1 e maligni dell 'oro,farin ge. CHIRURGI~ DELJ.A LARINGE E oi:i-LA TRACHEA. Cap. I. Anatomia , Cap. 11. Lan ngo,t~acheob r~n coscop 1a , Cap . Ili. Les ioni traumatiche " Cap . IV . Corpi estranei , Cap . V . Ascesso d ella laringe. Epiglottite flemmonosa , Cap . VI. Cond ro: pericondriti laringee " Cap . VII.. L a ringo t i~o , Cap. V I II . Ecie!1'1 d ella la ringe " Cap . IX. Stenosi d e!la laringe , Cap . . X. Larin, gite difterica " Cap . X l. T ubercolosi " Cap. XII. S1fthde " Cap: XI II. Laringoscleroma , Cap. XIV . Lebbra , Cap . XV . Tu n:or~ benigni , Cap. '"VI. Tumori m alig ni , Cap. XVII . . Operazioni sulla laringe e s ulla trachea. - APPENDICE. Esofagoscop1a. Vo lume di 446 pagine, con 289 fig ure nel testo, 17 delle quali in 1 ricrom ia. P rezzo L. 5 8 1 più le spese postali d i spedizione. Per i nostri abbona ti sole L . 5 O franco di porto. Pe r l'est ero, alle L. 5 O . aggiungere L. 5 p er le occorren ti maggio ri s p es~ di spedizioné raccom andata.

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Per o ttenere guanto sopra inviare V aglia postale o Chèque bancario all'editore LUIGI Pozzi, V ia Sistina, 14 , ROMA.


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« IL P OLICLINI CO »

[ ANNO

XLI, NuM. 33]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Il linfatismo nel dominio dermatologico. J. Galé e I). J . T\iich el (Jourri . de m éd . d e L )'011 , 20 1nag,gio 1934) sono c onvinti d e·l l 'e .. i ~ l e 11za

di un Lerren o, di l1n Lem l)eramenl o parl ico lar e cl1e, in n1an ca11za di t ern1i11i I)i t1 IJr ecisi , s i può chiamare linfatico . (~li AA . Il e ser)ar an o n ettam ente quello e11e s i cl1ia1na 1.a scr ofolé.1 , c l1e è talvolta d eJJ 'er cdo -~ilìlide, più sp esso d ella tuber col osi atte11ua ta ; <' a pt1ò esser e n1od ella ia . in un ~en s0 J>a ltj ct' IHre, da l linfa ti sn10 su cui ·i s \ ilu1)pa, 111a co11serYa i suoi cara l'teri d 'i11fezio·11e ]la rticolare e d auton o1r1a . 11 co . . ì d ett o << ._c ro (t.)lolinfa ti51110 )) no•11 è più solta11to linfa tisr110 , J11 a d eYe condivider e la 0 rte d ella scr o fola. S u l lerren o linfatico, s i posson sp esso svilt11;11arf le der1nato i banali, co111e l e in fe:1. io1li c u1 a11ec (irnpeti,g·o , piode r111it·e) 1'eczen1 a se}Jorroi i"O. l 'a cn e J)Olin1orfo, la p'"'orias i e<l i scl1eloidi ; tali forme p er il Lerreno le . so s t1 ct1i si sviluppano , prendono un particola r e ancl11111e11to di le11tezza e di t enacità . Nei lin fatic i a m anifesta zioni cutanee os"er' ét li d ag· li r\A. , il m etaboli mo b·a sale . en1bra ~ J >es5o di n1i nui lo, ed in forte prop or zio n e; t a le }Jr ova ì11erita u.no tudio p iù ron1plet o. Ad o.g·n i n1odo , que ta ricer ca h a 111ostrat o, i11 c1 ualcl1e caso i11 cui Je n1a nifes tazioni r uta11ee f.a cev an o pen ... a r e a d u11 lin~a ti sn10 i11 a,ppare11le, cl1e non è irra zionale, in d ette co11dizioni , di 111e tter e in cau~a la dir11 inuzio11e del n1~ t ab ~li s mo b asa le. r ,·e .. i ten za d e l t erren o linfatico , oltre b e"Ilj nteso lt qualità SJ)ec ia li d el] 'agente p at oge n o. può talora r ender conto d ell 'anda n1 ento r e11tiva111ente b enig no d ella tubier co.Jo~ i cuta n ea e d elle tuber c ulidi in alcuni b·a 111b-ini . I11 o ltre, lo studio d elle r eazioni un1orali d ella tuber colosi in al r uni individui linfatici fa pen ar e a lla l)O sibil e imp·orta11 za di un 'imJ)r egnazion e tuber colare atte.nuata, \ a ccinant e , aller gizza.n te, n ell 'ezi olo:g ia i)r ob·ab il1ne·n te m ultipla e variabil e, d el li11fatism o . Comunque, in d ermatol og·ia, non si può di sco11oscer e l 'importanza d el linfatisn10 , p er la condotte- d a t en er e n ei b an1bini ch e i1e presen larto lf\ stig1l1at e In presen za di que ti in di viduj , d al le carni molli ecl in1])as:tate , d.a l]e r eazioni vita li r allentate, d agli attaccl1i ga11g lionari d el tutto propor zi on ati c on le infe1io11i locali cau sali , :bambini ch e si continuano a curare ì)er d ell e in1petig ini , ch e n on finiscou o n1a i , per d ell e pioder m iti interminabili . per degli eczemi seb o·r roici Le11aci e r ecidivanti. i:- e$se11ziale traLtar e il t erren o . Si ricorrer~ perla11 lo ag li agen t i modificat ori d ella nutrizio11e , s11ecial mente allo zolfo e so·p rattutto a l] 'ar se11 ico, eventua lmente ag·li e tra tti g hianclolari (liroi de), alJ a cura a lar e, n1arina, n1011t f\ 11a, a certe st azioni t ern1ali ca1)ac i di atti1

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rai e la i~ulrizion e ed. il n 1et a b oli .. m o, 1'apporto terapeuLrco n ece ar10 p er m o dific are il terr en o e cli g uarire le d er111atos i. - fil .

La dermatite da bagno all'aperto. l\l. Op,1:·e11l1e i111 , nel 1926 , eb·b e a descriver e u11a f o rn1a di d ern1atite, ch e aveva osservato 1

indiv.id1:1i ch e si e!·~~o b a·gnati in una p1u bbl1 ca p1sc1na. U l ter1or1 osservazioni vennero fa l te in Aus tria, Ger1na11ia 'F rancia ed in It a lia , d a La Cava. ' ' · li quadr~ clinico è il segu ente . InsorgenYa,. <lopo. circa . 2± ore dal }Jag110 ; forma da pvr1111a er1temat1ca, e·volvente verso fo rme ele11le11Lari .papulose, ve cico.Jari e h·ollose in alc u11i individui r.l1e qu asi sen11l'r e dopo il bagr10 . i sono sdra iJ.ti nudi ull 'erba . L 'eriterr1~ è f~ cicolato , a s tri ce e. dà luo g o a ve:3C1cola z1011e co11 f le111e11Li c0·t1fluenti , a co11t enu.to p er .lo . ~~iù 1in11 ·ido, scag·Jio11 a lo lungo le linee pr11n1t1ve, le quali non ii1vado110 la p elle circostante. Le linee sono n etta111ente d el i r11 i ~ate. . i l1a })fttritu , naturaln1ente ' 'ari abil e d a un jndi,iduo a ll 'altro; febbre p er lo J)iù a ssente ; i~ q u a lcl1e ca so j:·i.g n1enta·zion e, ~.: mpre in cl11)e ndenza del fat.to•r e costitu z io n a ~ e. e·n do crin o od a llerg ico. L 'e7 io lo.g ia 11e è s la la varian1e11te inter1)etra la e s i è venuta manifestando la tenden za a d a ttribuirla a d azio ne d i ' 'e.ge la li. F. De Na poli e 11e (Biill. scienze m ed. Bolog11a, genna1iof E-J) braio i 93±J n e ha fa tto l1110 studio clinico e J)erin1enta le rileva cl1e essa è proqotta da agenli e~ le r11 j cl1e apJ;arLen gono al r egno veg·e la le e i ir evalen ten1ente dai su cchi espres 'i da alc un e i:a r1un cul aree. I ,e lesioni provoca te S(lllO r11o rfolog·ican1e11te differ enti irt dipencle11 za d ell a dl1ra ta d ella loro azione , no11r hè rl el loro contenuto in sostan ze irritanti . che pul.l variare da un luog·o all'a ltro, in dirJend en za dell 'an1bi er1 te e p er le sostanze assorbil e d al terren o . P er la produzi on e della d ern1atite , è n ecessari 0 ch e la r)elle sia ba g nala , di acqua o <li sudor e . L 'azio·n e del sole è n ecessaria . fil. i11.

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Epidermo:flzia plantare disidrosiforme. Dopo a\·er ricordato che durante il Cong r esso d el Centen ario , 11ell 'Urug uay, Talice e Mackinnon h anno riferito due casi di epidermoflzia plantare disidrosifo·r me, p·r odotta dall 'Epidern1ophyton flo cosun1 , agente etiolo·g ico d ell 'Ecze.m ·a1 n1ar ginato di lìebra, Flavi o L. Nifio (La Sem a.na "A1édica, 24 n1aggio 193±), passa a d illu.strar e un caso di questa n1alattia, il p rimo se.gn a lato in Argentina . Si tratta di un o sp a·gnolo di 28 a 11ni, sen za anteced e11ti er editari e per sonali importanti. Otto m esi prima d ell'ing r esso in Clinica , co111inciò a soffrire con prurito plantar e sp ecialr11ente n otturno, d olor e n el can1minar e e com-


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SEZIONE PRATICI\

p:irsa cli numerose ' resciche di varia grandezza . J•.5ame obiettivo : si osserva su tutta la pianta del piede una serie di vesciche alcune confluenti tra loro, .alcune rotte e col fo11do r ossastro. I solchi interdigita]i sono liberi ad eccezione d el primo. Da tutt e que te lesioni esce una sierosità g iall og110Ja cl1 e dis eccando i forn1a d ell e cro~te di va.r ia g randezza. Il paziente è apirettico e si lan1enta molto per l 'inter1so prurito a lle 11iante d ei piedi. Esa111e d ell e ori11e e n1orfol o.aico d el sangue : norn1ali. l\eazio11e di V\rassern1ann : n egativa . L 'esan11-: d elle ~quame crost e plantari trat f ate con J)O ta sa. caustica, mostrò la presen za di forn1azioni n1 icelich e, costituite da fil a1nenti. continui o artrosp0~ati , ialini , fle suo~ i , di diametro: µ 2 - 2 1/ 2. La semina sopra t erre110 abourand glucosato sviluppò len tam ente u11a colonia pia11a,, radiata , di aspetto polverulent o e di colore bian co gialla stro. I,' esan1 e rn icroscotJico di una P'Orzio ne d ell a cultura n1ostrò ricch ezza straordinaria di fu si con 3-± . . ettori con l 'estren1ità lib·e ra arr otondata , i11somma, con i caratteri d ei fusi d egli "EpidermOJJ.11yton. . . Il tentativo di inoculare una p orzione di cultura i1 el d ern1a di una cavia , fallì. 81 fece pertanto diagnosi di epidermo.fì zi~ plantare da Epidermoph)rton floco urr1 sui • cruris . Le superfici malate furono sottoposte con su ccesso ai pennellature di tintura di iodio e nppli cazioni 9,i Biodermol. VrcENTINI. 1

La cura della seborrea del viso con una pomata acida. A. Marchionini (Dtsch.. m ed. vVochr. , 22 a]11,o no l ~J3~.I:) prem ette che so·n o largam ente ~ot~ le vicende d elJ a scuola di Schade sulle propriP-tà fìsico-cl1imich e dei t essuti ..Schad e e l\1archionini in particolare h~nno d1m?strat~ i ·esistenza di un cc m .antell o a cido » n egli stra.t i superficiali d ella c ute. Se1nbra ora provato ch e uc o·}i strati sebo rroici i a1b,b ia n elle zo1n e a ffette lln~ din1i11uzion e del] 'acidità di quest o strato: 01Jde le ano1r1alie d ell a secr ezion e seb·acea , il pullulare di gern1i. e i disturbi d ella corneificazione dell 'epidermide . È inol Lre b en n oto ed è chiara dimostrazione òj qua11to o ra si è d et to, ch e Ja cute sebo·r roica è iper sen s ibile verso i saponi alcalini , tanto ch e coloro ch e sono affetti cla tale fo·r ma moTbosa srr1etto110 sp esso spontaneame·n te l 'u so d el sapo11e. Parte11do da tal i princi.p11 t eorici vien e ora pro1Josto un nuo·vo m etodo di cura d ell a sel1-0rrea così. e l1en1a tizzato : 1) abolire 1'uso d el sapone; ·2) laYar e al n1 ;1.ttino il volto con un'aoqua così co111 posta : a cjdo a licyl. 0,1 • r esor c111a 1,0 acqua dist , a d . 100

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3) a lla sera ungere il volto con una pomata a b ase .di acido citrico e lattico che è preparél to su ricetta dell 'A. d a una n o ta Casa di n1edj cinali. 'f ale pomata esi3te in due fo rme: l 'una più acida con i)H tan1 ponato a 2, 3 e l 'a ltra 1ne110 é:i.c ida con pH -±,6 , l 'una da usar si con1e cura cl.·attacco e l 'altra p er il tra ttan1ento su ccesSlVO.

L 'A. riferisce di aver curato con taJe n1etodo c irc.a 200 n1ala.ti n egli ultirr1i 4 anni 01tt ene11do })uoni risultati sia nei casi di seborrea, cl1e in quelli di eczer11i seh.o rroir i d el vi o , di pitisiasi ~e1111)lice, n ell 'aicne e a11 ch e nella rosacea. P unnt.-.

La radioterapia nei foruncoli del labbro superiore.

In questa Lem ibile loca lizzazion e d el forunculo , cl1e è spesso aggravata d al trau111atismo clJirurgico, Faure-Beauli eu , P. Gilbert e I. Solurnon (Soc. 1riécl . h.6pif. au:r, 20 g iugno 193±) 11;)nn o ottenuto ottin1i r i ultali con l 'a1p1p licazio11e d ei ragg i X. Riportano 6 casi di foruncolo del labb-ro SUJ:J«?-rior e e·d un o dell a guancj a:; n ello ore che seguono la prin1a seduta (che spesso è rin1asta unica) si h a recrudescen za d ei segni locali , fì sic i e funz io11ali ; p oco d oµo , apertura di un piccolo . for o cu tan eo, da cuj esce uno scarso scolo ieroso·; in qualcl1e .giorn o, regressione , il pitì spc o sen za su.pr•urazione vera e propria, n è e 1iminazione del • t~e n c 1 0 .

ln t1na statis tica di ·l~aen eh (Li1)sia) si son o aYuti su l 00 casi trattati co11 que to n1etodo 1, 9 % di morti (in indi vidui tratt ati tro11po tarcii, g·ià con seigi1i di tromb·osi d el se110 ca ' 'ernoso), m entre su 100 ca ... i trattati chirt1rg·icarr1ente : la morta]jtà è s tata d el 10, 7 °j,.

fil.

SEMEIOTICA. Le cefalee nei sifilitici. La cefalea sifilitica ha gen eralmente il suo inassin10 vesperal e e n otturno, non è localizzata , ma estesa , f>rofonda, accompagnata d alla sen zazione di pressior1e, di rinserran1e11to di una n1orsa e talvolta lancin ante. Non bisogn a però cr ed er e cl1e tutte le cefalee ch e si osservano in sifiJi Lici ai1che con clam a ti , abbiano per origine la sifilide. Parecchie ri e possono esser e Je cause: n1ening iti n on sifìliLicl1e, mal attie i11fettive , uremia , iper tei1sion€, an emia, lesioni cranich e diYerse, lesioni endon asali o sinusali. Ad esse, .f. Nicolas e J. Rousseau (.lonrri. de niéd. de Lyo•n,, 20 rr1ag-g·io 1934) aggiungono alcune os ervazioni d i r.e fale& di origin e g·as trica, epatica ed int.eF-ti11ale; la cau sa è spesso misconosciuta. sicchè la diag n osi n e di,·enta dj ffi r il e e ta l, 01ta si prn~eg·ut. i11utiln1ente u11 trattan1ent o antisifiliti co , r h e r1on porta ne su11 vantag·gio. m entre una cura adatta ed un a congrua alin1entazionf' vorlano spesso a risultati sorprender• ti. fil. 1


1310

« IL POLICLINI CO »

MEDICINA SCIENTIFICA. Nuove direttive della terapia calcica. Da alcu11i a nni la ca1lcio-t er apia è, si p·u ò clire, la medicazio11e i:·iù in vo·g·a , u ata per n1olti . . ta ti i11 orbo~ i , la tubercolosi , il r achitisn10•, g li st ati an a fila ttici , ecc . T er a pia ch e h a i suo i fo ndam enti .. c ientifici n elle nun1er o . . e rice·r c he di fì ·iopat ologia, ch e h anno diJl tostrato co111e n o n vi . . ia quasi attivit à fi ;;ioJogica cl1e 11011 ~ia influen zata d alla. con ce~1r azion e del ca1lc10 n el sang t1e e n ei te ut1 . '[ ale in fluer1za si eser citer ebbe , secondo l e 11iù i11od erne vedute d ella cl1in1ica co lloid.ale·, l ì.Pl e11so di in ibire una ecce siva imbibizi on e o ri rro11fiam en Lo d ei b io,c olloidi , ui q u ali il calci~ svolger ebbe un azio11e gelificatrice , fa ' o r e11do il IJnssaggio d all o . . la to 1iquido a quello so,l ido. Di qu est o e1e111ento , ad azion e intiman1en te co11ne sa co11 le fu11 zio11i veget ati ve, dinamic l1e, cl1i111ich e ed or111 onj cl1e, è perta n to n ecessario tL1diar e le m od ali tà d el rican1bi o, se . p n e d e ideTn110 i 11iù at t ivi e ffetti t er apeutici . In co·n dizioni n orn1aI\i , 1'or gani·sn10 lJir o•v' ede a l p ro1)rio fabbi o~no ii1 calc io , m ed ia11 te l 'inlr oduzio n e con g li alim enti e l 'ac q11a1, men tre l le e] in1ina l 'ecc es . . o con le feci ed i liquid j esc reti zi . Se in Yece ]a quantità in1r o<lo lta è i11 ~uITìciente o l 'e li111inazio•n e 11e è ecce ~ iva , n e con egue un i111·1)overi1n ento di sali di c.::\lcio, urla d r fi r ie11za calc ica , ch e si n1anife ... t:i co11 \ a r1 t ati n1 or bo . . i , e .. pr es . . ione r1ell a d entit1eralizzazione. La on1n1ini tra•zion e, sic et simpliciter d el cal ci o pe•r via ora le h a un 'efficac ia i11olto· r e] ~d i\1a e IJr ese11ta an ch P ' rari inco11venienti . Si i·icorre i)er ciò di p r efer en za alla on1 minis lr azi o·n e p ar e11ter ale , per via endon1uscola.r e o·d e ndoven osa . Nl a, an ch e in t al n1od o , n on se1np r e . i ottengon o g li effetti d esider ati , sia ller ch è i] calc io ' 'ien e r apidan1en te elim in ato, ~i a per l 'inca1Ja cilà d ell 'or1.g a11isn10 a fi s arn e i sali . No11 b isogn a J) Ol dimenticar e ch e la brutale j11troduzio·n e , che noi facciam o con l · in ~e11~on e cndoYen osa , turba . violentem ente i ·t-quilib·r io d ella ·'alcernia. d er1va11don e con. eo·u en ze varie i)er l 'or gainisn1 0, n el sen l'o di 1ir~vorare fen omeni an a fil attoidi e di p r ovo cn r e un co11secuti vo abbas an1ento d ella ca]• cen11 a. A q u e . . ti Yarì in.con e11i enti si è cer cat o di O])'por . . i in l Jart e , associando il calc io a ~ ele111 en I i uri t1011ici con a•zio·n e calr io-fi sa tr1 ce, a fatto ri vita.n1jnici e coadiuvando la cura m ed iant e fat tori fi sici (r aggi U . V. ). . . l\·Ia, osser Ya g iust an1ente G. R o1 (_411 11a:l~ d·igiene , g iug no 1934, su111Jle.n1.en t o)! cl1e l ~ a li finor a usati per la son1m1n1straz1on e del ct lcio (crl11co11at o i ob.u tirrato , p•i ruvato) non o . , 0110 i più ad at ti l)er ] 'intro duzion e d e1 ca1c10 11ello st at o fr si.co- cl1in 1ico l1iù co11facente })er la su a ass in1ilazio11e. T ale s tato i trova i11,'ece nell 'oleato dj calc io il qual e , com e d el r est o t u tli i sali d ei ter mini . l111eri ori d ella eri e ali1

1

l

[ANNO

XLI, Nu M. 33]

f::itica, rapp ·r ese11la (n ella soluzione acquosa) un sis tem a colloidale ver o e proprio, c on 1l1lte le propriet à di t ali sist emi; veng o110 co ì fn1c ilitat e e la pen etrazior1 e n elle cellule e l 'ullt'riore m e tabolizzazion e. Tn ta le Lato , bastano dosi minin1,e p er ott r;n er e 1'effett o t era1peutico , ricalc ificante, in q uan to ch e, p er le i1ropriet à c.a1talit ich e dei IJ\e talli colloidali , I 'azi on e farmacolog ica è ci r ea 2000 volte superior e a quella d ei r isp et1i-vi sali , m e·n tre son o a sicurate l 'assimilabilità e 1'utilizzazion e . P er assicurarne p oi la fissazione n el} ' orga11ism o, invece de ll 'estratto para tiroideo, di 8zion e n on ,::;icura , si p·u ò rico,r rer e all a vita 111ina D, a d azio n e cale iofi atrice sicura e e o tante, o n1eglio a 1)r eparati di vitamina D 2 , «l1e siano idro-, invece ch e lipo- olubili e ch e ~ i ano spro,v vi ti d a lla t o icità ine,r en te all 'erg0 ter ol o . :E: quindi p r o babile cl1 e, 111essa su questa ,-ia, la calcio ter a11ia o tterrà ri ultati sicuri e co tan t i . fi~. • 1

VARIA Radi o-consultazioni mediche. Ab·b ia1110 dat o 11iù Yoll e 110 Lizie d ello ,,~lup­ ·i:o a..._ ~t1nlo d a ll e raclio·c o11sult.flz ioni medich e in al Lo n1ar e . O rma i le basi dai c ui po .. son o imparLjr, i i s.~ru z i o·11 i n1 edicl1 e a n avi lontan e ch e 111a11cl1in o d i r11e.dico , 011 0 divenute nun1ero e. S1Jecialme11 te n e i n1a ri p·oco fr equein tati, con1 e c1uelli d el n ord , q u e lo erv izio - inizia t o n el i di·mostra Belg io e diffu o r apidamen te 1:r ezio o . l:r1 co·dice internazional e i)err• ette· le con ultazio11i qua.lu11que sia la lin g u a u ata . An ch e i11 t erraferm a Ja r a diot ele:g rafi.a co·n se11 le le con ultazio11i per le zon e ])OCO abitate, <1, e il malarto pu ò es er e d el tutto i11accessibile .al m edico , a cau sa d e.Ile e11o·r n1i di st an ze e d elle diffi coltà dei trasporti. Così in Au stralia - un continente popolato <1uasi soltanto presso le cost e· e in grand.issirr1a l):trte d esertico - . si è p ro·v·vecluto n on oltanto a istit11ire i « inedi ci volanti n, c.h ei si r ecano in aerop lan o dove son o richiesti , ma an ch e, e p,ovratutto , ad or g·am.izzare le consultazio ni m edi ol1e m eidian le marconig r amn1i . 1

Queste 11ann o ora acquistato svilup·p o anch e r1 el Can a dà , u11 terriLorio in1m e11 o, in gr an i)arte r eso qua si inaccessibile ~al freddo .Pe: qua1si tut to I 'anno . Il cei:t1:0 ~1 ~Qn ~ult az1on1 si è cr eato a d Ottawa. 81 e d1str1bu1to largarr1ente un codice n 1edico , ove ogni cura è cont r n.sse,g n,at a da u11 11u·mero : n1e d~ ci. in ~ ari•cat i dell e con sultazioni r adiofon1ch e 1 11m1tano a i11dicar c un o o u iù nt1111eri. :È que t o l 'uni co serv izio m e.dic o p er 8 m e i dell ' ann~ in 1111 t erritorio sconfina to, pop.o·l ato da esch1m e~i i quali parlano con ven erazione d el cc mago i11'yis ibil e n, ch e li g uarisce a dist an za .

!

M. P.


[ANNO XLI, NuM. 33]

SEZIONE PRATICA

1311

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Il problema delle mutue. Il Commissario clella Confederazione Nazionale {lei Sindacati Fascisti Professio11is ti , on. Balbjno Giuliano, con due letter e al Segre tario del Sindacato Nazionale Fascista dei Medici, on. Eugenio Mor elli, i11 data 28 giugno e 7 luglio, informa ch e ·so110 in cor so d elle azio11i, affinch è le mutue provvedano a compensare adeguatamente I.e pres lazioni d ei sanitari. I11tanto chiede ch e sia11 0 r acco1U dati s tati s tici sulle mutue sanitarie. Le due let ter e son o consegna te in « Forze Sa . nitarie » (del 20· luglio 1934), un periodico il qual e va a tutti i m ed ici itali a11i, il c h e ci esi1ne d al riportarle. Ci limitiamo a r egistr ar e il fatto, ch e raccoglierà il gen erale con senso della fam ig li a m edica.

Coordinazione di tariffe. Al fi11e di coorcli11 ar e le tariffe p er le prest azioni medico-chirurgich e n elle singole provin ce, e compilare una tariffa a car at tere nazionale, d a approvarsi dal :Nii11is ler o delle Corporazioni, è st a ta 1101ninat a u11a Commissione presieduta d al] 'on . E. Morelli , la quale rivedrà anch e il coclice él eo11tologico.

Per il riconoscimento della qnalifica . .di specialista. Con Il. D. 29 lug'lio 1933, n. 1150, pubblicato i1ella << Gazzella Ufficiale» Ci el I-legno in dat a 14 se ttembre dello s tesso a11110, fu disposto quanto segu e: Coloro j qua li , trovandosi n elle condizioni previste dall 'art. 1 del R. D. 15 inaggio 1930, n. 861, i11tendano presentare i loro titoli p er otten er e il riconoscin1ento d ella qual1fica di specialisla jn u11 <leterminato ram o d el! 'eser cizio profession ale, 5ono aut orizzati a presentare doman_çla al 1'vlj11jslero de ll 'Eclucazione Nazionale per il tramite del competente ordine o -colleg!o Clelia circoscri zione ove h anno ] a loro r esidenza, non oltre il 30 settembre 1934, corredata d ei docum-enti indicati al1'art. 3 d el ci lato R. D. 15 m aggio 1930, n . 861. Il Ministero d ell 'Educazione Nazionale richj aina ora l 'allenzione di tulli coloro ch e possa110 averYi inter esse sullJ. riporta la disposizio11e e sulla scaden za d el termine ormai imminente.

CONCORSI. Posn

VACANTI.

ABBIATEGRASSO (Milano) . « Costantino Cantù ». -

Ospedale di Circolo

È aperto il concorso al

posto di Direttore e Medicò Primario del! 'Ospedale con letti 140; stipendio L. 16.000 decurtato del 12 e dell'8 % ed al lordo di tutte le trattenute di legge. Quattro aumenti quinquennali di lln cl ecim o. Alloggio gratuito con riscald an1ento cd illuminazione. Partecipazione ai proventi di cura d ei paganti. Documenti di rito, più libera docen za in Patalogia Speciale Medica od in Clinica Medica Ge11erale, con docun1enti comprovanti speciale com petenza in tisiologia. Scadenza del concorso ore diciotto del 20 settembre 1934-XII. Per chiarim enti rivolgersi all'Amministrazione clell 'Ospedale di Abbiategrasso .

Con corso, per Litoli e per esa1n i, al pos to di assistente d ella Sezione l'vfedico-Mjcrografica dei Laboratori Provinciali di igiene e profilassi. Stipendio annuo cli L. 10.000 au1nentabile di ci11que decimi quaclrie11111li, oltre L. 1700 di suppJ eme11to cli servizio a ttivo, i1onch è l 'indeu11ilà le111poranea di car o-viveri e la co1npartecipazioI1e agli utili d ella Sezio11e, in r agion e del 10 %, i) t t1tto IJr evie le lratl e11ute ·li Legge e le riduzioui di cui ai RR. Decreti-Legge del nove1Tibre 1930, 11. 1491 e 14 april e 1934, n. 561. Scadenza del co11corso: ore cli ciassette del 1° o ttobre 1934-Xll . Per cbiarimenl i rivolger si alla Segre teria dell 'A1n1nini s trazione Provinciale. ANCONA.

Amministr azion.e Prov ;nciale. -

BELLUNO. R. Prefettur a. - Scad. 15 olt ., or e 18; u(fic. sa1i. e cap o òell 'l Jfficio cl 'Ig ie11e del Comu11e di Belluno; L. 13.700 aumentabili, oltre L. 3500 ser\-. att. , c. Y., compe11si per prestazioni nel} 'inter esse d ei priYati ; titoli e<l esa1n i ; t assa L. 50, 10 al Tesorier e Comu11ale. Chi ed er e a1111unz10. BELMONTE PICENO (Asco li P ice no). Sc1d. 30 o lt. ; L. 9000 oltre L. 2700 a11tomob. o cavallo; L. 500 assegno laurea; L. 500 se uff. san.; addizjon ali L. 5 e L. 4 oltre il 25 % della popolaz.; età limite 40 a. BERG \1\ro ALTA. Ope r a Pia .1.zzan elli Ced r el l'i. 1\. lullo 6 o1l. ; medico-chirurgo; L. 7000 oltre serv. at l. L . 1940 (dopo il periodo di prova) ; tassa L. 50; e tà lin1i le 35 a. Chiedere a1111unzio. RiYolgersj al1· ffi cio dell 'Opera Pia, via Solat a 10. BrBBjEN.\ (.1lrezzo). - Scad. 5 ott.; 1a. co11dotta; L. 9000 e 4 quadrienni d ee.; c. v. ; L. 1100 se u ff. san .; e tà limite 40 a. ; t assa L. 50,10. BOLOGNA. I stitu to Ortop ed i co Rizzoli . Scad. 31 ag., o,·e 17; medico assistente; titoli ed esami; L 4E.OO oltre su pplem. L. 1020 ; riduzio11i ; et à li1nite 30 a. Chiedere ann11nzio. CANALE n 'I soNzo l G ori zia). Scad. 12 ott.; L. 10.000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 600 serv. att.; c. v.; L. 3000 automob. obbligat.; L . 1000 se uff. san .; età limite 40 a.; t assa L. 50. CARl\fAGNOLA (T orino) . Ospedale San Lorenzo. Scad . 25 ott.; chirurgo; L . 3344 oltre 20 % op erazioni . Rivolgersi Segreteria. CATANlARO.

Consorzio Prou. 1111lil ubercolare. -

cad. 25 sett. , ore 12; inedico direttore della Colo11 ia-Preventorio di Tropea; tit oli ; età limite 35 a.; L. 7800 non aun'len labili , oltre L. 3000 erv. at l. ecl alloggio; libero eserc. cud . 12 n ov. ore 12. Medici diret tor i d i due Sezio11i <ii spen sari ali ; ti loli ed esamj; L. 6000 ol lre L. 1500 serv. a lt .; et à lin1i le 45 a. - Chied er e an11un zio. FEnnARA. Comu 11e. Scad. 10 se i l. ; co11dot ta di Fra11coli110; L. 9500 oltre assegno compleme11tare Yaria1Jile L . 3000 e cavallo o au loYeicolo L. 2500, ?5 quadrienni dee.: addj zion ale L. 3 SOJ)ra i 1000 1:0Yeri ; vo ti nei corsi clin ici ; u11 an11 0 di erYizio in cli11ica, ospedale, condot1 a o quale uff. n1ed. Scacl. 25 ett .; n1edi co aiu to all ' ufficiale san.; L. 13.700 q1tre L. 3700 erY. a lt. RiYolgersi i\f unicipio. Fit-1\rE. -


1312

« 1L POLICLINICO n

FOGGIA. Comune. - Scad. 30 sett.; clirigente la Sezione inedico-scolastica e l astico ; stipendi L. 12.000 e L. 8000, 5 d ee., serv. att. L . 1500; età limite 35 aYviso. Serv. entro 15 g iorni.

due posti: m edico scoquadrie11ni a. Chiedere

GENOVA. Sp edali Civili. - Scad. 30 ag.; assistenti effet tivi nei reparti di medicina e chirurg ia; titoli ed esami; L. 4500 oltre compensi per guardie e servizi notttirni. Chiedere annunzio. Rivolgersi Seg-reteria (Ospedale di S. Martino). LANCIANO (Chieti) . - Scad. 30 sett., ore 12; due condotte; L . 7000 e 5 quadrienni dee., esclusa qualsiasi indennità caval ., c. v. , ed altro ; riduzioni ; tassa L . 50,10; età limite 40 a.; al 1° agosto. Chiedere annu nzio . IvlEsST.NA . Comun e. - Scad. 7 sett.; 6a condotta: L. 9500 aurnentabili , oltre L. 500 serv. att. ; età limite 35 a . al 24 lug.; tassa ·L . 50,10. MONTORIO NEI FRENTANI (Campobasso) . 31. ott. ; L . 6500; rit enute; tassa L. 50,10.

Scad.

P ADOVA. Ospedal e Ci v il e. - Scad. 15 se lt ., ore 17 ; assistenti effettivi: u.n o cli m edicina e uno di otorinol aringoiatria; L. 5000, guardie ecc.; t assa lire 50,10; età limite 33 a. Chie<lere annunzio. ;f>EsCIA (Pistoia). R. Spedale dei SS . Cos imo e Damìario. - A tutto il 15 se tt. , due assistenti : uno p er il rep-a rto n'leclico e uno per quello chirurg ico ; L . 3000 annu e d ecurtat e d el 12 % e ritenute di l eg·ge; vitto f: aJlog·gio in Osp edale; con1partecipaz. ; età lim ite 30 a . Serv. en tro 15 gg. Chied . annunzio. POGGIO BusTONE (Rieti). - Scad. 9 sett ., ore 20 ; L. 10,500 per 1000 p ov., L . 400 uff. sen., L. 2200 (r idotta sol o 12 %) trasp. ; età li1uite 25-4.5 a.; tassa L. 50; d oc. a 3 mesi d al 26 lug. RoccADASPIDE (Salerno). - Scad. 5 sett.; L. 6500 e 4 quadrienni dee .; età limite 40 a.; tassa L. 50. SALÒ (Brescia) . Osp eclale Civile. - A tutto il 25 se tt., m edico primario; L . 3344 già decurtate del 12 %. Chieder e a11nunzio. 1

AVVERTENZA. - Quando 11on è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediço-chirurgiche, i compensi allo s lipendio base. CONCORSI

A PRElVU.

Premi « L epef,il n p er la ureat i.

La cc Lepe ti t S. A. » nlette a di sposizione del Consig1io Nazio11aJe de lle Ilicerc-h e (Comitato Nazio11al e per l a Medicina ) la somma di L . 7500, affinch è siano jstit11iti 5 premi di L . 1500 ciascuno, da asseg11arsi ai 5 migliori l avori o gruppi di l avori sp erimentali d i laL1reati in medicina da non pii1 di 5 anni. Possono concorrer e ai 5 premi <t ·L epetit >> 1934, tutti i ciltadini ital iani che si sono l aur eati in 1\1eclicina ir1 una d elle Universilà d el R egno 11elle sessi oni <li laurea di lug·lio e ottobre 1929, 1930, 19;31, 1932, 193:3, e che non sia11 0 st ati premiati precedentement e co11 (( Prem i LepetiL 1> . I lavori va11110 presen tati al Co1nit3. lo Nazio11ale per la l\fe<liciria del Consi glio Nazional e d elle Ricerch e (Ministero del! .Educazione Nazionale, Viale del R e, Roma), entro il 31 clicembre 1934. Chie(lere il program111a all a cc Lepeti l S. A. » (Casella Pos tnl e N. 3698, Mil ano) .

[ANNO XLI, NuM. 33} Premi « Lepelii » pe ~ lautrea1i'di.

L.a « Lepetit S. A. » istitui sce presso il Consi· glio Nazionale d elle Ricerche (Comitato Nazionale per l a l\IIcdicina), 15 prem·i da L. 1000, da ,çi.sseg·n ar si ai laureandi italiani · (am10 accademico 1933-34-XII) , autori delle mig-Iiori tesi di laurea in r11edicina e cl1irurg i a, esegt1ite nelle università italiane. Per contribuire alla spesa- cli p ubblicazione dei l avori premiati, l a « Lepe tit S. A. » is lituisce 15 contribu li cli L . 500 ci ascuno che saranno asseg n a ti agli aulori delle t esi pre1niat e . A t itolo di parzial e rirnborso delle sp ese soster1ute per l e ricer che sp erime11tali dagli Istitut~ presso i qt1 ali verrann o esegu ite l e t esi di laurea, la « I.epe tiL S. A. » i stituisce un contributo di L . .500 p er ciascur1 Istituto 11el quale sia st ata eseguita una tesi premiata. I laurear1di ch e d esiderano partecipare al Concorso debbo110 presentare tina copia d ella lor<> lesi d i l a urea al Segretario d ella Facoltà di Medir ir1a con l 'indicazior1e: Premi cli l aurea ccLepet it» co11 1111 cer Lificato di citladinanza italiana debita1ne11le l egalizzato. Chied er e ìl prog ramma alla << L epeti t S. A. » (Casell a Postale 3698, Milano) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE 11 élott. gr. cr. Alberto Lutrari o è nominato vicepreside11te d el Comitat o d 'l gie11e della Società delle Nazioni . Ce n e compiacciam o come italiani e per il valor e d ell 'u omo chiam ato all 'alta carica. All a Socie tà Medico-Chirurgica di Venezia sono st ati acclam~ti : presidente il sen. Davide Giorda110; vice-presidenti i proff. Fabi o Vitali e Giacomo P ig hini. Il prof. Renato De Nunno, aiuto alla Clinica 'rr1edi ca cl i Napoli diretta dal prof. Boeri, è incar icato d ell 'insegnamento di p atologi ca medica a Siena. · · Al p es to di direttore del Consorzio Antitubercol are Pro in ciale d i Firen ze e dell 'Tstituto Post Sa11atori ale di Pratolino, è stato no1ninato in seguit e• a concorso il prof. d ot t. Saverio Aloigi Luzzi, già direttore rlel Co11sor zio di Arezzo e del Sanat orio Antonio Garbasso di quella città. - Ralleg·r amenti. Nuova Importante pubb/lcazloae:

Prof. G.

'

SANVENERO~ROSSf.Lll

Chirurgo nel Padiglione Sa rfatti per i mutilati del viso ; Milano

La divisione congenita del labbro e del palato Pre azione del Prof. MARIO DONATI 1

I NDICE SISTEM\TICO

Parte I. -

in Sommario:

A NATO MIA ARTISTICA ED

ARCHITETIONICA

DEL LABBRO E

DEL PALATO.

P arte Il. - L A QUESTIONE EMBRIOLOGICA. Parte I I I. - LA QUESTIONE PEDIATRICA. Pa rte IV . - LA QUESTIONE CHIRURGICA. Parte V. - L A QUESTIONE FONETICA. Volume in;8° g rande, di pagg. 316, c-0n 289 flgure nel testo. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di spedizione. Per i Aostri a bbonati sole L. 5 4 in porto franco. Per l.' es.tero, alle L. ~ 4 }. aggiungere L. 6 per le occorrenti maggiori spese postali dr spedizione. Per ottenere quanto sopra, inviare V aglia Postale o Chèque Ba ncario all'Editore L U IGI POZZI·, Via Sistina, 14 ; ROMA.


.[ANNO

XLI,

NUl\l.

30j

SEZIONE PRATJC.\

NOTIZle. DIVERSI!. 11 Sanatorio dell' .A.spromori.te. Una circolare del sen. A. Lustig, rileva che quando l 'Opera Nazionale per la Protezione ed As.siste11za degli invalidi della guerra, animata dal .fermo proposito di offrire prir1cipaln1ente ai tuLercolotici dell 'Italia l\1eridior1ale, i11a anche a quelli di altre regioni, la possibilità di curarsi in .ambiente climaticamente adatto e t ecnicamente perfello, decise di affronlare con ri solutezza il 11on facile problen1.a della creazione d 'un « Sa11atorio popolaTe d 'alta montagna », parve a molti .che l 'ardito progetto non dovesse trovare la sua pratica r ealizzazione. Costituisce invece titolo di grand e onore e cli vero, giustificato orgoglio p er l 'O.N.I .G. l 'aYer .saputo p ortare a compimento un 'op era che, sorta .attraverso le più aspre difficoltà tec11iche - apparse in alcuni momenli quasi i11sorn1ontabili .sta oggi a rappresenlare, sull 'es lremo lembo m eridionale della Pa tria, una tangibile proYa di t e11ace volonlà, d alla quale nor1 soltanto i tubercolotici di guerra n1a anche quelli che per proj)r io co11to chiesero di essere ricover ati i11 Sanat orio o Yi furono accolti a carico cli Enti di Ben efice11za o di Previdenza, h an no già tratto e trarranno ancora, n el t empo, i più benefici vantaggi fisici e 111orali. Il Sa11atorio Vittorio En1.anuele III, -;reato dal1 '0 . N. I . G. sul la som1nità d ell 'Aspromonte, località già presce.l La molti anni or sono da una ·Comn1i ssio11e presieduta da Guido Baccelli, e n el 1925 da competenti igienis ti, ad un 'altiludine di circa 1200 m. , fra i due mari che b :ign ano il pron1011torio calabr0, rin1ane a t esti111011iare lo sfor zo .co1npiulo co11 g rande larghezza di vedute dal1'0pera Nazionale Invalidi di g uerra, confortata clnll .appoggio pronto ed incondizio11ato del Governo Fascista e dal largo favor e di Lutte le Au torità polilich e ed Enti Autarchici della Regione. Esso rappresenta - come ebbe a definirlo l 'illustr e Prof. Di Vestea, decan o degli igienisti italiani l 'esempio del .Sanatorio di rr1ontagna esposto da due lati alle salul)ri correnti marine. Situazione questa d el tutto parlicolare, che crea all 'Istituto Antitubercol are {'Ondizioni eccezionalmente faYorevoli per il raggiungi1nento di quei benefici risultati terapeutici che personalità molto co1npele11li ecl obiettiYe gli h anno se1npre l argan1.e11te rico11osciuto. Tale corifortanle giudizio, ba$ato ormai sulla esperienza di pareccl1i anni, diff11sosi rapida:r:nenle fra i malati curati nel Sanatorio sp ecie fra quelli d ella Calabria e della Sicilia - ha fa Lt? s~ che più volle giungessero all 'O. N. I. G. voci di incitamento a dare m aggiore svibuppo al suo I stituto sanatoriale sull 'Asprornonle, incoraggiandola a cr eare anche dei padiglioni per le donne. Non mancarono gli Enti cl1e si offrirono d.i ?o.ntribuire allo SYiluppo di t ale importante in1z1ativa la quale - per ov ie ragioni - non potè trovare da parte dell 'O. N I. G. la d esiderata r ealizzazioile. Si dove tte notare invece ch e, di contro al progressivo fatale decrescere d el numero di . col~ro che in difesa d ella Patria contrassero la triste infermità andavano man mano aumentando i ricoveri ~ carico di allri Er1ti, 1)rimo fra tutti l 'Is tituto Fascist a di Previdenza Sociale, cui il Gover110 ~azionale ha dema11dato il delicato compito

1313

cli tutelare i l avoratori italiani (lalla terribile piaga sociale e dalle paurose sue conseguenze. Per rag ioni quindi di vero e proprio i11teresse Nazional e e sociale la Presider1za dell 'O. N. I. G. con l 'autorevole appoggio d ella Presidenza del Consiglio dei l\lfinistri che n e è l 'Autorità tutoria, Yenne n ella p onderata e quanto mai opportuna determinazione di cedere al predetto Is tituto Fascis la di ~revidenz a Sociale il Sanatorio dell 'Aspromonte, avendo con ciò di mira, oltre il proprio j11teresse, anche quello del potente ls lituto che , dotato di necessari m ezzj, potrà costituire in esso un Cer1tro di ass istenza sanatoriale a11tiluber col ar e di primissimo ordine, destinato Cor se in futuro anche alle dorine ed ai bambini tuber col otici d ell 'Italia meridior1ale. Con qttello spiri Lo di .chiara comprensione che car atterizza ormai ogni atto dell a vita fascista italian a, l 'accordo fra i Dirigenti d elle due Istil u zioni è st a to facilmente r aggiunto , mercè l 'efficace intervento della Presidenza del Consiglio d ei 1i1tistri e (l e1l 'on. Giuseppe Bottai, ch e con iJlumì11ata fede r egge or a l e sorti d ell 'Istituto Fascista di Previdenza Social e. Il trapasso è ormai un falto con1piuto, e l 'O . N. I . G. nel m om ento in cui consegna il Sanatorio <1 'Aspromon e da essa creato, alla provvidenziale Is liluzio11e Fascisla, r iYolge l 'espressione sincera della sua gratitucli11e a quanti utilmente le offriro110 an1orevole collaborazione, ed alla nuova Am111inis trazione <lel ana lorio l 'augurio fervido e sincero di sempre nuovi e maggiori progressi nel r an1po cienlifico ed i11 qu ello dell 'assisten za Soc iale, vig·ile cura ed assillante preocct11Jazione del Reg i1ne Fascista. 300 Congresso italiano di oto-rino-laringologia,.

Il XXX .Con gr esso d ella Società Italiana cli Laringolog·ia, Rinologia e Otologia - presieduta dal prof. A. l\IaJa11 di '"f orino __,. avrà luogo a PadoYa 11ei giorni 6 e 8 settembre. Temi: « La Chirurgia dell 'etn1oide n; r elatori i proff. P. Carcò, G. Lugli, IVI. SilYagni; << Il tessulo linfatico e l 'imporlartza su a n ell3. genesi della tuber colosi laring·ea )) ; r elatori i proff. R. 1Vfotta, G. ,Salvadori, \ r. Tanturri. Non sono escluse le comunicazioni u ar gom enli vari, ma l 'a l liYi Là rlel congr esso si i1npernierà sui du e te1ni suindicati . Al Congresso parteciperanno studiosi stranieri. Il Comitato ordinatore è presieduto d al professore Y. Arslan , di l)ad ova.

Corsi di perfezionamento. L '« Accademia berlinese p el p erfezio11a1nento dei lnecli ci », dirella dal si11daco di Berlino , la quale u ccede all 'cc Associazione d ei docenti pel perfezio11a111e11to dei n1eclici » di Berlino, indice pel mese <li ottobr e 1934 i seguenti corsi internazionali di perfezionamento per medici: medicina interna con p eciale riguardo della tubercolosi (1-13 ottobre; onorario: marchi 60); fisiologia (15-20 ottobr e, 111. 50; alloggio e }Jen sione in Osp edali, n1. 2. 70 al giorno); os letricia-gi11ecolog ia (15-20 ottobre, m. 50) ; oto-r~no-laringoiatria (1-13 otto.bre, .m. 120~; pediatria (22-27 ottobre, m. 50); ch1rurg1a toracica (29 ottobre-2 noYembre, in. 80); corsi individuali in qualsi asi campo della inedicina con esercizi pra lici al le t lo del} 'jnfermo e in J?boratori~ Yengono te11uti i11 tutti i mesi (o norario inarch1 50-80 per otto lezioni doppie).


1314

<< IL POLICLINICO

Per progran1mi ed informazioni dettagliale rjvoJgersj alla egreteria: Geschliftss telle des Ber!iner Akademie fur arztliche Fortbildung, Berlin NW 7, RoberL Koch-Platz 7 (I\aiserin FriedrichHaus) . Per gli stranieri ribasso del 60 % sulle linee ferroviarie tedesche.

A ct1ra dell '

Associalio11 d 'J; nseignen1en t Médical cl es Hopi Laux cle Paris » si è organizzato u11 cor o co111plementare sulle n1ala l tie d el c uore e dei vasi , i1ell 'Ospeclale Broussais, dall '8 al 20 ottobre, so llo la clirezio11e d e l doll. .C. Laubry; con cernerà le ariten1ie ; tassa fr. 150. Rivolgers i al Dr. Le111a11t, Hò1Jilal Brou sais, rt1 e Didot 96, Paris 14p. <<

L'igiene negli alberg·J1i. Ad i11izj<.l tjva del Con11nissarjo per il Turisn10, è altualme11t e in cor so l 'i pczione ge11er aJe degli alberg·hi italiani, :illo copo di co11s la larne le co11dizioni dal pu11Lo di 'i s tn clell 'igiene e della salubrità, e di pron1u0Yere quindi l 'esecuzione di opere di 1niglioran1ento i11 quegli esercizi ove si di1nos lrino n ecessarje. Le isp ezior1i, deliberale d'intesa coi ~refetti , \'C:·11g·ono eseguite dall 'i pettore sanitario clel1'E. T.I.T. in unio11e al medico provinciale ed all 'ufficiale sanitario del Con1unc. Ques La commjssione t er11ica visi la uno ad uno gli alberghi e le pe11sio11i d ella rispetti va locali là e dai suoi ril] e, i scu luriscono l e i11c1icazio11i clei pro Yedi111e11ti d a prender si, che vengono proposti d al .C ommi sarj1lo per jl Turis rno ai Pode là erl ai Prefetti. Sono la ti i p ezionati circa 900 alberghi e pe11sjoni a 'forino , ~fjlano, Ge11ova, Bologna , Firenze , Pisa , Sie11a, B ari, Napoli, Palermo, Catania, Fium e e Zara , ol Lre cl1e i11 Yari centri turis lici del Lazio e d el Golfo di Napoli tra cui Capri e Sorr e11to. Queste i spezioni Yanno praticame11 le d e lerr11i.11ando u11 gen erale e sos la11ziale m ig liorame11lo clell 'ig·ie11e 11egli esercjzi alberg·hi eri , conlrihue11clo cos1 al progressiYo ir1cr emento d 't1n importa11 tissimo settore dell 'a llività nazi onale, in cui l 'ig·ie11e ha fu11zione preponcl erante.

Colonia eliotern.pica a Monte Cassino. Il 6 ago lo , alla presenza cl el egr e lario federal e di Frosi1Lo11e e cl el.l c a utorilà politich e e 1nilitari , è s lata inaugurata l a col o11ia elioterapica « Carlo LiYi11a », ch e è s lata co truita in brcYi ssi1110 te1npo sulle salubri pendici di ~1onle Cassino. La colo11ia con ta cli ambie11li vasli ed assol ati cd è inlonal a ad un sano s lile n1oder110. Mag11ificht~ terrazze allie tarlo lo sguardo d ei p i ccoli ospi li .

Riorganizzazione delle classi sanitarie in Germa· • n1a.

Da qualche i11ese, i11 conformità a uno speciale d ecr eto, l u tte l e 1Jcrso11e ch e i11 Germania eserci tano urta professione sa11i laria hanno dovuto iscriYersi 11ell a nuova <t organi,zzazione della scier1za e rlell 'i11clustria ». 11 decr elo è venu.to dopo l 'aèlesione cl i Lu l le le L eghe professionali ad u11 r ·rOg·e t lo di organizzazio11e. Del nuovo ente fara11no parte i11eclici , iar111aci ti, dentj li , veterinari , emfd rici , erborj li , leYalrici , infer1niere, assistenti s 1.11i lari e, au ili ari. La tutela su1Jre111a è esercitata dalla « Reicl1szen-

»

[ANNO XLI, NuM. 33]

lrale flir Gesundhei lsfilhru11g », çhe equivale ad un sot loscg1ctd.rialo, presso il Ministero federale c.l ell 'in Ler110. L 'inclusio11e degli empirici ha dato origine a discussioni. Gli emp irici sono stati sempre autorjzzati , in Germania; ma tenuti a bada dai med jci djplornati , con cui ora vengono a trovarsi aJ lit1ea li. Ciò impone loro un sen so di responsa}i j] i là ; ne è u .11 indice il fallo cl1e il direttore della « Lega degli empirici della Germania » (Heilpraktikerbu11d Deutschlands) ha emanato un 'ordi11<111za co11 lu quale viela ai soci ogni pubblicità 11 011 e li ca, i11 p articolare la pubblicità su presunti r i 111ecl i u11i' er ali, o m ed ia11 t e cer Lifica li. I..a sola pul>lJlic i tà o ra a1nmessa dovrà riferirsi al i1ome d ell 'esercente, alla nalura della pratica, alle moclalilà e ai cam1Ji sp eciali di ques ta pratica, alle ore d 'uffi cio e agli even luali cambiamenti d 'indirizzo. Il niii1ts lro l'ecler:lle tl ell 'ed11cazio11e 11opolare si <' fÌYOllo il ] Ca[)O •fe lla profe:3~iOlle medica tedesca d o l t. \.Yag n e r , l)<~ rchè si a so rveg·ìiala la propaganda d egli eJ11pirici; alcune forme di pres tazione g r a tuita sono s tate rifiutate, corlsiderandole di nal ur.l. pt1})blicitaria.

Azioni giudiziarie. Il do l t. Calbe l cli

v'ersagl ia è

stato sottoposto acl un procedi i11 en lo g i1 tdizi.-trio, perchè incolpato d e lla n1 orle di ulla parlorie11I e, ricoverata nella ~u a casa cli sa Iute e Ia t la a $i lere, durante la sua asscn.~a, dal cli lui fi g li o, s i urle11le i11 medicina. Si chiedevano 300.000 fran chi di dar1ni. Egli è stato assolto così 11el prin10 giudizio come in appello; la parle agent e è s ta ta con(la11nala all e spese. In b a e al le le ·li1no11i é1 11 ze di du e i11ecli ci che h_;1nno curalo la malata, clelle i11fermiere e della levatrice si è dovuto riconoscere che l a condotta del gio\ D11e Calbe l era s tala irrepre11 sil)ile , dal punto di v 1 la tec11ico e cleon tolog ico . li

Il rloll. ~Iauri ce Pellorce di Grenoble, del quale aven1mo già ad occuparci , accusato di praticare d e i pneu1notoraci fi Ltizi , è sta lo condannato dal 1'ribunal e di questa città, in esito a lungo processo , co·n sentenza del 29 ll1glio, a due anni di l)ri g ion e, a 3000 fra11 chi di multa, alla sospensio11e cl all 'eser cizio 1Jrqfessionale per tre c.nni, a 140 n1ila franchi di da1111i e i11teressi alle parti lese.

Un po' dovunque.

Ln

SUJJplemento della << Gazzetla Uffi ciale>), ])U})bli ca !l l~ . Decreto 27 lug·lio 1934, n. 1205, con cui Yie11e a1)11rova lo il t esto u11ico 'déll e ·L eggi sa-

1d larie.

•; ti

11 prin1 0 Congr esso medi co professionale argenti 110 si è svol to a Buenos Aires , organizzato d al Col legio Medico Argentino . Il 2 11 Congresso medico centro-americano si adunerà a Sctn J osé, d ella Repub·b 1ica di Costa Rica, il 12 o ttobre . La Sezione bolognese della Società Italiana di Biologia Sperimental e si è adunala a Bologna, sotto la presidenza d el prof. M. L. Patrizi. La ,Sezione lombarda della Società Italiana di o lo-11e11ro-0Iial1nologia si è açl.unata a Milano. Si è convenuto di indire per ottobre, a Brescia, una


[ANNO

XLI,

NUl\I.

::38]

1315

SEZIONE PRATLCI\

riunione i.nterregi on ale delle Sezioni della Lombardia, del Veneto e cl ell 'Emilia: dell 'organizzazjone è stato incaricato il segretario d.ella Società, prof. Reverdino.

La Sezjone Regionale Siciliana della Federazione It aliana Fascista per l a l otta contra la Tuberco~ ]osi si è adunata il 25 luglio, sotto Ja presidenza d el prof. S. La Franca, assisti lo dal segretario prof. V. Fici. Furono fatle comunicazioni dai soci: L. Manfredi (per Mario De Sanlis), V. J•'ici, l,. Cann avò, F. 1labboni, V. ~laccone. furono approvali d u e or cli11i del giorno, ch e riguaròano « ~rovveclimenti per i tuberco lotici indisci pli11atj; necessi là òi direttive centra] i ; « 1·ubercolosi e pros lituzione ». L 'Accademia wiedica Pi stoiese « Filippo Pacini » si è ad unat a il 30 luglio, sotto l a presidenza del prof. Can tieri. Furono fatte cornunicazio11i dai soci: V. Bacci , M. A. Casanu ova, Ravali co, Berlini, M. Sanli. La Società Medico-Chirurgica Bellttnese si è aduna la il 6 giugno, sotto la presidenza dcl prof. G. Pieri , assistit o dal segretario dott. G. Locatelli. Furono fa tte comunicazioni dai soci: Ri la Cohn, R . Dardani, G. Pieri, S. Colog11esi, P. Amadoro. La Società di Cultura Medica Novarese si è adun at a il 5 lug·lio, sotto la presidenza del professore G. DeJlepiane, assis tilo dal segretario dott. V. Galliria. Furono fatte comunicazioni dai soci : G. Dellepia11e, P. A. ~l einer i , P. Spo lo, G. Dondi, ~I. , -ac. CDrl .

A Rio lle J aneiro è stata creata una Facoltà di oc1011 lolog ia; il relaliYo i11 segnan1e11to vib11e, così, r eso indipt!1tde11te d alla Scuola di medicina. Alla clirezione è 11ornirtalo il prof. Enrique Carlos Carpenter. Il 27 g"iug110 fu inaugurato a B11enos Aires l 'Is ii lulo di chirurgia speri1nentale, della Facoltà di_ Scienze ~lediche; alla cerimonia jnterver1n ero il presid ente della llepubblica, il ministro della gius tizia e cl ell 'i struzione pubblica, il rellore del1'Univer sità e altre p ersonalità. L 'I stituto sar à diretto dal 1ilolare d ella catt edr a di medicin.a 'Operalorja, prof. Bosch Arana. Pubblicherà ·u na rivis ta J)ropria . Alla s tazione di Ax-les-·rhern1es (Fran cia) il 18 luglio sono sta ti inaugurati, dal dott. Paul ,Saba1ier , pren1io Nobel , i l abor atori di ri cer ch e scie111jfic h e e ci 'a11alisi m edi ch e. I '

L 'i nclus triaJe comn1. Domenico Aste11go e la moglie Linfla A8leng·o, 11ella ricorre11za d elle loro 11ozze d 'oro, vollero elargire all 'ospedale Sa11 Paolo di SaYona la son1n1a di lire 400.000, somma destinala alla costruzione del nuoYo nosomocio, oltre 5000 lire alle opere assistenziali e lire 5000 per l 'Is l1lulo di b enefice1lza Edmondo De Amicis. Fu nzio11J. da 11 a11ni in Argentina una cc Cassa di su ssidio 1nedico », . ch e si propone l a protezione f> ) 'ai uto mutuo lra n1e<lici . Il prof. L . Fioll, d ella Facoltà m edica di rvrarsiglia, ha 1enulo, per invito, una conferenza a Parig·i, n el Collegio di Francia, sulla r esponsabilità dei chirurgi. L 'oratore ha denur1ziato i pericoli di cer1e le1Hlenze odierne, dirette acl aggravare le preoccu·p azioni professionali ciel cl1irurgo con quell e n11leriDl i, inere11U alle even luali conseg·t1enze g iuò iziaric e passiYi là eco11on1iche dell 'interYento.

IJ malato viene così esposto ad un aste11sio11isn10 }Jr ude11ziale da p arle del chirurgo, l a cui prima c/1ari tas '"a riserva la a sè ed ai suoi. Il malato è so Ltrallo alle p ossibilità cli guarigione che l 'intervento può fornirgli malgrado le al ee. Se n e deduce che l a r esponsabilità del chirurgo n on doYrebbe esser mai un p roblema g iudiziario, 1na di coscier1za. Il prof. Alberto Bolti h a tenuto a Napoli una conferenza sul tema: cc Sguardo di insieme al })atrimonio idro-climati co d ella provincia cli Napoli ed all a sua utiJjz1.azio11e ter apeutica ». Il reYc rer1do F'erna11do Pérez Acos te, professore <lj filosof1a, h a orga11izzalo un corso cli psicologia n1eclica, nell 'Universi tà cli Buenos Aires. Per conformarsi agli intendimenti del Co111itato a1nminist1 a Livo· d ell'ultimo Co11gr esso internazio11 ale di ostetricia e ginecologia, il Co1n ita lo esecu tj YO cl ella Soci e là 11elga (li ginecologia e os le tricia, <lepo j tario Ciel fo11do r esid u o, ha s tabilito t111 i:;re111jo q u adrie11nale, dell 'importo di 10.000 franc hi b elg i, per laYori sulla pecialità pubbli ca li 1n t1na d elle ling·ue ufficiali del Congresso i11lernazionale (fra11cese, inglese, itali ano, spagnol o, t edesco) o trado l ti in uno di ques li idiomi. Il primo pre111io sar à asseg11ato nel lug·lio 1938 . Per informazio11i rivolgersi al segr e tario della Socie tà predetta, Dr. Chevel , r u e Alphonse Hotta l 16, Bruxelles . L:t Giu11ta Esecutiva del Ì\1unicipio cli Buenos Aires l1a reg·ol amenta lo la carri era- 111eclica ospedaliera . Si è iniziata a Buenos Aires l a J)Ubblj cazione cli u 11a « Revista d e ·C ardiol ogia ». Il 26 giu gno fu celebr ata a Sai11t Louis (St ati U11ili) la « giornat a clella tubercolosi ». Kolizie da Barcellona recano che, dopo aver p artecipato acl un Co11vegno medico inter11azionale adu11atos i il 5 agoslo a Santiago de Ca111postella so lto la pres idenza d el sottosegretario alla Pubblica is Lruzione, u11a se llanlina cli medici si trovavano ri1Jnili a banch e llo in i_1n tipico ristora11te acl Oco, aliorch è il pavimento della sala si è sprofonòa Lo. 'futti i presenti sono stati travolti dalle 111acerie 11el sol losuolo assai lJrofon<lo. Organizzati prontan1e11 te i soccorsi sono stati estratti due inorli e ci11quanta feriti, nlolli dei quali i11 graYe s lalo. Il segrelario del Partilo l1..,ascis1a h a es1)r osso il st10 'ivo con'lpiaci111e11l o al clo lt. Giaconio ~J er]i , n1eclico co11dotto di Scl1iJIJario, il q u:.iie, d0po aver e so llopos lo a interYe11to 01Jerat j,0 u11a clon11 a po· Yeri ssin1a e ma<lre cli tlieci figli ;-1,·enU, Je clonava i l proprio sang·ue. Il mar esciallo LYA UTEY, sp entosi in questi giorr1i, va ricorcl ato perch è egli ebbe a considerare i inedie i cor11e su oi collabora tori preziosi. Soldato valoroso, se1)p e rjn1a11ere superiore alle sue Yi llorie. Così al ì\Iadag«1scar l'om c a l Ja10cco n.011 Yolle mai s travin cere, ma inlegrare la vittoria militare con un'opera di attrazio11e e di conquista pacifica; all'uopo i è val o !arg:uu1' n:e dei 1necli ci . Al ~Iarocco egli J1a organizzato in n1oòo am1nireYole l 'assiste11za i11ecl ica e la difesa sanitaria, co11 il concorso intellige11 le e fattivo del do l l. Giulio Colon1bani, direi I ore della sanità, ora anelato a riposo. ~[. P. 1


1316

« IL POLlCLINlCO n

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDIC.l Revue ite lVIéd . , 9. - Numero sulle coliti. Cl. !Vled. I tal., mag. - F. MA1-tcoLONGO e V. BAuoNE. P alol ogia ùell 'acido ossalico. Rev. 1V!Jd. -Chir. Mal. du l 11 oie ecc., m ag.-giu. J. G. MARANON e M. J. B.uI. AGO. Azjoni d egli estratti epa tici . Giorn. d i Batl er. e Imrriun ., g iu. - A. VIRANDO. Rice~cl1e bat teriologich e sulla })OJ iartri te acuta pri1nar1a. - . A. GANDELLINI. Ricerche sulla positività tardiva (48 ore) n ella diag nosi batteriolog ica di clift erite. .4 n1er. J ou rn . Nled. Se. , g 1u. - S. T. SJl\'IMONS . Cu or e r eun1atico. - J. EDETKEN e al . Elettrocarclj ografia. - D. AYl\IAN. Trattam. dell 'jperten sione con or1none oYarico cristallino. - W. D. RAWLS. ~eu lrop enia cl a amidopirina. rl cta 11Iecl. Scarid., \ '-\ -I . - P. ScHUL1,ZER. Iniez. i11tran1uscol ari cli estra lto e1)atico i1ell ' ane1nia l)ern. . \i\r. KAUFl\IAN:N e al . .i\ria elettrizzata r1ella cura della tbc. polm. - v\1 . i . BoLDYREFF. Diabet e m. e s u a cura. - ,S. A. GLANBERSOHN e G. . BARG . Il 'irus dello zost er. Presse 1Vl éd., 16 giu. - M. CHTRAY e al . Trallam. n1edico d elle colecis ti ti cr onich e. Riv. di Patol. nerv. e ment., mar.-apr. - M. \ -IALLI. Le forn1azioni coroidee i1ei Yertebrati. O. Rossi. Saggio di interpretaz. d elle en cefalopatie a focolaio da dis lurbo circolalorio. elin. Clii r. rn ag. - G. P ERRANDO. Corpi liberi dei acc hi erni ari. -=- V. P1rTT1. La trazione co] fjlo nelle fratlure della cl avicola. .4.rcli. l t. di Cli ir ., ap r . - S. SoL1En1 . Col ecis toslornia e appendicect omi a i1ella coleliti asi. - L. DURANTE. D uodeno-sfinterec tomie anteriori. I

[ANNO XLI , Nul\r. 33]

W. N. MANN. La teoria ir1fe ttiva d ei tumori . - H. E. HARDING funzione d ell 'epitelio nella cis tifellea. - F. A~ KNOTH e R. S. BRUCE PEARSON. L 'eosinofilia nel1e condizio11i aller g iehe. Revue Belge Se. Nléd., apr. - P. NÉLrs e J . PHÉZAnn. Trattam . d e\la foruncolosi con anastafilotossina. - P. NtL1s. Durata d ell 'i111munità antidifter ica da anatossina. Riforma M ed., 2 g iu. G. PnoTTI. La donna luminosa. Clin. Med. Il. , giu. - S ..CAccuRr. L 'eleltrocarcliog·ra~1n1.a çlegl i sportivi. - F. ~IARCOLONGO . Ipo. tenur1a n elle g lomerulonefriti acute . J ou r nal A. NI. A., 9 giu . -- A. BEHHEUD e R. B. G. Co"vPr:R. Il pneumo tor . arlif. n ella polmonite lob. - H . S. RIPLEY e H . M. VAN SAKT. Sodoku da morso d i carie. -. L. M . BAYER. Desensibilizzazione all 'allergia da insulina. Prens 1 M éd. A rg ent., 25 apr. - R. F. VACCAREZZA. Trallam. delle e1no l1 isi co11 i11iezioni intraLrache.'.ll i (li e111ost a lici. - i\l. .T . 0EL CA RRÌL e F . AnANEIBClÀ. Erni a diafr ammatica . • en1ana "ft..Iéd., 31 n1ag. - · i\.. S. INTnozzr. Osteosi fibrogene lica cl 'origi11e para tiroidea. J ornal dos Clfnicos, 15 m ag. - A. LrNs . Radiocli agnosi degl i aneurismi d ell 'aorta toraci ca. Forz1 Sanit., 30 nlag. - 1'~ . PONTANO. La sifilide gommosa del polmo11e. Presse Af é<l., 23 giu. - E. ~[oNrz. E1natomi sottonracnoidei e aneuris111i cerebr ali . J ourri. de Méd. de Lyon, 20 g iu . - NuJn ero <li ILeur ologia. N!ecliz. Welt, 23 gi u. - vV. ISCHEI\<IENSKY .• Ques I io11i cljnica1ne11te i n1por tn11ti cl ell a cl1in1ica dei colloidi e (lei ]ipoidi. Guy's flospital R ezJorts, apr. -

I:a

1

Indice alfabetico per materie. 1306 1305 1297 1302 1310 1301 1307

Algie : t rallan1. con vele110 di cobra . Pag. Aneuris111a dell 'iliaca co1nu11e destra . » A.sle11ia o d epres io11e . . . . . . . . . » Bibliog r afia . . . . .. . . . . . . . . . 1301, Calcio nella terapi a: i1u ove dire tti' e . » Capeili grigi . . . . . . . . . . . . . . » Coli ti e reazioni leu ce1n oidi . . . . . . » Colo1L: t umori m alig11i : lrattament o operati o . . . . . . . . . . . . . » Cut e : co11du cibilità el ettrica . . . . . » Cute : nega ti vi Là d'innesto omopl astico » Decubito: trattam. ~on acido tan11ico . » Der1nat ite da bagno all 'aperto . . . » Di spepsia fl atulenta . . . . . . . . . » Dolor e cl i schiena . . . . . . . . . . . n En10 t asi cliretta nella so ltomu cosa gastrica : per l ' - . . . . . . . . . . . . » Epidermofizia pla11lar e disiclrosiforme . » Foruncoli del l abbr o sup. : radioterapia » Gravidanza n ormale: am1noacidemia . >)

1294 1307 1309 1307

Leggi sanitar ie: T esto U rii co

1296 1307 1307 1300

1300 1295 1290

• . . . .

»

1311

Li11fati smo nel dominio del dermatologo Lir1fogranulomatosi ing uinal e . . . . Lipe1nia da car cinoma irradia lo dell \1 tero . . . . . . . . . . . . . . . . . Liquor: riattivazione nei neuroluetici , ~I ilza : r o ttura da p eriarterite n odosa .

» »

1308 1306

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1307 1306

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Pag. 1311 .. .. 1305 Os Leosi fibroci s1ica: ]Jaratiroirlec lo111ja . )) )) 1305 . . . . . . P araliroidi: interventi 1305 Pleuriti purulen le d el! 'infanzi a . . . . )) 1300 P11eumo11ile d a Actinomyces . . . . )) Reuma tismo: patologia dal punto di Yi s la d ell 'etiologia streptocorrica e del1287 1'infezione foca] e . . . . . . . . . · · )) Riflesso rotuleo: reg istrazione bilater a1304 . . . . . . . . . . )) l e con temporan ea 1305 ,Sa11gue : r esisten za globul ar e . . . . . )) Se))orrea d el • viso: cura con pomata f\1utue:

acida

il problema delle -

. . . . · · · · · · · · · · · · ·

Sifilide: comportamento clel r~ticol o endotelio . . . . . . . · · · · · · · · Sifilide : fenomeno di Donaggi o · · · Sifili lici : cefalee . . . . . . · · · · · · Si1npaticectomia lombare extra-peritoneale : indicazioni e tecnica . . . . Specialista : p er il riconoscimento della qualifica . . · · · · · · · · · · ·

Spirochetosi anitterica . . . . . Sportivi: el ettrocardiogran11 na ... Stomaco: esame funzio11ale . . .. S tomaco : r esezione d'urgenza n elle p erforazioni acute gastro-du oden ali . Toracoplastica antero-l at erale: tecni ca .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa ài lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito

avtoriaazione scritta àalla f'eàazione . E vietata la pubblicazione di sunti ài essi sen~a citaf'ne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

~


ANNf) X l~l

'' IL PERIODI CO ITALIANO DI MEDICINA PIÙ DIFFUSO E PIÙ w-

Nnm. 34

Roma, 27 Agosto 19:14 • XII

'' ACCREDITATO

Pubblicazione indispensabile a tutti i Medici Italiani.

Abbiamo pubblicato il

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con

NOTE

e

COMMENTO

dei Sigg. ARI S'T IDE CARAPELLE, Consi 5Jjere di Stctl o, Deputato al Parl ame11to e ALFREDO J 1\.i\KITTI-PIROMALLO, ConsigJiere di Cassazio11e .

u..

Quest~ /V.uovo 1'~s lo Unico delle J_,eggi sanitarie, approvato dal Consiglio dei iYiinistri il 30 giugno s,._, ~ost1tuisc~ ,quello_ ~el 190?, ~o?rdin.ando. ed inl ey1 ando le di~posizioni l-'. manale in seguilo nel cam[JO

dc-i ll 1g1f. ne , sanzta pu.bblzca, esercizio p r ofessionale, ccc., ed unifor mando ed inquadrando la ma·l er ia sariilaria rielle vaste, cornplesse e lurtgimiranli rif0 1'1n e del Regirne. ;~?- La legge, ne~la sua schelet r ica esposizione, non è che un, arido elenco di disposizioni, di sca rso significalo per chi non è esperto in materia e non conosce l e sotliglie2ze cl'i•nle r petrazione; essa abbisogrta, p erlan.to', di un C OM~E~TO e h~, basandosi sulle intertzioni del legislatore quali risultano dai lavori p r eparatori e ~ qll 'esperzenza acquisita, illuslri ogni singolo articolo nel suo vero significato, nella sua portata e nel la connessione con altre leggi, in niodo che ne riescano facili e sicu1·e [ ' interpetrazio11e e l 'a p7Jli cazione. A tale scopo, la Casa Editrice del G i orn.ale « IL POLICLINI CO n, g·ià in previsione, si er a assicurala la collabo r azione di due e1ninenti giuristi , profondi co ri osci tori dell'argomP,nfo. L 'o n. CARAPEIJ,E è sta·to relator e alla Carnera dei Deputati sul disegno di l egge che .autorizzava il (~o verrio a coordinare lP. disposizioni di Legge e di inlegrarle anche in rela:ziorte al riuovo or dinamento an1n1in1str alivo delle Provincie e dei Corn.uni ed alle disposizioni del nuovo Codice Penale; ha, inoltre, fallo parte sia della Commissione nomina1la dal Pre :i dente del Consiglio 'di Stato per lo sludio del pr(}getto, sia della speciale Commissiorie, al cui p r elimi1iare <:same vertne sottoposto il Tes t o Uni co. Per ltl sua particolflre comr;etenza in n?af eri a sanitaria è cc1nclirellore dcl nostro periodico Il Dirilto Pubblico S&nitario in.sien1e all'Avv. GIOVANNI SELVAGGI. Il P r of. JANr ITTI-PIROl\iIALLO ha partecipato, a sua volta, allo stqdio ed alla prPparaziorie del nuovo Codice Penale e, cor11e autore di pregevoli ]Jubblicazio ni in qùesto campo, porta nell 'esame del TESrfO L~ICO il prezioso con.t r ibuto della sua dottrina e de lla conoscen::a del Diritto Penale e della Speciale Legislazione, che si r iferisce alle ma•terie sanitari·e. Il

C OMME~TO, perlanlo 1 eh.e offr iamo noi, ha un caratlere

eminente1uente .pratico

e costituisce

una Guida veramente sicura per la CONOSCENZA E L 'AP PLICAZIONE DE·L1~E LEGGI SANITARIE con opzJorlun.i richia1ni alla Giu r isprudenza e con la spiegazione 1lelle modi/ icazioni inlroclotte nella Legge stessa. La riostra (;asa Edit r ice che, con le speciali rub " i che del cc POLICLINICO » e sopral tulto con il P eriodico· specializzato cc Il Diril lo Pubblico San itario », lìa acquistai o da tempo l 'esper ienza delle par ticolari esigenze dei ~I~di ci e degli Am1n in istrativi in materia sanitar ia, viene così incontro a quesli, offrendo lo r o siffatta pubblicazione r ealmente indispen sabile. La nostra p u b blicazione d u nque, ch e risu l terà di circa 600 pagine, sia per il valore dei commentatori, clie han.no saputo darvi un carattere di gran de pra licità, sia per l 'ampiezza, sia infine per la el eganza e la coniodif à dell'edizione, in car ta t i po Indi a-Oxford , ben rilegata, non deve essere confu sa con alt r e pnbblicaziou i congeneri, annunziate prive dei uo1ni degli autori del Commento, senza cioè l'el 1 ·mento

più im1•ortante.

IMPORTANTE: Come è stato avvisalo agli abbonali alle nostre cinque Ri'1Jiste, ai quali tulti indistinta1nent e int eressa il

NUOVO TESTO UNICO DELLE LEGGI SANITARIE il JJrezzo del volu m.e, ben r i legalo, ch e coni er rà anclie Z'Ele11co delle disposizio11i per la tt1tela (lella Sani là Pubblica dal 28 ottobre 192~ al 31 dicembre l!J32, noncliè due indici della materia trattata b ene elaborali, p,of r à supe r are le L . 4 5. Pe1 ò, a tutti i riostri abbonati che n e faranno immediata ordinaziort e, il vol ume sarà cedu to per sole L.

3 O.

La sot·toscriziorie d,'acqu i sl o, oltre che con il versa1nento della intera somma a libera zion e, può essere fatta a1ìche con. un sen1plice accon,to di Lire 1 O, salvo versare all'atto del ricevi mento rlell'oz1era le r esidue L. 90, più L. 1, .'JO per le relative occorrenti t asse postali. N. B. R i co r dian io cl te l'intero imp orto rli L . 30 o le sole L. 1 O della sottosc rizione possono essere versate, senza taJSsa, nel conio corrente postale N. l/ 5945 clel l' editore Luigi Pozzi di Roma , medianle l'apposito Bollettino che venne accluso al preceden te tV. ~8, ma del quale B ollellino si può ottenere CO[Jia a gratis all'Ufficio di Posta.

L UTGI P ozzi, editore, Ron1a, ' 'ia Sistina n. 14.


Roma, 27 Agosto 1934- XII

ANNO XLI

Nnm. 34:

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

S.EZION.E PRATICA

FRUGONI

REDATTORE CAPO : PROF. CESARE Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e con t ributi : T. Lueherini:

Acca demie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia

Notizi a b i bl i og raf ica. -

Not izie diver se. Rassegna ciella stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Tentativo di cura dell'ittero emolitico a mezzo del biossido colloidale di thorio (thorotrast). Osservazi oni cliniche : R. Samaja: Su di un caso di acropareatesia. Riliev i e c-.>mmenti : A. Catterina: Cenni sui concetti informativi dell'operazione di Bassi ni. - A. Catterina, G. Baggio, La Redazione: Modificazioni e tecnica di Ohirurgi Italia ni riguardanti l'operazione di Bass1ni. L ' attualità medica : Courdonau: Su di lln nuovo acceleratore del le oombustioni origani che. Problemi nuovi : G. Melli : A p1X>tposito della p atogenesi dell'edema aeuto del polmone. Sunti e r assegne : SEMEIOTICA: A . Maitland Ramsay: Le manifestazioni oculari d elle malattie a llo stato iniziale. - ALLERGI.\: L. M. Bayer: Allergia insulinica e sua desen sibilizzazione. - Pasteur Vallery-Radot, G. Ma·u rie e M.me A. Hugo : Desensibilizzazione o protezione terruporanca dell'organismo sensibilizzato. - TERAPIA: B. Fantus: Tera-pia dell 'a•m ebiasi. - 8 . R. Gifford : La terrupia della congiunt i vite. Divagazioni : Come morì Cavour. Cenni bi b liografici.

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE Dl

S.

SALA

SPIRITC• I N SASSIA - ROMA

s.

c .~R1.o G ENGA

Tentat ivo di cura dell'ittero emolit ieo a mezzo del biossido co1 loidale di t horio (thorutrast) per il prof. To1,1r1v1Aso LucHERINI, prin1ario medico e docente di patologia e clinica medica.

L ' e1)atosp lenografia con il tl1orotra1st, nletod<) d 'inda.g-jr1e rece11ten1e11te entrato n eJla dia..., gnosti ca r adiologica, è, coni.e è noto , fondato sull'ad orbi111e11to e su lla distrib·u zione del th ori c colloid.ale negli elementi del siste ma reticolo-e11doteli~le di cui il fegato e la milza sono estren1a111ente riccl1i . Tale ad . . orbimento e tale clistrib·l1 zion e sono in rappoTto ed in funzione del potere granulo-pessico del sistema reticolo-endote11a1e, il quale vie·n e così ad essere ·p iù o n1er10 parzialn1ente bloccato, come risulta <il-l indagi11i s1Jerin1entali ed ai1atomo-1patologi1

delJ e Scienze .Medi ::o-Cbirurgicb e di Napoli. - Associ azione Napoletana dei Medici e Naturalisti. - Società. Pie1nontese d i Chirurgia. - Rea.le Accademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Società Medico-Ohirurgica di Bol ogna. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E 'l'ERAPIA: La dispnea serotina dei cardiaci con insufficienza. I principi attivi dell a digitale. - L'acetilcolina nel t'ratta;mento dell'ictus emiplegico. - L'autoemoterapia n~ll 'emorr aigia cerebrale. L' utilità della fleboclisi di glucosio. - i.'4 OTE DI DIETETICA : Qualohe impiego dietetico della soia. - MEDICINA SCIENTIFICA : Un ormone cristallino ottenuto dalla corteccia surrenale. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politi ca sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Obbligo od omissione di r eferto. Nella vita professi onale : Cronaca del movimento .p rofessionale. - Concor si. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

che. La fa coltà di reali zzare iale blocco più . o m eno parziale mi ha indo·t to a prendere in considerazione l 'eventualità di una sua utile applicazione nella cura del! ' ittero emolit ico e osti tuzion~l e. Sono già noti alcuni tentativi fatti con il thorio colloid.ale a scopo terapeutico in altre inalattie; ed a talB proposito r icorderò cl1e recentemente vari AA. hanno u saito il th orotrast 11ella linfogra11ulo.1natosi, associandovi aCl1che la Roentgenterapin, rna specialmente in casi di let1cemia n1i eloide cronica, nella peranza che i l tb c.r io potessfl riuscire ad inibir-e il processo leucemico (Guarini , Izar e Castronovo, Barl)ieri ecc.). ì\:fa all'infuori di una diminuzione del n u mero dei leucociti il th orotrast non ha apportato in tali casi vain taggi duraturi e certi. Anzi aggi11ngerò s.h e- in u n caso di leu cemia n1ieloid-e cronica stu diato da Barbieri (•Barbieri: Studio islo-patologico di un caso di leuce1riia mieloid e croriica trattato con thor otraist. t< Minerva Medica », n . 1, gennaio 193-t), ove il tho,r io nor1 lLa imp resso a lcun andamento favorevole alla malattia , è r isultato all 'indagine i ~1ol0:gica grande scarsità di accumuli di tho1

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[ANNO

ÀLI,

Nu~i .

:34]

SEZIONE PRATICA

rol rast proprio nelJe sedi dove il processo le·u re.111ico a'1ev.a particolare sviluppo. Dove invece a me, a differenza che nelle suddette n1alatlie, è parsa teoricamente. oppo·r t11na 1'occasione di applicare per il primo il 1J1orotrast è stato precisamente i1ell ' ittero· e111olitico pri1nitivo. 111 questa malattia infatti i ·essenza fondan1entale. del m·e ccanismo. patoge11etico è rappresentata dall 'i1p-eren1olisi, ch e &econdo alcuni è dovuua preva ler1ten1ente ad l1na esagerata fu11zione emodistruttrice del sisten1a· emolinfopoieLico e degli ele·m enti del sislema reticolo-endoteliale in genere; e secondo altri è do,111ta ad una abnor1ne fragilità conge,IJ iLa dei globuli rossi. Ora co11 l 'impiego del Lhorotrast, indipendentemente dal ruolo ch e i11 tale malattia ha la fragilità glob·u lare costit112ionale, si vengono a bloccare più o me·n o J:Ja rzialmente gli ele1nenti del iste·m a reticoloi~tio citario , approfittando della loro facoltà granulo-pessica, p er cui si verreb·be ai limitare PCl a diminuire I 'iperattività emolitica di tali Llementi. Partendo così da tale presupposto teorico 110 avuto· occasione di a1)plicare il thorotrast in un caso di ittero emolitico primitivo, che breve111ente riferisco: A. I. , di anni 27. Riferisce che d a molti anni si sente debole e presenta costa11le1nente un t en11e colorito itteri co della pelle e tielle sclere. Periodicamente specie dopo qualch e strapazzo ha <l ei dis turbi caratterizza ti cla sen so di profonda aste11ia, da accentuatione della tinta

E. O. : Co11dizio11i generali scadute. Pallore no-

tevole della cute e inucose visibili. Tinta leggermente il lerica della pelle e delle sclere. Esame del torace : negativo. Addome: il fegato si palpa tre dita al di sotto d ell 'arcata costale, alquanto aumentato di consis tenza e: dolente il suo margine inferiore; la inilza in alto è al settimo spazio, ascellare media, ir1 basso si palpai a due di ta al di s-0tto dell'arco, ot11nentata anche di con sist enza. Ri ce rche speciali: Urobilina presente. nelle urj.ne in notevole quantità. R. Wass. : i1egativa. Bilirubi11emia: mmgr. 18 per cento. R. di Himans Van d. Berg: indiretta, i111mediala ed inle rtsa. .Esame d el sangue: Globuli rossi: 2. 800.000; <;lobuli bianchi 7.500; Emoglobina 65. S lri scio di sar1gue : Spiccata microcitosi a palla. Qualche eritroblasto. Leu cociti po}j1norfo-rlucleati : 61; eosinofili: 3; linfociti: 28; inonociti : 8. Co11 1a color .'lzione vitale si rilevano nu1nerosissime emazie con sos tanz ~•1 granulo-filamentosa_ Determinazione della resistenza globulare (sangue intero) : i11izio d ell ~emolisi 0,65; emolisi completa: 0,40. Dopo qualche giorno di d egen za all 'ospedale durante il quale n on fu pratica la alcuna t erapia SJJeciale, s'introducono per via e11dovenosa, a giorni alterni, complessivi 75 cc. di lhorotrast suddivisi nel quan li tativo di 25 cc. alla volta. Le iniezioni son o st a te p erfetta1nente tollerate dal pazienle. Il giorno dopo l 'u]tim a iniezione di thorotrast l'epatolienogr afia fa bene rilevare intensamente opaca I 'ombra della milza e d el fegato; questi due organi appaiono anche (specie la milza) modicamente aumentati di volume (vedi radiografi a N. 1) .

llADl OG RA F IA

illerica, da clolori nella r egione splen ica ed epatica. da febbre e da pallore. Tali crisi che perduravano vari giorni , in questi ultimi tempi si so110 fatte più frequenti , per cui ha chiesto ricoYero all 'Ospedale di Sanlo Spirito il 3 dicembre lu32.

1319

N. 1.

In seguito al trattamen to co11 il thorotrast t1 0 11 si è avu lo in prirno tempo alcuna modificazione del reperto en1ocromocitometrico, n è alcuna modificazione appare11 le dei rilievi ~Jinici sopra esposti. 11 paziente esce di su a 01011 là dall 'ospedale il 24 dicembre 1932; ma Yiene periodica-


1320

lC

IL POLrCLl NI CO

111e11le seg·uito e co11trollalo ir1 visite a1nbulatorie per u11 a 11110 e m ezzo. Ebberie dal giorno dell ' uscitci c.lall'.oszJedal e il [Jazi enle non h a avuto più alcuna cr1 si rii cleglobulizza.ziorie. Egli dopo es-

ser e s tato vari 111esi prima d ell 'ingresso al! 'ospedale lontano da ogni attività , u11 nlese dopo l 'u scita d all 'ospedale è i11 vece tornato al suo orcti11ario con1plelo lavoro e per quanto fosse so ttoposto a stra pazzi, pur tuttavia no11 è più sta lo dis turba Lo da crisi di as tenia, di anemia, di d olori alla r egio11e epa lica e splenica, da febbre e dal1'ittero ; ln ènlre il suo st ato di nutrizione e di Sain g·uificazion e è andato notevolm~nLe mi glior ando e la tinta itterica dell a peJle e delle scler e è scon1parsa. La inilza ed il fegato no11 h anno subilo alcuna n1od ificazione di vol ume, con1e d el r esto è risul lato anch e d all 'inclagine epa losplen og·rafica esegui la i1el inese di marzo 1934, e ch e ha d ato un 'irt1agine idenlica a quella preced ente. 1\elle urine 11on ll o più trova lo presenza di urobi!ina; ine11lre l 'ul lima bi1iru1Ji11e1nia eseguita ha d ato 1n 1ngr. 2 %. L 'ullin10 esa tne d el sangue ha fatto rilevar e au111enlo dei glol)ulj rossi (4.900:000). Soltanto ho 1roYalo an cor a, co111e aJ1ch e in tutti i preced enti E>san1i fatti durante il perioci o di un anno e inezzo di osservazion e, la microcilosi a palla e la per sis le11za della fragilità globulare (iniziale 0,60; e1110lisi co111p lela 0,40) .

»

[ANNO

XLI,

NUl\'(.

34J

sia per il trop1Jo 11et to n1i,g lioran1enlo clinico; sia p er la preci. a coincidenza di tail e migliora1 ne11 lo pro1 prio do1Jo le iniezio11 i di thorotrast ' e quando la ordi11aria ripresa clel lavoro co11 tùt.Li i r e la tiv i s lra J)azzi fisici avrebbe dovuto • rappre s~11lare un.a carusa 0 ccasionale· di d egloh11l1zzaz1one. Il caso da cne riferito, per quanl<1 non po. a ervire acl as egnare u11 si curo va lore terapeutico a l thorotra ·t , pur tuttavia cleve incoraggia,r e a ten tare ancor a in altri casi la le tratl ame1~ t,o, prima di dare u11 giudjzio ~i c uro e d efinitivo sulla bo11tà d el i)re uppo to teorico e s11i risultati pratici. A tale pro·p osito dirò ch e r ecenti s.ir11an1ent e ho avuto occa ior1e d i Je.gg·ere una cor11un1 cazione di alcuni AA. ch e 11anno av 111 o la. te~sa mia idea di b]occare cioè i11 un ca. o di itlero en1olitico con il lhoro lra t il si t enia reticolo-endotelia le allo scopo di lud1a r e i11 LaJe caso l 'evoluzione della frag ili tà g lobu lare, d e Il 'itter o, de,Jl 'anemia e del la co les teri11emia (T. Pa-vel, V. Ru11can et 1

I

1

f~ru cn er :

ltvo,zution de la fragilité glo·bul(J)ire. de l'irtrre , de l'anémie et de la cholestérinén1ie ari coi1rs d ' n.11 iclère Ji é.m olytiqu e, tì'ail'é ~-ia r le lhorot rasl et la spl é11ectomie. Soc. Rot1111aine d '}1é11:-in Lolog ic; S{ance du 15

Co111 e .. i Yede lo studio e l 'os er vazione p rolurig·ata d e l pa.zienLe fatta J)er un p eriodo, di dee. 1 93~; rirorta~.o in cc l ,.e Sang n, n. 7, 1•iù di u11 a11110 e 111eLzo dopo il trattan1e11to 1 ~) 34). Infa tti d a tali AA . è tata inietta,t a in co11 il tl1orostra t , 11a fatto rilevare la scomun malato di 25 anni la d o e totale di 60 cc. lJo r sa1 dell 'a11e111ia , d ell 'ittero , d ell 'iperb·i linia , rli tl1orotrast, b en sop1)orlata dal IJiazi,e nte. dell 'i1)erbili1·ul)i11e1r1i.a, d ell 'as te11ia e d elle c ril 1'itter o e l'ancrr1ia n on sono .stati influenzati s i en1o litic l1e e quindi della febb,r e e d ei dodal trattan1 e11to; in,·ece si è con tatato ch e la lori alla r egion e . ple11ica . ~ soltanto rimasto r e'Si Lenza :g·lobuJare era dive11uta1 norm.a ]e o imn1ula to il r eper'to d ella micr ocitosi a palla legcrerment e più aun1entaLa del normale. Quate d ella f r agili là g lobulare . 'f a le va11taggioso tro n1 esi dopo tale trattamento il paziente è risultato a utorizza a ril evar e cl1e si è ottenuto stato ·plenPcto1t1izzato e l 'ittero è sparito d el u11 n etto n1ig·lior a r11e11to e non la guarigione l ul Lo; ma 50 gio.r ni dopo l 'intervento è stato di clinica d el paz ie11te. Soltar1to la per sistenza 11uovo trovata.i abbassata la resistenza globulàre della inicr ocito i a palla e d ella frag ilità g loal la c ifra di 0,54. Que ti risultati fanno conb11lare pori.a a con siderare che tale guarigion e cluder e agli AA. ch e non esiste parallelisn10 è so la111enle clinica ma non biologica. E ciò apfra 1' itter o, l 'anemia e la resistenza g lobulare: runto, con1 e a cca de anche dopo la splenectoOra i11 questo 0aso riportato r ecent em ente 1r1ia , IJer la per sisten za d elle in1·p ro·n te biolog i<lai uddetti At\.. , il paziente è stato però ser l1 e costi l u zio11a li d el JJrocesso morboso, o.ssia gulto per so·l i quattro m esi d alla curai con il la frag·ilità globula r e e l a. microc ito•s i a pia lla. Il tl1orotrast , 111entre do.p o questi 4 m esi è stato ri .~ ulLa to favor evole da r11e ottenuto in que to sottoposto a lla splen ectomia , pe r cui _è venuto caso di itter o er11olit ico non de·ve j)erò creare il111 ioni e q11a11tunque prin1a di render nota que- cosi a n1ancare l ' ulteriore studio ed accertasta mia osser,-.azion e abbia voluto controllare mento del1 e 1nodifìcazioni cliniche e biologich e che P'Otev.a no· essere attribuibili al so.Jo il pazie11te peT un p eriodo di più di un anno ed unico trattamento c on il thorotras t. c.: n1ezzo do1)0 la cura, pur tuttavia non si poCertam en le l 'im.p iego de1] tho·rio colloid.a le treb·b e escludere che il 111ng o periodo di g u aItell ' ittero emolitico per il concetto teorico d a rigione cli11ica riscontrato n el mio caso non me g ià es.posto deve essere t entato ancora e f)()SSa esser e int'erpretato come un ·p·e riodo ~i r rn1i ione . . 1)ontanea. 1'ale interp retazione p e · sottopos to a controlli accurat_i e lun.ghi. Il rò è i11 veri1à assai diffic ile a p ote·r si sostenere, blocco più o meno parziale dei tessuti ad esalsia per la lungl1i sin1a dur.atai di tale p eriodo tata funzione emocateretica p uò infatti portare (specie dopo le freque11ti crisi emolitiche a cui per conseguenza 1d una eventuale correzione andava soggett o il pazie11te pr1ma de·lla cura); dello squilibrio fra rigenerazione e distruzione 1

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1


[ANNO XLI, NUJ\f . 34]

g lobulare, cl1e è proprio di quest a malattia . 1'ale m e todo di cura nell 'itte·ro en1olitico , qualor a riuscisse a p ortare , a seguito di ulteriori controlli , risultati vantaggiosi e duraturi (d ato Ja dubbia od estro111a lente·zza di e liminazione del tl1orotrast) sar eb b e dj gr ande utilità perch è potrebb·e ~ve•11tualm ente sostituire il m etodo elettivo di cura rappr eS;eniato dalla sple1tectomia non se,mpr e esente da rischi e p·e ricoli. ~

I

1

RlASSlTNTO.

L 'A. parte11do dal presu ppost e, teorico ch e il tl1oro trast , essendo fi ssato ·d agli elem enti d e.J ~i ten1a, r eticolo-isliocitario in gen ere, viene presun1ibilmen te (per il blocco ch e n e d et ermina) a dir11inuire n ell 'ittero e molitico l 'esaltata azione emodistruttrice d ei tessuti a funzione enloca teretica , è indotto a d app licar e il tl1orio colloida le i1L un caso di ittero en1olitico fJrim i tivo. Ln studio e i ·osservazione del paziente durata per un p·eriodo di più di un a111no e mezzo l1a fa tto r.ile,1are in s~D"llito a ll 'u so d el thorotra . L la guarigion e cc clinica » d el pazie11te, ma n on la g uar ig·ione « biolog ica », p er la per iste11za costante d ella1 frag ilità g lob·u lar e e della micr o·c jtosi a pa lla . 1

OSSERVAZIONI CLINICHE Clinica Privata dal Prof Silvio Gavezzeni - Bergamo.

Su di un caso di acroparestesia. Dott.

R u BINO

1321

SEZIONE PRATICA

S..\.IVIAJA, assistente.

Ne l 18~3 Schultze n ella cc Deutsch e Zeitscrift fur 1 ervenh eilkunde » riferì di 12 ammalati con speci ale sindrome· morbosa ch e chiamò Acroparestesia, rit-enendola abbastanza car atteristica da disting11er la da a ltre forme affini già descritte d.a altri AA. Essa con sist e, secondo Schultze, i11 p·a reste sif. ch e colpirebbe ro di prevalenza le femmine e si locaJizzereb·b ero di preferen za alle mani , più raramente ai p iedi, sotto forma di formicolii e talora di vivi dolori, limitandosi ora solo a lle dita, estendendosi a.l tre voìte in parte od in toto agli arti corrispondenti. Si avrebbe com e ._con seguenza di d ette parestesie, una sensazione di rigidezza d elle parti colpite co11 limitazio11e od abolizione comple ta d ei m ovimenti più fini d elle dita, duran te le crisi. l parossismi ricorrer ebbero prevalentemente nella notte od al mattino , sareb·b ero più violenti n ella ~ ta .__gion e i11vernale, tenaci tanto dn

duraire periorli car11ente diver si anni, sen za al tra ulteriore cornplicazione. Il colorito della pelle è inalterat o; arterie e ' ene esplorabili clir1icamente nulla presentano di ab·n orme. Sensibilità per Io più normale, i11 a lc uni i1Jerestesie od iperalge ie, m entre in a ltri dur ante le crisi si avr ebbero disturbi ipoa]g·esici . ,l\Jon do] enti i punti nervosi, non 111anilestazioni is terich e, n on alterazioni morbose a car ico delle arti colazior1i, non atrofie. , · · La prirna d escrizione, sia pure incompleta, di questa sindro111e risale al Gamberini (1844). Notnaghel i1el 186 7 definì come n eurosi vaso-mot oria una sindrome rassomiglianti ssima alla Acro parest esia di Schultze : unica differenza, l 'inten so pallore che durante i parossismi colpiv.1 le mani dei pazienti di Notnag·h el , non era dimostrabile nei casi di Schultze. Altre osservaiioni pubblicate in seguito da f>rmer od Sinkler ( 18'84), S·a undbj (1884), Ber11hardt (188!5), Pto~enbach (1890), che presentò cc una m emoria su di una affezione singolar e delle dila con alterazioni trofiche non an cora descritte » prer,edono il lavoro di Schultze e d el suo allievo• Mohr. In seguito, o~servazioni numerose di Laqu erer, Collin~ , Ball et, D ejerin-Egger, la tesi di [Bordeau x Der11orin (1909), sono venuti a con· fermare l 'entità clinica di questa affezion e. Negro riferì di 11 ca,si di acropar estesia ch e presentavano come caratteri essenziali parestesie non r aramente doloro,s e d elle estremità dif: ta li d elle mani e talora anch e di quelle d ei r>iedi , rir.0rrenti a periodi variabili nel corso cle.lle 24 ore, rarnmente continui, in ogni caso r>erò di d11rata sempre lunga . Le parestesi e n on erano ' accompagnate da alter azioni obbiettive dimostrabili d el colorito, d€lln t emperatura, e d el trofismo della cu · te e n emn1er10 della eccitabilità elettrica 11er ,·eo-muscolare. I soli drit.i obh iettivi non costanti rilevati aIl ' esame erari o costituiti talvolta d a ipoeste~ie, talora invece. ma più raramente, <la iper estesie ed iper algesie al tatto. Secondo Strl1rn1)e11, l :~croparestesia sar ebb e una affezione· molto frequente, colrpireb be ordinariam er~te p er sone · di 'età ·media (Cassirer p er ò h a descritto lln caso di acroparestesia in un bamhino di 7 anni ; Cur ·cl1mann in un '~ecchi9 di 7J :tnp i). Sebbene comun en1ente manchin o alter azioni obbiettive ril evabili in a lcuni casi sono n1a.11i festi , second o Strumpell , disturbi · vàsomot ori, consis t€nti in r affre ddamento dellè parti colpite, rr1entr-e in· casi ostinatissimi le 111an'i~ 1


« IL POLlCLJNICO »

1322

furono trovate caldissime e con abbondante sudorazione. Furono osservate, a. parte alterazioni della sensibilità (ipoalgesie ed iperestesie) alterazioni trofiche consistenti in evidenti ristrettezze ed i11grossan1er1ti delle fal~ngi terminali,~ più forte curvatura delle unghie, pelle assottigliata e splendente. J>ick. _d i ~raga nel 1903 _ fu il primo a mettere in evidenza una distribuzione topografica delìe turbe sensitive (espressione di una di-slribuzio11e radicolare) presentando il caso di un arnmalato affetlo da acro parestesia che durante le cri.si localizzava la sensazione dolorosa cc tra le dl1e spalle », il dolore si irradiava alla ·parte esterna delle braccia sino a~le due ultime dita; :ill 'a·va.n 1braccio era più colpito il bordo ulnare. Dejerin ed Egge.r i11 seguito, oltre a confermare i fatti osservati da Pick, poterono dimostrare che la distribuzione radicolare non interessava solan1ente le turbe sensitive, ma che r1ell'acroparestesia « esisto.n o zone permanenti cli ipoestesia a topografia radicolare )) . Per le dita e la n1ano, la delimitazione delle diverse zone radico lari è difficile a stabilirsi a causa della innervazione pluriradicolare; ma a livello delle braccia eJ avambraccia ci ò è più facile; due volte 1'anestesia colpiva il lai o cubitale corrispo11dente alla distribuzione della otta,v a ra(fice cervicale e prima dorsale; in un caso l'anestesia occupava tutta l' estensio11e del lato radiaJe corrispondente alla ·dis l rib·uzione della 5a, 6a. e 7a radice cervicale. Ir1 un solo caso si è potuto osservare l 'esistenza di turbe della sen sibilità profonda. Baup riferì di un ammalato affetto da crisi dolorose parestesiche con turbe sensitive nett an1ente radicolari~ dissociati in certi punti 11on sola111ente limitati agli arti superiori , ma estendentesi pure al tronco ad a,g li arti infe• • r1or1. 'B ouchard ebhe occasione di osservare u11 :.aso di acroparestesia con alterazioni della sensibilità oggettiva a LO~)ografia segmentari.a. Egger nel 1906 presentò alla Società Neurologica un caso di acroparestesia dei 4 arti, ch e prese11tavano l'anestesia a dispo·s izione radicoJ.are, oltre ai sintomi comuni delle lesioni dei cordoni posteriori. Morin distingue 1·acroparestesia in essen1iale od idiopatica ed in sintomatièa sviluppantesi cioè nel rorso di una affezione comune. La forma idiopatica che si riscontrere·b ·b e rtelle donne tra ~ 30 ed i 50 anni, senza precedenti i).articolari interessanti, avrebbe per ca1

(ANNO

XLI, NuM. 34)

ratteri: 1) di apparire nella stagione fredda; 2) di mostrarsi particolarn1ente alla no·t te; 3) di essere inter1nit.te11te con periodi di calma assoluta; 4) di esserP, poco modificabile dag li agenti interni ed esterni. Inoltre, sempre secondo Morin, nella forma idiopatica le turbe di parestesia prediligereb·be1 o gli arti superiori in modo spiccato; le turb·e oggettiv~ della sensibilità sarebb·ero rare se non assenti, durante le crisi esisterebbero turbe motorie leggere che persisterebber0 a volte molto atle1luate d11rante il periodo di accalrnia, le turbe vasomotorie sarebbero fre q.u.·enti ma no11 con1parirebbero generalmente durante le crisi ; no11 si avrebbero alterazioni dei riflessi, non alterazioni trofiche, non lesioni :tpparenti dei vasi e dei nervi. La forma sin,lon1at1:ca si osserverebbe a l contrario indifferenlemente a tutte le età nei due sessi, in tutte le professioni~ come manifestazione di forme morbose varie (sirin.gomielia, compressione midollare, tabeJ sclerosi in placct1e, n1orl)o di Bright, nevrite, emiip legia cerebrale , arteriosclerosj . ecc. ecc.). Le crisi avrebbero il carattere: 1) di appa r ire i11differenten1ente in tutte le stagioni; 2) di 111ostrarsj più particolarmente di giorno·; 3) d~ essere ordinariarr1ente continue; 4) di essere modificab·i li d::\lJa azio·n e dei medican1enti 01; portuni. Jnoltre le tt1rbe parestesiche si mostrerebbero indifferentemente ai 4 arti: le turbe oggettive della sensibilità sarebbero molto frequenti e relativamente m.a rcate; esisterebbero a volte turbe nlotorje profonde ed indipendenti dai parossisn1i dolorosi, le turbe vaso·m otorie sarebbero rare e quando esistono non avrebbero relazione imm ediata coi fenomeni dolorosi; esis~erebbcro ::-;ovenle alterazione dei riflessi, turb·e trofiche, lesioni dei vasi e dei n ervi. Data la sca rsa frr.quenza dei casi di acroparestesia essenziali ho creduto opportuno riferire il segue·n te che mi è occorso di osservare ILella Clinica del Prof. Gavazzeni, or sono du r anni , e sh e per .a lcune p articolarità cliniche e di decorso si presenta p·articolarmente interessante. 1

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Trattasi di un soagetlo dj 45 ai1rti, stalliere, 0 sposato da 23 anni. Ha 6 figli vivi, 2 morti, .1. abor: lo. Gentilizio immune . Presenta coine unici dati anamnestjci una forma grippale superata nel 1918 ed un intervento subito 9 anni fà per coliche appendjrolari ch e si ripetevano ad intervalli irregolarj fino dai vent ·anni. ' . . I clisturbi per cui l 'ainmalato e ric~rso a noi avrebbero avuto inizio 9 anni fà. Il paz1ente racconta che dopo aver tenute esposte mani e pie<lj per varie ore di llit )Jomerigg·io in terreno melmoso,

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[ ANNO

XL[, Nul\>r. 34]

SEZIONE PRATICA

fu colto di notte improvvisamente da dolori vioJehti a carattere trafittivo, localizzato alla superficie pal111are clelle due ultime falang·ette delle dita d ella ma110 clestra. Il giorno seguente, il dolor e persistenclo invariato e ribelle, entrò nell 'Ospedale di Berga1110, vi fu degente per circa 15 g iorni e Jle uscì apparentemente guarito. Gli furono praticati, durante la sua breve degenza, massaggi, fri~ zioni ed iniezioni di stricnina. L'anno seguente 1920, trovandosi l 'ammalato a ragione d el suo lavoro \er a occupalo in una fonderia di ghisa) a contatto continuo col materiale di impasto , notò la ricorrt1)ar sa d ei m edesimi disturbi suacce11nati, dapprima sotto forma di sensazioni moleste , di forrnicolio alle dita della mano siuistra, ina che ben pres to assunsero il carattere cli dolori puntori e che si estesero pure alle ultime falanget le delle <li la delJa ma110 destra. I dolori assunsero guesta volta carattere accessionale senza ora fissa di comparsa, ora di 11otte, ora di gioruo, ced evano t emporaneam ente alle applicazioni calde, al riposo, rna ricomparivar10 poco d opo e 11on appena ì ·ammalato riprendeva il lavoro, si accompagnavano a malessere ·generale, cefalea, vertig·ini, an11ebbiam ento ùelJa vista, per la durata di alcuni mi11uti. Durar1te l 'inverno le crisi di pares tesia non comparivano . L 'estate seguente 1921 (l 'ammalato era occupato allora come stalliere) nuova poussée dolorosa che, questa volta , oltre alie djta della inano si11is lra i11teresl:>ò pure le dita d el piede sinistro, 111a più specialmente l 'alluce. Degno di rilievo il fatto cJ1e sin d all 'inizio d ell 'affezione, sotto i colpi cJ i tosse e nella espirazione il dolore si faceva più ,-ivo e si acco111pagnava a sudorazi o11e d elle parti dolenti e di que.lle prossimiori. Negli anni su ccessivi le crisi (lolorose ricon1parivano sis tematicamente col medesimo carattere accessionale ogni estat e, diminuivano di frequenza d :autunno per r estare assenti d 'i11verno . L 'a11no in cui l 'ammalato entrò in Clinica (1929) i dolori ebbero i11izio a giugno ed assunsero intensi là nìaggiori degli anni precedenti, ed oltre alle solite Jocalizzazioni (mano sinistra, piede sinistro) da circa 15 g·iorni cominciaro110 ad i11teressare pure l 'alluce deslro. Esame obbiettivo. Soggetto di costituzione sch eletrica regolare, con inasse inuscolari tonich e, pannicolo adiposo scarso , pelle soll evabile in ampie piegh e, nìucose visibili pallide. Nulla di particolare -si nota nl capo ed al collo . Sistem a linfatico indiffer ente, se si eccettua qualcl1e g h.iandola alla reg·io11 e ingui11ale. 'l'orace sin1111etri co n elle due n1età. Angolo d el Louis eviòe11le. Fosse sopracl aYicolari avvallate, escursioni resp iratorie di eguale ain piezza da amJJo i lati . Fremito vocale tattile eg·ualmente tras1nesso nelle due metà. Su ono p er cussorio chiaro, rE:spiro Yescicolare. Gli apici si elevano egualmente fino alla 5et li1na cer vicale, su entrambi r espiro vescicolare. Cl1ore in lirr1iti . Toni puri, ben e individualizzabili su tutti i focolai. Addon1e lra ltabile indolente, fegato in limiti , n1ilza n orL si palpa. Appa r ato locomotore: Arti superi ori: A) Mano sinistr a. -

All 'ispezione si not;:i lieYe tremore, cianosi marcata della seconda e terza falangetta delle dita, con sudor azion e abbondante, unghie incu.r vate e rigate. Alla p alpa zione dette falangi appaiono fredde, l1rr1ide, ricoperte d a pelle più assottigliata. La sensibilità termica è alquanto diminuita in

1323

confronto d ell 'altra nlan o. La sen sazio11e di caldo e freddo diminuisce dalla base all'estremità delle rlita, è più viva al palmo che al dorso e meno evidente all 'anulare ed al mignolo ; la sen sibilità dolorifica è diminuita in toto ed in modo particolare al margine radiale. La sen sibilità ossea al diapason è diminuita e tale sensibilità va diminuendo rlalla base delle dita all'estremità, e 1neno viva al dor so che al palmo. B) A-!ano destra. - Ali 'ispezione e palpazione si r1o lano gli stessi caratteri rilevati n ella mano sinistra m a meno accentuati. Si rileva pure una jpoest esia a tutte le sensibilità (termica, tattile, dolorifica ed ossea) di mi11or grado però d ella inano sinis tra, ma con la stessa distribuzione. C) Avambraccio s;riislro e destro. - Sensibilità termica (al cal•io ecl al fred d o) e dolorifica dimirLuita, specie in corrispondenza d el lato r adiale. L~ sen sibilità profonda è più viva al lato radiale . Torace. - Nella inetà destra si nota ipoestesia a l ulle le sen sibilità in una zo11a ch e clalla spina cl ella scapola si estende a ll '11i4 vertebra. Piede sinistro. - All 'is11ezion e si nota lieve cianosi d ell 'alluce, alla palpazione esso appare più fre<ld o delle altre dita. La sen sibilità termico-dolorifica ed ossea è di1ninui ta in toto, il più colpito è l 'alluce; n elle altre dita la sensibilità dimi11 uisce clalla base all 'estren1ità, è 1ninore al dorso ch e alla r egjone pla11tare, è più viva al m argine fibulare ch e tibiale. Gamba sinistr a. - Se11sibilità in toto diminuita al lato tibiale. Al piede ed alla gamba destra si notano g li stessi caratteri rileva li a sinistra, n1a rn en o accentua ti. Si n ota pertanto n el nostro paziente, una ipoalgesia a dislribuzione r adicolare interessante la 6a e 7a r adice cervicale per gli arli superiori, la 5a lombare e 1a. sacrale per gli arti inferiori . La sen sibilità tattile ed il senso di posizione 11on risultano alterati percependo l 'amn1alato esattamente la forma ed il peso degli oggetti. I riflessi t endinei e superficiali sono normali. Le r eazioni di ·vv a ser1na1111 ~leinike-Sachs­ Geor ge sul ìiqu or risultarono n egative. Negative sempre sul liqu or le reazioni di onne-Appelt, Pandy, Boveri. Fondo d ell'occhio normale. Nulla cli patologico all 'esame r adiografico del cranio in diverse proiezioni . La pressione è di 145/70. Urine normali. Pupille ben e reagenti all a luce ed alla accomoda• z1one. L 'a1n1nalato, ch e n eg·a i11alattie veneree, è un buon 1na11giatore, discreto bevitore, modico fum atore. Di fronte alla sintomatologia dolorosa con pares tesie aventi cara ttere accessionale, associate ad ipoalgesie a distribuzion e r adicolare interessanti 7.0ne n ettamente limitate, la diagnosi si imponeva. Escludemmo la nevri te n on risultando dolente alla pressione n è il n ervo media110, n è il radiale , nè L'ulnare, ed ave11do questi un territorio di distri})uzione diverso da quello i11 cui si osservavano le 1urbe nervose. Dell 'isterismo non vi era alcuna stig111ata cara l teristica . L 'e r it r omelalgia poteYa essere presa in considerazione; ess1 si manifesta con cri i cli pare ~ te ie a carattere accessionale, ma queste pur potendo osservarsi anch e alle 111ani, sono più frequente ai piedi, specie al 1a1lone, si accon1pagna110 a turgore ecl arros amento òella parte, e pulsazione dei vasi senza al lerazione della sen ibilità.


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« lL POLI CLIN I CO ))

Il niorbo cli Ra.\' 1iaud, che .. i i11izia col pallore e

1

freddo alle dila , formicolio, si acco111pagna a dolori nla ques ti so110 con lir1ui, ecl a questo periodo seg11e quello tiella cianosi locale che termina con la cancrena delle falangi ter1ni11ali. A nclie nella tabe si 11anno acro1)arestesie; ma a parte l a negatività della Wasse.rro a11n, no11 vi era éJlcun f.intor110 nel nostro pazie11te che parlasse in questo senso: non Argyll-Roberlson , no11 Ro1nberg, n on ,Westphall-Slrumpell. I tumori midollari danno per compressione sintomi radicolari, (dolori anestesie), ma hanno com e caratteristica un inizio lento della malattia con s intomi radicolari, comparsa gratluale lentamente progressiYa dei sintomi di compressione. "' iringomielia. A parte gli altri sintomi, domina in questa forma la dissociazio11e della sensiJ)i]ità termica e dolorifica da qu ella tattile e muscol are. Diabete. --- Possono aversi in questa affezione disturbi di parestesie, ma escludem1no tale affezione n1ancando al nos tro paziente l a triade su cui si fonda ]a diagnosi, poliuria, polidipsia e polifagia. ~egativo l 'esan1e delle urine; glicemia normale. Ne lla nefrite si può avere il dito morto, ma a parte il fatto che è unilaterale e senza crisi regoJari non vi era alcun segno che parlasse nel nos tro paziente i11 questo senso, l 'e:;ame delle urine essendo risulta lo Jlormale, l a press jo11e 11on avendo da lo valori i::uueriori alla nor111a. Anche la sclerosi in [Jlacche fu facile da escludere, n essuno dei sintomi caratteristici di questa affezione essendo presente nel nos tro ammalato. on restava qui11di che pensare di trovarci di fronte ad u11a sindrome acroparestetica, così detta essenziale, cioè non sviluppatasi nel corso di un processo n1orboso; si11drome che presenta alcune caratteristiche differenziali dei casi finora pubblical i : 1) l 'anda111ento ciclico r egol are delle crisi, con un mini1no in primavera ed in autunno, ed un massimo in estate per restare poi assenti per tutto il periodo invernale; 2) insorgenza a qualunque ora clel g iorn o e dell a not le; 3) la sudora1.ior1e i11tçnsa d elle parli e sede dei dolori

La causa vera di tale affezione· ci sfugge; riteniamo i1on essere molto lontani dal vero ricerca.n dola nel forte raffreddamento delle mani e dei piedi a cui il paziente andò incontro circa 9 anni fa. Ben poco si sa sulla patoigenesi di questa affezior1e. Si a1nmette general1n ente che si tratti di uno staLo irritativo delle estremità terminali sensitive. L 'esistenza di turbe della sensibilità ogg·ettiva da t1na parte, e la topografia rad i colare di queste turbe dall 'altra , fa consid erare a Dejerine la .acro parestesia e~p ressione di una lesione irri tativa dei rami posteriori nel loro decorso intramidollare. Negro am tl1Bllr rl1e il maggior numero di acroparestesie sono dovuti a disturbi nevrof'ici delle fibre nervose. senfiltive e trofiche del1:1 periferia, i quali n1olto prob·abilmente si collegano con al t:erazioni biochimiche locali . Corni} pen~ che n1olte volte è possibile avvicinare la i11drome acroparestesica al te-

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XLI,

~Ul\I.

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Lano frusto: consiglia di ricercare con atte11zione ::t.ltri sintomi clinici del tetano (segno di Trousseau, Erb, vVeiss, e sopratutto Cvost eck), il r,alcio i1el sangue; molte volte questo risultò din1jn uito. Gli AA. che si sono occupati di questa .affezione arr1111ettono che Ja guarigion e è la regola , ed essa si compirebbe spontaneamente. Si possor10 avere recidive, ed a volte l'acroparestesia può persistere a11o stato cronico per molti anni. Come cura si co11siglia di tentare I'antipirina e fen acetina per os, la corrente faradi ca e ga lvanica sot to forma di bagni a più vaschette . Nel nostro ca o tali appli cazioni elettriche, unitamente :l sedute radioierapicl1e alla regio·n e cervicale, ed iniezioni a dose crescente di stricnina, non hanno avuto alcun esito favorevole, nè sono riusciti n1inin1amente ad influenzare le crisi di parestesia.

L 'A. presenta un caso di acropare,s te·s ia , capitato alla .~ ua o.., ervazione, che, per alcune particolarità clini che , si a ll ontana da quelli fino ad oggi pubblicati, ed es1)()ne alcuni dati sulla eziopatog·enesi ancora o,g gi controYersa di la ]e . indrome n ervosa. LETTERATtJRA. M. Acr oparestésie rles e:rtrém1,tés avec trouble et topographie radiculaire et dissocialion cle la sensibilité. Revue Neurol ogique, 1904. BouCHARD. u·n ras d 'A Cl'O[Jaresl ,~si e ave e trou bles <le BAUP

la sensibilité objeclive a toz:;ographie segmentai r e. ìlev11e neurologique, 1904. J)ÉJERTN ET EGGER. Les lroubles cle la sensibilité daris l 'acroparesthési e et. leur topograzJhie radicizlaire. Revue neurologique, gennaio 1904.

Sé1nio1ogie des affec ti o11s du sys tème nerveux. . CoLLEt. 1LLE. Acroparasthésie des membres thoraciques ,. Jlevue neurologique, 1910. CoRNIL. Le syndrome « acropaarashésie » on plut~t cc acrodysthésie »; ses r apport avec la spasmopliilie. Revue médical0 de l 'est, 1927. EGGER. L'acroparesthésie. Une lésion du cordon. postérieur. Revt1e neurologique, 1906. 1vioR rN. Contrib11tion à l 'ét urle des acro1Jarestliés;es. Revue neurolo~que, 1910. ~IoHR-STAHELIN. Medicina interna. NEcao Patologia e clinica del sis tema nervoso (lezioni ). PERRIN. Acr oparesthési e. Revue ne·u rologique , 1910. P1cK. 11.emarque sur la patholoaie des acr oparestliésies. Revue neurologique, 1903. PAnrsOT et CoRNIL. AcroparesthPsie. Nouveau Traité de Médecine. RoGF.R-WrnAL-TEISSJER. SCH\VALBE. Médicina interna. Errori diagnostici e terapeutici. STRUMPEI,r.. Trattato di patologia speciale medica. 'i\' EBER PARKER. A note on, « Sensor~' teta·n~' », « T1asomotor tetanye », « Acr opa.r esthesia » and cc Raynaud 's symptomen. Brit. Med. J ourn ., 1911). FERRATA. Diagnos tica medi ca differenziale. DÉJERINE. 1


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RILIEVI E COMMENTI Cenni sui concetti informativi dell'Operazione di Bassini 1>. <

A.

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SEZIONE PRATICA

C A'l'TERINA

(Genova).

Il prof. G. Frattin, che fu scolaro dello stesso Bassini, in un r ecente lavoro scritto, su questo periodico, intitolato: Cenni sui concetti ir1formativi dell'o,p erazione di Bassini », evidentemente i1on conosce il mio volume: « L ' o1)crazione di Bassini », e ripete molte cose in c: so contenute. L'A. alla pag. 724: scrive: \e Essenziale è anzitutto , la esatta prepara · zione anatomica della regione che seguendo i preoetti di IBassini si compie quasi automati camente nei primi momenti dell 'operazione. ~ soltanto in seguito a questa accurata preparaz~one che tutte le ernie inguinali, qualunque sieno la loro specie, il loro volume, le loro complicanze si riducono a un tipo unico di ferita che il Bassini ha appunto ìnsegnato a chiudf.re ricostruendo col suo metodo la regione inguinale. Questa diligente, accurata e completa preparazione è condizione indispensabile per la esatta applicazione del metodo ». Se male non interpreto le parole dell ' A. , se1nbra vera1nenl e strano cl1e si debba fare in vivo una preparazione anatomica una specie di cc experime·n tum in corpore vili », perchè le preparazioni anatomiche di solito si fanno sui morti. Il chirurgo che si accinge a fare una 'B assini dovrebb·e aver studiato bene l 'anatomia e la. tecnica sul cadavere, e non aspettare a studiarla sul vivo all'ultimo momento• sperando coll 'aiuto, d.ivino che questa prrep·a razion e si compia quasi automaticamente nei primi monlenti dell 'operazione. I primi momenti dell 'operazìone (se n on erro) sono: l 'incisione cutanea con relat.iva emostasi , I 'incision e dell 'aponevrosi del g r ande obliquo, l 'a['ro,·esciamento, df'i lembi di essa e Io sblocca m ento del contenuto . A me non ·è mai capila t.o ch e queste manovre si svolgessero quasi automaticamente, e non ho mai veduto ch e allo stesso Ba s~ini , che io 110 assistito in parecchie centinaia di o·p erazioni, sia successo qualche cosa di simile . Sareb·b e molto comodo cl1e 1e manovre necessarie per eseguire una operazione "i svolgessero automaticamente! E non ho neppure mai visto che tutte le ernie inguinali l endano dopo la preparazione quasi automatica .a ridl1rsi a un tipo unico di ferita. Manc~erebbe altro che restassero (1) Policlinico, ,Sez ione Pratica, 14 maggio 1934, n . 19, anno Xl.I.

ferite anche le ernie e con ferite eguali tanto i)er le punte d 'ernia come per gli sventramenti: Dice l 'A. cl1e questa diligente, accurata e completa preparazione è condizione indispen sabile per la esatta applicazione del metodo. Ora senza dire m enomamente come questa {Jreparazione- si compia, l 'A. la presuppone he Ila e ch e fatta e. ne ' iene a illustrarla cosi: A preparazione ultimata -.-- co·n tinua l 'A. - constatiamo : il funi colo teso verticale verso l 'alto da un'ansa libera di seta fissata con l1T1a pinza ai teli di protezione scendere lungo il margine interno superiore della ferita . Ora il funicolo e~ce fuori anche dall 'anello interno e allora la porzione che intercorre fra l'anello 0 il filo sosten itore dove va a mettersi? Scende an che essa lungo il margine ~t11>eriore interno della ferita? u n uncino acuto a r ebbi multipli (dice l 'A.) divaricando il labbro interno del! 'aponevrosi del grande obliquo sposta insie1ne il funicolo riparato dietro i] lembo ar1onevrotico e la cu te; un uncino acuto multiplo meno largo div&rica il lab·b ro esterno dell 'a'Ponevr osi dello obliquo esterno. Sarebbe meglio parlare di lembo interno superiore e di lembo esterno inferiore per ragione evidente; ma se noi abbiamo - come vuole l,A. - accavallato sopra un ,ansa di seta il cordone e abbiamo fissa ta l 'ansa ai te] i dì protezion.e come fa a riparare il cordone dietro al lembo aiponevrotico ~ Se eglj coll'uncino stira in alto anche il cordone e lo ripara dietro l'aponevrosi, a che cosa serve l ' ansa ~ Se l ~ A . sposta in alto dietro all'aponevrosi il cordone, il famoso uncino non potrà ledere lo stesso cordone? In termini poveri o il cordone si mette dietro al lembo su pe.r iore dell 'aponevrosi, e allora è perfettamente inutile applicare l'ansa di spostame11to; o si lascia il funicolo accavallato al1:a11sa, e aJlora n on può rimanere sotto e protetto dall'aponevrosi. l\i[olto migliore. il suggerin1en to rlescritto nel n1io trattato di spostare in basso il cordo n e~ esp·e diente che fu approvato dallo stesso Bassini che evitava inconvenie11ti dettagliatamente n otati nel mio libro . •Jra affinch è gli uncini an che spostando co111e faccio io il cordone in basso non abbia110 a ledere even lualmente il co·r done, io sposto i I lembo aponevrotico in basso a mezzo di pinze emostatich-e più appropriate e meno })erico]nse; con ql1este si evita poi qualsiasi ::;fr3r1giamento del lernl)o . stesso. Il fondo della ferita ( ?) sarebbe, ·~om e scrive J' A., costituito dal peritoneo chiuso con Jegatu.r a o sutura .:fopo l'ablazione del sacco; nel grasso 1


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cc IL POLICLINICO »

i1re5ieroso decorrono i vasi epigastrici a meno che non siano stati tagliati o resecati fra dl1e legature durante le manovre di isolamento del ~acco. Ora ''eramente il fondo del campo operatorio è dato da1 tessuto grassoso e a legatura avvenuta del sacco, questo si è già ritirato entro la fossa iliaca e non si vede più. Perchè poi faccia una resezione dei vasi epigastrici nei casi che essi impediscano le manovre di isolame11to e non esegua la se·mplice legatura di e~si è una cosa che non si comprende. E veniamo a una questione un po' pi1ì int eressante. Bassini - scrive l'A. - non trovava molto oµportuno di dislélccare completamente la fascia trasversale quasi sempre ancora rivestita di fibre muscolari derivanti dal trasverso e dal piccolo obliquo, ma si limitava ad aprirvi per via ottusa una bottoniera a livello dei ''asi epigastrici sufficiente per pote-r afferrare con una Kocl1er i tre elementi del triplice strato e passarvi al di sotto il dito od un istrumento ottuso tra fascia trasversalis e perito11eo. Quanto dice l' A. è vero: nei suoi ultimi anni Bassini procedeva, non sempre però, con questa mano·v ra; ma è altrettanto verro che dopo Ja sua de~orizione originale non pub·b licò i1ulla al rigua1rdo. (~uando io fui nel 1917 co11 lui a Padova come suo col1ega d'insegnan1ent0, egli da me inlerpellato a proposito mi di~so cl1e continuassi pure a operare secondo la ·vecchia maniera che come ho dimostrato lumi11 osa1ne11te nel mio volume, è ancor oggi, secondo me, da preferirsi. Prima di tutto i)er1 ehè p,e rmette di operare a cielo scoperto, e quindi di proteggere meglio gli organi so,t toposti (vasi e peritoneo). Colla incisio,n e totale della fa scia per tutta l'estensione della ferita eviteren10 certarr1ente il grave incidente di ledere la vescica; potremo mobilizzare meglio il triplice strato e scoprire più facilmente la presenza di un 'ernia da scivolamento o qualsiasi altra comrplicazione. Io continuo a consi dPirare la manovra di isolamento col dito passato per la bottoniera specialmente poc i neofiti pericolosa e sempre difficile. Io ho voluto confro·n tare le due manovre sul vivo e sul morto. Sono rima1sto dell.a mia opinione, e così consiglio di fare. L ' A. non parla affatto dell 'atto1rcigliamento del colletto d,el sacco. Nel mio volume ho particolarmente insistito su] modo di isolamento degli eleme·n ti costituenti il convo]uto d'ernia con numeTose ta · vole co11 i diversi atteggiamenti delle dita ch e furono· co ì apprezzati nella sua critica dal Baslia1telli. ,i \nche a proposito di. queste mano-

[ANNO XLI, NuM.

341

vre l 'A. si dimostra confuso, e dimentica com1~letamente la zona cli debolezza pensando che i muscoli restino ta]i fino al} 'inserzione al Falloppia. Il curioso si è che l'A. ritorna poi sulla incisione della fascia trasversalis e dice che la tecnica descritta dal Bassini ·nella sua monografia d~l 1889 non fu più da lui modificata e neppure dalla .s ua scuola - e allora? Dioe ancora che non si può 1no·b ilizzare sufficientemente il lembo muscolo apo·n evrotico nè C<)Inprend erlo a tulto speissore nella sutura se non si apre la fasci.a trasversalis approfìttando così del ,p iano di scorrimento dato dal grasso presieroso e la ~utura di avvicinamento del triplice strato si eseguisce più facilmente e· correttamente adoperando la mano di nome opposto al lato in cui si opera. Dunque fare una bottoniera o inciderla questa fascia? E se uno non è ambidestro come se la caverà seguendo quello che dice 1'A.? L'A. dice che lo strato muscolare non deve esser fissato nè troppo, nè poco affinchè il fllo non tagli nè strozzi il muscolo. Bassini stringeva fortem P,nte il filo e su questo stesso periodico trattando la modificazione di Drilr1er ho trattato l'argomento a fondo. Per quanto riguarda i due primi punti di sutura Bassini ha già insegnato che essi devono comprendere il ma·r gi ne esterno del retto, e nella critica che io faccio sulla modificazione del IBaggio l'argomento è ampiamente discusso. Questi sono i piccoli appunti che mi sono permesso di fare ai concetti informativi del1'()perazione di Ba:ssi11 i enuncia ti dall'egregio collega prof. IF rattin. RIASSUNTO.

L'A. critica i con cetti informativi enunciati dal prof. Frattin circa l 'Operazio ne di Bas1

Slill.·

JRTITlJ TO DJ l\ilEDICINA

DELLA

R. GNIVERSITÀ

0PERATIV.J\

DI GENOVA.•

Modificazioni e tecnica di Chirurgi Italia.. ni riguardanti l'operazione di Bassini. Prof. A. CATTERINA In un mio pre,c edente lavoro su questo stes-· so periodico ho preso in esame e criticati i procedimenti più in vo,g a e moderni di chirurghi tedeschi; in questo mi permetto di fa'l"equalche appunto a proposte e lavori di chirurghi italiani. Al dott. A. Catterina spetta Ja parte clinicasperimentale.


(ANN,Q

XLI,

NUl\1 .

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~10DIF1 C:AZIO·NE BAGGIO.

11 prof. Baggio, della Clinica chiruTgica di Cagliari, 1mo dei più valorosi nostri giovani insegnanti, scrisse su questo stesso periodico (oLtobre 1933, 11. 43) un articolo, intitolato: « Il muscolo retto nell 'operazione di Bassi11i ». (:ome era naturale il lavoro ci ha, subito· interessato, e prima di tutto ab·b ·iamo voluto stu, diare sul r.ad.avere con numerose preparazioni. la propo·$ta 1B ag·gio, poi la ab·b iam.o aipip.Jicata anche· sul vivo·; motivo per cui possiamo oggi. discutere dell 'interessante lavoro del Bagg io. Egli scrive dunque che, mentre è arcinota la costituzione della parete posteriore della Bassini, è invece meno nota la sutura del muscolo retto alla gronda di lF alloppia. Se noi consideriamo quello che comunemente si fa, il lBaggio ha perfettamente ragione, perchè sono ben pochi i chirurghi che nella sutura profo11da di Bassini comprendono nei due prirr1i JJUnti mediali anche il margine esterno del retto addom;inale. Bassini però alla pagina 16 della sua famosa 111onografia originale d·e scri-v€ndo la sua tecnica con quello stile tacitiano che gli era proprio dice chiaramente: cc poscia distacco per dissezione . dall'aponeurosi del grande obliquo e dal con11ettivo adiposo sottosieroso il margine esterno del muscolo retto anteriore dell'addome, ed il triplice strato formato dal muscolo piccolo obliquo, dal muscolo trasverso e dalla fascia verticalis del Co o per, fin tanto ch e detto triplice strato riunito possa essere i\vvicinato senza difficoltà al bordo posteriore isolato della corda di Poupart n . E ch e realmente Bassini desse grande importanza a questa tecnica lo constatiamo dal fatto che f:gli così parco di parole alla pagina successi' 'a (17) ribndisce il dettaglio operatorio: cc i due primi ptJll Li applicati appena all'esterno del pube comprendono anche il margine esterno del retto a11teriore dell'addome n. :È quindi evidente r h e Bassir1i teueva molto all'applicazione di questi due primi punti co·m .p rendenti il margine esterno inferiore del retto. Su nessun altro dettaglio di tecnica Bassini ha dunque insistito maggiormente che su questo . Il •B agg i.o richiama la nostra attenzione sopra un fatto di grande importanza. Il Bassini comunicò il ~uo metodo p·er la prima volta proprio qt1i a Genova al Congresso, della Società Italiana di Chirurgia, e mi consta ch e lo esegul anche sul cadavere . Ha ragione il Baggio di dire che negli atti del Congresso non si parla di questo dettaglio rig uardante l'applicazione di questi due primi punti, men1

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SE ZIONE PRATICA

tre nella n1onografia originale stampata nel 1~89 dal Prosperini di Pad·o va, il Bassini accenna ed anzi insiste sulla applicazione dei 1.111nti in questione. Ora - dice il Baggio - -- raffrontando i due testi e ricl1iamando111i la cura con la quale nella n1onografi::. viene precisato il particolare dei due punti applicati sul retto , io non posso fare a meno di pensare che l 'idea di comprendere 11ella sutu.r a questo muscolo non sia stata prirnitiva nella mente di Bassini, ma ci sia entrata per suggerimento della pratica dei ~ue é•nni i11tercorsi dall 'una all'altra pubblicaziorte. L'iniziativa - continua il Baggio - della più estesa utilizzazione del muscolo retto a irrobustimento della nuova parete inguinale risalirebbe, secondo Licini e Lusena, al Novaro. Purtroppo mi rincresce a dirlo , tanto il Licini ch e il Lusena ed il Baggio sono caduti in un grosso errore, e dico subito senza loro colpa. Evidentemente esf'i non hanno consultato la n·1011ografia originale di IB assini dive ntata ormai rarissima e posseduta quindi da pochi. Vediamo. Alla riga derima della p·a gina 14 della 111ono.g rafia di Bassini sta scritto: « Con questo m etodo che è .q uello che propo~go e dal 18'84 (>Sclasivr.t,1nente i1."o , operai 262 erriie ». Prova più lampante non si potrebbe dare r1er affermare ch e il co11cetto della sutura del retto alla g ronda uon è sorto nella m ente di Bassi11i nei due anni intercorsi (1887-8'9) fra la prirr1a com11nicazione al Congresso di Genova dell '87 e la pubblicazionf del suo libro nel1'89, ma che era stato con cepito anche prima dell'8±, :inno in cui Egli lo applicò sul vivo . Bassini era u11 anatomico profondo, p9ssedeva una maestria nelle prep·a razioni ed operazioni sul cadavere veran1e11te· mirabile e già fin da quando era assistente di Porta i suoi preparati , speciF\lmente quelli sulla regio ne ing uirto-cruraJ.e e perineale aveano destato l 'ammirazion e del su o severo e austero maestro , ed io ch e ero stato assistente di anatomia in Univer$1.tà straniera non avevo ma~ veduto un anatom ico di così grande abilità e valore. Dico questo perchè Bassini molto prima ancora dell'84 aveva con cepito e studiato il suo metodo che, com e Egli stesso· mi dicev3, lo avea sottoposto al giudizio di autorevoli anatomici del tempo. Il concetto qu indi dell 'op·erazione di Bassini è un concett0 di getto puro, senza bolle , senza incrinature , sen z~ gradini, ed Egli non avea certo bisog110 della esperien za di due anni, nè avea bisogno di prendere da altri lo spunto per le sue scoperte. Nella Commemorazione cl1e l'illustre Collega Donati , suo successore 1

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« IL POLJCLJ N I CO >ì

i1ella catte dra di Padova, mi incaricò di fare Itel '26, io p0tei din1ostrare che molte scoperte sue per causa api-)u11to di quella ingenita ritrosia nello scrivere portavano altri nomi . E noi suoi fedeili assiste11ti lo sap.p iamo per prova, perchè egli ri<luceva sempre ai minimi termini lavori nostri che ·~ i aveano costato lungo studio e non poca fatica, e p er i quali si potevano slampare molte e molte pagine. Nell 'Archi1 1io ed Atti della Società Itali(J)na di Chirurgia, anno IV, 1888, edito pro·p rio qui a Geno·v a, Tip . Sordomuti, a pag. 379, il !Bassini riferì su 42 ernie ing. operate col suo m etodo nel quale non accenna - com e dice il Baggio - ai punti di sutura col r etto , ma egli dichiarò: « essere questa una comunicazione r,r.eventiva :. aJJpena avrà raccolta la casistica e)10 desidera, e sar à trascor o maggior tempo dalla data della operazione, pubblic·h erà il lavoro per esteso corr edandolo di disegni dim ostrativi ». Interloquirono il D 'Antona, il Durante ed il Novaro che fece plauso alla bell a operazione imn1ag i11ata da Bars sini. Ho, voluto rife-rire esattamente quanto sta scritto nell 'Archivio ed Atti della Società Italiana di Chirurg ia, anno 1888'; lihro anche que~to molto raro. Se noi leggiamo be11e nella casistica della monogra fìa di Bassini rilieviamo che Egli quando fece la sua prin1a comunicazione n el1'87 al Co,n g resso di Geno,v a dis,p oneva già di circa 70 operazioni di ernia eseguite col suo n1etodo e quindi colla sutura al retto. Nel 18"89, ep-0ca della s'!.1a monografia , il numero dei casi cosl. trattati era salito a 262 ... È ben lonta11a da me 1'idea di fare una colpa agli egregi colleghi lBaggio., Licini e Lusen a , perchè purtroppo la letteratura paesana può facilmente sfuggire alle nostre indagini e poi anche -- diciamolo francamente che sarebbe ora e tempo - -perchè noi italiani non c i conosciamo ancor bene, e tante volte non vogliamo conoscerci , e ab·b iamo sempre bisogno di inchinarci supinamente a tutto quello che viene da fuori. Pro-p rio in campo erniolog ico mi basta citare un recentissimo lavoro: cc Chirurgia comune d'urgenza » del dott . Nobili , di -~rg-enta , sul quale il Giordano facenclone la critica nel Gio·rn ole l 1 eneto di Scienze n1 ediche. (dicembre '33-Xl l ) scrive : « Senonch è vorrei esprimervi qui un rincrescime nto , ed è che in questo capitolo della chelotomia e cura dell 'ernia non si trovi il nome di Bassini e le figure, (malgr!ldo il bell'atlante dell'operazione IBassiniana divulga to dal Catterina) vengono prese dal ... Veau ». A questo servile feticismo 1

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JJer g li str.9nierj, Gh e viceversa per quanto riguarda 1·oper~zior1e di Bassini n e sono ammi ..r atori , bi~ogna che ci op:poniarno risolutamente , richiama11do specialmente i g iov,a ni a magg ior rispetto per le cose nostre. E veniamo a discutere la parte sostanziale della modificazione del Baggio. Sa bene il Baggio che il modificare la Bassini è cos;:i d_ifficile, è terreno sdrucciolevole, può anzi, come be11 dice, sembrare persir10 sacrilegio il n1utarne i dettami, perciò eg·li a ffronta il problema con rara prudenza e modestia chiedendo tin1idamente ai colleghi anaton1ici , se 0 m eno d eve ricr edersi n ella valutazione del suo metodo. Discutere sulla Bassini con colleghi che scrivono in questo modo è cosa confortevole e che fa molto piacere. 1

1. • Esperienze sul cadavere. Nella fig. n . I è rappresentata la regione in g uinale dopo avèr spostato in alto il triplice .. 1rato, ed in hD.sso il cordone. 11 fondo del campo operatorio è costituito dal tessuto grassoso sottosieroso, dai vasi epigastri ci sollevati dalla forbice, e cl1e costituiscono il lato esterno d el tri angolo, ch e in ba so è dato dal legamento cli Falloppia e all'interno precisamente dal n1uscolo retto i1el quale possiamo distinguere la parte inferiore tendinea p er circa tre C·einLimetri, ch e si continua colla parte muscolare cl1e va ad incrociare in alto l'estremità dei ' rasi epigastrici . Resta costituito un triangolo r eltatilgolo n el quale l 'ipotenusa è data dal r etto ed ·è lunga sei centimetri circa , mentre i due catetti sono di quattro centimetri l 'inferiore (.Fallop1p i,a ); di 4 7~ l'esterno (vasi). In fondo al retto si vede il piramidale che gli sta sopra. Ora da questa figura ricaviamo quanto segue : In primo luogo vediamo che il muscolo retto presenta l'estremo inferiore te ndineo che è lungo due centimetri e più. Dirò anzi che in certi preparati è ancora più esteso, come è già noto jn anatomia , tanto che può raggiungere • • • I sette cent1metr1. In second0 luogo vediamo che l'estremo superiore del margine del retto nel punto ove incrocia i vasi dista circa cinque centimetri _dal margine della gronda di ·F allop.p ia. Applichiamo ora i cinque punti di Baggio con1e lo dimostr~ la fig . 2 dove vediamo le an~e a ccavallantisi coi vasi sopra una pinza runatomica. La figura è al disotto della grandezza norn1ale. L'effetto · della applicazione dei cinque punti 1


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SEZIONE PR •\ TICA

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F1G. 1. - Preparazione analo1no-topografica della region e inguinale . Il triplice strato spostato coll 'uncino, in alto, il lembo inferiore d ell 'aponevrosi del gr an de ob. arrovesciato in b asso. I vasi epigastrici accavall ati alla forbi ce, il n1uscolo r et lo colla sua porzione tendi11ea coperta in parte sul lato interno dal muscolo piramidale. In basso si vede il legamento di Falloppia col suo risvolto ed il cordone spos tato con esso in basso. Il fondo del campo op. dato dal grasso preperitoneale .

•

F1G. 2. -

F1a. 4. -

Applicazione delle anse di Baggio.

F1c. 3. - Annoda111ento delle an se. GiĂ al lerzo punto si inizia lo sfrangiamen to progre siYo delle fibre del muscolo retto.

Le anse sono annodate; le lacerazioni F1G . 5. - Lo stes o fe11omeno i ripete come neldelle fibre del retto forma110 degli spazi lacu11 ari. la fugura 4. I due pu11li di Ba ini tengono perfe l la111ente.


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<< IL POLICLll'\JCO

lo di·mostrano Je figg. 3, 4 e 5. Dopo l'applicazione dei due primi punti di Bassini le fibre muscolari del retto inizia110 un movimento di sfrangian1ento· che va aumentando 11ell 'applicazione del IV e p iù ancorai del V l'unto ove osserviamo una vera Jacerazir .: Il fenomeno si ripete tanto in cadavere ben conservato e muscoloso, quanto in cadavere a n111scolo flaccido. In un caso le fibre muscolari del retto con1prese daille anse al momento dell'annodamento si distaccarono com·pletarnente. Per metterci nelle condizioni precise della proposta '13ag·g·io abbiamo voluto comprendere nei punti alla Baggìo amche il triplice strato, e i ris11ltati furono che le fib·r e resistono meglio, - come era da presupporsi - ma che però specialmente per i due ultimi p·u nti si notavano degli strappamenti non eccessivi. Questi nun1erosi esperimenti sul cadavere ci hanno din1ostrato che la modificazione di (Saggio ncn ·è rnolto opportuna per l 'incolumità delle fib·r e muscolari del muscolo retto comprese nelle manovre di sutura. Dobbiamo anche aggiungere che, colla tecnica che a noi si presentava rispondente a quella di Baggio, 1'01perazione è tult 'altro ch e facile, sia per la dissociazione delle singole parti anatomiche, sia per le n1anovre di sutura. A quanto ci con sta i dettagli della tecnica del IBaggio non sono stati ancora pubblicati. Ora, vede11do nei nostri esperimenti sul cadavere che data la distanza intercorrente (special' n1ente del III, lV e V punto di sutura), fra retto e marg ine del l?allOJ)p.ia si costringevano i fasci muscolari del retto compresi nella sutura a spostarsi eccessivamente all'esterno e perciò a facilmente lacerarsi, pensammo· se non fosse più conveniente staccare addirittura l'inserzione pubica del retto, spostarla in fuori e suturare l 'estremo cruentato alla gronda. Ora succede questo. Distaccando l'inserzione tendinea del retto al pube e spostando in toto questa per cucirla al Falloppia, essa risulta troppo ristretta e non si possono dare che due-tre punti di sutura. Se poi noi vogliamo spostare la parte realmente muscolare del retto taglianclolo a 3-4- eme. dalla. sua inserzione, in allora (e tanto più questo fatto si avrà nel vivo), la distanza fra gli organi. suturandi è eccessiva, il loro affror1tamento proble1natico,, e anche sul cadavere assai difficile. Lo spostamento in totalità del retto lascia la parte corrispondente di vescica in condizioni topografiche e funzionali che potrebbero avere conseguenze non buone per essa . 1

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Scoperte - dice Bag·gio - le fibTe carnose del retto, do1ninando allora colla sutura questa massa muscolare si può CO•m piere veram ente quello che si dice l'abbassamento del retto, perchè il muscolo non fa che scendere senza .m utare per nulla la sua topografia. È un po' difficile comprendere quello che il Baggio vogli~ dire. Osserviamo la figura prima, che rappresenta I.a topografia del retto in ra:pporto alla gronda ·e ai vasi. Ora come fa. il retto a scendere con qualsiasi sutura senza mutare per nulla la sua topografia? Di più - secondo Baggio - questo abbassamento sarebbe facilissimo tanto da potersi dare tre, quattro o cinque punti senza dover vincere resistenzai alcuna; con questo abbassamento del retto si viene a costituire una parete fonnata d.a tutto muscolo e spessa dal pube fino al1'anello ing·uinale esterno. Affinr ~1è un organo mantenga la sua topografia è indi8pensabile che r esti al suo posto tutto intero, e ch e qui11di le 5Ue funzioni normali non vengano alterate. Ora guardando lu nostra figura, se noi vogliamo coprire colle masse carnose del retto il triangolo dalla s.pina all 'anello, noi dovremo spostare a ll'esterno in tutto o·d in p·a rte il mu$Colo alterando con ciò la sua topografia, guincli la sua funzione . Ne.Ila posizione verticale il mu~col o retto contraendosi ab·ba ~a la cavitlt toracica piegando la colo·n na vertebrale; nel decubito dorsale· contraendosi sol- · leva il torace prendendo il bacino come punto d'app,oggio e reciprocamente. Oltre a ciò ha il co1npito di te·n dere la parete addon1inale, e resistere all 'imvulso delle viscere. Ne consegue quindi che col procedimento Baggio per c1uanto riguarda appunto la parte cair11osa del i11usco]o, esso dovrà perdere la sua topografla, e entrando in azione o si strapperanno le fJhre muscolari, o resterà com·pro11 tesso lo stesso legamento di Fallop p·i a. Per al)l1nssare il retto lasciando int'8bo-ra la topografia bi sog11erebbc trascinarlo in basso nella clirezione delle s ue fibre , e allora la manovra r1on avreb·l)c nessuno scopo. Se invece recidiamo i11 totalità od in parte le masse muscolari del ret1 \) e le spostfamo all'esterno per cucir]e al Falloppia fino all'anello ing. int., le conseguenze potranno esser P8batgiori ; rper l:accorciamento del muscolo, pe,r la mutaita t<lJJografia, per la scopertura della vescica e per la difficoltà della tec11ica. Siccome il Baggio, come ripetiamo, non ha ancora pubblicato la sua tecnica, noi abbiamo do:vuto stu1

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[.ANNO

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SEZIONE PRATIC>

diare la questione sotto molti punti di vista essere cc)rnpleti.

per

APPLICAZIONE DELLA MODIFICA BAGGIO SUL VIVO.

A'.bhiamo sottoposto la mo·d ifica Baggio al controllo clinico operativo in due casi: 1) individuo giovar~e non molto muscoloso di 26 anni affetto da ernia· ing.. s. libera ri d. acquisita di medio volume. Rachianestesia. Proéedendo colle norme di Bassini e secondo i risultati delle esperienze sul cadavere abbiamo cercato di sutuTare il bordo esterno del retto addon1inale e del triplice strato col r] :'alloppia. Detto tripJice strato viene a formrure come un cuscinetto al davanti del muscolo retto impeden·d o di vedere se il bo rdo esterno di questo muscolo si affronti direttamente alla porzio·n e riflessa dell 'a:rca La. La sutura ten·de eccessivamente il muscolo retto e si desiste dall'ultimarla nella tema che le fibre del muscolo s'abbiano a lacerare. 2) individuo robusto muscoloso 4 7 anni. Ernia voluminosa d. libera, mal contenibile entero epiploica acquisita. Rachianestesia. In questo caiso procede11do come nel pre-:cedente si nota che data la robustezza del muscolo retto si può cucirlu con difficoltà al risvolto falloppiano, ma si osserva subito che invece di sfrangiar&i le fibre del musco1lo suturate, si sfrangia il le·g amento di Falloppia per la forte trazione che il muscolo cucito esercì ta sul legamento. Ora da questi due esperimenti si può conchiudere : 1) la mo·difica fBaggio è di difficile esecu• z10ne; 2) è notevolmente aggressiva sia per i] mu.s colo retto·, sia iper l'integrità del lega· mento di Falloppia; 3) data anche la possibilità di poter suturare il muscolo al legamento, la trazio·n e esercitata da esso ·è tale che il muscolo altera la compagine dello stesso legaJm~nto e allora il risultato ·è negativo non solo, ma vi è pericolo che la sutura profonda fallisca al suo scopo. Se la tecnica da noi usata co rrisponde a quella del Baggio dobbiamo dire eh~ solo i due primi p·u nti di sutura del retto insegnati da Bassini corrispondono allo scopo anche perchè lo studio sul cadavere e l~ esperie~z~ clinica dimostrano che con questi due pnm1 punti si comprende la sola porzio·n e tendinea di attacco del muscolo che è sempre robusta e di fa cile dominio. Il Baggio don1anda il parere dei coll~hi anotomici ai q1iali egli fece la sua comunica1

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zione al '1. Convegi10 Nazionale di Cagliari del 1 u ;~3. Rispose il Bruni : cc Il metodo Bassini -~ egli disse con le modificazioni proposte dal Baggio risponde pienamente alle con· dizioni anatomiche che si riscontrano nei tragjt.ti ing uinali robusti . La parete posteriore del tragitto è oostantemente rinforzata dalla parte pubica dei muscoli obliquo, interno e trasverso, fascio indipendente che decorre pal'(l1llelamente all'asse longitudinale del tragitto; quando la parte ·pubica è debole, si nota scm.p re una p1111ta d'ernia ». Mi permetto osservare che la parete posteriore del tragitto inguinale non è solamente rinforzata dalla parte pubica dell'obliquo interno e del trasverso che sarebbe poi il tendine congiunto, ma è rinforzata anche dalle aponevrosi caudC:tli dei due muscoli che possono essere roP.uste anche nella porzione estrapubica precisa r11er1 te in quella chena diretto rapporto col legamento di :F'alloppia. Vi contribui ce anche Ja fascia trasversa p ropriamente detta con i ~uoi muscoletti e legamenti di rin forzo. Non se1npre quando la parte pubica dei muscoli è debole si osserva una punta d'ernia, r>erchè all'eziologia dell'ernia sia pure allo stato di punta vi sono molte altre cause che vi contribt1iscono e di maggiore entità della debolezza del tendine /congiunto. Il Bruni dice che il legamento falcifo·r me non sarebbe altro che la parte laterale regredita del muscolo retto il quale nel suo sviluppo appare 11ella sua parte inferiore notevolmente -più J~rgo che nell'adulto e poi man ma110 si ridt1ce. Ne1lla donna (nella quale le e·r nie inguinali sono mono fr€-quenti) la riduzione del rnuscolo retto è rr1e1lo accentuata che nel maschio. Ora r1on t11tti gli anatomici sono di questo parere. (Juesto famoso legamento falciforme o le a-amento di Jlen le o falce inguinale o tenso~e rlelJu fascia trasversalis o tendine conaiu11to secondo altri anatomici non sarebbe ~l\e la porzione tendinea dell'aponevrosi caudale del muscolo trasverso; secondo altri sarebbe costituito dalle fibre del muscolo obliq110 interno e trasverso che all'interno si uniscono e si fissano al margir1e esterno del retto e in basso si inseriscono sul pube (spina e sinfisi). Secondo altri ancora questo legamento falc iforme sarebbe .:;ostituito da fibre tendinee del piccolo obliquo e del trasverso rimaste verticali senza in flettersi. In una monografia co1npleta che uscirà dal mio Istituto l'argorr1en to 8arà trattato a fo11d o, e verrà data la dimostrazione che questo organo tanto discus1

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« IL POLlCLINICO »

so secondo il nostro modesto avviso non sarebbe che l'apone\rrosi caudale dei due n1uscoli predetti, e in que. . to mio giudizio - il collega Bruni lo sa -- sono in buona compagnia ~ncl1e di anatomici. CONCLUSIONE.

Questa del Baggio che più che una 1nodificazione è una amplificazione, un completamcr1 to della originaria Bassini, secondo il nostro modo di vedere, e se le nostre prove corrisposero al concetto informatore del Baggio no11 la crediamo destinata ad una pratica applicazione. L'abbiamo già detto nella con clt··· sio1le del precedente nostro articolo riguardante le modificazioni moderne dei colleghi tedescl1i. L'opèrazione di Bassini è un monu menlo di tecnica tale e che non può esser~ modificato. Repetita juvant. RIASSUNTO. Gli Autori discutono la mo dificazione Baggio all'operazione di !Bassini per la cura del1'e·r nia inguinale e fondandosi su esperimenti stil ca1davere e su applicazioni anche sul vivo ritengono che anche questa modificazione non sia scevra {la incoin venienti. 1

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Nota aggiuntiva.

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Nel n.. 26 della Sezio·n e Pratica del PoliJclin ico il Baggio ritorna sul suo tema prediletto con un nuovo articolo << Pe·r il muscolo retto itella operazione dell'ernia inguinale ». Si rileva dal contesto che am.che in questo suo 11uovo scritto è sempre in questione l'operazione del Bassi11i. Ringrazio la Redazione del Policlin.ico che mi ha concesso di rispondere subito e definitivamente alle· nuove argo·m entazioni d~l Bag.gio il quale ci fa saipere che anche questa nuova sua pubblicazione non è la definitiva perchè in una sua prossima lezione esporrà gli accennati ed altri particolari a cui si attiene nell'operare l'ernia ingui11a le, e ci promette rp oi il maggiore e completo dettaglio (che sairà anche ili ustra to da qualche figura) a quello che dovrebbe essere il Trattato Italiano di Chirurgia. Speriamo bene che 10 sia « Se consideriamo - dice l'A. - il muscolo retto ancora ricoperto dalla faccia trasversalis è certo che esso no•n si presta, ad essere suturato all'arcata crurale; ma se lo mettiamo allo scoperto d.a}]a fascia trasveirsalis oi si presta invece con una facilità sorprendente n. Il retto è perfettamente libero nei suoi movin1enti entro le su,e guaine e al disotto del 1

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Douglas po~gia e quindi scivola sulla fascia trasversalis sottilissima in alto, un po' rpiù consistente in basso dove però il suo foglietto fibroso si va allontanando dal muscolo per spostarsi indietro verso il mairgine o labbro posteriore del pube, mentre il muscolo o meg lio il suo tendine si porta colla sua inserzione più all'innanzi in modo da costituirsi così il noto spazio di Retius. Questa fascia quindi data la sua sottigliezza e i suoi rapporti col muscolo che sono molto lassi e possjamo dire di sola vicinanza, non può oip porre la benchè minima resistenza sul morto e sul vivo all'abb·a ssamento del margine esterno del retto verso l'orlo della gronda alla quale dovrebbe essere cucito. Quindi nessuna facilità di discesa e tanto meno sorprendente co me dice l 'A. Il reiperto sul cadavere e le prove sul Yivo stanno a dimostrarlo. Per mettere allo scoperto il muscolo co·n , servand0, intatti i suoi rapporti l 'A. dice: « Suturati il sacco e chiuso il peritoneo prirna di suturaire la fa cia tra~versalis, si in troduce I 'indice nella apertura di essa tra fascia e peritoneo disponendone il polpastrello contro la fascia. Si avvertirà subito il rilievo carnoso del muscolo retto >>. !Fermiamoci un pooo. Speriamo di leggere nelle futl1re prorr1esseci pubblicazioni del .B aggio le ragioni per le quali egli abitudinalme11Le suturi il sacco e non lo chiuda colle solite 1r1anovre di strozzamento coll'ansa p revio attorciglian1ento co·m e insegnò Bassini, e come fanne lutti i chirurghi. Come è notissirrto la sutura del colletto del sacco si fa solo quando l 'in1boccatura è molto ampia e non permette un unico aggiramento del filo. Stringendo il laccio 1previa la torsione del peduncolo, noi ri1miamo il colletto in un punto minimo che per di più coi movimenti di detorsione del peduncolo viene affondato nella fossa iliaca. l _;na sutura , co·m e pare faccia il Baggio, lascerà sempre una cicatrcie più gran.d e e rin1anendo in posto e non affondandosi p<)trà costituire · un JJUnctam 11i1i1ioris resistentiae. Non si comprende il concetto di: cc suturato il sacco e chiuso il peritoneo ». Una volta suturato il sacco che porta co11 sè la chiusura del peritoneo che b·i sogno c'è di tornare a chiudere il peritoneo ? Ma quando è stato a.p ertt)?, e do,ve? Per sentire il rili€vo carnoso del muscolo egli dunque incide la trasveirsalis, vi introduce l'indice il ·quale avvertirà sul po·l pastrello il ventre muscolare. ~ ipreferibile per palpare il r1111scolo con1e lo di111ostra la nostra prima figura, di i11trodurre il dito non dietro alla fascia, ma a~ davanti, manovra molto più 1

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"'crr!.r> !icc e !)it1 facile JJer lJOler rag·gil111gerc lo SC0JJO cl1e si i)refig·ge i ·autore. 1I pf\rioclo segu e11te è ancora più 11ebu in·;;o. :1

:;e or a l!lL'llt rc l 'ai11to unc iD a ir1 alt o e in

avanti il te11d ine co11giu11to i fa un p iccolo 0Gcl1iello ... ul sottile tessu to fibroso ch e ricopre i] rilie\'O co11stat ato d all ' iJ1 clice ude.letto ~i Vf•cle su ])it c l~t n1a.s a d el retto ... Le f'urJii1 i <·01111)leleran110 l 'ap e.r tura cle1 rivesti111 e11to 111ar g·ir1ale del n1uscolo fino a l J)Ube i11ediaJn1ente e fìn cl1è il i111.1. colo si sottrae alla vista later aln1ente. Quivi . i incontr a e di solito ::3 'interrompe u11 vasellina rl1e può convenire di allacciare n. Prin1ai domanda: C.11e bisogno c'è or a di fa re ur1 occl1i ello nella fas cia se c1uest a è g ià .: lata incisa i)er intr orlu rre al di dietro di e .. a i 1 1)ol1)astrell o dell'indice~ ~la noi . ap1)ia1n o cl1e la fascia trasversa 3 sottili sin1a e la eia t1·asparire b enissimo le carni d el r etto pos ta11do in a lt o il ten cline co n ~it1nto . Abl•·iamo già detlo ch e i] ])orda e terno· inferiore d el retto è C[llasi sco1Jerto J1er ch è quivi ] a fa scia si sposta a ll 'indie tro. Il ri,restimento marginale del r11uscolo i11 b a. so ossia sull a sua i)arté tendin ea. come si yed e dalle fi gure, è ridotto a tale sottialiezza da r ender si inu... tile la 5ua apertura coll e forbici. P er quanto riguarda il vasellina i1111ominat o diciamo Sllbito eh (; e è realmente u11 \Y asellino , n on torna conte. ::tllacci.arlo , ma se. come ri ulta li.alla prirr1a n ostra figura , il , ·asellino è dato dalla e1)igastrica profonda , come è presumil•ile, in a llora l 'aJlacciatura ancl1e prima di ferirlo s j impo n e. fJico presumibile perch è appunto la rì g. I clin1 ostra che l)recisame·n te in alto e a 11 'esterno i vasi e11Ji gastrici incrocian o il ina rg in e r)osteriore d el muscolo. cc EseQ"u it~ questa J)r e1Jar azione an at omica, - conti11u.a l 'A. ·- si h a : tendine congiunto i11latto i1\ a \ranti , fascia trasversalis integra postE•riorrt1ente.• ml1srolo retto fra IT•ezzo che riSJJOn cler à facilm e11te alle trazioni in bas o ». Ora è molto difficile postare in alto ed in 11.v anli il tend in e con~· il1nl o senza tog·lier e le sue connessioni col pube ("' infi ~ i e più oltre fin o per due-tre ce11t. La nostra pri111a fì gur~ fa Yedere appu11to il i11u scolo l)iran1id ale sco1)erto e il tendin e congiu11to cli s laccat o e spostato i11 ?. ]lo coll a gi1aina anterior e d el r etto. L'A. dice r he la fa eia tra.·,re.r sa è integ·ra: Tna n on la l1a g ià incisa for e anche due volte per poter' i introdurre p€r l 'occhiel lo il dit o~ la l1a f'1r~e s uturata~ e quando ? e co1ne? In quant o nll a ri .. po.:; La cl1c dà il ret I o alle trazioni in ba o l 'a bbiamo esi11erin1entata sul cadavere e f.ttl 'iYo. l -nél d el Jr clue: o si lacer ano le fl bre. o . .. e l11ai ~ i aye -se la fortt1nn di abl1assarlo . . t1l L

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SEZ10NE PRATICA

l;all oppia e unirvelo , . s i lra1)pa o i lacera que . :t ·ultinìo. Non si con1prende l)OÌ 1)ercl1è si del) ba fa1re C\ entualrr1e11te un a su tura ... 1)eciale ·e è stato iu c i o. Una ' 'alta c,]1e lo si cle' e con1prendere r1ella s11tura i)rofo11da di Bas i11i , que ta sutu ra se,:-ar ata ci se111bra com1)leta1111e11te 'fuori Juogo. \e E s1 e\ 1ita l 'in convenie11te conti11ua l 'A . co1Ylrolla11do l 'az io11e clel bi~1 ori i ton solo ver so la · fascia cioè s ulla g.u ida dell ' indice r etroposto, 111a a11 cl1e verso il te11<li11e con giunto cl1e J->llÒ e ser e o .. scr,'ato dal claiYanli. A11 cl1e queslo per io<lo è u11 IJO ' ast ru~o . Di una azion e cle I ]) i t ori fi11or a i1 on .. i è n1ai i 1a rìato, forse lo ado1)e ra i11 pirin10 t empo per fare il fan1oso occl1 iello per all argarlo IJOi colla forbire. Comu11que sia l 'u o d cl bistori per in ciderP a m a110 libera con es ·o la fascia tras,rersa è manovra da proscrÌ\'ers i J)erch è è per icoloso. Se il t e11dine cong·iunto p uò e se re os. . ervalo dal davanti non esclude cl1e possa esser e veduto anch e dal di dietro. È questione di preparazione; perchè ad esen1p io n'e lla n ostra i)rima fi g ura è arro\resciat o e \risibile ancl1e da.] di dietro. ~fa purtroppo le i11 odifi cazioni ch e 1B agg1o ci insegna n on sono fìnite. Egli la eia il cr ema~lere , incide l 'a1pon evr osi fuori d el canale , su tura il peritoneo , e sutura i. muscoli con punti ad li verticali da annodarsi all 'esterno. Già quaranta anni o r sono, il Carle JJropose ed esegllÌ quest a 111odiOcazione cl1e egli stesso 11oi h a abbandonata. E se la p·resente pulJblicazio11e - scrivo il Baggio - n o11 è <liscara agli allievi d el maestro , si.a an cl1 'essa d'on1ag·g·i o alla.i su a memorifl nel cinquantenario della prima operazione cl1e Frattir1 b·en opportunamente ha ricordato ». A questo purito vorrei ricordare le i)arole colle quali il Giordat110 criticò la mia opera f'ulla Bassi11i e ch e n1isero così di buon un1 ore il Forgue come dice, nella prefazione ch e egli fa al n1io libro nella edizione francese. cc Con altro collega si assi teva un giorno Rlqu anto ~roncertati a rerta operarzione che t1n o and.a va facendo, col t agli a re. e poi cucil'e, i1elln r p,g·io11e ingu i11a le. Qua11do . fummo t1scili cla lla can1era , ·ove colui 01)era\7aJ, il collc·ga n1i do111andò: cc ~1a le 1pare che abbia fa lto l1n a c t1rn r.adira le all a Bassini quel! ' aiuclace? ». Ed io: cc Egli l1 a cl1iu ~o l1na fenestra i)er apr i l'e u11 porlo11e ». (:onve11ian10 che qt1esta fos -e l1na eccezione, tna era r'11rr Ja esaig·era7ione di c1uanto per il 111ondo. Itali a i1 on e elusa. n1olti quotidiana1uente fan110 , crede11do praticare, e volendo 1

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far crederp cl1e praticano l 'operazio11e di Bassini. La antisepsi con sente tali cose senza· tro·pp1a co1npromissione della vita degli er11iosi ; e ciu.a ndo in cotesti tag·liati ricompare l 'ernia quegli operatori dicono c.h e quella di Bassini è operazione cattiva , o 1nediocre~ b perfettibile; e si illudono di mandare il i)roprio n ome ai 1p1o steri , << p erfezio·n an.d ola ,; . Ora possiamo dire che se uno 11a più del 2, o ad esser e larghi , del 3 o 4 '9'o di recidive, egli iton ha fatto l 'operazione di Bassini. Il Catterina che fu col maestro n el periodo della sua migliore attività ed ail quale questi commise la traduzione della su a classica m emoria sul nuovo n1etodo1 i)eìf g li Arcl1ivi di Lan genbeck, preoccupato per lo scempio che si fa ancora della O·p erazione di l~assini , e dei g·iudizi err.a ti che qua e là se ne fanno, con cede che la famosa monografia , ormai esa11rita, fosse stri11gata da rimanere in qualche punto oscura pe1r chi legge senza una J)rofo·n da cognizione anatomica e attitudine chirurgica a b ene intendere. ~: perciò in questa pub·blièazio11e· egli prende per mano colui ch e vuole senza deviazioni accingersi alla oper azion P; di Ba1ssi11i, e g'li vien espon endo in i11odo piano, ma preci so e minuto quello che deve fare dal inomen to ch e prende il bisturi i11 mano , fino a quello n el ·q u.ale la ferita suturata ha da venire ricop erta colla medicazione. t l'operazione com.e se si fosse in teatro oJ)eraitorio, è strato per strato e tempo per t empo, rap·p ·r esentata con 16 tavole dipinte con precisione da un pittore medico, e accompa' g nate da altrettante didascalie . Il Catterìna offrendo tale libro atlante ai chirurgi , (e r11i consta che Reguiranno edizioni an ch e in lingue straniere) riapre ad essi I.a camera operatori.a con Bassini operante; € rende inscusabili coloro che vo·g liono co·n tinuare a non capire· e a fare cose diverse, dicendo ch e fanno l ' operazione di Bassini ». Sono già comparse l 'edizione tedesca con prefazi o·n e di Eiselsbe•r g, quella francese con p·r efazione di Forgµe , quella anglo·- ameri·c an a con p refa1Zione dei ·F ratelli ~{.ayo. Di prossima pubblicazione quella spagnola con prefazio.11e di Co·r achan . 1

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RIASSUN1'0 E CONCLUSI ONE .

Lai modificazione Ba.g gio per quello ch e di essa finor.a si co nosce, ·e che co·n sisterebbe nel1~ aggiungere ai due punti di sutura fra il borrlo esterno inferiore del muscolo retto e la gronda di 'F .alloppia, insegnati e p recisati da Bassini, altri tre o più 11o·n ha r esistito alla IJrova anatom ica e a quella clinica. Essa anzi !3i è dimostrata di diffi cile esecu zione ed an che r1ericolosa per la i11te.grità sia delle fibre Il1U1

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[ANNO XLI, NuM. 34)

POLICLI.l' lCO »

scolari da cucirsi al risvolto di IF alloppia, sia delle fìb·r e della stessa gronda che con i punti del Baggio possorto venire disgregate. Re ndo grazie al Prof. Catterina: prima per il m odo lusir1ghiero eo·l qual~ ha voluto presentairn1i ai suoi letto•r i, poi per il suo giudizio: chej la mia cc pìù ch e llìlla mo·d ificazione è una amplificazione, un completamento della originaria Bassini » : O·n ore assai più grande di quanto mi rip.r omettessi , ma concetto che ris,p o·nde- esatta/mente a 1q uanto ho scritto anche da poco in seguito alla pub·b licazione di 1 Frattin . Ed è invece p·r o1p rio p.e r que·s to mio secondo scritto che Catterina p·r e·n de a bi.stratta rmi: n ella nota aggiuntiva. Potrei fare u11a questione di metodo critico e domandare se il Prof. Catterina, il quale h a scritto ch e non sono un imbecille, si sia chiesto co,m e mai io ch e dico· di operare a quel modo da parecchio tempo, non ab bia riscontrato le in.c ongruenze anatomiche e le antifisiolo·g icità eh ' e.gli invece ha rilevato subito alta p rima operaizione, e , nel caso, c.h e ciò sia avvenuto , peTchè io continui ad operare cosi. ~ii limito invece a constatare ch e c'.è un malinteso forte fra Catterina e me; ed ·è quello ch e riguarda il fatto PTima ed il n1odo poi , della scopertura del muS'co lo retto dal suo invilupp101 nella fascia transver salis. Io sco1p ro il inargin~ del r etto nell'angolo dietro format o dalla fascia trans.versalis in dietro., dal tendine congiunto in avanti: e per questo biso·gna incidere uno strato fibros o ch e è dipendenza della fascia tra n sversalis. Facendo co,sì , io evit<) tutti gli inconvenienti lamentati da Catterina e 10 posso assicurare che , no n solo no·n << apro l)Ortoni n, ma. chiudo « la fin e·s tra » ern1etica111ente. Tanto che Ja facezia richiamata alla rin e della nota aggiuntiva non mi toglie proprio nulla del godimento procuratomi dal surri11ortato giudizio d·e.lla notai principale. D'altra parte, il dispiacer e di aveT urtato nel Prof. Catterina !'.affettività di Scuo1a è stato già compensato in precedenza da una nobilissima lettera1 dello stesso !F rattin. G. BAGGIO. 1

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Abbian10 pubblicato vo·]e,n tieri la nota critica del Proif. Catterina, e ora le p10che parole, che il Prof. Baggio, cui l 'abbiamo co·m u.n icata , ci n1anda in risposta . I lettori si sono fatta· certamente un 'idea precisa della modificazio•n e Baggio; il giudizio defln itivo spetterà ai chirurgi che vorranno sperimentarla. E co,n questo intendiarno chiusa la polemica. 1

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LA

REDAZIONE .


SEZJ01'E PRATICA

' M EOICA L' A T T U A L I T A Su di un nuovo acceleratore delle com· bustioni organiche. (CouRDONAN.

Le Progrès Méd., 14 .

ott.

1933).

Fu per caso durante la guerra che l 'attenzione dei medici addetti alle officine chimich e, fu richiamata dai fenomeni p resentati dagli operai c1h e mani.po lavail10 i fenoli dinitrati ; questi sintomi differivano totalmente da quelli osservati nei mano·v ali intossi cati da fenoli trinitrati (acido· picrico). Uno studio completo di questi fatti fu iniziato allora in Francia da ~Ia)· er, in collaborazione con Magne e Plantefol, m entre gli ~meri~an~ ,vi. si d edicarono dal canto loro ed i lavori piu importanti sono quelli di Cutting, Mel1erten s e Tainter. Tra i fenoli dinitrati esistono sei i omeri : il più attivo è l 'alfadinitro ~fenolo 1, 2, 4 ~~­ sti11to da ~layer col nome di The:rn~I, ma .piu correnten1ente noto col 11ome di N1trofen1na . Gli effetti fisiologici sono asso·l utai11oote impressionanti i)er la loro intensità e· la loro· no: ·vità: essi differisco·n o del resto seco•n do ch e s1 son1ministrino dosi sub-to,s siche o dosi n ormali. La dose t erapeutica n ell 'o,b-esit~ ,. per ~ s, è di 3 m.gr. per Kg. , la· dose sudor1fica è d1 5-8 n1g. per I(g. la do~e d~retog~na. di ~O ~g .. ; la dose che provoca n1an1festaz1oni serie e d1 30 n"Iigr. per Kg.; la dose mortale è di 0 ,50 mgr. per Kgr., ossia più di 15 volte la dose teraipeutica u suale. . . , . La via d'introduzione ord1nar1a e la via or~e; la via ipodermica ch e n~n ·è . per null a efficace ha soltanto il vantaggio d1 un co11trollo ~ledico più diretto quando si u sa la ni trofenina ad alte dosi (8-10 mgr. per l\.gr. ) pe~· p·r o·v ocare I.a febb1 r e arti~ici.ale; ~n pratica dunque si utilizzano, granul1 t1tolat1 a 3 ctg. e glutinizzati , ingeriti in 1:1na. so.Ja volta al giorno , alla fine d el pasto pr1n ~1pal e. . . a) E ffetti delle dosi subtoss1ch e : 11 pr1n1n fe11omeno provocato dalle forti. dosi di . n. è l ' elevazione della temperatura; s1 tratta d1 u:r:ia iperpiressia rapida ed enorn1e, la q1:1ale in condizioni sperimentali ha potuto raggiunger e i 45°. Essa è determinata da un aumento c~n­ siderevole delle- combustioni cellulari ed 1~ fatti la quantità di C0 2 esalata lpUÒ· decuplicarsi: il metabolismo b·a sale ascende a cifre straordinarie. b) Effetti d ell e dosi normali. Il fatto ch e colpisce dopo l 'i11iezi one di una . d ose . de~ole, è ch e le caratteristich e della 1ntoss1caz1one possono essere molto spiccate od anche t~tal: n1ente assenti. La te·m per.atura può el~vars1. d1 poco ed anch e r~I?an e.re costante. ~1ò è 1~ ­ portante per l 'ut1l1zzaz1one t erapeutica ed in: fatti gli AA. americani han:io. potuto dare a~ loro soggetti una dose quot1d1ana. n~rn:ale ~1 i1itrofenina (3 mg. pe.r Kgr. ) per int1er1 m esi . 1

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senza osser,-are il minimo dis turbo e d in particolare nessuno di quei disturbi nervosi , dig estivi, cardiaci , tanto frequenti con g li e&tratti tiroidei. Eppure, nonostante l 'assenza di tutti questi fenome ni subiettivi, due effetti fisiolog ici persistono·: l 'elevazione d el metab·o lis1no l>asale e la caduta del peso . Le in·dicazioni cliniche d ella ni trofenina sono nu111erose, ma 'POsso110· riatSsumersi in una parola: tutti i rallentarr1enti della nutrizione. Nell '0 b esità ad es., (co n insufficien za ovarica, ipopisaria , tiroidea) irt 8-10 settimane di cura, la caduta del peso può arriva.r e ad 8- 10 Kg. senza cl1e insor gano tremori, angoscia, palpitazioni , ecc. Nelle ipotiroidie, n ell 'anidrosi , n ell 'ipotermia la nitrofenina trova pure evidenti indicazioni , corm e del resto in tutti i disturbi pato. . logici legati aid insuffici enza delle osservaz1on1 cellulari. La nitrofenina infine può essere utilizzata per produrr e la feb~re artifj ciale : l '~pertemi~ in tal modo determinata supera fa cilmente 1 :t0°. non ,è accompagnata da feno1l1eni di shock nè si tratta di una el~rvazi one passiva della 'tem1peratura, come qu ella che si ottie•n e con le onde corte. Essa si avvicina molto·, n·e l suo· meccani.smo al]a p iretoterapia attu.a ta 111ediar1te Ja malarizzazione. La Nitrofenina costituisce· ovu nque un medicam ento di una pote11 za s traordinaria , unita ad una tollera11za note,role, alle· dosi n o·r mali: una medica7io11e così attiva m erita di essere usata con piena cognizione; essa costituisce lln enorme progresso sui preparati tiroidei. A. P. 1

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Id• Ai Chirurgi, ci permettiamo ricordare i tr~ interessantissimi Atlanti del oott. Prof. CUIDO ECIDI Docente di Patologia Chi~·urgica, Clinica. Chi~ur.gica e Medicina Operatoria nella R. Università Chirurgo Pil'imario n egli Ospedali di Roma

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« IL POLICLIN ICO n

PROBLEMI NUOVI A. proposito della patogenesi dell'edema

acuto del polmone. (G. NlEr.,LI. A nnales

cf,~

J1létteci11 e, g iugno 1934). 1

L 'A. ri po11de ad a1lcune critich e .a'ranzate da Coelho, e llocl1ela a proposito delle rioer ch e del] ~ cuola di Ii'rugoni "'ulla i)atogen esi del] 'ede1na acuto del pol111011e. Nella jnte11zioJ1e di co11Lrollare le ricerche deJJa Sc11ola. d el ·Prugoni sulla · liber azione di so. tanze .ad azione i~tamini ca nel cor . o d el 1'accesso di ecle1na polmonare acuto, Co,e ll10 e l', och eta h a11no i11ie ltato diretl.ame1n1 e d el] 'ista!ltina n ell 'ar leria r1oln1onare di cani a torace aperto, o tLenendo ri ultato, negati;vo. l\lelli fa n otare ch e l ' ist am ina 11a un pote·r e edematigeno strett a111ente locale qua111do si trova in se no ai tessuti , non quando si trova in c ircolo. (11 que'"' t'ultimo caso essa potrà provocare delle r eazio11i generali più o n1eno viole11te, 11011 ntai ]'e der11a. È n oto come corrent~me.nte s i i11ie l ti a ll'uomo del! 'istamina , per v1a endovenosa, per la pro\ a della fi..1nzionalità gastrica , senza ch e mai si , reda apparire ed ema polmonare; i1egli an imali da esperimento si inietta l 'ista1nina in dosi molto l)ÌÙ forti ed es i rrruoiono pesso di. chor, m a no11 presenta110 n1a.i eden1a polm onare; se, al contrario, u11a quantità più IJiccola di i..;tan1ina è i11trod otta nello spessore della •p1elle, si ' rede im111ediatame.n te for111arsi « in loco n una g rossa p lacca urticariforn1e , cioè un ede1na loraliz1ato. l pol111oni ~ o n o 111011 0 rirrhi in istami11 a e d è dunc1ue po ...... i})ile , J1er quanto an cora n on 11rovato , ch e l 'i stan1ina , o . ostan ze ad azio11e ist a111inica sia110 liber at e per op,er a di ti111 o1i clPter111 inati e cl1e. tro, an cl O$ i n el le~suto s tes. o, esse esercitino j11 J)Ìen o la loro azjo11e ede1r1atige11a·. Bi ogner ebbe dirigere le ricer ch e i11 questo se11so in m od o da dimostrare la r e·a ltà di que~ l a liberazio11e, onor a solo SUJ)posta, di sostanze ista111ino- ~ j111ili e n on mettere in evide11za il loro valore e.den1.a tigen o eh 'è g ià univer saJu1e11Le noto e 11 011 l1a bisogno di es er e din10r-.trato. T11 _ a ltre esperie t1ze della Scuola di Frugoni , esegmte specialn1e11te da Antoniazzi, si din10~ t ra,-a cl1e facendo la legatura d ell '·aorta im1nediatame11 te al <li sotto d e11'ar co n el coni~lio a torace arp€rto , non si riesce a pro,rocare l 'edema poln1on a r e acuto . i può in,1ece ottenere tale risu1tato (probiçtb·i lmente :p·ercl1è in qu·e st o caso entra in gioco l'aspirazione d ella r>leura) se l a l e.gat11ra è fatta con una t ecnica f:pec ial e e11za aprire ]e p leure . Coe lho e Rocheta al contrario a fferma110 di aver ottenuto <ostanten1e11te l '€d ema polmonare acuto n ei cani a torace aperto s ia praticando la Jeg·atura dell 'aorta sia distrugae·n do J:>er via chimica il -ve11 trico lo sin i ... tro. ~ta . a i)arte cl1e l e esperienze di Coelho e Rocl1eta . ono tate eseguite 1

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cani , i11e11 tre quel IE? della -·c uola di Fru ao~1i _f uron~ e ·egu il e s.u i co11ig li , e la le.ttera,t~ra ~ t1cca d1 doc un1 ent1 cl1e provano le differe11ze f~a le d~e - ~peci e di animali r ispetto ad es11er1enze s1n1111 ; le esperienze di Coelho e Roc~·eta sono i~1 pie11a contraddizione con que1lle d1 un esper1~11entatore con1e 'al1Ji che , oper~n~o su cani a torace aperto, con uria tec11ica s1m1le, otten11e solo eccezionalme11te ede111a a?uto d el polmo11e, sia legando l ,aorta , sia d1strug·gendo il ventricolo s ini stro. l\ilelJi fa i nfi11e i1o tare come Coell10 e Rocl1eta .ignori11_0 com1)Ie~a?1e11t e lo studio con1·p les o s ui fattori n1eccan1c1, em odina111ici e un1orali dell 'edema poln1 011ar.e. a cuto , co11tenuto i1e lla 1:1011ografia di Fr~go~i. e cor11c e~ si , d a re l)iù J orza alle co11clu ... 1on1 cl1e si credono autorizzati · a trarre dalle lor o e~p e ri e 11ze , a\ranzj110 d elle a ffern1azioni in esa tte ch e qualifi cano come not?rie. Essi dico110, per esenlJ}ÌO, che è cosa un1veir sal1n e11te 11o la i11 C:linica r ]1e l'a cces o di edema i1ol111011are ac t1l o coi11cid e co11 una crisi di insuffi ci en za ac ut a de l ' entri colo sini, L!·o, ciò ch e è _d el tutto in e,atl o . Se g·li a11tor1 ave ero fogliato la n1onoarafia cl1e c ita110 e ~ri li cano, aYrel1bcro _p otuto con statare come i111suran do Ja pressio11e arterio~a nell 'ac(_esso µolmo11are..a~t1.t o s i ro11 ~ lala !'pe. so e parl ~col a r me~ te a]l 1111z10 un at1111 e11 to de ]]a J1re~­ : ton e e _gta111,ma i 1 1~ a cli111i1111zion e. 'f~ questa o servaz1on e e ~u f~ r 1e~1~ a di1110. trare la pot c11za del ven lrtc ·o10 . tn1. tro dura111c l 'edc111a r}oln1ona rc, ~ e nza voler ci tare j casi , 11011 ecc~s j,·amen t e r ari , regi . . lrati nella letteratura. d1 ~d ema poln1on a re. in . . oggetti a cu or e sano e valido, per traun1a del siste111a ner,-o, o, in casi di infezione tetanica di l e~ion e d ell 'aort a di , cler o i re11aJe, ecc. C:. Tosc..\N~. f' Ui

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Moaografla di eccezionale Inter esse:

Prof. CESARE FRUCONI Oirettore della R. (!linica Medica dell'Univ. di Roma oon la collaborazione dei Proff. c. Melli, E. Peserico, A. Ll!isada

L'EDEMA POLMONARE ACUTO Affinchè

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nostri abbonati possano farsi un rriterin dell'importanza di questa pubblicazione, ne rip rrrtiam o qui di Se guito il Sommario : CAP. I. Spunti di anatomia e fisiologia del polmone, pagg. 1 a 12. - CAP. II. Definizione e limiti, pagg. 12 a 16. - CAP. III. Storia dell'edema polmonare acuto, pagg. 16 :i. 18. - CAP. IV. Anatomia patologica, pagg. 18 a. 27. - C AP. V. Eziologia dell 'edema polmonare acuto, pagg. 27 a 49. - CAP. VI. Sintomatologia, pagg. 49 a 61. - CAP. VII. Varietà cliniche e decorso, pagg. 62 a 70. - CAP. VIII. Complicazioni e prognosi dell'accesso di edema polmonare acuto, pag. 71. CAP. IX. Diagnosi diretta e diag nosj differenziale, pagg. 71 a 77. - 0AP. X. Cli edemi polmonari acuti sperimen. tali, pagg. 77 a 79. - CAP. XI. Fattori chimici e f isicl'· chimici dell 'edema polmonare acuto, pagg. 80 a 129. - CAP. XI I . Fattori emodinamici e umorali dell'edema polmonare acuto, pagg. 130 a. 163. - CAP. XIII . I fattor i nervosi dell 'edema polmonare acuto, pa,gg. 164 a 212. - CAP. XIV. Patogenes i dell 'edema polmonare aouto, pa gg. 213 a 220. - CAP. XV. Terapia dell 'edema polmonare aouto, pagg. 220 a. 231. VolUlIIle in-8°, di pa,gg. IV-232, con figure nel testo e una tavola fuori testo. Prezzo L. 2 4, più le s pese postali di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 2 O in porto fr a n co. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue~ cursale d iciotto, ROMA.

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lA~NO

XL L

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SEZ IONE P.HATICA

SUNTI E RASSEGNE SEMEIOTICA. Le manit·estazioni oculari delle malattie allo stato iniziale. (A. J\il.\ITLAND .li.AI\I SA:Y. Britis /1 nal, 12 n1aggio 1934).

!1ledi cal Jour-

II passag·gio dallo s tato di salute a quelJ o di 111alattia è co11 tulta IJrobabilità caratt erizzato cla n1odificazio11i fìsico-chimich,e del sistc111a ca1Jillare. nel LJ:Uale pertanto do,·reb])ero sor1)rendersi i pri111i ·egni dello stato pa tologico. 'futti g·li sca.n1bi inetabolici av"\·engono atlray~rs? la parete r]ei· vasi ca1-,illari ch e· (jUi11di cos t1tu1sco110 la parte più atti, a, più di11an1ica, più efficiente del istema vasale·. La loro co11trattilit à è controllata i1on so lo dai n er,-i va:30111otori 111a an.cl1e cla sti111oli cl1irnici aaernti direttamente ~ulle pareti. Essi no11 sono sem1)li ci can ali a ttra' erso i quali ~ corre il sa11gu e so tto l 'in1pu] so tra sn1 es~o dalle art eri e, 111a ono costituenti essenziali dei tes::;uti n ei q~ali si trovano, cl1e a seco11du delle proJYrie es1g·e11.ze reg·ola110 e co11trollan o l '.a11po rto di sangue. La fun zio11e dei ca pi Ilari lìll Ò e.. sere osser'1ata at tra,·erso l '·esan1e del fon cl o dell 'occ l1io. Data la trasparen7.a della retina 1101111a le . i può vedere il sang·ue scorrente n el] 'arteria ce11traJe e ne Jle arterie più sottili , e. facenClo u so dellai Iur e g ia llo-,·ercle di Friede11,·alc1 si po . . sono seguire i capilla1i nei loro più fini dett.agli . Dal pu11 to d i ' ista (' linico la reti11a può es, .. ere di Li11t a in l111a parte condt1cente ec1 in un 'a ltra ad alta fui1zio11e specifi ca . La i1ri111a, co1npre11dente le ciell u le gan gliari e le fibre 11ervo.. e, ri ceve i su oi cap,i llari dal ples o superfìciale e 11rof0 1l do de11 'arl eri a ce11traJe, mentre la seconda, qua11tlU1que· n o·n ,·ascolarizzata , ri cev·e ll t1l ri11'1 e11to ab·b ondante dai ca r1illari coroida li. Per ciò ]a reti11a è irTorata tanto daJl ·arteria centrale ch e da i ,-asi deJl 'uvea , ch e be n cl1 è disti11ti an at o·n1iran1 ente da] JlU11to di vi sta funzi o11a1e con corro110 a l 111edesin10 scopo. Le pareti dei capillari mentre sono 1ibera111ente permeab·i li ai cristalloidi , al] 'acqua ed ai gas. l1an110 urla r elativa i1npern1eabilità a i colloidi . 11 cui grado varia n elle differenti parti del cor1Jo a seconda delle n€<'e' . ità dei ~in­ goJi Lessu ti. I capillari de11a retina so110 quasi del 1l111 o i1nper111eabili ai coJloicli , il ch e n e assicl1ra Jn tra sparenza i1ern1ette·n do la loro visib ilità. per cui si può g iudicare dal loro staLo quell o c.l egli altri ca:p·i llari del corpo. I capillari sono n1olto su scettibili alle influ enze 111orbose, e quindi sono particolar1nente sen sibili alla qualità del sangue. Ogni for 111a di tossiem ia provoca una rapida dilatazio11~ con au111en to della pern1eabilit à cle11e pa1

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1 eli.

Si spiega perciò con1e la co11gestio11e dei capillari provocando infiltrazione coll oidale del_le loro pareti riduce la trasparenza d ella retina. Da queste con siderazio11i '"'i deduce il coro11ario ch e ogni diminuzion e della trans]ucenza della retina , c.,onseguenza di infiltrazione colloidale della parete dei capillari , indica u110 ~Lato di alterata crasi san gui g11a e costituisce JJerciò il J)ri1no sintoma dell 'allontaname11to dallo stato di salute. . In queste condizioni il paz ien te è in grado di l egg~re tutta la scala delle lettere tipo ma con minore sforzo quelle n1edie, ed avve1ie u11 senso di calore e di pena agli occhi e quantio legge si stanca facilme11 te . Talvolta ]a let lura protratta p-roduce u11 dolor e n eura]g ico che dagli occhi si irradia alla fronte ed alle tempie. La visione può diventare incerta le lettere si sovrappo11gono. Questi sinton1i s~no .talvolta .accompagnati da visio,n i di scinti lle 11!1provv1si oscuramenti della ,ristai, incapacità di adattam ento alle ,rariazioni dell 'intensi tà 1111nìnosa. In ·qualch e ca~ si 11a un di sturl)O à€1 sen so cromatico, n el sen so cl1e n o11 so110 percepite le differe11ze anche n1arc.a te della to11alità dei colori. 111 r elazio11e al fatto cl1e l 'occl1io e1d il cerYello sono irrorati dall a carotide inter11a. la circolazione retinica ha n1oll e analog·ie co11 quella cer ebrale . Non sorp,r ende qui11di ch e i11 .. iem e ai disordini visivi si abbiano disturbi 11 er vosi . Tra questi i l)ÌÙ con1t111i sono il difetto del potere di con cen trazio11e, la diffi coltà cli ricordare quel ch e si è letto i1oco prin1a, i l fac ile di,·agare , il dimer1ti ca re subilo quel ch e .-;i voleva dire. Si hq, qua i sen1pre irrequietezm emoratezza za, irritabilità, intol leranza dep r essione. In queste continrren ze si l1a pure una tendenza ad esagerar e la ii1tensità e la portata dei disturbi i pazi e11t i di ventano nevrastenici ed ipocondriaci. Le relazioni tra reni e occhi sono be·n note. La congestio n e dei capillari provoca i11 ambo gli org ani un abb·assamento della funzione : djminuzion e della vi ta da un a parte e din1inuzione della secrezione dell ' urin a1 in, toto o dei suoi compon enti dall'altra. La frequente associazion e di un difetto del sen so c roma.tico per · l 'azzurro con l 'ossaluria per~i tente fa pe11 ... are ch e an cl1e i si11ton1i visivi sian o 1'effetto di un 'a lterazion e. del ineta1>o1ismo. Quando non esi ~ tano altri fatti ch e la spiegan o, la co11gestio·n e cl ei capillari della r etir1a deve far pensare all 'esiste11za di un focolaio infettivo ch e alime11Li la lossien1 ia. Sta di fatto ch e in molti dei casi la congestione caipilJar e scompare dalla retina, il fu11di1s oculi riacquista la sua 11ormale translucen za e cessano i disturbi gen erali e oculari . quando si rimuove il focolaio settico. Nei blambini non son o rare f or111e di albu1 ninuria accompagnate da d i ~ 1urbi YÌSÌYi. nelle 1

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1338

« I L POLJCLJNICO n

quali la congestione renale e oculare no11 sembrano interdipendenti, ma ambedue determinate dail la stessa causa, ossia da una tossiemia gene>rale dipendente da disordini metabolici. 111 questi bambini un opportu110 regime alimentare ricco di vitamine l\. e D e la somministrazione di tonici contenenti ferro per migliorare lo stato generale, fa scon1parire l 'ailbuminuria n1entre il f nndo oculare riac·quista la sua lucentezza. In conclusione si può ritenere come probabile che i prirr1i segni di una malattia generale consistono 11ella dila.tazione e nell 'aumento della permeabilità dei vasi capillari; che questa può essere clinicamente rilevata attraverso la perdita della lucente·zza del fondo oculare; che questo reperto può essere consid erato come il fatto visibile di un fenomeno eguale che si verifica in tutto l'organismo; ch e a 1nezzo dell'oftalmoscopia si .p ossono riconoscere stati morb·osi nella loro fase, iniziale, cioè a dire quando le possibilità di cura sono maggiori. Dn .

ALLERGIA. Allergia insulinic:i, e sua desensibilizza• z1one. (L. M.

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BAYER.

Journ. 1m. lvl ed. Assoc., 9 giu-

gno 19341. Il numero dei casi descritti di aillergia verso l'insulina è ancora piccolo, (circa dieci) e già la letteratura è abb·a stanza ricca di discussio,n i e di ipotesi sull 'argomento. L' A. riporta un caso, capitato alla sua osservazione in cui si avevano gravi reazioni, costituzionali più che locali, alle iniezioni di insulina, le quali scon1parve-ro in gran parte dopo t111a adatta cura desen sibilizzante. Si trattava di una diab etica di 50 an,n i, la quale, in seguito ad i11iezioni di insulina1, dopo 15 o 30 minuti, cominciava a presentare dei pomfi non solo nel sito di iniezione ma anche per tutto il corpo; talvolta si presentava anche un rash diffuso maculare. Un giorno, i11 S(\,oUito ad un a dose di 5 u., fu colta da violenti crampi addominali , dai un rash maculoso diffuso a tutto il corpo, da diarrea e senso di collasso. Guar1 spontaneamente. La paziente no,n 1presentava n ell'anamnesi alcun sinto1na che fa cesse pe·n sare ad una tendenza alla allergia: le prove cutanee fatte con i vari tip i di insulina del co,m mercio, diedero sempre risultati assolutamente positivi. Il processo di desensibilizzazione si attuò in un solo giorno, incomin cia11do da dosi mini·m e (1 %o di U, ) di insulina e crescendole di mezz'ora in mezz'ora. Tale meto·do die de risultato• pienan1ente soddisfacente , in quanto la p. potè dopo allora fa r e la sua cura insulinica senza accusare più alcun disturbo. Il caso si presta a varie copsiderazioni sui punti p·i ù discussi riguardo a11a allergìa da insulina. 1

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[ANNO

XLI, Nul\1. 34)

In qurunto .fllla frequenza e all 'occorrere del fenomeno ·è da notare che la paziente no·n risultava dalla storia soggetto temdenzialme·n te allergico, così con1e è per la maggior iparte dei casi sinora descritti, per quanto alcuni AA. considerino l'ipersensibilità verso l 'insulina come uno stato acquisito· e sin1ile all'allergia verso detarminati medicame,n ti e sieri. Il fatto però che i sinto rr1i allergici i1on siano apparsi improvvisamente fin dalla prima i11iezione ma sian venuti crescendo progressivan1ente, appoggia la seconda opinione. Per quanto riguarda le reazioni stesse esse sono generalmente, co n1.e. in questo caso, di due ti pi : locale e generale. Le reazj o·n i locali posso110 essere piccoli pomfi o gTosse tumefazio11i ch e possono giungere sino all'ascesso sterile. Le reazioni generali possono essere lin1itate al]a cute o involvere 1~organismo intero. In questo caso lo schock fu .preceduto dalle manifestazioni più lievi. N essu.n caso di morte è stato finora descritto. La questione dell'identità dell'agente causale, se sia l 'insulina o le proteine imp·u re che l 'accompàeCJ'Jlano a causare lo stato allergico, non è ancora stata risolta. In questo caso il fatto che le reazio·n i cutanee erano positive co·n tutti i tipi di insulina del commercio fa pe•n sare che l 'insuli11a stessa e,r a la causa della sindrome allergica. l{iguardo al n1eto do di cura , l 'iniezione successiva a brevi interva1lli di piccolissime dosi di ii1sulina diluita , si è dimostrata effi cace per quanto la guari gio,n e non sia stata completa, a\ endosi di tan1o in tanto dei lievi segni di rea.zicne allergica. D'altra parte una desensibilizzazione in questi casi risulta necessaria, avendo i pazienti necessità della cura insulinica ·p er il loro diabete. È per questo che l 'allerg.ìa insulinica,, per quanto, rara, può rappresentare un pro,b lema alquar1to urgente e com1Jlicato, quando si verifichi in un paziente affetto da diabete grave. G. LA CAVA. 1

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Desensibilizzazione o protezione temporanea dell'organismo sensibilizzato. ( PASTEUR VALLERY-RADOT ,

G.

M.me 54, 7 lu-

l\tlAuRIE e

A. HuGo. Presse i,1édi:cale, n. glio 1934). Gli AA. pre11do110 le mosse da un 10ro p recedente lavoro (Presse ll1 édicale, 14 aprile 1934) nel quale, i~ biase a osservazio:r:ii cl.inic~e personali e di altri AA. , sarebbero g1unt1 a dimostrare che i m etodi di desensibilizzazione, tanto gli specifici ch e i no·n specifici, non sono altro che d,e i r.aetodi di assuefazione: coi ip,r ocedimenti di cc desensi,b ilizzazione non specifica » si assuefà l'organismo· agli chocs, qualunque ne sia l'origine; coi procedimenti di « desensibilizzazione specificai » lo si assuefà alla causa nociva, sia che si tratti di un antigen,e p.o nderale sia che si tratti di un agente fisico (orticaria solare, orticaria da freddo). 1

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tAisNo

XLI, Nuivr. 34]

,

Con questo laivoro, cui ne ..,eg·uiranno degli altri sullo stesso argomento , gli AA . passano agli esperimenti sugli animali. L'animale di scelta è il coniglio, la cui sensibilizzazione al siero di cavallo è facilmente realizzabile, e il cui choc ana.fìlattico si mette indiscutibilmente in evidenza nel tracciato colla caduta della pressione arteriosa in seguito alla iniezione scatenante. Per l'esatta valutazio·n e dei risultati ottenuti è necessairio mettere a punto i seguei11ti fatti speri~entali:

1)

Le varie vie di sensibilizzazione hanno

presso a poco lo stesso potere sensibilizzante. Le più favorevoli sembrano la via sottocutanea e poi la via endovenosa. 2) Il tempo minimo perchè si stabilisca lo i;tato ana.filattico è di sette giorni per la via endovenosa, di otto per quella endomuscolare o endoperitoneale, e di undici per quella sottocutanea o intradermica. 3) Lna iniezione intercorrente, praticata p·r ima che si stabilisca lo stato anafilattjco, n è impedisce alla iniezione scatenante, fatta nel tempo dovuto, di dar luogo· allo choc , n è p uò frur sl che co·m paia lo stato anafilattico prima del settimo giorno•. .F atte queste premesse è facile interpretare l,e esperienze che seguono. Sono stati sensibilizzati 21 co·n igli con tre iniezioni di siero di cavallo fatte per vie diverse con intervallo di 2 o 3 giorni. Ventun giorni dopo l'ultima iniezione tutti i conigli hanno avuto lo choc anafilattico in seguito a somministrazione endovenosa di 2 eme. di siero di cavallo. Gli stessi conigli hanno ricevuto , a i11tervalli v.a ri di tempo , una seco1n da iniezione endovenosa di siero di cavallo; ed è risultato che se la seconda iniezione è stata p-raticata do po 11iù di 48 0 re dalla.i prima, in 11 casi su 13 , si è avuto u.n secondo ch oc anafilattico; mentre pTaticata prìm,a di 48 ore, 7 volte su 8, i cor1.igli non hanno avuto alcuna modificazione della pressione arteriosa. cc Si può dunque con cludere che i conigli ~ensibilizzati che, in seguito a una iniezione scatenante, 11anno avuto uno choc anafilattico, non so110 desensibilizzati. Essi sono ·p rotetti solo inoJto temporaneamente (durante 48 ore circa) di fro·n te a un secondo choc anafilattico. A partire da1l terzo gjorno dopo l'iniezione scatenante, i conigli possono avere un nuo,ro choc anafilattico ». In b·a se a quanto si è detto sulla comp arsa dello stato anafilattico solo dopo 7 gio,r ni dalla iniezio ne sen$ib ilizzante, e sulla assenza1 da parte delle iniezio11i interco·r renti di una azione che tenderebbe a far com·p arire in anticipo lo stato anafilattico, non si può ammettere che, nel coniglio , Ja iniezione scatenante possa risensibilizzare l 'anima.Je. I conigli sono dunque messi dal primo choc i11 uno stato refrattario temporaneo. Se ]a dosei di iero della iniezione scatenante 1

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1339

SEZIONE PRATICA

è deb-0le (inferiore a 0,66 / 20 em e.) i conigli ton solo non hanno lo choc anafilattico, ma una seconda· iniezione endo;yenosa di 2 eme. di siero, praticata da 1-± a 22 minuti dopo, dà luogo allo choc. Co.sicchè la pri111a iniez.ione scatenante è stata insufficiente tar1to a dare lo choc quanto a proteggere. Solo un coniglio , che con 0,4/ 20 omc.. non ha aivuto choc alla prima iniezione, è rimasto tuttavia protetto contro la seconda iniezione. I co·n ig·li trattati con 8'/ 20 eme. 12,33/20 eme. 11an110 avuto lo· choc alla prima iniezione, e son rimasti l)rotetti contro la seconda,, Si noti clte la protezio11e ottenuta colle piccole dosi , ma suflìcienti, è di durata inferiore a quella ottenuta colle forti dosi. Mentre 2 em e. valgono a proteggere per 48 ore circa, ron le dosi minime, già entro il 30° e 60° minuto dalla ir1iezione scatenante , lo stato refrattario compare inolto rapidan1ente, dal 14° minuto e forse, alflche prima. Anche le iniezioni sottocutanee, analoga111ente a quelle endovenose, hanno azione protettrice ·e non desen sibilizzante. Infatti una iniezione endovenosa di 2 omc. fatta il g·iorno· dopo una serie di iniezioni quotidiane per vi.a sottocutanea, o· dopo una iniezione solai, in conig·li sensib ilizzati col solito metodo , rimane per lo più senza effetto. Però se lo spazio di tempo tra l 'ultima iniezio·n e . sottocutanea e la iniezione endovenosa è maggiore di 48· ore, allora si ha lo choc. Se, invece delle forti dosi (2 eme.), si iniettano per via csottocutanea delle piccole dosi (1/10 eme. ), il giorno dopo 1'ultima iniezione gli anima.ili, iniettati per via endovenosa con 2 eme., hanno (4 su 5) lo choc. :F acendo le iniezioni per via intradermica alla dose di 2 eme. ne gli animali già sensibilizzati, e prov.a ndoli il giorno dopo· l'ultima iniezio.n e, su 10 ·~ onigli 4 so.Jamente non hanno avuto lo choc, mentre g li altri 6 lo hanno avuto . Lai via intradermica sembra dunque proteggere meno che no,n le vie endovenosa e sottocutanea. Le piccole dosi (l i lù em e .), sono del tutto inefficaci. I. D1 MARco. i

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TERAPIA. Terapia dell'amebiasi. (B. :FANTus . J ourn. Ani. M ed. Associat., 9 giugno 1934.). Nell'amebiasi le ameb·e sono annidate nella parete intestinale ed in alcuni casi anche nel sangue: è quindi 11 ecessario usare un medicamento che le raggiunga per la via della 00rrente sanguign.a : ciò si ottiene principalmente con l 'iniezione di emetina. Ma siccome le an1ebe si presentano anche lib ere nel tratto intestinale è necessario anche somministrare per os un amebicidai: questo può essere il chini<)fon o 1'acetarson : questi 1


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l.\~ xo

« IL POLI CLINI CO »

i11edicam enti ven e11do an ch e i1t parte rias o r biti da lla corrente sang uigna , forniscon o u11 trattan1en1 0 combinato che è uflì c iente a n cl1e . . .' . 11e1 cast p1u gr a1v1 . La cura deve esser e continua ta ad interva lli fi11 0 a quand o le feci n.on i s ian o 111ostrat c co1nplela111ent e libere da cis ti , in m od o da pre' •enire ogni ricaduta ed ogni possibile tra n1is ~ i on e a1d a ltri . . Oltre a lla cura s pecifica, Ja colite ulcer a tiYa richi elle una accurata dieta e d tina 0 p portu1l a 1r1edica zio,n e or a le, e, r1egli stati a va n zati , d e l colon. Infine le condizioni gen era li d ei p azie11ti d evono esser e mig liorate , in qua11to s i 1ra tt a per lo più di malati denutriti , e la g ua rig·io n e è n101to a iuta ta dal mig lioram ento d elle co11(lizioni di nutrizio11e. l\" ello sp ec ifi ca r e 1a r ura è opp o rtu110 cli _ti11g-l1e re: ..... 1

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a) cast gravi : 1)

riniedi speci_fìc i: n el ])rimo p eriod o

1·1droc lora t o di em etin 3 è il più effi cace : in .g-en er e dopo ette g iorni di cura con d o ~ j g ior n a lier e di t3 c tgr. i sintomi acuti d ella dissenteria1 sono cessati: l 'em etina pe rò può cau sare diarrea ch e può esser e confusa con quella d e lla di senteria : può esse re an cl1e r e r)on sabil e {li una n eurite p eriferica e si sono avute persino morti da paralisi cardia ca p er sopradosag gio di em etina: è quindi con,ren iente sos11enderla a l primo segno di d eb olezza. Nel secondo period o, l 'em etina vien e son1 n1inistrata oltre alle se.guenti ostanze : o cl1iniofo 11e (yatren ), o vio.formio , o carba.r so11f• (quest 'ultin10 alqua nto t ossi r e e qt1indi poco c onsig liabile). Questo secondo p eri odo deve durare circa dieci g iorni . Nel t er zo p erio do , di tre n1esi a lmen o, il paziente d e,,e p er un g iorno di eia cuna ettima11a far e la cura completa (e m etina e a ltre so~ t.an ze) in m od o da prevenire og ni r ecidi,,a. La g uarig ion e è gen e·r almente sicura quan do le feci , esarninate p er tre volte di se·g uito, dian o r e ferto n egativo; 2) riposo as.>oliito in letto è n ecessario anch e se i sintomi n o11 sono rr1olto gra vi. Le n ~ z11olo di gomn1a sotto il paziente1. At ten zi o11e alla p elle onde prevenire i decubiti ; 3) la. d i el a per le prin1 e 2+ or e d eYe co11s ist er e di sola a cqua : in seg uito posson o esser e d ati alimenti liquidi , a cqua di ri o, the e brod o . Lo zucch e ro d eYe e .. ere e' 'ita.to ed in . . u a ' 'ece d ata sa ccarina. Più ta rdi si p uò da re uova , l'Ìoccolato e carne tritata con un g r a duale ritorn o a d u11a dieta ricca in vitamine·. Le frutt a ~ono pr oibite fino alla guarigione, eccettuat o il su cco di ar an cio e di limone. ±) L' evacua.zione iritestinale d eve es er e nss ic urata a ll 'in izio e per i primi dt1e o t r e g iorn i n1edi ante olio di ric ino o un pt1rga1nt e . ;) lino: lo sle. . o s i deve far e durante la co nYalescen za p er f)r evenlre 1'irrjtazion e d e ll e lil ceri d a pa rt e delle fec i i11dl1ril e . 1

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XLI ,

Ul\I .

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i 11 1edica111enli assorbenti qua l i il sotlo11 it r a Lo ùi })i · sn1uto o il caolino an c l1e p er cliste re. , 6) Com e ~ edaili v i so110 conve11ie11ti 1 aLro1)i11a e ] 'a drenalina per Je colich e : qualor a q uesti 11on a bbia110 e·f'fetto s i l )UÒ ricorrer e agli oµpi ace i. c: ontro il 1e11esn1 0 do,ruto a1ll e ul cerazio11i , l }UÒ e ere util e il r ]i~ L e re cli jod o for111io in olio di oliva , co . . ì : j o(loforrt1io g· r. 8: olio di oli,ro l)llro g·r. 90. te11uto in o·l1i accìo se lle inietta n e 1 rolon 02'ni 4 ore in ;uaut i tà di un cu cchia io -.la ta,rol~ . 7) f.011te tratta m ento s i11t o111ati co (leJ colla ... o si può u sare la fleboclisi g luc:osat a o ~o luz i on e fisiolog ica . Durante la co 1 1,a l c~ re n za biso ...g·11a cura r e l 'ane mi a . J)) Casi lievi : rip o~o in letto, die ta sr)ec ia le e lassa ti vi po ... so1l o e\'Ìlars i ed al te11 cr si al )a ~ e 11tplice cura con e111etina e Je altre ::-osta11ze. e) Casi in cui vi è ascesso e.patico: 1'i11i ezione di ernetina. i1e11o stadi o i)resu1)J:>l1rativo i111ò e' itare la J1ecessità de 11' 011erazio11e ed i11 ogni mod o d eve esse r e t entata prin1a di q t1a]siasi ii1tervento . :.\Tei ca . i avanzali l'incisio,11e e il dren aggio d el] ·ascesso so110 i11dispen sabil1. G. LA C AVA. . 5) Indicati 11e1l -,e-condo 1)eriod o

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La terapia della congiuntivite.

rs.

'I'li e Jotlì'1't . of tll e . tm eric. l\1ecfic. 11ssoc. , 7 lug·li o 19:3±).

J\.

G r FFORD.

. L 'a1:>1Jlic:lzio11e di a111i .. ettici sulle cong iuntive 111fia1n111a le, s ebben e la con g iu11ti,rit e sia sp es:o di o rig i11e b atterica , è m en o efficace di quello c h e i cr ed e. r.omuneme11te, p er c h è sp esso i f!ern1i 11a11110 g ià invaso uno s trato tro1>1Jo profondo p er ch è u1t antisettico vi p ossa giu11g~ere. La tlisi11fez io11e efficace si ha solo a l n10111e11t o in c ui i g·ern1i g it1n gono dall ' esterno (co ì si fa ]a profi]assi de1Ja cor1giuntivite go11ocorcica). ~fa an cJ1e ag·enti chin1ici p osson o provocare la con giuntivite . Nelle ~cotta ture cong·iunti vali d a alcali _i fa11no lavag·gi co11 . . oluzione diluiti ... in1a di acido a cetic o. 111e11tre i11 queJle da acidi 51 u . a una soluzi on e al 3 % di bicarbonato . Congiuntivite catarrale aciita. - La profila ssi si fa col] . escluder e dalla scu ola i b an1bir1i ch e h anno sec r ezion e c ongiunti.vale e co] continuare la ct1ra anche dopo una settiman a dailla cessazione d e 11 a secrezione. L a c ura, el1e deYe c ercare di abbre,'iar e la durata de lla n1ala ttia (cl1 e ' 'a da 6 a 8 g iorni ), consist e nel lavaggio con soluzion e fi siologi ca. Se la caru sa è i l pneu111 ococco (si riconosce ullo striscio colo,r ato d ella secr ezio11e) si u sa due volte al g iorno un a solt1zione pre·p arata di fresco al] 'uno p er cento di optochina con so luzion e atn esteti·c a (bustina al 0,50 % oppt1re p ant oca ina al 0,25 %) d a u sarsi prin1a d ell 'optor hina. Nei casi no11 clovuti a J)Deum ococco si a d op era n o a 1tri a11li se ttici: m et afen e 1 : 2500, 0s f)icianuro d.i m er r uri o 1 :5000. idroclorato di acr i f) a,·in a 1 : 1500.

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[ANNO

XLI, NuM.

~i4j

L ' ~rgirolo.._ .non ha potere battericidai ma agi-

sce sinton1a1.1camente; però il lungo uso dà argirismo locale. Nei casi gravi soluzione al 2 % di nitrato di argento preceduta da un anestetico e seguìta d~ lav~gio. con soluzione fisiologicai. In alcuni casi è utile nellu stesso modo il cloruro di zinco al 2 9~. Le applicazioni calde unite a queste cure so110 utili. Congiuntivite gonococcica. - La legge america11a impone la pro filassi co·n nitrato d 'argento all'uno per cento. Iniziaita la malattia , si d eve fare uno striscio. Se non ci sono germi , raschiando la mucosa con una spatola si riesce a mettere in eviden za germi che ancora non si trovano ne·l la secrezione. Se anche così non si trovano germi ci si limiterà ai lavaggi frequenti. "Cna volta acce·r tata la diagnosi si isola il i11alato e lo si assiste continuamente, g iorno e notte. Si faranno frequentissimi lavagg i d ella congiuntiva con soluzione fisiologica e con permang811ato di P9tassio 1 : 1500-0. Si ungono gli orli delle palpebre percl1è non aderiscano, negli inte.rvalli fra un'irrigazione e l 'altra . Tre vo lte al giorno, sempre dopo lavaggio , si ap1plich erà un antisettico (acrifla vina o m etafooe). Il nitrato d 'argento al 2 % si adopererà solo n ei casi in cui i lavaggi non bas tano a evitare che la congiuntiva si copra di secrezioni, e sempre dopo che è cessata la tumefazione. L'aipplicazion e· di nitrato d'argento dev'essere seguìta da soluzione fisiologica . A volte l'uso dei cristalli di solfato di rame è più efficace del nitrato d'argento'. La proteinoterapia evita le co•m plicaizioni . specialmente corneali , in m olti casi. Si user à a questo scopo il lattP bollilo : 1-2 cc. ogni 3 • • giorni. Quando la cornea ·è c oinvolta si continuino i lavagg i, si tenga la pupilla dilatata. con atro'pina; se .n on c'è ulcerazione si ado·p eri nitrato d 'argertto , che p'e rò non deve toccar e la cornea, ma solo la con g iuntiva. Nella co11git1nti vite gonococcica d egli adulti la cura è la stessa. Nella congiuntivite catarrale cronica, la cui ca usa più frequente è il diplobacillo di MoraxAxel, si fanno istillazioni di so.Jfato di zinco 0,25-0,40 9'~ tre o quattro v~lte a1l giorno. Nei casi più gra"·i, cloruro di zinco al 2 % preceduto da soluzione anestetizzante. P er lo più con questa c ura la guarigio·n e si ha in 3-4 settimane. Le forme croniche da pneumococco son o Je più resistenti alla cura. Si adopera aillora so1t1zione all'uno p er cento di cloridrato di etilidrocupreina 3 volte al giorno. l Jtile è anche l'acriflavina e il 11itrato d'argento. A yolte è util e spr emer e il sacco lacrimal e u sando unai soluzione di adrenalina . all ' l %0 . In ogni caso di cong iuntivite bisognerà anr J1e abolire le cau se aggravanti (esposizion e a gas irritanti o altre sostanze chimi che da nnose , ble fariti. ecc.). R. LusENA. 1

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SEZIONE PRATICA

DIVAGAZIO NI

Come morì Cavour. Il Tim es nell 'annunciare nel giugno 1861 la lJlorte di Camillo Benso di Cavour faceva seg uire il seguente commento: cc Gli italiani sarebbero capaci di strang olare i medici di Cavour se ·q uesto potesse alleviare in qualche modo il dolore di tanta perdita. Ciò ch e hanno f fi tto i medici non fu che un assassinio· ». Purtroppo questa invettiva è giusta, ed i m e dici che curarono il grande statista n ella sua t1ltirna malattia possono essere assolti dalla storia solo in considerazione del fatto che essi ~i contennero in conformità di quanto allorala medicina corrente prescriveva. No·n fu fatta alcu11a dia.g nosi , e la cura fu conseguenziale; si a p1p1licò con insistenza e abbo,n danza straziante il rim e•dio· specifico p er tutti i n1ali: il salasso. Più le condizio.n i d el paziente peggioravano e più si cavava sangu e. E. Leonardi ha r ecentemente riportato n ella Tribuna la cr onaca dolorosa d egli ultimi g iorni di Cavo·u r. Il 29 ma~gio 1861 fu l)reso da un violento· l:.rivido , cui seguirono nella notte colich e· intestinali e vomito . Fu subito praticato un salasso; un altro il n1attir10 seguente ed un altro n el pomeriggio dello stesso giorno. Tre salassi in ventiquattr'ore! Segui un forte attacco feb·b·r ile, ma dopo poche· ore la temperatura ritornò normale. Malgrado la pro~trazione g ravissima , il 31 maggio Cavour r)r esenziò nel suo letto una confer enza politica ~he durò due ore. Nel pom eriggio si eb}Je un nuovo brivido violento seguìto da febbre altissima. Il giorno seguente , il 1° giug110 , furon o praticati altri due salassi. Il 2 giugno le condizioni dell'infermo erano g ià alla.r manti: la m ano e l'avambraccio sinistr o ·e r auu freddi con1e il mar1no. Nel tentativo di a lzar si dal letto i s taccò il coagulo d el salnsso , e si ebbe emorragia abbondante fino all 'arrivo del chirurgo . Seguì fehb·r e violenta , d elirio, respirazio ne supey:fl ciale, se,te intensat agitazio.n e. Il gio,r no seg u ente si pTaticò ancora un sala so. Ma dall.a vena flt1i va poro sangue e si ~tent ò molto per ottenrr e r irca 00 grammi di sa ng ue. Un primario, chiamato a con sulto , consigliò ] a somminis trazion e di una soluzi o-ne di solfato di chinino. Per quanto l 'infermo pre ~·f1sse ch e il medican1ento gli fosse dato in for11·1a pillolare, i m eclici ordinaron o ch e fosse ~on1ministrato in soluzione . E Ca, 1 our con molta ripugnanza la bevve: 1na tante volte Ja pre e. tante volte la vomitò. Ritornò fe bbre a lta , con d elirio violento. Si arplicarono compresse gelate alla testa, ventose a lla nuca, senapismi e vescjcanti alle gambe. Le condizioni del pazie nte peggiorarono. sempre.


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t< 1L POLTCLINICO n

I l 6 giug·no alle seLte del n1attino il più abile <irtefìce de.Jl 'unità iLaliana, all 'età di 51 anni, chiudeva la sua preziosa esistenza. Questa storia clinica, sia pur monca iper quel che. rig·uarda i rilievi all 'esame obiettivo, -è più elle sufficiente a far pensare che se· nel 15Gl le co11oscenze 111ediche fossero state quali 'Sono altualrr1ente si poteva avere ragione della malattia che stroncò la vita del grande nella pien ezza delle sue forze , nel rigogli.o florido delle 5ue energie _fls4;l1e e intellettuali. Non è dubbio ch e i medici concorsero a rend ere 1eta1 e la n1alaltia, perchè non fecero la diagnosi del male e si abbandonarono con soverchio entusiasmo ad u11 metodo di cura in quel caso assolutame11te deleterio. Si era allora così disorientati in fatto di diagnostica che ebbe fa cile credito la voce che la malattia di Cavour fo sse stata la conseguenza delle emozioni provate in occasione dell a lotta sostenuta con Garibaldi. Questi n,e lla primavera del 1861 era tornato da Caprera con il proposito di rr1uovere battaglia ed il 18 aprile si presentò in Parlan1ento con la camicia rossa ed il panciotto grigio proprio come se dovesse andare a combatterei. Ed il d.u ello fra· i due titani si combattette ad armi corte. Il t e itore lle uscì "ffranto e aciclolorato. F~.gl i stesso ebbe a dire: « Per forti ch e si sia vi è se1npre un lato clebole: Lutto ciò che potevo dire a l11e ste~so me lo ero detto; mn malgrado ~iò, il colpo è stato ta11to ·p iù forte in quanto 110 clovuto 11ascondere la ferita del mio a• n1mo n . I_.a passione politica può spiegare sì fatta interpretazione, che però non r egge alla critica scien tifica. t puerile pensare r he un 'en1ozione , ed in un uon10 della ten1pra morale e della costituzio11e fisica di Cavour , po sa avere scatenata una m.alattia a carattere tipicamente infettiva quale è quella che condusse a morte il diplomatico sottile, lo statista energico che a · ve,·a superate difficoltà ben più aspre e vinto l•attaglie ben più violente e importanti. Del resto altre leggende si diffusero intorno alla morte di Cavour: si rp,a rlò perfino di veleno. Og~ si può più serenamente giudicare, e pur dando il meritato valore al concorso che i medici dettero per rendere letale la malattia, si può escludere che questa sia stata n,rovocat.a da influenze morali o da azioni criminose. Si trattò ~e11za dubbio di un'infezione . I do lori addominali, i vomiti , il tipo della feb·b re fareb,b ero p.f3nsare ad un proces~o infettivo delle vie biliari o appendicolare. La stessa fulmi11eità della rrialattia, la rapidità con cui i verificò i.J decesso facrebbero propendere per tale • • suµpos1z1one. ~la altrettanto · ' 'erosimile è I 'ipotesi che si sia tratlato di malaria e precisamente di una pfrniciosa. I quattro accessi. febbr ili che si verificarono n el cor o della breve malattia per i loro ~aratteri ed il loro periodo furono carat-

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lf·risl icarr1enle palustri: brivido intenso, febLre altissin1a e di breve durata, con remittenza co1npleta della temperatura, e scomparsa o attenuazione degli al_tri disturbi durante la fase apiretlica. Non è improbahile che la diagnosi di malaria fu intravista dal medico primario chiamato a consulto, il quale consigliò il chinino, che non potette e.splicare a]cuna azione perchè vornitato subit(l dopo l'ingestione. D 'altra parte le abitudini di Cavour spiegano come egli p·o tette co11trarre le infezioni. S,o leva trascorrere Je 8ue giornate di riposo a Leri, tra le risaie, ir1 quei tempi località molto insalubri . Egli stesso descrive co1ne trascorreva la sua vita in quei luogh i in una lettera ai parenti . « "\tivo nelle stalle in mezzo a mucchi di le.Lame e in altri luoghi il cui nome soltanto farebbe rabbrividire la ·mia aristocratica cu,g· ina Adele: je deviens terriblernent peu éT:->qant. Jnve,c e di avere una chiave di ciamJ1ellano sull,q schiena e un abito di Corte rica· n1ato , ho irt mano un gran bastone e un cappellaccio di paglia sulla testa: coltivo i campi e m elto il cervello a prato naturale ». ~ quindi J>robabile che durante una di qu.e~te SClSte in campagna nella primavera del 1861.. egli contrasse la malaria. <~ osì questa malatti8 può avere il triste vanto di :-1 vere abbattuto , dopo Dante e Raffaello, un altro colosso della genialità italiana. argo. 19

D'occasione, siallllo stati vosti in .grado di cedere, in gruppo, per sole L. 5 O in Italia e per sole L. 6 O

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MA LA~IA .

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e Merticdna; Professore Prima.rio nel Patrio Ateneo.

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Di.pl<>mato in medicina tropica.le al Royal College of Phisicians a. Surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia nella R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA 1~· ERRucc10 ScnuPFE.R.

Lezioni cliniehe. Vol. di

pagg. 600. Ed. Minerva J\,Iedica. To·r ino, 1934. L. 50.

L'A., in uria b·e1la edizione di Minerva Medica pubblica ora un volurne di 26 lezioni ali11icl1e raccolte nel corso di molti anni di studio, di esperienze, di dedizio·n e all'insegname11to·. <2~i veramente <e lo stile è l'uomo » perchè tutto € cl1iaro, preciso e lineare. LI pregevole libro è infatti redatto in una f Clrrna che rispecchia le doti caratteristiche dell'illustre Clinico. me dico di 'F irenze : semplicità, nitidezza, praticità che mira dritto allo sco.p o, senza particolari no·n indispensabili , senza discussioni di punti non essenziali, serJza divagazioni, ma il tutto con critica logica serrata, con ragionarr1ento e spirito clinico classico, n1ateriato di profondità, coltura ed es.perie·n za. In ogni lezione il cais o e l'argo11 tento sono s'riscerati a fondo con rigorismo acuto', discussione critica e risultano· veri conlrib·u ti originali e 1p1ersonali alle questioni discusse. Va sottolineato ohe in questo volume (co111(; già in quello pure recente del sottoscritto) sono nun1erose, qui 11 su 26, le lezio·n i di z1euro-patologia che è sempre stata ed è sempre parte integrante della clinica· me.dica generale. Le lezio11i di ne1uro·p~tologia dell 'A. per le cloti espositive già ricorda te, l'interesse del1'argomento, la originalità e completezza della trattazio11e, sono altrettanto fondamentali e cla~siche di quelle dei massimi neurologi fra11ces1. Pticordo fra le più notevoli le lezioni dedica te a·d illustrar~ casi di n~oplasia e di gomma cerebrale, in cui viene svis.c erata la questione della patogenesi delle rnanife·stazio11i epilettoidi da lesioni extra•r olandiche; e quelle sulla e1l cefalite epidemica in cui tutto il capitolo daJl 'eziologia ai postumi e loro meccanismo vjene ripreso in esame e discusso. Una delle ·p•r ime lezioni è dedicata ad un ca~ so di tubercolo solitario del cervelletto; essa costituisce forse l ·esempio più eloquente della particolare competenza neurolo•gica dell 'A. e dell.a particolare b·ellezza di queste lezioni poicbè dalla discussione del caso l 'A. risale, attra,·rrso il ragionamento clinico, non solo alla diagnosi esatta, ma anche a nuove precisazio111 nel campo della fisiopatologia cerebellare. E come nel campo della patologia, così ancJ1e tutte le a]tre parti che riguardano a1rgomenti di p·a tologia medica e malattie di altri apparati e sistemi non sono di minore impo·rtanza e mo•s trano il perfetto equilibrio, lo ste,sso ac11me e p1rofo11dità di dottrina , lar stessa teudenza alla logica serrata e alla finalità pratica dell'insegnamento. Ricordo le lezioni sul linfogranuloma e sul1'endocardite 1n.aligna. lenta nelle quali l 'A. fa una cornpJeta revisione dell'argomento ed in1

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SEZIONE PRATICA

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siste con larghissima documentazione casistica tra~ta in gran parte dalla personale esperienza, sulle difficoltà diagnostiche e sugli errori che più frequenten1ente in questo camp'O possono essere comn1essi. Notevole pure sotto ogni aspetto per la chiarezza, l'impo·r tanza dell '5li:gorr1ento ed il modo co1ne è svolta, la lezione sop,r a un caso di mediastinite, e così via, non essendo qui possibile sc.~ender.e a dettagli e a specifiche pre·cisazioni. . In quest~ li~ro - nel qua1le egli h.a profuso l essenza m1gl1ore della sua lunga osservazione e meditazione e totale d~dizione alla scienza ed al malato - la ipersonalità clinica di IF. Schupfer trova solida e precisa espressio ne. Egli ha fatto così opera prezio·s a di scienza e . di pratica per noi e per quelli che ci se1g uiran1to, e do.c un1enta una volta di più la vitalità e il valore de.Ila scuola clinica italiana. C. FRUGONI. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI I.

La spirochétoise meningée. Vol. in 8°, di pagg. 18·8. l\t[asson & C. Paris, 1934. Fr. 34. TR01sr1iR et

S.

1B oQurEN.

La patogenesi delle spirocheto·s i comp·r ende tutti i p·r oblen1i ir1teressanti le malattie virulente e le relazioni deigli esseri viventi sulla terra : l'esistenza dei virus spiro•c hetici in natura e la loro sopravvivenza fuori degli orgartismi superiori, la diversa• virulenza quando passano da un essere adattato a loro ad un essere inadatto, la loro virulenza diretta o indiretta per passare dalla natura all'uo·m o, co·n o senza un essere interme·d iario. I lavori clinici e sperimentali eseguiti sulla spirochJetoSi m.eni11geia ~1gli AA. di 1ques~o libro , in special modo dal Teissier fin dal 1916, hanno messo in luce il meningotropismo de·lla spirocl1eta di Inada-Ido ,e la sua importanza patogenetica incontestata nel deter111inismo di alcune mer1ingiti acute um,a.n e , determinismo che, fino ai loro lavori, era rimasto nell'ombra. Questo libro riassume ali' ora attuale I' insieme delle ri.cerche degli AA. in patolo•g ia umana ed in medicina .s perimentale ed i lavori di colo·r o che hanno seguito la via da essi tracciata. ./\.. Pozzi.

M. BENVENUTI. Sul meccanismo di azione della malarioterapia. Un vo]. in-8° di 310 pag'. L. lìozzi. ed. Roma . Prezzo L. 30. f,a scoperta della m ·a larioterapia della pa.ralisi progressiva è, indub·b iamente una delle più impor.ta11ti di questo secolo e tale da incidere a lettere d'oro fra i benefattori dell 'umar1ità, il nome di 'Vagner-Ja1u regg. Ed ha veramente qualcl1e cosa di maraviglioso il rifiorire di q11esti individui dalla mentalità disgregantesi e votati a certa morte , sotto l'azione della malaria. 1\fa, se i risultati clinici sono ormai indiscutibili, tuttora oscu·ro è il meccanismo d'azione


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(( IL

POLICLJNico ))

e lo s tudio di tale problema si presenta quanto inai illteressante, sia dal punto di vista d ella biologia generale, sia perchè si possono preveder e rtuo·ve applicazioni di m etodi ana.loghi. L 'A., col sussidio di una ricca bibliografia, soLL01Jon e a c·r itica serrata le varie opinioni emesse ir1 proposito ed espone le numerose ricerche p er sonal1 , su] quadro istopatologico, sulla sindro111e u1norale, sulle condizioni e matiche, ecc., tutte elaborate secondo un piano sist ematico di s tudio. Risulta, in co·m p] esso, esclusa la sola azion e della febbre, La malariotera1p ia agisce essenzialm·e nte stimolando le r eazioni di difesa dell 'or ganismo d el paralitico e, specialn1ente attaccando il tessuto r eti·colo- e.n dot elialé-. Il lib r o è preser1tato da u.na lusing hiera prefazione dello stesso Wag·ner-Jauregg. fil. ER!\IANNO l\l1NG:\ZZTNI. Urologia Pratica. < ~ o n1pendio ad u -o d e i m edici . Casa Editrice I ,ujgi l)o.zzi, J\.oma , 1934. Prezzo L . 40. L ' « l!ro logia Pratica » d el Prof. Mingazzini che l'editor e Pozzi ha lancia.t o di questi g iorni i11 veste elegante, viene in buon punto percl1è tro1p•p o pochi on o i libri ul gen ere in Ita li a. Essa viene con la p r efazione di Roberto Ales andri, viatico· sicuro p er ch è al lib1ro non rr1a11chi il su ccesso. Scorrendo solamente l 'indice, apparirà al lettore I 'imp-0rta11za de.Il' 01p era1, non solo utile ma ne<..;essaria al medico e d allo specialista 11rologo ed o•ve I 'A. h a saputo 11rofonder e l 'esperien za acqt1is tata nella branc~a che coltiva da anni con intelletto d'amore. In questo ìibro vi è tutto ciò ch e tocca al1~urologia moderna : dallo strumentario· alla tec11ica d el cateterismo , ·b e•n e spesso male conosciuta, .a lla disinfezione d egli strumenti, alla lubrificazio11e, ali ' anestesia , e infine a' m e1d icinali d 'u so corrente. Un capitolo è d edicato all 'esan1e sommalfio delle orine, ·esa1m e ch e Guyon imponeva1 di conoscer e a' suoi allievi. . Tut;.:a la patolog ia d ell 'apparecchio urinario 0 trattata jn breve m a chiara sintesi, con mano n1aestrai. Brevi cenni di a natomia e d'anatomia rp·a tologica precedor10 la d escrizio·n e d elle differe·n ti affe.z ioni , cl1e sono passate successivamente ir1 rivista dall 'ureitra a lla prostata , dalla e· s --ica a' r eni. Un riassunto clinico di ciascun male illumina la diag nosi , mentre una larga p arte be11e imp·o ,r tante è ris~r·vata aJJa cura . L '.Urolog·o vi troverà un capitolo sulla cistosro1p1ia , o·v e b·e llissj m e fi.g·ure a col o1ri illustran o gli aspetti cistoscopi ci ch e più spe1sSO· s'incont1ano. Infi11e g li ultinii progressi d ella radiologia applicata all a diagno j ed a1lla te•r apia clelle malaLtie urinarie vi sono esposti co·n tutti i dettagli desiclerab·i li. Nella 3a. parte d el libro notevoli ·sono· g li <e sclienii di t erapia >> m er cè j quali il m edico l)rof.

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in ogni evenienza d 'urgenza. <potrà trovare ]a li11~a di condotta da! seg·uire. L' cc Urologia Pratica. » è un lavo ro che fa on ore, si può ben dire, alla scuola chirurgica di Ptoma e ogni n1ediè o od urologo dovrà averJu nell a sua biblioteca. Prof. C..\RMELO BRuN1. 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia delle Scienze Medico·Chirnrgiche di Napoli. Seduta del 26 m aggio 1934. Presidente: sen. prof. G. PAsCALE. La cronassia nell'uomo. Ricerche elettrobiologiche ed elettrodiagnostiche sul suo valore teorico e pratico.

ROMANO A. - L 'O. presenta una sua nota preliminare sul problema della cronassia n ell'uomo, ripromettend osi di presentare un più ampio saggio sullo studio del tempo nei fenomeni dell 'eccitabilità elettrica al prossimo Congresso di elettro~ biologia in Venezia. Ricord a gli studi sul tempo ed inten sità, forza e tempo, di uno stimolo elettrico, iniziati in Italia da Carlo Matteucci, ed i propri personali tentativi compiuti in questo campo, prima dell 'avvento della cronassia. L'O. esamina la cr onassia, ne accetta i risultali, specie in rapporto alla svalutazione delle vecchie leggi, ch e si basavano solamente sulle variazioni clel potenziale elettrico e non anche sul tempo della eccitabilità sopra i punti motori. Trova la cronassia un metodo complesso e, per quanto scientificam ente elegante e perfetto, per tanto in diag nos tica poco pratico. Ed è perciò che l 'O. propopone un suo metodo, cioè quello non a corpo mes~o in circuito, ma stimolato direttamente sui punti motori muscolari dalla densità elettrica, ricavata d alle armature dei condensatori delle macchine statiche, m entre le armature interne, riunite a spiri terometro, dànno la frequenza, che è tempo, per di più prestabilito a volontà dell 'osservatore e non <.iei costruttori e controllabile al cronogr afo, ricavandone quei valori e quelle formule, che possono costruire la iperbole cronassica, ch e. riunisce in un sol parametro la reobase e la cronassia, e può anche dare con il variare delle curve per la diversità dei valori la visione grafica, diagrammatica, per quanto indiretta, dell 'eccitabilità. L'O. annunzia questi studi utili anch e per le conoscenze delle stimolazioni spontanee della elet-. tricità organica sulle anastomosi nerveo-muscolari in terne, assai p oco n ote, stimolazioni .a cui si connette la motilità degli organi interni.

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OuAGLIERELLo G. __.,. Bicord a che recenti ricerche di Rushton , confermando quelle più antiche di Keith Lusas, mostrano l 'esistenza di due sostanze eccitabi li n el my.scolo. Anch e Lapicque ha riconosciuto I 'esattezza di tale dimostrazione, dopo la quale l 'isocronismo tra nervo e muscolo, sul quale si basa in gran parte il valore diagnostico della cronassia, diventa una questione molto discutibile. J APPm.r.1 G . - Ricorda che, se il nome di cron assia ~ nuovo, il concetto è vecchio, perchè della: ii1fluenza dell a durata dello stimolo molti si sono occupali. Rifà la storia dell a scoperta, citando i lavori di Du Bois-Reymond, di Fiok, di Briicke,.


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SEZIONE

.'.f ino al più recente di Weiss, e si compiace ricoridare che in Napoli Giuseppe Albini, nelle sue l ezioni, non dimenticò mai di porre in rilievo I 'importanza del fattore cc durata » accanto a quello « intensità». PAL1\1IERI V. M. - Raro caso di simulazione di .invest;1nento ferroviario per occultare un omicidio.

Associazione Napoletana dei Medici e Naturalisti. Seduta del 16 aprile 1934. Presidente : prof. DrAMARE. Iov1No F. - Pa.ncreasectomia parziale ed esclu.sion,e, ~ple1tec lomia consecu li va senza diabete (Ricerclie sperimentali nel cane). .A proposito di un fibroadenoma in mammella maschile sorto su ginecomasta. Osservazion i cr it i che.

NACCIARONE A. - L'O. fa lo studio critico, clinico ed istologico del caso, dopo aver descritto due forme dis tinte di connettivo nella m ammella, e stabilita una netta differenza tra seno gigante e ginecomastia ad invasione inizialmente totalitaria della glandola con caratteri clinici di malignità e dimostra ch e questo b.Jastoma si è orig"inato ed or.ganizzato con architettura speciale, per induzione blastica dell'epitelio neo.formato. Da ultimo dice che la cachessia riscontrata sia nel seno gigante r,h e in alcuni fibromi e fibroadenomi debba metter si a carico di aberrazione degli increti della parte endocrina della glandola mam• mar1a. 'Rottura spontanea a termine di grav idanza di utero preceden temente cesarizzato.

D. - L'O . riferisce su di una donna di a. 25, secondipara, operata tre anni avanti di parto cesareo per placenta previa e guarita per prima. NeJla prima decade del nono mese di gestazione rottura spontanea dell 'utero nella sua parete anteriore, che interessava in tutta la sua estensione il taglio precedentemente praticato, passaggio del1'uovo intero, compresa la placenta, in cavità addominale, emorragia interna nella fase del distacco placentare, cessata spontaneamente per la com pleta retrazione dell 'utero. Isterectomia, gµarigione per prima. Con la osservazione macroscopica e micr oscopica del reperto si constata che la riparazione della breccia uterina del primo tag-lio cesareo si era fatta esclusivan1ente a spese della sierosa nolevolmente ispessita. Sulle due superficie muscolari contrap_poste si nota uno straterello superficiale formato da ltn prodotto organico infiltrato di sali calcarei e a] disotto uno strato di neoformazione connettivile. ENEA

Società Piemontese di Chirurgia. Seduta del 9 giugno 1934. Presidente : prof. O. l!:FFREDuzz1. ·Nuovo contributo alla conoscenza della patogenesi del morbo di BUrger.

Prof. S. ROLANDO (Genova). - L'O. riassume le caratteristiche di questa malattia ritenuta dipende11te da una tromboangioite obliterante e che prima di portare alla cangre1? a cli un~ estre~i tà dei giovani, provoca parestesie, d?lor1, claud~c~­ zione intermittente, fatti di asfissia locale; l '1n1•

PRATJCA

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zìo avviene p er lo più dalle di ta di un pj ede e si estende al] 'altro piede, il decor so è fatalmente prog·1essivo. In r eperti di autopsia si rileva sempre: 1) 'cuore bovino, ipertrofia del ventricolo sin.; callosità del 111iocardio, lesioni valvolari, stenosi delle coronarle, qualche volta n et tamente ateromatose . Nell 'aorta si trovano trombi. parietali, ispessimenti dell 'intima, e nelle arterie periferiche vi è impicciol imento, obliterazione e trombosi. L 'O. brevement e tratta della teoria di Oppel e dei risultati dei tratta1nenti della asportazione della capsula surrenale ; ai risultati già noti, port a il contributo di due casi, osservati in due giovanotti l 'u110 di 29 anni, l 'altro di 22, entrambi stati sottoposti inutilmente aJla asportazione della capsula surrenale di sin., ed in un secondo tempo operati di amputazione della coscia il primo e di amputazione dell 'alluce e della parte distale del 1J1elatarso il secondo. L 'O. in seguito allo studio di queste due osser' azioni inedite e di una terza resa nota d a De Blasi e studiata all'Istituto di An. Pat. di Berlino, aYrebbe trovato u11 diverso comportamento delle nrterie centrali a tipo elastico e di quelle periferich e a tipo muscolare o propulsivo. Secondo l 'O. gli individui affetti da morbo di Burg·er, presentano una ipoplasia generale o segmei1taria del sisten1a arterioso, quindi i tessuti sarebbero irrorati insufficientemente; per un lungo periodo di t empo vi sarebbero adattamenti, ma per cause sopraggiunte (trauma, intossicazione, tabagismo), si stabiliscono delle trombosi , dei piccoli infarti periferici; successivamente il lavoro del cuore aun1enta, il cuore si ipertrofizz a . Notevole è nelle piccole arterie l 'ipertrofia della media; l 'epitelio cade in necr obiosi , si formano dei trombi parietali, in seguito totali, che occludono il Vftso. Si nota sempre una sproporzione fra le obliterazioni delle arterie e la scarsa estensione dei fatti gangrenosi. L 'O. da ultimo rileva l 'in111ilità di tutte le cure ch e si sono adottate, sia inediche che chirurgiche. Discussione : VANZETTI, DEBERNA RDI, CoLONINA, UFFnniu zzr.

Dott. CANAVERO G. turatoria strozzata.

Si di un caso di ernia ot-

Ricerche sperimentali sulle fratture sottocapital i del collo del femore con particolare riguardo alla pcssibilità di riprodurre quadri osteoartritici.

Dott. VECCHI G. - L 'O. ricorda le varie cause ch e so110 state portate dagli AA. per spiegare la scarsa tendenza alla guarigione ossea delle fratture del collo del femore e che sono le segu enti: 1) la necrosi della testa e dell 'estremità del collo femor ale, in dipendenza dello strappament~ del . riv~­ s timento capsulare; 2) la mancanza d1 periostio r.1 ella parte intracapsulare del collo del femore e di proprietà osteogenetiche nel rivestimento capsulare stesso; 3) l 'azione cl1imica di sostanze contenute nelJa sinovia. Oltre a queste cause si deve te.ner ,-;011lo dello scartamento dei frammenti, della qualità del tessuto osseo (fatti di osteoporos] nella età avanzata) e l 'interposizion e di rivestimento capsulare tra i frammenti . . ·L 'O. riferisce i risultati delle sue numerose ricer che praticate su ratti ed in cui il periodo cli osservazione va da un periodo di 7 giorni a quello rli 17 mesi. Ha notato che la n ecr osi non è la conseguenza n ecessaria della interruzione complet a


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« IL POLICLINICO »

d elle su e co nnessioni con la capsula e con il legamento rotondo. L 'eventuale guarigione avviene solt.anto per i 'attività del m on cone periferico, spesso in parte n ecrotico, non può quindi che essere molto ritardala; non ha mai nolato che la necrosi d ella testa impedisca la g uarig ione della frattura. La t est a femorale è soggetta a fatti di riassorbimento ch e non interessano la cartilagine articolare e parte ct ell 'osso subcondrale; infine negli st adi m olto avanzati, in cau sa della alterata fu11zionalilà articolare, si notano fatti distruttivi e proliferativi ch e riproducono il quadro della osteocondrite deformante. Il . . . egrelario: V1LLATA.

Reale Accademia di Medicina di Torine. Seduta d el 22 giugno 1934. . 1 Sulla patogenesi del tremore parkinsoniano. r:-...: \

Dott. VrsENTINr F. - Discu ssa la teoria del De Jong sulla interpretazione d ei fenomeni ritmici n el sist ema n ervoso e sulla unificazione patogenetica delle varie forme di tremore, l 'O. espone una ipotesi cl1e interpreta per mezzo di un m eccanismo periferico la patogenesi d el tremore e della rigidità n ei p arkinsoniani. Le ricerche cronasimetrich e din1ostran o in questi a. la presen za di fibre inuscolari a ] lera le, le quali si devono contrarre a intervalli più lung·hi delle altre ch e p artecipano alla funzione tonica, pcrchè necessitano di una sommazion e di slimoli . Le scosse clonich e che si ottengono in qneslo m od o sono quelle ch e provocano il tremor e. Il ritmo è inant enuto da un riflesso p r opriocetlivo.

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Sed11la d ell '8 giug no 1934. l:resid enle: prof. A. PENSA.

Portata cardiaca e gettata pulsatoria negli anemici. 1

G. PELLEGRINI. - Si so,n o praticate con il metodo di Gr olmann all 'acetilene det erminazioni dell a portata cardiaca e della gittata pulsatoria in soggetti :iffetti d a for1ne an emizzanli prima e dopo trasfusione di sangue. Sono pure state praticate conterrtporaneamente d et ermin azioni d el 1asso em ·o globini co ed è st ata calcolata la capacità d el san gue in ossigeno. Inizialmente i valori d ella por tata e d ella gittata pulsatoria sono coot antemiente aumentati e lo sono in misura tanto più con sider evole quanto più è rid otto il t asso en1 oglobinico e con segu ente1nente d eficiente la capacità d el sangue di fissare • ossigen o. Dopo la trasfusion e, se aumenta l'em oglobina, si verifi ca una diminuzione d ella portata cardiaca e Cl ella gittata ))ul sa toria e questa è tanto più consid erevo 1 ~ quanto è più con siderevole l 'aumento ò e1l 'emoglol>in a e del potere d el sangue di fi ssare ossiger10. A distanza di te mpo con sider evole la portata e la gittat a presentano ulteriori diminuzioni o ulteriori riduzioni secondo che il tasso d ell 'emoglobin a presenta ulteriori aumenti o ulteriori di• • • m111u z1on1 .

Su alcune cause di errore nella determinazione della massa di sangue con i metodi colorimetrici. G. FERRAR! e U. BonGRErI1 . - Gli 00., esaminate ]e principali cau se òi errore n ella determinazione

[ANNO XLI, NuM. 341

della . Jnas~a di sangue circolante, con il metodo color1metr1co, espongo110 il risultato di ricerche })e.r sonali in proposito, riguardanti il cosidetto « fe.n omeno paradosso del rosso congo », il tipo di anticoagulante da preferirsi e una possibilità di errore se il calore viene aggiunto al sangue in 1olo o al solo plasma derivato dalla stessa quantità di sangue.

Cisti da echinococco primitiva del polmone. G. CARozz1. - L'O. riferisce due casi di cisti da ~chinococco primitiva del polmone. Il primo caso 1nte~essante perchè di d,iagnosi difficile per concomitante versamento pleurico saccato, e venuto a g u arigione in .seguito ad intervento chirurgico. Il secondo caso invece ve11uto a guarigione spont an ea per svuotamento della cisti attraverso un bronco, e che ha avuto come complicazione un l)neumotorace spontaneo. Il Segrelario: INTROZZI.

Società Medico-Chirurgica di Bologna. Seduta scientifica del 4 maggio 1934. Presiden t.e : prof. M. PINCHERLE.

Risultati dell'allungamento operativo del femori. V. PUTTI. --=- Esposti i princìpi del metodo, l 'O. i I.lustra la t~c nica operativa, con una proiezione r1nematografica, e presenta quattro operati che ot1enner o un aTlungamento risp. di cm. 4,1, cm. 4,6, c1n. 6,3, cm. 7,9 dopo un periodo di tempo trascorso dall.'intervento, ch e va d a un massimo di 2 anni e 4 m esi a un minimo di dodici mesi. In tre casi trattavasi di lussazioni congenite inveterate previam ente operate di biforcazione alla Lorenz, in tino di tuber colosi d ell 'ar1ca g uarita in anchilosi.

Nuovi orizzonti in colecistografia. S. ZANETTI. - Descrive i risultati della colecistografia rapida che l 'O. esegue co11 iniezione di adren alina. In certi casi la prova così condotta svela alterazioni lievi ch e non si apprezzano con gli altri procedimenti in uso. Discussione: proff. G. LAscRI, F. ScHIASSI.

Eunucoidismo femminile. G. PELÀ. - Dopo riassunte le n ozioni odierne sull 'argom ento espone la storia clinica e il r ep erto anatomico del caso p er sonalmente osservato, che riguarda una donna di 36 a. frigida , che mai ebbe le mestruazioni , nè co,n tatti sessuali. L'O. ritiene che il caso rappresenti un documento sicuro della esistenza di un eun ucoidismo femminile . Discu ssione: prof. M. ~INCHERLE.

Statitica delle fratture curate all'Istituto Crtop. Rizzoli nel 1932·33 (li Rendiconto). O. ScAGLIETTI. - La casistica riguarda complessivamente 458 traumatizzati, dei quali 431 affetti da fratture. In ordine di frequenza occupano i primi posti le fratture diafisarie d ella gamba (64 casi), del polso (64 casi), dell 'estremo prossimale del femore (41 casi), della clavicola (36 casi) e diafisaria d el femore (35 casi) e d ell 'antibraccio (32 casi). Si ebbero 7 casi di morte di cui 6 per fratture multiple e con con1itanti lesioni viscerali. Discu ssione: prof. V. PUTTI. Il Seg1'elario: prof. P. BENEDETTI.


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NUl\f .

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER JL MEDICO PR.ATICO. CASISTICA E TERAPIA. La dispnea serotina dei cardiaci con insufficienza.

G. Harrison, A. Calhoux, J. Marsh e T. Harriso:n. (A rchives internal med. , maggio 193±) dis tinguono tre tipi di dispnea nottur-

na. U110 di questi è la forn1a serotina, in cui il p.azie11te è più o meno libero da dispnea al matti110 , quando si alza, mentrf- mano mano si avanza n ella gio1nata , i manifesta gradatamente un n1ale sere . cl1e va r re cendo fino a raggiungere il massimo a.I la sera , impedendogli di andare a dormire. Alla fine, con o senza uso di calmanti , il sonno viene e·d al matt~no, il pazie-?te si. sve~lia con rpoco o punto disturbo re:$p1rator10 , il quale ripete , però !tell~ .giornata, lo st~sso ciclo. Si deve porre in r1l1evo cl1e tale dispnea non ha il tipo parossistico, ma si stabilisce gradatamente. Dal~o s tudi? degli AA. sulla patog enesi di tale dispnea risulta cl1e le fibre polmonari afferenti del vag o so·r10 sen sibilis ·ime alla congestione polmonare. l Jn minimo eccesso di sangue nel letto vascolare polmo·n are provoca uno stimolo nolevole d el respiro. La dispnea serotina dei cardiaci con insufficienza va probabilmente attrib·u ita a llo stimolo reSJ)Ìratori.o rifl·esso ed alla diminuzione della cap·a cità vitale per l'aumento, d el1a congestione polmonare preesistente. Il m ao-gior grado di questa alla era € probabilm ente do,·uto alla m a ggiore attività d el corpo d t1rante le ore della giornata. fi.l.

I principi attivi della digitale. Lo studio delle sostanze attive d ella digital e ha portato ad isolare tre compon enti prin cir>ali: la dig itossina (o d ig·italina cristallizzata) , l a gitossina e la gitalina , chimicame·n te appartenenti al gruppo rl ei gluco~idi , in cui la presenza dello zucch er o r ende la sostanza solul)ile in a cqua e n e facilita il trasporto nell 'orga11is111 o e l'assorbimento; le parti senza zt1cchero (agluconi) sarebbero inattive anch e per la loro difficile solubilità . ~{olti preferiscono però somministrare 1'infuso anzic l1è Je singole sostanze attive isolate, sicchè gli studiosi si sono rivolti al problema di migliorare il sistema di estrazione dei glucosidi, in modo da ottenerli in tutta la loro i11 Legrità. Ciò è riuscito applicando i m etodi di estrazione dei glucosidi della scilla, impedendo cioè l 'azio11e enzimatica che può trasformarli . Il probJe111a si presentava più facile c on un a specie diver sa dalla DigitGlis purpiirea, cioè co11 la D. lanata, che cresce spontaneamente in Ungheria ed è di coltivazione più facile Kreis (Miinch . m ed . e redditizia. A. Stoll e W'ochens. 1933, n. 19) poterono così isolare la digilanid , che è ]a miscela di 3 glucosidi

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(A, B , C) a cristallizzazione isomo rfa di cui st1;1d~ano la com posizior1e ed i prodotti di SClSSlOilf-. 1~ali sostanze si differenziano chimicamer1te d~} noti g l uc~ sidi digiLalici per un contenuto p1u elevato. d1 i11olecole di glucosio e per la IJresenza d1 u11 gruppo acetile. Esse costituiscono iJ vero pri11cipio attivo· della D . lanata, cl1e si Lrova a11cl1e nell 'infuso delle foglie a c;ndizicJtle ( he sib preparato a perfetta reg~la d. ar~e e con urt·1 droga ben conservata, condiz1on1 non serrJf;·r e facili a verificarsi siccl1è seml)ra p iù sicuro l'uso della sostanz~ r-ttiv:i~ IJo s tudio farma cologico di tale sostanza .i~ stato compjuto da E. Rothlin (Ibidem) che ne ha di1r1ostrato il buo·n potere di a s~orbi­ i:iento . e l'alta s1)ecificità, dandole l'appellat1\'0 d1 un vero « infuso crista.l lizzato ». La tossicità del preparato è tale che 1 m g . corrispoJ1de a 400 dosi-rana ed a 3 unità-gatto. L'applicazio11e clinica è stata fatta da ~f . Hochrei11 e H. lechleitner (lbidBm ) su 60 {lazienti con affezioni cardiac he di varia o·r igirie , studinndo11e g li effetti sul polso , ~ulla pressio11e arteriosa e ven osa, la capacità \'Ìta le , la diuref-> j, i fe11on1eni di stasi e J'elettrocarcl i (•g1 L'1n111 a . La sostanza (cJ1e si sommi11istra i11 r~ r111a di g oc:re , d1 s:11>positori, di pastiglie) si è dimostrata n1olto attiva e d · effi cace, specialmente n ei gravi ~ l a ti di scompenso, in c ui si :-;a r ebbe dovuto ri correr e all ' azione cambi nata di ur1 cardiocinetico (strofantina) e di un diur etico (salyrgan). La somministrazion e della clig ilaJ1 id ha il va11tag·gio di essere unica, di eff-btto rapido e di non esigere l 'introduzione endove1106a, non sempre b ene a ccettai. fil. 1

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L'acetilcolina nel trattamento dell'ictus emiplegico. Fr. Sciclounoff (Presse Médicmle, 14 luglio J934) riporta nun1erosi casi di rammollime·n ti cerebrali p,er trombosi , arngiosp·a smo , ecc., e$Cludendone quelli per emorrag ia od embolia, trattati con iniezio1li di acetilcolina. Ha otter1uto (70 casi) : 54 % di buo·n i risultati (guarig ioni e n otevoli mig lioramenti), 2± % stati stazionari e 22 cy~ di morti. Nei casi di controllo· senza acetilcolina (151 casi) 11a invece avuto: 24: % di buoni ris ultati , 38 % staziona ri , 38 % 111orti. Il Lrat tam ento con l 'a cetilcolina triplica l e pro1b abilità di guatr igio•n e e r addoppia quelle di imrpo,r tanti mig li oramenti, diminuendo, d ella m età i rischi di ·e sito fa tal e. Il trattamento va incorr1in ciato al più presto, con d osi b a.sse (10-20 cg. pro die) , ch e vanno continuate p er una ventina di giorni e non devono cessarr e che quando· si d elinea il su ccesso. lr1 seguito , è utile sottoporre g li emiplegici g uariti a c ure pr eventi, e di 1 O giorni al m ese (IO cg. al g iorno) per un trim estre. 1


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« IL POLlCLJNICO »

Le iniezioni si fanno endomuscolari o sottocuta11ee; 110n hanno mai dato inconvenienti di ·orta . Tenuto conto che, secondo le moderne teori e, l 'emorragia è affine ai rammollimenti, il t rattame11to potre bbe essere esteso anch e ad e sa e così pure anche agli en1bo.Jismi. fil. 1

L'autoemoterapia nell'emorragia cerebrale.· R. Colella e G. Pizzillo (l~as s . interri . di cliri. e teraJ.1., 15 aprile 1934) consigliano l'aut oem olerapia praticata con 25-30 eme. di sang ue cl1e si iniettano nella regione glutea dal Jato sano. Prima di p ungere la vena per ip1relevare il sangue, è consigliabile di m ettere r1ella siringa qualch e eme. di soluzione di citrato di sodio aJ 25 % allo scopo di prevenire la coagulazio11e. 1'ale iniezione ha effetto e1110 tatico ed agirebbe in tutti i casi , in emorragie di qualsiasi origine eù a qualsiasi età. Sono state osservate g uarigioni anche in traumi cranici in cui i sinlorr1i erano dovuti all 'emorragia cerebrale. L 'autoemoterapia è utile prima, durante e ·dopo l 'accesso. Può essere p raticata, co m e p roftlattico, n ell 'ipertensione arteriosa con condizioni er edita1rie; la vertigine, la debolezza i11u scolare degli arti ed il tremo·r e sono spesso egno premonitori dell'attacco negli arterios.clerotici e si può pertanto prevenirlo m edjante l 'autoen1oterapia. <_Juesta è an ch e utile per la diagnosi fra · emorragia ·e rammollimento , essendo efficace 11ella1 p~ima e poco o punto nel secondo. fil . 1

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L'utilità della fleboclisi di glucosio. Il. 1F antus (Journ. Anier. M ed. Assoc., 30 . giugno 1934) richia1na l'attenzione sulla gran. <le utilità che possono prese,n tare le inie.zioni · e11dovenose di ~lucosio in molti stati morbosi gravi e consiglia di praticarle abitualmente ilei m alati prima che si manifestino i segni di - alta gravità, quando la somministrazione orale ne è impossibile o sconsigliabile. La concentrazione varia secondo i casi, co. me pure seco11do i casi, si scioglierà il destrosio nell'acqua distillata o n ella soluzione fi~iologica,.

Nella ipoidratazione e rper combattere la se. tr., è i>referibile la soluzione al 5 % in acqua distillata, mentre se vi è deficienza di sale, si . .scioglierà in soluzione fisiologica. Se non è possibile l 'ingestio·n e di quantità sufficiente di carboidrati, si usa la soluzione al 10 %. Negli av·velenamenti con veleni diffusibili (sublimato , cloroformio , cincofene, fosforo) · 1·azione protettiva della wluzione di destrosio · sul fegato può essere molto utile; la quantità - non deve essere superiore ad un litro. In alcuni casi (alcune emorragie interne, - edema polmonare ess11dativo od infiammato-

[ANNO XLI, NuM. 34]

rio, senza emorragia cerebrale, ipertensione endocranica e probabilmente anche la debolezza miocardica), la soluzione concentrata di glucosio (25 %) agisce come osmoterapia; se ne usano 250-500 eme. iniettati lentamente in t1n 'ora. Con il destrosio, possono somministrarsi anche altri rimedi, come gli autisieri, .l'adrenalina, l 'insulitla , calrrtanti, stirnolanti. fil.

NOTE DI DIETETICA. Qualche impiego dietetico della soia. H. Leclerc ~l)res s e M éd., 27 giugno 1934) rileva che la soja (soja hispida Moench) specie di fagiuolo ori.ginario della Cina e del Giap1)one è in1piegata come alime,n to in questi paesi fin dalla più rernota antichità. Essai possiede un forte quantitativo di proteine (36,5 %) e abbondanti grani, oltre a carboidrati e a gran1de quantità di viLamin.a A e B, tanto che il suo valore nutritivo è tra i più notevoli. È inoltre interessante conoscere quali varì f>rodotti possono ottenersi da questo fortunato vegetale. La soja, opportunamente lavorata, può fornirci dell 'ottimo formaggio, del pane, del latte : il pane di soja in particolare, dato il suo corso contenuto i11 carboidrati può eser e un~ utile agg·iurtta i1ell 'alimentazione dei diabetici, mentre il latte di soja è stato vantag-giosamente usato nei laLLanli in casi di intolleranza per il lattt di vacca. La saJsa di soja, ottenuta attraverso una lunga e complicata lavorazione, rammenta assai da ' 'icino per il suo sapore e per il suo valore 11utritivo un buon estratto di carne : essa potrebbe rappresentarre un ottimo alibi gastroJtomico per molti vegetariani per forza, che a11cora ri1npiangono le delizie del regime carn eo ad essi proibilo. Punnu .

MEDICINA SCIENTIFICA. Un ormone cristallino ottenuto dalla corteccia surrenale. Nellai sua classica me·m ori a cc Sugli effetti locali e costituzio·n ali del]e malattie delle. capsule . . urrenali » pubblicata nel 18'55, Addison notava come le cognizioni sulla fisiologia delle surrenali fossero praticamente nulle. Da alloTa ad oggi n1olti progressi so110 stati fatti. In primo luog·o ,è oramai accertato che l'ablazione o la distruzione delle surrenali per malattia porta a mo·r te: sono quindi organi indispensabili alla vita. La midolla Sl1rrenale costituisce la più grande massa di tessuto cromofilo presente 11ei mammiferi . I~ scoperta della secrezione da parte di essa di un 0rmone, l'adrenalina, ha attirato· l'attenzione degli studiosi principalmente sulla porzione n1idollara. Ma l'adrenalina, le cui funzioni sq,n o orn1::li b·e n note, non può es&ere 0 ltre considerata come l'ormone princ~pa­ le della surrenale, quello cioè che rende possit,ile la vita. Oggi si pe11sa più ad una funzione 1

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SEZIONE PRATICA

sej)arat.a della corteccia : qu es ta J1on 11a alcu11a l'elazio'°:e . emb·ri~logica co11 Ja 111idolla e la g·iu~tajJpo~1z1on e d ei due tessuti n on ha a vut.o, aln1eno si1) or a u11a SJJ iegaz io11e a degu ata . AJcunl ric~rcato ri a111erictu1i 11an110 la vc1 1ato r11ol Lo a l ìa pre1)a razione di 1~ot e~1ti ·e . . tra t li di St>s laJJZH corlicale . Alcuni di questi. i:;-r e1)al'at i J1 a 11110 ri&J)iO· to b en e n ella t er.a11ia di sostituzi olJ e e.cl lì i:l rlll O g ià trovato appli cazio 11e Jlella prn -· ti l:a n1rrlica . Si è le11tato arich e di :st a11dar<lizz&r e g li estratti di corticale in r ap porto a l loro effetto su g li anir11a li surrenalectomizzati. liiguardo agli effetti del nuo,, ro or111on e le, dit: c11s~io1t! sono s Late ' 'i vaci e n o·11 si son o ar1cora i)Iacate: pare cJ1e tale azio1) e· per lo ])ÌÙ si svolga n el cam l)O del rrtetal1oli ì110 sulla n1ob·i lizzazion e d ei carboidrati. e sul livello glice1nico, sul vo.Jun1e di sat1g ue circo.Jar1te e sul Ticn i111io d ell : acqua_ Un grande i)asso ver so la ~o] uzio·n e tle.J probJ en1a si è fatto .:::ort 1'isolam e11Lo , i11 forn1a cristallina, d ell '0!1non e corticale : t ale sco1Jerta si deve al K endall e buoi rollàbn rat o ri , d ella ~1fa)·o 1

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(_, bnic.

I\..endall è quell o stes::;o cl1e li a isolat o 1:1 tir o:x ina dalla g l'1iaincl ola tiro iclo. l ,a formula empirica d el nuovo or!ll<)n•~ trov:tt o , ch e è pii1 pur o di quello preced enten1c.n te trovato· da CrollJlìa11n ·è C2 0 Hao Os, con un i1eso molecolar e di ~50 . La con1plet a i dentificazio n e chin1ica e· l 'even Lua le sintesi di quest o ormo11e cortica le d e, ,€. essere ancoTa compiuta,. (Dal Journ. Am. ll1ed. 4.ss., 9 giugno 1934:). G. LA. CAVA. 1

POSTA DEGLI ABBONATI 1\ 1l 'abb.

~l.

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Non è probab ile cl1e due ca.:i di tifoide pre&e11tatisi in una fami:gli a di sette 1'er.sone a1 dislan.za di u 1i anrto , i1,11.o clcLll 'a.l tro, siano do v11ti a p·or tat ori sa11i o m.alaLi d ella t ei sa fa111ig lia. Entran1b·i IJOssono aver contratta l 'infezjone n ell 'a111biea1te ill cui vivo·110 e dove p r obabi1111e11te vi. ~ara1111 0 t ati altri ca. i di tiroide. Il i11etodo più innocu 0 di vaccinazio11e è q u ello i::·er via ora.le: la via parenteir ale pu ò prese11tare qualch e pericolo , ,,a, perciò applicata con cautela. fil. 1

VARIA Demografia della Germania. IJo « Statistisclie Rei·c·J1.sa11it >) 11.a J?Ubblica to j p rimi <lati siatis Lici sul n10Nim eJ1to d ella po])<>lazio11e in Gern1a11ia durante il 193:3. Pre. ·ai in esan1e la p op olazio11e totale, sono s1aLi cor1 clusi n ell 'anno 630.826 n1atrin1onii , pari a 9,7 su 1.000 lJersone, co11tro· 509 .59 7, pari a 7.9 su 1. 000. n ell 'anno precedente. Quest o notevole aum·e nto 11a avuto inizio ne l t er zo

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trirr1estre i11 co11seguen za d elle facilitazioni di n ~at~·m1.?nìo .co11cesse . da lle nuove leg·g i e d ella d 1111111u1ta· d1soccupaz1o·n e; 11el so lo quar to tri11 tes tre del 1933 si è avuto u11 au111e11to di <) :) .7 ~2 n1.atrin1oni , 1)ari al ±2,5 % ul1o st esso fJeriodo. d ell 'anno· ·p r ecedent e . .Per qua11to riguarda la natalità, la st atistica n1ett ei in rilie'Vo ch e 0 ccorre disti11au er e due 0 l'eriodi del tutto diversi : il pri1no se111e tre , 11 el quale si. è riscontra ta una l1lt erio1re dimi111J.zio111e i1ei J1umero delle nascite. di 21. 530 rj spsLLo. al corrisp•o1r1denLe i)eriodo de11'a11no ecedente, e·d il secondo sen1estr e, n el qu.ale è risultata s' ridente una lieve tendenza all 'aume.11to. Tuttavia, e p r e.c isam ente n el }J'rimo rlei due periodi, si è avuta , n el nun1ero toitail e ar nuo d ei nati vivi , uria ulteriore din1i11u zion e rl.a 975.22·0 n el 19312 a 956.91·5 nel 1933 con . ' urt tasso di n atalità disceso da 59,2 nati vivi su 1. 000 do11ne tra 15 e 4.5 anni di età nel 1932 a 58',8 n el 1933, ossia d a 100,6 nati ' rivi su 1.000 donne coniugate n el 1932 a 98,6 n el 1033, di fr o11te a 280 su 1.000 all 'i11izio del secolo corr entei Co·n sider ando la n.a talità del 1933, su 1. 0100 1)erso·n e d ella popolazione totale, si ·è avuto tirt tasso di_ 14,7 nati vivi co·n tro 15,1 i1el 1932 e 26 ,9 n el 1913. Per qua111to rig uarda Ja mo1rtalità n el 1933. · i l nu.m e·ro tot ale di 730. 802 d ecessi è risultat o maggior e di 31.20·0 unità di. fronte a quello dell '.anno preced e11te, e- il t asso· di. n1ortalità h.a p:e-rciò s.ubìto u11 rialzo· da 10,8 a 11 ,2 su 1.000 p·erson e d ella pop10.Jazio11e totale (co-n siclerandosi le per sone di eit à superior e a un an110 : d ai 9,7 a 10,2 su 1. 000 ·p ersone di t ale· età). J_,e cause di tale aumento vanno a11zitutto at1rib·u ite alla b.reve n1.a d el,et eria e11iclen1ia influenzale verificat asi n ei m esi di .Q'e11naio e, feb})raio. No·n ostante ciò, la m ortalità d ei b1an1bir1i di et à inferioTe a un anno è ulteriorrr1e11te climin·ui.La , discenden·d o ad un tasso di 7, 6 decessi su 1 00 n ati _vivi , co,n tro 7, 9 n el 19~2. Confro•n iando il numero d elle i1a~c i te co 11 q11 ello d ei decessi , s i è avuto n el 1933 un au -· i11 e11to d ella pop.olazione t ed esca di 8o1e 296. 113 11nità (3,5 su 1. 000 d ella po1polazio·n e n1edia1), contro 278.590 (±,3 su 1.00,0) n ·e1 1932. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. E. .CoELHo u11d I . I-locRETA. Zu r F r aye der Pathogenese des Akuten LurigeriUdenis. J. Springer, Berli11 0. 1934. . I . NoEL voN Sor;;NLEITHNER. Novo micrornetl1odo de dosagem cle ·u rea n.o saHgue por h:ycl r olyse t lie rmica. S. P aolo, 1933. G. Dol\:lENICHINT. A.ppu nti su l'Assicuraziorie malattie z:>rofessionali . Tip. « Im1nacolat a .Con cezio·n e », ~ioòe11a , 1934. O. F. F. NrcoLA. Cine1na li ca quin1ica de las rea-. cion,es enzimalicas. - Tip. Al terocca, Terni, 1934. O. F. F . NrcoLA . Consilleracion,es fisico-quimic n.s sobre la transformacìon, fof oquimica del Ergo.c;terol en. v itan1iria D. - Impren ta ~ferca t a]j , t;1•.12rtos 1\ires, 1924.


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SANITARIA E GIURrsrnunENZA .(*J Obbligo ed omissione di referto. 1,a Cor te di Cassazior1e, i .i sez . p en ., con se11ten za 20 a prile 193 .f. (rie. Ton1ellini) h a cleciso un caso inter e san te pe·r le circosta n ze d el fa tto e per le quistio11i g iuridi ch e cl1e 11e ri u ltava1110. lJ n m edico p r estò as i ··ten za a d un ferito e, avendolo dicl1iarat o .g u a ribile in ten1p o minore di g·iorni dieci cc salvo co·n1plicazioni », i1on fece r eferto. U n altro sanitario pr evide, un g·iorno d opo, durala i11aggior e e r1e riferì a i carab inieri. Il P retor e co11d ann ò il p rin10 a L. 200 di inu lt a pe r 0111ission e di r e ferto. La Co·r te di Cassazi on e h a a11nulla lo questa sen te11za, dichiar ando ch e il fatto n on costi1ui ce r eèl lo. Pren1e tte la Corte « ch e la legge pen ale subordina il d o,·er e g iu ridico d ella p r e entazio1te d el r e ferto a1 l concor so di d ue condizioni })ositive: ch e il sanitario ab,b ia prestat o assistenza o d op era professionale a d una per son a, e ch e il caso ott o·p ost o alla sua o . ., er vazione r>osi.,; a pr e~e11 t a re i cair atteri di un delitto, per il q u a le i debba proceder e di uffic io . « P er ragion di coor diname11to col p ri11cipio cl1e la quer ela è condizion e di punibilità d el r eato , q uando tr a ttasi di r eati per i qua li l 'azio11e pe111ale i1on ]JUÒ esser e iniziat a .. e11za la quer ela d e.Il 'of feso, l 'o·b bligo g iuridico d el r eferto ' 'Ìe1le m en o, p er ch è i1011 e, i .. Le l 'inter esse p ubblico a lla r epression e del r eat o . Il legi~d atore, a llorch è p arla di po . ..: ibiliiù di p·r ocedi1nento di u ffi c io, a llude n o n g ià ad una e ven tua lità cer ta. e n eppure i)rob ab ile, i11 a a d una even Lu aliLà ch e p u ò verificar s i e p·ertan to chiede al sanitario un g iudizio p r e, ·enti\·o sul ca o e a11tin ato, non desunto da criteri sogaettivi, cl1e po trebbe r o fuggire al con tr ollo e fru trare l 'os ervan za d ella Jeg·.g e. n1a d a,]l 'esa111e obbiett ivo d el caso, i111pon e·11d o l 'ob·b ligo d el r eferto n on solo quando il caso p r€'"'enti ma a n ch e quando esso l)<}S a p r e entar e i cari;.t ter i d i d elilti 1)r ocedibili di uffi c io ». La i1os ibilità di u 11a m a lattiai superi or e a d ieci g iorni '..leve es er e de~ unta dai car a tteri o]Jbietti,,i dc!]a lesion e. cioè da ll 'e11tità d elle aller azio11i riscon t r a te, d alle co11dizio11i d el sog·getto iJ~ ::,ivo, d alla valutazio11e d elle conse.g uen ze ch e rie p ossono d erivarre, secondo i suggeri m en ti della scien za e d el co11trollo d el}'e 11erie11za d i casi simili . Pre111essi questi cr iteri , la sent en za d ell a Cor te esan1ina il c.aso concr eto. « Il 1)re tore cle u111e ch e le lesioni po te sero lasciar p r e,-eder e u na g u arig ion e oltre il d ecin10 g ior110 : 11) d al fatto ch e lo s te"" so do·t tor 1

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1'omellini ag.g iunse n el r e ferto la clau sola « s . c . » (sa lvo co·n1plicazioni) ; b) dal g iudizio espresso d a l d ott . l\1ull er ch e rilasciò, il giorne· su ccessivo a q u ello d ell 'osservazione d el 'l'o1nellini , r e ferto di g uaribilità in g iorni c1ui11dici ; e) d alla sYlla rigion e ottenutasi, in d efinit ivo, in g iorni venti. cc Or a il criterio di valutazione d el g iudice di n1erito n on è acce tta bile, sia percl1è la for1nula sal, 0· c omplicazio11i è una formula di u so, d et er111inata rl a riserve di sola pruden za , clj fro11te ad eventi di sorpresa ch e fuggono a11e 11or111 a li pr ev i::;ion i , sia p er chè il giudizio di a ltro sanitairio , e quell o con clusivo d el per i Lo, son o eler11enti apprezzabili , ma n on sono e]e111e11ti icuri p er cor1Lrollar e la veridicit à di quello . cl1e il primo sanjta rio a urne di çiver risco11tra lo, a ll 'a lto d ell 'osser vazione. Jlo to cl1e il g iutlic.e n on contesta ch e le le$ioni riscontrat e sul fe rilo ri ponde ser o }Jer 11atura e ca.r a tteri_ti ch e 1 quelle d·e scritte da l d ott . Tom e11ini - ferjta c ontusa al parietale, con t us ion i con eccl1in1osi a ll a front e, con tuion e a l dit o pollice - e cl1e il Tom ellini , co1ne è })ac ifico, ri ~ er v.a vasi di riesa1n inare il g io rn o uccessiYo i)er u11 mig liore controll o, C'iò ch e n on polè avve11ire per ch è I 'amma lat o s i r ecò d a altro 111edico, il Mulle·r , più vicino alla u a ca a. d e vesi fondat a1nent e riten er e ch e q u elle lievi co11tus io11i n on d ove ser o, alle rr1anifestazioni esteriori , apparire t ali, da determ i11ar e una p r ogn o i di,·er a d a quella e 5µres . . a1. e-. endo irrile, rant e n e] calcolo d elle 11ossibilità pr evedibili il ritardat o processo di as orbin1ento d ello strava so sang uig n o, con·egu e,11ziale .a lla r ottura dei ca pill ari cutan ei , e5se11do que to , n e lle co·11tusioni di lieve inter esse, u n event o cl1e r e ta fuori d ella n ormalità d ei ca . . i . Se, con eccesso di prudenza, il sa11 ita,r io ch e visita p er la pr ima volta l 'amn1a la Lo d o-\re --e t e11er conto di tutte indistinta1ne-nte ]e vicende ulteriori e di ogni complican za d ell a 1esio11e, col si t em .a d el co dice viQ·ente. cl1e i1on atlribuisce rilevanza g iuridi ca ~Ile con cau . . e, tut le le lesioni d ovrebber o esser e i nizia ln1ente ù enunziat e, ed a nulla varr ebbe lai 1in1itazion e imposta d all 'art. 365 cod. pen . cl1e si tr.a tt i cli d elit to p er il qua le si debba i)r oceder e di ufficio. cc Si ag·~iunge, infine. ch e la disp osizion e in parola de, e esser e coordin at a col precett o d el}':art . 4 co d. p1·oc . p·en. , ch e stabilisce ch e il r efer to d eve d are tutte le n o tizie ch e servono a stabilire le circostanze, le cau se d el d elitto, i rr1e.zzi con i quali fu con1messo e .g-li e ffetti ch e h a cagion a,t o o può cagiona r e . Effett? c ~e può cag·ion are è ogni consegu en za ch e sia in r apporto diretto di di.pendenza cau sale col fat1

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e (*) L a p r esent e rubrica è affid ata a ll'avv. GrovAN NI S EL,AGGI eeerce nt e in Oassazione. oons. leg a le del nostr o periodieo.


[ANNO

XLI,

NUl\l . .34J

to della les ione e ch e possa essere disvelato al sanitario iu b.ase a ll 'esan1e obbiettivo, senz'alcuna considerazione dell 'influenza d ei fatti oc casionali od estrinseci , ancorchè non da escludere in via .assoluta , essendo questa fuori il campo d elle p·o ssibilità r eali ed attuaJi » . Le prerr1 esse e ]e consegu enze so110 esatte.. Dispone l '.art. 365 del codice p enale: Chiunque, avendo lle·l l 'eser cizio di una J)rofession·e sanitaria pre8tato la propria assis tenza od 01)era ili ca.si ch e p·o·ssarno p1resen,tare , caratteri di un delitto peì' il quale si d ebba procedere lÌ 'ufficio, on1 ett e o ritarda di riferirne all'autorità i11dicat a n e 11 'art. 361 è punito co·n la multa sino a lire ci11quen1ila. Que~ta disp·osizione n o11 si a1 1Jplira qua11do il r eferlv esporrebb1e la i)er sona assistita a procedi1r1ento pe11ale >> . In r apporto ai delitti contro la pe,r sona , 1'obh·ligo del refert o è ora n1 eno est eso di que llo s tabilito d a J i)r ecedente co dice. Ma è più esteso da altro 1)ur1to di vista perchè comprende qualsia1si 1lelitt0 ]Jier il quale si debba procedere d ' ufficio, purchè, s i intende, si verifichino le altre condizio·n i. La o•m issione (lel r e ferto era prima r eato contravvenzionale; è ora d elitto , essendo pu1tita con la perta d ella mult a. È n ec:essario, quindi, 11 clo,zo , cio·è la vo1ontarietà d e·l la orr1issione r1uando risulti al sani tari o che le condizio·n i obbiettive corrÌSIJ.)Ondono a que.Jle 1-~ rcvi s te d alla legge agli effetti del reiferto. l\on è punib·i le la omissio11e colposa, dipend ente pe r es. da 11e1g ligenza o da in1pe-rizia . La buona fede · esclude la r es1)on sabilità. Il sanitario d·e:ve esa1ninare Je condizioni c.bbiellive : eg·li a ccer ta lo stato di fatto circo·s lanziato , con1e a lui si J)r escnta , ed esamina se o,bb·iettivam ente abbia i ca ratteri di un d elitto , astenendosi da indag'ini cl1e appartengono alla con1petemza de.gli uITici'ail i di polizia giudiziaria e d a in1·p ressi.oni so·g-,g ettive . Così è obblig ato ad ag·ire per accertar e eventuali circostanze a,g·g rava11ti , ag·li effetti della perseguib·i lità di ufficio, la quale è condizione del referto . . <~uando si ù ebbn sta bili.re la durata d ell a 111alattia , il sanitario fa u11a pr evisio·n e, su b a se obbiettiva n1a con i)r ccesso logi co cl1e è ancJ1e subhiettivo. La. previsione può es ere errata, in b·u ona fed e, sia pure p·er n e·g·lig·en za o imp·e rizia : in tal caso, n1anca la co11dizio i1e soggettiva e n on c'·è r espon sabilità. Nel caso deciso d alla Corte cli C.a ssazion e , se non fo::sse stato escluso jl d elitto di o·m issior1e, per quel n1oti,,o , la respon sab-ilità sar ebb e slata. n egata µer difetto di dolo, risultando la b11or1a fed e del sanitario .il qual e fece una previsione prudente e riser va ta e 11on potè p·o i controllare il co rso d ella m ala ttia, essendo intervenuto altro n1 edico . cc

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SEZIONE PRATICA

Il Nuovo Testo Unico delle Leggi sanitarie. La cc Gazzetta ufficiale » del 9 agosto, n. 186, Ila pub·b1icato il r. d. 27 lu.g lio 1934, n . 1265, c11e approva il t esto unico delle leggi sanitarie. ~·e so110 in comn1ercio edizioni che corrispo·n dono ad esigenze diverse. L ~Istituto Poli.gra fi co d ello Stato (Roma) ha 1)ub b1icato le r1orme del r e.gio d ecr eto e g li allegali , in &UPìJlem ento o-rdinario d ella Gazzetta ltfficiale: opuscolo di .piagi11e 156; prezzo L. 4. La Ditta Carlo Colom b·o ha curat o una publ)licazione analoga, la quale però in parte differisce da ·q uell.a1, perchè a lqua11ti articoli d el d ecreto son o seguiti da bTevi note: alcune sono cle&unte da lla relazione mini t eriale; altre co.n tengono sen1plici d elucidazio·n i su1)e,r ficiali o indj cazir>ni sintetich e di se11te·n ze ; no·n pochi articoli sono ri1)ortati , senza note. :È una e dizione curata tipograficamente. Le note, a,n o nim·e e in g ran parte sornmarie, non ·p1o ssono essere con side.r ate 0 pera di vero e proprio com 1ne11to. Il volumetto contien e un indic·e' generale, ch e ripro·duce quello del d ecr eto, e un breve indice p·e r m ateria; d esig n.a g li a rticoli del precedente t . u. e di altre leggi; consta di pag ine 252. Prezzo L. 16. Altre pubbilicazioni del genere, cioè raccolte tip ografich e con o senza brevi note , so.n o certan1ente in corso , essendo molteplici ed estese 1e esigenze degli studiosi e dei pratici che d evono apvlica1·e e far osservare g li ordinamenti sa11it ari. 1

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**lr Frattanto l'editor e Lui!g i Po·zzi ha annunziato un comn1enlo , ch e è di imn1inente pubblica . z1one. Ne sono autori l 'on. Aristide Carapelle, consiglier e di Sta Lo, e il dottor Alfre do IannittiPirornallo, consiglier e di Cassazione: l'uno e 1· ailtro·, g iuristi particolarn1en te co·m petenti e nltan1ente s timati dagli studiosi. Riserviarno d.i. esarr1inare questa 011'era . È suffi ciente ora avvertire ch e gli autori si sono pro·p.o sti scopi JJr e,ralenten1enLe J)i-ati ci. ma pro·c edendo con m etodo e rig·ore g·iuridico. Tutti gli aTticoli ~ono seguili d a a1npio commento: no t e di riferin1ento , esame e risoluzione di dubbi e controversie , s11i egazione d elle singole disp,o·s izior1i , an ch e per coordinam ento dei vari istituti e in r elazio11e ai precedenti legislativi e g iuri spru·de11zia li e ad altre norme in vigore. Il volu1r1e è con1pletat o d a indici accu rati. 1

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POLICLINICO »

lANNO XLI, NuNr. 34 !

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.

Cronaca del movimento professionale. Il Sindacato Nazionale Fascista dei llledici. Il Diret torio si è riunjto in Jlo1na il 21 lugl io, so tto l a presiclenza del prof. J\ll orelli. · Il prof. l\!Ior elli h a co111u11ica te il pjano fin a11ziario g"ià tr:1s1nesso all a Superiore Co11 federazione per l a prog·el la ta costit u zione clel nuoYo istituto Casa di Riposo del Meclico, nonchè le })ratiche in corso per o tte11er e dall 'on. l\ili11i st ero de j Lavori Pt1bblici l a r]j cl1iaraz1one di pubblica u Lilità per l 'esproprio· d ei terreni presso l a p i azza Forl an ini ir1 Ro1na , I1ecessari per l a costruzi one della C.isa cli Riposo del Medico e st1oi accessori. L 'I sti1uto Naz. Fascista della Previdenza Soci ale, co11 g·r ande spirilo dj bontà, ha <leci so <li ceder e a JJrezzo di ces io la p·a rt e dei lerreni d i sua proprie là. Il prof. ì\·I orelli l1a i11for1nato il Direttorio che 11ella Jli1t11ione te11uta, il giorno precedente, dalla Co111mission e cl :i 1ui presiedut a p er lo studio della coordiriazioin e delle lariffe delle pres tazioni m edico-chirurg ich e, sono stati intanto fi ssati i segu enti criteri: 1) La tariffa nazionale ò u11ica e Yal e solo per il ineclico generico . Nessun medico co11 titoli s1)eciali po l rà fare Yisite a 011orari inferiori ; 2) La tariffa rJ.ppreser1ta l 'onorario miu jmo co1npatibile col d ecoro professionale: 3) È facoltà del Sindacato Provinciale d ci Medici Cli n1odificare t ale tariffa eritro la mi s ura del 20 ~~ ·- i11 più o in meno - a seco11da Llella l ocalit ~ e d elle conclizjoni economiche locali ; 4) In otten1peranza alle diret1jve del ft13g·i1ne ]a tariffa verrà ridotta del 15 % 1 a ] cap o di fami glia con 6 figli a carico. Per quanto riguarda jl ge llito d erivan ie dalla cessi one al Sind acato Naz101)al e d i metà provento dei certificati medici a paga1nento, clalla esperienza finora fatta nelle l)r ovincie ove già f1111ziona il servizio dei certificati , si spera ch e il g·ettito }>ossa r aggiunger e i tre mj lio1 1i all 'an110 qua11do . , 1 tutti i Si11dac3.ti Provi n c iali ~ l e(lici avranno 1mp ia11t ato· il <letto servi zio, ina certo no1ì i)otrà essere in.feriore a clue inilionj. Il Segret ario Nazi o11ale propone al Direttoirio di devolverr1e 1'introito a favore d ella istitu end a fond azione di tre collegi <li cui uno a Ro1r1 a, uno a Napoli e 1'altro n el1'Italia Sett e11trionale per l ' i str tizio1ie secondaria Sll]Je r iore e unive rsitaria dei figli di rn edi ci. L 'esposizione è s tata approvata all 'un a11jn1ità, con u11a deliberazione e u11 ordine del giorno. Si procecl è poi all a proposta di no1nina di due rapp rese11tanti dei 111edicj 11ella Sezio11e Professioni Sanitarie d ella Corvorazjon e delle Profession i e cl elle Arti e d i un rap1Jr ese11tan te 11ell a Corpor azione d ell 'Ospilalità. La seduta è r iferita n ei p articolari e simpatica1nen le commentata su « l1'orze Sa11ilarie » (20 luglio 1934). I

PosT1

VACA~TI .

ANCONA. Arn1ninistrazione Provinciale. Concor so, per titoli e per esamj, al })Osto di assistente della Sezio11e Medico-~1icrografjca d ei Laboratori Provinciali di igiene e profilassi. Stipen<ljo annuo cli L. 10.000 aumen tabile di ci11que decimi quadriennali, oltre L. 1700 di supplemento <li servizio attivo, i1onch è l 'inde11nità tempora11 ea di caro-viveri e l a comparl ecipazio11e agli utili dell a Sezione, in ragione del 10 %, il t11 tto previe l e tratte11ute ·Ji Legge e l e riduzioni di c.ui ai RR. Decreti-Legge d el n ovembre 1930, n. 1491 e 14 aprile 1934, n . 561. Scade11za del co11corso: ore cliciassette del 1° ottobre 1934-XII. Per chi arimenti rivolger si alla Segr eteri a dell 'A1n111i11 istrazione Provinci al e. ASOLO. -

(Vedere 1"'REVISO) .

BELLUNO. R. Prefettura. - Scad. 15 ott., ore 18; u .ffic. sa11. e capo d ell 'Uffjcio d 'Ig ien e d el Comune di Belluno; L. 13. 700 aumentabili, oltre L. 3500 serv. att., c. v. , r om pensi per prestazioni nell 'interesse dei priYati; ti to]i ecl esa1n i ; tassa L. 50, 10 al Tesoriere Con1u11ale. Cl1iedere an• nunzio. BERGAiVIO ALTA. Opera Pia Azzanelli Ced rell'i. A tutto G ot t.; medico-chirurgo; L. 7000 oltre serv. att. L. 1940 (dopo il periodo cli prova); tassa L. 50; et à lin1i te 35 a. Chiedere a11nu11zio. l\iYoJgersi al1'Ufficio dell 'Opera Pia, via Solat a 10. CASTIGLIONE DEL LAGO (P erizyia). - · Scad. 26 ott.; per Pozzuolo ; L. 7000 oltre L. 1600 ser v. att., c.-v., 5 sessenni dee. , ecc. · CATANlARO. Co nsorzio Prov . Anti tubercola r e. Scad. 25 se tt., or e 12 ; medico direttore dell a C-OIonia-Pr event orio d i Tropea; titoli; et à li1nite 35 a.; L. 7800 non aumentabili , oltre L. 3000 serv . att. ed alloggio; libero eserc. - .S cad . 12 nov. or e 12. Medici direttori di due Sezjo1Li clispen sarial i ; ti toli ed esami ; L. 6000 oltre L. 1500 serv. att. ; et à limite 45 a. - Chied er e annu11zio. FERRARA. Comune. - Scad . 10 sett. ; condotta di Fra11coli110; L. 9500 oltre assegno co111pl emen tar e YariabiJe L . 3000 e cavallo o autoveicolo L.. 2500, r.-, quadrienni dee .; addizionale L. 3 sopr a i 1000 poveri ; vo ti n ei cor si clinici ; un a11no di servizio in cli11ica, ospedale, cond o tta o quale uff. med. F1u1\11E. - Scad . 25 sett. ; 1nedico aiuto all 'uffici ale san.; L . 13.700 q_l tre L. 3700 ser v. att. Rivolg·er si l\1unicipio. FOGGIA. Com1111.e. - Scad . 30 sett . ; due posti: dirigente l a Sezio11e inedico-scolastica e m edico scol astico ; stipendi L. 12.000 e L. 8000, 5 quadrienni dee., serv. alt. L. 1500 ; età limite 35 a. Chiedere aYviso. Serv. entro 15 giorni. FosSANo (Cuneo) (abitanti Il. 21.846). Ospedale "/\laggi ore. - È aperto , si110 al 15 settembre 1.934, il con cor so p er t i Loli, a Prj1nario l\1edico D1ret' . tore. P er schi ari111enti rivolgersi 1lla Segreter1~ dell 'Istituto. L,a Pre~iòenza. LA SPEZJA. Comune. - Scad. 31 ott . ; inedico del <1ispensario co111. per la l)rofjl assi della sifilide e

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SEZIONE PRATIC.\

<l elJ e mala llie ve11er ee; L . 7200 e 5 quj11quen11i d ee .; età li111jt e 40 a.; tassa L. 50,10. l l i, olgersj Uffi cio Co1n t1n ale affari a 111111 i11is trat ivi (Pe r so11ale). 0.->pedale Civ il e. - Scad. 15 se lt. , ore 17; assis te nti effe ttivi: uno di m edicin a e uno di otor inolari11goial ria; L. 5000, g t1 ardie ecc.; t assa lire 50 ,10; età li1nite 33 a. Cl1ied ere a1111un zio. PADOVA.

P ESCIA

(Pistoia). R. Spedale cle i 'S . Cosimo

e Da-

A tulto il 15 sett., due assistenti : uno per il r e p a rlo i11edico e uno p er quello chirurgico ; L . 3000 a11nue òec·u rta te <1 el 12 % e ritenute di legge; vitto r allog·gio in Ospedale; co111partecipaz.; età limjte 30 a. Serv. entro 15 gg. Chiect. annunzio . 1niarw. -

PoGGJo R-csTONE (Ri eli ). -

Scacl. 9 sett. , ore 20 ; L. 10.;300 J)er 1000· poY. , L . 400 uff. san., L . 2200 (rid o lta soJo 12 %) trasp .; et à lin1ite 25-45 a.; tassa L . 50 ; doc. a 3 111esi dal 26 lug. ROl\L\ . .'\1inisle r o clelle c:ol o11ie. - Pri1nario chiru rgo J1e11 ·ospedale Principale di Be11gasi; stip .. L 19.000, i11de11n. ser v. al t. L. 5200, i11d enn. colo11jale lJari a 3/ 4 d ello U1)e11ctio; riduzione 12 %; e1b limite 45 a.; t111 d erenr1io di eser cizio professionale.

,S \LÒ (Brescia). Ospedale Ci vile. - A tutto il 25 selt., medico primario ; L. 3344 g ià d ecurtate d el 12 %. Chied er e annunzio. SAN Bt.'.Gto n1 {~ALL.\L1,A (Treviso). Scad. 10 SC' ll.; L . 8000 oltre L . 3500 trasp., c.-v. TREVJso. Con sorzio Provinci ale An.lilu ber colar e. - Concorso, i)er titoli, al i1osto cli Aiuto "Ni edico d el J) ispe11sari o Provinciale A11 l itt1be r c0Jare di TreYi o. ...\1 p os lo è asseg11ato l 'a1111uo stipendio di L . 000 su sce llibile di 5 au 111e11ti qt1aclriennali d el d ecin10, e il suppl e111e11t o di serYi. zio a ltiYo di anuue L . 4000 . Dette retrilJu zio11i si inte11dono già ricl ol le ai se11 si d el R. D. L . 20-11-1930 n. 1491, p erò so110 so·g ge lle alla rir1u zjo11 e cli sv ost a dal R. D . L . n. 561 d el 14-4-1934 e all e a ltre rite11ute di l egge. Presso lo s tesso Con or zio Provinciale Antitube r colar e cli Treviso è a1Jerlo a11che il con cor so, per titoli , ai posti <li Dire ltore delle Sezioni dispen sari ali di Vittorio Venet o e di Asolo. A d etti p osti è assegnato l 'a11nuo sti1Jenrlio di L . 5000 su scetti]lile di 5 uu111enti qu adrie1111ali del der i1110. L o stipenrlio s i in te nd e già ridotto ai sen i del R. D. L. 20-11-1930 11 . 1491. Esso però è soggetto alla ricluzione <li ct1i il R . D. I .. del 14 aprile 1934, n. 561 , no11ch è alle altre tra ttent1l e di legge. Le do111a11rle J)er tutti i }Josti di cui sopr a, fatte i11 b ollo d a L. 3, acco n1pagn at e d ai prescritli doc u rnenti , 1'ele n co dei quali con tt1 tte le rispettive 1nod alità s i possono rilevare dai bandi di co11cor so cl el 25 lt1glio u. s ., da richied ersi all a Segreteria d el Con sor zio, debLo~') perve11ire alla Segret eria preclett a i11 Trev1so, n on oltre le ore dodici del g iorno 31 ot tobr e 1934 - XIII e. f . VERCELLI . Am rninistra zion e Pro11in ciale. La scadenza d eJ concorso ai posti di Direttore e di Con<li1itor e d ell a Sezion e fvfeélico-Mirrografica d el La])ora torio ~rovin ciale di Ig iene e Profilassi, b a11dito con '"tvvi so 20 g it1g n o 1934-XII , è prorogat a, olle stess0 co11òizio11i, a ll e ore 17 d el 17 settem])r e 1934-XII. VIT TORI O ' 'E ETO. (\ ,-ed er e TREVISO) . AVVERTENZA. - Quando non è altrim enti indica to 1 con cor si si riferiscono a condotte m edico-chirurg ic h e, i compensi allo stipendio base.

1853

Nell a CJi.tlica ~iedica ifi Bari so110 d isp o11ibili ,-a rii pos ti clj ass i-; le11te volonlario, il cui servizio 0 d el 1ut t o eg·uale :l quello <i egli assjs te11 li ordinari ed i11sien1e ro u 1'a lt ivi là scientifica sarà opporlu11a rn enle Yalu ta lo :çer i pos li di ord i11ario cl1e si r e11cl er a11no prossi111an1e1t t e liberi. I11 vi are do1na11cle e titoli alla direzione d ell a CJj11ica entro il 30 se ttembre. CONCORSI A PRE~II.

Premio Lust ig.

Concor so p er titoli ed even lual tn e11te pe r esa1ni alla borsa di s1u clio trienn ale d ella fondazio11e « A. L,u sti g » i s t itui ta presso la F a-col tà di medi cina e chjr u r g j::\ d ella R. Univer sità di Fire11ze, a favore di un g iova11e l aur eato in m edicina e chirurgia presso un 'Università òel Reg·n o da n on m eno di un an110 e da n on più di quél ltro anni, ch e intenda compi er e un inter o anno di studi in un Is tituto di p a t ologia generale o di fisico-patologia sperimentale o di im111u11olog ia si a in Italia ch e all 'Es lero. 1-livolgersi alla Segreteria della R. Università di Firenze, Piazza S. l\Iarco 2. Scaden za or e 24 del 20 maggio 1935. n premio uni co e indivisibile, an1montante a L . 16.000, verrà conferito n o,n oltre il 1° 11ovem;. Lre 1935.

Forirlazione Universitaria « I gino Tans in i ». Con corso per un assegr10 cl i I ... 5500 fra g i0Ya11i l aur eati i11 nledicina ed i11 c hirurgia ch e i11te11da110 verfezionarsi i11 cl1irl1rg ia ge11erale presso l a 1\. UniYer sità di Pavia. Scad. 30 se ltemlJr e.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Con r ecente clecre lo il prof. G iovanni P erez, dir ettore dell 'Is tituto di P atolog·ia chirurg ica d ella R. Univer silà di Ron1a, è 1to1ninato comn1issario al Sirt dacato Medico (l ella provincia di Roma, in sostituzio n e del compianto sen . prof. Luig i Simo11e lta. Siamo lieti ch e all ' illustre studioso si a affidatQ t ale pos to 011orifico e <li responsabilità. I l prof. F alco, <l i lnedicin J legale all'Università di Napoli, è norninato direttore d ella Scuola di polizia scientifica di Ro111a, fo11il a ta e lt1nga m ente diretta dal compia11to prof. Salvatore Ottoleng·hi. Il prof. Carlo Zanelli , r egge11te la direzion e san ita ria dell 'Ospedale Sanatoriale di Caltani ssetta, è nominato titolare di quello di Gorizi a . La F acoltà medica di Giessen aveva bandito un concorso p er l a catledra di Clinica medica; son o ri sultati: cc primo e t aequo loco » E. Bech er (Francoforte sul !\Ien o) e Rein''' ein (Han11over) ; cc secun<lo loco » Gansl e11 (Tubing-a); cc t ertio loco » T\ auffm ann (Berli110). Alla ca ttedra di m e<l icina legale di Amsterdam è stat o chi amato il prof. H . T . Deelm an, prima a Groninga; a quel la di Leida è stato n ominato il dott. G. O. E. Lign ac. Il doi t. Johann es J{nauer , di Breslavia, è chia1nalo alla direzio11e d ella Clinica pedi a trica di Bonn.


1354

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lL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSI!,. 9° Congresso .Nazionale di Igiene. Il IX Con g·resso d 'Igiene, pron1osso dall 'Associa .. zio11e _Italiana Fascista per l 'Igiene, presieduta da S. E. De Blasi, si t errà a Bari n ei giorni 19-23 setle1r1bre. La d ata del Con g resso, ch e prima era stata fissa la pe~ gior11i 30 settentbre-4 ollo-b re, ha potuto essere anticipala, in modo da ricad ere nel periodc tiella V li'iera del Levante, perchè la Presidenza della Fiera h a garar1Liio anche in tale periodo la di sponibiiità <.leg li alloggi per i congressisti. Il Co11gresso tratterà i111portanti argomenti d 'igiene sia nelle relazioni ch e 11elle numerose co1nunicazioni. Sono annunziale le seguenti relazio11i : « ,S11lla ig~ìene d elle abitazioni rurali » (prof. Luigi Veratti); « Sulla alimentazio,n e delle popolazioni rurali » (proI. Gaetano Quagliariello); « L 'approvvigiona111enlo idrico dei centri rurali » (ing. Pietro Celentani U11garo e doLt. Gustavo Tanzarella); « Epurazio11e ed utilizzazione dei liquidi di rifiulo » (ing·. prof. Girolamo Ippolito). Nella seduta inau g urale il prof. Giuseppe Sangiorgi pronunzier à un discorso su « Le opere igier1ico-sanitarie d el ~egi·n1e i1elle Puglie n. La commemorazione del socio be11emerito sen. prof. Luig i Sin10n etta sarà falla 11ella prima sedu la dal prof. F'ed erigo Bocchetti. Mol le rra le comu11icazionj parteciperanno al I Concor so d ella Fo11dazione Premi Sciavo, e di queste il testo i11tegrale doYrà essere presentato alla pre iclertza dell 'Assocjaz ione (via Luciano Armanni 3, Napoli) ei1 lro il 15 settembre, per esser m esso il cUsp-0sizio11e della Commissione giudicatrice. Il programma dei lavori sarà integrato da interessanti visite alle prin cipali isliluzioni igienicosanitarie nella città di Bari, l a quale apparirà riel periodo della Fiera, n el pieno fervor e del suo rinriovamento in tutti i campi, e specialmente in quello igienico-edilizio, armonizza to al suo pote111e , increm ento demografico. Anche altri principali centri della regione pugliese saranno visitati dai congressisti, al t ermjne del Congresso . Alla preparazione d el C011gresso attende un Co111itato ordinatore presieduto dal prof. Giuseppe Sa11giorgi, direttore d ell 'Is tituto d 'Igiene della R. Univer sit à di Bari. Le adesio11i al .C ongresso, accon1pagnate dalla quota di iscrizi one di L. 20, dovran110 inviarsi al Tesoriere deì Comitato Ordinatore, d ott. Gaspare Bucceroni, Ragioniere Eco110rno della R. Università di Bari , il quale fornirà anch e ai congressisti infor1nazionj in merito agli alloggi .

15° Congresso nazionale di pediatria. La Società Italian a di Pediatria, presieduta d al prof. Allaria di 'forino, indice il 15° congresso in Siena, d al 19 al 22 settembre. Temi: cc Il sisten1a nervoso élul onomo 11ell 'infanzia », r elatori Careddu di Padova, Guassardo di Genova e Trambusti di Parma;· « La sepsi nel neonato e nel lattar1te », relatori Bocchini di Milano, Gerbasi di Palermo e Vaglio di Napoli; cc Le indicazioni climato-terapeutiche per l 'infanzia », relatori Bentivoglio di Roma, Foà di Torino e Magni di Napoli . Il Comitato ordinatore è presieduto dal prof. G. Salvioli di Sie11a; segretario generale n e è il dott. Silvano Quadri, R. Cli11ica Pediatrica, Siena.

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[ANNO X.LI, NuM. 34]

Giornate mediche di Bruxelles. Avra11110 lu ogo in occasione e i1el vasto quadro d elJ 'Esposizio11e universale i11ternazionale di Bruxelles, d al 29 giug110 al 3 lug lio 1935. ·Cos Lituiranno la 14a. sessione, prevista per il 1934 ma ch e ve11ne rin1a11data a cau sa del gra,-e lutto 11azio11ale . Sarà rles li11a ta alla fisiopatologia delle glandole endocri11e ; i vari punti clel program111a saranno trattati d a i11olti studiosi emine11ti di tutti i P aesi ; per l 'Italia è designato il prof. Pende. La conferenza inaugurale sarà tenuta, alla presenza dei sovra11i , dal prof. Loeper di Parigi. A disposizio11e del Con1i lato per le giornate me<licltE.· ii Gon11nissarialo ge11erale dell'Esposizione h <t messo uno spazio di 5000 mq., in cui saranno edifica te due sale per conferenze e si terrà una l\1ostra internazio11ale di arti e di scienze applicate alla medicina e cJ1irurgia , alla farmacia ed al1'igiene sanitaria; verra11no conferiti diplomi e med aglie. Gli esposi lori possono mettersi fin d a ora i11 reletzione co11 il direttore comm erciale, René Lépine, rue d 'An1s lercla1n 39, Paris VIile. Sono preYiste brilla11li feste in onore dei cong·ressisti, ch e ben eiicierartno di condizioni favorevoli di sogg·ior110.

Quinto centenario dell'Università di Catania. La città di Catania si a}Jl)res ta a celebrare, dal 19 al 22 oitob1e, il qui11lo cenle11ario d ella fondazion e del ~uo glorioso Ale11eo. Il b el} 'edificio Yaccariniano si presenterà ai visj ta lori mag11ilican1e11te r estaurato. L 'aula m agna avrà aspello sfar zoso. Degno di nota sarà pure il l\1useo storico deli 'LniYersi là, i cui preziosi cimeli at teslera11r10 la prospera vita del! 'Università catanese. Il prog·ra111111a delle manifestazioni celebrative comprende anche l ''inaugurazio11e del grandioso Castello ' eYo, ogg·i monu111ento nazior1ale adibito a museo civico. So110 g ià arriYale 11un1erose ad esio11i di Univer~ ità ed Accaden1ie e lere , 1nolte delle quali h anno preannunziato l 'invio d ei loro rappresentant)·. La presenza Aug·usta ili S. 1\1. il Sovrano conferirà all 'a, venin1ent o la pit1 grande solennità.

Preventorio antit11bercolare in provincia di An· cona. L 'ammi11istrazio11e provi11ciale di Ancon:t s ta a ttuando il su o programma massimo e, dopo la costruzione del gr ande dispen sario a11litubercolare che funziona da un anno e svolge il suo Lenefico lavoro, realizza ora il preventorio d estinato ai fanciulli predisposti alla tubercolosi. Un edificio famoso - la «Villa Cannone», in territorio di Osi1no, ch e la contessa Ida Gallo-Fregonara vedova del munifico conte Muzio ha donato ali 'Amministrazione provinciale sarà convenientem ente trasformato e adattato. Accettata la donazione della , -il]a e dell 'ann esso parco, in contrada S. Paternj ano - riman endo l 'ente donatario obbligato ad adibirli a servizio dell 'assisten za an lil11bercolare - l'Ammini strazione provinci.ale ha affrontato anzitutto il problema d ella loro n1igliore utilizzazione, e ha riconosciuto preferibile la creazione di un moderno preventorio. In rapporto a tale destinazione, è st ato quindi studialo e concreta lo il progetto tecnico delle opere necessarie a trasfor111are e ail inleg·rare gli


[ANNO XLI, N UlVI. 34J

SEZIONE PRATICA

s tabili esistenti, a crearvi attorno i nuo,vi eclifici, a ciotare I 'istituendo preventorio di tutti g li impianti ch e debbono gara11tirne il pieno e norn1ale funziort;:imento. La capiacit~ d elle fabbriche è stata commisurata alle esigenze funzio11ali di due distinte colonie, l 'una permanente, di almeno cento bambini, e l 'altra t emporanea, per un massimo di altri centocinquanta ricoYerandi. Un acquedotto autonomo garantirà la necessaria fornitura idrica dello stabilimento . L 'ammontare complessivo delle op ere e delle for1)iture si eleva a lire 1.985. 000 di cui 1.158.427 r appresen tarJ.O i lavori murari. L 'Amminist razione Provinciale ha potuto ottenere a condizioni vantag·g-iose il finanziamento dall'Istituto S. Paolo di 'forino.

Servizio medico presso i Fasci Giovn uili di ( ou1· battimento. In otte1nperanza a recenti disposizio11i della Segreteria Ger1erale del P. N. F., presso ogni Com ando Feflerale dei Fasci Giovanili di Combattimento è istituito un ser vizio i11e,lico (gratuito) che provvede alla valutazion e militare S}Jortiva di ogni Giovane Ii'ascista. Primo e precipuo compilo è l a co111rJilazione ecl aggior11arnento clella scheda d i valutazione organica e di specializzazione agli effe tti n1ilitarj, scheda che, seg·uendo ogni giovane per il trien11io cli perma11en za n ei Fasci Giovanili, viene trasmessa ali 'autorità militare cl1e se ne varrà di g uid a per l 'assegrJ.azione alle varie armi e specialità. A seguito di tali disposizioni la Presiclenza clella J~ederazione ~1edici degli Sportivi ha co11sigliato ai pro1)ri dirigenti provin ciali che la no1nina del Dirigente (leve essere fatt a dal Coxnand ante del I· ascio di co11certo con 1:Ispettore o Fiduciario della Federazione I . M. S., i quali ne daranno alla Presidenza il 11on-iinativo. A ques ta devono pure esser e trasmessi i n omi dei lnedici e s tudenti scelt i per coadiuvare il dirig·en le. La Presidenza provvederà ad inviar e, al Comando Generale dei Fasci, l 'ele11co dei sanitari addetti ai Fasci stessi.

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Si è costi tuita a Parigi una « Soc iété française de sérologie et d e syp·h ilis expérime11tale )), presieduta dal p r of. Levaditi, dell 'Istituto Pasteur. Si è ·organizzata a New Yorh un 'Associazione Nazionale degli Osped ali Psichiatrici privati; alla presidenza onoraria è st ato chiamato il dott. Hebert Work; a quella effettiva il dott. John J . Kindred. Co11 r ecenti decreti-legge gl 'Istituti Superiori di iVIeclicina Veterinaria di Mila1)0 e di Bologna sono stati aggregati alle Un iversit~ delle rispettive sedi, costituendo la Facoltà di n1edicina veterinaria. Il Comitato del! 'Opera Maternità e Infanzia di Bergan10, allo scopo di degnan1ente festeggiare il prossimo fausto event o di Casa Savoia, ha delibecalo di creare un centro lnaterno rispondente alle nuove necessità e tale da assol vere una delle funzioni più delicate ~d i1nportanti stabilite dal! 'oper a di redenzione niorale e sociale del Fasci&mo per la tutela d ella razza. Il direttore dell 'cc Assist enza Pubblica » della Francia, Mourier, h a istituito un m11seo storico delle arti sanitarie, nel vecchio cc Hotel de Miramion » (quai d e la Tournelle), eretto durante il XVII secolo e ch e fu su ccessivamente casa privata, conYento., fabbrica d 'armi, farmacia centrale (sotto Napoleone I). Vi sono stru menti, libri, pitture, sculture, i11cisioni , corrispon clenze private, fornit ure di farn1acia ecc.; molto materi ale è rarissimo. Il Comitato, ameri can o per lo s tt1dio del cancro h a donato all 'I stituto per le r icer ch e sul cancro di Lilla quattro gr ammi di r adio, il cu i valor e supera tre milioni di frar1chi francesi.

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Un po' dovunque. Il 30 set lembre avrà luogo I 'annuale Convegno ii azionale d ell 'Associazione Volontari Italiani del Sangue; quest'anno invece ch e a ~filano, culla dell'Istituzione, sarà tenuto a l\1[ontecatini Terme, dove le Autorità locali e la Direzione delle Regie Terme hanno' gentilmente ed ospitalmente d ato il loro appoggio. La io2a riu11ione annuale dell 'Associazione Medica Britar1nica si è svolta a Bournemouth dal 24 al 28 luglio sotto la presiden za del prof. Thomas G. Moorehead , clinico medico al Collegio Trinità di Dublino. Caratteristica è st ata una mostra pittorica di medici, n ella Galleria d 'Arte Ru ssel-Cotes. L 'Associazione dei fisiologi di li11gua francese si è adt1nata a Nan cy dal 24 al 27 maggio. Il 93° Corig·resso d ella Società t edesca di medici e 11aturalis ti si terrà ad Hannover dal 16 al 20 settembre. Per informazioni riYplgersi allo: Geschafts telle, Gustav-Adolf Str. 12, Leipzig C 1, Germania. Il 4° Congresso naturist a spag·11olo si è adunato a Madrid ; l 'inaugurazione ebbe luogo l '8 agosto , alla « Casa del filosofo »: v 'interve11nero n1olti medici.

Il Con siglio d '.Amministr azione d el Consorzio p er la sisten1azione del Policlinico di Perugia ha pr orogato al 30 settembre il concor so p er la sister11azione del Policl~nj co st esso. L 'on. prof. S:ibato Visco, rlell 'Un iversità di Ro1na ha con1mc111orato Bartolomeo E u stachio, ad An~ona, il 18 agosto ~ presenti le au torità, mo·l ti 1nedicì ed un J)Ubbli,co eletto . La conferenza fu illus trala da proiezioni di alcu11e tavole del grande scienziato m~rchigiano. Il prof. Od6n de Buen h a tenuto l 'ulti1na sua lezione di biologia gener ale ali ··u niver sità di Barcellona; il suo i11segn a m e11to è d11rato 45 anni. La scrittrice argentina Rosa Bazan de Ca1nara h a tenuto, in Buenos Aires, una pregevole conferenza s n cc L 'int uizione e i su oi sofismi )>, la quale h a richiama to l 'a ttenzione dei medici e degli psicologi. Gli assistenti u11iversilari di P alern10 e di ì\ifessina si so110 dati conveg'l10 a Castror eale Bagni; C'O n la guida d el dott. Gioacchino Bertolone hanno visita to i due moderni slabilime1)ti termali Bianchi e Ciapazzi; agli intervenuti è st ata offerta una colazione . L'n g·ruppo cli 1nedir.i di Lucca si è recato a visitare le rferme di UJiYelO; SOTIO Stati accolti dai proff. Carlo Ferrari e G iulio Carreras. I conYenuti J1anno ammirato i ricchi impianti , gli apprestamen ti terapeutici, il parco lungo l 'Arno. Si è iniziata a Budapest la pubblicl zione degli « Acta Cancrologica >>; in1portano fr. SYizzeri 60


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« JL POLl CLJNICO »

per u11 a 11110 e 32 p er u11 se1neslre. (Indirizzo: L\radi t rcca 8, Bucla1)est , .I). Il prof. Gaspare Bas ile, <liret tore d ella « Rivi ta Sa11i laria » cli Na1)oli, ha pro111osso u11 re/ ereridurn sul tern a « Il dial)ele n1alatlia sociale».

Ti1 n1eri lo alla notizia relati\ a agli esa111i di cl1in1ica })iologica, da n oi data a pag. 1197, le « Forze Sa 11it arie » i11formar10 ch e la rlisposizio11e i1on sj ap1)licl1erà per l a prossima ses io11 e di esa111i <li a]) ilitazio11e all 'eser cjzio professio11ale. A i)roposito cli 111edici laureat i in It alia e ch e so te11gono gli esa1ni negli S ta Li U11it i , ci si fa os erYare che general1nente si tratta cli figli d 'itali arti r esicl e11 ti i11 An1erjra e ch e han110 incontrato della difficol là llegl i studi : si recano i11 Ita lia spera11d o <li g·i r are l a d iffiroltà; 111a trovan o poi di nuovo d ei g iuilici seve ri. L"11a 11t10Ya legge in li r ancia st abilisce ch e i radiologi deb]J ano essere mecli ci, i11 accoglin1 ent o di Yoli forn1ulati dai sindaca ti ineclici . È fatta eccezio11e per i racliologi che praticano cl a oltre 30 :-i11ni e cl1e si sono conquistat a la stima <lei n1edic i p er la qualità super iore rlel loro lavol'o. La SJ)i11ta a l nuo,·o provverlime11to è s tata d ata da due orcl i11i di fat ti : r adiologi no11 medici h a11no fa] ifìcato delle })ell icol e, onde far ottenere cle[:.·li in rle11i1izzi i)er jnforluni; alcun i racliolog i n on merli ci 11an110 posto diagnosi err onee, in base all 'esa111e di r ad iog rafie, per insufficien li conoscenze di analo111ia e cli J)atol ogia. Il Governa tore del Ne"v J er sey (Sta ti Uniti) h a fjr111ato un decr eto che autori zza i n1eclici ad esi:. gere l e loro co111petenze per le pre ·t azio11i nei casi cl ' infortu11i stradali .

[ANNO

A Bud apes t la

ÀLI, NUl\I. 34]

« L a 11ò es-Slefa ni eb u11(l » l1a or-

g·a11 i1:za to la r acco] la e la ven.dila di latte di do111ta; i1el i11e e di luglio i1e furo1lo ' 'enduti 210 litri, ])rove11ie11ti da cir ca 25 clon11e. L a Sezio11e ciYile della Cor te cl i A]J})ello di F ir enze 11a en1esso l a se11te11 z'a 11e lla cau sa contro il 1io to alber g·a to r e pistoiese Torello Ca1)pelli11i, gi it co11cl a1111a to ecl a 11111i s li ato 11e l deci1n o an11iversario cl ell 'a' Ye11to fascista, per l 'i11qui11a n1ento delle élCql1e d ella orge nte La Fredda. La Cor te h a co11fe r111a to l a . e11 te1 1za ch e co11cl a n11ava il Cappellini a l ri a rc i111e11to dei cl a11ni all e parti lese, le qua li so111n1 a110 ad u 11a c i11quan tin a. Il clott. Placj(lo De Luca, pocl està di Bronto, ven11e aggreclilo e ferito g ravenle11t e, co11 u11a coltel lata a ll 'addo111e, da u11a gt1arclj a n1u11icipale lice11ziat a. _\ell 'Os1Jecl ale .CiYile di Cat a11ia, ove il sani1ario è s tato ri cover at o, si è fatta prog11osi riserYala. Auguri cl i r apicl a guarig io11e. È n1or to i11 e tà di 70 a n11i il dott. LÉoN V\i"rL-

c h \3 fu i p e t lore ger1erale d e l Servizio di anità 111ili lar e del Belgio.

ì\1 \ER ,

:è i11orlo a 'f okio , in e tà cli 63 anni, il dott. K. St no, il quale ft1 t111 auto-diclJ tta: s tudi ò i11e1

clici11a e co11 egt1ì la laurea da ud ul to, senza i scri,·ersi e senza fregtLe11lare i cor i , Ji111i ta11dosi a dare g li esan1j: i>raticò cl a1)pri1 n a })ri a ta111 en t e, J)Oi si dedicò a lìe ricerche rli cl1in1ic:i })ioJogica, conseguendo 11oteYoli ris nltati. l;-n chia111a to a lla lJ i esid~n1 a rlel << Coll egio ~Iedi co Ka n aza,va », da Clii si era ri tirdlo clue an 11i or sono.

Indice alfabetico per materie. Acror~a re - l èsL~

. . . . . . . . . . . . . . Pag. 1321 Aller gia i11su linica e d esen i])j}i zzazjo11e » 1338 An1e])insi : terapi a . . . . . . . . . . . » 1339 A11 e111ici: portata carcliaca e get t a la pulsa toria . . . . . . . . . . . . . . . . » 1346 Bib1iograii a . . . . . . . . . . . . . . . » 1343 Cardiaci ro11 jn s uffi cie11za: <.i i J)n ea seroti11a . . . . . . . . . . . . . » 1347 Coleci tografia . . . . . . . . . . . . . » 1346 Congiunti vi t e : terapia . . . . . . . » 1340 C1011a ... ia n c ll 'u -0mo . . . . . . » 1344 Dese11 ihi1 izzazione o protezione te111pora11ea clell 'organismo ensibili zzato . . n 1338 Di gi t~le: principi a ttivi . . . . . . . . . » 1347 Eclen1a acl1to del pot1none: patoge11esi . » 1336 F~ 111orragi a cerebral e: a u I oernoterapia . » 1348 EunucoicU s1110 femmini le . . . . . . . . n 1346 Fe111ore: a ll u n gamento operativo . . . » 1346 Femore: frat t t1ra d el collo: ricer ch e sperin1en tal i . . . . . . . . . . . . . . . n 1345 Fleboclisi con g lucosio . . . . . » 1348 Fratture: s latistica . . . . . . . . n 1346 . . .

»

1351

Ic tus en1i plP.g ico : impiego de1l 'areti1rolina . . . . . . . . . . . . . . . . . .

>>

1347

Giuris1Jr1tdenza, sanitaria: que.sili

Ittero e111 olitico: te11tativo cli ct1ra con thorotrast . . . . . . . . . . . . . . . Pag. )) 1\Ia111111ell a llta -c l1ile : f jbroarl eno111 a l\1orho di Blirger · J)at ogenes1 . . . . )) 1\Jort e di Cavot1r . . . . . . . . . . . . . )) i j trofeni11a, accelernt ore clell e con1bustioni organiche . . . . . . . . . . . . )) Occhio: i11a11ifestazjoni st11l ' di 11 1~latti e a llo stato inizia le . . . . . . . . )) Operazio11e cli Bassini : con cetti inforn1a t 1. ,-1. . . . . . . . . . . . . . . . . . )) OJ)erazione cli Bassi n i : n1 onifi razioni e tecnfca di chirurghi it aliani . . 1324, 1332, Or111011e cris tallino otte11t1to d all a cortecc ia surren al e . . . . . . . . . . . . » Polmone: cisti e.l a echinococco prin1iliva . . . .... · · · · · · · · · · >> I~ eferlo:

obbligo ed omiss;one . . . . .

Sangue : ileter1n inazione rlella lnassa

.

Sindacato Naz. Fascista dei MPclici . • .

Soi a : i1111)iego dietetico . . . . . . . . . 1'remore parkiD soninno: patogenesi l.Jtero precellente1nent e cesari zzato: r ottura spont an ea . . . . . . . . · · ·

1318 1345 1345 1341 1335

1387 1323 1333 1348

» » » » »

1349 1350 1345 1352 1348 1346

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se 11on in seguito aà autoriz;tazione scritta dalla f'eaazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

e

FRUGONI,

A. Pozzi, Resp

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou·r rier .


ANNO XLI

Roma, 3 Set tem b1·e 1934 - XII

'' fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI ·

Num. 35

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE . PRA.TIOA R.EDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico MedJco di Roma

SOMMARIO. Note e contributi : E. Liverani: L'istituzione di un P!1eu.1motorace nella polmonite lobare non è nè raz1on~le nè t1tile. Matarese V. : La cura della polmonite crwpale 1COl pnerumotorace artificiale Osserv_a zion i c.liniche : M. Dalla Palma: S~ll'infarto ~~rd~aco a sintoD?-atoloigia addominale. R1h e v1 e commenti : G. Cwvina: Ancora in tema di em?rra.gie gastriche post-operatorie. Sunti e rassegne : ONCOMI: G. B. Bnstamante: Contributo allo i:;tudio del cloroma o cancro verde di Aran. -. G. Be.da.rida: Contributo alla conoscenza del n eurinoma dello stoma~o. - A. W. Martin Marino : Mela~oma a norettale. C. W. Stelle: Teratoma del teet1colo. Quindici casi studiati microscopicamente e biologicaJillente. - J . Villardel y M. C. Llort: Un caso di ipernefroma. - MISCELLANEA: G. Boeri: Difficoltà dia_gnost.iche, pregiudizi ed errori terapeutici nell'infezione ;reumatica. - R. Severi: Vita.mine E e tumori sperimenta.li. Problemi d'attu a lità : A. Filippini: La malaria nelle scimmie.

Notizia bibliografica . - Cenn i bi b liog raf ici. Accad ~ mi e, . Società Med iche, Cong ressi : R. Accademia J\1ed1ca di Roma. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. Api_>unti p ~ r il t~ e ctico pra tico : OAsis·r1cA E TERAPIA: Cli!1-ica <l;ell allergia n elle m a lattie infettive. - Il tipo infantile della tuber c:iolosi. - Diagnosi e trattamento ·P_recoce dellai diJft erite. - ùura della poliomielite con siero di convalescenti. - La trasfusione sanguigna nelle .malattie settiche. - NOTE DI DIETETICA: Il ·for1magg10 nella diet a dei dispepti1ci. - TECNICA MEDICA : L'<?scill?g1·a.fia clinica. - EPIDEMIOLOGIA : La mialgia ep1derruca. - MEDICINA SCIENTIFICA : Cloremia e sindrome to s~ica postoperatoria. - VARIA. L\l ella . VJta professional_e : Cronaca del movimento prof~s~1onale . Concor si. - Nomine, promor.ioni ed ono· irif1cenze. Notizie diverse. Indice a lfabetico per ma terie.

NOTE E CONTRIBUTI

chiale; il riposo, g li antispastici bron chiali e gli oppiacei, attraverso I 'abolizion e delle stellasi bronch iali relative alla vel ocità e profondità de,l l 'a tln respiratorio; il ·p n eumotora ce, l 'apicolisi, l 'alcoolizzazione dei n ervi intercos1 a li, la fre1 ticoexer esi , la toracoplastica, l 'oper nzione di .Jacobaeus, attraverso uila diminuzion e od abolizion~ della forz a espan si,ra toraco- diaframmatica . Sj sono applicati in se.o-uito questi ulti111i inter vt:nti tera.peutici ad affezioni n on ~pecifiche dell 'apparato r espiratorio , com e Ja gfingr ena , l 'ascesso polrr1onare, le bronchiecta sie ed altre lesio11i più rare, spesso con buoni tisullati , poicl1è tutte queste affezioni h anno ar1ch 'es-s è co1nP base comune un a tendenza lar.erativa dell ~ e l as lico polmonare, la cui d etensione facilita grandemente il processo di cicatrizzazione, _d i sclerosi, ·e quindi di g uarigione f\e centemente si è voluto estendere l 'u so d el p11eurnotor ace alle polmoniti lobari acute co11 r isulta ti che so110 stati proc]an1ati ottimi . Abbiamo sperimentato su sei. di questi casi i I metodo, anche se la sua ap1Jlicazione contrastaya ·'on la concezion e collassoter apica d el Forlanini . n on potendo nè vole11do negare a priori

Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal Prof. CESARE FRuGoNr.

L' istituzione di on pnenmoto1·ace nella polm onite lobare non è nè razionale nè utile. Do tt. ETTORE

L1vERA NI,

ass. ' 'ol.

Ogni te11tati,·o di estendere, ampliare, l 'applicazione pratica della geniale concezione r)neumotoracica del 1F orlanini, che ha corrte rnrollario la diminuzione della tensione elastica del polm one malato , onora il .grande Maestro italiano , sulla cui dottrina è ogg i imperniata tutla la terapia effi cace della tuber colosi 1)olmonare. T t1tte, infatti , ]e numerose p,r atiche terape utiche della tisi, eccezion fatta per la vaccinoterapia e metalloterapia, quasi sempre i1>eflicaci , trové\110 lR loro razionalizzazion e itella din1in11zior1e del trauma respiratorio sul 1'alveolo; così ag·iscono g li anticatarrali , i ba} . sr~n1ici e la r li111atoterapia , attraverso l 'aboli zione delle stenosi catarrali dell 'alb ero bron-


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t<

IL POLICLINICO

affermazio11i di autorevoli colleghi e ben sapendo quanto in scienza più valga la positività dei fatti di ogni n ega tivista ragion teorica. Esaminiamo ora i risultati ottenuti dal CoghJan e dag·li altri AA. che lo hanno seguìto. ES})Orremo poi le r.agioni teoriche che stanno a sostegno o contro tale concezione terapeutica, e.-I in seguito, i . nostri risultati e le nostre veclute. Coghlan riporta sei casi ch e vale la pena di l)reven1ente rja ssun1ere: CAso I. - Soggetto (li 9 an11i. Pol1nonile crupale dei tre lobi di des tra; P. 128; 'f. 40°; R. 30. Stato sen1i-comatoso. lnlroduzione in terza giornata di 1.50 cc. di aria cui seg ue a hreYe distanza una sudorazione profusa ecl u11a ca(luta della temperatura, del polso, del respiro. Il giorno seguente però i 11a ripresa in pieno della sinto1natologia precedente per cui si pratica una nuoYa introcluzione di modica quantità di aria co11 risultato questa volta meno evider1te. Si fa un t erzo rifor11j111e11lo in 6a giornata ed il inalato all a fine di questa presenta la crisi risolutiva. CASO II . __.,. Gio\-ane cli 20 anni. Poln1onite lobare destra; T. 40°; P. 96 ; R. 32. Si pratica la prima introduzione di 400 cc. di aria in 5a giornata di n1alat tia, JJrevia i11iezio11e di morfina per la grande iperestesia j)lewie~. ,S ubito dopo: sudorazione; diminuzione dello st ato ciano lico e djspnoico e del dolore toracico; p ... eudocrisi. Il g iorno segu.e11te, essendosi esaurito il lemporan eo miglioramento, nt10Ya introduzior1e di 300 cc., seguita anche essa di fatti sud descritti. 111 seguito si han110 clue 11uovi rialzi di temperatura ecl il pazie11 Le g uari sce per lisi affrettata in 7a. giornata. CASO III. - ùo1110 di 32 anni. Polmonite del l obo inferiore di inislra; 1'. 40°; 1~. 112; R. 32; Pnx. d a 250 cc. in 3a giornata, cui segue sudorazio11e e b enesser e. ll ifornimento il giorno seguente co11 caduta d ella ten1peratt1ra. C" so IV. - Uomo di 55 an11i in cattive condizioni generali e cardiache; cianosi. Polmonite del lobo ir1feriore sinistro; 1'. 39°; P. 132; R. 36. In fJUes to caso di ecce.lio11ale g·ravi Là , allo scopo di compri1nere massivame11le il polr11one per troncare la tossiemia, si af.fro11ta coraggiosamente il rischio del cedimento del cuore con una i11troduzione rr1assiva di 750 cc. Assien1e alla caduta della temperatura e del polso corr1paiono subito fenomeni di cedimenlo car<liaco, per cui il malato muore per edema poln1onare. Non fu fatta autopsia. CASO V. ~ GioYane di anni 25. Polmoni le di lutto il polmone des tro ; T. 41°; P. 128; R . ·38. Buone condizioni generali e circolatorie. Si introd u cono 250 cc. di aria in 3a giornata, cui segue st1dorazione e, nel tempo di (lue ore, caduta della temperatura a 37° ,5, e in quello (li quattro ore, a 36°,7 con 88 polsi e 20 r espiri. Il giorno seguente però il processo riprende, si fa una seconda introdu zion e da 150 cc., cui nuovan1en le segue sudorazion e e cad-µta della temperatura. I11 quinta g iorna la ripresa ct~l processo che cede definitivarn en le i11 seitillUl, sen:1,a più alc11n intervento, esse11do i a ci!) i·l 111a]a lo recisa1nente opposto.

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XLI, NuM. 35}

CAso VI. - Giovane di 23 a. Polmonite dei lobi inferiori di destra ; T. 39'>,2; P. 120; R. 23. Buone condiz~or1i gener~li e cardiache. P11x. in 3a. giorn a ta da 600 cc.; 111 4a da 500. Crisi definitiva alla fir1e della 4a giornata. In questo caso è stato deLermi11ato il Lasso dei cloruri urinari e dei leucociti pri1na e dopo l a crisi provocata dal Pnx. In due ore i primi sono aumentati del 60 % ed i seco11di diminuiti del 25 %.

Dall'esame di questi casi non risulta che un fatto incontestabile: la diminuzione del dolore pur1torio e la comparsa di una pseudocrisi su~ito dopo il pneumotorace, il quale .p erò, solo in un caso, 11el VI , ha verosimilmente influenzalo l 'avvento della crisi definitjva in IV giornata. In tutti gli allri l 'influ-enza risolutiva del r>neumotorace -è tutt'altro che dimostrata. Di111ostrata è in vece la sua azione nociva e funesta nel Gaso IV. Quale sia il meccanismo attra' 'erso il quale si verifi ca la pseudocrisi non è facile dire. Probabilmente si tratta di uno choc a meccardsmo non chiaro, con verosimiglianza pleur1• co. Perlroth ch e 11a successivamente sperimentato il m etodo di Coglan su sette casi ha ottenuto pressapoco g li stessi ris11ltati. 'fipi ca la pseudocrisi che egli ha notato in tutti i malati anch e con poca q11antità di aria . Uno di questi è morto in qui11ta giornata dopo la prima introduzjone senza avere ritratto a lcun giovamento dall'intervento, ch e, del resto, era stato praticato in co11dizioni di eccezionale gravità; due , han110 presentato un empiema metapneumonico , tantochè l 'A. si domanda se il pneumotora ce noi> vossa .avere facilitato J'insorgenza delJn complica nzA , esprimendosi nel senso di questa ipotesi per il fatto ch e prima dell 'interven t0 no11 esisteva alcun essudato. Gli altri quattro casi han110 sfebbrato per lisi in V giornata dopo due o tre rifornimenti giornalieri, tutti seguiti da imrr1erfjata e temporanea sudorazione, qualche ' 'olta da })rivide, diminuzione dells temperatura , del polso, del respiro . Passiamo ora ali' esposizione dei miei casi:CA so I. - P. U., u omo di 36 a. All 'ingresso ir paziente presenta epatizzazion e pneun1onica clei Jobi inferiore e ineclio s uperiore di destra, in 3ao giornata; P. 84; T. 39°,5; R. 32; stato euforico tossjemico; appar ato circolatorio in buone condizioni. Il inalato non espe llora, nè ha nlai espettorato durante il decorso -della malattia, per paresi tossica delle ultime vie respiratorie, dato che esistono seg·ni eviclenti di catarro nei bronchi. L 'esame del sangu e dà globuli bianchi 9.300 con alta neutrofilia relativa; la pressione è normale (120-60). Nelle urine gli elementi patologici sono i seguenti: !ieve albumi11uria, lieve riduzione al Fehling, diminuzione dei cloruri (5,80 %0), mentre nel sedin1ento non si notar10 che elementi di scarsa importanza. _.\ccertata anche radio1ogìcame11te la forma pneun~on ica si istit11i sre subito u11 Pnx. di 50 cc.; Ja


~A:\"~O

.\'LI, Nu1'r. 35J

SEZIONE PRA Tl CA

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~e~peratura

-cade dopo qualche or a a 37°,9; il p olt~me11 te fino a toccare il 37° ,2 alle ore 8 della so invece sale a 90 , il respiro resta invariato. La g-iornata segu ente (VI) . Alle 10, la tempera lura pressione endotoracica che era assai scarsa però è g"ià salita a 39°,4, si pratica allora una nuo- 3 + ~' in~lterata rimane. Il giorno seguente,' ra introduzione d.a 300 cc., che p-0rta la pressione nuovo r1forn1mento di 500 cc. (pressione iniziale endopleurica da - 6 - l a - . 4 -t- 2 e la febbre - 6 + 2, terminale - 4 + 1) ; n,on si no ta alcun cad e nuovamente a 37° ,5, per poi subito risalire accenno a pseudo-crisi, anzi, la temperatura sale e ricacler e p er conto suo durante la notte fin0i a 39°,5. Il giorno successivo, V giornata, si praa 36°,9. Nelle prime ore del mattino seguente (VII} tica u11a terza i11troduzion e di 300 cc. (pressione la temperatura risale e si constal a all'esame fisico iniziale - 5 + 1; terminale - 3 + 1) ; niente d el torace la diffusione del processo pneumonico. p seudocrisi, al co11lrario il polso da 90 sale a 108 al lobo medio. La bolla p11eum.otoracjca è quasi e la terr1peratura da 38° ,2 a 40°,5 ; il r espiro si lutta localizzata alla b ase. Si pratica una terza in-· mantiene press 'a poco stabile. troduzione d a 300 cc. che riduce la pression e enIn coincidenza di questa elevazione t ermica si do~leurica d a - 4 + 1 a - 1 + 2; la temperatura. oscilla tra i 38°,5 e 37 11 ,5 p er tulta la gjornata. not~ epatizzazione d el lobo superiore di destra, in corr1sponòenza del quale era andata i11 prece<lenza In VIII giornata, brìviclo, e la febbre r apidamente· (l a 37°,4 sale a 39'\6; anche il lobo inferiore è in a localizzarsi la bolla pneumotoracjca; ai lobi i11feriori si percepiscono segni pren1oni tori di risoYia di epalizzazio11e. Nuovo Pnx. e la temperatura luzione. il r espiro ed il polso, cad ono per lisi affrettat~ nelle prime ore del IX g·iorno, nel quale il paI cloruri urinari, dosati ogni 12 ore, p ern1a11ziente entra in convalescenza. gono bassi , ed anche i leu cociti oscillano intorn o I cloruri urinari, dosati due volte al giorno, sono. alla cifra iniziale. Compare subittero con urobiscesi fino a 3,48 %0, 11on han110 presentato va-· ~ina nelle urine. Si ritien e oppor t uno sospendere riazior1i in rapporto alle cadule della telnperatura il trattamento pneumotoracico n on ostante le concausate dal pneumotorace, e sono ricomparsi in dizioni dell 'apparato circolatorio si i11anten gano gr a11cle quan tilà solo all 'at to d ello sfebbramentobuone. definitiYo. L 'ammalato peg·giora per l 'aume11to dello stato I leu cociti, contati dopo ogni rifornimerLto , r.on tossinfettivo e nonostante una caduta per lisi del11an110 subito notevoli variazioni. la temperatura verificatasi d11rante l 'ottava giorL1ata, muore nelle prime ore del}a nona p er colCAso III. - P. ì\II.; uomo di a. 44. Polmonite· lasso cardi '.tco. clel lobo medio in III gior11ata radiologicamente e· All 'al1tops1a, a quattro giorni cioè dall 'ultimo clinican1e11te accertata. All 'ingresso in Clinica il rifornimento, non si trova che poca aria nel èavo malato ch e aveva esor~lito nella n1alattia con tutta. pleurico destro, che, t a11to nella sua p arete pala fenom en ologia classica della poln1onite, prerietale che in quella viscerale, non mostra affatto senta già acc811ni di crepilatio re<iux; lo sputo però· segni di flogosi. o di lesioni. Il polmone destro è ha un aspetto misto Lra il rugginoso ed il catar-· co1nplet amente epatizzato con la sola differenza che mentre il lobo superiore è allo stadio di epa- . rale. Nelle urine lj eve albumi11uria con qualche· cilindro granuloso ed u11 tasso di cloruri delì '8,60tizzazione rossa , quelli inferiori sono al terzo staper m1lle. I g·lobuli bia11chi son o 6.200, scarsa, i clio. I bronchi grossi e n1edi sono pieni di catarro oe11trofili 52 %; la temperatura è di 38°,6; polso 80; ,·ischioso in parte purulento ed in p arte rugg irespiro 24. noso. Al polmone sinistro si n ota catarro bron.Si pratica subito u11 Pnx . di 300 cc. e si trova chiale ed enfisema vicariante di alto grado. Il anche in questo caso una P. I. di - 2 + 2 e una cuore è di aspet to, forma e p eso normale ; non P. T. di - 1 + ·4. ·Inizia u11a caduta della tempresenta vizi valvolari ed al taglio la fibra h a per atura ch e nei due giorni segu enti (IV-V) tocca un as1Jetto lievemente subiLterico e degenerativo. solo il 37°,2 ed il 37°,3 solo ver so sera, ed il maL e sezioni d.es-tre sono un poco più dilatate con 18to sfebbra completa111ente alla fine della V giorpareti assottigliate. Il feg·ato sì presenta ingrosnata, present and o con te1nporaneamenle un 'abbo11sato, con margine arrotondato e capsula lucente c.ìante crisi urinaria di cloruri, ecl u11 espettorat o e lievemente subilterica . Al taglio si nota st asi catarrale, con segni obbiettivi locali di risoluzio11e. cospicua ed uno stato degenerativo b en e evidente. La milza ha tutti i caratteri dell 'organo infet tivo. In questo caso il reperto ascolta torio anterio. Da questa sommaria esposizione necroscopica del re al pneumotorace cl1e è stato progressivacaso risulta evidente che la cau sa principale della rr1ente co11fermato , fa presumere che l 'esito bemorte è stata la tossiemia e che il pneumotorace, njgno e rapidamente risolutivo non sia stato rapiclamente riassorbitosi, no11 aveva arrecato n esst1n danno locale. tlirettamente conseg·ue n ziale al pneumotorace. CAso II . - B. D.; uor110 di 42 a. Polm.onite d el lobo superiore di destra, in IV giornata. P. 104; R. 32; T. 39°,6; pressione 135-55. Condizioni ge11erali e circolatorie buone. Dolore pu11torio assai ,·ivo alla r egione del]a spalla. Nulla nelle urine al] 'infuori di un 'albuminuria febbrile e di u11a din1inuzione del tasso dei cloruri (8,12 %0). L 'esaJne d el san gue n1ette in evide11za. solo una leucocitosi discreta con neutrofilia relativa (13.000-74 %). Si pratica un pneumotor ace da 250 <:c. e si troYa una pressione iniziale d.i - 6 + 2- che alla fine clell 'introduzione·· si riduce a - 2 + 2. Compare subito sudorazion e, s la~o euforico ed il dolore puntorio si attutisce asgai . La ten1peratura scende len-

CAso IV. - G. E., u om o di a. 44. Polmorute del lobo inferiore sinistro in IV giornata. T. 39°,9; P. 112; R. 32. St ato di euforia ed agitazione tossica con tremori . Co11dizioni del centro circolatorio scadenti con b assa pression e sistolica e differ-en zia]e piuttosto alta, lieve stato cianotico . Nelle t1rine, modica albu1n inuria con urobilinuria, iJ.1daca11uria, e trncce cli pig111e11ti biliari; nel sedirne11to, qualch e cili11dro gra11uloso e qualche leucocita; b assi i cloruri. Nel sangu e, 10.800 glob uli bianchi co11 85 ~b cli neutrofili. Dopo l 'esarrie radiologico ch e conferma la diag11osi, si P" a tjca pneumotorace di 300 cc . (P . I. - 4 + 2; P. 1'. - 2 - 0) . In questo caso l ·interYento non c cter-


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C(

lL POLICLlNICO

mina alcun n1ig ljorame11to sub1Jiettivo . Il giorno seg11ente (V; si con stata che il polso è ~d lito a 140, il respiro a 50, t11enlre la t empera Lura si LJ In i3 J1lenuta s tazionaria; all 'esame obbie t tivo si rota la comparsa di uri nuovo focolaio alla base di destra. Si sosp ende il trattamento p11eun1otoracico, l 'amm alato dopo cinque altri giorr1i di temperatura alta e lievemente re1niltente, con lln polso sui 140 ed un r espjro sui 50, muore i11 X giornata per .collasso circolatorio, avendo prese11tato anche deljrio e subi tlero epalo lossico. 1\011 è s ta lo p ossibile il ri scontro a ulO})sjco. CAso V. - P. G.; giovar1e di a. 17. Polmonite ,cJel lobo inferiore sinis tro in III giornata. Stato generale e circolatorio buo110, lieYe cia11osi. Temperatura 38°,4 ; P. 96; l~. 32. Obbietlivamente si mettono in evidenza segni di lieve versan1e11to b"a·silare sinistro che si sovrap po11gono a quelli del processo pneumonico. L 'esame r adiografico conferma la presen za di una lj evissima falda liquida. Alla puntura si estragg·ono pochi ~c. di un liqui·do molto corpuscolato che all 'esa111e citodiagno.s tico si dimostra u11 essudato leucocitario benigno. Nelle uri11e 11ulla di i1otevole all 'i11fuori di una .scar sa percentuale di c loruri: 5,26 %0. Nel sang u e modica leu cocitosi (10.000) con neutrofilia lfelativa (79 ~b) . Nonostante il lieve versan1ento si pratica il giorno seguente (IV) una introduzione di 400 cc. che abbassa la pressi on e endopleuricd ·da - 10 - O a - 6 + 1. Subito dO})O non si nota ~1 lcun fenomeno subbiettivo all 'infuori di una clin1inuzione del dolore puntorio. Il polso rimane jnalterato, il r espiro sale da 32 a 44, la temperatura da 39°,9 a 40°, 6 n elle sei ore successive, per poi dopo iniziare una discesa per lisi che in VIII g iornata , senza più alcu11 rifornimento, porta alla g uarigione definitiva. In questo caso no11 si è avuta crisi dei cloruri, nè variazione del nun1~ro dei leucociti dopo il pneumol-Orace. Una seconda puntura esplora tiva praticata in VII giornata conferma r1el concetto di un versamento parapneun1onico benigno essendo l 'essudato rimasto sterile . ~ochi giorni dopo lo sfebbramento, ogni traccia di versamento era già sconJparsa. VI. -· A. ~J.; uo1no di a. 34. Polmonite lobi inferiori cli des tra in III gior11ata. Stato generale e dell 'apparato circolatòrio buoni. P . 124; T. 40°, 2; R. 26; all 'esame del sa11gue nulla di particolare all 'infuori della solita nlodica leucocitosi (10.200) con net1trofilia. Nelle uri11e i segni di un 'albuminuria fe])brile con un. basso tasso di cloruri. Si pratica subilo un pnx. che, come g li altri, riesce con dffficollà a causa della bassa pressione n egativa. 111 questo caso l 'iperestesia della parete e della pleura parietale sono così forti che il malato si calma. La temperatura discende, cornpar e sudorazione, ma i leucociti ed i cloruri urinari rimangono invariati , m entre le pulsazioni e gli atti respiratori din1inuiscono di frequenza solo dopo due ore dal! 'intervento. In questo caso i 'ammalato subilo clopo il pnx. è colto da leggero brivido ch e dura circa 1nezz 'ora. Un controllo radiologico praticato subilo dopo l 'intervento mostra la bolla d 'aria nella parte alta del polmone. Al matli110 seguente la ten1peratura è di nuovo sui 40°, n1e11tre p er1nane una n1inore dolorabilil.à e difficoltà r espiratoria . Si pratica un secondo r1CASO

»

[ANNO XLI,

N U ì\[.

35j

Iornin1ento da 300 cc., 1r1a questa volta neppure la curva t ermica viene influenzata. Si sospende ogr1i pra tica pneu1notoracica anche per il forle dolore e 1·agitazione psichica che la puntura provoca al inalato e la crisi avviene al mattino del VII g jorno, preceduta da una forte eliminazione di cloruri per le urine.

* ** I risultati da me otte1)uti co11fermano in parte quelli di Cogl1lan e di Perlroth ed io disct1terò richiarnandc1 anche i casi di questi AA. Riassumendo, st1 sei casi, la pseudocrisi di Co.g hlan, io l 'ho con sta Lata so lo 11el II e n el III : comunque tale pseudocrisi è un dato ch e può essere osservato e se si potesse larga1nente sperim entare n elle stesse condizioni di malattia ttell 'a11imale, varrebbe la pena di ind.a gare nel suo meccanismo. Degli altri casi, due , che sonc stati sottoposti all'intervento in condizioni di particolare stato tossinfettivo, sono deceduti senza mostrare di aver ritratto il minimo ,,antaggio dal pneu1notorace; degli ultimi due , uno solo si f)resta all'ipotesi cl1e l'intervento abbia beneficamente influenzato il processo. È questo il V; in esso infatti era stata constatata la presenza di una reazione pleurica metapneumonica i11 l\ia. giornata prima dell'istituzione del pnl . (1rbené, dop<) questo primo ed unico rifornimento, i1on solo è iniziata una lisi ch e ha portato allo sfebbramento completo in v111a giornata, n1a anche l'essudato che era intensamente corpusco]ato, ha avuto un decorso l)enigno e tutto il processo si è risolto. Può essere che il probabile choc pleurico abbia c1eterminato l 'a11da·r nento favorevole della malattia provoca11do l'inizi.o della risoluzione del processo pneumonico in Iva. giornata e I 'arresto di quello en1piematico conseguenziale ~ Non lo· si può affern1are con sicurezza, n1a non si può nem1neno escluderlo. Altro vantaggio di tale sistema terapeutico è la diminuzione del dolore puntorio , con1e io stesso ho potuto constatare in quasi tutti i casi. Jn quelli , però, che per le loro buone condizioni ho potuto controllare radiologicarrlente, la bolla pneumotoracica non era mai i11 sede del focolaio; la spiegazione di questo fenomeno è intuitiva se pensiamo alle condizioni anaton1opatologiche ch e da tutti i tisiologi sono accettate per la interpretazion~ del pneumoLorace elettivo nella tubercolos1 polmonare. Sono queste infatt! co~d~zioni diam etralmente opposte a quelle 1n cui si trova il lobo epalizzato. Se anche però la sede della bolla è lontana òal focolaio , è verosimile che un piccolo stratG di aria si disponga anche in corrisportden•


[.i.\.~No

XLI,

Nu~r .

30J

SEZIONE PRATICA

za di esso provocando così u1t piccolo, ma pur sufTicient-f , allontanam en to dell e due par eti pleuriche flogosate e quindi la scomparsa o la dimi11uzion e del d olore. In tre d ei miei casi, inoltre, (I -II-IV) h o notato un fatto ch e n on è stato segn alat o da Coghlan e P erJhost e che , se pure può esser e una sempJic:e coincidenza , va tuttavia tenuto n €lla dovuta con siderazione. In questi m aJatj infatti, dopo il pneumotorace, ho notato t1na piigrazione del processo ad altri lob-i: n e] l " dai lob-i inferiori di destra al su peri ore, n el 11° dal lobo supe.rio·r e destro al m edio ed all 'ir1feriore, nel 1v·0 dal lobo inferiore sinistro a. quello omologo di destra. Questo fatto andreb·b e m editato seriam ente qualora altri AA. ri ten essero opportuno di in '. sister e in tale tera pia . Altra osser, 1azione importante ch e h o potuto fare ·è il comportam ento della pressione endopleurica sia all'atto del rifornimc11to r l1e alla fin e. Domina in tutti i miei casi la sca rsa pressione neg ativa inizial e ed il fa cil e r1.a ssaggio alla positività dopo anche scarso rif ornJmento. :Per semplicità dimostrativa riporto la seg u e11 te tabellA : Caso

l: P . I . - 3 + l )) - 6 +2 )) )) - 5 +l II : n )) - 6 +2 )) )) - 6-1 )) - 4 +1 III: n )) - -·2 +2 l\T: » - 4 +2 V: » )) - 10 - 0 VI: » - 6 +1 )) )) - 6 - 0· ))

Caso

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Caso Caso Caso Caso

))

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la intr. 50 P. T. - 2 + l rjfornim . 500 }) )) - 4 + 1 )) 300 )) )) - 3 +1 111. intr. 250 )) )) - 2 +2 rifornim. 300 )) )) - 4 + 2 ))

i a intr. ))

300 300 300 400

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350

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riforni111 . 300

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1 +2 1 +4 2- 0 6+ 1 3 +2 3 +l

I ja ragione di questo fenomeno va ricer cata , secondo m e, in due ordini di fatti: 1) n el dolore pleui-ico, per cui il malato r espira molto superficialmente, con escursioni inspiratorie bre,·i e sp ezzate che tendono a dimir111ire la n egatività pressoria del cavo pl eu rico; 2) n el] 'aumento di volume della m assa poln1onare epati zzata e n ella con segu ente perdita d ella <;ua ten sione -elastica , che con la forza espan siva della gabbia toracica e del diaframma cos Lituisce il binomio formator e d ella pressione n egativa endopleurica . Qu esto stato della pressione, di cui 11è Coghlan n è P erlroth fanno cenno n ei loro lavori , unitamente alla impossibilità del m alato di respirare profondan1ente a cau sa del dolore e del sopraggiungere della tosse , ed alla irperestesia , spesso notevole, della plet1ra parietale durante la puntura, rende assai diffi cile la istituzione del pneumotorace. In tutti i 1niei casi , eccetto il V0 , ho in contrato infatti

1361

grandi difficoltà , per superare le quali , nonostante a bbia usato 1'apparecchio ideale d el i\1orelli , ho dovuLo SP.111pre decidermi contro le norn1e più strettamente prudenziali, ad i1nn1ettere l 'aria sotto lieve pressione. ' ' ediamo ora quali sono le premesse teorich e che , secondo Co1g hlan , stanno a base di questa con cezio1Le terapeutica: I ) distacro delle superfici pleuriche flo g osate col duplice vantaggio di una dim inuzione del dolore e di una più fa cile ventilazion e pol1nonarc; 2) messa a riposo del polmon e malato; 3) limitazione dell 'afflu sso di sangue a ttra verso il polmone n1alato con dirninuzione con seguenziale dell 'ainossiemia ed ostacolo al passaggio di tossine n el circolo aeneraJe. Sul primo comma e sul second o, interpretato nel senso di una diminuzione d ella ven105azione ·pleurica, non ci sarebbe gran che da obbiettare, se il ter zo non facesse dubitare anche della g ius ta inter·p retazione d el secondo. Nella frase « Jimitazio·n e dell 'affiu sso di sangue attraverso il polmone mal ato ecc. » noi non possiamo che vedere un concetto di compressione del lob o epatizzato ch e urta contro la concezione Forlaninian a de1la fi siopatologia polmor1are. Come si può infatti pensare di potere comprim er e un lobo epatizzato senza prima aver e per lo m eno provor.ato il colla sso completo del lobo o dei lobi sani e molto probabilme11te uno spostamento del cuore e del m ediastino P E Sll quali b·asi 11a l 'A. ing lese con cer1ito queste premesse teorich e, se n el suo lavoro llOn ha attribuito alcuna importan za al comportamento della lJr essione endopl eurica e prima e dopo og·ni rifornimento, com e lo di mostra il fatto ch e non forni sce alcun dato in pro·p osito, mentre egli detta norma sulla quantità di aria da introdurre ogni volta (con c€tto ch e I.a sctiola italian a ha g ià da lun· go te1npo SU{>erato in qualsiasi pneumotorace), come se la tecnica pneumotoracica si potesse standardizzare sul numero di centimetri cubici di aria da introdurre ogni volta? · Anche quando l 1 erlroth affe rma di non accettare il con cetto dì Coghlan sulla diminuzione del circolo poln1 on are e la con seguente minore scarica nel gr ande circolo di batteri e tossine a causa della com pr essione del p<).ln1one infiltra to , per il fatto cl1e non si sa ancora se effettivarne11te la circolazione dimir1t1isce nel po]n1onc compres o, egli dimostra cli accettare il con cetto di compression e, che, ri1Jeto, è assurdo. Questo ~.\.. an11n ette r l1 e ] 'effetto benefico 1


1362

lANNO XLI,

(( IL POLICLIN rco ))

d el pneun1otorace in questi casi si e . . plichi l) iù ch e altro attraver so uno choc pleurico i1eJ $enso di una 111odificata stimolazione d el protoplasn1a ce llulare e mobilizzazione di anticorpi con conseguente elevazione d el potere immunitario cl1e porterebbe a]]ora il pneumotorace nel con cetto di uria I era pia generale di una n1alattia infettiva generale (Perlroth). Su questo punto , solo teoricamente intraYis to , siamo d ·accordo con l 'A. tedesco , per quanto rig uarda il fenom e110 pseudocrisi ch e noi abbiamo potuto con statare . Di fronte a questo probabile be11efico vantaggio non sicurame11Le dimostrabile in i1essun caso, poich è la J)Ol1nonite è una m.a]attia a breve decorso e quindi sempr€: prossin1a nd un~1 possibile crisi naturale, abbiamo il dato costante d ell e b asse pressioni negative r h e assiem e ad altri fattori sopra discu ssi conferiscono una rerta magg iore difficoltà a lJ'istit11zione pneurnotoracica e rendono più fa cili gli sposta1nenti del cuore e d el medias t.i110, con quale vantaggio della circolazione pol1nonare, g ià rosì duram ente pro, 1a ta, ognuno, può comprendere. Non è qui il caso di insistere sul con cetto cl1e tanta aria si in1mette altrettanta su}Jerficie polmonare sana, respirante, vie11e meno111 a ta n ella su a f u11zion e~ rpoichè an che questo è intuitiYo , e rla solo has ta a mettere in luce non troppo chiara ogni idea di terapia pneurr1olor.acica n ella polmonite. P er cl1è allora noi, consci di queste assurdità concezion a li , ::\ bbian10 sperimentato sui n o' stri casi? P·e r constatare e controllare l 'arresto per crisi d e1 processo pne11n1onico dopo uno o due rifornimenti che avreb·b e verarrlente potuto rendere accettabile una ter<tpia a tutta prima il1ogica . l ri~ultati hanno confermn t o in parte il fe norrteno, fenon1eno però ch e r1oi dobbian10 ritenere, n ei casi in cui si avvera , una pseudocrisi, e quindi di n esst1n a utilità al mal a t <J. Resta la dimi11uzione d el do1ore puntori e, e ]a conseg·u ente n1aggiore facilità della meccanica respiratoria; ma ciò si può ottenere con la rnorfìn a che il Morelli , con frase feli ce, cbian1a la digitale d el polmone. · Se poi con side rian10 l a fa cilità con c ui la i~ o lmonite si complica ai processi empiematici , ci appare sul1ito il duplice svantaggi o de11a conco111itan za di un p11 eumo torace ch e viene a to_glicre al] ' or.g.an ismo la eventuale lin-Jitazione aderenziale del processo suppurati,10, e dell e condizioni di svantaggio in cui ' 'err ebbero a trovar si il chirurgo ed il malato di fronte ad u11 em1Jiema n on delin1itato, n ella toracoton1 ia. IJer tutte qt1es te rag ioni è d a ritener e inap-

NUl\I.

35]

plicabile la c ura 1)1teurr10Loracica n ella polmonite lobare; qualora qualcuno ancora ' 'Ole~se praticarla, sarebbe forse opportuna la so&Lituzio11e d ell 'aria atmo ferica con ossige110, per Ja rapida riassorbjlità di questo g as, onde, l 'azione a.a nnosa della compressione verrebbe più presto eliminata.

HIAS,S lJNTO. ,

L' A. riporta sei casi di polmonite lobare trattati col pneumotorace, secondo Coghlan. Sulla base dei risultati ottenuti egli dimostra l 'inopportunità di tale interve11to ch e non trova appoggio n-è nella concezione fisiopatologica polmonare di Forlanini, nè nei risultati i)ratici , e che neanche può con sidera r i com1)letamente innocuo per il ·malato. LET1'ERA'I'UllA.

J. J.

1'r ealm enl of acule lobar pneumon.ia by artificial pneumothora.:c. The Lan cet, jan. 2, 1932. S. P E HL ll OTH. B eliandlung der Pn eumonien mit lfiinst liche m Pne u1nothora:r. "\tVien. Klin. Woch. , CoGHLAN.

n . 49, 1932, })a g. 1508.

S. SPIRITO - RoMA S .A.LA S. CART,O GENOA Pri111ario i11edi co: Prof. ToMMASO LucHERIN1. OsPED1\LE DT

La cura della polmonite crupale col pneumotorace artificiale. 11 ) D otl.

j\1.\TAnESE VrN c :ENZO ,

aiuto m edico.

La gen iale :-'Coperta di :E'orlanini h a lro,·ato in questi ullirrti t empi una nuova applicazione per la cura d ella poln1011ite lobare. A quanto ci risult:l , il pri1110 a riferire su una serie di Crlsi trattati con questo 1neLodo è stato J . .J. ( :oghlan c11e riferisce su sei casi trattati nel ] 032 . Tuttavi<fl bi$ogna ricordare che questa terapia er.a stata proposta n ella cura della polmonite d e i bambini da Jahr e Niumann n el 1930. .l . .J. Co.ghlan attribui sce al n1etodo i se:• • guent1 vantaggi: I ) quello di separare le su perfici pleuricl1e infiammate, diminuendo il dolore e fa cili lando la r es_µ irazione; 2) m e ttere il polmone a riposo; 3) lin1itare l 'affiusso di sangue al polmon e i11 fian11nato, diminuendo cosi l'anossiemia ed o laco]an do il passaggio d elle tossine nel circolo generale. L 'A. a'rr ebbe trovato , n ei st1oi ca ~ i, una estren1a sensibilità della pleura per cui con sig·lia l'anestesia cornpleta.

-

(1) Ouesto lavoro è st a to comt111icato a11 'Açcad e l11ia 1 ; 11cisiana n ell a serl u la del 19 aprile 1933.


f _\NNO XLI, Nui\1. 35]

1363

SEZIONE PRATICA

Un 'a ltra particolarità avrebbe osservato il (.ogl1lan e cio·è le ampie ed irreg·olari \'ariazio11i della 11ressione endo-pleurica, la quale n1ostra variazio11i che vanno da + 40 a - .±0: (1uesto noi non l' abbiamo osservato in n essun o dei nostri casi . Nelle osservazio11i di Coghlan in me110 di un'ora ed in qua lc:he caso anch e in una quindicina di minuti ]e condizioni d el malato Sll biscono un cambiamento notevole : la respir Cizione si fa più fa cile e n1eno frequente, scompare il dolore pleurico, la temperatura si a bbassa fi11 ver so i trentasette e così pure din1inuisce la frequen za d el polso; si manifesta un 'abbondante sudorazione; il malato ha la sen sazione di stare m olto m eglio; quindi tutti i fenomeni della crj si . Noi abbiamo })Otuto notare in un caso u11 miglioramento n ettissimo pochi n1inuti d opo l 'i11troduzione di aria, come diremo più dettag liatarner1te in seguito . Dopo 12-24 ore il Goghlan ha notato nei suoi casi una riaccen sion e della feb·b re e d egli altri fenom eni che un secondo riempim ento 1)neumotoracico faceva ::tbbassare in manie ra (lefinitiva, oppure vi susseguiva la caduta d elìa temperatura per lisi. Il Coghlan h a trovato al secondo riempin1ento l'aria co·m pletamente riassorbita , cosa <:be n o11 è s tata trovata da S. Perlroth e U. T oper rer, e no·n sem pr e da noi. I casi trattati d a Coghlan furono 6; tra ·q·uesti si ebbe un 111orto , un uomo di 55 anni con evidenti fenomeni tossici e cuore in catti ve co11dizioni , in c11i il IJnt. fatto con quantità 11otevole di aria (750 cc.) d eterminò una crisi viole11ta, seguìta d opo 'Poche ore dalla ricon11)ar sa della febbre e dalla insorgenza dell 'in~u. fficienzo del cuore destro, ch e n on potè essere vinta. Nel 1932 furon o trattati altri 6 casi da K. H. Li ch e osservò fenomeni analoghi di rapido stabilirsi della cri ~i , ed ebbe pure un caso di morte in una puerpera di 25 anni , in cui la polnlonile era accom pagnata da ver amento ple urico. Invece un uomo di 62 anni , in pessin1e condizioni , guarì. Perlroth e To1)er cer praticarono il pnt. in 7 casi , tra i quali ebbero un morto. un alcoo]i. ta ed arteriosclerotico di 55 anni. Da ll 'esan1 e d ei casi riferiti degli AA. citati l 'effetto terapeutico è innegab ile, poich è in tutti, ancl1e n ei casi ter1ninati con la morte, il pnt . portò un evidente mig lioramento dei fenon1eni obbiet tivi e subbiettivi . Detti lavori , pur avendo su scitato grande i11t er esse , non . . on o s tati controll ati e ripetuti ~ll vasta .: cala co111e aYrebbero meritato. ~

1

Jn Ita lia, per quello cl1e mi con sta, non è s tr. Lo J)Ub-blicato alcun lavor o sull 'argon1ento . Con siderando la gr ande difficoltà di J)Oter aver e un 'idea esatta di un 1neto.do , in una malHt.ti a com e la polmonite che h a spontanean 1ente nu111er ose variazioni ia n el decor so co1n e 11elle co1r1pli~anze e n eg,li esiti, ho cr eduto opportuno praticare lo studio su 10 ammalati <li poln10.n ite presi così come capitavan o dal d eposito, nell o st esso periodo stagion ale; ad uno di questi si applicava la cura del pnt. e a d un altro la ter arpia usuale con iniezioni di cli ec i cc. di g lucon.ato di calcio mattina e sera , In questo ntodo. ab·b iamo ritenuto di ridurre al minim o ]e l)Ossibili cause di error e ed abbiamo anche evitato Ja scelta d ei casi p iù favorevoli. CAso I . - Buf. Armenio, cli anni 17, di professione scolaro . Entra in Ospedale il 22 m aggio. Nulla n el gentilizio, nessuna mal•attia degna di nota nel passato. La ser a del 21 h a av,-ertito d olore puntorio alla l)ase d ell 'emitorace d estro ch e si accentua sotto i colpi di t osse; n ello s tesso t empo è insor to leggero brivido di freddo e febbre elevata (38°,5). Nor1 vomito. Diuresi norn1ale. L 'esame obiettivo dà: co11 clizioni generali graYi. Sensorio obnubila lo. Decubito indifferente. Cute bruna p allida. Mucose visibili cianotiche. Sottocutaneo p oco svi111ppato . Lievi edemi a· g li arti inferior i. l\!luscoli tonici e trofici . Nulla a carico del sisten1a ost eo-articolar e . Qu alch e g hiandola n elle comuni st azioni. Polso 118, respiro 46, tempevatura 38°,2. Lingua impaniata l1n1ida, i s tmo d elle fauci ar· rossato . Tor ace: emitorace destro s i espand e meno del sinistro. Riduzione dl suono nella interscapolo,·ertebr al e di des tra. Base destra i1nmobile. Aumento del f. v. t. : all ' ascolt~ zione, respiro nettamente soffiant e alla base. Qualch e sfregamento. Poln1one sinis tro : apice all a prominente. Suono chiaro pol1uonare su tutto l 'ambito. Base mobile. F. v. t. normale. Asco I tazione murmure 11orn1ale. Cuor e: ~unta al spazio internamente alla c1niclavear e. Aia cardiélca n ei limiti . Primo tono alla punta impuro. Secondo polmonare rinforzat o. P ol o 118 ritmico , ipoteso. Addon1 e avvallato , poco trattabile. Fegato e milza nei li111iti . istema nervoso : on atteggiamenti particolari , però il paziente è alquanto rigido. Accen110 al J\e rnig. Anisocori a n e l ta delle pupille ; la destra è più a1npia della sini tra e reagisce meno alla lu ce. on deficit dei r1ervi cranici . Null a a carico della motilità atti va e passiYa degli arti superiori ed inferiori. Rotulei presenti ma deboli d a en lrambi i lati. Non Babinski. L 'esame delle orine òà allJumina e zu cchero assenti; Cloruri 4 per mil1 e . Globuli ros i 5 .200 .000. Globuli bianchi 17.500. La n1atti11a del 23 l rl le111pera lura è di 39°,6, le condizioni generali se1npre gravi, comparsa di qualche p u t o e n1orrag ico. sen ~ orio obnubilato . Polso 126, respiro 4 .

I''


1364

« IL POLI CLlì'\ICO »

Si clecide l 'applicaz:lo11e del P11 L. se11za alcur1 trattamento preventiYo. Si prati ca la puntura della parete toracica previa accurata disinfezione e con la solita t ecnica : siamo in t erza giornata di malattiH. La puntura non riesce eccessivamente dolorosa . La pressione iniziale è di - 20 - 10 co11 oscillazio11i un po ' irregolari. Si iniettano len tamente 500 cc. di aria filtrata. La pressione terminale è di - 4 O. Duran l<·· il corso del Pnt. il p aziente diventa più pallido. Il polso si fa più frequente, ma si inantien e discreto. Quello ch e è impression a11te i11 quest o caso è la sen sazione di miglior an1ento i1nmediato ch e ho r1otato subi Lo dopo pochi minu li dalla introduzione di aria. Il p azier1te non h a avvertito più dolori al tori:tce, si è fa i to più calmo. Il r espiro , cl1e prirr1a rlell 'introduzione era di 48, è sceso a 40; il p-0l so da 126 a 116. Il Pnt. er a stato praticato alle ore dj eci, la temperatura alle 12 er a scesa d a 39°,6 a 38°, il polso 1

FIG.

l . (24-5-33).

era di 108, il respiro 38. Il n1alato era in profusa sudorazione. Alle ore 16 dello stesso giorr10 si aveYa 38°,3 di temperatura, con polso a 106, respiro 36. La se ra stess•ai alle ore 24, temperatura 36°,8, R. 34, P. 94. La mattina seguente, 24 n1aggio, tra terza e quarta giornata (li malattia, la temperatura delle ore 6 è di 36°6, P. 92, R. 32. Si h a la comp1ar sa di h erpes lahialis alla commissura di sinistra. All 'esame del torace si nota un aumento di sonorità alla base destra; a ll 'ascoltazione respiro debole con soffio lontano. Non si percepiscono sfregan1enti. Le condizioni gen erali sono notevolm ente migliorate, il paziente respira con calma. Risponde a tono alle domande. Alle ore 10 si pratica u1 1a seconda introdu zione di aria . Pression e ini ziale - 10 + O; t erminale - 4 + 5. Si invia subito dopo l 'inlrocl uzione I 'ammalato ai raggj e Ja r adiogr afi a, ch e mostro- (fig . 1), fa notare l a presenza di pneumotor ace artificiale destro. L 'aria occupa la melà laterale del campo. EYidenti segni di blocco a tjpo pneun1onico del lob o inferiore di destra parziaJn1ente compresso . I cloruri urinari son o sali ti al 5,30 per mille.

'

~..\.~xo

XLI, NuM. 35]

I globuli l>ianchi sono scesi a 12.500. Il giorno 25, alle ore o, T. 37°, 2, P. 95, R. 32. Alle ore 10, T. 38°, P . 98, R. 35. Si pratica nuovo rifornimen lo di 500 cc. PI - 10

+ 4, PT O+ 8. Alle ore sedici T. 37,7, P. 92, R. 32. Alle ore ventiqualtro T. 36,8, P. 88, R. 30. Nei giorni seguenti la temperatura ed il polso sono 11ormali e non si ripete alcuna introduzione di ari a . L 'esame del torace dà suon o timpanico e apnea. Una seconda radiog raiia praticata il 29 maggio dà: pneumotorace artificiale des tro: l 'aria occupa il terzo laterale del campo a tutto spessore. L 'infiltrazione pneumonica è in via di assorbim ento . Assenza di segni di versamento liquido. Un esame radioscopico eseguito l 'otto giugno climostra ancora la presen za di P n t. corticale. Il 15 il paziente Yi ene dirnesso per gu arigione.

CA so II . - F. Rolando, di a11ni 13. Entra in Ospedale il 22 n1 aggio 1933 alJe or e 12. · Padr e vivente e sano . ~ladre Yivente e sana. Non precedenti tbc. ulla n el] 'infanzia. A sette artni scarlatt ina con complicanza di otite media pt1rulenta. Il paziente va sogge tto a tosse e bronchite specie d 'inverno. Nella n otte tra il 20 ed il 21 maggio ha avuto dolore puntorio alla }Jase emitorace destro, accompagn ato da tosse secca; a detti disturbi si agg i11 nse vomito, diarrea e fel )br e elevata 40 , preceduta da brivido. Dal 21 le ro11clizioni sono stazionarie. E. O. Condizioni gen erali piuttosto gravi. Sensorio obnubilato. Colore rosso acceso del viso , mucose visibili subcjanoliche. Sottocutaneo discretam ente sviluppato, muscoli tonici e trofi ci. Qualch e Jinfo-ghiandol a alle comuni stazioni . T. 39,5, P. 120, R. 44. Faringe arrossata con t on sille ipertrofiche. Torace: emitorace destro si espande meno che a sini s tra. A destra da m età scapola in basso ottusità. La b ase destra è immobile. Aumento del f. v. t. All 'ascoltazione soffio bronchiale e gruppo di sfregamenti alla base d. . Polmone sinistro: apice alla pron11nente, base mobil e. Suono chiaro polmonare su tutto l 'ambilo. Murmure normale. Cuore: nei limiti, toni n etti. Azione concitata . Addome poco trattabile i11dol ente. Fegato e milza normali. Esame delle urine: albumina e zucchero assenti. Cloruri 4 per mille. G1ob11li bian chi 16.600. Il giorno 22 maggio, ore 12: T. 39,5, P. 118, R. 44; ore 16: 'f. 40,1, P. 124, R. 48; ore 24: 'l '. 38,8, P .' 116, R. 44.

La' mattina del 23 alle ore 10 si pratica la prima i11tro<luzione di aria: P.I. - 15, - 8, 400 cc., P .T. - 4 + 3. Prin1a d el ~nt . si aveva alle or e 11ove T. 38, 7, P. 116, R. 46. . Alle ore dodici delle stesso giorn o abbiamo T. 40, P. 122, R. 48 .

Alle or e sedici T. 39,9. Alle ore 24 T. 40. Coma si vede sembra che il i)aziente n on abbia tratto alcun vantaggio dalla prima introduzione di aria. Il 24 alle sei del mattino la temperatura è di


fANNO XLI, NuNr. 35]

SEZIONE PRATICA

.39,6, alle dieci di 39,8. Si procede a nuova intro,d uzione di 400 cc. di aria. P.I. - 4, - l;P.T. - 1 + 5. Alle ore 12 la T. 38,8. TJna radio·g rafia eseg·uita subito dopo l 'introduzione di aria dà il seguente risultato: '

1365

tusità alla base destra è più evidente. Una puntura. e~plor~tiv~ praticata ~a esito a 5 cc. di liquido c1tr1no 11mp1do (Lucherini + + + ). L 'esame del sedimento dà : numerosi leucociti in prevalenza polinucleati.

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_J }i"'JG.

2. (24-5-33) . f.

Pnt. destro a lutto spessore. L 'aria occupa la n1età laterale del cFimpo. Parziale aderenza alla base. Blocco a tipo pneun1onico del lobo inferiore destro che è parzialmente cornpresso come il resto. Alle ore sedici T. 39,2 Alle ventiquattro si ha temperatura di 36,9, P . 105, R. 38.

La mattina del 25, in quinta giornata di malattia, il paziente è sfebbrato 36,6, P. 100, R. 34. Si procedé a nlLova introduzione di aria 400 cc., P.I. -8, - 1, P .T. O+ 3. I cloruri nelle urine sono sali ti al sei per mille. I globuli bianchi so110 scesi a 12. 500. La temperatura il giorno ve11ticinque e seguenti è normale.

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F IG.

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3. (1-6-33).

Un nuovo esame radiog·rafico eseguito il 29 maggio fa notare la presenza di pneumotorace parziale; il blocco pneun1onico è quasi scomparso. Il giorno trenta si nola una }]eve ottusità della llase e diminuzione del fvt. La sera la T. 37,7. Il 31 il malato .è in buone condizioni, però l 'ot-

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F1c. 4. (10-7--33) .

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1

>· Il primo g·iugno il quadro toracico si fa più importante. Si osserva infatti l 'aia cardiaca completamente coperta. Il cuore spos tato a sinistra. Ipersonorilà totale dell 'emitorace destro ove si ascolta netto respiro anforico posteriorn1ente ed anteriormente. Succu ssio11e ippocratica . Tali segni con ogni verosimiglianza d evono essere attribuiti al formarsi di un Pnt. spontaneo. La temperatura oscilla tra 37 e 37,7. Una radiografia praticata il primo giugno dà: idropneumotorace destro con enorme camera d'aria. Sino al sette giugno persiste immutato il quadro generale e locale. Dopo il sette la temperatura comincia lenta1nente a scendere, le condizioni locali a migliorare, l 'aria a diminuire ed il liquido a riassorbirsi. Segni di idropneumotorace si notano ancora il 20 . giugno. In seguito va gradatamente migliorando ed il 3 luglio viene inviato in conva_lescenza. I segni di idropneumotorace sono s·comparsi. Il nove luglio però ritorna dal convalescenziario perch è ha temperatura oscillante tra 37,8 e 38,7. L 'e. o. è negativo. Una radiografia del 10 luglio dà modico aumento della regione ilare sinistra, null 'altro sul resto dell'ambito. La cutireazione fortemente positiva. Sierodiag·nosi per tifo e paratifi negativo. Dopo il 15 le condizioni del paziente sono andate sempre migliorando ed è stato dimesso guarì to ai primi di agosto. Questo caso non ha tratto non solo r1essun vantaggio dall'applicazione del Pnt., ma ha visto probabilmente p er opera di questo prolungare la durata della malattia. Bisogna considerare però I 'insor genza del Pnt. spontaneo e lo svegliarsi di lesioni specifiche ghiandolari latenti. D 'altra parte il Pnt. non ha provocato quì nessuno dei fenomeni della cri.si perchè questa si è 1nanifestata in quinta giornata di malattia e cioè Yerosimilmente quando si sarebbe forse prodotta spon tane amen te.


1366

1

cc IL POLICLINI CO »

CAso III. - D. G. Domenico, di anni settanta, vetturino. Entrato ir1 corsia il giorno otto maggio. Condizioni generali gravissime; ma per non derogare dal principio di praticare il metodo su malati così com e capitavano l 'abbiamò eseguito eg·ualmente, con la convinzione che se un caso simile avesse nvuto un esito favorevole, sarebbe stato indiscutibilmente dimostrativo. Le condizioni d el pazien'te non permettono di raccogliere notizie anamnestiche. Dai parenti, si sa che è ammalato da tre giorni. E. O.: condizioni gen erali molto gravi. Stato delirante. Cianosi intensa. Li11gua impaniata secca. T. 39, P. 130 aritmico, R. 42 superficiale. Torace : svasato in basso. Base destra poco mobile, sinistra immobile. A. S. in base ottusità e respiro soffiante. Cuore: punla sesto spazio due cent. all 'esterno dell 'emiclaveare. A destra a cm . 2 dalla marginale. Toni deboli lontani. Azione aritmjca. Addome: poco trattabile. Fegato a due dita dal1'arco. Milza si palpa all 'arco. Il giorno nove si pratica la prima introduzione a s. P. I. - 4 + 1 350 cc. , P. T. - O + 4. Le condizioni gen er ali n on migliorano, permane lo stato grave ed il delirio; si praticano iniezioni eccitanti che non regolarizzano il cuore. Il 10 si pratica un secondo rifornimento alle ore 8,30 di 600 cc. P .I . -=- 8 - 3, P.T. - 4 + 2. Nessun miglioramento. Il p aziente è deceduto alle ore venti dello stesso • giorno. L'autop sia dà il seguente referto: polmonite del lobo inferiore sinistro; ipertrofia di cuore; Modico tumore di milza. In questo caso non si può dire di aver avuto alcun miglioramento delle condizioni del malato. Bisogna però ammettere che il metodo, malgrado le gravissime condizioni del malato, è stato tollerato dal paziente senza un aggravamento che, dato lo stato del malato, era facile aspettarsi. CAso IV. - Serr. Filippo, di anni 58, entra in ospedal e il 25 giugno 1933. Nulla nel gentilizio. Nessuna malattia importante. A 43 anni polmonite. La malattia attuale risale al 25 giugno, quando, in pieno benessere, fu assalito da febbre preceduta da brivido, tosse secca senza escreato, e dolore all 'emitorace destro. L'E. O. dà: condizioni generali gravi. Colorito cianotico. Dispnea. Sensorio obnubilato, lingua impaniata. Torace: La base sinistra mobile. La destra immobile : ottusità netta dall'angolo della scapola in basso a destra. Alla ascoltazione respiro soffiante e gruppo di sfregamenti alla base destra sull 'ascellare. Cuore: nulla. P . 135, T . 40,2, R. 4.6. La mattina del 27 T . 40, P. 124, R. 46. CÀ>mparsa di espettorato ematico. Si pratica u11a prima introduzione di aria filtrata alle ore 9,30. La pressione iniziale è di - 4 + 1. Si incontr a una notevole difficoltà all'entrata dell'aria, ch e in piccola quantità raggiunge valori positivi al manometro. Tuttavia si riesce ad introdurre 400 cc. con pressione terminale fortemente positiva.

l ANNo XLI, NuM. 351

In questo caso un quarto d 'ora dopo l 'introduzione si ha l 'impressione che le condizioni generali siano n ettamente migliorate sia obiettivamente che subiettivamente. Il paziente respira meglio e afferma di non aver più dolori. Un esame r adiografico eseguito lo stesso giorno <ià pnt. parziale a cl es lra. L 'aria occupa la parte laterale del campo p er circa due dita irregolarmente. Segni di blocco a tipo pneumonico che occupa tutto il campo polmonare inferiore. Il giorno 28 si trova T. 38,5, P. 92, R. 38. Si pratica nuova inlroduzione di 350 cc. La pressione iniziale di O + 5. La terminale fortemente posiliva. Per tutta la g iornata le condizioni si m antengono s lazionarie. La T. oscilla tra 38,5 e 39, 7.

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F IG.

5. (27-6-33).

Il giorno 29 a mattina T. 39. Una terza introduzione di 250 cc. con pressione terminale fortemente positiva. Le co11dizioni restano immut.ate. Eccettuato il miglioramento soggettivo. Il giorno 30 'f. m. di 38, minima di 37. Le condizioni gen erali sono migliorate. . Il giorn ) dopo si ha un nuovo rialzo termico che. raggiunge i 39. Nei giorni seguenti la temperaturai cede per lisi. Una lastra eseguita il 10 de] mese dimostra lieve strato di aria disposto lungo la parete laterale. Blocco pneumonico d el lobo i11feriore in via di riassorbimento. Il paziente è dimesso. guarito il 22. . . . In questo caso è stato rilevabile .sempl1cemen~e il miglioramento subie ltivo del paziente perchè 11 decorso non ha subito morlificazioni apprezzabili dalla terapia applicata. CAso V. - S. Giulio, di anni 29, lattaio. Ingresso in ospedale il 10 luglio. Negativa ]a anamnesi f~miglia_re. Nessuna malattia degna di nota. Modico bevitore e fumatore. La malattia attuale risale al 7 luglio quando fu preso da brividi di freddo, cefalea , dolori puntori alla base dell 'emitorace destro e febbre alt~ . . E. O. : condizioni generali di scr ete, sen sorio integro. Nutrizione buona. T. 40,3, P . 124, R. 44. . . Torace: a destra non si espande. Ap1c1 ad. uguale altezza. Ottusità n etta a destra dall'angolo della scapola in basso. Aun1ento d el fremito V. T.


fANNo XLI, NuM. 35)

SEZIONE PRATICA

Respiro soffiante all 'ascollazione, con qualche s~re­ gamento. Assenza di glandole. Cuore: nulla. Addome: poco trattabile specialmente nei quadranti di destra. Il paziente entra in ospedale la sera del 10 in quarta giornata di malattia. La mattina seguente le condizioni permangono gravi. T. 39,5, P.. 124, R. 40. Il paziente avverte forti <lolor~ all 'emi torace destro. ~<\Ile ore 9 si pratica pnt. destro, P.I. - 6 + 1, 400 cc. Pressione terminale - 2 + 5. Il pazien le subito dopo l 'introduzio11e afferma

..

1361

Presenta condizioni generali molto gravi. Notevole stato di agitazione. Delirio. Cianosi dei pon1elli e (lelJe inucose visibili. Lingua arida e screpolata, 1'. 39,5, P. 128, R. 44. Torace: riduzione di suono alla base destra, aumento del fvt., all 'ascoltazione respiro soffiante, gruppo di rantolini crepitanti. A sinistra nulla. Cuore: nulla. Addome n1eteorico poco trattabile. Sisterna nervo o: · fini tremori delle mani e dei muscoli mimici. Riflessi cutanei e tendjnei presenti. · Non si })rovocano gli addominali. Stato di delirio. Comparse di espettorato ematico. Il trattamento, che si inizia in quarta giornata in condizioni notevolmente gravi consiste in i11ie7.ioni ài calcio mattina e sera. Il paziente si mantiene in condizioni gravi fino al nono giorno quando la temperatura comincia a cedere e nella u11dicesima giornata si ha la crisi definitiva. Il paziente esce guarito il 23 del m ese. 1

III. - C. Alfredo, di anni 42. E11 tra nel1'ospedale l '8 luglio. Nulla nel gentilizio. Nulla nell 'infanzi:.i. Durante il 1915 affezione reumatica per cui fu riformato per residuate lesioni cardiache. Il giorno 6 in pieno benessere è stato preso da febbre alta, dolori all 'emitorace destro, tosse. Il giorno segl1ente le condizioni erano stazionarie, febbre elevata; von1ito, co1nparsa di espettorato emorragico. Alvo stitico. Urine cariche. Entra nell'ospedale il giorno 8. E. O.: condizioni generali gravi. Sensorio integro. Erpete labiale a sinistra, lingua patinosa secca. Polso 118, 1'. 39, R. 42. Torace: ottusità alla base destra . Aumento del fvt. Respiro soffiante all'ascoltazione. A sinistra nulla. Cuore nulla . Si inizia il trattamento con iniezioni di Ca. mat. tina e sera. Il giorno 9 comparsa di rantoli crepitanti. Le condizioni permangono invariate fino alla settima giornata, quando si ha caduta della febbre per crisi. In uiia giornata si ha u11 nuovo rialzo ter1nico che cede poi grada lamente nei giorni successivi. Esce guarito il 29 del mese. CASO

FrG. 6. (12-7-33). cl i sentirsi meglio e non avverle più il dolore a destra. La temperatura alle ore 12 è di 38,6, il polso permane frequente molle. Una radiografia praticata lo stesso giorno dà: blocco tipo pneumonico alla base destra. Al disopra del diaframma si nota un arco semiluna più o&curo riferibile a presenza di aria. Il giorno 12 le condizioni sono più gravi. Dispnea intensa. Cianosi. Polso frequentissimo molle. Delirio: in queste condizioni si pratica la nuova introduzione di 400 cc. di aria. Pressione terminale + 4. Le condizioni generali non migliorano affatto. Si ha aumento della cianosi, comparsa di rantolo tracheale e sia ha l 'obitus lo stesso giorno alle ore 20.

Nello stesso periodo di tempo abbiamo curato con i soliti n1etodi altri cinque malati nei quali inoltre è stata praticata iniezione di 20 cc. di gll1conato di calcio, 10 la mattina e 10 la sera. CAso I . - B. Camillo, anni 60. Ingresso 11 maggio. Inizio della malattia il giorno 9 maggio. Diagnosi di polmonite lobare destra controllata racliologicamente. Si ha aggravamento progressivo del paziente con obitus il giorno 16 maggio, malgrado i mezzi terapeutici impiegati e l 'asse1tza di lesioni in altri organi. CA ~O

II . - E. Eugenio, di anni 46. Ingresso, 2 luglio 1933. Nulla ne] gentilizio. Si è ammalato improvvisamente il 29 giugno con febbre alta e dolore puntorio all 'emitorace destro.

.

CAso IV. - T. Ulderico, anni 36. Ingresso 6 maggio 1933. È stato dimesso dall'ospedale il 3 giugno 1932 con diagnosi di glomerulo n efrite cronica per la quale era stato degente circa due mesi. L'azotemia oscillava tra 1 e 1,05, pressione 160, 90. Nel giorno 5 maggio 1933 in pieno benessere fu culpito da febbre eìevata preceduta da brivido. Vomito e cefalea. E. O. : condizioni di media gravezza, sensorio integro, polso 120 lievemente iperteso, ritmico. Torace : riduzione di suono in alto a destra con rinforzo del fremito, respiro bronchiale e qualche sfregamento; a s. nulla. Cuore: punta al margine superiore della quinta c. 1 cm. all'infuori d ella emiclaveare. Itto diffuso debole. Aia cardiaca due dita al secondo spazio, 3 dita al 3° spazio a destra ad 1 cm. dalla marginale . Primo tono oscuro alla punta. Toni iinforzati alla base. Addome nulla. Si pratica la terapia solita. Le condizioni permangono gravi. Il giorno 10 si ha l'obitus. L'esame delle urine faceva notare la presenza di albumina, qualche emazia e frammenti di cilindro.


1368

« lL POLICLINICO »

CAs? V. - B. Fausto, anni 34. Ingresso il 5 maggi~. Nulla nel gentilizio. Nel 17 contrasse in zo~a di gu~rra affezione febbrile con dolori articolari. che durò con brevi remissioni per circa tre a~ni. Nel. 192~ fu inviato in co11gedo con diagnosi d1 sten?s1 e insufficienza mitralica. Nel 18 ebbe polmonite. Il 25 aprile in condizioni di benessere ebbe dolore puntorio all 'emi torace destro e febbre alta. Da 4 giorni espeltorato emorragico. E . O. : condizioni generali discrete sensorio integro. ' Torace: base destra poco espansibile. Suono rido~to ~Ila percussione. Rantoli fini in ed espiratori. Lieve soffio. A sinistra qualche sibilo. C1;1or~ : ~unta al sesto spazio, 1 cm. al! 'esterno dell em1claveare. Bozza di Grocco a destra ad 1 cm. dalla marginale. Primo tono alla punta preceduto da lieve rumore e segui to da intenso run1ore di soffio. Secondo alla base bipartito. Sul focolare aortico lieve rumore sistolico. A.ddo1ne nulla. Si inizia il solito trattamento. Il paziei;te ~arisce . per crisi in 11a giornata il 6 maggio e viene ·l1messo guarito il 10 dello stesso mese. CONSIDERAZIONI.

In an1bedue i gruppi di malati abbiamo avuto tre guarigio11i e due esiti infausti. Dall 'esarne dei casi trattati col p nt. si può cl ire senza dubbio ch e l'effetto terap,e utico è innegabile, perchè in tutti i casi trattati, anche in quelli terminati con la morte, il pnt. ha portato ur1 evidente iniglioramento dei sintomi subbiettivi e obbiettivi. In un caso, il pri~o , si rè avuta la crisi in 3a giornata di malattia in condizioni generali molto gravi. Nel secondo caso invece., pur presentando un lieve n1iglioramento sub,biettivo·, è stata sicuramente protratta la durata della malattia sia . ' per insorgenza del rpneumotorace spontaneo che per il formarsi di versamento pleurico. Nel terzo caso le condizioni gravi , l'età ' sconsigliavaD!o qualunque intervento. Però bi. sogna notare che se il quadro morboso non è stato influenzato in senso favorevole, non è stato n€mmeno aggravato dall 'intervento terapelJtico . Nel quarto caso il miglioramento è stato sopratutto subbiettivo perchè il paziente dopo la pri111a introduzione affermava di sentirsi molto n1eglio . l 1 quinto caso infine, per le condizioni molto gravi del malato e per il fatto, ch·e non si è potuto stabilire un vero pnt., perchè si è avuto la disposizione dell'aria in picco la quantità al di sopra del diaframma, senza determinare nemmer10 un parztale distacco delle superfici pleuriche, non può avere un valore assoluto con tro il melodo. 111 generale si ha l 'impressione di essere in J-H1ssesso di un mezzo notevolmente efficace, 1

l ANNo XLI, NuM. 35]

per c~i , la malattia può venire attenuata come intens1t~ e come decorso, per quanto si debba ~er1er pre:-:;ente che il decorso della polmonite e ~por.1tane:1mente a volte così irregolare che non s1 J)UO 8ffermare che una modificazione n.el decorso abituale o che una crisi precoce s~a, dov-ato al metodo adoperato. Quello che c.1 e pa.rso cos~a11te è il_ ~,iglioramento soggettivo dei malati e la facilita con cui, contraria~1c11te a ,q uanto si penserebbe, sopportano la inlroduzione di aria. Certo che un git1dizio fondato si potrebbe dare dopo aver ct1rato un larghi ssimo numero di ca$i . rosa tutt'altro cl1e facile ad ottener si con una terapia ron1e questa che esige sper i ali condizioni òi ap1)licazione. La storia della terapia della polmonite ci i11seg~.a che i metodi a volta a volta proposti, basati anche su numerose osservazioni favorevoli , dopo 11n periodo di entusiasmo hanno fi11i1.o con I'an_dare fuori uso. Di fronte a qualche vantaggio dall 'applica1ione del pnt., bisogi1a considerare i possibili perisoli e cioè: I) Idro e piopn~umotorace, che si può avere n ella polmonite anche indipendentemente dal pnt. 2) P11.t. spontaneo ro1ne nel nostro secondo caso . 3) Possibilità di collas .. o cardiaco, come in u11 c~so di Coghlan . 1-) Schoc pleurico. 5) L'emholo. Il meccanismo rli azione è soggetto a disc.ussj 0ne. L'idea di Cogl1lan che il pnt. blocchi in u11 certo modo tossinP e germi nel polmone, i1n1Jendendone la diffusione in circolo è poco :persuasiva per il fatto che la p·o lmonite è piul tosto 1Jna malattia ge11erale che locale. Più ,-erosimile è l'id ea che la 5eparazio11e dei foglietti pleurici, diminuendo e ancl1e abolendo il dolore faciliti la respirazione. Per(, la caduta della temperatura , la sudorazion e, · l 'aume·nto dei cloruri urinari, la diminuzione dei leucociti, son tutti fatti che fanno ammettere piutto.s to una azione genera le analog.a alla crisi vera e non bene spiegabile , co!Ile questa, se non con ipotesi di ordine generale. Dal punto di vista pratico è importante tener_ presente Ja possibilità di applicazione terapeutica in casi di individui non vecchi, senza tacre circolatorie e nei primi quattro, cinque giorni di malattia. D'altra parte però la delioatezza del metodo, l'esigenza di un ambiente adatto, e di un personale tecnicamente capace, e inoltre la incostanza dei risultati, il sommarsi delle complicazioni ;possibili del pnt. a quelle no·n prevedibili della polmonite 1


[ANNO XLI , NUI\1. 35]

SEZIONE

consigliar10 ad andare molto adagio nei tentativi di applicazione di questo metodo. A. Abr:ihams nel riferire, st1 questo argo1nento, le considerazioni e le idee che gli hanno su ggerito l 'osservazion e di 558 casi di P'Olmonite, conclude amaramente in questa ma~iera: cc Si dice che un medico inglese inter(< rogato in che cosa co.n sistesse il trattamento '< della ·polmonite, abbia risposto : fede, spe« ranza e carità . cc Fede nella vis medicatrix naturae . « Speranza nell 'assenza di complicazioni. « Carità verso coloro che non la pensano com·e noi• ». RIASSUNTO. L'A. presenta dieci casi di polmonite di cui cinque curati col pnt. artificiale e cinque con i n1eto d i usu3 li. I rist1ltati di ambo i gruppi sono stati ugi1ali; ma la delicatezza del metodo e le difficoltà di esso, co,n siglia110 una r)rudentissima applicazio.n e dello stesso pur facendo ritenere cl1e il pnt. costituisca nelle polmoniti u n 'arn1a efficace di cui bisogr1a saggiare le eventuali possibilità. 1

BIBLIOGRAFIA. CoGHLAN .T . .T. The Lancet, 222, 18-17-1932. JAHR e NEUMANN. Klin. V\l och., 9. n. 47, 1930. HANAu G. Gazzetta degli Ospe<lali e delle Cliniche, febbraio 1932. K. H. LI. 'fhe .C hinese Medical J ournal , settembre J 932. FILIPPINI. Policlinico, Sez. Pr., 11. 11, 1933. S. PERFLOTir e M. 'foPERCEn. ' ''iener Kli n. Woch., 2 dicembre 1932. A. ABRAH.\MS . The Practj tioner, marzo 1931. _..

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PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE S. MARIA DEL l>RA·ro - 1FELTRE.

Sull'infarto cardiaco a sintomatologia addominale. Prof. MonEsro DALLA P..\LMA, prim. medico. Il 9 gennaio 1933 veniva ricoverato nel l{eparto Medico, Antonio S., contadino, di anni 45, del Comune di Feltre. Egli deponeYa di aver vissuto sempre regolato, bevendo modicamente salvo qualche eccesso domenicale e fuma nel o in modo al trettan to moderato. Senza nulla di notevole nel camJJO famigliare, egli aveva a 20 anni sofferto di disturbi gastrici di tipo ipercl orid'fico e a 30 llilni circa durante il periodo dell 'invasione era stato affetto per la durata di circa due mesi da iltero, decorso senza febbre e senza dolori, di natura probabilmente catarrale. Depone di aver sofferto 5 o 6 anni fa per qualche tempo dei disturbi dolorosi addominali di nal ura mal precisabile, per i quali ad ogni modca i1è smise le sue occupazioni, nè pensò ricorrere a1 con siglio dei medici . Poi sempre bene fino alla mattina dell 'ingrasso, in perfetta efficenza anche per i lavori spesso gravosi del contadino. Riferisce che quella mattina rnen lre attendeva come il solito al suo lavoro in campag11a, ali 'infuori cli qualsiasi eccesso di sforzo o di altra causa scatenante, è stato col to all 'improvviso da un dolore viol ento, acuto, trafittivo alla base anteri0re dell 'emitorace di sinistra e al quadrante su.p eriore addominale dello stesso l ato. Tale dolore a11zi che cedere è persistito n ella sua violenza ta11to da costringerlo J:>rima a sdraiarsi a terra in preda a viva :ingoscia, poi a farsi accompagnare a casa dai fratelli ed infine a farsi clopo un paio cl 'ore traSJJortare all'Ospedale. Questo dolore sempre egualmente violento non aYeva alcun ritmo respiratorio e dalle zone sopra descritte si irra diava a tutto il res to dell 'addo111e ma ancl1e verso la spalla di sinistra. Al momento dell'ingresso, l'esame obbiettivo era il seguente: soggetto a costituzione nettamente brachitipo in perfetto stato di nutrizione, subcianotico con sclere iniettate e tenuemente giallognole, in preda a vi vi dolori per i quali ansimante ed inquieto si contorce nel letto in cerca di una posizione che gli dia sollievo. Respiro superficiale non accompagnato da tosse o da catarro. Pol so frequente (106) discretamente valido, ritmico. Pressione arteriosa 150-90, apirettico, non vomito nè conati di vomito. 1u.lla di particolarmente notevole all 'esame dell 'apparato respiratorio se si eccettua un modico grado di enfisema. All'apparalo circolatorio : itto della punta non visibile n è palpabile; colla percussione si con stata un discreto aumento dei diametri. Infatti la punta batte nel 5° spazio sull 'emiclaveare e col metodo Orsi-Grocco il limite destro arriva ad un dito oltre alla marginale destra dello sterno e il tratto trasver sale a 3 dita sulla terza costa di sinistra. Al}'ascoltazione: toni frequenti un po ' cupi e lontani, ritn1ici; nessun rumore di soffio. Addome disteso, senza traccie di versamento 11elle parti declivi e senza segni di vera difesa muscol are. Data l 'inte11 i1 à del dolore e l 'i11certezza del quadro ch e di pri1110 acchito poteYa , più che a fatti


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peritonitici far pensare ad un a Ltacco angi11oso o ancor più, dato lo stato di agitazione, ad una colica renale sinistra, si prescrisse della morfina in attesa di elementi chiarificatori del quadro morbose. Dopo 5 ore la fenomenologia dolorosa era non solo scarsamente diminuita ma per di più, fatto nuovo e altamente interessante, la pressione un po' forte e profonda dell'ipocondrio di sinistra di tutta la base dell 'emitorace di S. provocava una <tccentuazione del dolore spontaneo, dolorabilità alla pressione che si andò nei g'iorni successivi progressivamente accentuando. Perfettamente indolore rimaneva e rimase invece la pressione della parte posteriore dello stesso emitorace, della regione lombare e del fianco di S. Nessun dolore lungo il decorso dell 'uretere e alla palpazione dei punti colecisto-duodenale e appendicolare. D'altra parte andava sempre più delineandosi il quadro di un grave collasso circolatorio per la frequenza e più ancora per la vacuità del polso. L 'espressione del volto particolarmente sofferente; persisteva anche lo stato di inq.u.i etudine e di angoscia dolorosa; l 'orinazione era stata possibile senza particolare dolore mentre l 'alvo rimaneva chiuso e meteorico. L'esame delle orine emesse dava di interessante solo traccie indosabili di albumina e qualche raro leucocita nel sedimento, me11tre, come per altri elementi patologici, così per il sangue la ricerca chimica microscopica dava esito negativo. La notte trascorse sempre agitata e in preda a dolori e a dispnea. La mattina del giorno seguente (10 gennaio 1933) le condizioni generali si erano progressivamente aggrava te; persisteva per quanto Il'1eno vivo il dolore alla base anteriore di S., al1'ipocondrio dello stesso lato con reazione dolorosa alla palpazione; polso 110 sfuggente, cianosi elevata, non vomito, numerosi rantoli fini alle basi polmonari senza netta differenza di lato; non febbre, emissione di gas dal retto, ma non di feci. Praticato invece un clistere evacuativo si ottenr1ero poche feci di aspetto perfettamente normale. Il giorno 11-1-1933 persistenza invariata del quadro obbiettivo con aumento dei fatti umidi alle basi. L'ascoltazione più accurata e più attenta non ha mai pot11to cogliere (e questo neppure in tutto il successivo decorso), alct1n rumore di sfregamento, mentre invece i diametri cardiaci rimanevano aumentati e i toni si erano fatti più lontani e più deboli. ~. A. 125-90. Il 12-1-1933 un nuovo esame delle orine dimostrava la persistenza e anzi un leggero aumento dell'alburr1inuria. Lo s tato di insufficienza circolatoria permaneva in tutta la sua gravità, tanto da dare in questo giorno 90-70 di P . A. La temperatura rimasta fino a que~to giorno assente toccava alla sera il 37°,5, il 38° ,2 in 5a. giorr1ata, il 38°,7 in 6a., il 38°,8 in sa. per rientrare e rimanere dalla 1oa. giornata fino alla 21a. attorno ai 37°,5 mentre il dolore andava progressivamente attenuandosi e localizzandosi con p·r eferenza alla r egione sottocardiaca ; l'alvo si era aperto con scariche spontanee <ii aspetto normale, pressochè quotidiane. ,Stabile invece, dopo una breve scarsa ripresa sotto l 'uso 1ìel digitale, era rimasta I 'insufficienza cardiaca, stabili ed anzi in at1mento i fatti fini polmonari a cui si erano aggiunti numerosi rantoli a grosse bolle di tipo bronchiale con espet-

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torato prima mucoso, poi purulento, qualche volta saltuariamente emorragico. Il 24-1-1933 e cioè in 15a g·iornata di malattia insorgeva, senza fenomeni di ictus e con scarsa partecipazione psichica, una emiparesi S. rimasta poi pressochè stabile. Il 25-1-1933 l'ascoltazione cardiaca cominciò a lasciar avvertire un soffio breve, dolce, sistolico mesocardico mentre sempre rimase, come si disse, negativo il reperto dei rumori di sfregamento. . Le condizjoni del paziente rimaste ad obbiettività pressochè invariata (se si eccettua un lieve debordamento del fegato) fi110 al 29-1-1933, sul)irono da allora un nuovo peggioramento per cui con polso frequentissimo (150) e toni frequenti, a ritmo embriocardico, con aumento della dispnea, il giorno 2-11-1933, in 23a. giornata di malattia e preceduta da due giorni di rialzo termico fino ai 38°,5, il paziente veniva a morte, passando al ta,·olo anatomico con la diagnosi di infarto cardiaco , embolia ce rebrale con eniiparesi S. Edema polmoriare .

Le ricerche eseguite durante il decorso diedero, oltre ali 'albuminuria con allo peso specifico e con qualche cilindro ialino, la negatività della reazione di Wassermann, le cifre pressorie sop,r a riferite, e una leu cocitosi di 13.600 in 5a. giornata.

Coll'inizio e colla si11lo111.alologia delle prime ore le diagnosi che all'ingresso, pur presenti altre possib·i lità (perforazione gastro duodenale, colica epatica, occlusione intestinale, necrosi acuta del pancreas) sembravano più probabili erano quelle di angina di petto e di colica renale S. Contro la prima i1l verità deponeva, oltre alla sede ba sa dell 'insor g·er1la dei dolori (che sogliono invece es . . ere nella stenocardia mediani e resternali) e alla dolorabilità alla pressione, sopratutto lo stato di agitazione motoria cui il malato era in preda, mentre è noto che l'angina di petto irrtmobilizza sotlo l 'accesso, di solito fuga ce o letale, il paziente, che in uno stato di angoscia indescrivibile pallido, sudorante cogli occhi sbarrati attende da altri il sollievo che ha appena forza di chiedere. Contro la colica renale deponeva l'anomala parziale irradiazione dolorosa verso la spalla mentre rnancava qur,lla verso l'arto inferiore e quella più tipica verso l'inguine e l'uretere e la uretra; deponeva inoltre Ja localizzazio11e e la aic centuazione pressoria tutta anteriore del dolore. Era necessario quindi cl1e il ·:lecorso o fatti nuovi portassero maggior luce. Così solo dopo •poche ore la sindrome dolorosa rimasta invariata e la urinazione senza reazione o disturbi ci avevano già ])ermesso di scartare con ogni probabilità sia la colica renale che l 0aJnyor pectoris sernplice e di en.unciare (pur jn attesa di conferma dal decorso e pur con 1

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qualche riserva per altre forme) la diagnosi di infarto cardiaco. l\1assima prudenza occorreva nel caso nostro per escludere forme addominali acute dato lo stato di collasso circolatorio e il dolore epigastrico e ipoco11driaco. Contro la peritonite da perforazione ci sembrava deporre il fatto che la facies, pur ansiosa e sofferente, non assumeva il tipico affilamento ipocratico , nè la ling ua si era fatta arida·, nè erano comparsi il vomito e la nausea; per di più la pressione addominale pur provocando vivo dolore i1on incontrava una netta difesa muscolare. Contro la colica epatica, da tener presente per il pregresso ittero, per il colorito subitterico, per l 'apiressia, stava la &ede prevalenterrtente sinistra del dolore e delle sue irradiazioni. La oic clusione intestinale acuta da volvolo , da briglie, da invaginamento, pur senza certezza, ci sembravano escludibili anzitutto per la dolorabilità così viva alla pressione sottocardiaca oltre che ipocondriaca e poi per il netto prevalere, col passare delle oi:e, dei fe11ome11i circolatori, rÌ. J)Ondenti al quadro di un grave collasso caircliaco sui clisturbi gastro-intestinali. Troppo violenta era la reazione dolorosa e la ripercussione .generale (sopratutto completamente apirettica) per pensare che una pleurite o una pericardite sempJi .~e iniziante pote,5se, si:t p11re in so.o-o-etto iperestesico, spiegare il quadro. A 24 ore dall'inizio, ])er il ·p ersistere della fenomenologia iniziale dolorosa, per l'assenza di fatti nuovi, per l 'accent11.azione del collasso circolatorio, per l 'aspetto no·r m·a le della scarica sia l)Ur provocata , andavano sempre più perdendo terreno le probabilità di affezioni acldominali e (.pur sempre in attesa di conferma o sn1entita dal decorso) maggiorme.n te si con solida va l'idea dell 'in farlo cardiaco, diagnosi ch e trovava ~onferma jn .)gni giorno ch e passava senza cl1e il '.JUadr0 peritoneale assumesse entità e senza che una supposta n ecrosi ac11ta del pancreas trovasse pl).re conferma nel decorso e n egli esami di laboratorio. Oltre a questi argomenti negativi ci parve che in senso positivo dovessero , sopratutto per la loro bilateralità portare conferma i fatti ascoltatori alle b.a si polmonari, l'invincibile insuffi cienza cardiaca , ribelJ e a i copiosi analetti·ci e cardiotonici posti in g ioco e sopratutto la leucocito i e la modica reazione febbrile comf>::trsa in 4 ~. giornata conforme a l decorso d ella maggior parte dei casi descritti. Per quanto l'attenzione fosse di proposito costantemente rivolta alla ricer ca del sintorn o e per qua11to

il controllo necroscopico, come vedremo avesse poi posto in evidenza una zona di pericardite fibro-adesiva anteriore, mai fu, come si disse, possibile la percezione di sfregamenti pericardici. Il fatto che gli sfregamenti secondo la maggior parte degli autori (Frugoni) solo in una piccola parte (15-30 %) dei casi sono percepibili clinicamente e che nel nostro caso il notevole spessore delle pareti da un lato, il modico enfisema marginale dall'altro, uniti alla debilità dei moti cardiaci potevano renderne, anche se presenti, difficile l'apprezzamento , ci parve giustificazione possibile e sufficiente della loro mancanza all'indagine clinica. Conferma ancora maggiore credemmo di trovare nella improvvisa insorgenza in 15a giornata della emi1paresi S. all 'infuori di ogni fenomeno di ictus e tanto meno di coma. Infatti 1coll 'esclusione della trombosi e della emorragia cerebrale per ovvi motivi, credemmo interpretabile il fatto come nuova espressione emboli ca della stessa ca usa. Pen sammo cioè (e vedremo a torto) che come l'embolia cerebrale così anche l 'infarto cardiaco che avea pro,rocato nna ieosì stabile insufficienza dal ventricolo S. dovessero esser ricondotti alla stessa cau sa : arteriosclerosi dell 'aorta ascendente ed occlusione emholica della coronaria di S. prima, di un'arteria cerebrale poi. Non valeva in rnodo assoluto contro questa interpretazio-n e la mancanza di soffi aspri sistolici aortici o di rinforzo del II tono aortico , data l 'insorgenza del! 'improvviso grave defici t circolatorio e pressorio. 1

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L 'autopsia eseguita il 3-11-1933, brevemente rias-

su.nta., dimostrò infatti guanto segue: Edema polmonare bilater ale con presenza di alcuni piccoli noduli di broncop.olmonite della grandezza varia di una n occiola e di una noce nel polmone di D. Assenza di versan1ento nei cavi pleurici e nel cavo peritoneale; nulla di particolarmente notevole a carico dell'addome, se si eccettua un modico aumento di volume per iperemia passiva, del fegato e dei reni . (Si risparmia I 'apertura della scatola cranica). Apparato circolatorio: pericardio riormale n ella superficie es lerna. Aperto il sacco si nota che sulla parte inferiore della regione antero-laterale in corrispondenza della faccia anteriore del V. S. il pericardio parietale per l 'estensione di 4-5 cm . è aderente al! 'epicardio, dal quale si riesce staccarlo con una certa difficoltà lasciando vedere al di sotto un aspetto biancastro rugoso per deposizione fibrinosa al centro, un aspetto fibrinoso-emorragico alla periferia che si presenta a contorni sfran giati ma grossolanamente circolare. Il res to del pericardio è d 'aspetto normale. Cuore notevolmente at1mentato Lii volume specie r1ella sezione di S., di con sist enza presso ch e normale ovunque fuori ch e nella zona di reazione pe-


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ricardi tica, in corrisponden za della quale si nota una diminuzione di con sistenza. Aperto il ventricolo e l 'orecchietta cti S. si nota l'integrità dei pizzi valvolari aorti ci e milralici; piccole ma numerose placche giallas lre scar sam ente sollevate all 'inizio dell 'ar co aortico il quale non presen la pe.r ò alcuna perdita di sostanza o erosione a carico dell 'in lima. Sulla superficie intern a della par ete anter o-ester na del ven tricolo S. n el la sua parte inferiore si nola la presenza di un grosso trombo parietale più esteso in superficie ch e in spessor e t anto ch e arriva ed oltrepassa la r egione della punta. Colla superficie esterna esso è ten acem ente ader ente al1'endocar dio m entre la superficie libera, di colorito r oseo-scuro, è piuttosto irregolare. Il muscolo cardiaco tagliato a tutto spessor e in corrispondenza della placca pericarditica si presenta <li aspetto biancastro lardaceo al centro, biancastro con m ar ezzature scure em orragich e verso la periferia e con una con sisten za molto din1inui la. Ridotto globalmente di spessore esso nella u perficie 111terna si continu a intimame11 tc con trombo parietale sopracl escritto. Coronarie: presso che norma le il loro punto d 'insor gen za; mentre però al taglio trasver sale quella <li D. si presenta discr et am ente elastica e m olle, vuota di contenuto, quella di S. si presenta rigida e Clura; 1nenlre infine n ella par te iniziale essa si presenta occupa ta da un coagulo cadaverico seguendone il decor so ver so la periferia si nota che le sue diramazioni presentan o il lume occupato in gr an parte da u n trombo or ganizzato , ader ente, di colorito bian co-giallastro che ne occlude quasi complet am ente il lume. Com e abbiamo visto il r ep erto d 'autopsia h a p ien.nm en te confermato la diagn o, i clinica n ella su a parte sostanziale m entre l1a r ettificat.o alcune ipotesi che d ecor 30 e obbiettività ci avevan o indotti a r itenere prob abili. ~fentre infatti, com e abbiamo detto, prima clella inso rgen za d ella emipar e i S. pen sava mo (e g iustamente infatti !) in base allo stt1dio d ella letleraturn sull ~ arg omAnto (che insegna ormai com e circa 1'80 % almen o dei casi si eno dovuti alla trombosi dei r ami cor onarici an ch e quando la mancanza di ogni precedente J)atiment c circolatorio e l 'ir1sorgenza quanto mai brusca potrebbe ro fa r p ensare alla natura embolica) che an che n el i1ostro malato l 'infarto fosse di origin e trombotica anch e per l 'assenza , al mome nto dell 'ing r esso , di ogni lesion e endncardica o aortica, invece adl 'insorger e d ell 'emipar esi ci cr ed emmo autorizzati a pen sare ch e , com e questa, anch e l 'infarto potesse e.s ser dovuto a e1nbolia con pt1ntn di p~rten za d a rilacch e a ter oim asi ch e d ell 'aorta ascendente. L 'autopsia dimostrò invece com e fos8e g iu sta la prima e più comune ipotesi e cioè l 'or ig in e trombotica su b ase di arteriosclerosi della coronaria di S. Infatti: n essuna ulcer azion e de l! 'intima aor tica pur in preda a ini zia le com1promission e arteri osclerotica, n essu 1

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n a lesione valvolar e d el! ' or ifi cio mitralico o aortico e invece esteso trombo parietale endor.ardico, di n atura r ecente date 1e su e caratteristich e anat om o-patolog iche , e sicuran1ente effetto anzich è cau sa d el! ' o~cclus io11 e coronarica e causa invece d el soffio per l'impaccio d ei pizzi valvolari ch e provocava col suo sviluppo. È n oto infatti , com e ve dremo , che se è occluso uno dei r ami su perficiali viene gen eralmente an ch e per lesioni di scar sa en tità com p r omesso per continuità il pericardio , d onde la pericardite secca (p ericardite episten ocardia di Slernber g ), m entre invece n ell 'occlusione di r a111i più im])Ortanti , come n e] caso in disct1ssi on e, a nch·e l 'endocardio partecipa all a r eazion e in fi an1m a1ori n. Si ha allo ra in g ener e la forma zione di un d eposito trombotico ch e poi , favorito dalla insufficienza circolatoria , p,u ò progr essivam ente estender si jn spessor e e in largh ezza oltre alla zon a corrj spondente al focolaio di miomalacia. Al distacco di framm enti clalla superficie d eJ t r oml10 endocardic:o è poi quasi si curam ente dovuta n el n ostro caso l 'embolia cer ebra le così rorn e in .alt ri rasi si pu ò osservar e una ver a temr>esta em l1olica nell a milza, r eni , ecc. e n ell e a rterie rlella p eriferia .con consegu en za ora di infarto or a di gang r en a ()nfarto a for ma emboli~en a di Gallava rdin e Destandan). Più difficile era in vita l 'interpreta zion e sicura d ella cau sa dell 'ago-ravame nto instauratosi n elle ultime 48 ore e caratterizzato d a nuova e più elevata ripre~a febbrile (38 X) con a ccentuazione d ella dis pnea, d ella cianosi e d ella frequrenza (150) e p·i ccolezza del polso, assumente in ..oieno il caratte re embriocardico. Infatti tale peggiorame11to, ch e finì per p rovo.care la morte, p ot eva essere riferito o all 'esten sione per nuova localizzazione trombotica o embo li ca dell .infarto cardiaco o al1'insorger e di nuo-ve ·~om plicaz ioni extracardiac h e e più particolarn1 e nte pol1nonari. D 'altra p arte er a se111eioti camente quasi i111Jlossibile in un apparato recipirato1·io già cosi compron1e~so da fatti di s tasi e di eidema subaouto indi, 1 idua lizzar e, a1lmeno n elle prim e fasi , la in sor gen za di focolai broncop olmona ri o di reazioni pleurich e . La n ecroscopia ad og ni modo dimostrò da un lato la mancanza di lesioni cardiacl1 e di r ecente istit11zione, d all 'altro la p r esen za di alcuni focolai sparsi di broncopolmonite sul polmone di S. sicuran1e n te t erminali. La in ~orgenz a tardiva poi d el soffio sistolico a l m esocardio e alla punta, ch e si cr ed e tte di dover metter e in rap porto con fatti di


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insufficienza relati va della mitrale per dilatazione cardiaca, .a l lum e del reperto i1ecrosco. .' .. pico va p1u esatt.a mente interpretato carne effetto del progressivo ingrandimento in superficie del trombo parietale endocardico. Questo i11fatti per quanto sviluppantesi prevalentemente verso la punta, pur tuttavia inserito fra i grossi muscoli papillari e i pilastri della valvola, do,'eva impacciare ii gioco della n1itrale, poichè se tutto fosse stato in rapporto a pura dilatazione miocardica il soffio doveva più logicamente insorgere nella prima fase di collasso circolatorio . Così l 'assenza del reperto clini·co di sfregamenti pericardici nonostante la presenza di pericardite secca ·adesiva con localizzazione anteriore, va realm ente imputata da un lato alla inanità della sistole cardiaca riducente l'est ensione delle escursioni e l'intensità dei rumori, dall 'altra allo spessore delle pareti toraciche e al m odico enfisema marginale che imbottiva l 'area cardiaica . In altri casi invece pericarditi secche pur presenti possono sfuggire all 'indagine clinica per la loro localizzazione prevalentemente ·p osteriore. Ma il nostro caso ci sembra particolarmente inter essar1te per le manifestazioni soggettive ed obbiettive addominali che lo hanno accompagnato e che potevano indurre in errori diagnostici con orientamenti terapeutici altamente dannosi. Il dolore assai vivo all 'epigastrio e all 'ipocondrio S. più ch e in sede di punta del cuore, il m eteorismo e la tensione delle pareti anteriori dell'addome, l'alvo ~hiu so nelle prime fa si e il tutto accompagnato da gravi fenomeni di collasso circolatorio avrebbero ben potuto far pensare al] 'i11sorgenza di peritonite acuta per fatti perforativi a carico dello stomaco e del duodeno o a necrosi acuta del pancreas, tanto più ch e la scarsa patologia precedente del malato era, come 1bbiamo n ~1rrato1 t11tta a carico dell'ap1 p arato digelfoote e negativa invece per I 'ap.p ar1to cir~olatorio . A interpretare il collasso cardiaco com e primitivo anzichè come secondario a sindromi peritoneali ar.t1te e a orientarci prima in senso generi co verso la sede sopradiaframmatica della lesione, e poi p1iù s1)eci almente verso quella di i11farto cardia,co sono valsi (oltre al1'assenza del vomito, del sing·hiozzo, della vera difesa muscolare, ecc.) .-:-ò pratutto la viva dolorabilità alla pressione 11egli ultimi spazi intercostali sull 'ascellare anteriore, sintomo ch e insorto fiu dalla prima ~i o rnata, non trovava facile giustificazione per forme peritonitich e, e che i11 vece se i)rese nte anche in ·altri 1

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casi, ci sembra potrebbe assumere notevole peso nella diagnostica differenziale. Dal momento che tale dolor[lbilità alla pr~s­ sione, assen1f.e all'ingresso quando più viva era quella spor1tanea, si' è andata instaurando dopo t1na decina di ore per accentuarsi nelle successive giornate, ci sembfa che· essa sia quasi sicuramente interpretabile, come espo11ente della reazione pericatTditica c·h e colla ,p,ressione viene ad au111entare per l'attrito fra i foglietti pericardici. Il nostro caso rientra l}Uindi in pieno nella forma cardiogastro-anginosa d'infarto che recentem ente è stata descritta e c he forse , a tipo più o m eno netto, è meno rara di quanto si crede e .c he per ìa maggior difficoltà diagnostica e per le più g ravi ripercussioni di errati orientamenti terapeutici assurge a grande importanza pratica. · Ancora completamente oscure sono invece le cause e le condizio·n i che danno questa i·m pronta prevalenten1ente addominale alla sintomatologia dolorosa. Scartata, come nel nostro c.aso, ogni lesion e grossolana sottodial'ramm;ati.ca sia a carico dell'aorta addominale che dei vari organi , furono avanzate varie ipotesi (Calabresi) per la spiegazione del fatto e alcuni pensano alla diffusione per contiguità della reazione pericarditica alla p leura diaframmatica o al1'esofago, altri alla congestione epatica acuta per insufficienza cardiaca, altri infine più logicamente alla irradiazio·1e ·lei dolore lungo le vie nervose o per speciali ·~annessioni anatornich e o per 1nanifestazioni riflesse, cosi com e spesso suole osservarsi nel corso di pneumoniti o p leuriti . Ma più ch e tutto ci ha spinto a riferire il caso la dimostrazione della possibilità di diagnosi clinica di questo nuovo quadro anche all'infuori dell 'elettro-cardiogramma, di questo im.p ortante mezzo diagnostico al quale in gran !parte va riservato il merito dell 'individualizzazione clinica di questa forma morbosa destinata fino a pochi anni or sono a passare sotto false diagnosi e cioè generalmente . otto quella di i11sufficenza cardiaca acuta e grave; di angina di petto persistente, di pericardite secca, ecc. 1

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*** L'infarto cardiaco ha come base anatomopatologica la occlusione di uno dei rami delle arterie coronariche. Mentre per l 'insorgenza quasi costantemente brusca e improvvisa della sindrome potrebbe sembrar logico che causa ne fo sse l 'embolia, invece nella grande mag-


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g·ioranza dei casi l 'occlusione è dovuta all 'in- tt1ire da un lato la pericardite secca , dall 'altro staurarsi di una tro·m b·o si su coronarie prece- . il trombo parietale. dentemente con1promesse da fenon1eni arteA questo quadro anatomopatologico corririosclerotici, talora corr1pletamer1te localizzati e sponde il segu.ente quadro clinico Fiassunto silenziosi , altre volte invece espressione di un nelle sue linee essenziali : inizio acuto del comprocesso della stessa natura diffuso anc·l1e alla plesso mo·rbos-0 in ·cortdizio.n i di comp1leto be- . ~orta e ad altri vasi arteriosi. Assai più raranessere o in soggetti con precedenti tare carme11te entrano in causa le arteriti infettive e diovascolari arteriosclerotiche o luetiche o iJa endoarterite luetica 1come nel caso descritto pertens~ve; insorgenza im;p rovvisa di dolore dal Frugoni. · La ragione della ra rit.à dell 'em- violento e angoscioso, che ~i differenzia da bolia di origine cardiaca o aortica nei rami quello anginoso per la sua localizzazione più coronarici va forse ricercata nella sproporzio- frequente in sede cardiaca anzichè retrosterne fra il calibro a:ortico e tJUe llo delle coro- nale, pur potendo, co·m e si vide anche nel no11 arie e ancor ·p iù nella posizio·n e anatomica stro caso, localizzarsi all'epigastrio1, all'ipodell 'imbocco di queste ultime cosi laterale co11dric di S e assumere irradiazioni verso la al la corrente e in certo qual mo.d o· protetto dal- spalla e il braccio di S o verso la regione scale valvo1le semilunari. polare. L 'occlusione che si instaura quasi sempre Tale dolore si differenzia inoltre dall'anginella coronaria S. in rapporto alla maggior noso per la durata che nell'infarto è sempre frequenza con cui essa vie11e colpita dal pro- protra:tta per alcuni giorni alme·n o , ed è fo1rcesso ateromasico, per poter provocare 1'infar- se di quello n1eno viole11to, corrispondendo to (dal momento che questo ha bisogno per i] l'angina alla sofferenza di zone più vaste del suo sviluppo e la sua c.0 stituzione anatomo-pa- muscolo cardiaco per arteriospa~l110 fugace tologica di almeno 24-48 ore) deve istituirsi ma più diffuso, l'infarto invece all'interes5aj11 un tronco non trop1 p o imipo1rtante poichè al- mento definitivo di una zona più o meno amtrime;ntì la morte· intervie·n e istantanea o· ne·l pia ma sempre relativamente ridotta di miogiro di poche ore. Essendo· poi le coronarie cardio. seàrsissimamente anastom•Jtiche e cioè solo Per questa sua base organica e stabile si ha verso le estremità, si avrà infarto ip1revalente- da un lato l'inefficacia dei medicamenti dilamente anemico se viene colpito un ramo se1t- tatori dei vasi coronarici e dei nitriti in ispeza anastomosi, emorragico se invece si tratta cie, dall'altra 1a rapida, e più o meno intensa, di un ra.muscolo terminale. ma costante insorgenza dei fenomeni di co1Nell'o.c clusione di un ramo scarsamente a- la5so circolato·r io1 (ictus miocardico: Frugo111i) nastomotico succede l 'immediata anemizzazio- e cioè: caduta brutale della pressione, polso n·e del territorio dipendente che poi assume frequente e piccolo, dispnea, cianosi, stato di • • • • progressivamente una tinta cereo-grigiastra gravità e di ansietà cos1>icua. · per degenerazione ialino-vacuolare del tessuto Consegue11ze dirette di questo grave ed acumuscolare·, il quale piì1 flaccido all 'inizio per to scompenso cardiaco è ì'insorgenza di edequesti fatti di necrosi va poi via via incluren- 111a polmonare acuto o di fe1n omeni ip·ostatici do, per la connettivazione del fo·colaio mio- nel campo polmonare, di edemi alle parti declivi, di congestione acuta passiva del fegato inalacico. Se invece per la possibilità di circolazior1e s pecialmien te nel1'infarto <1ella coronaria D; collaterale dai territori vicini verso la zona ài stasi nel .c ampo renale con albumi11uria e trombizzata si ha l'infarto emorragico, allora oilin1druria. Complicazione frequente risu]ta l 'insorgenza questo presenta -un aspetto rosso scuro ematico , al1neno verso la perif9ria, mentre la zona nella 2a_3a giornata dei run1ori di sfregamento centrale può conservare l'aspetto anemico ne- corrispondenti all 'instaurarsi per pro.pagazione defla p·e ricardite secca reattiva. L'apprezcrotico. In queste zone di colliquazio11e o degenera- zan1ento clinico di questa pericardite si ha in zione del territorio muscolare p·u ò aversi in nu1nero di casi vario secondo gli AA. (20-509b) e costituisce, se presente e se unito al resto ~eguito come esito la trasformazione in cicatri ce callosa o l'instaurarsi di un aneurisma del quadro sintomatico, un ·e lemento di noteo infine più raram ente la rottura della, parete vole importanza diagnostica (p~ricardite epicon l 'allargamento del sacco pericardico, cosi stenocardi·ca di Sternberg). Altro sintomo di come in rapporto alla possibile diffusione ver- grande valore, e secondo quasi tutti gli AA. so la superficie o in 1)rofondità .si potrà isti- Jnolto più costante, è la comparsa in 2a e 4a 1

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giornata di un rialzo f eb.brile generaln1en te ,m odesto (37·0 ,5-38"° ,5) della 1lurata media di una settin1a na. Dinanzi a questo si11tomo giudicato generalmente con1e reazione ai fenomeni di autolisi e di riassorbimento dal focolaio necrotico, occorre molta prudenza . interpretativa sia per escludere altre cause cavaci di sostenerlo sia per non lasciarsi sopratutto sviare verso altre diagnosi. Ad eguale causa è dovuta , e di eguale prudenza di interpretazione ha bisogno·, la frequente constatazione di \Ina IJiù o meno notevole leucocitosi (10.000-20.000) a carattere neutrofilo. Importanza s11periore, fino ad offrire spesso ]a controprova specifica dell 'e6attezza diagnostica, spetta, nel carr1po delle ricerche sussidiarie , ali' esame olettrocardiografico. A mezzo dell'elettrocardiogramma infatti per merito ·sopTatutto di IIerrick , di Smith , di Pardee, di Pezzi, Gallavardin , Laubry, Chini, Ben edetti, Antonelli , Rotschild, si è potuto dimostrare come 1'occlusione del lume delle coronarie S e la conseg uente ins1:1fficienza ventricolare S porti a modificazioni noteYoli del complesso ventricolare e più specialmente dell 'onda T che può o rendersi cu poliforme o scomparire, o f.iivenire negativa . Invece in caso di occlusione della coronaria ID si po.s sono .a vere le stesse modificazio1n i elettrocardiografiche ma in Ills derivazione e infine in caso di occlusione di tronchi di ambedue i rami si 1p-0ssono notare modificazioni nel corrtplesso ventricolare tanto in Ja che in IIIa. derivazione. Attraverso questo mezzo d'indagine sarebbe così possibile l'individualizzazione della branca volta per volta colpita . Non tutti gli AA. però sono concordi sul valore di tali reperti, e questo sopratutto quanto più ci si allontana come tempo dalla insorgenza della lesione, 1anto che per molti (Mann, Oppenheimer, Walser, Laubry, ecc.) essi starebbero solo a 5ignificare genericamente il patin1ento ventricolare ora S ora D senza deporre in modo sic.u ro per la natura circolatoria della lesione . È certo ad ogni rr1odo che, pur con queste rettifiche e con queste ri~erve, all 'elettrocardiogramma principalmente bisogna ri cono~ce­ re il merito di aver contribuito alla individualizzazione clinica di que~to _q uadro che, fino a pochi anni fa puramente 'anatomopatologico, può ora esser di dominio clinico talora anche fa cile. Il caso infatti che noi abbiamo ora illustra-

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SEZIONE PRATICA

lo corri sponde pressochè i11 pie110 al quadro dell'infarto che dagli .!\A. viene descritto. Nè il fatto della pos~ibilit3 di una precoce diagnosi clinica servirà solo ad esser - prognosticamente molto severi davanti ad un quadro rnorboso di questo tipo, o :id evitare n elle forme a tipo pseudoperitoneale interventi chirurgici de leteri, n1a anch e ad istituire razionali e talora effì·c aci terapie metlican1eotose. È ovvio infatti co,m e in utile o dannoso posa riuscire con tale base anatorr1ica e con tale quadro di collasso cardiaco l'uso degli ipotensivi e vasodilatatori così 11sati in terapia ani ist.enocai-dira e. com e utilej riesca invece il ricorso ai sedativi oppiacei da u11 Jato e ai tonic i cardiaci e vascolari dall 'dltr:> e più particolarmente, secondo alcuni , all'u so cauto della adrenalina. cl1e rr1entre provoca dilatazione nei vasi coronarici , indu.r.e vasoco,strizio·n e in quelli periferici, contrih11endo così doppiamente a combattere il defi cit cir·c olatorio. Buon impiego può trovace ·.1el combattere lo stato di coJlasso la caffeina l ·er via ipodermica e la ouabaina o la strofantin a per via endovenosa , que$t 'ultim;i unita all 'eufillin a per inihirne 1'azione costrittiva sui vasi. coronarici. Per questa stessa influenza costrittiva sulle coron arie, secondo \ 7 • · 'Behr, sarebb e invece controindicato l'uso dei digitalici che coSJì. J)reziosi sono in genere per vincere l 'insufficienza cardiaca. Molto utile infine !l"'·Uò riuscire, so11 ratutto per la tachi cardia ventricolare, l 'u so prudente del solfato di chinidi11a. Con l 'esatto impiego di questi vari niedicamenti qualora il ran10 occluso non sia di g rande importanza si può talor:1 riuscire ad evitare la n1orte n ella prima decade ch e, salvo insorgenza di complicazioni o di nuove localizzazioni, è la più pericolosa e a veder ristabilirsi un compenso pi1ì o men o sufficie11te della funzionalità cardiaca, poichè non sono rarissimi i casi di malati sfuggiti alla morte pur colpiti da questa grave lesion e cardiaca. RJASSUNTO E CONCLUSIONI.

L' A. illu stra n ella sintomatologia e n el ref€rto necroscopico un caso, d 'infarto del mioC<lrdio per trombosi delJa coronaria di S., n el quale l 'interesse era dato prevalentemente dal quadro addomi11ale della sinton1atologia cor·rispondente in pieno .alla forma cardiogastroanginosa recentemente isolata e dimostrata la possibilità (la relativa facilità anzi per casi tipici) della diagnosi clinica anch e all 'infuori del su ssidio elettrocardiogr!lfico, come nel c<iso discusso.


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e< JL POLICLINICO

RILIEVI E COMMENTI .!ncora in tema di emorragie gastriche post-operatorie. Sulla breve nota da me pubblicata nel n. 14 del Poliolinico intorno a questo importante argomen to vedo con piaoore che hanno interloquito due egre•gi Colleghi, il Prof. Chiasserini (11 . 18) e il Dr. Dalla Rosa (n . 29). Il primo è pienamente d ·accordo con me n el riconoscere il reale valore pratico dell'artificio del v. Haberer al fine di ottenere l 'emostasi della sezione ga,strica e perciò no·n ho che da sottoscrivere a quanto egli ha aggiunto alle mie brevi linee. Il Dalla Rosa , invece, al metodo del v. Haberer dichiara di preferire un altro accorgimento di tecnica consistente nell 'allacciatura prevertliva1 di « tutte le grosse diramazioni provenienti dalla coronaria n el perime·tro del territorio sede dell :operazio·n e e in quel tratto in cui i vasi so.n o semplicemente ri coperti dalla sierosa ». Per la verità, io pure n ella gastro1digiunostomia sono solito di ricorrere ad un espedi ente del genere : con filo di seta sottile montato su a.go curvo intestinale allaccio i vasellini arteriosi e venosi visibili al disotto della sierosa in prossimità della sede scelta per la stomia ed in vicinanza delle due curve sia ch e j)rovengano dalla coronaria, sia ch e p.rove·ngano da.Il ' arco delle due gastroepiploich e. Anzi, talvolta specie n egli stomachi mo lto ip·eremici e quando si debba ricorrere alla gastrodigiunostomia orizzontale, I.a quale più di quella verticale espone alla emorragia , so n o solito di acciuffare con una pinza i vasi decorrenti lungo la grande curvatura , ai due lati della sto,m ia, e di allacciarli in blocco con un grosso filo di seta. Di que.sto particolare feci gìà cenno in un mio· artico letto sul bisturi elettrico (Rif. lv/ ed., 1931 , n . 11). Senonch è la vascol arizzazione della1 p arete ga~ t.ri ca è così ricca ed a·b bo·n dante che nep1 pure questo espediente vale a procurare quella tranquillità assoluta cui aspira il chirurg·o , tanto cl1e io perso11alrnente stimo non superfluo aggiungervi, come ho scritto, l'allacciatura n1etodica per trasfi ssione dei vasellini della sottomucosa, la cui esecuzione è così rapida e così sen1 1)1ice da non ric.h iedere che qualche minuto di tempo in più. Nei rigi1ardi della resezio·n e g(JJstrica, ope1azione che o.g ni g iorno diventa sem.p re più comune della gastrodigiunostomia.i, le cose s<>no alquanto diverse. Sezionato e chiuso il duodeno., prima di amputare lo sto.m aco, è buona norma 1procedere alla sezion r: della coronaria e della gastroepiploica 1

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sjnistra fra due legature dista11ti almeno 1-2 c.m. 1'una da]} 'altra, in 111odo da spogliare bene per u11 tratto equivalente la piccola e la grande curva, n el punto in cui dovrà cadere il taglio del viscere. 'in realtà, tale legatura iu blocco dei tronchi a:rte·riosi principali insieme alle vene cl1e li aceo·m pagnano, riduce notevolme·n te il rischio e la ,g ravità della ernorragia posto,p eratoria, i crua'fi sono pertanto minori n ella resezione ch e nella gastrodi• • • g1unostom1a per unan1m€ consenso. Tuttavia., soo1pre a cagio1ne della menzionata straordi11aria vascolarizzazione della sottomucosa è &'lggia misura profilattica l 'emostasi per trasfissione alla v. Haberer, tanto più che contemporaneamente si consegue un altro utile scopo, quello cioè di restringere per affardellamento il lunte del moncone gastrico. Ciò che è di capitale importanza soipTattutto nella 11illroth I secondo l 'importante modificaizione apportat<tvi dal v. Haberer stesso (gastroduorl enostorr1ia con innesto circolare diretto). Concludendo, conven go con il Collega Dalla Rosa sulla utilità de·ll '.artificio da lui descritto n ella gastro,d igiunostomia , pure ritenendo sia tutt'altro che inutile aggiungervi l'allacciatura dei va sellini della sotto,m uc(1sa, la quale rappresenta un 'ottin1a e secondo me indispensabile pratica n ella resezione gastrica. Firenze, 5 agosto 193 1-XIJ. 1

Gro:VANNI CAVINA .

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Rammentiamo l'Importante pubblicazione: Oott. Prof. PIETRO CILBERTI

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Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di Milano Direttore della Sezione Chirurgica d ell'Istituto Palazzolo-Bergamo.

Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO RAOIOLOCICO OPERATIVO (Con 4 radiografie e 6 disegni semischematici originali di Anatomia Chirurgica, nonchè la bibliografia sull 'argomento dal 1881, epoca della prima gastro-enterostomia).

SOMMARIO. - P REFAZIONE. - 1NTR0Duz10NE. - Notizie storiche sulla gastroenterostomia. - Cap. I. Fisiologia gastroduodenale dopo la gastroenterostomia. § a) Ricordi principali sulla fisiologia della digestione. § b} Considerazioni sintetiche sulla fenomenologia digestiva dopo la g. e. - Cap. I I. Le più estese indi, cationi della gastroenterostomia. § a} La g. e. nella cura dell'ulcera gastroduodenale e i concetti pratici riguardo al più adatto m-omento per intervenire. § b) La g. e. operazione radicale e specifica delle stenosi intrinseche del piloro è di alto valore terapeutico anche n elle stenosi estrinseche (peripiloriti e periduodeniti). § c) Indicazioni della g. e. nella cura dello stomaco a clessidra. § d) Le indicazioni della g. e. nella cura della gastroptosi pri.. maria. § e) Nella cura del morbo di Richmann. § f) Il valore relativo della g. e. nel cancro del piloro. § g ) A proposito della diagnosi precoce e della lotta contro il cancro. - Cap . ~li. Il m etodo di tecnica che meglio risponde ai principi meccanici e fun• zionati della g . e. § a) Rapido sguardo ai metodi fondamentali di g. e. e aUe loro generiche modificazioni. § b) Il~ustrazioni .del metodo di Petersen. § c) Descrizione della tecnica operativa. § d) Sopra alcuni esiti operativi (dall~ . casistica p ersonale)._ -_ Ap· pendice: Il periodo pre- e post ..operativo. - ConolUSH»n•. BIBLIOGRAFIA.

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SUNTI E RASSEGNE. ONCOMI. Contributo allo studio del cloroma o cancro verde di .A.ran. (G. B.

B"C:STAI\-IANTE.

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SEZIONE PRATICA

La Prerisa l\1edica Argeri-

liri.a, anno 21, n. 12, 21 marzo 1934). Nel 1823, il cloroma, fu intravisto per la prirna vol La da Allan Burns, e fu denominato così da I\.ing nel 1853; l'anno dopo· fu descritto sotto il nome di cancro verde da Arar1. 'Virchow ne se,gnalò Ja natura maligna. Len11clorff lo definisce come una affezione sistematica del siste1na linfo-emopo·i etico, caratterizZélta da tendenza all 'accrescime•n to maligno e dulla localizzazione eteroti•p ica delle su e proliferaz.ioni verdi; però questa colorazione non è patognomonica in quanto può n1ancaTe in n1olti di questi tumori chiamati verdi. Etiologia: Pruggenheirn classifica i cloro.m i cc1n1f tu1nori insieme ai mielo mi ed ai linfos.i:irconli e li dividei completamente dalle 1eucen1ie ch e sono i11 relazione con le infezioni. _._ ubertin sostiene che la leuce1nia può com11Jicare il cloroma, ma si citano numerose· osS·t\rv.azioni di leuoemia mieloide co·m plicate da cloro ma in seguito al trattamento radioterapico. Circa la sua frequenza si può con iderare •1bbastanza1 rara specialmente la forma pura , più frequenti sono le forme cloromatose della Ieuce1nla acuta; è una affezione caratte ristica della 2a infanzia fra i cinque ed i quindici anni, più frequente nel sesso maschile che in quello femmi111le . Però sono stati descritti dei casi fra i lattanti e fra gli adulti. Il tumore predilige le ossa piane, s.pecia] roente quelle del cranio, dello sterno e del sac1~0, e può colpire anche :.Itri tessuti al di f11ori del siste1na osseo, c ute, fegato, rene, pleura viscerale. Clinicamente si posso•r io divide.re in tre tipi distinti: 1) un gruppo princi pnle forma·t o dai cloron1i del cranio ; 2) un · gruppo sottoperiostale delle ossa de·l torace e della pelvi; 3) ur1 gruppo dei cloromi misti a sS(lCÌati a leucemie linfatiche e mielo idi. A n,atomia patologica: Sono dei tu1nori sottope.riostali cl1e si sviluppano n ello spessore del1' osso, di consistenza du.r a, di forn1a gro so lan.ome11te emisferica, di colorito verde; infil~ra­ fJ() l 'o~so e solleva110 il periostio sen za attraYersarlo. Mi croscopìcament~ so·n o forn1ati da giustapposizior1e di cellule che si co1nprimono 1111a con l'altra in una trama connettiva molto ridotta. .Le cellule so·n o un po' più grandi che 111l mielocita, di forma rotonda , co·n proto.p las:i11a, abbondante, basofile senza granulazio·n i. TJ nucleo è rotondo, chiaro con una ricca rete cromatinic,a. Queste cellule derivano dalla cellula leucoblastica primitiva e per conseguenza sono di origine midollare. ~fasson lo classifica fra i sarcomi mieloblastici e la sua cellula con fjucleo molto ricco in cromatina , in mitosi 1

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frequenti ed a st1·uttura atipica la identifica come cellula omoplastica. Circa il suo colore verde, che non è stabile rna sco·m pare in parte con l 'esposizione ali ' aria, è dovuto alla presenza di un pigmento che secondo Salito'v sarebbe un « virus cromogeno », secondo altri un lipocromo. Sintomatologia: Si 11anno 4 periodi: un pri1110 periodo di sintomi vaghi ge1 neratli con seg11i fisici di anemia grave a tipo ip1e rnicioso, UlL secondo in cui prevalgono le tumefazio ni cloromatose, di consistenza dura , bilaterali f'iì11n1 etriche, l1n terzo periodo con fenomeni di coon1p ressione ed un quarto periodo in cui 1>redominano i fenomeni cach ettici . Circa il quadro e111atologico si h anno due I ipi: il primo tipo con i SBooni di anemia grave i >e1·niciosa plastica , il secondo tipo con un (1uadro simile alle leucen1ie acute in cui predominano cellule embrionarie o mielo blasti<he, o mielocitiche o, rarissi1n.amente, linfoc jtiche. Riguardo all'evoluziqne si hanno due forr11e: una lenta e. l 'altra rapida; clinicamente i eloromi possono essere o p rin1itivi o secondari a d una leucemia mieloide. La diagnosi è basata su]l 'a~sociazione di turnefazioni craniche cori un quadro di leucemie di cellule non differe.n ziate. La pro·g nosi è ·e1npre grave e la cura in genere è inefficace; l 'unica cosa che ·p uò contrastare la marcia del processo è l'applicazione di raggi X. 1

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PLASTINA.

Contributo alla conoscenza del neurinoma dello stomaco. (G. BEDARIDA. An.1tali. Jtalian.f di Chirurgia, 31 marzo 1934). L'A. , in occasione di un caso di neu rinoma dello stomaco capitato alla sua osservazione, })'assa in rivista gli altri casi p·u b·b li cati, e ne discute l 'etiologia , la patogenesi e la cura. Si tratta di una donna di a. 39 , che nell'agosto-settembre del 1931, ebbe abbo·n danti melene, con consecutivo forte stato anemico. In seguito a un esame radioscopico si trova un difetto di riempi1nento della piccola curvatura. All'esame obiettivo dell 'addome si palpa una tun1efazione uella regione epigastrica indolente e mobile. Sottoposta a.d intervento chirurgico, si fa t1na laparatomia mediana ed una resezione 111edio-gastrica. La malruta guarisce rapida1nente e no·n ba più, riveduta do1p o 6 mesi, alcun disturbo . Il pezzo asportato fa vedere lo sviluppo , nella sottomucosa in vicinanza del piloro, di l1na tumefazione della grandezza di un uovo, che in corrispondenza del polo superiore ba ulcerato la mucosa in 2 punti. Si trattai di un tumore solido, nella massa del quale si è avuta la formazione di pseudo-cisti a contenuto einatico e di infiltrati emorragici . 1


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« IL POLICLINICO »

L'esame microscopico mostra: a) nuclei disposti parallelamente (palizzate nucleari); b) ammas~i di nu?l~i che assumono figura di ventaglio e vort1c1; o) zone con dege·n erazio·n e microc1stica ed altre di aspetto :inixo,m atoso. La diagnosi istologica è di neurino·m a so.Jitario primitivo de~la sottomucosa _gastrica. Verocay per primo (1907-11910) notò l'esistenza di tumori derivanti da proliferazione della guaina di Schann, da differenziarsi dai tumori co11nettivali dei nervi, e che chiamò • • neur1nom1. Si deve pensare che tali blasto·m i si originano, come dice v~erocay, da neurociti ultrapotenti rimasti occlusi da un tronco nervoso quindi -si d-eve -pensare che cc la materia del nurinoma solitario debba esse,r e un grande aberrante, un . amartoma, che proliferi indipendentemente in sede » (Pescatori). I casi della letteratura di neurinomi gastrici sono 36, ina l'A. ne ripo·r ta solo· 25. Dalla disamina di questi casi si rileva che: Il reno maggiormente colpito è il femminile, l'età fra 40-60 anni (nessun caso· al di sotto dei 20). La sede in ordine di frequenza : la piccola curva , la, grande, il piloro. Sono più spesso a sviluppo endogastrico, me·n o a s~·iluppo esogastrico, peduncolati o no. Di so11ito del volume di un arancio-,· · ma fino a gr. 1500 come nel caso di Patel . La mucosa gastrica si presenta di aspetto 11ormale, ma qualche volta si prese·n ta ulcerata; e queste ulcerazioni mentre secondo alcuni ~ono in relazione a fatti meccanici di distensione, secondo altri a.v rebbero la stessa etiologia delle ulcere peptiche, poicl1è sono·- stati riscontrati a carico di esse processi di guarigione, di sclerosi. Le degenerazione maligna del neurinoma deve considerarsi come eccezionale·. Riguardo alla si11tomatologia, essa di solito non insorge che per complicaizioni: e·m orragie, ostruzione 1pilorica, e più raramente fatti dispeptici. L' A. classifica il neurino·m a gastrico in: 1) Neurinoma esogastrico peduncolato, senza sintomatologia; 2) Neurinoma endogastrico; a) peduncolato, con o senza sintomatoJogia; b) a svilUJptpo intramurade. I casi del 1° gruppo non sono diagnosticabili; quelli del 2° lo sono se il tumore è palpabile e se l'immagine radiografica corrisponde a quella che Lecène ha detto come caratteristica: « Una zona ben delimitata, che corrisponde al tumore, che si distacca in chiaro, delimitata dall'opacità del pasto di bario ». Emorragie interne, fatti di ostruzione pilorica, uniti al lungo decorso e all'assenza di fa.tti generali gravi, possono maggiormente orientare verso la diagnosi. Il trattamento è chirurgico·: nei tumori esogastrici peduncolati è sufficiente una resezione

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XLI, NuM. 35)

~ast~ica che passi cm. 2 in fuori del 1punto di

lmJ)IanLo ?el peduncolo; negli endogastri, se J>eduncolat1 come J1el 1° gruppo, se a sviluppo Jntramur&le, unai gastrectomia di ampiezza assai breve. In genere l 'ablazio·n e del tumo·r e porta a stabile guarigione; le recidive sono molt "} rare. ULRICO BRACCI.

Melanoma anorettale. (A. W.

MARTIN MARINO.

The Journ. of the Am.

M ed. A ss., 20 gennaio 1934).

L'A., ricordata l'estrema rarità del melanoma primitivo dell'ano, riporta la definizione data a questa entità patologica da Ewing: cc è un tumo·r e pigmentifero derivante da una cellula inesoblastica specifica, la cellula cromatof?r~ , ed ~ventualmente anche da cellule epitel1~l1 modificate dalla produzione di pigmento ». ~1corda ancora che Virchow individuò il me1rrr:o1na sarcùma1toso e quello carcinomatoso, il pnmo che presenta lina struttura diffusa di cellule fusifonni, il -secondo a struttura alveo·l are. È caratteristica del melanoma l'accrescimento rapido e la produzione di metastasi nella corrente sanguigna. Chaier e Bonnet a prop.o sito di un loro caso personale fecero uno studio accurato su tutti i casi di melano·m a citati nella letteratura e calcolarono che essi r.a1p presentano il 66 % di tutti i sarcomi rettali e il 2 ,03 % di tutti i: tumo·ri melanob~ci dell'organismo. '~eeks constata che tra i sarcomi rettali il tipo melanotico è due volte più frequente delle altre varietà. Che sia veramente raro il melanoma del retto ne fa fede la dichiarazione di Jones, il quale su 300 autopsie non trovò mai il carcinoma melanotico·. L' A. riferisce il caso di una do·n na di 62 anni che da circa dieci mesi soffriva di dolori durante la defecazione, a cui più tardi si agg·iunse protrusione rettale con scariche mt1cose alternate con emorragie. All'esame obiettivo del retto si osservò una massa ovoide di 2-3 centimetri situata nella regione anorettale anterio·r e, di colorito brunastro, tanto da sembrare una emorroide cancrenosa ttrombizzata. All'esame proctoscopico non si rilévarono ulcerazioni nè traccie di meta,s tasi apprezzabili in vicinanza della massa n-è a distanza. Previa anestesia spinale, venne praticata una estesa resezione col termocauterio. L'esame istologico mo,s trò trattarsi di melanoma del tipo epiteliale. Decorso posto·p eratorio buono, però a distanza di due mesi si ebbe nell'inguine destro comparsa di una tumefazione di color nero vio·l acoo che stava a significare una. metastasi del melanoma primitivo. La paziente mori in seguito a nuove e più gravi metastasi. ScANDURRA .

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XLI, NuM. 35)

Teratoma del testicolo. Quindici casi studiati microscopicamente e biologicamente.

(C. W.

STELLE.

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SEZIONE PRATICA

Archives of Surgery,

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naio 1934). E"' ing i1el 1911 do po uno studio particolare dei tessuti maligni de] testicoil o venne alla conclusione che << tra1111e poche eccezioni i tumori del testicolo app artengo·n o alla classe embr~onaria e che la grande maggioranza o tutti questi tumori embrionari sono dei terat<~ n1i n. E li classificò co mie: 1) embrio mi adulti o teratomi; 2) embrioidi, tocatoidi o tumo.ri misti; 3) tumori embrionali maligni . Inoltre stabilì che il più com une tumore maligno del testicolo è il carcinoma embrionale, alveolare o diffuso, a cellule poliedriche o rotonde e spesso a· stroma. linfoide, il quale è probabilmente un particolare sviluppo del teratoma . Queste asserzioni sono in contrasto co11 le idee - di Chevass11 ~ullo stesso argomento; per questo A. il tumore più frequente è il se•minoma o epitelioma seminale; ma secondo Ewing il sen1ìnoma non è distinto dall 'e·m brioma maligno, ma è un embrioma o tumore teratoide in cui c'è uno sviluppo cellulare unilaterale che risulta in un tumore fatto di cellule omologhe con stro·m a linfoide_ Da~ giug·no 1930, furoin o aro.m essi all'United Sbates .Naval Hospital quindici pazienti con tumori mali.~ni del testicolo, che furono esaminati dall 'A. e tutti riconosciuti come teratomi. Comunemente questi tumori si osservano tra i 30 ·e i 40 anni. La diagnosi è molto facilitata oggi dalle osservazioni inicrosco·p iche, l'accurato esame fisico e l'uso della prova di Aschheim-Zondek per svelare la p resenza di prolan A nelle urine. Il sintomo più comu11e è l'ingrandimento non doloroso del testicolo. Qualche volta però, quando c'è solo una piccola tumefazione in·dolente, il paziente si lamenta di dolori al dorso, una massa ·nell'addome, disturbi polmonari, o ingrossamento delle linfoghiandole sopraclavicolari. La palpazione accurata rivela (!fie il solo t€sticolo è interessato , esso conserv~ la sua forma normale , l'epididimo è rara mente interessato. Un attento esame deve esserè rivolto· al resto del corpo, )Jarticolarmente all ~ddon1 e, al toraoo e alle fosse sopraclavicolari1 Spesso l'unico segno è una massa· addominale palpabile o la tumefazio·n e delle linfogl1iatidole sopraclavico,J ari. Non. si deve 0 mett~re 11 riscontro rettale. Anche l'esame delle ghiandole mammarie sarà praticato allo scopo di svelare la presenza di metastesi che causano qualche volta una ginecon1àstia.. La pl'ova di Aschheim-Zondek non deve essere rriai tralasciata nello stu·dio diagnosti co dei turrtori del testicolo ; essa è anehe della 1

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massima importanza quando è positiva nel caso di metastasi senza sintomi a carico del testicolo, perchè mette in evide11za un tumore non rilevabile coi comuni esami di clinica. I teratomi sono radiosensibili e le metastasi lo sono in un mo,do particolare. Berringer àfferma che in nessun tumore le radiazioni hanno prodotto più brilla11ti risultati che nel terato- . ma del testicolo; perciò la cura chirurgica deve essere considerata come secondaria e seguire all'applicazione dei raggi. L'A. propone uno schema di cura per i tumori primitivi operabili del testicolo (tumori del testicolo senza evidenti metastasi): I) esame fisico completo ed esame radiologico del torace; 2) ·prova di Aschheim-Zondek delle urine; 3) una serie di irradiazioni applicate come segue: a) al perineo e alla regione inguinocrurale; b) all'addome anteriormente e posteriormente; e) ai quadranti inferiori dell 'addome; d) ai quadranti medi; e) .a i quadranti superiori. In ogni seduta si applicano 8'50 roentgens; -~) orcl1idecto1m ·i a sei o diec i settimaine dopo l'ultimo trattamento· radiologico; 5) prov::. di Asc l1heitn-Zonde·k una settimana dopo l'operazione; 6) esame del pazie11te a frequenti intervalli per rendersi conto di ricadute o metastasi. R. MARTONE.

Un caso di ipernefroma. (.J .

l\iI. C. LLORT. R.evista de Cirugia de Barcelona, junio-agosto 1933). V1LL..\RDEL Y

Gli AA. presentano il caso di una donna che da sette anni avvertiva dolori fissi alla regione dell'ipocondrio destro a ccompagnati, negli ultimi due anni, da disturbi dispeptici e costipa• z1one. L'esame obbiettivo faceva rilevare la presenza di unrl tumefazione dell'ipocondrio d€stro , della grandezza di una testa di feto, a situazione sotlo-epati ca, indolente, mo,l to mobile, indipendente dai movimenti respiratori , con segni di contatto lombare , senza altri sintomi a carico dell'apparato urinario. Negative le reiazio ni di Wassermann , di Ghedini vVeimberg e l 'intradermoreazione di f.a• soni. L 'esame radiologico faceva notare che il colo·n ascendente presentava, p,r irna di arrivare all'ang olo ep,a ti.co , una deviazione brusca che g iungev.a fino alla linea mediana con lume intestinale normale. Praticato I ' intervento chirurgico per via laparatomica si rinvenne una grossa tumefazion e r etroperitoneale formante l1na massa unica con il rene. Asportazione completa. Guarigione. Esame macroscopico: la tumefazione presentava la forma di una mezza luna applicata con la ~on cavità al polo superiore 1iel rene, ben d elin1itata da una ic apsula ji colorito biancastro, e.b e inviava d elle p ropaa1gini ch e penetralVano nella tumefazione e la dividevano in tante log 1

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g·ie piene del tessuto proprio del tumore, che sembrava occupare il posto della surrenale ed avere origine da questa ghiandola. L'esame microscopico ·limostrava: tessuto renale normale nella zona di contatto col rene , presenza di uno strato di tessuto connettivo fibroso con resuffusioni emorragiche ed in mezzo al tessuto cont1ettivo degli isolotti, costituiti da cellule a protoplasma trasparente con nucleo p icoolo cromofilo. Le loggie si presentavano ripiene di cellule disposte a tubi molto grandi che presentavano nel loro interno delle einazie in perfetto stato di coin servazione. 11 protop1la&ma di queste cellule era costituli·t o da gra.s si con dei granuli di glico·geno I vasi de1 ttt111ore avevano pareti rappresentate solame,n te da er1dotelio e da uno straterello di connettivo sottoe11doteliale. Questi tumori, seco,n do, Grawitz , deriverebbero da resti di surrenali ch e si incontrano sovente nella corticale del rene ; seco11do Stoerck, invece, si tratterebbe d,i tumori di origine renale. Le opinioni de.gli studiosi sono molto discordi circa la loro ori~ine, però gli AA. pensc.·no come Aschoff, che si tratti di neopl D smi che deri·v ano da elementi di epitelio celomatico che daranno luogo alla cellula renale e r 11e regrediscono a stadi embrionari o, che si mantengono in un processo di indifferenziazione. PLASTINA. 1

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MISCELLANEA . Difficoltà diagnostiche, pregiudizi ed erro· ri terapeutici nell'inftzione rt'umatira. (G. BOERI. Il i11orgrrçrni 29 aprile 1934). Le nostre co no scenze sull'infezione reumati ca sono ancora in complete e contraddittorie . Per quel che riguarda l'etiologia e la patogenesi va innanzi tutto rilevato che alcune OJ)inioni sembrano solidamente fondate, ma 1uttavia si elidoi110 a vicenda. Alcuni hanno sosten.l.1to· che l 'agente patogeno sia un virus filtra hile , molti altri uno streptococco probabilme,n te si·m ile a quello dell'endocardite maligna o della lenta. Si è l)ensato a sp eciale modalità di re·azio•n e di fronte ad age11ti differenti , non escluso quello della tub ercolosi. Non è mancato chi ha avanzata la ipotesi trattarsi di una malattia nn1icrobic.a e diatesica, e specificame.nte artritica come la gotta. I nflne oggi trova mo•l to credito la tesi che si tratti di una malatti<i ar1afilattica. Questa te-si è stata dal ~Frugoni ccl11ciliata con quella batterica mediante i fo ci n·ei quali gli streptococchi provochere'b,b ero fenomeni di sensibilizzazione o di allergia. I noduli di Aschoff e Graffe, che costituiscono ]a lesione anatomo-patologica specifica del reumatismo. costituirebbero i fo colai , i depositi del virus reumatico , dai quali l 'inf ezio11e si ri8.cce.nderebhe provocando le reciclive. 'E: probabile c11e la ])Orla d'entrata siano 1

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Je tonsille, ma pare non dubbio che il virus· si devositi i1ei noduli di A~hoff, il che spiegherebbe gli insuccessi curativi delle tonsillectorr1ie. Si è perfino sostenuto : a) che questi noduJ i, specie q~elli indovati nel cuore, costituiscono la les1on.e fonda·m entale dell 'infezior1e reun1atica; b) che le lesioni cardiache siano cc>stanti e iniziali; e) che in queste lesiioni il processo si riaccenderebbe periodicamente e si diffonderebbe nell 'organisn10 localizzando i nelle sierose e sopratutto nelle articolazioni. ~la I ale concezione non è generalmente accettata·, e dai più si ritiene ancora che si tratti di un 'infezione generale, la quale attacca secondariamente organi e sierose, e sopratutto cuore e articolazioni. . Quel che sembra molto verosimile se non del tutto aoquisito, si è che Je tonsille sono la porta di entrata del virus. Ciò troverebbe c·onferma sopra tutto nel fatto che quasi costantemente nell'anamnesi, nei sofferenti di infezione reun1atica si trovano tonsilliti })iù o meno lontane, più o meno im1ponenti o latenti. I prodotti salicilici costituiscono sempre il ri1nedio specifico all'infezione reumatic.a. Vi sono tuttavia casi nei quali la terapia salicilica rimane i11efficace. Tale insuccesso può dipendere: a) da inefficacia dei salicilici per refrattarietà o resistenza individuale; b) da insufficiente somministrazione per imperizia , per paura degli effetti tossici, per mancato riconoscimento della malattia. Come il chinino per la malaria, il mercu1·io ~ler la lue, il siero andifterico per la difterite, l 'emetina per 1'an1ebiaisi, i salicilici possono rimanere del tutto irtefficaci iper l'infezione reumatica anche se somministrati a dosi gerterose. In tali casi si può più o meno efficace1nente ovviare l'inconveniente ricorrendo a 11rep~rati salicilici speciali e anche ad altri r>reparati: aspirina salolo, salofene, salicilato cli metile (per uso esterno); sostanze a base di acido fenilchinolcarbonico, solo o associato G1 Jl 'acido salicilico (atophan, atophani], atocl1inol, chinof.ene ecc.); preparati di zo,Jfo; composti del pirrolo (antipirina, sa1i1pirina . pirarr1idone, inelubrina, ecc.). Tra i coadiuv.n11ti dei salir-i]ici giova riconoscere Io jo dio e 1'estratto tiroideo Oggi è in istudio al ri~·uardo il veleno de11e a1 pi. Sono registrati ca·si dj successo con i] siero ~ il vaccino antistrepto1

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COCClCO .

Non è il caso d 'indugiarsi su quei casi nei quali i sali cilici I1on vengono somministrati per ignoranza, per partito preso. Utile è invece soffermarsi sulle circostanze che molti pratici usano i salicilici con eccessiva circor-;pezione ten1endo che l'uso continuo di salicilici ed in dosi generose possa danneo-giare il cuore, j reni . deprimere le forze o produ•r re altri danni. Sta di fatto che tali timori sono sempr-e esag·erati e spesso infondati. Come il 511bJimato. che è t1n tossico potente per i reni ,


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guarisce la nefrite sifilitica, così i salicilici rjescono curativi per le cardiopatie e le nefropatie reur11atiche. Ma a parte ciò autorevoli clinici francesi hanno dimostrato che l 'asserita azione nociva dei salicilici sui r eni e sul cuore è inesistente, e che la loro somministrazione nell'infezione r·e umatica non solo· è p1reziosa quando qu~sti organi sono lesi dall'infezione stessa, ma no11 è n eppure controindicata da una cardiopatia o nefropatia }lreesistente o indi1)0nde11te dalla forma reumatica. Può capitare, purtro,p po, il caso non è raro, che i salicilici non vengono somministrati perchè l'infezione reumatica non viene rico• TlOSCIUta. i\.l riguardo va rilevato che i progressi delle nostre conoscenze sulla patologia e sulla sen1eioti ca! dell 'infezione reumatica hanno apportato una revisione nosografica di tale malait tia allargandone di m olto i confini. Il :reumatismo articolare acuto non è una malattia delle articolazioni, ma un 'infezio·n e generale nella quale le localizzazioni articoJnri, frequenti de l resto in tutte le settice·m ie, sono soltanto più intense e più frequenti. Vi ~ono molti casi nei quali esse possono esser e scarse, appena apprezzabili o mancanti del tutto, tanto che per precisione di linguaggio ed anche agli effetti p ratici sar eb·b e conve11iente atbbandonare del tutto le vecchie d enominazioni ed adoperare esclusivamente quelle d1 infezione reumatica. Le fo,r me extrarticolari O· ab,a rticolari poss,o·no assun1ere quadri clinici caratteristici e 8l>eciali; la corea del Sydenham. l 'e·r itema polimorfo e nodoso reumatico , il reumati mo n1uscolare acuto, l'atpo n eurosite a cuta , le no<losità sottocutanee e periostee reumatiche, la nevralgia frenica, le forme infettive pure speC'ie a tipo tifoide , le forme attenu.ate- a tip0 influenzale., e le forme pseiudochirurgiche (pie· ritonite, colecistite, appendicite. ecc.). Oltre a ciò le così dette corr1plicazioni del reumatismo artico lare a1cuto (endocardite, pericardite , miocardite, n efrite, splenite, peritonite, ecc.) più soven te di quanto s i crede J)OSsono presentarsi prima delle manife tazioni articolari e decorrere anche nel] 'a~so l11tn assenza di ques te. È ovvio èome in tali casi la manca11za d ella di~onosi etiologica, talvolta veramente difficile o irr1p0ssibile , può arrecare seri danni f<lcr..J.1do trasc11rare la cura specifica. Tutti sanno che non tutte le pleuriti sono di naturr1 tubercolare e che parecchie i giovano della cura salicilica: non è impro'}):'\hile che que~Le for111e siano di natura reu1natica. T,o slf'sso dicasi della polmonite. Per evitare si frutt) errori diagnostici. per ricono.~ cere i casi di infezion e reumatica non e,·identi o occulti, g iova s€mpre prospettarsi una tale i)ossibilità in tutti i casi oscuri. Occorre poi indagar e accuratamente sul]' esisten7a cli t on silliti in atto o l1regr esse, ri]e,·are Jc 1

r11ini111e alterazioni articolari attuali o preesjstenti. Comunqu e t entare semp·r e la cura salicilica, che in ogni caso no11 potrà far danno: il criterio diagnostico a juvan.tibus può rssere decisivo.

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Vitamine e tumori sperimentali. (R.

SEVERI.

Pathologica., 15 giugno 1934).

Le numerose ricer ch e che sono state condotte specie in questi ultimi anni sui rapporti fra vitan1ine e tun1ori harnno dimostrato, se r1ur nor1 sempre concordemente, che questi fattori alimentari esplicano una certa influe11 za sulle neoplasie. I risultati più interessanti si sono invero otter1uti sui tumori sperimentali d egli animali, poichè le poche· ricerche che si so110 svolte sui tumori spontanei d ell'uomo hanno avuto sempre esito negativo. No·n ostante questi risultati negativi e cl1e si possono co·n siderare· come vere prove sperimentali sull'uon10, non sono pochi gli AA. che consigliano dj nutrire i cancerosi con diete scarse di contenuto vitarninico; ed AA. che ritengono persino che la maggior mortalità per cancro che si verifica 11ei mesi estivi ed autunnali sia in rrupporto con il maggior consumo di vitamine che si fa in questi pe·riodi. La convinzione di questa azione delle vitamine sui tumo·r i è scaturita dalle ricerche sperimentali, precipuamente da quelle sugli innesti neoplastici. Si è visto cioè che le vitamine in linea: generale sono. se non jndisipensabili per l'attecchimento del tumore, per lo meno necessarie per il regolare svilupparsi e svolgersi della n eoplasia, e che somministrate in eccesso facilitano ed attivano la crescita del tumore: ma esistono r1on poche contraddizioni in queste ricer che. Oltre che sullo· sviluppo e l 'accr·e scimento dei tumori le vitamine, n el campo della oin cologia sr;erimentale, sono state studiate anche dal punto di visla della loro pro.J;1bile importanza per la genesi dei tumori ·stessi. A questi studi si sono dedicati i11 particolar modo gli AA. giapponesi. L' A. ha voluto studiare l 'influ enza ch e la vitan1ina E, che non era stata ancora stu diata da questo punto di vista dai vari AA., ha sullo sviluppo e sul decorso dei tumori sperimentali. Dai risultati ottenuti egli è portato a concludere che la 5Carsi tà di vitamina E nella dieta sembra favorire lo sviluppo del tumore nelle femrrtine , poichè queste , o.Jtre a present.are uno sviluppo i)iù accentuato della neoplasia vengo110 a morte più precocemente che non quelle di controll o. Nei nlaschi invece la scarsità di vitamine E sembra avere un effetto inverso, poichè il tumore innestato o non viene influenzato oppure è ostacolato nella crescita e favorito n ell a regressio11e. Inoltre I' A. crede di poter affermare che la vitaminn. E data in eccesso ostacola nelle femn1ine lo ~vi lu1)po t11morale mentre nei maschi ne favorisr:e e ne accentun lo sviluppo . 0


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L'interpretazione dei risultati ottenuti è, secondo quanto ammette lo stesso A, quanto mai ardua ed incerta; l 'ipotesi che entrino in giuoco dei fattori con1plessi di squilibrio endocrino ed in particolare degli or1noni gonotro pici della preipofìsi (prolan) con prevalenza di questi n ella ipervita.mino si e de.ficenza nella ipo,v ita111inosi è tutt'altro che icura . G. LA CAVA. 1

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' PROBLEMI D'ATTUALITA La malaria nelle scimmie. Da qualche anno ... tilla inalaria delle scimn1ie i sono venuti cor11piendo numerosi studi, clte ap1)aiono molto i11teressanti e possono, fo·r se d ilucidare molte questioni ancor~ vive, le qttali interessano direttamente l 'uomo, in S])ecie nei riguardi della t.eraipia. Le p•rin1e osservazioni di parassiti malarici rtelle cimn1ie ,50,n o piutto to aa1 Liche, ·p erchè risalgono a l\..och, il qual e trovò un emospo1·idio pigmentalo, analogo a quello della malaria urnana, descritto poi accuratamente da Kossel, che lo classificò come Pla1s1noditim i ·ochi. Altre osservazioni ,,ennero fatte da diversi AA., fra cui Donovan , Reicheno'v , Le.ger, ~Fr.anchini, ecc., ma soltanto g li stu1di più recenti sono arrivati a definire le specie di en1ospoiridi e le caratteristiche dell'infezione. i deve a11zitutto d1stii1guere la malaria delle scimn1ie ai1tropoidi, da quella de lle scim n1ie inferiori. Nelle pri111e, si riscontrano para &siti, che hanno g rande somigl ianza con quelli della nlalaria umruna. J. Sch"\i\ etz, in ~cimpanzè catturati al Congo, ha addirittura identificato le 3 sipecie della malaria umana, tro,rando costanten1ente il P. falciparum e solt.éinlo sporadicame,nLe il vivax, analogamente a quanto si osserva nell'uomo n,ella stessa regione. Queste osservazioni potrebbero essere interessa nti dal pu11to di . vista epiden1iolog ico (oltre che lla quello biologico generatle) poichè tali scimmie verrebbero a costituire dei serbatoi di virus. l\1a gli studi più significati vi rig·uardano i para iti malarici delle scimmie inferiori, -studiati specialmente nell e Indie (penisola male5e) e nella zona del Pa1nama. Anche al Co·ngo , lo stesso Scl1 vvetz h a trovato parassiti sirr1ili al vivax e·d al fcnlcipfrrum , che però no·n sort1igliano al P. irochi. L'infezione naturale colpisce una sola sperje, Macactis cyriomolgus (Silen11s irus), mentre nel A!. rliesu s, che pure è molto ricettivo. non si è os~erv3. ta. Oltre a qt1este specie indiane , altrr cle11a zona del Panama so·n o state riscontrate parassjtate (A teles geoffroy , A. darien sis. CCÙl7S capu ci nus). Alcuni fra i pri n11 osservatori ritennero che le varie forme di parassiti osservait e fosse,r o dovute al polimorfismo cli una sola specie di paras~it<it , mentre ri cer ch e su ccessive portaro1

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no a rìco·n oscerne due : l)lasmodium knowlesi (il Know·les è stato uno dei prirni studiosi del1 ~ argon1ento) e Pl. inui . La difficoltà di stabilire ch e si tratta rea1lmente di due specie di' 'erse è dala specialmente dal fatto che , nel1'infezione naturale, i parassiti sono per lo più scarsi. Si ìra tla di infezio·n i miste, quali si OS· servano n el cynomolgus. Quando si inietta il ~é•·ngue di questo nel rhesus, il Pl. knowlesi fJredo·m ina in modo assoluto e, mediante suc. oessivi pa,s saggi, si può ottenere lo stipite puro. Nel C)'Ttomolgus con infezione cro,n ica, i1r edomina Pl. inui. La morfologia del parassita è stata accuraLHi11ente descritta da J. Sinton e H. Mulligan f' ci serr1bra superfluo riportarla qui, tanto più senza il sussidio di figure. Si hanno forme ad a11ello simili al falciiparum, altre anrulo ghe al parassita sviluppato del vivax ed infine altre a 11astro, del lutto simili a quelle della quarta1la, quesle ultime si trovano nelle parti più sottili dello striscio, dove il disseccamento è più rapido ed i parassiti non hanno il tempo di assun1ere la forrr1a globulare, che vai con~i derata carne u11a fo,r ma di difesa. S. L. Brug La.&iste sopra var1 varticolari morfologici e descrive anc.11e una varietà del Pl. knowlesi, il Pl. k. ' 'ar. sinto1ii. B. Malamos ha riscontrato 1111a for1nazione cap,s ulare nel Pl. knowlesi, come pure riel vi1,a,x. Per il PZ. kriowlesi , lo studio del periodo di scl1izogo11ia venne fatto prelevando il sangue ogni 4 ore e misurando la g randezza media dei parassiti. Brug ha cosi determinato che tale periodo dura 24 ore, con un numero medio di 9 sporozoiti per ogni schizonte. Determinata la quantità di parassiti che raggiunge cifre enormi di circa 100.000 per mmc. e c~lcolato il coeffi cie11le di aumento, che è di 31,8 nelle 24 ore, si è rilevato che quest'ultimo non corrjsponde alla qua111tità di sporozoiti liberati dall e singole emazie parassitate del sangue circolante e si deve pertanto ritenere che una J!arte 11otevole di ·e ssi venga fornita dagli or• • • ga111 1ntern1. . I. 'infezione sperim entale si realizza mediante iniezio11e del sangue infestato. Dopo un periodo d 'j11cubazione, che varia da 3 a 12 giornj nel }'h esus e da 6 a 30 nel cynomolgus , si i11cominciano :id 0sservare i parassiti nel sang11e; essi crescono rapidamente. La temperatura che in queste scimnlie è sui 38°, 1, si clev~ fin o a 41°,2. Il numero delle emazie parassitarie diventa ei1orme, il che spiega i gravi fenomeni e la morte degli animali. Importanti ono i fatti di grave anerrlia, per cui da oltre ;; milioni di emazie si arriva, in 4 giorni , a 1 660 000. Raffrontando il numero delle ema' ' . . zie distrutte con. quello delle parassitate, s1 vede che il primo è di molto ma9gi.ore, il eh~ si può spiegare ai11rnettendo u11 azione tossica. Si ha anche emoglobi~uria. Nelle osservazioni di var1 AA., tutti i rhesus 1


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infettati con Pl. knowlesi muoiono di malaria .acuta. L ,infezione è i)iù leggera col P. inui, che 11.on dà ìa cifra enorme di parassiti riscontrata col kn.o-wlesi, arrivando ad un massimo di 20.000-30.000. ·l\1anca una vera forma acuta, la febbre è irregolare, l'an emia si svilup,p a dopo un paio d.i settimane. Le scimmie non n1uoiono di questa forma, la quale ha un ci·f:lo terzanariu di &cl1izogonia. Interessante è lo stuclio d·ei feno·m eni imm1unitari: Si è veduto cl1e, praticar1do una superin f ~zione con uno stipite omologo, si può avere immunità, in quanto che soltanto in alcuni .animali si ha notevole aumento di parassiti, rr1entre con lo stipite eterologo si sviluppa una grave infezione, per lo più mortale. Però, gli ""Jl imali che resistono alla superinfezione non hanno più recidive. Anche nel rhesu s ed anche per la forma più maligna, il /Jcl. kriowlesi, K. Krishnan, R. Srnith e Ch. LaJ har1no osservato per alcuni individui una notevole resistenza all 'infezione. Tali AA. p·o rtano un importante contributo .alla questione, rilavando che l ' immunità è IJOssibile dopo vari accessi ed ·è proporzionale .alla duraia di questi, è maggiore nella cessaizione spontanea degli accessi che in quella otlflnuta con medicamenti ed è le·g ata ad un fo<:olaio subclinico e scotm pare quindi con la .g ua,r ig ion·e; fatti questi ultimi , comuni nelle malattie da protozoi. La inilza sembra avere una grande importanza nella determinazione della immunità; quest ,ultima è quasi sempre connessa con la spleno1negalia, mentre la splenectomia abbassa il grado di immunità , sicchè tutti i cynoniolg1us (cl1e sono i meno sensib·i li) muQIÌono e 1'infezione è più fulminante. Analogo effetto 11a il blocco del sistema reticolo-endoteliale. Nel sa11gue, scar se sono le modificazioni chi1r1iche e ìin1itate alla sola diminuzione del colesterol. Notevole è l'aumento dei monociti. .che dal 4,4 % sale all ' ll %; si atbbassa durante il periodo grave dell'infezione (7 %) e risale dopo il trattamentt) chininico (12-18 %) e comunque do.p o la guarigione. Nell'immunità acquisita, si l1a notevole monocitosi. Sono state fatte ricerche di trasmissibvlità all'uomo della mala1ria delle scim.m.ie. Qual.cuna ha oltenuto risultati neg·ativi, sia con la inoculazior1e diretta, sia con la puntura degli ~J1ofeli infettati. Altri invece, co·n l 'iniezione di 2 cn1c. di sangue osservò, dopo 20 giorni dj incubazione, felbb re remittente durata per 8 giorni e segu•ì ta, dopo 9 giorni, da recidiva . Il sangue di questo individuo , che conteneva parassiti, inoculato in un secondo, provocò (dopo 8' giorni) accessi molto gravi. durati 6 giorni, che guarirono senza recidiva. L'infezione di varie specie di anofeli è stata osservata da alcuni AA. ed è stata anche pos1

~ibi le

la tra~missione interscimmiesca mediante gli anofeli . Vice versa, sono stati fatti te11tativi di tra-

srriissione della malaria umana alle scimmie. A. C. Clark e L. 11. Dunn hanno avuto risultali 11egatiYi e così M. Adant, mentre invece W. H. ·e L . G. 'l 'aliaferro e P. R. Cannon, inoculando sangue di esti·vo-autunnale in AJouatta palliala, osservarono aumenti periodici di parassiti i1el sangue, il che significa cl1e i parassiti vi trovarvano condizioni possibili di vita; le e1nazie iparassitarie arrivavano al 9,15 9~; si osservarono fino a 3 periodi di s1)orulaziu11e. Non si trovarono g·ameti, ma però si osservarono forme di scission·e , fino a 4.0 segme11ti. La trasn1issione in serie è stata TLegativa. l..1a cura della 1nalaria delle scimmie offre l 'occasio·n e di sperimentare i preparati usati n:ell'uomo. Sinton e ìVlulliga.n hanno osservato cl1e la chinina e la plasrnochina troncano gli accessi , ma non i r11pediscono le recidive. A11alogh e osserva1,io11i l1anno fatto anche altri AA. , ull 'atebrina ct1e tronca gli accessi primitivi ed a.11 che quelli recidivi, ma poi l'animale non rea.g-isoe più al medicamento e. muore nonof.t.an le nuove sommi11istrazioni. In qualche caso, il n1edican-ie11to ha de1terminato delle diarree. l\1ig·liori risultati ha ottenuto G. Nauck, secondo cui la guarigione con l 'atebrina è sicura (occorrono dosi elevate e ripetute), non soltrtJLlç> mancando le recidive1, ma resistendo gli :1Jtimali ad una superinfezione. Manca invece l 'azione elettiva della p]a1srnochina sui gameti: essa, come pure la chinina , ha azione più ler1la cl1e l'atebrìna. I .a somministrazione di alte dosi di quest'ultin1a, verso la fin e del 1periodo d ,incubazione impedisce lo sviluppo del}'infezione. Co·m e si vede , la ma lari a delle scimmie, pure presentan·do d ell e differenze, ha molti punti rli con,iiatto co11 quella umana, dimostrati anc11e dalla reciproca sensibilità ai rispettivi virus. °È da augurarsi che gl i studi in proposito proseguano , in n1odo da poter chiarire molte questioni e di po rtare anche dei co·n tributi utili zz.abi]i J.:>er la pratica. AZEGLIO

FILlPPTl\lT.

BIBLIOGRAFIA. S. L. BRUG. Apenmalaria. Nerlerlansch Tijdschrift voor Geneeskunde, 24 marzo 1934. In. Observation s on, M onkey malaria. Riv . <li Malariologia, 1934, fase. II. E . G. NAUCK. Chemotera1>eutisclie Versuc1ie bai Affenmalaria (Pl. !(110,vlesi). Arch. f. Schiffs-und Tropen-Hygiene, P ath. u. Ther. exotisch. Krank., vol. 38, n. 8, ag. 1934. B. ~1ALA I\1os . Die Rolle des Retikulo-Endotheliale Syslems, insbesond er e der Milz bei Affenmalaria. Ibidem. Numerose recensioni sull 'argomen lo nello stesso p eriodico, n. 6, giugno 1934 . ~


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(( IL POLICLINICO >;

NO TIZIA BIBLIOGRAFICA J\f.

1\ifoNACELLI.

La Leisl1rrianiosi cutanea i·n

Italia. ì\Ionografie medico-chirurg ich e d'attualità. Collezio11e del cc Policlinico n. Rom a, Luig i Pozzi editore, 1934-XII, pp·. 168, con 2 tavole e 14 7 illustrazioni n el testo. L . 25.

La rnonog rafìa sulla Leishma1n iosi cutOJnea in ltGJlia del dott. :p·r of. M. l'vlonacelli, aiu to n€lla R. Clinica dermo·s ifilopatica di Roma , testè pubblicata dal olerte ed·itore Pozzi , m erita di essere particola rm ente segnalata e rctccomandata a.i nostri lettori com e quella cl1e oltre a colmare una vera lacuna 11ella lettera tura dermatologica , po·r ta un largo, personale con tributo di osservazioni nuove del più alto interesse sia dal punto di vista clinico ed anatomico, com e di quello igienico , e11idemiologico e socia1le. L' A., il quale aveva g ià in numerose pub·b Jicazio1n i studiato questo argomento" ha pot.1Jto identificare una vasta endemia di Leif:lliD.1aniosi cutanea, sin qui miscon o sriuta, i11 un largo territo·r io dell 'ltalia centrale· e diagnostjcare nun1erosi casi nuo;yi in altre zone ritenute esse pure immuni da que~t. 'affezione. La quale dunque non si deve più considerare n el nostro paese coim e una rarità der1natologica, limit.ata p er giunta a poche regioni, specie m eridionali, insulari e marine·, rr1a come un 'a ffezio,n e largamente diffusa anch e in territori di montagna più o m eno lontani da) l·e grandi vie di co municazione, ed in e entri urbani p·o p olosi dell 'ltalia centrale. Nel! 'introduzione al suo lavoro· l 'A. si rifà dai primi studii compiuti in Italia da 25 anni ' a questa parte sul g rUrppo di malattie riunite sotto il 11om e di I.Jeishmariiosi in genere,, per venir poi alle più recenti ricerch e sulla fo·r ma cuta n ea ed ai contributi portati sull'argomento dai dermatologi italiani, e dopo un la rgo cenno sulla classificazione delle malattie da p·roto zoi flagella.ti òel gen ere Leishm ania e sulle differen ze ecl affinità dei diversi ti-pi di Leishmanie fra di loro· (derivanti forse da un unico stipite o da varietà molto a ffini l'una all 'altra. pro·b abilmente , per ragioni varie, dif~ fer en ziate si in f;egu ito) riassume brevemente la storia dell e nostre conoscenze sulla1 Leish·m aniosi cutanea dalle p rime rice·r ch e di A. Russel n el 1756. fino a quelle di "\iVright (1903) ch e n e ricon obbe e descrisse J'agente patogeno eid a c11i dovrebbe intitolarsi (botton e di Wri.ght. seco·n do la p·r ouosta di uno ~t11dioso di- Lei shmaniosi , il Behdjet) la forma cutan ea del tipo asiatico e m€diterraneo designata fi no ~d ora sotto i l)iù varii no·m i a secon d a dei paesi (b otto·n e d'Oni e nte , d'_l\l eppo, di Biskra , di Ga fsa. de] Nilo. rli Dehli , ulce·r a di Tasr.h kent ecc : in Itali a coccio duro . coccio call o~o per la Calabria e Sir ilia e . n·eT g li .~h·rn 7zi . <' en ~o . r eso, cesare lurino , falso lu1

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XU,

NUl\I .

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fo 1rse analogo· al « lubini n o mal di Lfu,ia nell 'isola di Creta). Nel capitolo seg·t1e11te sono prese in esan1e la distribuzio11e geo·g rafica del bottone di Oriente (o Leish1naniosi cutanea, che occorre Len er distinta dall'a Leishmanio·s i cutaneon1 u cosa del le Americh e centrale e me-ridional e): Asia , Africa, Europa, e la casistica italia1ta dalle prirne osservazioni in Calabria e Sicilia (1910), alle su cce:ssive in Sardegna, Pt1p-lie, Lucani a e Campania ed a quelle reGenti con1piute nell'Abruzzo teramano· dall 'A. , il quale è riuscito a dimostrare in quella r eg ione, .apparten ente geograficam ente all 'I talia central e e da escl11de rsi quindi dalle zon e con car a tteristich e subtropicali , un vasto focolajo endernico di Leishmaflliosi cutanea con una casistica di oltre 150 malati , riferentesi per giunta solo ad alcuni dei centri maggiormenLe colpiti . Cade perciò il concetto (uso· le stesse 1piar o.Je dell 'A.) della Leishmaniosi cutanea, malattia dei paesi caldi e limitaita alle zo11e con patolog ia subtropicale . L' A. h a potuto completar e le sue osservazioJJ1 ricono5ce11do casi sporadici a ·sud, in provin cia di Ch ieti e Campobasso; a no·r d in cruella di 1:F'orlì , oltre i e.asi dia.g nosticati da Peli e Ber1ignetti n el PeiMrese. Si può dunque Hmmctlere ch e la Leishmaniosi cutanea è 1p resen te in forma e ndemica in gran parte del litorn le adriaticc> , dalle Pug lie alla Rom.ag·na e1d 3nch e, seçond 0 osservazioni recentissim e, nel ver~ a11te tirre110 dell'Italia centrale (Roma , alto Lazio). Lo st11dic~ della I..eishmaniosi tro·p ica, cio·è (lell'agen.t e patogeno del bottone d'Orioote e del suo modo di trasmi ssio1n e e l'epidemiologia di quest 'affezione, fo rmano gli argomenti del ~eco•nclo capitolo. IJ3. morfol ogi a del par assita (ch e è stato incluso tra i flagellati san guioo·l i o oodooo]Jiulari , famig lia tri1>anoso1nidi , gen ere leishma11ia, specie leishmania tropica) p ella sua fo rn1 a non flagellata - come cioè la si osserva n ell 'uomo, essendo ecoezionale la presenza di un vero flagello nei par.assiti delle lesioni um an e', mentre per osservare form e flagellate di Z. t. r>isogna coltivarla in terreni appro priati - vi i} a·mpiam·e nte ed esaurientemente descritta e co ì la sua biologia, i rnetodi di ct1ltura , J.a sua i11oculabi1ità in a11imali di es•p·e rimento e soprattutto il modo di trasmissio·n e la quale, pur non essendo ciò dimostrato in modo sicuro (n.è le esperienze fatte in proposito appaiono del tutto convincenti), si verificherebb·e attraverso alc u11e varietà di flebotoim ·i quadi ospiti intermedi co n o sen za (la questio·n e ~ an cora a sub .iudice n) l'intervento dei così detti serr•atoi di \'Ìl'US. : funzione questa ch e per la Leishman iosi viscerale su o]e attrib·u irsi al cane, mentre p1er quella cutanea sono stati chiam~t! i11 cau sa mamn1iferi (cane, cammello), r ett1l1 (geco) ed an ch e p iante (euforbiacee) per q.uanto i fl.a.gellati del geco e de11e euforbiacee I! i110,

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SEZIONE PRATICA

sembra non siano da identifìcare con la LeiE quesLo non -è l 'ultimo m erito d el laIVoro shn1ania tropicai : riman e invece ancora insopreso qui in esame,_ al quale è facile prevede.re luto il problema nei riguardi di alcuni mamlarga diffusione anch e fra gli stessi dermatomiferi e soprattutto del cane. log i, la cui attenzione sarà d 'ora in poi magJ\.lcuni cenni epidemiologici , oltre quelli già giormente rivolta ad identificare un 'affezion e esposti sui rapporti col J(ala-Azar, chiudon o fin qui po,c,o nota , ch e anzi nei n ostri paesi qu·e sto capitolo cui fann o sèguito quelli sulla può talora assumer e una fisionomia clinica u11 sinlornatologia, notevole per la descrizione del i)o' diversa da quelle comunen1ente descritte . particolall'e n10 do di presentarsi e di evolver e e trover anno nella monografia del Monacelli della Leishn1aniosi abruzzese e per i validi e JJreziosi eletne.nti di studio e di diagnosi. persuasivi argomenti con c ui l'A. ribatte le V. MoNTESANo. obie·zioni dei medici Joc ali circa l 'identità tra il cc cén so n teramano (1) e la dermatosi in CENNI BIBLIOGRAFICJ(l) q uestio.rie, e sulla casistica personale, n el quale ultin10 sono riassunte le storie clinich e di ben A. CELLr t:d altri. La i1lalaria. Un vol . in-4°, di 150 casi con la riproduzione di 112 fotografie 496 pag ., con 280 fig . e 2 tav. in n·ero e codei soggetti osservati daJl 'A., in gran :par~e lori. lJnione t:U!J. editrice, Torino, 193±, vrovenienti , come si è detto , dalla prov1nc1a Prezzo L. 70. di Teramo. Questa monografia viene a completare il n o0 Il \i capitolo tratta dell 'anatomia patologilo e grande Tratta to di I giene diretto dal ca ed in esso l 'A. alle fondamentali ricer ch e Prof. O. C.asagrandi. Per la g rainde importanlo ~anno g ià co n1piute d<l.g li AA. italiani za cl1e ha avuto ed ha tuttora la m alaria in preceduto in questo campo, aggiunge il su o Italia, e r a giusto che la trattazione. di questo per sonale co,n trib·u to , intere.ssante,, soprattutto ar g·omento fosse fatta in modo ampio ed esauper ciò ch e riguarda i rappo~ti della'. Leishmariente. r1io i cutanea con la .patologia del s1stema reIl volume è dedicalo al pio·n iere, all 'ap,o stolo 1j colo-istiocitario e le analog.i e e la differ enza clella lotta sociale contro la malaria, ad Ang·el o con i caratteri istio!pe.tologici delle forme vi- Celli , ed ·è l 'aggiorua·m ,e nto ed il completamenscerali: b·erl 30 ri p1o·duzioni di microfotografie to della su a r1ota 0 pera s ull 'argomento. l-Ianno documentano le vedute dell '1\. ch e an ch e in co11Lribuito ad esso, la Vedova, signora Anna questa par te ha saputo d~r~i c?s~ nuove e co~­ c:elli 1F raenzel ed i Professori O. Casagrandi , fern1are le f:Ue r are qual1ta d1 ricer catore oriG. Escalar, F. Di l 'u cci, P. Sepulcri , portando g ir1ale, coscienzioso e misurato nelle su e deognuno il contrib·u to della propria speciale duzioni. competenza. L 'impostazio·n e dell 'opera è rima1\lla diag11osi clinica e biologica, alla. p:osta la stessa, n1a le aggiunte ed i rimaneggiagr1osi , alla terapia gen er a!le e lo cal~. ch1n:ic~ n1enti , quali si esigevan o dag li studi odierni, t1 fì sica ed a.Ila fYro filass1 della Le1shman1os1 sono stati tali e tanti ch e ne è risultata un ' ope<.:u lanea' sono dedicati g li ulti1ni capitoli svolti ra nuova . e8si pure n el mo do più completo ed effica_c~ e! La prima parte è dedic.ata al]a epidemio.Joco1ne tutti ali altri esaurientemente forn1t1 d 1 gjai; in essa, sono esposte la storia, la geogravasta biblio~a1 fla rlferita a piè di ogni pagina . fia, l 'eziologia , i lnetodi di esamie, le cause di La forma lim,p ida e piana, l e numerose fi - 1>redisposizione, le sorgenti ed i veicoli d 'infe<rure ottimamente riprodotte, la ricca e corzione. Ftelati,ran1ente breve è la seconda parte, ~etta edizio,n e completano i pregi di questa sulla clin ica, l 'anatomia p atologica, la terapia: n1onografia con la quale il gi ovane A. ha r eso brevi tà, del r esto , con . . 011a all 'indole stessa d el un vero servizio alla scien za in gen ere ed alla trattato·, ch e è di igiene e non di clinica. c linica in specie, a cui la scoperta del. nucleo r\ITupia, invece è la terza parte, sulla profilassi , enden1ico t er amano h a or amai aperto il camir1 cui sono trattati a fondo i sistemi da usare lJO per ulterjori inda~ini e r~cerch e . dir~tte ~ ed i risultati ch e se n e otte,n gono. fil. riconoscere nuovi casi e nuovi fo colai es1st entJ con inolte probabilità in altri territori della LJANS DrETLEN. Die Lun.g entuberkulose, Ed. i)enis·ola. Steinko1)ff, 1934. RM. 8. Giustamente osserva l ·A. che il progresso (1) L'erudizione locale riferisce il nome di cc ce~­ incessante delle nostre conoscenze nel campo s o », <'ol quale l 'affezione viei1e popolarm ente des1gnata in Abruzzo, al latino e< incen.su s. », forse .d ~l della tubercolosi , e il sempre nuovo mutacolore rosso acceso delle manifestaz1on1 al loro inin1ento delle interpretazioni teorich e e delle zio (pag. 44). Può darsi, ma la mia n on è se n on applicazioni pratiche che esso porta con sè, un 'ipotesi da dimostrare, ch e la parola « ce~s~ » hanno turbato il m edico generico al punto s tia qui invece a significare cosa lunga e fa~t1d10ch e quasi ha rinu1~zi~to a farsi. della . qlfe~tion~ sa, così come h o udito talvolta adoperarla, in ~e­ un 'idea chiara e si rimette agli spec1al1st1 e ai nere , n el dj alctto di alcuni paesi ~ella Lucama: con sulenti. ·cc lunga, 11oiosa com e un censo », cioè com e certe prest azioni obblig~torie_ e. per.pet~e ch e ~ncora ~o­ (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui pravvivono ad antiche ist1tuzion1 feudali , ecclesiasi desidera l., recensione. stiche ·ecc. 1

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« IL POLICLINICO »

Il chiaro e picc:olo libro del Dietlen è dedicato appunto a questo scopo di chiarificazione; si apre, dopo bre vi b attute generail i , con lL• s tudio del modo d'infezione e con un ampio accenno al concetto· dei vari stadii di Ranke ; poi illustra il con cetto dell 'infiltrato (Ass1t1 a11n, lleaeku, Simon) e il suo significato risp etto al « con1p.Jesso primario »; mette in evid e11za il carattere della progressione a lappe ch e, secondo le vedute moderne è proprio dell 'infezio11 c tubercolo.re , e lo pone a raffronto con le antiche e r ecenti vedute anatomo-·p atologich e (Aschoff), ch e appaio~o· 01g gi in ritardo risp etto al progres o dell e cognizio11i clinich e . In una secon d a p·a rte è descritta la patologia della tubercolosi 1)olrnonare ch e è strettamen1e leg·ata al fo colaio 'P·r imario; le manifest azioni gen erali (Primarherd-Phtisen ), le form e g landolari e le diffusio11i ematogen e (miliari) ; di queste ultin1e d i tingue, segu endo Neumann , le forme maligne, le virulente e le blande : la fl<>ssibilità di g·uari.gio,n e della miliare è discussa e accettata. Nella lerza parte è tratteg·giata la clinica del periodo della reinfezione a partire dall 'infiltrato precoce . _ ino alle gen era lizzazioni acute o cronicr1e (la tubercolo si g alo ppante, 1.a tisi caseosa, la tisi fibrosa). Viene poi la descrizione di quelle forme ch e rton potrebbero essere ascritte a nessuno dei grandi gruppi precedenti; le forme polmonari ch e si sovra,p,p ongono ad una tubercolosi polm onare (polmonite con ge·s tiv.a, gelatinosa 1e caseosa , fib-rosa e i•p'e rplastica,) ; e i quadri morbosi d'origine bron chitica su fondo tubercolare. ~egue un breve cenno sul significato della compartecipazione rp leurica, e sulla cura della pleurite tubercolare ( c.u ra alla Morelli!): chiude il libro• un breve capito·l o di terapia. La piccola monogr aifia del Dietlen così chiara nell'esposizione e così ricca di esempi cli11ici ha raggiunto, io credo, il suo scopo. . V. SERRA. 1

!\{.

Cn1RAY

et P.

C H ENE.

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Précis de séméiologie

médic(.11le appliquée. Voi. in-8°, di pagg. 6·08, con

354 fig·. 'F r. 60.

'!\lasson

& C. , Paris, 1934.

Scopo di questo ìibro è di esporre in modo succinto i gruppi ~,intomatici più noti , di guidare i debuttanti alla ricer ca de11 e lo·r o cause e n el medesimo tempo iniziarli al linguaggio medico. Al fine di dare a questo l\ianuale un carattere pra1lico e didattico, gli AA. adottano lo stesso piano in ognuna del]e sue differenti parrti. Le turbe funzionali accu sate dai malati sono dapprima analizzate ed in b·a se ad esse il clinico è condotto poi .a ll 'es~me di questo o di quel] 'apparato, alla ricer ca dei segni fisic i corrispondenti , alle prove funzionali ecc. Allorqu.ando talj dati :i1 on sono sufficienti a porre la diagnosi , il m edico domanda alle varie in-

[ANNO

XLI, NuM. 35],

dagini di rinforzare o di suwlire i suoi sensi, siano esse la r egistrazione grafica: di un movimento o di un ritmo, lo studio istologico, batteriol<>é:'ico o chimico degli escreati o dei secreti , le investig·azioni oodoscopiche o radiologiche. A questi ire tem1)i analitici fa seguito la sintesi di elaborazione, fase questa che appartiene alla patologia propriame11te detta. A maggior chiarime nto poi della trattazione, gli AA., per ogni capitolo, riportano grandi quadri sintetici, fonda111entali, di grande utilità pratica.

A. P.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI R. Accademia Medica di R.oma. Seduta s lraordinaria del 7 luglio 1934-XII. Presiede il Prof. S.

BAGLIONI,

presidente.

Ulcera duodenale e splenomegalia con ittero: resezic ne gastro-duodenale e legatura dell'arteria splenica: guari• g1one. Prof. R. ALESSANDRI. - L 'O. ricorda le idee già da lui espresso circa la cura delle epatiti e delle cirrosi epa lich e, nel Congresso del 1932 delle due ociet à di Chirurgia e Medicina Interna, e specialn1ente in_guelle forme, in cui vi è splenomegalia e in cui si ammetle oggi l'importanza massima del fattore splenico com e prevalente e come lesion e primitiva. Ricorda inoltre la proposta da lui allora fatta della legatura dell 'arteria splenica, operazione non pericolosa e quindi più facilmente accetlabile da medici e pazienti, e che poteva dare buoni risultati, come è dimostrato ai casi in cui è stata praticata in luogo della splenectomia. Egli ha operato finora 6 casi con legatura del1'arteria splenica: in uno ha trovato una certa difficoltà per la ricchezza di vasi venosi, che ostacolavano la ricerca dell 'arteria; in tutti gli altri casi la ricerca fu. semplicissima, e sempre fu praticata la sezione fra due legature. ,Si ferma specialmente a illustrare il caso di un giovane di 25 anni - che presenta - già affetto da ulcera duodenale, associata a splenomegalia con ittero, e operato di resezione· gastro-duodenale, r1onchè di sezione fra due legature dell'arteria splenica (sul margine superiore del pancreas). Il clecorso fu del tutto normale e il malato guarì per • prima. L ·o. mette in rilievo le ragioni , per cui consi'dera interessante questo caso: la prima è la coincidenza con una lesione epato-lienale di una sindrome di ulcer a duodenale; la seconda è perchè porta un nuovo contributo all'azione favorevole ottenuta alla semplice sezione fra due legature del1'arteria splenica, operazione che è stata perfetta1nente sopportata dal malato insieme colla resezione gastro-d11odenale, mentre una splenectomia avrebbe certo notevolmente aggravato l 'intervento. Considerazazioni sulle cause delrorigine dei f umori. Prof. R. MARCB;ESINI. --.. L'O. s'intrattiene sulle cause dei tumori, espon endo su e vedute personali, e corredando la sua con1unicazione con la dimostrazione di preparati microscopici e con proie•

ZJOnI.


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SEZIONE PRATJCA

Effetti dei Raggi X sulla produzione biologica di emoli· • s1ne. A. GUALDI. - L 'O. indaga l'influenza di un tratt~mento. radiologico nello sviluppo dell 'im~unità antimontone nel coniglio. Irradiando l 'animale recett?re, ma sopratutto l 'antigene, si riesce, con tecnica opportuna, ad influenzare lo sviluppo del~ '~t!ività immurtitaria specifica dell 'animale sensihil1zzaato, nel senso di un cospicuo aun1ento . del ti.tolo emoJitico antimontone raggiunto. I r1sultal1 prospettano la possibilità di estendere il pri11cipio dimostrato al vasto campo della i1nmup.o-reattività.

Azione di alcune acque minerali italiane sull'epitelio vibratile dell' esofago di rana . Prof. P. TESTONI. - L 'O. comunica i risultati di numerose esperienze sulle acque minerali studiate dal punto di vista farmacologico. Impiegando come realtivo l 'epitelio vibratile dell'esofago di rana le acq1:1e minerali si. possorto dividere in due grandi g!'~pp1, uno che stimola, l 'altro che deprime l 'att1~1tà delle ciglie vibratili. Fra le acque ad azione stimolante si ricordano: la F'iuggi, la Rinfresco, la Leone, la Donzelle, la Torretta, Regina e Tettuccio, la Sarda1rci, l 'Acetosa, la Santa di Ch.itariciano la S. Pelleg1·ino.

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Risultarono deprimenli, in grado m .a ggiore o minore, 1'Acqua santa di Roma, la Nepi, la Sila , la Janos, la Regia, Ja Tam erici, la Fratta, le Albule, le Telese, la Porretta Solf., la Roncegno, la Levico la Chianciano purgativa. ' Circa poi la durata dell'attività vibratile delle ciglia sot toposte all'azione delle diverse acque mi_r1erali, confrontandola con quella di una soluzione i sotonic~ di NaCl , essa cresce per la Regina, la Tettuccio, la Leorie, la Rinfresco, la Sardara, la 1'orretta, la Donzelle, la Uliveto, la Santa di Chianciano: diminuisce in vario grado per le altre acque. Mercè l 'irnpiego di questa tecnica l 'O. ha po1uto nettamente individuare le diverse acque n1i1terali che, per la loro composizione elementare, per i loro caratteri chimico-fisici e per altre peculiari proprietà, si sono sempre considerate fra di Joro strettamente affini.

Sull'epatoterapia parenterale nelle agranuiocitosi e sul valore eziologico del piramidone. Dott. F. CÀlREILI. - L'O. tratta dell 'epatoterapia parenterale nell'angina agranulocitica acuta idiopatica, nelle agr anulocitosi secondarie e nelle gra11ulopenie subacute, croniche, ricorrenti. Ricorda t1n caso acuto con setticemia streptococcica nel quaìe ottenne da questa terapia, rapida guarigione. L 'O. pensa che il benefico effetto del}'epatoterapia sì debba alla presenza nell'estratto u sa to di adenosina e di acido adenilico, piuttosto che al principio antianen1ico in sè stesso. Riguardo all'eziologia delle forme acute finora dette icliopatiche che, l 'O. trova ch e in 3 dei suoi casi, prima dell 'inizio della forn1a morbosa fu fatto u so di piramidone solo o con barbiturici e di altre droghe cont en enti l 'anello benzoico, e ciò in accordo con le recentissime osservazioni di AA. <t tnericani. In un altro caso - finora unico - fra i prececl ~n ti fu notato solo intenso e ripetuto uso di chir11no.

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A proposilo del probabile meccanismo d 'azione del piran1i~one e di al Lre droghe contenenti l 'anello benz?1co, è prespettat a l 'ipotesi che esse più ch e p~r az~or:ie ~eucot?ssica diretta, agiscano in via allerg1ca (1d1os1ncras1a, allergia locale istiogena n1idollare). ' ' Prof. V. GHIRON. -- Un caso di tumore maligno, riel con.fluente coledoco-duodenale.

Partecipano alla discu ssione i proff. G1un1cEAN· nH EA e EGIDI.

Un caso di anemia grave con splenomegalia ed eritre•

mia.

Dott. P. STFANUTTI. - L ·o. illustra un caso di nnemia intensa con eritreinia riscontrato in una ragazza portatrice di sple11on1egalia cro11ica. Nella splen ectomi a, seguita da cure antiluetiche inten_sc e d.a ~onsillectorr1ja, fece ri sconlro un progressivo 1n1gl1oramenlo della sindrome. Vengono. segnalati uno strano incidente successivo a conlrazio11e splenica da adrenalina - iniettata per saggiare la contr attilità dell'organo prima dell 'inL0rvento - ed il comportamento della forma del_ cuore nell'evolvere della sìndrome ematologica. Il Segretari o : G . AMANTEA .

Società Medico-Chirurgica di Bologna .. eduta scie11tin ca del · 1° giugno 1934. Presidente: prof. M. PINCHERLE.

Considerazioni sul decorso e sugli esiti del Morbo di Han d·Sch Uller·Christi an. M. PINCHERLE. L 'O. presenta fotografie e radioscopie concernenti il caso di sindrome di HandSchiiller-Christian , già pubblicato, per dimostrare l 'ulteriore favorevolissimo decorso delle lesioni trattate con cicli molto dist~nziati di irradiazioni Rontgen. Il tipico cranio « a carta geografica » è ora completam ente ossificato; si è formata - si. può dire - una nuova scapola, sia pure a contorni irregolari, ove più non v'erano traccie di sostan za dalle mandibole e dagli ilei. An che l 'evoluzione somatica e psichica hanno notevolmente prog redito. Discussione: prof. G. G. PALJ\IIERI. Il metodo di Lowenstein per la ricerca diretta o culturale del B. di Koch nel sangue e nei tessuti. G. GRAZIOSI. - Dopo alcl1ne con siderazioni ge11erali descrive il m etodo TT, ripromettendosi di, riferire prossimamente sui risultati personali. Discu ssione: proff. G. DE 'foNr, P. BENEDETTI, M.

PI~ C.HERLE.

Studi sul potere bactericida del sangue in toto nel corso . della vaccinazione dell' uomo contro il tifo e i paratifi. F. MASSA. ~ L'O. studiando le variazioni del potere battericida del sangu e dell'uomo nel corso clella vaccinazione antiLifo-paratifica (con vaccino formt1lato a dose unica) h a notato che non v 'ha parallelismo fra potere del sangue in toto e potere del siero; vi sono in gener e variazioni antiluetiche. Inoltre ha dimostratf> che I 'azione battericida mag-. g1ore appartiene ai globuli rossi integri. Il Segretario: prof. P. BENEDE'l"l1.


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« JL POLICLINICO ))

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. 'C linica dell'allergia nelle malattie infettive. IF . Hamb·u rger (lv/ed . /(lin., 11, 1934), in un suo lungo articolo, che am·p1lia la comu.nicazione fatta al CongTesso internazionale di Pediatria di Londra, tratta del complesso pro.blema dell'allergia, sia 11ella tub ercolosi ohe nelle altre malattie infettive.. L 'A. cerca anzitutto di limitare, di chiarire il significato della parola allergia; mantenendosi adere11tc alle vedute classicl1e del Pirquet; discute poi la durata della dimostrabilità e dell'esistenza dello stato di allergia, il modo di saggiar·e il potere allergico dell 'organismo , la possibilità di alimentarlo artjficialmente; si sofferma sul m eccanismo delle sue •oscillazioni, delle sue fasi di negatività transitoria e sulla influenza esercitata da fattori numerosi, specifici e aspecifici. Riassume infine brevemente il igni fi cato diagnostico e 1p rognostico della tubercolinoreazione, e le sue ap·plicazi.oni terapeutiche. L 'articolo è chiuso da un rapido sguardo -sul comportamento dell'allergia nelle altre malattie infetti,re . V. SERRA. 1

Il tipo infantile della tubercolosi.

L. G. Parson (Th,e Lancet, XXI-vol. I , 193±) ricorda come per mo,l to tempo lai tub>t?;rcolo si n el bamb ino fosse· ritenutai una malattia straordinaria111ente gTave: cosicchè la legge c.l1e cc tanti rr1esi di vita era110 concessi ancora al piccolo tub·e rcoloso per ql1anti erano i suoi .an11i d 'età » trovava un largo consenso. ·F ino a 25 anni fa, la via aerea era considerata la più frequente1 nella trasmissione e .:rtella penetrazione del bacillo : poi vennero le 1 icerche di Calmette e della sua scuola sull 'importanza dell 'ap1p arato digerente e del latte va1ccino; e allora, non soltanto le lesioni delle glandole mesenteriche ma anche quelle delle perib·r onchiali furono messe in rapporto con una diffusione linfatica dell'infezione, a punto di partenza intestinale. l)oi. ecco le osservazioni di Ghon e il co11cetto del complesso primario, con la sua valorizzazione della lesion·e polmona!I'e, inentre .alla localizzazione glandolare· viene restituito il suo significato di risentimento e di seco,n darietà. L'ostinato p essimismo pro;g nostico di fro·n te all 'in_fezione tubercolare, avvalorò il co·n cetto della epitubercolosi con cui Eliasberg e J\; euland credettero di spiegare quelle estese e durevoli infian1mazioni polmonari, sorte intorno a fo colai tubercolari e a cui, tuttavia , veni va ne.gato ogni signifi&to di specificità, tanto incomprensibile era la sua benigna evoluzione e la contemp·o ranea persistenza di buone condizioni generali. 1

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Mar la riattivazione di un simile pro·c esso ir1 seguito a una semplice iniezione di tubercolina (Langes), e il ricco I'eperto di b. di Koch ottenuto da Gorter e Leida e dall 'A. nella sua clinica di Birmingham, colla puntura praticata in piena zona di cc epitubercolosi » di1nostrano tra.t tarsi di un vero e propriò processo tubercolare. Come è r1oto, l 'on1b ra della zona cc epitubercolizzata » va lentamente chiarendosi dalla periferia e finisce per lasciar ria·p parire il tubercolo calcificato di Gho·n , spe.sso glandole caloificate e la linea opaca di una interlobite: secondo l 'A. il focolaio primitivo corrisponde ad una lesione di carattere proliferativo, epitelioide, e l'epitubercolosi ad una generalizzazione rapida del processo di natura essudativa. L 'epitubercolosi deve, in conclusione, con~iderarsi come una forma b·enigna di tuberco]osi polmonare. La sua ombra, sotto lo sche:r1na, deve essere differenzi ata da quella della polmonite e da tJuella dell'atelettasia. L'A. descrive poi la sede tp1iù frequente e l'evoluzione, o per m eglio dire, le varie mo daliLà di e,-oluzione d el tubercolo primario di Gl1on; ricorda i diversi meccanismi attraverso ct1i può aversi una infezion e, e conclude che, anche nei primi anni di vita l 'infezione tubercolare può presentarsi con egni di benignità. id.a bisog11a ricordare sempre l'alta fr-equenza delle localizzazioni meningee, che costitui~rono la maggiore percentuale dei repeTti di a11topsia nei bambini morti per tubercolosi: in genere è nel tubercolo· di Gl1on o nelle glandole mediastiniche che si deve ricercare il punto di partenza dell'invasione nel sangue circolante. La tubercolosi benigna del bambino si previene efficacen1en te co·l la pasteurizzaizione de] latte che essendo ricco di tossine attenuate, ' ' consente nello stesso tempo la normale evolutrione di processi di imm11nità; in quanto alla tuberco1osi umana, è nell'ambiente dove vive il bambino eh~ bisogna esercitare il più rigoroso controllo. « Si può accertare la tubercolosi in un a dulto - ha d etto Park - trovando sia i bacilli nel suo sputo, sia l'infezio·n e nel. suo bambino. n. L'allontanan1ento del bambino dal luogo inf·0Lto l'evitare accuratamente ogni co.n tatto, la vita in luogo sa110, l'a:limentazione adatta, e i controlli siste111atici con reazioni cutanee ed esami racliologici costituisco·n o i metodi più efficaci di prevenzione. V. SERRA. 1

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Diagnosi e trattamento precoce della difterite.

H. Seckel (M edizin. Welt, 24 febbraio 193 ·i) insiste sulla necessità di una diagnosi precoce della difterite per potere istituire un trattamento utile. Mo1te volte, la diagnosi precoce è ostacolata da noncuranza del bambino, da


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dei genitori , o d a errore da parte del medico; qualche volta da difficoltà econo111iche per non poter pagare la visita. L' A. cita vari esempi in proposito. Importante è tener conto d ei sinto111i precoci: spossat ezza, dolori Rl collo ed alla testa, sete, irrequietezza, che indicano l 'appresar si di una n1alattia febbrile. Seguono: mancanza di appetito, malessere, nausea von1iti ed, in casi gravi, dolori addon1inali e' diarree. . Fra i segni locali della difterite alla gola , è 1particolarmente caratteristico· il contrasto fra i forti depositi fibrin osi sulle tonsille. e la quasi totale asse.n za di r eazione dei tessuti circostanti, al contrario di quanto avviene, p. es., per 1'angina banale o scarlattinosa in cui si ha forte arrossamento del pa1lato· m~lle. Sulla diagnosi differenziale, è meglio non insistere, perch è nulla di male se si farà una iniezione inutile nel caso di angina di Vincent o scarlattinosa, mentre n on si deve tra~curare nella difterite il trattamento specifico. Un a ltro punto su cui insiste giustamente l 'A. è quello di non a,tte11dere il risultato del1'esame batteriologico per intervenire: la diagnosi di difterite va fatta al letto de l malato e non col microscopio. Per la cura, l 'A. dà la segu ente tabella, secondo 1'età del bambino : On. 1 a Da 6 n • Itre UP . 5 anni 10 ann i lt anni imm. 10 k · . 20 kg. 30 kg per kg. •

Difterite del naso o leggera della gola.

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SEZIONE PRATICA

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e solo n ei resta11ti 28 casi $i 11olò 11n certo mig·lioramento. Concludendo, la terapia sierica giova qua.si soltanto nel periodo pre-parr alitico, come ormai s i ammette da tutti; di qui la nece sità di rico11 oscere in t empo la poliomjelite e di avere semp,r e a portata cii mano i mezzi di cura. V. SERRA.

La trasfusione sanguigna nelle malattie setticèe• E. K11tscha-Lissberg ( Wien. Kl. Woch., 19,. 1 ~34) ricorda come le indicazioni alla trasfu~ione di sangu e si siano andate allargando sempre più: egli h a pr aticato 70 volte, in 45 setti ci, questo ene rg ico mezzo di cura, ottenendo in 2(' casi la g u arigione (38' % di mortalità): le sepsi trattate furono sepsi p11erperali , aborti settici, osteornieliti , fra.ttur~, empiemi , flemmoni , artriti p urulente, peritoniti, flemmoni delle pareti addomina li, pieliti e mastiti . Naturalmente accanto a questi venivano messi in opera tutti quei rimedi ch e sembravano 1li ù adatti cas9 per caso. Da qualche mese infine l'A. h a adott ato l 'ab!tudine di trasfondere, sa!lg ue ci~ratato. e prev~amer;te sottoposto, . ali az1one d ei raggi ultra·v1olett1; questa tecnica, ch e prende lo spunto da ricerche s1)erin1entali e r linich e di Schittenhelm e di Fervers, 11a dato ht1oni risultati cosi cl1e l 'A. si propone di applicarla an cora la;rgamente. V. SERRA.

NOTE DI DIETETICA . Il formaggio nella dieta dei dispeptici.

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6000

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F. Ran1ond, Nicolas e Lebla11c (Presse médicale, 18 luglio l 934) tro vano· molto utile la somministr azione di for1r1aggio a i dispe1)tici . JJag·1i esp,erim.e nti su animali , so·n o passati alle ap vlicazionì cli11icl1e' specia lme-n te nell'ulcera ga5tro-d u o·de11ale. Sop·rattutto· evidenti sono il rapido rifiorire del]o stato generale, l 'assenza di a11en1ia e di dim agrimento, la rapida ri.presa delle forze, senza cor1tare, po·i , che il malato è be11 Ii·:,to di poter gustare questo cibo saip ido e va1jato. I formaggi scelti dag li AA. ono: il gruyère (forn1aggio tipo svizzero, a ria ta dura , prepar :1tO con latte n1ezzo· scremato); il cantal (formaggio a p<i·sta dura non cotta, d el tipo d el nosLr0 cacio-cav.a llo e provolon e); olandese (ve n e sono varie specie, dj g rassi e di magri) ; camembert (forn1aggio di latte di vacca, a pasta 1r10lle n on cotto, n·è pres ato , leggermente sala1to} ed il roqiieforl (forma ggio di latte pecorir10 con o· sen za aggiunta di latte di vacca: n ])asta molle-, friabile). · I for1uaggi duri si danno gra ttuggiati , al principio d ei due IJa, ti principali (1-2 cucchiai nel brodo di legu·m i, in puree, ecc. ); quelli molli, su biscotto. L'uso può e . ere continuato indefinita111ente. fil. 1

Difterite del la gola localizzata, grave.

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Difterite progressiva, tos sica; c rup.

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Usare le do i più a lte, quanto più tardi è curato il malato, n el crup e n elle forme post111orbillof:e. Fare ini ezioni endornuscolari, con un ago lunrg o e forte, alla r egione g lutea su:periore esterna. Se il bambino h a avuto in precedenza alt re iniezioni di siero, introdurre 1-2 ore prin1a d ella dose necessaria 1 em e. di siero di cavallo . fil.

Cura della poliomielite con siero di convalescenti. In base alJ e ricercr1e si ste.n 1aticamente co n dottc fra 277 barr1bini, durante il 1932, che fl.egnò in Gern1ania unG r ecrud escenza di quest a n1alattia., Schlossberg0r e Krumcich (Kltin. li' och. , 23 giug·no 193-b) riferisco·n o i seguenti dati: di 26 barnbin·i trattati con siero di co nvalescenti nel periodo preparalitico·, 23 guarirono compl eta111ente, due ebbero parali i e uno 111orì; degli a ltri, trattalti in periodo ipzir alitico, il 25 °fo n1orì, 1±8 }Ja1rtbini restarono paralitici 1

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« IL POLICLINICO >l

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TECNICA MEDICA. L'oscillografia clinica. G. F. Capua11i (C i1ore e Circolazione, macrgjo 1934) descrive il metodo di registrazio~e della curva oscillografica (pu ò ottenersi con <1dwtti tensiografi ed artc he co l solo o cillo,rnetro . di Pachon). L 'oscill o~·ramma, che se ne ott1ene presenta differenze dallo sfigmo,gramma ed ha cara lterisLicl1e diverse , per esempio, nella ipertensio1te arte-rio.sa e nella ipertonia pura. l l lavoro, co·n vrurì tracciati e ricco di particoJ.nri tecnici , per la sua indole non può riassu111 ersi , i11a è bene $egnalarlo per il suo significn lo a quelli che si interessano di lali ricerche , cJ1e costituiscono 11n utile completamento dello s ludio delJa pressione sanguigna. fil. ~

EPIDEMIOLOGIA. La mialg·ia epident ica. Secondo quanto riferisce R. llus (Lancet, 11 ag·o to 1934) 11a i1l fierito· nella Svezia nel 1931; I ' epiden1ia di tale an110 era stata preceduta da a lt re. Non vi fu n essun caso dj n lorte, ma in q ltalclte Il) a lato, i forti dol0ri addo1nina li hanr1.o l)Or~ ~LLl ad u11é1 la paro tomia esplorativa, ch e ·1Urnc1str0 l 'errore c·., 111 rr1esso. Vi è stalo inoltre un tipo torac ico con sintonti b jlaterali , riferibili al torace inferiorB. l ,e co1l1plicazioni più frequenti sono state l 'orchite (50 ci<1si ) e la pleurite secca (una ventina). Rari ·o t10 s1 l~Li i sintor11i catarrali; in alcuni casi, si aveva eufo·r ia e senso di vamp·a te alla faccia. L ·e1)id em1a si è ina11i festala nei casi esti vi cd auturLnali e si è iniziata in un piroscafo c h e era rima lo un paio di g io rni nel porto di J\.Iar&trand; pocl1i giorni dopo , un terzo della c iL1r re Li"\ era co]pito. La n1al.attia colpi:;ce e-ssenzialrr1ente g li adolesce11ti. Nulla si sa circa la sua natur.a e.d il 1r10,do di trasrnissione; la con1parsa nei mesi €slivi fa pensare ad un insetto" rnentre lo scoppio simult aneo di molti casi fa riten ere che si }>Ossa trattare di trasmissione id rica. fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA.

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NUl\I.

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dato e per i mig1ioramen ti ch e conseguono a lla riclorurazione , i disturbi furono spiegati con la teoria ipocloremica . . Nella sindrome tossica postoper.a toria si ha cioè un passaggio dei cloruri dal san2Ue verso i ~essuti che ha Jler conseguenza una -oipocloren11a , ma no11 sernpre, potendo aversi il fenomeno e tasso di cloruri n el san g ue aumentato o normale, se questo trovavasi prin1a in alta concentrazione. In questi casi allora è abbassato il rapporto t~a c~oro globuJ are ·e. cloro plasn1atico, e la terapia r1clorurante non deve essere trascurata. Il cloro del sangue è chiamato a neutralizzare le. sostanze tossich e circolanti liberatesi da l focolaio operatorio. L 'i1poclorurernia infatti si h a pure negli accidenti to·ssici dell'occlusione in te·s tinale ; n ella 7/0 1 1,~Sée acuta iperazote·m ica C-On accidenti tos ·ici dei n efritici ·~ronici; nelle gr avi ed estese ustioni ; nel corso delle più svariate intossicatZioni (funghi , carni guaste, m ercurio); n el cor so delle infezioni acute. In tutte queste condizioni , la riclorurazione non è l 'unico mezzo per n eutralizzare la causa tossica, potendo con vantaggio ricorrere alla terapia g lico-insulinica, che agisce con inecca~ nismo an alogo. R. GRAsso.

VARIA Dati demografi.ci nell'Italia. Al 31 luglio 1934 ]a popolazione residente nel Ttegno an1montava a 42,9.)2.000; la po1)o}azione presente a 42.457.000. L'eccede11za dei nati vivi sui n1orti risulta di 253. 790 neì primi sette mesi del 1934, di 23 7.983 nei primi sette mesi del 1932. Si è avuto per lanto nei primi sette mesi del 193± un i11cremenlo naturale della po·p olazione superiore di 15.807 a quello verificatosi nei primi sette mesi del 1933 e di 32 , 448' a quello, verificatosi nei pri~i sette mesi del 1932. Ragguagliata alla popolazione, l 'er.!Cedenza dei nati sui mo·r ti rap· JJresenta 11ei primi sette mesi del 1934 il 6 ' O' . . . . . i1 e1 pr1m1 sette nle$1 a.e } 1933 i] 5,7 e nei primi sette mesi del 1932 il 5,3 per mi ll e .abita!Ilti.

Cloremia e sindrome tossica postoperatoria. Ch abanier e Lobo-Onell (L'l ['resse Médic., 13 , 1934) ricordano come g li incidenti tossic i postoperatori possono essere precoci e tardivi. I primi sopr avve ngono ai primi g·iorni € vanno d.alla semplice insonnia e disappetenza ai vomiti frequenti. con meteorism o da ricorclare il qt1adro della peritonite, al collasso. I disturbi Lardi,,i sono me.no frequ enti e sopra,1vengono verso il 7° giorno e con sistono in costipazione, inappetenza, lingua secca, nausea. vomiti. l intorni l)Ossono aggravarsi e giungere al com.a ed a 11a morte, col quadro classico dell 'uremia. Tn entrambi i casi coesiste il)erazotemia e q11asi sen1pre ipoclore·n1i R. Per questo

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. L'azione cu r ativa de l cc Neu r ovaccino Bruschetti•ni » riella forma nervosa del cimurro dei cani. - Tip. Cremona Nuova, 1934. R. 0NGANIA. P er una sislemalica ulilizzazione di alcuni metodi biologici da parte del niedico pratico nel campo della diagnosi dei lumori maligni. - Poligrafico dello S tato, Ron1a, 1933.

B.

!VIARTINI.

I8ti l uto Benito ì\IIu ssolini, Roma. Relazione tecnicofinanziaria per ] 'an no 1933. 1\ l ti Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Confer enze d i cultt1ra assicurati va dell 'anno 1933. Roma. J~ . l\!IonE.TTI. L a. di si nfezione il ell 'occ hio artificiale. - TiJ). Anò ò. P nlern10, 1934.


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NELLA

SEZ IUXE

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PROFESSIONALE.

Cronaca del movimento professiooale. .Per la concessione gratuita dei campioni di sprcialità medicinali. In in erito alle nuoYe norme r egolanti la concessione di campioni di speciali Là n1edicinali ai sanitari, emanate dal Ministero delle Finanze con 11{ . D. L. 27 dicembre 1933, n. 1746, e la, cui ri gorosa applicazione in1porrebbe ai medici di con serYare per un periodo di cinque anni e numerare progressivamente le distinte di accompag11am ento dei campioni ricevuti, il prof. Eugenio Morelli, iPer il tramite della superiore Confederazione e dc I l\i!inistero delle Corporazioni , ha fatto presen le a1 Minis tero delle ~"'ina11ze l 'impossibilità da parte d ei meclici di esplicare t ali olJb]ighi, preferendo rifiutare di accettare campio11] medicinali J)iutt osto che sottostare a 11oiosi accerta111enti e ad ieventuali contravvenzioni. La Confederazione Nazionale cl ei Sind aca.ti Fa:scisti Professionis ti ed Artis li i1011 h a n1 a11ca to cli prospettare al ~1inistero delle Finanze l '01)portt1nità di accogliere il voto espresso dalla Co11fede1azioI1e del ,Sindacato Nazionale Fascist a d ei Medici , ed il ~li r1jst ero delle Finanze ha assicurato iehe la questio11e è g ià stata attentamente esan1inata e ch e si sta ora st udiando l 'opportunità cli .alcuni t emperam enti alle disposizioni accennate, <liretti ad eYitarne tutti g li inconYenienti. 1

CONCORSI. Posn vA e" l'ITt. ASOLO. - (Vedere TREVISO). CAl\IPo 1 ·n ENS (Bolzario). - Scad. 30 se t t .; L . 7500 e 5 quaclrie11ni clec., L. 750 ufl. san. , allog·gio, 15 % sti1)endio inizial e per gestion e ar1nadio far111 .; l assa l ... 50. CASTELLUCCHIO (M:antova) . - Scad. 30 sett .; per Sarginesco ; L. 10.000 e 5 quadrie11ni d ee., c.-v., L 1800-3500 trtlsp. , indenn . ambul atorio; et à ljrn. 3.5 a.; l a~sa L. E0, 10. CASTIGLIONE DEL L AGO (Perugia). - Scad. 26 ott. ; per Pozzuolo; ·L . 7000 oltre L. 1600 serv. att., c.-v., 5 sessenni dee., ecc. FIRENZE. Comune. - ,Scad. 30 sett., ore 18; tre rnetl. co11d . suppl enti; L. 8500 e 8 trjenni ili T... 710: jndennità supplementare L. 1400, ecc. Tassa L. 50. Età lin1ite 35 a. Chieclcre an11unzio. FIUI\1E. - Scad. 25 sett. ; medico aiuto al] 'ufficiale san.; L. 13. 700 oltre L . 3700 serv. ~tt. Rivolgersi Municipio. ,. Fos s Ai~o

PH.\TJ C.\

(Cu n eo) (abitanti n. 21.846). Ospeòrilc

'[l,faggiore. - :È aperto, sin o al 15 setten1bre 1~34. il con cor so , per ti Loli, a Prjmario ~Ieclico Direttore. Per schiarin1enti rivolgersi alla Segre t eria d cll 'Isti tuto. L a Presirl en za. LARCL\~O (P isto i a) . · cact . 15 e t I.; L . 500 e 5 quadrie11ni dee. , L. 3500 cavale . ; e tà lin1i te 35 a .; l as a L . 50,10 ; doc. a 3 mesi dal 10 ag.

LA SPEZIA. Con1u 11e. - Scacl . 31 ol l. ; m edi co <lel dispensario <:om. p er la profilassi della sifilide e d clJe malattie veneree; L . 7200 e 5 quinque11ni dee.; età li111j le 45 a.; t assa L. 50.10. l{i,·olgers j Uffi cio Comu11ale affari a1nn1i11is lralivi (Personale; . ~1AS ONE (Ge11ova). -

Scarl . 15 se lt .; rivolger si

Segret. com . MEDESANO (Parrr1a). Se acl. 30 set l. ; per , -a1 ano Marches i ; L . 9!500 e 5 quaclrienni d ee., c. -v., 1. 4000 tras1J.; età lil11ite 25-40 a.; t assa L. 50 . MoNTECEnIGNONE (P esa ro-Urbino) . - Scad. 29 ott. ; L. 9000 e 4 quadrienni ventesim o, c .-v. L. 600, trasp. L . 2000 , t1ff. san. L. 400; et à lj 111. 40 a.; t assa L . 50, 10. PETR10Lo (Macer ala) . - . Scn rl. 20 ol l. ; L . 8000 e 3 qua(frier1ni dee., L. 500-1000-2500 trasp. , L . 700 ttff. sa11.; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. Rol\fA. lv!inister o delle Colonie. - Prim.ario chirurgo 11ell 'Ospedale Principale cli Be11gasi; stip. L . 19.000, indenn . serv. alt. L. 5200, indenn. coloni ale p ari a 3/ 4 d ello stipendio; riduzione 12 %; età l imi te 45 a.; u11 d ecennio di esercizio professional e . SA1'l Bt.'.Gro DI <~ALLALTA (Treviso ). Scad . 10 Sf· lt.; L. 8000 oltre L. 3500 trasp. , c.-v. S.\N Poss1noN10 (Il1orlena) . - Scad. 30 ott. ; 1ire 8500 e 10 ])ie11ni ve11t es ., jnclen11 . c. -v., trasp. , a111JJulat. Sl.:TRTO (Ud in.e) . ·- Scad . 30 ott.; con Cervivento; L. 10.000 ollre L. 600 serv. a lt. , L . 900 u ff. san .. L. ~3000 aulomob. o cavallo, c. -v. ; t flssa L. 50 ,10.

TnEVJ so. Conso r zio Pro vinciale A n lilubercolare. - Con corso, IJer ti loli, al pos to di Aiuto Medico d el Disp en sario Provjncia.le Antit11berco1are clj Treviso. .t\.l posto è assegn ato l ' a11nuo s tipe11clio di L . 8000 su sce ttibil e di 5 au111e11Li quadriennali del d ecimo, e il su1)pl ernento di servizio a ltiYo di an - · nue L. 4000 . De l le r etrjbuzioni si intenclono g ià ridotte ai se11si Ci el R. D. L. 20-11-J 930 11. 1491, però son o soggette alll1 rirluzione cli Sj)OSta dal R. D . L . n. 561 d el 14-4-1934 e alle al tre rite11ute di legge. Presso lo st esso Con sorzio Provincjale Ai1titubercol are cli Treviso è aper to anche il concorso , ller titoli , ai posti di Direttore dell e Sezioni di spensariali cli. Vittorio Veneto e di Asolo . A detti posti è asseg·na lo l 'annuo s1ipend io di L. 5000 su scettj bile èfj 5 uumen ti qt1acfrjennali d el d cGimo . Lo s li penilio si intenrle g ià ridotto ai sensi d el R. D . L . 20-11-1930 n. 1491. Esso però è sogge tto alla riiluzione Cli cui il R . D. 1.. d el 14 aprjle 1934, n. 561, nonchè alle altre trattenute di legge. Le domande per tutti i posti d i cui sopra, fatte in bollo da L. 3, acco mpag nate dai prescritti rlocun1enti, l 'elenco dei quali· con t11tte Je rispettiYe rnocl alità si possono ri levarP dai ])anni di co11corso d el 25 luglio u . s., cl a richied ersi alla Segreteria d el Con sorzio, d ebbono pervenire alla Segreteria }lTedetta in TreYiso, non oltre Je or e d odici del g iorno 31 ottobre 1934 - XIII c. f . VErrcELLI. A mministrazion e Pro11inciale. La scaden za rleJ con cor so ai posti di Direttore e di Coadi11tor e della Sezione 1\iledico-~1i crografica del JJa borat orio ProYin ciale di Ig ien e e Profilassi, bancli to con a vviso 20 giugno 1934-XIT . è proroga la,


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POLICLl'\"ICO »

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XLI, NuM. 35]

alle stess0 condizioni, alle ore 17 del 17 settemNOTIZIE DIVERSE. bre 1934-XII. Conferenze e con1n1issioni interuazionali a I<on1n. VITTORIO VEK ETO. - (\Federe TREVISO) . AVVERTENZA. - (.luando 11on è altrimenti jndicalo ::;i è chiuso negli scorsi giorni a Roma il corso 1 concorsi si riferiscono a condotte medico-chirur- . i11lernazionale di 1nalariologia, da noi già annungiche, i com pensi allo stipendio base. zia lo , organizzale d'intesa con la Società delle azioni dal prof. G. Bastianelli, direttore deJ1'I litulo di l\ilalariolog1a, con co11corso del prof. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. A. ~Iissiroli, direttore della Stazione Sperimentale La ScuoJa Superiore cli Danzica (Gern1ania) ha Antimalarica della Direzione di ,S anità. nominato dottori honoris cau sa sir 1'homas Oliver 11 corso è s lato affidato al personJle <"lei due e il dott. E. G. Annìs, l 'uno e ] 'altro dell 'lJniEnti ed a s tudiosi ilaliani di valore. rersilà di Durha1n llnghilterra) : il primo per le Alla chiu sura del corso sono stati invitati, dalsue ricerche nel campo delle malattie professio1'Estero, a tenere delle conferenze e delle dimoi1ali, il secondo per l 'opera (l 'organizzazione svols trazioni praUche, alcuni dei Tnassimi esponenti ta r1el campo delJa san ità pubblica e nella lotta degli studi sulla malaria: S. R . Christophers (Incontro i tumori malig11i. dia), S. P . .J arrtcs (Inghilterra), G. Pittaluga (Spagna), Ed. Sergent (Algeria), '~'". Schulemann (GerIl prof. K. Krauspe, di Lipsia , è nominato pro1nania), N. H. Swellengrebel (Olanda), W. Yorke se llore ne11 ·os1Jedule Moabit a Berlino, pos to già (lr1ghil terra); vi assisteva, come delegato, R. Seoccu1)ato da Benda e poi da J affé. nior-Whi l e (India). Sono stati pure invitati a ten ere clelle conferenze alcuni italiani esperti della Il prof. Bernha1d Zonclek è cl1iamato alla direzjo11e della Sezione ostetrico-ginecologica dell 'Ospemalaria, delle bonifiche o della malarioterapia: dale Hadassan-Rothschild in Gerusalemme. S. De Sanc tis, E. J andolo , A. Lutrario, E. MarchiafaYa:, G. B. Panci11i, G. Pecori, M. Sella. Il prof. J. Knauer , rli Bres]aYia, è chiamato alla Per invito della Socie1à delle Nazioni, si sono ciJtterlra di pecliatri1 cli Bonn. aduna le a Roma due commissioni, l 'una per lo s tudio della diffusione della malaria in rapporto alle varietà di Anopheles maculipennis, l'altra N" Mentore legale, (per tutti l Sanitari ltallaal) ulle reazioni sierologiche e sulla cura delle leishNuov-o Testo Ui-iico n1aniosi. Le riunioni hanno avuto luogo rispettiva1nente 11ei locali d ella Stazione sperimentale ande11e Leggi Nani1:ar:le timalarica e dell'Istituto di patologia generale. con NOTE e COlvfMENTO di L 'Italia era rappresentata alla pri111a riunione dal CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Con sigliere di Stato · prof. Nlissirolj e alla seconda dai proff. Franco, e ~Io nacelli e Ver11011i. JAN1NITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO, Cons igliere di Cassazione. Il_ COMMENTO che 01ffria,mo noi, ha un carattere e m1nente1nente pratico ed è una Cuida veramente sicura per la CON01S CENZA E L'APPLICAZIONE DELLE LEGGI SANITARIE con opporturti richiami alJa Giurisprudenza e co n la s piegazione delle modifi ca 3ioni introdot te nella Legge stessa. La nostra Casa Edit1·ice ohe, con le speciali rubriche del '( POLICl INICO » e soprattutto con il P eriodicc, specializ :ato u Il Djritto Pu1bblico Sanitario », ha acquistato da tempo l'e ::IJ)erienza delle particolari esigenze dei Medici e degli .Amministrativi in materia sanitaria, viene così incontro a questi, offrendo loro siffatta piubblicazione r~ almente indispensabile. La nostra pubblicazione dunque, sia per il valore dei commentatori, che hanno saputo darvi un carattere di gtl'ande praticità, sia per l'ampiezza, sia, i.n fine, per la eleganza e la comodità della edizion e, non deve esser confusa con altre pubblicazioni congeneri, da a ltri annunziate prive dei nomi degli autori del Commento, senza, ci·:>è, l'elemento più importante. Volu.m e in nitidissimi caratteri, corpo 8 e corpo 6, su carta tipo « Indja-Oxford '» di circa 750 pagine, rilegato in t e la. Il prezzo di vendita è fissato in L. 4 5, ma i.I volume è ceduto per 60le L. 3 O, in Italia, e per sole L. 35, all'estero. a tutti gli abbonati del (( Policlinico » che, non oltre il 25 settembre 1934 ci avranno inviato Lire Dieci quale sottoscrizione d'acquisto, salvo versare, al ricevin~ento del v-olnme, le residue L. 2 O più L. 1 , 3 O per le tasc;e postali dell'assegno e del vaglia occo-rrente pel rilIIliborso della. somma al mittente. 0

N. B. - Ricordiamo che Le Lire Trenta a Liberazione o le sole Lire Dieci della sottoscnt.ione possono essere versate, senza tassa, nel Conto Corrente postaLe N. 1 '5~45 deU'editore Luigi Pozzi cii Roma, mediante L'apposito Bollettino che fu accluso al precedente N. 28, ma deL quale Bollettino si può ottenere copia a gratis dall'U fficio di Posta.

AVVEqTfNZA. - Si ripete ancora una volta che questa e~cezionale riduzione ce~serà di aver vigore col .25 settembre 1934.

9• Conferenza internazionale contro la tubercolosi. La Federazione Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi comunica : L 'Italia sarà rappresentata alla IX Conferenza internazionale contro l a tubercolosi che si terrà a Varsavia dal 4 al 6 settembre, da circa 100 part ecipanti, tisiologi ed igienisti e vi parteciper~ al completo il Consiglio direttivo della Federazione Nazionale F~scista per la lotta contro la tubercolosi . La Delegazione ufficiale del Governo è così composta: S. E. on. prof. Raffaele Paolu.cci, presi~ent.e della Delegazione; on. prof. Eugenio Morelli, dire1tore dell 'Istituto Benito ~iussolini; prof. Arcangelo Ilvento, vice-direttore della .Sanità Pubblica; sen. prof. Edoardo Maragliano; prof. Rocco Je~­ ma direttore della Clinica Pediatrica di Napoli; prof. Vittorio Putti, direttore dell 'Istituto Rizzoli. La Federazio11e Nazionale Fascista per la lotta c011 lro la tubercolosi sarà rappresentata, oltre che dal presidente on. prof. Raffaele Paolucci, dal seg·retario generale, prof. Federigo Becchetti. Inoltre saranno rappresentati i segu enti Enti. Per l 'Is tituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale: prof. Cesare Giannini , avv. gr. uff. Roberto Roberti. Per il Ministero della Guerra: ten. col. med. prof. Nicola Brt1ni, cap. med. prof. ~ma­ nuele Trepiccioni. Per la Croce Rossa Italiana: prof. Guido MerH.les, dott. Pasquale Abruzzin~ . Per il Com1ine di 1\.filano: prof. Umberto Carpi. Per il Comune di Boiogna: prof. Gennaro Co. lnntini .


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SEZiONE PHATJC .\

Sono rappresentati inol Lre tutti gli Isti luti antitubercolari del Regno. Sarà relatore gen erale alla Conferenza sul t eina « Le forme mediche e chirurg·iche della ll1bercolosi ossea ed articolare ed il loro trattai11en to » il prof. Vitlorio Putti, e correlatori sul tema « Utilizzazion a dei dispensari per il tratt am en to dei tubercolotici » il prof. Arcangelo Ilvei1to e sul t ema « Le variazioni biologich e del Yirus tubercolare » i proff. On1odei Zorii1i e Pu11loni. La Federazione Italiana Nazionale Fascist a per la lotta contro la tubercolosi ha preparato un 'ampia relazione a s tampa sullo stato attuale della lotta contro la tubercolosi in Italia ch e in pochi anni dall 'applicazio11e delle leggi fasciste ulla assicurazione obbligatoria e sull 'obbligatorietà dei Consorzi ProYinciali Antitubercolari, volu le dal Capo del Governo, h a raggiu11to la percentuale fra le più basse della inortalità per tubercolosi nel inondo. Alla Conferenza Internazionale di Var savia parteciperanno 42 nazioni , e dalle notizie giunte risulta che l 'Italia invia il numero più grande di congressisti , iscritti a p arlare, oltre i r elatori e correlatori ufficiali sui vari argomenti m essi al1'ordine del giorno, con con1u1).icazioni su studi e ricerch e fatte nei vari Istituti e Sanatori del Regno; segno ques to dello spirito nuovo dell 'Italia l~a.scista che riconquista il suo posto di primato anche J1el campo scientifico e dell'assistenza sociale. In occasione di questa Conierenza Internazio11ale è stato organizzato clalla F ederazione Italiana Nazionale Fascista per l a lotta contro la tubercolosi un viaggio collettivo d 'istruzione e vi parteciperani10 oltre cinquar1ta cor1gressisti italiani; sono previste sedute scientifiche n elle varie tappe: \ ·ienna, Cracovia, Mosca, L.eningrado. Dt1rante il soggiorno a Varsavi a sar à organizzata dalla Federazion e una rievocazione commem orativa dell 'erojco colonnello Nullo di Bergan10, n1orto nella guerra dell'Indjpendenza Polacca contro la Ru ssia. Anche per questa Conferenza sono stati irnp~r­ titi or<lini a tutti gli iscritti a parlare , ch e la lingu a da adoperare sia solo l 'italiana.

20 Congresso italiano di medicina del lavoro. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con· cleternlinazio11e del 24 luglio scor so, h a autorizzato la Società Italiana 1Ji !VIedici11a del LaYoro a promuovere in 'f orino , dal 20 al 23 ottobre. prossimo venturo, l 'Unrlicesirno Congr.esso Nazio.nal~ della Società s tessa. Que:sto Cor1gresso, che già s1 profila di eccezio11•1le importanza per ~l. contributo <ii studi italiar1i n el campo della l\1ed1c1na del LaYoro, è il i)rirrLo che h a lt~ogo ~opo l 'ent.rata i.n Yigore della Legge Sl1ll 1\ ss1ctiraz1one obbliga tor1a rli alcune malattie professionali ; legge che - con1e è noto - costituisce la con segu enza diretta di ui10 dei fond am entali paragrafi della Carta del Lavoro sa11cili dal Duce. In tal modo la previdenza e l 'assicurazione contro le mala ttie professionali sono assurte per volere del Capo del Governo ~Ila più olta i1nportan za diventando legge be11ef1ca che i11ter essa già, J1elle categorie finora conten:plat~, l1i1 i1uinero imponente di operai e ch e n ei desideri del -layoratore deve sempre più estender si e perfezionarsi. . Questo Congresso oltre ch e mot1v? di scarnbio fli studi, di indirizzi, di ricer che e, n ell 'flni1110 1

degli organizzatori e dj çruanti già ha11110 espresso la propria p artecipazione attiva, doveroso omaggio di riconoscenza al Duce il quale h a realizzato una delle inassi1ne provvidenze di Stato a favore degli operai. L 'ass icurazione obbligatoria che fu pres tabilita, come si è detto, n ella stessa Carta del J.,avoro, è diventata oggi Legge e Codice: essa benefica e protegge milioni e i11ilioi1i di cittadini e le loro fani.iglie; è la Nazione tutta dunque che già ne trae i frutti , è la razza quella ch e più profond am ente ne risentirà, migliorandosi e rjnvigorendosi . La Scuola Medica Italiana e particolarmente quella della 1\fedicina del ·Lavoro ch e conta insigni maestri metterà in evidenza n el prossimo Congresso il geniale contributo italiano nel campo della prevenzione e della cl1ra delle m~lattie del lavoro. JJa Presidenza della C'o mmissioi1e organizzatrice (prof. Quarelli) e la Segreteria gener~le (prof. Vigliani) hanno sede in Torino, corso Vitt orio Emanuele 8.

Congresso n1edico italo-ungherese. Il Congresso promosso dalla Società Italiana di Otorinolaringologia, ch e, con l 'autorizzazione di S. E. il Capo del Governo, si inizierà il 6 settembre p. v. in Padova e si chiuderà a Budapest, va assumendo sempre più rilevante importanza, non soltanto per gli argomenti. scientifici ?h~ ver.ra~no s' •olti dai maggiori cultori della spec1al1tà sia .italiani ch e ung·heresi, nla anche per la partecipazione ad esso di eminenti scienziati, nonchè per le Yi si te d'istruzione e le sedute operatorie ch e seguiranno nei principali ospedali e in alcune clinich e di Budape t . Conternporaneamente al Congresso predetto avrà pure luog·o in ~arlova il .C ongresso annua~e della Società Italiana di Fonetica sotto la presiden za dell 'on. prof. S. Baglioni. Il prof. Malan, d~lla R. ~Tniversità di Torino, presidente della Società ed il. prof. Arslan, ?ella R. Ui1iver sità di P adova, presidente del , Comitato orclinatore, lavorano alacremente p erch e la. !11-a~ nifestazione prossima riesca degna delle trad1z1on1 della scienza italiana.

Per nna società italiana di anestesia ed analgesia. Un Comitato provvisorio s! ~ fatt? pro1!1otore della costituzion e di una ,S ocietà Italiana di Anestesia e di Analgesia; è' costituito d.ei proff.: R. Alessandri, G. Tusini, O. Uffre~uzz_1, A. M.. D~­ gliotti segretario r elatore. La riunione . prel1m~­ n are avrà luogo in Roma alle ore 10 d1 lun~d1 , 24 se ttembre ·C. a., n ella R. Clinica Chirurgie~, Policlinico Umberto I , cortesemente posta a disposizione dal prof. Alessa~dri: . . A q•.iest a riunione sono inY1tat1 n on .soltanto ~ cultori della Chirurgia gen erale e speciale per .1 quali ì 'anestesia P parte integr ant e ?ella 1070 ~tt1vità , n1a an che n1edici e neurolog~ .ch e s1 s~ano yarlicolarmente interessati ~lel~a. fisi?patologia e del trattamento del dolore, i fisiologi e farm_aco1ogi ch e intenclan o portar e la .loro ~ollaboraz~on~ quanto inai preziosa ~11?. stu~io dei. pro})lem~ d1 chimica fisiolouica e d1 fisiologia• sper1n1entale ineo renti ai varì m etodi di an est esia. Durante la riunione, sar à disctissa . una relazione presentata dal segretario del Comita to prov~ visorio e saranno stabilite le norme fondamentali della ~uova Società per la n omina dei soci e della

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[_~:\TNO XLI, NuM. 35]

preside11za e p er s tabilir11 e l 'attività scienlifica e J)falica: riunio11i, pubbli caz ione di un Giornale <li Anes Lesi a, ])artecipazioni a co11g ressi 1 ecc. Si preg a cli con1unicar e al segretari-0 A. M. Dog·Jiotti, R. Clinica Chirt1rg jca, Osp edale S. Gio,- ~nni , 'lorino, la propria partecipazion e alla riur; 1one ed even l uaJi osser\·,1z1oni in proposito.

«. AttrilJ u ti bi?logici dei processi infiamma tori i », riferend o le ri sultanze raggiunte dal vaccino antit.1;1ber col are Cal~etle in ani1nali i11fettati poi col "1rus a~toso, d1~ostrl:lnd? che . la maggiore resis ~enza e ur1 attributo biologico della infiammaz ~one e si osserva ancl1e nel contagio naturale col Ylrt1 s tuber colare .

2° Convegno dei n1edici letterati e artisti. Si è t er1uto a Viaregg·io, co11 l 'interven Lo di circa

L '« Allia?ce d '~1ygiène sociale », presieduta da Georges Risler , s1 adunerà a Lione dal 7 al 9 ott ob:e. Le adesioni sono gratuite; le ferrovie francesi accordano una riduzione del 50 % sul prezzo dei v.iaggi. Gli atti del congresso saranno posti ii1 vencl1 ta al prezzo di fr . 20. Inviare l e adesio11i non oltre il 15 settembre, al segretario del codiitato 1io11ese , prof. Roc~aix, rue Pasteur 61, Lyon; oppure alla segreteria generale della Società rue Las-C3,ses 5, ~aris 7e. '

200 ~ani tari. L 'i11augurazio1le ebbe luogo nella 111at~1n ata .del. 18. ago l? al leat r o Kursaal , pre. enti le pr1nc1pal1 autori là proYi nciali e cittadine. S. E. Morelli, J)reside11 Le d ell '1\zjenda de1la Versilia, h a por talo ai co11gressis tì il saluto del pod est à di Viareg·gio e il suo perso11ale ecl ha ricorcl ato i no.i11i e le glorie d ei più illus tri medici scrittori ed 1rU li , b e~Je auspicando da ul lin10 ai laYori del convegno. Su r elazione ci el i}rof. Berri cl i Genova , è s tata clichiarat a costi luita l 'Associazion e n azionale dei 1nedi ci artist i. Nel pomerigg io, i parlecipanli si sono reca li a Torre d el L1.go, per r end er e 0111aggio al m aestro Giacomo Puccini , s11lla cui t on1ba ha11no fl eposto tina cor ona di alloro. Ha com111emoralo il 111aes lro il dott. Bennati, direttore dcll 'H Itali a inedica >> e <li « Nicia ». Si è svo lto poj un concerto vocale, dur ante il quale è s ta ta eseguita inu sica d el Maestro. In quella città so110 co11tinuati i l avori. Il conYegno si è chiu so a l\iont ecatj11i con u11 riuscilissi1no concerlo al Teatro Imperiale e n1usich e di 1nedici , col cor1cor so della so1)ra110 Albanese e <lel1'0rch estra stabile fiorentina cliretta dal mae lro Zamboni.

Azioni gi11dizinri<'. Si con lest a va il rea lo di fal sa perizia al prof. Ruggero Ralli, r ettore della R. l Tniver si tà di Mocl ena. I fatti si erano così svolti : u11 medico, acl operando il radio nella cura dì tin erit ema facciale, deturpava, invece di guarirlo, il malatu , agg·ravandogli il inal e. Esclusa l a responsabili I à pe11ale clel medico il malato infine promosse contro l 'ex curante giudizio di rj sar cimento. Il Tribunale civil e rii Ron1a incaricò il prof. Ruggero Balli di eseguire una p erizia, per accert are le 111ateriali r espo11sabilità cl el m edico curant e . Il p r of. Balli con clu se, appunto, . ia n ell a p e rizia principale, sia in quella supple1nenta.Te ordin ata dalla Corte d 'Appello su g ravame internos lo dal m edico conYenuto, ch e quest 'ultin10 -fo se pienan1ente responsabile del falli1nen to cl ella ct1ra. Da qui nasceva l a querela di falsa i:;erizia contro il p·r of. Balli. In seguito ad una d ettagliata e co1npleta mernoria , r edatta dall 'on. Titta Madia , il quale, assie1ne a 11 'avv . Orta h a difeso il prof. Balli, il P. M. cav. Felici conclud eva l a sua requisitoria <iomandando al giudice istruttore il proscioglimer~ to del p:r.ç>f. Balli dall ' accusa di fal sa p erizia con l a formul a pji1 a111pia: e conformen1er1te a lale richiesta ha deci o il giudice i struttore av". cav. Angiolillo, assolvendo il prof. Balli perch è il fat to 11on cos lituisce r eato.

Un t>o' don1nqne. Il mi11i tro cl 'I tali a a ' ' ienna, S. E. Preziosi , ha fallo perven ire Rl nos tro ì\[jnist ero degli Est eri una p articol areggia ta relazio11e stil co11tenuto della co11fer enza tenut a dal prof. Alberto Ascoli, dietro invito de]l a Socie là , -ienn e e di Biologia, sugli

L '8° con g resso delle Società francesi d 'oto-neurooftalmologia, previsto per il 1934 a Barcellona, ha cl ovuto essere rimandato, a causa di difficoltà impreviste; si assicura ora che verrà indetto a Nizza per le vacanze pasquali del 1935. Rivolgersi al seg r etario gen er ale d ella Società, Dr. Auguste Tournay , rue de Vaugirard 58, Paris 6e.

La ,Socie tà dentaria americana d'Europa si è adu11ata a Londra rlal 31 luglio al 3 agosto.

Il 9° Congresso dei gin ecologi e ostetrici di ling u a francese si terrà ad Algeri dal 15 al 17 aprile 1935, so tto la presidenza onoraria del dott. Henrotay.

Il 2° congresso argentino di ostetricia e clini~a ginecolog·ica si è tenuto a Buenos Aires, nei locali d ell 'Associazione Medica Argentina, dal 22 al 28 luglio. Vi erano rappresentati ufficialmente il Bras il e, il Cile e l 'Uruguay. Si è costituita a Buenos Aires un ' Associazione 1necli ra cl i kirteso loaia; ne è l)Tesidente il d ottore Octavio C. Fernandez, segretario il dott. Arturo Le6n L6pez. Dal 24 al 26 maggio, so tto gli au spici della Facoltà medica di MonteYideo, si sono svolte le « g iornite medich e di Colonia » . Nella storica citt à d ell 'Urt1guay si dettero convegno molti medici, :venuli anche dall 'Argenti11a. Il decano della Facoltà di l\IIontevideo, prof. Rossello, in un inter essa11te discor so, illustrò il concetto che le giornate rnediche equivalgono a corsi di perfezionamento. Furono tenute una trenti11a di conferenze, di lezioni , di òi1nos trazioni e di comunicazioni su argomen ti d 'a ttualità . Un cor so d'igiene e medicina tropicale si terrà })resso l 'I s ti t11to per malattie navali e tropicali di Amburgo, dall '8 ottobre all'8 dicembre. Rivol~ersi élllo: Ins tit l i t fi.ir Schiffs- und Tropenlrrankhe1ten,. Bernard 1 ocht-Strasse 74, Hamburg 4, Germania_ Un corso di pratica chirurgjca in oto-rino-laring·ologia sa,rà tenuto dal prof. Portmann, dell 'UniYer silà di Bordeaux, a P arjgi , dal 18 al 24 ottobre_ f{ivoJ gersi al prof. Portmann , Bordeaux. Un corso di chirurgia infantile avrà luogo ~ Bord eau x dal 22 al 27 ottobre sotto la direzione del prof . H . L. Ilocher ; tassa 200 franchi. Rivolger si allo: Hòpilal des E11fants, cours de l 'Argonne 168, Bordeaux.


[A~xo

XLI, Nul\r. 35]

SEZIONE PRATICA

Un corso sulla patolog ia medica del r ene si terrà a Barcellonà dall '8 ottobre al 7 nove1nbre sotto 1~ direzi~ne del do.t t. Esguerdo; tassa 50 pe~ sete. R1volgers1 a: Hosp1tal de Santa Cruz y San Pablo, Depositaria, Barcelona , Spagna.

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di Gerusalemme, p er organizzare degli s tudi sulle cause e la cura del can cro. I medici neg·ri di Ne'v York hanno fondato una socielà, la cc Central Harlem Medicai Society ».

. el .Giapi;>one si disponeva sin 'ora di soli 2 gramL'Ospedale di Circo1o di ·L egnano è dichiarato n11 d1 radio. Ora se ne sono acquistati altri 5 sede di tirocinio per gli studenti della Facoltà di grammi (J?rovenienti dal Congo belga), grazie a medicina di Pisa. 11~a don~:1one della famiglia i\llitsui , dell'importo A Parigi verrà eretto, dall 'cc Assistenza Pubblid~ un .m1l1one di ~en (incirca 3 milioni di lire it. ) ; ca », un nuovo ospèdale, sul posto già occupato di essi 4 grammi sono destinati alla terapia del dall 'Ospodale Beaujon; avrà una capacità limitata cancro ecl 1 grammo a ricerche di fisica. a 47 letti e sarà riservato unicamente alle cure Nella Clinica pediatrica di Bolog·na è stata co111d 'urgenza per gl 'infortunati della strada. Il prememora to il prof. Carlo Fra11cioni, in occasione ventivo della spesa importa 4.6;36.000 franchi, che del 3° an1iiversario d ella morte. Parlarono il sucverranno prelevati dal legato ~Iarmottan; per il cessore, prof. l\IIaurizio l)incherle, e la marchesa funzionamento è prevista la spesa di 974.000 franchi l 'anno. Isolani, lurneggia.n do rispettivamente il valore scientifico e clinico dello scon1parso e le sue beAll'Università di Konigsberg è stato coslrujto rtemerenzc sociali verso I 'infanzia. u11 nuovo Istituto anatomico, con direttive inodernissime. L 'edifizio è costato 1. 750.000 marchi; Dopo la rivoluzione bolscevica i russi - spini ·aula è capace di 250 posti. ge1~do all'estremo ]a loro preoccupazione d 'egualitarismo -o- hanno rinu11ziato ai privilegi ch e loro. Il patrimonio del Brefotrofio provinciale di erano conferiti in Cina dal regime dell'extra-terItoma, seco11do un decreto reso ora di pubblica ritorialità. È così che in Mar1ciuria appena proragione, è devoluto alla Provincia di Roma, cesclamata l 'indipendenza, molti russi sono passati sando il Brefotrofio stesso di essere istituzione sotto la giurisdizione dei tribunali locali. Un mepubblica d 'assistenza e beneficenza. Il provvedidico russo di Kharbina, dott. Golubeff, per non mento determina che entro il 31 dicembre 1935 avere saputo salvare la moglie di un fu.n zionario lç Provi11cie di Frosinone e Viterbo assicurcran110 locale, è stato ora condannato dai tribunali a con propri mezzi il funziona1r1ento del servizio di clue anni di prigione e 8000 lire d 'ammenda; assistenza agli illegiltimi nei Comt1ni delle rispetciò ha d esta Lo l 'indignazione della ~olonia russa tiYe circoscrizioni, ai quali si estendeva la benee di tutti gli europei. · fi cenza dell 'Opera pia « Brefotrofio provi11ciale di Ro1na ». Si è sp e11 to il prof. LÉoN BERNA RD, promolore e organizzatore della lo LLa anti1 uhercolare in L'ente « Aide aux enfanls paralysés » di ~arigi Francja. Era amicissimo del nostro Paese: i nostri l1a fondato un ce11 Lro di selezione e cli cura, il lettori ricorderanno la conferenza da lui tenuta ciuale co1nprende: un co11sultorio per la selezione, a Parigi e ripetuta a Ron1a, sul tema « Ciò che la un gabinetto di neurologia, un servizio d 'ospedamedicina deYe all'Italia ». lizzazione temporanea, u11 servizio di ginnastica e <li educazione motrice, un servizio sociale. È morto il prof. OscAR PoLANO, direttore emeUn anonimo ha donato 39.000 sterline (circa rito del la Policlinica ginecologica dell'Università 2 milioni e mezzo di lire it. ) all'Università ebraica cli ~1onaco; contava 61 anni.

Indice alfabetico per materie. _.\rque 111inerali : ricerche . . . . . . . Agranulocitosi: epatoterapia parenterale Allergia nelle malattie infettive . . . . Anemia grave con splenomegalia ed eritropenia . . ' . . . . . . . . . . . . . . Bibliografi a ·! 1 '. • - • • • • • • • • • • • • Cloren1ia e sindrome tossica post-opera tori a . . . . . . . . . . . . . . . . . Cloroma o cancro verde di Ara11 . . . . Demografia: dati sull'Italia . . . . . . Difterite : diagnosi e trattam. precoce Emolisine: ricerche . . . . . . . . . . . Emorragie gastriche post-operatorie . . Formaggio nella dieta dei di speptici . . Infarto cardiaco a sintomato1og·ia addominale . . . . . . . . . · · · Ipernefro1na . . . . . . . . . . · · · · · ~Ialaria nelle scimmie . . . . . . . . . :\Ialattie settiche: trasfusione di sangue

Pag. 1387 » 1387 » 138B

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l\1Ielano1na anorettale . . . . . . . . Pag. Mialgia epidemica . . . . . . . . . . » ~Iorho di Hand-Schtiller-Chris tian . » Oscillografja clinica . . . . . . . . . . » PoJiomielile: cura con siero di co11valescen ti . . . . . . . . . . . . . . . . . » Polmonite lobare: pneu1r101orace art .. 1357, Reumatica (i11fezione - ) : diagnosi e te. rap1a . . . . . . . . . . . . . . . . . . » ~

))

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S lomaco : neurinoma . . . . . . . . 1'esticolo: terato1na . . . . . . 1'ubercolosi : tipo infanlile . . t -:1cera duocle11ale e sple11omegalia con ittero: intervento . . . . . . . . . Vaccinazione contro il tifo ed i paraLifi : ricerche . . . . . . . . . . . . "\'itan1ine e tun1ori sperimentali . . . .

JJecialità mecliciriali: per l 'in.vio gratuito dei campioni . . . . . . . . . .

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Orritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non sn seguito a4

•utorizza%ione scritta dalla reda,tione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen~a citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

A. Pozzi, resp.

Red. capo.

l\on1a · 8tab. Tipo·Lit. Armani di M. Courrier.


1396

(C

I L P OLI CLlN JCO n

[ANNO

XLI,

NUI\>l.

Pubblicazione indispensabile a tutti i

medi~/

Prof. Dott. MARIO FLAMINI

Docente di Clinica Pedriatrica nella R. Università, • Direttore del Brefotrofio Provinciale di Rom~.

35]

condotti:

Manuale di PEDIATRIA PRATICA Affinchè i si[JnOri Niedici p ossano r e11de rsi conto de lla imporlanza pratica del v olume cJie è già pervl nu to alla 3a ediziorte, n e ri1Jorlia1r10 qui <li seguito l 'l NDI~ SISTE~IArfICO: na.li e vescicali. Cura degli occhi, orecPREFAZIONE ALLA }& EDIZIONE, ALLA 2& malie di pooizione dei denti. La.bbro chi e naso. Oura della gola, polverizleporino. Stomat iti. Tonsilliti. Ipert:IJIZIONE E ALLA 3a EDIZIONE. zazioni, inalazioni. Iniezioni, ipodertr~fia delle tonsille. Vegetazioni ad• moclisi. Puntura lomba.re, puntura PARTE 1. noJdee. Ascesso retro-faringeo. Imb• dei ventricoli e della cisterna magna. razzo gastrico. Rigurgito e vomito del Assistenza al bambino sano. Iniezioni endovenoee. Sala.Eeo. Inieziiopopp.anti.. S~enoe.i congenita del piloro. n.i epiLlurali. Massaggio. Applicazioni ~0~1l? c1cl1co. Anoressia. Metodi pra· CAPJTOLO I. Alcune nozioni di elettriebe. Diatermia.. Irraidiazione con t1~1 d1 es~me delle feci. La teoria dl fisiologia del bambino. raggi ultra-violetti. F1nckeletem sui dis turbi di nutrizione Acoreecimento del bambino. Tubo dei poppanti. Dispepsia gastro-intesti· CAPITOLO IV. Norme generali d , nale. Atonia intestinale. Intolleranza digerente. Feci del bambino. Ricambio assist.eriza nelle malattie cont" per il latte. Gastro-evterite acuta. En . materiale del lattante. Capo. Sistema • giose. terite acuta. Enterite cronica. Intue· 'Gervoso. Organi dei sensi. Deambula:;uscepzione. .A,ppendicite. Peritonite zione. Riflessi. Favella. Temperatura. CAPITOLO V. Cure climatich'3 ~ Polso. Sangue. Pressione sanguigna . ac uta. Stipai abituale - Mega.colon. Norme da eseguirsi per il bagno di Respiro. Sonno. l'rolaes.o ~el retto. Ragadi anali. Mal· ma re. La cura solare. formaz1on1 ano-retta.li. Paraseiti inte· CAPITOLO II. Il rieonato normale e stinali. Ittero cata.rrale. Cirrosi del PARTE III. fegato. · pre"zaturo. Diagnosi e aura delle più comuni Prime cure. Assistenza ,a,l prema.CAPITOLO VI. Malattie dell'appa· turo. malattie dell'infanzia. rato circolato1·io.

III. bambino.

Igiene generale del

CAPITOLO

La bambinaia. Ca.mera del bambino. Igiene della pelle: Bagno. Vestiario. Sonno. Uscita, Giuochi _ Giuocattoli. CAPITOLO

IV. -

Allattamento.

Latte. ALlattamento naturale. Allattamento materno. Allattamento a balla. Divezza mento. Allatta.mento arti· ftoiale. Provv.ista ùel latte. Modificaiioni del latte. Sterilizzazione del latte. Somministrazione del latte a 1 poppar.te. Allattamento misto. Altri alimenti, oltre a.l latte. che si somministrano durante 1' allattamento. Farine diastasate. Farine amido dia.•taeate. Farine amila-0ee. Farine com,p oste. Preparazione di alcuni altri e.limenti e bevanùe da somministrare an che prima del divezzamento. 1

Alime1itazione del bambino dopo il J•> anno.

CAPITOLO

\

-

Preparazione di alcuni alimenti e bevande per i bambini dopo il divezz.a,. mento. Il sistema dietetico di Pirquet.

VI. Irrobustimento Ginnastica. CAPITOLO VII. Alcune norme di igiene del bambi110 durante gli anni della scuola. PARTE II. Nozioni di sen1eiotica e di terapia generale del bambino CAPITOLO I. Semeiotica generale del bambino am"ialato. CAPI roLo II. Alcune norme generali di assisten.za al bambino ammalato. CAPITOLO

Camera del bambino ammalato. Dosaggio di medicina.li. Somminietra.ztone di medicinaLl.

111. - Alcuni metodi di cura • lndicaziorii e tecnica.

CAPITOLO

Idroterapia. Cataplasmi di seme di limo. .Applicazione del freddo e del caldo sulla cute. Rimedi fisici esterni per fa.r sudare. Rivulsivi cutanei. La.. vanda gastrica, clisteri, enteroclismi, supp06itori, proctocliei, la.v,a,nde vagi-

CAPll'OLO

I. -

Malattie dei neonutc

Cefalo-ematoma. Ematoma dello sterno-clei do-masto.ideo. Afte di Beduar. Oftalmia dei neonati. Pa.rallsi oet~ triche. Malaitti.a dell'ombelico. Mastite dei neonati. Sclerema e ecleredema ùei neonati. Melena. dei neonati. Penfigo dei neonati. Ittero dei neonati. Setticemie dei neonati. Morbo di Win· ckel. Morbo d·i Buhl. Tet&no dei neonati. Ereei pela dei neonati. Anomalie congenite. CAPITOLO

1I. -- Malattie i1if ett1 t ·~

acute. Difterite. M<'rbillo. Rosalia. Bearla t· tina. Quarta malattia. Varicella. Vaiolo • Vaccinazione. Pertosse. Parotite epidemica. Influenza.. Febbre ganglionare. Tifo adodminale. Infezioni pa.ratifiohe. Dissenteria. Meningite cer~ br0-6pinale epidemica. Encefalite epidemica. Poliomielite epidemica. Corea minore. Porpo~a. Eritemi polimorfi. Ereeipela. Reumatismo articolare acu· to.Ileumat iemo articolare cronico. M.aiaria. Leishmaniosi. Febbre di Malta. Morbo di Wehil. Setticemie. Vaccinoterapia e proteino-teTapia. Stomoeine.

III. croniche.

t,;APITOLO

Malattie infettive

Sifilide eredita.ria,. Tubercolosi. Pre· disposizione. Tnbercolosi delle ghiandole peribronchiall. Tubercolosi polmonare. Tubercolosi oeeea.. Meningite tubercolare. Peritonite tubercolare. Tubercolosi intestinale. La tubercolin<>.-terapia. Vaccinazione dei neonati contro la tuberooloei.

IV. - Malattie dell'apprzrato respiratorio.

(.APITOLO

Coriza acuta. Rinite cronica. Polipi nasali. Corpi estranei nel naso. Epistassi. Otite. Laringite acuta • Pseudo croup. Stridore laringeo congenito. Tracheite e bronchite acuta. Bronchite asmatica. Bronchite capillare. Broncopolmonlte. Polmonite crupale. Bronchite cronica. Bronchiectasia. Broncopolmonite e polmonite cronica. Pleurite sierosa e pleurite secca.. Em· p1ema. 1~APITOLO

V. - Malattie dell' appa· rato digerente.

Disturbi della dentizione. Ritardo della dentizione. Carie del denti. Ano.

Pericardite a.cuta. Pericardite tuber· cola re. Obliterazione del pericardio. Endocardite a cuta. ViZJi di cuore a.oquisiti. Vizi congeniti di cuore.

VII. - Malattie dcll'appa· rato genito-urinario.

CAPITOLO

Nefrite a cuta. Nefrosi. Nefrite cronica. Nefrite materna e allattamento. Albuminuria ortostatica. Tuberooloel del rene. Cistite - Pielocistite. OalcoU vescicali. Fimosi del prepuzio. Vulvovaginite. Onanismo. Idrocele.

VIII. ma nervoso.

CAPITOLO

Malattie del sute·

Trombosi dei seni. Meningiti acute. Cdrocefalo cronico. Microcefalia. Spina bifida. Encefalite a.cuta. Sclerosi a placche. Atassia ereditaria. Ma.latti& di Wilson. Morbo di Little. Parallsi spinale ·flaccida congenita. Atrofia muscolare progreseiva spinale preeoce. A.trofia spinale neuritica. Dietrofta muecolare prcgreseiva. MJ.otonia oongenita. Imbecillità. . Idiozia. !eteri· smo. Emicrania. Epilessia. Bspa.smo· fì lia. Enuresi notturna e diurna. Ter. rori notturni. Insonnia..

IX. - Malattie cn5titus1,. nali, del sangue e del ricambio .

CAPITOLO

Racbitiemo. Anomalie congenite delle ossa. Morbo di Bar}o\v. Diatesi eseu· dativa.. Anem ia. Anemia B'J)lenioa.. Morbo di Ba.nti. Leucemia - Oloroma.. Anemia pseudo-leucemica della prima infanzia. Linfogra.nuloma maligno. Emoglobinuria parossistica. Favismo. Diabete mellito. Diabete insipido. CAPITOLO

X. -

Malattie endocrin'

Malattie della ghiandola tiroide. Malattie dell'ipofisi. Malattie delltepiftaJ. Malattie delle eapeule surrenali. Malattie del timo. Sta.to timo-linfatico. Diatrofie di origine generale. Saggi f armaco-din.amici. CAPITOLO

XI. -

Malftttie della pell•

Intertrigine. Eczema. Impetig·i ne oon tagioea. Lichen orticato. Sudamina. Pediculosi. Scabies. Tigna favoea. Erpete tonsurante del cuoio oapelluto.

PARTE IV. Posologia infantile. Posologia infantile.

' 'olume <ii p <:tgg. XIl-~52 , con 118 figure nel testo. ~rezzo L. 5 5, più le spese post ali di spedizione. Per gli abbonati al cc Policlinico » sole L. 48 in porto fran co. P er l 'es t ero. alle L. 4 8, aggiungere L . 5 per le occorrenti maggiori sp ese di spedizi one ra ccom 1Lndata. -.. .. . ..... ' ~

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ANNO XLI

Roma, 10 Settembre 1934: • XII

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 36

''

FRANCESCO DURANTE

S.EZIONS I>RA.TICA

REDATTORE CAPO ; PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : G. Lolli: L'esame della funzionalità pancreatica a mezzo della determinazione della diast.asi nel sangue. N·ote e contr'i buti : Leopoldo Winternitz: Contributo alla conoscenza dell'ittero epatico. osservazioni cliniche : Franco Crainz: Un caso di lipoma puro intrapa~otideo congenito. L'attualità terapeutica: R. Jonata: L'elettroterapia ad onde corte. Sunti e rassegne : ORGANI DEr,LA RESPIRAZIONE: Q. Delore: Sui migliora.menti spontanei della tt1bercolosi !POlimonare. - R . F. Vaccarezza: Trattamento delle emottisi mediante in iezione intratracheale di medicamenti emostatici. - F. E. Bonco e J. Egiies: Pio-pneumotorace da .perforazione pleuro-pol·m onare spontanea con tPT011unciata ernia mediastinica. - MEDICINA LEGALE : L. Baldenweck: Il segno dell'imitazione della voce nella diagnosi deJla sordità simulat a. - MEDICINA DEL LAVORO: Skevos G. Zervos: La malattia dei pe\°3catori di spugne. MISCELLANEA: Baize: Gli accidenti dovuti al caldo nel bambino e nel lattante. - S. Fiandaca: La fisiopatologia dell'epifisi. - H. Kallfelz : I l singhiozzo post-operatorio e sua cura.

LAVORI ORIGINALI OSPEDALI R1UN I'l'I DI

l~ EPARTO DI

ROMA

~ 1 A'f01,0GIA D1GES1'1V..\

l1 rimario: Prof. PA01 .o

E

·DIETETICA

ALESSANDRINI.

L'esame della funzionalità pancreatica a mezzo della determinazione della diastasi nel sangue. Dotl. G101\c10 LoLr,r, assiste11te. Nota preventiYa.

Sovente il medico e il cl1irurgo, davanti a q11adri into111atologici addon1inali oscuri , s1iecie se riferibili generican1ente alla metà su})eriore del l >addome, << pensano » oggi a~ pancreas. In realtà la clinica , pur forte di tutti i sussidi radiologici e chin1ico-fisici, fornisce raran1ente (r.i ~ti voluminose, neoplasie malig·11e), gli elementi atti a mutare il sospetto di ltlla le~ione pancreatica nella certezza n ecessaria per la forn1ulazione diagnostica e prognosi ica, per il provvedimento terapeutico. Anch e la forma di lesione pancreatica più clamorosa,

Divagazioni : Cijevsky e A. Voyna.rd: La profilassi dell'inv~cch1a.mento.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: R. Accadem.i a Medica di Roma. - Reale Accademia di Medicjna di T orino. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - Società Medico-Chi.rungica di Catania. - Accademia Pugliese di Scienze. - Società Medico-Chirurgica di Modena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E '.l'ERAPIA: L'eniig'llla dell'emicrania. - La cura dell'epilessia. Convulsioni n ell'infanzia. - Danni dei preparati a base di a.midopirina e ·barbiturati. - La pituitrina nei dolori dell'herpes zoster. - Cura dell'astenia. IGIENE : Innocuità degli utensili da cucina in a lluminio. - POSTA DEGLI ABBONATI. ·- VARIA. Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE: La tutela del l av·oro delle donne e dei fanciulli. - Cronaca del movimento .professionale. - Concorsi. - Nomine, pro.mozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

ù rc..111111atir.a, quella che per la sua minacciosa gra yità , esig·e un 'impellente decisione O'p eratoi-ja, la necrosi acuta, emorragica dell'organo, ' . . . r~ ran1enle puo venire accertata; eiSsa cost1tu1~· c e anzi spesso l'imprevisto reperto di un inl~rvento s labililo : ulla base di una diagnosi errnta1. Epp·u re le osservazioni antiche e recenti degli anatomo-·pat<)logi, convalidate da que1le ·~in vivo n clei cl1irurgi , concordano nell 'amrnettere la straordinaria frequenza di lesioni pancreatiche. N urr1erosissime affezioni di orga11i vicini e lontani, influiscono sullo starto a11atomico e funzion.ale del pancreas. D 'altro canto le alterazioni prim.arie di quest'organo l)Ossono certame11le a'rere ripercussio·n i in svariati distretti dell'organi mo . La semeiologia fisica , salvo che per gros e cisti o tumo·r i, non ci fornisce dati ap·prezza})ili; l 'anali si del sintoma dolore (sede, intensità, irradiazio11i) al] 'atto pratico si dimostra l1iù che alefl tori&.; 1'indagine radiologica, non i1uò darci che segni di lesioni piutto to gro sola11 e. l\e La l 'indagine fun zionale: su di e sa ~i è pre\ralentemente con centrata l 'attenzione, nella speranza che la chimica e fisica hiolo-


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IL POL1 CLì NI CO

g 1c11e, oggi così sotLilmente p r ecise, pote ser o I j~oi ver e il con1plesso 4>roblen1a. I~a r ealtà nort 11a !Jerò corrisposto in pieno aJle aspettati ve . Mentre lo s ludio della secr ezion e irtler11a pancr eati c.a (ch e i1on ,è oggetto d elle nostr e ricercl1e) 11a iornito risultati indi cussi , lo studio d ell a sec r ezione est erna n on ci ha p ermesso i ier ora di trarre conclu ioni sicure sull o stato fu11zional c d el pancr eas. La possibilità di stal>jlire u11a lesione pancr eatica a m ezzo dell 'esam e. funzion ale d ell a . secrezione est erna , urta con Lro le segu en t i principali difficoltà : 1) La funzion e dell 'organo può essere co11ser va La in pieno a11ch e in caso di Je, ion i e tese ina i1on to lali. 1'alora u 11a p iccola por zione dell 'or ga ll O, su p1p]isce suiTi ci c11temente la r e,s t ante y1arte minorala . 2) E~isto110 s u1)1>1e11 ze fu11zionali da IJarte di a ltri org·an i . 3) Lo studio d ella ft1n zion,alità p.an creatica c J1f è b asrtto su t11 Ll e e tre, o u u11a o due delJ e tre attiviLù clig·e tive d el succo pa.ncr ea l ic:o , offre ancora d i ffì coltà non comuni di i11dole tecnica . ì\Jentr e g li o tacoli di cui a i n111neri ] e 2, n o n sono facilmente sormontaJ)j li , $i f>U() sper a re ch e la valutazion e qua11tit.a l i vn d.-. ll ':3 LLivi1 à f err11e11tativa del pam creas , po ~a col lem110 ragg iunger e una prec i . . io11e n1 a~f;: iore cleìl [ti iliédc'. 1·raJa. cio un e$ame critico d ei vari ITH)todi a tli a svelare qualilativnn1ente e a ' ra lutare q11anti1·aLi\'an1e11te, risp etti vament e i ferm enti li politici proteoliLic i , am i lo litici. E si s-0n o ora1r1a i tutti di u so cor re11 Le in clin ica, ebben e i11certi sia110 i risultati da es i for11iti. Mi so ffer1no in vece s uJ 1n elod o di Ottenste in , ch e per la s11a se111plic it à e per l 'es&er e stato r ecenten1 er1le o~getto di accurate ri cercl1e da parte di u11 'autorità in n1alerin qual e è il Kat cli , 11a ricJ1iarnato la rr1ia a lte11z iorte. T~sso mir,a ,a v.al11l a re la diastasi 11el san g u e, e la su a esecuzione è sem1Jlice e p r eci:sa : Si aggiunge a una solu zio11e a cquosa a l O,~ ~~ di glicogeno purj · imo, di r ecente preparata, una quantità clt-Lerrn i11a ta di sa n g· ue. Si la1scia la misceJa in t ermo La lo a 37 gradi p er due ore. La diastasi sangu igna lih·e ra in quest o t e111po glicosio d al g·1icog·er10. Subito d opo estr azione dal t errnos1ato si d etermina (previa: d ealb urninizzazione) il co,n1 enuto in gli cosio della. 1n iscela. Se dal , .f1 lore in .g·l jcosio così ottenuto, si sottrae il ' '::i lore p reced entem,ente stabilito, della g lice111ia a digi11no d el pazjente in esam e, e il vn lo r e, pure d eterrninat o in p·r ecedcn za, ind ica nt e .il i)otere specifico di riduzione d ella sol11 zio n e di glicoge110 utilizzata, si h a una ci fra cl1 e fo r11isce un cri terio abba . . t an za }Jreci o del

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XLI,

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Nl:ì\I.

36J

].:<> Le·r e dia ta ico d el ... an.g ue j11 esame. Le d e . lerr11inaz io ni del g lic osio so·n o state praticate, 11e11e ricerch e qui riferite, col p rec iso n1e tod0 di 1-lagedorn-J ense11. l\.atsch , al cui amp io lavoro rimandi.amo i1er ulterj·o-ri d etta.g·li , h a s1Jerime11tato il rne1odo in p iù di mille casi , in a ffe2io.11i svaTiate, e 11a ottenuto risultati più sen sibili ch e n o11 r:o1 inet odo di vV-o.11lgerr1uth (n elle orine) . !\l enLre i ,,alo1i i1or1l1ali oscillano per Ottens l e in tra 130 e 170 n1m gr. cy~, p er K at eh si p11ò parln re di n orr11alità tra 120 e 220 mmg r. per cento. L u l)re~ente nota si h asa solta11to s,u l] o tudio cli 25 casi , e ig ui in,rer o di front e alla ricca s ia li:s Lica di I\.at scl1 . Non r1r e le11diamo i11 base a i pocl1i d at i di , ,oler trarre delle con clusio11i d e Qn ili ve, n è inlendiamo riportar e in t ab elle di ·car . o sigi1i ficat o tutte le cifre ottenute. ·L a n osl ra e p erien za, c i pern1ette .p erò di esprin1ere i f:egue11 Li g iudizi : 1) ]e cifre dell a diastasi san g·uig11a d eter111inate col i11 elod o di Otten ste i11, oscilla110 co~1 an l emc11te in ir~di,1 idui r1orn1ali entro i limiti forn1ul.a l i da I\.alscl1 ; ripett1tc determinazioni, esegui le n egli te si soggetti a distanza di g iorr1i , n1a .a condizioni di es1)erien za egl1ali , 11a11no cl a1o va.lori pressocch è ide11tici ; 2) Tn ,a ffezioni infian1matorie del tubo g·as tro-enterico, o-astriti, gastro-enteriti, ent erocoliti 11ou specificl1e, al1bian10 t alora trovato valori m odica1nen1 e elevati , oscilla11ti sui 300 111111gr % (ri entin1ent o pan cr eati co P aume11taita i~ e rn1eab·ilità ai ferm·e nti pa11cr eatic i del] e par eli del tu])o gastro ·ent eriro le o?;) 3) in due casi di tun1ore d ella testa del JJancrcas, abbiamo osser, ato valori forten1e11te elevati (s11i 600 mn1gr 0;{)) . I . .a. ricer ca della dia ~ta i . .a11guig na ci è s tata utile su ssidio diag1l0Rtico. La bo11tà del n1etodo è stat a confer111ata d al reperto anato111ir o; 4) ella cirro i erJatica (due casi) abbian1 0 trovato va•lori ele1v at] (sui 300 °n 1n1.g·r. %) . Si tratta di u11a partecj p.azione pa11creati ca al p·r ocesso c jrrotico P 5) pe1ò JJer le ragioni g ia ·eSJ)O. te (an1pia possjbilità di su1)plenze funziona~i da i1arte cli por zioni r esiduat e san e d ell 'org·a110; intervento di organi a fun zion e analo1g a) riteniam o cl1c a 11ch e con ques to m et o·d o l 'ir1terpretazio11e d ei d a li offra non pocl1e diffic oltà. Solo in caso di cifre fo rLem ente d evianti dall e i1ormali la ricer ca pt1ò a er valore suffi ci ent <:H11e.nte pro,b ·a tivo. Grande in11)01ian za ci . en1bra ir1vece s11ettare a l i11etodo, p er la valut.azion e fi s iologica d ella fun zione pa11creatica n ell 'indi,1iduo n o rn1a]e. 1

1

1

1

1


XI..I , .Nu l\r. 36]

lANNO

SEZIONE PRATI CA

~ua . emplicità, la sua precisione, la sua cosla11za nello stesso soggetto a distanza di tempo, la possibilità cl1e eis so offre di indagare anch e co11Lern.tp:o raneamente la secrezione interna (a n·1ezz0 della glicemia), l o raccon1andano a.Jl 'a ttenzione del ricer ca tore. Noi cr edi.an10 che L·n1l tal metodo arà possibile ad e ·en1pio studiare Je modalità della risposta ecretiva pan· ~reatica ris1}etto ai vari fattori alirr1entari. _1\ bbia tt10. g ià iniziato ricer ch e i11 tal sc11so, ma i dali sino a d ora ottenuti , sono troppo esigui per 1. nter ess-er r e ~ j noti.

La

1

La rice rca d ella diastasi sanguig·na praticata col i11elodo di Otten stein, raccomandato da J\ atsch, è t ecnicamente sernplice ed offre gara11zie 1)robabilm ent e superiori a quelle di altri. r11elodi in u so; n1e11tre per vari r11otivi il m etodo di <)tte11s tein , come d el r esto tutti gli altri n1 etorli , l1a un valore semeiolog ico d ecisivo ~oltanto in u11 esig·uo nu•m ero di casi , e·s so sen1l»ra esser e particolarmente adatto a1llo studio fi iologico della ecr ezio1) e pa11creatica d ell 'uo1110 sano .

RI ASSl TNTO. L'Autore illustra il m etodo d i Otten st ein per In d elerrr1i11azione della diastasi nel a11g·ue e, in l>ase .a i ·pri111i risu lta1Li otte11uti forn1ula alcune considerazioni circa il r eale valore del metodo stesso. BIBLIOGRAFIA. 0TTENSTEJN . Bioche1n. l\ATSC!(. !.\1 U1tcli. l\Ied.

Z., 1931 , 350. w ·och., 1934.

Comunicato importante : Nel Fac;cicolo N. 9, del 15 correntr. mese, della Se;:.ione Chiru.r, gica del « Policlinico 11 , diretta dal prof. ROBERTO ALESSANORI verrà pubblicato l'interessantissimo lavoro del

prof. BENEDETTO SCHIASSI (Bologna)

La iperemizzazione edemizzanfe infervallare quale trattamento di talune infezioni Con 12 figure nel testo. Prezzo dell'intero fascicolo L. AVVERl ENZA. -

6,

I lettori del « Policlinico » che nella Serie del

loro abbonamento non hanno compresa la Sezione Chirurgica e che

desiderano

tuttavia

leggere i conce tti

di larga e pro-

f onda estensione che il prof. Schiassi ha scritto « Sul trat •

tameato

di talune

lalez/oal

lavo ro, inviando subito L.

2 15 O

potranno ottenere copia del medi~nte

vaglia postale, op,

pure con francobolli racchiusi in lettera, ali' editore del nico

i1

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(<

PolicJi,

1399

NOTE E CONTRIBUTI 0SPED.l\LE CIVICO REGINA ELENA - 'TRIESTE

IV

DIVISIO NE MEDICA

diretta dal primario Dott. A. CoFLERI.

Contributo alla conoscenza dell'itte1·0 epatico. Dott.

LEOPOLDO V\T1~TE1:1~1Tz,

aiuto e do·c ente.

L 'arg·on1ento di que Lo studio costiLuisce uno cl ei capiLo li più iJ1Lricati della patologia del feg·n Lo. Le difli col Là ouo dovute principalmenle a l! 'incertezza d elle conoscenze anatomo palologicl1e, percl1è la grande n1ag·giora11za d elle n1alaltie di questo grup·p o evolve verso la g uarjg·ione. All 'i11certezza anaton10 patologica consei.g ue uu co11fu sioni i1to 11ella nomenclatt ura, gen·e ra to specialmen le da coloro ch e portano criLeri is Lopatologici n ella classificazione clillica di malattie, in cui il controllo· i tologico 2·e11eral11tente ,rje11e a n1 a11care . Si agg·iunga 1 ciò il fatto che la malattia più tipica di qu·esto gruppo, l 'ittero cosidetto catarrale, \ enne i)er mol ti anni considerato con1e di origin e an g·iocolica e da alcur1i (Naunyn: Umber) lo vie11e con s iderato tutlora. P er iLter o epatico si int ende una s indron1e itterica dovuta a lesioni del paren chima epatico . Il quadro clinico d ella ma la ttia eh~ può es er e inolto diver so p er differenze di gravità, presenta quasi sempre due fa i: una i)r eitterica caratlerizzala da sinton1i gen erali e sintomi riferibili a Lurbe funzionali d ell 'appareccl1io diger e11Le ed una fase itteri ca. Que~ t 'ulti n1a J) UÒ risolversi con la guarigione op,p11re Lermir1are con l 'atrofia g iallo acuta o ub acuta dell 'organo. La n1odalità dell 'evoluzione è certan1 ente dipentlc11t e dalla predi p o izione d el soggetto e dall 'i11ten sità con cui 11a ag-ito la cau .. a morbige 11i-l , m entre è se1npre ir1dipendente dalla r1u.1liLà di quest 'u)tin1a. Per quest o n1otivo la sin Lo1r1.a tologia clinica di ·u n det erminato case di il1 cro eJ)<l Lico n o11 perrn ctte di i11ferire sull 'agente ezologico ch e lo h a determinato. Infatti sappia1no cl1e, per 11on1inar e olta11to le forn1 e clinich e di più frequente osservazio11e , tutti g li il teri infe llivi , g li itteri d ell a donna g·ravida , l 'iltero da alo1)11an, l 'itter o da sal\'.arsan e quello sifiliLico del periodo seconclario, rtor1 ch è l 'itLero da acido picrico , riYes lono tutti un tipo unico cl1e è poi quello del co i7 clelto itte..ro catarrale (Ep·1)inger, Ch abrol , \\ icl al -Abrami , Le1)e}1ne). L ' indagi.r1e an a lumo pat olog·ica , assai cars~ in qt1est.o g ru ppo di i11alat ti e, presenta dei c1uarlri abba . . lanza u11iforn1i consi ... t enti in d ege1

d


1400

,, JL POLICLINICO >)

nerazioni e i1ecrosi ceìlulari, m e11tre i can alir.oli biliari si presentano integri . Anche in questo rap p.orto le alterazioni v.ariano per ·qua11tità e non per qualità e non l-t.a 11110 ~ l cuna s11ecific.ità rispetto all 'agente morbigeno . Per ques to motivo concetti istop a tologici come 4:uelli di « epatosi » ed « epatite » 11on possono e.. se·r e posti a base di una cla sificazione degli itteri e·p1aitici , nè essi trovano in p1ratica un ' applicazio11e uniforme da parte dei vari Autori. Così l 'Eppin ger ammette l' e istenz.a di d egenerazioni <iel parencl1ina del fegato (epatosi) e di alter azio11.i inter stiziali (epatiti). Tutte e due p ossono riscontrarsi nel cosidetto ittero catarrale. Invece il Lepehne distingu e epaltiti acute c-011 ittero ed epatosi co n ittero . Al primo grup lJO a.p parterreb·b ero il cosidetto ittero catarr.a le, l'ittero luetico e l 'ittero da salvarsan , m entre fL1 nno parte del secondo grupp o le itterizie tossich e (da veleni) e l'ittero gravidico. Non presentando il c1uadro clinico, n·è, per quanto si srt attualmente, quello anatomo patologico una d if fer en za in rap1)orto alla cau sa determinante, sciltanto I 'an alisi a11amnestica può permettere la differenziazione delle varie form e di ittero er;atico e qi1alsiasi tentativo di classificazione de' e per ora limi tarsi ad un elenco delle varie cause ch r h a nno cagionato la malattia. Queste pCJssoho di sting u ersi i11 parassitarie, b.a tterich e e chimich e. Nel g rupp0 degli itteri epatici si possono isoJare più per dati negativi che rp1o sitivi quei quadri clinici ctte passano sotto il n om e di ittero ca larrale, comprendenti forme ad eziologia non ~e 1r1p-re b en e definita e forse di varia natura; n1 11 ad andan1ento sempre molto b enig no. Nell 'intraprender e questo studio mi sono 11roposto ì ~ eguenti quesiti: I) quali sono le cause più frequenti de.gli il leri epatici; 2) quando è lecita la diagnosi di ittero cat<1 rrale e quale ne è la causa. Il materiale di queste ricer che è costituito dagli ammal a ti di ittero epatico osservati dal 1~122-1932 n ell a IV Dj,risione medica del! 'Ospedale Civico Regi11a Elena . Nello studio dell e cau se non mi so110 limitato ~ quei fattori veri fl catisi immediatamente prima dell 'insorger e dell 'it lerizia, ina ho preso in considerazion e Dn rl1e malattie remote il cui n esso col fegato è accertato o per lo meno sospetto , rpartend o <ial co11cetto ch e quando a ffezioni latenti si rf\ n dono m anifeste per il so praggiungere di una nuo·va causa leden te, talvolta spetta n1aggior in11p ortanza al fatto p·r edispoJlente ch e a quello det eirn1 inante. Alcune volte più m::.lattie capaci di danneggiare il fegato si trovaYan0 riunite nell 'anamnesi dello

XLI, NuM. 36]

s tesso i11divid110 e l'importanza di questo fatto verrà ril evata in seguito. Altre volte· - ma più rare -- i1esf'un dato anamnestico od obiettivo perrnetteva di amrr1ettere una preesistente lesior1e del fegato o una causa determinante bene precisata. Il significato di tale rilievo verrà pure valutato volta per volta nelle singole parti dj questa trattazio11e. Tolti i casi di itterizia da tumori o calcolosi , rtonchè le :cirro~i con ittero -- itteri emolitici rton furono osservati; essi sembrano essere c~ tremamente rari nella nostra regione ri111asero per le mie ricer ch e 65 casi di ittero epatico di cui 33 maschi e 32 femmine, distribuiti per an11ate e sesso c..on1e segue: TABELLA I . -

Casi osservati dist rib uiti per annata e sesso.

1

1

[ANNO

1922 1923 1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932

Maschi 11 ))

)) ))

)) ))

))

2 1 "ù

2

2 3

F en1mine )) ))

)) ))

)) ))

))

o

))

))

2

))

)) ))

1 6

33

)) ))

2 4 2 3 1 5

Totale 13 ))

)) )) ))

))

4 1

))

))

3 5 2

)) ))

))

32

6 3 6

3 7 7 1

5 6

8 65

·D alla tabella si deduoe che la malattia è fJressoch è l1gualrr1enle distribuita fra i due sessi e inoltre si nota urL notevole accumulo di casi IJel 1922 ciò che corris1)onde appunto a quel1'annata del dopo g uerra in cui tutti gli Autori trc.,·arono un notevole aumento delle itterizie. Nella seguente tabella i casi si trovano distribuiti secondo i loro presunti fattori predispon en ti o determinanti. ·F urono indicati i fattori rite11uti prevalenti; accanto a questi, in molti ca~i, si trovano altri fattori secondari ch e verran110 esan1inati in seguito. II. -

Casi disf.ribuiti secondo i loro presunti f attori predisponenti o determinanti .

1 'ABELLA

Infezion e lue tica pregressa . . . . . . Infezione luetica sospetta . . . . · · 1'uber colosj polmonare . . . . . . · · ~1 alari a . . . . . . . . . . . . . . . . Alcoolisn10 . . . . . . . . · · · Gravidan1.a . . . . . . . . . . · · · · Atop han . . . . . . . . . . . . . . . Derivati d a acido salicilico . . . · · Bnserlo,,· . . . . . . . . . . . . · · · · Epilessia . . . . . . . . . . . . . . . . · 1"ifo . . . . . . . . . . . . . . . · · · · Vizio cardiaco . . . . . . . . · · · · · Nessuna eziologia o cau sa predisponente

. · · · · · . · · · · · .

casi 25 » 4 >> 7 >> 4 >) 2 » 3 >> 1 » 1 >> 1 » 1 >> 2 » 1 >> 13

Ora passerò in rassegna il valore eziologico che deve a ttribuirsi alle malattie sopra elencate in rapporto all'itterizia,.

-


[ANNO XLI, Nul\L 36]

lNFEzroNE LuE·r1cA. - Dalla tabella si rileva che numerosi casi di ittero epatico sono in qualcl1e relazio11e con la sifilide. I 25 casi ossel'vati sopra i 65 totali rap·p resentano il 38,45 per cento, te11endo co11to dei 4 casi sospetti, la percentuale sale a ±4. 6 1o. I casi distribuiti per sesso, età e affezione luetica, si presentano come segue: Età 15-20 )) ))

)) ))

)) ))

))

)) )) ))

Maschi Lu e Lici

o

Totali

))

2

))

21-25 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 51-55 56-60 61-65 66-70

))

)) ))

))

)) ))

)) )) ))

8 2 3

)) ))

o

1 2 1 1

))

2 1

))

))

o o o

l 1

)) ))

H

))

1 1

))

))

,, ))

))

()

))

7 4

))

))

o

))

1

))

12

4

))

J)

o o

))

3

3 2 1 1

))

o o

)) ))

33

Totali Luetici 1 Totali 6 )) )) 13 5 )) )) 4 15 )) )) 10 3 )) )) 6 8 )) )) 1 4 )) )) 4 3 1 1

)} ))

))

o

))

))

1

))

32

3 9 9 3 4

))

13

Femmine Luetiche 1 Totali )) )) 3

o o

25

))

))

2 2

))

o

))

1 65

Dalla tabella si osser,ra che la lues è ugualmente distribuita n ell'itterizia rispetto ai ma~cl1i ed alle fen1min e e l ' indipe11denza del fattore età. I casi possono essere suddistinti in tre gruppi: ]Jrim 0 grnppo: quelli in cui come ra11sa predi&ponente all'ittero può essere co nsiderata oltanto la lues in assenza di a ltre mailattie preg resse o cure antiluetiche recenti: 7 ca i. E si i11 parte ignora,rano· l'affezione., in parte ne erano a co no scenz.a. Secondo grup[JO: quelli in cui oltre alla lues anche un'altra n1alattia J)Oteva esser e consider a1 a come causa predisponente all'affezione: 4. casi. Di questi uno era affetto da 26 anni da Of.teomielite cronica , l' altro e-ra affetto da lues da un anno, e da una tenia da due anni; il ter10 aveva avuto 6 anni prima la malaria; il quarto aveva avuto il tifo 10 anni prin1a. T erzo griippo: quelli in cui l 'itterizia poteva essere imputata ad una recente cura antiluetica a cui er.q stato sottoposto il parziente•. ~~ questi 25 casi di Ju es accertata devono ag·giun,o-ersi -1 casi so petti lii Iues e precisamente ur10 con Wassermann deb olm ente po~itiva , con 1

1

1

1401

SEZIONE PRATICA

fega to ingrandiLo duro e do lente; un secondo aveYa a'ruto due aLI111i prima un 'inie·zione di calo111e]ano· per un 'affezioi1e della cute sos·p etta di sifilide però con Wassern1ann ripetutamente i1egativa. Terza , u11a donna con pupille rigide e \i\i assermann due volte negativa, esame del liquido cerebro spinale pure negativo. Questa aveva avuto inoltre un tifo quattro anni p.rin1a. Il quarto se11za pracedenti luetici amme si nel1'a narr1nesi , i)erò con Wassermann debolmente })OSitiva. Prin1a di procedere nell 'analisi ulteriore,. dob·b,iarno do1nandarci quale posto nella classi fica nosologjca delle itterizie luetich e dobbiamo asseg!1are atl ogni singolo di questi casi. Secondo le co.g nizioni attuali possiamo suddi-. ,·idere le sindromi itteriche in rapporto con la lu es n el 5e·gl1ente modo: a) itteri eredo luetici dell'infanzia ; b) itteri della lues acquisita degli adulti ~ 1) itteri del periodo secondario; 2) itteri del periodo terziario; e) itteri sifilo terapeutici. Tralascio di intrattenermi sugli itteri er ede lueti ci del! 'infanzia non pota'udo portare alcun con tributo personale, perchè nessun caso è Yefiuto alla mia osservazione. Degli itteri acquii ti della lues degli adulti, quelli ap.partenenti al periodo . terziario sono di facile ri conoscimento perchè quasi sempre legati acl una cirrosi luetica rlel fegato. Essi insorgono in indi vidui con fega to g ià notevolmente alterato da processi cirrotici o da gon1me. Altre volte segnano l 'inizio del proce.s ·o cirrotico ch e si rjvela tale soltanto a1d una os . . e·r vazione più 11.rolunga ta. l! n caso di questa categoria (es~o si tro,ra riunito fra quelli del p1rin10 grur)p·o) si è ])resentato alla · mia osserva1ione. Si trattava di un so·g getto di 52 anni: che aveva acquisito la lues a 40 e si era ben c uralo con cicli ripetuti di mercurio e salvarsan per 10 anni. Due anni dopo } ~ultima cura venne colto da inalessere generale, disappetenza , non feb·b re , si11tomi questi che vennero seguiti 20 g iorni d opo da itt ero. Il fegato quella ,-alta si presentava tun·1efatto. Guarito, stette ben e per un anno, quando ricom.p arvero i fenomeni di speptici, seguiti 15 g·iorni dopo da itterizia. Il fegato era allora rimpicciolito, liscio e duro. Molto più con1plicato è il gruppo delle itterizie del periodo f'econ dario perch è di r egola ili questo periodo interferiscono gli itteri sifilo terapeutici. Gli itteri puri del periodo secondario rappresentano attualmente un 'evenienz<l molto rara , date le cure intense e J)recoci r be vengono generalmente u sate contro ]a sifilide. Sono stati descritti itteri ch e precedono ]a roseola, itteri che I' arco,m pagnano e itteri ch e la 1


«

1402

JL P OLICLIN I CO »

.seguo110 m olto t e rr1po , dopo la sua scomparsa. Essi rivestono il li])O di iLtero catarrale leg ger o o g r a ve. Gli itteri si filo te ra peutici son o di r egola d ovuti a salvar san, per ò anch e altri n1ezzi anti-lueLici i)osso1lo cagionarli, ed a questi appartien e il seg u ente caso da m e osservato . Si trat tava di una d onna , a ffetta da lues r ecen te, c urata corl bismuto e jodio. Il jodio aveva p rovocalo un 'eruzion e cutanea, eguita tre m e i do1)0 da itterizia . La cl a~sifi cazi on e d egli itteri sifilo t erapeu. . t1c1 puo essere prospe ltata rom e segu e : 1) L 'iLter o può e er e l 'es11r es ione di una reazione di Jariscl1 Herxl1eimer , in cui n otoria.n1ente i] salvarsa11 m ette in evidenza un 'in fiamn1azion e d el fega to , g·ià esistente ma non ancora c1i11icamente rilevabile. Cred o di poter iller1 tificc.lr e ql1 esta fo·r ma in uno dei miei casi. Si tratté\ va di un u omo di 31 anni , il quale ave ' ra comin ~ia to ad avvertire sen so di peso alla r cgio11 ~ e11ig astrica , sen so di n1ol estia a ll 'ipocondrio destro, cefa lea, leggeri aumenti di t emper atura . Attribuendo tali . intorni alla Jues , ini ziò una cura anliluetica , ma dopo t re i11iezioni di salvarsan clivenne itterico. 2) L 'itter o è in dire tto r a p porto c ol salvar an ecl ir1sor ge a m eno di un mese dall 'u]ti111a iniezione; questo è il cosi detto ittero })r ecoce d a sa ],rarsan. Si veriD cò in cin.q ue d ei ca i da rr1e osser va ti , di c ui tre con lues r ecente a due con lues vecchia. 3) L ' iLLero è ritenuto in rapporto col salvarsan, pur insorg·endo a distanz,a di olt r e un m ese da 11 'ultim .a iniezione ed è il cosidetto it ter o tardivo d a salva rsa11. Si verificò in 7 casi osserYU1 i , d ei quali 4- con lues r ecente e 3 con lues , ·ecchia. 4) l.1 'ittero i11sorge dopo una cura di salvarsan , ma d eve es e re interpretato com e una epato r ecidiva d a Cllra in suflì r iente. Nessur1 caso os er va to. Me11tre la dis tinzion e teorica d elle vari e forrr1e di itt r ro in r ap11orto con la lues si p r esenta r ela ti vament e ;ibbas tan za sem plice, m olto ·p iù àiffici] e è il compito di riferire un determinato eliso clinico ad uno di questi grup·p i. I 7 casi d el primo d ei n1ie1 gruppi (1), cioè quelli in c11i con1e causa pr edisponente al] 'itter o po le,·a f\ sser e consider at a soltanto la lues in asserl za di altre lnalattie o cure antiluetich e r ecenti , r1on posson o esser e ascritti a n essuna fur111a di ittero propriam ente lu etico. In ness11110 di questi casi er an o sta te eseguite cure nn tiluetich e r ecer1ti , n è l 'itter o er a d el periodo s e c ond~ rio per 1'assenza di manifestazioni cu'\

(1) L 'o llaYo è s la lo òescritto com e caso car atteristi co rli itter izia 11el periodo ter ziario.

[ A NNO

XLI,

N Ul\1.

36]

Lan ee, 11è er a n o rilevabili segni di inciIJrente o e011clamata cir ro si a c·a rico del fegato. Qu esti casi 1Jotrebber o essere interpretati , seg uendo la n on1 en clatura antica , co·n1e itteri ca 1<i rrali in oggetti luetici. Pu.re quelli d el secondo gru P'J)O non prese11l ano alcun a caratteris tica che permetta di poterli con sid erare con1 e itteri luetici , solta11Lo cl1e alla lue si associa un 'altra malatt ia ch e ILotoriamente è cap.ace di ledere il fegato : osteonj ielite, elmi11tiasi , n1alaria, tifo. Soltanto il terzo g ruppo, qu·e llo rappresentato d agli itteri sifilo ter apeutici , rientra b.en e 11ella classifica d egli itteri in rapporto con luE1s. I11 questi il n esso c.ausale con la sifilide e la s11a terapj a è b en e eviden te per quanto l 'interr1r e lazion e lJaLoge11etica di que t e forn1e sia tuttora m ollo discu s a. Attualmente tre teori<· con corro110 alla s11ie,g azion e d ell 'ittero . da sal" ar an: 1) La teoria tossicù. ch e con sider a il salvarsan con1e ca u sa uni(' a d el} 'itt erizia. Questa te-0ria ]Jng g i.a . u da ti clini co - ~ tatistici e s u dati speri11l E."11 Lal i. La r:linica e la tatistica dimostra n o r h e l 'itteri zia n ei lu e ti c i è mollo più frequen1 e a ttualmente ch e 11on in passato , c iò ch e sar ebbe ir! rapp orto con l ' uso più ampio di cure co11 salvarsan ; inolt·r e ch e l 'itter o da salvarsart può verifi carsi a11ch e in individui non lueti ci ( a I ro f ta giall o acuta in o.~getto bro11chietta ico tra Llato con sa lvarsan-Lindstedt , e itterizia in so:g getto n on luetico affetto da n evralgia facc iale·, tratta to con salvar a1l rChab rol). Inoltrr abbiamo rilirvi con1e qu elli di Stra uss e Btierkm a nn ch e trovarono un aumento d ella biliru})inemia dopo iniezioni di salvarsan e di Kartan1ischeff ch e tro, ò un aumento d ella lipasi del fegato, circolant e n el sang ue dopo iniezioni in1r a n1u ·colari <li salvarsan. I/ Alado ff trovò ch e n ei cani tratt a ti con iniezioni intra muscolari cli salvar san ~i aveva. u11a diminuz.ione pa $1?lgger.a d ella secr ezione biliare, seguìta da t 1n aurn ento di que~1a di lunga durata , con g iunta ad un a tume fazion e catarrale della 111ucosa g as tro intestinale. Uhlmann trovò che dosi tossich e di salvarsan provoca no r1eg li animali da esperimento una degen erazione grassa dell e cellule dfl l fegato e d ell e cellule st ellate del Kupfer . 2) La teoria sifilitica considera l 'itterizia n el ror so della c ura con1e una reazion e di Herxl1eirr1er o come una epato-recidiva da trattam e11to insufficiente. 3) La teoria infettiva sostenuta ultimam ente dal Rug e, secondo cui l 'ittero da salvarsan sa r eb·be una n1alatlifl infetti,,a , il c ui probabile agente patogeno appartien e al g ruppo dei bac illi d el tifo o d el batterio coli. 1

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SEZIONE PRATICA

l ir1a i)osizione. i11tern1edia assun1e il Lepehne , il quale ritiene cl1e sia la esclusiva colpa del salYarsan, come pure la sua completa innocenza, sia da negarsi. Secondo questo Autore, t~11to al salvarsan quanto alla 1ues spetta un 'azione danno$a sul fegato , che Io predispone all 'i11sorgenza di un· epatite a cuta dovuta ad una infezione irite ·tinale da agente ancora sco110~ciuto. L 'itl cro da salvarsan non sarebbe altro che un ittero catarrale che insorge più facilmente . p er il fatto che il fegato è stato prececler1 Ie111ente danr1eggiato dal salvacrsan e d.a ll a lues . In favore di ques ta tesi mi sembra d e.porre anche il fa ttn cl1e la maggioranza degli itteri da séllvarsan da me osservati, erano insorti tardi' 'amente, cioè a dista11za di oltre un mese dalJ·u]tima iniezione, perch è uno stretto legan1e fra salYarsan e ittero può essere ammes o soltanto n ell e for111e precoci di itterizia (5 ca i o sservati). De,·o 'lggiunger e inoltre che in quattro casi , oltre alla lt1es ed alle cure an t iluetich e, si potevano re.g· i trarc altre affezioni coesist enti o preg r esse sospettabili di avere leso il fegato e precisarnente uno aveva una g lutinazione positiva per paratifo B 1 su 50, l 'altro aveva sof.. ferto 10 anni prima di tifo e soffriva di artrite 3Jl 'epoca dell 'itlerizia ; il terzo soffriva di malaria da 6 ar1ni ed aveva avuto un acces o malarico un giorno pri1na dell 'itterizia che a ua volta er a sorta 4-5 giorni dopo 1'ultima ir1iezio11e di salvarsan ; il quarto aveva sofferto di tifo 9 anni pri111a ed era inol tre sospetto di tt1b·er colosi 110J11101 1are e Jarin gea. T11 cc.,n clusioue vediamo: 1) ch e in soggetti colpiti da sindrom i itLcri cl1e si co11stata Ct1n grande frec1uenza la ipre~·en za de l l 'infezione 111etica ; 2) CÌ1e ptr(l que te ~indromi itterich e, ]) Uf a,·enclo le c.a ratteri sti ch e degli itteri epatici, non l)O~~ono C$Ser e assegnati con facilità all 'una o a ll 'a] tra de 1le fo rme di ittero lu etico; 3) :;h e sota11to 1gli itteri sifilo-terapeuti c i ]iossono e ser e ricon osciuti abbastanza faci Jn1 er1l e con1-c tali , e che an che p er questi da un l.alo il 1Pga111e col trallan1ento terapeutico ar.pare s tretto solt,anto n e.g li itteri precoci e da Il ' altro lato ~1>esse volte a<'canto a]la lucs ·e cure antil11elicl1e esistono a ltri fattori jm ]) tltabilì di a verr con cor so alJe lesioni del fegat o. 1

In sett e casi dj ittero si potè r eo-i trare n ell 'anamnesi una tub ercolosi po lmor1ar e. E~si 1~ os on o es er e uc.1divi .. i i11 dl1e gru1)!1 Ì e precisamente : in ± ca .. i l:i tubercolo i polmonare era sta t-0 cur ata co n i11iezio11i e11do' e110 ... e di cloruro di calcio 1)r aT U BERCOLOSI POL.i\.IO NARE. -

1403

t.i ca te fino all'e1Joca dell 'in or cren za dell 'itterizia ; n egli a ltri 3 casi i tratlaYa di form e cicatrizza te ed inattive. Cure calcicl1e n on erano st at e praticate. P er il prin10 g ruppo l 'azione led ente del calcic è evidente; per ambi e due i g ruppi è da $l udiarsi se la tubercolo i possa in genere cos tituire un fattore lJr edispone n te per l 'insorg·en za di un 'itterizia. Per le esperienze di Caln1ette e Guerin e di Carnet e Lib·ert , è noto cl1 e bacilli di I\.orh c irco]an ti n ell 'organismo $L elin1inano in parte per le vie biliari e ch e l)el liquido duo<le11ale di oggetti affetti da tt1.bercolosi sia polrnonare ch e extra -polmonar e si trovano quas i sempre bacilli d ella tubercolo i. Infir1e P noto ch e })er lungo tempo la cirrosi del fegnto \ren11e m essa in rapporto con la tubercolo. i, questa eziolog·ia venne però in seguito limitata a c erte forme di cirrosi ipertrofich e gra sose, d escritte da Hutinel e da Sabourin e ch e secondo Hanot e Gilbert dovrebbero chiamarsi p iuttosto « epatiti tubercolari ,g·r as ose ip·e rtro fl ch e ». I ..'an aito·m ia pat olo.g ica della tubercolosi del feg·ato reg ist r a lesioni specifich e, come tubercoli miliari e ca ' ern e e forme non specifì cl1e infJ arnmatorie e degen erative ; fra questf: ultim e le più imporla11ti son o quella g rassa e ·quella an1iloide. P erò tutte quest e forn1e non danno m ai itteri j)Ìcca li. L 'Ameuill e soltanto de crive l 'ittero Iern1inal e d ei tl1bercolotici qua le complicazio11 e mo] to rara di questa m alattia; e a sar ebbe in r apr}orlo con ]a distruz ione quasi tolale delle cellule d el fegato. Nel cor so della tuber colosi polm onare , segni cli in sl1ffi cien1a epatica sar ebb,ero m olto fr equenti secondo LetulJ e e Ha lbrom e secondo Auh·ertin , p·erò senza se.g·11i di itterizia . An ch e ree cn lei1nente il Roccas, studi ando il comporl:ì n1ento d ell 'urobilinuria in sogo-etti affetti d a tub er colosi polmonare, trovò que t a quasj sen1pre aumentata. Ilo voluto ricer car e il com portam ento cleJ1· urobilinuria sopra 130 ca. i d i tul}er colosi l!Oln1onare, ricover a li n ell 'VITI l)adiglion e del1'0s1)edale S. M. l\.Iaddalena e trovai: 1

reazione norn1ale auruento debole )) m edjo )) forte .

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• •

105 casi 15 ))

9 1

)) )}

Da qt1esto rr1at e riale ch e ri ~· u a rd a tubercolosi, quasi t.11tti di Lato avanza lo, i potrebbe co11cludere ch e Ja fun zionalit à epati ca è tur])n la n1e110 freql1enlemente di quan lo affermn Jn r11f\ggjor anza deg·li AA. H o voluto ricercare itlol tre la freque11za di iLLerizie di Iipo Céltarr ale nei tubercolo i e troYai sopra ±16 casi


1404

« IL POLICLINI CO »

f,Oltanto 2 itteri epa tici. Qua le con clusione, si i.iuò af fern1are che la tubercol osi poln1onal'e fJ UÒ esser e con sicler ata un fattore predi spon e1J~ le all 'ittero epatico.

V1z1 CARDIACI,

MAli1\ RIA , A.LGOOLISMO, GRAVILANZ,\ , ATOPIIl\.N, PREPARATI SAI~I C ILI CI. L'a7LOn e lesiva d el fegato di questi fattori è sufficie n tem ente n ota e n on ricl1ied e ulteriori d e·1l1cidazioni. ìVl o Rao nr Bi'i s Eno\i,i. -· L 'importanza di turbe endocrine per la patogen esi d·e lle m a lattie d el feg·a to è molto discu ssa . ·F alta afferm a ch e n1anca qual$iasi d a to per a mmetter e una geJ1esi endocrina di affezioni primitive del feg <tto, me11tre Chabrol, richiamand osi ag li studi di ~Iaurjquand, Bo u chut Zad ec e K ahn Ass111.ann , ammette una r elativa frequen za d ell e itterizie nel corso d el gozzo esoftalmi co. Recenti stl1di di Hoi]moier e Schn eider avreb1bero m esso in luce c onstanti a lter azio11i rl e.J fegato p er opera di veleni tiroidei , e con sistenti nella scomparsa d el glicogen e ep atico. EPILESSIA. - D ell'importan za di quest a m alattia com e c~usa predispon ente al] 'itterizia , 1lulla si sa. Si potrebbe invocare soltanto il consumo di g licogen e durante g li a tta cchi , quale fattor e .a lterante d el r himif.m o ce]]ular e d el fega . to . \.

TIFO E CASI SENZA NESSUNA EZIOLOGI.i\ O C.l\.U SA PREn1s PONENTE EVJDENTE. H o r iunito qu ef= ti due g r uppi p er ch è es i p r ese11t an o m olti lati in comune p er quanto rig u arda la di cu si on e d ell 'e,ziologia d ell ' iltero epatico. Dall a t ab ella n . 2 si ril eva ch e in 13 casi n essuna eziolog ia o cau~a predisponente era st ato poss ibile accertare. Di questi 13 casi , 2 p osson o ef:ser e tolti p er ch è ri guardavan o forn1e di atrofi a giallo acuta , ch e furon o port ati in r ep,a rto i11 st at o molto gr ave e ch e moriron o d op o una breYissima p ermanen za, p er cu i un 'indagin e cìinica più esatta non fu p ossibile. Nei r estanti 11 casi non si pot è m ett er e in eviden za alcun.a malattia impulabile di aver e l eso preventivamente il fegato. L 'analisi della sin to1nat ologia clini ca presentata , permise di differenziare due tipi ditin1 i p er il l oro decorso: 1) casi con inizio subdolo e con d ecor so ''febbrile 0 1 subfeb·b ril e ; 2) ca si con ini zio im p r ov,riso e febb·r e alta, disturbi intestina.li e gen erali gr avi. J fran cesi distin gl1ono quest e due n1odalità di rl ecor so, riservando al p rimo il nome di itt er o ca tarrale ed al secondo quello di infettivo . Secondo Chauffard e Widal e Ab-rami., n on si tra tter ebbe p er ò di tipi n osologici n ettam ente

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separati, ma fra i ca si più leggeri di itteri cat arrali propriame11te detti e quelli più gravi e n1ortali, vi sarebbe tul ta una gamma di forme i11termedie . Secondo Abrami che , come la m aggior parte deg li AA. fran cesi , sostiene l 'o-. rig ine infe tti va disce11dente di queste forme n1 orbose, la ùif feren za di d ecorso dipende da tre f::tttori : 1) ] 'inten s ità d ella batteriemia; 2) la sua durata; 3) ]a n atura dei germi. J due primi fattori sono co111pren sibili sen1 ·altro; l'ultimo si riconnette ai più diffi cili i)roblemi eziologici d egli itteri paren chimatos j . Il 1naggior num ero di ricerch e ir1 m erito riguarda. i ba c i.eri del tifo e dei paratifi. J risultati ot t enuti da i vari A/\. . sono g ravem ente discordanti forse anct1e percl1è, come osserva110 ·wida l e Abran1i, il g er1n e patogeno circola ri el san gu e n ei primi g iorni di m alattia . quan do l 'ittero non è ancora comparso. Ad og ni modo , i11 base ai miei dati non mi ~e mbra ch e i b ac illi del tifo e paratifi possano esser e invocati corr1e causa imn1edi.ata di itteri ep atici , p er ch è su 3158 ammalati di tifo (e paratifì) ricoverati in ] O anni n ell'Osp edale di S. ~1. Maddalen a , soltanto due presentarono itterizie in cor o di m a latt ia (L e storie rr1i fur on o g enti]me11 le con cesse d al Direttor e d ott or A. Steind] er) . Nei 65 casi di itter o ep atico da m e osservati , l 'im1Jorta n za d·ell 'infezione tifosa si lJr esenta Cl1111e segu e : in 2 casi la r eazione di Wid al fu ip1ositiva durante il c orso d e·ll a mala ttia (1/20011J (10) in assen za di qualsiasi altra cau sa predi spon ente o d eterminante; i11 un t erzo caso la r eazione di Widal fu p ositiva ne lla diluizion e di 1/50 p er paratifo IB , in un so1g aetto affetto d a · lues e ch e aveva subito r ecentem en1e rlelle Cl1re antill1etich e . Altri 7 casi avevano so fferto di tifo da 4- a 10 anni prima d ell 'insorg enza dell'ittero, 4 erano affetti da lues, 2 <la tuber colosi co11 cure endovenose di calcio ed il se ttimo era in cura per artrite con prep a r ati salicilici. In base a questi dati si può ricon oscere al tifo (ed ai p aratifi) la capacità di led er e preventivarr1ente il feg ato , rendendolo più fa cilmente vulnerabile da altri agenti morl\i rreni. t_1n 'importan za itterogena immediata ~ pett er ebbe ai ba.et eri del ~upp10 del tifo soltanto n e1Ja estr e1na minoran za d ei ca si. Questo risultato de ve essere rparticolarrnente rileva to in o pposizior1 e ad uno d ei più recenti a ssertori d ella t eori a i1l fettiva da tifo-coli dell'ittero epatico, il Pluge , il qu ale sostien e, in base al1'osservazione di 2500 casi di ittero che quest o , sia n ella $Ùa forma semplice (catarrale)


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SEZIONE PRATICA

C<)1ne in quella cosidetta da salvarsan, è una r11alattia a carattere infettivo unitario, il cui vrobabile agente patogeno è vicir10 al gruppo del tifo-coli. Detto .questo in rapporto alla teoria infettiva degli itteri epatici, dobbiamo prendere ancora brevemente in considerazione la teoria tossica e quella allergica. Il Brugsch ammette che l 'itt ero cosidetto catarrale, con tutte le sue forme di passaggio fino al! 'ittero grave, possa essere · cagionato da sostanze chimiche ben defi11ite, da sostanze introdotte con gli alimenti ed infine da sostanze tossiche che possono for1narsi anche da alimenti originariamente sani, per fenomeni dispeptici gastro-intestinali. Il Brugsch ar.amette questa eziologia anche per le forme di itterizie cosidette epidemiche. Hetenyi ammette una eziologia anafilattica dell'ittero catarrale perch-è egli avrebbe osservato che nell'anamnesi di tali pazienti si osserverebbero spesse volte dolori articolari o esp11l5ioni orti cariali. Cor~cLus10N1.

- .Dalla disamina dei casi da me osservati e dallo studio della bibliografia, si posso110 trarre le seguenti conclusioni, quali risposte ai quesiti formulati nella prima parte di questo studio: le cause degli itteri epatici possono suddividersi in determinanti e predisponenti. Le cause determinanti sono in parte Jlote (molti veleni, vari medicamenti, alcuni microrganismi patog·e ni: spirochetosi ittero·ernorr:1gica e febbre gialla), in parte ancora ignote, ma probabiln1ente di natura tossica Hli1nentare. A. proposito della spirochetosi è da ricordarsi che questa si manifesta ta·lvolta sotto furma b enignissima, col quadro del comune ittero catarrale. Tali forme furono descritte dal Frugoni durante la guerra. Le cause predispo•n en ti sono molte ed hanno una grande 1mportanza, peirchè po·s sono essere registrate nella grande ~aggioranza di soggetti affetti da ittero epatico. Spesse volte si trovano riunite nell 'anamnesi dello stes.so individuo più affezioni imputabili di avere predisposto il fegato ad ammalare di itterizia. A questo proposito l 'Ortner scrive che cc quando esiste un'affezione epatica, le cause car)aci di p·er loro stesse a provocare un 'itterizia, la producono tanto più facilmente essendo il fegato per così <lire p,r edisposto a subirne l'influenza ». Ed il Bauer scrive che nella Jlatologia del fegato devono essere prese particolarmente in considerazione la combinazio11e di vari momenti eziologici )fra i quali s11ettà una parte più o meno importante alla dis1)osizione coslituzionale. Egli parla di una rziologia complessa nella patologia del fegato.

1405

E&iste tuttavia anche fra i miei casi un certo nun1ero (Il) in· çui nessuna malattia pregressa ha creato una · 1p redisposizione del fegato ad ammalare, nè esiste una causa prossima identificabile con glf attuali mezzi di indagine. Per quanto riguarda le cause an.cora ignote di questo gruppo di itteri, molte teorie sono st.ate ammesse e le più importanti furono· già discusse in questo lavoro. Qui è necessario di co11siderare se si può ammettere che le stesse cause cl1e cagionano l'ittero in un soggetto sa110 di fe,gato, lo determinino in definitiva anche in un individuo con fegato già tarato per malattie pregresse. È probabile che ciò sia realmente il caso, per cui molti itteri che si veri~ca110 in fioggetti luetici, malarici guariti, tubercolofii, ecc. hanno una causa, forse non rneno jm1lortante in co·m une con quelli che prima dell 'itterizia avevano il fegato indenne. Data questa parziale comunanza di cause, si presenta la domanda, quando sia lecita la diagnosi di ittero catarrale. La definizione attuale (lell 'ittero catarrale è una definizione quantitativa e non ·qualificativa. Esso è l'ittero più ben.igno, più ·semplice, quello che guarisce se1npre e decorre senza febbre. Esso è considerato tanto benigno, che . se la tem1p eratura au111enta un po', l'itterizia non è più catarrale, ma si chiama già infettiva benigna. Questa è la nomenclatura degli AA. francesi , però anche per gli AA . tedeschi l 'attributo catarrale deve significare solta11to la benignità del processo, indip.e ndentemente dal suo substrato a1J.atomo-patologico. In fatti per l 'Eppinger un ittero catarrale può essere causato oltrechè da alterazioni del p·a renchima epatico, da com11resbione del coledoco per opera di ghiandole linfatiche della papillla di Vater infiammate e tumefatte. Pure Felsenreich e Satche nonchè Bergmanr1, Naunyn .e Umber ammettono talvolta p1e r l'ittero catarrale l'orig ine meccanica. Tolta la caratteristica della benignità, il concetto dell'ittero catarrale ap·p ·a re dunque privo di qualsiasi ulteriore significato, sia eziologico che anatomo-patologico, motivo per cui esso dovrebbe essere definitivamente abbandonato . Considerando le presunte cause predispo11enti e determinanti dell'ittero epatico, con1e risultarono dall'analisi dei miei casi, si osserva il più delle volte che queste si verifi cano senza che insorga toslo o tardi un 'itterizia, così pure l 'intossicazion e alimentare che viene r itenuta la .: ausa determinante più freqt1ente dell'itterizia, si verifiica nella grandi ssin1R maggioranza degli individui senza rnanife ~1e lesioni del fegato. In molti casi da me de~critt i ~i poteva con statare l'esistenza di più di una


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« IL

POLICLINICO »

n1alattia pregressa ledente il fegato e questo fatto potrebbe essere considerato la ragione per cui proprio in g_uell 'individuo un 'itterizia venne a manifestarsi. Lo studio delle epato·p atie latenti mediante gli esami funzionali del fegato , come prospettato dal Ilergmann , potrà forse in avvenire din1ostrare che anche in quegli individui in cui 1'assenza di dati anamnestici può far supporre I 'insorgenza di un 'itterizia epatica in un fegato prima indenne, vi erano in realtà lesioni r1ascoste del fegato p er affezioni od altre cir• • costanze ritenute erroneamente innocue.

[ANNO XLI, NuM. 36]

RuGE. Ergebnisse in der Klinische Inn ere Med izin und Kinderheilkunde, 1931 . RoccAs. Sul coniportamento dell ' urob i linuria nei tub ercolosi. Rivista di Patologia e Clinica della tubercolosi , 1933, a. VII, fase. 10. ScHNEIDER. ~Iecl. Gesell schaft, Frejburg i. Br. , seduta 30-V-1933. STRAUSS e BuEnKMANN. Citati da R.UIM. ~1 IDAL e ABRAMI. Nouvea u trail é de médecine. Foie, voies biliaires. ~arigi, 1928. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE lsTTTTJ'ro DELLA

RIASSUNTO. L ' A., valendosi di 65 casi di itte·r o epatico da lui osser,rati, esa1m ina i problemi eziolog ici di questa forma morbosa. Dalla disamina del materiale risulta che 1'ittero epatico non ha u11a eziologia unica e che nella maggioranza dei rasi numerosi fattori possono essere invocati; fra questi spetta spesse volte maggiore importanza a quelli predispo,n enti che a qu elli determinanti. Si con clude per una eziologia corr1plessa nella patolog ia dell 'ittero . BIBLIOGRAFIA. AMElTILLE.

Citato da W1nAL e ABRAMI.

Assl\lANN . Leber urid l\1ilz in der Basedowkrankh eit .. M. ~I. W., 1931, n . 6. AI~ADOFF . Ci Lato da CHA BROL. BERGMANN. Funtionelle Palhologie. Berlino, 1920. BRUGSCH. I cterus sim plex, icterus ca tarrahlisch, icterus endemicu s, seu epideniicus. Miinch. Med. V\' och., 1933, n . 19. CHABROL. Les i ctè res . Parigi, 1932. EPPINGER. I ct erus in Neue Deulsch e Klinik, Berlin. Ueber I cterus katarrahli sch. und Naunyngs Cholarigie. Kl . \Voch ., 1929, n . 15. FELSENnEccH, SATKE. Citati da ll1ETI. Le itterizie.

Bolog·na, 1925. FRUGONI e CAPPELLARI. Intorno all'eziologia dell 'it t ero epidemico. Lo Sperimentale, 1917. FRUGONI, IARDENGHI, ANCONA. L 'ittero epidemico caslr en se. Ibid., 1916. HEILMEIER. Blutmauserung und J.,eberfuntion bei Morbo Basedow. Deutsche Archiv Kl. Med., 171, 515, 1931. HETENYI. Uebe r Leberentzandung. Kl. Woch., 1931, pag. 17'10. KARTAMISCHEFF. Archiv fiir Dermatologie und Syphiljde , 147, 1924, 100. LINDSTAEDT. Cit a to da LEPEHNE. LEPEHNE. Die Erkrankungen der L eber und der Gallenb. Monaco, 1930. _4.kute Leber entzandungen.. i11 Neue Deutsche Klinik. 0RTNER. Sintomal olog ia clinica delle malattie int erne, vol . II. Milano, 1927. RAHM. D er Einfluss de r Syphilis und der Syphilisbehancllnng auf di e Lebertaligkeit .. Wiirzburg, 1932.

DI PATOLcJGIA GENERALE

R.

UNIVERSIT1 DI ROMA

Dirett ore : Prof. Gu1Do

V E RNONI.

Un caso di lipoma puro intraparotideo congenito per

FRANCO CRAINZ,

allievo interno.

Il lipoma puro della parotide, a causa forse della sua scarsissima frequenza e della sua poca importanza clinica, è stato sempre tra scurato da tutti i trattati di chirurgia e di anaton1ia patologica. L'unico A. che se n e sia occupato estesamente e p articolarmente è stato Baudet, che, nel 1900, pubblicando due suoi casi personali, raccoglieva nella letteraturai altre nove osservazioni. Dopo di lui, i trattati si limitavano a riferire, spesso imprecisamente, la sua statistica, fino a che Stoppato, nel 1919, poteva aggiung ere altri tre casi, di cui due anteriori al lavoro di '13audet, ma da questi i1on citati , l'altro posteriore. Da allora, fino all ' ultima recente edizione del trattato di Anatomia patologica di Henke e Lubarsch, le osservazioni riportate so·n o sempre le stesse. Avendo ora il Prof. Alessandri , al quale qui porgo i miei più vivi ringraziamenti , avuto la bontà di concedermi Jo studio e la pubblicazione di un caso da Lui operato, ho avuto occasione di reperire nuovo materiale bibliografico, e di riordinare la casistica, che spero di avere pertanto completato. Credo perciò che valga Ja pena, dopo aver descritto il mio caso, di riferire brevemente tutti gli altri finora osservati. Caso personale: F. N., d.i anni 32. Nulla di no-

tevole nell 'anamnesi fa111iliare . Non ha avuto mal&ttie in1portanti. Già alla nascita presentava una piccola tumefazione subito sotto l'orecchio destro: quest a tumefazione, che non h a procurato mai all'infermo alcun disturbo, rimase quasi stazionaria fino all'età di 6 anni, poi andò lentissimam ente aumentando di volume, avanzando verso la guancia. Da un anno pare che lo sviluppo della tumefazione sia stato un po' più rapido. L 'infer-


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SEZIONE PRATICA

mo chiede di essere operato, spinto soltanto da ragioni di estetica, quantunque altri sanitari abbiano scon sigliato l 'intervento, nel timore che si possan o detern1inare lesio11i del facciale. 18-1-1934, XII. - Esanie obbiettivo: Condizioni ge11erali ottime, pannicolo adiposo piuttosto abLondante. Nulla a carico ùei vari organi e sistem i. La regione parotidea destra si presenta notevolmente d eformala per una tumefazione che è situata subito al disotto dell 'orecchio, e che si estende un poco in avanti sulla regione masseterina, in corrispondenza del prolungamento anteriore della parotide. Questa tumefazione h a la form a e la· grandezza apparente di un piccolo uovo di pollo. alauanto schiacciato e disposto col suo maggior asse dall'avanti all 'indie tro. Alla palpazione non si nota alcun aumento o diminuzion e di temperatura. La c ute, di caratteri n ormali, è spostabile sulla tumefazione e sollevabile in grandi e piccole plich e. Nulla a carico del sott ocutan eo. La palpazione d ella m assa conferma i dati dell 'ispezione: la tumefazione, a limiti non molto ben distinli , ha superficie lobat a e con sist en za molle•

..

ne e che si lascja enu clear e facilmente per via smussa. Sutura a raccoglimento nella glandola parotidea, su tura d ell 'aponeurosi e della cute. Decorso post-operatorio normale. Guarigione per pri1na inten zione. Non è residua to aìcun disturbo a carico della salivazione e del facciale. Esame anatomo-palologico. - All 'esame macroscopico il tumore si presenta della grandezza e clella farina di t111 JJiccolo u ovo di gallina, a superficie leggermente lobata, di con sistenza molleelastica, e rivestito da una sottilissima capsula di colorito grigiastro. Alla superficie di taglio il tessuto appare attraversalo da sottilissime travate connettivali, che lo dividono in molteplici concam erazioni di forma irregolare e dj varia grandezza. L 'aspetto d el tessulo è omogeneamente giallastro e non mostra apparentem ente alcuna partecipazione del sistema vasaJe. Sulla lama del tagliente riman gono goccioline di grasso, ch;e confermano la diagnosi clinica riguardo alla natura del tessuto. Da La l 'impor lanza della dimostrazione che si tratti di un lipoma puro e non di un comune tu ~

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1. - In m ezzo al tessuto adiposo si nota un a formazione tubulare, r esiduo di un dotto escretore della gl~ndola, e alcuni aggruppamenti di cellule parotidee, ch e pre en tano gravi caratteri degenerativi (limiti indistinli, alterazioni della struttura e della tingibilità, ecc.).

F1G .

elastica pseudofluttuante: è indolente alla pressione, alquanto fissa sui piani profondi, non riducibile. Nulla a carico del facciale; nessun segno patolog ico ch e possa denotare la compromissione di al lri nervi e dei grossi vasi d el collo. Linfoglandole n ormali; m asticazione, deglutizione e respirazion e r egolari . Nulla dal faringe . In b ase a questi caratteri si pone diagnosi di lipoma parotideo. 19-I-1934, XII. - Operazione (prof. Alessandri) : Anestesia locale con novocaina al 0,50 %. Incisione cutanea lungo il m :iggior asse d el tumore: dopo aver inciso, n ella stessa direzione, l 'aponeurosi parotidea, appare la parotide, ingrossata e come rigonfia, ma di aspetto normale; attraversato qualch e millimetro di tessuto glandolare, si raggiu11ge la massa tumorale, che si distingt1 e be-

more misto, l 'esame istologico viene condotto su pezzi presi in m olte zon e diverse del tessuto. Si riscontra infatti ch e il tumore è costituito esclusivamente da tessuto adiposo, le cui cellule presentano l'aspetto caratteristico delle cellule gr asse adulte, cjoè il protoplasma è sostituito da una grossa gocciola di grasso, mentre rimane visibile sol tanto la m embrana con il nucleo forte1r1e11le aderenle ad essa. Ques lo t essulo adiposo è attraversato , come si era già n otato a11 ·esarne macroscopico, da tralci di tessu to connetti vale, che lo dividono in lobi di dim ensioni abbastanza c0r spicue, e ch e in taluni pu11li mostrano qualche segno di d egener azione ialina delle fibre collagene. NeJ d ecorso di questi tralci connettivali si trovano diversi vasi, tutti di piccole dimensiooi, pervi, senza alcun carattere patologico. Ma il fatto


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POLICLINICO »

più interessante è sta lo ì 'aver poluto notare, nel tessuto connettivo che divicle il tumore in lobi la presenza di dotti glandolari costituiti da u~ epitelio cilindrico monoslratificato e da uno strato di fibrocellule i11u scolari di dimensioni variabili a seconda della gra11dezza del dotto stesso. Inoltre si os~erv~,. in alcune zone del tumore, generalmente in v1c1nanza di queste formazioni canalicolari, spesso a direlto contatto, la presenza di resti glandolari, in qua11tità variabile, di aspetto .del tutto sirrtile ai tubuli della glandola parotidea, ma con spiccati caratteri di atrofia (vedi fig. 1) . Queste cellule sono certamen Le dei residui di tessuto parotideo normale, coinvolto passivam ente nel processo neoplastico. La loro presenza nel mezzo del tessuto grassoso .s i può spiegare, ammettendo che vi sia stata scomparsa di parte del tessuto par~tideo, per co1npressione m·eccanicéll durante l 'accrescimento del lipoma, residuando quà e là gruppi isolati di tessuto ghiandolare. ·La presenza di questi elementi epiteliali frammentari e atrofici, quali si ritrovano in questo tumore, non ci autorizza i1t alcun modo a concludere che si tratti di u11 adeno-liporna. La quasi esclusiva struttura lipon1atosa ci consente invece di affermare la diagnosi di semplice lipoma, inquan tochè neanche lo scarso tessuto con11e ttivo stromale sembra partecipare in alcun modo al processo neoplastico.

Per lipoma della parotide s'intende, da tutti i trattait isti, un lipoma che si sia sviluppato nell 'intcTno della loggia parotidea: la situazione del tumore può però essere diversa da caso a caso, e Baudet distingueva tre principali categorie, a seconda dei raipporti del tumore con la glandola parotidea, e precisamente: 1) Liponii sottoaponevrotici superficiali,

situati Gioè nel connettivo sottoaponevro tico , ' fra la glandola e la fascia parotidea superficìale. 2) l.,ipom i sottoaponevrotici profondi, fra il prolungamento faringeo della p,a rotide e il faringe, e che si mettono in rapporto co11 questo ultimo organo attraverso la discontilluità mediale della loggia ·p,a rotidea. 3) Lipomi intraglandolari, situati nell'interno stesso della glandola. Questi ultimi, di cui si conoscono tre soli casi, compreso il n1io personale, sono i veri lipomi della parotide. Riferisco ora brevemente i dieci casi sicuri di lipo ma puro parotideo, elencandoli seco,n do la classificazione di Baudet ~ 1

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I . Lipomi sottoapone.vrotici superficiali.

1) Caso di HAMILTON (anno 1863). Donna che aveva da venti anni una tumefazione nella r egione parotidea sinistr a, ch e non le dava alcun disturbo, ma che le ne.formava straordinariam ente i tratti mimici. Il tumore, della grandezza di un limone, non er a lob11lato ed aveva una consistenza elastica e fluttuante. La diagnosi non fu precisata. Solo per ragioni estetich e l 'inferma si sot-

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;opose all'att0 operato~io, che rive lò un lipoma ._1Luato fra I aponauros1 parotidea e la faccia es~er~a 1ella parotide, la q11ale appariva appiattita. agl1ando q11alche briglia co1t1!ettivale che univa ~I tumore alle forma.tio11i circo.3 tanti, si riuscì ad isolarlo abbastanza facilrr1ertte. Guarigione perfetta. 1

1

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. ?; Caso di "V\,.ALLBEtt•1 ~ a. 1881). Uomo <li 30 anni. Da u11 a11no tu1nefazione sotto l 'orecchio sinistro· grar.idezza di u11 11tezzo uovo di gallina, superfici~ leggernte11te lobata, consistenza molle-elastica. Nessun disturbo. Diagnosi di probabile lipo1na intracpsular~, co11fermata al tavolo operatorio. Il tumore ader~va talmente, i1ella sua parte posteriore, olla parotide, che non si riuscì, nonostante le precauzioni prese, arl evitare l'asportazione di una parte d-e lla glandola. I~ 'esame inicroscopico rivelò poi, che in molti pu11ti il connettivo interlobu: lare della parotide passava direltam ente nel tessuto interstiziale d el tumore. Fistola salivare dur ata qualche settimana ; guarigione completa.

3) Caso di BAUDET (a. 1898). Bambi110 di 11 a11ni. 'fumefazione uniforme della regione parotidea sinis tra. Alla palpazione, massa molle e quasi fluttuante, che si confondeva con la glandola. L'inizio dello sviluppo rimontava a sei anni: mai alcun disturbo. All'atto operativo si constatò che il tumore, situato subito sotto l'aponevrosi, mandava un prolungamento verso lo pterigoideo intern o: nonostante questo prolt1ngamenlo profondo, l 'enucleazione del tumore, per via smussa, fu facile. La parotide, appiatlita, e1·a ricacciata in aYanti, in dentro e in alto. Guarigione perfetta. 4) Caso di STOEHR e fusAK (a. 1926). Donna di 74 anni. Da sei anni tumefazione, lentamente crescente, avanti e sotto l'orecchio destro. La paziente accusava un peggioramento, negli ultimi tempi, della funzionalità dell 'orecchio stesso. Obbiettivam enle grossa tumefazione della regione parotidea destra, che arrivava fino a 3 centin1etri sotto il livello del margine inferiore della mandibola, riempiendo la fossa sottomandiboJare. La parte superiore della tumefazione era liscia, la inferiore lobata. Data inoltre la consistenza 1nolle, si fece diagnosi di lipoma. Incisa la fascia parotidea, che sulla parte superiore cl ella tumefazione era spessa e tesa , m entre sulla inferiore era molto assottigliata e quasi com e traforat a, ciò che spiega il differente reperto palpatorio, si arrivò sul tumore, che venne isolato per via smussa. Dalla parte inferiore del lipoma partiva un prolungamento, grande poco più di una noce, che, passanrlo sotto il margine inferiore della parotide, andava ad approfondarsi nello spazio parafaringeo. Per isolare questo prolungamento fu necessario il taglio della fascia parotidea profonda, che lo avvolgeva nel punto più stretto. Guarigione perfetta. Questo lipoma, a causa del prolungamento nello spazio parafaringeo, rientra in parte nella categoria dei lipomi sottoaponevrotici profondi. 5) Case ,·l i SHil\IOTSUMA, KENTARO e Kuo (anno

1927). Di qt1esto caso, citato dal cc Zentralorgan flir die gesamte Chirurgie », non ho potuto trovare la descrizione originale: debbo perciò limitarmi a riportare integralmente la breve r ecensione. Si trattava di un lipoma sottoaponevrotico, che partiva dalla parte inferiore della parotide


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destra, e che aveva raggiunto, in dieci anni, la grandezza della testa di un bambino. Clinicamente, da principio, il tumore era stato considerato come misto.

re risied eva n ell 'interno della parotide, e la capsula, da cui era rivestito, rese facile 1'enucleazione. Guarigione perfetta. Diagnosi istologica di lipo ma puro .

II. Lipomi sottoaponevrotici profondi.

Questi dieci casi sono i soli, a mio parere, j 11. cui si tratta certamente di tumori che rispondano al duplice requisito, di essere cioè dei lipomi puri, e di essersi sviluppati nel1'interno della loggia parotidea. I lipo·m i del sottocutaneo e del corpo adiposo di Bichat sono tumori della regione pairotidea e non della parotide. Cito ora brevem ente nove osservazioni di cui sei (3-8), descritte da lBaudet co1ne lipomi della parotide, non mi sembrano, per una ragione o per l'altra , apparten e·re a questa categoria, mentre delle a·l tre tre (1-2-9), rton avendo potuto avere i lavori originali, mi inancano i dati sicuri necessari per classificarle.

6) Caso di BoRELLI (a. 1867). Citato da STOPPATO, non ho potuto consultare la pubblicazione originale. Il tumore fu diagnosticato clinicamente per lipoma, e, soltanto dopo avere aperta la loggia parotidea, si vide che era situato sotto la parotide, ·e in parte ad essa aderente. Asportato il tumore, la parotide, sana, fu ricollocata a posto. 7) C&so di DEMARQUAY (a. 1873). Uomo di più dj 50 anni. Tumore alla r egione p arotidea sinistra, diagnosticato clinic~ente come lipoma. Tolta una p arte d ella p arotide, si potè asportare il tumore, grande come un · uovo di pollo, che er a incapsulato e si trovava n ella profondità della loggia, dietro la branca montant e del mascellare inferiore. Residuarono lievi disturbi alla commissur a la}Jiale e alla palpebra. III. Lipomi in t raparotidei. 8) Caso di BAUDET (a. 1897). l Jomo di 41 anni. Da due anni il paziente, di costituzione assai adiposa, e cl1e, già allo sta to n ormale, presentava amb edu e le regioni p arotirlee lieven1ente sporgenti , aveva i1otato la comparsa di una tumefazione davanti al lobulo dell'orecchio sinistro. Al momento dell 'ingresso in ospedale, la r eg·ione parotidea sinistra era uniformemente rigonfia ed aun1entata assai di volume. Pelle mobile, tumor e poco spostabile, inolliccio, non fluttuante. Mai 11essun disturbo. Aperta la loggia parotidea , ed inci sa la glandola, si potè sgusciare faciJn1ente il t umore, ch e era d ella grandezza di un grosso uovo di gallina . La p arotide , che all'atto operativo appariva indurita e pareYa presentasse fatti r eattivi, rimase tale an che dopo un mese. Residuò una legger a paralisi della branca cervico-facciale. Un frammento di parotide fu asportato durante l'operazione, e n e fu fatto l 'esame istologico. Si riscontrò una infiltrazione grassosa diffusa del connettivo interstiziale della glandola. (Questo fatto è importante, e può forse aiutarci a spiegare perchè, sia n el caso di ,SPELTA ch e n el mio, si ebbe p ermanenza di cellule glandolari in seno al t essuto aciiposo). 9) Caso di SPELTA (a. 1909). Uomo di 68 anni . Da due anni si era accort o di una t umefazione della regio11e parotidea sinistra . ,Si incise la fascia superficiale e si estrasse il tumore, dopo aver sacrificato uno s trato gland olar e di due o tre milli metri, da cui il tumore era ricop erto. La parte profonda fu dovuta isolare dal facciale, fra i cui rami inviava delle lobul azioni. L'aspetto istolog ico d el tumore, per la presen za, fra le cellul e grassose, di alcuni acini glandolari parotidei , ricordava molto quello del mio caso. 10) Caso personale (a. 1934). Uomo di 32 anni. Fin dalla nascita presentava una t umefazione d ella r egion e parotidea d estra, ch e crebbe lentamente e non gli dette m ai alcun disturbo. Diagnosi clinica di lipoma. 11 paziente si sottopose all'atto operai ivo p er ragioni estetich e. Il turno-

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I ) Caso di REcLus (a. ?). SPELTA cita, senza darne le indicazioni bibliografiche, un caso di REcLus , dicendo soltanto che si trattava di un lipoma b en deli1nitato nell 'interno della parotide. 2) Caso di BRUNs (a. ?). Nel manuale di Anatomia Patologica (li FoERSTER è riferito ch e BRUNS osservò, n ella r egione parotidea destra di un individuo, un lipoma d ella grandezza di un pug no, ch e aveva ,compressa e atrofizzata la glandola. 3) Caso di CRUVEILLHIER (a. ?). Si trattava di un lipoma so t tocutaneo della r egione parotidea. 4) Caso di RrcHET (a. 1861). Infiltrazione grassosa diffu sa degli acini glandolari , di cui pare as ai dubbia l 'appartenenza ai puri lipomi, non avendo di questi l 'a~petto n è macroscopico nè microscopico. 5) Caso di BERGACHINI (a. 1878). Volun1-inosissimo tumore, in parte adiposo, ma in parte fibroso calcificato, ricco di vasi sanguigni , di cui anch e i caratteri clinici in'lpediscono di ascriverlo ai lipomi puri. 6) Caso di BROCA (a. 1888). Li poma sottocu tan eo della regione parotidea. 7) Caso di SACCHI (a. 1893). Si grosso tumore congenito, d efinito rne lipoadenoma della parotide, e K UETTNER come un tumore misto ciale.

trattava di un dall'autore coconsiderato da di natura spe-

8) Ca so di HALLOPEAU e J EANSELME (a. 1893). Lipomi multipli, di cui due nel sottocutaneo d elle r egioni parotidee. 9) Caso di STEINSLEGER, MARcos e NARDELLI (a. 1929). Anche cli questo caso, citato da « Zentralorgan ftir Chirurgie », non ho potuto avere la descrizione originale. Il tumore, un lipoma congenito, era situato dietro l 'angolo della mandibola ed arrivava all 'interno fino al processo stiloid eo . La tonsilla p alatina era spinta fortemente verso la linea mediana, provocando disturbi della favell a, del r espiro e della degl t1tizione. Si trat-


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tava di un lipoma profondo della loggia pc..rotidea ? A detta del recensore, 11on erano ar1c0ra conosciute localizzazioni simili. CONSIDERAZIONI

GENERALI.

Dato che il lipoma della parotide, per la sua relaitivamente grande· rarità, non si presta a delle considerazioni statistiche, ci limitiamo a riassumere brevemente i caratteri principali di questi. tumori, rellativamente so1tanto ai dieci casi sicuri . L'età non pare avere alcuna im·portarnza. Dal caso personale, in cui il tumore era congenito, si passa a quello di Stoehr e Risak , in cui l'inizio dello sviluppo ebbe luogo a 68 anni; si tratta però g eneralmente di adulti. lliguardo al sesso, si hanno 6 volte uomini, 2 volte donne, ed jn 2 casi mancano i dati : rip·e tiamo però che lo scar o numero di osservazioni impedisce di dare ,,a]ore a questa preponde·r anza maschile. Quanto· aìla sed ~ . Baudet, nei casi del quale si erano avuti tutti tumori della parotide sinistra, cre.de,,a :ii poter attribuire a questo fatto una certa irrtportanza dal lato diagnostico: tre recenti osservazioni di lipoma della parotide destra ci impediscono di conservargliela. 1Da notare che la parotide è l'unica glatlldola salivare a carico della quale siano stati descritti lipo·m i . I tumori SOPO generalmente di forma rotondeggiante, salvo in. uno dei casi di Baudet, in cui il lipoma si presentava co·n1e un nastro dodici centimetri, arrotolato su sè 1 lungo stesso. Il volizm.e ·è assai vario : dal caso di W alzberg, in cui era di circa un mezzo uo,ro di ga;llina, $i passa a quello di Shimotsuma , Kentaro e I< uo, in cui era quasi della testa di un bambino·: nè si p·u ò. sempre mettere in rela1ione questa differenza di grandezza con una differente durata di sviluppo, ·p erchè, mentre nel caso di Shin1otsuma il tumore esisteva da 10 anni , nel mio caso p·e rsonale il lipo ma , in 32 anni, divenne poco più grande di quello di W alzberg. La superficie è gener.almente lobata, la consisteriza molle-elastica p·s eudof1uttuante, non sono dolenti, sono g eneralmente spostabili, salvo che la loro grossezza non abbia tro·p po aumentato la pressione nella loggia parotidea, non so,n o riducibili. Non danno mai disturbi subiettivi di nes$Un genere, altro che , talvolta,, quelle molestie dovute esclusivarri ente al loro volume; si può avere, sempre per fatti meccanici dovuti al\la gro·ssezza del tumore, spostamento del padiglione auricolare, e 1stiramento deli1a·n 1

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[ANNo XLI, NuM. 36]

g olo della bocca e della rin1a palpebrale: ma la cute rimane sempre normale, e il facciale tlon vier1e mai interessato. I pazienti richiedono getleralmente l'operazione per ragioni di estetica. Il dp,cnrso è assai lento, la prognosi è ot• t1ma. La diagriosi è facile, se si può app·r ezzare la superficie e la consistenza caratteristica dei lipomi; è interessante, a questo riguardo, nolare che sia nei casi di ·B orelli e di Demarquay, sia nel mio caso •p ersonale, benchè si trattas~e rispettiv.a me·n te di due tumori sottoparotidei e di uno intraglandolare, questi elementi semeiolo,g ici erano ben rilevabili. Possono costituire, invece, una causa di difficoltà diagnostica lo spessore e la tensione del] 'aponeurosi, in quanto mascherano talvolta le caratteristiche del lipoma. Non si palpa mai nulla dal faringe. La czzra ·è quella operativa. L'operazione è generalmente fucile, perchè i tumori , sia extra che intrapairotidei, quasi sempre incapsula ti , si lasciano enucleare facilmente per via s1nussa. SoJo nel caso di Walzberg, date le intin1e connessioni fra il tumore e la glandola , fu a&portata una parte di quest'ultima, dando luogo a una fistola salivare , che guarì però in hreve te1npo. Difficoltà lievemente maggiori sono presentate dai lipomi profondi, che richiedono il passagg io attraverso la pa.rotide. Vasi e nervi della I oggi.a non vennero mai interessati; è però necessario , nell'atto operativo, fare attenzione a non lede-re il n. facciale: infatti llel caso intraparotideo di Baudet e in quello profondo di Demarquay residuò una paralisi limitata ad alcuni muscoli mimici. Salvo questi casi , si !Ottenne sempre una completa restitiztio ad integrum. 1

RIASSUNTO . L'A. descrive il caso di un uomo· di a . 32, il quale fin dalla nascita presentava una tuIl1 efatZione alla regione parotidea destra: questa tumefazione, crescendo assai lentamente, arrivò al volume di un uovo di gallina·, senza dare ali 'i nfermo alcun disturbo. Posta la diagnosi clinica di lipoma d~lla parotide, l'intervento, richiesto peT ragioni di estetica, rivelò, nell 'int.erno della glandola1 parotidea, un tun1ore, il clii esame anatomo e isto-patologico confermò la diagno·si clinica. L'A. rjferisce poi 10 casi di lipoma della parotide (5 sottoB:ponevrotici, 2 profondi e 3 intraglandolari) e 9 casi dubbi, che rappre~entano tutte le osservazioni che ha potuto trovare in letteratura sl1ll 'argomento.


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SEZIONE PRATICA

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L' A T T U A L I T 'A T E R A P E U T I CA

L'elettroterapia ad onde corte. \R. JoNAI'A. Giornale giugno 1934).

di Clinica Medica, 10

Principi fisici. Quando una soluzio,n e salina e~ di altro elettrolita è attraversata d.a una cQrre11te elettrica, si stabilisco·n o due coTrenti, ur1a1 di particelle a carica negativa che va dal polo negativo al polo po~itivo e l '.altra di particelle a carica positiva che va dal polo positivo al negativo: due correnti quindi di po larità dìvers,e e dirette in senso opposto . ,Il corpo umano quando è attraversato da t1na corrente elettrica si co·m porta sostanzialrnente con1e una soluzione salina. Le ipiarticelle in movin1e,n to sono rap presentate o da eletLroni o da atomi o da aggreg~ti di p,i ù atomi, da mol ecole, da particelle e.o lloidali a carica ~ia n egativa cl1e positiva. La co.rrente elettrica ha mo.Jtepil.ici effetti biol0;gici, ch e si po·ssono schematicamente riassumere in un effeit to larcerante o di scarica sui tessuti , in un effetto elettrolitico, per cui si hanno fenom·eni di scissione di aggregati chimici, un effetto eccitante, un effetto ·p aralizzante, un effetto termico con prevalenza o\ra dell 'uno ora de11 'altro a seco~da delle caratteristich e della coir rente oh e attraiversa I 'oir• 1

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ga 111~mo.

Se sottoponi.amo i nostri tessuti ad una corrente oscillante, cioè diretta alternativamente ora in un senso ora n·el sen so O·p posto, e se queste oscillazioni vanno rr1an mano a umentando di frequenza nella unità di tempo, osserviamo che i vari effetti biologici della corrente si modificano e vanno attenuando,s i fino a scon11par ire del tutto allorchè la frequenza si fa elevatissin1a e ne persiste uno so lo: 1'effetto term.ico. Queste co rrenti, chiamate cli Arsonval, hail1no trovato p·r atica applicazione 11e]la1 diatermia, diatermocoagulazione ecc., in cui si trae profitto esclusivamente dell 'effetto ter1nico della corrente elettrica. I c·o muni app,a recchi di diatermia pro,ducono onde elettromagnetjche che si aggirano ·s ui 400 m. e che attraversano il no, tro corpo. Se il circuito viene opportunamente variato, si po t>sono ottenere onde elettromagnetiche molto •più coir te, da 1pochi centimetri a 20-50 cm. Da quest e modificazioni apportate ai comuni 1

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a11,parecchi di diatermia in base ad interessanti oss·ervazioni di indole biologica e sperimentale, ne è scaturita in questi ultimi anni l'apJ)licaz.ione pratica del trattamento te·r apeutico con le onde corte. Azio 1ie biologica delle onde corte - Effetti generali. Gli effetti biologici di una applicazione diatermica sono essenzialmente da imputarsi allo sviluppo_ di calore: azione congestiva spasmolitica, eccitatrice del ricambio locale, di riassorbimento deigli essudati. Colle o·n de corte, a parità di condizio.n i , il calore che si viluppa in una data. parte del corpo è sensibilrnente inferiore a quello prodotto da una comune applicazione diatermica, e poichè i fenomeni biologici e terapeutici che se ne otten · gono sono notevolmente diversi con l'una e co11 l'altra terapia, ne deriva che no1n solo· al fatLore calore competono particolari effetti biologici ma anche alle onde elettromagnetiche di breve lunghezza. Alcune di queste azioni biologiche sono evidentemente in funzione della lt111gh·ezza d'onda. Le prime empiriche osser' 'azioni sulla influenza hiologtlc.a delle onde e.orte sull 'uo·m o furono fatte tra il persona] e addetto alle staizioni di radiotelegrafia: esisto_, no persone sensibilissime ed altre comp1letame.nte insensibili . Taluni, dopo una esposizione anche breve, accusano un senso di stirarr1ento del cuoio capelluto e della cute della fronte . Prolungando l'esposizione, e se non v(lngono adoperati m ezzi di rprotezio,n e, quali oggi sono in u so (abiti a rivestimento metail lico) compare un senso di spossatezza e· di apatia. A lungo .andare posso no insorgere dei sintoim i ne·vrastenoidi: inquietudine , cattivo umore, pessimismo, facile st~nchezza mattutina , ce falea. QuaJche volta sono pure stati notati vaghi dolori alle brac cia ed alle gambe. Il sonno però di questi so.ggetti no.n viene mai alterato , anzi pare che si faccia pi.ù p1rofondo . Tarl i disturbi rin1an.g-ono sempre soggettivi , senza n1ai da1re lt1ogo a fatti organici imr1utabili alla stessa causa. Tutti auesti effetti so110 tanto più fa c.ilmente rilevabili e più intimi quanto, più rpiccola è la lunghezza d'onda . Con minore frequenza si osservano con l'aumenta1re. di essa. Le onde 01g~i usate in terapia sono rappresentate da una gamma estesa fra 3 e 30 m etri: le onde di più vasta applicazione parrebbero essere quelle intorno ai 14 m etri. Ef/ etti locali, Nelle applicazioni locali gli effetti variano a seco1n da della lunghezza d'onda . della formar, della dimensio·n e , della distanza degli elettroidi ad anche in rapporto alla po$Ìzione di essi rispetto al corpo. Di so lito .s i cisserva iperemia cutanea, sia nell 'uomo che negli animali, ed a dosi intense si possò no ottenere u stioni ed anche vere necrosi per tern10-coagulazione. Facendo applicazioni a dosi molto forti negli animali si possono avere lesioni n1olto gravi ~o n morte; nel] 'uomo però nei lim.i ti delle dosi terapeutiche', a causa di ilettrodi male applicati o male isolati e spe1

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cialmente in parti sottili come le dita, il padiglione dell'orecchio ecc. si po·s sono avere soltanto delle lievi necrosi cutanee superficiali rapidamente riparabili. Particolarmente interessanti sono· le modificazioni vascolari : 11ei rp rimi istanti dalla applicaz.ion e si ha uno spasmo di tutta la rete vascolare a cui segue imn1ediatamente una vasodilatazione, talvolta diffusa, talvolta1 solo nelle venule e nelle arteriole·. La corrente si accelera e le pareti delle vene e delle arterie divengono pt1lsanti . Se la dose somministrata è molto forte , la corrente in un secondo tempo si rallenta srmpre più mentre il crulibro vasale va aumenta11do fino a tre-dieci volte il calibro primitivo fi r10 ad aversi , nelle dosi molto intense, feno111eni di trombosi e di necrosi negli elementi cellulari. Un tale effetto non è dovuto all 'azio11e del calore bensì a mo1 difìcazio11i avvenute t1el tono del simpatico vasale nel senso di una depressione di esso. ~1 odificazioni chimi·che e morfologiche der sarigue. Si notai, in seguito ad applicazion_i di onde corte, diminuzione dell'indice di rifra1 ione per diminuita concentr.azione albumiI · o dea del siero di sangue, da interpretarsi corr1e uno stato di idremia per richiamo di acqua nei tessuti verso il torrente circolatorio. 111oltre i11entre n ei tessuti si osserva un impo''erimen to di cloruri e del potassio, la calcemia diminuisce di 1-1 ,2 mgr. %. sarebbe quind:r t1no spostamento di cloruri e del potassio verS<J il sangue ed 11na ritenzio.n e tissulare del calcio. È facile intuire che i benefici effetti terapeutici ottenuti da 1 trattamento ad onde corte nei r1rocessi infiammatori cronici debbono trovaire <on tutta probabilità la loro spiegazione i1t queste interessanti modificazioni vascolari e metaboliche dei tessuti. Azione sui m.eccanismi della termoregolazio· ne. Le onde corte agiscono direttamente o secondariamente sul sistema nervoso ed in particolare su quello vegetativo e del)a termoregolazioLe. ProiVa ne sia il fatto che. in seguito ad applicazioni locali di onde corte, alcune ore doJ>0 il trattan1ento ~i può osservare un aumento della1 tem1p e1ratura generale del corpo. Azio1ie microbicida e modificazio·ni sierologiche. Varie esperienze sono state fatte rivolte a studiare l'influenza che hanno le onde corte sulla vitalità dei germi patogeni e si è potuto 0s ervare l'arresto di svilupPo ed anche la morte dei vari ceppi, indipendentemente dall'effetto termico, ma: jn strette rapporto , co me abbiamo già accennato, con la lunghezza d'onda usata (lzar, Pflo·r n , Haase ecc.). Azione sui tessuti neoplastici. I vari A_~. che si sono occupati dell'argomento hanno otte11uto dei brillanti risultati nei tumori sperimenta1li, che caratteristiche ben diverse, eziologiche ed istolc>giche, banno dai neoplas1ni • un1an1. 1

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S E ZlONE PHATI CA

Co111ple·S·s.iva111011te sembr.a cl1e l 'influer.tza dis truttiva op er ata d alle onde co rte sulle m a~s( ' tttmora li n o n sia dissimile da que1la oh e i 0 stir va in qualsia1si tess,u to n orma] e p er effett o cli o nde di piccola lung h ezza (2- 3 m .). 1 · -

11p /Jlicazion i

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s,r.ariati~ ·i-

tera.peutiche. So1lo

n 1e . l ,e forim e u1Ypurative sia su perfi c iali ch e i:rofo11de (fo runcoli, ))aterecci , asce si , flem r11oni , empier:r1a) 11arrebber o trarr€ ottimi va11 taggi da. applicazioni g io rnalier e di dieci-tre ntn mi11uti con lt111ghe-zze d 'onda da 12 a 1 ~. 1t1etri. Le a ffezioni d c11 l.arie, com e p eriod o ntiti e l"' ~rade nto si , tragg·on o con frequenza ottin1i rj ultati, qu,a ntu11que p esso ._ i cl ebba ricorre. r e ad una Jung.a ·erie di ap1)Iicaz io 11i , lJ e r~ in o di 80 sedute . J\fa oltre i bril lanti ri u]tati o t1 e11l1ti, an ch e in "a si di infezioni focali , que" lo rtuovo trattament o offrire1bbe il vantaggio cl i e~ er e una t erar•ia squi_i tamenté con ser vativa e b en e accetta d al i)azi ente . T~e fo rn1·e di idroadenite n e ritraggono ottimi b en efi ci , m a è n ecessari o ricorre re ad elettrodi e misferic:i ch e l>e,n e i adattino al cavo asce llare. I proces i flogistici acuti d elle l1rim e <~e r-espirat orie (an gi 11e , l.arin aiti , rinit i) in poch e edute (1-2) si ri5olvono . Gra11di van1 ::t.g·ai 11e ri ~enton o le si 11usiti qu.antur1qt1e richiedan o lln trattam ent o r~iù pro1 l ung1a to. Inter essanlissin1e le aJ)plica zioni n el can11)0 d elle a ffezioni poln 1onari : bri11 a11ti risultati i s o110 ottenuti nei bronchi0ttasici in 25- 3'0 sedl1 l" ed in form e di tuber colosi polm o·n are a ti po r i rrotico-1)ro li fer a ti, 0. L 'aprlica zion e Jl'31 campo d ell a tbc . i)o]n1011 Hr e è r erò an co ra lin1itat a ed a. ])<:1ta u11a conf errnai per -poter11e trarre 11na sicura indica zior1 e . L e forn1c di empiem .a o ffro110 r isultati verr.111ente incoraggianti. Trt casi di can cr ena p o ln1 on ar e , di a ·ces?i ipolmon ari post-p n eumo nici , lo sp•u to din1inui ce r apida m ente di ql1a ntità , !'i attenua il fetor e, Ja febbre r egr edisce. Ta1, ·olta si osser va un r apidiss im o migliora m e11to soggettivo , n1entre i fa1li 101cfl li migliorano piit1 l él rdivam ente. 1'elle for111 e a tipo . 11ppl1rativo. al t ermin e del trattamento , è stata osservata un a fo rte lirifocitosi, cl1e r)r ooobiln1en te r appre.senta1 lél ff· e mon ocitaria 11 el sen so di ~chil]in.g·. . . F\.isultati a ]trettanto brillanti son o stati ot1.e11 t1ti 1n ca si di pleurite essudati a : la fe}) bre ce.d e r apidiarnente e t alvol·t a, d o·r o 11o r hi Q·io·r n i . . i o. ~erva il rias. o rl)~m c nto an cl1 e cl i a })11or1da n I i essl1dati . Buo11i riRult a1i . i . on o ar1r h e avl1t i in alr 1111c fnrrn e di annessiti . U n ca1t1J)O ch e lia tro.v ato vast a apl)li cazi o 11 r è l 'ap1pli cazi011e di ond e cort e este .. a a t l1tt o il corpo con 1o sro•1)0 di J11'0' 'ora r e lln a fe])l}re a r ~ 1iflc ial C'. · Questa a p plicaz ion e. ch e in fo11do rie11tra 11rl ca1nvo clell a pirelo-ter api a, p ar e cl e~tin n t n 1

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a sosti Luire tutt i g li aJtri r11ct odi di p r ovocazio11e artificia le della febbre. Dura nte l 'a·pplicazior1e la frequen za del p o Jso e de:l r e· piro aumenta , la pression·e arteriosa ... i abba a , il m eta bolismo b asale dimiTLuisce., e si 11a u11.a p:i·ofusa s11dorazion e . !F acile è cor1tpre11dere c ort1e g· randi ben e fi ci i abbia110 eo n Je 011dc corte n ei ca. i di r eun1atism o cr o11 ico, d 1 artriL0 doform anl.e, di gott a e tt1tte le n ffezio11 i cronich e .articolari in .g·en ere~. Buor1i risultati i sono anr h e avuti n ella obe~it à, i.p·e rten sione arteriosa , .an gin a p ectoris e ~ i11dro 1ni an gin oidi: corr1e t er apia, di sch oc n ei casi di asma , di cefalee ribelli , di form e eczc111ato. e diffu e ed in altre vari.ate a ffezion.i c11tn J1 ee. Nel ca1r1po dei Lurr1ori ed ·; n l1arlicolar e dc i rarci1101rr1i , i ri su lt.ati , 0110 m olto in certi. AJt u11e volte anzi se1n1•b ra ch e ques1a t erapia faciliti l 'accr escimento d el neoplasm a. Altre volt e. ~pec ie n e.i cancri uterini, si son o avl1ti b eJlefi c i offet ti specie pe r qua nto ri.g-11arda le m a1ti fes1azioni dol oro~e. L 'e.s perie1L1a clinica dirà in avvenire qu.anl.i d egli ei1tusiasmi u scit ati d a ql1esto n11 ovo n1 rtocl o cli cl1ra .;; ia111 0 "er am en.1e g iu tifì cati . 1

G. L..\.

CAV.<\.

SUNTI E RASSEGNE ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Sui miglioramenti spontanei della tubercolosi polmonare.

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(Q.

Di::LuRE.

Presse m éd. , 4 a,g·ost o 193 4).

D o 110 ]a, r o1111)a rsa rl e i 111e Lodi collassoter aJ) ici se1nbra cl1e n ello s pirito dei m edici ]a n ozio11e di g u arig ion e SJ)Ontanea della tuber colo, si p olmon a re sia rientra ta n ell ' omb-ra. Ep pure og·nun o di noi ha p o tuto con st at ar e ch e d ei .~ ogge l I i a ffet li da les ioni evolutive g·u ariscon o :::e11za µn eun1 o tor ace . Si tr~rtt n di veder e quali ~ono le form e _uscetti b ili di g u arig·ion e sp on l :J 11 ea. Qua nto a11e ca ve rn e. l::t. form a, le dimen sioni e la sede hann o lln a im portan za p r ep oncl C'ra n t e. Le caYerne piatte g uariscon o spes o ~po n ta 11eam en le; lo st esso i1 on si pu ò di re d elle c~­ Yerne . ferich e di piccole dime·n sioni . Le ca' erne g iganti co titui sco!lO p er il ]or o port atore un decr eto di morte a più o m en o 111nga .. ca d en za . Qua 11 to all a sed e, le caver ne jt1xla-ilari . ~en­ z.1 <lubbio in rag ion e dell a prossimità ai gran di ,,asi dell 'iJ o, i c icatrizzan o m olto più rar:-ln1ente· ch e le alt re e , quan<i o a r r iYano a ciò , y j impiega n o un tempo m olt o p iù l11n go . 1_Ju a1n t o all e le~i oni con<len . anti o infìl tr<lr.ioni la lor a m olt o in )11ortanli , de. critte u c cessivar11 ent e dagli sott o i non1i di splen O-] lOl11lo11ite , di i11 rìltra1ion e epi tl1her colare . di 1 \

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reazione perifocale, spesso guariscono senza lasciare che una traccia minima della loro esi-

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Nel 1925 , in seguit0 alle investigazioni realizzate da Ascoli e Fichera sulla c.hemioterrupia ~tenz.a. locale della tubercolosi polmonare, Giuffrida JI g ra clo di curabilità delle lobiti è ben difJ>ropose l'uso intratracheale dellai adrenalina f eren le ec.:ondo cl1e si riserva il no·m e di lo,b ite per combattere le emottisi . Tale metodo avena d elle lesioni fibrose od a lesioni pneumoniche. do dato buoni risultati fu in seguito speriJn rrue t 'u lLin10 caso il processo abituale è la mentato da vari AA. specialmente italiani ed casei fì cazione e l 'ulcerazione. Tuttavia è frea11dò acquistando, rapida diffusione. q1Je11 te vedere il processo che ha invaso il lobo Per le iniezioni in tra tracheali la scuola di regredire completamente senza terapia. GeneAsco·l i ricorre gene,r a]mente al metodo sopraralmente r)erò la re1g ressione è parziale. g lottico: si vale di una siringa laringea di tiCon una frequenza molto maggiore guariscopo Rosenthal, fornita di. una lunga1 cannula u o se11za I.ascia;r traccia quelle forme congestizie i11curvata, che viene introdott.a direttamente e pneumoniche, be·n descTitte da Rìbadeau-Dusenza a lcuna anestesia, fino a raggiungeire la n1as e Bezançon, quelle reazioni infiammatorie epiglottide, procedendo quindi alla1 iniezione provocale. dalla pre5enza di un fo colaio bacilladel liquido, durante una inspirazione profo•n re , quelle in filtrazioni epitubercolari degli AA. da. La tosse cessa se il medicamento è peneg·ern1anici prodotte dall 'azione tossica del batrato o no nella trachea. Quando il liquido è r,illo . deglutito si ripete l 'iniezione. Si installano spr.sso rumorosamente, povere La scuola di ~Iorelli utilizza invece il mein segni stetoscopici, e g uariscono quasi semLo,do transglottico, previa iniezione di sedol e r>re, enza il soccorso di -a1lcun trattamento , irt polverizzazione faringo-laringea con cocaina ql1alcbe settimana. al 5-1 O ~b . Sorpassato l'ostacolo glottideo i 1 <.Juanto a questi fo colai di infiltrazione e pituliquido viene iniettato· con la massima rapih,e rcolare risolutiva è assai frequente, nel corso dità1 durante urta inspiraiz ione profonda. del l)n eumotorace, osservare dal lato opposto, L 'A. applica in vece un metodo· che ha già assolutamente indenne , delle lesioni evolut ive clescritto qualche anno fa per le iniezioni indi tipo spleno-pneum on ir.o, ad evoluzione fatratracheali di lipiodol : con tale metodo si vorevole. eviterebbero· gli inconvenienti dei metodi Ancora• più spontanean1ente .curabili sono transglottico ed infraglottico e la insicurezza queste in filtrazioni talora molto estese osserdei metodi soprag1ottici. ' 'ale ri ei bambini. Ad inizio brusco, con segni Previa anestesia pa1latino-faringea ottenuta g8nerali marcati, possono far pensare ad una mediante polverizzazione di percaina al 5 %0, n1ala ttia infettiva qualunque; la loro scomsi colloca il paziente in decubito addominale , parsa' si fa lentamente e può essere totale. gli si fa sporgere fortemente la lingua e n1eLe s tesse lesioni nodulari rappresentate neldiante un.a siringa ipTovvista di una cannula la lastra da un fine terriccio di picco,]e macsi instilla lentamente nella parte media della cl1ie, possono evolvere spontaneamente verso base della lin.g ua la solu1ione medicame·n tosa la res·litu.tio aà integrtlm.. Queste form e, deche si dirjge quindi da sola verso i] vestibolo 1 scritte sotto il nome di granulie fredde , si vela.ringeo e si intro duce nell 'albe,r o tracheoclor10 generalmente in ambu latorio. Per quanbronchiale,. È un meto,d o facile, alla P'O rtata to abbiano come caratteristica la stabilità, no n di qualsiasi medico pratico: talvolta l 'instilI.azione deve essere p receduta da una iniezione è raro assistere al la scomparsa pro·g ressiva deì d-i morfina o altro 01p piac eo allo scopo, di imgranuli . Ecco dunque tre sorta di lesion i , apparte· pedire la - in1mediata esp·u lsione del medi can cn ti ::l ll e diverse fornir cliniche del la tubercomento: 1:iò specialmente nei so·g getti con inlosi polmonare e rappresentanti tutte le sue tensa riflettività tossigena e nei quali la namodal ità evoluli ve . che possono .guarire spontura della emottisi non costituiva una controindicazione. Quando è possibile determinaire la1n eam ente , senzl"l a lcun soccorso terapeutico. quale sia il polmone che sanguina si fa adotQuesta nozione di gt1Rrigione spontanea detare al paziente in decl1bito· addominale un.a ve esseTe pertanto sem1Jre presente allo spirito inclinazione adeguata per ottenere una m1del medi co. T OSCANO. ~Jio1re penetrazio,n e del 1iquido nel detto polTrattamento delle emottisi mediante inie· mone. L ' A. l1a u sato indi.stintamente coaguleno e zione intratracheale di medicamenti tro,m b,o,p lasti11a adrenalinizzarti: le iniezioni si emostatici. ripeton,o ogni 12, 24 o 48 ore a seco,n da le n.er.e,s sità del caso e del momento. (R. F. VACCAREZZA. La P;ensa .~tfedica ArgenI risultati ottenuti sono stati m ·o lto sodditina, 25 aprile 1934). sfacenti , sopratutto se si tien conto ch e le ~s: servazionì trattate corrispondono ad emott1s1 Dl1e scuole tisiologiche italiane , quella di gravi per abbondanza e persistenza, ribelli ì\[. A coli prima e quella di J\ilorelli poi, hanalla medicazione 11tilizzata comunemente. Tal110 preconizzato in questi ultimi anni il tratta, ·olta basta una sola iniezione ad arrestare la n·1ento delle emottisi mediante smministrazioe111orragia, sparendo il sangue dagl~ sputi .po· ne endo tracl1eale di , -arie sostanze emo tachi minuti dopo somministrato il med1cfltich e. 1

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mento. Altre volte la en1orragia n on cessa immediatamente, bensì si riduce gradualmoot e e sparisce in capo a qualch e giorn o . In alcuni casi l 'azione ben efica si notru co1n secutivamente a ciascuna iniezione, ma il giorno seguente l 'en1ottisi si riproduce . In alcuni casi il metodo non diede alcun risultato: l 'insuccesS-O non può sorprendere. È fuori dub·b io che la effica cia della medicazione dipende dalla pato·genesi della emottisi e dalla importanza ed este·n sion e del focolaio emorragico. L 'A. riporta tre dei casi trattati: il primo pre.sentava un ascesso cr onico del poln1one che aveva pro1dotto due emottisi con siderevoli: lai prin1a volta si ottenne la cessazione d ella emorragia nel termine di 24 ore mediante due iniezioni di coagule.no adrenalinizzato e la seconda mediante quattro· iniezioni praticate n el corso di 5 giorni. La seconda osservazio1n e riguarda. un so1g gelto con tbc. evolutiva e con una emottisi straordinariamente tenace e persistente, arrestata con una sol.a iniezione in n1e.n o· di 24 orre. La terza osserva11ione si riferisce a1d un tul)ercolotico avanzato con grandi emottisi su hen tranti , an ernia estre1na e stato preagonico, Ilei quale si ebbe la immediata riduzion e d el1'emorragia e ulteriormente la sparizio1n e di e~sa. Il p. mo1 r l do1p o qualc h e tempo· in segui to a perfo·r azione spontanea pleuro-polmonare. Le iniezioni intratrach eali sono indicat e in tutte le emottisi di una certa1 im1po:i;tanza, ribelli ai comuni m ezzi di cura. I vanfuggi d el metodo· consisto·n o n ell a riduzione o cessazione immediata d ella emorrag ia e d ei su o1i pericoli , fra i ·quali n on ultimo la disseminazione po],m onare del processo tubercolarre nei casi di' emottisi evolutiva. Quando la effi cacia d el trattamento· è solo temporanea per.m ette almeno di esaminare n1eglio l'infermo e di stabilir.e co·n m~ggior.e sicurezza lo .staJto di ambo i polmoni e'd il l11ogo di origine d ella emottisi , eleipenti ahe saranno di g rande utilità n el caso fo sse n ecessairio stabilire un pn.x . emostatico d 'urgenza. f.~ un inetodo terapeutico privo di p·e ricolo e la cui scar sa diffusione, almeno fin ora, è for$e dovuta alla credenza, comune ma errata, ch e le iniezioni intratrach eali siano· di tecnica complessa e delicata , particolarme·n te in. tuhercolosi emottoici. Si tratta insomm a d1 u11 trattamento utile e semplice ch e- d e·v e essere introdotto n ella pratica tisiologica corrente. G. LA CAVA. 1

Pio-pneumotorace da perforazione pleuro· polmonare spontanea con pronunciata ernia mediastinica. (F . E. BoNco e .T. E GuEs. Prensa Médica Argen,.tina, n. 12, anno XXI, 21 marzo 1934). Si trattava di una donna di 18 a nni affett a da tbc . polmonare torpida eh~ n el fe,bbr~io l 932, in1provvisamente, fu colpita da una sin-

ù.r on1e di Lorace acuto: d olor e pu11Lorio· al cost ato, dispnea , febbre alta. L' esame faceva rilevare : aspetto intossicato., ortopnea inten sa., f)Olso 140, febb,r e 38,5, torace asimmetrico pe·r diste11sione dell 'emi torace des tro, tin1pa111ismo dei due ter zi s uperiori di detto emitorace· il cui terzo inferiore è occupato da una ottusità assoluta su cui è ab·o lito il murmure vescicolar e, soffi o anfonico nella zona di iperso11orità, incru ssion e ipp.o cralic.a. A sinistra notevo,Je SJJOstame11to degli organi del mediastino tanto ch e la! punta del cuore b·a tteva in corrispondenza della linea ascellare anteriore. Furono eslraLti 500 cc. di ipus giallastro d alla pleura d estra. Una radio1g rafia dimostra va: sposta111enlo del n1ediastino verso il lato sinistro, imrna gine idro-aerea del polmone destro co1n ·polmone collassato, ernia d ella pleura n el mediastino· fino a cop rire tutta l 'immagine carcliaca1. Per aver e un'idea esatta del quadro radiolo1gico furono P,raticate altre 3 radiografi e ron mezzo di contrasto (3 0 cc. di lipiodol) e con tre diverse inclinazioni: sinistr a , d estr a e ob·l iqua. Per l 'esame clinico e radiolo,g ico fu fatta diagn osi di pnaumotorare spontaneo da perforatZione p leuropolmonare, pleurite purulenl a, gran de ernia n1ediastinica. In g iorni su ccessivi furono praticate 3 estrazioni di p1u s (in media 500 cc .) e iniezioni di olio gomenolato. un m ese ,e m ezzo dopo si chiude la comunicazion e p leu ro-b·r o ncl1iale, scon1pare il pJeuroce]e e·d il mediastino ritorna verso la linea mediana1, scon1pare la febbre, lo stato· o-enera le n1igliora. Però in ottob1re in seguito ad un a ar1gina si h a un aggra vamenlo notevol e del] o f.tato i)olm onare : tosse, febbre, ortopnea. Dato questo quadro si imponeva il dre11a a_ g io immediato d ella pleura ch e fu istituito co·n un trequarti, .µoì sostituito con una Petzer iJ111estata ad un tubo ...nescante in un vaso sterile. Il risultato fu ottimo ed' allora 8 g iorni dopo fu praticata una frenicectomia e 15 gior1..i dopo una toraco·p lastica con r ese.zi one delle l irime 5 costole, 1nantenendo sempre il dre11aggio d ella cavità pleurica con una Nélaton a JlOsto della· P etzer già u sata. Un anno dopo era chiusa la fi stola chirurgica e la paziente era au111e11tat a di 20 chili di peso. PLASTINA. 1

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MEDICINA LEGALE. Il segno dell'imitazione della voce nella diagnosi della sordità simulata. (L. BALDENWECK . Presse 1\1 édicale, 9 g iugno 1934.). Quando due persone t e,n gono una conversazione adoperano istintivamente un tono analogo o più esattamente un 'altezza di voce similare V' è nell'emissior1e vocale una specie d 'adattamento incosciente, ch e n on riguarda i caratteri della voce di ciascuno ma lai forza , l 'intensità con la qua le si emettono i suoni ed irt certo modo anche l 'intonazione. 1


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l\el caso di u11a sordità leggera le cose procedo110 nel medesin10 modo. Se a d un sordo leggero s i fanno don1ande con voce alta , di c or1,1er "'azion e. o su surra.ta , com e avvien e normalmente, eg·li risponderà in n1odo se 110L1 id entico aln1e·n o a:p.alogo, elevando o abb·a sando la voce parallelamente a quella dell'interlocutore. Lo ste so feno1n e110 esist e, tl ua11tu11que in n1inor ,g·rado e più irregolarn1e11te., se l 'or ec c hio e an1i11.a to è colpito da sordità marcata. lr1 og11i. caso, si J1a sempr e ch e il malato riSl_Jond·e a voce alta quando ]o s'interrog·a gridando e a \roc e bas a qua11do lo s'interroga con llll 'inte11sità di voce pari a que]la cl1e egJi può intender e. Queste a1lter11ative p·a rallele a ll ~ altezza <li tono a doperat a dall 'esam inat ore J'uò ripeter i i11de fìnitam ent e. Tutta,da proced endo i1ell'esan1e il so.g·getto non in1i.ta più e f1rJisce per adottare un t ono cli ' 'ore l lll j forn 1c. Solo l ' inizio dell' e-a·m e h a quindi valore. Per J)r ocedere a lla prova bisogna inna11zi tutti) e\ritare e h e il oggetto oda co•n l 'or ecchi.o· indicato . ano e ciò . i ottiene as . . orda11d0Jo co n un ap•J)are 'Chio run1oro o (ad e.. . t e11e ndo a contatto dell 'or ecchio un a s-' eglia i11 fl1nzione). Si a ccer1 a q u i11di il lin1ite al qua]e sono l1dite la voce di r..J)11, 'ersazione debole e quella forLe, ad es. 20 cm. pe r la l)rin1a e 30 cm. per la seconda. A forliori il sog·g·etto ri s1)ond erà a llia te ... s~ di tanza di 30 c111. se i adoper a la voce g ridata. i pa sa qui11di rapidan1oote all a ' 'oce d i conver ·azio11 e d eb·ole. Posso110 all ora ve·rifi carsi tre eventua lità : 1. Il soggetto non r ispo11de affatto. Può esse re incero non avendo \reramente inteso o è u11 abil e simulalore. Questa discrimina zion e si fnrà con a1lt.r e p rove. :2. 1\i ~ µ011de n1a senza seguirne le vari azioni <le11 'i11 le11si tà d ella voce d e11 'esaminatore , o~­ sia enza in1itare. Egli simula p er ch è p er cepi sce la voce debol e a 30 cm. mentre p rirr1a a. se riva di non u·dirla ch e a. 20 c·m . ' 3. l~ i sponde imitando la voce. AlloTa eg·li e ' ager a note.v olme11te.. 111 e ffetti ])erch·è l ' in1il.azione della voc e si p•r oduca occo1rre una d elicatezza di audizion e ch e consenta non sol o di i1Ll e11der e le fra i , r1 1a le varia1Z ioni d ella t o11alità. La pro,1a ql1indi a. ~urn e un caratter r quantitativo. - t -n altro utile espediente è quello di. be11da-· r r l 'individuo e r i1p eter g li a ,·occ a lta le d on1 andei ad una1 di la11za uper iore ai 30 cm., a d e~. a 60 cn1. A\ endo g li occhi b endati egli non i r ende conlo d ella distan za e non pot endo 11tisl1rare con la sola per cezi on e acu stic.a ]a di.~ l anza , ri ponderà. .., e la prova è }) O itiva l1a un g ran.de va]o,r e )l Pr la diagnosi d i simulazio11e. In ogni caso convien e procedere fin dal pri1r10 mo,n 1ento con molta r.apidit à. T alvolta inrliYidui ch e ~i dichiarano ql1asi d el tutto sordi 1

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l.A.:K o .\LI, Nul\r. 36]

IL POL I CLI NI CO »

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e p r e le11do110 di udire la ' oce grida la solo a co11talto , fi 11isco11 0 i)e r ri~1)011dere e con un I 0110. di voc·e b a ~a a d o111ar1cle fatte inl ];}rovvi:::an1en te con voce nolev0Jme11te più d eb-0le di tiuella adO j)e rata po co IJrin1a. ~ 11ecessario i11·j t e re sulla co11venienza cl1e l 'or ercl1io d el larlo 01prpo._t o sia durante l 'e aTlle a. sordi Lo e I\Oll o ltl1rato . I/ assord i111e11to o ltre a d e. ·ere il n1iglior r11 ezzo per elin1inare ] 'orecr l1io deì ]alo O}) posto e que]lo in e. ar11 e , produce un cerlo 111rhame11t o ps icl1i co utile a i (i11i d ell 'i11dagine. DR. 1

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MEDICINA DEL LAVORO. La malattia dei pescatori di spugne. ( "KÈ\'Os

G.

ZERvos.

Paris médical, ± ago-

·to 1934). Si l ratla di u11a c uri o .. a a ffez io11e, descritta pe r Ja p ri1t1 a ,rolla n el 1903, d.a Skévo G. Zervo · , Ilei pe cat a ri di pugne dell 'i ola di ( :.alinlino. Que ti lavoratori d e l n1are., so no 11articol.ar111 en le, i)er le loro pecuìiari Inoda lil à d i lavor o, e ·1)osLi alla n1alattia i11 que~ I io11 e. i\Judi co1npJe tan1e11te , portano· leigata · alla r11a110 , ini Ira una cordicella , e fra le due l11 a11i te11e11do una pi etta del peso di 15-20 l, g r . , dopo a\~er r e pirato profonda1nen t e si getta110 i11 a.equa , t esta in a va11ti. In J)OCl1i econdi essi locc.ano il fo11do del i11are, 1)011 0·0110 la p ie tra otto l 'a cell a si.ni tra , ca1nmi11a11do suJ (011do s tr.aµpia 110 Je spug·11e ch e di-· : :; cer110110 ,. Je introducono lte lla rete cl1e port ano a l collo dovo averle grossolanament e ril)ulil e delJ e pi€ trc, d ell e attinie cl1e le spug11e· })Orlano .alle radici. l\1a an r l1e ri1)u lite, atti11ie· ~ ull a sup1 e.r fi cie od alJa b·aise d elle sipug·ne, a1lorch è que .. Le ' 1 e11g·ono po. lf r1ella r ete al co1lo d c,] pe calore, si trovano an cora , e d allora a co11ta tto della supe rficie I1uda d eill 'indiv iclu o , o con ]a loro boc c. ~. od introdu cendo il loro veleno , J_Jro,v oca110 la peculi.ar e in alattia. Il pc ca lore di spug11c col1pito da11 'atti11ia, e11te u11 p rurito ed un vivo en o di brucior e· 11el ito co]pito , da dove poi si estendono· a ll 'i11tor110 e si ger1 eralizzano. Una ero ticina indica il si io d 'ing r es o d el ' ele110, r11 entre la u·p e1r fi cie circostante p r esentasi arro sata e leggermen te tun1efatta . I11 bre,·e Len1po il gonfi o·re. aumenta e i c ... Lende, divenendo do]oro.., o. Il rossor e pa a dal porpora al r osso oscuro , al bluastro , a l violetto, a 1 11ero. Brividi, do lori , vo1111iti cefalea , febbr e san1p·r e più alta. La superficie circostant e a l ito colpito , a seconda d e1lla quantità e d ella tossicità del ' 'e•l eno atti11ico, a seconda l a parte d el corpo col•p ita, a seconòa .pure dell a stagione, ordi11ariam·e nte si facela lascia ndo u.n a piaga abbo,n dantemente ~l1ppurante , rei i t ente alla cicatrizz'12ione. Di rado, asces i , con pus in.odori. La febbr e accompia gna lo &fa.celo , gli. a. ce,s si. , la cicatrizza-zi.on e , co,n asten ia , vo•m iti , cefalea , sete. 1

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SEZIONE PRATICA

11 piccoJo zoofita para ·.· ita app.a rtie11e a11 'ordi 11 e uei zoan ti ed on1oge11ere alle attinie.. E cele\1 1tcrato di 0 ,5-+ c.111. di lung-I1ezza, nera~Lro, pa1 r assila della pug 11a vive111te . H.a l1na facc i.a, ecl una bocca clonde e111ette il ' 'el ein o ' bia11co· di consjs t einza visc.h ioiSa , alla circonfereJ1za l1a <lue serie di te·n tacoli, hia11cl1i , sot1i li. Il suo vele.no a contatto dei pescatori 1)ro·Y(1Ca sempre lei 1esio11i suddette. I pe:::;catori llSulllO disseccar e e pol,rerizzare quest e attinie, ]Jer utilizz.a1·le dura11te l ' i11 verno ad u so .avvel e11a111e1l:to di ca11i e .g·alti cl1e n1uoiono- raipida111ente i11 convuls io11j <t ]1])e11a i1e haJ1110, ii1gerito1 g li aJimer1ti. La inalai Lja i1011 è i11ortale , ab·b enc11:è dia l11ogo .a note·vo.Ji so,f feren ze·: in 30-50 a1111i l 'A. 11 ell'isola di C.a1in1no, 11a Jlotato due o· tre rasi i t1ortali. Cure &JJ>Cci.ficl1e i101n se i1e c.0•11osco110: è uLiJe. subito clo1)0 la lfesio·n e , evacuare la J)1agg·ior pa1r te del veleno con la ~ uzione 0 coin la --v entosa . Di poi cure sin.tom•aticl1e antisettiche locali , e c11re di sosteig no generali. MoNTELEO·NE . u1l

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MISCELLANEA. Gli accidenti dovuti al caldo nel ·bambino e nel lattante. (BArzE. Le B1illetin médical, 4- ag·osto 193-1:). Il ritor110 delle alte. ten11)erature dell 'estate r e11de attua le la. quesLion. e d ell ;importar1za d el calore in p·a tolo·g ia infanti le, ]a cui influe11za scl1ematica1nente si eser cita i11 due maniel'e: indireLLan1e.n te, favqrendo 1'esplosione di di... I urbi dig·eslivi, s.p·ecie di diarree co]eriforr11i. direttan1ente .co•n una serie di accidein.ti ch e vu1)no d al &-en1plice eritema solare, transitorio, alle più gra,1i form e di in. olazione, fi110 al colpo· di calore pel quale 11on necessita I 'azione diretta d el sole. Le statistiche mostra·no cl1e la n1orLalità è in luglio· 4-5 volte ·p,iù forte ch e in g·en11aio. ì'ra le inoTti, molte sorto dovute· alle diarree gravi coleriformi. Secondo Fi11kelstein ed a ltri, anche le affezioni parenterali sub.jreb·b er o lJel cal·do un aume11to. .1\.1 co11tr.ario cli qua11to él1nm e tte il IB11r.g·hi , è ammissibile che lo scoppio di queste diarr ree g·ravi sia dovuto alla fJoullulazio11e, sotto l 'azione d el caldo , di batteri ite] latte ii1suflìcienten1ente o tardivamente sterilizzato, pullulazione ch e pt1ò essere ra1)idissima. Non deve n1eravig Ji.are per ciò che· l 'inva~io11e d ell'intesti11 0· J)er parte di ques ta flora , cbe può essere patogena, si accon1pagni a di sturbi digestivi gravi in rapporto con una ver a tossi11fezi.one di origi11e 1.attea (Marfan ). Gli accidenti d o,ri1ti. all'azione diretta dei raggi solari , sono do vuti all 'irradiazione sola.re totale, cio è alle radiazioni visibili e·d invi$Ìbili , e fr,a questP, , pe·r una 1p arte , ai raggi infrarossi, e sp ecialmente alle radiazioni ultr~­ violett~. I rag-gi infrarossi che forni scono il 1

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4:5-6U "7~ delJ ~energia Lo La le deJlo s1Je ltro , so110 r espo·n sabili del riscaldamer1to d ei t essuti , suJ."terfi ciali o pro·fondi , i raggi ultravioletti atti11 ici , gene1·ano special1nente eritemi più o m e110 accentua.t i. Questi accide11ti sono più frequenti neJ bambino grandicello che nei lattanl j , più n ei ·Cittadini privi di alle11an1enti , cl1e Jlei. camp agnoli. S1 osservano in ge·n ere al] 'i111ll1"<)vviso, d.~po un.a g·iornata i)ass_ata· all 'aperto , co11 sole p1u o ine.110 vivo, n1agari anche con cielo coperto, c iò . piegandosi })er il fatto ch e ln luce- d.ifft1sa è i1articolarnre11te- ricca di i·acliazioni a corta lunghezz.a d 'onda. I11 p rirn o g rado ·è il colpo di sole, comJJiarabile , ad una Ut'tione di printo g rado, o ad unà sena1)izza'I io11e: il b ·a mbino ha il viso rosso·, g li ·occl1i iJJie-t tati, la pelle scottante, u11 prurito n1oder :llo. L 'eriten1a è più o meno esteso., ed inte11sn; se 1cce11tuat0 ~ . sj accoJ11pag11a ad a11oressia, cc Jalea , talora febl)re. Doi.)o due o tre giorni tern1i11a con una desquamazione furdurace.a o Ja111e.l lare e l)UÒ- lasci.are u11a pign1e11tazione. A 'rueste manifestazio11i ber1ig11e possono avviciItarsi le' epistassi sopravvenie11ti se11za ca u sa app.a r e.11te'. Più seria è la insolazione })ropria1 t1ente detta: anore sja, febbre alt a, p·a lJore, vomi to, segni di clisidratazion e, l)rutale caduta del peso, t aJora quadro ::Ji11ico di u11a emorrattia m enin bo-ea ' n1ortale.. .. .. Inte res~a11te è iJ 1< col1)0 di caloTe » co110sciuto. bene dai medici m.ilitari nelle ]ungl1e 111arc.e in g·ioruate calde, in soldati stan cl1i , trop1Jo carichi, troppo ,restiti. IF atto in ap1)ar e11z.a _p aradossa.le, esso insorg·e nei periodi di ~osta, inagari quando gli uon1ini al1 '01r1bra· di u11 alb,ero o di u11 muro nor1 sono espo·s ti alla azio11e diretta del sole. Nel lattante il colpo di ca lore, presenta analog·i.a con quello d ell 'a·dullo . .b"ra i fattori etiologici ch e presiedo110 al ~uo scop11io, bisogna distinguerne intrinseci al lattante stesso (imperfezion e d ell 'apparato ter 111oregolaLore a qu est a età) e d '.altra parte· cau ~e in ra1)porto a11 ·a,m biente , al caldo, e: specialmente al grado igrometrico· d ell'aria. Si sa ·i nfatti cl1e gli omeote·r mi (man1n1iferi e·d u ccelli) 11a11110 centri n ervos i nella pairte anterior e del corpo stri,a to, n el tiiber cinereum, regol~lJ l ti da una parte la i}roduzio·n e del calore , e claJl 'allra la sua dispersion e. Ogni t endenza all'i11erle11nia od a1l r.affreddarrtento -è immedia·lnn1e11te combattuta con l 'aiuto· di m ezzi cl1i111ici \co 11trazioni muscolari , briYidi), e specialn1e.11te. fisici (vasomoLori , sudore eliminR zjone di. acL1ua p·e r la via polmonàre, p.o.Jipne.a t ermica). T~el b ambino ora tali meccanismi , ~1Jecie i vasomotori cutane·i , 11on fun zj o.n?.-.n~ con la ·tes a precisione d egli adulti: il ban1bino non è l1n o·m eotermo perfetto , ecrli ha lendanza a pon·e la s ua temperatura a livello della t en11)eratura esterna. Così la temperatura <lel 1atta11Le, n ei te mpi caldj , tende ad aumentare e La11to p iù q_uanto n1ag·giori so·n o g li ostacoli ai m ecc.a11ismi corrrpen a tori, cioè all 'e\·a1>orazio11e ed all'irradiazione cutanea , e quanto 1

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« lL POLICLINICO »

più il grado igrometrico si i1111alza, saturando l 'aria di umidità, ta11to più la evaporazione cutanea si fa n1ale e la temperatura del corpo tende ad aumentare (il caldo secco, è ip·erciò meglio sopportato de] caldo umido). Così la sudorazione contribuisce largamein te al raffreddamento dell :organismo (550 microcalorie p€r grammo di sudore evaporato) a patto che nessun ostacolo .vi si fra.p ponga (vestiti troppo cal·di o troppo stretti , berretti , maglie, coperte di lana, fascie di flan ella intorno all 'addome, delle qnali i genitori, in base a p regiudizi in-veterati: coprono i loro bambini n ella stagione calda, per: evitare ol1e si « raffreddino » o cc le corre11ti di aria ») . L'abbassamento del grado igron1etrico dell 'a1ia al disotto di un certo limite (~~0-40) può a·n che cauS?re accidenti: una secchezza esagerata dell'aria può 1p(o rtare a perdite di acqua esagerate, a disi~ratazione verso la quale il bambino è sensibilissimo. In questo cfiso la febbre è spiegata dallo stesso meccanismo della febbre della sete (Erich l\1ul1er) o dell 'essicosi (Rietschel-Schiff). In definitiva possiamo nel bambino distinguere : Il colpo di calore classico : verso il dopo l'ranzo ci si accorge che· il ban1bino te·n uto in u11a culla, coperto , al riparo dei raggi, in una stan~a ben ombrata, pieno di flanel]e, per evitare colpi di aria, correnti, diviene pallido, magari un poco cianotico, inerte, sonnolento, con gli occhi fissi, rifiutante magari il bib·e ron; dalla vigilia era abbattuto, si alime.ntava diflìcjlmente. La respirazione ·è rapida, il polso· piccolo, frequente , irregolare. Tempe·r atura retta.le di 41°. Nessun disturbo digesLivo, sal, 0 qual(~]1e vo1 m ito, n on dia rrea , ta:lo·r a acetonuria, o glucosuria . Dopo qualch e. ora semicoma, periodi di agitazione, convulsioni, morte in 243(j ore. Questa forma acutissima è la meno frequente, in altri casi l 'inizio e la temperatura. so110 meno brutaJi ed alte, con disturb,i digef.tivi e persistendo la malattia si vede il peso rapidamente scemere, con arcata disidratazione, depressione delle fontanelle, pieghe cuta11ee. Guarigione possibile in questi casi, ma durata lunga1. Sintomatologia irtsomn1a di ipertermia, di disturbi nervo.s i e cardio-vasco]ari Si osservano sia nei bamb·i ni nutriti al seno che artificialmente.. In taluni paesi si nota una << sindro·m e del mezzogiorno » dovuta allo spiraire di venti del f.ud, caldi e secchi, il fohn del Tirolo , lo scirocco, ecc. I sintami sono più legati all 'abbasSiam.ento dell 'igron1etria che all 'elevazione termica: gli accidenti variano dalla semplice agitazione, all 'ipertern1ia, al co·m a. Tali accidenti va1Jno riavvicinati a quelli che talora di inverno si verificano in sale ospitaliere, ove funzionino apparecchi a riscaldamento centrale potente. Dal punto di vista profilattico: in regola ge11erale, in estate i bambini, all'infuori del1'ora della passeggiata, debbono essere mantenuti in camere fresche riparate dall'azione 1

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XLI, NuM. 36J

diretta.i dei raggi solari: la temperatura non dovrebbe sorpassare i 22°. Qualora non esistan~ a~positi 8:Pparecchi. termo ed igroregoJator1, s1 può ricorrere a1 ventilatori a patto che il bambino non sia posto nella corrente d ';aria d\iretta dell'iaprparecchio, a pezzi di ghiaccio .posti in bacini in prossimità dei letti dei b~mhini. Si sorveglieranno in modo speciale i vestiti: leggeri, poco aderernti; dovranno esse~e proscritti nella stagione calda, cuffie, fasc1e, coip·e rture di lana. Eccellente llTatica è il bagno bi-quotidiano a 34°-35°. Biberon un poco freschi, rnai sovralimentazione. Se il colpo di calore è dichiarato, occorre: far abbassare la temperatura (bagni freddi ogni tre ore e progressivamente raffre<ldaiti da 37° a .33°-32°, per o.g ni 10-20 minuti). In mancanza cli bagni, o a complemento· di questi, nel loro intervallo, impacchi freddi ogni tre o·re, per t1n 'ora. Clisteri freddi a 25°-20", di 150-2·00 cc. che si sforzerà di tratten~re per qualche minuto: da tre a quattro nelle 2± ore. Dieta idrica immediatamente: far bere abbondante•m ente. Acqua sen1plice, o leggermente zuccherata, a soc, frequentem ente, e·d in piccole quantità ogni volta. S·e il bambino rifiuta di be·r e, rettocli&i di siero gluco>Sato, se non vi è diarrea, od esofagoclisi con l 'aiuto di sonda nasale.. La somministrazio,n e di aicqua per ,,ia digestiva è superiore alla somministrazion e parenterale ne]la lotta contro la disidratazion e. Si potranno associare: iniezioni sottocutanee od intravenose, od intraperitoneali, di siero· glucosato (20·f 0-80 cc. della soluzione al 40 %) nelle 24 ore. La tendenza al collasso e,d all 'algidità sarà combattuta cori le iniezioni di canfora (2-5 cc. della soluzione acquosa), di carffeina (2-5 ctg.), di digitalina (1/ 8 di mmgr.). Il gardenal attenuerà le convulsio11i o l'agitazione·. lJlterio·r mente quando la minaccia degli accidenti acuti è allontanata, bi,sogna sorve1gliar e il tubo digestivo e rialimentare il bambino r on estrema pru1denza: latte di donna babeurre, latte secco) per evitare l·a comparsa secondaria, spesso frequente, di dia1rree gravi MoNTELEONE. a tipo coleriforme. 1

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La fisiopatologia dell'epifisi. (S. FIAND..\GA. Rif. M ed., 30 giugno 1934). Le conoscenze sulla funzione dell 'epifisi, frutto di ricer ch e veramente recenti, appaiono an cora og·gi limita te ed incerte. Sembra ormai accertato che la pineale sia un organo ghiandolare. In questo senso parlano numero·si fatti : Jo, sviluppo embriologico del tutto simile al lobo posterio,r e dell'ipofisi, la struttura istoil ogica (presenza di cellule nettamente differenziate verso una funzione secretoria), la sua influenza sullo sviluppo somatico dell 'organismo, constatata sia dopo l'ab1azione, sia in seguito ad iniezione di estratti o ad atteoohimernto di innesti. Dal punto di vista clinico spetta al Pellizzi


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XLI, N UM. 36j

SEZIONE PRATICA

il merito di avere per primo de·s critto una sindrome che chiamò « macrogenitosomia precoc-e » e che attribuì ad ipofunzione o a mancanzai dell 'epifisi. La sindro1r1e, caratterizzata dalla comparsa precoce di caratteri sessuali secondari dallo s':iluppo anormale degli organi genitaili esterni e dall'accrescimento rapido ed armonico del corpo, è stata descritta anche da altri AA., e ~ell~ maggior parte dei casi la leisioin e epifisa.r1a ·e rappresentata da un tumore. Dal . p·u11to di vista sperimentale numerose ricer che sono state istituite utilizzando tanto Ja eJ?ifisec~o!Ilia ~he. l'i~iezione di. estratti pin eaili o gli innesti di gh1ando·l a ep1fisaria. Purtroppo i risulit ati ottenuti sia col primo ch e co l secondo dei ·m etodi di indagine appaiono abbastanza incerti e spesso contraddittori . Alla epifisectomia sono da addebitare quali cause di errore la •p ossibilità di lasciare in sito frammenti di ghiandola , a parte l'eventualità, relativamente rara , di •p ineali accessorie o Ja produzio11e di lesioni del sistema nervoso le quali possono per conto lo·r o giustificare mo·l ti dei fe.n omeni osservati. La somministrazione di estratti sia per via orale che parenterale o en dovenosa pecca per la difficoltà di ottenere un estratto) sicuramente attivo. Per quanto riguarda gli innesti , la diffi coltà dell'attecch im ento ha ridotto le esperienze in tale senso ad un numero così esiguo che non è possibile trarne co,n clusioni. Si può comunc[ue riten ere dimostrata , in base ai dati sperimentali , che l 'ep 1i~si eserciti uri 'azione inibitrice sullo sviluppai corpoireo e sullo sviluppo degli o,r gatni sessuali. Occorre infine n1ettere in giusto rilievo l 'azione dell'epifisi sulle altre ghiandole a secrezione inter11a e specialmente· sulla 1p·ofisi, con 1.a quale, sembra , ·esistere bbero p,a rticolari r a1p po·r ti, oltre che anatomici , funzio·n ali , n el senso di una possibilità di compen so funzion ale fra il lobo anteriore dell'ipofisi e l 'epinsi. c. TOSCANO . 1

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Il singhiozzo post-operatorio e sua cura. (H. KALLFELZ. Arch . f. J(lin. Chir. Val. 178. tF asc. 3, 1934). Il singhiozzo è ,jato da contrazioni cloniche, involontarie, più o meno frequenti di una parte o di tutto il dia framma , che si accompagnano ad un rumore caratteristico: tale rumore è prodotto dal rapido penetrare dell'ari a attraverso la glottide semichit1sa. In alcuni casi la contrazione del diaf.ramm a si può accompagnare a contrazione dei muscoli ausiliari della respirazione e questi possono anche pre11dere la :prevalenza. Il singhiozzo, che è per· lo più un disturbo soltanto noioso ma senza carattere di gravità, può talvolta assumere forme ed intensità tali che lo rendono veramente grave: gli attacchi di 100 e più singhiozzi al minuto possono du -

rare 11or1 solo ore ina an che giorni. e settimane impedendo al malato di nutrirsi , di dormire e r-endendo difficile la respirazione. Il .singhio~zo 9uale complicazione postoperatoria, colpisce 111 genere soltanto gli indirvidui. dai 50 ai 69 anni. :È noto come il singhiozzo m genere sia provocato da una irritazione del centro respiratorio e ciò per mezzo di stimoli: I ) provenienti dal sistema nervoso ~en­ trale (lesioni orga1iiche, influssi psichici); 2) per stimoli chimici attraverso la corrente sanguigna (venosità, uremia, sepsi, prodotti tossici ecc.); 3) per via riflessa per irritazione delle fibre sensitive del 11 . frenico e del simpatico. Il singhiozzo postoperatorio rientra sicuram ente nell'ultimo gruppo: secondo Yiraseks si tratta per lo più di influssi meccanici che causano una pressione od una trazione su quelle porzioni del cavo toracico o addominale ch e sono innervate dal frenico o dal simpatico. :Non raramente singhiozzo per irritazione dei n ervi diaframmatici si osserva dopo operazioni dì toracoplastica, pneumolisi, dopo interventi sull'esofago e sul diafra1nm a (Sauerbruch). Ma molto più frequente è tale complicazione dopo intervènti nell 'addon1e: vengono poi in linea di frequenza gli interventi sul sisterna uro-genitale. Il singhiozzo è considerato quale segn o di ca.ttiva prognosi n ella peritonite: esso è particolarmente manifesto nelle peritoniti diaframmatiche: ma ciò non significa che ogni singhiozzo che intervien e in seguito ad intervento sull 'addome sia patognomonico per una peritonite: molti pazienti colpiti da peritonite post-opera toria , vengono a morte senza che sia i11tervenuto il singhiozzo. 1\iiolto spesso il singhiozzo ch e interviene d npo in terventi sullo stomaco, resezioni o gastroenterostomie, è dovuto ad una più o meno intensa atonia e dilatazione dello stomaco. il quale viene ad esplicare così una trazione sui suoi due .pu11ti fissi , il cardias ed il piloro. Basta infatti modifi care lo stato di atonia con i m ezzi opp ortuni , (ad es. svuotamento e lavaggio dello ston1aco) perch è il singhiozzo rapidamente sparisca. Spesso il singhiozzo si presenta dopo interventi sul çolon , più raramente dopo operazio· ni sulla c)stifeJlea e pancreas. :È da considera· · re la possibilità cli.e in molti casi il singhiozzo sia dovuto a foc.olai di peri tonite locali zzata che n on si m anifesta clinicamente. Il singhiozzo ch e si prese11ta dopo inter' 'enti urologici , specialmente prostatectomie. è da riferire , secondo Marion , a ritenzione azotata,: ma non sen11pre ciò è vero: si son o visti pazienti con azotemia alta senza singhiozzo ed altri che avevano un singhiozzo insistente , mentre 1'azotemia era normale.


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cc JL POLlCLlN ICO

c:o1r1c si vede n1olti 0110 i pos ibili n1ome11 Li causali del s i t1g l1iozzo e no11 empre è poss i.b ile stabilirn e la ver a origine. Per qua11to riguarda Ja cur a 1nolti so110 i metodi propo ti: una cura causale non se111 J)re è i)ossibile perch è i1on serr1pre è 11ota la ca tisa: pesso il sj 11gl1iozzo sp·a risce da o]o. ... t' n.za t:.l cuna terapja . La c ura J) icl1ica ugo-e. Liva, effi cace 11ell c forn1e a base nevrotica , ha piccola importanza nella cura del sing hiozzo postoip eratorio. La tera1)ia fisica (compressione della porzione inferiore del torace, pressione ull a tiroide, applicazioni calde. SJ) ugnature fredde, gaJva11izzazione, pennellature faradi ch e) ha dato i11 al c uni casi b,u oni· ris11ltali. Così anche il lavaggi.o gastrjr.o nei casi di in terventi sullo stomaco: dal punto di vi ·ta dieteti,co buoni r]s11 ltati s i avrebbero con la f1iPU\ secca. L a terapio n1edica1nerilo a t'Ompre11de t1n a ver a legione di preparati e di droghe: fré.I q11este i mig liori ri ultati si sono· ottenuti con lil J)ilocarpina, la papaverina e la lobelina , q11e~tn ultima per ' 'ia endovenosa. Anch e effi cace ] ' inalazione di anidride carbonica. Nei casi più g ra vi e più resistenti si è te11 t ata an ch e una terapia c hirurg ica ch e ' 'a dal b1occaggio del n. fren ico con una soluzione di i1ovocaina, fino a lla frenicoexeresi ed al blorra:~rgi o con anestetico d e] simpati co cer vica1<'. lVfa: anch e questi mezzi eroici rie cono ta 1volta inefficaci e non re .. La altro a llora rbe affi clar~i all e ri sor se dell 'orgn nìsmo.

G. LA CA,'.\.

fANNO

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La profilassi dell'invecchiamento. Il veccl1io r11ito di •F aust ri sorg·e continuaJLLente otto nuovi aspetti , rinnovando i co n il Jnutan1ento degli indirizzi ci enti fi ci. ei }) tÙ i1oti :·i ~ t er11i fìnora usati (Steinach , Voronof) si tratta di un ver o ringiovani1nento, ne] .. en f:(.> ch e a tl t1n or g·anismo g ià invecchia lo, si da u11 nuovo im pu1._o o-iovanile , ch e però è d e] tt1lto transitorio, sicchè l ' or ga ni smo, in seg·uit o. invecchia bruscamertLe e r apidamente. l 1essuli , in cui l 'i11vecchi amento h a prodotto delle a lterazioni r1nn più modifìo.bi1i. i1011 po ono ritornare a iovani , se anc·h e p~r un certo tempo ) 'or ga ni mo 11a avul o tLn i1111)ulso giovanile. Più razionali sebbene 1neno brillanti si r>rese:H1Lano invece i s ist em i ch e hanno ·p er oggetto di in11)edire cl1 e lt' alterazion i senili . i l•roduca110. ~~- se. con sid er ando esse nzia lm e11 1c i collo idi de]l'organismo, son o cara t1 cri 7.za Le da1l 'agglutin azion e e daJl 'in d11rime111 o clclle -parli cell e coll oidali , quindi d a un pro cesso irrever sibil e. r he però può e&sc re ritnrdato. Secondo l e ri rer r l1 r di A. I;. C.ijev ky e di I .. Va,. ili <'v, e . . i. le i1ell 'orannismo vivente u11a f11nzion c in . lél lo d1 a zion e permanente fin or a ~

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11<?11 riYclala: cl1e a l }Jari degli scan1b-i gas osi, F-a lini , idric i, albu111i11o·~i, ecc. ha una i)ar te clelle più importa11ti nell 'atti,rità vitale dell 'organi sn10. Ad es a, è stato dato il n ome di r;lettroscarribio. E jste , pertanto , l1n'azi o ne reciproca, conti11ua fra ]e carich e elettric l1e de i colloidi d el angue ·e quelle di tutti i tessuti (cellule) dell'organismo bag·nati d a l sangue s les o. Il sangt1e, a ~ sorb·e, dal suo ca11t o. co11 l'aria g li j oni aer ei (eJettroscambio pol111 011are) l ra, .porta (mediante i corpu coli cl1e tiene in sospension e) le cariche e1ettric11e e le re titt1isce ai te uli ed agJi o·r gani , a l s uo passaggio (elettro ·ra1r1b,i o tissulare). Ne risuJ~a co ì una modificazione delle proprietà e lettrich e delle cell11l e e rlei t essuti , con u11 at11nento di perr11eabi lità della ce1ll1 la a~l le ·ot an ze ed ai gas i1ecessari .alla ~t1a nutrizione. l\'1an mano cl1e le cariche eleLtricb e ra~r­ g·it1ng·o110 il sa11gue e i depo itano ~u ll e partice 11 e co] lo ida]i . s i ha un 'azione reciproca fra di e~sc e le caricl1 e .elettricl1e d e1lle n1€n1brar1 e ce1Jn lari . ron co11sec ut i ve ni odifi ca:z ion i del potenziale elettrocinetico della me111bra11a re.11 u].a re: ne seg·11e un 11u ovo a o-gr111>1>a111 ei111 o delle caricl1e elettriche nell'interno d ella cell11 Ja ed t1n a ricostruzio11c del su o i te·m a colloidale. Ri. lllta· e t1e i te .. 11ti embrjonali ]) O se.g·g·o n o il 1nassin10 di carica, ]a c1ua le diminuisce co11 I ' avanzare della 'ila per raggiu1).g·ere il n1i11imo n ell 'età enile. La n1ortc dei te. su ti è caratlerìzzata da u11a l1gualizza2ione o da u11n l tnutralizzazione del potenziale elcttrico cle i cc;ll oicli d ell e cellu le ti stilari. P er impedire Lale invecchiam ento , Cijevs.k) e A. Voynard (Jourrtal dt>.c: p raticiens, 23 g i11gno 1934) fan no fare inspirazioni sistematiche cl i aria jonizzata negativamente. ..f al e aerojo11izzazione artificial e induce n otevoli n1odj fìc;azioni nel san gue . Gli .aerojoni di segno 11ego livo du n1e11La110 Ja ca rica n aturale dei glob11li ro si e c1uell a dei coll oidi d el ])1as111a sanguigno. co111e p ure le radiazio ni mitog·eneticl1e de] sa r1g·ue (cruelli di -egno positivo J1a11no azio11e OJ>po ta1). L 'in µiraz·io11e di aerojoni di ~ee· n o J1rga liYo ~1 >0. f'a il pu ntu i oele ttrico d ei co,] lo idi cellulari dal la to a cido , per cui si ha innal zamento de ll a carica negativa d e i tesst1ti. Ana logl1e l11odi fì cazioni sub i.. ro110 le al l re fur1zioni dell 'organi mo. Si h a aume11to de]lo scambio ga so o e del metabolisn10 b asale. Piì1 a11cora r h e i sist emi carclio-va scolare e poln10· r1are, qt1el1o nervo o n e risente J 'azione con u11 in11a lza1rler1 lo delJ 'eccitabilità e cos1 p11re $Ì ha a111nento dell 'attività p sichica . Gl i J\ 1\ . 11 on da11110 ltlteriori J)a r1ico.l a ri ::;ul n1etodo, del qua le avr ebbero potu1 o osservar e b11on i e ffetti .. perimentaJmente in n1olli ani1nali i11 cui h an110 ril evato , oltre al ritarclo 1ìell 'in,'eccl1iamen to, 11na n1aggiorr resi:'tenza Yer so le malattie. T\irordiamo ch e, cl a noi , G. Pretti so ·ti e11e ch e la ,,ecchiai a è i] risultato di un o s(ruilibri o foloeletlrico ecl ot tie11e il ringiovanime11to n1ctli n11t e il cosidetto emoinn est o intra11111~colare. fil. 1

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D I V A G A ZI O N I

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SEZIONE PRATIOA

CENNI BIBLIOGRAFICI l)ott. MANUEL CoRACHAN. CirugiaJ Gastrica. Tomo 1p rimero. Salvat , editor e·s , Bar cellona , 1934, pagg. 775. Questo magnifico volume del valoroso chirur~o dell 'Ho·s p. De Santa Cruz y San Pab·l o e libero docente n ella Facoltà di Barcellona è !a. più. c?mpl~ta es·p osizio·n e della patologia ~ cl1n1ca ch1rurg1ca dello stomaco che sia apparsa recenteinente. L ' embriol~a , l 'anatomia . ]a fisiolo1g ia , sono esposte chiaramente e nei punti essenziali tenendo conto delle ultime ricer ch e e·d ide~ specie per quel ch e ri gu arda la muscolatura la mucosa, la sierosa , le secrezioni , l 'irrora~ zione sang uigna, l 'inn eTVazione. L 'esan1e del m alato è esp·osto in m odo completo sia dal punto di vista clinico, che n ell 'esplorazione funzionale. L 'esame d·e l suicco a·a _ s~:·i·co ~ assai partico1areggiato col pasto e c~l1 1stam1na, e ne sono assai lieto vista la scar. sa imp·o rtanza ch e o~gi alcuni da11no a questo esam e, m entre la mia esperien za po-rta a considera rlo' com e di grande valor e.. :È trattata anche la cr o·m oscopia gastrica , la gastrografia, per lo studio della m otilità, la gastrotonorn etria e 1'esp·lo·r azione co·l l 'elettrogastrografia . u~ capitolo speciale è dedicato alla gast roSCO·p la, con numer ose e belle fi.g-t1re ch e ill ustrano l'importanza di questo rrtet.odo di esa111e sinora tropp·o poco u sato·, e un altro all 'esame rad io.Jogico dello st.0 maco ch e è espost o i11 mo do completo , an ch e colla pn eurnogastrografia ~ collo studio delle pieg,h e mucose, an ch e qu1 con fig·u re num erose e veramente dimostrative. Lai rnaggior parte del volu·m e è dedicato allo studio dell'ulcera gast r ica, ch e data la grande es.p erienz.a dell' A. e del suo Maestro l{Jb as y Rybas, è espos.to in mo.do· completo e con idee basate su larg a esperienza pe-rso nale. Anch e questo carp itolo· è illustrato da nu n1erose .figure di pezzi operatori per so n a]i aJr 11ni colorati e assai dimostra tivi. u~ altro capitolo è dedicato alla gastr ite cronica. Una parte notevole della trattazione r iguarda i t umo·r i dello sto·m aco , sp ecialmen te il cancr o, ma anch e vi son o b revi capitoli sper iali s.ul sarcoma , sui tumori b enigni sull a t11be.rco·l osi , linfo·g ranulom a tosi , sifilide e acti• • • 1iom1cos1 g astrif.a. P arla poi delle indicazio·Jli chirurg·ich e n e.Jla gastro.p tosi , n elle crisi do·l orose tab etich e, nella stenosi 1pilorica iper t r ofica e n ell o spasmo pilorico , n el volvolo dello stomaco e n ell e ernie dia fra.m ma·tich e: e infine brevem en te tratta· di a ffezio·n i ·p,iù r are. com e tr~umi. corl'i estran ei , lesio·n i da ca11stici, di verticoli , fi stole cu~an ee , invaginazioni , n1alform azioni . Nel secondo volun1e sar anno· esposti .gli aJtri canitoli . specia.lme·n t e l P indi cazioni operatorie, l 'an estesia e ]a tecnica . 1

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. ~ttendiamo 0e l'opera sia completa, m a g 1a da questo primo volu1ne il giudizio, è così favore:v~~e, ~a co~sigliare la lettura dell 'opera a tutti I ch1rurg h1 anch e esp·erti , ch e si oocupano di chirurgia gastrica.

R. i_;.

?1Eru . s is~enia

Ar.ESSANDRI.

Con.tributi clinici rolla chirurgia del· nervoso vegetativo. Vo l . I. Bellu110, 1

I stit uto Ven eto di Arti Grafich e, 1934. 1-266 ..

L. 30. L ' A. ha

r~ccol to· in volun1e e opportuna1r1ent~ coord111~to. e c.01~1pletato· tutto un grupl)~ d1 os~~r~ az1o·n1 clinich e, operatorie, a naton~1~h.e, ~la. in g ran. parte pubblicate su periodi~1 ita~1au1 e s~ra111eri , relative a p ro·b lemi di 1

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cl11rurg1a del sistema n ervoso vegetativo· da lu i compiute in questi ultimi a nni. Si t~atta di op·eira c he va m olto al di là di una semiplice r accolta casistica o di contrib uti isolarti o di considerazio·n i ch e possor10 venire volta a volta suggerite da rilievi cli11ici o·d op6ìrat ori . Attra,1er so lo studio di arg ome·n ti l 'uno dall 'altr o anch e m olto diversi , analizzati spesso con crjterì e.·m inen tem en te orig inarl i , sem p re con un a assoluta o·b·b iettività, sernp·r e confortati da· osservazioni perso n ali a ' olte· ·totalmente nuove, a1)par-e chiaram ente l 'O·r g·anicità e la· per1-'0n~lità dell 'opera del Pieri . La qua1 l e, come ub~·1am·o _d etto.' n on. si lim.ita ad arida segn alai1?1n e d1 casi o d1 contributi operatori , m a Q?'11i arg·o n~ento tra tta·~o , vi è am piam ente stud.1ato , ana.lizz at~ , &pec1e dal punto di vista fis1?p~tolog1co , s1~ch·è oltre al g·rande interesse c.l1n1co ch e ogni problem a su scita , possiam o· vedere n e~ volume d~l Fieri un irnportantissirr10 contr1b·u to sp er1n1entale alla con oscenza clelJa fisiopat?logia de] sistem a nervoso vegetativo : contributo vera m ente. tra i più u tili e tra i .Più pr ecisi , per ch è ù1 realtà molte su e O•s ser vazioni , per la completezza dei dati c]i11ici , e l 'esattezza d·eii rjlj evi a n atomici , altro llon :rengol_lo ~ rappre~e-n t are cl1e veri e propri n~p.e r~men t1 d1 patologia um ana, e perciò i ipiù· v1c1ni al ver o. . ~ 'i~ d~l e de~ lavoro n o·n si pr esta ad una an al1s1 b1bl1ogr a111ca caso p·er caso·) oo-ni capitolo ' b e un problema a sè dove il lettore può t rovare l;t sua visione sintetica, le su e luci , le sue om bre; m a i singoli càpitoli lasciano tra di lor o (,11ch e ~ogl.iere quei legami ch e dànno a 11 'OJJ-era un significato tutto proprio e un valore un iCHI NI . tario· veram e11te elevato . 1

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cc Collana deìl 'Odo11toiatria pratica )). Vol. ] : Ro,en.lgen.grafia. Vo.J. II: Anestesia (S. P ALAzzr). Vol. III: Biologia, clinica e terapia della piorrea alveolare (B. GoTTLIEB , B. ORBAN, trad . di S. P AT JAzz1). F:d. U. HoepJi , 1\filano, 1934. Prezzo dei 3 volu·m i L . 140. È 111er ito del pro f. Pa lazzi , direttor e de11 'Jstit uto Odontoiatrico dell 'l T11i ver ità di Pavia d 'aver iniziait o e di dirigere q uesta Collana.' Essa ha intenti emin enten1ente pratici e co1n incia sotto b·u oni .au spici.


t< lL POLICLINICO n

Il pri1no dei tre vo1umi si occupa infatti di uri.a del1e branche d,e]ft''Odontoiatria che in questi ultimi anni ha preso più largo sviluppo e i cui ris11ltati sor10 d.avvero cospic ui. Do])O la descrizione accurata di a!piparecchi e installazioni roentgengrafi che ap plicate all '0dontoiatria sono esposte in modo dettagliato con figure e schemi dimos trativi , · le diverse tecniche p~r la roentgengrafia endo-orale ed extra,-o-rale, le varie possibilità di errori d'ap·plicazio1ne e d 'in terpretazio11e e il modo di e\'Ìlarli . È an11esso un .a tlante roentgengrafi co, ricco <li rnateriale ico·nografico, tratto nella quasi tolalità dalla casistica persona le dell 'A. , utilissimo per lo spe·cialista. La seconda monografia tratta , per opera d ello stesso Palazzi, dell'an estesia, con i11 tenti .p ratici e nello stesso tempo con m etodo rigor osam e11te scientifico. Nei ca·p·itoli sull 'ane,ste~ia locale e da conduzione lo studio· anaitomo.topografico dell 'innervazion e sensitiva della zona buccale - prem essa indispensabile alla trattazione tecnica -- è esauriente, e l 'esposizione, aiutaita da schemi e, figure oltremodo ·dimostrative, è particolarmente chi.ara. Sono studiati inoltre le varie specie di anestetici, Io strumentario, le varie tecniche per praticare i ·di versi tipi di anestesia, le comp1licazio·n i eventuali , le lesioni dei vasi, nervi e n1uscoli. Jn . fine -è aiggiunto un cap itoletto sull 'an estesi::l ·co·n i gas, in cui è data dimostrazione dell'ap; parecchio per protossido d'azoto in uso nel-· ] 'Istituto diretto dall 'A. Il terzo volume, dovuto a due illustri esponenti della Scuola viennese, si riferisce ad uno degli argomenti più dibattuti nel cam·p o dell 'Odo·11Loiatria, quello della piorrea aJveo.lare, ed espone appunto in questo· campo lo idee e i meto di della Scuola di Vienn a, che 'in parte note,vole si differenziano d.a quelli della Scuola tedesoai, ch e finora h anno te·n uto il ·campo fra noi. Gli AA . non se·guono la clas· s.ificazio11e dell e « paradentosi », ch e t.anto larga risonanza ha avuto ed ha tuttora in questo can1po; propongono una loro classifica..zione, che nell ambito del concetto com·ples-sivo di cc pio·r rea alveolare >> distingue vari grupp1i, che si diversificano eziolo·g icamente e ·clinicamente l 'uno dall'altro. Dopo un'amrp~a trattazione della biologia dell'apparato fissalo.re del dente e dell 'eruzione de·n tale .a ccelerata, singoli carpitoli si occupano della infiam,. mazione gengivale e della piorre·a da incuria , della piorrea paradentale, dell 'atro.fìa diffusa dell 'osso alveolare, dell'occlusione traum·a1tica. Jr1 fine in due lunghi capitoli sono espo sti detlagliatame:nte interventi pratici sul paziente, che dalle numerose figure annesse ricevono -chiara dimostrazio11e. Anche la parte intro1d utliva biologica è ricca di accurate· ripiro1duzioni di materiale istologico, che contribuisco·n o non 11·o co ad aumentare i pregi d·el lib·r o. P. M . T . 1

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta orinaria tlel 21 luglio 1934. Presiede il prof. G:·

VERNONI,

consigliere.

La Leishmaniosi dei cani di Roma. Dolt. F. MARCHESI, F. CRAINZ e R. ScAPATiccr. Gli 00., in seguito al rinvenimento in Roma di alcuni casi di Leishmaniosi cutanea e viscerale di origine autoctona, hanno creduto opportuno iniziare una serie di ricerche su gli animali serbatoi di virus. Dala l'importanza riconosciuta a questo riguardo al cane, e dato che in questo animale come nell'uomo ha influenza il fattore stagionale, gli 00. riferiscono loro indagini compiute su 380 cani, esaminati nel periodo invernale e primaverile. Hartno riscontrato l'infezione solamente in 4, e tutti 4 n ella st agione primaverile. In base a t~le risultato si conferma ancora una volta come per l 'infezione canina abbi.a influenza, anche a Roma, il fattore stagionale. Co11 il proseguimento <lelle ricerche n ella stagione estiva ed autunnale gli 00. si ripromettono di dare una statistica completa della Leishmaniosi canina nella nostra città. Il prof. VERNONI fa rilevare I 'importanza delle ricerche comunicate dai dottori Marchesi, Crainz e Scapaticci, aggiungendo interessanti considerazioni n ei riguardi d ella Leishmanio,si in Roma.

Due casi di Leishmaniosi viscerale autoctona in Roma. Dott. A. CoLARiz;I. ·L 'O. presenta 2 casi di Leishmaniosi infanti!~ i cui dati anamnestici perm ettono di ritenere con certezza che l 'infezione sia stata contratta in Roma. L 'O. richiama l'attenzion e sull'importanza clinica ed epidemiologica dei due casi, e si intrattiene su argomenti di terapia e di epidemiologia.

Prime ricerche sul potere infettante del succo splenico in periodo di latenza malarica. Prof. R. Gos10. - Il succo splenico, estratto per puntura in periodo interepidemico malarico, e particolarmente in fase preepidemica, ha presentato potere infe ttante in 3 casi su 5 inoculati nonostante che il referto p arassitario periferico e da sple11opuntura, contemporaneamente studiato, fornisca risultato negativo. Partecipano alla discussione il prof. ARCANGELI, il prof. V ERNONI e il prof. FRUGONI.

La resistenza leucocitaria nelle malattie acute dell'apparato respirato rio del bambino. Prof. V. SERRA e ,S. CoLBI. - Gli 00. hanno studiato la R. L. su 50 bambini affetti da malattie acute dell 'apparato respiratorio . Hanno trovat~, che la R . L . diminuisce costantemente durante il corso della malattia, per tornare normale uno o d.ue giorni do·p o la crisi; ma, se alla c~isi segue una nuova localizzazione o una complicanza, la R . L .. si mantiene alta, ad indicare che « il regime di malattia n persiste ancora ; in queste condizioni la R. L. viene ad assumere un 'importanza prognostica. Partecipa alla discusione il prof. G1uDICEANDREA.

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SEZIONE PRATICA

Sulla natura delle sostanze cutireattive dei pollini. Dott. P. MoLINARI-TosA'ITI. - Ultrafiltrati seC?ndo Bechold di estrattj acquosi di pollini hanno dimostrato assenza di capacità cutireattiva · frazioni ete_ree ed alcool-solubili di ·pollini deÌ pari h:anno. dimostrato ? nessuna o scarsa capacità cut~reatttva, mentre il polline residu.o, dopo l 'estraz1on~, ha mostrato di conservare la sua capacità reatttva, a?ce.ntu_ata dopo estrazione con etere, più o m ei10 diminuita dopo estrazione co·n alcool. In base a questi dati, indiretti, e ad altri risultati dalla ri~ca letteratura sull 'argomento e ~ indagini esperite jr1 passato n ella Clinica del prof. Frugo11i vien.e ~spressa l'opinione che il principio attivo dei pollini possa essere indissociabilmente legato a _una sostanza proteica. Il S egretario: G. AMANTEA.

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 6 luglio 1934-XII. Presidente: Prof. V. T1RELL1.

Ricerche sull'influenza esercitata dall'orm.one della corteccia surrenale su I metabolismo dei carboidrati. Dottori BATTISTINI, CI0N1N1, HERLITZKA. - Gli 00. riferiscono di aver studiato con ormoni di varia provenienza, in individui normali la curva della glicemia capillare e venosa e delia lattiacidemia venosa dopo iniezione di ormone corticale eseguita nelle vene e nei muscoli, sia a digiuno che dopo prova di carico con glucosio. Dopo le iniezioni praticate a digiuno, i risultati rilevati a carico delle cu.r ve glicemiche, non sono stati univoci, ma per lo più è risultata una diminuzione della glicemia venosa ed aumento di quella capillare; nelle prove di carico è stata abituale una minore elevazione della glicemia capillare e venosa dopo iniezione di ormone corticale. In tutte le prove praticate l 'ormone ha dimostrato una netta azior1e sull 'acido lattico, cbe è sempre diminuito in modo assoluto o relativo, per cui è evidente l 'azio11e esercitata da dosi anche piccole di ormone corticale sul metabolism0 dei carboidrati di soggetti normali; ma dai dati ottenuti riesce difficile giungere ad una sintesi conclusiva sul meccanis1no di azione del! 'ormone corticale. È probabile che le discordanze rilevate a carico delle curve glicemiche siano espressione della complessità dell 'azior1e svolta dall 'ormone sul metabolismo dei carboidrati (glicogenopoiesi muscolare, glicolisi). La di1ninuzione dell 'acido lattico è probabilmente espressione dì un 'aumentata sintesi glicogenit;a e di una accelerata e più completa scissione glicolitica.

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L'azione del potassio si rilevò positiva nei casi in cui il ritmo ectopico dipendeva dal ventricolo e difatti rispose quasi . costant emente in 14 casi; i1on ebbe alcuna influenza nei 10 casi appartenenti ad alterazioni d el ritmo auricolare.

Linfomonocitosi adenopatica infettiva o rubeola? Dottori PENATI, l\iioLFES:E. - Gli 00., premesse I~ analogie cliniche, ematologiche ed epiden1iolog.1ch~ ch e .corrono tra la lin~omonocitosi adenopat~ca infettiva e la rubeola, riportano il caso negativo della cosidetta cc agglutinazione eterofila » o rea~ioi:ie di Paul e Buhnel, in tre casi diagnostica ti di rubeola e facenti parte di una numerosa serie di osservazioni presentanti analogie più o m eno evidenti con i quadri lella linfomor1ocitosi infettiva . Gli 00., rilevato il valore che in base alle conoscenze attuali è da attribuire alla reazio·n e di ~aul e Bunnel, accennano all 'importanza sopratutto dottrinale che ad essa può spettare qua11do è sufficientemente documentata, nella pre: cisa identificazione e delimitazione della linfomor1ocitosi infettiva.

Ricerche spettrofotometriche sulle porfirine. (Contributo a.Ilo studio dei metodi della loro determinazione quantitativa). Dott. E. V1GLIANI. - L'O . riferisce di aver studiato con il foto1nometro di Konig-Martens, il comportamento ottico d elle soluzioni cloridriche di copro- e protoporfirina confermando la legge di Lambert; inoltre ha con statato che le soluzioni alquanto concentrate sono poco stabili, mentre si possono ritenere stabili a una concentrazione inferiore a 1 mmgr. % e per la durata di un mese. Avendo con lo spettrofotometro constatato che gli estratti cloridrici della coproporfirina orinaria anche se purificati col metodo di Fischer conten~ g·ono ancora notevoli quantità di sostanze estranee colorate, e che so·n o causa di errori grossolani n ei dosaggi colorirr1etrici 1 l 'O. ha elaborato un m et odo di dosaggio spettrofotometrico delle porfirine orinarie, che basandosi sui principi della spettrofotometria differen ziale elimina la componente di colore d ovuta alle sost anze estranee, e con questo metodo l 'errore non supera mai il 10 %. Ricerch e comparative col metodo spettrofotometrico e col metodo fluorometrico, hanno dimostrato che quest'ultimo è di grande precisione e che non è influenzato dalla presenza nelle soluzioni di sostanze coloranti estranee. V1LLATA.

Società Medico·Chirurgica di Pavia. Seduta del 6 luglio 1934.

Azione dei sali di potassio (acetato di potassio) in alcune aritmie. Dott. PALUMBO. - Le dosi del sale variavano da 6-12 gr. e venivano diluite in 25-50 cc. di acqua e tale soluzione in molti casi fu somministrata in t1na sola volta, in altri a dosi refratte. L 'O. riferisce di aver ·trattato 27 individui con aritmie successivi a vizi organici di cuore e precisamente con aritmie extra sistofiche ventricolari (bigeminismo e trigeminismo extra sistolico) e un caso di polimorfismo extrasistolico e di aritmie da fibrillazione auricolare.

Presidente: prof. A. PENSA.

Contributo allo studio delle bronchiectasie acquisite. E. VrnAnI. - L 'O ., dopo aver preso in esame le varie cause poste in carnpo a spiegare l'origine delle bronchiect asie, ed avern e distinti diversi t ipi ad etiologia propria, fa rilevare com e d ebbano essere tenu.t e separate le bronchiettasie primitive originantisi per lesioni cronich e del bronco; fa il rilievo statistico del materiale d 'autopsia dell 'Istituto d 'Anatomia Patologica di Pavia; esaminati 10


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IL POLICLINICO »

casi, pone in evidenza le gravi alterazioni dell 'apparato muscolare ed elastico, lo stato d'infiammazione cronica e di erlema, concludendo che ove manchi l'azione del tono muscolare e la tensione delle fibre elastiche, il bronco si l asci facilm ente distendere. Ricerche sperimentali comparative sulla efficacia degli idro e lipovaccini.

C. DOLCINI. - L 'O., nell'intenlo di portare un contributo sperimentale alla questione dell 'efficacia con1parativa degli idro e lipovaccini antitifici col dare all'esperimento sugli animali una forma ch e si avvicinasse, per quanto è possibile, alle condizioni che si verificano nell'uomo, ha ricercato nel coniglio il potere vaccinante dell'idro e lipovaccino mediante vaccinazione ri pcttivamente per via endovenosa e sottocutanea, servendosi come m ezzo per mettere in evidenza la eventuale comparsa di uno st ato di immunità o di premunizione, della forma di infezio11e l)er via endovenosa con dosi piccole di germ i virulenti cli recente studiata da Bianchi . Non avendo ottenuto risultali decisivi coll 'infezione tifica , trasportò i 'esperienza in un altro campo e scelse l 'infezione da Bact. Monocytogenes, che è propria del coniglio e può essere riprodotta sperimer1 talrriente n el coniglio con d ecorso regolare erl esito costantem ente letale. Con questo germe preparò un idro e lipovaccino e ripetè le prove con le stesse n orme seguite coi vaccini tifici. Sia col vaccino acquoso cl1e con queJlo oleoso ottenne uno stato di imm11nit n ni noteYole grado, così che conclude che nei limiti ne11 'esperienza la qualità del menstruo nel quale è sospeso il materia l ~ batterjco non ha rileva bile influenza sul risultalo della vaccinazione. I

Sul metodo Roentgenchimog rafico in cardiologia.

G. A. TESTA. - J_,'O. , rjfarenrlo l a s1oria <le] metodo dall 'origine ai giorni nostri, passa in rassegna i vari apparecchi a fessura unica semnlice di Gott e Rosenthal , o spezzata d j Scherf e Zdan scky e i metodi a fessure multiple secondo ,S tumpf e secondo Cignolini. Riassume i risultati , le acquisizi0ni e ]a importanza di ciascuno di essi soffermandosi in modo particolare sugli ultimi due dei qua] i, eseuuenrlo esami comparativi , valuta la portata attt1ale e ]e ))Ossibilità di applicazione futura. Conclude affermando cl1e al metodo di Stumpf si può r icorrere p er un esame d'assieme, mentre al metoèlo Cignolini, finemente analitico, ci si rleYc di necessità richiamare quanrlo si voglia inquarlrare nella fi siopatologia l'attività di un qualsiasi segmento carrliovascolare . con iòerato isolatamente o i11 correlazione fun1Jonale ron gli altri. Differente__,.comportamento biologico della larva e dell'adulto del botriocefalo.

?\f. BAVETTA . - L 'O. s tudia parallelamente l'azione svolta nell'ospite. <lalla larva e dall'adulto del Diphvllobothrium erinacei aeuropei. Dimostra che n1entre l a f orina adulta, come era già stato dimoslrc;1o da altri. nrovoca nel cane un'anemia grave, a volte 1Tior tale-, la forma larvale nel riccio non determina rnon ifi cazioni nell a crasi sanguigna nel sangl1e ci:rcolan l~ nè alterazioni Clegli organi ematopoietici .

[ANNO XLI, NuM.

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Presenza di cellule enterocromaffini nelle vie biliari dell' uomo e di alcuni mammiferi.

V. ERSPAME~. - L 'O. h a r isco11trato cellule enterocro1naffini nella cistifellea del cane, del maiale e del bue. Nell 'uomo le en terocromaffini si rinvengono sicuramente in determinate condizioni pa to1ogiche; reperto questo che può spiegare la presenza di carcinoidi nella cistifellea. Il Segretario : INTRozz1.

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seciuta (lel 14 luglio 1934. Pre i(le11te : prof. F. A. FonERÀ. Contributo alla anatomia patologica dell 'i nfezione brucel· lare nell' uomo.

A. GIORDANO. - L'O. dopo aver descrit to tre casi di infezione da Brucella melitensis pervenuti all ,esa1ne necroscopico compie uno studio istologico comparativo con le lesioni di recente messe in evidenza nella brucellosi da Br. abortus discu~ tendo le cause della variabilità di reperti che caratterizza queste malattie e la posizione che esse devono assumere nella sisteina tica delle reticolois tiocitosi. La reazione di. Asohheim-Zondek con il liquido cefalo-rachidiano delle gravide.

Dott. G. Ro SELLI . - L'O. ha praticato la reazione di Aschhejm-Zo11dek co11 il liquido cefalo~ 1·achidiano di venti donne gravide. Le reazioni sor10 state sempre negative, però in alcune delle topine u sate è stata riscontrata ipertrofia dei ~orni uterini e dell 'epitelio vaginale a tipo estrale, ed in tu.tte le coniglie ipertrofia dei <"orni uteri11i e dell 'epitelio vaginale, e nelle ovaia t1n lieve acceleramento del processo di maturazione dei follicoli accompagnato a fatti degenerativi . L 'O. dedu ~e che nel liquor delle donne gravide, o della maggior parte di esse, sono presenti piccole quantità di una sostanza attiva sui genitali fe1nrninili e che non può essere quindi se non qualcuno degli ormo11i sessuali femminili. (Il lavoro per extenso, corredato da una fotografia e da nove microfotografie, è in corso di stan1pa nella l< Rivista Italiana di Ginecologia »). Comportamento dei calcoli umani biliari nella bile an imale. Dott. S. G1s1LI$CO. - L 'O. studia l 'azione della

hile dei cani, delle cavie, e dei conigli sui calcoli biliari umani. A tale uopo introduce nella cistifellea di questi animali calcoli biliari umani e pietre. Sacrificati gli animali dopo un lasso di tempo YariabiJe da ano a quattro mesi osserva : 1) che la bile dei cani ha un 'azione dissolvente sui calcoli biliari umani, mentre nessuna azione spiega quella dei conigli e delle cavie; 2) che la presenza di sassolini nella cistifellea non costituisce centro di un calcolo come comun emente si crede per vari corpi impropri che possono trovarsi nella cistifellea. · Da questi risultati l 'O. pensa che tale potere diss0lvente della bile dei cani sui calcoli .umani debba attribuirsi alla composizione chimica della bile dei cani diversa da g uella umana e da quella clelle altre bili animali.


[ANNO XLI, NuM. 36]

SEZIONE PRATICA

La cura coi lavaggi delle sinusiti mascellari e frontali acute e croniche. G. B. FoRNARI. L'O. consente all'opinione ormai diffusa che, in caso di sinusite mascellare o frontale acuta o cronica, salvo casi speciali, vada tentata una cura con lavaggi diretti del seno prima di praticare un intervento più ampio. L 'O. inoltre con dati ricavati da ricerche anatomiche praticate su 18 seni mascellari, è contrario al cateterismo ed ai diversi metodi di puntura del seno mascellare, mettendo in luce il valore pratico dei meto<ii di Citelli e di Cowper. Per le sinusiti frontali preferisce agli altri metodi qt1ello di Ci telli. Fa seguire Ja descrizione di 7 casi di sinusiti mascellari e frontali acute e croniche guariti, segue11do questi metodi di puntura, con i semplici lavaggi. Pneumotorace in gravidanza. · A. LONGO. - L'O. riferisce su 4 tubercolotiche gravide in cui è stato possibile istituire il pneumotorace. confermando il principio dell'assoluta innocuità di tale metodo di cura. Raccomanda la tempestività del ricovero delle gravide e della istituzione del pneumotorace. Prof. G. LINO. --... Un ca.so di morbo di Hirschsprung-Hya (operato e guarito). Il Segretario : prof. G. D. MAcco.

Accademia

Pngli~se

di Scienze.

Seduta del 10 luglio 1934. Pre&idente: prof. C. RIGHETTI.

Sui disturbi visivi nelle fratture del cran io. Dolt. F. LARICCHIA. - L 'O. espone i principali concetti sulla patogenesi delle .fratture del cranio e sui disturbi visivi che ne conseguono e infine su sette casi occorsi alla sua osservazione, di cui tre con lesicni del nervo ottico e quattro ciei nervi estrinseci del globo oculare. In tutti i casi è stato praticato l 'esa111e radiografico che contrariamente a quanto vogliono molti autori non sempre ha dato un reperto positivo. ' . L 'O. conclude quindi che pur dovendosi sistematicamente praticare la radiografia nei fratturati del cranio non bisogna escludere una frattura del crar1io quando essa dia risultato negativo. Discussione: TRAVAGLINI, POPPI. Paralisi oculari da rachianestesia. Dott. ì\1. MECCA. - L ·o. riporta due casi di paralisi del VI paio da rachianestesia e prende occasione dalle sue osservazioni per discutere i] meccanismo patogenetico dell'affezione. Avendo messo in evidenza nei suoi casi stati preesistenti òi ipertensione endocranica, si riporta alla teoria del Santonaslaso, che già nel 1922 aveva richiamato l'attenzione su questo fatto che aggravato (lal sovrapporsi della ipertensione provvisoria p~o­ vocata dalla rachicentesi produce la lesione a carico <lei mu scoli oculari. Discussione: RIGHETTI, SANTONASTASO. la tubercolosi del sacco erniario.

Prof. C. TRINCHERA. - L 'O. riferisce su 5 casi di tubercolosi sacculare occorsi alla sua osservazione, riferenti si ad infermi seguiti anche a distanza dall'intervento.

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Sulla scorta dei fatti rilevati I 'O. considera particolarmente la patogenesi di tale complicanza erniaria, che sarebbe nella totalità dei casi espressio11e di peritonite tubercolare, anche se questa sia clinicamer1te muta. Si sofferma quindi sulla diagnosi, prognosi e terapia dell 'affezione. Discussione: RONZINI.

Ricerche sui trapianti di midollo osseo. Dotl. M. MAzZARELLI. ___,, L'O. ha praticati innesti autoplastici di midollo osseo nel parenchima renale e nel sottocutaneo di conigli colorati vital1nente. Nel rene ha notato formazioni di cartilagine e di osso per l 'attività osteogenetica degli osteoblasti del midollo e ]Jer la differenziazione verso la serie ossea degli elementi del S. R. E. Nel sottocutaneo solo in un caso ha osservato delle travate di carUlagine dovute, probabilmente, a metaplasia del connettivo ambiente, provocata dal midollo innes lato. Ritiene che il diverso comportamento del midollo nei due tessuti dipende da condizioni favorevoli all'attecchimento del midollo esistenti nel r ene e mancanti nel sottocutaneo. Discussione: FRANCO, GuERRISI, RONZINI. La natura tubercolare dell'idrocele essenziale. Prof. M. RoNzINI. - Le ricerche atte a stabilire la parte che la tbc. può avere nel determinismo dell 'I. E. non sono nè poche nè recenti. Sono però contrastanti ed in massima n egative. Su 19 casi d 'I. E. esaminati con la inoculazione in cavia in dosi massive, con le culture su terreno di Petragnani e con l 'esan1e istologico della vaginale escissa ha ottenuto 3 positivit~ tbc. Di più, -col liquido di 2 casi di idrocele sintomatico da tbc. epididimaria, ha ottenuto negatività in cavia e in vitro il che dimostra che la negatività di questi liquidi non assume un valore diagnostico assoluto. Per qu:in to le ricerche siano ancora in caso di svolgimento, co11clude da questi primi risultati che alcuni I. E. riconoscono una genesi sicuramente tbc. anche se di difficile dimostrazione biologica, e ad onta della completa aspecificità delle lesioni istologiche presentate dalla vaginale escissa. Discussione: TRAVAGLINI, BoGLIOLo, SANTORSOLA. La tubercolosi quale fattore patogenetico della trocanterite. Dott. V. MAs-..-a.1.1. - L 'O. illustra cinque casi di trocanterite tubercolare seguiti per lungo tempo. In Lre soggetti fu praticata l 'asportazione della porzione di osso lesa. DalJe sue osservazioni cliniche ed istopatologiche l 'O. con clude che 1'esistenza di alterazioni trocanteritiche di natura tubercolare non sono del tutto rare. La rarità ammessa da molti AA. va ricercata probabfLine1tte nel fatto che molti casi di osteite tbc. del grande trocantere vanno confuse con malattie apofisarie della crescenza di altra natura. Discussione : FRANCO. Sulle perforazioni intestinali nelle infezioni tifose. Dott. A. GUERRisr. - L 'O. riferisce sopra sei casi di perforazione intestinale da tifo, sottoposti a trattamento chirurgico dopo 48 ore e più dal1'avvenuta perforazione. Degli operati, 5 morirono; uno solo guarì. Di


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IL POLICLJ!'olCO

ques to si riporta la s toria clinica, interessante dal punlo di vista clinico e più ancora da quello terapeutico per l 'insperata guarigione. .l) i cussione: RIGHETTI.

Sulla struttura del canale inguinale. Do l l. L. MARTINO. - Dalle indagini eseguite risulta ,che l~ p~rete posteriore del canaJe inguinale non e costituita dalla Fascia Trasversale ma da una lamina fibrosa, più o meno sottile, dipendente dal .muscolo. tr.a~verso che è appropriato chiamare lam1na per1m1s10-aponeurotica del muscolo trasverso. Discu ssione: CECC.\RELLr. BoGLIOLo , 1'.,RANco, RoNzrNr. I l Seg reta.rio: Prof. M. RONZINI.

Società Medico-Chirurgica di Modena. Seduta d el 13 luglio 1934. Presidente: prof. P. SISTO.

Su due casi di affezione scferomalariforme. Prof. BERTEL. - L 'O. descrive due casi di affezione delle ossa d el cranio: dall 'ampia discussione sulle varie osteodistrofie l 'O. conclt1ne trattarsi, in questi. duP- casi (inentici sia per insorgenza, che per clecor so del morbo) di un 'affezione rara , simil e al m. di Paget e che eg-li attenP-ndosi alla r1uova nomenclatura del Kiehoch chiama scleromalariforme. Sulla comunicazione hanJ?,o preso la parola V. LEVI .--hieil enifo qual ch.e informazione sull 'aspet1o endorale d ella manifestazione d el mascellare ed il prof. TEDESCHI p er ril evare l 'in1portan za che può avere l 'inclagine isto]oQ"ica eseguita mediante biopsia , sulla diagnosi d elle affezioni. Ri sponde il prof. BERTEL. Di un caso di ip•rnstf'si rachitic::t. Prof. 'BERTEL. - L'O. ifopo aver ifi SCll SSO i niversi aspetti raòiolog-ici òel rachitismo illu stra un caso capitato al la ~1 1a ossPrva1ion e ifi inerostosi rachitica a carico nella volta cra nica. nisrt1tenòone la òiagnosi , i tumori e le lesioni infiammatorie. Prof.

RERTEL. -

Indagine clinica ed indaigine ra-

diologica.

L'influenza delle luci monocromatichP. sul procPsso di gusirlgione defle ferite. Dott. U. FoGLT.\NI. - L'O. ir1 esperimenti su cavie ha trovato che la par1e p iù at tiva ifello spettro nel favorire il processo <li at1ariaione rli ferite, a decor so asettico, corrisnonrf P alle hanne est erne. cioè all a luce rossa e bll1 violetf a: e per orifine d ecrescente. alla g jalla. alla l11re intier::i filtr::lt::i. alla verife. L'O . ha usato npll;:i mi~11r;i7ione ifelle ferite un m e toifo che ifefinisre cc fotonlanimetrico >). Sulla comunicazione. prpnn e pPr primo la parola il ifott . V. T.r-v1 che rirnr~::. rome ai;\ ifa tempo in tPra-pia vpni ssero l1~atp npllc luci colorate (a rt es . n ella sratlfl t I ina) . 11 nott. Rn cq;;y noi ifomanò::i all 'O. perchè la Iu re bianrFt n eve avere minore a1ione cicatri11ante ili rertp 111 r i mnn"rrnm atichr. Surressivamente il prof. RnT,AT•'FTO fa rilevare aueJlo ch e è di nii1 interess::tnte nella comunicazione dell 'O., e c iÒè, che subito ifopo la ll1 ce rossa sar ebbe la violetta qu ella capace <li rennere più attiva l a cicatrizzazione ifi if eter1ninate ferite . il ch e è un no' in contrasto con q11anto siamo abituati a con siderare; avverte infine che negli esperimenti

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l1\ NN0 XLI, NuM. 361

j ~1 ~ parola convenga te~ ~r c~nto, oltre della qual.11 <~, anche d ella ~uant1la dei raggi luminosi, per~ , 1c s?ltanto cons1.derando c!ie i raggi violetti sono. 111 m111or proporzione nello spettro, ci si può render ragione di una loro azior1e favorevole in c~~an lo Yerrebb~ro così a.llontanati tutti quei 'raggi dell~ par~e intermedia d annosi più che utili Ilella r1pa.raz1onc delle ferit e. In.fine il prof. TE~~scn1 chi~de q ualc~e . spi~~azione sulla composiz1one d egli sch ermi liqu1d1 colorati usati nella esperienza. Risponde a tutti il dott. FoGLIANI.

Contributo alla conoscenza delle colecistiti fiffr2riti. . Dott.. U . FOGLIA~I. -.- Inietta11do succo pancreatico attivo o rnediante un di spositivo a tubo facendo risalire, a getlo continuo, succo pancreatico i1ella cistifellea, l 'O. ha ottenuto nell'animale l~ rip7oduzione ~el. qu~dro anatomo-patologico d'ella cos1delta colecistite filtrante, e, in numerosi esemplari , alterazioni d el tipo infiammatorio e necrotico della parete. Dott. U. FocLIANr. -- S ulle alterazio ni anatomiclie dei principali parenchimi nella colemi.a spe1

rimentale.

Voluminoso corpo estraneo nella cavità orbitaria senza conseguenze. I

Prof. C. J:i.,ONTANA . -- L 'O. comunica di aver es tratto dalle porzioni infero-interne della cavità orbitaria un corpo t str an eo cilindrico, lungo 5 cm. e del diame tro di 1 cm. circa , il quale non ha d eterminata alcuna lesione anatomica e q1rlndi funzionale del globo oculare n1a ha solo sfaldato Ja lamina papiracea dell 'elmoide. È residuato lieve ectropion della palpebra inferiore. 1

Su di un caso di meningocele. Dott. A. Brzz \RRI. - Per I 'O. che è assente, il dott. FoGLIAl'TI riferj sce su di un caso di meningocele in soggetl o adulto (24 anni), operato con esito immediato e a distanza, favorevole, mediante la semplice resezion e de11 'in Lumescenza e affondamento del peduncolo con gli elementi muscoloaponeurotici della doccia. Coaq ulo a palla libero in focolaio gang renoso del poi• mone. Prof. TEDESCHI. - L 'O. riferisce di un caso di broncopolmonite con focolai di gangrena, nel quale fu trovato un coagulo sanguigno libero di forma sferica. Del singolare reperto discute la genesi. Sulla comunicazione prende la parola il prof. Bolaffjc per rilevare di alcuni particolari aspetti che possono assumere certi stravasi sanguigni endoperitoneali, pur non riu~cendo a captarne il determinismo. Su di un caso di e Eczema vaccinato • . Dott. A. CAVAlZ1JTI. - L 'O. riferisce di un caso di cc eczema vaccinato » farendone rilevare la gravità per la lunga durata d el processo febbrile e per la grave complicazione a carico dell 'occhio destro, con perdita del vis11s per opacamento totale della cornea, e mette in guardia non solo di evit are di vaccinare i bambini affetti if a eczema, ma anche di imperlire che questi infermi vengano a contatto con vaccinati, ess~ndo questa condizione sufficiente per fare insorgere un cc eczema vaccinato » che può essere letale o, come nel nostro, può lasciare una stimmata clolorosa per tutta la vita. Il Segretario.


IANNo XLI, NuM. 36]

SEZIONE PRATI CA

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APPUNTI PER JJ-' MEDICO PR.ATICO. c:ir~osta~ze è venu~ 1~ p rim a, l 'ordine d egli ac.cident1 . presentati, l l regime, le aib·i tudini L'enigma dell'emicrania. ali~ne-r:itari, del riposo, ecc. Così pure l 'esame La molteplicità dei rimedi per un dato stat o obietl1vo sarà il più minuzio,s o· possibile, e morboso indica la miseria piuttosto che l 'abc?rr11Jren~erà tutti g ]i org,a ni, comprender à la })()ndanza d ella terapia; cos ì è per l 'emicr an ia, "1ce1:ca d~ p·ar~ssit1i, le sierodiag·n osi, la ricerca degli eos1nofil1, 1 esame radiografico', ecc. Ed per Ia qu:ale il centi~ai? e più. di rimedi proposti lascia la malattia incurabile e non fa cl10 allora questa inchiesta o avrà dato qualche eledare l ' imbarazzo della scelta . 111€ìnto , e potremo pensare alla ·p io ssibilità o Th. C. :tlunt ha ril)r eso l 'argomento d ell 'e1ni - alla p rob·a bilità di un tumore, di una sifilide o a µ,a rassiti intesLi11ali , o ad irltolleranze ver: c1ania biliosa (rif. in Journ. Amer. M ed . Assoc .. 3U giugno 1934) ~tudiando la questione i11 e·· so pa~tic?lari . alimenti , eia cuna1 delle quali cose r.1.ch1e~e il ,su o trattamento speciale. Ovdjante i t1uovi m elzi d 'i11vestigazion e del dre' ero l inchiesta e ~t ata in fruttuosa : è a llora la· naggio biliare e della colecistografia . l / iclca e1)ilessia criptogenetica in c11i bi sogna istituire d ei rapporti fra en1icrania e disturbi bilia:ri è la cura delle crisi e dei suoi eq11ivaJenti. a11tica, ma le ricerch e di Hunt dimos trano Pa'.gn.i ez (L~ Pres~e niédicale, n . 53, 1934). eh e le m alattie od i disturbi locali d el] a c istico11s1g·l1a an zitutto d1 r egolare l 'alin1entazione : fellea non sono la causa dell 'emicrania , ma e-vit~re og·ni ec~esso, dare un con,g ruo tempopossono esserne p,i uttosto gli effetti. Ciò non al riposo, mangiare ad ora fissa evitare aJcoo~elude ch e si possain o avere vantaggi con la lj ci , f.a r u so moderato di ca ffè ~ tabacco sorsomministrazione dei sali biliari; in 19 su 22 vegliare l 'anda,n 1ento dell'intestino. I famipazienti, con l 'u so del g licocolato, di sodio o glia1i s.aranno m essi ail corrente d ei pericoli: di preparati analoghi, egli ebbe d ei mig liorade.gli equi':alenti , in particolare i con sigli samenti, purch è l'uso ne fosse continuato e la r anno volli pel bagno. p,e r l'automobile, eco. dose raddoppiata quando si prevedeva l 'inizio J1 r eg·in1e ig ienico e di etetico d eve esser e comdell'accesso. pletato dalla cura m edicamentosa , d el tutto Il criterio a ju1ja1ntibus potrebbe in certo trasformata in questi ultimi anni , specialmente qual modo indicare che in qua lche caso, la per 1'introduzione dei barbitt1rici. disfunzione biliare può essere alla base de ll 'eDi q uesti barb·i turi ci so11 0 d.a adottare: il n1icrania; n1a troppe volte l'emicrania viene garden.al . Questo esercita una rima·r ch evole ainvece mig liorata da altri tra1tta1nenti, come 7ione ·ui parossismi epilettici , a condizione l 'evitare certi cibi, l'uso, del peptone , della caclJ e sia a doperato in dosi su ffi cienti e regolari~. nape indiana , della trinitrog licerina . ~.Ja do e per adulto , in media , è di 20 ctgr., La moJteplicità di queste terapie indica ch e ir1 due co ~presse, la mattina e il mezzogiorfo~se un fattore è comune a tutte, quello psj. uo. Questi 20 ct gr. posso,n o essere trop,p i och1co e ch e anche l 'efiicacia• dei sali biliari JJochi: b isogn.a procedere per tenta tivi. L 'impuò aversi soltanto se il medico ed il paziente portante è ch e il gardenal d eve esser e preso,.i hanno fede. AIJo, stesso modo , l 'e,ffi cacia o,g ni g ior110, sen za interruzion e. P ossono farch e s i 11a talvolta <;On l 'iniezione di epinefrina ecce.z.ione alcune d onne cl1e h anno le l'oro(em e. 0,6-I,3) no11 dimostra affatto ch e l'emi crisi solo nel periodo dell e r egole, al qu·a le crania sia di origine allergicai. Questo rimel'erio,do può esser e limitata Ja somministrazio-. dio , piuttosto: potrebbe essere utile perr a ltre ~1r . Il g~rden.al è in gener e ben sop1portato; ragioni . È n oto ch e l'emicra nia passa per due 111 taluni casi per altro fu visto uno stadiostadi , quello di vasocostrizione e quello di i11izia le di eccitazion e, qual ch e volta fu visto. vasodilatazione ; un rimedio vasodilatatore, co1r ]attinifor me o morcomparjre un esantema sca 1ne la trinitroglicerina., utile in uno stadio, l.>illiforn1e, eccezio11almente artralgie o mialsarebbe invece dannoso nell 'altro. Così è per g ie. ·rutti accidenti ch e scompaiono con la l'epinefrina , per la quale lo stesso Hunt tro''~ sospen,s ione del m edie.am en to e talo ra con la. rhe è più attiva quanto più presto è sommini - d iminuzione delle dosi. st.rata (e ffet ~o. di ' 'asodilatazione nel periodo Il rutonaJ è un succedaneo prezioso del gardt vasocostr1z1011e). Ad ogni modo, essa può denal ; si somministra a do i più forti , ogni essere un rim edio di reale valore, in quanto comi)re ssa è di 20 ctgr ., ed e er cit a un 'azioner.l1e modifi ca l 'ano-rmale distribuzione del fl.Jlalog a se non superiore . Stesse regole di sangue. fi l . ~01nn1inis.trazione ch e per il gardenal : spesso con vie.ne associare i due m edicinali ' in dosi . . La c11ra dell'epilessia. 1111nor1. Il trattam ento d ell 'epilessia si è trasformato L 'isonal · o promina 1, può rjmpiazzar e i due 11egli ultin1i venti anni in modo radicale. In J)recede.n ti: si son1min istra n elle do.. , i di 0,40 presenza di un caso di epil essia il medico d eve c l !SI' Hai il reale vantaggio di non dar luog0anzitutto procedere all'interrogatorio d el ma- a. sonnolenza. È m edicamento di r ecente espelato e dci suoi farrtiliari , per cono cer e in quar1enza e le regole che n e d eterminano l 'imli condizioni soprag·giungon o le crisi , in quali piego sono n1eno rp recise.

CASISTICA E TERAPIA.

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IL POLICLINICO »

In genere .i risultati ahe si ottengono con i IJ.arbiturici sono abitualmente buo1n i, talora ot-· .timi, raramente cattivi. Si ottiene il distanzia .. Jnento delle cr.isi, la diminuzione della lo·r o violenza o la loro trasformazione in accidenti cdi piccolo male, spesso la loro sco·m parsa totale. Meno brillanti sono i risultati sugli ac·cidenti di piccolo male, specie sulle asse11ze. I~ cura a11che nei casi ottimi, deve esse·r e prolungata all'infinito: dopo anni, progressiva... niente , per ctgr. e di settimana in settimana , ·si abbasseranno le dosi fino ai 5 ctgr. I bromuri possono rimpiazzare i barbiturici. 'Si ricorrerà di preferenza al bromuro di sodio ·o di potassio.. Viene anche utilizzato il bromuro di an1monio e di stronzio. ~ utile usare 11na soluzione po libromica . La quantità da $01nn1inis.trare giornalmente è d.i 2-4 grammi nl principio dei 1p asti , sotto forma di sciroppo: qualche volta do bbiamo raggiungere i 6-8· gr. f.: utile, ail contrar.io dei barbiturici, sommi11istrare dosi ineguali , per es. per una settir11ana 4 gr. al giorno poi so·s pensione per bre-ve tempo prima di ripre ndere1. Talora è utile ·ricorrere al metodo comb.i nato della bromu·razione e della declorurazione, che permette di sorr1ministrare quantità minori di bromuri e dj poter senza danno continuare la sommini.~ trazione per lungo ternp·o. ll grave inconve11iente dei bromuri ·è che essi deprimono fisi·ca1nente e psichicamente i malati , suscitano ·disturbi digestivi, e cutanei. La cura con il tartrato borico potassico si fa con le stesse dosi dei bromuri: si 'Possono $enza inconvenienti raggiungere anche dosi più elevate. I fe11omeni di intolleranza sono poco inarcati. Lo stesso pel tartrato lborosodico. Suscettib1ile di dare buo1n i risultati, il tartrato è u\ll medicinale di supplenza utile. In molti casi si otterranno buoni risultati associando i p recedenti medicamenti e rinfo,r-· zando la loro azione ad es., con la belladonna. La vecchia formula del Trousseau è buona: 1 c tg·r. di estratto di belladonna, 1 ctgr. di p·olvere di belladonna per pillola. Prenderne 1-2-3 al giorno nello stesso tempo che si prende 1015 ctgr. di gardenal o corrispondente ruton.a l. .Altra utile associazione è data dai tartrati e dai barbiturici , associazione che richiede dosi r1ettamente inferiori a quelle richieste per cja, c·un m edicamento. 'F elice è l'unione di tartrato, gardenal, atropina. Allorcl1è si ricorre ai barbiturici, di tanto in tanto una cura tiroidea è utile per correggere l'effetto depressore degli stessi. Cure co·m plementari sono: la cura col regi111e ch etogeno. 1'ende ad ottenere la so ppresf'ione delle crisi creando nel m .a lato uno stato ·d ' acidosi con aceto1n uria , riduce ndo al mini1no gli idrati di carbo·n io, aumentando enorn1emente i grassi , restando le prote.ine immutrte. Fisio1logicamente questo r egime anormal e è b en sopportato, praticamente è difficile farlo accettare dal malato. Risultati ottimi nel bamb1ino e n ello stato di ·piccolo male, mediocri 1\ell 'adulto. 1

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Più difficile runcora è far accettare dal malato la cura con il regime disidradato: riduzione estrema dei liquidi ingeriti che non do"Tanno sorpassare i 400 cc. al giorno tutto c.o mpreso. Questo regime in apparenza antifisiologico è compatibile con un buo n equilibrio organico. Nei casi fortunati si ha un airresto quasi co·m pleto delle crisi. Dei trattamenti ·proteinici (proteine, tubercoline, veleni di serpenti, vaccini antirabici, ecc.). ricorderemo il metodo di Hustin e !Bouché: prima iniezione sottocutanea di 10 cc. di siero di cavallQ, e poi una iniezione settimanale di 1 cc. dello stesso siero. Altre cure sono: la ca.l ei e la colesteroloterapia, la radioterapia del cranio a lunghi intervalli, i tentativi di cura con la simpatectomia periarteriosa, l'estirpazione del glomerulo intercarotideo. Scoppia1ta la crisi: evitare ogni lesione della lingua, evitare l'asfissia. Tentare il nitrito d'an1ile, l'acetilcolina, l'adrenalina. Nello stato d1 male usare l'acetilcolina (0.10-0,20), il gardenal sodico (0,20 per iniezione), il somnifeil (per via intravenosa). MoNTELEONE. 1

Convulsioni nell'infanzia. 1\1. G. Peterman (The Journ. of the Americ. Medie. Assoc., 26 maggio 1934) ha studiato 500 casi di convulsioni in bambini. Nel 33 % dei casi fu fatta diagnosi basale di epilessia, 1Jel 22,8 ~~ le convulsioni rappresentarono l'inizio di un 'infezione acuta, nel 15,4 % dipendevano da lesione cerebrale da parto, nel 13,6 per c.e nto si trattava di spasmofilia, nell '8', 8 per cento cause varie e nel 6,4 % la causa rimase imprecisata. N,e ssun caso l 'A. trovò di trombosi dei seni cerebrali, di allergia , di ~poglicemia, di iperinsulinisrno. Nel 6, 8 '}~ dei casi non si potè stabilire l'età di inizio delle convulsioni, che fu nel primo mese di vita nell '6, 06 ~{,, nei secondi 5 mesi nel 13,6 %, fra 6 e 36 mesi nel 40,2 o/o, nel 26,4 % fra 3 e 10 anni, nel 6,4 % fra 10 e 15 anni. R. LusENA. Danni dei prepa1·ati a base di amidopirina e bar· bitnrati. 1F. W. ì\fadiso1\ e Th. Squier (Journ. amer. 1ned. assoc., 1O Inarzo 1934) mettono in rapporto l'aumento dei casi di agranulocitosi con la diff-usione delI 'uso di preparati a base di amidopirina e barbiturati. In tutti i 14 casi di µ-ranulocitopenia da loro osservati, vi era stato lJTI precedente ]argo uso di tali rimedi (alloP.al, neonal, amital, ecc.); la mortalità fu scaTSét (25 %) in quelli in cui detti rimedi vennero sospesi, mentre morirono tutti quelli che li ron linuarono. 1\.i ,pazienti guariti, la soim ministrazione di minime quantità di tali medicarn enti determinò rapidamente una diminuzio ... 11e notevole dei granulociti, seguìta da spontaneo ritorno al normale. L'anello . benzolico contenl1t.o nell'amidopirjna (quale si l1a anche negli arsenobenzoli)


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SEZIONE PRATICA

potrebb,e essere in causa, i barbiturati potrebbero agire sinergican1ente. Le osservazioni di neutrope11i·ai coin secutiva all 'uso di amidop1ir:ina vanno .accumulandosi; a] tri 2 casi so•n ri•p ortati da W. B. Ra,v ls ( 4ni. jou.rn. 1ned. sciences, giugno 1934). Dato il largo uso di questi preparati e lo scarso numero· di casi di granulocitopenia (che g li AA. portano or.a ad oltre 500) si deve ammettere una particolare suscettibilità dei pazienti, in cui la somministrazione di rimedi a base di amidopirina determinerebbe una reazione ana filatloide; del resto, una leucope11i.a temporanea è stata dimostrata anche n ello « shock » anafilattico. fil. 1

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La pituitrina nei dolori dell'herpes zoster. Siidlick, n el 1930 : lia d eis critto una serie di G-l casi in cui il doloTe angoscioso· nell 'h erpes zoster è statò tratta Lo eflicacem ente con le i11iezio·n i di pituitrina. Successivam en~e, Niles ha ritportato altri J 6 casi di successo, ricl1iamrundo l'attenzione s ul! 'utilità di p·r aticare l 'i11iezione al più presto, il cl1e portava uci abbreviare il d ecorso della malattia di 2 aiorni e X. .. F. H. Gjlle.t (1'h.e l..1 a.ncet , 11 agosto 1934) in 3 casi , no11 ha ottenuto successi mo lto brillHnti ed h a runche dovuto rip·etere l 'iniezion e. (2uesta sembra sa1J1rattutto attiva quando il rl olore è ac.utissimo. Si pratica g·eneralmente 1'inie·z ione di 1 eme. In un caso il p1aziente, do·p o 1'iniezio11e, si sentì « strano >1 e debole. Gli effetti semb·rano, ìn co.mp1lesso, incos1anti . Ad ogni -i11odo, può esser e t1til e u11 t e11tativo . fil. 1

Cura dell'astenia. K. Backn1und (ll1iiriGh.. .Med . W 0 ch., 13 luglio 1934-J riferisce di avere ottenuto risultati S<)ddisfa centissimi cu rando, que.llo ch e ella chian1.a il « complesso ipoto nico » (astenia , i1)otensi one, ipoglicen1i~, diminuzio n e d el metabolismo b·asale) con app·l ioazione d ei rag·gi « limite n (Grenzstrahlen ), cioè di r nig·gi la cui rr1ollezza li pone in1medi.atamente al limite sia fisico che biolo gico - d ei raggi ultravi oletti. L ' t\.utrice ritien·e cl1e queste .a plJlicazioni ristabiliscono 1'equilibrio neurovegetativo ch e, i1ell 'asteni.a , è turbato e d eviato verso un a pifevalenza vagale. J risultaLi , però, non son o in gen ere di una lunga <l)1rata. V. SERRA. 1

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IGIENE.

ìiis.ulLa ch e quest 'u so è del tutto· innocuo. Cori i cibi s'inge-risco110 sempre quantità ap prezzal ìili d 'alluminio , valutate in 5-25 mg., e ciò indjp.e:µ dente.mente dal] 'im1p1iego di utensili in q11esto· metallo, i quali soglio·n o cederne quan1ità inferiori e solo. eccezio·n almente fino a 30 n-iig. <_Juest'u so non porta, dunque , un e lemento nuovo1, nè in quantità insuete. D'altra parte e~1)eriertze su.gli animali e sull 'uDmo, con quantitativi di gran lungai più elevati (fino· ad 1 g. di ossido d 'allu1ninio al giorno), p-e r l~nghi p e riodi (fino ad un anno), non hanno dimo strato I.a m enoim a azione dannosa. Si .a ggiunga che in 1\.111erica si fa largo u so di piane, di dolci, ecc. , lievitati ,a rtificialmente con p,o lveri contenenti alluminio (fino· a 400 n1.g. di allumin.i o ogni kg·. di p ane) e no n si è ancora dimo·s trato alcun effetto dannoso. Le pubblicazioni cl1e tendono a pro;vare i d·nnni dell 'alluminio sono inconsistenti . Ciò si di ca., ad es., di un articolo dovu.to a A. L . 1"cl1 ijevsky e T. S. Tchij evskaia (Gaz. d. Hop. , 13 g iugno 1934), ove si fanno· affermazioni sulla presunta azio·n e o·n cogena de1l 'alluminio, n1:-l. sen i a clocumentazioni n·è protoco lli srJerirnental.i e cli11ici, tanto ch e M. Talenti , c1ell'Istituto d 'Igien e di Ptoma (!lnnali d'Jgieni!. ~upplem. ail N. 6, 1934), chiama questo, lavoro ,, en1inentemente .an.tiscientifico ». A. P. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI All 'abb . n. 9632:

Nuovi OTiehiam en ti nella tera[Jia rn·edica ep ati ca (v . fa se . 32, p. 1264) : 1

Nelle ricerche da m e· pTaticate sono stati adoTJer.ati p·r eparati di ovaio tot ale di varie c..ase farmacet1ticJ1e. A seconda degl 'individui ris·p ondono rr1e1glio alcuni che altri. In alcuni pe zje11ti rni son o tro·v ato p iù s.o·d disf.atto dei d erivati del corpo luteo, solo ecrezio·n aln1ente dei l! rep-araL i fol licolar i. P er la tec11ica, i d ett a1g li s0110 riferiti n el J.avo.ro origi11ale di cui invio un estra tto . P . A. 1

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VARIA Uno strano avviso di concorso. NeJl 'l.Jnione Sud-Africana un municipio, Bul.:lv\rayo, avendo bi sog·no di urL ufficiale sa11itario , 11a pul1b·l icato un av"riso , in cui i chiede di fare delle offerte in merito ai comprein si e·d ol t em1)0 ch e si può d estinar e all 'impie.go· (se questo può esser e cc a tutto tempo» , cio:è e.on esclusion e di altre oc cupazioni, 0 '\ vero e ad orario ridotto). Il inunicip 1io si riserva di far e cl ei confronti tra le offerte e di prendere u11n decisione. 'vengono così rovesciate le condizi oni abituali d ei concorsj, p,o ich è sono i concorrenti a stab·i lire le condizioni, in b ase all e qlJali poi si effettuerà la scelta . La n otizia è data n el « South Afr. Med. Jou·r n . n (26 maggio J 93±), che crif ica l 'inno vatzione. 1

Innocuità degli utensili da cucina in all11minio. Il doitt. R. Intronti, d el Lab orato rio chimico della Sanità, l1a raccolto (Giorn. di Chimica iriduslr. ed appilicata, aprile 1934) le nozioni a1tuali relative alle azioni ch e il crescente im l)Ìego di uten sili dai cu.ci11a in a lluminio (r ecjpj enti , P'osate, ecc.) può avere st1ll 'organismo. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli. La « Gazzet ta Uffi ci ale >> h a p ubbl icato l a legge 2() aprjlc 1934 n. 653, rig u arcl a11te la tu tela d el lavoro d elle do11ne e dei fan cit1lli. Ne rjporti an10 al ct1ni articoli : Art. 1. - Il lavoro d el le do11ne e <lei fanciulli alla dipe11denza <li datori di lavoro è cliscip li11 ato cl alle norme d ella presente legge. Tali norme debbono esser e osserva I e a11che nei riguardi .d egli allie i e delle allieve dei l abora loriscu ola eserciti con fine di speculazio11e. Dette n orn1 e non si applicano nei rig u ardi: a) delle donne e dei fanciulli acldetti a l avori clo1nestici inerenti al norn1ale svolg·i mento della vitJ. di fan1-igli a; b) della 1noglie, dei paren1i e clegli affini , non oltr e il terzo grado, del datore di lavoro, quando sia110 c on ìui conviventi e a suo cari co e sal vi i casi previsti dagli articoli 6, 11 e 12; e) d elle clor1ne e dei fanciulli l <lvora11ti al proprio clon1icilio, sa lvo il disposto dell 'ar t icolo 5; d) delle donne occupate negli uffici dello S tato, delle Provi11cie e· dei C'o m1111i :-· , e) cl elle rlonne e dei fanciulli occupati in aziende dello S lat o, qu ando da disposjzioni legi slative o regolan1entari sia prescritto un r egime non i11ferior e a quello stabilito dalla present e legge; f) delle òo11ne e dei fanciulli ad detti a lavori ngricoli, salvo il clisposto dell 'art. 11; g) dei fan ciulli occupati a borclo delle navi; li ) del personale femminile religioso addetto agli Is tituti publ)lici di assist e11za e di })eneficenza. 1 Art . 5. - 1Salvo j casi di cui, a 11orma degli arti coli 6 e 7, sia prescrilto un cliver so limite di et à, è viet ato ad ibire ;:i l l avoro i fan c-iulli mi11ori degli itnni 14. Art . 6. - È vietai o ad ìbirEl: a) i n1i11ori <li ar1ni 16 11ei lavori sott erranei tl elle case, miniere e galleri e ove I1on esi st e trazio11e n1ecca11ica, no11 chè l e clo11ne di qualsi asj et à 11ei lavori sot terr an ei delle cave, rni11iere e gallerie JJ1che se esjst e trazione rnecca11ica: b) j rr1ir1ori di anni 16 riel sollevarue11to di p esi e Itel trasporto di pesi, su carriole o su carretti a braccia a clue ruote, qua11do ta Ji l avori si svol gono in condizio11i di speciale cl isag·io o pericolo ; n ei lavori cli carico e scarico d ei for11i d elle solfare di Sic ilia; e) l e donne minorenni 11ei l avori di pulizia e cli servizio dei n1otori e degli organi di trasmissio11e e delle rnacchine ch e sono i11 moto, noncl1è i1ei l aYori pericol osi , faticosi od in salubri ch e sar anno cl e ler n1i11ali a norma dell 'art . 10 della prese11 te leg·g·e: d) i n1i11ori d eg·Ji a11ni 16, nelle sale cinematografich e, nella })repar azione di spe l lacoli ci11ematografici od in rappresentazion i date in qualunque l uogo pubblico oct esposto al i)uh})lico, escl"L1si tea-

trj per rappresentazioni ave11 ti scopi educativi.

lirich e o dram1natich e

Art. 8. - I fa11,c iulli e le d o1111e minorenni non possorLo es&er e acldetli al lavoro ove non risulti, i1;i base a certifi cato 1nedico, ch e son o sani ,e adatti al lavoro. Qu alora il sanitario ritenga ch e non siano fisicam.ente iùo11ei a tutti o ad alct1ni d ei lavori di cui agli arti coli 10 e 11 dovrà spec1ficare nel certificato medi co i lavori ai quali i1on possono essere D<ldetti. Non possono essere adò etti al l avoro fanciulli e cl o11ne mir1orerLni ch e 11on si ano forniti di un libretto di lavor o, le c11i i1orme saran no d etermir1at e dal l\tiinistro per le Corporazioni con apposito dec r eto, e nel quale sarà inserita, fra gli altri elen1e11ti , l a sch eda sa11itaria .

_.t\.rt. 9. -

Gli Ufficiali Sanitari sono tenuti acl csegt1ite le visile m edich e ed a ril asci ar e gratuita111enle i certìiicati previsti d al precedente ar ticolo. Possono essere autorizzati d al Ministro per le Corporazio11i a<l eseguire visite ed a rilasciare certifica li , egualme11 le senza spesa, an ch e i meclici d el] 'Oper a 1'\TaziorLale Materr1ità erl Infanzia ed i 111edici di i stituzioni assistenziali. Art . 21. - P er le ca tegorie di a ttività o di aziende che sara11no cleler1ni111t e con decreto èlel l\tlin istro per le Corporazio11i, è fatlo obbligo al dat ore d i l avoro di sottoporr e le donne 1ninorei1ni ed i fanciulli a visit e mediche periocliche p er accertare ch e ~iano fisjcamen te atti. a sost enere il lavor o n el quale so110 occupati. Per i lavori di cui all 'art . 10 l 'obbligo del dator e di lavoro di fare eseguire clell e visite può essere cl al ~1 inistro per l e Cor1)orazjoni esteso anrhe ai minori degli an11i 18 ed alle do11ne cli quals iasi età. Le suclclette visite sono eseg11ite d a medici incar icati dal cl at or e di l avoro. A_rt. 22. ~ -L 'Is pe ttorato cor1)orativo può prescrivere ch e l a visita si a ripetuta, quanòo r eputi ch e lo st ato di salute della donna, del fanciullo o d el rninore d egli a11ni 18 n o11 permetta ch e conti11uino 11el l avoro al quale sono addetti. L ·i spettorato potrà anch e fare eseguire dirett a1nente la sudde tta visita dai propri sanitari , ovvero tlall 'Ufficiale Sa11itario, o da ur1 medico d a lui delegato, ovvero dai nledici degli Enti assist en ziali, a ciò autorizzati. La visita 1nedica è g·r atuita . DOVERI MORALI DEGLI ABBON.c\TI: e) Di/fondere il « Policlinico >) tYa i colleghi, facendolo conosceye ed apprettare e procurando nuovi associati; 2) Provved ere al pagam ento della quote. dovuta all'Amministra.zione, senz.i farsi sollecitare. . L 'importo d'abbonamento v a inviato preferibilmente media~te Vaglia postale od A ssegno Bancario. Può anche essere in.' viato versando la relatic.1a somma all'Ufficio di Posta per il Conto Cor?'ente Postale N. 1/ 5945 dell'editore Luigi Pozzi ' Roma. Col.oro che pref~riscono aspettare dall'Amministrazione la T ratta Postale, tengano present e che questa aumenterà di L. 5 l'importo dovuto, pe,- le vane tasse postali e altre spese che la stessa comporta.

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Cronaca del movimento professionale. Un Decreto di revoca. dala 18 ag·osto 19:34-XJI, il Prefetto della Pro,j11cia rli Parma: veduto il proprio Decr e lo 14 giug·110 1934-XII n. 4809 col quale si provvedeva a sc iog liere la Società Italia11a di Chirurgia della bocc1 e Ortoped ia d ento-facciale, con sede in ques1a cit là, in quanto per eg· uiYa scopi che interferivar10 11el campo di attività èlelle associazio11i sindacali g iuridicame11te ric o11osciute ; vedu ti i ricorsi JJroclo l li cla lla predetta Società nei quali si afferma cl1e es n persegue scopi puramente culturali ; ritenuto che , se11za entrare nel merito di tale affer111azior1e, può comunque consentirsi la ulteriore esis lenza della Società, con ch e essa 1imi ti la propria alliYità al campo cult11rale e scientifico seco nd o g li scopi s tatu tari, astener1dosi dallo svolge re a l tività sindacal e; decre ta: È revocato il precedeu tc d ecreto in d ata 14 ~tiugno 1934-XII 11. 4809 col quale si sciogl ieva la Societ à It. di Chirurgia c1ella bocca e Ortopedia <lento-facciale con secl e in Parn1 a. Il signor Ques tore di Par1na è inc:iricato della esecuzione del presente Dec reto. 111

CONCORSI. Posn

VACANTI.

BcsTo GAROLFO (Milano ) . -· Concorso, per titoli, al pos to di medico condotto. S tipen<lio i11iziale L. 9000, al lordo delle riduzioni e r itenute di legge. I11dennjtà: L. 400 per la biciclelta; L. 1300 per l'incarico di uffic iale sanitario. Documenti di rito. ,S cadenza 31 ot tobre 1934-XII. Per chiarime 11ti rivolger s i all 'Uffi cio di Segreteria del Comune. CA~IPO TnENs (Bolzano) . -

Scact. 30 selt. ; L. 7500 e 5 quadrienni dee. , L. 750 uff. san. , alloggio, ] 5 ~~ stipendio i11iziale per gestione ar1nadio farro. ; tassa I~. 50. CASTEILUCCHIO (Mantova ) . - Scad. 30 set1.; per Sarginesco; L. 10.000 e 5 quadrienni dee ., c.-v., L . 1800-3500 tr~sp., inder1n. ambulatorio; età lim . 35 a.; lDssa ·L . 50, 10. CATANZARO. Consorzio Pro1'. _4ntiluberc. - Scad. 2:) sett.; medico dirett ore della Colonja-Preventorio di Trope?- ; L. 7800 al lordo delle sol e impost e, oltre L. 3000 serv. att. FtRENZE. Comune. - ,Scad . 30 sett., ore 18; tre rn ed. cond. supplenti; L. 8500 e 8 trienni di L . 7] O: indennità suppl ementare L. 1400. ecc. Tassa L .° 50. Età limite 35 a. Chiedere annunzio. Fot\ ~lELLO (Ron1a) . -

Srad. 30 olt.; L. 10.500 e 5 quadrienni dcc. , L. 1380 arqbulat.; età lim. 35 a.; 1assa L. .50 , 10. GALLA}{ATE ( Varese) . Q,c;peclale Civi co. Scad. 30 sett. , ore 16; inedi cj s pecialisti: oculist 1, otori11olaringoiatra e dermosifiJopata ; aiuto niedi co; a ... si lente medico chirurg·o: assistente 111edico. Rivolgersi all 'Amn1ini s trazion c . LAH CIA~O (P isto ia) . -

1431

SEZIONE PRATICA

Scad. 15 set1 .; L . 8500 e 5 quadrie11ni dee. , L. 3500 cavale.; età lin1ite 35 a.; t assa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 10 ag.

~fA SONE (Genova) . -

Scad. 15 selt.; rivolgersi

Segret. com. l\'lEDE. -- (Veclere PAYIA).

MEDES ANO (P arma) . Scad. 30 sett.; per Var a110 1\IIarchesi; L. 9500 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 4000 trasp.; età li1ni le 25-40 a.; lassa L. 50. ivioNTECERIGNONE (P esaro-Urbin.o) . - Scad. 29 ott.; L. 9000 e 4 quadrienni ventesimo, c. -v. L. 600, trasp. L. 2000, uff. sa11. L. 400; età lim. 40 a.; lassa L. 50,10. ONIFERI (N uoro) . - Scad. 7 ott.; L. 10.500 e 5 quactrie11ni dee., o ltre L. 600 uff. sau. , c.-v.; età lin1i le 40 a. PAR CA. Ospedale At!aggiore. Scact. 30 sett. Comprimario chirurgo; L. 4700 e con1parl ecipaz. ; 5 assisle11ti: L. 4600 e c. -v. Età limi le 40 a. Titoli eò even tualm. esami. Rivolgersi Segreteria. PAVIA. R. Prefett ura. - Concorso p er Ufficiale San i Lario pel Consorzio l\1ede, 15 Co1nu11i, popolazio11e 31.234. Slipe11djo, sogge t to ÒOJ)pia riduzio11e Legge, L. 12.000. Ind e1111ità di Isp ezione L. 4000. Obbligo dell 'automobile con inde11nità di altre L. 4000. Diritti sanil a r5 a norma di legge. Età Iìtassima 45 salvo eccezioni di legge. Docun1enti dj ri to. Scadenza 15 ottobre. P er chiarin1enli rjvolgers i al Con1u11e éU Med.e, opp11re alla l{. Prefe llura di Pavia. P ETRJOLO (M ace r ala) . __,. Scact. 20 ott. ; L. 8000 e 3 quadrier1ni dee. , L. 500-1000-2500 trasp., L. 700 uff. san.; età lim. 35 a.; tassa L . 50, 10. Rol\IA. 'f'.1in,isl ero rlell e Co lon.i e. - Scad. 60 giorni cìal 17 agosto; primario cl1irurgo d e]] 'Ospedale Principale di Bengasi ; L. 19.000 oltre L. 5200 serv. a l l.; riduzioni cli legge. Età limite 45 a. Domanda in. carta da L. 5. Rivolgersi all ' l Tffi cio P er sonale. S-\N Poss100N10 (A1odena) . - Scad. 30 oll.; lire 8500 e 10 bienni ' entes ., inclenn. c. -v. , trasp., a1nbulat. StrTRIO (Udirie) . - Scad. 30 ott.; con Cervivento; L. 10.000 oltre L. 600 serv. alt., L. 900 uff. sàn . . L. :3000 automob. o cavallo, c.-v.; tassa L. 50 ,10. 'f oR1 No. R. Op era Pia-Sanatorio S. Luigi . - A lt1 llo 31 ott.; clue m eclicj assistenti ; L. 10.000 lord e rjdotte a L. 9400, oltre vitto e allog·gio; titoli ed r «mi. Rivolgersi alla ctirezione dell '01)era (r1!gione 'fre Te tti). TROPEA. ('\i.edere CATANZARO) . V1rERRO. Ospedale G rand e degli Inferrni . - Scaò. 30 set t. ; un aiuto chirurgo e clue aiu lj rneclicocbirurg i ; titoli ; stipe ndi 1... 8500 e L. 7000; c.-v.; etn lirn . ite 35 e 30 a.; t assa L. 50 . Cl1ieclere annunzio. AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato l concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgjche, i compensi allo slipendio base. CoNcoRsc

A PnEMr.

( ;o ricorso

per pubblicazion; siille pian/e medicinali.

Il l\IIinis tero d ell 'Agri coltura e d elle Fore te ha i11delto un co11corso con scade11 za al 31 òicem1>re 1934-XIII fra i cit tadini italiani ch e abbiano co11 i loro scrit U co11 l ribuito a divul gar e la conosren za e l 'applicazione della flor a officinaJe sponla rLea e coltivala in Italia e ltelle sue Colo11ie.


1432

n IL

POLICLTì'iJCO

I' er le ricercJi e sull'e 11cefalil e. Presso l 'U11iver sità di Berna è i stituita una Fond azio11e ave11le lo scopo di prerr1iar e i lavori che vbbiano portato u11 co11tribu to essenziale alla diag·nosi e all~ terapia d ell 'e11 cefalite letaxgica. I pre1ni am1nontano ad un minimo rli 1000 franchi svizzeri (circa 4000 lire it.) . Rivolgersi al Decano d ella Facoltà l\1edica. L 'assegnazione sarà fatta a.Ila fine di ogni anno.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Insediato dal R. Com1nissario dei Regi Istituti Fisioterapici Ospitalieri, dott. Alessandro Messea, h a assunto la direzione dell 'Istjtuto Dermosifilopa:. tico di S. Gallicano il prof. Pier Angelo Meineri che, a seguito di con cor so, ha raccolto la nobilis~im a eredità òel compianto prof. Pio P ediconi, già allan1ente b enemerito di detto Ospedale . Si è espl e ta lo il con corso a due posti di prj1nario chirurgo all 'Ospedale Maggiore di Bologna . 80110 riusci li in graduatoria i dottori: 1° Novi, 2° Carravetta, 3° Zaffagnini , 4° G. Cavina. Son o s ta li eletti ad occupare il posto i dottori Novi e Zaffagnini. Sono abilitati alla libera docen za: Gilberto Mang·anotti, Enoch P er seri co, in clinica dermosifilopatica; Giovanni De Nigris, Paolo J edlo·w ski, Andrea l\Iari, Domeni co Sarno, in clinica delle ma1a l tie ltervose e inentali; Salvatore Mani scalco, A11gelo Migliavacca, Gaspare R11ggeri , in clini ca ostelrica ginecol ogica ; F ernando Borsarelli , Camilla Cisi, Eugenio Sch"' arz, in elinica pediatrica; Fran cesco Di Francesco, in ortopedia; Dino Agati , \'" irg·ilio Dall 'Acqua, F ermo Masch erpa , Gastone 1'orelli, in r adiologia med ica; SaYerio Aloisi Luzzi , Dante Bettirti, Arturo Campa11i, Giulio Nannini, Ren a lo Paolini , Giov. Batti$ta Argentina , Pietro Zorzoli , in tisi ologia; Emilio Falr i e ~1ario Redaelli , i11 urolog ia. 1

1

Rammentiamo l'Interessante volume : PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica O<>tetrico·Ginecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uso dei medici pTatici Volume in.. 8° di pagg. xn .. 544, nel quale sono riunite buona parte delle Conversazioni tenute ai medici pra. . tic1 ne « La Clinica Ostetrica » durante gli ultimi 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste, su argomenti che interessano tutti i medici di condoffa.

Il prezzo del volume è di L. 5 O, ma agli abbonati a « La Clinica Ostetrica » è stato accordato, quale premio semiSfratuito con eccezionalissima riduzione, os .. sia per sole L. 2 5. AVVERTENZA. - Di tale premio semigratuito possono beneficiare anche gli abbonati al « Policlinico » che invieranno su bit.o V aglia Postale di L. 2 5 ali' Amministrazione della Ri· vista « La Clinica Ostetrica ». e per essa all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, oppure presso l'Ufficio Posta le succursale diciotto, Rom a. N. B. • Se n e J?UÒ richiedere anche l'invio in pacco ~ravato -li assegno ma, in questo caso, verranno aumentate L. 2, 4 5 per le occorrenti tasse postali. Coloro che intendono orofittare della soeciale sumenzion ata riduzione. tengano ben p-resente che questa resterà in vigore

ancora tutto il corrente mese.

»

lANNO

XLI, Nul\i1. 36)

NOTIZIE DIVERSI!.. 9° Congresso italiano di radiologia medica. Ricordi arrJo che è 1ndelto a Perugia dal 20 al 22 settembre. 'l'emi di relazione: prof. Marino Lap enna, « Affezioni e lesioni traumatiche della colonna vertebrale 1>; prof. Gian Giuseppe Palmieri, « Radioterapia dell 'encefalo »; prof. Pietro Del Buono, « Ii.adioterapia del sistema nervoso p eriferjco »; prof. Carlo Guarini, << Radioterapia del simpatico »; proff. Enr1co Ben assi e Pietro Perona, ~< Mezzi moclerni di indagine radiologica» . Avranno a11che luogo numerose corr1unicazioni. Sono in prog ranuna una serata di gala, un ricevi1nento al Palazzo Cornurtale, uri pranzo sociale, gite ad Assisi , a Chianciano e sul Lago Trasimeno. Al Congresso sarà unita una Mos tra. Chiedere il progx a1n1rta; rivolgersi impersonalmente al: Co11gresso di Radioìogia, P erugja.

Contributo dell'Opera M. I. alla ca1npagna antitubercolare. Nella sua vasta attività l 'Opera Nazionale Materni là ed Infanzia dà un valido co11tril)uto alla Jotta contro la tuber col osi ; con tributo che si esplica in forma diretta ed indire l ta. Direttamente l 'op era ct1ra: 1'assistenza d omici]iare delle gestanti tubercolotiche; l 'assjstenza continua ti va d ei l attanli fi gli di tubercolotici, m e11tre i provvedimenli di prim a assistenza sono presi p er ques ti b a1nbini dai Consorzi antitubercol ari; la nssislenza profilattica d ei l)ambini san] coabitanti con tubercolotici; l ':i.ssis len za dei fanciulli affetti da for111e tubercolari laler1 li , chil1se, localizzat t: e non contagiose ir1 collal)orazjone finan ziaria cori i Consorzi. Nei due ulti1ni anni so110 s tati curati dall 'Opera, in is tituti profilattici p ermanenti appositi , 618 J fanc iulli affetti d a forme di tuber colo i la1ente, chiusa, loc::ili zzata, e precisamente 256/ nel 193~ e 3614 n el 1933. Per iniziativa d ell 'Opera, molti reparti sp eciali per gesta11li tl1J)er colotiche sono stati creati presso jstituli di maternità in questi ultimi tempi. Mentre il ifatti nel 1932 n on esistevano che 12 reparti rli tal gen ere, nel g iugno 1934 ne risullaYa conseguita l 'istituzione di altri 37, con una clisponibilit à complessiva di letti tripla di quella del 1932, n1entre altri 16 erano in via <li essere istituiti. L 'Op era co11tribuisce poi indirettamente alla camp agna an litul>er colar e, assist endo, attraverso i Consultorii, gli Asj]i-nido, i Dispensari-lalle ed i Refettorii i11fantili, i fanciulli dalla nascita fino al terzo anno di et à. Ecco l a statisti ca d ci fanciulli che nel 1933 ha11no t1sufruito deile forme di assistenza dell 'Opera Nazionale: visitati nei Cons ultori i pediatrici 243.104 ; n1nmessi ai Refettorii infantili 38.060; ammessi ai Dispensari-latte 23.205 ; ammessi agli Asili-nido ] 0.051. Inoltre per i fanciulli dai tre ai sei anni l 'Opera con cede agli Asili infantili che fi1nzionano seconclo l e buone norme igieniche e che sono attrezzati per l a refezione giornaliera, una retta mensile per og ni bambino ivi ricoverato. In tal modo, oltre a garantire t1n sano pasto ai b ambini , si viene a garantire anche il perfetto funziona1nento igienico degJi Asili infantili, giacchè l a concessione del su ssidio p er la refezi one è subordinata al con1rollo igienico effettuato clagli organi clell 'Opera.


tr\N~o

XLI,

uì\,c. 3oJ

SEZIONE PR • fI CA

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· · è indet to a ~arigi , d al 4 al 12 ollol)r e, n el ~Iuseo P e(l agogico d ello St a to (rue d 'l.J ln1 29) . Ri' olger si L 'Agr o P ontino si aYvi a sempre più Yer so il ri saal Dr. Claoué, rue Sch effer 39, P aris 16e. n an1e11lo. Le n o lizie sull 'Agr o n el prin10 sem estre

La redenzione dell'Agro Poniino.

d i canLpagn 1 a11Limal arica sono m olto conforteYoli, s pecie quelle riguardanti l a popola zion e colonica , g ià stabili zza ta, in 28.321 ahitant i. La popolazi on e tot al e colonica ed op er aia è di n . 64.221. La m al aria n ella inassa operaia, malgrado i co111i11ui spost am enti e la irtdisciplina di essa n el m a ntenere le misure di profilassi e nel sottoporsi alla chininizzazione, è stat a lieve, sp ecie se si tien e con to del numero di 35 .890 lavoratori , e delle co11dizioni di vita a cui s i sottopo11gono. I servizi son o stati sempre pii.1 i11crementati ed aumentati dalla C. R. I ., la quale non ha lesinato i m ezzi p er assicurar e il su ccesso all 'opera ver a1nente epica ch e p er volontà del Duce si attua n el1'Ag ro P ontino. Indice di tale confortevole situazione è il fatto ch e n egli osp ed ali di Ron1a n on è assolutam ente ricover ato n essun ammal ato proveniente d alla r eg ione P or1tina a causa della malaria. Quanto si compie oggi in Agro Pontino sia d al lato sanitario ch e n ei rig u ardi della bo11ifica integr ale, m eriter ebbe accurate e particol ari visite da p arte d egli st11diosi.

Il 26 agos to si è i11au g urato a Rin1ini u 11 nuovo Is tituto di Radiologi a « Aug u s lo Murri » e conten1por an ean1ente h a avuto luogo lo scoprimen to di 11n bus to m armoreo d el sommo clinico, donato al ni10 o Is tituto d al co1nm. prof. Lodovico \~incini . La fig urtl d el l\IIurri è stat a n1agistralmente rievocata dal prof. Antoni o Gnudi di Bolog11a. Per onor ar e la m e111ori a del Murri, il Grup})O E1n ilian 0 d ella « Società Ilali ana cli Radiologi a Medi ca » ha tenuto in Rimi ui, in ques la circost an za, l a su a XXV riunione scienlifi ca, or gani zzat a d al presidente prof. Aba li e d al segr e tario d el Gruppo lladiologico Emilian o prof. Giovetti .

Ammirazione di medici stranieri per le opere del· l'Agro Pontino.

La Sezio11e Lazial e d ella l~ederaz j o 11e It. Naz. Fascis ta per la lotta contro l a Tub . si è adunata a Viterbo il 3 g iugno, sotto la presidenza del prof. l\<Iorelli, assistito d al segr etario prof. Omodei Zorini. Furon o fatte comunicazioni d al dott. l\!Ierlani e d ai proff. Giannini e Sp olverini .

~un1erosi

m edici di varie n azion alità, conve11uti a Ro1na p er prender e parte al corso di m alariologia or g anizza lo d alla Soci età delle Nazioni , d a n oi già annunzia lo, si son o r ecati nell 'Ag r o P ontino p er effet tu ar e una d ettagliata visita agli impon enti la YOri di bonifica e p er r end er si conto d ell 'organizzazione e d ello svolgimento d ei servizi sanitari ivi at tuati d all a Cr oce Rossa Italian a . Sono stat i accomp agn a ti n ella loro visita d ai proff . Raffaele e ·L ega. Erano ad atten derli sul posto il direttor e gen er ale e il cap o dei servizi sanitari d ella Croce Rossa Italian a e il di re tlor e d ei servizi sanit ari clell 'Ag ro Pontino , il quale, in una esauriente visit a presso i vari osp edali, infermerie, st azioni sanitarie d ella zona, h a illus trato tal e complessa organizzazion e di bonifica uman a . A Sab audia i m edici , ricevuti d al capo d ell ' uIfi cio stampa ò ell 'Opera Nazionale Comba llenti , h anno vi sit a lo il preYentorio d ella Croce Rossa I lali nn a fe~ losamente accolti d ai nu1n erosi piccoli ' ospiti. La visila h a su scitat o in tutti i n1edici s tranieri il più chietto entusiasm o e l a più sincer a ammir azion e p er i 'op er a r om an am ente g r an de ch e l a volontà d el Duce h a saputo, in così breve t empo e così efficacem ent e, r ealizzare per r ed im ere l a vasta r egion e .

Un po' dov11nque. La l~"'ederazione i11ternazionale d elle Orga11izzazioni cii eu gen ica, co11 sed e a Londra, h a t enuto la su a assembl ea annuale a Zur igo, d al 19 al 21 1t1glio; a l le111p o stesso h a organizzato una Confer en za in ternazion al e, cui sono stati invitati tu lli i P aesi affiliati. Furon o all 'ordine d el g iorno due temi prjncipali : lo studio d ei ge1nelli e l a p sichiatr ia razzial e. Il 2° Con gresso dell 'Associ azione della Documen t azion e fo togr afica e cinem atogr afica sulle scienze

L a ,Societ à Lon1barcl a di Chirurgia si è adunata iJ 22 giv.g·11 0, sotto l a presid e nza clel prof. ~I . Don ati . Furono fatte comunicazio11i d a : G. Pieri, R . Ascoli, E. Gianni, E . Ettorre, L. Supino, G. Cign da, G. Castiglioni, G. Nog·ar a , ~'1 . Pep er e. La Societ à Piem ontese di Chirurgia si è ad u n at a il 23 giugn o, sot to Ja presid e11za d el prof. O. Uffredu zzi. Furor10 fatte comunicazioni d a : D. Tadd ei, E. Ettorre, B. Roccia , G . Roase11da e A. M. Dogliotti, G. Vecchi.

La Sezion e di P alermo d ella ociet à Italiana di Biologi a Sperimen tale si è adu11at a il 9 e il l6 giug110, sot to la presiden za (lel prof . U. Lombroso; furon o fa tte 13 comunicazion i. In d etti d all 'O. N. l\II. I . ancl1e ques l ·ann o avr anno luogo dal 1° al 31 o ttobre presso le CJiniche p ed iatrica ecl ost etrica di Milan o e sollo la direzion e d ei proff. Emilio Alfieri ed Ivo Nasso, un cor~o . di pu ericultura pren atale e pos t11a tale p er med1~1 e u110 p er l evatrici. Sono istituili p er ciascuno dei due cor si 10 premi in d enaro, 8 dei guaii riser vati a m erlici e leva lrici provenienti d a Comuni rurali . Rivolger si entro il 15 settembre al presiden te d ella Fed er azion e provinciale mila11e e òell ' O. . M. I . , via wi onforte 35, l\ililan o. I.a Scu ol a ~lecli ca Osp ed ali era d i Napoli, presiedu ta d al prof . G. Tedeschi , h a or ganizzat o un cor so di p erfezionam e11lo in m edicin a, ch irurgia e sp ecialità d al 5 n ovembre al .15 dicembre. CJ:iiecl er e il progr amma al segretar io prof. G. Bazz1calupo, Osp edale Incurabili, Napoli. La Scu ol a Con vitto << . ri11i » p er infermiere, presso gli Osp ed ali Civili di Ven ezia, h a ap erto l e iscrizioni ai due cor si p er infermier e, non ch è al cor so ulterior e p er assis ten t i sanitari e; scad en za 20 ot tobre. Chieder e gli annunzi alla Direzion e della Scu ol a o degli Osp ed ali . Il n1inistro Di Cr ollalanza, accompagnato dal ministro Acerbo, h a inaugura to a Pe car a il n uoYO O pedule Ci vile, costruito col contrib u to dell a P rovincia, cap ace d i 150 le l t i e cl1e offre un 'a sistenza unitaria comple ta.


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<< lL POLICLINlCO

È s~a lo inau.gt1 rato a Rosario, l '8 lug·lio , t111 sa-

Jlalor10 costru1 Lo clalJ a Lega arger1Lina co11 tro la l uber colo i. Parlaro110 il dot t. Zuaz11abar, presidente cle lla Lega, e il dott. l\1anuel Costello direllore clcl Sanatorio. ·u na sig nora. che vuol ~an­ t e11ere 1'anoni1no h a donato 10.000 pesos al sanalorio, in ricorclo del defu11lo marito. Il municipio e il g·overno provinciale si sono impegnati a corri spondere, rispeltiva111ente, sovvp11 zio11i di 1250 pesos e ,ij 500 })esos mensili, per contribuire al fu11zionamenlo del sa11a Lori o. L 'cc Assi stenza Pu])b]ica » di l\1on tevideo è ven uta in })Ossesso di un 111ilione e mezzo di p esos, so1nma l eg·a tale clal s ig. Tiburcio Cach on con la ri erYa dell 'u sufrutto a Jla sorella Eleonora Cachon de Correo , ora deceduta. L '11 11 iaggio 1n edico internazio11aJe sulla Costa Azzurra avrà luogo d al 26 al 30 òicernbre; seguirà t1 n 'escursion e sl1lle prossi11ìe Al pi. Chiedere programn1a a: Secrélaria l cle l a Société l\1édicale <lu Liltoral inédilerranée11 fra11çais, rue Verdi 24

. Za . NlZ

'

Si è inizia ta Ja pubblicazione della cc R evue de l\Iicrobiologie UJ)pliquée à l 'Agricullure, à l 'Hyg·iè11e, à l 'I11dustrie »; ne è segretario ge11erale il clolt. Paul Hauduroy; è edi ta dalla « Ljbrairie J .-B. B1illière & Fils » (rue H au1efeuill e 19, Pa- · ri 6e) ; è a p eriodicità birnes tra1e; I 'abbonamento 0;111uo i1nporta fr. fran cesi 50· all 'inlerno, 70 al1 e tero (u11 nu tnero separato 12 franchi). Risponde allo s,·ilup1)0 crescent e d elle applicazioni pratich e d el1a n1j crobiologia. La rivis l:i, « Hippocrales » h a rinnovato tutto il suo perso11ale ·liretlivo e redazionale; segretario cli redazione n e è il do·Lt. ]~r,vin Liek; la rivista i11lende inett er si su cli un t erreno rigorosamente scientifico e sovratutto tener conto dei valori spiri luali. (Indiri zzo: 1-Iolzgarte n str. 7, Stullgart, Germania) . Nell 'otlobre 1884 ven11e p11bl1licata a Vie11na la prima osservazione Cl 'u11 interYento operativo esegui lo so l lo anestesia l ocal e alla cocaina. P er ricor clare questo a vvenimento, che 11a messo a disposizio11 e dei chirurgi e deg·li specialisti in oftalrnologi a, o to-rino-laringologia e st o111a tologia, preziose JJOS ibililà opera torie, si è cos tituito a Marsiglia un comitato il quale organi zza una cerimo11ia con1nl en10::-al iva 11cr il 27 ottobre. Ri volgersi al Dr. Ch. Roch e, ophtalmologiste <l es Hopi taux, l\1I arseill e . Il Governo d el! 'Indi a ha d eciso ch e le pellicole d 'educazione popolare in't11ortat e dalla Croce Rossa sar a11no esoner ate dai dirilll di dogana. In occasione del 5° Cortgresso i11eclico argentino, irtd et to a R·Js:i.rio in sètlem.lJre, il Circolo l\ledico cl i Ros:l.rio (C6rdoba 30 40 ) ha pre1Jara lo una prima ~fostra <l ei libro ar gent ino di cienze n1 ediche. 1

I colleg l1i di Siract1sa e della ProYincia l1anno o fferto al <lott. co1nrn. Francesco l\1auceri , g·ià merl ico 11rovi11ciale, u11 'arlis lica ]JPr g·a1nerta di egnata <l nl pi l lore BeJJI)e Assenza e l111a pregevol e Maclonn a ]Jiza 11 li11 a, per att e largli l a s li1n a che lo circo11<la. 11 Prefello h a ri Yolto al lVIauceri parole corcl iali ssime. Il r esictuo d elle son1m e raccolte è stato cl eYolulo al l 'Enle 0 11erc Assis tenziali per le Co-

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l A NNo XLI, Nu?\r. 36]

· Ionie . . 1nari11e e i1101tta11e dei ba1nbini della Pro\'ll1Cla. Il 2° Congresso Jl azio11ale d ei medici amici del vino di Francia s i terrà a Béziers ùal 25 al 28 ottobre sotto la presidenza onoraria del presidente d el Co11siglio dei n1inistri Gaslon Dou1nergue e quell a effe ttiva del ininistro dell 'agricoltura dott. Queuille . Adesio11i alla segr e leria permanente: Allées Paul Riquet 72, Béziers, Fra11cia. L'Unione internazionale clegli auto-clubs medici h_n prop.os lo u11~ t arghetta i11ternazionale, per il r1conosc1me1tlo clegli auto dei medici : triangolo azzurro su c ampo bianco. Il Tribunale per la er edo-sanità di Berlino su par.ere del l\1inistero prussi ano clella g iustizia: ha d elibera to ch e gli s tranieri , duranle la dimora in ~erma11ia, sono sogget li alla legge per l a prevenz~~11e <~i t are !3r edilarie, la quale comporta l a ster1]1 zz~z1?ne. Volendo sottrarsi a questa legge, gli stra111er1 d evo110 l asci are la Germania... Sjffalta i11t~rpretazio11e rie11 lra negli scopi della legge ossia la tu tela della fu l ura generazione gern1a n1ca dalle po5sibili lare ereditarie. I g iornali r ecano di u11a grave epide111ia di disse11 LP-ria delerr11i11 a la i a \ ' arsavia ; a tutto ago to era11 0 denu11ziati circa 1500 casi, con 250 Yitlime. Si è e1nanalo il diYie lo cli tutte le riu11io11i ed :'lnch e d ei m er cati n ella reg io11e colpita. Si è proceclu lo alla mobilitazione di un piccolo eser cito cli J11edici e d 'infer1niere. Il 1)r eside11te d ell a Co1nmissio11e degli affari 1l1ilil ari del governo di Nanchi110 , capo effettiYo cli t ale gover110, gen. Ci a11g-Cai -Sceic, h a einanat o u11 procJan1a ch e comn1ina i11isure severissi111e - con1presa la pena di Jnorte -·· ai trafficanti di op1)io, 1l1orfi11a, cocaina, eroina. In un ospedal e di i\1l elbourne \ Australia) è s tata fatta scopJ)i ar e u11 a lJom.lJa, pare da un antico pazie11le p sicopatico dimesso ; ne so110 derivati graYi dan11i all 'edifizio e so110 r imas ti feriti alcuni m eclici e altro J)er sonale. U11 transa llantiro amerj ca110 11a deYiato la r ott a, rispondenòo ad un inarconigramrna , affi11chè il 111edico cli bordo potesse prestare le sue cure al capi tano di una 11aYe da carico i laliana , g raYe1nente an11nal:lto. Oues lj YeniYa tras bordato e ' ospitalo 11ell 'inferrneria ; malg·rad o te cure, deced eva alcune ore d o1)0 . La s1Joglia ven11e sbarca ta a Plvrnout l1 . ' Nell'o~ped ale

di Calcinalo (Bergamo) u11a suora, al secolo ì\!Iaria Berella , di 57 a1111i , da Como, aYeYa appena finito cli pres tare le sue ct1re ad 11n Yecchio inf13rmo quando è stramazzal::i., per r ottura di a11eurisma. Aveva trascor so 32 a'nni tra le d et enute delle carceri di Venezia , nel lazzare tto di Ber gamo e in varì ospedali cl 'Italia, procli g·ando opera benefi ca . · Il Governo tedesco h a rafforzato le norme con lro la p1.1lJblici là ai prodotti a11 Licon cezionali. Cat aloghi e lis tini dì qu esti prodotti possono invi nr s j sol o a chi vi ha in ter esse professionale, come i rn edici. L a s tessa disposizione Yale p er i m ezzi co11tro l e malallie veneree. t proibita la pubbljcità vi ibile clalle s tracle a tali prod otti. È proihil a la. clis lribuzione au lomatj ca di t al i prodol li in lu og hi ft1bblici.


[ANNO

XLI , NU:t\-C. 3GJ

SEZIONE PRATlCA

Il Jo l 1 . Giuseppe 1'omba: di 43 an11.i , ined ico co11dot lo li Roncà, i rr1put ato cli vrneficio ch e .. arebbe sta lo con1messo 11el J 932 in p er so11a della posside 11Le se lla11la ci11quenne Domeni ca 1{011cola Lo (dei cui be11i, secondo l 'accusa, egli ·avrebbe voluto im ])adronirsi) e di eslor sione in d a n 110 d ei figli d ella vitli1na, è s tato assolto dalla Cort e d 'assise per ins u ssis tenza d ei fat ti add ebi lati .

Il dolt. Cl1a rles Cooper di ì\ilari lzl.J11rg· -

11 e1 Sud Africa - era s ta to accusélto d i sedu zione cli una r agazza sedicen n e, l a quale aveva poi dato nJla luce un ban1bi110. Gli si chied evano 1000 st erJjne ·(62.000 lire il.) come rivalsa e per l 'alleva111e11 Lo d el bambi110. E rano preci sati i g ior11i e l e ore d i due in co11tri ; n1 a egli potè d in1os tr ar e cli essere s t ato, invece, i11 visita ad un mal ato 1011t uno e di aver par tecip a to ad una rju11ione ; è s tato assolto in pieno.

1435

CRONACA EPIDEMIOLOGICA Le malattie infettive in Italia. Mese di Gennaio 1934 1-7

8-14

Ma. 1 at·tie

16-21

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Varicella

98

l 2.17

11 5 2!.l7

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4:1

127 2:1 3 134: 305

117

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97

285

Vaiuolo e Vaiuoloide Tifo addomina· le

159 287 157 276 142 2U7 151 22 2 142 193 I

Difterite e Croup

318 581 3:27 611 374: 638 377 l 66 32U 5~ 9

L a prof.a Lidia La J4'a ce, nota en tomologa adde l t a alla ,Stazion e per l a lotta an ti n1alarica (Rom a), e il m arito, son o s tati vitti1n e a \ Ti ar eggio di un incide11lc aulo111obilistico; per forlu11a le co11seguenze J1on sono g raYi. I\u g urì <li g u ar ig ion e solleci la.

Meningite cer e bro-spinale

12

12

Pol iom ieli tecutaaea a c.

1

1

4

FlncefAlite tar gica

2

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3

Il prof. F erdinan do Sal pi e lra, 11oto alla famj g]ia rn etlj ca ital iana p er l a su a m ag11ifiça a l ti vi là g ior11a lis ti ca, ha p erdu lo la diletta co11)pagna s ig JJora Adele Salp ietra Bivo11a. Gli g i11u ga110 l e n os tre se111 i te ro11.d ogli a11ze.

Di-seo teria

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Pustola

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Tifo petecchia le. Ooler a as iatico. Peste b ubbonica.. d t:in n n zia

Nessuna

Indice alfabetico per materie. 1\.Jluminio: in11ocui là d egli uten sili ò.a cu ci11 a in - . . . . . . . . . . . . P ag. Amiclop iri11a e J)arbitura ti: d anni . » .t\ ritn1ie : aziorte tl ei sali di po tassi o » As te11ia : cura . . . . . . . . . . . . . . » .A.ttinie: az io11i ~ui p esca lori fli spu g11a » Bjbliografi a . . . . . . . . . . » J3o triocefalo: ricer ch e . . . . . . . » Bro11chi ec la sie acquj site . . . . . . . )> Bruce I Josi : a11a lo n1ia pa Lo logica n Caldo: acciden li ò.a - n el ba1n])ino » <~alcoli biJi arj : ricerch e . . . . . . n Canale i11g·uinale: s lrultura . . . » Cis lifell eJ. : is lolo·g ia . . . . . . » Col ecisti li f il l ra11 U . . . . . . • . . » Convul sio11i n ell 'i11fa n zia . . . . . . . » Corpo es t ra11co Y01un1j 11oso 11 ella ca' i là )) orbitale . . . . . . . . . . . . . · · )) Cr anio : fra ll u r e; dis turbi YisiYi . . (:ron aca ri el mo vini. prof essio nale

Cuor e : r oe11 tg·en chimografi a . . . Dolori d e11 ·11e rpes zos ter: nso della l ) J lt1itri11a . . . . . . . . . . . u Eczen1a vacci11 alo n . . . l~l e l lro lerapi a arl 011d e corte . . . . . En1i cra11i:-i : 11 n l11ra . . . . . . . J~n1olli si: i11i ez. i11lralr acheal e cli e1110s latir i . . . . . . . . E J) a lo te ra pi a . . . . . . . . · I~ 1)j fi s i : fis iop a tologi a l~ pil es ia: c ura . . . . · · F erite : i11flu e11za clell e luci 111onor1·0n1a I i r hc . . . . . · · · · · · · · · · · Gr assi: s tuclì std 111c>tah 0Jisn10 . · · · · G1·avicl a11za: r enzio11e di _..\schl1ein1-Zond ek con il liciuiclo cef.-r acb . . . · · ·

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I clrocele essen ziale: n a lura lubercol are . l )ag. 1428 I11,·ecchian1e111o: profilassi . . . . . . . » 1420 Il Lero ep a tico . . . . . . . . . . . . . . » 1399 Lavor o delle (l oru1 e e rlei fanc i ulli: tut ela . . . · · · · · · · · · · Leish111a11io i a Ron1 a . . . . . .

Le u cociti : ric ercl1e . . . . . Linfo1no11ocitosi aò.enopa tica infe lliva o r ubeola ~ . . . . . . . . . . . . . . . Lipon1,a flt1ro in lrapar_ot1Cf eo con g·c11i lo . l\ fal aria late11le : i11fe lli"i là d el su cco s1Jl e11i~o . . . . · · · · · · Nle11ing oce1e . . . . . . . . . . . . . l\1ido1lo os eo : lra pia11 li . . . Os leoclis trofie . . . . . . . . . P an creas: s tt1d io d ell a fun zion a}] tù l)erfor azio11 i i11 le li11. i1elle infezior1i li -

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d a i1erfor az. J)leurop ol111011are co11 pronunc ia tn er111a m ecliJ.st i11ica . . . . . . . . . . . . . Pn eu1nolor ace i11 g r a Yidanza . . . . Polli11i . sos l anze ct1 Li rea LliYc I)oln1011e: focolaio ga11g re11oso Porfiri11e: ri cer ch e . . . . . · · n acl1ia11es lesi a e par a'li s j oculari Si 11 g l1iozzo p os t-operatorio e su a c u ra Si11usili: l a vaggi . . . . . · · · · · · Sord ità si111ula l:J: d i agn osi . . . · · · 'l'roca11leri1 e: p at oge n esi Lt1hercolarP 1'u1Jer col osi ò.el sacro erni ario . . : . 1't1ber col osi poln1 .: 1nig·lioran1e11ti s11on la11ei . . . . . . . . . . . . . . . . ' 'acci11i: co11fro11Lo fra idro- e Ii110-

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. se non ,,. seguito ad Diritti di proprietà-riser~ati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico autorizzazione scritta dalla f'edazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citaf'ne la fonte. A. Pozzi, Resp.

C. FRuGoN1, Red. capo. ftoyng

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. - Nuovissima interessante pubblicazione. Dott. Prof. GIUSEPPE CALLIGARIS

"docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma

Le catene lineari del corpo e dello spirito

TELEPATIA e

RAD-I O ONDE-CEREBRALI cc Il cervello umano è uno strun1ento assai

più delicato di qualunque ap1Jar ecchio inventato dall 'uomo, ed è evidentemer1te possibile ch e invii m essag·gi a distanze assai più gr andi ch e qualunqt1e trasmettitore 1neccanico ». GucLrELl\110 rvi ARcoN1 . Volume in-8° piccolo, di pagg·. XVI-360, nitidam :;i1le slampa lo , con 22 figure inter calat e n e] testo e 17 i11 tavole fuori tes to. Prezzo L. 1 8, più le spese poslali di spedizion e. Per i nostri a})b onati, in Italia, sole L . 1 6, 2 5 in porto fran co. N. B. - Per l'Estero, alle L . 16,25, aggiungere L . 2 pe r le occorrenti maggiori spese postali di spedizione.

11/tre recentissime importanti pubblicazioni dello stesso Prof. CALLIGARIS:

Le catene lineari del corpo e dello spirito davanti alla Metapsicologia

Le meraviglie dell' Autoscopia Con 88 figure inter calate nel lesto. Volume in-8°, di p agg. XVI-602, nitidamente stantpato su carta dis tinla. Prezzo L. 40, più le spese postali di sped izione. Per i nos tri abbonati, in Italia, sole L . 3 7 in porto franco. N. B. - Per l'Estero, alle IJ. 37, aggiurigere L. 5 per le occorrenti m aggiori spese postali di spedizione.

La fabbrica dei sentimenti sul corpo dell'uomo et

« A.n1m 2 h:u/1nan a est tota in ioto cnrp re in q1,alibet e:jus pai te.. .». S col astici

Con 125 figure intercalate n el testo. Vol uL11e jn-8°, di pagg. XVI-1058, nitida1n ente starr1pato su car ta distinta. Prezzo L. 7 O, più le spese postaJi di spedizion e. Per i n ostri abbon ati, in Italia, sole L. 6 3 in porto franco. N. B. - Per l'Este ro, alle L. 68, aggiungere L . 7 per le occorrenti rn,aggiori spese postali di spedizione.

Del prof. Calligaris ricordiamo anche le opere seguenti:

Le catene lineari del corpo e dello spirito cea. 192si Volume in-8°, di p agg. 62, con 6 figu re intercalate nel t esto. Prezzo L. 1 2. Per i nos tri abbonati sole ·L . 1 0,9 O in porto fran co.

Le catene lineari secondarie del corpo e dello spirito

(ed . 1930)

Volu me in-8°, di pagg. 227, con 8 figu re e 5 tav ole intercalate n el lesto. Prezzo L. 30. Per i nostri abbonati, in Italia, sole L . 2 7 ,50 in porto fran co. N. B . - Per l'Estero, alle L. 27,50, aggiungere L . 2,50 per le occorrenti m aggiori spese postali di spedizione. Inviare Vaglia Postale o Chèquc Bancaria. all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, oppure presso l'Uffic io Postale Succursale d iciotto, ROMA.


ANNO XLI

Roma, 17 Settembre 1934: - X II

Num. 37

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fondato nel 1893 dal professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZION..R I>RATIOA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. "'ote e contributi : A . Starna: Osteomalacia e calciopessi. Osservazioni cliniche : F. D 'Erchia: Carcinoma primitivo dell'ovaio in ventenne? Tecnica chirurgica : A. Quattrocchi: Di una modifica a l metodo P ostempsky per la cura radicale dell'ernia inguinale. . R iviste sintetiche : V. Montesano: Dermatosi pigmentaria progressiva di Schamberg. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: W. C. Alvarez: Cura d ell'emicrania. - A. Saxl: Le neuralgie artrogene. MEDICINA COSTITUZIONAr;e: G. Mouriqua.nd.: Le differenti forme del lin.:fatismo. Clinica e terapia. L'attualità scientifica : W. v. Brehmer: Sip honospora polyimol'iPha », n. s.p., un nuovo microrganismo del sangue e il suo rapporto con la gene3i dei tumori. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Reale Accademia di Medicina di Torino. -- Società Medico-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Clb.irurgica di Padova. Società Medico-Ohirurgica di Cat.ania. Società Medico-Chirurgica di Pavia. - S·ocietà MedicoChiruJ:>giea di Pisa.

Appunti per il medico pratico : CAS ISTICA El 'l'ERAPIA: Cellulite · tonpida a p1astronf: della regione addominale i11guinale. - Tumore del gloono sottocutaneo. - Deformità cistica congenita non con111ne della regione temporo-mascellare sinistra da germi :parotidei embrionali aberranti. - · Cancro delle ghiandole sudoripare delle man1ruelle. - .Tentativo di cura della fornncolosi mediante l'anastaf ilotossina. - Contributo alla cura delle fistole oou le iniezioni sclerosanti. · IGIENE: Aziouj oligodinamiche dei metalli. -- MEDIClNA LEGALE: L'affatica;m ento, il fattore tos,:;ico e n1orbosò nella dottrina delle morti apiparenti e imp,r ovvise. MEDICINA SCIENTIFICA : Il cloro della vescichetta biliare nell'ittero catarrale. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Risposte a quesiti per questioni di massima. Nella vita professional e: MEDIC J NA SOCIALE: J. s. Fai:rbrain e F. J. Browne, E. Cassie e G. F. Buchan: $jam-0 soddisf.at ti dei riGultati delle c11re preuatali? - Concorsi. - Nomine, pro1uozioni ecl onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

loro qu·alifica di malattie ip·o calcemicl1e, è sulla via di una ampia revisione. Il parallelismo tra il potere calciopessico e il valore calcernico non può oggi essere accettato come è dimostrato dai r isultati di laboratorio e dai dati clin ici in malattie ad alteri'11'o ricambio calcico. Cr edo perciò non inutile, ora r l1 e g li studi sull'argomento si vanno orientando in tal senso, riportare alcuni casi di os teon1al.acia trattati con ergosterina irradidta o R.U.V. come calcio fi ssatrici e segt1ìti nell'andan1e11to dal valore calcemico durante ]a cura. Si amn1ette comunemente ch e nel plasma sanguig·no il calcio si trovi sotto tre forr11e fisico-chin1icl1e differenti ·e cioè come rnlcio organico non differenziab·i le, legato alle protei11 e (Pauli) Jlfi dializzabiJe ; come calcio· i11org·apj co dializzabile jonizzato (Neul1ansen e ~1ar­ sl1all) che costituisc·e il 20 % del Ca totale. R pl1re dimostrato ch e esiste· un rapporto costante tra il Ca-jone ed i] calcio totale. Sare1)be poi di grande importanza seguire la ronce111·razione del cal cio 11el sangue percl1è è

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Primario Prof. 1). C1uFFINI

Osteomalacia e calciopessi. Dott.

ALBERTO

STARNA, aiuto.

Veramente notevoli sono le ri cerche sperimentali e ,g·li studi di chimic.a biolog·ica i)rati.cati in questi ultimi anni a proposito del r icambio del calcio. Sull'e1quili brio e suJl e modifìcazioni nell 'organismo di questo ·elem·ento agiscono secondo le più moderne e ormai co11fermate vedute tre fattori: due preforrnati nell 'org·anisn10 , cioè il paratormone di Collip e la fo sfatasi di Robiwn e So.a mes; ed une ingerito con g li alimenti costituito dalla \ itamina D ch e ])iù esattan1ente .è stata m eglio identificata nell a vitamina D 2 dai tedeschi 0 calci ferol dagli ing·lesi. Il concetto_ semplicista che alcune malattie ·caratterizzate da deficiente calcifissazione fo sero secondarie ad una ipocalcemia, donde la 1


1438

« IL POLICLIN I CO »

indubitato ch e un eventuale grado cli idremia influirà sulla calcernia co,rr1e su qua Junque altra so tanza saluta nel angue. Quindi le determinazioni isolate de11a calcemia com e ho praticato !lei malati r.he seguono sono b en lontano dal darci un quadro del com pleto svolgimento del ricambio calcico nell 'o. . teomalacia; esse indicano solo una fa se di esso non potendosi d esum er e se la differenza in più o in meno del valore normale $ia dovuto a n1obilizzazione ossea o alla fissazion e sul tess uto stesso. Può così accadere che l 'ipercalcemia sia l'indice del calcio inutilizzato o mobilizzato dalle o sa , e cl1e giunga a d eterminare, superata una certa sogl ia renale, una notevole calcemia. Appu11to partendo da ques to co11cetto il fi siologo di Milano , 'F oà , in un r ecentissimo studjo p ro.p.one di istituire ·1a pro,-a della somministrazione de] calcio per sagg iare 1a proprietà fissatrice d e]]' organismo. TI vasto campo delle ricer ch e biolog ich e a tal riguardo è b en 1or1ta no dall 'esser e esplorato, occorrerebbe per lo 1neno seguire l'intero bilan cio d el calcio e d el fosforo ma ciò 11on è possibile sen za una speciale attrezzatura tee• n1ca. I fattori calcifi::;satori i;i ria ~sumono oggi n el paratormone e nell 'attinoter~pia sia indiretta sotto forma di ergosterina irradiata (vitan1i11a D) per os; sia diretta co n l'applicazione di li . l -. V.; g li altri fatto·r i che contribuiscono alla calcifi cazione come i fermenti deg li osteobla ti e d egli osteoclastj, I' enzin1a cartilagineo tii 11ob·i son , no11 sono ben conosciuti n è modificabili in alcun.a n1aniera. È not o coim e l 'ormone paratidoideo e I.a ,,it ami11a D si inflt1e11zino ai vicenda , h o perciò creduto di restringer e il trattame11to soltanto a quest'ultima di f.acile dosatura e per accertare il suo r eale eff e lto curntivo n ell 'o·s teomalacia. 1

1

* ** Dalle prime ricerche del 1912 di Hopkins e di Funk sulle vita tnin e .a,d oggi lo studio di esse si è talmente perfezio:;,1ato che ormai sono ben note numerose form e di avita1ninosi. Gli studi for1,darnentali di !\1ac Collum e Simmonds hanno permesso di isolare sperimentalmente n el]' 0lio di fegato di merluzzo, 11el] e sostanze g rasse e n el tu orlo d'uovo dal con1plesso vitamina A un'altra vitamina lipo. olub il e e termostabile , cioè ]a vitamina D antirachitica. Gli AA. hanno pensato se anche altre malattie con di sturbi del ricambio calci co e decalcificazione d elle ossa e in certo modo si n1i li 11 e11 'estrinsecazio11e a natomo-patolog ica all a racl1itid e non ri con osresse ro come

ANNo

fél ltore etio-patologico

XLI, Nuì\r. 371

avitami11osi da sola o associata ad altri disturbi . Non v 'è dubb,i o che c.lopo la rachitide fra ques.te n1a lattie d ebba considerarsi I ' osteomalacia per l 'importanza che riveste e per la cliffu ione cl1e essa presenta; 1perciò rioorche e terl tativi sia a scop·o t erapeutico, sia pe·r poter de]ucidare l'etiologia di questa affezione, s'iml)(1nevano orm 1a~, tanto più ch e d elle numerose vecchie teorie patogeneticl1e dell'osteomalacia ,. itessuna può r eggere ;td un esa me severo. Cadute in tal n1odo le teorie trofiche (BoucJ1ard), la teoria n er,rosa, non da tutti accolta,. l 'infettiva (Mo,r purgo , Arto,1n, Arcangeli) ri111a ngon o di n ot evole inte re~s·e la, paratiroidea e la teoria d ella carenza vitaminica. Ed app unto in ba·s e a tale etio-patogen esi I,ievre classifica le distrofie ossee in tre grandi categorie: osteo11atie da carenza vitaminica od osteomalacia proprian1e nte detta; osteosi paratiroidea \ì\1. di Recklinghausen ), e osteite deformi8nte di P aget. Riservando il nos tro studio al]' osteomalacia dobbiamo distinguerne l1na da carenza totale ele tta anche ·osteopatia da fam e, che si verifica j11 eguito a diminuzione di tutti gli alimenti e ch e è stata risco ntrata solo presso i tedeschi d11ran te la g uerra n ella popolazione civile denutrita , e l'altra che costitui sce l 'osteon1alacia ordinaria d a probabile care n za di vitamina D e d ella secrezione della paratiro ide. Sebbene sia no già ~tati trattati d a alcuni AA _ tali casi con ergosterina irradiata o con R. U.V., la scarselza di dati e di uno studio sistematico· d ell'andamen to dei valori c~lcemici ci ha consig liato ad intra.prendere osservazioni in proposito, tanto più che abbiamo creduto anche indi spen sabil e unire alla attinoterapia una seri e di iniezioni di calcio. ll modo lii azione della vitamina D non è noto cl1e in parte, mentre· d eter·mina aumento del fosforo ne l sangue essafa dimi11uire il c.alcio. An che la r eazione d ef contenuto d el colon t ende con 1'uso d ell ' ergo$terina irra·diata a toir nare ar.ido e quindi a facilitare l 'assorbimento d el calcio che in aml1iente alcalino in vecf viene preripitato co·m e f osf.ato. Il primo caso di ergosterina, irradiata somministrata ad un osteomalacico con esame d ella calcemia in Italia credo sia quello di Cipria ... ni e Rotta , che ad una ùonna trentenne, soffer ente da oltre due anni e con grave difficoltà alla deambulazione somministrarono vigantolo per 85 giorni; passando da 3 pastiglie al giornO' nella prima decade, a 4: n.ella seconda e a 5 • su ccessivamente. Tale cura non si accompagnò ad alcuna iniezione di calcio; la calcemia praticata col metlllèt

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SEZIO E PRATICA

todo di Kra tn er e Tisdall scese <la O, 97 %o al1'inizio d e l1a cura a 0,88' %o durante 1a prima settimana di somministrazione di vigan t olo , per risa lire a O. 91 %o ed jnfine a O, 93 ~oo dopo sei giorni dalla cessazion e di questa . L 'esam e rlel ca lcio n elle feci dimostrò nel corrispond en le periodo una g raduale diminuzione da mg. 1090 fino a mg·. 41 7; la paziente i10 Lò sc0111pursa g raduale dei do1ori , la d earr1bulazione era tornata normale, Ja calcificazione ossea co11tro11ata radiog rafìcamente risu1Lò notevoln1 ente aumentata. Un altro caso, dei più recenti, trattato con ergosterina irra diata è quello di Harv ier e J.afìtte. Si trattava di una donna affetta da una forn1a grave di osteomalacia con fratture riì ultip]e e incassamento d e1 torace n el bacino; r a diologicamente risl1ltava una r ar efazior1e delle ossa e 1'esame del sangu e dimostra va -una ipocalcen 1ia e ipofosfate111ia; 1n i1r eced en za er<i stata praticata u11 'ova riccton1ia senza a lcl1 n ri~ ultato.

La somm ini str azion e g iornaliera di ergo~tc­ rina irradiata , prima a1la dose di I centigr ., })O i sa]er1do fin o a 4 centigr . él l g iorno determinò tln. mi g liorarr1ento sorp re11dente della n1alata ch e potè leva rs i di letto e ca111111 i11are norrnaJm e11te. La <:alce n1ia andò au111e11tando durante la c ura e dopo tre rr1esi ]e radiog·rafi{' dimostrarono una ricalcificazio11e o sea e il consolidam ento d elJ e fratture. .AncJ1e IJabb é a socin ndo l 'ergo ~ te rina al g lucon ato di calcio ha ottenl1to buoni risultati in a lcuni casi di osteo1nalacia. ~1a n on tutti g li AA. rico noscon o questa azior1e calcifi cante ossea dell'ergosterina, cosl I..ev''is n e i fratt11rati ti a o servato che l'ergosterina, irradiata 11on modifica il decorso normale della g uarig·ione e c]1e mentre la fo sfatemia rimaneva inva riata la cal cemia aum entava solo di pochi ·simo. Questo risn l Iato 11on tieYe sorprend erci percbè g li individui a ri cambio calc ico normale e sendo g ià forniti di ergosterina dag li alim enti ordinari n on possono rise ntire in modo ap11rezzal)i]e di tale trattamento. È invece in casi di distrofia os ea ch e lJotren10 sperare qualche beneficio dalla . amministrazione di ergosterina, in modo . peciaJe 11 e1l 'osteomalacia ove il }) ilan cio calcico è certan1ente alterato. Tale fatto già sospettato da m olto te n11Jo fu per la prima volta osservato da Neuman11 che riscontrò i11 tali persone un deficit quotidiano di gr. 3.50 di calcio. uccc sivame11te dal bi lancio escreti,ro si è pa sati alla ricerca ca lcemica per opera di Keller, di Bar e di Daunay cl1e riscontrarono iperc alcemja nella gravidanza; mentre col ce . . sa re

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cli questa la calce11iia Lorna' a 11ormale. Tali ric.e1cl1e ve11nero conferrr1ate da ' ' eron, 1F ruhins l1ltz. SaYornat, Rebattu e Roubier. ed ian10 così ch e acca11to ad alcuni ricercatori ch e haJ1no risco11trato una ipocalcemia numerosi altri hanno invece trova.ta un 'ipercalcem ia; certame11le la decalcificazione si acc.:01npagn a,1a 11on so1]0 ad Ull bilancio passivo del ralcio r11a ad l1n a m o.d iflcazione d el tasso ciel ra ]cio i1el san gu e. Nella gr avidanza la mob·ilizz.a zion e del cale io endog·eno è teim1poranea e corrisponde al i)eriodo di forn1azio11e dello sch eletro fetale, 11el]a dorina o teon1alacica Lale fatto permane e 11on ... i ritorna più a l i1ormale equilibrio. Che le gra viclanze nun1ero ... e ~ia•no frequenti in tali ])erso11e non ci indica però ch e a quelle dobb ian10 riportare la causa dell 'a ffezione nè il dis turbo ovarico l)UÒ esser e p·r eso in con sid erazione migliore per la amenorrea ch e abbiamo risco11trata ancl1e Jl e11a no tra p1. Evidenten1e11te l 'amenorrea in questi f'Og.g·etti pallidi, ane·m ici e ormai ridotti p·e r sen1pr e su di una poltrona non è che secor1da1:ia al1 'an emia. Del resto ancl1e l 'ost eoma lacìa 111a eh il e a su a volta no11 risulta d 'origine genital e, infatti recenti ricer ch e sperin1e11ta li di Ch eymol e Quinquaud . 111 cane 11a11110 din1ostrato che 1'a portazione dei testicoli no11 modi fi ca ]a caJcemia. Se da qu esti e lemenli . i può ritenere ch e ]a en11)li ce som1ninistrazio11e di eraosterina irradiata il IJÌÙ spesso possa. e -ere di notevole g·i0Yan1e nto. 11un1erosi -1Itri la ori ci dicono che an ch e la son1ministrazione di calcio" sia per via e11doven osa , sia per via intrarr1u scolare risulta utile n ell 'ost eomaJacia come in altri casi di clecalcificazion·e delle ossa. L 'associazione d~1ll e cl ue c11re; caJc jo e vitamina D ci sembro oggigiorno la migliore e la p ii1 logica con seg uenza in tali affezioni . Espo11go anzitutto un caso in cui appunto abbiamo pntuto abbastanza a lung·o per un l)eriodo di oltre tre n1esi osservare gli effetti di questa cura associata . 1

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Ge11naro F. e·), di 34 a., pe ca tore. Non lues nè m alattie Yeneree. Nel 1917 con trasse malaria in guerra di cui si curò in modo discontinuo. Nel 1923 comparvero i prirni dolori che dalle ulti1ne Yertebre dorsali si irradiavano ai fianchi, conte1nporaneamente n otò pesantezza agli arti inferjori e st1periori . Non diede nei primi anni gran peso n1la cosn, poichè verso i ] 1925 i dolori si erano a ttenua li non così però i disturbi motori agli nrti inferiori ch e erano andati i11vece crescendo ron il n1ani fest ar i rli t1na rig·idità progressiva lanlo ch e dal 1926 n o11 r ie civa più possibile la <leambulazione. Questa risultava poi negli ultimi ( •J Questo p. fu <la 111 e segt1ì to durante il ser-

vizio fatto pre o il V Padig·lione dt>J Policlinico L·rnberto I (prin1ario: prof . ..\ . Lugli).


1.4-10

.:e IL

POLICL T ~ I CO

t empi a n ch e difficolla ta J)er l 'ablJa~san1enlo di tutto il cor1)0 con cifosi accentl1a la e inc urvamento delle ossa lung h e. el 1928 praticò una cura di neosalvarsa11 non rica,·ando al r, u11 ri ullalo, u11a di olio di fegato fo siorato g li procurò <rt1 alch e g·iovarnento tanto da J)Oter r eggersi i11 piedi e flell er e le g an1be : ma ver, o la met~ del 1929 p eggioraYa i1u0Yan1ente . Praticava allor a una c ura di osleo1)1asi e di oleofosfina, ma senza alcun effe tto, an zi er a di i1uo v? cos tretto al letto e l e ossa si incurvarono inagg·1orme11te. P er tale aggr avan1e11 to e l1iede rico. vero in osperlale n el sette1nhre 1930. E. O. Co11dizi o11i ge11er a li scaclule. 1egativo i ·e. Ean1e p er alter azioni a {'arico del cuore e dei polmoni. Colorito bruno -pallido della cu te e mucose; m.icr o1)o]iadenopatia la tero-cer vicale. Le ossa Jung h.e so110 n1olJj , el astich e incurvate sull 'asse i11agg1o re . Torace defo rn1e, avYalla lo n el ])acino , cifo coliosi destra accentuata. La gabbia toracica presenta infossan1e11 lo cl ella n1età inferiore d ello terno , è 111olle, el a lica alla pressio11e st1lle cost e, cosi pure il b aci11:: > in c ui le ossa iliach e son o estroflesse. Le masse n1 uscol~ri fl egli arti inferiori 0110 i})Ot r·ofi ch e, la g1mb a in i stra è p er l a frattura d el femore accorcia ta e ruotala all 'est ern o , n1olto clolent e all a pres ione in corrisponcl e11za della t es la. Rifles i t endin ei vivaci , non clono, n on Babinski . I lentativi di nlov irne n lo })assivo sono clolentj sp ecie a ini lra; i111po sibilil à d ei moYi111e nU a tti vi. fi ad iografica1nent e ri ulta decalc ificazione djffusa al torace, a l b acino, alle o s a lung l1e a t ipo osteomalacico ; frattura spontanea d el collo cl el fen1ore sini lro. 1 Il 1 ' febbraio 1931 si pratica lu prin1a calcemia cl1e d à 11 %0. Inizia u11a serie di iniezio11i en<love n ose di Gloruro cli calcio al 10 °~ a g iorni alt erni in d ose di 10 c1nc.; n ei g iorni di riposo poi 20 gocce r li calciosterina. Il 5 n1 a r zo s i pratica la clodicesin1a iniezione cli clor11ro cli calcio e il 6 si preleYa il san g u e otl ene11do alla seconda calcemia 11,5 ?.loo. Subito il gior110 seguente si riprende l a stessa cura ch e si protrae fino al 23 1narzo. Do1>0 quel g iorr10 si sosp endono le iniezioni e si contint1a a sorr1mini strar e la sola calcios lerin a fino al 5 aprile in cui la calce1nia d à un Ya1ore di 9,8 %0. Il p. si sente. un po · m eglio , i clolori diffusi p er le ossa son o d iminuiti . Si riprende il 1° m aggio ]a cura completa di c:alciosteri11a, cl oruro di calcio endoven ose e foIat o trical cico per os fjno al 10 g iug no. Le condizioni del paziente sono an cor a migliorate; i dolori alle ossa sono scomparsi , l 'el a ticità d ella p-an})ia t oracica è <li111i11ui la, la pressione sul b aci110 e sulle ossa lung·h.e non d à più quel sen so cl i cedevolezza che si riscontrava al! 'ini zio. I m o' i111enli i1el letto sono ora praticabili <lal p. , però l a cl ea111]Julazion e n on è an cora possibile . Sempre clolente la coscia sinis tra in corriSJ)011denza della f ra ltura. _i\.ncl1e suhb.jettivamer1te il p . si sente lln lJO · n1eg·Jj o, l e fo r ze risultano aum e11tate. ~·\Jl 't1l tin10 con trollo calcen1ico (5 g iug no) si ebbe 9,5 °~) ; la r adiogr afia rlel t orace e del bacino rilevò t11t discreto at11ne11to d ella calcificazione rispe tto all 'esame all 'ingres 0 ma noleYolme nte in feriore all 'o~so sa110 : il callo di frattura del coll o d e1 fen1or e sinistro era app en a accennato. In t a]i co11clizio11i il }). viene trasferito in altro r eparto. 1

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[_\.NNO XLI , Nt;ì\IC. 37J

C.\So II . - L. \ ·i11 re n za, a. 3G, YecloYa, d. cl. c.; e ntra il 24 nov. 19:~2. t\.1~a n111~ i: ~eg·a Livo i J g·entili zio, n1ari to n1orto eh c i l ~ -pu~ l1le. La }). h a avuto quattro g raYidanze :i le r111J11e e qua l lro ~l 1orti; a ~O anni annessite. ~{es l 1 ua la a 14 a 1111i, le m es trt1azioni si sono fatte srar e d a circa due anni e da un anno è air1eno~r?ic~ . . D~ clue ~nni aYverle d o lori lungo gli Ft ! l1 1riier1or1, tlolor1 ch e so110 pii1 i11te n si in çorr~ s po nd e11z a d elle articolazio11i , sen za che quest e ~ 1a110 ar ro ~ at e e 1t1111pfatte. SuccessiYam er1le i ~lo lori ~ o n o p a sa li a r1ch e agli ar ti superiori. Non i1a 111rt1 aYu lo felJbr e, i d olori ossei non aume111éJ no n eìla n e lle, i a 1·tcr1uano co11 il riposo. Sette 111es1 fa 11a notato p er Ja prirr1 a volta tumefa1j011e in corri po11de11za dcll 'ulna sini stra enza Cd u sa viole11ta cl e le rn1i11anlc ; già i11 ai1 tececl e11 za nYeva riscontralo tli111i11uzio11e d ella propria alt ezza. Da cinque mc i per dolori Yaahi diffusi a 0 t utto il bac j110 Je è in1poss ihile la él e~mbulazio­ J! e. L 'ultiino s u o i ig·lio di cjrca B nn lli e c l1e porla $eco in Osped 1.1 le è affetlo rla rachilicle g r a' e e non è ancor a jn g rarlo cli can\mjnare. E. O. Co11di zio11 i gen erali scadute, colori Lo bruri.o-pallid o dell a c ute e d elle mu r,ose. 1'or ace d eformato IJer forte at1me nto rl el <lia 1ne lro n11teroterno })Osteriore e di111int1zione del tra Yerso , proie ttato in avanti , cost e l11olli ela Li ch e alla pressio11e, così pure lo st erno . L 'esan1e d ei polu1oni e rlel c uore è n egatiYO l1Pr qualunq u e alter <:z1one. Oltre le cl efor111 az ionj uià notate a carico d ella ga b])ia toracica i rilevi.\ -clolore alle ossa lung h P e all e a rticol azio11i, i risco ntra pure u11a note,·ole cedevolezza e Lencler1za all 'incur\' a111ent o cl eg·li e lremi epifi ari d elle ossn lun g l1e. Frattura d ell ' ul11a si11istra in corrisponde11za del t er zo inf c·riore ccn m obilità con1pl eta d ei due segme11ti sen 1a lracria Cli forn1azione di lln callo, il fra1n. m ento inferiore è d eviato leggerm ente all 'ester· no, dolore alla prE;ssione d el punto di fra ttura. Anch e l a pressione sul hacino <là un senso di cedeYolezza spiccala e a ttraver so Je spi11e iliach e si d et ermina n o dolorj vivi alla sinfisi e alla brancn ileo-pubica ])ilat eraln1enle 1 n1 a itt g r ado m agg iore a d estra . Lord osi lombo-sacrale accentuata, 1n d eambul nzi on e a piccoli passi è solo possibile per pocrlt metri con l'aiuto <iel bastone. Le ossa deJ cr anio sono di resi st en za uormale. L ·e ame delle llrine è 11eg·ativo, vVassermann e l\Ieinick e n egaliYe, leu cociti 7500, l 'esflme del san gue 11011 dimo lra m odificazio11e d ella formula l eu cocitaria , n è :.iella 5erie ros~a. Radiografia :]elle ossa: d eca1 cificazione notevole di tulle le ossa lung h e : frattura spo11ta11 ea sottop erios lale d ell 'ulna sinis tra , evidenti ssjn1a capsula articol J.r e n ei due ginocchi; spiccata d ecalcificazion e ne] bacino che presenta pt1re frattura della bran ca orizontale d 'amho i lati con n o tevole spostamento d elle superfici di frattura (v. fig. 1). La ricer ca del diplos treptococco osteomalacico rj escì n egativa n el1 e t1rine e nel sangue, nel liquor si isol ò uno streptococco con caratteri culturali incerti ; un secondo preleva.mento diede esitn n egatiYo. Il 5 gennaio si pratica la ricerca d ella calcemia che dà 8, 3 %0, subito dopo si inizia una cura di R .TJ.V. e di gluconato di calcio ii1tramuscoJa re. Le applicazioni di R.U.V. sono diffu se a tutto j] corpo e ven g·ono aumentate da quattro min uti iniziali di 2 minuti ogni seduta : le inie7i oni rli cal cio sono praticate a giorni alterni. Le


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1"<u~1. 37 J

1441.

EZIONE PRATICA

sedu te cli l{.U.\' . non u1Jerano il te1npo massin10 di 20 111il1uli e co11 u11 interYa11 o di riposo di quindici giorni Yerso gli ultimi di gennaio vengo110 riprese e co11ti11uale fino al 1° aprile come le iniezioni di calcio. Dura11lo il periodo cli cura la p. è migliorata lentainettl e nei mesi di gen11aio e di febbraio, piit rapida111enlc in i11a rzo tan lo cl1e Yersu la n1età clj

al 11or111ale, callo eYidentissin10 sui doppi focolai di frattura del cingolo pelvi co, frattura spontanea dell 'ulna sinistra con callo bene evidente (vedi fi g. 2). 111 tali condizioni la p. esce dall 'ospedale il g·jorno 10 aprile dopo circa quattro mesi di cura co111ple siYa. i\ierita di essere ricordato il fatto che co11temporaneamente alla donna veniva ricovera lo il fig·Iio più piccolo di circa tre anni affetto da rachilicle accentuala ed ancora incapace alla dea1nbt1Jazio11e. Anche al piccolo fu praticata una serie di R. U. V. con n1iglioramento spiccato della cnlcificazio11e delle ossa e dell 'emopoiesi, tanto c l1c all'epoca della s ua u scita camminava discrel(•n1ente.

I\iepiloganùo quanto abbian10 osservato n ei nostri i)azienti possiamo concludere che la cura allinoleraµic.a tanto diretta quanto indiretta 11a dato un migliorame nto che è stato però molto i1iù ensibiJ e con la diretta tanto da rag. g·iu11g·ere una vera guari gio11e clinica co·1ne dirt10 tra l 'e an1e radiog·ra fi co; la seconda invece, quella cioè i)r a1tj cat a con ergosterina irradiata è riuscita di effetto notevolmente minor e. La cosa non p uò n1eravigliare quando si pen ~ i infatti che l 'azione benefica in tali afFIG. 1. fezioni è dovuta alla vitamina D o meglio alla q11es to inese si è leYata cli lett0 e p11ò ca111111inare ' 'it a111ina D 2 , e che l 'as orbimento per via 1)aJ)er la cor sia senza alcun appoggio. reJ1Lerale è certam en t e inferiore a quello che La donna si sente rr1olto m eglio, al i11 alessere pu• e.~~crc su tutta la superficie del cor;;c) su cced e un sen so di euforia, i d olori per le os a La scar ezza delle osservazioni occorsemi sono cessa li, Jo stato di profo11d a a ue11'lia . i att enua for le111e11 le; il pannicolo a cli po o <' 11r era 111erita no altre ricerche di controllo; ma è inquasi scornparso comincja a riforn1arsi ; le n1asse di ct1tibi le eh.e oggigiorno al la terapia ricostitl1en te g·enerica ovarica o te ti colare si debba ~o - lii11i1c 1'allinoterapia ir1 tu tti g li osteoma· la ci ci, e se -yj è la. p,o~sib·i li tà di disporre di un aJJ1)areccl1io a lam1)ada di qt1arzo si preferisce t111a serie di a·p1p licazioni di R.U.V. , in via su})u rdinata pol rerr1 n1 0 iJrocede re invece alla son1ministraz ione orale di ergosterina irradiala. ~[a i11teres._ e a11cl1 e ma.gg·iorc per noi offre i I co111·1>orl a111c11lo cle·lla calcer11i a durante t.ale L<·rapia. Nel l ) ri1110 clei. n o.. tri n1alati , ostemalar ia 111auc l1ilP, il tas,so calcemico era ]eig·germeinte al Lo (11 %o) ecl è an dato clopo un bre,·e .aun1enl(· inizia le g radualn1e·n t e di111i11uendo fino :t scer1der c all 'ultimo controllo a 9,5 %0. Nel secondo ca _o di osteon1alacia gravidica ; i11iziallte.11Le la ~ al cen1i1 a er.a {l.ppena al limi.te rninimo f1, iologico e cloro t.re m e~i di cura ~re~e a F1c. 2. -1.5 <}i> 0 , r1fra ~sso lulam e11 tc n1olto bassa t anto ri1u colari forl en1e11l c ipolrofic:l1e le11do110 a s' ie 11c crede1 ti orpporl un (l pr<lticare un con trollo luppar i e si fanno toni ch e. Il i11ig1iora111 e nto è clopo qua1cl1e o-iorno con a ltrc soluzio·n i nt1ove Yer nn1en le sorpre11clcnt e <JUan clo si p e11 i che da tit ola le. n1a il ri "' oltato fu ql1a~i icle11tico con JI 111e i la clon11a era allettata. il ,-alor e di ±,7 ~OO· Il 4 a prile si prati ca la calce1t1ia cl1e clà 4,5 %o; <lato il basso Yalore alJJ.1ia1no voluto con lrollarla Il co111por1 a;n1e11 lo della cale r1nia nei casi ol le11encl o il 7 ai>rile il Yalore l egg·ern1 e11 lc au· ~ urriferil j di o. 1eo111alacia non è ~tat o dt1ncrue 111e11tnto di 4,ì %0. come alcuni A.A. ritengono, cioè forte ii,ocalLa radiografia J)r a lica la })er la seco11c.l a Yo]ta cli~ il egu e11le r eperto. I\icos liluzio11e clell e o sa quas1 cem1a iniziale con aumento del t a ~o paralle1

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POLICLT !~TCO

allo stabilirsi del n1iglioramcnto; al con I rt1rio l 'osteon1alacia come varie altre affezioni molto pro.babilme11te p-resenta un ben diverso con1port a1n e11to calcemico, dura11te le cure di R .U.V. Ricordo così che F erro non 11a trovato in barnbini sottoposti ai rag·gi ultra-violetti quell 'ipercalcemia da precedenti autori accertata e riportata ; anzi in quei pocl1i casi in cui si ·deter1ninava l 'i percaloemia le condizioni del .p. tendevano a peggiorare. An che Giorgy in controlli fatti dopo somministrazio11e di ergosterjna jrradiata n otava ugual fatto e vari altri h anno risco11trato la st essa di1n i11uzione; n oi ~tessi n ella tbc. polmonare trattata con ergosterina irr. e calcio endovenoso ab·b iamo registrato una ug uale diminuzione. Questa contraddizione è veramente tale se n oi riteniamo cl1e il valore calcemico sia direttamente proporzionato al potere di fissazione del calcio ma non 10 sarà più se escludiam o invece una tale interdipenden za.1 A questo prop.osito le nostre cogr1izioni di chimica fisiolog·ica so·n o quanto mai inc·e rte e i. dati raccolti finora sono il più spesso contraddittori ave11do i singoli ricercatori voluto trarne a ffrettatamente delle conseguer1ze. gen erali . Infatti il Jjvello calcemico non ci dice affatt o la direzion e presa dal calcio. Noi propendiamo a cr ed ere che siano i t essuti a richieder e fonda mentalmente un r egin1e cosian I e di calcio per ~ loro bisogni di vita intra i)rotoplasmatica e quindi l'assorbime11to cl1 e in tal modo si d et ermina a spese del plasma sang uigno tende piuttosto a far scendere il valo re calcemico durante il periodo di maggiore fissazione n ei tessuti . In altre parole il calcio ch e è indi pensabile r er il r ic.a1nbio terro in.a le all o stato di jone, dovrà Lrovar si nella cellula in modo costante, questa quindi lo prenderà dal pJ.asn1a circolante ch e .al risvegliarsi dell 'attività calciopessica rp resenterà in un primo ternpo una tenden za all 'ipocalcemia; n aturalrnente il tasso tt)r11erà gradualmen Le norn1al c col nuovo ap J)Orto del ca1](jo e-op:e·no. Anch e Alessandri e 1l~rugoni in un recente laYoro ritengono ch e l'i pocalce1nia sia l 'espressione non già di una deficienza ca lcica ma a 11'opposto di un.a parti.colare avidità dei tessl11i verso que to elemen lo , con impoverim ento dPl sangue circolante. Amn1esso co3Ì questo punt o fermo si co·n1prende perchè l 'i.per calcemia si accompagni econdariamente ad ipercalciuria e 1'i pocalcen1 ia ad ipocalciuria. Invece a di fferenti con clusioni erano giunti M.ac Colll1n·1 e v-oi.g1lin i ql1·a1li nelle lor o rirerrl1e a'Tevano ri ten ll to l 'ipercalc-emia espressione della rica 1-

[1\K~o

>>

XLI, Nul\'1. 37]

cificazione e l 'i i)ocalcerr1ia con seguenza clella decalcificazion e. Res la ora da stabilirt: qu ali siano i fattori cl1e determinan.:::> le variazioni e m antengon o stabile il ricambio calcico oltre la 'itamina D. Ricordiamo tra gli accertati lo stato di alcalosi e acidosi del plasma, lo jone l)Otassio, lo jone fo sforo e mag n esio, e di J)rimaria importanza tra i fattori endogeni il pa.ratormone di Collip. In qua le g rado questi elementi regolatori cleJ rica111bio calcico siano collegati fra loro (:'.\ quali di essi siano conseguenti o det erminanti solo lllteriori ricerche potranno accertarlo. In og11i 111odo gli joni pot<issi.o ·e calcio sembr:1 sian o in rappo rto alla coppia di joni agenti in rr1 odo anLagonista: H e OH -; allorch è il calcio prevale ~.I ricambio Ph tende all'acidificazj on e, <se in\1ece i.)r edomina il potassio si avrebb·e alcalosi . D.a l punto di ' ista pratico con i inezzi di cui attualmente disponiamo per cercare di aumentare i 1 potere ca lciopessico n on abbiamo ch e la somministrazione della paratiroide e I ' attin oterapia; gli altri fa ttori n on sono influen zabili direttamente dalla 11ostra opera. A n oi interessa aver qui dimostrato che possiamo determinar e n ell 'osteomalacia Ja fissazion e del calcio r1elle ossa con l'uso dell 'flttin oter apia diretta e indiretta, ina specialmente con la prim.a e ch e tale fissazione si accompagna a diminuzio ne del tasso calcernico. La spiegazione di tal e com portam ento potrà Ja chimica biologica darcela in un g iorno cl1e ci auguriamo n on lontano ; in ogni. modo siamo lieti di avere ormai co ntro una malatti a già ritenuta incurabile com e l'osteomalacia un 'arma potente di lotta nel] 'attinoterapia. Maggiormente li eti sa remo se corr1 0 in tanti. altri campi Ja clini ca al letto del n1alato avrà precorso J.a stra 1a della ehinlj ca fisiologica. 1

1

RlASSlTNTO. L' A. esposti i nuovi orient an1e11ti scientifi ci a ·proposito del ricambio del calcio e del va-

lore ch e si debba dare alla calcer11ia per conoscere il potere calciope~s ico dell'organismo , riferisce i rist1ltati ott e!11Jti da numerosi osservatori neg·Ji osteon1alacici. in seguito ai trattam ento c:on ergosterina irradiata o R.U.V. Riporta due casi trattati con tale metodo com T)letato dell 'andam ento calcemico durante la cur.a ottenendo risultati b·u oni specie con i Pt. l T. V. con1e h anrto confermato le radio.frrafì e. . . . Dai da ti riscontrati n ella ca leernia l 'A. troYa confern1a a ]Jr ecedenti ri cerch e r he nello stu di o del ricambio calcico tendono a dissociare


fA NNO \.LI , Nl.Jl\[. 37)

SEZfONE PRATICA

il valore c.alciopessico da]} 'altezza del la o di calcio n el sangue. Roma, marzo 19.3!-XII.

1443

d 'interesse d 'illustr ar e il ca o occor so alla n1ia • (1$Serv.az1on e.

Si tratt a di una donna ventenne ch e afferma di rsser e figlia di genitori sani, cl1e n on ha avuto BIBLIOGH.AFIA. n1ai m al attie infettive, e d 'essere moglie di un uomo sano, come è s ta lo confer111alo dalla visita BLATT e SALE. T erapia della r achilide e dell'os l eoda m e praticata. nialacia co n, dosi 1nassive di vios terolo. Arch. La paziente 11-ies Lruò a 14 annj , e le successive of pediatr. , . Y., febbr. 1932. tnes truazioni furono del Lutto r egolari , per qt1anCIPRIANI e ROTTA. E'li1ninaz. clel calcio n ell 'os leolità, durata e perio(lo di ritorno. Dopo tre n1esi m alacia trattata con ergost. irr. Boll. Se. Biol. nal matrimonio le m es lruazio11i si presentarono Sper., 1928. due volle al m ese, scar se, e qualche volta sotto forGoLDSTEfì~. Il v igant olo nell 'osleornalacia maschile. n1a di metrorragie. La paziente avverte un se11so \tVTiener Klin. Woch. , 1929, n. 7. di peso al basso ventre. s timolo frequente ad oriFERRO. Il valo r e della calcemia in. bambini tbc . nare, ed è affetta da s li Uch ezza abituale ed ostiprin1a e dopo il trait. con R. U V. ed erg. irr. n a la. Cliu. e Igiene inf., 1031, n. 4. All 'esan1e obbiettivo si rileva trattarsi di donna C FoÀ. I fattori ch e r egolan o il metabolismo n orpiuttosto rr1agra con m asse m u scol ari p oco valin1ale e patologi co del ca lcio . Rass. clin. scient. de, scl1 ele lro normale, un p o' linfatica, e con l e I. B. I. , 1934, n . 1-2. HARVIER e LAFITTE . Osleomalacia e ergost . irr. 1n u cose Yisibili r osee. Da parle d el torace e del[ 'addome n on si ril eva nulla di notevole se si Presse Méd., 1931, p. 1031. esclude u 11 sen so di tension e n el quadrante infeLA CAV •\. Paratiroidi, ricambio del calcio e malatti e delle ossa. Policlinico, 1Sez. pratica , 1933, rior e d estro, che aumenta con la pressione, e la n. 28. presenza di una n1assa a sed e pelvica, indolente. RoGER, V1DAL. Traité de méd., fase . XXI. OsteomaJ\.11 'esplorazjone vagino-rello-addominale, si delacia di S PILLMANN e BENRCH, 1924, Parigi. Ii1nila l 'utero anteposto ed una g rossa massa, più STARNA. Calcemia e calciopessi riella. tbc. pol. Posviluppata a destra anzichè a sinistra, ed occu liclinico, Sez . pratica , 1933, n. 25. pante lo spazio del Douglas . Si ha l 'idea che gue~fRETTENEno. Su alctini casi cli osteomalacia con $la grossa tumefazione isol ata ed originata dalp artic. riferim ento alle cure fi sic lie e vitami! 'annesso di destra, si porti col suo estremo molto nich e. Giorn. di Cl . Ì\feética, 1929, n. 10. assottigliato, verso l 'annesso di sinistra, occupand o in g r an p arte lo sp azio del Douglas. La superficie irregolare d ella tumefazione, elastica in qualche tratto, e dura in altri, fa pensare alla comparlecipazione di tutto l 'annesso. Non si può sentire C1 I NI C.\. PRIVATA Os1'ETR1 co-GrNEco1,oG1cA, B ARI . iI legamento ovarico , e n è si cerca di eseguire la J11an ovr a di Hegar-Schultze per provare ad allunCarcino1na primitivo dell'ovaio in ve11- gar e artifici almente il d ett o legamento, onde evitar e s tiram enti dannosi, a carico di un possibile tenne 1 processo infiammatorio, t an to più , ch e n el punto OYe il neoplasma è intin1a1ne11te ad er ente al r etto, ipel dott. prof. FLOCi ENzo n 'ERc111A, direttore. col dito esploratore si provoca un vivo d olore . Man ca ogni elevazione di Lemperatura, ed i] polPer quanto V\Finter (I ) fi11 dal 1897 abb·ia ri- so e le orine son o del tutto normali . Per quanto, dai rilievi clinicj Lutto faccia p enlevato. ch e la diag110 i di ffer euzia le, fra tum ori !:'ar e alla presen za di un n eoplasma, si rimane p eovarici di p iccolo volume a sed e pelvica, ed ' altro, molto perplessi per l a p ossibilità di un proa ltri lJrocessi n1orbo i 11tero-annessiali , ra11cesso infiammatorio cr onico. presenli, a voll e, un compito assai difficile e Per questa incertezza nell a diagnosi resa più diffi cile d all 'età gi ovane della paziente (3), e per t ale d a far cad er e i11 errore an cl1e il Clinico qu ell 'indjrizzo prettamente con ser vativo nella t P.più va]oro o, pur tuttavia ai 110 tri g iorni si rapia d elle annessi li, si consiglia una cura risolsente anr.or a ripelere dallo Schroed er (2), n el venle, alYo ricorrer e, successiva1nente, ad u n atto suo r ecente tra tta lo. ch e la diag110 i diffcre11o perati vo lapar atomico, se di assoluto bisogno . La paziente ritorna a casa, ma dopo pochi giorziale fra n eoplasn1a ovari co e tu1nor e i11fì am ni , i presen ta sfiducja ta, perch è non può sopporm a1orio cr onico degli annessi J) U Ò e sere etare il dolor e r ettal e, cl1e le cagion a in sonnia ed stre111amen1 e diffì c ile., s~)esso impossibile, s11c- agi lazio11e. cialn1ente quando, p11r trattand o, i di 11n 11roEssa chied e, sen z 'al lro, di essere lilJer ala, una cesso infi ammatorio , 1'an amnesi n on facciél buona volta, con un att o o·p erativo . Si riesamina e r ipensando alla possibilità di un neoplasrno ovarilevare in precedenza ur10 stadio ac uto. rico, s i inler,•iene. È per qu eRt o e rer la r arità d ei car cinom i

OSSERVAZIONI CLINICHE.

1

pr1n1iti vi d e ll 'o,raio , r h e h o cr eduto non 11rivo (1 l G. \ì\'T~TER. L ehrbruch der Gynakologischrn Diagnostih'. Leip7.j g, ' 'er]ao- v. S. Hirzel, 1897. (2 1 CRROEDER. Trattat o di Ginecologia. Un ione

Tipogr. Ed itrice 'f orine e.

A tal p r opo ito, si tenga pre ente che i carci11on1i dell 'o,-a io, deriYa li dalJ e cellul e ger1ninali o follicolari, pos -ono SYilupparsi con la medesima frequenza in tutle le età, dall 'infanzia al J)OS1-clin1a lerjo C' Vrl\TTER, ~IEYER, R UEGG ecl al tri autori recc11 ti). (:3)

'I


1444

« lL POLI CLI NICO n

Per buona fortuna della paziente si trattava di un tumore solido dell 'ovaio a sede pelvica, facilIl1en te asportabil e. Dopo avere al lacciato, infatti, l 'i11fundibl1lo pelvico, dopo avere resecato la salpinge dalla sua inserzione all 'utero, e dopo avere allaccia to e reseca to il legamento utero-ovarico, si scollano le aderenze, che il i1eoplasma presentava con la parete rettale (ch e Yiene lesa superficial111e11te), e con l 'annesso clell 'al tro la Lo . Suturata la lesione della paret e r etlale, non si asporta nè 1 ~utero , n è l 'annes o dell 'alt10 lato, perchè il t11· n1ore ovarico appariYa di i1 at t1ra benigna. Chiuso l 'addome, si ebLe un decorso post-operatorio ideale, con adesione })er primam. Al 12° g iorno la paziente rilorr1ò alla propria casa, e dopo tre n1e i rimase g raYida e par torì a termine, una ba111bi11a YÌYente e sana.

[ANNO

XLI, NuM. 37]

La fig. 3 infa tti lascia vedere tutte le diverse fasi di sviluppo, ch e si p ossòrio cogliere, osservando ad un ad u110 i varii follicoli, che si trovano n el camp-0 1nicroscopico. Ed è così ch t> il follicolo (a) mostra le cellule germinali pressoch è normali, con due cumuli prolig·eri: conte11e11li ognuno un uovo in degenerazion e, mentre il folJicolo (b) dimostra un 'accenlua l a prolificazio11e d elle cellule germinali, con formazion e di masse n eoplastich e, che occupano t1na parte della cavità interna del follicolo. E nel follicolo (c) si osser va una grossa massa neoplastica (M. n.) dalla quale è sla ta rilevata la immagine d ella fig. 4, a forte ingrandimento. ~1Ia di queste masse neoplasliche talune, interrompe11do la continuità d ella parete del follicolo, n1igrano nello str oma ovarico (M. n . 111igr.J dove si

'

F1c. 1. Annesso uterino di destra asportato . L 'o aio è trasfor1nato in un tu111ore. La al pinge è normale. (Carcinon1a })rimitivo dell 'ovaio). .\I prese11 te troYarsi in ottime condizior1i lccali

e ge11erali .

Passa11clo a11 ·e a111e anatomico dell 'a11nesso uteri n.o a '])or la to, e · Ludinnclolo dal lalo inacroscop ico, troYiamo ch e esso si presen ta a forma di fa. giolo, con un estremo viu tto lo ipertrofico e tozzo da una part e e dall 'allra più assottigliato n el quale pu11 lo si prese11 taYa aderente all 'anr1esso del1:al lro la to. La superJ icie ester11a (fjg. 1) si presen ta berrloccoluta ecl ha una diversa consistenza, a seconda ch e si palpa il tessuto de11so e duro, o le p iccole cjsti, ch e sporgono tese e djstese da liquido. Al 1nargi11e superiore di esso si Yede distesa la salpi11ge, nor111ale , ed i lega111e11 Li i11fu11dibulo pel,·ico ed il lega1nenlo OYarjco . ..\.1 margine inferiore si osserYa u11 'a1Jra io11e d ei t essuti superficiali , là cloYe il neOfllasn'la era aderente al retto. Sezionato sagittal111ente il tu1nore si osserva che esso è formato da uri tessuto den so grigiastro e da J)iccole caYi là cis tich e, delle qu ali una piuttosto a111pia e dislesa (fig. 2). Si us por ta110 dei })iccoli pezzi dalla sost anza corti cale i1er l 'e a1ne inicroscopico. olo con questa indagi11e può essere stabilito che tra ltasi di un carcinoma primitivo dell 'ovaio, orig ina to d all2 cellule ger111inative o follicolari.

2. 111ente.

J•'1G.

Il carc111oma ovarico sezio11a to sagittal-

ritrovano altre g·r osse masse , c be seni.bran o come indipendenti da quelle e11dofollicolari (M.n. ex). A più forte ingra11dimenlo, poi, nor1 solo si con~ t ata ch e le suddescritte n1asse so110 formate da cc•lll1le n eo1)lasticl1e con fig·ure cariocineticl1e (fig t1ra 4), ina la stessa disposizione, ed il comportan1en lo del protoplas1na di queste cellule rimango1 IO YariaU.

Così le cellule riportate nella fi g. 4 lasciano ved ere dei con torni protoplasmatici indi tinti, ron qualche prolungameJ1to, ch e si fonde con qt1ello delJa ce.Jlula vicina. Non mancano perèJ dei tratti n ei quali si osserva una fusione ct1111plela d 1 i)rotop la ma di un g ran nu1nero rl i cellule, di i11odo che i nuclei sferici, piccoli, dì media grandezza e giganti sono dissen1inati in que ta sostanza protoplasmatica ur~ ifor1ne, con1e nel sarco·m a. Ma a dare altri quadri di questo neoplasn1a, concorror10 ancora molte cellul e epiteliali 11eoplastiche, poste fr.a le fib-re connettive ed i va i dello stron1·a ovarico, così da a' 1ere delle ir11magini i sto l0~iche , ch e si avvicinano a 1

1


~ ANNO

XLI,

NUl\l.

37]

SEZIONE PRATI CA

ql1elle del sarcoma. Trattasi in\1 ece di un carc inoma primilivo qeriiiino d ell 'ovaio oir ig inato dalle cell11le ,ge rmin~lj , come lo d efinì ce i\leyer llu-egg (-±) , e diagno ticato solo micr oscopica111ente. Da que te inie ricer ch e risulta inoltre c he il neoplas111a è stato originato dalle cellule

1445

tjbili di assumere carattere di proliferazione i1rogressiva ed eventualmente malig·na.

* **

Ed ora 111i sia dato di porre in rilievo quei sintomi, ch e, raccolti con 1'e ame clinico del lJ1io caso, e dall1a letteratura, rpotranno far ·p ar1

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F1a. 3. - Sezio11e microscopica di un p ezzo d el n eoplasn1a OYarico prelevato dalla cortical e. F. (a) follicolo a di Graaf; F. (b) follicolo b con pie cole cistolir1e (p. c. p.) n ella t esa; M. n . i f. massa neoplastica intrafollicolare; M. n. mig. = masse n eoplastich e migranti e fuorit1scite dal folli colo; M. n. ex. massa n eopl<tslica extrafolli colare, originata d agli avan zi dei tubi di Pfluger .

germir1a li dei folli coli ovulati e for e an cl1e da quelli n o11 0 \ 1 uJati (resti di -e len1enti epit elia li d ei tubi di Pfliiger), che hanno r esi ti lo, eccezionalmente, n ella vita extrauterina e ch e, r1el mio c.,a o , sar ebb ero rappresentati da talune di quelle masse n eoplastich e extrafolli_colari (fig. 3 1\1. n. ex.) del tutto indipenden ti rla quelle i11trafollìcolari. . Si tratter ebb·e, cioè, secondo Waltl1ard , di C[uegli avanzi · e.n1brionali di e]en1enti follicolari, in l1fficienten1ente diffèrenziati , e ~ u . . cet(4J H . ~fEYER-RUEGGE. Ginecologia. UI1ione Tip. Editrice Torinese, 1928.

Le di quel quadro

P.

e mio1log ico , ch e ci potrà clar e l 'allar1ne circa la po ibile· pr:esenza di un l11morc n1ali g no dell 'ovaio, ch e, asportato temJ)estivan1ente, n ella prima fas~ del suo svilu11J>o (3), p0trà di111inuire la n1ortaliLà, ed , in oo- . si, come q11esto illustrato', produrre un aume1ito dell.a. rialalità. È così d egn o di nola r h e, nell 'a n an1n e i de Jla pazienl e, n on ..,i ri] e,rò nes una forma 1

. (5 l Per le stesse n eoplasie, n ella seconò a · fase di . ,·jlllpfJO, con diff11s io11e agli organi vicirii , vedi: G. SA~:'.': ICANDRO. Errori diagnos tici in t ema di ne.oplasie n1aligne cle l l'oi aio. La Clinica O t ~, J.932. 1

r. p


144G

cc JL P OLI CLI N ICO »

infettiva locale e ge11erale, ta11to da parte dei g·enit ori clella do11na quanto da quella di essa e del n1arito. Le turbe m estruali sen za preceden ti infia1r1n1atori pot evan o e ere spi egate per la disfur1zione ovarica, o per un 'ipertrofia dell 'endo111etrio dovuta a tossine, provenienti , secondo J 'Alfieri , dal n eo1p la 1t1a oppure per ecce ivo a sorbimento di f ollicolin a, p rodotta ir1 gran qua11tità da questi tum ori. Questi sintorr1i sono anch e comuni a fatti ir1fiamn1atori uter o-a11n essiali n1a a senti n el n1io caso, n1entre ]e d ette m etrorragie ap eri o-

[A NNO

XI.I '

N U J\f .

37]

da fase, quella della i11,rasione agli orga r1i vici11i . Natural111e11te, p er poter differ e11ziar e il <lolor e re ttale da in vasione del n eo1)lasm a, da quello di un JJr ocesso infiammatori o, si poteva far tesoro del quadro globulare con la ricerca di una leu cocitosi o iperleu cocitosi e deìla reaziorte di focolaio, con vaccini peciLi ci , e differ en ziare co ì le due farnie in orLose. c) 'Jtre a questi au ili potremo a11ch e ten er presente un $eg110 m esso in vi ·ta dal Winter , e cioè clell 'edema l)recoce degli arti inferiori

11'. c.

F tG.

4. - Un a piccol a parte cl.ell a inassa n eopl as·U ~a d el follicolo e vjs to a forte ingr andi1nento. F . c. = fig. car cinetica.

dich e poteva110 a,-ere co11 ider evole va lor e n el)a diagnosi del n eoplasn1 a ovarico. T11oltre, con l 'esplor aziorte va.gino e rettoaddominale la g·robsa massa annessiale si presen tava co111e del tutto indipendente da quel Cf>Tt glom erato degli or gani vicini e da e sudati pelvici peritoneali o del connettivo p elvico fino nell e pareti del b acino , com e si osserva di solito n elle annessiti . Questa indipenden za del n eoplasma , n el n1io caso, per ò, no11 era assoluta , inquantoch è vi era un.a te nace aderen za di esso alle par eti retta li , n el qual punto i su scitava un vivo clolore con la pres ion e del dito esplorat or e, propr io come quell o cl1e i provoca nelle a11• • n ess1t1. <i uesto dol ore, per altro , era si11ton1atico de]la peritonite ade iva da inizio della sero n-

11ei casi di piccoli tumori solidi, già maligni , llell 'ovaio, an co ra a se de pe.l vica , per q11anto que to sinton1 a ]o abbia. osse·r vato, in un carci11or11a dello s to111aco . A m eglio, però , a pprofondire le i1 o·stre ii1à agini clinich e p0Lren1 0 far tesoro dell 'esan1e gin ecolog ico in narcosi. e p1iù .a11cora della lapar aton1ia es1)l0r atrice, senza insistere trop110 11ella cura medica aspetta11te. 1

RTASSl TNTO. L' A. illustra u11 caso di carcinon1 a pr in1itivo dell 'ovaio , derivato dalle cellule germinali o follicolflri, e prospetta le grandi diflìcoltà diagi1ostiche differen ziali fra i tumori solidi piccoli dell'ovaio, a seid e ancor a pelvica , e le altre a ffezioni morbose uter o-annesia 1i .


XLI,

(ANNO

l

l.J l\f.

37]

1447

SEZIONE PRATJCA

L 'A. è d el pa1e1e che per potere ~t11)e rare elette cliffì coltà sia i11dispensabile JargJ1eggiare nell'esùr11 e g j11 ecologico in narco i , ed i11 qualcl1e caso far uso della laparato1nia es11lorativa , e ai fini diagnostici , e per e eguire l 'as11ortazionc tcn1pestiva di tutti i tu111ori ... olidi dell 'ovaio, fra i quali, come n el suo caso, i1o::;so110 trovar i rar cinon1i, diagnostica.b ili solo inicroscOJ?icam ente.

TECNICA CHIRURGICA OSPEDALE CIVILE s. S .<\LV:\TORE DI PES ..\RO Direttore e chirurgo primario: prof. C. CosTA.

Di una modifica al metodo Postempsky per la cura radicale dell'ernia inguinale. Dott. ALno QuATTRoccu1, assist. cl1irurgo . Prern etto ch e i10,i usiamo, ip raticare i1ella g rande rrtagg iora11 za d ei ca.si l 'ope•r azione di Bassi11i e non abbian10 a la1nentarce11e, in qua11to e ssa ci 11a dato sempre ottin1i ri ultati. Pratichiamo l 'operazion e di Postemp lty ~ oJ­ lanto in ca .. i d eter111inati , in cui essa pare darci garanzia più sicura a prevenzione d elle r ecidive; e precisamente nei soggetti veccl1i, iJ) cui lo s tato fla ccido , atrofico d ei muf'coli , n o11 con sente di ricois truire una p,a rete posteriore forte a l canale i11g uinale; nelle ernie , -olu1nin ose inconle11ibili di vecchia data , in cui pre '. sap<)CO lo lato del pian o muscolar e è ripor -· t a hilè a qu.e llo sopra descritto; e finalm ente l 'abb·i atn.10 praticata sp esso n ei reinterventi per r€cidiva. Non l 'abbiamo m.a i rp,r atica la n ei ba.m b ini. L 'oper azione di l)ostempsky si fo11da sull o spostamento stabile sottocute d el cirdone, o sia al davaa1ti dell 'apg nevro,s i del grande 0 bliquo suturata in massa coi muscoli piccolo obliquo a tra sver ·o al margine d ella gronda dì Falloppia ed al mairg ine inferiore dell 'apo11~\rrosi del grande obliquo. Jn questo modo però vien e a forn1ar. . i un a ffardellamento di tessuti con esito in una cicatrice profonda grossa e dura , ch e effettivame11te non è di soddisfazione; è t ecnicamen1e antiestetira, e potreb.b e anch e cau sar e inconvenienti, cornpron1ette1n do la stabilità d el piano n eo-formato per ovvie ragio·n i. P er evitare questo• noi <lbbiamo apportato la segu en te 1nodifica <\l metodo originario. Praticato il tag li o cutan eo .partendo i11 alto a ll 'altezza della spina iliaca anterior e ... u·p erior e a tre dita m edialmente e dirige11do i ii1 basso verso l 'orifizio esterno. del canale i11 gu i1

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1•ale b ir.ogna a\ ere c ura d i in cidere l '~p<,11 e u­ rosi de l g r a11de obliquo in all o , i11 edi aln1e11te e a ll 'orlo SUJJerio re d ell 'a11ello e . . terno , in n10clo d a avere u11 buon n1arg ine in Ceri ore d el1·a1)on e urosi i11ed es i111a . Si loggia ... econdo il i11eto do J:>referito il convoluto de l] 'er11ia dalla gronda e lo si tratta come d 'u so . Qui11di spos tato verso l 'e,s terno il cordone }Jer111atico, si proceid e alla ri co~ truzi011e dell e i1a1reti i1el se·g·ue11te modo·: Si costruisce un p·1·imo pia110 sutura11do co11 }Yu11tj taccati in catgut n. 6 il 111arg i11e super ior e d ell 'aipon eurosi de I g r a11de obliquo unita111 ~11 te al pia110 n1usco lar e ·0 Ltosta11te con il rr1argi11e posterior e d el legan1ento di P oupart. I11 basso bisogn a stare a ttenti ch e la sutl1ra i11or c1a sul perios tio de·l ipub e, ed in a lto che sia faI La i11 modo da dare per u11 breYe tratto quasi ur1 d ecorso a1s ce11clente al cordone sper111atico1, farg li fare cio€ la gon1itatura come si ltsa 11ella Bassi11i ; i1ì tu LLo il tratto poi è n ece&sario includ er e la m11scolatura sottostante e n o11 il solo orlo a1)on·euro·t ico d el len1bo supe• r1or e. Ciò fatto e dopo essersi as . . icurati colla vista e col tatto d ella perfetta riu11io11e di questo i1iano, i procede a l1 a co truzio11e di un secondo piai10 soprasla11te riunend o il i11argi11e inferiore all 'apon eYrosi de1 g ra11de obliquo alla sua faccia anterior e con punti d i catgut n. ±, il quale rriar gin e viene co ì ribattuto e disteso, sen za costituire più u11 inutile farde·l lo serr a to n ella p r in1a suturai, ma invece utilizzato i)er costruire u11 piano di rinfor zo alla parete, la quale 11e sa r?i · indubbiam e·n te av vantaggiata. Questa sutura Yie ne a trovarsi 11ol1 sovrapposta all 'altr a, n1a a ·ufficiente dist a11za di oltre un centin1etro dalla sottos tante se l 'incisio11e dell'apon eurosi d el g·rande ob]iquo è staJta fatLa a do,1ere . i termina l 'o·p e razione collocando· in posizio11e sottocuta11ea i] cordone~ facendo\ri sopra un piano suturando la tela ~0 ltocuta11 ea co11 catg11t rt. 2 e la pelle in t1gr aifes. 'Abbia in o praticata l '011erazione d i Postempsk)- così n1odifica ta, e se l)Ur anco·r a n on abbiamo avuto n1odo di contro11arne i risultati a distanza , tuttavia essa ci è parsa durant e I 'atto operatoTio di pratica utilità e soddi sfacer1te <l.lle esigr11zè esteticl1e r l1 e u11 a operazio11e chirurgica con11p orta . 1

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Rl.l\SSllN'fO. L '.LI\. descri,·e una 111odifi ca apportata alla 01lerazione cli P ostem1) ky per la cura radi cale ùr11 ·er11ia i11g ui11ale.


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<< IL POLICLINICO

RIVISTE

SINTETICHE.

Dermatosi pigmentaria progressi va di Schamberg. Prof.

V1 NCEN ZO MoNTE SANO

(Ro·m a).

La derma losi cJ1e Schamberg d escris e nel ] 901 col nom e di <e peculiar e n1alattia pTog ressiva piig-.m entaria della pelle n è un 'affezione rara di cui fino a quailche anno fa si conoscevano soltanto una trentina di casi e di questi non più di 3 o 4 nell 'Europa continentale. In questi ultin1i temp·i, come può veder si dall 'e. . te o elenco bibliog1·afico del Ja,roro di ~ieiro"'·sky (Scha1m bergsche Erkranku11g, Ha11dbuc h der I-Iaut-und Geschlechtskrankheile11, pub,blic.ato da .J . Jada ssol1n, vo l. IV-II), son o ap1}ar e nun1erose i1uove osservazio ni anche per opera di d ermatologi italiani (Balbi , Bagnoli , Oro , llonga, Sa11nicandro Tornabuoni) , e la malattia ha avuto diverse d enon1inazioni: « i) urpura j)ig n1entosa perstans >>, « p·u rp1u ra l1aemosiderica per ~ tan e t progressiva », « h aen1osidero is maculosa per tans », << sidero i d ern10-e1)idertnica », « d ern1atitis purpurica Iir.h enoide.. alropl1ic;an n (Oro) ... Probab·iln1 ente 110,n tutti i casi pubblicati, e la stes . . a dive.r silà nella nomen clatura ne è unai riprova , apparte111gono al tipo n1orbo o fi sato d a Scha1nberg e cl1e alcuni AA., a torto pare, identificano co·n la purpura anulare t ~lang ec t as ic a del M.ajocchi ( 1), ma debbono riferir i ad entità clinich e più o m eno ad esso a flìni dal l) UD to cli vista morfolog ico : non sarà dunqu~ inopportuno riassumere breve1ne11te quel}o ch e fino ad ora ci è noto sull 'argomenlo. La dern1atosi di Schamb erg ,è caratterizzata da chiazze pign1entate, g randi e piccol e, localizzate a pr efer er1 za ~ulla cute degli arti i11feriori ed alla cui periferia si scorgono puntj cini rossj ch e non scompaiono durante la ' 'etro-pressione. Queste rr1acchioline r osse·, le quali ra1)pre&en terebbero l 'effl or escenze primarie ed in una prima fase sare·h bero prive di pig mento , son o caratterizzate d a ll 'aspetto e dal colorito simili a cc grani di pepe di Caienna », che sog liono a·ssun1ere di poi, ·e costituiscono l 'ele111ento m orfologico tipico ed essenziale della malattia. Fra le efflorescenze primarie peraltro , oltre a delle telengectasie, alct1ni AA . hanno osservato macchie purpt1riche e considerano perciò i « gTani n stessi com e tante piccole petecchie 1

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(1) Cfr. in proposito l'esauriente memoria di L. CIARROCCHI: Purpura annularis telangiectodes l'viai occhi. Giornale Italiano di Dermatologia e Sifilologia , 1931-VI, con bibliografia. Vedi pure BAGNOLI: Archivio Italiano di D ermatologia, Si/ ilografia e Venereologia, 1932-VI.

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dov1:1Le a~ emorra~ie micro-capillari , con successi va v1gmentaz1011e opaco-pallida: alla loro rl e ri~eria , co l capillaroscopio, possono osservarsi ecla · ie vasali serpiginose. Non . s~mpre queste alterazioni puntiformi J)etec,c h1al1 econdo alruni, sono con statabili ~JJecie là dove l'epidermide è più spessa : ess~ j)erò posso·n o iILgrandirsi , fondersi con eleme11ti vicini e dar così luogo a focolai che assumono varie tir1te : h·r una , bruno-scura gia.lla, . rossiccia e s~mili, con margini irrego~ lari , ~1 rado anulari, talvolta serpiginosi, geografici , ecc. Le macchie so,g·Iiono lentamente scolorirsi sir10 ad assumere una tinta caffè-latte e quando, come talvolla accade, Ja spontanea involuzione di alcuni fo colai coi11cide con l 'insorgere di elem enti nt1ovi , si possono vedere chiazze in via cli d ecolorazione inframmezzate da tipici elementi bruni simili ai grani di pepe di Caienna. Gli eleme11ti prirnarii, ;p,u ntiformi di solito, possono raggiungere la grandezza di una testa di spillo e, ad evoluzione com1)leta, ancl1e quella d ell e ir1onete da un so1do, della palma d~ mano di un bambino e talora anche maggiore. No11 111ancar1 0 osservazioni di fatti di atrofia n el centro delle macchi e, che dà loro un aspetto ir11ile ad un 1eu cod ern1a , ed an che di n1 inin1a d esquan1azion e. Nei ca i classici non ~ono ~tali rto·t ali r1è elementi papulosi n.è feriomeni di 1ich e11irJ.cazione, per quanto alcuni AA. abbiano d escritto rilevatezze papulose follicolari 011de il nome dato a questa mala'ttia di derniatite liclienoide atrofizza.nte. Come si è d e tto , l 'a ffezione colpisce a preferenza Je estremità inferiori : in qualche caso si osserva anche negli avambracci ed in altre r egioni del corµo (r egioni e terne delle braccia, palma delle mani, spalle, petto, collo, volto, addo1ne, naticl1e, ecc .). In genere le ma11ifestazioni sono disposte in mpdo simmetrico: talvolta so no però da t1n lato solo. Manca110 disl11rbi subbiettivi , salvo, ma non sem11re , lieve prurito. Per lo .p~ù sono co lpite persone di sesso maschile., 11on peraltro esclUJSivarrJente, ed a prefere nza so gg·etti g iovani al disotto di 20 anni; ma è stata 0 sservata ainche i11 perso n 0 se6sa n tenni e., per in verso, in un bam})in o di dieci anni in cui v·e risimiln1ente Ja d,ern1alosi e isteva sin dalJa nascita. Dal ·p unto di vista istolog•ioo, per quanto riguarda l 'epidermide. le osservazioni non sono del tutlo concordi. Alcuni notarono lieve invasio·n e di polinucleati, che in qualche caso formavano una raccolta a guisa di ascess0 epidermico, atrofia dell'epidermide con assenza del ret'icolo ·malpighiano , il quale però altre volte si presentava aun1entato, con apfJÌattimento delle papilJ e e Jieve iper cheratosi. Sono poi stati d escritti feno1neni di edema, pa.r.a cheratosi, acanto ~ i , iperch eratosi follicolare, presenza di g rande quantità di pigmen1

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SEZJONE PRATlCA

in piccoli gr anuli, contenenti ferro , i11 111cz-

zo a lle cellule d el Langerhans, ecc. Nel der1nai sono caratteristici infiltrati a focolai o nastriformi , papillari o subpapillari , talvolta e Lesi sino al so ttocut aneo, co11 disposizione perivasale i11 a lcuni casi , in altri raggru,ppati intor no a lle g·Jandole d el sudore, alle g Jandole sebacee, ai follicoli pili ferì . L 'i11fi ]trato è composto· di linfa.c iti', polinu . cleati, sc ar se c·e·llule e:iyitelioidi e, qualch e cel lula connettivale stellata 0 d a llungata, di r a do cellule g iganti . Qualch e autor e h a osservato i11torno ai vasi cellule stellate, allun gate, riunite fra loro per n1ezzo di sottili fib·r e p r oto... plasmatich e conten enti g·ranuli di pig n1en to ch e davano la r eazione d el ferro : a ltri d escrivono una prolifer.izion e d elle cellu le r eticolo-e11d0Leliali lJerivascolari con pigm ento conten ente ferro . Anche a lterazioni vasali proprian1ent e d ette possono esser e presenti : dilatazio11e dei vasi linfatici e sanguig11i , con proliferazion e de.Il ' e11dotelio, endo-arterite e n eoformazioni carJillari , oblite razione d ei vasi per proliferaziolle. d el] 'inti1na, ecc. Solo in r ari casi sono state osservate }}icco.Je e rnorragie capillari e raccolte emati ch e amorfe, ciò ch e però p1rova la possibilità nella 111alattiai di Scl1an1ber g, come n ella ·p urpura i\1ajocchi , di u -ci ta di sangue per « rhexin » oltre ch e per « d iapedesin ». Jl tessuto elastico e il connetti\1 0 son o per Jo più normali , salvo in qualch e caso un a diminuzion e dell 'elastina ed una d egen er azion e jaJina connettivale. In corrisponde nza d ei tratti atrofici furon o osservati ispes imento dell 'epidermide, compressione d ell e ghiandole sudoripare, riduziorte del collageno., r ott ura e rarefazione 1d el tesSll to el astico . Notevole è ]a presen za di pigmento in finissimi granuli dis1)0 ti irregolarme11te a pi cco]~ g ru.ppi sepa rati fra di loro, a preferenza negli l"trati sub·p apillari ed jntorno alle gla ndole· sucloripare ed anch e nelle vicinanze d ei vasi e Il egli endotelii vasali , alterati e rigonfi . Con il bleu di Prus ia essi danno la r eazi on e d e1l 'emosiderin a. Gra111uli di pig n1 ento furono puì·e ri c ontr~­ ti n ello s tra to ba~a le ed in quello del ~1al p1gl1i e specialrrtente n ell e cellule d el Lan gerl1ans ed ancl1e n egli spazii inter spin osi . A proposito d ell 'in!eressante .e di~~ttuta questione su g·Ji scambi d ermo- ep1 derm1~1 d~l ]1igm ento emosi1d eri nico, Bag noli (lav. c1t .) ricorda il Javo·r o d i P autrier e Dis.s sul trasporto del pigmento ferri co dal d·eirma ver so 1'epidern1ide p er m ezzo delle cellule d el Lang?erhans i11 senso in ver o al trasporto d el pigm ento t11elanico cl1e va d aJl 'epidermide· ve-rso il d er111 a : lavoro 11el quale si emette perciò l ' ip~tes~ ch e il sub trato an atomico d ella d ern1atos1 di Schambe r g sia url ~ id ero~ i derma -epidermica . Le ri cer ch e eseguite dal Bagnoli pe.r altro, :l tlraver o 11un1erose sezioni, pur atten endosi 1

aJ Ja tecnica ed al m etodo di Pautrie r e Di ss, Ilo·n h anno co·11fermato quanto è tato asserito ti agli AA . fran cesi (1). Il r eperto san guig no ha fa tto ri levar e in alc11ni ca si un aumento d el conte·n u to di colesi erina nel sier o. No tevoli variazioni i1el n11mero degli eritrociti e d ei leu cociti furono risco·n trate da vari AA.; così pure n el c;o,11te11uto emog lo binico, r1 ella r a.}Jidità della coaguJ azione· e de1la sedi1r1entazione: poichilocitosi , an isocitosi , ecc. Nei so.g getti col pi ti dall a der111atosi di ~c l1amberg furono conte111poranea111enle osservati tuber colosi, lupus eriten1atoso , diabete, an emia progr essiva , cl1erat odermja J)a lmare., ipovag·otonia, disturb i cardiorenali con aumento di pre .. sione , 11efri te, ifìlide tardi va . Per la dia.gn osi differen ;;iale (cfr . Meiro,.,vsky. Jav. cit. ) vanno tenuti pre. enti: 1) L ' angio1na. serpigi1ioso di Hutchin 011 , r1articol.are forn1 a d i derrn atosi ser pigino a n evoide infettiva (a1'\gion1a infettivo, n aevu -lup us, ecc.) ch e si osserva nel] 'infan zia o n ella età d ello sviluprJo, può I>r esentar si in qua si l utte le r egioni d el cor p,o, per lo più bi late-rale. a preferenza n e] sesso fen1nlinil e. La le ion e 1)rimi tiva è un piccolo angioma ch e si svilt1ppa periferican1ente dan d o luogo a forn1e nn ulari con atrofia centrale in corri po11denza della quale la i)elle è d ecolor ata. Clinicam ente si di tin o-u e dalla n1alattia di Scl1arn1ber g p er le le ioni inizia] i (an g ion1i e non macchie a n10 ' di gr ani di ]}e·pe d i Caienna) e per l 'as1"1elt0 abi tua ln1ente a11ulare d el1'e.ruzioni al loro completo svilup·p o. Con tutto ciò ·vi sono dei casi in cui il quadro clin ico ricorda i110Jto da vicin o quello d ella dermatosi di Sch an1berg, e r esta perciò a1)erta la question e se esista o pur 110 un qualcl1e rapporto fra le d11 e affezio11 i. Dalla 111.alat tia di Sc·ha111berg vanno1poi distin1

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dermalosi pigmentata1 e pi1rp uric'a deVle qumbe o pignie1itaz ion e emosiderinica o anch e dermite gia.llo d'oc ra, con"' i. tente in maccl1ie, più o m eno n ettame11te d elimitate, a11e t.e ] a

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gambe, di colorito ' 'iolaceo o bruno , disposte a r eticolo con piccole en1orrag ie cutanee doYt1te a disturbi circolatorii da Yarici locali o da a rterioscler osi cau sata da n efrite , gotta, diabete, sifilide; l 'emosiderosi racf!lmosa (re ticolar e) progressiua delle persone anziane; la purpii r a an.giosclerotica prurigino,sa con element i lich einoidi , as·sai simile i)er la n1orfo-

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(1) Sul m eccani smo d ella for111azio11e d el pig-

n1e11to n ella malattia cli Sch aml)er g si con fronti jl lavoro sulle en1osid er o i cutan ee (A r chJ vio I talian o cli D ermatolog i a, Sifi l ografia e T'en er eologia,

1934, II, con bibliografia) clel Sa1111ica11dro, -al qt1ale dobbiam o pure l 'osserYaz ione di lln caso di sindrome di Schamher g su base jt tero-an emicae111olitica forse 11011 e ~e n zial e, ma di natura prohabiln1ente luetica ~ Giornale lt a.liano rii Dermat ologia e ifilologia , 1932 , , .).


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cc lL POLICLINICO n

logia a varietà ati1)icl1e di lichen l)iano atrofico; la co ì d e tta neu rodermite di·ssemi1iata delle ya1n.be e 1tei piedi di Haberman11; 1& dermatite lichen.oide purpu;ea e pigment·ata, di Goug·e rot e Blun1, dallo stesso Schaml1er g con siderata a ff in e J11 a non identica atl la mal:-l t.tia ch e porta il s uo i1ome e cl1e KlingmulJer inlerpreta con1e una speciale alterazione <lella pell·e cui dà il non1e di paraliche11; la

d e·rmo.:losi pigmeritata e piirpurea delle m em-

bra in/ eriori d i Sch,varzman11; il sifilide·rmrt rtum.n1.ulare con porpora e ga.rtgrena delle estremità iriferiori di E'avre; l 'angiod!ermite p•ig1n cnlata e [JUrpuri ca delle m embra inferiori; l'esantema degli arti iri.feriori da adalina1, car a tterizzato da porpora e macchie pigmentarie, diS.[X>Ste i11 forn1a anulare con presenza a i 1r1arg i11i di mi11in1e petecchie e di piccole ectasie vasa·li e cl1e avrebbe molta affinità con la m a la ttia di Scl1amb·er g ed· anche con la porpora telar1goctoide d el l\1ajocchi la cui orig ine tossica·, co111'.è 11oto, è stata seg11alata da moltJ AA. La ciiagnosi differ enziale fra la malattia di Sc hamberg e quella di Majocchi è spesso assai diflìcile : d ominano in quest'ultima l 'aspetto a11ulare delle n1acchie che sogliono estender si perifericamente, la loro disposizione simmetr~ca , Ja lor o sed e ne·g li arti inferi ori a prefer enza,. qualch e ' 'olta n elle r egioni g lutee e lnn1bari , raramente a ltrove , mai sul ' riso: esito s pe o (ma non sempre) in lieve atrofia ecc. f:on tutto ciò risa lta una certa analogia fra la ni a lattia di Schamberg e la porpora a nulare d e l Majocchi e, ·: om e dice Meirowsky , no·n ~, ' ha a l_cun sintoma nell 'una ch e non possa trovarsi anche n ell'a ltra. La presenza di fcrrm e li ch enoidi e di lich e11ificazioni secondarie non ap1)arterrebbe al co1n.p lesso d ei sinton1i cardinali d ella n1 aJatti a così con1e fu descritto per il primo da Schambe rg: esisto110 però, con1e si è g·ià detto, o s ervazioni in con tra rio di numerosi AA. : r es ta quindi a vedere se i casi clinici d escritti d a questi ultin1i d ebbano o pur no e ser e dis tinti dalla \ 7era dermatosi pro·g ressiva I)ign1entaria di Schamberg. P er quanto riguarda la patogenesi, la m a la ttia di Schamber g non può considerarsi conte un 'affezione esclusivamente locale (varici) ed è necessario perciò pensaire a fatti d 'indole gener a le di cui sarebbero indici l 'aumento d el contenuto di coles te-rin R1 nel sangue, le alter azioni nel nun1ero degl i eritrociti , il ritarò o n ella coagul.azio11e , la trombopenia. I va. i , 11er cause sco11osciute son o dilatati, onde tel ea11gectasie e por1)ora , i)rolifer azion e· d ell 'intima , disturbo n ella per meabilità dei vasi sle. si . passag·gio d ella sostanza co•l orante d el sa ngue e d egli eril rociti con trasfor1l1azioni in J1ig n1ento e111atico . Bisog11a p·e r.ciò l)ensare a cau se g·en erali cl1e agiscano -sui ,.a .. i (alterazioni senili d ei va i co11 d eJ)Osi lo cl i colesterina , .azion r di tossine da infe.zioni lo11sillari o dentarie, influenza d i cure

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a r1tiluetich e eccessive (Hg; o , quando manchin o g rossolarl e manifestazioni istopatologich e, ad alterazioni di natura biochirnica (diminuzion e di lipoidi) . Se a1m n1ettia1no che un indebolimento costituzional e del sist.en1a vasale n e a umenti la di ~ po~izio11e a risentire l 'azione aggre·ssiva d ei veleni 11elle t11 alattie cronich e infettive o diatesiche, possiamo spiegarci i 'casi di morbo o sindrome di Sch an1berg accompagna·t i da tub ercolosi latente (tuber culide? v. Oro , Riforrrta . medica, 1928, lI, 1176-118'2), anemia e iaitos1, lupus eriten1atoso, disturbi oairdiorenali ecc., cl1e n e influenzano il quadro n1orboso. Secondo Gottron (citato da Meirowsky) Ilella mala ttia di Sch amb·erg che egli peraltro identifica con Ja i)orvora anular e telangettoide di 1\tJaj occhi , il quadro clinico è basato s u di un a tlialesi vasomotoria congenita con indeb0Ji1nen lo d el sistema capillare che porta ad una p r edispo izion e dei piccoli vasi a contrar si piii pro,n ta·m ente (so gge.tti \1asoneurotici, cc h omines , -ason1otorici ») . Può darsi che questa ipotesi abbia un fond an1ento di vero e ch e malattie cronich e, inf e ltive o d el rican1bio , disendocrinie (surren ali) eco., e forse anche traumi continui o ripetuti (ga111b a li di cuoio , cfr. Ronga , Arch. It . di Derm. Sifilografia e Ven.er. , 1926 , II) concorrano a fare svilup1Jare il quadro d ella sindron1e di Scl1amber g ~u di un t erren o ne l quale i Yt-t si siano co11genitame11te predisposti a risen1ire m .aggiorn1e11le le influen ze morbigene di va rio gen e~e ch e si eser citano su di e·s so. Ne d eriva ch e la cu ra di questa1 dermatosi . i1on grave di per sè, ma fastidiosa per la sua 1t1nga durata e p er la tendenza a propagarsi in nuovi fo colai , d ebba essere diretta , oltre c]1e a n1odi ficare per quanto ·è possibile i disturbi locali (prurito ecc.), a combattere, caso per caso, le ca use morbose in gen ere , a cui è, ])resumibilmente, legata. )

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I ateressaatlsslma pubbllcaaloae :

A. ALESSANDRl1NI, E. PAMPANA, M. SABATUCCI

dell'Ietituto d'Igiene della R. Università di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Dia.gnostica Prefazione del Prof. Cl USEPPE SANARELLI. In questo volume sono riunite la descrizione delle tecniche ~ dei metodi che occorrono più comunemente nella diagnostica pratica di laboratorio e che attualmente sono in uso presso l'Istituto di Igiene di Roma. Non si tratta quindi nè di un manuale per principianti nè di un trattato da consultazione; poichè presuppone in chi legge la conoscenza dei principi sui quali le indagini di labot'atorio si basano mentre, d'altra parte, è stata deliberatamente ban• dita ogni' cognizione puramente t eorica o comunque inutile as fini diretti della esecuzione tecnica di ogni ricerca e della sua interpretazione . Il libro, che può definirsi un « aide,mémoire, », contiene an, che molte delle belle e in gran parte originali figure riportatevi, col permesso deU' autore, dal Manuale di Microbiologia del chiarissimo prof. V. Puntoni. Volume di pagg. XXXll,636, in formato tascabile, con 89 figure in nero ed a colori nel testo e tre tavole a colori fuori testo, rilegato in tela. Prezzo L. 5 2, più le s pese postali di spedi, zione. Per i n ostri ~ bbonati sole L . 4 7, 6 O in porto franco. Inviar e Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue· cursale diciotto, ROMA.

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[ A NNO

XLI,

Nu~r .

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Cnra dell'emicrania. ( \ '' · (: . ALVARE z.

Proc. St<1ff . llleet. ll1ayo Clin.. ,

10 ge11uaio 1:)34).

L 'e11ticra11ia è u11a d elle infer111ità più co1nu11i '.iei r,o.p oli civili. E se la gra nd e n1aggioran za degli attacchi sono breri e passeggeri , lullav ia og·ni m edico sa che 11011 lì 1an ca110 n1afi1l.i e11e ·vengo110· esclusi 1ìeriodicam en te da f1g11i all ivila d.a vi0J e11ti e luu gl1i accessi di e11tic ra nia , e per i quali egli h a orm ai esaurito tutto il ... uo armarr1 entario terapeutico e inutil ItLenLe cer ca di scopirir~ qualcl1e cosa cl1 e ])OS~\ r ecare loro qualch e g io,·am ento. Poich è la terapia dell 'err1icra11ia è qua n lo d i più soggettiYo - per così dire - - vi può e. ere , e tante sostanze e tanti es1)edie11li so no . . lati ten ta ti , uno dei quali pl1ò forse riuscire di aiut o a<l u110 dei mille soffereHti , n on sembra Sl1 ri·e1r fluo riunire in lill a · trattazione di ins.ie·n te tutti , o quasi , i m·ezzi di cui dis1)on e· l' armam·e ntario tera p1eutico per con1 batte·r e que la i11fermità. L ' emic·r ania -- affezion e en1inente1nente ereditaria - è co·m unem ente riferi ta a di sturbi «ircola tori diµe ndenti da abn ormi aittività del s1slema 11euro-vegetativo in qualch e regione particola rmente irritahil e del cervell o. Tali ~ql1ilibri della r egolazione n euroY egeta t iva , on o stati riferiti a i pii1 !:',~ari a ti 1l1ecca111i . . n1i e sono stati m essi i11 r apporto con i più diYersi siste1ni. Andrà sempre ricord ato l)erò ch e n ell:.1 grande n1aggioranza dei casi 11 on l1nica m a 111ullipla è la cau sa dell ' a,lterazione fun zion ale ch e deler1nina l 'accesso . ~ , per esem1)io di o. . ~e rvazion e corrente il fatt o cl1e emi crani<'i di ~ peptici , corretta la dispeps ia , dor>o u11 breve }Jerio do di bene.ssere , torna110 ri ll a loro inl'ern1ilà . l ·n g ran numero di donne so fferente cli e111icrani a - IJre enta disturbi m estr11a·li: è stata di rece11te riferita la manifestazione morbosa ad un a eccessiva .p roduzion e di prolan · - u no cl egli ormoni J)reipo fi ~a ri . .Rier1tra così anc11e 1· i~1o fì si n el già noto i11g ranaggio della en1icrania da turbe genita.li . ~ ~a a tale p ro1Josito ch e u na .gran parte dei <'a~1 di err1 icrani a m estruale rrti .....Q'liora co11 l 'en tra t[\ dell .infern1 a in n1en opau . a·: Ya tuttavia ten u1 n f.•l'e. en te cl1e la m en opa usa ar tifì eia le da rebbc la g·uarig-ion e sol tant o n ell a n1 età dei casi. i\d o«·r11i e.111icr anico va fatt o t1n accura to esan1 e dell..,a vista - e va con cura corretto J ' ore 11 iale even tua ln1en te difettoso ch e egli è sol i to J10rlare . Non i1are vi sian o ra1)porti tra a f.fez i o 1~ i drnlarie d i per sè n on dolorose ed em1cra111n . Andrà inYece attenta n1en te ri cercata u na e,·en tua lr. si11 usi te. Sono stati in crimin ati pa1rti colari ali1nen li . ir1a, sal Yo ch e in casi di acce r tata ana fil as-::.i , 11011 1

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SEZIONE PRATI CA

~e 111bra

cl1e 4. uesla c.;.ausa mor bosa sia da ten ersi in gra11 conto. Be11 al tra i1n portanza hanno inYece le turbe di or clin e l)Sichico. Si J) UÒ dire ch e in vari casi, se non può esse re muta la ]a ~ituazio ne dom estica , be11 dilli cilrr1 en te il n iedico potrà ollen ere un suc;cesso da ltn inl erYento m ediea1nentoso. NlISU RE .<\1'TE A PRE VF.N IRE GLI ATTACùlII.

Si raccornanderà

a 11 'in ferm o di

dedicare 11iù Len11io al lavo ro fi sic.o e m eno, a quell~ 1t1e11Lale. Il 1l1alato n on s1 sottoporra a sforzt l >Sich1ci alla sera , e, se il sonno n on è di per sr facile, esso sar à favorito con piccole dosi J i lurninal o di brornu ral . I 1nalat i ben nutriti dovrann o rid urre la cli eta al m i1 i im u m suffi ciente a m anten er e il 11€so. Quelli i pernutriti dovra.11no ridurl a ancC1ra di più. È sta to u sato con successo un vill o del tipo ch et.ogen o (ricco di grassi). Sara11no evitati gli alim enti cl1e con facilità dan no luogo a putrefazio11i (carni , uova ecc . ~. ~i farà in n1odo di co rreggere una eventuale st1ps1. È stato ]arga1mente usato il calcio come sedai ivo n ervoso: si fa uso di preparazioni farmace utich e di gll1conato òi C:a p er via orale (1-2 g·r . al giorno). L 'A. riferisce di avere ottenuto buoni risu1l al i 111edia11te la protein oterapia.. prati cata co11 r1ep·lon e (da 0 ,5 a 2 cc. della solll7. . al 5 % due volte all a settin1ana , endoven a), tubercolina, Yflccin o tifi co, latte (ao]an). Pare che l 'ergotaimin a (ginergen ) in dose di 0,3 mmg. intran1usc. 2 volte al giorn o p ossa preYenire 1·accesso. :E: ~ta ta an c.h e usata la can nabis indica (0,016 gr. di estratt o tre volte al sriorno prima dell 'accesso) n1 a con ris.ultati di$COrdanti. [n l" Ìrca un a 111el.ù dei cosi, quando gli acC<:'ssi en1icranici si succedono ia1 intervalli di 1)ocl1i giorni . dà giova m ento la sorr1ministrazio11e di lumin al (0 ,05 gr . a l m att in o e alla· sera). () uan do gli accessi ven gon o a grandi intervalli e"" son o l)reaYverliti n ell a notte -precedente, la son1ministrazion e di 10 r-lg. di lt1m inal alla sera pu ò a,·ere azione n.borti,·a. .l\l)biam o g·ià veduto cl1e I 'em icrania è stata riferita ad un a eccessiva prod uz ione di prolan : e ])Oich è pare ch e prolan e i11cret i o,·arici ab},ian o a.t ti Yi tà antitetich e, si è tentato nella c ura dell 'en1icrani.a , conn essa con disturbi mes truali , l 'i111piego di alcuni or moni ovarici di r ecente isolati (Theelin 1-2 cc. ipoderm. a o·iorni a I terni n ell a settiman a ch e precede la 5 . 111eslruazio ne, ovYero un a o du e YO1te 1a setti· nla11•a1 se la n1·e struazione è .irregolare; Pr~o-y­ n on •) tavolette tre ' 'olte al g iorn o per 10 gio·r ni prim a della n les truazion e). 1

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(~GRA DELT. 'ACCESSO .

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µt1ò d ire cl1e ogni n1al ato h a un su o m etodo per sona le per ten tare d i l ron<'a re I ' acces~ ~o al u o ini zio : alcun i si giovano n el r ecarsi


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« IL POLICLINICO »

subito ir1 u11 luogo buio e s.i]e11zioso , altri i)r e11d o110 uria tazza di caffè forte o u11 bicchiere <li liquore. Si di ce c]1e la con11)ressione d elle caro tidi })tJÒ Lal ora trori care un attacco. i\lcuni traggono giovamento da una d ose di solfa to di n1ag11e io o d~ olio di ric ino . Molto 11sate, specie per alleviare e accorciare I ' accesso sono Je co mur1i cartir1e antinevralg iche. Ri~ cordian10 quelle composte di circa 00 ctg. di fe11acetin .~, o di antipirina, o di a cetanilide. o di piramidone. Talora vengono aggiunti ]a co·-· cleina (0 ,02-0,06), la caffeina (0 ,03 -0,06), la cannaLis indica ((J ,005-0,015) , il lumina J (0 ,05 0,10). Gli i1r1pacchi freddi su l capo g iovano ~pecie contro la nausea. Quand o la nausea e il ,·01nito n on p erme lto110 la sommini ·trazion e clei rirn ed i p er bocca, è necessario ricorrere alla via r e tt a le : si farà tiso cli suppositori conten enti Dila udid (0 ,.002), caffeina (0, 06) , fena<'e lina (0,12), estratto di giusquiamo (0 ,03) o tfi cli.steri di bromuro di potassio (1-2 ,5 o-.r . ) o d.i idrato di cloralio (0 ,6-1,5 gr). Talora dà risultati l 'iniezione di estratto iJ10·· fisario an ìeriore o di Gynergen anche n ella cura cl eJl 'acc-esso emicrani co. So110 state ancl1e usat e l 'adren ali11.a (0,6-1 C{'. ) e la i1itrog li ce·r ina ·(u, 000·5). Semb·r a che p,o ssa esser e di ottimo e ffetto l'iniezione endovenosa di 10 cc. di tio~nlfato al 10 '}~ . Sono s tati cos ì ricordati . molti nletod i e r11olti farmaci che il medico dovrà t en tare atl l1no a1d uno, per ch è forc;e troverà co ì .a]iì11e quello rhe $arà di g iovarmento al uo ma lato. Va ricordato p erò ch e spesso, per il ro ~ to ecces i vo di m olti degli estratti ora consi g-liati , il paziente non potrà tentare que t e t era 1)ie. E sarà sen1pre onesto ch e i] mt:'dico far cja presente al ma1la to la somma inco$tanza d el] ' a zio.n e di questi rin1ed.i. P u nnu .

Le nenra lgie artro!?ene. (A.

SAXL.

vliiener I<lini ~c l1 e

1'Vo·c11~nscrift,

11. 2-

3, 193-J.). Le aff.ezioni articolari, specie se infiamm atorie, soglio110 essere accon1pagnate, oltre ch e da d olori ri el t erritorio dell e articolazioni colpite, an ch e da dolori più o n1eno lonta.ni. Questi dolori irradiati possono assun1ere la forma di n eural gie, e con tanta frequen za r,h e i11 ogni ca ~ o di dolore n euralgico o n euritico convie11c tener p resente siffatta possibilità P procedere all 'esa n1e d elle articolaa;ioni ch e SO· r10 in relazio·n e con i n ervi con1p·r o·n 1essi. Le r elazioni r eciproche tra articolazioni e n ervi, ch e spi eo-ar10 ]a comparsa d ei dolori rifl essi , sono sopratutto costituite dalle fibre n ervose ch e si d{stribuiscono ai tessuti articolari e pcriarticolari e provengo110 da i gro~si tron chi vicini . L 'in11ervazion e ilell e articolazioni inter\rerteb-rali è m olto semplice, in quanto e sa è provvi ta dai corrispondenti nervi SJ)inali o i11 t.er co tali. L 'inne1rvazio11e d ella spalla è fornit a dal 1

l ANNo XLI, NuM. 37)

i1ervo soprascapolare, dall 'a cellare (in avanti) e dai so ttoscapolari (i11dietro). I l gomito è inn ervato in avanti dal radiale, dal mediano e dal musc olo cutaneo e i11dietro dal radia.le e dall 'ulna re. Il polso è in11 ervato in avanti dal rt. interoseus solaris i11 ediano e dal ramus [; rojundu s d ell 'ulrtarc, n1 e11tre indietro· è in1ler,1ato dal n . interoseus dorsailis del radiale e dal ra.7rtus .dorsalis del] ulnare . Le articoil azioni dell e dita sono innervate dagli stessi ra mi ch e si distrib·uiscono alla cute corrispo·n àente (ulnare e m ediano). Le arti colazioni sacr o·i liac l1e sono inne-rvate d a ra1ni del plesso lombo a erale. Il g inocchio è i1111ervato da ran1i d ello sciaLj co: le parti m ediane d a] 11 . tibiale, le laterali dal n. p~roneo. La parte mediana è innervata anche da ur1 ran10 d el i1. otturatorio e ]a i)arte anteriore an ch e da un ramo d el n . fe111orale. L 'a rticolazione tibiotarsica è innervata posteriormen.t e d al n. inl ~ roseu s cruris e .anteriorme11te dal n. l)eroneo profondo , i1on cl1è da ran1i del n. ])eroneo e del n . safeno. J_,e arti c<Jlazio11i dell e dita d ei p iedi so110 dor. s.a lmente innervate dai n. peronei superflc-ia le e l}rofondo e p·lan,tarmente dai n. pla.n tari m edi ano e laterale. Le r elazioni tra .a.r tic:olazio.11i e d i ran1i n ervo ·i c l1e ad esse s i di strib·u iscono fanno comprendere con1e '"'i s tabiliscano le nooralgie rifìe sse . Quest e 11an110 un ' arnalog ia co11 i disordini sinest etici ch e si verificano in r,eguito a l esione periferica di un n ervo sen s iti v0, lf" ion e la quale provoca dolori 11011 solo 11el campo di distrib·u zione d el 11 ervo. ma an ch e r1 eJla p-a rte corrispondente control.aterale per diffusione dell 'eccitazion e attraverso la so tanza g rigia J11idollare . Que . . ta diffusion e o irrRdiazione del dolore è p·a rticolarn1ente freq11er1te n elle neuralgie artrogene . 1\Ia ,ra i11nanzi tutto rilevato ch e la stessa condizione inorbosa d e]l 'articolazio.r1e può prodt1rre lesioni dei n ervi vicini , sia p er diffu sione de] proce so infiammatorio , sia per compressione pr ovocata dall '~nfiltrazion e e dall 'edema dei t es uti peri articolari . Si J)Ossono insomn1a detern1inare n euriti o neura1g ie da con1pressione. Si possono così produrre due specie di n euralgie: l 'una l)rimaria , nella quale il dolore è su scitato dallo tin10]0 diretto sulle fibre nervose vi cin e, l'altra secondaria , nella {}Ua1e la neuralgia è causata dalle stesse alteraziorii dolorose de]}' articolazio11e. Il dolore irradiato , che segue in '1 ar~a in tensità ed estensione ron diffusione irregolare , in direzione centri1)eta o centrifuga, non sen1pr e corrisponde al quadro til)ico delle. r1~u­ ral a ie 01rdinarie il c ui dolore è caratter1st1co b ' e colpisce il territorio innervato da un d etern1inato n ervo . Solo quando si ha un 'azione diretta de~ proces o articolare su r a dici. fa sci, e tro11ch1 n e r ,· u~i µeriferi ci ]e a nalogie con ]e n euralgie 1

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idiopatiche sono più spiccate. In tali casi la sindrome algica1, a meno che non si siano prodotte alterazioni profonde del ramo nervoso, segue il decorso del processo air ticolare, migliorando con il miglioramento di questo. D'altra parte è frequente la coesistenza di parestesie. Si può anche osser,rare che il dolore e le , ,ar«ste ~ i r i1 e]l 'antbito di un detern1inato rtervo nelle neuralgie nrtrogene dirette iniziali possar10 delimitar!3i più facilmente che in quelle indirette, nelle quali >è poco chiaro il rapporto anaLomico con le vie nervose e può verificarsi una sproporzione tra fenomeni irr j tativi periferici d:.) una p·a rte e l'intensità e la qualità dei fatti sensitivi dall'altra. J..J'influenza imn1ediata dell 'affezio·n e a1rticoJare su i nervi è più chiaramente rilevabile nelle malattie della colonna vertebrale, dove la vi cinanza delle vertebre e delle articolazioni in~ervertebrali con i n ervi mido,l lari offre una magg·iore possibilità cli stimolazione diretta. Sor10 11oti i dolori nucali e occipitali che aocompagnano le affez~oni dell e prime nrLicolazioni intervertebrali. I dolori si diffondono dalla 11uc.a verso l 'ccci.p ite e,d il vertice ~ nei casi gravi -verso l ·orecchio; quando si {liffondono davanti oltre l'orecchio e quando sono bilaterali sono particolarmente gravi corrisponùentemente alla estensione del processo osteoarLicolare. La diffusione del dolore corrisponde al territorio del n. occipitali major, del ramo posteriore del secondo n. cer vicale. I dolori nell'orecchio e nella regione parotidea so110 determinati dall'irritazione de] n. occipitalis minor ed auricularis magnu s (del plesso cervicale) e del terzo n. cervicale. La diffusione del dolore alla parte alta delle spalle (terrilorio del 11. supraclavicularis) dimostra la compartecipazione della radice del quarto n. cervicale. Quando nelle spondiliti della regione cervicale alta si hanno dolo·r i anche al braccio, si tratta di neuralgie riflesse, di diffusione della sensibilità dal plesso cervicale al brachiale. Corrispondentemente si possono avere neuralgie agli arti superiori, accompagnate da parestesie varie, in relazione ,a i rapporti degli ultin1i quattro n . cervicali con il plesso brachiale. Le infiammazioni delle articolazioni vertebro-costali possono ·e ssere accoim pagnate . da neuraìgie inLercostali. (:ome tutte le n euralg·ie prodoLte ,da lesioni intervertebrali ·esse ~ono aggravate dai movimenti e dalla posizione eretta, mo.ntre si alleviano con il riposo , in decubito ed eventuaJmente con la distensione della colo11na v:ertebrale. Le infiammazioni delle articolazioni del tratto lombare possono provocare dolori lomb-0addominali corrispondenti alla distribuzione dei n. ilioipogastrìcus ed i1ioin·g uinalis, ambo rami del primo nervo lombare. Nel territorio del secondo n . lombare si può avere la neuralgia del n. cutaneus femoris che si distribuisoe .alla parte esterna della coscia. A1

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SEZIONE PRATICA

naloghe neuralgie si possono avere n·ella regione g1utea superiore per artriti lombari, a seguito di stimolazione del n. clunium superiore. Nelle artriti delle ultime lombari e specie della lombosacrale si possono avere ischialgie bilaterali. Veramente i dolori n euralgici localizzati solo alla parte dorsale della coscia non sempre sono da riferirsi a diffusioni riflesse nel grande sciatico , perchè in effetti dipendono, per lo più da stimolazione del n. cutaneus femoris posterior. I dolori simultan ei mediani e laterali nella gamba nel dominio dei n. cutaneus surae medialis e lateraJis inducono sensazioni dolorose nel percorso dei n . peroneo e tibiale. La eccitazione di questi rami che si distribuisco,n o alle gambe si spiega con la compa.r tecipazione del quarto e quinto sacrale. Nelle artriti lombari si possono avere pseufloneuralg·i e anche n elle regio ni interne delle coscie corrispondenti al ramo cutaneo del 11. Otbturato·r iu s, m entre quelle della regione anteriore della coscia ed eventualmente della parte cutanea della gamba corrispondono a rami cutanei del n . femoralis ed ai n. cutanei femoris anteriores, e quelle clella parte mediana delle gambe a rami cutanei del n . safeno. Si tratta sempre di dolori irradiati che si connettono con processi riflessi nel campo di distrib uzione del plesso, lombare. Ta1i neuralgie oltre ch e da artriti intervert ebrali di natura infettiva , sono anche determinati da artriti anchilosanti e da processi .r1·eoplastici osteoarticolari delle vertebre. Le artriti delle spalle, traumatiche o nor1, i1ossono essere causa di neuralgie b rachiali , ch e non ~empre sono propor zionali alla gravità del processo articolare. Questo può esser e di scarsa importanza e provocare dolori intollerabili lungo il braccio.. La natura e l 'intensità delle sensazioni dolorose, il loro comport.arnento nel riposo e nel movimento no11 hanno nulla di caratteristico. Tutto per altro fa ritenere elle il dolore non dipenda da un 'irritazione diretta dei nervi che passano vicino E1ll'articolazione, ma sia di natura riflessa. In effetti in tali casi la dolenzia alla p ressione non si costata in corrispondenza dei noti punti lungo il tragitto dei nervi. Il più delle vo]te il dolore non si diffonde n ettamente nei singoli territori di distribuzione dell'ulnare, del radiale e del m ediano , ma predilige il territorio del n. cutaneus brachii lateralis, del ramo cutaneo del n. ascellare. Nelle sresse forme sono di pa.rticolare interesse i dolori accusati in corrispondenza del gomito anche essi di natura riflessa, analoghi ai dolori che si banno alle ginocchia nelle artriti dell'anca. Ne1le omoartriti il dolore può diff'ond~rsi più o m eno lungo tutto l'arto fino alle dita , accompagnato o non da parestesie. D 'altra parte la cornparsa e l'accentuarsi del dolore non seguone regole fisse. Di solito i movimenti ]o provocano o l'esacerbano, nla ciò può verifi1

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«. lL POLICLINICO »

carsi anche nel pi~ completo stato di riposo e~ anche du~an te il sonno. Le pseudoneuralg·ie del braccio che. turbano il sonno notturno P?Sso~o anche verificarsi nel corso della per1~rtri te omeroscapolare, nella quale la rigidità dolorosa della spalla è determinata in parte dall ,infiamn1aizone delle borse mucose e·d in parte da algi·e dei muscoli circostanti e delle loro inserzioni ossee, specie di quelle dei pettorali e del deltoide. Nelle affezioni del gomito possono ruversi dolori irradiati in alto o in basso, o in ambedue le direzioni. Nell'avambraccio sono molto più frequenti le neuralgie nel territorio dell ulnare. Nelle artriti del polso le neuralgie non hanno nulla di caratteristico; possono diffondersi in tutti i sensi ed anche lungo tutto l arto. Un particolare interesse, per la loro frequenza e per il loro tipico meccanismo di produzione, sono le neuralgie che accompagnano le artriti sacro-iliache e coxofemorali. Le artriti sacroiliache, qualunque ne sia l .origi?e, t~bando i. rapporti fra le superfici articolari e la reciproca inclinazione delle ossa provocano stiramenti o pressioni degli importanti tronchi nervosi vicini. Pertanto i dolori dall'articolazione malata si diffondono Yerso 1:1 coscia e la regione inguinale, ossia lungo il tragitto dei n. ilioinguinales, femorale, sciatico, e femoro-cutaneo posterioTe. Molte sciatiche hanno la loro causa appunto nelle affezioni delle articolazioni sacro~.iliache. Le coxiti danno generalme nte dolori nel campo di distribuzione del n . otturatore. Ma talvolta si hanno neuralgie riflesse in tutto il camp 0 dello sciatico. Le gonartriti possono provocare un irritazione diretta dei rami terminali dello sciatico i1l tib·iale ed il peroneo, e neuralgie rifless~ in alto ed in basso. .i\..l riguardo è a rilevare come le gonartriti possono dare neuralgie del n. otturatore, del 11. femorale e del n. femorocutaneo laterale (meralgia parestesica). In relazione alla qualità dell alterazione arti.colare del ginocchio si possono avere due specie di neuralgie: riflessa nelle forme infiammatorie e statiche nei casi nei quali il dolore dipende da una. modificazione statica d ell arti colazione ed alla conseguente irritazione dei nervi vicini. Queste neuralgie statiche possono essere primarie. ossia dipendenti da un alterazione primitiva del ginocchio (neuralgia del peroneo nel genu recurvatum staticum); o·p·p ure secondarie, dipendenti da un alterazione del ginocchio compensatoria di alLerazior1i statiche di altre articolazioni (neuralgie del ginocchio da piedi piatti). Al riguardo è a notare che i processi morbosi delle articolazioni dei piedi possono dare neuralgie di vario tip,o non solo localizzate in zone vicine alle parti alterate e più o meno diffuse al piede, 1na anche dolori che si irradiano per tutto l'arto inferiore ed anche ai 1

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LANNO

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lombi: si traitta di neuralgie riflesse e ::iopra tutto secondarie da alterazioni delle articolazioni lontane (ginocchio, anca, sacrali) determi11a te dai P:ertu~bam~nti statici indotte dagli spostamenti articolari o dalle attitudini antalaiche del piede. È facile comprendere come in °queste alterazioni dell'equilibrio scheletrico possono aversi mialgie, determinate daali sforzi muscolari tendenti a controbilancia~e il disturbo statico. DR.

MEDICINA COSTITUZIONALE. Le differenti forme del linfatismo. Clinica e terapia. 1.G. MouRIQUAND. Journ. méd. franç., giugno 1934). Sebbene la diatesi linfatica ab·b ia delle basi n1eno oscure che quella artritica, la sua definizione ne rimane tuttavia difficile e controversa. j>er alcuni, il tipo del linfatico è quello di ·u1t bambino pallido e grosso, dai tessuti molli, dalle reazioni psichiche lente; per altri, invece, si tratta di un ban1bino che a1d ogni n101r1e11Lo ha degli attacchi ga11glionari, delle vegetazioni , delle corize a ripetizione, delle i11alattie di occl1i , di orecohi, ecc. · Gli uni vedono, cioè, il linfatismo come distrofia generale, gli altri come reazione infiam1natoriai subacuta o cronica, che talvolta si trovano riunite, costituendo il tipo linfatico cc i. <leale ». <~uando queste due forme sono di .. socia te, la prin1a p redomina nella prima infan7ia, mentre l'altra si ha specialmente nella second.a e terza infanzia. Dal punto di vista cli11ico e pratico, è bene considerarle dissociata1nente. 1

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lL LINFATISMO, DJS1'ROFIA GENERALE.

Pure predominando nella prima infanzia. può aversi anche i11 seguito e si presenta con aspetti pDrticolari anche al periodo pubeTe e i>ostpubere. I) Linfatisrrio della prim<i infanzia.

4) Sindrome timo-linfatica di Paltauf. Si tratta di b·a n1bini grassi, come gonfi, dalle carni rnolli, dal viso pallido (facies pastosa); hanno spesso, ma non sempre, aid enopatie superficiali. spesso la r11ilza ipertrofica. Sono soggetti alla morte improvvisa, per cause insignificanti, attribuita a laringospasmo e ali 'ipertrofia ti1nica. B) Spasn10-linfatici, senza ipertrofia timica sicura; presentano gli accidenti attribuiti al timo-linfatismo e sono quelli più esposti alla morte improvvisa. C) Osteo-linfatismo, differenziato da Marfan. Oltre agli attributi del linfatismo, il bambino presenta deformazio·n i ossee del tipo rachitico; talvolta, esse non si rivelano ch'3 alla radiografia (polso, ginocchio, c.avig1ia),


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SEZTONE PRATI CA

che bisogna fare sistematicamente in tutti i ])ambini linfatici aJla prima infanzia. . Tali d.is.turbi ossei po~s?no associarsi a quelli spast1c1 e spasmofil1c1 (osteo spasmo-linfatismo). ' I1nportanti sono i ra•prporti con il rachitismt' ed il ricambio del calcio , per cui si può con9luder~ che la distrofia lii1fatica, nella prima 1nfanz1a , tende ad evolvere in conn e ·sione con la distroOa calcica. 2) Linfatismo

distrofico deDla

media e

grande infan zia.. -- L'individuo· affetto si presenta di statura media , spesso anche elev:lta , con peso superiore alla normale , fa ccia pallida ed arrotondata per del cc cattivo gras>So n dei tegumenti, jnspessiti , molli. pastosi. Raramente si hanno disturbi ossei e spasmofilici. Le reazioni nervose si sono cadmate , anche troppo , sicchè questi bambini sono generalmente dei pigri , ch e hann o un disprezzo quasi filosofico per ogni sforz o; danno la impressione di cc rallentati n fi sici e J•sichici , r.assomigliando a certi ipotiroidei. II m etabolismo basale è quasi sempre· abbass-ait o, ma le ,ghi.anòole endocrine no·n ma-· r1ife.s tano a1ct1na sofferenza. Tali ragazzi hanno mucose sensih·i li , blefariti int.ermin.abili , raffreddori frequenti e prolungati , manifestazioni ch e si troverann o più accentuate nella Ji.Iifoscrofolosi . 3) Lirif(Jltismo dislrofìco pubere e postpu1,ere . - Alla 1)ub,e rtà , età endocrina per eccellenza, predominano le sindromi paralinfatiche sulle linfatich e pure. Si può però present are t1n osteo-linfatismo tardivo , che l 'A. rav' 'isa in certe ragazzone scoliotich e, pallide. g-rasse, dai tessuti molli e dal colorito slavato , :lfteniche e molli fi sicamente, ed intelJettu.alrnente Tn esse, ,j] meta boJismo basale è molto ahbassato ( - 35), quanto si osserva nei mixedem.atosi, mentre nulla clinicamente fa pensar e al! 'ipotiroidismo. La con n essione fra disturb·i linfatici ed osf'ei , nort er<l str etta n ella pTima infan zia , tende poi a scomn.arire n ella. seconda e terza . per ri comlJarire al momento dell 'ipercresc enza , capace di provocare il disturbo m·ail noto del linfatismo e quello del ra chitismo tardivo. Lt NFATJSMO E

S CROFOLGSI .

T vecchi AA ., ch e hann o descritto questa ass<>ciazion e, 11ann o altresì rilevato ch e lai scrofola era la com.p.a gna abitu ale del linfatismo; qt1est '111 tjmo sarebbe la scrofola con siderata da un occltio indul.g-e11te. Bi~ogna però ri conoscere ch e molte manifestazioni. della linfoscrofolosi sc>no sta te in seguito attrib11ite a l b·a cillo di I\.och , peir cui la r oncezione di diatesi sorofo-· Iosa è andata in di su so. Ma tenendosi essenzialmente sul terreno clini co , si deve rilevar e ch e l'idea primitiva di scrofola è connessa strettamente con quella di a.denopati e cervicali. con cui coesistono diver se 1

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lesioni n1ucose ed il carattere particolare del g~o ss? labb~o superiore (bocca di tapiro) , attr1bu1to ad lpertrofia locale . connessa col linfatisn10, rp.a sop·r attutto alla· coriza cronica cosi frequente n egli scrofolosi. La maggior parte delle manifestazioni rite!1ute caratte~istiche della scrofol.a sono dunque 1nfiammator1e, ma ad evoluzione lenta torpida , con facili recidive, con lungh e s~ppu­ razioni a tragitti fi stolosi , ch e cicatrizzan o po1i con ch e1loidi ipertrofici. In. questo linfatismo a tipo scrofol'o so, :piredom.1Iiano quindi le rea1ioni particolari degli elementi linfatici; il sistema linfoide è molto sen sibile alle infezioni , m entre Jotta male contro di esse. o.p ponen òo ~o·ltanto de Ile r eaz.i oni torpide, donde le forme subacute e croniche e le facili ricadute. Le manifestazioni scrofolose nossono evolvere sopra un terreno linfatico (m olle. pallido), op · pure su individui magri , ipotrofi ci che però si aµparentwo ai primi per le loro manifestazioni scrofolose e le reazioni speciali , con la stessa tara di sensibilità linfoid e. Dal ip·u nto di vista clinico, la reazione ganglio·n are vera è r.ara n ella prima infai[lzi.a, in cui si ha più spesso il linfatismo di strofico puro (co·n diverse reazioni scrofolo se) , m entre' la scrofola (con o senza linfatismo distrofico) è ~resso frequente da 6 a 13 anni . Ta le differenza v.a forse cerca.t a n el fatto ch e nella prima infanzia i gangli son o scar samente sviluppati , 111entre nella seconda e ter za infanzia essi h ann o la loro ipertrofia fi siologica. 1

ETIOP_.\TOGENESI DELT \ J.JNFOSCROFOJ.O S J .

La vecchia con ce1ion e del terreno diatesico è sl.:-l la dapprima tra,·ol ta dall'entusiasm o per la l>é1tteriologia . Man rr1ano , p erò, si è rito·r nati al fia t.to clinico ed ob biettivo ch e, pur trattandosi di tubercolosi (e come tale data dal bacillo), essa assumeva un aspetto particolare, un 'evoluzione speciale. La scrofola, rpertanto·, si è venuta con siderando come una. forma di tubercolosi attenuata , sia ch e si tratti di un bacillo attenuato o di u11 terreno semivaccinato. Form e analog h e si hann o s 11 l terreno eredo-sifilitico. La scrofola tubercolare è la più importaillte~ Jna oltre ad essa ed a quell a eredo-sifilitica, vi so110 n on pochi casi in cui n è l 'una nè l'altra infezione può essere in causa . m entre clinicamente ~i hanno le stesse r eazioni t orpide. lo stesso aspetto. Tutti questi individui (a parte I ' eziolo.g ia) sono fortem ente allergici e parzialmente immunizzati; la loro a llergia spiega la loro sensibilita all'infezione, mentre I 'immunità palI'ziale impedisce l 'estension e setticem ica di qu esta , pur 1ìon avendo la capacità di eliminarla pronta mente, donde il carattere prolungato e torpido delle le&ioni. L 'A. trova poi certi punti di contatto della linfoscr ofolosi con alcuni ladi di certe malattie da carenza, specia lmente A e C. Del r e1


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« IL POLICLINJCO ))

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sto, non si deve dimenticare che il rimedio sovra110 contro la scrofola ·è sempre stato l'olio di fegato di merluzzo., che1contiene, le vitamine A e D. Sono talvolta sorp1rendenti le guarigioni cl1e esso determina e l 'A. cita un caso di un grosso ragazzo di 12 anni, o,beso. linfatico, dai tessuti e dallo psichismo molli, che d18.l due anni aveva u11a blefarite ribelle ad ogni ç.ura locale. In un m.ese di som1m 1i nistrazione dell'olio di feg·ato, le lesioni guarirono completamente.

LA

TERAPIA GENERALE DEI. LINFATISMO E DELLA LINFOSCROFOLOSI.

trattamento specifico a11tisifilitico; se esso è i11efficace, la t11bercolosi è con tutta probabilità in causa. Questi linfoscrofolosi risentono var1taggi da u11a buona igiene alimentare e generale e da un'abbondante aereazione. Convengono loro certe medicazioni speciali, sciroppo a base di jodio, di fosforo, di ari?enico e soprattutto l 'olio di fegato di merluzzo. Elioterapia in mor1tagna ed al mare, bagni di mare locali e generali; eventualmente, raggi ultravioletti e radioterapia. ~folto utili sono certe cure termali ) specialrr1ente le stazioni arsenicali e solforose. Si tenga ·p erò presente che gli individui con neuro-linfatismo artritico sono molto sensibili allo zolfo e tanto più all 'airsenico, a causa della deficien.za de] loro fegato; ta]i cure vanno pertanto 1)raticate con grande prudenza. fil.

I) Linjartisrno come distrofia generale. I'ure essendo ad eziolo·g ia oscura, non sarà n1ale pensare alla possibilità di sifilide e di scrofolosi, e prevenire il linfatismo nel nascit11ro con le aure adatte. Dopo la nascita, la sindrome lì11fatica, dovuta allo squilibrio ed alla carenza, alimentare, sarà e'Vitata con i mezzi classici: alimentazione equilibrata al seno, o ricca 'A se I ENTI FICA L' A TT u AL I T ì11 vita.mine, largo soleggiamento (o brevi sedute di raggi ultravioletti) o loro succedanei . ''Siphonospora polymorpha,, n. sp., ·U D· nuoIl linfatico cc puro » si presenta con l'aspetvo microrganismo del sangue e il suo to di un obeso succulento ipeTiflratato; da rapporto con la genesi dei tumori. ciò la necessità di dirigere il trattamento verso il metabolismo dei grassi e dell'acqua. 1 Alcuni i1igrassano malgrado un 'alimentazio- (\V. v. BREHMER, 1lfed. Welt., 25 'agosto 1934). 11e ristretta, altri invece perchè mangiano Sotto qu·esto titolo W. v. Br€hmer p1u bblica tro:p1p o; ci si do·v rà quindi preoccupare anche ora ___, a distanza di oltre due anni dalJa sua della sovralimentazione. Gli alimenti che so- prima comunicazione ·sull 'argon1ento - un lano m•a ggiormente in grado di gonfiare e di voro nel quale racco·g lie una pia.ir te dei risuliJ.IBridratare sono gli idrati di carbonio, i fatati finora raggiunti ne1lle sue ricerche, e prerinacei, lo zucchero per cui i linfatici hanno cjsamente quelli riguardanti i caratteri batteuna tolleranza esage·r ata; si somministreranno riologici, la presenza nel sangue, e in parte evitando Ull eccesso. Utili sono gli erbaggi fre- le pr01prietà p,atoge11e speri·m entali del n1icroschi e le frutta. bio da lui indi.viduaito. L ' A. ricorda ohe era già stata osservata la In alcuni può dairsi che sia in causa un di1 sturbo endocrino-nervoso (ipofiso-infundibo·l o- presenza nel sangue di molti soggetti di pictuberiano); una radiografia potrà precisare la coli corp~ cciuoli i·o-to·n deggianti , provvisti di situazione e si potrà tentare una terapia ipo- gran·dez7a e di mo·b ilità variabile, ' risibili solo a fortissimo ingrandimento: il loro signifisaria. Te11uio conto del notevole abbassamento fic.ato però no.n era noto: e poichè ernrno stati incontrati sia nel sangue di soggetti sani che del metabolismo b1asale, si rico·r rerà alla me dicazioìr1e tiroidea, et'itando però le dosi forti di ammaJati, non era stata data ad essi imed asso,c ìandovi eventualmente l'estratto ipo- portanza. Partendo dall'ipotesi che noT~a~­ fisario, ovarico o.d orchitico. In qualche caso, mente un forte numero, di questi corpicciuoli 1)osso~o essere utili le iniezioni di estratto di si sottraesse alla riceroa1 perchè aderente, quasi assorb1ita, ai glo1b·u li rossi (come era stato 0 1sti1no. Contro l'ois teolinf.a tismo , I 'aria libera, il servato), v. Brehmer pensò di contrastare questo fe·n omiooo per mezzo di un qualche stisole, i ragg i ultrawi.o,l etti. l.,a ve0chia medicazione jodata non sarà di- molo adatto e, mediante una iniezione speme-n ticata (sciroppo jodotannico fosforato) as- c.i.aile - sulla quale non dà chiarimento raggiunse. questo scopo. sociandovi il calcio. JJella massima importanza l'esercizio fisico Do1po otto-do1dici o•r e dall'iniezi?ne, . egli died il i:,l1rna marittimo. Le spiagge del Nord ce esaminando a fresco una goccia di sangue sembTan o più stimolanti , p·i ù attive (alm eno a forte ingrandin1ento , si osservano .dei 'picc?l~ d 'estate) ch e non quelle del Mediterraneo (che corpicciuoli simili a spoire_, del diametro d1 conveng ono meglio nelle altre stagioni). Un O, 1-0,5 µ , vivacemente ~oJ;ili, sip1e~so sovrapadiuvante prezioso è l'elioterapia. Si evite:a~-· ponentisi (fino a gru,p p11 d~ 16); s1 osservano no i climi umidi e freddi e male· sole·gg1at1. inoltre anche delle « doppie spore » forrn~~e 2) Linfoscrof olosi. - In presenza. di una di due « &p·O·r e » sen1.p lici riunite .d a, una spe~1~ vera scrofola , sj può tentare dapprima un di involucro traslucido. I reperti ora descr1tt1 1

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sono comuni sia al sangue di soggetti normali che a quello di portatori di carcinoma. Sonc> invece visibili solo nel sangue di carcinomatosi delle· altre fo,r mazioni tubulari, con estremi rigonfiati, del diametro di circa 0,6 µ , di lunghezza varia, aderenti in. gen.ere ag~i eritrociti per un estren10, talora l1ber1 nel siero e dot.ati allora di lento movimento. Queste formazioni non lasciano di solito riconoscere a fresco una struttura interna: solo· raramente qualcuna libera nel siero mostra nel suo interno una serie di corpicciuoli sferici. Nello striscio sottile colorato con Giemsa, è possib·i le riconosoe~e le v.arie form e o~a d~­ srritte, in parte libere , in parte negli .eritrociti: è riconoscibile una zona chiara circondante le spo·r e e si mette bene in evidenza la struttura segmentata (conte·n uto di SJ>Ore?) delle form.azioni tubulari. È possibile otten·ere colture· de,l microrganismo insemenzando con sangue o con un es1ratto di frammenti neoplastici un ad•a tto te-rreno. II sangue da u~arsi per la se mina va 0ttenuto da sogg-etti ai quali è stata praticata 8-1 0 ore prima l'iniezione speci•a1le: !I terren.o di cultura tipico, nel quale è poss1b1Je lo sv1lt1ppo della Siphono,s1pora in cultura pura , deve avere, come caratteristica fondamental e t111a reazione dec isamente a lcalina (pH 7 ,8-7 ,9). Ouesto oorattere di elettività peT l'amb·iente a'lcalino non ha solo importanza per la coltivabilità del microrga11isrrto in yitro , .ma anch~ per tutta I 'i11 ter,p:retazion~ d~1 suoi. ra pport1 patoge11etici con la genes1 dei tumon. Il concetto fondamootale di v. tBrehme.T consiste infatti da un lato nella ipotesi della etiologia microbica d ei neoplasmi , dall 'altr~ nell'importanza dell'alcalosi del sangue e de1 tessuti come fattore predisponente alla m alattia e stimolante della virulenza dell'agente microbico.. L' A. però acce·n na solo brevemen: te a questi suoi convin~i~enti , diffo?de·n ?osJ piuttosto sulle caratter1st1che b 1atter1ologiche del microrganismo isolato. . . Ritornando al terreno d1 cultura elettivo, questo è com'Posto di b:odo J?O~to c~1n .l 'aggiunta di idrato di calcio e. d1 ar:1do n1~rico e fcy,sforico a pH 7,8-·7 ,8'5 · S1 aiQ"g1unge i? oltre bromuro, di potassio, che sembra fav~r1re lo s''iluppo del microbio. Questo si colt1':a a11che su tessuti carci11omatosi o su tess11t1 tr8tti da animali malati e presentanti reazi~ne a~­ c..a lina mentre non si sviluppa su tessuti san1. l 1na volta ottenute le culture pur~, q~este po&: sono vivere ben·e anche su n1olt1 dei co,m un1 terreni e mamifestano quando siano insemenzate su substrati acidi o neutri , una n etta attività alcalinizzante. Nei terreni liquidi il microrganismo dà luogo a un intorbida111 ento e ta!ora ~lla fo,r mazione di un.a pellicola superfic1a1!e già d?1PO. 48 ore. Tutt.a,ria anche in culture rima~te l1mp1de è possibile con 1'esame microscopico o con 1

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SEZIONE PRATI CA

successivi trapianti svelare la presenza del inicrobio. I trapìa11ti vanno continuati fino ad ottenere la pellico.Ja superfi ciale che rap presenta· la cultura pura. Il germe è (salvo· c.he per alcune sue forme) strettamente aerobio: la sua· te1nporatura ottima di sviluppo è di 38°. W. v. BrehmeT espone nel suo lavoro il ciclo di viluppo del microbio, illustrandolo con disegni e in parte co·n fotografie. La spora pri1nitiva, attraverso una fase non anco ra colla dall'osservatore, dà luogo a una spora do'p 1pia, poi quadrup·la e così via, fino all~ formazione di uno cc sporangio n . Que·s to s1. apr~ e n1ette in libertà le spore cl1e possono r1com1nc.iare questo ciclo. D'altro canto alcu11e spore, unicl1e o multiple , si tramutano in cc formazioni tubt1larì n. :Nell'interno di queste a loro· volta ogni spora, che assl1me forma allungaita, uuò a 11c(>ru sudclividersi e si pllÒ avere ancl1e qui una ulterio-re· liberazione di spore Qu~sLe differenti f.asi sono osserv.abili sia nef sar1gue Gl1e in cultura. In cultura ~1 hanno foir111e differenti a seconda della reaz10,n e del terreno, della tempe!·att1ra, delle condizioni dr aero:. o di anaerobiosi. È partico1l1a,r mente interessan te rilevare che le forme tubt1lari si svilupr>,a ilO s0,Jo, in terreni a pH sup,eriore a 7, 6 , men1r e in terreni più acidi si hanno soltanto le forrne s.pr~rulari e , qualildo il pH si abbassa al disotto di 6, si assiste a lla sco·m parsa delle form e visibili . Si passa cioè ad uno stadio di virus: qu·e~to viru·s ·è filtrabile per pori di • • O 3 u. e il filtrato ott1cam~nte omo·g e,n eo r1p~o,d~oe, nei terreni a p1H. 7,8, tutte le. form e già descritte del germ e. È di e.stremo 1n~ere s­ se riJe.v are che i11entre le forme sporul air1 coltivabili a qualunque pH si trovan o anche nel sa11gu e di soggetti normali , son o soltanto l~ forme tub,11lari coltivabili a pH elevato che s1 rinvengono nel sangue dei carcinonlat.osi: A qu.e.ste' ultime form e v. Bre hmer attr1bu1sce caratter e di pattogenicità per i tumori. E a questo reperto di r apporto tra fasi ~i svil~plpo del aerm e e r eazione del terreno , nallacc1a la sua teoria sull'importanza d eJl 'a lc.alinità del sangue e dei tessuti per lo sviluppo· dei .tumori , alla qu~Je si è ITTà ac,c ennato. Le v:ai;e formo e i vari tipi nei quali l 'A. h~ sud91v1so l?er ca r atteri culturali il germe·, s1 coltivan o indi fferente·m ente da portatori di differr11ti tumor1.• v. Breh111er espone infin e - assai brevemente 11erò. rimandand o per i particolari a? ulteriori nuhblicazioni - i risultait i ~elle r1cercb~ e "eg·ui te sulla ri1)rodt1zion e spenmental~ dei t11mo,r i per m ezzo del aer1ne: P er ~ra egI1 comunica dj aver ottenuto n1ed1a~te rtp.etut1 pas: saggi d el vìrus isolato d~ topi. carc1n~n:atos1 &ttraYerso topi , la produzione di no~o 1ta con caratteri istologici di carcinoma . e d1 a' er potuto coltivare di nuovo dal sangue e dal tumore di questi animali la Siphono ~ pora. E elude 1

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IL POLI CLINICO »

ch e vi s ia stato n ei trapianti trasporto di oollule n eo1p lastiche . Per giung ere ad una interpretazione del meccanismo d'azione del ge·r me, v . Brehme r espone la sua ipo tesi secondo la quale , quando dalle forme sporulari si ipassa alla pro duzione nel sang·u e di forme a hasto•n cino , queste att·accherebbero le cellule dei tessuti , causando una dt-generazione prevalentem ente nucleare nella quale consisterebbe la genesi della cellula neoplastica. La produ zione delle fo rme pato·g ene, come g ià si è a1c ce•n nato, sare bbe favorita dalla de·v iazion e della r eatzione del sangue e dei tessuti ver so il lato alcalino. L'A. fa notare infine l'importanza di poter fare una diagno.si precoce an ch·f in assenza di segni clinici , svelando in circolo le forme tubularj m ediante la sua iniezione speciale. 1

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!F in q11i l 'articolo originale di v. Brehmer. Segue imme1diatame11te un lavo ro· di V .. Schillir1g, direttor·e della IV Clinica Medica di Berljno , il quale espone i risultati di ricerche eseguite sotto il suo diretto controllo in collaborazione con v. Brehmer. Schilling riaccosta il reperto ematico della Siphonospo·r a a quello degli eritroconti n ell'uo111 c. e delle bartonelJ e nel topo. Egli ci aprpr ende ch e la speciale iniezione usata da v. BrehmeT p er mettere in evidenza il germe· nel sang ue , è co stitujt~ da lln aglico,n idro ciclico (sen1a dar e per ò m aggiori particolari), Schilling conferm•a• l'esist en za della Si1)1honospora e la possibilità di coltivarla dal sangu e ~ dal materi ale n eoplastico di carcino·111atosi. Anche in quest e ric·ercb e è stata possih·ile la riprroduzion e sperimental e n el to·p o di in filtrati tumorali (soltanto da culture di viru ottenute da. topi , e non da so-.gg etti umani) . Si tratta di formazioni c.h e spontaneamente reg-redi sco·n o , e delle q11ali Jlon vien e rifffi'ito· i] re·p eirto isto1log ico. TI micr obi o sarebbe dimostrnb,il e alllch e· n elle cellule del liquido ascitico del car cinoma ascitL~geno del ratto . Schilling fa dell e riserve sulla r1atura p·a to·g e11etica del microrganismo,: egli ritie,n e oh e ~ia an co·r a da stahilirsi se si tratti di un vero agente causale dei tumori . o di un virus da infezione mista n ei portatori di t11111ore. 0 di un sen1plice sin1bi onte. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICJ(I> M edicacion lo cal pulmonar por via intraqueal. Vol. in-8° , di pagg. 5±, con 20 fig. Tip. Lopez, Buenos Aires, 1933.

' ' · DE PABLO.

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Questo lib·r o· cerca di realizzare la teraipia loc~ale delle affezio·n i de·l le vie respiratorie come si pratica n egli altri organi accessibili, unitan1ente alla terapia ge11erale. riconoscendo 1'eIlorme valore della prima. Esaminate le diverse vie ed i n1etodi per realizzarla, la migliore senza dubbio è la via buccale! transglottica con il metodo dig itale di Garcia Vicente m odificando i suoi stru1nenti, in modo da ottenere l'iniezione transglottica ed il sondaggio tr::tc,heobroncl1iale. s~i possono in tal modo , portare i n1edica1nenti alla trachea ed ai bronchi, a un solo polmone, ad un solo lob ulo , studiando poi i fallori che portano i liquidi, ciò che è confermato d'altra parte sperimentalmente. Si può in fatti vedere l'arrivo delle sostanze ai bronchi, agli alveoli , al tessuto interstiziale, ai linfatici, alle ghiandole, alla pleura, vale a dire a tutto il polrrtone, essendo una via mista. locale e 1>er assorbimento sanguigno generale. C:on la tecnica delle colora·zioni vitali , l'A. ha potuto veidere ch e non si 1p'o ssono usare dissoJventi r1è f-;Oslanze ch e facciano flocculare il colloide utilizzato . essendo poi queste la causa della presen za di granuli. Una novità realizzata dall'A. è la broncoaspirazione per mezzo di sonda moll e, finora eseguita solo co n tubi rig idi L'A. pertanto, pur mett endo in evidenza le eventuali controindicazioni , ritiene che siccon1e con t ale via si può giungere facilmente e semplicemente alla zona p-0lmonare malata e portare i m edicamenti ai suoi diversi elementi istologici, essa deve essere Ja via princi_pale per il trattamento delle malattie polmonan. a. p. 1

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J. 1l1Eux et B. LE BouRDET,r.Es. Tu.berculose <les orga nes liéniatopoietiaues. Vol. in-8° , di l)agg. 240, con 11 fig. e 1 tav. a colori. G. Doin. Paris, 1934 . Fr. 60 . QuesLo libro fa p·a rte del_la colle~ione de_lla Bibliotee-a della Tubercolosi. che s1 pubblica sc>1to la direzio·n e di Collet e Piery, e che già rn1n1Jr ... ende molte altre opere interessa1nti della s.p ecialità . . . . .Nella prim.a parte destinata agli organi emal<·poietici, gli AA. si so.ffermai:o s?~atutto stilla tubercolosi ganglionare, d1 cui e nota !,importanza nella pratica medica . Considerando ~he la tbc. è un ,affezione pirimitiva del s'i~tema linfatico, essi ri1p oirtano dati sp~rimen­ t al'\ relativi e le diverse modalità reattive del tessuto gang lionare alle forme veg:e~ative del bacillo di Koch, a.Ile forme filtrab1l1 , al vac• CinO. 1

r. .

Born·e r e O. Jancke espo n gono infin e in t1n a br eve n ota i risulta1ti dell e loro riceirch e di ordine pt1ran1ente ba tteriologico eseguite iper ir1vi1 o di v . Brehmer sullar Siphonospora . Que~ti AA. confermano i caratteri morfolo gici e culturali (l'esistenza della forma filtTabile, la dipenden za delle varie· form e dalla rea1Zione de] t erren o. ecc.) già descritte da v. Brehmer. Sen za noter g·iunger e p er or a a una esatta classifi cazion e d el micr or ganism o, essi lo riaccost an o p rovvisoriamente alla famig lia delle 1Jacillidae secondo Enderlein . PunotJ. 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.


fANNo XLI, NuM. 37J

All'esposizione delle forme cliniche e delle diverse localizzazioni della tbc. gangliare, se.gue lo sludio del suo trattamento che ha be. ' 11eilc1a~o. largal?ente, delle nuove acquisizior11 dtlJa f1s1oterap1a e della chemioterapia. Nei capitoli riservati alla milza ed al ini~ollo os~eo, g~i .AJ!i.., .nello studio dei dati sper11nental1 e cl1n1c1, s1 sono sforzati di mettere i~ evidenza i legami che uniscono, in patolog1a, gli organi ematopoietici e che si riferiSG~no· alla loro unità istofisiologica. _La sec?nda parte dell 'o·p·e ra riguarda la que,.. st1one: il sa,ngue neilla tubercolosi, argomento, con1e è nolo, che è stato oggetto in questi ultimi an11i,. di numerosi lavori, di gran.de interesse pratico, dallo studio delle diverse reazioni sierologiche, fino alle ricerche recentiss1u1e sulla bac1llemia tubercolare. Gli AA. riportano i dati attualmente bene acquisiti sullo stato un1orale dei tuberc..olosi, siru di ordine biologico che fisico-chimico. A. P.

L 'er1iia del mediastino nel corso del prieumotorace terapeutico. Tip. Cedam, Padova, 1933, pag. 50. L. 7. Breve monografia compiuta nella cc Scuola di p·erfezionan1ento sulle malattie dell 'apparato respiratorio » della Università di Padova. f>ren1esse alcune nozioni anatomiche sul mediastino l 'A. esamina le ragioni fisiopatolo giche determinanti il fatto morboso in questione. Accenna alla sua prognosi, all 'evolu7ione, alla terapia e tern1ina riportando ben dieci osservazioni personali accuratamente seguite nella loro evoluzione ed illustrate da altrettante tavole radiografiche. Una bella bibliografia italiana sull 'argomento chiude la utile lettur.a. MoNT. G.

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SEZIONE PRATICA

DALLA ·F A VERA.

A. JoussET. Étude et traiterrienl de la méningite tuberculeuse. Vol. i11-8v, di p,a gg. 152, co11 10 fig. Masson & C., Paris, 1934. i\Jediante osservazio11i pazienti eseguite dur:1nte p.lrecchi ar1ni, l' A. ha studiato le ta1p1pe tissulari di quest'affezione e le sue conclusioni SGJjO cl1e la morte è il fatto di lesioni n e~1otirhe bulbari di cui la rapidità è insospelt.ata . Da qui la necessità assoluta di un tratlamento i)recoce !festi.ftato a prevenire questa di~l ruzione. I tess11ti speciali non si riprodu·Cor10 e quando essi hanno l 'alto valore specific :o deJle celll1le centrali, la perdita è irrepararl1'ile. '"2uesto studio è diviso in quattro parti. N(•]Ja prima l 'A. mette in rilievo alcune parlicol.a1it.~ sia etio logiche che puramente clinicl1e scaturii e d.all 'osservazione di 225 casi . La se<·onda parLe è una lnessa a punto com;p.J€ta dc_Jlo ~tu ·li o del 1iq11id~ c. r. della meningil e tu be rc..o lare; la ter La 1~ consacrata a ricercl1 e -s1jerime11tali ed anaton1 iche, destinate a m ettere in evidenza la causa della gravità deJ] tl n1eningiti; la quarta infine è riservata ai risultati del trattamento dfllle meningiti tbc. con l'Alergina. ai. p.

La lolla contro la luiJercolosi in Italia. i\. cura della ~'ederazio11e 1ta11a11a I azionale tl.•'ascista per la lotta c..011tro la tubercolosi è stalo 1Pub.b1icalo in quesli giorni u11 volume in quattro lingue sulla lotta co11Lro la tubercolo ~1 ii1 Italia; in dieci capitoli , arr1piamente il1ustral1 co11 grafici e loLog·ratle. 11 lib·ro, redatto dal vrof. }' . .Bocchetti e preceduto da una pre~azione dell 011. prol. .H.. .Paolucci, consta dei seguenti capitoli: 1) Le basi della lotta conLro la tubercolosi in ltal1a; e( L 'Assicurazione obbligatoria )) . - l Consorzi Provinciali antitubercolari; 2) La . ricerca dei inalati; 3) L' assist~nza; 4) L 'aiSsistenza postsanatoriale; 5) La preve11zione; ti) L 'inseg11an1ento; 7) I fattori sociali; 8) La propaganda; 9) Le quattro campagne antitubercolairi; 10) .l primi tentativi delta ~Latistica vitale della tunercolosi; 11; l risultati della lotta contro la tubercolosi in Italia. Quel che il llegime delle Ca1nicie Nere ha org·a11izzato anche in questo cam!JO di attività, quel che si prolila nei futuri in11nancabili sviluppi della lotta e che si rico,n nette sopra tutto a l g·rande movirr1ento rivoluzio11ario che porla ii nome di .Nlussol111i, è ampliarr1ente esposto sc 11za retorica , sei1za esagerazioni esegetiche, .. enza pesantezze dottriu.a li. Il libro sopra tutto è nutrito di realtà di fatti che diranno carne 1n pochi anni il Regime fascista è riuscito a portare la n1ortalità da tul>ercolosi in Italia tra Je più basse del mondo . Ji1 latti da ti O. 000 n1or ti neJ 1rl23 le slatjstiche ci dànno nel 1933 soltanto ::5-:1:.uuu morti. Il libro sarà ampi amen te diffuso, perchè si conosca quanto possa fare un popolo sorretto da una volontà, illuminato da un orgoglio, ])er raggiungere il primato anche in questo campo scientifico-sociale. Nuova Interessantissima Monografia della Collezione

'' Policlinico,, : Dott. Prof. MARIO MONACELLI aiuto nella R. Clinica Dermosifi lopatica di Roma.

La Leishmaniosi cutanea in Italia co:.i

2

t;:ivole e 147 illustrazioni nel testo.

Prefazione del Prof. P. L. BOSELLINI

Ne riportiamo l'Indice Sistematico: Prefazione. - !ntroduziore, pagg. l a 7. - Distribuzione geo, grafica del bottone d'Oriente e Casistica Italiana, pagg. 8 a 20. t< Leishmania Tropica» e suo modo di trasmissione. Epidemiologia, pagg. 21 a 35. Sintomatologia, pagg. 36 a 45. Casistica personale, pagg. 46 a 90. Anatomia patologica, pagg. 91 a 139. - Diagnosi clinica e biologica, pagg. 140 a 149. Ter'lpia e Profilassi, pagg. 150 a 158. - Indice. Volume di pagg. 1v, 160, scampato in carta patinata, con 147 figure nel testo e due tavole fuori testo. Prezzo L. 2 5 1 più le spese posta1i di spedizione. Per i nostri abbc.nati sole L . 2 1 1 5 O in porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale' diciotto, ROMA.


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u IL

POLICLINICO »

[ANNO XLI, NuM. 37]

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 14 luglio 1934-XII. Presiclente: Prof. V. '1'1nELLt.

E;perienze sulPinfluenza diuretica dell'impiego combinato di farmaci mercuriali e sali biliari. Dottori G. MARENGO e F. MAsSIMELLo. - Gli 00. ·riferiscono di aver studiato l 'effetto diuretico provocato dal -Decholin e dal Salirgar1, soli od asso.ciati, iniettati entro il peritoneo e di av~r notato .che la diuresi aumenta considerevolmente e dura .più a lungo. Osservarono anche che l'unione del <lecholin al tachidrolo, aumenta l'azione diuret1ca ·<lel mercuriale. Gli 00. ritengono che la maggior azione diuretica della iniezione endoperitoneale possa spie~garsi con la diretta introduzione del preparato nel circolo portale e quindi con la maggior azione di questo sul fegato.

! I

1fticerche sull'impiego di prove cutanee utilizzabili per la diagnosi di ittero. DoLLori.. G. MARENGO e F. lVIAss1MELLo. - Dalle diverse re~zioni cutanee proposte per svelare forme dj iperbilirubinemia legg·era e distinguere le diver se qualità di itteri, la prova con l 'istamina di J(lein e quella con morfina diventano posi tive, quando si raggiungono valori di bilirubina di 0,6-0,7 inn1gr. %, qualunque sia la modalità de~la r eazione qualitativa. Gli 00. ha11no trovato che fra la prova di Klein 1e il ponfo da m orfina, vi è in genere una corrispondenza, pur a vendo notato talvolta una inten·sità leggermente inferiore da parte di quest 'ultj1na. La prova di Brugsch (ferricianuro di K all 'l .%) ·è ine110 sensibile abbisognando di una quantità di bilirubina circolante maggiore del.l e precedenti ·e riesce a far di s tinguere con la sua positività o meno le diverse qualità della bilirubina. Tali prove pur essendo di aiuto per il medico -per la diagnosi di ittero specialmente latente, no~ (possono sostituire la ricerca qualitativa e quantitativa della bilirubinemia e servono solo cor,t una •certa lin1itazione come prove della funzionalità epatica. •

-:Sulla presenza di punteggiati basofili nel sangue, nei reni grinzi non saturnini.

Doti. E. V1GLIANI. - L'O. riferisce di aver esaminato 10 nefroscleroticf, di cui 4 erano reni grinzi primitivi e sei secondari a glomerulonefrite. Dei primi 4, tre erano verosimilment~ .di orjgine saturnina, in tutti gli altri questa origine era da 1escludersi. L ·o. ha trovato un numero patologicamente aumenlato di punteggiati basofili (più di 500 p~r milione di globuli rossi) in otto. dei ?ieci ca?1 : "essi mancarono solo in un caso d1 nefrit·e cronica lieve , con discreta funzionaltà renale e scarsa anemia ed in un caso di rene grinza saturnino, con ìns~fficienza renale assoluta, forte azotemia ed • ;anemia. In g enere 11a trovato che il numero d·ei punteg-

gia ti basofili è più in relazione con il grado di a11en1ia che con quello di ritenzione azotata, e<J jn nessun rapporto col numero di reticolociti. L 'U. pensa che i granuli che formano Ja punteggiatttrn basofila degli eritrociti non siano specifici per il re11e saturnino, ~a che dipendano dal fatto <'he la rjgenerazione del sangue si compie in un in idollo osseo sotto l 'influenza di sostanze tossicl1e.

Ricerche sull'azione esercitata dall'ormone cort1<.a1t cellè. corteccia surrenale sulla secrezione gastrica. Proff. A. ALLODI e A. C10N1Ni. - Col sondaggio frazionato a digiuno hanno osservato nei soggetti ipercloridrici e ipersecretori, risultati negativi; n ei soggetti achilici a digiuno, risultati scarsamente ed incostantemente positivi; nei sòggetti ipochilici ed iposecretori, l 'iniezione endovenosa di dosi piccolissime di o. c. ha abitualmente determinato un forte aumento dei valori della secrezione gastrica, r1onchè di quelli dell'acidità totale e dell 'HCl libero. Risultati più netti sono stati ottenuti con l 'endocorticalina; meno netti ed incostanti con l 'ormocortina e col cortigen.

Diuresi e vitamina A. Prof. G. DoM1Nrcr e dott. G. OLIVA. - Gli 00. hanno constatato che la somministrazione protratta di vitamina A (Vogan) determina un aumento cospicuo della diuresi, che può giungere fino a valori doppi della quantità normale nei p. affetti da cirrosi epatica, mentre nei soggetti sani ed in altre condizioni morbose tale aumento non venne osservato. Gli 00. pensano che sia probabile cJ1e l 'azione della vitamina sulla diuresi si esplichi attraverso influenza sulla funzionalità epatica.

Ricerche sulla lattacidemia nei cardiopatici e sulla relativa importanza della stasi venosa. Prof. C. GIORDANO e dott. L. Ga1vA. - Usando il metodo di Friedmann e Graser non han110 osservato valori acidemici molto elevati, altro che in casi -con scompenso cardiaco gravissimo. Non osservarono un netto rapporto fra i valori dell~ pressione venosa e lattacidemia. In prov~ di s!~s1 protratta, su di un arto, fatte per studiare .l influenza dei fattori periferici, trovarono che i valori aell 'acido lattico in un primo tempo aumentano e poi discendono, e che la curva di discesa era più lenta nei casi in cui i valori di partenza erano più elevati. Rinunciano per o:a a d~re un 'in~ terpretazione dei risultati ottenuti, .P~opor1e~clos1 ulteriori ricerche di estendere la cas1st1ca e d1 valersi di esami collaterali non eseguiti in questa serie di esperienze. VII.LATA.

Società Medico-Chirurgica di Bologna. A<lunanza scientifica del 6 luglio 1934. Presidente: Prof. M. PINCHERLE. .

E' attualmente possibile la diagnosi radiologica di lipoidosi della cistifellea 1 S. ZANETTI. - L'O . illustra gli elementi i~ ba~e a~ quali ritiene possibile diagi1osticare radiologi-


fANNo XLI,

Nu~r.

07]

SEZIONE

ra mente per m ezzo della colecis tografia rapida la lipoidosi d ell a colecisti: tenui là de11 ·01nhra colecistica, sua irritabili tà e fugacità.

La diagnosi clinica dell ' infarto miocardico. F. ScHIAS ST. - L 'O. in base alla osservazio11e di un caso r ece11 le, seguì la d allo s tudio a11atomo-patologico, e i11 base ad u11 altro caso che fu osservato dall 'O. s les o e pulJlJl ic.lto cir ca 10 ann i or sono (mal ata l u l tora i11 vita), illustra gli el em en Li clinic i e ele tt rografici sui quali si fo11da la d iagnosi intra vi l am di i11farto miocardi co.

Ulteriore contributo allo stud io del collasso massivo (lo bare ) del polmone. P. BENEDETTI. - Nell 'esporre u11a nuova osserYazione di C. ~I. d el polmone insorto, i1el cor so di emottisi, I 'O. lra l ta brevem ente dell a eziologia e patogenesi della affezione. E osserva che dopo i l primo caso da lui descritto nel 1927 si so110 raccolti nella l etleralura internazionale parecchi altri casi cli C. M. in corso di emottisi, così ch e t ale evenie11za acqt1i s ta una p articolare fisiono111ia cli r1ica, e inerit a di esser e <li st inta dalle al tre in cu i }) UÒ verificarsi iJ C. ~I. Anche i1ei r iguardi <lella terapia il .C. l\1 . in corso d i e111ottisi prese.n t ~ sue parti colar i in rl icn.zioni . Discu ssione: F. Sca1As s1, V. BOLLINI, C. G. PAL1\fIERI, E. Azz1, M. PtNCHERLE.

Le dimensioni ortodiagrafiche del cuore della donna sana di 19-25 anni. (Misure lineari e valore cardiaco). , .. SAREN ·\ . - L'O. espone i risultati d elJ e su e ricer ch e sopra 150 donne emiliane di 19-25 an11i, ricer ch e dirette a fissar e per il sesso fe1n1ninile il valore i11edio-norrnale e la variabilità delle misure ortodiagrafiche fonòa1ne11tali. Le ricer che sono s tat e condotte secondo il metodo proposto (la P. Be11ede lti e ' ' · Bollini. Discu ssior1e : P. BENEDETTI.

La triangolizzazione costale negli enfisemi cronrci fisto lizzati. S. ZANETT 1 e G. BENDANDI. - So110 d escritti gli nspelli r adiogr afici delle cc coste trian golizzate », ch e i osservano i1ei inalati di e111pie111a cr o11ico, i11 ca o d 1 J)J1eu1110- e idropneumotorace e éu1ch e in· ogge l li ani. Discu ssio11 e: RoLLTNI.

PRATI CA

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sos ta n ze coloranti e cli zo11 e pleo1norfiche sulle ct1lture cli ifomice li paloge11i. Co11 clurle ch e tali r apporti 11011 sono be11 11e t li , così ch e d e termi11ate JJr oprietà n1acroscopich e dei fu11ghi sembra110 in<1i1)ende11 li dalle car a l leri s l i ch e del substrato nutri lizio.

Ricerche nefla rete venosa sottocutanea con la·fotografia infrarossa. PAGLIANI. - - L 'O. co11rlucle ch e p er inezzo clella fotografia infrarossa d elJ a re le ven.osa so lt ocuta11ea j 11 casi di varici degli arli jnferiori si possono <l e lerminar 3 fotografica1ne11le la topogr afi a, l 'ele11sio11e d el terri torio varicoso sottocutan eo e, fi110 ad un certo pu11to, 10 s I a lo a11a lon10-patolog iro cl ei vasi. Ciò h a interesse, no·n solo d al lato se111eiologico, ma an ch e com e controllo per la cura. I11fa l ti la fotografia infrarossa p ermette di i11diYiduar e bene la dis tribuzion e. d elle lesioni vari cose sottocutanee, e può fornire rosi (l a ti per a111n1ettere più esatto giudizio di ag n os tico, criteri utili 11 ella cura sia crue11ta ch e incruenta, e il mezzo di controllare gli esiti di ques ta .

La cura dell' ulcera gastro-duodenale con iniezioni di benzoato di soda. • L 'O. riferi sce j11 lorno ai r ist1ltati rla Ju.i ottenuti tratta11<lo 25 casi d i ulcera gastroduodenale mediante iniezio11 i endovenose ed intramuscolari di b e11zoa lo di sodio e protraendo l 'os erYazione dei pazienti, con periodici controlli racliologici, anche oltre il periodo di cura: in qualch e caso p er 12-20 m esi . ell e ulcere gastrich e ha avuto risul lati assai brilla11 li : i11 tutti i pazienti si è avuta la scomparsa di ogni sin tomat ologia clinica; su 10 casi, in 7 l a gu arigione cli11ica ha coinciso con quella r adiologica, in 2 si è avuto anch e un n etti ssimo migliorame11to rlel quadro radiologico, l a~e d a n on lasciar e n ep pl1re la ·possibilità di <liag 11os li care l 'ulcera , e in 1 un miglioramento eYirlente, ma co11 persistend i u11 'om])ra di nicchia. L 'ulcer a cluod enale riSJJ011de invece all a ter a.pia benzoatica con. costanza n1i11ore e co11 più lenta e n1 eno totale sco111par sa dei segni r adiolog-ici. L 'O. conclude affer1na11c10 l 'effi cacia del metod o di cura b e11zoa tica, specialn1en le per quanto si riferisce alle ulceri gastriche, e r acco111an<l and olo per la su a praticità ed innocuità. JA CCHIA. -

L'azione dell' inSJJlina sui gas del sangue in vitro ed in •

Societ à Medico Chirurgica di Padova. Seduta ò el 13 luglio 1934. Prof. G. DoLF1Nr. - Il trauma nella patogenesi rlel morbo ri i J., laj ani Basedou. 1•

Prof. G. DoLFINT. - 1'e nlali ui di llQCCino-l erazJia f)er cu la n ea nella br qcellosi.

Concentrazione idrogenionica dei terreni culturali in rapporto al pleomorfismo a al calore degli ifomicet i pa togeni. Do ll. P . CERlJTTt. - L 'O. esp o11e le su e ri cer ch e ·ui rapporti e i ten1 i tra co11ce11trazion ~ idroge~ 1tion ica iniziale dei terren i culturali e SY1lup1Jo di

VIVO.

Dott. G . SOTGIU e l ,. nr:: .\CCHTO. - Gli 00. agg iu11gendo <lell 'insulina a san gue r eso incoagula})ile, d opo sb atti1ne11to all 'ari a, h a11no osserYato a u1nento di 0 2 e diminuzion e <li C02, ri s1)etto al ca1n1)ione sen za insulina. Pl1re j11 vivo, n el sa11gt1e arterioso e Yenoso, h r111no osservato aumento èti Oi e ili1ninu zione di <::0 2 , élura11te l 'ipoglice111ia iu su l inira.

Trattamento fenilidrazinico in 5 casi di morbo di Vaque1. A. DE G10RGro. - L 'O. 11a tra llato con co1111)0 ti fe11iJiclrazinici 0 ca i rli policite1nia nella for111a rlescri l ta cl al ' aq uez-globulie co11 lieve epatosplenoll1egal in e11zn iperte11sione. u òue ca i trattati col cJoridrl1 lo ·li f"e1iiliclrazi11a ha o tt enuto già <l a 1


« IL POLICLINICO »

14U2

[ANNO _\LI, NUl\I . 371

p i-L1 d i u11 a nno o ttimi risultati in u11 p. , con d osi g·iorn aliere di g r . 0,10 sino a ricluzio11e d elle emazie, e poi con ciosi settiman ali di g r . O,15; nel}'al lro p. (lopo g r . 2, 15 il sop ravvenire, con l 'au men to d elle p ias tr ine a 900.000, di un infarto sple11ico h a co11sigliato la sospen sion e di quest a terapia. In altri tre casi h a u sa lo l 'acetjl-fenilidrazina di g r. 0,10 giornalier e dapprima e poi (}i g r . 0,15 og11i 15-7 giorni secondo il numero clei globuli r ossi , ottenenclo rist1lt3. li 1nolto lusinghieri an ch e i11 confron to a qùelli .av uti co11 il cloridrat o , rispetto al q u ale qu esto compos to si è dimostr a lo n1olto 1ne110 tossico e m eglio loller ato.

lV[enlre 11ell 'a11in1ale n or1nale (i11 n arcosi clor alosica) si o ttien e in gen er e una fugace caduta d ella p ressjone st essa 11el can e posto in iperten sion e per d en er vazion e delle zone cardio-aortich e e seno-caro tidee la caduta d ella pressione, a p arità di dose, è m olto pi ù m anifes ta e d ura lura. Gli 00. di scuto110 sul p r ob abile ineccani sm o di ques ta i1)ofe11sion e p rospe ttando le applicazioni cl1e ques te osser vazion i posso110 eve11t u al1nente aver e n el ca1npo d ella fj siopat ologi a SJ3erimentale od a11cl1e in. quello clinico.

A. CosTANTI.NI. Sul le a lte r azio11i i st ol ogi ch e nell 'i ntossicazion.e croni ca da f luo r o.

Do tt. G rs1 r.,1sco SANT r. - L 'O. su 100 jnter venti oµe ratorii h a d elermjna to il glu.la tio11e 11el san g u e prima e dopo g li interventi . I rj st.1l tati d ell e su e ricer ch e h anno d a lo : 1) una d in1inuzion e cost ante d el glula tion e n el san g u e qualunque sia l 'interve11to opera tivo e l 'an es tesia acloper a ta; 2) t ale rtin1i11u zion e è tr a11si loria e scompare d opo il 5° giorn o d all 'intervento; 3) tra le di ver se a11 e lesie la cloro-eteria d arebbe luogo . ad u na m aggior e di1ninu zjon e d el t asso tien1ico, segu e la an es tesia spin ale indi la locale.

Sul comportamento di alcuni fermenti digerenti nell'intos· sicazione sperimentale da fluoruro di sodio. A. CosT..\NTINI. --,. L 'O. riferi sce su un gruppo di ricerch e sull 'intossicazion e sperim entale d a flu oruro d i sodio. Secondo l 'O. la tossicilà di questo sale sar ebbe legat a in m orlo particolar e alla produzion e di alter azioni an at omich e e funzionali n ell •intestino . I l Seg r etari o : Dott. CERUTI .

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seduta d el 21 lug lj o 1934. Presidente: prof. A. FonERÀ.

Morfologia del ganglio cervicale inferiore nell'uomo in rapporto ai vari tipi costituzionali. A. CAPONETTO. - . L 'O. h a riscontr at o il gan glio cer vicale inferior e con disposizion e plessiforme n el 79 % d.ei 100 cacl a,·eri esaminati , con u.n a m aggior e freque n za nei microspl an cnici (82 %), minor e n ei n ormosplan cnici (66,66 %) e ancora minor e n ei m acr osplan cnjci (62,50 %) . Nei n ii·cr o e n ei n ormosplan cn ic i , la di sposizione plessiforme er a più frequente n el lato sinistro senza n otevole differ en za n ei due sen si ; n ei m acr osplan cnici t ale disposizione er a p i'ù frequente n el lato d est ro e nel sesso femminile. Considerazioni sulla componente renale nel diabetico. Dott . R . ~I ARTINETTI . - L 'O. d escrive un caso di com a diabetico m ortale in cui si è po tu lo seguire 1:aggraYamento progr essivo d el co1na st esso par allelame11t e ad una sempr e pi-L1 n1;'lnifest a compro111issione ren ale, rivelat a in vita d ai valori alti d ell 'azot emia e confermata al t avolo an atomico d al T<:perlo di una graYe degener azion e r en ale. L 'O. d iscute la in1porlan za d el fat tore <e insufficien za r(=lnale » n el quadro del co111a diabetico. Azione di alcuni derivati purinici sul circolo arterioso nell' animale normale ed in quello reso sperimentalmente iperteso. R. J\.f ABTINEr n e S. DELEONARDI. - Gli 00. stucl iano l 'azio11e di d u e deri Ya1i pu ri nici, la caffeina e l 'eufillina, sulla pres~ i on e arter iosa ò el can e.

Contenuto del glutatione nel sangue prima e dopo gli interventi operativi.

Appendicite recidivante, sottoepatica per congenita fissazione anomala dell'ansa ileo-cieco-colica. Do t l. F1LrPPO CAHlJSo. - L 'O. riferisce su un caso di appendicite re~id jva nte, so tt oepatica per congenita fi ssazion e an om ala d ell 'a11sa ileo-cieca-colica per ma nc~t a rot azior1e e discesa clel cieco, m a con sintom él tologia n e ttam ente localizzat a alla fossa iliaca des tra, e con clud e sos te11endo ch e tale caso avvalor a I ·'ipo tesi ch e la sed e ciel dolore n egli att acchi appen d icolari n or1 è l 'a1)pe11clice n è la su a zona d 'impianto al cieco. Studio morfologico del san 1ue nelle cirrosi epatiche. Dot t. G. Russo. ·- L 'O. d allo studio d ei d ati eJnatologici in 14 casi di cirrosi ep atica, fissa, in base anch e ai d a ti d ella le tteratura, i car atteri d el}'an emia d ei cirrotici e d elle alterazioni m orfologich e d ei globuli bian chi . Per qt1anto rigu arda i r apporti tra la 1n orfologia d el san g ue n elle cirrosi e quella d ell 'an e1n ia p er11iciosa l 'O . cr ecle ch e n on ci siano d ati st1ffi cienti per stabilire qu e~ r apporti di somi gli an ze patogen e tich e ch e alcuni AA . h ann o Yoluto stabi1ire fra qu est e due . forn1 e niorbose. Le alterazioni del le frazioni proteiche del siero di sangue nelle cirrosi epa1iche. Dott . M. MAGGIO. ~ ·L 'O. studia11do il cornportam ento delle frazio11i proteich e d el siero. in 16 P . con ed e1ni ed ascite ò i cui 14 affetti d a epatite cronica h a potu to vedere ch e le m odificazioni del quadr o prot eico n o n posson o essere con sider at e come stretto in(lice rli funzion ali1à epatica, nè con1e dato patogn om o11ico e.l i lesion e. ~ el fegato n ell_e sindrorn i con ede1ni eò ascite e r1t1en e ch e la ricerca p uò aver e utile apJJ1icazion e cli11~ ca per quel ch e rig u arda l 'orient arn en to p rognostico. I l 'egre tario: G. Dr

~IAcco.


. rM [ANNO XLI, Nul\t. 37]

SEZIONE

Società Medico-Chirurgica- di Pavia. Secluta d el 13 luglio 1934 . ..... Presidente : prof. A. PENSA.·

I tolfobacteri dei fanghi termali di Bormio. Prof. A. ~loNTI. - I solfobacte~i dei fanghi ter malj .di Bor1~1io so110 ~acili ad ~sservarsi in prep ar a ti freschi, ma nei preparati con servati p erdono be11 J)r es lo le loro caratteristich e. L 'O. è ri~sci to a trovar e procedi1nenti ad atti p er con ser vare col loro aspetto 11aturale e col loro contenuto di goccioline sulfuree i diversi solfobacteri dei fiocchi o gr umi gel a li11osi, di cui h a illustrato l a ge11esi all a Società di Biolog·i a (fase . 10-11, 1933). Tre11 ta 1nicrofotografie dimostrano la morfolog ia e l 'evolu.zione d ell e varie forme : Bacterioni ('fhiogleobac lron burmiense Andres), Beggiatoe (B. lepton1itiformis), Pseuctogromie (Gr omiopsis di Andres), cordoncini solfiferi (Thioploch e) , ch e nei fa 11ghi di Bormio co1npiono l 'elaborazione intracellulare dello zolfo derivandolo dall 'H2S, procl ott o d.alla vegelazion e anaerobièa di speci ali vibrioni (Microspira desulfuricans) a sp ese dei solfati di calce e di magnesia.

Ricerche chimiche sulla fissazlo ne di oro nella cute per sommin1strazione orale di sanocrislna. A. Gt.1NG., ~1 . - Mentre n ella somministrazion e p aren ter ale di auro tiosolfato di sodio la fis sazione d ell 'oro nella cute era già stata ricer cat a: per via is tochimica da Lombard o, Galli11al, Korosu , Grassi ed altri, per via chi1nica da Schamberg e Bro"vn; ricer ch e chin1iche sulla fi ssazione dell 'oro n ei vari organi per l a son1minis trazio~e gastrica del sale anzidet to er ano s tate invece co_n 1pjute dal Di M 1 t tei. Non erano pertanto st a te ancor a eseguite ricerch e nel se11so seguito clall 'O. Qt1es te furono espletate su u .n lo tto di 6 conigli ai quali era s lat a so111ministrat a co11 sonda gastrica, san ocrisin a n ella proporzione di gr . 0,50 per chilogrammo di p eso dell 'a11imale, in una unica so111ministrazione. ·L a ricer ca n ell a pelle e poi n el pe1o, fu eseguita secondo il n1 etodo di Vanino e ,Seeme11s. I risulta ti sono stati p ositivi per la presenza di Au. nella cute già all '8° giorno dalla somminis trazione; più netti al 15° ed al 35° gior.: rio; an cor a appr ezzabili nei conigli sacrificati al 45° e 60° giorno d all a somn1ini str azion e. In questi due ultin1 i conigli so tt oposti all 'esperimen to, l Au. fu ricer ca lo anche nel · pelo e la ricerca svelò, anche 11el pelo, netta l a presenza d el nletallo.

Differente comportamento biologica della larva e del l'adulto d~i botriocefali. ~f.

R.\ VETTA. - L 'O., studian (l o le reazioni s ierologiche d e lerm in ate negli ospiti dalla l arva e dall 'a<lult o ci el Diphyllobothriam er inocei eu r or1aei, trova ch e llll estr a tto dell 'a<lulto h a azione d evia11le il con1plen1e11to Sll ~ieri di animali infe l1i da })o lri ocefalo adul to e <la altri elminti , mentre tale r eazione non s i h a per sieri di ricci i11fet ti dall o spargano; un estratto sin1ile all a l arva non h a l)O tere deviante il cornpleinen to ia su sieri di a11irn ali i11fetti clall o spar gano cl1e dall a forrn a ad t1lla del n;phyllobothri11m erina.cei eu r opaei co111e p11re s11 sieri cli a11i111 ali infestati da altri el111inti.

PRATICA

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S tucli ando la proprie_là anafila LUzza11le di estratti alcoolici e acquosi della l arva e d eJl 'adulto del bo triocefalo, l'O. trova ch e mentre eslratti di adulto possiedono in alto g rado tale attività, estratti simili cli laFva h anno scar sa· attività anafilattizzante. I l ..'e9r elario : INTROZZI.

Società Medico-Chirurgica di Pisa.. Sed ut a del 23 giugn o 1934. Presi<l en te: prof. A. CESArtIS DEì\CEL. Prof. A.

BRo~zrN1.

-

1.)resen t azion,e di i in oper ai o di laring ectomia per un. ca r cino1na della larirtge, a deco r so r ar o.

Prof. A. BnoNzINI. -

Presenlazion,e di una operata di adenoma della ipofisi.

Emoperitoneo da rottura del corpo luteo. Dott. G. M. CANNATA. - L 'O. co111u11ica un caso cli emorragia da rottura di corpo luteo, confermato istologicame11te, osservato i11 l111a giovane con sindrome di appendic ite acuta.

Estirpazione addomino•perineale In un tempo, per neoplasia del sigma retto. Dott. G. l\il. CANNATA. - L 'O. con1n1 en la un caso d a lui felicemente operato di es tjrpazion e addomi11 0-perineale i11 un tempo per cancr o del sign1a retto soffcrn1andosi sull 'utilità dell 'esan1e r adiologico n ei tumori alto si lua ti e su alcuni particolari di t ecnica usati dai diversi operatori . Ricordiamo la importante nuova Monografia della Collezione « Policlinico » : Dott, ITALO GRASSO-BIONDI Specialista in Medicina Legale e I n fortunistica

LA PTOSI RENALE (Studio Mcd fco-L ega l e (con 6 tavole e 10 figure)

1•

Prefazione del Prof. GIANGIACOMO PERRANDO D rRETTORE DELL ' l s TITtTTO nr lVf EDICINA DELLA ,R. UNIVERS ITÀ. Dl GENOVA

LEGALE

l~ipo rtiamo l 'Indice dei Capito li:

PREFAZIONE. 0AP. I. I MEZZI DI FISSAZIONE DEL RENE, pagg. 3 a 17. CAP. II. FREQUENZA DELLA PTOSI RENALE, pagg. 19 a 28.

III.

EZIOLOCIA E PATOCENESI DELLA NE· FROPTOSI, paigg. 29 a 42. C AP. IV. LA MOBILITA ' FISIOLOCICA DEI RE1NI, pagg. 43 a 47. CAP. V. I DIVERSI CRADI DELLA MOBILITA ' RE· NALE . pag.g. 49 a 53. {;AP. VI. LE CAUSE P.REDISPONENTI DELLA NEFROPTOSI, paigig. 55 a 65. CAP. VII. SINTOMATOLOCIA DEL RENE MOBILE, pagg. 67 a 71. C AP. VIII. TRAUMA ACUTO E PTOSI RENALE, pagg. 73 a 102. C'A P. IX. LA VALUTAZIONE DEL DA.NNO DELLA NE· FROPTÒSI E DELLE SUE COMPLICAZIONI, pagg. 103 a 113. CAP .

Volume stampato su carta URO mano, di pagg. IV-120. Prezzo L. 1 5, più le s pese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 1 3, 2 5 in porto f.ranco. Inviar e Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio p, ,.. etale Succur sale diciotto. ROMA.


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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLI, NuM. 37)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Cellulite torpida a piastrone della regione addo· minale inguinalf!. Cheval lier e ·l~i ei}1.r ejr (J,,a Presse Médic·01le, n . ~9 , 11 aµ rile 1934) illu .. tra110 sotto il nome di flemmo11e lig n eo d ell a reg·io11e add ominoinguina le un ca o capil ~ t o a lJa loro os ervazion·e e ch e rientra neJ quadro d ella cellulod ermi.t e torpida a piastrone dell 'inguine desc ritta j)er da JTavre sulla ba ·e di tre .u e . }.»rimo . os er az1on1. ' i trattava di u11 uon10 di 42 a. ch e e ra stato a loro inv ia to per adenopatia Ìllio01.1inaJe, probabiln1erl te I i11fo.g·ranulo111 a ing uinale.. Il p. dopo a lcune settim a.n e di male ser e, si a ccor se di u11a Lumefazio11e ch e g Ji era comJJ&rsa bruscament e in co rri sj)QDdenza delJa I)iega d eJI 'inguin€ e che g li i1npediva la deambuJazio11e e cl1 e i acco111 pag11ava a, feb·b re fi110 a 38°. Obl)iettivan1ent e la r egione in guinoaddo·n 1inale er a ued e ji una tumefazione a forma di lJia tro11e ch e in alto g iunge,·a a 3 dit a a l di· otto deJl'on1belliro, lateralm ente alla spi11 a il i a ca .a nteriore . . u l)eriore , 1nedialn 1ente a lla lin ea r11edia11a, in bas o Jin1itata i1et Lamente dalla p iega ing uina.le: il colorito era t endent e al li·v id o; la . up·e rficie leggermen t e b ozzuta ; 1a co11 ~ i . . t enza 'uniforn1ente <lura; i lim iti n etti; il dolore alla pr e. sio11e li eve ; ]a t empe rqtu r a local e J.egger1ne11t e au1nentata. Al di o tto, 11ell a reg . crurale, nun1 ero. e gbiatndole indolenti. L 'e l)lorazion e r ettale e quella radiologica clel tubo dige•r ente: n egative. Nessuna porta d ' e11tr~ta visibile , lo t~to generarl e a lquanto com1)r0n1e . . so. . Due punture esplora tive d e Ltero e ito sen11)licen1 ent e a tracce di liquido ematic o r he insen1enzato in svarjati terreni n o11 d ette orig ine a gern1 e alc u110 . La r ea z. per la sifilide, co1me quella }Jer il linfogra11ulo1na in guinal e risulta rono n egative. Co11 il ·empli ce ri1) 0~0, $enza nessun 'altra cura , il pia18.lro11e. dO})O aver n ell a ])rima settimana ])rog r edito alqu:lnto , n1olto lentan1e11t e &i rias orbì dalla peri feria .11 oentro.. Tutto era complet:lroenle scom1)ar so (ro $Or e, gonfiore·, adeinopatia, feb·bre ecc.) in circa sette settin1a11e . Gli .i\ .L\. av, ricin ano il ca so da loro descritto, co1l1e quelli g ià ill u t ra ti da Favre , a 1 fl emmon e li g11eo d cl collo di lieclus . Quanto a Il ' etiologia essa ri1nane oscura : gli ·AA. son o d 'acco rdo co11 ·F avr e 11ell 'e elud er e ]a tuber colosi, il linfogra11ulo1na inguinnle, o un a c.auLa 111icotica; n1e11 tre p erò Favre aml'o etle come ipot esi ca usi1 1e la ~ifìlide, gli AA. rit engono ~1, e quest a po::: .. a for. e oltanto preµararre il t err e110, lllil r .l1 e 1'ele·n1e1n to casua le sia u11 ger11l e, ~cbbe11 e i1011 ._. ja tato fin ora riuscito p o. ibi1e il u o i sola111 ento. G. GENT~I.E.

Contributo alla conoscenza dei tumori in1lamma· torii cronici delle pareti addominali. G. Mara11g o . . ( v~'i e n.. J(l. Wocli., 7, 1934) ricorda un caso di u11a donna di 18' anni che. 18 mesi dopo un 'operazione di appendicectomia e eguita a freddo e decor sa enza alcun di sturbo , fu col1}ita in pieno henessere da una sindrorne dolorosa a cutis . . ima a carico d·el1 'addome destro; l 'interve nto dimostrò l.a presenza nello spessore d el muscolo obliquo i11fe riore di una n1as . . a tumorale con s istente, del vo,J um e di una piccola noce ch e, all 'e ame istologico, risultò costituita da tessl1to cicatriziale entro c11i erano con ervate scarse fibrili e nluscolari. Già 25 anni fa Sch loffer aveva illustralo que5tj traumi c roni ci delle pareti addominali , ch e si impianta110 su veccl1ie ci catrici prendendo il loro posto di parte11za da <1ual cl1e punto di sutura venuto a suppurazione; il ]oro interes e consiste appunto nella sintoma tolog ia violenta , e sproporzionata al loro volume , ch e essi p-0 "'Ono d et erminare, n1entre talora passano del tutto inosservati. V. SERRA.

Tumore del glomo sottoc11taneo. ~1 ason ~ V\' r il (Sizrg. G:vn. Obst., 1934) de·crivo110 u11 J1iccolo t un1oretto del g i11occl1io crr ande q ua11 Lo u11 cece, v il up.p atosi do·p·o un trau111a r l1 e e ra c.au sa di l)ar e te ie e sensazion i clolorose alJa ganlba; di sturbi sco·m par i dopo 1'exere i. ~1i c ro.sco1J i ra1111 e11t e que~to tumore rip·eleva la s1ru l l ura dei g lom i 11eu romioarteriosi descritti d.éJ J\IIa :011 i1 e.} 103-1: e ch e ono co tit.uili da c:len1cnti \ asa] i (strato di cellul e di e1)ilioidi) ed e lem e.nti 11ervosi si111patici. 'fali for111azioni presen ti sopr atutto sull e e~ lremità l)are ahb ia110 influen za sulla ten1per atura cul a11ea. Sotto l 'effetto di un traurr1a o per a ltre cau se possono divenire iperpla s ti ci e allora si J1anno tumo·retti cau sa di dolori , dis turbi ,,a ·omo tori 11ell'a1rto corri po11d ente . Ne son o s tati d escritti fi11ora 40 casi. GBtRO·N. 1

Deformità cistica congenita non com11ne della re· gione temporo-mascellare sinistra da germi pa· rotidei embrionali aberranti. Si tratta di una h·ambina che dalla nascita presentav~ un a tur11e.fa~ione· alla regione· tem11oro-ma. cellare s inis tra della grandezza di un Jnandarino e cric all'età di un anno , quan<lo fu operata , aveva raggiur1to il volume di llU grosso a1rar1cio. Aveva s uperfi cie liscia e cute normale , a ]imiti abba 1anza netti, di consi~lenza rnolle < _)la i.ica fluttuante e· profonda1r1en te indovata, fì ssa ull 'osso temporale. Al! 'operazione insien1 e alla grande furono riscontra,te anche numerose altre piccole cisti , ch e furono corr11pletamente asportate. Al1 'esa1ne d el liquido L. De Gaeta110 (A·· 1tflal i Itali ani di Chirnrgia., vol. XIII) ri ·con~


fANNu XLI, NuM. 0ì]

p lia li11a , OHd c la diag110 i di cisti farotillea .. L 'esa ~1e islo log ic0 diede r eperlo di cisti u1ull1ple , ricoperte da epitelio di varia for111a cl.il c ub·ico al poli I ratificato. ~ . D1 PAOLA. ' Jrò

Cancro delle ghiandole sudoripare delle mamu1elle. Secondo Lu , P.a ck , Scl1arnagel (Surg. Gyri. el .ubst., 1933), .le n1an1rr1elle si svilupp·a110 d a gl11a~doie sudoripa r e 111odificate. 'fub11l1 g hiand ~ l a~·1 di a sp·e tto di g hiandole sudoripar e e c isti s i possono trov.a r e 11ella man1rrtella un1ana adulta·. I dati che disting u on o i tubuli d elle g hiando le sudoripar e n ella n1an11neJJ a dai dutti galatto fori .sono: l 'eosi11ofilia del ciloplasn1a, uno s lrato 111terno di cellule a colonna, la p·r esen za di cellul e mioepiteliali, la tendenza alla forr11 az jo n e di produzio11i papillari i11tracanalicola ri e intracistich e. T ali dati a11atomi ci ri111a11go110 com e car atterist ich e in 1utte le evolu~i~ni cl1.e po~sono subire i tubi s11dori pari (c1s t1 , pap1llom1 , adenon1i e car cin om i). Seco11do I ' opi11io11e più diflu a i car1cri cla ghia11dole s udoripare si originano da ava11zi di tu~uli. g hiand olari o ,ja cisti e adenomi papillarL. S1 on o p·otuti ved er e i vari stadii di <1t1estti tras form azione. Eccet to cl1e per le peculiari pro i}rietà isto logic.he i cancri da g hiandola st1doripar a si differ1 cono poco dag li a ltri can cri della n1an1m e lla . Di solito insorgon o a prefe renza nelle d on ne brune cl1e son o d otate di maag ior .,,j_ luppo di ist ema g hiandolare udoripar o e seb aceo p iuttosto a lla periferia della mamm ella e ver·o l 'ascella; danno precoci adere11ze alla pelle e ulcerazioni data la loro superficialità. La prognosi e la cura è come per tutti i can cri della n1amm ell a. V. GHrRON. TentatiTo di cura della foruncolosi mediante l'ana· staftlotossina. Acca nto alla lo ro l)l'Oprietà })iogena ben coIl O~c iuta, g li s tafilococcl1i possono secer11er e unH lo ina i cui car a tteri sono og-.rri n etta0 1t1ent e definiti. D agli s tudi dei vari .A...A. su ta le to .. ina risulta c ~e e? ·a possied e un })Otere litico, in vied zn 1!i·tro , su nun1erose cellule d ell 'or garl1smo. Iniettala a do i opportune nell e vene dell 'ani111ale 11e d eter111ina rapidan1ente la Jr1 o rte, r11entre, iniettata 11e l dern1a a·n ch e a . ' piccole dosa, es a p r ovora una n ecrosi car atteri stica della p1ell e . In fì t1e iniettata a dosi p rogre · iva1nente Grescenli essa fa apparire, 11el siero d e.gli a11i1na,l i, la t os ina, in vitro ed i7i rivo e prod11ce co11 questa il fenome·n o clellu fl occula zione. GJi ~A...A. basa11do i sulle 1)r o·11rie e, perien ze 11el canlpo sperirn e11ta le J1an110 te11tato di lra tl~r<~ le forun colosi p er mezzo d ella anastafllotos'" ina : è questa un deri Yato a tossico d ell a t n~f'i11a ta fll ococcica ch e d etern1 ina "ia n e 11·uo1110 cl1e. n ell 'anima le l 'a ~111ari z i one di antit o~. ina s ta filococcica .

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SEZIONE PUATJC.A

. l Jovo aver d cscriLto la Lecr1ica di preparazione della ainastafilo tossina, P. Nélis e J. Piél'&1rd (R evue Belge des .Sciences ft'f éd. aprile l ~·34) riferiscono ·u 27 ca i co ì trattati. Sono 111a11cate ir1 gen er e le r eaz io11i gen erali. l Jn solo inalato ha a vertilo e11so di stan ch eiza1 so1111oler1za, n1ale er e e febbre : un altro h~ }J r~s~r1tato una poussée d ' urticaria alla prima 1111cz1011e. senz.a mostrarne allre alle seguenti. l .~• r11agg1or p·a rte d ei rrtalati n o11 hann o a\rt1to a l(.u11 dis turbo ed h a11 no co11t inuato le lorc' occupazio11i abituali. Le reazioni locali invece furono costanti ed in ge11er aile, .abba~tanza in t en ... e , ragg,i ungendo una superficie quanto una ç·a lma di mano. l/eril~ma ch e così 5i 111a11ife~ la è il })it1 s1)esso se1111)l1ce , r.aran1 e nte edemalo o o ortir arioidè p oco o nulla •prurig ino o, n1 a a bba ... Lan za do~ lnro o alla pres io ne. 'E:: que ta u11a r eazione qu a i con1une ai vacci11i (antitifi co, a11at ossi11a dift erica n ell '.v.dulto). ()11anto all 'efli caci;;\ dell a c ura, i può dirt' cl1e la 111aggio r parte dr i 111a lati ... 011 0 tati ben e (ìcamer1te influen za ti. l_Tna t a le azion·e favor evole si manife.sta, d o po a lc u11e, iniezioni co11 u11a clirninuzior1e cli volun·1e dei nuo·v i e]e~ rn enti o con una evoluzion e i1iù ra pida di e si . l J11 a tale ruzione curativa sernbra prolungar si. Alcuni soggetti 11anno prese11ta Lo dell e lesio11i f:11 0 a ll e ul.tin1e iniezio·rLi nia n on n e 11a11110 Jiiù presentate in ~eg uito: altri o·n o tati più rapidamente influen zati e i son o n1antenut.i guariti p er d ei m esi . G. LA CAVA..

Contributo alla cura delle fistole con le iniezioni sclerosanti. Chiariell0, d eì la (~ li11ica c hirurg ica di Nal)oli, 11a fallo u so (fliri ascenzu m edica , n. 14, 1 ~13±) 11el trattarnerito d elle più diver e fi stole della so.Juzio11e di l\estrep·o (clo1r idrato. basico di chinino ct g. 4:0 , uretamo ctgr . 20, acqua distillata cc. 3), g;ià felice1nente adottata da J ~avina 0 Ben zaque111. L'iniezione ve11iva pratica t a con ag·o a punt a . n1u a p into fino al fo11do della fis tola . a\'e11do cura di occ ludere bene l 'orifizio è terno per evitar e eh e il liquidn fu oriti.sc jsse pr1n1a r l1e fo . . ·er o tra éor i 5-6 n1inuti. In ca o d i i1iccol e fi Lole h a tro\ ato utile l ' i11iezione di qualch e goccia della soluzion e n ei t essuti circost anti a lla le ion e. I casi trnttati :so110 stati 1±; tre riguardano ci ti tir oidee . La prima datantf' da oltre due anni era già stata 01perata quaJ cl1e a11no IJri111 a ma ad 011 ta che la ·estir1)azio,ne fo ·se tat a la più co11111lela p 0 sibile, persi ~t eva u11 p icco lo tragitto fi stola· o; dopo sei iniezioni ]a Cì sto]a i chiuse completam ente. In un econdo caso di fi stola inedia11a del co1llo anch e eb be g u a ri g io11 e comr1Jet a ; un terzo ca O, sin1i] e al ])l'lffiO, la guarigioin e fu parzia 1e . Il su cce~ ... o fu completo in due ca i di fi tole coccigee : i11 uno si trattaYa di u11 tra1g itto lu11go oltre quindic~ centi111e tri : la cura fu piutto to lunga. In un caso di i1icco]a fi t o]a ure1

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et JL POLICLINI CO

Nu ~1.

37)

Lra le, seco11do il co11 ig liu di Jlestrepo, ha introdotto n ell .ure lra una so11da lasciata a diJl1 or a1 p er ±8 o re, inie ttando una 1ninin1a quantità di li4ui<lo I1el tragitto fistoloso. T ale olu1io11e ri111a11eva in sito per eguale perio1d o di t em1)0 , ripe te11do l 'iniezion e per 3 ,,olte a 4~ ore di inter va llo.. J.. a g uarigio11e fu d efinitiva . C<J ...'Ì JJur0 si e bJ)e la g uarig ion e i11 5 fi stole tuher co l.ari e 011 ·ecuti,1e a d ascessi freddi: e an( ]1e in questi casi si può a 1nmeitter e ch e le fì~tole sareb·b er o gua1 r ite S!Jontaneam ·ein te, è d a a n1n1e tlere cl1e le iniezio r1i n e a bbiano a cceler a lo n o levol111e1lLe la g uarig ion e . Di tre fi stole a 11ei li , la guarig ione si ebbe in due fistol e inLra fin terich e a solo orifizio esterno . Compl 0ss i,·an1ente i risultati son o in cor agg ia11ti ed il i11 l' tod o m erita m aggior e diffu ione . MoNTET,EONE.

IJOssibile o tle11er e, 111er cè l 'azio11e di certi sali , una ripresa d ella ·vitalit à d ei batteri già so ttopo ·ti al! '.azion e catad onica , o se il riacquisto d ella vitalità s tessa possa a vve11ire spontan ean ten le : l1a avuto sen1 pre risultati n egativi . Da J c omplesso 9,elle ricer cl1e con1p·i ute l ' A. c red e di p oter co11cl t1dere cl10, J)er quan lo c o11ce rne strettarnente 1'Esercito , p er i] n1 0m e11to il sis tem a Cata rlin , d ato il te'l111Jo ch e occorre p er ]a p o·t abilizza zione d ell 'a cqua e dH La la n1.a n canza di ur1a prova sicura d ell 'avvenuta d epurazion e n on sia JJr eferjbil e a d al1ri procedimenti b asa ti s u m et odi chi111ièi. 1'~011 esclude però ch e con il perfezion am ·e·nto clegli a p par eccl1i, possa ta le m ezzo diye11ire Jlrati co an cl1e per l 'Eser cito. (~ . LA CAVA.

IOIENB.

L'aff'aticamento, il fattore tossico e morboso nella dottrina delle morti apparenti e it11provvise. S. Ma rradi Fabroni (Hif. ll1ed. , 30 giugno 1 ~l 34), n ell 'illustrare la d ottrina d elle mor ti a~­ par enti e imtp1rovv1se, espone qua nto spetti, J1elJ a loir o O'en esi, all 'a ffatica 111ento, .a l fatt or e trJ '"'ico o i1 ~rboso . Esp·rin1e inoltre il co11cetto c]1e al seguito di si ffatte eve•n ien ze i d etern1i11i uno stalo inLern1e1dio tra la vita e la J11 orte il qu ale avr elJbe i11izio n on appen a sco111par si j sintomi e teriori d ella pri111 a pe r t er1111nar e ll Or m almente al verificar si d ei fe,n o111e11i di$truttivi i:•ropri d ella seconda . Ma quest o stalo, secondo l 'A. , .p1u ò pre . . ~11 t ar e anch e l 'eventuailità di un rito·r no alla v1ta r1 ei casi d ovuti a se1n1p1ice azione inibitoria ~ui centri n ervo i da fattoir i m eccani ci o tossici od irritanti, e,n dogeni o esoge11~. , . Ta li e ve11ien ze r eclam an o la n eces i~ d1 esser e te1npe• tivan1e·11te diagno ~ ti·cate, e l 'A. ritien e ch e p oss·a n o r e11der si evidenti n ella ]or o a1t ualità con la ric·e r r a dell 'ossigeno in seno a i tessuti. e. TosC.<\NO .

Azioni oligodinamiche dei metalli.

[ANNO XLI,

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Prem essa u11a rassegna st orico- i11 tetica sulle ricer cl1e fa tte dai va ri A~..\. rig uar do a ll 'azio11e o!.igodin a111ica d ei n1etalli e co11&id er ato il 111ecca11i ·1110 d ella az io11e s less«, G. Piazza (<ì i or n.al e di J\1ed. J\tl ilitare, aprile 1934) passa arl esporre le ricer ch e s.µ eri1rLer1ta li pe r so11ali , cl1e h a e eg·uilo per con tr oJlar e, dal p1unto di vi s ta p ratico , l 'azio·n e d ello sterilizzalo•r €. CaL.arJin , te11endo an ch e pre· ente l ' e.v en t ua le i11 Ler esse cl1e I 'azion e di t ale n1etod o p otrebbe a' er e per l '.Eser ci to, specie jn colonia ed in c&m1Ja gn a. Adoper ando p er tale controllo i ceppi d el g rup,po tifo-c oli , i dis&e nterici , i vib·r ioni co]e.rici , h a J)O luto con statare con 1e verso di essi l ' a zion e catadinica si svolga entro lim iti di Len11)0 abbasla11za brevi, a lme.n o p er g li inciuina111enti <li grado nor1 esager ato , e che il 11)en o r esi .. t ente si pr esenta il ,·ibrion e del cole ra . Ha studiato inoltre 1'azion e battericida d el1'acqua atti,faita, l 'influe11za d e11a concentra zion e salina dell 'a oqua sul proce so catadinico, l 'in1portanza che ha il i1um ero d ei corpi ra t a dinici in1pie.g.ati e l 'influ·en za d e1la ten1ller a.tura . (~ 011 sidera ndo ])Oi com e per i] g iudizio cl ell ' azio·n e svolta da uri n1ezzo depur a11te d eb ba ten er sj presente, I)it'1 c'he· l 'azion e '"'ulle a cque i11quinat e co·n gern1i provenienti da cu Iture, quella s ulle a cque inquinate con n1.ateria1i orga11ici , h a controllato l ' a•z i~ne . ca: tadinica i11c1ui11ando l 'acqua con emul s1on1 di feci . H a ric erca to in oltre 1·azion e ch e 1'arge11to catadi11ico svolge sui gern1i contenuti ne l latte e d h a te11 tato co·n vari e reazioni chimich e . di p ot er n1 e tter e in eviden za ~e tracce d ell 'a~­ gento disciolto n ell ' acqua attivata , come cr1terio d ell ·avvenuta d e pura zione. Infine h a esecruito de ll e ricer ch e allo copo dì a ccertare se. ~J1 aloga1n1ent e a qua nto è stato d.escritto ~a ' ' ìg11a'ti e . chnab el p er il so lfato di rame·, s1a 1

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MEDICINA LEGALE.

MEDI CINA SCIENTIFICA. II cloro della vescicl1etta biliare nell'ittero catar· raie. Normaln1ente la con ce l1Lrazione d ella bil e n ella vescich etta biliare ·è subordinata i11 1)ecial modo ad un riassorbim ento d ell 'a cqua e d ei cloruri. Chabrol Chavannat, Cachin e Cottet (C. f)·. Soc. BZol. , n . 39, 1933, t . CXIV) hann o voluto studiare se l 'assorbimento del cloro n~lla vescich etta biliare degli epatici si comp?sse n ello stesso modo ch e normalmente. All uopo in 15 ammalati .afebbirili , sui quali. l 'itte~o durava da 12-30 giorni in una colem1a osc1~­ ]a11te tra 16 ed 80 centg. di bilirubina , pe.r 11tro , prelevavano la bile dal duod e·n o ~ol m etodo di Meltzer-Lyon .p er ottenere la b1Je A e di poi la bile B della cistifellea .. Oltre ai c loruri furono dosati i pi gn1 enti


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~ U ~\[.

87]

1467

SEZIONE PRATICA

l1iliari (bilirubi11a, ecc.). In 1± a111111alati, su lo , il c loro della bile della cistifellea era più elevato ch e la bile epatica : infatti le cifre del cloro della b·ile B erano di .1 .51-2.48 %o. In due osservazioni le differenze di cloro nelle du e qualità di bile era di 2 e 2.37 gr. e vi cor rispondeva un notevole aumento d ei sali e pign1enti b·ili.ari (1-12; 1-13). Negli altri itterici le differenze erano 1neno marcate ma quasi sen1pre dimostrabili. Cosicchè nel 93 % di ammalati affetti da ittero · catarrale nel p eriodo di stato si nota nella bile della cistifellea un tasso di cloro più elevato che n ella bile epatica. Tali valori g li AA. 'l)Oterono confrontare con pro·ve analoghe praticate in individui n or1n.ali \ 13) ed in ammalati azoteim ici. Infatti 11ell '84 % dei n ormali la bile della cistifellea era meno ricca di cloro che la bile epatica; n ei n or111.ali tale proporzione s i ele:vava al 100 %. J URA .

POSTA DEGLI ABBONATI Il dosamertto del glucosio riel sangue. dott. C. _r\ rrigoni , da Stradella1:

Al

Il m etodo di Schaffer e Hartmann è st ato descritto da L . Preti alla Soc. lombarda scienze 111ed. e b·iologiche (1924). Ne diamo i p unti i1i ù esse11zi ali. Presa di 3-4 cn1 c. di sangue dalla vena ; si J11e ttono in provetta con p ochi decigrammi di o~salato di so dio. Agitare dolcemente, in modo da i1npedire la coagu lazione. Aspirarne u11 crr1c. cl1e si versa in un piccolo matraccio. Si aggiungono: 10 c1nc . di .~cido solforico· l I 12.l\T ed un cn1 c. di tungstato sodico, soluz. al 20 %. Lasciare i11 ripo·s o per 10 minuti ; filtrare. 1

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.Soluziorie JJer la titolazione. A ) Sciogliere 40 g. di carb·o nato di sodio nnidro in 400 eme. di acqua dist.; a parte scioglier e soJfato di rame g. 5 con 7,5 di acido tartarico in 150; a parte ancora g . O, 7 di j o·dato di potassio, 10 di joduro di potassio e 18,4 di OS$éllato di potassio in 250 e m e. di acqua. i\ilescolare alla. ·p rima la seconda soluzione e, poi, la t erza. B) Acido solforico, sol11z. N. C) Tiosolfato di sodio, soluz. 5/ 1000 N. D) Salda d'amido all'l ~{,. A 6 c n1 c. del filtrato (corrispondenti a X eme. di sa11gue), aggiungere, in un picco.I o n1atraccio 5 cn1c . di A). Tap11ar e il rec ipiente e t en er e in acqua, bollente per 15 ' . Raffreddare sotto ge1 to di acqua fredda. Agg iungere 5 c1l1c. di B ) e /2 em e . di D) (colorazione verdeazz11rra) . La ciar cadere da una n1icro·b uretta la soluz. C) fino a quando la colorazione azzurrai con1pare ed è so·stituita da una giallo-. citrino. :f are prin1a o dopo , la titolazione d el r eattivo ,4), esegu endo le stesse operazioni, sa]vo ell e, invece del filtralo, si aggiungono 6 em e .

di acqua dis t. La differ en za fra i c1nc . us ati Itella prova in bianco e nella titolaiiione equivale a lla quantità di rarr1 e ridotto. Ogni eme. della soluz. C') corrispor1de a i11g . 0,318 di ra111 e; og·ni mg. di rame ridotto corri.sponde a 1J1g. O, 1 di g lucosio per 100 cn1c. di sangue. Nel lavoro d el prof. Preti, vi ·è una tabella per ri s1pia.rn1iare i calco] i. Il 111eto do di Bang, arr1pia111ente. d escritto dal rr1anuié1le « Gli esan·1i di laboratorio n di r\lessandrini, Parnpana e Saba1 ucci (1. Pozzi ed., Roma), offre i vanta.ggi di esse·r e preciso, cli n o11 di1Iìcile esecuzione e di e iger e solta11to 1 t 10 di em e . di sangue (cl1e si r1u ò qui11di ancl1·e p re le\rare d·ailla puntura di un dito). Ancor a più sem ip lice e rapido è il metodo CroceliusS·eifert , cl1e esige però ur1 a1)11arecchio ab·b as tanza costoso. fil . 1

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VARIA Il fischietto di Charlot. In urL f1ln1 di qua lch e te,m po fa (Le luci della cif la) si vede il n oto, attore cinematog·rafi co <~ J1arl ot i11goiare u11 fi scl1ietto cl1e rimari e in g·oJa, siccl1è ogni movimento espiratorio più o 111eno forzato è a ccompa1g nato d.a un fi schio, cl1e pro~oca la più schietta ilarità. La trovata deJl ' urnorista ha ora la su a co rrispondenza i1ell.a r ealtà, in un 'osservaz.ione ch e F. J. ColJct riporta in L}·on, rriériica1l dcll ' 11 febbTaio 193±. Si · trattava di un ban1bino di 12 an ni, ch e aveva ingoiato }'a n cia metallica di un fì~chie tto e ch e non aveva n è dispnea, nè acces$i di tosse, tanto ch e si sarel)he creduto ch e 11 corpo estran eo fosse stato deglutito; ciò ch e cljmostrava la sua presenza nell'albero r espi .. rator.i o era un run1ore di trombetta ch e si ave,~a nelle espirazioni profonde e ch e si udiva a11 cl1e .ad una certa distanzar. Il rumore non era do·v uto al so~o ch e J 'e.spirazione p1ro<lt1ce al contatto con un corp-0 estraneo, ma ad un vero ru1nore di tr0mbetta provocato da ll 'aria er-;piratru sull 'an cia vibrante situata n eJl 'intern n d el b ronco. La radiog rafia dimostrò la presenza del cor po estraneo in corrisponde11za dell 'VIII costola de5tra. Si ricor se al la trach eotomia, completata da lla trac h eostomia con 4 punti di sutura r.11taneo-mucosa. lJopo a n estesia d el condotto ed introduzion e di un tubo da 7 mm., si potè e~trarre il corpo estraneo. Ge11eraJmen le ta]i corpi estranei nell e vie respiratorie dànno un soffi o in- ed espiratorio, Jier cep•ito alla bocc.a.1, mentre n on lo si ascolta sul torace. fil. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Denti ritenuti. - Tip. Officina Grafica Fresching, Parma, 1934. E. CoELHO e t J . Roc HETA. Etudes expéri1nentales sur la pathogen e de l 'oedem e aigu du poumon. ~fa sson & C., Pari , 1934. U.

SARAVAL.


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IL POLICLINl CO »

[ANNO XLI, NuM. 37]

POLITICA Il Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie.

Risposte a quesiti per questioni di massin1a.

(R. Decrelo 27 luglio 1984, N. 1265, pubblicato n ella Gazzetta Ufficial e N. 186 del 9 agosto 1934).

Veran1ente è troppo Lreve il periodo di servizio prestato; ma, a rigore, essendo s tato Lei nominato titolare in base a reg~.lare. co11corso, essenòosi perfezio11ato il rapport o d impiego ed avendo Lei pres tato serYizio, è tla ritenere che sia esentato dal lii11ite di et à .

0

Riportia1no qui sotto le !,Joche riehe scritte dagli Illustri autori p er presen tare ai Medici il lavoro svolto e gli intendimenti da cui essi sono stati guidati nell'opera di illustrazione e di com, mento ai 394 articoli delle nuove Leggi (1). <<

fl él

A l)l'GCi are gli $COp i clte ci ian10· prefì . si ta il titolo prepo sto al lavoro ; co·m e e i 1

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SÌ[Ulo .. lati rag·giur1ti non dobbia·m o dirlo· noi: ]n g iudich eranno coloro che avranno biso g no di co1ts ultare il nostro co1l1mento. ""' i lra lta di uno studio , non v.a to e inutilr11ente pom1Joso·, d ell e varie disposizioni di legg·e; 111a obrio, accurato: tale da poler dare t111a diretti va· sicura J)er ]a interpretazio11e di 1

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esse. Qua e là 11elle parli pi11 torme11tate dalla tr.a ttazione, come ad es. i11 quella relativa agli t1fTir iali sanitari , all e condott.e ed ai anitalfi ro11dott i, il comme11to è l)iù e teso , i ric.h ian1i alla g iuri$iJrudenza so110 l)lÙ larghi, e si è fatto a11ch e u11 fugace ce11110 alle questioni prin1a esisle u1 i, ed ormai g·ià quasi tutte risolte. Jn g·en er.ale, iperò, il co111n1e11to non h1a la prete,sa di voler dar fondo a quanto in questa n1 a teria sa reb be sta to i)ur possibile dire, e i1011 si fo sse voluto dar carattere eminente111 e11te 1)ratico all'opera nostra. Co111men ti a leg.g i vaste· e compl&Sse, con1e qu ellai di c ui i tr.a lia , no.i1 posso,no svolo·eire ed e~aurire tuLte le que tioni: d evono lin1itar i a dare le linee fondamentali, ]'o giche e giuriclicl1e, dPi vari i ·titt1ti, a ffin ch è colui che è cl1iamato ad interpretare o ad applicare la legge , appia come reg·olar i , facendo buon u o della propria logica e d ell a parola della legge. Ancl1e l'accurata edizion e del Pozzi , noto per a ltre pubblicazioni in n1ateria sanitari1ai, credian10 con corra a r endere questa nostra 011~era IJraticame11te utile, pur distingue ndosi , per l 'eilab·o razione cl1e della materia dia1 noi è sla.t a falta , dalle altre cl1e già affrettatamente sono s ta.te n1esse in circolazione a solo scopo (li co11corre11za librariai » . 1

AH1s1·10.E

c ::\.R.l \PEI.LE.

ALFREDO

J..\NN JTTJ-PTROMALLO .

o jl , . . /: ' ,..,e J I in . ( 1) V o I urne d i circa pag. 750, conteuer\te appen d'ice anch e l ' E; lenco delle disposizioni per la tutela della Sanità Pubblica dal 28 ot; tobre i 922 al 31 dicembre 1932 e nonchè d"e elaboratissimi [n, dici della materia trattata. Editore L UIG I Pozzi, Roma, Prezzo L. 45. I

(•) la presente rubrica è affidata. all'a.vv.

G10VANZ..1 SELVAGGI

9? D ottor A. P. (S. ). -

91° D ottor A. B. (M. ). - Sono 1)ers11aso che sicl obllligato a pres tare servizio a11ch e per le necessi1à dipe11de11ti tlalla 11uova sezio1te; 111a, risultando11e una ni.odificazio11e della eittità della prestazione, può chiedere che sia aur11entato lo stipendio e sia attribuita una ind er1nità e, 11el caso di cor1testaz1one, pttò ricorrere alla G. P. A. Recentemente il Co11sigli9 di ,S tato h a rite11uto , a proposito dei medici condotti, ch e il Comune può rnoclificare ]a circoscrizione. Se però ne risl1lti un servizio più oneroso, deve essere regolata la retribuzione in ra})J)Orto ai 11uovi obblighi. 92° D otlor L. G. (M.). - La sua co11dizio11e g iu ridica è già defi11i ta: incari co ten1poraneo. In r ap1Jorto ad essa è s tabiJito il tra1 tai11 ento eco-

non1ico. Non può quir1di eserc1tare azione nel sen so di un vero e proprio rin1edi o giuridico, per otte11ere che sia stabilita una con<lizione diversa. Può fare clon1a11da in via ammi11istrativa. Nel caso di cessazione clel servi zio per cau sa incolpevole, pure essendo assunto lerTI poran ea1nente, ma in reallà ave11rlo preseitlato servizio per lu11go tempo . è da ritenere ch e Le sia a·ovuta una inden11ità , in base ad un pri11cipio generale am111esso dalla giurisprudenza, i1ei casi di improvvisa cessazione del rapporto di irnpiego per cau se incolpevoli. ' I

93° Dottor G. G. (IVI.) . -

)

Gli aum enti periodici

sono attribuiti di regola al titolare della condotta, decorrendo il servizio utile dalla data della n.omi11a definitiva. Cl servizio i11terinale non è valutabile per questo effetto se clal capitolato r1on risulti che gli aun1enti periodici sono dovuti anche in relazione al servizio i11teri11ale seguito poi dulla non1ina defi11i ti va. Se manchi u11a disposizione in t al senso, nel capito lato o i11 altro atto, si (leve ritenere ch e il p eriodo tt til e incon1i11ci dalla data della 11omi11a all 'ufficio di titolare. Il servizio interinale è utile , per disposizion e di l('gge, ai soli effetti della prova; 1na questa effir,acia particolare non si può estendere ad altri r apporti, mancando anche le co11dizio11i dell 'applicazione analogica. N. B. - Ai qu esiti degli abbonnl i si risponde , in ogni caso , direttament e, J>e r l ettera. I qu esiti <levono esser e inviati, in busta , accorn.JJagnati dal fran cobollo [Jer la risposta e se mpre indirizzati imp ersorialmente alla Red,a.zion.e del cc Policlinico », i: ia Si stina 14, Roma.. Le rispos t e ai qu esiti che n on richiedorio esa1ne di al ti o speci ali indagini , sono gratuiti. esercente i :t Cassazione. eone. 'eg. del nostro periodi oo


[ANNO

X.Ll,

NUi\'1.

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SEZIONE l 'RATICA •

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Siamo soddisfatti dei risultati delle cure pre11atali 1 Su questo argo111ento 11anno parlato due ostetrici (J. S. Fairb·rai11 e :E,. J. Bro,w ne) e clue igienisti (E. '~ assie eJ G. 1F . Bucl1an) in w1a riu·nione d ell e Sezioni di Ostetri cia e Ginecologia e di Sanjtà Pub·b lica. d ella Brit. Medie. Associat . tenuta a B·o urr1emouth (Bril. l\fedic. Jourri., agosto 1934-). L'ostetri cia è certame11t e una parte d ella r11edicina preve11tìva, p er ch è per quanto riguarda la gravida11za essa tende n on solo a facilitarn e il decor so normale, ma ancl1e ad ovviare alle anormalità del st10 d ecorso e prevenire gli incidenti d el i1arto. Per prima cosa bisogr1a stucliaTe la d on n a singolarmente, t en endo conto delle condizion) fisicl1e e p sichich e, dell'ambiente e d el st10 m o d o di r eagire . Oggi si tende troppo , seco11do Fairhrain, a trattare la donna g r avid a u11 i.camente con1e si farebbe J)er una vacca, 1ne11tre la donna può presentare d elle con dizjo11i J>·Sichicl1e particolari dovt1te ad una g r avid an za n o n d e iderata o molto desiderat a, e in c1ue t'l1]Limo caso può com1)a:r ire un tin1orP rrtorboso ch e essa pos a esser e interrotta da qi1alch e incidente in1prcvisto. Alcu11e don11e sono terrorjzzate dall 'idea del parto , a 11 re so110 complelan1ente indifferenti. Anche durante il parto la psich e della 11ar toriente ha n oteYole im portanza, e può facili tare od ostacolare il p.arto•. Inol'tre la sorve.g·lianza della donna g r avida d ev'essere com ple ta e cor1tir1 u~ , pe-rchè l 'al· ])u1n.inuria, le p erdite san guig·ne, le modifi. ca zioni d ella ·plfe~ ion e hanno i11rport anza varia secor1do i casi e si può rico·n oscerla .. alo segu endo la 1)az icnt e. Una d e 11 e cause· ch e rende 1 n e110 effi cace la sorveglia11za i >rena lale deila rr1adre è che spe ·so e' è un n1 e dico ch e la ' rede duran 1e lai g·ravi danza , uno durante e un altro do.p o il 11arlo, mer1tre u11 olo m edico dovreb·b e t;eguirla ·co&t antem ent e . Il Fairbrain in iste su queste ca e, J)er cl1 è solo per e ·se si polrà modificare la m or1a lità n-; alerna, che non i è modificata n eO']i u ltin1i 2 a,nni. 1\ questo r·ro111osito il Browne cita dati . ta · ti&Lici: la· m o rtalità materna era d e1 3,87 %o nel 1911 , d el 4,04 ~/oo n el 1932. Esan1inando11e le cause, la mortalità materna si è ridotta 11er quanto, riguarda l 'albt1minuria e l' eclamp, ja. T.1a ragio11e p er cui la mortalità materna tot ale non è diminuita si de,re forse tro\'are 11el fél lto ch e è au1rtent ato note,Tolmente il 1111 n1er o d elle prin1ir)are, nelle qt1ali gli in ciclc:11 ti s0no più frecp1ent i . Certa1nente le ct1re prenatali sono inad eguate e inefi1~1iei , se i pen . a ch e in Ingl1ilterra il ±2 % dei parli a' rviene nelle n1aternità. 1

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Cerlan1eute g·li esan1i al le g r aYid e non son o suffi cient en1ent e fre·q·u enti . i\llolte Clinich e deg li os11edali addetti a ll 'in se.gnamento no11 fan 110 nulla p er cli111inuire l 'eclampsia, perchè que t a ... i ina11ifes la serr1pre nel] a stessa perce11tuale . Le leva trici d ovr eb.b ero aper misurare la r•ressio·n e arteriosa 1Jer cl1è syesso un, elevazi.o· rie di questa IJr ecede l 'albun1inuri a di pareccl1i€ settin1an e. Secondo il Bro., , rie, d a n1olti ostetrici si esagerai og·gi n egli inter,ren li opc ratiYi e i11entre Jn mortalità per i)arto è diminuita n ei ca i di s1)fo,p orzion e tra feto e bacino e sa è au111enlata per ta g li cesar ei e q11indi la mortalità è lata trasferita d a 11na ' 'oc e all 'altra dell a st ati stica. Nella cost ar1te percentuale di n1ortalità da parto, bisog·na a11 cl1e lener co nto d ell' enorm e at1mento di parti cl1e i effeltu ano in aneste~ i~. A questo bi o·gna a•ggil111ger e ch e alcune co1111Jlicazioni d e·l part o n on i possono pre. Ye111re con nessuna cura. Ancl1e la C.as. ie sostiene cl1 e. n on tut t e le donne ch e d e,,ono avere J 'as. i. t enza pir enat al e sono assistite con1e bi. oaner eb·l1e ch e fossero ·e que ~to si d eYe ìn l)Urte anche al numero grande di do1111e ch e cl1iedono di e. . sere a s istile , nu11Jero così g r an cle cl1e probabilmente clivt'nlerà gen erale. Ancl1P a Birmin O'h am da] l ~Jl6 ad ogg·i non è di1l1inuila la n1ortaJità n1at erna. Buc11an fa la me.desi111a o scrvazione e insist e uulla r1ecessità di ri d ltrre al m ir1imo i i1arti a do 1nicilio. l1li . l1ecialis.ti dovrebbero avere una più vasta prer;arazione p er occ u1Jar~i no11 so]o della g r avid a e cl ella partoriente Jna an ch e dei ban1bi11 i . R. LusENA . l

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IDilF

Rammentiamo l'Interessante volume: PAOLO CAIFAMI Dir etto re della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uso dei medici pratici Vol ume in--8° di pagg. xn.-544, nel quale sono riunite buona parte delle Conversazioni tenute ai m edici pra.. tic1 ne « La Clinica Ostetrica » durante gli ultim i 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste, su argomenti che interessano tutti i mt-dici di condotta. Il prezzo del volume è di L . 5 O, ma agl i abbonati a « La Clinica Ostetrica >> è stato accordato, quale premio semigrafuifo con eccezionalissima riduzione, os.-

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ancora tutto il corrente mese.


cc TL

1470

CONCORSI. POSTI V ACANTI.

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) . ~ Scad. 15 o lt. ; 2a. condotta; L. 9500 e q11adrienni d ee., oltre lire 1548,80 lrasp .; e là limite 35 a.; tassa L . 50 ,10. B USTO GAROLFO (Milano). -· Concorso, p er titoli , al pos to di inedico condotto. Stipendio i11iziale L . 9000, al lordo d elle riduzioni e ritenute di legge. I11dennità: L. 400 p er la bic icletta ; L . 1300 p er I 'incarico di ufficiale sanitario. Documenti di rito. Scadenza 31 o l lol)re 1934-XII. Per chiarimenti rivolger si all 'Ufficio di Segreteria del Comune. CATANZARO. Conso r zio Prov . ~A.n ti tub e rc. - Scad. 25 sett. ; medico dire ttore della Colonia-Preventorio di Tropea; L . 7800 al lordo d elle sole impos te, oltre L. 3000 serv. att. C1vrrELLA DEL TRONTO (1'eran10). - Scad. 31 ott.; 33. co11dotta,; L . 7000 e 4 quadrienni di L . 500, L. 2400 trasp. ; età lini. 40 a. ; tassa L . 50, 10. CosENZA. Ospedale Ci vi le. - Scad. 30 se lt.; titoli ecl esami ; lre assistenti ordinari p er u11 bi ennio. Stipendio n etto L . 1584 più una quota parte su compen si operativi. Docun1enti di rito. FIRENZE. Opera Pia. deg~i Ospizi Mari1ii con sede in Viart:,g·gio. -- Scad. 15 ott. ; direttore sanitario; L. 18 .000 e 5 trienni d ee., oltre L. 2200 indenn. alloggio e L. 220 0 serv. att. ; età lim. 40 a.; tassa L . 50. Rivolger si all 'Opera Pia, via Pietrapiana 46. l:,ORCHIA (Ben eve nto) . - Scad. 15 otl.; L. 8000 e 5 qu adrienni dee. ; età li1nite 40-45 a.; lassa L. 50 . Foni\IELLO (R on1a). - Scad. 30 ott.; L . 10.500 e 5 quadrier1ni dcc., L. 1380 ar11bulat.; età lim. 35 a. ; t assa L. 50, 10. GAJ,LAHATE ( T1 ar ese) . Ospedale Ci v i co. Scad. 30 sett., ore 16; medi ci specialisti : oculist a, otorinolaringoiatra e dermosifilopata; . aiuto m r.dico; assistente m edi co chirurgo; assistente m edico. Rivolgersi all'Amministrazione. Gu ARDAlVIIGLIO ( lVIilan.o) . - Concorso, p er Litoli, al pos lo di lnedico-condotto di detto Comun e . Abit an t i 25Gl d ei quali 953 sparsi irt can1pagna e circa 300 poveri. Alla condotta medi ca sono a11nessi i eg·t1e11ti asseg11i lordi della i1npos ta di Ricch. I\Iob . e ritenuta Cassa p e11sioni: stipendio an11uo L . 10.500, co1l 5 aumenti qt1adriennali del d ecimo d opo il b ien11io cli prova; l r. 625 anr1ue qual e U~­ ficiale Sanitario se dalla Prefettura n e verrà aff1clalo l 'i11 carico, più L. 3500 annue p er indennità 1nezzo di lr'l . -porto e L. 1000 p er inden11il à affitto e riscaldai . le11to ambulatorio. Tali a segni e inòenni là so110 soggetti alle ritenute d el 12 % di cui il Decreto N. 1491 d el 20-11-1930 ed alle allrc disposle d al Decr. N. 561 del 14-4-1934. La domanda, in b oll o rla L . 3, insieme ai prescri1 li d ocum enti , l 'eJen co d ei quali con tutte le relative mocl alit~ , posso110 desumersi dal bando d.i con~orso cl a r~­ cl1iec.l ersi alla Segreteria Com11nale cli Gu ardam1o-lio cl cbLon o perveì1ire alla Segreteria pred etta ~1on ollre le ore diciasetle d el 15 ott obre 1934-XII. l GLEs 1 \ (Cagliari ). ~ Scad. 25 se lt. ; direttore ò el Dispensario t\ntivenereo; ti loli ed esami ; lire GOOO ; n on1ina quinquer1nale salvo rinnovo escluso og11i <.lirillo Labilità; età li1nite 35 a. J\C CH o (Catan zaro) . - ·- Scad. 31 ott. ; L . 7500 e 5 quadrienni dee. ; età li111ile 45 a.; t assa L . 50. 1

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fANNo XLI, NuM. 37]

POLICLCNCCO »

LAJATICO (Pisa) . - Scad. 31 ott.; pel capoluogo; L. 9000 e 5 quadrienni dee., c. -v., L. 2000 trasp., L. 500 se uff. san.; età limite 35 a. al 30 lug.; lassa L. 50,10. ·LENTtAI (B elluno). - Scad. 31 ott.; L. 9000 e 5 rruadrien11i dee ., L . 500 uff. san. lVIEDE. ~ (Vedere PAVIA). lVIEss1NA. Grande Ospedale Civico cc Piemonte ». - Scad. 13 ottobre, ore 16; direttore sanitario ; e tà limite 45 a . al 14 ag.; doc. a 3 mesi dalla stessa data; L. 25.000 e 2 quadrienni dee., oltre L. 6000 inclennità carica e L. 1300 rimborso spese per clirez. Ospedale Consorziale cc Regina Margherita »; ta ssa L. 50, 10. ì\II1LAi~o. (Veclere a pagina seguente, dopo l 'Av' ertenza per i Concorsi a condotte medico-chirurg ich e). lVIr~TURNO (Roma). ~ Scacl. 31 ott. ; 2° reparto; L. 7858,40 oltre L. 1858,55 lrasp.; n on riduzioni , n1a lraltenute ; età limite 35 a.; ta ssa L. 50,10. l\JoNTORro EI f'RENTANJ (Carnpobasso). - Scad. 31 ott. _; L. 6500 e 3 quinquenni; tassa L. 50,10 i es ti tui1Ji le. ONIFERI (N uoro) . - Scad. 7 ott.; L. 10.500 e 5 quadrienni d ee ., oltre L. 600 uff. san., c. -v.; età li1nite 40 a . PARJ\.rA. OspedGJle M aggiore. Scad. 30 sett. Comprimario chirurgo; L. 4700 e compartecipaz. ; f5 assiste11ti: L. 4500 e c. -v. Età limite 40 a. Titoli ed eventualm. esami. Rivolgersi Segreteria. PADOVA. Osp edal e Civile. - Scad. 15 ott. , ore 17; J 2 assiste11ti effettivi aggiunti, p er vari Reparti; tjtoli ed esam.i; m edaglie cli L. 30; tassa L. 50,10; et à limite 33 a. all 'l seltembre; nomine e conferme annuali fino a 35 a. Chiedere anr1unzio alla Segreteria. PAVIA. R. Pref eltura. - Concorso per Ufficiale Sanitario p el Cortsorzio Mede, 15 Co1nu11i, popolazione 31.234. Stipendio, soggetto doppia riduzione Legge, L. 12.000. Ind ennità di Ispezione L. 4000. Obbligo dell 'automobile con inde1lnità di altre L. 4000. Diritti sani t ar~ a norma di legge. Età rr1assima 45 salvo eccezioni di legge . Documenti cli rito. Scadenza 15 ottobre. Per chiarimenti rivolgersi al Comu11e di Merle: oppure alla R. Prefettura di Pavia. SARONNO ( J?ar ese) . Ospedal e Civico. - Concor so ai pos ti di: a) Assist ente Chirurgo interno; b) Assistente Medico interno . Stipe11dio L. 3500 annue soggette alla riduzione del 12 % e delle ritenute di legge . P er centuali sulle prestazioni medicbechirurgiche e sulle cure ambulatorie degli abbie11ti e d ei Mutuati. Villo ed all oggi.o personale gratui lo in Osp ed ale. e) Medi co Specialista oculista ; d) Medico Specialista olorinolaringoiat.ra; e) M~d~­ co S])f;ciuljsta dermosifilop·ata: f) l\1ed1co Spec1al1sta pecliat.ra. Perce11tua1e st1gl i interventi, cure e ])restazioni abbienti e dei l\if u Luati. Scadenza ore 18 del 31 ottobre 1934-XIII. Ricl1iedere informazio11j e ban cb co11 corsi all 'l Jffi cio di Amn1inistrazione dell 'Osp ed ale. SEsTo AL REGHENA (Udi ne) . Scad. 31 ott.; L 8000 e 6 quadrienni d ee., oltre L. 500 serY. att. , c.-v ., L. 3000 cavallo o auton1 ohile; età limite 2535 a.; tassa L . 50,10. TORINO. R. Opera Pia-Sanat orio S. Luigi. - A tt1 tto 31 ott.; du e m edici assistenti ; L. 10.000 lorcle 1

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fANNO XLI, N u~r. 37]

SEZIONE

riùotte a L. 9400 , oltre vitto e alloggio· titoli ed esaini. Rivolgersi alla direzione d ell 'Oper~ (r l!gio11e Tre Tetti). TROPEA. -

( \ "edere CATANZARO).

Ospeclale Grande degl i I nfer1ni. -

Scad. 30 sett. ; un aiuto chirurgo e due aiuti m edicochirurg i ; tiloli; stipendi J_,. 8500 e L. 7000 ; c. -v. ; età li1nite 35 e 30 a.; tassa L. 50. Chied er e a n nunzio . , ,.IfERBO .

Quando non è altrimenti inùj cil lo l concor si si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compen si allo s lipendio base. AVVERTENZA. -

Co n.cor so a posti cli chimico presso il [ .a.boratorio Cltimico Nl u nicipale. È aperto il co11corso, per titoli e per esa11u , a

l\I1LAXO. -

due posti di Chimico presso il L abor a t orio Cl1imico ~1u11icipal e, alle condizioni fis ate d al viae o n Le Regolame11to generale ed or g·anico p er il })er sonale d el Co1n une. L o s tipe11dio iniziale è cli L. 14.000 all 'anno, al lordo d elle tra ttenute di legge n on ch è d elle riduzioni di cui ai RR. DD. LL. 20 no' e1nbre 1930 , n . 1491 e 14 aprile 1934, n. 561. De l I o s tip endio è su sce ttibil e di sei au1nenti qu adriennali fino a raggiunger e il massin10 complessivo cU an11ue ·L. 9800, salvo le trattenute e l e ridu zioni d i cui opra. Il funzio11ario non1inato a d et to po Lo fruir à inoltre di un assegno éli carica dj L. J 000 annue e di un supple111ento di ser vizio a lt1vo di a11nue L. 2800; l 'uno e l'altro non valutabili p er la pe11sion e e su scet libili entra111bi delle trat t enute cli legge e d ell e riduziorti sopracita t e. Qu alora il nomin a to fosse g ià iscri tto al Fo11do Peri jo11i d el p er so11ale dipendente dal Comu11e di Mil a110, esso continu erà l a propria iscrizione al F o11ò o st esso, con l e relative trattenute. In caso diverso sar à soggett o, per qua nto con cerne il tra t tamen to di quiescenza, all e di sposizioni di ct1i al R . D . L . 1.5 a]Jrile 1926, i1 . 679. Doi\I.\~DA nr Al\ll\IISS IONE E DOCUl\I ENTI DA ALLEGA RSI: La pre e11Lazio11e della domanrla ir11pli.ca l 'accett azione cli tutte le disposizioni ch e r egol ano lo st ato g iuridico ed econ omico cl egli impiegati d el Con1u11e di ì\1ila no, a norma d el rélativo Regolan1en t o gen er ale ed or g anico e delle modificazio11i ch e al i11ed esi1110 sar anno in prosieguo apportate. Le dom ande, debitamen le rorredate d ei d oc11men li cli cui in aJ)])r e o, dovranno esser e st ese su carta da ])o11 o da L. 3 e presentate all 'Ufficio di Protocollo Generale clel Comune (Yia Rastrelli 7) n on più tardi delle ore 16 del giorno 25 oltob re 1934 .A. XII. All a d om anda i con corren ti doYranno unire i seguenti docun1 e11li in carta legale e d eb itamen te legali zzati: - 1) certificat o cli n ascita, cl al qual e r isulti che alla data di pubJJlicazione del pre e11 te b an n o I 'aspiran te nort h a uperato 1'età di an ni 35. Quest o certifica lo dovrà esser e d ebitamente leg·alizzato, sal' o ch e sia ril asci ato d a un .Con1un e compreso 11ella circoscrizione del Tribunale fii Milano . P er color o ch e, i1el p erioòo dal 24 lnag·gio 1915 al 4 n ove111bre 1918, abbi a110 pres tato ser vizio mili tare , del la et à massjn1a è eleYa la di cinque anni . È eleYa la di qu attro an11i p er coloro c he ri sultino regolarmente iscritti al Partito ~azionale Fa cisla prin1a del 28 ot tobre J 922, fatta aYYertenza che que lo au men to è conrr o in agg·jun la a qt1ello eYen l ualn1en le s11el tant e per l 'al1 r o ti Lolo sopra con iderato. Sono e en ti cl al limite cli e lf\: a) gl i .\ it1ti ecl .\ is lenti ò ella Facoltà di 1\fe<li rirl a e

PRATICA

1471

Cl1irurg ia e di Chimica e d elle scuole di chimica e farmacia presso le Univer si tà e g li Istituti di is truzione superior e; b ) coloro cl1 e alla d ata d el bando di concorso prestino servizi o presso Labor atori d i Igien e e d i Profilassi , cl ipenden Li dallo lalo o da altri En ti pubblici , in b ase a regolare 11 on1ina con scg11i la pe.r effe lto di pubblico co11cor so; e) coloro che alla cta t a d el bando di co1ìcor so prestino ininterrotto ervizio, a11cl1e p er effe tto cii incarico provvisorio, d a alm eno tre a nni, JJres~o .lal?oratori di l gie11e e di Profilassi, dipend ef1:l1 1 .i~lo Stato o da altri J~nti pubblici; d) gli aspiranti ch e gilt pres i ino serYi zio di ruolo presso il C.0111u11e di Mjl ano o ch e s iano im1)iegati d 'organico presso allre A1nn1inistraz ioni co1nu11ali o C'l1e, alla data d el presente l>a11clo , pres tino quali d ipe11denti d el Con1une di ~1 fila110 , non di ruolo e con qual si .1 i d enominazione , effettivo serYi / io d a aln1eno due anni ; - 2) cerliti rato di cittad in tì n za italiana. Son o equipar ati ai ci l ladini dello Stato i ci ttadini delle altre Regi oni Italiane quand ·a1tcl1e manchino d ella naturalità. Questo certifica to dovrà essere d ebilam e11te legalizzato, salvo ch e sia r ilasciat o da Comune compreso nel.la circoscrizio11e t erritoriale della Provincia di ì\1Iila n o; - 3) cerl jfica lo di buona condotta morale e civile, accertata d al Podes là o d ai Podes là d ei Comu11i in cui l 'aspirante h~ dimorato duran le 1'ultimo triennio. Q ues to certjficato dovrà essere d ebitamente l ega] izzato, salYo ch e sia rilasci ato d a Comun e con1JJr eso J1 ell a circoscrizion e t erri lori ale dell a Provi11c ia di iVIilan o; - 4) certifi ca to ge11erale del casel1ar io g iudiziario. Que to certifi ca lo doYrà essere d ebi l[lme11t e l eg·alizza to, salvo ch e ia rilasci a t o dal rl'ribu11ale cli ~1ilano ; - 5)' cert ificato r il asciato dal ._ egre Lari o cl ella Federazion e cl ei Fasci di Combatl i111enlo della l)rovincia in cui h a domicilio il con corrente, a tlèstante l 'apparl en en za del con corrente st esso ai Pasci di Comba ltime11to, nonchè I 'a11110, il n1ese ecl il g iorno dell 'ii:;crizione. An che qu eslo cerlifica to - per il qt1ale non è r ichiesta legalizzazione - d eYe essere s leso u carta legale; 6 ) d iploma di abj] ilazione all 'eser cizio della prof tssione di chi1n ico, o diplo1na di l aurea in chi111 ica, in chimica e farmacia o in chimi ca indus tri ale, conseguito entro il 31 di ce1nbre 1924, o con seg·ui lo entro il 31 di cembre 1925 d a coloro ch e s i Lrovassero n ella condizion r previ ta dall 'art. 6 cl el R . D . 31 clicembre 1923, 11. 2909. Detti diplon1i clo,·ra11110 esser e e ibili in orig in ale o in copia rlolarile ; - 7) fogl io n1a lricolare o lato di ser' izio 1nilitar e, OYYero, p er coloro ch e tale ser vizio n on a bbiano l)res tat o, certifica lo di e ilo di l eva o di i crizione nelle li te d i leva; ) rerl ifi céllo di sana <' robu ta costitu zione e di id onei là fi.. ica all 'eserr izio d ella carica, salva vi i la di con Lrollo da parte d ell 'Ufficiale Sanitario d el <~on111ne di Milano . 'Jues to certificato d oYrà e sere cl e})j la111ente legalizzal o, salvo cl1e sia rilascia lo cl a un Comu11e con1preso nella cir coscrizione d e l Tribunale di Mil ar10; - 9) ri cevuta del civico Cassiere per il paga1nen lo (l ella lassa d i L. 50 dovu ta ai sen si del R . D. 21 ottobre 1923, n. 2361. I certificati di cui a i numeri 2, 3, 4, 5 e 8 d ebbono essere di d ata 11on a nterior e ai tre inesi da q t1ella del prese11te J1ando. Il concorrente che i lro\'i in una delle rond izio11i di precedenza i11clicalr i1ell 'art. 6° del J{eg ola111ento ge11erale per il per onale del Con1u11e cli Jlila n o (I), o cli preferenza, indicale all 'ar1icolo 1 del R . D. L. J luglio 1934, i1 . 1176 (II) do' rà farne es1)licita clicl1i a r azion e nel la c10111anda ,


« IL POLICLINICO »

jndica11clo il li Lolo ed alleg·ando i relativi docu111enli di })rova. I documenti di ct1i sopra ed i titoli scjenli I ici e di <'a.rriera che il concorrente rile11E>sse utile, nel proprio interesse, di produrre, cloYranno essere descritti in un eJenco in due originali, dei quali uno rimarrà agli atli ed il se<. 011do verrà restituilo al concorrer1te Lesso con clichiarazio11e di riceYula. Qttesta i)rocedura dovrà C'ssere seguìta anche per quei documenti e ti Loli r he il con corrente presen lasse 11on unitamente olla (lomanda, ma in pros ieguo e non oltre il J.5 ol t obre 1934 A. XII, alla Ripartizione Personale Oltre il cogriome, il nome, la palernilà, il' luogo di 1iascita e di residenza, il concorrenle dovrà indicare n.ella domancla tin recazJito in Milano, al qua1l ~, esclusivamente, verranno indirizzate le occorrenti comunicazioni. Il concorrente sarà tenuto ocl in/orinare t empestivamerite degli eventuali 1nutan1enti cli indirizzo. Gli esami efl i progran1mi ono quelli tabiliti alla lell. a) n. 1 dei programmi npproYati con decreto minis teri ale 9 niaggio 1927 a nor1na dell'art. 6 J:l. D. 16 gennAio 1927, i1. 155. La Com111issione git1<licalrice,, alla quale petta D11che di decicìere SLLlla a1nrnissibi 1ità clei concorre11l i, sarà con11)0 ~ La ai sen i del] 'art. 5 del precj1é: lo Regio Decreto. ara 11110 e cl u i dal concorso col oro che })er qual siasi r agio11e i1on si presentasero nei giorni ecl ore che 'erra11no indicate con aYYi 5o scritlo a l con corrente. Non lJOlrà essere non1inato il candidato cl1e si trovasse nelle co11dizioni preYis le dall'art. 8 del Testo Unico della Legg·e co111unale e p.rovjnciale , approvato con R. D. 3 marzo 1934, n. 383. Il nominalo si intende aver ri11uncialo al pos lo q ua11do non assuma effettivan1e11le ser,·izio enlro lrenta giorn i dalla data di co11 egna della lettera di no111ina. Potrà es ere co11ce so u11 tern1ine i11aggiore - non SU])eriore ]Jeraltro n.i 90 g·i orni - quan<lo il nomi11alo di1110 lri di doYer assolYere a precedenti in1pegni ri conosciuti l egillimi dall '.t\n1rni1tislrazio11 e comul tale a suo giudizio in sindacabile. La no111i11a sarà fatt a per t1n b ie11rtio cli proYa, durante il quale l ' ,~n1n1jni Lrazione s i riserva di proceòere al di111is ~ i o11 nn1ento , a suo giurlizio insindacabile, in Cft1al, iJ s i 1nome11lo. Lo s tiprndio e l 'anzianità decorr er a11 no dal giorno in c11 i il nominato avrà as~ u11l o efi e ttiYo serYizio. Il Yigenle Regolamento gen erale ed organico per il p ersonale d el Comune è Yi ibile 11r esso l a RiparUzione Personale ( Palazzo )ilarino - 2° piano) clalle ore 9 alle 12 e dalle 14 ull c 18 el ci giorni feri alj , e elu so il pom eriggio <l el a})a lo. l\Iilano, 5 se ttembre 1934 - XII. .\. VVERTENZE :

I I Pori està: l\1 \R CFLT.o Il <T) -~rt. 6.

V1 sc:oNT r

nr

MonRONE.

egrelario Generale: G.

R1voLTA.

[ ANN o

XLI, NUl\<I. 371

missioni a lle singole carriere sono preferiti, a parità di merito: 1) g-li insigniti di meda.glia al valor militare· • 2) i mutilati o invalidi di guerra e i mutilati e inYalidi per la causa fa~ cista; 3 ) gli orfani di guerra o dei caduti per la cau sa. fa scista; 4) i feriti in combattimento nonchè quelli p er la <.: a.ur.a fasci sta qua.ndo sian-0 in possesso del relativo brevetto e risultin·o iscritti ininterrottamente al Partito Nazionale Fascista dalla d ata dell'evento che fu causa. della ferita; 5) gli insi.gniti di croce di guerra o di altra attestazione s peciale di merito di guerra, e coloro che siano in possesso del brevetto di parteciipazione alla Marcia. su Roma, purchè ininterrottamente is; ritti ai fasci di c:>mbattimento da data anteriore al 28 ottobre 1922; 6) i figli degli invalidi di guerra e degli invalidi per la causa fasci sta; 7) le mad·r i. le vedove non rimaritate e le sorelle \edove e nubili dei caduti in guerra o per la causa fascista; 8) coloro ch e abbiano prestato servizio militare come combattenti OIPPUre che risultino regolarmente i ' critti ai Fasci di co1nbattiment·:> senza interruzione da data. anteriore al 28 ottobre 1922; 9) coloro che a.bbiano prestato lodevole servizio a r.rualunque titolo, per non •m eno di un anno, nell'Ammirdstrazione pres6o cui è indetto il concorso; 10) coloro che rivestano la qualifica di uffi ciali di oon:.plemento, ferme le eccezioni previste dall'art. 10 del R. Decreto 31 dicembre 1923-II, n. 3224, nei confronti di coloro che n-0n a.bbiano potuto frequentare i corsi allievi ufficiali perchè non idonei fisicamente, e degli iscritti della leva di mare che non abbiano potuto conseguire il grado di ufficiale di c0.mplemento per ragioni indipendenti dalla loro vol-0ntà; 11) i coniugati, con riguardo al _numero dei figli. u F ra i conc.orrenti ,o he appartengono ad una delle categorie indicate ai n11meri 1 a 10, hanno la precedenza, nelle categorie medesime, salvo le eccezioni predette, i c0niugati, e fra questi coloro che hanno maggi o1· num ero di figli. << L ,a preferenza di 011i al n. 11 del .comma 1° e al com ma zo del ipresente a rticolo non si apipli ca ai Corpi a rma.ti dello Stato, delle Provincie, dei Comuni, n on chè al personale fem1mi·n ile addetto all'assiE1tenza dei malati di mente degli ospedali psichiatri.c i, s iano essi istituti amministrati direttamente dalla Provincia, oVTero istit·nzi-0ni ipu1b bliche di beneficenza. « In via subordinata, nelle categorie indicate ai nunleri 1 a 8 e ai n1unet'i 10 e 11 hanno la precedenza colol'o cfue prestino, comunque, lodevole servizio nelle amministrazioni dello Stato. •( Quando la precedenza non può essere stabilita in base alle n orme suindicate per parità di requisiti. essa è deter1ninata. dalla età n . 1

. .. Nei pubblici concorsi sarà. data pre-

cedenza per la n omina agli invalidi di guerra di cui agli articoli 1 e 2 della Legge 21 aigosto 1921, n. 1312, che abbiano conseguita l'idoneità al posto sino a che non Ria stata ra~giunta la proporzion e di un invalido per ogni 10 posti, o frazione di dieci per gli .i.mipiegilii richiedenti diploma superiore o di medio grado e del 20 °0 per gli altri. !Il) Ar·t. 1 del R. D. L. 5 lu glio 1934 n. 1176. - L'art. 21 del R. Decreto 11 nove1nbre 1 ~2 3-II, n. 2395, è sostituito dal eegucnte : " Ferini i diritti conce. si a g li invalidi di g uerra dalla legge 21 agosto 1921, n. 1312, nei concorsi per le am-

Co~cons1

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PREi\fI.

Fondazione

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errno A. 1 l. l,uzzal lo.

L '1\rcispedal e S. A11na cli Ferrara infor111a cl1e a tu I to il 30 ollobre 1934 è aper to il concorso per il J)re111io di slurlio dell'an11nontare dj L. 2000 per onorare la i11enJoria del compianto prof. A. )f . Luzzal to, asseg11abile all 'au tOre di lavoro o grl.1p po cli la,·ori, su temi liJ)eri di Clinica o cli Palologja , costiluenlj, in preYalenza, il risultalo di stucli e ricerche fa tte riel Laboratorio intiLol ato al J)rof. Luzza l lo, pre o 1'J\.rci" pedale e pubblica li nel biennio


(A~~o

XLI ,

~l--'L

37J

SEZIONE PRATICA

1473

.

1° aprile 1932 - 31 marzo 1934. Chiari111enli , su r1• c l1iesta, dalla

eg·re teria dell 'Ente.

Fo11clazione premio Vitali. B aperto il con cor so J)er il conferi1ne11t o di un Jlrc1n io 1934-35 di L.. 2500 di Io11dazione prof. Fa bio Vitali p er il inig·lior Javoro orig inal·e sul te111a: « La polion1ielile acu ta epiden1ica )). Il terna dovrà es ere SYo] Lo con ricerche orig inali da medici inscri lli nell 'Albo di Ven ezia, esclusi i primari d e1l 'Ospcd al e Civile ed is li tu ti dipencler1li, e <l ovrà essere prese11ta Lo entr o il feh])r aio d ell 'anno 1935, secondo q11an lo disp one il regolarne11 lo per l 'assegnazion e d el prenlio. Per ulteriori schiarimenti riYolgersi all a direzione sanitari a de11 '0spedale Ci\ j Je, , -en ez ia .

Fon.dazione Recasens. Si annu 11 zia (« Paris l\fédical », 25 agosto 1934) c 11e l a vecloYa del prof. Recasens, ex-clecan o della F'acoltà m edica di i\Iadrid, h a i st itu ito, in memoria del marito, un premio annl1ale di 18.500 pesete (circa 30.000 lire it .), destinato a ricompensare i 111igliori l avori con ten enti ricerche su l cancro. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La FacoJ.t à cli Medicina di Berlin o h a designa lo clot lore liorioris causa il prof. 1VI::tri a110 R . Cast ex, 1i lola r e di Clinica medica all a Facoltà di Scie n ze ~Ieclic he di Buenos Aires, presi(le11te dell'Accadeni.ia Xazi onalc cli l\1eò ir.i n a ò ell 'Arge11tina. La Com 111 is ion.e per il con cor so di coa diutori 01 <linari i11 cl1irurgia negli Ospedali Riuniti di l apoli, costi t u i la dai proft. Gaetano Sorge, F ilib erto l acobelli , En1anuele Gr aYina, Do1nenico P ace e Carlo Laccel1i, h a esple ta lo i su oi l avori dichiarand o vin e itori a 11 pos lj d i coad iut ori, con la eguenle g radua tori a. i sig n ori: 1. C:iforio prof. Lui g i . 2. Fazio prof . Francesco , 3. Canteln10 prof. Orl a ndo, 4. Donad io prof. Nirola, 5. CerYasio prof. Raffaele, 6. Vecchion e prof. Filippo, 7. Cozzi prof. Nicol a, 8. Mil eo dott. Fran cesco, ~. Brodetti prof. Carlo, 1 O. P alun1bo dott. Ett ore , 11. ~1Iil a no p r of. Corrado . La Con1n1 i ione p er i l concorso di assist enti in n1edicina (d egli Ospedali Rit1niti di rapoli), costitui ta dai proff. Giacomo Ciccon arrli, Ed emo11d o Berger, Luig i D ' r\mato, Vincenzo P at.ri celli , Carlo Laccetti , h a espletat o i · uoi lavori clichiarando Yincitori a 1 posti ili as is tenti , con la egue11 te gracluatoria, i signori: 1. SalYi do l l. Pasquale, 2 . Torella dott. 1\Iicbcle, 3. P alermo d ott . Giulio, 4. Tria dotL. Eusebio, 5 . De ~1atthei s flot t. Dom enico, 6. Schiappoli rl o t t. Franco, 7. Alfano d ot t. Amecleo, 8. Visconti d o ll. Pasqual e, 9. Cirillo do l t. T•'or lunato, 10. Pace doll. Lucio , 11. Cacciapuoti clott. Raffaele, 12. Caniglia dott. l\t1J nfredo, 13. Vetrone dott. l\il ario, 14. Lezza dott. ~1ario , 15. Caru so d ott. Giuseppe, 16. Giaquinto d ott . M~ri? , 17. Iaccarino do tt. An lonio, 18. Scog11arn1g110 do l t. Raffaele. A1la cattedra di psicl1ialria e neurolog ia cle~1'università di Bonn, rnessa a concorso, sono r1 st1llati: 1° nequo loco e i11 ordine alfabe li ro i proff. Boslroe1r\ (l\_011igsberg) e Kretschmer (i\1arburgo; 2<> id. id . i proff. De Crinis (Grazì e Gruble ( Heirlelberg) .

, Il GoY~rn o g iapponese h a iu vjt a lo il prof. J{ arl GreYe, cl1re l lore d ella Sezione <l i plastica clen t 1le e mascellare all 'Isti luto de11tario dell 'uni' ersità di BreslaYia , quale professore o pile, i)er un an110, nll'Is liluto cle11tarjo d ell 'l 11iversilà cli Tokio; il Greve h a aderito. Il prof. Juan R . Goyena è n omi11a to ])re idenle dell 'Associazione Medica Arge11lin a. Il .lotl C1rlos l\ii ainini è no1ninalo della Socie tà Ar gen Lina. cli rfis iologia.

}Jl

e. iclen le

11 J)rof. KurL Scl1neider, cl i ~1011aco, è cl1ia1nato ulla CJ. lledrD cli psi chia lria di Ai11burgo, lasciat a vaca11Le dal }Jrof. 'V\1 . V\-eyandt , i1ominalo e111erito.

Il (l o l l. ~Iario Ba11chiero è n o111jnato })reside11te del! 'Associazione Orlon lologica Argentina.

Il prof. H. Roseo è n ominalo preside11te della Società Brasiliana d i 1 eurologia, P sichiatria e l\leclicj na Legale.

Il cl oll . Ernesto Greene è non1 in a lo pres idente dell a ,Società Cil ena cli Chirurg·ia. Il dotl. K. Astel, cli vVeimar, J)r e iden le d ella Lega regionale d ella Turing·ia p er l'igiene della 1 azza, è chiama to all a cat I cd ra di eredologi a e C1 1levamento u mano istitt1i la n ell 'Università di J e11a. ·

Utilissimo ad ogni llledico :

.

Il Diritto Pubblico Sanitario P e riodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: 011. <lott. Aristide Carapelle, Consig liere di S tato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercen te i11 Cassazione. Editori. Fratelli Pozzi -

Roma

I l Numero 8 (A.gosto 19341 cc,ntiene ·

A. CARAPELLE - Di alcuni punti relativi alla costituzione ed alla cessazione del rapporto d'im· piego dei sanitari condotti secondo il NuoYo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Concor so; giudizio d ella OOIIIlmissione. - Concorso; querela di falso; termine p er proposta legalità degli atti. - Concorso; nomina; potere di scelta. - Concorso; rinunzia; efficacia; nomi na; potere di scelta. - Concorsi; procedimento e for·m ~ . Concorso; grad uatoria; illegittimità. - Medico J:iduciario; impiego. - h1:edico o chirurgo ospedaliero; mancata conferma. Leggi e A ttj del Governo : Graduatoria dei titoli di 1preferenza per le aimmissioni ai pubblici impieghi. Tutela della maternità delle l avoratrici. - Disposizioni per il ser\izio del chinino di Stato. - Discipli na dei pret,zi delle s pecialità medicinali. - Norme concernenti il traspor to degli animali con autoveicoli, agli effetfi della profilassi zooiatri ca. - Intensificazione dei servizi igienici per l a lotta contro le mosche. - Sindacati provinciali dei iued1L·i; applicazione di speciali marche sui Certificati sanitari. - Assistenza ostetrica· protezion e della. maternità. Incremento del c~n su1no della frutta frese~. - Assis tenza os t etrica.

Rassegna di giurisprudenza :

Prezzo <lel suddet to num ero separa lo L . 5 N . B. - L'abhonamento ::ti dodici Numeri del 1934 costa TJ. 3 6 ma agli associati al « Policlinico ,, è concesso ner sol~ L . 3 O, che vanno in~iate .. m ed iante v.a~Jia Postale o Bancario, a ll'Ammin1straz1one del " D1r1tto Pubblico Sanitario 11 (Editori Fratelli Pozzi). Via Sistina 14, Rom~


1474

« IL POLICLIN fCO »

NOTIZIE DIVERSI!., 40° Congresso italiano di mediciua interna. Il 40° Congr esso d ell a Socie tà Italiana di ìVIedici11a I11ler11a si Ler.rà a Ron1a presso l a R . Clinica Ì\fedic:.t 11ei g iorni 17-20 oltobre p. v. Presidente d el Conii tf\ to ordi11a tore è i1 prof. Cesare Fru goni. 1' erni all 'or cli11e del g ior110 : 1° « Le m e leoreopa1ie » (proff. 1 . Pe11de e ~ r. Bt1fa110); 2° « rf erapia vaccinica e t erapia a pecifica d elle 111al attie i11tett ive » (proff. A . l~erra la e G. Boer) ); 3° (( Le b.ro1ic hiec lasie » (i11 ro111une con l a Socie là Italia11a di Chirurg i a; proff. A. On1oclei Zori11i , R. Alessandri, F. L a agna, A. Vallebo11a) ; 4° « Le pl europa1ie nell 'E er cito » (magg. mecli co R. D 'Alessandro) . Non sono accet1a le e n on iscritle a1l 'Ordi11e cl el g ior110 comunicaz ìo11i cli soci i1011 i11 r egola co 11 i pagan1e11 ti e cli acl er eri.ti che n o11 abbia110 Yersato la r el al iva quota di I... 75 . Le comunicazioni , le quali d ebbono es er e prese11 t1le no11 oltre il 15 setter11hre, debbono rig u ar c.lar e p r·~ fcri1Jilnl e11 lo argon1en I i a I tinenti ai temi rli R el az io n e. Og11i socio ad er e11le r1011 può f)r e e11lare piì1 cli due ro111u11i r azio11]. Sede e egre teria d cl Con g r e o : ll. I tilul o di Clin.ica Medica, (( Policlinico », R o111a. P er deliberazion e d el Consj g lj o djrettivo i1011 potranno e er e j11scri I le quelle co111unicazioni 11on acco1n1Jag i1a te d a t111 breYe su r1l o ch e (se accett ato , a n cl1e se Ja r omu11ic:tzione n on sar à fatta) Ye.rr à JJUlrbli calo n egli 1\ l ti . So110 co11ce.ssi i co11su e li ribassi ferroviari. Per cJ1iarimen li rivolger si al segrelario del Co11gresso: prot. .1111aldo Potzj , R . C1i11ica ì\fedica, R ort1a.

300 Congresso italiano di oto-rino-laringologin. Co1ne avcvfl tno, ar1nu11zi ato, si è svolto n ei g iorr1i 6-9 se tleml>re, a ~aàova e a Buc'l aJ.)est. L 'inlerYe11to di inol 1i l udiosi stranieri ha conferito a quest e a i se u11 cara tter e internazionale. L ' i n au g·urazione el.)be luogo rtell 'Aula Magna d ell a .R. ù 11iYersità di Pad ova, alla presen za di alte Aulorilà . P arla.r o11 0 il r e ttor e prof. Altli , il }Jre~ il i e c] c:Jla fìaeol là i11ed ica prof. Truffi , il preide11t e clel Comita to orga11izza1ore prof. Ar la11, cl1e 11a ri rorcl ato l 'appoggjo cl alo cl al Duce è dal Governo FJ_scist a all ' lj_!1ivers ità <li Padova, il presjde11te d ella Socie là italiana di l aringologi a prof_ i\1a1a L1 <l i Tori no, cl1e h a t e11u to il disccr so inau g urale, ed i i)rofes ori es teri Bujs (Bel g io), Beli11off (Bulgaria) e Garman (Un g heria) esalta11do lo s' ili.11.)1J<1 }Jreso dalle ·cie11ze in Regime fascis ta e in11egg·i a11do all 'an1 icjzi a tra l e loro n azio11i e l 'Italia. Acl tin b anch e tt o il prof. sen. Porlm ann di S1r asb urgo 3USJ)icò ad u11a più st.retta e cordiale in tesa l r a 1'l tali a e la Francia , l egate da tradizioni cl i sac rifi cj con1uni; in lesa ch e va con siderata come co11dizione indispensabile per il n1ant enimento <lell a pace. Ricor dò con calcl o entu siasm o 11 recen.le operi\ svol l a cl al Duce p er assicurare l a pace 1noli e1ial e. Ai co11g r es is ti è lato offerto un sontuoso riceYimeillo rlal l\ll1.1nicipio di Padova. I co11gr e si s ti h anno visi la to le Ter1ne di Abano. Del cor1g resso che va ultin'la11dosi inentre qu e ~ l o l1u1nero Yien e impag-inato e m esso in maccl1i 11a - <l ar en10 ulteriori n otizie.

[ANNO

XLI,

NUI\11.

37)

11° Congresso italiano di medicina del Lavoro. L 'XI Congresso Nazionale di Medicina del LaYoro, cl1e d oveva aYer luogo a Torino n ei g iorni 20-22 ottobre, è stato differito ai gior11i 25-27 otlobre. I leID:i di relazior1e in ordine di dis1)osizio11e n elle g 1or11ate del Congresso sono i segue11ti: proff. N. Cas telJino e G. Quarelli, « I1 lavoro sul n1ar e e sulle acque interne (con particolare riferi 1n~n to alle n1ala~tie professionali clei pescatori) »; i1~of: A. R,a11 elle tt1, (e Solfocarbonisn10 (patologia e cl1n1ca ) >>; prof. G. B. Audo-Gianotti , cc ,Solfocarbonism o : sist ema neuro-vegetativo e g hianclole endocrine , con particolare riferimento alle cap sule surren ali »; prof. Guglianetti , « Mal a llie profesiona]i dell 'apparato visivo »; prof. Di Donna, cc Mezzi di prevenzione contro il solfo-carbo11ismo >>. Le comu11icazioni , sia sugli argon1enti di relazione ch e su al lri ar gomenti di Medicina del Lavor o, d eYono esser e inviate alla Segreteria del Co11g r esso, corso Vitl. Emanuele 8, entro il 15 ottobre, accompagnale dalla guota d 'i scrizion e al Congresso, di L. 25. Tale i scrizione darà diri l lo a ricevere g li Atti d el Co11g·resso . La preside11za del Con1i lato organizza tore (prof. Q u ar elli) e la Segreteria generale (prof. , -igliani) h ann o sede in Torino, corso Vitt. Em. 8.

9a Coufereuzn internazionale contro la tubercolosi. Si è t enula a , ·arsavia d al 4 al 6 settembre co11 l 'jnlervento di un migliaio di delega li rappresenlanli 43 P aesi . La r appresentanza ila Uar1a, compos ta di circa JOO medici , presieduta dall'on. Raffaele P aolucci , er a l a pii1 nu1nerosa e le scuole itali an e h anno portalo un largo contributo di laYoro scientifico e sociale . Alla solenne cerimonia inaugurale interve11nero iJ presiden te della Repubblica , i m embri del Governo e il Corpo diplomatico. Dell 'importa11 te Congr esso darem o ulteriori i10~ tizie.

Corsi di perfezionamento. So110 aperte l e i scrizio11i al \ ' II Cor so di p erfezio11am ento n ella Clinica della rf ub er colosi e d el l e l\llal atlie dell 'Apparato r espiratorio presso l 'Is lillo e< Benito l\i[ussolini » , diretto ùall 'on . prof. E u genio Morelli. 'f ale corso, ch e avrà con1e i preced enti la dur a la di sei n1esi , avrà inizio n el prossi1no m ese (li n 0Ye1nbre, in g iorno d a fi ssar si . I~sso è riservato ai Medici laurea ti, o comunque mu11i ti del diploma di abilitazione all 'esercizio p~ofessional e, ed avrà un programma d 'i11segnamento corris po11dente a quello di u11 an110 universitario. La frequenza è obbligatoria . Le domande di iscrizione, in carta libera, debbono essere inviate, unitan1ente al certificato di l aurea ed alla tassa di' L. 300, alla segret eria d el1'l s litulo cc Benit o ì\iussolini », piazza Venezia 11, RonJa. Il numer o d elle i scrizioni è limit at o . L ' annunziato cor so di coltura n1edica presso l e ItR. Tern1e di Sal somaggiore aYrà luogo dal 25 se llembre al 4 ottobre, col p atronato d ella Associo.zio11e Medica Italiana di Idroclimatol ogia_ Le l ezioni sar anno ten ute d a un el e tto corpo inse-


{ANNO XLI, .Nuì\r. S7J

SEZIONE PRATICA

1475

gnan le (Rondoni , ~epere, Ferrata, Preti, Foà, Sisto, Razzaboni, ' ' alenti, Doi1ati, Lasagna, P eroni , Nasso, Chistoni, 'fra111busti, Zoia, Pel agatti, Decio, Alfieri). Tassa d 'iscrizione per inedici L. 150, 11er studenti in medicina del 6° anno L. 80 ; facilitazionj di soggiorno. Rivolgersi all 'Ufficio di Propaganda delle RR. Rerme.

In applicazione al r egio d ecreto legge del 12 lug lio 1934, ch e devolve alla Provincia di Roma il patrimonio e le attribu zioni del Brefotrofio , sono la te effetlua te le consegn e fra i rappresenlanti delle due amministrazioni. U11 nuovo g rande Istitulo pr0Yir1ciale per l 'assisten za all 'infanzia, sorgerà fra breve i1ella zona di :\Ionte Mario.

Un corso di dern1alologia si svolgerà so tto la direzione d el prof. Goug·erot a Parigi , dal 1° al 27 ottobre; tassa fr. 400. Per informazioni riYolgersi al dotl. Burnier, Hopital St.-Louis, rue Bichat 40, Paris .

I11 Argentina la « Comisi6i1 Asesora d e Asilos y Hos1)itales Regionales » h a approvalo un progetto cli cos truzioni ospedalier e per l 'imporlo di 35 milioni di pesos, ossia oltre 100 milioni di lire it. Il 111inis lro dott. Saavedra Lamas h a ricevuto la Commissione e dichiara Lo di esser e disposto ad nppoggiar e validamente il progc lto, in difesa deg li interessi della salut e IJU]Jblira e ò ell 'assistenza sociale.

Un corso di chirurgia riparatrice ed este tica avrà luogo a Parigi dal 14 al 21 ottobre, sotto gli auspici dell 'Alleanza scientifica e medica francese. Rivolger si al d o lt . Claoué, rue Scheffer 39, P ari s, XVIe. ·ella Clinica g i11ecologica fli Dresfla si t errà un corso di p erfezionamento p er medici , d all 'l al 31 ottobre. Per informazioni: Staatl. Frauenklink, Pfotenhauerst. 90 , Dresden-A. 16, Germania .

Un po' dovunque. Il Congresso ii1ternazionale di el e llror adiobiologia si svolge a Venezia mer1tre questo fa scicolo va in m acchina. i e riferiremo nel prossimo numero. Un congresso internazionale di medicina assi curativa sulla vita sii terrà a Londra verso la fin e di lug lio 1935, so tto la presidenza dei proff . Langòon Bro,,·n e L oep er. 'femi: metodi per la valutazione d ei rischi ; p.rognosi dell 'ipertensione; accettazione òei glicosuri(;i ; ulcere p eptich e; Yalore dei mezzi preventivi. RiYolgersi al segretario Otto May , Holbo1n Bars 1 4~, London E. C. 1., In ghilt erra. Il 21° Congr esso francese d 'igiene social e si t errà a Lione òal 7 al 9 ottobre. Segretario gen erale : dott . Rochaix, rue Pasteur 61, Lyon VIIe. Il 7° Congresso francese di storr1at.olog ia. è indetto a Parig i dall '8 al 13 ottobre, n ei loca ~i d ell.a Sorbona. Segretario gen erale: èlotl. J ea11 V1Jensk1 , rue de Phalsbou.r g 5, Paris. La 54'\ conferenza annuale d ell '.A.ssoci azione d en taria britannica si è adunata a Dunclee il 7 agosto con l 'intervenlo di 250 rl cl egati, sotto la presidenza del dott. W. Grahan1 Campl)ell. lin congresso medico cos tgricen se ebbe luogo l '8 aprile n el Sanatorio di Duran p:esso San J o~é, con l a p artecipazione del segretario d ella san1t~ dott. Sol6n Nunez e del preside d ella Facoltà di medicina prof. L ar a; venne discu ssa principal111ent e la tuber colosi. IL 2° ConQTesso i11ternazionale dei medici auto5 mobilisti i è tenuto a Utrecht; . si è . deci~o ch e la prossim a riunione di d elegati ::iazional1 avrà luogo a Praga n el giu g no 19·3 5 e il futuro congresso a P arig i nel 1936. I n1edici s lranieri inviati dalla Società .delle a~ zioni per frequ entare il C-Ors?. inter~az1.onale di malariolog ia a J~on1a, h anno Y1s1tato 1 Is tituto Superiore d 'odontoi~tria « ~· Eas~man n, p er. con o~ scere l 'organizzazione e il funzionan1ento d1 que s lo g r anrlio o Ent e , gi à molto reputato .

i è costituita a Dresrla l a prin1 a « Accad eir1ia lalale per la tutela d ella r azza e della sanità » .

Il 1° agosto è st ato aperto a Praga un consultorio per cliab e tici , a cura cli una società cecoslovacca di aiuto ai diabetici. Il 19 agosto fu inaug11r a lo a Rio de Ja11ei r o un (J p edal ~ tedesco la c ui costruzion e era stat a iniziala appena un anno e m ezzo prin1a. Viene coni(ler at o come l 'ospedale pi\1 moderno d ell 'An1erjca i11e ridionale. Il i11inistro spagnolo d ella g uerra ha istiluilo, rLelJ 'Osp ed ale militare di MJdrirl, una clinica per 111al a t l ie diger enti e d ella nutriz ione; sarà diretta d al dot l. Angel Rio, spec ial i la per d ette malattie J 1ell 'O . . peci a 1e d ella Croce R o sa cli Madrid. Il Poter e esec ulivo clella llepuhhlica dell 'Equaclor J1.i i s tituito, presso l a Direzione gener ale di f\a 11i là , u11a peciale ezione incari cata della lol ta é.! 11liluber colare, con bila11cio a11l onon10. La Fo11fl azion e Rockefell er s11 ole prestare l a sua cooperazione, nelle opere d ' iJ1lere . . se san i t ari o , per un periodo li111ita lo a 5 a11ni ; suole ridurre per g racli j Jinanzian1e nti in rcu.es lo fratt en1po , così d a avvia r e nel ui1 'azione aulo1101na. Ha fa llo poch e eccezioni. Tra ques te ve 11 'è una p er la Giamaica, ove la su a cooperazione clura d a 15 auni perch è si è clin1os·tra t a parljcolar1nente fru ll 110 a. Essa tend e a co ti l11ire ui1 serYizio sa1tilario ol U111 ament e attrezzalo. I pro})lemi d 'i11 lere. se più generale, co1ne la lo l ta contro la Lu bercolo i , la malaria e la fr a111boesia, sono allirla li a co111mis ionj speciali . Si d à n1olto SYiluppo a'lla prop ag·anda igienica. I ri u ltati sono docun1en labili con una fortissin1a riduzione di mor1)osi1 à e cl i m ortalilà. I11 Polonia una legge d 'inizia tiYa d el ~1inistero cl ell a Gu erra dispone c h e d 'ora jnnanzi la protezio11e d el1 1 popolazione civile contro g li attacchi aer ei e i gas dovrà essere a ttua ta dal Ministero j)recletto, o dal Comando d ell 'Esercit?. In tutto il ter ri torio dello St ato d ovr à essere sistemala una r et e di pos ti di osservazio11e e di allarme; flovran110 ancl1e essere organizzati ricoveri e pos ti di soccorso efficienti. Si t erra11no cor i <li propaga11da, tra tutta l a lJopol azi one, affincJ1è qu esta apprenda a fronteggi are il pericolo aereo. La Casa editrice Gutenberg di Zurigo, Società per azio ni , a nnunzia la pubblicazion e di due volun1i : (( Elem en ti di balneoterapia » e « I laghi


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<t IL

POLI CLI 1'~ 1 CO

a lpinj n, rli cu.i il primo consta di una serie di t avol e a due colori con spiegazi oni in Ialino tedesco, j.11glese, fra1l,ce e e ita1iano, a cura del prof. Besse; Il seconclo e dovu to alla coll ab orazione di vari ~ompetenti (per I 'Itali a il prof. Vinaj), con testo In tedesco, fra11cese, inglese e italiano. Per chi i prenota il prezzo è, rispeltivan1ente ~l i franchi svizzeri 4,50 e 3; dopo l a pubblicazion~ il ])rezzo con1mercin le sar ò, r is1)e l ti vamente, di frélncl1i svizzeri 6 e 5. RiYolgersi a: Verlagshaus zum Gutenberg Al liengescllsch aft, Renn,veg 384.0, Zliricl1 , Svizzera. Il LribLL11ale correzion ale di Parigi ha condannato per truffa lre individui tra loro associati c;he lanciaYano un presunto affare d'indole me~ dica, p er spillare delle cau zio11i. Il 14 luglio furono re ' e cordiali onoranze al prof. Enrico Rossi, cJ1e da oltre un trentennio è seg relario i11edico fleg·li Ospedali Riu11iti di Napoli; parl arono il presicle11te avv. Girace per l 'am111inis Lrazione e i l prof. P ace per la famig1ia sanit aria. Al fes leggi.'.l.to furono offerti ur1 artistico bozzello e fiori. ~1I eo tre

il far111acis ta Raffaele De Paola, ad Aversa (Caserta) , n1anipolava llna fialetta, questa si è spezzata e le cl1egg·ie "lo investiYano agli occhi, determinando una forte emorrag·la; si leme per J 'integrità della vista.

))

[ANNO XLI, NuM. 37]

Del compianto sen. prof. GIACOMO FILIPPO NoVAHO, uno dei più g r andi cl1irurgi che vantasse l 'Itali.a, ci riserviamo di clare ampie notizie in un 1Jross1mo numero. Il Lei: . gen . 1nedico G. B. CALEGARI, spentosi a 1 ,) anni, è s ta lo un ele tto medico e soldato.

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Lçl direz io11e di

ArchiYes Rou111aines <.le Pathologie ex1)éri111 entale el de ~Iicrobiologie » · periodico fondalo d al prof. J. Cart lacuzène, è stata assunta dal prof. C. Ionesco-~lihaiesti. cc

Rivista di Jtlalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. (Parte Il, N. 2-bis). SOMMARIO. P~O b l emi generali : L. VERNEY: La legge sulla i-i:ite~rale nel quarto anno di applica.zione. -

bonifica Recen· s1on1 (Parassitologia - Patologia e clinica - Teraipia e farmacologia. - Epiden1iologia - Profilassi - Entomologia - Geo•g ra.fia della ·m al a ria e caimpagne ant~ma­ lariche - Miscellanea). - Rivista bibliografica. - Note biografiche : C. NATALI: Il prof. P. Miihlens (1 fig.). Note di giurisprudenza. - Notizie.

Abbonamento pel 1934: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 risp~ttivamente; un numero separato: Italia L . 6, ERtero L. 1 O. Rivolgersi all'ed itore LUIGI POZZI - Uffirio Postale Succursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Appendicile r ecidiYanle . . . . . . Pag. 1462 Bibliografia . . . . . . . . . . . . n 1458 Botriocefal o: rict~rche . . . » 1463 Cancro del le glandoJ e sud oripare delle mammelle . . . . . . . . . . . . . . )> 1465 Cancro del sig·n11 ret to: est ir1)azione . . » 1463 Garcjnoma prin1ilivo dell'ovaio in Yente11ne ? . . . . . . • . . . . . • • . . ) > 1443 Cardiopazienti: la Ltacidemi.a . . . . . . » 1460 Cellulite torp.ida a piastrone della region e acld ominale i11gu inale . . . . . . >) 1464 Cirrosi epatica: ricerch e . . . . . . . . » 1462 Cisti congenita d ella r eg ione tempor on1ascellar e . . . . . . . . . . . . . . » 1464 Cistifell ea : radiologia . . . . . . . . . » 1460 Corr)o estraneo (fi cl1ielto) nelle Yie respira lori e . . . . . . . . . . . . . . . » 1467 1461 Cuore della donna sana : dimensioni . » Cuore : infarto . . . . . . . . . . . . . » 1461 Cure prenatali : risul la ti . . . . . . . . » 1469 J)ermatosi pig~11entaria prog rr:;;siYa di Sc11amberg . . . . . . . . . » 1448 1462 Diabele: ricercl1e . . . . . . » 1460 Diurelici e diuresi . . . . n Ernicrania : cur a . . . . . . . . . . . » 1451 1463 Emoperitoneo da ro l tl1ra d el corpo luteo )) Ernia inguinale: n1odifjca al metorlo Po1447 stempsky per la cura radicale . . . . » 1463 Fanghi lermali : solfobatteri . . . . . n 1465 Fis tole: cure con iniezioni sclerosanti »

Flu oruro sodico: azi one tossica .. . . Foruncolosi: c ura n1ediant e anafilatos. s1na . . . . . . . . . . . . . . . Ganglio cer vicale inferiore . . . . . . . Giurisprudenza: quesi li . . . . . . . . G1u cosio : dosamen to nel sangu e . . Glutatione: ricerche . . . . . . . . . . Ifonliceti patogeni: ricerr h e . . . . . . In.sulina: azione sui gas del san gu e . Iper tensione arteriosa : ricer che . . . . Ittero catarrale: c loro della Yesrichetta biliare . . . . . . . . · . . . . · · · Itlero: prove diagnostiche cuta11ee . L eggi sanitarie: T esto Unico . . . . . . Linfati smo: clinica e terapja . . . . . ~1etalli: azio11i oligodi11amiche . . . l\1or])o di Vaf[l1ez : tra ttam ento . . . ì\!Iorli apparenti e improvvise . . . . Neuralgie artr ogene . . . . . . . (Jsleomalacia e calciopessi . . . . . . . Poln1one: collasso massivo . . . Jl e11i grinzi: ])asofili punteggiati . . Sanocri.sina : fissazione cli oro n ella cute Secr ezione gastrica: influenza dell'ormone cor ticale . . . . . . . . . . . . Tumore del glorno sottocutaneo . . . . 1'umori ma1ig r1j : eziologia . . . . . . Ulcera gastro-duodenale: cura con benzoato di soda . . . . . . . . · · · · · ' rene sottocu tanee: fotografia infrarossa

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. seguito ad se non sn Orritti di proprietà riservati. ~ N on è consentita la ristampa di lavon pubblicati nel Policlinico 1utonaazione scritta dalla t'edazione . E vietata la pubblicazione di sunti di essi senKa citarne la fonte. C.

FRUGONI,

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma · Stab. Tipo·Lit. Armani di M . Courrier .


ANNO XLI

Roma, 24 Settembre 1934 ·XII

Num. 3S

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

.

''

.

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .J:>R.ATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavorì originali : trai1matizzati.

G. Picardi:

La colesterinemia nei

Note e contributi: L . Ronconi: La roentgenterapia nella Leishmaniosi cutanea.

Osservazioni cliniche : U. Palombelli: Porpora emorragica semplice da p1aratifo B in soggetto affetto da avitaminosi latente. Storia della medicina: Hirsch Loeb Gordon: L'emofilia. Il moribo di Sirr~eone ben Gamaliele II (secondo secolo). sunti e rassegne : T1sIOLOGL4.: R . Cobet: Nuove esper ienze sulla cura attiva della tuberoolosi polmonare. - Frucharud-Bernou : La sezione chirurgica a cielo aperto delle briglie ed a derenze del pneumotorace terapeutico. - MISCELLANEA : E. Tatafiore : Contributo allo studio delle megalosomie infantili. - L. Bouchut, P . Ravault e A. Guiichard: Contributo alla cura di alcuni .r eumatismi acuti e srubacuti. Le iniezioni di latte e l'ascesso da fissazione. L'attualità chirurgica : L. Langeron, G. Vincent e Desorc;her: La possibilità di trattamento chiru rgico di alcune forme di ipertensione. - S. Meillève, H. R. Olivier : Tre casi di surrenalectoonia sinistra per ipertensione atrteriosa.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Medict)e, Congressi : Società MedicoChirurgica di Bologna. -

Società Medtco-Ohirurgica

LAVORI ORIGINALI OsPRDALE DEL LrTTORIO - RoMA PADIGLIONE FLAJANI diretto dal primario pro·f. A. CHIASSERINI .

La colesterinemia nei traumatizzati. Dott. G1ov1\.NNI PrcARDI.

di PadoiVa. - Società Medico-Chirurgica di Catania. - Società Medic~Ohirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE~ G. Cont~ : App endicite tifosa: le tonsille nella vatogenesi dell'appendicite. - CASISTICA E TERAPIA: Considerazioni su un caso di emorraJgia gastrica profusa. Ernie occulte della linea alba e ulcere gastriche. Tera(pia dell'·u lcera gastrica oon pepsina. - Sui risultati immediat i e lontani degli interventi per ulcere gastroduodeJ1ali perforate. - Prima serie di 100 interventi iper u lcera gastro-duodenal e perforata. L 'appendicectomia nelle appendiciti retTocecali. - Un punto impo:..·tante nella di.aignosi di operabilità del cancro del :retto nell'uomo : il cancro del Dou·g las. S»MEIOTICA : Le prove della funzionalità renale negli eipatici. - Risultato del dosaggio i solato delle due bilirubine, diretta ed indiretta, del siero negli itteri acuti ad evoluzion e .f redda (itteri catarrali, itteri neoplast ici, col~dooo-li·tias i senza infezione). - MEDICINA SCIENTIFICI\: Sull'etiologia dei tumori. - VARIA. - POSTA DEGLI ABlJONATI. Nella vita pro 1f essionale : MEDICINA SOCIALE : La lotta contro l a sifilide. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed on·orid'icenze. 1

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

la colesterina si formi ex novo ed in quantità d,a gli epiteli, per es. della cistifellea. Secondo le ricerche di Goodmann la colesterina biliare non aumenterebbe per iperco.Jesterinemia. Si l1anno· però delle prove cliniche contrarie a queste ricerche, come è il caso di donn e gravide con ipercolesterine·m ia; casi in rapporto ad ingestione di uova, ecc. Oggi si affernla anche una colesterinogenesi er1doge·n a: la colesterina si originerebbe dal ricambio jntermedio e forse l 'app,a rato reticolo endoteliale ha importanza non solo per I 'immagazzinamento di colesterina esogena, ma anc:!le per I' elaborazìone di quella endogena. Sappiamo ancora come ad una soppressione d i un organo r icco· in modo particolare di cellule istiocitarie, la milza, corrisponde un aumento della colesterina nel sang ue, in rapporto alla funzione sul metabolismo dei lipoidi. Anche la corteccia surrenale ed il corpo luteo, riten11ti dalla scuola di Aschoff come apparato di semplice immagazzjnamento di coJesterin.a , sono invece ritenuti da Chauffard ' reri centri di coles terinogenesi. Nel sangue la colesterina . come in genere i 1

La colesterina, molto diffusa nel mondo animale, è la principale sterina, rappresentata in tutte le cellule o combinate con acidi g rassi, sotto forma di esteri birifra11genti , o libera come nelle emazie. Sostanza cristallizzabile e che si può ottenere allo stato puro, offre delle inc0eonite relativamente alla sua genesi ed al suo metabolis1110. Non .è stabilita ancora con esattezza la pro,·enienza della co lesterin.a della bile, n-è i rapporti che intercorrono fra essa e gli acidi biliRri. In parte può derivare dag·Ii epiteli della r11ucosa enterica ed anche da quelli delle vie biliari . Però non pare probabile (Aschoff) che


1478

cc IL POLICLil'IICO

grassi e i lipoidi, si trova tanto nei corpusco·l i eh e n el plasma. Iper colesterinemia, di cui sarebbe responsabile la placenta, si ha di r egola nella seco·n da metà della gravidanza ed anche nel climaterio muliebre, co ndizioni in cui viene considerata fisio.Jogica. Colla ipercolesterinemia e lipemia gravidica è in rapporto· la cosidetta re·a zione di Neuman11 lJerrmann, studiata da Gaifami e Cova, con sistente n ella precipitazione di un estratto alcoolico di sangue, opportunamente diluito, a co ntatto con acqua. Patologicamente si ha ipercolesterinemia n el perio·do tlvanzato ed in conseguenza delle malattie infettive; è stato anche affermato che la curva dell 'ipercolesterinemi.a accomp.a gna quella deg li anticorpi o della immunità. Infatti nel tifo , dallo studio comp·a rativo della curva termica e della colestelrinemia, si potreib·bo supporre ch e questa aumentasse in rapporto collo svolgersi dei processi di immunizzazione. Roniaut e Cab·a nis hanno osservato che durante le vaccinazioni antitifiche si ha una reazione ipercolesterinica molto notevole dopo le due p1rime iniezioni, più deb·ole dopo ]a terza e che manca dopo la quarta. Ipercolesterinerrtia e lipemia si ha pure nel diabete , specie nelle forme gravi con acidosi , in casi di xantomi e xantelasma l 'ip·e rcolesterinen1ia è quasi costante. Aumento di colesterina e lecitina nel sangue si osserverebbe nell 'intossicazione alcoolica (Ducceschi). S·e condo E. l\.eeser ed I. J(ee1 ser negli alcoolisti cronici si avrebbe din1inuzione della colesterina e dei fosfati nel sang·ue con aumento notevo le in corrispondenza di attacchi di delirium tremens. Altre condizioni patologich e in cui è frequente l 'ipercolest.erinemia sono date da molte mal.atti e d·el fegato; sembra che in questi casi si tratti essenzialmente di un fenomeno da ritenzione dovuto fondamentalmente ad una alterazione della fun zione della c·ellula ep·a tica. Secondo osservazioni di Grig:aut, Chauffard, Laroche, la i1Jercolesterinemia comparireb be gradualmente in modo parallelo alla so·ppressio~.e dell 'jelimina~ione biliare attraverso l'intestino, e scomparirebbe a mano a mano che essa si ristabilisce; e anche sperimentaln1ente è stato osservato ch e n ei cani nei quali è stato legato il coledoco si ha nel sangue un aumento della colesterina parallelo all 'aumento della biljrubina e dei sali biliari, mentre non si din1ostra un aume11to della colesterina nel feg.ato e nelle surrenali. Tnoltre ad emorragie ripetute succede n ell 'oraauismo un aumento della colesterina con o

[ANNO

>J

ipercolesl erinen1ia: in seguito la curva della colesterina cade bruscamente, e la caduta coincide sem.pre con disturbi gravi dello stato ger1erale ed un dimagramento rapido. In seguito ad interruzione delle emorragie si produce un 'iperco1esterinemia brusca che persiste qualche giorno (l\faujac). Le oscillazioni d·e lla colesterinemia in rappcrto alle emorragie mi hanno indotto a ricercare il suo comportamento i11 casi di tr.aumi acciden1 ali.

* **

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XLI , NuM. 38]

11 rnetodc, in1piegato nelle ricerche è quello di l,i c l1Lf~nha ller, cli-e rap•p resenta una mo·dificazione dei meto·di di Authe11rieth e 1Fu.J1k . La determinazione è stata fatta col colorimetro universale Hellige, a prisma stan.dard. ~l prelevamento dei campio·n i di sangue ·è stato eseguito negli ammalati a digiuno. Casi esaminati: I

GRUPPO.

I. - Della F. L. , a. 59. Frattura collo chirurgico e grande tuberosità omero D.: 25-5-1933. 24-5-1933: Colesterinemia: 1,60. II. -

A. A., a. 23. Frat. diafisi radio D. : 21-5-33. 24-5-33: .Golesterinemia: 1,88. III. - C. P. , a. 19. Ferita l . c. regione occipitale. Frattt1ra III esterno clavicola D. Contusioni escoriate multiple : 27-5-33. 27-5-33: Colesterinemia: 1 ,48. IV. - P. L. , a. 36. Lussazione gomito sinistro: · 21-5-33. 27-5-33: Colesterinemia : 1,60. V. - M. R. , a. 32. Frat. clavicola D. e S. Ferita

l _ c. reg. temporale D. Contusioni escoriate multiple. Choc: 8-6-33. 8-6-33: Colesterina: 1,70. VI. - Della T. ~. , a. 33. J:i""'rattura clavicola D.: 14-6-33. 14-6-33 : Colesterina: 1,60.

VII. - C,, L. , a. 28. J:i""'erita l. c. vertice. Contusione ginocchio sin. Escoriazioni multiple dorso mani. Frattura XII vertebra toracica : 14-6-33. 14-6-33: Colesterinemia: 1,48. VIII. __...,. S. A., a. 13. Frattura femore sin. Choc: 16-6-33. 16-6-33: Colesterinemia: 2,20.

IX . - F. C., a. 24. Frat. esposta I falange .11III dito inano sin. Contusione escoriata IV-V dito stessa mano : 17-6-33. 17-6-33: Colesterinemia: 1,48. X. - B. A., a. 66. Frat. collo femore D. : 26-6-33. 27-6-33: Colesterinemia: 1,96. II

GRUPPO.

L. A., a. 26. F~at. bimalleolare: 26-6-33. 27-6-33: Colesterinemia: 1,96. Xl. -


[ANNO

XLI, NuM. 38]

10-7-33: Coleslerinemia : 2,20. 20-7-33: Colesterinemia: 1,48.

XII. - C. V., a. 16. Frat. astragalo D. Contusioni multiple. Choc: 26-6-33. 27-6-33: Colesterinemia: 1,60. 10-7-33: Colesterinemia: 1,90. 20- 7-33 : Colesterinemia : 1, 60. XIII. - M. G., a. 22. Ji'ratt. ossa gamba destra, III medio. Contusioni escoriate multiple arti, tronco. Ferita lacera profonda reg. sottomandibolare. Choc : _5-6-33. 6-6-33: Colesterinemia : 1,96. 25-6-33: Colesterinemia: 2. 10-7-33: Colesterinemia :· 1,60. XIV. 13-7-33. 15-7-33: 25-7-33: 10-8-33 :

1479'

SEZIONE PRATICA

N. l\tl., a. 67. Frattura collo femore sin.: Colesterinemia: 1,60. Colesterinemia: 1,80. Colesterinemia: 1,48.

XV. - M. P., a. 63. Frat. perone : 14-7-33. 15-7-33: Colesterinemia: 3,20. 30-7-33 : Colesterinemia : 3. 10-8-33: Colesterinemia: 1,96. XVI. - R. D., a. 10. Frat. radio D. III inf. : 3-8-33. 4-8-33: Colesterinemia: 1,48. 15-8-33 : Colesterinemia : 1, 96. 30-8-33: Colesterinemia: 1,40. XVII. - S. S., a. 70. Frat. collo sin.: 3-8-33. 4-8-33: Colesterinemia : 1,96. 15-8-33: .C olesterinemia: 2,30. 30-8-33 : Colesterinemia: 1,68. XVII. - D. A. M., a. 33. Frat. I falange pollice sin. : 4-8-33. 5-8-33 : Colesterinemia : 1, 48. 15-8-33: Colesterinemia : 2,40. 30-8-33 : Colesterinemia: 1,60. XIX. - G. F., a. 86. Frattura clavicola destra: 7-8-33. 9-8-3.'3 : Colesterinemia: 2. 20-8-33 : Colesterinemia: 2,80 . 5-9-33 : Colesterinemia : 1,48. XX. -- G. F., a. 60. Frat. coste emitorace D. Frat. completa avambraccio D.: 7-8-33. 9-8-33: Colesterinemia: 1,80. 20-8-33 : Colesterinemia: 2,40 5-9-33: Colesterinemia: 1,96. XXI. - A. G., a. 20. Frat. clavicola S.: 8-8-33. 9-8-33: Colesterinemia : 1,60. 25-8-33 : Colesterinemia : 2, 10. 5-9-33: Colesterinemia: 1,80. XXII. - .C. L., a. 48_. Frat. esposta con spappolamento tessuti piede D. : 9-8-33. 10-8-33: Colesterinemia : 1,80 . 25-8-33: Colesterinemia: 2,50. 5-9-33: Colesterinemfa: 1,96. XXIII - P. E., a. 19. Frat. esposta gamba D. III inferiore: 9-8-33. 10-8-33: Colesterinemia: 1 ,60. 25-8-33: Colesterinemia: 2. 5-9-33: Colesterinemia : 1 ,80.

XXIV. - F. L. , a. 34. Frat. esposta gamba D. l!.,rat. clavicola sin. : 9-8-33. 10-8-33: Colesterinemia: 1,96. 25-8-33: Colesterinemia : 3. 5-9-33: Colcsterinemia : 2.

XXV. -

R. V., a. 21. Frat. gamba D.: 11-8-33. 12-8-33 : Colesterinemia : 1, 60. 30-8-33 : Colesterinemia: 2, 10. 10-9-33 : Colesterinemia: 1,96. XXVI. - S. M. B., a. 12. Frat. radio e cubito S.: 17-1-34. 18-1-34: Colesterinemia: 1,60. 4-2-34: Colesterinemia: 2,10. 18-2-34: Colesterinemia: 1,80. XXVII : P. A. , a. 45. Frat. gamba sin.: 17-1-34. 18-1-34: .C olesterinemia: 1,80. 4-2-34: Colesterinemia: 2. 18-2-34: Colesterinemia: 1,96.

Ho diviso in due gruppi i casi presi in esame. Nel primo gruppo figurano 1O casi in cui fu ricercato il valore della colesterinemia a breve distanza dal trauma e soltanto allora, a scopo di orientamento per condurre ulteriormente le ricerche. L'osservazione dei risultati ottenuti in quegti casi fa rilevare un tenore· della colesterina, nel siero del sangue, tendente verso valori che autorizzano a parlare di ipercolesterinemia . Tali risultati mi hanno spinto a ricercare il valore della colesterinemia nei giorni successi~i al trauma, per osservarne l 'andamento; ciò è stato fatto nel Il gruppo di 17 casi esaminati. Qualcuno di questi ulti.mi. esami l 'ho compiuto nell 'Ospedale italiano di Alessandria di Egitto, e di ciò sono grato al primario chirurgo prof. Crescenzi. I risultati ottenuti nel secondo· gruppo di casi esaminati confermano i dati ottenuti nel primo; di più mostrano ch e la colesterinemia tende ulteriormente ad acce·n tuarsi, e· solo dopo un mese circa il suo valore tende a riportarsi verso quello ottenuto rispettivamente nel primo esame. In altri termini osserviamo che la colesterinemia si. eleva fin verso il ventesimo giorno e dopo declina.

* **

Non pare si possa considerare questo aumento della colesterinemia come un fatto accide·n tale, perchè in tutti i casi si sono avuti risultati simili. Il trauma e le sue sequele - processi di riparazione - entrano certamente in gioco nel determinismo del fenomeno , che tutta via varia anche in rapporto all'età ed alle condizioni dei pazienti. Quale è la causa ed il significato di questo aumento di colesterina nel sangue? Domanda


1480

H

lL POLICLINICO » .

questa a c t1i non pare possibile per ora dar e una risposta. Si può solo pensare ad una modificazione transitoria del ricambio della colesterina, parallelo ·e coordinato alle lesioni traumaticl1e ed alla loro guarigione. Se si peu~a ad a lcuni casi patologici in cui si 11a aumento della colesterinemia - emorrag ie non protratte eccessivamente, malattie -inf.ettive con attivi processi immunitari in atto ·- per an.alogia si potrebbe pensare ch e l 'a um ent o della co lesterinemia sia espressione dell e difese organiche ch e entrano in giuoco. RIASSUNTO. Nei traumatizzati con lesio11i ossee si ha aurnento costante d ella colesterinemia, il cui n1assimo valore viene raggiunto ' 'erso il ventesimo giorno successivo al tra urna.

[ANNO XLI, NuM. 38]

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE CIVILE UM.RERTO

I

DI IF ERMO

La rontgente1·apia nel)a Leishmaniosi tane a pe·r il dott.

LUIGI

CU·

RoNoO·Nr, radiolog·o.

Il i)rof. 1\tlario l\1onacelli della clinica dermosifilopatica di Roma in prege"·oli pubblicazio1n i e con1unj cazioni sulla Leishmaniosi cutanea in Abruzzo 11a descritta e rarppresentata esaurien1emen le la dern1atosi in parola, ch e co·s.tituiva sjno a :p oco ten1po fa un 'incognita etiopatogen etica , diffusa in special modo 111ngo le vallate del T·e ramano e che i pazienti denominavano u il ce riso >) • J11 una più recente n ola ap1}arsa n ella Sezion e Pra tica del Policlinico il Mo,n acelli ci fa co11oscer e cl1e ha avuto occasione di constatarne u11 caso in Provinciai di Fo rlì , dato questo irr1riortante oh e depor1e per la notevo.Je diffusione clel n1ale certam.e nte in crescioso, se nor1 preoccupan te per quanto possa con cernere la influ enza deleteria sulle condizioni fisi che gener ali. Da qualch e an110 la -:onstatazione del « Censo » in Provincia di Ascoli Pi ceno e Teramo lungo il litorale adriatico ed in qualche paese dell 'interno, aveva in me fatto sorgere il desiderio di vagliare la entità dell 'affezione e dj precisarn e la diagnosi . La dermatosi ch e affli g·ge molti sin1i soggetti ha· la su a prevalente 111anifestazio·n e alla faccia e precip11a111ente nelle regio·n i zigon1atiche, ubioazio·n e pressocb è caratteristica, raramente verificandosi in a]tre parti del coTpo, serr1·p re del re.s to in punti scoperti: volto, regioni alte del torace, braccia, e ciò i~ popolazioni di campagna cl1e mettono a nud o codeste parti nei periodi caldi . Dei n1olti casi ven11ti a lla rriia osservazione du e soltanto presentavano l 'affezioin e alle regioni mammarie ed uno all 'antibraccio1, gli altri tutti ai pornelli del volto. I giudizi sulla etiopatogenesi del male espressi dai vari colleghi da me interp1e l.lati, sono stati disparati e molteplici, non esse.n dosi mai ricorso ali '.au silio di esarrti istopatologici e di consegu en za si attribuivano le ma11ifestazion.i morbose a forme neoplastich e, tul;>ercola ri o mi coticl1e , nonostante facessero difetto le caratteris tic.h e obiettive peculiari a codeste entità nosologiche. I m ezzi e la riluttanza dei pazienti a sotto· porsi alle p iù finì e utili investigazioni contrib·u ivano a renderne ignota la eziologia. 11 prof. 1\fonacelli è giunto a buon punto a staJd ljrne la vera natura: avvalorata da incon1

Consegnato in r edazion e i11 n1ag·g·io 193±. BIBLIOGRAFIA. AsELous e SouLA. Con1ptes-renclus de 1'Acad. des

sciences, 1920. ALLEN . J ournal of n1etabolic l\esearch., vol. II, fase. II, 1922. ANITSCROFF e CHALATow. Zeit. f. Allg. Palh. u. path. Anat., 1913, n. 4. BLoos. J ourn. of Biol. Ch em., vol . XXXI. BARRAL. Précis d 'analyse chiniiq·ue. Libr. J. B. Baillièr e et fils, p ag. 552 e seg. Paris, 1925. BRANCATJ R . Azion e della coleslerina e dell e sapor

n ine sullo sviluz;po dei

I 1imori sperimentali.

Btlll. e Atti Ace. Med. di Ron1a, anno LIV, f. 78-9. Ilef. Patologica, 1929, pag. 154. In. L e prove biologiclie della diagnosi del cancro. Relaz. III Conv. Naz. Lega Ital. contro il cancro. Istit. Poligrafico dello Stato, Roma, 1933. Bus1No e FoLTz. Policlinico, Sez. Med. , 1924. CH..\ UFFARD. Presse Médicale, nov. 1913. C1Acc10. Annali di clinica m edica, fase. 1, 1915. CovA. Folia Ginecologica, vol. IX , fase. III, 1914. Dn: BELLA E. Coleslerinemia e tum o1i dell ' utero. Arch. di Ost. e Ginec., vol. XIII, n . 8. Ref. Patologica, pag. 46, 1927. Io. lliv. Ital . di Ginecologia, vol. II, fase. I. DEc10. lbid. , vol. II, fase. II . EPPINGEH e SoPER. Berl. K1in. ' Voch., n . 33, 1913. FASIANI. Giorn. della R. Ace. di Med. di Torino, vol. XX, 1917. G1LBERT e GrRODE. Comp. rend. de la Soc. Biol., 1890.

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SEZIONE PRATICA

fondibili ricerc.he di laboratorio, esposte n ella nota pubblicata nel n. 21 del maggio 28-1934 della sezione pratica de « Il Policlinico ». La i)ropagazione della dermatosi in un numero n0Levol1ssimo di so,g getti di tutte le età, doveva ad ogni modo far pe11sare ad un proc esw parassitario per le speciali condizioni di insorgenza rtei periodi caldi, costituendo la tern•p eratura elevata un elemento il più favorevole 1Jer la trasmissi 011e del m .a le da p,a rte di attertdibili zanzaTe o fle}Jolomi. Tr.asc11rata la ir1vestigazione delle sorgenti del malP: e della sua natura per ragioni non imputaLili a deficiente volorttà, ne derivava la impossibilità a dirigere la cura secondo un criterio concorde, che ne costituisse l 'esito proficuo. E la incertezza della diagnosi, faceva sì che molteplici fossero i tentativi terapeutici . Ora in questa multiformità di ipote ·i diagnostiche ho creduto opportuno ri correr e allo sperimento della oura Rontgen. ritenendola atta a n1odifìca re il tessuto malato, a suscitarne tutti i fattori proYocati dalla irradiazio,n e e a stimolarne la riparazione e la rigenerazion e normale. La causticazione arffidata spesso ad empirici , la escissione, la diatermocoagu lazione avevano portato come co,ns~O"Ue1nza fatale la permar1enza di cicatrici spesso deforn1i e certam ente non desiderate quando si pensi alla insor genza del mal e in volti muliebri . La dern1ato ·i c he si estrinseca in forma di papula a ct1i. segue un nodulo cl1e si ul cera , in breve si ricopre di una crosta che cade dopo qualche settimana. Successiva1nente 1:azione patogena, rivela fatti infiltrativi e flogogeni di maggiore int~nsità , determinando un'alterazione i)rogressiva locale, culminante in una 111anifestazio·n e morbosa det11rpante a carattere verru coso o cheloidale. :È su perfluo che io mi diluDghi n el rap presentare dettagliatamente le varie fa si dello SYiluppo del processo morboso. I lettori volonterosi che ne abbiano interesse possono ricorrere alla n1agistrale, completa descrizione del prof. ìvlonacelli, a 1 quale si deve la esatta conoscenza della genesi del male afiligg€lilte molte regioni d'Italia . A me preme illt1strare le mie con statazioni dal punto di vista dell.a terapia irradiante e nel contempo di aggiungere un moid es to contributo alle indagini de] pro·f. Mo.n acelli ch e ra1p presentano la sinte·si di elementi clinici, istopatologici ed epidemiologici, fe,Jiceirrliente analizzati. I due casi da me trattati colla Rontgenterapia si riferisco·n o ad una Signorina di San Benedetto del Tronto Zaira C. (Ascoli Piceno) e ad una conta1dina di Martin Sicuro (Teramo) 1

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Antonia V. Un terzo caso, i11 un giovane cont;Jdino di l\i1assignano (Ascoli Piceno) è tuttora in osservazione avendo iniziato il tratta111ento da venti giorni . La signorina che presentava lai caratteristiCAl manifestazione morbo a alla regione zigomatica sinistra e che aveva già ricorso ai soliti sistemi cauterizzanti senza risultato, è stata sottoposta a irradiazione R5!1tgen il 2 giugno 1932. Nessuna alterazio ne o,b iettiva clinica si constatava n·e lle regioni vicine e la ragazza ais seriva <.li aver god11to sern pre ottima salute. La lesione datava da circa un anno ed al1~ inizio della c.u ra radiante si notava una piccola r:hiazza eritematosa rotondeggiante a bordi sfu.mati con nel mezzo una crosta adere)1te a guisa di bottone. Colla mano esplorari.te si rilevava un infiltrato di consistenza duro-elastica, interessan Le i tessuti suiperficiali, spostabile, in dolente, se si eccettui un senso di fas~idio alla p re sione. Rassic·u rata la signorina, che era in u110 stato di vi va ap1pire•n sione, della innocuità del mezzo curativo, proC·edelli ad un.a prima applic,a zio,n e, diretta sul fc)colaio morbo·s o. Du e sedute alla di stanza di t1r1 mese l'una dall 'altra furono sufficie·n ti per determinare la comp,Jeta regressione dei fatti infil~rativi nodulari e flogistici con assenza di reliquati cicatriziali, manifestamente rilevandosi la· restitutio ad integrum della cute malata . Il risultato ottenuto colla terapia X, ha pienflmente risposto all 'aspettat.i, a. Ho rivisto la sig no rina dopo due .anni dalla irradiazione ed 110 potuto constartare la ·persistenza della perfetta r einteig.razione del t essuto cutaneo nella zona colpita senza il minin10 reliquato appariscente, e senza infiltrazioni <l ei tegumre nti, ciò che costituisce ormai l 'elemento precip·u o 11er dichiar<trne la guarigione definitiva. Il secondo caso co11cerne1)te lai donna di Martin Sicuro mostrava caratteri clinici non dissimili dal primo, e colle stesse modalità di trattamento ho ottenuto pressochè 1'identico successo, essendo residuata nella regione sottoclaveare sinistra, sede d 'i,m pianto della lesione, una piccola chiazza lievemente escavata di colorito roseo-.p allido , senza che la mano esplorante rilevi la minima traccia di infiJtrato·, a distanza di otto mesi dalla seconda irradia• z1one. Il giovalil-e di Massignano inviatomi da un distinto Collega di S·. Benedetto d el Tronto è attualmente in osservazione come sopra ho enunciato e lascia sperare in un esito lusinghiero in considerazione dei brillanti risultati conseguiti nei due casi precedenti. In questo caso la dermatosi ituata in corrispondenza del 3° inferiore de11 'a111tibraccio de~ l ro lascia constatare un conglom erato di no1

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« IL POLICLINICO »

duli rilevati a carattere verrucoso di consistenza notevolmente dura> di tinta rossastra tendente al bruno, con nel mezzo linee di apparenza cicatriziale, dati codesti che coin sentono di giudicare ~ 'alt.erazione di data non recente, e forse meno suscettibile di una sollecita guarigione, poiohè è sempre bene che l'intervento sia il più possibile precoce per ottenere i migliori risultati finali. Per ciò che rigl1~rda la tecnica, ho ritenuto 0pport11rLo llsare ra.g·g-.i non molto filtrarti 3 m / m cii All. irradiando, dire ttarr1ente sul focDlaio n·1orboso., e somn1inistraiido una dose complessiva oscillante fra i 200 e 300 r, a seC:0)1da della speciale fìsionomia dell,a dermal<>si. La irraidiazio11e così praticata non ha dato 1l1ogo .a nessun fatto reattivo in 1000 n•è a spiacevoli successivi inconvenienti a distanza, 1na ha affrettato ir1 mo do rapido la riparaz.io ne ed il riassorbimento degli infiltrati. Da quaii1to 110 esposto in questa nota sulla Ro11tge11terapia della Leishmaniosi cutanea mi si conceda di permettermi l'augurio che i medici pratici si rendano m eno diffide nti e si persuada110 della benefica influenza s.p iegata dal metodo in un processo m orboso no n influenzabile dai molti siste·m i di cura escogitati, 11essuno dei quali per quanto mi risulta si è dimostrato giovevole.

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OSSERVAZIONI CLINICHE Ospedale Infantile del "Bambino Gesù,, in Roma. REPARTO (( DTJC'HESSA MARIA S!A.LVIATI )) Primario Medico: Pro.f. UGo MANCINI

Porpora emorragica semplice da paratifo B in soggetto affetto da avitaminosi latente .p er il dott.. Uco PALOMBEI.LI, assistente.

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l\itengo opportuno riferire un caso clinico di 1po·1 pora emorragica semplice da i)aratifo Il. occorso alla nostra osservazione nell'Ospedale. Si trattava di un bambino di 8 anni, che presentava, oltre l'infezione paratifoide·a a decorso emorragico, anche urn a forma attenuaita o larvata di avitaminosi, di una di quelle discrasie alimentari che è bene classificare come a vitaminosi relative o disruvitaminosi. Passo senz'altro alla descrizione del caso cli• IllCO.

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RIASSllNTO. L'A. espone in una nota sinte·t ica gli ottin1i risultati ottenuti colla terapia Rontgen in due c'.lsi di J_.eish maniosi cutanea nell'jntento dj far conoscere un metodo di curai che rap1 presenta indub,b iamente :1n 'arma preziosa ed eJTicace contro un male che tende ad assumere u·na diffusjo·n e inquietante in mo lte pTovincie d'Itctlia. Fermo, 24 giugno 1934-XII. 1

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W- Rammentiamo la. Interessante pubblicazione di questi giorni: Dott. Prof. MARIO MONACELLI aiuto nella R. Clinica Dermosifilopatica di Roma.

La Leishmaniosi cutanea in Italia co·.1

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tavole e 147 illustrazioni nel testo.

Prefa7.ione del Prof. P. L. BOSELLINI

Ne riportiamo l'Indice Sistematico: Prefazione. - lntroduziore, pagg. 1 a 7. - Distribuzione geo, grafica del bottone d'Oriente e Casistica Italiana, pagg. 8 a 20. << Leishmania Tropica » e suo modo di trasmissione. Epid~ miologia, pagg. 21 a 35. Sintomatologia, pagg. 36 a 45· Casistica personale, pagg. 46 a 90. Anatomia patologica, pagg. 91 a 139. - Diagnosi clinica e biolCJgica, pagg. 140 a 149. Ter:tpia e Profilassi, pagg. 150 a 158. - Indice. Volume di pagg. rv,160, stampato in carta patinata, con 147 figure nel testo e due tavole fuori testo. Prezzo L. 2 5, più le spese posta 1i di spedizione. Per i nostri abbc.nati sole L. 2 1 , 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue;, cursaJe diciotto, ROMA.

Sa. 'Tommaso, a. 8, da Agnone (Campobasso) . Nulla di notevole nel gentilizio. Nato a termine, ebbe allattamento materno. Svezzamento e deambulazione in epoche fisiologiche. La dietetica pare non fosse stata particolarmente curata dopo lo svezzamento, sia per scarso interessamento della madre, sia per le tristi co11dizioni di famiglia e di ambiente. A 2 anni morbillo non complicato. La madre riferiva che il b. non era stato, in q1uesti ultimi tempi, sufficientemente e qualitativamente bene alimentato. La malattia, che il b. presentava, risaliva, come inizio, a quattro giorni prima dell'ingresso in Ospedale. Si era iniziata con febbre alta, tosse con scarso espettorato, modica dispnea. Non vomito; non disturbi a carico dell'intestino. La mattina dell'ingresso in Ospedale il b. presentava un Rach emorragico alla radice della coscia sinistra, con piccole petecchie in corrispondenza della regione soprapubica. Sul tronco e sul petto si notavano piccole papule di colorito rosso acceso della grandezza di una piccola lenticchia. Il b. era pallido, alquanto sonnolento. L'esame degli organi interni risultò negativo; non si notavano sulle braccia cicatrici da pregressa vaccinazione antivaiolosa. Fu praticata una puntura lombare che delle esito a « liquor » limpido, a pressione normale. L'esame del tampone nasale e faringeo per il meningococco risultò negativo. Dopo due giorni di permanenza presso il Reparto Osservazione, il b. fu trasferito al Reparto Medicina maschi, in data 10 marzo 1933. ·L'esame obbiettivo non dette nuovi dati all 'infuori di un modico e molle tumore di milza e di una lingua patinosa un po' arrossata ai bordi ed alla punta. Le condizioni generali erano però alquanto de: presse. Torpido il sensorio. Scaduto lo stato d1 nutrizione e di sanguificazione. L'emorragia cutanea, osservate all 'ingresso in Ospedale, erano


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SEZIONE PRATICA

rimaste pressochè stazionarie sia come dis lrjbuzione sia come intensità e tonalità di colore. La febbre era a lta (39-39,5) e continua. Polso 120130, ritmico. · Tra~cie di ~lbumina nelle urine; negativo l 'esame m1croscop1co. In sesta giornata di malattia fu })faticata u11a e1nocoltura che risultò positiva per il paratifo B. Vennero praticate altre ri cerche cliniche. La conta clei globuli bianchi dette carne risultato 6.500. La formula leu cocitaria risultò cosi costituita: Neutrofili . . . . . . .. . 56 Linfociti . . . . . . . . . 26 Mononucleati . . . . . . . 18 100 In decima giornata, mentre le petecchie delle regioni crurali ed inguinali stavano gradualmeute scomparendo, si ebbe una notevole invasione a tutto il tronco, sia posteriormente sia anteriorm ente. La febbre cominciava ad assumere u11 ~ n­ damento piuttosto irregolare con esacerbazioni massime sul 38-38,5. In dodicesima giornata si ebbe risultato vositiYO della siero-diagnosi di Widal praticata sul sangu e del b. che risultò positiva per il Paralifo B, fino ad 1 :400. Al b. intanto venivano praticate iniezior1i di calcio e veniva somministrato gr. 1 di urotropir1a

pro die. L'eruzione purpurica al tronco si a ttenuava. Comparve però un notevole edema delle regio11i sacrale e scrotale. L 'esame delle urine risultò r;egativo come il precedente. Nei giorni seguenti gli edemi sopradescri lli si a1 tenuarono. Vennero allora praticate altre ricerche clinich e: a) lo striscio di sangue colorato con il Giem sa non fece notare alterazioni ematologiche sia <lella serie bianca che rossa; b) la prova del laccio fu negativa; e) il tempo di emorragia normale e normale il tempo di coagulazione del sangue : (5 1 ; 7 1 ) ; d) numero delle piastrine normale : 200. 000; e) una seconda siero-diagnosi di Widal sul sangue risultò nuovamente positiva per il paratifo B nella diluizione fino a 1 :400. Al ventesimo giorno di malattia gli eden1i e le manifestazioni purpuriche erano scomparsi; il b. stava benino e leggeva volentieri i suoi giornaletti . Aveva soltanto pochi decimi di temperatura la sera. Due giorni dopo ebbe violenti dolori addominali rion accompagnati da diarrea. Le condizioni generali si fecero molto depresse. Il polso divenne molle, piccolo e di frequenza 140. Temperatura 3737,2. Gengive leggermente tumide, facilmente sanguinanti. Negativo l 'esame del torace e del cuore. Teso invece l 'addome, che risuitava poco trattabile alla palpazione per dolenzia diffusa a tutti i quadranti. Regolare l 'alvo. All 'indomani comparsa di nuove manifestazioni e1norragiche agli avambracci. All;:i terapia precedentemente praticata venne ag~iunto un preparato di vitami11a e si accrebbe notevolmente il quantitalivo di succo di arancio e di limone che veniva giornalmente somministrato.

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Alle ore 24 del ventitreesimo giorno di malattia il b. ebbe improvvisamenle un attacco convulsivo con scosse tonico cloniche durate oltre un 'ora. La puntura lombare dette luogo a fuoriuscita di « liquor» limpido a pressione normale senza reticolo. Le ricerche di laboratorio risultarono tutte negative compresa la R . 'V. che già sul sangue aveva dato esito negativo. Il n1atti110 seguente il b. era in istato soporoso con a1teggiamento degli arti inferiori a cc cane di ft1cile >J . Assente il Brudzi11ski. Accenno ·al Koernig. Iperestesia cutanea. Dermografismo rosso. Patellari non provocabili. Presenti gli achillei. · ·L 'esame del torace non rivelò nulla di obbiettivo. Nei giorni seguenti i sintomi nervosi migliorarono. Si ebbe un accenno a nuove poussées emorragiche a carico degli arti superiori (superficie esten soria). Il sen sorio era ritorna to normale. Furono ripetute tutte le precedenti ricerche sul sangue, tutte con esito n egativo, all 'infuori della siero-diagnosi di Widal che risultò ancora una volta positiva p er il paratifo B. Al ventottesimo giorno di malattia il b . cominciò a notare scosse cloniche interessanti quasi esclusivamente l 'arto inferiore sinistro, che era atteggiato in posizione di flessior1e. Le scosse inter essavano i muscoli flessori sia della coscia, sia della gamba. Piccole scosse si notavano a11che alla 1nano sinistra. I l b. era perfettamente coscent e. Nell 'arto in convulsione i riflessi t endinei non er:ano provocabili. Il b. non poleva sollevare l 'arto dal piano del letto. Non Babinski: non clono. Il riflesso plantare sinistro era <liminuito rispetto a quello di destra. Praticata una puntura lombare (« liquor » normale sia come pressione sia come esame chimico, batterioscopìco e citodiagnostico) le scosse convulsive cessarono dopo qualche or a e non si ripetettero più 11ei giorni seguenti. Non si ebbero più nuove emorragie cutanee, i sintomi nervosi si attenuarono tanto che in trentottesima giornata di malattia il b. venne dimesso completamente guarito.

Per Porpora e111orragica semplice b·isogna intendere una serie di manifestazioni morbose, le quali har1no in comune il carattere di n1anifestarsi sotto forma di una malattia autoctona che dà luogo ad emorragie fugaci e spontanee a carico della cute e, nelle forme gravi , anche talora a carico degli organi interni. Bisogna considerare la malattia co·n1e una ,·era e propria forma emorragica transitoria. Nel caso nostro ci trovavamo di fronte ad un b. che prese1ltava un vero e proprio Rasch. La coesistenza di una inancata vaccinazione antivaiolosa avevano fatto sorgere il dubbio cl1e si potesse trattare di u11 Rasch vaiuoloso. I..1 'ulteriore osservazione fiece escludere tale i1)otesi. Si pensò a:ll 'inizio an che alla possibilità di una sepsi da meningococco. La puntura lom])are con cc liquor » limpido , l 'esame del tam11one delle fauci e del naso negativo per il meningococco, 1'e.mocoltura ch e dette identico


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risultato fecero escludere anche quest'altra possibilità. Fu appu11to l 'einocoltura per il Paratifo B., cui si aggiunsero poi il modico tumore di milza e la ling ua , che indirizzarono e r af forzarono la diagnosi di infezione Paratifoidea con sindrome emorragica. ~ ormai acquisito che quasi tutte le malattie infettive possono dar luogo a manifestazioni emo rragiche e tra queste anche il Tifo. Nel Paratifo la diatesi emorragica è m eno frequente sopratutto considerando il decorso clinico in ge11ere più benigno e favorevole di questa infezione. Se gettian10 uno sguardo alla letteratura sull 'argomento vedian10 che Jochmann ricorda nel 1914 uua sepsi da Paratifo B. a sindrome err1orragica in cui venne però anche isolato uno stipite s treptococcico. 1r,inkelstein sostierLe che le infezioni paratifiche dei primi ann.i di vita· danno frequentemente forme settiche con complicazioni dei reni, vie biliari e midollo delle ossa lung he. Jager ne ricorda due casi in lattanti con batteriemia e manifes tazioni roseolich e e maculo-papulose in tutto il corpo. A tale proposito è be,n e ricordare come Langer n el Pfanndle·r -Scklossmann ritiene ch e tali infezioni nei poppanti siano sempre di origine transplace.11 tare. H. P . .Tameson e H. Signy ricordano (1928') un caso di infezione da Paratifo B . con conseguente porpora e bronco-polmonite. S. Wolff descrisse una sindrome di trombo·p enia essenziale da Paratifo B. Lai quasi totalità degli AA. concordano nel ritenere che all.a eziologia della porpora devono co,n correre molti ele·m en ti. Viene data molta irrtportanza alla debole1zza di costituzion e, ad uno stato cronico di an emia , ai cata·r ri intestinali subacuti e cronici, alle cattive condizio·n i di abitazione , e ad una alimentazione incongrua e scarsamente sufficiente. A queste cause che potremmo chiamare indirette; è bene aggiungere quelle che molti AA. classificano come cause dirette e cioè molti processi morbosi di natura infettiva o tossica. Var1 AA. avrebbero coltivato da) san g ue di pazienti affetti da porpora emorra.g ica semplice e dalle peteccl1ie emorragiche numerosi germi . F~ ~tato così isolato uno stafilococco ((: ereius Albus di Fiorentini), uno streptococco, un coli simile (Benedetti), un piocian eo (Neumann), un cliplococco capsulato· (Va11 Dungern). I b·a cilli del Tifo e Paratifico (Jameson ) sono più raramente menzionati . 1

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Latzeric.h avreblle isolato un bacillo speciale da lui cl1iama to Bacillo della Porpora. Altri avrebbero osservato tale malattia dopo infezioni malariche, <lifterite, morbillo ecI allre m ailattie da infezione. Alcuni AA. ' edono un certo rapporto tra Tubercolosi e Porpora emorragica, basandosi sul fatto che in molti casi di Eri.tem·a nodoso si possono notare i segni di una tubercolos:it polmonare, ma parlano di sindrome emorragica a tipo purpurico soltanto nella tubercolosi miliare , che rientra nel quadro della • sepsi. Giroux sostiene che la Porpora semplice deve essere considerata come una sindrome e non come 11na malattia autoctona. Secondo 1~A., il freddo, gli abusi alcoolici, gli strapazzi fisici sono cause coa diuvanti della massin1a importanza. È bene ricordare come nella Porpora semplice non si dimostrano modificazioni del tempo di en1orragia e dì coagulaizio,n e del sangue e che è nor1nale il nume,r o delle l)Ìastrine~ NeJ]a patogenesi non p·o,gsiamo nè clobbiamo considerare nessuno di questi fallori. Jjj .. sogna ricercare l'essenza d•el proce~so rrioru o·· s ::> in u,Jt(l tossicosi capillare da cai1,sa infef ti va e to.~:~icr.. nel tempo stesso. Frank pensa ad una paralisi nella fv.nzione dei capillari, con diminuzione del tono capillare, come ha potuto sperimentalmente din108lraire sugli anin1ali previa so·m ministrazio11e di alte dosi di arsenico", antimonio , sali d'oro e di istar11ina, sostanza che si può spontanea l niente produrre anche nel canale intesti11al e dell ~UOJJ10. Spetta al Dale l'aver dimostrato che sosta11ze tOSblClle della specie dell'istamina rosSOJ10 deter1ninare u11 restringimento del lume delle picco]e arterie e malgrado ciò non aun1entare la pressione del sangue. Si tratta quindi di uria sostamza avente azione opposta sui ca1)illari e sulle arterie e che esercita u11a .azio11e dilatatrice specifica sui capillari stessi. In seguito a tale dilatazione dei capillari specialmente venosi il sangue ristagna e questo sangue, a causa della trasudazione del liquido, 8i riduce come ad una poltiglia di globuli rossi. Se a questo momento le anse capillari artrriose sono dilatate, si p uò stabilire nella rr1assa che circola lentan1ente un tale aumento di pressione pulsato,r ia che i g lobuli rossi I)OSsono essere senz'altro emessi attraverso la }Jarete va.sale. Bisogna aggiungere che con l'abbassame11to del to,P.o capillare (paralisi d el simpatico) è connessa anche una modificazione fisico-cl1i · i11i ca dei colloidi in quanto che il contenuto 1

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<'ellulare dallo stato viscoso passa ad uno stato .più lasso, cosicchè sotto la pressio·n e anche :elementi corpuscolati possono essere spinti ' 'erso la parete e successivamente fuori della parete vasale. Conclude,n do noi dobbiamo ritenere le emorragie occorse nel nostro caso come una conseguenza di l1na tossicosi capillare determinata dall'azione tossica (paralitica sul simp,atico) dovU1ta alle tossine del germe ed alla .azione del germe stesso . Ma rimane da considerare che ai questa azione infettiva deve essere associata un'altra alterazione capillare Jegata a quello stato di disavitaminosi che noi abbiamo precedentemente rioordato, e che noi avevamo ritrovato nel 11ostro piccolo paziente. Infatti l'indagine .anamnestica, lo stato generale, il reperto gengivale, gli edemi scrotali fugaci, la crisi addominale dolorosai, l'essersi notevolmente gio-vato della cura vitaminica, no·n possono non far pensare che nel caso nostro giocasse un importantissimo ruolo la discrasia alimentare. I. 'unica cosa che non possiamo staibilire di preciso è quanta importanza abbia avuto lo s tato di discrasia alimentare nel determinare la sindrome porpurica. Viene da domandare a questo punto se sarebbe bastata la sola azione tossica del germe (Paratifo B.) sui capillari a determinare la diatesi emorragica. Entriamo quindi nel pieno campo della Eziologia della Porpora Emorragica semplice da noi precedentemente descritta e delle relative oause che la determinano. Vediamo ora quali sono le alterazioni vasali nelle disavitaminosi. La Discrasia Emorragica in questa malattia non .è in rapp·o rto nè con un difetto di co•a gula.zio,n e del sangue, nè con un tempo di eim orragia abno rmemente prolungato, nè con una trombopenin. Se vi sono alterazioni, queste &i rilevano nelle pareti dei capillari. In questi si osservano alterazioni della sostanza intercell11lare dell e cellule endoteliali e si trovano delle lacune fra gli elementi cellulari qua e là disgiunti . Secondo 1F indlay il processo anatomico si inizierebbe con un rigonfiamento e relativa degenerazione dell 'endotelio che, ritardando la circolazione, produrrebbe intensa con gestione; la . degenerazione dell 'endotelio altererebbe a sua volta la sostanza intracellulare, facilitando co s~ l'edema infiltrante e l'e• morragia. Alla gene~i di q1J este alterazioni deve stare, oltre un elemento endogeno e costituzion ale di scarsa importanza, un 'alimentazione qualitativamentf' insufliciente che costituisce il fondamento della sindrome morbosa . 1

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SEZIONE PRATICA

Non staremo ad elencar e le teorie e le opi11ioni molteplici per stabilire quale debba essere l'alterazione qualitativa della nutFizione per produrre la disavitan1inosi e l 'avitaminosi Itell 'uomo. Alcuni pensano si tratti di una denaturazione dei compo•n enti freschi dell'ali1nento; altri, e sono i più, mettono a fondam ento la carenza di vitamina C.; altri ancora parlano di insufficienza di particolari ormoni della nutrizione, senza considerare quelli che danno molta impo rtanza alla lisina, tripto.fano e speciali combinazioni del calcio·. 1

Quali1nqiie "Rossa essere la patogenesi delle discrasie alimPnta.ri, a noi preme mettere e stabulire un legame, sia pure di grald;o non reciprocamerite 1Jalutabile., fra le due affezioni che abbiamo auuto occasione di osservare nello stesso paziente. 1

Sarà interessante intrattenerci ora su alcuni aspetti della sindrome morbosa sofferta · dal nostro piccolo malato. Dispensati dal dimostrare la diagnosi di infezione da Paratifo lB. sia per i sintomi clinici sia per il risultato delle siero-diagnosi e della emocultura positive, sarà bene consideTarè alCllni aspetti della sintomatologia iniziale. Quando il b. si presentò al Reparto Osservazioni, la diagnosi non era oerto delle · più facili. Abbiamo accennato come per assenza di cicatrici da pregressa vaccinazione antivaiolosa si fo sse potuto pensare ad un vero· e proprio T-lasch vaioloso, evenienza morbosa che soltanto l 'ulteriore osservazione potè escludere. Si p~nsò anche, ammaestrati dall'esperienza, all »eventualità di una sepsi meningococcica. La P. J.J. tolse og·ni dubbio. Spetta all 'e mo.coltura l'aver potuto stab·i lire una diagnosi precoce ch e ebbe grandissima importanza p·e r lo svolgimento di tutto il decorso clinico, a proposito del quale trovo molto interes~ante fermarmi sulla sintomatologia che il piccolo paziente presentò al 23° giorno di malattia e cioè l 'improvviso attacco convulsivo tonico clonico generalizzato, con stato saporoso, atteggiamento a cc cane di fucile » degli arti inferiori, accenno al Koernig, iperestesia cutanea , dermografismo rosso, ecc.. Esclusa, per il reperto della P. L., la possibilità che si potesse tra ttare di una localizzazione . meningea del germ·e, bisognava ricollegare la sinto matologia ch e presentava il paziente ad u110 stato irritativo della corteccia cerebrale da probabili alterazioni a tipo encefalitico, ma di entith tale da non dar luogo a modificazioni patologichP. del l< liquor n. Tale evenienza veniva a costituire un non 1

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1486

«

IL POLICLINICO

lieve pericolo per la vita del p aziente ed una tutt'altro che· frequente complicazione. Noi pensiamo che questa localizzazione insoliLa , grave per la vita e per g li esiti, dia molta imporLanza al nostro contributo anche perchè per il decorso completamente favorevole del nostro caso ci sentiamo autorizzati a forrr1ulare una µrogrtosi asso,lutamente fausta. Per quel che riguarda la cura diremo c l1" noi ci siamo giovati sia della cura sintomatica (cloruro di calcio, Zimem.a urotropina) sia di una cura causale (vitamine iniettabili e vitamine per os). Entrambe hanno risposto molto bene, pur rile·v ando che la cura causale della discrasia alimentare abbia g iocato un ruolo di primaria in1porlanza nella guarigione del no$lro piccolo malato, che noi abbiamo potuto, a distanza di tempo, rivedere fi sicamente molto migliorato e senza che si siano più rÌ!Jt'tuti i sintomi della diatesi emorragica. Riteniamo che il fattore vitaminico dovrebbe essere un po' più frequentemente considerato in molti proc<'ssi morbosi, specie nelle malattie infettive che noi curiamo negli Ospedali Infantili, ove vengono rico,rerati molto spesso bambini sofferenti anche per una alimentazione incongrua ed assolutamente insufficiente. 1

RIASSlJNTO.

L' A. descriv·e un caso di Por.para emorragica semplice da Para.tifo B. in un bambino di 8 anni, che presentava anche uno stato di avitaminosi latente. Descrive, illustra e discute il caso clinico rilevandone l 'in1portanza . Ritiene, a fondamento della sindrome emorragica da ll1i osservata, i due fattori: tossicosi capillare tosso ..infettiva e discrasia vasale. Ilichiama l 'atte11zio,n e sulla non frequente possibilità di complicazioni cerebrali in casi di Porpora semplice, ed azzarda, per casi del genere, una prognosi completamente favorevole. Pensa che l'avitaminosi latente giuochi un ruolo di primaria importanza in molti processi morbosi infettivi e tossici, specie nei bambini ospedalizzati ed ospedalizza.b ili. BIBLIOGRAFIA. Contributo alla patogenesi e alla cura della porpora emorragica. Riforma medica, 1894, pag. 326. ALLARIA. l~icerche ernatologiclie sulle porpore. RiAIELLO.

vista clinica ped., 1903. B&~DA. Héma.tologie et Pathologie du purpura primitif. Arch. Méd., 1904. C ECO 1 1. Tra lla lo di medica interna, 1932.

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STORIA DELLA MEDICINA L'emofilia. Il morbo di Simeone ben Gamaliele II (Secondo secolo).

Dott.

HIRSCH LoEB GoRDON.

Per e1nofilia s'intende una peculiare anomalia di costituzione consistente in una tendtnza straordinariamente grande alle emorragie spontanee e traumatiche e che si verifica prevalentemente nei sesso maschile (1). Infatti le ricerche di Bulloch e 1F ildes hanno din1ostrato cl1e casi veran1ente emofilici fra le femmine non sono mai stati provati (2). Essa rappresenta in tutti i casi un vizio congenito, e spesso un vizio ereditario. La trasmissione è ginecofora, ~atriarcale. l Tn emofilico no·n trasmette l'emofilia ai figli maschi e nemmeno alle figlie, perchè anche le tìglie di emofilici sono apparentemente sane; però queste ultime possono trasmettere a loro volta ai figli maschi quelle condizioni che varranno a farli divenire emofilici (3). · Le vere cagioni dell'emofilia sono ancora ignote nonostante le moltissime plausibili ipo'tesi fatte che le pareti vasali sieno troppo sottili e manifestino, un.a lacerabilità eccessiva (±). (1) SrnuMPELL. Trattato di Patologia Speci_ale medica e Terapia, 1928, vol. II, parte I , pag. 218. (2) Hemophilia. Memoirs No. 12. Eugenie Laboratory, Un. of London , 1911. (3) C. FauGONI. Lezioni di Clinica Medica. Roma. 1934, pag. 110. ( 4) VrRcHow. Die Chlorose, 1872.


[ANNO XLI,

U:\I.

38]

SEZIONE PRATICA

11 reperto er11atico i1011 ri,,.ela peculiari deviazioni dalla norn1a. Però il tempo di coagulazione del sangue è spiccatamente aumentato. Fonia (5), Minot e Lee \6) opinano che vi sia u11a cleficienza quarl itatiya d 'una delle sostanze antecedenti la tron1bina , Ho"\\?ell (7) una mancanza quantitativa della protrombjna , Weil (8) che l 'antitrombina sia aumentata (9). I sintomi 1più salienti dell'emofilia sono co&tituiti dal m,ani festarsi di en10Tragie relativamente forti in seguito alle più insignificanti cause esterne e dalla difficoltà e perfino dalla imp·ossibilità d'ottenere l'arresto di qualunque emorragia esterna con inezzi artificin li. E cagionano la inorte. Il compito della profila-ssi è di tenere gli emofilici lontani da qualsiasi influenza meccanica nociva capace di dar luogo a emorragie. Per ciò che riguarda l'emostasi locale si adoperano i mezzi chirurgici conosciuti. Come terapia generale ' rennero sperimentati alcuni estratti organici, trasfusioni endovenose di sangue. La terapia ovarica suggerita da Bertarelli nel 1928' (10), e riportata nel 1931 da fJirch ( 11), n1a11tieI1e molte speranze. 1B uoni risultati furono riportati da Eirch (12) e Kimn1 (Cina) (13) nel 1932. Anche in Italia è 'rivamente discussa (1±) . Successi 11ote,roli furono ottenuti con Ja nateina (Vitamine A. B. C. D. con fosfato di calcio) di F. Llopis , il quale sostiene che la emof:Jia e la porpora sono malattie di deficienza vitaminica (15). Gli anticl1i medici greci e romani tentarono di spiegare il fenomeno della coa gulazione del sangue secondo le nozioni prevalenti allora sulle proprietà dei quattro elementi fondamentali dei quali la 1nateria era composta. Così si legge i1egli scritti del cc divino » Ippocrate (-160-375 a. C.): « Quando si sgozzi una vitti1na, il sangue si mostra liquido finchè è caldo e si c~oagula qualora freddasi; se lo si agiti non si co,a gula più; lacchè dimostra quanto le fibre sono per loro· pro·p ria natura fredd e e g lutinose... Il caldo abb·o nda in tutto il corpo, il freddo ab bonda nell'umido ; ve ne ha nella quantità necessaria per addensare 1

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(5) Mitt. a. cl. Grenzgeb. d. Med. u. Chir ., 28, 313 , 1914. (6) ~i\rch. Int. l\1ed., 18, 47 4, 1916. (7) Il>id., 13, 76 , 1914. (8) Presse Méd ., 13, 673, 1905. (9) Vedi BAGLIONI. S. Cuore, Roma, 1932, p. 43. (10) Pensiero medico, 31 maggio 1928. Vedi Policlinico, Sez. prat., 1932, pag. 1990. (11) Journal of Am. Med . Ass., 25 luglio 1931. (12) J. A. 1\1. A., 99, 19, 1932. (13) Ibid., 12, 99, 1932. (14) Cl in. Ped., 7, 1933; Pediatria, 7, 1933. (15) F. LL0P1s. Haemophilia. Leipzig, 1929. Vedi anche: SucH. Klin. Woch . , 1 ott. 1929 ; Traum. i:>eut. Z. f. Chir. , Band 215, H. 6; .ScHRADER. Zentr. f. Chir., 5, 1929; KLE~IPERER. Ther. d. Geg., 10, J929. 1

1487

l'umido; n1a se domina il caldo , esso lo fonde; ciò prova che l 'umido ha del calore. Ove sia ferito il corpo dell'uomo, qualunque sia il sito, sicchè il ~angue ne fluisce, esso uscirà caldo e rimane liquido per tutto il tempo che è caldo; ma <lacchè freddasi , o pel freddo suo proprio o per ·quello venientegli dall'esterno, vi si forn1a una pelle, certa membrana; togliendo quesLa pelle, e lasciando alquanto riposare vedesi formarsene un'altra; levata anch·e questa, ne accaderà p ur se•m p.re un'altra n motivo del freddo. Mi dilungai troppo soip ra quest ·ogg·etto; concludo adunque che la superficie del corpo esposta all'aria assume di r1ecessità una pell·e per motivo del freddo e dell'aria che la colpiscono » (15 b ). Aristotile (384-322 a. C.) ha dichiarato: « Il sangue è composto di acqua e terra, co·n la [)reponderanza di quest 'ultima... Il freddo lo asciuga e in conseguenza lo solidifica. Quelle specie di sangue che non si solidificano, come quello del cervo, appartengono piuttosto al1'acqua e sono molto fredde. Il fatto che il sang·ue amn1alato non si solidifica lo prova , poichè sifatto sa·n gue è della natura del siero, cioè fle1nma e acqua n (15 c). cc Il sangue e il seme sono co mpo-s ti di terra, acqua e aria. Qua11do il sangue contiene delle fibre allora la terra vi predon1ina; in conseguenza si solidifica collai refrigerazione e si scioglie coi liquidi. Altrimenti consiste di acqua e non si solidifica... I corpi composti di acqua sono generalmente freddi, quelli composti di terra per lo più caldi perchè il calore è stato attivo nella loro formazione. Quindi il sangue, il seme, il midollo e il sugo dei fichi e simili sono caldi finchè rimangono allo stato naJturale, ma quar1do vengono distrutti e decadono da questo stato non lo so·n o più. Perch è ciò che resta d'essi è ]a loro· materia , cioè: terra ed acqua » (15 d). cc Ci sono certe specie di sangue che contengono· le cosidette fibre. '·è del sangue che non ne ha , come quello del cer,10 e degli antilopi ; questo sangue n on si coagula. La parte acquosa del sangue è p1iù fredda; ecco perchè essa non si coagula. La parte terrosa si coagula, il liquido evaporando durante la coagulazione. Ma le fibre sono di natura terrosa n (15 e). Galeno (129-21 ì e. v .) cita da Aristotele (15 f) . Celso (30 a. C.-50 A. D. ) scrive: cc altri hanno detto ... che il corpo ha specialmente bisogno di calore, e questo sta nel sangue. Ma ciò è falso : perchè non è ch e il sangue di natura sua propria sia caldo , ma fra gli elementi 1

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(15-b) HIPPOCRATE.S. Opera omnia, F'oesius, 1590. De principiis aut carnibus. Capu1 IV. (15-c) AR1sTOTILE. Meleorologica , IV , 7. (15-d) Idem, X. 15-e) lden1. de partibus animalium, Il, IV. (15-/J GALENOS. Opera, Lipsiae, 1821-1833. Quod • • an1m1 mores.


1488

(( IL POLICLINJCO

del corpo umano è quello che più rapidamente si riscalda o si rinfresca » (15 g). Però dagli scritti sia dei citati autori che degli altri loro contemporanei non sembra che gli antichi abbiano avuto neanche una vaga conoscenza della malattia che è or.a nota col nome d =emofilia e nep·p ure della diatesi emorragica in generale. · Generalmente si ritiene che il primo a far menzione di questa malattia sia stato il medico arabo, Abul Kasem el Zahrawi (Abulcasis Alsaharavius) morto a Cordoha (1013) nel suo trattato di Chirurgia, tradotto in latino da Paolo Ri~io: « Et recitaverunt ~ihi super hoc, quod quibusdam ex pueris suis cum fricaret manu gingivas, coepit sanguis fluere ex illus donec mortuus sit. Alius vero flebotomatu,s ~ • • • m1nutore sangu1nis non cessavit ex eo fluere, donec periit ecc. » (16). Poi per molti secoli successivi niente è stato scritto sulla: emofilia fino al 1784, quando il medico americano W. Fordyce osservò in certe famiglie del Northhamptonshire delle emorragie molto os!inate e ribelli, che si trasmettevano direttamente dai genitori ai figli (17). !Fu Schonlein ad introdurla pel primo nella . patologia sistematica sotto il nome di emofilia (18); e J.. ·c. Otto il primo fra i moderni a descrivere detta.g liatamente nel 1803 un caso emofilitico (19), ~0'1J.ito da Nasse, che nel 1820 indicò il decorso ereditario speciale in questo morbo, rimasto conosciuto come legge di Nasse (20). I lavori successivi di Grandidier, 1877 (21 ), Hoessli, 18'89 (22) , Legg, 1898 (23), Stempel, 1900 (24), e quelli di Nolf, 1913 (25) e Horwitz, 1916 (26), coronati dalle investigarzioni suddette di Birch, hanno stabilito perfettamente il quadro morboso dell'emofilia. ' Per una bibliografìa completa sull'emofilia edi Morawilz (27) Nelson 's Loose Leaf Encyclo1pedia of Medicine (28) e Kraus-Brugsch 1

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(28 b). 15-g) .Cm.sus. De medicinae libri octo. Lipsiae, 1859. (16) ALTASRIF. Liber theorelicae nec hon practicae. Trad. dall'arabo di P. R1c1us. Augsburg, 1519. Vedi BROCKELMANN. Gesch. d. Arab. Litt., 1898, I, 239. (17) Fr~g . .Chir. e med., London, 1839. (18) Zur Patologia der lmpetigines , 1839. (19) Med. Reposit, 6, I, 1803. (20) Arch. f. med. Erfahrungen, I, 385, 1820. (21) Haemofilia, 1855, 1877. (22) Zt. f. Klin. Med., 1889, XV, p. 277. (23) Albutt 's System Medicine, 5, 548, 1898. (24) Centralbl. f. d. Grenzgeb. d. Med. u. Chir., 3, 721, ecc., 1900. (25) Ergeb. d . inn. Med v. Kind, 10, 277, 1913. (26) Arch . Int. Med., 17, 543, 1916. (27) Die chemie der Blutgerinnung. Erg. d . Physiologie, 1905, IV. (28) Vol. IV, pagg. 138-145. (28-b) Spez. Path. u. Therapie inn. Krank, VIII, 1920, p . 871.

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[ANNo XLI, NuM. 38]

Do~

q?-ello che abbia~o detto possiamc tuttavia· d1mostr~re che prima, molto prima che ·Bulloch e 1Fildes (1911) avessero insistito cl1e 1'emofìlia colpisce solo i maschi e Nasse (1820) stabilito la legge della trasmi~sione ginecofora, .prima che Fordyce (1784) riportasse i)er la prin1a volta nella letteratura europea ed Abul 1\.asem (ca. 1000) nella letteratura mondiale un caso d'emorrag·ia emofilica, la Tosefta (29), codice orientale compilato alla fine del secondo secolo in Palestina da R. Hija Magnus (3,0) già ricordava tutte queste nozioni d'emofilia in nome di Simeone ben Ga·maliele JI, autorità medico-le.gaie della prima metà del .secondo secolo in Palestina, Princip·e (Nasi) del suo popolo: Preside dell'Alta Corte di Giustizia (Sinedrione) in Uscia (31) e ricoIt~sciuto dagli imperatori romani come patriarca deJ suo paese. Suo figlio, il Principe Judah, n1orto r1el 199, amico di Marco Aurelio (ct1i a1nato cc Rabbi » per eccellenza) compilò il codice della Mishna, mentre Gamaliele, suo bisnonno, era stato il maestro di San Paolo, che di lui ha detto,: cc Io certo son uomo giudeo... allevato in questa città a' piedi di Gamaliele » (32) « dottor della legge, onorato appo tutto il popolo » (33) . Così si legge: cc [Il caso d 'l1na madre che] ha partorito maschi, li ha fatti circoncidere e sono morti. Essa ha fatto circo.ncidere il primo maschio ed egli è morto; ha fatto circoncidere il secondo ed è morto. L'opinione di Rabbi [Judah il Principe]: - Essa non deve circoncidere il terzo [perchè Ja morte dei due maschi per circoncisione ha già stabilito che i maschi di questa madre hanno la disposizione a morire i11 seguito all'atto clella circoncisione, e per il terzo c'è il pericolo di morte]. Simeone ben Gamaliele Jl (il padre di R. Judah) dice: - il terzo [figlio] essa è obbligata di circoncidere [perr.hè anche due volte non stabiliscono una regola, ma se 3nche il terzo muore all'atto circonrìsorio allora la diatesi è stab·i1ita] essa non deve circoncidere il quarto (34) ». La circoncisione è fatta , secondo la Bibbia, (29) Edit. Princeps, Venezia, 1521, tradotta in parte in latino da B. UGOLINI, Venezia, 1755-1757. (30) Scierira Gaon, Ed. Neubauer, p. 13; Lewin, p. 34. (31) Horiot 13 b. Secondo le ultime ricerche archeologiche in Palestina, l'antica Uscia fu identi~ ficata con la moderna Khirbet Oshah, vicino ad Acca. (32) Fatti degli Apostoli, XXII, 3. (33) Idem', v. 34. Infatti a Pisa c'è una supposta « tomba » di San Gamaliele, che secondo una credenza popolare si è convertito al cristianesimo (Clero. Recog. I, 65; Phot. Cod. 171, p . 199). Però il Talmud e la tradizione ebraica non fanno alcuna menzione della sua cc conversione», ed è considerato uno dei grandi capi della fede ebraica. (34) Tosefta Sabbat, XVI.


[ANNO XLI, NuM. 38)

SEZIONE PRATICA

1489 •

nella ottava giornata dopo la nascita del bam,._,,.., . b lllO ~t.Jt~ , . Abbian10 rjr•ortato la discussione intorllo alla disposizione a morire per causa del trau1na circ(>ncjsorio presso i maschi della stesSR rr1adre . Ora citere1tJO un caso di mortalità per circoncisione tra j figli di quattro so.relle, ri . portato nella stessa Tosefta. cc Si trattava di quattro sorelle a Sephoris. La prima sorella fece circoncidere [suo figlio] e questi 1norì [a causa dell . atto circo·n cisorio]; la seconda [fHce lo stesso] e [il Jì.glio] n1orì; del _ p~ri fece] la terza [e anche quello] mori. [E quando l<:J quarta sorella ebbe partorito un maschio e arrivò l'ottavo giorno della vita] il caso fu riportato davanti a Simeone ben Gamaliele II il quale disse: - il quarto [figlio] non deve essere circonciso ». Dalle citazioni fatte non vi è dubbio che Sin1eone ben Gamaliele II pensava che la mortalità dei in.aschi per l'atto circo11cisorio , quando vi erano state tre ripetizioni tra i figli della stessa madre o di rr1adri sorelle, avvenisse per la disposizione ereditaria. dei progeni a reagire n1ortalmente contro questo intervento chirurgico, che i maschi sani. e normali subiscono senza co11seguenza alcl1na. Infatti la Gemara babilonese (compilata dal 200 al 500 dell'èra volgare) che rirporta queste citazioni dalla Tosefta, aggi'=111ge (36): cc Da ciò si deduce che sorelle stabiliscono la disposizione n. E. Rabba (270-330), Rettore dell'Accademia di Mahoza , Babilonia , dice: - - Ora ch e abbiamo dedotto che sorelle stabiliscono la disposizione [si capisce che] è proibito per un uomo di sposare una donna della famiglia degli epilettici o di coloro affiitti ria lebbra. E da notare che anche la medici11a dei nostri tempi ammette }',e redità della epilessia (37) e della leh·h ra (38). Un altro fatto degno di nota è che la madre è menzionata sempre coll'atto della circoncisione fatale, mentre ·è il padre che è legalmente obbligato a circoncidere i suoi figli maschi o a farli circoncidere da un « Mohel ' professionale che lo rappresenta (39). Al riguardo la Mishna dice espressivamente ch e l~obbligo di avere il figlio circonciso spetta ai padre e non alla madre (4-0). Questo dimostra che nonostante l'obbligo di circoncidere cada sul padre, la causa della fatalità nella circoncisione si deve cercare nella madre. Abbiamo quindi trovato che Simeone ben Gamaliele II aveva rico·n osciuto che la dis,p o-

s1zione a morire per trauma c1rconc1sor10 era ereditari.a e .che 1' ereditarietà era ginecofora. La spiegazione della causa di morte infantile per circoncisione è data dalla Gemara Babilonese che riporta la tradizione di Simeone ~e11 <?amaliele I~ (41): cc Ci sono, delle famiglie il cui sangue rimane fluido (derafe dama) e delle famiglie il cui sangue si coagula (dekamit dama) . E allora si tratta della emofilia1 vera e propria ~ome noi la sappiamo, vista, riportata, descritta e anche riconosciuta ereditaria e ginecoforai dal principe medico Simeone ben Ga~ali+ele II, patriarca del suo po,p olo in Palestina sotto il dominio di Roma (circa 150 è. v.), . 1700 anni prima di Nasse. Per cui la emofilia dovrebbe essere chiamata il morbo di Simeo11e ben Garnaliele II. "f!n caso. di em<;>filia fu anche riportato, descritto e r1conosc1uto da R . Johanan (nato a Sephoris nel 199, n1. 279), rettore dell'Accaderr1ia d~ T~beria. ed allievo del R . .Judah. figlio del Pr1nc1pe Simeone, anche lui autorità medica (42). iF u portato davanti a lui a Maon un terzo figlio , i cui fratellini precedenti erano morti di emorragia in seguito· alla circoncisione, e lui permise di circoncideTlo, essendo dell'opinione del Principe Simeone che due volte non stabiliscono la regola. Troviamo una l~gge (~3) secondo la quale un sacerdote non circonciso non può mangiare la sacra teru111a.h , cioè Je primizie del frumento. del mosto , dell'olio e del vello (44) , cc offerta » obbligatoria ai sacerdoti. Il sacerdozio era ereditario nella tribù di Levi, e Rashi a . l. (1040-1105) spiega la possibilità d'un sacerdote non circonciso cosi: << Non circonciso p erch,è i • suoi • fratelli erano morti per causa della • c.1rconc1s1one n. Il Maimonide· (I I:Jn-12 04) ha stabilito nel suo (~odice (45) ohe due circo,n cisioni fatali dei figli della stessa madre (anche se avuti da due mariti I) dimostrano il pericolo di vita per il terzo, che deve essere lasciato non circonciso fino a che crescerà e la sua forza aum enter~. Questa decisione presa contro il Prin cipe Simeone è motivata dal ì\llaimonide così: « Il pericolo di vita è rpiù importante di tutto. Si può prorogare la circoncisione n1a non si può ritornare alla vita n. G. Ca,r ò (1488'-1575) nel suo C:odice (46) consiglia per precauzione di evitare la circoncisione anche se i primi due fi gli appartenevano a padri diversi (47), n1a h::. so~~giunto· : ci sono quelli che differiscono dicendo che il pericolo

(35.) Gen. XVII, 12. (36) J ebamot 64 a. (37) Fu d.in1ostrato che almeno il 10 % degli epilettici sono nati da genitori epilettici. VERSCHUER. Deut. l\1ed. Woch. , 1934, p. 91 ; AsKANAZI, in Aschoff's Anatomia patologica, 1914, I , p. 190. (38) AsKANAZI. Anatomia Patologica di Aschoff, 1914, I , p. 190. (39) ì\1AI~I01\'IDE. Leggi della circonci sione, I , I . (40) Keclu scin I , 7.

(41) Jebamot 64 a. (42) Sciabbat 109b ; llOb ; Gittin 70a; B. Mezia 29b; Ab oda Zara 28b ; J oma 23b. (43) Mishnah, J ebamot VIII, I. (44) Deut. XVIII, 4. (45) Circoncisione, I , 18. (46) Joreh Deah 263, 2. (47) MosÈ RIVKES (m . ca 1680) nel suo B eer Hagolah attribuisce questa opinione al R . Manoah, discep olo del ì\ifaharam (m. 1293). Vedi H. I . D. Azulai (rn . 1806), Scem Hagedolim , 1921, I , 88.

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« IL POLICLINICO »

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solo pei figli della stessa madre , non dello stesso padre (4:8) . La proibizione è anche valida se i figli morti a p,p artenevano a due sorelle (4:9). Il prohlem.a del nun1ero dei casi necessari a stabilire una certa disposizione, una diatesi, una certezza che il fenomeno si ripeterà, ha diviso il Principe Simeone ben Gan1aliele II da suo figlio Judah, redattore della 1vlishnah, anche in altre questioni di legge, 'Per e en1 pio, se un bue deve incornare due o tre volte per essere considerato di abitudini incornanti e obbligare il suo 1)adrone a ri8arcire pienamente i danni fatti (50). O se il periodo mestruale della donna sia stabilito in due o tre volte (51), e se è permesso ad una donna di sposarsi ancora quando i suoi primi due mariti sono morti. In tutti questi casi fu conclt1so colla decisione di seg·uire l'opinione del Principe Sin1eone ben Gamaliele II, i. e. che cio,è sia necessaria la triplice rir)etizione prima di accettare la certezza di futura ricorrenza. 1

La circoncisione nell 'Egitto antico, circa 5000 anni fa. (Le lo1nbe di Saccara, Capart).

La decisione del Principe Simeone nel caso di duplice vedova ebbe un funesto risultato per Abavi (28U-338), rettore dell'Accade·mia di PumJ-,ed ita a Babilonia. Volendo dimostrare l 'in11ocuità d 'una duplice vedova come sposa, egli fece 1'esperimento su sè stesso sposnndo la vedova Huma (nipote del Rettore precedente dell'Accademia di Pumbedita), i cui due primi mariti erano morti da malattie inspiegabili. Dopo breve tempo decedette anche Abbayi. Quando la notizia triste giunse al Rabba, rettore dell'Accademia di Mehoza, egli esclamò: « l\'·on vi è uomo così coraggioso d.a fare un esperim-e11to col rischio della propria ' •ita I » (52). Come può una do11na divenire@ causa di rapida morte dei suoi mariti? R._ Huna (212:29'[) disse : - cc la sua fontana ». [1. e. le ge,n1tal1a f E?Jm minili sono la causa J. l\.1a R . Asci, redattore del voluminoso ·ralmud babilonese (m. 500) (48) (49) 1328) . \50) (51) (52)

Dal Hidusce Agudah, Circoncisione, I. loreh, ib. , 3. Dai ~es akim del Ascieri (1250Mishnah B. Kan1a, II, 4; Jebamot 64b. Niddah 2a. J ebamot 64b.

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disse: - « cattiva fortuna ». Secondo il R. Asci allora, una vedo,-a di tre volte non deve risposarsi .anche se i suoi mariti sono morti per una cadula dalla palina, quando non si può attribuire la loro disgrazia al corpo della moglie. Nel suo Codice il ~ia.imonide scrive (53): cc Una donna che è rimasta vedova due volte, non deve risposare un te.rzo , n1a se si è sposata o anche fidanzata non deve separarsi ». E G. C.a ro nel bUO comrr1e11 La rio ( « Kesef Mishneh n) al Codice di 1\i1aimonide., cita un responso maimonidico : cc Non c ·è la proibizione di sposare una donna katlanit [i. e. i cui mariti sieno Jnorti presto per casi sconosciuti], ma bisogna scoraggiarla, essendovi persone deboli che possono soffTire credendo sia il caso di magi.a, e vivranno in timore perinanente. :È come il caso di persone le quali 11anno paura di mangiare legumi fasciati dall'orticoltore per timore che egli sia stregato (54:). Quest'ultima credenza è attrib11ita a i ron1ani (55). Esito letale della circoncisione per diatesi emorragica, che non sembra però essere emofilia, troviamo anche in due casi riportati da Pl. Natan Hababli (il babilo,n ese), figlio dell'esilarcha di Babilonia (55 bis), astronomo (56) e grande autorità in diritto civile. Egli insegnava anche in Palestina, essendo capo tribunale del1'Alta Corte a Uscia sotto Simeone, e aveva fatto ' 'iaggi estesi nei paesi vicini. Quando Si1neone b. Gan1aliele II volle stabilire che al suo ingresso nell 'aula dell'assemblea tutti si alzassero e rimanessero jn piedi fino a che egli era seduto, ma che invece quando entrava il capo tribunale R. Natan l'·assemble,a dovesse solarnente liberare il terreno per farlo passare, quest'ultimo si ribeìlò e cospirò per divenire lui il Principe Reggente al posto di Simeone, essendo lui pure progene della casa reale di Davide. Questa conquista del potere per cospirazione non avvenne però con mezzi di vio]en· za, come generalmente avviene in ogni colpo di stato, ma con una maniera sui generis , col rnezzo d'un «duello accaden1ico >) . R. Natan ii1sieme con R. Meir, altro alto funzionario del1'Accademia (Haham). anche lui offeso dal Jlrincipe reggente, si ·a ccordarono di interrogare la mattina seguente Simeone, quando venisse a fare il suo dotto discorso, con finezze legalistiche sul trattato raro e poco conosciuto di Okezin (l'impurità rituale delle varie parti della frutta). per esibire in tal modo la sua ignoranza ed impiccolire la sua fama legale. Questa congiura fu tuttavia scoperta in temp?; Simeorte si preparò ainche sul trattato di Oke~1n e gli attacchi dei due avversari ' 'ennero resp1nti efficacemente. E quando più tardi R. Judah il Principe, figlio di R. Simeone. compilò i 63 1

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(53) Proibiti Matrimonii, XXI, 31. (54) Hulin, 105b. (55) Sciabbat 8lb; 82a. , (55-bis) Hai Gaon (998-1038) citato nell 'Aruch, v. Kamra. (56) Pesahim 94a.


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SEZIONE PRATICA

trattati della Mishnah, punì gli avversari di suo padre, riportando sovente le loro opinioni senza menzionarne i nomi, sostituendo a « R. Meir dice», cc altri dicono » (aherim omerim), e a « R. Natan dice», « ci sono ~oloro che dicono ,> (yesh omerim). Questa p1u nizione era stata adoperata già da Simeone stesso (57). R. Natan racconta: cc Una volta andai alle città [della costa] del mare. Venne da me una donna che aveva fatto circoncidere il suo pri1no figlio ed era morto, ave·va fatto circoncicler~ il secondo ed era pure morto. Allora col terzo bambino venne davanti a me. Vidi che era rosso e le dissi : Aspetti finchè il suo san gue sarà riassorbito in lui. Essa aspettò fino che il sar1gue fu riassorbito, lo feoe circoncidere ed egli sopravisse. E lo chiamarono Natan Hababli in mio onore » (58). cc Un'altra volta andai a [ C.esaria della] pro·v incia di Capadocia e venne davanti a me una donna che aveva fatto circoncidere il suo prrmo figlio ed era rnorto, aveva fatto circoncidere il secondo ed era morto. Il terzo [versione geroso·lamita: quarto] fu portato a me ed io vidi che era giallastro. Lo osservai più da vicino e non trovai in lui [abbastanza J sangue per il testamento [d'Abramo, i. e. l'atto di circoncisione J. Allora dissi a lei: Aspetti fino a che il suo sangue cadrà in lui. Essa aspettò, lo circoncise e sopravisse. Lo nominarono Natan Hablabli in mio onore » (59). Il suddetto Abayi ha fatto la stessa dichiarazione in 11ome di sua madre. Il l\ilaimonide nel suo Codice (60) sconsiglia di circoncidere un bambino dalla pelle rossa o dalla pelle gialla anche se non vi sono ca i fatali precedentemente nella stessa famiglia e aggiunge: cc Perchè queste sono malattie si deve essere cauti in questi casi ». No•n sembra che questi casi fossero rispetti,1amen te eritema e icterus neo,n atorum, come suggerisce I. L. Katzenelsohn (60 b) perchè queste forme sono troppo comuni. La prima di siffatte forme di diatesi emorragiche descritte da R. Natan sembra essere una purpura si1nplex, il secondo sembra un caso di status lympliaticus. A proposito della emofilia, come morbo di Simeone ben Gamaliele II sarebbe interessante presentare un breve cenno della sua vita e citare alcune delle sue osservazioni mediche. E poichè era un 'autorità medico-legale di primo ordine nel Talmud, sarebbe pure utile una breve notizia su quest'ultimo. Il Talmud (insegnamento) è un nome generico per una certa collezione di tradizioni ebraiche dalla chiusura del vecchio testamento alla tìne del quinto secolo. Esso consiste dei (57) Horiot 13b. (58) J ebamot 64b. (59) ·rosefta Sciabbat XVI; Jebamot 64b. (60) Circoncisione I, 17. (60-b) Hattalmud vehachemat harefu ah . Berlino, 1928, p. 232.

63 trattati della Mishnah, compilati nel 199

da R. Judah il Principe, capo ufficiale del giudaismo pa1estinese, riconosciuto nell'Impero ron1ano; delle compilazioni contemporanee (ma non così ufficiali) come la Tosefta, Sifra, ecc.; dei 39 trattati della Gemara palestinese (compilata nel 425) e d·ei 37 trattati della Gemara babilonese (compilata nel 500), ambedue le Gemare essendo una specie, di commenti e di discussioni sulla Mishnah. Il Talmud che cerca di stabilire tutta la vita religiosa e secolare del popolo ebraico, contiene anche i1umerosissimi cenni di medicina , dove credenze popolari ing enue sono mescolate con osservazioni razionali dei processi morbotil, cl1e hanno ritenuto il loro valore fino ai nostri tempi. Però questi cenni medici sono citati solamente in connessione con la legislatura religiosa e civile, ma non come medicina a sè. Una perizia medica veniva introdotta nella discussione del tribunale o in una discussione accaidemica, come avviene anche ai nostri tempi. E come la scienza medica italiana, per esempio, presa per sè, è molto più vasta delle perizie mediche che s'intrecciano caso per caso in ce rte· discussioni giudiziarie del Re~10, cosi è logico supporre che anche la scienza m·edica ebraica di quei tempi fosse rpiù vasta e r)rofonda di quanto veniva riportato nelle discussioni legali del Talmud ch e fortunatame11te la trasmisero fino a noi. Ciò che fu detto del Talmud in generale si può dire anche delle 218'9 autorità e delle numerose citazioni che hanno costruito questo gigantesco edificio letterario. Og;ii autorit~ m enzionata nel Talmud durante gli otto secoli del suo sviJuppo, avevano i loro mestieri , dai quali derivavano il loro mantenimento. Alcuni erano prin cipi, sommi pontefici, giudici; ma la maggioranza faceva m estieri p·i ù umili: erano sarti, calzolai, facchini, pastori, ecc. I celebri duumviri IIillel (secondo E. Renan il maestro di Gesù), il sommo capo del suo popolo, e Sciamai, preside dell'Alta Corte, érano rispettivamente spaccalegna e muratore. "\li erano fra loro molti medici, come il m edico astronomo Mar Samuele (175-255), r ettore della Accademia di Nehardea, Maniuma medi· cus (ca. 300), e il Principe Judah ultimo, amico dell 'Imp~ratore Teodosio II, ecc. Però i ce11 · 11i biografici delle autorità talmudiche sono molto scarsi e gli avvenimenti della loro vita privata sono descritti solamente per certe occasioni e spesso mancano completamente. Certan1ente vi erano fra loro molti medici che non f;Ono menzionati come tali. Basterebbe però osservare le loro dichiarazioni nei problemi di. perizia m edica per convincersi che erano guaritori competenti. Poichè solo, i .periti ricono. . . . sc1ut1 potevano esprimere un op1n1one in un problema legale, sia rituale ch e civile. ambedue essendo parte del diritto ebraico, fondato, in fondo , sulla Bibbia, i. e. sulla parola rivelata dalla divinità.

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« IL POLICLINICO »

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Uno di questi periti m e dici fu il citato R. Si1neone ben Gamaliele II, Patriarca (Nasi) del suo popolo e capo del Sinedrione di Uscia (circa 150). Educato alle fonti della coltura greca (61), non era nè fanatico nè chauvinista e si p ermise di introdurre nel diritto ebraico molte regole i1uove, più miti e universali , com e la emancipazione dei deprezzati samaritani (62), la uguaglianza legale dei pagani agli israeliti (63), l'accrescimento dei diritti delle donne (64:), la necessità di adattarsi ai costumi dei diversi paesi (65). Avveduta è lai sua regola. È permesso di fare una legge solamente quando la maggioranza del pubblico potrà seguir la (66). Il suo rispetto per la vita fu espresso nell'adagio: Un infante vivo d'un giorno vale più del I-le Davide mo-rto, d.a,v anti alla legge (67). Numerose sono le sue opinioni nel campo delle scienze natura] i , ma citeremo solo alcuni dei suoi saggi medici. Una ritenzione fecale spinta in su causa l 'idrope, l'orina ritenuta - la cc verdastra n (68). L'idrope era divisa dai talmudisti in tre tipi : densa, soffiata (dalla fame) e leggera (69). La prima di queste tre sembra l'idrope usuale, la terza la leuco-flemmasia degli antichi, e la seconda la falsa idrope degli Alessandrini (Demetrio d 'Apamea) quando la pelle « sine ulla humo·r is infusione sed sola inflatione turget » (70) . Alla stitichezza volontaria come causa dell'idrope è diretto forse il detto d'Ippocrate: « La leu coflemmasia si dissolve per diarrea ». La « verdastra » , che si può anche tradurre cc g iallastra n è forse l'ittero e l 'anen1iai. ·F orse si tratta d'una malattia dei reni con una diminuita minzione. Come un collirio, contro ]a catairatta (b·a rkit) (71 ) egli ha prescritto il sangue del pipistrello (72). R. Simeone ben Eleazar lo prescrive contro il leucoma (Jarod) (73). Pagel i11terpreta Jarod com e cc discender e n i. e. cataraitta, e Preuss come ambliopia dei Greci (7 4). Anche nella terapia delle altre nazioni il san1

(61) B. Kama 83a; .S ota 49b. (62) Gittin lOa. (63) Sifre, Deut. XVI; Geros. Demai VI, Il. (64) Tosefta Ket II ; Gitt en 41 b. (65) Ketubot VI, 4. (66) Tosefta Sinedrione. (67) Sciab 151 a. (68) Beracot 25 a. (69) Sciabb. 33 a. (70) Cael Aur III, 8, 468. (71) Così Rasci Sciab. 78 a . (72) Krushtina, i . e. Krusciat ei11a (dai larghi occhi). Jastrow, Dictionary, p. 665. Vedi anche Rasci a. l . Infatti la citazione parallela nel Geros. Sab. VIII, Il . b. legge Atalef (pipistrello). R. Natan nell'Aruch Compl . IV, 344, traduce gallo, ed il Kohut, idem. richiama che in persiano significh erebbe : sanguisuga . (73) Rasci a. 1. ; v. Becorot 38 a. (74) Preuss, Bib. Talm. ~1edizin, 1923, p.. 308.

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gue del p1pistrello veniva usato (75) e·d era lo specifico contro la trichiasi (76). Secondo lui t1na perforazione dello stomaco o degli intestini non è sempre fatale perchè può venire chiusa (77). Forse da aderenze o dall'omento (78). Discutendo lo stato dei maschi e delle fem1nine eterosessuali nei diritti della famiglia, Simeone ed i suoi colleghi hanno esibito· una profonda conoscenza di questi malformati cor1geniti. Il « castrato naturale » è chiamato castrato dj « H M H » (79). H M H si può leg·gere Hamrr1ah , sole, in contrasto al castrato per mezzo dell'uomo (seris adam) . Castrato cc solare » significa, secondo Rashi (a. 1.) castrato naturale·, « dall'amnios materno », dal gio rno che ha veduto il sole della vita. Però cc solare » non è mai adoperato come antitesi per artificiale (per mezzo dell'uomo), ma si usa invece l'espressione cc per mezzo del cielo » (biyede sciamayim). Io suggerirei invece che Hamah ha il senso di cc calore », mancanza di calore testicolare (80), o forse cc hemah » , ira, che era anche il nome d'un angelo collerico, cioè _castrato per atto d'ira divina. La caratteristica d'un castrato congenito era: mancanza d! barba, scarsezza di peli e lisciezza della cute (lett. della carne). Simeone ben Gamaliele II disse: colui la cui orina non fa alzare bollicelle (Rasci: spuma). Ci sono coloro che dicono (81) : colui ch e orina e non fa un arco, che il suo seme è troppo fluido (82) e la sua orina non presenta odore aspro . Altri dicòno (8'3): colui che si bagna nella stagione della pioggia e il suo corpo non suda (o non si riscalda). Il. Simeone ben Eleazar dice: colui che ha una voce difettosa e non si sa se è d'uomo o di donna. Una donna eterosessuale congenita si chia1

(75) v. Buck, Med. Volksglauben aus Schwaben, p. 44, v. Galen, de Comp. Med . IV, 8 (c. XII, 796). (76) Pap. Ebers, ed. J oachim, p . 100; Galen, Spl., fase . X, 2. (Cap. XII, 258); Plin. 30, 41.

(77) Holin 50 a. (78) ROBERTO ALESSAN_DRI. ~lanuale di Chirurgia, vol. IV, 1933, p. 40 (Valdoni) cc perforazione coperta ». V. Pribram nel Handb. d. Prakt. Medizin di Ebstein, 1905, II Band, p. 202. Da Costa , Mo dern Surgery, 1910, p. 957. (79) Mishnah Jebamot XIII. (80) Infatti I'Aruch spiega come calore òella febbre. Nel O. N. G. un castrato si chiama «urft1r» i11 anglo-sassone af-yran; richiama il grecp « p11r » fuoco . Cf. Schrader Reallex. d. lnd. Alt. , Strasshurgo,1901, p . 919. Hirt, Indogermanen, 1905-07, pp. 297, 688. (81) i . e. R. Natan, vedi sopra. (82) i. e. idrospermia. Il testo ha Docheh, m a il Maimonide, Isciut, II, 3, scrive: diheh, così anche Alfasi (1013-1103). Jebam . VIII Dahah, secondo Rasci Niddah 35b vuol dire fluido , a differenza di R. Natan che interpreta nel suo Aruch compi.: essere oscuro, non galleggia, ma precipita. (83) i . e R. Meir, vedi sopra.


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SEZIONE PRATI CA

rr1ava Ailonit (o llonit). La derivazione acce1taia da f lan (albero) (Kohul, Arucl1 Con·1. I, 69), o Ayil (cervo) (Ketubot 11 a) , è forzata. Mi 'tn1bra riù c redibiie la derivazion e d al bab·i]one e, dove signifì ca maschio , i . e. una donn é\ 1r1aschile (83 bis). « Chi è una ailonit ? Quella ch e fin o all 'età di 20 anni no11 possiede [sul mons veneris ì neanche due peli [così grandi da p ermetter di piegare le loro teste alla loro radice (84), ch e sono vicini fra loro (85) ed e8cono dalle fosse (86~ J. Cl1e non ha delle mammelle, sente dolori durante il coito [ cioè disp·a runia o vagi11ismo]. Si111eone ben Gan1ali ele JJ di ce: Che non abbia d elle scippule meaim [i . e. le labbra e il mons veneris sviluppato (87) l · R . Simeone be11 E leaza r dic€ : qt1ando la sua voce è bassa e non si distingue fra quelJa di un uomo o di una donna (88) » . Egli ha anche s tabilito la legg·e ch e un bambino di vita extrauterina di 30 giorni e più ha la possibilità di sopravvivere (89). Interessante è la sua conoscenza della legge dell'uso o i·p ertrofia funzionale. Dice: cc Presso le ragazze urbane le genitalie e il 111ons veneris i sviluppano più p,r esto· p erch è frequenta·n o i h·agni [dove si I.avano e nuotano] ; ma presso Je rag.azze del paese le mammelle si sviluppano p iù presto , perchè macinan o co11 J.a mola. Presso le fig lie dei ricchi la mamm ella destra si sviluppa più presto , perchè si frega sul nodo del loro epicarsion (mantello) (90). presso Je (ìg lie d ei poveri la mamme11a sir•istra si sviluppa prima , perchè [ la s for zan o quando ] attingono acqua , o perch è p ortano i loro fratellini da ql1esta parte (91) ». R. Eleazar, qui menzionato già alcune volte, fu arnico di I-\. Judah fig lio di Sim eone , risi€d eva a Tib·eria e lasciò numerosi saggi leg.ali, n1orali e medici. Sembra che anche Jui fo sse medico, JJerch è era so·v ente invitato a dare Ja sua perizia medico-legale nei casi sovrame,n zionati e in altre occasioni (92). Finiremo Ja nostra monografia su)] 'antico medico r ea]e con la sua conoscen za de lla forzn di adattamento. Lui d ecise che un marito non poteva forzar e su a moglie a cambiare un a abitazione brutta p er una b ella, o una h eJJ a per una brutta, perch è r hi è abituat o ad t1na

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(83-bis) Sinonirno cli Zikkaru. Vedi Ra"vlinson lii ' 53 15 Delitsch , Ass . Hand'"-·, 1896, pag . 74 ; ~lt1ss Arnold , Hand. , 1905, 48. (84) Così Isrr1aele, Niddah VI, 12. . (85) Così R . Hisdah, Niddah, 52, b. . (86) Così R. Hunal1, Nicldah , 52 a. RascJ spiega: l a elevazione sopr a quel post o. Vedi Niddah, 47, b . (87) Si dice anche che una donna può avere durante l a ines truazione dei dolori n elle scipule rneaim (Niddah IV, 8). nove Rasci scrive: genitalia. (88) J eharr1ot, 80 b. (89 Sciab. , 135 b . (90) v. Krau ss, Gr. Lat . Lehn\Yorter , II, 113. (91) Nicidah, 48 ]). (92) ciab . 151 h .. .TeJ). 120 b .. Holin 42 b ., 45 h.. 65 n.. 49 ]) . , ecc. )

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abitazione r>overa J) UÒ essere infeli ce n ella nuo' 'a abitazione , ai1ch e se 1nigliore (93). II rr1edico ~far Samuele (l 7n-255) h a aggiunto a questo u11 aforisrr10 suo : cc un cambiamento [ s ubitar1eo J d ella dieta è causa di disturbi ga~ tri ci , anch e se il carpbiam ento è per alimenti migliori (94) n. (93) Misl111al1 Ke t . XIII, 10. (94) Ket. 110 lL

SUNTI E RASSEGNE TISIOLOGIA. Nuove esperienze sulla cu1·a attiva della tubercolosi polmonare. (l \. ConET. Z. Blalt f . inn. A1edizin, 23 giug no 193!). Oltre alla cura sanatoriale, di c ui i succes i sono soprattutto b asa.ti sul riposo e sulla b u o11a. nutrizione noi non conosciamo oggi nessu11 meto do conservativo di trattamento della tubercolo-si poln1onare , mentre, a lmeno per glj stadi 11011 assolutamente iniziali, sta in prim a linea la terapia attiva. La collassotera·p ia . c1uando è applicabil e , no·n costituisce soltanto un benefi cio· per il malato s te ·so , ma anche ùal punto di vista deJJ 'igien e sociale perchè i11ediante essa si fa11no scomparire rapidrumen te i bacilli dallo c;puto , sicch è il malato n on r appresenta più un pericolo d'infezione. Ora, il successo d ella collasso terapia dipende essen1ialn1e11 te dalle precise indicazioni per i si11g oli ,procedimenti ed è opportuno ve,der e qua1li siano in proposito i risulta ti dell 'esperien za fatta i o questi ultimi anni . .P re.s u pip osto essenzi.a Je per ogni sorta di collassoterapia è che il malato sia ricuperabile; Jo stato generale deve migliorare ed il peso deve aurr1enta:re sotto l 'influenza della bt1ona nutrizione e del riposo. L 'esistenza di tt1bercolosi intestinale controindica, in linea gen er ale, la collassoterapia , non così la lia1r ing ite t 11ber colare ch e ,]i solito miO'Iiora con lale Lra tiamento. 1

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PNEtJMOTORA CE.

Son o particolarrr1ente a dat ti i casi co11 caYE.rr1e ur1ilaterali; anzitutto l 'infiltra lo precoce e la cavern.a precoce ch e ne risulta . L'esperj e11za degli ultin1i anni ha però mostrato ch e n och e i11 tali casi, non si deve applicare senza rliscr in1inazione il pneumotorace. Alcuni di r ·si , di fatto , guari scon o col cmpli ce riposo , per cui il pneumoto·r ace può essere superfluo. f) '.altra parte , anch e con il l)neun1otorace, si Yedono casi in cui la fusione de11 'infiltrato conli11ua. mentre aittorn o ad e~, o si h a11no i111o' e infiltrazioni , cl1e in fondo anch'esse, au111 cn ta110 le di m en sion i deJJa cavità. Prima rl i elce i<l e r:'i nll ' inter,ento . f ql1indi titile n1ettere


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ci lL POL rCLINICO »

il paziente ad u11 ri gor oso riposo lJer otte11er6 1~ cc pulizia » della caverna ; se si vede la lesione diminuire , si può continuare la sem plice cura sanatorial1ei, n ei casi in cui essa è })OSsibile. La g uarig ione srp<0ntanea non può aspettal'si n elle caverne dalle p·a reti , g ià diventate rig ide a c.ausa di foco1lai produttivi o· di forma zion e cli cicatrici. Anche la sede in vicinanza del.I 'ilo è nettamente s favo revole-, perchè scar so vi è il poter e di retrazione del te ssuto p1o]monare. ~: osi ~ure nel caso di aderenze pJeuriche, ch e lr11pcd1scano· l 'afllosciarnento della caverna SJ)ecialmente se questa è vasta e r aggiunge l~ pleura. In tutti questi casi , in cui no.n è prevedibile Ja g ua1Tig io·n e entro un certo, t empo, è indicato il pneumotora ce . Se il pneumo.torace, a causa de lle aderenze JYleurich e, è incon1pleto , ne può venire cl1e queste in1:pediscono il colla.s so. Ad ogni mocl o, l ·q·s servazion e d el malato è quella ch e de-· cide1. Se g·ià entro poch e settima n e, scompaior10 i b,a cilli dallo sputo , il p n eu motorace può rsseir e co11tinuato se·n za. preoccup·a r si dell e a d erenze. In caso contrario, si potrà p r o·c edere a lla lor o sezione m ediante la toracocau s.tica col pro cesso J a1cobaeus.; p erò non va fatta se non sono trasco·r se .almeno 8-10 se.t timan e da ll'inizio del pneumotorace, perch è altrim enti si corre il rischio di provocare una pleurite essu·dativa. P ericoloso è, invece , il tentare di djsteindere le aderenze mediante una so, rrapression ~ col pneumotorace; oltre a disturb·i cli circolo, n e rpossono d erivare essudati p leu rici e so·p ra ttutto il p n e':lmotorace spontaneo. Se a cau sa. d ell e aderenze è impossibile il collasso e la torac.o,c au stica no·n è attu ab·ile, rton vi è alcuno scopo· di continuare il p1n eu111otorace. Nelle c<tverrte apicali , con aderenze s ull.a I costa, si può ten tare1 l 'apico lisi ed irt quelle dei lo·b i inferiori , con arle·r en ze dia framn1atich e, può riuscire la frenico-exeresi , in aggiunta al pneumotorace·. Se le vecchie caverne p er Ja rig idità d elle lo ro pareti mostran o poca tendenz.a al rim p icciolimento ·è con' 'E')niente fa r e dei pi ccoli rifornimenti, m .an t enendo la pressione verso ·Io zero. S11Jl,a durata del iprneumotora.c e•, le o.p iniorii $O•n o diverse. Nel caso in cui nor1 vi è stata fusio n e (processo eis sen zialmentei produttivo) lJUÒ bastare un anno e mezzo; se. 'ri è stata ca verna p1r ecoce, ailnieno dué anni. Nelle c·a , 1erne D paireti rigide, almeno· 4 anni; se la caverna aveva un dia·m etro di 3 cm ., s·a rà 01pportu.n a , dopo1 l 'ab ba11do·n o del p nerumo, praticare l1na fren ico-eoceresi , per im:pedire la ricaverni7za-· • ZLOn e . P er il pneumotorace· qoppio , vaJgo110 ~·li stessi prr-i11cip ì , tene11do 1p1reseinte ch e la SUJ)f'rfi cie r eispiratoria vien e , co·n ess o di m·olto· ridoLLa·, si.ccl1è esso non è con sigliabil e n egli i11dividui co·n capacità vitale sotto i 1600 cn1 c . '.\l al so pport~to è il J)Det1mo bilaterale da ~·li i11diviidui oltre i 40 anni . p robabilmen te 11er ] e a lterazioni enfì se111.a tose . I./ A. non con sig·lia d i 11ra tic.ar e il 1111 e1Jmo d o1Ypio conte1Jl]ìOr anea1

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111ente d ai due la1ti ; ma di lascìare un i11tervallo di alr11eno 1-t g iorni , a lternando i rifo1r11i1nenti e non oltrepassando i 500-600 c1nc . per lato.. I mig liori risultati si ottengono nelle for111e caverno'.st; tinilaterali con diffusione del piro~ C?·SSO al~ altro ed a n che nelle ca\ erne p r ecoci l11lateral1. Il pneumo bilatera1le è anche con.s ig·liabiJ e quando que·llo unilaterale· d etermina disturbi circolatori per spostamenti del cuore o dei vasi (pneumo di appoggio), a cui però ci si d eciderà dilfi cilmente se l 'altro l ato .è d el tutto sano. 1

L 'oLEOTORACE. Soltanto in casi speèiali , p r esenta, d ei va11taggi sul pneum;0itorac.e. La ptessione idrostatica della c.olon11a liquida può e·v entualmente essere utilizzata per co•m primere d elle cavità c.h e non si rimpiccioliiscoin o co-n il solo co·l lasso a cau sa della rigidità delle pareti (cave,rne dei lo bi inferiori o pn·eumo selettivo del lobo su periore non compl etam ente attivo) . Inoltre, può. utilizzarsi la n;lancanza di c·o mpressib ilità dell 'olio 1per manten ere il collasso in uri JJ J1 e un10 minacciato prematurame·n te, da a d erenze che si stanno costitu endo . l Tn a ltro vantagg·io d ell 'oleotor ace è jl poter distanziare i r ifor11irnenti. · Notevoli -per ò sono g li svantaggi. T ec11ic a più diflìcile, po·s sibiJe pericolo , specialm ente J1elle caverne a pareti sottili mantenute. distese cla ad erenze, di arrivare ad un bronco (in fezioni miste). P er ta]i con siderazioni , l 'oleato . r a.c e si pratica raramente. Si u·sa l'olio di p a raffina a l 2,5 % di jodi.11ina od al 4 % di go 1ne11olo, evitando la jo·dipina neg li individui con t endenz.a alla tireotossicosi. ·u tile è l 'iniezi oue di .QO•n 1enolo al 4 % n ella cavità pleurica , in caso di en11piema tube r colare, ottene11dosi addirittura1 lo: s febb ram en to: an ch e n elle infezioni mi ste , &i posson o in tal :rnodo far sco·m p·a rire i piogeni . Non è da ritenersi ch ·e ciò sia dovuto a ]l 'azio·n e disinfettante , ma J)il1ttos t o all'eccitazione d ei poteri cli difesa d ella pJ eur.a . 1

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[ANNO XLI, NuM. 38]

FRENICO-EXERF.S I .

Può esser e u sata d a sola o carn e intervento i11L~grativo.

Da· sola , pt1ò essere indicata quai;id o il pn eumo no11 riesce od è insufficiente; r1on vi è dubbio , però , ch e ne,g li ultimi anni . essendo diven t.3 ta un 'operaz ione• di. m oda, è s latai applicata a diritto e rovescio , con con seg·u 6nze SJ.J esso dannose. l ,e indicazioni ' 'anno , pert anto , sempre oprp1ortur1amente vag·Jiate. Si otlie11gon o generalmente con essa dei buo11i risultati n elle lesioni d ei lob·i inferiori , men1r e raran1ente e solo in d eterminate con dizioni ' si potrà ottenere la g t1arig ione ·delle cavern-e del lobo su perio-re. Vi son o però dei casi , in cui la paa·alisi del diafrarnma p11ò costituire u11 a m olestia notevole e si deve tener presente ch e , ad ogni modo , con la freni co-exere,si . si pGrta un.a limit.azie>ne fun ziorfa]e permanente; Ja frenico-exeresi di s inistra può i11 oltre pro-


[AKNO XLI,

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vocarc d ei disturbi i1el se11so di u11 co1nplesso gastro-cardiaco. So lo molto raramente, i farà la frenico-exeresi senza u11 preventivo pneumoto race, nelle lesioni essudative estese del lobo inferiore, ch e rag·giu11gono la pleura. Ir1 questi casi , con il pneun1otorace si corre il pericolo di un 'ulteriore distruzione di tessuto e di un empiema. Invece , la, frenico- exeresi agisce favor e\'ol1111ente 111elter1do le lesioni in riposo. In qualch e caso si può poi dopo qualche settir11ana quando la le ione diffusa si è circoscritta o m ostra la t en d e11za · alla cirrosi , procedere al pneun1otorace. 1

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EZIONE PRATl C.\

OPEHAZIONI DI PLASTI CA.

Vanno prese in cor1siderazione quando i11 presenza di una lesion e netta1nente unilaterale il pneumotorace non riesce, mentre la frenicoexer esi non promelte nessun risultato . La classica toTacoplastica di Sauerbrucl1. con la resezione paravertebrale di frammenti costali, agisce in realtà col meccanismo della d e Lensione. Essa fa1vorisce le t endenze naturali alla guarigione, mo·h ilizzando la cassa toracica ossea, che impedisce il raggri11zamento. Spes· ~o, però, nerr1meno co11 questo m ezzo si possono portare a g uarigione le grandi caverne iigide·, rimanendo esse ancora distese n ella cavità· tora cica rimpicciolita. Ciò si verifica specialmente nel lobo superiore , dove· le costole sono molto ri curve . In tali casi , Krem er raccomanda la plastica ottosca polare, in cui vengono resecate le parti a1r cuate d elle prime 5 coste; se J.e ,g randi caverne s i trovano i11 vicir1nnza d elle parti ar1teriori d ell e cost e, si resecan o ar1che queste. Se il lobo inferiore è sano, ruò bas lare l\na plastica di quello superiore. fatta n el modo sopra de.s critto, ma est esa fin o alla VIJ costola. La cosi detta plastica apicale agisce solta11to nel senso della detensione e può esser e utile soltanto nelle fo·r n1e nettamente lin1ilate agli apici e quarndo il proc.esso t ende alla cicatrizzazione, senza g randi cavità rigide. JJa plas tica tota le presu1)pone l 'altro lato del tutto sano; i vecchi fo colai ap icaili , residui di tin 'antica disseminazione ematoge·n a. non disturbano e così n eppure i piccoli focolai e le ombre a tipo di in filtrato , quando rimangono a ]11ngo stazionarie. Invece, peggiorano le diffu sioni r ecenti , specialmente se nel lobo m edio od inferiore e rendono necessa rio il pneu·m otorace da questo lato. Ogni toracoplastica esige una prova funzionale preliminare del cjrcolo e d el r espiro , se si vogliono evitare gravi con segu einze. Bisogi1a particolarmente tener presenti le anormali condizioni Il1eccanich e d el torace , con sect1tive a11 r~rocesso di raggrinzamento, condizioni che s! riflettono specialmente sul cuore e sui g r?ss1 vasi . i\ilolto pericoloso è, n ella toracoplastica. un 1r1ediastino cedevol e , ma purtroppo, nor1 abbiamo nessun segno che ce le possa indicare; un qualche aiuto potranno porta.r e le ri cercl1e c t1i111ografiche. Per ovY iare ai periroli d el m ediastin o c.ede · 1

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è cu11sig liabile i ·01Jer azio11 e i11 due Le111-

clap1J rin1a con la r esezio11e ù elle prin1e sette cosle, seg uìta, d opo 3 se lti111ane al 1nassi1no d a lla plastica parziale inferiore. Se il lobo i11feri ore è sano, ci si IJUÒ lin1itare alla p1lasti ca SUJ)eriore , aiutandosi cori la temporanea esclt1~io11e m ediante l 'intervento sul frenico; la paralisi del diaJr.a mma si riforn1a dopo qualch e 111ese. Importante è anche il siste111a di narcosi, JJe r cui è preferibile l'anestesia locale o· quella al protossido d 'azo to. L 'inipiorribamento sarà preso in cons idera7 io1ie quando le operazioni di plastica non ]J05sono esser e faitte . An ch'e.sso, però, ha intlicazio11i limitate. ~Iedinnte 1'impiombam ento, si l) UÒ soltanto escludere meccanicamenlt~ una cave1vna , cioè collabire le sue ·p areti, sen za fav orire in alcun modo il i)rocesso di g uarig io11e . D.a tale punto di vista , I "impio mb amerLlo è nettamente inferiore alle operazio,n i di plastica, in confronto delle quali , però , ha il v.antagg io che i1on vengono messe fuori funzione le parti polmonari sane. P ertanto, esso J)U Ò esser e praticato· anche se minaiccia l 'insuffì cienza polmonare e, quindi, anche nei casi in cui , per un processo esteso controlaterale, J i 011 si può fare la toracoplastica . Si tenga però f'resente che talvolta l 'im1piombamento agisce ~u l circolo in modo più sfa1v orevo le che la toraGo·plastica. Per procedere ad esso, è però n ecessario ch e la caverna sia completamente « pulita »; non vi devon o essere m odifi cazioni recenti d elle par~ti, perch è altrimenti esse si fondo no e si for1na ur1a i1uova caver11 a a, cui si può in parte rimediare con una freni.co-exeresi . Inoltre , la caverna deve essere fissata da aderenze, in n10d o ch e l ~in11 >iombamento agi sca r ealn1e11te ~ul] e su e pareti; quindi. in complesso, so110 a1datte solta11to ]e cavern e che si trovano incluse in co ten11e bene riconoscibili. radiolo~i ­ cam ente . Limitando cosi le indicazioni d ell 'im pion1bamento , si potran110 ottenere con esso d ei buoni risultati , pur ten endo presente . ch e esso 11on costit11i sce un 'operazione ideale; m a 11ten endo nell 'interno dell 'organismo un cor1Jo est rane(). fil.

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La sezione chirurgica a. cielo aperto delle briglie ed aderenze del pneumotorace terapentico. ('f

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RUCHA t .rn-JB ERNOt: .

Bn ll. nl.ém. Soc. N ai. Chi-

riirgie, IJX , !>. 1522; 1934). Sia l'operazione di .Tacobaeus (sezione d elle briglie di aderenza col galva 11ocauterio) che quella di Maurer (disin se r zio n e in co rrispond enza dell 'inserzione t oracica) presentan o pe._ ricali ed inconvenienti. Nu1T1erosi t\.r\. . in Fra11 cia ed altrove l1ann o :µer tanto preferito praticare la sezione a cielo . . coperto. I ri sultati furono 11erè> a sa i sconfor tanti. Gli AA. li spiegano con la catti,·a lecr1ira r l1ir11rsrica ~eguìt a . [!':' Ì han110 a' nlo • • 1

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POJ~ I CLIN I CO

l;uon i r isulta ti ( 4 su 5) segu e11do la Lec11ica ch e esporremo fra breve. Essi si domandan o : 1) Qua li sono le con se,gu en ze di una la rga apertur a d el t orace d ei tuber colotici? 2) Ch e via occorre se.guire? 3) Come vanno sezionate le briglie? 4) Com e va richiuso jl torace? Allai p rim a d om anda v~ein e ris post o· n egativa11 1e11Le. L 'aper Lura d el toraic e in tuber colosi è i1>11ocua, o per lo 1nen o, n o r1 g r ave se il p. 110 11 11a un p n eu1110Lorace te rapeutico r ecente. A11e t e ia r egion ale. L 'appar ecchio di Au er-· b ruch s i è e m1Jr e din1ostrato inutile. I11 quanto a lla vio g li AA. b anno ,s eguìto una via anteriore a live]lo d ella 2a costa , a differ en za d eg li altri AA. ch e r e&ecano là dove l 'esam e r a d iologico abbia din1ostra to la presen za, di briglie. R e ezion e della 2° cost a, eventualmen te del b ordo inferior e d ella 1a . Com e vanno sezio11a le le brig lie? Gen er almente ven gon o sezion a le a l termooa1Uterio o al bisturi , da alcu11i perfin o à a l di fuori . Gli AA. le sezion a11.10 a di ta n za dopo un a sola in cision e m ediante apparecchi a d alta frequenza a m a nico1 lungo u . . ando 8UCcessivamente la coagt1l a zio11e e la seLio11e. Occor re far passar e la corrente- n on g ià per il t essuto d ella brig,lia e d el poln1one ina b en sì d ella p aret e . Iv.1o1lo d elicàt o è il pun lo c.l e11a cl1ius ura d e1l n i)ar ete. Gli AA. usano i 2 arlifì zi se·g·u enti: 1) scolla111ento de lla p leura i11 corri sponde11za della faccia p r o fonda d e1la co la opr a e ... ottostan te; 2) s utura dell a pleura con aghi curvi e ft sai fini a p unti <.:iep arati. Infine i punti ven gono {ì sati alla muscola tura . ' Incid e!D ti e con1p licazioni : 1) pleu riite pur.ulerita: 'i 1)r ese11tò solo in u11 caso in cui er a st at a a d oper a la un a correr1t e trop po forte per r.ui i lJOlè faciln1e11te insediar e una perfor a' zion e 1polmo1lar e; 2) em orr ag i a : i p r e .. e·n lò l1n a oJa volt a e fu faciln1en te d om i11a la 111entre ciò a cielo chiuso non è p ossi·h ile; 3) enfiS'errta sottocutaneo : è i11veir sam e,n te pro1)0 rzion ale all a bo nt à d ella sutura p leuricia; 4) s infi si~za­ zi o11e : è J ' i11co11venie11te n1.aggior e e s i evita co11 i1l t1lflazion e violenta di ,aria app en a si riscontri all o ch e rmo (esam e g iorna lier o !) la formazio1l e di a d éren ze; 5) essudazio11e p leur ica non IJurulent a vien e con sider a.ta d agli AA . sen za importan za; n eppure preoccu.pante fu 111a i l 'i11er zia l)olrr1 on ar e p o st op er at or1a . I ri ~11llati furon o ottimi in 4 casi ; cattivi in 1 caso, let al e i)er perforazione po·l mon a r e . 1

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[ANNO

XLI,

N U l\l.

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esis te alc u11 r a1Jporto tra q u e~ l i b-a111bi11i giga11ti e quelli ch e p er a lter azio11i p at olo,g ich e presentan o un au111e11to di svilu·p1)0 n on arn1011ico d e]la m aissa corpor ea. L '1\. h ,a pot uto egt1ire per circa tre- a11ni , tre casi Lipici di ban1bini giga11ti: ha co,mi11ciat o le misu razioni d al d odicesi·m o m ese controllan,d o og ni settim a1l<l il peso e l'altezza e ogni n1iese i dia m etri e o-li a ltri dati airitroi10m etrici. Dall 'esarne d elle t ab e'lle co11te nute nel lavor o s i rileva co·n1e in c1ue sti b a111bini la cr escita r av-venu!a quasi co1ne u11 ritn10, no~m a le e a lla fine i soggetti p·r esentan o svi]u.p p o di gr an lung·a1 superiore alla 11orma . Ca o l : all:età di m esi 12 peso kg. 12.500; .. la lu r a c111. 82; all 'età d i 1nesi 36, pe o kg·. 16.500 . (~aso II: Ill.e i 12 , IJeso kg . 13. 100, st at ur a c111 . 8-!; i11e· i 3G, kg. 18. 000 e cm . 100. Caso III: m e i 12 , peso kg. 11. 900; statura c1n . 79; m esi 36, k g. 15.600 e cm . 94, 2. Dal p unto di vi st a est etico i tre bamb1ni ~tudia ti er an o b en conformati e b e·l li n el \1 er o sen so della p,a r o,l a,. Il cranio era rotonde·g g iante , la capig l:i atura n e1·.a e scar sa in due casi , bionda e abbond·a nte n e l t erzo; il i1a o t r a 1p1iccol o r egolar e e un po' scl1i.a cciato a~] a r a dice; il collo er a corrt o; i p•a dig lio·n i piccoli e n1olto ravvicinati alla le la. Il t orace er a b en e svilu1)1Jato, 1·addom e " o lun1 inoso, m a 11011 n1:olto · sporgente; gli arti su1)eriori ed inferior i u11 po' corti r ispetlo al tron co. Il sist eiJ11a m u scolar e er a b en e svilt1ppat o e d il turgor e cellular e ottocutan eo alquanto spi ccat o L 'A. h a p reso in e ria con siderazion e la par te ch e r igua rda il t on o d el sist em a n er·yoso Yegeta livo, rice,r ca to coi sinto m i spontanei . Nei tre b an1bini studiati s i riscontrò .a t1111ento d el to1lo d el simpatico . All 'e·s am e d eJl e ghiandole endocrine, la tiroi de non potè e ~ ­ ser e p·a l·p ata e l 'ip·o fi si ap1par ve no rmale alla r.adiog r a fi a, d el cr anio . Lo vilu•p po ps ichico er a i101r111a]e i11 r,a pporto all 'et à, pur non e ~ ­ ser1do in r ap p orto a quello ch e somaticame11t.e ap parivan o i b arnbini . I tre ban1bini in e an1e p ur permanendo floridi e r o·b u ti n on m o trar on o n1a i t ende11za n è alla oh e ità, n è a qu elle ,alterazioni della cos.tiLuzion e ch e fanno parte d elle diatesi . 1

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VICENTINI.

MISCELLANEA.

Contributo alla eura di alcuni reumatismi acuti e suba.cuti. Le iniezioni dì latte e l'ascesso da fissazione.

Contributo allo studio delle megalosomie infantili.

{L. Bou cHUT, P. RAVAU LT e A. Gu1cHARD. Le J01urn. de 1\1 éd. de Lyori , 5 luglio 1·934). <-:i sono d ei r e·u111ati sn1i acuti e subacuti cl1e

A LDO CAL Ò.

( r~ . TA1AFIORE.

La' Pediatria, 1° giug110 1934).

J\l en l re è t'r eque11t e il numer o di n eon ati di )Je"' o , upe1iore alla n orm a, è rar o ch e l 'accr e~c i 11tc 11 Lo i11 c1 ue~t i ])a n1bi n i a\ venera co1l ritn10 11or111ale , l)Oicl1è q ua .. i tutt·i n ei primi aa111i perdono il va1llaggio del pe!'o della n ascit a. on

r e::>istono alle cure salicilich e, e di sieri e vac cini. (:er tar11e n te, per ]a 1nolteplice etiolog ia clelle artralg ie , n ei proces i r eumatici acu1 i d obbia n10 amn1etler e u n fattor e n on . pecifico. Nel 1928 "Veissenbacl1 e P.ra n çon h a nno se-


[ANNO

ÀLI , N

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08]

1497

EZIONE PRATICA

gualato i b e11efici effe tti a11 Lialg i c i d elle iniezioni di ]att e n ei r eu111atis111i cronici di natura go11 ococcica . L. l\an1on .l1a co11 igli ato neJ r et111tati 1110 b1enorragico di as..:ociare il latte aJ vaccino antigonococcico. ]\1a. ques li a utori parJa110 d el r eun1atisrno Cf O llJ CO .

<; li AA. di quest'articolo l1a11n o curato co]1'ascesso da fi ssazio11e -~ casi di reumatismo ~t1bac uto e cr onico e colle i11iezioni dì ]alte 9 •

CHSl.

s u rrenalecton1ia 2 5uccessi e 1 n lOrto , i1ei tre ~r1 an cnec tomizzati 2 u ccessi e u11 i11 su cre~so. 1-re casi di iperte nsio ne 1)ar os istica su fo11do c<)l1ti11uo dei quali 2 trattati con la surre·11alec101nia e uno con I 'intervent o su g li sp1lancnici i11iglioraro110 tutti tre in qua11to scompa1-ver o Je crisi ipe,rle11sive , pur persistendo l'alta pre. ~ione di fondo. Su 4 casi di ipertensio11e contitinua co·n lesioni arteriose la surre·na1ect o111ia diede i.n due casi due in su ccessi , m entre gli ia1ltri due cu rati con la splancnectomia mig liorllrono. Nei 1 casi di ipertensione contin 1-'a 01i)arossi~ I ica n ei quali esisteva un tumore· surre11ale, r 'asportazione di questo è stata se1np·r e seguìta da SU€Ce&SO. Gli 1\A. a agiun gono a questi un lor o caso personale concernente un a ipertesa con segni tli compro111i. ·si on e r enal e : du e settimane dopo la spJan cnectomia ch e era stata segu1ì1a d a u11 ab ba san1ento della 1>ressio11e , la m. morì per e111orragia i11testinale ed ed ema pol1nonare ac t1to. L 'autopsia n1ise in evidenza una 11efrite rronica. Nonostante la sca1rsità dei casi finora osserva1ti , pare si possa110 formulare le s~auenti conr l usioni : In caso di lu mure s11 rrena le accom1)agnato da iperte1 tsion e, è indicata senz 'altro lé! "'urre1ta lec torr1ia : non va dime11ti ca ta però Ja diflìcoltà della diag11osi e Ja forte l)er centual e d.i 111orta1ità (50 ~bJ . In caso di iperten sione esse11ziale senza tu 111ore dei s urreni - e sarà questo il ca o di gr an lunga pii ù fre,que·n te - si IJT0 petterà l 'intcr,·en to qua11do la fo rn·ta sia vera111ent e grave e qua11do ri _p·etute cure m edi cl1e non abbiano c"ltenuto risultati . Bisogn erà inol1 re cartare ]e forme con conlprom issione r e11ale , per riserrare I 'intervento ai casi ,-era111ente esse11ziali . Si r icorderà i11fine ch e il m assin10 g iova1r1ento ... ar à ot·cenuto n elle forme parossistiche•. Q11ale l 'interve11to da preferire? Salvo che nei casi di tu111ore dei su1T€ni , la statistica dei ri ~ultati ott enuti e ]a n1agg ior benignità dell 'i11tervento faranno sen11Jr e preferire la splanc n ectomia all 'operazio11e sulle surr enali . 1

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I11 un caso furo110 u sati . u cce i' ame11te i d11e Jnezzi terapeutic i. Coll e iniezioni di latte ebbero, su 9 casi, 2 successi notevoli, 2 su cces ~i impo1rt an1 i n1 a i11co111pleti, 1 ~uccesso transitorio, 2 risl~l+ali 111e di o cri e 2 insu ccessi . Coll 'ascesso da fis azio11e (<li :3 so·l i casi ri fr riscorto , p er ch è uno non fu potuto seg·uire) ebbero 1 caso di g uarigio11e, 1 buon risultatto transitorio e un i11successo cornpleto. E ·i ritengono cl1e le i11iez ioni di latte e l 'asce... so da fissazio11e non pos .. ono sost ituire n è il sa1licil ato 11è i sieri e i vacc in i , n1a . i d evon o ll~are quando questi mezzi l1 ann o fallito. 11 r eun1.a tisn10 di Bo11illatUd 11on costituis.. ·e ch e raran1ente indicazion e alle in i~ z i o11i di 1atle, ch e in,re1c e sono I)iu indicat e 11el r e11111nt i ·mo gonococcico. 'i11dicàzion e al] 'uso d el latte è qu e l1a di :lcc identi d a siero ch e controincli cl1in o . la.cu ra sipec if ica. La cura col latte dà infjan1111azio11e locale t' fr·b·b re . In qua lc h e caso si ha an ch e u11 veru shoc k i>r ot ei11ico gra, 1e, ch e corlsig li a d i sopendere la cura. Il B o11afè n el 1923 h a p u b ])licato u11 ca~o di n1orte in un a smatico per iniezione di 10 cc. di la l te : que.sto però è un caso , ,era m e11te eccezionale·. R. Ijt-sE~A. 1

un

'

L'ATTUALITA

CHIRURGICA

La possibilità di trattamento chirurgico di alcune forme di ipertensione. . (1j. L .\ NGEBON, G. VrN CENT 1\1éd ., 27 g iug no 1934:).

e DEsO RCIIER.

Presse

Gli inte rventi operatori fi11ora IJr a1icati allo sco1}() di otte-n ere u11 ahbassa111e11to d ella· i)resion e artei'iosa , -ono di due tipi : surrenalect o111ia e r esezion e de·g li sp1lancnici . lAi s urreualect o111ia monola1erale è sta1a e eg uita il più delle volte in ca ·i di si11dro111i vaso111otorie in soggetti n on ipert e . . i : quest a esperjenza, inse·g na cl1e u11a pressione n ormale n on è' n1odificata da un tale inter,·ento . I casi fin ora i)u .bblicati di interventi eseguiti in soggetti ipertesi e allo scopo preciso di curare l '.i per1en sione , sono 11 in tutlo : i11 4: di questi si tr::.tta,·a di Lumore d ella surrenal e . I casi resi 11oti di inter,renti n egli plancnici i11 ipertesi sono 4-. I r isultati: in 6 ca si di ipert en sione co11ti111Ja essenziale si ebbf'r o : nei 3 trattati ro.n ]a

1

Punnu.

Tre casi di snrrenalectomia sinistra pe1· ipertensione arteriosa. (S.

H. ll . ÙL1V1En . Bull. 1ném. Soc. l\·al. Cl1ir., LX, 304. 1!134). J\tIEI LLÈvE,

Ibid. ' LX , 377' 1934). Già da d ecenni è stata en1essa l 'ipote ~ i di (WILMOTB .

u11 nesso fra iperparanefri a e ipertensione arteriosa, confermata dalle cono cenze su1l 'influenza dell:adrenalina sulla pre .. ione arterio~a. In al'cuni rari ca~i (Ady-Piotro~\1 sk y , WilJen1s, Goorm ::tghtigb) ... i h a i1)ertensione com e f'in to1l.1.0 di tun1ore della surrer1ale . u que t e llasi e u quelle di e!:iperienze ,·arie sui nes ~ i fra eccitamento e derJre ·-ion e di ce n lri endorrin i


1498

c1 IL POLI CLINICO

e pres ione, è sLato pensato da ' 'art AA. di asvorlàre la surrer1ale in c:1si ~i i pert~ni~. •D elbet ha praticato 3 d1 tali ope·raz1on1 ·p rovocando in tutti e 3 i casi la i11orte dei pazienti. Galata. (1929) invece ha avuto buoni risultati. Desmarest e Mornier-Vinard (1930) hanno . avuto anche buoni risultati in casi di terapia associata a surrenalectomiia· D, Roentgenterapia n1idol1are profonda: e pun~ur~ lo~b. ripetute. · Gli AA. presentano 3 casi: 11 primo paz. presentava aortite sifilitica con pouss,é es ipertensive gravi con fe·n omeni di e·d ema polmortare; il secondo presentava una tipica i~erten­ sione con fatti gravi di scompenso cardiaco e rer1ale. Questi due casi hanno. subìto u_n gran: de miglioramento seguìto a distanza d1 8 e· d1 10 mesi. . L'intervento consistette in tutti e due i casi iu surrenalectomia sinistra: per via sottoperitonea]e anteriore, pro posta per ]a prima volta da Bazy ed applicata per primo da Carajanopoulos. . . . ~Ieno fortunato fu il terzo caso in cui 11 paziente, di 43 anni, morì in ipertermia il giorr10 dopo l'intervento. Gli AA. fanno poi considerazioni (un po,' superaJte, a dire la verità, dall.a mode:na patologia renale) sulla ~atogen_es1 d~lla IJ?ertensione. Essi notano la indubbia per1colos1tà del procedimento, e an1mettono che· sarebbe mea]io adottélre un metodo meno cruento (p. es.. ~nervazione della surrenale), ma tali metodi, dicono gli AA., offrono difficoltà te9nich e superiori a quelle della surrenalectom1a. Un successivo contributo allo stesso· argomento viene portato da Wil!Il~th in una1 de~le successive sedute de lla Soc1eta nat. de ch1r. I risultati non sono stati altrettanto brillanti , non avendo la P. di 32 a . .affetta da grave fo·r ma di ipertensione, tratto che un so.Jlievo passeggero dalla surrenalectomia. La ghiandola asportata era normade. ~ possibile che in questo . caso l 'adenoma. della surrenale risiedesse a D. In tal caso b1so·g nerebbe sa.pere quale sia la surrenale affetta~, per stabilire da che parte operare, cosa oggi ancora impossibile. Un quarto caso, que~to. con buon. successo terapeutico, era 1s tato nfer1to da Me1lllère alla stessa' Società nel 11ovembre scorso. 1

1

ALDO CALÒ. Ricordiamo l'lateressaat.e Monografia :

Prof.i'. M. LU SENA e V. CH l lN I Aiuti nella R. Clinica Medica Docenti nella R. Università di Roma.

LE INFEZIONI FOCALI {Relazione al XXXIX Congresso della Società Italiana di Medi.. cina Interna). Volume di 128 pagine, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 6, 2 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale, Sue.. cursale diciotto, Roma.

~ANNO

j)

XLI, NuM. 38]

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CENNI BIBLIOGRAFICJC1> G. H. ROGER et L. B1NE1·. Traìté de pliysiologie 1iormale el pathologique. Tomo V (Respiration). Vol.. in-8·0 , di pagg. 479. !Fr. 80. Tomo VII (Sang et lymphe). ' rol. in-8°, di pagg. 730. :F r. 100. ~I.asson & C., Paris, 1934 . Il V volun1e di questo, 'l'rattato· di Fisiologia, è consacrato i11teramente alla respirazione e,d in esso sono esaurientemente, trattati molti fatti d 'ordine fisiolo1g ico e clinico, che spesso la pratica pone dìna11zi · al medico. Lo studio della funzione respiratoria n1ette particolar1nen.te ir1 valore i ser:vigi ~he la n1~­ dicina _può don1andare alla fisiologia per guidare, stabilire o rafforzare la diagnosi, per ragionare, dirigere e controllare il tratta1!1~nto. Il voi. VII, che appare già nella 2a ed1z1one, è invece destinato al sangue ed alla linfa. Tutti i capitoli sono stati · riveduti e molti di essi llanno subito modificazioni notevoli: così ad es. quelli riguardanti gli ele·m enti figurati del sang1ue, quelli sulle err1orragie_ e su~la tra~fu­ sione sono· completamente aggiornati. Spec iale attenzione merita110 a lcuni eccellenti docum-enti fotografici per 0 1pera di I. Co·m andon, di preparati di sar1gue a fresco , sommamente dimostrativi. Anche la biochimica del sangue è stata considerevolmente ampliata. A lato dell 'articolo di :f abre sull 'ernoglobina infatti, va ricordato il capitolo scritto da M. Lau?at sulle cost~tue~­ ti chimiche del sangue nell uomo e. negli animali , allo stato normale e patologico, nel qu · le il biologo, ed il 1nedico potranno trovare su tale arg·omento la più amp ia e completa docum entazione. L 'importante questione . della coagul~zior1e del sangue, ·è stata trattata in modo magistrale dallo Zunz. L' A. infatti esvone le· teorie di quest~ fenomeno e studia i fatto1ri della coagulazione e dei diversi coagulanti con una analisi minutis• s1ma. Il capitolo riguardante il sistema lacunare e stato considerevolmente aumentato per opera di Achard mentre Binet e Justin-Bezançon, oltre alla linfa hanno studiato la circolazione linfatica ripo;tando i lavori originali e le illustrazioni del Pecquet. Infine pure ampliaiti sono i c~1pitoli d! Bo~·­ det sull 'imn1unità, sugli antigeni ~ sugli ai;tticorpi , e quelli di Besredka sull anafilassi e sulla sensibilizzazione. A. Po·zz1. 1

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1

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G.

Die palhologisch-histologi"'schen Untersuchungsmethod·en. Xv-Ja edizione. Un ScHMORL.

vol. in-8°, di 461 pagg. 1F. C. W. Vogel ed. Berlin, 1934:. Prezzo RM. 30. Il manuale dello Schmorl ~ ben D?to a .chiu11: que si occupi di istopatologia , per 1 suoi pregi .

(1) Si prega d 'ir1vì~re due copie dei libri di cui si desiélera la recensione.


1499

SEZIONE PRATI CA

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<:li chiarezz.a , cli precis io11e :. di espo·sizione co1ll r1lelai in ogn i sua par le. Lo Schmorl è morto lln }) a l O d 'anni fa, all 'età d i 72 anni, peir l 'infezione di una ferita, d uran te u na fase di lavoro feb brile. P. Geipel ha cu rato e completato questl' edizion e (la p rim a è del 1897), che riS{JO·n de per fet tam ente ai b isogni dello stu d ioso. il q uale vi troverà u n p r ezioso co!lsigliere. Oltre alla tecnica istopatologica gen er ale e speciale, contiene ce11ni d i tecnica batteriologic:!l e parassitologica. fil .

xvra

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~\l .

VILLARET et J. B ES ..\NZON. Hydro logie expérimentale. Vol . in-8°, di pagg. 272, con 179 fig. l\ilasson & C., Paris , 1934 . Fr. 50. 1

In questo volume sono ri unite le r icerche sperin1e11tali eseguite iu quest i u lti1ni anni da "\7illareit e d alla su a scuola . Come g li AA. fann o rimal!'care nella loro· r>refazione l 'idrologia si ori enta .atluaJ.mente v~rso i metodi di u na scienza n u ova e foco,n da: la farmacodinamica. Le ricerche farmacodinamiche eseguite con le acque minerali p1Tesentano infa,t ti un duplice interesse: da u na parte esse permettono cli obiettivare gli ef.fetti b iolo·g ici, an cora ieri co ì m isteriosi, delle sorgenti medicinali; da 11'altra autorizzano a stabilire una claissificazion e b·iolo·g·ì,c a delle aoqu e m inerali , tropp e complesse per essere studiate, da questo punto di vista, con altre tecniche, an che d'ordine chimico. Qu este p1·0.v e biologicihe, di uso corrente nel dosaggio delJe diverse drog he o cli a1lcun i est.ratti Ol)oterapici , forniscono dei testi indiscu tibili. I1 libro in izia con u na serie d i studi accur ati r iguard anti l 'influenza deJle a cque m inerali sui muscoli lisci. L 'azione delle org·en ti ininerali sull 'intestino, la cistifelle a , l 'ur etere, la vescica ecc. dà modo agli AA. di mettere in r ilie.v o la J)Otenza farmacodinamica clcll e acque n1iner.ali , sia sugli 0 rg·ani, i.so lati o in situ , sia 11ormali ch e in s tato di pasmo. Un secon do cap itolo è consacrato agli effett i car dio-va scolari delle aioque minerali : l 'in f]uenza dell e sorg·enti solforo, e su J cuore e sulla pressione arteriosa, l 'uso del ventricolo i~olato di ,helix pon1,alia come test o pratico di studi biologici d elle acqu e m inerali , l 'aprplicazio1n e dei metodi di perfusione all e r icer ch e d 'idrologia sperimentale, concernenti la vaso111otilità, sono ogg·etto di numerose r icer ch e originali . Un u lt i1no capitolo infin e è dedicato ad alcune r icerch e eseauite dagli AA. sul p osto di origin~ delle a cque. Si conosce , in e rfetti , la differ en za . d'azion e delle a cque vive11ti, utilizzate alla loro sorgente, da quella delle acque trasporta~ a distanza : q u este u ltin1e no·11 -possono servire C~f n tudi preliminari , e l1e permettono tuttavia di fissare le Lecnirl1e <l ' inve ~t j..g.azio 1ne. . I l libro in rlefi11itiYa dunql1 e rapprese-nta 11 1

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~

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i ru l to di tu l La una serie di ricet'ch e 11 t1ove ese1

guite in ques to can1po, ed ai cultori dell 'idrolog·ia riu ~cirà certaimen te utile e gradito . A. P.

R. SABATucc1. Nozio ni elementari di m·edicina sulla bleri.orra.gia. III:i edizione. Cn vol . in-16° 1

d i 59 pagg. L . .Pozzi ed., Ro m·a , 1934. Pr~­ zo L . 4. 1

La b leJtorragia non è a n cora generalmente consider ata in tu tta la sua g·ravità , me·n tre le sue c onseguenze, per l 'uomo come per I~ don• • Ila , ipos~ono essere gravissime. Un b u on opuscolo d i propaganda è questo del do.t l. Riccardo Sahatu cci , noto u rologo , cJ1e. in .forma pi.an a espone le principali nozio11i. su ll 'i11fezione, . u i sintomi , sui criteri da seguire nella terapia , per cui, nella forn1a acuta , l 'A. è favorev ole all e grandi la1Vatu re alla .Tanet. Jl lib-ro merita un a l.arga di ffusione ed è g iove,·ole anch_e per il medico, che vi troverà utili consigli. fil.

Conferenze d'Igiene e Medicina Sociale, per Corsi di Ass;stenza ad infermi, ecc. COME SI AMMALA DI TUBERCOLOSI E , COME SI CUA RISCE: <Prof'. A. SIGNOREL-

LI). Un elegante volumetto. LA BLENORRACIA E LE SUE DANNOSE C~NSEGUENZE PER L ' INDIVIDUO , LA FA· MIGLIA E LA SOCIETA ' ,

(P1,of. L. MOJtI NI). Un elegante voi umet to. MODERNA LOTTA CONTRO LE MA LATTI E SESSUALI.

(Dot t . F . TRA VAGLI ). Un bel volume con 15 {igure nel testo). N OZIONI ELEMENTARI DI MEDIC llNA SULLA BLENOR· RAGIA. T&rza edizione. (Prof.

R. SAB.ATUCOI). Elegante volumetto. COME SI ASS.ISTE UN MA· L ATO? COMft SI SOCCORRE UN FERITO? (Prof. G. QU.AR-

'rA). Volume, con 112 figure n el testo, raccomandato dalla Oro ce Rossa Italiana e adottato, quale t esto, in moltiss imi Os pedali, Case di Cura ed altri I stituti di assistenza. IL BAMBINO - CONSIGLI D ' IGIENE ALLE MADRI. (Prof.

F. VALAGUSSA). Uno splendido volrt.lme con 120 figur e nel testo, una ,grafi ca e nove tavole fuori testo. COME SI ALLEVA IL BAM· BINO SANO E CQME SI AS· SISTE IL MALATO. (Prof. R. PO.LLlTZERt Volttme di ipag ine' VIII-118, èon 66 figure

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nel testo.

Himetterne l'importo con Vaglia all'editore LUIGI POZZI. U fficio P~tale Succu rsale diciotto, RO~fA .


1300

rANNO

« J L POLICI-JNI CO n

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Società Medico-Chirurgica di Bologna. Aduna11za del 13 Juglio 1934. ~re idente: Prof. M. P1NCHEIU.E .

la terapia chirurgica del distacco retinico. D. Dt MAnz10 . - L 'O. dopo alcune pre1nesse ge11erali, illustra i casi di distacco retinico perso11al m ente operati, alcu 11i con il metodo di Go11in origi11ale, aJ Lri n1ediante la ftiatermo-ooagula zio11e cliasclerale. Di111ostra con · proiezioni i r is ultati ottenuli, disculenclo il 1noderno co11cel1o di operabil i tà. Ricorda il nesso eziologico con la tuJ)ercolosi e le conseguenze di ordine terapeutico che se ne debbono trarre e infine insiste sulla n ecessità che l 'intervento, affinchè si ottengano i migliori risu ltati , abbia luogo entro le prime tre settin1ane. Discu ssione : G. fVIARIOTTI.

Ricerche e considerazioni sulla tubercolosi ocurare. G . C\RAl\IAZZA. - Riferisce i risultati delle proprie esperienze circa le prove biologiche fatte inoculando l 'acqueo, prelevato da malati con lesio11i oculari di sospetta natura tubercolare, nelle linfoghiandole paratracheali di cavia e delle propri e ricerche sp erimenta li con <lue stipiti di bacilli dell a tbc. umana, l ' uno virulento , I 'al lro atteTLt1ato .

Contributo alla diagnosi delle lesioni chiasmatiche da alterazioni della carotide interna. E. F1r...1 PPr-GABAHDc. - . Illus tra due casi di calcificazione d ella carotide i111prna , òiag·nos1i ca I i i1t base al reperto clinico oculare e ge11erale e confern1 a ti d all 'esame raòiografico. · . Di~c u ssio11e: C. CAVINA. Il Segretario: P. BENEDETTJ.

Società Medieo-Chirurgiea di Padova. Seduta del 27 luglio 1934.

Su di un caso di embolectomia polmonare. Prof. A. CoM•)LLI. - Riferisce su di un caso di embolia della arteria polmonare da lui recente111ente OJ)erato coll 'operazione del Trendelenburg· di embolectomia d ella poln1onare stessa. Descrive la tecnica seguìta e le mod ificazioni ad essa apportale e insiste sulla necessità che sia preso in seria considerazio11e dai chirurghi questo atto opé:ralivo ch e è destinato ad entrare pres to nel novero delle con1uni operazioni d 'urgenza.

Ulteriori ricerche sulle iperplasie sperimentali della corteccia surrenale. Il fenomeno di Sanarelli-Shwartzman ne i corpi surrenal i. Prof. V. GnoNcHr e dott. P. CARNIELLI. - Gli 00 . ha n110 osservato nell'allergia emorragica della cavia (fenomeno di Sanarelli-Sh,Yartzn1an generale) a carico delle surrenali, emorragie multiple e i11te1t a proliferazione delle cellule della sostanZ(l corticale, reperti osservati in precedenza anche i11 a l l r e con cl izioni sperin1enlali che deter1ninano t111a labilili1 rap illnre generale e localizzata di que;::.ti or,rrnni .

XLI, NuM. 38]

Prof. G .. o:r.\Vl~~J. -

. ugli spazi del plesso di 1lu erbacl2 l111ettab1l1 col la tec11ica r1ei linfatici.

Do! lori A. CoSTAl\"TINJ e A. BALLARIN. -

Azione cli rli uersi sali introdotti endovena sulla peristalsi i11 testinale.

Dottori A. CosTANTIN1 e A. BALL.\RI1 . -

Osser11aziorii attraverso una fenestral ura addominale s~1l'l'azio ne enterocinetica di un derivato dell'ese,., na.

Alcuni rilievi su i rapporti fra idremia e diuresi. Prof. A. CruATELLINO. - In u11a serie di osserYazioni corr1piute median te la prova cli Volhard l 'O. pone in rilievo la possibilità di notevoli di~ cordanze fra i valori dell 'iclre1nia e quelli della cliuresi.

Sugli effetti di U. V.-raggiopuntura su mucose ciliate. Prof. K. ARSLAI~ e clo t l . L. CoJAzzr. - Gli 00. espongo110 i risultati di ricer che condotte allo scopo di controllare I 'azione lesiva dell'irradiazione ullravioletta sul moto di epiteli vibratili. L'irracliazione fu eseguita con apparecchio di 'fscharhotin e con tecnica cli Diirken: il materiale fu costituito da palato ed esofago di rana e da tracl1ea di coniglio. I 1netodi per la determjnazione delle variazioni del movimento ciliare furono òi diverso tipo. Gli 00. osser-varo110 che l 'arresto del movime-1110 ciliare si ha circa in 40" e che tale arresto <! irreversibile. La differenza fra questo tempo e(l il tempo in cui agisce il raggio ultravioletto su cellule ciliari isolate - oggetto di precedenti ricer ch e d egJi stessi 00. - viene spiegata da diYersi fattori inerenti alle condizioni sperimentali. J11dagini su animali Yivi e lasciati sopravvivere J1anno mostrato che, per opera di nuovi elemen li rirr1as li illesi dalla raggiopuntura , si ha nelle zone irrarliate ripristino del moto ciliare 1n un tem110 ch e va dalle 10 alle 15 ore.

Risultati sperimentali delle plastiche muscolari con ristabilimento della conduzione nervo sa. Do1t. E. P \GLIAL - Rifer isce su esperienze di pl as tìc.he 111t1scolari fatte sugli artj i11feriori rista)Jil enclo Je co111t1nicazio11i nervose. Accenna alla J1ossibi I i tà cl i applicazioni pratiche.

Risultati sperimentali di trapianti autoplastici musoolari con ristabilimento della conduzione nervosa. Dolt. G. MANGIONE. - Riferisce in inerito alle C': perienze cli Lrapianti di mt1s-coli interni con ris tabilin1ento della conduzione nervosa e ne met'" in evidenza i risul ta ti soddisfacenti. Dott. E. SILVESTRO

1. ~

P.fodificazioni nella variabilità delle gran.rlezze nucl eari dei su r reni atf.ra:verso l'età.

Zona recettrice aortica e tessuto paragangliare. Do t l. G. ~1t.TnATORI. - Ai nerYi dei territori recettori dell 'aorta e dei grossi vasi aortici so110 a11nessi paragangli. Le connessioni tra questo tessuto p ar agangliare e le vie nervose rlel rifles o <lcpressore aortico appaiono Je medesime che tra lesst1lo paragangliare del glon10 carotico e nervi ~e n o caro licl ei . :\el ga llo dal Yago si clis1ora110


[ANNO XLI, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

spesso celi ule cerebrospinali Yi cino ai paragangli prossimi all 'a!>rta e connessi coi suoi nervi . In Lepus Cuniculus è dimostrabile istologicamente • • • • • una cospicua innervazione simpatica del tronco anonimo . Anche lungo i ner"i decorrenti tra aorta e polmonare sono dimostrabili giacimenti paragangfiari accanto a gangli simpatici; ma essi nulla hanno a che vedere coi paragangli sopra descritti.

Risultati ematologici nella trasfusione con sangue eterogeneo fissato. Dottori A. CARDIN e G. ToRRESINI. - Su famiglie di anjmali normali, anemizzati, anemizzati e trasfusi con sangue eterogeneo fis sato, sono state seguìte in vita le modificazioni volumetriche, citologiche e colorimetriche del sangue. Dopo la morte degli animali , avvenuta per dissanguamento allo scopo di determinare la massa sanguigna totale, sono stati prelevati alcuni fram1nenti d 'organo e di tessuto per l'allestimento istologico. Dal co~plesso éomparativo d egli esami è risultato che il sangue eterogeneo fissato esalta in grado elevato il potere eritropoietico degli animali trasfusi.

La deviazione all'esterno dei succhi digestivi nello studio della occlusione intestinafe. Dott. G. MANGIONE. - Illustra i risultati otte11uti mediante la deviazione all'esterno dei succhi digestivi fatta a diversa altezza, rilevandon e l 'importanza nella interpretazione della patologia del! 'occlusione intestinale.

Su11e lesioni istofogiche di taluni organi nella deviazione all'esterno dei succhi digestivi. Dott. G. MAN'GIONE. - Riferisce in nlerito alle. lesioni istologiche di varii organi secondari alla deviazione all'esterno dei succhi digestivi , mette in evidenza la loro somiglianza con le lesioni degli stessi organi nella occlusione intestinale, per trarne delle considerazioni nella patologia di quest'ultima forma morbosa. Pri1ni esperimenf,i cli U. 11 . microraggiopuntura sulla epidermide vibrabile di enibrioni di anfibi.

Dott. G. AusTO.NI. -

Dott. G. RENOSTO. -

Cont ributo allo slucl io sulla formazione delle ce llule giganti epitelia.li. Il Segretario: P. CERUTTI.

Società Medico-Chirurgica di Catania. Seuta del 28 luglio 1934. Presidente: prof. A. FonERÀ.

L'azione dell'alcaloide lupanln a e dell'infuso di semi di lupinus albus sulla glicemia normale e sulla glicosuria e iperglicemia diabetica.~ Prof. A. CLEMENTI e dott. D. ToRRISI. - La l·u panina (ctg. 10 pro chilo) e i semi di lupi11us albus (infuso da gr. 35 pro chilo) producono la morte dei conigli. A dosi inferiori soniministrate sia per via orale che per via parenterale possono produrre abbassamento del tasso glicemico sja d ei conigli che dei polli. Sia la lupanina alla dose dj ctg. 20 pro die con1e l 'infuso ricavato da gr . 60 di semi di lupin o somministrati per bocca a individui affetti da diabete lieve, possono provocare djminuzione d ella

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glicosuria e della iperglicemia. L 'azione ipoglicen1izzante negli animali normali e antiglicosurica e antiglicemica nell 'uomo diabetico sia della lupanina che dei semi di lupino è però molto lieve,. è passeggera e non è rigorosamente costante.

Corpi estranei dgll'esofago asportati mediante l'endoscopia diretta. Prof. P. CA.Beò. - L 'O. dopo essersi intrattenuto sulla frequenza dei corpi estranei dell'esofago nei bambini e negli adulti, si occupa diffusamente delle modalit~ di estrazione d ei detti corpi estranei. Dopo un insieme di considerazioni circa i pericolj d ei tentativi di estrazione alla cieca ai quali ricorro110 ancora alcuni medici pratici nonchè taluni specialisti . l'O. analizza i corpi estranei del1'esofagi) in rapporto alla loro forma ed alla loro sede, distinguendo quelli per i quali è possibile ricorrere senza alcun pericolo all 'estrazione alla cieca da quelli la cui estrazione deve essere eseguita solo. rr1ediante esofagoscopia, se si vogliono evitare delle lesioni esofagee assai spesso pericolose di vita. Comunica, infine, 4 casi di corpo estraneo del1'esofago per i quali sarebbe s tato inutile e pericoloso qualsiasi tentativo di estrazione alla cieca,_ che vennero felicemente asportati CO·n l 'endoscopia diretta.

Ricerche sulle malattie degll organi respiratori negli zolfatai. G. SORGE e D. CoLUMBA. - Continuando nell 'esposizione delle loro ricerche fra gli zolfatai della Miniera di Grottacalda, gli 00. riferiscono i11 questa nota i risultati degli esami speciali: esam e d ell 'espettorato, esame morfologico del sangue, dosaggio d ella calcemìa e della glicemìa, ricerca sierologica della lue, esa111e microscopico della ganga zolfifera e d el pulviscolo raccolto n ei cantieri di avanzamento .

La siero reazione di Weltmann nelle malattie nervosee mentar. Dott. V. LONGO. - L'O. ha eseguito la sieroreazione di :Weltmann in vari gruppi di mala ti affetti da malattie diver se del sistema nervoso con speciale riguardo per la demenza precoce ed ha trovato valori decisamente patologici nel senso di un allungamento della scala di coagulazione n ella d en1en za precoce, più evidenti sopratutto n elle form e recenti. La m edia di tali valori supera di poco quella riscontrata da altri ricercatori nelle J5iù gr avi malattie d el fegato (cirrosi).

I raggi mitogenetici. Il potere radiante di alcune va-. rietà di sangue e di poltiglie neoplastiche s1ggiatonefelometricamente. Dott. V. CONSOLI e N. Col'\SOLI. ---.. Gli 00. riferiscon o i risultati ottenuti con la loro tecnica nefelometrica per la determinazione dei raggi mitogenetici . Essi hanno con t ale m etodo saggiata l 'attività radiante del sangue di donne gravide e non graYirle, di do11.ne in puerperio patologico, e di poltiglie di t umori n1aligni, confermando i dati ottenu li da AA. precedenti, i quali hanno trovato cos la11temente un elevato potere radiante nelle polLig·lie òi tumori maligni e i1el sangue di donne gestanti, e scomparso n el sa11gue di individui affe tti da sep si generale. La t ecnica n efelometrica si è dimostrata molto.


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<< IL POLICLINJCO

precisa, e di gra11 lunga più semplice e rapida d elle allre u sate fin 'oggi, le quali presentano al co11fronto una maggiore quantità di cau se di errore. Fanno notare infine quale in1portanza abbia il diver so comportame11to del potere radianle di don11a gestante e di indiYidui affetti da tumori maljgni, p er approfondire lo studio della differenza tra gravidanza e n eoplasia, al punto di vista biologico, poichè - come è noto - le comuni ricer-cl1e 1nentiscono un impossibile paralle]j smo tra i du e fenomeni.

Azione. del cortical (estratto di corteccia surrenale) sui tum.ori sperimentali. Dott. S. G1B1L1sco. - L 'O. in animali portatori di tu.m ori sottoposti ad iI1iezioni quotidiane di Corticaì ottiene uno sYiluppo del neoplasma di poco inferiore a quello degli animali controllo. Conclude per u11 'azione diretta leggermente inib ente del .C ortical sullo sviluppo dei neoplasmi.

Contrihuto allo studi o del compor lamento del ricambio emogloblnico nelle cirrosi epatiche, Dott. G. AuGERI. - L 'O. illus tra il comportam ento del ricambio emoglobinico in 11 casi di .cirrosi epatich e. Conclude che n elle cirrosi epati che il modo di comportarsi del rie. emoglobin. no11 pare segua delle leg·gi costanti , potendo presentar~i aumentato, normale e qualche volta an()be diminuito, indipendentemente da stretti rapporti di dipenclenza col quaqro clinico d ella sindrome cirrotica. Solo nelle cirrosi ipersplenomegaliche si può vedere un comportamento più coslante, nel sen so dell 'aumento del rie. em ogJob., e ciò verosimilmente in rapporto all'esagerata attività emocater etica della milza. V. LOMBARDO. -

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Ricerche sull'ossido-riduzione

renale.

Sul valore diagnostico dell1' cutireazione e della reazione emoclasica nella brucellosi. M. STORNELLO. -· L'O. ha saggiato l 'inlradermoreazione alla Jnelitina di Bl1rnet (colla tecnica di preparazione dell'antigene modificata secondo Dubois e Sollier) ed alle sosper1sioni brucellari in 32 a1nmalati di brucellosi ed in 50 sogget li di controllo. Negli ammal1ti di brucellosi h a avuto il 100 % di risultati positivi ed il 96 % di risultati n egativi fra i controlli. Ha saggiato pure la R. E. n el senso di D'Amato con piccole dosi di vaccino iniet tato per via venosa in 32 ammalati di brucellosi e in 31 casi di controllo. Negli ammalati di brucellosi ha ottenuto il 90,6 % di risultati positivi e 1'83 % di risultati n egativi fra i controlli. Cutireattività e reattività emoclasica cornpaiono precoce1n~nte prima delle agglutinine, d alla cui concentrazione restar10 completamente indipendenti. Il Segretario: G. Di ~1A cco .

Società lleùico-Chirnrgica di Pisa. Se<lu t'.l del 5 luglio 1934.

Aspetti pratici moderni della sierodiagnosi della sifilide. V. N1c0Lrn1. -. L 'O. prosp etta l 'alta importanza praUca dei recenti progressi t ecnici conseguiti nel ca mpo cl ella sierodiagnosi della sifilide mediante l 'i111J)iego di alcune reazioni cli fl occulazionr (NI.B.n .. ~I.K.R. , I\.al1n) car a lteri 7za te da unn sen il1i] i là !llquan to 111aggiore di qt1 ell a d ella

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[ANNO XLI, NuM. 38]

P". W. Espone i dati clesunti dalla propria e altrui esperienza sierblogico-clinica, dai quali risulta che tale maggiore sensibilità si manifesta specialmente nel periodo primario, con una co1nparsa della positività più sollecita di quella della R . W., e nella sifilide latente e tardiva, in particolare nei casi curati con una più lunga permartenza della positività e sottopone tali reperti ad lln 'accurata valutazione clinico-pratica.

Prolasso intestinale sottocutaneo traumatico. L. Mon1coN1. - Riferisce di un caso personale trattato cruentemente di rottura per trauma diretto di tutti gli strati della parete addominale esclusa solamente la cute. Ha raccolto i casi simili già descritti che sommano solo a 27 e tratta della lesione sulla scorta d ei dati del caso personale e di quelli raccolti.

Metodi antichi e moderni per combattere lavvelenamento da stricnina. Prof. I. S1MON. - Nell 'avvelenamento acutissida stricnina conviene ricorrere in un primo t empo all 'etere ed al cloroformio per allontanare il pericolo imminente se l 'accesso è conclamato e poi ricorrere ai seguenti mezzi: iniezione intramuscolare di soluzione di luminale di sodio al 20 % (o di soluzione di lumi11ale al 20 % in me·tilacetamido): iniezioni c. s., di paraldeide, che si può introdltrre come tale: iniezione c. s. di soluzione di bromuro di sodio al 60 %. La paraldeide e la soluzione di bromuro di sodio si devono iniett are a cc. 5 per volta: il lumi11ale a cc. 2-2,5 per volta. n10

La compartecipazione scissurale nelle pleuriti della grande cavità. G. BAGNARESI. - L 'O. riferisce sopra venti casi di pleurite essudativa; in quindici di tali casi ha poluto dimostrare radiologicamente una compromissione scissurale. Ritiene che nella grandissima m.aggioranza dei casi la pleura interlobare partecipi aJl 'infiammazione della sierosa del grande cavo. Ammette la possibili Là di un fattore scissurale 11ella formazione della linea di Demoiseau nei versamenti pleuritici. Il Segretario. Rammealiamo l'lmportaate pubbllcszloae :

Prof. oott. DARIO MAESTRINI

IL CUORE DEL TUBERCOLOSO (Studio morfologico, clinico ed anatomo-patologico) Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI Ecco l'Indiice-SommaTio di quanto nel volume è trat· tato: PREFAZIONE - INTRODUZIONE, pa.g. 1. - PARTE I· Morfologia clinica del cuore normale (ii: q~attr<? ~a­ pitoli), pagg. 3 a. 32. - PARTE II. Morf~lo~_1a clinica del cuore del tubercoloso (in quattro capJ.tol1,, .Dagg. 33 a 58. - PARTE III. Sulla funzionalità del cuora del tubercoloso (in sette capitoli). pagg. . 59 a. 194. PAR.TE IV. Alterazioni anatomo-pato1og1che dei cu~re nel tuhercoloso, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Riassunto e conclusioni, pagg. 213 a 222. - PARTE ~I. conclusioni generali, pa.g. 223. - PARTE VII: Blbl•o· grafia pagg. 224 a 230. - PARTE VIII. Indice alfabetico' degli autori citati, pagg. 231 a 232. Volume in-8°, di pagg. VIII-232, nitidamente stampato su carta semipatinata. con 107 figure e 60 tavole intercalate nel teeto. Prezzo L. 3 O, più le spese poetali di ffl)edizione. Per i nost ri abbonati, sole L. 2 5 in Porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI Pozzi, Ufficio Postale succur, sale diciotto. Roma.


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SEZIONE PRATICA

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. APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Appendicite tifosa: le tonsille nella patogene~i dell'appendicite. Dott.

Gr,\.NNINO CONTE

(San Belluno·, R·o vigo).

A vendo letto nel Policlinico, Sezione pratica, il lavoro del Melocchi cc febbre tifoidea e appendicite » credo che riusciranno dimo· strative alcune mie osservazioni cliniche, dal cui commento si possono ricava.re dati di p,r atica utilità. 1) Si tratta di quattro casi di tifo controllati dalla v\7"ida~, osservati rispettivamente; a) nel dicembre 1930; b) nel no·v embre 1911; e) nel settembre 1932; d) nel dicembre 1933, preceduti da tonsillite risoltasi spontaneamente in pochi giorni e che nella prima settima11a pre,sentaro·n o una così violenta sinto111atologia appendicolare da far pensare di lrnvarsi di fronte ad una ve.r a e propria appendicite acuta. Il caso (e) anzi dimostrò addirittura chiari si11tomi di perforazione (difesa m11scolare, polso piccolo e frequente, lingua secca, ipotermia, vomito); condusse all 'intervento e fu estr11tta una appendice con evidertli lesioni · macroscopiche. Indistintamente per tutti quattro (di conseguenza· per quello operato) sul finire della prima settimana cessò la sintomatologia a p pendicitica, subentrando il decorso regolare del tifo. Dmnque questi quattro casi sono a[laloghi a quello riportato dal Melocchi. 2) Il secondo argon1ento di mia osservazione, che accoppio in qt1esto lavoro , riguarda l'appendicite e precisamente si tratta di 30 casi di questa ma1lattia, tutti controllati al tavolo operatorio dei quali tre con perforazione e r-he si presentarono tutti nello spazio di tempo da giugno a dicembre del 1932. Questi malati apparte11gono ad una clientela di 3500 persone e qui.nrli c ',è una percentuale dell ' l e cinquanta per cento e la loro comparsa fu corredata dalle seguenti caratteri stiche: a1) i casi di appendicite si mostrarono a perio·di , in zone differenti; b) in ogni pe1:iodo , per ogni zona si ebbero più casi susseguentisi con un intervallo massirrto di tre giorni; in una zona ebbi due casi nella ste~sa fan1iglia ; in ogni perio1do , in quella detern1inat.a ubicazione ne osservai da qua.t tro a sei; e) dei 30 casi, 10 furono preceduti da tonsillite con una antecedenza varia fra 5 a 20 • • g1orn1; 1

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d) contempora11€amente ai casi di appendicite, nelle stesse zone, taluni i1elle stesse famiglie e pressochè negli stessi periodi, vi fu un gr<lnde numero di a.m n1alati di' tonsil lite. Che cosa dicono questi fatti pratici? Sembra anzitutto che l 'incontrare una sintomatol-0gia aPl)endicitica durante la prima settimaJla del tifo non sia u11 fatto cos~ raro Cl>me è ~!fermalo dal l\1el o·c chi; infatti ai casi dei Ren<lu, Kirkbride, Moizard , Maurage, Scl1ottmuller, Zagari, Mea Muhsan , Wolfsohin, Melocchi, si devono aggiungere i miei quattro veramente dimostrativi e caratteristi· ci, uno dei quali fu tanto imponente da condurre all 'intervento. Le. ·mie quattro osservazioni decorrono in una breve carriera professionale di 5 anni; ina ag·giungerò che se questi costituiscono . dei prototipi per la loro cor11·p1etezza sintomatologica appendicitica., d ovrei enun1erarne una serie più abbondante e per la quasi totalità dei malati di tifo da me seguiti, nei quali i sintomi riferentisi al vermifo,r me, pure rimanendo sempre tenui, furo·n o però -bene caratterizzati e tipici, cos1 da si1nulare uria vera partecipazione dell .appeJJdice. \ 'og1io dire che nella pratica, in corso di tifo speci.aJn1ente i1ella prima settimana, è facile e fre1:iuer1te riscontrare sintomi ap·pe11dicitici ct1e vanno da uri risentirr1ento sfuggente per una osservazione meno accurata fino a sin tomi ìmponenti, capaci di fuorviare dalla di:ignusi ebatta della r eale n1alattia in atto . Quindi a n1e personalmente non riusci nuovo il caso del I\felocchi, percl1è nella ricerca dei si11tor11i i)er la diagnosi di tifo ho l 'abiludine di b·a dare ancl1e al dolore più o me110 spiccato Il el punto di Mac Burney; questo sint01110 molto spesso mi riuscì di grande utilità per forn1t11.are 11na diagnosi precoce, perchè , come medjco co11dotto, i1on sempre ho la possibilità e la faciJità di ricorrere alla Wida1. Ogni medico può constatare la frequenza della sintomatologia appeodicitica in corso dellai prima settimana di tifo· purchè faccia l 'abitudine di porre attenzione al punto di l\ilac Burney. La frequenza di questo fatto fa pensare che non si tratti d'un fenomeno cast1ale e fortuito, ma tende a persuadere che nel suo determinismo vi sia un reale e fondato sub-stra.to anatomo-patologico avente le su·e orig i11i dal1 'infezione Eberthiana. È din1ostrato e accettato ch e i germi del tifo entrano per le tonsille e lungo la via ]in-


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<< IL POLICLINICO

faitica o sanguigna (Striimpell, Drigalsiki, Sanarelli, Richet, Giron, Volfsohn) giungo·n o nell'intestino e precisamente nei follicoli linfatici e nelle placche del Peyer cioè determi-· nano il fenomeno locale a carico dell 'appa · rato linfatico del tenue, cui fa seguito e con torno il fatto generale. Stralcio dal Testut questa citazio·n e: cc Il principale cairattere della mucosa del processo vermiforme è il grande sviluppo del suo apparato linfoide; questo risulta costituito essenzialmente di no·d uli linfatici aggregati, cos:ì numerosi e così voluminosi che si trovano per così dire a contatto fra loro ed occupano da soli tutta la mucosa; si può dire, non senza ragione, che il loro insieme rappresenta u.na ed unica placca del Peyer, che va da un capo a.Il'altro del processo J>. Dunque il processo vermiforn1e pu·r non facendo parte del tenue, è del tutto simile a questo nella sua costituzione anatomica e questa uniformità rnorfologica ne fa pensare una eguale dal lato patologico tra l 'a.p pendice e il tenue che è la parte del] 'intestino caratteristicamente co·l pita dal tifo. Questa ipotesi diviene più salda se si cerr.a di rispondere ad una domanda . perchè nel tifo, di tutto l'intestino., è colpita con predilezione l'ultima porzione del tenue e precisamente le formazioni linfoidi situate intorno o poco distanti dalla valvola ileo-ceca le? (Striim1p ell, Kauf1nann). Come tutti i fatti della vita tJmana, sia fisiologici che patologici , hanno la loro origine e la loro ragione di essere, cosi io penso che non sia banale l'am' rY1aJarsi con preferenza di quella det.Pr111 1 · porzione del tenue, ma che invece sia legato a un 'intim~ azione patogenetica: infatti , se i germi del tifo, entrati per le tonsille, si e1iminano per l'appe,n dice (Richet, Giron, Wolfshon) se (Melocchi) alcuni autori hanno potuto dimostrare che I ~appendice per la sua struttura eminenteme11te linfoide può andare incontro a processi di infiammazione per infezioni fo cali aventi sede nelle tonsille, se (Stokes ed A1nik) nel tifo può an1malarsi alD che il verme da solo, mentre Adrian, Kretz! Natoli, Reclus, Le·g ueu. Forgue metto•n o in conto un'appendicite metastatica d'origine anginotic,a , c::e i11fine i dati della pratica mi dicono chfl il 90 °/o ·dei casi di tifo' da me osserv 0 toi iniziarono con tonsillite e solo fra que~ti. (circa per 1'8'5 %) ho constatati sintomi a carico del verm~ e mai fra quelli no·n preceduti tia angina, bisognerà concludere che nel tifo e.<;iste uno stretto legame patologico tra to11sille, appendice e tenue e. che il verme -può facil1l1e1lte part.ecipare dell'infezione eberthia1

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[ANNO XLI, NuM. 38]

na. Ecco dunque che nasce logicamente la risposta alla doma11da sopra esposta: nel tenue ~i a~1mala iJ tessuto linfatico posto nelle vici1Janze de1la ' 'alvola ileocecale, perchè trattasi di un processo d 'infezione per continuità e quiudi sì infettano più facilmente e per prime le parti più vicine al punto di partenza; i1 focolaio di partenza in questo caso è I'apr)en dice di dove escono i germi del tifo, giunt.ivi attraverso la corrente linfatica o sanguigna dalle tonsille. J>uò venire fattai questa obbiezione.: nella mia statistica, che tra osservozio1ti universitarie e professionali è di 150 casi, nei malati di tifo, con precedenza di' tonsillite non sempre si ebbe sintomatologia appendicitica; cioè su 90 questa in modo più o meno evidente si manifestò 85 volte: questo fatto verrebbe a significare che l'ipotesi non è esatta e che non è fissata da una legge costante. Rispor1do subito; accanto al fattore esterno cc germe del tifo » come causa principale occuperà un ruolo non meno impo.rta1D.te un fattore interno e locale, che sarà ,d ato da un corpo estraneo o da un calcolo fecale e così via; questa causa locale è sempre predisponente ed insie1ne coadiuvante. I casi, c}le non presentarono la sintomatologia appendicitica. molto probabilmente mancavano di questo fattore locale. Ultima prova alla ipotesi di partecipazione att.iva dell'appendice nell'i11fezione tifosa, non assoluta, ma utile, è fornita da.I caso (c), nel c1uale fu estratta una appendice con evidenti lesioni macroscopicl1e : ed a questa unisco le statistiche di Hoelscker, Hopfenhansen, llècklingl1ausen, che talvolta trovairorto caratteristiche· lesioni tifose nell'appendice di malati rnorti di tifo. Con1e conseguenza di qt1a11to ho detto fin qui uscendo dal campo del tifo, e avendo constatata una relazione tra l 'arn ello tonsillare e l 'at-"J)end.}ce nell'infezione Eberthiana, vie·n spontar1eo il concludere che le tonsille dovrebbero avere una parte notp,vole nella patogenesi delJ 'appendicite. Non ripeto tutte le citazioni già più indietro elencate e che potrebbero servire all 'argo1ne-nto, ma ripo rto solamente uno studio del Natoli, in ct1i l 'A., prima descrive casi di appendicite che, . secondo lui , sono di origine infl11enzale e tonsillare e i1oi sulla base di pratiche osservazioni viene a parlare della probabile evenienza d'un epide1nia aippendicitica per cause generali, con patogenesi per via sanguigi1a, desr.rivendo con Pteclus e Legueu le 1nalattie alle qua li può seguire l'appendicite; influenza , morbillo, vaiolo, angina. 1

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SEZIONE PRATICA

!\ila per mio conto ciò che più vale a favore della tesi esposta è il gruppo (2) delle mie osservazioni, che ho sche1naticamente descritte in principio, e cl1e a suo tempo furono per me oggetto di accurato studio interpretativo: quindi, tralasciando di fare inutili ragiona111enti, ini fer111erò a1l commento ed alla interpretazione dei fatti. L'appendicite 11on è malattia rara, ma neppure va descritta fra quelle frequentissime fino al p11D:to di presentarsi per 30 volte in un solo semestre; inoltre i punti (a-bj dicono che la mala1ttia si fermava in una zona ristretta, susseguendosi in una serie di casi da 4 fino a 6, cl1e tra ur1a poussée e l 'altra c'era un perio,d o di quiescenza e che, i1r1portantissimo, in un periodo di accensione osservai due casi nella stessa famiglia. ~Iancano dimostrazioni sperimentali, ma le osservazioni cliniche da me fatte in quel secondo semestre del 1932 credo siano sufficienti per concludere che l 'appendìcite ebbe carattere infettivo e contagioso, comparendo periodicamente in forma epidemica a focolaio, mentre di solito si ma(Jlifesta in modo sporadico e sparso. Non ir1lendo generalizzare, ina, unendo il mio rr1ateriale di studio a quello del Natoli, Reclus e Legueu, trovo sensato l'affermare che talvollai è possibile una appendicite epidemica, cioè infettiva, e contagiosa, perchè l 'epiderr1ia presuppone questi due inscindibili caratl.eri. Stallilita l'ipotesi d'una appendicite infettiva e contagiosa, necessità stabilirne, se non u11a cau sa, almeno una pa.togenesi, che viene cl1iarita dai punti (c-dj della serie (2) di osservazioni. i evid_~11te, senza bisogno di spie. g~zioni, per i 10 casi. i11 cui a una distanza più o meno grande di te.m po precedette una ton~illite: ma è di1nostrabile a.n che per gli altri. Contemporanean1er1te, taluni nella stessa f an1ig·lia, ma sempre in quelle medesime zone, i11 cui si verificano i casi di appendicite, osservai moltissimi casi di tonsillite. Pure rimanendc, nel campo delle ipotesi, questo faitto mi dice che nel secondo semestre del 1932, nella mia plaga di lavoro vi ft1 una spiccata té11de11za a flogosi in organi compo&ti di tessuto linfatico, tonsille e appendice, che in taluni individui si è avuto tutta la gamma cc tonsillite, appendicite », in altri so] o la tonsillite; in un gruppo discreto infine si manifestò la ·s ola appendicite, dove si ·p uò pensare che le tonsille senza dare segi1i p~tologici, abbia110 ' ~ervito da semplicEJ porta di entrata. La m1a 085ervazion.e è analoga a quella già fatta ed esposta dal Natoli; ma i11entre questo autore 1

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con f\eclus e Legueu parla di appendicite da cause generali con la precede11za di una vera e pr,Jpria 111alattia, tonsillare o d 'altro tipo, io trovo bene accettal>ile l :ipotesi di una appendicite promossa dalJe tonsille, dove queste servorto da sola e semplice porta d'entrata senza infiammarsi : credo infine che questo meccanismo patogenetico si verifichi, non solo in determinate e speciali condizioni, come quelle da n1e osservate e descritte, m1a anche i11 molti di quei casi dì appendicite sporadica di apparente origine loGale , dove invece il fattore locale è un semplice coadiuvante, mentre il vero momento eziologico è pa.r tito e giunto dalle tonsiJìe.

RJASSlJN1'0. L 'l\. &ulla guida della bibliografia, ma specialmen.te tenendo co~lo delle osservazioni deìla sua pratica esP.one le due ipotesi: l) la frequente possibilità d 'una vera e Jlropria appendicite tifosa in corso di tifo; 2) la possibilità di una appendicite infettiva. con patogenesj tonsillare.

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BIBLIOGRAF~IA.

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CASISTICA E TERAPIA. Considerazioni su un caso di emorragia gastrica profusa. Mercier Fautea.ux (L'Union Méd. du Canaàa, gennaio 1934) a proposito di un c~so di en1orragia gastr1c~ profus~ , . pr.esentatosi all.a sua osservazione in cond1z1on1 molto gravi, tali da scon sigliare il trattamento chir:urgico immediato e fargli scegliere quello medico, fa a lcune considerazioni: l ) La mortaJità nelle emorragie gastriche profuse è certamente più elevata di quanto rlon si ammetta ge11eralm ente. 2) Che non sempre è facile trovare nei se-


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gni clinici o di laboratorio una indicaizione sicura per prognosticare l 'evoluzione. ?) In realtà la cura medica e quella chirt1rg1ca 11a11r10 le loro rispettive indicazioni. . Nelle grandi ematemesi d'origine gastrica, il tratta:r:rient? m edie? conserva, 1i.ella maggior i1arte de.1 casi , tutto il suo valore, sia nelle gastrorragie . dovute a d ulcera gastrica che· duodenale. . Resta a discutere i vantaggi di un intervento in11nediato. Se si tratta di un soggetto obeso, di u11 epa.to-renale o d'un cardiaco, meg·lio sperare suzz ·emostosi spontanea che corre·r e il rischio d 'un intervento; se al contrario il malato è g·iovane e presenta cuore e reni normali, l 'inter trovai l'indicazione e ' . ve·n to ;p recoce . se eseguito con tecnica perfetta, sarà coronato da risultati brillanti. ScANDURRA. 1

Ernie

oc~nlte

della linea alba e ulcere gastriche.

l\. Guillaume (111aladi1es de l '.4 ppareil Digesti/ et. de zc;n lVritri1~io 11, aprile, 1934) riporta due Ca6i occo rsi alla su.a osservazio·n e: si trattava di due ~omin~ ~he soffrivano di distu·rbi g.a strici, cons1stent1 in dolori n ella r eg·io,n e epigastrica·, che comparivano dopo i pasti a ora non costante, era110 di carattere variabile 11eil loro aspetto nella 10ro intensità e· sede , non si calmavali~ con l 'ingie.stion e di cibo. No·n comparivan o mai a.i notte e sco mparivano di gio·r no con la i)o,s iz1one orizzontale. Dolori caratteristici da ernia epigastrica ch e venn e tro.v ata in tutti e due i casi e che venne 01per.a ta radi calmente . I distu~bi ces.~ro.n o ~om.pl-e:t?men te in uno per un r.er1odo d1 n1<:81, n ell altro p:e r tre ann.i , per r1presentars1 ·p o1 a car:attere del tutto· diverso del Lipo ca ra tteristico da ulcera gastrica. Un~ sottoip osto, a cure mediche p er ulc•e rois o è g ua1ito dei suo.i disturbi , l'altro è stato do·v uto operare di urgenza in S(\,oUito a perforazione del] 'ulcera. L 'A. riportando auesti dl1e casi vuo,J fermare l'attenzione no1n sull'associazione n on rarissima di ernia epigastrica e·d ul cera gastrica, ma s11lla pois sibilità ch e segua alla prima la seco•n da , s11lla n ecessità di o·s servare se questa 1po·s sibiilità è veran1ente r·eale e. sulla necessità d1 ordinare a ques ti individui un r eg·in1e dietetico conve·niente p·er allo·n tanare una tale possibilità. l lt RICO BRACCI. 1

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Terapia dell'ulcera gastrica con pepsina. Secondo I\... Glaessn er (The R evieiv af Gastroent,e.r01.logy, giugno 1934:) la causa d·eill 'ulcera gastrica si deve celI'car e nella pepsina e a.cidt> cloridrico, perchè in assenza di queste due sostanze essa non si pro duce . P·e r la produzio·n e dell 'ulcera occorre anche un fatto·r e accessorio , r he può essere ui1 traun1a1, un'emorragia , un tossico, una reazione an.afilattica, o un 'irritazione chimica o batterica o cause neTvos·e. L' A. h a pror>osto di usare la pepsina nella c11ra dell'ulcera gastrica come organoterarp•i a sostitutiva e co·m e t erapia anticorpo. L'uso di 1

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pepsina per via parenterale aumenta la resistenz~ della. n1ucosa gastrica e attrarverso la produz1one d1 uno stato antipeptico viene ad essere ii1deb·olito il poteTe peptico del succo gastrico. Con esperirr1enti sugli animali egli vide rapidamente .guarire, co·n questa cura le ulcere· aa' h e provoca te. ' b strie Nel~'uo·mo il Glaessne·r ha curato più di mille casi e ne ha avuti b·u oni risultati . Gl~ effe·~ti ~e.Ila cura sono: la scomp·a rsa d-e i segni sub1ettiv1 (doJo•r e, senso di ri1piene~za eruttazioni, pirosi), il rr1ig·Iiora1r1ento dei sin: tomi obbiettivi (din1inuzione dell 'acidità gastrica n ella n1età dei casi circa), aumento di rpeso, ~compairsa delle emorragie, sco,m parsa della nicchia e degli altri segni radiologici, prolungamento dell 'eliminazione· del rosso neutro. Tutte le ulcere de1llo stoim aico e del duodeno che non richiedono un intervento· chirurgico sono indicate per questa cura. La cura si fa ini·ettando nei muscoli o sottocute una soluzio11e di pepsina neutra, ste._ rile, n1a non bollita, e si completa faicendo 10 iniezioni a dose crescente e 10 a dose de·crescente. Contemporaneamente' si dà per bocca u11 preparato di bi~muto e, prima di og·ni pasto, olio in quantità di 75-100 gr. al giorno. L'alimentazione ·è fatta co·n latte, pas te, uova, burro, formaggio·, carne finemente tritata, vegetali spremuti con burro·, budini, pesce, pomodori, miele, pane abbrustolito, gelatine, sugo di frutta. Il malato deve sdraiiarsi rp,e r 2 ore al giorno e trova giovamento dalla diatermia o dall'applicazio·n e locale di fanghi caldi o di acqua calda. La cura si fa per 30 giorni e si ripete 2-3 volte , con intervalli di 6 mesi. La cura non si :leve iniziare in caso di e·m orragia imponente. Il successo della cura può essere illusorio quando l 'ulcera è associata ad appendicite, colecisti-te, tub·e rcolosi, cirrosi epatica, linfogra1Dulomatosi. Su 1200 casi si ebbe scomparsa dei sintomi in 1/3 dei casi e miglioramento in 1/3 . R. LusENA. Sni risnltati immediati e lontani degli interventi per ulcere gas&roduodenali perforate. Greyssel e Mourgues (Revue de Chirurgie, n. 8, ott. 1933, p. 627), su 194 arnn1alati (dal 1920 al 1933) e bbero 55 decessi: risulta anche da questa statistica l 'importanza del ten1po del1'interv.ento dal determinarsi della perforazione. Nell'età, dopo i 35 anni, si presenta la maggiore frequenza . Su 169 osservazioni si rinvennero 58 ulcere d11odenali con 18 morti; 64 ulcere piloriche ed 11 rnorti; 45 ulcere del corpo dello stomaco con 15 morti. In 85 casi fu praticata sutura, gastrodigiunostomia, drenaggio soprap.ubico, 17 morti (20 %); in 35 sutura, gastrodigiunostomia , B n1orti (21,8 %); in 25 sutura senza gastrodigiu-


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11ostomia, 7 n1o·r ti (2·8 °;~) ; in 23 sutura, gastroenterostomia, drenaggio in vita, 9 morti (3 9, 5 %) ; in 11 tam·p onamen to con o senza ga stroenterostomia, 4 morti (63,6 %); in uno .pilorectomia , gu::t ri.gione. Le complicanze postoperatorie sono legate ad affezioni polmonari , a suppurazioni localizzate secondarie, quasi sempre legate a peritoniti suppurate incistate. Raramente in.corre emorragia postoperatoria ed occlusione da circolo •

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SEZIONE PRATI CA

VIZIOSO.

I risultati lontani dirr1ostrarono la guarigio-

ne del 62 ,5 % nelle ulcere duodena li , del 59,09 % n·elle ulcere piloriche, nell'81 ,25 % nelle ulcere della piccola curvatura. Tali dati hanno potuto ricavare dallo studio recente e dopo un lungo periodo di tempo in 68 operati , dei 141 sopravvissuti. Di fronte a 42 casi nei quali i risultati lontani sono stati buoni si ebbero di quelli che presentarono recidive della malattia ulcerosa (2) o comparsa di ulcera peptica gastrodigiunale (4) o cancerizzazione secondaria del] 'ul cera (2). Gli AA. insistono sull'intervento precoce o sulla sorveglianza medica stretta d egli ammalati operati. JuRA.

Prima serie di 100 interventi per 11lcera gastro· duodenale perforata. Pizzagalli (Atti e Memorie della Soc. Lombarda di Chirurgia, voi. II, n. 4, 1934) comunica i dati eziologici , clinici ed anato1m o paiologici dei primi 100 casi di ulcera gastro-duodenale capitati nel padiglio11 e Chirurgia d 'urgenza dal 1° luglio 1931 al 15 gennaio 1934. Espone le varie modalità d'intervento eseoauite e che sono state: 38 sempljci suture della perforazio11e con o senza drenaggio; 44 suture della perforazione coI1 associata • • gastro-en tero·s tomia posteriore; 9 resezioni gastro-duodenali; 9 duodenos finterectomic anteriori 'l )iloroplastica , sec . .Tudd. JJa inortalità è stata del 36 per cento. L'A. si sofferma sull'operazio ne di Judd , di cui valuta le indicazioni e illustra con reperti radiologici le deformazioni del bulbo ch e ne seguono. Espone alcune rnodific~e di tecn~ca da lui apportate a questa operazione ch e, Insiem,e alla resezione gastro-duodenale sec. Reichel-Polya, ha ora tutto il suo favore. G. GE~TII,E. 1

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L'appendicectomia nelle appendiciti retrocecali. In casi di appendici retrocecali una tecnica comunemente usata ~ l'appendicectomia per via retrograda. Questo modo di procedere non è buono secondo Laseaux (Presse i\tléd. , 193±, n. 34) perchè l 'e1nostasi viene resa difficile o addirittura incerta e per il fatto che essendo spesso la punta di una appendice in situazione retroce-

cale soliùan1ente fissata in v1c111anza dell'ang·olo epa Lico del colon , tirando anche modican1e11te questa può Jacerarsi con pericolo e con1unque gravi diflicoltà per ritrovarla ed asportarla. In questi casi se il ceco è libero conviene· esteriorizzarlo e inciso il foglietto peritoneale che copre l'appendice, isolare questa col suo meso e procedere all'asportazione procedendo dalla punta alla base come di norma. Se il ceco è fisso, prima di procedere a questo tempo occorre scolla.r e il colon incidendo il p eritoneo parietale n ella linea in cui questo si riflette sul colon, in modo da poter esteriorizzare il ceco ~ indi procedere come sopra. B. PAGGI.

Un p11nto importante nella diagnosi di operabilità del cancro del retto nell'uomo: il cancr<> del Douglas. La 11ossibilità di riconoscere al primo ten1po di un addomino-perineale estensioni insos:pettate di un cancro del retto che costringono a ritornare nel giudizio di operabilità emesso dopo l'esame chimico è evenienza frequente. Leibovici e Soupault (Presse Méd., 1934, 11. 29) hanno constatato spesso in cancri che all'esame clinico correttarnente eseguito si rivelavano operabili, una diffusione al cu] di sacco· del Douglas che invad e spesso la faccia ·p.o stero-superiore della vescica. !Jer quanto, rr1essi sull'avviso., essi l'abbiano espressamente ricercata in molti ammalati, tnle diifusione anteriore dei cancri del retto si è loro din1ostrata clinicamente irrep·e ribile. Siccome l'u11ico mezzo per poterla mettere in eviden za è 1'esplorazione addominale , gli AA. traggono in queste constatazioni ulteriore argomento per consigliare l 'intervento per ,,ia addomino-perineale al posto dell'intervento esclusivamente perineale. B. PAGGT.

SEMEIOTICA. Le prove della funzionalità renale negli epntici. . La questione del rican1bio idrico negli an1mala1ti di fegato è di vecchia data: essa si rirc.llleiga ad urt 1>roblema ancora discusso ch e è quello della origi11e della ascite. A ris-0lverlo v·è $t.-1ta tutLa una Uoritura di ricer ch e antich e e recenti , nessuna delle quali 1però può , da sola , spiega.r e fino a questo n1omento a ch e cosa ~ia dovuta l 'ascite o , ir1 linea generale, a quale falLore o fattori sia da riportare l 'ede111a degli epaLo-pazienti. F. D 'Aros (La Clinìca Medica I taJliana, luglio 1~34 ), dopo aver passato iu rivista le varie teorie -:;he si invocann per la genesi della ascite e degli edeini negli epatici, soffermandosi st1fr;ialn1ente sulla teoria renale la quaile , spec1e do,po ,g·li &tu di del P e11egrini, prospetta il problema sa lto un aspetto del tutto nuovo, Ila creduto interessante studiare il co.m porta-


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n1enlo della ft1nzionalità r enale in epato-1p azie11ti i11 vari stati di edema (sir10 ad ascite im1)onente) ed anche senza edemi. A tale sco1po h.a Lud ial1 · =' l· , ~·t'• r funzionalità re11ale con le seguenti prove: esame di urine, prova della diluizione , prova della concentrazio·n e p·ro,r.a della azo,te1 11Ja eu azote111ia provocata, prova della sulfofenolf.taleiniai, dosaggio del cloro nel sangue. Dai risulLati ottenuti l 'A. cr ede dedurre quanto segue: 1) la prova della diluizione ·è scaduta in 1t1tti gli ammalati di fegato. Essa è migliore neg·li epatici senza edemi ed asciti. In quelli c ori edemi ed asciti la diluizione è tanto più scaduta quanto più grave aippare l'entità dell 'ascite e degli edemi; 2) la p~ova della concentrazione dà buoni risulLati solo n egli epatici senza versamenti e se11za eden1i: n egli edematosi è pressochè 11ulla; 3) la prova della sulfofeliolftaileina neg·Ji e1latici m generale è alquanto scaduta, m.a ciè' 11011ostante ·è una utile indagine per esploTare in essi la funzione renale; 4) la azoturia e l'arzotemia provocata co·s tituiscono senza dubbio la prova di funzionalità renale che m eglio risponde ne·g li epa• • .t1c1; 5) il dosagg io del cloro nel >sangue non mostra alcuna particolarità degna di nota. Dal comp lesso , senza poter esclud·eire che la funzione rert.ale lesa possa in parte contribuire -f•lla origine d ella ascite, è più giusto pensare che un tale disturbo vada messo in rapporto a fattori molteplici , meccanici, fisico-chimici , a bas e dei qu.a,l i va posta a11zitutto la Jesio.n e e11atica. G. LA C.\v.~. 1

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sub.ordinata a due fattori principali: a) essa .au1nenta o ·d iminuisce :P·a ralle·l amente alle oscillazioni dell'ittero; b) p·er lo stesso ararlo di ittero la concentrazione dellai bilirub~a ind~r~tta pa~rebbe slr~ttamente l~gata al grado cli insufficienza epatica concomitante. Al contrario è rarissima nelle ostruzioni C'a1lcolose fredde del coledoco, nel quale il parenchin1a r1>atico ha funzione normale. JuRA.

MEDICINA SCIENTIFICA.

Sull'etiologia dei tumori. C. H. Andre\i\res (1'he Lan,cet, 14 luglio 1934) ritenendo che la. teoria parassitaria dei tumori iton sia sepolta, ma meriti invece ogni attenzione, ha fatto su questo arg·o,m ein to una conferenza al Collegio Reale dei Medici di Londra il 1° maggio. Secondo l 'A. gran parte di quello che saip11iamo dei tumori è a favore di un' etio.l ogia da ' 'irus parassiti; ma ci sono anohe degli argom enti contrari. La teoria rp arassitaria rivive ora colla forma che si può chiamare ipotesi del virus. Tumori fìltrabili dei polli. Nel 1910 comparve il lavoro di Rous e Murphy e ~!laboratori sul sarcoma dei po ll.i trasmissibile per mezzo dei filtrati privi di cellule.. Per una diecina di anni nessuno si occupò dell'argomento. Negli ultimi d.i eci anni l 'argomento è stato studiato di più. I sarcomi dei polli somigliruno ai sarcomi dei mammiferi: si infiltrano localme•n te e dànno n1etastasi a distanza. Sono di diversi tipi: osteocondrosarco1m a, endotelio•m a, ecc. La differeinz,a coi tumori dei mammiferi è prop rio nella loro trasn1issibilità coi filtra ti e anche nel frutto ch e possono svilupparsi in animali d.i altra Risultato del dosaggio isolato delle due bilirubi· specie (fagiani e anit~e) anche adulti. A diff~­ ne, diretta ed indiretta, del siero negli itteri renza di quel che avvi ene col catrame, che riacuti ad evoluzione fredda (itteri catarrali, it- chiede per lo sviluppo di un tumore, mo•lto tempo, il tumore cli Plous da filtrato si svilupteri neoplastici, coledoco-litiasi senza infezione). Jjél im1nediatamenle (cioè pochi giorni dopo la Varcla ed altri n el 1931 1nisero in rilievo la i11oculazione). Goodpasture ha sostenuto che i tumori dei importanza dell'indice della bilirubina ematipolli no,n sono veri n eoplasn1i, perch,è le meitaca calcoil ata tra i valori della bilirubina indi~tasi non sono provocate dal trapianto lontano r etta (clorofoTmosolubile) e quelli della b·i lirudi un gruppo di cellule neoplastiche, e quindi bina diretta (idrosolub,i le). Varcla e Viana (C. R . Soc. Biol., n. 14, T . $Ono infezioni dall'agente del tumore. Ma Murray e Begg hanno dimostrato ch e si traitta di CXV, p. 1667, .a. 1934) hanno studiato il rapvere metastasi. porto dei valori delle due bilirubine n egli itFurono fatti degli studi per vedere se i tiiteri catarrali, n elle colelitiasi con occlusione ciel coledoco (sen za infezion e) n egli itteri da 1nori provocati sono fi ltrabili e precisameJ!te furono studiati i tumori da catrame e quelli da neoplasma (tumore della testa del pancreas o dell'epatico primitivo con ostruzione · totale dibenzantracene. Mentre l\{urphy e Landsteiner provocarono del coledoco in tumore della papilla di Vater). Da tali ricerche risulta. ch e la co n centrazio- con catraime il sarcoma dei polli ma non lo po11e della bilirubina diretta del sieiro dipende terono trasmettere coi filtrati, e Gye e Peacock dal gr ado di ostruzione (extra od intraepatico) i1on riuscirono ad avere nei polli tumori da cadelle vie biliari di escrezione; essa acquista il trame , Carrell ottenne con catrame, acido arpiù alto gràdo nei neo·p lasmi c·o,n 0struzione senìoso· e indolo tumo•r i maligni filtrabili. I latolale del coleùoco. Al contrario lai concentra- ·vori del Carrell sono stati criticati da Be)gg e _zione della bilirubina indiretta sembrerebbe Cesanaz. 1

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SEZIONE PRATICA

I tu1nori da benzantracene n on sono stati trovali filtrabili da Peacock e fBurnous, Gye e Purd 'y. Del re ... lo Rous e collabo• . r atori trasmisero il lor o tum or e solo i11 5 cas1. l\Ic I11tosh ebbe dei tumori filtrab ili da turno-· r e da catrame n ei polli (due arn.g ioei1dotelion1i e un fibra arcoma). Ci sono altri argo·n1e11ti a favore d ell 'origine dei tun1ori da viru s. l Tno di questi è 1'inclus ione di corpuscoli n el tessuto c·a n ce·r igno, com e si trovano in alcune m alattie d a \rirus . P erò Ri,1 ers e Pear..ce riusciro110 a se1)arare il virus dal t11111ore, p er cui ques to è nettar11e11i.e indipe11clente da quello. Anch e ricerch e sul sar coma dei to p i fann o pensare ad un virus, senza p oter11e dare la prova d ecisiva. ~ importante r icordare che n1olti , ·irus si sv il uppano n elle cellule del 1'ospite. e u11.a ,·a lt~ u1~ viru s penetrato n ell e cellule, gli a ltri corpi d e1 liquidi posti all 'estern o delle cellule non po'"' f=ono n eutralizzarli. Se le cellule son o sospe5e iu liquido i11111111ne, i11vece, no·n po sono es ere i11fettate dal virus. Altro ar o-ome11to a fa\ ore dell 'origine d ei turrlori da u~ virus può esser e il fatt o cl1e esiste '. . ' . . certamente un immu111ta a1 tun1or1. I virus provoc arono necr osi o pro]ife razio~e e, più spesso, proliferazion~ seguìta da ~1ecros1. Esistono gradi di pas ag.gio fra n ecr osi e neo plasia tanto d el tessuto epiteliale ch e di quello conn ettivo. Così , per la serie epi teliale , ci sono il ,·a iola d ei polli e d elle 1)ecore, l~ lesion i da moll11s?u,n: contagiosum, l '1ilcus rodens e. fin alment~ l ep~­ telioma m01lig1io e per la serie connett ivale il vaiiolo dei can.arini il mixoma infettivo del coniglio, il sar coma' di :F'ujin,amì , il .. arco,ma di Jlous il sar con1a non filtrabile del })Olla, e finaln1~nte il sarcoma dei man1n1iferi. In una seconda co·n ferenza l 'A. tratte rrà del r11etaboilismo d ei tumori . R. Lu~E>'A. 1

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VARIA L'inftuenza benefica d~ll'igiene sulla diminnzione della mortalità e sul prolungamento della vita.

CE.

TÉc110NEYHES. Paris m édical , 25 ag·os . 193-!) .

Dal 1801 al 1933 il tasso di mortalità a R eims è diminuito dal ±2, 50 %o al 16, 20 %o e lai din1i11u zione è stata progr essiva. La mortalità eleva L.a che ci fu da l 1801 al 1820 coincide colle guerre dell 'impero napoleonico, ch e n on sol ~ ta11to decimar on o la popolazione , ma anch e diffuser o m .ala ttie infetLi\re. Nel perio do dal 1821 al 1850 la mortalità fu dal 33 al 36 %o ; quest 'ullima cifra corrisponde alle epiden1ie di colera che ci furono d opo il 1830. Dal . 1851 a l 1890 la media fu di 29 %o (da 27 , 91 a 30 ,66). Da l 18'90 al 1930 la diminuzion e è molto p iù notevole e corrispo11de al periodo in cui furono adottate ed applicate nuove l eggi igienich e. 1

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Oltre la diminuzione della mo·r talità si è constatato anche il prolungamento della durata ntedia <lella vita d :J l 1851 ad oggi, e precisan1ente i n eonati hanno aumentato del 29 % e del 22 % ris.pettiva1nente la probabilità di ragg iungere e su perare i 40 e i 60 anni. Un 'altra constatazione importa·n te·: molte malattie di c ui prima si rr1oriva spesso, oggi sono scompaPse o notevolmente diminuite. Così pel vaiolo ci fu·r on o 276 rnort.i dal 1881 al 1890, 24 d al 1901 a l 1906; poi scomparsa completa della 1nalattia1ch e ri.a pparve nel 1934 pro.v ac ando una so1a morte. Il tifo u ccise 58'8 persone d·a l 18·81 al 1890, 10 sole dal 1921 a] 1923. Nel 1924 a J\ eims fu ist~llat~ la p urificazione d ell 'acqua colla verdun1zzaz1on e e da allora non ci furono casi di morte d a t ifo di origine autoctona. P er la dif Lerite : 748 morti dal 1881 al 18'9 0; 60 dal 1901 a l 1906 e o·r a da 2 a 5 per anno, clopo un ·p eriodo di epidemia ohe h a dato , nel 1928, 40 morti e, n el 1929, 43. Lai quasi sp·a rizion e della difterite a R eims dopo quest 'ultima epidemia può far cr ed er e a d u11 'azione d ella vaccin azion e con anatossina ch e fu comir1ciata nel 1928; ma poichè fu vaccinato solo un t erzo degli scolari, n on si può ascrivere la diminuzione al vaccino. Invece I.a mortalità p er tuber colosi a Reims è <tun1entata: 162 morti n el 192 1, 247 n el 1923 , 258 n el 1927 , 205 nel l ~j3. R . LusENA .

POSTA DEGLI ABBONATI Iperterniia da bagni di mare? L'abb. n. 9±2(} rj ferisce di u11 jndividuo d i ~ O anni , n on mala,rico , p iuttosto obeso ed in ottimo stato di salute, il quale ogni qual voJta fa un bagno dirnar e presenta, 5 ore do·p o , febbre . ch e sale fì no a 40°, sen za blivido inizia le e sen z.a alcun d isturb 0 ; la febbre ca de per lisi il g iorno do~J10 , ser1za . ltdo re. Il fatt o si è ripetuto per 7 ' 'ol te e non si è mai verificato con il bag no· in vasoa con acqt1a comun e. Nessun.a spiegazion e ab,bjarrto potuto trovare rJer tale fatto, ch e ci sembra nuovo e ch e riportiamo augurandoci che qualch e lettore· J>ossa portarci , in proposito , il con Lrib l1to della sua1 d ottrin a e della sua esperien za . 1

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fil.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI .. N.

L e role du pneumocoqne comme agent spécifiqiie du rhumatisme articulaire aigu. FARAH.

Alexandrie, 1934. N. FARAH. Considéralions diagnostiques sur la 1iature pneumococciqu e du rhuma.tisme arliculaireaigu et sur le traitement du fo·y er d e l 'infection pa.r les rayons X. -. Alexandrie, 1934. P. SANGIORGI. S q)l 'ipersensibilità aspirinica di alcurii asm atici. - Tip. Europa, Roma, 1934. I. Dr PACE. L a valutazion e rlei va ri sintomi della:. t etania la.t ente. - Tip. Campi, Foligno, 1934.


lòìO

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lL POLICLiNICO >>

[ANNO XLI, NuM. 38]

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE

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La lotta contro la sifilide. Il dott. G. Peri!li in un articolo pubblicato sul <e Popolo d 'Italia » mette in evidenza ed esalta il su ccesso che in pochi anni si è potuto realizzare n ella lotta contro la tubercolosi. Mediante i m ezzi potenti alles titi da vari istituti statali e parastatali si è poluto ottenere che in breve volgere di tempo il numero annuo delle vittime di tale malattia sia disceso da .60 mila a 45 mila. :tvia - osserva il Perrilli - b en più t emibile .della tubercolosi è la sifilide. Certo essa non d esta nel popolo quella sentim e11ta1e simpatia, che turba ogni cuore quando s i parla di tubercolosi e di tisici . Anzi è sempre -con grande reticenza che si pronunzia quel nome I In -~merica, la cc Lincoln National Life Foundation » h a distribuito largamente ai giornali, alle riviste, agli educatori, .ai sacerdoti, ai direttori delle st azioni radio ecc. un numero enorme di opuscole tti sulla sifilide, sia per combattere l 'uso <li con siderarla come malattia ·inn.ominabile, sia per diffondere le nozioni meglio atte a combatterla . E per combatterla e vincerla bisogna conoscerla - col st10 vero nome - e valutarne la gravità <lelle manifestazioni e dei danni che produce, studiare come scoprirla in tempo, prevenirla se poss ibile, curarla a fondo. All 'ultimo Congresso delle Scienze le cifre sui P.ati morti e sulla mortalità dei n eonati, che già forte in1pressione produssero quando dal prof. Pe-stalozza furono esposte in Senato, sono state dal prof. Gaifami denunciate a più di 80.000, di cui circa un t erzo per sifilide. Ben 25 o 30.000 sono gli esseri stroncati già poco prima o poco dopo la loro comparsa alla luce, .senza dire poi degli aborti spontanei , dovuti an·Ch 'essi in massima parte alla lt1e. In quanto alle perdite di adulti i calcoli sono mollo più difficili. Infatti nei volumi dell'Istituto .Centrale di Statistica leggiamo : « La sifilide è raramente indicata come causa diretta di morte negli adulti, e quindi sfugge in gran parte ad una esatta ril evazione ». Ciò non toglie che è con-vinzione gen erale di medici, di biologi, di sociologi in genere che le vittime della sifilide sono più numerose che per ogni altra malattia: quall(;uno asserisce perfino che possano raggiungere le 200.000 I Senza dire che i casi di morte improvvisa di i11diviclui giovani o di m edia età da causa no·n ac.certat a, nove volte su dieci sono dovuti a sifilide. Il danno ch e tuttora causa la lue è enorme, cert o molto superiore a quello che appare ai profani. Il problema è dunque scoccante, e va risoluto <:on mezzi adeguati. Ogr1i inerzia sa.r ebbe colposa, poichè per la si-

filide, l)i ù che per la tubercolosi, si dispone di mezzi preventivi, diagnostici e curativi che facilitano il compito. Or~mai per la cura di essa - ed in un tempo relativamente breve - disponiamo di rimedi di provata e pronta efficacia. Ed abbiamo pure sicuri inetodi per scoprire in tempo un 'infezione luetica iniziale o latente e per accertarne la gradQale 0 totale scomparsa. Oltre alle più conosciute ed usate sierodiagnosi della sifilide: la Wasser111ann, la Kahn le Meinike ecc. abbiamo la relativamente rece~te sierodiagnosi di Sciarra - una sierodiagnosi italiana italianissima - che si è mostrata squisitament~ sensibile e con indicazione netta, anche in casi in cui con altri metodi non si era a.vuto alcun risultato. Su « La Stirpe », n. 3 e 7, 1933, sono state dal prof. Olinto Sciarra esposte, in modo chiaro e preciso, le ragioni che impongono la creazione anche in Italia di un grande istituto sierologico, come quelli di Parigi, di Londra, di Berlino, di Vienna e di numerose altre città estere, rispondenti alle indicazioni del Comitato di Igiene della ,Società dP-lle Nazioni. Auguriamoci che presto sorga in Italia un tale istituto e che in esso - anche se vi sia solo parità di merito - si dia la preferenza ai metodi itaJianì, il ch e apporterebbe, oltre all' " inestimabile vantaggio morale, anche un sensibile vantaggio economico, per la diminuita importazione di costosi - e guanto I - m edicinali stranieri. ''Con le numerose complesse provvidenze all'uopo disposte dal Regime Fascista è da augurarsi anche che le 200 mila vittime annue di cui ora si incolpa la sifilide, possano ben presto esser risparmiate e destinate invece, come laboriose esistenze, a rendere sempre più sana, popolata, potente e prospera l 'Italia di domani ,, . A. P .

CONCORSI. Posn vACANTI . ACQUAPENDENTE ( Viterbo ). - . Scad. 15 ott.; 2a condotta; L. 9500 e quadrienni dee. , oltre lire 1548,80 trasp.; età limite 35 a.; tassa L. 50, 10. BoLOGNA. Consorzio Prov. Antituberc. - Scad. 31 ott.; medico direttore del consorzio, medico direttore del Dispensario prov.; medico aiuto del Dispensario prov.; medico dirigente la Sezione dispensariale di Imola; rispett. L. 24.000, L. 18.000, L. 6000 e L. 5000 aumentabili; laurea da 2 anni al 17 ag.; tassa L. 50. CENTO (Ferrara) . -· Scad. 30 sett.; 1a condotta di città; L. 10.000 e 5 qua<lrienni dee., oltre L. 3000 assegno supplement., L. 3 addizionali, L. 500-2500 trasp.; et~ limite 35 a.; tassa L. 50. CETRARO (Cosenza) . - ,S cad. 3 ott.; L. 6000 e 5 quadrienni dee., L. 2500 trasp., età limite 35 a.; tassa L. 50.


[ANNO XLI, NuM. 38]

SEZIONE PRATICA

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CHAMBAVE (Aosta). - Scad. 22 nov.; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 trasp., L. 500 uff. san., età limite 35 a.

MONTORIO NEI FRENTANI (Carnpobasso). Scad. 31 ott.; L. 6500 e 3 quinquenni ; tassa L. 50,10 i estituibile.

CrvITELLA DEL TRONTO (Teran10). - Scad. 31 ott.; 3!1. co11dotta.; ·L . 7000 e 4 quadrienni di L. 500, L. 2400 trasp. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10.

ONIFERI (Nuoro). - Scad. 7 ott.; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 600 uff. san., c.-v.; età limite 40 a.

CosENzA. Ospedale Civile. - Scad. 30 sett.; titoli ed esami; tre assistenti ordinari per un biennio. Stipendio netto L. 1584 più una quota parte su compensi operativi. Documenti di rito.

PADOVA. Ospedale Civile. - Scad. 15 ott., ore 17; J 2 assiste11ti effettivi aggiunti, per vari Reparti; titoli ed esam.i; medag-Iie di L. 30; tassa L. 50,10; età li1nite 33 a. all 'l settembre; nomine e conferme annuali fino a 35 a. Chiedere annunzio alla Segreteria.

FIRENZE. Opera Pia degli Ospizi Marini con sede in Viareggio. - Scad. 15 ott.; direttore sanitario; L. 18.000 e 5 trienni dee., oltre L. 2200 indenn. alloggio e L. 2200 serv. att.; età lim. 40 a.; tassa L. 50. Rivolgersi all'Opera Pia, via Pietrapiana 46. FORCHIA (Benevento). - Scad. 15 ott.; L. 8000 e 5 q11adrienni dee.; età limite 40-45 a.; tassa L. 50. GuARDAl\IIIGLIO (Milano). - Concorso, per titoli, al posto di inedico-condolto di detto Comune. Abitanti 25Gl dei quali 953 sparsi in campagna e circa 300 poveri. Alla condotta medica sono annessi i segue11ti asseg11i Jordi della imposta di Ricch. Mob. e ritenuta Cassa pe11sioni: stipendio annuo L . 10.500, co11 5 aumenti qt1adriennali del decimo dopo il biennio di prova; L. 625 annue quale Ufficiale Sanitario se dalla Prefettura ne verrà affidato l'incarico, più L. 3500 annue per indennità 1nezzo di trasporto e L. 1000 per indennità affitto e riscalda111ento ambulatorio . Tali assegni e indennità sono soggetti alle ritenute del 12 % di cui il Decreto N. 1491 del 20-11-1930 ed alle altre disposte dal Decr. N. 561 del 14-4-1934. La domanda, in bollo da L. 3, insieme ai prescritti documenti , l'elenco dei quali con tutte le relative modalità, possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla Segreteria Comunale di Guardamiglio, debbono pervenire alla Segreteria predetta non oltre le ore diciasette del 15 ottobre 1934-Xll.

J ACUHso (Catanzaro). -- Scad. 31 ott.; L . 7500 e 5 quadrienni dee.; età limite 45 a.; tassa L. 50. LAJATICO (Pisa). - Scad. 31 ott.; pel capoluogo; L. 9000 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 2000 trasp., L . 500 se uff. san . ; età limite 35 a . al 30 lug.; tassa L. 50,10. LA SPEZIA. Os-pedale Civile Yittorio Emanuele II. ~È aperto concorso per medico specialista in Otorino-laringoiatria. Chiedere copia dell 'avviso alla Segreteria dell 'Ospedale.

Scad. 31 ott.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., L. 500 uff. san. LENTIAI

(Belluno). -

MESSINA. Grande Ospedale Civico « Piemonle ». - Scad. 13 ottobre, ore 16; direttore sanitario; età limite 45 a . al 14 ag.; doc. a 3 mesi dalla stessa data; L. 25.000 e 2 quadrienni dee., oltre L. 6000 indennità carica e L. 1300 rimborso spese per direz. Ospedale Consorziale « Regina Margherita »; tassa L. 50, 10. MILANO. - (Vedere dopo ) 'Avvertenza per i Concorsi a co11dotte medico-chirurgiche) . MINTURNO (Roma). ---: Scad. 31 ott.; 2<> reparto; L . 7858,40 oltre L. 1858,55 trasp.; non riduzioni, ma trattenute; età limite 35 a.; tassa L. 50,10. MONTEVEGLIO (Bologna). - Scad. 30 sett . ; rivolger si Segreteria del Comune.

PARMA. Ospedale Maggiore. Scad. 30 sett. Comprimario chirurgo; L. 4700 e compartecipaz.; 5 assiste11ti: L. 4500 e c.-v. Età limite 40 a. Titoli ed eventualm. esami. Rivolgersi Segreteria. PozzuoLO DEL FRIULI (Udin e). - Scad. 30 nov.; L. 8000 oltre L. 500 serv. alt., L. 900 uff. san., L. 3000 trasp. , c.-v. Chiedere avviso. RossANA (Cuneo) . - A tutto l '11 ottobre c. a . Concorso al posto di medico condotto. Stipendio lordo L. 8340; quattro aumenti quinquennali del decimo dello stipendjo. Inòennità di trasporto L. 1000, più L. 500 quale Ufficiale Sanitario, il tutto soggetto alle ritenute e riduzioni di legge. Scadenza undici ottobre 1934-XII. SALERNO. Consorzio Prov. Antituberc. - Scad . 10 ott. ; me<lico aiuto nel Dispensario provinc.; L. 6000 e 4 trienni di L. 500; 2 anni di laurea· età li111ite 40 a. al 10 sett.; tassa L. 50,10. ' SARONNO ( Varese). Ospedale Civico . - Concorso ai posti di: a) Assistente Chirurgo interno; b) Assistente Medico interno; c) Medico specialista oculi sta; d) Medico specialista otorinolaringoiatra; e) Medico Specialista dermosifilopata; f) Medico Specialista pediatra. (Vedere al precedente N. 37). ,SESTO AL REGHENA (Udine). Scad. 31 ott.; L 8000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 500 serv. att., c.-v ., L. 3000 cavallo o automobile; età limite 2535 a.; tassa L. 50, 10. STRIANO (Napoli). - Scad. 20 nov. ; L . 9500 oltre L. 500 uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L. 50. VITERBO. Consorzio Prov. Antituberc. Scad. 15 ott.; medico aiuto nel Dispensario prov.; L. 9000 e 10 bienni ventes.; e·tà limite 45 a. al 14 ag.; 2 ar1ni di laurea. AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato t concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base. MILANO. -

Concorso a posti di chimico presso il I aboratorio Chimico Municipale. È aperto il concorso, per titoli

e per esan1i, a

due posti di Chimico presso il Laboratorio Chimico Municipale, alle condizioni fissate dal vigente Regolamento generale ed organico per il personale del Comune. Lo stipendio iniziale è di L. 14.000 ali 'anno, al lordo delle trattenute di legge nonchè delle riduzioni di cui ai RR. DD. LL. 20 novembre J 930, n. 1491 e 14 aprile 1934, n. 561. Detto stipendio è suscettibile di sei aumenti quadriennali fino a raggiungere il massimo compl essivo di an11ue ·L. 9800, salvo le trattenute e le riduzioni di cui sopra. Il funzionario nominato a detto posto frt1irà inoltre di un assegno di carica di L. 1000. (Per le altre modalità vedere nel precedente N. 37).


15]2

« lL POLI CLI NI CO »

CONCORSI A PREMI.

A Bsegno rJi perfeziona1nento i11 chiru r gia a Pavia. È aperlo il con cor so per '\111 assegn~ di L . 550.0 fra i g iovani laureati da non oltre . c1nqu~ an:ii~ in una Univer sità d el Regno ch e siano cittad1ru italiani e intendano perfezionar si in chirurgia ge 11 er ale (Clinica Chirurgica e Patologia Chirurgica) presso l a R . Università di Pavia. Il te~p? ll:til~ p er la presentazione della domanda e de1 t1tol1 di con cor so scadrà il 30 settem])re. A p arità di merito saranno titoli di prefere11za l 'aver con seguito la laurea n ella Università di Pavia , il disagio eco11 01nico il non avere uffici retribuiti od assegni. Il vincitore d el concorso, durante l 'anno accaden1ico in cui godrà dello asseg110 , non potrà accettare uffici di n essun g enere estranei all'Istituto i1t cui in Lende perfezionarsi nè risiedere fuori di Pavia . Dovrà alla fine presenta1·e al Rettore e al direttore d ell 'Istituto una relazione sugli slt1di fatti n ell 'anno accademico di p erfezion am e11to. L 'assegno verrà corrisposto al vincitore in 9 rate mensili p osticipate, a decorrere dal 1° nove~bre fino al 31 luglio su ccessivo, dietro presenta~1one all 'Economato Universitario di un attestato di fre• • quen za, scritto dal direttore dell 'Istituto in cuI egli compie il perfezionamento.

a a Mentore legislativo, per tutti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie con N O T E e COIVll'\tl:"ECNTO di CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato e JAN1NITTI PIROMALLO Dr. Prof. ALFREDO, Consigliere di Cassazion e. Il COMMENTO che offriu,m o noi, . ha un caratter~ eminentemente pratico ed è una Cu1da veramente SI• cura per l a CONOSCENZA E L 'APPLICAZIONE DE~E LEGGI SANITARIE con opport uni ·r ichiami ~l~a <;liu~ risprudenza e con l a spiegazione dell e m odif1caz1on1 introdot t.e nella Legge stessa. La nostra Casa Editrice ohe, con le special~ r~briche del 1< POLICLINICO 11 e sopra~tutto c~n il. P er1od1co sp~­ cia liz zato 11 Il Diritto PUJbbl1co Sanitai:10 » , .ha ~cqu1stato da tempo l 'esperienza delle iPart1colar1 es~en~e dei Medici e degli Amministrativi in materi~ sanitaria, viene cosi incontro a questi, offrendo loro siffatta pub· blicazione realmente indispensabile. La nostr.a pubblicazione dunque, sia per la profond~ competenza dei commentat~r~. , eh~ hann~ sap~to da~v1 un carattere di grande 1prat1c1ta, sia per 1 am.p 1ezza, si a, infine, per la eleganza e la comodità dell~ ~izione, no~ deve esser confusa con. altre . pubbl!caz10'!1 oong~ner1, d a altri an nunziate prive dei nom.•. <!egh autori del commento, senza, cioè, l'elemento p1u importante. . Volume in nitidissimi caratteri , corpo 8 e C01;'PO 6, .1n carta t ipo u India-Oxford ii, di oltre 700 pagine, rilégato in t ela. . . Il prezzo di vendita è fissato in L. 4 5, ma il lume è ceduto rper sole L. 3 O, in Italia, ~ per so e L. 3 5 all'estero, a tutti i nostri ab~on~ti oh~, non ·oltre if 30 settembre 1934 ci a,vranno inv i ato l lll1tero importo di Lire 3 O a liberazione, o~pure solamente Lire 1 O quale sottoscri zione d'acq~isto, salvo v~~­ sar e a l ricevimento del volume, le residue L. 2 O p~u L. 1 ,5 O p er l e tasse postali dell'assegno e. del vaglia o ccorrente p el rimbors.o della somma a l mittente.

vr-

Rico,-diamo che le L. 3 O a libe,-azi~ne oppu,-e le sole L 1 O delta sottosc'Yit_ione olt-rechè con vaglia, possono essere v;rsate, senza tassa, nel C~nto Co~"rerite , postai.e N . 1 /6~45 del-l'editore Luigi Pot_zi di Roma, m ediante l apposito BoUetti-no ~he fu accluso al precedente Fascicolo N " 28, -rr:a de~ qu~l.e Bollettino si può ottenere semp1·e copia a grati.s dalL Ufficio di Posta.

N . B. -

AVVERTENZA. Si ripete ancora una v~lta che questa eccezionale riduzione cesserà di aver vigore col 30 settembre 1934.

[ANN O

XLI, NuM. 38]

NOTIZIE DIVERSI!. 1 o Congresso internazionale di elettroradiobiolo· • g1a. Il Congresso ven11e inaugurato co11 inolta solen11ità nel Palazzo Ducale di Venezia. J\ ssislevano alla cerin1onia il Duca di Genova, il Duca di Berg·amo, le Principesse Acl elaide di Savoia e Bona con il con sorte P.rincipe Conrad di Baviera , il sen. Marconi, presid ente dell'Accademia d 'Italia e presidente onorario del conveg110, il sen. Rocco, presidente d el Comi tato nazionale per la cooperazione intellettuale, il conte Volpi di l\1isurata, presidente d el Congresso, numerosi senatori, altre autorità ed una folla imponente di congressisti e di person alità della scienza e dell 'arte. Erano prese11Li 23 delegazioni straniere e i delegati ufficiali di m olte università, tra cui .C ambridge, Bordeaux, Atene ecc. Parlò p er primo il sen. Marconi, il quale tenne un m agnifico e docume11tato discorso. Riìevò, fra l 'altro, l 'azione che sull'organismo esercitano le varie radiazioni, in particola.r e i raggi X. E aggiunse : « Forse meno appariscenti, ma n on meno inleTessanti, po tranno esser e le azioni di altre radiazioni fra quelle ch e la fisica va scoprendo e che costituiscono ormél;i una gamma estesissima che, per le radiazioni elettromagnetiche, va dalle onde elettriche lunghe chilometri ai rag·gi gan1ma e forse a certj r aggi ultra-gamma d elle radiazioni cosmiche, attraverso le onde ultra corte fino a pochi millimetri, i raggi infrarossi, le radiazioni luminose, i raggi ultravioletti , i raggi X, e per le radia zioni corpuscolari dai r aggi catodici ai raggi alfa e beta delle sostanze radioattive ed ai corpuscoli cosmici. ~on si può neppl1re trascurare l 'influenza probabile ch e h ann o sulla Yita le r adiazioni m eccaniche, tra le gua]i i su oni e gli ultra• suoni. « Vediamo quindi attraverso quali vie multiformi il mondo fisico può r eagire sul inondo biologico. È perciò che noi dobbiamo salutare questo Con veo-no di fisici d i chimici e di biologi, con o ' • p articolar e compiacimento, perchè n el campo cosi i11teressante d ei fenomeni della vita, dagli sforzi comuni per la ricer ca della verità, deriverà certamente un progresso ben più imponente che non dagli sforzi isolati di ricercatori specializzati ». Il podestà di Venezia dette ai congressisti il saìuto di Ve11ezia. Il prof. Kopacewski '· d el Ministe~o dell 'Istru: zio11e di Francia, portò il saluto del d. Arsonv~l, CUI il congresso inviò un t elegramma di omaggio. Il prof. Compton , d ell'Università cli Chi?~go , pronuiiziò, applauditissimo, il ?iscorso u~1c:ial~ sul tema e< Effetti fisici e chimici delle rad1az1on1 elettriche n. Il dott. Giocondo Pro tti, d opo aver r eso omaggio - tra gli applau si dell 'assemblea ~ al 9apo clel Governo ch e ha reso possibile la co11vocazione del Congres~o, d elinea gli scopi di ques~o e ne traccia i] programma. Da ultimo, il conte Volpi di Misu·rata dichiara aperto il Congresso. . I l avori si sono svolti al P alazzo Reale. Ne dar e1l.1o un breve r esoconlo jr1 un prossin10 11unlero.


[ANNO

_\LI,

NUI\I.

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SEZIONE PRATICA

Congresso della Società radio-neuro-chirurgica italiana. Si. terrà a ì\Iilano il 30 e jl 31 ottobre, so llo la pres1de11za clel prof. ~Iario Donati. ~fan i11~110 . ch e la scienza m edica sp ecializzata ha approfondi.lo le co11oscenze di d ettaglio nel can1po delle s1ng·ole specialità, si è sentito il bisogi10 che s1Jecialilà diverse si incontra ssero in sien1e lJer tucliare problemi promiscui a parecchi di esse. Così sor sero Società scientifiche a contenuto comple$so. Fr.a le pi~ importa11ti e promettenti , è sort~ la Società Radio-Neuro-Chirurgica Italian a. Essa r1 })Oncle ad una necessità della Clinica moderna, })Oich è la terapia chirurg jca del sis tema nerYoso ( tun1ori al cervello, compressioi1i d el midollo s:pinale, asfissia d elle estremità, ecc.) richieda~o I .oper~ co~une e combinata di n europatologi, d1 rad1olog1 e, naturalmente, di chirurghi. Si era anzi pensato di addivenire alla creazione di una ocietà internazionale; m a qualch e scienziato str a11iero, e fra questi il grande neuropatologo di Lonclra Sir Purves-S te"vart, dire t tore di quella Clinica universitaria, propose, a nostro onore, che I.a ~ocielà itali ana avocasse presso di sè g li stran1er1 tl1e avesse creduto. Cosl al Congresso di Milano, oltre alle più eminenti figure d ella radiologia, d ella n europatologia e della chirurgia italiana, saranno invitati i tre11la en1ine11ti scienziati stranieri che Ja Società RadioNeur?-Chirurgica ha nominato propri soci , con alto grad1n1e11 lo loro. Il t en1a ch e formerà oggetto di r elazione sarà il segu ent e : cc Criteri di indagine n elle affezioni del n eYr asse »: a relatori sono stati nominati: per la parte r adiologica, il prof. M. Bertol otti di 1orino; per la })arte neurologica, il prof. G. Boschi di Ferrara; per la parte chirurgica, il prof. sen. R . Bastianelli di Roma. Indiri1zo della Società : P adova , Casella Postale 438.

Cong·resso della stampa medica latina. Sotto l 'allo patronato del Governo Francese e degli An1basciatori delle Nazioni Latine, la << Feder azione della Stampa Medica Latina » organizza a Parigi questo c:ongresso dal 17 al 21 ottob.re. Nella secluta inaugurale del Congresso il se11. N. Pe11de terrà una confer enza sul tema: e< Il genio medico latino ». Il progran1ma del Congresso comprende visite ai principali Istituti parigini di interesse medico, vari riceYin1enti, una gita a Reims ed ai campi di battaglia, che furono anche 11ostri, della grande guerra. Tu lti i 111edici italiani possono prender e parte a questo Congresso di cc fraternità latina », in occasione clel quale l 'Ufficio Stampa Medica Italiana, otter1ute le necessarie autorizzazioni e d ,accordo con l a Federazione della Stan1pa Medica Latina, ha preso l ·iniziativa di un viaggio a Parigi di medici ilaliani , affidandone alla C. I .T. la organizzazione turisti ca. Prezzo complessivo d el vaggio, con alloggio e vitto (vino escluso) in ottimi alberghi d elle risp et tive categorie: 1a. classe, L. 1100; 2a classe, L. 850. (Per solo Yiaggio in ferrovia , escluso ogni altro servizio: la classe, L. 570; 2a. classe, L. 385). Ogni p artecipante al viaggio (p er affluire a Mi-

1513

lano e da Milano in sede, n el Regno, riduzione 0 ~el 70 % per la ~Iostra Aeronau lica) sarà dalla C. I.T: provveduto il biglietto ferroviario d ella rispettiva classe, valevole pel ritorno a l\!Iilano entro la du.r ata di trenta giorni. Si confida di otten'ere un passapor~o c.ol~ettivo per chi sia sprovvisto di passaporto ind1v1duale; p er coloro che intendono però, at~uare isolatan1ente il viaggio di ritorno' occorre il passaporto individuale. ' P~r t~tte le informazioni ulteriori in rappmto a.l v1agg1? e pel versamento ùelle rispettive quote, r Lvol g~rs1 ~: .C ompagnia Italia11a '"I urismo (C.l.T.), Galleria V1tt. Emanuele, Mila110. Per le informazioni, invece, di carattere m edico (eventuali comuI~icazioni a~ <:ong:esso S. M. L., proposte di visite a spec1al1 Istituti ecc.), rivolgersi a: Ufficio Stampa l\<Iedica Italiana , via Vallazze 39, Milano; oppure a : prof. T. De ,Sanct.is Monaldi via Mascherino 72, Roma, per l 'Italia Centrale; ~d al prof. R. De Blasio, Strada Nuova S. M. Ognibene 30 apoli, per l 'Italia Meridionale. '

Nuovo padiglione ospitaliero a Torino. È s tato inaugurato nell 'Ospedale << Amedeo di

Savoia » un nuovo Padiglione, destinato alla cura di malattie infettive. Alla cerimonia inaugurale fra le Autorità e1·ano presenti S. E. il Cardinal~ ..t\.rcivescovo e il Quadrumviro De Vecchi di Val Cismon. Il p.roi. Bruzzone, presidente dell 'Osped ~le, illustrò le finalità del nuovo Padiglione, d edica to alla Inemoria del prof. Battistini, che ne fu I 'ideatore. Segnalò all 'arnmirazione e alla riconoscenza di t11tti, le Suore d el Gottolengo, che prest ano serYizio nell 'Ospedale, e fra esse in partico1are su or Plautilla, che da 34 anni profonde nel1'0spedale il suo spirito di sacrificio . Prese poi la parola il prof. Mich eli . Quirt<li il con le De Vecchi di Val Cismon fregiò il p e lto di su or Plautilla d ella m eclaglia testè assegnatale in riconoscimento della sua lt1nga opera cli h en e.

In memoria di R. J on es. Si è tenuta a Londra una riunio11e, presieduta dal sindaco, per rendere un 01naggio alla memori a di Sir Robert Jones, considerato e< il creatore della 1noderna chirurgia ortopedica ». Si decise che la comm emorazione debba consistere nel fondare una cattedra ed una borsa p er viaggi di studio. ·L ord Moynihan rilevò gl 'immensi benefici reca ti dal J ones all 'umanità sofferente; tra l 'altro, i11finite schiere di combattenti devon o a lui la alvezza o la salute. Ma il suo più grande merito cor1siste n ell'aver creato un indiri zzo; il suo spiri lo animerà i chirurgi che verranno .

In onore dei fratelli Mayo. La <e Legione Nazionale American a )) ha conferito la citazione all 'ordine del giorno ai dottori William J ames Mayo e Charles Horace Mayo « per i servizi resi ai camer ati infern1i o invalidi e alJ'umanità in generale ». Alla cerirrtonia, svoltasi l '8 agosto a l~ochester, inler venr1e il presid ente della Repubblica, Roosevelt, ch e volle offrire ai due insigniti una targa di bronzo, opera di insigni arti sti () a parte scultorea è dovuta a .C arlo Brioschi). Furono pronunziati molti discor si, da p erson alità militari , politiche e civili ; il president e Roosevelt esaltò i benefizi recati all 'umanità dalla medicina, ch e dà lezioni


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H

IL POLICLINICO »

r,ontinue di etica e di altruismo. Si calcola che alla g.randiosa riunione abbiano partecipato ben. 75.000 persone. Nel pomeriggio dello stesso giorno si tenne una dimostrazion e al Campo Militare; v'intervennero circa 8000 per son e; furono pronunziati altri discorsi. Ebbe anch e luogo un b an ch etto al « Kahler Hotel n, con più di 300 ospiti. La manifest azione ha attestato di quale stima sian,o circondati i due sommi chirurgi americani .

Un po' dovunque. Il 2° Congresso internazionale di educazione fisica e degli sport si è tenl1to a Chamonix dal 3 al 5 seltembre; vi h anno partecipato 25 studiosi italiani, tra cui i proff. sen . Viola, sen. Pende, Donaggio, Aiello ecc. Ne riferiremo prossimamente. Si è chiuso 11 14 settembre a Budapest il XXX Congresso della Societ à italiana di Oto-Rino-Laring·ologia, sotto la preside11za del prof. Malan. Convennero n ella capitale t1ngherese più di 120 italiani, sig norilmente accolti dalle autorità e dai colleghi. . . Ebbero luogo varie comunicazioni e diSCUSSIOni.

Contemporaneam ent e a questo Congresso, si è tenuto a Padova il con gresso della Società di fonetica biologica e foni atria, sotto l a presidenza del prof. Silvestro Daglioni di Roma. Si è st abilito che Bologna sia sede del XXXI Cong·resso di 0.-R.-L. e ch e il tema di relazione verta su : « Le petrosi ti » . ·L a data dell 'l1° Congresso nazionale di medicjna del lavoro , spostata due volte, è definit ivamente fissata per i giorni 29-31 ottohre. La « Giornata medico-legale di Montecatini » avrà luogo il 30 settembre, n ella Palazzina Regia delle RR. 'ferme, a cura del prof. A. Gazzaniga; in una seduta antimeridiana verrà ascoltata e discussa ui1a r elazion e del prof. O. Bellucci sulla « Assicurazione gen erale contro le m alattie »; in una seduta p omeridiana verranno svolte le comunicazioni, tutte in er enti al tema. Il ·C omitato intern azional e per lo studio dell'ozena, costituitosi in seguito a decisione del Cong·resso intern azionale di 0.-R.-L. adunatosi a Madrid n el 1932, r accoglie g-Ii elementi p er redigere delle r elazioni quadrie11nali. Rivolger si al segretario gener ale prof. Dr. D. I. Vasiliu, Str. Arculin 16, Bucuresti, Romania. L 'Associazione Ospedaliera Americana si adunerà a Filadelfia dal 24 al 28 settemb.r e. Alle terme di Ostenda si è tenuta una riunione medica franco-belga, presi~duta dal prof. Vanverts, di Lilla, e dal dott. d'Hondt, di Wervioq. Nell 'Università di Siena si è svolto un Raduno d i otorinolaringoiatri toscani, organizzato dal prof. L. Bellucci e presieduto dal prof. U. L: !orr isi , direttori r ispettivamente delle Cliniche 0 .-R.-L. di Siena e di Firenze. Dal 30 settembre al 3 ottobre si terrà a Stoccarda la 43a riunione annuale della Lega tedesca contro l 'abuso delle bevande spiritose. L 'Associazione canadese di sanità pubblica si è adunata a Montreal dall '11 al 13 giugno.

[ANNO XLI, NUI\>I. 38]

. I medici della rete ferroviaria statale della Francia h anno tenuto un 'assemblea generale a Bagnol~-~e-1 '0rne, sotto la presidenza del capo del Serv1z10 dott. Touchard ; hanno ascoltato una conferenza su quella Stazione termale, tenuta dal prof. P. Carnot. Vi era rappresentata la stampa medica. La Sezione Giulia della Società Italiana di Pediatria si è adunata il 10 giugn.o, sotto la presidenza del prof. G. Berghinz. La Sezione Pugliese della stessa Società si è adun at a il 5 luglio, so tto la presidenza del prof. O. Cozzo lino. Presso la R. Univer sità di Palermo si è costituita la Sezione siciliana della Società it. di antropologia e psicologia criminale, che ha per scopi principali lo studio e la profilassi della criminalità. Alla presidenza sono stati chiamati i proff. D. Mirto, R. Colella e E . Carnevali. Le adesioni v~nno dirette al R . Istituto di medicina legale, via G. D 'Alessi 8, Palermo. Nu merosi m edici n apoletani, fra cui parecchi professori dell'Ateneo, si sono reca ti a visi tare la Fonte Cottorella di Rieti, ricevuti e guidati dal comm. Rainoldi, animatore dello sviluppo idrologico della regione reatina; tenne una conferenza il prof. Marfori. Vennero poi visitate le sorgenti di Cotilia. Al convegno intervennero il m edico provinciale, dott. Agrifoglio, il podestà di Rieti, il segre tario federale ed altre autorità. Un corso di medicina sportiva avrà luogo a Bad Elster; le iscrizioni importano 10 marchi. Rivolger si alla : Reich geschaftsstelle des Deutschen Sportarztebundes, Wilhelmstr. 92-93, Berlin W8. Il Rettorato provinciale di Cata11ia ha approvato t1n progetto di massima per la costruzione dell 'Os1)edale Psichiatrico, per l 'importo di 14 milioni di lire. Il 14 sett. la Regina Elena si è recata al Policlinico Umberto I di Ro1na, per visitarvi il sesto padiglione. Ricevuta dal primario prof. Panegrossi, dall'aiuto dott. Ruggeri, dagli assistenti e dalle infermiere della scuola-convitto « Regina Elena », ha visitato minutamente il nuovo reparto di cui avemmo già ad occuparci. La Federazione dell 'O. N. M. I . per la provincia di Cagliari ha cr eato a Iglesias un asilo-nido per bambini fino all 'età di 3 anni, i cui genitori non siano, comunque, in grado di prestare loro I 'assistenza n ecessaria. Negli stessi locali si è istituito un Consultorio pediatrico. La signora Ter esa Fenaroli, vedova Pesenti, allo scopo di legare ad un'opera di bene la memoria del compianto marito, gr. uff. ing. Cesare Pesenti, ha fatto dono all 'Ospedale « Princi~essa di Piemonte » di Bergamo di oltre 800.000 lire, fra immobili e titoli di Stato. L'offerta, coincidente col giorno in cui l 'ospedale registrava 1000 am1nalati m assimo delle presenze segnate, è stata ricevuta al Palazzo del Governo dal Preside gr. cr. Sala, il quale proporrà che un re~arto de}l 'o~pe­ dale venga dedicato alla memoria dell estinto ing. Cesare Pesenti. Il Duce h a ricevuto i dirigenti la « Società di cura Gugenberg e Kneipp >> di Bressanone, accom~agnati dal Prefetto e dal Podest à; dopo aver ascol-


[ANNO

XLI, Nul\t. 38)

SEZIONE PRATICA

tato l 'esposjzione degli intervenuti, ha impartito disposizioni perchè Bressanone ritorni ad essere lin centro della.i cura Kneipp. Il Podestà e il ragioniere G. Croce gli espressero sensi di devota riconoscenza . La Reale Società Italiana d 'Igiene di Milano, auspice il suo presidente prof. Veratti, ha preso l 'iniziativa di fondare a Milano una Cljnica naturista. Il 5 luglio, ad iniziativa del dott. Wagner, commissario generale della classe sani tari a della Germania, l 'Ospedale Comunale di Dresda è stato trasformato in Clinica per la medicina biologica con indirizzo naturista e per la valorizzazione della cosidetta medicina popolare. La nuova Clinica è intestata al dott. Hess, segretario del partito hitleriano, fautore della medicjna naturista. Al Parlamento inglese il ministro sir Kingsley Wood ha annunciato che si propone di ridurre le tariffe telefoniche dei medici e delle infermiere poichè per questa categoria di professionisti il telefono «è sopratutto un mezzo per comunicare con coloro che li chiamano, mentre essi lo adoperano pochissimo >>. Il Tribu11ale di eredosani tà di Wiesbaden ha respinto la proposta di sterilizzazione di una suddita italiana, Rosa Labriola; la decisione è stata determinata dall'interessamento delle autorità italiane.

1515

Il prof. Portmann, senatore della Gironda, ha presentato un progetto di legge per 1a limitazione del numero degli studenti di medicina in Francia (iscrizioni al primo anno e passaggi dal primo al secondo anno). Il testo è pubblicato integralmente sullo « Scalpel » dell '8 settembre 1934.

ANNALI D'IGIENE. PUBBLIOAZIONE MENSII.E. Soomnario del N. 8 (1934).

Memorie originali : C. F. OERRUTI: Le vernici di rivestimento e le alterazioni che possono .produrre negli alimenti conservati in scatola. - L. ScBJOPPA: Ricerche sperimentali sul comportamento dei tessuti di :rayon di fronte ai disinfettanti e alle disinfezioni. Riviste generali : C. CÀNÈ: Le carni ovin e nell'alimentazione dell'uomo. - Note pratiche : E. BERTARELLI: I pericoli pratici dell'alcool .metilico. - Recensioni : Immunologia. Vaccini e sieri. - Note biografiche : G. SANARELLI: Leone Bernard. - Servizi igienico-sanitari. Note di giurisprudenza. - Notizie. - Allegato. Abbonamento pel 1934 : Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O; ai nostri abbonati L. 5 5 e L . 9 5 rispettiva.mente. Abbonaimento di saggio per il semestre luglio-dicembre: Italia, L. 3 O, estero I.J. 5 O; ai nostri abbonati L. 2 8, 5 O e L. 4 8, 5 O rispettivamente. E' stabilito anche un abbonamento annuo al solo Allegato, per L. 1 O. Per ottenere quanto sopra rivolgersi direttamente l'editore LIDGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

al

Indice alfabetico per materie. Aorta : zona recettrice . . . . . . . . . Appendicectomia nelle appendiciti retrocecali . . . . . . . . . . . . . . . Appendicite tifosa: le tonsille nella patogenesi . . . . . . . . . . . . . . · . Avvelenamenlo da stricnina: trattam .. Bibliografia . . . . . . . . · · · · · · · Brucellosi : cu Lireazione e reazione emoclasica . . . . . . . . . · · · · · · · ~ Carotide inlerna: calcificazione . . . . Cirrosi epatiche: ricambio emoglobinico Corpi estranei dell'esofago: estrazione Diu.resi e idremia . . . . . . . . . · · · Emholectomia polmonare . . . . . · · Emofilia: morbo di Simeone ben Gama1ie1e II . . . . . . . . . · . · · · · E1norragia gastrica profusa . . . . . · Epatici: prove della funzionalità renale Ernie occulte della linea alba e ulcere gastriche . . . . . . · · · · · · · · · Fenomeno ,Sanarelli-Shwartzman nei corpi surrenali . . . . . . · · · · · · G1icemia: azione della lupanina . · · · Intestino: prolasso sottocutaneo trau-

matico

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Ipertensione arteriosa: cura chirurgica in alcune forme . . . . . . · · · · · · Ipertermia da bagni di mare P . • • • Itteri e insufficie11za epatica . . · · · · Leishmaniosi cutanea: rontgenterapia. Megalosomie infantili . . . · · · · · · Occlusione intestinale: ricerche . . · ·

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Plastiche e trapianti muscolari . . . . P1eurite essudativa: compartecipazione scissurale . . . . . . . . . . . . . . Pneumotorace terap.: sezione chirurgica a cielo aperto delle briglie e aderenze Porpora emorragica da paratifo B in soggetto con avitaminosi latente . . . Raggi mi to·g enetici : ricerche . . . . . . Raggi V. -V. : ricerche . . . . . . . . . Retina: distacco: terapia chjrurgica . Retto : operabilità del cancro . . . . . Reumatismi acuti e suhacuti: cura . Sieroreazione di vVeltmann in malattie nervose e mentali . . . . . . . . . . . Sifilide: criteri moderni d ella sierodia-

gnosi

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Sifilide: lotta contro la - . . . . . . . » 1509 1'rasfusione con sangue eterogeneo fis1501 sato . . . · · · · · · · · · · · · · · · >> Traumatizzati : colesterinemia . . . . » 1477 1'ubercolosi oculare . . . . . . . . . . · >) 1500 )) Tubercolosi polm_: cura atti va . . . 1493 1'umori : etiologia . . . . . . . . · · · · » 1508 Tumori sperimentali: ricerche . . . . » 1502 Ulcera gastrica: terapia con pepsina . . » 1506 Ulcere gastroduodenali perforate: risultati deglì interventi . . . . . . . . . 1506, 1507 Vila: prolungamento: influenza del1'igiene . . . . . . . . . . . . . . . . » 1509 ZoTiatai: malattie degli organi respiratori . . . . . . . . . . . . . . . . . . >) 1501

==D =i=r= i t=t=i=d=I =p=r=o=p=r= ie=t= à =r=i=se=r=v=a=t:= i.==N~on===:è=c=o=n=se=n~ti~ta~la~n~st~a~m~pa~d~i=.~la~~~on':f·~.p~u~b~b~lic~a:ti~.=:n:iel~P~o~Ii~c~Ii~n~ic~o;==;:se non in seguito ad autorizzazione scntta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunu di essi senza citarne la fonte.

e

FRUGONI.

A. Pozzi. Resp

Red. capo. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLI,

NUl\1.

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Libro di eccezionale importanza per tutti I medici pratici:

Prof. LUIGI FERRANNINI DIRE'TTORE DELLA CLl1\'ICA MEDICA DELLA R. UNlYERSITÀ DI BARI

La Terapìa clinica nella Medicina pratica Indicazioni - Prescrizioni igieniche fisiche dietetiche e farmaceutiche Opera premiata con medaglia d'oro al merito clinico " Guido Baccelli (Se conda edizione, accuratamente riveduta, aggiorriata e notevolmerite ampliata)

"

Riportiamo qualcuno dei giudizi espressi da personalità scientifiche e clalla Sla1npa me(lica, su questa -0pera di LUIGI FERRANNINI: cc Coi tipi della casa Pozzi è uscita la seconda edi zio11e de « La l.er·1pia clinica nella medicina pratica » di L u r a1 FERRANNINI. È da constatare con. sodclisfazione che questa put·blicazionc si ditfere11zia nettamente dai comuni for-

ni ulari e ricettari p er affrontare con razioria li diret tive in cornice più a1nz>ia i problen1i della moderna terapia cliriica. 1

A nzichè attenersi all:ordine cornune alla quasi totalità dei trattali di terapia, e cioè la classificazione .dei me.d icamenti secondo l ' or dine farmacologico o quello delle 1nalattie secondo l 'o rdine patologico, l'A. ha preferito invece di seguire una trattazione che ritiene più con.sen.lanea per la terapia clinica e tale .che si rispecchiaJ nel procedimento ~taturale del lav orìo mentale del medico al letto dell'infermo: così .dall.a lera1Jia ezio logica, id eale terapeuti co, /)assa a quella sinton1atico-patogenetica. È da rilevare an,co ra il ricco fondamento di no zioni jarmacologicl1e posto a ba.se della trattazione .e dal quale le applicazioni cliniche si sviluppano co1ne logico co rollario_ ; ed infine il ricco corredo di formule di ric ettazione. Il medico pratico potrà p ertanto affidarsi acl essa con1e a gnida sicura e fedele per l'applicazione razionale dei varf, presidf, te rape ti tici. È dunque da salutare con compiacimento la sec onda edizio11e di questo n?anuale che vie ne ad arricchire la l etleral ura Italiana in materia di terapia cliriica e che 11on mancherà di figurare, co1isigliere MAU RIZIO AscoLr Palermo. 4.esideralo, nella biblioteca di ogni medico I taliano » . cc L' egregio clin.ico di B ari lia sentito il bisogno,

dopo 9 an ni clella prin1a edizione di questa sua poderosa opera iii terapia, di rivedere accuratamente e di ampliare notevolmente il suo pregevole volume, aggiornando ogni (1Jrgomento al lunie delle più r ece nti acquisizioni scientificl1e e pra.tiche. Questa sua ar dua fatica è stata recentemente coronala rlal più vivo successo incontrato dalla pubbli..cazio11e ttl questa .c;econda e<lizi one, c1te viene ad accrescere la pregevolissinia serie della colla11a manuali del cc Policlinico >>. CorHe dice lu stesso Autore, nelle bi·evi parole di iritroàuzione del suu libro, Egli non. lia seguìto, nella .trattaziorte dellu in.aleria, nè la classificazione dei m e.clica1ne1iti, nè quella delle ma lattie, ma ha seguìto invece la classifica delle medicazioni basata sull'a fisiopatologia, clie, ins6g nanclo il meccan.is1no dei pro.cessi niorbosi e d ei sin,lomi, è il vero fondamento della teraJ)ia razionale. Egli dice inoltre, assai modestamente, che questo suo libro no1i ha alcuna fJretesa scientifica e vuole essere sentplicenie1ite u1ia guida per il medico principianle. E guida preziosa si appalesa effettivamente il volume del Ferra1triini, che conliene oltre duemila /Jrescrizioni farniaceuliche, special1nente oggi che l 'abusaita moda. delle speciali là niedicinali ha fatto dinie1ilicare a rriol ti n1ellici la po.,.ologia clei farmaci .e l'arte di ricettare. L a vasta rriateria è suddivisa in tre parti: ia pri1na contiene la terapia etiologica, e cioè la medica.zione antiirif elli.va e quella antitossica; la seconda p arte tratta la terapia sinto111atico-patogenetica, ed è quella. che merita. il più ampio sviluppo trattando successiva1nenle le 1nedicazioni generali, la terapia .della pelle, d el sis lcrna nervoso, del sistema endocrin o-simpatico, e poi di d;versi organi ed apparecchi; la terza parte corn.pendia la cura delle malattie principali. I l libro, presentato dal Pozzi in veste editoriale d eg11is:;inia, ri esce assai utile ai pralici e merita la [Jiù larga diff usion.e >>. (d a Rivista Sa.1iilaria Siciliana, n. 10, annata XX) . A. E. D'ANGELO. 1

Volume di pagg. XII-643, nitidan1ente stampato. Prezzo : in brochure L. 5 6, rilegato in tela L. 64, più le spese postali di spedizione. Per gli aibbo11ati al cc Policlinico », rispettivamente , sole L. 5 O e L. 5 8 in porto fra11co. Per l 'estero aumenlare Li.re Cinque per le occorrenti maggiori spese rli spedizion e racco111andata. Inviare V aglia Postale o Chèque Bancario . all'editore L UIGI Pozzi, via Sistina 14, oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


ANNO

xr~I

llo111n, 1° Ott obre 1934: - XII

N111n, 39

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BAC.C ELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note e contri b uti : S. Romano: Alcune considerazioni sul meccan ismo di azione della freni coexeresi. Osservazioni cl iniche : D. Vannucci: Ori.Gi occlusive intestinali recidivanti per cisti linfatica entero-m esenterica in portatore di anchilostomiasi. Tecnica chirurg ica : F. Niosi: Sulla allacciatura dei vasi sottomucosi e sull'aboJiaione della stasi nelle operazioni gas triche . - E. Gioja : A proposito della nota del prof. G. Cavina: << Per din1inuire i risch i dell'emorraJgia gastrica postoperatoria ». Rivi ~ te : V. Luc c.arelli: Sulle acque radioattivate artificialmente. Sunti e rassegne: MALATTIE INFEl'TIVE : B. Brahdy e M. Lenars ky : La dia gnosi differenziale della poliomielite acuta. - A. Dufourt: Le sequele della tifoide. OTO·RJNO-LARINGOLOGIA: J. F. 0' Malley: Le otal,g ie. M. L. Hu : Sinusite frontale cronica. - E. Santi : Gli ascessi ;perifaringei nell 'infanzia. - MISCELLANEA: M.-P. Weil : Affezioni r eumatiche e clima. - Ch. Vlados e o-ollab. : La trasfusione del sangue conservato per mezw del siero I. H . T. Divagazioni : A. H erlitzka: La respirazione dell'uomo nella ~tratosiera. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congress i : La IX Conferenza I nter.nazionale per la lotta contro la t ubercolosi. - Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Appunt i per il medico pratico : CASISTJCA E TERAPIA: Lipoidi e malattie lipoidee. - · Lipoidosi con manifes ta:zione cutanea. - Il sistema endocrino e l'obesità. - Uso del dinitrofenolo nell'obe~ità e nelle condizioni ad essa connesse. rirosinuria. - La cura della dist rofi a -musco la~e colla glicina. L 'ipoglicemia provocata da iniezioni endovenose di insulina. Saggio di tolleranza a ll'insu l ina. - TossH'OLOGIA: Intossicazione mortale da sa:..:cilato di sodio. - TECN ICA MEDICA : Le infezioni gassose da iniezioni. - MEDICINA SCIENTIFICA : Sul modo di unione « in vitro » della tossina tetanica con differenti tessuti organ i ci. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VABIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Risposte a quesitt per questioni di ma.esima. Nella vita professionale : Concor si. - Nomin e, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

Un a co1npleta es1)os1z1011e e spiegazione di c1uesti fa tt ori favor evoli messi in g iuoco dalla frenicoexer esi , è nella r ecente p·u bhlicazione d i 1\·f011aldi (vedi Bib·liografia) ed è inutile ripeter e. Si può bensì a.g giungere ch e il collasso d eter111in.a to dalla l)arailisi d el dia framma è in lin ea di massi1na da con siderarsi di grado b·en i11ferio,re a q uel1o ch e si ottiene col pnx. per r agioni di elern entare con1prensione. l\1a lo s1rappo rn e11to del frenico produce solo la paralisi dcl di a fran1ma , d ando al polmone i1 b e11e fi cio cl1 e pure può essere suffi ciente, di u .11 r elativo stato di colla -·o, o.p pt1re non sono r.J1ja1n.a t.i in c.a u a d all 'atto oper ativo altri fattori , ~he incida110 p,er un m eccanismo diver~o s11l pror~~so morbo o cl1e si vuole curaire ~ (~ l1i si nccing·e a d operare di frenicoexeresi ~ i propone di o lLenere la estrinsecazione dei fattori m erran ic i di guarigione sopra accen11a Li con le benefiche modifi cazioni, con e' . guenti al coll asso e n on an cora del tutto ch i<trite della circolazione atrt!rlli5rna e linfa ti cn t>olr11oì1aro e dello stato immunitari~ o, i11e<rlio ) dei. poteri difensivi in senso lato. b Ivl a già n ella letteratura vi sono dati suffi-

Istituto di Clinica Medica della R. Università di Napoli dire tta dal Prof. G1usE1>PE ZAGARI.

Consorzi o Provinciale Antitubercolare di Napoli. ])irettore Lecnico : Dbtt. M.'\RCEr.r.o ZAPPIA .

Alcune considerazioni sul 1neccanismo di azione della frenicoexeresi. Dott. SALVATORE R oMANO, ai1llo d cl Dispen sario aliltitubercolare , in t er110 d e]la Cli11ica.

La frenicoexeresi agisce es ~ e 11zialmente col 1~1 eccani smo· del collas o. La paralisi d el diaframn1,a per1nette una p ii'l o rr1en o spiccat a d et e1,sion e d el poln1on e n eil se11so verticale, a boli~ce una delle prin cipali forze t rau ma.tizzanti i l polmone malaLo - l 'inspirazion e dia fram1natica - pt10 costituire coi rr1ovin1enti 1p·a rado&si del 111uscolo· inerte un elemento di con lpr11so alla tra zio n e e8alta ta d ei due t er zi upe1·iori d ella paret e toracica . 1

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IL POLJ CLI NI CO »

c:ien ti per ammetter e n el rr1ecc.a 11isn10 di azior1e d ella frt:}ni co~xeresi altri el eme11li ,u l cui valore vogliamo ap pun to ricltiamare l 'atten. z1one . Qu eisL i dati sor10 di tre ordini : a11ator11ico, S}H:!ri111ent.ale , c lir1i co. Jl dato a11aton1ico è 11ella costituzione stessa (lel nervo frer1ico ch e, com e g li al tri n ervi ce1·eb·r o ~tinali, l1a nella sua compagine fibre é1.rnie.Jinich e c}1e gli I>'l'OVen.g·o·IlO p•r inc ip·a lmente dal ganglio cer vicalP i11feriore (Aoyagi , 1Felix). Altre a11aston1osi col simpatico conta il nervo a11 'altezza del dia fra.n1111 a (Lusch ka, F el ix); e forse a ltre n e.I resto del suo de.corso intrato• r ac1co. Va, fatta quindi la con statazione fondamentale ch e Jo stra·p pa111ento d el frenico· porta ine' 1it ab·ilr11e r1te a ll a distruzion e di d eterminate fibre nervose di o ri g in e s impatica. Quale in1p-o rtanza abbiano questi filuzzi n ervosi u 11 'attività d ei vi sceri addo·m inali (ran1i t erminali d el frenico al plesso celiaco) e d el Cllore c: interessa sapeTe- fino a d un certo pur1to: pa·r e tutt avia cl1e s ia n o pratica m e11te scarsi o nulli. g li effett i della loro r ecisione sull 'at 1.ività dei visceri no·m inati -- modifi cazion i eJe1·troc.ardiogrnflch e inte.res a11ti h a r egi trato Frn·n cav·ig lia n ei fre11icectomizz.ati - , mer1tre lr· fibre destinate a Jl 'addo1ne potr ebbero non e&&er e fu ori di cut1sa in quei rapporti funzionali tra torace e .addome recentemente intravi~ti da ll ~ scuola di Mor elli nella pratica del p11eu111operitoneo. Così l10'11 pare ammi sibil e ch e tali fibre abbiano funzione n1otoria u l dia framn ia, come sostiene t.,elix ; mentre sembra pro vato (Ken I\.uré, Jansen) cl1 c esse n on sia110 estran ee a l mantenimento del tono diaframrnaitico - ciò ch e d el resto· co nferm er ebbe· la vecchia I eoria di i\iosso sui ra i11porti tra sin ipatico e tono d ei rnuscoli s triati -- ed è lìossi.bile ancora ch e esse, in via riflessa, abb·i ano iJ11portartza 11 ell a r esr.)i.razione lJer un n1eccan ismo analogo a quello dell 'autogoverno dell a respirazione d escritto da Hering e Breuer (Ba._ glio·n i). Quanta importarlza .abbiar10 in,1·e·c e nella inn ervazione del J)Olmor1e - vasi , mucosa b·r oncltiale , mu~rol i b,r oncl1i.a li - - è di son11110 inte-· r esse sapere. Accenn iamo semplicemente a d un 'azione seorelrire d elle fibre simpat iche d estinate a i J,roncl1i , e lasciamo da parte la questione dei n1ovi111e n Li r espirato-ri attivi del polmone sotto il governo d el sistema n eurovegetativo. 1Fer1nian10 iT1vece un morr1ento la nostra attenzi(>11e :ull e turbe vaso·1notorie ch e sono pirovor.a le da.Ila fre,nex. 1

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I d.aLi sperin1e11ta li ch e le co111provano ci sc,110 for11ili da Don.a ti e Var111ucci , ~larga­ ri u, Belli . Dona1ti e Van11ucci (1926), i1ei conig li frei11irc~clo·n1izzaLi , h anr10 osservato forte ir1iezione d ei vas i sa11g uigi1i polmonari e vivace desqua111a1.ioJ1e d egli e·v iteli a lveolari n ell e pri111e 4-~ ore dopo l 'intervento. (Juesti reperti erano pre~~11l i ~ u tulle il pol111 011e del lato frenicecto111 izzato . ~larg·aria , con cs1Jerienze delirate sui ca11i 11 e lle tJU.al i l1a te11uto co11to delle vari·a2io11i cle Ila ve11liJ azione polmor1a r e, r11isurando con r11e,Lo·ùo lern1oelettri co la ten1 1)er atura del po lJno11e e dell'aria ])r or1ct1iale prima e d o,p ·o il 1ng1io d el frenico a l coll o, prirna e dopo l 'ec ci t :-i1.ion e d el 111011cone periferico del fre11ico > J1 u osservaito u11a n etta diminl1zione della te11111eralura - .L / 2, I 0 - do 1.0 l 'eccitazion e d el fre · 11ico e un a ltrctta11 to 11etto aume·n to d opo la fr e11icector11 i::l. Questi fatti non 11ossono che es~ere 1t1essi i11 relazione con fenomeni di vasoco. lrizione e cli vaso.dilatazion e, con secutiv€ a l] ·<:-ccitazio n e e a lla p·a·r alisi d elle fibre simpatir l1e decorrenti col frenico. Belli , n ~ i ra ni , 11a regi8trato le variazioni di YO lu1r1e del f'() ln1011 e, consecutive agl 'interven I i ~u l frenico, 11-revia lega tura dei b-ronchi. I11 q 11esle cor1qizioni si con1prende ch e le varia- · zio ni registrate vanno m esse in rapporto all e ' 'ariazioni della ina. sa angu igna circolante n el ])O]mo·n e . ·Egli h a così potuto stabilire che la sti1T1ola zione de-1 capo periferico del freni co r eseca to al collo prod u·c e vasocostrizion e nel c ircolo pol111011are. Dalla semplice resezione del nervo «gli i10,n l1a ott e11uto ri. ultati ap11ir ezzabili. Queste inte·r essanti esperienze, da ClJ i traspR1r e la in1 lJortanza deIle anastomosi sim p-a1ico-frenicl1e i1ell ' innervazione vason1otoria del i1olmon e, sono ri111ast e. a m ia cono cen za. isoln1e . _ l\Ia la clinica ch e 11 e è s tat a 1'is11iratrice, <lffre a r1ch e loro diuturnarnen te il i1iù vali do • appoggio. Infatti .g li oper a ti di frenex. vanno inco11tro n bb.a stan za freque11te11i-1ente, sip·e c ie nell e p rin1e ore e nei primi giorni successivi all 'interve11to ad emottisi di vario .g rado , in generale di Jlorn en Lità; err1ottisi ch e colpiscono ancl1 e c1uegl i crµerati ch e o n o n h a11no mai av u~ o o da lt1ng.() tc:11 1po r1on 11anno avuto emorra~~1 e p0Ji:10.11 ari. Non si saprebbe spiegare l 'emoftoe in que · st i casi. se nor1 an1n1ettendo dell e turbe Ya::-:.on10 Lorie a t iipo cou.g-esli zio. dovute ap,p unto ali~ s1rappame11lo delle fib·re s im1)ati r b e deco·rren t l ne-l frenir.o . l\esta prova lo quindi un secondo ])Unto: cbP 1


lANNO

XLI,

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SEZlvNE PRATI CA

Jo s trappamento <lei frer1ico produ ce nel pol· 111011e co11 ge tione , i)er il p reYalere dei 1necca . rlisr11i va."odilatatori irt ~egt1ito alla distruzio11 e delle fibre si1111Jaliche che si accompagna110 al fren ico. Si p11ò suhi lo aggiur1 gere che il grado della congestione può variare, in lin1iti anche an11>i i, a secon tla della in11)ortanza fisiologica che r1ei ~ ingo 1li individui tali fibre rivestono n ell 'in11crvaiiio11e v,ascolare del po·l mon e; ch e può varinre ancora a seconda della lungh ezza del fre 11 ico slrap11nto e q11ir1di a seconda del numero delle anasto·1noiSi sin1µ atico-fre,n ich e distrutte. Si vuò aggiungere altres ì cl1e IJTobabilmen·t.e Lale co·n.g estione n on è destinata ad avere lung::. durata per ch è molte altre fibre amielinicl1 e en1e.rge1iti dal gan glio stellato! attraver so quel cornplesso cui è stato dato il nome di nervo ::;plar1cnico polmonare (Cruveilhier), per altre ,.je arrivano al poln1 one e possono assum ersi il compito di ricondtirn e alla norma il regim e circolatorio. Dopo l 'osse.rvazione sperimenlale di que.sti f8·J1o·m eni congestivi provocati dalla frenicoexeresi, si è più o m eno r ecisam ente attribuito un r1t10,-o n1 erito alla ope razione di Stuertz F elix: quello cioè di produrre l1na benefi ca stasi nel circolo polmo·n are ir1di1Jenden temente dalla paralisi del diafra111r11a e dal coll asso del polmone. Ser ge11 l. in un rece nte nun1er0 di Archives Jll édico-r hirurgicales de l 'appareil r espiratoire, cos ì si e·s pri111e : i'o·n si avrebbe (p·e·r la recisione dBll e ana~ton1osi sim1µ·a.tico-frenich e) un a 111ndi fi cazione del la circolazio·u e capillare nel J <•lmo11e, inoòificazione ra1)p·r esentata da una '[t t>odilatazi one con sta si realizza11te uno staito analogo a qt1ello ch e esiste n ei soggetti affetti fla st ~nos i n1ilralica, soggetti nei quali la tul)ercolosi pol1non are a ~sum e u11 'evoluzione torJ.,ida tendent e alla: scl ero~i? Lusena eh ~ l1a vi sto la pro,ra della stasi da vaso11arali ~i nel circolo polmonare, nell 'aum er11o· 1lella pressione venof'a de 1 g rande circolo i11 circa il 90 °!~ dei suoi frenicectornizzati , h a. rJroposto la sem1)lice r e ezione dell e anostom osi f:ir11pat.icofre11icl1e al co11n in sostituzione della frenex. Sia detto per incidenza, questa p rorosta, co me già un 'altra del genere di Alvar ez, è stata accolta con poco entt1 siasmo , sia i1erGl1è essa si pre·s ta a criti cl1e di indoile anatomo-fi sin]o.g jra, non e& endo solo le fibre simr•at ic.h e decorre11ti rol frenico destinate all 'in11 ervazior1e dei vasi de] polmone, sia perch è 11on si a,rrebbero fo.n date ragioni p er rinun1i~ro 3J. _b enefi ci della para li ~i. del diaframn1a. Belli asserisce ch e ]n stasi polmonare conse1guente alla simpaticec tornia ch e in evitabil111ente si vien 0 a fare con ]'operazione di Fe1

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Jix, asso r11111a i suoi effetti benefici a quelli dc)v u ti al fattore r11eccanico (pa1ralisi de] diaf1 an1ma). Poss iarr10 noi accettar e senz 'altro ques t.e ved 11le· a1•t111ettendo ct1e i fe11orne11i co·11ge·s t ivi della frenex. sia110 le110111eni di stasi ~ Che la fre11ex i>rovochi iperemia e ~ lasi 11el poJ1no11c è possibile sia col meccanisn10 del co lla$SO - staito e.li collasso modico cl1e fo.r se favorisce l 'a fflu sso arterioso; nello st esso tempo aur11ento dell e r esiste11ze n el circolo capili.are per maggiore tortuosità assu11ta da capillari sle si n ella retrazione del poln1o·n e; auru en to quindi della nlassa cornrJlessiva di sangue n ei polmo11i e mi11ore velocità di cor , rente - ; sia perch è co11 la paralisi de l diafrantma è in ce·r to n1odo inceppato lo svuota1nento delle vene nelle c.avità cardiach e per la perdita di una dell e forze aspiraiive to-raciche n1aggior111ente effi cienti . Ma è certarne111.e cosa m eno agevole rig uar<lare la vaso.p aralisi provocata con la frenicoexeres i quale ca•u sa cli stasi e per dip p iù quale causa taln1ente i1nportant e di stasi da l)()tersi a~µe ltare solo da essa l 'avviamento alla sclerosi di un processo SJJecifi co polmon are. Presnn1ibiJrr1e·n te ur1 'estesa e p·rofo,n da parali si 11e] te,rritorio dell 'arteri a polmonare, dove già vige una pre sione b assissin1a, può proclurre lasi nel piccolo circolo. Ma nella fre11i coexeresi questa vasopiar.a lisi si ,avvera in n1anir.r·::t taln1en te cospicua , se no.n tutt e le fibre vai;;ocoistrittrici de$tinate al po·l mone decorrono col frenico~ Non potrebbe \7erificarsi , al c:ontrario, una i1)erem ia attiva~ Nè si deve dim enti care la circol.azio,11e nutritivi.a, quelJ!a cioè delle artorie }Jro11chia li r>rovenie11ti dal gran1 de circolo, la cui J1aralis.i - . e non è e eluso che le fibre simpaticl1e decorrenti col freni co innervino anch e qu este art erie - p il'1 ch e produrre url a sta si condur·· re·b be ad una iperemia attiva di tutto l 'albero 11r o11c.l1iale fin o a i bronchioli tCirminali , così r.0111e avviene nel pad iglione d€ll 'orecchio del coniglio quando i ta glia il sin1p·a tico ce1"\ icale, nell 'espe.rien za classica di Claude Bernard. Se ii1fatti ci riferi.an10 ai ri ultati dell 'esprrienza di Margaria , noi po· iamo a i11m ett.e re e 011 una certa sicurezza che la r ecisi . o11e de·lle fibre sirnpaticl1e ch e si accon1pagnano ~ l freIlico, produce iperemia attiva per lo 111enl) ll el si te111a bronchiale : un au111ento co .. ì nel to cleIla te11 t}Jeratura dell'aria bronchiale do·1)0 la frenex. è più co n1pre11 ibile in r elazione a magg iore vivacità della corrente sanguigna a11zir hè a .. ta i. Sicchè i11entre no11 ap11are dirnostrato che la 1

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POLCCLINICO »

frer1icoexfr esi , col n1ecraui . . mo della vaso l)aralis.i, produt::a s tasi 11el picco·l o circolo., è mol-· to ver0·: in1ile ch e ].,r adur a iper en1ia attiva nel territorio delle arterie bronchiali.

Quesle cor1si d erazio ni ]1a11r10 uu dop,p io valo re i->ratir.;o .. Esse ci indicano ch e, nella val u l azio·n e d ella fre11ex. , se dai uria p.arte no11 clobbiamo fare affid·a1n1e11to &ul fattore stasi d& vasoparalisi fattore non dimo·s trato e c h e, .a.11c.he esis tendo non può essere duraLnro do·b bi·a1110 d 'altra parte t en er e 11ella p·j11sia conside·r azione l 'iper emia attiva, sia pure limitata all'albero b·r o n cl1iale e tempora11ea. La pratica i11seg11 a ch e mentre la fren ex. dà risultali favorevoli nei casi di processi specific i c ronici inattivi o ubattivi co·n tende11za r·etratlile in atto, può i)rodurre invece effetti da11no i , favorendon e l 'esten sione e anche la rliffusione })er via ematica, sulle lesioni a cute e s ubac:ui.e a tipo bron copn eu111onico. Ora, r1on è da domandarsi se non sia pro~lrio l 'iper e1nia ·aittiva , ele m ento ch e favo•r isce lo sviluppo dej J)rocessi infian1matori a cuti , a j)rodurre q11e ti e ffetti d el et eri? Per conto n1io io no11 scorgo nella frene·x . ltn altro fattore che possa essere chiamato in causa in simili ·e ,ren ienze. 1

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lANNo XLI, NuM. 39J

Do1:,\TI ~ VANNUcc1. XXXIV Congresso Società it. di Ch1rurg., 1926; La Chirurgia llel si mpalico cervic01le. Manunzio, lloma, ] 926. Ji'ELJX \'V. Deutsch Zeil. f. Chjr., 1922, Bd. 171 . f ' nANCAVIGLIA. Cuore e Circolazione, 1932. J ANSEN. Zeit. fur Anat. u11d Ent"' ick. Bd. 96 1931 . l\ l i l\É. Die vierfaeli e M u sk eli 11 ner val ion . Urba11 u. Sclr"' arz., 1931. L usENA. Bolletti110 soc. il. cli Biol. 1929; 'ft1ber col osi 1929; id. 1930. l\1oNALDI .

Fisiopalologia dell'aparato

r esp i r at orio

n eli a tub<>rco losi poln1ona re. Ferl. naz. fascis la lo tta co11tro la tbc ., 1934. MAnCIBIA. 1\rc.:hivio di fj siologia, 1928. SEnGENT etc. Archives médi co-cl1ir. d e l 'nppareil r esp. , 1934, n. 1. ' ' erli inoltre. CA ST ELLI. La f renicoexer esi. Archivio d ell 'I s t. Bioch. it ., Milano, 1933.

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RJASSlTNTO. L 'A. in b.a se a dati clir1ici e sp·e rimentali tratti d·ailla letteratura, discute sul valore d ella distruzio ne delle a11astomosi s ir11i)·a tico.frenich e nella fre11icoex e.r esi. Egli ritiene no11 dimostrato cl1e tale s.in1pa li c oe~eresi protll1ca, col mecca11is.1110 d e•l la -,·asoparalisi, una stasi n el c ircolo polmonare; s tasi d eì r esto ch e, anche ammessa , non potrebbe avere una durata utile agli effetti tera}.)eutici. Ritiene inve.ce molto proba bile che r-.ssa provochi iperemia attiva alme-n o nel c ircolo b·ronc.h iale e che verosimilmente i)r op rio :i que ta 1per en1ia attiv·a siano da attribuirsi gli effe.it:t.i danno·s i della frenicoexeresi riscontrati n ei casi con lesioni a tipo bron cop·n eu 1no11ico acute o subacute. BIBLTOGR_i\ FIA. AoYAGr. Cilato d a Fr-:Lrx. 1~AGLl ONr. Cita lo 1i a D ON ATI e VANNUocr; e in « Le funzioni i1ervose ò el sjs te1na del1 <l vita vegetativa >> di SP.\DOL1 N1. Zar1i r h elli, B0Jogn1\. l~ELLJ . II Co11fer e11za inter11 azion ale contro la tube.r colosi; ~1Ii11erv a Medica, 1930. DONATI. Ilifor1nl . n1 edica, 1933.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Crisi occlusive intestinali recidivanti per ciste linfatica entero-1nesenterica in por· tatore di anchilostomi asi <1) • Prof. Dott.

DINO VANNU CCI

C:J1irurgo primario de l 'Ospedale Umberto I Sao Paulo ('Brasile).

11 g iorno 7 giugno 1933 mi veniva condotto alla visita il bambino A.A. di 3 anni, da Cafelandia (Stato di Sao Paulo, No·r oeste) . I 'genitori, d11e giovani e forti coloni di origine italiana ( venetj), mi riferivano ch e il loro picco lo a~·e,'a avuto normale svilu.p po somatico e v sichico ed aveva sempre goduto buona salute fino alla presente malattia. Questa ir1iziò 11e i primi g iorni del gennaio 1933. Il bambino con1i11ciò a deperire bd a so·f frire di perio·di di stipsi acco1nµagnati d.a dolori addominali. Ai dolori ed all a sti·psi se.guiva110 dell e crisi diar roi che , rr1entre il piccolo paziente, g ià florido , di111a ari,,n ed in1pallidiva rapidamentP.. E sso ~ r 1· fu allora fatto visitare a diversi m edici ,' i qua 1 Lutti furono serr1ore concordi n el diagn osticare una verminosi i~teslinale (ascaridiosi e anchilo Lomiasi) (2), confortati e ga rantiti da ripetuti esami microscopici delle feci. Il fa n ciullo er.a stato più volte, ed anche pochi giorni prii11a, sottoposto a son1ministrazione <li antiel (1) Il caso fu prese11tato alla società Ars Medica é1 i Sao Paulo, Brasile, n el cl icembre 1933, e formò

oggetto di una lezione clinica agli assistenti e frequentatori d ella ,Sala dj Chirurgia A d e l 'Osp·eda le Umb erto · I. (2) L 'ar1chilostomiasi (neca1or americanus) è m ollo frequente . n ell 'interno d el Brasil.e, dove è con osciuta con il n ome di « opilaçao » e, più co1nu11cn1er1 te , con qu ello di « am1i r elliio », per lo sp ecial e colorito g iallo-t erreo ch e imparti sce a la cute òegli infestati.


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SEZIONE PRATICA

rJ1intici. Tuttavia, 11bito dop o l 'ultim o tratlan1ento, la crisi addontin ale (dolori , stipsi , diarrea) si erri ripresentata onde i parenti avevano cr eduto opportuno condurre il bamb·in o alla visita di altri sanitari nell ' Ospedale Urr1berto I. I ge nitori , frattanto, dicevan o di n on esser e molto inliJ-)res~ionati dai fatti intestina li , ch e si erano abitua li a veder superare dal parie11te co11 relati.va fa cilità. Per quanto l '11ltin1a crisi fosse stata più forte delle preceden t i e~si erano a$'5tlii. più im11'en sieriti dal dimagTi111ento , dal pallore, e dal g rande sviluppo ch e HYeva preso l 'addome del fan ciullo ed era p er questo c11e ricorrevano alla n ostra oper a . Il paziente era vera111ente caduto in un gravi ssimo stato di deperim ento . La pelle era pallida, ma non giallo - terre~, secca , completamente ~rovvista di ·pannicolo adiposo, stirata e lucente sulle salienze ossee. Il ba mbino, come tutti i fa11 ci11lli cr esciuti lontano da ce11tri popolo1si , era r itroso e sco,n tros.o. La vista della cappa bianca del m edico lo faceva piangere e strillare pon endo,l o in uno stato di agitazion e che le bla ndizie non valevano a caln1.arlo. L'esam e clinico , in specie clell 'addome, forni,·a, in qu este condizioni. dei dati del tutto aleatorii e stavo p er rinviarlo concordando con la diagn osi pura e sempli ce rli verminosi, per quanto non mi sentissi del tutto sicur o della su a esattezza. Invero gl 'infe stati da anchilostomiasi di grad o avanzato, per la forte magrezza e }'enorm e 8viluppo del ventre . assumono, talora , in specie se colpiti n ella prima infanzia , aspetto del tutto simile a qu ello ch e Dante scolpisce nell 'idropico Mastro Adamo. L 'e11orme ven1 re del bambino e la cac:hessia potevano b·c11issimo accordarsi con la djagn osi di verminosi. . Ma ciò ch e n on si accordava con questa diagnosi era · ch e la verminosi avesse ridotto il paziente a quel mi serabjle stato general e sen za imprimere alla s11a pelle il particolare colorito ch e ha , qui, su ggerito i] nome della malattia. Fu p er questo che insistei n el] 'esam e e, fin alm ente, fra uno s1rill o più alto e d una respirazion e più profo nda , mi parve di avvertire la presen za di ur1 a massa attraYerso la parete add ominale tesa e e.on tra tta. Pregai allora uno degli assistenti di narcotizzare il b·ambin o. Le dita esplor atrici poter ono co ì apprezzare, con sicurezza , a destra e in allo i1ell 'addome , una massa roton de.ggiante, a superfi cie r egolare ed apparenten1ente li sc ia , di con sisten za m olto dura, m a H11ch e elastica, del vo111m e della testa di un fet o a termine, sulla quale n on si apprezzava fJut tuazion e. La ma ssa era assai 1r1obile in tutti i sensi , n1a n o11 era dotata di m obilità respiratori a ed ~

era compl etan1 en te ott11sa alla per cu ssio11e, tfuando si spingeva a su o co11tatto la parete èJc.ldon1i11ale . Tulto 1'addom e era i11vece timpa ni co quando ern stato percosso n ell o stato di veglia . .i\ 1 di sopra, ed ir1 apparenza almen o in ùipendertle dal tu m ore, si palpava il bordo epatico, mentre tutl 'intorno, fatta eccezione de] lato esterno , si po teva, con la percussion e, risveglia re la risonanza gastrica ed un forte tin1panismo intesl.i11ale. Non si palpava n è il r en e destro n è quello sinistro. All 'ipocondrio si11istro si perce1)i va , invece, il polo inferiore clella mil za, 1nentre l 'ipofonesi soprap11bica , ch e er a stata ril evata a l ' ini zio dell 'an estesia era compJ etamenle scom par sa n ell a n arcosi 1-1rofonda, allorch è il bambir1 0 aveva orinato. Non vi era di se.g110 di an se intestinali sull a J)arete, ma l'ascoltazione diretta e m ediata del ventre dava ovu11que abbQndante r eperto di })orborigtrr10 sportta neo e provocato. 1F urono allor8 interrogati l)ÌÙ accuratam ente' i parenti . Risultò ch e essi eran o immuni da· t11hercolosi e da sifilide e ch e due fratelli d€r piccolo inalato gode, 1 ano ottima salute. Nel pr irtto 111ese da l 'inizio dei disturbi il bambino aveva espulso numer os i ascaridi ed altri pi ccoli vermi con ]e feci. I genitori deviavan o continuamente 1'attenzion e sull o' stato gen erale del ·piccolo paziente e solo con un interrogatorio in sistente 1Joten1m o ricostruire alla m eg li o l 'andan1,e1lto dell e crisi intestinali. C::o·n1in ci.avan o queste con dolori diffusi intern1ittenti ed assa i forti a tutto l 'addorr1e. ch e contin11avan o uno o due giorni e si accom pagnavano a stipsi. Dopo di ch e per al tri d11e o tre giorni si presentava un a di arrea caratterizzata da 4·6 scarich e alvin e diari e di ntatP,ria le liq11id o e fetido , ma co·n aspetto di frr i <> pri vo di san g ue e di muco. Non vi era m ai stato nè vomito, n è sin g-hiozzo, n è febbre. In capo a 5-6 ~i orni da 1'inizio dei fen orr1 er1i il bambino si ristabiliva e, per quan1.o contin11am enle deperendo, n e passava 15- 20 n el silen zio di ogni sinto1110 add ominale. La crisi ch e esso aveva av11to avanti ch e fosse visitato da noi era la sesta ch e aveva sofferto dal Gennaio e d , a detta dei o-enitori , anclte la µitì grave, p.er quanto a111ch e. que ta \ 701t R non avesse rivestito n essun pa rti colare carat t.ere di dramm aticità. L'esam e clinico degli altri organi ed apparati n on sv el ~va, niente di ai1ormale. L 'esame <lelJ 'orin E> dett e u11 risulta1o. per i romp0n en ti prin cipali , del tutto nor1n ale.

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Da i dati an:lm11estici ri .. ul tava chi aro r l1e il 1ra111h·ino aveva sofferto d i asca ri diasi e d i

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« IL POLTCLIN ICO »

ancl1 ilos lomia i. P en san1 n10 ch e le. \ 111a<ssa a<ldo111inale fo sse sfugg·iLa agli esanii p1aticati altro,re perchè: a) i parer1ti 11on avevano sufTìcientem ente ricl1ia1nato l 'atienzio11e su i fe110111eni intestinali ; b) il ti111pani 1110 i11testina le era molto acrrn tuato e per questo la massa l)Oteva s fuggire facilmer1te ali »esame p er cu ssorio d ell 'addorn e, com e a noi s tessi era acca duto, r11entre, pratican1en te, in s tato di ' 'eQ'lia , il bambino non si l a~c i ava esan1 ina re i1t n1odo ch e l'esame pal11atorio JJOtesse fornire dati di un qualche valore ; e) la ùiagnosi di ' 'er1ninosi pote,ra b enissirr10 ~pieg·are s ia i disturbi enterici ch e il d epaupe ra111 e1~to generale del soggetto . Sf:l i1oi JlOlL fossimo stati colpiti da una se11sazione di stranezia per il di accordo fra colorito d ella pelle e g r ave d e1)erimento, con1 e <Conseguenze discordanti di una st essa cau sa 11 on ci saremmo attardati nell'e ame e non a,·ren11110 avuto la se11sazione ind e finita di tun1nre addominale cl1e ci spinse a n a r cotizzare il bambino; ciò ch e rappresentav.a l'unico espedi ente capace di fornire i dati semeioti ci atti a d un a ricostruzione armonica e razionale dei ft'uomeni morbosi cadut i sotto la nostra osservf!zione. l Jn a ' 'olta riconosciuta la nresén za d elJ a massa endoaddominale: a lla luce di q11esto d ato, tre nuovi ques ili , infatti , s' imponevano: 1) ch e sig nificate> doveva attribuirsi ai fenomeni intestin a li ; 2) cJ1e ra J)portj in Ler correvan o fra le cri~ ~ e la vern1inosi e fra la verrr1inosi e la massa; 3) la n1assa doveva localizzarsi a] di d entrn o al di fuori d ell ' intesti110? Per il n1odo di s u sseguirsi dei sinton1i (do l ori inl ermit tenti , stipsi , diarrea, relativo e t en-iporaneo b enesser e, fori ero di nuova crisi) cred emn10 g it1sto ammettere che non si potesse più considerar e le crisi con1e semplici eriiso,di dj disturl)i ent erici da verminosi. P en sammo cl1e i fatti intestinali fossero da int erpetruT ·i come fenomeni di occlusion e inte~tinale c ronica r ecidivante. P. . per ]e ca ratteri s tich e clelle feci di arroicl1e, ch e se.guivano la 'sti p~ i , gil1dic.a1n1110 ch e l 'elemento d eterminante il difetto di canalizzaz ior1e agisse su 1' il eo. Non potevanto, frattanto. n el discrimin a r e la natura d elle cau se occlt1sive non tenere conto la verminosi ed in particolar n1odo l 'ascaridiosi, "OSÌ frequ enten1 ente t enut a in n on cale d ai medici e ch e invece può provocare, eccezionalment e, accidenti a ddominali ar uti sim i quali la per for azion e ed , assai fre quen ten1ente , fenorr1eni occlusivi. L 'occlusione

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Nlfl\f.

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può assun1ere l 'aspetto dell 'invaginamento, con1e n ei ca~i di Ho hnteier e Novaro ed è al ' lora, dovuta alla presenza di uno o pocl1i asca1idi cl1e attra, er so l'irritazione e la trazione localizzate sulla mucosa ne provocano que]Jo ~civolan1ento sulla sottomucosa, che è i] pu11to <li partenza dell 'invaginamento. In gen ere la forma di occlusione più frequente è tuttavia q11ella n ella quale g li elem enti ft1n zionano com e corpo estraneo occludente. In tal caso, a1)che sen za arrivare all'enormi quantità di ascaridi cof'ta1ate da Fernandez Carri Ca1)urro ' ' ' (J11a1ca, Dimitriou-l\fa n1a11t e Cioran, la m .assa di ver1ni è, i11 gen e re, assai voluminosa e tale da poter e er e 1)alpata clinicam ent e. Noi crediamo però di fJOter escludere ch e l 'ascaridiasi fosse la cau sa degli episodi occlusivi pre!=\en t.a Li dal n ostro soggetto perchè : 1) i genitori constataron o l 'espulsione di cJn1inti n ei JJrim i::;sirrti tem11i di malattia , rn a I)Oi non eb·b er o più occasione di notarla ; 2) an che quando non si presentano in for1na acuta. e qualunque sia il volume di ermi ch e le de terrnina, le crisi occlusive d a verminosi. , una volta is tituitesi , non r etroced ono , fino alla canalizzazion e n ormale , se non con l 'espulsio11 e d ella cau sa occlud ente. Ne] nos tro caso Le crisi occlusive er ar1 0 s ta te assai Pun1erose e mai vi era s ta ta , dopo , espul sion e in mas a di ' 'e rn1i; 3) la m assa end baddo1r1inale , palpata in n ar cosi , era duro-elastica e rotondeggiante e r1on pastosa ed allungata quale avrebbe d ov uto esser e se essa fosse stata costituita da urt grovig lio di e lm·in li in un 'an sa ilea]e dilatata; 4) il tumore era tropr10 voluminoso per ammettere senz'altro cl1e esso avesse sed e end oileale ed , in particolare, fo sse determin ato da un grovig·li0 di ascaridi. Si noti tuttavia ch e le an~e d eJI 'ileo possono g iunger e .a dil atazioni enormi. l\Tell a le tter atura esiston o per esen1p,i o circa una ci11quantina di casi di peritnnite incapsulante (Zucker g·ussdarm) e noi n e al)bi.an10 os ervato uno ch e è ora in cor $O di pubbJicazio11e. In questo caso un 'ansa ileale, di s tesn da l'occlusione di vecchia data , aveva r Hggit111t0 un diametro di oltre 14: cm. senza ch e , frattartto, la parete · si fosse assotti g liata per il co1npen so legato all'enorn1r ipertrofia d ella tonaca muscol are onde, cJinicame.n t e, era stata palpala come una sacca molle ed elastica; 5) cornt1nque , infin e, noi Jocalizzarr1rno la massa al di fuori d el lume intestinale qual11nq11e fosse Ja natura de] tun1 ore, poichè non creclem n10 i)roba})iJe cl1 e se una massa co~ì vnlun1i!1• sa a'"esse avuto sede intraintestinrs Je e capac ità cli d a re occlusioP.e, questa avrel>1)e 1

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[ANNO XLI,

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SEZIONE PR:\TICA

r 0t uto re1r<>ced ere uria volta istituitasi. In ·ve· rità vi è l1na co11dizione non eccessivarnente rar:l , e d · a I~rond e, di prognosi r eJativam e11t e l1ertigna. 11 eJla <1uale una ma ssa, endointes tinale, di vc•lurne anche rna.ggiore , l1uò detern1inare fen n1n e11i dì occlusione cronica. Il feca]on1a, infatti, può da re delle occlusioni cr onicl1e benigne e ricidivanti ed il reperto di 1nassa endoa ddor11iuale alta e mobil e (sede n el colon trasverso e nel sigma). Con questa su p]J05iziolfl.e non si accordava110 , però, n el nostro caso, n è l 'età del soggetto , n è la cor1sisler1za del tumore , 11è l 'as1)etto delle feci, nè la brevità dei peri odi di stipsi. Nel fecaloma che , i11 genere, è sempre a sed·e colica, i 11eriodi di s~tipsi non sono seguiti da diarrea, rr1a da l 'emissione di scibaJe dure, sec cl1e, p iccole, e caprine, mentre la chiusura dell 'alvo perdura abitualme11te per 6-7 giorni, i1uò raggiungere i 15, ed io n e h o veduto un cnso, cl1e fu poi felicem ente operato , nel quale la chiusura dell'alvo era stata discr etam ente b en so µportata per oltre 22 g iorni. Formulammo quindi un primo diagnostico 11111mettendo ch e si trattasse di crisi recidi-

va11ti di or;clusione inlestinale (z)leale), legate alla presenza di un iuniore (in senso generico) n sede eridoaàdoniiìtale ed extraintestinale, in, soggetto gravcrriente deperito e forse ancora ]Jnrtato re di anch.iloslomiasi. Ci competeva quindi di precisar e il diag nostico rispondendo ad altri quesiti: a) quale era la sede precisa, l 'origine e la natura del turna re endoaddomina] e; l)) con quale n1eccanismo determinava, o poteYa determina.re, i disturbi di canalizzazio11e intestinale; e, conse,g u e11temente : c) quali erano la causa o le cau se dell0 stato di r.ach essia n el quale era caduto il bambin o.

* ** Rinvenuta la. milza ne] la s11a sede an atom ica poten11no tralasciare di con siderare il tu · n1ore com~ detern1inato da un a milza migran te. Così pure. data ] 'assen za di ogni movimento respiratorio della massa e la sua indi· pendenza dal bordo epat ico, ci ritenemmo autorizzati ad escludere cl1e avesse una sede epatica o con1l1nqu e rapporto col fegato . Invero sono del ttttto poco comuni le condizioni ch e si . 0110 verifica le n ei ca i di Bucalossi e di J>l.' lil-Dutaillis e Lo11,g u et . Nel primo caso un ndenom a co11genito solitario del fegato potè essere palpato come un tun1ore della fos a ili aca dest r R grazie alla presenza di un lun go e fino peduncolo cl1e a're,,a perme so la <lisce a del tumore. N€l secondo caso, pure di

a.den on1& solitario peduncolato del fegato, il soggetto fu visitalo in stato di addome acuto con tum ore della g rossezza di una testa di feto a terr11i11e posto a destra e in alto n ell 'adclo1n e, on rle g·li A.A. r estarono in dub·b io , data la n egatività dell '1esan1e ginecolog ico , se si. trattas e di cisti ovarica o di cisti idatidea pedu11co lata del feg·ato. E se il nostro soggetto fos . ..e slato fen"11nina sa reb·b e sta·t a , in vece', diffi cile la discu ssione per eliminare il sospet to di ci5ti ovarica dato cl1e, per l 'età, n on a' rrerr11no potuto praticare n essun riscontro vagirt aJe. me11Lre la cisti ovarica n on è del tutto ecCE>ziona1 e neppure nella prima infa11zia , ed è con grande frequ en za, palrata com e sopraom})ellicale. Fu fa cile allontanare an che l 'ipotesi di qualsjasi rapporto co,n Io stomaco e la sua parete J)er f 'assenza di o,g ni fenomeno gastrico, ch e UJ}ita a Ja mancanza di fatti colici , alla forma ed all a con sistenza del tumore valse a farci srarta re l 'orr1ento. [ t umori e le lesioni omentali più frequenti, 1)er la loro stessa natura , non acquistano n1ai l 'aspetto regolare e la con sisten za ch e si aveva n el nostro caso, a n1en o ch e non avessimo supposto ch e si trattasse di u11a ciste de echinococco. l\1a rifiutammo con sicurezza questa ipotesi , non p€r la mancanza del fren1 ito idatideo, di ben })Oca iinportanza, m a per il fatto ch e il bambino 11on aveva avuto co111mer cio con cani e, quando ancl1e se avesse avuto, poco valore avrern r110 potl1to attribuire a que ·to fatto. L 'echinococco i è quasi sconosciuta i11 Brasile ed i casi registrati non so110 autoc toni, ma generalmente importati dall 'Europa o daJl ' Ar.g antina. [ genitori del ban1bino erano venuti essi stessi fanciulli in Brasile, n on avevano mai vié'.ggiato ed il piccolo -era nato ir1 Cafelandia. Non credemmo di amn1ettere si trattasse di 11n tun1or c retroperitoneale n on potendo i }Jensare ai comuni sarcomi e linfosarcomi ch e S( iDO fi ·"i e g·en era lmente nOI1 di turbano ]a c~ J ani zzazio11 e intesLinale, mentre altri tunìori retro1)erito11eali (cisti del corpo di Wolff, cisti pa11creatiche , cisti lir1fatiche, teratomi) o non so110 mobili . o lo so110 anche re pira torian1enl e, comr n ei recenti casi di Konig e di Weier. R esLava tuttavia il dubbio che la n1a a poi esse "'ere ~ede renale o fo e rapJ)re~enta t a dal ren e stesso. Circa due m esi prin1a avevan10 avuto occasio ne di visitare un bamb ino clel1'età di 2 anni , portatore di un tumore addon1ina le de ~ tro cl1e presentava tutte le caratteri . . t icl1e semeio tich e di quello del paziente r l1e aYeva1110 i11 osservazione. In quel ca o, f1 a l tanto, il tun1ore era di maggior \ olu1ne , legger111en te O\'Oidale e di con sistenza ra rno1


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« JL POLfCLIN l CO »

sa, piuttosto ch e duro-elasti ca. Questo picco]<) infermo era perfettamente florido e b,e n p-0rtante. Aveva sofferto di ' aghi disturbi enterici , ch e, ir1dagati , si mostrarono assai ba11ali , e la madre lo aveva condotto a ll a visita pernh è essa stessa, attendendo all e sue cure ma terne, ave,'a avvertito la presenza dell a massa &.d\ìominale e ne chiedeva , impression ata, la spiegazione. Basandoci sul fatto ch e il tumore non ave,•a mobilità respiratoria , mentre era spostabile facilmente verso il basso quasi fino i1 el pi ccolo bacino e medialmer1te quasi oltre l 'ombellico, lo considerammo di sede m esenteriale e di natura benigna, dato l 'ottimo stato generale d el so.g getto. L'epicrisi operatoria ci riserbò una solenne delusion e. :\perto l 'addome per via pararettale d estra e sottombellicale ci trovamn10 di fronte ad una n1 assa extrap erito•n eale, compl etan1ente libera òa aderenze, rivestita da una capsula fib·r osa, che solo per le su.e connessioni vascolari e ureterali pote111r110 riconoscere per rene, o meglio p er ciò cl1e rappresentava quello che era stato il rene destro . La dia.~o i di tumore (sarcoma , co·m e poi con.fermò l 'esarm e istologico) una vo lta riconosciuto l 'organo ci obbligò ad una n efrectomia che eseguimmo p er via transperiton eale anterjore (3). Nel Ca $O presente n oi credemmo di poter C(1n cluderc ch e non si era di front e alla stessa eve11ienza o ad un rene policistico, che è jn g~nere l)ilateraJe. L'esame di orina, che era 8l ato con111lr.tamente n o·rmaJ.e n el nostro picrolo paziente~ in niente ci aiutava n ella dia~rnosi differ enziale,, p erch è tale lo era stato anche n ell'altro caso. Il r ene era stato là con1pl etam ente distrutto e sostituito dq] tumore ch e aveva invaso e repleto an che il ba cin etto , onde non vi era secrezione t1rinosa a destra. Questa era stata compl etam ente cornrensata dalla fun zio,ne vicariant e del r ene sinistro. Non creden1mo tuttavia n el caso present e di poter attribuire al r en e Ja ma ~sa ch e pal1)avan10 , lJoicl1è riter1 en1m o d el tutto obsoleta, per un tumore renale , la grande mob,i lità ch e ~1,revamp con stata lo n el nr ecedente caso onde e011ser varr1mo a que ~ Lo fatto tutto i·l suo valore e basandor,i su di esso, sulla forma e sulla consi ~ten za d el tumore in osservfl 7ione ci cred emmo au.torizz.a ti ad esclud ere l 'orig ine rena] e della massa. • 1

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* ** Per via di esclusion e noi eravamo così gi11nli a locali zzare la i1 eoforn1azione in esan1e n e] (3) A !listanza di ol to rnesi da }'operazione iJ piccolo go1le ancor a o tti1na salute .

[ANKO

XLI, NuM. 39]

m esentere. 1\ noi parve però che la })Osizion e ecl i ra11porti della neoform azione potessero essere ancora più precisati servendosi dei car a tteri dei disturbi di can alizzazione dei quali il bambino aveva sofferto e ch e, p ur essendo banali in sè stessi, era n o, tuttavia , poco con1uni per il loTo decorso . In essi infatti, colpivano , da un lato , la poc.a gravità clinica e, dall 'altro, il frequ e11te ripetersi dei fer1omeni e t1 loro facile e costante risoluzione. In quanto la massa era mollo mobile era semplice immaginare che pQtesse pro·durre dei fenon1eni cli occlusione, m a in quanto essa non era n1oltcJ voluminosa non si poteva altrettanto fa cil n1ente comprendere che essa determinasse i fenom eni occlusivi per semplice compression e. Fumn10 perciò indotti a p en sare ch e la massa, pur essendo esterna al lum e ile·ale ed a sede rnesen teriaJ e , o aves e contratto intimi r ufiporti con ]a 1;.arete dell 'intestino od avesse addirittura <)rigine intramurale ed élccrescin1 ento intran1ese11terial e. In tal e evenienza riu~civa ammissib·i1 e cl1e o la mobilità della massa ri ~pe tto al} 'intestino o la mobilità peristaltica di que to ri ~1etto alla massa rifletten dosi sul punto fisso potessero, sotto l'azione di differ enti cause. determinare degl 'ing inoccl1iame nti e, quindi , gli episodi occlusivi. ]) ~ a,l tra pa rte le crisi occlusive 1 per inginocchian1ento dell 'intestino non spie.gavano solo il di sturbo di ca11alizz.az ione, ma anche ]a relativa. facilità con la quale, fino ad ora, quello si era potuto risolvere . A noi non fu dato accertare se il prin10 episodio era seguito a l 'u so di un purgante ed alla conseguente esagerazjone della peristalsi intestinale, ma , in coml)enso, i genitori no·n esitavano ad afferrnarc cl1e tali crisi erano .. sempre seguite all 'uso de~li antielmintici , tan1 o rhe eis si dichiaravan o ' eh e non avrebbero più somministrato di tali ri1nedi ~ 1 b ambino. C:ond izioni anatomich e simili a quelle da r1oi suppost e co,1t1e 1;robabili per spieg are le crisi del paziente possono essere realizzate da n·eforn1azioni mesenteriali di diversa natura eù • • or1g1ne. TA'.\ negatività assoluta dei dati an amnestici ed i caratteri del tumore ci permisero di non ten ere in considerazione la lue e la tuber colosi , me11tre la regolarità di forma del tumore ri fece escludere i comuni sarcom i . Molt f' dell e Ì]JOt esi e dellf supposizioni e ]e conseguenti argom entazioni che abbiamo dovuto fare sarebb·er o state superflue se avessimo potuto percépire fl11ttuazion e sul tumore in esame. Ab initio si sareb.b-e imposta Ja di agno i generica di ciste, ch e ora dobbiamo ammettere per via di esclusione. Tuttavia restRva ancora dubbia 1


[ANNO ~LI, NUIVI.

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1525

SEZIONE PRATICA

la natura della neoformazione anche cosi circoscritta nella diagnosi di sede e di forma anato1nica. lJn recente studio statistico di l{anki11 e !\1.a)·or su l 'ab·b ondante materiale della l\!Iayo Clinic di Rochester ha riconfermato e dimostrato , ancora., che i tumori cistici del mesentere, aventi o no rapporto con la parete in1 e

la possibilità di cisti dermoidi e nefrogeniche. La diagnosi di natura di fronte ad una cisti o aicl un tumore di aspetto cistico del mesentere è, quindi., del tutto aleatoria ta[lto più che tali neoformazioni non rappresentano, neppure .

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I FIG.

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F IG. 2.

l. Mucosa dell'ileo. - 2. Sottomucosa. - 3. Tonache muscolari. - 4. Peritoneo viscerale. - 5. Riflessione della tonaca muscolare e del peritoneo sul! 'origine della ciste. - 6. Foglietto m esenteriale. - 7. Tonaca fibrosa della ciste. - 8. Vasi mesenteriali giacenti fra 6 e 7. - 9. Spessore della capsula fibrosa della ciste. - 10. Strato en ~loteliale di rivestimento interno della cis te.

stina le, sono lungi dall'avere sempre la stessa natura e su 22 casi, 8 volte, nel loro materiale, si trattava di tumori cistici di natura sarcoma.tosa, in due casi di cisti ematiche, in 7 casi di tumori cistici henigrt~ di varia natura (lit>omi, fibromi, fibro-mixomi), mentre già daa-li studi di Steiner e Hertau, che ne hanno potuti raccogliere 2·1 casi, sono conosciuti i miomi esterni dell'ileo, e, per quelli già vecchi <li Lexer, i recenti di Pat.erson, di Charrier e 1'raissac, di :Baloge e Cerqua ed altri, è nota

prese nel loro complesso, un 'evenienza rr1olto frequente, esistendone, secondo Paterson, solo c"irca 600, di varia 11atura, registrate nella letleratura, i)er modo che anche il criterio di probabilità è un arg·omento assai fallace. Frat tanto le neoformazioni cistiche da più tempo conosciute e descrilte, le più frequenti e le più si lidi.ate, anohe recentem ente da H.arbitz , 'F in ncci, Santi., Rankin e Mayor, C.alzolari , sono quelle linfatiche e di linfangiomi cistici ed è per questo criterio statistico che abbiamo po-


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JL POLI CLINICO »

[ANNO

XLI, NuM. 39] •

sto' la diagnosi di cisti linfatica entero-n1esen- piccolo I>aziente. In tal modo per il concorter'ica ad origine iritramurale e sv~luppo intra- rente di lin 'altra causa la cachessia si era fatta n1 esenteriale, raffigurandoci la lesione anato[}ÌÙ grave di quella che di per sè avrebbe pomica· secondo gli schemi uno e due. Si noti tut.o dare l'anchilostoma, mentre, per non esche se nè la mobilità, nè la regolarità di for- sere dovuta alla sola verminosi, mancava il ma, nè la consistenza possono essere dati se- particolare colorito e la succulenza della pelmei~tici giscriminativi per la diagnosi di nale, che Rono caratteri essenziali della cachestura di una cisti n1esenterica, neppure lo può sia anchilost.orniasica, tanto che la loro assen . essere la fluttuazione. lndipendenternente del za aveva rjr,hiamato la nostra attenzione. fatto che una ciste ematica semplice può esserr f]uttu~nte, che un lipoma o un teratoma pos* so110 dare un falso senso di fluttuazione ' tutti ** . gli Autori che descrivono sarcomi cistici de] ~on credemmo opportuno sottoporre il bammesentere affermano che frequenti ed abbon- bino a pericolosi e costosi (4) esami sussidiari dantissime vi possono essere le emorragie , radit)grafic1 e di laboratorio, anzi li evitamcreandosi, quindi, anche in un tumore mali- mo, come e'rita1nmo di purgare il paziente e gno, condizioni fisiche capaci di dare una flut- cercarr11110 dì operarlo al più presto. Infatti noi • tuaz1one vera. ci trovavamo di fronte ad un soggetto che aveLa diagnosi di cisti linfatica entero-;mepenva già sofferto di varie crisi occlusive e che, terica da noi posta era diagnosi di turno-re be- recen.tcn1ente. ne aveva presentata una nuoYo. nigno ed aveva contro di sè un forte argo- Ad ogni morr1ento, e per qualsiasi causa, 1: ocmento in q11anto non poteva spiegare, di per clusione intestinale poteva ripresentarsi, e sè, lo stato di cachessia nel quale era venuto niente poteva a priori garantire che essa sareba trovarsi il bambino. . bé stata benigna come negli altri episodi. La La .lunga esperìenza ha dimostrato che i pre- prognt>si si sarebbe fatta più oscura se ci fosparati più attivi per debellare l'anchilostomia- .simo trovati nella necessità di operare in atsi sono i preparati a base di timolo o di sol- ; tacco in specie poi in un soggetto nel qu.ale furo di carbonio. I secondi sono di effetto più · l'atto 9pP.ra1orio, per le gravi condizioni gei1P sicuro e quindi più usati. Il solfuro di car- .' ra.Ii, suscitava già forti dubbi su l'esito fina,e , l»onio frattanto è di difficilissimo maneggio nei mentre~ in sè, l'intervento per ciste mesentebambini. Il fegato dei bambini, in specie nella rica comporta un 'alta mortalità. Dalla recente prima infanzia, è labilissimo, onde spes.so ·al- statistica di Paterson risulta, infatti, che le cil 'i1npiego dei preparati di tal genere conseguo- sti mesenteriche quando possono essere trattano gravi disturbi epatici ed anche la morte per le con la sen1plice enucJea1zio,n e hanno già u11 atrofia giallo-acuta del fegato , come io ho ve- coefficente di mortalità del 9 %, il quale sale duto seguire~ in un bambino di 5 anni, alla al 16 % quando, non potendo essere enucleate, somministrazione . di u11a. dose di solfuro di de,'ono essere marsupializzate ed ascende, adcarbonio inferiore a quella indicata per l'età. dirittura, al 27 % quando l'estrazione della cisti richiede la resezion e intestinale, come era È questa, qui, dove spesso s'incontrano anr.hi1ost.omiasici, una nozione banale. In genere da supporre sarebbe stato nel nostro caso. si preferisce nei barnbini di ricorrere o a pre- D'aJ1ronde dal punto di vista strettamente cl1iparati di altro ge11ere o a dosi assai inferiori a rurgico la diagnosi di natura del tumore era del tutto secondaria, mentre era capitale il giu quel~~ indicate •per le rispettive età. Questo fa sì cne i preparati. Q le dosi ?~ate. riescano, spes- dizio sul q11id agendum e sulle sue possibilità. Ip. ques~o .senso non vi poteva essere dubbio. ~o, ,i~tail111 ente. o pai·z;ialwepte , inefficacj. Co·n questa conoscenza si pDteva spiegare perchè Biconosciuti i disturbi intestinali come occll1 gli esami delle feci fossero sempre restati po- ~ivi e notata la presenza di un tumore addositivi fino a ·quando· furono ·pra~icati , o_ssia ·fino minale al quale relazionarli, poichè questo ave, a due m e.si avanti che noi visitassimo il bam. (4) L'Ospedale Umberto I di Sào 1?aulo, e?~ bino e come i mediei, ·a he .·lo ·visjta,r ono nei provvede .al~.'ospitalizzazione ed alla cura gratuita due mesi preced~11ti alla nostra visita, conti- · di circa 2500 malati l'anno, sé1J,za distinzione di nuasseto a considerarlo un an ~hilo stomiasico. · néfzionalità, non ha altri sostegni _finanziari che f\n che· noj· p.e nsammo c·h e il piccolo si fosse . le donazioni dei Conti Matarazzo e la munificenza bensì li..])erato dell 'ascaridiosi, ma fosse tuttora della Ciolonia Italiana di Sao Pau1o. Per· quanto un anchilostomiasico e giudicammo che· que- rtes-suna restrizione sia imposta alle ,necess~tà tecniche della parte amministrativa, tuttavia il Corpo sto fatto, unito alle· crisi océlusive ed ·all'ipo- Medico il dovere ·di evitare . le spese · superflue·, r111trizio11e · o ·alla· ·tossitosi conseguenti·, fosse a11ch e se piccole; dato che le risorse economjche cl ell 'Ospedale sono lintitate. ~ suffi c ier~te a spiegare lo statò cachettico del •

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[AXNO XLI , ::\lt: ..\[. 39j

SEZJ ONE PRATICA

,.a tutti i caratteri sem eiotici di operabilità sa, 1ebbe stato colpevole porre a rischio la vita del paziente , attardandosi alla ricerca di un diagnos tico più esatto . Il nostro diagn ostico comportava, infa tti , n1olti elem enti d 'incertezza. In primo luogo esso era una diag nosi posta pe r esclusion e . ' 1)1uttosto ch e su da ti diretti, e, quindi , com e tutte le di agn osi per esclusione essa era so}jda solo a condizione di aver preso in esame tutte le evenienze possibili, il ch e n on si può mai affermare con sicurezza . In secondo luog o molte ipotesi erano state eliminate ser ven d osi di un criterio di freque nza, sempre fallace e par ticolarmente ingannevole quando la lesione diagnosticata non è di per sè frequente. TJ na puntura esplorativa che avesse ritirato un liquido sier olinfatico o chiloso avrebbe indubbiamente fornito un dato d'inestimabile valore per confermare il diagnostico , ma tal e pratica non era realizzabile per il pericolo di led er e i ·i11testino ed infettar e il peritoneo. Se invece i1 on fo,s sim o st a ti p.remuti dalle condizi oni generali e locali del piccolo paziente noi avrem1no p r aticate le r eazioni biolog icne per la diagnosi di lue, di tub·er colosi e di tumore m alig no , avrem1110 largam ente u sato di radiogra fie per studiar e la canalizzazion e intestinale e gli eventu ali r app orti della massa col tubo gastro -intestinale. Data l 'importanza anch e per !e questio11i tecnich e operatorie d el ricon oscer e ]a JJOssibil e sed e r enale d ella massa avremmo praticato uno studio accurato d ella funzion alità r enale e la pi elografia endoven osa, n on dimenticando di praticare l 'insuffiazione d el colon, che è un vecchio e disusato, ma pr ezioso, arti fì cio i)er ri co•n osceTe la sed e r enale di un tumore.

Il soggetto ft1 opera to per via pa rarettale des tra superior e ed inferiore con un t aglio della lung h ezza di 10 centimetri . Aperto il periton eo fu subito incontrato ed esteriorizzato il tun1or e, ch e er a realn1ente a sede intram esenteriale e di n atura ci stica . Fu impossibile dissecare il tumore dall'inserzione m esenteriale del tenue, ch e fu dovuto resecar e per la lun · ghezza di 20 cm . mentre fu assai facile' isolare la ciste dai foglietti e d ai ' 'asi m esenteriali , sen za aprir talchè fu potuta estrarre intera la . Anastomosi ileale termino-termin ale, ricostruzion e del m esenter e e chiusura a t r e strati , a d don1in ale . ser1za dren o. dell a cavità . Il tum ore estrat to aveva il diametro di 9 cn1. contenuto sier o-linfatico ch e tendeva fortemente la capsula, la quale per un trat to d i 2 cm.

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faceva corpo con la parete ileale senza tutta via affacciarsi al lume intestinale. L 'esame istologico, praticato sulla parete li l)er a d ella _cisti e là d ove con t r aeva ra pporto e-011 la par ete ileale, confermò il diagnostico e dimostrò una stratificazione delle sue pareti d e] tutto banale istologicamente e corrispondente a quella ch e n~i avevamo immag inato e ~ap­ presentato n egli sch emi fatti per illustrare il r ag ionamento diag·n ostico. . L 'esame d elle feci, eseguito d opo l 'o·p era z1on e, confern-iò la· per isten za d ell 'an chilosto m iasi ch e fu opportunam ente trattata . Da notizie ~vute , a 6 mesi di distan za d a l'operazio ne, risulta ch e il paziente si è com pletamente ri st abilito e gode 0ttima salute.

RIASSL"NTO . L 'A. r ifP.Jr.i sce il caso di un ba1n bino ,portator e di aP.chilo~tomiasi , e soffer ente anch e di cri si occl1J si, e intestina li , in cui l 'intervento c1per atorio confermò appien o l 'ipo t eisi ammessa cfella p r e,s enza di una cisti lin fatic•a , enter oJn ·e sen Lerica. 1

1

TECNICA CHIRUR GI CA CLI NI CA C HIRU RGICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

PISA.

Sulla allacciatura dei vasi sottomucosi e sull'abolizione della stasi nelle operazioni gastriche pe r il r>rof. FRANr.Esco Ncos1, dir. incaricato. J1 ifer el1 (}0I11Ì ai dive•r Si ar ticoli apparsi iI~ f111esto perioclico n ell 'anno in cor so (Ca vin~, CJ1iasserini ; Dalla Rosa, Luccar elli , !B,a ggio) s11ll 'em ostasi d ei vasi ch e decorron o n ella s-0tl<11r1ucosa Sl111a lin ea1 dell a sezion e gastrica d e, 1 0 dire ch e io, sen za con oscer e I ' articolo d i v. Ha berer : h o comincia to a p r aticarla d al ·p rinc ipio d el 1930. Aggiu 11go ch o d alla stessa epoca ho abolito la stasi gastr ica e d igiu nale. J11ci sa la sier osa e. la m 11sc0Jar e, scoperti i vasi d ella sot Lomu cosa prendo qu esti da u n lato e delJ 'altro d ell 'incisio·n e, con pinze di K ocl1er; l)OÌ , taglia ta la so ttomucosa e la m ucosa, co111ple Lo l 'e1nosLasi pinzettando qualch e altro vaselliito (di solito situato ai du e e.stremi d ell 'incisione) non ide11ti ficato p ri·m a: ciò è possibile perchè opero senza la stasi gastrica. Soddisfatto dei buoni risultati ottenuti volevo r en der n oto il piccolo part icolare di tecnica q uando ve•n ni a conoscenza dell 'articolo dello H aberer e perciò ' 'i rinunziai. Volli ~lln-


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POLI C LI~ICù

r a provare la leg·at11ra per trasfissione co·m e fa v. Haberer ma po ich è la trasfis,s ion e provoca 1111 ge1nizio inolesto per quanto minimo abba11donai la legatura per trasfissione e ritornai alla teonica di prima n è più n,è meno di com e è acca·dulo al Baggio . Nella gastrodig iunostomia , poichè ho abolito la stasi digiunale, ho l 'abitudine dopo l 'ai:1ertura della cavità intestinale di legare le arteriole che 1più sanguinano . Quel che il Chiasserini dice ch·e sareb·b e opportuno in qu1ailch e caso di fare (allacciare i vasi d ella sezione dig iunale) io far.eia dunque sistematicamente da al e,uni an11i. Il van tagg·io d ell 'allacciatura d ei v.a si sottor11 ucofil della sezione gastrica e d ella dig iu11ale 11on è soltanto quello di non esporre il malato al grave pericolo di una em orragia ma ve ne è un altro che è quello di potere con sicur ezz1a1 in una emorragia gastrica che si preseJ1ti do]JO una gastrodigiunostomia per ulcer a in a llo a ttribuire l 'emorragia all'ulcera e 11on alla slon1ia praticata. In altre parole nei casi a d esito letale n ei quali non è possibile Ja 11ecrosco pia la r esponsabilità d el chirurgo è fuori causa . P er em orrag ia do·p o gastrodig iunostomia per ulcera in atto io ho perduto tre pazienti. Il Jirimo operato in privato n el 1923 (non face\'O a11Gora l 'emostasi d ei vasi sottomucosi) fino al sesto g iorno ebhe d ecor so n ormale: al sesto giorno gastrorragia copiosissima e m o rte in poche ore. La fulmi11eità d el d ecesso e il lungo tempo decorso dall 'operazione fa cevan o escludere una emorragia dall 'an·astomosi. Il secondo , un giovane di Sarzana, 01)erato in pri' ;ato nel 1931 (allac.ciatura d ei vasi sotton1ucosi), cominciò fin dalla sera d ell'opera,zione a ·vomitar san g ue e m orì alla 48a. ora. Il m edic o cura nte che assistette all .operazione e a cui di.mostrai il particolare di tecnica in que s t.ione potè testimoniare alla! famiglia ch e io avevo preso tutte le precauzioni per evitare l1n 'emorragia e ch e per c iò la 111orte doveva diJ>endere d.a l sanguinare dell 'ulcera. Il te·r zo raso ope·r ato n el febbraio di quest'anno n ella C1i11ica Chirurgioa (allacc iatura dei vasi sott omucosi) cominciò a p;resentare la sera del ~econdo giorn o fatti di coll aisso; il gioir no su ccessivo· ematemesi im1po,n enti ; al qu.a rto giorno exitus malgrado la trasfusio,11e sanguign.a rp1ratica ta. Senza la ininin·1a ansietà andai a1ll'autapsia la quale (pro,f. Cesaris-Demel) n on dimostrò a lcun a emorragia dalla stomia ma l 'erosione di t1na1 arteir iola ch e si trovava nel fondo dell 'ulcera : l'ulcera in passato non ,a veva mai san.g uinato con1e non aveva san guinato mai l 'ulcera del gjovan e di Sarzana. Dico qui in parentesi ch e 1

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l ANNo XLI, NuM. 39)

Dei casi riferiti I 'ulcera (duodenale in tutti e 1re) i1on era r esec,a bile. [11 contrapposto a questi tre caisi di emorrag ia post-operatoria da ulcera ad esito letale, a ]lre emorragie non letali ho osse,r vato nell ·epoca in cui non facevo l'emostasi dei vasi s0Lto1nuco~i, in gastroenterostomizzati per ulcera. Sono sei casi solam ente, pochissimi inYero di fronte a lle ce11tinaia di gastrodigiuno-· stomie pratir.ate ma m eritevoli n on pertanto della rr1assima attenzione. In quattro si trattò di emorragie c he, pure avendo destato qualch e . .' pr6occur1az1one , cess•airono p1u o m eno ·p r esto colle consuete cure emostatich e ma in due I ' emorragia f11 co&l profusa da mettere seriarn ente in peri colo la vita d ei pazienti. Non si può con certezza assoluta dire essendo tutti casi passati a g ua rig ione se l 'emorragia dipendesse dall 'ulcera o dai vasi d ella sezione gastri ca e dig iunale ma poichè in uno dei due e.asi g1:avissin1i si trattava non di ulcera i11 a lto m a di una s te nosi c icatriziale antica è d a riteJ1ere cl1e ir1 questo caso almeno l'emorragia provenisse da 11 'anas tomosi. Ma un caso di m o,r te indubbiamente per en1orragia imputab ile al] 'operazione ho avuto a lamentare verso l a fine del l 929 dopo r esezion e duodenogastrica alla I>olya per ulcera duo,denale, l 'unico caso di morte per emorragia s u un totale di circa 11 O r esezio,n i da me 1prati cate per ulcera o per can cro (secondo IBillroth II l a maggior pa rte, secondo Polya e sue 111odificazioni la minor parte). 1F u dopo questo i11s uccesso ch e cominciai a fare la legatura d ei vasi sottomucosi e· ad abolire la stasi gas trica e digiunale. L 'abolizione d ella stasi gastrica se è pra tica utilissima per l'allacciatura dei vasi non identitìca ti n ell·a· sottomuc osa prima dell >aperlura della cavità gastrica e digiunale , rende i11estin1abili servig i n ella gastrodig iunostomia qt1ando lo stomaco piccolo situato in alto non sGende non ch è nelle estese r esezioni gastriche in cui di stomaGo lton rim.a n e che una piccola porzione. In tale caso n on è cosa agevole a j) JJlica re il gastrostato s ulla piccola plica di sto111aco che esce a mala pena a traverso la fin e~lra del m esocolon trasver so e l'anastomosi colla gastrostaisi non si ·P ·UÒ correttamente ese. gu1re. <; Ji inconvenienti che possono derivare dal]' abolizione della stasi gastrica so,n o più teori ci cl1e reali. È i1oto ch e nell ' ulcera sia gas trica che duodenale il contenuto dello stomaco n on è settico'. Quando infatti si opera per lJerforatZione Jib,era di ulcera gastrica o duoder1ale datante da poche ore n essun malato muor e di peritonite tanto meno morrà di perito-


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SEZTONE PRATICA

J1ite un ulceroso non perforato che si opera · se11za la stasi gastrica proteggendo con con1vresse la ca, ità peritoneale. J\1a ancl1e nelle operazioni per cancro ritengo che 1'abolizione della stasi gastrica non i1orti inconvenienti. Se si ha l'avvertenza di -vuotare e la, are accuratamente lo stomaco prima dell 'operazione con aioqua sterilizzata add1zion.a ta a qualche goccia di tintura di jodio co1ne è detto i1ella Pratica Chirurgica di Pauc]1et o con una soluzione allungatissima di acido cloridrico (0 ,25 %) con1e h anno consigliato l\..elling , Tatebayah si e recentemente Friedrich (lenir. f. Chir., 1933, n . 14), se si fa uso dell'aspiratore, se la cavità p·e ritoneale è accuratamente protetta rr1ediarite co·m pre sei, se fatta la sutura mucosa vengono cambiati i guanti I' ubolizio·n e de111a stasi gastrica e digiunale non è causa di inconvenienti. È mia convinzione che la quasi totalit~ delle perito-rii.ti el1e seguono aille operazio·n i sullo stomaco dipendor10 da cedi1nento delle suture anzichè da i11quinan1ento per l'apertura deJla ca"7ità gastrica o digiUI1ale se, beninteso, vengono prese Je cennate precauzioni. Dell 'aboliiione della st~si gastrica sia nelle operazio·11 i per ulcera sia in quelle per cancro si è mostrato recente.m ente convinto fa,u to·r e il !\1adlener (Zentr. f. CJiir., 1933, n. 1). Non ho tutto ricerche bibliografiche ma ritengo .che 1110 lti altri opereranno alla stessa maniera. Non ho vol11to qui11di con questa nota fare ques tione dj priorità nè per ciò che si riferisce all'allacciatura dei vasi sottomucosi nè p·e r ciò cl1e riguarda I 'abolizione della stasi gastrira e digiutliale. l-Io voluto solo richian1are anch 'io l 'attenzione &u d-µe p·a rticolari di tecnica della chirurgia gastrica che ritengo molto utili. 1

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RIASSlTNTO. L ' A. riferi sce che nelle operazioni ..,ullo sto111aco (r esezio·n e, gastrodigiunoston1ia) .fin dal 1 ~:30 allaccia i vasi sottomucosi de 11a sezione gastrica e digiunale e cl1e fa a meno della stasi gastrica e digiu11ale anch e i1ei rasi di cancro.

Seno11chè, i11terloquer1do sull 'argomento, (~hiasse·rini c i infor111a (Policlinico, Sez . prat., N. 18) ch e egli ha adottato sisten1aticamente questa tecnica dal 1928 e su di essa ha riferito in una relazione clinico-statistica nel 1931 e J_Joi i11 una comunica.zione. del dicembre 1932 all 'Accademi::. Lancigiana di Roma. Dalla I\!}Sa a su a volta (/Joliclinico , Sez. prat. N. 29) dice di aver provato il p·r ocedimento, r{1a di averlo poi abbandonato, perchè lo ha n1eglio soddisfatto l 'allacciatura di tutti i grossi vasi visibili sotto la sierosa, nel perimetro della zona dove sarebbe successivamente caduto il neosto·m a o la resezione. Questo ]) rocedimento , saggiato prima1 nel cane da 1'rogu ]Jer consiglio di Dalla Rosa, fu poi da quest'ultimo e da Trogu stesso applicato al1·t1omo , con risultati tali , per sicurezza e speditezza di esecuzion e, ~a farlo senz'altro pre·ferire, $P.Co11do Dalla Rosai, al metodo cosidetto <li v. Haberer. Conferma alla b-0ntà di tale procedimento è portata anche dal Luccare.Jli, che vi si attiene· dia n1olti ann~ co·n vantaggio (fJolicli n il'o, Sez. prat., n. 32). A smentire cl1e presso di noi non si sia ricl1ian1a.l.a adegu.a tamente l 'attenzione sull 'utilità dell 'allacciat.ura d iretta dei vasi d ella parete gaistrica, oltre al (~ biassèrini , prende la pAro·l a Baggio (/Jo liclini·co Sez. prrat. , n. 33), c]1e nel Trattato di Chirurg ia della Scuo]a Romana (1933) 11a illu str ato una tecnica di emostasi della parete gastrica, analoga a quella di v . Haberer, e che egli o.ra ci dice di .aver usato anche in epoca antecedente alla pub·b li cazione di v. Haberer. In quel tem po egli eseg·ujva l:nllacciatura, cc proprio allo stesso modo <li v. Haberer, cio è trafiggendo co·n punti ]a so ttomucosa al disotto dei ,rasi », ma i11 egvito trovò « i)iù pratico sostituire ai punti le Ko':'her e le allacciature consecutive n . • Poich è il prof . Ba ggio dichiara di non aver ricl1iamato l ' o·p era stia per la. valutazione che r1otreb b e derjv-arle dal! 'articolo di Cavina, ma e1nplicen1e11.te per fare della storia - ch e no11 gli ·em1b ra s11perflua « dal mome·n to c11e Ca' i11a pone le sue con siderazio11i in rap porto con ciò cl1e si fa presso di noi n - sia consentito anch~ a me di aggiungere u11 breve paragr atfo alla storia di questo argomento'. L 'alla cciaura diretta dei vasi n elle 01)erazio11i sullo stomaco, presso di noi, risale molto :.Alldietro. In una serie di e.sperienze di n1ooicina operativa sullo ston1aco del cane - iniziate n el 1879 - ·r an sini si valeva , per la riu11ione delle ferite gastricl1e e del duodeno , della so·l a e c;en1.plice sutura Lembert a, p•u nti laccati ierom11scolare. allacciando nella lin ea di sez ion e i ,·asi san guinanti. Alcuni anni dopo egli ebf\e più volte occasione di applicare tale 1

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A proposito della nota del prof. G. Cavina: ''Per diminuire i rischi dell'emorragia gastrica postoperatoria,,. . Il Cavi11a. i1 ella J\Olil :01)ra citata (Policlinico, Se1. p•ral. , 7 • 1 -~) descri,-e la tecnica preconizzata da v. HHberer firl dal 1923 per ottenere l1na sicura en1ostasi nel taglio della paJ ete ga tric.a, sia 11ella gastrodig iunoslomia , sja n ella resezior1e, e se ne fa paladin o , lan1entando rl1e i1on sia stata. -· 11r cs o di n oi - richian1ata in n1odo s uffi cie11 te l 'atte11zio11e su ctue ·La n1od::i.lità di tecni ca. 1


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serr1plice sutt1ra sulJ 'uo,m o , ta111to sul! 'intestino c1ua11to sullo stomn r.o : ed essa presuppo ne,-a n ecessariamente l 'er11o~tasi dirella dei visceri incisi (Gazzetta degli Ospedali, Mil.a110, 1883). Id em, 188'1, Gazze.tln niedica italiana, Lombardi.a , 1887, Grrzz. ni.ed. lombarda, Milano, 188'8). Quando Tansini incomi11ciò a 1p raticare, per le ben no.te varie indicazioni, la G. E. co·n o senza resezione gastrica, s i attenne però, per un certo periodo di tempo., alla tecnica, generalmente adottata e con sa1crata in Mono·g rafie e Trattati, dell e suture multiple a più piani : così egli continuò fino al 1923, ma assai prima di quest·a epoca egli aveva .c reduto di sopprimere l:uso deigli ent.erostali « sia per non maltraittare menon1ame11te la parete gastrica ed intestinale, 1

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come per provvedere con maggior sicurezza alz ·emostasi:, legarido a cielo aperto i vasi san.guigni della mucosa e della sotlomucosa ». E in uria pubblicazione dal titolo cc Per una sem1p1lifìcazione della tecnica della gastroenterostomia e della resezione gastrica " (Gazzetta degli Ospedal.i e delle Cliriiche, Milano , 1928', n. 12) egli, dopo di avere, in modo succinto mai assai chiaro , descritte le ragioni del procedimento e la tecnica relativa, fa ceva seguire un elenco di 98 casi operati con la sutura ad unico strato : e il pri1no di tali casi risale appunto al 7 maTzo 1923. Ma g ià molti anni prima, avendo. come ~e> detto, abolito l 'uso· degli enterostati, egli praticava l ' emo~tasi diretta , ed io la vidi applicare da Lui iri modo sistematico fin dal 1918, quando entrai nella Clinica da lui diretta, ma 1'11so ne era certo antecedente. La nota del 1'ansini, per quella strana sort~ ch e tocca no·n di rado alle cose nostre, passò qu~si inavvertita, certo non trovò, pia.leserl1e11te, segun ci. Nel XXXVI Congresso della Società italia11a di cl1irurg ia (Genova, 23-26 ottobre 1929: VII) io tornavo sull 'argomento c:c1n una comunicazione dal titolo « Tecnica e risultati della G. E. e della R. G. col processo di Tansini )>, e pubblicavo .a]tresì una me n1o·r ia collo stesso titolo 11egli A1ino.li italian,i di chirurgia, 1930, fase. I. Se alla nota del Tansi11i .potevasi muo' ere l 'appunto di e~seTe fin troppo succinta, a]la 111!a men1oria poteva all'opposto toccare quello d'essere trop1:io minuzio·s amente diffusa per un argo·me11to rivolto a dei cltirurghi. . . .. 2°) cc Em ostasi cliretta. È una consegue11 za cc necessaria della abolizione degli entero.stati. cc Si esegui ce preferibilmente con pinze del cc J\.och er. In cisa la tonaca siero-mt1scolare, al« Clllle pinze vengono applicate, da un lato e cc dall'altro della futura incisior1e della mul< cosa , sui ' 'asi decorrer1ti n ella sotto•r nucosa , « già prima di inciderli , e ciò riesce bene sip·e« cialmente sullo st<>rnaco: in cisa poi la mu-

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(( cosa tra le dt1e serie di pi11ze, si afferra110 (( gli .'litri vasi sanguinatilti. Si deve evitare di (( afferrare nelle pi11ze ancl1e la sierosa . cc Il 11 urr1ero di queste arlacciature varia ci molto da caso a caso, i11 rapporto con la difcc ferente vascoJarizzazione dei visceri 11ei dic< versi sogge·tti, con Ja vressio11e sa11guigna, « con condizioni co11tir1ge1iti, quali la rr1agcc giare o la mi11ore costrizione dei visceri stes\C si tra le pezze di protezione, ciò che provoca cc sempre un certo grado di stasi. lr1utile dire cc ch e questo te111po dell 'operazio11e va esplecc lato cor1 molta scrupolosità, per non esporsi <t ad accidenti consecutivi » . Mi par du11que evidente che ancl1e presso di i1oi , e da ternpo, era stata richiamata ] 'attenzione sui vanLaggi dell'emostasi diretta r1egJi i11terventi sullo ston1aco (Tansini, Gioja, Chiasserini, Baggio) - emostasi c he Tansini pratic.ava in modo sisten1atico assai prim.a che v. Haberer pubblicasse Ja sua tec nica. Agg iungerò, per incidenza, che in quanto riguarda la mia personale se pur modesta esperienza , io continuo a p raticare con mia soddisfazione la G. E. col processo di 'l'ansini , cioè senza enterostati, con emostasi diretta e con strato unico di sutura continua siero-muscolare i11 seta sottile. Nella r esezione gastrica invece aggiungo, per lo più, a1la legatura diretta dei vasi principa li lungo la linea di sezione, anche l1na sutura profonda di catgut, con la n1·o·dalità insegnata da Schmieden o co11 quella ;più recente, di Do11ati. EDOARDO G10J.I\ - Pavia. 1

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RIVISTE ·Sulle acque radioattivate artificialmente. Prof.

VINCENZO

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SEZIONE PRATICA

LuccARELLI.

,\.ffatLo di rece11te i giornali americani si ~ono ~nco.ra .interessati ~i u~ caso di morte per ir1gest1one d1 acqua rad1oatt1va . Esso risale i11vero, . a. due anni sono, ma in questi ultimi le1~1.p1 s1 son? avuti gli strascic.i giudiziari. ~1. tr~t~a. di questo: Nel 1932 è morto, negli Stati Un1t1 d A~erica, il noto sportsman M. E. M. .Byers ed il suo decesso fù attribuito al1'uso giornaliero ohe esso faceva da due anni d~ u!1 ac~ua di radio ver1duta ~ome acqua di 1

ringiovanimento.

(Juesto caso non è certamente il solo verifi~tosi e mer_ i ta aloune considerazioni esplico.t1ve al duplice scopo di porre in avviso il vuhhlico sanitario e scindere perfettamente ~u.el1a che ·è oggi indiscussa conquista scient1f1ca dalle deformazioni speculative. Non o~Gorr~ .r!salire alla fortunata scoperta delle rad1oatt1v1ta delle aieque idro-termali ed al.la consecutiva, .brillantissima scoperta del ra(lium da parte d1 l\.1ad. Curie. Occo·r re invece . ' · spie-' J.>rec~s~re ~a l uni elerr1enti essenziali per g~rsi i casi de!eteri ~opra ~ccennati . 1 E ciò spec1al~ente oggi che in Italia per opera di eminenti personalità scientifiche lo stu·dio della r~dioattività e delle .sue applicazioni terraipeuL1cl1e ~a estendendosi e non ha, perciò, bisogno. d1 trovare nel pubblico concetti preformati d·a erronee interpretazioni. La microradioterapi~, o, me.gli~, la emanoterapia, per quanto g1a da tempo in istudio, ha appena trova ta la sua messa a punto generica, ed attende solt8:nto eh~ la ~er~na disamina ne co,m pleti la llfez1osa ef f1 cac1a in ogni particolare. I~ ra~iO:, che sin ?ra è il prototipo dei corpi rad1oatt1 v1 ed ha azione profondamente disgregante e; distruttiva, possiede il oarattere distintivo di emettere spontaneamente e costante1nente de]l 'energia sotto forma di radiazione . ~sw impiega circa 1700 anni per distrug ~ers1 s?lamente di metà . ~ semplice, perciò , i1r11n.ag1nare che una benchè minima particella d1 questo corpo quando sia comunque introd.ott!l nell'organismo dovrà quivi fissarsi e cost1tu1re un focolaio permanente d'irritazione a.v~n~e t~t.ti i r~isiti e le c~ra1tte;istiche propr1eta d1s1ntegratr1ce del radio. S1 avrà , cioè , uno stato di irritazione ch!e, naturalmente, s~rà proporzionale alla minima presenza di radio, ma , a lungo andare, si tradurrà , anatomicamente, nella distruzione dei centri ematepoietici e clinicamente n e.Jla formaz.ioin e del! 'anemia perniciosa , indipendentemente dalle altre classiche lesioni ossee. Ed il noto sportsman, di cui . sopra, sarebbe morto precisam ente J)Cr a·n emia perniciosa. t 1;>ensi vero eh~ qualcuno ha preteso so~tenere che il radio solubile è eliminato con le feci e con le orine, ma è ormai certo che non

tutto viene eliminato e che ciò che rimane si co1nporta nè più nè meno di un sale insolubile ìl quale rimarrà per un tem·p o indetermir1ato nel punto ove è divenuto insolubile (S. Laborde). t poichè è nel midollo osseo· e 11ello ~~11~letro . che s~ ~issa Ja rr1aggior parte d.el rai~10_1nger1~0 od ~n1ett~to, si spiega benis~1i11? I azione distruttiva d1 questo sui o-lobuli rossi. ~ Un ' a~tra ~isti'nzione. es.senziale che pure bisogna fare ·e la grand1ss1ma e sostanziale differ~nz~ eh~ J~assa tra. un 'acqu.a CO:Qtenente dei s~l1 d1 radio 111 soluzione ed un 'acqua radioattLv·a la; quest ' ullima , infatti non contiene n è il radio nè un suo sale irta 'soltanto. la emanarione di questo. Emanazione che viene• distinta col no.m e di radon, ed è CO·s tituita unicamente da gas. L'ato.mo del radio prima di esaurirsi passa sucoess1vame11te attraverso differenti stadi di trasfor~1azi~ne; uno di questi è precisamente lo stadio d1 radon o emanazione del rad.io. Ed il radon (en1anazione) è un gas che si distingue .net~am ente dal. suo generatore (radio) per la v~La in.comparab1lmente più corta, in quan!·O s1 de·s1ntegra di metà in qua.t tro giorni ed i11 capo ad un mese la sua attività è complen1ente abolita. È precisamele questo gas che fù rinvenuto nelle a cque n1inerali e che più tardi dimostrò come l_e virtù terapeutiche di molte acque idrotermali fossero dovute alla ra1d ioattività. 11 successo· che da numerosi secoli conservano quesLe acque dimostra inconfutabilmente co111e la radio-e·m anazione, cio è il gas radon offra sicuJ;a garanzia di efficacità e di innoc~ità Logicamente ne consegue : che le acque. mi~ nerali dotate da naturale radioattività perdono la loro efficacia dopo circa un mese che sono s~~t~ prelevaite da!la s?rgente; che le acque art1f1c1almente rad1oatt1vate riescono efficaci e rjsultano innocue so] tanto se son·o radonizzate cioè impregnate del gas radon e non hann~ subito contatto diretto col radio o coi sali di esso-. Al fi11e Ji costituire sinteticamente delle acque radioattivate , cioè arricchite solamente di radon, da vario te mpo sono stati ideati differ enti appareccl1i. Essi utilizzano, come sorgente generatrice di radon , una soluzion e di radio da cui , p,erò , l'emanazione. non si sprigio.n a1 completamente ed in .g ran parte rimane t4derente alle parti solide ed allo stesso sale se, per estrarla , n on si sottopone il sale di ra dio ad alta t emperatura e Jo si dissolva interamente . Il cl1e implica., n ecessariamente, l 'impiego di apparecchi complicati, difficilmente tra~portabili e soltanto utilizzabili per scopo collettivo : ospedali, cliniche, farmacie, laboraìt}ri , ecc. Mancavano apparecchi che si ip1restassero per l'utilizzazione individt1a.le, che fossero facilmente trasporta bili . ch e fornissero radon a dose permanente e costante , ch e ri sultassero 1

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perfelLa111e11 Le 11111ocui e ch e, infine, n o·n avessero pre.tzi proibitivi. Con qu esta prospettiva all'estero furono co s truiti diversi n1odelli di apparecchi; i quali so110 es ~ e11 z i a lmente costituiti da uria porzione: porosa,, 11ella quale è incluso un sale di radio ir1 solubilei, rivestita di vetro o,d altro, e d irr1111ersa n el liquido da radioattivare. Ir1 tal e 111odo il sale di radio viene te11uto in uno . stato di idratazio1te che g'li consente di oedere la • • fJropr1a ernar1az1or1e. Qui occo-rre rilevare, però, che la insolul)i1i tà de~ sa.l i di radio non è p ratic a1ne.n te· assoluta e c h e tale inso1ubilità relativa vie·n e ac.c resciuta dagli elementi diversi ch e si trovan o n elle acqt1e. inoltre, la porosità d ella materia ch e racchiude il sale di radio n on tarda a<l esser e annullala dai edi111enti ch e contengono a1l cl1e le acque più pure. Questi apparecchi , perciò, o r aggiungono un risultato teTa1)euLi co 11 u Ilo p er occlusion e d ei pori della sostanza di rivesl i111 en lo e con sec utivo impedimento all 'ucita d el rado11 o diventano dannosi per la sicura po~sibilità ch e particelle di sale di i~a,dio veng·ano ing·erite e producano n ell ' 01~anismo quello &tato di irritazione prolungata ch e, co1r1e vedem1r10 , può riuscire mo rtale. Ciò vale a spiegare esattan1ente il caso d ello s1>ortsma n Byer s. Se quanto hanno. riferito i g ior11ali a111ericani. ed anche Riviste m edich e di quegli Stati, è esatto, la morte per anen1ia pernic iosa è in1putabile all:u so di ap1p ar eccl1i di en1anazione; il c ui sale di radio impie.g·ato . per un minor grado di insolubilità, i)er la partic olare composizione dell'aoqua in cui veniva in1merso o per il solo intento speculativo cl1 c guidava lo smercio di quell 'acqiza di ririgiot ariimerito, e che ha fatto trascura re ogni g·aranziai per la salt1te pubblica, 11a lasciato sfuggire tracrA3· di radio. Non all 'e.n1anoterapia quale mezzo di sicura e preziosa efficacia curativa è, quind.i, da imputarsi 1'ins11ccesso di questo ed altri ca i d el ge.11ere. Naturalmente è questa una eve nienza ch e va te11uta present.e, b·en presente, quando ~i acquistano e si usano apparecchi di e1nanoter apia o si riçorre a1d acque radioattivate. E b ene ba fatto anche il nostro Stato a circondarsi di ogr1i garanzia sotto questo punto di YÌ ta. Giacch è sarebbe perfettam ente ridicolo cl1e per evitare degli .accidenti dovuti aill 'ignor un za della fi sica biologica od allo spirito bassnmente co11t.m er ci.ale di chi vuole deleteriam ente ringiovanire l 'umanità si impedisse l 'u so d ell 'emanoterapia o, con1u11que, si gett.ai~se i1el pub·b lico il sosp·~tto ed il discredito ' f'Ui b en e fici effetti della radioattività. La radioattività ha b·e neficiato l)er secoli nu1~ 1 erose g·en eTazioni di 11on1i11i IJe1 m ezzo, d elle ~eque t errno-minerali . La scienza m ode.r na è r::11'ace di ri1prodt1rre ed am1)liaire tale radioat · ti,4ità e rleve, pe.r ciò ,. ampJiamente · .e sicura111ente di spor11e . « Gli effetti dell'e.m anoterapia . dicono Piery et Milha.u d, non sono sola111ente di ordine funzionale, ma posson o, ir1 1

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111olti casi, elevarsi più in alto ed influire sulla c.:tusa stessa: · sia nelJ 'infezio11e iniziale, sia nella diatesi ». L 'assoluta necessità di eliminare ogni pericolo llell 'uso delle aoque radioattivate artifici.al1nente era , come si è visto, un fattore indispenRabile che ha affatic·aita la mente di più scier1zia ti . 11 prob1 em.a non era semplice. La insoluhi· lità dei sali di radio è soltan1 o relativa ed abbiam101 visto quali altre caiuse concorrono a rer1dere più precaria tale insolubilità. Bisognava poter trovare non solo u11 sale che fosse si.abile e capace di ·p·r odurre ernanazionì cost:'lnti, pure ed illimitate nel te.1npo , ma che fo sse, altresì, sottratto al co11tatto diretto ed i11diretto d el liquido fo·r nendo· soltanto la propria emanazione gassosa (o radon). Tale problema : si deve pur dire, è stato 01m ·ai. risolto ed il m e rito primo spetta precisarne11te all'eminente fisico-biologo prof. D'Arsonval' che sin dal 1926 fa ceva iniziare tutti gli s tudi necessari, nel suo laboratorio al Collége de 1France,. d.a l proprio preparatore dott. '-~. Vaugeois . Questi , infatti, riusciva a creare u11a sorgente enia1iatrice solida capace di libe]are la quasi totalità dell' emariazione prodolta senza do,,erla tras formare precedentemente in soluzione. Risultato, questo , importantissimo ed anche eccezio11ale , quando si p en sa che, oltre ai particolari requisiti propri di tale prepnrazione, gli altri sali di radio riescono a lil)erare l1na scar sa quantità dell' emanazione prodotta. Inoltre, il Vaugeois, ideava e perfezìo11ava un apparecchio la cui caratterisLiGa cc>11siste precisamente in questo: che la mate1 ia raidifera è piazzata in un invo luc ro di quarzo e poscia racchiusa in un astuccio metallico dal qu·a.le l'emanazione (il radon) passa nel recipiente contenente il liquido, da radioattivare, 111entre il liquido no·n può assolutamente p er1 etrare nell'astuccio . Il sale radifero· essendo i11 tale rr1odo sottratto al contatto del Jiquido, ' . . . questo non potra in n essun1ss1mo caso· presentare tracce di radio ma sarà solamente e sicuramente carico di puro radon. La realizzazione di questa disposizione orig inale e semplicissima ha superata ogni difficoltà pratica e garantito da qualsiasi pericolo. lla, inoltre, resa possibile l'applicazione d eJ 1'emanoterapia con mezzi e per vie sin qui sconosciute. Così si è eliminata la difficoltà d'estrazione del rado·n che sin ora arveva costituito un forte ostacolo alla diffustone di questo mezzo terapeùtico malgrado Ja s11a riconosciuta efficacia. L'emanoter.a1p1ia , cioè la terapia a mezzo delle en1anazioni radio·a ttive, entra co,slì in una fase nuova che ne· consente i ·applicazione sotto un controllo mo]to sicuro e ne estende il c.a1npo di azione con tecnica: prettamente scientifica. La sco·pe1:ta del fisico Vaug·eois merita , pertnnto di essere conosciuta anc.h e perch è a mezz~ di uria sorgente emanogena solida è ra 1


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8EZJONE PRATICA

pa ce di radioattivare non solo i liquidi ed i gas ma pure le sostanze solide ed assicura praticamente, e senza dam10 di sorta, la loro i11troduzione nell ' organismo un1ano pe!I' le vie 1>iù diverse: iri.gestione, inalazione, poilverizZa•zione, balneazio11e, irrigazioni interne, insufflazione intraorganica, iniezio·n e ipodermica, pe·n e trazione transcutanea, ecc. Viadana (i\Ianto,v a) . 1

RIASSlTNTO . lliferendosi ad un caso di inorte verificatosi i11 .l\merica :per ingestione· di acqua radio·a.t ti' '[lta, 1'A. dimostra come ques ta evenienza si r e11da possibile quando si u sino sali impuri e quando·, c o·m11nque, i liquidi si fanno venire irl dire tto co11tatto con i sali di r adio·; giacch è lo insolubilità di questi saJi è relativa . Dim o~tra , inoltre, com e la preparazione ideata dal Vau geois elirnini ogni peri colo e si presti a numerose applicazioni di emanoterapia in ver. t1ì de.Jlo speciale sale impie•g ato e per il fatto t;l1e Jiquidj e solidi si c·a1ricano· di emanazion e evitando ogi1i eao11tatto con l 'an1biente ch e C<)Ilti en e il sal·e di radio.

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFETTIVE. La diagnosi differenziale della poliomielite acuta. (B. BRAHDY e M. LENARSKY. J ournal American 1-ledic. A sso·c. , 28 aprile 1934). Il d ecorso c linico della poliomielite a cuta ~ stato diviso in tre stadi, dei quali il primo è il più interessante ci al punto di vist a d ella diagr19si diffeir~nzial e . Esso ·è il period o d ell 'inYasio11e g enerale e dura da 12 a ~8 ore . In questa fase la diagnosi di poliomielite è molto difficile se Jlon in1possibile. Il .paziente può lam entare ccfa.lea e inalesser e generale, p uò ?. ver e qualch e di ordi11e g astro-inte tin a l~ e febbre leggera . ~la nulla fa prevedere il se· guito che arvrà il coir so d el m a le. Può accad er e ch e la 111ala ttia si arresti a ques ta fase e passi quindi non diagno.sticata , oppure il processo continua e si localizza nel sisterna n èrvoso centrale e si sviluppa il seco·n do sladio , preparalitico o d 'irrita zion e m eningea , senza inte rruzioni o con un intervallo di qu-0.si benessere anche di parecchi g iorni . Du.r ant-e questa fa se il soggetto i)r esenta uno stato ài apprensione, febbre più o m eno ~.lta , e lamenta cefalea e m a lesser e gen erale . L ·esam e può fa.r rileva r e tremori atassici , rig idità della colonna ver tebrale, r esi ten za alla fl ession e d el capo , <liminuzione o scom parsa d ei rifl essi superficiali , diminuzion e o disu gl1a glian za d ei riflessi profondi , disordini sen soriali . Quest o periodo è car att eri zzato d alla pre1

senza di fatti çhe pos sono mettere sull 'avvi so, rna rimane sempre a precisare se si tratta proprio di poliomielite o di altre affezioni n elle qu:ali il sistema nervoso centrale, è leso prin1itivamente o secondariamente. Il terzo stadio è caratterizzato da sintorni cl1e mettono chiaramente in evidenza il danno del siste111a )Jervoso centrale. Può seguire do·po i primi segni dell'irritazione meningea o dopo un intervallo di parecchi giorni. 1) Il primo stadio d e11a malattia simula generalmente un b;a nale raffreddore o una comune affezione gastro-intestinale. E l~ cose po·s sono arrestar si a questo punto . È stato assodato che durante Je epidemie di poliomielite Ja ci fra d ei casi abortivi, ossia te rminati con il primo s tadio , raggiunge la propor zion e d el 50-80 %. I di sordini ch e si verificano durante questo periodo sono per ordine di frequen za : febbre, m alesser e, cefalea , faring i· te , disturbi gastroenterici , sonnolenza (rara). Data la bit11alità di questi di ordini e la mancanza di ogni sintoma ch e d eponga per l 'esistenza di una lesion·e n ervosa, in questa fase la dia gnosi è pr esso ch e irnuossibil e. Pu ò essere sospettata solo quand o tali fatti si verjfichino durante un 'epidemia di J)Olio111ielit e, o durante la stag ion e n e.Jla qua le la poliomi elite è più frequente. t:omunque u11a dia,crn osi di sicurezza non p·u ò essere fatta n1ai . 2) Durante il secondo stadio, p repar alit ico o d 'irritazion e 111enin gea, si possono aver e sintomi , che n€ppure ~ono car a tteristici d el]a poliomielite, rpotendo··i ii1 conlrar e in altre affezioni . 'fali sono la febbre, la cefa lea, lo tata di a1)p•r e1n sio·n ·e, ]a rigidità n11 cale e lombare, le m odifì ca zio11i dt:i rifl essi , l 'iper e t esia , i tren1ori. Q·uesti sintomi posso n o tro,rar i tutt i o in parte all 'inizio di .m olte altr e n1.a la1tie (m eni11criti , infezioni generaJi , tetano , ecc.) e non h ar1no .quindi un sig nifi cato diag nostico univoco. Tutta,;ia essi son o sufficienti per m etter e s ull 'a, vi so. L 'anamnesi ed un · esam e fisico accurato son o di g rande importanza . Una ri,g idità nu ca]e accompagnata da otitè m edi a, pulrn onite, faring·ite· grave, ton sillite o diarrea per si. l ente può rendere 1) rO})aoil e la di a.g n o. i di J)oli omielite. La diagnosi d ell e vari e form e di m eningite può esser e fatta 1nedi ante la p untura loml)ar e. Nella seconda. f<ise rl el] a polion1ielite il li quido cefalo-rachidiano può p resentar e oualch e modifi cazion e , ma di . olito -è n orm ale. 3) Nel ter zo stadi o la poliomielite pr esenta sinton1i abb·a s tan za Langibili per una diagn osi corretLa. Tuttavia, ap punto i11 rela.zion e a11a molteplicità dei _in t o1n i l 'a ffezion e può es er e confusa con altre m alatt ie del . i tema n er voso , ed a ncll e con co ndi zioni n1orbo e dei muscoli , rlelle ossa e dell e arti colazioni . P er q11el cl1c ri ~uarda le a ltre malatti e n erV<)Se con le quali i disordini m otori e trofi ci d ell a 71oliomie_lite posso110 avere r a .... 0111iglian 1

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ze si11ton1a.t ologich e g iova ricordare le n e ui·iti, l e e111orragie cer ebrali e rr1idollari, la p seudo1p aralisi sifilitica, i tumori midollari, la siring on1ielia, ~cc . ~1a i11 . tu.tte queste affezioni la i)r esenza d1 altri segni, il decoifso dell'affezione, i precedenti e l 'eit à del soggetto (la polio1nieJite è rara i1egli a11ziani) danno criteri sufficienti p er g·iung·ere ad una diagnosi giusta. Le affezioni miopatiche, le lesioni ossee ed articolari possono, dare in1.p otenze ino,torie e d atrofie m iu scolari simulanti quelle d ella poliorr1ielite, n1i:t a n ch e j11 questi casi l 'e ·an1e accu rato e 1 anamnesi dnni10 sempre ,ele·n 1enti più <;:]1e sufficienti p er la dia.gnosi. DR. 1

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Le sequele della tifoide. (A. D uFoURT . .Journ.. ,1c 1nédecine de Lyo·n, 5 feb·b raio 193±).

Nel 1928, vi fu a Lio11e un ·epide111ia idrica , c.l1e colp ì 3000 p e·r sone circa, co'n prevalenza d el sesso femminif,e. In 306 ca· ·i, si ebber o d elle sequele, cioè n ella proporzione del 10 ~fo . E. se, in ordine di frequenza furono: epato-biliari (72 casi); n ervose (52); digestive (4 9); flebiti \ 28); tuber co1osi polmoin are (20); cardiach e (20J; di turb.j dello svilUJprpo (12); anerr1ie (9); osteiti (7) : r enali (8'); bronchiti cro[licJ1e (4) ; asma (4), eoc. ; fra le rare sono da~­ g nalare : diaib·ete ( l ); osteo•m ielite (l ); morbo di Based o\\ (2); arterite (2). In molti , si ebber o d ecalcificazioni d entarie fii10 al punto da r e11der e 11ecessarie ·es tese app1lir..azioni di pro._ tesi in 6. 1) Seqriele ep,alo-biliari . Il num ero di indi\'idui ch e si lagnano di di turbi d el funzionam ento epa tico è r1 o tev0Jissin10 , ma si tratta g e1n er aln1ent,.e di cose leg g er e . I11 72 ; tali disturbi erano assai marcati . Quasi tutti avevano intolleran ze alimentari per i grassi e le l1ova; la mag gio·r parrte non digeriva i') iù le fritture, il cioccolato, altri le carni con salse o certi vegetali (acetosella , spi11aci , cavoli , fagioli secchi , insalate). In diver si le frutta crude da"'l'ano• diarrea. Con le intolleranze multiple·, alcuni subirono, dirnag rirr1enti n o t.evoli (anche 20 ltg .), anemia, debolezza. In altri , invece, si ebbe aumento forte di peso . ·F requentissima la cefalea , talvolta t.an to .forte da obb·~igare i pazienti (erano d egli sco.Jari) ad a])b andonare la scuola. Soltanto, in 2, ittero transitorio. · Qu.a si sempre, il fegato e ra di volume norn.1,a le o lie.v·e m ente ipertrofico , mai veram ente g r osso , col margine però s pesso dolente. Qua·· si sem p r e, i pazienti si lame·n ta;vano di do·l o•r i sp ontan ei alle fal se cos te di destrB. 0 d al cavo epigastrico. Tali dolori erano continui, o a·d a cce .. si, ch e qual ch e volta a ssumevano un car Dtter e vesci colair e. I disturbi dj ge tivi con si·s tevano in: 1) stato nRuseoso : 2) cri ' i di vomiti alin1ent.ari o biliosi: 3) diar r eR; ±) costipazione (rara) ; 5) vere 1

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crisi digesLive . cor1 ·vomiti e diarrea . In 12 casi, ortica.ria od eruzioni alimentari l\1eno fr-equenti , le crisi vescicolari · · 2) Se9,uele ~ervose . L 'A. ~i riserva di 1rat:tarne pr? a~p11am en Le e cita soltanto ·le più lrequ.en~1: ~isturbi p si chici (deficit intellettual e, d1m~nuzi?ne del~a. me mo['ia), epilessia, core~.' e~1ip1leg11a'. n ev~·1ti e 11evralgie. . . .)) J':ie quele d i gestive (escluse quell~ in cui il ! eg~t~ h~ ~·a parte pre·p o·n derante). Tra i 49 indiv1du1 , s~ c~ntano.: . ulcere g.a!Btriche (2) , <l_uode~ale ( I J, d.isturb~ _intestinali diversi (2±), fra c ui parecchie col1t1, . p erfo,r azione intesLi11 a le (1), prolasso r ettale (1). I n1alati con dis turbi funzionali si lamenta vano essen zialmente di ipercloridria diges tioni difficili, pesantezza aIlo stomac~ · tutti e-r an o 1p11u o meno costipati, con lingua sal1urrale. ]Je uloeri g a triche sono comparse durante la coi1valescen za, quella duo1dena le alla fine d elta tifoide; le sofferenz,e di tali ma1lati continuano tuttoir a. . I dislutr bi intestin.ali possono schematicar11en~e .div~d.ers~ in : a) do,Jori addominali (in p ocl1i individui), forse dovuti a vecchie ader en ze. J\nch e il caso ch e ebbe ,p erforazione int e~tin al~ (2 laparo to r_nie e poi eventrazion e, per cui subi un nuovo intervento) ha aittualme nte d ei d olori . con distu.r b,i del tran sito intestinale· h) . costi.p~zione, abbastanza frequente; indivi~ du1 m agri , ch e si lamentano di anoressia di colich e, di digestioni ·difficili; e) diarree Cfreqtienti) cronich e, ch e non sen1brano legate ad i11suffi cienza epati r)a.; et) coliti e tifloco] ecistiti. 4) Flebiti ecl artervti. Le fl e·b iti h.a nno· prevale11Lerr1ente colpito la g,a mba . i11istra ed in gen e1rale n on h,a nno lasciato tracoe; in un caso si ehb,ero due en1holi. mi po lmonari, guariti: ln alcuni , ·è residuato lieve edema., zona violacea al terzo inferior e, raffreddam·ento de] piede o dolori dltrant1e il cammino. In due ca si, a rte·r iti agli arti infc?riori, con dolori tali d.a non . poter camn1inare , sen za disturbi d ella srn sihilità ; in seguito, miglior·a.m ento . 5} Sequele cardiach e. In 4 individui , dj cui l'A. riporta la storia , si sono osservate lesioni cli endocardite valvolare cronica , ma non ~i può escludere che esse no,n p 1reeisistessero alla t.if oide, t an t o più che in alcuni si aveva n·eil1'a11amnesi il reumatismo ed in altri le lesioni erano s tate rilevate in anteceid enza. Negli altri , 5Ì avevano distu·r bi cardiaci i quali , più oh e ad una mio cardite crq·n ica erano da attrib·u irsi a disturbi dell 'inner·vazio ne c:lrdiaca . . i. \.lcuni si ],amentavano di riduzione di capacità del lavoro, altri di palipitazio.n i, di dispnea per lo sforzo gd il cammino. 1 segni cardiaci rilevati al riposo si limita1110 alla tachicardia (costante), ohe aumenta al minim10 sfo•r zo, alle extras,i stoli, lieve aritmia , lieve soffio alla ipuntai o a coonno al rumore di . galoppo. In alouni rima11gono lievi ede.m i ai malleoli o rantoli fini alle basi polmonari. 1

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. 6) 1'ubercolosi JJO lnionaire. La t ifoide non h.a gran·d e i1n IJOrlanza nella revLviscenza d elle lesioni di tubercolosi _polmonaTe..: In 3 dei casi d ell 'A., le lesioni erano antecedenti; soltanto i11 5 si ebbero poi forme gravi, di tisi comune fibro -caseosa evolutiva. .L ·A., ad ogni modo, ha acceLlato la di1pendenza .dalla tifoide nci casi in oui la tubeir eolo si si è manifestata e·n li:o l 'anno segu1 ent~; quasi tutti i mala.ti e rano 1·in1asti d epressi, senza ripresa di p1e1so, co n cattiva co11valesceì1za. · · . 7-J Vislurbi vari. In quasi tutti, si è a1v uta ar1er11ia, cl1e p er 9 è stata superiore alla media. In alcuni, uno stato di m agr ezza, ch e contrastava con la g rassezza anteriore. l\1o1ti biambi11i sono rimasti ming h erlini , se·n za svilur1f'arsi in ± anni (una bambina di 11 anni pesa S<l]tanto 23 kg. , un'altra, di 1 O alilni, qua11d o si è malata pesava 22 kg. e n e pesa ora solttl11to 22 e mezzo). In tre ragazzine, si è svilu1)1)ata, durante la convalescenza un a scoliosi; lo stesso in un giovane di 21 anni . In un caso , enuresi, in pareccl1~ , uno stato cli stanch ezza e di esauri])ilit à ; di difficile controllo. 8) Osteiti. Due d ella tibia , du e cc-s to-st ernali (in un caso è stata nec,e ssaria una r esezione) . uno d ella caviglia destra , seguita da o·steite al mascellar-e sinistro; uno di ambe le ossa d ell ;a ,1ambraccio sinistro, ed un altro al tarso 1)ure sinis tro. Tutti sono guariti , ma hanno anc.I1e a'1uto deformità e cicatrici de.tu~panti. 9) Sequele urinarie. A parte due individ11i ipertesi , con ruur11ento ·di urea n e'.1 ~angu e, so110 d a citarsi: una donna con n efrite albun1inurica cronica, da imprutarsi certamente alla tifoide; un ragazzo di 12 anni, con alb·u m inuria del ti po funzio·n ale , sco.peTta per oa.so, senza elem enti irtfiamtnatori . In altri due (12 e 23 anni) albuminuria intermittente, iniziatasi nella conv,a lescenza, del tipo oir tostatico. Q11esti due e,d il prece·d ente , si lamentav8no d ~ crfa,lea, di d olo·r i lombari n ella stazione eretta e di . tancl1 ezza. In altri 4, pielo-cistite, di cui uno d.a stafilococco, gli altri 3 da b. coli. 10) Seqrlele diverse. Ir1 4, ch e g ià aYevano a-vuto note, oli disturbi b·r onchiali durante la malatt)ia, n e è residuata bronchite cronica; due di essi, sono dei bambini , ch e h anno abl)ondante espettorazione purulenta. La tifoide ha esagerato un asma preesistente ir1 una d onna di 36 ainni con fegato insufficiente e i1e ha cr eato altri 3: 1'uno· in un bambino di 6 anni , l)ure insufficiein te di fegato. l'altro in uno di ] 4. (accessi vio lenti , che du1.,a no 48 ore, bronchite n ell 'intervallo; g u arigione radicale co n l'autoemoterapia). In due donne (30 e 4 5 a!Ilni) .s i è svilupp ato un inorbo di 1B asedow, che nella prima è tipico. In un g iovanotto , si è m anifestata, un 1nese dopo )a guarigione una glicos11ria co n 25-70 grammi di g lucosio; la diuresi oscilla ~i1i 3 litri la glicosuria si mantiene abba tanza bn a g razie a·11 'insulina (4 0-80 unità). 1

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Sono ino·l tre da ciLarsi: parecchi casi di otite cronica, u11a sindrom e <lel ~1{enière, u11 r6urnatismo cronico ecl un ca o di difficile intenpetrazione con dolori ossei ed assoluta imIJOtenza (osteomalacia?). L 'eccezionale gravità e diffusione dell 'epid 6mia ·e d elle circostanze sp eciali che hanr10 l'atto rivede•r e i colpiti do]JO la guarigio n e halilIlO così permesso di rico·n oscere quali co·n seguenze. lontane possa nvcre la tifoide e la loro frequenza. fil. 1

<.)TO-RINO-LARINGOLOGIA. Le otalgie.

(J. F . O'l\1ALLEY. Practitioner, settembre 1934). Il dolore nell 'or ecchio può essere associato a due gTuru:>i di affezioni: dolore diretto o localizzato dovuto a rnalattie infiammatorie dì t1na parte dell'apparato uditivo , e dolore indiretto o riferito dipenden te da 1nalattie de.J cranio, della fa ccia, del naso e d ella gola . Questi due g ruppi di dolore po.s sono essere così classifica ti : I ) Dolore diretto o localizzato : A ) OreGchio est0rno (padiglio·n e e n1eato) : erpete, eczema, eresi.pe,l a , pericondrite, furunco losi. accumulo di cerume, esostosi. B ) Troni ba di Eu,stach,io. C) Orecchio medio : infiammazioni e supp11razioni acute e croniche , forme catarrrali , otoscler osi . D ) ~1astoide . 2) Dolore indiretl o o riferito : .11) Denti ed alveoli dentari. B) Seni vasali

accessori (1nascellare, sfenoidale, etmoidale) : affezioni supp1u rative malig 11e. C) Nasofaringe, faringe , laring.e, (tuber colosi , cancro) , esofago (cancro). D) Fauci: tonsi lliti acute , cro nich e, calcolose, [lngina. E) Lingua : ulcerazioni. F ) Artrite tempora-mascellare. G) Neurite d el ~rand e nervo auricolare. L'h erpes esclusivo dell'orecchio esterno è raro , di solito è accompagnato da quello della fa ccia e della nuca . 11 d olore lan cin ante o {>Untorio può preced ere di qual che gior110 la comparsa delle vescicole ed è di solito accompagnato da ipeTtermia e da sintomi o-·enerali febbrili. Può a ccompagnare un attaicco di pulmonitei. Jl dolore è allevialo dall 'app)icazio·n e di compresse fredde; ma quando le vescicole si ro,m po1n o devono essere applicate polveri astringenti amidacee. L ' eczen"l.a nella forma ·aic uta e nello stadio umido e vescicolare provoca una sen sazione di bruciore. c.he è alleviata dall 'applic.azion e di oluzione di protossido di zinco. L' ere.c;ipela del padiglione di solito fa parte di un 'infezione diffusa alla cute d ella ma toide e d ella fa ccia. Spesso la porta di entrata del germe è costituita da una piccola lesione ecze1

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IL POLICLll'il CO

n1atosa d el meato e l 'infe zione della cute d ella rrtastoide è a.c con1pagnata da un vivo dolore bruc iante n ell 'orec,c.hio. Al riguardo bisogna 11ella diagnosi ten er presente la possibil e confu s ione con ]a 1na. . toidite. Il dolore de11 'eresipe la è a lleviato dall'applicazione di acqua fredd.a . La pericondrile del pa1dig]ione è relativamenle rara. Di solito si verifica in seguito a grattam ento. L 'affezione può assumere tutti i caratt eri d ella cellulite, con pericolo d ella distruzio ne (leìla cartilag·in e con le conseguenti defoirmi.tà. Il dolo r e è a ll e vialo dalle applicazioni calde, n1a se esist e edema conviene p,r aticare pareccl1ie i11cis io11i p er diminuire la tensione e pre·venire a n c 11e l 'evenlual e distruzione cartilagi11e.a. Si posson o fare anche parecchie punture ir1 varie parti d ella c ute t esa previa applicazi one di tintura di i odio o soluzione di acido· p icrico. La foruricolosi è un 'affezione mollo comune d e l m ea lo prendendo orig ine dai. fol1icoli p iliferi o d alle gla11dole del cerun1e.. Può essere preceduta da u11 legge·r o ecze1na. Nella ia ·e· di svilup'f ·O o i)re UJ}l)Urativa il dolore è forL e in r elazior1 e a l r es lrin.girr1ento d el i11eato prodotto d all 'ed em a i11fiammato·r io, ma co,n la fu oriu-· scita d el pus il dolo r e cessa. Gio.v ano indiffer enlemente le applicazioni fredde e calde. Sono t1tili an ch e le a1, plicazioni di soluzione g licerioa. di aci do l'enic o al 5 '}b ch e 0 ltre ad esser e antise ll i co è an algesico. Se l 'e·d ema ed il dolor e sono inlen . . i convien e fare inci sioni. I tappi di cerrin-ie Lratlenuli a lungo n el meato posson o provocare una d erm aitite, e l 'essud nt o rigon lìando il cerume pro voca un aument o di ten ion e cau sa di dolore. Il paziente a cc11 a sordità. auto,f onia e dolor e durante ]a mas i ir.azio·n e. Prirn a di proced er e. a ll 'es.tra1Zione d el tapipo c o·n getto fo,r te di acqua tiepida, .g-iova rammollirlo co11 tatnponci11i caJ.di di glicer ina e b icarbor1ato di sodio al cinque per ce.n ·t o o me,g Jio di soluzione oleosa cli acido fenico a l 2 o 3 per cento. · L ' esostosi d el can·a11e · uditivo in gen er e n on provoca dolore. ·Questo si h a quando lo svilup,_ po osseo, è tal e da occludere il meato in m o d o d a produrre una d ermatite o l 'accumulo di cerume con la con segu ente tens.ione. Le irrfia1n1riazi oni del la tromba di Eustachio prece d on o in gen ere quelle d ell 'or eccl1io ri1eclio. S 'iniziano con un dolor e alle tonsille ch e poi si locaJi zza ir1 corri.s.ponden za del m·argine an teriore d ello st er11 0-c]eido-·mastoideo e d avan ti a:l l)adig lion e. ll d olore si all evia co n inalazioni· di tintura di b enzoino o di · m ento•l o. I Je otiti 1nedie acrile si iniziano con un d olo r e dovuto all 'ingorg o dell a cavità tim.panic,a. Su ccessivamente l 'a,ccumulo· di ·e ssudato provoca un a t11nento cle1la t en sione. che d etermina un d olor e tra ffi gent e, pulsatorio, le cui pulsazioni coin cidono con ·quelle d el polso. Le arp111icazioni di tan1poncini im b evuti di soluzione :a-licerica di fenolo al 2 % di o]ito à llevìan o il .... dolore. Questo può scon11)arire cori la perfora1

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zione &pontanea. della n1embrana del timpano, ma se ciò non si verifica ed il dolore peTsiste conviene proce<Jere alla incis ione della membrana stessa . Nelle otiti m edi e croniche purulerite il dolor? è relativam ente raro, speci e se €5iste perforazione della membrana timpanica sufficiente a laisciare passar e il pu,s . Questa asse·n za di dolo•r e è_pr<?babiln1ente la ra.g io,r1e per la quale i paz1ent1 non fan110 alcun co nto d ella malattia e trascurano di curarsi . Anch e n elle riacutizzazioni il dolore raramen- · te è inten so. P er Jo più esso è loca,lizzato al tim})ano ed anche alla mastoide. Le ulceratZioni delle ossa possono essere accoro pagnate da dolori n euralg ici localizzati al1'or ecchio con irradj.azio n e al vertice., dolori che f>O. ono e sere ag·gra1Vati dalla presenza di periostiti r eattive. Nell ' oLite calarrale e nell'otosclerosi generalrrtente manca il dolo·r e. Le sen sazioni moleste sono· c ostituite dai r <}11zii Nell ' ostruzio1ie 1iasale si h a di solito un acfumulo di muco che il so.g getto cerca di elin1inare tirando s.p esso 1'a ria dal naso. La freque·nte rip·etizione di quest o, atto provo ca eccessive ed i11l,jJ.l'OVVise aspirazioni di aria dalla ca, ità timpa ni ca e la co n segu ente p ro·duzione di vuoto parziale. Ciò cau sa un d olo.re auricolare sia per la co11gestion e prodotta d a1l vuoto n ell 'interno d ell a cassa, sia per l 'improvviso avvallamento della mermbra na timpanica prodotto d·a lla pressione atmosferica esterna. Il dis turbo si eJirr1in a con lavande a]c.aline d el naso cd in.alazioni di mentolo. La ·m astoidite è di . o]it.o secondaria ad un a infe.zion e d ella tromba, della cassa , d ell 'awitu s e· dell 'an.tr11m, è quindi di solito preceduta daii dolori ch e sogliono accompagnare le affezioni di d ett e parti dell 'or ecchio. La diffusioné del pro·cesso· a lla ro.astoide è a11nu.nzia.ta da] dolo,r e SJ)Oin tan eo e ali.a pressio n e d ella i'egion e cor1~ispond ente. Il dolore è alle,'iat o d all e ap1plicazio·ni. calde o fredde , ma se il l1r ocesso non r egr edisce co·n viene inter ven ire chirurgicamente. Quando l 'esame n on inette in evidenza a lcuna lesione d ell'orecchio ch e spieghi l 'otalgia. la cau sa di · quest ' u lti111a va ricercata in parti lontan e. La. cariP. dei denti. specie d ei m olari su periori 1 può cau sar e· un dolor e rifl esso· n ell'o•r ecchio dell o· st esso lato. Anch e le· alveoliti, con o senza carie dentaria , possono cau sare otalgie. Le sinusiti acute · e cronich e. mascellari o sfenoidali possono dare dolori auricolari riferiti , quan.tunqu·e ·il dolore possru essere dato anch e dalla d"iffusion e d ell'infezio·n e all 'area circostante le tro.m be. La sepsi · ed il can,cr o dell' etmoide possono ug u almente dare dolori di orecchio .. Le semplici inflan1·mazioni , l e ulcerazioni e le lesioni tubercolari e can cerose d el nasofarin1

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S EZIONE PRATICA

ge, della la1ri1ige e dell 'esofago possono eccitare

ola~gie riflesse. E c.osì anche le ulcerazioni o le

ji1fiammazioni acute del palato, della lingua e delle tonsille. Ne11 'artrite temp0ro-man.dib olare possono provocarsi dolori Ilei condo·t to liditivo specie nei momenti di apertura della bocca. Nelle neuriti del gra1n de nervo auricolare il dolore è diffuso a ll 'occip1ite , alla nuca e all'or ecchio. Si - po1sso·n o riscontrare punti do·l enti alla pressione tra la rr1astoide e la .colonna vertebrale, sull.a bozza parietale, e tra lo sternocJeido-mastoideo ·e d il trapezio. È questa una r1 eurite che si determina con l 'esposizio·ne a correnti d 'aria, in auto·mob·ile o in prossimità di finestre aperte. Si cura co·n i salicilici ed e' 1entuaJmente con i r aggi ultravioletti .

DR.

Sinusite frontale cronica. (l\l. L. IIu. 1"h e Chinese Medie. Journ., maggio1 1934-).

La sinusite frontale c ronica richied e un in-

tervento chirurg.i,c o p1e l quale; è necessario conoscere bene l '.a nat o,m ia cle.Jla r egio.ne e alcuni eiettagli di tecnica op•erativa . I se11i fro11tali so.no due· s.pazi co·11tenenti aria, situati al disopra d el na so fra i tavolati d ell 'osso fro·n tale. Il sen o si estende dalla linea mediana fino alla bo.zza S.O·])raorbital e e d a qui seg u endo l1na linea concava ritorna a lla linea r11edian.a. I due seni son o separ.ati da un tetto osseo, e qgni se110 ha tre pareti. u11a anteriore, t1na p1osteriore e u na inferio,r e. Il seno, i trova ar1 ch e viciil o a l labirinto etmoid ale. La m a.g giore s·p orgenza d el marg ine1 o·r bitale su1)eriore p·u ò , secondo .alcuni , jndicar e un seno· frontale più· gra1nd e ch e nor1naln1ente. I cin esi h anno rr1arg·ine orb·itale 1neno spo rge,n te deg li euro•p ei , e1d anche il loro seno frontale è n1 eno svilup·p ato. . . Il setto osseo ch e divide i due s.e,n i frontali :può essere deviato da un lato o IJruò anche presentare una deiscenza ch e permette la co muni · cazion e (r.a i due sen i . _t\.. volte c'è un setto acldizi on rule in completo. La via più · sicura lJer ragg·iungere il sen o. quartdo ·è p1ic,colo è dall 'orbita verso l 'angolo superio re interno lJroprio a l disoprra dell 'ossc, lacrimale; u11 'altra via è quella po·s ta alla. radj ce d eil l 'osso· nasale. La lamina cribrifooc-n·1e sta a contatto coll 'artgolo postero-iJ?terno del pavime11to del seno, qu indi grande aittenzio,n e si a·v rà n el raschiare qu ella zona. La bolla frontale (ch e è w1a cellu la etmoidale che si estende verso il seno frontale) pub ostacolare qualche volta il drenagg·io d el seno frontale perchè .è po1s ta vicino a lla su a.i apertura; la rottura di que~ta bolla 'p1ermette u n 'ampi a co mur1icazione fra seno e naso. I sintomi della sinusite sono cefalea frontale, rlolorabilità locale, secr ezione nasale, co·n gest.ion e della mucosa nasale e disturbi d ell 'ol1

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fatto. Sintomo fondarn entale della fo rma cror1ica è l a cefalie a froin tale, mentre la doloTabil~t à. locale si ri duce fino quasi a sco,m parire. Se il soo.o non è bloccato , si h a secrezione purule!1ta da~ naso visihì~e al meato· medio. Spesso SI associa d egen erazion e p olipoide d ella. mucosa e ostruzion.e da ip ertro·fia del turb·i nato rr1edio O· del setto . ~ frequente l 'edenra della palpeb,r a superio1re; mentre non sono freque,n ti la sonnole11za e la ve·r tig ine. L ' esan1e radiolog·ico è utile specialmente per I~ localizzaizione e 1'esten si o n e d ella supp1u raz1onei. · JJa Cl1ra si fa con incisione es.terna e si d à la preferenza alla mo dificazione voluta d a l lVlo·s her all 'operazione di Killian. L'insu ccesso di que..s t.o intervento può di·pendere da in co·m pleta (1})literazione d elle celle profonde del se no o da ois.teomielite postop·e rativa. L 'operaz io•11e d i Lynch dà un rist1ltato cosmeti co migliore. Quando il se110 è co.m pletam ente obliterato la guarig·io11e definitiva è p1iù tacile . Gli insuccessi, con qualunque tipo di inter' 'en to , sono in inedia del 20 %. 1

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R. l . USENA. ,

Gli ascessi perifaringei nell'int·anzia. (t..:. SANTI. Arcliivio di Chirurgia infan,tile, mag 1

g ìo 1 ~1 3·4.) .

L 'ascesso perifangec- è una affezio·n e· assai frequente n.ella prima infanzia, specialmente i11torno al se.Lti1110 nlcse, epoca della eruzione dei p rin1i denti e d el ca111biamento di a limentazio11e. Questi fatti sono capaci di modificare e vir ulentare la flora batterie.a d el cavo 01ale e faringeo e di fa\rorire l'·entrata dei gern1i a traverso la mucosa. Il sesso maschile è quello che è p iù fa cil1nente soggetto a questa malattia . I g·ermi cl1e la pro,duco110 so no i I)iog·eni, co11 particolare (1 equ.en za, il diplococco ,e il d·~p,l o.strepitococco. Sede di questi ascessi è lo spazio perifarin goo, o-ve esistono 11umerose linfoghiandole a lle quali arriva110 i ''asi linfatici cl1e or1g·1natl10 riella bocca, 1011sill e , ·11alato, na so , oreccl1io , faringe. I gern1i cl1e giungono alle linfoghiandole provo-c ano· una a de11ite ch e spesso conduce alla forma1Zione di un ascesso, ma ch e IJUÒ ancl1e r estare per qualch e tein1 po stazionaria e 1 poi regredire . A seco11da della sede si disti11guono g li ascessi in su peri ori, medi e inferiori. Più frequenti so110 quelli situati ad un li,rello medio € sviluppali lateralm ente alle vertebre (laterofaringei). Degni di m enzione sono g li ascessi perifaringei che traggono origine da raccolte provenier1ti da processi a cuti dell 'or ecchio , sia per i11fezione delle vie linfatiche, che per la co11tinuità d ei tessuti. . Data la tenera età dei pazienti l 'inizio della malattia passa il più delle volte inosservato. 1

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I11 genere vien e notata · una certa irrequietezza, disap1petenza e inodica febbre. . Uno d ei primi sintomi è la comparsa di una adenite satellite in posizione la1tero-cervicale. Il dolore è certamen te presen te, n1a poch e volte rivelato. Jn1portanti per la diagnosi sono i sintomi obiettivi : il malato ha voce nasale o è fi oco e p erfi1lo afoi10 ; il r espiro è irregolare, rumor oso, russante, fino dal p1rinc~plio : in se·g uito si possono avere accessi di so ffoca·m ento con tiraggio , rientramento del giugulo e info san1ento degli spazi inte·r costali inferiori. Sinto1no in1portante è la disfagia. 1.'esam ·e diretto del faringe m etterà in luce, nel caso di ascesso retro.faringeo, una tumefazione dellu parete posteriore, liscia , r otondeggiante, situata medialmente o un po ' di lato, ch e ostruisce il farin ge e spinge in avanti il \ elo cleJ palato e l 'u gola. Se l 'ascesso ha sede laterale è all 'jnizio nascost a dalla tonsilla e dal pilastro posteriore e sporge ver so la linea mediana solo qua11do· ha raggiunto un 11ote"Yole svilur. pu. La pa l1~,azion e, àa praticar si molto d€di catan1e1ì.!.e e rn:r:idame11te, è l 'esan1e più important e. ~Juest a vien prat1cata con un dito solo e con 1~a iuto di llr~ aprib101cca e di un ab·bassalingua e r ende conto de lla precisa posizione dell 'ascesso, del suo volume e del suo grado di inaturazione. Lo stato gen erale dei piccoli malati è g ra,-e : I.a febbre è a tipo· sup11urativo·, ma no·n molto eievata; il polso debole e aritmico. Il volto è spesso pallido e cianotico . La diag·no6i esatta e p·r ecoce degli ascessi perifaringei è di capitale impor tanza per la vita del paiZiente. Essi andrai1no differenziati dagli ascessi laringei, molto rari , ch e compaiono do1p o, e durante le cq.muni m a lattie infettive, sono sotto'mucosi o pericondrali e producono una sintomatologia oscura co n alterazioni della· \ oce • e r espiro. UrJa sintomatolog ia .simile a que lla degli ascessi perifaringei ·è data da g·li a scessi della loggiia tiro-glosso,- epiglottioa: im questi casi l 'esam e diretto e dig itale faranno escludere ! ;ascesso perifangeo, m en tre l 'esame laringoscopico, se p ossibile, indich erà la sede d ella affezione. ·F ac ile è semp re la differenziazione con g·li ascessi freddossifluen ti da carie ve1rtebrale da morbo di Pott. La prognosi degli asoessi perifaringei dip ende dalla diagnosi e dalla cura. La raccolta abba11don.a ta a sè può perforare la par ete e il faringe e irtondare le vie re's pira torie; può discendere n el m e diastino posteriore; può perforare un grosso bronco od ulcerare un vaso san guigno·; p uò per il suo, stesso , ·olume produrre stenosi r espiratoria; può infin e per a1zione rifle·s sa sul bulbo c.au are g ravi disturbi sulla innervazion e de] cu ore. 1

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Nel co111plesso la prog·nosi della malattia· è I)iuttosto grave e frequenti i casi di morte . , All 'inizio , qu·a n.do }',adenite non ha dato luogo a suppurazione è di regola una attenta arttesa d1:1r~nte . la. quale si faranno imp·a cchi cal<lo- um1d1 e s1 aiuteranno le forze difensive, del1'organismo. ~la non appena compaiono i sintò1ni della fluidifi cazione, si interverrà enza iz)dugio. . Il inetodo con sigliato dall 'A. è. il seguente : il ban1bino vien posto supino sul tavolo opeFatorio con un picr,olo cu scino sotto, le spalle e la Lesta rovesciata fuori del letto·; il chirurgo si mette davanti al bambino, le cui arcate dentarie vengono tenute divaricate per mezzo di un .a pribocca, introduce l 'indice· sinistro e cerca il punto di maggiore fluttuazion e o'Te p erfora l 'ascesso, per n1ezzo· di una Kocher, di cui di,,arica le h·ra11cb e per allargare la b(feccia . Si deterge quindi il :retrobocca e il naso dal pus ch e li h a invasi ; ra1p idamente il bambino torna a r espirare normalmente e la voce si fa chiara . In genere è sulliciente una sola apertura, qualche volta però è n ecessario intervenire di 1

lJU OVO .

Eccezionalmente è indicata la via esterna. n ei casi di ascesso voJum ino·s o, diffuso tra i lr1uscoli; l 'ir1iezion e ' tiene eseguita lungo iJ u1arg ine anteriore del muscolo sterno-cleido1nastoideio . Alla fin e del su o lavoro l 'A. riporta una statistica di ben 219 casi di ascesso pe·r ifaringeo . Vr cENTINr.

MISCELLANEA. Affezioni reumatiche e clima. (M.-P. \VErL. R evue de A1édecine, maggio 1934). I do·Jori r eumatici sono p rofondamente influenzati dalle pert11rbazioni at1nosferiche Qu esto fatto di nozione comune ha suscìtato una grrun qua 11tità di indagini intese a p1recisarne la causa. In ger1ere la con11>arsa o le esacerbazioni d elle n1 anifestazio·n i reurna tich e si ha nno quando la flfeSsione atmosf€TiGa SÌ abbassa, la temperatura sale, l'umidità aume.n ta ed i ve nti div·e·n ta110 ·più violenti. ì\ila in effetti sembra ch e non siano queste le condiziofli ch e influenzano le .affezioni1 reumatich e. Le modificazioni baro1m t1trich e, termon1etrich e, igrom etriche, ed anemo1m etricl1e accoim p,a gn ano perturb1azio•n i elettrich e oh e avrebber o l 'influenza preponderante Fin da l secolo xvrrr l'abate Nolet e del Sau ssure avevano coin statato· l 'esistenza di urt campo elettrico n ell 'atn1o·s fera. Pech , Ull1. secolo più tardi , n otò. ch e l 'atria alla superficie de l n1are ed in aper ta camp·agn.a è forterr1 ente elettri zzata rpo,siti,'am ente, m entre, che nelle grand i città è diselettrizzata a livello del suolo e a ·qualch e m etro d ·altezza; lo stesso si ha n ei luogl1i chiusi e n ei boschi folti rli a1lbe1ri d 'alto· fusl<). Lo stato elettrico dell 'aria varia anche co11 1•

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la c;onfigu·r azione· d el luog·o e la natura del st10lo : il potenziale etettrico è alto nei t erreini caacar ei e a·rgillo&i, basso nei terrea1i ricchi di ferro·. Le perturbazio.n i m eter eolog ich e si iniziano semp1r0 1COrn un d isturb'o· elet.trico riguard.an te Ja con oontrazione e la pol.a rità degli ioni a.tmo$ferici. Quando il baron1etro si abb·as.s a e il t ern10rr1eLro e l 'igrometro si alz,a no, l 'a tmoisfera si carioa di elettricità negativa e viceversa. L 'eleLtricità nega t.iva ha la proprietà di calmare, n1a· ben p 1resto deprin1e· provocando un seinso di. stan chezza e di abbattimento; l 'elettricità r1os.itiva invece stimo·la, tonifica, dà un senso di b·enessere. Happ1el e Strass.b·u rger ha nno dimostr a1to che ],a c.a rica elettrica d ell '.aria e·ser cita un'influen za importante sulle funzio·n i ve·g etative, sulla p·r essione sanguigna , sul metabolisn1.o e sulla diuresi. Secondo Gur1nar Edstrom l 'aiu·m ,e.n to degli ioni positivi dell 'atmosfeira .aun1enta I.a cro nassi.a deri. iiervi moto1ri e sensitivi ·e solleva la so1g lia delle irritab·i lità dimi.n uendo cosi la sensibilità' nervosa, mentre l 'accumulo di io ni 11 egativi abbassa.ndo la soglia dell 'irritabilità d ii un risultato contrario. P oichè le mo dificazioni dello stato elettrico dell 'aria pre·oe·dono le f\erturbazioni atmosferiche si com!Prrende com e i reumatici diventjr1 0 ipersensibili: soit to l'influenza dell 'arricchimento dell 'atmos.fera irt ior1i negativi di·venta J)ercettibile la se·n sazione la1tente di clolore, ch e norm.a lmen te non giunge all.a co• scienza . JVIa r1on ogni perturbazio·n e atmosfeTica .s i accompag11a a d un accumulo di. io·n i negativi, a11zi talvoil ta si h a un aumento della ionizzazione positiva : si spiega così come non tutte le variazioni m·e teorologiohei siano generatrici di manifestazioni reumatiche. D 'altra parte l'uragano no•n serr1pre scoppia nella regiorle elettricamente• turb alta; talvo l•ta esso si ' 'erift·c a solo ai s.u oi confini . Cos.ì i «pro·feti del tempo >) posso·n o peroe1p ire una perturbazio ne atmo sferica c1he si manifesterà a distanza. T\1a qu.ale ch e sia l 'impo1rtanza di questi fe11omeni elettrici , n on si ipruò misconoscere la compless·i tà dei fattori ohe costituiscono il clima1. Nella definizio•n e del cl~ma interve:ngo,n o: 1 J l 'umidità, che è in relazione alla frequenza e abbon,d anza delle pioggie e della ca.p acità di assorbimernto del terreno; 2 ) la tempeTatura dell'aria; 3) la velocità . la. direzio~ne, la fo•r za , la temperatura e l'umidità dei venti; 4) la lu1ninosità ; 5) le condizioni di annuvol~m~to; 6) la pressjone barometrica; 7) le irradiazio ni luminose che variano secondo la stagione, la laititudine, l ·altitudine, il grado di annuvolan1ento e di umidità dell'aria e la ricchezza in pulvi.scolo . 1

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SEZIONE PRATlCA

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Le irradi.azioni luminose e la loro, influenza . sui f~1101me11i bio,logici sono state o·g getto di 111olt1 studi in qu esti ultimi .anni. È stata ber1 dimo stra ta l 'azione de.i raggi ultravioletti sul:Ja fissazione de·l cailcio ·e co·m e sedativa della eccitazione del vago. Ora il con,tenuto delle r.a diazio11i varia con le altezze, i raggi ultravioletti au.m entano in lungh ezza ·d 'onda e gli in fraro1ssi i11 intensità re]ativa. Il sole in rivia al mare con tien·e dall ' 1 al 2 % di Rl T\' , dal 54 al 55 ~b· di ra gg·i vi_sipili e. dal 39 al 43 '% di RIR, ·,· m ènt're la larr1pa1da di· quarzo _a ya;p'o ri di . n1er curio emette il 310 % di n.UY, il .53 % di ra.g gi visibili e solo· il 17 '1~ d1 ItIJ:l. Il t enor e della luce so1ar e Viairia anc•h e con le stagioni: in primavera si ha un aun1ento dell'inten sità luminosa S•eirtza un cor:rispondente aumento· di RUV; in estate l 'inte~siLà lur11inosa diminuisce leggermente ed i J'tUV aUJn1eintano i)er raggiungere il loro m as.si1no· in autunno; i·n inverno e1d in p•r imave,r a il sole ·p resenta. il massin10· conten·u to· di RIR J)enetranti a o·n ·da corta1. ìVIa quésti eleme11ti meteorologici no·n soin o i soli costitue11ti di un clima. Intervengo·n o altre co1°:dizior1i :. elem enti telluric i, presenza e n.a tura d1 polveri, 11.atur.a de·lle essen ze e di altre sostartze emanate dalle pr:i!ante, vibrazioni provenien ti dal suolo , fattori geografi ci locali (foreste, laghi , fiumi, ecc.), elementi cosmici (111aochie so-lari, fasi lunari , ecc.). Per tan to la classificazion e di climi di pia n11ra e di mo1n ta1gna è insuffi c iente anche quarudo si tien conto de1le varie altezze e della posizione in terna o litoranea. In gen·ere il clima di alta n1.onta.gna. è stimolante, mentre quello1 di collina è sedativo; il clim1a terrestre è vivificante a causa dei venti secchi ·e della temperratura variabile, mentre qu.e;llo marino è calmante a ca usa dei venti u1nidì e tiepidi, e della maggiore uniformi!.:\ della temperatura. l\tla queste norme han110 un ' 'aloTe ·aiffatto relativo. In effetti l 'aziori.ie del clima dj montagn.a non dipende solo dalla pTession·e b1a rometrica. Jn a ancJ1e dal grado di freddo·, dalla neve, dalla luminosità. Le condizi.o,n i eccitanti po s.so110 n1ancare a gran.di altezze ed aversi ad altezze medie: un picco di 800 metri può esseire eccit.ante, ed un pianoro a 2000 essere sedativo. Per il reumatiismo, come del resto per altre afiezioni, 1'indicazione del clima non è così s·e mplice co·m e si potre·b1b·e pensare. Per ciascunai regione, per ciasc11na località imp1o rta prendere in esame lo· stato geo·l o,gico· del terreno , la ;presenza di sorgentj ' cd i co1rsi d'acqua, di foreste , la luminosità , la temperatura , lo stato igrometrico· e la nureizza dell'aria, la situazion·e in confronto alle valli, l 'orientamento di queste, l 'esi5te·n za. di pianori. colline , montag ne, la ric,chezza minerale del suolo e sottosuolo, la direzione dei venti predominanti, lo f-tato elettrico dell'aria ecc.. condizioni tutte 1

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che m oditìca110 le qualità ir1erenti all'altezza ed aJla latitudine. L 'individuo affetto da reumatisn10 ha bisogno di un clima secco, assolato, elettrizzato positivamente; e gli deive fuggire l'umidità, la ri ebbi.a, il ,-ento, ]e brusc·h e variazioni d elle condizio·n i esterne. I.Ja somn1ità delie colli11e, i pianori ventilati, le valli pro1fo·n de. i terreni argilla i g li so no fu nesti. 1

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DR.

La trasfusione del sangue conservato per mezzo df'l siero I. H. T. Pubbilica uno studio clinico su questo a.rgomento Ch. "\ilados in collab orazione con Bondaren,k o, Lach ol\>·vsky , Leontieff , Ram onowa , 1'onslonkO\.\-a, Step·a now, Scl1e·r , Kanova e Sch\·v edesky· (Le Sa.rig , n. 7, 1934). 1 prirr1i tentati, i di trasfondere il s·a!Ilgue con servato furo110 fatti dura11te ]a guerra. L 'A. potè trasfond ere una volta del sangue citratato n1a no n g lucosato con servato, 8 g iorni e Bielenki fece pareochie trasfusioni con sangu e citratato e g lucosato coin servato anche 14 g iorni. Sucoessi·va·mente Balcko,;vslli e i suoi co]]abora.tori pro_posero di co11ser var e ~l sang ue citrata11dolo e diluend o]o al 3° con soluzion e fisiologica isot onica (siero I. H. T. , che è cosi con1posto: ClNa 7 ,O, citrato di Na 5,0, K Cl 0 ,2, :MgS0 1 0,0! , acqua bidistillata 1000/ ) e sperir11entaro1n o il n1etodo i11 105 casi , co n ottimi rj sulta ti. La con servazione de1l sangue durava fì110 a 6 g iorni . L 'A. ~ eiguì queJSto metodo di con ser vazio·n e d el sangu e e o. ser·vò che l 'emolisi comin cia in 3:1_4:'1. gio1rnata; in qualcl1e caso n otò anc.h e feno111en i di sihock. Nel ricevente si h a o·l tre l 'e,n10}j si , y:ualc.h e volta subittero, aillmento d ella bi' lirubinen1ia , a umento della r esist enza globuJar e e aur11ento del 1)otassio ed urobilinuria . La con cenLrazione delle ema zie e d ell 'e·moglobi11a l)UÒ i1on n1odificarsi o subire un modico a urr1tnto. La con centrazior1e delle proteine del siero pare diminuire leggerme11 te. Il rrtetodo è buo110 speciail111ente n ei malati chirurgici , che l1anno conservato intatto il loro sistema emopoietico. I . a n1aggior parte del sangue con se,r vato e trasfuso è accolta nell'organismo de.l rice,v ente come un trapianto. Grandi quantità di soluzio11e fi siolog ica initttate nelle vene ha•nno d.a to le stesse modificazioni del sangue citratato e diluito. La cosa più 11o levo1e è cl1e così i ottenne anche un idren1ia ch e dura 1)ar ecchi g iorni. Quindi la soluzione fi ~i ologi ca non è verar11ente iìsiolog ica. Per questo V1ados e collaboiratori u saro,n o il siero I. lI. T. E ssi fecero 190 trasfusioni di sangue con~E1 r\·a l o. La durata massima di con servazione 1

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XLI, NuM. 39]

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ii stata di 22 giorni (il sangue è conservato a ten1peratura + 4° + 6°). Il sangue conservato si divide. dura!Ilte i pri111i due giorni, in due strati : l 'inferio,r e costituito da elementi morfologici e il superiore da plas111a e· siero co·n servatore. In questo processo influi scono la temperatura , l'asepsi, il riempimento dell'apparecchio , la resistenza degli eritrociti, la loro con centrazione , ecc. Lo stro;to superiore dev 'essere completamente limpido. una color.azione rosea indica c·h e è cominciata l 'emolisi, cl1e può esser e precocissima. Se c,è inquinamento si vedono galleggiare delle pellicole. Il prelevamento e la conservazione del sangue si devono faire solo se si ·è sicuri di poter lavorare asettican1e11te e di poter fare i controlli balterio1lo gici. Nel sanQ"ue .:011 er va to la con centrazione d ell :e1noglo1b ·i na e delle emazie e dei le·u cociti tende a dirninu·i re (diminuzione d el 6 % di emoglobi11a nei prin1i 10-12 g iorni , diminuzione delle emazie di 200-600.000, diminuzione d ei leucociti da 3000 a 2{J0). Il valore globulare Il0n si modifica , la viscosità diminuisce, diminuisc>e anch e il dian1etro deJl e emazie. All 'ultrarr1icroscopio si o~serva coa1gulazione lieve d el pl a i11a cel1ulare . J-'a soluz ion e fi sio1ogica J)r oduce più lentaroe11te alterazione del sang11e co·n servato, però aJla lunga la s11a azione distruttiva è ·p iù con ider,e, role di quella del siero I. H. T. Il angue citratato è il m eno stabile e in esso i più r esistenti sono i leucociti. Nel sangue del ricevente il san1gue, con servato con sioco I. H. T. pro,duce aumento d,e·l ]a con serva.zio11e aell 'en1oglobina e d elle emazie 'e dei leu cociti. r.,a fo1rmula no111 si mo1difi ca, e .p oco si modificano i reticilllociti e il , na1lo·r e g1o})ular e. 1\ume nt a la concentrazione delle globuline, rr1entre din1inui ce la visco'Sità. La resistenza globulare i1on si modifica. Le en1azi0 traf'f use si trovava1to ancoir a dopo 5 settimane (fu u sato il metodo di Aschby). Più dura J.a conser·vazione del sangue minori sor1 0 i pericoli di reazione da trasfusion~. . IJ1dica1.ion e p articolare della t.rasfu.s1one di sangt!é; con servato (ol~re le. indicazioni solite J)er . _ lutte le trasfu., ioni) . è. q1;1ell1a 'd ei c.a~i. in cui è b ene evitare un e111ol1s.L (1ttero emol1t1co, alcune intossicazioni). l 1tilissima è la trasfusione con sangue co·n servato n elle anemie postemorrngiche. Il m etodo delle trasfusioni di sangue con ser\'&to si è ta nto e&teso ch e già si sono fatte più di 500 trasfusio11i. La tr.asfusione con questo metodo p ermette di evitrure di avere sotto · m,a ni sempre pronto il don·atore. v]ados e collaborato·r i ritorneranno su11 'argon1ento dopo aver]o studiato più a fondo. R. LusENA. 1

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NUi\1.

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S EZIONE PRATICA

DIVAGAZIONI

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La respirazione dell'uomo nella stratos1·e1·a. Le lo11La11e aspirazio11i della navigazione aerea tendono .al volo 11ella stralo1s fera (1) , la zo11 a delle calme dove si potreb~e-ro raggiungere ]e più alle velocità, non disturbati da: venti , ris11cchi od altro. La competizione per raggiungere quote sempre più alte i1on costituisce un puTo interesse sportivo, ma potrà po1·tarci un giorno ad applicazioni pratich e. Per ora, la inassima altezza raggiu11ta, dagli aero1)lani è di 14.4-33 m., a cui l 'a la italiana di fle11ato Donati è arrivata n ello scorso a1p rile. l ~11 ulteriore innalzamento è forse otte nibile con progressi tecnici, ma la pratica navig abilità dipende essenzialmente dalla possibilità di resistere a tali altezze. Il problem·a: è tato co11siderato da un 11os tro fisiolo·g o , A. H erlitzka (A.ccadeniia niedica., Genova, luglio 1934) per definire. i probabili limiti della resiste·n za t1rr1ana. La composizione dell 'aria è pratica1111e11te costante ·fino a · 12. 000 m. , ma il fatto r e 11iù i111portante ·è la dimir1uzior1e di pressione, p er cni il m c . d'aria pe·sa, a 10.000 m., il qua rto di quanto pesa in terra e , quindi , anch e la quantità (in peso) di ossiger10 sarà ridotta ad t111 quarto. Diminuisce an c·h e la pressione paTziale dell'ossigeno nell 'aria a n1 bi ente ed in quella alYeolare, in modo taJe ch e ~ 10.000 m. , se11za ur1 supple·m ento di ossi.gen a, non sarebbe possibile la vita. La scarsa resistenza dell 'uo·m o alJe forti d e1)ressioni diper1de dal gran bisogno di ossigeno del suo cervello, che cessa suhito di fun zion<tre quando vi è una certa defic ier1za di tale gas. Un fatto im·portante- OSf;ervato dal Tal e11ti è che, in queste circostan ze , la ventil azion e polrr1onare diminuisce anzich è aun1 entar e per l 'enom1e abbassa1m ento d ell 'eccitab·i lità d·ei centri respiratori. Co·n la respirDzion e· di 01ssigeno puro , non si esaurirebbe i:·e rtartto· il problema clella respirazione ad alta quota. Ritorna110 qui in onore le vedt1te di 1\.fosso $ U l mal cli n1ontag·na, ch e egli attribuiva., com e è noto alla deficienza di anidride carbortica, con' trapponendo così all'anossien1ia , l 'arapnja. Ne "iene I 'utilità di usare. nella respir« zion e a1cl a lit e lJUOte , un.a n1iscela di ossig€no con a11idride carbonica (7 / 1000) . Tale miscela è s tata app11nto u sata d a Donati nello· stabilire il su o record di a ltezza a 1

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(1) I m eteorologi con siòerano 1'atmosfer a diYi sa i11 u11a zona inferiore o troposfera , separata per mezzo òella tropopausa, d ella stratosfer a. Il 1i n1ite <lelle due zone non è orizzontale. m a è ma s8i 1no all 'equatore (18.000 m .) e minimo ai poli ('iOOO d 'estate e 3000 d'inverno) ; n elle i1 0 tre ]a1i tudini è di 10.000-12 .000. Caratteristic:: i fra le clue zone, è la differen.za d ella t emperatura ch e, r1t'lla troposfera diminuisce con l ~alt ezza. rn entre 11ella s tratosfera rimane cos tante fino a 40.000 n1 .

cioè in condizioni tali cl1e la pres~ione parziale d ell 'ossigeno è di mm. 18',5, 111olto i11f'eriore a quella ir1 cui si è avuta lu 111orle 11eg·li aeronat1ti clello Ze11itl1 e neg·li alpi11isti d ell 'Everes l . Il va11taggio del Donati è s tato quello di comp·ier e soltanto 11n mi11imo lavoro musco lare e di no11 p·e rn1anere che ~r L1·r eve ten1po al] 'altissima quota. R esta ora a veder€ se vi sono probabilità c11e una tale altezza ver1g·a superata. È certo che., p·e r esernpio, a 16.000 rr1. i1on si p otrà r11ai volare se non si mettono· piloti ed equipaggio a.I riparo dalla depressione. Ma anche la quota raggiunta da l Donati diflì cilmente si potrà superare e, com11r1que, a11 ch e alla st essa altezza no11 si l)OLrà permanere ch e per un t ern · po a ssai breve, t e11uto conto della piccolissirr1 a <.ruamtità di ossige110 che ad essa si trova a dis1)osizio1n e dei tessuti (il sangu e arterioso, in t ali condiziorti, conti ene al)pena il 40-45 % della sua ca1)a cità , cioè da 3 a 9 volumi di ossige110 ir1vece di 19,o) . SQ!pra 12.000-13. 000 n1. si potrà navigare 1;er lunghi percorsi sen z•a inconvenienti purc11.è l 'ap parocchio resp iratorio sia m esso al ripa-ro dall 'aria ambiente e si respiri la miscela di ossig·eno e di anidride carbonica . Siarr10 . ad o,gni n1odo , almeno per le nostre regio ni , al di&opra d ella troposfera e, quindi, in una r e gio11e di calina. Per più alte regioni e, quindi , 11elle zon e equatoriali occorre la cabina stag11a o . quanLo n1en o, u11a s1pecie di scafandr<.1 cl1e può essere ri gido, i11 cui dornir1i una p1r es~ion e interna superiore a qt1ell.a esterna. I ft1luri svilu1)J:ii di questa aviazione debbon o ten er conto dei d ettami della fì sio1o·O'ia1, ma a no esse11zialn1e11te legati ai progressi d ella t ecnica . 1rt. ,

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fil.

CENNI BIBLIOGRAFICI T~. T1 r F. RS TEDT . 1'raflato di

Fisiologia siill'uo-

nio. c2a ediz. italiana a cura di G.

Q u AGLIA.con 1 1 :1 f es~.i ve J}a ,gg.

RIELT,0). Due volun1i di 1176 e 265 fig. Unione Tip. Ed. T o,r inese, Torino , 193-1. L. 150. Ques ta nuova edizione d e] trattato d el O'ramdc fi siologo di fle·J sing foifs, più che una seconda e.dizione può con siderarsi veram ente u11 'ope.ra e.x nouo i11qu a nto tutto il lr~ t 1 ,.,·0 11 1 sub'Ìto un con1pleto rifacimento per o·p er a del1' illustre l)rof. ()uag liariello , dell 'Ateineo ar olelano.. Molti ssirr1i ca pitoli infatti . a no del tutto r1uovi conte quello degli en zimi e d ei prooes~i 0f:sid.aLivi , quello dei proceissi c:h imici d e]Ja di g·e.s tion e ; del~ e ,,itam.i ne e d~ll e . ostan z~ ~11t ri l i''e in organ1cl1 e; dell a r ost1t11 z1on e ch1n11 ra d el sa11 ì:"'a ue e d ell'urin a ; d el metabo lism o· in tf'rmedio , ecc. , n1entre altri, con1 e ad es. quel: l e) sul .. i. tema n ervoso autonom o, sono st a ti :tg·.g·iorna li i11 base alle m o dern e acquisi zio•i . Al fine di dare poi m aggiore or ganicit à al1'op era il p rof. Qu.ag·liairi ello h a cr edut o <' 'l <l1e Ol'l)ortuno disporre differ enten1ente i vari r a.1

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IL POLICT1 INJCO

pitoli : la trattazione della fisiologia cellulare i1ifatti è stat~· fatta précedere dalla costituzio... i1e chimica 'degli organismi e così pure allo studio del ricambio materiale è stato pre·n1esso quello sulla digestion·e e sul ricambio interrn edio. .. Naturalm1e nte in tanto lavoro di coordinazìon~ ·ed .aggjoi:namento·, l'opera è venuta a riser1t1re profq11d.amente della nota sapienza e de~l ' alta cultura del p1ro·f . .Qua.gliariello e ciò, senza dubbio, accrescerà il favore di questo classico libro presso gli studiosi . a. p. M. PAGE1', .T . LEnrEu. Glandes endocrin,es. 111 élabolisme de l' ea1i et diurèse. Les oedèrnes endocrinienries. Vo l. di ip1a gg. 2·18. G . Doin, Paris) 1934. Fr. 40. In l1na prima .parte vengono esposti i tla ti clinicì sui rapporti tra siste·ma endocrino e ricambio idrico. Sono riportati numerosi casi d~ ~indromi tiroidee e di ma1 lattie diverse con ~<1uilib,ri idrici trattate con terapia tiroidea , in Jlbrte di osservazione originale·. Viene discussa la que.s tione della 11efrosi lipoidea, dell 'eclam1)sia, degli ede1ni angioneurotici. In una se-. ronda J)arte di ordine sperin1entale vengono e.sposte çla.pprirr1a in una rivista sintetica le nozioni po·s sedute sull'argomento, e infine le rirercl1e originali degli AA. Queste riguardano lo studio dell 'es.cre.zi0ne idrica , del rapporto plasma-globuli , della cloremia e della .p·r oteirl en1ia eseguito in t1n gruppo di soggetti quasi 11or1r1ali sottop·osti a terapia o-rmonica . Il lib·r o può riuscire utile p·er i numerosi dati e il buon aggior11a111ento della parte clinica: questa pre&en ta an ch e qualche pregevole spun· to originale. Piuttosto mediocre , per quanto assai estesa, è invee.e la p arte sperim·e ntale. Il libro è .arricchito di ~n ir1dice l>~bliografi co abb·astanza ampio . ' Punnu. f. . .

LANGERON,

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·ecc. Qi1 estion s ciliniqiies cl·aictu,alìté. 4-a Serie. Vol. di pa.g~: . 280. ì\Iasson & C.ie edit. Paris, 1934. Frs. 45. l\accolla delle leziorni e cor1ferenze tenuite n el I .n33 all.a Cl1.a rité da clini(.'i e patologi sotto la d'i rezione d·el Prof. Serge.n t.. Contir1ua la traçljzion·e iniziata n el 1929 e f€lice·m ente seguìta 11 elle serie successive. L'attuale com·p rerid·e arg:omenti del p iù vivo irtteresse : Lian parla delln pressione arteriosa m edia; Mignot della gra11ulom.::lltO·Si mali,g-na con sin·d rome mediasti, rtale; Mauquin della 1pieriarterite nodosa; Pignot della terapia col batteriofag o; Troisier della Sllirochetosi m ening-ea; Launay delle :p1u rpure 111 fettive acute, primitive. "\7i sono ri·piortate inoltre lezioRi te11ute da Armand .J)elille, dal Fiessin,ger , Iselin , Paulian. Anche il Sergent contribuisce con una. lezione sulla mo·d erna clinica del n ervo fr enico. _Ciascuna le·z ione rappr.esenta una effiearr cc m essa .a p11nto » di argo·r nenti -sorti, chiariti , r c-1n 1)letati d.a Jla .e voluzjone rapida della 8cienra 1110Qira di qu e~ti ultin·1i anni.

DELILLE, D1EtrDONNÉ , FrEssrN GER

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[ANNO XLI, NuM. 39]

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Alla nuova t'acco·lta arri·derà lo stesso successo ch·e ha coroi:n ato le precedenti:· basti osserva.re che l{l 1~ serie è g1i~· esaurjta.. : M.0NTEI,E01NE. . ~vl .. L. PATRIZI . Neòl 'estetic.a e nella scien.ro. (Saggi delilai ·terza. Serie). F,dito·r e Zaniche11i , !Bologna, Prezzo L. 25, Où. -. L 'indirizzo originale rtell 'intuizione e nel me·-· L(>do che l'ill1:J.stre fisiolo go di Bolo•g na ha impresso allo studio delle ,sensazioni estetiùhe ed allai persona.lità dell 'artjsta si rivela in modo a11cor più geniale in questa terza serie di saggi. La pittura, l'oratoria, la musica, erano stati r11agistralmente trattati in precedenti vo.J!u·m i; ora è la volta della poesia e della architettura. Sono. ~~st~ i saggi più importanti, o per lo r11eno p1u interessanti, della serie presente. Lo studio psico-fisiologico della personalità di G. Leopardi ci pre·s enta in modo c.J-1iaro e convincente l·e ragioni biologiche che cteterminaro:qo le p·a rticolari manifestazio·n i liri che del grande po·e ta del dolore. Ancora ·p iù esaurien.te è la trattazione dei fatti fisiolo·g ici cl1e provocano le ,e mozioni e.st.etiche alla vista di un 'opera architettonica e di quel] e c·h e s.o·n o· alla base della creazione architettoni e.a. Gli alt~i saggi minori contenuti in questo volume s1 leggono con ·ailtrettan.t o diletto e profitto. Il Patrizi, che ha saputo con tanto acume .a~plicare la scienza all'arte, è egli stesso un artista. Ha uno stile che dà agilità e leggerezza ad ogni argomento. DR. •

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B.

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RunDER.

Die akuten. Zivilìsationssei1chen.

Editore, G. Thieme., Lipsia. Prezzo MK. 16. Vi sono infezioni acute che sono rimaste l'appannaggio di popoli a scarsa o ·nulla civiltà: i1l colera, peste, il tifo esantematico, la lebbra, la dissenteria , ecc. I popoli a civiltà superiore si sono liberati di queste malattie, rna, malgrado· tutte le provvidenze igiP.niche, rima.n gono tuttora infestati da altre infe.z ioni acute: morbillo, vàiuolo, per tosse , scarlattina, difterite, para..lisi infantile. Di queste affezioni l' A: tr'a tta ampia·mente I 'epidemiologia e la profilassi . D·R. 1

la

Jt1liener Archiv f . inrt.ere Medizin,

25, n. 2. Urban e Scl1warzenb-e rg. ·' 'Tien, agosto 1934. Prezzo l{M. 14-, 80. ·VOI.

Questo fascicolo della nota Rivista comprende circa 160 p·a gine e qualche figura. Contiene rto,re lavoiri, di cui citiamo i seguenti: Il rico1nbio · materiale 11ei disturbi · di · circolo (D. Lrt5lo). La sort,e dei grassi assorbiti dall 'o·r ga1tisn10 (fl. S·chur). L'istopatologia del reumatismo articolare cronico ed il suo signific ato clinico (E. Frèud). L 'im·portanza. dei fatto ri ambientarl i della genesi dell'iperto·n ia primaria (E . Ba·r ath e A. v. Mirgay). Lacinie tendinee del cuo·r e e ;ru~òri cardiaci (S. 1Bondi). La funzione deil f~ato n·el ricambk> . d·ell ~acqua (D . Adelsberg). Le condizioni fisio-patologiche della leucopenia (l ì. Strasser). fil. 1


(ANNO XLI,

NUlVI.

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SEZIONE

ACCA·DEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiR·ESSI La IX Conferenza Internazionale per la lotta contro la t.ubercolosi.

\Varsavia, 4-6 settembre 1934). Congress~

ab·b astanza numeroso (circa 160 membri stranieri oltre ai polacchi), che ha mostrato se1npre dI seguire con grande interesse le sedute. La rappresenta11za pii1 numerosa era l 'italiana (circa 50 111embri) a cui seguivano la francese e la tedesca (con circa 30 membri ciascuna). Alle 43 nazi_o ni aderenti all 'Unione internazionale, si ~ aggi11ntd ora l ~ CJDRSS. , che ha inviato 5 rapprt.senian ti. Il gruppo italiano si è anche riunito alla nostra Ambasciata, dove è stato ricevuto ·e dove l1a avuto luogo· una simpatica manifestazione di italianità. Il discorso inaugurale è stato fatto da BEz.ANçoN, che ha trattato dell'evoluzione delle dottrine in tisiologia, mettendo in rilievo il punto critico che ora traversiamo·. Egli ha avuto, nel discorso, dei 1norr1e11ti veramente felici; dopo avere accennato aille morti d1 L. Bernard e di Calmette, ha osservato che, per quanto dolorose siano queste scomparse, il progresso della scienza non ne viene a soffrire. Lo scienziato, di fatto, tende a cristallizzarsi nelle sue idee ed è bene che la fiaccola dell 'indagine scientifica passi ad altre mani, per co1Ltinuare cosi l 'ascesa della scienza. Diamo un breve riassunto del tre temi trattati al Congresso. w

TEMA

SCIENTIFICO.

Le variazioni biologiche del virus tubercclare. °È stato svolto dal relatore, L. KARWACKI , rr1olto, fin troppo, ampiamente, con un 'esposizione minuziosa di tutte le fasi della questione, riporlan· do persino i protocolli delle proprie esperienze sulln co,l tivaibilità del virus ~iltrabile e la trasforn1abilità in Strepiothri x del bacillo di Koch, di cui l1a co:;ì stabilito la posjzione botanica. Altra questione trattata è stala quella . dell 'azione biologica delle sostanze lipoidee e proteiche dei lipidi aceto11e-insolubili 1 di c11i 0 1vronE1-ZoRJNI ha confer1nato il P.otere tubercoligeno, dimostrando ancl1e che essi possono proteggere il coniglio da u11a successiva tubercolizzazione, rendendo più resistente il terreno, forse per l 'impregnazione cellulare coi lipidi e loro derivati. Rimane così convalidata Ja teoria istogena della immunità tubercolare. Non si può dire, però , che clalle relazioni e dalle discussioni, siano state molto chiarite le rLostre idee, perchè tanto la filtrabilità quanto il polimorfismo so.n o state contrastate. Anche con la limitazione rilevata da J. VALTIS, che cioè la denominazione di ultravirus è stata data senza l intenzione di paragonare questa forma ad un vero ultravirus, Jr1a soltanto convenzionalmente i)ef distirLguerlo daille forme acido-resistenti, è apparso che sono necessari ulteriori studi per meglio definire la qt1es·~io~e. Sopra un terreno pratico ci ha portato il 1

'fEMA SOCIALE.

L'utilizzaziona dei dispensari per il trattamento dei tubercolosi. La relazione era stata affidata a L. BERNARD, che l 'a,-eva svolta con quel senso di equilibrio cl1e gli era caratteristico. Al Congresso, è stata presen Lata da BEZANQON ed ha dato òccasione ad u11a commossa commemorazio11e del grande tisio-

PRATICA

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logo; i:,1Jecial1nente apprezzate iuro110 le elevate p3ro1e del sen. MARAGLIANO. L 'u tilizzazio11e dei dispensari per la cura solleva vurie obbiezioni, sia dottri11ali (il D. è un organo essenzialmente profilattico), sia legali, sia professionali (i malati che vanno al D. so·n o sottratti alle cure dei medici pratici). Il Relatore si è di1noslrato favorevole a tale utilizzazione terapeut.1ca, con le dovute limitazior1i (solo pneumotorace ed esclusa anche la crisot.erapia). La maggior parte dei dispensari, del resto, pratica gjà una c11ra, . specialmente il i)neumotorace. Come ha dimostrato il Vice-Direttore della ,Sanità Pubblica, prof. A. ILvENTO, che era uno dei correlatori, l'Ita\lia ha subito compreso le esigenze della pratica, passando sopra a considerazioni dottrinali, sicchè i nostri Dispensari ese· guiscono sempre la cura ai malati e famiglie, che si trovano i11 condizioni di povertà (speciailmen te le reinsufflazioni p·n eumotoraciche). Il Dlr-,pensario, ha poi osservato BEZANçoN i1elle conclusioni della seduta, è u11 organo pro~lattico ed è bene che tale rima11ga. Ma l'Italia, egli ha aggiunto, ha dimostrato la co11venienza di utilizzarlo specialmente come centro di rifornimento pneumotoracico. È però questione di specie e si cleve distinguere fra il D. delle grandi città e quello delle campagne, accordando a quest'ultimo la funzione curativa. Anche nelle grandi città, del Testo, si è dovuto ricorrere ad esso perchè gli ospedali erano insufficienti alla bisogna, sicchè le condizioni di utilizzazione possono variare col te1npo. Ad ogni modo, è essenziale che la tisiologia sia bene conosciuta almeno nelle sue linee direttive generali, dal medico pratico. Il vero Lrionfatore del Congresso, che rimaneva ir1deciso sulle incertezze e le divagazioni speculative riguardanti l 'ultravirus, è stato V. Purn nel TEMA CLINICO. Le forme mediche e chirurgiche della tubercolosi osEea ed articolare ed il loro trattamento. Nello scienziato italiano, il Congresso ha trovato la parola decisa, materiala dalla lunga e vasta esperienza, esposta con una spontanea flui dità di vero dicitore, non senza qualche spunto di finissima ironia. Nelle conclusioni, il Purn ha paTlato in fyancese, non senza ribaltere in puro i11glese al correlatore americano. Nel campo della patologia, ha . osservato che le statistiche dei tisiologi (L. Bernard) rilevano la rarità delle localizzazioni osteo-arti·colari nei tubercolosi polmonari. Egli, da chirurgo, deve viceversa rilevare la frequenza dei focolai polmonari jr1 malati di tubercolosi osteo-articolare. Non molto soddisfacenti sono le nostre nozioni sulla diagnosi; quella clinica difficilissima nei primi stadi che nono gli unici in cui si può fare qualche cosa; qualche sussidio può darlo la radiologia n1entre l 'istologia non fa, il più delle volle, ch e inge11e.rare confusione. Arg·omento del massjmo ìnteresse, la terapia. Anzitutto, egli riLiene che non si debbano attribuire alla sola elioterapia i benefici che si ot tengono, ch e diper1<lono invece da quei fattori ben più con1p]essi che si possono compre11dere col ler1nine più generico di climatoterapia. Importanti sono le modalità da seguirsi in questa, poichè è JJerfe LLamente inu lile il continuare la terapia cli1 natica in una determinata località ; })assato un certo tempo, il miglioramento si arresta e lo stato del malato clive11ta stazionario od anche peggiora. Si deve, allora, ca1nbiare di clima il ma-


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POLTCLINICO »

lato ; dal i11are, 111andarlo alla 1nontagna e viceversa. Il cli111a agisce piuttosto con1e una stin1oloterapia . ·L 'O. si dimostra sce lliço sui risultati della immobilizzazione relativa, che esige una ben lunga degenza in ]etto e che può forse agire nei 1)rimissimi stadi, in cu j la diag11osi non è ancor sicura e rimane allora il dubl>io se si fosse l.r attato real1nente di forme tubercolari. Ad ogni modo, il riposo orizz0ntalc 11el morbo rli Pott o quello in trazione per le localizzazioni dell 'arto inferiore C'ostituiscono il più adatto metorlo di c11ra durante il periodo i11vas ivo della malattia, ma quando questo è sorpa5sato , I 'i mmobilizzazione in apparecchio di gesso porta a più rapida ronclusione, m entre questo è il rr1etodo sovrano n ella cura amhul&toria. No11os tante tutto qua11 lo si è detto, egli ritiene che il risultalo ideale a cui ora si può tendere è l 'anchilosi, che permette di arrivare in 6-8 mesi a risul tati non molto diversi da quelli per cui, con l a cura conserva ti va, si esigono 3-4 anni. Tutte le cure mediche (immunitarie od altre) 11on ha11no che 11n valore accessorio. L'evoluzione delle nostre idee, in fatto di terapia della tubercolosi osteo-articolare ha seguìto per dirizzoni , esag·erando in u11 senso o nell 'al lro. Nessun errore peggiore che quello di polarizzarsi in un sistema e seguirlo a tutti i cos ti. Tutti , più o meno, possono dare dei buoni risultati; questione di scegli erli ed adattarli caso per caso. TaJ e adattamento, però, presuppone una sicura conoscenza della materia, che non si ottiene se non con lo studio specializzato e con d e11e cognizioni cl1e il medico odierno è be11 lungi dal possedere. Non basta aivere delle buone organizzazioni e disporre di molli mezzi fina11ziari; occorrono gli 11omini, ch e non si ottengono che con una precisa specializzazione nella materia. fil.

Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta del 21 giugno 1934. Presidente: prof. 1\llEHLETTI. Forma nuova di anemia infantile con osteoporosi diffusa.

Prof. F. RAVENNA e dott. C. CANELLA. - L 'O. prese11 ta clue ])ambini affetti da una forma grave di anemia ipocromica in cui I 'esame radiologico sis tematico posto in evidenza delle alterazioni diffuse e caralteri stiche interessanti tutte le ossa. 1'ali alterazioni consistono in una osteoporosi diff11 sa ed in una configurazione partico]are delle trabecole d ella Cliploe cranica (crar1io a spazzola). Coesistono cos picua epatosplenomegalia e faccia 1nongoloicle. Il r ela lare espone l a storia, l 'esame clinico, le ricercl1e di laboratorio e ripo·r ta radiografie e fotografie di altri 2 malati, che non ha potuto presentare. Ritiene che in lutti i 4 casi si 1ralti delJa Jnalallia tli Cooley, di cui fino ad ora s0110 11oti sol ta11to 25 casi descritti i11 America in figli cli It aliani , Greci , Siriaci. Si tratterebbe òi una alterazione del ricambio c111oglobinico e calcico su fondo razziale e famigliare. - Discussior1e: dott. D' ALr..ov A.

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Sindrome di lichtheim.

Doll. RAOlTL SPECIE. - L 'O. riferisce sopra un caso di 111ielosi ft1nicolare (si11élrome di Lichtheim) sopravvenuto jn un individuo che due anni prin1a aveva sofferto di anemia perniciosa; ne descrive il reperto clinico e ..anatomo-pa tologico. S 'intrattiene sulla delimitazione del quadro clinico, sulla p3.toge11esi e terapia di questa interessante

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forma 1norbosa della qual~ afferma possibile la guarigione nelle sole forme iniziali . Epatosplenografia con il « Trhorostrast » . Dott. C. _CANmr.r.A e G. CASTAGNARI. - Gli 00. riferiscono 3 casi di epatosplenografia con il Thorotrast. Il 1° affetto da enorme tumore dall 'addome destro (ipernefro-angiosarcoma) con spostamento del fega Lo, milza, duodeno e colecisti. Il 2° sofferente di echinococco recidivante del fegato, ed in cui il decorso post-operatorio prospettò il dubbio di una diatesi emorragica provoca ta dal Thorio. Il 3° colpito da linfoadenomi cronica subleucemica ipersple11omegalica, ed in cui un lungo periodo di remi ssione, prospettava una eventuale azione terapeutica del 'fhorotrast. Il paz. deceduto <lopo un anno dalla iniezione del farmaco, ha per1nesso di osservare l 'azione a distanza del preparato. Gli 00. discutono i quadri clinici e radiologici, descrivono i reperti di ~utopsia e degli esami istologici e conformano il valore diagnostico del 'fhorotrasl pure circondandosi di tutte le cautele che anche altri autori co11siglia110. la reazione di Weltmann nelle malattie del fegato.

Dott. L. ZANINr. - L ·o. ha praticato la reazione (li Welt mann s ul siero di sangue di 20 epatici ed altrettanti inalali acuti e cronici non epatici ed i11 soggetti sani. Ha co11statato c he la zona di coagulabilità è au1nentata tanto nella cirrosi quanto 11el c. cl. ittero cat arrale e ritier1e che detta reazioric possa portare un contributo non trascurabile a1la diagnosi differenziale delle malattie del fegato. Sintropia benefica (mc rbillo) in caso di grave nefrorati11 . Dott. OnTOLANI MARINO. - L 'O. ha avuto occasione cli osservare un caso d i nefrosi grave, che perdurava da oltre otto mesi ed aveva resistito ad ogni intervento terapeutico, volgere a guarigione <lopo processo morbilloso. La guarigione clinica perdurava da tre mesi. Condizioni morfologiche dei corpuscoli nervClsi n• i genita li maschili dei bamblniw dal primo al decimo 2nno di. et~.

Prof. dott. ·LAl\iIBERTI. --:' L'O. st11d iando con il 111etodo al cloruro d'oro del Ruffini , le espansioni nervose nei ge11itali maschili dei bambini fino al clecimo anno di e tà, ha potuto dimostrare come fin dai orimi anni di vita, dette espansioni, sieno rappresentate nelle loro strutture pressochè. def~­ rtitive, sia che si tratti delle espansioni pap1llar1, sia ehe si con sirlerino la re1 e arnielini ca sottopapiJlare, corpuscoli genitali, quelli del Krause, del Pacini e del Ruffini. Inoltre l 'O. h a Jnesso in luce un nuovo reperto l11orfologico , i co rpu scoli a gliirlarida, rico11cluc ilJili al tipo dei piccoli I<rause, espansioni formate da un budello di rete cilindrassiale, il quale assume la forma sferica propria dei Krause, curvandosi in ghirland a su sè medesimo. Le presenti ricerche danno inolt~.e amp~a conf~r­ ma al reperto del Dogiel sulle fibre di associazione cl1e riuniscono i vari corpuscoli ; le folte n11aston1osi cli rami di fibre nervose e di fibrille t1ltraespa11sionali, che riuniscono . a.s sieme questi vari corpuscoli , a forma ben def1n1ta, senlhrano fare ar111.onizzare alla periferia le due dottrine apparentemente con trastanti , quella del neurone e quella del circu.ito chit1so. Prof. G. Bucc1ARDI e d.ssa E. BASSANI. - Ricerr;he sul gruppo degli zucch.eri . l' ari aziorii ~el P .

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Sp. di sieri glucosati e levulosati in seguilto a diluizione. Il Seg relario: ARl\fANDo VIGNALI.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER JL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. Lipoidi e m'ftlattie lipoidee.

.D. L. Lichty (A rch. of int. l\fed., marzo 1934) ricor,da rapidamente le tappe attraverso cui è passata l'indenti•ficazione patogenetica e clinica di _q uel quadro morboso che va col nome di malattia di Schiiller-Christians · la . . ' prima teoria --= quella del disturbo della funzionalità ipofisaria ha ceduto oramai il campo al concetto di Rowland secondo cui . ' Sl . t~atta essenzialme11te di un'alterazione prin:iit1va del ric.ainbio dei lipoidi, il che avvici_na que~ta maJattia a quelle di Niemann e Pick e d1 Gaucher, da cui però si differenzia per il diverso orientamento chimico di codesto disturbo metabolico. Come è noto, la n1alattia di Schiiller-Chrisl ian è caratterizzata dalla poliuria, dall 'esoft.alm~ e da.Ila com.parsa di n1asse giallastre, che si localizzano d1 preferenza nel cra.n io· ma possono trovarsi ancl1e nelle altre ossa, e che pos~ono dar luogo a fratture spontanee: istologicamente , queste masse risultar10 formate di c-0]ìule istiocitarie cariche di lip,o idi: il fegato e la milza sono modica,m ente ing randiti. Il tas~ di lecitina e colesterina nel sangue è accresc1uto, durante i J)8riodi di attività e normale in quelli di remissione che la ~a­ lattia spontaneamente presenta. L'A. cita poi il caso di una bambina di 21 mesi, in cui la invasione xantomatosa della ~1a ~tojde provocò un.a sintomatologia molto srm1le a quella di una mastoidite acuta (dolor~, . g-~nfiore ~~e troiau!·ico lare e pei:sino, sco,Jo punsimile dall orecchio): la l1·a mb1na fu infatti operata con questa diagno,s i e l'intervento precipitò ]a malattia; nel period·o finale il sangue presentava un' a11emia a tipo a1plastico - come spesso si vede - e sulla cute era co1npar ·o un eruzione a tipo di dermatite, sel)orroica.. L'orbita era ris_1Jettata, e no·n c.' e·ra esoftalm o. A questo lavoro - di carattere clinico - segue, ~mpre sullo stesso argomento e sullo stesso g1orn~le, uno .cli D. M. Cowie e M. C. Magee che riguarda !l contenuto dei lipoidi nei tessuti n el corso di questa n1alattia. Gli AA. non hanno trovato modificazioni degne di nota del conten11to lipoideo dei tessuti, giacchè ILelle n_:ia~se ..'(~ntomatose, in cui la percent~ale d1 11:po1d1 era alta e costituita, nel 50 %, di colest.ennfl, le loro osservazio·n i si riferiscono al periodo finale della malattia , ma d 'allra parte 11011 se 11c· co1loscorto altre ab.e si riferi scano ad un periodo iniziale. V. SERRA. 1

Lipoidosi con manifestazione cutanea. E. Urbach (Klin. Woch., 16 , 1934.) riprende e completa l'argomento delle Iipoidosi ,

.'

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g1H LraLtato in quello stesso g iornale dal T annll a.user. Egli propone di di stinguere Je lipoidosi in due grandi categorie: le generali e le localizzate. A) Nel primo gruppo rienLrano oltre le noLe forme di Niemann-Pick a cellule fosfatidicl1e, e di Gancher , a cell~le cerebrosidi, artehe Je se,guer1ti for111e cliniche: 1) la xantelasmatosi, ch e si basa su un disturbo del ricambio della, colesterina e in cui vanno distinti i xanteJasmi da infiltrazione e da riasso rb~m~nto , gli xanteloidi ch e hanno sviluppo s1m1l-tumorale, e i xantomi o tumori veri co11 tendenze infiltrative; la xa11telasmatosi può avere localizzàzioni viscerali, cerebrali od o see; nota è la sindrome clinica di HandScl1L11ler-Christian, caratterizzata da esoftal1T1 o, diabete insipido e distruzione parce,l lare dello scl1eletro, specie d el cr anio . Importanti P'er la dia1gnos i so,110 non soltanto le variazioni qua11titative dei lipoidi nel sangue, ma anche le oscillazio11i d elle varie frazioni tra loro: il tasso di colesterina 11el sang u e e nei tessuti è au1nentato . f{i f.ntrano nell o stesso quadro delle lir,oidosi generalizzate la malattia di l(erl e ·1Jrbach, dermatosi caratterizzata da accun1uli di colesterina esclusivamente extracellulari e dipendente da un processo di infiltra1.ior1e di li poidi che viene emendato da applicazioni di r é1ggi e d.all 'uso di diete povere .di grassi; la malattia di Biirger e Grii1z, decorrente con epato-splenorr1eigalia. e caratterizzata dall 'acCL1m ulo sopr at utto perivasale di lip·o idi del g ruppo dei fosfatidi; e la malaLLia di Urbach\IVieth in cui si 11an110 rn.a nifeslazioni a caricò della cute e delle varie 1nucose (tra cui la res piratoria, co n fenorr1 eni anche mortali di ste11osi), legata a deposizioni di lipoidi e di albumine, onde il nome di «lipoidoproteinosi n. Tra le lipoidosi localizza1e, va11no ricord,!\t e: lo xa11telasma da riassorb,i mento o coleslerinoistechia locale, ch e si ritrova nelle les ioni luetiche terziariB , nelle cicatrici d 'a.n tica data, o intorno ad ascessi o a infiammazio?i. cronicl1e ; .la necrobiosi lipoidea dei diabet1c1 ch e colpisce i t essuti 1;r ecedent emente colpiti da necrosi; e l'imbibizione lipoidea del I css uto elastico della cute. V. SEnRA.

Il sistema endocrino e l'obesi1à. . Da u11 'in.c ~iesta sull'argomento, pubblicata .1 n M ed . /(linik, 15 giugno 1934, J. Bauer trae le seguenti conclusioni: 1) Tutti sono rl 'accordo nel ritenere che il problema dell 'obesità non può essere limitato aà una pura questione di bilancio ma t he è indispen sabile ammettere un' anor~ali­ tà nei processi d el ricambio intermediario. 2) Fer alcuni l 'esistenza di un'obesità


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« IL P OLICLIN I CO »

pu.ramente esogena 11on è dimostrata ; per al· tri , non è possibile un.a divisione n etta fra i du e gruppi , endogeno ed esogeno. 3) La frequen za di g r an lunga maggiore d ~ll ' obesità c ostituzionale, d et erminata quindi dal plasma germinativo, è riconosciuta dalla mag gior parte . Secondo a~1tr.i, invece, essa no11 sarebbe frequente, mentre Nonnenbruch ritien e frequentissima la predispooi zione e no n considera come causa d ell ' o·b eisità u11a malattia ereditaria d el sistema e ndocrino o nervoso. 4) La deter1ninazione del m etabolismo b asale e d ell'effi ca cia della nutrizione sp ecifiGo-di11arnica è senza importanza ne] ,g iudizio e n el trattamento dell'obesità; soltanto, L. Grafe ritiene che sia invece utile per dare un giudizio sull 'ob esità stessa. 5) Tutti sono concordi nel riten er e ch e Ja terapia tiroidea, b eninteso insieme con una adatta dietetica , sia utile anch e in quei casi in cui non è ricon..oscibile un 'ipofun zion e della tiroide. 6) Nessun va ntagg io p erò si ha con la S<Jmn1inistrazion e della tiroxina anzi ch,è d ella tiroidina. 7) L 'a g giu11ta dì altri preparati or m onic i sarebbe in a datta secondo alcuni, m entre p er altri sarebbe utile la somministrazione di estratti di gl1iandole ,o-errr1in ::t tive o , p er la lor o aiione d eacquificante, d ei preparati di ipofisi (in alcune donne obese). 8) Tutti so1lo contrari alla omminif:itra zion e di preJ.> éJra ti orryi onici combin ati . 1

fi l. Uso del dinitrofenolo nell'obesità e nelle condizio· ni ad essa connesse.

L. Tainter, A. B. Stock ton e -Y..T. r. Cutting (The Journ. of the Amerio. Medie. Assoc., ~{ .

4 no, embre 193·3) hanno proposto di usare 1'alfa dinitrofen olo quando è necessario at1n1ent ar e il m etabolismo basale. Può aumentarlo a n ch e del 50 %. Usarono questa te rapia in . 113 casi di oLesità , dando il sale sodico d el dinitrofenolo in capsule di 7.5 mg. (1-2 capsule al giorno), per 40 gi orni in media (anche per 125 giorni). J-'a m edi.a di p erdita di peso è stata di 4 k.g-. In qualcuno è· bastata una capsula al giorr10. D ei 113 casi cosl curati , 7 furono persi di vista, 19 sosp esero la cura p er ragioni n on dipendenti dal m edicamento n è dalla cura , 23 com pletarono la cura , 52 la stanno continuando a n cora, 9 la sospesero per reazione spiacevole p rovocata dalla cur.a e 3 n0n ne ebbero risultato. I disturbi ch e il dinitrofenolo ha provocato in 9 n1alati son o stati: cis tite , modificazione d el sen so gl:lsta ti''o., ga$troent.erite, r eazio,n i c11tan ee. Il medicam ento dà sen so di calore e sudo~ r azion e , qua lch e volta fino a d essere fastidioso . per cui al cuni si allegg eriron o g li abiti ed -eb1

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b ero raffreddori. Alcun.e ma1ate acc~usarono (( nervosismo )) , ma si trattava· di donne vicine alla menopa usa. · I r1 17 casi in cui <· all'obesità si associa va iperten sio11e, questa migliorò colla cura. · R: LusENA.

Tirosinuria.

La tirosì11a è u110 d egli aminoacidi noti da più tempo ; deriva dalla di&gregazio,n e delle i)roteine . Si libera nel tub·o diger ente }Jer digestior1e di alimenti albuminoidi ed è un prod otto di disintegr azion e dell e proteine ancl1e irt sen o a i tessuti. (J uesto spiega per ch è la tirosina fu trovata n ell e urine di un malato di atroifia gialla acuta d el fegato da 1F rerich s e Sla d eler ver so la rrietà d el secol o scor so. P erò su ccessivam ente la tirosinuria è stata J)OGo studiata . Recentem e nte se n e sono occ u pati Lichlma11 e Sobotka del 1\ilount Sinai Ilos1)ital di Ne';y 1'.·o·r k, i quali hanno sostituito i.I vecchi.o n1eto,d o cristalloscopico con un procedimento biochimico, ch e permette a11ch e un esam e qua11titativo an che per quantità di m g, 12,5 per 100 cc. La tirosinuria fu osservata n el 30 % dei casi di m a lattia d ella cistifellea e delle vie biliari, con m aggior e frequen za n ei m a la ti di form e degen erative subacute del fegato e n1inor frec1uenza n ei m alati di forme m alig n e , di calco]osi epatica co11 itter o d a ostruzio•n e , di itter o Lossico (d a cincofe11e e da arsfenanin1a), di itter o catarTale. Risu]tati n egativi si ebber o in casi di polmonite, leu cemia , an emia perniciosa e ipertiroidisnlo. La tirosinuria si h a anch e n el ca11 cr o d el nolr;none. La eliminazion e massiv.a di tirosin a indica d egenera.zion e a cuta d el fegato ed è continua. Se la tirosinuria è transitoria si tratta di atrofia suba cuta. Le lesioni infiammatorie delle vie biliari non danno tirosinuri.a. La scon1par sa d ella tirosinuria accompagn a il ristabilirsi d ellu funzionalità epatica . La tirosinuria non si d e ve confondere coll a tiro·sinosi descritta dal Medes, per chè q·u est 'ultima è un 'alterazione de l n1 etab·oìismo ch e ricor:da· l 'a Jca1ptonuria . Cos'Ì in un editoria le d el Joiirn . of the Am eric. Medie. Assoc., 7 luglio 1934:. R . LusENA ~

IJa cura della distrofia muscolare colla glicina. e ~fa clachlan (The Quarterl . .fourn. 11edic., luglio 193-1) hanno studiato l 'effetto della glici11a in n ove ca1si di distrofia _mu scoJ,are, cinq·u e Stei qua li a tipo pse~do·-Ipe'r ­ trofico ; prima di iniziare la cura f> stato ~cce1·­ la Lo ch e l 'intein sità d ella cr eatinuria corrispond eva al .gr a d o dell 'incarpa cità muscola r e . I n alla sommi11istr,azione d ella glicina , la ...seo-uito io r r èatinuria di1nostrò un certo at1mento tempo1 an eo , per ricadere · poi a val'o,r i più bassi , i11f eriori a quelli osser.vat i 1prima· ·della cura. Tutti e n oive · i casi rise11tiron o un certo 11eCu t libe rt on

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1teficio dalla' cura; awnento delle forze, del peso e del benessere generale; nessuno ebbe a lamentare µn peggiora111ento. :F u anche notato Utn lieve miglioramento in qu·alcu110 dei muscoli colpiti; qu-esto miglio. ramento fu piccolissimo nel grutppo delle pseudoi pertrofie. Ricapitolando gli autori ritengono che i risultati così ottenuti siano migliori di quelli ( he si possono avere con la sola ospedalizz,azione·; tuttavia non si può ancor dire che sia stata trovata una veira cura. V. SERRA . L'ipoglicemia provocata da iniezioni endovenose di insulina. Saggio di tolleranza all'insulina. M. Labbé, Escalier e P. Whry .(Presse Méd., 18 luglio 1934) hanno stUJdi.a to le variazio,n i glicemiche pr9vocate in soggetti normali dalla iD.iezione endo,v enosa di insulina. Il pazie11te cleve essere a digiuno, in riposo musco·la1re, in posizione clinostatica da almeno un'ora e1d in equilibrio tro-mico. La dose di insulina da iniett.a:ry, endovena è stata .stf.Pilita dagli AA. in .12 u111tà. Vengono effettuate 20 p·Pese di sangue: 2 a digiuno di cui si prenid e la media, poi, doj)O l'iniezio·n e, 9 prese di 5 in 5 minuti, 4 di 10 in 10 minuti, 5 ogni 15 minuti; in tutto· la. prova dura due ore e tre quarti. L'iniezione · è abitu:a lmente· b·en sopportata; se talo·r a si manifestano disturb·i da ipqglicemiru, l'assorbimento di una quantità minima di glucosio o di a·c.q ua zuccherata fa tutto • scomparire. Riportando in ordinata le variazioni glicen1iche in centigran11m i per lO·ùO e in ascissa i tempi in minuti, si ottiene una curva tipica•, cli'risa in due' segmenti, ·u110 discendente l'altro ascendente con ritorno .abitualmente al punto di partenza iniziale. Le vari.azioni· glicemiche, sia_ in discesa ch e in ascesai sono in un primo tèmpo brusche, poi • s1 smorzano. La differenza fra il livello di glice·m ia ini zjale e quello d.e lla glicemia più b·a ssa varia fra ~;, e 60 per 100. C: . ToscANo. 4

TOSSICOLOOIA. Intossicazione .mortale da salicilato di sodio. . G. Paisseau, E. Friedman e C. Vaille (Soc. 11iéd. hopilau,x, 6 luglio 1934) riferiscono il caso di una b·ambina di 1O anni in cui aJ. quinto giorno del tratta m ento salicilic,o si sono avuti dei , sintomi allarmanti -: agitazione, ebetudine1 . delirio; co1np~rsa· di un_ ritmo respiratorio di l\ussmaul o·dore di clorofo,rn1iò d el fìa;t-0: il che fa pensare- ad uno stato di acidosi, cunfermato dagli eisa,mi del sangue e dell 'urina; la riserva . alcalina cade bruscamente a 9: le.. µrine., molto acide sono moil to ricche in COif• • • p1, qetonicJ. , ·, La sò·Ii1.mini.strazio·ne. di .alte dosi di bicarbona.lo ài sodio .fa aumentare la riserva . alca. 1

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SEZIONE PRATICA

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lina a 32, ma le urine rin1angono molto acfde ed il salicilato si 1nantiene nel sangue ad u~ tasso relativamente eleiVato· anche ~re giorni dopo la soppressio11e. . Si svilu1)pa frattanto una sindrome di insufti ci·enza renale; azote1nia elevata (1,28, poi O, !-19); urine scarse con aJ.bumina e cilindri gra11 ulo si. 1\falgrado un 'inte·n sa alcalinizzazio~ 11e, la sindro·m e di acido-cetosi provo•ca la morte 3 g·iorni dopo l'inizio degli accidenti. All:autopsia, lesioni notevoli del fegato affetto da degenerazione grassa massiva e congestione renale . Il salicilato di sodio, in vista di un 'incipiente lesione cardiaca, era stato so·m ministrato dapprima in pozione (10 grammi co·n 20 di bicarb·onato di sodio); ma quieista era mal tollerata (vo·m iti), sicchè si fecero iniezioni endovenose di salicilato (2 g.) asso ciate a clisteri di salicilato (5 g. con 10 di bicarb·onato). <..:omplessivamente 7 gramn1i di salicilato al giorno, per 3 giorni. La quantità somministrata era inferiore alle tiosi spesso ·consigliate, tenuto conto della grande tolleranza clei bambini a tale rimedio. Ad ogni modo, i] fatto de,re consigliare una certa prudenza nella somministrazio,n ·e del salicilato, sopratutto nel senso di so·r vegliare il m alato , evitando di co ntinuare il 'trattamento in quelli che presentano delirio·, vo1nitì, costiparion.e e sorvegliando la comparsa dei primi segni di acidosi (acetonuria, diminuzione della riserva alcalina del sangue). fil . 1

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TECNICA MEDICA. Le infezioni gassose da iniezioni. Nel Boll. dell'l stituto sierot . milan., giugno 1~~34, tro,·iarno sull'argornento il riassunto d\ .) lavori, che possono interessare il 1ne·dico pratico. . A. Cazzaniga (R. lst. lombardo , 1931 , pag . 915) ha avuto· occ.asior1e di occuparsene l1'e1~ u11a .p 0rizia medico-legale ed insiste sull 'in1port.anzaJ della corttraiior1e della milza per la i;atogenesi deJJa gangrena gassosa consecutiva ad iniezio11e sottocutanea di adrenalina , di cui tale A. racco1r1anda di servirsi con grande prudenza1. · , ·· G. Leo·11ardi (Gior1i. d; med. militare, 1934-, n . 1) rileva che l 'a drenalin.a., inoc ulata sotto la cute di cavie, facilita lo. sviluppo dei germi anaerobi , provocando l1na vasocostrizione, una cl1err1iotassi nega1tiva ed una diminuzione del i>oLere fagocitario dei leuco,c iti. I germi han• • • • • no, in questi ~.asi, prove-r1.1enza · esogena, 1po 1cl1è nqn è ammissibile ch e le fiale siano inquinate, tanto più che le soluzio·n i di adrenalirta hanno potere antisettico. · r;. Bongl1ini (G iorn. di clin. med. , 1932 , Jl. 6) ricorda che la gamgrena gassosa si è veri fìcata in seguito ad iniezioni di · caffeina .(8 casi), tl.i adrenalina (4 casi), di sparteina , di r1ovoc aina , di olio canforato , di· morfina , di •

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<< JL POLICLI~lCO

St)luzione fisio]o1g ica, ecc. J11 un caso di sua osservazio·n e., Ja n1alata è morta 39 ore dopo l'iniezione di adrenalina; dalla lesione si è isolalo il B . perfririgens. 11 ineccani&mo p atogenico di tali forJne può essere attribui lo a: 1) germ i occasionaln1ente irt circolo, provenie11 ti dall 'intestino, dove si trovar10 abilual1nente; 2) gern1i respinti dalla n1ilz.a, eh(:'- si co11lrae sotto l 'azione d el m edican1ento; 3) gern1i ch e si trovano, sulla cute e J}Ortati nei tessuti. Nel caso osservato. d·a !Bongl1ini , quest '11ltima spieg.a zione era la sola possibile, in quanto ch e l'esame batteriologico rlelle fia le, della scatola che le conteneva, della siringa e dell'a go (che fra l'altro avevano ser\1ito ad a ltre iniezioni) fu negativo. Trattasi quindi di una coincide11za fortl1ita e disgraziata, contro la q11ale siamo· quasi di- · sarn1ati, poichè ]e spor e di tali bac illi so110 resis.ter1tissin·1e a qualsiasi disinfettante. In q11esti ultimi le1npi , si sono f.atte più freque11ti J.e osservazio11i di tale grave com ip1licazio11e co11 l e iniezioni di adrenalina, ch e se·n1bra avere un'azione fa·v orente l'infezione gassosa. Ora, le ii1iezioni di adrenalina si fan11 0 n1olto SJJCsso, sia perch è si tratta _di . llil rimedio in , -oga e cl1e rispond e a molte indicazio·n i , sia 1Jer cl1è essa entra nell{l composizione di rimedi u sa ti daj pazienti st essi (così i numer osi as 1n.a tici u sano largamente iniezioni di asthmolysn e di asmoganglina , cl1e sono appunto a ]Jase di adrenalin a). Il fatto della rarità e d ella diffi c il e profilassi contro tale inconveniente non deve far trascurare 1.utte te mi sl1re atte ad imrJedirne la produzione, con u11a scrupolo·s.a asei,·s i nell 'ese,guire quella pi ccola 011erazione che è una i11iezione sottocutanea. E, se disg·raziatame11te l 'inconvenienle si verifica anche avendo posto i 11 o.p era un· asei1s i scrupolosa, il n1edico potrà ~Lare con la co.scienz.a tranquilla e.cl affrontf\re ser ena1nente le possibili con seguenze m edicolegali , sempre pronte a soa·g li arsi, per attribuire al curanl e la colpa di r ui è in11oce11te. 1

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[ANNo XLI, NUM. 39]

Malgrado ciò, le 1~appe renali, n1uscolari ecc. so110 J-1iù tossiche di quell e cerebrali , perchè l 'adesione cl1e la to·s sina co,n trae con loro è IJiù debole, e la tossina stessa più facilmente è riceduta e riassorbita , onde riesce più ra·p i1damente ·m ortale. La polt~glia di sostanza cereb,rale-, trattata con etere solforico, alcool assoluto , acetone ecc. subiscono una notevole riduzione nella loro capacità di adsorbimento della tossina, l)er chè ]e so1staJ1z e su citate inducono nella sost.anza cerebrale u11 p rocesso di cc gelificazione n. Con lo stesso m eccanismo, la sostanza cerebrale fissa, oltre la tossina tetanica , altre tossine e ancl1e l 'a11 tit-0ssina1., ch e è ca.pace di r1eutralizzare la tossina, quando questa è già stata fissata, per sen1plice co·n tatto. L'ineffi cacia della cura a1ntitossinica è dovuta quindi soltanto all'entità delle lesioni in(lotte dalla tossina n el parenchima degli organi su c ui si è fissata. V. SERRA 1

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POSTA DEGLI ABBONATI 1'era,pia dell'ulcera gastrica. -

Al dott . I. D. B.

da Lanciano :

J1 melodo di cura d el! 'ulcera gastric.ai che ella ·p robabilme11te intend'- è quello delle iniezioni endovenose di b enzoato so·dico. Esso· ha avuto, c01ne tutti gìi altri sistemi di cura proposti pe r 1~ulcera gastrica, il suo momento di celebrità, irta si è di111oslrato non corrispondente alle speranze cl1e su di esso si erano fondate. Esistono molti prepa1'ati comm1e rciali: può ella stessa far ·preparare da u11 buon farmacista la soluzione sterile di benzoato di sodio al 25 per cento·: si pratica u.n 'iniezione giornaliera di uno o dl1e eme. per almeno un mese. La cura migliore per l'ulcera gastrica, qualora non esistano· in·d icazio.n i chirurgiche, rim a ne se1n;pre la· die·t etica . 1

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. p . ..t\..LESS.\NDRINI.

fil.

VARIA

MEDICINA SCIENTIFICA. Sul modo di unione ''in vitro., della tossina tetanica con ·differenti tessuti organici. D. D' Antona (Acca d. Fisiocrit. Siena , diceml>re 1933) affe·r n1a che il fenomeno di vVasserrnann-Ta kaki si &pie,ga peir un adsorbimento cl ella tossina t etanica da parte della sostanza Ilervosa : la tossina aderisce ai fini granuli d ellai pappa ce;r ebrale, ed è ostacolata r1ella sua difn_~ c;ion e i)e•r cl1è tratte1 n uta, di&trutta o neutrai-· liz~ata.

A11che il r ene, i mu scoli ecc. fissano cc in vitro » la tossina tetanica, ma in grado e con forza r11inol'i della soiStanza grigia , p1ro bah·i lmente per il minor grado di dis.persio1n e che essi raggiungono nello spappolamento in soluzion e fi siolog ica. 1

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Un rimedio contro il cancro 1

La dottoressa Alice Cleveland ha comunicaito

al Congresso annuale della Società chimica americ.a na che, unitamente ai suoi collabo ralc>ri , è riuscita a scoprire il n1eccanismo dello f-vilu·p po del cancro e ritiene di averne trovata la terapia. Secondo le sue vedute, gli enzimi dei reni e dei surreni attaccano il tessuto caneerig no e costituiscono u:p.a reazione di difesa dell 'organi sino, conLro il cancro stesso. Talli e11zimi potrebbero venire attivati median,t e i11iezio1ti dì certe sostanze stimolanti. L'aumento di frequenza del cancro secondo · le vedute della l\lac. Donald. sarebbe d01VUto al1·azione de,l le so,sta11ze chimiohe usate per ]a conservazione delle sostanze alimentari. 1


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SEZIONE PRATICA

POT.ilTICA 'SA:\IITARJA .E GlURlSPRUDENZA.ri Risposte a quesiti per questioni di massima. 94° D ott or L . M. (S.) . - Se Lei è stato non1ir1ato co11 riferi1nenlo alle condizioni del capitolato, h a diritto al rimborso· delle sp ese fatte per l'ambulatorio. 95° Dotlo1· G. B. (S.). - Il ser vizio interinale, segujto sen za interruzione della nomina d efini tiva sarà valido agli effetti del compim e11 to del periodo cli prova. A presci11rler e dalla disposizion e del capitolato, l:i efficacia d el servizio interi11 ale è stabilita d al D. L. 80 dice1nbre 1923 n. 2?89 . 96° D ott or G. V. (C.). - La Comr11ission e deve essere costituita 1:> ri1na della chiusura del con corso. Però la giurisprudenza ritiene ch e n on sia n:~tivo di nullità la inosser vanza di questa disposizione. Gli esami con sistono in prove scritte, in eser cizi pratici ed in }Jrove orali , secon<lo i programmi eh e sono stabiliti dal Ministero. Co11tro la d eliber azione di nomina può esser e prodotto ricor so al Consiglio di Stato in sed e giurisdizionale. Si può ricorrere anche per vizio del proccdin1 enlo e d ella g·r aduatoria. 97° Dott or G. G. (S.). -

Salvi speciali obblighi ri sultanti d al capilolato o dall'atto di nomin a, il r.hirurgo prim ario non è tenuto a controllare la condizione rlei d egenti, dal punto di vist a amministratiYO. J..a pret esa responsabilit à p er il ricuper o d ell e r ette n el caso che il ricover ato sia ri 1nasto i1ell 'OsyJedale dopo ch e il deposito sia esaurito, 1n i sembr::t assolutam ente infondata. 98° D ottor L. B. (M.). - Il Podestà non è per legge obblig ato a no1ninare il primo graduato ma h a poter t di scelta fra gli idon ei . Non è n emm en o tenuto a 1notivare la scelta. La giuri sprudenza d el Consiglio di St ato è costante in questo senso . Il ~Iini stero dell 'Intern o diefle istruzioni in sen so cliver so. Se il Pocles là n ominasse il primo gr adu a lo , con ider andosi gi i zridica m ente obbligat o, la d eliber azion e sareb be illegittin1a. Se il Podest à n orninasse uno d ei con correnti sen za osser vare 1'oròin e d ell a g raclu at oria, e il Prefetto non appro' asse ques ta d eliber azion e, il concorrente interessato potrebbe ri correre al Consiglio di Stato in sede giuri sdizion ale contro il provvedimento d el Prefetto, il ql1ale sar ebbe certarn ente dichi ar at o ill egittimo.

99° D ott or T. c7 . A. (M. ~. - Il diploma deve esser e r egi trato n el Comune di residenza. La isti1uzione dell 'a111bulatorio deve essere autorizza la rl al l)refetto, .11 quale il sanitario deve far e dom a11da. 100° Dott or G. S. (S.). -

obbli g·atorio per legge il con cor so quan do si tratti della n orn in a È

(•) la present.e rubrica è affidata all'avv.

GIOVAN?- 1 SELVAGGI

di primari specialisti o di altri m edici primari , se, n el secondo caso, l'Osped ale abbia almen o 500 le tli . Fuori di queste ipotesi , l 'amministrazion e può proceder e a n omina diretta, purch è il concor so non sia obbligatorio per disposi zi on e d ello statu to o d el regolamento locale.

B escluso che il direttore di lln osped ale possa n on1inare altro collega, con funzioni di vice direttore, aiuto e simili. Non è invece vietato d alla logge ch e il m edico condo tto sia nominato direttor e d el! 'Ospedale. La i11 compatibilità può d erivar e d a disposizioni del t egolam ento o d el capitolato o d alla impossibilità ct i fatto di attendere all 'una e all 'altra funzione. 101 ° Dot t or C. C. (C.). -

La somministrazione n ei m edicinali ai poveri n on è stre ttam ente collegat a alla condotta, n el sen so ch e soltanto i m edici11ali prescritti dal m edico condotto debbano essere spediti gratuita.m ente. Anch e se la ricetta sia fatta da un medico libero esercente, è dovuta la sommi11i strazione grallti la. S'int ende ch e ciò 11on accade normalm ente, essend o ovvio che gli iscritti nell'elen co 'Jell 'assistenza gratuita richie- · ciano l 'opera d el m edico condotto. È assurdo che il delegato p od estarile modifichi l ~ rice tta diminuendo l e dosi dei f::irmaci prescritti d al m edico. 102° D ott or R. P. (C.). -

A rigore il medico

co11dotto non può assentarsi d alla r esid en za; ma gli obblighi d evono esser e in1 esi erl osservati con 0. iscrezione. La pretesa d el ~od està mi sembra eccessiva. Interessa ch e il servizio sia assicurato, e, fatte le visite normali , vi sia la possibilità d ell 'as5isten za i11 casi eccezionali o urgenti . Per regolare q,u esti rapporti di servizio, co11vien e procedere d :accordo, con criteri di buon sen so. 103° Dottor R. G. (B.). -

Lo stipendio dell 'uffi ciale sanitario è quello ri sultante d al r egolam ento or ganico. L'avviso d el con corso ha solta11to 1:effetto di annunzi ar e le concli zioni prin cipali d el rapporto d 'impiego ma n on può m od jficare quelle ch e risulta110 dagli atti appro ati d all a autor i tà tutoria . S'intende che le con d izioni effi caci son o qu elle ch e risultino d al r egolan1ento in vigore al tempo d ella n omina . Piul tos lo è da dubitare della legi ltimità della disp osizione cl1e, agli effe tti degli aumenti periodici , con siòer a utile il ser vizio prestato presso allri Comt1ni. N. B . - Ai qu es,.ti d egli abbona l i si rispon de, i 11 ogni caso, dirett amente, per l ei I era. I q ues;ti rlevo n o es.c;er e invi ali , in busta, accornpagnaf i dal fra n co bollo per la r isp osta e semp re indirizzati im person alm ente alla R edazi one. de l cc Poli cl i n ico H, -r ia Sis ti n a 14, Rom a. Le r ispos t e ai ques i ti ch e non r ;chiedono esame di atti o specia li indagi n i, sono gra tuit ' .

esercente

i ~•

Cassazione. eone. 1ee- del nostro per iodi t"'


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(( J L

POLhJLl [';reo ))

lANNO XLI, NUl\iI. 39J

NELLA VITA PROFESSIONALE. PoGGIOMAnii~o (Napoli) . -

CONCORSI. POSTI

V ACANTI .

AGRIGENTO. Con sorzi o Prov. _4.n.tituberc. - Scad. 28 n ov. ; direttore del Consorzio e del Di spensario }Jrov.; L. 22.000 oltre L.. 1000 serv. att., 3 q.u aclrie11ni di I,. 1200; cointeressenza; età li1nite 45 a. BOLOGNA. Consorzio Prov. Antituberc. Scad. 31 ott.; medico cl iret tore del consorzio, medico direttore del Dispensario prov.; medico aiuto del Dispensario prov.; medico dirigente la Sezione ispcrtsnriale di Imola; rispett. L. 24.000 , L. 18.000. L. GOOO e ·L . 5000 aumental1i1i; laurea da 2 anni al 17 ag.; tassa L. 50. BRESCIA. Ospedale de ; Bambini cc Umberto I » eri I stituto Racliitici. - .Scad. 15 nov. , ore 12; m edico aiuto ; L. 5500 e parlecipaz ., g u ardie L . 25 e vitto; età limite 35 a. a l 22 ag.; doc. a 3 m esi d alla s l es~a d ata; lassa L. 50, 10. BRUSAsco CAVAGNOLO (Torin o) . - Sraò. 15 ott. ; L . 7920 a unLentab. , oltre 'L. 3030 a utomob. , L. 616 llff. &Gi n .; sole tra tte11u le; età limite 45 a. CALTANISSETTA. Osp edale J' i I t. E1n . II. - Scad. 10 clic.; prj mari o oste tri co aiuto chirurgo; titoli ed eventualrn. esami ; L. 6000; ritenu1 e; tassa L. 50 ; età lin1ite 35 a. P er altre condizior1i rivol ger si Cong r egazione di Carità. CETRAno (Cosen za). - ,Scarl. 3 ott.: L. 6000 e 5 qunòrienni dee., L. 2500 trn sp. , età limite 35 n.; t assn L. 50. CH·\1\fRAvE ( Aosta). - Scaò . 22 nov .; L . 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 trasp. , L. 500 uff. san., rtà limi te ;1!') a. F ·\ ENZA. Ospedale Civil e. -- J.\ tl1tto il 31 ott .; sos litulo cl1irurgo e medico assistente orcli11ario n ella Sezione chirurgica; età limite 35 a.; tassa L . 50 , 10; s t i p e rtdio a l sostitt1to chirurgo L . 7000 e ' c.-v., è injbilo l'esercizio della professione libera; al i11edico assislente L . 4500 P. 18 % dello stipPnòio fJer serv. alt. Chiec.lere an r1u11zio alla Congregaz . cli Carit à. F ARINDOLA (P escair a) . Scaò. 10 nov.; L. 8000 p 4 quadrienni di L. 500, 2400 caYa1c., L. 500 se t1ff. sa n .; elà li mite 40 a.; t assa L . 50.

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GAIOLE TN CHI~~TI e~ iena) . - Scaò. 15 ott .; 2a. rondol ta; L. 8500 e 10 tri e11ni ventes. , ol lre I . . 3500 lrasp., c.-v.; alloggio su canone annuo di L . 600; 0 l à lin1ile 35 a.; tassa L. 50,10. LA SPEZJA. Ospedale Civile Vittorio Emanuele II. - È aperto con corso lJer rnedico specialista in Otorino-laringoiAtria. Chiedere co11ia dell'avviso alla Segreteria clell 'Ospecia1e. l\iIERANO (Bolzf'lno) . Civico Q.c; p edale. - AJ 25 ottobre , ore 18; a_ss js ten te deJ Reparto Chirurgico; e tà li1nil.e 40 a.; doc . a 3 mesi dal 15 sctt. ; L. 5000, oltre vitto e alloggio (oppure l ... 10 al gior110) ; rictu z. Chied er e avviso. ~OVARA. Co m une. Sc3_cl. 1 clic.; m edico condotto :-trlct e l 1o all a virri]anza i g ieni ca sani tari a i1elle 0 scuole ecl all'Ufficio d 'I g iene : L . 8000 e 10 bienni veni es . , ollre L. 3500 trasp.; età limite 32 a. PEN NE (Pescara) . ·Scad. 25 i1ov. ; i a condotta; L. 6.300 e 10 bienni di L . 325, oltre L . 2400 cavale.; Plà 1in1i Le 40 a.; t assa L. 50.

Scad. 28 ott.; L. 9500 e 3 quaclrieI1ni di L. 500; e tà liinite 40 a.; tassa I_,. 50 , J O. PnzzGoLo DEL FRIULI (Udine) . - - Scad. 30 nov.; f.1. 8000 oltre L. 500 serv. att., L. 900 uff. san., L. 3000 Lrasp., c. -v. Chi ed ere avviso. RoMA Gove rn.atorato. - Scad. 5 nov., ore 12; vice-direttore del] 'Uffi c io cl 'ig·ie11e e sanità (grup]JO A, grado III) ; titoli ecl esa n1i ; non sono an1n1esse l e donne. Chiedere co11dizioni. Rivolgersi al Protocollo della Riparlizione I , Campidoglio. RosETO DEGLr ABRUzzr (TPra·mo) . - Scad. 30 nov. ; }Jer 2 frazioni; L. 7000 e 4 quadrienni di L. 500, lrasp . L. 2400; e tà lim. 40 a.; tassa L. 50,10. RossANA (Cuneo). - A tutto l '11 ottobre c. a. Concorso al posto cli medico condotto. Stipendio l ordo L. 8340; quattro aumenti quinquennali del decimo dello stipendio. Indennità di trasporto L. 1000, più L . 500 quale Ufficiale Sanitario, il tutto soggetto alle rite11t1 f13 e riduzioni di legge. Scadenza undici ottobre 1934-XII. SALERNO. Consorzio Prov. Anlituberc. Scad. 10 ott.; merlico aiuto nel Dis pensario provinc.; L. <3000 e 4 trienni di L . 500; 2 anni di laurea; età Ji1ni le 40 a. al 10 sett.; tassa L. 50, 10. STRIANO (Napoli). - Scacl. 20 nov. ; ·L. 9500 oltre L . 500 uff. san.; 0tà lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. VOLTERRA. Ospedale Psi•chialrico. - Scacl. 15 ott .; 5 medici assistenti; L. 12.000 e 5 quadrienni cl ec .. o ] tre L. :3000 serv. att., L. 1500 alloggio. Rivolgersi Co11gregaz . cii Carità. AvvEnTENZA. - Quando non è altrimenti inòicato l concorsi si riferiscono a condo I te meclico-chirurgiche, i co1npensi allo slipendio base. BOHSE DI

STUDIO.

Borse di stU:dio p er m edici e slaclenlt a Pisa. È aperte t1n co11uorso per esa:nU a due posti ne] Collegio Nazionale Medico annesso a1la Regia Scuol a Nor1nale ,S uperiore di ~isa, c.lestinati a giovani c11e intendano i scriver si o siano iscritti ad u110 cl ei .5 ai1ni di cor so della Facoltà di Medicina della R. l inivers ità di Pisa. Le dorr1ande , accompagnate d ai cloc;urnenti di rito e dal cerljficato di inscrizione alle Avang uarrli e, ai Giova1 1i F ascisti, al Guf o al P . N. J."'. rlovranno perve11iFe alla Segreteria c11tro il 20 ottobre prossimo . Le pro-Ve scritte avran110 luogo il 2 n ove rnhre. U11 concorso p er titoli e per esa1ne a tre posti jn rlello Collegio è pure indetto. Esso è destinat o ai giovani laureati in Mecl ir i11a da non oltre due nnni, che inte11da110 perfezio narsi nelle disci]Jline med ich e. Le d o1nande debbono essere preser1tate e11tro il 10 novembre, unitamente alla dichiarazione della materia o gruppo cli ina lerie in cui in tencl.0110 perfezionarsi. Ferlernzion e F emminile Uriiuersilaria. La Federazione F. A1nericana offre una borsa di s tudio cli dollari 1500 per J 'ann o accademico l-VII-1935-30-VI-1936 p er ri cer ch e in qualsiasi 1nateria , da compiersi in n azione clifferente d a quella d ella canrlidata. Inviare d ocumenti e do111ande entro il 20-X-1934 all a dott.a Isabella Grassi, via Adige 66, Ron1 ~.


(ANNO

XLI,

l\Ul\f.

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CONCORS I A PREMI.

NOTIZIE DIVERSI!.

Concorso tra Uffi ci ali m edici p er uno stu d i o sulla t-qb er co l osi .

1° Congresso internazionale di gastro-enterologia.

TI « Giornale Mili t ar e » pubblica il ba11do (li co11corso p er un pre1nio di lire tremila, d a asseg·11arsi alla mig liore cl elle m em orie r ed atte d a uffi ciali i11edici d el Regio Eser cilo e della R egia l\llari11a, sul tema seguente : « La costituzione, secondo le attu ali vedute n ei suoi r apporti con la p atogen esi della tuber colosi e n ello studi o di dipen d ertza da cause di servizio ». Le m emorie dovranno perve11ire alla direzioue g·e11erale di Sanità Militar e non oltre il 31 dicen1bre 1935. Quelle non pre1niat e, qualor a n e sara11 n o g it1ffica le d egne, avranno una in e11 zio11e on o~·evol e.

Proroga di Con,cor.so. Il Con cor so b andj lo cl a11 '« {Jfficio S tainpa Me<li ca Ilali an a » per i l avori rig l1arclanli la « Storia d ella S tan1pa Medica Italj a n a » e « Criteri t ecnici i11 rapporto all a St an1pa Medica » ch e doveva chiu dersi il 30 se ttembre corr ., è st ato prorogato fin o al 30 i1ovembre . Res ta conìunque assicurato che entro il dicemb re la Co1n111issio1te, 11on1inata d all '« Ufficio Slan1 p a Medica Italian a n, d'accordo col « Si11daca to 1\1edico Provinr iale F ascis la » di Milano, d ecider à l a assegn azion e d ei premì. A qucs lo Con cor so potrnnno prend er e parte, oltrech è i 111edici , an ch e i g iornalis li e p ei premi so1 . 10 . .di sponibili L. 5000 offertA d al prof . P . Piec1n1ni. Per ogni ulteriore schiarimento, .rivolger si alla Di1 Pzion e clell '« LTfiicio S tampa ì\Iedica It alian a », Yia , . allazze 39, Milan o. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE I11 seguito a l risulta lo d el con cor so p er dire ttor e d el Rep a rto os te trico-ginecolog ico clegli Osped ali Riu11iti di Nn 11oli , il Consig·lio d 'A1n minis lrazion e cl egli Osped ali , n ella t or11at a clel 7 se t len1bre, h a approva to la g r aduatoria d ella Commission e esa1ni11a lri ce, nomin a11do direttor e d el Repart o il pri1110 g r adua to prof. Raffaele Galvanico. Qu ale su ccessor e cli Calmette a11 'Acrad e111 ia rli ~Ieclici11a di P arig i è s la lo eletto il ge11. ined . prof. Sacquépée. Il J)r of. Félix ct 'Her élle, n o lo pe.r la scoperta d el ])a tteri ofago, è norni11at o dire ttore d ell 'Is tjtuto per Je n1ala llie infettive di Tifli s. La clirezione d el p er iodico cc Brasil-1\lledi co st a ta affid at a al prof . Cle1ne11tino Fraga.

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Il prof. Vikt or Schilli11g è chiamat o all a dire1io11e d ella Clini ca n1eflica d i ~1iln st er . Il prof. I<ortje lzny , dire l tore d ella Sezion e c ~i ­ ru r g·ica d ell 'OSJ)eda le Civico cli Dortmu.nd , ~ ch1a~ 1nato alla direzione della Clinica ch1rurg1ca dl Gr eifs"vald. qua]e su ccessore rlel prof. Fri edrich Pels-Leu sd en., e h e a r1ò.rà a riposo col 1° ot1 obre. Il clo tt. Vern on C. Davicl , professore di clini ca chirurg ica al Collegio 111edico Rus t d.i C.hi.cago, .€ nomi11 a to diretlor e di qu ell 'Istitut o d1 r l1111ca ch1 rt1roo-ica ' co n1e su cce ~ sore d cl prof. Art hur Dea n

n e\ all .

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S El IONE P RATI CA

Dall '8 al 10 agos to 1935 si t errà a Bruxelles il I Con g r esso Inter11azionale cli Gas lro-enter olog ia. L 'importan za ch e tale ram o d ella clinica h a assu n to in questi ullin1i a11ni, m a sopratutto il bi sogn o d ella coop er azio n e 1ra m edici , chirurg i , r a<liologi , fisiolog i e biochimici , r end e i11dispe~1 sa 1>ile u ·n a integr azio11e r ec iproca per l a risoluzione d egli importanti problemi ch e son o sul ta.p peto e ch e rig uardano lf\ alter azio11i. fun zionali ~, a.naton1ich e d egli organi ch e 1)r es1edo1• 0 alle {Jtu 1111 portanti funzioni d ell 'organi sm o u1na110 . R g iunto il n1on1 enlo di affront ar e questi problemi n el loro insieme e sol to i diver si aspetti , i11 con vegni ch e riunisca110 ineflici , chirurg i , radiologi, fisiolog ici , an ato1110-1)tllologi e biochimici di tu l tj i p aesi . La So\ iet à Belga di Gastro-enterolog ia si è fatt a ini zi atrice di una pri111a riun.ion e int ernazion ale che avr à luogo a Brt1xelles in occasio11e d ell 'Esposizione Uni ver sale n el 1935. Gli ar oo-orr1 enti all 'ordine cl el g iorno. sa.ran110: 1 ) le gas tri Li .: 2) le coliti t1lcer ose g r avi n o11 am ebi ch e. Le prin.cipali Nazioni h an110 gi à ad erito e si sono costituiti Co1nitati N::izion ali , dove figura110 i 1101ni più significativi di coloro ch e in qu est.o campo h anno fatto l 'oggetto d elle loro osservazioni , d ella loro pr;i.t ica g iornalier a e ò elle loro ricer ch e sp eci ali. L 'Italia a su a volta h a cos tiluilo un Co1nitat c ad h oc e la Soci età Ilalian a di Gas lro-enterologi ~ h a g ià d at o l a su a completa ad esion e e Je .Pii1 spiccat e p er sonal ità italia11e Ile] campo d el~a sc.1e11za 1nedica h an no g ià prornesso la partec1paz1011e a l ti va, p er son al e e della lor o scuol a. Il comita to italia;no è così costituito : President e onor ario : prof. sen . F . l\1ich eli ; presi dente effet t ivo: prof . C. Frugoni ; eg·re tario : prof. P. Alessandri11i ; 111el{lbri : proff . R . Alessandri , iVl . Ascoli, R. Balli , F. Bo t lazzi, A. Busi , L . D 'Am a to, M. Do11ati, G . Egidi , G. F asia11i , L . F erra11rtini A. Ferrat a . C. Gan111a, G. Izar . N. Leotta, R. Paolucci , N. Pende , P. Ron.cloni , G. Sabatini , . F . Schup.fer, O . Uffreduzzi , L. Zoia. Pe.r i11formazio11i ri vol ger si al segr et ario prof. P aolo Alessandrini , prin1 ari o d egli osp€d ali di Ro1na, via Alberico II 33, Ro111 a. 1

2• Congresso internazionale di medicina sportiva. Si è sYolto a Ch an1onix e Yi h a n110 p r eso part e 300 1nPdici di tt1 t le le Naz ioni , tra i q u ali 25 i t al ia11i . Le propost e i t alian e (l ei se11. , .iola e Pend e ~i ~ guard an t i i criteri biotipologici e antropo111elr1c1 l1 anno incontrat o il p,i ù vivo co11se11 o. Notevoli fra l e r elaz ioni quelle d ei p roff. Bened el li e Pi11i di Bolog11a sulla inisuraz ion e tridin1e11sionale d el cu or e rlegli al le li e su gli effetti e r1ergetici (legli estratti corl ico-st1.r re11 ali ; d el prof. l)oggi -Longostrevi cli Mil a110 s u.11 a .cura d ell 'ohei là sed entaria; rl el prof . Don aggro di ~lorle11 a Sl111 a stia 11u ova reazion e, « 1es lo » p er la fa tica; d el p rof. Aiello di ~filano f ulle d ir e tti ve p er la i11igliore prest azio1te sp or tiva. Il p~o f .. Del Guerr~ d i ~i .a l1 a con1plet at o i ri ulta t1 d1 lung h e 111d ag1 n1 , i11iz ia tc n el 1932 per inca rico d el Con siglio Naz. d el1 e Ricer ch e - ri u llati o llen l1li . i1 i1eg 1i at lflti


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<l

IL l-'OLJCLlN I CO »

u11iversi tari , . ., ia in ca111pio11i , circa l 'aun1 e11to di re11dirr1ento fi sico e di r esiste11za alla fatica con la , ommi11istrazione agli atleti di proteine vegetali c·11er ge lich e. Il preside11te della Federazio11e Italiana Medici })Ortivi prof. Cassi nis dopo la sua r elazione sulle c·rganizzazioni giovani]i i1 a1iar1e è st ato insignito di medagli a d 'oro dal presidente inter113zion ale prof. Latarje t .

t4:o Congresso italiano di pediatria. Si è svol lo a Siena il Congresso della Società jtaliana di pediatria , con l 'intervenlo di 300 con gressisti italia11i e s lranieri. La se<luta i1Lau gurale si è tenuta il 19 settembre nella sala d el ~fapp amonclo d el Palazzo CiYico, alla presen za d ell .on. Albertini , sottosegr etario al Mi1 ti s tero dell a Gius tizia , r 3.ppresentant e il Governo; ùelle autorità civili , militari ed ecclesiastiche, di illustri scen ziatli e personalità e d ei Delegati del1'0pera Maternj tà e I11fa11zia, rlell 'Opera azionale Balil la e d el! 'Opera Mu Lu ali tà scola stica. Il Podestà di Sie11a ha portato il saluto della città. Il prof. Salvioli , presid ente del Comita,t o ordinatore, ringrazia i convenuti e illustr a l 'attiYità assisten ziale svolta in favor e d ell 'infanzia n ell a città. Il prof. Allaria legge u.n a relazio!}.e sull 'attivit à svolta n.ell 'ultimo triennio d alla Società. Salut a i pediatri fran cesi e svizzeri presenti al Congresso e comm em or a gli illu stri colleghi scomparsi in ques ti ultimi ann i , elevand o infine il pensiero all a Maest à del Re e al Duce. Il prof. Lereboull et cti Parigi pronunzia brevi parole di saluto e cti ringraziam ento auspicando la più fer vida coll abor azione fra i popoli latini p er la difesa d ella razza biancru, difesa che Mus-: solini , co11 1'en er g ica franchezza che gli è abi.tuale, h a m eglio di og ni altro post a al] 'ordine del g1orn? . L 'o11. Albertini d opo aver rivolto un augu.r10 all 'Augus ta Principessa, Alta Palrona d el Congresso, per l 'attesa d el fausto event o , porta ai congressisti il saluto e il vigile i~teressamento del Go:. verno nazionale ch e vede in questo raduno d1 scie11ziati un inezzo potente ed efficace per l 'attl1 azione P il poten zia111ento delle ope.re atte all.a nssist e11za sanitaria e fisica d el fan ciullo, e dichiara aperto , in nome del Re, il Congresso . . L 'on. Niccolò Castellino svolge l a sua r elazione su11 'a ttività d ell 'Oper a Nazionale Maternità e Infanzia ù ura11te l 'ultim o triennio . Nelle sedute su ccessive hanno luogo le altre r elazioni e le co1nu.11icazioni. Dei laivori daremo l)l'Ossiman1en te un r esoco11 L.o. . . . Alla chiusura dei lavori il prof. Salv1ol1 rivolse ra]cle p arole di estimazion e al prof. A~la~ia. e g!i eon segnò un 1 medaglia cl 'or? . Al. S~lv1ol1 s~ uni: rono i proff. Lereboullet d1 P arigi, Reg·n~er d1 ~euchàtel . Pé hu di Lione. ed a nom e degli stra: 11ieri espresser o viva an1mirazione per i .progressi tlell 'Italia fascist a. Rispose il prof. Allar1a. I lavori sono st ati i11-tramezzati da trattenin1enti Yar!. I congre&sisti si sorto. rec~ ti .a d epo.r~e coror1e st1lle are votiYe ò egli un1Yers1tar1 caduti in g uerra e· per la Rivoluzione fascista. Si è d eliber ato <'h e il futl1ro Con gresso sia te11t1to a Genova 11el 1987.

t9o Congresso italiano di radiologia medica. Si è te11u lo :1 Perl1gia il Congresso d ella Società I1alia11a di Radiologia merlica, prese11ziato rla 500 par lecipa11l i, Ira i quali n111nerosi stranieri .

: .\ NNO

XLI,

NUl\I.

39}

L ·inaugurazio11e ebbe luogo n e l s:ilo11e d ei ~o· I ari del Palazzo Con1unale. Gli scienziati iscritti i1el Partito jndossavano la camicia nera. 11 prof. Agoslini , a no1ne d el Magnifico Rettore, J1a porto agli i11 lerver111t.i il saluto dell 'Ateneo perl1gino. Ha11no qui11di parlato il prof. Siciliano, i1reside11te della Società, il prof. Milani, presidente del Co1nitato esecutivo e del Congresso, e infine il comm. Giammich ele, vice-prefet lo commissario al Comune, ch e h a dichiarato, in nome del Re, aperti i lavori del Con g r esso. Subito dopo è st a ta inaltgurata la rvios tra degli apparecchi, ordinata 1tel p alazzo della R. Universi1à degli ~.Ludi e ~he è I·isul1ata un 'i1nponente rassegna dell 111dustr1a radiologica italia11a e straniera. I ]avori si son o svolti attivissi1ni ; i1 e riporteremo ltn breve sunto. In onore ct ej con gr essis li sono s lati d ati trattelljmenti vari.

9° Convegno italiano d'igiene. Questo Convegr10 ha richiamalo a Bari nume1 osi con g ressis li da tutla l 'Italia; n u111eros1ss1mi i pugliesi, fra i quali senatori e d epulati. L 'in1porta11za d el congresso è stata messa p articolarmente in ri lievo, nella sedula i11au g urale d el lv setlembre, d opo il discorso del comn1issario al Co1nune con1m. \ .el Ia e del Rettor e l'vlagnifico d ella Univer sità , prof. Mariani , dal] '.~ ccad e111i co De llla~ i , presidente del Con siglio st1periore di sanità , il quale, n el la su a qualità di presidente ctell 'Associ&7.io11e nazio11ale italian a fascista per l 'ig ien e, pro111o trice d el convegno, h a rileva lo 1'importanza d el lnom e11to in cui qu esto si tien e, cioè dopo la visit a clel Duce a Bari, cl1e ha dato l 'esen1pio di te11ace lavoro in tutti i campi e soprattutto in q.u ello igie11ico. Ha poi parlato il rapprese11ta11t e del Governo,. 011. Arcangeli . L 'Ass9ciazione i taliana p er l'igiene, h a detto l 'on . Arcangeli , si i$pirò fin d al sorger e, ai rlettami d ella d oltri11a fa scist a e quindi non ebbe difficoltà ad inq11adrar si rapidame11te n el sorgente Regi1ne. L 'agevolarono in qu~sto co1:ipito i <l ue insigni u omini ch e l 'hanno diretta : 11 prof. Sclavo e S. E. De Blasi. È be11e ch e questo Congr esso si tenga a Bari, città ch e costituisce la pr~­ va eviclente <lei ritorno storjco d ella civiltà n1edìterran ea ai suoi a11tichi fastig i, ch e ha costruito opere igienich e insig11i. che con la sua Fiera, co~ la Università cc ~1ussolini » ha saputo inostrare d1 quanta forza cli spone. ,S. E. Arcangeli h a dichiar ato aperto, in n om e del Re, il. Congresso . . Infine ha tenut o il di scorso i11auguraJe 11 prof. Sangiorgi, diret1 or e dell 'Istituto cii igiene della U11iversità Adria ti rrl. I lavori, presieduti rla S. E. De Blasi, h an110 assu11to speciale sYiluppo e importan za. Non Inanch ere1no di occuparcen e. I congressisti han110 compit1 to varie Yisite . n ella città e n ella r egior1e. Tra l'al tro, sono stati alla bonifica di San Cataldo ed a Brinrli si, ove hanno deposto una corona d alloro n ella cripta-sacrario èl eg·Ji Eroi d el Mare. . . . . . B st a to d eciso di t en er e i11 S1c1l1a e probab1l1nente a Palern10 il X Congresso fra due anni ed a Torino la prossima assemblea dei soci. 1

1

30 Convegno italiano sulla chirurgia dP.lla bocca. Presso l 'Università di Parma si è tenuta la terza assemblea dell a Socie tà italiana di chirurgia della bocca. I 1avori si so no iniziati il 23 sett embre, al]~ pi esen za d elle aut orità; dopo l '01naggio recat o d ai


l AN~O

XLI,

Ì\ Ui\f.

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S j::zI ONE

pariecipan li alla 13.J)ide eh e ricorda g li studenti cadutj n ella g ra11de g u e.rra e n ella RiYoluzione, il 1e ttore, prof. Pre ti , ha oorlo u11 saluto cui h a ris pos to il prof. Ar lo tta di l\1Iila110, presidente dell a Socie tà. 11 prof . Ber etta di Bolog na, presidente de l1'Associazione s to1natologica internazionale, h a poi Lenuto la r el azion e ufficiale 11arl ando dei nuovi orienlam enti d ell a clinica stoma tologica . Seguiron o gli altri lavori.

2° Congresso medico abruzzese. Il seco11do Con g r esso indet lo dall a Societ à Medica . Abruzzese h a richiamato in 1'er am o più di 500 co11gre~sis li cla ogni parte d 'Ital ia; tra essi erano mol Le d elle rnaggiori illus lrazio11i d ella m ed icina italia11a . ALJa sedltla in au g ural e inter venne S . E. il Miuis tro d ell 'E. N. Il ~res id ente del Con g r esso, prof . Gasb arrini , rileva ch e, sotto l 'impulso d el F ascismo, la 1nedicina assume sempre più un ca r atter e s ociale. S. 8 . Er cole dichiara che il Regime segu e col più vivo inter esse queste adunate scie11tifich e, dalla cui op er ò. scaturiscono nuove diretti ve d ella scien za p er l a sanità e il miglior am ento d ella stirpe. Formula i migliori voti p er il Congr esso, ch e dichiara a1>erlo in nome d el Sovrano. Desta vivo interesse una r elazion e d ell 'on. prof. Paolucci sull 'ascesso polmonare . Seguono altre relazioni inter essan,ti e comunicazioni pregevoli .

-Opere sanitarie inaugurate dal Duce. Nel su o viagg·io trionfale in Puglia il Capo d el Governo h a i11au g ura to il o sette1ri.bre il nuovo Po. li clinico di Bari, costruito sull 'altura d el Pico11e e ch e ospite1·à i s tituti clinici u11iver sitari e r ep arti O!'p ed alieri . Il 7 poi h a inaugurato a Lecce l ' Osp ed al e Sanatoriale, sorto in una vasta est e11sion e di terren o sis tem a t o a parco . Il Sanatorio occupa l 4.000 mq. ed è s tato costruito in òue an ni d al1'ls tit11to Nazion ale Fascista della previden za socjale; con s ta di 4 piani e pl1ò ospitare duecento i11fermi. Ricevuto d all 'on. Bottai , il Duce h a visit ato i vari r ep arti e servi zi. Ha dopo inaugurat o il dispen sario d 'igien e sociale costruito d al co11sorzio provinci ale a11tiluber colare e d o tat o deg·li i1npia11ti j)i1'1 inod er11i .

Azioni giudiziarie. Il prof. Rugger o Ralli, r e ttore d ell 'Univer sità di 1\loden a, è s ta to assolto in i struttori a, con l a for1n ula più ampia, i11 conformità a p ar er e ciel P . l\11. avv. F elici, d all 'accu sa di falsa p r ri zia 111ossagJi cl a un m edico il quale, avend o appli cato il r adium per la cura di un eriterna facciale , aveva d et ermi11at o u11a d eturpazion e. Ne era d erivat a una cau sa int.enla la d a l ~liente contro il n1edico , p er risar ci1nen to di d anni . Il 'fri bunale cli Ro1na aveva i11carica lo dell a p e ri zi a il lJr of . R alli, ch e con cluse J)er 1a r esp o n s1bi1ità del m~clico e confer1nò q ue::, la con cll1sion e i11 un a p eri zi.a sup1)lem entar e, or dinat a dalla Cort e d 'Appello, su g r avam e i11ter posto d al co11ve11ulo. Questi, infine, aveva ava11zat o quer el a per falsa i)erizia contro l 'illus tre r adi ologo, ch e è s la to difeso d all 'on . 1'itta Maclia e d all 'aYY.

Orte. Il Tribunale civile d ella Sen11a aYeYa co11da11r1a lo, 11 31 1931 , il ch irurgo Z., cl1e dt1rante un 'op er azion e pra tica ta su di una ~gioY in ett a aveYa di 1nentica. to urta co111pressa di gar za. La Corte d 'Ap-

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Pl~Tl C A

j)ello di Parigi , co11 se11t e11za clel 16 aprile 1934 (la g ius lizia r1011 h a fretta !), riporla la inlegralroente 11e « L 'Esprit Médical » del 20 agos t o, h a annullat o l a precede11 te d ecision e e assol lo il dott. Z. (prose ttor e e capo di clinica alla F acoltà di Parigi), per chè - chia1nato d 'urge11za, su diagnosi di nn 'a1)p endicite - d ovette compier e un intervento ro1nplicat o, compresa l a r en1ozio11e di una g rossa cis ti ovarica ; al momenlo di suturar e, egli si avvide d ella m an canza di u.n a d elle tre compresse u sate ; la ricer cò inutilmente e p en sò che fosse s t a la allontanata con la cis Li ; suturò per chè un prolungam ento d ell 'anes tesi a, dopo u11 interve11to già difficile, sar ebbe st a to pericoloso. La Corte h a l.n nmesso un caso di forza m aggior e.

I medici strnnieri in lnghilterrn. A una confer enza d ell 'As"ociazio11e l\1edica Brit annica adu11 a tasi in Dubli110 lo scor so luglio, si convenne che i m edici s tranieri rifu g iati in Ing hilt erra dovessero esser e autori zzati all 'eser cizio della m edicina dell 'Imper o d opo un breve tiroci r1io clinico. Il Con1ilat o <lei Domini h a chiesto ch e t ale Liroc1nio fosse st abililo in 3 anni ecl or a il Con siglio dell ' Associ azione h a acce ltato questo t ermine, a11che ir1 Yista d ella fort e afflue11za di medic i profughi. Sin 'o.r a l 'esame di abilitazion e all 'eser cizio n ell 'impero è stato superato da 180 m edici , di cui 130 presumiLilmenle rimarranno in Inghillerra . Si so110 procurati loro dei p osti idonei: tratt andosi, in grande inaggior an za, di isr aeliti, si è cer-cato di sis temarli n elle città ove abbonda l 'elen1ento israelita . DL1rante i prossimi a1111i i avr anno nu oYe imrnissioni . Le diffico i tà oppost e ai inedi ci s lranieri p e1 1'autorizzazione all 'eser cizio profession ale, sono aun1e11t3.le ; siccome, p erò, ess i son o elem enti già for111a ti, si mos lrano in g r ad o di profitlare in pieno d egli insegn am enti cui si trovan o costretti e <li fecondar e le conoscen ze preced c11ti . P er ciò essi diven gon o elem enti professio1tali cl i prim 'ordin e, ido11ei a una forte concorre11 za.

Un po' dovunq11e. È stata fjrmata e r atificat a clu molt e Nazioni la

Co11ven zione sanitaria inter11 azion aJe per la navigazione aerea . Jl 9° Con g r esso internazio n al e di derrr1 at ologia e sifilologìa si aduner à a Bud apes l d al 15 al 21 se tt embre 1935, sotto l a presid enza d el p r of. Ludwig ~eko111 di B ud ap est . Il 3° Con g r esso p an an1erica110 della tuber colosi è indetto a lVIontevideo d a l 16 al 19 dicembre, sotto la p residen za d el do t t. F. D. G6111 ez. ~er informazioni r i,·olgersi alla Segr e teri a, Casilla d el Correo 835, Montevid eo. Qu o ta d 'ad esio11e (5 pesos urug u ayani ovvero 8 p esos ar gentini) al t esor ier e, p rof . Pedro A. Bar cjo, Sorian o 1171 , Montevideo . Il 28° Congresso m ed ico òPl ~ucl-Afri ca (7 Co1111 g r esso delle scien ze) si adun er à a Pret oria d al 1 al G o ttobre. Per la corrisp on denza : P . O. Box 437 , l)r etoria , Unio1i.e Su d-Afr icana. 1

'

L 'Associazion e am erican a rlei n1edi ci fer roviari s i è adunata a Chi cag o d al 20 al 22 agos to sot to l:t presiden za del òo l t . B. Tayl or . Alla presidenza è s ta to eletto il cl ol l. J oh11 G arfi eld F rost , cli Cl11cago.


1554

H

JL POLTCLl NJCO »

L :Associazio1~e A1nerica11a per Io s lucljo del] e mala l lJ e 11eo1)Ia st1che si ~ adt1nél la a '~' asl1Ì11glon clal 6 J ll '8 se lte1nbre . II 13° co11g r esso a1nerira110 di terapia fi sjca si è le11u lo a Filadelfia clal 10 al 13 settembre. Presieduto dall '011. JJrof. Raffaele Paolucci ha av';llo ~uogo a Cese11a un co11vegno medico~~1J:u_rg·1co . . I11 l~J e. or~asi on ~ so110 stati inaugu1cl t1 . l ~llOVl pacl1g110111 dell O~perlale (( B11fJ lini )) d cd1ca l1 al r ep arto inaternità . La Società Medico-chirurgica Bellu11 ese si è adu11~ta. il 4 . l~ glio solto l a preside11za del prof. G. P1 ~r1 , 0Sf)1s t1 to dal segretario do t t. G. Localelli. i:uro110 fa t le con1t111icazioni dai soci : Colcsa11 li D. l\1aselli, G. Pieri. G. Lise. '

LJ. ~oci ~ l à di Scienze l\{ediche di Cor1eglia110 e \1Llor10 a1 è adt111ata 1'11 agosto so tto la presiT ·

d e11za d eJ pr~f. Caletti, assis tito dal segretario doll. P. Fabr1s. Furono fatte comu11icazioni dai ~ori: Tra11tentini, Tornasi , l\ [arta, Baro11i , Fabris, La p e1l 11a. 1

Il 23 setternbre si è riunito , i1eJla biblioteca 1 ell_'os pe~lale civile ~i Ve11ezia , il })rimo Co11gresso 11 az10~1al e d ella s~z1one tec11ica derinosifilopa ti ca del S111dacato nazionale fascista dei inedici. Il fiduciario nazio11ale prof. R. P or celli ha comm ental o l e ~li sposizioni che ì11leressano il dermosifil og~afo. co11tcrlute n el nuovo testo unico delle leg·gi ~é~ n1tar~e. L n r elazio11e è s lata oggetto clj ampi a dJSCUSSlOTLe.

Ii;i occasio11e flel _XXI Co11gresso S to1natologi co 1

Italian o e ù e lla XXVlII Sessio11e della Federazione d e11taria 1nlernazionale svol Lisi a Como dal 29 luglio al 4 agosto, ha avuto luogo la III l~iunion e Inle r11azìonc1le d ell 'c( A.R.P.A. » (Associazione inter11azio11ale IJe r le ricer che s uli'e paradenziopatie). Alla serlt1l a rle ll 'A.J{.P.A. ha J)Orla1o un autorevole contributo il sen. prof. Pende parlando sul tema <( Endocri11ologia ed alt erazioni d entarie ».

~ANNO

XLI, NU.l\1:. 39]

e 1a tecnica del p11eurnolorace artificiale Forlani11i e vari studi fatti all 'Istituto (( Benito Mu ssoli11i » i11 Roma . . Il ~uppo dei inecli ci i tali ani ha proseguito il '1agg10 cul t tirale per la Letlo11ia e la Germa11ia.

UIJ gruppo di giornalisti s tranieri h 1 effettuato 11na g·ita_ ~1ell ':tlt~ valJ~ ~lel Tevere; a Sansepol cro

l1~nn<? v1.s 11 ~to gli stab1l1menti Buitoni per le ap1)l1caz10111 <i1etelich e rlel g lutine; rivol se loro un snlu Lo il flott. Alberti, cui rispose il preside11te de Il 'Associ azione della st am]Ja es I era dott. Hodel.

Il 7 agosto, in uno d egli atri della Facoltà di scien ze rrtedi t:h e di Buenos Aires, venne i11augurat o un monumento alla 1nemoria nel prof. Alfredo Lanari, ch e fu decano cti d e lta J~acoltà e ne rinr.ovò l 'i11seg11a111enlo, i.m].)rime11dovi indirizzo ]Jiol ogico e J11el ten(lo a profi1 Lo gli ospedali cittadini per r enderlo più effi ciente ; istituì il dottorato ir1 orlo11 lologia. Alla ceri111 on ia interven11ero il ministro d ella giustizia e clell 'istruzione pubblica dott. Iriond o, il r ettore prof. Gallo e altre autorità. Il prof. P. Pi cci11ini ha tenuto a Sal so1naggiore u11a confere11za su <( La ge11ialità meòi ca italia11a », ar gom ento che egli l1a fatto a11che oggetto di una Jiiblioteca e di u11 concorso. La C'o nfederazione dei sindacati medici francesi, per riconoscere l a validità del « breYet lo » di chirurgo, is tituito dal ,Sindacato dei chi r urgi, ha pos to due condjzi o11i, e cioè: che il candiclato chirurgo venga qualifi ca to i:;olo dopo uri pa.rere favorevole preliminare .della Con federazione , e che i chirurg i (( brevettati » non pra Uchino ahi tualmen te la m edicin1 (JOl voti contro 142). Nell 'Aula Mag na della R . Università di Bari, alla prese11za tlel Corpo Accademico, delle au lorità cjttadi11e, d ei par lecipan ti al Congresso Nazionale cl 'Ig ie11e, il prof. F'. Bocchetti ha commemorato il compia11to senatore Luigi Simonetta.

TI Commissario prefettizio dell 'Ordine dei l\fedici

Si è chiuso a ~1erano il cor so di cultura inedie a superi ore; vi ha11110 partecipalo, come docenti n1olle illus tri }Jer sonalità d ella m edicina. ,

della Prov. di Nnpoli h a appl ica to la censura ad un 1nediro esercente, per illeciti rapporti co11 prorlu t lo ri di specialità medicinali.

Dal 2 al 9 se ttembre si è SYo11a a Fra11coforte sul Meno una « setlima11a scientifica inter11azio1tale » Guj har1no partecipato 38 studiosi. Alla chius ura dei l avori ve11ne pre~e11tata al presiclente prof. W. Kolle una targa d 'arge11 lo con le iirme <lei p a rtecipa11Li. Tenn e un fliscor so d 'occasione il prof. Nl1ttall di Oxford.

La Seco11da Sezio11e P enale clell a Corte di Cas-

L 'Associazio11e rlei Pratica11li d ell 'Ospedale Itali a110 di Bt1 enos Aires ha organizzalo u11 primo ciclo di 25 co11ferenze su temi di guardia (di pronto soccorso) ; es&e si sono iniziate il 7 agosto e si chit1cler a n110 il 30 ottobre. (Dian10 i 11omi dei ro1tfer enzieri: P. Pri 3Jni , S. Mari110, A. Pozzi, C. Fernicola , R. Becco, J. _Valls, C. Ott oJenghi, G. Ro&asco, J. Foglio, H. Bogetti, D . Bocci1, V. Girardi , A. Carabelli, O. Mazzini, A. Grappiolo, E. Dan1e110, E. Lamallina, J . B. Borla, J. Ten coni, A. J~ell estrase, A. Mer1za11i, L. Pag liere, F. Aòel ardi ). U11 gruppo di 30 inedicj italiani tisiologi ed ig ie11is ti. rlell e i1ostre i s tituzioni antituber colari , ulti1nala a Varsavia la IX Co11ferenza internazionale contro l a tuber colosi , so tto l a g uida del prof. Bocch e tti ha proseguito il viaggio 11elJ 'U.R.S.S. J\. Mosca il prof. E. Morelli ed il prof. Cherubin i , hn11110 esposto in u11a sectu la cultural e il m etodo

sazione h a r espinto il ricorso della levatrice Anton ie lta Proverbio, interina nel comune di Arme110 (Novara), la quale era s tata co11dannata dal Pretore òi 01negna perchè aveva rifiuta1.o di assist ere una pa.rtorie11 te, da cui 11on era stata soddi sfat la cli preced e11Li pres lazioni. La Pre fe ttura di Novara ha sospeso d alle funzio11i e dallo stipe11dio il in eclico con<lotto di SunaPalla11za , un prin1ario e un assistente dell 'Ospe<iale di Palla11za , per inan cata assistenza e rifiuto di ricovero i11 ospedale cli t111a donna prossima a partorire, la quale decedeva poc4i i st anti dopo essere giunta i1ell 'Ospedale di Intra. Il 'fribunale P enale di l\[ilano ha co11dan11ato <li eci perso11e ~ tre uomi11i e sette don11 e - p er spaccio ai cocaina a p ene variabili da 10 inesi di reclusio11e e 800 lire di multa a 2 anni di reclusio11e e 3250 cl i pene p ecuniari. Il dott. Mario BrambiJla , di 56 anni, da Desìo (wii la110) , in villegg·iatura a San Vincenzo (Aosta), ve11ne agg.redito ·on dt1e col pj di hastone al capo <la u110 sconosciuto, che poi tentò cli lanciarlo 11ella Dora Ballea. All 'ospedale il Brambilla è stato giudicato guaribile in venti giorni . •


SEZIONE PRATICA

. 111. Le llonia, p er disposizio11e dell 'autorjLà sa111ta.r1a, sono ~tat e u ccise p arecchie migliaia di ca11 1. e ~1 galt~, p er l ottar e contro l 'epidemo-epizooz1a d1 rabJna, d ella quale demmo già notizia . Gli Sta ti U1iiti co11tano, i11 cifra to11cla 140.000 1nedici e 700.000 per son e adòetle all 'assistenza sar1ilaria e la cui a tli vjtà protessionale è legata a q11ella dei m edici. Le spese per l 'assislen za m edica negli Slatj U11i li i1nportano 5 mili ardi e 200 milioni di dollari ossia oltre 60 miliardi di lire it. ; ai medici n t- va il, 29 %. Il chimico ted esco Herma1111 Ht1th , che l 'a11no scorso. toc11ò cl a1l 'Amazonia narrando di una gran<le sp edizio11e scientifica tedesca distrutta , ha fallo ?ra al tre narrazioni dram1natiche, dopo essere ri comparso 11ell a stazion e d ell a mi ssione Morga11; n1 a i1on g li si presta più fede: si cr ed e trattar si <lj u11 esaltato.

A Callander , 11cll 'Ontario (Ca.11adà) , è avvenuto il 28 maggio scor so u11 parto quinquigennino; i bambini - lutti di sesso femminile - erano ai1 cora vive11ti qt1a11do, due n1esi dopo (28 JuglioJ, il dott. 1\... Roy Dafoe scrisse t1n articolo per darne i1otizia largamente docume11tat a nel « J ourn. Am. ì\iied. Assoc . » (l 'ar licolo è comparso n el fascicolo d ell ' l set lembre) . Si è spento a 70' ar1ni il prof. CAnL 0LAF .TENSEN, direttore del] ' [&Lìtt1to serolog ico del Re<1le Colleg io Veteri11ario di Cope11ag hen, r1oto per i suoi studj sui Lu 1nori m aligni (largament e u sati n ei laboratori sono il ceppo di carcinoma e il ceppo ili sar coJ11a che recano il s110 nome) . A soli 48 n11ni è d eceduto il prof. O. ~'ELTl\IANN, i1olo per la r eazione ch e n e porta il nome e per al1ri co11triJ)t1li alla serologia ; neg li ultimi tempi aYeva sofferto g r aYcm e11te di r eun1a ti smi e di i1euriti. Nel fa se. 37, p. 1467, « Posta deg li abbona1i », lì11ea 23, aggi tingere: Portare a 1000 em e. con acqua di stilla t a.

1555 CRONACA EPIDEMIOLOGICA Le malattie infettive in Italia. Mese di febbraio 1934 5-1 t

12 16

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106 355 111 304 10ì 339 123 452 -

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p oliomielite cutaoea ac.

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Recentissima pubblicazione : :Vita più sana e pii• lunga. Libro d'igiene desl 1na.to alle p er sone co lt e. Un volume <li p . 100. c:o11 8 fig ure, del prof. doll. E. J. PAMPANA. - Edizj 011i « Annali d 'Igiene ». Prezzo L. 12; p er i no5 I ri ab])ona ti L. 10, <la i11viarsi mediante Vaglia, all 'e<litore Luig j Pozzi, Ufficio Pos tale Succursale cliciot to , Ro1na.

Indice alfabetico per materie. Acqu e radio<l llivale ar tificialme11te: azioni . . . . . . . . . . . . . . .. . . . Pag. 1531 1544 A1>emia i11fa11lile co11 o teoporosi diffu sa » 1537 Ascessi p erifari11 gei n ell 'infanzia . » 1541 Ej bliog r .:ifia . . . . . . . . . . . . · · » 1548 (~ancro: u11 rimeclio co11 tro il - ? . . n 1538 Clima ed affezio11i r eum atiche . . » 1546 Di s trofia 1nusc0Jare: cura con gl icir:e . » 1544 1~patosple11ografia con il thorotrast . . . » 1517 F'renicoexer esi : n1ecca11ismo cl 'azio11e )> 1549 Giurfspruden za sanilaria: qu csi ti » 1547 J11i ezioni cat1sa cl 'i11fezio11i g3_ssose . . . » 1547 In sulir1a: saggio ili t olleran za . . . . » I 1l testino: crisi occlusi ve r ecicliYa11 t i per 1520 cis te li11faticn e nt ero-1nese11t erica . » 1545 Lipoidi e m:llat1i e li ~1oi cl ee . . . . . . . » 1545 Lipoiclosi con m anifes tazione cu tanea » ~Ii el osi fu11i colare (si11 clron1e d i Licb1544 th ei m ) . . . . . . . . . · · · · · · · · » Nefropitia g rave: az1011e be11efica ciel 1544 111o rhilio . . . . . · · · · · · · · · · »

Ob es ità e condizioni conitesse: cura <:on clini trofe1tolo . . . . . . . . . . . . . Obesità e sistema endocri110 . . . . . . Or gJ.ni genitali maschili dei })am bini: espansioni nerYose . . . . . . . . . . . Otalgie . . . . . . . . . . . . . . . . . . Poliomielite acuta: ciiagnosi <li ffere11 ziale . . . . . . . . . . . . · · · · . · fleaz. di ~'eltma11D n elle n1ala llie di feg a lo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Respirazione 11ella s tra tosfera . . . . . Salicila to di sodio <:au sa d 'i11lossicazione n1or tale . . . . . . . . . . . . . Sin u si le frontale cr o11ica . . . . S lon1aco : operazio11 i 'f ifoi<lc : sequele . . . . . . . . . . rl'irosj11uria . . . . . . . . Tossina te tanica e tessuti orga11 ici . . Tra sfu sio11e di sa11gue con ser' a I o 1'ubercolosi: confer enza in ler11 aii o11 J 1c l rlcera gastrica : t er apia . . . . . . . .

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01ritt1 di proprietà riservati. - N!'" è consentita. la .mtam.Pa di . la~ori _pubblicati. nel Policlinico se non an seguito ad 1utoriaazione scritta dalla reàatione. E tnetata la pubblicatsone di sunts d• ess1 senta ntame la fonu.

C.

FRUGONJ,

A

Red . capo .

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

Pozzi. resp.


1556

H

J L POLl CL CNICO

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lAI"Nq XLI,

~U~I.

39j

Importante pubblicazione:

.Prof. Dott. GIULIO MÒGLIE

DOCEITTE NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

DI

-MANUALE

PSICHIATRIA

ad uso dei medici pratici Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS

DIRElTORE DELLA CT.INICA DELLE MALAmE NE:tVCSE E MENTALI NELLA R. UNIVERSITÀ Dl ROl\1A

Riportiamo, in riassunto. l'Indice Sisfematico aff.nchè i leffori possano formarsi un criterio della importanza del libro: PREFAZIONE. NE. •

PRESENTAZIONE

DELL'AUTORE.

INTRODUZIO,

Partt: Gene - le : LE CAUSE GENERALI DELLE MALATTIE MENTALI.

I. Esame anamnestico. , II. Esame psichico. , III. Esame somatico. - PRO, FILASSI a TERAFIA GENERALE: I. Profilassi. , Il. Te't'apia generale.

-

Str-.&OMATOLOGlA

GENERALE.

-

ESAME

DELL'AMMALATO:

Pa rtc speciale : PSICOSI DA ALTERAZIONI DEL CERVELLO IN EVOLUZlONE; l. Idiozia . .. II. Imb ecillità. , lii. Varietà n eu,.oLogiche della fren"'

st.:nia specialmente idio~ica. , lV. Varietà frenastenich e di natura disen<locrinica. - DEGENE'.lAZIONE DELL'ISTINTO SESSUALE. - PSICOSI TOS, SICHE: I. Psicosi da intossicazioni esogene. .. Il. Psicosi da autoj.n,

tossicazione. -

Ps1cos1 DA DISFUNZIONE ENDOCRJNA:

AMENZA E DE.LIR( TOSSl, INFETTIVl. -

Psicosi tireogene.

PSICOSI SIFILJTICHE. -

ISTERISMO :

Costituzione isterica. EPILESSIA. DISTIMIE: Distimie e psicosi maniaco,depressiva. SCHIZOFRENIA E DEMENZA PRECOCE: Demer.za precoce. - PARANOIA: I. Paranoia pura.,, Il. Paranoia allucinatoria C't'Onica. , I Il. I cost-ituzionali paranoidi. - PSICOSI SINTOMATICHE DI AFFEZlONI CEREBRALI ACQUISITE DI VARIA NATIJRA: I . Sindromi psichich e da traumi aL capo. , II. Processi cerebrali acuti e subacuti. , III. Pro· cessi :.eYebra.li a lente evoluzione. , IV. La neurosi traumatica. - PSICOSI DA ALTERAZIONE DEL ,CERVELLO IN INVOLUZIONE: I. Demenza senile. • Il. Demenza arteriosclerotica. , lll. Psicosi d eL climaterio.

Riportiamo anche due giudizi fra i tanti dati dalla Stampa medica, su questo libro del Prof. Mòglie: i 1 libro del Prof. Mòglie di ua nuovo e pregevole manuale di psi, <1 chiatria, che come avverte l'autore è stato scritto ad u so dei medi ci prati.:i e degli studenti. « Non è certatnente cosa facile scrive re un libro, il quale per i compiti c h e si prefigge deve avere necessaria mente delle non << comuni doti ~i chia rezza, ordine e precisione, quali cioè si riscontr'lno in questo aureo volume. E sopratutto nell'attuale mo« La

Collana

ma "\uali

del

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Policlinico » si

è

arricchita

con

<< ·mento scientifico i.n cui tendenze contrastanti si contendono il (( L'opera presentata in bella e nitida veste tipografica, è 11

corrente

con

tutti

i

più

recenti

progressi

della

c.tmpo.

adorna

di

68 figure

molto

sce·Ite ed

appropriate,

ed

inutile

dire,

al

scienza ».

F. LEONE.

tda Rassegna di Studi Psichiatrici, vol. XIX, N. 4).

« Libro di indirizzo eclettico, henchè seguace della scuola tradizionale non manca di tolleranza vers.:> le nuove vedute della psi, chiatria. Di indirizzo eminentemente pratico conserva lo schema del manual ~ italia 'lo, cioè semplice, didattico, compendioso. Ha <1 alcuni capitoli aggiornatissimi come quello della malarioterapia nella paralisi progress1va (clinica del MINGAZZINI). Ottima veste tipo--

1<

u

grafica e buone fotografie ». (da Rivista dì Patologia nervosa e mentale, voi. XXXVI, N. 2).

CARooNA.

Riportiamo inoltre '.) delle 68 figure che illustraro il lavoro ~

'

.

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P a r.tlis i

progressiva:

Deinenza precoce: atteg~iam ento cataton1co,stuporoso Melancolia con idee di p eccate-. Espressione fisionomica tipica. con posizione eretta. rigida e fissa

am1m1a.

V0ll1n1e in-8° di pagg . XVI-420, nitidamente stampato. in ca~ta ameri~ana, con 68 ~igure i1el testo. Prezzo L. 5 6, più- le spese pos tali di spedizione. Per i nç>str1 abbonati sole L._ 50 in por~o . fra 11 c<2. ~. B . _ Per l'estero, alle L . 50, a.ggiungere L. 5 per le occorrenti maggiori spese di sped1zzo7Je posiate. I nviare V agl ia Postale ·o Chèque Bancario all'editore LUIGI Pozzi, via Sistina i4. oppure pre-!.so l'Ufficio Posfale .Suc<!ursale diciotto, ROMA. •• I


Roma, 8 Ottobre 1934- . Xli

'' fondato nel 1893 dai professori:

Nnm. 4:0

''

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

SEZIO.N~ I>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. l.avori originali : E. B. Boldyreff: La secrezione esterna

del pancreas e il trattamento del dia.b ete mellito. Osservazioni cliniche : F. Amantea: Su di un caso di aimebiasi acuta. - V. Picaeso e L. Dettori: Sti un caso ùi febbre ghiandolare di. Pfeiffer. Tecnica chirurgica : E. Scavo: Su un artifi:io di tecnica per l'estrazione degli aghi ritenuti in alcune parti del corpc Sunti é rassegne : SISTEMA NERVOSO: A.· Griffith: La cefalea ~i or.igine oculare. - F. De Beule e A . Schotte : Alcoolizzaz1one para.vertebrale, epidurale e solare per le cur~ dell~ a1gie. - J. N. Gale: L'emorragia subaracnoidea in pratica. - MISCELLANEA : P. Schmite e S . De Sèze : Le complicazioni nervose del reumatismo vertebrale,. - L. Oalifano : 11 sistema lipolitico nella degenerazione grassa. - F. Guccione: Necrosi a focolaio della iipofisi e perniciosa comatosa. Divagazioni : AJlendy: Lo psichismo dei soggetti lin· f a.tici. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografioi. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE:

LAVORI ORIGINALI BATTLE CREEK SANI'fARlUM, MICHIGAN (U. s.

A.)

La secrezione esterna del pancreas e il t1·n ttamento del diabete mellito. E.PJIHATM

B. Bo1,n1REFF

1. 'esistenza di u11 rapporto tra le funzioni secreti ve dfl pancreas e la regolazione del metabolismo dei carboicl1ati è stata già dirnostrata d<:1ìlo scrivente in scritti anteriori ed è stata ar1che 1~onfermata dn altri (1-6) . Tale rap·p orto è Jnaggior111e11Le ricono"" ciuto nel caso della st irn ola zio ne derla secre lina del pancreas (1, 2, 7, 9}. L'influenza della secrezione del succo pa11 creatico sulla glioemia è e.s.pressa infatti con queste parole del Gley (8~ : « I .a sécrétion en<locrine ... n'a con1me11cé qt1 'après que l 'exoc rine é tait etablie ». Secondo Zunz (9), la secretina aJ}}bassa la g licemia nel c.ane ed il grado di questo effetto è ancl1e in proporzione a quello dell ' attività pancreatica. Tuttavia i sud<letti ricercatori non. apprezzano a1ppieno il vero significato del fenomeno da loro osservato

G. Perardi: Su un caso di ileo riflesso in colica da litiasi reno-ureterale. - CASISTICA E TERAPIA : Sulla tub~rcolosi del testicolo ectopico. Fisiologia patologica del teratoma del testicolo. - Osservazioni sulla to-rs~one del funicolo spermatico. Il lavaggio delle vesc1cb.e tte riel tratta.mento delle epermatocistiti croniche. - La cura dell'idrocele con le iniezioni di cloridrolattato doppio di chinino e di urea. - Trattamento sclerosante dell'idrocele. - MEDICINA SCIENTIFICA: Sulla questi one dei corpi pres~ ori nel sangue dei soggetti i>pertesi. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ri- sposte a quesiti 'Per questioni di massima. Nella vita professionale : RUBRICA DBLL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti: L'ufficiale aanitario comunale nel nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Bad-Na1Uheim. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indi ce alfabetico per materie.

e cercano di spieg·C"l re il meccanismo del] 'azione dell ' ipogl1ceimia a~sociata con la stimolazio ne della secretina del pancreas, suggerendo ch e: o1tr8 al be11 conosci t1to effetto sulla ~e­ cr ezio11e del su cco 1)aJ1creatic:o, vi è anche l 'ipc i etif'él sti111olazio11e della secrezioI1 e lleil 'insulina . For e. Neve (IO) (u il primo ad usare co11 st1ccesso l 'intero pa11creas nel trattamento clinico di un caso di dìabete mellito resisten1e all'insulina. Non avendo infatti ottenuto, medi.ante son1rn.inistrazione d 'insulina, alcun mig liora.mento , egli ricorse al pancreas crudo e l<l g licosuria scomparve per tutto il periodo in c ui fu somministrato il pancreas. Dopo circa uJ1 me73e il paziente era ahh·astanza migliorato e lasc iò l 'ospedale. Gli studi di Iacono (11) sulla secrezione esterna del 'P'a Dcreas n el diabete m ellito ed in i1ecial n10 do le rjcerc.l1e di que -to, A. sulla diminuzione dell 'amilasi e della lipasi d el sa ngue, offrono ulteriori indicazioni suJl 'uso degli enzimi pancreatici a scopo terapeutico, dandovi una base teorica b en fondata. L 'insufficienza della funzione secr etiva del pan1


1558

(t

IL POLICLJNJCO

r r-eas nei disorcli11i del processo 111etaboli co dei carboidrati è stato già riportato da vari ·crittori e fu rerensitn dallo cri,,e.n te n elle su e }"1Ubb,JicazÌ0 ll i cJ1e Atveva11 0 rifeTÌlrl ento CO·I l j J ... oggett o in p·a rol:l ( 1, 2, J ). Il rapporto di Burge (12) prese nta u11 altro caso di cc in~uilì cienza delle secrezioni interne ed esterne del pa.n creas >l. Egli descri,1e i11fatti un caso co11 sintomi diabetici ben conosciuti ( lo· zu cr.h ero del sangue a 0.255 per cento), ne] quale vi era achilia pa11 creatica. Il paziente re.a gì favorevol1nente al trattan1ento con l 'u so de! pancreas crudo , il quale ' 'eniva so1111111i11i1rato .gio.r na ln1entc. Quando l 'an11nalato fu din1esso dall'ospedal e, Jo zucch ero del sa11gue era cìi 0.131 p er <'e11to. Que ti ri ultali furono otte11uti senza l 'uso de.lJ'insu ]ina ; più tardi, co11 1'.a iuto dell 'insulina , lo zucèh ero del sang·u e fu ancora ridotto a circa O.] 00 per cento. Pareccl1i casi di <li l urbi del 1)roce so m etabolico dei carboidrati co11 decisa in uffi cienza della funzio11e secr etiva del p a11cr ea , furor1 0 arnche o;c servali dallo sc.r i, ente. Du.e di que ti casi n1 erita1to alcu11e co11siderazioni ' I)Crchè uno J i es~i , breven1ente riferito nel rappo rto dell 'A. a] XIV Co·n gre so Fi iologico l11ternazionale in Ptoma, fu curato co11 st1cces.so n1 ediante lo stesso 111etodo in1.11iega,t o da Neve ( 10) e da Burge (12). el 1931 il n1edico curante di tali n1alaii Ei,-eva c o·n ~l1 ltat.o lo scrive11te e questi. co11s.ig]jò (li esan1inare il fluido duod enale peir accertare la presen1a de.gli enzin1i pan creatici. Tal e esa n1e co11 Ferrr1ò appieno il sospetto , es::;endo·f' i trovata 11na achilia pa11crealica q1i.a$i con1p Jeta. Il riscontro di n1inime traccie di. an1 ilasi i!l entrambi i casi pote.v a essere attribuito ad alt re sorge11ti , })iuttosto ch e a quell a pancrenti ra. 1

»

(ANNO XLI, )(ul\11. 40j

s lione di ce11to g ratnrnj di glucosio disciolti in duecento g· ra1n1ui <i 1 acqua, il co11te11uto dello zucc h ero del sa11guc Cu : n ella TJrin1a 1nezz 'ora 0,152; un 'ora cl o1)0 0,167, du e ore dopo 0 ,213; <lo po t.re ore 0 ,238; al termine di quattro ore O, 164 per ce11t0. 11 14 agosto 1931 lo zucchero clel s1ngt1e cl <Ugiur10 era di 0,150 per ce11to. Fu . 111odifical? . allora :1 tralta111ento e g li es tratl1 pancrent1c1 furono dati oralme11te ali 'inizio. i11 forma di « triplice forza pancreatic~ » (Pante r1 c tablets, Parke, Davi s & Co), secondariame11te sol lo forn1a di pa11creas fresco crudo so]o o c:Jn1binato a so1nn1i11istrazjo11e di bic;arb~nato cli sodio per b occa. Il liquido duorl e11ale otten111o mcdjctnle jl tu])o a proscjug~mento fu esami11 ato ri1)elulamente i1er g li e11ljmi partcretici e fu tro,·a ta co111plela as·e1lza di er1zimi proteolitici e Jipo.liti:i J so itanl0 una lracci3 òi <t1nilase. Ai pri1n1 <11 se ttembre 1931, ! 'i11ùagi11 e radiologica cJj111 0 l raYa ln })re e11za rl ' u11a pietra nella recrione })a11crea Lica, s ugg·estiva J u11 Ct.l~ co~o 11cl <lo l.~O c.:i

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0

llappori o ci el caso . C. T. O., sesso 111aschile, 62 anni d 'età , peso circa 66 chilogram1ni. Diarrea dal 1924. Il 16 agosto 1925 traccia d 'acetone risco11trata nell 'aria a spirata; z11cch ero del sang·ue a digiuno 0 ,130 per cen to. Nel 1926 l 'esame radiologjco faceva rilevare (( un'ombra alla region e della t esta d el pancreas ch e rassomigliava molto ad un processo di cal cifjcazione ». Ciononostante, i disturbi gastrici e biJiari furono quel]i cl1e più richian1ava110 l 'atte11zio11e. Nel 1929 si oltenne qualche ollie Yo con l a somministrazione di aci d o clo ridrico per bocca. Un aòenoma tiroicleo di carattere non tossico fu sco11erto in ques to stes o periodo. Dal 1930 principia l 'emac iaz ione. . el 1931 fi.1 riscontrata prese11za di zucch ero n ell 'urina. Curato con l 'insulina , il mig·lioramento f11 poco rilcva11te e l 'emaciazione continuò. L '11 agosto 1931 furono somn1inistrate undici uni ltt dà ir1s 11lina (Lilly), il giorno sl:lccessivo l a prova p e r .}a tolleranza dello zucchero fu fat1n e diede i seguentj ri sl1l tati: zucchero inizia le del sangue a clig iu110 0 ,111 p er ce11t. ; dopo l 'inge-

1<'1G. 1. - Una pietra nella r egione pancreatica sugg·estiva d 'un calcolo J1 el dotto di V\' irsung. ' i\lirsung (fig. 1) . Così l a òeficienza c.lella secrezio11e pancreatica fi.1 doppiamente accertata. La ~econda 11r0Ya di t ollera11za del g lucosio fu fatta jl 2 settembre 1931, e dimostrò u11 netto Jlliglioramento. La <:urva g li ce111ica era cambiata ir1fatti da quella l ipica1ne11 te (liabetica i11 quella quasi normale (fig·. 2) . I dati dello zucchero del sangu e furono: il s angu e ull 'inizio del dig iuno dimostrava O, 100; mezz 'ora dopo d alla sommi11is trazione per bocca cli. cento grammi di glucosio 0,196 ; alla fi11e cii un 'ora 0 ,213; alla fine di d11e ore 0,143 ; alla fine di tre ore 0,091 e alla, quarta ora pi,000 per cento (fig. 2) . Le condizio11i gener ali <l ell 'am1nal alo andarono contemporaneai11enle migliorando, t anto che in questo breYe periodo di trattamento


[Al\"NO XLI,

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1559

SEZI ONE PRATI CA

ço11 pancr eas fresco, il 11. riacqui s tò 7-8 k g . di })eso. Un anno dopo esser s tato dim esso dal « Battle Cr eek Sa nitaril.1111 », il p. scri sse ch e se la })assava abbas la11za b en e. Per l 'affinità con jJ pri1110 caso, vale la p ena di e ilare anch e il segu ente caso: J. M. ~I. , cli sesso 111aschile, d 'anni 42, p eso G3 J..g. Lo zucch ero d el san g u e a di giuno oscilla a 1ra 0,170 e 0,290 p er cento; presen za di ace lo11 e 1

Tuttavia il fatlo cl1e la secr ezion e del u cco 1ia11cr eatico è coinvolta in cerlo qual i11odo 11ell 'utilizzazion e dei c.arb·oidrati , ,,a rice,·e11do I>ii1 atte11zion e ed anc.11e coloro ch e, p er il p·a ssato· eTan o fautori d ella; teori a generalmente accell a L.a deJl ' indipe11de1ua e dell 1antagonisn10 delle du~ fu11zioni pancr eaticl1e, vann o g radatam ente n1odificando le lor o ve·dute (18). .À.

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ll.VIII.1931

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.. 2. IX, 1931

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2 FIG .

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...

11ell 'aria espirata, gli cosuria . L 'esa111e d el conle11ulo duodenal e, come n el caso precede11te, d i1nos lrava un 'achilia pancr ea tica q1.iasi to tale : en zimi proleolitici e li poli tiri a. senti, solta11to una tracr ja di e11zima ami1o]jtico . I r aggi \ clj1nostrava110 t1na d.iffusa calcificazion e òel p a11cr eas est enden tesi attraYer so 1'inter a g·la11dola (fig. 3). ~

on è i1tle11zion e d ell o . . crive111 e di rivoluzio11are il tra ttAm ento rl el diabete p~ n cre.ati co, proponer1d o 11u0 •v i n1 etodi ; n1a tutto.Nja e.gli cr ede ch e d eb·b a esser e 1111ovan1ente ri1)r esa in co·n ~ide razion e l 'opinion e econd o cui la fun zion e ~t--cretiv n del pancr eas e ]a r egolazion e d el m etabo lismo d ei carboidrati sono da consider ar <" co1ne inrlip1e11den ti se n on a11ch e an ta1goni ticl1e (13, 1±) fra di lor o. D altra par te tutte le ricer ch e dirette a crea r e un ostacolo alla secr ezion e n aturale del panr.r eas. (lega tura 111as ~i,1 a dc1 p a111 cr eas) n on h ann o datò h·u oni risulta ti , con cordando con c iò ch e l 'esperien za clinica a'reya di m o tra te (15, 17),

F1 c. 3. -

Diffusa calcificazio11c d el p an cr eas

E m ol to p rob a bil e, per ciò, ch e i11 c1ua lcl1e di di ab ete n1 ellibo, pa1rlicolarmente quand u la de fì ci en z.a pa ncr eati ca è di carattere orga11ico piuttost o ch e fu11zion ale, il trattaJ11en lo con 13n zin1i pancr en t ici p·u ò e ser e 1)0 ·silJiln1ente di g rande ' 'a11taggio . Lo scrivc.n te d e... ideir a dj ri11,Q1·azi.ar e il n1edico curante., Dr. , V. Va11derYoort , pe,r aver l)er n11esso di riferìre la loria clinice_ dei casi ; i1 J)r . 'B. '"..~1 y te, r atliologo, rer la co rte~i a di avrrg li ceduto i r oe11tgP.n o.g r a mmi . ·D e ider a altresì di esprimer e la sua g r aititudi11e al Dr. N. A. F erri di Cl1icago 1p1er la traduzion e dello scrit to. Cél SO

RT.\ S .l-NTO.

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1

L 'A., do1Jo a,·er rico,r da to i r ap porti . . icur a111ente e iste11ti fra secr e·zion e ester11a del pa11cr eas e rican1bio <lei carb oidrati , riferi . . re due rasi di diabete n1e11ito fa;vorevoJm en te i11 fl uenzati da l tratta111enlo con e tr at ti pa n creatici.


isoo

(l

IL

POLTCLCNICO ))

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Id 1) 2)

DOVERI MORA.LI DEGLI ABBONA.TI: Diffondere il « Policlinico » tra i c~lleghi, . f~cendolo conosceYe ed apprezzare e procurando nuovi associati; .. Provveder.e al pagamento della quote; dovuta all'Amministra.z;ione, senz;:i farsi sollecitare. . . . . L'importo d'abbonamento va inviato. prefer;bdmente media~te Vaglia postale od Ass~gno Bancario. Pu.o. an~he essere in: viato versando la relativa somma aU Ufft,~io di P'!s~a pe". il Conto Cor'Yen-te Postate N. 1/ 5945 dell' edito'Ye Luigi Po;ai ' Roma. · z T t.Coloro che pref~riscono a.spetta.re dall' Arnministraz;ione a. ya ta Postale tengano presente che questa aumenterà di L. 5 L'importo dovuto, pey le vane tasse postali e altre spese che la stessa comporta. 1

[ ANNO

XLI,

NUl\I.

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OSSERVAZIONI CLINICHE Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto da] Prof. C. FRUGONI.

Su di un caso di amebiasi acuta. Dott. FAusTo

AM.\)f'r E .\.

Nel novembre 1932 è entrata in Clinjc;a u11a paziente, in condizioni generali profondamente scadute e in preda a diarrea ostinata, che da circa due mesi non riusciva a frer1are. La paziente, di anni 14, nata e dimorante in Roma, non presentava 11ulla di particolare nel! 'an amnesi familiare e n ella fisiologica. Nella patologica remota presentava solo una rosolia ad 8 nnni di età; n ess1111 'al tra mala tlia fino all'attuale. Questa si era iniziala circa rlue mesi prima con inodica diarrea, tenesmo, dolori co1ici. Le feci da prima piuttosto poltacee, era110 divenute ben pres to fluide, liqt1ide, miste a n1uco e a blocchetti cli grumi sanguig ni ; oscilla11do da un numero di sei a quindici scariche pro die. Non febbre nei primi gior11i, solo al settimo giorno ella ebbe ten1pera1 l;l.ra, che salì fino a 40°, cl1e p er si stè per 4 o 5 giorni, oscillando fortemente e che man m ano dimi11uì di inlensità, ri' metter1do per lisi ed accon1pag11andos1. a . tosse e ad 11na lieve emissione di catarro, i cui caratteri è impossibile precisare. Il medico~ che la teneva jn cu.r a , nor1 dette, pare, grande ln1portanza ~Il.e condizioni del! 'apparato respiratorio, solo asseri il reperto di una mo(lica bronchite. Intanto la paziente diveniva anoressica, palli~a, astenica· continuando sempre ad essere d1arro1ca e a soff;ire di tenesmo, di premiti e diminuendo r1otevolmente di peso, fi110 a perdere di circa 10 Kg. in 2 mesi. La Linta della cute 1 una Yolta rosea, si era fatta pallido ·terrea; con m ucose esa11gui e l 'astenia così profonda, da obbligarla a rima11ere gran parte del giorno a letto. . . . . Fu curata con SUJJposi li vi, fermenti Jatt1?~' . d.1~i nfettanti inteslinali. Dopo un mese dall 1n1zio della inalattia, fu fatto un esame delle feci, che (liede esito 11eo-ativo per ogni specie di protozoo. C~ontinuando I; diarrea persistente e ~ibelle a .t~tt~ le cure adoperale, essendo ridot.t a. in ~on?1zion1 o-enera1i inolto scadute, le fu cons1gl1ato il ricovero o i11 Clinica. L'E. O. praticato all'ingresso in Clinica, dà: Soggetto di 1:t costituzio11 e, longiljneo, defedato: sensori o integro. Cute pallido-terrea, secca, qua~1 squamosa, sollevabile in g·rosse plich~. Mucose vis ibili pallide. Pannic~lo adi~~so quasi ~comparso. 1\1uscoli ipotonici ed ipotrof1 c1. Polso p1 ccolo, fr~­ quente, ritmico. Respiro. piuttosto frequente. Apir essia. Apparato scheletrico normale; apparato lin: fo-glandplare normal~. l\ c~rico del c~p? nulla. di particolare se non viso affilato, occhi infossati e bruno, sgt1ardo languido. Ling~a piutcerchiati tosto arida; voce fioca, disfonica. Collo so ~t1le , con vene appariscenti e leggermente da11zant1. Torac~ cilindrico: lieve ipofonesi basale. destra , nel cu~ ambito l'espansione è rid o tta e s1 asc.oltan~ scarsi rantoli. Reperto, confern1ato da rad1ogra~~a, che ci mostra tale base irregolare, poco mobL.J, con senso cardio-diaframmatico opacato .. Nell 'appar~tc-, cardio-vascolare notasi solo un soffio anorg~n1co in prjino teiiJpo. Addome aYvallato, senza rettcolo

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XLI,

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NUì\l.

ve11oso apparisce11Le, dol ente sponlaneamente ed alla più lieve pressione, specie nei quadranti inferiori. Non liquido rilevabile con i co1nuni 1netodi cli indagine. AlJ a palpazione si nota un colon contratto, spastico e in corrisponderlZa del sigm acolon un senso di r esisten za, come una massa di consistenza duro-elastica, a superficie piuttosto liscia, a contorni sfu1nati. Organi ipocondriaci : fegato e milza aun1entati modicamente di volume; in alto nei limiti , in basso palpabile un dito sotto I 'arco, indolenti. Nulla a carico d el sis tema n ervoso, se se ne ecce ttui u1ta spiccata iperriflessia degli _arti inferiori. Le proYe di laboratorio d anno: esame di urine : tracce di albumina, tracce di acetone, urea 14,06 per mille e cloruri 4,66 per n1ille.: al sedimento numero~i leu cociti e cellule in parte disfatti, qualche raro fra1n1nento di cilindro jalin o e qualch e . rara emazia. Esame e1nocromocitometrico ed istologico d el sa11gue dà il reperto di una lieve anen1ia , con li11foci lo si rela liv a. Esame di san gue per la r eazione èli W assermann, di l\lei11icke, di Kah11 : n egativo. Pressione arteriosa al Riva Rocci : Mn 45, Mx 93. Cuti-reazione alla tubercolina di Koch : n egatiYa. Esami di feci: ricerch e del bacillo di Koch (più volte ripetuto) negativo, presen za <li sangue e prese11za di nt1mer osissimi glol)uli bianchi, rli cellule intestinali e di numerose forme vegetative di A1neba istolitica, r eperto confer111ato anche d al i.>arassitologo della i1ostra Univer sità, prof. Alessn 11dri11i. Degenza : La paziente viene sottoposta rapidan1ente da un lato a cure inten sive ricostitue11ti e lonico-cardiache: bioplastir1a , cacodilato, ca11fora, strofanto e d all 'altro lato a cure specifiche : emetina alla dose di clg. 3. 6, 9 per via enclove11osa e T. I. C. O,J 5 i)er clistere, oltre a laudan o, (l ermatolo, ecc . •<-;"r""

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SEZIONE PRATICA

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tica e le mucose ùelle fa uci più aride e scr epolate, le si iniziarono subito (quattro giorno dopo l 'i11gresso) d elle fleb oclisi glucosate di cc. 300, oltre della n alibaina e d ell 'infuso di ipeca. Tuttavia l 'alvo persiste sempre diarroico : ella è sempre come sotto lo stimolo di defecare. Le scarich e sor10 or a scar se con g rumi inuco-purulenti, di colorito rosso scuro, ora abbondanti come gelatina di prugna, con blocch e tti di grumo pl1rulenti. La febùre da prima intermittente rliviene, n egli ultimi t empi, con tir1u a, remittc11te, oscillando tra 37°,5380, accompagrtandosi a sudori profusi , freddi e a profond a sonnolenza. La paziente è come d isidrat a ta, incapace di qual siasi sforzo e giace a letto com e spenta. In ques to periodo, le vien praticata l1na r e ttoscopia, ch e dà il reperto di una vas la e profonda ulcer azione n ecroti ca diffusa qua e là su t11tto il sigma-colon esplora lo. Si ritien e opportuno praticar e un ano preter -naturale e all 'uopo si trasferisce la pazient e in Clinica Chirurgica, OYe viene d al prof. Val doni praticato il primo tempo dell 'atto interventivo . Ma essa vien subito trasferita di nuovo d a noi, poichè le condizioni gen er ali della l)aziente si aggravano al purtto, ch e nort si può proceder e oltre nell 'atto interventivo. Vien· col ta da brividi çli freddo e la t en1peratura raggiunge rapid amente i 40°,5. Il giorno seguente h a una forte r emission e, ina di p oi nuovo brivido e i1uova ipert ermia. Il terzo giorno è apirettica. hl questo frattempo si nota all 'emitorace di sinistra tina ipofonesi spiccata, ch e raggiunge l 'a11golo clell a scapola con riduzione d el murmure e cl el fremito vocale-t attile. All 'ascoltazione si nota un soffi o leggerm ente aspirato e in corrispondenza della colonna vertebrale su ono ridotto. Per rispetto alle condizioni d ella paziente non ci è con sentito un pil.1 accura to esa1ne semiologico; tuttavia vie11 supj)Osto trattarsi di una affezione pneumonica, con l)robabile reazione pleurica a car attere purulento. Il d eces o improvviso n on con sent] la toracentesi. La i1ecroscopia, eseguita all 'Is ti tu1 o di A11a Lomia 2

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E poichè le conclizioni gener ali divengono tuttavia seinpre più gravi e il polso si fa sempre più piccolo e i11oll e e la voce sempre più fioca, sì ch e la p ar ola Yiene i11ale articolata e la lingua più fuli ginosa e coriacea e la pelle più secca e cian o-

Patologica, d al prof. otti , dà un reperto di enteri le ulcerose\ grave, inol to es tesa Ciel grasso , di cui solo qualch e isolo l lo ce11cioso di 111ucosa persi teva; inoltr e pleurite purlt1 enta e poln1011ilc basil are.


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« lL POLJCLINJCO »

Il ca._ o s u riferito 11011 11a 1}is0g;10 Ji gra11di co1111nent1 dal punto di visla diagnoslico e paloge11etico; è forse, l)Otrei dire, anche p·r ivo di i11teresse al medico e... perirnentato: è i1erò d eg110 di €sser noto , per la ua rapidità di decorso, per il suo tri te esito e J1er le sue complicazioni. Si sa come l 'infezio11e .J 'a n1 eba nelle forrr1e e11teriche rives ta n10] teL)lici forn1e , dalle più 11ote, cui si è abiLu.ati a co11oscerla, alle più ati11icl1e. Sono state llesc ritl e infatti for1ne ent erocolilicl1e, stitti c h e , 1liarroiche , o-astro-di· ·l~e1)ti cl1e, r ettocoliLicl1e, e·n1orragich e, puruJente , inen1l)ra nose, c1erosa nli , ·p eudo-tubercoJa ri , p ·eudo-ca11cerigne, pseudo-appendicolari, p ·eudo-tifì cl1e , ftno alle ane111iche-pernicio e, se11za voler qui ricordare tulte le altre form e d e critte di localizzazioni epatiche. polmonari , cerebrali, ecc. (Pontano , Moretti Iza.r , Mantl1el) . In ge11er<! essa è u11 'infezio11e a decor so cronic o, avente periodi altPr1~anti di tregua e di acl1zia; n1a anche qua11do è 11el periodo di cc>n1pleLa re111issione, lascia sempre la faco1tà di . . ospeLtare un procfsso morb·oso sil ente , J)resentanrlosi i pazienti JJer lo più astenici anen1izza ti o con vaghi disturbi ~lis1}e tti ci , colici, spastici. No11 sen1pre 11erò è co:3Ì , g iacchè come è noto, vi sono dei sogge tti , che , come i portatori di tifo, har1no un r eperto ì )ositivo da a111eba 11elle fe ci, epp1L1re n on soffrono di alcun perturban1fnto. Accennato così alle ' 'arie forn1e di amebiasi , l)er ritornare al 11os Lro caso, noi dovremmo in cominc i~re col cl1ied e rci , dato l 'insorger e brt1sro dell a malatti R. se questa è una forma i1ri1nitiYa o seco·nda ria, cioè 1'es1)r essione di llna recru<lescenza., u11 el)ife11on1eno di un 'an1e})ia i Ja tenl e, passata inosse r,·11a, e infine. dato i 1 decorso fata 1111en1 e rib ell e, ~e essa è una forrrta l 'ura o comitata. L 'anarr111esi parrebbe e clu·ier c i l 'ipotesi di l111a riacutizzazione di una fo rma t:ronica. La p. era stata sem1)r e ben e, non a,·eva n1ai avuto a] cun dis1 urbo it è dispeptico n è diarroj co. Tutt 'al più si potrebbe an1r11 ettere cl1'ella fo se s tata una ·p ortatrice di an1e1>a. In Ita lia e all'estero , in seguito all'inchiesta stabilita a d osser,rare, se vi fossero so.g·getti portatori di E. h. , si è J.Jot11to stabilire, ch e que Li sono in numero con s iderevole e che ]a p er centuale vari_a, a seco11d o le r egioni , in cui l'amebiasi è più o nte110 diffu:-a (Izar). E i1oicl1(' in Rom a l 'amebia ~ i non è infreque11le, a questa ipat e i nulla si può obbiettare, n on a'rendo noi al cun elen1e11to di giudizio. Si sa cl1 e la caratteristica precipua dei l>ort atori è il sil enzio di ogni manifestazione cli-

l ANNO

XLI,

.NUM.

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nica, IJer quell 'equilihrio Ira poteri ùi of~·e~::\ d ella E. 11. e dife11sivi del ~ oggetto infetto , 11· ino,rali e tissurali. Così è evidenLe , cl1e dalla anan1nesi ren1ota non l)Ossia1r10 dedurre, se ella fosse im1n1111e o no. Tuttavia, se ciò no11 si può escludere, 11on v'è alcun elemento che possa , co111e dicevo, provarcelo. iF orma primitiva o e1)ifenomeno di un 'in fezione later1te, ciò ch e rpiù a Jloi qui da vic i110 inter essa, è che u11a volta perturbatosi l 'equilibrio esis tente tra parassita e portatore , 1'i11sorgenz.a ne è stata brusca ed il decor o rapido e letale; . enza ch e la malattia i11ter corrente avesse m e11omato la resistenza organ1 ca clc·Jla paziente o comu11que leso le n1ucose intesti11ali, rendendole così più fa ciln1ente aggredibili fllla E. 11. . in doYn t a nell e . . ue 1pareti e qu icscente. Bisogna c on venire, per ~piegarci ]a rapidità del d ecor so, dato che altri fattori man cano , r l1e oltre la virule11za del p rolo1.oo , vi sia tato un favorevole terreno presentato d:llla pazie11te, forse per manca11za dj difeqe organiche locali, come la grande parte degli AA. -:;o. tengono, o per essere la forma '.i1neb·iasica s11 i prin1i t em ·pi n1i5conosciuta. P ertanto, dato ch e ella n1ai si era mossa d a Roma, ove si l 'E. h. è di facile reiperto (stat1stica di Pontano attesti) noi saremmo più propensi a ritenere eh ' e ]la si fo sse in fettat? due mesi prima dell 'inizio della malattia. Quale ne sia stato il tramite difficile è stabilire. Par~ ch e in casa d ella pazi ente non ,.i fos sero gatti , 11è ca ni , nè che ella a'resse a,·l1to occa ione di praticare pazie11ti affetti da enterite .amebica , nè che Je sue occupazio11i la porta sera ad e ser e a contatlo con rifi11tj o biancherie comunque infettate; è quìncli da ritenersi , come più l;robabi1 e, ch'e]]a s! fos~c infe ttata con ing·estione di o.lirn enti inquinati. Qu.ale forn1a poi neìla 11os tra paziente 1'amebi.asi presentava , diffi cile è clire. Del re to è pur noto (Izar) cl1e non vi è .a mebiasi , cl1e d ecorra con una detern1inata sindron1e. Tt1ltavia nel nostro caso ci si pot eva più facil1nente riferire a quattro form·e princi.r ·a li , di cui rivestiva magg iorn1ente i caratteri: ]a r etto-c.o lite e·m orrag ir a J_)urul enta , la pseudo-tuherco.Jare, J.a cach ettizza11t e, l'algida. E con queste, più cl1e con altre variar.e forme, 11isogna,ra porr~ 1.a diag nosi differenziale. È pur vero che il re1perto I)Ositi,ro d ella E. h. nelle feci , quasi in cultura , pote,ra a priori farci esclud er e ogni altra possibilità morbosa; ma la t enacia , la resistenza d ella forrna ad ogni più 5,rariata terapia, an che a dosi le più generose t'd associate , la rapida eYoJuzione, la sindro-


[ A NNO

X.LI, Nt.-1\1 . 40]

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SE ZIONE Pl\ATICA

111e respiratoria co1t11»li cati\a; carne su si è ac, . . r-er111a to , poleva e dovev;;i porci in sosp etto e accettarla solo , dopo avere escluso ogni i)r obabile assoc iazion e rnicrobica , la quale ave::;::;e J)OtuLo conferire all a formr1 la rapidità del decorso e la r efratta rie(à ad ogni tera11ia. Casi di a1r1ebia i acuta sono stati de critti , 1na sono n1olto r ari n egli aclulti ... , più freque11ti i11vece essi si i1resentan o n ei ba n1bjni. Il caso i1;eracuto desc ritto da Bloch, ch e ri,·cste ·]a forn1a di u11 'infez io11e tifoidea graYe, nccompagn antesi con en1orrag· ie, e quelli di Kelscl1 e Kinner , ch e ~in1o l ano uno lato ettj co , 11on l1a11no il cara ttere clella am ebia i acuta pura, ma di forrn e n1iste : amebica e b acillare (spec ie il Sl1jg 1) e 11011 rivest on o il carattere di ~ enteriforn1e del n o. tro caso. Tutte le inda gini cii labora torio e specie quelJ e co1)roscopich e, eh~ ci da va 110 oltanto il reperto di fe ci diarroich e ~i cruid c con presen z.a di globuli bian chi . di g·lobuli r o si, e solo di E. h. n elle ~ u e forn1e ·vegetati ve, :pote,•ano farci escludere l'ipotesi di un:i forma mista ; essendo esc lusa così u11a associazio11e p1ri1lar e. protozoaria o batterica ; reperto non infrequente , ch e può fare assun) ere a. '.llla forma croni ra un carattere di acu zie. Dove,·amo quindi chiederci $6 .ljfa una forma comitata o pura. Com e si è ,~i s l o n ell e feci. se e 11e eccettui l 'E. h. non si eb·b e il re perto di altri 1)a ras. ili intestin ali : giarda , tri co monas. l)a]ant irliu111 , n o11 batteri ])a toge11i , n on è acil1i g·ruppo tifo o parat1fo o acido resi tenti: associazione r l1 e pare sia capace di n1odificar e l 'andam e11to clinico dell 'an1eb·iasi , r en dP11do la E. 11. J1j tl resist e11 te al 1ratlarr1en lo specifi co (1\1 a nté) . LP es1)lorazioni de] chj rur g·o e la r ettoscor)ia co11 ferma vano le car~ lleristi chP ul cera zioni a111 cbiasich e a margiui scollati , ~ atto mucosi e ron deg·e'l1era7ione n ecrotica, crt1indi n on ulcere si)ecifi c lJe tubercolari , n o11 luet ich e, 11 011 for111azio11 i elet ologh e can rerig·11e.. Gli es.ani i di ang·ue, Je em ocultu re , le iero-aggluti11:lzioni tutte 11 Cftél li\ e. ro 111pre~e quelle r er jl Shiga l(ruse. Il referto di u ri11e con facent e allo stato di 111alattia de lJa l)aziente. I/ esan1 e emoc ron1 0~ citometriro, lln re1)e1to di a11e111 ia · econdarin con . p1 r.r.ata leucoc itosi (11oli11ucleo i n eutrofil a) e p iastri11os i. • organi e e11tari dei sin g·oli Gli e an1i segn1 siste1ni 11u11 a , se se n e eccettui una i11o fo'11 e~ i basale sinistra. Radiogra fi i-\ tor1 cica: ra ri fa t~ i di calc1-firazione, costo-.. e110-d i ~ fra mn1 ati co opacato : fatl i cli n essu11 grave ri]i eYo. La radi ogra fi a del di gerente non fu eseguita , 1)er l 'e ,·idente ragio11e di g·ravità della 11azient e. 1

Tutlavirt 11011 11ossiar1to di1nenticare, che il carcinon1a del retto pt1ò pre entare una sjn dron1e in alcuni n10111e11ti del suo d ecor~o, del tutto on1igli a·n te alla amehia..:i re)Ltocolit i ca; per j I Yio·le11lo ten e n10, per la frequ€1nza delle scarich e, p.er la forn1a cli esse ' cosLiluite cli sribale fluide.. n1i~ ste a n1uco e a sa11gue. 1 dati a11amne Lici però , il decoTso , l 'età, la rettosco1)ia , ci potevano fare P . eludere Lale su1l1Jos izio11e, };er c1u<..t 11to la p alpazion e dolorosa dell 'infiltrazion e esisLente i1 ella fo ssa iliaca si11istra ci dava u11a tun1efazione , ch e poteYa farcelo so IJettare. Non dove,·a1)10 obliare lai po sibilità di u11a lues del retto per crua nl.o eventualità rara ; r11a la diYer ità di decorso e la rettosco1)ia ce lo escludeva e così la R. W . n ~gativa e cos1 ogni :i ltro segno clinico e a,n an1n estico, cl1e l)Ote\'a farcela a111n1ettere. Del resto le ulcerarioni lueti ch e del r etto traggon o orig·ine o da J)apule l1l ccrate o da gomme n ecrotizzat e, for1ne ch e ... on o e pressione di impregn azio11 e recente 0 qt1asi di lues e cl1e difficilmente i1on si nccon1pagt1a no a fe1tom e11i clinici e sierolog·ici ch e n e rileva 110 I.a natura. Doveva mo prendere in con siderazione le forn1e spec ifì cl1e tuber colari , fJer quanto le farni e di tub·erco]osi intestinale siano 11er lo i)iù serondar ie. Tuttavia son o llol.i i casi di forn1e l)rin1itiYe; "!.Ua ::on1e SL è -1'ÌStO il r er erto dei }}acilli di l\.och , J>er c1uanti esami fo er o sta ti ripetuti , furoi10 ~en1 pre n eg·atiYi . ~ vero cl1c? c1uef' ti }")O;;;. on o 11 ~a n rare; n1 a n el nostro· caso ma11cava og·ni da to clinico. a liarl e g lj scarsi re1)erti di calcifl ra·zion e e di opacamento pleurico risro11trato . I11fa Lti i1l d enn e era il s ist em a linfa gJandolare, e si sa, cl1e n elle farni e (11 t bc . i11testin ale vi è sem1)re una in11p1regn a7ion e dell e gJa11dole "lJecie .01eseraj cJ1e; a J)arte il fatto r l1e 1'esan1e citolog·iro del ~an gu e c i da,'a un a 11etta 1)0 li1111c leo~ i J1eutrofil a. in luogo dell 'ab1I L1.ale r eperto linfocitari o de.o-]i pPcifici. Fuor di luogo ar ehbc talo an1m ettere dell e ul cerazioni di origi ne tifica o pa ratifi ca. ne,g ati vo essend o il re·per·l n rli tali b acilli n ell f' fec i, n eg·ative le sieroagg-lulinazioni : e co. i la difterica per ìe qnalog·l1 c r agioni. J·~~r lu~a la 1)0 sibi1ità di un a con con1ita11te ane1nia 1)erniciosa pe r i raratle ri en1atologici. 11oi potevam o as, erire di trovarci in pre~cnza cl i un caso di a111eLia.. i acula pura, con localizzazione enlerocolilica a cara.t tere en1orragico. ad eYolu zion e ulcer o-n ecro1ica, con i11to, sicar jon e g·en erale, donde la d i ~ idrat.azio11e. la à isfo11ia . l 'algirlità. f:asi di an1 ebiasi ac11ta 11llra Oil O Sf<:l ti tu ttavia degcrilti da Yarii A_.\ . e Lra 11oi, tra gli "lt ri da ~aggi o re, da Ba ìl aglia e dal suo a11ieYo 'f arro in occasio11e di un 'in fezion e e1)i1


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(( lL POLTCLINICO »

d emica, in bambini in gra11 parte allatta11t i (da otto g iorni a due anni), in cui eg·li potè alla necrosco·p ia dimostrare, come unica causa di morte, la amebiasi . Tuttavia anche questi casi di amebiasi infantile si differiscono dal nostro , rivestendo essi , quasi esclusivamente, il carattere di sep i _(Izar). Ammessa quindi una forma primitiva pura l 'a cuzia d el decor so p0teva esserci spiegata dalla presenza della E. h. reperita nelle feci quasi come in cultura, anche dopo clisteri topici di N. I. C. ~ttestando· co·sì la grande virulenza e proliferazioni di essa e la mancala r esistenza l ocale; come se la paziente a' e ge costituito· uno dei terreni più fa,1orevoli a llo sviluppo di essa, donde l 'invasione attraver so le pare ti ulcero-necrotizzate n ei tessuti vicini , dando così oltre che una r ettocolite a11che una p ericolite plastico-colliqt1 ativa e p·er esse infiltrazioni forse più lo.n tane , m eta statizzanti e stato profondan1ente tossico. Alla n ecrosco1pia fu riscontrata: una enterite ulc e rosa g rave molto est esa d el grasso, di cui solo qualche ~salotto cen cioso di ml1Cof'a persisteva: inoltre pleurite purulenta e polmonite 1)a il ar e . È indu hb·i o ch e la causa di morte 11elJa r11)stra paziente non fu solo dovuta alla affezio n e polmonare , ma alla amebiasi ste$Sa , che aveva ridotto 1' inferma in istato di vera cach essia marantica. Comunque è qui da chiedersi, se la polmonite e la pleurite furono soltanto u11 epifenomen o morboso , oppure 11na forma m et<l tatica d e lla a1n1 ebiasi. F11 un vero peccato che J 'improvv i5a fine d ella pa r.i ente, non ci p ermise di far e la puntura ·e&p1orativa in , -i,10: toracenLesi ch e c i a'1 r ebbe· l)otuto chiarirf un pro·b lem .a ancora d alla g ran p1~ rte degli AA. non d el tutto a ccetto. So1]0 così avren1mo potuto co•n oscere, se la pleurite fosse stal.a solo di natura amebica o microbica , op•pure mis ta e così anche la polmonite, e ..~e essa infin e fosse stata n1etas tatica a questa o vicever~a. È risa11uto come la localizzazion e della F~ . h. n ell 'app·araLo r espiratorio 11on sia rarissima. Sono state d escritte forme bro1"1chiticl1e. polmonitich e, pleuriche e infine ascessuali colIiquative. Difficile è ]a diagnosi quando ciò f \ on 3cca<ie in soggetti affetti la evidenti form e clinich e di amebiasi. Jn genere tale eventualj tà morbosa su 5seg11e ad epatiti (a m ebiasich e naturalmente); nla non è da escluder si ch e possa110 verificarsi ancl1e iJ1 forme acute, ove potrebbe esser ci , conte una inondazione d ella E. h. , che per via linfatic::t od tmati ca (in discu sione è ancora il modo di n1eta st G1 1

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J.

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[ANNO

XLI, NuM. 40]

Lizzarsi di essa) a modo di e1nbolo potrebbe finire nel! 'apparato respiralorio, ove potrebbe causare dalla semplice forma bronchitica a lla c olliquazione ascessuale. Scuderi , della scuola tli Izar, 11a illustrato un caso di pleurite amebica , di cui ha potuto isolare il parassita, che era l'unico agente 1norbigeno. l\Ietastasi sono state anche descritte da vari AA. nei J)iù diversi organi ed apparati: genitale, digerente, renale, linfatico, cer ebrale ed epatico , m etas tasi fra :utte la pi1ì frequente. Tuttavia noi 1"Julla possiarr10 asserire nel no$lro caso, manca11d oci come si è detto, i] r eperto biopsico. Possian10 solo ritenere, c11e cjò sia avve·n uto, corr1e un 'ipotesi plausibile; ben accertato essendo stato da vari AA . ]a evenienza di m etastasi pleuro-:polmonare. Con1unque resta incontrovertibile il fatto ch e l e condizioni d ella paziente e le lesioni anatomiche enteriche erario tali , che da sole a'1r ebbero potuto d eterrninarne la fine. Qual'è l 'inter esse del caso da 11oi presentato? Non è la difficoltà diag nostica all 'in.gr esso ùella p. in cli11ica, dato il r eperto positivo d elle feci. p er la li:. h.; pur e:ssendone , con1e è pesso , sem1.)re in J)rincioio ardua la diag 11osi e specie allorchè si ha, come ne.I nostro caso, il reperto del]e feci n egativo , n1a è n1olto interessant e per la rarità , con cuj per fort11na I.a E. b. no11 si J)Tesenta n-ei no tri climi , in forma così acuta e rp.e r la refrattarj età a qualsiasi terapia, dato che ci si trovava in nresenza di una forma pura: rarità e r esisLenza alla terap.ia ed esito letale pur note agli studiosi nelle ..forme acute, che ne]la gran 1)arte però ter1dor1 0 serrrpre a cronicizzarsi. (~1Jal' è 1'insegn.a1nento? 'iemplice: pensare sempre, quando si è in l)f•3senza di una sindron1e dissenterica , an che d elle più tenui , alla amebiasi intestinale. Allorch è si è in noi generato il sospetto di essa, anche se l'esame coproscopico risu ]tasse n egativ,) , non perdere un tempo utile; ripe tere l' esame più volte e comunque ini ziare lJn tr::tttamento specifico ex-ju vantib·u s , che trar1ne speciali casi, non può recar~ a.lcun danr10 , anch e se il nostro g iudizio fo sse errato. L'indugiare, l'attendere dal laboratorio i1· reperto prob·ativo , potrebbe farci perder e un tempo util e a debellare il para ita , quando ancora llOn si è rotto quel1'equlib·rio, ch e come ~i è detto , esiste tra portatore e protozoo. Si sa, come la ricer ca d ella E. h. non ia d el tutto scevra d 'in con ven iet1ti, che pos ono fal ar ei il risultato d ell~ esan1e: il in odo di p·r ocurarsi le feci, il n1odo di c onservarle, la co11-


[ANNO

XLI,

NUl\iI .

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SEZIONE

fusione t~a I.a E. h . e la E. coli da persona poco sper1n1entata, la difficoltà di conoscerla ' quando a ca usa del freddo, ha perduto i suoi ~oviment~ p~eudopodìci o quando si presenta in forma incistata, potrebbe esporsi ad un ' at.t~sa vana ~ quanto mai dannosa al nostro paziente. Infine ·è degno di ricordo il fatto ch·e ~che per la E. h. come per ogni altro parassitai, a parte le cause di e·r ro ri su citate, non ci si. può fondare su di un t1nico esame coproscopico, essendo noto che alcw1i esami P 'O Ssono riuscire positivi ed altri no, anche se condotti con tecnica perfetta e praticati da persona esperta. 1

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RIASSlTNTO.

L' A. illustra un caso di amebiasi pura in giovanetta, decorso in forrr1.a acuta, ribelle ad ogni tera1p ia, ad esito letale, con probabili metastasi amebiasicl1e nell 'arp1piarato p olmonare. 1

1

BIBLIOGRAFIA. l zAR. Amebiasi, 1922. In. Minerva Medica, 1933, pag. 314. In. Congresso Soc. I tal. di Med. Int. , ott. 1932. PONTANO. Policlinico, Sez. Prat. , n. 8, 1924. In. Giorn. di Med. Prat., n. 12, 1924. CASAGRANDI. Boll. R. Ace. Med. Roma, 1924. SPOLVERINI> La Pediatria, 1922. S. ~1AGGIORE. Ibid. , 1924. MonETTI. Congresso Soc. Ital. ìvied. Interna, 1932. BENEDETTI. Policlinico, Sez. Prat., 1923, fase. 46. FRANCRJ~I . Ibid., 1923. J:i""oRNARA. Minerva Medica, 1925, pag. 951. A. CAIN. Le Journal Méd . Franç. , .n . 2, 1929. SPANIO. Gazzetta Osped. e Clin., feb·b raio 1931. JouFFARD. Journal d. Prat. , 1923. PETzETAKis. Bull. des Hop. , pag. 528, 1931. GREPPI. Boll. Soc. Med. e Chir. Pavia, n . 37, 1924. RossI. Minerva Medica, pag. 217, 1933.

lsT11·ti·ro

PATor.. oGIA. SPECI..\LE MEDICA R. UNrVERsrr.~ nr PrsA Direttore : prof. e. Lo'I"l'I.

DI

DELI.A

Su un caso di febbre ghiandolare di Pt"eiffer. J)ott. V. l;ICAsso e Dott. L.

DETTORI

(1).

~

venuto alla nostra of.servazione un caso di febbre gl1ianr1olare di Pfeiffer, ~he riteniamo in tere 1~sante cornunir.are. Osservazione. -

G. C., di anni 40, da Lari. Anarr.nesi: niente di notevole nei precedenti famigliari e personali. Il 9 febbraio 1934, ebl1e improvvisamente brivido intenso durato un 'ora circa a cui seguì su e(1) Gli autori hanno parte uguale nella esecuzione del lavoro.

PRATICA

1565

cessivamente elevazione termica fino a 40 gradi e forte mal di gola. ~l. giorn_o seguente dall 'inizio di questi sinto1:11, il paziente notò leggero ingrossamento delle 11nfog~iando~e n~lle regioni sopraioidea e parotidea. d amho 1 lati, con leggera dolenzia delle med?sune. Le tumefazioni ghiandolari andarono nei giorni successivi aumentando rapidamente di vol~me , ta;nto . da raggi?nf?ere nel breve tempo di cinque giorni proporz1on1 tali da deformare com_p letamente la normale conformazione del collo· la .dolenzia inizialmente lieve si fece in quest~ periodo assai intensa. Persistendo il 1nal di gola e la temperatura 39,?-4~ gr~di, ed essendo comparse anche tumefaz~on1. g~1andolari alle regioni ascellari ed inguinali, difficoltà alla deglutizione, ir.requietezza generale e qualche colpo di tosse entrò nel nostro Istituto per le ricerche del caso.' . J?same obiettivo : uomo di buona costituzione fisica; struttura scheletrica regolare; masse muS?~lari to11ich~ e trofiche; pannicolo adiposo sufficiente ; colorito· della cute e delle mucose visibili. r?seo; .decubito indifferente ; psiche e sens?rio. 1ntegr1; respirazioni 23; pulsazioni 86, polso ritmico regolare; temperatura 38,5. Niente di notevole al capo, agli occhi ed alla faccia. . Bocca : rima ?rale simmetrica e sinergica; ìa lingua sp org·e diritta dalle arcate alveolari, è intens~1n~11t'3 arrossata e presenta un processo di esioliaz1·)ne su tutta la superficie dorsale ; si 110t ano anche piccoli solchi ricoperti da una lerrg·era palina grigiastra. ·L e tonsille fortemente a~­ rossate rr1ostrar10 zaffi muco-purulenti in corri?pondenza d elle cripte. La faringe è a11che essa ~11tcns:,.~e11te drroi;sata e preser1ta u11a spiccata l j)ertrofia degli elementi linfatici. c.01.10: forle111en.te def?rn1ato nelle regioni sopraioidea e parotidea d ambo le parti da sporgenze rotondeggian Li dole11ti e forte1nente dolorabili, di con sisten za dura, non aderenti alla cute ~è ai piani so ttos tanti. Leggern1e11te ingrossate s1 presentano ar1che le linfo·ghia11dole latero~ervicali prolo11<le e quelle delle regioni sopraclavjcol ari. Niente 'li no te vole alla tiroide e ai grossi vasi ; t.rofisrr10 e tnotili Là dei n1uscoli nor1nali. Torace: bene confor1nalo; 1e due n1elà si espandono u gual111e11le bene nelle profonde inspirazioni ; le linfoghiandole ascellari si presentano bi1a Ler aln1e11te a&sai i ngro~sa le . Ni ente di no Levole all'esame clinico m etodico ed all'esame radìologico dell 'apparato circolatorio e respiratorio. Addome: alvo e minzione regolari; l 'addome di aspetto norinale, non è dolente nè dolorabile; è b en tra ttabile, e i1on si avvertono n1asse nè liquidi in cavilà. AJle regioni inguinali l e linfoghianùole si apprezzano legger1p.ente ingrossate. Fegato appena palpabile sotto l 'ar cata costale llelJe profo11de inspirazioni ; ingrandita l a milza, il cui estremo inferiore si apprezza almeno due dita trasverse debordante dall'arcata costale; l 'e~tremo su peri ore si fissa colJ a percussione al bordo s uperiore dell a IX costa sull'ascellare m edia ; posteriormente, sulla paravertebrale si11istra, giunge all 'XI costa. All'esame delle orine, risulta uria modica albu1ninuria (0,40 ?!Oo), con preser1za n el sedimento


1566

cc IL POLICLI!.\I CO »

~ 1\~.i\O \LI, \ Uì\I.

40)

di rari globuli rossi e bianchi e di scarsi cilindri In un seco11do periodo, e cioè, qu a11do la Len1j alini. Si osservano anche tracce di urobilina. Il peratura, la flogosi a carico delle mucose e l 'i11potere di concentrazione del re11e è be1l conser~orgo . ghi~ndol~re, entrarono nel periodo regresva io. s1Yo, s1 ass1stè alla rapida e p,r ogressi\ a diminuzioUrea nel sangue g·r. 0,50 ·%o 11e del numero dei leucociti che scesero da 20.000 Emocultura, sierodiagnosi e \Vassermann nea 11.500 e quindi a 9.000; alla sco111parsa delle gative. forme ~rn.malure ed all'aumento dei g·ranulocili, Esame dell 'essudato faringeo: flora varia senza ?h~ salirono al 50 % dal 18 % inizj ale. Compar' e particolari caratteristiche. ir1f1ne un cerlo r1umero di monoci li che fino alPressione vasale: Mx. 130, M11. 80. lora erano stati assenti. Decorso: durante i primi quattro giorni di deIn un ultimo tempo quando il n1alato era g·ià g·enza n el nostro Istituto, la temperatura febbrile afebbrile, co11 scomparsa della flogosi a carico si n1antenne alta e continua 38,5-40; le tumefadelle mucose e pur persistendo ancora un leggero zioni ghiandolari, sempre dolenti e dolorabili, ingrossan1ento delle linfoghiandole al collo e alraggiunsero il massimo del loro ingrossamento, 1'ascella; abbiamo visto il ritorno alla 11orma dei rimanendo però sempre libere e di consistenza linfociti, un au1nento ancora mag·g'iore dei gradura; le condizioni flogistiche a carico della inunulociti ed un ritorno alla loro percen luale norcosa buccale, della lingua, tonsille e faringe si male dei n1onocj ti. mantennero costanti. Il malato era piuttosto soIn ques la 110 tra osservazione, il modo d 'i11poroso; la deglutizione era così dolorosa che non sorgere della 1nalattia: acutament e con febbre alsolo impediva al malato l'ingestione dei solidi, ta a 40 gradi, an gina e tumefazioni ghiandolari; ma rendeva oltremodo difficile l'ingestione dei l 'esame obietlivo negativo per i diver si apparecliquidi. chi e positivo sollanto per i fatti anginosi e per le tumef.izioni ghiandolari; l 'aumenlo di volt1me Nei giorni successivi la febbre andò progressivadella milza; il d ecorso nettame11te benigno, con mente diminuendo finchè verso il decimo gior110 esito in rapida guarigione; il reperto ematologico circa il inalato era completamente afebbrile. Deed il suo 11orn1alizzarsi col regredire degli ing·no di nota fu il comportamento delle tumefaziogrossamenti ghia11dolari; la mancanza di manini ghiandolari; queste che nel periodo stazionafestazioni e1norragiche; sono tutti d ati più che rio della febbre raggiunsero il massimo del loro sufficienti per pot!3r affermare la diagnosi di febi11grossamento, andarono assai rapidamente dibre ghiandolare di Pfeiffer (varietà linfocitica, minuendo di grossezza colla lisi febbrile, ma antipo-anginoso). che dopo la completa scomparsa della temperatura, rimasero ancora leggerme11te tumefalle. Così anche si ebbe un forte miglio,r amento a caLa feb bre ghia1lolare di Pfeiffer, malattia rico della flogosi delle mucose. La milza pure r101t frequtnte , artch e oggi n on è com1>letaandò gradatamente diminuendo di volume, })Ur 1r1entc nota in ogni sua parte. mantenendosi ancora palpabile nelle profonde in• • • Si t1 atta di malattia febbrile , che si svolge sp1raz1on1. f:t]JOradica od in e.piden1ie famigliari , avente Fu solo dopo venti giorni circa che le tumefacome sir1tomatolo:g·ia essenziale, o.Itre la feb-zioni g·hiandolari e la flogosi a carico delle mucose scomparvero completamente. La milza non bre ai cui non di rado ,si accompagna angina, era più palpabile. Il malato si rimise in breve e ln tun1efazione più o meno marcata delle li11ritornò a casa co1npletamente guarito. foghiandole cervica li e della milza ed un deAbbian10 tralasciato appositamente di parlare Cc)rso benig110·. ~Jo.Jto interessanti sono i redei reperti ematologici ottenuti durante il decorso della malattia, perchè per la loro importanperti ert.1alologici studiati per prin10 da Turk za merita110 di essere considerati a sè. (l!-J07) e su cui torneremo. Il sangue, quotidianamente esaminato, dette i La malattia di solito· si osserva in primavera seguenti risultati: e a.utu11110 sotto fo·r ma di piccole epidemie fa21-II-1934: globuli rossi 4.400.000; globuli bi anmig liari, più raramente in forn1a spo radic.a. chi 20.000; Hb. 57 %; valore globulare 0,64; piastri11e 297.600; tempo di emorragia 2' 1/2; ten1po (~ olpisce di preferenza i ragazzi r1ell 'età del di coagulazione 12'; buona relrazione del coa- gioco \nei primi dieci anni di vita), più raragulo, non dissolvime11to di esso; prove del laccio, mente gli adulti ; pur no11 potendosi affermare martello ed alone emorragico n egative. t1na prevalenza per l'uno o per l 'a]tro sesso duL'esame istologico, mentre non rileva niente rante le epidemie. n ei casi .spo·r adi ci si è osdi notevole a carico della serie rossa, permette di confermare la più che modica leucocitosi; tra servato che il più colpito è il ses~o i11aschile. gli elementi bianchi si osservano molti elementi Già Pfeiffe·r nella sua prima de c.r izione giovani d ella serie linfocitica (linfoblasti, pro]in~ (1869) fece m oozio,n e di epidemie famigliari; foci ti); la percentuale tra le varie forme leucocitarie è la seg·uente: neutrofili 18; basofili ed eo- Rlechmann nel 1919 raccolse 125 osservazio11i SJ)Oradici od in epidemie famigliari ; gli aiutori sinofili O; linfociti 58; prolinfociti 20; linfoblasti 4; monociti O. a1nericani descrivono grandi epidemie: 300 Questo reperto assai spiccato al primo esame, e.asi a New x·ersey n el 1925 , 10 0 e.a si a Ne"\V tanto da dare l 'impressione di una forma leuce- York nel 1926; Glanzmann n el 1929 os ervò 70 1nica per la prevalenza di elementi immaturi, si c~asi sporadici e 20 epidemie famigliari con 50 è mantenuto pressoch è cost ante durante il periocasi, dove contem·poraneamente, op·p ure I 'uno do s tazionario della n1alattia. 1

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SEZIONE PRATICA

d0po l 'ia]tro , erano stati collpiti ba111bini e aclulti; chulz d opo l 'osservazion e fatta di a lc t1ni casi -poradici nel 1932 , descrive una epiclemia di 100 casi osser,rati in Allest ein dal rr1agg io al lug·lio 19.33 ; Schittenhelm racconta di un inae tro ch e infettò tut t a la scolall'esca; a ltri autori inf]ne d escrivono la malattia n elle scuole e n ei collegi , d ove aveva colpito anch e g li adulti. L' eziolo.g·ia è ancora ignota. Si tratta di un o.gente infetlivo, ch e co m e vedremo l1a un p artico]are tropi smo i)eir il si st ema linfatico ma tutti i tentativi di b en definirlo so1n o stati fin o ad o·g gi infruttuosi , no·n ostante siano stati isolati e coll.iv.ati dagli essudati anginosi e dalle linfoghiandole st esse, cocchi vari , b. di Plaut , .-in cent. Le vie d'ingresso ~lel virus sono rap1p resenlate dalle fau ci e (l aJ naso, pur non potendosi esclt1dere altre vie. Dal punto di entrata, il viru s avendo une, p.a rticol<tre affinità .p ,e r il tess uto linfatiGo, raggil1 nge sub·ito il grup1p o gì1ia1Ldolare p iù , -icino e dai qui si diffonde attra ,-er so l,e vie ]i n fatiche . ~ull a natura d elle modifica:iioni g·hi anclolari molto si è discu sso : Nocécourt n on sa defi11irle ; Laenh 3rdt le considera coim e una a deinite banale ; Sp1runt e F.van · le c.h iamano mononucleosi infetti,1e·; Tidy, ~I orlay , Longscope e I-Jisc11opo le considerano con1e una malattia sriecifica con forn1ula sanguigna ove predominano i mo11onucleari; Tandis e Comby parlano di streptococcernia b enig-na.; Gautier dice trattarsi di una malattia sin1ile alla scarlattina; ( :h evallier le chiam a adenolinfoidite ,a cuta beIlig n a1; infine è . t ata anch e chiamata leu cemia i1011uc1eosi ; Glanzm!lnn p·a rla di febb.r e g hian clolar e linfoemoide ; Wendt d.i linfo,a deno·s i b1ertigna; infin e è stata anclte chian1.ata luecemia be.r.igna. Gli autori alllglo-sassoni , non considerar1ùole r,orne un a infezio·n e generale d el sist ema linfa1ico, ]e chiamano angina con r eazione }in.fatica , oppure angina m on ocitica di Srhultz (ora angina: mo·n ocellulare) . Sorge quindi il dubbio se la così detta angina mo11ocitica e la febb,r e .g·hiandolare, siano da consid erarsi come due m odi diver si di d ecorrere della stess.a 1n1alatti.a o se i11vece si trattai di due diverse, en tità morbose . Schwart sostien e ch e il re1)erto ematol0iooico, conferma il quesito ch e si tratta di due mo·d i di,rer si cli d ecorrE>•r e dello st esso processo mor])o~o, ecl a conferma di ciò riporta il fatto ch e n 11 cl1e ne Ile r,osì d ette angine monocitich e, tal' '<:·1ta com1)are milza ed in grossamenti g hiandolari p rin1a a11cora ch e compaia l 'an g ina. Dello ~ t e~so l)Urere è ancr1 e Sch11lz, il quale do po g li 1

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s.ludi fatti durante una epidemia avvenula dal maggio al luglio 1933 in Allesteir1 con clude : << siccome il complesso d e i sintomi clinici i 11 ambedue le forme morbose è quasi uguale, rite11 go l'ang ina monocilica urta varietà d ella febbr e g hiaJl do lar e di Pfeiffer, e perciò è più cl1e g ius , . tifi cata la scelta di una stessa d en orr11r1az10-rte ». Bilanci oni, n el suo trattato di otorino-laringoiatria p ur cl1iarna111·d o an.g·ina mono·citica o linfocitica , parla di un quadro clinico' ch e corrisponde esattan1ente a quello d ella febbre ghiandolare di Pfeiffer , e riporta un r eperto ema·tolog-ico, in cui a lcun e vol te predominano i così detti grossi J.infocit i d egli am eri cani, in altri i giovani linfolici di r"'riedmann. D '.altra })ar te, g li a utori e trattatisti moderni non fu1;n o i ;.i1ì dist inzione di forma m orbosa, ma soltanto di r eperto ematico, così Di Gug lielmo, parlando del qua.dro ematico d ella fcbl;·r e ghiandolare , clice : a aume11to r ela tivo e a~so luto d egli aigranulociti , i quali in alcuni e.a si so110 11reNalente m en te della se·r ie linfocitica, ·i n altri della serie n1onocitica n . No11 si trattai, clunque , di una predisposizi on e linfatica : s tato linfatico, abito .astenico, st n to ti1no-Iin fatico , perch è questi mala ti do1)0 Ja · guarig ion e r eagiscono a uno stimo·l o a sp ecif.co c0n n eutll'0fllia come qualsiasi altro m a1.ato ; 1n.a di tln processo ~en erali zzato a car atter e infettivo che darebbe queste reazioni gJ1ia11dolari , il quale sebbene n el maggior nur11e.ro dei 1-..asi si a ccompagna ad ang ina man ifesta, in altri invece a compartecipazione infì.i 1nmatoria delle fa u ci è rlebol e: in altri infine rnnn cano del t11tto i fatti anginosi; questi ultimi casi son noti so tto il noim e. di mononucleosi infettive. Dat o, jJ decorso benigr10 d ella malattia , rari sono i reperti anatomici , ad ogni modo lo s ludio istologico· d ei pochi casi osservati (biop s.i.a) dimostra una r e.azione linfatica iperplastica •lspecifìca, con notevole ·quantità di eosi11 ofi li e plasmacellule n ei ga•n gli linfatici tun1efa tti (linfoadenite iperplastica e catarro d€i ~erti). Questo r eperto si trova aen eralmente in lui t e le reazioni linfatich e b a11ali. l11ter essanti son o le 1no1d ificazioni de l sa11g t1e s tudiate da Turlc n el 1907 . Il r eperto tiJliro del qua1dro ematico , r:h e i riscontra sola m enle d opo ]e m anifestazio·n i g hiandolari dà: a.t1men to dei globuli binn r hi a 15 ,000 - ±0,000 11er i11iJlirt1etro cubico, co11 ne.u tropenia (riduzione d ei neutrofili fino a l 10-20%) , e aumento re1.aLivo e assoluto degli agranulotici sino oltre il ~O cy~. i quali in alcuni c a.. i sono a carico dei linfociti (piccoli e QTandi linfociti . prolin 1

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« IL POLICLINICO »

fociti, linfobl asti); in altri a carico dei monoc j Li , (monociti , monobla.s ti); comp1aiono anche cellule di 'furk, cellule di Rieder e p lasmacellule. Clinicamente il quadro morboso è assai ben definito, pur presentando all'inizio qualche difficoltà diag·nostica. Non ·è facile !p recisaire il r:eriodo d'incubazione; secondo Schulz esso non lJUÒ duraTe più di una settimana, secondo, Di (i uglielmo da una a tre settimane. Ad esso segue un periodo prodromico senza f er1o·m eni caratteristici: stanchezza, sonnolenza (.adulti) umore cait tivo , indolenza (bambini) a1toressia, malessere generale. cefalea e quale11e vo·l ta anche dolori addon1inali. Talora d ei ~11dori profusi accornpagnano questo ·p erio•d o , la cui dt1rata vari.a da 2 a ± settimane. J.Ja febbre p11ò jnsorg·ere im provvisamente C<»Jl brivido, r.a ggiungendo 30-40 gradi , e con una durata v.ariaibile ch e va da due a quindici giorni ; j I ritorno alla norma avviene peT lisi; p ote.ndovi ost'ervare dopo 15-24 g iorni di ap·i r·e~sia , la contJ?ar sa di nuovi periodi febbrili passeggeri. Son<) stati descritti anche dei casi a decor so sub-febbrile e afebbrile. .Durante questo pierio do o· prev.algono i sin t,·nni generali co n sistenti inizialmente in iper f\1nia congiunlivale, epistassi , vomito e a cu i i associano tu1nore di milza e scarsa tumefa zione ghiandolare (ti1Jo setticen1ico); o p reval~·ono i sintomi di localizzazione, ohe hanno 'J•E'>rm-eisso agli autori di descrivere vari tipi della 111alaltia: ad ese1npio, un tipo ang·inoso (il più frequente) caratterizzato da angin.a ed ingorf[lli ghiandolari precoci e notevoli al collo ; un 1ipo fa1ri11geo , e toracico co11 tosse stizzosa e clolori r etrosternali; infine un tipo addominale , con sede del doloir e pirevalentemente ombellicnle, diarrea e tumefazione prevalente dei gangli mese,nterici e ing·uinali. I casi in cui i fenomeni anginosi do n1inano il quadro· inorboso, so.n o i più frequenti. J.Ja faringe e g li archi pala1tini so110 ip eremici ; le to11sille, forteim ente iperemiche sono aumentai e di volun1e .e d in p arte eidematose. Esse apJ'niono liscie, disepitelizzate per cui assumo.n o u.n. caratteristico splendore, non presentano follicoli st1ppurati n è ulcerazio·n i in superficie, a meno che non si abbia un 'infezione secondaria da parte di altri germi. Nel i1ostro caso esisteva a11che una g lossite desquamativa ed un intenso arrossamento di tutta la mucc.s a buccale. l i 'ingrossan1ento g·hiandoJ.are può essere unilat erale (r a<To), ed in questo caso è a sinistra , forse si tratL.a di casi in cui il virus, traspo(ft~tlo atlra, erso il do·t to toracico, raggiunge per 1

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pri1no il gruppo ghiandolare della fossa sopracla,icolare di sinistra . t Bis sai difficile trovare t111a tumefazione gl1iandolare generalizzata, essendo di solito le ghiandole colpite a gruppi. I gruppi 1naggiormente colpiti di solito $<)no quelli del collo e della faringe ; S660-UO'llO i11 ordine decrescente quelli dell 'ascella, ingr1ine , mandibola e aiddominali; raramente ingr<)$Sate sono le linfo,ghiandole retro·s ternali, della nuca e del margine posterio·r e dello steTn ocleidomastoideo. La tun1efazione delle ghiandole linfatiche di solito è graduale, giungendo p erò al suo mas sin10 nel breve tempo di poc·h i giorni. La reg ressione invece si compie assai pi1) lentamente erl in genere va da quattro a più settimane. Le frlJiandole sono dolenti spontaneamente ed al] a . pression e . Nel maggior numero dei casi la milza è J ii 1'.J o m eno notevolmente ingrandita, è liscia e dura , con mairgini rotondi ed è gene·r almemte ir1dolente. Il tumore di milza com.p are qualche g io,r n o dopo dal rialzo termico e rimane app•r ezzabile, s1}esse volte, molto te1npo dopo la scomparsa di esso. Raro ·è trovare un voluminoso tumore rli Jnilza, si tratta di solito di forme serie, co11 febbre alta e più IJrotratta e con maggiore tu111efazio·n e delle ghiandole linfatiche. I moderni trattatisti parlano anche di una leiggera epatomegalia; secondo Schulz p erò . questo reperto si trover ebbe solamente nei casi 1iiù seri . Il r en e è costantemente preso, 1 p1erò la lesione rena.ile 11a una prognosi quasi semrre buona , e di solito si dilegua pochi giorn.i d opo la scon111ar sa dei sintomi. Nie11te di notevole si osserva a carico del numero e della forma dei glob·u li rossi , come 8Ttche a carico delle piastrine e dell 'emoglo... }·,ina; i1on si o,s servano manifestaizio11i emoi'r 1giche. Rar·e sono le co,m rp licazioni, e queste posso110 essere rappresentate o da alterazioni epatiche (itterizia), o da suppurazione 6-8 % secondo •B lechmann . La prognosi è buona; infatti tutti i casi descritti sono guariti, e nessun caso di morte si riscontra nella letteratura . 1

* ** .'3eboone non pochi siano i casi di febbre ghiandolare di Pfeiffer già descritti nella letteratura medica, pure abbiamo cr eduto 0 pportuno comunicare per consiglio del nostro moostro Prof. Lotti, il c.aso da noi osservato nel 1iostro Istituto di Patologia Medica nel feb1


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SEZIONE PRATICA

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t,raio 193!; perch è a quanto ci consta, da noi e In. L e problème de la fiev re gangliorirtai re. ConS}Jeeialmenle i1ella provincia di Pisa ed in Tocours ;\fé(lical, n. 10 bis, 13 mars 1929, p. 816. scana, si tra·t ta di forma non nota su cui man- G. BLECHi\IA.JW, J. To·PPET (~ R. KoH1'. Le problème de la fièvre ganglionnaire , sa for1ne familiaire. cano pubblicazioni, e perchè d 'altronde, data Bul. et m ém. de Ja Soc. de méd. de Paris, séanla sintomatologia clinica d 'inizio e dati i rece du 13 J anvier 1933, n. 1. f>erti del sangue, questa fo rma può far nascere BLoOMFIELD A. L. Gla1iclular f ever. Progrès Médicol (Philadelphia), 1924, I , p. 171-175. il sospetto di una le·u c.err1ia acuta, di cui sec":,ndo Schwart m.a nca un segno certo che ser- BoNNAUD. Contributo à l ' étude de la fièvre gan.glionn.aire. 'fhèse cle Bordeaux, 1927-28, n. 28. va a distinguerla. Bum;vER. J-.' ièvre gla ndulaire. Brit. :tvled. J., n. 3146, Molti so·n o infatti , e giustan1ente, gli .a utori 15 avril, 1921, p. 582-83. che éonsi derano la febb-re ghiandolare n el CARLSON G. w., BROOKS E. H. (i l\ilARSCHALL V. F. Acute glandular f ever )· a r ecen l epidemie; regr11ppo delle malattie leucemoidi; e questo perport of cases. V\li sco11..in l\[erl. Journal (Milc.h.è le alterazioni che compa1iono nel quadro \vaukee), 1926. XXV, p. 176-78. 6111atico e negli organi ematopoietici, la fan- CHAP~IAN P. D. H. A case of infectious mononuno so1niigliare alle forme atipiche di leucemia. cleosis . Lancet, 1923, I , p. 434. Altri autori invece: la chiamano addirittura Col\IBY . L a fièvre ganglionnaire . Paris ~léd., n. 44, nov. 1928. ltucemia benigna1, ben chè si possa ormai quaCREACK. Un cas de mononucle.ose irtfectieuse (j'tèsi vonfermare, che nei casi di febbre ghiandovre glanrliilaire) . Brilisl1 Med. J our11., n. 3761, 4 feb. J 933. lare di Pfeiffer, ab•b iamo da fare con stati eccitatori fUJ1zionali <legl i or.g ani ematopo.i etici, DrcK W. Glandular fe ver. Brit. l\ilecl. J ourn. , 1921, I, p. 546. i quali p1ossor10, ·per la 101ro intensità e non ahiQu 'est-ce-que la fi'èv re gan.g lionnaire? .t11ale rea·zion e, fa·r pensare ad una vera e pTo- FELDSTEIN. Courrier méd. , n. 45, 6 r1ov. 1932. pria fo,r ma di leuc€ mia acuta . F UNK E. H. Glariclular fever. Progrès Méd. (Philad elphia), 1924, II, p. 3'71-37 4. Contrariam ente però alle vere leucemie, nella febbre, ghia.ndolare mancano le alteraiio11i GAUTIER P. La fi èv re ganglionnaire et ses complications réna les. Rev. Méd. cle la Suisse Rovasr..,olari e le. manifestazioni emorragiche; la ma11de, GenèYe, 1926, XLVI, p. 190. r1rognosi poi è completamente diversa , in HI SLP J. G. Infectious mononucle osis of glanduquanto la guarigio.n e è proprja della febbre lar fever. i\tled. Journ . of Al1stralia (Sidney), 1925, II. p. 557. gl1iand0Jare di PfeiffeT e non delle Ieucen1ie. 1

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RIA sst -NTO.

Gli AA. desorivono lln caso di feb·b re g·hiandolare di Pfeiffer in un adulto (forma poradica - tipo angino o - varietà linfocitica). 1

BIBJ_,IQGRAFIA .

G. ARNONE. L e alter azioni degli elementi figurati del sangue nelle infezioni febbrili. Ann. di Clin. l\IIed., III, 1912, p . 169, 465; Ann. di Clin. Med., IV, 1913, p. ()7, 2;11. BAss M. H. & H ERl\IA:NN H. Inf ectious mononn cle osis in Childhood. :i\1ed. Clin . of North Am erica (Phi1 ad elphia), 1925, IX, p. 589-599. BAUl\IAN:N E. P. Glandular fev er. .South African lVIed. J ou r n. , Cape Tovvn, 1913, XI, p. 303-306. BAUMGAUTEN E. G. The surgi·cal sig nifiance of acute gland alar f ever. J ourn. of l\1ichigan Mecl. Sociely, 1925, XXIV, p. 243-245. H . B EcKEH. Conlribulion cliniqu_e à la f ièvre ganglionrtaire. Munch en. med. Woch. , n. 38, 1931 , t. LXXVIII. A. BERN ARD, M. VERBRUGE e t E. BRRNARD. La fièvr e ganglion,nair e. J . cl es se . 111écl. de ·L ille, 6 nov. 1932. BEzANçON <.~ LABRÉ. Le sa rig da ris l e maladies. Arch. Gé t1. de ~[é d .. 2 , ~-, , -II, 1902, p . 737. G. BILANCIO 1. ~[a11 t1ale di oto-rino-lari n goiatria , voi. II, p. 1. G. BLECB'fA~ :r . L a fiènre g an glio nnaire. La Mécl ecine, aoùt 1929.

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Clinique cle

la fi è11re ganglionnaire.

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'r

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, ,-EXDT


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« IL POLICLlNICO n

TECNICA CHIRURGICA Sn un a1·tifizio di tecnica per l'estrazione degli aghi ritenuti in alcune parti del corpo. Dolt.

EMANUELE

Set\ vo.

II No·rA. A con°lf)le111en !o ùi qua11to ebbi occa ion e di dire i11 pir opo ito·, su questo giorn.a1e (n. 21 , l 'J 3±), credo 0 pportuno riferire un caso capi1

t ato alla inia osservazio·n e in questi ultimi . . g 1orn1. Devo il caso alla cortesi a del do lt. De Bernardi che il 13-VI-34 mi 1nviò il sjg. _l\.r. Giuseppe, di a11n i 45, da Garùone Val Trorr1pia, meccan1co, che d al 10-V-34 rite11eva n ella massa g1 utea destra un ?.go lungo cm. 4 spezza tosi durante una iniezione intra1nl1scolare. U11 lenlativo di estrazione fu fatto d a un chirurgo , il g iorno stesso dell 'incidente, con una incis ione 1ongiludinale p assante per il punto cli pe11elrazione dell 'ago. La ricer ca, durata cir ca

FIG.

1.

due ore, non approdò a n essun risultato. La ferita fu sutura ta e g uarì per pri1na. Il paziente non accusava nessun disturbo, ma la J1ozione della presenza di un corpo estraneo in u11a n a tica, 10 ten eva in uno stato di n ervosismo che lurbava profon,darr1ente la sua vita. Egli p er ciò esigeva ch e l 'ago fosse estratto. Io ho eseg·uilo la ricer ca, lo stesso giorno, nel gabinet to radiologico del dott. ·N. Faberi che ring.razio an cora llna volt a p er la gentile collabor azione. Al! 'indagine radioscopica più accurata non fu possibil e Yeder l 'ago. Esegu i1 o uri radiogramma (fig. 1) n ella stessa posizione e proiezione della radioscopia (Yentro-dorsale), stabilimmo che I 'ago

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era diretto J) resso a poco seco11 do 11 decorso delle fibre del u1uscolo piriforme, SJ)orgeva colla sua estr emità puntula i1ella gran cle i11 cisura ischiatica per circa 1 centin1eLro e si tro' a' a 0,5 c111. al di sollo della parte più alta dell 'ar co della grande i 11cisura stessa, aveva cioè i1resso a poco il decorso cl ella linea ileo-trocanterica st1 periore. Fissati qu esti punli di r epere, proceden1n10 ad un nuovo esa111e radioscopico, i11a la spera11za di vedere l'ago a~ traverso lo sch er1110 ri1nase ancora delusa. Quindi, sulla sola guida dell 'in11uagi11e del co11torn o osseo, infissi n ella profondità dei tessu ti due aghi t1equarti di ·L aborde inu11iti di i11andrino, in ma11 iera ch e si incrociassero in u11 }Ju11to della linea ileo-trocanterica in cui prest1mibil1nente doveva trovarsi l'ago. Praticat a la pr11na infission e l 'im1 riagin.e venne fissa la in un radiogramma (fig. 2) ch e dimostr a che I 'incrocio rlegli aghi avveniva circa 2 cm. ))iÙ i11 basso deJJ 'ag·o ritenuto. Cercai di correggere mocl1Iicando solo l 'inclinazione del1'ago superiore e co11trollai co11 un altro radiog ran1111a (fig. 3) dal quale risulta che l 'ago si troYaYa poco 1neno cl1 1 c1T1. 11iù i11 alto del punto <1 'incrocio dei due infissi.

FIG.

2.

No11 ritenni op11ortuno correggere fino ad otten er e la coincidenza del punto d 'incrocio dei trequarti con l 'asse dell 'ago e passai senz'altro a det erminare in qu-3.le dei quattro angoli, formati n.ella profondità dei tesst1ti degli aghi infissi , si trovava quello incluso. Il radiogramma laterale (fig. 4) dimostra cl1e esso era compreso nell 'an golo a base inler11a e vertice n el punto d 'incrocio dei due infissi, a circa 8 <'ffi. di profondità. Se si fosse trattato di altra r egione avrei m odificato I 'inclinazione degli aghi fino a includere quello ricer ca to n ell 'an golo a b ase esterna, ma la particolare delicatezza della regione, ricca di ele1nen ti anatomici , vascolari e n erYosi, importanti, 1ni h a con sigliato a contentarmi del risultato ot-


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l 'Ul\I[.

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SEZIONE PRATICA

t enulo, eYila11do il pericolo di. leder e una delle arterie glutee o di ferire lo sciatico. Gli elementi jn l11io potere erano, del r es lo, tali da permettere una

scolo pirifor1T1e e so l lo l 'inclice si apprezza 1'ago ch e viene estra l to. Si completa l 'emostasi e si su l ura 1t1 due l)iani. Guarigion e per prima.

fio voluto es·p·o rre q11esto caso in quanto n1i è sembrato uno dei più difficolto i ch e si po san o incontrare. Il corpo estr.aneo si trovava inf.atti ad una.i profondità di circa 8 cm . , tra i fasci del m11scolo piriforme, in prossimità di ele;menti anaton1ici da rispettare e, quel che pi1ì importa, era invisibile radioscopicamente. l lna localizzazione topografica con radiog·rammi in pose ortog·on ali avrebbe forse per111essa l 'estrazione ma dopo un intervento certan1ente indag inoso . Il piccolo art1fizio· d elle infissioni , che unisce ai vantaggi del n1eto,d o topografico di localizzazione i pregi dei m etodi geometrici, mi 11a condotto ad un ottimo risul1a to con rapidità e sic urezza .

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RIASSUNTO. I,' A. espone un ca.so di ritenzione di fram111ento di ago n ella massa del muscolo piriforrne e la tecnica seguita per la localizzazione e l 'estr azione . l\oma, giugno 1934. 1

FJG.

3.

localizzazi o11c quasi precisa. Passai quindi sen z'altro all 'eslruzion c. Anestesia locale (novocai11a 1 %) . Incisione r ettili11ea di 10 cm. ch e d ecorre parallelamente alla linea cl1e u11isce j due aghi infissi, circ~ un cen timelro all 'jnlerno di essa. L'incisione risulta leggern1enle ol)liqua dall 'eslerno all 'interno e inter -

FIG.

4.

seca le linee il eo- lroca11leri ch e. Si incidono cute, connettivo sottocutaneo e fasci del mu scolo granne g luteo fino al connettivo sottogluteo, indi col dito si sente il })Un lo d 'incrocio d ei 2 aghi e si segue 11el su o percorso in allo, per circa 2 cm., l 'ago infisso i11feriore ch e in t1n punto deve intersecare quello inclt1 o. Si incidono alcune fibre del mu-

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. La cefalea di origine oculare. (A. GR1Fr1TH. British Mediccnl Jou,rnal, 18 agosto 1934.).

I..1a ceCa1lea di origin e ocular e è di solito front.ale o sop•r aorbitale (è accusata come un dolore sop ra gli occhi), più raramente occipitale o temporale, quasi rr1ai localizzata al vertice. Generalmente si m 1a ni festa n el pomeriggio o di ~era, alla fine della giornata lavorativa, qualche \1 ol la al mattino seguente ma in tal caso es·sa si inizia certamente di notte e Jlon è avverlita percl1è è leggera e perchè il sogge tto dorme. In alcu11i casi si ha alla fine della set tin1ana quando il boggetto si conced e il • riposo. Quantunqu e i1 dolore •IJOssa irradiarsi lungo 11na delle branche del trigemino, tuttavia Ja cnusa iniziale risiede n ella contrazione muscolare : r11uscoli ciliari , n1uscoli esterni dell 'occhio , m11scolo occipite-frontale. Non è dub·b-io ch e la contrazion e del n1uscolo ci liare può riuscire dolorooo.1: l 'instillazione di 11na goccia d 'eserina pu ò produrre un dolore ll1olto forte tale da causare nausea. Il caso più semplice è quello degli ipermet ropì ch e per lavorare da vicin o devono tenere i11 con tinua contrazione il muscolo· ciliare. DoJ) O qualch e po ' qt1esto si stanca, la vista di,-e11ta variab·i le ed i caratteri tipografici sono


1572

(( IL POLICLINICO

visti ora chiari ora confusi. Il pazie11le può trov.are sollievo sospendendo il lavoro e guardando fisso in lontananza. Più spesso egli tro. . va che avvicinando ,gli occhi e quindi ottenendo immagini retiniche più grandi può contint1are a lavorare con minore sforzo mentale malgrado la confusione della visione. Ma tu,t to ciò si ottiene a spesa dell 'accomord azione e della co nvergenza: si stabilisce c·osi'i un circolo vizioso con la produzione di cefalea e di paralisi dell 'accomodazione. Quando1 il grado dell'ipermetropia è diverso nei due occhi le cose si aggravano perchè oltre allo s.fo,r zo di accomodazione per vedere .p iù chiaramente c 'e lo sforzo peir accomodare in vario modo i due ocohi. Nell'a&tigmatismo il prooesso è ancora più complesso. Quando esso è grave i muscoli ciliari p.o ssono fa.re poco o nulla per correggerlo, e allora non c'è sforzo visivo e non c'·è cefalea. Mai quando l 'astig matismo è leggero o moderato· i muscoli ciliari si contraggono irregolarmente, più in un lato e meno in altro, per p1ro durre un astigrnatismo della le1n te in senso 0 p•posto e qui11di compensatorio di quello della cornea. Lo sforzo pertanto è considerevole e si produce una cefalea.i intensa . La cefalea da sforzo dei muscoli iridei si ha quando gli occhi passano rapidamente e frequentemente diadla luce all'oscuro e vicevelfsa. E questa la ,p atogenesi della così detta cc cefalea da cinematografo ». Lo schermo passa rapidamente da una luminosità abbagliante '8.l tonalità di luce molto basse: ciò provoca rapidi restringimenti e dilatazioni delle pupille con la conseguente stanchezro dei muscoli iridei. La mancanza di equilibrio nella forza dei muscoli este rni dell'o·c chio può anohe essa es1sere causa di cefalea, in quanto per compensal'e queis to squilibrio si fanno· sforzi di acco-n1od.a zione e di convergenz a·. Queste si eselfcitano sopra tutto i1ella vis.ione da vicino·, cioè ql1ando s j lavora. I mo;yimenti di elevazione e(l abbassamento degli occhi so·n o co mpiuti ir1 conseguenza di un meccanismo molto più complesso d i quello· necessario per i movimenti laterali ed è forse 1)er ciò che l 'eteroforia verticale , quiantunque meno comune, dà tpiiù f1~eque11te cef.alea ed altre sofferenze. L'applir.nzionr çli prismi in n1olti casi corregge il difetto . In molti casi la stanchezza visiva induce il paziente a stringere le p·a lpebre. Talvo1lta fanno ciò i n1io,p i per ridurre i circo1i di diffusione e vedere i)iù nettamente, m ·a. in altri cas.i è pro·p rio lo sforzo di adattamento· che fa contrarre ancl1e il mus.colo orbicularis. I muscoli frontali so.n o inseriti nella palpebra superiore da una parte e dall'altra a1lla fascia epirranica alla quale s'inserisce il musco~ lo occipitale. Il giuoco di contrazione e decontrazione del muscolo frontale iproduoe in senso inverso gli stessi fatti nel muscolo occipitaile la cui stanch ezza provoca la cefalea. Questa però non è la sola l1è la più comune. fo·r ma di ce1

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XLI, NuM. 40J

fatea occipitale, ch e di solito è in relazione ad alterazio·n i dei vasi meningei e modificazio11i della pressione endocranica, fatti che eccitano le branche m enin gee del trigemino. Però la cefalea occipiLale di origine oculare sembra nettamente localizzata al m u swlo occipitale ed è alleviata! dalla pressione esercitata sul muscolo stesso. È questa una forma di cefale·a che è la più facilmente curata con l 'applicazione di lenti adatte. Oltre a queste oefalee dipende11ti da fatti funzionaJli inerenti 1p er lo più a]]o sforzo co·rrettivc., di vizi di refrazione o di squilibrio ne·1la forza dei 1nuscoli oculo rr1otori esterni . si pos-s on0 avere gravi forme di cefalee dipendenti -da malattie vere e ip1roprie degli occhi. come l'irite ed il glaucoma, o di m.a lattie generali , come la nefrite, i tumori cerebrafi ed iperpiesi , acC?mpagn~te d-a alterazio ni molto importanti e s1.gn1flcat1ve del fondo oculare. Queste forrr1 e di cefalea han110 caratte1i pro·p ri e particolari e si curano con il trattame1n lo della malattia dalle.i quale dipendo·110. DR. 1

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.!Icoolizzazione pa1·avertebrale, epidurale e solare per le cure delle algie. C1F. J?E BEuL~; ~

A.

ScIIOTTE .

Revue Belge des

Sciences 111 edicales, maggio 1934). L 'alGool brucia le fibre nervose e la lesione periferica d eterrnina nelle cel lule di origine un processo di cromol1si con la con seguente perdita della capa1cità funzionale cl1e per le cellule sensitive si tradt1ce con l 'incapacità di trasmettera le eccitazioni esercitate sui cilindrassi corrispondenti . Si ha quindi la scomparsa delle crisi dolq,r ose che tuttavia è solo temp.oranea. La via nervosa perife ri oa si rigenera rapidamente e conteiinporaneamente si rip·a ra il trofismo della cellula di origin·e, la cui funzione si ristabilisce in pieno. Le crisi dolo·r ose co sì ricompaiono. ~1ediante i1t1ove inie.zioni di alcool si possono determinare nuovi periodi di accalmia. '1a l 'azione delle iniezioni ripetute si esa,u risce progressivamente, p erchè l 'alcool crea intorno a] nervo una .guaìna d i tessuto cicatriziale, che, co1ne una veTa b·a rriera isolante, impedisoe l'ulteriore in1preeonazione delle fibre nervose. Si è perciò ricorso all 'alcoolizz·aiZione diretta clelle cellule nervose , che vengono così definiti,rameinte lese senza ip1o ssibilità di rigenerazione. Tale n1eto do è sta to ado1Jerato con successo n ella cura de]la net1raJgia fac ciale con l ;alcoolizzazio11e del .ga np;lio di Gaisseir. Tra i due :p.u11ti estrcn1i, nervi l Jeriferici o gan gli di origi11e, è forse p referibile sceglieir e l1r1 terzo ineto do: fare ag ire 1'alcoo·1 sul pw1to di emergen za del nervo in prossimi tà del gangli o, sia a lla faccia laterale del rachide, a li-· vello del foro dj coniug·azione, sia più in dentro nello spazio epidurale, L'iniezione ali 'uscita del foro di coniugazione è divenuta di prati ca corrente da che si è ' 'o1garizzata J'.an,e ste ia paravcrte])rale1. 1

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IANNO

XLI,

1'UM .

..tOJ

SEZlONE PllATl CA

L 'a] coolizzazio.n e p·airavertebrale l1a u11 'efi1cacia pre so ch e sic ura nelle neura lg ie -intercosta li. Solo r1ei casi 1gr.avi a forma· recidivante si deve ricorr er e alla sezione d ella via n er·vosa ali' interno de l gar1glio in terverteb·r ale. Qt1esta sezio·n e intraganglio11are è l 'equivalente della neurotomia retrogasserian.a , ch e r1 ella cura della neuralgia del trigemino è forse sempre preferib·ile alJ 'ailcoolizzazio ne. L :alcoolizzazione paraverri·ebrale corrispor1d e molto bene nell e n euralg ie intercostali di origine tossioai e quelle· che accompagnano o seguono l'herpes zoster. Invece n elle n euralgie legate a p.r ocessi pleurici (specie al ca11cro) , alle deformazioni del rachide (mal di J•ott, scoliosi), alle steno1s i d ei fori di coniugazione (periostite ossificante, tumori ossei) non si ha a.lcun vantaggio·. 111 tali casi giovn ri correre alla neurotomia intraganglion are . cl1e dà eccellenti risultati. L 'ir1iezione ~pi durale si fa attrav·e rso l 'hiatus sacro-coccigeo. Il liquido iniettato penetra con fa cilità quas i se·n za bisogno di spinta (è qt1esto il criterio di avere introdotto l ' ago n el punto g ius to) e imbev·e il tessuto cellulo-adipo,_ so ch e rien11)ie. lo spazio epidurale e quindi a nche i tron chi i1ervosi che1 vi si trovano ing lobati. \t enti centin1e tri c ubici di liquido sono ~)iù ch e suffi c je.nti a riempire il canale sacra le fino in allo verso il segmento lon1bar e. Le iniezioni epidurali di alco·o l vanno ado . peraite sopra tutto contro le sofferen ze intoller abili provocate dai can cri del coll o uterino· e <le-I r ello ir1operabili o r ecidivati. Il malato è poslo corica to i11 lJOsizione genu-pettorale con le g'inoccl1ia forte1nent e spinte sul co·r po in rr1odo da far b en risaltare la regio·n e sacrale. Si ricerca aiccuratamepte con l 'indice sinistro la piccola depressione trian golar e formata dal divaricam ento d elle due corna sa crali e, dopo a''er e infiltra to la pelle ed il tessuto cellulare sotlocutan eo cor1 n ovocain·a1, si spin ge obliquamente n ella profondità un ago molto g r osso, ch e con venientemer1te diretto , penetra senza1 difficoltà attraverso il foro sacro-coccigeo, IJ 'ag~, attraversato il foro·, non incontra più difficoltà e p~1ò esse.re approfondito per cinque c.m. n el canal·e sacrale. Si cominc ia con l 'iri.iettare lentarnente 20 em e. di soluzion e di 1·erca inD all '1 ~1l 0 . Quindi, sempr e tene·n do 1 ago in p1o sto, si fa co ri çar e il m alato sul verLl r e e . i attende una dier in a di minuti in mod o c}i e tutli i tro,n chi sacrali siano im p r egnali di liquido anestcsico. D opo di ch e si fa segt1ire un 'inie.zion e molto lenta di 20 em e . di alcool a 92°. Jn buon numer o di casi il dolore sco111pare completamente, in altri è allevia to, $O]o pochi non sono influen zati. Quando si h a solo alleviam ento si può ripetere l 'iniezione i11 e.a po a tre o q11attro giorni : l 'effetto ca ]n1ante àura settin1an e ed anch e mesi. Occo·rr endo si può ripeter e il trattamento. Talvolta $] h a t1n lieve g r ad o di paresi vescicale che scom pare dopo qualch e giorno·. Nei casi gravi ch e n on si avvantaggiano del1'alcoolizzazione epidurale si può praticare la 0

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r esezione del i1ervo presaic rale o della catena si1111l}'Ulica lomb·a re. Alla co·r dolornia, o sezionl1 i11lrarac t1idea dei co rdoni a11le·ro-Jalera Ji d el r11idoJJo, ossia d elle vie 1p•r incipa.1i d ella se11si·· bilità dolorosa , si ricorre· come extrema ratio 11ei dolori a lroci <lipe11denti dalla co111pressio. i1e o i11(iltrazione del plesso solare i11 certe for~e d~ _ca~1cro d ello stomaco, d el fegato e de lle vie b1J1ar1 . Ma questo m eto·d o dà pocl1e soddisfazioni , giova n1eglio l 'alcoolizzazion e del plesso sacrale co11 la medesin1a tecnica dell 'ar1e:;tesia splan cnica r)er via paravertebral e. Il malato è coricato sul fianco sir1istr c ripieg·a to ir1 modo· da i11curvare fo·r terrlen te il dorso. Si punge con un ago lungo a sette cn1. da lla linea r~1edia111a a cor1tatlo d cl margine inferior e dell 'u l lima costola. L 'ago è spinto ob liquan1e11t.e 111 a vanti, in dentro e leggeum ente ir1 alto in 111odo d a andare ad urtare nella profondità la [accia la terale del! 'ultima vertebrai dorsale. .Poi la punta scivola a poco a poco in fuori fi110 ad ab·])a11dona re l 'osso e s.i sp1inge anco·r a µer due c1u.; si trova alloTa iii buona po izio11e n el tessuto cellular~e r·etroperito11e·a le. Si p1·atica una iniezio11e lenta di 20 em e . di percaina all ' l %o e d opo dieci n1inuti una r1ìed esirn a quantità di a lcool a 92° . Le m edesin1e iniezioni si pratioa·n o a sinistra do1p o aver fatto co·r icare il n1alato sul fian co, destro.. L 'effetto calma11te è notevole e dura tal, olta fino alla n1orte : pazienti che avevano bisogr10 di forti d osi di m orfina migliorarono fin o al 1)unlo dai farn e a m eno d el tutto. L ·alcoolizz-azione in tra r achidea delle radic i r1ervose si esegue sopra tutto n ella cura d ella sciatica secondo il metodo di Dog liotti. Si pratica una puntura lon1bar e in posizione latet'aJe e quindi si inietta goccia a goccia un cn1c. di alcool a 92°. Questo essendo più l eggero d el liquido c efalo-rachidiano , risale e tocca csclusi,'amente le radici superj ori. P er ciò il ma1]ato cleve essere, coricato sul Iato 01p1posto a quello dal quale so ffre, e perchè siano solo le radi ci j)ù$teriori ad essere toccate· dall 'alcool la po. izione del paziente non deve essere solo laterale n1a un po ' inclinato in aivanti veTso il vc11tre (posizior1i ventre-laterale come per g li ir1terYenti s ul r en e). L'impregnazio-rte de1l] e ra dic i posterio·ri provoca un senso di calore rnolto forte nel loro don1inio di inn ervazioa1e i1erif etic.a, i I e h e co11sente di determinare le posizioc1i di der lività o proclività utili e convenie11 ti. Il metodo ha qua lch e inconve11iente : do1Jo la aJcoolizzazione si possono stabilire zone più o n1eno estese e persistenti di ip.o- o a11est esie e e sono toccate dall'alcool le radici motorie i possono avere paresi o vere parali i più o meno este~e a tipo tronrulare. Perciò il m e todo deve eseguirsi con grande prude11za e ten lato solo quando sono riusciti vani gli altr i n1 etod? curativi. 1\1 riguardo è a notare come siano rari i casi di sciatica idiopatica , anr l1 e in,·eterata , che re istan o a11e iniezior•i epi clura]i riJ-ì etute di percaina, do·p o blocco pr e, entivo cle11o ~paz i o mediante iniezione di ari a . 0

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DR.


« IL POLICLI N JCO »

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L'emo1·ragia subaracnoidea in p1·atica. (J. N . CA.LE. Tlie Lancet, 11 agosto 193±).

I./ en1orrag ia subaracnoidea è u11a co11dizione cl1e va ricon o·sciuta al domicilio st esso· d cl ina..: ]a lo, ~einza ~isogno di inviatrlo a ll 'ospedale; lllia d1agno i errata può cau sar e la n1orte d el i1aziente, n1entre un trattamento adatto cd i stituito i.n tempo può dare la g u arigione com.p leta, p,0 1ch è la so,stanza cerebrale non ·è co,m pro1nessa. P er er11orragia . ubaracnoidea spontanea sj i11 tende un 'e·m orragia fra l 'aracnoide e la pia 111a dre no.n .provocata da traurna di sorta. Si ' . . . . 11~0 ave~·e D:e1 g1ovan1, per aneur1sma conger11t~ o d1fett1 nelle pareti vasali e nelle persone a nuane per malattie o clegen erazioni delle arterie. L,\ DJ A(.;NOSI. ~

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[ ANNO

e . r~·i~i tà del ~ollo; in presen za di questi, non v1 e. b 1sog1~0 d1 .attendere altro per completare la d1ag11os1. Il liquor va ricevuto in due o tre t ubi s terili , poichè l 'eventuale lesi o11e di un va~o durante la puntura può dare saingue nel primo tubo e non n egli altri , m entr e n ell 'e~~rrag~a subaracnoi d ea il sangue si ha in tutti i tubi. Il colore può variare d al roseo al rosso puro. Con questi car atteri , è facile la distinzione con la mening ite o la polioencefalite. Nell 'encefalite let argica emorra.gica, la storia è diver&a, la temperatura è ipiù elevata e continua· l '~ssenza. de i riflessi addominali può aiutare ~ d1fferenz1are la condizione. Impossibile se non all 'autopsia, è invece la diagnosi di un ,'emorragia subaracnoidea rapidamente fatale con l 'emorragia cerebrale rotta nel ventricol o o nello spazio subaracnoidee. 1

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LA PROC: NOS I.

11 i)aziente avverte ubiLam·e nte un forte do,lore d~ ca.p o e si accorge che qualch e, cosa si è rollo in testa; barcolla e p u ò anch e cadere in sta Lo di incoscienz.a per b·r eve tempo. La cefa]e,a è inten sa sull 'area occipitale e, più rararr1ente, sulla fTontal e; ·yi È' r ig idità d el rollo e general111e11te fotofo1b ia. . ~a con1parsa improvvi. a d i cefale a, con vert1g1ne tran.sitoria, rigidit à (lel collo e fotofobia ii1dica la necessità di una ·p untura lombare con1e la presenza di un 'en1aturia indica, quella di una cistoscopia. 1\lla folo fob.i~, l 'A. annette grande impo•r tanza? mentre a~tri che si sono occupa.ti della qt1est1one non 1 h anno 11e,m meno m e•n ziona ta; J'A. l 'h,ai ?sse.rvata i11 tuLt i i casi ed è logico el_J e cosi sia, in quanto ch e e sa, come la rigidi Là d el collo, dipende d all ' irritazione da parte d el sangue stravasato. I\ltri segni d ovl1ti alla stessa causa sono: il . I\.erni ~, dolori a l co·r po ed atgli arti (per la s t1mo]az1one d elle radici dei nervi), a lbuminuria ma iva (irritazione d el pavimento d el IV ventricolo) e feb·b re (37° ,3-37° ,8). l Ja cefal ea occipitale è l) robabilmente dovuta a ll 'aumento di pressione endocranica e viene .ge11eralm ente a lleviata con la puntura l o·m bare. Gli altri sintomi di aumen to di pressione o di irritazione cerebrale rposson o essere seguiti da coma e da morte. In quasi tutti i casi, si ha la sinihrome di l \ orsakoff, più o rneno accentuata. Essa p·u 0 a' 1er i n ella polineurite alco·o lica, in condizioni ce rebrali infettive, nella d emenza paralitica , demenza senile, co·n tusione cer eb·r.ale , ma non 11ell 'e morrag·ia cerebraile. In tutte queste a]tre condizio11i , la :pr o·g nosi è infau sta, non cosi quando tale sindro·m e è d o, uta a l] 'emorragia $uharacnoidea . ln 11ie\recchi e.asi , son o m enzio·n ati l 'ed ema dell a. papilla e 1'e,m orrag ia d el fondo oculare; l 'A. no11 li ha mai osserva ti . Tali ecr11i e sintomi co rroborano l ' indicazio11e per la puntura lon1bare , data d.alla manife~1 az ione della cefalea im 11roYYi . a con fotofobii a 1

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XLI, NUi\{. 40]

Esclusi i casi in cui la lacerazione dell 'arteria è notevo1e ed il paziente muore in poche ore, la J?•r ognsi ~ diversa ·nei vecchi (emorragia d a a1ter1osclero1&1) ch e nei g·iovani; n ei p-rin1i ] a n1ortalità è doppia. Di. notevole i~portanza per la prognosi è la pressione sanguigna, genera·l n1ente poco con sider~ta. Nei casi i~ ~ui ess~ n on ·è e levata (giovani) la 1p1rogno.s1 imme diata è relativamente buona, pure essendovi talvolta tendenza alle ricadute; in un caso n o11 terminato con la morte si sono aYl!ti 5-6 attacchi a ri1)etizione. E sempre utile fare la Wassermann (arterite sifilitica). Nel gruppo delle persone anziane, con o senza pre sion e elevata, la pro·g nosi non è altrettanto buona , poichè la frag il,i tà delle pareti vasali è generamente progressiva, n1entre la pressione ele vata le sottoip one ad uno sforzo 110 tevole. In generale·, la pre·s enza di l1na pressione oltre i 200 è di cattivo signifi cat o. 1

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LA

TERAPIA.

Deve rivolgersi a quattro fattori: 1) F'!ressiorie s1ngl!igna. Generalmente aumentata, salvo un primo momento durante .il collas&o. 11 paziente va tenuto in 1perfetto riposo a le tLo , con il collo non piegato e sen za legami ch e lo s tri11gan o. Basta una lieve p r essione sulla giugulare per d are subito un aurnento di pressione endocranica. Fatta la diag n osi ed estratto il liquor, se questo 11on è a pressione assai alta, è co n sig liabile un sa]asso abbondante a cui l' A. rico•r re sempre in questi casi , come nell'emorragia cer e1b rale, trascu rando le obbiezioni teo•r ich e. Della m aissin1a importa n za è l 'assoluto riposo in leitto·, ch e va considerato ugualn1enle n ecessario co m e nella trornhofleh·i te o dopo la Jf1iocardiLe difterica. 2) T1.i1Jarazione delle pareti vasali. Sono ro11sig liabili le iniezioni di l)repar ati cl1 e faYoriscono lél coagt1lazio11e del sangt1e. 1

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..., [ANNO XLI, NuM. 40]

~EZÌONE Pl\ATI CA

3) ]Jressione d1 ~l liquor. Si devono consicler~re, d.ue stadi. , Nel primo , quando l 'emorragia e in atto, 1 aumento di p r essione endocrani ca ~ una condizio~e favorevole, poichè 1 t ~11de a ridurre 1 emorragia stessa. In tale stadio, sebbel!~ si~ ~ecessaTio il tog lieTe una picco I~ q~ant1ta d1 11-quor per la diagnosi , è contro1nd1cato u11 vero dren.ag·gio, salvo nei casi i11 c ui la pressio11e endocranica s ia minacciosa P.er la vi:ta ed . il rischio d ella com p1r essione 81.a. ~1ag·g1ore di quello dell'emorragia. Qui11d1 , in questo primo stadio·, l 'indicazione peir la p 1ùntura lombare è data dai segni di au.m ent? pericoloso della pre·ssion e endocranica, specialmente se progressivo. :Nel s9c?ndo s~adio., a d emorragia cessata1, il clolore e 1ndubb1amiente alleviato dalla puntuTa lombar e; iJ paziente deve stare disteso e si deve osservar e il manometro , ch e non deve seg r1are soLto i 100 mm. Tale cifra1, riportata da Symonds , è ritenuta tro•p po bassa dall'A . ±) Prevenzione di iilteriori attacchi. Si devono evitare i bruschi elevamenti d ella rpref;sione, gli sforzi e le emozioni violente, la coistipazione. l ,a p1ressione va misurata ogni mese. nel primo anno ed ogni due n el secondo, }.> r endendo· le necessa.r ie prec.auzio1n i se si rileva un aumento notevole. fil.

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Il i1ervo crurOJle è i11eno frequ e11temente leso dét solo o in associazione dello sciatico . CJinic.ar.nente si. h a ipotonia ed ipotrofi a dei mu col 1 innervati dal crurale con abolizio11e d el rotuleo , .. Lo scia,tico popliteo esterno può essere leso. S1 p~sson? a-yere.pa.r.alis~ pi~ o meno complete, modi fi cazioni dei r1 Jless1, disturbi discr eti d ella sen sibilità e sopra tutto amiotrofia. Il f em oro-culaneo può esser e toccato deteirr11inando una m eralg ri.a parestesica. . Talvolta le lesioni nervose si manifestamo qt1asi esclusivamer1te con la scomparsa dei rii l~ssi te:idi.nei. Babinsky n el 1903 presentò co•n d1agnosi d1 p·s eudotabe rizomelica tre malati a ffetti da. spo·ndilos~ rizo1m elica , i quali ave'Vano dolori folgoranti e abolizione dei riflessi tendinei agli arti ir1feriori. Egli non tro;vò alcun segno di tabe ed attribuì i disturbi a lesioni d ei n ervi causate dall 'infiainmazione vertebrale a livello dei fori di coniugaizio·n e1. Ilarvier e i suoi collaboratori riferirono cin9ue casi 11ei quali l 'abolizione dei riflessi era in ra1p porto com un r eumatismo ve•r teb·r a]e accertato radiologicamente. Quando le lesioni sono bilaterali e m o,Jto es tese si può avere uria vera p•arap legia. Talv~lta il reu;inatismo lombo -sacrale p uò detern11nare una sindrome da couda equina. B) Nel cor so delle localizzazioni cervicali del reumatismo vertebrale si possono avere disturbi della sensibilità e amiotrofia. Le .mani.festa~io?i dol.o~ose so no le più frequenti e d1 varia 1ntens1ta. Possono localizzarsi al plesso brachiarle o irradiarsi lun o-o il trag itto d ei i1 ervi d el braccio. Possono ;rovocare una certa impoten za fun zionale e sono accentu.a ti dalla n1obilizza12ion e d ella testa dalla palpatZio· n e d el cavo ascellare e de i tron~hi n er• 1

Le complicazioni nervose del renmatisrno vertebrale. (J>. ScHl\1I TE e S. DE SÈzE. Paris MédiAcal, 15 settembre 1934).

I r apporti stretti d el rachide- con i n ervi, le radici ed il midollo spiegano il polimorfismo degli accidenLi ne rvosi d el reumatismo vertebrale. 1) Le mianife,s ta.zioni radicolari sono· le più frequenti in r elazio·n e al fatto che le radici attraver sano ca.n ali os&ei o osteo-articolari ch e possono essere ristretti dal minimo processo 1n. fiamma torio. A) Nel corso delle localizzazioni Z.ombo-sacrtlli d el r eun1a1ism o si rp ossono avere le seguenti manifestazioni: La ~ciatica è l 'a ffezio11e più frequente de l genere·. L nervi sacrali soffrono più d egli altri per cl1è essi attrave~ano obliquamente il sacr o attraver so canali di diametro quasi eguali a quelli d el nervo . La radicolite sciatica è per lo più causata dall 'infiam1nazione di uno o più canali ossei at traver saiti dalle radici dei nervi e ciò non solo per propagazione dell'infiammazione alla radi ce ed eventualmente anche alle meningi, ma sopra tutto per la com·p ressio·n e radico1lare ch e è la conseguen.za della.i minima infiamma• z1one ossea . Qu e~La r adicolite sciatica è clinicamente ben definita: punti do)orosi abituali, amiotrofia J)ÌÙ o 111e·n o marcata, diminuzione ed anche scon1 parsa dell 'acl1illeo, qual ch e disturbo del1D en ibilità obiettiva. 1

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VOSl.

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1 dolori possono essere esacerbati dal freddo

dal caldo , sono pi.ù violenti di n otte sia per il calore de] letto , sia per i n1ovimenti intempestivi fatti dal paziente ne] sonno. Possono 3:ssume1·e un carattere· causalgico o acroparestesico. 1'alvolta le manifestazioni dolorose sono monosintomatich e, ma tal'altra assumono un quadro nettamente radicolare con disturbi della sen sibilità ob·i ettiva e abolizione dei riflessi . Nella colonna cervicale non vi sono, canali ossei inestensibili come n ella r8t,oi.one sacrale, n1<1 la . strettezza d ei fori di coniugazione spiega la facile compressione delle radici alla loro uscita dal rachide a seguito di processi osteoarticolari. Le an1iotrofie possono presentarsi come una r>arali.si radi~olar~ del P,lesso brachiale a tipo su peri.ore e 1i;ife r1ore. L atrofia colpisce sopra tutto 11 trapezio , specie n ella porzione inferior e, il g ran dentato ed a11che il romboide, il soprae sottoscapolare ed ecceziona ln1ente il deltoide. 1


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(( IL P OLl CLl NICO

Più r a r e son o le forrn e inferiori con a trofi e d ei n 1u scoli d ella n1an o. Nel complesso si t.ratta di atro fie a tipo miop:ttico cl1e la p r esenz.a di fatti artic9lari fa r iferire al reun1atisn10. Talvo lta si ha la classica sindrom e radicolar e con disturbi sen sitivi a fascia e m o dificazio11i d ei riflessi tendinei . Questi fatli posson o a cco·n1pa gn ar si a veri fen om eni par ali Lici limita ti, dissociati , par cellarj ch e posso.rio offrire serie difficoltà diagnos tich e. Si posson o aver e a n ch e dis turbi oculo-pupillari (miosi uni- o bilaiterale, to·r por e o pa r a lisi r1upiJ lar e alla luce ed a] l :a ccom o dazion e) dov t1ti a Iesio11i del ramo c omunican te che riunisce il p rimo pa io d or sale al gan g lio cervicale i11 feriore . Talvolta si ha una sindrome Cla1ude-Bernardll or11er ed an ch e· m anifestazioni a c.a1rico de] p le o cardiaco·, d el frenico o d ello terno-cleid o- m astoideo. C) Nelle com plicazioni n ervose d el r eu 11tal i~1110 dorsnte . l po. on o aver e n eu:ralgi6 inter costali , crisi gastra lg ich e, o d olori a c intura. ~Ia i fer1orn eni amiof.ron ci ed i disturbi d ci riflessi son o poco 11e tti . 1·.a lvolta si è co·n st atata scompar sa d ei cu tan ei addominali . 2J Le m anifestazioni midollatri del reum atisn10 vertebral e sono m en o frequenti . Al r ig ua rdo son o sla le descritte una gran quan tità di sir1dro1n i e di lesioni ch e poco verisimil· 111ente si posso·n o metter e in co11lo d el r eumatisrr10 vertebr.ale.. In r ealtà setn b·r a ch e d.u e s1;ecie di fatti clinici m e·ritino di esser e coin si d.r r a li : l ; fen o1ne11i m idolla ri (mo·d ificazioni dei r iflessi , Babinski) ch e si aggiungon o a i d istu rbi d olorosi; 2) fen omeni n etti di compre $jon e midolla.r e. Quest 'ultima irtdrome è m o lt o simil e a qu ella dei tumori m idolla ri . 3) I l torcic.ollo spasm odico è sta1o d a molti AA. in esso in co·n lo di artriti cervicali. Ma ]a dipenden za d ei due fatti è an cor a in discu s• s1on e. Da quanto si è esposto si d eduoe ch e in ogni caso di sin dromi r a dicoliLich e, n euritioh e ed anch e polineuriticl1e e midolla1r i bisogn a ten er presente la possibilit~ di disturbi dipende·n t1 dn reumatism o vertebrale. S'impo.n e quindi 1'esam e accurato d el r achide . Que.sto d eve eser e esplor ato sislematicam ente ten endo presente ch e ta lvol ta Je a lterazioni r eu matich e delle vert ebre posso110 an che sfuggire all'esame obiettivo . Da ciò la n ecessità di procedere all 'esam e r a diologico. I cor pi delle verteb·r e presentan o u na tras11ar enza esagerata e lo svasarne;nto d elle faccie su periori p uò dar lor o un aspet to car atteristico a « d iab olo n. Ta l 'altra si h anno sporgenze os. ee ad uncino ch e posson o saldarsi t ra loro dan do aspetto di b ecco di pappagallo. Con tem poranea rr1e11te si posson o· aver e alterazioni l e,g·amenlose con sistenti in process1i di 1

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lAN NO XLI, Nul\<t . 40]

calcificazion e. I n1enischi possono esser e assottigliati , opacati per trasformazione fibrosa. Con vien ·e in ogni caso te.n er presente ch e il 1·achide può esser e sed e di malform·a zio1n e o lesi<)fli di tutt'altra n a tura ch e possono dare una sjnto,m atologia cli11ica analoga a quella data dal r eumatism o vertebrale. Tali so110 : 1) ] a s.pin.à bifida ch e ·p uò accompflgn ar si a disturbi ra dicolari e midollari · 2) la sacr alizzazion e de lla 3a lombare ch e puÒ dare clolori lo·m ho-sacrali e sciatici ; 3) la lornbalizz.azion e d c.ll'a 1n. sacrale c·h e dà sopra tutto dolori locali e r ar a,mente irradiati lun g o lo sciati co; 4) l fJ costole cervicali ch e possono dare sindromi paralitich e con a miotrofie, arna1ogh e a quelle date d al r eumat1 smo cer vicale; 5) le ~po 11 diliti infe tLi \"e, tra cui q u ella tuber colare JlUÒ dare un r eperto r.adiologico compar abile a qut:;llo d el r eu.m atism o vertebrale· ostoofitico; 6) le 1)steoartropa1tie n'er vose ch e p o ssono assoc jarsi a grossolan e d eforn1azio·n i e lussazioni d el le vertebre; 7 ) i tt1mori delle vertebre ch e a l1·esa1ne r a diologico posson o d ar e aspetti diver ~i : a1p1piattimento d el corpo vertebra le, iperos tosi , conden sa zion e, asp etto d 'avori o, porosit.ll; 8) lesioni J)rimit ive dej n1eni schi con il l o r o a J>pia1ttim e11to . DR. 1

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MISCELLANEA. Il sistema lipolitico nella dflgrnPrazione g1·assa. (L. C<\LI FANO. Arch . di l st . e An . Pat. 1Fasc. II e III, 1934) . 11 p r o·b len1.a d·e lla d egen erazj on e gr assa co111 e queJlo di tutte le degen er azio·n i cellul ari , r1 o·n è, n atura ln1ent e ch e· un problem a di rica mbio cellul ar e. P oich è in 1questi ultim i tem pi, p er oper a d ell e ricer ch e sul m etab oli~n10 cellulare e sui ferme·nti endocellulari , si sCJn o acquisite fondam entali co gnizioni per la l1io]ogia d elle cellule norma].i e patolog ich e, ri.esce inter essa1r1 Le lo studio d ella patologia <;ellula r e econdo le nuove cognizioni . Il m ecca nism o di p roduzion e d ella degen erazio ne gr :?..ssa i1on è an co·r a n oto g iacchè, se numerose -on o le ricerch e tendenti a ·p r ecisar e l 'o·r ig·in e d el gr.a sso ch e si apprezza n elle cellule n o n è sta lo Cìnora assodato· come è che sulle cellule agi.sco·n o i fatttori to pici indurenti Ja s teatosi . No·n si con osce cioè quale d ei m eccanism .i fonda n1entali ch e d etermin an o e r eg olano il ri'c a.mbio cellular e sia im.plicato llel ren o·m ·ein o. Com e è noito , il metab·olism o del grasso si e') n1pie, a I i vello d elle cellule, m ·eidiante due d .i.ffer en ti processi : 11no di scissi on e, la cui rist1l tante è la lib era~ione dell'ac~do grasso e l 'altro di ossid azio n e di questo. II primo fe11 ome110 è d etermin ato da ]]e lipasi ed ester asi cellula ri il secondo da fermenti ossidanti o ' . d eidroo-en a r1Li , ch e possoin o esseir e var1an1ente i11 flue;zati in una d eterminat a condizion e. 1

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[AI\ì'IO X.li, Nuì\1. 40J

Ciò si compr ende fac ilme nte d arta la natura essenzialmente differ ente dei due ti·p i di fer, mento. Le lipasi sono, infatti, fermenti idrolizzanti; quelli ossidanli i grassi sono ossidasi o deidrasi, a co&tiliuzione chimica n ettame1nte differente da quella d elle lipasi e gli inibitori SJ)ecifici di essi sono sen za effetto sulla atti"':ità delle idrolasi. Le lip-01si d ei tessuti si distinguo n o, come è iaoto, in due tipi fondamentali : lipasi 1propriaIC1enle dette, ch e scindono i g rassi n eutri superiori, ed esterasi .c he idrolizzan o quelli i11f eri ori. I vari tes< s uti sono diversamente riccl1 i d ei due tipi di en zimi; il fegato, ohe è un -0rgano inolto ricco in esterasi , h.a scrurso conte11uto in lipa i. Sul comportamento d elle lipasi n ella intossic·>Dzio1n e da fosfo·r o esiste g ià qualch e rioorca: fondamentali sono· quelle di Ciaccio, il qual~, facen·do circolare· att.r a ver o ' il fegato di animali intossicati con ' re.lenì steatogeni sangue de fibrinato, non n o ta alcu rt consumo di grasso da parte d ell 'or gan o, e ciò an alogaruente a quanto accade in a11imali a digiuno e contrariamente a ciò ch e avvien e n egli ani·· mali normali, in cui si ha un co nsumo di grasso da parte dell 'organo . ernpre ben cons latabile. Da c.iò il Ciaccio è indotto ad ammettere che questa incapacità di utilizzazione (li1Jodier esi) sia la causa dell 'aumento del .gra so n ell 'interno delle cellule epatich e. L'A. ha voluto recare u11 co·n tributo a ]] 'intere.ssant_e problema studiando i fattori fond:·tn1eni ali d el metabolismo d e l grasso n ella ~I eato1si sperimentale da fosforo . A tale scorp o 11a. d eterminato sperimental1nente l 'attività e$ lerasica e li.politica del fegato durante la d egenerazione gr assa prodotta d al fosfo ro , comparata con quella del fegato normale su g li estratti prepara·t i col meto,d o di Willstaetter. }la così potuto, riconoscer e ch e n el fegato i11 i>reida a degenerazion·e gr assa vi è una diminu,z-ione d ella attività esterasica, in quanto chr il dosaggio stalogm om etrico dimostra che u11a unita tributiTasica è contenuta in una qt1antità di polvere secca superiore a quella d el fega.to normale: col metodo manometrico d ·<:1 l tra parte, si osserva ch e la rapidità dell 'idro]isi è diminuita. J_.a lipasi , ch e produce l'idrolisi dei g liceridi cl e!gJ.i acidj grassi superiori . è amcl1e e·ssa dimi11uita , in quanto· ch e una unità lipasica è t.r1n tenuta in una quantità più .grande di orgr.no secco. Il potere sintetico d~11a li.pasi, de: terminato co11 la produzione d1 b utirrato di isoan1ile a pairti r e dal} '.arido e d al] ' alcool è ar•clie esso ridotto. 1

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Si è assodato dunque ch e n e1Ja degenerazion e gr assa da fo foro il sistema lipoli~ico, eh~ ccr1diziona la prim i:\ fa ~e d-el n1etabol1srno dei O'rassi n eutri , è limio ' eia.è la idrolisi dei grassi ~. l itl a, per quanto m<,dicamentei e solo in .senso q11a11Litativo . La lip::isi, cioè, e la es terasi epa1

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SEZ10NE PRATICA

1ira n1ostrano una attività inferiore al norma-

le sen za, p erò, essenz iale spostamento de l rap1)c~rlo quantilalivo ùei due enzimi. La. limitazio11e è però troppo esigua rispetto allo svilu 1->PO d«3Jla infiltrazio·n e, per cui non si ipuò riten er e ch e essa si.a il fattore determinan.te il fe11omeno. Ridotlo risulta, del pari, l 'o·rie11ta1rLei1to sintetizzante d ella lipasi , per cui n on si p uò nemmeno riportare ad aumento· di tale a ttività l 'accu111.u Jo di grasso nelle cellule. Si clo,-eva perciò indiagar e l 'andamento della seconda fase d el metab·olismo· d ei lipidi , cioè la Of:-~idaz ione degli acidi grassi. Le presenti ricer ch e d ell 'A. riguardano un tale studio. Misurazioni mano1m etrich e sul siero d e-I ricam bio o del tessuto in degenerazione g rassa d a fosfor o han110 d.ato i S(\,oUeinti risultati : Il fegato gr asso p resenta un con sumo di ois sig·eno costantement e superiore a l n oir male. La produzione di anidride carb·o·n ica è anch e i1iù elevata, ina no11 in misura corri ponden,t e, per cui ne risulta un quoziente r espiratorio più basso. La piccola g lìcolisi anaerobica del fegato normale si mantiene tale n el fegato grasso, nè mai compare glico lisi aerobica. Il maggior con sumo di ossigeno risco.n trato va prob·ab ilmente 1r1esso· in r apporto·, oltrec·h 1è co'n la eventuale saturazione d ei d oppi l.egami degJi acidi insaturi costituenti in parte l 'infiltrazio11e, anch e con il fatto, ch e n el tessuto il m etaholismo en ergetico avviene in g ran parte attraverso 1Q ossidaizione degli acidi grassi. La difenilammin a piairalizzante d ella ossida1io11e d ei d o pp i legami , non in·duce alcuna essenziale variazio·n e d e.I co11sun10 di ossigeno da parte del fegato g rasso in confronto di q1JJella esercitata sul tessuto no.r male. J,a determinazion e della caip~cità delle cello le a deidrQgenare gli a cidi g rassi su·periori ed inferiori ha dimos trato come n el fegato gr asso Lale attività è n o tevolmente ridotta . La diminuita capacità deidrogenante per g li acidi grassi dipende oltre ch e dalla diminuita atti"ità d el siste1na ossidasic-o cellulare anche dal fatt o che le superfici er1zimatich e es endo sature di molecole di acidi grassi non sono in g rado di assorbire e quindi su ccessivamente n-i etah·o lizzare, come fa il tessuto normale, le n1nlecole di acido grasso aggiunte al J.i quido di r espirazione·. G. LA CAVA. 1

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Necrosi a focolaio della ipofisi e pPrnieiosa comatosa. • (J-.... GuccroNE. Path.ologica, 15 g iu gn o 1934) .

Nel corso di alcune ricerch e su lJa ipofi si l 'A. h a avuto occasion e di studiarn e qt1a1 tro in soggetti morti per malari a perniciosa e nel 10]10 an leriore di una di es e ha potuto rile~are la presenza di un focolaio di necro i ben evidente. Si tratta,·a di in divid110 di 31 anni. morto per perniciosa co n1 at0~a: 1'esame de)] 'ipofì i dimostrava verso il terzo posteriore in eclia] e del lobo ghiandolare la presenza di un 'are.a di less11to color ata di ffu san-1ente in ro~a ron 1'eo-

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(( IL POLJCLINICO

·sìna e nella quale i1on era più riconoscibile la ~c1rdinaria struttura e disposizione degli ele-menti costitutivi della ipofisi. Tale zona che ·avevai un diam,e tro massimo di mn1. 1,50 per ur1 minimo di 0,50 si differenziava dal rimanente tessuto oltre che per la forma , per l 'aspetto quasi omogeneizzato. Per questi caratteri, per i ra·pporti con il tessuto circostante , per la sua tingibilità , p er la scomparsa dei limiti cellulail'i, per le alterazioni dei nuclei e dei cito·p lasmi , per l 'assenza di fatti colliquativi o emo,r raigici , di fenomeni -reattivi in atto o in esito e di processi infiammatori semplici o specifici, dovremo definire la les ion·e co-me un fo colaio n ecro1b·iotico deil terzo posteriore m edia le del lobo ghiandolare, i1ldipendente da alterazioni vascolari (trombosi, embolie, endoarterite obliterante, €1Ill0rragie) e cioè come un ' area di necrosi pallida da coagulazio·n e in un distretto ben delimitato e circoscritto dalla g hiandola ipo·f isaria. L'A. riporta poi pall'ticolareggiatamemte le lesioni istologiche osservate anche negli altri tre casi, lesioni che si possono così riassumere : 1) disturbi di circolo (irperemia) più o meno spiccati nei singoli casi; eccezionalmente • emorragie; 2) mononucleosi, particolarmente in due • casi; 3) presenza di glob uli rossi parassitiferi , di leucociti pigmentiferi , specie nell'ambito del lobo anteriore; 4) - edema del connettivo interstiziale nel lob·o anteriore (caso 2°, 3°, 4°); 5) lesioni degenerative delle cellule cromofile, sipecie delle b,a sofile (vacuolizzazione, rigonfiamento· idropico). l'ali lesioni non rag giungono mai una grande estensione; 6) metacromasìa della colloide (caso 1°); 7) accumulo di pig.m e nto1ocraceo, ohe no11 dà la re.a zione del ferro, nella neuroipofisi , rilevabile in tre casi ma specialmente in uno; 8) presenza di zone di necro,s i nel lobo anteriore (caso 1°). . V.a ria è l 'imporlanza , l 'origine e l 'interpretazione da darsi alle .lesio11i riportate Qualcuna, come i disturbi di circolo e· le lesioni degene·r ative degli epiteli ghiandolari, verosimilmente è da mettersi in relazione con fatti terminali, con la imbibizione edematosa che si osserva diffusamente nei tessuti, ad es. , nel cervello , nelle ' pie meningi, nel fegato ecc. e che. ne,l la ~alaria com .a tosa forse ·è mag.g iormente pro1nunz1ata. La maggiore acce·n tuazione di ·alterazio·n i dege·ne-rative in alcuni vari tipi di cellule trova pure facile spiegaQ:ione precisam?nte ~elle ~iver~e strutture per cui la tumefaz1one ~d;op1ca ~1 rend~ pii ù evidente e più facile la dis1ntegraz1one dei granuli e la formazione di vacuoli. . . L' A. fa quindi una completa. ras~egna b1bl10: arafica st11l'argomento da cui r1s~lta che i ptocessi n ecrobiotici d~ll.a ipofisi sono stati fir1ora riscontrati in rapporto: 1) con processi arteria-arteriosclerotici e a1-teritici ; 1

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2) c0n processi n eoplastici (compressioni, obliterazione di rami arteriosi) ; 3) con processi settici (nella maggior parte dei ·Casi da cocchi). Tra questi hanno una decisa prevalenza le sepsi pue·flperali e le endo-e.a rditi; 4) con processi gravidico-puerperali anche st- a de·c orso regolare; 5) con processi tossici (difterite, eclampsia ecc.); 6) con traumi (eccezio11ali); 7) con co1111pressioni (aumertto cronico del la pressione intracranica); 8) con processi di per-ii1)ofisite da cause -varie e con processi flogistici semplici o specifici (ascessi, tbc . , sifilide). In b·ase a questi dati ed allo studio dei casi descritti Gornparati con altri raccolti dalla lett.eratura, l 'A. crede di poter trarre le s~auenti conclusioni: I) tra i momenti rpato·g enetici dei processi r1ecrobiotici della ipofi si deve essere tenuta in considerazione ]a infestione n1alarrica perni• c1osa; IT) per i reperti osservati e per una serie di argomentazioni il focolaio di n ecrosi miliarica ipofisaria ripete una origine in prevalenza tossica piuttosto che vascolare anche ammette11do cl1e n e11a ipofisi siansi prodotte delle embolie par~ssitarie n el momento della n1assima carica parassitaria ; Ill) le lesio11i renali repertate , co11seguite allai infestione da plasm.odium vivax, giustificano e confermano la conclusione precedente che la zona di necrosi ipo,f isaria rirpeta una ori• • gin· e tossica; IV) il reperto di focolai di necrosi nel lobo anteriore dell'ipofisi nella malaria1 I)erniciosa, mentre integra le attuali conoscenze sulla anatomia pato.Jogica dell'affezione , co•n fei;na la opportunità e la necessità .di ricerche s1st~ma tiche estese a tutte le gh1a1I1do]e a se·c re,z1one intern.a. Tali ricercl1e sono giustifioate non so'lo dalle osservazioni attuali, per così. dire frammentarie ma anche dal fatto ch e certi aspetti clinici d~lla malattia arvvalorano il sospetto che la rag-ione di essi deb·b a essere ricercata in turbe ana l()rniche di dette ghiandole. G. LA CAVA . _...

Importante a leggersi: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI

della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del prof. AGOSTINO CARDUCCI Medico-primario e v. direttor~ sanitario

del Policlinico Umberto I, 1n Roma. Volume di pagg. VIII-845, nitidamen~e staID:patq su carta semipatinata ed artisticamente !rilegato in piena tela con iscrizioni sul piano e siUl dorso. Prezzo L. 7 8. più '1e spese posta.li di spedizione.

N. B. , Ai nostri abbonati che ne faccia'flo .ri~hiesta. no~ oltre il 31 Ottobre 1934, questo inte.,.essa!itsss1'mo libro e con~esso, in Italia, quale PREMIO SEMIGRATUITO per sole L . 5 O 1n porlo franco.

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Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Suv cursale diciotto, ROMA.


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D IVAG-;AZ~O N I . Lo psichismo dei soggetti linfatici. . F_i~ d~ll '~nti~h~tà si era ricoin osciuto che gli i~dividui lin~a~ici. ave~ano una mentalità parti~?lare. A:nzi il. 11nfa:t1co co~ il sanguigno, il bi]iare ed il malinconico costituiva un tipo fond~mental1e di terr:veramento. Come è noto, q ues~1 te~peram~ti ~vevano interferenze con part1colar1 condiz10°n1 01rg.anich e : il linfatico di])en_d eva d·a lla . funzioii.e. intestinale, il sangui · g'llO dailla funzione cardio-respirato·r ia , il biliar e dalla funzione epatica, l 'atrabil,e o malinconico dalla funzione cerebrale. . Tutt~ queste distinzioni , tutti questi rap1Jort1, puri prodotti di astrazioni filosofi che hann o avuto il giusto bando dalla scienza positiva1. 1'~ttavia , n~ta R. ~ru.chet nel suo rapporto al Congresso inte·r naz1onale del linfatismo la vecc~ia descrizione dei temperamenti a hen considerarla hai qualche fonda·m ento di verità. Il ~e~peramento linfatico è quello che p,i ù ha res1st1to, in quanto le descrizioni che se ne facevan o corrispondono grosso niodo a quelle cl1e o•r a si dà del linfatismo. Allendy in un reoente libro (IJes t emp éra11ierits d•ans la médeci:ne moderne. Editore Vigot, Parigi) parla del linfatismo come si coin cepiva alla fine del secolo XVII: cc Il linfatico J1a colorito bianco con riflessi azzurrogno li o verdastri , la pelle fine, liscia, g labra , fredd a e ur11ida. Il tessuto cellulare abbondante nasconde i r i alti n1uscolari , .arrotondisoe le forme. I Cél.J)elli sono sottili , biondi o cene1rini , crescono lenlameinte e ten dono a cadere; le ciglia sono n1olto lung h e e belle; i peli sono rari sul tronco e sugli arti . Il lab b1ro supe rioir e è grosso , que.llo inferiore molle e pendente; le narici sono spesse e divaricate; il lo1b o d e1ll 'oir ecchio d11 ro. Gli occhi sono chiari , lagrimo.s,i ; Io sguardi clolce e incerto . Il JJo]so è d ebo1e· e lento, la circolaz ione è pigra. Lo stomaco è atono', 1' aJito catti,ro; la digestione è lenta ma co·m ·p leta; si l1a tendenza a.lla flatulenza. L'urina è chiara e al1bond·a1nte. La 1)ubertà è generalmente tardiva. Il linfatico non può rinunziare al sonno , n1a resiste al di giuno. H a tendenze alle forme c.":i1tarrali , alle diarree, all'obesità, alle adenopa1ie, a llai ~ crofola , alla corizza , alla gastrite, a i t111nori bianchi, agli edemi , a l] 'acne, alla \ 1er• • m1nos1 n. In complesso si riconosce in questo quadro iJ linfatismo qu.ale oggi viene con cepito . E dal punto di vista nervoso e psichi co si r1ota oh e « j gesti del linfatico son o lenti , maldestri , po co espress:i.yj. La voce è mo·l le, sorda , velaita co n t1n accento monotono. I linfatici parlano poco, la lo ro conversazione lang11isce presto . Hanno un carattere indifferente , moll e . sognatore, do lce e docile. Conduco·n o una Yitél r egolare , perseverante, paziente, senza passi on i ,·iolente. Non h an110 collere. sono inca•paci di 8forzi di d ecisione. non amano i cambiam enti ~ono affel t11 osi in parte 1)er abitt1din e. T,n loro 1

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SEZIO.t E PRATICA

me~r1oria

è eccelle11te, la fan lasia po>vera, I 'inl ell1genza lenta e profonda . .'30110 nature del1ca le, conten1plaitive, poetiche. 1-Ianno uno stile J}esan~e. e preciso co n tendenza ai d ettagli e alle anal1s1. Le razze del Nord, dei climi freddi e un1idi, ~a~n o sp1eisso questo temperamento, e11e J,~ :rad1z1one s1mb ole,g1g ia co n i! bue per La te.11ac1ta al lavo·r o , la lentezz a possente e feconda dEl suo sgua-rdo ». . '~u~1~~0 qu.adro clinico d ello psiohismo dei l11~ fat1ct è cer to troppo p1reciso in alcUllli dettag li, troppo vago ir1 alcun-e a ffermazio1n i ed in altre forse errato. Certo i. linfatici hann? Jo ~pirit o. un po' son11ole11te, lnerte, poco d1n.am1co senm, reazioni vivaci ed in1provvise. In fondo ' essi hanno l'aspetto ed il con tegno d egli innumerevoli deboli ch·e costituiscono la media felice dell 'umanità .. fi1a ~n effetti sono fal si deboli perchè Jn lo·r o intelligen za offuscata da una specie di b en esser e accidiosa, è sa11ace di destarrsi quando le circostan ze lo esigono. Dlllfante l 'in fanzia son o degli attardati che G.s·c.olt~no di st.~a~tamente il maestro e sono part1g1an1 del mJ.nimo sfo,r zo,, utilizzando ~a. loro intelligooza, p erfettamente lucida. a cercar e tutt~ ~ prete~~i }J~r .~on. far nulla. Sono eis seri pas51v1 la cui att1VJta si mostra a scatti. Sono un po ' come parkinsoniani o b radichin etici dello sr,i·r ito . Inso·m ma il cair.atter e dom inante de ll o rpsichismo del linfatico è la capacità virtuale e latente. argo. 1

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NO TIZIA BIBL/OGRAFICA I\1 . RocH. L es traiitemen ts de. l' hypertension artéri~ll0. Vol. in-1 6°, di pagg. 148. Ed. Masson. Paris, 1934.. 1F r. 20. In questa rr1o·n ografia, che fa p arte della belJa e utile Collan a di Medicina e Chirurgja ] ) r~­ tic.a, l 'A. tratta dap1p rima distintamente: l 'i.p erten sion e 111inima e la massima d issociate. le ii>erten sioì1i parossistiche e le permanenti. H.iconosce }1'0i come tutti i tentativi terapeutic i destinati .a combattere alla radice l 'ipertension e, interrompendo - se po. sibile - l 'arcç riflesso regolator e della pre sione (dalla com pressione del bulbo carotideo alla puntura lombare e alla irradiazione dei s11rreni) si s1aJ)O mostrati inefficaci. Le m>a lattie infettive acu Le e croniche non possono esser e con8iderate co1m e agenti etiologici dell 'ipertension e. Gli el,e1ncr1ti ch e vanno con siderati 11el tra cciare le direttive di cura , so,n o : il regime di ,·i t a. l 'utilità dell 'esercizio muscolare n1oderal o , la limitazione de11 'abuso dei cibi e delle 1 >e,~ande, l 'ulilità del regi111e ~poc lorurato. J' j_ 11utilità del! 'asten sione as ·o]uta dal taba cco. 1~ re5trizio11e de1 la ca rne e delle uoYa. In1portante l~ cura seda tiYa. nei ca i di eretj ~n10 neTYO~o: oltin10 e rR cco111 andabili!'='in10 1

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IL P OLI CLIN ICO »

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l 'u so di tutta la serie dei b,a rbiturici, purchè però la loro so mministrazione non sia quotidjan a e si lin1iti a picc ole dosi . Contro lai sclerosi delle grandi e piccole art erie la terapia ·è pressochè insufficie11te : più attiva è invece a riguardo dei disturbi fun zionali, contro cu.i si ha tutta una serie di cure fi~ sicl1e (b·a g ni g.a sso si , diate,r mia ecc.) e mediche. I nitriti 11o·n godono o:ggi di una « buona stampa »; i rodanati poissono essere perièolo si; h:uoni i rjsultati ottenuti con il Visum album, l'oleato di so,d a , l 'allisatina , i vaso dil.atori eon1 e il b enzoato di benzile e la papaverina (ad alte dosi !) . Sono lutti p1"epara,ti di cui è stata i11 varie circostanze riconosciuta l 'azione ipo... tensiva ma che purtro1p1p o si dimostrano inefficaci di fronte ag li stati di iperten sione p erm anente. Dopo un breve sgua rdo al campo delle g landole endocrine, ecco la se-rie di p·r epara.t i o·p oterapioi ·e i più recenti: g li estratti di muscolo e di organo in ge.n er e . L.a loro azionei è sopratutto va.s o dilatatrice1, e il loro effetto ipotenso·r e è passeggero : tut.Lavia la loro azio·n e può essere utile per co mbatter e c1ualrhe particol arre· di· ~turbo subbiettivo degli ipe.rtes.i. Di fronte all 'an11oso pr oblerna qei rapporti tra iperten sione e funzione r e11ale. l 'A. si schiera - sia pure n o11 sen za riser va - tra coloro per cui le scler osi (co·n1p·r e5a quella r en ale) segu e l 'iperten sion e : l 'A . ritien e - n on sen za qual ol1 e sorpresa per n oi - ch e le cuTe idrich e siano b en tolle.r at e dagli ipertesi , che a~zi posson o essere l(1ro decisan1enLe utili: tutti i diuretici sono i ben,1enuti , specialmente quelli della er] e xanti11ica: la teobromi11a., ad es ., -è assai efficace ma va data a piccole dosi (1 gr. a1l dtì) p·e r cicli di breve durata (4 gi orni di seguito, 2 vo lte aJ n1 ese). InfÌ'n e an ch e la di fTi r oltà d 'Ascrezione dell ~ urina (per es. da ipertrofia prostatica) va ricercata e combalt11ta·, p ercbè in certi ca i la si è vi sta con certezza creare u110 stato i pe rten-

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CENNI BIBLIOGRAFICI <t>

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SlVO.

Delle con.1iplicazioni della ipertensione, so110 accenn ate soltanto : la cancrena delle estremità, l 'insufficien za cardiaca, le emorragie cere1>-rali e lo stato di cach essia; va rico rdaito che l '1\ . si din10 stra - n e] caso di errio·r ragia cn11tra rio alla m ig11attazione (la diminuita coag ulabiliLà del sanglie .ag grava l 'episodio emorr ag·ico) e fa1vor evole al salasso - non m olto abbondante p erò: n ella tromh osi consiglia l 'uso dell 'acetilcolina. Tut~o il piccolo lib-ro è scritto con chiarezza e b rio1: la let.teira tura è ricchissima , ma dispost.a in n1odo da non dar t.rop1p o n ell 'occhio, e n on stan ca ; in com p lesso , semplicità , c01n1pl et ezza1 d 'esposizion e, e massima praticità. V. S ERRA . 1

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G.

1F 1c aERA.

Studii e ricerch e, 1931-1933.

}\accolta di 25 lavori , del Prof. 1Fichera e dei suoi allievi della R. Università di Pavia cl1e attestano la co1Illp.Jessa e feconda attività scientifica della Scuola del Fich era. F~a gli argome11Li trattati, una larg& parte è d·ed1c.a~a al _ca~cro e alla t~rapia biologie.a dei turr1or1 mal1gn1 , ad opera del Fichera stesso: con un be.} volume di o·l tre 200 pa1g ine, edito da Hoepli ( « I faltori interni nello svilupp 0 dei 1

tu1nori e gli odierni saggi dì terapia biologica ») ; con due estese co n1unicazior1i alla 1

riu11ion ~

xx.a.

della Società Italiana per il pr-OgFesso delle Scienze e al III (~ongresso della Lega ItaJia11a per lai lotta contro il can cro ; con un 'ampia e dotta relazione st1lla cc Cheniioterapia del cancro n al Congresso Internaziortale de]Ja Lega scientifica contro il cancro : in Madrid. Il volun1e corr1prende inoltre pre,g·evoli contrjbuti su svariati a.r g om enti di patologia e clinica chirurgica : sul troip ismo microb ico , su1J.a litiasi biliare, sulla fisiopatologia del pancreas,. del surrene e delle ghiandol e salivari; sul di.abete e sulle ipoglicemie; sull 'i11flue nza del surrene sopra i turr1ori da innesto ; sull 'airterio·g rafia encefalica; sul trattam ento delle fratture e delle ulcere gastro-duodenali perforate; sull 'a1)pendicite acuta dell 'infanzia ecc. P articolarmente curate ] a documentazione microfotog rafi e.a e la bib·li ografia. G. PACETTO. 1

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I.

La lotta internnzionale con.tro il cancro. Vol. di 950 pagg., con 46 fig . Editore f\T . Maloine, Pari gi, 1933. Prezzo·: 1

BANDALINE .

Frs. 135. <Juest 'o.p,e ra , veran1ente degna di lode,, merita tutta l 'attenzior1e deg li studiosi del cancro. Impossibile riassumerne, sia pure p·e['" sommi capi, il vasto conte·n uto· poichè in esso è con1pendiato tutto ciò che si ·è fatto finora contro il cancro in 64 nazioni, si.a nel campo scientifico ch e in quel1o sociale. La tra ttazio11e della vasta materia può dividersi in tre parti. La prima parte comprende la concezione cancerologica attraverso i secoli e la· lo tta contro il cancro in E·rancia. La secor1da palfte comp r ende i· OI'ganizzazione della lotta contro il can cr o n elle diver se nazioni ed è corredata da citazioni dei principali studiosi e dell·e più imrp1ortanti acquisizioni realizzate n el campo scientifico·. l 1n largo posto in questa parte è stato fatto all 'Italia e agli studiosi italiani. La terza parte si occupa delle Le·g he e delle istituzioni anticancerose in genere, degli uffici di ig iene, dei gio·r nali e delle persone che si inter essano del cancro, in 51 Stati.

G.

PACETTO.

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cu) si desidera la recensione.


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SEZIONE PRATICA

Tr~rEn et CH. CLAVEL .

Les grarid1es hémorragies gaslro-duodénales. Vol. in-8°, di pagg. 240. i\Iasson & C., Paris, 1934. Fr. 4.5.

La questione del trattamento chirurgico delle grandi gastrorragie di o·r igine ulcerosa , no1n ha ancora trovato una soluzione alla quale si attenga se non la totalità almeno la maggiuranza dei chirurghi. Pur essendo· note infatti, ma in modo distinto, le cause, le lesioni, i sintomi delle grandi emorragie gastroduodenali, al contrario spesso riesce impossibile in presenza di una datai serie di sintomi, con cludere con certezza J1er quella tale lesione, per quella tal causa precisa, di cui la. terapia sarebbe p·o i evidentemente indicata dalla logica. Studianclo i casi di grandi emorragie gastroduodenali le cui osservazioni complete, al pari delle analisi degli insuccessi sono r~-portate n ella letteraitura, gli AA. hanno a cquisito· la co·n ,·i11zione ch e le caus·e d 'insucce·s so provengono quasi sempre da errore d'indicazione, o da errore di tecnica o da errore di scelta per l 'inten 'ento. La complicazione emorragica a Jivello dello sto·m aco, come del resto per mo]ti al. . . '. t.r1 o:rga111, rappresenta tuttaN1a sempre un indicazione irnperiosa d'intervento : solamente occorre distinguere i casi e questo appunto è lo sco1p·o, del lib·r o. VoleT operare sisterrnatican1ente tutti i malati che presentano grandi gastJrorragie espon e facilmente .a dispi!acerli; occorre scegliere, fra essi, quelli ch e hanno nello sto1naco o n el duode110 una lesione precisa, ~lini cament-e diagnosticabile, c!1e dà luogo ad en1.orragia• con un meccanismo noto ed al quale si potrà oppo·r re ]a tera pia logica. Utilizzando le loro· osservazioni personali e quelle pubblicate, gli l\.A. arrivano a precisare d ei gr11ppi anatomo-clinici di ga1strorrag ie con le indicazioni t erapeutich e· m .e diC'hei o chirurgicl1e ben precise. Essi propongo,n o anzi una classi ficazione anatomo-clinica, indicandone le ba.si. l ·n 'accurata b,ibliografi a co m1pJeta ogni capito,l o. a.. p.

J>ratica, ar1che se da queste idee si p·o ssa dissentire più o meno. Il gran numero dei casi osservati ha permes~o aill 'A . d1 riassumére le c:c>gnizioni piiù importanti su ogni singo1lo argomento in p.o che frasi dense di contenuto, sfrondate de1lle noti7.it:J accesS<:.•rie e di pleonasmi superflui. P er q11esta ragione iprevediamo facilmente u~a .rapid!l diffusione di quest'opera ch e do•p o d1ec1 anni vede la sua seconda edizione a1m pliata ed aggiornata. '

E. A.

MINGAZZI NI.

Porir et co·n tre le transformiJsme. Editore ì\iassort et C., Pariig· i. Prezzo Fr. 50. J...-a dottri na di Da.rwin che per tanto tempo MIGNON .

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lla do·m inato quasi incontrastata, ha ne.o-li ultimi d ecennì sub1ìto critich e severe. Le ~cienze bi()lo,giche partivano fino a poc'an zi dal pre'supp·o1s to che tutti g li esse1ri discein dono d.a Ull1 ceppo co mune sotto fo-r ma di varietà che con il tempo hanno .p reso i caratteri di specie. Il ~fignon e.isJJon e chiar amente que t a teoria indicando i fatti c1h e dimostran o l 'atte·ndibiilità. D'altra parte, pur se•n za pr-e ndere partito in Ull senso o in un altro, m ette a confro11to la teoria d el trasforrnismo dar,,·in ian o e d ecrli tudi o di Vialleton ch e la rifiuta r ecisam ente. Jl Vialleton i11 un lib·r o dal titolo. <<L'origin e des ètres vivantes. L ' <e ilJ11sion transformi &te » fondandosi su rioer ch e paleontologiche ed en1briologich e sostien e ch e le differenze· tra le fo,r m e sviluppale del passato e quelle embrio•n ali attuali sono troppo s·p iccate per pot er accettare sen z'altro un parallelismo tra la filo,g enesi e l 'aut ogenesi , e quindi una parentela di discende11za fra le varie specie. 1

DR. ~., .

CAv Azz1.

Vie et ;ajeunisseme.nt. Editore

Doin, Parigi. Prezzo Fr. 22.

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H.

L elirbuch rl er Urol ogie IJa edizione. Berlino , Springer, 1934 . Marchi oro 64 (circa L. 3·00). WILDBOLZ.

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L'urologia è ancora in pieno periodo evol11 tivo : ogni anno si apprendono nuovi metodi , si apprezzano i risultati di tecnich e origina] i. Appare quindi giustificato ciò che disse recenLen1ent e un chirurgo an1ericano esser l 'urologia la bra1n ca p1iù interessante della chirurg ia , e non deve recar n1eraviglia se si vedono stam11ar e uno dopo l 'alLro, in ogni Nazion e civi~e. trattati, manuali , con1ipen di di questa materia. Il libro de1l Wildbolz ha il grandissimo pregio di un'esposizione criticai di una larga esprrienza per sonale , ed è sempre interessa~~ e conoscere i risultati r ealmente cons8cau1t1 con 1111a tecni ca e da presupposti teorici tradotti in

Qi1es lo volun1.e contiene una relazione letta dal (~avaizi all a Sociét é de Médecine di Parigi e la discu ssio·n e ch e n eo se·g t1ì. 11 ineto do di ringio\r~nimento del Ca,razzi si djstingue netta.m ente dagli altri metodi d'initesti o di assorbimeno di es tratti testicolari. Il principio st11 quale si basa è il seg11ente: il sangue• efferente d alle g·la11dole· endocrine è Tr1olto ricco di ormoni più della stessa ~ostan­ za specifi cam ente funzionant e, e quindi il siero di questo san gtie è molt o efficiente. Le esperienze condotte a Bologn a ed a Parigi h ann o dimostrato l 'esattezza di questo pri11cipio. !niellando ottoc11taneamente in in di,,idui ' recchi il ier o d el sangue efferente di tes ticoli di ani1na]i giovani e sani ha ottenuto lln ritorno della v jg·oria fi . jca e p sichica e del1'en ergia sessu ale. Il Pro f. Charles Rich et h a dat o al libro tina u lorosa ])r efa zione.


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. OsPEU.\LE 1.J..NlBERTO I - eUORG È Su un caso di ileo riflesso in colica d:i litiasi reno-u1·eterale. DoLt. Gro·vA.NNI PERARDI, IT1 edico direttor e.

I calco,l i re11a li e uret erali si i11.anifestano clj11ican1c11Le per un sinton10 capitale ch e è il dolore, dolore cl1e varia a seconda, ch e è origir1aLo dalla migrazione del calcolo o solo da Lé11LaLi vi di ~noyj111ento oppure dalla sola pre· SE'nza del calcolo. Al dolore si u11isco110 dislurbi de11 ·urin azione e fenomeni rifle si cl1e c<.:mpletan o il quadro della colioa· renale e ch e son o: il von1ito, il singhiozzo, la fen omenologia addomjnale con addorne tumido, meteorico, con. faccia pallida, polso piccolo e freq u.enLe si11dron1e di occlusione intesLinale. Tale sintomatologia è he n descritta n ei tratt.a Li (1\ilaiJ:ion, vol . I 0 , pag" 333 ecc.) ma n o11 se,m1Jre essa è così chiara e quir1di sicura la djngr1o ~ i , chè S p esso nella litiasi ureterale si J?llÒ a \·ere una sinton1atologia a prevalenza ad(lomin alc e ll ella letterat11ra so110 citati casi of>eraLi per occlusion e in cui nulla si € t rovato al ta,rolo operatorio e solo più tardi l 'einission e di un calcolo ha svelato l 'errore di dia• g1l0Sl . Nii è occo·r so di osservare uno di questi casi a si11tomatologia addominale senza disturbi 1 ori11ari , nel q t1a]e in prim o tempo per l 'impo11.e nza dei sintomi addominali sono stato in-· e f•rto sulla giusta diagnosi. E, sicco m e per la firaLica proJessionale del medico condotto sp·esso lonta110 da.i cerrtri osp ed.alieri , tale diagr1osi è urgente e di so·n 1ma importanza, h o ritenuto n1eritevole di qu este note il caso in questione. 1

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Si lralla di u11a signorina , V. A., di a11ni 38, eia Cu or gné. Nulla n ell 'anan1nesi r emota. Nessuna malattia pregressa. Il giorno 6 agosto fece un a gita in collina fino a 800 m etri sul livello del n1are, che cornporta un cam1nino in sal ita per ltn 'ora e altrettanto al ritorno. Il giorno 7 avverti t1n lieve dolor e al fianco sini s tro ch e essa interpretò come dovuto ad un colpo d'aria, dato cl1e aveva sudato n el cammino. Tale dolore fuga ce scomparve e la paziente dormi la notte d al 7 all_'8. Il gior110 8 si alzò e stava benissim.o. I.a sera del1'8 ag·os to venne colta da dolore alla fossa ili aca sinistra , von1ito, alvo chiuso alle feci e ai gas. Il dolore è irradj ato alla regione ombelicale e t alora alla fossa iliaca destra. L'ammalata è apiret ica la linaua i1on p&tinosa, umid a. L 'add om e è t eso'. non e~cessiYamente dol ente, n essun di slurl >o a carico del! 'urinazione, urine scar se, limpid e. L ~ammalata prende un purgante che vomita e, per islcndo il vo111ito, ve11go interpellato. TroYo

la l)aziente in preda ad uno sta to ansioso, con si11ghiozzo i11 i tent e, no11 calmato col pantopon, Y0n1ito biliare verdastro, di sapore amaro. Il polso è piccolo e freque11te; nonost ante il purgante ripel u to e clisteri, 11on si 11a bene fj ci o; l 'add ome pern1ane t umido, meteorico, chiuso ai gas e alle feci cla oltre 24 ore. La r eg·ion e r eo.ale sinis Lra e d es lra so110 ljbere. La palpazione è indolente e non ri sveglia il dolore, ch e solo è localizzato alla r egione del] a fo ssa ili aca si11istra; n on vi è difesa muscolare; Ja temj)era tura è 37°,5. L 'ammalata n on ha nessun dis turbo dal lato uropoie tico, lamenta invece un continuo ten esmo anale e un premito con bisog110 dì defecazio11e, sen za emissione di gas . li dolore, non continuo, non è accompa~nato da co11lrazioni del 'intestino. L'ammalata invoca a11cora nn purgante o un clistere per pot er liberarsi, co1ne essa dice. Difatti ad un secondo clistere si h a emissione di poche feci e gas ch e producono una cal1na ch e dura cinque o sei ore, dopo di che riprende il ser1so di t ensione addominale. Frattanto l:i p aziente eTJ1ette poca urina, ch e raccolgo per 1'esan1e. Fatta la prova colla benz idina, è positiva 11ettamente. L. esa1ne del sedi1nent o mostra numerosi globuli rossi, qualche globulo bian co. Prescrivo irrtpacchi caldi, cardiost enol e dieta idrica abbondante. Il 12 agosto avviene emissione cli uri11a coritenente ir1inu Li ssima sabbia urica e Lt1 l lo rientra 11ella norma. 1

l calcoli re11ali e ureterali possono essere ca11 a di un ileo riflesso, ch e riproduce ii1 1110do co11111leto il quadro d ell 'occlusione inte.sti1tale. Questa evenienza è ormai acquisita e 111olti AA. ital iani e strarn ieri 11ann o descritto e.asi con si111ili. Cl1è però ma11chi comp•l eta111enLe ogni sin Lon10 urinario r1on è eccessiva111,e11te frequente. Nella Presse Jltf édic·ale dell 'ag osto 1930, 11. 79, ·Den echau e Prieur ritor1la110 su questo arg·omento e insisto·n o per la di ng11osi : sull 'i1lizio brutale, se.guìto ad una fa.Lica o ad un viagg·io in ferrovia od in auto sulla dìffusio11e del dolore ~Il ' addome con arresto di feci e di gas; vi può esser e in qual ch e caso un 'emissio11e di fe ci ch e proviene dall 'ultin10 tratto dello intestino -- sulla presenza del vo111ito b-iliare ch e h·a111no osservato quindici volt.e su ,-entun casi . Il caso da m e o,s servato ~i riconnette precisan1ente a questa falsa occ I11sione, o n1eg1io a questo il eo riflesso paralil ico. J,a caratteristica di questa coli ca di litia1Si uri ca (da n1e descritta) è data dalla mancanza di og11i sintomatolog·ia vescico-urinarilai. Non vi fu disuria , n è t enes1no ' rescicale, non ,.i fu anuria: anzi, se i eccett11a il seco11 do O'iorno in ~ui l 'urina fu scarsa e con traccie di ~a11gue n on in gr.ande pro1)orzioni, vi ~u uri,· 11nzion e i1orma le , li1n1)ida sen za alb·u m1na n e


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SEZlONE PRATICA

~~ ili11dri e solo il quarto-quinto giorno si eLbe

Ja risoluzio11e dell 'acces::;o. La diaguosi nel nostro caso venne fatta dal rerJerto delle urir1e. l.Jn fallo in1portante che contrastava COil la i1.1 ote~i cli llna ,s indrome occlusiva era lo s tato della ling11a cl1e non fu mai saburrale, pati110sa r1è secca, ·e l 'aspetto del 'amrnalata. Loep ert (Les mariif estaliort s gastro-intestinalcs de ìa colique néjrìtique, 191 1±, pag·. 236, 269) descrive l 'evoluzione in tre tempi di questa colica a riflesso ileo paralitico: 1° lenipo·: vomito; 2° tempo: ileo paralitico per migrazione d el calcolo nell 'uretere; 3" tenipo: t en es1110 rettale , qua11do il calc olo arriva i11 vicinanza della vescica . Non sempre io credo vi può essere una così netta distinzione, e nel caso mio i sintomi sono c o111parsi quasi contemporaneamente e si sono, si può dire, sovraip1posti. .Per 1.a diag110 si gli osservato•r i insistono s ulla corr11.lia rsa p rima del dolore a inizio brusco seg uito dal! 'arresto delle materie e dei gas, con u11 inter vallo fra i due sintomi, il che avvenne precisa1ne11te nella mia paziente. lnsistor10 ir1oltre ull 'assenza di uno stato saburrale delle vie dige::,Live, assenza di von1ito fecaloide e sullu co11dizior1i generali del paziente cl1e sono in c o11tras L0 con lo stato occlusivo vero. La predominanza d ei dolori avviene di solito a sinis tra e tre quarti delle osser vazioni fatte dai succitati AA. sono appunto per tale confer1na. 1\csta sen1pre l'esame delle orine ripetuto ogni g iorno cl1e, se è positivo , è il sintomo di l)iù alto interesse. La radiografia può essere ut.ile per svela~·e la pre senza di un calcolo. Nei casi 01Jierati pe r errore di cliagnosi, si risconlrò semp r e u11a serie numerosa di segrn erlti cont ratti e di tratti dilatati dell'intes tino sen za a lc un 0 Slac olo. L 'orig·ine paralitica dei sec ondi e spatica dei primi è evidente. Solo la t.eoria rifl essa può spiegare ~imile r eperto. Dall ;anato111ia sappiamo ch e l 'intestino ed i r eni h anno u11 'innervazione comune, ema11azion e del sis tema simpatico e i1arasim1Jatico : pless0 solare, lombo aortico e renale coi loro gan gli sen1ilu11a['i, aortico renale e mese,n terico. (~ i ò prem esso ·è logico che ogni irritazione pro·dott.a da un calcolo sul rene o sull 'uretere deter1nina eccitamento de·l sistema n ervoso· organo veg etativo , ganglio aortico renale, aortico m esenterico, picco,Jo splancnico , fil etti n e·rvosi provenienti dai r1ervi intermesenterici e dai clue primi. g angli lombari (Del Mass e Lart , A1

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\11l c{:;ti11~d e <:on J.JaraJisi e s1)asrr1i funzi onali ch e

non IJertanto d eterrr1inano l 'in1po11en za della si1.ì Lorna.to log ia or.a d escritta. La c ura è m edica : calm a re i dolori con b e.]la d onna e atropina , con bagni caldi, riposo assoluto, qualch e lassa Livo e clisteri di olio eccitnn ti la peristalsi intestinale. L ·osservazio11e oc ulata può e vita re un 'opera 7j on e sen1p re in.uti.Je e da11nosa , se diretta a c urare uri' occlusione int estinale in esistente; 111.a se il calcolo s 'in cun ea n e11 'u]tim a strozzat1Jra dell 'uretere o e.ad e in vescica , l 'intervento liberatore p11ò divenire indi spen sabil e. 1

I-lIA SS(JNTO. L:A.

riferi~ce il caso di u11a colica di litj asi

rena-ure terale simulante un 'occlusion e intesti11ale, specialn1e11Le per l 'assenza di qualsiasi si11torr10 dal l.ato vescica-urinar io. La diagnosi fu solo possibile con l 'esam e delle orine e specialrnenle con la prova d elJai benzidina .

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naton1iei Medico-Chirurgicale , dux Système Nerveux Tlegetatif, 1933. Paris, Masson , pag. 153, J 64.) . P er quef;te vie si provoca il riflesso r eno

l3IBLl()GRAFIA. Vol . I , pag. 33, ecc. ~resse lVIédj cale, agos to 1930, n . 69. ( D ENECH AU e PRI E UR) .

MARION.

Les n ianif est ali ons gaslro- int estinal es de la colique n éf r i li que, 1914, pag. 236, 269. DEL MAss e LARR. Analo n1i.e. n?édico-chirurgical e d u syst èm e n er ve u x végéf.alif, 1933. Paris, Mas-

LoEPERT.

son, p agg. 253-264.

CASISTICA E TERAPIA. Sulla tubercolosi del testicolo ectopico. V. Consiglio (La alinica chirurgica, ottoh r e 1 !:J3 3) l1ai ritei1uto inter essante illustra r e u11 caso di epididin10 d eferentite tubercol~re i1~ Les tico lo ec topica, data la estrema rarità d1 questa affezio11ei. Si tratta,ra di un giovane a ccolto n ella Clinica eh irurgica della Università di Pisa, per ernia ingui110-superfic iale d estra, n el quale durante l 'in lervento operatorio fu riscontrata la malat tia in quis Lione, la natura della quale f11 poi conferma ta dagli esami istologico, batteriolog ico e biologico . l\1ediante accuratissime ricer ch e bibliograficJ1e l ' A. ha ritrovato solo cinque casi di tbc. del testicolo ectop~co. Anch e l 'fnd agine eseg·uita su oltre 10.000 s torie clinich e d ette risultato n egativo. Le lesioni specifich e si manifestano in genere n el 3° decennio di vita. ~ulla si può dire di 1preciso sulle condizio11i etiologi ch e ch e favoriscono le manifestazio ni speci fich e nel testicolo dei criptorchidi son o però sempre secondarie alla tbc. di a ltri or gani . La ' ria seg uita dal bacillo di l(och p er g iunger e n el] ' epididimo o nel didimo è quella san guigna. Anat omo-patologicam e nte la tbc . passa a tra·ver so .gli stadi dei folli coli e dei tuber coli e 1


1584

« lL POLICLINICO »

termina quasi sempre col rammollime·n to caseoso. La tb·c . che si localizza con maggior frequenza nella testa dell'epididimo, si propaga al deferente cui dà 1. aspetto monilifo:r me. Istologicamente si ritrovano i caratteristici tubercoli o i follicoli di Kuster. L'aff~zione, sempre a decorso cronico 1p assa talora inosservata per l'assenza dei sintomi a carico dell'organo malato ' cosicchè la .c ostata. . zione avviene normalmente. Talora si nota nella regione inguinale una tumefazione ovoidale a sup1erficie liscia. o nodulare a consistenza elastica o fluttuante. ' · Nei casi finora osservati non fu mai fatta la diagnosi nella orchiepididimite specifiu-'l d el testicolo ritenuto.. La prognosi non è molto grave. Come cura si esegue la emi1castrazione se è colpito tanto l'epididimo che il didimo , la epididimo detfe'rentectomia associata all'ab·b assamento del testicolo. Nella borsa, se le lesioni sono limitate all'epididimo e al deferente. V1c ENTINI . 1

Fisiologia patologica del teratoma del testicolo. Zondeck. in un ultimo lavoro• ha provato che le cellule basofile del lob·o anteriore del1l'ip1o fisi so110 r espo n·s abili de11.a escrezio·n e di Pro]an A. I fattori che mo difioatno l 'escrezio·n e quantitativa di Prolan A. sono: 1) il carattere embrionale del tumore; 2) lo stadio del suo sviluppo; 3) l'effetto della tera pia. Secondo R·ussell e f.Fergusson (Th.e Journal of the Am. M ed. Ass. , dicembre 1933) la quantità di prolan escreta nei vari tipi di tulpori del testicolo è così costante da potere porre una diagnosi solo, su questo dato. ' Nei tumori di volume rilevante con presenza di m etastasi la quantità di pTolan A. trovasi enormemente aumentata. In qu ei casi trattati favorevolmente con raggi X o col radio l 'es.erezione di p·r olan va diminuendo gradualmente ; se invece l'escrezione di p·r olan sotto l'azione di cure massive resta inalterata , anch·e' ciò denota che la malattia ·è già avanzata e la prognosi è ii1fausta. Da ciò si ded11ce che la rapidità e la rr1isura della diminuzione sono buoni indici ·per giudicare la radiosensibilità del tumore e sono fattori abbastanz.a sicuri 1p er fare una prog nosi. Dopo l'asportazione del tumore , ordinariamente si riscontra nelle 11rine la diminuzione e financo la scomparsa del prolan A. In caso di tumore, ·un eiccessivo au1nento di prolan sta a denotare la presenza di metastasi n on an cora apprezzabili cljnicamente. L ' A. ha osser vato ancora che una aumentata escr ezion e di prolan A. , prodotta d.a un tumore teratoide del testicolo , produce pure profonde alterazioni n ell 'epitelio seminale. L'ipofisi present~ costantem ente l ' iper.p]asia tipica della gravidanza. In casi di autopsia ed in qu·ruli 1

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[ANNO

XLI, NuM. 40]

trattati chirurgicamente, il l'rolan è stato trovato nel tessuto del tumore in quantità pressa:ppoco eguale a quella già rilevata nell'urina prima della morte o dell'intervento.

S.

ScANDURRA.

Osservazioni sulla torsione del funicolo spe1·ma· tico. Stromingher (Journ. d'Urol., sett. 1933) distingue : una torsione funicolare. quando es&a si esercita al di fu-0ri della vaginale; eid una torsione testicolare quando la torsi on e a~viene nel tratto di funicolo intravaginale. Ricorda le v.arie cause predisponenti (dando molta importanza alla mobilità anoir male del testicolo, e riducendo la imp·ortanza del fattore criptorchidismo), e le cause determinanti, a volte flssolutamente minime (traumi. c.ont:azioni rnusco·la1·i, masturbazione, ecc. )·. L' e~1to della torsio·n e, nei casi gravi, ab·b andonati a sè stessi è la necrobiosi del vestib-010 ed a volte la gangrena; mentre è possibile in aicuni casi di torsione incompleta una detorsione spontanea. Dall'osservazione dei 3 casi che I' A. riporta risulta chiara la nozione del quadro clinico della sindrome che per la subitaneità della comparsa del 'dolore' e d·elJa tumefazione testicolare, l'assenza di cause possibili determinanti una epididimite, e Ja presenza nella vaginale di liquido ematico dovreb·be essere facilmente riconoscil1to. Per la diag·nosi ha importa11za inoltre la nozione di picccli attacchi ripetuti precedenti di torsione incompleta, comparsi ·e risolti imp·r ovvisamente. Intervener1do nelle prime 10-15 ore è ancora possibile, detorcendo il funicolo e fissando il testicolo, salvare quest'organo , altrimenti è necessario ricorrere all'emicastrazione. Lo zz1. 1

Il lavaggio delle vescichette nel trattn.m ento delle spermatocistiti croniche. Valverde (Journal d'Urologie, t . XXXVI, n. 3, sett. 1933) nella cura della blenor:ragia croni1ca mantenuta solo dall'infezione delle vescichette seminali ha usato co·n buoni. risultati e quindi consiglia la vaso-puntura di Luys. Questa consiste nell'isolare in corrispondenza del canale inguinale·, in ane·s tesia locale, il deferente e nell'iniettare nel suo lume 10-12 cc. d'una sol. al 50 % di collargolo. In 38 p dall'A. così trattati, egli non ha lamentato alcun incidente; solo in 8' casi una semplice funico1ite che guarì spontaneamente. In quei casi, in cui tl deferente è ostruito nella sua porzione intrapelvica, la ' raso-puntura di Luys o la vasotomia di Belfield non è P ossibile e il lavaggio delle vescichette può a 1lora essere fatto attraverso i canali eiacula tori , per mezzo del cateterismo uretroscopico. 1•

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G. GENTILE.


[ANNO

XLI, N Ul.Yl. 40]

1585

SEZIONE PRATICA

La cura dell'idrocele con le iniezioni di cloridro· · lattato doppio di chinino e di urea. L. Blavier (l1 r. Méd., 1934, 35) ha curato con questo metodo 18 casi di idrocele ottenendo in tu~ti u na guarigione. Previo svuotamento, si iniettano da 3 a 6 cc. di una soluzione al 25 % in acqua glicerinata di cloridrato doppio di chinino e di urea. La iniezione è del tutto indolora; nella maggior parte dei casi basta una sola iniezione per ottenere la guarigione, qualche volta l 'iniezione deve essere ripetuta, rarissimamente si è dovuto farne una terza. L 'iniezione conduce ad una sclerosi della vaginale e ad u11 riassorbimento del liquido. 1

B.

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PAGGI.

Trattamento sclerosante dell'idrocele. L. Delrez e L. Blavier (Annali Soc. Belga di ClLirurgia, nov. 1933) hanno praticato in 18 soggetti colpiti da idrocele, di ogni volu111e e ad ogni stadio, iniezioni intravaginali di 3, 5 cc. di cloridrolattato di chinino ed una al 25 % in aoqua glicerinata1, previo svuotamento del~ 'idro cele. IIan110 osservato riproduzione del liquido nei giorni seguenti e presenza di una fine crepitazione nella borsa dovuta ad uno strato di fib1rina costituitosi nella vaginale. Il liquido scompare dopo 3 o 4: settimane senza che vi sia bisogno di una nuova iniezione. I casi rivisti tutti presentano un lieve ispessin1ento della vaginale e non recidiva n è atrofia del testicolo. L 'avvenire dimostrerà se. il risultato è definitivo. PL.'\STINA.

MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla questione dei corpi pressori nel sangt1e dei soggetti ipertesi. Wesselow e Griflìths (Brit. Med. Journ. oj [~':1perimental Pathology, febbraio 1934) hanno sperimentahnente studiato il modo di comportarsi della pressione arteriosa dopo l 'introduzione in circolo per via endovenosa di es~ratti alcoolici di sangue intero o di solo plasma ·p relevato da soggetti normali o da so,g getti affetti da ipertensione essenziale o da soggetti affetti da ipertensio·n e maligna (ipertensione oon lesioni ren,aili e r etinite albuminurica). Gli estratti iniettati ogni volta corris1J1ondevano a 40 cc. di sangue poichè con questa quantità era stato osservato il massimo effetto sulla pressione arteriosa. I risultati ottenuti hanno dimostrato che tanto nel sangue intero di soggetti normali che di ipertesi esistono sostanze che dànno prima una depressione e poi una risalita del] ~ pressione sistolica. Il fenomeno sempre di breve durata è più marcato negli ipertesi es~enziali che negli altri individui ed è assente quando viene usato l'estratto alcoolico di solo plasma. 1

È dubbio che la sostrunza che aun1e11ta la

pressione sia rappresentata dalla adrenalina o dalla pituitri11a circolante. Le precedenti ricer che di Bon sullo stesso argomento sono in disaccordo con le conclusioni degli AA. ALIERI.

POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. iF . G. da V . L. (Perugia) : Sull 'Istituto della Sanità Pubblica veda il R. D.-L. 11 genn. 1934, riassunto· in questo periodico, p . 1::14, e la relazione al disegno di legge relativo, pubblicata in questo p eriodico, p. 795. Alcune norme int6loDTative so1n o contenute nel 'l 'esto Unico delle Leggi Sanitarie, articoli u a 11. I primi co·r si per l'addestramento d·el perso11ale sanitario sono previsti p·er l 'anno venturo; presumibilmente avranno durata semestrale; se ne concreteranno i programmi. G. L.

VARIA Legato a un ospedale inesistente. Il sig. Thomas Stanley 1Forshaw, morto nel 1~30, ave·v a lasoiato i suoi beni a l « Middlesex (:hildren 's llospital » della Middlesex-Street, in Londra A Londra esiste una, via l\fiddlesex, ma non 11el quartiere ovest (\V) e in questa via non v'è alcun ospedale. ùn ospedale Middlesex esiste, ma n ella Mortimer-street. L 'amministrazione di questo ospedale ha reclamato l 'eredità, affermando che il defunto aveva voluto riferirsi a detto ospedale, alle cui attività egli si era interessato.; s'invocava la dottrina legale francese del cy-près, secondo c,u i, se non si può attuare la volontà del testatore, bisogna avvicinarvisi al m.assimo l\fa questa dottrina presuppone che 'il testatore abbia voluto riferirsi ad uno scopo piuttosto che ad un'ente. Il g judice no.n se n 'è oonvinto e perciò ha, ora, deciso che l'eredità .spetta ai prossimi parenti del testatore.

vv-.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C.

CANTIERI.

SuVl'ascesso tub ercolare dell'encefalo.

- Estratto della Rivista di Neurologia , Napoli . 1-1. EY. Hallu cinations et délire. -- Editore Alcan , Parigi. S. LEONE. Profilassi del traco n1a e visiva. - Tip. Randazzo, Siracusa, 1934. L. AJELLO. Spunti palogenetici di patologia gravidi.ca. -· 'fip. Anelò, Palermo, 1934. V. BAcc1. Il pericnografo. --- l{iforma Medica , apoli, 1933. Relaziorte al Parlam enlo sull'andamen.to dell'Ente Autonomu per l'acqU:edotto pugliese. Soc.

Edit. Tip., Bari, 1934.


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JL POLI CLIN ICO »

f ANNO XLI, NuM. 40J

POLITICA SAl\iITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Risposte a q11esiti per questioni di massima. 104° Dotlor P. B. (N.). - . La Congregazione di

Carità può sopprimere il pos to di organico per il servizio di assistenza sanitaria, qualora, s'intende, tale provvedi men Lo sia effettivo e giustificato. Soppresso il posto, è legittima la dispensa del titolare di esso. 1~utto ciò in linea astratta. Si deve però esaminare il caso concreto, in relazione alle norme dello statuto e del r egolamento della Cong regazione. Se p er es., il servizio di condotta derjvasse da un obbligo statutario, dovrebbe essere prima modificato lo statuto. Se derivasse invece da una disposizione del r egolame11Lo organico, bas lereb])e inodificare quest 'ultimo. Nel caso di dispensa dal servizio, senza congruo preavviso, dovrebbe esser pagata la indennità corrispondente almeno a quattro mesi di stipendio. L'interessato potrebbe ricorrere alla G. P. A. in sede giurisdizionale. 105° Dottor S. B. (S.). - È vero che è decorso 0101 to tempo; ma, non essendo stato annullato l 'av,1iso del concorso ed essendo stata soltanto sospesa la nomina, perchè contestata la deliberazione di licenziam ento del titolare del posto, a me pare che il Comune debba provvedere in base alla precedente graduatoria. 106° Dottor V. V. (C.). - Il credito non è estinto, per prescrizione, pert hè si tratta di rimborso <li somme da ·Lei pag·ate. Se il Podestà non adempisse, notjfichi un allo dì diffida col quale chiederà il pagamento delle somme a Lei dovute per le anticipazioni fatte sin oggi, avvertendo che, se entro 15 giorni dalla data di tale atto non riceverà comunicazione affermativa o notificazione di una regolart3 deliberazione, dovrà ritenere che. con provvedimento negativo, il Comune contesti il Suo diritto. Notificato tale atto per mezzo di t1fficiale g·iudiziario , e decorsi 15 giorni inu liln1ente, Lei potrà ricorrere alla G. P. A. in sede giurisdizionale nel ter1nine di giorni 30. 107° Dottor G. P. (C.). -

La sce1la del medico

apparLiene alla competenza degli organi normali

che rapresentano la Mutua, seco11do le disposizioni cl el relativo statuto. Se in q11esto non sono stabilite ragioni di preferenza, la rappresentanza della Mutua delibera discrezionalm ente in base ai requisiti degli aspiranti , e sopratutto alla fiducia. Sono dispensati da limiti di età per la partecipazione al con corso concernente l a nomina del me<l ico condotto coloro che anche in tempo remoto abbiano prestato servizio in condotta per ufficio cli tilolare. 108° Dottor S. B. -

È da ritenere che il certifi-

ca lo di iscrizione al P. N. F. non debba essere lega1izza lo. (•) La presente rubrica è a,ffidata all'avv. GIOVAN~ 1

SELVAGGI

Circa le legalizzazioni ronsu] ti la nota sintetica pubblicata nel fascicolo 1°, 1934, del « Diritto Pub. blico Sanitario » editori Fratelli Pozzi. 109° Dottor D. S. -

La condizione giuridica dei sani tari dipendenti da Istituzioni di pt1bblica beneficenza non è regolata dalla legge per l 'impiego privato: non sono, quindi , applicabili le norme e le con suetudini concernenti il c. d. 13° mese, le re trib11zionl per ferie non concesse il preavviso. Sono invece efficaci, oltre i principi generali del rlirilto pubblico, le disposizioni dello statuto e del regolan1ento della istit11zione stessa. ,Se Lei fu nominato peT la durata di tre anni, salvo conferma, e se 1o statuto non prevede la stabilità, poteva essere dRliberato il licenziame11to anche senza preav•

Yl SO .

110° Dottor R. C. - L 'ir1carico della vigilanza jgie11ica è conferito discrezionalmente dal Prefetto.

Non è consigliabile un ricorso se il Prefetto ha deliberato una 11omina provvisoria per motivi di scelta, che sono insindacabili. 111° Dottor P. D.

~ È

da ritenere che, essendo diverso il posto di direttore sanitario, il medico chirurgo della casa di ricezione e sala di materr1i Là non abbia diritto senz'altro alla titolarità di quello. L 'An1ministrazione Provinciale, però, con norma transitoria, potrebbe considerare la condi .. zione del ntedico attuale. Non c 'è incompatibilità giuridica tra le funzioni di direttore del laboratorio e l'esercizio della professione. Potrebbe risultare 11na incompatibilità di fatto se ia seconda attività fosse di tale importanza da nlinorare la prestazione dovuta per l'ufficio di direttore. Secondo le norme ge11erali ora vig·enti, a me . non pare che possa essere stabilito dall '}\.mn1inistrazione provinciale un divieto assoluto. Si potrebbe comprenclere qualche limitazione. Se la nuova disposizio11e sarà immediatamente lesiva delle condizioni del rapporto d 'impieg·o già costituito, può ricorrere alla G. P. A. irl sede giurisdizionale e poi in secondo grado al Consiglio di Stato. 112° Dottor E. S. -

N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera. I q~esiti devono essere inviati, in busta, accornpagnati dal francobollo per la risposta e sempre indir~z~at~ im[J erso1ialmente alla Redazione del cc Policlinico », via Sistina 14, Roma. Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atli o sp eciali indagini, sono gratuiti.

esercente i!l Cassazione. cons. leg. del nostro periodJ~


[_\.~-....o ~LI,

.:\vi'I. 40]

NELLA

PROFESSIONALE.

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO L'ufficiale sanitario cou1unale nel nnovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie. •) Il i1uo1v o Testo U11ico d elle leg-gi sanitarie 27 lug·lio 193±, n. 1265, ha apportato note·vo1li n·1odillcazìoni alle norme relati,·e al ser·y1z10 clegli uffi ciali saniLari. Anzitutto i1ell 'art. 33 è stabilito il p rincipio ch e i Co,m uni provvedo1n o isolatamente o in consorzio ali. servizi di vigilanza igienica e di pro filassi , servizi ai quali è preposto appunto I ''ufficiale sanitario . J_,a no·m ina èLell 'ufficiale sanitario nella ;persona del medico condotto, ammessa dal vecchio T. U. delle legg·i sanitarie e largame11te applicata nella pTatica, è considerata nella nuo,1a legge come provvedi1nento d·i eccezione e di carattere temporaneo , da adottarsi quando , per particolari circostanze, un Comune non possa provvedere al servizio di vigilanza igienica da solo od in consorzio' con altri. Il citato articolo, fa anche obblig·o al Prefetto di emanare uno speciale regolamento .per determinare le 11orn1e generali p er il s1er·vizio di vigilanza igienica r1e11a provincia e per gli ufficiali sanitari. Una norma analoga, relativa agli ufficiali sanitari, esisteva già n ell'airt. 8'2 del Regolamento 19 luglio 1906 , n . 166, sull'assistenza sanitaria e la vigilanza igie11ica, ma non a'•eva avuto completa app licazione. Integra1ta erl inserita nella legge, questa di sposizione acq1Iista maggior valore e potrà contribuire ad una migJiore coo,r dinazio·n e dei seirvizi igienici dei vari Comuni. Notevoli innovazioni sono stat e aipportate nella procedura pe·r la n omina degli ufficiali sa nitari , analogamente a quanto è stato di sp~­ sto per i medici coin dotti. Pur m.antenen1do i] $iste111a del concorso, questo, in linea gooeraJe, non è bandito per i singo.Ji Co muni , ma viene indetto ogni anno per il num!3'ro. complessivo d ei posti vacanti n ella proVIncia. Pe~ i Comuni capoluogl1i di prorvincia o sedi d1 irr1portan ti industrie o dichiarati stazion e di cura , soggiorno e turismo , non solo· P1:1ò ess·er e fatto t1n concorso singoJo, ma , pre,r1.a a11torizzazio1n e del Minist ero de11 'ln1'erno , il Prefe·t to: prima del concorso pubb 1lic~ , può ~an?i~e u11 concorso, per titoli , fra. uffic1al1 sani.tari in servizio co·n nomina definitiva con seguita p·er concorso, a l quale sono amme si . anc?e i me: dici pro,dnciali e pro,rinciali aggiunti con sei anni di servizio· effettivo. Questa procedura da un lato ?ffr.e la possil)ilità ai Comuni più importanti ass'!-mer~ un personale be11 selezionato e g;a for~1t.o d1 pratica, e dall'altro permette ~gli ufficiali ~11itari più meritevoli di raggiungere. un m1o-lioramento di carriera senza sottoporsi a nuocvi concorsi per esame. 1

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(•) Nuovo T esto Unico delle Leggi Sanitarie con. Note e Com• mento di A. Carapelle e A. Jannitti Pi1·om aLlo. Editore L. Pozzi, Ron1a. Prezzo L.

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SEZIONE PRATICA

4 5. -

P er p1arteci pare ai co11cor si pubb·lici p1er i posi i di ufficiale sanitario è stabilito un limit e rnassi1110 di età di 32 anni. sal,ro le agevolazioi1i di legge per coloro ch e hanno benemer enze militari o fasciste, e fatta eccezione per i 1nedici provinciali e provinciali aggiunti con 11 e ann i di servizio effettivo , e per i sanitarj , i10111inati per concorso, in seI"vizio come ufficiali sanitari o con·1e medici di uffici d 'igie11 e comunali o di reparti m edico-micrografi ci di laboratori pirovjnciali d 'igiene e profilassi. Le commissioni giudicatrici dei conco1" i (art ..36) sono nominate dal Ministero d ell 'Interno. Esse form.a no la graduato,ri.a degli id or1ei in base alla voLazione ed alle preferenze (li leggeJ, ed 11a11no facoltà di dichiarare ineffi cace 1, esito del concor so per uno o più posti me s~i a concorso'. La nomina è fatta da l Prefetto secondo l' ordine della grad11atoria ed in rapporto ai Comunj per i quali i candidati hanno dichiarato di co·n correre. In caso di vacanza dì t1no dei posti messi a concor so, entro• sei m e i dalla p ubblicazione della graduatoria , sono no1ninati su ccessivamente, seco ndo la gradua.toria s tessa, i co·n coiTenti dichiarati ido,n ei. Il periodo di prova, per gli ufficiali sanitari non1inati in seguito a concorso, è di due anni, ma è ridotto ad llll anno per colo ro oh.e, alla data del b·a ndo di con corso, p1restavano g ià servizio, corn ei uffici.a ie sanitario con n omina definitiva . Trascorso il pe·r iodo di pro·v a , il JJrefetto pro,•vede , e·n tro il t ermine massim o di soi mesi alla no,m ina definitiva od alla di' . 1nission e con decreto che , in quest'ultimo caso , deve esser motivato ge,n ericamente.. L 'ufficiale, sanitario assunto in servizio è tcr1t1to a prestare a l Prefetto ·prom~ssa sol~nne di diligenza , segretezza, e fedeltà a1 pro·p r1 do''eri , secondo la formt1la contenuta n~Jl'art. 38, il q11ale indica pure la fo rmt1la de.J gi11ram ento, cl1e d eve esser prestato dopo ottenuta la norni11a de.finitiva. Come la precedente, la l·egg·e attu.al e stabilisce ch e gli stipendi minimi deg li uffi ciali arti1ari ~0110 detern1inati dalla Giunta pro,ri11ciale amn1inistrativ.a, sentito il Consig lio provinciale di sanità , ed aggiunge ch e es i non l:"OS ono esser .. tJperiori a quelli , g ià attribt1 it i rier i posti di ufficiale sanitario , r isultanti doJ-10 le riduzjoni sancite nel R. dec reto ~leg·ge 20 rtove111bre 1930 , n . 14-91, e 14. aprile 193-t, n . 561. Una nuova clisciplina è stata data alla materi<"l d ei co111pen si per le pre tazioni degli ufl~­ c jali sanitari (art. 42- -t.3), stat11endo ch e , per Il rilascio dei certifi cati con cern enti gli accerta1nenti anitari ch e le vi.g-enti disposizi oni de1nanda n o agli ufiìciali sanitari , è dovuto al f:omune un con1pen so a cariro d ei ri e hiedent i . quando tali certificati sono d o~1anda ti nell 'esc]u i'ro interesse privato. La 1111 ura del com11er1 o ed i casi per i q11ali esso è dovuto saranrto sta])ilit i con decr eto del :\Iinist ero dell '111terno. 1

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1588

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lL POLICLINICO »

Le somn1e riscosse dal Comune per tali com1)en si sono destinate al miglioramento dei servjzi igienici comu11ali, detratto il 50 % che è devoluto all 'uflìciale sanitario ed il 25 % al 1)erso,n ale tecnico che lo ha coadiuvato negli ac(;ertamenti. La quota spettante all'ufficiale sanitario e al ·p ersonale pre·detto non può ecce-d ere, peT ciascuno di essi, durante l'anno, ]a metà dell'an1montare annuo dei rispettivi stipendi, esclusa dal co mpito degli stessi qualsi<.lsi indennità accesso ria. Le prunizio·n i disciplinari, di cui trattano gli art. 44:-46, sono q11elle che già erano sancite dal Regolamento 10 luglio 1906, alle quali sono state agg iunte la riduzione di stiipendio e la destituzione. Una innovazione fondamentale è portata in·vece dall'.art. 47 che stabilisce il limite di età fissato in an.11i 65, raggiunto il quale l'ufficiale' sanitario deve esser collocato a riposo . Lo ste ~e .a rticolo disciplina la disp ensa o i] collocart1ento a ri·p oso per inabilità fisica , incapacità professionale, soppressio·n e di posto , o· per n ecessità nell'interesse del servizio. Altre circostanze, come perdit.a della cittadinanza italiana, assenz·e arbitrarie, ingiustificata mancanza di assunzio·n e o riassunzione del servizio, ab})andono volontario d 'ufficio interruzione o t11rbamento del servizio , portano alle dimi sio11i d'ufficio. Per mancanze più gravi di car attere mor.ale o µclitico si .può arrivare alla \lispensa dall ' impiego. Con quest e disp osizio·n i si sono estese al] 'uffi ciale sanitario le no.r me stabilite dalla legg·e C<>munale e provinciale per gli altri di·p endenti comunali. Al personale medico addetto agli uffici comunali d'ig ie11e si applicano, in gen·ere, le s1esse disposizioni che valgono per gli ufficiali • • san1tar1. Infin e con opportune dispo·sizioni transitorie (Art. 360 e 364) sono stati evitati gli inconvenienti che sarebbero potuti derivare da una trop1p10 rigida applicazione d elle norme innovatrici della nuo'Va legge. Così ai con corsi ai posti di ufficiale sanitario indetti fino a.I 31 decembre 193'7 possono essere ammessi, indipende ntemente dai limiti di e tà , i medici ch,e, alla data del bando· di co,n corso , abbiano prestato tre anni di ininterrotto servizio in uno stesso Comune o co,n sorzio come ufficiale sanitario in seguito a nomina prefettizia, ai1che provvisoria, purchè siano stati assunti prima della data di entrata in vig ore del nuovo Testo Unico (24 agosto 1934). Il collo·c ame·n to a riposo a 65 anni di età r.omincerà ad avere applicazione col 1° luglio 1936, fatta eccezione però per i sanitari che, oltre ai 65 anni di età, abbiano anche coml)iuto 40 anni di servizio e di quelli che ab·b ia.n o compiuto 70 anni di età e 35 di servizio, i quali devono esser collocati a riposo a .p artire dalla data so·p raindicata del 24 agosto dell'anno corrente. A. FRAN CHETTI.

CONCORSI.

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[ANNO XLI, NuM. 40]

POSTJ VACANTI. AGGIUS (Sassari) . - Scad. 5 nov.; L. 8096 oltre L . 2200 cavale., L. 880 arrn. farm., L. 704 uff. san. , già ridotte del 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50. AGRIGENTO. Consorzio Prov ..4.n,tituberc . - Scad. 28 nov.; direttore del Consorzio e del Dispensario prov.; L. 22.000 oltre L. 1000 serv. att., 3 quadrienni di L. 1200; partecipaz.; età li1nite 45 a . BRESCIA. Osp edale dei Bambini cc Umberto I » ecl I stituto Racliitici . - ,Scad. 15 nov., ore 12; medico aiuto; L. 5500 e partecipaz., guardie L. 25 e vitto; età limite 35 a. al 22 ag.; doc. a 3 mesi dalla stessa data; tassa L. 50,10. BRusAsco CAVAGNOLO (Torino) . - Scad. 15 ott.; L. 7920 aumentab., oltre 'L. 3030 automob., L. 616 u.f f. sa.n.; sole tratte11ute; età limite 45 a. CALTANISSETTA. Ospedale Vitt. Em. II. - Scad. 10 dic.; primario ostetrico aiuto chirurgo; titoli ed eventualm. esami; L. 6000; ritenute; tassa L. 50; età limite 35 a. Per altre condizioni rivolgersi Congr egazione di Carità. CIVIDALE DEL FRIULI (Udin e). Ospedale Civile cc S. M (]Jria dei Battii li ». Scad. 20 nov., ore 18; m edico-primario del Reparto di Radiologia e Fisiot er apia; età limite 40 a.; tassa L. 50, 10; titoli; clocum. a 3 mesi dal 20 sett.; stip. L. 6600, oltre L . 600 serv . att. , c.-v., 4 quadrienni dee., provvigione 50 %; compen so da fissare per prestazion e i1el costruendo Padiglione sanatoriale. FAEN7..A . Ospedale Civile. -- A tutto il 31 ott.; sos tituto chirurgo e medico assistente ordinario nella Sezione chirurgica; età limite 35 a.; tassa L. 50,10; stipendio al sostituto chirurgo L. 7000 e c. -v., è inibì to l 'esercizio della professione libera; al m edico assis tente L. 4500 e 18 % dello stipendio per serv. att . .Chiedere annu11zio alla Congregaz. di Carità. FARINDOLA (Pescara). - Scad. 10 nov.; L. 8000 e 4 quadrienni di L. 500, 2400 cavale., L. 500 se uff. san.; età limite 40 a.; tassa L. 50. GAIOLE IN CHIJL~TI (Siena) . - Scad. 15 ott. ; 2a condotta; L. 8500 e 10 trienni ventes. , oltre L. 3500 Lrasp., c .-v. ; alloggio su canone annuo di L. 600 ; c1ù limite 35 a.; tassa L. 50,10. MERANO (Bolzano) . Civico 0.c;pedale. - Al 25 ottobre, ore 18; assistente del Reparto Chirurgico; età limite 40 a .; doc. a 3 mesi dal 15 sett.; L. 5000, oltre vitto e alloggio (oppure L. 10 al giorno); riduz. Chiedere avviso . NovARA. Comune. - Scad. 1 dic.; medico condotto addetto alla vigilanza igienica sanitaria nelle scuole ed all'Ufficio d'Igiene; L. 8000 e 10 bienni ventes. , oltre L. 3500 trasp. ; età limite 32 a. PENNE (Pescara) . - Scad. 25 nov.; ia condotta ; L. 6500 e 10 bienni di L . 325, oltre L. 2400 cavale. ; età limite 40 a.; tassa L. 50. PoGGIOMARINO (Napoli) . - Scad . 28 ott.; L. 9500 e 3 quadrienni di L. 500; età lirnite 40 a.; tassa

L. 50, 10. RHo (Milano) . Ospedale di Circolo « Monumento ai Caduti per la Patria ». - Scad. 15 dic.; direttore-chirurgo primario; L. 20.000; compartecipazioJli; ritenute di legge; età li111ite 50 a .; titoli.


lANNo XLI, NuM. 40J

SEZIONE

1589

PRATICA

ROMA Governatorato. - Scad. 5 nov., ore 12; vice-direttore delJ 'Ufficio d 'igiene e sanità (gruppo A, grado III) ; titoli ed esami; non sono ammesse le donne. Chiedere condizioni. Rivolgersi al Protocollo della RiJJartizione I, Campirloglio.

Il prof. H. Runge è stato invitato come ordinario cli ginecologia a Breslavia, quale successore di L. Fraenkel , messo i11 disponibil i là per la nuova legge sull 'impiego pubblico.

RosETO DEGLI ABRUZZI (TerQlmO ). _,. Scad. 30 nov. ; per 2 frazioni; L. 7000 e 4 quadri enni di L. 500, trasp. L. 2400; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10.

Il prof. M. Schubert di Marburgo ha assunto la cattedra di dermatologia <li Francoforte sul !vleno i11 sostituzione del prof. Gaus, andato a riposo per la nuova l eg·ge.

SAN GIOVANNI IN PERSICETO (Bologna). Ospedale Ci vile. - Al 31 ottobre, capo del Reparto Medico; L. 10.000; riduz. 6 <>'~ - titoli; età limite 40 a.; doc. a 3 mesi dal 26 ott.; il posto non comporta obbligo <li residenza, ma solo di orario; serv. entro 15 gg. Rivolgersi alla Congregaz . di Carità. VoLTERHA. Ospedale Psichiatr; co . - Scaò. 15 ott.; 5 medici assistenti; ·L . 12.000 e 5 quaélrienni dee., oltre L. :3000 serv. a tt., L. 1500 alloggio. Rivolgersi Congregaz. di Carità. AVVERTENZA. - Quanòo non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il ptof. Erma11no Feòerici , di clini ca oculistica, passa dall 'lJ11iversità cli Cagliari a quella di Parma. Sono abilitati alla libera docenza i dottori : Carlo Bertone, in clinica chirl1rgir.a; Francesco Spinelli, in clinica oculislica; Pasqualino Montilli , jn cJirdca ostetrica e ginecologica; f' ilippo D 'Asaro e Francesco De ico]ò, in clinica peòiatrica; Giuseppe Aurisicchio, in farmacologia e tossicolog ia; Angelo Caselli, Ainelio Fortunato , Francesco Giuffrida , Luigi Niagliol o, Pasqua le Silvano. Paolo S Langanelli, in tisiologia. Sono chia1nati alle Università per cjascu110 indicat e i proff.: Friedrich l\1eggendorfer (orfl in Amburg·o) per la psichiatria a Erlangen; Ha11s Naujolcs (ì\ilarburgo) per l 'ostetricia e la ginecologia a Colonia; Ernst 'fheodor Nauck (Friburgo i. Br.) per ] 'a11alo1nia a l\!Iarburgo; Friedrich Faber (Monaco) per l 'odontologia a Friburgo i. Br.; Herrnan11 Groll (Monaco) per l 'anatom ia patologica a '1\' urzburg. 11 dott. Karl Astel (V\Teimar), presi<lente dell 'Uificio regional e turingio sulla cono~ ce11.za d elle razze, è norni nato professore all'UniYersità di .Tena. Il dott. Georg E. Konjetzn y, pri1nario all'Ospedale Cittadino òi Dort1nund , è no111ina to professore all 'UniYersità di Greifs,valn. Alla Scuola Medica Policlinica di Ne'v York so110 non1inati i professori : J ames P. Croce di clinica medica, Sidney V. Hass di pediatria , Joseph East111an Sheehan di chirurgia plastica e ·ripara Lrice (i11segnamento nuovo , co11 istituto, ri se.rva to ai laureali). Il Consiglio 1nunicjpale. di Monaco ha invitato il prof. L exer, direttore di quella Clinica chir.u~­ g·ica , :\d assumere 1~ direzione <lell 'Os)Jeélale C~v1co, in sos litu zio11e del prof. Fr. v. Mtill er , andato . a riposo. Il prof. K. Gu lzeit , direttore sanitario d el] 'Ospe<l ole Roctolfo Vircho'v di Berlino, è s tato invilalo dal ì\Iinislero 1le1la cuJtura ad assu111ere la direzione del la Cli11ica medi ca deJl 'UniYer ità <li Breslavia.

Alla FacoJtà medica di Parigi sono effettuati i seguenti spostamenti: il prof. ~roust, di anatornia medico-chiru.rgica e medicina operatoria, p assa alla clinica g·in ecologica (ultimo titolare: J .-L. Faure, ritiratosi); il prof. Marcel Labbé passa dalla clinica medica della Pitié a quella Cochjn (ultimo titolare: C. Achard, r itiratosi); il prof. Clerc passa dalla patologia interna alla clinica m erlica della Pitié (ultimo titolare: M. Labbé). Alla Facoltà medic1 cli Bucarest sono n o1ninali i proff.: M. Ciuca di batteriologia , Jo11esco-l\1Iihaesti di vaccino- e siero-terapia. Il dott. Villard Cole Rappleye, decano della Scuola inedico-chirurgica dell 'Universi1à Columbia di Nevv York, è nominato anche decano della Scuola di chirurgia dentale ecl orale <li l~ew York. Il prof. 1VIario Aresu, Rettore d el] a R. l Jniversità <li Cagli3.ri, è 11omina Lo ufficiale nell 10rdi11e Mauri ziano. Il dot t. Angelo Val tu on.e Foc.lalis, aiuto alla catt edra di patologia mecii ca a GP.nova, è nominato cavaliere n ell 'Orcline de11a Corona <l 'It ali a. Pubblicazione di eccezionale Interesse: Dott. Prof. r10BF.RTO 80Mf'IANI

JJfberQ docente cii f'linica. Oetetrioo--Ginecologica nf.lln. R. Univer~ftà di Roma

Eugenica e Stirpe con 8 grn fici nel teeto e <I ue tavole fuori testo. Prefazione del Prof. Sen . Ernesto Pestalozza. Indice-Sommario. - Premesse e preFlentazione del lavoro. - T>ARTF. T. "Eugen ira in genern le. - Le err,ditì\ patolo2'iche piì1 importanti dal pnnto di vista de· mografico <'ff eugenico. - I/ererlità sifilitica. - L'eredità tubercolare. - AlcooliElmo ecl eugenica. - J,~ malaria in rapporto al problema demografico ed e11genico. - Le malattie nervose e mentali ff i fronte problema. eu~enico e demo.grafico. - Fattori legé'lti a Ila funzione di matcrn ità che possono avere inflnenza sul problema clC'mografico ed eugenico, pi~ specialmente con~idern ti da Questo secondo nunto d1 viRta. - f''°stituzione ed eugenica. - PARTE II. Eugenica applirata nelln. ~iovinetta in vista della futura funzione ni maternità. - Lo sviluppo dell 'apparato ~enitale dalla nas<'-if a all'età <lella vita sessuale. Le 1 ~nse che possono modificarne l'evoluzione ed i loro effetti più specialmPnte oonsidern ti ner l'utero e per l'ovaio. - 110 svilnppo del bacino e le cause ohe poi::· Aono altera me l'evolnzione dalla. nascita all'età delln vita sessuale. - Lo sviluppo della mammella e le <'ause che p~~0no alterarne l'evoh17.ione ripercuott.."'nclNli sn lle funzioni di maternità. - L'igiene e la pr~­ filaesi gi necologica da lln nascita all'età nella vita sessuale in rapporto alla fntura funzione di mater· nità. - TI lavoro stinenniflto e salariato, conAirlerato piil ~rteci almcnte nell'età dello sviluppo. iD rn.pport<l E1lla funzione della maternità. - La profilas~i morn.lP Ciel ma trim on io: diAciplina nella vita delln giovan<' che si appret:ta, a divenire m adre. Volume in-8°, di pa.gg. VIII-232. Prezzo L. 2 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati 80le L. 2 O in porto franco.

al

Jnviare Vaglia all"editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale SuccursJ le diciotto, RCMA.


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<< J L POLTCLTNJCO »

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Bad.•Naubelm.

X° Corso annuale di cardiologia.

Nei g iorni 20-23 sette1nbre si è tenuto a Bad Nauhein1, la. n ota stazio11e termale, il X Corso an11u ale di cardiologia, alla .presenza di circa 500 ineclici , tra cui un piccolo numero di stranieri. Il Cor so è stato aperlo nella grande Sala d elle Adunanze dal dott. Schmitt, m eclico Governativo, ch e 11a p orto a tutti gli intervenuti, e specialme1rte agli stranieri, il saluto augurale. Le confer enze son o stat e invece te11ute nell 'auJ a cl ~!l 'Istituto. erett? da \i\i . Ku ckhoff per gli stud1J &ulla c1rcolaz1or1e e ch e p-0rta il st10 i10111e. Il prog·ramma d el Corso è stato:

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Prof. Bech er, dell 'Univer sità di Gjessen: cc L 'an atomia d el miocardio ». Prof. [{r ehl , d ell 'Univer sità di Heidelberg : « Il quadro cli11ico d elle malaltie del miocardio » . Prof. l\lorawitz, d ell 'Università di Lipsia: (( Terapia n1edica delle malattie del mi ocardio in stato d ì comJJen so (aritmie, disturbi cli conduzione tachicardia, cuore da Based ow e malattie ]uetich e ) » . (fl p rof. Morawitz , ammalato , fu sod el. cuore . st1lu1to dal prof. Lange, de11 'U ni:v. di Monaco). P1 of. flìl(lebrand, dell 'Univer sità di Giessen : « ~Iecca 11isrno rl 'azione farm acologico d elle medicir1e usate r1elìe ntalattie clel rr1iocardio n. Prof. HòcJ1reir1, dell 'Università di Lipsia : « Irrorazion e 1~ sen sibilità del cuore ». Libero docente Fisch er, dell 'Univ. di Tabi11ga : cc L 'azio11e sui vasi clei b agni d 'acido carboni co ». Prof. Kocl1, d ell 'I stituto Kercll hoff cli Bad-Nat1h ein1 : cc 1~lettrocardiogr afia generale ». Prof. W eber , dell 'Istituto Medico Bal11eolog ico cl i Bad-Nauhei n1.: « El et lrocar<liogr afia cli11ica de] da11no n1iocardico n. Prof. I 011nenbru ch, dell 'Univ. di Praga : (( Il crt.rdiopaziente ed ematoso e la sua cura ». Prof. Frick , dell 'U11iv. di Berlino: « ~1odifi cazjo ­ ni d ella forma e d ella funzione del c11ore ai r agg i X ». ·L ibero ùocerLte S lun1pf, dell 'Università di ìVIo11aco: cc Le mani~eslazior1i delle ni al attie del 111jocardio sul chimografo » . Prof. Lueg, èli Bad Naul1ei1n: « Modificazioni e con lroindicazio11i clei b agni di C02 ». Prof. Aschoff, dell 'Unjyer s ità cli Friburgo: « Su i d a11ni <i el miocar(Lio provocati da cau se infettive e tossich e ». .Prof. Aschoff, d ell 'Univer sità <li f,riburgo: cc Sui cJ anr1i del miocardio cla ins11fficien.za delle coro11ar1e n. Prof. Cobet, dell ' Universi là di Berlino: cc La valut azio11e del d'a nno miorar<lico » . I110J.lre il prof. W eb er 11a di111ostrato i su oi films sonori ch e pern1ettono di apprezzar e, conten1porar1 ea1uente, i tracciati g·r-afici e le manifestazioni acu stich e del ritmo cardiaco normale e patolog ico. V.

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SERRA.

LA NNO

XLI,

NUl\I . 40]

NOTIZIE. DIVERSI!, 40° Congresso italiano di medicina int~rna. Co1ne già annunziammo, il 40° Co11QTesso clella Società Italiana di Meòjcina Inlerna -o si terrà a Iloma presso la R. Clinjca Medjca nei giorni 17-20 o ltob.re p. v. Presidente d el Comitato ordinatore è il prof. Cesare Frugoni. Terr1i all'ordine del giorr10: 1° cc Le meteoropatie » (prof~ . N. Pe11de e ìVI. Bufa110); 2° <~ T~ra pia. vaccinica e terapia aspecifica d elle malattie ir1fett1ve » (proff. A. Ferrata e G. Boeri); 3° cc Le bronchiectasie » (in comune con la Società Italiana di Chirurgia; 'proff. A. Omodei Zorini, R. Alessandri, F. Lasagna, A. Vallebona); 4° cc Le pleuropatie nell 'Esercito » (m agg. medico R . D 'Al essan(lro). . No11 sono . acceltate e non iscritte all'Ordine d el giorno coi:nuni?azioni di soci non in regola con i pagamenti e d1 aderenti che non abbiano versato la r elativa quota di L. 75. Sede e Segreteria del Congresso: I-l. Is tituto di Clinica Medica, cc Policlinico » , Roma. Per d eliberazione del Consiglio direttivo 11on p otra11110 essere inscritte quelle comuni cazio11i non accompag11ate d a un breve sunto che (se accett ato, anch e se la comunicazjone n on sarà fatta) verr à pubblica to 11egli Atti. Sono concessi i corLsueti rihassi ferroviari. Per cl1iarimen tj rivolgersi al segr etario d el Cor1gresso : prof. Arnaldo ~ozzi, R. Clinica l\1edica, Ron1a.

Il g1·ande Istituto snnntoriale ''Mussolini,,. Sarà i11 augurato, com e a11nuncia il Calendario d el. ~egin1e, il 1° dicem])re prossimo 11ella p~11 a cff1c1e11za d el suo funzionamer1to. Sorge su di u111 vasta zona di circa 25 ettari di terreno . Sette grandi fabbricati costituiscono i] nucleo r)rincipale del i1t1ovo Istituto: all 'edificio centrale fan110 ala due padig·lio11i laterali <lestjnati. alle specialità e qu a ltro altri padiglioni destinati ai In:llati di tuber colosi polmonare. L 'insiem e cleali edifici, inaggjori e minori, presenta simmetricam e11tP- la forma di un ferro di cavallo. Nella stessa area d el Centro sanatoriale sara11no poi cos truit i una scuola-convitto per assistenti sanitarie e u11 eclificio per ammalati tuber colotic i n on infettivi. ,Al J)ia110 terre110 e al lato sinistro d el g·rande atrio d 'onor e sono sistemati i locali per la Direzione , 1e sale per il Consiglio d 'am111.i11istrazione, per i professori, per gli studenti e le bibliotech e IJ1er1lre al lato destro e al pia110 ammezzato s 'allineano le sale per le esposizioni d 'igiene social e e i musei. I padi g·lioni sp eciali comprendono una cli11ica medica, una clinica chirurgica, r eparti radiologico, idroter apico e fisiot erapi co, r ep artj pe· diatrico, otorinolaringologico, ortopedico, maternità, il reparto p er m edici e studen ti di sesso femminile con 30 cam er e ad un letti). Dal corpo trasver sale rl ell 'Istitt1to, che serve cli collegam er1to all 'esedra e che comprenfle u11 an1·pio atrio per gli stl1dbntj e la grancle aula d elle lezio11i, si dipartono i due bracci dell 'esedra nei quali si trovano i laboratori chimici , batteriologici, istologici e sierologici, mentre al pianterre110 clal lato dell 'esedra, sono disposti il r eparto farmacia. e il reparto odontoiatrico. Nei sottosu oli di questi corpi di fabbrica so110 invece sistemati gli impianti di disinfezione bian cheria, di lavan 1


[ A.NNO

XLI, Nl. ì\I. 40 J 1

SEZJO E. PRATICA

deria, di stireria e di guardaroba noncllè la c ucina . . dietetica e i magazzini clei la1Joratori chiJlllCl.

Ai bracci d ell 'esedra s'attaccano le brancl1e r ettilinee di collega1ne nto con i quattro !)adiglioni sn natoriali. È progettalo un g r a11cle teatro capace di oJ lre 700 posti a sedere e un vas to laJJoratorio 1>er i J11alati. ron si osp i Leranno pil'1 solo tu]Jer cololici , 111a colpili da tutta le malattie p-0l1nonari , e ciò i11flu irà anche sulla psicologia dei n1alati ch e purtroppo J11olte . voll e rjfiuta110 di andare in un is titut o per tubercolosi , teme11d o cii essere sospetta1i cli tale i11a latti a. I fabbricati hanno u110 s' 'ilu1)po di circa 25.000 i11elri quadrati ed uria Cl1batura di circa 390.000 l11etri Cl1bi con 75.000 inetri quadratj di solai P 1500 pos ti lelto p er m a lati ; intorno sorge un parco co11 ampie 1Jasseggia le, chioschi e font a11e che 111i ura 225.000 metri quadrati. \ -errà s ist emat a tutla la zona prossi111a, oYe sor· g0110 altre gra11diose is liluzio11i sa11itarie.

Pei servizi igienico-sanitari del Go,·ernatorato <li Roma. ~el

prossirn o an 11 0 sarà inaug11ralo e cornj11 cerà a fu11zio11::i.re il 11uovo g·r ande Ospedale p er Je t11ala l lie i11fe l Li e. Nel bilancio 1935 vie11e st anziata, all 'ari icolo 7 4 A-C) la somma cli lire 5.650.000 (d elle quale L. 1.000.000 per spese cli arreclampn to) 1tell 'i11tento di mettere l 'Istill1to in co11cli zio11i di j11iziare i1el })rossimo a.n no il suo fu11zi o11 a111e11to, sa lYo ad eseguire gradualmente in segl1ito le ul t eriori opere cli completa1nento. P er le Stazion i a nilarie n ell 'Ag r o Ro111ano, Jlrosegt1er1clo il prog ran1ma sYolto nei preceden ti eserr izi , l '.A .lnministrazione si propon e di costruire n el prossi1110 anno due nuove Stazioni ani I a riP co11 ln so111111a di L . 300.000. Per i servizi mortuari e cimiteri ali è s ta ta s ln11 zia ta lu somma di li re l. 700.000 p er costrt1zio11e di loculi al Ci rnitero del Vera_110 e quella di lire l .U00.000 per completare j l <l,·ori di nn1plian1e n lo cl ell 'Os&ario com1111e. P er il com1)le tame11 to della fogna tura è previs to J1 ello stan1dan1e1llo del nuovo bila n cio la s1)esa <li L. 3.700.000.

Profughi universitari in Inghilterra. Il « Con sig·lio per l 'Assis t enza. Acc acl e11~i ca » , .co: tilt1ilo i iJ1 Ing hilterra. per a1':1tare gl1, .stt1.d1os1 1)rofug l1i d alla Gern1a111 a .e . ass1cu~a re l .1nc11 penclenza rt ella cultura superiore e 11ntegr1t h d ella scien za, 11a co1npiuto opera Yasta. f) a una r eiazione si d esun1e ch e il col]oca111eu Lo è difficile, perch è oggi le u11iYer sità. costitui ~o.n o <lelre fort ezze rhiu e, difese da b arrier e qua 1 1nfra11g ibili per chi non è di carri era, s~v~atull.o inaccessibili a o-li stra11jeri. Ragioni amn11111stra l1ve tend enze ~azional iste e concezioni utili laris te , nt~tto110 le u11ive rsità ir1 condizio11i assai inferiori a quelle avt1tesj nel Medio Evo , quando chil1uque e111erge~ e po leva esser e accollo 11el c~rpo. ac;ad e111i co. Ma lgrado tutto - specia1111ente in v1r ll1 clel ])r es ligio eserci ta1o da lorcl Rutherford , ch e l)r esiede il Co11siglio - si è ri11sciti a colloca:e 17 1111iYer sitari d ella Germa11ia e qualcu110 di altre Nazioni co111e l a Russi a. Nell 'U11iversità di Londra Ile han;1 0 Lro' alo pos to 67 ; in guella cl i Can1hri<l g e ;~1 t11011 olo, n1a ryues tn uni,·er ità , frery11 e11lnt n

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da u11 ce lo ricco, ha co11 lribuilo con circa 300.000 Jire it. al fondo); in quell a di l\iianchester 16. I11 quasi lulle le Univer sità e Collegi sono stati 111essi a disposizion e dei profug hi i n1ezzi di studio: labor él lori , biblioteche e fondi. Alcuni i11segnanti ingl esi si sono tassa ti volontaria111e11te, per aiutare i colleghi. Si so110 asseg·11ate sovve11zioni indi,·irluali p er tre anni, in misura di circa lire il. 10.000 l 'anno ai celibi e di circa 15.000 lire it. ai COJtiugati. Il Consig·lio si è ancl1e adoperato ed h a co11tribuito a cercare sis le1nazio11i fl1ori delJ '111g hillerra: la nuova Univer si là <li Is la111bu1 ha collocato più di 30 u11iv~rsitari t edeschi; altri sono s tati accolti i1ell '« U11iver si là in esilio » cli Ne"v Yo.r k · altri ancora i11 Russia, nel Brasile (ove ' . ! 'UniYersità di .S an Paolo , otli1nan1en te organizzata e attrezzala , viene ancora ing r a ndita e rinnovata), ecc. Fra tutto, dalla Ger111ani a sono stati elimina1j l 202 u11i versi tari (professori lilolari , docenti ecc. ) ; cli essi appena 389 sono stali collocati ; ina, co1ne si è del to , circa l a m età lo so110 s la ti in Inghil, . terra. IYi i fonòi raccolti sono venuti esat1TendosJ; ina si ha fiducia di rialimentarli.

Le lotterie per gli ospedali irlandesi. L 'ulti111a lolteri a irlandese ha reso circa 180 n1ili o11i di. lire, cli cui 120 sono st ati assorbiti dai µr e111i 30 sono andati agli ospeda I i e 30 h a11no copert~ le tasse governative e le sp e e di organizzazione. li'i11 'ora le lotlerie irl andesi hanno reso circa 1 miliardo e 800 n1iJioni di lire , di c ui circa un 1niliardo e 200 n1ilio11i so110 andati in pre111i · g·li CJs11erlali hanno rice' t1to quasi 380 mili o11 i . Dappri111a i soli ospeòa1i p er incligenti vennero sovvenzionati, poi a11cl1e quelli a pagamento ed ora si è proposto di sovvenzion:1r e g l 'isti tt1ti scie11tifici . Le son1me son o così inge11li , ch e i vorrebb <:' d esti11a rle a cos liluire d ei capitali c h e r en<la110 g li o5pe<l ali i11dipendenti, 11 ella .preYi sion.e che questa fonte (li ricch ezza ven g·a, pr1n1a o po i, ad esat1rirsi. Le so1toscrizioni degli irlandesi Jton cos tituiscon o ch e appena il 7 % d elle so111me totali ; cosicch è s i tratlél cli lln rivo] o et 'oro provenjente cl all 'ester no . L 'I11g·hillerra vi ha con lribuito qua si con due le rzi · h a rjcevuto a11ch e i due ter zi <lei pre1n i. Nell 'Ìr1g-11il terra si è contrari a ryues la speculazio11e, s0Yr a tt1 l to da parte cl e i puritnn i e d ei n on confor1nisti , JJer r agioni di rnoraJità, in quan lo i pre111i n on Ya11no a compe11sar e i i11e rite,oli, n1 a ~0110 dl tribuit i dnl caso: ond 'è c h e la , peculazio11e vie11e co11si<l er a t a con'le anti ociale eri assi111i1 ata ad u11 g ioco d 'azza r cl o. Il GoYerno ing·l ese nYeYa t cn tato di opporsi al.lo s n1erc io dei lJig·lie tti , il gt1ale i11 Ing hilte rra è ilJeg·ale; m a il risulta lo ft1 trasc ura~ile. Or~ il ~o­ rerno i11g·lese ha adolt ::i to J'lU OYe n11 ure: cioè v1 etn la pl1l1])li cilà alle lotteri e; vieta pure di ò ar n.e .qu alia i i1o lizia e in onr licoJare d i re11cler l1o l1 i nu1Ileri dei big lietti \ ·incen li . Quasi tl1t la la sta111p:l ha a1Jprovalo , t11alg rado i d a nni ch e ri sente rl al n1l111ca to introito p er 1a puJ)blici là.

Azioni giudiziarie. La Cort e rl 'ap}JelJo cli 'f olosa, co11fer111a ndo il g it1rlizio d el Tribu11ale ci\·ile di Ca lres, ha con cl a 11na lo u11 nledico p Pr n egli genza professional e. l;o-li ad u11 r agazzo n0Ye1111e ch e aYeYa riport at o la fr~ llura ci ell ·a,·ambr accio ini s tro , a veYa ap11li rato


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« IL P OL lCLINI CO »

un appar ecchio g·essato ; si er an o prodotti fatti cian o tici , m a egli n on attuò n1isure id on ee ad impedire 1 'asfissi a, malgracl o i ripetuti avverti1nenti di un collega: si limitò a qualch e t aglio dell 'a.p par ecchio a livello d ella m ano e d el p olso. Si r ese J1 ecessar ia l 'amputazione d ell 'avambraccio fl 1 t er zo su periore. Il m e,lico rlovrà corrisp o11dere 20.000 fr a11chi di <i. anni e inter essi. Un n1eciico o ~ pedaliero di Heerle11 (Oland a) contrasse il vaiolo n ell 'eser cizio professional e. La banca assicuratrice , « Rijksverzel<eringsban·k », rifiutò <li ricon oscer e 11 caso com e infortunio sul l avoro·, rl 'onde u.n 'azion e, con clusasi cori una sent en za del " Co1n itat o central e p er g l 'inci ennizzi ai l aYor atori », ch e di chiara in fortunio 1'infezi on e co11lratta cl al m edico in ser vizio .

Un po' dovunq11e. In occasion e d el fau sto eYen1 o ch e h a all ie tato l n Casa di Savoja e l a ·azione Italiana , son o state attuate rnoltissime inizi ative b en efiche . I gio.r nali q u otidia ni 11e h an110 dato an1pie notizie. Ci limit ia1110 a seg·n al ar e cl1e l 'Associazion e Mt1 til ati ha d elib er ato d 'is tituire u11a St azion e m arina perm ar1ent e p er figli e orfani di muti lati e ch e a P alermo Yerrà cos truito ll n g·r a11de Centro assi t enzi a1e . Hanno avuto l 'a] lo on ore di assi st er e la Principessa <li Pie1nont e e l a ~eonata, i proff . ' 'al erio Artom <l i San t '.A.gn ese, F r an ce co Piccoli e Rocco .T ernma. l\1Ie11tre questo 11u1ner o vien e in 1paginato si svolge a Napoli il 5° Co11gr esso òi m edici11a e i gien e coloniali , ch e fa parte d el 2° Con gr esso <li studi col oniali . Ne riferire1no n el prossimo num er o. La riu n ione annuale d ella « Sociét é fr an çaise ò 'ortl1op édie » avr à lt1ogo il 12 ottobre alla Facolt à di m edicin a di P arig i (anfiteatro Vulp ian) . 1'emi : cc Tor ace ad im buto » (rel atore G amier di Parig-i' ; « Tra tta1nento delle p ar al isi sp asticl1e (sindronJe d i Littl e ed en cefal opatie) » (r el a tori Rond el di Nlar sigli a e Delch ef di Br11xelles) . Informazioni presso il segr et ario gener al e, prof. H .-L . Roch er , rue Jud a1que 91, Bordea11 x. Si è cos lit u i ta a Londra l a Fondazion e intern azion al e Flor en ce Nig htingale, ch e ha l o scop o precipuo <li or g·anizzar e cor si di p erfezion am ento per i11fermi er e selezio11a te. Venne l e tto un inessaggio cl ella Regina. L 'Il se t t emJJr e s i è tenuto a Sa n Seb a tian, 11ei l ocali ò el Collegio l\'ledico , u11 'assemb]ea d ei m edici ferrovi ari sp agn oli , presi e<luta d al dot t . J osé Lu is Duran Sou sa, ch e è st at o confer111at o presid e11 le; u n r esoconto d ell a riunion e è d a to in « ~Iedic . Iber a )) (22 set tembre 1934). Si è costituita un a Societ à r omena di studi p sicoan ali Lici; alla presid enza è st ato chi an1 ato il })r of. Radulescu-1\ii otru. Si è or ga11i zzato un I stit11to olandese per lo studi o rl ei car atteri er editari n el] 'u om o e rlella }Jiologiu tl ell e r azze. :f~ diviso in tre sezioni : 1° bioge11eaìogia; 2° s tatisti ca m edica p er l 'esam e d ei car a tleri er edit ari ; 3° studi antrop ologici sulla biol ogia rlelle razze. Si è orga11izzato a Lei da un I s tituto di cri111i11ologia.

[A NNO

XLI, NuM. 40]

Nell 'Os:pedale <e Georgia Baptist » di Atla11ta (Geor gi a, S. TJ . d 'A.) è stata organizzatét u11a divisio11e p er cancer osi e affidata al dott . J an1es L . c.:;ampbelì . Ogni ven erdì vi si terranno conferenze e d isct1s~io11i sul problem a del cancro . La « Metabolic Associ a tion » di Fil acleJfia ha stabilito un cc ca1n po per b ambini diabetici )) d e11 'e1à <l i 5-lG anr1i, allo scopo d 'interessar e alla form a m orb osa - p ar ticol armen te g.rave n ei b ambi11i i 11~edi ci, i .gen.ito.ri , i c~ltori di sociologia, i prof a 11t ecc., di. m1gl~or~re tratta1nento, di ca1npio11 ar e l e r eg1straz1on1, d1 far or ganizzare r e-par ti osp ed alieri, di diffonder e cog·n izioni utili , di tutel ar e contro le specialità m edi cinali e diete licl1e.

i!

Il g r . uff. Ez io Granelli, p er 011orar e l a m e1no.rja della m adre, compian ta sig nora Cleofe Mazza Gr aI)e]li, h a m esso a disposjzione del Capo d el Governo l a somma di L . 100.000, ch e son o st at e ,1 es li11a te alle oper e assisten ziali d1 Forlì città n atale d elì 'Est i1) la. ' Il sig . F lor en cio Aluch a, m orto a Bu.en os Aires, h a legato un milion e di pesos p er l a costruzione, 11el Brefotrofio, di un p acligli o11e d estinato all 'assist e11za d ei tuber colo ti ci. A D aYos esiste un sa11atorio i r1glese, intitolato nll a n egiri a Alessandra, dovuto ad una inizi ati va pr esa 30 anni or so110 d a lord Balfour of Burleigh; esso l1a ur1 capital e corri sp o11de11 te a milio11i 3,5 r un r eddito elevato; accoglie p azie11ti a r etta rid o l la (l ir e st. 2, s. 2, d . 6 alla settiman a) ; rlu ra ta n1edia d el rj cover o 7 m esj. Segr et ario: W . G. Lockett, Davos-Pla tz, Svizzera. Nel r ecen le Con siglio d ei Ministri è s tato p rr. r ntat o e approvat o un o sch ema di decr et o concernente ' ari anti al R. D . 7 settem b r e 1910, n. 711 , r el ativo alla is titt1zi on e d ella Scu ola di Sanit à ~li­ li1 ar e ~1a rillima. Con tal e provvedimento l a Scuola di Sa11ità ì\tl . l\l ., per r agioni or ganich e e di semplificazion e di ser vi zi , cessa di fu112ion ar e a Nap oli, per essere trasferita i11 altra sed e, ch e sarà st abilita con rlecr e lo 1ninis teriale. All a F;\coltà m eclica cli P arjgi son o state soppresse la cattedra di p atol ogia inter11a e quella di an at omia m edico-chirurg ica e m edici11 a op erator ia. In Ar gentina sono st ate an11ulla le varie n omi11 e a 1>rofessori univer sitari fatte nel 1928 d al in inist ro cl o l t . Izzo. Così l e catteClre occupate d ai proff. Abaì os, Cou lin , Rt1eda , Vjgn olle.s sono di\ enu1e Yacan li. Lé1 nuova legge per la carrier a osp ed aliern i11 Arge11tina dell a quale demmo già notjzia, stahilisce, tra l'altro, ch e ogni medico osp edaliero d eve og11i anno pubblicare almen o due articoli n1edir i o pre~entare qu al ch e r el azion e . Ma in pratica son o s1a1e co111m esse delle i11frazioni ; d 'ond e critich e e òi sagi tra i d a nneggi ati. 1

ll rlott. Léon Binet, professore di fi siologi a all a Faco ltà 111eclica di Parigi r--=- il più gioYane d egli i11~egnanti rli quella F acoltà è st ato invitat o a ten er e una serie di co11fer e11ze n elle Università ar g·entine . Il Con siglio d ei Co1nrn issari d el Po1)olo clelJ a Rl1ssia, cc al fine di sti111ol are lo sv iluppo d elle scie11ze e di el eYar e l a qt1alifica d egli studio i »,


LANNO XLI,

:l'Ul\•I .

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SEZIONE

ho r ein legrato, con r ecente decreto, I 'uso ufficiale <.lei gradi e titoli accademici, che era stato abolito drtlla rivolt1zione bolscevica. Sono istjtuiti due gradi aocademici : « ca11dicla to n e « dottore » · e tre titoli universilari: « assistent e », cc docente » e « professo1·e ». In RomaniJ. la durata del servizio militare ten1pora11eo per i medici è stata portata da 4 setti11ul11e a un a11110. Alla fine del 1933 la città di Vien11a coni ava 5045 medici, Lra cui 603 donne. La Società Medica della Contea di Filadelfia h a co11dotto un 'inchiesta sui pazienti che si prese11tano negli ambulatori. Su 1036 pazienti, ve ne furono 272 che si era110 presentati a due o più a111bulatori; di questi ve 11 'erano 104 che lo avevano fatto perchè non erano rimasti soddisfatti delle prime cure; solo 5 % c,a1nbiavano di conti1luo ambulato.r i, per abitudine i11veterata. Il 95 % incirca dei pazier1ti erano in condizioni di effettivo bisogno; questi tutti, quando avevano potuto si erano fatti visitare e curare per loro conto. Il Servizio di Sanjtà dell'Austria ha emanato u11 'ordi11~nza che vieta le conferenze di terapia e di fisiologia fatle cla non medi ci; il divieto non si estende alle società private. I n1edici dell '« Auto-Club 1\1érlical p francese, diretti dal dott. Ferrau, sono stati ricevuti dal S3i1to Padre, il quale ha esal tato i servigi che l "arle ineclica può i·endere alla reljg"ione. Il nuovo ministro d ella pubblica istruzione della Ger1na11ia ha ordinato ch e l 'Uuiversità di Breslavia, in collabor azione con quelle di Gottinga, Kiel e Konigsberg, elabori urta co1npleta dottrina nazional-socialit>ta 1Jer l 'i11segnamento superiore della g ioven Lù tedesca. ·L a Ca1nera dei Comuni ha approvato un emendamento che riduce la tassa d 'importazione sulle lampade a carbone di diametro superiore a 14 inm. , I)Ortandola da circa lire it. 15 a circa lire it. 4,50'; e ciò in considerazione del fatto che esse sono l ar gamente irrtpiegate per la ~isioterapia. Il ministro del commer cio, dolt. Burgi.n, rilevò che l a clirni11uzione della tassa va a benefizio dei malati e del pubblico. Abbiamo dalo i10Lizi a fl ella tassa doganale s ta]1ili ta dall 'Inghilterra sull 'insuli11a e della pronta revoca di t ale tassa.. La revoca ha provocato vive proteste, alla Camera dei Comuni, da parte di un deputato protezionista; ma l 'on. Chamberla)n , mini stro dei tesoro - ch e pure è un deciso protezionista - dichiarò che la t assa era stata « u11a specie d 'infortunio per il Governo )) 1 il quale aveva ceduto alle richieste dei fabbricanti. Il prezzo s i è subiio abbassato, con grartde vant aggio per i diabetici , }Jer i quali « l 'i11suli11a pt1ò essere questione di vita o di morte ». In seg·uito alla co11ferenza economica di Otta"'·a, sono state elevate le tariffe protezionistich e imposte dall 'Inghilterra su vari medicinali, tra cui l 'olio di fegato di merluzzo, col risultato di creare gravissimi intralci ai produttori (l 'olio di Terr a11ova ora va in Ingl1ilterra e quello <lella Norvegia va i1egli Stati Uniti: così l 'uno e l 'altro com-

PRATl UA

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piono un Yiaggio inutile attraver so l 'Atla11tico), nonchè di ridurre il consumo e di da11eggiare i n1 alati. Il Consiglio della Sanità Pubblica del Connecticut ha stabilito che i carcerati co11da11nati per rea li sessuali debbano essere assoggettati a visite 111ediche, per accertare se siano o non esenti da i11alattie contagiose, i1ell 'eventualità che le abbiano 1ras:r_nesse alle }Jersone con cui h a11110 avuto rap}Jorti. Nel caso che si risco11 tri sifilide o blenorragia, si deve darne notizia all 'uificio d'igiene st atale. Seco11do n otizie ufficiali provenienti da Mukde11 , lu11go l.a linea ferroviaria fra Sipi11gai e Taonas , è scoppiata la 11este polmonare. ,S ono stati d enunziati 11u1nerosi morti. !Si è cos tituito in In ghiJ lerra un ~0111Jtato p er 011orare la memoria di Sir Walter Morley Fletcher, rhe fu il primo seg·r etario del « Consiglio Medico delle Ricerche >>. Il Fletcher fu un brillante stu dioso e un animatore. Nella carica affidatagli si cjjm<Jstrò a11che un ol tin10 organizzatore della ricer ca scientifica. Il Cornitato si propone di collocare un busto di l~"'le tcber nell 'atrio d 'ingresso dell 'cc Istituto Nazior1al e per la Ricerca Medica» e di organizzare un laboratorio sugli studi della nutrizione, i11titolalo al Fletcher, che di questi studi ebbe particol armente ad occuparsi. Il n1inistro di salubrit à, agricolt11ra e zootenia clella Repubblica del Venezuela ha pubblicato un volun1e in cui sono r accolti gli omag·gi prove11ienti dalle varie Repul)bliche americ3.11e alla memoria d el dott. Luis Raze lti, g-loria dAl Venezuela e d ella inedicina: chirurgo, studioso, filantropo, propagandista, oratore, l.lon10 probo, difensore ins tancabile della giustizia. In In ghilterra di teng·ono freqùenti co11ferer1ze e is truzioni pratiche, per medici e studenti in rnedicina, sui metodi anticoncezionali; int eressa i1otare che sono quasi tutte dovute a dottoresse (troviamo i nomi di Gladys Cox, Cecile Booysen , Hel e11a v\' r ig h t, nel « Laneet » d ell '8 settembre) . Alla settin1ana sociale di studio dei Giovani di Azione Cattolica della Campania, è stato pos to in studio il problema della prepara zione alla famiglia. Il prof. V. l\11. Palmieri , docente di medicina legale all 'Università di Napoli , ha trattato la parte l)iologica, con speciale riguardo alle teorie eu genjche e razzis tiche, che egli ha confutato. All'Ospedale Pri11cipale di Praga una giovanissi1na dottoressa iniettava ad un bambino u stionalo 200 cc . di benzina invece di soluzione fisiologica ; il Tribunale l 'ha ora condannnta a cinque n1esi ai car<::er e duro.

Con profondo dol or e apprendiamo l a perrlita cl el grande Maestro della chirurgia FRANCESCO DuRANTE, che con Guido Baccelli fu un fondator e del nostro giornale. Il Suo allievo Roberto Alessandri dirà degna111ente di Lui in un prossin10 numero.


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POLI CL l ~ l CO

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[A~No

»

XLI, Nm-1. 40]

1Vul ri tio 11, 1. ~u111ero su gli stimolanti della 11 u trj zio ne. A rch.. li. di Chir., mag. - E. CroccA. Reflusso

t)ielo-ve11oso e assorbime11to inlrarenale. --:- O. F. l\1.Azz1N1. Coleperiton eo idatico e id ati(lo-periton eo . A r ch. lt . l'rl a l. A p]J. Dig. , 1nag. - M. GAvAzzENJ. I .. 'ulcer a ex trabu1bare del rll1oò e110. - P. ALEsS.\ :X nntNI. Sprue, ;ichilià e pellagra . Sa n g, 111g. - G. FoNTÈS e L. 'fR1vOLLE. Terapia delle an errLie d a car e11z3. i11ar ziale. - C. VLAnos. 'J'ra fusio11e dj sa11gu e conser vato. D eut. i\ll ed. ll och ., 6 lug . W ESTPHAL e Ku r J\lTCK. L 'ulcer a p eptica. Et< l\ST. Progr essi (Lell a r ndioterapia. J ou rn. de M éd. de L yo n , 5 lug . - L. BoucH1-T. Ileurl1a tism l tratt a li con l 'ascesso di fissaz. J ourn. l\f éd. Fran ç., giu. Nu1nero sul linfa tj lllO. R iv. r1i Pat . e C l . d . Tub erc., 30 giu. - L. CANAVÒ e S. FIAN))ACA. Rican1bio j11termedio r1ella tJJc. lJOl111 . -=- B. BoGGJi\N. Esiste antagoni smo tra Jn a1nria e tbc. ~ J ournal A. 1\f. .1., 23 giu. H. TRol\IAS. Cl1 e cos'è una p el\i J1or1nale? - J. G. Do"vNTNG. Cos111e li ca. 1\1efl iz. I~ li 1i ik , 6 lug. - L . AscROFF. Proble111i st1l ca11rro . A rch . I 11l erri. i\1 ecl., 6. - L. :Nl . H u ux THAL. Colrst erolo del sa11gu e. - E. F . CAIN. lperten sio11e l11ali g11a . - I~. ì\ [UNT\VYLER e aJ. Eq11ilibrio aciclobn iro. Rei•ue cle Chi r., g iu . - H . FtNSTERER. Tr att a111. chirl1rgico clelle affe1 io11i he11igne dello stoJ11aco e del duocle11 0. 11en . de Ch.ir . e/e B a,r celo n a, lnar. - 1\. . LE1. 'r ratta1n. chir . dell a sirjn go1nielia . J ou rn. Ne r v. a ..~1e nl. Dis., lug ..~ A . G. TouHAJN e G. DnAl'ER . L 'e111icranico. Sp er i rn en.tal e, apr.-giu . - G. E. PAnENTI. Encloc:i rdit e cla enler ococco. - G. P ATRASSI. Flora batteri ca n elle coli li disse11teriforn1i. - L . CALIFANO. fJcgen er azjo11e grassa . - G. PEROGARO . Gluta1io11e e feb])r e. Cl. Mecl . 11.., lug. - A. GlJGLIRLl\ITI. Cur,-a glice111'ica 11egli ep atici . - G. M AHGRETH e B. DAvOLI01\11\ R·\NI. Reticolociti n elle m ala ttie del san gue. ì\11 . S1aoN. Sturlj sulla febbre. - F. D 'Avos . Funzio11alità ren ale negli epaticj. lVie n. f{ lin. W ocJi., 13 lug. - FRISCH. Tratt a111. cl ell 'epilessia. Riv. Oto-Neuro-Ojta lni. , n1 ~tg.-giu. TonRINl . J; anisocor ia n elle lesioni infian1111a I o rie auricol~ri. - MASPEs . Pr1eumografia dell 'e11 cefal?. - . ' ·EnC:ELL1. Sindrom e peclu11colo-protuber an z1ale d1 prob abile n atura infettiva. Riv. Jt. cl i T er apia, 30 m ar . C. PAPP. Cura dE:ll 'accesso di t achicardia paross. - V. MAccoNE. 1\lcoolter aJ)ia en cloYenosa dell a tbc. polm. Presse iVl éc1. 4 lug . - ~- VAQUEz e ~1. MouQUIN. 'frattam. dell 'e.ritremia con fe11iliclrazina. - P · PAGNIEz. 1'rattam. dell 'epilessi 3. Brit . .l'V!ed . J ou rn ., 14 lug . - F. S. Fow,,·EATHER . J ~same della fl111zion e r enale. ~ H P. H1wr ~,~-0TH. Diete a contenu lo alto di carboidrati ed efficien za i11sulinica . I \li n. W oc li . 14 lug . - W. BRANDT . L 'acqua .1)es~ nte. - W . ' OsTERREicHEn. Elimjn az . di fol]1{'0lj11a e prolan d a parte di uo1ni11i. Ann. Inst. Past eur, lug. - G. BERTRAND e P. SERBEscu . All11minio e can cro. - J. VALTIS e F . VAN DENSE. Variazioni del virus tubercolare. 1

1

1


SEZION~

Pres~e ,\tléd.,

e J . BAD~IA~ J . 1'1·a lta1n. clcll 'intossicaz. <l 'origine i11lest . - F. StcLot-:N'OFF. L'ace tilcolina n el lra tta111. dell'ictu s (' llli pJ eg iCO. 1\liin ch. i\tJerf. JVocli., 13 lug. - F. J A~l J N. Pl etora i po I j cl.ria. Rinas1·. J1ed. , 15 lug. G. Ftri\IAROLA. ~·I e1 • i11gio1n3. d el lol)O fron tafe sin. J ou rn al A. ~l. A . , 30 giu. - D . B. DAv1s e F. P. Ctr 1~RJER. ~lorho di Morquis. B. FANTUS. FlebocJisi di d es I rosio. -· J. FELSF.N e A. G. OsoFKì. 1\f e11i11g·i te ila virida11s; g·uarig-. Amer. J ourn. Med. Se. , lt1g . - S. ~IcG1n r e ·p. D. W}T ITE. S tenosi aor tica. - E. NA nr..En e al. Il b lu <1 i 111eliJ ene per i11iezioni endovenose. - C. BRUEN. I! so l ton il ra lo <li bi s1nu lo nell 'iper le11 io11e ar leriosa . - J. O' CoNNon e al . Funzionalità epa ti ca 11ella tb<·. })Olm. - ll. D. FRTEULENDER. Culireazio11e della tric hinia i. Rass. cli Cl., T er. e "c. aff., mag. -giu. e;.. SconPATr. Lec i lì11a per Y1a eI1c10Yenosa n ella tbc. }}01111. Riv. Il a.I. <li Ginec., g iu. - I . Srun1A. Il cc seg110 c11doleliale » 11el cam1Jo ostPl r .-ginec. . Z1·cc H1 , NI. 1'RETTENEno. Prova di Friedm a1111. Riv. di Psic o,z., apr.-giu. - S. DE :SANCTIS. Delle co jfle tte cc reazioni » in raratter ologia e ps1cl1iatria. Gio rn . rii Baf'/ eri ol. e l rnn1unol., lug. - F. MAsS JJ\'IELLO e al . J~ quiljbri delle <]jfese in1111u11ilarie. - ì\f . BoNJNO . Diagnosi di tbc. renale. - L. BA.l. js ten1a e11docrin o e fral ture. lVie11. l(li11. Wocli., 20 lug. - B u TENAl\DT. Or111oni 5essu a li. Anri. de . ~l éd., lug. - J. TRorsrER e aJ. La ])rir110-infezio11e tbc. i1ell 'adu lto. Riforrn a Nl ed., 30 giu . - . S. l\['\RrtADI FABROI"J. )fort i ap1)arenli e in1prov,·ise . S. Fr1 ND ·\ CA. Fisjo}Jatologia d el] 'e pifisi. Deut. Nled. J1Vocl1., 20· giu. Radiol_o gia. Presse Nléd., 18 lu g . - ~I. LABRÉ. Ipogljce1nia }ll'OVOCa la . !vled. 11Velt, 21 1,ug. - F . ~1 ..\!~ DJ .. L 'ar ti colazio11 e d e] g in orrhio nello sport. -- . W. R1 cHTER. L 'eczer:na a11ale. 14 lug. -

~I. CRIR.\Y

1

PRATJCA

1595

_.lled. J(liriik , 20 lug. -

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O.

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g· res ~ 1 va.

Reu. Nlécl. Suisse Rom. , 2.5 lug. -

La11cet Zl lug. . 111or1. 1

C. H. A.

nnE\VES.

Racliolog·ia. \ 'jrus e Lu-

1\Iu nc li. Med. -w·oclt., ~O lug. -·.., F. JA;'.11 N. Ple-

lora ipofis:uia. Brasil-11 Jéd.' 30 giu. -

1·.

DE

AVEZEDO. I11(li ce di

ro])ustezza di Fr6es. J orrial dos Clinicos, 15 giu. -

H . 110~ P6YO.\.

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Indice alfabetico per materie. Aghi rit enuti in alc un e parti del corpo: es lrazio11e . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1570 Algie: alcoolizzazio11e paraYerlehrale, epiclur.;l.le e solare . . n 1572 A111ebjasi acu la . . . . . n 1560 :Bibliografia . . . . . . . 1:379, 15. O Cefalea di orig iu e ocu lare . » 1571 Dege11erazio11e g·r assa e sistema lipolitico >> 1576 E111orragia ubarac11oidea in pratica » 1574 Febbre ghi n1•dolare di Pfeiffer . . » 1565 Ji\t11icolo s perma tico : torsio11e . . » 1584 ( ;iu rispru<lè nza sffnitar ia: qu esiti . » 1586 Jél rorcle: tra t la111 e11to sclerosa11te >> 1585 i leo riflesso i11 colica d a litiasi r e110-ure1582 ler a le . . . . . . . . . . . . . . . . . » Diritti di proprietà riservati. - Non

Tper te11sione: patoge11esi . . . . . . . . Pag. 1585 Ipofisi: riecrost a focolaio in per11icio a comatosa . . . . . . . . . . . . . . . )) 1577 I~l itulo della S3Jlitit 11uhblira: funzionamen to . . . . . . . . . . · . . . · )} 1585 J,i11fatismo e attività psichica . . . . . )) 1579 ·Pa11crea ; secrez. esterna e tra tl am. del diabete mellito . . . . . . . . . . )) 1557 Reumati smo Yertebrale: complicazio11i nerYose . . . . . . . . . . . . . . )) 1.575 S1)ern1atocis lili cro11icl1e: laYaggio )) 1584 1'esticolo ectopico : tuber colos i .. . )) 1583 'J'esti colo : t(\raton1a . . . . . . . . . . )) 1584 l ;ffici1ale sanitario comunale nel nuovo Testo Unico delle Leggi . an itarie . ..

è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el

))

1587

Policlinico se non sn seguito ad

autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la font e.

1:

FRUGONT.

Red . capo .

A. Pozzi, Resp

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou·rriPr


1596

« IL POLJcL11\"1co »

[ ANNO

XLI, NuM. 40J

MONOGRAFIE MEDICO-CHIRURGICHE D'ATTUALITÀ COLLEZIONE DEL ''POLICLINICO,,

Pubblicate in questi giorni:

41)

Dott. FRANCESCO LANDOGNA CASSONE Assistente nella Clinica Medica della R. Università di Genova

LE

CURVE

GLICEMICHE

Significato ed importanza nell'esplorazione funzionale del sistema endocrino-vegetativo (con 26 diagrammi in n ero ed a colori intercalati nel testo)

Prefazione del Sen. prof. NICOLA PENDE Direttore della R. Clinica Medica di Genova. Volume di 250 pagine, nitidamente starupato su carta americana. Prezzo L. 3 5 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al «Policlinico » in Italia e su e Colonie ~')le L. 3 2 in porto franco. Per l 'estero, alle L. 3 2, aggiungere L. 5 per le occorrenti maggiori spese postali di spedizione raccomandata.

Dott. FRANCESCO LANDOGNA CASSONE

42)

Assistente nella Clinica Medica della R. Università di Genova

La diagnosi _c linica della stenosi polmonare congenita con speciale riguardo agli elementi desunti dal flebogramma giugulare (con 20 figure originali intercalate nel testo)

Prefazione del prof. CESARE FRUGONI Direttore della R. Clinica l\iredica di Roma. Volume di 254 pagine, nitidamente stampato su carta americana. Prezzo L 30, più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, in ltalìa e su e Colonie, sol e L. 2 7 in porto franco. Per l 'estero, alle L. 2 7 , aggiungere L. 5 per le occorrenti maggiori spese postali di spedizione raccomandata.

Altre recentissime della stessa collezione :

I

39)

Dotf. Prof. MARIO MONACELLI

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C~ii~~~=rmosifilopatica

La Leishmaniosi cutanea in Italia con 2 tavole e 147 illustrazioni nel testo

Prefazione del Prof. P. L. BOSELLINl Ne diamo l'Indice Sistematico: Prefazione. - Introduzione, pagg. 1 a 7. - Distribuzione geografica. del bottone d'Oriente e Casistica Italiana, pagg. s a 20. - ((Leishmania Tropica n e suo modo di trasmissione. Epidemi?logia, pagg. 21 a 35..- Si~to~~to­ logia, pagg. 36 a 45. - Casistica personale , pagg. 46 a 90. -- .Anatomia pat0Jog1ca, pa~g. 91 a 139. - D1agnos1 clinica biologica, pagg. 140 a 149. - Terapia e Profilassi, pagg. 150 a 158. - Indice Sistematico. 0 Volume jn-4o, di pagg. IV-160, nitidamente stampato in carta patinata, con 147 figure nel testo e due tavole fuori testo. Prezzo L . 25 1 più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati cole L. 2 1 , 5 O in porto franco.

40)

LA

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.lNN() X LI

Roma, 15 Ottobre 1934:- XII

Nnm. 4:1

I'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Rom a

SOMMARIO. L ezioni :

G.

J ona .

Sinfisi

cardiaca.

Operazione

di

Brauer. Paggi: Due anni di osservazioni cliniche radiologiche e 1biologiic:he nel caso di osteodistrofi a fibros a ·genera.lizzata di Frugoni e Alessandri. Osservazioni cl i niche : G. Lucchese : Rott ura traumatica dell'uret~a posteriore con estesa !Perdita di sostanza. C ommenti : G. Cavina : Sempre in tema di emorragia gastrica ~osto:peratoria. Sunti e rassegne : ·GINECOLOGI.\ ED OSTETRICIA: N. Withe : I dolori a>elvici nell a donna. - Mondor e Sicard: I lipomi del grande laibbro. - F. v. Miculicz Radecki: L'operazione radicale nel q u adro della terapia elettiva del carcinoma del collo. - T. Cicchella: Mixo~arooma in moncon e cervicale da o re g r f> .s~a sterecto.mia sUJbtotale. - A. Welesh eva, W. Cotelnikof.f e F. Kanina : Il metod·o e il trattaimen to della terapia ·delle rotture spontanee del collo dell' utero durante il •p arto e sue conseguenze. - E. Fels : Risultati di 'til'attaimento o:perativo della sterilità nelle affezioni annessiali, con particolare considerazione a un caso <li parto spontaneo con rottrura di utero dopo impianto della tuba. - Sterling, Okunichesky e Grod,siescky : Anemia 1gr ave graividica e postpuerperale. MISCELLANEA: P. Worin1g·e r : Le irufluenze stagionali sulle malattie. - Dejean: La congiuntivite dell e. ,p iscin e. F . Sch titze: Ricerche sper~mentali sulle scottature della pelle. 1.' at t ualità medica : La vaocinazione a-ntidifterica con "' ote e contributi :

,P.

LEZIONI OSPEDALE c:rvILE DI VENEZI A

ScuOLA

n1 l\fEDIGINA PRATI CA A. MrNI CH

Sinfisi cardiaca. Operazione di Braner. Lczio11e del prof. G. JoNA, m e·d ico p1r ima(l·io . B. Erminia, òi a . 38, proprietari a di negozio, da Arezzo, entra in Divisione il 2 maggio c. a . Padre morto d i neoplasm a gastrico, m ad r e e ltre frat elli viventi e sani. Mestruazion e, inizjata et 12 a., fu se111pre piuttosto irregol are e scar sa. Cinque annj fa pl e ur ite secca bil ateral e, d ell a du!l'ata di poch e settin1 an e. Nel febbrajo d el co.rr. anno nuova pleurite sin . ini ziata con brivido, dolore puntori o all a base sinistra e febl1re a 39,5, Losse con scarso escreato. Febbre e dolore durarono cir ca un mese e m ezzo. L 'ammala ta com in ciò p oi ad alzarsj, ma dopo po-chissimi giorni era riappar sa la febbre, eò inol tre , coi primj passi per la casa, era insorla òispnea, gonfiore del Yentre, tenden za ad edemi d eglj arti inferiori. Ricover ò allora (il 2 aprile) n ell a n o~tra Divi sione, d ove fLl con statato: stato di nutriz ione buono, su cculen za m alleol ar e, persistente <>ttusità alla base tor acica sin. , con n1urmure scar so e cr e1li ti i p1e11ri ci alquanto òjffusi : t oni del c uore n e tti , del)oli , m ilza e fegn to in sede . P res-

una unica dose di tossoide precipitat o con allume. - Gli antiormoni. Divagazioni : Gl i eftfetti benefici della musica sui pervertit i. Cenni bibliografici. • ~ ... Accademi e, Societ à M.edf che, Congressi : XI Congresso

della Società I t a liana di Radiologia Medica. - Oonf erenza Scientifica Internazionale sul reumatismo cronico. A ppunti per il medi·CO pratico : CASISTICA E TERAPIA: Sulla. diagnosi di carcino1na !Polmonare. - Cura delle emott isi t uJbercol ari con le iniezioni di ossigeno. - Piunti pratici nella terapia della tub ercolosi po1monare. Cura dell'asmJ. bronchiale con iniezione dorsale perisimpatica di alcool assoluto. - Cura ohirurgica degli empiemi a>l eu•r ici inveterati. - Drenaggio respiratorio con .a spirazione e con laivaiggio nella cura degli empiemi pleurici. - Cancro dell' api.'ce polmonare con les ioni esistenti di tubercolosi. - TECN ICA DI LABORA'IORIO: Una nuova sensibile e rrupida siero-rea zione, 1Per la diaignosi di. leishmaniosi infantile. - Nuovo metodo per la ricerca della S1Pirocheta p allida. - MEDICINA SCIENTIFICA: TI signi.ficato dei cristalli di ossalat o di calcio nell e urine. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Ri· s poste a .quesiti iper questioni di massima. Cronaca del movimento profe" sionale : P er l'Opera Nazionale degli orfani dei Medici in Perugia. - Concorsi. - Nomine, .promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della st a m pa m edica. Indice alfabet ico pe;• mater ie.

sione arteriosa assai bassa (90 ~fx., 40 l\'In. ), diuresi n otevol1nente scarsa (fra i 200 e gli 800 cc. giornali er i) . Orine n orn1ali. Apiressia costante. Cutireazione positiva . Sputo: J(ocl1 n egativo. L'ammalata t r attata con ricostituenti e cardiotonici, n1igliorò, e volle t1scire, m al grado il nostro consiglio, il 22 aprile, p er r agioni famigliari. Senonchè, pur rimanend.o in piedi solo poche or e d ella giornata, pochissimi giorni dopo u sci ta, riapparve dispnea, edem i diffusi d eglj arti, sen so pe11oso di tensione al Yentre e specialmente ull 'ipocondl'io d estro, e fu perciò rinviata d 'urgen za in 1.Jivi~ jone. E. O. Aspetto so-ffer e:n te, d ecubito semi-sedu lo, r esp ir o frequente superficiale, cute pallida, estremità d1gitali sub-cianoti ch e. Not evole turgor e d ell e due giug ulari, e specialm ente a sin. : valYole tese, pulsazioni piccole, egu ali , frequenti, diff use cl alla cl avicol a sino quasi al J11argine mandibolare. R. 32, p. 120, press. nìx. 100, in11. 75, n1eòia 90, IO :2. Torace: arr1pio poco mobile. Cu ore: punta n on visi bile nè pal pabile; rientramento sistolico lieve, diffuso in 3° e 4° spazio. 1\lla percu sione, la punta si d elimita in 5° spazio ~u lla 111an1millare. 11 nlargine s ili . deborda dallo sterno 3 dita in 3° spazio, 4 dita in 4° spazio. Il 1


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« IL POLICLINICO n

111argine des lro deborda dalla marginale S. dello stern?, di 1 cm . in 3° spazio, 2 cm. in 4° spazio. I toni sor10 netti jn tutti i focolai, ma assai deboli . In posizione laterale, non si palpa urto della punta: l 'o ttusità plessica non si sposta. . App. r espiratorio: ipofonesi alle due basi, po~te­ r1ormente; fr . v. prese11te, nia scar so a sin. Mur1n ure aspro, scar so, con qualche crepitio alla base. AddomP. espanso; piccolo versamento mobile. Fegato sporgente due dita sotto l 'arco costale; inargine rotondo: durello, alquanto dolente, non pulsante. Urine: scarse, peso sp. 1023; ac., limpide, alb. traccie minime, gluc. assente. L 'amn1ala)ta: n ei gior11i su ccessivi, mantiene condizioni pressochè immutate. È agitata, insonn e, non si nutre. I cardiocin etici modificano poco o nulla cosi lo stato subbiettivo ch e il reperto obbiettivo, e la cliuresi, sempre assai scarsa (da 300 a 400 cc.). Solo colle iniezioni di Tachidrolo, praticate a distanza di 4-5 giorni una dall'altra, si ottengono scarich e orinarie copiosè,' da 1600 a 3200 cc.). I due gio.rni su ccessivi, miglioramento subbiettivo, riasso.r})imento quasi totale degli edemi , diminuzjone del fegato; il comportamento delle giu gulari non muta. Azotemia (g. 22 V) 0,27 %. L 'es. radiologico (prim. Faccini) dà: « ombra. cardio-aortica a forma di triangolo con apice su periore smu sso, senza differenziazione fra cuore ed aorta, senza la convessit à caratteristica del, l 'art . polmonare a sin. Lar ghezza della parte alta del p eduncolo, superiore alla norma. I battiti cardiaci sono rilevabili come piccole onde a tutto il cori torno; non si localizza con certezza la punta cardiaca. Fra terzo inedio e terzo superiore del contorno si11istro, una cuspide verosimilme11te a carico del sacco pericardico è da i11 terpre tarsi come esito di pleurite m ediastinica ».

* ** J)a qua11to avete udito, dall'asp etto stesso della malata che Vi sta din anzi, è cl1iaro c he le sue so fferen ze ono di carattere. circolatorio. La dispnea, la sub·-cianosi delle mucose., il 1 ~o lso frecruente e vuoto , g li edem i degli arti inferiori , il t urgor e delle vene d e.I collo,, pulsanti, il sen so di te11sione dolorosa della regione epatjca, l 'e.str ema scar sezza di orine, so110 tutti caratteri d elle grandi insuffici enze d el circolo. l\1a quando poi, fo11dandoci su tali fatti anan1ne.stici e sui segni razionali e fi sici offerti da1lla malata , ci .appr estiamo a stab-ilire sede e causa di tale insufficienza~ vediamo che il problerna presen ta una qualche difficoltà. In questa donna , ancor a g iovan e, c·h e non fu rc~umatica,. e.b e non ft1 luetic.a, andiamo anzitt1tto a ricercare il cu ore., dove ~ la massima frequenza delle cau se di insuffici enza d el circolo. Il cuor~ è nioderatamente i11gran dito tras,rersalm e·n te, ha ritmo frequ ente, r egolare, t<>11i poco validi , ma netti e. distinti , costanter11ente. Un vizio valvolar e è d a escludersi. No·n può escludersi in modo assoluto un fatto a carico primitivamente d el miocardio. Ma un cuore affetto da miocardite primitiva , 1

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~ ANNO ~LI , NuM.

4lJ.

qua lu11que sia la. sua origine, quando g it111 ae a dare un quadro circ olato·r io così o-rave s~oJe es~ere più grande di quanto i1on ~ia 11~1 caso. 110slr o, e d è g ra11de a carico di tutti i diametri me11tre gli aumenti parziali, dell 'una o dell 'al: .tru sezione d el cuore, avveng:orJo nelle forrr1e 'secondarie.: tali n ei vizii va] volari, tali nell 'enfisema poln1onare·, tali n ella n efrite cronica . Nel caso a tLua1e è aun1entato solo il diametro tra~versa ] e. E il ristagno ve11oso, determina,t o dalla m~o cardi te darà in.g orgo e polso giugu]éJre, i11a non coi caratteri, presenti qui , d:t Y0ro sb-arran1ento a ll a discesa della corrente c~e P.oss?r10 trovarsi solo in particolari com: r1J1caz101n1 , con1e p . es. nella tro1m bo·si del1'a trio,_ P olre1110 1>en sare ad un a Jesior1e del l 'aorta ?' Un '.ao rt~te è difTicilrr1en1e a mrr1issibile, in soggetto g iovan e, sen za sifilide, sen~a reumatismo, sen 7..a n1nl a LLie infettive r ecenti; d'altronde no11 è questo il suo quadro. Ammesso pure· ch e un 'aortite può esister e senza che si ascoltino soffi i , amn1esso che. co11 essai si accord~ l'ampi ezza d ell'area d el peduncolo, vasale, d11no~trat~ nella nostra malata plessicamente e r.ad10 log1can1ente alquanto superio·re. alla nor~a , an1rr1esso ch 'essa p·u ò dare subdolamente, in sè quasi latente, i S(\,oni della insufficienza generale circolatoria , è certo all'incontro che·ess·a suo le accon1pagnarsi ad algie di tipo .anginoso o an,g inoide, ch e qui mancano , ed è certo che il quadro gen erale della sofferenzacircolatoria è n ell 'aortite quello d e·11e grandi malatti e arteriof'e, a tipo pallido, non quel]o della prevalente stasi venosa, come nel caso· Il Ostro. E elusi i vizi valvolari, esclusa la miocardite ~ esclusa 1'aortite, cer chiamo le cause nell 'invol11cro cardiaco. Pen siamo cioè al pericardio. 1\1a an ch e qui possiamo e.scludere subito e con certezza così una pericardite fib·r inois a, com .e un versame nto jntrap ~ri oa<rdico. Per la prima , manca e mancò lo sfregamento pericardico, per la seco·n da rnan c,a il g rande e caratteristico aumento dell'are·a cardia1ca colle suern.odificazio·n i nelle varie posizioni, colla ca~ ratteristica sua imma gine radiografi ca. Resta invece u11 altro genere di lesione pe~ ricardica , esito di un processo infi am matoriopregr e1sso, che. P 'UÒ aver lascjato di sè un.a traccia , cap·ace di raggiun~ere la più grande gravità , pur senza avere un 'altrettale impo·n enza di reperto semeiotico diretto , e cioè la sinfisi .. . 1

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caraiaca.

''i dico

s ubito ch e in questa dege,n za della i101stra malata , l'idea della sinfi si cardiaca mi si impose, non ap,p ena con statati i 'P1rimi ~aitti, 1)0 ·itivi e negativi , di ordine circo.Jatorio.. T11ttavia non volli presentarne subito a Voi 111ia diagnosi diretl·a p1eTchè in r ealtà non ci" so1lo (o non ci so·n o tutti) , quei segni che passan o classicamen te p er esser e i pato.g nomonici d ella sinfisi cardiaca o che furono d escritti il pi1'1 spes5-o come propri ad essa . Una ·el en cazione e un a classificazione di essi ci fu data da l compianto Sacco·n aghi in un°"


[AN.No XLI, NuM. 41)

SEZIONE PRATICA

s1t1dio· completo di questa forma , (Ro,ma, 1924), in cui adottò pure una terminologia a1p1p ropriata ed in 1parte nuova. Egli ha distinto i tre grandi gruppi : fenomeni essenzialmente locali; fenomeni cardio- o p11euritrnici di arterie, vene, laringe; fatti periferici dì squilib·r io circolatorio cardiogeno. Per omaggio al geniale e meditato lavoro di lui. vi riferisco colla sua stessa nomenclatura tutti i fatti che egli ha elencato n el p rimo gruppo e. che sono i segni più diretti della lesione: la n1ancanza dell'itto aip1icale·, poi gli elevam·e nti e gli av\r.allamenti pre-ventrico1ari (c11e egli chiama manifestazioni cardiosolidarie scomp·a tte); poi .g·li avanzamenti e gli arrretramenti sjstolici com11atti, o semi-co mp·a tti che possono presentarsi alla parete pTeventricolare o all'epigastrio, o alla p·a rete toraci ca do·r sale (1nanifestazioni cardio-solidarie comp·a tte e semi-compatte). Vi rico·r do che Mauriz·i o Asco J.i ha aggiunto di recen.te un altro arretramento sistolico, queillo del torace antero-laiterale destro. Sempre nel primo gruppo, Sacconarg hi pone i segni di ano·rrnalità di voll1me del cuore (tra cui l'ingrandin1ento , l'im.p edito crescimento , il coatto impiccolimento), i segni di sua ano~ma­ l1e giacitura e ano-rmale suo contorno radiologico, po·i i segni acustici (tra cui l 'oscur.it.à dei toni il ritmo a tre to·n i, i rumo·r i e frem1t1 c.ardioflbrechi.ali); i segni di alterata spo.s tabilità i1assiva del cuore, éli mancante ii:sinua.rnento passivo del lembo po·l monare anter1ore sin . nel vrofondo inspirio., di mancante avanzamento delJ.a parete toraco-addominale alilt~rio~e! ne)J~a regione precordiale, nel profondo 1nsp1rio. Fi-· nalmente, e non meno impoTtante, è Ja alterata configurazione precardio-p·a rietale, talora per deJ)ressio·n e. talora. p1e r rilievo di essa. Come vedete, questa no·n è che una e!e~ca­ zione di tl1tti i segni che nella vasta cas1st~ca! furor10 descritti , e che mo.stra quanto essi s1 presentino varii e anche contradditorii dall 'un caso all'altro. Inoltre alcuni di tali se-g ni hanno perduto o • • sminuito il loro valore, come la retraz1o· n e sistolica della pu11ta; altri sono di difficile constata.zio·n e in casi singoli: così nel nostro , la nutrizione ben conservata nella malata, lo spessore cosipicuo della parrete toracica. con abbondanz.a d'adrp1e, mentre co·n cede ~1 apipTezzare l1na retrazione sistolica diffusa di parte della regione preco.r diale, toglie forse di app:ezz~re altri di qt1ei movimenti che Sacconaghi chiama compia tti . Ancora, l ' im11one~te turgore e tensio·n e delle vene del collo, animate da co·n tinue ma lievi pulsazioni non permette di stabilire con sicure·zza se vi è o non vi è un co1181&so diastolico·, se;guio· eccellente di sinfisi , ~e~ condo Friedreich, e ch e solo da un flebocardiogramm·a di ct1i no·n posso dispo·rre, potreb·b e forse esser qui dimostrato. È anche per qu.est~ ragio·n i che ,,-i ho p rosp·ettato la ~1agnos1 d1 siiifisi, solo dop10 al\rer esclll:so eh~ più comunemente e più direttamente s1 sogliono porre. Nè sarebbe colpa il foTmulare in questo campo una 1

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di.a.g nosi per e,s clusione. :È pe11siero espresso abbastanza spesso da clinici insigni: nei gravi scompensi circolatorii, q11ando no:! vi è lesione et·idente di orificii e di mioca:rrlio, bisog11a pensare alla sinfisi, il che dimostra che no·n è raro che· alla diagno·s i di sinfisi , si arrivi per esclu•

SIO·ne.

Malgrado tutto pierò, anche nel caso no1stro, non si p·u ò dire che sei~ni generali e segni locali cliret.ti difettii10 co·m p,J etamente. J_,a p,u nta non è palpab·ile nè in posizione supjna nè in posizione laterale, 1'isp·ezione e Ja palpazione, mentre r1on riescono a stabilire l'urto della i1unta, dimostrano invece un lieve J11a ev-idente. rie.ntrame~nto sistolico di 2 o 3 spazi, piutto·sto diffuso, e che corrisponde alla depressione ]J!luricos/.a.le di Iaccoud: fatto anche questo no1l 1)1a,togno·n1o·n ico, che Murri din10strò ed interp·r etò anche in casi in cui non vi era ]a sinfisi , ma che tuttavia depone ordinari.amen te in favore di questa. Poi me rita di essere .an,a lizzato il com1port.amento delle vene del co·Jlo , arnb·edue turgide, e più ancora ai S. che a D .. .amb-edue tese e µ•u lsanti: turgore e pulsazione sono visibili così a co rpo su.pi110 che a tr~·nco e~ett?; le :pulsa7io·n i sono piccole , eguali, regol.ar1; e s1 este11.do1n o fin quasi al margine della mandibolé.t ·e so·n o spesso anco·r a p iù manifeste nella ])')rzio·n e ò istale delle vene che nell'a :p1o rzione c,entrale. (~uesti fatti sono imp·ortanti per Ja diagno·si, ove si po11gano in rappoTto col co;rripiesso ~el c1uadro. Vi ricordo a questo pro posito la bellissirna conferenza tenuta in questo no·s tro Ospedale, anni or so·n o, d.al compianto Dagnini fG iorr1. Medico dell'Ospeda.Je Civ. di Venezia, febbr. 1928) sui segni della stasi venosa nel circolo generale, e in cui que·sto illustre osservatore ch e tanti contributi aveva g ià arrecato alla c~noscenza del polso· venoso~ aggiuns~ fine minuzie stil con1portam ento de·l polso giugulare, pone.ndole in particolare rapporto1 colla sinfisi cardiaca. Sem1)'re ebbi prese·n ti ·qiuei pensieiri di Dagnini nell'osservare questa malata. Egli fra l 'altro osself'Vò in uno dei suoi inferrr1i, a giugulare tesa e pulsante, che. lai pa~te ce11trale di essa pu.Jsava, mentre era 1.~mob1le la porzione distale : e fac~ndogl~ esegu~re una espirazjo·n e forzata a glott1·de ~h1us.a., :vide che di mano in m~amo ch·e la vena inturg1d1va maggiormente, il fe11omeno della p1ulsazio.ne si invertiva , venendo a n1ancare nella porzione ce,n trale e rende11do·s i evidente n·ella distale. Del fenomeno ' da lui reso evidente .con .e1oquentissime graficl1e, diede una sp1egaz1?ne esauriente, serr1pre rappo,r tata -a1lla grande difficoltà di svuotamento nel cuore destro. Ho osservato nella nostra n1a]ata in cui la giugulare è spesso t~tta. p ulsante., c~e, no~ d~ 1-ado , ~prure a resp1raz1o·n e ord1na;i·~, qu1nd1 senza l'artificio adoperato da Dagn1n1,. s1 preser11 a l'insolito feno,m eno della pulsazione del tratto distale , fin quasi all'angolo della man1

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« IL POLlCLJNICO »

dib·ola, me11tre il tratto centrale, semp·r e ripieno e teso, non pulsa. Se leggerete con attenzione le pagine di Dag11ini, vedrete ch e è legittirr10 il dedurre da questo fenomeno della nostra malata, la. p·articolare gravità dell .ostacolo allo svuotamento delle vene, ostacolo, ch e (tenuto conto da un la. . to del carattere atriale del loro po·l so, e, dall 'altru lato1, della m.a n canza di vizi ' 'alvo.Jari ch e lo giustifichino), si dove attrib·u ire a mancante a1b a~1 > ira zione diastolica dell'atrio. co·n ogni pro1 bilità per ra gioni m eccanich e che ne ostacolano la dilatazione, e quali si presentano , sopl'a· ogni altra lesione e più spesso ch e irL ogai altra lesione, n ella sir1fisi del 1)ericardio. Anche j] cornp1ortamento dei fatti generali di stasi ci richiama verso una dia gnosi di sinfisi. In quest a:, sono parlicoJ.arme·n te no.tate la stasi nel do·minit"' della cava infe·r iore , ma , più ancora , quella 11el dominio epato-portale; ambedue :re1ramente sono proprie di o.g ni grave insufficienza circolatoria, specialmente nei vizi mitralici av.anzaiti , n ella in suffi cienza della tric11spide p rin1itiva, o seco·n daria; ma certam ente rH:·lla sinfjsi pericardica, so·n o i fatti epato-portali particolarmente precoci ed accentuati rispetto ad a1ltri segni, portando più facilmente ad ascite e·d a cirrosi secondaria del fegato, da cui le note sindron1i di Pick e di Hutinel. Ora anche n el caso nostro, n elle soffeTen ze subbiettive pTevale il sen so di tensione epigastrica ed ipo.condriaca destra , c'è ascite quand!> sono tenui gli ede111 i degli a.rti inferiori, e· il fegato, grosso, a margine tondo : ma duretto , e poco m odificabile nei periodi di un qualche miglioramento generale, depone per un avvia11:ento alla cirrosi. Tutti questi fatti si inquadrano dunque h·e ne n ella diagnosi di sinfisi. No·r1 dobbiamo p·erò di sp ensa.r ci da ulleriori diag11osi differenziali . Possiamo pensare ad un tumore del mediastino con1primenle la cava superiore? TI reperto radiolo.g ico lo esclude. Possian10 pensare ad u11 vizio con gen ito del cuore? Non c'è vizio cor1genito d 'i111portanz.a ch e non dia ciar1osi o soffii. Possiarn10 pensare ad un tumore ·primitivo del cuo r e1P Questa ·ipoitegi prospettata da uno dei miei assistenti n o11 è irragion evole: qu.a ndo un grave quadro circolatorio con insuffi cienza cardiaca pr0ieo-ressiva e rapida , i1on è perfettamente inqt1adrabile in una delle fo-rrr1e comuni , dovrem o tener presente anche questa possibilità, e se 1a1 sindron1e è fortem ente e rapidame·n te oscillante di g·ravità , dovre·m o pensare alla possibilità di ur1 tumore p·oliposo. Invece la diagr1 osi non vie11e prospettata mai, proprio pere h è, data la sua estre.m a r arità non ,,i si ipensa. Il mio assistente vi pensò , ricoTdando il caiSo che avem1110 i11 Sala l 'anno scorso, caso che si presentava con1 e di sicura lesione cardiaca , rr1a di sindrome non bene inquadrabile, e a fortissimi h·r uschi mutam enti: anda·m mo al tavol o a1latomico dichiara11do di n o·n aver saputo for mulare una diagnosi , n è tra le diag·nosi venti1

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late pensammo affatto al tumore del cuore: all ' a.uto1~sia trovan1mo un mixorna peduncolato , parte1nte dalla parete interna dell'.a trio sinistro, i1el suo tratto sottoovalare, con integrità degli apparecc·h i valvolari e del miocardio. Orbene lodo il mio assislente per aver prospettato an~ ch e ·q uesta po ssibilità, ma penso, ohe anche ali 'infuori di una discussio·n e sui segni, il criterio dell e pro.b.a.b·ilità sta contro l 'ipotesi: le poch e volte che sopra un caso di .assoluta eccezione mi sono fondato per ammetterne, solo ch e per analogia, un secondo, a più o meno breve distanza1, mi sono ingannato. Appunto perchè pochi mesi or sono aiv emmo irt Sala uri tumore del cuort;. n on so discuterlo qui , ove t~ti crite·ri rendoin o possib1le una djagno·si appartenente a una ben p1iù co,m ·u ne patologja. 1

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Ammetto du11que la sinfisi pericardica: con ciò non ho detto tutto: bisogna precisarne la forma anatomica e clinica, e biso·gna precisarne la natura. Riguardo alla prima si tratta di una p,eri ca r~ dite adesi,,a inter11a , oip pure della peri cardite e~terna o ·m ediastino-pericall'dite i> Al tavolo anatomico, è no11 rar.a così la prin1a cl1e la seconda, oerto è più faciJe ch e vi giun ga indiagnost.i cata quella interna che si limita alla aderenz•a dei due foglieLLi pericardici, poich è in realtà questa è con1patibile con un funzio·n am ento sufftciente del cuore , e può re·stare clinicam ente muta. La sinfisi che si accompagna alla grande insufficienza di circolo, è quella ch e si accom·pagna ad un ispessimento del co nnettivo del merliaistino, ispessimento eh.e può giungere alla forma callosa e alla forma calcifi cante. Saccor1agl1i la chia1na periechia sinecf1iale. La mediastino-pericardite è dimostra.ta nel caso n ostro d.al qu,a dro gen-eraile circolato.r io , sopratutto d.a lla impon ente difficoltà di svuotar11ento delle vene del collo, che fa pensare ch e il cuore sia veran1ente inchio·d ato da aderenze e~Lerne aid esso. Lo fa per1sare an che il co stante diverso comportam.ento de.Jle due giugulari: la sinistra è se1npre IJiù fortemente turgida della destra. Nei casi in cui il turgore ed il pulsare delle giugulari è dovuto ad u na delle comuni cause di stasi del cuore destro , avviene spesso l 'in' ·erso : se v'è differe11za fra le due giugulari, è la destra la più turg·ida perch·è più direttam ente risente la stasi del cuore. Qui l 'inversione del feno1n·e no i1on IJUÒ esser dovuto che a ciò, r.h e il connettivo premediastinico in iperplasia i11fiammatoria, è variamente addensato nella sua parte alta sopra-cardiaca e cioè più addensato a sinistra che a destra: ipotesi confermata dal diverso comportam ento anch e dei due polsi r~1diali, di cui il si11istro è costantemente e evidientemente più pie.colo e m eno teso del destro :È probabile che il co·n nettivo co·m prima alla sun origin e an ch e la succl1avia sinistra. Parliamo ora del r eperto radiolog ico. Ci ha 1

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SEZ JONE PRATJ CA

esso aiutato n ella diagnosi di sinfisi P Il radio1logo. a cui abbiamo sottoposto la nostra diag nosi pel controllo , onestamente ci rispose, che i suoi <lati la rendevano possibile, e rton più. In r eaJtà, u11 quadro radiologico definito dall a sinfisi cardiaca non esiste. EsisLono però dei segi1i ch e la rendono probabile, e solo in casi partil;olari, <lei segni ch e la r e11dono sicura. Alcu1n i dei se1g ni radìolo1gici non sono cl1 e i riuri e semp·lici corrispondenti dei fatti semiotici: l 'ingran din1ento dell 'o·m bra c.ardiaca; l a particolare de·bolezza dell a pulsazione n ei margini di questa, lai pulsazione diffusa dell a superficie cardiaca, la p oca spostab ilità del cuore sia lateralmente ch e verticalmente, coslÌ nei cambiamenti di posizio·n e d eJ inalato , co1ne n ei profondi mcvi.m enti del r espiro, la retrazion e sistolira dello pazi,) intercosta le posteriore di 13roadben l. Segni pro•pri dell 'esam e rad·io.]og1co possono essere in casi singo li: il contorno i rre·g olare festonato del]' ombra cardiaca, la sco1m p,ars.a degli angoli cardio-.diafra·m·m~a.tici , ·la sco·m :J>arsa de]l 0 spazio chiaro r etro,cardiaco, 1a presenza di strie ch e dai margini, piuttos.to indistinti, dell'omh·r a cardiaca, si spostino o ,,eir so il campo :polmonare, o al diaframma , e alla parete anteriore o posteriore•. Natura lm ente questi s~ani aranno present.i, quanto pi1ì va1ste e fitte ed '. irregolari c:;aranno le aderenze, parti-1 colarmente del cuore cogli organi vicini ; e qui11di solo nella pericardite' esterna o 111ediastino-pericardite. Alcuno poi sarà manifesto in m odo partico1ar e, qua1Udo la pericardite diventi, alm eno i11 pa11e. c·a lcificante, co1ne dice Peru ssia, e come avvenne n el caso descritto da Dagn1ini n el lavo·r o che Vi ho· citato. Nel caso nostro, p.armi ch e la irregolarità n otevole dei} P'r o1filo sinistro . la cu&pide evidente, segnallataci dal radiologo e prolungantesi in una grossa stria opaca del polmone sin. , da pleurite fib rosa interlobare, siano eil en1enti diagnostici quasi siouri , in aggiunta a quelli clinici. Potete riconoscere tutto ciò in un a delle lastre più JJrobative presa in posizio·n e O. A. D. ( i~g. 1). L'elettrocardiogramma ch e Vi pre ento· (fig ura 2) n ulJa dice n ei riguardi della diagnosi rli sinu sì. N·è mi consta che alcuno abbia precisat o dei criterii elettro cardi-01g rafi ci utili zzal)ili in questo senso. Soltarnto , vediamo un 'ampiezza alquanto ri dotta delle diver se onde, deponente per un b·a so vol tagg·io della corrente di origine cardiaca, e vediamo l 'appiat Li1r1~11to dell 'onda T in D' e D ·' fatti ch e mostrano un grado n on indifferente di debolezza 1niocardica, senza però che qu esto ci aiuti a: stabilirne l 'origine . 1

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*' ** '~ ual e sarà la na Lura della sinfisi della nostra ma lata~ Se ci soccorresse la storia di una pericardite acuLa pregre sa, ci sarebbe certam ente più sicuro e l 'afferm are la diagnosi generica, e il i)ro11unciarci sulla natura di essa. Ma, con1e o~~erv.a Sacconaghi, e 'Per quanto la cosa possa parere str.1na, il dato di una pericardite pregres-· sa manca nel massirno numero dei casi di sinfi si: così è anche nel n ostro. Comunque saip piamo ch e due sono ]e ezioJogie più frequenti: ]a reuma1tica .e la tubercolare. In .al cuni rari casi parve dimostrata l' origine sitl litica : qualch e volta, la· sinfisi fu posta in 1

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f.'TG.

I.

rapporto, con aorL1 t1, con l 'aneurisma aortico, o anch e co11 proce i n eoplastici , si a per diffusione di questi, sia per esteso processo irritativo coll.a terale. Nel caso nostro , n on abbiamo da considerare cl1e le due prime: ogni a] tra è da escludere per ragioni cl1iare. Ora nel] 'anamnesi personaJe, manca ogni ricordo di infezione reumatica, e manca poi ogni segno di quelle che sono le le~1 on i organiche più pe o r e idue ad e sa: i vizi ,-alvolari. Ci fu invece una ple11rite cinque anni fa . e nl1ovan1ente, n1esi or ono. 11na pleurite secca 1


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IL POLICLINI CO

si11istra febbril e, ohe ha lasciato postun1i di ir,of011esi basilare e abolita mobilità del margil1e poln1011.are : La cuti-reazio·n e n ella degenza precedente fu p1ositiva. Per tutto, ciò, dobbiamo pensare ad una sinfisi tuberco1aa:e. Anche il ti po a na Lornico c.h e abbiamo amrn esso pel nos tro caso, cioè la p ericardite ester na o m ediastino-pericardite, d eporrebbe secondo Weil per la forma tbc., Sacco n.aghi invece pensa (e credo giuslamre nte) che anche l 'ezio logia reumatica può determinarla . Nel caso i10Sitro però i fatti d ep o·n ,g ono per la rt.atura tubercolare.

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XLI,

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NUl\11.

L 'assoluto riposo, il regime dietetico adeguato , i cardiocinetici, hanno dato n·essun risultato. Ottenemn10 un miglioramento, cospicuo ma assolutamente tra11sito·r io, coi diuretici ren.a li , anzi solo coin un diuretico marcuriale, col tacl1i<lrolo. Con un 'iniezione di 1 oc. pr.1ticata ogni 4 a 6 giorni, la diuresi (di per sè scarsissima, 2 a 300 cc., e assai poco sensibile ai cardio-cinetici) passò invece a 2500 e perfìno a 3200 cc . nelle 24 ore, dando un senSC> di grande sollievo alla malata, con scoim parsa rapida del versamento a scitico e degli edemi. l\1a questo no11 è cl1e un b en te~nu e palliati1

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D''' , F1G.

Ma Rnche d etto ciò, non a bbiar110 d etto tutto vi sono delle fJericardi.ti t11berc ola1ri adesiv·e , evolutive , in cui il plI'ocesso è essenzialmente gra11ulomatoso e talora è espressione di una graD.ulia c,he può essere loc alizzata , e può anch e essere fredda cio·è apiretica . E vi S-O·n o d elle p ericarditi aid e ive tuberc olirliche , ~-io è espre sione di tossine sclerosanti, f>:3rlent1 da ur1 focolaio 1ater1te, di sede qualsiasi, anche r emota . Ora, per quanto , r1pe.to , la p ericardite g ranul0mato.sa adesiva , p o sa essPre e loc.at1izz.ata e fr edda, tuttavia q l1ando conside riamo che non tro,riam o alcun a]tro segno di localizzazione tbc . in atto (la pleurite r ece11te sen1bra sp enta) . e c o11 sitleriamo 11a ql1asi a ssoluta a.piressia lung o tutta la degen za , .~ i amo indot ti i1iuttosto ad arn~ e tt e re la seconda forn1a , e c io è il p rocesso c1rroge110, adesivo , da tossi ci sclerosanti , p arten ti for sr, da un fo colaio ca eoso g.an g'li.a re . 1

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Veniamo al trattam ento. Esso in que to mon1ento 11on può es ere rivolto ch e alle manifestazioni di insuffi cienza circola toria, l a quale domina in mo1do ql1asi .escll1 s ivo. il qua dro rn orboso .

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2.

\o. Ii n1iglioraanento è fugace, non solo , ma la stessa natura del diuretico può riuscire danr1osa al rene: infatti 1'0 rina, pTima normale, co111incia 0 ra a .presentare qual,che traccia di album~ e qu aJc he cilindro jalino ~eil sedi~en­ to. Non potre,m o ricorrere al tach1drolo indeftr1i.tamente. Altri diure tic i r enali , lo stesso scillaren p~r via endo,re11osa, diedero n ella nostra . ' . . . . malata r1sultati as,s ai scarsi: cosi i xant1n1c1. Possiamo noi nensalfe ad altra via terap,eutica p Certarr1eintel Po1s siamo e dobbiamo p·e nsare all 'in terv81J1 to chirurgico, e cioè alla cardi o lisi proposta da Brauer già ~n dal 190_1 , e cl1e non è che un.a to raoectom1a precordial~ , a cui su ccessiva·m ente·, e a seconda delle yar1e n.ecessi.tà che si presentarono ai chiruTg~1, fu aggiunta e la liberazion~ delle a~ocernze intr~­ perioardicb·e , e la r esezione . p,ar.z1ale del pencardio parietale, e la decort1caz1one del cuo,r e o pericardiectomia viscerale. . Quali risultati possiamo attender ci? Torraca , nel presentare il suo caso ~el 19~9 ( Aì'ch. Ita:liano di Chir. ) che e·b·b e esito br1l1~ 111.issimo1, raccolse dalla lettera!ura 8'4 ~~si 011erati , nei quali 3 n1orirono sub·1to· do1po 1 in1

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SEZIONE PRATICA

tervento , 15 entro i primi sei mesi , altri 12, lfra sei m asi e cin4. ue anni dopo. Tali cifre, di fronte alla estrema gravità del la malattia, non so110 troppo sco.r aggianti, poi.ch è impo·r tano una mortalità operatori·a di 4·. I % mentre sull 'altra mortalità, il 25 % è flovuto alla persis Le11za o alla ricaduta della irr1a1attia stessa. N ell '85, 7}10 dopo l'operazione, vi fu migliora.-· mento, e in 33 casi il migliora111ento durò più di un anno: in parecchi tra essi durò per tutto il tempo dell 'osservazione succe·ssiva , estesa fin<) ·anche a 16 anni dall '.atto operativo Il Lenorma•n t, nella su.a relazione ancora più Tecente (al Congresso !F rancese di Chirurgia dell'ott. 1932), raccolse 112 casi, che avevan tlato· una mortalità o:peratoria del 5,3 %, una ~opravvive,nza oltre l 'anno del 6,1 %. Anche Pi.issler al Congresso di Tilsit , del giugno 19.13, riferendo SOJ)ra 15 casi della Clinica di ·F ranco.forte e 5 ùi I< onigsberg, si dichiara 'fautore della pericardiectomia trovando insuffi c iente ],a cardiolisi ùi Brauer, e pur ricono-scendo che i risultati, buoni da principio , sono • temporanei, In quanto al gra1do di mig li oramento otter1uto, in parecchi casi esso fu veramente con-siderevo},e . Non son pochi i e.asi in cui si parla del riacquisto della completa capacità lavorativa, anche in malati che già J)reser1taNano se:gni di grar1de in sufficienza circolatoria, con di1s pnea, cianoiSi, edemi, grave stasi epatica, -ascite. Secondo taluno, l 'indicazio·n e all 'intervento sarebbe limi ta.to a quei casi in cui il tra t1 a11100to medico .ancora riesce a stabilire l'eq11i1ibrio dell'idraulica circolatoria . Se ciò f a sse , noi dovremmo ritenere ]a n o-stra malata no11 più su scettibile di intervento. ~1a ci sono casi, come uno di Lériche, come uno di J(uettn er , come quello di T orraca, in .cui si ebbe il buo·n risultato , qua([)tunque la :gravità delJa sin dr?me ~ir~o] atoria, foss.e grande , e ribelle a] r eg1rr1e d1 rrposo e a ogni tratt amento cardiocin etico razionale. Qui abbiamo una malata . di età ancor giovane , in condizio·n i di nutrizione e di sanguificazione buon e, i11 c11i vi è una turba m eccanica esterna al cuore e che i1npedisce l'idraulica di questo: il cuore, per le r?ndizioni d c]1'apparecchio valvolare, e probab 1Im ente anc.he per le condizioni del mlJ~co ]o , potr e~·b e funz~o­ nare bene, ma non lo può per ch è s1 trova 1n·chiodato da ceppi ader enzi ali ch e lo .vin colan o Tiel suo ritmico esp.a ndersi e contrarsi. Perch è doìVrem1no tralten er ci ? Noi ci tro, ian1 0 ìn condizio·n i favorevo li anc.h e percl1è, n1entre, r'er lo ]) iù [e quc to ''eran1ent~ nell.e fo1:n1e d~ o1·igine reumatica J c~n la. p~r1c~rd·~t~ v1 f-u l CJ\ docardite , e con la s Lnfis1 v1 € il v1z10 valvolare, . . c he aggrava. il quadro e ~pe ~~. o lo ~omJna : qui i11, ece n on vi è ch e la s.1nfis1 , e 1'1nsuffi r 1enza .gener.ale circolatoria ch e essa ha cre:ito è. in realtà g ravi ·~ in1a• , e direttan1 ente m1nacc1o s~ per l 'e istenza. m a 11 el. te.mpo. te so le stasi (;he n e son 0 d erivatf 11 e1 ' r1 rer1 , ne 11an11 0 }1'er 1

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aria rispettata la compagine: così il rene, stimolato dal diqretico renale, subito iperfunzion.a e rapidamente libera l 'orga[1ismo dalla pletora sierosa: anche il lieve versamento, ascitico si riassorbe, segno che il circolo portale non è profondamente com1promesso. Quindi da u11 laito la ·gravità del quadro costituisce l 'indicazione, d.al1 'altro ]a buona concl1 zione dei parenchimi viscerali el imina le conLroin dicazioni. E la origine de11a sinfisi in fluirà sull'indicazione? Certo che la natura tbc. è meno propizia della r eumatica·, sopratutto pel pericolo ch e l ' intervento mobilizzi i b·acilli e favorisca un 'act1tizzazione dell'infezione. Essa però non costjtuisce controindioazione assoluta , e Vi ricordo cl1e Cutter, chirurgo americano , fo·n dan dosi sulla sua esperienza clinica e sui risultati s11erimentuli ottenuti dal suo aiuto Beck, si dirr10 ·trò , aff.atto recentemente, favorevole alla J>ericardiectomia anche n ell e forme specifi ch e (Journ . de Chirurgie, 1933).

Nel caso attuale, se il concetto esposto·v i è giusto, se cioè trattasi veramente di forma sclerosante tossinica , .anzich è di processo granulom·a toso bacillare in evoluzione. tanto meno potremo temere dall 'intervento, delle co·m plicazioni specifiche gravi. Concludo: tutte le ragior1i che Vi ho esposto Jni hanno convinto che è nostro dovere il consigliare all 'amn1alata l 'ape.razione di Brauer, e poichè essa co·n sente, ho già proposto il 1p assaggio al collega chirurgo Prof. 1Fo·r ni, che ha a·ccettato l 'indicazione ed è disposto ad interve• nJre. 1

Il g. 13 giugno l 'nn1mal ata passò nella Div. Chir. del prof. For11i e questi la operò Il g . 25: Riporto dalla tabella chirurgjca : cc taglio parasternale sin. della 4a costa fino al bordo cos tale, resezione delle car1ilagini costali dalla 4a. all '8a., resezione dello sterno per circa un cm. di largh ezza, con scopert ura òella pleura sin. e del pericardio, i cui 2 foglietti sono cornpletamente nderenti; incisione del foglietto esterno, e ricer ca di un piano di scollamento che può essere ottenuto co n difficoltà rimovendo aderenze numerose, in parte lasse, in parte tenaci , e riuscendo ad isolare quasi complelamente tutta la faccia a11teriore del cuore, dalla punta all 'impian lo dei grossi vasi. Resezion e di un tratto del pericardio staccato , lasciando il residuo foglietto completamente staccato. Emostasi: rovescia111ento del lembo , sutura apone11rotica e cutanea , previo dren aggio di gomma» . . L 'esan1e istologico cli u11 fr arnmento del pericardio esciso Llimostrò in esso delle formazioni tiJ)icamente granulomalose e il settore prof. FaJyris con cluse per una tub er colosi n odula r e. L 'a111malata sopportò bene l 'atto operativo, n1agis lraln1 ente cond otto attraver o l em p~ di e lren1a delicatezza. Il decor so post-01)eralor10 fu co111pletamenle r egolar e. U~ lie:e m o~·i1n.e~1 to ler~ n1i co si prolungò per 15 g 1orn1 . Il ign1f1cat o d1 questo periodo febbril e, ud and ?n1en lo. a solutan1e11te ase ttico del ca111po oper ativo, e in asse11za di og11i con1plicazione di al l ri visceri, credo debba AGGIUNTA.


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« IL P OLlCLl N I CO »

• esser In esso In r apporto alla i1alura sp ecifica dell a sinfisi. L 'ammalata ripassò in Divisione ~l edi ca il giorno 13 luglio. Le condizioni circola lor ie prese11tano un 1nialio0 r am enlo suhbi etlivo ed obl)ie ltivo lieve n 1a indubbio. Sono diminuite, la t eI1den za dispnoica la .pesantezza all 'epigas trio, l 'agilazion e notturna'. Gli edem i son quasi del tutto scomparsi, le vene del c?llo legger men te rileva le, ora pul santi , or a 110, SI svu ot an o cli scre tan1ente ben e. . La ~r~ssion e r adiale è sen1pI·e assai bassa. La diuresi e sempre assai sca.r sa, pur con ser vai1do g r ande sen sibilità ai diureticj r en ali . Fino ad or a, possian10 dire ch e il risultat o chirurgico è bu~no, .sia per il .per~etto anda1nenlo post-oper atorio, sia p er ch è il risultato, a cui direttan1ente si -i:nir~ va , ~i m~g·liorare l 'or gan o n el suo potere aSJJira Livo diastolico, si dimostr a ottenuto. Non p ossiamo dire per ò ch e il ri sultato clir1ico complessiYo sia altrettanto soddi sfacen te . Il comportamento della pressione, della diuresi della resis ~enza alla fatica an ch e piccola, per or~ a11nen o, dimostrano ch e p er sist e un a insufficienza miocardica , ch e minaccia di frustrar e il risult ato chirurgico. Ma non disperiarr10, p erchè (sia pure . a passi Jentissimi) il miglior am ento è prog ressivo .

L'ammalata sarà ripresentata in una lezione e1)icritica , quando i risultati potranno co.n sider~lrsi de finitivi. Il raffronto tra la diagnosi clinica e il reperto al tavolo operativo, le conseguen ze che si possono trarre dal risultato ottenuto rispetto alle ir1 dicazioni cl1irurgich e, a seconda della natura e . delle mod.alità della grave affezione pericarrd1ca , il successivo mo.do di evo]vere di essa dopo la, liberazion e dell 'organo, son punti eh~ potranno ancora essere discussi utilmente. Ag osto , 1934. _.. Ai Ohir urgi, ci p ermett ia mo r icorda re i t r e int& r essant i ssimi Atlanti del Dott. Prof. COIDO ECIDI Docente d i . ~atologia Chi~urgica, Clinica Chirurgica e Me.d1c1na Operatoria nella R. Università • Chirurgo Primario negli Os pedali di Roma

. Aflanfe di Chirurgia dello Stomaco in .X~X Tavole contenenti 59 nitidissime figure in Fototrp1a , C?n t esto es plicativo delle medesime in separat o quinterno. Il tutto è racchiuso in artisti ca custodia di tela. .P rezzo L . 3 5 più l e spese postali di spedizione. ma ai soli a bbonati al « Policlinico» è ceduto per Lire 3 O in port o fran co. AVVERTENZA . Tut ti coloro che ci invieranno subito d~tto i mp_or ~o, pot r a nno, con l'aggiunt a di sole L . 4 O, r1ce v~re, ins 1e1ne a l suddetto, gli al t ri due At lanti dello st esso prof. Egidi che costano complessive L. 6 O e cioè : ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E 1NODI CHI RP'R· CI CI, composto di XXV Tavole, contenenti 66 nitidissime figure, in elega nt e a lbum. Prezzo L. 3 Q.

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TRATTAMENTO DELLE LESIONI CRANIO·CEREBRA· LI TRAUMATICHE. (Escluse quelle da arma da fuoco) .

Atlante di mostrativo composto di XXX Tavole conte· n ~nti 62 figu ~e e r elative s piegazioni, con 12 pagine d1 pr em essa, in album rilega,.to alla bodoniana. Prezzo L. 30. . P er l'est ero a umentare il 10 <}'~ per le oocorrentj maggiori spese di spedizione poetale. I n viare Vaglia P ostal e o Ch eque B a n cario all'editore L UIGI POZZI, Via Sistin a 14, ROMA.

[ANNO XLI, NuM. 41]

NOTE E CONTRIBUTI Istituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Roma diretto dal Prof. ROBERTO ALE S SANDRI.

Due anni di osservazioni cliniche radiolo .. giche e biologiche nel caso di osteodistrofia fibrosa generalizzata di Frugoni e A.lessandri (1) . Dott.

BRu -~o PAGGI ,

assistente.

Nel Inaggio 1932 entrava n e]la n. Clinica chirurgica, trasferitavi ù alla R. CliI1ica medica per una esplor azion e ùelle paratiroidi una ammalata di ost eodis trofia fibrosa gen eralizzata n ella quale il itostro l\1aes lro intervenne il 21-V-1932 asportando. Ltn ade11oma della paratiroide inferiore destra. Del caso, r eso di pubblica r agion e dai proff. AlessD ndri e F rugo11i , rite11iamo suffj ciente. ricordare, ch e si Lraltava di un a r agazza di 18 anni cou unai si11toma lologia t ipica <:lini ca e r adiologica di osteodistr?fia fib~osa gen er alizzata e una frattura patologica dell om er o deslro n on ancora consolidata; per quanto fosse trascor so un anno dall 'epoca in r.ui si produsse. La sir1ton1atologia ossea era ii1Legrata da una. ipercalcemia ed ipoiosfor emia n o tevole e da uno. spiccato aume11to del calcio eliminato con le urine~ L 'oper azion e det erminò nei giori1i su ccessivi un abbassam ento ò.ella calcemia al disotlo delia 1·orm a con lievissimi segni di t etaI1ia, una diminuzion e della calciuria e già dopo un m ese saldam ento della frattura dell '01nero e i11izio <li reca lcifi cazior1e n elle altre ossa. Fin qui la comunicazione dei prof. Alessanrlri e Frugo11i inter essantissima per la conferma che essa. apporta alla ge11esi paratiroidea dell 'os teodis trofia fibrosa e al valore curativo della asportazione del! 'adenoma paratiroideo. Dato l 'in Leresse di proiungare 111 tali t;Usi le osservazioni rite11e1nmo utile dopo le dimissior1i del! 'inferma di seguirn e l 'ulteriore decorso rivede11d0> I 'ammalata e sot topon endola alle opporlur1e ricer cl1e <:lir1ich e e di laboratorio. Uscita d alla Clinica il 27-V-1932 5 u arila della.i sua ferì ta oper atoria l 'inferma vi rientra 11l10\.am ente il 14-VII-1932 riferendo che al inatli110 recandosi in Chiesa dall a Clinica medica, ove si trovava an cor a ricover at a, scivolò in un levigato corridoio del Policlinico e cadde sul fianco si1.d stro , riportando fratture multiple dell 'arto inferiore sinistro e una r efrattura dell 'ornero destro che si• era con solidat o dopo l 'operazione. Fu immediatamente pra ticata la riduzione e· I 'immobilizzazion e dell 'arto inferiore con un apparecchio gessato secondo Lorenz e la riduzione e! 'immobilizzazi one dell 'omero con apparecchio. gessato ir1 abduzione e rotazione esterna. Gli apparecchi furono b e11 tollerati e la degen za si svolse. sen za p ar t icolari avvenin'le11t i fino alle epoche in cui furono tolti I 'apparecchio gessato dell'arto superior e (40 giorni) e quello dell 'arto inferiore (60 gior11i). L 'esame obiettivo integrato da radiografiedello sch eletro dimostrò l'avvenuto saldamento dei monconi di frattura. (1) Policlinico, Sez. Pratica, 1932, pag. 1765.


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SEZIONE PRATICA

Il 5-X-1932, cioè circa tre Ill.esi dopo i ·i11ferma cominciò a cam 1ni11ar e e il 19-Xl-1932, quattro 111esi d opo, l 'inferma u scì dalla Clinica. Ancl1e questo episodio è stato reso noto d:il prof. Alessandri al XL Co11gr esso della Società Italiana di Chirurgia. Le ricer cl1e cl1e abbia n10 person almente eseg·ui tc allo scopo di s tudiare g li effetti 1011lani d ella l!Spor lazione dell 'adenon1a paratiroideo e bbero inizio apJ)Unlo durante qt1 es ta seconda degenza dell 'inferma i11 Clinica chir11rgica e f11rono proseguite dopo le <lirrtissioni con visite al domicilio della pazie11 Le e con co11trolli rarliologici eseguili ne] Gabine l Lo della Cli11ica chirurgica . Nell .esr)o rre i risultati del nostro interessamento abbiamo t en11to presente per i necessari confronti lo stato de11 'infern1a cosj come esso si trova docun!.entato nell 'articolo dei proff. Frugoni e Alessanclri pubblica to nel l'oliclini co, Sez. Prat. , ig32, JJag. 1765. Ques ta p11hblicazjor1e è pertanto r1ecessari c.• aver presente per una esatta comprensione dei risultati del nostro lavoro. Le ricercl1e eseguite concernono: 1) le condizìo11i soggettive ecl oggettive della paziente ; 2) esami radiolog"ici dello scheletro ; 3) il comportamento della calcemia e della fosforen1ia, nonchè l 'elimi11azione del calcio nelle 11rine; 4) il bilancio del

calcio . Esame clinico (19-V-1934) : L'inferma rjferisce cl1e dal! 'epoca in cui uscì di clinica ad oggi, no11 ha sofferto alcuna n1alattia i11 terc;orrente ed è stata sempre ber1e. L 'apµelilo è buo110, l ·alvo e le miuzioni r egolari . Le mes lruazio11i r egolari a11ch 'esse 1 per ritmo , qualilà e quantità. Non ha n otato i11 questo perjodo l a comparsa di alcun 'al lra deformità scl1.eletrica. La clean1bu lazione e la funzionalità del braccio d estro sono anda te sempre migliorando. Portando una suoletta che corregge l 'accorcian1e11 lo del1'arto inferiore si11is lro l 'infern1a cammina libera111en le, fa d elle passeggia1e, sale e scende l e scale. i)uò fare col braccio d es tro lo stesso sforzo che col sini s lro, accudisce in casa a tuttj gli ordinari lavori do1nestici. OlJbietti vame1l.le 11011 si constata alcun mig·Jiora1nenlo nello sviluppo somatfco che è tuttora no · lr.volm ente deiicir11 te in rapporto all 'e là. L 'infer ma è in discrete co11dizioni ge1teruli, con colorito roseo della pelle e d elle mucose visibili, con adi}Je e mu s~olalura non inadeguate alla su a costi 1u z ion e. A carico <lei d enti si osserva carje del I pre1noJare D . e d el II molare ,S. superiori; carie del II n1olare d es tro, assenza del II molare sinistro inferiore: g li allri denti sono ir1 perfetto stato di calcificazione . Il polso è ritmico, valido , di freque11za normal e. Niente di p arlicolarn1ente di verso all 'esam e d el capo da quanto fu riscontrato prima d ell 'operazio11e; solo è evidenle per qua11to appe11a accennato il segno di Chvoslek. Nessu11a contrazione, nessu no spasmo muscol are i11vece si provoca mediante la con1pression e d el fascio vascolo-nervoso al braccio, eser cita la cori u 11 laccio elastico . Permangono le inacchie òi ipocromia preesistenti :-. L collo e al lor ace, quelle d el collo però risul la110 ridotte, invase d a piccole ar ee puntiformi di colorito eguale a quello della cute circostante. La c~-­ ré:i lrice o per ato ri a è una cicatrice li11eare appena vis ibile.

1605

l)er111ango110 invarj ate le deiorn1ilà sch eletriche preesist enti, a carico della colo11na vertebrale, del torace e degli arti. Niente di p articolare agli esan1i del! 'apparato respira torio, circolatorio, drll 'addome, del fegato e della milz::i. L 'a rto s uperiore d es l ro presenta un accorciarnenlo di circa 4,5 ctn. a carico del braccio. La funzio11alità. è co1npleta. L ·arto ir1feriore sin islro, nelle preesis tenti conrlizio11i cli suJ)l11ssazione pos teriore della tibia ,sul femore è più corlo di cm. 5 di quello di destra; i ·accorciacue11lo è a carico del femore. La funzionalità è pressoch è completa.

L'esam e clir1ico dell a i11 alala ci ia rilevare Ituno ta!1le la 1per111ane11za del d€ficie11te svisomatico-sch eletrico e delle deformità sc11eletricl1e in arresto della si11to111atolog·ia patolog ica e lln mig li oramento del le condizioni gen er<ili. Ma sopratutto si rileva ch e d opo la l'ar a1iroi!lectc·1r1ia fral l11re n111llip le hanno potuto con solida rsi e g·uarire con1pletame11te . Da sottolineare la pcrrnan cnza d el segno di ( :11, ostek che rilevato stibito d opo l 'operazio11e cc1m e ri .. n lta clalla nostra cartella cl inie.a p ern·1n11e seb·b·ene tli11ti11uito a 2 anni di distanza lesti1t1oni-1ndo di un lieve· deficit paratiroideo. i111) 1) 0

1

~_,I G.

1. - Pri111 a dell 'operazio11e.

l•'1c. 2.. - Dopo l 'operaz1one.

Esami radiologici. (L 'interpretazione dei radiogra1n111i è stat a detlata dal prof. Bian chini A., radiologo tl ella n ostra Cli11ica).


1606

H

IL POLICirlìX I CO

Riporlia1110 cle11 e r ad iog rafi e d ello scheletro da noi eseg uj le rtuelle che in1cres::;au o i co11t}J011entj Jnagg·iorr11e1Lte al ler a ti e preci F1 111e11te: l '01nero destro, il cra11io ed il bacino. r\.g i u11g·ia1110 la rj JJr od11Li onc lU u11a r adi og·rafia g·entil1nenle co11cessaci dalia CJi11j ca n1ecl ica, riprodl1ce11te lo s ta lo .-l el l 'es tren10 su11eriore (lel Ie1110re sinis lro subilo <1 01)0 la 1ra llura av,e11u la il 14-VTI-1832. linuiogran1 1ni d el 12-\i -1982. ( Pri111a clell 'operazion.e) . On1ero destro. Gru' e <lefor111ità dell 'omero consist e11te in una al lerazion e 1norfolog ica p er la quale l 'omero in alc u11e !1ar li è a sol ti gli ato i11 a lLre rigo11fio ed ass u n1r una co11for1nazion e ad S. Non si rico11osce pii1 i I 110rmale a IJe tto dell a corticalis speC'ialn1e11le d i:1fisaria i11qna11tochè ques la viene a risul tare i11 g r1n parle H so ttigljata , in alcu11i vu n li 4 uasj ·con11Jar sa clel tutt o, in altri inLerro1ta. La zona rnidot/ a.ris è con11)let am e11lc sostituita da g r osse Jocu lazioni tt s la1111)0, li111 itale da zone o sce IJiù ricch e clj ca lc io, loc u1azi o11i che si es tenllrJno per t utta la 111 n g·h ezz:a cliafi saria dell 'orn er o. Acre1tlual i: s i ma t111 'e norm e clecal cificazio11e d el] 'osso che a's u n1e da qu est o ]a lo u11 aspetlo n1al ar ico . .All 'allezza de l terzo uperiore dell 'o111ero evicle11Le rin1a d i frat tura obl iq ua se11za apparenle spostante11lo dei Jra n 1n1e11li. ì'lon si n ota110 a llri focol ai di frattur a i1è in a lto t1è preg·r ess i, 1'inct1rvame nl o a S. g·i à d ecritto è pert anto in r apporto con lo s lalo 1nalacico dell 'osso . Cranio. Le al lerazio ni principali si ri sco11 lrano alla volta cr anica e so1)r at utto al frontale ecl ai parieta li. 111 g·r a11 IJarle è perduta l a 11etla cUvi sione fra i due tavolali. Alla par le più alla cl el fror1 tale <.;Orrisp o11de una iperos losi diffu sa ahbas la11za p r onunzi ata ch e svanisce Yerso il Yerlice. L 'iperostosi -come del r est o a11ch e l e altre ossa della volt a, a sume aspe llo s1)11g·11oso, ova ltato, nreo1ar e.

11'1c. 3. -

f>rima dell 'operazio11e.

Bacino. Grave alterazione lnorfologica; il bacino assu111e la for111a di cuore ili cart a d a g ioco. Nun1eros~ zo11e abbastanza ben circoscritte <li rarefa-

r.ione, so1)r a tutto all a sua. n1e là cli sini s tra. La d eformità sudòetla si est e11d e a11ch e alle ossa puhiche e clell 'i scl1io co n modifirazio11i di for1na e

~~\ :\'NO

»

X.LI,

~U)I.

411

di g ra11cl ezza <l ei foramj o l turatorj. llis ulta che le due teste fe n1orali si t ro' an o in defir1 i Li va e11orrnen1e11te ravvici11ale. La 1nelaijsi fe1norale si11istra, la regio11e i11tertrocanterica erl il collo si prese11tano

F1c. 4. -

Dopo l 'operazior1e.

con le corti cali a:sso LU g·lia le verso l 'esler110 e i11 a lto alJa base d el gra11 trocantere quasi distrutte; co111parsa la tra' at ura 11orn1ale d ella regioi1e sos l i tui ta cla g·r o ~e immag·1n1 loc11lari sepi1ne11La te.

F1c. 5. -

Prin1 a ò ell 'operazi one.

Radiogranima del 14-VII-1932. (Estrern.o super io r e d el f e11ior e sinis/,ro subito <1 op·o la fratt ura).

l11 co rri sp o11den za d ella r egio11e int er trocanterica focolaio di frallura del femore sini s tro. La frattura r.~ av,·enuta 11el centro òi un focolaio di grave rarefazione tlell osso con cor1ical is u11 po ' rigonfia as-


SEZIONE PRATI CA

soltig·1j a ta e i11 qual che pu11Lo u11 p o' sp ezzata . Nell'inLe r110 a j)e llo di g r osse l ocul azjo ni cl iyj e d a sepirne11Li so llilj 111arcati . Il ca1Jo prossima le d el fran1111e 11l o dis tale d e l f e111ore è p e11e trato i11 j)arle irl ques ta zo11a cli loc ulazio11e. I11 lorno al foco la io di ira I Lura ira nLr11 e1ttì ossei di corl ica l zs a])braccian Li il n1 01H.:or1e Ie mora le . Il collo e la I es la f e1noraJ e vc11g ouo a trovarsi come in prosec u zion e de lJ 'asse (leJJ a di afi5ì <lel fernor e con uo 'evìd e11 te 1no(ltfica zior1e de]l 'a11g·0Jo di declinazion e . l\adiogra1n1ni d el 9-III-3:3 e d e l 31-I-34. (Dop o l '01)erazio n e) .

1607

g·l ior a La assai l a calcificaLjo n e . Il focol aio di fratl ura fe111or ale e la su a rin1a so110 co1nplet am ente scompar i cl a11cl o luog o a d t111 sa lda111ento ricco di L·alcio . Ri u l la in d eJ ini ti Ya t111 as1>etto vero del collo d el fen1ore.

/ r ep er Li radiolog·ici 0110 pa r LicoJar111 e11t e i11t er essanti , essi di111os1ra110 l ' accenLtiar i di quei lJr oce i di ri1Jarazion e d elle 1esio11i ossee gi à ir1 i zialn1ente osservati : si co n ~ Lata i1ella 11ostra in ferma a due a1111i cli di :·t an za dal1 'asr)ortazion e 1

1 •

1~--l'rc. 6. -

li'emore sinistro

dOJ) O

Ja fr attura.

Omer o des tro. I radiog ra1n1ni ch e si su sseguono a ques le dale inos lrano un eviòe11te n1ig·lior a111ento <l elle condizioni clell 'osso special1ne11te d al la Lo trofico . La rin1a di frattura d e11 '01nero è con11)letarH e nl e sco111par sa , la co rt.i calis è tutta p er ie lta m e11te sald a I a. 1vio1lo n1igli orala la calcificazio11e ù ell 'osso s p ecia lm e11 lc 11ei due t er zi prossi1na li d e1l '0111e ro ; n el ter zo inferi or e p er sistono an cora a sp e lli di locul azio11e però ro n co rfica lis pjù sp essa e più rj rca di calcio . . e Jl 'u lt i1no r adiog·r a n11n a il mig lioramen lo si acce n I u a; sj jr1i zia 1111 orienta 1n e11lo trabecolar e e gJ·i _asp e tti di p seud ocis ti va11u o r es trin ge ndosi . Cranio. Le al lc ra zio11i i11iziali sudd escritl e sono ir1 g ran µart e 1nig lio ra le. L 'asp etto i}Jcr os tosi co ovatta lo va g ra<l a t am en le scon1parendo . l\1entre i radiogrammi d el 1UH3 dimostrano g1i adde11same11ti iperos losjci 1t on più uniformi i11 tutt e le ossa d ella voJ la 1na sol La11lo sotto forrn a di n oduli c]j varia g·randezza, n e ll 'ultimo radiogramma t ali asp e lti si posso110 dire scon1par si; p er sist o110 solltt nlo aJc u11i asp e tti 1nac u1ari no11 b en limita li , sfumati. BM in o. Le cleforn1il;\ d e] l>acjno p er sis lo110; mi-

FrG. 7. -

-

i. f

F en1ore sini s tro 17 nl esj d opo la frattura.

cle11 'adenon1a J)ar atiroideo u11 ve ro e proprio ricostituirsi di osso Jaddove e~ i s1 evano delle vas te lacu1l e ra diotra~11a re11ti. Fratture tipica111en te pa Lologicl1e a carico de11 'on1€r o e d el fe111or e si ripar an o i11 tempo u 0r111ale con sald.an1e111i cc ri cchi di c.a)cio ». Un particolar e aspett o delle os~a cr anicl1e, ...fumato, i11deciso , scom par e per d ar luogo 11elle ultin1 e r a diogr a fJ e a d u11 qua dro r a di ologico i1r e soch è n orn1ale . Pe r sisto110 in,1 ece del tutto ir11n1utat e le ,,ariazion i i11dotte n ella Ji11 en , J) ella forn1a, d ei vari segmenti scl1e le1rici. Co1nporlam en.to d ebla cal ce1nia. - Son o ~ ta ­ le e eguite co1nplessivan1e11te -! d eter111 i11azion i

de11a calce111in .a lle d ate indicate: il san g u e fu sen1pre pre~o a dig iu110 e la caJcemia fu deterJ) ti nata 11el sier o soco11do Kra 111e r-Ti sd a ll . ..\d eli1ni11ar<"' la po · ibilità di errori inere nti alla


1608

l ANNo XLI, NuM. 411

« IL POLI CLIN ICO >l

quello di Briggs. I risultati sono riassunti nella grafica n . 2. Paragonati ai valori ottenuti 1p rima, mmgr . 2,1-2,4 ~~ ' e immediatamente dopo l 'operazione. n1mgr. 2,3-2,5-2 ,45 % (Frugoni e Alessan-

tecnica del m etodo le deter111inazioni furono eseguite sempre in dopp io. l risultati sono riassunti nella grafica 11 . 1. Confrontando le nostre cifre con quelle prec.edenti all 'operazione e immediatamente con-

-Calcio

Prima

Prima

in ~r ~] d e l l 1 on

~e ll 1 on

2145-32 25-5-32 7-6-32

~1-7-}2

I4-8-?2 ro-;-33 28-)-34

0.200

o•.J <;lO

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0 .. 1 8 0 '

o... T..70

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to · ' GRAI<'.

&ecuti ve a queste si osserva che la calcemia da inmgr. 14,5 € 1±,8 9'o prima dell'operazione, essendosi abbassata nei g·iorni immediatamente successivi a mmgr. 8,7 quattro giorni dopo· l 'o1)erazione, e 9,1 %, 18 giorni dopo l 'operazione (Alessa11dri e 1Frugoni), è risalita legger-

N. 1.

àri), si constata dopo 2 anni un netto, gradu.ale aumento fino al normale (l!lgr. 4 o/J. Elirriina.:inn e del calcio con urine ( ca:lciuria) . - Com pre11dendovi ]e determinazioni fatte in occ;isione del bilancio del calcio di cui esporremo successiva1n,e nte i risultati , sono sta-

ie

P:raiJna Fosfora Prima 2i.+if 25-5-3~ 1-~32 f2I-7-;2 I4-!-~ rro-.J-53 1n mg% eell'op' dell'op

28-~-~

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-3.

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V"

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.

• GRAF .

rL1ente nei mesi e negli anni successivi mantene11dosi verò pressochè nei limiti normali. Comporlam.en.to della fosforemia. Sono state esegi1ite complessivamente quattro determ inazioni sullo stesso sierp di sangue prele'1ato per la calcemia. Il metodo a.d operato fu

N. 2.

te esegui le 13 determinazioni. I valori ottenuti si riferiscono alla concentrazione del calcio in grammi per mille e alla quantità del calcio eli111inato nelle 24 ore. Furono raccolte esattamente le urine delle 21 ore i11 recipiente perfettamente asciutto e


[ANNO

XLI,

NUl\I .

4lj

S~ZIONE

r- rivo di sali di calcio; la quanLità totale delle 1

urine veniva misurata. e dopo esser e stata a ccurata11ten te agitata campionata in pallone tarato. Sul campior1e aìiquota (cc. 100) si procedeva, C'alla determinazione del calcio col m etodo della essiUlztione, i11cen erimento del r esiduo secco, ripresa delle cen eri con acido cloridrico, precipitazione diretta d·el calcio con ossalato d'ammonio e titolflzion e con perman.g anato di potassio. Per ql1anto con cerne i valori della. calciuria le cifre riportate da Alessandri e 1Frugoni n ella tabella a flag. 1769 d€l citato la,1 oro non posSOI)O essere prese in con siderazione in qua11to ci consta esse re state praticate con un m etodo diverso dal nostro , e il paragone di determirtazioni di tal genere 11a un be11 scar so valore j)robativo quando non si sia adoperato un ifor1nerr1ente lo stesso m etodo di ricerca. Ci soccorre tuttavia il fatto di aver prati cato nnche noi pri1na dell 'operazione ed immediatarttente d J [i(' deter1ninazioni della calciuria durante la prima degenza dell'inferma in f.Jini ca C:hi1·l1rgica. Anche questi risultati figt1rano n el citato lavoro di Frugoni e AJessandri nella tavola TJT I. -

Comportamento della calciuria in, rapporto alla data dell'in.t ervento operatorio (21-V-32).

1'Av.

Data della determinazione

Quantità di uri- a nelle 24 h. cc.

Contenuto di calcio per i r 00 cc. gr:

Calcio elimi-

nato nelle 24 h . gr.

1609

PRATICA

a pag. 1771, n1a in corr1plet..amente, solo cioè per ciò- che . si. riferisce al valore percentuale del calcio eliminato. Li n o Lifì chìamo al c;on1plèto nella1 precedente tabella in5ieme ai va lori ottenuti n elle epoche • successive. Si vede com e il calcio eliminato con le uri1le <la cifre fo! Len1ente superiori alla n orma (gr. 0,20 nelle 24 ore) pri1na dell'operazione subisce immediaLan1ente dopo qui prob·a bilmente anche a causa dell ' oliguria stabilitasi, un abbassamento a cifre notevolmente infe·r iori per riprendere n elle epoch e su ccessive dei valorj pressochè normali e l)ertanto notevolmente in· feriori alle cifre preoperatorie. 1

Bilancio del calcio. - Il bilau cio del calcio è stato eseguito una sola volta verso la fin e della seconda dege11za dell 'inferma in Clinica Chirurgica vale a dire 5 m esi dopo l 'operazione. Non fu eseguita una determinazion e prima dell'operazione per l'impossibilità di O·r gaJlizzarci opportunan1ente nel breve tempo della degenza pre-opera loria. Senza entrare n ei particolari di tecnica iner enti al m etodo usato, diciemo che: per un periodo esatto di 7 gior11i (dal 9 al 15 novembre 1932) fu determinato il calcio ingerito con gli a]imenti e quello eliminato col le fec i e con le urine: i risultati furono· i seguertti: 1

Calcio introdotto in 7 giorni g r. 11 ,910 Calcio eliminato in 7 giorni gr. 5,422 Differenza tota1e

6,488

14-V-32

1150

0,407

0,465

16-V-32

1165

O, 780

0,908

22-V-32

190

0,129

0,050

23-V-32

305

0 ,300

0,090

14-VIII-3~

825

0,356

0,293

15-VIIl-32

630

0 ,310

0,195

16-Vlll-32

900

0 ,218

0,196

19-VIII-32

730

0,206

0,150

20-VIII-32

865

0,184

0,159

21-VIII-32

1]20

0,126

0,141

9-Xl-32

1025

0,119

0,121

RlASSl_lNTO.

10-XI-82

840

0,101

0 ,084

ll-Xl-32

470

0,203

0,095

12-Xl-32

570

0 ,3:31

0,188

13-XI-32

610

0,325

0,198

14-XI-32

720

0 ,258

0,185

15-XI-32 •

675

0.283

0,191

Tvfediante ri ce rch e clini cl1e, radiologicl1e e di laboratorio si prosegue lo studi o del caso di C>steodistrofia fibrosa gene rali zzata , operato 11el 19:32 da Alessa11rlri e pubblicat o da F rugo11i e .i\le~ sandri , confer111ando a due a11n i di dista11za dal}'intervento, i benefi ci effel ti della a ~ portazione dPll ':\denon1a paratiroideo e il i1rogres~iv o n1iglioramento dell'inferma.

Differenza giornaliera n1edia + g r. O, 926 Per ·quanto priva di un termine di confronto che avrehbe potuto a,u mentarn e l 'interesse, la ricerca non ci è sembrata inutile . Di fronte a]la no·zione che par e orn1ai acquisita del cc deficit » del bilancio ca]cico n ella Osteodistrofia fibrosa generaJizzata, fatte le debite riserve sul v<) ]ore della ricerca nel merito del quale n on vogliamo entrare, i n ostri risultati dimostrano n poco più di ci11cp1e nlesi di distanza dall 'asportazione del! 'aden oma paratiroideo , un bila11cio del calei o fort eme11te positivo.


1610

<< IL POL ICLlN I CO >i

OSSERVAZIONI CLINICHE. SPEDALE

« SER.R1 s ·r0Rr

n

-

FrGLINE

VAL DARNO

• Rottura traumatica dell'uretra posteriore con estesa perdita di sostanza. Trattamento ed esito.

Dott . (;It:&EI>P E I.1ucc11EsE ' Chirt1rgo Primario e Direttore.

L~ 1~ottura lra ur1tatica dell'uretra posteriore C<Jst1tu1 ce sen1pr-e u11 acc idente assai g rave sia per le conseguenze i111m ed1ate cui può dar luog_o, corrt.e i~fi1 trazioni urino se e flemmoni pe.r1uretral1, sia i)er gli esiti a distanza molto temi?iJi. com~ le fi stole perineali ed i graivi r~str1.n g1n1enti del can ale uretrale sen1pre di cl1fficile trattan1en to. La cl.a ssica dis tin zione fra rottura dell 'uretra perineo-bulbare e rottura d ell 'ur etra m embranosa,. n on sen1pre corrisponde a quello clic è dato riscontrare i1ella pratica: Difatti il trauma violento cl1e porta alla rottura dell 'uretra r1on sernpre rispetta Je barriere anatomich e · cl1e individufllizza110 queste due porzioni del canale. Cosicchè accanto all e lesioni limitate ad un solo di questi tratti de11 ' uretra e che sono in verità le pii1 frequenti , altre ve ne so,n o ch e interessa110 n ello stesso tempo il bulbo ure1 rale e l'uretra membranosa : sono le cosidette cc rotture misle ». I.Ja distinzione tra , rott11ra del tratto perineoLu Jbare e rottura del tratto m embranoso· delJ 'uretra· posteriore, quando la Jesione è limi' t [l la ad t111a di queste porzioni del canale, ha la sua importanza specialmente daJ punto di ,·]sta della terapia. Dif.atti la sutura capo a capo -- uretrorrafia circolare - , e, quando questa non è possibile, l 'uretrostomia perineale con o ~enza a utoplastica cutanea che conviene adottare nella rottura dell'uretra perineo-bulbare, n on p11ò esser e applicata , almeno co11 J>robabilità di riuscìta , nella rottura de l tratto rnemhranoso. La terapia di questi due tipi di Jesione , co·m e ha fatto osservare di r ecente de H«nrven, è strettamente dipendente dalla struttura anatomica della ·parete uretrale, differertte nell ' uno e n ell 'altro caso: l 'uretra b·u lbare con pareti rob11st f ed elastich e si presta molto 1-·ene alla uretrorra fia, m entre male si presta il tratto m embranoso ch e ha pareti sottili e molto friabili. Se difficile è la ricostituzione operatoria . immediata o no , d el canal e uretrale quando la lesione interessa esclusivamente l 'uno o l'altro di questi segmenti si da registrarsi frequenti insu ccessi , si può dire ch e essa è praticam ente irrealizzabile n elle rotture miste . Si tratLa per lo pii1 di tra umi gravi, spesso associati a

[ ANNO

XLI,

NlTl\{.

41]

f r attl1re del bacino jn cui l 'uretra per un lung0 tratto rirnane schiacciata e fran1me1ltata n ell e s ue pareti le quali divengono irriconoscibili in 1nezzo agli abbonda11ti coag·uli. I capi uretrali ui quali dovrebbe cadere la sutura rim a ngon o la11to distan ziati cl1e ogni manovra per tentare di ravvicinarli riuscirebbe sicuraruente infruttuosa. Così pure l 'uretrorrafìa, almeno l '11retrorrafi.a in1m ediata, r1011 può essere ne1rr,,ure eseguila , per rag ioni evidenti, in quei casi in cui sc>no susseg11iti al trauma fatti di infezione con1e i11tìltrazione urinosa, ascessi, flemmoni. Questi fenomeni oltre a costituire una com1Jlicanza grave di 1)er sè, da cornpromettere no;n raran1ente la vita delJ 'ammalato e ad irny)edire il trattam ento imn1ediato, estendono ed ag·gravann sempre le lesioni uretrali sì da aversi in definiti va la di struzione di un lungo tratto del rana le uretra] e anche nei casi in cui i) trauma aveva prodotto solo danni limitati. k

(~11yon

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già nel 1876 aveva indicato r1elle rotlllre dell ' urelra posteriore ]'uretrorrafia circolare . u di una so nd a a 11ermanenza da eseguirsi il più ]>resto 1)ossibile dopo il trauma. CertarrJ enLe quando essa si può attuare , l 'uretrorr a fìa costitu1sce il procedimento ideale. Al cuni Autori preferiscono il trattamento in rlue tempi. Recentem ente Calef (1931) sotto la scorta di varii casi trattati nella Clinica Chirurgica' · di J-'erugia, concludeva ch e è preferibil e pro~edere sempre al trattamento in due tempi. E,gli consiglia di i)raticare subito dopo il trauma la derivazione ipogastrica delle l1rine per impeçiirc~ ! 'infezione del focolaio e poi a distanza d i tem.po, cioè quando i tessuti contusi sieno riassorbiti ed eliminati, procedere alla plastica ~re~ lrale con uretrorrafia circolare senza sonda a pern1anenza. Il trattamento in d11e tempi delle rotture uretrali i1on è da tutti ammesso: nel I Congr. Int. e.li lJrologia Gardini , Thevenot, Escat, Seres· soster1nero 1'uretrorrafi~ immediata , mentre Mari.on , André, ' 'e rhsoO'en, modifi cando le idee .già prima sostenute , davano la preferenza a I inetodo in due tempi. Come l1a dimostrato per primo l 'Heitz-Boyer 11el 1911 , è preferibile non lasci.are dopo ur{trorrafìa in1mediata o a distanza la sonda a per m an en za. Però b·i sogna aver prima praticato la cleriv.azion e dP.ll e urine, per mezzo della • cistostomia sopr3pubica : è il rrocedimento seguito ormai dalla maggior :par Le dei chirurghi. salvo rari casi. Pasteau ed Iselin nel 1902 n ei casi in cui l 'uretrorra fìa non è possibile hanno sperimen-


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SEZIONE PHATICA

lJ lo una pratica diver sa. Essa con si te nell 'ese-

guire s ubito uJ1a uretrostoniia perineale abboccando il m on co ne posteriore dell ' urelra al pia110 perineale : indi dopo un m ese o più e~C'­ guire uria autoplasticai perin eale di cui ] a t ec11ica è ormai riporta ta nei diversi trat Lat i. Que~ lo i1rocedimento è stato ed è tuttora n1oltn ti ato; però ancl1'esso non dà rist1lt ati costa11t i e soffre delle limitazioni come ad ese111r>io quando la lesione è a sede n1olto posteriore, . i1e" c ui no11 r possibile eseguire l'abbocca1l1 e11to dell ' urf tra a] perineo. Va tent1to })resente in oltre ch e la presenz.:i di peli a 1 J)erineo l)l JÒ os iacolare seriamente 1'autoplastica. I ,o stesso Guyon ha propost(' per j casi nei quali l 'uretrorra.fìa non è possibile un secor1d0 y.1rocedimento: qu ello detto per s11tlira a st rati llel peri11eo sn sonda a perma:: eriza. Esso è stato speri m en Lato negli animali da Nog·t1ès ( 18H1 ) prima di applicarlo nell'uomo . Nog·uès nelle sue ri ce rcl1c ha potuto dim ostrare che attorno alla so1Lda csi ve11iva u formare , a Sl)C e dei t e~­ suti molli ad essa addossati colla sutura, un llUOVO canale Cfl e J 'esam e isto)ogico dim ostrò e~sere ricoperto da uno strato epiteliale conti11 uo. 1-lipreso da Heit z-Boyer nel 1906 questo metc•do ;_, con iderato da questo Autore, ed ancl1e d'.:l. Mari on , Pasteau e da altri , com e un metodo di necessità , peraltro m olto u_tile, da aJ)11licarsi allorrltè , in seguito ad una troppo e~te­ sa distruzione o resezione Ol1eratoria non è possi})ile J)Ortare a Gonta tto i due monconi deJ1'uretra. Flandrin (1929) col metodo della sutura a strati di Guyon - st1ture état!·t;·e du périnée h rt ottenuto deg li ottimi risultati in du e rasi nei quali vi era rottura recente dell'uretra interessante c,)nten1poranearnent-e il buJbo e la porzione membranosa - rottura mista - ed in u11 terzo caso nel quale si ~ve,'a un rest rir1 g im e11to traumatico esteso aIl 'uretra bul})are ed a ll 'uretra m embranosa da tra11ma preg resso. Rin1ane la questione del trattamento di qt1ei r:;asi, frequenti in verità, nei quali. o per in te1npestive manovri? di cateterism o o per qt1a1siasi altra rag·ione. si ~ieno n1ani festa ti fenoruen i di ir1fezione, talora impon enti e ch e si diffor1ùono con grande ranidità a tutto il perin eo ed alle regioni circonvicin e. Nat11ra]mentc in qt1csti casi bisogna prima di t 11tto pensare a porre riµ aro ai fen om eni di infezione e ciò si fa genera lm ente con a1)propriate incisioni perineali a1)rendo il fo colai.o fin o all 'uretra, v11otandolo dei coaguli e di tutti gli altri detriti di tessuti contusi ed e''entualm ente nerrosa ti . Va fat ta cioè quella che ' 'iene dett él l'uretrotomia esterna (Leiar~) . Dornin~ti i fe-

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Ito111e11i di infezione resta il J)roblema della rj co"' titu zio11e del ranaJe llrelral e. General10.er1te 1. uretra è distrutta per uri tratto ch e ~ pesso si este11ùe dal l 't1retra perineo-bu]bare all ' uretrfl n1en1branosa. Ora di fronte a casi del genere gJi Autori n on 0110 n1olto e pliciti e rton danno indi cazio11i 1)reci e su quello ch e po~sa essere il miglior n1odo di diri.gere il trat1arr1ento per riuscire nell a ricosti tuzione del ca11a le t1retrale. Nella i1r1i10~~1l11lilà di eseguire l ' uretrorra·fia e nor1 pote11clo n emmeno applicare, dati i fenorn eni di ir1fezio11e in atto, la sutura a piani di Guyort ) rimane l 'alt ernativa o di lasciar tutto él})erto ]asciando r.l1e si formi liberamen.te una fif'tola uretrale, da trattare poi a distan za co11 · u;·ta <)1)e raz ioue di i)lastic.a, oppure applicare Ulla -,onda a 1ier1r1anenza attorno alla quale si a ~petterà r, be si ri for111 i J)er seconda intenzione una parete 11retrale nuova. Preferibil e secondo noi il scco11do T1rocedimento. Esso, r l1e forse (· il più fllltico di tutti, è stato alquanto trA.sc11ral<) fi1l<) a qualcl1e ai1no fa. Ora ritorna in C>nore ave11do dati ottimi risultati nelle mani di varì cl1irt1rghi. l)e Hnrven (1933) specia1m ente si fa sc~t,.~nitore del m etodo . Eg1i ]o ador•era t.ar. t.r> r1 ell e lesioni recenti come negli inler''en ti a di stanza J)er restrin g imenti cicatrizin]i del! 'uretra posteriore. J\esseler ( 1932) • r ri cor so a qilesto metodo otten endone un risulta to l u<>ni ~~ i1no. in un caso in cui aveva fJrim a praticato, sen za successo, l 'uretrorrafia . Secondo de Harve n in ' rista' dì tali buoni risul- · tati vale la pena di ]asciare a,n che per lungo tempo un tubo a 1Jerma11e11za perchè . se . è vero cl1e esso può nuocere a una sutura che si trova a suo contatto è 1)ure v ero che questo tt1bo è inoffe1tsivo quù11do non vi è alcuna sutura. Confermerebbero questo modo di vedere gli ottin·1i risultati avuti da de H.arven e KesseJer n t i loro casi , com e pure quello perfetto · ottenuto da noi nel caso ch e verren10 a. riferire e nel quale è stato adoperato prerisamente i] n1etodo dell a sonda a permanenza. t preferibile ch e il tubo o la son da sieno di calibro piuttosto g réf nd e, di modo ch e la por1io11e lesa offra nelle cure consecutive un lun1e largamento bea11tf a J'introduzione di un nuovo tubo o d ' nì'Ja sond a qualsiasi . L 'u~o di _dj Jatatori 11 eJ periodo postop·e ratorio n on d evf• farsi che tardivam e11te allorchè la cicatrizzazione s'è stabilita e più all o sco·po di mantenerne il ,~alil) ro che di at1mentarlo con sfor1i di pressione. L)e I-Iarven e Kesseler h anno nei loro casi l)trt ticato sempre la c i ~tostomia soprapubica per la derivazione dellP urine. Nel nostro caso invece s'è fatto a m eno di essa e si è medesin1a111ente otte1111to u11 ottin10 risultato. Però è 0


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d<l osservare elle n ei ca~i d egli AA. ora citati i pazienLi so110 pervenuti loro precocemente qua11do i fen o111eni di infezione non si erano pur;.tnco manifestati: la derivazione delle urine aveva qt1indi la s11a precisa in1jicazione nell'intento di evi tarli: nel 11ostro caso invece 1' amrr1alato· ci è .p er,renuto tardivamente quand o . rlop0 tent~tivi i11fruttuo si di cateterismo si erari o mani festa ti imponenti i fatti di infe-' • z1one. Ed in verità per og11i singolo caso la condotla da adottare dipe11de da molteplici fattori e pri11cipalrr1e1~tc va tenuto conto d el momento nel q·ual e il paziente si presenta per il trattan1ento e dell1 presenza o meno di fenomeni di ir1fez·ic>ne. Qu rsti e be sono pressochè fatali quando n el tr'lun1ntizzato si è proceduto a manovre di cateter]smo, aggravano e comp.Jicano singolarmente il decorso d ella le ·ione. Ed è perciò che tut!.i gli Autori giustamente insistono nel raccon1andare 1'asten sione da questa pratica che pur troppo viene s1)esso an cora eseguita ~1)ec i alme111.e nei luoghi distanti dagli OSJìefl:l li , da chi è chiamato a prestare le pri1 tle e ure a quei pazienti che avendo riportato Ui.1 trat1m'l al perineo trovansi nell 'impossibilità d·i orinare. 1

OssERVAZIONE. - N. Luigi , dj anni 38, colono, da Arezzo. La sera del 19 dicembre 1933, scendendo le scale di casa sua che sono prive <lj ringhiera perdeva l'equilibrio e daJJ 'altezza di circa due me1ri e m ezzo veniva a cadere a cavalcioni su una sbarra di ferro. Ha st1bito uretrorragia abbondante; impossibilità di uri11are. Chiamato alr u11e ore <l opo il sanitario del posto , pratica al ' paziente delle manovre di cateterjsmo che rimang·ono infruttuose. Cio11onoslante l'ammalato durante la notte e l ']nèton1anj riesce con sforzi ad emettere acl intervalli poca q11antità di urina, la ryuale è mista a sangue: poi si ha arresto completo delL1 urinazione. Dopo 48 ore dal trauma, ir1 ritenzi one com pleta , viene ricoverato nel nostro e;:. ...,p e.d al e. Al mom e11 lo dell ' in gresso il perineo è sede di una evid ente 1umefazione ecchimotica, molto dolente alla pressione e ch e si estende in avanti fino c l tre la radice dello scroto invade11do in parte le borse, indietro fil10 all 'orifizio at1ale, m entre ai lati si diffond e verso la radice delle cosce raggiungendo le regio11i ir1 gt1ino-crurali ed inguino-addornina i'i. 'Temperatura 40°.. 5, conilizioni g·e·n erali gr avi con polso 11ìolto frequ ente, pi ccolo, con inter1nitten ze. . È evidente trattarsi di una rottura . dell 'uretra post eriore aggravata da feno1nenj di infiltrazione urinosa per cui si r ende n ecessaria l 'immediata apertura del focolaio; ciò ch e viene fatto con una incisio11 e antere-posteriore che rla11a radice dello scr oto arriYa ad un dito trasverso al davanti dell 'orifi zio an al e. Il focolaio che è sede di abbondanti coagulì e di 1iquido sa11ioso comnìisto ad urina, ,-iene vuo tato alla meglio, indi zaffato con garza iodoformica. Il paziente n e risente subito un gran hen eficio, la vesci ca si può SYuotare attraverso l'apertura perineale e la t en1per a lt1ra, dopo alcune ore, si a bbassa en sibilmente. lina r e,isione del .focolaio pra li cala ,-entiquattro. ore dopo mette in

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evid e11za una clislrt1zione cospicua del) 'uretra e d ei tessuti periuretrali che so110 in parte necrosati e si può con statare co1ne il focolaio comprenda u11 esteso tra Lto dell 'uretra bulbo-perineale 1 e dell ' uretra membra1tosa - rottura mis ta - . Tr a i tessuti ~lterat i si pos.son~ riconoscere appena i 1 clue capt d ell uretra, il distale ed il prossimale. J?ra . essi ~nte~cede .una distanza di circa cinque cent1metr1. 81 pratica u11 lavaggio detersivo con liquido di Dakin. L'indomani i capi uretrali sono p~i1 appariscenti ed il folocaio si presenta spogliato d 1 1no1ta parte di detriti. La te111peratura è scesa al normale, le condizioni generali del paziente sono alquanto n1igliorate. Si decide di applicare t1na sonda a permanenza. Vna élaton N. 22 Yiene introdot La daJ rneato e si fa SJ)Orgere, nella hreccia p erineale: Yiene allora r epertato e fi ssato il capo prossimale del} 'uretra e co11 manovre adat le si riesce ad irnboccarvi l 'estre111ità de11a sond a che viene spinta fino in vescica. Vengono poi dali alcuni punti di avvicina~ento in corrispondenza della breccia perineale <l1rr~odoch è i tessuti periuretrali vengono portati a r1dosso della sonda; un piccolo drenaggio viene posto nel punto più dec1ive e verrà tolto dopo al cuni giorni. Applicazior1e alla sonda di un siste1na a sifone ch e fun ziona Perfettamente. Medicature quotidia11e al perineo. La sonda viene lasciata in posto per otto giorni indi viene sostituita con u11 'altra dello stesso calibro e così si procede. per sei settimane fino a quando la lesione perineale nor1 è del tutto rimarg inata e la neouretra perfetlamente ricostituit~ . Si toglie allora definiljvamente la sonda e ad intervalli di due-tre giorni si praticar10 dei sondaggi per assicurarsi de1 n1antenimento del caljbro primitivo . . l i 2? febbr~io 193.4, dopo 66 g·iorni di degenza, 11 paziente viene dimesso perfettamente guarito. Rivisitatolo il 2 lt1glio 1934, alla distanza cioè di pi t1 <li sei mesi dal trau1na - il paziente era stato perduto di vista qua11tunque fosse stato invitato al momento d ell'uscila di ri1)resentarsi allo Spedale periodicamente - si può co11statare che ] 'uretra non aveva subìto alcun restringimento 1ascia11do ancora !Jnssare una sonrla il el N. 22 e della lesione peri11eale non rima11eva che una cicatrice li11ear e i11clo]e11 I e soffice.

Il caso ora riportato costituisce un ese111vio n1olto din1ostrativo di rottura traumatica de]rottura mista con 1·uretra p o tériore estesa perdita di sostanza perfettamente guarit<) coll 'applicazione della so11da a permanenza . Qui no11 era possibile effettuare una ricostituzione operatoria immediata d·e.ll 'uretra sia per 1'estensione della lesjo11e sia per i fenomeni ~t­ tjci i11tervenuti cl1e hanno richiesto l ' apertura ampia del focolaio . Invece di lasciare cl1e si formasse una fisto]a perineale a·b bian10 preferito applicare la sonda a perma11enza ed ~tten­ dere che si riformasse attor110 ad essa ur1a Iluova uretra: ciò che è avvenuto nello spazio di 40 giorni nonosta.n te i gravi ed estesi danni pro·v 0cati dalla infiltrazione urinosa. E noi non abbiarr10 che a lodarci d el procedimento adottato tanto più se si pensa che la cura d e]Je fistole urinarie 1)erineali , specialmente qu elle C<>n sec uti,1 e a rottura de11 1 11retra n1en1bran osa,


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SEZJOJ. E PHATICA

costituisce serr1pre, come s'è detto, un problema di difficile soluzione, dove spesso si hanno degli insuccessi; senza dire poi che il secondo ·p rocedin1ento avrebbe richiesto in com1)lesso un tempo maggiore. Del resto se l 'applicazione tiella sonda a per1nanenza i1on avesse portato al! 'esito desiderato poco male ne sarebbe venu~o all'ammalato perchè anche in tale evenienza si avrebbe avuto sempre modo di praticare. in secor1,io ten1po, un 'operazione di plastica; o un 'autoplastica col metoodo di Pas1eau e Iselin; o una resezione con sutura a strati del perineo secondo Guyon e Noguès; o infir1e una resezione ed applicazione di sonda a perma1Je11za come preferisce de Harver1. f ~oncludendo questa nostra osservazione viene a dimostrare come nelle rotture dell'uretra posteriorfl e specialmente nelle rotture cl1e si estendono dal tratto bulbo-perineale a q11ello dell'uretra me111branosa ipossa rendere utili servigi l'applicazione della sonda ai permanenza anche quando si sieno manifestati feno1neni di infezione del focolaio aggravanti la lesione e per i quali non è possibile adottare gli altri J)rocedimenti di ricostituzione uretrale. DP notare ro1ne, anche a distanza di tempo , il calibro della neouretra si sia perfetla1nente ma11tenuto nonostante la indocilità del pazie11 te che rton si era più ripresentato per i suçcessivi sondaggi dopo lasciato lo Spedale. ,-a :ip1)ena arcennato come anche nel nostro cnso il tentativo di cateterismo praticato subito dopo il tra urna ha condotto a seri fenorn e1Ji settici r,he invece un 'immediata cistosl.omia soprapubica avrebbe forse evitato.

RIASSUN1'0. L'A. si intralticne sulla cura operatoria delle rotture traumat?cl1e dell'uretra posteriore. Dopo aver parlato dei vari metodi di ricostituzione del canale uretrale dice delle difficoltà cl1e questa ricostit11zione presenta specialmente nei casi 11ei qua li vi è estesa perdita di sostanza. Per il tr3ltamento di questi ultimi si fa ~oster1it.ore della applicazione della sonda a fJermanenza, di mostrando come attorno ad c~sa viene a riformarsi una nuova uretra e riferistf' urt caso 1>ersonale trattato con questo procedin1e11to nel q11ale ha potuto ottenere un ottimo rjsullato . BIBLIOGRAFIA. BAGNOLI

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cc IL POLICLINICO ))

COMMENTI. Sempre in tema di emorragia gastrica postoperatoria. Al Co lle•g a Proif . .Bagg1io, il quale mii ha mosSl) alcuni ap1p1 u nti nel n. 33 di que1sto giornale, sono p·u re debitore di una breve ri&po6ta . Mi sorprende l'eccessiva i1nportanza ch e egJi attribuisce alla mia1 noticina di pura tecnica or>eratoria nei riguardi storico-bib1io·g rafici. Dovevo fo-rse citare tutti gli espedienti pro!Postj dai v.a ri chirurghi per eliminare, nei limiti cle] pos.sib-ile, l 'e.m orragia gastrica p·o sto•p eratoria, m ·e ntre il r11io scopo era, semp1liceme·n te qt1ello· di illustrare - pi1ì con le figure 1che co11 le paro·l e -1' artificio, cui o·r a ricorro con soddjsfazione al fine di oo·n1b.attere tale temibile complicazione ? Per ragio ni di brevità, 0 misi perfino di mienzionare Pototschnig che in realtà, p·r im.a ancora di me, richiamò l 'alttenzione sull 'artificio del v. Haberer nel Co·n gresso di Chirurgia rli Parma nel 1927. In quell 'occasior1e alcuni Colleghi si levarono sii per parlare ~ull'argom·~)nto, n1a no.n certo in favo·r e, anzi c0n.tro il m ·e todo in ·questione. D 'altra p•a rte , contrariamente a quel ch e tende ad ammettere Baggio! se - per quanto ho· visto e p·e r ·q uanto ho letto- le mie irr1l_P1ressioni sono esatte , credo che dei nostri Colleghi quelli che non si p re·o c _ cupano affa1tto di una emo·s tasi sistematica n el taglio della parete gas Lrica si.ano i p•i ù, anzichè i meno. Anch·e di recente Donati ha caldamente raccomandato un m etodo di sutura ex tramt1cosa, illustrato dal suo .assis.te·n te No1g·ara, in cui ·è 01nessa ogn·i allacciatura dei sir1goli vasi della so·t tomucosa . Per parte mia , ini permetto inve·c e di insistere sulla neoeissità cl i pro·v ve·dere .a t.a le eQnostasi - e in ciò mi trovo pienamente- d'aic cordo co·n Baggio e i1l ciò del r eis,t o· risi.e.deva specialn1ente il motivo del mio· .scritto· - perchè secondo la nostra t l l0 desta esperienza l'emorragia postoperatoria si.n nella resezione, sia n ella g.astro·d igiunosto1r1ia è u.nfl, con1.plicazio·n e assai temibile, tutt 'altro eh.e eccezionale, co·m e a torto sup pongono alcuni. Occo·r re, dunque , '.P reve1n irla co·n tutti i me·zzi po·s.sib·i li a no•s tra disp·os.izione. Riguardo al mo,d o di realizzare una effic.ace e111o•s tasi preventiva della sezio·n e gastrica, rite·ngo che il migliore artificio sia p·u r semp1re quello di inc~deire anzitutto ai strati la parete dello stomaco, in mo.do da mettere bene in evidei:iza i vasi decorrenti nella sottomU1Cosa. (~be po1 i in luogo di allacc.i arli p1e r trasfissio,n e prima di a·p rire la n1ucos~, si possa anch·e pinzettarli e allac.c iarli dopo aver aperto la mucosa1 stessa, co1ne preferisce ora !Bag·gio· è eivi.den t e, b-e·n chè io fra ncame11te no·n v~gga il vantaggio della seconda variante s:u lla prima. Ad ogni m-0.do, se non erro, Baggio ha accoonato 1

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a ·questo dettaglio di teicnicai soil o nel IV vol. del Trattato d'ella Scupla Romana, puh·b licato ai J)rirni del 1933, mentre io· avevo già descritto Ja tecnica del v. llaberer nel inio o•p uscolo su]la resezione gastr~ca edito daJ Caipip:e lli nel1·anno pr·eceidente. Firenze, .30 ago,s to 1934-XII. GIOVANNI CAVINA.

SUNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. I dolori pelvici nella donna. (K. \IVHrTE. Praclilio ner, settembre 1934). 1

La diaig·nosi dell 'origi11e dei dolori pelvici 1tella donna è spiesso n1olto difficile. Le affez;ioni pelvicl1e provocano spesso dolori riferiLi in reigioni n1olto lontane dal corpo, co1ne il caso del dolore alla spalla che si 11a i 11 seguito cli r ottura di una gestazione ectopica, rl1e è provo·caLo dall'irritazione delle terminazioni n ervose so ttodiafrarnmatiche da parte rJel sang·ue s lravasato.. l\1a un ~analoga n1anife~ tazion e si ha an.ol1e nell 'ulcera gastrica perforala e nella colecistite. Un 'altra difficoltà diagnostica sta nel fatto cl1e molte affezioni degli organi p·elvici (retro\•er::;ioni dell'utero·, rnetriti del coll o, ptosi ova1·ic.a, uteri11ai e vaginale) p osso.n o decorrere senza feno·m eni dolorosi . Infine si p ossono avere dolori di origine pu1·n111ente psi chica senza al.cuna alterazio·n e analn111ica loc.ale, come può riscontrarsi nella canccrofobia, nella frigidità sessuale, nel vagi111smo. 11 mo·do co n il quale s 'inizia il dolore è spesS:J r11olto utile p·er trovarne la causa. Se il disturbo si è inizjato con un parto· o co·n un ab·oclo sarà p1·01b ·a bile trovare una lesione organica. So si sono, verificati dolori addo·m inaJi , forse i itenuti di orig ine appendicolare, si tratterà r>robabilmente di salpingite. Se una donna si lamenta di do.Jori lombodorsali sop,r avvenuti in seguito a sforzo si trat1f·rà forse di fatti a carico dell'.airticolazio·n e sacro-iliaca. s ·e il dolore dura da molto tempo sarà utile ir.dagare se è continuo , intermittente o varial)i]e, e se 11a rel.azioni con il ciclo mestruale. l.~ n dolore di origine pelvica si esacerberà nella fase pren1estruale che ·è accoim .pagnata da una congestione degli organi genitali. Il dolore pre111-estru.a le dovuto a peritonite pelvica scompare con la compa.r sa della mestruazione. Il do lor~ p~emestruale e mestruale nel~' età matura sono Sipie sso causati da tumore dell uterc , delle ova·ie o di altre parti n elle pelvi .o nel h.asso ventre. L 'intolleranza al coito ed 11 dolo·r e aill'atto del defecare si ha spesso quando il tumore risiede nello spazio retto-vaginale. Un l) l ecolo tumore fibroso sottomucoso· provoca rlolore acuto al tentativo dell'utero di espellerlo·. 1

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SEZJONE PRATICA

Il dolore intern1estruale· alla metà circa. del t~mpo interc orrente fra due mestruazioni è TJrobabilmente associato all'ovulazione. Si 'ha spesso nella1 p eritonite pelvica cronica che proV<.)ca aderenze ed ispessimenti della corteceia ovarica. Un dolo re più t ardivo nel ciclo ovarico è dovuto, ad emorragia n el corpo luteo. All, esam e bimanuale s j può ap1pTezza['e l 'ingrossa10:00.to e lo spostamento del] ovaio. Se il corpo 111teo si rompe si ha. un 'emorrag ia intrap erito11 eale ah e p u ò ~ in1ularei la gestazione eictopiic:a. Il dolore addo,m inale è molto comune e· spesso I 'unico sin tom a d elle affezioni ginecolog·iche. È avvertito più ai lati C·h e nella parte m ediana detll'aiddo,m e e quasi m ,ai al diso p1r a dell 'ombelico, a meno che non si tratti di un t un1ore molto volumin·o so. Sono stati fatti tentativi per lo.calizzare l'org ano a ffet to dalla sede del do1lore spontaneo e alla p1res.sio.11e e d·ell 'iperestesia , m .a tali dati riescoin o cp1asi se:m p,r e jnsullic iem.ti. Nelle affezioni tubaricl1e ed ovariche il d olore è localizzat o. principalmente· al di so.pir a clella cresta iliaca dal lato corrispond ent e. Invece i dolori de l ci eco e del colon sono localizza ti più n ella fossa iliaca. Le affezioni tubariche dolorose sono varie: infiammazio·n i cro·n ir l1e, con idro- e pio-salpinge geistazio·n e ectof'ica , e torsione d elle tromb·e con ematosalpinge;. La gesta1zio11e ectop ica, quando non dà fenomeni acuti, si può confondere coin la p erito11ite pelvica: tuttavia 1J ella rprrima si h ann o 1n,a ncanze o ritardi i1el1.a mestruazione e n ella seconda si hanno mestruazioni frequenti e·d irr·egolari. Il doloir ei c.a ratteristico della gestazio·n e ectopica è intermittent e ed occasionale, con intervaJli b·r evi da un quarto a mezz'ora. ~ cau sato dagli sforzi faitti dalla tro·m ba per espell ere J'ovulo ohe la distende. l ,e c is ti ovarich e di non eccessiva grandezz.a cli. solito non provocano dolore, a meno che non si verifichino torsioni , rotture o infezioni. La torsione provoc.a un dolor e addo·m inale acuto co n irradiazioni al lato interno della coscia. Le infiammazionj cro·n iche del collo da v·e.cchie lacerazioni o erosioni in fette p·r ovocano t~lvolta do]ori aJ basso ve·n tre. In tali casi la riressione sul fo·r nice laterale della vagina ed i t entativi di. spingere il co,J]o verso l'altro l ato pro,·ocano vivo dolo·r e. Il varicocele del legamento lar go ·è talvolta c:.1usa di dolore addominale. Il dolore generalizzato a tutto il b·a sso \1 entre è spesso· dovuto a p eritonite t11bercolare·. L'affezione p,u ò essere localizzata princip1a lmente alle trombe ed alla ovaia1 ed essere accompagnata da formazioni di masse nelle rpeilvi o nel peritoneo, ch e posson o essere scambiate con cisti ovaricl1e. Occorre tenere presen te che i dolori addo·mi nali possono esse.r e determinati anche dall a stipjsi cro·n ira , dail canoro del colon, dalla diver ticolite, daJI 'appendicite cronica, dalla tubercolc·sj e dal cancro del cieco, dall'enteroptosi. Un disturbo particolare d elle donne è quello )

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costituito d a una sensazione di pena n ella J)~ lvi.'. un senso di stirar11ento in basso dei g eJl1tal1 , causato dal prolasso uterino o vaginale e talvolta dalla retroversione . Il do,l ore è avvertito p·r in.c ip·a lmente ai lo·mbii ed alla bassa pelvi con diffusione talvolta ad un.a o ambo le fo s~e ilia~he, ed è ~ovuto alla trazione sulla p,Jica infund1bolo -pe1v1ca. II dolore è aigg;ravato d a] n1oto e dalla stazione in piedi. Nelle affezio·n i g inecolog ich e sono molto con1uni an ch e i dolori lo·m bo-sacrali, che sen1J1:rano do·y uti a congestione, d egli organi pel,-i c1 e si:>ec1e de.I tessuto cellulare pe1]vico, ed j 11 raso d1 prolasso a stiran1ento d ella p lica uterosacr a:le ch e contiene fibre simyJiatiche e parasimpatiche innervanti l 'utero e la vescica. La g·rave Ion1b.a lgia ch e si ha ne l carcinoma del collo. ,è dovuta alla diffusione del neopla8ma al leg·am en to utero... sacrale. Quella associata a infìammazionie è prob·a1b ilmente dov11ta a cellulite della stessa part e; in effetti quau1 do la lacerazio·n e e la erosione del collo guarisce il doÌore cie ssa. La lon1bal.gia si 11a anch e a seguito dell 'ist.erecto,m ia totale per granulazioni settiche n·elle ferite della va.g·in.a, ed an ch e n elle p·e riton i ti p elvich e cro1n ich e. L 'ut ero r etr overso, di volume normale· è di f'olito indolente, ma il gro,s so utero subinvol11t-0 d ella r etro;yer sion e puerperale suole a ssociarsi a gravi Iom.b·a lgie. l Tn dolore a!Ilalogo , dovuto sempre a con gestione ;pelvica , si h a quando un utero r etro•v erso diventat gravido'. fi. p:arte ciò si possono avere dolori lombari ])er alterazioni articolari a seguito di fatti g·inecolo•g ici normali. Durante la gravidanza si ba un a umento di mob·i lità delle articolazioni TH3lviche , c,h e le r en de più su scettibili ai traumi. Nel puerperio, in capo a due o più m esi dal p:arrto, si 11a un graduale ritorno allo stato nor1nale, rna dur.ante questo perio·do ogni sforzo anch e non eccessivo può provocare una su]'.)lussazione ileo-sacrale. D'altra parte durante Ja gravidanza si posson o aver e lombalgie a cau sa della posizione ab11orme ch e deve· mante.nere la donna. P er n1antenere l'equilibrio di~turbato dal p&~o del fet o, la do·n na deve tirare indietro le spaJle aceentu ando la curva lombare. In questa posizione il sacro t ende a J)rendere una posizione oriry;ontale stirando i leig amenti che lo fi ssano 1., lle ossa ' 1icine. Le Jo,m b aJg-je della n1enopausa oltre ch e alle artriti. sacro-il iach e che sogliono accomrpagnare tale ncrio<lo, po~son0 esser e determ in~te da ll'aumento del peso cor1Joreo che si ha nf l -limaterio e dal conseguente ~fo,rr.o esercit-ato s11i }e.Q'amenti e muscoli sacrali e lombari. ' Ln di.ag-nosi dj lom ba1a-i a ortopedica si fa ron la indaginr: é:lnarnne.s tich , la ricerca del punto rlolente e dei movin1 enti ch e provocano il d olore. e l 'e:;ame radiologico. La coccicodinia è do,ruta acl una lesi one delle articolazioni e leg.a.mentj coccigei e di solit o clcJriva da tm trauma diretto. IJe affezioni .gin erologiche non provocano dolore in questa r e1

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LL POLI CLINICO

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arvanti l'anello inguinale superficiale, nel monLe di Venere e invadono, qualche volta, con un prolungamento, la porzione viciniore del canale inguinale; sono questi che, con maggiore facilità, vengono scambiati con le cisti del caI lipomi del grande labbro. Iiale di Niick. Ducuing ammette anche una varietà di li(l\foNDOR e S1cARD. La Presse Jltl édicOJle, 30 setpomi originantisi a spese del periostio del pube , tembre 1933). questa varietà non è però· mai stata constatata. I lipomi del grande labbro sono molto rarj . L. IFERRETTJ . nonostante la ricchezza d 'adipe di questa formazione anatomica e del monte di Venere che L'operazionf' radicale nel quadro delJa tela continua in alto. Avendo recentemente avuto rapia elettiva del carcinoma del collo. occasione di estirparne uno, gli AA. hanno compiuto un 'accurato studio sui lipomi di que- (l',. v. MIKULIC7 RADECKI. Relaz. al XXIII° Consta regione; essi rappresentano il 0,4: 7 % dei gresso della Soc. Ted. di Gin,ec. al Berlin.o, ottobre 1933, in 11rchiv f. Gyn. , vol. 156 , tumori del monte di "-enere e l ' l: 67 % di quelli fase. 1-2, p . 24.J., 1933). del grande labbro; complessivamente nella letteratura se ne contano solo ventisette casi. A La terapia elettiva, co·n la quale si intende causa certamente di questa rarità la diagnosi che i casi operabili vengono Olperati, gli inopeesatta fu spesso fatta solamente all'atto opera- rabili irradiati, ha dato (su una statistica di torio; nella massima parte dei casi si era pen- 5500 ca,si) la guarigione assoluta nel 24: , 5 °t: sa te a un'ernia inguinale, a una cisti della tale risultato potreb·b e elevarsi al 30 %, come glandola di fBartolino o, più frequentemente, può arguirsi da diverse constatazioni. Perciò a una cisti del canale di Niick. Questi lipomi l~A. crede che questa direttiva terapeutica forsi osservano a tutte le età, hanno uno svilupp,o niE>ca successi in misura di gran lunga superr1olto lento e, allorchè raggiungono din1ensioni 1iore a quella della terapia esclusivamente onotevoli, possono ostacolare la marcia, i rap- perativa o del solo impiego delle irradiazioni porti sessuali e il parto. su tutto il materiale. Il tumore occupa la regione pubio-inguinale La superiorità dell 'operazione nei casi opee tutto o parte del grande labbro, può rima- rabili, che si traduce nell 'a,umento delle cifre nere localizzato a questo o estendersi al peri- assolute di guarigione, dipende più da mome11neo fino alla regione anale o approfondirsi ti topografioi, ohe biologici. L'operazione raverso la vagina; le sue dimensioni possono rag- dicale allontana i nidi carcinomatosi dei paragiungere quelle d'una testa d'adulto. Il lipo- metri, che spesso i raggi del radium non riema può anche essere peduncolato; in questi scoin o a raggiungere e contro i quali si rivelacasi il peduncolo, che può essere lungo parec- no im1p otenti i raggi Rontgen. Il reperto pa]chi centimetri, si fissa sia a livello dell'orificio patorio non ci può far riconoscere con sict1superficiale del canale inguinale, sia alla parte rezza la diffusione del carcinoma. Considerati media del grande labbro. Istologicamente si istologicamente, appaiono particolarmente petratta di tessuto adiposo attraversato da travate ricolosi i cordoni cellulari formanti piccoli e connettivali spesse. medi nidi poichè questi si trasportano co n Questi. tumori si originano dagli elementi. grande rapidità nei parametri attraverso· i l i11 adiposi della regione, è quindi opportuno r1- fat.ici · a tale pa1rticolarità va data maggiore i111cordare che il grande labbro è costituito d.a porta~za che al grado di maturità dell'epitelio • • nei carcinomi solidi. Nei riguardi dell'adenoquattro piani : carcinoma del canale cervicale, i risultati stanI ) la pelle; no a far preferire la cura operatoria (50,9 % 2) il dartos; di guarigioni) , alle cure attiniche (21 % di gua3) il pannicolo adiposo sottocutaneo; 4:) un sacco fibra- elastico, emanazione del- rigioni). Ritiene la semplice esti:ripaizione dell'utero la fascia transversalis e che va considerato rom e l'omologo della tunica fibro·sa superficiale un procedimento assolutamente insufficiente, delle borse. Questo sacco contiene del tessuto per la frequenza con cui sono colpiti i p~r~­ ndiposo, ch e costituisce la « pallottola adiposa metri: anche carcinomi apparentemente inidi Imlach n e si co ntinua con il tessuto cel- ziali della portio possono già .aver dato metalula-adiposo pro-peTitone.ale, vi si trovano inol- ~tasi nei 1:>aran1etri e d'altra rparte una successiva irradiazione radium o Rontgen non può tre le terminazioni del legamento rotondo. J lipomi del grande labbro possono avere. 11na sostituirsi alla oim essa ,a sportazione dei para. doppia origine: gli t111i nasco·~o d~l p~nn~c ol o metri. La operazione radicale dà gli stessi risultati adiposo sottocutaneo . sono situati quindi al1'esterne• del sacco fibro-elastico descritto più trunto se e~auita per via ad~ominale, eh~ p~r S<'lpra e restano localizzati nel grande labbro o via vaginale; però ]a mortalità C?? quest ultie' olvono verso il perineo : ~li altri si sviluppano mo metodo -è di circa la metà .p1u bassa; :pe: a spese della pallottola adiposa di Imlach , con- ragioni di umanità sarebbe .perciò da pre:ferirs1 tenuta nel sacco fibra-elastico , e si espandono la via vagina1le. La estirpazione delle ghiand~

gione. La diagnosi si fa con la pal1Jazione, e amjnando i movin1enti con l 'esplorazione rettale ed eventualmente con la radiografia. DR.

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SEZIONE PRATI CA

le no1n sembra di 11nportanza capitale, tanto più in co11siderazione che esse po·s sono essere efl~caceme11te ai.iulate da su cce,ss.iva irradiazione Rontgen nella lotta contro le cellule cancerign e penetrate. La terapia op eratoria risulta preferibile inoltre. nelle donne giovélJili ed in quelle in istato di gravidanza . La rontgenterapia posto peratoria dovrebbe u sarsi i11 ogni caso, ~1er principio; la radiumterapia postoperatoria entra in carnpo dopo l 'intervento radicale per via vaginale. 1\1ediante la radiu1nterapia preopera1toria in tin ristretto numero di e.asi possono esser r esi operab·i li carcinomi prin1itivame11te ino·p ·e rabjli. Non è ancora asso dato se un prevemtiv o trattamento · atlinico procuri la ste·r ilità batteriologica; perciò in n essun caso deve ~erdersi tempo prezioso, per questo scopo ipotetico'. Più impo·r tante appare di ab·b assare la mortalità operatoria, esolude·n do l'operazione quan do esistmo controi11dicazioni da parte del cu ore, dei polmoni o di altri oTgani. , . L'A. conclude ch e oggi non deiV'e es1stere IJÌÙ soltanto un operatore, n1a1 che l 'operatore de·ve fare an ch e l'actinoteraip•i a , per arrivarei a poter delimitare i recip·r oci co·n fini di queste modalità teraipeutich e n ei singoli casi, nonch è alla più idonea combinazione delle stesse, sui quali criteri si fonda appunto la terapia elettjva del carcinoma dell'utero . 1

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DEBIASI.

Mixosarcoma in moncone cervicale da pre· gressa isterectomia subtotale.

11on superando, secondo le statistiche, la proporzione del 2 <]'~ . Per quanto riguarda le degenerazion i carcino.m artose della portio da pregresse isterectomie subtotali, essa si aggira i11torno al 0,3 2-0,87 %, mentre mo·l to '{)riù rara è la recidiva di tumore fibro-sarcornatoso sulle cicatrici del moncone cervicale. Per quanto riguarda la mortalità, men1 re nell'isterectomia subtotale sarebbe di 1, 9 <Jo, in quella totale è del 3,6 o/c, e anohe più. A queste considerazioni l 'A., riguardo alla degenerazione sarcomatosa di un utero fibromatoso e al pericolo di recidiva sulla cicatrice del moncone cervicale, conclude: che è difficile fare la diagnosi di degenerazioni sarcomatose all'apertura dell'addome dal solo reperto macroscopico; che anche quando l'esame istologico desse la certezza della degenerazione malign a , pure la recidiva -è rara e qualche volta si tratta solamen te di mixami e non di mixo-sar• comi; ch·e co11siderando la rarità di una recidi va e i rischi dell'intervento conviene attener~ i alla isterectomia subtotale anche nei casi in ~ui risultassero chiare note di degenerazione maligna, - come, ad esempio, la pTop,a ga. zione del tumore alla sierosa peritoneale l1erchè t1n intervento radicale in questi casi mentre esporrebbe a serio pericolo ]a vita dell'infermo, non arresterebbe il decorso del male. ULRICO BRACCI.

Il metodo e il trattamento della terapia delle rotture spontanee del collo dell'u(T. C 1c c H ELLA. Rassegna Jn.ternaizionale di Clitero durante il parto e sue conseguenze. nica e T erapia, a. XV, vol. XV).

L'A. illustra questo caso capitato, alla sua O·Sservazione, e lo riporta no,n so.Jo per la sua rarità (n ella letteratura ce ne sono solo due C?-· u1unicazioni) n1a anche per la vexarta quaeslio fra isterectomia totale e subtota1le. Nel caso in esame si trattava di una donna di 22 anni, che quattro anni prima era stata operata di taglio cesareo per viziatura pelvica; t-ra stata praticata contemporaneam ente una isterectomia subtotale perchè l 'utero era fibromatoso. Dopo 4: anni l'inferma ha comin ciato ad avvertire aumento progressivo· dell 'addome con senso dì malessere generale, perdita dell'appetito e stitichezza , Sottoposta ad in tervento laparatomico viene estirpato un grosso tumore di aspetto liscio , lucente, ~i colorito bianco-sporco che occupa quasi tutto l'addome e che ha contratto aderenza col colon trasv~rso e con la vescica. Il polo inferio re è collegato al moncon e cervicale che viene anche esso· asportato dalla vetta vaginale. La malata era guarita in 16a giornata. . Il tun1ore esaminato istolog icamente, r1 ~ulta essere un mixosarcoma. L 'A. dice poi come ]a degen erazione sarcomatosa dei fibromi omi sia relativam ente rara 1

W . K oTBT . ~TT<OFF ·e 'F. \,HANTl'IA. ;wonail. filr (; eb. i 1nd. Gyri., vol. 3, fase. 95 , settemb·r e 1933). Su 1472 lJarti in J1>rimip are g li AA. hann o potuto osservare la rottt1ra s-pontan ea del collo , clurante il parto , n el 17 o/o dei casi . Essi , dopo t1na: sistem.atica isp·ezione fatta con lo sp·eculum, hanno· p reso in considerazion e lacerazion i estese oltre I cm. e m ezio. Le primip•a re. sui 35 anni fi guran o con una percentuale del 50 %: importan za n on indifferente h.a an ch e ]a form a e la gra ndezza del ba (A.

WEr ,BSH EVA ,

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Cl nO.

Per Ja palogen esi bisogna tener p r esente la clur.ata del travaglio: aumentando questa au1uenta la possibilità della lacerazione; feti grossi influiscono anche specie qu ando la circon Ecren za cranica supera i 35 cm.; l 'inerzia $eco11 daria agisce con l 'estendere la lacera zion e. Qt1asi sempre le lesio11i del coll o si combinano con altre lesioni della vagina e del peri 11eo, risentono però qt1este ultime molto l ' ir1 fluen za del valore cost ituzionale e dei difetti di ~"iluppo dei ge11itali e8t erni. J..ia sutt1r a dagli AA. viene fatta sempre con catgut ed entro le prim e ore (2-4 ore) e qu e1

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« IL POLICLINICO

sla operazione, secondo loro , non solo è sen za pericolo dal lato d elle infezioni ma porta anch e ottimi rist1ltati lontani garentendo le funzioni mestruali e la capacità fecondativai della donna. G. ZACCARO.

Risultati di trattamento operativo della sterilità nelle affezioni annessiali, con particolare considerazione a un caso di parto spontaneo con rottura di utero dopo impianto della tuba. ( E. 1FELS. Zeilsclir. f. Ueb. u. Gyri., vol. 108, fasc . 3, p ag. 338, 1934). 1

L' :\. , rifeJisce su i ris.u lt a ti d elle operazio11 i ]•er . . terilità intraprese dal 1927 al 193·2 n ella Clinica Gineco·l ogica di Breslavia. Vennero praticate resezioni tubariche e ri~1)ettivamente salpigostomie in 34: casii: di 21 cli queste pazienti fu potuto seguire successi Yamente J'esito e i11 esse non si verificò alcun cais o di gravidanza. Lo stesso risultato n egativo vien·e d enunciato p·e r 3 casi di impianto del1'ovaio nell 'ute.r o. Si a1vverò il concepimento di due pazienti, alle quali - do:p·o resezione del tratto meidiale delle tube venne praticato' l'impianto d·e l tratto laterale tubarico n ell 'utero. Una sola volta si arrivò a gravidaiilza con s11ccessivo parto s.pontaneo , 2 mesi dopo salpingostomia da un lato e impianto d ella tuba con salpingostomia dall'altro. Però in questo caso ·i d eterminò un.a rottura d'utero , della quale l 'A. incolpa il troppo breve periodo di tempo intercorso fra operazione e con cerpimeinto. L'esame d ella tuba impiantata dimostrò la ua completa ca'Piacità funzionale, almeno per qua11to si p uò d edurre dal SllO stato. anatomico. J>eTciò egli racco,n 1anda di eivitare la gravidanz.a alrrn·ezno p er i 4:-5 m esi successivi a 0 perrazioni P'e r sterilità, in cui si sia do1vuta1 aprire la cavita uterina. E. DEBIASI 1

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[ANNO

(STERt,ING. 0KUNICIIESKY Sa·n g , g iugno 1934).

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GRoDSIESKY.

Le

Gli _A,..A. intendono riportarsii alle anemie g raYi di tipo pernicioso, che acco1m parnano re.g·olarme11Le nello stesso sogg-etto 0 gni n110,r.a gravidanza ; e a quelle pure recidivanti, che acco,m p·a gnano il perio·do po·s t-puerperale. Esse sembra110 rare, ma forse lo so·n o in r ealtà n1eno di quanto appaia dalla letteratura. Già nella donna gravida sana possono essere t11essi in evidenza segni di so fferen za ematica {aumento di formaz.ione e di distruzione· delle emazie, modifì cazioni della formulai leuco·c itaria, oscillazioni del tasso emoglobinico) e vaale (segno del laccio positivo, tendenza alle r r11 orragie). Seco11do qualche A., gli elementi del corio11 !';arebbero capaci di secernere una sostanza ad 1

Nu~i:.

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~zione emoliLica, la coriolisina; dallo stato deli~ nof!Ilali forze di difesa del sistema emopoie-

tico dipende se questa sostanza avrà o no il sopravvento. Secondo gli AA., una grande importanza ·ya data .alla funzione dello stomaco; nei periodi a,·anz,a ti di gra·v idanza è stata dimo·s trata con frequenza ipoacidità e persino aclo~idri.a: e secondo <:astle l'anemia che si manifesta r1egli ulti1ni mesi di g rarvidanza rassomiglia rnolto a quella legata a disturb·i gastro-inte.s ti11ali ecc. L'anemia postpuerperale è anche più difficile a spiegarsi: essa sarebbe legata ad un'i1l:sufficienza del midollo osseo che, latente durante la gestazio·n e, si rivela dopo la squilibrio liel parto; ricordando anche che, secondo Galewsky e rultri, la placenta avreb1b e pro prietà antianemiche e ]a sua scom·p arsa accelerebbe il crollo. Dopo una dettagliata d escrizione di cinqt1c casi occorsi alla loro o.s servazione, gli AA. m e ttono in rilievo il grande successo costanteme11te ottenuto colla so·m ministrazione di preparati <)po-terapici (fegato e stomaco) associati all 'acido cloridrico e alla pepsina, al ca1codilato e al ferro, e ad un'alime·n tazione ri cca di ferro (frutta, legurr1i): e notano· come si possa in tutti i casi evitare in tal modo l 'interruzione della gravidanza. V. SERR.\. 1

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MISCELLANEA. Le influenze stagionali sulle malattie. (P . WoRIN&ER. VIII

eon gresso

fran ce se di pe-

diatria. 1~34:). Lo studio delle variazioni stagionali in buo11e statisti che mostra tre tipi differ enti di oscillazioni: Riacutizzazio·n i Ofrni d11e o tre· anni (mor})illo-difterite). Ttiacutizzazioni stagio nali annuali (frequenti). Riacutizzazior1i senza datai wecisa in rap-porto con fenomie ni meteorologici cc malattie meteorotrope ». Lo studio· 1nedico meteorologico è applicabile a questi ultimi casi. Le malattie a Ien ln ripercussione attual1n,ente non benefiziano nè dell'istrumentazione, fbè dell'esperimento sug·Ji animali, ma solo dalla stati $ti ca E questa d eve essere rigorosa : diagnosi esattiE-sime, studio su distretti ~ metà urbani e rnt:tà rura·l i, stUJdio di tutti i casi sia leggeri che gravi, nel massimo numeTo , più centinaia , e per I.ungo temp 0, almeno tre o quattro anni. Si otteng·ono curve in genere ~inusoidali, co11 a})ice 0d un minimo spesso lontani di sei mesi. Lo studio del rapporto massimo: minin10 d~ l1sultati variabili, ma pressorhe costanti in t1n dato· caso. Elimina.t i l'asn1a da fi eno , la m.alaria , l'urticaria da fra gola , le cui cause sono vegetali o 1

Anemia grave gravidica e postpuerperale.

XLI,

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1619

SEZIONE PRATIC.A

J)arassitarie e non stag·ionali, restano a considerare: Malattie infettive: il morb illo che mois tra un massimo da1 marzo a lug lio , ed un minimo da ag·osto a settembre. Negli adulti (solclati) si ha 1111 tipo inver11ale-prin1averile fra g·ennaio e g iugno col massimo in marzo. Per la scarlattina m ia ssimo in febbraio. Per la va,ricella e vaiolo n1assimo in marzo. Pe1r la difterite massimo fra novembre e gennaio. Per la tosse ferina c'·è un distanziarrtentq ne:l ten1po, raramente inverno primaverile. La vera influenz.a e·p idemica è raramente influenzata dalle stagioni e così pure gli orecchioni. La meni11gite epidemie.a .p redo·m i11 ~ in marzo , com·e l'encefatite; la poliomieJjte in settembre. Le infeJ.ioini acute del faringP e delle vie respiratoir ie, specialmente b-ron(;opolmonite e polmonite, predominano in febln·aio aprile. Le tonsilliti sarebbero più preco·c i . II reumatismo articolare acuto inizia in 111omenti variabili. La tub·e rcolo1si me·n ingea ~ale da dicerr1bre a m .a rzo, poi decresce, il mir1i.mo si ha in settemb1re. Analoga curva ha ]a tnhercolosi p·o lmonare. Le infezioni intestina1li salgono da giugno a settembre poi decrescono·: le entero·c oliti semb1rano far la ste·s sa cosa . I disturbi dig·e stivi del lattante hanno il loro massimo in lugli.o agosto. D.a ll'ottobre la loro cifra ·è pratica1nente nulla1. L'estate calda è' più nociva che 1'estate piovosa. :È: la tipica curva stagionale. Le m .a lattie d.a carenza, fermo restando lo f' tesso regi1ne, offro no variabili mo-d ifica1z ioni. 1·1 rachitismo decorre parallelo alla mancanza di luoe, così pure la spasmofilia: l'acme è nett o inverno primarverile. La xeroftalmia , nulla (]a,l luglio al novembre, sale fino a marzo o 1uaggio, poi retro.c ede. Il b eri-beri ha un masimo estivo autunnale, dal luglio all'agosto. Alcune fo rme di asma, l '·e czema dei lattanti, le affezioni .endocrine, cutanee, le emottisì, la a11pendicite, l'epiles:::;ia, la pellegra, hanno nette r eazioni stagionali. · In definitiva tre o quattro sono i tipi per le malattie stagio·n ali: Il tipo inverno primaverile, il più diffu so , .con ascensione rapida, dal dicembre al mag·g io , discesa b·r usca·. In esso· rientrano numero~e infezioni, deter·matosi, avitan1inosi. Il tip 0 i11vernale. puro, molto simile (difterite) . Tl tipo estivo autunnale, con massin1.o ad agosto, settembre. Specie .p er le infezioni intesti11ali, il beri-beri, I.a polio1m ielite. Il tipo est.i vo, raro: pellagra , lucidi, (cio·è dermatosi dovute alla luce), con inizio in apri10, acme in giugno, discesa· in luglio. Le interpretazioni ies·p licative delle variazioni stagionali delle malattie sono piutto•s to semj)lici ipotesi di lavoro, da precisare. Per le infezioni, la biolog·ia del germe patogeno può essere st~oionale, e ciclica, ovvero l'organismo può essere influenzato dal regime alimentare stagionale, ovvero il metabolismo può variare 1

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con le stagioni, e co11 lui, la resistenza organica. Moro crede all ',e sistenza di una crisi ormonale primaverile, vera primavera biologica, che creerebbe uno stato recettivo speciale per la fine dell'inverno. I fatto ri meteorolo1g ici che determinano le variazioni stagionali delle malattie sono numel'Ose e la loro analisi è malagevole: oltre al caldo al freddo, alla luce, intervengono, lo start o elettrico, il so le, l'umidità la pression e barometrica ecc. Ma anch·e il fattore freddo , studiato da vicino offre discordanze numerose. I)er il caldo, vicino al colp·o di calore, esistono azioni lente e nocive sul tu·b o digestivo, vale. . ·volj per molti stati estivo-autunnali. In,rersarr1ente la carenza solare, invernale, agisce sul rachitismo e sulla spasmofilia. I fattori baron1etrici, i cicloni ecc. sono del tutto da studiare.: essi del resto no n sono paralleli alle stag·io11i (J->aris m édical, rt. 35 , 1934). 1\ilONTELEONE. 1

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La congiuntivite delle piscine. ( DEJE_t\N.

Paris mérliool, n. 35, 1934).

Le piscine pub bliche, così fre quentate n ei I.empi caldi p·ossono ·es~ere la ca.u sa di alcune c-}~ideimie di congiunti,rite acuta, b·en conosci·ute da alcuni anni. 1 primi casi furono osse,rvati a Be1rlino dal S·chultz nel 18.99. Fehr ne osserva 40 casi 11el 900: 1'affezione fu dett a ccJngiuntivite balneare enden1i·c·a. Nel 1923 un a q11ova1 epidemia fu seg11alata in Germ.a nia, da Pade1rstei11. I primi casi in .Fra11cia furono segnalati n el 1922, da 1\ilorax. Chaillolls e Nida o•s servano otto malati n ello stesso te·m po ; altri sei malati so11.o osservati da I\.alt e Cha~llous. Questi, con1e gli altri, freque·n tavano una piscina, fre<1. uentata specialmente da lavoratori ed alimentata dalle acque della Senna, rinnov.ata ogni rr1artedì e inantentita a 27°. Poichè l 'acqua ~~ulita è rapidamente insudiciata dagli 0 1 p erai , qt1esti ve11go r10 1pTin1a del b·a gno so·t topo·s ti a·d u11a do,c cia di pulizia; purtuttavia abb·o·ndan_te g·rasso gall·eggìa alla sua superficie fornendo ('ttimo· m ezzo cli cultura 1-1er i gerr11i. L 'infezione non ha colpito che gli uo·m ini : da no1tare e11e anche le donne sono aim messe al b~ono, ma solo il mercoledì cioè dopo il rinnuovo de1l'aoqua. Dunque 1a purezza dell '1acqua è 11n fattore di con lagio o non. La sem eiologia clell 'affezio·n e ormai è ben netta. La congiuntivite delle p.isci11e è una infiamm.azio11e ,a cuta con ipertrofia follicolare ch e colpisce in genere i maschi, ed adolescenti. [>opo sette od otto giorni di incubazione com11are un lieve rossore della congiuntiva con poca secrezione sul bordo palpebrale. Progressj,ramen te l 'infiam.n 1azione aumeinta di intensità ; pa11pebre e rnuco·s a si tumefanno , si ha 1:-i·c rimazio.n e, e secrezione, fotofobia , disturbo della visione, blefarospasmo. In genere un occhio solo è preso al principio ed è l 'occhio destro, il secondo occhio è colpito più tardi 1

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in genere dopo tre settimane. Dolori poco vivi. I sinto,m i si acc.e11Lua110 verso il quarto o quinto gi orno" i bordi palpebrali sono agglutinati da croste e secrezio·n e, la mucosa iè ispessita ed i1} iettata , me11tre r esta moderat.a Ja iniezio·n e dt lla co1igiuntiv<l bulbare. Da va1n ti al trago si hé.I una adenite preauricolare indolente e no11 suppurante. Il segno 11iù in1portante è l 'ipertrofìa dei follicoli, piccole sporgenze rosee, i11egua1li, a limiti imp1recisi, sulla mucosa del cul di sacco, inter110 e sulla congiuntiva tarsi e~\ i11 feriore. La pressio·n e ungueale o strumentale n on vuota questi follicoli come nel trace.m a. ]) opo 20-30 gior11i la infiammazione diminui!:--Ce, l ' iperen1ia e l 'iperfollicolite persiste circa per un altro n1ese. La guarigione è lai regola . La diagnosi è du11que facilitata dalla nozione e l.iologica od epiderr~ica, dalla forma follico1a re insorgente in giovani; in sulle prime l'affezio11e era stata confusa con il tracoma, ma la evoluzione rapida , la benignità dell 'andamento , la localizzazione, la forma delle granulazioni, sono caratteri distintivi. La follicolite cong iuntiv.a le semplice è una ipertrofia benip-na dei follicoli della mucosa , comparente nei bambini, senza infiammazione e senza disturbo f11nzionale. Da tener presenti anche parti colari congiuntiviti follicolari, comparenti per esem1>io, per abuso di atropina , ovvero in congiuntiviti lacrimali, ovvero nelle congiun tiviti primaverili. IJa congiuntivite delle piscine è trasmissibilr con1e è stato sverimentalmente dimostrato da u on10 ad uom.o e nelle scimmie. Malgrado ciò Jc culture ~ gli strisci non ]asciano vedere alcun microbo. L'esame delle cellule desqua1n ate della superficie epiteliale malata mostra 111 un certo numero di casi delle inclusioni del tj ro dì Pro,\'azetc. l)onde il germe venga , perch è le piscine ~ono il veicolo delle epidemie ecc. , so·n o questioni irresolute. Che l'occhio destro sia sempre il colpito , e }'er il primo , è facile presumerlo quando si pen si che i nuotato~i sono per lo più sdraiati sul fianco destro onde il corrispettivo occhio fi il più spesso ba~nato1 • L'acqua delle piscine p11bbliche non sarebbe la sola a pro•p a.g are la infezione: sono stati segnalati casi di contap-io con 1'acqua dei la.ghi, e perfino con l 'acqu a del mare. Non è tuttavia ammesso che si trRtti della stessa affezione : è stato ammesso il conta,g io an che a mezzo degli asèiugamanj e degli accap1)atoi, e così a mezzo degli oggetti cl1e vengono a contatto con i b·a gnanti. Una profilassi è pertanto indispensabile nelle piscine : le cortçlizioni che essai dovrebb,e r ealizzare sono: assenza di ogni germe, purificazione quotidiana totale, rinnovo giornaliero, vjsita m edica prima del bagno con eliminazion e dei malati, in specie dei blenorragici , cloccia di pulizia prima dell'immersione, servizio d ordine. La terapia della congiuntivite balneare ha \I na ristretta in1portanza perchè l'affezione 1

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[ANNo XLI, NuM. 41]

et lL J:>OLICLIN ICO >l

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evolve spo11tanearnente verso la guarigione; bi~o gna evitare le cure troppo energiche che pos~ 0110 aggra varia meccanicamente. MoNTELEONE.

Ricerche· sperimentali sulle scottature del· la pelle. (F'. ScnuTz.

Boll. I slitulo Sieroterapico Milane-

se, aprile 1934). L'A. s'è prefisso di studiare a fondo le sostanze tossiche che si formano nei fo colai di ustione cutanea e di stabilire se possano avere fu11zione di antigene e possano servire alla prej)arazione di un siero antitossico. Egli ha osservato il decorso e gli effetti di una scottatura tipo e·d ha così assodato che esso è differente nell'animale normale, in confronto .a quello che già subì scottature precedenten1ente. Così gli animali scottati prccedenten1ente per tre volte, reagirono al rtuovo sti1nolo più intensamente, mentre quel] i che subirono in un lungo periodo di tempo ripetute scottature, presentarono di fronte alla • scottatura test. , un comportamento non uniforme. Interessa11ti sono gli esperimenti fatti per ~ tabilire la « scottatura minima mortale » che .negli a11in1ali sensibilizzati appare notevol n1enle ridotta. Per studiare le caratteristiche biologiche delle sostanze tossiche che si formano nell 'organismo a11imale con la scottatura, l 'A. 11a ir1ieltato il sangue intero, il siero e gli estratti di cute di animali scottati. Solo forti dosi di sangue intero e di siero ri11sciro110 Jeggermente tossiche. Con l 'introduzione invece per via sottocutanea di estratto di pelle scottata si ebbe la morte del] 'animale dopo 48 ore dalla prima iniezione e l'autopsia mise in e\ idenza ~lterazior1i simili a quelle cl1e presenta un animale morto in seguito ad ustione. Importante è il fatto che l'estratto di cute • • • • • scottata produce una cut1reaz1one pos1t1va in anin1ali precedentemente scottati più volte. Nell't1ltima parte del suo lavoro l'A. riferisce i tentativo di sieroterapia con siero ricavato da animali ripetutamente scottati e che ricevettero iniezioni di un estratto di pelle scottata. Nelle scottature sperimenta]i mortali l 'i11iezione di siero specifico ritardò la morte di qualche giorno. Nei casi di scottature tipo sottoposli a questo traltame11to si notò una reazione molto 111inore in confronto dei cont1·olli, cui era stato iniettato siero normale. Le prove di sieroterapia fatte Sl_l sogg~tti umani viLLime di scottature acc1dental1, per quanto scarse, hanno dato risultati che l'A. qualifica incoraggianti. p~r non. permettendo ancora di trarre deduz1on1 defin1t1ve. 1

VICENTINI.


[ANNO

XLI,

41]

NUì\J.

1621

SEZIONE PRATICA

MEDICA

L'ATTUALITÀ

La Taccinazione antidifterica con una 11nica do e di tossoide precipitato con allume. Varie sostanze sono state aggiunte a l to soidP. difteri co allo sco1po di diminuirne Ja rapidttà d'a .. sorbi111ento e !p'fo,durre coSIÌ uno ti111010 o.1la _p ro·d uzio ne di a111ticorpri di durata 1rJaggiore. J.,a p iù co·111u11e di queste os tan,z e è l'allume. Parecchi AA. hanno, usato il n1·eLc~do della preGipri tazio·n e d el tosso,i de con l 'allume, rit1bcendo così ad ottenere una notevole co11ce:rttra zione de 11 'ar1tigenei. Iniettando 1 cc. di questo prodotto sono riusciti ru rendere n eaaLivi alla r eazione di Schick il 92.4 % dej ba1nbini pos itivi ad e sa. A. E. Keller e W. S. Leathers (Journ. Am. i1 lcd. Ass., 18 agosto 1931) hanno d eterminato la rapidità co n cui i può ottenere t'imn1unizzazione con u11 'u11ica dose dell'antigene suddetto. I.n due g ruppi di 23 bambini 1'uno e di 53 l 'altro posritiv"i alla Schi ck ne inie.ttaroJ10 1 cc . nella region e d eltoidea. La reazio·n e locale e ge11erale no111 din1ostrò ttna g·ravità n1l.lggiore di quella ch e si coin stata con gli altri n1eto,d i di va ccinazio1n i. Nel primo gruppo il 60 % divenne negativo in '.14 .giorni, il 95 ,6 % in 28' giorni , e il 1-0 0 % in. 42 giorni. Nel secon(lo gruppo , il 92 :4 % dive1111e negativo in 22 giorni , il 94,3 % in 60 giorni, e il 96 ,2 ~~ in 90 g iorni dopo· l 'iniez·i one. Que~.;;L i ris.11llati dimostrano c.h e il n1etodo· usato da.0 -li AA. i)rese·n ta r1otevoli vantaggi di fTonte agli a llri n1etodi; una unica ini e~io·nc è i1t fatti sufficien t e ad ottenere ]"immunizzazione cori una notevole rarp·i dità . E. CARLINFANTr. 1

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Queste so~tanze, cosl cl1ia111ate da Collip, su110 state realme11 Le di1no ·tra t e n el sangue . Se })er esern1pio i inietta i11 anin1ali l 'ormo·n e t.ireotropu della g hia11<l0Ja pituitaria, si ha in un 11rj1110 t en1po una iperplasia della Liroide e u·n at1.u1ento del 1netabo lismo ; n1a pur continuando la somn1iuist.razione dell 'or1no n e, do,p o due o lre settin1a11e il n1etatb-0lis.m o· tor11a rapida1ne11te alla norma ·ed a11c he al disotto di essa. L 'anirr1ale diventa allo1~a insein sibilei a do si fino acl otto volte supe·riorì a que1la p rima e1ffica1ce. E questa r efraltarie là p·u ò esser e passiivarr1eir1te trasmessa ad a1ltri animali: i11fatti il siero degli anin1ali ino(;ulati iniettato ad animali 11Ui0vi, li ren d e a lo-ro volta r efrattari a qt1el tale orn1one ed a quello so·l tamto. Bisogna dunque essere ·eiStreman1ente cauti nell 'a!JJrplica·r e direttarnente alla t erapia le nostre conoscenze di fisiologia endocrina , ohe si ~ono dimostrate .ancora tro·p ·p o fra1mmentarie ed inco.m ple te. E. CARLINFANTr. (Da un articolo redattoriaJe del Journ. of the t-1m. i~fedJ. Ass., 18 agosto 1934). 1

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DIVAGAZIONI Gli effetti benefici del la musica sui perve1-titi. H. \ta11 Ette11 (L'flygiène nientaile , d ee . 1933) riferisce c·h e 11egli Stati l .l niti e neJ Belg io società di voJ011tari visitano le prigio11i per pori are ai detenuti soccorsi rr1ora1li sotto forma di

co11ver sazio11i, di co·r i profes ionali ed anche Lli trattenimen I i misucali e ell e dal 1927 esiste a Parigi una Eqriip·e m.usicale des prisons , la quale cerca con la sua 01Jera interessare i prigionieri a forr11 e s piriluali u·p erio.1~i atte a provocare in loro un rilo rno· d 'idee, e di sentimenti salutari. L 'esperienza ha cli1no t.ralo ch e gli infelici accolgono la n1usica 111olto me·g lio che i discorsi e più sensibi11nente ne ri sentono l 'inrluenz.a educalrice. I/armonia penetra senza urti negli spiriti l) ÌÙ risoluti a rifiutare e deni.Q' I are tutto ciò cl1e ]oro viene detto o offerto a Or1e di en1end.amento. I cor1 certi conl51ano di so·l ilo di sei pezzi e d11rano ciTI(Jllanta minuti. È preferita la musica strurnen tale . (;] i e ffetti con tatat i sono stati sorprendenti. La prol'onda u1nanità dolorante di Beethoven, la uhlim azione celestiale di Bach, la dolcezza di Schubert, la olennità di J-Tiinde·l hanno presa sic ura anche . u g li individui più pervertiti. ~·in dal principio dell e eseruzioni uo1ni11i e do11n e 11anno n1anifestato ur1 'emozion e i11 te11~a, parecchi pian gnr10. Più rile van li ar1cora sembran o le tr<t ccie che i con certi J:asc:iar10 n ell o spirito de.gli ascoltai ori . un detenuto scriveva: cc Durante J'a11dizio11 e sono sta to r>r eso da terril1ili rimorsi . H o visto ]a m ia vita ca rne una nuvola di vergOfrJta. ed il ricordo di questa h el In g iornata r esterà 1

Gli antiormoni. La grand e tliffusione rag·giunta in queisti ul timi anni da!lla terapia sostitutiva nelle endorrinopatie, in,1 it a a riflettere su alcru·n e r ecenti osservazioni "µerin1entadi, ch e, a parte l 'importanza dal pu11to di vista biologico, ne pre~enwno u1Ja for"" e mag~iore da quello clinico, confermando le nece~ità d ella mas in1a prudenza n ell'uso dei prodotti ormonali. Tali .p rodotti vengono spesso so·m mini trati co11 su cce o; i r1ota però talvolta ch e, 1)ur trattandos i di riaz ienti ol1'e ]a oiavano adito alle n1iglio·r i &J)eranze, l' effetto desiderato i1on vier1 e raggiu11Lo; an7.Ì si veirifica ta Jo.r a un pe1g.~·i o­ rarnein Lo, r1el disquili•brio· enciocrin o. i . aun1e1n tn invano la dose, il p ro dotto vien e all ora co n.da1~nato 0111)ure i] paziente vier1e di chiarato refrattario a lla cura. Oggi da o-li s ludi di Zo1n dek , di Collip e di adtri ci è venuta la risposta .a qu€ te discord an zr clinicl1e : l ) o rgarr1i ~n10 n on accetta sen za r ea· ..... g ire g li a ·alti a l ... uo equilibrio endoc ri11 0, alla son1mini..,trazio11 e di orn10 11i. e so ri. i>011de co11 la produzione di ccantiormoni ». 1

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« I L POLJCLINI UO »

fi s . . o nella rr1ic.t tesla. ella rnia cella 110 1)0 Luto aLbandortarn1i a riflessioni e .a lagri1n e c h e i11i si ri11 gono il cu o re ». Ed un altro: « Una fo,l la <li pe11sieri n1i si presentava davanti ed in quel i110111ento h o perùuto tutto il mio san g u e freddo . H a lascia to ch e le n1ie lag ri1ne scorressero. 7 \ i sono a11co1a brave persone r h e pen sano a ·ve11ire a sn1uovrre i n ostri buo11i sentim e11ti co n _l111 rin1e.dio mig liorf di tutte le parole, la ll tt.1~1 c a

».

·Vie11 fa tto di dorr1a11dars i: Con1e la n1usica i)erv ie11e a a ddol cire i costL1rr1i di un-a. fo11a di J>rig io1tierj per la m ag·g·ior JJarte r ecidivi e p.r of G sionisti d el d elitto~ (:011 Le il li11 g·u.a g·gio dei suo11i risveglia riso1t~ nze n ell e zo11e profonde d ello pirito in accec:;sihil e a l li11g·u aggio cor> .~lille ~

L 'esperi en za fa tta 11e1le l1rig io11i francesi din1os Lra con1e g li individui })iii i1er vert iti ed antisoc iali abbin·110 11a sco~ ti nel pro fon d o del ]oro spirito, i11 aLissati n el loro incosc ient e i se11tin •e11ti l) ÌÙ delicati e più 1norali. Bas tano se11saz ion i estetiche, ca·p aci di co1nmuovere la quasi totalità degli uomini ·ed anc11e animali 11elJa scala evol11tiva lnolto lontani dall ~ uoimo , perch è questi sentin1e·n ti . . i.a n o risospinti .a ll a ribalta d e lla coscienza ed imp·r eg 11iuo tutto lo spirito.. ]Ja se11sihili tà ai rii 111i rr1usicali rto·n è u11 p.ri ,-ilegio deg li u om i11i i11teJlettualr11e11te e mor.al111e11te s11 peri ori. Essa è r11olto co·1nur1e a n ch e il egli spiriti poco e' roluti , ed è ca1Jace di destare J1L• ~~ i o11i 1>eir i<lee r1ohili ancJ1e agli individui :i me11La]ità b assa, infìan1mare a11ch e quelli più tor1)1di . t noto co·11te ogr1i idea ge11erosa abbia avuto il ~uo in11 0, cl1e è stato l 'eiSiJ)r es ion e d el n1ovirnento, cl1e l 'is1)ira e n e è stato .ancJ1e uno d ei p it1 ·e ffi ca ci p rop ulsori. La rivolu zione fra·n cese eib be la J\ilarsigliese, il movimento per 1'indip endenza iLalian.a hfl avuto l 'inno di Man1eli e di <}aril>·a ]di , ]a rivolt1zion e fa scista ha avuto I ' inno di Bl.an c. Anco'l·a oggi il suono di ques.t e 111usicl1e. m e tte i brividi e fa spuntare le lag rime. 1)·o ssia mo q11indi im·n1 a.gin ar ci quale pu11golo a ll 'azione siano st ati ai lor o t empi g ià caricl1i di idee e di passioni. }:$."endo una potente eccitatrice di sentim enti la inusica può riuscire come m ezzo di rieduC<1zior1e Jà dove o rdina riamente falliscano la p er sl1a ione e la s11ggestione, i con sig li e g l 'incitan1enti. Si tJro fil.ano CO$Ì nuovi n1etodi di rieduc.azio11e. Come la g innastica razio·n ale riedu ca le d ebolezze motorie , cosi Ja g innastic·a, ritmica , 1<1 da11z.a, è destinala ad ese•r cit.are una fun zion e a11aloga n ell e , fere psi co-·m ·o to1-ie e 1poi la mus ica in zone l)iù alte, in quelle squisitamente psichich e , n el ca n1po d ell e idee e dei sentim enti i11 or aili. Ma interven gono azioni ancora p iù profondP. Se il r itn10 agi ce solo su alcune forme, d el res to inferiori d el] 'at tività anin1 a le , 1'armoni a h a risonanzf' 110 Lf'voli 1l el s ist en1a n er voso v iscer ale. 1

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[ ANNO

XLI, NuM. 41)

Le 111usicl1e, g·e11era trici d'e111ozioni intense , (lcc itano attra, ·er so vie a11cora indeterminate, ' erisi111 il111en te so LtocorlicaJi, i cen lri ip-0tetici d ella se11sibilità simpat ica. Qt1esti centri elaborall o Ja inte&i delle ,·arie ce,n e tesie, . . ensazioni Yaghe di 111<\lesser e e di b enesser e, di vuoto e di pie11ezza, cl1e da11no i11 certo n1odo conto della funzione d el ' 1 isceri e condizio11ano la ton·a1 ith a ffett.iva genera le dell 'irtdividuo. Le impressior1i nlusicali i1l terfe·r i, co110 c-011 ].e cenestesie, r eagiscono· su esse e s ul la lo rtaliLà affettiva. Nei carcerati, n ei c1uali questa s i ma11tiene n ecessa · ri a1r1e nte povera e 1r1onot o11a, le prime battute cii un con certo ch e a p 1)orta110 loro un alimento r1 uovo ·e possent e, ng'isco-r10 corr1e u11 choc affettivo le cui con e g·uen ze non si possono c alcolar e a IJriori Es.se dipc11do110 dalle caraftteri~ Lic l1e net1rovegeta tive di eia cun individuo . In <:<>Jl1ples ·o ::,i sa cl1e i vagolonici 1)re e11tan o w1a :'U cettibiliLà n1arcat.a agli c.h ocs. Ora molto Sf.>8SSO g Jj a11tisociali di g ià ~ll $CellihiJi ai ritmi appa,r teng·o·n o al grur)PO deg·li i11stab ili va.gali. Riuniscono quindi due condizio11i eslr en1 arr1ent e fa Yorevoli all ' azione della r11usica . No11 deve quindi orr)r ende re se individui apfJar e11l em e:nte im1>er1etrabi1i , re frattar'ì ad ogni pisicoLerai)ia sono sco,f-:si da 11 'em ozione n1usicale . Questo nuovo .ag·enle terape11Lico si a·v vicina quit1di notevol·me11te 1}iù agli ag·enti fi sici e far111acodinan1ici cl1 e 3 ql1e-lli 1psicoterap·i ci. Es.. o s i colloca n ell a c-ate·g·ori a dei n1odificatori d ella tona li Là a ffettiva, tra l 'idrote1,,a1pia d a una ])arte e dall'altra tra g li stupe facenti (o·p pio, a·Ic:ool, 11Jscl1icl1 ecc.) ch e sono crealori di sinfon ie visive . Naturalmente su qu e~ ti la musica ha il va1ntaggio di non p rovocRre to~~icom.anie, che p er · loro co,n to· d anno n otevole ir1cr emento alla crirninalità. argo. 1

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA . LA~n or.NA (~ ,\SSONE.

La diagriosi clinica della stenosi polnionare congenita con speciale riy u11rdo au li elem enti segnati da1l fl ebogramn1 a g iugu lnre. Pagg. 254- ,

I>ott.

FRANCESCO

con 20 figure. P rezzo L. 30.

l~ditore

L . l)ozzi , Rom<:\ .

Ci sia consentito ni>ortare in queste colonne la significativa Prefazion e che iL Clinico Medico di Roma si è degnato scriveye pey il libYo del dott. Landogna Cassone.

« La i11011og·r a fi a cl1e il dott. Fra1ncesco

Lan-

d oo·n a Casso,n e presenta, non soltanto illustra irt °ma11iera completa la diagnosi clinica di ste1tosi lJolmon.a r e co·n ger1ita. m a fai punto fa.c ale <li trattazione un nuovo s into·m a segnalato da ] 1 ende ed a lun.g o trattato· d all 'A. : sin torna di n otevole ii1ter esse come ogn i acquisizione sen1eio,l ogira cor1 cr eta e o·bhie1tiva1~ e. Dallo studio d el fle·b og ramma g iugulare c}1e I' A. ha trattato u fo nci o in s u.a for· ma, gen esi e si gnifi cato, co11 speciale feli ce ap.p licazione d elle con cez ioni de.1 SllO Maestro su]! 'attività tonogena d el cu or e - è emerso .


l \ NNO XLI, NUl\l. 41J

SEZlONE PHATlCA

nella sle110 . . i conge11ita della i)oln1onare, u110 speciale con11)orlame11to dell 'onda e del flebogran1rua .·tesso, ch e assu1t1e pertanto particoJ~re valore di sinton1a diag·nostico di pri1110 piano. Per il co11l ributo dell 'A. doppia1n1 en te i111-· })Orlante dal ptinl o di vista n1o·n og·rafico· e origina I e, il libro l ll (\ ri t a di essere segna)a lo specie ag·li slud iosi cli carcliolo·g·ia. e di1110 tra t111a volta di 1)iù qt1anto fertile di risul Lati sia s~:'Jn i pire l 'accurato e inteJligente tt1dio de 1 ni.alut o ».. Ror11a, 1° setl eini.bre 1934-XIJ. 1

C.

iF RUGONI .

CENNI BIBLIOGRAFIC/<1> <Jeuvrc scientifiqu.e. Editore 1\ifa~­ ~·o n et C., Parigi. Prezzo Fr. 180. I11 que to g ro so ' 'olurr1 e 11n gruppo di a l]iev.j , di coll abora Lori e d1 amici del grande e... t i11to ha raCl".A)lto tt1lti i suoi poderosi conlrib·uti a l progresso della neurolo gia. OJ)e ra ve l'an1 ertte i11eritoria perchè quasi lutto qua11to Babj n l\i .aveva p·r odotto er a pubbl icatq in 11ote, comu11icazioni e lezioni sr\a r. e e quindi non facilmente rintracciab·ili. I lavori pubblicati da Babi11ski so·n o 208, ma i compilatori del volume ~anno scelto i pi1ì in11>ortan I i intercalando nel te!'to a le.une note integrative del J1en iero del maestro s.pnrse 11e.l I e minori l)Ub}.l licazio11i. ... i ha cosi a disposizio11e tulta la su a i1rodu• v.1one . I va r1 ar~oment i ono raggruppati secondo Je loro a ffi1lil à in n1odo da formare grandi car•itoli : il n1 elo1d o 111 sen1eiolo·gia , Ja se1n1e:iologia, i tt1mori e le compression i ce re1b ra li , le affezioni no·n pi·ramidali, ]e .affezioni del cerve lle·Lto, del bulb·o e del lal)irinto , le para1)i]egie e le ~ffezion i del midollo, le affezio·11i dei nrrvi e· dei n1u sc0Ji, l 'isteria e d il l)itiatis.n10, i di sturbi fisiopatici , la te ra1)ia. DR .

I.

13\HINSKI.

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~i .

R. l.AsTEX e L. E. 0KTA~EnA. La poniotron cistern ole. Edi t. Dio11. Parigi. Prezzo Fr. 05. ,_ Que to fa ~c icalo de T.Ja />raliq11e médicale illu slrée coln1 a una lacuna della letteratura rne1

tlica . Sull a tecnica della punf llra ~ottocci 11ita ­ le, sulla Slla im·p ortanza nella diagno tica e nella tc.ra i)e·t1 tica, sono stati pub b·Jica Li n1ol1 i conLrihuti 1•1a manca,ra un lavoTo d 'insieme cl1 e desse 'u11a es1)osizione com·pleta del recente n1 ct.odo d·ì esnlor azior1e e di cura , e ]o metteiSse alt::\ porta la clei n1 e·dici pratici . l ./ a rgon1c11Lo è trattato in modo esauriente sotto tutti i pt1n ti di vista. ProcisP, chiare figure illustra110 i] t e~ to . 1

DR. (l ) Si prega d'inviare nue copie dei lihri di cui si desid era la recensione.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Xl° Congresso della Socieià ItaJiaua di Radiologia l\ledi,·a. (~erugia, se l le1nbre 1934-XIIJ.

Con l a parleci pazione JJressorbè lolale <l ei Radiologi italia11 i, si è riu11ilo a Pert1gia, d al 20 al 24 se tte111bre, il XI Co11gresso della ,Socie lh Italiaita cli l{ad iologia tvled i ca. Presiden te iJ prof. EuGEN10 M1LAN1, òire ttore dell 'IsUluto Rad iologico clell 'Os1)edale del L,i ttor1o di Rorna; vjce presidente il prof. BRUNO BELLucc1, i11car ica to d i Radiologia 1\ifeclica i1ella R. l J11iversità cl i Perugia. Sole11ne1nent e inauguralo n ell a torica Sala dei 1 otari, con l 'interve1tlo dell e au loritn politiche, Hccademiche, amministra li ve locali, il Congresso ha te11uto l e sue secl11 te n e]] "Aul a ì\i[ag11a d ella l~ . U1tiYersità. Tra i congressisti non r adiologi, ospiti gradi1issiini: il J)rof. Dona1i , cliuj co chir urgico cli 'tvli1:<110 ; i] p r of. Best a, ordi11 ario d i i1euro1)a tolog·ia lLell 'Università cii ì\ililano ; il prof. Sil Yes trin i, cUnico 111edico di Perugia; il prof. Perez , ord inario rl i 11a to1ogia speciale cl1irurg ica ctell 'Università di Ilo1na; il prof. D 'Ayala, neuropa Lo logo di Siena; il prof. Cavina, professor e cii s lo1natologia nel1'Uni versi tà di Bologr1a; il prof. Lucherini, primar io ineclico degli Ospedali di Ro1na; ere. Tra i ract iologi : i proff. Siciliano, pres idente cl ella Società ; Bertolo11i, Busi , Mar<1glia110, Perussia, Tandoia, Balli, Attili , Palmieri, Rossi, Ponzio , Albert i. Serena, Epifa11 io, Piccini no, Guarini, Bertassi , Vespig n an i , D'Istria, Reviglio, Pescatori, Coglia1i , La Penr1a, Perona, Cas lronovo, Abati, Del Buono, Nuvoli, Tt1rano, San toro Mario, Salva tori , Salotti , Pazzi; e i dottori : Fratini , Ratti, (;esarini , Allioni, 1\1ugnai, Grilli , Rossoni , Fagnarto, Cellet ti , Capua, Zuppa, Bernahò, Sgan1bati , Ge11lili , Cossu, Cola, ~ellini, Gregori, ere. Prin10 relatore il prof. MARINO LA PENNA sulla lladiologia delle affeziorii e rl elle l esi oni trauma/ icl1.c della; colonna verteb r ale.

Egli , isp1ran'd osi alle concez ion i del Perez, espo· i1e una cl assificazione e ti o-patogen etico ecl analo1no-radiogra.fico di dette lesioni. divider1òole in alcune cat eg·orie. Spo11dilopatie òa fattori b iolog ici: condrosi , condrospondilosi , calcificazione dei di schi intervertebrali , spondilos i deforn1ante pri1nitiva, spondilosi deform anti secondarie. Artropatie d a fattor i biolog ic i : pondilarlrosi ancl1ilopoieti ca, artropn tie apofisarie. Ar tropatie da fa l tori fnfettiYi: spondiloartriti. Spondilosi da displa ~ ie ~ islerniche: mielomi n1ultip]i , ost eite deformante di Paget, osteite fil>rosa ci i Reck ling h a u se11 , linfogran u lornatosi od altre emopatie. 'ft1n1ori del rachid e, i traumi verlebra1 i. Co11clud e tracciando un profil o (lei r appor ti tra trat11na eò infortl1nist ica. .Seco11do r elatore i1 prof. G1AN G rt r sEPPE PALl\ U ERI , sulla Radioterapia tlell'erice/alo. Egli si ocr111)a della radiobiolog ia ò ell 'encefalo con sp eciale rigt1ardo alla sua ri sposta ai Raggi X 11el normale e i1el patologico. J~ pone la tecni ca cli irra<li1zione r i rist1lt ati ottenuti nelle i1tòromi inerlen sive in ge11erale, con pari icolare ri guardo alle forni e 11011 tumorali; nelle inòromi tum orali (tumori


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<e JL POLICLI1'JCO

d ell 'en cefalo presu1rti, ina non verificati e a localj zzazione incerta, tumori certi dell 'en cefalo propria1m en te detto , tun1ori della sca tola cranica, tu111ori ipofi ari) ; 11elle sindromi neuroendocrine 11on lega le a presenza di tumore; 11elle sindromi infiamma torie, 11elle vascolari e in un 'ultim a classe di sindron1i Yarie (cefalee, epilessia, atrofia n1uscolare l)rogres i' a, p sicosi). Per quel che rig·u arda i tu1nori , proble1na centrale, d ella radioterapia en cefalica, egli ritiene, in accorclo con i più sp erimentati chirurghi e radiologi, ch e i inigliori risul lati, risp e l lo ad una più o meno lunga sopravvivenza degli infermi , si h anno d all a combin azione d el trattament o chirurgico col r adiologico. Conclude illustrando il m eccanis1no di. azion e, le indicazio11i e le controindicazioni ge11 er ali e s1)ecial i cl ell a r ad io terapia en cefali ca . 'f erzo

r~latore

il prof. P1ETno l)EL Bu oNo, sulla

Roentgenterapia n elle m alatt ie del midol lo spi11.ale e rlei nervi 7Jeriferi ci. L 'O. discute partico-

1Gl r·menl e s ulla r ad io terapi a d ella polio111ielite a. a. d ei ba111hirti rifer end on e i11 b ase all 'altrui ed alla l)ropria e~perienz a, Ja g·rande efficacia se applicat a precoce m e nte. Viene quindi a parlare d ei ])uo11i risultati d ell a Roentge11terapia a d osi refratte , con cicli di irradiazione ripetuti per lungo tempo, n ella siringon1i el ia e n el la sclerosi a pias tre. Passa .i n seguito i11 rivista il capitolo delle r1evra lg ie. Per i tumori spinali egli riferisce l'opinione di n1olti Autori, seco t1do i quali , i migliori ri sultati si ha11no i1ell 'associazion e d ell 'i11t ervento chirurg ico e clell 'irradiazion e. Quarto r elatore il prof. CA1u.o GuARINI, sulla Roenlg enterapia d el simpatico. Esp on e quanto i no11 i1umerosi ]avori sull'argom ento e l:esperienza personale gli hanno fatto conoscere sull 'argomen to. 1'r acciati alc11ni elementi gen er ali di biolog ia e di tecnica, ,Jice d ella noteYole efficacia esplicata dalla radioterapia d e] sirrtpati co 11ell 'angina p ect orj s, nell 'asma bronchiale, r1ell 'ipertireotossicosi , J}.elle n euralgie, in alcuni dis turbi mestruali, n ellé'. m e11opau sa, riel male p erforant e del piede, in clcu11j <lei sintomi d ella tabe, nelle osteoporosi d olorose, in alcune a rtriti, n ei ritardi di consolidazio11e del callo osseo, in alcune dermatosi , in alcune affezioni vascolari perjferi~h e, nell 'ipertensjon e arteriale. Qui11lo r elatore il prof. BENASSI, sui Nuovi mezzi di cont r asto in, Radiologia.•. L ·o. si occupa principalmente d ell 'ep a to-lienog·rafia col thorotrast , introdotto intra venam, stl1di ando11e la su a fi ssazion e e clis tribuzione nei l essuli a funzi on~ gra11ulo-p essica. Egli i1 e di111ostra l 'innocuità clinica i111n1ed ia ta: gu(IJJ to a p ossibjli lesioni a dis tanza rl1 l)lolti anni , egli , pur facendo le necessarie riserve , si dichiar a piuttosto ottimista. Viene quinfli a }Ja rl ar e delle d osi e d elle indicazioni e ~onlro · i11cl i ~ az io11i e d el di scu sso problema dell 'eliminazio11e d el colloide. ~assa quindi i11 rassegna il con tr iJJu lo p ortato dal meloclo 11ella diagn ostica d ei Lu1nori , ascessi , cis ti, come anch e di allre malatlie n on ·neoplastich e del · feg·at o. Altre11J:r1to fa p er alcune n1alallie d ella 1nilza e ò el siste111a emo])Oietico. Fa inen zio11e dello studio della sple110- ed Ppato-co11tra ltili là . Parla d ell a li11fografia. Riferi~

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tA~NO

XLI,

!~UM.

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sce s u ]l 'irnpieg·o del torio i1ello studio d el can ule di ger e11 le. Si J11lral lien c sulla vasografia, suìl ' ;11nrl.io ·gr afia e pl acentografia. Sesto ed ultimo oratore è il prof. PIETRO PERONA , sullo Sl alo alluale e gli odierrii orien l arnenti del la t adi!ologia car diaca.

Accennato ai più conosciuti n1elodi radioscopici e r adiografi ci di inclagine radiologica sul cuore, p arla lt1nga1nertte del più 111oderno, tuttora in via di sv ilupJ)O: la Roentgertchim ografi a. Con essa la raèliologi a cardiaca, stag·nar1le da alcuni a11ni , entra i11 una nuova fase attiva promettentissima. Suo scopo è di risoiver e problerni di fi siologia e l)a loJogia cardiaca, studiando con g rafi che ott e11 u te su films i movi111enti clei contorni d el cuore. J1 lavoro già compiuto d ai p ochi ch e se i1e sono occupati finora, appare gi à feco11do lli buoni risultati anch e in campi lasciati inesplorati dal1·elc ltro-cardiogr afia. Egli illustra i due sistemi j1t t1so attualmente: il tedesco, di Stumpf, a fess ure n1ultiple sovrappos te, e l 'italiano del Cignolini a fessure sp ezzat e. Con essi sono stati coml'Ìlt ti importanti osservazioni sugli aspetti norn1ali d el cuore, sui cara tteri llelle contrazioni, sulla perist ajsi e mobili là d ella pun la, sulla aor1iti e gli aneuris1ni, sui vizi valvolari, su1le lesio11i coronarich e, s ulle aritmie, sulle pericardi li e sulle masse i1on pulsanti in rapporto all 'ombra cardio-vascolari. I due sisten1i, si complet ano, pur offrendo qliello del Cig n oli11i maggiori possibilità fl i misurazioni e un 'anali si più esauriente dei moYimer1li d.el cuore e grossi vasi . Le sei r elazioni, intramezzate ò a nun1erose co· i11u11icazioni (le annur1ziale eran circa 300), sono s ia te ~P~u ite d a breYe n1 a inter essan1e discu ssione, d a to l 'ampio consenso accordalo d ai congressisti a; relatori; i proff. Per ez, Do11ati, Ayala , Besta , han110 partecipato alla discu ssion e. P articolare i11teresse ha s11scilato un 'esposizio11 c co111.pleta dì apparecchi radjo]ogici ed elettroler a1)ici con r elativi accessori, di film s r adiografici e di sos tan ze di contrasto. L 'eSJ)Osizion e è riuscita ver am e11te grandiosa e i gr andi corridoi dell 'Univer sità er ano completan1ente occupati. Risulta da essa esposizione ch e i nuovi apparecchi a protezione integrale (contro i r aggi Roentgen e contro l 'alta te11sione) per lloentgenòiagnostica e Roentgen terapia, h anno raggiunto la maturità e si sono d efil1it.ivaro ente affermati. L 'esposizione indica anch e l 'alto grado di p er· f ezione raggiunta d all 'industria italiana sia nella fabbricazione degli apparecchi che in quella d elle a111polle. Case esp ositrici: Clerici, l\1eschia , Rango11i, Ferrero, Radiotecrtica, Ferrania , Cappelli, Kalikor~ , Gorla Siama, Piero Gorla , Piazzi , Erba, Molten1 , Ji'ehr, Metalix, Koch e Sterzel , Kalmar, Strauss , Agfa, i\1erck , Schering. Gr an parle dei congressisti hanno partecipato nlle g ite ad Assisi (ove il Podestà h a ri cevuto i congressisti a cui hanno fatto ala i trombettieri <l el Co1nu11e vestiti con gli antichi e caratteri stici costumi) e sul Trasi1neno e a Chianciano. Le Ter1ne di Chiancian o hanno offerto un pranzo ai con g ressis ti i quali più tardi si son o por.tati con m o toscafi all 'Isola Maggiore ricevuti sign orilmente d<l l. l\if'n rch cse Gu glielmi . 11 Con gr esso si è chiuso a Pa signan o sul Trasimeno con un ricevimento al Comune. GIOVA~N J B.\TTTSTA

s \ LVATORI.


[_t\.N NO XLI,

NUl\l.

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SEZIONE PRATI CA

Confe1·enza Scientifica Internazionale sol reu1natismo cronico. (Aix-les-Bains). Questa es la le h a a' ulo luog·o a Aix-les-Bai11s u11 in1porla11Le r aduno di medici di diverse Nazioni per Lralla.r e l 'argo1nento interessantissimo del reun1atismo cro11ico progressivo g·enerale. Il luogo di ritrovo i1011 poteva essere scelto più a proposilo poichè la pi ccola ed el egante ciltadina savoiarda f> un itoto ce11Lro di ct1re antireumatiche, in virtù clelle .sue acque caldissin1e conosciute fino dall 'epoca dei Romani che vi hanno lasciato preziosi ricordi delle loro terme, che di recente sono sta le riordi11ale i11 nuovi grandiosì ·stabilimenti sul cui Jronlo11e si legge: Aquae Gratianae. L 'ar gom er1 lo del reumatismo cronico è stato ampiarr1e11 te svolto :;o tto il pur1to di visla cl ell 'eziologia, della sintom a tologia, della p atolog ia, rl elln rli ag11os i e d ella lerapia,. BBZANçON e vVE ! L si SOllO inleressa li di deler1nin ar e la nozione esatta della poliartrite sin1metrica progressjva, indicando i caratteri differe11ziali suoi in confronto a quelli della gotta, del r eumati s1no cronico, delle arlriti infettive, precisando ch e le les joni non sono quelle dell 'artrite n el sen so stretto della parola, e cl1e la malattia non h a la sua sede d 'elezione nell ' arlicolaziol).e, sicch è meriterebbe, seco11do loro, la d e11ominazione di poliartropatia simrne lrica prog r es iva. Descritte le alterazioni anatomo-patologiche, il r eperto radiografico e la evoluzione, gli Aut. hanno insistito sul fatto della prevalenzél d el sesso femminil e vittima di questa ét.ffezione, sul fonda lo sospetto di r apporti endocrinici , sull 'associ azion e di <lisl11rbi Yascolo-simpalici, e principal111e11le ulla costituzion e dei soggelli inalati . Moun1QUANI' h a illus lrato i probabili r apporti fra reumatisn10 cronico prog·ressivo e disfun zioni delle para liroidi, della tiroid e e delle ovaia , m et tend o in risa.Ilo il fallo cl1e questa rnalattia il più delle volte si palesa all 'ep oca dellél m enopau ·a, cl1e è l'età elci dis turbj enòocrini- vascolo-si111patici. LoBPER MAHOUDEAlT e ToNNET h anno s ludialo il n1etaboli~1110, ri1narcando l a raren za di zolfo nei tes, u Li articolari clei r el1ma.tici cro1Jici ; l 'eccedenza di zolfo, la d efi cenza di glulatione, e la riccl1ezza di calcio 11el loro sa11gue; nonrbè le alterazioni del in e labolismo del glucosio, deducendone indi cazioni per una Lcrapia razionale. CosTE e Fo1u.::sTTER in base ad anali si critica e a prove sperin1cn tali h an110 pifeso .in esame ~ 'iJJo tesi clel fattore infettivo del r e umét tJsn10 cronico progressivo, ar rivando all a conclusior1e che ~n ~ifett? della su a di111ostrazione , può darsi provv1sor1a, r1mane il cn1 t1po e tiol ogico aperto a una. g r and e varietà di opinamenti. M "y in collaborazione con J A1'fìVlF.T e BRAILLON , hannd discussa l a questione d ei dislurbi n ervosi e vascl1lo-simp:1tici, sostenendo ch e la forma comu11 e del reumatismo cronico non si accompagna a gues li clisturbi . Le reazi~ni vas?1notorie . e. simpatiche cl1e si risco11tran? in ce~t1 .r~umat1c1 no.n s i può dire per ora se si~no pr1m1t1ve e pr?pr1e del terrei10 reu1natico, o piuttosto consegu enti alle "offcrenze e alla imn1obilizzazione d ei p azie11 li.

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llocH e i\[AnTIK hanno r11esso iI1 evidenza l 'importanza d el fattore terreno, e quantunque I1on sia co11sentito sostener e ch e esi le un tipo speciale fi sico costituzionale preclisposto, si deve tuttavia ri conoscere che esiste u11a predisposizione famig liare, e cl1e I 'allergia tissulare e umor al e deve esser e a1nn1essa co1ne fattore di alcune forme cliniche. BACH, Scorr, ABRAJ\II e PARLIEn hanno prese11lato dìlig·enti r elazioni .risp ettivanJen t e su gli aspetti a11a lomici, radiologici e clinici d ella malattia ; m entre MARANON colla nota sua compet enza si è 5offermato ad analizzar e g li el em enti diagnostici differenziaìi d elle diverse forme di reumatis1n o articolare, aggiunge11do un ·appendice sul reumati~rno mu scolare. Con p articolar e in sistenza egli si è sofferm a to sui r eumati smi con segu en li a infezioni gerlerali o focali. WEISSE.NBACH e FRANçoN riferend o sulla prognosi dcl R . C. P . G. h anno co11venuto ch e s i d ebba110 prendere in cor1siderazione cinque elen1enti: sintomi clinici, referti di laboralorio, esam e radiologico, rapporti etiologici, terapia, con cludendo ch e al giorno d'ogg i l a prognosi è assai più favorevole ch e i1el p assato sia p er ch è si è esteso il caJ11po delle condi zjoni ca11sali, sia perchè s i tend e a un tratlame11to curntivo precoce e prol11ngat o, come a11ch e in grazie a elle nuove rnedicazioni più efficaci. Forse i11 forma un po ' troppo r ecisa, ma. con inolla vero imiglianza di ragion e KAHLl\IETER, riferend o su qua·n to si è fall o d'indagini n el sang·u e e n egli umori rig uardo al R. C. P. G., arriva a con cluder e che l 'el em ento d a valutare più d 'ogni altro è il terrP.no o la. costituzione rlei malati, a scapito ctelle teorie moderne allergiche in dipe11clen za di varie infezioni .

Da ullin10 è stat o a1npiamenle svolto l 'argoment o d ella t er apia in r apporto al r eum atismo cr onico, al qual proposito si è offerto 1'occasione a. CHARROL, GuNzBlT RG , Gr11A lJD, LEnICHE, MATHlEU, DucnoQUET, LovINr. S"vAr~r , W1r...Lcox, RATHERY, LAcAPÈRE, f{AVAULT di spaziare j11 tu tti i campi dalla chirurgia alla ortopedia, dai vaccini al caJore, ai bag ni di luce, d 'aria. cald a, ai fanghi combinati colla corrente galvanica, al n1assaggio, all e doccie a getti convergenti (Bour])onnc), alla d occia-massaggio (Aix-les-Bains), ai bagni di Yapor e, alla. crisocal cio-radonterapia, alla ch emioterapia, alla dietetica, ecc. In conclusione la conferenza si p u ò considerare l1na mise au poirit della queslione, un concorso di contributi scientifici e pratici impor tanti, u11a esposizione inter essan te delle opinioni di diverse scu ole e indirizzi, dai quali ogn i spirito critico può seleziortar e quanto di meno incer to e di pii1 proficuo si può ri-te11ere in ordine alla eziologia, cl i agnosj e terapia di questa diffu sa n1alatti a.

G. P. Nel prossimo numero 42 pubblicheremo:

CASO

DI

PERIVISCERITE

Lezione Clinica del prof'. 0 .h.SARE FRUGONJ


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« IL

POLl C Ll~ I OO

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(AN.NO XLI, Nu M. 41]

APPUNTI PER JL MEDICO PR.ATICO. CASISTICA E TERAPIA. S11lla diagnosi di carcino1nn poln1onarc.

t-\ . Bich (A l l i e 1neniorie della Soc. L ombarda di (;Jii rurgia, val . II , n . 3, 1934) dopo aver ricordat o ch e i11 questi ultimi a11ni la di agnosi precoce di ca rc in om a p ri1nitivo clel 71oln1on e ha a u11to una g rande in1p ortan z.a sia l)er 1'aun1e11t o l1 el 11un1er o risco11trato 11eg li ultir11i d ecenni ,sia an ch e per la possibilità di g u arigi o11e n1edian te interventi r adicali , illustra u11 ca~o o ser vato n ella Clinica cl1irl1rgica d i ~fil an o. Si tratt ava dì un a donna di 55 an11i , tras fe rita d a un r ep.a rto m edico con la d iagn os i di asce so p olmon ar e . Due anni p•r i m a aveva avu to un ' em otti si p er cui era st a ta fatt a dia.gn o~ i di tbc. polmon ar e e dopo lung h e cure ric o·verata i11 un tuber colosario, dove l 'esan1e r a diologico dimostrò un opa camen t o massivo d el lob o p oln1onar e ll]J . D . ch e fu interpretato co1ne un ascesso p olmonare. La rice,r ca del b·. di l{ o-c l1 i1e 11 'es.cr etato l'u einp r e n egati,,a e la l) . fu Ro ttOJ)OSt a a cura di pn e.u mo tor a ce , n1a se11za ri sultato, rpier cui , d o110 esser e lor11at a per breve tem po a ca sa , ritornò in ospeda le e d a qui fu t ras ferita all a· C:li11ica cl1irl1rcrica con l a diagn o i u d.detta. Ob·b iettiva1nente : condizioni scad enti; er.tat cf'p1leno.n 1eg·a li a; ·d ita a bacch e·i ta di t amburo . Nell 'en1.ito-raice D. , ante1riorm e11te zo,n a di ot t11 ~ it à c.l1e d all a clav icola !'i ~·pin geva in b·a sso r.onfondendosi c on l 'ottl1$ità e p·a ti ca e ivi r e• spiro a ss-e11te. R a dio log icam ente: esi st en za di una n1assa 1ton u11iformem ente opaca situata in corrisp . cle ll a 1ttctà su p . d e.Il ' en1itorace D. , rotoil1deiag iante , più vi cina alla parete ant. toracica. ~ Esp ettora1zion e se11z.a odori s.pecia li 100-150 c c . pq·o die; lievi rialzi febbrili erotini (37°37. 5); leu cocitosi: 17. 0ùO; . t at o di .ane111i.a secondaria. E~ i t en<lo dubbi sulla diag no. i di ascesso po ln1011ar e fu fa tta u11a broncoscopi a con consecutiva intro duzione di lipio·d ol. C:on la bron coscopia fu trova to a 1 X cm. d all 'orificio d el bron co D un tun1oretto sesile d ella g r andezza di un pisello ch e sten ostt,;a il lun1e bron chial e , il quale al disotto, i 11vec~, er a p erfe ltam e11t e liber o . In unJ. seduta ~u ceessiva il tumoretto fu in p·a rte· a sportato e l 'e s. ist. dimostrò trattarsi di « un carcinoma baso-cellulare con zone di p assa ggio allo spino-cellulare e tendenza alla p ar ach er a tosi l' . In qu e~t o ca o quindi l 'esam e bron.cosco·p ir o . b·r o1tccgr a fi co e la biopsia h an110 pen11 es. a la diagn o i . I.J· A. .si c;offerma sui due errori p·iù frequ en ti ch e sono r o111messi i1ella diagnosi di carci11011 ta pol1n o11a,·e la tubercolosi e l 'a scesso p ol1

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11,1011ar e . In f.a Lti 0110 !re·q ue11 Li an ch e i11 q uelJ o I erno floe , l a for111az1011e di ca' ità do•v ut e a sfacelo . d ella m assa t:u~1oral e e cl1e p 9sson o e ser e inter p r etat e c l1n1cam e11te e r a diologica111ent e IJer caver11e t . b·. c . e 1'atteccl1i11te11to d.i germi co11 consegu enti su p purazioni per il r1st agn? d el secr et o in con seg·u en za di st en o i ll1:01~1 ch1 ale dovu ta all a l1r ese11za di !JolijJi Qu e~t1 in ~ll re ~ q~a11do :s.0110 pedu11col'a1ti , l)OS on o lll1p,ed1r:e l~111z1 ona 11 do ~a :ralvo]a l 'i11 . r iraz io ll e o l esp1raz1on e per cui s1 p osson o a, -er e r is pettiva mente sta ti di a telec tasia o di enfisen1a polmo11are i cui segni i a 0agiun aon o con1plicandone il quadro, a quelli d el ~mo~ r e. La vomica in questi p·. è rara, p erch è r ar am e11t e la cavità dovuta a s facelo delle masse turr1o·r ali è unica, g r ande e in rappor to con un lu111e bron cl1iale. Ch~~urgica m ente il p eriod o più fa,·or evo]e p er I intervento è quello n el qual e 1'affezione è confondibile con u11 p rocesso pecifico p Jeu ro-polmon<tre. G. GENTTLR . Cura delle emottisi tubercolari con le iniezioni di ossigeno. Il 11un1er o se111pr e cr e,ce11te d elle i11edic.azio11i a n t ie1no tloic.h e , 111 o·s tra i] Ya la r e r e lati,,o clell~ loro eiTìcacia, ·e g iustifica 1'in1.piego su cc ~ss1vo , fin o ai cl1e l 'en1ottisi n o n si arresta , di ognuno d ei m etodi noti , senza t e11er conto d el loro m o do di a zione . L 'i11111ortante è di <tv-er sott on1an o u11 n1ezzo di r arlid.a azio11e sia )Jer 1'em o tti i in sè stes~a , sia p er l ' a n go ~ cia rle l m a lato . Il n1elod o delJ e iniezioni sottor utn11ee dì o-s i aeno er a già s tato i11tra, ist o d al li avina, Benza que11 , ~ibas, i11 occasio11 e di un l)11eumo e n1os~ati co risoltos i con un enfi sem a ~? ttoc ut an-e o: l 'arrest o delle em orragie fu co11s1der ato co·n1e d ovuto ad un fa tto riflesso. Courcol1x (I.Ja Presse m édica.le, n . 53 , 1934), d opo due inter essatD.ti t entativi in casi di IT1e 1lia e1nottisi .arrestatisi ist anta n eam ente h a u' i di sato sist ematicam ente l 'ossige110 in ca €111otti&i. I casi trattati sono s tati 34; l 'unica 1er apia U·s ata fu l ' O·s sigeno 1)er iniezioni sottoc utanee. In 25 ca si l'arresto d ell 'e morragia fu i111n1ediato e d efinitivo; in 6 e.asi bisognò ripc1er e per più ai orni con secutivi Je iniezinn i }Jer o l Le11e re qua lcl1e risultato . I11 7 casi l 'azio·n e cle11 ~ini ezion e fu n egativa. Bourgeois in cinqn e ca si - dei qu ali due pre·sso cl1e mortali - o t1ei1ne mirab·ili risu] tati. J,a Lecnica d el] 'iniezion e è semplice : b asta iniettare rapidan1 ente 1111a g rande quantità di ossigeno sotto la peJJe d el torace, da l lato , possib.i lm ente, do-nd e si J>r esume venire il sa11g ue. Bourgeoi~ cr ede eh e 1.a se de de1l 'iniezio11e n o11 ha importanza: in tre d e i suoi ca si 1'iniez.1on e fu fa,tta sotto la p e lle d ella coscia, p ere> ser11bra che l 'iniezion e sotto la pe lle del tor ace è più spesso effi ca ce ed in ogni 1no<lo, Jn en o 1

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[ANNO

XLI, ~ l} l\l. 41]

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SEZl ONE PRATJ CA

d0lorosa. Il volu111e da i11iettare varia dai 300 ai 600 cc. in una sola in.iezione. Ra vina i11dica la ,dose di un liLro. I i11alati sopportafl10 perfet L.lm ente l 'i11iezion e cl1e agisce a11che sullo stato ge11erale e rido11a ]a cal1na, l 'eufo,r ia , i11 soggeLLi così in1pre sionati dalla vista del sa11g ue L 'azio11e e1n10 LaLica1 è Lalora im m eidiat.a, altre volte ]a tregua dura p9cl1e or e ed ·è op1p o·rtu110 allo1a rip eicre l 'indo·111a11i l 'iniezione ed a11cl1 e, n1a.g·ari, nei gio·r ni eg·u e11ti. QueiSte ini cz io111 i ripetute llO·n h.a11110 a le.u n i11conve!nie11te. Se si ri cc>rda crua li so·n o i casi r1ei quali l 'os ig·e110 11a JJ.ÌÙ ra IJida az io11e e111oista Li ca, si i1ota c1l1e ·orn o le emetti. i clic i)reicedono 0 d accompag11ano Je JJOUssées e\ olu tive. Le più tenaci sono le emotl isi delle l ubercolosi fibrose. Le em ottisi d e~ i11alati gravi, con 1esioni estese, son o i11 gener e, quelle ull e quali 1'ossiger10 n o11 ha cl1t' u11a relatiYa influen za . ta lora nul1a. Quanto al1·az.ione dell 'o.sigeno n·ell 'a,r resto dell 'e111 oltisi. Je diverse i pctrsi en1es. e i1on soddisfano. MoNTELEONE. 1

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Punti pratici nella terapia della tubercolosi poi· monare.

I 'A. è favorevole ad u11a Lracl1eo fi ·toJizzazionP. l t.)111po·r an ea. 8) L 'as ociaz io11e co11 Ja ifilide i11di ca la i1referenza per la cura co1t il n1ercurio e bis111uto anzich è con I '.'3.r enico orga11ico. ~el1·associazione col diabete, l 'i11 ·uli11a 11011 })l'esenta in con ve11ie11ti anz i pern1ette u11 'ali111entazio11e id roca rbona La loll erala e sufficie11tc. fil. Cura dell'asma broncl1iale coll'iniezione dorsale perisimpatica di alcool assoluto.

G. L. L. Levin (Th.e L a11icel, ± ago to 193±) J1a curato co11 que lo n1etodo 16 ca i di a~n1a bronchiale ottene11<lo co111 pleto benessere dopc1 4-8· iniezioni in 10 ca i, miglioramento tanLv sen ibile da osJ:e11dere Ja ct1ra dot)O 2 i11iezioni i11 un caso, 111ig·liora111e11to buo110 dopo 2-3 iniezioni i11 3 ca i e li evi in10 i11 ig·lioramento in 2. I casi più adatti per q11esta cura sono quelJ i di as111a così detta incurabile . L'a]c.o·o lizzazione del . in1patico si fa i1el riunto in cui ragg·iunge· il 11 . intercostale. r~ 4 cir n. di lato· a1 lla colo1111a vertebrale, i1egl1 spazi dorsali 3° , 4°, 5°, f 6°, ~ i int ro,d uce l 'ago {ino al 1r1argine inferi or e dell a costola; ra ga iunta questa si dirig·e l 'ago ·i n b·a so e poi ~on u11 angolo di 45n in fu o·r i e si affo11 da IJer 2 cm . Si è cosl fra i muscoli intercostali i11ter11i ed est erni. Si s1)inge anrora un po' 1'ago vero la, colonna e si iniPL Lan o le·n ta111e11le 2,5 cc . di alcool assol uto, SJ>Ostando 1i ev~mente l 'ago og11 i tanto. In l111a s~e~. a eduta .si possono così trattare 2-3 ner,r1 l nterco~tal1 . Il solo pericolo è qt1e·llo di penetrare nel cavo, pleurico . Si evita que to pericolo i11 ette11do l 'ag·o in comu.n icazio11e con un n1a110n1etro· p·ri111a di in iet ta1re l 'alcool . . . Lerich e in p·a reccl1.i ca i 11a fatto la r ec1~ i o11e · chirurgica dei rarni comunicanti in1pa1ici. Adso'n ha fatto la ref:ez ione del sim1Jatico a ] di sotto del 2° ga11g1io toracico e l 'estir~1a­ zione dell 'ultin10 g.anglio cervicale e dei due 1)rimi toracici . R. LusENA. 1

G. Ro·se11tl1a l (J>aris médical , l 1 ag·o·sto l 93±) cl;ì alcune i11dicazioni per il trattan1ento della tt1ber colo i poln1onare · 1) Nel] ' eni0llisi, piuttosto del p11eun1oto1ace d 'urge11la, con iglia la trasfusio11e di 50200 eme. di .. angue, cl1e avrebbe un 'azioiJ.1e en10 talica i11ara·vig'liosa. 2) La f eb bre non va combattuta con degJj ii1utili a11Lilern1 ici, ma con la cura d 'aria. 3) J_, ·a.11e1ni·a. richiede l 'azione della inoderna tera1)ia, . . pecia ln1ente della tra fu io1te r1111ltipl a e ri IJe Luta d1 minin1e qu.a11Lità di angue (25-50 cn1c. una volta la settim.a11a1). 1) L'e11ic.acia, del trattamento p11eu111otoracico i1011 deve far JJassare. in sec.0·11da linea Ja cura igie11ico-di etetica .: specialn1~111te il pne·u motorace bilaLerale non va cons1de.r ato con1e u11 traLLruu e11 to a111l}ula·t orio , ma va faLto in sa11atorio dove dà risultati e.ccell enti. 5) L~ cri oterapiia forma per al cuni il terzo term i11e del tripode terapeutico antitubeTcolare; e ·a arà fatta con gratnde pruden za teriendo i)resente cli-e ]e dosi .ter~peuti ch e sollo tanto ,ricino a quelle tos 1ch e· da confo11dersi qualcl1e voil ta_. 6) Le m edi·c.azio11 i sintomatic:h e ,·an110 utilizza le con discernim ento ; così , se l 'ap petito .è stin1ola lc dall a. zon1otera1Yi::l , è i11uti.le dare <lei fern1 e11ti digestivi, delle })1'e·p arazio1ni 01)0Lerapich e, deg]i :;\lllari. La resp·i razione :t-.occal e ed irreo-0 lare ' 'a co rretta co11 quell a rta&ale, 111a op~·attutto per impe~ire cl1e .i,1 malato si go11fi d'aria e traumat1zz1 an r.0 r p·1u il 1po]m one. ì ) Le Jocali zz.a zioni viscerali con1plicano Ja condotta t era11eutica . Le lesioni o~see non S:\ ranno invi ate al n1qre, _ n1a all a n1ontagna , f~ce·ndo lln 'elioterapia prudente .. La ~ari11 aite l>acillare va curata con gra11de delicatezza; 1

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Cura cl1irnrgica degli empiemi pleurici inveterati. La cura de o·li e111piemi cr onici è essenziaJme11te ra})pre~e11tata da ~1~ toracopla ti~a seco11do Sch ede metodo cu Le lega la u11 a1discreta ' . mortalità 011erativa e u11 a d efo,rn1az L0~1e gra~ ve per111a11ente, dr.I tora ~ L o·peraz1one di Delorme eia.è la decorti cazione de] 1Jo]mo11e è m1 i11ter,rento g rave ed è r.aran1ente in~i ~ai­ Lo . La frenicoexer esi J) UÒ portare a guar1g 10n ei solo i casi in cui vi sono ravi 1in1itati alla base. Melchior 11a cercato di c.alm are caYi i)leurici :ipicaJi co11 len1bi for111 ati dalla pl€ura "'ostale ispessita. Ritter (,4rch . J(lin. Chir., voi. 177, pag. 259, 1933) l1a a1)pl icato in 1 ' ca i con ])uon


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IL POLlCLINICO

risultalo u11 nuo,-o n1etodo cl1e consiglia e e h e consiste r1ello scollare la ple·ura parietale dall.a CO·Stale in ffi0 do che questa1 veng·a a poggiare sulla p leura viscerrale. Quando· i due foglietti sono accollati e il cavo e1n1p iematico c:l1juso, ri1nuove i] tampone che portava a con Latta della. pleura ' riscerale il foglietto pa ri etale; il cavo estrapleurico s i colma rapidamente e facilmente. Nei casi molto estesi il melodo va combin ato co·n g li a ltri ricordati perchè p ro·b ·a bilr11ente uno soo l~a'mento troippo esleso ~el~a l:;leura parietaJe della costola può portare a VALDONI. rtecrosi . 1

Drenaggio respiratorio con a spirazione e con lavaggio nella cura degli en1piemi pleuriri. Il trattamento de1g li empiemi con drenaggio eh iuso e aspirazio11e, negli ultimi anni si è (lj ffuso larg·amente nella pratica chirurgica per i risultati di gran lun ga migliori ch e si h anno ri5petto al drenaggio aperto. "'iidonhorn ·e Warthon ( 4 rch. Klin. Cliir. voi . 178, pag. 703. 1934) h anno cercato di mig liorar e a11cora il metodo a1g·g iungendo· al dis1)ositivo pr.r l 'aspjrazione t1n siste·m a di irri gazion e co.n tinua con soluzione fi siologica. L 'apparecchio funzio,u a in modo ch e durante l 'inspirazione e11tra nel tubo, il liquido ch e lava la pleur a e spezz.etta i depositi di fibrina cl1e altrime1J1ti ui>litererebbero il 1Juh ·o. Durante l 'espira zio·n e esce dal tubo il liquido· e il pus. Nei prin1i g·,iorni l'aspirazio·n e praticata è scarsa , poi aun1enta a, mano a mano ch e si deterge la superficie plet1rica. La guarigione si completa n ella 4a_5a. settimana. Con questo inetodo si pos ono adoperare tul.1 i IJiccoli in n1odo cbe non occorre procedere nl1a resezione costale. VALDONI . 1

Cancro dell'apice pol1nonare con lesioni esistenti di tubercolosi. R. Pordal, R. C. Ferrari e O. A. Itioz (Bo. lC' tin del Instituto de Cli:lica Quirurgica, nun1ero 74-·76) rip,o rtano il caso di un soggetto morto un,d ici mesi dopo i ]Jiri1ni intoim i , e e.b e presentava una sindrome radicolare inferiore del plesso brachiale, per ]e iorte della ottava c.:-ervica le e prima dorsale e che si manifestava con dolori intensi 11el territorio del nervo cul1itale, con atro.fìa dell 'emi11e11za1 tenare e ipote11are, paralisi degli intero s~ei e dei lombriroli e di ~ turbi sen sitivi delle di1n i11terne della rr1a110. Ar1esle ia del inargine irtterno dell 'a,·ambraccio e della frazione jnt.erna inferiore dell 'a vambTacc io tes .. o . Pre ·entava inoltre una si11drome di Bernard-Horner. Anaton1ican1ente si trovò u11 can cro del] 'apice polmonare e una massa neoplastica secor1daria nella fossa sopraclavicolare, che produceva tumori pa_lpabili paravertebrali e n ell a f<.lt-sa sopraGJavicolare. Presentava un edema

f1\~No X.LI, NuM. 41]

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dell 'arto , uperio re per con1.p re ione della vena 1

~11cclavia.

La 111assa neoplastica seco11da ria dell'angolo costovertebrale h.a occupato ]a colonna vertebrale in traducendosi r:.er i fori di coniugazio• • =-'-"' ne comprimendo e ·l radura l111c11Le la midoJJa e distruggendo com1)letan1ente la r)rima vertebra cl orsa le. parzialr.nente Ja seconda . Preseo t.a v.a inoltre u11a tubercolosi fibrosa dell'alJ·ice destro e lesioni tubercolari coesistenti con il tumore n·el lato sini stro. Gli autori si son o in trattenuti su questo caf'O prima perch è preserllava u.n quadro clinico cc au g rand comp]et » molto raro e di grande interesse diagnostico, poi perchè presentava Jesioni coesistenti di tubercolosi nello stesso pol111one col1)if o dal neo11lasrna e allo stesso li ve11o. N. ·D r PAOLA.

TECNICA DI LABORATORIO. Una nuova sensibile e rapida siero-reazione per la diagnosi fli lei8hmaniosi infantiJf\.

J molteplici n1 eto1di tentati per diagnostic.nr e la leisl11nar1iosi interna, ,a prescindere clalla dimo slrazione direttai del l)ara,s sita, h anno dal .pu11to di vista della pratica fornito risu ltati molto poco attendibili . Auricobio e Cl1ieffi (La Pecliatria, I 0 agosto 1934) :.tvendo constatato durante alcune ricer"he sul valore della reazione di Henry nella (l ia.gnosi dell a 1nalaria, che tra ]e 1pirove di con i roJ) o quelle co l siero di una b ambin a con lei~11111anio·si darvano r isult.ati positìrv•i ed eviden ti, estesero le prove ad A. ltrì casi di leishmanjosi ed ottennero coslan10n1e.n te esito netta• • m ente pos1t1vo. Si pro·p osero perciò di ricercare un compo1\e11te orga11ico del ferro ca·p ace di flocculare i L $jero dei b ambini con leisl1m aniosi , restando in erti co·n i sieri di que11 i affetti da a1ltre malattie. Il peptonato ferroso i11 soluzione acquosa J : GOO rispose ai r equisiti da loro ricercati. La reazione si ottiene mettendo in una provetta a fondo conico da siero-agglutina zione cc. 0,20 del siero in esame e ago·iungendo un r.e,r 1timetro cub·o della soluzion e di pepto,n ato di ferro; si ag·ita e si m ette irt termostato a 37». osser va11d0Ja ogni dieci min.u ti fin o al 40° mi11uto. Se la r eatzion e è positiva appare :p rima una opalescen za de] Jjquid o e poi la co·m parsa di piccoli fio cchi che precipitano al fon ò o de·l la provetta. La reazione è pure molto C\'tdente e rapida microscopica men te. Gli AÀ. 11anno rj scontra.to sempre positiva lfl roozio11e su i sieri di sei b an1bini con leishmanio,s i in periodi dive-rsi di malattia . Hanno eseguito anche la prova col &iero di una bDmbina con leishmaniosi cutanea,, ma essa risultò n e.gativa , il che concorda col reiperto r1egativo delle re:azioni imm 1unolo·g iche tenta ~ te nella lei shmaniosi cutarlea. 1

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LANNO

XLI, N CJM . 41J

1629

St!:ZJONE PHATI C A

lla11no praticato la r eazion e i1t i1u111er o i b a1nbini sani o affetti da svariate malattie de1l 'infanzia ed h a nno se1m ,p re avuto risultati n egativi ; ne de~u(~O no ch e l a. ~.eazio 111~ p·~ ò. e ere rit enuta specifica p er la le1s.l1man1os 1 inte·~·11a dell 'infanzia e va con siderata come u11 valido sussidio dia gnos ~Lco n e.i ca i n ei quali n on è J>ossibile ricercare il parassita n e l n1idollo osseo o n e·l su cco· splei11ico . VrcENTINI. Nuovo metodo per la ricerca della spirocheta pal· li da. C. Igewsk)· (Il Dermosijil ografo, marzo 193-J) p er otten er e una su·p erl'icie umida con un~ u fficiente quar1tità di siero nel quale esegt1ire la ricercai della spiroch eta pallida, ha prro·v ato la ap,p licazione d eill 'a11sa di platin o , ~iscal.d at a! sui vari tipi di lesi oni s1fìlit ich e ! I~ di ver~ri ca . . L con n1anifes tazioni cuta11ee luetich e di non facile dia crn osi 1'esame per la spiroch eta pallida è . talo n~.o'ati,ro adoper ando i soliti i11etodi , è risu] tat~ i11vece p ositivo caute rizzando la lesio·n e con l' ansa di platino riscaldata , ed eséln1in ando il siero ottenuto . C. ENRICO.

MEDICINA SCIENTIFICA.

VARIA Eugenica e razzismo, .~.

Neuworth, di Pis tani (Cecoslovacc.h ia), l1a pubblicato w1 libro dal tiLo.Jo « Due inattri111oni », r l1e h a avuto larghe ripercu ssion·i in ciu a11to esso i)rova l'inco nsisten za d elle preinese t eoretiche sulla « r azza pura » e l 'i11sanità d egli s fo,rzj dire LLi alla epurazione della razza n1ediante la sterilizzazione. Il libro fa la storia d eJi disc011d e·r1ti di un avvocato ch e vivevél n el Co1111 ec l.icut t r e secoli or son o, Rich.ard Edwards.. Qu e, ti ebbe due rn ogli·: la p rin1a da]la 'ita equivoca , co sì pri111a come do'.!)o il m atrimonio , fu la disperazion e dei parenti ; alla fin e, fra 1'unanime co11s&11::;0 , fu pronunziato il divor zio , an ohe in considerazior1e della d ebol e co tituzion e d ella don11a , e p er evitarne le con seguenze sulla prole. L 'Ed,vards pa sò a econde n ozze con una don110 di fam iglia Inolto dis ti11 la, da 1 i)assato i1n ru aco1]a,t o, religiosa, fisicamente b en costituita . Da tutt »e due le n1ogli ebbe par ecchi fi gli , ch e i1J g'en erazioni s uccessive, forma rono come due g r a1:tidi famig lie. Nel l'una . i trova 110 mo.]ti as5a8sini , Ladri, sq uibbrati , p•r o stit l1te·; per tutto l :a Jb,ero gen ea log'ico si su ssf·g u ono va1rie fo 1me· di delinque11za e di vizi. L 'altra fami glia dà, in veoe, 12 p1rofef:>sori unive·r sitari , incirca GO· irledici , 30 g·iudici , 100 ·acerdoti , 75 ufficiali , 81) tra goiVernat ori, p odest à e altri funzio n ari , 3 :en.atori , e p erfino un presidente della R e1mbblica. s tellata. Or a , è da considerare cl1e g li assassini , i ladri e g l 'immorali , discendo110 dalla donna sa11a e pu ra ; vicever sa, g li e len ienti su1Jeriori di cendono dalla don11a viziosa1 e m alata! Tutto ciò prova ch f J ·a1levan1ento degli t10r11i ni non si può an cor a assoggett are a legg·i: tropp·i fattori enlrano in gioco, e n on Sa])ipia1110 anco·r a va,l utarli . (Dag·li cc Ann. d 'Ig·. n ,. l fi.34, n . 8, Allegato) . 1

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li significato dei cristalli di ossalato di calcio nelle urine. La prese11za di cristalli di ossal~to di calcio nelle uriu e viene ge11eraln1ente interr)r el.ata co111e indice di ossa1l1ria; in r ealtà , da tempo ~i è ricJ1ia111ata l'attenzione sul fatto ch e ta ;e presen za 11on st a a din1ostrare un au~e.11t o. de1l 'acido ossalico, ma è dovuta a cond1z1on1 p er cui l 'c~~a J ::l to di c,1Jcjo precipita i1ella caratte· ristica forma cris tallina. S. Mauge-ri e F. Nico (M~ ~~ e;-va med~ca , . 26 ma ggio 19=~4-) hanno deter~inato. quant1t at1~1 a­ n1 enle l 'acido ossalico ed il calcio n·eille ur1n e priYe di crislalli di ossalat o di calcio ~d in quelje che ne contenevano ed h ann0 r1sc?n trato ch e tali c.ri~~alli si trovano n ell e· urin e con alto contenuto di calcio, m ein tre mancan o in quelle che, p ur avendo una quan.tit~ elevata di acido ossa lico , sono scar se in cal c10. JA pTesen za di questi cristalli . ~eve e ser e de sig11at~ co111e calciuri.a e n on g1a con1€ o sa l uri a . /ì l.

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POSTA DEGLI ABBONATI All 'Abb. n. 10322: Non esisto110 in italia110 opere ch e trattino le malattie e la inorte di l1omini illustri , salvo d elle p ub 1b .Jj cazioni spe cia li di. sing?li. uomini; cito fra questi g li studi d el B1l.anc1on1 su Lutero e sulla sordità di Beetho ven. Uno tudio· cleil gen er e su u ornini illu st1~i tube r col o i è quello di Eb st eii11 : Tu.berkuV0 sis ails Solticksal, E'. Ende Stu ttgart. W. ~J 11 altro recente cl1e rig ua.r da l 'argo111e nto in gen er e è quell~ di A. Brat1n: J(rankheit und T od bed et1te1ider i11ensclien.. Ibidem . fil. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

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Ls TJT1!TO DI SANITÀ PuRBLTC \ . -

Tip. Senato, Roma,.

1934. 1~. MARTINICO.

La nio rlalità infanlil e n ell'I stria. -

'fip. Del Bianco, Udine, 1934. {;. B \RTOL OTTI . Rel azi on e m edico-sociale p er l 'ann.o1983 dzl Consorzio Provinciale antituber colare dt ~lace rata. Tip. Ria11cbini , ~lacerala, 1934. R. S Ji\IONETTI Ctr1zzA. N!o r bo <li ll ert er-H eub11er ( n iorbo celi aco) . - Tjp . Sorma11i, Milano, 1934~ N. CAsTELLI No. B erizolisnio professi onale. - Rass. PreYid . Soc., Ro111a, 1984. t: . B I ONDI. L e int ossi cazioni da m ercu rio. - Bass_ Prev. Soc., Ror11a, 1934. {;. Tovo . Intossicazione da f osf oro. - l~ass. Prev. Soc., Roma, 1934. Contributo allo studio della contrattilità dell'uretere umano col 1netorlo el ettr ograJico. - L . Cappelli, Bologna , 1934: (~. Qtr ARELLI. L 'in t ossi ca=i·o11e professionale do so l/uro di carb onio. - Rn. s. Prev. Sociale, I~on1a,.

.1\ .

PALADI NI.

1934.


1630

« lL POLICLINICO »

[ANNO

XLI, NuM. 41]

POLITICA Risposte a quesiti per questioni di massima. 113° Dottor M. S. - Ho trattato i11 questa rivista la quistione alla quale Lei accenna . Io ritengo che la riduzione non sia legitt\ma. È opportuno, intanto, segnalare al Ministero dell'Interno la risoluzione di massima della Prefetlt1ra. Se le tariffe fossero state ridotte dal Prefetto nulla si potrebbe obbiettare, perchè spetta al Prefetto di determinare le indennità dovute dai privati per le prestazioni e le certificazioni richieste nel loro esclusivo interesse. Il Prefetto potrebbe rivedere le tariffe e ridurle. Ma non può essere modificata la quota dovuta per legge all 'ufficiale sani1ario. Se non fosse possibile una riparazione in sede an11ninistrativa, l 'u.fficiale sanitario })Otrebbe ricorrere in sede giurisdizionale alla G. P. A.

114,, Dottor I. V. - La inde1111ità per lnezzi di trasporto, stabilita a forfait anteriormente al 1930, è soggetta alla riduzione del 12 %. È da ri lenere che sia clovu la anche la R. 1\1. 115° Dottor C. D . - ll Podestà potrà nominare Lei anche se 11on sarà prin10 in graduatoria. Il provvedimento sarebbe legittimo e conforme anche alla giurisprudenza costante del Consiglio di Stato. Probabilmente il Prefetto non approverà la deliberazione se, frattanto, non sarà modificato l 'indirizzo raccomandato dal Minist ero alle autorità ·dipe11denti o non sarà pubblicato il T. U. che qua i .certan1ente regolerà questa materia. Qualora la deliberazione di 11omina non fo sse approvata, Lei ricorrerebbe al .Consiglio di Slalo in sede giurisdizionale contro il provvedime11.to del Prefetto, con ieertezza di vittoria. Se il primo graduato, nominato dal Podestà, l1on accettasse la nomina, e, quincli, il rapporto non si perfezionasse, il con.corso non sarebbe esaurito e il Podestò potrebbe nominare il seconclo graduato. 116° Dottor G. T. - ·Le condizioni della nomina e del rapporto di impiego dei sanitari dipenùen Li dalle is li tuzioni pubblich e di beneficenza s ono distinte da quelle stabilite dalla legge per i s anitari condotti. Per le istituzioni e, quindi, per g li ospedali, valgono ìe norme dei r elativi statuti e dei regolamenti locali. Se è s tabilito un limite di età, le cause di dispensa sono soltanto quelle previst e dallo statuto o dal regola1I1ento. Il servizio prestato in condotta non è titolo di tClispensa se diversamente non sia stabilito dalle rtorme locali.

117° Dottor N. Z. - Poichè il capitolato non stabilisce il luog·o di residenza del medico, si deve riten ere che la sede sia presuntivamente quella che fu in fatto stabilita quando il medico condotto assunse servizio. Però, 1'Am i11inistrazione può aggiungere una disposizione al regolamento organico o al capitolato p er s tabilire, con l 'approvazione della G. P . A. e del Prefetto, in relazione ( •) la presente rubrica è affidata a.ll'avv.

GIOVAN~

1

SELVAGGI

alle esigenze del servizio, il luogo di residenza. Astrattamente, è possibile che il titolare della condotta delle frazioni ri sjeda nel capoluogo; ma il criterio di determinazione è concreto; deve riferirsi, cioè alle condizioni locali: anzitutto deve essere valutata anche in rapporto alla possibilità di una dimora idonea, considerati i legittimi interessi del titolare della condotta. 118° Dottor D. S ~ - Può liberamente esercitare la dentistica: essenclo però medico condotto, non può allontanarsi dalla residenza senza autorizzazione. Può istituire un ambulatorio, ma deYe chieclere autorizzazione al Prefetto, come per tutti i luoghi di cura. Il brigadiere poteva sequeslrare le cose che si riteneva fossero servite per commettere reato di esercizio abusivo della professione medico-chirurgica. La semplice detenzione non cos tituirebbe reato; se, però, è provato I 'esercizio, il magistrato competente dovrà valutare non soltanto il fatto ma anche le circostanze di esso, al fine di accertare la responsabilità penale. 119° Dottor E. F. - L 'ufficiale sanitario ha l 'obbligo della vigilanza scolastica nel territorio del Comune. Non credo che gli sia dovuta indennità per questa pres tazione 11or111ale. Così è anche per il controllo ùi disinfezione in luogo distante dal centro i11a entro il terrilorio dcl Comune .

120° Dottor M. B .. - Il servizio interinale, anche se seguito senza interruzione dalla nomina definitiva, non è valutabile agli effetti degli aumenti periodici, salvo che dal regolamento locale risulti espressamen I e la efficacia del servizio interir1ale per tale effetto. 121° Doltor V. F. - Il Podestà che abbia nominato il secondo graduato p11ò revocare questa deliberazione prima che sia approvata dal Prefetto e no1ninare il primo. Il concorre11te nominato con la prima deliberazione ha interesse giuridico di ag·ire contro la revoca e la seconda nomina, e, quindi, può ricorrere al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale. Se il ricorso fosse accolto, sarebbe annullata la deliberazione di revoca e la nomina del primo graduato, ave11clo effetto il pri1no atto co1tcernente la nomina del· secondo. Il 1ermine per il ricorso è di giorni 60, e decorre <ialla data della notificazione.

1V. B . - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera. I quesiti devono essere inviati, in bu.sta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », 1:ia Sistina 14, Ronia. Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o sp eciali indagini, sono gratuiti. esercente

i !J

Cassazione. eone. leg del nostro periodi"'°"


!ANNO XLI, Nul\r. 41]

SEZIONE

1631

PRATICA

NELLA VITA 'P ROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. ìPer l' Oper a Nazional e degli Orfani dei Medici in Perugia. Il prof. sen. ~ende, preside11te dell 'Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfa11i dei Medici in Perugia, ha diretto ai segretari dci Sindacati Nazionali delle Categorie Sanitarie, la seguente cir'-Olare: « La V. S. non può ignorare qùanto benefica sja ·questa unica Opera di Previdenza, esistente in Italia, per gli Orfani delle Categorie Sa11itarie, .che provvede a 1na11 tenere, educare èd istruire cen1inaia di orfa11i in condizioni di assoluto bisog110. Fino ad ora 11anno sorretto questa Istiluzione, che .si rivela j11dispensabile, sopratutto j11 questo momento di grave crisi professionale nelle arti me<liche, i co11lributi obbligatori di coloro che diJ)endono da pubbliche An11uinislrazioni. La gra11de maggioranza dei sani tari sono liberi esercen1i , i11olti dei quali avrebbero pt1re inter esse a quesla forma di previdenza p er i loro figli, ma ignora11do quasi 11esistenza di ques ta Istituzione, non contribuiscono con L. 60 annue, come coloro che 0110 .obbligati per Legge. cc La S. V. farà quindi opera altamente meritevole se vorrà diffondere a tutti gli iscritti al Suo .Sindacato, la necessità n1orale, giustificata anche da personale interesse, di contribuire volontariamente all'incremento dell'Opera Pia, che ho l 'onore di presiedere, cosa che pern1etterebbe di sod·d ìsfare a tutte le richieste nun1erose di aiuto da parte delle famig'lie di sagiate, inolte delle quali IJOn possono godere dell'assistenza per i loro orfani, precisamente perchè il sanitario non ha pensato in terr1po a dare il suo piccolo contributo volo11tario annuale. cc Io mi auguro che aiuti ancora maggiori vengano a questa Opera Pia in forma di donazioni .e cli lasciti, da quei sanitari agevolati dalla fortuna, azione questa cl1e sarebbe la espressione più pura e fattiva del concetto etico di solidarietà <li tutti i lavoratori e di altruismo umano n. La nobile circolare del sen. Pe11de sar à mecU lata da tutti i rr1edici e l 'invito accolto.

CONCORSI. POSTI VACANTI .

(J\tlilano). Ospedale di Circolo ·<e Costantino Canlù ». - La chiusura del Concorso ABBIATEGRAsso

al posto di Direttore e di Me(lico ~rimario del predetto OSJJedale che doveva aver luogo al 5iorno 20 set len1bre 1934-XII, è prorogata alle ore <ltcioLto del giorno trenta novembre 1lel coi.rc'nte anno, ferme r estando le condizioni stabilita i1el primo avviso di con cor so. P er ulteriori informazioni e ·p er otle:•nere copia (lel ba11do ui l~ùat..vrso € dei regola1nP11ti, rivolgersi 11t AlJbiate~ratiso n' a'J\.1nn1inislrazio11e dell '01)era Pia un1enziona ta.

AGGIUS (Sassa ri) . - Scad. 5 nov.; L. 8096 oltre L. 2200 cavale., L. 880 arm. farro., L. 704 uff. sa11. : già ridotte del 12 %; e Là limi te 35 a. ; tassa L. 50. CIVIDALE

DEL

Fn1uL1

(Udine).

Ospedale

Civile

Scad. 20 nov. , ore 18; medico-primario del Reparto di Radiologia e Fisioterapia; età limite 40 a .; tassa L. 50, 10; t jtoli ; docum. a 3 mesi dal 20 sett.; stip. L. 6600, oltre L. 600 serv. alt., c.-v., 4 quadrienni dee., provYigione 50 %; compenso da fissare per prestazione i1el costruendo Padiglione sanatoriale. GUARDIA PIEMONTESE TERME (Cosenza). - Scad. 20 ott.; per Acquappesa ; L. 6000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 2500 trasp.; età limite 35 a.; tassa L. 50,10. « S. Maria dei Battuti » . -

LuccA. - La Presiclenza dei RR. Spedali ed Ospizi, informa che il concorso bandi1o per: un posto di Medico Aittto cli medicina; un posto di l\iledico Aiuto di chirurgia; un posto di Medico Assiste11le di chirurgia; urt posto di Levatrice assistente, nei predetti RR. Ospedali ed Ospizi, è stato i)rorog·ato a lutto il 31 corrente inese di ottobre 1934-XII. Gli interessati potranno rivolgersi direttamente alla Segreteria dell 'Ente per ottenere il bando di concorso . MESSINA. Ospedale Civico « Pi emon,le » e Ospedale Corisor ziale << Regiria NJargherita ». - Il Com. 111issario Straordi11ario per le Opere Pie Ospedaliere, vislo i l bando di concorso 14 agosto 1934 per la rtomina al posto di Direttore sanitario dei due Ospedali qui sopra 111enzionati; Yista la deliberazione 29 agosto u. s., n. 184-l>isjl02-bis, debita111ente approvata, co11 la qual e, n1entre si proroga il termine per l a prese11 tazio11e delle dom a11de e rlocumenti al 31 ottobre 1934, e st abilisce che a detto cor1corso possono anche partecipare i liberi docentj in Patologia Chirurgica, ferme restando tutte le altre condizioni, modalità e requisiti prescriLti dal bando predetto, ha , in data 28 settembre u. s., reso 110Lo e confermato che il termine t1tile per la presen tazione delle istanze document &te per partecipare al Concorso è valido a tutto il 31 ottobre 1934 e cl1e al concorso meclesi1no, oltre i liberi docenti i11 Igiene o Patologia Medica, possono prendere parte anche i laureati in medicina e chirurgia forniti della Libera docenza in l':itolog·ia Chirurgica. Tulle le altre condizioni, n1oclalìtà e requisiti prescrit ti n el ].;n1do, restano i1n111 ~ 1tate. RHo (Mi lano). Ospedale di Circolo cc J\.!onumento ai Caduti per la Palria ». - Scad. 15 dic.; diret- tore-chirurgo primario; L. 20.000; compartecipazioni; ritenute di legge, elà lj111ile 50 a.; titoli. Ro~1A Go ve rnatorato. Scad. 5 nov., ore 12; vice-direttore del! 'Ufficio d 'igiene e sanità (gruppo A, grado III); tiloli ed esa111i; non so110 ammesse le donne. Chiedere co11dizioni. RiYolgersi al Protocollo della Ri1)artizione I, Campidoglio. SAN G1ov..u~NI IN PEns1cETO (Bologna). Ospedale Civile. - Al 31 ottobre, ca1)0 del Reparto ~Iedico; L . 10.000; ricluz. 6 'Yo, titoli. ; età limite 40 a.; doc. a 3 inesi dal 26 otl.; il po lo non comporla obbligo rli residenza, n1a oJo cli orario; erY. en lro 15 gg. RiYo}gersi alla Co11gregaz. di Carità.


JG32

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JL POLJ CLl NI CO »

Vico NEL LAz10 (f' rosino11e~ . - Scad. 15 n ov.; L. 10.500 e 5 quadrien11i d ee ., oltre L. 500 se uff. séi 11 ., L. 1200 trasp.; età lirnite ·40 a.; tassa L. 50,10. AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Alla presidenza d ell '1\ ccadernia Nazionale di Meclicina del Brasile è stato eletto il prof. Antonio Austreges ilo, che s uccede al compianto prof. Couto. Il dott. Louis A. Buie, di Rocl1est er, è nominato presiden te d ella Società proctologica an1ericana. L 'U11iversit à di An1burgo ha conferito u11a m ed aglia cl 'oro al dot t. GuldmUnrlur Hannesson , professore rli clinica 1nedica all 'Università rli Reykjavik (Islanda), ben c1nerito d ell a lotta contro la tuber colosi , pro1nossa n1edia11te il risan am ento delle abitazioni. Il prof. Francesco Canta11i, di Nap oli , i~1 r elazion e all 'attività scientifica svolta durante il Cona r esso francese di medicina a Tunisi, è stato jnsi~nito dell 'on orifìcenza di commendatore del Nich am-Ifthikar. _..

Rammeallamo l'importante pubblicazione: Prof. MICHELE BOLAFFIO

Direttore della R.

Clinica Ostetr.

Gin.

dell' Univ.

di

Modena

Lo stato attuale della Radioterapia Ginecologica INDtCE IN RIASSUNTO. - Parte generale: Uso del radio. Dosaggio in R. Dosaggio del .Radio. L:unghe~a ~· ortda ~ azione biologica. Torio X ed eman azione. A zione biologica e azione generale delle radiazioni. Rt1dioeccitazione, pag. 1 a 14. - Parte

speciale:

1 . LE MODlFICAZIONI ACTIN ICHE MORFOLOGICHE DELL' AP, PARATO GENITALE DELLA DONNA. pag. 15 a 19. - 2. T ERAPIA DELLB TURBE M ESTRU AU E DEGLI ALTRI DIST URBI F UNZION ALI DELLA DONNA. pag. 20 a 33 ... 3. A BORTO RADIOLOGICO E DETERIORAMENTO DELLA PROLE, pag. 34 a 39· .. 4· RADIOTERAPIA DEI FIBROMI DELL'UTERO. pag. 40 a 54. • 5. TERAPIA DELLE AF FCZIONI INFIAMMATORIE DEI GENITALI FEM, MINILI, pag. 55 a 60. Appendice: L A CASTRAZIONE TEMPORANEA, pag. 61 a 63. ,,. 6. TERAPIA DEI TUMORI MAUGNI DELL'APPARATO FEMMI NILE, pag. 64 a 104. -- Bibliografia, pag. 105 a lii.

Volume in,8°, di pagg. VIII-112, nitidamente tima 'c arta, con 10 figure intercalate n el testo e tavole fuori te.!>to. - Prezzo L. 2 O, più le spedizione. Per i nostri abbon ati sole L . 1 7 franco.

stampato su otaltre 20 su ~ett~ spese postali dJ in porto franco.

Interessa.ate a leggersi Bono rimaste disponibili e vengono cedute ai nostri abbonati, in porto franco, per sole L . 2 5 in Ita.lia e per sole L . 3 O all'Eetero alcune copie d ell'interessante ip11•h blicazione: Oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE A. M . Se. D. M. D. C. M . LL. D. (New Yoi!'k City)

:I1 prob1ema. de1 oe ~oro.

[ANNO

XLI,

NUI\il.

411

NOTIZIE DIVERSI!.. Inchiesta internazionale sui risultati della cura. radiologica del cancro uterino. In occasione del Congresso internazionale di ra<liologia (Zurigo, lu glio 1934), l 'Orga11izzazione rl 'Igiene della Società delle Nazioni ha co11vocato 1111a Conferenza di Esperti p er con sultarli sugli ulteriori progre si dell 'inchiesta internazionale sui risultati della cura d el cancro uleri110 mediante le applicazioni di r adio ed i raggi X. Tale inchiesta è s ta ta intrapresa dal Conlitato d 'Igiene già da qualche anno. Nel 1928, la Commissjone del cancro dell 'Organizzazione di igien e, in considerazione dell 'importanza sempr e crescente d el radio n ella cura delle affezio11i m aligne d ell 'utero, e in considerazione, d 'altra parte, della varietà dei metodi di applicazion e di questo inetodo di cura, ha espreso il parere ch e la 11ues tione meritava di formare og·ge tto di uno studio di carattere internazionale. IJ Comita lo d 'igier1e h a condiviso queste idee ed affidato a du e Esperti il compito di stabilire le hasi d ell 'inchiest a. Essi h anno definito i vari stadi d el cancro ulerino, h anno fissato un modulo-tipo di sch eda clinica individu ale e st abilito il termine entro il quale ogni Jnalata dovrebbe essere seguita per d eterminare i risultatj rlel] a c11ra r adiologica. Varii P aesi h anno accettat o di partecipare a tali studi , ed alcune clinicl1e l1an 110 cominciato dal 1930 a tenere aggiornate le schede. Allo scopo di utilizzare n el miglior modo t ali scl1ede, si è rit enuto di poter determinare i metodi di analisi di tutti ques li d ati e la forma nella quale conveniva presentarli. La Confer enza ha aYuto per risultato la formulazione di raccomandazioni circa il modo con cui conviene studiare il m at eriale raccolto n ei varii Paesi e n elle clinich e private. A p artire dal 1936, verranno r ed a tte delle t abelle statistiche conten enti informazioni sui risultati raggiunti mediante l 'appli cazione della raclioterapia a malatecolpite dal cancro uterir10 nei varii stadi. Converrà osservare alcune regole uniforn1i per la preparazione e la compilazione dei d ati. È stata determ inata una << p er centuale di generazione»,. 11onchè delle r egole precise per utilizzarla. Queste t abelle annuali dovranno cos tituire, p er desiderio d ella Conferenza, una fonte utile di referenze per i r adioterapeutici , le Amministrazioni sanitarie e il pubblico di tutti i Paesi. Esse inostreranno il numero d elle malate ch e si sottopongono alla cura radiologica e gli effetti d ella radioterapia quando gues li siano convenientemente valutati secondo regole uniformi.

Traduzione, in riassunto, dalle edizioni inglese. fr ancese e spagn ~lo, fatt'l dai dottori GIOVANNI PERILLI e ARNALDO POZZI.

41° Congresso della Società Italiana di Chirurgia.

Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI.

Avrà luogo in Roma, conternporanea1nente a quello della ,Società Italiana di Medicina, nei giorni 17-20 ottobre, n ell 'aula della R. Clinica Chirurgica. Temi di r elazione : 1° « Le bronchiectasie n (tema in comune con la Società di Medicina: relatori i proff. A. Omodei-Zorini, R. Alessandri , F. Lasagna, A. Valleb on a); 2° « Chirurgia del colon esclusi i tumori e l'appendicite » (r elatore prof. L. Domi11ici). Per informazioni rivolger si alla Seg·reteria del Con gresso : R. Clinica Chirurgica, Policlinico Umberto I , Ron1a 127.

Il libro contien e inoltre un capitolo originale dei proff. R. Ales..andri e R. Branca ti SULLA LOTTA E SUGLI STUD I CONTRO IL CANCRO IN ITALIA. La prima copia di questa pubblicazione venne presentata a S. E. Benito Mussolini il quale, elogiando viva1nente L· autot·e ed i collaboratori, ha molto gradito 1' om,iggio cd h11 consegnato al prof. Bainbridge una sua fotog-yafia con dedica. Volume in-4°, di pagg. xv1.-365. In commercio: L. 5 O, più le spese postali di spedizione. ·- -- -

Inviare VaJglia P ostali e Ch èque Bancari all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.


f ANNO

XLI, Nuì\r. 41]

SEZIONE PRATICA

250 Congresso della Società Italiana di Ortopedia. Si terrà a Ron1a nei giorni 15 e 16 ottobre. Tema di relazione : « Trattamento del piede torto congenito » (relatore prof. Carlo l'vlarino-Zu co, di Roma). Presidenle della Società è il prof. L.u igi De Gaetano, diret lore della Cl inica Ortopedica di Napoli; segretario del Congresso il prof. Pasquale Del Torto (via Cesario Console 3, Napoli), al quale hi sogr1a rivolgersi per og·r1i infor1nazion e.

130 Congresso della Società Italiana di Urologia. Si svolgerà in Ro1na n ei g ior1ii 20 e 21 ottobre. Il teina 1.li relazio11e è : e< Sludio della fun zionalità renale nei riguardi d ella chir11rgia urinaria »; relatori i proff. L. Migliard1 <li Torino e G. Pisani di ~Iilano. Le se<i 11 te si terranno n ell'aula d ell a R. Clinica Chirurgica al Policlinico -C1i1herto I. Il titolo delle comunicazioni d eve essere inviato al segr etario della Società, clott. Alberto Oberholtzer, via Venezia 15, Roma 105.

6° Convegno dellB Società Italiana di Anato1nia. Nelle vacanze natalizie avrà luogo in Roma il 6° Convegno della Socie tà Italiar1a <li Anatomia. Saranno svol Li i seguenti ten1i: prof. A. Busi, « L 'anatornia radiologica della vena azyg·os »; prof. G. Cotronei, « Morfologia comparata, morfologia ecologica, morfologia speriinentale, indirizzi e problemi »; prof. R. Versari, « La rnorfogen esi d ei più importanti vasi sanguiferi dell'occhio umano ». Alla seduta inaugurale sar à presente il Segretario d el P arti lo, S. E. Starace. Per i11for111azioni: i)rof. , .. Virno, viale Regina Margherita 229, Roma 127.

-0° Congresso Italiano di medicina e igiene colo· niali. Si è svolto a Napoli, inqua.drato , come Sezion e, nel 2° Congresso di studi coloi1iali. Questo ve11ne jnaugurato, a sezioni riunite, il 1° ottobre; il g iorno successivo ebbe luogo l ' jnaugurazione del Cong·resso di medicina e igiene coloniale, n el Palazzo dell ' Università. Tenne il discorso inaug urale l 'on. prof. N. Castellino . Al C9ngresso, presieduto dal sen. A. Castellani, hanno partec ipa lo studiosi venuti da ogni p arte d 'llalia e dalle Colonie. A sezio11i riuni le il prof. F. PuJlè trattò il lem a << Il colpo di calore ». I t emi di relazione con cernettero: l e cure fisiche e idrominerali, le blas lomicosi , i p ar assiti intesti11ali, l a patologia oculare l e febbri esantematiche, affidali rispettivame~le ai proff. G. CastronuOYO, sen. A. Castellani , G. Franchi11i , 1'. Sarnelli, M. Giordano. Ebbero anclie ìuogo 11un1er ose co111unicazioni. Il discorso di congedo è stato pro11unziato dal prof. G. Cas tro11uovo. La sole1ine seduta di chiusura si è svol la alla Reggia di Caserta. I con gressisti hanno visitato l 'I stituto Sieroterapico Nazionale.

Società italiana di chirurgia riparatrice plastica ed estetica. Il 2~ se llem bre , in una sala della R . Clinica Chiruro·ica di Ron1a , gentilme11te con cessa d al prof. 1\lessanrlri, si sono riuniti i soci fond atori della Società Itali ana di Cl1irurgia Ripar atrice Plastica ed E te lica. I11Yita to a presi eder e l 'asseml:>lea, il prof. ~la11n a, dopo aYer con1unicale le di-

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verse adesioni di chirurgi e sp ecialis ti p ervenute cla parecchie parli d 'Italia e dell'Est ero, soffer111andosi in sp ecial moùo su quelle dei proff. Alessandri e Paolucci , riferi ce sull'attività svolta a tutt'oggi per lo sviluppo della Società. L 'assemblea s tabilisce di inquadrare l a Società stessa nel Sindacalo Medi ci , ed intrattenutasi sulle inodalità e i criteri da seguire p er la nomina dei soci onorari italiani ed esteri , mentre, dà incarico ai proff. ~la11na, Ghiron e Galassi di fare i nomi J)er le eventuali definitive proposte, decide ad unani111ità la non1ina, a pri1no socio onorario , di S. E. l 'on. Paolucci, che sin dag li inizi h a dato il suo appoggio alla iniziativa. Vie ne approvato tra l 'altro : I 'istituzione di un <liplo1na da rilasciarsi ai soci , e la fondazione di un p eriodico trimestrale. L 'assemblea, presa i11 esame l 'ep oca d a fissare per il 1° Congresso Nazionale, d ecide ch e questo nl)bia luogo in lloma 11ella settimana di Pasqua 1935. 1·cma di relazione per detto Congresso è sta]lilito il seguente: cc S torja e sviluppi della chirurgia plastica in Italia », r ela tore il prof. Manna. Prima di addivenire alla n o1i1ina delle cariche sociali, l 'assemblea ad una11in1ità propon e di no111inare il prof. Alessa11drj presiden le onorario d ella Società, in considerazione della sua alta posizione sci entifica e d ell 'appoggio morale dato. Il Comitato esecutivo risu l la poi così. co1npost o: presidente effettivo il prof. Manna, id ea lore e foncl atore della Società; vice presidenti i proff. Gal assi e Giorgi; segretario generale il })rof. Galeazzi; vice segr etario cassier e il prof. De F ilippo . Infi11e su proposta d el })rof. ì\lanna i presenti rlpprovano che la d ata d 'iscrizio11e a socio d ecorra dal 28 ottobre di ogni an110 quale doveroso omagg io alla ì\larcia fatidica d ell e Camice Nere. La sede sociale è p er ora Labilita presso l 'a~i­ tazion e d el presidente con1n1. prof. ~1anna , m lloma: via Nazionale 87.

Opere sanitarie visitate e inaugurate dal Duce. Durante le trionfali giornale trascorse a iVIilano e r1ell 'Alta Italia, il Duce ha vi s jtat o e inaugura lo Yarie opere sani tari c. Ha preso visio11e d egli eclifizi in cos lru zione per al 'istiluti nosocomiali di Milano , i quali saranno tra i più g randiosi a 'E~ropa .. Si è fer:i1ato a lu11go 11ell "lsliluto di p at ologia m ccl1ca , d~d1c.ato al n~m ~ di Ezio Gra nelli, co11 iderat o qu anto s1 ha oggi d 1 più p erfetto. . . . . , Ha inaugurato i 11uoY1 pad1gl10111 d ell Ospedale Pediatrico di Lodi . Ha visilalo il Policlinico di ,Se. to San Giovanni, r ello da una ~1ulua , e l 'Osp edale sanatoriale di \ -ialba, presso Mage11 la. Questa u ltima vi sita h a assu11to peciale sig niJicato , perch è richiesta insist enten1 en te d a i ricoverati, ch e desider avano espri111ere la loro gratitudine al Duce, il quale ha promo so l 'assistenza ai tuberco· lo li ci. Il Duce ha voluto r e nd ersi conto dell 'organizzazion e e d el fun zionamento d ell a grandiosa is lituzione, ch e occ upa 500.000 mq., di cui metà cl es Lina ti ai 17 ed ifi zi dell 'Osprdale e l 'altra metà ad lJn 'azienda ag ricol a e ch e jn 4 a11ni ha accolto 7G52 ammalati, p ot endone o pilare in J)ern1a11enza lln 111 ig·li aio. A Cr emona il Duce h a Yi ital o l 'imponent e sa n a torio , a 2 I\.m . dalla città, capace di 250 nlalati ; e a Novara il magnifico Ospeciale ~faggiore e il 1)l as lico d el costruendo an a torio; ecc. Ovunque Egli è s tat o accolto con Yibra11te entu~ j a 1110.


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« IL POLICLINI CO »

Soppressioni e trasformazioni di cattedre in Fran· • CIB.

Abbiamo già <lato notizia di alcuni c.:t111biam enli nvvenuti nella F acoltà m edica di Parig-i. Nella F acollà n1edica di Nancy è stata soppressa la cattedra di fisica m edica ; in quella di Montpellier la cattedra di storia naturale e par assitologia . Nella }i"acoltà 1n is la cli m edj cin a e farm acia <li Lio11e lo son o st at e le cattedre di t er apia e cli p atologia est erna (la ter apia è st ata agg.reg·ata alla pa1o1ogia g en erale); in guella di Tolone scompaiono la m eclicina oper at oria e la clinica ostetrica ; in quella di Lilla la m eclici11a oper atoria e la farm acia, m entre la cattedra di materia m edica e b ot ani ca prende il n ome di farmacia galenica e botanica; n ella F acoltà di Bor<l eau x si rinunzia, alm en o temporan eam ente, alla fisiologia, alla farm acia ed alla clir1ica chirurgica!

Premi ''Achille Sciavo,,. La Commission e 11orni11at a d al Co11sig lio Nazion ale d elle Ricer ch e, cl 'i11t esa con l'Istituto Opoterapico azionale di Pisa per l'esame d ei titoJi presenta li d ai cor1corr enti al pre1nio cc Achille Sclavo >> d ell 'i1nporlo di lire 10.000 p er lavori originali di end ocrinologia, istituito d all'Istituto stesso sott o il patronato d el Con sigli o Nazio11ale d e11 e Ricer ch e, h a chiu so i su oi lavori. La Commission e presieduta d al p r of. Cesare Frugon i e compos ta c1ai p r off . Cesaris Dem el , Ferrai, Galcli e Vi sco, esaminati i lavori presentati d ai concor renti , n on avendo ritenuto alcuno di essi meri te' ole d el primo pre1nio di lire ROOO, ha deliber a to , d 'i ntesa con l 'Istituto Opot er apico òi Pisa e con l 'ap p r ovazione d el Con siglio Nazion ale delle Ricer ch e, di asseg·n ar e la suindicata somma a due borse a11nuali di lire 4000 ciascuna da conferirsi a due g iovani m edici meritevoli di compier e studi di endocrinologia n ell 'anno accademico 1934-1935, e le h a effettiva1nente conferite al dott . F elice Geriola di Gen ova e al d o tt . Ren ato Rubegni d i Roma. I due premi cli incoraggia1nento di lire 1000 ciascu I10 furon o rispettiva1nente assegn ati al lavoro p r esen tat o dal prof . Lui gi Cast aldi , unitam ente alla d ott .a F anny F ont an a Zan co e a quello d el d ot t. Giuseppe Agosta.

Un po' dovunq11e. A sed e d egli esami di St at o per l 'abilitazion e all 'eser cizio d ella profession e di m edico chirurgo sono s ta te scelte le RR. Univer sità di Bologna, Cagliari, Cat ania, Fire11ze, Napoli , Palermo , Parma, P avia, Peru gia e Torino. Dall 'J 1 al 17 ot tor e, si ti en e a Napoli la 23a. Riu nione d ella Societ à Italian a per il Progresso d elle Scien ze, di cui la Classe B è d estinata a~le Scienze biologich e e comprende ur1a Sezione di Fisiolog ia e P sicologia (la 3a.) ed una Sezione di P atologia (la 4a). Il 1° Con gresso inter11 azion ale sulla colib ~cillosi si è adun ato a Ch atelgoyon , sott o la presidenza d el prof. Carnot. All 'inau gurazione, avvenuta il 2.5 settembre , er ano pr esenti 600 con gr essisti. Il 4° Con gr esso or ganizzato d alla Societ à francese di gin ecologia avr à luogo dall '8 al 10 giugno 1935 (durante le fest e d ella P entecoste) a Salies-

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XLI, NuM. 41J

cle-Béarn , solto la presidenza 011oraria di Doléris c<l effettiva d el prof. Guyot (di Bordeaux) . ~ 'Accad ~mia americana di oftalmologia e otolar1ngolog1a h a tenuto la .su a 39a. riunione annuale a Chicago d al 9 al 14 settembre . La Socie tà t ed esca d ei roentgen ologi e radiologi t errà ìa su a 12a. riunione il 3 e il 4 n ovembre a Praga . Rivolger si al Doz . .VV-alter Altschul, Vladislovova 17, Prah a, Czecoslovacchia. L 'Associazio·n e Argentina di bio1ipologia, eu genica e m edicina sociale si è fatta promotrice di un 1° Con gr esso internazion ale di cultura Ia lina in America. L 'inaugurazione ha luogo il 12 ottobre 1936 a Buenos Aires. Presidente 011or ari o del con gr esso è i l ininistro argentino d egli esteri e del culto, d ott. Saavedra Lam a.s; il Comitato organizzat or e è presieduto d al d ott . Gonzal o Bosèh Arafia. (professor t itolar d e m edicina oper at oria, F acultad ile Cien cias Médicas, Buenos Airesì . Si è t erLulo a 1\ililano, n ei locali d el Castello Sforzesco, un Con gr esso n aturista, a] quale ha pa.rte<'jpat o un lar go stuolo di m edicj di ogni parte d'Italia. L '8° Con gr esso annuale d el Reale Collegio Au si r alasico d ei Chirurgi si adunerà a Melbourne a partire d al 4 m a rzo 1935 e p er la durata di una seitiman a. In t ale occasio11e verrà inau gurata dal presidente del Reale Collegio d ei Chirurgi d ell 'Inghilterra, Sir Holburt W arin g, la sede propria del Collegio. Si è chiuso n Salsomaggiore il cor so di alta cultura m edica , impartito d a spiccate per son alità <lella m edicina italian a. l ,a Societ à m edica rlr.llo Stato di New J er sey ha 1enuto, ad Atlantic City , un 'esp osizione rli lavori a1·tistici orig·inali di m edici e cli collezioni fatte da 111e'dici. Vi figuravan o fot ografie, quadri e sculture. R st ata celebrata a Rom a , n ella chiesa di San Mar cello al Corso, u11a Messa solenne in suffragio d ell 'ani1na di Pietro Cast ellino. Vi assist evano molto spiccate personalità. La 42. Cam er a d el 'fribunale correzionale d i Lion e h a cond annat o a sei m esi ùi prigione ed al rimb or so dei d anni un farmacista il quale m andava in deposito una specialità e poi faceva spiccare d elle tratte d a una banca, per il valore d ella merce forriita, e le faceva sco11tar e da un'altra banca, la quale riman eva allo scope rto se - com e gen er alm en te accadeva - la m er ce non era st ata esitata. All '_i\ccad emia delle Sc ienze di Parigi il prof. C. Nicolle h a annunziato la scoperta di un nuovo e p iù efficace vaccino contro la febbre gialla, d a })art e d el d ott. Laigret d ell'Istitut-0 ~asteur di Tu-

..

IllSI .

Corrige nda. Nel fase .. 38, p. 1503,. ~rtic.olo Dott. G. Conte di San Bellino, cc ~4.ppendicite t ifosa : le t onsi lle n ella pat o,g en esi dell 'appendicite », 2;~ col ., I. 38 e ss. legger e : « questo sintomo P?ò rit1scire di g r ande utilità per formul are una ~1~gnosi precoce, no·n t an t o a me, ch e ~o la poss1b~l i Là e con1odità di ricorrer e alla W 1d al presso il

bene at trezzat o Istituto micrografico Provinciale, quan to per altri m edici pratici ,. ch e s~ trovano in condotte disagiate, lontan e dai centri n.

-


[ANNO XLI,

Nu~r.

4lj

SEZIONE PRATl CA

GIACOMO FILIPPO NOVARO '

Un'altra grande tigura della chirurgia italiana, fra quelle ch e n ella generazione passata gettarono una 1uce ch e varcò anche i nostri confini e t enne alto il nos tro buon nome fra i cultori di queste cliscipline, è scomparsa . GIACOMO FrL1PPo NovARO che, trovatosi al periodo eroico della chirurgia, quando le 11uove conoscen ze della dottrina delle ii1fezioni e delJa fi siopatolog·ia ci.egli organi e dei tessuti permi5ero mirabili ardi1nenti operativi, seguì fra i primi queste nuove vie ottenendo risul~ati no11 inferiori agli o ttimi dei chirurgi stra• • n1er1. Nato nel 1843 da 1nodesla famiglia a Diano Serreta , provincia di Porto Maurizio (or a Imperia), con seguì la laur ea di m edicina e chirurgia a Torino n el 1868. Fu settore di anatomia patologica a Torino, poi medico municipale a Moncalieri; m a fattosi n otare per il valore dei suoi studii e le sue attitudini chirt1rgich e fu ben presto alla Clinica Chiru.rgica di Torino dove nel 1875 divenne aiuto. Nel 1881 fu primario chirurgo dell'Ospedale di S. Giovanni, nel 1885 direttore dell'Istituto di Clir1ica Chirurgica di Siena, u el 1890 clinico nel1'Ateneo Bologn ese. Ma 1'amare alla patria terra lo richiamava ai li di della L1guria: cosicch è nel 1898 fattasi vacante la cattedra cli Clinica Chirurgica di Genova per la m orte del prof. Azzio Caselli, accettò l'invito della Facoltà e si trasferì a Genova dove rimase fino al compimento del 75° anno di età. Fu socio delle principali Accademie italiane e di mol Le estere, dal 1908 Senatore del Regno. Fra le su e pubblicazioni son o da ri cordare quelle su la laringectomia, sull'isterectomia per can cro, sull'operazione per fistola vescico-vaginale, sul trapia 21to degli ·ureteri nel retto, o per via transperitoneale n ella vescica, sulla plastica cutanea dell 'esofago, sulla colecistostomia per angiocolite, la cecostomia per la cura delle coliti, su una via tran st er11 ;:iJ e p er aggredire il 1nediastino, sull 'asportazione di tumori en cefalici, sull'amputazione del retto, r esezione del t er1ue, exeresi dei mascellari per via endoorale, ecc. Dai suoi scriLti, interessa11ti più che per il numero, per il valore del co11tenuto, em erge un inte:nto pii:t clinico e pratico che teorico o sperimentale una ricer ca volta a] ritrovamento di nuovi procedimenti operatori o ad affinare que~le esistenti, piuttoslo speculazioni astratte o ricerche di labora torio. Per ch è la su a vita e la su a battaglia furono la corsia cli11ica e soprattutto la sala operatoria da cui partirono i tentativi o i su ggerimenti ad operazioni ardite fra cui si può ricordare (come quelle che nei prjmi anni della sua carriera valsero a procacciargli solida fama) : la l aring~ctomia, ~ 'iste: rectom1a allargata per ca11cro <lell utero (d1 cui fu poi attribuita la pater11ità al Wertheim), I.a t er apia della fistola vescico-vaginale o utero-vesc1co-vaginale e u1olte altre an cora ch e si possono leggere nei su oi scriLti. Nella clinica Egli formava pure numerosi e valentissimi di scepoli (fra i più illustri valga il non1e del sen . Giordano, dei proff. I~usena, Segale, Moro ed altri), dando continuo esempio non solo col suo grande ingegno e perizia ma con la su a illuminata bontà, con la sua gen e'r osità verso i poveri e j soffer enti , colla sua dedizione alla scien za e al dovere.

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Questa elevatezza morale valse a circondarlo del1'affettuoso rispetto e a.ella venerazione dei discepoli e del popolo dovunque Egli fosse, a Bologna, J. Genova, a Diano Mari11a dove EgJi si è spento n eI set tembre di quest'anno e dove i funerali costituirono un tributo solenn e di affetto dell 'accorata popolazione. Co1ne giudicò uno scien ziato di grande intelletto, Battista Grassi, si può dire del Novaro che Eg·li era interamente padrone de·i progressi della· scienza ed aveva saputo temperar e I 'aud acia oper atrice con la serenità de11 e indicazio11i desunte· dalla patologia e poteva ben defi11irsi un chirurgo completo. V. GHIRON. Il do lt . AUGUSTE 1\IAHIE è stat o uno psichiatra di gr ande Yalore (ricorre alla m en1ori a un su o omor1imo, Pierre Marie). Egli h a prestato la su a oper<1 n egli asili per alien ati di Villejuif e poi di Sai11t 'A nne; h a diretto il labor at orio di psicologia patologica alla « Ecole des Hautes-Etudes »; h a diret to la « Revue de Neurologie ». Con Levaditi ha introdotto nella scienza. la nozion e di virus sifilitico n~urotropo. Ha applicato largamente la m alarizzazi.on e n ella cura della paralisi generale. Gli fu affidata la direzione del grande « Traité i11 lern atio11al de Psychiatrie »; ha pubblicato vari libri, tra cui uno sulla psico-arialisi, uno sull'arte· degli alienati ed una ricca serj c di monografie. Si è occupato attivamente delle opere socialil aventi attinenza con le malattie mentali. Er a anche un uo1no semplice e buono. A. P. È n1orto ad Halle in et à di 66 anni il dott. HuGo·

'VrNTERNrTz, professore 011orario cii m edicina int erna; ha compiuto studi appr ezzati d 'idroterapia1 e sul ricambio.

Rivista di ltlalariologia PUBBLICAZIONE MENSILE. (Sommario del N. 4, 1934). Contributi originali: G. R.APFA RLE; Su 1 comportamento degli sporozoiti nel sangue dell'ospite. - A. DE Bucx· and N. 1I. SwELLENGREBEL: Beha,viou r of dutch « Anopbeles atroparvus » and (( messeae,, in winter nn~e: artificial conditions. - A. CORRADETTI : Sulle modalità dell'accop·piamento dell'(( Anop,b eles maculipennis atroparvus ,, (1 fiig. ). - R. Gos10 : Nuclei liberi e placche reticolate nella, infezion e m a l arica (2 tavole). - J. ScHwETZ: Recherch es sur la malaria congénitale ~t l'infection malarienne du placenta dans la malaria endémique de l 'Afrique Centrale (1 tavola). - A. MA· NAI : Contributo allo studio delle associazioni morbose. Nota I I : Sui rapporti tra malaria e t ubercolosi J?Ol-monare. - P . ToNI CEL.LO : L'atebrina e la plasmoch1na n ella cura della malar i a. Osservazioni prossime ~ lontane. - Note pratiche : H. P . FR6~s: Il (( blu d1 ,met.ilene" n ella tliaign osi della malaria. - H . P. FRoEs: I l « ·blu di metilene l> nella terapia della malari.a. . Relazioni : N. C ONSOLI: La lotta contro la malaria in Sicilia durante l'ann o 1932 e l'azione svolta dal Provveditorato a lle Opere (16 fig. e 1. graf.). - A. D~· BENEDETTI : La campagna antimalari ca del Comune d1 Milano negli anni 1931-1933. Abbonrumento pel 1934: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 risp~ttivamente; un ntrmero separ ato: I talia L. 6, ERtero L. 1 O. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Suc-cursale diciotto. ROMA.


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C<

IL POLlCLINlCO

RASSEGNA. nELLA STA.MPA. MEDICA. Riv . San. Sicil., 15 lug-. -

S DELONA nnr. P olig l obulia ver a co11 ipo te11 sion e a r teriosa. J( l in. Wocli., 28 lug. 0LJGl\f ACHER. R eazion e d ella g r avida11za seco11do Kap eller -Adler . - B. v. BoN~EORFF . Epa tot erapi a n ella gra nt1locitopenia . R1nasc. lvled., 31 lug . F . P nocHNo\v. Sier ot er a pia d e1le p e r it onili post-appe11dicol ar i. - A. G. C HIARIELLo. Cl1ra d elle fi st ole con i11 iezio11i sclerosanti. J.l 1i n er va J\'ifecl., 28 Ju g-. G. ~IACCHlORO. Febhricoìe e fu n zio11e tiroiclea. Pat ho·logica, 15 lu g. - C. CASSANO. La g hiand ola linfatic a i1el r u em a tisn10 art. ac. - C. F 1TTJPALD1. Cancr o e t]Jc. d el pol111on e. Presse i"vl éd., 28 l u g. - A. L Ul\iJ ÈRE. La tbc. è r ealmente co11 LJ.giosa ? Qaarl er lj' J our1i. oj lvlell., lug. 1-- . W . D . " ' · 13nooKs. Calci11osi . - 1'. K . MACLACHLAN. Trattan1 . dell 'atr ofia muscol. progr . con g lic.i11a. - J. lVIAXWELL . Ascessi p ol1non a r i. Praclition,er , ag·. Nu1ner o en 1i-111011ogr afico :Sull 'attiv it à fi sica. Cr oce R ossa, g·iu . M . ~1AzzETTI e al. Pneu m otoraci . - E. lVI osNA . La c hinoplasmina n ella profilassi d ella mal aria. A r ch. I lal. di ( ;hir. , g iu . C. CARLr. Torsion e d el furlicol o sperm a tico . - D . F 1r.scHL Cura d ell a fi st ol a a n al e. M ediz. J(lin,i fr , 3 ag. - H. v. l\II ETTENH Eil\I . Tbc. polm. e ricambio i d r ocarb o11at o n ell 'infa n zi a. Inchiest a sull 'ormon ot er a pia in g in ecologia. }rf u nc li. Med. ffloch ., 3 ag-. - Nt1n1er o in r icord o dell~ g u e rra. Bri l. Med. J ou r n., 4 ag-. - J. S. FAIRBAi l\r e a1. Cure a n ten a t al i. Presse M éd., 4 ag. - G. DEr.on:r:. Mig li or am enti s p o11t a n ei d ell a t})C. p olm. P ediatr ia, 1 ag. L. Aun1c:cl110 e .l\ . CHIEPPl. Nuova sier o-r eaz. rl i 1eish ma11iosi i11 fa n t i1 e.

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[ANNO XLI, NuM. 41)

A r ch. I t .. di D ermat . ecc ., g iu. -

M. MONACELLI.

Is lopa lolog1a d ella l eishm aniosi cutane a . - R . CASAZZA e G. B. CoTTINI. Art r op a tie sifilitich e . B all . Tri m_estri el de l'Org. d'Ilyg . , g iu. -- A. TLvENTO. Il r1san am . d elle P aludi Pontine . - M. ~ · NlAC~ElNZIE. L o sviluppo d egli osp ecl a li gen erali in Ing:h1lter ra. -- H . S. CuMl\TJNG. I l avori d 'igiene pubb lica 11ella lo tta contro l a disoccupazion e n egli St ati l Tni ti . Arch . Ap·p. Digesti/ ecc ., lug. M. P EYSER. I p r? blem i d e ll ' a lim entazione t er ap eutica e la sc1e11za. R evue Méll.-r..:rii r. J11al. des F'oie ecc., lug .-ag. P.ARTURIE.R, G. BERCETO:'· Sindromi ep ato-ovariche; s1ndrom1 ep a to-endocr1ne. - J. L ANER. L 'efedrina j11 ter a pia aovra lut to n egli st a t i di shook d egli e p ato-1Jilia ri. J ou r nal A. M . A., 21 lug. C. T . STO~E. L a lr1orlnJità d a cardiopatie. - J. E. BENJAMIN e J. B. BrEDERl\IAN. Leu copenia agr a nt1 loci ti ca t r att a t a con i r aggi X. "Nl eai z..Well, 4 ag. - . H . T AMì\tIANN. El ettroch:r t1rgia . t"'. MARCl-TAUD. Tra llam. d elle infia m 1l1azio11i polmon ari. Rif or mai Med., 21 lug . - G. LAl\•11. Classificaz. fi sio logico-clinica d elle dispn ee. - A. VERSAR!. Reazion e rapida Canta ni (R. R. C.) nel) a sifilide. Min er v'a M ed ., 4 ag. Nt1mero di n eu rop sichi atria . Ann. di Osl . e Gin. , 31 lug. - F. CoLLOR1n1. La d on11a m edia lombard a. G. V ALLE. Pression e ven osa. A n n. Insl. Pas t eur , ag. Eo . SERGENT e al . TJ11 Lipo di mala t t ia a p r emunizion e : la mala ria (l ei passer acei d a cc Plas1nodium r elic lum >> . - W . SARJ\icow1Ec . Reazioni a ll er g ich e cr oci at e d a tbc. e brucel losi . Jlr! oryagrii, 29 lug. - . F . BOT'f<\ZZI. Critica d ella zolfo le r api a. - 5 ag. F . BENLE e V. P1cAsso. Azio11e biologica d elle onde ultra-corte . 1

Indice alfabetico per materie. Anemia g r ave g r avictica e p ostpuer per al e Pag. 1618 Antiormoni . . . . . . . . . . . . . . . n 1621 A sm a bron chiale: cu ra con ini ezion e d or sal e p cri ' im p a lica di alcool a~soluto . . . . . . . . . . . . . . . . n 1627 "Bibliogra fia . . . . . . . . . . . . . . . 1622, 1623 Cong iuntivite .-Lelle pisci11e . . . . . . . » 1619 Difte rite: vaccinazion e con dose u11ica di t ossoid e p recipita t o con allu111e . . n 1621 Dol ori p elvici n el l a d o11na _ . . . . . . . » 1614 '.Em orragia gas trica p os toper at oria: profil assi . . . . . . . . . . . . . . . . . n 1614 E m o ttisi tu ber colari : cura con ini eziorti di o ssigen o . . . . . . . . . . . . » 1626 Em pien1i plel1rici : c11ra . . . . . . 1627 , 1628 E u ge.nica e r azzi sm o . . . . . . . . . . n 1629 Gi u r isp r udenza .~an itar;a : qHesi f i . . » 1630 -Leish rnan io i infa11tile: s ier or eazion e nuova . . . . . . . . . . . . . . . . n 1628 Lipomi d el g r a nde Jal>ùro . . . . . . » 1616 M al at lie: influe n ze st agion al i . . . . . >) 1618 M ARIE A. . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1635 Mu sica: effel ti bPnefi c i Slli per verti li » 1621 N ovAno G. F. . . . . . . . . . . . . » 1635

Orfa ni dei 1nPclici: pPr l'Opera Na?ionale dei . . . . . . . . . . . . . .

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1631

Ost eodistrofi a ossea gen er al izza la di F rugon i e Alessandri . . . . . . . . . l!oln 1oni: can cro e tuher coJosi . . . . . P olrr1011i: diag·nosi di c arcin om a . . . R adiolog ia m edica: con g r esso . . . J{eun1a tism o cr oni co : con fe ren za in1 ern azion a l e . . . . . . . . . . . . . . . Sco Lt a lure d ella p elle : ri cer ch e . . . . . Sin fi si car c1iaca; oper azione di Brau er . Spiroch et a pa llida: nuovo m et od o p er l a • r icer ca . . . . . . · . · · · · · · · · St erilità: tra t ta1nen 1o op er a tivo . . . . 1'uber colosi p oln1on a r e: spunti p r atici n ella t erapia . . . . . . . . . . . . . . Uretr a posteriore : r ottura trat1rn atica cori es tesa p erdita d i sostan za; tra t1 a m en t o ecl esito . . . . . . . . . . . · u r i11e: sig nif icat o d ei cri s talli d i ossal ato di calcio . . . . . . . . . . . . . Ut er o: carcinom a d el collo: oper aziorte r ad icale . . . . . . . . . . . . . . . . Ut er o : m oncone cer vicale fl a i s le r ectomia : m i xosarcom a . . . . . . . . . . Ut er o: r otture spon tanee d urante il p a rt o: ler apia . . . . . . . . . . . . . . .

Pag. 1604 » » » » » »

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Drritti di propri et à riservat i. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Po liclinico se non •n seguito atJ •utoriaazione scritta dalla ,-edazione . E vietata la f>ubblicazjone cli sunti di essi sen~a citarne la fonte .

..... . ~

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A Pozzi. resp


lt.o ma, 22 Ottobre 19:{4 - XII

ANNO XLI

Nnm. 4:2

'' fondato nel 1893 dai professori:

,G UIDO BACCELLI

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE .J:>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : C. Frugon i : Caso di periviscerite. L avori origina li : V. Mairzetti : La diastasi pancreatica

nello stato gra.vidjco. iOsservazioni cliniche : V. Ma,ccone : Empiema putrido

pneumotoracico e myiasi secondaria. Sunti e rassegne : INFEZIONI : C. Costanzi : Sulle suppurazioni br.on co-polm·onari. - N. }"'inlaud e A. W. Winkler : Recidive nella pol1nonite pneumococcioa. - A. C. E van s : La brucellosi cronica. - T. C. Hempelmann : L a sintomatologia dell'ençefalite epide-mica di St. Lotris. Divagazioni : F . Bottazm: La materia vivente Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : R . Accade.mia delle Scienze Medico-Gb.irurgicbe di Napoli. A)»punti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. :Perardi: Su un caso di fistola p erianale da corpo estraneo. CASISTICA E TER.\PLi\ : A proposito della

LEZIONt

1

Ci 1N[CA

MF.DI GA DELLA

Pro.f. C.

i{. UNIVERSITÀ DI ROMA

FRUGONI,

direttore.

Caso di peri visceri te. e·) ~~zio11e

raccolta dal Dott. MoLINARI-TosATTI.

Vi presento un 'ammalata di 35 aimi , da Roma. Nel! 'anamnesi famigliare nient e vi è di notevole: i genilori sono sani ; la madre ebbe otto gravidanze a termine, nessuna abortiv a. Nell 'anam11esi .fisiologica tutto è n ormale, trann e la funzione mestruale, ch e incominciò a 16 anni e seguì r er golare fino a 28, nella quale epoca comparvero i primi disturbi, caratterizzati da mestlfuazioni frequenti più ch e di norma, prolungate, con flusso .abbondan te, e 1utto ques to fino ad un i11tervento .operatorio, di cui verrà dello in seguito·, e ch e le regolarizzò. Del resto null 'altro vi è da segnalare. Ha sempre abitato caise ane ed ha avu lo abitudini di Yita correttissin1e. L'anamnesi patologica registra a 4 anni pertos~ a 5 1norbillo e succes ivamenle una cheratite nittenulare bilaterale, d1lla quale -sono r esiduat e le nubecole corneali t ut lor a visibili. A 15 anni eb be (•) Lezione clinica t en u'ta in Roma n ell"ann-0 il 934 .

,, osl.eopsatirosi » . Rapp orti tra s pondilosi rizomelica e d infezione gonococcioa. - Quattro casi di spondilosi rizom elica curati col meLodo di Leriohe. Osteoporosi dolorosa p-0sttrau.m atica del piede con turbe vaso-motorie tr3.ttata con la silnpatectomia p e· riarteriosa. - Mal attia. di Morquio. - Trat t amento chirurgico della mala.ttia metatarsea di Kohler. SEMEIOTICA: Sul valore clinico di un nn o;vo metodo per l 'esplorazion·~ della funzionalità epatica: la pl'ova della santonin .i.. - MEDJCINA SCIENTIFICA: Sulle sostanze coleretiche. - VARIA. Nella vita pr·Dfessionale: AMMINISTRAZIONE SANITARIA: I l nuovo Testo Unico delle Leggi Sa ni tarie. - Concorsi. - Nomi ne, promozioni ed onorificenze.

Necrologio : R. Alessandri: Francesco Dur an t.e. ·Notizi~ diverse. Indice a lfabetico per materie.

pleurite secca sini stra, ch e durò un paio cli inesi con febbre modica, tosse e dolori di n ote ole intensità all 'emitorace ammalato, e in seguito, a l 7 anni, ricaduta pure di pleurjte seoca:, ancor a localizzata r{ sinistra, che decorse con sinton1atologia modesta e che dopo due mesi passò senza lasciare esiti riconoscibili. L'anamnesi remota, che si confonde con la prossin1a, perch è tuttora durano i disturbi ch e allora ebbero inizio , registra n 25 anni l'in orgenza di colich e, ch e furono definite epatich e e che si m anifestavano improvvisamf!n le e p er così dire ingiu stifi cale, sen za rapporto •llcuno cioè con errori die tetici o cat1 se occasion:.tli di sorta. Tali coliche con sis te' a110 - e con sistono - in :lttacchi dolorosi violen li , prevalentemente notturni , in corrispondenza della r eg·ior1e ipoco.ndriaca des tr a, con cliffu sion~ .laterale e posterior e e con irradiazione n etta , t1p1 ca alla spalla omolaterale; spe o accompagn andosi a vo111ito raramente alim en tare, abitu almente acguo. so, bi' an co-verdas tro . Se vi era febbre, q uesta in~orgev a con brivido; le orine si faceva110 scure e lnli riman eYano per due-tre giorni . ~11i ii1 occasione rli ta li attacchi fu constatata Yera itterizia, mai prurj Lo; jn po~hi g~or~i tut~o .era P.a~sat~. Accan to a ciò sono 1nsor l 1 d1~turb1 d1spep l1c1 p1u o m c 110 inten si e dureYoli, m a senza egni n etti <li ipe rcloridriai, con a1le.rnative di stip ..i e di ?iarrea, qualche volta di tipo post -prand1u1e . . i arriYa così , con questa Yari a})ile sin tom atol?g1a , dopo cluc· anni cir ca òall .in izio de i di stu rbi orn se-


«

lL P OT...J CLT

g11ala U, Ull u11 e1)i odio dolo roso a. -ede e1J igastrica, insorlo bruscan1e11 Le dopo l111 pa, lo i1011 1)articolarm e11te 3bboncla11 le e che i acco111pag·110 a<l em ate111 esi , i11 quan lo la 1)azie11 te col vo111ito eini se circa i11ezzo bicchiere di sangue liquido scuro. Fatlasi Yi. ilare, la pazie11le riceYe lle diagnosi e.li ulcera ga trica e cure n1e<lir an1 en tose i11ere n li per l:i dura la <li dieci inesi, clura11l e i qt1ali però fu i:;en \pre, più o 111eno, lorrt1e11l a la d a lla stessa ·i111on1a lologia. Le &offe renze, consiste11ti pri11 cip·al1ne n le i11 un dolore sor<lo all 'epigastrio, i n1anifes laYa110 senza r a}J>porlo diretto con l 'ussun zi or1c cl i cibi, così co111e jl Yon1i lo , ch e pt1rc talvolta, 111a raran1e11te, insorge' a, era indipe11dente dai l)éiSli. Ciò 11011 ostante la diag·no i ai Lllcera gas lri ca fu 111a11le11uta e la pazie11le .. l1b) a llora , a 27 a1111i, un prin1 0 i11lervc11to operat orio, ulla n atura e l)Orla lJ. del q l1ale 11ulla a solula111e11le sa <lirci e ch e fu l)robabiln1enle solo es1)l ora LiYo, dato cl1e non lro' ian10 ra(liologican1en le seg·110 alcu110, ch e i11clìcl1i esegui la una gastro-entero-a11as ton1osi o una r esezione g·as trica. D opo 1'oper az ione i] dolore all 'ep ig·.'. lJstrio pri111a la111enlalo s 'alleuuò fi110 a quasi parire, 1na conli1ìuaro11 0 se1npre le digestioni l ab oriose con senso di p e o dopo i pasti e i dis turlJi j11testi11alj caral Lerizzati , con1e p er il passato , d a s titich ezza di tipo spa lico, al ternata a JJr eY i ])eriodi di di arr ea, sp esso po l-JJrandial e. E glj al laccl1i a tipo <li colica epatica, coi caratteri l)rin1a d escritti e e1111Jr e così uguali d a esser e soYrap])Oni ])ili g li uni agli altri , conti11ua ro110 cor1 la s tessa frequenza, e cioè a di stanza cli mesi. A 28 a n11i OJ)r aggiu11geYa110 i già accenna li dis turbi ines trua]j , ai quali b en presto si accompag n avano un a febbri cola irr~go1are, n on stre ttame nte legala ai p eriodi n1estru ali, clin1agrimento e notevole ast enia, ta11lo <la obblig·are 1·a111111a1a lo. a Lralasciare il suo laYoro cli a.r ta . Frattanto, a 31 anni, am1nalava di febbre tifoirtea, che d eror e con iperpiressiai e d elirio , ma senza comp]ìcazioni cli qual;h e importanza: è però interessante n otar e ch e -rerso la fine d ell a i11al a ltia la p azie11le presentò una tipica, Yio~ enta colica epatica. Durante la convailesce11za l e colich e i1on si ripe teron o e so~o perd11raYnno i di sturbi n1es truali , t alora accom p ag11al i d a febl>r icola. ' el co1nplesso tuttavia il periorlo d ella co11Yalescenza segn ava un n otevole 111ig li orame11to delle condizioni generali della m alata . \ila jn capo a due mesi le coliche <li tipo epatico si ripresentaYano e con m aggiore frequenza, si acce11lt1avano i di s turbi n1estruali con menorraaie cli noteYole e11Lilà; la f ebbricol a si faceva co~Li11ua e la pazie11te era i11do ll a in tale stato di SJ)O&sa tezza da esser cos lre lt a a l etto p er u11 period o Ci i 5 m esi circa. E saminata d a un g inecoJoo-o, venne sottopos la ad intervento laparaton 1ico per a nnessite di chiarata specifica; onde fu praticata a11nessiectomia con 0Yariecto1nia siD:istra, e l 'opeTazione valse i11 breve t.e1npo a r egolarizzare i p e ri ocli ed a r estituire un po ' ~elle fo~ze p~r­ ctute · il r es t ante d ella si11tomatolog1a co11t1nuò inYaria'to. E due an11i or sono , perdurando le coliche sem1)re Jliù Yiolente, g iudicat e epaticl1e, t alvolta accon1pag n a t e da febbre molto el evata , })er si stenno a11che al di fuori d egli accessi un dolore co11I in110 , ordo all 'ipocondrio d estro, YeniYa praticalo lln 11 n ovo e terzo intPrYento chiru.r g·ico: ~co­ p erta l a ci titellea, questa ft1 troYala })riva di calc':lli . i11fi am 1nat a retralla 11er ad erenze, e Yen:Ge <! ~ po rla la D·op o {1 n Yiole_nto e hreve e11i so~lio ~iia.r­ roico i1ell 'i1n1ne(li a to 1,er1 o<lo po ·t -opera tor10, 1 a111-

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42J

1L1alala seln])rò rin1 e l ler L, qua11do ur1a nuo' a coli ca Yio1 entissi111a , co11 febbre elevata e con 0a li s tessi ca r a tleri de]Je i>receclentj , si presenla, a. e ~' allora 1e co]~ cJ1e si son o su ccedute ei a 1)rin1a co n r1 l1no mollo frcg·l 1enl e, quasi subenl.ranli , p oj di 111a110 in Jt1a110 }J lÙ di ta11zja te , ogni d ue-lre i11e~j con febbre i1eg· li in ler\ alJj 111où ica e irreg·olare ~ co11 quel corteo r]i cli ~ lurhi rlisp eplici ed intestin aJ j , cl1e .g ià abbj a1110 de critto. 111 questi ulUn1i 1nesi infine la paziente ha osserYalo UJl c d () 1n a alla regione a l la della coscia sini s tra e co11te1nporunea1nente 11a i1o lalo il tu1nef nrsi <li grosse i11 as e i1oclulari, a ecle sotloc utanea, nel la r egio l1e glulea omolatcra1e, ricoperte dai cute arrossita, Yiolacea, calda, i spessita , con clolor e s po n la11eo e alla pressio11 e, lini i tazio11e fu11r ion a le di LLr1 ce rto g racl o e f eb l1r e ab ha I a11za eleva ta. 1'ale sinto111alologia con caratteri cli acuzie clo1)0 una dieci11a cli g i orni sco n11>ar' e sen za l asciare quasi tracce, n1a si ripre. eI1Lò i11 .quest ·ultimo scorcio cli le1npo più di uu a Yoll a, ricorrenle1nente, ro n g li s le si ca r at teri. Ma prin1a di finjre co11 la parte anamnestica a11cora un fatto va r Pgistralo, per 1e sofferenzeepig·as trich e incll1bbia111e11le in1port;:i11te, e cjoè c h e, 111entr e Je colich e di li}JO epatico non esplodono· a lJitualn1enle ch e 11ollele1npo e a i>i·ù o ineno lu11 g·hi intervalli, la dolenzia epigas trica è inYece J>ii1 abj luale e i11 orge e si accentua in posizione erelta. All 'esa111e obbietti' o l 'ammalata, henc.:hè d a au 11f cosl lorm e11 t a la, uncor ·i prese11ta, co111e Yedete, iii <li scr e le co11dizior1i g·en er ali ; appartiene alla ser o11cla co111}Jin azion e 111orfo logica cl i De Gio' a uni ; 11a aspet lo i1on offer e11l e; Ja CL1te è i11 oclica1ne11te· pa lli<la e cosj le rnn cose ,·isibili. l\l)i lualmer1 le èfebbricj la11 le, Ja febbre in ({L1 e ... li t1l li1r1i tero1)i t alora riacu I izza11dosj , co1ne prinH1 di ceYa1no, in1 co incid e11za col ri Yegl iarsi cl e11e Jrsiou i sottoc uta11ee, di cui fu paro la . L 'e a1ne d ell 'app.'.lrato linfog·bianclolare p e r111 e l le di riconoscere qualche Jj1tfog hinndola legg·ern1enl e turnefat1a n el le r egio11 i i11 g uinaJi , SJ>ecia lm e11te a i11istra . Il 11él n11icolo adiposo, le masse 111u scolari , lo scl1e le tro, il s ist e n1a1 pilifero, il res1)i ro sono 11 orn1ali . Il pol o è l)Ìuttosto J)iccolo, ri tn1ico, u g·l1ale, u 11 ])O' i pote o, <lii fr equen za u11 poco aumentata (80-90). La prc sione ar teriosa a l Riva -R occi è 75 , 125. :Nli atterrò n e lla su ccessiva espo. izio11e dell ·e am e obbiet1iYo ai soli dati positiYi , sorvolando su.è p articolari rl1e non ci in I er essano direttamente _ L 'esarne sp eciale d el capo 11oco ci clice: la cor11ea d estra presenta delle nubecole; nella bocca gli inc]siYi inferiori sono aYYol1i <la un orletto gengiYale· arrossJ::to, da cui gc111 e pu s al l)igi a111ento clell a• g·eng·iva. Il .fari11g·e è i11odi carnente arrossalo . .t\ l' rollo nt1ll a cli p atologico, 11eancl1e all 'esame d el la1 tiroide. Il torace è r cg·olare: al cuore nulla v'è di• D11or1nale e l 'app:1.r alo r espiratori o , nonostanle la s toria di pass~ Le affez ioni 111 euricll e recidiYate, prese11ta og·~· i un 'op])jelli,ità. ])ratica1nenle parlando, Tl ega liYa, e si erce tl 11a c11~ nll a sopra pi11ata di sinis tra si <\scolla n o sfr eg·an1 en ti pleuric i. Anche all 'acl<l o111e d el reslo, che ])nre fu terre110 di 1a11li <li s lur]Ji f"<l i 11lerYenli , l 'o bl)i etti Yilà è quanto mai sca rsa. Osse rYiatn.o so lo tre ~rros e c ica trici: una e pi g a tri ~ n - primo j 111 erYe11to ch e d o' eva aggr edire la ~ n pposla ulcera gastrica - , l 'altra la t erale cles tra, cl1e corrisponde all :i col ec is lectornia, e una , l('rza, 1orl cn1 en le ch e loiden , n1edi an n sol lo-oml)el Jicale, ch e corrispond e all ·in ler' en I o g inecologico. I,,n pal11azio11e p erm e i le cli rileY<tre sol tanto lIO aJ


SEZJ ONE PRATICA

<lolenzia diffusa a carico dell 'e111iadd ome destro e, ' se lai m an o esploralrice si affoncla un po ' n eJl a regione ciecal e, l a })azienle soffre, sempre m e110 però di quanto sofire spontan eanlente. Fegato e inilza sono normali ; il pigiame11l o lu.n go iJ bord o epatico è leggerme11t e cl ole11te. No11 si apprezza110 in tutto l 'ambito a<.ldo1ninale i11asse abnorn1i , nè resist e11ze p atologicl1e, n è punti di pa:rticolar e sensibilità; non contra lture d ella paret e o spasmi a cari co rlell 'intestino. Quest o è tutlo. Anch e le reg ioni renali e I 'esplorazione d el rachide sono indiffere11ti. In corrispondenza clella r egione g lt1Lea sinistrai si apprezza qualch e 11odulo profondo, della g r ancl ezza m e<lia da 11na nocciola ad una 11 oce, duro, dolen t e all a J)ressione e coperto in ques lo mon1e nto da cute normale, forse sol o un p o' ])ign1e11tat a. Agli arli null a y'è di 11otevole; i riflessi so110 normali. Esan1i collaterali: nelle o ri11e i1i ente rU palol og·ico; all 'esa1ne em ocromoci lo1netri co : nlodica a11e1r1i a (Hb. 65, Gl . r. 3 .800.000, \~ . gl. 0 ,85; Gl . rossi per .for1na e g·ranclezza 11or1 n al i , Gl. bia11chi ·,-800. Forn1ul a: P ol. neut.r. 80 , Eos . 1, Bas. O, ?\!onoc. 1, Li nf. 18) ; cutjreazio11 r :llla tuber colill a i11tensan1ente posiU a ; r eazio11i dj Wasserm an11 , di Meinick e e di Kahn . ul ~jero (li san g u e negatjve. All 'esarne sp eciali ~ tj ro d ella gol a e del n n o, piccole Yaric i alla })ase d efla ling11 a, n on tali d 1 g·ius tificar e l 'e1n issione rl i sa11gue cl alla bocca, d eposta 11ella toria . , -i è Jliorrea alYeol ar e. Il so11 daggio gastri co a ùi g iu110 , m e<ljan te soncl i110 di Einhorn , h a d ato: gua11 Li là estrnt la cc. 30, HCl 1jber o 0,58 p er mill e, acjdil à total e 1,09 p er 111ille e no11 (l ati J)atol ogici. Il L)as lo (li })fOYa e il onclaggio cl11o(!enale i1011 ~ j 1)otero110 eseguire ])er j11lollerar;za da ])arle d ell 'a n11ual a ta. l~san1e d elle feci: dopo lre g iorni di òie tn acar 11 ea , ' '' eb er n eg ativo; null a rli in11)orla11 t e all 'e ~ ame n1i cro ropico, non ])ar assiti . I r eperti racliolog ici sono i seguenti: Apparat o di gcrenle: tr an sito esofageo normale; s lomaro allungat o, 11on eccessiYan1cn le , con plich e regolari (a piccolo rien1pi111 cnto) , qt1asi completa1uent e sini lro-posto , ipo lo11ico, con peristalsi 1neno p ronuncia ta cl1e di n orma. Spostabilità bu ona alla r egione inesogas lrica, m eno ampia d ella norma nella reg ion e antrale . Non (l eforrn t=tzioni riferibili ad atti op era Livi p r egr essi . C-On torni g·as trici regolari in ogn i l)roiezion e e })OSizione, sa]\ O ch e sulla g ra11d e c urvatura clell 'a11tro, clove, in posizione eretta e sp ecial1nent e durante alcuni mo1nentì d el periodo peristaltico, si osserva una fralagl iatura irreg·olare ch e ubito comp;l.;re col sopraggj unger e <l ell '011da })er istalti<'a . La p eristalsi 0 evi<ie11te, a(l onde profo11d e ed ini11terrotte fi110 a.Ila rcgio11e d el 11iloro. Il piloro sempre in posizior1e erella - è orizzontale e p o Lo in Juogo }) iÙ d eclive d ella p iccola c urYatura dell 'antro ; n e conseg·u e che S])esso s i osser'a ltell 'antro una sero11cia lloll a d ·aria con il suo livello li q1ii<lo. Lo svu o la1nento g as trico è un po' ritardato, 11-ia i m antie11e empre entro i limiti fisiol ogici. Bt1lbo duod enal e I)iccolo , ir.regoL~e , spinoso e a direzione orizzo11Lale in 1>osjzio11 e erett a, d 'asp e tto nor1nal e e a direzio11e o])] iqua in alto e all 'e lerno i11 l )O izio11e prona. La seconcia porzione d el duoden o -è s tira ta e a1tratt a a deslrn. Scoliosi cli essa con legger a stasi ecl ec ta ia in cor rispor1den za d ell 'impianto del n1 esorolo11 trasYerso; a11gol o inferjore, terza posizio11e, angolo d el 1'reitz ;1orn1ali. Le an e <l el dj g i1111 0 no11 inost ran o

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alterazioni di forma, d 'aspett o, cli d eco rso. Le a11 se lLli in1e d eJ Le11ue, vici11e alla t er1n inale, s i o ser\ ar10 tu lte r aYYicirtate alla reg ione ciecale e poco di s ociahil i le un e clal1 e altre. Il cieco è basso, ipo loJli co , J)OCO sp os tabile coi cambiarllenti di posizione, a con torno interno poco regol ar e . Appendice fi ssa col su o apice, a direzione obliqua in alto e medial1nente, a fo.r ma cl ava ta, dolente alla p res~ ion e. Ascendente b ene au strato; non sover chi sp 1s1ni ol la reg io11e d egli sfinteri cieco-colici ; l 'angolo col ico cles lro, at.tral lo jn alto e all 'interno, poco 1nobile, si trova su lla st essa 1)r oiezione d ella })Orzion e ectasi ca d ella seconda voluta òel duode110 , i11 corri pendenza del lr JJtto scolio1.ico . Tras" cr so bo lloso , i11arezzato, in alct1ni mom enti sp as ti co, il più pe so ad aus lre irreg·ola.r i . Co11 gli le si C(1ratt eri i 1)resen ta il disce11dcnle . L 'i ndagi110 rad iolog ica CJ.l1i11c.li nlett e j11 eviden za : d eformazio11i di lipo e ' lri11 ' eco d ella reg io11e antro-pilorica, del })ulbo, d C:! l la ero11cla p orzion e cl el duodeno ; a1ir azior1e rlcll r ul t i111 e an se d ell 'ileo al cieco, cl1e è n1eno i11ob il e d el norn1ale ; fatt i d i flogosi appendicolar e cr on 1ca; fa tli cli 11a tura e trinseca a car ico d ell 'ango lo colico des lro. Apparato r espiratorio: apice si11is lro leggern1enlc Yela to; n essuna alterazione d el d isegno polm on are; qu alcl1e immagin e di linfa-g hi andole ing·rossa tc afrli ili ; scol ios i clor ai e alta destro-co11,·essa .

Tali ~0 110 s1oria ed obb·ie·11 i ì Là della no tra l• lllù11.alata , lai cui djagnosi è nel complesso c l1iara , . pecialn1ente q_:ier voi cl1e avete entito cla i11e iJlltstraLo in un.a lezio11e dell 'anno "O•r~o t111 ra~o cl1c 11a co,11 ques.1o m olle analo1 g·ie. '\-es. UJì dubnio c.h e n ella 11ostra i1aziente un f c>ndo' ~p-c cifi co vi sia. 1-la av11Lo due c.osì dette pleuriti secch e alte e i1oi sa·r11)iamo cl1e, c1uan·io '' iene Rffern1ata J1leurile secca apicale , s:i tra Lla per lo 1)iù cl i u11a i)leurite secondrt1ia, reo su pcr:iciale, ·jntomatica di quanto in profo11dilà . i svolge : cortico-p]eurit e. An cl1 e la cheratite flittenulare lJarla n el senso di terreno lin.fati cc, e lleJlo stesso quadro· ri entran o le passa te febbrir ole, il l eperlo radiografiro <li 11n 'adenopalia il are e di u11 apice velato, la l1regre s~.a an11·essite, o per arta e dichiarata specific.a, la inten issim n r11tjreazione. Ma il 1.roblen1a c]}r1ico è di prerisare se form a sipeci fi,~a è o 110 aPcora in atto, e di tal natt1r;1 e g rado da potere e~R.ere di per sè r espon sabile di rosì lua ~-:i e COJTIJ·li c.ata & torj a di so fferent .~ . Al pri1rto q11e. ito , cl1e ci si p·r e e11ta , se la rtostra paziente h a o no avuto dell e vere colicl1e e_pali c.:he, deve rispo11dersi , in base alla storia e a] m odo di pres.e11tarsi dell e co]i( 11e st e~se. Jt('Sj li•·&n1ente; m a, è da chiedersi "" C <.l.1 calcolosi o r10, perch è colica epatica i1on (> ~1 f­ la lto sino,n im o di calcolo, i . Ql1i intanto n1ai ltn a sol volta co11 lanti attacchi dolor osi !'i è ~' 111 0 illero a docun1entare fuo;riu~c: ita. e· arre to di rRlcoli nel co.Jedoco durl111 le la ]oro lr.a~ n1 igr ._ azione do lorosa; bencl1 ~ ia uperflu o ricord are r he talora ad un a rnli ca, nlit ì.a~ic.a o , · :e da ca l colo~ i , sen za m o11ilitazio11c cli calcoli l)UÒ seguire ittero un ic:n1ne nte 11cr r iarrc nsionc d el [)roc.:c .. o infct Iivo r ~ u.a 1>ro11ag·az io11c dall a colecist i alle grosse 1


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<t IL P OL ! CLlì\J CO »

vie biliari (coledocite e cola1tg ite secorlclari c co11 epatite) o per prolungato spasmo d ello sfinte1e di Oddi ecc. D'altra parte le moltissi1t1e volte si danno ripe tute colich e e1)aticJt<.' <la cdlcolosi, che posso110 dirsi ina11i, e se11za ittero, in quanto cl1e all.a crisi doloro·s a non corri ponde mobilizzazione ed eventu ale impegn o del calcolo nei dotti biliari, da cui I 'ittero 1)ust-colica in g·en e re, 11on sen1pre, dipe nde. Specie se trattasi di u11 g·ros ·o calco]o unico o di calcoli ' 'Oluni jr1 osi, il calco lo mai .arriva a d impeg11arsi e 11e1111nein o ad affacciarsi al ci, t.ìco, n è può quindi proced er e, e co·s1 si h arnr10 talora que·l le serie di colicl1e da calcolosi, senza in1pegno cli calcolo e sen za itter o d a ritenzione., ch e costitui L-Ono una dell e più nette irtdicazioni cl1irurg·icl1e: e tanto più se le colic]1e sono freque.11ti o gravi e il calcolo o i calcoli voluminosi. D 'altra p·a rtc - dicevo - coli cl1e, e le più classiche, si possono dare indij)e11dentem1einte d rulla presenza con statabile di calcoli, non p er ch è n el frattempo questi siano fu oriusciti , con1e t.alOiJ.'.a avvien e, ma an cl1e se 11\ai vi 5ono stati. P osson o ben ba tare ipe:r d ar e la p iù tipica colica epa lica una roleci ti~~ o t111ai co,l edocite o uno spasrr10 d ello . finte re d ell'Oddi o, m eglio ancora, una cri si d i colecisto~1a si acuta, p er esen1pio da torsio1) e o i11g·inoccltiamentQ del ci tico i11 colecist i pendula r atonica, rornc nei lo ngilineot ipi vi cero-ptosic i io· ho fre1quentem ente ois ser,;·a t o, e di cui DoIla ti e ~luscatello l1anno così b~11e critto. Nel caso )lost~o perlanto, d o1Jo l 'intervento operati,•o, che 11on h a in e5so in evid e1)za nè calcoli n è segni di ca lcolosi pregr essa € che nor_ h~~ troncalo il succedersi delle colich e, possia rno ben dire che il determinismo d egli attaccl1i dolorosi so fferti non risale a litiasi epatica. Tuttavia, se p,u re n o11 da calco1osi , accessi d olorosi, da doversi cli11i.came11te interpretare e definire come coliche epiatich e , vi sio,n o· stati e ' 'i ~r·no . Qua11do diciamo. come nella n ostr~ a111nl .tl a,ta. attacchi 1lolorosi inter correnti , loc.alizzati &Il 'ipo condrio d estro·, co·n tipiche lrrartiazio11i lateralmente '3 <lietro, alla base de~ f rJ e alla spalla cl eòtra, insorge·n ti pr€vaJenLe111ente· di 11otte, con febbre, brivido, orine scure e vomito talora verdastro, in soggetto con ,Jisturbi disf>eptici e ~lia rrea post-pr.a ndiale e cl1 e p er di più 11a soffe rto· di tifo, abbiamo e11un·1erato" per così dire, t utti i cris~i ufficiali 2.he si ricl1iedono per parlaro di colj che epati. cl1e. r111i i11tantc po·s sian10 affe1m ar e la pregressa co,Jecistite con :pericol ecistite : e n on presunl iv amen te, m ai d.imo tratart1ente, bastand') a tal prcp10 si Lo· il reperto di una colecis ti rag grinzata, t1 ovalo all 'att o operativo, a docu me ntare la flogosi })regressa. l\ila va tenu l:o presente rh·e la ca usi-li clella r.ol ecistite· no·n è sem·· ]}re n el Ile vie biliari; se: ondo P aolucci, a d e·sempio - pe.r clir0 c1el1e opi 11ioni estre.m e 11ella g raj1de maggioranza d ell e· col ecistiti in ge.r:ier e· e n ella totalità delle colecistiti alitia,r.iche ) ' jnfezÌOlle alla cole.CÌBt.i arriverebbe fJ€ l' altra ' 'ia -- appendicite - di cui più a,ranti di1

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r e.1110 , e s.i tra tterebbe d·i pericolecistite p·r ima e ))ÌÙ ch e Q.ì intrinseca colecistite. Non coliche d.a calcolosi quindi, n è ~)roba­ l)ilmen Le soJ(i da colecistite, dato che le colicJ1 e 1nch e dopo l 'i11te·r vento cli colecistecto1nia s<;110 eg u~lrr1 e11te co Htin ual e e con gli ste•s si caI'éd teri . 1 \ 11cor più dubbio è cl1e la sinto·m atolci1g'ia d olor osa epigastrica d ella no·stra ammalata sia dovuta ad un ~ul cera :gastrica pregressa, conle fu a fferma to : l 'am·m alata l1a avuto dolori scarsi e più subordina,ti a coP..à1zioni m eccanich e, co1ne da po ~ i z ion e vertica le, ohe digestive, ed è mancata una sp•i ccata sin tomatoJog ia i p ere loridrica, n è il rit1nn del dolo1·e fu ql1.alc nell 'ulcera g·astrica n},itualmente si dà , n·è ·e ne hanno, immagin i radiologicLf' corris1)on d enti. Ha avuto, è vero , una ,,oll a e1ni ssi on e di san g ue con vo1nito" del qual,e abbiamo cercato, ma senza frutto, se unn. cau sa gulturale fosse in gioco: era en1atemesi qui11di e no·n pseudo-ematen1 e i. Il radiologo ·p ose allo1ra diagnosi di ulcera g.astrica in base a1d elementi ch e a noi ora i1on è d ato cono•s cere; m.a il chirurgo, aperlo l 'addon1e ed eSJ)loratolo, nulla - sembt a - tro·vò, ne1ssu11 intervento praticò. E e n oi qui do ,·r en10 fi11ire per ammettere una a f f'ezionc. fJog isLic.a crortica d el crocicchio sot1oé1J)at iro (clic darebbe an ch e rag ione della sindrome ep atica), p otrebbe esser g·iustificato l 'a1n m e tter e ch e u11 'en1ateme i si sia d eterrn i11ala in via .m eccani ca. attravcr o un ' a]te1a 7Ìon ° disl rettu.nle d el cirro]o \ i ... cerale; in 1erprctar,io·n e ch e Lro., 1er e·b b e a ppoggio nell ;o·p inion e di 1n olti AA . . che hanno segnalato en1aterrtesi e melen·e i1ella storia di pazieinti affetti da p erivisceriti digestive se·n za ulcer<l . p articolarm er1te in casi di peri.duodenite da colecistite seitza ulcera; re·r>erti controll ati rardiolo·g icam en1 e ed operativamente . Tuttavia n on può m .aii co11 certezza esclud+e1r si che un 'ulcer a vi sia stata e sia poi guarita: esi~tono ulc3re 111ucose, superficiali, cb·e possor10 gua rire e scompaxire. Nel caso nostro però .all'int ervento laparatomico sullo stomaco r1ul la fu fatto, o a1mer10 nulla arppare sia sta to fatto e per le i11formazioni de1la paziente e <i.ai reperti ra1diolr1gici attuali; e questo certa1nen te J)er chè il chirurgo tro,rò· ne,g atività assoluta di lesioni m o rbose a carico d el viscere aggredito, sì da essersi limitato verosin·1ilmente o ad un sen1plice intervento esploratore o ad lilla vi.scerol isi . v-edremo , parlancio d ella cur,a della sindro·m e morbo sa da cui a-iudicl1eremo affetta la nostra paziente, che r11 tal gen er e d 'a ffe.z ioni simili interventi lJOssono talo1r a Jriusoire del tutto 'inefficaci 1 ()uj intanto è certo che anch e dopo il secondo iilterven to, permasero l e stesse sofferenze e che a11c.h e dopo il te·r zo le colicll e ugualm ente si l'i1)etero no, e si ripetono tutto ra. D'altra par- te all'ammis~ione nel nois tro c.aso di un processo di colecistite an che portava il dato anamnestico e.b e vi fu (ben ch è a sintomatologia già da tem J)O clelineata) una grave '

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(Ar-.No X.LI. N1r ~r. 42]

i11fezio11e tifoidea, alla quale su ccedette una ti1)ica colica epa tica , sì da f.ar supporre la riaccensione del processo colec i litico p·er opera dell 'infezion e tifoidea, come spesso avviene ; del cl1e io mi son o a ]ungo a ltrove intratte·n ulo (1). Il lcrre110 nella n ostra amni.alata è, dicevan10 , specifico; 011do è a chi edersi e tutta o g ran parle della sindrome addominale possa esser e ricondotta a: cau &a ·e a lesio·n i specifich e. Ma i1on pare esservi stato in questo sen.-u alèun ri scontro p1·obativo operatorio·; d 'altra p·a rle·, nonosta11te tuLto, l 'ammala ta è tutt.c..ra in '.b·uonJe condizioni g1enerali , essern do mancata 1)gni progre si vità de]la sindrome; e la febbricola , cl1 e da temrp·o, . e·b b·e ne irregolarmente, perd11ra , probabiFrrl ente 1'1a, n e·llJe sue periodi ch e riaccensioni almeno , altra eziolo·g·ia (elaiopatia cro·n ica a ricorrenti flo-· gosi, com e più arvanti meglio specificherò). Se cl.a tanti anni la i)azie·n te fo sse a ffetta da peritonite sp~cifica cr onica, o ma sse si sar ebbero ordite e org·anizzate in profondità o adenopatie sar eb·l)ero 01ncrse o . i sairebbe costituita della caseosi o proces i d i me ·,,enterit ~ i sareb]}ero manifcislati o ·p;rorcssi di c.alcifi cazione· o al Lri fat ti ed esiti ricon d nribili all.a eziologia tubercolare e rico·n oscib.j li ro·n1e tali, con1e lo fu la prejgres ~ai annessite g·iudi cata sp ecifica ed 01>erata. Con1.u11q ur il Lerreno è qui crrto specifi carr1ente irnpregn a to, e forse il fattore ~pecifico1 J1a influito :p·r eclispon endo a ·questi proco f' i e reazio.n j. ch e specifici n on son o. Con 00·11i probab1 li tà, e per I.a cronicità e per j I car~ttere ribell e dell a form.a. lì{' r il tipo df-'ll e sofferen ze. per l 'impossib·i lità cli ricondurle ad altri quartlri no·solo,aici noti e· definjti , per i reperti radiolo·gici esposti e per aJlri inotivi a11c:or.a ch e verren10 a ma110 a man o specificando n ell a Lratt a.zion e t1 ccessiv<l, possiamo ammette.re d 'es~ere . crui nel cam po clelle sin dron1i di i::erivi .~ cerit e o perisplancn ite, affe7ione 0h e è all 'ordine del o-iorno nelle 11ostre discu ssion j e fr:eq11e11le i1 ei n o·f't ri am-· malati. P erivi cc ril e i1111anzi lt1tto n on è esp:r-e"' ione esatta, 11erch·è il termine implica una flo cli rr1alatlia in quanto ii i.-..O'()&i in '1tto ' a10'ente ., fiamm azione in a llo, i11cntre sappiamo che i1! qt1iesti ammalati .s p·esso le- of.fìe renze co•n ti1it1a110 an r.h e quando il 11rocesso fl og·i tico è s1>ento , 1)er le ardercnze di ori.g-i11 e infiammat0ria ch e in conse.guen zn si so·n o ordite e c.11 e i11leressan0 i v:isceri adclon1i11 ali . E 1'adereinza infatti ch e abitual1nente è in giuoco nel delermini gmo del processo morb·oso, la sinecl1ia n ìe ' r.ati0 for1nazio11 i r l1e 11 e sono deri, ate (cordoni. 1a n1ine n 1ea:11bran ose), ch e·, sepp·u re frutto en c. ito della flo·g osi adesiva, pern1angoTlO e son o carusa di fe11ome ni morbosi an l h e quando ]a flogosi si è e. . auri ta e srentn. Aderenze, è ben e &pecifl care, ch e pro·yocl1ino un disordine fun zion ale, da1c cl1è il 1

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L<> zioni di Clinica Medica.. Ed. Po77. i, Ro1na, 1934. I~ez ion e II , pag. 28. (1) C.

F R UGONI.

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SEZIONE PRATI CA

co11cetlo an a1on1ico deve essere integra lo dal Gan cetto fur1 zio11a le, di perturbata fu11zione. Sinechia no·n è sinoni1l1 0 di malattia; e istono ader e11zc del più vaTio ti1po e della più cti versa este11sione, cui n on sono legati disturbi di sorta. Soltanto quelle· adeTenze, che attraverso il disordirle fu11 zionale da esse indotto dan11 c1 sintomi , r1anno importanza clinica e sono ...1 b·a se <l ei la si11dro111e n1orbosa l)e rivisceritica. La co ndiziou e a11a tomica m.ai co 1ne i1el ca11)itolo delle aderen ze appare a sè. jndipendente ria obbli gatoria n1anife tazione clinica. Si osserv.a cioè quella d.is.·ociazione ch e anche 11el cn·n11'10 delle viscerO J..'t9si tanto facilmente si nota: ._ i vedo110 enormi ptosi sen za soffe renze di sorta, e talo.r a n1odeste disJoca.zioni aocom1)agnarsi in,rcce a indron1 i le· più irnponenti e co~ti tuire, a d esempio quella ch e è nota col i10n1 e cli sindron1e di Glén ard , identificabile c-1tnicamen te n el birLomjo ptosi più n evTosis. C:osì avvie11e per le aderenze, tutto qui essendo question e di co1n1p0n so e di n1o·do· di reagire genera le e loca le. T1a condizione anaton1ica crea la si nd ron1e c l in ica ql1ando lo scompenso funzio·n .a le insorga. La con statazion e di t1n v i ~cere cli slocato o di t1n fatto ade•r enziale no·n ci costringe di per sè a pensarli n ece ariam ente so·r gente e cau sa di dolo,r e e di di sttrrbi Tal viscere, normalmente n1ob ile ch e aJìpure adeso ad altro viscere patologica111ente· 111ob·i lizzatosi , p·u ò n o11 ·dar so fferenze; I.a1 a1t ro, sollecitato dalle .<l deren 7e a sr·ostairs.i dalla ~t1a sede abitua le, µuò tro are n ella prcs. ione dei viscerj rirco nvicin i, i1e.l to·n o de1la 11.a rete acldominale i r11om e11t i suffi cienti a mantene-rlo in situ o, se c;;postato. a non creare disturbi . 1]11 ·aderenza 1>uò essere traente orl}llre dislocante e la l 1a azion e l)UÒ esercit ar~i . . t1 di t1 11 or.erano mobile o fis o, o su tessuti in fl og·o i irritativn o lll Cn o , è de1 tll Lto div er o r allorà il perturban"l cn to ft111 zionale ch e ne co11segue; ~E'n za con larr clic nel qt1adro clini co tutto è olle di,pe1Jden7c poi dei va1) rifl e·f;. i vif'cr ro·-\·icer.ali e della parti colare fo.rn1u la neuro-ve,Q·e taliva e della per .>ona]e r ea ttivi là del 111.aJat o. Il concet1o di sc:o·m11enso fun zionale. tanto y:1lorizzato da Dù11rt li · nell 'inter1)relazione di ct tleste si11dron1i e di quelle da P!osi ,~·a ~ t rC?iu le. . li 11ale, è in son1mo grado utd111enlc d1 ~cr irnin a1tivo e vale a leg·are il fa tto a11a10111ico ~1 fal lo clinico nei loro reali ra])fO rti cli cau~a ad effetto, e vale altre ì ad a 1 nn1on i rr che rt<lerenza e ptosi n u 11 vogliono dire ancora n1alnllia e ·indron1e morl)O&'l. \ ·nr1e Cfll indi anrhe a ll1et1 ere i~ guardia contro· In rcrc~siva far ilità con cui i accetlano la lora cd n ~ta t az i oni di fatti r~1 di0J og ici con1e for111ule diagnostiche e in, C'gna ad ancla1r c.at1li . c1uancl o non . i . a }}ene jdentifjrare t1na indrome d0loi osa ad<lo111inale, l1cll 'inYocare a mon1euto patogeneti co l'e . . istenza di aderenze ._ olo pe rcll è p.re. t111te o nn 11e ù irelta111c11I <:: din 1os lrnle . il cl1e· r adiologi ·an1ente è quanto lnai ard110. Ecl in,·ero chi larg-an1ente vi e I.a n1edici11a 1)ratica Jl on p11ò 1101; o~. er\'arc rl1e tlr lla ding·nosi cli peri' i ~ce1

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cc l L

ril e si abu a, faccrtdone 11es o una diagno ~ i clL comodo , espon ente di quell 'i11erzia i11entaJe c;,l1 e, di l'ro11te talora .a lla corr1:p·l e .sità e n1ultiforn1ità dei sinton1i, rift1gge dal lavo·r io a11ali lico e s'acco11te11ta di lJll 11ome. Ma la perivi cerite co1ne sindron1e 111orbosa e iste e pe1rsiste spesso n1algrado gli interventi , ed è uria realtà oli11i ca oltrecl1è a11aton1ica. 111 flU c.. to ra111po tuLla ,·ia , come iii quello delle ptosi , si pnrlai spesso di in<lividt1i nervo·s i, iper estesici o cen estopa tici , cl1e o tutto risento,n o iperboJi1 ·u111e11te o esagera110 le pro1rrie sofferenze. (~trto cl1e i11 offerenti di sir1dron1 i n o,n tip ic.h e e co11 r eperti 111ute, oli , o in terreno di vivaci e abnormi riflessi , ·è facile ori·ootarsi verso le n eurosi viscerali, e qualche volta anche così può essere. ~fa l' e i1erienza clinica e i propri. é11·ori di ' raJuLazion e e di diag11osi se·m~re più in5e•gnaJDo a no·n dimenticare mai ch e in ge-· n er e i'am·n1alato che si lamc·n la , a11cl1e se a J1 oì ~ f:t1g;ge la ca u~a, n e ha la sostanziale r& gione: intendo dire cl1e, di fronte alle perti11aci Jc1)osizion i di u1l n1alato·, ancl1e e in c<n)Lrasto appare·11Le coll 'obbiettività rilevata , a11 ch·e se colorite ne11roti camer1te. occorre SflTl'1pre cercare con oculate,zza ed inte·1lige11za il ubstrato or ganico dell e su e oJferenze. e il on abbandonarsi con ecce ·siva1 leggerezza f' con troppa precipitazione () trop pa p oca dor t1n1e.nta.zio·r1e a diag11o·~i funzionali , altretlan1o 1)regiudizieroli ali ' ar111na lato e b e al i11edico. B.a, ti ricordare il cun1u lo di errate dia ano si cJ1e spesso copre l 'eli c1l1 etta di.agnostica di r1eurosi celia ca. con1e ben ~a chi 11a troppo S])~sso veduto cl1e le rosì dell e 11 evrosi celiac11e .altro no11 erano , ad u11 esan1e ,p iù aippro f<)ndito , r h e ulcer e· duo·d enali di cop erta diag 110 i , . pecialn1e11te della parete poste.r iore e interes--anti il pancreas, o litia i b iliari lat enti o ~ i11 dromi di peri viscerite passat e in osservate e alterazioni pancr ea Licl1e di Ila1ura flo·gistica; quando tutto no·n . i r idt1ceva. con1 e talora h o ,,i ~ l o, ad una par.ass ito~ i da le11iR, rimasta i11dia.rrnonticaLa ·e fertile. di sin.1.01 n i vi~cera ]i e ..... 11 er \' OS i loca li ed a distanza (:e,rl o è faci] a che q11e... ti pazienti di l)erivisrcrite, come molti altr1 amm.aJlati organici, cada110 in i tato di i1evrosi o addirj LLura. di i1e,rra tenia, più ù nle110 a sfondo ce11esto patico; e \7e ne sono· tutte ]e determinanti e giustificant i, daccl1è si tratta per lo più di })azie.nti c]1 e da 1u11.go temJ)O sciffrono , ch e 11.anno no•n di r a·do sub ito più di un in Lerve11to lapara tomi co inutilme11te, perch è anoh c dopo 01}erati S])es~o co·n tinuano nelle loro sjndro111i doloro·se; cl1e tanti n1edici consultan o, t ante diagn os i diver~e ricevono; nei quali ancl1e la indag-i11 e radiolo·g ica d ~ n ei \'Hri n1orl1r11ti e aicl opera dei diYcrsi r.adiologi T€JJerti ' 'ariabi1i , i ql1ali a volta a \ o]ta g i11 ~t1fìcn110· qu esta <liagn o.si o que.Jla . .:È in evitabi le cl1e la 1)sicl1c cli tali ammaJ.at i venga l urb1: I a a lung·o a11darc dall'l sensazione cl1 e noi 0~c i ll ia1110 .i 11c.erla1r1ent e fra di ag·no~i di~cor­ danti e più an cora dalla con sta tazio11e ch e gli intcr,·en li 1)ra tirali o no11 co11Yali dnno le clia1

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[AKNO XLI, Nu~1. 42]

POLJ CL f~TCO P

g· r1o ~ i

sLe ·se o nor1 J ibc.ra110 dai di Lurbi ; e i ordisco110 così sovra ·Lrul1ure ft1nzio·11a1li , le quali vanno rilevate, valL1late e a11ch'e,s~e ct1rate, mu c l1e n on debb·ono dist o:!Sliere il n o, lro giud izio dia~v10 . . ti co dal nucleo anatonlico e dal sub--tralo ohbietLi o del quadro n1 or· l1oso. Ne lla i:i os l~·a an1n1a1lata però, mal grado sl lun g·n -lor1 a d1 so ffer en ze e di dia.g-no~ i dis1)arate e cli in ler,·enti non tutti g·iustificati e l)f'nefici , il i ·Lema 11e.rvo. o ap1}are perfett.a1nente n o·r:male ed in eqt1ilibrio, se11za alcuno sco11fi11a111er1Lo quindi J1e l tcrre110 i11fìdo dell e (:rganonevrosi. ì\oi sian 10 clt111qt1e di fronte a tt11a pur a sir1<lro11te di ])e ri\ iscerite. Le n ostre pri1ne nozioni in }}roposito so·n 11ato da tli~ir1gan11i chiru1\gioi ; a parte quanto .può a vve11 irc 11ella cole1itja ~ i e r.i of> in fp1ello c.he. g'ià Ch auffair d diceva « il dolo. roso doma11i di ta ]u11 i co]ecistecto,mizzati » che opeir ati ' 'edo110 le loro ... offerem.ze conti~ rruare immulaLe, p er cl1è c1ui le ca u.. , e sono a11c.J1e di alLra orig in e ·e i1alL1ra. Di fron te a si11dro,m i dolorose di va ri a .g·e nesi e tipo , persi· t~nti al <li là d1 u11 intervent o non riuscito Jj_ })€,r.ato.re, i volle. riferire l 'e, ento a tecnica djfettosa t)el corso d·ell 'inte.rvento , e di volta i11 volta . i accusò o la tro1J1l1'a frel.La o la l)()Ca toilette o i 1rOJ)µi zaffi o la non completa peritoneizzazior1e delle superfi cie. cruente; a que~ Le varie cause i.sol.ate o asc;ociat e rifere1 n do l 'i11staurarf'i di quelle .a cl crcnze po t-opera.torie, di cui fors e si è tro111po al)usa lo nell'int erlJretazion e pato·g·e11otic.a Jj molti q~dri adcloJnirta1i. ~la ,,i sono casi , n ei quali la tecr1ica ~ °' la la 1Jc.rf1:)LLa, l 'inter vento breve, l 'inf<'zione nulla , i l traiuilla m i11imo e nei quali, cj(, no11osLa11te, 1D sindro·m e pe rivisceiTiLj ca si i11 staura. Gli è cl1e non en1pre e no11 so,lo e 11on ta11to la marlualità chirurgica h a irnportanza n el suo deter111ini sn10, n1a ch e, allor<1urtnl{o ur1a flogo·s i len ta h a· g ià incominriato eia tti111p·o a rr1.andare Je; s ue propa.g,gini per 'ia linfaLicn e per ror1ti11t1ità lungo i m eso e g·li epiplc..1on e il r:ellularc otto.p eriton eale, anch e :'O si 01pera 1;on ·) bbiettivo preciso e tecnica pp.1·fetl a su j i un J1resunto focolaio morb oso, il i)rocesso Jrt1ò r1on arresta1·si , n1,a conLi11uare. 1\) qtlal propo$i1o vale l 'esen11)io della rlis{ :.rc\11anza noTL diffi cil e a ro11statars i fra casi di lesio11i endoadclon1inali gravissin1e, per c.}sempio 1·eritoniti acute da .appen dicite J>erl'oratai ecc., perfctta111ent e e durevol111ente guarite do1:Jo ir1terven Li necef'-&ariame·11te rapidi e talvolta incorr1pleti , con toillrttc so·n1m aria e r1ecessità di l.urg·hi drenD g·g i, e. casi invece d.i le ioni tl i g ran Jl1nga n ella loro c·ssenza .'.lI1alo1110-µatologica1 n1eno g-ravi , OJ)€rati Cl freddo ·.:on tecn.ica la più imp·e ccabile e decorso fJO~t-01)era to rio liscio J. ideale, eppt1re ~. fguiti da u11a :-;eri0 :li clisturbi c.h e pe·r sistonc e portano a i1uovi inter' r11ti) i quali mettono i11 luce i più vRri qttad ri fibre-ade jvi e lef:ioni perivisceriticl1e le più di,rerse di ti1)0 cd entiLà _ Gli è a1Jpu11 to di fro•n te a questa non infrequente con sl al az ione e di scre·pn11za r l1e :-'i è ~

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XLI, Nu.i\r. 42J

<:reùt1Lo di dover parlare di f'allore endoge·n o, <li i1rccli&f)Osizione indi Yi dt1alc-co·stit uzio11ale. ] I Mann parla addiritlt1ra cli un.a varietà dege1'-eraiiva della costitu.zi o11e e di una vera ·e pro11ria. co111e eg·li d:ice, « diate~ i aclere·nziaùe1 n, e ~i ricl1iama aJ con cetLo di P e11de, cl1e g ià ave"'a ragg·rt1p1n1lo le pe rivisc·e:riti cro+ n ich e iperplastiche· pri111ilive i1el capitolo delle sindro1ni da diate i fibro-1 >la. l ica , intese co111r u 11 l'rocesso generale cl1e elett1vfl n1e:n te colp·isce le 5i ero~r ~ J)1ac11 i cl1 e., dclern1i11a11d o una pro1 d u-· zic>l1e · di conneLliYo fib·ro~o c1u.a si n eoip la tifor1n e, da c ui 11anno or1g i1le coa]e cenze patologich e fra un vi..,cere e l 'a1ltro. -~on 11egl1ia1110 l ' i iu po rl a u zn del terreno cosl i tu7i ona le, coni e 8Ìa1110 lJropc11si a dare u11 cerLo J?eso all "imp•r eg·nazionb specifica, che J\clla ne>stra a1l1n1alata, ad esempio , .a bbia,.. 1nc1 t)e 1.1 lne ~o i11 CYicl e11za; m a, se ,rogJi a'111 0 rin1ane·r e adere11 Lj a i ca"'i ed al terrelì f• cli11ico. dob bia1110 ri co110 . . re.r e ch e il fattore dominante è l.a fl og·osi c.ronica con le ue <:'.011seguenze. La cjca t rice ch cloidea , di oui l a 11oslra an1111a lata 1)1'('. e 11 la u11 e en1 I)io , cl1e q11~ ' rodete, ' rione da tal11no con side·r.ata co1 n1e -sep;110 di tale particol.arr costitt1zion.e. Vi sono cl,, i m.ala ti cl1 e fan 110 fac iln1c1l1 e dei e11eloidi - dice il G11tn1an11 - co111e ,.i sono dei ma-· l[1ti c11e fa cilm e11te fan110 dell e ade·renze, e ~r1esso so.n o gli ste si; ln.a no11 eim1pre , ta11to (• Yero ch e è frec1uent e os~e rYarr cl el] e cicatri:Ci i1erfette co1)rire dell e s11es e aderen ze e viceYe.r s.a . Nel 1l osLro G:160 una sola delle tre ci<'H lrici è cl1e]ojdea. ed a11ch e per questo ajppa.re e' ·idente ch e non può essere ragio·n e' ol n1e.11Le invocata co111 e . . eg·no di a11ormalc 1·n._ titt1r.ione Ja n... rese11za di una sola cicatrice <'h e l oide~ su tre cicatri c i n ello . t esso ambito 1

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~,d don1inal e.

Oggi n el canlJ)O cl1irurg ico, pecial,me1nte il é.lia110 , non ,. 'è affnLI o accorcl o. V 'è chi a.g·grnpr>a sotto iì ter1nine ge·n eri ro d'j « perivisrf'rit e ad esi ''a addon1inn le » pil'1 q11adri i11or l,o~i ch e, ~e l1ann o n. ron111nc ìl l'-Ub 1~ t ra1 o <111aton10-ft1n zi')nnl c, di r ui p+rirna d'ice1,ran10 . -vanno tertuti disti11ti per ]a di,rer~ ·sede delle ~ e~i oni , per la diversa est e n~ione , natura r '< uu ~a dcl proce~so mor])oso . Onclr r1el quadro l!'f' nera le tlìstir1guono da un la lo ~·in dromi cirço~c rill e, con prtdo1 n 1in anza d i ~i ntom·i a lti or più or ntell t) Lc11 c a id entifirn r] e, qt1 ali p e.r i;Q':t ~ l riti 1)e rid llOd eni ti p eri CO I('(' l $fili . rrerì.a lJ'] )f n dici i i e peririfljti ·crr., <lnll '~lt-ro r'i conoscono con1ple si J.iù ' ra.. ti , rruan.d o le 1e io11i e 1 di . ll1rt)i si es tc11do110 :: J1iù organi del co. 1 {lt l I o er oe iccl1 io dig·csl j vn . i1peri ore e jnferiot'e o ~o no i11teres ati a nche org:ani della pel' i C i11fine il proccs:::;o . i c~ l e11rl e all 'in . icn1c dei vj._ceri deJl 'addo111e dc::--tro. P r r questi AA. -e 1ni riferisco s p,c cia1rn e.u t e a Do11 a:t i - il fat to aderenziale i11 un col di sord i1l r funz.ion.ale , <'h e l 'acro1n1pélg·na e cl1e ne concliz'iorl'a l 'in1J>orta11za cli11i rn. re~ta in 11rin1 0 l)·ia1ro, -s·i·a cl1 c a·ad.ere11za l"<l jJ jì l'C~e11li )"e, ito cli lln.'uffeiio11 c \'Ì~cer(il.e orn1nj J ~e1 1ln , 1.a pi'ù ~aT·i:a n:c1J",n1~1.11

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SEZIONE PRATICA

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Jiito addo111 i11alc, co111 e u11 't11ce ra gastric.a o duode1l.ale, u11a colecistite, t1n 'aippendicite, una colite con lJC ricolite, un 'a nnessite ecc., sia che l roYi la st1a ori g in e ì11 u11 'infia111mazione specifica cronica o tubercolare o sifiliti ca, siru che la si c,onsideri l 'es1)011ent e di un 'infiammazio·n e perilo·n eale o so Ltoperitoneale cro1n ica in atto·, a l'oco1aio J1iù o 111 ~110 lJalese, o u11 re.Jiquato di lesioni lraumaticl1e. E vengono anch e disti11te delle i1eri visceriti co ì dette e enziali quando a base del processo aderenzia le n on è o non è l :iù ri co110 ·cibile un 'affezion e prin1aria . Altri i11vece - e inte11do pecialm e11te riferirmi a Leotta - riel quadro morb·oso vedono p1iuttosto la ]e ione vi ·cerale ch e n o11 11 fatto aderen zì.al c; \'edono il lles. o r>ato.ge11etico che leg·a strettan1enle i11g·o.Je lesioni di visceri adclomi11a'Ji , e id entifi cano dell e aisso.c iaz io11i 111 orb·ose per cos:ì dire ohbligaLorie, mai accidc11tali, in cui il fatto aderen zial c rap pre ent a lt11lla più cl1e un eJJifeno·m eno , C[liasi la trace ia dell'infezione cl1e da un orga110 a l] ' al l ro si l rasferi.sce. Leotta è preciso n eJla deli11 caz io·n e c:ella . . ua « sin.dronie associala dell'ac1dome clestro n : appendicite, colecistite, t1l re·rH .g·a~t rica o duodenale sono, in un 11erio·do a1vànzato della loro e' 0luzion e, sempre tra loro a1s.. ociate, e prece. i peria1)pendici tic i, r cri coJer it-titir i , i)eridu odenit1ici le· accompagnano1e ' 1ari.amente s.i combi11ano· a dare i di ver,· i qt1adri n·1orbo i. L 'ap·pendic.ilc, i.a a cuLa ia cro11 ica, .·ia i11 atto o, }Jr egr ef: a , non manch ereb·b c rn.ai e rap'l)+resenLeirebbe il primun1 n1oven s, il for.olaio, primitivo da cui ha in i zio i I J)r oce so inl'C'ttiYo periton eale, quella lenta flogosi ch e, in dipend enlen1 ente dalla llesione primitiva, la quale ·1)UÒ anch e S])e gn er s.i , si diffo11de .e i diff'or1derù poi ]Jer ro11tinuità, per via linfalic.a o l)er ' ria . ang·uigna portale, ai distanza progres-· c.;1' a1n en Lr· più grande, indu cendo le ioni sempre r>iù estese dei meso, de.Jl 'er1i11l oon, clella . iero a dei visceri , c1ell e linfogl1iandole, lrae11cl o in co1r1 ratin1ento· altri or g·a111i co·n fre quen~ zn e mecc.a n isrno i)atogen etico cl1 e variano a ~eco11da clel I cm po di ovoluzio·u r del processo 1norbo o e di altri ele.m e.n ti conca usali , fra cui i u primo l >ia110 delerr11inati fatl ori prcdispo11 tnti , diYcr:::;i 11er i diversi orga ni . Quc. .Lo cri1<·rio del nes ~ o pato g'e11etico cl1 e Jega strelta}n1en1e ]) i ti af fe ziorli coe i stenti ne11 'ambit o dell 'a dd on1e de ~ Lr o, con cezione ch e nella ])reci~nz io·n e1 ri g·orosa1r1c·n te uni voc.a di · Leio tta 11a in rontrato , ol lrec.h ~ co11. e11si , anche vive oppo... iz!(Jni . 11 011 è dcl tutto 11u ovo in ql1esto capitolo d ella nosologia. Già Salieri aveva da ten1po '(1913) ricl1ia1natu 1·atte·n7ion e su qu.ella ~ p1eoia1le :a~sooi.a zio n e di inlom i ch e eg·li indirò come cc sinto11ia i;.atologica dell "addon1e de . . tro n, e che, cornr egli 11en preci . . a, n o·n è n è giu!'fo ltè e at lo ch e . .: ia ii1 clu sa D·è fra le peri,,i, oorifi ade~i,·C' acldo111inali (Donati) n è nel la cc • i11dro1Y1e dige ~ ti va croni ca dell 'a dd o1n e cle tro n \Da lla: Volla e Pnl111ieri), dacch è egli 11.a detto e· scr itt o altra f' O~a. Pratica ndo l 'an este. ia s1Jit ~ al e ba .. a, egl i O:',er' ò r l\ e lr i11ano' rr ~ u11

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e< IL POLCCLINICO

11a11golo il e-O'·Cieca]e e sull 'app·endice i11fiamrt1ata determinano unai immediata r eazione vi' race cori crampo e do·l ore intollerabile allo ston1aco, Lalora con gran vomilo e acidità ro,·ente, e ciò per u11 i11equi.,roc.-abile rifle·sso nervo o (detto riflesso aµ,p endi.colo-gastrico è infrut1i a ente se si bloccano gli splancnici co11 novo1oaiin a) , riflesso che non si. ha inve,c e per qualsiasi n1anovra od 01)erazi.one d~1olitiva ~u l tenue, crasso, orga11i genitali interni. Solieri. cio,è « ha m esso a base della relazio1n e e interdipenùenza n1orbosa che suol passare fra appendicite, ulcera !Jiloro-duo dcnale1 e colecistite no11 t1n faLto flogistico pro1.. agatosi p er via diretta o indiretta dall 'a1)pe·n dice al piloro e duode110 e alla colcci ti, ina un riflesso n e1rvo80, che ha il suo f)Unlo di })artenza n ell 'appendice flogo sa La e ch e ·pe,r vie n ervo.s e de1fir1i le si scarica sul piloro , duodeno e colecisti, co,s tituendosi. ele1nento pato genetico di g·ravi e i)e,rmanenti disturbi e co11segue,n ti manife,s tazioni n1orbose ». Eù egli riferì ce di malati, che, nperati di ga stro,e ntero·s tomia p er gastrosul.correa, non gu arirono finch è non ' 'er1ne rin1ossa, in se,c ondo tempo , l 'appendice, ri sult.ata poi c.r onica111c11Le i11ala la; e i11 siste g ius1amen te , ulla condizio·n e vagoestesica di ques ti ar111na lati e sul fatto che lo stato vag·otonico può esser dete·r min.ato d a un ' a1JJpend ir ite spesso ]a Lente e ces are con l ,appendicectorrtja; m &11Lre talora invece t'1 lunga ip ermanen7.fl d ell 'appendice irtfiamn1ata può stabilizzare la co·n dìzione va1goitonica, sicch·è questa l)UÒ µermanrr anche dopo l 'intervento ; il cl1e f:p iegh cr ebbe la comparsa st1cce·ssiva di colecistite o di ulcera pep,t ica: s indron1i ronsor.ia lc cio·è ne] ten1po . D'altra parte Dalla Volta e ·Palmieri. a' 1 evano g.ià ·dato veste unitaria ad un~ serie di segni clinici e radiologici , da loro• co11 costanza e fre1q Llenza rile·vati in un.a (erta categoria di malati, delinea11do quel quadro c l1e, anche n e.J nome di cc sindrome dige·s tiva c roni ca clell 'addorn,e d estro )) , patente· rnente prelude all ·enLità I1osologi ca ora oggetto di . ì larigo dib.attilo , alffermando ce la fP.01s,s illiliLà d eJl 'associazione e della parteci1Jazione ~i1nultanea di rr1olLi org·ani a l prooesso (cieco, app,e ndice, colo n d es tro, cjs1r.fellea, d.uo·d eno e $10n1aco), l.he sj traduce c:linicamente con dist.urb·i d ella i11età d estra de11 'a ddo m e, ma che 1)er la loro ind·e termin.atezza rimangono inefferrabili , massi111e se la stori a del ma1lato non co1rLen,o·~ e1Jis.0 di co1n1mrn1ora t ivi. atti a risvegliare l 'idea ài llila })!r egressa reritonile, di u11 'appe-ndìcite acuta, di un.a caJrolosi b ili are, di un 'ulcera pilorica ecc. n. Al qual p 1ro1)osito é-1 nzi a n1 e, e l inico Inedico, sopratutt.o piace di ricordare le osserv.azioJn i verame11te precorritri ci d el Dieulafoy, che g:ià nel 1903 individuava ne l t.a1ue nte ] 'associazione n1orb·o a del1'ap per1d icite e della. co J rc i ~til e e ne f~ cerva u11a si11dro1ne da ll1i chian1nta di cc a•p1)endiculocl1olec)1 t.ite n. \ " ha di i1ii'1: escludendo ogni i1,otesi di forluita. accide11talità. eg·li vide ne1J ' u~so cia z ion e Fnorbosa il ne~f:O patogenetico, 1

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con siderò, in bat.c spec ialmente a criteri cronologici rigorosamente vagliaiti, l 'appendicite e Ja colecistite co.i11e direttamente dip,e11denti l 'u11a dall'alLra; rr1ise i11 evidenza i fatti aderenz~aJi ~ le . rrl~mbrane. infia1nm-a tori·e, espo11 ent1 d1 per1Lon1te cronica con centri di irradiazione rispettiva111~n le nella colecisti e nell 'ap1)e11dice a111malata; ir1fine .a mmonì dell'opJJOrtunità di aver presente, nella diagnosi del1'.u?~ o.dell'altra d~Jl~ due affezioni., la possi]Jil1ta d1 una a .. ~octaz1011e delle due, e racco1rLandò, nel club.bio diag nostico , al chin1rgo 01)e.ra11Le sull 'a.p-pe11dice di esplorare la reuione deJla vescich etta biliare. Ed ancora il Dieula foy , n elle u e magi tra li lezioni dell 'Hòtel Dieu, molti e molti anni fa tracciava alcuni (l uadri ùi ulcere perfora nti duod enali e gastrjcl1e consecuLive ad .a piìendicite, in cui dal rapporLo cronologico induceva il nesso pat0ge~eti~o, e, richin111ando i ad altri esempi di les1ort1 del d11oder10 e d ello stomaco di tipo erusivo od ulcerativo più o m eno profondo da lui il]uslrati in corso di a11iJJtcndiciti (vomito r1igro ap1)endicolare ecc.). ba sandosi altresì su daLi sperimentali per s110 con sig·lio raccolti, attri])UÌ\ra a1l] a tossi-infezione a pu1nto di parte11za appendicolare la pa.t ogenesi delle lesioni gastrj cl1e e duodenali concomitanti . Ora il diba1 tito l1a i>r eso ancor più 1.arga es l<.\ ll ·ione ed i11ve ·te la patogenesi di :.tlcune delle affezioni addominali più frequenti, ip~ù gravi, più oscure riel loro determinismo, ctuali l 'ulcera, g.astric.a o duodenale che sia , e la colecistite, calcolosa o no , Il dato anatomico, debitan1ente vagliato e rfl l'frontato col dato clinico, mantiene tuttai la sua in1portanza. L'anatomia sul vivo, l'esplorazione totale e sistematica dell 'emiaddo·m e destro , caldeggiata dal Leotta in ogni intervento per affezioni di organi di quel settoreT a11che se aJ)paren lernente isolate, trova partig iani co111e IJao·l ucci, il quale tra l 'altro pensa che Ja colecistite ailitiasica sia sempre legata ad un fallo d'infezio,n e ascende·n te, d'origine per lo più .a ppendicolare , e racco.m anda di e~plor.are fino· al crocicchio digestivo superiore in ogni caso d'appendicite cronica; trova oppositori quali Do11ati. e Fasiani, che temono le H·d erenze ch e J'osson conse·g uire a troppo ampie brecce operatorie e a troppo larghe inve~tigazioni, e, cl1e d'altra parte non co·ndivido110 piena1n e11Le la co·n cezione patogenetica t1ni: t3ria di LeotLa , i1J base alla loro esp,c rie,n za d1 clin ici e di 01)eraLori. Do,n ati insiste sulla ne ce .. sità di indj vidt1are e di giungere .p ossibilnle11te alla diagno,s i. d.ecisa prei-operatoria, te11endo conLo che , ,i sono sì. i casi di con contitanza e i casi di susseg·ue·n za . ma anche i casi di ~alattia strettamente ~o.ralizzata. Così in -100 suoi operati di ' 'ie biliari. 17 erano già stat~ _ 01Jerati cli a1)pendicecto1m ia , ±0 furono operati ad un te n1po di appendicecto n1ia e di rolocisl ectomia per le5i.or1i ~ssociate e un sol? dovette s.ub1ire ir1 seco11do tempo un 11uovo 1ntervP11to per a-ppe.ndirerton1ia, ~1 che , notall1do che 1

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J1 el 15 % &ono a1)1:Jarse lesioni co11co·n1ita11ti o ~ u ~11en ti dell 'ap·p e11dir.e e della col'e cisti, e g li 1

co11te·sta che sia possibile leg·are sempre le colecistiti inizialm e11te alle lesioni anatomicih e delJ 'uppendiciLe o alla S. A. D. , "e 11ell '85 % di es5'e l ' appendice non è risultata an1malata. D 'al!ra parte la proposta dell 'esplorazione completa (lell 'addome trova n aturalmente perplessi ancl1c r1oj clini ci inedici , che in co.Jlaborazione coi <·ll11e.ghi c.11irurgi ci studiamo di precisare di volta. in volta il più esattamente possibile le co11dizioni analo-1110-c liniche e di racchiuderle !r1 una esatta for111ula diagnostica, e ch e non ..,appiamo ri11unciare a ritener possibile oggj l 'affermazione e r eale la constatazione anche di quadri morbosi isolati, basandoci ·ulla nole,·ole percentuale di ammalati ch e, debita111ente diag·nosticati e tempestivamente operati () soltanto di ul cer a gastrica o duode11a le o di .ablazione isolala della colecisti o d ell 'appendi0ce, vediamo anda re incontro ad una r a·dicale e durevole g u arig io11e. E non l)llÒ nasconder si la perple:'sit.à n ella quale il n1edico pratico si trova di fro11te al prin cipio ch e, ·qualunque sia la djag11osi (a1)1Jendicite, colecistit e, ulcer a g·ais trica o duo·de11ale), si debbano siste·m a tican1ente p·r aticaire sì larg h e esplorazioni, e tli fronte all'in cognita cos tituita da ciò cl1e, ~1ffi clando u110 di questi ammalati al chirurgo , non ~ i po t rebbe m ai più prevedere a qua11ti e t[Ual i interventi dem olitori quegli sarà sottol'Osto: co~a di estrema importanza anc11e l)er l.a durata , gravità e quindi prognosi d e11 'intervento , per la diYer sa r esi t enza del 111alat o ecc. Con1u11que 11on sta a noi cer car di mettere d'accordo sì opposte opi11ioni: ]e qu estioJ) } di tecr1ica esulain o dalla n ostra competenza e i problen1i patoger1etici, importantissimi sp e'<·ialm ente J.)Cf qt1el ch e sj riferisce ai rprocessi di fig liaz ione e interdipendente con catcnazio11e morbosa, troveranno ne.gli ulteriori fatti d c.bii tamente accertati la loro ri51p10 ta ; ed è i>robabile cl1e, dal punto di vista t ec11ico e rpirati.co aln1eno , l111a prudent e· linea di cond ott a intermedia e un ritorno al fo11dam enta] e criterio clinico del « caso per caso » finisca110 pe r prevalere. Ce1r lo è ch e la sindro me dell 'addome d estro, 11 el va t o ca1pilo lo della periviscerite a d e iYa a ddominale, è una realtà clinica, operat oria r an.atomo-patolo·g ica. B 11na s ier osite lenta infet 1i,·a, a sed e i1 ell 'emìa ddom e destro , ch e porta a coalescen za di orga11i , a soffe-renz.e variamen l.e intreccianti si. Se a base di qu esta fl oaosj ('ronica vi s·i a un processo ap·p endicitico, se ·q uesto si.a cau sa di colecistite e di ulcer a se la l-0sione colecjstitica si debba ammett e-r e co·n1 c pri111i1i,'n1e se attraverso la perico,Jecistite si abbi ~ la diffusione del processo morboso, 110.n è d.ato dal rilievo clinico, per &è preso, in ogni caso di desumer e e di precisare. Il substrat o on atomo -va tolog ico di ql1 esta sier osi t e em bra ad ogni modo cen si tere in 11na infezion e d e]]a r~te linfatica addomi11ale. con m anife t azioni flÌÙ o meno a cute nell 'una o nell'altra d ell e ~ \1 0 ~1azio ni , fra c ui i1 ri11 c ip,~Je e q\1asi cer1l ro d i ir1

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radiazione quelJ<.t aJll>endicola re. La i)osizione premin ~nte deJl ' appendicite in questo cam'.Po è da riten er&i innegabile. Quest e vedute , con(ern1ate baLleriologicamente da importanti ricer ch e, frai cui d a sego.a larsi que1le compiute nella Scuola di Lcot ta, si riconnettono , co·n le clebile variazioni , colle osserva·zi.oni d el Pril'iram . si tratla di quell a ch e il Pribra111 cl1iarn a linfangite perito11eale, ch e eg1i ritiene a p·Ulllo cli partenza sp esso farin g·o-tonsi11 ar e. IJ ( :J1irurgo ie d esco insist e s ulla frequen za co n ct1i a b1a se di q·uesta li11f.a11gite 1)eritonea1 e e~iste llJl a tonsi]]ite , e la r ela.zione dei clue i)rocessi sar ebbe subordinata a mo·d ificazio11i della corre11te linfatica e a i)articolari trop i n1i bi1 Lt eri t i, S])ecie in soggetti a c iò l1r edi posti cla co:'Lil 1izion e linfatica. In ta]i ra i l 'allonta11a111enl o clelle tonsill e infett e molt o s1)e so varrebbe ::\ g·uarire radjcalmente. Ed è - rirpeto - un cl1irt1r go il Pribran1, cl1e lo a sserisce . Del resto cl~e si dian o a1)pendici li acute subordinat e a toì1silliti ac11te è ·eve11to clinico di sicura osserva,zior1.c, e i] ra1)1porto di int erdipenden za - chiaro perch è acuto - non è, si può dire , ch e Ja clin1ostrazione p i lì })fl ]eise di qt1ant o. con identico meccanismo e si.g nifirat o, rio·t rebpe in tali speciali ra i e co·n <l izioni interYenire di. ! ir1fluen ze p iù torp id e e da rip ercu s$Ì 0~1i st1bacu_ te r avvici11ate fino a lla costitl1zione di appendiciti cronich e, più o m en o ~u cettibili di acuti1zazione. Ug11u11 ved e qt1anto stret tan1ente Lali co1g11izio11i e tali provvetlin1enti ter apeutici si riconnettano colla teoria dell e « infezioni foca1li n, teoria alla quale in molti cam pi della i1at olo,gia , fra cui n on ultimo quell o delle affezioni addominali , ancl1e la n1ia Sct1ola h a portalo i1ot evoli contrib11ti. A pro1Josito anzi di iHffz.ione cr o11ica a ddo·m inare n ei r apporti eolla pa logenesi d ell 'ul ccr a g a stri ca e duodenale, mi piace riportare le parole dei miei .i\.iuti proff. Lu$ena e Chi n i n·e1la loro r elazione sulle cc Infezio·n i fo cali » al Co11 g·r esso di ~1c­ dicina Ir1tern.a di Pavia (1933, edit. P ozzi , i).ag . 81), per ch è sia b e(fl cl1iara ]a p onderatezza c ritica d eile loro valu1 azioni: cc Noi cr ediamo - scri,rono Lusen a e Chi111 ohe le conferme . . J)erim entali della I eoria m eccani.ca , n er\'Osa , el1imica. anafi latLica , infctti,1a, fo cale n on iano affatto in ro11trasto tra di lor o'. Co11 ogni probalbjlità Lutti ques ti elementi , di cu i forse n essuno da solo è capa ce di far s·enlire le su e da11nose con ·egu en ze , possono combinar s i tra loro n el determinar e la rr1alattia ·e sopratutto n ell 'aggravarne e più ancora n el manten erne la .. inton1atologia· e le con seguenze .anatomi ch e e cliniche . ·È n1olto pro babiJ e, per esem p io, cl1e un Hg·ente infettivo (linfan git e i11 fettiva peritoneal e~ d·eterrni11i alter azioni d ei tessuti spec ialn1 ente o soìta1lto quando at traver so la su a azionr con Li1iuativa i t abili cane condizioni n ller p:iche. Già abbian10 vi to le moderne idee ' ~ull 'all ergia nel r eu111ati mo e la gra11de faci1il à con la quale g li streptococchi lisati come ;, llergE'n i de terminauo in Yn.ri tessu l i J>rocessi 1

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reaLtivi cronj c i (l\icer ch e Magra. si). È a1111l1is-· solutamente do·v erosa pri111a di imporre al lJsibilissimo cl1e processi tossici o tossico-allerir11 portanti decision i chirurg i ch e 1>. (Lusena e (:hini). g j ci sulla mucosa gastrica o duo1denal e diano luogo l)ÌÙ faciln1e11te a fatti erosivi e questi a Clinicame11Le si disti11guo110 non una peri \·iloro volta iano tanto })ÌÙ gravi e persistenti i1t sc.erite, ir1a delle perivisceriti, e, second o un quei soggetti nei quali per ip·ervagotonja cocriterio stretta111ente topogfafico, se 11e 11os ostituzionale o pretlarnente patolog·ica (ricerche no fare quattro princi1)ali categorie (Donati): ( :u shi1 ig) è più e11erg·ic,a Ja reazio·n e spastica e Periv·isr,erite alla o superiore1 che si ha frea 11 cora più in quelli in c ui il su cco gastrico è quenten1e11 Lc nell 'ul cera duodenale o IJilorica. ir•eracido o conge11itamente o forse anch e a r1ella colecistite; nella quale si danno risenticau sa de11e lesioni o per a bitudini al i111entari. n1enti perito11eali a tj 110 di periduode11ite, di t: assolut.amente da condann are il se111pl1cisrno pericolecistite; di rellu lite sotto1Jerito11eale del c ritico attraverso il quale i11 questo campo, crocicchio so ttoevatico, e si forman o adere11ze e si hanno corrisponde11temer1te sindromi dicon1e del reslo in altri, 01g ni i1uova teoria d espeptich e co·n sofferen ze diffuse all 'epigastrio. 're sopprin1ere le precedenti se vu ol salvarsi. A11zi, 11el complesso 1>roblema dell'ulcera ga- pressochè co11tinue, se11za le tregue così caratl tristiche dell'ulcera dtLoder1ale , non i11 stretto s tro-duodenale, la cortco111itanza di vari fattorap,p orto coi pasti, CO•I l clolore spontaneo spesri appare a l patologo con te la co11cezione più S(> più vivace del dolore provocato dalla pre.6sana ed equ ilibrata. Gli esperime·n ti sull 'eletsion e, co11 irradiazioni a tipo epatico anch e il 1 jvità d ei .ger111i nel campo delle malattie· adpiù r..:, lassico e comp·l eto e a ' 'olte episodicaclorni11ali fatte da Ros·enovv e nella nostra mente così acuto da sirr1ulare in .pie·n o il quaScuola, ~ono a ltrettanto aLtendibili quanto dro deJla coli ca epalica, finanche talora col! 'itquelli rel.ati vi ai fattori n ervo.s i , cli11 ici , anafitero secondario e con lieve risentimento ple-l1lattici. Le osservazioni cliniche sulla frequenrico basilare destro, più o me110· fe·b brile. Soza di piorree e sopratutto di tonsilliti in. que110 quadri cl1 e un poco s'avvicinano talvolta a , ti soggetti , Ja freque·nte esacerbazione dei diquelli dell'ulcera o della colecistite, ma che slurbi in occasione di esacerb·a zioni ton sillitit!n attento esame ]ascia i1on di rado distinch e spontanee o ancl1e dj spremiture tonsillag uere. Il carattere della sindrome perivisceriri, le gt1arigioni descritte in seguito a tonsiltica ·è la co11 tinuità delle sofferc·n ze; dice il lectomia, hanno, dal punto di vista clinico, Guttmann che ·essa lende a ~ominergere, per i ton meno va lor·e dell'associazione ulcera-vagocosi dire, le note i11d ivid11ali della ma lattia tonia, ulcera-ipercloridria ecc. In relazione alle c.au sale, ulcera o colecistite, saldando frn loro conoscenze cl1e ci vengono dai dottrinarii deli1el corso dell ;anno i sing·oli periodi 111or]}osi. 1'infezione focale, ai dati batterio.Jogici e ana11ella giornata legando le varie crisi, tendendo tomici sulle alterazioni addon1inali (Leotta e progressjvan1er1te a d.are aspetto co·n tinuo nel allievi, Prìbrant), a quelli s tati stici sull'assoten1po e uniforn1e 11ella estrinsecazione a ciò ciazione ulcera-Iesio11i buccali e a tutti g li alche inizial,m ente n ella sintomatologia è episotri già rarnmentati, ·è lecito a1nmettere che il dj co e i11dividuale. continuo rifor11in1ento infettivo, per lo .più Periviscerite 'niedia, i r1 cui raggruppian10 led'origine Lonsillare, 1per azione diretta di nasioni peritifliticl1e e pericoliticl1e, in esito i)er tura solame·n te tossica, o anche attraverso ln più ad aippendicite; nel qual campo eDtra110 ineccanismi all ergici , detern1ini l'instaurarsi si11dromi le più diverse : dalla stasi intesti11a le di le.sionj morbose di cui la gravità e durata , cronica a ll a pericolite cronira con rlistonia diquindi l'insieme dE.1 quadro clinico e anatomigesti va, a lle stenosi ileo-coliche di posizione, co risentiranno degli altri fa ttorj. Questo modo di cor.cepire la questione dell'ulcera gastri- accuratamente descritte da Donati, ccc., sindromi n elle quali e;;:'enz ialn1 en te l 'alterato ca e duodenale spieghereb·b e facilmente perch è transito intestina le è .a base delle sofferenze e non tutti i to11sillilici , come no·n tutti gli ipercle.IJa costipazion e Gronica, qua~i c;en1pre prec]oridrici ed i vaigoto11ici siano degli ul cero i . f... 'infezione focale sarebb€ l 'origine prima , non stnte. Peri visce1ile profonda e dello scavo, dovt1ta solo in sen so cronolo,~ico, cio è un.a condizjo11e in ge11ere a causo ·8'Ìr\ecologiche, con dolori 11ecessaria, ma non sufficiente affinchè il quasordi , profo11di, che si irradia110 a ll e coscie, dro morboso &i produca. No·n creidiamo di esa$pccialmente esacerb.antisi nei perio1di n1egerare nella valutazione di queste dottrine afEtruali; la quale però 1nch e compren~e perif.ermando cl1e oggi di fronte al quadro clinico sigmoiditi e mesosigrnoiditi con dolori spesso è. necessario 11on dirnen ticare, a ccanto alle allocalizzati a sinistra e n ell :ipo:gas.trio, a vo]lPtre osservazioni e provvedimenti, anche osserdjffusi e talora con ri,percussione jn sede gavazioni e provvedi111e1n ti relativi alla teoria strica , tal 0ra co,11 irradiazioni talj da simuladell'infezione focal e. Questi provvedimenti pre. . . . , . ~1 con m1s11ra e cr1ter10 non n1e1 t teranno 1n pe- ·re, nelle donne, d olori an nesbia~i, ~an~h 'ess~ a cco·m pagnate . in genere d~ .co~t1p:iz1on1 , cm ricolo J'integrità dei no'5tri pazienti, ma anzi però talvolta si alte;r~ano. cr1s1 d1. diarrea. Yarrar1no a liberarli da infezioni cro·n iche che E in flne una peri visceri le aclesi1.>a destra, che nr1che di per sè stesse 111eriterebbero di e sseire può porsi accanto a quella sindro1!1e ch e ~ien~e 1 ~ ura le, ron1e ])iorree e specialm ente tònsilliti , dn m1o lti ora indicata - con particolare sign.1e costitt1ira11no in o.;1·nj mo:Clo una mis11ra as'-' 1

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SEZ10NE Pl\ATICA

Ocato -- co.n1e ccsi11dronie dell'nc1rlome dest1·o n. .Be11cl1 è io sia poco pro1Je·n so i11 gen ere a no og·ré1.fì sn 1i i11detern1i11aLi , c,h e pos 0110 ].)O i condurro facilmente a cliagnosi di ron1odo, tuttaYia n el caso in questione l 'e ntità no ograrfi ca cc•r1is1)onde, come già abbian10 detto, a una realtà a11atomica e c lini ca, ch e 11a la su a carati eri ~ t.ir..a i1ell 'ostensio11c e nel polimorfismo dei ~ intorni . Per 1)erivi cerit e a·de.. iva destra va dunque -- eclettican1e11te - i11tesa una sindro1ne morbosa, quasi sen11)re espressione e sequ_enza di lenta flogosi i11izia]111ente appendicolare (o colecisLira o duodenale), legata a fa1Li aderenziali inO a1nmatorji estesi e varia1r1er1te distribuiti nelI ·.ambi io cle11 'a ddo.111e destro, c ui corrisponclo110 sin lo111i do]o ro ~ i ·C fu1uionali dei vari di trelt i . .\.cranto a segn i generali , quali la febb·r icola 11011 infrequente , il dima.g rame11to, l 'astenia , la depressione psichica, la cefalea .abitu ale e un facile stato cli p-ene rale 11ervosismo, f;Oil de1Joste alle razion i cligestive a vago tipo di spep1 ico .g·a tro-duodcllale, con digestioni lab·oriose, fa cili rlausec . talora vomi lo, scia] orre.a. -aerofag ia, enso di gonfiore a ll 'epig·astrio, cli sbarra trasversale dol)O i pasti , stipsi abi Lua le ostinala, ma in qualch e caso sc.a ricl1e diarroich e a breve distanza clal pasto, dn simulare la diarrea 1)0 t-·prandiRl e degli epat ici . E i11oltre dolori SJJOntane i a sede epigas Lrica . ·p·e r lo più sordi, d if fu~i. ~cnza ritmi r1artico l:1ri. a ' 'Oll e c.arattcristicaJ11C.Ilte legati a deLern i in ato po ... izioni e atte{!·g iame11ti ; do·l ori a sede ne]Ja fossa iliaca dc~ l.ra o 11ella r egion e i pocondriaca destra, oscilta11ti, taJora acu tizzan lisi a guisa di vere colich e di tipo epa tico o J)ersi110 renale, pre"·a]endo nel quadro n1orboso talvolta i segni de]]n Yiscero p atia con1i tata. Di fron Le a ques La riccn gamma di i.n Lo111 i un'obbiettività scar sa : lie vi contratture della parete addominale }) ÌÙ o me110 estefe e variabi li , in r elazion e ad acu tizzazione del processo inf1an1n1atorio sottostante, punli o n1egJio zon e doloro e al]a pression e, prcvale11tem e11 lc n ella fossa ileo-cieca le. :1ll ;·epigastrio, a]l 'iporon drio de ·tro, co·l1.a 71.a rticol arità che tali dolori provoca ti so n o in .g·e11e,re meno vìvac;i dei dolori pon lan ci , dolori talora cara t1 eristj cam en te proiettati a distanza <lH1 punto ove si eser ciLa la prcs. ione. E oltre a ciò co11 u11a certn frequen za dilatazio ne 111eteorira cli un tratto inle ~tin.ale, ron sta1a])ile a] l'ispezio11e e alla pal paz1011 e, )Jer ]o. i)iti in corrispondenza del cieco e clel colon .ascenclente, gorgogli o ciec.ale, sen. az ione t nlora di in111a1amento profondo e in qualcl1e caso reperto di un 'ap-;}e11dice au111entatn cl i ro ~1 s i ·Le11za e di volume dol en te , di fegato più o mo110 m anifestamente ingrandil o e se11s jb.il c alla pre. sio11e. Sindro1ne n1orb o~a quc ta cl1e talora "i n1anifest.a ir1 via prin1aria e tal 'al tra dopo un i1>tervento 011cra.LÒrio. ina in La] ca o non prr C(>] 11~ cle11 'irll er vento. Il prore ... so infi an1n1at0rio µroced~ o perchè ·i è troppo tardi intervcnl1ti , ([Unndo g ià il r'rocesso ::;tesso aveva g·11ad tlgnnto le ,·ie l1roforld e e iniziata ln ~ll é\ lf\nt<1 1

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1Jro1Jagazioue, o pe.rcl1è l ' intervento i1on è stalo suffir je11Le111er1te largo e son o rimasti fooolai i11fet tivi profondi (celluliti ecc.), ch e com e brace sotto I.a ce11ere covan o il fuoco. Se la si11to111atologia pertanto n el suo poli111orfisn10, s1)esso .a lqu anto indeterminato , vale ad orient:ìrci verso t1na diagn o·s i di probaJ)ilità, la racliolog·i.a ci a it1ta :l n are l e ]in ee anatomo-fl1n ziona]i clel quadro morbo o. La radiologia ha reso dei g randi servig j an ch e jn q ues to cam ·po·; b en inteso cl1 e an ch 'essa n on !Jo~ l.a e n o11 l) UÒ Lutto , cl1e ai fì11 i diag n ostici ef-i to-r10 dei li11titi a ] r ili e-vo radiol ogico co1ne ne ab}}iarr10 vi. Lo e islere per il rilievo anato1J1 ico : o-ià ab·bi a'lno ·n1 c ~a i11 evidenza la possjbile sco neo rcl a11za 1ra il fatt o anatomico, radi o logi ca 1n r n~ lc do c,,u111e.11tato, e il fenon1e,n o clinico, allra,,e.r so quelie ]e.g·gi <lel con1pe11so f11nzio11nlc cl1c .~ià ahl1·ia1no illustralo. (Jccorre irt uanzi tutto c.liffere11ziare dall e forn1a1zio11i j ct1rn n1 c11te infiammat orie r1ue11o 111e1nbrane a . . ede var ia, . ull e qual i il parere dei. chirurg j è ancora discorde, ritene11dole taluno me1nùra11e flog·istj ch e, mentre allri le consid erano co111e ia.sce o me1n brane i1 att1ra Ji o spon1 an ee: t.ali la me1nbrana di Harri ~, a li' ' f' llo dell a reg ione 1 prilor o- duodena]e; tale i 1 leg·f1111c11 lo di La11e o br ig·lia 01)ra ileale, costituita <lo u11 leg·a111ento {lb·r o o ch e fi ssa l'intestino nlla l)arrte acldo111inale 111osteriore, pro,d ucendo t111'a11golalura di que t n o una deformazione a ' dcl I ratto t cr111i11ale dell 'il eo con apertura jn J>a~ ·o , e c.h e ra i}prese11 terc·b be, sec ondo la e~.:i1res::;in·ne di Lane, « llna cristallizzazione delle linee di forza ap1)lica te a1 l 'in te tino »; tale la 111entbrnna di Jaickson o l11'ero11ra, sottile , vel<1111onio· a, cl10 si i11serisce a11 'infuori sul peritc:J1eo parietale, in alto sul perito·n eo della faccia inferior e del fegato e su l peritoneo prerf'-J 1a.le, in ba. '" o stil colon ascenden te, ricoprendon e t 11tt.n. la fa cc i.n n1n teroesterna fino all a sua bar1derella 1ongil udjnale interna, onde il · colon embra ituato jn un sacco dia fano , in (lli è mobjlc e si snoda in tutt a libertà co111e un_ feto nel sacc.o. Vi ·è chi fa ancl1e di questa liltima una meml>rana infiammatoria; AJessa11dri è contro tale 011jnione, e con ragione. J_,a n1ern brana di Jackson è una form azione con genita , ch e pt1ò f~vorire l ' insorgenza di fatti fl og·istici ed essa stessa fl ogistizzarsi ; n1a Ja m embrana in origin e non è infi ammatoria . <!ues li elen1en Li costituzion ali vanno quindi allontan ati dr:ll conce tto e dal qua1dro delJ.a peri Yiscerite. 1'1ollo dobbian10 11 el campo rad iologico delle perivisceriti a J~t1 ~i . r h e h a individuato quaclri co·n1e la scoliosi duodenale e un comp] es~o cli se!!n i, i1ell'a111bi10 specialm ente della periYisccri Le d11odenale. verament e preziosi: de~ crizion i accura I e so110 stat e date da Palmjeri per Je aderenze del la fossa il eo-co]ica, da DoTl&ti e da ' 'espig·r1.ani 1)er certe me enteriti e r11esocoliti e l)er Je , tenosi ileo- col iche di po.. ' . s1z1one, e co~ 1 via. Sch enlaticamente e sint etican1cnte il qu adro


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[AN.l'io XLI, i\ul\1. 42]

radiolog'ico d elle p erivisceriti è costituito d a : 1jbe rala d~ so l'fc.re11ze, cl1e da an11i la Lorme11fìssità di isceri cl1 e dovrebbero essere inobili , tavano e ch e .avevano d eviato il diagnostico dei d eformità di co11torno , indissociabilità delle rr1igliori clinici d 'Europa. .qnse o d ei visceri in c_ausa·, posizioni anorn1a li Nell 'altro caso si traltava di un diabetico, cli tratti p iù o me110 e . . tesi del tubo inter ui era stai.a fatta diagnosi di ulcera gastri ca si inale, segni di st enosi da con11)ressio11e o consociata. P erò, rifacenc.lo b e11c lo storia e a cla posizione, atonie di segmenti intestinafondo studia11do il n1alato , ven11i piuttosto ilel ] i, tra. cuj tipica la dilatazione atonica de~co11cetto che, ai1zich è di uJ cera, si dovesse trat1'ultimo tratto ù el tenue, descritta da Vesp1tare di colecistite; e l 'esam e radiolog ico faceg·11,ani co111e sintom atica di m esenterite, infìva infatti constatare fa lti di colecistite e peri11e, segno importarlte, il dolor e provocato con colecistite e di peridttodenite, con a!Tlsa dt10la palpazione d el viscere indi viduato sotto lo d e11ale ampian1 ent e svolta, come per ing'rossa~cJ1ermo radioscor:.i co. sp ecie in tentativi di n1ento d ella lesla d el pan creas. on si tratta1nobilizzazione, dis~oc iazione e rigidità della Ya forse quindi i1emmeno di un diab·ete coJ;.aret e d el viscer e dal pt111to adcso. 111une, potendo i supporr e ch e un 'antica calL 'accur,a ta indag·i11e a n am 11estica, il rilievo colosi biliare, attraverso ] a JJiericolecistite e la critico d ei sii nto.m i , l 'e&1)1ora7 io ne radiolog·ica, J.ieriduo de11ite, avesse daLo una pancreatite croch e deve n ecessariame11te integ·rare l 'e, ame 11ic a e diabet e sintomatico : filiazion e di fatt i clinico, valgono a ro11d11rci aicl t1n a di agn osi i11orbosi , ch e si mostrò ]Jrim a logica e poi venon .g·en erica, 111.a an atomo- fu11 zi onal e e talra, c1u ando atlraverso l 'i11tervento operartorio . i volta pato·g en e tica, 1precisa. . [atti affermati furono esattamente confermati , Ricordo due casi capitatimi di r ece nte. D1 e q t1,ando altre.sì all 'i11tervento,, in capo a tre 1 qu esti u110 si riferisce ad una ig·nora , ch e a' errle i circa . ::t. nch e è seg11ìt a la guarig io11e de·l la va da a nni una terribil e sintomat olog ia cl oJo~in drome diabetica. r osa ad d ominale e a eral e, ed og11i dt1e o tre D el r er· Lo, a tl im ost r.a r<' c11J fl 1i . i 11 dro111i co1 n 1nesi u n h erpes zoster a secle sacr al e e n elJ a ])les e e g r avi si possa11 0 ordirei jn via aderen11arte a l1 a d elle cosc·e ; dopo l1n a inutil.e n efrozin le, b as ti ri cordare jJ caso cl1e a' 1ete seguì1 o J>essi , fu dai curn11 ti an1n1e~. o cJ1e. la. . . 111dr o n1.e l11tti in qu e li ullin1i tempi in cor s ia uomi11i , clolorosa a.ddon1i11ale fosse da IJro1ez1on e rad1i11,ero ing·oiare 1)er il silen zio di ogni sinto c olare e l 'l1er1)es 8intomatico di una neuro111alologia s ubb·ieltiva. Tratta1v asi di un 110g anglioniLe; e, vista dai pri1:l1 cli~1i ci e. ,net~­ 1110 di 52 ~., "'l1c, sen za alcun p r ecedente morroloo-i di Europa. rj ceve ltc d1agnos1 le p1u d 1})oso e sen z.a alcun dif. tL1rbo o clolore di sorta ''ers~. da Jl a n eur osi alla er,iclurit e. In base ain - ] )rl , sato o i)re!'ent e, n el co:rso di pochi ~iorni , zi a quest 'ultima diagnosi , .fu ~otto1~osta a u!1 or è un anno , si fece ilterico, e Lale stabilmen. secondo intervento operatorio, ln cui fu pratit e rim.a se ' .Cì11 ch.è da. due settin1ane, sempre in. . . . . . cato una Iamjnectorr1ia , n1a sen za alcun ri sulco1npleto sil e1nz10 d1 s1nto·m i e 1.n ap1re~s1a., s1 talo . l o sospettai invece cl10 si trattasse di una a{!giu.ngeva ra}:id~ e co p~ cua ..ascit e t ra udat1 va . duplice sindrome : da un lato il ricorrent e zoAlla n ecr oscopia il JJrof. Sott1 t1:ov'3:va u:r;ta dor>ster sacrale d a gan glio11et1rite. e dall'altro. a J)i.a ulcP.ra cl uode11 al ~ coi: segn~ .d1 perid~od e sè stante, la sindrome addo·n 1inale, for se a d er1ite e aravi ed estesi fatti adesiVI e fibrosi del r enziale ; e il prof. Busi ' ride radio1ogicame~te cr ocicchio sottoep·a tico co1n imbri,g ]iam ento e Jn colecisti d e forn1 ata li el suo me1zzo a ba10- st en o i cicatriziale d el cole doco e d ell a· porta , 11etta con svuolan1 ento lento e fondo fi sso, il oltre a particolari alterazioni e patiche .forse roled~co trozz.ato a metà circa del suo d ecor- ir: r elazion e con l'ost acolo portale che si era so e sopra la strozza tura dilatato, e - fa t to del rapid.a m enle costituito. . . t11tt o insolito -· opacizzazion e an ch e d ell 'epaE molti alLri casi potrei ci·t are . con storie cl1t ico , ch e appariva dello stes.s o ca~ibro .d·el co11ich e le più dolorose, specialn1e~te allorq?a[)ledoco , J)er evitle11 t e fen omen? di ~tasi da od o - com e in una an1n1alata vista a Trieste f'tacolo a v,a lle. ·F11 così prec1sa to il concetto c.ol prof. ~Iann n o·n ostante ~~ipetut~ interdi aderenze della ' 'esci ch ett a b iliare .e d el coledoco co,n p,arzi.al e st enosi di C[11est 'ultimo, e , venti o·p erato ri con ' 'arie1 ect o•m !e e .r1cost~u: zior1i e viscerolisi, sem1pr e nuov1 fatti ades1v1 arìch e p er irregolarità ap1)a.r~e a ~ar!co d ell 'a1psi formano con ra1p·i da ripresa della. più torp e11dice, fu avanza to g 1ud1z10 ~1. sindro~~ a: m entosa ed esasperante f'intomatolog1a. d e.siva p erivisceritica da append1r 1te , e ~ioce d1 Voa lio da ulti~o ricordarvi, alquanto dettnsir1dro·m e d ell'addome d estro , r es1Jon sabd e d elo·liat~r1ente, un caso ch e è stato ricoverato le gravi so ffer en ze addomin.a li d ella paziei:t': , ~ella, nostra Clinica l'anno sco,r so ed ora a fi110 allora rimaste oscure nel loro d et erm1n1r1oi è ritor11ato ; caso ch e , per aver noi avt1~ 0 smo , r>er cl1è attribuite a tort.o a . fatti d~ radiJ'opportunità di seguirlo sia indirett~mente sia culite da n on dirr1ostrata ep1durite. E ll pro• dire ttamente in questo frattempo , s~ present~ fe ssor P11ccinelli , a-perto l 'addome , trovava infatti una gra,re J)Criviscerite d ell 'addo m e d~ ­ 1)0 rticolarn1ente inter essante e .mer1te·vole di esposizione, an che se un dettag·l1al? co.m~~n­ stro, diffusa, con ap1Jer1dicitc cronica; e r:atito diagi1 osti co non mi è con sentito dall ora cava1 appendicecton1ia, coleci s tectom~a. e v1scetarda. rc1li i. con il c he la malata era d efin1t1' an1 ente 1

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S EZlONE PRA T !CA

Si tralla di una do1111a di 35 a., don1eslica , nubile, da Ro111a, che n1rJlti di voi ricorderanno perchè for111ò oggcllo r1i u11a lezio11e clinica l 'a1111 0 scorso . . ulla di i1nporta11te i1ella sua anan1nesi fa 111igliare e fis iologica . All'età di 3 a. la }). D1nn1alò acu ta111e11te con febbre ele' a la, forse accompag11ala cla un e antema, e convul, joni, cui fece egui lo l 'jns Laurarsi cli u11a p ar a1)le·g ia, di lipo fl accido , che lale per1nase })er be11 4 a1111i , i11 Caf)O ai qltali l 'a111n1ala ta a' rchbe, a quar1to ella deJ)One, riacqui talo i1111n·o' visan1en le l 'u so JJieno dei suoi ar li inferiori , che i,el fral Lempo non s 'era110 af~atto atrofizzati i1è d efor1nati. A parte questo episodio, di c ui i1npossibile ci è slata. la ricostruzione dettag liata e a rdua cor1segucn1emente ne appare l 'intrrprelazione retro polliva, si può dire cl1e l 'an am11 esi fJalologica della paziente si identifica con la sindron1e 111orbosa che I 'ha co11clotta a noi. Ver so la llletà di fe])braio <l el 1930 l 'a., in pieno be11essere, fu col la d a cl olore 'iYo, a pt1gnala la , n el quadrante jnferiore <les lro dell 'addon1e , ,·on1 i lo, J'n eleoris1no, eleYazione termica cli scarsa en lità, chi usurai dell 'alYo p er qualche ora ai g·a~ e all e feci; 11on clisurja. La colica durò poco più di 24 ore, l)Oj si allenuò e sco n11)arve. ~er 3 i11esi su ccessiva1nente persis letlero dolori leggeri , sordi al q11adranle i11feriore destro dell 'addon1e, enza particolari jrradiazioni, esacerbantisi al l)iù pi cco lo di sordine diete tico, con febhricola , astenia, d1n1agrin1e11lo, anoressia, talora conati cl i vo111i lo e Y0111it o al i n1e11 lare; alYo i11 ge11 ere regolare. Nel n1agg io su ccessiYo im1JrOYYi ~ an1 e i1l e, u11a itolle, dolore vivo, ~ trafittura, se1npre in corris1)ondc11za del quaclrante inferiore d estro d el] 'ad dome, co11 j1ile11sa eco clolo.rosa a sinistra , quas i s i111metricnmente, accompagnante i a von1i Lo alin1enlare, 111e teorisn10 , febbre abbastar1za elevala, cl isu ria con pollachiuria. I dolori, cl1e facevano contorcere 1':1rn1nalata sul letto, richiesero l a somn1inistrazio11e di opp iacei. Dopo 5-6 gior11 i cli d ege11za a letto l'ammalata s'alzò , sen1pre so fferente con quella si11ton1a-tol ogia che prin1a a])bja1110 d escritto. Nel luglio successiYo, esseJ1dosi verifi cato t111 Lerzo attacco, soYrapponjbjJe a] pre~edenli, fu ricoverala d 'urgenza in una casa di cura e operala cl 'appe11dicecton1ia ; 1'an1mal n La ricorda che le fu rj _ ferito lrallar, i di u11 'appe11dice lun g·a, cli cende11lc i1ello scaYo fino n prender co11tal lo co n I 'ovaia <li des lra, con seg·ni clÌ flogosi anche periappendicolare . Guarì })er J)riman1 , enza che fo sero 1ac iati in })Oslo dre11aggi, e fu din1essa in cap o a ì3 g iorni . Rilor11ala a cas.:t·, IJersi st etter o una fcbhrico1a pre,·alente111e11le ser o li11a , dolenzia sord a a l qi.1adran le inferiore destro dell 'addo111e, più o 111e110 acce11lu ala, e acerba11tesi sp ecia l1nente in <·oinci<le11za co i p eriocl i mes truali (SJJesso d olori al ]>asso \enlre bjlaleral1n e11te ro11 flusso abbo11danle) anoressi a, astenia. el cli cen1l)re del '30, perduran'lo le concljzioni d e lle sopra, jn orse un nuovo episodio ac11lo : in1pro"·yj san1 cnte dolore vivo, a trafi t I11ra , i11 corris pondenza d ella r egione lo1nbarc d es tra, co11 irradiazio11i al qt1aclrante inferi or e ò elro dell 'adclome, Yon1i lo. ele,·azione ler111 ica, cliturbi d ella n1inzio11e e, r epentjna111ente , n11uria. :\-el giro di tre giorni più Yolte si ri1)e le ron o le coliche, .. en1prc tan lo i11ten e da ricl1i ed~re on1~ J11i11i Li azio11e di 1norfina; fu 11 ece ~ ar10 al1res 1 praticare t111 ca te teri 1110 Yesr icale p er 'uo lare un nole,·olc « lt11nore » Ye ~ c icale . Fu ri~ ron lr.:i.lo 11el1·orina un reperto cli cj ~ tite ac uta (B . K. a sen ti ) e 1·an1n1rll a la Yen1 te c11r n la i11 r elazion e co11 lnlr <Jja-

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g11osi. Da a llora, ad in ler va l1i irregolari , dolori a sede 101nbare des L1 a c0n irracUazioni an le riormente e in ba·;so ritornano, talora acco1npagnandosi e talora al ternandosi coi cloJ ori sopraddetti a secle nel quaclra11te inferiore d e lro d ell 'addo111 e. Appetito abbasla11za buono, al vo i 11 genere regolare ; semJ)re, a della clell 'a n1n1a lala, febb.r icola m odica, b en tollera la. Dal 110,·e111bre 1931 s'è ag·g·junto un doJore all 'ipocondrio cles tro , c l1e s'esacerba talora JJa rossistican1ente, e nor1 sempre i11 coincide11za colla res ta11 te sinlo1nalolog·ia dolorosa , ed allor a 11a irradiazioni J)Osteriorn1ente e a lla spalla des tra e s 'acco1n1)ag·11a a briYidi , raramente a vo1nito, non ad ittero o Sl1bittero, n o11 acl emissio11e cli feci scolorate ed orine scure: accessi clolorosi che durano :1-4 or e e s'altenua110 con appliccLZioni calde e co11 omministrazione di oppiacei. Malgrado tutto ciò, le condizioni g·enerali no11 erano al n1on1en lo c.lel prin10 irtg·resso in Clinica 111ollo scadute; l 'a1)p elito era abbastanza con servalo, l 'alvo e la 1ninzione regolari. Noi trovammo una <l on11a con 11ote di nanisn10 ed altre dismorfie ro Ii tuzionali, su cui credo Of)portuno ora sorYol arc' , i 11 co11dizioni generali <liscrele; psic hica111 cnle n o rn1alr, sen za seg11i cli o ,·rastrutture funzionali di n es u.11 genere. L 'esan1e obbie ttivo; in riass u1 1lo, ci di1nostrò: nulla cli impor tante al capo, all 'apparecchio re ~piratorio e al centro circola Lori o; addon1e globoso, segnato rl a UllétJ c ica trice in sed e n1 ediana SOYrapubica, OCCU})ante i due t erzi circa della Jinea ombelli<:opubica, lineare, r egolare, r iCOJ)erla da cute J)ressocl1è normale, non adere11 le ai piani ottostanti. J)olente la JJr e sione n ell a r egion e .. ovrapu)Jica , J1 ell 'ipocondrio <le lro , n el qu :ulran le jnferiore d e. . lro clell 'addon1e. Il cieco si p alpa' a lalvolta inla ato, più o n1e110 dolente; il inarg i11e epatico affiora Ya all 'ar co, reg·olare, di co 11 ~i s t e11 za norn1aJe , non particol1rn1ent e d olente, n1c ntre il lnargine ~uperiore appari'll Ilei li111ili ; la Jnilza })ure n ei lin1iti ; no11 reperlo dj i11a se abnorn1i, non contra llure della J)are le. La prc. sion c profonda nella i cgione Jombare de tra <l es lnYa yj ,·ace rlolore, se11za r l1e Yi corri SJ)o11cl esse r eperto pal1)alorio anorn1ale; soli anto l 'a11g·olo cos Lo-vertebrale appariYa a des tra più acce11 l u.a t o cl1e a. si11islra e il suon o p erc u ssorio più a lto cla que la J)arte ch e cl all a parte opposta . Degli e an1 i colla lera li , e.. <.1nclo g li a l lri (sang ue , orine, cl1imi n1 0 g·a Irico, sondaggio duode11ale, esame ginecolog·ico'l 11 o rn1a li , i11elte conto. di r iferire in dettaglio so l Itl n lo I 'e a n1e rad iologico rlell 'apparato digerente , il qu a le ha da lo : scar sa ~po labilità gastrica nei 'nri ]>a aggi di J)O izione , form a d el Yi cere ad un cino, rnol lo ris tretto . J)er abnorme fi sità del lrnl lo piloro-bulbare in n1to il che ne ter111i11a t111 r t1 l le n Lan1 ento dell o ~, uo1a111~nlo gastrico . Il bulbo <1 uode11ale in ol lre si prese nta J)i ccolo, irreg·o lare, spinoso, clolen le alla pressio11e; la seco11d a !lo rzion e è a so l tig·liat a nel pri1no trat to e prjya di in1m ngi11i di va]Yole con11ive·n ti , attra tla in a ll o e a <l cs trn, m e ntre le ri111ar1en1 i p arli <l el dt1od e110 npJ)aiono norn1ali. i\iel I rallo d el tenue pit1 di. lnle , i o, . ervan o i1t1n1 ero e anse ra ,~yjci11ale , fi se , dolen ti alla pressio11e, asso LLig lia le; a.so llig li n tn ~opratutto è l 'a11sa le rn1inale, angolala Yer~ o il cieco, dal qua le si epara clifficiln1 e11lc ron la paJpazjone e pr0Yoca11rlo dolore. Cì~co fi so; a11gol o col iro des1ro al lo, fi so, s po ta to n e l tan1ent e Yer o la }jnea n1cd ia11a, r a' ' icj11al i sin10 al bt1lbo du oden ale e insinuato fra que. lo e l ·in1n1agin e coleci li ra. T~'i11izio rl el tra-


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tt

IL POLI CLli' TCO

»

l .'\ ì\NO

XLI ,

lreltissi11) a, a(l a11g·0Jo ac n i o, fra 1l primo trallo , vol to verlical1ne11Le d all 'allo in basso, e il s u cce iYo, oblÌCJtio in allo e(l a s inis tra. Stasi des lra (<1 0110 24 or e trasYerso e di cendente ancora Yuoti ). Col ecjs Lografia: 1'01rtl)ra della coleci sti 11on s i apprezza prin1a di so n1J11i11ìs trare l a sosla 11i'a di ·Co11lras lo; la Lelrajodo l a O}Jacizza n orn.1 a lmc11te· r1em1) 1111c11lo e ' u o lan1e11lo n ormali ; i10 11 onl.bre })U Lo log·ich e visibili . DL1r~!1to. l a (l eg·e11za i11 Cli11i ca , })rolra ll asi }Jer R1u d1 lln 1nese, l a p. ebbe se111pre febbricol a irregol are co11 acce11tuaz io11i f i110 ad u11 masimo di 33°,G i11 coincidenza col p eriodo m es lruale; dolori prPssoch è conlinui ne] quadrante inferiore cl es lro cle ll 'add om e, no11 i11 s lre ll u r el azio11e coi }Ja li , e are rha l i!' i p ure i1l coi11 cidc11za col per~~do ine ~ t ru ale ·udd e tto, cluranle il quale si Yer1f1car on o a 11 r e ì dl1e crisi dolorose a breYe i11tervallo l 'una cl all 'altra, con dol ori acuii i11 reg ion e lo1nbarc <les lra, irradi a1rlisi a nle riorrn ent e e i11 b a so, della clura la di qualche or a. l"" u p osta diag·110 i di. peri ,·isrerile adesiva d0s l r a. Furon fat t e applicazioni di a le r 111 i ch e, })agni also-jodici , cura ricos tituente; l 'a . u . cì dalla Clini ca press 'a p oco inYari a ta. Succe i' a n1entc, essen d o i le coli ch e co11 jl tipo g i à clescrilto ripett1 Le coJ1 par ticolare violenza, l 'amn1 al ata Yeniva s lud iata SJ)ec jnJn1 e111e dal punlo di Yi la llrolog·ico: erl era m es a in e' id e n za r.01L 1a p iel og·rafia ascencl en I e l1na l icYjssima dilatazione d ei c:l.li ci u1)eri ori d el r e11e destro; no11 01n l lr e rife ribili a calco] i o pacl1i a i rngg·i ; i1n1rtagini r e11al i nqrn1ali i)er for111a, ed e e granclcz1.a. Fu m es a altre ~ i irt eYid e11za l1na (l orli re ima costol a dorsale d es lra, ah11or111cmente lun ga 8 cm . c.irca. Ftt c ~ eg·u il a: lonìboton1in obliqu a des lra; r esezion e cl ella co .. Lol a; estri11 secazione de1 ·r en e, presen la11Le seg11i di peri11efrite ; cl ecapsul azion e : sezione di un Yaso a11o n1alo p ol ar e in fer iore ; riposizio n e cl el r en e. IL c11ra n le doll. La11riCE-ll a ci i11formò cl1e cll1ra11te l 'i11lerYento, ap er to il ])er il o11eo, furono co11stalat i segni cli peri i C(lr i1 c (1el cr oci ccl1io so l lo-ep atico . La ferila g uarì })er J) ri11La n1 1 e ] ' a . in c 1po ad t1na q11incli c ina cli g iorni d all 'op erazio11 c er::i (li111 ess<l up1)are 11tem e nl c rr1igliorat a; i11 seg ui lo p er ò ricon111nri' a110 i cl ol ori , l e colich e coi car att eri g ià lar1te volte d escril ti , e attu a lrn enl c l 'a. è> ritorn 3ta in clinica da rtoi, l)er l 'esacerbar si cl ella inlo111atol ogia su<lcl e l lri. Il processo p eriYi ~ceri Li co, sYolgentesi i11 profo11dit à e for e estesosi , alin1en1a Lultora l a si11clron1 e m o rbo a ri1na l a i1nn1o<lifica la, co111 e s1Je .. o jn que t e forn1e i11ter viene, a11cb e d o1)0 qt1e 1o second o in ter ven lo operatorio. 1

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l 'apice ~ell 'al?lJentlicc , c.l1e aJJIJare radiolog·ica1u e11Le t1ralo in alto e fì s·o, ci documenta· o•r a , qual e i1otè e er e stato il primii.m ·m ovens del 1}J1roce so flo gis tico. Cert o qui l 'appe11dicite le1 1t a Yi fu , e da que~ta ~ J1lLÒ risa}jre al conglutirt~tT11 e r:ito del cro c~cc1110 s~ttoe1)atico, alla periv L ce ri Le sottoel).a1t1 ca ade iva ch e la radioloo-ia 0 tuttora .e! documenla, a . pi egare il tipo e Ja co11t1nu1 La dell e so·ffer erlze._ Qui e' è stata inoltre u1,1 '~tnn ess iLe, l)irOl)ab·il'mentc specifica, e il da.t~ e 1~11?rta nte, i)'erchè sappiamo quanto si1rJ1.l1 le:'1on1 possa110 essere s.11scitatrici di atder c11ze; ma l 'annessite e 1'intervento demolitore, u di ei:sa praticato , furon o a . inistr a. . La col~cisti fu tolta , (licevamo, e le colich e a tipo. epatLc.o durano tuttora. 1'on è evento raro cl1 e i colec1steclo•m izzati co nti11uino ad avere col1cl1e epatich e, e 1'abbia1rlo O'ià detto. Talvolta si tr~t~3: ~i calcoli trasn1igra~i nel coledoco poss1b·1l1ta n el caso nostro da. escluder si - o cl~. vivacj e ~iù o m eno durevo]i spasmi dello $l111ter e deJl Od·di o di ralrolo-$ i intraepatica s11 ccessiva~ent e stabilitasi , (evento rarissimo); talYolta cli a1dere11ze str arl gola Lrici, iimaste in sitl!; .~lt.rei ~olte1 sono colich e indipendenti da le51on1 irttr1n~ecl1 e del feo·ato e delle vie bi}j ll ri: fal se colic]i.e epati rl~e, cl1 e ha nno la ve~te di co licJ1 e epatiche, rr1a n on n e hanno l 'e senza ; espressione di rifl cs i viscero-viscerali , ~ IJun lo di parten za irL gener e daill 'a1111endice 1n ~a111111ata, \'e re sinlo11iE: i}atolog·ich e, con1e il Solieri ] e chian1a. D 'onde i vede quanto· sia spesso diIT1 cile, i1el caso singolo , dal co r11ples~ so dei si11 lo111i risali re a una precisa jnterprelazj ~ne. }}aloge·n eti c:a. i\d 0~·11 i i11 odo , cl1e qui vi sia stata una sindrome di periviscerite ade iva diffu~a all 'addome destro , e . per ialm entc sotto-e.p atica. n punto di p1i:trrte nza da] I' a r11'endj ce cronicam ente infiam1n·1ata. co11 co leC' isLi·le comitata , e c.ioè sin drome d-ell 'addo1nP dc. tro , mi par e affern1abjle. La col ec i~ t i v<-'nne asp ortata, m a la sin dron1e i11 orl10 a per) vjsreritica1 i:)ermane. Se CJUf-sLa ]a diag nosi , qt10.le la cura~ Cura mcùica : 1·egi1ne ap1>ropria to , trattaItl ento sinton1atico dell e manifcsla7 ioni disperpLiche , ar)pli c::.zioni iclroteraJ)ich e (bagni salsojodir i). eli oterapia. e srpecialmente diatermja , ecc.; tutto queslo po1ren10 fare nel caso speci.ale sen za allendercen e molto. l\itor11ando inOn e alla 110..,lra an1n1alata , Cura chirurg·ica : alla visrerolisi. di i1er .. è ogg·i in disc.u & io11e. e qui pre... ente, il primo lìr esa. io n on so·n o mo lto favore,,o]e, q11a1n do intervento pr~alicato su di essa ebbe per 0b·- si tratti n on di fall i circoscritti o lim itati o di biettivo lo stom,a co o il duoid en o : n e·ss.u11.a le- ader en ze. l' O'r doniforrrl i, ma di ade·r enze larghe , sjone intrin seca .se1nb·r a f.ia s t.ata allora tro- vais te, rnen1b ranaree. poichè, no11 ostante la ,·a ta, e sj procedette for5e solo a l1 na parziale più accurata p eritonPi zz.azio11e, 1'intervento ln ,-iscer olisi. In seg·uito la co l er i ~tj verlne a~gre­ ~cia s.piesso il tem1 >0 ch e I rova,. quando n on djta e si i rov() t111 1process-o di coleci titc Rlit i.a- è fonte di 11uo' e rldercn ze. Qt1i va so1)ratutto si ca e fo r ·e di pericolecistite; la colecisti f11 ])ratic.a ta J'a ppen di<'ectomia . giacchè con t11t1 a a·t:porta ta . n1a le soffer en ze contirluaro·n o. e probab·i lilà l 'appendice ammalata è stata la con i concetti n1oderni fin dal i)rimo int erve u- c<1usa r:remin ente ch e ha pro, ocato e m an tel u fos ·e laln esplorata. l 'apper1cli ce e i11 q11eIlU10 la ::;indrom e. sto ca o ve n e era .an cll e 1'i11di cazione e Prima di. finir e con que~to caso. an ch e desa.1ebbe .. lato p rovvidenziale - ln ~i ar eb~idero dirYi lJrevi sin1an1e1 ~Le di un'altra $in l)r n1olto 1)rol1abìlment e troYata ammalaita:

~,· er .o fa .u11a cur' a

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