Il policlinico sezione pratica anno 1936 parte 1 ocr parte2

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SEZIONE PRATICA

1\ questo proposito è opix>rluno ricordare il 1

con tributo recente dato dalla radiologia allo s tudio dei movimenti del colon. Indagini radiologiohe fatte da Cannon, da Case, da Lignac (Presse Médicale, 13 maggio 1918, e 30 gennaio 1919) hanno mostrato con quale facilità il conten11to del tubo digestivo ref'l uisca nel senso ano-bocca, e come questa peristalsi retrog·rada intervenga frequem.teme11l e nel decorso di lesioni patologiohe diverse. Del resto, prima ancora che la osservazione radiologica avesse permesso di rilevare sul vivente i movimenti' antiperislalti ci del colon, già alcu11i fatti clinici quali la espulsione da una fistola cecale di sostanze introdotte nella seconda ffi(ltà del colon , dimostravano la esistenza di onde anliperista1tich e. Radiologi can1e11 t:e i suddetti AA. poterono <>~~crvare, in casi di malati operati di esclus ione parziale del colon destro mediante ileotrasvorsostomia o ileo-sigmoidostomia, il reflusso del contenuto intestinale verso l 'asce11d e11le e i'l cieco e il suo accumulo in esso. Le onde anliperistaltiche si originano da un punto cho può stabilirsi nella sede più diversa, e cl1e for111a una specie di anello di costrizione to11ica, bc11 individuabile radi:ologicamente, da cui le onde si dirigono ritmicam ente in senso prossi 1nale. Contrariame11Le alle osservazioni di Cannon, c l1e aveva ri sco11trato movimenti antiperistaltic i evidenti sola111 ente nel colon destro, Case li osservò a11ch e nel colon sinistro, e particolarmente evidenti neg·1i operati di ileo-sigmoido5Lomia, nei quali il riempimento retrogrado de 1 tratto di colon escluso si faceva per mezzo cli onde successive, ch e spingevano il contenuLo fino all'angolo splenico, poi .fino al trasverso o poi fino a l ceco. Sopratutto interessante mi pare però il fai Lo ch e i n1ovimenti antiperistaltici più esagerati e più i11tensi furono riscontrati nei casi di tenosi colica bassa; e ciò con tale costanza ed inten sità di reperto che, secondo i·I Case, ]a constatazione di movimenti retrogradi esagerati del colon sinistro sarebbe indice di una grnYe stenosi sign1oidea o rettale, ia essa di natura infiarn1m atoria o neoplasti'ca. Il caso occor o alla nostra osservazion e e cl1 e tlc .. crivo per gentile con cessione del mi o Pri mario Prof. Bertocchi , n1i pare as ai interP sante, oltre ch e per la sua rarità clinica. ancl1e 1)erohè si riallaccia n ella sua patogenesi f\ q tIP~ te considerazi·o ni di fisiopatologia de11 ' in t C'~1 in o crasso. i trattava di un giovane 1101110, d'anni 30. falegn ame , coniugato. _.\.nan1nesi fan1igli are e per-

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sonale remota n egativa. Ileo tifo a 18 an11i. Sposò a 23 anni, donna san a. Nega infezionj veneree. I primi disturbi ch e vorlaro110 all 'attuale iI1fermità, risalgono a 12 anni or son o, epoca in cui fu sotloposlo ad atto operativo in Francia, per fistole rettali, ch e, a ei etta del m alato, sar ebbero r ecicliva le dopo alcuni Illesi, e per cui sar ebbe stato rioperato, ottenendo guarigione duratura. Circa 3 anni dopo, egli asserisce di essere sta1 o diagnosticato affetto da s lenosi rettale, progredendo la quale, malgrado le numerose cure a cui fu sottoposto, si rese i1ecessaria la derivazione totale delle feci a traverso un ano iliaco definitivo sinistro, che ve11ne pralica to, sempre in Francia, nel novembre 1924. Il nuovo ano funzionò con r egolarità, essendo r elativamente continente, e con emissione di una scarico sol a giornaliera di feci dure e ben formate. Senoncltè dopo 4 anni di r ela tivo benesser e, durante i quali il paziente aveva potuto riprendere le su n occupazioni, egli osservò che durante il giorno si andava stabilendo un leggero prolasso di mucosa dal capo effer ente <lell "ano iliaco, prolasso che si riduceva sp ontaneam ente durante la notte: e ciò senza ch e fosse insorta alcuna modificazione 11el regolare decor so d elle su e funzioni digestive e della defecazione. Il prolasso ·si andò facendo gradatamente via via più accentuato sempre limitato all'ansa efferente. Nel 1930, fu sottoposto in Italia, ad un tentativo di asportazione per via sacrale, del tratto di retto malato, nella speranza di poter mobilizzare ed abboccare ;.id un ano saicrale la parte sovrastante e chiudere secondariamente l 'ano iliaco: tentati vo che non rit1scì p er la inlensa massa infiamn1aloria di perirettite ch e bloccava saldamente il retto con le pareti e gli organi del b acino. Da un anno circa, il prolasso si è fatto irriducibile ed è cr esciuto ancora lentamente fino a raggiungere a tlu.llmente la lungh ezza di 24 centirnetri . Per lalé jnfer1nilà, ch e l)Crallro n on causa nl paziente dis turbi speciali, ad eccezion e di secrezioni sieroen-iatich e ch e i11sudiciano la bianch eri n in corrispondenza del cilindro in testinale evagi nato, ricorre al ricovero in Sezione. Dall 'esame obbiettivo si nota trattarsi di indj. viduo di cos tiluzione r obusta, di aspetto florido . ben nutrito . Nulla di p a tologico al capo e al torace. Addorr1 e pianeggian le, simme lrico, b en palpa])i]e, indolente in tutti i quadranti. Nel quadrante inferiore sini stro si nota la prrsenza di un nno iliaco definì li' o, il cui capo su periore è l)iccolo, rolondeggiante , cos tituito da un cE.r cine di nlucosa che so pravanza di pochi mill imetri l a superficie cu tanca e si continua diretl 1m ente con la cute cir .;oslanle, m enlre d al capo j nferiore p ende un voluminoso cilindro colico, che 111isura ad individuo coricato. la 1u11ghezza di 2-1 centin1etri, e il diametro di cenlin1 etri 6 n ei su oi due terzi prossimali, di cm. 4 nel suo terzo cl istale (vedi fotog.r afia 1a) . La. superfi cje d el cilindro è co liluita da n1uco~,1 intestinale, di colorito r os o vivo , tu1nicla, ri rnperla cla un sotUl e s lra lo di muco: n on n1 os1r a segni di al le razioni lroficl1e, n è ul rerazio11 i : . <'cerne una muco ilà giall astr a, qua e la 11 eYemen lt> tinta di san gue. L'ansa prolassa ta si continua all a sua base <li r eltamenle colla c1Jte, senza la prcsen la cli sok~hi circolari. Il piano mu colare della pare le addominale ci1 -


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« lL POLI CLINICO »

cos la11Le è r esis le11Le, valido. La cute·\attor110 è di aspetto norn1ale. Il prolasso non è neppure parzial1nente riducibile, per probabili aderenze infian1matorie dei due cilindri che lo costi luiscono. Alla regione anale, si vedono le cicatrici dei precedenti atti operativi. L 'esplorazione rettale fa

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essa si è fatta via via più scarsa, e da parecchi i11esi è cessata completa1nente: essa fuorjesce invece, dal lu1ne posto ali 'estremo del cilindro prolassato.

Interessanti appaiono nella storia descrittat alcuni dati, e cioè: la procidenza dell 'ansa ef.. ferente comi11ciò dopo 4 anni dalla formazione dell'ano iliaco, e raggiunse,. nel periodo di 2 anni, la lunghezza di 24 cm., essendosi. inoltre fatta da circa un anno, irriducibile; tale imponente lesione non causava alcun particolare disturbo al i)aziente, se si eccettua l 'imbrattamento della biancheria e le inev~tabili piccole emorragie do'Vllte al soffregamento dell'ansa contro le vesti; nessuna alterazione concomilant<? del capo afferente che restava relativamente continente, "nè alcuna variazione nella regolarità della defecazione; particolare rr1olto importante, la stenosi rettale si eTa fatta in questi· ultimi tempi, pressochè totale, e tutta la secrezione mucosa del sigma e·scluso avveniva per via retrograda, verosimilmente a traverso un progressivo accentuarsi. dell'antiperistalsi. :È lecito pensare che a determinare questa tardiva fuoruscita dell'ansa sia intervenuto il progressivo aggravarsi della stenosi, che non permetteva più neppure il passaggio delle rr1ucosità dell 'ansa esclusa, e che determinò un progressivo accentuarsi dell 'an ti peristalsi nel colo11 i}c]vico abnormemente lungo e mobile.

Anatomia patologica. - L'anatomia patologica della lesione descritta non 0 ffre caratteri particolari. L 'intestino può prolabire a traverso un ano artificiale come a traverso l'ano normale. Le varietà di prolasso sono · 1e stesse nei due casi : prolasso mucoso, prolasso completo, prolas o invaginato. Inoltre noi abbiaim o nell'ano artifi ciale iliaco due segmenti di intestino addossati. La complicanza può interessare sia l 'uno cih e l'altro segmento, o tutti e due insieme . Il prolasso dell'ansa superiore è di gran lunga il più frequente. Assai più raro è quello del1'ansa inferiore, la quale non funzionando più, tende in genere ad atrofizzarsi, diminuendo di calibro in alcuni mesi , fino a non pTesentare più che .un lurrl'e insignificante e qualche volta 11erfino completamente obliterato. Rarissimo è il prolasso di tutte due le a11se. Qualunque sia la varietà di prolasso, la cotituzione dei due cilindri non offre nulla di particolare. I due cilindri scivolano facilmente l'uno sull 'altro finch è delle adere11ze infiammatorie non li saldano insieme. Il ptoil.asso delle due anse è dovuto alla fuoruscita della parete mesenterica dell'intestino. 1

Frc. 1.

rilevar e, a cir ca 4 c n1. dall 'a110, una lenosi fibrosa, di allo grado, n ella qual e no11 s i riesce ad impegnare neppure la punta del dito, e di cui non i può d elimitare l a lunghezza, non sanguinante. Il p. asseri ce ch e, 111entre fino ad un anno fa , CuorusciYa <la ll 'aper lura anale natu.r ale una abbonda111e secrezio11e di aspetto n1uco-purulento,


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SEZ10NE PRATICA

ch e for111a lo sperone , spe._so 1)er u11a ipe rtro fìa ~econ dari a dello sperone st es "o, e a JJa evagi11ali0:rie co11 ecu tiva, a dito di guanto, d elle due an e i11te ... ti11ali . L 'ever sione costi tuita prende la for111a di u11 T con un orificio a eia cu11a de lle e lre111i tà d ella branca orizzontale, la bra11ca ' erticale avendo per asse il m ese . Il l un1ore è r osso i11 gen erale, violaceo n el c.aso di di'sl urbi circolatori , potendo presentare ùclJe lliccole ulcerazioni o d elle p iccole _çisli ghian do lari. È es1)oslo a tutti g li accidenti d ei prolassi i11 testi11ali (irredu cibilità per co ... trizione e stasi , ·eno ... a o per ad er enze, strangolam e11to, ulcera7ioni gangre11ose, peritonite da perforazione). Xel prola ...... o con1pleto si può osservare a11che J'edroce le, con1e in un caso d el Prof. Gos:-.el . de:,crit to da Géraud, in cui l 'ansa intestinale era co11tenuta in un sacco formato dal1' intes tino ripiegato e aveva dato luogo a feno111eni cli s trangolan1ento . ~. . ra le cau ... e clel prolasso ven gon o citate: 1) J 'anorn1ale ampiezza d ell 'orificio ester110 tle Il a colosto111ia ; 2) la i1otevole lungbezz.a d el i11esoc0Jon ( \Jling·ha111. Gangolpl1e, Le Denlu); 3) la debolezza della parete addomi11a le (Bérard r \.haJier ) ; 4- ) Ja i1erista lsi esagerata , 11orn1ale o retrog rada. a ~rconcla clel segm ento i11tere ......a to e del tipo di 1)rolasso. 1

Quale co11dotta terapeuLica era op1)ortu110 aclotlare nel caso d e . . critto? Si ~0110 ap1)li ca ti' a l trattamento dei prolassi dP Jl 'ano a1i i[j cia le i i11etodi preconizzati per Ja g·uari g·io11e d el i)rolasso dell '.a110 i1a tura le e del retto. Nel r aso i1ostro , i l persi ster e d ella g r ave tenosi re i ta le, i11estirpabile cl1irurg·ican1ente , face, ra e e ludere, a priori , qualunque tentativo <li c l1iu ~11ra dell 'ano sinistro, sia col n1e lodo ~\.tra peri lo11eale in due tem1)i , ~ ia con uno dei n1olti n1etodi intraperitoneali . La forma e il g·rado de1 prolas ~o faceYano pure scartare non ~olo le n1isure più sen1plici ad atte ... olo p er i 11rolassi di mucosa, e analogh e a quanto si i1ratica per i prolassi rettali (cauterizzazione con punte di fuoco o con sostanze cl1imi ch e, cer chiaggio 1n1etallico alla Thiersch ), i11a a11cl1e g li interventi più co111ples i , quali la e ... r is._ ion e o'ralariforn1e di len1bi di mucosa second o Duret, o la r esezione totale della n1t1cosa seco11d o Delorme. D ·altro canto, la r iduzion e d ell 'ansa e la .,ua con tenzione (colo11essia) appariva , oltre cl1e tecnican1ente molto difficile per le adere11z Cura. -

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cl1e fissa a110 i due c ili11dri costilue11Li. il i)rolasso, an ch e un intervento troppo grave per la r elativa· benignità della lesione, e tale inoltre da non mettere a l riparo da eventuali recidive . I nfatti , tutti i numerosi m etodi conservativi endo.a ddo·n1i11ali di fissazione parietale d el colon nei prolassi, quali la colopessia alla Ludloff o la colo·p exotomia alla Jeannel , a traverso tutte le numerose varianti di tecnica, hanno dato frequenti recidive : e ciò 1J<er ch è le ader enze p,r ovocate oper at oriamente n ell .ansa intestinale possono, dopo un certo ten1po, rilasciarsi ed allungarsi . I metodi di exer esi sono stati di'fesi da Dupuytren, ch e distru ggeva il prolasso con il suo enterotomo, da Blandin ch e legava l 'intestino a ltor110 ad u11a cannula rig ida destinata ad assicurare l 'evacuazion e intestinale durante il tempo n ecessario a lla n1ortificazione d ella s u a parete. Attualmente si· preferisce la resezione col bistouri, con emostasi preventiva mediante pinzamen to, come n el ])r ecesso d i Ségond per il prolasso d el r etto , o en za emostasi preventiva, legando i vasi man m ano, secondo la tecnica di Mikulicz. Tale r esezione totale del prolasso, analogament e a quanto Mikulicz , Nél.aton , Nicoladoni, Billhroth e più r ecentement e Delbet fecero per i voluminosi p r olassi d el retto, fu quella da noi prescelta per la ua relativa semplicità e benignità. :È bensì vero che tale intervento, i1ei casi di prolasso r ettale, diede agli AA . suddetti dell e percentuali di guarig ione non molto lusinghiere (10-1 2 % di mortalità, 1-1 % di postumi stenosanti , e 6 % di recidive). Ma occorre notare ch e altri fattori entrano nella patogen esi d el prolasso rettale, ad imp edire le r ecidive d el qua le n on basta la semp lice asportazione del tratto prolassato, ma è n1olto in1portante provocare la riduzione o addirittura la obliterazione dello sfondato del Douglas. L 'operazion e fu così condo l ta: (Prof. Bertocchi 28 g iugno 1932) Ancstc ia peridurale lateralizzata , mediante iniezione cli -!O em e . di soluzione cloroformizzata di novocaina allo 0,6 °~ . L 'anestesia agi ce in modo perfetto. l.on due robuste pinze entero tate , si chiude il segmento colico prolassato , a lla sua base. All 'alt ezza de 1 lJiano cutan eo, si incide a strati i] c il indro es1erno. che i è trasci nato con sè 10 sper on e an.ale in modo che coll 'incisione si entra n ell a caYità addominale libera. Tamponan1ento de1l 'apertura e sezione del cilindro in terno.


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(( IL P OLI CLJ NI CO »

Tra i due 'ciiind1'i esistono lasse aderenze sierose in corrisponden za della emicirconfer e11za anteriore, m entre n ella emicirconferenza posteriore si trova il n1eso ch e vien e sezionato f>revia emostasi.

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Nu~1.

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La guarigione avvenne in i11odo perfetto, come si rileva dalla fotografia seconda, e perm.a ne tuttora. CoNcLçs10N1. Il caso descritto si presenta interessante per i quesiti cl1e si riall acciano al suo 1I11eccanisrr10 patogenetic.o, oltre cl1e per la sua rarità clinica. Per quanto riguarda la patogenesi, l 'osservazione dimostra come, in un 'a11sa colica esclusa e pressoch è completamente 0 bliterata al suo estren10 distale, i n1ovimenti antiperistaltici possano accentuarsi al punto da determinare, quando l,a lunghezza e la mobilità dell'ansa lo permett.a, la sua evaginazione progressiva dal ca·p o prossimale. L 'osservazione conferma, per ciò, in modo i11olto din1ostrativo, quanto alcuni AA. aveva110 radiologicame111 e descritto i1elle stenosi basse del colon. A fa cilitare e ad accentuare il prolasso del1'ansa p ossono contribuire an cl1e la debolezza della p·a rete addominale e l 'anormale ampiezza dell 'orificio esterno della colostomia. Il prolas o volun1inoso dell 'a11 a efferente di an o iliaco definitivo , per qua11to costituisca una co·m plican za per se stessa non grave, è esposto a tutti gli accidenti dei' prolassi intetir1ali (irridt1cibilità per costriliion e e stasi ,·en osa o per ader enze tra i due cilindri intestin ali, strangolam ento , piccole em orragie trau111atich e, ulcerazioni ga11grenose, peritonite da perforazione). Nei casi come quello da rne descritto, in cui la grave lesione rettale non permetteva un t en tativo di ohiusura secondaria dell 'ano iliaco, la terapia chirurgi'ca non poteva consistere ch e n el1 a riduzion e e fissazion e dell 'ansa ·prolabita o n ella resezion e di tutto il tratto evaginato. Ivl entre i] i)rim o tenta tivo appariva i11giustifi cato per l 'irriducib·i lità dell 'ansa , oltrech è per il fatto ch e costitui,ra un intervento di m agQ'Ìore gra,rità e tale da non m ettere al riparo da eventuali r ecidive, la resezion e di tutto il tratto evag·inato permise , con un intervento di J)ÌÙ lieve entità , di otten er e una guarigione perfetta e duratura della n oiosa• com·p licanza . 1

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\. II

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RIASS-CNTO.

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Rifacimen to dello sperone tra i due monconi afferente ed efferen te e sutura di quest' ultimo alla cute. Decorso po toperatorio r egolare.

L ' A. illustra un interessante caso di prolasso ' roluminoso di colon distale dal capo efferente di a no iliaco definitivo sinistro e ne discute il m eccanism o patogenetico e la condotta terapeutica.

Torino, gen no.io 1935.


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SEZIONE PRATICA

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SUNTI E RASSEGNE.

Il fattore costituzionale nell'ipertonia essenzialeL

IPERTEN.S IONE.

e t '. ScHBLLONG . Deutsche Medizinische ivoche1i::,crif l , 6 marzo 1936).

(E.

Il colesterolo contenuto nel sangue totale nei pazienti con iperte11sione arteriosa. (A. H. ELLior e lT. li. . .1\·uzu1v1 . A rchives oj Inlerrial illcdici.n e, gennaio 1936). Le esperienze deg li AA. so110 state fatte su due gruppi di pazienti. Il p rimo c on1p :riende' ' D 53 p:a zienti n ei quali la pressione arteriosa su.perava i 150 mn1. di m •ercurio; in essi era rig·orosante11te esclusa la presenza dj in~lattie renali infian1n1atorie. Il seco11do gruppo era costituito da 415 pazienti da servire di controllo. Il dosaggio del colesterolo nel sangue era fatto con il m·etodo di Bloor, P elh..an e All·en; per esso i·l contenuto r1ormale è ìnlorno a 200 n1g. -p1er cento oenti1netri cubici di sangue, con oscillazioni tra 10·0 e 230 n1g. I 43 pqzienti con ipertensi'o,n e dettero u11 Lasso medio di colesterolo nel sangue totale di l '37, 5 :+ 3, O mg. per cento C·entim etri cubici . Tl , ralore medio nel gruppo di controllo fu 177,3 -t- 4: ,6 111g. per cento cc. Nessun p·a ziente d·e l p riT110 gruppo aveva un contenuto in coJ.es1erolo ecced ent e i 230 n1g. 1\iel g-ru p,p o d ei rc,11trolli risulLò un ' Ta ]or e solo di 23!0 m!l. ed uno di 282 1ng . Su tredic i pazienti co·n ipertension e arterio·s a e c on u11 ta sso di co1esteirolo superiore a rs.o ni ·g .' solam ente uno era con soprapp·e so, mentre il rin1anente erano· di p·e.so norma le e con sottopeso. I11 25 p·a zienti i1>erte1si fu p·u re d etern1inato il tasso del calcio nel siero con il m et o do di Kramer TisdalJ modificato da Clark-Collip. I valori riscoT1 Lra ti non a'revano nessun rapporto con I' e·n tita di quelli del colesterolo ecl erano tutti contenuti ·entro i limiti norm a li . Tredici d ei 53 pazien t i con i1)ertensi'o11e presentavano piccoli segni di lesioni arteriose o n.on ne presentavano affatto. TI tasso m edi'o del colesterolo di questo g ruppo risultò 169, 7 + 5,6 mg. p er cento cc. , con un minimo di 1J4 ed un n1a ... sin1o· di 222 1ng. Tn diciotto pazienti con lesioni arteriosclerotich e il conte1 ~ uto inedia in colesterolo risultò 164 O + 4,8 i1 tg·. In quaran1 a pazi.enti con ipertensione, gli l\.A. detcr111i11aro110 il n1etaboli mo b·a ale . 111 u11 g r ande nun1ero d i essi la cifra era più bassa d i -10, m .a i1essu110 i1resentava seg11i di ÌJ)Otiroitli 111 0 . Il tasso n1edio di colesterolo i'n questo g rtl})po risultò di 1 6 7 ,~ +. 4,3 .mg .. i1 tentr e fu cli 166,5 :I- ±,8· nei r1manent1 pazienti con T11elaboli s1110 uperìore a -10. Se i1e d educe cl1e u11 tasso di metaboJi·s mo ba a]€ ]:>asso può rìsco11trarsi in .assenza di . ipo.tiroidi ~ n10 e cl1 e in queste c1rcos1anze il live llo del colester olo l1el . an.Q·ue 11011 è al1n1ent ato. 1

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V1 cE~TTNI.

BRAUN

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S i11L1ende p·er iperLonia es&en z'ial e un au m e,n to lJ-<:tt·ologic.o d elf.a v·re:ssio1'le sanguigna sen za ~:t lLerazio.ui r e r1ali. Nlen tre J)rin1a l 'iperten s.io11e vasale veniva cons iderata e clusivan1ente u11 si1Jto1110 , oggi h a assunto la dignità di un qI1adru n1orLoso ch e l1a })reso il nome d 'i,p,ertension·e rossa, di i1atura costituzionale , ereditaria. I sinton1i e l 'iruporta11za causale d ei disordini endoc rini, s_peci e da parte d ell 'ipo·f isi e d elle go11aùj , sor1.o n1olt.o ri 1ev.a11ti in questa n1alattia della pressione vasale. ~~ssa è rara n·ei g10vani e p er lo più si mf-\nifesta chiara1ner1le solo n egli individui an ziani , specie all 'e1ìoca del climateri·o . .\ia .a parte quesLa f orn1a d 'i IJertoin ia ·essen ziale rossa ne ·esist e u11 'aJtra n el'la quale i distt1rbi endocri11i sono a n cora IJiù rilevanti, la quale può verifi carsi in individui giovani e a 11zi'an i , n1a Glte 11ei g'iovan i assu10 e u11 quadro p·iù spiécato e più caratteristico, tanto da meritare il no,m e di ipertonia g·io aniJe. Colpisce per ] o lJiiù i11dividui di 20-25 a nni c o·n struttura son1atica a tipo astenico, s11ell o-atletico o dj8pla s tico. Essi soffrono cardiop<1lr110 a seguito di sfor zi anch e legg.eri , cefalee, stati n1icranosi , dolori al torace e al] 'indietro al dorso. La pressior1e vasale è alta con forti sbalzi in seg11i to ad ei11ozion j ed a stra1Jazzi fisici ancl1e 11c.n g·r a·vi. Di particolare interesse sono l 'eccitah ilità vegetatjva e il nervosis•n10, i disturl1i psichici. i disordir1i a cari co d ei vari or gani e sistemi , la s titich ezza, l 'iperac idità. Vie11 fatto di dor11a ndarsi se questo c om1Jle so si11tomatico non sia altro ch e Ja fa se iniziale d ella sindrome ch e n egli anzi'a ni diventa l 'ip·ertensione rossa, se ccuesla insomma non sar ebbe ch e la conclusion e, l 'accentuazione di un o stnt o 111orboso cl1e o·ià n ella giovinezza si era estrinsecato co11 sinto1ni l)ÌÙ o meno impon enti , o più o m eno lar,rati . Ma può anch e essere cl1e si tratti rti due con dizioni di tinte ed indi.pendenti , I 'una legata alla costituzione individ uale a }'altra a sopir~ggiun ti disordini endocrini. E. Braun ten1r_10 fa 11a fatto ricerche atte a con siderare la « per so11a 'i tale », ossia q ueJ co1llJ)le ~ o r ela liYa111·e11 Le d efi nito di fun zioni so111aticJ1e ed in parte }Jsichicl1e, ch e egli' cl1ian1a jmpuJso YiLale, t er1 d enza, su ceti ibilità agli stin1oli. e sonno-veg lia, ed 11a altril}uito u11 compito significativo al più alt o orga110 di governo della Yita YegctatiYa , al cervello inedio. E g li h a in o ltre cer rat o di definire la « ~in­ clro111e vitale n, nella c.1uale i di ... Lurbi . . 0111atoYegetativi si con fondo110 con quelli della pP.r·011a Yitale c.lando il cosi eletto nC'r' o~i!"n10 cast i'tuzionale, ne 1 q11ale i 'a rì disturbi dell 'equ i lil1rio vegeta ti,·o e ]e rorri ~11ondenti alte1

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razioni IJ ·icl1icl1c arebbero doYute in prin1a Jj•fl'ea ad una deb,olezza e labilità cos.tituzio11ali della funzion e del cer-vello m edio. Ora le o servazioni comparative fatte su num erosi ca i di iperlo11ia essen ziale giovani·Ie, di iperto,n ia esse11ziale d eg·li adulti e di morbo di Ba edo\v h anno <limo lrato ch e n ella pri1na sono spicca Lan1e11te p rev.alenti in confronto delle due altre condizionj i disturb·i degli in1pulsi , d elle tenden ze, dell 'eccitabilità e d·ella funzio11e son110-veglia , quei disturb·i i'n~omma cl1e car a Lterizzano il n·ervosismo co·s t ituzionale. Ciò sta a i)rovar e çh e nell 'ipertonia gio .a nile si tralta di disturbi b·en div•ersi' da .q uelli dipe11denti da disordini endocrini , ch e prevalgono invece nella forma che CO}])isce g li adulLi . Si possono quindi disting uer e due forme, di i'perto11ia essen zial e, l ' una dipendente da alterazio·n e con genita al cervello n1·edio, l 'altra da alterazione dcl] 'apparato endo·c rino. ~ra le due condizioni h anno certamente interferenze, e ciò non può m eravigliare quando si pen si alle intin1·e relazioni tra apparato neurovege tativo e sisten1a endocrino. Sta di fatto cl1e neg li ipert.e&i del periodo climaterico si trovano segni sicuri di nervosismo costituzionali quantunque no11 così spiccati con1e nella forma giovar1ile. Ed in quest 'ultima si riscontrano an ch e segni di alt erazione dell e glan dole a secre•zion·e interna. Le analogie tra ipertonia clirnat·erica e ino rbo di Basedo '~ sono n1olto più spiccate di quelle tra ipertonia g'iovanile e lo stesso morbo di Basedo'\v. Ancl1e in questa si risco11trano di.sordini di naturél endocrina ·e neurovegetativa , n1a i primi 1p révalgono su i seco1n di. In conclusio·n e 11eJ quadro morb·oso della ipertonia essenziale si possono distingu·ere due form e : l a prima, di origine nervosa centrale, si sviluppa sul terreno cost.ìtuzionaJ,e del n er' 'osismo e i verifica n ei giovani ed eccezional. m ente ne~l 'individui anziani; la seconda non h a nulla ~ ch e fare con il nervosismo costituzi·onale, ed ·è .dipeJ1dente da disturbi end ocrini (ipertonia clin1at-erica). In a mbedue le forme si possono riscontrare rispettivam re nte disordini endocrini ·e n eurotici a causa della intcrdipenàe11za funzion a}~ fra sistema n euro·v egetativo ed a1)paralo ·endoc rino. 1

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DR.

DERMATOLOGIA. Contributo allo studio dell'eziologia dell'eritema essudativo polimorfo. (S. CosTANTINO. Il Der1nosifilograrfo, febbraio 1936).

Clinican1ent.e l 'erite11la essudativo i)olin1orfo è be·11 cor1osciulo, però la sua etiologia r esta ancora una incognita. ella sua genesi è stata volta a volta i11voca ta qualunque causa respon-

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sabile di altr e affezioni c ula11ee. Attualn1ente l 'i11dirizzo etio-patog·ene Lico è orientato per la natura infettiva o tossi-infettiva: della dern1atosi, n1anca i)er ò ogni accordo . ull 'agen te morbo&o. Le due ii10Lesi lYiù accreditate so110 perLn11to , come pu1 e per l 'erite111a n o do~ o , quel la di una origine tuber colare e c1uella di u11a orig·iJJ e s.treptococcica. l\tla .anc11e così ristretto i] can1po , le odie rne nozio11i al rig ua1·do restano n1ollo incerte e i11entre la ... c uo]a tedesca pe11sa acl u1ta i11alattia infettiYa ad iudi idualj tà propria ma ad age11 le 111orbo o co11osciuto, la scuola francese ed an Gl1e i i10~ tri dermatolog·i co11sidera110 l 'eriten1a ,ess.udat i vo p1olin1orfo co n1e una indro111e a diversi n10111enti etiopatogen etici. Un classico caso di questa n1alattia 11a perrri.ets so · all 'A. di portare un co11tributo all'etiologia di essa valendo i di indag ini accurate ed inter.essa11ti che qui riassumiamo. Egli pra ticò i1ella paziente delle intradermor eazioni con 11e1nostil, tuber coli11a , Yaccino antistafilococcico ed antistrepl ococcico,, in due distinti momenti d'ella n1alattia e cioè all 'ingresso ii1 Clinica e nell 'ultin1 0 giorno di deg··e nza. Le prove furo-no eseg·uite in vicinanza d ella d ermatosi e<l a dist.a11za. I risultati fur o110 i seguenti: ad avYenuta g· uarigione della dermatosi le prove i11tradern1iche riuscirono i1eg·atjve; invece in pie11a al li vità dell 'eruzione cutanea, con antigene stafilococcico e strep lococcico, esse dieder o esito 11ositivo più inte11so a dista nza. Ili0ercl1e culturali dal sang ue e da bolla provocata, f,ecero ottenere uno lre1)lococco in cultura pura. La siero-agg·lutinazio·n e eseguita con ceppi autogeni fu po itiva ad un tasso di 1/ 400. Ricercl1e negli anin1a li: in seguito ad i11i ezione di sangue della n1alata nella vena i11argi11ale dell ~orecchio di un co11iglio, il cui dor .. o era stato in parte depilalo, comparvero alterazioni ge11erali (au1r1e11to della ten1per atura, dispnea , occhio offuscato ecc.), ed un erit e1na a confini n etti i1ella zo111a depilata . La retro-cultura confern1ò i risultati d ell 'en1oculiura e della bolla provocata. L 'esan1e istologico di un elemento erite111aLo-infiltralivo dette il seguente reperto: assottiglia 1nento dell 'epidern1ide e scon1parsa quasi to tale d egli spazi inlerpapi llari; edema dello strato spinoso con for111azio11e di qualche cav.it à vescicolosa; scarsa infiltrazione leucoci1a ri·a. I~ el d er111a : ede111a co11 ider evole, rigo11fìamento dei fasci connettivali , notevole infiltrazione leu cociL.aria , specie veriYa ale. Vasodilatazione n1arcata. Pur avendo precisalo che nel caso studia lo I 'agente etiolog ico era uno streptococco probabilmente a tendenza der111 otropa l 'A.. 11on si ~ent.e tuttavia au torizzato a trarre delle deduzioni riguardo all 'e tiolog ia in genere del1' eritema polimorfo. Però egli si è andato con vincendo e per il ca~ o ogge tto del lavor o. e


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per l 'osservazione frequenLe di altri consimili ·c11e sotto la denon1i11azione di eritema essuda~ tivo i)oli1norfo vengo110 raggruppate e confuse da l.1na parte un processo morboso i nfet tivo , vera entità nosologi ca ad ·eziologia in certa, ma non tub ercolare, dall 'altra parte delle re.azioni cutanee ad eziologia la più diversa ~vente i11 comun.e con la prima solamente ]a ide11tità della risposta reattiva della cute. V1ÒENTINJ. 1

Le dermatosi dell'anemia. (P . C1cBVALLIER. Dic fV/edizinische ge11naio 1936).

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Le dern1atosi dell 'a11emia hanno un grande int eresse se tien conto che esse sono n101t o IJiù frequenti di quel che appare in relazione al fatlo ch e molti stati anemici non vengono riconosciuti . Al riguardo l 'A. ritiene che .esi tono molte forme di anemie leg·gere o fruste senza sinto1ni 11eLti .a carico del sangue. Vi sa~eb·bero inson1ma forme di ane111ie senza anemia, ch e . : potrebbero chiamare metanemie. Le 1netanemie si estrinsicherebbero clinica1r1ente solo con quei sintomi extrasanguigni rJ1e sogliono accompagnare le anemie manifeste e cl1e d 'altra parte si giovano di tutte qu.eille cure (feg·ato, ferro, .ecc.) che risultano efficaci nelle anemie. Ciò premesso conviene distinguere le anemie essenziali in quattro gruppi: 1) anen1ia aplastica quasi sempre tossica; 2) anen1ia di !Biermer; 3) anemia interrr1ediaria n1aligna; 4) clorosi o anemia achilica ipocromica. Dal punto di vista dermatologico ha importanza sopratutto 1.a clorosi, che ha la particolarità di giovarsi molto delle cure di ferro, b·e1tjnteso quando questo sia somministrato ad alte dosi e per un lungo periodo di tempo. Tra le affezioni cutanee ch·e sogliono accompagnare la clorosi e che .anche se iso1late guariscono con la cura di ferro sono da men• z1on.are: Le raga.di delle dita. che sono spesso molto l)e110 e e talvolta molto dolorose. L'epidern1ide scr.epolat.a è sottile e desquamata. L'esito finale può. essere un.a parakeratosi screpola11te. La condizione della pelle non è n1ai quella dell'eczema o di qualsiasi altra n1alattia banale della pelle. Di solito coesiste uno stato neuropatico. La coilochinia è c.arat~rizzata da un eczen1a localizzato esclusivamente alle unghie, che diventano piatte e scavate. Lo scavan1ento può essere molto pronunziato a dare all 'ungl1ie l 'aspetto di un cu cchiaio. È l 'affezione cutaIlea più caratleristica della clorosi. Le ragadi degli angoli labiali sono . anche esse una lesione frequente nella clorosi e 1 ricordano le ragadi della lue congenita. Ta • volta i accon1pagnano ad atrofia della n1uco. a bucco-lingt1ale. 1

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SEZIONE PRATICA

La glossite liscia da atro·fia d'ella mucosa può verificarsi nell 'ane11tia per11iciosa progressiva e nella clorosi e può esistere anche isolatamente o in u11ione di una gastrite atro0.ca diffusa co111e espressione clinica di uno .stato metanen1ico. E sa colpisce quasi tutta la meLà an teriore della uperfic ie superiore de1lla lingua. Quando è associata alla cloro i o è l 'espressione di una metanen1ia guarisce con la cura di ferro. L 'alrofia superficiale della niucosa de Zie guancie è caratterizzala ua una leggera opalescenza della 111ucosa delle guancie, cl1e spesso è anche gonfia e presenta le impronte dei denti . La lingua è spesso molto arrossata, de quamata. con evide;ri te rilievo delle papille fungiformi. Le g·ertgrve, le labbra e talvolta a11cl1e la faringe sono arrossate.

La desquamazione persistente delle la.bb 1o è stata anc.J1e notata nella clorosi. Tra le altera..ziorii deille altre formaziorii ectodermicJie so110. state r egistrate la calvizie e la canizie precoce. Il prurito vulvcire è stato riscontrato in parecchi casi di clorosi. Ed è stato notato anche r,he esso p·u ò g·u.arire con le cure di ferro. Le placche piane cruro-vulvari ed alcune forme di erilerna in lerlrigin.oso sono state osservate in individui affetti da clorosi o da affezioni metanemiche quali l'acloridria e la gastrite atrofie.a diffusa. Non è da escludere una relazione tra la n1etan·emia cìorotic.a con cert·e orticarie accompagnate con .atrofia gastrica (tutte le orticarie sono associate a segni di clorosi larvata) llOnCh·è con altre .alterazioni cutan,ee che· si giovano della cura del ferro. DR.

Lesioni cutanee da cosmetici. (\\' . KRAuTz. 1\1 ediz. Klinik, 14 febb. 1936). Il diffuso impiego di vari pro.dotti chimi'c i rtella cura artificiale di bellèzza ha ·d ato luogo nel corso degli ultimi anni .a tutta una serie di rilievi sull 'ev·entuale in1portanza patogenetica di alcuni cosmetici. Non si' può peraltro parlare di alcuni cosmetici nocivi, come del resto non si può affermare senz'altro l'innocuità di altri; si tratta per lo più di fenon1eni dovuti all 'idiosincrasia verso una data sostanza , idiosi11crasia c be tal' olta compare in1provvisame1lLc e trova di solito la sua espressione clinica in con1parsa di dermatiti più o m e no localizzate o di eczemi; solo in rari casi sono stati osservati fenomeni gen erali'. Nella maggior parte dei casi già la localizzazione stessa (di solito alla faccia o al cuoio capelluto) sta ad indi care la possibile etiologia dell 'affezione; va notato però che il paziente stes o solo rara111 e11te è propenso a ,,edere nel cosn1etico usato l 'origine dell 'affezione, sia perchè spesso l'ha già usato a lungo senza alcun danno, sia perchè la ... ostanza adoperata è dal pubblico ritenuta innocua se n on addirittt1ra cl.1rativa (con1e p. e". avviene per


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le cTen1e, saponi speciali ecc. raccomandati le sostanze accessori.e co11tenute in tali paste .. quali protettivi della -pelJ,e). Suno ben note l,e lesioni che può provocare Nella sua esposizione l'A. passa in rassegna nella congi11ntiva anche bulbare l'uso di rimle vari e sostanze usate con · un determinato mel. Anche il rossetto per le guancie e J,e lab·scopo nella cosmetica, fa c·e ndo giustamente · hra può causare dermiti o eczemi, che semllOtare cl1e l '·esp-ressione clinica non peirrnette brano dovut~ al contenuto di eosina, verso la una classificazione sistematica, essendo la r·ea- quale ,,.i può esser€ un certo grado di idiosinzione n·ettamente individuale. crasia. 'falora lesioni cutane·e attorno alle labFra i danni più frequenti provocati dalle bra posso110 aver per causa le paste o le accure, talvolta eccessive dei capelli, l 'A. ricor- que de11tifrici, contenenti oli i eterrei o sostar1da la cosidetta tricoressi no,d osa: si . tratta di ze coloranti. Le creme di bellezza, i M:p·o ni me dicamenuna fragilità d·ei capelli, che si presentano sp esso bipartiti alle estremità e con ingrossa- tosi, le lozioni per il viso si rendono nocivi rr1 enti irregolari; essa è provocata dall ' uso fre - più che altro per l 'aggiunta di profumi verso qu1ente di acque di lavagg io alcaline e rapido i quali può esistere una certa sensib.jlizzazione; essic;am ento dei cap elli con aria calda. Il mezzo 10 stesso .dicasi dell'acqua di colonia, fra i di cura lo.g ico ed efficaoe è rappr,esentato dalJa danni della quale è stata descritta da IF reund sospe11sione di tal e pratica, lavando i capelli una special e pigm•entazione a chiazze~ non è una volta al nlese e asciugandoli le·n tamente·. stato finora stabilito se è da incolpare l'olio di bergamotto o altri olii eterei e se vi parL'uso di lo.zio.n i E'tin1olanti raccomandato per la crescita di cape;lli a base di arnica, can - teic.ipa anche l 'azione ·del sudore o del}e irrafora, mentolo, resorci11a , ecc. può provocare· diazioni sol~ri. Sono state menzionate anch·e dermatiti dotalora una dermatite di cui i limiti d 'estensione su1Jerano il cuoio capelluto e invadono la vute all'uso di pomate contro le efelidi, n ei nuca , la fronte e in g·ene.r e le zone ch e v·en- quali il fattore attivo iè TappTesentato1 ~p,esso dal chir1ino , dalla resoircina o da mercuriali gono .al contatto col lirq uido. Fra gli innur11·erevoli m ezzi usati per tinger e da sostanze cioè verso le quali l 'iperrs·en sibilità i ca1)eìli, q11r.lli a base cli sostanze inorganiche è tutt 'altro che rara. L' A. rico·rd.a artcora le onicosi e le JYerioni(sali di vari n1eialli) possono talora provocare fenomeni tossici generali (avvelenamento da cosi ·dovute alle vernìci delle ung hie, le lesiopion1bo, da piTog·allolo ecc.) . I prodotti .a base 11i cutanee, fino ad ulcerazioni d·el dorso delle di estratti vegetali (di scorza di noci , di z.en- n1ani provocato da sostanze destinate a con1ze·r o , di 11,enné) sar1eb bero meno, nocivi', però batteTe le verruch e.. L1e direttive del trattamento i11 tt1tti i casi di diffici1e e delicata applicazione. I più usati sono j coloranti sintetici , per lo più dal gr u.pi- del ge ner.e sono r elativamente sem11lici e bapo di parafenildiamina; siccorn·e qu·eist 'ultin1a sate a11zitutto sull 'identificazione e rimozione c.agiona spesso dell·e dern1atiti, il suo uso è dell 'agente ·e tiologico. Inoltre, dato ch e le leproibito in alcuni paesi (Germania); vengo no sioni ricordate rappresentano ,p•ii1 ch·e altro uno però adoperati degli altri derivati dello stesso stato irritativo, la terapia deve tendere a progrul11.to·, solo relativamen~e innocui ; d 'altra tegg·ere semplicem·ente la parte lesa, ·si serve parte si noti che la magg ior p,arte- dei prepa- quindi sopratutto di paste neutre, a base di rati deJ comm·ercio sono misti pur passando lanolina, vaselina, ossi'do di zinco, senza agsotto i'l nome di prodottj vegetali. Ogni ec- giunte di sostanze n1erdica111ea1tose s1)eciali. Nel ze ma o derm at.ite delle regioni del cuoio ca- 1.rat.tan1ento di un ecz,e1r1a si cer ch erà di allonl:aJ1are le croste m ediante vaseli'na salicjlica; pelluto, delle cjg li'a o dell.a barba o dei baffi de' 'e far nasceire jl sospetto sull'uso di una tintura . s·e l 'eczen1a è un1ido si ricorrerà ad im paccl1i bori ci , quindi si appliich er.a nno le 11·o mate suÈ natural e r.b e anche lo stesso pro·ce1dimento rico·r date. del~a colorazi'one dei capelli può in mani in eLa srrande diffusione d·ell 'uso sperte ca usare danni non indiffer enti , speci·e . di cosmetici durant·e la fase di decolorazione; lo stesso di- dev ·esse;re semPTe tenula presente in molti casi casi dell' cc ondulazione l)ern1an ent e n ch e può di lesioni cutanee del viso ·e del cu oio capelpOTtare alla distruzi·on e d·ei cap ellj , che pe:r luto; J'accurata ricerca anamn·estica rivelerà spesso 1'imp·ortanza etiolog.ica e terapeuti·ca di fortuna solo di rado attacca i bt1lb·i piliferi. Le cure de1>ilatorie cos·ì di frequente appli- · un cogJl1etico co111u11e1nente ritenuto innocuo. · S. M rNz. <'él le alle SOIJracciglia o ai peli cosi detti cc super. flui '' ::;ono per ora tutt '.altro ch e perfezionat.e; a parte 1 estirpazione semplice, difficilmente Osservazioni cliniche sulla patogenesi delle eseguibil e, la diatern1ia e l 'ele.t troli'si son o di pigmentazioni cutanee morbose. mar.;eg·gio d·elicato e possoillO lasciare deile ci1 catrici. L 'uso di paste depi'l atori e a base di (F. HoFF. Deutsch e m ediz . l Voc lienschr. , 2:1.gènn. 1936). zolfo cl1e distrugge lo strato corneo del pelo, L'origine della pign1enlazion e a11oln1ala ch e si riJH:~rcuote an ch e sullo stra to corneo della cute, di cui l)UÒ causare danni rilevanti , pre- pur rappresenta un sinlon1a relatiYan1ent e frescinde11do i1oi da casi di i11'erse11sibilità verso quente in tutta una serie di malatti·e, non p·u ò 1

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dirsi a11cora suflìcien Len1enle chiarita; solo le ricercl1e recenti, sp·e cie que lJe riferentisi all 'impo·1 tanza d·el la vita1r1i11a (ide·n tificata coll 'aci'do ascorb·ico) in alcune trasformazioni della n1ela11ina, pern1ettono di illuminare il problen1.a da un nuovo punto di vista. È stato di Szent-Gyorg) i a rilevare che il IJaren chin1a surrenale costituisce un d epo ito in1portante dell 'acido asco~bi co e ~ n1e Ltcr~ tale fatto in rapporto alla p1gmentaz1one d·e gl1 addisoniani, nei quali' evidenten1ente tale deposito viene a mancar·e. Egli altresì ha dirilosl rato in vitro cl1e la formazion·e d·e lla nlelanina (la quale secondo Blocl1 avvi·en e sotto l 'influsso di fermenti ossidanti a spese dei gruppi aromatici della molecola albumi.noidea) viene inibita dall 'ac . ascorbico , probab·1 lme11te in virtù delle pro1)rietà riducent i di esso. Tali ril1evi trovano il riscontro cli'n ico nel fatto cl1e la so1111ninistrazione d ell.a \rltamina e agli addisoniani , pur modificando di poco il quadro generale d ella malattia , provoca l 'attenuazione della pigmentazione, la quale solo scarsamente vien·e i11fluenzata da preparati della GOrteccia surrenale. Ricerche sperimentaìi e clinicl1e di altri AA.. r elativ e all 'influsso d ella vit . su pign1entazioni di varia natura, non hanno dato finora ri ultati concordi . Così, tale influ sso non si è reso palese nel riguardo d elle ])igmentazioni del capezzolo provoca Le dall 'ormone .ro.l lic ol.are (Jadassohn); anche il cloasn1a grav1d1co ~0 111 sarebbe secondo Teschner modificato dal] apporto abbondante di s ucco ~i. li!Ilone. prigal ski 11ega cl1e la vit. e possa in1b1re la p1gm entazione cutanea da raggi u. v. D'Rltra parte, Schade avrebbe rilevalo che l 'ii;radiazi·o ne dosata provoca una pign1entazione molto più scarsa se all'individuo in esan1e vengono som11 Li11istrate n otevoJi 4uant.ità di ac. ascorbico; Jo st·esso avvi·ene n el riguardo d elle parti sco1)ert,e so ttop·os:te all'irradiazione solare. Nell.a risoluzione del problen1a la parola SJ1etta a n ch e alla cli11ica e anzitutto a lla clir1ica d ella classica avitaminosi e: ora, ebbene la pign1enLazione n~n figura fr~ i intorni più noti della malattia, l ' A. as cr1 re ch e ~ssa è tutt'altro che rara , .e forse è stata trascurata nelle osservazioni prece?enti; eg li .a su~ volta cita due casi di osservaz1011e ·proy1r1a (d1 cui uno del 1922 documentato da foto.gr afi e) dove tale pigm,en tazione è notevol e n e~l e J)art i scoperte; veng ono ricordati .anche ca .. 1. ana]o~ o-hi della lettera tura (Nor poth). In tl1tt1 qt1est1 ~asi il trattamento 'ritaminico l1a portato a ll a guarigi·o,n e clinica ed alla scon1par .. a della pig111entazion e. . L 'A. richian1a ql1indi 1'atten zion e R11i cas1. ne i CtUali, l)llr eSSèll c.loYi re~o] are élPl)Ol't? dell<l vit. C, ne l)UÒ e ... ~ere disturbato l 'a .. s?rb1m cnto l)er alterazioni d el t l1bo gas.tro-en ter~co; a ta le pro1)osito eo-li ri corda la . P.1grr.1e~ta:- 1 one c.utanen ch e car atteriz1a 111olt1 1nd1vrdu1 a ffrtt 1 d a gravi ma latte cr on icl1e del] 'intestin o. rilevata

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SEZIONE PRATICA

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a11cora da 1-Ioppe-Seyler i1ella tbc. intesLinale e da 1\Iorawitz n elle e11terocoliti croni ch e. t nota la p igmentazione d ella mucosa boccale e della c ute cl1e si 111.a11ifesla fre:quentemente r1elle a ffezioni pancreatiche accon1pagnantesi a diarrea ost1nata. La t enden za ad un a pigrr.1entazione abnorme si riscontTa a11 che nella achilia gastrica e nel carcinoma dello stomaco . Le anomalie della pigmentazione con freq ue11 Li vitiligini ono ' Late osser vate n·ell 'anemia perniciosa, Lanto ch e qualche A. (Ste phan) ha n1 es o tale n1alatLia i11 rapporto a 11 'insu ffìci enza surrenale. · Non è del r e t o da escluder j ch -0 fra l'avitaminosi e l'anen1ia di Biermer esjsta110 anch e de i rapporti di cau:;a lità; sta di fatto che un apporto parenteral·e di vit. favorisce l'azione tera}Jeutica d e l l'ega1o e del ferro'. Quindi la car e11za di vitami11a C causata dal1'in suffi c i.ente apporto di qu·esta o da difetto di assorbimento , o che può essere di natura Pndogena (come nel morbo di Addi .. on. n el quale oltre alla distruzione d elle ri erYc esi.. te probabilmente ancl1e un '.alterazione. 11el r~ c.an1bio intermedio di tale vitamina) proiVoca i11 u11 rilevante num ero di casi ] a pigm·e ntazione anomala d ella cute e delle rr1ucose . Ma, econdo l 'A. vi possono essere ancl1e d ei casi di iperp ig1nentazione, i1ei quali, pur mancando l 'evidenza di tale causalità, l'apporto generoso di ac . ascorb·i co riesce favorevole: l ' A. riporla difatti la storia di un 'amn1alata affetta da t1n anno di una chiazza di pigmentazio·n e localizzata a lla n1edietà del viso e ribelle a qualsiasi trattan1.ento locale . La somministrazi'o ne parenterale di vit. C fa ceva scomparire n ello spazio di poche settiman e tal e cloasn1a , oltremodo sfavo,r evole alla estetica d ella paziente. Non v'è duh·b io c11e nel d etern1ini' mo d elle pig m·enLazioni cutanee possono ~tr.are in giuoco influenze ancl1e di altre gh1andol-0 en docrine o quelle veg·etative; cosi i'] eloas1na uterino dipenderebbe da lle gonadi: an ch e nella sclerodermia (ch e con tutta probabilità è co11dizionata da alterazionj d el si'.st . nervoso vegetativo) le pig m entazioni costituiscon o un fa tto frequ ente. A tale pro11osito l 'A. ci1 a un caso di: sclerodern1ia in sindrom e di in sufficienza p lurighiandolare con pigment.azio.n i a tipo addi oniano, nel quale è slata applicata co11 noteYole ·u ccesso la terapia di preparati cortica li e preipofisari .associa ta alla on1n1in iRtrn.zione di ac. ascorbico. L 'A. conclude rilevando con1e anrl1c nel ca111po d elle pign:cnta~io1:1i cuta11c~ è ~a rilPYar i un a conn·e s1on e inl1ma fra v1la111111e, orm 0 11i e sist. n eurovegeta tivo. Da lle o .. ser' al ioni d ell 'A. diventa e' riden1e con1 c non 4'\f\111 {li' ~ è possibi ] e rileYare quale ..,ia 1'ele111ento p~·o­ topatico; d 'altra parte il successo t era 1>~u l1 --o può arridere ancl1e é\igendo s.u tino deQ"l1 elen1e nt i della ca tena i)a logc11et1r.a. 1

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MISCELLANEA. La ·metalloprevenzione della sifilide. (C .

LEvA01r 1.

Pa.ris 1v/édical, 7 marzo 1936).

La i11etallopr evenzione della sifilide è la r esjst en za conferila all 'organin10 r ecettivo, uo1110 o - a11in1ale, da ll 'iniezion e di n1etalli , quali i] bis11tuto, J'or o ed il n1er curio . Il va11taggio di una profila ·si antisifilitic.a basata su detto principio dipe11d.e dal fatto c t1e, contrarian1e11te ai der1Yati arsenicali , questi i11etalli, il cui potere -virulicida di fro11te a l 111j er o bo della sifìlid.e è considerevole, si eliminano lenta111ente dall 'organismo. Il bis n1uto e l 'oro , speci.alme11te, assicurano una i111preg-i1azione m etalli ca la cui eflì cacia dura Junga1u e-n t e. È ovv io ch e la n1eLallo Lerapia non pu ò ess ere u sata ogni qual volta v'è pericolo di con. tagio. E:s a tro ' a la sua i11dicazio11 e quando esiste la p·r obabililà di avv·enuta infezion e, n e l qual caso assun1e il carattere di un trattan1ento abortivo . 1\tla va sopratutto praticat a p er difen·dere do.Ila sifilide le pro Litute ch e per il loro mestiere so.n o esposte ad ur1 contagio quasi certo. Ciò naturaln1eonte ha una g·rande importa11za perch1è con t ale i11et odo i vien e a c.l inaridire la i)Tincipale s.org·ente di propagaziorte del 1nale. Dopo qualcl1e saggio preliminare di Lacavère, ivlagian fece J_Jer il primo il t enta tivo di preven zi'one antisifilitica mediante iniezioni di de rivati di a rsenico. 11 risul1ato fu n eittam·ente positivo e fu poi confer111ato da larghe esperi enze di L. iF ournier e Guénot. Ma 1)urtroppo l'arsenico si elimina rapidan1ente; e quindi 11 suo potere preventivo dura poco. :È questa la ragione p er la quale bisogna ricorrere al bismuto. Le esp eriertze istituite da I.1evaditi di11) ostrarono ch e il bismuto-tartratosodico-potassico preveniva i1el conig li'o l 'infezione da Spirochela cu.n,iculì an ch e e il n1·edi'cam·ento v·eniva iniettato qualche ora prima d ell 'in iezio11e contag·ia11te. In seguito K olle verificò la r ealtà d el fen om e110 n ei conigli inoculati con virus sifilitico di passaggio. L. Fourr1ier e Sch,vartz confermarono nel 1926 l 'insieme di queste constatazioni m ,ettendo in rilievo che i sali di bismuto insolubili conferi-scono al cartiglio un 'ìmn1unità m edicam eintosa ch e può dur.a re da tre a sei m esi. Ulteriori esperienze di Levaditi, Sanchis-Bayarri , Nlanin , Lépine, Vaisman , Shoen ed altri h anno precisato le condizioni n elle quali s i eff.ettua la metalloprevenzione b·ismutica , s perime11tando sui conigli e sull e scimmie. Fino a quando I ' orga nisn10 si trorva sotto _un a cc pre sione n bismutica sufficientem ente elevatn , e quando il potenziale n1etallico dei tessuti r aggiunge valori determinati è impos. i·· bile con ferirgli l 'infez io11 e sifilitica sperimenta le. r esta eon111letan1 en I e di'feso dn 1 contagio. 1

l ANl\ O

XLIII,

Nu~i.

14j

LeYaditi e Lé1,ine lroYarono. ,ch e uno chin1JJa11zé al quale erano slati inieLLati gr . 0,358 di b]sn1uto $Olubile in olio rin1aneva refrattario al contagio sifilitico, n1a1gr.ado fosse s tato .. otto1)osto ~ c1uattro i11oculazioni di virus un1a110, il 33·0 , il 6~ 0 , il 92° ed il 133° gior110 . So11nenberg· i1el 1927 l1a i11iziaLo prove di bisrr1uloprevenzione n ell ;u umo . S_i è serYito ùel J11agistero di bi&111uto in sospo11sio11e oleosa al 1O ~~· Le iniezio11i di un cn1c . furono fatte u11a vo lta a lla settin1an.a a Gu prostitute di Lodz \Polonia) che si prestarono volontariam·eute. C0me testin1oni furo110 considerate GO lJrosti tu le e he rifiutarono di sotto.Porsi alle i1 jiezi'oni. Tutte risultaroJ10 non contan1inate dalla sifilide. Delle donne trattate solo due di' cnnero sifilitich e, n1entre n elle testimoni si ·l3b bero venti casi di c ontag io. Le prove sono sta te proseguite dallo s te ~o autor e polacco u J)LÙ larga scala e pratica11c.lo una iniezion e ogni quirtdici giorni anzichè ogni settimana. I ..a dose, che do1~0 vari tentativi , si è dimo. strata la più adatta, ossia capace di dare effetti l11ili senza danni , ·è quella di cn1c. 2,5 di er1tulsio ne b.isn1utica a l 10 70 . La percentuale di conta.g io dal 1926 al 193± è stata in n1edia d el 6 %. La disan1 ina dei casi di avvenuto contagio h a pro" ato ch e g·li insu ccessi i1on intaccano affatt o la etucar.i'a del meLodo. I11 effetti è risultato cl1e i contagi avve11n.er o solo quando la quantità di bismuto di cui l 'organismo dispon e per dife11dersi contro il virus si'filitico è insl1flì ciente sia perch·è l 'infezione sopravvenne a l pri11 cipio del trattam ento preventivo o perch·è il trattamento fu interrotto. I clati forniti da Sonne11beirg dimostrano che il ])ismuto ha potuto difein·dere dalla sifilide J!Umerose prostitute anche per nove anni . D )altra parte essi provano ch e l 'organismo urn:ino ha per il bisn1uto una grande tolJ.era11za: tutte le donne trattate p·er anni , senza interruzione, sono rimaste sane. J\'I alg rado qualche insuccesso s,egnalato da alcuni autori la bismutoprevenzione , quando gia ben e ado.p erata, è un 'arma capace di im11edire la diffus ione d ella sifilide e forse di s terminare questo flagello. DR. 1

Alcuni nuovi casi di ellipsocitemia. (B. BARuPIERI. Hae111a.l ologica , 1936, n. 1). L 'A. ch e già in una preced ente nota l1a passato in rivista gli scarsi casi finora conosciuti di ·ellipsoci ten1ia od ovalocitemia e ne ha riferjti due casi, r iporta ora le o ervazioni d 'altri quattro casi da lui riscontrati a Valpelline (Aosta). 'i tralla di quattro componenti di l1na fa n1iglia : la madre di 3± anni , gozzuta, ma n on creti11a ; tre fi gli·e : una di 14 anni , cori tiroide ipertrofica, mixeden1a, sordastra e balb11 zi.ente; una di sette anni in condizioni generali scadenti. n on r r el ina . m.a con un certo


[,i\.NNO

XIJII,

N UiV1.

14)

G51

SEZIONE PRATI CA

grado di labililà nervosa; una di quattro anu1, non gozzuta, n1a sordastra· e n1uta. 'l'utle prese11lavar10 n éllo slriscio tilla discreta peroentuale . di tipiçi eilipsociti. 'f utte erano affette da anemia ipocromica. ln un prin10 ~en1po 1'A. suppose ch e l 'eJlip6ociten1ia, riscontrata in questi casi avesse qualcll!e rapporto co11 il cretinisn10· o con la C11::;fm1zione tiroidea ad esso legata; n1a i11 seguito ad è·s an1i negativi n1oll eplici di sang·ue praticati in allri creti11i .e gozz uti, egli abbanClo nò tale ipo tesi . Si tratta pro·b ab·i lm-ente _di una forn-ia a carattere ereditario, d enominata a11che ane111ia ovaloc;itica perchè creduta erro11eame11t.e legat a ad uno staio· anemico. L 'A. s1Jiega la anen1ia presente nei suoi casi co11 le co11dizioni scade11 L.i dei soggetti e con la sindrome creLi1101d·e da essi presentala. Ch e g li ellipsociti non siano un aspetto accidentale dell.à 'poichilocitosi, egli lo deduce dal fatto che gli ellipsociti erano presenti i'n percentuale notevo.Le anch e in due soggetti' n ei quali la poichilocitosi era assente o quasi. ~è ritien e possa trattarsi di forme della anemia ipocro111ica splenon1egalica con ellittocitosi-poichilocitosi di i\.licl1eli , niancando in tre dei casi su quattro l 'inte11sa IJO·i chilocitosi ed anisoci tosi caratteristich e. Tuttavia n on è tmprobab·i le cl1e tra le for111e anen1icl:1e sple110111eg·alich e co11 1ellitocitosi e poichilocitosi e le for111.e di ·ellitocitosi se1nplroe con poichilocitosi i11odica o assente 6Sista una base con1une co11sist,ente nella tend enza co,m .u ne costituzionale ed ereditaria degli organi emopoietici a pro1durre emazie ellitti ch e . L 'A. infine ricorda che in qualche caso di an-ernia splenon1egalica d el 1Vlicheli è stato rilevato il carattere familiare e che d 'altra parte in uno d1ei casi di ellipsocitemia semplice da lui descriLla risco11trò qualch e n1icrocita, cl1e abbondanti si trovano n ella anen1ia del ~1icheli. V1cENTINI. 1

DIVAGAZIONI

La febbre tifoide e la produzione letteraria di Giovanni Pascoli. In un articolo interessa11te dal la to letterario con1.e da quello medico, il dott . G. Alberti (« L 'Italia Letteraria », 15 n1arzo 1936) lun1 eggia come un grave tifo, da cui il nostro g rande Poeta fu colpilo durante la di111ora a Mes ... ina e ch e lo co~lri11sc a letto ller parecchie ettirr1an1e, abbia l)Otul:o influire stilla produzione artistica. Scrive il Pascoli: L 'al Lr 'anno er o malato, ero lon Lano a ~Iessina, col tifo; all ' improYYiso udivo spesso can11niuar pian piano n piedi scalzi ; era l\iarja ... L 'acuzie dei se11si dive11ta i:nfatti n1aggior e n on appena , r1el tifo , si ... ia superato lo tato

stuporo .. o.

'i a]_J1)rczzano allora i n u n1n1i ru11·1 ori; Ja se11 i])jJità a aun1entar1do con la conYalesce nz.a ( cl1e d ette 111at eria, tra l 'allro a Gabriele d 'Annunzio p er alcuni tra i p iù b ei pas. i d e! << Libro <lell e Vergini ») e co11 la co11vaJescenza torna il sonno fisiologie.o: Ecco fra tello, 1'ora in cui discende, a te dopo i n otLur11i incubi, il pio cl esiderio del sonno. Lieve s tende 1'aJa sua blanda sovra le l'oblio. Intanto la fugace alba s'accende.

Dopo il tifo, la cc n1aniera » delle prin1e .~1iryca, e cambia e ·e è lecito al n1edico con corr ere a spiegare cou l 'ausilio delle considerazioni biologich e gli atteggian1enti e le predilezior1i d ei po·e tj, :µotreb·b e qui avanzarsi il sospetto cl1e la 111.alattia influì (com 'è i1oto i l tifo lascia si>esso traccia di sè n ella sfera affoettiva ed emotiva quando i1on dia luogo a veri e propri disturbi psichici ·e non lasci come un tren1ore psic11ico accanto, talvolta , a un trenJor e fi sico) in qualch e i11o do e i.n peggio sulla sua flt11.tuante, ine.gual e e t alora oscura ·e sp1asn1odìca opera poetica. Qualu11 q u,e. sia i'l g iudizio cl1e oggi i più possono dare di lui , è oerto che vugola n·e i s uoi scritti una specie di cc infan tili51110 », di cc elerr1e11tarismo n che più s 'accentua e più tride, nei contrasti , do·p o il tifo. La cor11pc:.tenza di un fin e osservatore, capace di portare l 'esa111e p sicopatologico, fatto con n1 etodo scier1Lifico , u tutt o qu.anlo il Pascoli scrisse prima e dopo J 'episodio moTboso di i\·f essina, potrebbe illun1i11arci; i spi-egl1erebb ero così con1e i riflessi d 'infantilismo si possano sovrapp1o rr·e a 1q ualcl1 e leg·g·ero sub,- delirio lucido di grarldezza: cc 110 d a fare 1500 poesie » ... ; cc questo (gl i ·Ludi <lant e~ c hi ci'oè) i1 011 . n1orra' ,., . . . e cosrt' via. J,a critica dirà serenan1ente se - e il come anch e e il percl1ò - ]a co11fìdenle invocazione alle cc sioelides musae » di cantar cose maggiori abbia g iov.ato alla sua fama . Ma una prosa Lra le più belle d el Pascoli appartiene élll 'epoc.a messinese cd è il discor o su C~ari­ })aldi (1901). Altre prose e poe ie di ispirazione civile e patriottica sono anch e d i quegli anni. Nel 1902, pregato dagli stude nti , cl1e ' 'ollero, allora , per affermazione d 'italianità , celebrare la festa d elJ e i11a 1ri cole a Malta , il i). promise un carme la~i110 cl1e i11 viò poi cla Bai ~a . Questo car111e fu inYiat o agli tudent i nella Pasqua del 1902, quando Chan1berlain emanava la prin1a farnigerata ordinanza con lro la lingua italiana , e i goliardi malt esi venn ero a ricambiare en tusiastican1ente la visita a quelli di M·e ssin a. In questo carme sono parole profetich e, cl1e furo110 ricordate al poeta ne1 191 ~ . poco 1)rir11a di n1orire c1uan do la <1 ~ra 1 1dP proletaria n, com 'egli l 'ave,·a chian1a.ta, i era mos:·a dietro Jlliovi desti11i , ver~ o l 'Africa . 1\ . p.


652

cc IL POLICLINICO

e E NNI

B I B L I o G R A F I e I <1)

G. H. RoGER ·e L. B1NET. 1'rcnité d·e Physiolvgie normal.e el palhologique. 'f ome X. Physiologie nerveuse. Editoir ·e Masso·n , Prezzo 'F r. 250. Questi due volun1i con1p+letan o la p·a rte nervosa g ià iniziata cori la pubblicazione di un p1-receder1te volume e completan o anch e il grande trattato di fisiologia dovuto alla collal>orazio11e di noiti sci,ernziati france si . I volumi ora con1parsi cl1e formano un insieme di 2000 pag·ine in lussuosa veste tipografica con uit.i·de figure poli cro1ne sono dedicati .alla psicofisiologia, al cervelletto , a l b·u lbo, al mid·o·l lo, al liquido cefalo-rachidiano , ai nervi cran1c1, al simpatico, agli organi' dei. • sensi. Qu.a ntunque elaborata da var1 au tori I 'opera è b·er1 pro·p or zion ata, omog.e nea. Rap1pr6'senta quanto di pii1 co111pleto e di più perfetto JJossegga la letteratura medica in materia di fisiologia n·er vosa. DR. .A. PHILIBERT. P récis de Bactériologie médicale. III ·edizione. L'n vol. in-16° di 564 pag., con 21 tav. a colori, rilegato. Nlasson et C.ie, Paris, 1936. Prezzo fr. 66. 11 volume consta d.i tre p1a rti . Nella prima, I' A. fornisce le nozioni di tecnica batteriologica generale, co·n le indicazioni' p1er i singoli esami (pus, e,ssu·dati b 1u cco·- faringei, sputi , sangue, ecc.). Nella seconda, studià i mic.r ·o bi patogeni· per l 'uomo : cocchi, bacilli, funghi , virus citotro·p i e sco·n osciuti, ecc. Da ultimo, delle considerazioni gene1rali sull 'origin.e e modo di azione del potere patogeno dei 111icrobi , l'imr11unità, l 'anafilassi, ecc. Libro molto semplice e sch ematico ch e volendo contenere in non molte pagine di testi tutta I.a vasta mat.eri.a finisce per trattare assai limitata1nente i singoli temi. fil. 1

,.\ .

Traité d' Erribriologie des Vertebré.~. Nou\'el1e édition re, ue et complétée par A. D Ar..CQ ·et .P. GÉRARD. l lrt vol . in-8° gr., di J)p. ' 'llJ-690. Editori : Nlassor1. e C.e, P arigi, BR.l\.CHE·r.

1

1935. 1\.ilP!tato. Prezzo: f·r. l ~O . ..... Es~iu rjta!:> i l 'e<li'zione del trattato d 'embrìolot!·ia di Brachet, cl1e1 ~ stato ntolto apprezza.to, d11e suoi a lJ i evi ::;(~no sta li incaricati di riveder e e aggi.ort1are il lavoro . Il piano generale resta invari~to. 111 vari·e sez ioJ1i si studia110: le r.0llule srssuali ·e la fecon.dazione1; Ja seg1ne11tazio ne e la forn1azion.e della }J·l astula; la gastrulnzion.e e lR for:r.u azio11c dell 'abbozzo emb rio11nle; la for1J1a2ior•e d c:ii foglietti; lo ~vilupp~ dell e varie i;àrt i del] 'emb,rì'on ei. A. P.

H

[ANNO

XLIII, NuM. 14J

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

B. Accademia dei Fisioeritiei in Siena. Seduta o rdinaria del 6 1narzo 1936-XIV. Presidenle : Prof. B. LUl'TGHETTI. Una dissertazione di Bernhard Siegfried Albinus dal ti.:.. tolo: De sede et causa coloris Aethiopum et c:eterorum hominum.

Prof. G. BRUGI. - 1\.lbinus co11si<lera le cause per le quali la pelle degli Etiopi appare di colore scuro. Ciò essenzialme11te è dovuto alla g r ande quantità di pigmento ch e s.i trova accun1ulata 11el r eticolo di Malpighi dell 'epidermide . Prof. G.

L 'impronta del nervo mascellar e nella superfi cie esocra·nica deLla grande · ala <I ell 'osso sfenoidale . BRUGI.

-

Tubercolosi e polmone policistico.

Dott. I. GHIBELLINI. - L 'O. riporta un caso di p olmone policistico sinis lro di probabile natura congenita. Nell 'espetlora1o dell'individuo affetto da tale forma inorl;>o·sa fu rinvenuto due volte il hi:icillo di I\.ocl1, menlre di poi ricerch e insistenti a11ch e con inezzi di arricchimento furono cost ant emente J1eg·ative. Dall 'esame clinico e radiologico non risultò ch e l'ammalato fos~fe anche affetto da. tbc. pol1nonare, ma siccome er a un ricoverato irt Sanatori o si ritien e potesse trattarsi di indi,rjduo infettato da bacillo d i Koch e che questo non avesse portato all a malattia o per refrattarjet à del terreno o perchè fosse stato eliminato attraverso gl 'emuntorii na,t urali ovvero di lrt1l to dagli ele1Yl en.ti difen·sivi dell 'organismo.

Dott. L. MARTINI. -

Sulla separazione dei bromuri dai cloruri a mezzo dell'acido iodico. Su un singolare reperto in corso di avvelenamento per" soluzione di nitrato di argento in acido nitrico concentrato .

Prof. P. N1ccoL1N1. - Riferisce su un caso di avvele11ame11to da :µitr ato di arg·ento ed acido nitrico in una, do11na, la quale, in 16a. giornata di d egenza en1etteva per le vie r1aturali un tratto t u])olar e di oltre 25 cn'l. di lunghezza, costituito dalle tuniche inlerne dell 'esofag·o, distaccatesi con ogn i ve.rosi111iglia11za in 63 .7a giorn ata, non d igerite, p er ch è parzialmente fissat e dall 'argento ; nellal paziente d all '11° g iorno è stata possibile la ripresa nor111ale o quasi d ella aliI11entazione. 111 17a.. giornata moriva per g rave disfunzione cardiaca, d a probabile cointeressar11ento del vago nella periesofagite r ea ttiva. Prof. F. SESTINI. -

Sul la tern1inazione dei dotti gh.ian.dolari nel derma so-t"tocu.taneo in cino cefalo.

Prof. ·F. ,S'EsTrNr per lo studente L. DoNATELLI. Su di una radiazione fro·1 itale del chiasma rlei n.erui •ottici negli uccelli. Tl Segreta rio.

1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui

si desidera la recensio11e .

In uno del pro'islml numeri pubblicheremo:

MI E JJ OSI

ERITREMICA

Lezione clinica del Prof. CESARE FRUGONI Direttore della ;Clinica Medjca della R. Università. di Roma.


t-\2'~0

ÀLllI, Nui\i. 14)

APPUNTI

655

SBZI ONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. S~ll'ulcera

peptica dell'esofago. W . Roessler (Deut. Zeil. j. Chir. , 1935) dioe { l1e l ' ulcer a pepLica dell 'esofago è nota da un centtnaio d 'anni m.a è stata studiata co11 atLen ti particolari solo da i O anni. L ' A. dalla letteratura ha raccolto una settanti11a di casi a cui 11e aggiUI1ge 5 dell.a Clinica di Berlino. ~0110 ulcer e cl1e da] punLo di' vista anatomopalologico ripetono quelle gastr o-duoden ali , d <Jnno emorragie; possono p erforarsi e guarire con fatti tepatici cicatriziali , ·e er e unich e o i1lultiple. Dal punlo di vista sen1eiologico ricordano i casi di cardiospasmo e la diagnosi sotto cui sono sp esso slate curate n egli o ped ali . Però sono da ricordare le fr equenti emorragie e il dolore r etrosternale basso, g ia cch è sc1110 generalr11 ente s ituate sul tra tto cardiale dell 'esofago. Dal punto di visla etiologico è da ricordare come in molti casi si ... ono tro' a Li degli isolotti di n1ucosa gastrica ch e per le condizioni anorn1.a li di. posizione e nutrizione andrebbe irlconLro a p roce si di ulcer.~ zione. Però in n1olLi ca i tali isolotti n1an<·o r10 e all ora l 'A. invoca l 'azione di IJa n1i e costrizione vasale . La cura con si t e n·el praticare innanzi tut.to una digiunostomia p er nutrire i n1alaLi cl1e .a n1otivo del vomito conLinuo va11no incontro alla cach essia p oi alla c ura dell '11lcera. Nella Clinica di Berlino si è l,J aticaLa la esofago g·astros Lomia essendo tutt~ ulcere basse ; in un caso si fece in 2° tempo una l e ezione del traLlo di ,esofago comprendente l 'ulcera . La i11ortalità è natural1nente alta. V. GHIRON . 1

Le gastropatie allergiche. Paviot e Renè ·Chevallier in un poder osiss imo lavoro (Le Journal Lie J)1éd. de Lyon , 11. 385, 20 gennaio 1936)) con1piono una de~r.rizion e completa so tto Lutti i pun ti di vis ta, di quesLo in1po rtante argomento. i sa infatti ch e oggidì si h a una g rande tendenza a inquadrare n ella aller gia m olte afftzioni si ch e ·err1br a ch e l 1allergia estenda ()gni g:iorno il uo domi11io. Tra gli altri i~ .can1po d ella anafilassi digestiva è tra c1uelJ1 cl1e i van più es tendendo : n1en o not e, sebb en e da più parti g ià segnalate ~ono le ma11ifestazioni gastrich e della a ller gia . Gli L\A. dopo avere riportato_ u~ n?tevo~ c numero di' osservazio11i person ali d1 cui ' arie ('On controllo operatorio vengo no ad amn1~lt~ rc-; i fatti seguenti ch e è ben e siano conosc1ut1 e ricordati: 1) Le gastropatie aller gich e si manifest~­ no in soggetti en sibili zzati ad un dato .an tigene e per lo più alimentare. Questo an.t1gr· . ~cate n a Lanto i fatti gastrici quanto gli altri {e11on1eni di a n afila ·si generale. 1

1

Gli interventi cl1irurgici dimostrano l 1assenza di vere Jesion1 i11 detli malati , o per Jo r11eno la loro lieve er1tità. 2) Gli esam i radiologici di111ostrano delle inJn1agini a volle tipiche per lesioni org·anich e più gravi, i11a ch e si differenziar10 per la loro en or1ne fugacità e variabilità. 3) Gli esan1i gastroscopici m ostrano delle lesioni ed en1atose en1orrag ich e cd erosive della rrJucosa gasLrica variabili e fugaci . ±) Le lesioni en1 orragich e o er vate al gas troscopio son o i11 tutto sovrapp·o11ibili a que lle ch e si trovano in caso di accidenti allergici di a]t.r a natura, e a quelle ch e si h anno negli animali p er a nafilassi esperin1en tale. Lo stesso si può dire per le erosio11i gastrich e fugaci del] ' uomo e quelle ottenibili sperin1entalmente 11ella cavi:a con sensibilizzazione locale . 5) I 1r1,e todi di sensib ilizzazion·e n on ~pe­ cifica hau110 azione . t erapeutica i11cliscuti·bilc $U queste gastropatie a llergich e. Ma opratt utto è stato possibile isolar e, m edia11te ultrafiltrazion e del p·r odotto in Lragastri co della di1

ge~tion e }Je psic~ del~ 'alb~mi'na a l~111~11~a re r~­

sp·or1sabile degli acc1dent1 , un pr1n c1p10 antigenico dotato di potere scat ena11te n ella ca' ia e di u n'azione dese11 ·il)ilizzan te sp ecifica ncl l 't1on10. È sop1ralutlo in vista di qu·e sta ter~1 pia specialissin1a cl1e queste g·aslropatie allergiche n1eritano di esser e ~sol at e . TI Io: o i11t i 1no m eccanism o patogene11co re. ta per o estrcm.amente misterioso. IJ. ToNELLI.

Sopra un caso di diverticolo di ~Ieckel perforato coincidente con ttn tumore dell'appendice. I . Ilenri ch sr,n (La Presse Médicale, n . 98, pag. 1979, 193·5) illu tra il caso di ur1a ragazza di 19 anni , con antecedenti fa111iliari e p er son ali n eg·a l ivi: cl1e era t ata colla il g ior110 prim a da violenti dolori a lla 1nelà i11feriore dell 1addom e, dolori cl1e il g iorno dell ' ingres~o in ospedale si accentuaro110 accon11)agnandos1 ancl1e a vomito , a feb·b re fi11 0 a 38°6, a polso 120. Lo stato gen erale in ' ece er l buono ; le feci di aspetto norm.ale. Obbiettivam ent e : cli fesa acce11 l ua ta i1ella m età inferiore dell'addome. Operala d 'urgenza con diag·n osi di appendicite acuta, fu trovata e a portata u11 'appen dice 1~11ga, rigo11 fì a .e di .cor1 ·i..• ten za aumentata ... pec1e n ella m età inferior e. el piccolo b acino presen za di liquido Lorbido ed e I)lorato l 'il eo fu trova lo ar1cl1e e as1?ortat ~ u11 d iverticolo di ~Iec k el ch e i) re~e n tava i ... eg111 di un 'ìnfiammazio11e acuta ed tin a J)Crforazione ulla ua faccia anteriore da cui fu ori t1~c i' a dcl liquido intestinale. L 'e ame ist ologico dell 'app e11dice dirnostr,) la pre enza di un tum ore carcin o~d,e. , Il ca o è inter essan te per ]a rar1ta de Jl :l"--..ociazione di una diverticolite co11 t1n tt1n1 orc dell 'appendice. G. Gr,nLE.


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« lL POLJGLlNICO n

Appendicite e car-ciuoma dèll'appendiee. H eine- (Zbl. Chir. , n . 44, 1935) i·iporta il caso di u11 uo1no di 53 anni cl1e fu operalo d ' urgenza p er un a ttacco acuto di a1Jpe11dicite . L 'esan1e del! 'appendice dimostrò ch:e i1ella 111età distale er a in att.o un p r ocesso acuto f) en11no11oso ul. ceroso; n el 3° m edio , ove il lume era quasi oblit erato, l 'esame istologico 1nise in evidenza un ade11ocar cinoma . Secondo l 'A. questa lesione h a favorito l 'insorgere della appendicite cr eando con l 'occlusione del lume una cavità chiusa. 1

P.

STEFANINI .

Un caso di edema generalizzato in un resecato di stomaco, guarito con opoterapia gastrica. M. Hetousck (1'1r ch. m al,. Apr>. Dig. Nutr. , 9, 984, 1935) riferisce di un uomo oper ato tre a1Jni prir11a di r esezione gastrica p er ulcera, ch e c..0111inciò ad avere u11 progres ivo edem a ascenàente, senz.a alcui1 rrt.alesser e, ch e non era di origin·e r e11ale o ca1di'a ca. U11a terapia gastrica con somministrazione di g r. 200 di Estomon su cldiviso in parecchi giorni fece scon1parire completamente l 'ed en1a. l .1asciato l '08 pe<lale, è tornato dor>o alcuni mesi co11 la s tessa sinton'latologia ch e è di nuov? sc01npar a con una terapia gastrica. Il pa71ente però, ch e er a in g ravi condizion.i di sa· J11le, è morto J)er una bronco1p olmonite intercorre·n te. U. BRACCI. 1

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Gli antisettici intestinali. Il titolo di questo articolo di S. R. in Journ. des praticiens del l 0 febbraio 1936 ci fa ritorn ar e ai t empi non 1011ta nissimi in cui co n qualch e cartina di salolo o di benzonaftol il m edico si illudeva di disinfettare l 'intestino, ci'oè di combattere alla ra dice le infezioni a sede i~ te.stin al e, det·ermina11ti n1alattie sp ecifich e (t1fo1de) o non. ~I.a la moda dei così d·etti di infettant i intestina li no'Il deve essere del t t1tto t~a~o11tata a giudicare dalla frequooza con cui si sente parlare d,elle « infezion celle i11t.estina li », nom·e ch e si a pplica da mo1lti a quadri n1orb·osi vag·hi , ch e d·ecorrono con febb.ri'ci.at~ol e atipiche ed a sieroreazioni (quando SL pratican o!) negative. i\Iolto giustam ente, p erò , S. R . rileva ch e gli antisettici intestinali non sono destinati a r r.alizzar e un 'illusoria antisepsi intestinale, m a ch e .questa. d ev:e ess~r1 e intesa n·el senso di· opporsi .a dei disturbi (fern1ent.azioni , di'a rree) ch r posson o dare degli accidenti tossici . E r.01nbatt e opportunamente 1'uso d-el naftol , d el benzonaftol ·e simili, ch e eser citano un 'azion·e irrita11te e possono essere assorbiti in parte , c,011 la . conse o-uenza ch·e debborno togli&r·e al] organ1s1110 dello zolfo e d·el p ot assio p eT poter esser e elin1i11ali come composti olubili ; da. ciò la possibilità di esaurimento dell'oro-ao \11 ·1110 s tesso. 1

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[ A NNO

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J1:te&a n.el ~~nso ~i cu~ so1Jra, ,l ' an~i_sepsi inl e& tinale si fara anzitutto con ]a dieta latto-veget.ariana o latte-farinacea, che diminuì ce numero delle specie proteolìticl1e; così pure , la batter'iot eTapi'a (yogl1urt , f.ern1e11ti latti ci) forn1ando d ell 'acido lat.Lico riduce ìl numero d ei micr obi della ferm entazione. L 'acido lattico può essere prescritto 1Jecialrne11te n elle diarree colerifonni dell 'adulto come nelle diarree infantili; nell e prin1e, XX gocce par ecchie volle al giorno; nell·e seco11~e? pe~. un b·a mbino di 3 anni: 1\.. lattrco g. 2; Sc:1r. a1 cotogne g. 30; Acq. di t. g. 60. l11 cu cchiaino ogni 3 ore. ·C o·n il coli-b·at~erioifag·o, i ris ultati son o ii1certi. II lievito di birra è usato n elle affezio11i cutanee a punto di partenza in te tinale: u1t cucchiaino in un po· d'acqua mattina e sera r:rima dei pasti. I lassativi po~so·n 0 rappresentar e dei buo·n i anti's ettici, ma pr~.scritti a·d alta dose ·e sen za criterio, ~os.so110 dare l 'effetto contrario·, produc:endo irritazione. I .e fcrmer1tazioni inteslii1ali sono altr.esà ostac?late dal ta11nino, e dai sali di bismuto c~ran­ nigeno g. 1; Sotton ilr. di bisn1uto ; Carbonato di calcio ana, g·. 2,30; per una cart.; da prendere matti11a e ser a); ut i'le è an ch e il caolino (Caolino g . 8; Sottoni Lr. di bi muto g. 2; per una cart.; da prei1dere a dig·iuno) . Si è preconizzato l 'ossig··eno' : clisteri di 130 l:1nc . di acqua os igenata , n elle coliti ulcerose, eppur-e peros~ido di magnesio (g. 0,5 a 2,GO a l g iorno). Di azione rneno in certa è il carb,o ne animal1e. Nelle coliti ulcerose gr.avi, 10-25 g . al giorno, oppure in clisteri (50 g. per 500 di acqua). Ad alte dosi, può determinare occlusioni p er coproliti , sicchè può ordinarsi con della n1ag·11esia, ch e è lassativa (Carb·. anim. g. 80; MagJ1esia cale. g. 20; 2-3 cu cchiaini al g iorno a digiuno). ' Col carbone, può ordinar si la cloramina: Cloramina cg. 5; Carb. anin1. cg·. 30; p er una c:nrt. ; .1: al giorno. fil. 1

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PRATICA CHIRURGICA Medicazioni econon1icbe. 11 2° convegno per il risparmio dei i11ateriali di medicazione, t e11uto a ~1i1an o e di cui g ià demmo n otizia, si è orientato decisam·ente verso la . possibili Là di realizzare d elle econ omie evitando gli sprechi, più cl1e ricorrendo a surrogati. Rig·uardo al carbone di paglia, il prof. Va}(lntin1 descrisse un apparecchio per la preparazione. Il prof. Silva, per incarico del professor Alfieri', jndicò un mezlo i)ratico per utilizzarlo, e11Li o in,·olti di garza , assicurati con strisce di cerotto adesivo; si può anche applicarlo diretlar11ente. Si din1ostra un ottimo as-


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[.i\.NNO XLIII,

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sorb·entc; insudicia , ma lavare la b ia11 cl1eria è facile. Il prof. Donati riJ evò cl1e l 'i111piego d el cerotto fa ele àr e la spesa; in1beve11dosi, il carbone divieri r .pesante e. ir1ol·e sto. sopra tutto 1telle n1edicazioui sul torace p er g li en1pien1i (])Oicl1è il n1alato deve procon1bere sul lato operato); il carbone p r esenta per ò il vantaggio di un'azione &timolante le granulazioni. Il prof. ~1osso h a addotto una serie di dat i , da cuì risultano le econo111ie realiziate di r ecente i1egli ospedali di \Gen ova , senza ·a1cu11 rlanno per i pazie11ti. Ha i11esso in rilievo l 'utilità della garza orlata e d·el t essuto spugna. 11. prof. Masnata ha rileva1o ch e. n1cdiante il tessuto spugna - lavab·ile centin aia di vol. te - egli ha risolto il problen1a dell a sostituzione d cl coton e idrofilo , da lui completan1ente ab.a lito . P.

MEDICINA SCIENTIFICA Studio ltmorale di d11e casi di 1nalattia di .A.ddi· son ad evoluzione lenta. J. Decourt, A. Len1aire, Ch. O. Gui·llaun1in (Bu.ll. et J\tlé1n. de la Société Médical,e des Hopilaux de Paris, 9 m.arzo 193'6), hanno co111IJiuto un inter essante esam e umor ale in due casi di mo rbo di Addison ad evoluzi o11e particolarmer1te 1-enta (risp ettivam·ente sei ed otto a11ni). Nel primo di essi, un u o1110 di ±1 a., il quadro clinico era al completo : astenia accentuata, melanodermia , dolori lombari , vomiti, ipotensione arteriosa. Nel secondo, un.a donna di 42 anni, la m ·elanodermia era il sintomo predomin.a11Le., n1a ~1on n1an cava l 'ast·e11ia e i1emn1eno la ipoten sione. E d ecco i ri. ultati forniti dag li esami umor ali. Nessuna alterazione d el m e1.abolisn10 d ei protidi e dei lipidj : serina, g lo·b ulina, urea ·e colesterolo norn1ali. ~on alter a to l 'equilibrio acido-basico . Riserva alcalin a e pH normali. Ipoglicemia discreta. Ab·b ·assa1nento d el coefficie11 I e d i ossidazio11e d ello zol fo in entran1bi i casi e diminuzione d ei composti solforati lal>ili d ei glo·b uli in un sol caso. Qu esto fatto sta in favore d ell 'esistenza di u11a funzione delle capsule surren.ali n el ricam bio dello zolfo. ~1odifLcazio ni co111plesse d ell 'equilibrio n1inerale : è importante il fatto cp e gli ,. \- _.\. 11 011 hanno riscontra to lo scl1ema con siderato ca1 atteri tico dell 'in uffìcie11za urren ale: ipocloremia, ipon atren1ia , i1)erpotassien1i'a . Hann o invece trovato, in uno d ei ca i , un au111e11Lo co11 iàerevole d el clor o glob·t1lare e nell 'allro una iponatren1ia contrastante con la mancan za di ipoclor emia e di i11erpotassiemia co11servatrice. Di fronte a questo particolare quadro ~111~­ rale gli AA. non pos"'ono fare a i11eno cli ricordare ch e i lor o due casi ri·guardano una i>eculiare forma di 111orbo di Addison poco n1.aligna e ad evoluzione molto lenta. 1

VICENTINI.

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SEZIONE PRATICA

P.OSTA · DEGLI ABBONATI (;ura dell ' emofìlia . 1\.I d o lt. Nat. To1rL dj S.

. liiov. abb .

11377 :

Il.

1\. sco1Jo preven liYo , d ovrà e -!::ere co11 ig liato il maLrin1onio agli e111o fìliaci e alle discertdenti di cn1ofili:aci : solo i n1.a ·chi non col1)i li dal la m alattia poLreb·b ero coniugar i. Dovra11no esser e e Yita Le le azio11i Lraun1aticl1e, po sibili i1ei giuocl1i', n egli esercizi sportiv i, n egli sforzi e g1i 'i11terve11ti operatori ancl1e lie i. n o11 s t1~e LLa111e11le necessari. Per gli en1ofiliaci son o particolarn1ente adatte lo località soleggiate a clima t en1p cra to o caldo, in ri,ra al n1are o anch e i11 n1cdia mo1ttag·11a allo scopo di attivar e la rigen e razi'o11(~ e111atic.a . Sarà co11 ig liat o il riposo più o m e.110 con1ple to a seconda dei casi. L 'ali111enLazion e sarà abbondante nla non ecce .. si'Ya e costituita da alin1enti di facil e di gestione. Con sig liabile la car11e poco cot1a ~ fresca ; n1olLa verdura cruda; i10111odori ; mol1 a frutta fresc.a (ara11ci , limoni , n1·ele); vini sicuri in qua11tità n on abbondante . Con sig liabile la trasfu ·ione di i1iccol r qua11l i Là di sa11g u e (15-20 cc.) i)er via en d ovenosa ogni 4-6 se ttimane o per vi'a sott ocuta n ea u .. ando ~angu€ d i soggetti dello sliesso g rup1Jo <~ non ap11artel1enLi alla famiglia d el paziente. 111 ea~ o di emorragia i soli ti inczzi': compres. io11 e, zaffame.n to , cauterizzazion e; appli~7.icrne locale di a11tipirina in polvrre , di acqua os:i!St'IJ.ata . di siero n ormale fresco (cli n on più di 15 g·iorni) di soluzi·on.e di a drenalina al inillesin10, di soluzioni ipert onich e di cloruro di sodio e d i cloruro di ca lcio; di zin1en1a, di coa~ulen o, di clauden; le in iezioni sottocutanee di gela lina dovreb·b er o secondo a lcuni essere evitate negli en1ofi]i aci pcrch0 faci]n1ente seguite da forn1azionc cli cn1ato1ni co n. escarificazione su ccessiva. Se 11ccessario: trasfusione le11la di sangue di soggett o d ello stesso g rup1)0 non ap1)art cnentc alla famig lia d el 111.ilal o. Ne i casi i11 cui è di'n10. trab ile una e redo lue questa deve e"sere e11erg icnr11e111e curata. Da qua.lcl1e a11no è sla lc\ i11trodotta la tern]Jia o'rarica (Berlarelli-.Birch ; Y. an c11e il PoJ;_ clinico, n , 51 , 1932) in l>a e a con . iclerazi oni che sen1brano tra le I>iù ovvie e razionali : l ' en1ofilia colpisce solo i ma clii, ma v ien') t ~·asme sa diretta111ente at traver so le femmine Je quali po ·so110 pertanto a,rere la malattia ~o]o 11olen zi·almente J:Jerch è vi sarebbe in e ·..,e u u l nccca11i -1110 capace di mante11ere l 'em ofilia allo ...t ato di la tenza; ta le n1ecranism o arebbc r~ JJpre .. en taLo dalla funzion e OYarica in quan to l<l più s ran d c differenza tra soggetti 111ascl1i e fe1111ni 0 6 è nrQli organi sessuali . 1

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cc IL POLI CLI NI CO »

Gli entusiasn1i sulla terapia con estratti -0var1c1 sono oggi un po' diminuiti , tuttavia la c ura 1111 a11cora r1otevole valo1re pratico. &li an1eric.a11i in d icano le dosi degli estr atti usati in gra111n1i di gl11andola fresca impi egata ri.ella preparazio11e tlell '.estratto; semb.ra più r a1 ionale p e1ò la posologia in u11ità fisiologiche clato il variabile contenuto ormonico dellfµ-hi andole; e ir1 Italia abbiamo ottimi preparati titolati fìs iologicam·ente. ln pratica si potrà ~ot Loporre il sog,g·0tto emofìliaco a peri odi più o J11e110 lung·hi ài cura con estratti ovarici tot ali o folli colinici so1m n1inistrati peT bocca o per via par enterale alle solite dosi , controllando dj tanto in tanto 11 tempo di co~crulazione (il prcleYa111en lo del sangue dalle vene 11on presenta i11con, enicnti); potrà esser dato anche o vaio di 111aiaJe crudo o p oco cot to e i'n caso c he l 'erno filiaco abbia emorragie o debha es er sotto:p ost o a in tervento operativo, si intensi1fì.ch er ?t la cura col1e m odalità sopra espo t e. .L\.n ct1e ~·1i estratti epatici so110 sta~ i u sati J1ell 'er11o fili a I11a con poco su cces o. Lo Zeigdr oth i1el 1928 insist eva sul! ' i111portanza dell 'ap porto di viLamine n ell 'emofilia. J l sottosc ritto n el 1932 affermava che dov·eva .essere ·~enuto in massin10 conto e an cl1e1 n ella pratica, l ' utilità di alimenti ricchi di vit. e J1ell 'emouli.a , ,e succes.sivar11ente u sava tra i prin1i l ac . 1-as<.;orbico o vitan1i11a ·C per via e11do e11osa o per bocca n el1 e e111orrag·ie di , ·ar ia i1atura. Iiec.;entem·e11t e il .'.Bog,er (1\1 iin cli . Med. W ocli., n. 31, 1935) ha affermato ch e i11iettando p er via endov·e nosa l 'ac . I-ascorbico o ' iLa11una C (g. O, 15 al giorno per 2 m e i di ·Cebion in Iìale per uso endovenoso contenenti g:. 0,05 di ac. l-ascorbi co per cc. ; si può u sare a11ch e il Cantan, o per bocca di Redoxo11: tutti 1)r eparati di ac. l-asco rb ico) ha ottenuto risulta ti molto inporlanti e tabili p er vari n1esi in un gi·o,·a11e emofiliaco. J..'app·o rto di vitan1i11a a dosi .assai elevat e rappresenta pertanto . uno d ei più promettenti indirizzi n ella terapia dell 'e111ofilia. l\J. M Ess1J.\"1. 1

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Sieril'ità · niulieb re. .\ 1 dott. <.7iov. Pao. da Conf. abb . n. 8! 71. Le cau se della sterilità secondaria, dopo ltri parto, so110 m olte; domina l 'infezione puerperale ascend,ente gono·c occica che determini lesioni tubarich e; inte rvengono le lacerazioni dei geniLalì (la rapida perdita d·ello sperma a cui accen na può essere :prO\'Ocat a da lacerazion e perineale), le lacerazioni e le flogosi d el collo uteri110 , gli spostam enti dell 'utero (r eIJ oflessione puerperale) ecc. Non .è mai il ca o ·di dare uri giudi zio senza. l' esame ginecologico. P. G.

[ANNO

XLIII, NUl\iI. 14]

VARIA Sulla nocività del pane bianco. P . Delbet (Bull. de l'Acad. dJe Méd. , 11 febfraio 1936), dopo aver riv·e ndicato la priorità delle ricercl1e sull 'arg·on1ento , ricorda come Passey, facendo d elle esperienze sui ratti infestati CO.il il Gongylonen1a neo·p lasticun1 abbia constatato con1e questo parassita non produca delle lesiq11i n ei Lopi convenientemente nutriti , rr1entre in quelli nutriti ·esclusivam,einte con pan e bianco produca de lle lesioni d 'iperplasia epiteliale dello stomaco, lesioni ch e vanno fino all 'invasione della muscolaris mucosae. Ciò significa che l 'alim,entazione esclusiva con pane bianco rende attiva una causa d 'iperplasia epiteliale ch e resta inattiva n ell 'animale normalmente nutrito : in altri teTmini il pane bianco din1inuirebbe il potenziale di e·q uilitl-rio , la stabilità delle cellule epiteliali dello stomaco. L'A. ha ricl1iesto al Passey del pane ch e era seTvito a lle esperienze e ha potuto cons tatare ch e esso era il più povero in magnesio d ei vari can1pio11i esaminati. Riferendosi a lle sue ricerche anteriori ha così cr eduto ch e la caren za in n1agnesio del pane st esso fosse I.a cau sa della din1inuzion e di stabilità delle cellule epit eliali , diminuzione che aveva i1ern1esso a l ·parassita di produrre l e iperp lasie. Questa opi11ione non è divisa dagli altri' au tori. 1F usi1n aky, dall 'insi.en1e delle su e esperienz,e, ha affern1ato che le stesse modificazioni epit eliali i1e llo ston1aco si possano avere con una alin1enLazione insuffici,ente in vitamina A. Quale è la car enza ch e domina nelle esperienze di Passey? ·è quell.a di vitamina A, opp ure del m agn esio ? Secondo l 'A. esse possono ~g·i're contemporan eamente; ad ogni m odo queste esp01ien ze dinì o strano che l 'alimentazione con pan e bianco è capace di rendere attiv·e dell e cause di iperplasie e·p iteliali che non esistono n ei sogge tt i ben n utrit i : i1 e deriva anche ch e, in tutte le esperienze di cancerizzazione artifi cial·e, è importante t en,Er conto dell 'alimenta zj one . G. LA. CAVA. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Gtus. FR. ,STEFANINI. Sindrome da bacterium coli che simula una blenorragia da diplococco di Neisse r. - Tip. Tavecchi, Bergamo, 1935. E. D u RINI. La nu ova legge sanilaria. - R. Zannoni, Padova, 1935. U. NÒnJLI. Contusioni dell'addome e lesioni viscerali conseguenti. - L. Cappelli, Bologna, 1935. SAcco. Di iz n raro caso di lussazione d el 31) metacarpo. - Tip. ' rogliotli, 'forino , 1935. P. B ELSANTI. Intorno al m eccanismo di produzio- :. ne delle rotture sotbocutanee del rene. - Tip . Gan zetti, Como, 1935. R. F. VACCARE:lZA, G. P oLLITZER y R. F ERRETI'l. Iniagenes triangulares me.diastino-diafragmaticas por ret racion del lobulo pnlmonar inferior. - Libr. Las Ciencias, Bt1enos Aires, 1935.


(AN~O

~UJ\I.

X.LIII,

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SEZION E PRATlCA

POLJTICA SANITARI1\ \

Concorso - Revoca dell'avviso. i amn1ette concorden1e11te ch e la pubblicr1 a111111inistrazione abbia il roter e di revocare ~ 'avv-i~o del concorso, n1a per motivi legittimj , 1 quali de~o.110 . e ser e di.c l1iarati e sono, qui11di , conlrollab1l1. La efficacia d,ei motivi è relativa alla f.as.e del procedin1ento. durante il qua le ~01;ravv1·ene la cau sa amm1nislrativa ch e- del er1nina la revoca. i~ ubblicato l 'avviso del concorso , e prin1a c l1e sia scaduto il t er1nine per la presentazione dei titoli, l 'an1111i11istrazionc l1a un lJotere i1iù intenso, perch è ancora non ~ i sono nen1111eno costituiti int;eressi concreti e he possano lrovaro protezione g iuridi ca· dol>O la cl1iusura del con corso, la ·erntità del]a causa de:·e. essere . co~siderata anche in ra11porl o agli inlere s1 d e1 concorr·e nti ; .approvata la gr~duatoria , quando cioè il procedim ento è r:on1p1uto COll eftetti di:cl1uarati vi dellJ.a idoJleità , icch è c'è l 'inter esse del vincit or e for' eno temente protetto, il potere di r eYoca è n1 j11tenso. · Se, per es. , sopr-avv.en ga un nuovo ordinamento per disposizione di legge· o pe r atto a1nminis1rativo specia le, e lo scopo de l con.e.orso ~~n co_rrispo,n da più al le esigenz·e d el1• an1m1n1straz1one, la r evoca è leO'ittin1a. Si è • • l:°' ritenuto motivo idoneo il riconoscimento della i 1~ sufficienLe partecipazion,e di co·n correnti p er d Lfetto di p ubblicità dell'avviso. Recente~ente l~ .v Sezion·e d el Consiglio di Stato, con d e<1s1one 8 agosto 1935, n. 775 , ha con siderato '< legittin1i 111otivi di n1odifìcazione d el bando la urge nte n ecessità di provvedere ali.a terza -,;acanza ·verificatasi dopo la pubblicazione d el J,a ndo , noncl1è la convenienza amministrativa di p·r ovv·edere con unico co,n corso a coprire i . I re . posti di pri111ario chirurgo » . Questa risoluzione sern.br.a discutibile. Si trattava di una ·en1plice convenienz3: ~n1rr1instratva , la quale non poteva forse leg·1~t1111are una m o difi cazion ~, pert~rb~l.ri ce <li interessi J.egittimamente ~ia cost1tu1t1. ' . ~ p~rò da avvertire cl1e, in quel caso, le oper rlz ton1 del concorso non erano ancora inizi ale e c'era sol1anlo l 'atto di nomina della Con11nissione ·e la cnte11za , i)rudentemente n1oti,·.l.1ta, . ev~t.a la_ ])OSsibilità di eccessive generalizzaz1001. « es una operazione ch e possa d e011ir ... i di esple tan1ento nonch è compiuta , era s lata n en1n1c110 iniziata. Giacch è, . e la 1101nina della Co111n1issio11e esa111inatrice, con1 e all1 esì la pubb·l icazione del b,ando, siano a tti 11reparatori n·ecc sari · per la esecuzione de] ro11corso, r1011 1)0 sono con iderarsi co111e a tti d.i ~ :pl.ela111e11 to clel concor o stesso , i ql1aJi 1 in'1z1ano con le opera;r,ioni esecutiYe d e] l }a11do petla11li all 'a l lività clella Co111mis ione ~~ami11atric.e , os~ ia con quelle di scrutinio d e i 1

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ca11didati che tern1ina co11 la forn1az(one d ella g·raduatoria. Ora, n el·lp specie, /a, Coni1nissione esaminatrice 1io1i uveva nem m eno iniziato i suoi lavori. E n en1n1eno erano stati lesi i1.1 teressi legittimi altuali e con r r r li dei concorrenti. Se, invero, è a1nmi ssibi b ile· in lin1it·e di co11corso, la tuteta de ll 'inter~s~e del concorrente a lla legittin1a valutaz ione dell e sue pro"\·(' di capacità , qua11do a])b·i a titolo allo scrutinio , no11 è an1n1is ·ibile a lc u11 inter e.. , se tutelabile a ch e venga circosc ritta codesta \aluLazione a un nu111ero d ett: r111 i11ato di ca11~idali. Può costituire, dal i}unto d i vista esclu~ s 1v~r11e11te. personale , una utilità p er i candidati cl1e il ra1)porto tra il nu11 1cro dei conC ?!'r~11ti e ~ :posti . n1 es i a concor o ia qt1anto p1u o poss1b,1le r1.strc tto; 11on }) UÒ ccrta111ente tal e inteTesse contraJ)])Or si a lin1it c d el1 'attiYi1à clell 'a111111 i11i trazione, agc11 te 11ell 'interes, ·~ g·enerale, iJ quale rice ve tanto 1n.aO'o·iore u.tiliLà , qua11to I)iù cospicuo è il numer i d ei cu11correnti n. · QuesL'ultima con siderazio11e in linea di n1.as~ima è esatta, n1a deve essere int·esa con n1ol1a prudenza e i11 ielazione agli interessi con creti cJ1e si sono costituiti. ·e lo stesso criterio i)revaJesse oltre n1isura , cioè oltre il limit e n el qua le ]a ~e~isio11 e lo 11a circoscritto , i po· trehbe leg1tt1r11are ]a r evoca d el concorso in og ni. caso, IJer il fin e di assic urare la più ' lar(:rf'. parlecipazio11e d i concorrenti . Ma la d eci. io11e no11 dioe que .. lo: rifer endosi a quel concorso , per il quale il processo di valutazio11e r1 on ·era iniziato , e considerata la uti]ità an1n1inistrativa di i)rovved ere contempora11ea111ente :id altro po lo cl1e frattanto si era r eso vac~n te, la Sezion e ha ritenuto legitti1110 il ll10tLvo della n1odifi cazio11e dell 'avviso e irrilevan ti gli interessi <lei co·n correnti in qua11to era aperta soltanto la via alla possib,i lità di 11uovi aspiranti. . Si d eve te11er presente. sem p re. ch e il inag1strato non fis a principi n è e rone t eorie n1a risol,·e quìslio;:i con crete. c irco~ lan zi ate, ~ ad egua le risoluzioni alle l)ar1 ico1arità con11)le, :;e e varie dei &i11goli casi. 19

Ricordiamo il sempre utilissimo Monuoletlo :

Prof. Oott. AUCUSTO FRANCHETTI

M_.edico Provinciale presso la Direzione Generale della Sa.nità. Pubblica

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari Volume, in formato tasca bile, di pagg. VIII-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2. più le spese poetali di spMizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 0,80 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI P ostale Succursale diciotto - ROMA.

POZZI - Ufficio

(*J La i: resente rubrica è affidata all'a'\"v . GtOVA.!\Nl SELVAGGI, esercente in Cassazione, eon e. leg. del n ostro periodjco.


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IL P OLI CLI::'\lCO

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[Ai~NO

XLIII ,

NUl\l.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI I l bilancio del Ministero dell'I nterno. Discutendosi alla Cantera dei Dept1tati il JJilancio del Ministero dell 'Interno, I 'on. , .1sco ha lumeggiato la i11te11sa attività del Regime nel settore igienico-sa11 i tari o : riorganizzazio11e del C. ,S. S., cr e;:\zione del T. U. legg·i sanitarie, accentuazione <lell 'inùirizzo 1ec11ico-scientifico della Direzione ge11erale di Sa11ità, problema delle case rurali, organizzazione a nti1nalarice. ,_ che ha riportato un grande succe so n ell ".i\.gro pontino, attraverso I 'opera della C. R., che non va smobilitata.i - , cos truzio11e di nicq11edotti ed altri lavori di risanamento igier1ico, colonie climatiche, attività assist enziale, tra cui quella alJ e fa1niglie di combat1e11ti 11ell'A. O. Si occupa del pro})lema demografico. Crede che convengJ. agire en erg·icament e per ridurre sempre p i.i1 l a inortali là i11fan tjle. L 'on. DE l\lARSrco rileva ch e le })rOYYiclen ze l)er la lotta antitubercolare, per la difesa dell 'infanzia ecc. ·sono aspetli vari dell 'oper a del Fasci smo, che 11a abba11donato il co11cet lo clell'assistenza, per assurgere a ql1.ello del dover e e della sol iclarietà sociale. L '011 . To~rAS~LLI tratta cl elle opere pubblich e e dell'attività assistenziale. . In un 1nagnifico di..cor so, il sotloseg.r etario on. Bu1~FARINr-Gu1n1 ha illus trato la p erfetta ar<'hitetlura politica e sociale dello Stato fascista. H a docu1nentato la consistenza patrimoniale deg li Istituti di b en eficienza e as·~ i stenza: è valutabile i11 più di otto miliardi e 1nezzo di. lire, desti nati a scopi varì e di cui uno e ni.ezzo da elarg izioni e lascj li dopo l'avvento d el Fascismo. Per alcuni aspclti e ettori richied ono aggiornamenti n e i sistemi di gestione. In merito alle co11dizioni ig ie11ico:.sanitarie, os'Serva ch e esse n ell 'anno decorso si sono mantenute sodd isfa centi , il che prova co111e il Regime prosegua senza soste nella sua dec isa volo11tà di ttltelare l a salule d ella razzn. La 1rtortalilà generale è ri111asta quasi allo s tesso livello d ell'anno 1934, co11fern1anclo la progressiva diminuzione che in appena un decennio ha <leter111jnato un g u adag·no di circa 4 punti sul quoziente generale. Rilevante - come ha avYerli lo l 'on. relatore - è 1a d irninttz io11e di J11orta li là relativa alle malattie ii1fe ltive; tale ll10rlali tà, c11e prin1a gravava per oltre 1/ 4 sulla rn orlalità ge n erale, oggi vi g raYa appena per 1/8. ~ voi in1porla11te rileYar e, ch e non ·s i è aYuto 11e11 ·anno 1935 ne u11a d enuncia per 1nal al lie e oticl1e e per ,·aiuola. È i110 Uvo di compiaci1nenlo a11zi il conslnlnre che da dieci anni l 'Italia è i111n1une comp lela n1en te cla ques t 'ultima g-rave Inalattia. La lotta; contro la malaria h a aYu to una aiscipli n a sempre più org1nica e co1 npleta ed 11a reso più larga ed effi cace 1 'op era cli clife ~ a d ei laYorat ori, specie n elle g r a11di bonificl1e. Per quanto ri~·uarda l 'a11darn<>11to della n1alaria

11ell 'Agro Pontino, convjene pie11an1ente con I 'on. "\·isco, ch e la morbilità l)er 111aiaria in tutto quel lerritorio è· ridotta a proporzioni i11significanti. Assicura 1 'on. Visco che 1'organizzazione sanitaria llell 'Agro Pontino non sarà nè smobi]i tata, n è con tunque ridol la. La lotta contro la tubercolosj è i11 contint10 sviluppo. E dove roso seg·nalare per la st1a importanza dal pu11to di vista politico-sociaJe la recente mozion e del Comitato corporativo centrale per l 'estension e dei benefic i rl ell 'assicl1razio11e obbligatoria ai coloni e lnezzaclr i ora con rretata in un provvedin1ento leg isla Livo. Con ques ta realizzazione il Reg i111e manifesla ancora Hna volt a la ua vigile, cos tante cura verso le forti e fecor1de falangi .rurali. in g-u erra con1e i11 pare he11r111erite della Nazio11e. L"O. n1ette poi i11 evidcrtza che l o. Sanità Pubblica an.che n ella attuale con l in genza della r~ostra azione 1nili lare in Africa Orientale, si è ad<limostrala con1pleta1nente attrezzatJ e in piena · Cfficie11za, facendo front e a tutti j ntlOYi complessi J~ i sogni ch e l 'inte1Tso movimento di uon1i11i e di quadrupedi ha i1npos to n ell'ambito del territorio nazio11 aJe e specialmente n ei porti. Una trattazione particolar e nel quadro dell1 politica sanilaria e sociale del Regime, meritano I "infanzia e la 111aternit à. U11 printo aspei to che occorre rigt1aròare con viYo iuter esse è quello della niortalil à i11fantile, · sul quale si so110 i11trattenuli a11che ...g·li ortn. Visco e De Marsico. Solo in ques ti ulti1ni anni il Fasci sn10 è riuscilo ad imporlo co1l1e proble111 a decisiYo, i11ettendon e in evidenza ll1tta la portata sociale. ~1a p erchè sia po·ssibile ottenere rìsultati pii1 ampi e più efficaci di quelli sinora raggit1nti , il problen1 a deYe uscire d alla trattazione teorica di u om ini di scienza, altamente benemeriti, del res to, e trovare la sua soluzione integrale sul terreno pratico. Ciò si otterrà sol tanto col concorso òel1'opera apJ)assionata e sa piente di t utti i medici cl "Italia, ai quali mai clal Fascismo è stato rivolto inYa110 un appello, allorchè si è tra t la lo di difendere la sanità e lo sYiluppo d ella r azza. Le nurr1ero·se, organiche provvide11ze adottate al riguardo dal Regi111e, sernpre più e meglio a,pplicate, 11on possono condurre ad un ri sultato J)ie11am ente fayorevole, se non son o jntegrate d al1'op era pronta , efficace, assidua, dei n1edici ch e debbono senti re co1n e loro prin10, in1prescinclibil e dovere fascista , quello di contribuire con tutte le loro forze a riclurre la rnortalità nella inf:.inzia. Se la n'Ìortalil à dei ba1nhini entro il primo anno <1 i assistenza è sen sibilm en te dimi11uita , neg li ult in1i tempi, per effetto cl elJ e provYidenze fasciste sulla maternità ed infanzia, e·ssa è tuttavia, in a]cune zone, an cora molt o alta e su cettibile di notevole riduzio11e. Tn ques to campo, è d'accordo con l '011 . Vi co. d cYe essere particolarn1en te elog iata l 'opera d el Partito il quale attraYerso le colonie climatich e es tive, contribuisce così largam ente a rinyjgorire g li organisn1i i11fan lili <lelicati o affetti da gra-


lANNO XLIII, 1'u~f. 14J

SEZIONE PRATICA

cilità cos i il uzional e p er r en.derli più resistenli a qualnnque contagio . Occorre rilevare, ch e la crescenle attività, e la se1npre pit1 111anifes la eincacia d ei risultati otteI1uti , norl so110 valsi u crear e l a, unanin1ità dei con sen si s ulla bontà del! 'indirizzo seguito. Ma gl 'imponenti ris ultali ragg-iunti dimostrano quale .e qua11ta sia s tata l a attività (lell '.Opera ed autorizzan o a rivolgere- un Yivo elog·jo ai dirige11tj. L '() . tratta poi d ell a si1uazion e d en1og r afica. Nell 'insie111e, ·si tende a 111igl iorare sempre pii1 1o s t:l.lo sanita rio, ch e è fa tt ore fo11 damentale di forza e di pot en za. Il b ilancio dell 'interno è stato cli cusso anche .al Sena to; ne riferir e1no n el pros·si1r10 numer o.

Vaccinazioni antitubercolari preventive. Una circolare d el Mini s ter o d c Il 'In ler110 (Direz. ()en. Sani I à Publ1lica), in. cl a la 14 111arzo, invita i Sigg. P refetti e ]e autorit à as::;in1ilate a voler i.11teressar e i Con sorzi provin cia 1i a11 titubercolari, perch è, i11 ocrasio11e (l ella ' ' I Ca n111agna an tit t1·he r colar e, Ye11ga a t Li va la la n ecessaria oper 1 cl i propaga11da pre ~ so il p11bbl ico e presso i nledici a llo scopo di diffo11rl ere 1·l1 liUl ìl <l elle vaccinazioni .a11 ti tubercolari .

MEDICINA

SOCIALE

Assistenza sanitaria agli im1,iegati dell'ind11stria. Il 2;3 n1a.r zo, st1bit o dopo 1·asse111hlea d elle Corp0ra.z jo11 i, 5i sorto rju 11jt i a Ron1a i ra1)presenta11ti <lella Confeòerrlz ione f asc is t a clei lavor a tori del1·industriri e d e lla Confederazio11e fascista degli indus trjali i 'I U;l.li, portando a co11clusion e tra l 18 tivc precede11ten1en le iniziat e; h a11no convenut o <l.ist 1tt1ire ì 'a.ssi':;;tenza sa11i lar ia per g·l i i111pieg·ati <lell 'ir1dus lria. Con un t elegr a111111a se 11e è dato rtolì zia al i>t1ce. Le due Confederazio11 i s 'i11éontrer a11no per con-cordare le norn1e p er 1'attu az ione J)r a Uca e sollecita di tale assis le11za, ch e ve rrà r ealizzata co11 la -cr eazion e cli apposile Casse 111ulue provi11ciali.

Il bilancio delle corporazioni. Discule11dosi alla Ca 1ner a dei Deu11lal\ il bjlan • <'io d elle Corporazioni, il so l l 0~e~re lt1r io on. La11tini h a tra l 'al Lro, a Jlropo~ i to di assh;te11za n1al a tlie, ass icu r ato Ja Can 1era ch e , i11 accordo se1111>re più str el lo fra ] e Assor iazio11i di dalori di laYoro -e di lavora tori. i J)r orerl f cl n parte delle ri .. pe l Live Federazio11i d elle ~Iutu c i ndt1s lrjali ed agricole ad 1.tni. sempre piil efficiente es len ione e ad u11 111aggior coordin ai11e11 to dell 'alt ivi tù as ·i te11ziale. Co11 Jn vjg·ila11za assidua del ~ fi11i·s tero , ali 'arduo <'ompi to a l tendo110 le due nnz idcl 1e Ferlerazio11i m ala ttie , i11irartdo alla gra<ll1ale u 11ifj cazionc elci -servizi ed allo s11ellimenlo d ell e ge. tioni, i1ell 'j11len to d ( S}) ianare se111pre !1iù la Yin Yerso l a n1eta finale , egr1ala dalla Carta del LaYoro, dell 'a ~i cu­ r azio n e g e11€'rale contro le 111alatlie. 'Tra tt a r1d o delle As or i az ir11ti professio11a] i. ba tra l 'altro r ile,·nto il co11 lrihl1to cl~lo all 'alliYi lù .an li a11z ioni ~ 1a ed a .. s icurnlo ch e esse proYYed erann o a perfezioll ar e l 'a u lo1101nia eco110111ica della ~azi one.

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CONCORSI. PosTI

VACANTI.

RR. Prefetture.

Sono banditi concorsi per medici condotti n elle seguenti province: ALESSANDRIA, per Cavatore, Cereseto, Pozzolo Formigara, Serravalle Scrivia; scad. 31 maggio. ANCONA; proroga al 31 1naggio . AscoLr PICENO, per Comunanza del Littorio, Francavilla d 'Este; scad. 30 aprile. BRESCIA; p.roroga al 31 inaggio, ore 16. CATANIA, p er Acireale (condolla rurale) , Mascalucia, Vizzi11i ; scad. 1 g iugno . FonLì, per Savignano sul Rubicon e (l a condott a), Sarsina (l a co11dotta); scad . 20 maggio. LITTORIA; proroga al 31 maggio. :rvIESSINA, per Floresla , Franc::i,villa di Sicilia , Graniti , Novara di Sicilia, S. Do1ne11ica Vittoria ; scad. 30 i11aggio. P AVIA, per Mortara. ei a co11d.) , ~avia (fraz. San Pietr o in Verzo1o, condotla ester11a di levant e), Pi etr a de' Gioigi, S. Cristi 11a-Bissone; ·scad. 31 maggio. REGGIO CAL., p er S. Eufemia d 'Aspromonte, 1'aurianova; scad. 30 aprile. 'fRENTO, per lliYa (fra zion i di ago-TorlJole); scad. 31 maggio. UDINE, per Forgaria, Lusener a, Previsdo1nini, Spilimbergo; scad . 30 111aggio. v·ENElIA, per Stino d i Live11za; proroga a l 31 1nagg10. (Per notizie degli s tipendi, indennità ed altre informazio11i sui documenti ecc. ecc., chied ere il hando di concorso alle rispettive RR. Prefetture, Ufficio del l\lf edico Provinciale). GENOVA-SAMPIEHDARENA. Osp,edali Civili. - ,Scad. 20 maggio, ore 16; p rimario chirurgo ostetricoginecologo; t itoli ; non1in e per 5 a11ni , conferma rli 3 in 3 ann i ; L. 6000 lorde, partecipaz . 35 %. ·Chied er e avviso. Rivolgersi alla Segreteria, Corso Onofrio Scassi. PALNl A CA~LPANI.\. (Napoli). OszJedale Civico « Biagio L auro ». - Scad. 5 maggio; direttore sanitario e due m edici aggiunti; assegno ann u o L. 720 a titolo rimborso spese; l 'assegno verrà aumenlato a J.... 3000 non appen a le condizioni finanzia rie d ell 'Entc lo con sentano; al direttore L. 500 incl r nnità di carica, 50 % in cassi ricoverati per proprjo conto. 1'assa L. 10,10. Per altre condizioni rivolgersi a lla Congregaz. di Carità. RoMA . .Yinistero dell 'Educaz. Naz. - Sono ban diti i con cor si alle seguenti cattedre nella Facoltà di medicjna e chirurgia: Anato1nia umana normale (~arma) ; Farmacologia (Ca lani a); Fisiologia u1nana (Sassari); Patologia genern1e (Cagliari); Patologia speciale medica e metodologia clinica (Catania) ; Anat omia e istologia patologica (Sassari) ; Clinica delle mala ltie nervose e m en tali (Niessina); Clinica os lelrica e ginecologica (Sassari).

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TonI (Pe rugia) . Ospeda le Ci·o ile. - Scad. 4 maggio, ore 16; chirurgo primario; L. 11.000 oltre c.-v . e partecipaz. 50 %; 5 quadrienni d ecimo; e tà li1nite 40 anni. Tassa L. 50,20. llivolgersi alla Congregazione di Carità.


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IL POLICLI NI CO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 111 esi lo al concorso p er una n1onogr afja .Cl i n1eclicina ai Littoriali della Cultura e d ell ',\rte, la Cor111n ission e giudicatrice, presieduta dal prof. G. Petragnani, h a formato l a seguente cla·ssifica : l" Lucci Loren zo, !\'Iessina ; 2° Bucco To1n111aso, Napoli; 3° Lar a lo Vito, Bari ; 4° Rend a Marino, Napoli ; 5° Fangoni Giuseppe, Bologna; 6° Lecchini SilYio, Sien a; 7° !\'I arcer L an1b erto, Padova; 8° Boe_ ri Enzo, l\1ilano; 9•1 Galli Federi co, Ron1a; 10° Zava Livio, Padova. Il dolt. Pierre Fredet è eletto membro titolar e dell 'Accqden1ia di Medicina di P arig i , nella Se;d on e dj chirurgia, come su cce ·sor e del compianto dott. Walther~ Il dolt. R. l . Ifopff è n ominat o presider1 le dell '1\ ssociazione odontolog ica argen.tina. Il prof. Ceferino Orol Arias è n omin at o presid ente della Socie tà argentina di dermatologia e sifi lografia. Il clott. Jay111e Pogg i è nomina lo presider1t e de] (~oll egio ]Jrasili ano d ei cl1irurg i. La Socie tà n1edica d egli ospedali di Parigi h a eìetto presidente il prof. C. Rist, ch e su ccede al prof. En1i le Ser gent. La Soc ie tà d ei chirurg i di ~arigi ha eletto preside11te il dott. André 'fr evès. Il do tt. Ombrédan11e, l)f ofe ore di chirurg ia i11fa ntile e ortopedie~ alla Facoltà di medici11a di Parig i, è nomina to president e òell "Ufficio l)er1~1 a­ nente d ell3, Socie tà internazionale di or loped ia. Il d o lt. J osé Bon aba è nominato direttore del1'Is litu lo di cljnica pediatrica e d i puerj cul tura a MonteYideo. Il do l t. A. Baird H asling·s ha r assegnato le di111issjo11i da professor e di bioch im ica all 'Uni~er ­ si tà di Chicago, per accettar e il posto d i professore d i cl1in1i.ca biologica · all 'U11 iversità di Bosto11, quale su ccessor e di O. I·' olin .

NOTIZIE DIVE R SE La 6a Campagna antit11bercolare. Tutt a l a slampa h a d at o e con tinua a dare am}Jie no tizie Sll ques la gra:i1diosa manifestazione naziu11ale; pertanto J)Ossiamo esimerci d al riferirne gli Yiluppi e ci limiti a1no a qualch e accenno. 11 2 inarzo il Duce l1a riceYu lo a Palazzo \ ' e11ezia gli or ganizzatori: ·sen. Maragliano (anche in rll.})!Jresentanza dell 'on. Paolucci), on . Morelli, prof. Boccl1e l ti, en. Cren1011esi , i con s igli direLtiYi d ella Federazion e e dell a Croce Rossa, i presidenti e delegal i d elle sez io11i r egio11ali d ella Federazione; erf1110 a11che prese11 U il rl irellore general e della étni tà Pubblica e il presidente dell 'Jstitulo Nazionale l~~asci ~ La della PreYidenza Social e. Il sen. Marag·liano e 1)0 e le diretlive d ella can1p a.g n a; il Duce procod è p oi all a co11seg·na dei premi a ~ egnati ai Consor zi a11tit ubcrcolari ch e più si sono di sti11ti 11ello "' cor so an110. Gl i or g::tnizzatori sono slali a11cl1e riceYuli da S. , . Pio Xl , il quale ha termto u11 efficace di~c or o. Impone11te è s lala l 'inaug·ura zione ufficiale della r an1pag11a , t ent1tasi a Roma il 29 n1ar zo n el Tea-

lA NNo \LIII , NuM. 14J

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Lro Real e c.lcll 'Oper a, a ll 'uugu::, lu l1re~enza di S. M. la Regina d 'Ilalia; alla ccri1llon ia sono inlervenu te le più alle gerarchie e a ulorilà dello Stato, rapprcse11Lanti d ell 'Eserci lo, della Scienza, clell 'Arle; il discor so inaugurale è s talo pronunziat o dal J)r of. l)e lragnani. S. S. Pio XI h a in1parlilo la beuedizione apo·sLolica a tutli coloro ch e si ado1)rer an110 e si adoperano n ella lotta co11tro la L.ubercolosi, specialrnente nella « Giornata d elle due cr oc1 )).

Gruppo cardiologico italiano. Per riunire, a11ch e ques l 'a11110, <JtLa11 li inedici, n11alomici, fi iologi e patolog i si interessano a que.. tioni ch e h a 11no riguardo alla fisiopa lologia e alla clinic1 d ell 'a1)parato circolatorio, viene indetta la II riunio11e d el Gruppo Cardiologico It ali ano il 25 apri le 1936-XIV alle ore 9 · antim. a Milano nel! 'a ula d ella Cli11 jca ~1edica Generale della R. Università in Yia Francesco Sforza 35; 1)ron1olori sono i proff. L . Zoja, C. Frugoni , D. Cesa-Biancbi, C. Pezzi, D. Pace. In questa r iunio11e saranno sYolte le due seg·t1en ti relazioni: C. l~oà, « 17isiopat ologia delle zone vasosen sibili »; P. Bened etti, << Nuove propos le di Yalutazione quanlitaliva morfologica e funzionale d el cuore ». Seguiranno la discussion e s1111e relazioni e le comunicaJZioni cl1e venissero a11r1unciale, per tempo, sullo stesso argomento. Chi vuol prend er e parte alla riu11ione è pregato di inYiare aJ pii1 preslo l 'ade- io11e ; iJ1òicare i tiloli delle eYe11luali com un icazioni cl1e desidera fare; consegn ar e prima d ell a sedut a il testo delle eventuaJi comt1nicazioni, dovendosi Sltbi lo provved ere· alla pubblicazione degli Atti della Riunione i n u11 nun1 e ro i-.;ec ìnle cli cc Cuore e (~ircol azio11e )>; rivolgersi al doti. Ercole Buccianli , R . C.liu ica i\ledica f7enerale, Yia Francesco Sforza 3.3, ~lilano.

33° Congresso italiano di ostetricia e ginecologia Il XXXIII Congresso Nazionale d e1l a Socielà Ita liana d i Oslelricia e Ginecologia si SYolgerà a Mil nno dall '11 a l 14 oltobre, nell 'occasione della ceìelJralìone del tre11Le1111io della Cli11ica « L. Mang iagalli )> (fonda la d a ì\tian giagalli nel 1906) e del ri1111ovnn1ento edilizio di e·ssa . Il prof. Alfieri h a i11iziato il laYoro cli organizzazion e d el Congresso di wlilano . La parte scie11Lifica d el Con gresso comprenderà le seg11e11 li r elazioni: « Il car ci11on1a e11clocavitario dell :utero )> (rel. p rof. G. Dellepiane, "'ovara); cc Il ricambi::> ir1 g·rruvidan za » (r el . prof. R. Bompiani, Paler1no) ; cc La rnortalità malerna p er cause ostetri che » (rel . prof. P. Gaifaini, Ro111a). 8. E. il ~Ii11i s lro della Ec.l u cazion e ~azionale ha r ece11temente J10111inalo - secondo le n11ove d isposizio11i - il n uovo ufficio di presièle11za della Socie tà, così com})Osto: presidente: prof. Paolo Gaifa111i ( Ro111 a); Yice-pr eside11Li : prof. Er~ ilio F erron i (l' irenze), prof. , -alerio Arl om di San I ·•.t\gnese (Ron1a); segretario: prof. i\1. 13. Cetroni \Ro1na ì .

Altri congressi e

conv~gni

prossin1i.

J.ja Società inlernazion ale di gas lro-en1erologia, d 'intesa con la Con1pagnia delle ru::que di Vichy, organizza dal 13 al 1 ~c l1 en1bre 1937, una «settimana gaslro-e11 ter0Jog ica », la truale con11)renderà due congressi: 2° Congresso intern azionale cli gas tro-e11ter olo-


f•.\NNO X.LIII,

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SEZI ONE PRATJ C.\

gia, a Parig i, dal 13 al 15 se lle111bre, ·~o llo la presidenza d el prof. l)ierre DuvaJ. Teini : cc La diag11osi precoce del cancr o gas lrico »; cc L 'occlusione acu la e cronica del lénu e ». Seg·r etario ge11erale: Dr . Georges Brohée, rue de la Concorde 64, Bruxelles, Belgio; Congresso i11ter11azio11ale sull 'in ufficien za epatica, a Vich y, daJ 16 al 18 setlembre, sotto la presidenza del prof. l\1. Loeper. . egr et ario generDlc: ·Dr . J .' Aimard, rue J.. ardy 5, Vichy , Francia. Lingue ufficiali sara11110: il francese, l 'inglese, l'italiano, ' lo S}Jagnol o, il tedesco e un a ling ua slava. _ La quota annuale d 'i·scrizione alla Soèiet à im porta 350 franchi belgi; dà diritto a ricevere le pltbblicazioni cl ell 'Ente éd a partecipare alla Set timan e! ga5lro-ent erologica. Il 24° Co11gr es ·o francese di 11H:~di cina è indetto a Parigi dal 12 a] 14 ottobre, sollo la presidenza del . prof. l\!Iarcel Labbé. Te1ni : cc Me11ingiti acu te curabili »; cc Le sindromi paratiroidee »; (( Le m~­ dicazioni del simpatico ». Quota: 100 franchi per i rncmbri effe l livi e 50 per gli associati . Infor1nazioni dal segretario, prof. Har vier, rue du Bac 1, Paris Vile.

La Società lede ca di pedi a lria si riu11irà dal 22 al 25 luglio a W -iirzburg, so lto Ja presiden za del prof. J . Rie lscl1el (lnst. f. l\.ind ~rl.. r nn k.heiten, Medizinisclie Fakul tat) . 1'emi: e< Sieri an litos·sici e ba Llericidi »; cc Le an e1nie e le di at esi elnorr agich e n ell 'età infanlile ». In occasio11e del con gr esso s i terrà anche un'adunanza dei m edici della l ega tedesca per la tutela dei lattanti e dei piccoli ba1nhini . La Societ à tedesca d i inedicina inter11 a e di n eu rologia della Repubblica Cecoslovacca si riunirà il 16 e il 17 n1agg'io, sol to la presjden za del prof. R. Sch1nidt; t ema principale: cc I tumori m aligni ». Inforn1az ioni ò al Dr. Feuereise11, ' iVashing·tonova 9, Praha-II, Cet;oslovacchi a. Il congresso n azionale b elga cli neurologia e cli psich iatria sl adunerà il 26 e il 27 ·sett embre a Lova1tio e'-l a Bruxelles; ten1i: <t L 'i11tellig·enza nei 1naJa ti di ine11 le »; t< I tu1nori del lobo temporale ». ' Un co11gr esso d ei m edici igienisti della Francia ~ i11,letlo a Gre11oble p er il 25 giugno; sar à seguito da 0scursio11i n e] le lazioni t er1r1al i e climaticl1e d c•l Delfinato.

Corsi di perfeziounmento. Il 7° cor so inl cr11 azio11ale di a'lla coltura niedica . orgn11izzato drt L . W . 'fo111arki11 , aYrà luogo dal 5 (v ppure dal 7) cll en1bre al 21 clten1l>re 193G, i11 Atene, so tto i l ·pa lrona to del llc Gior g io II <li Grecia e so tto gli a uspici cl ell ' Uuiversi tà d i Ale11e, co11 l a cooperazic ne d el minist er o d ell 'Igien e. Saranno lral tati i seguen ti oggclti : Affezioni cardio-vascolari; Chirurg ia: a) ortopedjca, tral1m at ologica e riparaLrice, b i tor acica e gastro-enlerica, e) generale; ~Jed ic in a t rOJ)irale, subtropicale e malatlic i11fet U·.-e; Dern1 a tologia; Endocrinologia; Tuberco· losi ; ( ~onfere 11zc libere. Il cor o sarà presieduto déll prof. Du li11 , r cl lorc clell 'UniYersità di Bruxelles. Si terrà l111a co n1n1e111orazio11e di c111inen1i s tu diosi .. con1parsi. cl1e h anno mngg iorn1e11t e contri·

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builo a risolvere il 1)r olJleu 1a delJ a n1alari a: ?\la11. on, Ross, Laver au , Go lgi , i\ifarcbiufava, Celli , (;·r assi. Son o ii1 progra n1111a delle escu r ioni 11ella (J.r ecia antica. Segr e tario ùel corso è il dott. l\ilarcel J.. aemmer. Per infor1nazio11i diriger si al segr etario ge11eral e : Dr. L. vV. Ton1ar.kin , Facul té de Médecj 11e, l>oulev::ird de "';-alerloo 115, Bruxelles, Belgio. 11 57° Corso di i1erfe1io11ar11ento n ella Facoltà 111ed ica vie11nese è i11d e l lo dal 4 al 16 m aggio; c o1H~ern er ·, i prog·r essi della t erupi...L n ell e malaltie i11terne, COIL speciale riguar(lo alle zone lin1iti. Ri volg,e r si al Or. A. Kro11~eld , Secretar cler Forlbilclu11gskurse der Wien. n1ediz. Fa1c11l lii l, Porzellang u·::.se 2·2, "\Vien IX, .:\ l1stria.

Azioni giudiziarie. Alla Corte Suprer~ a dell 'Orego11 hanno appellato, dopo una pri111 a senten za sfavorcYole, due 1nedi ci citati d a un cliente che, in seguilo a un a llo operalorio p er asportazion e di una cisti branchiale i1ella r egione destra del collo , er a s ta lo col})ilo da paresi facciale destra e d a parali i parziale della spalla e del ])raccio destro. An1beclue le par li ricorsero a pcrizi .l 1ne<lica: conlro la perizia degli imputati, la q u ale soste11e"a ch e la p ar alisi fo:'sc~ ·s Lata proclotta da coritu sione del nerYo spir1aJ.e acces orio , la perizia della par le lesa cl imostrò ch e il nervo st esso era st ato dist acca to: i n caso di se1nplice contusione, all 'epoca del giudizio il i1ervo avrebbe avuto tutto il t empo di rigener arsi, face11do cessar e la l)ara lisi . Ciò accerta lo, e arn 1nesso che la le-sione er a solo impu labile a negligen za degli oper at ori , ~ on essendosi prodo l lo alcun incidenle n el corso del] 'operazione, la Corte confer1nò la sentenza di con(l an11a.

ichi della nostra impresa africana. La I>rincipessa di I 1ie1n onl e è varlita per I ' A. O. quale crocero·ssina, fulgido esem1>io di an1or e e devozione alla Pa lria. RileYiarr10 da cc L 'A vvcnire Sa11it. » dcl 19 1na 1 zo che il dott. Lemmi, cli 'Torino, capo-manipolo J11 eclico n ella Division e cc 23 l\tiarzo » delle CC. l\N. , cl1tra11te la b at taglia dcll 'Endertà dirigeva un J) ÌCcolo posto di medicazione aYa n zalis imo ; l 'ufficiale c0mandante la sezione di mitragliatrici pesan tj rimase feriLo e il Lemmi, l asciati i feriti in cura ag·li aiulanti, prese il ·suo posto e diresse con calma e sicurezza l 'azione, guadagnandosi un elogio dei Comando. ~ella cc

Presse l\Iéd . >> de] 25 rr1arzo il dolt. l\J;:irliny descrive ed illus lra l 'amhulanza chirt1rgica E, dire lta clal JJr of. Paolu cci sul fro1ìt e _seLlen I r io11 nle i l alo-etiopico. i ha da .A.ddjs Abebà che è colà g iunto uno aei

componenti della Croce Ros a olandese, il dott . V Dn Scl1elven, reduce dal fronte settentrionale. Egli l1a narrato che l 'Ambula11za è la la a~·~a­ lit a da irregolari abissini, i quali hanno ma ~sa­ crato i diciassette soldat i ch e aYevano il compilo di scortarla. Il dott. Sch elven aYeYa gli abili bruciaccl1iati da alcune pallottole che lo aveYano sfioralo, n1Cn · tre un suo collega, anch 'egli olandese, è rima . . 10 ferito .


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<C IL POLICLINICO

Un po' d-ovanqoe. La 2a. Conferenza medica internazionale del Pacifico si è te11uta a Sid11ey (Australia), nei locali della Scuola di sanità pubblica e di medicina tropicale, sollo la presidenza del direttore generale di tia11ità dell'Australia, dott . .T. H. L. C.'umpst o11. Speciale inleresse han110 destalo le r elazioni clel dolt. E. J. Rrennan sulla difesa della uova Guinea co11tro la n1alaria e la discussione sulla framboesia tropicale. La Conferenza Medica Pan-Indjana ha tenuto la 12a. ·sessione a Nagpur dal 26 al 28 djcembre. La djrezione dell 'Assocjazione n1etlico-chirurgica la lino-americarLa, organizz3ta a Lima nel 1933, è stala trasferita a Bue11os Aires; alla presider1za del Comitat o è nonùn;\to il prof. Araoz Alfaro.

T_ju Società Medico-Chirurgica Trevigiana si è adunata il 21 e il 28 febbraio e il 13 marzo, sotto la presidenza del prof. A. Bozzoli, as i.stito dal segretario dott. l\II. BorlolozzL Sono state fatte con1unicaz ioni da: A. Zanniol, ~1. Venzoni, G. Bonfi11i, M. Bortolozzi; G. G. Riquier; A. Grolla, A. Tronconi , F. Pezzato, G. Colesanli. · La Socielà Medico-Chirurgica Calabrese, ,Sezione di Cosenza, si è adunala il 30 nove1nbre e il 22 febbraio, so llo la presidenza del prof. Falcone, assis Lilo dal segretario doll. lVL Carbo11e. So110 stat e fa lle con1unicazioni d a: Sanloro, Casci aro, Di.ano, l\1isasi; Clausi-Scetti11i, Falcone, Rodotà. Il prof. la110 , ha r10Ya una .rapeutico zioni. I

Umberto Carpi., clell'UniYer ità di Mitenuto nella l{. Clinica medica di Geconferenza sul tema: Pneumotorace tee pleurolisi intrapleurica >l, con proie-

Il fascicolo di « Acta l\1Iedica Italica », des li11ato alla Medicina coloniale italiana, di pagin e 152, con numerose illus trazio11i , ha avuto un grandis·s]1no successo. Sono perYenuti al direttore, prof. P. Piccinini, moltissi111i ed autorevoli plausi; sopratutto va seg n alato un telegramma col quale il comm. Sebasliani gli ha comunicato il ringraziamento ed il con1piacimen to del Capo d el Governo. Ii Comn1issario Prefettizio di Bressanone (Bolzano), 11elle spese facolLati.ve straordinarie, ha pre,·e11LiYato la somma di L. 100.000 quale contributo del Comune per l 'incre1nento della città quale ce1i lro di cure fi·sjche e i1aturiste. Co11 tale misur a l 'An1111inistrazione slraordi11aria del Comune non ha voluto rimanere estranea al movimento cl1e Y11ol fare di Bressa11one u11 centro di cura. Si Lratla sopratutto clj attrezzare i11eglio lo sta)Jj I ime11 lo di cure fisiche, per n1ellcr]o in condizione 1]i rispondere al progran11l1a tracciato dal Capo <..lel GoYcrno, il qt1ale 11a manifestato l 'intendin1e11to ch e Bressa11one djyenga un luogo di cure 11alurisliche. Il sig. Carlo ì\egro ha lasciato circa un milione e mezzo di lire all'Ospedale Maggiore di Milano. 1\. S. l\[argl1eritn Belice (Agrige1ilo) si sono iniziati i laYori per la coslruzione di un ospedale, intitola Lo al dolt. U11ofrio Abruzzo, che ha la·sciato oltre un inilione di lire a tale scopo.

Il con le ' ' i1ado1na.l cli Barcellona ba messo a disposizione di quel Con iglio di assist enza sociale

»

~AN1'0

della . Catalo~na Ja so111111a di crea~1011e e _i l n1antenir11enlo fa11z1a.- . Or e ~ualche te1npo 011 milione d1 pesete l)t:r ~·o cellona.

XLIII, NuM. 14}

100.000 pesete, per la di asili-11ido per l 'inegl: a ,·eya già dona Lo }Je<1 .1le Clinica di Bar-

Alla Facoltà medica di Bucare::>l, jn seguilo al ri Liro dall 'inseg11a1ne11 lo del prof. N~1 nu Muscel, tit ola,re della 13. Cli11ica nledica , so110 i11tervenuti alcuni ,~~1nbiarn_en ti. . La cli11ica n~edica dell 'Os1•è . dale r 1lantrop1a, d1relta da Da111elopolu di·.·ie!,e 1n Clinica medica; quella dell 'Ospedale CoÌtzeu, rli ~ r elta da C . .Bacaloglu, diYie11e 2a; alla 3a, dive11uta ora vacante, il Consiglio di facoltà h a 11ominato il prof. ·N. Lupu, tito lare di anatomia patologica. Il prof. barone -~l cssandro Kora11yi, direttore <l ~ll a 3a. .Cli11ica i11edlca di Buda1lest , festeggerà in giugno 11 suo 70° co111plean110; })er tale occasione g li allievi preparano u.na pt1Lb licazio11e giubilare. Il 24 marzo, nell 'auJa magna dell 'Università popolare di Milano, solto gli au spici del ,Sindacato provinciale dei me(lici e del Sindacalo lo111bardo dei giornalisti, il prof. Aldo l\faggiori ha co1nme111orato . il dottor By (Alessandro C lericiì, ' · medico e scritlore.

Il minjsLro dell 'Educazio11e Nazionale ba stabili Lo che, nei rig uardi delle maestre madri , il periodo di assenza dalla scuola determinato da ragioni di ges tazione o di puerperio, ia co11siderato u1ile agli effetti dell'a11zianità di serYizio. Alle maestre che, per cause dovute a maternità ' ab. b1ano prestato meno di 140 giornate di sct1ola in un anno, non verrà applico la la decurtazio11e di ~ei J11esi di erYizio . Il dott. lribuna1e n1oglie e cadaveri,

Bu ck Ruxto11, riconosciuto colpevole dal cli )fa11cl1ester di avere a .. .. :rssinato la la ca1neriera e fatto sce111ni o dei loro è stato concla1111alo alla pe11n' capitale. ~

L 'omicida del prof. Anto11io l)arrozzani , France·sco :rv 1ancini, è stato conda11nato dalla Corte <l'Assi se cii Roma (I Sezione), come responsabile di 01nicidio preme<li tato, e11za alcu11 be11eficio o atlenuantc, all 'ergaslolo e alle con segue11ze cli legge.

Il 27 111:irzo si è spento a Pavia 1'011. prof. co1nm .

OTTORINO ROSSI Era nalo a Solbinle Co111a!:>co il 17 gennaio 1877. Nel 1912 vinse il co11corso per la cattedra di Sassari e presso quella UniYersità ri111ase fi110 a] 1924 r ico prend o a11cl1e la carica di preside di quella Jì'acollà ineclica . Nel 1924 fu chia111a to al1 'UniYer ità di Pavia quale direttore del la CliIJica delle malal lie nervose e i11e11Luli. L'a.nno segt1enle era no111in a to Retlore niagn ifico di quell 'UniYèr si là, carica cl1e occupò fino alla 111orte. Ludiosc e scie11zialo cli allo 111erito, lascia 111oltc e preg·eyoli opere nel campo d ella l)ato1ogia gener ale, d ell 'J\na lo1nia paLologi ca e cl ella· eurologia. La sua ya·sta produzione ha troYalo Jarga riso11anza rtell a starnpa scientifica italia11a e .. tra11iera. Conferenziere, seri ttore e scienziato, egli, oltre alla sua a lt iYità di i11seg1tnn le, svolgeva qt1ella di. condiret tore ctelìa « Ri' i la llfl li a na di Patologia ner· Yosa e 111enlale ».

-


[ANNO

XLIII, Nu1"1. 14j

SEZIONE

Era socio di parecchie Socic:Là scie11lificl1e, Lra le quali quella ]Jer il Progresso delle Scienze, quella ll3J ian a cii .l'1eurologia, la Soc. l\1edica di PaYia e la ,Soc. di Biologia, l 'Istituto Lombardo ecc. ~el 1933 fu chiamato a far parte d el Co1l'siglio Nazio11ale delle ·H.icerche e del Consiglio Superiore J.1er l 'Ed u cazion e Nazionale. Co11 la XXIX Legislatura Cu ele llo deputato al Parlamento. Parlecipò al conflillo n1ondiale, rin1a11endo sempre i11 zo11a di operazioni dal 1915 al 1918, raggiunge11do il grado di te11en te co1011nel1o medico e guadagnandosi u11) n1e<laglia d 'ar gen lo al Yalor injJitare e Ja croce di guerra . Durante il periodo b elljco fu anch e apprezzatissin10 consule11le neurologo d ella Ili Arn1ata e ii1segnaute alla Scuola me<li c3. cli Sa11 G iorgio di l\ogaro. Iscritto al P. N. F . O.al principio d el 1923, fece pnrle d ei Direttorio della Federazione ProYin ciale di Pavia. Nella l\I. \ -. S. :\. ave'a ii g rado di con ole gen erale inedico e 11ell 'Esercito di inaggiore gen erale n1 edico.

P . I.

B n1orto il dott. FRANGEsco f"'roRE, d ecano dei 1nedici inunicipali cli ~1ilano. ,\alivo di Altamura, nppen a laurea lo i trovò a Napoli colpi la cl a] colera, prodigandosi. Nominato i11edj co condolto a Badia ' San Salvatore in Tosca11a, vi sturliò il sa lur11isrno e Ja rnaln tlia dei n1inalori clel ~fon le Ami ala. Chiamato al Con1une di Greco vi sYolse la su a at 1ivilà anche dopo l ' anness io11e a 1\1.ilano. Era un fascis ta ferYe11 l ~ . P. I. Il doll. doce11 le :F. i~onnE s, r oentgen ologo n \' ien11a, è n1orto in età di 47 anni, Yittima dei rnggi X c.;o n1e g ià alcuni anni or son o il suo ~Iaes tro , prof. Guido Holzlu1erht.

f2 i11orto a Lo11dra in età di 80 a1111i

ir CH.\RLES B ALLANCE, rl1e ha molto co11tribuito ai progre si i enlizzati clall a cl1irurg ia d el sistema n ervo o: le sue ricerch e sull a p las tica dei n er vi , sul tralla111ento della p arali 1 facciale , sull 'exere·~ i dei tu1 nor i ei1cefalici , sulla chirurgia d ella colon11 a vertebrale, lo h anno falto universal1ne1rte conoscer e. 1\lalgro.do l 'e tà avanzata, continuava a ]aYor ar c nei 11l1ovi l aboratori cli chjrurg ia sp erimenlale, istil11ili dal Reale Collegio de i Chirurgi di Londra. Le quali là cl 'ingeg·n o e di ani1110 lo faceYano generaln1ente stin1are ed an1are in patri a e fuori; la su a Yita f11 u11 ese111pio di dignità e cli abnegazion e.

Le malattie infettive in Italia. NumeT'o dei Comuni colpiti e numer o d ei casi (fra parentesi ) .

Dent111z1c cl al 24 febbraio al 1° n1 arzo 1936: l\lor11illo 253 (1573); Scarlattina 128 (280); Pertosse 115 (477) ; -v-aricella 135 (346); Vaiuolo e vaiuoloide - (-) : Fc lJ.lJre tifoiùea 126 (187) ; Infez ioni _l)aratificl1e 32 (38) ; Febbre ondul anle 27 (34) ; Dissen teria 3 (3) ; Difterite e cr oup 262 (4G2) ; l\1cni11g it e cerebro-spinal e epide1nica 23 (28) ; Poliomjelite a11lcriore acuta 9 (10) ; Encefali te let ar gica - (- ); .\nchilos lom ia i 3 (3) ; Rabbia : nlorsica ture cli ani1nali rabbici o sospe lti 38 ( i5), dichiara la - (-) ; Pustola maligna 16 (16) ; Febbre }Juerperal c 37 (42) .

PRATICA

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RASSEGNA DEJ,J,A STAMPA MEDICA. D eu t. l)led. TVoch., 6 dic. -

ll"GTz. Mezzi narScaoLTZ. 1'cr a}Jia fun zio-

cotizzanti nloder11i. nale. f.lin. JI, ed . I t., 11 0'. - O. c,~TO:"J. Cirro i pign1entarie. ·_ l.. CAPANI. Neurofil>ro111a Losi mulliple. Arcli. Roun. d e Path. <':rpér. ecc., 3. - ~1. NASTA, b. CRACIUN . I111111unità ar1litubercolar e. Sperimentale, IV-\1 . - · l\i. Rr-Hzr. Spiroche losi illero-emorragica. - F. lVIAncn Esr. \ 'itarni11a E. L. Pozz1. Intiam111az. aller g ica i1ell a parete d elJ 'i11Les ti110 t e nue. Ann. d e l'Inst. Pas t eu r , di r. E. ~·l Ancaoux e A. ~I. D. JOLLY. Ciclo eYol uti' o con1ple lo del Pla 1n odiu111 falci1Jarun1 n el sangue c ircolante. ì. l\IA s soNÉLIA::\°. Sifilide La rd iYa.. 11cta 1\l ed . . cand., I-II. - I. :\. K \SAKORS. Polili aliler apia. - F. ~lAJ NZF.R. Nir luria. - H. IloTH:\L·tK:\'. l\ [agr ezza ilJOfi saria. Pa1ris 1\lécl., 2'1 clic. - Gincr.oJ. e o tetr. Deul. Jled. TVoch., 20 cli c. -- lln E>HAGEN. Trattr.n1en lo ci ell 'iper len siouc crnnicJ. Presse 1\!écl ., 1 clic. - E. )fARCH 0 1·:x e \ r. CHoRTN E. i\'1 alari n e reaz. di Henrv. • Jircli . Inl ern,. àlecl ., 11ov. R . J3. CAPP S. Sost a11ze )pertensive e ipert en , ion e arleriosa. - H . o.- ALT. o,v. AmiJoi closi r e11n.le. Riforma 1ilecl., 14 dic. - L . D ' A . 1AT O. L 'ora attual e dell a i11edicina inlerrta. - 21 di r . G. BuTTAFERRI. Fe1Lo111en o di o lacolo n el 1iqu or e nelle urine dei trau111atizza lj r ranio-rcrebr. Giorn . rli Batter. e I1nrnun. , d ir. - U. P.\G::\°INI. 11 lerren o all 'uOYO Petragnan i per ]a aifferenziaz. delle brucelle. - ~1. 'RAL TJ1TJ:\T. Sis lcn1a j·~ tiori1ario e fe110111e11i i111111l1111 la rL - L :\trcHEL \ZZI. Fcnon1eno Sa11arelli-Sh,,·arl z n H\11. J our11. A. Jl. A., 4 clic. - 1 ~ . F. CR ,\YER. Etiologia d el cancro. - J . FunTH e al. T~eu ce111i a. 1\"ntritiJon, 3. - .N. P ENDE. 1..\lh11 en lazione e hiot jpo i11diYiduale. - s. DF. c.\, DJA . •Alilnen ti e siste1na r egol a Lre endocrino- i1npa Li co. i\Iil11ch. A/ed. Ji:och., 27 clic. - K . LA:NGGE:\'H\N CER . Il n1iracolo cl ell 'e1110 .. la .. i .. p ontanen. D ent. 1\Jecl. TT 'ocli., 27 dic. TRoEsEs. Correlaz ione tra Yi la rni11e D eò A. l lrch. 11Ial. ,1pp. Dig. ecc., clic. - F. FEn~.\:'{DEZ e J. M. CL \ VER A. I... e g licPn1ie pos l-ins·nljnicl1e nell 'i11s11fficie11za e pnlica. - P . DocQ. Pa lo~enesi dell'ulcer a gas lro-d uod. J-lunch. Aled. 1Voc h ., 3 g en . C. EunR\RDT. Diagn o. i biolo!ricl1e d all 'urina. Deut. Jled. l~ 'och . , 3 gen . - B E IT Z:hE . F a ll ori di r esist enzél nell a t hc. poln1 . - Gn <\~zo'' . Diagno i precoci ecl erron ee n ell a g raYi rl anla e"\.lra11t.!'ri11a. Hae.mat ol.. X. C. Corrr. l n f1u en1a clell a Yi tan1ina (~ sulle cl ia le i en101ra g ich c. P ari s Jféd., 4 gen. Tl1herço1o·:'i. l 1'ch. Intern . Aifcd. , Clic . J . F . ,,-Eon e ~f . !\Drt\r s . St ea torrea idiopa li cn. J-T. H . BE\RD . Il can cro coi n e problema d el metn})ol i .. 1110. - 1' . L. ALTH \ usEN. In tolleranza per i cnrJ>oirlra ti e flora intes1ina1e. . 1cla Mecl. Scand.., III-IV. ~ . <;.. L1 v 1F.RATO r c. C. s.~LATA. Diagnosi di n1t1laria l a te11l e. t 1". L1NDQ1:JST. :\calculia. - F . T,E1nr. \ zion e d el rnagnetisn10 e del pole11ziale rl c l trico ~11lla respi razione. - G. P. s \ CH\R Of'F r n. ~r. \fo l':\ ... JJ ... k) . Ci lo to, sinoterapia .


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Journal ·.1. M. A. , 21 dic. -

E. , -. ALLEN e G. E. nu.ovVN . Aspirazione e pression e alter11e n el tratta1n. clelle occlusio11i ar teriose cro11. - W. BoURNE. A11es lesia os tetrica all 'eter e vinilico n ella pratica gen er al e. TiVi en . l{li n . .Tl1 och ., 10 gen. - i\IARBURG. L-'epiless!a co1ne problem a e n e) r apporti con la terapia. J ourrt. 1Vléd . Fran ç., clic. -- Porad enite ing uin ale (4a. m alattia venerea). Presse Nl éd. , 8 gen. - P. D1:rvAL e al. Polipeptidi sanguign i n el cancro. P. ENr1LE-WE1L e al. Criptoleu cemie. Sang, I . - A. P . DusTrN e CJ. WEIL. Reticulosi sinciziale. L ancet, 18 gen. - H . P . H1l\f)5\YORTH. Diabete m ellito in sulino-sen sibile e in su lino-resi stente. J. A. HENDRY e G. I. GRlFFITS. Seltice1n ia streptococcica trattat a con iniezioni di san gue. vVien. Klin . TVoclt. , 17 gen. - FALTA. Basi teoriche del trattam. del diabete. Rif orma M ed ., 4 ge11. - N. PENnE. Medicin a italica correlazionista ed unitaria . - 11 gen. G. M. P l CéI NI NI. La far1nacolog·ia n el nuovo ordinam . d egli studi m edici. G·i'orn.. d el Med . Pra t., dic. - C. PEHALLI . Occlus. d ella ven a cava inf. Nliin ch . zw:ed. W och. , 17 gen . F. KELLER. Pneumonite atipica. - H . F unTH. Gravid. extr aulerina a t ern1i11e; estrazion e di b ambino vivente. Deut. Med. W och. , 17 gen . - MAHLO . Fisiologia d el muco g astr. - STRASSLER. Ter apia dell 'ob e·sità. Ai/ed. Klin i /\, 17 gen . - S. THADDEA. Terapia m od erna del m. di Addison . - .J. PAL. Extrasistoli. J ou rn . A . M. A . , 28 dic . __.,. W. M . S 1l\1PSON. Ter apia febbrile artific. n ella sifilide. - J. P. ·LEAKE. Poliomielite con secutiva a vaccin az. an t ipoliomielitica. J·ou rn . iVer v. a. Ment. Dis., gen . A. J. E. AKELl\ITS. Aspetti psichia trici d el mixeòe111 a. Revue Neu rol. , dic. - G. PETIT e L. M ARCR AND . Encefalite acuta tossica sp eri m entale .

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XLIII,

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Rammentiamo /'Importante . pubbl/cazloae: T. LEWIS.

C. B.

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F. R. S.. M. D.. D. ::;c., LL. D., F. R. C. P.

DIREITORE DEL DIPARTIMENTO DI RICERCA CLINICA, UNIVERSITY MEDICO CONSULENTE AL CITY OP LONOON HOSPITAL.

CoLLEGE,

LE MALATTIE DEL CUORE per medici pratici Traduzione Italiana a cura del Prof. CIUSEPPE LAZZARO aiu th nell'Istituto di Semeiotica Medica della R. Univ. di Roma. I diretto d al Prof. CIUSEPPE BASTIANELLI,

IND ICE. -

PREFAZIONE. - CAP. I. INSUFFICIENZA CARDIACA. AFFANNO. - CAP. II. INSUFFICIENZA CARDIACA CON CONGESTIONE VENOSA . CAP. III. EDEMA CARDIACO. -CAP. IV. INSUFFICIENZA CONGESl TVA (Causa, Prognosi e Cu ...a). - CAP. V. COLORITO DELLA CUTE E CIRCOLAZIONE. - CAP. VI. ISCHEMIA CARDIACA, TROMBOSI CORONARIA . - CAP. VII. ANGINA PECTORIS. - CAP. VIII. IRREGOLARITÀ M INORI DEL POLSO. - CAP. IX. T ACHlCARDIE. - CAP. X . FIBRILLAZIONE AURICOLARE (T achicardia irregolare). CAP. Xl. BRADICARDIA, SINCOPE E MORTE IMPROVVISA. CAP. Xll. INGRANDIMENTO DEL CUORE. CAP. XIII. MALATTIA DELLE VALVOLE AORTICHE. - CAP. X IV. MA· LATTIA DELLE VALVOLE ATRIOVENTRICOLARI. - CAP. XV. IMPORTANZA DELLE LES IONI VALVOLARI. CAP. XVI. CUORE DA SFORZO, LAVORO ED INSUFFICIENZA . CAP. XVII. SINDROME DA SFORZO. AFFANNO DA SFORZO. - CAP. XVIII. CONGESTIONE POLMONARE, EDEMA E IN· FARTO. - CAP. XIX. PERICARDI fE . - CAP. XX. ENDOCAR· DITE BATTERICA. - CAP. XXI. CARJITE REUMATICA. CAP. XXII. MALATTIA CRONICA REUMATICA DEL CUORE. CAP. XXIII. SIFILIDE DEL CUORE E DELL' AORTA. CAP. XXIV. IPERTENSIONE ESSENZIALE. - CAP. XXV. AR· TERIOSCLEROSI, CUORE SEN tLE, M(OC..ARDIO. - CAP. XXVI. BRONCHITE ED ENFISEMA. - CAP. XXV II. STATO TIREO, TOSSICO. - CAP. XXVIII. MALFORMAZI ONI CONGENITE. CAP. XXIX. GRAVIDANZA, NARCOSI E OPERAZIONI. CAP. XXX. DIAGNOS I, PROGN0S I E TRATTAMENTO. IN· DICE ANALITICO. V olume di p agg. xx,256, con 45 fig ure n el testo. Prezzo: in brochure L. 4 5 ; rilegato in tela L . 5 2 , più le spese p ostali di spedizione. Per gli a bbona ti al Policlinico: in b rochu re L . 4 1 ; rilegato in tela sole L. 4 7 , in porto fran co in Italia. Per l' estero, ris pettivam ente. L. 4 4 e L. 5 1 . Inviare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI , Ufficio P ostale Sue, cursa 'e diciot to, Roma.

Indice alfabetico per materie. Ano iliaco ùcfiniliYo : p rola sso dell 'a11sa . . . . . . . . . . . . . . Pag. 630 effer ente )) 656 Antiset tici in Les linali . . . . . . . . . . )) 656 _.\ppen<licite e car cin o1n a <l ell 'ap pen <lice Avvelen am en lo da n itrato cl 'argen to e )) 652 aciJo ni lrico . . . . . . . . Bibliografi a . . . . . . . . . . . . . )) .652

(7orico rso: revoca de ll 'avvi so . . . . Cosm etici cau a di lesio11i cuta11ee

Der1na losi n ell 'a11e1nia . . . . . . . Diverti colo di ì\.Ieckel perfor a lo coincid ente con t u m or e ùell 'appe11d ice . . Eden1a ge11eraJizzato in r eseca lo allo stomaco: opoler?pja gas lrica . . . . . . . 1~ 1nof il ia : cura . . . . . . . . . . . . . . Eri te111a r . u dfl Livo p olimorfo: ez iologia E~o fa go: ulcera p eptica . . . . . . . . . G;rstreclo1111 n. tot ale per l1lc11s : a p etti del! 'e1nopoiesi . . . . . . . . . . . . .

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663 645

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Ga·stropa li e aller gich e . . . . . . . . . . Herpes zos ter inter cos tale : cura r apida . Jpert~nsio11e arteriosa: colesterolo i1el sang u e . . . . . . . . . . . . . . . . . T]Jertonia essenziale: fa l lor e cos til111ionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 1\-[«lattia di Addison a eYoluz iou c le11 la !\[edicazioni econ omicl1e . . . . !\1 e<ii cin a sociale . . . . . . . . . . . . P nn e bian co< i1oc ivi là . . . . . . . . .

J)ascoli G. : .febbre tifoide e 1)roclt1zio11e le tle-raria . . . . . . . . . . . . . . P jgn1en ta.zio11i cuta11ee in or ho e : l1a loge11es1 . . . . . . . . . . . , San gue : e111azic ellittich e . . . .

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. ·<;r vizi i gien ico-san i t ari . . . . . . .. Sifilide : m e l allopreven l ion e . . . . .

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Steril it à dopo u n parto . . . . . . . . . ~fubercolosi e pol111on e p olicis Uco ..

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Diritti d i proprietà riservati, -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati net Policlinico se n on in seguito ad aut:>rizzazìone scritta daUa Tedazione. ~ vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, resp .

C. FnucoN1, Red . capo . Rom a - Stab. Tipo-Lit . Armani di M. Courrier .


..\.NNO XLIII

Rorua, 13 Aprile 1936 -.XIV

Num. li>

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIO~E

I?~ATICA

REDATTORE CAPO: PRO!?. CESARE

FRUGONJ

Clinico Medico di Roma

ABBONAM.E NTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinaroli : Jtalia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZION I (pratica e medica) . (1-a ) ALLA SOLA ~EZIONE MEDICA (mensile) . L. 50- L. 60 (3) ALLE DUE ~EZIONf (pratica e chirurgica) (l-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 (4l Al.LE TRE SEZIONI (pratica, medica e cbirur.).

Un numero separato della

SEZIONE

MEDICA

o della

C1;11Runo1cA

L. 6; tlella

PHA'r 1cA

Italia Este ro

L 100 i L. 150 L 100 L 150 L. 1:25 1 L. 100

L. 3,50

J

SOMMARIO. Lavori

originali : A . Chiasserini:

La simpatecto1nia cervico-toracica per via anteriore: tecnica operativa ; a lcune indicazioni ; qualche risultato. Osservazioni cliniche : G. Michetti: Uontributo alla conoscenza delle lesioni renali da medicamenti antiluetiC'i. Sunti e rassegne: SISTEMA NERVOSO: M. Silbermann: L'importanza del s impatico nelle s indromi dolorose. - H. Ludwig e M. 1-lottenberg: R a dicolite saturnina . - ALLERGIA: P. Bordet: Allergia aspecifica. - R. Silvestrini : La sostanza P di Oriel. Divagazioni K. Glaessner: Il crudisra.o.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Sezione Laziale della • ociotà I taliana dì Gastro-entero logia. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA

l'kATICA: D. Vitturelli: Di sei casi di colich e r enali (di cui cinqu e da calco.losi) guariti spon taneaimente. -· OASISTICA E TERAl'ÌA : Eritema fisso essudativo da fenolft,aleina. - Gli esantemi influ enzali. - Il trattamento della vitiligo. - Il tr attamento del prurito. Il trattamento d ella scabbia cou il benzoato di benzile. - Nelle 'Puntur e da insetti. - Il valore dell'antivirus di B esredka in chirurgia. - DIAGNOSTICA : La eli1n inazione del Prolan nell'uomo. MEDICINA SCIEN'l'JFICA: Sul ciclo di sviluppo dei para~ sit i malari ci. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Ne lla vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, pron1ozioni ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stam pa medica. Indice alfabetico per materie. 1

PER

LA

LAVORI ORIGINALI La simpatectomia ee1~vico .. toracica per via anteriore: tecnica operati'fa; alcune indicazioni; qualche risultato. ANGELO CHIASSERI NI

Cl1irurgo prin1ario nell 'Ospedale del Liltorio i11 l\on1a.

La vi.a l)OStoriore, per rag·git1ngere i pri111i ga11gli dorsali e il terzo cervicale del si1111)atico, "'ìecondo la lecnica ideata alcuni an11i or so110 e.la _f\.dson , è quella più rren eralmente cono ciuLa e pratic;ala. Sen1brerebbe anche la più logica , dato cl1c i oprad eilti gangli· sono }l>iì1 viri11i alla facc ia po leriore ch e a quella anteriore ùel torace. L 'i11l ervenlo è abha ~ lan za ben regolato , ma, per eseguirlo , è r1e.ce ~1rio pa ... ar e LraYer o uno strato i11uscolare di notevole . 1)e .. ore: resecare la parte para,-ertebrale d ella }Jri'111a e pe o an-

cl1e d ella seconda cosla, rton cl1è l e corri pondenti apofisi Lra verse. Ol l re a ciò n on è raro cl1e la pleura ::;ia lesa , 1ne11Lre la si cli tacca dai co r1)i ' 'ertebrali; e talora il ri t r0Yan1e nto dell a co te11a del in11)a li co I}UÒ ri u c i r e i1011 d cl tutto agevole . Queste di1Ticollà, che i o s les o 110 avuto occa io11e di sperin1entare durante a lcu11i interr e11ti, mi indu ero a p r0Yare la via anteriore. seo·ue11do le n1odalilà de .. criLLe da Ga. k e Ros. nel l or o r ecc111e libro cc Su rg·ery of t l1e ·yn1 11a tl1etic n,er·vou syste1n '" La tecni ca di questo in1 cr Ye nlo l )UÒ essere così rias. unta : Paziente in lJO jzion e .. r n 1isedu la con teta e Lr. a e ruotal a dal lalo oppos to . l)er rendere i11e11 0 i>rofonda Ja ro sa . opraclaYico lare è utilr j)Orre die l ro i] i1101u·o11c dell~1 ~1)a lla un accl1 etto di ... a})})i a. n1e11tre il brac c io è tirato in ba o e un poro indi etro. Ane tesia l oca le, preceduta da iniezio11e di I c tg. di in0rfina, e ane$l C~ia J1a ale aYcrti'J1i ca. l11ci ~ ione in1 n1 cdiatan1en te so1)ra la eia' i cola . 1


676

<< 1L POLICLINI CO

vara llela a questa ed e te a dal 11i.argi11e anteti ore del cucullare a l capo clavicolare dell o stern o cleido-ma toideo (fig . 1-2). ezione ])a1·-

-

..

.

»

[ANNO

XLIII, Kul\r. 15]

Vi e11e co.. ~ postù i11 e villenza il tratto retroscalenico del! ' arteria : uccla' ia (fig-. 5). Si tratta adesso di farsi slrada, ]Jrocede11do lungo il lato supero-inter1to dell a pri111a costola, ·verso la faccia anterio re ùeJia colonna vertebrale. Per far que.. Lo, è di soli Lo neces ari o ezionare l 'arteria tr.asver sa del col lo, che dalla succla.: via si _p or la i11 a lto e ve r ·o i cordoni del plesso brachia le; talora con·vie11 e sezionare anche il t1onco tireo- cer vicale, ch e p uò origi'narsi n1olto vicino a lla i)recedente arLeria. ProcedP.11do clall 'a a11Li all 'indietro lungo la 1>rin1a cosLo]a, si sez io11a la fascia ch e si inseri~ce al m argi11e 111ecliale di questa, e si scolla g·radualn1entc I 'ap ice del ])O lrn one, ch e traspare traverso l 'inYo1ucro pleurico. Que ~ to si tiene abba ato IJer n1ezzo d i u11 a ·1)a lo]a n1olle ("'ono i11oìto a<latle le patole di 11ion1bo), cl1e nello $tesso tempo clepri 111e J'arler ia surc laYia, inenl re co11 altri cli,·aricatori si retraggono delica1ameut e i corclou i de] ])le so bracl1iale da un lato ; i muscoli <leI la log·gia carotico-tracheale dnll 'altro. Si arriv.~ co. 1 sull 'eslren1 0 vertebral e d.elle prin1e due o tre costole, e sull a fac cia anter iore dei cor1)i dell c veri eb·r e corris1Jondenti 1

F1G. J. -

'fracc ia lo clell 'inc i ~io ne c u lauea.

zia le del lratlo l) ÌÙ ,es lerno poco a 1 di opra della sua tura e sez ion e d cl i11uscol o

di que to n1u ..:colc . in er z1011e; copero n1 ojoi cleo ( fig . 3); .

( fi g-. G) . Il cordo11e del si111patico viene po to in eYi -

cle1J za co110 cendo Ja ~ua lopografi a . Lo si n10bilizza , e lo si seziona al cli otto clel econdo o de1 terzo ga11glio. 'fi rand o l>Oi u di esso si 0 i10 ~ a ad isolare il l dorsale e i l 3° cervi cale

l

111G. 2. -

A des tra fascj di fibre d cl ca po clavj-

colare dello s lerHo-cleiclo, cl1e dehbo110 esser e sezio1tn ti. Dal l a lo op110~ Lo con1paiono é1lcu n! fasci del Lrapezio. i ~o l a 111e nto e "'ezi011e del 1n usco lo .. caleu o a11-

vicino alla _ua inserzioll e co~ tale, dopo cJ1c il 11ervo fre11i co è ~ lalo i11olJi]i zzato e po._ lato 111e<lialn1 enle (fi g . ±) . t eri ore

F1G. 3. - J fa ci del cleiclo - rn ~s lo ideo sezionato ap}Jaio110 diYa~j ca li. , Bull 'on1 oi?ideo (1:1n po tr,?PIJ.o 1ozzo n el cl1seg110) a1)par e il lr acc1ato d ell i11 c 1sio11e (cl1e non è ·sen1prc n ecessnria). A sinis tra si Yedon o du e cordoni del })le ·so hrucl1iale. 1

,·o]u111ino o ganglio stellato. Per ull ii1~0 i eziona il in11)atico in corrispondenza df'I j lol o su1 >eri orc di que .. lo gang·li0 (figg . 7- ) . di solito fusi in un

ll ll ico


[1\.NNO

\LIII, Nunr. 15j

SEZ I O E PR:\TJC:\

Qua11do si sia acquislat.a una certa i)rat i ca , si riesce ad eseguire l 'i11ter,·ento i11 25 e :Jo ll1Ìl1UtÌ .

677

~Ii

embra cl1e q uesta i11u crg·ior e en1plicità sia dovuta principa1n1ente al fatto che, seguendo la via ant·eriore , i vie11e a ezionar e un solo

,

l~1c .

4. -

'l'raccia lo elci l 'i nL·i·::; ionc ul l11uscolo scale110 a11teriore, 1ne11 lre il n er' o frenico 1nohili zzato Yien e sp os tato cta u11 clivn ri cn lor c.

Second o la n1ia es1Jerie11za , che è allua !111enle ba ala su 15 inlerve11ti pratica ti u 1:3 pazie nt i, la simpalec lo111ja cervi·co-torar ir a i1e r

colo di' u11 ccr lo ' o lun1 c : lo '<'ale110 o.Htcrj ore. Il re to de1l 'operazione vien e eseguito ll'a Yer~ o zone di tessuto co11nct ti vale scarsa111u

Sezio11a to il n1 u scolo sca len o . a]J pn~e il lra l lo rc tro"calenico clcJla · u ccla \'i a. La co llat erale ( u11 po· lroppo ' olun1i11o~a in que lo di segn o J è Ja lrH~ Ye r .. a d cl colJ o, ch e ~ ; d iri ge ,·erso il pl es ~ o ln achi ale

F1G.

5. -

'in. anl cri ore rappre8en1a. u11 in ter\ e11t o ns:--a1 più s0n1pli C'P cli qu p]Jo e... eg·ui to per 'in posteriore.

1nc r1t e yascolarizza to. cl1e può es-..e re fac ilrnen te spostato. per mettere in luce le ~ trutture, eh•· i 11 t e re~sano.


678

« lL

POLI CLD.~CO

»

[ANNO 1.LIII,

NUl\I.

15]

Non è necessaria alcu na resezione ossea; l 'arteria 5u ccl.avia, })er1 visibile, si lascia sposta re. con f.a cilità, dopo aver sezio,n a to una o due col-

Gli inconveni enti ' 'erificati i durante i nostri lfl interventi sono stati: 2 e·n 1orrag·ie controllate senza grande diffico1tà; due piccole lac,erazioni pleurich·e . T ra le varia11ti a lla tecnica quì descritta ri-

Fio. 6. -· Lo co11 an1ento della cupola pleuri ca è g·i à avvenuto. (jues la è le11u la abbassata d alla spa toìa. Si ini zia la preparazione d el tronco cleJ si n1p a tico.

J '1c. 8 . - JJ ·egn1e1 1l o cli si1 npal ic.:o aspor ta lo al t er111i11c di u11 i11lerve11Lo: esso co u liene il ga11glio stellato, da c ui part on o cl uc ra111i, e il 2° ganglio toracico.

laterali; la c u1)o]a 1Jleurica ·i l)ltò collare ag·evoln1ente. Il cordon e d el simpatico d eve essere ricercato, co11oscc n clo la s ua t op·o g rafìa: lo si trova

carderò ch e non è sen1pre n ecessario sezionare il n1u scolo omojoideo, e ch e è anch e possibile eseg·uire 10 scoll.am·ento e l ',a bba same·n to della cupola pl·eurica, pas ~ a11do a] di o l to, anz i1ch ·~' .a l disopra d·e11'.arteria . t1cc]avia, co111e n1i è capita Lo di fare in u 11 caso.

1

I

••• Nello spazjo di tempo, cl1e va dall'oltob·r e I r;34 a l febl'H'A.io 1936' h o oper alo 1 9 1)az ie11ti , e5eguen,lo s u di essi 15 intervc11ti. Le indicazioni sono state a sai varie, com e appare dal eo·u ent e specchio: 3 interventi per disturbi vascolari d egli arti superiori ; 2 in t erventi per d o.l ori lungo l 'arto superiore d estro (attrib u iti .alla p r esen za di una voluminosa ap,o fisi Lr.asve r sa d ella VII C) e ÌJ)eridrosi; 2 interventi ( u di urla raz ien te) 11er lach icardia di orig ine sinusale ; 1 inte rvento per asma bronchiale graYe; 2 interventi (st1 di un JJaziente) ])er SJ)Ondilosi a n chilosante; 1 i·nterve11to i)er par esi spa ti ra c o11 ate tosi ; 1 intervento per ar trite cronica di una ]Ja]] a; 3 interventi (su due pazien ti) per r etinite J)ign1entosa. Le n1olteplicità delle indicazioni e g li e .. iti degli interventj ri chi ederebb ero una disan1 i na 1

1

1

1

7. - Il ·in1palico, n1 01J ili zza lo in b a .. o , è stalo sez ion a l0 a l clisollo dcl 2•' ga11 glio dorsale. Si lira Sll di e·s ·o, per p o lere sezionar e i rami co1nunican li i11 corri spor1d e11za dello stellato.

FiG.

senza ecce iva fatica. Il gang·lio . tellato l1'11ò <·ssere rico11osciu lo ancl1e al la i)alpazion e : quando se ne ezio11 ano i ran1i comu11icanti è ben e tener i adcre11ti alla ... u11erfi c ie d el ganglio stes o.

-


{ ANNO \. I.. III. l~U1\f.

15)

681

S EZION I:: PRATICA

particolareggiata di ciasc un caso o gruppo di casi: ciò ch e sarà fatto a suo tempo. Mi 1in1iterò per il mon1-e11to a fornire alc uni ragg uagli principali.

del piede des lro, le manife · tazio ui n1orbose della 1nano s inis tra sono s ta le olo parzinlmen le modifi cate . I dolori intensi, t.:hc avevé.ln u pinlo la pa1.ienle a cercare l 'aiuto ciel chirurgo, ono passali.

Interventi per disturbi vascolari degli arti superiori. ·

Questi fatti meri lano alcuni commenti. ~li &emb.ra, senza volere entrare n el co1n11J esso problema della patogenesi del morb·o di llay11aud, oggi così Jiscu ssa , che , lJer quanto co,n cerne i risultati della ga1)glion ectomia simpatica, si debba IH3tt(1111en Le di lin g ue re fra gli interve11ti esegui ti nel period o iniziale d ella malattia, o n ·ei periodi , in c ui .le lesioni non siano troppo avanzat·e , e quelli praticati , quando esisl ono già n1utilazioni gravi, e alterazioni profonde e n on r eversibili d e·i te uli . ella ocrra11de mag·gioranza d ei ca ·i g li insucces i lam e11lati dopo gang lionecto1nia, s i riferiscono p ro prio a quegli interre11li , ch e furono e eguiti negli slacli IJiù a ·v an zal i d ella malattia . Così Gask ricorda che su 10 interventi eb,b e 8 ri~ullali 1111rnediati fav or e r oli ; e s u 6 ças i, cli.e b a potuto seguire durante due s tagioni fredd.e, .i lian110 u1ant.e11ulo il \ia11Lagg io cuu s tata lo sub·it c, dopo l 'intervento , n1e11tre 2 non . ono mi glio1·D Li. Si trattava in questi 2 ultimi casi di p uzienli O·l)erati n·egli . lacli J)ii1 avan zati d ella 111alatt ia. è è da n1eravig li a r ~ i ch e le cose vadano cusì , d a to clie in tru e: Li .. Ladi , più cl1e di vera r11 ala t tia di Ra ynaud , dovrel)be p arlarsi di esiti cli tale malall·ia ; ci'oè di alterazioni organich e profonde , indotte probabilmente d al ripe ler~ i delle cri si vaso p a ticl1e, e ·]1 (? li a n11 0 son1n1erso i J fattore patog enetico iniziale. La conclusione, e h e pare s i possa trarre da c1ues te osservazi oni, d ovrehh·e sig nifi care una i'l1dicazione ad i11te rve nLi precoci. Ma ancl1e n eg li ~ tadi tardivi , co111e in questo nostro, la gan, ,o-]io11ecto·m ia può dare qu.a lch e ri u]ta to: prim o fra tutti la scon1parsa o l'at tenuaz ion e d ei dolori, ch e sp esso possono es ere qualifica ti come Dtroci. l}na ultima osservazione ci è d ettata d n IJ a con tatazione fall a n c l1a n o tra pazi ente del]a =' Udorazion e ulJ a e1n ifaccia corri pondente a l la to, in cui qualch e anno pritrna er a stata fa tta un a sin1pa tect ornia cer vic.o -t orac ica. <:i .:e111bra cioè ch e la gang lion e ·lo1nia allora i)ra ticata non s ia stata suffi ciente111ente an1pia. X on vi deve esser e dubbi o ch e alcuni insuccrssi do po ga11g lìon ecton1i a per n1orbo d i Rayn a t1d drl~bano es ere a ttribuiti alla in co1nplet ezza d ella r esezion e i n1pa ti ca , Ja q uale do,rreb be estenders i d al g ang lio teJla to alm eno fin o a l '"'eco ndo toracico inclusi,·a m en te. Gan crlion ecton1ie m eno c:-- t c ~e e ~ po11e-ono d a u n la to al pericolo di reC'idi ve, da ll 'altro pos-

a)

È qu es ta la indicazione rr: egli'o conosciuta ,

direi quasi classica, per la simp·a tectomia cervico-toracica. I 3 interventi furono es~guiti su pazienti di se o femin.inile, che presentavano fenom eni 111orbosi di inten sità assai varia. 1) L1 11a g io"aue donna (an11i ~6; soffriva di acroc ianosi, più ac.:ce11luata ·sull a m an o des tra , esa<:c:r})n11te i durante la stagjone fredd a; r ecen le1ne11te er a co111parsa una te11osinovite dei flessori <lella n1 an o destra . n a sim1>a lectomia cervico-t oracica des tra (163-1935) portò ad una raJ)ida sco1nparsa del colorito acrocia11olico della m ano: a 10 m esi ùi cli~ l r111za ] a paziente scrive di non aver offerto più <li a]r u11 rli s lurbo a carico dclla rna110 destra. 2) U na 11azic11le di 62 anni, sofferente da u11 lu11 g o peri o<l o cli ternpo di 111orbo di Raynaud delle du e n1 én1i, fu 5 anni or sono O})erala da un altro chirurgo di ·::;in1palec lo1nia cervico-toracica des tra per via ])Os lerior e. Le lesioni si sono and at e m a11 1n no o nggravan clo sopralullo a carico de1la in an o s i11i tra ; rccenten1enl e sono con1parse delle les io ni a nch e sul l)iede clestro. · Quc lo caso pre enta uno SDecia]e i1tl er e · e so llo \ari })Unli di vis ta . QuancJo la p a-zieHt e fu ri co, cral a 11 el 111io P adiglione, essa pre enl aYa J)it1 cl1c i l <1u ndro dcl n1 orbo cli Ray11aud quello d egli (· ~ ili nii1 a' an za li di Lale 1nalatlia. Si osser va ,ano biveri) cti ~ turbi trofici g r avissin1i a carico delle cl i la d cl le due 111ani, ch e erano sede di ul cerazio n i a carn llere n ecr otico, e cl1e appari va u o a ·so ll igl ia te e co1ne spunta le, m entre la r adiogr afi a di 111 0. trava la qu as i totale scompar sa <le1le ulth n c falan g i. Esisteva110 inoltre segni di scJerodcrnli1a avanza la . La pulsazione delle racl iaJi r\on era per cepibil e. La pazie11te soffriva di atroci d olo1i all n m a110 si1tistra. TJ piede des tro er a pjù fredd~ del siuislr? . e ul 111 ig nolo e si ~ l eYa u11a ulceraz ione ; la ped1d1a p n J ~ a' i l.

·

IJ :30-4-1935 fu eseguita una simpa lec lon1ia rervico-loracica sinis lra ; al ter1ui11e dell 'in ler\ en lo si con ta lò con stupore ch e tutta la emifaccia d e tra (d ctl Ja lo cioè rlella simpatectomia e eguita 5 nn 11 i JJrin1a per via post eriore) era m adida di s udor e , n1e1tlre la en1ifaccia sini s tra era comple1:-: n1 e n le a . e i u I t a . .\lct1 11 i g iorni più tardi venne e eguila un a s jrnJJa lec lo1n ia lombare destra per via exlraperj Lo11ea le cco11cio la n1ia tecni ca. A 9 i11esi di éli .. lanza la pazien le affern1a cli uon avvertire pii1 dolori alla n1ano sints lra ; per i le però il colo rito cianotico della n1 a110 e l 'aspe l L_o scler odern1i co: Piccole flilte11e a contenut o lorb1<l u s i forn1 an o <li lan lo in t an lo sulla pun la delle dita, n1a 11on on o più apparse le ulcer az ioni a tipo n ecrol ico. rI piede de tro è caldo e di a pello n o rn1ale: l'ulcerazion e dig itale è scompar sa. [n con clu io ne, n1e11tre con la ~ in1 pa t ec l o 1 nia lon1h.1re i è olle11ul a la gu ari gion e delle le ion i

1


682

«

IL POLICL I NICO n

sono indurre ad erron ee conclusioni sulla efficacia della simpatectomia. .

.

8) Nel terzo caso m1a pazj en te dì 40 anni di na-

7.ionalità siriana, sofferente cli g ozzo esoft almico (roentgenterapia con risullati assai scar si) con1inciò n ell 'agos to corso a soffr ir e d i violenti dolori alla nlano de·s tra. Le crisi dolorose , dopo un breve in.t ervallo, . si son o and J Le man mano acc:entua11do, sino a che il ' dolore è divenuto un ,-erq e continuo paross ismo. Ogni cura m edica è- r iuscita vain a: la })azie11 te p11<J ult er1uare iJ dolore solo con iniezioni di mor fina. Vista da m e 11el di cen1 bre scorso, la pazien le dice di ave re a.tr oci sofferenze alla mano cles tra , r l1e tiene avvol ta in panni di lana. ·L a n1ano è n1 tensame11le pallida e fredda: vera mano catl ave rica. La d ificre1lla d i tflmpera tura ira la ma110 cle·stra e l a sir1istra (misu1·ata coJ Der111atern10 di 'l'yco0 è di 9<>. Esistor10 zone di iscl1emia eon e] an·1ala sul pollice ed indi ce destro. La pulsazio11e della radiale non è percepibile. Il 24-12-1935 s i esegue u11 a ganglionec lomia reryico-tor~cica de .tra. Rapida clelii:rti lazione d elle zo11 e di ga n g re11a del pollice ed i11dice. 1~ mano perde il suo pallore e · di v ie n e calda ; le cri si dolorose scon1 pa1ono. (J decorso della n1alallia fa pensar e J)iutto lo aid uri 'élrteri le a decorso a r u to anz icl1è ad un 111orbo di R r1y11aud. r1 risultato in1n1ed i alo dell 'i11 ler vento è s tat o <i·ssa i buo no.

b) Due interventi per crisi d'olorose lilngo

l'arto su periore destro. Una pazie11 le cli 48 anni. rl1e sin dall 'e là di 12 a11ni ha sofferto d i cl olori all et spalJa e all 'arto superiore d es lro. I dolori s i acce11l uano durante la notte. Negli ultimi tempi si sono i11ten sificali n onostante c ure modiche e fisiche. L a pazi ente cj è inviata daJ prof. Enderle della ll . Clinir n chirurgica di Roma. Rad iolo~·icam ente s i osserva cl1e l ' apofi si tra sver sa di des tra della VII C. è a·s sai vol um~ino·sa. Nessu1t di s turbo Lrofico e della sensibilità a cari co dell ' arto superiore des tro. Numer ose telang ectasie , chiazze rli arrossamento ed alcune cicatrici sul nloncone d ella sp alla: ques te ulti1n'e sono prohabih n e11te in rapporto co11 i tratta111 en U fisici pregressi. Sudorazio11e prof-t1sa cl eHe due ma11i 1 sopra Lu tto della d es lra. Cl 1° febb r a io 1936 sin1pa lec tomia cer vico-toracica des tra. La ni a110 des tra non ud a più ; i dolori scom }Ja100 0. La i11 terpretazio11e di ques to caso non è agevole : non si può affer111are enz 'al lro che la sintom atolog ia sia in rappor to con l 'esis tenza di t1n 'apofis i cervicale ipertrofica. Certan1ente si aveva 110 s intomi di irritazio11 e d ei s impatico (m ani fr edde, profusarmente sudanti ). 1

La econda paziente, un a r agazza cli 23 anni , soffre di pareste ie a lle dita d elle in ani e di dolorj lungo le due ])raccia. ~Ia ni fred cle, che su délno profusamen le. L 'esame r a<l iografi co 1no tra cl1e la VII Ye rl e])ra C. h a l 'apofi s i tras,·er sa di d e-

[A N NO

\.LIII,

Nu~r.

15]

stra jpertrofica, 1nentre la sua 111età s in . si presen ta come schi acciat a , ed h a u11a 111110-a apofis i, ch e si articola. con l a pri1na costola. e AncJ1e ques ta inalata ci è i11viata dal prof. Entlerle Il 19-2-1936 siln1)a lt:c to1nia cervico-tor acica des tra: la mano cl ivi_en e asciu tta e calda; i dolori lungo l 'a,r lo su 1Jer1or e ·des tro scompaion o. Ques to caso e analogo al precede11te, per ciò che rig_uarda· l a inton1atologia a ca1ico dell 'art o super1 ore d estro. . Su ccessiva1!1e11Le l~ p azier1!e sarà ·sotto1Josta alla s1mpatecto1tt1a cerv1co-t orac1ca sinistr a.

. . c) Interven.to $1 rit!'tra.

per a.rlrite cronica della spalla

Do_n~1a di 52 an_11i, che soffre di dolori alla sp alld s1r11s lra da ci r ca 7 ann i. Ohictti van1ente si r\ota che .j _n1ov il11enU dell 'arUco lazione scapolo~1neraJ e s1111s tra sono assa i rirlolli e provocauo dolore. Pladiolog· ica111e11Le si osserva uuét os teoporosi diffusa d ei capi arti colar i . ~~l. fa llo Yari e c ure ' enza ri uJlali apprezzabili . \ien e op er a la di sin11)a tec lon1i a cervico-toracica sini s tra il 2'1-5-1933. [ r isu lt.ali dell 'inter,·enlo , ohnell o per il te1111)0 <1urnn t e 1] rrual e Ja })azie111e r i111ase sotto la nos tr a osservc..1zionc , 0110 s lali scar, i . È 11 c lo che al lri eh.M'urgi h anno ottenu to d ei huo11i ri's ullali co1 t la g.:i.11g lio11ec lo111ia in c;a si di nrl!il~ croni ca , rib elli acl altre c ure, e n ei quali le le~ 10111 ossee erano r ela t iYame11le scarse. l\oi invèce:, ·ia i11 q u es lo caso , . ia in alcunj altri operati cl i ga u g li 0Ilcc lo111ia lon1 hare, sian10 s1ati _111e n o fortun a li.

d) I ntetvenio per r;aresi SJ?aS tica s1lf> ei iorc sinistro cd aletosi.

dell 'arto

Si tru lta ,·J, .Jj u11a g ioYan e d i 21 an11i, i11 cui al~ 'e là d i 6 ann i (J?a re dopo un m o1·hillo) si n1a-

111fes tò u 11a paresi d elJ 'arto uperior e sinistro. Al lual111entc si o·sser va una p ares i spas tica di modi co g r ado, cort ri gidi là acce11tua ta dei m ovimenl i cl ella u1 a11 0 e i110Yi111en lj a letosici d elle dita. Oper at a <li s impa tee tom ia cervi co~ loracjca sinis tra il 24-9-1935, i è ottc11ulo t1n notevole rnigliora111e11to d ella ri g idi là d ella m a n o e un a cli1ninuz ion e d e i 1no' i n1e11ti atelosici. In altri ca i cl i p J resi l)Us t ica <legì i arti infe,. riori llOn ahh ian10 in' cce ol lenuto a1)prezzabili ndgli ora1ne11 li d ello spasrno con la simpat ecton1i a l ombar e .

e) [Ju c interventi su di un paziente affetto

rfo spondilosi oncliilosrnile. lion10 cl i 41 anni , cl1e d a ,·ario tempo aYeYa n otHlo u11a progr e iYa rig id ità d ella colonna vertebrale e la in orgen za di dolori irradia ti ag1i arti superjori. Nel 1932 era ·s ta to (cla a ltro chirurgo) operato cl i paratiro icl ec lomia (senza controllo is1olog ico). T·:bbe "ll n t c1n por a neo n1ig·lioramento. R adiologi can1en1 e asp e l to cli pondilo i deforn\ante . P er 1 ·acre11tt1ar i d ei ~in lon1i, e data la inanità di altri ... Yariati trattnn1enti, iJ J)aziente Yie11e


[ANNO XLIII,

NUl\'I.

15J

683

SEZIONE PRATICA

OJ)erato di simpat ecton1ia cer vico-tora:c ica destra (15-10-1935) e sinistra (1-11-1935). _,otevole inigliora1ne11lo della rigidità vertebrale e scon-iparsa dei dolori. Rivedt1lo dopo quattro me·si , il i)aziente dice di se11tirsi bene, e di a,·er ripreso il suo lavoro (imballatore) che da Yario tempo aveva doYuto abbandonare. 111 un al Lro caso cli spondilosi anchilosante, assai più avanzato di quello qui riferito, una in1po lecton1ia cerYico-toracica (Yia posteriore) ed una in1patectomla lombare bilaterale (1933) d et tero u11 migliorame11to assai meno accentuato, e cl1e i1on ebbe lt1nga durata. Ques to paziente era stato d a l11e preventivamente operato di para liroid er to1nia (controllo js tologico) enza alcun apprezzabile risultalo.

RIASSUNTO. L ·A. d escrive la tecnica d e Ila im1)atecton1ia r.ervjco-toracica eseg·uita per via anteriore. R di avviso ch e essa ia ili più facile esecuzione che no11 quella esegui La per via posteriolfe. I~ iferi·see })1·evement,e su 15 interventi praticati per indie.azioni , -a rie; ed accenna ai risultati otten l1 ti. filBL l()G llf\FI/~ . C 1i 1.\SSERJ1"1.

l-livista cli Endocrino e Neurochirur-

gica, 1935. ru. Relazione .X Co11gres o iu ler11az. cli Chirurgia, f) l in interven.to p er asma bronchvcnle gra ve . Cairo, 1935. In. e P EPI. Policlinico, ez. Cl1ir. , 1932. Paziente di ann i 32, sofferente da vario t en1po GASK e Ross. Surgery of Lhe syn1pathetic nerdi a·sn1a broncl1iale graYe. I,a paziente ci Yiene · vou s sist en1. , London , 1935. i1 1' iata d a l prof. Sebas tiani (111e li co primario delGOAL e LEvIN. Annals of Surgery , 1935. l 'Osp eclale d el Littorio) µer 1'agg·ravar si degli attacchi a matirj , e .per la inut ilità dell a cura l11edi ca. I I 2-.5-1935 Yiene eseg uita una vago tomia d estra so tloricorrenziale; e il 1-6-1935 unri simpatectoIsTI1'UTo DI PATOLOGIA MEDICA . ria cervjro-toracica si ni stra. DELLA R. UNIVERSIT.~ D1 ROMA Gli altaccl1 j as1natici divengoJlO n1eno freque11 ti diretto dal prof. J\.. ZERI. e meno g raYL Un altro caso di a n1a bro1H hiale graYe fu da 111<' opera lo i1el 1934 , IJrin1a di Yago to1nia des tra, Contributo alla CO:flOScenza (delle lesioni i11di di s i1111)alecton1ia cervicale bassa. renali da medica111enti antiluetici. Il n1ig li oran1en to ol Lc11uto fu assai inodico. 1

1

OSSERVAZIONI CLINICHE

Jlicorderò a questo proposito che recentement e nell'' A11 na.ls oj Surgery sono stati pubbli cati ' a ri casi di asn1a broncl1ia le grave g uariti o fort emente migliorati dopo sin1patectomi:a ceTYico-toracica bilaterale o in seguito ad iniezione (li a lcool 11ei gangli del simpatico tora. Cl CO .

g ) Due interventi in una paziente sofferente di L(llchiccnrdia di origi1ie siritLsnle. i tra lla cli una ragazza ·sofferente di tachicardia cl i origine sinu5ale i11Yia l ac i d al pr in1ario prof. Sebas Li a11 i. La p aziente venne operata di simpatectomia cerYico· Loracica inistra (4-4-1935) e destra (25-41935). Il risultato è tato o l tirno, i11 quanto gli a ltact l1i d i tachicardia sono del tutto scomparsi. Lo stoto cti. guarigione permane da 9 mesi.

11) 1·re interve1ili per re.linite pigmentosa (in 2 paz;ent1ì. Queste tre simpatecton1ie sono state eseguite recenterr1ente in due sorelle provenienti dal Reparto oculistico del prof. l\Iazzantini. In llna pa1iente l 'i11tervento è stato eseguito a destra , r~Pll altra da ambedue i lati. Le pazienti hanno ottenuto un miglioram€nto per quant0 riguarda il visus e il campo 1

Dott. GIUSEPPE l\IICHETTI, assistente. È 11ozione comune la sensibilità dei reni ver~'J

i i11cdicamenti antilue tici e i trattati e la pratica cli11ica insegnano a l n1edico di vigilare sull e condizioni di essi quando i attuino c ure a11tiluetiche . Mercurio, bismuto, arsenobenzoli, cioè tutti i rimedi più usati, sono capaci con frequenza varia e forse con meccani mo diverso, di danneggiare la funzione renale. è il danno si slabilisce solo quando si usino dosi ecce sive del n1edicament.o, 111a a volte, specie se concorrono elementi predisponenti, possono le comuni dosi terapeutich e essere causa di g rave alterazione e perfino di .m orte. . Rientra in questa evenienza un caso a noi occorso e che merita di essere illustrato. T . A., donna di anni 37, casalinga, coniugat a, entrata nell Is tituto il 12-3-1934. Nulla nel gentilizio. Sviluppo n ormale. Mestruazioni sempre regolari. Abitudini di vita igienich e . Sposata da molti anni con un u omo contagiatosi riel 1932 di lues. Nessuna gravidanza. Pien o benesser e fino a 5 anni fa quando cominciò ad avere, con intervalli di circa un mese, senza rapporto con i periodi mestruali , crisi m~ttuline ~i cefalea frontale accompagnate a vomito con il quale in genere tutti i disturbi scompariva~o. ei periodi in tervallari 1 inferma godè sempre piena salute. Durante tutto questo periodo non si 1

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e< 1L POLICLINICO

accompagnaro110 altre soffere11ze: non risenti1nen lo sullo s lalo generale; no11 disturbi visivi; non sen sazioni ab11ormi a carico dell'apparato digerente. Oltre due a11ni fa ebbe ma11ifestazioni mucose vulvari, giudicate luetiche. Per tale motivo si sottopose durante l 'anno 1933 a cure antiluetiche ripetutp: J1iioduro di mercurio, 11eo I.C.I. bicanfol, dalle quali 11on risenli alc11n di sturbo. Nel gengaio 1934 praticò 5 iniezioni di un preparato bismutico, che tollerò bene. Dura11te il mese di febbraio 11on fece alcuna cura e i11 questo periodo stette del tutto bene. II 1° marzo 1934 co1ni11ciò 11uova1ne11te a curarsi con 10 centigr. <li arsenobenzolo ei1domuscolare e il gior110 6 praticò la seconda iniezio11e di gr. 0,15 (i dati for11ili ci sulla cura eseguita sono s Lati risconlrali esalti attra,·erso il controllo ch e di essi abbiamo fa tto in u11 Ambulatorio d el GoYernatorato, ove la pJziente si r urava). A dis tanza di due gior11i (8/3) si m anifes tò impro,·visamen Le diarrea pil1Ltosto ahbo11d ante costituita da feci cont ene11ti i11 p J rLe , n1uco e san g u e; co11temporan eamente si s tabilì vo1nito e subito dopo rtre g iorni prin1a dell 'ingresso n el 1'Jstituto) anuria assoluta. Seguì il g iorno successivo, sen o <li bruciore Yivo e cli cattivo sa1)ore i l l bocca, uguale bruciore com1)J rve all'ano e al geni I ali · esterni dai quali ultimi si manifestò pure u11a secrezione di aspetto torbido e cli ca ttivo odore. In preced e11za jJ ritmo urinario era stato 11or1nale. Il g iorno dell 'ingresso 1.2 ; 3 le condizioni obbiettive, brevemente riferite, erano le segue11Li: condizio11i ge11e rali discrete, sen sorio vigile, stato <li 11utrizio11e abbastan za buono. Nulla da rileYare a carico della cute, pannicolo adiposo normaln1enle sviluppa to. Siste111a linfog hi andolar e: ·solo n elle r egioni sottomascellari bilaleraln1enle si palpano g hiandole ingrossat e e dolen ti. ulla a carico d ella muscolatura e del sis len1a osteo-articoJare. Arrossa111enlo diffu·so del fari11ge e d elle tonille ch e so110 leggermente aun1entate di volun1e. egni cli g rave stomatite: tutta la muco·sa d el ve· Libolo boccale, d el palato e d el pavime11 to orale. si prese11la vivamente arrossata. Le g·engive so110 pur esse arrossate, rigonfie, edematose, facilmente sanguina11ti. Assenza di orlello gengivale. In vari punti della mucosa boccale si notano chiazze circo·scri tte di necrosi sl1perficial e. Dalla bocca emana alito ~etido. La lingua è umida forte1nenle pati11osa. La de11talura è sana. L'i11ferma a cau sa del dolore ha difficoltà ad aprire la bocca, a mostrare la ]ingua e parla a denti stretti , ar ticol a ndo appe1La. ~upillP di inedia am1)iezza ugt1ali r eagen ti. Polso ri ln1ico l1guale a frequenza 80, ipoteso. Apparato respiratorio: essu11 fenon1eno d egno di rilievo. A})paralo circol atorio: Non aume11to clell 'area di o lLusilà cardiaca, toni p1Jri, senza ruinori ac. f' eSSOrl.

Addome: cli forma e volume normali,

lralla1ile, indolente. Non liquido libero. Non esiste zo11a di o ttusità riferibile a glqbo ve·scicale. Fegato: i11 alto, al cp1i11to spazio sull 'en1iclaveare, in basso, si J)alpa circa due cli La so l to 1'arco, nelle profonde i spirazioni . l\1ilza: nei limiti norn1ali. on si palpano i reni e le regioni ren nli sono indolenti.

»

(ANNO

\LIII, Nul\I. 15ì

Sistema. n ervoso: P sicl1e integra. Nulla di pa-

tologico a carico della motilità , sensibilità e dei riflessi. Non ·scosse muscolari spontanee o provocabili. Esame ginecologir,o. I genitalj esterni appaiono arro·ssati. Da essi fuoriesce scarsa quantità di liquido Lorbido, grigiastro, di ca Ltivo odore. St1lle piccole labbra, superficie i11Lerna, bilateral1ne11t e, esis le una ulcerazione necrotica superficiale cli brulto nspetto della grandezza di u11a JJircola moneta a rontor110 circolare. A labbra ravvicinate le due lesjoni sono a con tatto (a bacio) . L 'es3me con lo ·s1Jeculum mos tra una vagina arrossata dolente <·011 qualche ulceralion e e rhiazze di necrosi. Il collo dell 'utero appare di grandezza normale dolente alla pressio11e, tul lo ri coperto da una JJseu<lo-membruna, 11 ecrolica, dj colorito grigio-scuro ,·erdastro, i1on facilme11te distaccabile. Da tutta I :t superficie trasuda piccola quanti là di liquido g·rigias lro, lorùicio . Il collo è di consistenza norJ11ale e l 'oriJicio è cl1iuso con1e di nor1na. Il corpo (• ai1 liflesso cli g ra11dezza normale, non aderente. Para111etri liberi. La mucosa clell'ori~icio anale si pre·senta ancl1 'es~a arrossata e n el co11 lorno si notano macchie <1 i sa11gu e. RIASSUNTO DELLE RI CERCHE DT LABORATORIO.

E DEL DIARIO DI DEGENZA.

Esame del sOJngue: Globuli rossi 4,270.000. e11101

g lobina 80, valore globulare 0,93, leucociti 15.200, formula leucocitaria gra11ulociti neutrofili 91 %, IJasofili O ~~' eosinofili O %, linfociti 5 %, 1110110ci li 4 %. Non si notano forme im1nature nè della serie ros·sa nè d ella serje 11ianca. Formula di Arneth leggerme11te d eviata Yerso sinistra. Essendo l'ammala la J11urica, no11 si pratica l 'esame dell'orina. Pressione arteriosa 95/60 RR.; R. W. 11eg~tiva., azot emia (13,3) 4,54 %, cloruremia 4.64 %o. Il giorno successivo all 'i11gresso le condizioni J)ermangono pressochè invariate. Si stabilisce cefalea. L 'inferma viene cateterizzata, ma dalla vescica non si estrae uri11a. Si praticano ipodermoclisi e la pression e arteriosa i porla a 118/ 65, Esiste lievissima febbre. La diarrea, che era profusa e sanguir1olenta, è qu asi del tutto scomparsa. Il giorno 16 la temperatura non è più. febbrile. L 'azotemia è aumentata a 5, 12 %n. Nella giornata, clopo 7 giorni di anuria, l 'inferma emette 100 eme. cl i urina co11 i segu enti caratteri: aspetto : torhido; colore: giallo c hiaro , ch e non si modifica anche dopo prolungata esposizio11e all'aria; reazione acida; peso specifico 1014; albumina, lJresente ( tracce all 'Esbach ); ace tone assente; urobilina assente ; sedimento: molti leucociti in massima part e ben conservati, alcuni disfatti, qualche e1nazia, pochi cilindri granulo·si , scarsi jalini. Cellule renali in d egen erazione gran11losa; abbo11dante detrito arnorfn. Il giorno successivo vengono e1nes·si 600 eme . cl i urina sempre con gli s I essi caratteri. Le condizioni p ermango110 invaria te. Se~11pre gr ave la sto1natite. Non più diarrea. Qualche conato cli vo1nito. Temperatura febbrile. Per due o tre g iorni l 'urinazione si man tiene intorno ai 1000 eme. g iornalieri ma l e condizioni permangono immutate. Il giorno 23 l 'azotemia è a 5,24 %n. L 'albu1ninuria 0,70 %0. Alla sera l 'infern1a è col1)i la cruasi improvvisa1nente da viole11 Li dolori addomiI1ali diffusi. avver-


LANNO

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SEZIONE PRATICA

tili più inlensamente nella melà de·stra e accompagnali a von1ito. L 'adcJ01ne si prese11ta piano, non tratt::.ibile, co11 forte difesa 1nuscolare , dolente. Alla percussione; su ono lin1panico su lutto l 'ambito: aia di oltusità epatica conservata. Dopo queslo episodio le condizioni si aggravano notevolmente; la facies è sofferente, pallida, ippocratica. Sulla cute non si notano emorragie nè altre maIJife·slazioni. I muscoli cominciano a presentare scosse involonlarie brevi, la lingua è secca e patiJ1osa. Il polso è ritmico, molto frequente. Il respiro è interciso aumentato d.i frequenza, superficiale, doloroso. Al torace si nota diminuzione dei irtovi1nenti e del respiro, specie a destra, sen za altri fenomeni patologici. Sul cu ore i to11i appaiono puri e solo in corrispondenza dei focolai della ba·se sono accompagna ti da qualche rumore <li fini sfregamenti. Il sensorio è depresso ma integro, la pupille sono n1iotiche. I riflessi tendinei vivaci con facili scosse cloniche dei piedi. Non Babinski. Dopo l 'inizio di dolori addo1ni11ali la febbre "Si stabilisce continua r emi l lente sorpassando i 39°, l a leucocilosi ascende a 26.800. Mentre i dolori addominalf diminuiscono si accentuano quelli a carico della base dell'emitorace destro, ove si rivelano i segni di un leggero versamento. L'azotomia, è di 5,64 %o, la riserva alcalina 38,8. L 'albuminuria si mantiene sempre scarsa 0,50-1 %0. Nell'urina assenza di acetone. L 'inferm a muore in s tato di lucidità mentale il 26-3-1934. Il reperto di autopsia si può cosi riassumere: edemi degli spazi sub-aracnoidali. Non emorragie puntiformi, nè altre manifestazioni a carico del}'encefalo. Organi toracici : scarso liquido sieroso nel pericardio, con lievi pseudomembrane fibrinose sul fogli etto viscerale, in corrispondenza della base del cuore. Cuore pallido senza alterazioni visibili . A carico delle pleure, scarso liquido sieroso a sinistra, discreta quantità di liquido siero-purulenlo nella pleura destra che è ricoperta da membrane fibrinose facilmente distaccabili; nei polmoni si nota solo atelettasia in corrispondenza della base. Addome senza liquido, anse inte·stinali di apparenza normale, solo in qualche punto arrossate. L 'esame delle anse intestinali sulla superficie mucosa dirnostra, sia nel tenue che nel grosso intestino, la presenza di numero·se emorragie alcune puntiformi e circoscritte altre diffuse a chiazze e zone di 11ecrosi superficiale. Le stesse alterazioni si notano nel retto. Fegato di volume normale (gr. 1250), pallido. l\J il za piutto to piccola senza alterazioni visibili, s urreni di aspetto normale. I reni sono aumentati di volume (gr. 600), flaccidi, e se ne di·s tacca facilmente la capsula. Superficie esterna dell'organo liscia. Stelle di Verhein inietta1 e. Superficie di taglio lucida, corticale pallida; disegno di alcuni tratti alquanto conservato, in altri confuso; si n ota qualche piccolo nodulo grigio-biancastro specie verso la base delle piramidi. Glomeruli non distintamente visibili. Netto distacco fra il pallore della corticale e la cianosi della midollare. Ur eteri pervi senza nllerazioni. Vescica normale contenente poca uri na torbida. C'A>rpo dell'utero normale antiflesso . rol lo in teressato da un processo necrotico cangrenoso. Parametri liberi. Vagina con pareti di':\fnl te 11ecrol ic11e e riro11erte òa t1n essudato sanioso, fetido.

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L'esame microscopico dei p ezzi asporla ti praticato dal prof. Guccione, dimosl1a: Sistema nervoso. A carico delle me11jngi si nota solo replezione dei vasi senza accenno di infiltrati; all 'e ame della sostanza cerebrale sottostante si nota solo un 'imbibizione edema losa del tessuto. Fegato: nettamente conservata l'architettura dell'organo. Gli epiteli delle travate di Remak, nelle porzioni immediatamente contigue agli spazi triangolari di Kiernan, presentano lin1itati processi di ciegenerazione grassa sicuramente accertabile nei preparati col Sudan III. È da avvertire peraltro che il processo degenerativo in parola no11 raggiunge mai una grande estensione. Milza: capsula non ispessita, poco sviluppati i follicoli linfatici. I cordoni di Billroth sono poveri di elementi cellulari, i seni modestamente nmpi e privi di contenuto. Non apprezzabili n1o<lificazioni a -t:arico dei vasi dei follicoli e di quelli che decorrono nel dominio dei setti. Nel complc ·so l'organo non offre elementi di speciali rilievi. Intestino: all'esame di · una sezione del tenue si nota: la m11cosa per estesi tratti si presen la necrotica; infatti gli epiteli di rivestimento non sono più riconoscibili essendo trasformati in ammassi di una sostanza uinformemen te colorata in rosa con l 'eo·sina frammezzo alla wiale si riconoscono residui nucleari. Solo nella profondità delle cripte gruppi di epiteli sono ancora abbastanza ben conservati per quanto i nuclei siano in parte picnotici. Il processo di necrosi, nei tratti ove è più intenso, interessa anche l 'impalcatl1ra stromatica della mucosa, gli accumuli linfatici riconoscibili nella profondità di es·sa, e in parte a11che la muscolaris mucosae, sino a raggiungere in punti circoscritti, la sottomucosa. Q11est 'ul tin1a in genere è ben conservata. Prevale inYece 1n dissociazione delle fibre per edema e intensa replezione dei vasi arteriosi e venosi. Nel lume cli alcuni gro·asi tronchi venosi tra i globuli rossi si osservano leucociti. Nessuna particolare lesione a carico della muscolare e del connettivo sottosieroso. All'esame di altra sezione la mucosa è in parte ancora ben conservata, in parte n ecrotica. ma solo limitatamente. I fini vasi che decorrono nel dominio di essa sono sovraripieni di sang11e. T. 'iperemia si acco1npagna ad emorragie a volte e~ tesissime, in modo da avere tipici infarti emorragici della mucosa con necrosi del tessuto interposto. Nelle sedi in cui prevalgono le lesioni en1orragich e della mucosa i disturbi circolatori rilevati nel dominio della sottomu co·sa sono meno pronunziati. Retto: all 'esame della sezione del retto si osservano a un dipresso lo stesso ordine di lesioni. {Tnica differenza è data dalla presenza di infiltrazione parvicellulare costituita da leucociti polimorfonucleati neutrofili ed eosinofili, mononu cleati ed elementi linfociti-simili. Rene: la capsula fibrosa n el tratto in cui è conservata non prese11la lesioni apprezzabili. Gli epiteli dei tubuli con torti di I e di II ordine presentano grave lesione degenerativa. Il cilopla...,n1a in genere è rigonfio di aspetto granuloso, idropico e a volte Yacuolizzato. Il nurleo è scarsan1e11te tinto con l 'ematossilina , picnotico, incolore. Frequente il reperto di epiteli necrotici in parte dequama li. Le lesioni degeneratiYe con le stes!'e caratteristiche interessa110 anche gli epiteli delle anse di Henle . ~el lume cli non pochi tuboli contorti, frammez~o agli elementi desqua1na ti. si riconoscono numeros i leucociti polinucleati neutro-


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fili. I glon1eruli sono di grandezza varia . Le a11se glo111erulari sono pervie. Nel lume dei singoli capillari sia pure di rado, ·si osser vano leucociti polinucleari neutrofili. Nessun accenno a processi proliferativi degli endoteli e degli epiteli delle cap sule di Bowmann; questi ultimi sono in parte rigonfi e desquamati. Il conn ettivo inter stiziale presenta gravi modificazioni. Le fibre · di connettivo i11fatti sono dissociate per imbibizione edetnatosa. I capillari . sanguigni i1el dominio della corticale sono ampi e sovr aripieni di elementi <lella serie bianca fra i quali prevalgono decisamente i polinucleati neutrofili che peraltro in nlcuni dislretti sono per estesi campi n ecrotici. Nelle porzio11i prossime alla midollare si osser Yan o estesi infiltrati leu cocitari. Tra gli elementi di infiltrazione prevalgono sempre i granulociti i1eutrofili. La inten sa leu cocitosi e gli infiltrati ·sono anche r eperibili nel dominio della 1nidollare . Nel lume di alcuni tubuli retti si osservan o cilindri epi teliali. Lo studio di preparati allestiti col Sudan III per1nette di escludere che n el r ene si siano svol ti processi di degenerazione grassa negli epiteli ; solo eccezionalmente n el citoplasn1a di sin goli epiteli dei tuboli contorti si rinvengono fini granuli colorati in ro·sso aran cione col Sudan. Collo de l l'utero: All'esame di una sezione allestita in modo da co111prendere l a mucosa e i1 piano muscolare sottostante si osserva : l a mucosa nelle sezioni colorate con em atossilina-eosina si presenta come una ma·ssa informe, debolmente coloral a in rosa dall 'eosina, in mezzo alla quale si ricon oscon o eccezionalmente residui nucleari (n ecr osi); al limite della zona n ecrotica si nota la presenza di elementi d 'infiltrazione costituiti prevalentemente da leu cociti polinucleati . I fini vasi san guigni sono sovr aripie11i di leucociti polinucleati neutro.fili ed in parte di trombociti . A carico della muscolare sot to·stante non si apprezzan o spicca le lesioni se si astrae dalla presenza di infiltrali leu cocitari nella parte im mediatamente contigua alle zone necrotiche.

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averle prodotte. Esse, con1e di1nosLra l 'esa111e anatomico, sono a carico di più organi e r endono conto della sintomatologia clinica e del1'esito. Di Lutte più spiccate e, l)Ossiamo già dire, più importanti appaiono le renali ch e, come si rileva dalla descrizione faLtane e da lla sezione riprodotta, sono di natura e di gravità diversa perchiè, accanto ad un processo di intensa degen erazione e n ecrosi degli epiteli tubulari, riscontriamo i segni di una flogosi del tessuto inLerstiziale. l\1a per ben valutare l 'importanza di quesLe lesioni rispetto alla causa Inorbosa, al decorso e all 'esito della malattia è opportu110 prima cercare di stabilire se i reni fossero i11 precedenza sa11i. Questa nozione è per il nosLro c.aso della massima i1nportanza, dipendendo da essa la diversa interpretazione che ai disturbi e alle lesioni si può attribuire. Purlrop1)0 non possedia·m o elementi di sicurezza per questo giudizio, elementi che ci sarebbero forniti da u11 esan1e dell 'urina e della funzionalità renale che probabilmente non vennero praticati avanti la cura per la mancanza di indizi ch e facessero sospet~are, una lesione dei reni. Intanto possiamo dire di non aver rilevato dall 'anamnesi malattie ch e di solito si accompagnino ad alterazioni stabili dei reni nè la m alata aveva mai accusato disturbi da riferirsi a minorata funzionalità renale. Anche l 'esame anato1110-istologico, non avendo messo in evidenza lesioni da ritenersi di vecchia da.t a, fa pensare ch e le alterazioni osservat.e si siano stabilite e abbian o evoluto nel decorso dell 'episodio morboso ultimo. Malgrado questi argomenti, non possiamo tuttavia concludere in maniera certa ch e le lesioni renali siano proprio iniziate parallelamente al brusco scatenarsi dei gravi fenomeni clinici e ci sarà necessario ritornare sulla possibilità ch e eventuali alterazioni renali, sia pure lievi e transitorie, si fossero in precedenza stabilite. Possibilità ch e dovremo discutere ancl1e in rapporto ad altri disturbi p eriodici (cefalea, vomito) che la malata aveva presentato. Tornando ora alla valutazione delle lesioni r iscontrate nei reni le quali, come abbiamo gi'à detto, sono di natura e gravità diverse , è opportuno con siderare l 'importanza di ciascuna e i rapporti ch e tra loro possono esservi. Criteri molteplici in ra1>porto con l 'andamento ·della malattia e con la causa morbosa ch e riterremo essenziale fanno pensare ch e il processo d 'infiltrazione interstiziale non sia insorto come fenomen o primitivo e principale ma ch e esso si sia stabilito successivamente a lle lesioni. n ecrotico-degen erative degli epiteli 1

Riferiti i fatti nella loro obbiettività è opportuno ora che ad essi si faccia seguire un breve con1mento che consideri specialmente le lésioni degli organi e le cau e che possono


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t ub·o lari ; i11 parte ad esse secondario in rapporto co11 lo sti1nolo determinato dalla sostanza i1errotica (i11filtrato post-necrotico) e per un 'altra i)arte ia da co11siderarsi come vera manifestazio11e di n efrite interstiziale, comu11e11e111e11te inte'"'a, e da collegarsi ai processi infian1111atori verificatisi in altri organi (pleurite purulenta). Co i i11terpretate le lesioni del tessuto interstiziale, r estano da valutarsi le cau se ch e p_ossono aver prodo tto le alterazio11i n ecrotico-degenerai ive. Cl1e di queste siano r e pensabili i medica111enti antiluetici si può faci.11nente amm ett ere . Troppo stretto è il rapporto fra l 'uso di c1ue te so..-:: tanze e lo stabilirsi dei disturbi 1,er c: l1è i 110::, ~ a i1egare una diretta dipendenza. ~la <.1uale delle o'"'tanze medican1entose usate si de' e rite11ere respo11sabile delle lesioni ? È essa il bisn1uto o l ' arsenob~nz o lo o ai1ch e l 'azio11 e con1hinata dei due n1ed ican1enti ? Dalla 11atura , dall 'entità , e dalla localizzazione clelle le io11i anat on1iche non ricaviamo alcun elemento sicuro e sufficie11te per la discrin1ina1ioue. ~ia pure con frequenza di'versa tutte Jc Hll er azioni ri centrate possono manifestarsi per l 'azioue d ell 'u110 e dell 'altro .m edican1ento: così le lesioni r enali, così quelle intestinali e an cl1 e la ·10111atite, così caratteristica per le ir11 OS$icazio11i bi mutiche, è stata pure riscontrata. co1ne ,-e dremo , per l 'uso degli arsenobe11zo li . È n eces ari o pertanto servirsi di criteri cliversi, se anche di valore non as oluto, per cercare di stabilire quale clelle ... os lanze abbia determinato il danno . Il quadro anatomo-clinico è certa1nen Le più proprio per l 'avvelenament o da bis111uto e ciò induce a considerare questa sostanza come respon sabile di esso; varie considerazioni por-. ta110 però a n egar e un 'in1portanza , esclusiva , del bis111uto nella genesi dei fenomeni osser' ati . anzitutto considerato il tempo intercorso tra l 'introduzio11e del farmaco e i primi , eg11i d rll 'intossicazione. Questo int.ervallo è stato 11el nostro caso di circa ±0 giorni. Se è ver o, con1 e ri sulta dalle nozioni di farmacologia . cl1e il bismuto si elimina molto l entamente dall 'or ga11ism o, i1on è d 'altra parte ritenuto cl1r dopo lungo tempo dalla sospensione d el rimedio , possano , senza altre cause , brusca1nenle stabilirsi fenon1eni clini ci e le ioni anatorr1i ch e di così notevole g ravità. Milia11, a proposito di stomatiti bi ... n111ti ch e gravi , crive ch e es e possono m an ifestarsi anche dopo un cert o in I er\ allo dall 'i11terr11zio11e della cura e cita in proposito , però con1e degno cli 111enzione un caso nel quale le n1a11ifestazio11i i ebbero nove giorni dopo la so~ pen ion e del

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i11edica111e11to. Altri argome11ti di u11 cerlo valore sono, nel caso in e a111e, l 'as enza d ell 'orletto gengivale ch e, dice Milian, non manca mai nelle intossicazioni bismutiche e l 'assenza di un segno a carico dell 'urina rappresentato dal colorito scuro che questa assume dopo la en1issione . E inoltre da considerare la piccola quantità del medicamento u sato, l 'insorgere repentino e quasi sir11ultaneo delle manifestazioni e ancora che l 'ordine di comparsa di queste non è stato quello ch e di soli.te si · osserva. Si ritiene infatti ch e il bismuto di rado danneggi primitivamente e per azione diretta il r ene ma che le lesioni di quest'organo conseguano invece il più spesso alla stomatite in precedenza stabilitasi, in maniera da doversi considerare le alterazioni renali n on soltanto tossiche per l 'azione della sostanza chimica, ma tossi-microhich e in rapport.o con l 'eliminazione attraverso il filtro renale d ei germi e delle loro tossine che dal cavo orale passano nel circolo. Se il fatto è vero in molti casi, pur dissentendo .m olti dall 'interpretazione riferita , 11011 mancano tuttavia dati ad esso contrari poich è di cer~o sono state riscontrate lesioni r enali da bismuto senza precedente o concomitante stomatite. Comunque è da tener conto ch e nel nostro caso i segni a carico dell 'alterata funzione renale sono stati tra i primi a manifestarsi. L 'insieme delle ragioni esposte, anche in mancanza di 1q ualcuna ch e ab·b ia sig nificato univoco e dimostrativo, fa ritenere improbabile che il solo hismuto abbia avuto, nello stah ilir i delle gravi manifestazioni , un 'importanza assoluta. Pertanto va ora considerata l'azione dell 'arsenobenzolo. Il rapp-0rto diretto ch e è apparso tra l 'insorger e dei disturbi e l ' uso del medicamento esorta a ritenere questo com e la vera cau sa d el quadro morboso . Sembra tuttavia opportuno , prima di autorizzarsi a questa conclusion e, valutare gli argomenti che possono sostenerla e stabilire attraverso i dati ·della letteratura se sia ritenuta la possibilità ch e il medicamento , nella quantità e n ella n1aniera somministrato , possa indurre n egli organi danni come quelli da noi riscontrati. Il quadro riferito non è dei più con1u11i n ell e into ~ si cazioni da a r enobenzoli ; i a acl es., come questa so t.anza esplichi un 'azione I os~ica eletti,,a sul parenchima epatico ch e in Yece n el n o tro caso si è mostrato quasi del tutto inde11 11e; evenien za questa che va sottolin eala per la ua in11)orlanza. Tutta\ia q11adri moltepli ci e diYersi da quelli comuni con in teres an1e11 Lo dei \Tari organi sono r egi._ li at i 1


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nella letteratura e vediamo ora come lesioni .con localizzazione e del tipo di quelle da noi .riscontrate, anche se non frequenti, siano state descritte. La stomatite così comune per l 'uso di altri rimedi antiluetici (Hg. , Bi) ·è di rado causata dagli arse11obenzoli tanto che alcuni AA. trascurano di descriverla o addirittura la negano, n1a certame·n te essa esiste ed è. merito di Sin1on di averla per primo riconosciuta; in seguito ne sono stati pub·b licati numerosi casi (Einoth, Heyn, Flandi11, Denarie, Koustoulas, ecc.) alcuni dei quali di gravità notevole con approfondamento delle lesioni fino al mascellare (Simon , Milian, Thibauld, Lebourg) e senza che ogni volta il danno abbia conseguito a dosi del medicamento superiori alle normali terapeutiche. Per questi casi · di eccezionale gravità si pone in dubbio la loro dipendenza da un'azione tossica diretta e i fenomeni morbosi si attribuiscono piuttosto ad una esaltazione di viri.ulenza dei germi boccali sotto 1'azione del medicamento (azione biiotropica). Anche lesioni della nlucosa intestinale manifestatesi con emorragia e diarrea sono state descritt.e (Brouardel). Ancor più documentata è l'azione nociva che gli arsenobenzoli possono esercitare sui reni; azione nociva che di solito manca o è scarsa .m a che a vo~te può al contrario manifestarsi con alterazioni anatomiche e funzionali gravissime e perfino mortali. Nè sempre la gravità dei disturb·i è proporzionata al}a quantità del medicamento, se sono registra~i casi di morte per lesioni renali in seguito ad una sola iniezione di gr. O, 15 di neosalvarsan (Lesn.è) ed il dan110 non consegue soltanto quando si inietti il prodotto per via endovenosa ma anche quando ci si serva della via intramuscolare. . Questi casi di gravi lesioni conseguenti. a t)iccole dosi dei medicamenti, di sproporzione, ·i può dire , tra effetto e causa non sono ril)Ortati ad una azione tossi.ca diretta ma per essi si invocano altre spiegazioni diverse a seconda degli AA. e a seconda delle circostanze, con cui gli episodi si verificano. Così una parte di essi 'riene messa in rapporto con la riattivazione di lesioni renali luetich e operata dal neosalvarsan, vere n efroreazioni , da riportarsi al 'fenomeno di Herzheimer e che talvolta sono di gravità estrema perchè capaci di bloccare del tutto i.I r ene. Tali r eazioni che costituiscono quasi l'appannaggio esclusivo degli arsenoben zoli si ritiene possano essere così interpretate solo quando si verifica110 subito dopo le prime iniezioni del m edicamento e quando non si

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siano fatte vrecedere cure co11 altri rin1edi ar1tiluetici. Se invece i fenoim eni morbosi si stabili.scono bruscamente quando la cura è già in corso da qualche ten1po o è stata fatta di recente e hen tollerata , i disturbi vengo110 piuttosto considerati con1e seg110 di intollera11za renale acquisita verso i medicamenti e da riportarsi ai fenomeni anafilattici, meglio allergici (nefrite allergica, Sezary). In questo gruppo rientrereb,b ero casi con1e quello di Lesnè nel quale la morte si ebbe per una sola iniezione nelle vene di grammi O, 15 di arsenobenzolo, in una donr1a luetica che durante l 'anno si era curata senza disturbi con più iniezioni della stessa sostanza. È la nlolleplicità delle evenienz.e che obbliga ad ammettere spiegazioni diverse sulle quali l 'accordo non è certo completo. Si sa infatti quanto contrastata sia l 'esiste11za della 11efrite allergica sulla quale una delle interpretazioni si fonda. Comunque ·quale che sia l'esatto meccanismo patogenetico dei gravi danni indotti sulla funzione renale da piccole quantità di arsenobenzoli, non pare dubbio che se ne debba ammettere l 'esistenza. In relazione a quan~o ci ha appreso il rapido sguardo alla letteratura sulla possibilità di tali evenienze e ancora per lo stretto rapporto che vi è stato tra l'uso ,d el farmaco e l 'insorgere delle manifestazioni cliniche, senza a ltre condizioni , evidenti e di importanza, che poLessero render conto della sindrome appare log·ico il dover con cludere che l 'arsenobe11zolo sia stato l'unica causa delle alterazioni descritte. Vero è che, ammesso questo, si incontra suJyito qualche difficoltà a spiegare con quale dei meccanismi possibili. ab,b ia potuto agire il farmaco. E infatti tanto l'ipotesi di una riattivazione di lesioni renali leutiche che di una esclusiva intolleranza renale, espressione qt1est 'ultima da considerarsi con molta riserva , almeno nel significato che ad essa si vuol dare, sono contrast.ate da molte circostanze con le quali i disturbi sono insorti ed 11anno evoluto. L 'ipotesi di una azione tossica rende be11e conto dei fatti ma certamente la quantità del medicamento usata è stata troppo lieve per . . . ' . determinare in un organismo sano cosi gravi d.anni . Almeno che l'alta tossicità non si attribuisca ad un 'alterazione del farn1a co. È questa una possibilità che bisogna anche valutare e che per escludere non abbia mo argomenti sicuramente validi ; essa, del resto potrebbe essere invocata a spiegazione di molti casi regitrati. È da considerare tuttavia l 'enorme cura 1


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posta dalle case produttrici nel controllo di questi n1edicamenti e ancor più il fatto che con fiale della stessa serie, usate nell 'ambulatorio ove la inalata si curò, non si eb,b ero a lamentare inconvenienti. Comunque, nlalgrado le difficoltà per la esatta interpretazione dei fatti, non si dovrebbe esitare 11ell 'incolpare dei danni l 'arsenobenzolo se fossimo in possesso di elementi che escludessero in maniera certa precedenti alterazioni della funzionalità renale. In mancanza di questi elen1enti può nascere il dubbio che il farmaco tali danni abbia potuto provocare solo perchè ha agito su organi non del tutto sani per lesioni antiche o recenti, e in tal modo diYersa appare la sua importanza come agente etiologico. Ad aro.mettere una minorata funzionalità renale. che datasse da tempo , potrebbero esortare i disturbi periodici rappresentati dalla cefalea e dal vomito di cui la malata aveva sofferto negli ultimi cinque anni. Ma poichè tali clisturb·i _0,110 s1Ji eg·ab·ili a11ch e diver. a111 e11le, potendo esser considerati manifestazioni di turbe del sisten1a nervoso vegetativo, di natura allergica o no , si può trascurare la loro esi ten· za e invece tener conto della possibilità più probabile che ]a cura bismuti.ca , la qual e di recente era stata praticata , abbia potuto danneggiare il rene. In tal i11odo viene di nuovo ad essere considerata n el determinismo della si1ldrome l 'azion·e del bismuto! _t\.hbian10 già escluso che ,questa sostanza abbia potuto da sola provocare ]a grave sinton1atologia , ma non possiamo con altrettanta sicurezza respingere l 'ipotesi che questo medicamento abbia potuto indurre nei reni danni non ancora riparati quando l'arsenobenzolo è stato introdotto, sicchè una do e anche piccola di que to sia stata bastevole a provocare lo scoppio delle gravi alterazioni. N è contro tale supposizione l) UÒ essere valido argomento la relativa rarità d elle l esioni renali da bi smuto e il fatto ch e n ella c ura dei luetici a rene non del tutto sano si raccomandi di far precedere alle iniezioni di arsenobenzolo quelle di altri prodotti e pecie di bismuto per preve11ire il pericolo di r eazioni di intolleranza. Del r esto . Ja possibilità di lesioni da bisn1ulo riatti,·ate da salvarsanici è certan1ente ammessa e ~1ilia11 riferisce il caso di una stomatite da bismuto. in via di guarigione , riacutizzata dopo più .giorni dalla sosr.en sione del rin1edio, da una iniezione di neosalvarsan. _t\.ncor a ad aYYalorare l 'ipotesi che del dann o sian o r e· sponsabili i due medicame11ti , ~ eppure ci a~c u -

no con meccanismo diverso, sta l 'assenza o quasi delle lesioni a carico del fegato organo che, come abbiamo già detto, risente particolarmente l'azione dell 'arsenobenzolo. Delle lesioni a carico degli altri organi ci siamo poco occupati; esse rispetto alla patogenesi debbono forse considerarsi come collaterali a quelle dei reni per quanto non si possa sicuramente escludere la loro dipendenza dal1'alterata funzione renale. Dopo aver così prospett.ato i vari fatti e le possibili interpretazioni resta ora a derivarne una conclusione che cerchi di giusta·m ente interpretare i fenomeni riferiti. Non si pone in dubbio che le lesioni riscontrate siano dipendenti, direttamente e indirettamente dai medicamenti antiluetici; come è chiaro che di esse lesioni più importanti e più strettamente legate alla sintomatologia clinica sono quelle renali. Non appare possibile specificare con certezza la causa di esse lesioni: si è n·egato al bismuto importanza di causa unica efficiente; p er l'arsenobenzolo se ne è ammessa la possibilità senza tuttavia essere convinti che tutta l'azione nociva sia derivata dalle due iniezioni di n eosalvarsan. Per considerare responsabile dei danni l'azione esclusiva di questo medicamento occorreva possedere la sicurezza della integrità renale al momento della introduzione del farmaco . Sem·b·r a pertanto opportuno ammettere che all'arsenobenzolo spetti sempre la massima in1portanza n ell'aver determina~o la sindrome ma che probabilmente la sua azione tossica sia stata determinata o potenziata da possibili alterazioni renali provocate dal bismuto precedentemente iniettato. Comunque il caso .è opportuno per ricordare la n ecessità di studiare e sorvegliare la fun. zionalità renale , attuando cure antiluetiche .

RIASSUNTO. L 'A. riferisce un caso di morte, per lesioni renali, dopo due iniezioni endomuscolari di pjccole dosi di arsenobenzolo . Discute se l 'azione tossica sia tutta da imputare a questo m edicamento o se vi abbia partecipato il bisn1uto ch e precedentem ente era stato iniet lato. BIBLIOGRAFIA.

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SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. L'importanza del mi dolorose. (l\1.

S1LBERI\IIANN.

~irnpatico

nelle sindro-

Jtv·iener kl1in. Wochen.s. , 3 1 1

g·e11naio 1936). È noto ch·e, .a cca11to al sistema nervoso ce-

re.b·ro-sp1inale so ttop·o sto alla volontà, vi è un si~t,ema che regola le prestazio·n i involo·n tarie ed il deco-rso ordinato delle funzioni· autorr1aticlJe. :fi: qu.esto il si sten1a autonomo 01 vegetativo, caratterizL:ato aì1atomicament e dal fatto eh.e le fibre no·n d ecorro110 direttamente dal sistema n·ervoso centrate ai singoli organi, ma vi sono inseriti dei g,ang-Ii, a cui arrivano le fibre prorveni·enti dal centro e, dopo una commutazione, ne parLono quelle che si portano ai rispetti vi organi. Nel sistema autono·n10 , si distinguono due parti , dal punto di vista anatomico, fi'sio logico e farmacologico: l 'una cervico-toracico-brachiale (si111patico) e l 'altra c1 anio-b,u lbare e sacrale (parasin1patico). Queste du e p·a rti sono funzionalm,ente contrappos~e , nel senso che l 'una fa,'orisce ie l 'altra ostacola la funzion.e di · un dato organo. Così, per esen1pio, l e fibre simpatiche dello splancnico ostacolano i movimenti intestinali, mentre qu,elle parasimpatiche del vago agiscono eccitando la peristalsi intestinale. Ma anc,he dal punto di vista farn1acologico , i due 1

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NUJ\11.

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g ru ppi del sisten1a nervoso vegetativo si con1r1ortano in i11odo op posto. Il sinlp·a tico vi.ene eccitato dall 'adrenalina o dalla surrenina, rnentre il para-impa tico lo è dai V·ele1n i del g1·uv1Jo della 111uscarina. t~ome già si è detto, il si'sten1a autonon10 gujcla le funzioni i11\·ulonlarie dell 'org·anismo , r eg·olando quindi l'attività del cuore e dell 'i11testino , le funzioni ghi.a ndol.ari, la ripartizion e del sangu.e, il richia1110, la i:~roduzione di co. lore; vi si .a socia i11oltre la co11duzio11e del dolore. , Il dolore va _distin~o in su1perficia1[e, quale e ·qu,ello che s.1 manifesta nella cute, ed i'11 projondo, qual e si ha , p. es., n ello strappa111ento musco lare. Non , -i l' organo nel r1ostro corpo , da cui i1on possano partire delle se11s:=tzioni dolorose: i n1uscoli , le fascie i ten~i11i', · le ossa specialmente il p:eriostio: l e var1·e m·eJJnbrane (p eritoneo , p1le.u ra , dura) ; a11c]1e l 'antica id.ea della insensibilità de o·Ii organi nelJ.a cavità addo·mi11ale si è din1~strata erronea, in quanto che si è riconosciuta la presenza di t erminazio·n i ne.rvose intravisce·r ali. ~osì, an~li.e gli. org·ani d el l)Ìccolo b·acino, ve&c1ca, ovaia, testicoli, sono sen sib.ili al dolore. Lo sLesso vale per qu.el1i endotoracici, c.uore, aorta, esofago , poln1011e; ma quest 'ult1mo 11011 sembra ugualn1e11te se11sib·i le in tutte le sue p·a rti ed ancl1e lo stin1olo doloroso cle,,e essere ab·b .a stanza i11teso e prolung·ato per dare Ja sens·a zione dolorosa. Straordinariamente se11sibili' al do1lore sono alcuni vasi, come l 'arteria tiroid.ea superior·e, rrie11tre secondo a1cu 11i sarebbero i11sensibi'li quelli del cervello. I11se11sibile se111b·r a essere soltanto il c·e rve]lo, (·ecoettuate le parti che conduco110 gli stin1oli doloTos i) con1e p·u re il tessuto cartilagineo. Interessante è che il plesso coroideo è p·a rticolarmente sensih·i le. Al sistema d·el dofo,r e appaTtengono i ricie ttori dolorosi, le fib·r ·e nervose conduttrici e le vie nervose centrali. Sorge ora J,a questione se ·eBista no speciali ricett~ri per il dolore e se la ricezio·ne dolorosa sia connessa con IJarticolari terminazioni n er vose. È noto che , accanto ai v.ari punti nervosi sensibili . ve ne sono altri di cui l 'ec~itazi1o·n e detern1ina la sensazione dolo.r o•sa. Qu,e sti ultimi corrispondono a corpuscoli t.er1nin.a li sensjbili, cl1e sono composti di una fase inielinica e di una an1ielinica; qu·esta appartiene al sistema sim1)ati co ed 11a il suo c~11tro trofico nel ganglìo del tronco simpatico. Questa duplice dotazione ner''osa del corpuscolo tern1inale è analoga a quella deg·li organi interni, di fibre si111patiche e cerebrospinali ; è quin.d i log·ico considerare le term·i1tazioni sin1paticb e con1.e d ei veri riflettori dolorosi, il ch e è anche con111rovato dall 'osservazione dei forti dolori ch e provocano ]e ferite d 'arn1a da fuoco, per l 'irritazi·one del]e fibre simpatiche. J_,e fibre dolorifiche della 1)elle decorron o 1

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SEZIONE PRATICA

nei nervi cutanei che, n el decorso verso il centro ~j u11iscono .ai tronchi n ervosi misti. Ogni n er vo provved·e ad un determinato territorio c11ta11eo; però, ne lla sezione totale di un dato rtervo , l'area analgesica è inf·e riore a quella di diffusione del nervo &tesso, il r h e costituìsce una prova dell 'esii::te11za di fibre dolorificl1e, che non è oerto appar~engano tutte al sin1pat.ico. I.e fible dolorifich·e sono più resistenti e p,jù rei11tegrabili che non quelle de·l le altre sensibi:ljtà; così , p. e . , lo schiacciamento del 11ervo ulnare può detenninare la perdita del se11 ' O del tatto e della te1nperatura, pure risparL11iando quello dolorifico. Coslì, dopo una su111ra i1ervosa b en.e riuscita il sen so del dolore ritorna già dopo .q ualche m ·e se , ma le altre en~ibilità ritardano an oh e un anno. Lo s tesso si può dire p er la sensibilità prof01I1da. P er quanto riguarda le vie dolorifi ch e d elle grandi cavità, si d eve anzitutto rilevare ch e gli orgclni di quella ad dominale trasmettono le sensazio11i dolororose 1nediante il simpatico, n1a ch e anche il vago ed il frenico vi hanno una cerLa parte; cosi pure per il cuore, oltre il sl'l11pati·co entra in question·e anche il Yago. Le fibre dolorifich e sin1patiche, e cerebros1>inali, si portano poi alle radi'ci posteriori del rr1idollo e l 'eccitazion.e di queste provoca violenti dolori (tabe , radicoliti). ~1.a . vi è anch e una via suppletiva , attraverso le radici anteriori di cui p erò I' A., per semplicità di trattaiio~e non tien e conto·. D 'interresse pratico , è però il conosoere ch e anche le fibre simpati·cb e possono trasm·e tter e le sen sazioni dolorj ficbe: Da un 'osservazione di ,~.,orster, risulta cl1,e la &ezion e delle radici anteriori e posteriori d.a D1 2 a S 5 non feoe scomparire i' violenti1 dolori ch e si avevano alla gamba sinistra in seguito a Jesione della coda equi11a da ar111a <:la fuoco, con consecutiva paralisi e perdila della sensibilità su perficiale. Si d eve pertanto amn1ett eve ch e le fib•r e simp·a tich e possan o trasme ttere le sen sazioni dolorose, il ch e <1eve rendere n1olto cauti prima di accinger si aJia sezione delle r adici per fatti dolorosi. Dalle r adic i posteriori , le fibre do~orifi che Yn.nno in parte al mi'dollo .a llungato ,. 1n ,part~ alle cor11a posteriori e di qui , ~er 1 cordoni crociati :l11teriori, sempre al m1dol]o ~llu11gal o, ol ponte ed ai peduncoli , per ~n1re a! tala1110 otti.co , influeu zando anch e dei centri in ottordine (corteccia , striato). 1

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••• Per quanto riguarda J.a pato,logia, l '_A .. considera anzitutto le lesi on i 11ervose per1fer1cl1e, traumatich e, in cui oltr e alla lesione delle fi bre dolori fì cl1e ch e det orrono n el n ervo stesso, vi è a ncl1 e quella delle fibr~ simp~tich e. i'l ch e })iega la pe.rr:'an en~a de1 do.lor! dor>o lél ~zi.one cl-ell e rad1 r 1 e nei neuron11 d ar11put 'lzio~1e .

So no poi da menzionare le crisi tabet ir l1e

con irritazio11e del simpatico ; cosi in quelle ga, strich e, son o inlieressati i rami comunicanti da D 6 a D 9 e da ·q ualche autore per tali casi si parla di crisi simpaticl1e; analogamente si possono aver e crisi in a ltri organi (vescica, retto , uretra, ecc .). Anche i tun1orj del 111idollo, sia i'ntra- cl1e extran1idollari , danno dolori ch e possono e sere assai violenti , e così pure le malattie d el cervello ch e colpiscono a n ch e i'l iste1na sin1patico. I più freque·n ti fra gli stati dolorosi sono la cefalea e le nevralgie. NeJla prima, il simpa1i·co agisce come una delle vie afferenti alla dura, alla pia ed a i vasi cerebrali, eccitar1do i ricettori dolorifici (a cui partecipano anch e le fibre af~erenti', sen sitive dei nerrvi oer ebrali) e si determina così la cefalea profonda. ~la a11che a quella superficia le, oltre a l trige111ino, al vago e ad altri piccoli nervi (intermedio , occipitale) partecipa il sirnpatico, con le su e fibre affere11ti per la cute cranica. A tale cefalea &uperficial·e appartien e quella così detta reumatica e quella della neurite d el .trigen1ino . Anche alla n euralgia del trigemino part ecipa il sisten1a simpatico , in quanto ch e, anch e per questo decorrono le fibre dolorifich e d el viso, n1a solo come via supp1letiva. ~la il 8impa tico può entr arvi anche p er a ltro ver so, riel sen so cl1e il plesso simpatico dei vasi facciali può provocarne la costrizione e determinare parossismi doloir osi. Da q11anto sopra si è esposto, si comprende l 'in1portan za della partecipazione del simpatico nel deteru1inisn10 e nella conduzione del dolore, questione assai complicata ·e n on ancor a del tutto ch iarita. fil.

Radicolite saturnina. (H . Lunw1G e i\il. RoTJE NBERG. /(lin. Wo ch ., 2·5 ge11naio 1936). Nlentre n·elia prima descrizioin ·e delle radicolo-ueuriti dovuta ad Erb e a Déj èrine-Klump ke erano pr esi in cosiderazione quali fattori etioiogici accan to ai traun1i quasi esclusivan1ente la lues e la tubercolosi, oggi sappiamo cl1e svaria ti n1omenti tossici ed inf-ettivi posso110 entrare in campo: radico1liti possono osservarsi nelle malattie del ricambio , specialn1en le n ella diate i gottosa, nel catarro cronico del crasso, in varie malattie infettive, con1e acl e.. en1pio 11elle forme grippali , nelle affezioni delle vie aeree superiori, nella malaria , ne~ J i ascessi periproctitici, n egl i asce i tonsillari. r1elle suppurazioni dei seni fronta li e la lvolla nell '-en cefalite letargica. Il piombo fin o ad ora er~ stato qua i completamente tr.a curato quale fattore etiologico deJl.e radicoliti . Gli AA. riferiscono due ca i di radicolite .. aturnina, ch e rivestono un particolare in te re'~•' ar1cJ1e per la sintomatologia quasi esc lusiva111ente se11 itiYa , mentre quali manife tazioni del saturnisn10 a cari co del si ten1a nervo ....o


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IL POLICLINICO

periferico si conoscono quasi esclusivamente alterazioni n1otor~e : alterazioni della sensib·ilità sono menzionate soltanto quali manifest~zio11i collaterali di turbe motorie. Il fatto ch e a lLerazioini della sen sibilità son o coslJ. poco conosciute nel saturnismo può fOTse spiegarsi in quanto esse rappresenterebbero uno stadio i}rodron1ico dei fe11on1eni n1otori, ed in tal caso po trebb·cro ·essere sv.elate solo da accurate ricerche in serie, oppure si presenterebbero in casi i:n cui mancano tutti gli altri co·siddetti sintomi cardinali del saturnismo, com e n ei due casi descritti: dagli autori sud detti. Si tratta in e ntrambi di una radicolite lombosacrale, iniziatasi con disturbi subiettivi della sensibilità, sensazione di freddo ed in seguito ipoalgesia nella stessa zona nel primo caso, pa reste ·ie ·e dolori di tipo sciatico n el secondo <•.ssociaLi a crampi muscolari, ch e stann o ad indicar·e un coi11teiressn mento delle r adi c i anteriori. Mentre nel pri1no caso la disposizione segn1entaria dei disturbi della sensibilità condusse alla diagnosi, nel secondo caso, ch e si presentava col quadro di una sciatica furono la mancanza del dolore alla pression e in corris1>ond·e nza dei punti del v"alleix, la negatività d el seg110 di Laslgue co11 p r ef:e nza di dolore alla pression e sulla colonna lomb are, la quasi co1npl·eta assen za dei riflessi achilleo e plant[lre , il tipico dolore n·el tossire e nel soffi are il naso~ la posizion e anta lgica ch e condussero a l la diagnosi esatta. Per quanto riguarda la JJresenza del pion1bo n el liquo·r e n el sang ue è in t·er·essante n otare quanto segue: la percen tuale di piombo n el liquo r n ei due casi era rispettivan1en t e di O, 085 e O, 090 mgr. %; p er il res to il Jiquor in un caso era normale, n ell altro i11v·ece presentava inodi'co aumento del1·albun1ina. Il cor1tenuto in piombo del liquor può esseTe maggiore di quello del san gu e, come in uno dei due casi. Importante è pure il fatto ch e in pr·esenza di percentuali· elevate di piombo n el liquor e nel sangue possono n1ancare i cosiddetti sintomi cardinali del saturr1 ismo. Anche la regola ch e non -esiste saturnismo ..,enza aumento a.e] piombo n el sangue soffre le su e eccezioni , poich è il primo dei due casi prese11tava una percentua le di piombo n el sangue del 0,028 n1gr. <y~ . Il contenuto di piombo n el liquor diminuì piuttosto rapidan1ent-e in seguito a ripetute pt1nture lon1bari , somn1inistrazione di· joduro di potassio e di eta acidificante._ M. NuNBERG. 1

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ALLERGIA. Allergia aspecifica. (P. BoRDET. Ann. lnst. PasteUir, marzo 1936). Un 'irifezione in atto può conferire all 'organismo l 'at.Litudine a reagire in modo particolarm ente inten so a stimoli tossici diversi; quando la reazione è causata da sostanze tossich e non aventi alcuna parentela con i germi

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determina11 Li l 'i11fezi:one si ha il fe11on1e110 d el1'allergia aspecifica. Nell 'infezion e tubercolare tale forma di allergia è stata particolarmente studiata e da lungo ten1po è conosciuta la spiccata sensibilità dell 'u omo e degli animali tubercolosi a sosta11ze tossich e sia110 esse di origine nlicrobica o n o. Un importante studio dell 'A. è basato sulla segu ente osservazion·e : &e si inoculano nella cavità peritoneale di 11na cavia 5-10 mgr, di bacilli t1ubercolari avirulenti (BCG) e dopo 10;&0 giorni per I.a ~tessa via si inietta qualche centimetro cubico di una en1ulsione di colibacilli vivi o u ccisi co1 risca1dam·ento, le cavie n1uoiono i11 poche ore; già dopo tre o quattro ore dall 'inoculazione dei colibacilli si osser_vano delle gravi difficoltà nella respirazio11e. Gli anim.a li rimangono in1mobili col pelo arruffato , poi si cori cano sul fian co e muoiono in ÌJpotermia. Tale ipotermia è il sintomo dominante della iritossicazion-e. All'autopsia si osservano gravi lesioni e1norragiche in corri'spondenza dei focolai peritoneali pro·d otti dal llCG. L'infezio11e strettam ente locale provocata da questo gern1e è dunque sullìciente a determinare n·ell 'a11irr1ale una forte ip.e rse11sibilità di fronte a <liver.s e sostanze d 'origine microbica; l 'iniezion e di tali sostanze pro·d uce una reazione e1riorragica in corrisponden za delle l1esioni dovute al BCG. La reazione a carattere emorragico ottenuta 11elle su.es.poste condizio·n i di esperienza deve essere classificata 11el quadro dell 'alJergia ern orragica aspecifica, di cui il fenon1eno di Saltarelli è il primo e il più tipico esempio. L 'illustre 1\{aestro italiano n eJ su o classico lavoro sul colera sperimenta le (1916-24) ha visto infatti ch e l 'iniezione endovenosa di una piccoJa quantità di filtrato di cultura colib·acillare in cavia precedenteme11Le trattata per via e11ciol)(,riton eale con una dose submorta l e di vibri oni colerici produ ce la n1orte rapida della cavia; all 'autopsia g li arùn1ali presentano delle gra\ri lesioni en1orragiche laddove i vibrioni colerici fi i erano insediati. Paul Bordet studia il n1ec.canis1no col qualPi J'allergia aspeci fi'ca si stabilisce negli anin1a]i trattati col lBCG e dimostra sperimentaln1en Le ch e lo stato di iver f;ien $ibilità sco1n p are coJJa guari~one delle lesioni da BCG, che l 'ha11no cleLer1r1inata. Se l 'infezione è stata detern1inata con bacilli tullercolari virulenti , le lesioni provocate con la colitossina sono d-el tutto sin1ili a quelle che si osservano n ell 'intossicazione tubercolinica (re.azioni di focolaio). In questi anin1a li l 'inoc ulazione in Lradern1ica di piccole quantità di colitossina produce una r eazio11e emorragica locale , e l 'introduzion e ne lle vene della stessa colitossina dà luogo al fenomeno della reviviscenza sia delle r eaz ioni alla tub er colina ch e di quelle alla col i tossina. 1

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SEZIONE PRATI CA

L 'imporlanza delle lesioni a focolaio detern1inate dal bacillo tubercolare Yirulento o avi~ulen~o ~el .detcrn1i11ismo del] 'allergia alla colitos~1n.a e r1aff.er~a.to dall ' <?S~e;r:azione che gli stessi fenomeni di rµersens1bi11ta si stab·ili scono nella pseudotubercolosi dei roditori e nel1'infezione per via endoperitoneal e coi1 l 'Oidium albicans. Anzi no.n è n emmeno n ecessario per lo stabilirsi dell 'allergia cl1e i focolai siano detern1in.ati da gier111i viventi po·i ch è si otte11gono ide1J Lici risultati con l 'ini ezione endoperi1toneale degìi stessi gern1i u ccisi. In accordo co11 questa ipate.s i i tenta~ivi di trasl!lissione pas~iYa ~ello slato di allergia aspecifica soI10 rimas ti costantei11ente infruttuosi. Che siano le lesioni infian1matorie in atto a detern1inare I 'insorgenza dell'allergia aspecifica, viene inoltre chiaran1ente dimostrato dal fatto eh .e l 'iniezjo11e nel peritoneo di una sostanza inerte come il talco dà luogo ad uno stato di ipersensibilità alla colitossina del tutto identico a quello pro"ocato dai ~ermi. L'importanza essenziale dei focolai infiammatori in atto nello s tabilirsi dell 'allergia .aspecifica era del resto già sta·ta dimostrata da Debone ra, Tzortzakis ·e ·f alcl1etti (C . R . de la Soc. de Biol. 1932, 59, 24) cl1e n1ediante inrezione intraderm ica di olio di vasellina e sucCtssivo 1.rattan1ento per via e11dovenosa con colitossina, ottennero nelle cavi·c una r.eazion e emorrag ica intensa in corrispond·enza del punto della prima iniezione. Il gra11de capitolo dell 'allergia aspecifica al quale il Javoro di Paul Bordet porta un nuorvo importante co11tributo, acquista og11i giorno n'laggiore importa11za .p er i fenon1·eni b·i ologici ftnora oscuri ch e esso tende a chiarire, e per le ap~)licazioni pratiche che esso ha già avu to nella titolazione e nella preparazione di alcuni si·eri ter.apeuti·ci. E. C ARJ.INFANTI.

La sostanza P di Oriel. (J-l. SILVESTRINI. La R'ilforma !11 edica, 21 111arzo 1936). La sostanza P di Oriel , r h·e ora d.esta tanto interesse, non è u11a novilà. Fi11 dal 18'98 Jacquemet aveva ril evato cl1e le urine agitate con etere e quindi la ~c iate i11 ri po"'o forn1a110 "nlla lbro supe~·ficie un tappo gelatinoso ta]yo]ta molto consistente. L 'anno seg·ue11te la reazione fu studiata da T esteviu 11 el corso di 11la la ltie infelliYe , e u ccess.iva111e11te da l\1odeua, Bufalini e Baduel. Le ricerche di Oriel furo110 iniziat e 111 0 lto più tardi e furo11 0 condotte co n lo st e~ so n1etodo adoperato d a J acque111e t e Te t eYi11: np-itare con etere l 'uriI1a acidifìcata con acido solforico; dallo strato elereo su peri ore tra tt a lo con u11 volun1e ind ctern1i11at o di alcool si ha n11 precipitato cl1e i J.>llÒ di scioglier e in una soluzio11e di idrato di soda a 1/10. L 'Oriel ha avuto il n1erito di curare l ~ 111nlat lie a llergicl1e con il 1>rer i11i·tato . così ot t c11uto, delle urine dei soffereil ti delle malatti e

?lesse . nia 11011 è dubbio che il principio cl1e i11forn1a la trovata dell 'Oriel è di vecchia data . Come afferma . Krebs l 'autourinoterapia sare;bbe stata gia da le111po constatata utile n elle J.ffezioni ora riconosciute di natura allergica ed anche in alcui1e infezioni come la pe rtosse. Oriel trovò ch e la proteasi isolata dalle urj11e, ch e egli chian1ò sostanza P, è un antige11e capace di u cilare una vivace r eazione in un ~rganisn10 sensibilizzato. E un antigene spec.ifico percl1è quella di un asn1atico provoca rraz1or1e 111 u11 altro asn1atico, ma non in un individuo affelto da orlicaria. Esistere b·b e ne l] 'urin.a dei sofferenti di malattia aller gica soJo durante la cri si dell '.affezio11e . La so~tanza P lJUÒ essere a·doperata a copo d1ag110 I 1co e terapeutico: accertare la natura allergica di un 'affezione, pro\ ocare la desen sibilizzazione dell 'infeTmo. A scopo diagnostico la prova si fa secondo il 111elodo di l rausnilz-l\.ilsl11er p er le reazio11i cuta11ee. Scelli tre punti A, B e C della cute di uri i11fermo s 'i11ietta in A intradermican1ente si·e.ro del malato e 24 ore dopo la sostanza P cle Ila sua uri11a, in B siero del nialato ·e 24: ore dopo la sosta11za P preleYata dall 'urin.a di u11 Inalato di altra affezione allerg ica , in C SO}O }a os t.anza P del rr1alato. La r eazi one è positiva quando appare una papula arrossata solo in . P er scopi Lerapeutici si fanno, iniezioni i11trade~1niche di soluzione a con centrazione progressiva d ella sostanza l> dello stesso infern1 0. Le ir1da~ini. di Oriel hanno provocato g ra11 rtun1e ro di ricerche. Quantunque alcuni abbia110 n egata I.a speci'fi cità della sostanza P i1el senso ch e essa si troverebbe indiffierent,emente i1elle uri11e di ani e Inalati e no11 avrebbe valore diag nos tico e terapeutico, la maggioranza d ei ricercatori hanno confermato il valore della sostai1za J? per la diagnosi e la cura delle 1nalattie al.lergicl1e. · Certo è che la reazi'one non è costantemente po itiYa e lo stesso Oriel l '11.a ottenuto solo n€1l '80 ero dei ca i. Ol tre la r eazion e locale i posson o avere r e:izioni generali e viscerali di particolare viole11za, pecie quando l 'iniezion e si fa per via e11dovenosa. Barber e Ori-el hanno ottenuto su ±± casi di a ·n1a a Jler g·ico l U gu ari gio11i. 20 n1iglio ra111e11ti itoleYoli , 10 111iglior an1c11ti leggeri e ~ insuLCt·s .. i. SaY' e Tbi er s. han110 avuto brilla11ti risultati in ca ... i di febbre da fi en o. en1i crania ed alle a llre all erg ie alin1entari. ~l a i 111Agg'- iori . u cc e ~ s1 I erapeut i ci s i sono av uti nelle affczibni cuta11ee, 11ei i.1 rurili e en1 iali , negli ecz0111 i, r1e11 'erilen1a µoli n1orfo , 11 c] la por1)ora <' nella urticaria con o ..,enza seani d ' i't1. ufl1 cie111a ep<ttica. Oriel l)l'E'l)llra la so la nl'a P n el 111 odo ~e­ g ue11l e. Si 111etl o no i11 t1n i111h11to separatort'" .ioo c111c . di urina ac idifi cala coI1 acido . . o Jforico ·ll 25 ·-'{, . .... i aggi ungo no 100 eme. di cll' I t> (' si , batte e11crgican1enle. Si fo1ma co-..ì unn s l1 ato etereo che i1oi , i di,ide i11 due altri

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« lL P OLICLI NICO »

s'l ra ti. Si raccoglie solo quello superiore , d al quale vie11e precipi tata la sostanza P co11 alcool a 95 Si c011l.rifuga e si lava a bbonda nt eu1ente con acqua distillata , quindi si disciog·lie in soluzio11e decinorn1a le di soda . La solu . zione così o ttenu ta si mescola con liquido di E,·ans, (:h e si ottien e n1e colando a parti egual i la soluzione A (fosfat o di potassio g·r . 3.63. fosfato di sodio gr. 14.3 1, cloruro di sodìo gr. 50, acqua g r. 1000) e la soluzione B (t' e11010 al 4 °/o). Si forn1ano miscele calcolate in n1 odo cl1e si ab biano soluzio11 i di sosta11za P a 1 : 1000 e con ulleriori agg·iu11te d i Ji·q uido di r~,·ans a 1 : 1 O. OùU, 1 : 100. 000 , a 1 : 1. OUO. 000. . Thiers ha .proposto la seguente n1odifì ca z1on e: Es l razione con ·eter e in m ezzo acide, · ' evaporazione dell etere a temperatura no11 superiore a 50°; precipitazio11e con l 'aggiunta di u n quintuplo di alcool a 95° ad un P'H rosa alla feno lflalei11a; lavag·gio d el precipìtato ... u carta da filtro con a lcool a 95° fino a n·e utralità del liquido ; essiccamento a 3'7°· nuova soluzione del pr·ecipitato con una adccia di soluzione. d ecinorn1ale di soda ; ripreci'pitazin11e e lavagg·10 con a lcool ; soluzione in acqua dis tillata con diluizione a 1 : 100: 1 : 1. 000 , 1 : 100.000; sterilizzazio ne con T yndalizzazi'one. Savy e Thier s consig·liaoo la sol11z1 on e a 1 : 100 i1ell 'en1icrani.a ·e nei di' turbi da insuflìc ienza epa ti ca , a 1 :1 000 n ell 'orticaria , n ell 'ede1na di Qu inc ke n ell 'as1na, nell 'eritrodern1ia. Si fanno iniezioni intradermich e quotidia1te comin ciando con 1/20 di eme. e aum e11ta11do og~i ~iorno ~no a r aggiung er e 3/20. Si })assa qu111d1 alla via sottocutJ.nea cominci'a ndo con 1/ 10 di cn1c . e aun1entando o.g·ni yo]ta di ] '10 fin o a raggi ungere 1 cn1 c . Non si fa la nt1ova ini ezi·one ~e non so110 scomp,a r:-e le r eazioni provocate da.Ila pr-ered ent e : e si diminuirà la dof'ie e le r eazio11i so110 st.att, troppo forti . DR. 1 ) .

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DIVAGAZIONI Il crndismo. (K.

GL.<\ESSNER.

Wiener

klin .

vl' ochens. 31

gennaio 1936). L ' A. disting·ue il crudismo con1e nutrizio·n e fon~a111e11Lale, quale ~i osserva in alcuni popoli da qu·ello ch e s t può prescrivere come dieta in alcune n1alattie. E.g li rileva cl1e il crudj·sn10 si è venulo diffondendo anch e fra g·li i11dividui mang·iatori di carn.e o di dieta rnista pe.r le segu enti ragioni : 1) la lotta contro l 'eccesso di albun1ina, tanto più ch e da parte di a lcu·n i studiosi (IIindhede ·e d altri) è ~ l ata di111os lrata la ]Jo ssibi]ità di abba~sar·e il fabbisogno cli albun1i11a a circa la met à delle cifre cli un te1111)0 ; 2) la lotta contro l 'eccesso · di sale , che è ritenuto da11noso; 3) la dottrina · · vitan1i11ico , c11e al crudi ino fornisce un grande app1Jggio. CtìMPOSIZJONE DHLLA

DIETA

CRtJ DISTA..

1'ale dieta analogan1enl e a quella veg elariana e, elud e ogn i alin1ento di orig ine anin1ale,

[ANNO

XLIII,

NUl\1.

15]

i11a, a diffe renza d i essa, esclude altresì og11i J>rocedi1ne11Lo di co ll ura e di qualsiasi tr.asforn1é1zione chi1nica. E11Lra111b,e usufruiscono d elle verdure e deììe frul ta e cioè:

A) Verdure. Tuberi (patate , cipolle, r avaILelli l aglio , carote, rape); fogliame (indivia , cicoria, sedano, prezzen1olo , in salate, cavoli, ac;etosella); frutti (cetrioli, zu cca, cocomeri, p o1}oni , piselli verdi, fagioli); cavolfiori'. Le carat teristich e di queste verdure sono le seg u,enti: alto contenuto in acqua (in media 80 %), ~assissin10 in sale ed in corpi purinici , elevato invece in amido e zu cch ero (il primo preYalente i1elle verdure fresche). I carboi~rati so110 : a111ido, inulina, emicellulosa, pectina, 111,a nnite . Contengon o inoltre g rassi: clorofill:=t, lipocron10 (caroten e, licopina), acido os&al1'co, sostanze aromatiche , alcaloidi (sola11in.a nei pon1idoro ac·erbi), sostan ze minerali, \itamine. Vantaggi delle verdure sono il basso co11tenuto in albun1i11a e sale ed invece l ' alto contenuto in sostanze 111inerali, e vitamin·e; grande scarsezz,a di sostan ze p urin icl1e . Svantaggi: la n1astjcazione ne viene ag·g·ravata, la scission,e n,e è difficile; lo stomaco e l 'intestino ne sono gravati , possibiJiLà di infezion e e di intossicazioni (contenuto i11 ricina di alcune verdure g iova11i); formazi 011e di a bbondante gas, scarsezza di albumina, ch e vi si trova in una forma di 11011 alto ,·alore, sicch è son o nece ssarie grancli quantità per garantire il m inimo di alb,u 1nina. B ) Jt'ralla. Può u sarsi direttament,e, op-

pure ~t1~l la conservata o disseccata, oppure i succhi d1 frutta (specialn1ente con1e bevande). Anche le frutta sono caratterizzate d a a]to c:onte,11uto in a cqua e scarsezza di azoto sosta11ze purinìche, sale, abbondanza di ~ellu­ los.a , . .sosta ~1z e p ectiche, acidi or ganici (citrico J1 e 1 l1mon1, i11alico, t artarico , ta11nico ne lla bu ~cia , s~lic ilico n ell e frag o le, benzoico ed ossali co nei la1nponi ; alto conten uto in idrati di ~arbo1:~0 (più an1.ido n elle fru tta un po' a cerbe , 1)1u zucch ero in quelle mature) · si troVlu10: saccarosio , glucosio fruttosio 'ma11110sio , d es1rìna , n1annite, s~rbite. L~ b a nane i111r~1a ture co11l e11g·ono 0,08 % di zu cch er o ed il 13 , 9 % di an1 ido , quelle n1ature, rispettivamente "1:-21 ~{:, e O, 71 'ìo . Della nla ... in1a importanza sono i carboidrati ed i g rassi , oltre alle so tanze aromati ch e, cl1e le r endono gradite al g usto. Altra caratteristica delle verdure com e d elle frutta è il co11tenuLo in vitam•ìne di cui tro. ' v1a~o: La 11 (liposolub·ile r l1e p rotegge l 'org &n1s1110 co ~ t ro c~rti d~stu~·bi nl1tritivi, quali l:t xeroftalmia e d1sturb1 di crescenza; si trov~ i11: ca,·o]i , spinaci , in .. al.ata, trifoglio e s1)ec1al1nen le 11e1le carote e n ei pomidor o ; ne è ir1vece car o l 'olio di noci; la B (antineuri tic.a ) si trova in : carote , insalata, rape pon1i. doro , li.'n1 o ni. uva. è scar.. a nelle mele· la C ' (a11t.iscorbutica) si trova n ei cavoli crescion e . . ' ' 1n salata , c ipolle, ravanelli; abbondante nei li1


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XLIII, l\ Uì\i. 15]

rr1on1 ,. scarsa nei cavoli acidi, pomidoro, aranci . Le frutta cont.e11gono inoltre impor t anti sostanze n1inerali, fra cui il fe,r ro (fino a 10-16 1r1g . .-Y~) , mol lo calcio e fosforo, scarso sale e sopratutto u11 g·r ande eccesso di b1a si, che spostano l 'equilibrio a cido-base dal lato dell 'alcalinità. lnvece, il p1a ne, la farina , le uova, la carne ag·iscono in senso, contrario.

LA

DIE'l'A CRUDISl'A NEI SANI.

I div·ersi autori hanno, con siglia t o vari'e diete. Così ~foller:

2.00 200 100 500

g. di

g. di g. di g . di 500 g . di

Albumi'na r1oci g. 23,4 fi chi g . 5,4 prugne secch e g. 1,8 mel1e pere g. 1,5 Totale

699

SEZIONE PRATICA

Calorie 11810 476 240 260 250

g·. 33, 6

2·406 Il contenuto in albun1ina ·è b·a ssissin10 ed anc.h e qu,e llo in calorie è scarso e sufficiente per poche esigen ze; Hindh.ed e, con ,di,ete analoghe ha po,Luto anche ottenere b uo1n a capac ità l.a vorativa. (Un 'allra difficoltà ch e i erudisti i1on considerano è quella di pote·r digerire tutte que:ll-e noci ; è assai frequ.e nte, di fp.tto il trovare ne lle feci dei pezzi di noce del tutto immutati anche i n i11dividui ch e ne consumano quantità molto .inferiori; N . d el red.). Wi'lli ha fatto delle ricerch·e su sè stesso per la durata di 10 settiman e, co1n u11a dieta cont-enente .albumina g. 5·5 ,2, grasso 142, 4, carboidrati 439, calorie 349·6. Sul principio.!. sentiva la mancanza del caldo d ei cibi , au·m ento nel bisogno di do1~rnire, cefalea, flatulenz.a , meteorismo; ebb1e diminuzione del peso, della pressione (da 122-65 a 100-60), d·ella emoglohina ( d.a 90 a 70) ed aun1e11to d el numero delle ('Jnazie (da n1ilioni 4,8 a o,6) no,n ch è dei lellcociti (d a 5700 a 8600). La quantità ing·erita era di I\..g. 3,1; le teci em •E.'rsse cli gr. 290; dell 'alb·u n1ina v·e nn ero assorbiti g . 328,8, dei · grassi soltanto 115 ; il metabolismo basale si abbassò a - 4,8 ~~' il con ten uto di NaCl nel sangue rim.a sie imn1u tato, ,q•u ello del} ' urina si abb.a ssò a g . 0,35 . I risultati ottenuti non son o tutti concordj. Fra i pareri discordi , ci'tiamoi ·q uelli di v. Noorde.n ch e rimprov,era a lla dieta crudista la scarsa quantità di alb.u mina , il cattivo asso~­ bim·ento; Stepp ch e la ritiene scarsam·e ?te utJlizzabile ed incon1pleta; Si.issk ind ch e r1levò s11 sè ste so l 'ipon utrizio11e, poicl1è non si poteva manten ere la quantità di azoto n ecessarl'a alla vita. Tutto son1n1ato , però, I 'A. la ri ~ien€ poss~­ bile e vantaggiosa per qu elli ch e. v1 sono ab1~ tuati da giovani, con i vantaggi e s'rantagg1 su menzionati; un ostacolo serio può essere il fatto del costo elevato. 1

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LA DJEfA CRlTnJSTA NEGLI STATI MORBOSI. 1'1alattie cardia.oh e. Ei'111er e Voigt la cons igliano e la ritengono preferil)ile a]Ja dieta

cli Carrel percll!è più ad.a tta , J>e r la maggiore ricchezza in calorie , il n1aggior sen so di sazj·età, di calma d ella sete, il mig liore -ef (elt o dj ure tic,o . ·Provoca d·eacquificaz ione , d ecloru razione ed aun1e11to d el valore refratton1etricc d el siero. E indicala n ella stasi dell 'acqua e del cloro; la si ordina a periodi di 1O giorni, alternata con alt ri 10 giorni di die ta n1i'sta. Aff ezivni renaèi, acute e croniche; for111a110 il vero d on1inio della d ie La cru dista. Provoca perdita di acqua, di sale, abbassar11ento della pression e sanguigna, caln1a la se te. Nelle n efrjti acute, alternare questa dieta coo quella lattea; ue.Ile form1e cr onich e, la si P'UÒ continu.aT>e a n ch e 2-3 n1esi; sorp1"endenti sono i risultati. n·ei fenomeni uren1ici.

Obesit'1; si' d evono evitare i prodotti r iccl1i di g·ras.si e di carboidrati (olive, noci, frutta dolce) . Il gr.a nde volun11t> produce presto il senso di sazietà , la costipazion·e vien e influenzata favor evoln1e11te•. Può usarsi com ie g iorrtate di frutta e di verdur e, oppure introdurre n ella settimana aln1eno tre giornate di crudismo. · Di(JJrrce. I ban1b·i ni , con1e è noto, r·eagiscono b 1en·e a lla di·eta di mele o di b1a nane; si può conti nuare p er par ecc,hi giorni (od anc11e setlimane) con 500-1000 g . di mele al giorn o, eventualn1ente sbucciate . Buoni risult ati sono stati ottenuti anche nella dissenteria e n elle infezioni tifoidi, nonch è nell 'infantilismo intestinale. Costipazio1ie. Re.agisco11 0 b ene so1p rattut1·0 ]e form ·e di d eb,olezza rettale, in cui si tratta specialmente di un ptro:b len1a di acido carbonico. Questo si svi'luppa dalla cellulosa e costituisoe così uno sti111olo per la defecazione. Gotta.. Il vantag·gio è <lato dalla scarsezza di sost.anze purinich e. L' A. prescrive 3 giorni la setti111ana di dieta crudista. Nlalattie g.astro-intesbinali. v~ilene consigliat,a a torlo 11ell 'ulcera i11 c ui Lale dieta avrebbe lo svantaggio di sovracGaric.are lo stomaco. Diabete. L 'introduzion·e di giornate di verdure è consu e ta i11 questa n1alattia . La dieta crudista 11a an ch e il va11 laggio di risparmiare léJ insulina e d il pancreas, nonch€ di calrnare la sete. lvlalaittie cutanee. uLile specialm e11te ne] le affezioni . allergiche, come l orti caria e certi ec7er111. 1\lalattie del sangue. Il con tenu to i11 ferro ed ir1 clorofilla rende la dieta crudista utile nelle anemie secondarie e nella cloro i. Tub ercolo·si . \,-arie forme di quc ta (o, 5fl. peìle , ecc.) sono favore, rolmente inf1uen la l e dal la nota dieLa Gerson-Sauerbruch-Hermon11sdorfer. Con questa nuova dieta , è pertanto pos ... ibile no11 olan1ente di influire fondamentaln1 ente sulla nutrizione, ma an che di ottenere lluon i risultati in vari proc€s.. i n1orbosi. 1

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fil.


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<< IL POLICLINICO ·»

CENNI B IB LI O GRAF ICI (1> G10RG10 e FELICE KLEMPERER. La Clinica 1\1 ed_ica. ~Enc iclopedia di m.edicina pralica). 1raduz1one di.'retta dai proff. M1cHEL1 e GAMNA. Unione Tipografica Editrice Torinese, 1933-1936. A b·r eve distanza dalla fi11 e del! '.Edizione 'fed.esca viene ?on1pleta ~Ila lu,.ce. la limpida pre·c1sa ·e org·an1ca traduz10 ne Ital1a11a de l famoso Trattalo, la Clinica J\ledica contemporanea di Giorgio e di Felice Kle111perer. È tJ'a Ltalo e . sin~esi a·~ u!l tem1)0 che rappres~nla ui:ia .~er1e .d1 cap1tol1 monografici scritti di autori g1a noti quanto hanno particolarmen~e pre~iletti i singoli argon1'enti e, l'esposizione IJt ord ine alfabstico, integrata da un indioe di richiamo analit~co -alfabetico quanto mai com pleto, rende l 'opera di facile con sultazione e di proi1to orientamento. \ Ti sono così compresi in largo programma organico tutti i princi'pali argomenti della n1edicina interna inte. gr~ta ~a tutte. le .parti affini delle specialità; ch1r1;1r~La, ped1atr1a, n.eurologia, psichi.'atria, rr1ed1c1na legale e sociale. E la trattazione è Ilei srngoli capitoli e nella armonica distribuzione d elle nlaterie se1nprei così ben e condotta e così precisa da essere veramente superiore ad ogni elogio. . La poderosa opera n ella quale Giorgio e F el1oe I\.J.emperer, i due celebri autori tedeschi, hanno dato non solo con l'alta autorità del I\Ome, ina con fattiva collaborazione e direzione, t~nta impronta di serietà, organicità e per ~ sonal1tà, ha così attraverso la traduzio1J1e di l\licJ1eli e di Gamna e con i caratteri della Unione Tipografica Editrice Torinese una bella edizio11·e Italiana che n1erita essere segnalata .

[ANNO

XLIII, NuM. 151

avere influ,e nza notevole sull'accrescimento dell ' in?ivi~uo, c~n diziona l ·attività dell 'apparato d1 r1produz1one, controlla il funzionantento t.li tutto il sistema endocrino , ecc.

a. p. J\I. LoEPER. Thérapeutique médiwle.. Maladies infectieuses et parasitaires. Un vol. in-8° di 414 pag. Masson ·e t C.ie, P.aris, 1935. Prezzo

iFr. 50.

1

c.

IF RUGONI.

Il . R1vo1nE. Les acquisilions nouvelles de l' (}ndoc rin.ologie . ' ìo1. in-8° di pagg. 306. Masson & C Paris, 1935. !f r. 36. Più che una seconda edizione è un'o~ra nuova che 1'A. offre ai lettori, essendo stato il volume quasi co111ple1amente scritto ex novo. Poche branche della medicina infatti hanno conosciuto uno sviluppo così rapido e cos1 pur·e in poch e 111aterie, come questa, i lavori fatti: in tutto il 111ondo giustificavano una 111essa a punto rinnovata. 11 pri1110 capitolo è consacrato all 'endocrinologia p·a ra tiroidea (fisiologia, ormone, osteosi paratiroidea; c,ataratta p1a ratiroidea, r eumatisrno cronico e paratiroidi ecc.); il secondo all 'endocrinologia surrenale, il terzo al pancr eas. Sucoessi'Vam·ente so·n o trattate l 'endocrinologia ovarica , quella testi colare, quella ipofisaria. l)articolare sviluppo l 'A. ha dato a ques1c capitolo , vista l 'in1portanza sempre magg iore che ]e n1od6r11e ricerche attribuiscono all ' i1>0fisi: è noto infatti come essa oltre ad (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si itesidera la recensione.

questo il no110 volume del Trattato di t~rapi~ m·edic~ che il Loeper, Professore di 1 -erap~a alla ·E'acoltà medica di Parigi, viene pubblicando con la collaborazione di altri. Ad un mag,istrale capitolo dello stesso· Loeper sull~ Auxoterapia, ne seguono quattro di R. !u~·p1n ~ul trattamento generale delle n1alatt1e 1nfett1v,e (vaccinazione, siero-; hatteriochemio-proteino-emo-te rapia) ed altri di vari autori sulla terapia speciale di alcune malattie: dissenteria, influenza, tetano, sifilide n1alaria; sulla vaccinazione contro la tifoid~ e la difterite , sulla vaccir10- e sieroterapia d·elle malatti e da vi'rus filtrabili, sull'uso del siero dì co11valesce11 ti e guariti . Da ultimo un ir1teressante lavoro di E. Lesné sulle vita111ir1e 11elle inalattie infettive ìn cui 1'A., ?i'In(>~t1:a che le vitamine non agi~cono da ant1-1nfett1 v1, ma hanno una grande utilità profilattica , nel se11so di opporsi alle carenze e di aur11ent.are quindi la resistenza alle infezi 01ti. fil. È

~1.

SèHTE1NC-.AR1·. Alinienlacion y Dietetica. Un ' Tol. iit-8° di 583 pag. A. Lopez, Buenos Aires, 193'5. L'a1111Jio volume del prof. Schteingart esa.: mi11a jn modo totalitario i problemi della nutrizion1e, inco111inciando con dell·e considerazio11i ge11cr{t1i sul metabolismo e sulla calorimetria diretta ~d indi:retta (di cui descrive la t·ecnica), uo11cllè sulle varie influenze che agisro110 sul n1etabolismo basale. Passa poi allo st udio dei pri'ncipi alimentari in generale ed a quel.lo dei singoli alimenti e dei vari r6gimi, secondo le diverse condizioni fisiologiche (infanzia , gravidanza, ' occhiaia, ecc.), accennando ai1che ai r:-l.pporti fra alimentazione e co stituzione, quali so,n o stati delineati dal Pende. Il ti}10 e le esigenze alimentari dell 'ArgenLina for1nano un 0apÌLolo a parte. Si occU])<:l poi della dietetica propri·amente detta: .i.'1 regi1ne crudista , la dieta nelle diverse malat.t.ie , fornendo consigli eminentemente pratici, n1a dimostrandone la razionalità perchè basati sni daf i sci61Jtifici. Da ulLimo, dell1e nozioni pratiche di cucina diie t&ica. fil . 1

I.a nied'icina e la chirurgia relativa allo sport dello sci. Un vol. ìn-8° di 92 pag. Soc. m-ed. chir. bresciana e Fed. ital. med. sporti"i. I medici br€,sc.;iani ha11no a'ruto la simpatica i11iziativa di indi·re nello scorso anno un con,regne> 1116dico sportivo dedicato allo sci e,


[.ANNo XLIII, N·uM. 15]

SEZIONE PRATICA

per essere iP. caratter e, la localit à scelta era il rifl1gio alpino (C . Bonardi) sul Monte Maniva, n e11 'alt.a Vaì 'from·p ia. So·n o qui riunite le r elazion i .e comunicazio·n i fatte a ta le Co11vegno, suddivise in gruppi riguardanti: I ) l 'azi'one della luce in a lta montagna· (vi trovia1110 fra l 'altr o un interessan_te lavoro di A. ~lagrassi sulle luci ti); 2) i prohle1ni di rn.e dicjna iner en ti allo· sport dello sci e di alta mor1Lagna (G. Dossen a : Lo sport nella dor1IJ~ . E. r.,iori: Sport invernale e_ tubercolosi poJ111011are, eoc.); 3) problemi di chirurgia inereuti allo sport dello sci , fra cui: Lesioni oculari da sci (E. Raverdino)· M·ecca. nLsmo delle fratture birhalleolari da ' sci (F. M.andruzzato); sul mecca11isimo delle 1esio·n i da sci (E. lJusi), ·ecL;. Il Convegno si r ipete n eill 'ap1rile di quest'anno. fi l . 4 [ ' .

Lo Grcn1c.:E.· L 'Assi.curazione contro Ve malattie per gli addetli al commercio. Un vol . in-8° di 156 pag. S. T.A.ìVI.P .A. Ancona.

La Cassa Nazionale M;alatt.i e per gli addetti al comrr1·errio (C.N.M.A.C .) sorta per la concorde volontà delle due 1Confed-e·r azioni ·d·el Commercio ((:omn1'er ci:anti e Sindacati lavoratori) .è stata rico nosciuta giuridicamente con R. D. del 1S29 ed h.a. cominciato a funzionare in pieno rlel 19~U . Della sua attività si occu pa l 'A. in questa sua p:riege.vole pubblicazione, in c ui con sidera da.ppri111a la paTte generale della previd·e11za. as.si~te11za e poi, studia i doveri dei da tori di la-voro , espon e le prestazioni ùel la c: . N.~I A.C . .e l·e varie ed interessanti questioni rne<1ico-1cga li ch e si present.ano 11ella pratica. · · lrr11)ortan te è lo ·studio d-ella n1orbilità; desunto da ·que.sti primi a nni di eserci'zio: frequen za e clur<lta delle malattie secondo il sesso, il .gen·ere di lavoro , la regione , e1c c. Dati c h e so110 m.olto im1)ortanti e più lo saranno nel futuro qi1ando sj potranno .avere confro•n ti con altre categ·oriP di lavor.a tori. 1F ino•r a l 'unico g rup1)0 di la vuratori per c ui si hanno prec isi ·da ti stat istic i in proposito è quello delle ferrovie che, fi l! O dalle passate Soci·età avevano i Co11sor zi che, co11 i rappresentanti del personale e delle r el-ati v·e Ammi:nistrazioni , ra.p·presentav.1no l 'unio11e dell·e due Confed·erazioni attuali, cl.avan o tutte le prestazioni assistenz.i.a li -a raccoglievano dati statistici , che risalgono al 1880. Il c.oscen zioso e preciso lavoro, dell ' A. termina · ril·e,'an·d o la g·rande utilità della C.N.J\I.A ..C. e pro·po11endo la visita preventiva agli af::sictirati. fil. 1

J>ulJblicaiziurti del prof. .t R ANCESCO 'F IGARI in u.n qua.rantennio di vita scientifica. Due vol. 1

di rispettive pag.. 913 e 357, con fig . Genova, 1935. La pubblicazione di q uesti due volumi . . fatta per cura dei colleghi di lavoro. in occas1o~e d ·elle 011oranze giubilari tributate al prof. F1-

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gari, come desta l 'ammirazione dello studioso per la mole e l 'importan za del lavoro , d·eve essere motivo di vero con1piacimento p er il JiTo f. Figari stesso, il quale rivive così una qu.a.ra11tina d 'anni ·d i una vita piena e·d_attiva, &p-esa nella feconda operosità di sci·e n zia to, di organizzatore, di insegnante . Trattàsi per la maggior parte di ricer ch e r>ersonali, un con1ples&o di 88 lavori, alcuni dei quali, com e quello sui veleni tubercolari n ella eziologi.a d el rachitismo, assai ampi. Ne troviamo 6 di diagnostica, 12 di terapia e 56 sui probl·emi immunitari, i quali sono stati studiati dall' A. co n originalità di vedute. Per la massin1a parte , rigua1~dano. i problemi della tubercolosi e delle neoplasie, ma vi· sono trattate con sicura compet·enza anche altr·e quest.ioni. Menzionarne, fra qu·este, la b ella t esi di libera d9cenza sui rapporti eziologic i della scler osi dei cordoni post eriori del midollo con le i'nf.ezioni sifilitiche ed è interessante il rileggerla oggi che le cognizioni nostre in questo can1po si son o asso·data. La tesi è d-el 1~06 e fi11isce co11 l 'au gurio ch e cc le rece·n ti ricerche sul probabile ag.ente etiologico della sifilide (Spiro·ch aeta pallida) possano gettare nuova luce sulla di·b·a ttuta questione. · Il libro ,è pre-s entato da una prefazione d el sen. Maragliano, che mette in rilievo come l 't\. è stato su o prezioso collab oratore e con1e q11esti, oltre alla notevole mole del lavo·r o scie11tifico, quale ve.diamo nei due volumi, ab·b ia dedicato gran parte della sua attività anch e all 'Istituto M.a ragliano, ai reparti clin ici· ·e d all :insegnam·e nto. fil. 1

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AccADEMIE, SocIETÀ Meo1cuE, CoN0Ress1 Sezione Laziale della Società Italiana di Gastro-enteroJogia. Seduta del 14 febbraio 1936 - XIV. Presidenle: Prof. C. FRUGONI . Su un mito ~o di cura di certe forme di ectasia esofagea.

P. GALLE.i.~GA. - L'O. riferisce su certe forme speciali di ecta-sia esofagea in cui all 'esame radiologico si rileva un 'ectaiSia diffusa dell'esofago e in cu i il pasto opaco rist agna sen za ch e vi sia 1tessun tratto stenotico o contratto a valle della porzione dilatata. Dopo un certo te1npo il pas lo opaco passa ma non completamente. In questi casi le sonde molli di grosso calibro oltrepassano con facilità il cardias. Qu esti soggetti si lamentano di difficoltà nella ingestione di cibi e di rigurgiti lJer lo più a distanza òai pasti. In questi ca1Si la òilalazione forza la n on dà la guarigione con1pl eta. Si può rilen erc che tale dilatazione dell 'esofago sia dovuta a dilatazion e del viscere e n on da ostacolo a liYello del cardias. Per sopprin1 ere le st a·si non b astano i lovaggi esofagei n è i catetE'ri sn1i : occorre sopprin1ere l 'ingestione di tutti gli alimenti solidi o liquidi per via ora Je, approfittando della grande Lollernnza di questi infcrnu per il sondaggio esofageo con grosse ~onde ch e conducon o direttamente nello stomaco i cibi. La m an ovr a ,'i pratica tre vol te al giorno, facen-


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IL POLICLINICO >>

du precedere sen1pre u n piccolo lavaggio dell'esofago. La soppressione completa del rist agno esofageo porta immediato sollievo e ben esser e specialm e11te p er la notte e viene accettato tale m etodo di cura perchè pern1ette abfiondante somministrnzione tli uova, burro, latle, m inestrine, zucchero, ecr.. Dopo alc une settimane si riprende una graduale alimentazion e per via orale: il sondaggio serfll e vien e mantenuto più a lungo. Con qu esto sistema la traver sata esofagea dopo qu al ch e m ese ritorna normale ed anche il calibro del viscere si fa r egolare an ch e all 'esame radiolcgico. Il metodo di ct1ra sudd etto non esclude gli altri metodi sintoinatici : sedativi, antispastici, ecc. I .a gu a rigione si n1an tiene dopo anni. ALESSANDRJNI P. , approva il criterio esp osto d al1'0. perchè trova ch e esso è r azion ale ed evita i peri coli iner enti alla dilatazione forzata d ell 'esofago.

Sulla Trichomoniasi intestinale. P. DE MuRo. - L 'O. , accen11ato brevemente all 'importan za dei para·ssit i intesti11ali , passa a par lare del Trichomonas hominis che oltre al cieco, colon , e sigma può trovarsi anche nello stomaco dell'uomo. Questo parassita può in molti casi avere un poter e patogeno. Il quadro clinico più c.omur1e prodotto da questo parassita è quello del1·enler ocolite cronica il cui sinto1no fo11d a1ne11tale è I 'irregolarità delle d eiezioni. Tal ora1 l e scariche sono diarroiche, ricch e di niuco e di san g u e, talor a l a diarrea si aller11a a JJeriodi di stipsi; la diarrea si accompagna a dolori addominali lungo il decorso del colon. In tali casi l 'esam e delle feci può esser e n egativo se l 'esarne vien e praticato molto t e1npo dopo l 'evacuazione : se 1'esame è fatt o r apid amente vi si mostrano i parassiti : se sono sca.r si si può ricorrer e alla coprocult ura . Nei tropici il Trichomon a·s può clare diarree dissenteriformi n on gravi. Riporta due casi capitati alla sua osservazione e rifer entisi a soggetti viventi n el Lazio in cui sj ebbe un quadro di co1ite con segni rettoscopici e r adiologici di ulcerazioni. La cura di q1u esta p arassitosi , secondo l 'O. consiste in clist eri medicati di Yatren ed Enteroviofor1ni o per os. ALESSANDRINI 'P . è d 'accordo con l'O . sulla p atogenicità del Tr. però ritiene che molte volte si tratta di virulentazione dei para·ssiti n ell 'intestino di soggetti in cui vi sono alterazioni di altra natura (tuber colosi intestinale, ecc.). Distonie del tenue. Considerazioni radiologiche. E. M1LANL L ·o. dopo aver precisa.t o che quando parla di tenue si riferisce al t enu e mesenterial e e dooo aver richiamato l 'attenzione sulla solidarietà -funzionale dei vari segm enti del lt1bo digerenle, en t ra a parlare dell 'evoluzione di questo capitolo delle distonie ùel tenue, fino a qt1a,l ch e anno fa costituito di elementi imprecisi e attualmente molto meglio conosciuto. Oggi si può p arlar e di un normotono d e] tenue e 11aturalmente nel giudizio di una eve11tuale dis lonia occorre avere b en e n egli occhi i car atteri n1orfologici del tenue normale. L 'O. riporta p ertanto i puri ti fondamentali ch e permettono di differenziare i vari seg1nenti del tenu e e le impronte ch e la costituzione determina. ·~ulla tessitura e sul rag·gruppamento delle anse stesse. P assando a parlare del tono, della peristalsi e del d isegno cl cl tenue l 'O= fa 11ot are come questi

lANNO

XLIII, NuM. 15]

céfratteri siano inti1namen le collegati e riporta a questo proposito Je n1 odificazioni ottenute sperim entalmente age11do sullo splacnico e ·sul vago, in sistendo sulla importanza cl1e hanno il plesso d i Meissner e di _l\uerbach ; il pri1110 n ei riguardi del disegno della m u cosa il econdo n ei riguardi della. muscolare propria. J\el f issare i caratteri del tenue normale occorre tener conto: a) dei caratteri della p eristalsi ch e nel digiuno presenta un aspetto tipicamente a cagJioni con soste brevi di arresto fra a11sa e ansa per l 'esi'sle11za di zone di arresto e di zon e n odali su cui occorre insistere per la loro importanza; b ) per i movimenti di i1np astamento e di rim escolarnento che fanno cambiare r apidamer1le l 'aspe lto del disegno delle mucose; e) dei p eriodi di silenz io peristaltico durante i quali è possibile an ch e colp ire delle variazioni di tono de11 'an sa; d) dei ca.r atteri del disegno del1'ansa. Ci ·sono degli s tati ipertonici ed ipotonici del tenue ch e certa1nente rientrano n ei limiti della rLormalìtà; calibro n otevole delle an se specie rispetto alle branche verticali del] 'ipotono del tertue-diradamento delle valvole-tendenza del pasto a depositarsi sul fondo d ell 'an sa st essa.; transito lE>nto attraverso il tenu e; invece tenue dj calibro ridotto e spesso inondato r apidamente n ell 'iperto110. Ma esistono stati dell 'iperto110 del terlue (ipertonia segmentaria o diffu·sa) a carattere certam ente al di là della normalit~1 : con1e esistono st ati di ipo1.onicità: e accanto a questo t enue ipocin etico erl ipotonico va tenuto co11to di certe dilatazioni a tipo sistolico in cui le anse sor10 ampie ma con valvole be11e evidenti e profonde. L 'O. si indugia a ricercare le an al ogie con quanto è d ato osser vare in alcun e dilatazioni si toJ icbe dello stomaco e discute l 'importan za rispetto a queste alterazioni delìe lesioni più o 1neno in profondità dei plessi n ervosi. Quanto al g ruppo delle distonie ver e e proprie l 'O. discute la possibilità di associazione di. stati atonici ed ipertonici e (in base a1d analogie di qt1a11to è stato discusso p er il colon ) la possibilità an ch e di di·stonie a caratter é prevalente1nente ipertonico o prevalentemente ipotonico.. L;O. in b ase ad una ricca documentazione radiografica, passa in rassegn a i tipi principali di distonia:: le disto11ie segmenta.rie vanno innanzi tutto differenziate dall e di sto11ie diffuse o a g ranrli segmenti . Le dilatazioni segmentarie del tenue - bene studiate da Vespignani e Donati h a11no caratteri sufficienti per es·~ere differenziat e dalle dilatazioni prestenotiche e l 'O. n e discute la patogenesi. Le grandi dilatazioni del t enu e quali si verificano n ell'ileo paralitico (addome acuto), le dilatazioni paralitiche òiffuse a grandi segmenti in affezioni subacute e croniche dell'addome posson o esser e b en differenziate da tutto quel gruppo di distonie djffuse a g.r andi segmenti ch e si possono verificare in casi cli peritonite cir c:o·scritta, ascaridi osi, enterocolite, colecistite, ecc. Che Lutte queste distonie abbi an o caratteri sufficienti per differenziarle l e une dalle altre sarebbe andare troppo oltre: tuttavia l'O. si sofferma su certi car atteri ch e presentano le distonie nell 'ascaridiosi, quelle cl1è si verificano n elle emorragie i11testinali e speci.almente su quelle ch e l'O. h a n otato n elle fistole digiuno colich e. Inline I 'O. in ha se a numerosi r adiogr ammi ha cercato di differ enzia.re qiuelle distonie ch e accompagn ano i tun1ori d el tenu e (linfosarcomi) i quali portano a deformazioni delle an se spesse YOlte difficili a differ enziar e dalle dis tonie p. d.

Il Segretario: A.

BoNADIES.


[ANNO X:Llll, ~Ul\I. l òJ

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SEZJONE PRATJ CA

APPUN.TI ·PER IL MEDICO PRATICO.. T er apia: cinto con len liYo i11grassainento, ecc.

DALLA PRATICA PER LA PRATICA

In seguito b enesser e .

Di sei casi di coliche r enali (di cui cinque da calcolosi) guariti spontaneamente. Dott. DAi\10

V11·TuRELLI -

Trieste.

-

Ebbi ad osservare i1ell 'ulti1110 a11no sei casi di calcolosi renali n ei quali ci fu com 11leta g uarigi'o11c spontanea, se11za alcun i11ter·ve11to c1uento o istrumentale. ' 'a da sè. che si trattava n ei ci11que casi di calcolo i di calcoli 1piccoli il più s1)es~o di ossalato di calcjo cl1e diedero i1erò tl1tti viole111issin1i dolori a i loro porla tori. Trattasi n ei miei casi di tre uon1ini e tre don11e. Tutti dì età giovanile o n1edia. Quasi tutti cou anamnesi specifica e ge1lerica Illuta.

Casistica. CAso I. - Una d o1111a, 1\1. S., d i anni 39, co11 dolori all 'e111i addom e de·stro , si credet te sei 1nesi prin1a dell 'attacco risolutivo lra1 tar si di appe11dicite. L'ultimo attacco chiarì il caso. Dolori colici di estrem ai violenza, caratteri stici per sede e irradiazione, con von1iti e m alessere 'g rave , con orin a ematica durante I 'attacco. L ·espu l..i.one cli un piccolo calcolo della grandezza di l111 a i11ezza le11ticchia ne fu il risultato. Su cces iYamen te benesser e. Reperto radiosco pico in bian co, negatiYo. CAso II, - In un uo1no quarantenne, G. F., ci fu l 'espulsion e del calcolo dopo tre gior11i. Cara tt erizzavarLo l 'attacco dei dolori Yiolente colich e a sini·stra. Radiografi a su ccessiYa n egatiYa per calcoli renali. CAso III. - Dopo qualcl1e n1esc Yen11e colta da u11 assal1o consin1ile a si.ni s tra an ch e la m oglie del ~t1d cletto. Si ebbe l 'espulsione di un piccolo calcolo dopo circa 24 ore . G'..so IV. - Un 'altra sig n ora t ren taciquenne G. B., pure colta la notte sen za sintomi premorti t ori cl;\ violenti ssi111i dolori. a destra. Anche qui l 'a111mal at a dubitaYa fortemente cli esser e in preda ad un a l lacco appendicolar e. Però i sintomi di colica r enale erano proprio car atteri·stici . Dopo due g iorni espulsio11e del calcolino. Reperto r adiografico su ccessiYo i11 bianco 11egatiYo. V. - In u11 gioYane ventenne, pure viole11tissirna colica a rlestra. Espulsion e del calcolo piccolo dopo tre giorni circa. CASO VI . In un altro caso trattavasi di un gioYane trentenne C. U. Ebbi pure i~ questo caso il dubbio ch e si trattasse di una colica calcolosor e11ale destra. Anche questo gi0Ya11e era stato. colto da violentissin1i dolori tipici a destra, co11 irradiazio11i verso il t esticolo, ecc. E ciò in parecchie riprese. Il r eperto llri11ario daYa sangu e. 1nicroscopico . Una radiografia all "Uroselec1an diede con1e risultato una torsio11e dell'uretere nel 'SllO t er1~ su periore a destra con eYidenti periodici attacchi di idronefrosi per s trozza111ento. Era co~t?rto n1a lll n1inor grado pure l '11rct ere nal lato s1n1stro. CASO

Que ... La seri·e di sei casi di cui tt1lti e bbero tipiche colicl)e r enali, do,ruLe però in cinque casi a calcolosi e d in un caso a t orsione del1·ureter e, dimostra (si noti ch e ebbi' ad osser,-.arli . con1e d etto, i11 breve periodo di ten1po e i)er di più nella n1ia pratica no11 specialis1ica) la relaliYa fre.que11za, &}Jecie della calcolo i ancl1e in età gio' anile. La fa cilità con cui .J?OSso110 essere espulsi , se piccoli e n o11 lroppo irr 0gola ri , mrrcè sedativi (11ot11 risparmiare 1.a ir1orfina e la belladonna) topici e co_ì via, se11zu affa lto b1isogno di aggredire le vie urinarie con i11ezzì is trumentali o p er ,-ia cl1irurgica, di·111ostra cl1e in n1olti ca i di colica renale si può avere una g uarig ione definitiva , se il calcolo è piccolo, per i11ezzo di sed.ati·vi eroici e tipici . Un riscontro radioscopico succe sivo dir110sLrerà se il calcolino espu1 o era l 'unico o no. 1

ltIA SSùN1'0. In sei casi di colica r en ale, di cui" ci11ql1C dovuti a calcolosi e d uno a torsione dell 'uretere, si eb·b e g u arigione; n ei prin1i c i11quc 11er espulsion e del calcolo, .. e11)pre unico e ni ccolo , n ell 'altro con n1isure ortO])edich e. • :E: n otevole il fa tto ch e calcoli unici e piccoli possono essere b enis~imo espulsi m ecliante terapia con servativa (ri·poso, topici , sedativi eroici). Nel caso di torsio11e i disturbi apparivano tipici dal lato cli n ico i)er calcolosi . L 'l rroselectan chiari il caso.

CASISTICA E T E RAPIA. Eritema fisso essudativo da fenolftaleina. Il gran numero di specialità lassative a base di fenolftaleina spiega la r elati, a frequenza delle lesioni cutan ee consecutive al loro uso. Le manifestazioni cutanee censi tono in macule più o meno numerose., rosso-.scure o violacee; e--'"'e diventano brune in seguito e tale colorazio11e persiste a lungo an ch e dopo compars~ 1' eruzion e. Si osservano anche clelle grand t placch e elevate, p~o~ondamente infi ltrate, a ,carattere fisso e recidivant e. Nobl (Presse mcd .. 13 lucrlio 1935) riporta l 'osservazione di una 0 donna in cui comparver o degli elementi, dapprima maculosi poi papulosi, fr~ cui s.i osserva,·ano dei noduli del volume di un pisello o di un fagiolo , di colorazion.e blu-bru,i:astro: I.e prové cutanee fu!~no negatr;e. ma 1 tnges~ione J i piccola quant1ta del n1ed1camento (Da1.m.ol . ~ base di fenolftaleina) provocò una rec1d1' a c.lecrli elemen ti in situ.. fil. t' 1

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Gli esantemi influenzali. Possono talvolta mett·ere in imbarazzo per la diagnosi. H. Opitz (I\inderiirztl. Praxis e ,\ 1fd. Welt, 8 [eb·b·r . 1936) distingue quelli d ella influenza epidemica, analoghi alla scarlattina e qu·e lli della banale, simili al morbillo . L 'eruzione può ma11ifestarsi al! 'inizio, al secondo giorno, oppure con la caduta della febbr·e. La distinzio11e della scarlattina si fa per la ma11canza del feno1neno di estinzione, della nota lingua a Jan1pone, della desquamazione e dcll ;eo~i11ofilia. 11 inorbillo si distingue per la com1)arsa in1provvisa dell '·er uzione, che colpisce sr>ecialme11te il tronco lasciando liberi gli' arti oppure pre11de precooemente la p.arte este11soria, ch e invece n·el morbillo sono colpite più tardi; m.anc.;a anche la linfopenia del morbiJl\), a'·endosi piuttosto li nfocitosi. Inoltre, le macchie di Koplik. so110 rite11ute dalla nlaggior parte degli autori come caratteristicl1e d el r11orbillo . J_, 'ert1zio ne infJue11iale ·è caratterizzata da .chiazze di colore rosa chiaro, raramente sollevate; manca generalmente una successiva p1gm€11t:•ziou e. L'esanten1a subitaneo (la così d etta sesta 111.alattia) viene dalla maggior p·a rte degli autori C(•n&idera to come di nat11ra infl11e11z~ le. fil. 1

Il trattamento della vitiligo. Risollevare le condizioni generali di salute -Oel paziente. D'inverno, raggi. u ltravioletti , d 'estate, esposizion·e al sole, molto cautamente graduata. Dopo un certo tempo, i'l pigmento incomincia a ritornare nella maggior parte d ei casi e la continuazione del trattamento porta noLevoli migliorame11ti. La tubercolosi polmonare at1 iva e la p·ellagra costituiscono delle controindicazioni. Il trattamento è noioso, ma non sgradevole. Qualche A. ha avuto giovamento mediante le i11iezioni endovenose di tiosolfato di oro e sodio , ma questi risultati non sono stati confermati da altri. (Journ. amer. med. (lJSsoc·. , 28 sett. 1935). 1

fil. Il trattamento del prurito. È anzitutto i1 er.0ssario ricerc.arne I ',eventua-

le cau sa. Se non si trova o non si può rimuo' 'ere, ricorrer-e alle regole generali. Regolariz2azione della dieta (blanda, mista, con esclusion·e di condin1enti forti) e della d·efecazione, cauto trattamento baln·eare, cambiamento di soggiorno. Zieler (Deu1l. 11ied. Vl1 ochens. , 31 ge11n. 1936) raccomanda il salasso (200-500 c1nc .) seguito da intro duziooe di soluzion e fif:iologic.a (30ù em e . e più). ·F ra i medicamenti, l11i'le il bromo (eventualmente associato aì calcio) per vi.a endovenosa. Non si deve trascurare il trattamento psichico. Se esistono modificazioni cut.an ee, irradiazioni con rontgen; in vece sono sconsigliabili i raggi ultra\ioletti ed il olo artificiale . 1

[ANNo Xl.lii, NuM. 15)

Il tratta111ento esLerno è i11dicato anche se rnancano lesioni cuta.n ee. Sono raccomandabi1~ le lavature co11 soluzioni di tin1olo (1/4-1 <J0 ), rr1 entolo (1-5 ~~), od acido fenico (I-3· %) i'n al~ool. a 50-70 '1~ , a cui si può far seguire l 'appl1caz1one di polveri o, 111eglio , di una miscela di ossido di zinco, taloo , glicerina ed acqua a parti uguali (agitare bene prima dell'uso l). ''i si può aggiungere della tintura di quillaia al coaltar. Le paste e g1i unguenti servono soltanto per i pruriti localizzati. fil. 1

Il trattamento della scabbia con il benzoato di benzile. Secondo A. Kiss111eyer (Bull. médic., 23 noven1bre 1935) si pratica come segue : 1) Frizione con sapo1\e bianco di tutto il corpo, salvo il viso. 2) Bagno caldo (38°) per 10 minuti. 3) Il. paziente, ancora umido , viene spazzolato co1t un pennello in setola (qualità semimolle) imbevuto in: Benzoato di benzile Alcool a 90° Sapone molle, ana g. 50. Tale quantità basta per una persona. Si spazzola e11ergicamante, ma senza forzare , per 5 rninuti. 4) Il paziente rimane per alcuni minuti agitando le braccia per facilitare il disseccamento. 5) Si ri.p ete l 'operazione, trattando più e11ergicamente le pieghe genitali ed ascellari, le mani ed i piedi. Si lascia seccare ed il pazien1,e si riveste con i vestiti di prima. Dopo 24 ore, un bag110 ·e cambiamento di bianch-erja. No11 è necessari'a nessuna disinfezio•n e, .n-è clei vestiti, nè della biancheria. . Il trattamento dura 45 minuti e non va r1pet uto; non è costoso ed ha il van taggio di rton lasciare irritazione. fil. Nelle punture da insetti. E. Flury (111ed. l(linilc, 26 luglio 1935) fa pTesente che la suzione della ferita non è adatta i11 questi casi. Il trattamento chirurgi'co, sa lvo in qualche caso di edema della glottide, 11on è i11dicato. Nel caso di punture di api è imJ)Ortante I '.estrazione del pungiglione. Può essere utile l 'appli'cazione di ammoniaca, basata sull'erronea credenza che l'acido for111ico contribuisca all 'azione del veleno. ('.osì pure certe sostanze usate un tempo a tale scopo (bicarbonato di sodio , acqua di calce, rL1agnesia usta) }Jossono avere qualche utilità , d·i111inuendo il senso di' tensione. Si usano anche altre sostanze, con l'intendin1ento di rendere insolubile il veleno (solfato di magnesio o di an1monio , preparati alcooliri , acido tannico , ecc.). Come nlezzi per la dist.ruzio·n e chimica del veleno, sono indicati la tintura di jodio, ] 'acqua di cloro, il permanganato di potassio.


l ANNO

Xllll,

NU1\t ,

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~EZJ ONE

Co11tro i] dolore, posso110 usa r ~i gli a11 e~t e 1ici 10cali e co11Lro il bruciore, gli antiflogistic i, con1e i fenoli e gli oli volatili. Dal pu11to di vista della profilassi , è co11sigliabile disinfettare la ferita con jodio, for111al i11a, ecc. L'A. ritien e cl1e i casi i11ortali i-ano il 1isultato di u11a infezio11e batterica, anzich è (lovuti al veJe110. Secondo i casi, si n1elterà i11 opera il lratta111 ento gen erale. Le pt1nture dirett::in1 en te n ei 'asi possono <lare u11a sindron1e, s.in1ile a]Jo cc • hock >> a11afilattico . Co11tro i fatti an.a fi latLic i, sono con sigliabili l 'efedrina e le iniezion i c·:1 dove11o&e di calcio. 1·zt . Il valore dell'antivirus di Besredka in chirurgia.

L 'anti virus è secondo Be ·r edka una ostan zu clJ-t· ~ri'gi11a durante lo s' ;ilup1p o di una c ultura . in b·r odo dai batl eri i11orti e distrutti '· ha pn~·t1colar~ pTOJ>~·i.~ tà i11ibitrici sullo svilu11po de1 ba t ler1 da c ui e preparato ; si ottiene filtran dn cul ture di 7 gg. in brodo. 1\.lein (Br. B<::it. z. klin. (,'li ir. , vol. 162, p. 15, 1935) <la interessanti ricercl1 e perin1e11~~l i e da osser vazio1 n i cli11icJ1e ha potuto s lab1l1re ch e l 'antivirus h a u11a azione immuItizzante e <leboln1ente anti settica; tale azio11e p·r~-rò 11on è s1)ecifi ca; l 't1so dell 'antivirt1s i11 cl 1irurgia è, per certe prec ise i11dicazi'oni , 11101to promettente. P. STEFANI NI.

DIAGNOSTICA. La eliminazione del proJnn nell'uomo. Gli orga11i sessua li sta11no ol Lo l 'influe11 za di 01111oni prodotLi n el lo b·o a11terio1'e deJ1 ·i1)0fi $i : i I Pr0la n A e B. 11 ProJ.an A p rodu ce n ei to Jii i11fa11lili la nlaturazione dei fol Jicoli ( l il Reazio11e deJ lobo anteriore. dcl] 'ipofisi : li .A.I . 13 ) ; il l~rola11 B ])roduce en1orragia 11ei folli coJi (J-\.A .I . 2a) e for111azion·e di corpi Jutei atresici (fi..A.I. 3a). Dalle ricercl1e di Zo11deck e altri è ri's u]ta lo cJ1e i11 u11 ,gr a11 i1u111 ero di tur11 0,ri de J te, li colo con111are una forte eJin1i11azio11e di Pr0ta11 A, an cl1e qua11do j} tu111ore è st ato aspnr tnto e ono p re e11ti n1eta tasi; più ta rdi è ~ lato visto cl1c n ei corio11e·p iteliomi e t er aton ii (lel te ticolo es i ~ tc a11c.l1e u11a 11oteYole elin1ir1azio1n e di Prolan S. Blun1el (Zbl. Chir., n. 51 , 19315) 110 r accol't o t1ttte le os er vazion e fatte a llo copo di n1etter e in eviden za l 'elirn.jnazione del Pro] an A e fl Jlell 'u onlO Ìll Yari'e n1a)attie del te ticolo. ~d è .~ i unto alle egu ent i co11clusioni . Qunndo . i ]Jossono B!. elud er e nlalottie çe re: brali , la. pre'"'en za della "R.A.l. l a (Prolar1 .\ J irldi ca i11 genera le 11na 111a]atti a organica dei t e ~ Lico li. La re:tzione i1011 è spec:-ifì ca llei tun1ori , 1n<:t co1t1par e a11clie in proces i infia111matori. Qua ndo ' rie11e <l imo tra lo n ell e urine il Prolan B la diagnosi' 11el ... e11so di un tun1orc è UlJ po ' l)iÙ sicura. r\ ccatle di frequente, Sflj1-

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Pl\ATJ CA

i-iure n o11 se11rµre , c11e si tratti di u11 coriollep i·telion1a o di un terator11a. Que ti dan110 quas i i11 ma11i era pecifica una R.A.I. 3a. J\i a esisto110 tumori n~i quali i1onosta11te il 1-'rolan B, non i ved e cori'o nepitelio, e infine ·esistono alc u11 e r11alatt.ie del testicolo , se111pre a&trae11do <la 111a]attie ceroorali , n elle quali a11cl1·e senza un t u111ore è pr ese11te la R.A.I. 3a.. Si deve te11er d 'altro,n de presente cl1e u11 tu 11 1ore del te~ tic o lo no11 sen1.p1r e dà u11a reazio11e d el Prolan. I .a eli111i11azion e del .l-'rola11 11a qui11di valore diag no tic o solo i1 ei lin1j Li del quadro cl i11 ico ge11erale. Qua11do in una n1alattia d ei Lct.icoli è pre eri t.e uria reazione del Prolan, ciò r di in1n1ei11so ,,alore i)er il controllo ulteriore. t:~: ·o è un fin e indicatore per rivelare unu recidiva della 111alaltia o niet.a ·La i . La ricomparsa della r eazio11e deve sen1pre s11!r1ger e a ricer care nuovi focolai della n1a lattia e a cur.a rli . P. STEP.i\.NINJ.

MEDICINA SCIENTIFICA Sul ciclo di sviluppo dei parassiti ·malarici.

Dopo circa un ci11quantennit> d i tu<li n1 orfolog ici sul ciclo dei ])ara iti ll1alaric i ncil 'org·.anis1110 u111a110 e-' do1>0 cl1 e i1 ti gli aia di o ··er vatori di og11i 1Jarl·e tlel J11 oudo a' e va no aY uto ca111po di studia re la 111orfologia dei po ra ssiti sles .. i i11 Lui l e le condizi·oni IJossibiJi , sembra va poco vero:s i111ile cl1e alc.u11ch è di n110vo su q u esto argo111e11l o 1Jote sP ' 'enir c·o n1uIti ca to og·gi. Tuttavia ~1. F. Boycl i11 u11 r cce11Le Javo ru (A1ner. Jourrt. of 1'rop·. J\1 ecl. , 1935, n. 6) 11a espres ·o la propria opiuione cl1e tutte le for rn e del PlasniodiurJl, vi vax os ervabili nel sall gu (' peri rerico i)osso110 e ere dis ti 11 te . . ul1 a ba:-;e di diffe ren ze i1ucleari e cito1p lasm atir l1 e in ci11qu e clas i: 1\ , B, {,, D , E. Due di que le e ia s i. la e e la ~ . co n11>renderebbero ri .. petl i\ a111ente i gan1et.ociti 111a cl1i li e fe.1n111inili ; un a, la ,\ , con11)rendercbbe le forn1e ·cl1izogoni·c l1e d c~ li ­ Tlate a dar e i1u0Yc cl1izogoni'e n·e11a ge nerazione u cces i''a; Jr due rin1an c11ti, B e D. ron1·:µrende1reb·b er o le for111e chizocro n ic hr dr:-;I ina1e a d are, 11ell a gen erazione ucce~s i\ a, ga 111elociti n1a cl1ili e gan1etoc iti fe111n1inili . Seco11do Boyd, alcun e ro elle della . ., eri e 2\ pre entano u11 111erozoit o il c ui proloplasn1a . i colora in r o"'a co l Gic1n a i11ve e che i11 blu : avendo o. sf'rYato la JJr e, en za di a lcunr forn1c gi0Ya11i ch e avevano Jo s lesso ca_ra lterc, eO'li è ~ l ato in dotto ad amn1 etter e cl1 e da r1ue~ l o i1 1e rozoit o a bbi~no origin e ]e ferin e =--c11i1orro11ir J1c> JireQa111etociticl1 e, d a lt1i d islin fP nell e c 1:l s~ i B P l). I11 u110 . . tudio ~ ul 111ede, in10 arQ'on1ento. 1\ . 'r.orradett i (Rivista di /\lalariologia, 11 . I . 1936) è g iu11 lo alla conclu . . ionei cl1e, J>re. cindenòo dai ga111elociti la ct1i differen ziazi·o ne e ra ai<l TlOLa , 11011 è l)Os. . ibile di~t i11g11e re, ulla 11n~r di Pbbieltiue differenze nucleari e c it op]a. 111al ir hr. V


710

«

IL POL[CLINJCO n

le cellule del ciclo scl1izogonico d el P. vivax 11,elle cl.as-i _..\, B e D. Egli 11a os erYato cl1e i1E-" l l'. viv·ax si originano du.e tipi di r osetta, cl1e flifferiscono tra loro p er disposizione d ei n1 er ozoiti e d·el })ign1er1to e p er caratteri 11t1clea ri e citoplasmatici dei m er ozoiti st e si: la descrizione è accon1pag11at a da cl1iare e convi11centi m icrofotografie. Il Corradetti p o11 e i11 rapporto i due tipi di rosetta osservati con i due diversi m elodi di segm·entazione del P. vitax descritti da Golg i 11el 18'89. I nol tre, secondo Corradelti , si osservano due tj pi di f or111 e giovani cl1e p er i loro caratteri ilresentano una forte rassomiglianza coi' n1er ozoiti d·e1 du,e tipi di rosetta suddetti. E4li ha n otato p 1ure l'esistenza di r osette con u11 n1erozoito dotato di caratteri tintoriali diversi dagli altri , ch e corrispondevano in tutto a lle r osett e partico]ari g ià segnalate da ::Boyd. Dalle su e rioer cl1.e Corradetti deduce che una . u ccessione di fenon1eni quale quella descritta d<t Bo)-d è lungi dall 'esser e dimostrata. Infatti di ffer e1uiazioni positive su dati obb,i·ettivi e·vide11tt sono possibili solo n ei riguardi delle roSE· Lte e delle forn1e g iovani: non essendo' i una l)ase di distinzione p er gli altri stadi, vien e a mancar e ogni possibilità di ver ifìcare le i po1t·e si espo. te da Bo) d. Inoltre il Corra detti fa OS8·er\1are che i diver si caratteri tintoriali d el m ,e rozoito descritto da Boyd possono esseTe indi1io di degen erazione, analogamente a quanto è a1J11nesso da nun1erosi AL\. pe,r la colorazio11e r osea d el protoplasma d ei n1icr ogam etociti. In ogni n1odo , da queste interessanti ricercl1e si è acquisito il fatto nuovo, bench€ già i11travisto da Golg i , dell 'esistenza di due dif0

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l.\ 2\i:\O

\LIII,

l\Ul\C.

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e n1odifìca11 le il secr eto b·r o11cl1iale . on esi~ t o 110 però da li farn1acologici e cJi11ici che giustifichino oggi il suo u :so tera1)e utico . E staia r ousigliata oltre ch e i1elle broncl1iti croniche , i1ella Luber colosi , i1ella 1)tertosse, n ella leucorrea . Sulla p osologia d,ell 'elenina no11 vi è accor<lo co111 pleto; si è co11sigliato cli darla in carti1) e da g. 0,01 ripetute si110 a 10 volte al gior110; però altri consigliano g. 0,05 tr.e volte al giorno e a ltri' anche g . 0,10-0,30 per dose sino a 1 g. al giorno o tto forma di pillole rlo~o i pasti; sarà m€g lio però attenersi alle closi 1ninori prin1a ricordate e più generalrné11te accettate· (n,ei b am,b ini: g. 0,01 per anno di età e pro die). È stata a11che usata i)er via ipodermica e per polYerizzazioni nella difterite. In,;c:ce del prin c j1)io attivo si può u sar e la droga sopr a ricordata: infuso e decotto della r adice : 10-15: 200; estra tto idroalcoolico: g. 0, 5-2 in pillole ; tintura: 5-20 g r. ; unguento (idrato 1; adipe 9). Si può però dire ch e l'uso di eletto farmaco si'a ogg·i abbandonato. 1

1\1 ESSINI.

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ferenti tipi m orfologici ihi rosette nel P. vivax. L . V.

POSTA DEGLI ABBONATI Si co11 ~ j·gl.ia u11 a ra<lioo·r afia e possibiln1011te l 'estrazion·e di liquido, se esis Le ne ll 'articolazione, in 111odo da i)oiterlo esaminare ; poichè i l sospetto può esser e di una forma specifica. Sarel-.be b·ene ad ogni modo in1mobilizzare il ginocchio· in est·en sio·n e con un apparecchio gessato, da t enere p er qualcl1e tempo (aln1eno un inese o n1ese e mezzo), ·e t o1lto poi· praticare eliotera·p ia , con ripresa prudente dei movirnenti . R. A. 1

i1 .

1153±:

L ' cc elenina (fl eleniniun1) o canfora di elen io. è l 'anidride dell 'ac. alantico (C1sH 2o0 2) ed f oltre ad olio es ·en ziale e ad i'nulina il principio .a ttivo dell 'enula (lnula H elenium), erba j)er enne con1une in Italia . l./ele nina si pre ent a in forma cristallina, è poco olubil·e in a cqua; è ~ olt1bile in alcool e i11 ,etere. A' r ebbe una azio11e an tispa..,m odica 1

Insorgenza di tumori maligni da irradiazioni so· lari U. V. e totali. l\ . H. n.offo (l~a lho lo,yi ca, V, 27°, n. 525 , l)ag. ±+3) fa seg·uito a laYori prec·edent.i, nei quaìi so110 ,. La le illustra te osservazioni di tu1nori' cuLa11ei sperin1entati sotto l 'azione di raggi ultravioletti. 'F uron o esposti 600 r a tti bia11chi o neri dir etlan1ent e al sole, ,evitando dosi alte; essi er ano ali111entati nello ste:; o n1odo. Nonostante lt' i1r·ecau zio11i prese n e ono m o,r ti 365 di insolazio11e. Di 235 topi ~o praV\1 i . suti 165 preSEn1tavano lesioni 11ettan1 e11te positive, le quali e-Yol\ enùo in un lasso di tempo da 10 g·ior11i ad 8 m esi si possono così riassumer e : dappri1.lla lesioni congestizi'e p er lo pii.ù_ dell 'occl1io e dell'orecchio: di poi com.pare desquamazioJ1 e della p elle, ingrossa111ento , ipercheratosi e i.:apilloma; infine lesioni definitive dell 'orecchjo e dell 'occl1io, o r arissiman1ente altre loc.al1zzazioni le quali' tutte insorgo·n o in zone prjve di peli na1uralme11te, o d epilate. Si e]}bero così sulle orecchie e sulle palpebre, carcinon1i , sar con1i fusocellulari , carcinosar comi; su gli occhi (congiuntive) sempre sarco1ni fuso-cellulari; sul i1aso sempre carcin on1i ; sul I)Ìede anteriol'e carcino1ni. . L't\. attraverso esperimenti adatti ha polutu di1nostrare ch e I 'azione oncogena è legata alla lung·h ·ezza di onda d€i raggi ultraviolet.ti. più che all'irradi.azion e to tale. Nella produzion e di questi tumori si osser, a una modificazione biochimi ca tissulare localizzata a lla r egione irradiata , legata a,d aumento del contenuto di colesterina . JuRA. 1

Al do Lt. Kichi tas Di'mitriu:

Al dott. A. L. di P. , ab·b .

VARIA

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[ANNO XLIII, Nui\-r. 15)

SEZJOì\'E

PRATICA

711

NELLA VI .T A PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Il bilancio dell'interno al Senato. Il bilancio d ell 'interno è stato rliscus·so al Senato. L ·oper a de l Reg·in1e per l a sanità della razza è s taia illustrata c.i al sottosegrelario on. BuFFAl\IN1-G1-· rn1 ; .r iportia1110 alcune p arti del suo discor so. Il patrimonio delle opere di assisten za e cli ber1eficenz.'.li d istribui lo ·eco11do gJ i scopi ai quali è desti nalo, forn i ce el en1 cnti i11dica liv i cl1e debbo110 e~·sere posti in evide11zn. I11fn lti dei 9 miliardi ci r ca ai quali a ssomma il J)alrimonj o totale, 3 iniliardi rapprese11ta no i l pa lrin1onio deg li enti ospi talicri. 1\.ncl1e se il cospi c uo patri1nonio delle Opere Pie a t lende, come ho g ià affern1alo al l a Ca1nera , per al c.;uni aspetti e in cleler111i11ati settori, is te111i di ges tione più agg·iornati , pur tuttavia è oprlortuno rilevare ch e l 'az ione con11jlessiYa di assi~tenza e di bcneficenz:i. eserc i la la , ra ggiunge ri s1d lati impo11enti, ·~e i tiene prese11lc cl1e 11 el 1935 sono stati <tssistiti 1 1niliorte e 790 n1 il a j11dividui e ch e le e rog azio11i · 0110 sal i l e p er l 'a11no stesso ad un I otale di be11 lire 56 · .221.287, a1nmontare noteYolc a11ch e se clel>bono eia esso dedursi i ri1nbors j eseguiti da ll e ProYincie e dai Corr1uni in base al clorrdcilio cli soccor o. JJ'O. fornh:;ce al ,Sen<tto lln de tt agl ialo quadro <li tutte l e attiYi là clic in tcrfer i co110 nel Ya lo pro])]e1na d el la ina tern i lù e d ella infanzja. Ri·~1tlta ch e l 'azio11e igien ico-sn11ilaria clell ·ope1 a N. M. I. può influ ire effjcace111e nte solo in un det cr111in alo se llo re delle cause cli 1nortali tà infan ij lc.: e deve proced ere einpre con g iun tamente ron l 'attività sa11itaria SYOlla dai nu111erosi en li e i tituzio11 i eslrrtnee all 'O. N. ~l. I. (quali i reparti di n1aler nità presso g li o pedali , l e r linicl1e oste tri ch~ -e pecliatricl1e, g li o ~ pedn li per l>ambini1 i re1)art1 n1aterni i sanaitori an tilubcrcol a ri ecc. ) . ' J~ pertanto eviden le con1 e, p er con1ba ~ tere l a n 1ortal i là . infantile. non s ia olo nece sar10 scn1pre più e ·sen11)r e 1neglio attrezzare e perfezioi:nre gl i or gani del l 'O. N. i i . I. fi110 a pin.gere l ~ i or o benefica azione nei più lontu1 1i borghi rura li , t11 a 1 ~ia al lresì i11disp<n1sa])i] e richi amare 1 attenzio11e e richiedere il contributo Cli tu lli i medi ci italiani e })articolarmente dei n1edi ci condo tti , r l1e .P.olranIlO co ì a11cora una vo lt 1 rendersi benemer1 li della Kazi on e nel con1b at tcr e una batl:lg'lia la cui vill oria condurrà a raggiu11c-er e u11 obiet liYO cli cosi eleYato int ere~se polilico e sociale. Se .. i considera -]a vastità òei con1 piti cl1c l 'l). N. l\I . I . deve assol Yere, in r elalione ai n1ezzi di porlibili (112 n1ilio11i ), i risultati fi11ora o l~ enul.i clebllono considerarsi più che -socldi .. facen l1 e c1 clehLono opratutlo rendere otti1nisti per i. ri .111 la I~ , <'l1e col concorso di lutti g li organi .. nn 1lt1r1, pol1ti c i e soci ali del Regin1 e potran110 a11cora ragg iunO'(' f i in un non l on t clD o òon1au i. e- Ba s ta pen are ch e l a 111ortrilità nel prin10 anr10 1'li Yila è dirnin11 il a da 1;~1.464 t1el 1921 a 98.02~

n el 1934 e che la mortalità nei pri111i cinqu e anJ1i di v i la è rliscesa da 204.413 nel J92·7 a 14c .:331 nel 1934. L 'O. diclliara che una i11frangil>ile .. oliclarielà rrLorale, un a ferrea cliscipli 11 a unitar ia di µo pol o, so rte d alla certezza di una pili a lla g ius tizia .. ociule, e una illu1ninat a coscie11za nazional e J)I'011ln a trasfor111arsi in u11a irresistibile ,·olon Là di pole11za, sono le basi gra11j li che u l le quali s i erige saldo e sicuro l 'ordj11e fa:;cis la. Il popolo avverte 11el Duce il creatore d el ~ uo 1n1ovo desti no e i l Duce senle nel popolo lo s lrt11ne11lo formidaJ)i]e per l a nt1ova epoca d ella Patri a.

CONCORSI. :

1

0STI VACANTI. .

HR. P re/ e'tture. Sono banditi con cor si per mecl ici condol li nelle scgu en ti provi11re: 1\.~CONA;

proroga al 31 n1agg·io. 1J.J::1tG.\ l\IO. J)er embro, Po11lida , llo1nano L. , Schilpario, Villongo (Cr edaro) ; scac.I. 31 1naggio. BnEscrA ; proroga al ;31 n1aggio, ore 16. Cu&E zA, p er CaloYe lo, Casal e B,r uzio , Civita, f'r;\ SC i11et o, S. l)onato ~i11ea c2a COllC.l.) , Saracena, \~illapiana, Rovito; scad. 30 aprile.

1VIEss1:-.1 -\

per Flore · la, I•'rancaYilla di Sicilia, Gra11i ti, Novnr a di Sic il ia, S. Do1n eni ca Vittoria ; !:cacl. 30 i11aggio. l\1IrLANO, per Bo' isio, Brembio, Cesano l\Iader110, D esjo, l\i[airago, i\Iarcallu e i\lesero , l\Iilano (3 posti), Seslo S. Giovanni, Sovico, 1'rezzo sull 'Adda, \ a r edo . Scade11za ore lG d el 81 1naggio. PAR~1A, J)er Com piano ; proroga 31 n1aggio. PAvrA , per l\Iortara (1a cond .), PaYia (fr az. an Pietro in , -erzolo, condo l l a e ler11a di le,·an le), fJi etra de' Gi orgi, S. Cris tin a -Bi 011e ; ·scacl. 31 . 1n agg10. Prs101A, per Pi toia (2 conclolle), Pe ~c ia (co11clotta V) ; scad. 31 1naggio. 'fRE~To, per l{i Ya (frazio11i di 'ago-Torbole) : scad. 31 magg io. UnrNE, per Forgaria, Luseucra, Previsèton1ini , Spil imbergo; scad. 30 n1aggio. VENEZIA, per S I in o di l ,iYenza; proroga al 31 1nagg io. 1

1

(Per notizie su g li lipendL inde1111ilà .ed ullr.e informazioni s ui documen li ccc. ecc., chiedere il bando di co n corso alle ris pellive RR . Prefetture, Ufficio ciel ~I ec.lico ProYint:iaJP J. DE 10 (i.\lilnn o ). Osz;erlale di (:ircolo. - c:oucot!'>(l a l po-; lo di. mecli co prin1ario. Età n1as~i11:a ~\11n_i 45 . ~tipe11clio L . 12.000 a 11nl1e oltre l alnl.1L1u.11~· · J. 'Clspeclale dis po n e cli •>;~O letti e pre"ta ·--er\ 1z10 ;ti 12 t :o111uHi 1 lel l~ ircolo O pe<lalier o co11 u un popolazio11e di oltre qo.o~ nl>i tanti .. ~cadrn1.t ore ' editi del g ior110 olio f! lllf!" HO 1 fl3<5- ~T' .


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« IL POLICLINICO »

(i-ENOVA-SAMPlEHDAHENA. Ospeda li Ci vili. - ,Scad. 20 m aggjo, ore 16; · primario chirurgo ostetricog inecologo; liloli; nomiue p er 5 anni , conferma c!i 3 i11 3 anni ; L. 6000 ]orde, partecipaz . 35 %. Chiedere avviso. Rivolgersi alla Segreteria, Corso Onofrio Scassi. LITTORIA. Mu;iiciJJio. ----= Direttore del dispei1sario an li\'ener eo cornu11ale. Proroga lo al 31 maggio. ~ APOLL

A 1rimi nistraz. della Provi 1icia. Due nledici cli seconda ca legoria nell 'O:::;pedale P sichiaLrico !>r0vii1ciale; per titoli scientifici e pratici· s lip. L. 9100, oltre L. 1000 ·serv. att. e c.-v. · utimerJti decimali. Scad. ore 16 del 20 aprile . ' Et à limite 32 anni . 'f ass3 L. 50.

10

<] ong r eg az . di Carità . -

Chirurgo prin1ari o dire llore d el I~eparlo lr au111atolog ia e ortop edia d ell 'Ospe<lale Civile ; 1... l~. 000 e 4 quinquenni d ee., oltre L. 1100 serv. att. e c. -v.; e là lin1il e 50 a. 'l 'EhN J.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICt:.NZt:. Con r ecenti decreti · rninis teriali i proff: Sebas liai10 La Franca e Rosolino Colella ·so110 s tati non1i11ali rispelliva1nente presiden le e Yice-presidente <l eJla lleù le Accuden1ia d elle Scien ze l\ileclic h e di Palerm o; i proff. Giu5eIJPe Ovio e ViLtorio Cavara, pre ide11le e vice-preside11te della Società Oftal1nologica Ila lian a; i proff. Gaela110 Boschi e Gas ton e La1nbe~lii1i , presidente e vice-presiden le del1'1\ ccade1l1ia d elle Scienze ~lcdicl1e , Na1 ura1i e Fi$Ì<.:o-:\ila tem.atich e di Ferrara . .

'Accad em ia di l\ilecli1:i11a di Ljma 11a itominato pre id e11te on o ra rio JJerpe luo 11 prof. Leonida s AYe nd a11 0. J._,

NOTIZIE

DIVERSE

:3° Congr esso internazionale di cl1irurgia ortope·

dica. f : indel lo dalla Socie tà in t ern azio11ale di ch irur,g ia orlopedica a Bolog 11a ed a Rom a, d al 21 al 2'5

se.tlc n1b1·e . Il Coinitato è cosf costi tuito: })r esidente .del congr esso JJr of. Putti (.Bolog11é\); vice-presidente <lo l I . Fair]Jank (Londra) ; presidei1te della società p rof. On1hreclani1e (Parigi); vice-preside11ti: prof. Goc h l (.Berli110), dott. Albee (Ne\v York) ; segretar io generale d o lt. Delchef (Bruxelles); tesor iere prof. l\1affei (Bruxelles); segr et ario d el co11gresso ·dCI Ll. Scaglietli (Bologna). Le aclu11an ze si terranno Ilell 'I liluto Rizzoli cli Bologna dal 21 al 24 sett e111bre e n~ll a Clinica c; l1irurg ica orlopedica di l\on1a il 25 ·s e ttembr e. 1 enli: « Gli sposta1n enti ~n­ Ler11i del g in occhio », rel a lori : Bragarcl (Germa11i a), ValJs (Argen tina), Mat hieu (Fran cia), Platt (l11ghilterra), J(a]in a (Polonia ); e< Le artrodesi n elle sequel e d ell:i paral 1si infan tile ». r el,cltori: Spitzy ( At1 . tria ), San Rica rd (Spagua), Rocl1er (Fran cia), "Palagi (Italia:) . Sono arninesse co1n unicazioni liber e: j] tilolo. esatto ed un sunto (dat tiloscritto) devor10 esserne inviatj alla segr eteria generale non oJtre il 31 luglio. I soli nten1bri della Soc ie tà possono partecipare ai Ja, ori del con g r esso, in a le sedute son o pubblich e . T..,e ade·sioni vanno dire lle al Dx:. Delch ef, rue ~1011t oyer 34. Bruxelles, .Belg io; ta. ~greleria d el Co1nit a to orèlin alore h a ed e nelJ.'lslituto Ri zzali .a Bolog na.

[ANNO

XLIII, Nu1'-1. 15]

4° Congr esso internaz ionale degli anatomici. Si terrà in n-Iilano cl l l 3 all '8 set le1nbre il I,. Co11gresso anatomico, a larga base i11ternazionale, nver1do già ad esso aderito tutte Je Società Auato1niche d'Europa e anche la << 1\n1erican Associat ion of Anatomis ls ». . Ui1 .acc~r.a to p~ogram1na a s ta111pa, con le int1lolaz1on1 i11 ]alino (l '' Foederalivus Internalionali·s Anaton1icorum Co11ve11tus) è s la to g ià diru mato a cura d el prof. Irerdii1a11clo Liv ini direttore dell 'Istilulo di Analo111ia della Unive~s i t il di 1 Vfjia110 e p resJae11Le tieJJa Socie tà Italia11a cli A11a10111ia, il quale presied e al lresì il Comitato organi zzatore d el Con g r esso . Di tale Comil a lo fa1111 0 par te il Prefetto òi ~1i­ lano, jl Pod es ll\, il ~res icl e ctella l)rovi11cia il Seg r e tario Feder ale, il Rel lore cl ell 'U uiver sità il seg ret ario d el Sindacato ~1led ico Fascist a, oltre u11 eJetlo g ruppo di J)r ofessori d ell a U11i,·e rsità di Mila110, i quali hanno coni ribuito in vari mocli aJla organizzazio11e d el Cong·resso . . Le inoda~ilà. per le in scri zionj , i luoghi e l 'or ar10 d elle riun1oni e delle varie ina11 ifest azioni il 1:egol a1nenlo de~l e ·sedute, le ling u e ufficiali (ital1 n110, fra n ce e, 111g Jese, tedesco) i prog rammi delle sedut~ e ogni altro argomento' ch e possa i11Lere~ ­ sa re ai c?n~ressis li_ si t.rova precisa lo ne] J)r ogran1 n:ia prel1;1111nare già clJ ram a lo (.I11d ~x Prae1in1ii1u r1s .0111n1urrt llerun1 Age nd aru111 ), ch e b ast er ebbe ~ dimos trar e con quanta c'-!-ra sia fin cl 'o ra prepa1ato q":!es l~ ~o.ngres~o sp ecial n1 e11le p er opera d eJ 1)rof. F. J. . 1v1n1 ; cos1 ch e si può es$er e cer li che es o farà or1ore a Milano ed àll 'Ilali n.

4° Congresso della sta1npa medica latina. Qu es to cong resso, cli c ui S. E. il Co11te De Veccl1i dì Val Cis1non, ~Iii1i s tro dell 'Eclucazione ~a­ r innale, h a acce lla to l 'a lt o P a tronato, si svolgerà dal ~9 ·se tte mbre al 3 ottobre i11 Venezia, sott o Ja presidenza d el sen. Giorrfano. 'l'e111 i: 1) cc Stori a della S tampa lVlectica La lina » (r ela t . p er l 'Italia prof. A. P azzini) ; 2) cc Ft1nzio11e sociale della Stan1pa ì\iledica (r elat. p er 1'Italia dolt. T. Oliaro); 3) cc I>.rincipi direttivi d el! 'insegn am ento n1edico e pratica inedica r1e i varì paesi ln1 ini » (r el a l. pe1~ 1'Italia prof . G. Per ez). È d esiderabile ch e le co111unicazioni liber e i r ngg'ruppi110 a llorno all e r elazioni. Coloro perla11to cl'1e desiclera110 por lare con tribu Li personali so110 pregati a v visar11e il segretario generale del Co11gresso, prof. lJ. Saraval, Osp ed ale Civile Ven ezrà; al quale ancl1e sono d a in vi are le quote cl i iscri zione s tabilite dalla Fed·erazio11e in L . 40 indiYidual i, e L. 80 per ciascun giornale ader ente. P er i ribas·s i ferroviari e la prenotazione di carrter e negli alber ghi è incarica ta la C. I . T. (Piazza S. Mar co, Venezia).

Gruppo italinno per lo studio del r icambio • Per inizia ti va dei proff. L. Zoja, S. E. P . Rond o11i, A. Gasba rrini, IVI. A. coli, seg.r et~rio O. Cantoni, è sorlo un. g ruppo italiano p er lo studio d el ricambio, al quale è desiderabile p arlecipino fisiolog i , patologi , clinici , e quanti altri si interessano di tale argoment o . Il su o primo segno di vi La sar à una riunione c h e s i t e rr à domenica 26 aprile alle ore 9 a Milano, n e11 ·al1la d ella Clinica l\riedica Gen erale della l{ . Unive r sità, in via Fran cesco Sforza 35, con due relazioni : la prin1a d el prof. G. Quagli ariello sul cc Ricambio dei lipidi », la seconda Ciel prof. L. Zoja cc Sulla cura a111bula toria d e i di abe tici » .


[ ANNO

XLIII, Nul\r. 15]

SEZI ONE PRATICA

Chi intende far e con1u11icaz io11i ·ugJi ar g·o1He11 li atlinen li ai le111i cli r elazione è preg·a Lo cli comunicarne il titolo al prof. O. Ca11loni Cl inica l\il e- d ell a R. Un iversità, Yia F r a11cesco ' Sforza. 35, di ca MjJano. Allo stesso li1dirizzo d ebbono es ere invia te le don1ancle p er la i cri zion c al gru pJ)O. La quota di iscrizion e nu 11uale è di L. 35. La i scri ziona dà diritto all 'abbona1ne11 lo a) 1'« Arch ivio p er lo studi o e la cJi njca d el ri cambio )) ch e è l 'organ o ufficia le del gruppo e n el quale verranno pubbli ca li gli 1\1 li d ella riun ione.

Il premio Riberi al })rof. F. Pentimnlli. Il premio lliberi, des ti nato a (( chi n el quinq u en 11io lJreceden te al g·ior110 cl ell 'asseg11azio11e ha i11agg iormenle contribui lo al ·progr es o d elle Sc ienze Mediche », è s lato unanimH111ente assegn a lo a J prof. Fran cesco PentiJ11 alli. L 'a1nbìto pren1 io , al quale a-spiravano COll llJl COlllpleSSO cli 275 Ja,·ori , 38 co11correnti, di nove n azio11alit à diYerse, r s ta to conferilo con Ja seg·t1e11l e n1ot ivazio11e, la qu ale su ona altissi1no e b en tneri I a lo e logio all 'uon10 ch e affronta con assiduo l avor o e con al la pa ione, u110 dei pii.1 tormentosi }JroLlemi d ell n p a tologia uman a: « Ardito e p er 'eYera nte i1 el eguire con fedeltà e scrupolosità il su o innirj zzo scien l ifi ro, i cu1 ri st1l tati so110 di fon<ian1 en la le Yalore p er p erteLr ar e p iù a fo11do nel gravissimo p r oblern a d e! cancro, specie 11el 1110111 cn1o at t ual e in cu i inl or110 a i tw11 or i fior iscono f n11l a tich e costrt1z ioni teoricl1e ed jnfruttuos i tenlali Yi s per i n1 en lali 1 r l1 e cadono appena nati, men tre l 'indirj zzo di tu di o scelto dal P e11 Limalli è il J)it1 seri o e il più m eri lcvo]e di approvazio11e e di e11co n1 io. I . 11oi r ist1lta li sp eri1nentali co·stituiscono u11 Yer o p r ogr esso n ello s lu djo d ell 'on colog"ia e p er ciò la Con1n1ission e li hn cr eduti d egni él i e . . er e on ora ti ci e l X' ' pren1 io R ib eri ». Ce n e con1p iacc ia1110 con 1 'illus lre cienzia Lo.

Corsi di perfezionamento. Nella Clii ti ca ~lfed ica della Il. OniYc r i Là Benito ~[u ssolini in Bari è aperla l 'iscr izione nii cguen li co1·' i per i l aureati in n1 ed icin a: 1 . Co r so pral i co su lla tu b er colosi (dal 4, al 30 m aggio 1936) : sem ejo1og·ia , rl iagn o i , JJrofj]assi, t er apia e provvedi111en li a s is lenziali. 2) Corso di aggiornornenio e revisiorie (d all '8 al 13 g iug·n o) : A) 1) l ..infogr a11ul on1 a to. i n1alig·n a, 2~ JJara·' sitosi intes li11ale, 3) ne11r o-a11e111ie. 4) p ostu111i s ull 'encei ali te le i ar gicll, 5) 111a r ron i lera1)ia, 6) insufficienza cardi aca; B) 1~ .. er ri tazioni : 1) gastro copia, 2) p u 11lura 101nbnre ccl e nn1e rlcl liquido cer ebro-sp inale, 3) rsn111c 1)arn ssi lologico dell e feci, con d i n10 trazio n e ct i reper ti , 4) pri11ci1)ali s ieroreazion i , 5) lra . . fu s ion c òi sa11gu e con de lern1 in az ion e d el g·ru1) po sn ltgu ig-11 0 , G) t or acent e i e paracen te i ed esnn1 c n e i liquirli r r l nti vi. I.e lezioni avra11n o ll1ogo p re rer ih il1n en t e i1 r l pon1 cri ggio, lél'sciando le ore an l in1eridi nn e p er le e er citazioni e le clim o. lrazioni ])raticl1e. Nella Casa e J fc11 a d ello S tuc1 e11t e - - I titu ziont d cìla R. l ' n i, Cr ilà d egl i tu di Benit o l\{u s~ olin i i n1ec1 ic i part ecipa11li a i ciue cor si p otr ann o trovare conYerdcn le soggiorno ~ prezzi 1nod erali. Quell i cl1e i iscriYer a11n o al pri1n o ror o, potran no u ufruire d ell e fa cilitaz ioni cli Yiag·gio, co nCP se p e r la festa di S. Nicola. A color o c11e avr a11110 n !' icl u a1ne11le freq 1tcn la lo i cor i , -sarà rilasciato il r ela liYo certifica lo. I11Yi are l a clo111a11ci n accon1pagn a ta d al crrtifi ca lo cii laurea lo al Lro clocu1n cnLo eql1ipoll enle ) '

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e solo per il cor so pra Uco u Ua lubercolo~.i unj r e rj cevuLa di Yersan1enlo di L . 200 (duecen to) fallo all ' Economa lo cl ella 1\. UniYer silà.

Per la disciplina della p11bblicità ai prodotti farinaceutici. Il J\Ii1d lro d ell 'J~tlu cazi one 1°"azio11ale, in u 11 a c i reolare cl iretla ai Re ttori flelle ù n.i vers ilà d el Heg11 0, 11a comunicalo ch e è s ta la ri r l1jn1nalu la ua a ll c1tzio11e sul la pl1hblic ità con c ui a lcu u i profe · ·ori d ella. Facoltà medico-cl1iru rgica, ced endo a r icl1i es le di dille e case interessa le, ril a cia n o p er l ' i11sc1zio11e n ei g iornali di chiarazion i pl1ùblicilari c r cla tiYe a sp ecial ità e ]l r odolli n1 ccli ci e ch iru r g ici, aggiungendo lalora aJla firrn a n11 cl1e l ' inn icazionc clelle proprie gual i là a.rcad e111 ic be. Il ì\ili11istr o, n o n potenrl o ro11·sc n lire ch e professor.i univer si tari pres lin.o Ja a utorjtà d cl loro non1 r e del lo r o grado a in e rzion i gior u ali · Li ch c n'e 11lj , copo puran1 en Le ro n11nerciale, h n. cli s pos lo c h e i r et tori delle Uni ,·er ~ i là inv itino i professori de llc Facoltà d i n1e'<lici11a e cl1irurg ia ad a, t enc1. i n el m odo ·p iù nssoluto <la] rilasciare clichiaruz io11 i el c i g·enere potendo essi , qu alora lo ri te11ga n o, co n cl clern1ina li prodot ti cl1e n1 erili110 la loro attenzion e, farn e ogg·etlo cl 'esa1n e in opporl un n ·sed e, n . u n1enclo l a resp o11sab ili I à scienl ifi ca cl elle pro pri e afrermazioni .

Ee11i della nostra i1npresa africana. Il Capo d el GoYern o 11a. r icevuLo in 'i ·ila cli 0111agg·io una cl elegazion e in lernazion aJc de ll a Cr o· ce Rossa, corn1)0 la d cl su o presidente s ig. l\Iax Hub er , d el su o Yice-presiòente sig·. Logoz e d ei . ig n ori l~h en o,· i èrc e Burcl{l1arclt, i qual] er nn o vcr1u li in It alia p er e an1inare , con la Croce Roi;. a Ito1iana, le ques tion i r cl a ti ve alla oS'ser' an za dell a cCin.ven zion e di Ginevra ò all 1 un a e cl all 'altra pari e n el presen t e confl itt o il nlo-c Liopico di cu i nll n 1e l1er a d el Capo d el Go, ern o al l)r ecl e ll o Com ilalo rlel 16 gc11n a io scor so. In ques ta occasione il Cap o d el Govern o h n con ferrnnto la volontà d el (;oYern o i lél li ano cl i :--alYng u nrèl;1rc l 'effi car ia clel eg110 ctell n Croce Ro. ~él. Per qua11t o ri g u nrda 1'It nl ia ordini evcri son o la ti clDli a qu e . . l0 scopo in b ase all n conYin zion e profCJnda rlel Gover110 ital iano d el vn.lore es cnzinle d ella r,r oce Ros·~ a p e r lulli gli Sta ti in tere .. a li. L ·en1ble1na della Croce Ro · a cl e\'r esse re . rr11110lo. um en le r isp et tato e n on cleYe pre. lnr ... i acl nlrn n abt1~0 . U11 <li paccio d el (( l )ail "l'clcgTaph )) d a (;i h u_li reca cl1e j } l' rin cipc T n 1a il Daoud , <lilnes. os i <i n ca po ctcll a m is io u e 11 1crli ca egiz iFlnn in Ahiss inin . sa rebbe p artit o p er l 'Egitto. J~gli h a cli c hi a r nlo ch e g li ahi" ini 0110 i11d eg ni <l eg·li '- ror zi ch e ve ngo11 0 f8 l li p e r loro. La Crore RossH con rt lla tes1a il Pri nr ipe. e ra cos Lanl en1e11 te fa I la seµ- n o n I uc i lc1 lc> cla p arte d egli a]Jis.- ilti il cui l tni co o1>l> ir ll ivo è- <li s ncchegrriare le arn]) ulanz<'. r

Il JJeriodj ro « A.k l1i1 , aa l a l - \lu ~; 1,,aréll 11 d i Ca iro r eca un arU colo inl ilol nlo u Ci1ra i n1nllrdl la n1e11 li del la n1i SiOI1<' egiziana ill . \ bi~..._inin n. Dopo aYer ri cordato il e-f oti. Essal1i (~i tna1 , tnort o 1Tic11lre co111piYa t1na n1i ~ ' i o n e a lla1nentc 11n1 a ni I aria, l 'articolo rloctulle n la ro n1 c i 1·n1H pon r.n I i I 1 n1i.sione an ilaria . ian o ·s ta ti lrnll al i poro llln (111il ar ian1en tc rlngli abi..- il1i , cu i :- i a'i''a i11 nni1110 fl i rJOr la re s0cror so.


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<< IL

POL rCLI~ICO

lAN~o ~LIII ,

»

Nuì\L 15]

Il d ott. I(elly , ch e dirig·e l 'ul ti111a a111bulan za iugle e g iu11ta i11 E tio11ia, h a i1tfor111 at o le au torità d el S uda11 cl1e Ja 11o lizia accolta dai giorn ali in g-lesi , seco11do c ui la u a a111bulan za er a s tat a b ombarda ta dagli italiani , è f al sa. F uro110 b o1nlJard ati i dintorni, a n ord d el 'Iana ; ina l a b on1ba l'iù vic ina aJl 't1ni là sa11j lari a cadd e a m ezzo mig lio cl i clist an za.

fida lo al proJ. ~la ri o \ Tar an ini, dire llore d ell 'Uf l'icio <li Pro1Jagancl u delle Itegic Tern1e di Sa lso11111gg·1or e.

Un i1ostro os1Je(la.ìello cla ca1111)0 è s tat o col p ito rtella g jorna la d el 30 i11ar zo, d all 'arti gli eri a etio. p1ca.

Il prof. G. Sa11g·ior g i h a tcnu lo a Bari un a co11fer en za &ul lPn1a : « Jl Regi111e e la lotta contro le inala t Ue soc ia li p er la b onifica della r azza >J .

IJ d o ll. Giu se1Jpe l\Iagg· io, clire1tor c d ell .Ospizio Mari110 a Sieri P ep oli » cli 'fr a1)ani , vol on lari o 111 1\... O ., è s ta lo colpito d a una fu cila la all ' addon1e il J 3 febJJr a io, inen lre ulla via di Nodd ar à, a n ord <li Negb eili , acco rreYa a n1eòi care i f eriti d a uu a

ell 'I s litu lo \ ' ilto r1 0 E1na11ue le III p er l o s lu<lio e Ja cura ò eJ can cr o a I\1j] an o Iu11 zio11a, d al 2 ge11JJ a io , l1na P olj clinica p er l 'accc rl an1ento cl jag110sl ico d c i tu1uori. L'is lituzion e è sorl a co11 la coop er azion e di Yari En I i : Facol'l à 111ed ica, ProYin ci a, Go r11u11e e Lega p er lJ, lo ll a co11l ro jJ can cr o; funz io n a co111e a rn b ula lorio lttl li i g io rni ; il sab at o si pratica u11a visita collegiale rl a parte clei di re tt ori di Lu lle le Sezioni. Le ' isi te son o gr al'ui Le p er gJ 'i11digenli ; gli a]J])ie11ti d eYon o corriS))Onder c , a van tag~r i o, d ell a Po l ic li·11ica, L. 10-25t;o, a se:co11cla dei ca i.

r affica di fuc il eria . Fu trasporta to n ell 'Osp ed al etto cla ca1npo 436, OY<: il proietliJe p ot è esser e estr a tto cl opo 36 ore . La lesione inter es ava il p eriton eo, j I di a framma e il i)ar e11chi1n a 1)oln1 on ar e; m algr ado la lor o g r avità, il l\·I aggio è anda.to m igliorand o e ·~i è avvia lo a g u ari g io n e . Durartte l a gu er ra 1nonc1iale eg·li e r a s ta to decor at o quallro Yolte al valor e 111ililare .

Un po' dovunque. Negli Sped ali Civ ili (ti Ge110Ya s i è t enuto un Co11g·resso sanitari o il 27 m ar zo, sot lo la presid en za del prof. C. Trevi... anello. Sono st a te fa l te co1nun icazioni <la : V . \ ' ig n o]o , '\' . i\1aifRgl1ano, T~. P all est.rj 11 i (d ue com u11icaz.) , l~. Agn oli , A. Lacl1i, A. De-1\larlini , Giu 1iani . ·L a Sezion e JJu g]j ese rlel la Societ à llalia11 a cli Der n1 atologia si è adunata n ell a Il . Cli n ica cl er1n osifil opalica cli Bari ; fu11zio11 aYa da presid enl e il segr e la ri o, ò o ll. NI. Dive]l n, jl quale h a illus1ra lo le b en en1er e11 ze nel prof. ì\[a1 itinj . fon d a tor e cl e lla Sezion e, ed ha inviato un saluto al nuovo (ljrettore della Clinj ca, J)r of . Berlacc.;ini, ch e è st a io ele tto 11resiclcnte p er accl an1azion e; il prof . Ma ri ani è stato 11omina lo socio et 'o nore . H ann o fa1to ségt1ito Ya ri e com u 11ic<1z ioni e di scu ·io11i .

La Soci e tà ì\.1edi co-C,h i rt1rg ica <l ell 'Alto Adig·e (Si11d aca lo Medi co) si è adunata il 31 m ar zo, sotto In i1residen za de1 JJr of . E. P ol acco. Sono s tn le fatte co111uni cJ.Z io11i cla : G. wla lteu cci , E. Corl ella, G Hnlfer, C. P ace, lVI. Colombatti , ·L . Baò er , G. Bi<loli , E. P ol acco (due co1n 11ni rar,. ) , ch e h a presc·11ta lo an ch e lrc casi clinic i, cli cui un o corred al o c1 i lJezzo a11a lomico. Si è.' cos li t u ita la Sez ione Sicilia Qrj ent ale d e]Ja oc ie là Ital . di O te tri c ia e Ginecologia ed 11a len11to l a su a pri1na ed u la a Ca I ani a·, ·sotto l a presi<l er1za d el 1)rof . S . Scag·li or1e; la JJrossim a seclu I n ~i terrà a 1'1e s ina, in aJn·il e. Ci r colo dì Cullurc:i d el Si11d acul o F asc is ta rl ei ~fecli c i dell a 1Jr ovin cia <li Veron ~1 sono s la le fatt e ·co11Ju11icazion i d a: O. Vi an a, A. Aust oni , i\I . .Ar10111, E . lì'io1 ìn1 . 1\]

P er effe I lo del decr e to 28 n oYem l1r e 1935--XIV. n . 2044, r e iai ivo n1 n'1ovo o rd.ina1ne n I o d egli stud i di m edici n:i, è ra llo post o nll 'iòrologia rnerlica, co1ne cor o con111lc1n e11 Lar e. La F aco1Là m erlica cli Pnr1n a h a Yoluto e ser e tra le p rin1e a.cl istit u ire tale cor:~o, o l lc11cn clo d a l i\J i11is l.r o d ell 'Edu cazione \ ;:zion alc c h e 1·inc11ri co cl c l1 'i11 ::-eg·nn111en to fo se af-

Sollo g li a u s1Jici d ell 'I~ U lulo brasilia110 cli Alta Cullura si è j5t i lui Lo p er Ja pri1na YOJ ta un Reti or a Lo italiano rJr esso l e Facoltà di Diritlo e di Medici n a d elìa Univer s ità di Rio d e J aneiro.

J_,' asse1nJJlea 01·dj 11l1ria d ell 'I s lil u lo i azion ale l\Jecl ico-Ji"'a r~nc.olog ico Sero11~, su J)r opo · La d el pre iclente ])r1 nc1pe Pro p er o (_,<.,lon n'\, ha fatto il Yot o cl1e t1n 'is litu7. ion e p errrla11enle, intitol ata a l prof . Ce~are Scrc·no, co11sacri ·~ per pe 111 i il ricor do <leJl n su a :lll a OJJe1a ili scicn zja lo e <l ' incl t1 lriale. Il Duce h a ri ceYu Lo l 'on . Diag·i, pre icle11te d el1'I s tit uto Nazionale li'asci·~ l a ò ella P reY iden 1a Soc iale, il qual e gli ba riferil o . ull 'a llivil n d ell 'I s ti t uto s tesso. 11 Re d el Belgio 11a assun to l 'A lt o 1>a lron a to dell a Soc ie tà Belga d i St on1ato logia.

Il 17 1n arzo Ye1111e frs leggia lo a Pari g·i 1'80° ron1plean n o d el do t l. An Loi11c 13éclèrr, 11110 de i pi onj eri clella ra rlioJogia l11cdi en. \cl J 'orcas ion e 120 r acliolog·i apparten e11 ti a 25 n azjo ni - in seg·u i lo acl il1iziatiYa èli H. ~1eyer (Bren ta) e di H . R . ~c l1 i 11z (Zurigo) - b anno cos tiluilo ·u n comit ato p er offrir e al Bérlèr e u n volurue ·s11eci ale rli « S lral1l e11tber apie », cont enente laYori in suo onor e. È s l:i lo disc ip]i n a lo n. \ ie11nn il ·~ cr' izio <lei d a-

t ori di

a11gue .

È n1orl o

56 a llni il prof.

K \HLo l~\D0~ 1\1 c,

ti lo]ar e tl ella ca ttedra <li c]i11i ca n1e<lica d ell 'C n iYersil à d.i Zagabr ia . a

Le malattie infettive in Italia. Num ero d ei Co muni colpil i e 11umero de i casi (fra parenl t;S i\

De11uoz ie d a l 2 i11 a rzo a ll '8 i11a.r zo 1936 : l\Ior])illo 284 (1756) ; Sca rlallin a 123 1., 274'i ; Per lo se 113 (374) ; ' ' aricella 152 (478); Vai u olo e va iuoloicle (- ) ; F ebbre lifoidea 123 (205) ; Infez ioni p ara lificl1e 27 (27); F ehhr e 011du1an le 30 (40) ; Di ssent er ia 5 (5) ; Dif teril c e cr oup 271 (543) ; ~(eni ngii e cer e11r o-sp in nle epide1ni ca 19 (26j ; P oliou1i el i te an Ieri ore acuta 5 (5) ; E n cef alite let ar g ica 2 (2) ; An chil o Lon1 ia i 4 (9) ; R ab]Jia : n1orsica lure cli an in1 ali r abhir i o so. p e tti 32 (44) , clicl1i arala - · <- ) ; Pu ~ l ol a n1 nlig n a J 1 (13) : Fe])]J re p11 er per nle 33 (34'1.


SEZIONE PRATICA

!ANNO XLIII, Nui\L J5J

717

OPERE DI MEDICINA CHIRURGIA ED IGIENE pubblicale dall'editore LUIGI POZZt .. Via Sistina 14, ROMA

Sono stati pubblicati in questi giorni i seguenti volumi: Doce "lte è i Clinica Chirurgica, già assistente Prof. dolt. GIUSEPPE. GUCCI Chirurgica deU'Università di Roma.

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Dofl. PIETRO TIMPANO

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Della diagnosi precoce

tubercolosi polmonare

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Prefazione del prof. GAETANO RONZONI

Direttore ddl' lstituto di

Tisiologia

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Dott. RAIMONDO DORIA MEDICO AIUTO DEGLI OSPEDALI RIUNITI E DELL'I STITUTO DI PA.TOLOGIA MEDICA DELLA B. UNIVEBSITA CJ llOM.l

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iSPETTORE

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OSPEDALI

RIUNITI

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DELLE FERROVIE DELLO STATO

BOMA •• ••

IL PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Prefazione dei pror. ACHILLE .A.NGELINI Riportiamo i'ELENCO DEI CAPITOLI.

GIA DJRETTORE DIL S ANATORIO UMBERTO I IN ROMJ PRl:\fARIO MEDICO CONSULENTE OECL I OSPEDALI RI UNITI

Cap. I. Introduzione - Cap. II. Indicazioni e contruindicazioni - Cnp . III. Sintomatologia - Cap. IV. Tecnica del pneumotorace - Cap. V. - Condotta della collassoterapia - Cap. VI. Incidenti e complicazioni Cap. VII. Pneumotorace ipercompressivo e Pneu motorace d'urgenza - Cap. VIII. Pneumotorace ipo· tensivo o elettivo - Cap. IX. Pneum otorace bilatert le - Cap. X. Decorso · Esiti • Risaltati - Cap. Xl. Cor• l'ollaterali - Cap. XIJ. Bibliografia. \'o lume di pagg. VIII-87, con 20 figure nel testo. Prezzo L . 1 2 , più le spese postali cli spedizione. Per gl i ablJonati a l << Polir Un ico », ::-o le L. 10,80 franco di porto i11 Ital ia. l)er l 'I~s t ero I,. 11, 60. Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all' editore

L U IGI

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718

cc TJ,

POLICLINICO »

RASSEGNA DELJ,A ST.!M.PA. MEDICA.

[1\ NNO XLIII,

~Ui\I.

15J

Bul l. Nléd ., 25 gc11. -- FratLure.

F. INTRONA .

R ass . di T er aJJi a e P a l o/. Cliii. , cli c. - A. Ca1STON1. Azio11c antido tica clel rosso neutro 11eJla

l\tles lruaz. e dj ab e le mellito. Amer. J ourn.. i\ll ed . Se. , gen. - G. H \ VH1PVLF e al. F erro e an en1in. - R. H. l\ilAJOR. Es ili della n efrosi liJ)O idi cn ·- vV. H. ÌIIGGTNs . T~ c11orP n<'l n1 i xed ema. Pairis ~Iérl. , 1 gen. - Dern1a lolog"ia. Jo u rnal A . .~f. ..1. , 4 gen. G . ~I. DAcK e nJ. Baict erium n ec roforu111 in col j Li ulcerative cro11. A. ~IA H. RLB e R. "NI. SMITH . Fru l tosurin e·ssenzial e . Presse "j.félf. , 22 ge11. - · E.-D. AnnrAN. L 'attività ele llrica d el cervello umano. Miner va M erl. , 21 gen. - V. Roi\IANI~ e G. VENDHAì\IIN . Fu11zion ali1 à ep a tica 11e]Je u lcere gas lrocluocl en ali. lircli . I t . di Cli ;r. , ge11. - C. l JGGERI. Gn11g r ena SJjontan ea d elle es lre1nilà. - J3. CAn1GL1 0. Perfor nzio11i g·as lro-duect. : tra lla111. con servator e . P erli a.tria, 1 g·e11. ~I . LAU HE ATJ. Al liYilà b iolog·ica dei lcucoci ll. - R. P.E &Ù n LF. . Epjde1nia di fe])]Jre da p appa taci. Ririasc. M ed. , 15 ge11. -- G. GocG10. Il carbon e .endoYen oso n ell ' asce. so })Ollr t. Quart. J ourn. Afed. , gen. -- 1\. l\I . CooKE e R. PASSl\roni.: . 'L'ra l.t a111. dell a n1ias te11ia g·rave . - R. \i\' . B. ELL1s e al. Epa lo-n efromeg·alia g·licogenica. : Jnor:Uo di vo11 Gierke . - i\I. ~ . G. l sRAÉLs e J. F. \i\f rLKINSON . A11en1ia acr es lica. R. vV. ELLIS e al. Gar golisn10 (di trofia cou dro-o sea ccc .) . Bull. Acad . J\ Iécl., 14 gen. A. SToLz e al. cc J-\ eazio11e òel can cro >' di Aron. Presse l\Jérl., 25 gen. - 1\. 'l'ounAINE. Aniclrosi -co11 ipolrico i e a11 ado11li a . - .1. PAJ.\"EL e A. LEM .ATRE. Tra ll arn . chirl1rg ico d ell e foTrn e g·r av j di « cardìo- li r eos i ». J . J\1 AS SON . J111n1agir1 i in ri1ievo n ell 'es ploraz. radiol ogjca del colon. Gazz. d. Os7J. e d. Cl. , J2 gcn. - O. PA SCONE . _<\] Lralg ie. 11iform a M ed. , 25 g·e1i. --- 1\ . 13.\H\ SCIL' T TI. Aniocilosi ci ei ieu coc ili neutrofili i1ei t unlorj 111 al . ·G. PENi~ET·Tl . Irtiezio11i e11dolrnch eal i di acqua 11el1 e ,en1o Ltisi .

ir1 lossicazione cianiòrica . Prensa il[éd. Arg., 8 ge11. -- C. DE ToM~IA SO . '1'0110 del cuore . - J. L. REs10 . indron1e bantia11a . Practiti on.er , feb . u1ner o e111i-1nonografico s ulle n1ala l lie d el colo11. - J. ,S. S.l\IELLIE. Diagnosi J)recoce e lra lla111. della parali si inia11t. Rass. internaz. cli <-~ li ri. e 'l 'er., 15 gen. - G. Tz i\n. Cura cl ell 't1re111ia cronica e dell a inere11 te iperte11sio11e a.r ler. P athol. , 15 gen. B. BENc1. 1. }-;'eno111eni inelapla li ci. - 1\L J'o1nuor~1 e L,. ScAL F I. Cellul e gig anti n1idol lari. G ior11. d i Bai ter. e In11 n uri. , gen. - M. P ERGOLA. Sc11eptofilas i o I achifilassi da 101111 0 e sardine sotl. 'olio gu as li. - A. QUAGLIA-SENTA. Pnelrmococcie1nia i1el decorso della nol1no11 ile fra11ca. Arcli . di Patol. e C lin~. !.1e<l. , J1 0V . - G. B AGNARESI. PJe11riti fra11cl1e. A. G o n ANYr. Blocco e VC'l eni ll el s is tem a r e l.-e11d. _4.rcli. i\Ial. A pp. Dige.~ l if ecc., gen. J. V. GnoTT. Rego]azio11e dello zucch ero a11guig no. P ari.e; 1\féd., 1 f eb. ~l1m ero di radiologia . Presse ,l\fétl ., 29 gen . - J. 'J'r NET... e G. UNGAR. Regolazion e dell a circolaz. cerebrale. Id. , 1 feb. -- G. l{A NJO N e al . .A.nalossina stafilococcica. Brit. NI ed. Jou rri. , 1 feb. -· A. CLrFFORD e al. Jp erlrofia pro ~ t a Li ca. - G. PAHISR e al. Immunizzazione con to soide difterico JJrecipitato da allu 111e Giorn . di r;z. M ed., 20 g·en . -- . B.\ SSL La d ensit à o ttica i1ella <lia.gn. cl iffe.r. cli essudati e trasl1cl a ti . - 1\ . RTGNAN I. L 'ol io di chauln1oogra nella terap ia t u])er colare. Bras il-1\1 etl., 7 d ic. - A. PINTO VrEGAS . Dosaggio nel col e~ terolo 11el san g u e. I d . , J 4 d ic. - F. ì\'IouuA Co11T1Nrro. Cl ilna e tJ)c. .-1 rc7i. Il. cl i Chir., gen. - I?. ZAN \HDI e A. PREv iTEnA. Epa ti ti ubact1te e n odulari d ella liti asi ]Jil. -. E. Por...1cH.ETTI. Cr o1noscopia g as trica col rosso nel1tro.

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Indice alfabetico per materie. i\ll cr g ia aS])eci ri rn . . . . . . . . . . P ay. )) AntiYirns di 13esr ccl ka 111 r l1ir11rg·ia )) RH)liogr afia . . . . . . . . . . . • )) c:olicl1e ren al i guari te spontan can1en le •Crudis1u o . . . . . . . . . . . . . . . . » ·J)olorose : j nd ro1nj - -; in1por la11zn del sil11 patico . . . . . . . . . . . . . » )) :I·:le11i11a : azio11i . . . . . . . . . . . . . )) Eri Lem a fi s o e 11da UYo d a fe11olflalein a )) ·G.1.s lro-e11l er olog·ia : co111u11jcazio11 i Yari e )) -Gen oa.r lri le cr o11ica : trai la111 . . . . . )) .. . . . . .Jnflt1en zalì: e, a11le111i )) tP<i r assiU inalarici : ciclo d i SYilu1)pO )) 1Prolan : elim in azi 011e 11e11 ' uorll o . . Diritti di proprietà riservati. .aut:>riaazione scritta dalla Yeàczione.

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G96 709 700

705 G98

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705 703 710 706

709 709

• Prnri lo : lral lan1cnlo . . . . . . Punt11re tla i11 etti : tra llan1c11lo . . Radicolite alurnina . . . . . . R.e11i: lesioni da ln eél ic::nne11li anl ilue lici Scabbia : lrallan1e11to co11 l>en zonto di be11zile . . . . . . . . . . . . . . . . . • • S cr vizi i gi en,i co- saiii Ia1 i . . . Sin1:p a le~ to111 ia rervico-toraci ca per via a1iter1or e . . . . . . . . . . . . . . Sos la11za P cl i Oriel . . . . . . • • • • • 1·umori 111nlig·n i cla i rractiazjoni sol ari U.-V. e Lo lali . . . . . . . Vitiligo: lra l ta 1nenlo • • • • •

Non è consentita la ristampa di lav ori pubblicati n el Policlinico se non vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citaYne la fonte.

C. l1·RucoN 1, Red. capo.

in

Pag . 706 » 70G »

G95

))

683

)) ))

706 711

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675

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697

)) ))

710 706

seguito ad

A. Pozzi, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Arma11i di M. Courrier .


Num. 16

Roma, 20 Aprile 1936 ·XIV

ANNO XLIII

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PERIODICO DI · .MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

:J:>R.ATICA

SEZIONE

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Jtalia (l) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 (1-a) ALL~ SOLA EIEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 (1 -b) ALLA SOLA SEZ 10NE CHIRURGICA (mensile) L. 50Sin1roli:

Un numero separato della

Estero Cumulativi: L. 100 (2) ALLE l>UE ~EZiùNI (pratica e medica) . L. 60 (3) ALLR DUE 5EZIONJ (·pratica e chirurgica) L. 60 (4) AI:LE TRE SE2.10.NJ (pratica, medica e chirur.).

SEZIONE MEDI CA

o della

CmRURGTOA

L. 6; della

PBATIOA

Italia L 100 L. 100 L 125

Estero L. 150 L. 150 L. l~

L 3,50

SOMMARIO Lavo ri originali: D. Barbieri e L. P asquali: · Ulteriori osservazioni sulla batteriu r ia, con particolare riferimento atgli eflfetti d ella ton sillectomia. Osservazi·o ni cliniche : G. Scotti: SoJ>ra un caso d i febbre oolUlliltb ense. Sunti e rassegne: INFEZIONI: C. Zoboli: Alcune considerazioni etiopatogeneti,che e cliniche sull'associazione sifilide e tJubercolosi polrr..ona re. R. FischeT, P . Sch enk: A proposito della diffusione, diagnosi e tera.pia del morbo di Bang. - ENDOO RI~OLOGIA : J. Bauer: Rioerche nuove sull'ipertiroidismo. - L. Bernar d, H . Thiers e M. H enry : Paratiroidectomia e r eum atis mi cronicj. - F EGATO : V. Delfino: Cont ri1b uto allo stu dio della funzio n a lità epatica con la prova della sa.ntonina.. - A. Bade: Slùla qu estion e dell'ittero n ei diabetici. - MISCELLANEA: M. F. B ertrand: La sindrome di Volkma.n 'l. - H. K jaergaard: Sintomi cerebra li nell'infa 1·to acu t~ del miocardio. Divagazioni : Errori in medicina. 1

Notizie bibliografiche. -

LAVORI

Cenni bibliografici.

ORIGINALI

[ STTTl~TO DI PATOLOGIA ì\fEDICA · nEI,,LA

R.

·UNIVERSITÀ Dr PAVIA

Direttore : Prof. L.

VILLA.

Ulteriori osservazioni sulla batterinria, con particola1·e riferimento agli effetti della tonsillectomia. Dott. DRLFINO BARBIERI, assistente. Dott. L. PASQUALI , all. interno. In una preced·ente nota sono stati riferiti i risultati di u11 gruppo di ricercl1e n elle quali era stato da r1oi studiato il fenomeno rl~lla batt.eriuria in individui portatori di focolai settici e comparativamente in altri clinican1ente indenni da infezioni cosidette foca li . Da quelle ricerche era risultato, a conferma di quanto avevano 1p oco prima osservato altri, che la n1aggior parte degli individui portatori di fo ci esaminati eliminavano colle urine germi morfologicamente e cultu-

Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica dì Roma. Siena.

R. Accademia. dei Fisiocritici d i

Appunti per il medico pratico : CASISTICA

TEllAPIA : L'aspet to ·della ling u a n ella dia.gnostica fu n zionale gastrica. - Ileo d a u va. - E m orra·g ie gastriche gravi ,c onsecutive a d interventi sullo scheletro. - Le terapie d ell..ulce r a gastro-duodenale. ·- Un caso di retto-sigmoidite emorragica da B. di Mo.rgan. Risultati dell'autovaccinoterapia. - Trattame nto ch irurgico del dolicocolon. - Nuova operazione p a lliativa net cancro i noperabile dello stomac0. - NOTE DI RADIOLOGIA: Contri bu to a lla diagnosi differenzia le r a diologica dei calcoli renoureterali. - MEDICINA SCIENTIFICA : L'aninsulina. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi : ·Concor si pubblici. Nella vita professionale : Medicina socia le. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. E

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti co per materie.

ralmente simili a quelli isolati dal focolaio settico, anche se in detti pazienti · mancavano seg11i di lesio•n i renali in atto o pregresse, r11entre negli individui non portatori di infezioni focali, almeno clinicamente non di.a gnost.icabili , l 'eliminazione dei germi colle urin e poteva inolto più raramente essere constatata. Lo stu·dio sisten1atico, 1n-0rfologico e cultura le, dei due ceppi isolati (germe del focus e gern1e delle urine) ci aveva portato ad am1netter e una possibile corri's pondenza morfoJogica fra di essi piuttosto costante, m entre solo eccezionalmente si era verificata an che un'identità di comportamento sierologico (at:glutinazione col siero del paziente) ed allergico (reazioni cutanee). ~falgrado la sconcordanza di questi ultimi elementi, aventi incert o significato, avevan10 allora concluso cl1e all 'urinocultura si dovesse riconoscere valore, j)Otendo essa <'Ostituire un dato en1ei0Jogico di notevole interesse qualora però fosse stata sempre vagliata sulla base dei dati clini ci : senza d'altra parte voler paragonare il ' 'alo re


720

« IL POLI CLI N I CO »

tANl\O \LIII , Nul\r. 16J

.,

cl iag11ostico a quello co111unen1e11te conferito ;dl ,emocultura. Da quest e prime ri oer ch·e sono der ivate alcune con sider azioni , le quali, unitam1e11le al parere completan1'ente oppo5to di co]or o ch e n o11 riconosc~no pr essoch è alcun valor e alla b atteriur ia, ci h anno indotti a com pletar e 10 s tudio del fenomen o h atteriuri co i11 co·n dizioni p·a rticolarmente a datte . l{isulta ndo infatti a noi l 'eliminazione di germi per le urine legata, e n on esclu iva n 1ente, certo prevalente1nent e alla p resen za di foc us accerta ti , lo s tudio ·del f en om en o assur11eva un 'im p orta11za maggio~e qualora fosse ~Iato t..,ossi )} i le seguirlo sistem aticamen te an(}1e dopo ri111ozione de·l focolaio set tico, t anto p iù cl1e fra le numerose ricer ch e sulle infezjoni focali difettano indagi11i sistematich e ~11gli effett i r.h e l 'eliminazion e di focolai settici i11duce sulla batteriuria prec·edentem ente con ta tata. . A que Lo rig u ardo è b~11e ricordar e le rie f r cl1e di Battistini , ch e riferisce otto casi di ne frite e:rnb·o li ca ·p·a rcellar e in soggetti .p ortato·r i d i facola) se ttici , ne i quali h a isola to dalle urine uno streptococco an em olitico in quattro casi , uno emolitico in due, uno sta filococco aureo e uno albo n ei riman-enti . Identici germi l 'A. h a p ure coltivato dai rispettivi foco lai se tti ci e in due casi an ch e dal san g ue; m orfologica111-ente e culturalmente il cP-ppo del focu s h a corrisposto a quello dellei • 11 r1ne. L 'A. dop o r in1ozio11e del focolaio ettico ha ' r o n accura t o controil lo culturale dell e urine . ' r 1tro'.'at o an cl1e dopo parecchio te111po dal] 'interven t o la ~te sa positività drell 'uri11ocu11ura f)8r i' geir111.i pr eced entem.ente isolati , com e· non h a ·o ttenuto modificazion e .a lcuna n el decor o della foJ'm a m orbosa. In se·g uito soltanto a ter.a pia vaccjnica (au tovaccino) le condizioni uri11arie son o invece n ettamente mig lior ate e la c ultura d elle u r ine h a dat o esito Jtcgativo. 1Battistini si soffe1·n1a a di eu ter e sull 'in su ccesso t erapeu tico della ton illectomia, ch e si dovr ebb'e,· n ei ca i in que tione, probabiln1e n te al fatto che i ger111i proven ienti dal focus avevano già d eterminato una 1(.lcalizzazione secondaria nel pare11chin1a re11ale , così da dov·er si d i con seguenza inter1>relare ]a batt eriuria com e espr ession e di local izzf1zion é r en ale secondaria , piu ttosto cl1e come una sen1plice eliminazion e d i germi . Anch·e Arrigoni , Cassali e Orth111ann r if.e1 iscono i ri· u 11 ati a distanza della tonsi llect o111 ia in forn1e- 111orbose varie, al rune delle quali renali : i1e fr it i acu te d iffuse. oppure cir coscritte (parcel lari); for111e articolari reumaticl1e ; ii1co tanti n1odificazioni nel decorso clir11 co 11:\nno notato in seguito all 'inter vento e

più precisa111enl-e la to11siJlectomia dar ebb-é quasi sen1pre esito n egati, o, impiegata co111e n1ezzo terapeJ1tico n elle for111e flogistich e de l ren e, m entre dar eb be risultati favor evoli n elle forme articolari reu111atic.h e. Gli AA. n on si son o occu1)at.i .i n queste ricer ch e delle indagj11i ba tteriologich e sulle ur ine prima e dopo l 'i'nter vento . RI CERCH E P E R SONAI ,J .

1

1

1

Da parte i1ostra son o stati p resi in esa111e 1tu111erosi, oltre ce11to, a1n m a la ti di forme m orbose vari e, per lo più 11efriti ci , .endocarditici, p o liar triti ci , porta tori tutti di focolai settici, n ella n1aggior parte a sede ton sillar e, con car attere locale per ]o I)ÌÙ ipertr ofi co, con processi infia111111atori in a tto o pr egressi . 11l ognu110 di essi è stata istem ati can1e11te lJrati cata la cultura dal focu s e dalle urine seg ue11do costanten1 en te Je norn1e at te a ' g·arantirci della attend1 hili tà dei risultat i culturali , quali a bl}iamo seguito nelle r icercl1e })r ecedenti. Sui gern1i iso],a ti sono state condotte le solite ricerch e per stabilire od escludere una ider1tità fra i due C·eppi . Per r agio11i ovvie solament e i11 una venti11a circa di casi è riuscito di ,giunger e alla a})]azion e del focolaio settico e successiva111 ente di co11tr ollare il fenomen o batt eriur ico per u11a di screta durata dopo l 'i11tervento. Di q u es ti 21 casi in tendiam o qui occu par ci . Nella n1.aggior ))arte di essi il cor1tr0Jlo c ulturale è sta to J)Ossibile ancl1e dopo n1o]l o ten11;0 dalla ri111ozion e del foco laio <settic0: in · a lcun i invece a b biaru o dovuto lirr1it.ar·e la ricer c.a solta11to a pocl1i gio r n i dopo, p €'r un periodo n on i11ferior e n1ai ai . c1nql1e.

T vrriica. -

Per la tec11ica u sata rias:un1idrn o i.Yl breve q ua11 to è stato p iù an1pian1en te ri ferito n ella nota pr ecedente. E cioè le c11 lt.ure son o stat e e~eguit e col edi111ento di fiU cc. di urina i}relev.ata per catetere per Ja donna e a getto nell 'u on10, p revia d i$infezio11e dei geni tali esterni , nei Lerr eni più comt1nernent e in u~o i)er que- Le ricercl1e. e cioè i11 Jlrodo sen1plice, i11 br odo glucosat o secondo f~.oseno\.v, in a r eo- ed in anaerobi osi . Sui germi isolati son o state isten1aticam ent e condotte le r icerch e cult urali , n1orfologicl1e ·ell in1n1u11ologicl1·e allo scopo d i stabilire u n rapporto fra i d ue ceppi . Partico1.'.lr e cura è stata posla nell 'eseguire la urinocultura, n el ripet erla spesso pili volte nello Le so soggetto , al fin·e di escluder e ogni dubb·io di r 6J)erti da inquinamento. RiJlOr t.iamo le tabelle dell e r icercl1e esegui le n ei' vent 'un casi prestat i, i alla osserYazione prin1a e dopo rimozione del focolaio infettivo.


-

Cultura

Casi e dia.gnosi

1

.

~·ocus

I

na

Ac_rglutinazione

I

Urine

I

Focus

.

Urine

.

Focus

~~--~~~~~~~~~~~--

·

I

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Intradermoreazione

I

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Urinoculturn dopo la tonsillectomia.

Urine

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"< I

L.

e: ~

1) }) . A. 'fou·sillilc i perlroficn

Slrepto a uernolitico

Strepto anemolitico

Nega li va

2' f\1. J~ . 'f'o11 sillilc i perlrofica

Slrepto anerrtoli Lioo

Slr epto an emolitico

Spontan ea

3·) (;. M. ·ro11 si11L l e f'o Il i r. ; l'CllJ Il . ari . aculo

Strepto u uen.1olitico

Strepti0 un emoli tico e stafilo a ureo

Neg·aliva

Stre}Jlo anemolitico

Negali va

4 1 P. J ~ . 'I'onsilliLt• i pcrlr ofica

5) S. M. 1'onsi Ili le •

O) L. A. 'l'onsiJli Ie i per I rof1ca

7) R. .J . 'l'on s ilJj 1e iprrlr. 1':11dn-

StrepLo ane1noli Lico

I

Diplo, Strepto

I

I

I I

Stre1JL0

virjcJan le

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r 1•

JI 1

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nrlie. :iculo

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T•'.

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1'0 11 ~ ill i·

lr ip(l rlr . Nrfril (•

Negali va

Negativa

Positiva intensa

•I

In 13a gior11a la : uri11e s terili . In 34a giornata + IJer lo strepto

Negativa

Nega tiva

, lu

I

Negativa

S lé!fi lo alJJo

+ ] :160

I I

Negali va

Negativa

NegaliYa

Strepto a11e1nolitico

1'elragen o

SlreJJlo 11 nen1 olit ico

Slreplo nne1noJi Uco

+ 1 :640

Slrepto nn en1 oli li co

S trepto an e1noli Li co

Negativa

Spon la 11ea

• Ul'Jlle

Nega liva

I,.11 str7aepto gior11a la: t

+ per lo

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+ 1 :160

I

Nega tiva .

I

Nega li va

I

In 7a giorna la: urj ne s le-

rìli

Negali va

Positiva i11tensa

Negativa

111 ioa g ioruala: + per lo strepto

- Negali va

Nega tiva

Negativa

111

Nega tiva

Negativa

Negali va

JJOJ)O 1 inese: + per iJ tetrage;no

.

Coli

I

17a gior.nalu: s lerili

~

m

I

'

suhncul n

10)• A. L. ·r on silli IC' ipr rt rofi ru

In 7a gior11at a: + per Jo s trepto

I

NegaUYa

al lo

P. TonsilJ i. lr i pprlr. n e un1 .

8)

Negativa

1:1280

l)iplo, S trepto e Letrageno

ca rd i IP e r r 11n1 . .

Negativa

1:80

vjridan Le

S I repto

Legg. posit.

I

Nega li va

Negativa

> ..:i ..... C"> >

lOa giornata : + per il coli. DOJJO 1 i11 ese: + per il coli

Negativa

Negativa

. In - 12a gior1tal a : u rin e s terili

Negativa

Negativa

In 17a giorna ta: + per lo s treplo

"d ::i

-..J ~

1--1 •


-1

Cultu·r a cla Ca.si e ci iagnosi

Intradermoreazione

Agglutinazione

~::~-- I

-----1----------'-----------i---=-::____

Focus

I

Urine

Focus

Urine

J.__

Focus

1

11) D. M. 'fonsilli-

t e ipertr. E11docardite reu1nat. Nefrite cro11ica

Strepto anemolitico

Strepto anemolitico

Nega tiva

Neg·ativa

I

Negativa

Le; glomerulon efrite acuta

Urine

Urinocultura

I

Negativa

Negativa

In 40a giornata: urin e s1erili . Dopo 7 mesi : + per lo strepto. Dopo 1 anno: urine sterili .

I

le. Nefrite cron.

Strepto anem.olitico

Strepto anemolitico

In 2oa s terili. urine tnesi :

I

I

I 14) B. F. Tonsilli-

te. Nefrite cron. 15) S. R. 1'onsillite

irn, M. E.

TonsilliI e. Artrite cro11. rleform.

17) Z. G. Tonsillite follicolare

Strepto anemolitico

Strepto anemolitico Strepto anemolitico Strepto anemolitico

Strepto anemolitico I

Strepto anemolitico

Spontanea

20) N.

Negativa

1:640 Negativa

I

Negativa

Nega tiva

o -.... t""

'tl

urine

o

t""

:z ....

o

o ~

-.;

In 7a. giornata: + per lo strepto. Dopo 10 mesi: + per lo strepto

1.

I

,... ,...

~

I n 3oa giornata : + per l o s trepto. Dopo 12 mesi : assente lo strep to

Negativa

I

Strepto emolitico

ioa. g iornata : urine

In 16a giornat a: s teri li

'

I

Strepto anemolitico

Strepto anemo1itico

Strepto anemolitico

Negativa

Strepto anemolitico

+ 1280 + 1 :640

N. Pulpite.

Strepto anemolitico

S trepto a11en101itico

21) P. A. Ton·silli te; nefrite emorragica

Strepto anemolitico

Strepto ane1nolitico

Irite

Negativa

I Strepto emolitico

Ir1

Negativa

giornata: urjne Dopo 15 mesi: sterili . Dopo 20 urine ·sterili

sterili

Negativa

I'

Negativa

Neg·ativo

In

Negativa

16a giornata: sterili

urine ,.........

I

Negativa

j

'

I

Negativa

Negativa

'

I I I

I

I

1:

19) R. L. Tonsillite

Negativa I

I

18) S. C. Angina follicolare

Neg·ativa

Negativa

.

urr ne

In 12a. giorna la : s Lerili

I

13) B. C. Tonsilli-

dopo la tonsillectomia

Negativa

I

+ 1 :320

Negativa

Strepto anemo1itico

Strepto anemolitico

·-

I 11

12) G. E. Tonsilli-

I

h.:> h.:>

Negativa Negativa

1

Negativa Negativn

f1•

Dopo 1 mese: urine ste.r ili

+

per lo

isa giornFtta : s terili

• ur1ne

Negativa

In 5a g iorn a ta : strepto

Negativa

Jn

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o

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........ o.i ..__..


[ANNO

XLII)'

NUl\1.

16J

' EZIONE PRATICA

CONSIDERAZIONI.

Per quanto le osservazioni si lin1itino a 21 casi, dai risultati ottenuti si possono tuttavia trarre alcu11e consi·d erazioni . Anzitutto abbiamo potuto confermare i reperti già riferiti nella prin1a nota sulla possibilità di isolare dalle urine di individui portatori di fo colaj sei tici germi aventi caratteri morfologi·ci e culturali simili a quelli presentati dal ceppo isolato da l focus. Anche in questi' casi le prove a carattere immunitario sono state per lo IJiù negative, n è è stato possibil€ osservare n elle i:iocl1e positive una concordanza qualsiasi di r e1>erti fra i due ceppi. Nella maggior parte d ei casi il germe isolato dalle due origi11i è si ato uno streptoc..occo, per lo più a11e111olitico , in un caso S-Olo uno strepto viridante della ton&ille ed un coli dalle urine, in un altro caso u110 strepto virida11te dalle tonsille ed 11110 stafilo dalle urine, e pure in un so lo caso uno strepto anemolitico dalle tonsill e e u11 Letrageno dalle urine. Quindi solamente in 3 su 21 casi è risultata certa la diver sità d·i gm-me de lle due culture, dal focu s e d alle u r1n e. L 't1ri11ocultura eseguita a intervalli di t e111po di verso nei diver si casi dopo ablazio11e del focolaio settico è st.ata negativa in undici di e · i, dei quali quattro 'presentavano forn1e ren a li ; m entre i rimane11ti o presentavano a ltre for111e morbose varie , quali r eumatismo, endocardite reumatismale, oppure erano sen1pli cemente parlatori di focolai selti'ci , tu1ti però senza lesioni urologiche clinicamente ril erabili . Nove pazienti invece hanno prese11tato uri11ocultura positiva anche dopo l 'inter vento: m a di questi tre sono stati seguiti solamente per pochi g iorni (5-7), negli altri la cultura d elle urine ·è risultata positiva dopo l 'inter'Ven lo , in alcuni anche a distanza di molti me5i. In un caso (n. 12) la cultura dapprima rlegati,·a. è ritornata ad esser positi,ra dopo 7 n1esi , infine negativa dopo 12 m esi dall 'intervenlo. A questo punto è bene ricordare ch e i1l tre soggetti di quest 'ult imo gruppo (n. 6, n. 7, n . 8) il gerr11e isolato dalle urine n on aveva corri -posto a quello isolato dal focolaio se ltico e quir1di evidentemente m eno probati vo poteva ritenPrsi, p er giudicare deJl 'effetto de.1l 'int.erven to sul focus, il confronto culturale. Jn complesso quindi abbiamo con statato che non sempre l 'ablazione del focolaio ~et ­ tico è sufficiente a far cessar e l 'elimin.azio11e dei germi colle urine. A parte la que 1ion e dell : e~isten za di un focolaio secondario non se1npre fa ciJm P.nte appurabi1e , è arnn1i. gibi le 1

725

che in alcuni casi l 'eliminazione possa continuare per qualche tempo dopo la rimozione del focolaio settico o di u11a parte predomi11an.te del suo territorio, per permanenza ulle.riore di gern1i n ell 'organismo, senza peraltro do_,r.ersi da ciò dedurre sen1pre che si siano slahilitì nt1ovi focolai infiam1natori. Ci'ò può far co1n.1Jrendere i reperti po-s itivi nelle ricerctte fatte a breve distanza dalla operazione in alcur\i casi. Riguardo ai casi n ei quali la batteriuria è 6tata controllata positiva a11che dopo parecchi mesi dalla rimozione del focus, siamo portati ad a111meltere una diversa interpretazione e vrest1::.11ibilrnente la prove11ienza dei ger111i da una sede o localizzazio11e secondaria del processo settico, c.h e può sfuggire alle possibilità diag.nostiche. <:redia1110 opportuno poi S-Offermarci , sia pure breveti11ente, su alcuni casi n ei quali alla to11si IJ ectomia son o seguite modificazioni parti·colarmente suggestive d el quadro clinico·. l/ c~~ervazione n . 12 si riferisce ad un giovane nel quale ad una Lonsi1lite acuta er a seguila lina fo.rma cli glomerulon·efrite diffusa emorragica~ iperten siva , uremigena. Lo stato renale 11on era stato modifi cato dalle comuni terapie. ·rer quanto le condizioni d el soggetto si })rese11tassero g r avissime, si era cr eduto opport11110 co nsigliare la tonsillectomia esse ndo l 'urinocultura risultata, in parecchi esami, J)Ositiva per uno streptococco an emolitico. La situazione h a subito una netta modificazione a breve distanza di tempo dall 'int·erven to: lo stato gen erale e ]e condizioni renali l1anno avuto un progressivo , quanto ins1>erato migliorame nto; a 30 g iorni dalla tonsillec.t.omia la cultura delle urine è risultata negativa; l 'ematuria, fino a llora tenacem ente persiste11te, è diminuita ; Jo stato uremico è cessato; si è cos1 pervenuti a di'mettere l 'ammaluto dall 'l stituto. Da due anni il pazient e vien e seguit o in ambuJatorio; l 'urinocultura è stata solo transitoriamente negativa, dopo ette mesi , infatti, daJle urine è stato nuovan1ente coltivato uno streptococco anernoliti co, co11 g li stessi caratteri di quello precedente111ente isola to. Ma recentemente la cultura delle urine è risultata di 11uovo n eg·ativa ed in ripetuti esami persiste tale; le condizioni generali si sono i11antt 11ute sempre buone, pern1anendo solan1e11te una i1otc.vole ipertensione. i\n ch e il caso n. 13 riguarda l:lil ragazzo più volte ricoverato in Istituto per nefrite acuta non uremigeua nè iperten si,·a; il oggetto S-Offriva da tempo di tonsillite. La tonsi11ecton1 ia, consigliata fin dal} 'inizio della forma


726

cc IL POLICLINICO

-n1orbosa, è stai.;! praticat a so lan1ente do1)0 la Lerza r ecidivil. 1\ll 'interYenlo è seguito un tien sibile migliorarne11to delle condizioni reJtali ed jn venlesjma gior1tata l 'uTinocultura .R risultata nPgativa. Anche questo paziente è .s tato segujto an1bulatorian1ente per olt.r e due anni e dura11te tale periodo ha presentato co.stan t.e111ente urine sterili alla cultura, coer entemente le condizio11i renali si so110 rr1anteJlu le llorn1ali. Da ultimo, n·el caso n. 21 è st.a1a consigli.at.él la tonsillectomia in considerazione di un a n efrite caratlerizzata da u11 'imponente e .tenace e1naturia, immodificata dai comuni m ezzi terapeutici , risultando inoltre l 'urino..c11ltura positiva per uno streptococco a n errtoli ti co avente ca ratteri morfologic i e culturali .a11a1oghi a quelli presentati da un germe della -Slessct specie isolato dalle ton ille. Dopo poc,hi g iorni dall 'intervento il processo emorragico ch 'era durato lunghe ettimane invariato , è andato manifiestamente , sebbe•n e gua-Oual1nente attenuan dosi , in 15a giornata le urine sono risultate quasi prive di sang ue e sterili alla cultura. Il soggetto è tuttora in os. ·servaz1011e. Quesli casi sono stati scelti con1e i più evi·denti e convinc:e·n ti. Si può desumere ch e que·ste ricer ch e , oltre a fornire elen1enti p er ]a .conoscen z.c'\ del fe11omeno battcriurico , danno .anche indicazioni di ordine pratico, . pecia]Jnente ne i riguardi dell .intervento sui focolai -settici ed in particolare sull 'ap1)arato tonsill<ir e n el cor so delle infez ioni focali. Pur an1mettendo, anch e per le o ervazioni altrui, che ciò non p·o ssa essere g·ener.a lizzato, t uttaviil da a lcuni dei nos tri ca i ; seppure rton da tutti, risulta infatti la opportun ità della eliminazione del focolaio infettivo , la cui r elazio111e con la cessazione della batteriuria è a nostro avviso difficil e a negar i ·e dà ragio11e così di tale op1p ortunità terap euti ca. I~ ciò a11ch e prescindendo da una valu tazion-e della batteriuria nei riguardi de.I suo ign ificato patologico p er il ren e, questione ch e non può ·esser e affro~tata su questa sola ba e. In con1 plesso noi abbia1no riportato la con\'inzione ch e , prescindendo dalla questione particolare della batteriuria, la to11sil1ectomia d.a un pu11to di vista clinico abbia un 'in1por1anza da valutarsi secondo i criteri attual1nente più in onore e qui 11di a norma anche <li ql1elli scatl1riti dalla discussione fatta da eminenti clinici n e] corso d ella di'~r u ssione seguita presso la Soc. Lombarda di Medicina Ir1terna alla con1unicazione di Arri goni , (:o~sa]i e Orth111ann. 1

[ANNO XLIII, NuM. 16]

>)

LONCI.USIONI .

I ) La c: ultura del focu s e delle urine ba riconferma to n ell a mag.gior parte dei casi i dati delle precede11li ricer ch e : corris1)onde11za n1orfolog·ica e cullurale dei due cepp i . 2) La rimozione del focus ha detern1inato i.ncostantemen 1e la con1 parsa della batteri uria, &eJl2.a riferin1e11t o alla esistenza o n1 eno di lesio11i c:Ji11i ch e dei r e11i, od all 'eguaglian.z.a o meno dei germi coltivati. 3) l..'assen za di germi nelle urine è stata in all' Uni casi Lransit.oria , in altri duratura , prol>abiln1ent.e co111e espressione del diverso con1portamento della infezione nei due ca~i , con for111o zion e o m.eno di focolai secondari, o v ersistenza nel prin10 caso di focolai già costituiti, quali presumibilmente le localizzazioni n el rene stesso , oppure effetto di ge ttate in circolo e conseguente elin1iu .lzio11e dj ger1rJ i provenienti' da altri foc i non diaguosti cahili e non allontanati. Vi sono evidenten1ente dei limiti' alle nostre possibilità di u11 distinto riconoscin1 ento di queste singole 1nodalità patogenetich e. A co111plemento di quanto abbiamo esposto, vogliamo far presente cl1e la tonsillectomia, an cJ1e quando non ha d eterminato la cessazior• e d·ella batteriuria, è stata seguita nella gran1le rnaggiorar1za dei nostri casi da un se11sibiJe rr1igljorarr1ento dello stato morboso, così che crediamo di con f ern lare il parere di coloro che ri tengo110 l ' i11tervento di n etta i11dicazior1e qua11do focu e batteriuria coesiston o. 1

1

rtIASSlj NTO. Gli AA . l1anno osse rvato che l 'ablazione di un focolaio settico (nel loro caso si è trattato <l.ella tonsillecton1iaJ determina ii1costantr1nen1.e la scom i)arsa della batteri uria p·r eced€nte111en te constatata. L'urinocultur:l , do1;0 l 'inter, ento , è stata in alc u11i ca:3i j)ermanenterr1 ente 11 egativa , in altri tra ns itoriarnente, in relazi'one plohabilmente 3 } vario comportan1ento <lell 'infezio11e. P·er il sensibtle n1igliora1rtento della forma morbosa, r1le valo r1ella 111aggior i)arte dei rasi in seg11ito alla tonsillectonria , ritengono l 'i11Lervento O)Jportuno 11ei c,asi in cui focus e hatteriuria coesistono. 1

1

BIBLIOGRAJ;'JA.

1

CossALJ e On·ral\rA NN. Alfi Soc. Lomb ., 1933, Il. 5. BARBIERI e PA SQUALI. BoJI. Soc. Med. Chir. Pavia , 1934, 'r ~ (con ulteriore bibliografia). BATTJSTTN I . ~1in. Medica, 1934, n . 23. PnETI. Rass. Clin. Sc-ient . òell'l .B.l., 1932, n. VI . ARRIGONI,

-


[ A NNO

XLIII,

NUl\f .

16]

08SERV AZIONI CLINICHE Clinica delle Malattie Tropicali e Subtropicali della R. Università di Roma. Direttore : Sen. Prof. ALno CASTELLANI.

G rtJSFPPE

ScoTTI, assistente incaricato.

Consiclera ziorii generali cd etiologia. -

La

f~.b~re .co~u.mhe11:se, varietà delle febbri para trfo1do in11li d el Castellani , è conosciuta clini~a 1n e 1.lt ~ e ~ etiolog·i'c a1nente dal 1905, ·epoca 1~1 c u1 1. l C.astella 11i isolò p er la prima volta a Ceylo n 11 .b. columber1se, agente e tiologico d ella m a la ttia, e n e d escrisse il quadro clini co. Al I r e osser vazior1i furono (alte d a Il o te 0 Ca-stella ni nel 1913. K alhed e P eruzzi l 'h anno ri.sc0nl rata in. Egitt.o , De l\'I ello in India, Iacon o .e Conte a Napoli , J orda n e Mc Broo11 (1934) .a P ortori co e n ella zona <lel Cana le di P a n a.ma. l\farn10 as eriBce essere frequente in E ritrea. In fez io11i d a rite11·er si con1e febbre colurr1b en se 11a 11no d escritto Sarnelli n ell 'Ye·m e n e Harbuto a Massaua • Il b. colun1ben se è un b acillo mobil e, g r a111n egativo, aerohio ed as porigeno , n on fluidificante la gelati11a n è il sie r o coagul ato; n on coagula il latte; è indoligen o. Si svilup pa assai b e11e n,ei comuni t erreni di coltu r a. 111 gen ere no11 l1a a lc un potere fer111en tativo sul ialtosio. F er111enta co11 produzion e di acidi e di gas la g licierina, la sorbite, la dulcite, il ramn10 io, l ·ara lì inosio , lo xilosio, il glucosio, il levulosio, il galattosio, la m annite, il rnaltosio, la salicin a . Resiste discre tame,n te a l1'essiccan1ento e a lle variazioni di t em pera tuira . C:ast·el1ani , Ma rino ed a ltri lo cl ~ssifi can o JleJ gen ere Saln1 on e]la Lignièr·es em e ndavit Ca-stellani 'e ChaJn1er s d e.Jla sottotril)ù E b e rthoa er ogo>1eae d ella tribù Ebertheae (~astell ar1i e C halmer ; es .. i an1n1etl on o u,n a n etta di stin 7ion e di questo bacillo dai p aratifi comunern ente n o li e d al g rup po d ei coli -b acilli . P re· scir1de ndo d a ll a ·ier oa,g glutina zione specifi ca il b. columl1e11se si differen zia da l gen er e E ch ericl1ia per cl1 è n on coagula il latte e per ch è n on fern1en ta il lattosio; si distin g u e da i paratifi sen su ~ Lri cto per la pro duz.ione di acidi' e d i ga 1tella g licerina, d a l baciJfo pseudoasia tico e d al! 'asiatico perc l1è non provoca la fern1en tazione d el saccarosio P non d à sviluppo di acidi e di_ gas 11 ella dulcite, e d infine d a] g rup1)0 nlor gan per ch è g li organismi apparten enti a quest ' ulti1110 gruppo n on h a nno alcuna azion e fermenta tiva s ul maltosio. Secondo la clas.. ifì cazion e de l Ca tellani e c: halm·er~ la tr ibù Fbertheac-Castella n eae co1nprende tutti quei 1

1

bacilli intestina li con osciuti col n om e di bac illi tifosi , p,a rati fo~ i , alk~ ligen es, co li-grupj)O ( F. ch erichia) . Essa è suddi visa in due sottotri1Jù : a) la pri1na comprende i b acilli ch e no11 p r oducono gas 11'el g lucosio e in n essun a ltro idrQ to di carbo11io (sotto tribi1 Ebertho -a11aer o gen eae); b) la second.a corH,prende i bacilli cl1e producono gas n el g lucosio e gen er almente an · c.)1e in altri' .iu cch eri (so ttot.r ibù E'bertho-aer ogen:eae). I car a tteri d1 tint,iv i d ell a tribù Ebertt1eae e de lle due sottotribù son o esposti n ella gegu e11te tabella cl1e riporto d a M a rmo cc I l b. columbe n se Castellani , 1905 ». (Vedi tab ell a seguente) . 1

Sopra nn caso di febbre columbense. I lo tt .

727

EZIONE PRATICA

Le. f.ebbri causate da que "Li ger m i sono state class1f~ca~e . d~. Casl e~lani jn un unico g rui)J)O (febbri t1fo1d1 e tifo1dosi1nili ) s uddiviso in tre soltogr~ppi. ~iascun sottogruppo com 1)r ende parecchie varietà , la cui differ e11ziazion e si fa esclusi va1nente con l 'ir1dagine b a tteriologica: Febbri tifoidi e tifoidosirnilj : l ', febb r e tifoide sen su stricto (d a b. l 'yphos us Eùei:t) ;· 2) febbri para tifoidi: da b . parat yh osu s A da b. parat yphosu s B, da b. paratyphosu s C; ' 3) tebbri paratifoido·simili (o febbTi i11testin ali del Cast ellar1i) : a) F . colu111h en se; b) F . asia tica· c:ì F . alkalige nes. '

Coadiuvano e predi spon gon o I 'insor gen za di queste infe zioni tutte quelle cau se, sia intri n sech e c he estrinsech e, c h e diminuiscon o la resisten za d ell org ani n 10, e fra e se h a nno particolare in1.p ortanza il ca ldo eccessivo ·e specialmente il colpo di calore, il quale spes o segna l 'inizio d ella rna la ttia ; per questi n10tivi n ei paesi tropicali po5son o verificar si co11 1r1aggiore freque n za durante il peri od o di acclirrtazione d ell ~ indiv iduo. ! .. 'infezione si trasn1 etle per co11t agio dire tto 1ial malato al sar1 0 o per contagio indiretto attraver··o oggetti , acque od a limen ti in fet ti ed insor ge dop o un peri od o di in cub azion e d i cui si ig n or a la durata. Sintomatologia. Le ma11i'fe tazioni elinicl1e d ell 'i.nfezione d a b . colun1ben se Lono rapJ)resentate da d11e tipi febbrili d i cui uno è a .. sai ... irnil e a lle infezioni Lifo idee (for ma tifoide) e l 'altr o, di dura ta più lu11ga, 1)resenta nel suo decor so periodi di apir.e ia e d i completo benessere e si può co11fondere ro n la fflbbre onrlulante, la i11alaria e le febb r i ricorrenti (forma ondulante o cr onica). La forma tifoide inizia con febbre g r adua ln1ient e a cendenfe e rnra m enf e alta sin dall 'inizio, con male sere gP11er a le, cefa lea, aste111a, 11a usea, inappetenza ling u a p atinosa; si aggiungono })OÌ gorgoglio ileo-cecale. m eteorism o addon1inale e turnar e d i milza. La .. t i p'"'i è a8sai più freqt1ente della J

1


728

« IL POLICLINICO »

[ANNO

XLIII, Nul\1. 16]

Bacillacee cl1e i sviluppano be11e nei co1nuni t erreni di coltura, non formano ertdospore, aerobie e spesso auaerobie facoltative; non fluorescenti ; incapaci di liquefare la gelatina e di produrre pigmento; ·sproYvisLe di capsuln e cl1 çolorazjone bipolare, gram-riegative ».

TRIBÙ EBERTHEAE. -

Sott-0tribù

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Latte tornaeolato

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Balkanella Castella11i e Chalmers 1918

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GENERE

Motilità

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Eberthella Buchaman emend. Castellani e Chalmers • • • Castellanus Cerru li .

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Sal1non ella Lignières emend. Castellani e Chalmers . . . . . . • . . .

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W ese1n bergu·s Castellani e Chalmers

Eschericlia Castellani e Chal1ners 1918

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(•) I gern1i del ge11ere Vibriothrix i1resentano le stesse reazio11i biochimiche del genere Alkaligenes, ina se 11e differen ziano per il loro polimorfisrno. Leggenda: O = no11 coagula il latte, non produce acidi, nè gaz; alc = alcalinizzazione; C = coagulazionE; Cr = ritardo nella coagulazione; - = non è mobile; + = è dotato di mobilità; A = acidificazione; AG = produzion e di acidi e di gaz.

diarrea. Non sono n1ai stati descritti esa11temi ed emorragie intestinali. Dopo una a quattro settirnane si J1a defervescenza per lisi. La forma ondulante è caratteTizzata dal dec,orso più lungo con febbre n1eno elevata e dal ritorno di questa dopo periodi pi~ o me110 lungl1i di apiressia e di assenza di qualsiasi sinton10. Compl~ cazioni fr·equenti della malattia sono le ci~titi e le pieliti. Prog11osi. La prognosi è favorevole : finora non sono s tati descritti casi mortali. DiJagnosi. La diag·nosi clinica è assai diffir ile.: clinican1ent·e è possibile fare soltanto diagnosi di gruppo o di sottogruppo. Solo l 'esam e batteriolog ico pern1ette di stabilire« con C'•ertezza la di.ag11osi etiologica: nei primi gior11i si praticherlt l 'emoculLura, dopo la prima settimana dall'inizio dell'infezione la sieroagglutinazion«' con eventuale prova di assorbimento del Cast~llani, successivamente l 'esame haLteriologico delle feci . « tutte le volte che con cepJ>i di laboratorio si ba un' agglutinazio11e 1/40 opp,u rc 1/80 (co11trollate microscopicam ente) procedere ad esami. ripetuti delle feci per cercare di i's olare il germ,e » (da Marmo: il b. columben se (:a?telJ.ani 1905). Isolato un bacillo mobile, gran1-n egativo, che cr esce nella gela li11a e n el s iero coagulato senza 1

d·etern1inare fluidifi cazione e cl\e n o11 coagula il latte, per i'dentificarlo e differ enziarlo· dai paratifi lo si saggia con il sieroagglutinante s.1>ecifico e lo si semina i1ei vari terreni zu ccherati per ricercarne il poter e ferm·entativo ; ver valuiaiie ]e caratteristich e &,irr11entatilve, 11ella pratica corrente, ci possiamo servire della seguente c]assificazione pratica dei paratifi che com!Pendi·a , o·l tre i carattieri g't?n erici , Ja differenziazione biochin1ica di questi germi. (Vedi tabella seguente). 1,erapia. La cura è da una parte sintomatica (degenza a letto, dieta liquida, urotropina specialmente n elle cistiti e pieliti, sala lo , b enzonaftolo) e dall'altra proteinica e vaccinica con etero od ~utovaccino. Profilaissi . Castellani ha consig liato un vaccino misto (b. columbense + b. tifico + b. paratifici) per prevenire l 'infezione tifo a e paratifica oltre quella da b . columbe1lse.

* ** Allo scopo di richi'an1are l 'attenzio11e sulla febbre columbense e di co11tribuire a lla su a conoscenza clinica e.d eliologica del l 'a ttuale momento in cui vi è grande affluenza di miJit ari' e di operai n elle nostre colonie africane h r, creduto opportuno r end ere nota 1'evenienza


[ ANNO

XLIII,

Nu~r.

16]

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SEZIONE PRATICA

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Caratteri generici

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Ba.ciIli gra.m-negativi, mobili o imIDO'bili, asporigeni, aerobi facoltativi, non fluidificanti la gelatina, aspori.g eni spTovvisti di capsula; nessuna c oagulazione del latte. Aoidifièazione e produzione di gaz sul glucos io, nessuna fermentazione sul l.a ttosio (0)

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a me occorsa di a·vere isolato un germe identificato biochimican1·ent:e e si.erolo·g icau1ente come b. columbense - ·dalle feci di un i11di'Viduo, ricoverato in Clinica reduce dal1'A. O., convalescente di un processo febbrile durato alcuni m esi mentre si trovava a Massaua. Ananinesi. L. C., da lloma, di anni 32, coniugato. Nulla a carico del gentil~zio e dei collaterali. Normale si è svolta t.utla la vita fisiol9gi'ca. A 13' anni so ffrì rosolia ed a 16 spagnola. A 23 anni contrasse blenorragia. Nega l 'inf.ezio.n e luetica. Nel maggio del 1935 si recò in Eritrea per ragioni di lavoro ed è stato a Massaua fino all 'agosto, epoca in cui fu rirnpatriato perch è rnalato. L '8 giugno ebbe lieve colpo di calore, dal quale si rimise in1mediatamente. L'll giugno fu colto nuovamertte da colpo di calore ct1i segu.ì per circa una settimana febbre alta : questa febbre discese successivament~ a 3'7°,3370, 9 e si accompagnò a cefalea intensa, astenia profonda, inapp·etenza, stitichezza e meteorismo; ·essa durò vari mesi· interrotta di tanto in tanto da periodi di apiressia e di ber1e.ssere co1npleto. Quando entrò nella .n ostra Clinica si Jarnentava di cefalea e di sensazione di profonda astenia, mentre la febbl'e era scomparsa da non molto tempo. Esame obbiettivo. Al momento dell'ingresso in Clinica il paziente si trovava in condizioni gen,e rali di nutrizion.e e di sanguificazione discrete e nulla presentava all'esame dei vari apJ)arati·; solo la milza arrivava in alto all '8° spazio intercostale ed in basso debordava lievemente dall'arco costale. Nulla di in1portante si rinvenne all'esame <lelle urine. Esame del sangue : gl. rossi 4.400.000; gl. bianchi 9.400; Emoglobina 73; valore globulare 0,8'2 , Neutrofili 49 °/o, Eosinofili 3 '?~ : Ba0

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so fili O %, Linfociti 38 /<>, Ivlonociti 9 %. Reazione Wassermann negativa. Cutireazione di .f)irquet positiva ( + ). Sieroagglutin.azioni. Malgrado il paziente avesse s.ubìta, prima di ·p artire per l 'Africa , la vaccinazione per tilfo ie paratifi A -e B, la sieroagglutinazione per questi bacilli risultò negati' 'a' pure negativa nsultò la ricerca delle agglutinine del paratifo C, ·del m.i crococco meliteinse, del _paramelilense e dell 'abortus. Il ceppo di b . columbense del nostro laboratorio fu agglutinato dal siero d·el malato alla diluizione di 1/80 (a.gglutinazione microscopica). Con feci fresch·e , a ppena em-eF-se, furono insemenzate 6 piastre di Petri conten°e nti terreno di Mac Conkey e da esse si isolò un germe che fu aggluti11ato sia dal siero del malato sia dal sieroagglutinante specifico ot.t.enuto inoculando ad un coniglio il b. columben&e; insen1enzato nei leroeni zucch erati dimostrò un comportamento fermentativo identico al ceppo di columbense del nostro laboratorio.

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* **

caso da me riferito con ferma l 'esistenza della febbre columhense riscontrata da Marmo, alcun.j anni or sono, in Eritrea ove egli isolò il b. columbense in cinque casi febbrili ed in un campione d'acqua di Edaga 1B erai (Massaua). Esso dimostra che alcune febbri con1uni nei tropici , con reperto sieroagglutinante negativo per il tifo ed i paratifi e ritenute correntemen Le come febbri ad etiologia sconosciuta, sono da attribuirsi al b. columbens.e. La conoscenza delle febbri paratifoidosimili u febbri intestin ali del Castellani deve spingere a ri·cercare gli agenti etiologioi specifici richiedendo al liahoratorio, in casi di febbri criptogenetir.h e, oltre la Widal per il tifo ed i paratifi anche quella per il gruppo paratifoi ..


732

« IL POLICLINICO »

dosimilè e specialmente p er il b. columbense : alcu11i processi fehbrili potranno, in tal modo, eswre chiariti n ella loro etiologia e nella loro r·eale frequenza n ei vari paesi tropicali e ten1perati.

N. B. - Sarò lieto di fornire colture d el B. Colu1nbensis, a chiunque si i nteressi del sogg·etto. 1

lt IASSUNTO.

[ANNO

XLIII, NuM. 161

SUNTI E RASSEGNE. INFEZIONI. A.leone considerazioni etiopatogenetiche e cliniche sull'associazione sifilide e tubercolosi polmonare. (C. ZoBOLI. Arcliivio di A1edicina e Chirurgia, ottobre 1935-Xlv ).

Durante il suo soggiorno presso la Clinica L 'A., dopo avere· esp,o sto brevi note sull 'etio- della Tubercolosi d ell 'l J11iversità di Parigi, logia , sintomatologia, diagnosi e cura della l 'A. ha avuto dal prof. IBernard ·l'incarico di ricercare nel vasto materiale di detta Clinica fehbr·e colu:mben se, ri e descrive un caso clii casi di tubercolosi e sifilide associ'a te. I casi nico in un indivi'd uo prove11iente da Mass~ ua , raccolti nello scl1edario sono stati 27 sopra dalle cui feci ha isolato il b. columb·ensis. Egli 2500 malati (1,08 cy~); tale cifra è sicuramente consiglia di sagg iare l 'agglutinazione del siero inferiore alla realtà , se si p ensa ch e nella letverso questo germe e di ottenerne possibil- teratura sull'argomento la .p er centuale de i malatj tubercolotici sifilitici oscilla tra 4 e 22 <y~ . mente l 'isolamento in casi di febbri c:riptoge_f\ g iustificazione di ciò l 'A. riferisce ch e rtetiche con agglutinazioni n egative p er tifo e l ;accertan1ento della R. vV. era stato n ei maparatifi. lati della Clinica eseguito solo quando la conferma ·era imposta da e vidente sospetto o da BIBLIOGRAFIA. esplicita co11fessione del paziente. Questa sta tistica pertanto, ·data l'incompletezza dell'ac1907. CASTELT.,ANI A. ,'\'ote on cases of fever frequencertamento, n on può portare un fondato conlly confounded u' it1i typhoid and malaria tributo al problema della percentuale di tuin the tropics. Journ. of IIygiene, vol. VII, ., bercolotici sifilitici . n.. ' Tuttavia ragg uagliando alla media propor1913. In. Note on cases of f ever due to Bacterium columbense (Cast. 1905). Jour. Ceylon zic>nale delle due malattie associate, il quoBranch of the British Medicai Association, zier1 te di morbilità generale della sifilide, l'A. oct. 18. ne d educe che no·n esiste una maggior diffu1914. In. Note on a case of osteo-periost;tis devesione della sifilide n ei tuber colotici ; questa colopping afler a probable attach of Febris statazio11e autorizza ad affermare ch e dal lato columbzn.sis. Journ. Ceylon Branch Bristatistico non esiste elemento alcuno permettish Medicai Association, june 15. tente di attribuire alla sifilide la proprietà di 1914. In Bact. 'olumb ense Castellani. Cent.r. f. favorire l'infezione tubercolare. Questo fatto è Baht, I , Abt, orig. , 74, 197. anche dimostrato dalle ricerche fatte dall' A. 1917. In . Jottrn. 'frop. ME:d. and Hyg. , 20, 181. a Garb ag11ate su 100 tubercolotici comuni, n ei 1920. CASTELLANI e C B ALMERS. _i.\.n . Ist. Pasteur, 34. quali la R.. W. è risultata positiva in due soli • 1927. D u nGEON L. and PuLV.ERTAFT. Ori sl·o w lactocasi. se fermenting B . coli in u rinar y and Ciò posto egli' passa ad indagare se nei casi i nlestina l inf eclion,s. 1'1.ie Journ. of Hydi sovrapposte infezioni sia possibile accertare gien e, v. XXVI, n. 3, 10 augu st. la precedenza d·e lla sifilide sulla tube r colosi e 1923. KHALED K. PQJrenteric f ever in Egypl. Journ . se le singole malattie possono influenzarsi neil of Hyg., ' 'ol . XXI, n. 4. decorso, per quale meccanismo e verso quale 1924. In. Pa,.en,teric fever in Egypt. Jour11. 'fr op . forma clinica. Med. and Hygiene, mar. 15. Nei ca&i di sifilide co,n genita e 'di sifili'd e re1916. Lun1E G. A. Febris colu1nbensis. Lancet, I, . cente l'associazione delle due malattie è stata pag. 350. ·111olto nociva per i pazienti', evenienza questa 1932. MARMO A. Obse1-v·a tions on bacillus Columch e si è presentata cinque volte nei malati bensis fever (Cast ellani 's fever), The Jour. della Clinica di Parigi , sia che prece·desse l 'inTrop. Med. Hyg. fezione sifilitica o la tubercolare. Ouesto fatt o ... 1931. PERuzzr M. Sull'etiologia del l e f ebbri entesta a dimostrare ch,e n on esiste una effettiva roidi, dissenterie e diarree di Alessandria sensibile diversità cli potere patogeno legato d 'Égitto. Ann. di Med. Nav. e Col. , v. II, all 'una piuttosto ch e a ll'altra infezione. fase. Ili-IV. Riguardo ai casi di malati con sifilide antica 1915 SPAAR E. Case of fever due to b . columbensia ch e questa infezione precedesse o seguisse si.; Caistellani. Jour. Trop. Med .. and Hyg., · dee. 15. la tubercolare, essi non hanno presentato nel loro decorso differen za· a1)prezzahile alcuna da 1935. MARMO A. Il b. coilumbensis ·Castellani 1905. quelli unicam·ente tubercolari . I pazienti trasRoma, Tip. Operaia Romana, 1935. .1..

1


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sf:ro b en efi ci risullati dall e c ure gen erali (ollre il tratta111ento ant.i luetico), e a lcu11i dalla collassoterapia. Anch e la inaggiora11za degli .i \utori è di av·v iso che la sifilide acquisita non favorisce o r•redispo11e alla tuber colosi polmonare e n e111rr1eno è sicura111en I e provato che essa sia ca _µace di imprin1ere un particolare carattere di be11ig 11ità alla tubercolosi (particolare tende11za a lle forme cirrotich e). Nell 'ultima parte del suo lavoro 1'A. tratta 1·importante probJ,ema dell a cura dei tuber é0 lotici sifilitici. Con1e è noto, il n1aggior pericolo dei medicam e11Li specifici trepone111icidi sta n ella ]oro elettiva tossicità per la c.e llula epatica: ora è proprio nella tuber colosi ch e il fegato è chian1ato più cl1e in altre mal attie ,a l compito i1nportantissimo dello svele11am ooto dell 'or ganismo i11fetto; di qui la necessità di conservarne a l n1assimo la integrità fu11 zio.n ale e di t en.erlo lontano da tutto ciò che potrebbe essere ad essa da11noso. L 'arse11ico ed il m·e rcurio sono tossici per il feg ato , ma il primo n1olto più dE'l l 'aliro il quale è r1t·e glio tollerato. Il bisn1uto è particolarn1e11te utile specialmente associato all 'iodio o .:il inercurio. L 'iodio infine m erita u11 posto ch e a torto da alcuni gli è tato conteso: esso è ben tollerato dai luetici tuherco,l otici specie nelle farine · tbc . torpid e e seleroticl1e e n ella sifilide ter ziaria. In con clusion e e"iste ip. ogni caso una cura contro la associazione sifilide e tubeTco]osi polmon are . ina per ogni medicar11ento -vanno usa te le dosi 111edi e e.d anche piccole, interro11111endo la c ura ai vrimi sintomi di intolleranza. L 'unica controindicazion e as oluta è data dalla insuffi cie11za eiJato-renale. Negli altri casi . i possono ottenere risultati buoni ,e spesso erame11te efficaci adoperando con intelligenza l 'armamentario farmaceutico attua]n1ente ir1 1

USO.

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SEZIONE PRATICA

' ' l CE NTJ I.

A. vroposito della diffusione, diagnosi e terapia del morbo di Bang. (R. F1scH ER , P. CHENK, 1\tliirich. m ediz. Wocherischr. , 14 gennaio 1936). Col diffo11der '"' i delle n ozioni sulla malattia provocata dalla bruce;lla abortus , e dei n·1e,t odi di laboratorio relativi · ali.a diagno i di tale affei jo11e, il i1umero d-ei ca ' i osservati Ya sen1pre a un1e.ntando,; embra ch e tale fen o·m eno abbia anc,l1e e sopra tutto µcr c au ~a u 11 r eale e progre~sivo }Jropa gar: i dell 'infezi·o11e , lanto ch e es a da n1olti vien e con si'derat a quale una delle Cl malattie dell 'aYvenire » e sin d 'ora viene i11' ccata l 'azione ~u vasta scala inter11azionale per prevenire il fenon1en o prin1a cl1 e a . suma proporzioni 1ni11acciose (Li gni ère ) ; 'a not :llo in r1roposit o ch e alcuni degli anima]i do11 •·esti ci tcavalli e b uoi ) 0 ~ 11 it an o la bru cella ab orfu s n ella ~)l'0 ! 1o r~· ;one <l i 15-20 ~ e (Beat ir ):

in n10J tu r egioni tale proporzi'one raggiunge i 50 ~;o e circa la m età delle vacche infette eli1nin?. il germe co l latte. Il più frequente veicolo di trasmissi'one dell 'infezione è ra.p presentato infatti dal latte e dei suoi derivati; si noti però ch e mentre il bacillo rimane a ttivo e virulento 11el latte (n on pasteurizzato) e nei latticini ricchi di grasso· (cr ema, panna), meno pericolosi sono i· formaggi magri , fermentati e anche il burro d el co,m m·e rcio (perchè fatto col latte parzialmente scr emato e leggermente acido). La difficoltà della diagnosi clinica d ella maJa ttia è condizionata da lla scar sa specificità della sinton1atologia ; fra le manifestazioni più in11)ortanti va annoverata la febbre, il decor so 011dul.ante della qu.a Je imita p erfettamente quello della febbre meliten se. Le localizzazioni elini che possono re ssere div.erse;: così sorno state osser\ ate n euriti , plessiti , n1eningomieliti; la forma poli- o monoartritica non è rara; l 'A. cita u11 caso n el quale ogni riacoen sion e febbri le si accompagn ava a tumefazione non dolorosa di un ginocchio. Secondo l·e osservazioni dj Brat.er la malattia può iniziarsi col quadro di pi,elocistite o di nefro.litiasi. Talora prevalgono fenomeni epatici con quadro di colecitite ed ingor go del f€gato. E: stata descritta a11che spondilite ed endocardite; i11 quest'u ltima n elle, prolifer azioni dell 'endocardio è sta·Lo risco ntrato il b. di 1B ang . Fra le osservazioni dell 'A. figura anche un caso di t1lceri n1ulti plc d·el prepu zio (l 'esame b a tteriologico delle quali ha dato esito negativo) con regressione rapida otto l 'influsso del trattamento generale da lui preconizz.ato'. L 'A. sottolinea l 'importa11 za diagnostica della cenestesi perfetta cl1e ta li nialat i pr esenlar10 negli inter valli apirettici; sarebbero addirittura caratteristici lo ~ tato di euforia e il buon umor e; degli individui affetti dal morbo di Bang. La co nfern1a d'ella diagnosi spetta alle prove batterio- ed imrn.u nologiche; il potere aggluti11 ante del sangue raggiunge proporzioni elevatissime (fino a 1 : 12800 i11 u11 caso de ll 'A. ) : la prova dell 'agglutinazione è da con siderar. i positiva sol o al disopra di 1 : 100. Anche le prove cut anee coll 'abortina di Haxthausen o con le paste diagnostiche di Di:ehl e Roth sono di grande utilità. Va no,t ato che in molti dei hatteriolog i ch e hanno lavorato colla brucella dL Ban g è stata riscontrata un 'agglutinazion e po iti,·a, pur non essendovi stata a lcuna n1a nifestazione clinica della infezione; tale fen ou1en o ci spiega i'] per cl1è la malattia si m anifesta J>iù frec.1uent e111e11te n egli individui che sono « ai pri111i conLatti » co]Ja brucella . L 'e111ocol lura rie ce di solito positi, a quando l 'a f f~zi o11e presenta decorso settico. I 1no lter>li ci tenta ti\ ·i terapeutici praticati fi nora 11 ella n1alattia di Bang , a parte la ter a11ia .::!11lomatica , _on o _tali orientati _ia verso l 'u ù 1

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« IL POLICLINICO »

di antisettici generali (tripaflavina, salicilati, iodio, neosalvarsan), sia verso la provocazione di imn1unità attiva o passiva, specifica o paraspecifica. L ·A. cita fra altro i risultati favorevoli ottenuti col ·B. C. G. , con sieri antito·ssici, con vaccini mono- o polivalenti (ri'cavati da molti oeppi della brucella). L 'A, avrebbe ottenuto deii risultati molto favorevoli coll'uso di vaccino TAB (tifo-paratifo) iniettato per via endoY.enosa durante i periodi febbTili. Il mom e11to dell 'iniezion·e dev 'e.ssere scelto in 1nodo che la reazione febbri le successi,,a (che raggiunge r 40° con fatti generali imponenti) venga a intercalarsi e ad i11terron1pere il ciclo febbrile caratteristico della malattia. Nei due casi trattati in tale modo la feb bre discendeva rapidamente già dopo la seconda iniezione per non più rico,mp.arire ; in tutto sono state praticate cinque iniezioni di ''acc ino; ·è degno di nota che contemporaneamente alla guarigione clinica si manifestava una rapida ca·duta del potere agglutinante del siero. Lo stesso è avvenuto in un caso trattato con associazioni iodo-ar&enobenzoliche ed emetina. Comunque, l 'A. , giudica quale più sicuro il trattam,e nto endovenoso col vaccino tifo-paratifico, col quale evidentemente viene provocata una specie di immunità paraspecifica. S. MxNz. 1

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ENDOCR INOLOGIA. Ricerche nuove sull'ipertiroidismo. (J.

BAUER.

Pre'ssie Méd., 5 febbraio 1936).

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i'nnanzi tutto n,eoessario stabilire una cla'Ssijìcazione degli stati ipertiroidei. ~ classico ibolare il gozzo esoftalmico, l 'ipertiroidia e lo adenoma tossico; inolt.r e si è individualizzato lo stato basedovoide e ìe forme fruste del male. Alcuni AA. e tra essi ~1 . Lab·b é oppongono il gozzo esoftalmico, a uno stato ·di semplice iipertiroidismo; Bauer pensa invece che qui le differenze siano dovute sem plicem·ente al grado variabil·e della intossicazione tiroidea ed alle varie modalità reazionali individuali. Negli stati leggeri di ipertiroidismo ora reagirà più il sistema cardio-vascolare, ora il n ervoso, ora il dig,e slivo, ora il metabolism·o, ora le glandole sudoripare onde ecco le varie forn1e fruste, oligosintomatiche ecc. Secondo l 'A . poi interviene un altro fattore che rappr·esenta un con oetto d,el tutto personale: quello della « disarmoriia ormon,ale ». Secondo questo concet Lo, la soglia della azione ormonale non è eguale per i vari organi; vi possono essere c.i0iè dei vari organi che presentino una soglia per la tirosina isolatamente diminuita , o,n de l>ure non esistendo vera insufficienza generale di tirosina, un dato organo reagisce come se vi fosse reale insuffi cen za in qua nto che la sua soglia di reazione è el€vata isolatamente rispetto alla tirosina; questo l 'A. chiama disarmonia ormonale e tira in ballo sopra tutto per spiegare le forme monosintomatich e. 1

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Secondo Labbé e allievi si devon o separare dall'ipertiroidismo quei disturbi a tipo basedovìano nei quali però manca la elevazione del inetabolsi1n.o basale: costitui'scono qu·esti la cosidetta sindrome parabasedoviana che si dovre bbe a irritazione del simpatico senza interve11to della tiroide. L 'A. i1on crede a ciò. Pensa i11vece ch e anche qui si tratti di un nuovo esempio di disarmonia ormonale: vi sarebbe una ipertiroidia così leggera che il ntetabolismo basale non ne resta ancora influenzato , n1entre l'irritabilità del simpatico è così gra11de si eh.e la sua soglia di eccitabilità resta abbassata onde egli reagisce più presto di ciò che non lo faccia il metabolismo. L'elevaLione del metaboli'smo basale è un segno im porta11te m a non indispensabile per la diagnosi di ipertiroidismo, esso in ogni rr1odo non permette di classificare l e varie for1n1ei, esse sono invece in rapporto al grado di n1alattia, alla struttura morfologica della glandola, ed alla causa patogenetica. Ptiguardo al grado della mala.ttia si distinguono facilmente forme gra,ri, m edie e leggere, con limiti non bene netti , m.a bene distinguibili dall 'aspetto clinicogenerale. Il rico11oscere i casi gravi è di capitale valore per la terapia, ess i infatti non reagiscono a una cura puranlJente medica e dopo due o tre mesi di prova bisogna operarli. L 'e~eresi della maggior f\Urte d ella tiroide dà risultati ottimi e rapidi siJecie se fatta precedere da opportuna preparazione del malato: (somministrazione di jodi'o prima e qualche giorno do·po l'interv·ento (Plummer). · Devono anche operarsi i casi di ipertiroidis11ro di media intensità ch e non han reagito a cura medica e radiologica protratta per 6 n1esi. I casi i11edi e leggeri danno i n1igli'ori risultat~ con la radioterapia. I casi leggeri sono di dominio m edico: medicin•e, di'eta e clir11a. Senza entrare in dettagli ricordiamo I 'acido f eniletilharb·iturico e l 'ergotamina eh.e occupano il primo posto. . La cura. jodioa dà luogo a grandi discussioni. In 1F'ra11cia, Belgio, Ptumania essa è assai in voga. L ' A. inv·ece con gli Americani non crede alla azione curativa d·ella jodoterapia nell 'ipertiroidis1110. I sintomi ipertiroidei migliorano in modo spiccato, ma non si assiste alla loro totale scomparsa anche prolu11gando la cura in modo continuo o intermittente; per di più si assiste talora a ricadute assai g·ravi dopo la soppressione della cura jodica. Lo jodio (afferma Bauer in base a ricE.rche istologiche) agirebbe facendo accu, inulare il colloide della tiroide nelle sue vescico1e, n1a non diminuendone la produzione; sarebbe com e un rimedio oppi'a to che arresta la diarrea ma non la cura. R utile invece 1p€r approfittare dell 'arresto di eliminazione del ~ecre to tiroideo per operare in questo periodo di arresto. Vi sarebbero poi delle paradosse per cui in tiroidi a vescicole vuote lo jodio favorisce l'accun1ulo del secreto, mentre in tiroidi 1

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p oco atti ve a vescicole piene lo jodio n1ohi'lizzerebhe il colloide. Da ciò deriva la n ecessità di sfol'zarzi di conoscere la struttura rno rfolo . gica d ella tiroide nei singoli casi. Si deve , sotto questo asp etto, disting u ere l 'ipe1 ti'roidis1110 primitivo, che si svolge ci oè su una tiroide prima normale, e quello secondario che evolve sopra un gozzo : è il g ozzo basedovificalo. Nel prin10 caso la tiroide contien E poco colloide· e lo jodio darà notevoli vantaggi, 111entre sarà m cg·lio ast en ersi dallo joàio nel secondo caso. Un altro arg on1e11to di 11oteYole interesse è qu·ello dello s tudio drelle sostanze prote.ttrioi nei riguardi della tirosina. L 'A. cr ede poco all 'effetto de] san gue o lattl' di animali tiroidec to1nizz.ati (1\lorbius) . Blu111 r1 el 1906 trovò un ' azion e protettrice nel sangue normale. Anseln1ino e Hoffmann nel 1933 isolaro110 dal sangue e dai tessuti una ostanza liyJoi·dica che attenua l 'azione tossica della tirosi11a . Cosl p ure si sono studiate varie altre sostanze sperimentalmente ad azione simil1e, n1a Bauer non si è mai potuto con,rincere di un vero successo terapeutico in clinica umana. Rece11temente si -è data grande importanza alla sostanza .d i jodiotirosina. ~[olti AA . n e han vantato grandi su cces i. A Bau er p-0r e che agisca come lo JOdio morg anico e debba essere usata con le stesse precauzioni . Bauer e Schaechter sono· riusciti a creare una resistenza alla tirosina (n ei conigli) con u~o prolung·a1.o di piccole dosi di questo orn1one. Ciò era già stato otte·n uto· da Collip e aJlievi contro gli orn1oni pituitari, tireotropi e gonadotropi , e l 'ormon·e tin1ola11te la cr escenza. N. El1r]ich (\'ie11na) ha perfino ottenuto u11a R. 1B ordet-Gengo1u co.n tro un orn10ne gonadotropo dell'ipofisi dopo immunizzazione provocata con iniezioni prolungate di questa soslanza . Qu esta r esi s too za ti1·osinica r1on è trasmissib ile in serie . Non si può preve dere l 'i'mportanza clinica di questi fatti . Sarebbe n ecessario anch e classificare gli ipertiroidismi in base alla patogenesi. La tiroi'de funzio11a in dipendenza di altre glandole (ipofisi sopratutto) ed è anche r egolata dal sistema nervoso vegetativo . La clinica ha d.a n1o]to tempo registrati casi di iperti'roidismo consecutivi a emozioni forti o connesse a crisi psichiche. Già n el 1912 Baueir parlava di ne1•rosi tiroidee come si parla di n evr osi cardia ch1e o intestinali. Bisogna distinguere i casi di ipertiroidis1n ~ p er alterazione primitiva della g landola e ':lue]l1 di origine n ervosa. Schitt enheln1 parla d1 form .e centrogene della m. di Basedow . Non solo lesioni fu11zionali dei oentri vegetativi posson o pr odurre ipertiroidisn10, ma talor.a. si t~atta d~ YE're lesioni orga11ich e (en cefa11t1) di det ti centri. Circa l 'ipertiroidi n10 di origine ipofi saria è d R alcuni n eg-ato. da altri invece con sidera to com e coslante. La verità , al solito , è nel m ezzo. 1

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SEZI ONE PRATICA

L 'esi'stenza di un ormon e tireotro1)0 ipofi ario è p erò provata sicuram·ente . 1Forse per l 'azio11e ipofisaria si ricl1iedono alcune circostanze che ignoria1J1 0 an cora. L 'età critica con i suoi n1utarr1enti di funzioni ormonali può rappres.entare un 'altra causa palogen eti ca . Da qua11to sopra risulta evidente ch e se i·n questo cam po n1 0Jt e sono le acquisizioni , molte anch e permangono le intrrtezz€ . J.. T oNELLI.

Paratiroidectomia e renmatismir cronici. (L. BERNARD, H . THIERs e M. HENRY. Presse Méd., n . 49, 1935). Da Oppel e Lerich e la cura dei reumatismi cronici con la paratiroidectomia parziale è divenuta una questione ùi pi ena importanza , per la brillantezza di alcuni successi , la difficoltà d elle sue inòicazioni , il 1nistero del suo 1nodo di agire . Iliguardo all 'anatomia chiru.rgic~ gli. AA. insist.fJllO solo sul.la notevol e vascolar1zzaz1one delle paratiroidi ; e ciò sopratutto per. se~nala~e il nun1ero enorme delle anastomo?1 es1stent1 , il che fa loro considerare come sicuramente ineflì r.ace· lé' ]egatura delle arterie pro posta da alcuni op eratori. Deve an cor a esser e seg11.ala ta la fragilità del sist em a paratiroid,eo, p er cui è pressoch è imfJOssibile asp·ortare questi org ani senza lederli, an ch e quando i interve n ga su di essi con la m as ima deli cat ezza. Da questa fragilità derivano dt1e conseguenze: 1 ) non intervenire che unilateralmente affine di non esporsi a conseg-uen z,e g ravi da lesione. involontaria di tutto il sistema paratiroideo (tetania mortale) ; 2) le leRioni traumatich e inYolontarie e non ricono-. se-iute possono forse dare la sp iegazione dei ri~uJtati fa vore,roli ch e ~i posson o avere anch e quando non si è riu ~citi ad as portare le paratiroidi . Le indica zioni operatorie n on sono facilmente valutabili. Oppel ritiene l 'inter vento indi cato quando vi è r eun1atism o con i percalcemia e ip-0tonia muscolare. Jung dà importan za alla sol a ~percalcemi.a . C0llip e En seln1e dicono ch e questa non è sufficien te, ma occorre u11.a m odifi cazion e del rapporto c:a : PO,; ci'oè ipercalcemia con ipofosforemia . Gli AA . credono ch e fino a ora n on vi sia n o criteri chin1ici sufficienti ad una esatta decision e e ci si debba invece basare sui criteri clinici. Ciò è compren sibile se si pen sa ch e n e suno fin ora h a. risolto l'enigm<i del r eumatismo. Dalla loro esperie11 za ri _ulta ch e le for n1e di artrite cr onica uni- o bila t er ale del ginocchio o d ella sp alla dann o faciln1en te delle disillu sioni. P articolarn1ente ben e riesce invece l 'in1erYento n elle pondi] osi pure o con altre localizza1 ioni associate. Le poliartrit i in cui pre· dor11inan o i ver san1enti sin oviali son o poco n1igliora te . Capitale .. embra la regola ch e la op~razi011e h a tanto l1iù J)r obabilità di successo quanlo n1 in ore è il Q'Tado d i evo]uti·vi tà del 1

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reumatisn10 . La stessa radiografia no11 fornisce indicazioni. (;irca i ristiltali c.li1iici : talora si hanno succe~si che paiono miracoli : e si è notato che i risultati paiono permanenti. Si deve q1u indi quando si riscontrano le indicazioni sopra dette proporre al malato questo intervento avvertendolo che eg·li ha una probabilità di guarire -e una di restare corne è; in og·ni caso mai di . peggiorare. . . . Interessante è la d1sct1ss1011e sul modo d,i .agire. di questo intervento, sebbe,n e non si possàrio fin oggi che emettere ipotesi. Si ·è perfino dubitato se il risuJtato dipenda proprio dalla -esportazio11e di . una p arte del ~istema paratiroideo o no. Simon amn1ette che l'operazione determin.i una simpatioecto·m ia periarteiriosa ·che provoca una vasodilatazione e quindi un i1>erfunzionam,e nto tiroideo. Questa i potesi pare si possa rigettare sopra tutto perchè allora una opoterapiia tiroidea dovrebbe essere molto efficace nel reumatismo , mentre non lo ·è che in pochi casi. Di più in alcuni casi oltre alle paratiroidi si è fatta a.sportazione di mezza tiroide , il che certo non provoca un iperfu11zionarr1ento tiroideo invo·C·a to nella teoria di Sin1on, eppurie si è avuto ]o. stesso un b·en eficio . È quindi questo dovuto prop.r io alla esportazion e del tessuto delle paTatiroidi. ~1a con ch e meccanismo P Non si crede ch e la causa del reumatismo risi·eda propTio nel13 paratiroidi, che per di più nei rasi la cui asportazione recò guarigione, si Lrov.arono anaton1icarr1ente normali. Nè soddi~fa il dire ch e vi poteva esser·e in atto una alterazione funzionale. Gli AA. emettono l ' ipo~ te.si ch e la para.t.iroidectotnia. agisca in t,erve~ rlendo sulla eccitabilità simpatica. Da Cl1arcot e Lancereux in p,o i sono note ]e frPquenti stig·mate sirri:patiche che si tro,v ano nei reumatici cronici (pelle liscia e saponosa, o secca e desquamar1tesi, scanalatura e friabilità ungueale, manifestazioni su,dora.li paradossali). Già Lerich e lia notato che la paratiroidectomia agisce profondamente sul simpatico. 111 qu,è sta azione sarebbe il segreto della opera?1one. L. T ONELLI. 1

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saggio si mettono cc. 3 di orina di ogni cam pione ·e vi si a·g giungono du·e cc. di liscivia di soda diluita a m età con acqua: la santonina elin1i1tata nell 'orina .assu1ne uri co1or,e c.I1e va dal rosa ~l rosso carico. Ogni tubo viene paragonato ad u11a scala car11pi'on·e di soluzio11i di· eosina a varie concentrazio11i. L 'A. ha studiato questa pro·va i11 trenta individui affetti da svariate 1nalattre (febbre m elitense, arteriosclierosi, nefrit€ , ulcera gastrica e duodcna1e, dia.b ete, ,a lcoolis.mo, cirrosi' epatica, itt·e ro carat,a rrale ecc. ). I risultati J a lui ottenuti non se111pre concordano con quelli degli AA . francesi, come ad es. i11 casi di disr~epsia , Egli non ha ottenuto risultati attendibili in quei malati nei quali esistevano l1esioni renali. In con clusione se la prova della santo11ina è capace talvo·l ta di sv~elare alterazioni della ce llula epatica di lieve entità, altrimenti difficilmente rilevabili , nei casi di gravi alterazioni del fegato non dice nulla di più dei con1·uni m·elo·d i di in.dagine, anzi in alcuni casi 1e curve di elimin,azione non danno valori corrispondenti al grado di alte,razione d·e l fegato. L 'A • si è se·rviLo come mie todo di controllo dalla prov,a della bromosulfo,11 ftaleina ch e è t·enuta in buon conto dai vari s1)erimentatori che J 'hauno usata. V1cENTINI . 1

Sulla questione dell'ittero nei diabetici. (A. n .\.DE , Nfii.n.ch. 'fifediz. i ·v ooli ens., 31 gennaio 1936) .

La questione dell 'esistenza di u11 rappo1to causale fra illero e diabete o dell 'eventuale influenza ch·e l 'alterat9 rican1bio p uò avere sul decors,o dell 'itlero iè certan1ente degna di i11teresse. Infatti, è vero ch e se l'ittero n ella sua etio,l ogia ·è indipendente dal diabete, è probabile però che il diabete predispong·a all'ittero sia per l 'altera.zion e del rican1bio che ,esso comporta , sia anche per le lesioni del parenchirna epatico ch e spesso coesi6tono. In tali e.asi infatti l '.anan1nesi è quasi sempre negativa per spiegare l~insorg,enza dell 'ittero: malattie biliari pregresse no1l so110 quasi .n1ai din10strabili . Molti AA. cr edono ch e si debba FEGATO. a1T1mettere un.a causa i11fettiva in u11 fegato diminuito di resisten za ,per il di.a b,ete : il virus Contributo allo studio della funzionalità. n·e è sconosciuto. epatica con la prova della santonina. L 'A. riporta cinque casi. due dei quali con reperto necroscopico, di sogget ti diab,e tici, in (' ì· DELFINO. Pathologica, 15 fe,b b raio 1936). cui si .ebbe , durante il decorso della m.a1attia Nel 1933 ì\il. Akil ì\1ouktar e H.adidj é Djevat i'11sorgenza di ittero. N1el p rimo caso I 'ittero h anno proposto un nuovo· m eto1do di ·esplora- si accompagnava a fenon1e11i colang·itici, nel zione della funzio11alità epatica per mezzo SE.condo caso (reperto necroscopico) si aveva della santonina. Si sornministrano a digiuno pericolecistite e pericol.a11gite , in un terzo caso ctgr. clue di santonina , cui segue ogni ora la l'itter o era di origine epatocellulare e si era somministrazione di mezzo bicchiere di ac- . presentato in ·seguito ad angina. n.el quarto qua; vengono poi raccolti i campioni delle o- caso l 'ittero sj .era presentato senza causa aprine elimi11ate ogni ora, per nove ore . L 'esame parein te plausibile do1p o u11 periodo di assoluta delle orine raccolte va fatto il giorno stesso carenza di carboidrati, e nel quinto caso, an della pTova nel modo seguente: in un tubo da ch e questo venuto a morte dopo un peri'odo 1

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SEZIONE PRATICA

di ca:venza assoluta di carboidrati, l'esame necroscopico n1ise in evidenza una cirrosi epatica biliare. Da notare partico]armente che, specie negli t1ltimi due casi si ebbe, durant'e il decorso· ·dell 'ittero u11a i1otevole diminuzione di peso dei sog·getti i1011oslani.e l 'adatto r egin1e dietetico : I' A. crede di poter spiegare il f,enome.no an1r11ettendo una disturbata formazione di glicogeno dagli alimenti ·e perciò una pro duzio11t a11omala d1 gli'cogeno da parte di sostanze_ che i1on contengono carboidrati, p. es. grassi, i quali vengono convog liati dai d ep ositi adipoRi dell 'organismo verso il fegato. Per quanto riguarda appunto gli ultimi due casi l 'A. crede che un fattore importante per la genesi dell 'ittero sia da considerare la care11za dei carbo~drati . Il fegato, povero di glicogeno, ·è i11eno resistente verso cause infettive ascendenti o ematogene. Concludendo, l 'A. non crede che pos.58. essere riconosciuto un fattore costante o uniforn1e per la produzione dell 'itteiro nei diabeti ci . I/ittero nel diabetico è etiologicamente lo stesso che in un non diabetico; solamente le co11d1zi'oni so110 differ e11ti. La diminuita resistenza del fegato causata dall ;alterato ricambio J1e l diabete è r·esponsabile del fat~o che stimoli, che sarebbero senza conseguenze per un fegato normale, siano sufficienti a provocare un ittero in un diabetico. G. LA CAVA.

nelle masse muscolari grigiastre che al tagli o ri on sanguinano nè si retraggono . J~ t0Jogican1ente si osserva in primo ten1po un 'abbondante in filtrazione leucocitaria con placche limitate di necrosi asettica. In seguito la miosina si coagula, le fibre muscolari subiscon o una framm entazione nummulare ch e annun zia la deg·enerazione cerea di Zenker. Poi l'infiltrazione leucocitaria sco111pare per far poslo ad un 'intensa proliferazione di tessuto connettivo a tipo cicatriziale. Le arteriole muscolari terminali o anche tronchi vasali importanti , con1e l 'omerale, sono rotte o trombizzate. Come complicazione della sindrome possono riscontrarsi lesioni ossee e nervose locali. Parecchie teorie sono state avanzate per spiegare la patogenesi della sindrome di Volkmann : n ervosa rachidea , simpatica, ineccanica n1uscolare, ischen1ia muscolare. La patogenesi più accettabile è quella che tien conto insieme dell 'ischemia muscolare, del l 'infilt.ra~ione sanguigna e dei fenomeni simpatici. Alla base del processo morboso sta una lesione arteriosa. Questa determina una zona di necrosi limitata senza reazione infiammatoria e senza miosite. Ai confini di questa zona si stabilisce una stasi venosa per disturbi della circolazione controlaterale, donde infiltrazion e sanguigna del muscolo che provoca una sclerosi che aggrava considerevolmente la lesione iniziale. D 'altra parte i riflessi vasomotori par· MISCELLANEA. tenti dall'arteria lesa determinano uno stato di La sindrome di Volkmann. contrattura che favorisce le modificazioni co11nettivali d ei mu$coli ed i disturbi trofici ch e (M. F. BERTRAND. Gazette des Hopitau.x, 13 apri-· danno al quadro clinico il suo carattere d efì le 1935). nitivo. La sindrome descritta da Volkman11 nel 1872 Dal punto di vista clinico si distinguono u11 è caratterizzata .da u11 'attitudine tipica della periodo prodromico ed uno di stato. mano e delle ultime quattro dita: flessione e Il periodo prodromico è caratterizzato da: I) pronazione della mano, estensione o iperesten- dolori all 'avambraccio irradiantisi alle dita ed sione delle ultime falangi, flessione più o meno all 'ascella , d 'intensità variabile, costituiti talpronunziata delle prime falangi. Questa attitu- volta solo da un senso d 'incordamento di tutto dine si accompagna ad impotenza funzionale l 'arto da un senso di freddo è di formicolio alla 1nano ed alle dita, e accompagnati spesso più o meno pronunziata. L'affezione colpisce di più il sesso maschile da ipoestesia cutanea; 2) edema della mano cl1e (66 %), sopra tutto verso l 'età di 5-10 anni. può estendersi alle dita ed all 'avambraccio; 3) Segue per lo più ad un trauma: frattura del- cianosi più o rr1eno diffusa e più o meno uni l 'om ero, delle ossa dell 'avambra ccio e della cla- forn1e. Nel periodo di stato i fatti essenziali sono : vicola; lussazione del gomito e clel polso; com:pressione o contusioni delle parti molli a ccom- 1ì I attitudine dell 'avan1braccio in semi pronapagnate da lesioni muscolari ed emato~ spe?ie zion e, della n1ano in flessione più o meno acnegli emofiliaci; rottura d 'un vaso o embolie; ce11tuata, delle prime falangi in estensione t"\ delle altre falan gi in flessioni (il pollice può r1 fasciature troppo strette; flemmoni . Le lesioni anatomo-patologiche si riscontrano 111a11ere i11denne o mettersi" in adduzione co11 so1 >ra tutto a carico dei muscoli della regioD:e fl~ssion e della 23 falange) : quest'attitudine t.• anteriore dell 'avambraccio, flessori e pronator1, irriducibile anche sotto narcosi; 2) l 'impotenzn e talvolta anche dei muscoli delle eminenze te- funzionale specie della mano e delle dita; 3) l 'atrofia muscolare che colpisce sopra tutto i nari ed ipotenari. · . . I muscoli, in primo tempo , appaiono infil- flessori ed i pronatori: i muscoli dorsali ed trati di sangue ed edematosi. Segue l'atr ofia e esterni rimangono presso che indenni . I fatti accessori sono co ti tuiti da : I ) di st urla retrazione cicatriziale. Compaiono callosità 1

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<e IL POLICLINICO

bi di origine simpati~: cianosi, ipote.n sione ed i:potermia locale, allorazio11i trofiche della cute (aspetto succulento), della unghie, ulcerazioni, escare; 2) disturbi della sensibilità, che sono vari e sono costituiti da ipoestesia tattile, dolo-. rifica, termica e muscolare. La form·e cliniche che può· assumere la si~1drome di Volkmann sono molto varie in quanto possono essere colpiti dalla lesione solo parte dei muscoli interessati nella forma completa. Possono essere interessati solo i flessori o i pronatori, solo i tenari oppure solo· gli interos· sei. :È stata infine descritta una for1na localizzata all 'arto inferiore costituita da piede varo~q.uino co11sec.u tivo a retrazione dei muscoli posteriori. La sindrome di Volkn1ann ha tre tappe: YJi. Periodo anatomico: nel quale si costi'tuisce rapidamente l'infiltrazione ematica e talora un focolaio di necrosi ischemica; 2) Periodo fisiologico: nel quale si ha un certo aggravamento con organizzazione delle zone in filtrate dal sangue, favorita da riflessi simpatici suscettibili di cure fisiologiche; 3) Periodo ortopedico: nel quale si ha la consolidazione definitiva della condizione. La diagnosi si b asa su i datj anamnestici , sulla resistenza della constatazione ad ogni manovra di riduzione anche sotto anestesia, la normalità dei riflessi e delle reazioni. elettriche. Per la diagnosi differenziale conviene tener presente le sindromi analoghe , ma che pure se ne distinguono fra elementi più o meno marcati: le contratture pure · (neurosiche o da lesioni piramidali), le retrazioni cicatriziali tendinee , le retrazioni cicatriziali delle parti molli, la fissazone dei flessori da antico focolaio d'osteite, il raccorciamento congenito dei muscoli d1ell'avambraccio, i'l morbo di Dupuytren, la poliomielite, le paralisi periferiche. La r -rofilassi della sindrome di Volkmann cor·siste nell'evitare ogni forma di bendaggio troppo stretto. Le dita devono essere mantenute libere. Occorre sorvP_,gliare attentamente la medicatura per sorpre11dere al] 'inizio i sintomi (dolore , edema , cianosi) che impongono una sollecita asportazione dell'apparecchio. La cura varia a seconda le .fasi della malattia. Nella fase iniziale sono consigliabili i bagni e le doccie d'aria caJda. Ma quando i sintomi sono pronunziati occorre praticare senz'altro l'aponeurotomia , la simpatectomia periom·erale ed, in caso di occlusione dell'omerale, l 'arterioectomia. Nel periodo di stato le cure fisiche possono essere considerate solo adiuvanti di quelle cliirurgiche: la simpatectomia e l'arteriectomia. Jn questo periodo giovano abb·a stanza le cure ortopedicl1e: raddrizzan1enti }.e nti' di tutte o delle singole: dita con metodi elasti ci o rigidi. Nel periodo inveterato non giova che l'ortop edia chirurgica: 1. Operazioni musculari (escissione di noduli fibrosi , innesti muscolari e m eglio di tutto sezioni o deinserzioni mu- · 1

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XLIIl,

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scoli); 2. operazioni tendinei, tra le quali le più efficienti e più innocue so110 le tenoplastiche; 3. operazioni ossee, tra le quali la più consigliabile è la resezione diafisaria del radio e del cubito. I mezzi terapeutici di cui oggi si dispone consentono di non più considerare inemendabile la sindrome di Volkmann. :È possibile in tutte le fasi dell'affezione prevenire, f.are abortire o correggere in buona parte i disturbi in evoluzione o già pronunziati. Non è esagerato affermare che la prognosi della sindrome di Volkmannt si è trasformata. DR.

Sintomi cerebrali nell'infarto acuto del miocardio. (H.

KiAERGAARn

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Ac.t a 111 edica Scandinavica,

rfasc. 2-4 1936). Parkinson distingue tre farnie. del decorso dell'infarto acuto del miocardio, e cioè, 1) Morte improvvisa; 2) Casì con stato, anginoso è choc e 3) Casi con dispnea e insuffici ein.za cardiaca ma senza dolore. Il quadro classico dell 'infarto acuto del i11iocardio manifestantesi con uno stato anginoso, con collasso, e disp·n ea i11sufficienza cardiaca, febbre e complicazioni polmonari, è troppo noto perchè qui ne sia fatta un'analisi. Il materiale studiato dall 'A. riguarda 25 casi, in 16 dei quali la diagnosi fu verificata all'autopsia. Ventuno di questi pazienti presentavano le caratteristiche cliniche dello stato a11ginoso febbrile .co11 disturbo circolatoir io; 11ove dr essi morirono durante gli attacchi . Indubbiamente i fenomeni polmonari rappresentano la complicazione più frequente tanto che possono essere considerati pressoch1è costanti nel quadro clinico. Dei 19 casi capitati all'osservazi'o ne dell'A. entro un mese dall 'attacco 14 presentavano fenom·eni pol·m onari abbastanza • gr.av1. Per quanto riguarda la terza forma clinica - e cioè i casi con dispnea e insufficienza cardiaca, ma senza dolore - l'A. ha notato questa sintomatologia in due casi: ambedue i pazienti vennero a morte; un tipo clinico di questa n1alattia nleno noto è quello, in cui esistono sintomi cl1e fa11no pensare a lesi·oni addominali acute. Se il disturbo circolatorio sfugge in tali casi, è possibile con1mettere degli errori diagnostici gravi; infatti il forte dolore addominale, la nausea, il von1ito e talvolta persi11o la palpazion.e, dolente e la difesa delle parti alte dell'addom e· fa fare diagnosi di addome acuto. Questa sinton1ato.Jo,g ia a tipo .gastrico dell'infarto del miocardio. non è stata frequente nei malati studiati dal]' A.; soltanto 5 di q:uesti si lamentarono di nausea e vomito. L' A. però ne ha visti due casi nella pratica privata; u.n o di questi, un uomo sui 5.0 anni , aveva avuto un grave attacco doloroso; in corrispondenza dell'ipocondrio destra presenta'a difesa addominale e febhre, ch e fa ceva pensare 1

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SEZIONE PRATICA

al! 'inizio di u11a colecistite acuta: egli inorì dopo 4 giorni. L 'altro caso riguardava un uomo sui 60 anni, che fu colto improvvisamente da grave se11so di malessere con forte dolore epigastrico e vomito : morte nella notte successiva. Se i fenomeni polmonari e gastrointestinali nell 'infarto acuto del n1iocardio erano· gi'à stati oggetto di studio e di menzio·n e nella letteratura, non altrettanto si può dire dei feno,m eni cerebrali. Dei 25 n1alati studiati dall' A. in tre il quadro clinico della malattia era dominato completamente dai sintomi cerebrali. Uno di questi casi aveva l'apparenza di una malattia n1entale con grave agitazione psicomotoria e stato di confusione che si presentavano ad attacchi anche di lunga durata: l 'A. pensa che questi sir1ton1i potevano anche essere attribuiti' ad una coesistente arteriosclerosi cerebrale o forse anche a piccoli emboli cerebrali staccatisi dall'aneurisma cardiaco. (}li' altri due casi erano aniliedue caratteristici per il loro decorso estremamente rapido: uno di questi pazienti morì nove ore dopo l'inizio della sindrome con convulsioni epilettiche, con collasso, agitazione, e stato d 'incoscienza. L 'altro caso venne trasportato all 'ospedale in ~tato con1atoso e il quadro clinico era molto simile a q11ello di llll :lYvelc11an1e nto. In tiu tt'e tre i casi' l'infarto del miocardio fu constatato all'autopsia. Poicl1è in questi tre casi il quadro clini'co dell 'infarto acuto del miocardio è stato do·m inato quasi completamente dai sintomìi. ce·r eb rali, l 'A. crede sia giustificato il classificare tali casi in un gruppo a sè des,i·g nabi'l e come ti.po cerebrale dell'infarto acuto del miocar,d.io. Secondo l 'A. dunque i tipi p·i ù importanti' del decorso clinico dell'infarto del miocardio 80110: 1) n1orte istantanea; 2) stato anginoso febbrile ; 3) tipo senza dolore; -t) tipo gastrico; . 5) tipo cerebrale. Il dato comune a tutti questi tipi è l'insufficienza cardiaca acuta , ed è appu11to su qu·esto criterio che dev'e ser e fatta la ruagnosì perchè bisogna ricordare ch e ogni defici:enza cardiaca acuta i1 e-gli adulti deve far sospettare l'infarto di miocardio. 'G. LA CAVA. 1

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: r) Diffondere t.1 « Po1iclinico » tra i colleghi, facendolo conos.:ere

eà apprezzare e procurando nuovi associati; 2) Provv edere al pagamento della quota dovuta aU' An11ninistrazione, senza farsi sollecitare. L'importo à'al:bonamento va in'Uiato preferibi1mente m ediante l' ordinario V ng'ia postale a tassa of>pure con As~rgno B,1ncario. Può anche essere inviato versando la relativa somma all' ufficio di Posta per il conto Corrente .Postale N . 1 / 594 ~ dell'edite>re Luigi Pozzi , Roma. Questo ultimo m ezzo offre .'l totale risparmio o una econo~ia della tassa deU' ordinario vagua postale. Coloro che preferiscono aspettare àaU'Amminist ratwne la. T rai.. ta Postale tengano presente che questa aun1enterà di L. 5 l'importo 'dovuto f>er l'abbonamento, a motivo d~lle van e tasse postali e altre spese che la T · atta com porta.

DIVAGAZIONI

Errori in medicina. Il pri1110 aforisma di Ippocrate « experie11tia fallax )) conserva ancora tutto il suo significato, n'i.algrado il senso della parola e peri~ m·e nto sia molto cambiato dal V secolo avanti Cristo ad oggi. •D obbiamo infatti riconoscere che l 'esperienza non è una guida infa_llibile, e che i fatti appar-enten1°e nte confermati dall esperin1ento e dall 'osservazione, non sempre r~­ si&tono al vaglio del tempo . Sp~so n~lla stor1a dell<:t diaono&tica e ,d ella terapia troviamo ch e i fatti aicettati senza riserve da una genocazione veugouo considerati degli errori dalla generazione seguent,e. Tre11t 'anni· fa s~mb·:ava che i vari tiPti del cosi detto morbo d1 Br1ght (o~sero cle11e ·ni:da1 Li c primitive del rene. Oggi riteniamo che le lesioni r enali' non siano in realtà che una par~e delle alteraziO'Ili che coinvolgo11 o numerosi organi, tessuti e funzioni. La inedicina moderna è tutta fondata sull '1esperim.ento. Tuttavia spesso il gi·o vane .m edico dopo u11 prin10 periodo n'?l <JU:.ale vien e O'uidato solo da uno stretto raz1onal1smo dettatogli dagli st~di dai quali · e s~e , vi.e~e a poco a poco sostiLuendo ad esso l ·em1)1rismo ch e si fa strada nella sua mente attraverso l 'esperienza p·r atica: così spesso la scienza m edica finisce per diventare un 'arte. Sen za negare ch e qualche buo11 n1edico possa f.ormarsi anc~e a.~· traverso questa evoluzi~ne, ~1sogna tuttavia riconoscere che un n1edico d1 reale valore 11on può aversi cl1e da un~ . equilibrat~ co~bin~­ zione di un san.o scett1c1smo con il d esiderio di comprendere e di' apprezzare il valore del metodo scientifico. In g e11ere i inedici sono piuttosto troppo proclivi ad a ccettare come dimostrati anche i fatti m eno fondati su solide prove . E ciò è in parte dovuto al siste ma di insegnamento, ch e perme lte solo a pochi di passare attraver so l 'ambient del laboratorio scientifi co, dove la conoscenza dei m etodi di i11dagine anche qua11do non awn,e11ta di rnolto il campo dell;a cognizion e, contribuisce i1otevolm~nte a d acui re il senso critico d el futuro m edico. (Questa osservazio·n e si riferisce ai istemi di insegna1nen1o inglesi. In Italia lo tudio delle scien ze biologicl1e e sperimentali ci "' embra sia uflicienter11ente coltivalo. N. d. R. ). Cla ude 13er11ard ci ba insegnato che cc anche qua11do l 'esperien za conferma J'i·d ca pr<.>conretta, dobbian10 aucora dubitare n. Noi n on dobbiamo n1.ai sposar e un 'idea in n1odo che .. ia impossibile il divorzio - dice ora ~f . E. haw (Br. il./ed. Jourri., 14 marzo 1936). Del contra to fra fa tti ed errori fra empirismo e razion aliS!l110 è un c hiaro esen1pio 1a storia della terapia digitalica, Whithering neJ 1776 , a'rendo appreso da t1na vecchia donna cl1e le virtù curative d ella digita le nell 'idro11isia, la u sò e i convi11se del suo valore. \-oi 11on 1")0 -sian10 i1on sorrider e 11c 11 ' in1mag-inare 1

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la delusione <li ,'\i-l1itl1eri11g nel constatare l 'ìns uccesso della dig"itale nella cura della cisti ovarica, allora considerata com ·e una forn1a di idropisia. Occorse mezzo secolo p er ch è Bright distinguesse l 'ìdropisia renale dalla cardiaca, ed un 'allro secolo perchiè l 'azione specifica d ella ·digitale sulla iìbrillazione auricolare fosse finalm ente dimoslrata. Ed anco·r a oggi v·ediamo preparali di digitale usati , se non nella cisti ovarica, in condizioni 11elle quali è assai i1oco probabile il s uo effetto terap·eutico. Analoga1nente la chinina introdotta dai Gesuiti lle1 1632 venne p er molto tempo usata in Lulte le 111alattie febbrili. Un altro fattore che contribuisce a moltiplicaJ"e le concezio11i errate ·è la suggestionabilità dalla quale nessuno di noi va esente. Sotto questo aspetto i medi ci sono vittime, della pubblicità d ei produttori di medicinali: cc la din1ostrazione più e vide11te della efficacia del .p·r odotto è l 'esperi111enlo clinico » scrivono questi. Non bisogna mai dimenticare a questo proposito ch e - anche quando è condotto con La massin1a buonafede - l 'esperimento clinico è quello che più facilmente può condurre sulla falsa strada. Ci'ò è in parte dovuto alla difficoltà ch e si trovano n ello stabilire dei controlli dell 'esperi e11ze, ina di più al fatto che ~Il ' esperimento clinico partecipa non soltanto il cervello ma anche il cuore dello sperimen1

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~ ato 1"e.

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se la siero agglutin.azio11e fo~se n egativa P E clii so·sterrebbe a lungo la diagnosi di tubercolosi , contro il parere del batteriologo e del radiologo? E i'l peggio si è che tanto il chimico, quanto il batteriologo, quanto il radiologo non sono in fallibili. Nel raccogli·ere l 'anan1nesi le cause d 'errore sono p iù che mai nun1erose: i pazienti i anoranti hanno in gen ere poch e facoltà di o~ser­ vazione di analisi, e di espress io11e, e al contrario il pazier1te colto tem,e di guastare una stori·a per lui chiara rin1anendo troppo aderente alla realtà. I11oltre alcune parole 11anno s~g·nifica to diverso per il medico e per il paz1en Le. Dobbiamo dunque costanten1ente guardarci ~ia da un eccesso di e111pirisn10 , sia da un esagerato razionalismo. Soltanto apprezzando il valore dei' fatti din1ostrat.i, e cercando di valorizzarli co11 l 'esperimento riusciremo ad affinare i no&tri mezzi diag11ostici ed a perfezio11are i nostri metodi Lerapeutici. E. C.

NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

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diabete sucré. Qwestions co1?Atroversées de clinique et de pathogénie. Vol. in-8° di pagine 2·00, Masson, Paris 1935, Fr. 32.

Il libro, di cui qui diamo qualche cenno, consta dì una raccolta di lezioni, tenute al1'ospedale di !Bordeaux sot.to la direzione coordinatrice di IJ. ~fauri.ac, da P. Broustet, M. Traissac, G. Bessière, IF. J. Traissac, E. Aul1ertin , O. Ilirsch. Nella prima è tracciata una sindrome infantile, caratterizzata da alterazioni del metabolismo d egli zu ccheri ; che possono giungere al diabete, arresto di svi·l uppo, adiposi e notevole epatomegalia con circolo collaterale e senza splenomegalia. L 'A. ne illustra alcuni casi di p ersonale osservazione e interpreta il quadro cli11ico qual e espressione di uno squilibrio pluriglandolare cronico. Nella secon.d a lezione sono descritti e commentati casi di coma diabetico senza aceton,u ria; è lecito però trarre dalla lettura del capitolo l 'impressiooe che questi casi non siano stati suffici.e1ttemente studiati. Il successivo capitolo: diabete giovanile a reazione insulinica intensa e brev.e, è dei più interessanti ed importanti , sia dal punto di vista dottrinale ch·e pratico. La regola che esiste unà dose di insulina utile che non deve 1essere smpassata, poichè ogni e·c cesso di ormone dà ipoglicem.i a senza prolungare la fase di attività ne ricev.e an1pia conferma. Ed è r11olto chiaramente detto dell'opportunità e delle indicazioni all 'uso di insulina in soluzione oleosa in cert.i determinati casi. Alcuni tipici casi di diabete intermittente so1 10 riferiti e commentati n ella !Va lezion e : l'origine neuro ·endocrino-simpatica della malattia è a ffermata d.a 11 'A. , ch e dice esser e que1

È bene difiìdare dei risultati isolati. Un ri-

rriedio che ha al suo attivo so1tanto su ccessi occasionali, l1a probabil111ente acquistato una reputazione imn1·eritata; i m-edican1enti veran1ente efficaci danno risultati i'n perce11tuali (;h e si avvicinano al 100 % dei casi. Ma la incostanza d ell'effetto di n1olti medicam enti è dovuta non tanto alìa n1a11canza di specificitA d 'azio·n e qua11to al noslro impiegarli in ca i nei qua li la diag11osi i1on è esatta. Quello che è accaduto per l 'idropisia, com e abbiamo detto parlando della digitale , è avvenuto ed avverrà in mo lli .a l tri casi: l 'ittero veniva fino a non molto tcn1po fa ritenuto una malattia m entre ora è a tutti noto ch e non ·è che un sintomo di i11olti s tati n1orbosi. Lo stesso può dirsi pe1· la sciati'ca. Il grande gruppo delle n1alatti·e r eumatiche è forse destinato a subire delle analoghe scissioni. E il criterio terapeutico non ~ spesso estraneo a qu·esti grandi rivolgin1enti n el campo della patologia: la malaria ven11e differenziata per mezzo del chinino dagli altri ti pi di febbre. Passa1tdo dagli errori di terapia a quelli di diag·no i, direm o cl1e la assoluta oertezza -è r aggiunta soltanto quando i1on vi ·è possib ilità di provare il contrario. I nostri padri erano in questo senso as~ai più fortunati di noi. Di fronte ad una febbre di natura oscura essi potevan o dogmaticamente ie tranquill amente porr e la diagnosi di febbre tifoide, sicuri ch e soltanto la autopsia a'rrebbe potuto sn1-entirli. f:hi oggi oserebl1e affern1are la diagnosi di tifo 1

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sla patogenesi di più frequente osservazione che Ja pancreatica. Vedute queste che risultano ii1 gran parte, come è noto, da osservazioni e ricerch·e della scuola di Pende. P. Brustet ta una lunga esposizione delle « con1plicazioni nervose del diabete » tentando anc h.e una classificazio,n e la cui base è la separazio11e patogenetica dei disturbi n·ervosi del diabete puro, giovanile, magro, da quelli, più vari, del diabetico anziano grasso che sp1esso è anche gottoso, arteriosclerotico, iperteso, ecc. La sesla lezion,e traila delle compilicazioni oculari del diabete. La settin1a ·è <li grand.e i11teresse pratico; esan1e e sorveglianza del diabetico prima, durante e dopo il trattan1ento con insulina. Essa comincia con quest.e parole : « diriger e la cura di un diabetico è un compito diflicile, che esige u1olto senso clinico e SQpratutto molto buon senso n - tutto il ca:QiLolo è permeato dell 'uno e dell .altro. Altrettanto bella è la lezi'one ottava, di E. Aubertin, sulla precisazione della presenza e del grado dell'insufficienza pancreati ca 11ei diabe tici: l 'ultimo capitolo tratta del valore della glicemia e delle varie prove fur1zionali in uso n ell 'accerta1nento del diabe·te. Nel con1p1esso questo libro oltre ad essere indispensabile ai diabetologi, e molto interes$~nte per tutti coloro, i quali voglion<:> cono: scere più a fo·n do i problen1i tu1 tora insolu~1 che si riferiscono alla clinica, alla patogenesi, .alla cura della n1alattia . M.' CoPPO. 1

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CENNI

BIB LIOGR A FICI< 1l

F. BERTHOLD. Das chirurgische Operatio11ssool. 1

111 edizione. Ed.il. Springer, flerlino, 193,5, pag. 184, 302 .figure. RM. 4,50. La r1uova edizione è stata riveduta e an1pliata dal Vogeler in modo che il lib ro! scrit~o dall 'infermi.era della camera operatori~ della clinica chirurgica cli Berlino, si è accresciuto di alcune nozioni più com.p lete e più mo~ern e . Il libro contiene t.utto ciò che una infermiera di sala operatoria deve conoscere dalla sterilizzazione ai ferri, dalla preparazione della camera operatoria a quella della medicatura, ecc. Il Jibro sarà utile anche al chirurgo che vorrà organizzare in modo sistematico il lavoro e disporre di aiutanti veramente provette. VALDONJ . 1

ALBERT

JENTZER.

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SEZIONE PRATICA

I ndications opératoires d'ur-

gence dans les liésions traumatiques fermée s récentes du crane et de l' enoéphale. Masson , Parigi 1936 , 1f r . 25. L'esperienza dell 'A. , clinico chirurgo .dcl~ l 'l;niversità dì Ginevra v·erte su 837 casi d1 contusioni cerebrali e fratture del cranio. Di tutti i casi v.eng_ono dati i segni più impor(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

tanti e il risultato imme diato e a distanza: i dati sono raccolti in t,abelle che formano la parte più ,grossa del fascicolo. L ' A. è favorevole all'intervento in molti casi di· contusioni ,e fratture e basa la sua opinione su reperti n1olto dimostrativi. VALDONI.

G. AxI;IAUSEN. T eahnik und Ergebniss ~e1 (;an.m,eriplastik. Edit. G rf hi·eme, Lipsia 1936. Vol . di pag. 126 con 176 figure. RM. 17., In contrapposto all e affiermazioni di V.eau, l 'A. vuole dimostrare con1e anche il metodo classico di Lar1g·e11beck, e opportunan1ente modificato, sia capace di reggere il paragone c-011 il metodo francese, non solo ma :eossa presentare in alcuni casi addi'rittura un perfezionamento. La t.ecnica p ersonale dell 'A. e i nu·m erosi accorgin1·enti di tecnica sono esposti chi·a ramente e molto bene illustrati. VALDONi. 1

ri. R.

RoDRI&UEZ. Enfer1nedades por infeciòn de las a1nigdalas. ùn vol. in-8'0 di pp. 165. lmp r,enta de la Divina Past.ora: Av. Blasco lbaflez, Sevi lla. J>rezzo, 7 Pes. 1

Le nozioni sulle infezioni focali d,i origine to.nsiìlare si sono largamente diffuse in questi ul1.in1i anni. L'A. si occupa <la tempo del problema che ha trattato in varite conferenze e laYori su riviste mediche, che qui riporta, ordina11dole in modo da esporre sistematicamente lo slato della questione. Dà alcuni cenni di anatomia, fisiologia , batteriologia, passando alla diagnosi del focolaio tonsillare ed alle varie com1)licazioni da esso derivanti (renali , circolatorie, nervose, oculari, cutanee, ecc.). Discute l)()i le indicazioni per l 'amig·dalectomia. di cui descrive la tecnica e riporta numerose storie clinich e riguardanti 250 casi operati. L f\.., oltre ad una sua tecnica personale per l 'ar11jgdalectomia 11a, per la di.agi.1osi di focolaio amigdali11ico un suo m eLodo che egli chi'arna di :eulizia delle tonsille, consistente nel] 'espressione delle cripte tonsillari , con aspirazione ch e, negli individui in cui le febbriCC>le sono dovute a tale causa , detern1ina la cadu ta ciella temperatura. fil. 1

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C:HOMPHET.

DE CHATTM E

et

RrCH.\.RD .

T ech11iq11e

· Chirurgicale Bucco-Dentaire. ' ' olun1e di pa. gìne 344, con 171: fig ure . Masson et C:.ie. Editeurs, 1935. r"'ra 11cl1i 55. La fama di cui godono g li autori di questo volun1e della collana pratica della ben nota casa editrice ha varcato i confini· della F'rar1cia ed assicura al libro il migliore succe so. La tecnica chirurg ica deO'li interventi huccode11tari è esposta con esemplare chiarezza. non in farcita di pensieri e nozioni inutili ed infatti Jo scopo di tutti i nun1erosi volumi di que~ ta magnifica collana è quello di esporre non l11tte le tecniche per una data operazione o per le con fezioni degli apparecchi . n1a solamente


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q11ella ch e col ge11erale consenso è giudicata 1.a più perfetta. Il n1anuale è diviso in sette parti. La prima di cui è autore il Decl1aume tratta dell 'anaton1ia topografica della faccia; la seconda d1 cui è autore il l{icl1ard tratta della sala d 'operazione, d·ei i11ateriali chi'rurgici , della ste·r iJizzazio.ne, de]! 'operatore ·e del! 'operato; la terza, con1pilata dal Decbaun1e, svolge l 'anes tesia generale, o locale e regionale ; la quarta, con1pilata dallo Chon1pr et, dettaglia J.e tecnicl1e delle estrazioni sia n ei ban1bi'ni ch e i1egli adulti. Nelle parti quinta, sesta e settima ì)ecl1aunte riferisce su gli inlerve11ti delle ossa 1ri.ascellari e cioè sulle inclusi'oni dentarie , sulle ai11putazior1i radicolari , sui trapianti, s ulle ci~ti 1nasoellari; sulle disen1brio·p lasie benigne d ei mascellari: a·d a'Il1a11tino11ni odonplastici , epiteliomi .adamantini, embriomi canoeros.i, ~till e disorQ'a11opl.asie, sui tumori dei n1ascellari di origine non dentaria, sulle fratture dei n1ascellari, sulle osteiti , sulle sinusiti, sugli accidenti cellulari di origi'I1'e bucco-dentaria, sulle affezio,n i congenite e d a cquisite. In l[Uesto libro, cosa che non sempre si riscontra nei comuni n1anuali, è da notare una i1r oprietà di lir1 guaggio ch e facilita molto la leltura e la con1pr ensio11e. DE VECcHrs. 1

R E RCHER,

r~ I,EURY e Ù CAISSE.

'F AJl GIN-F A"'fOLLE,

,DafJhologie D en.laire. L11 va.lume di 562 ,p a-

g ine con 289 figur e. l\fusson & C. Paris 1935. Fran chi 70. Nor1 è questo u11 volu111e esclusivamente teorico con1e indica il titolo, ma anch e pratico ir1 quanto vi sono esposte· numerose affezioni n1ascellart di cui i d enti sono la causa. Poicl1è ]a }Ja tologia presuppone l 'embriologia e l 'anatomia, gli AA. trattano , in rapida sintesi, della form,a zione d ei denti , de ll 'alveolo e del ligam ento alveolare, dell'istologia dello smalto, d e·l la dentina , della po·l pa dentaria, del cemento e de l ligan1ent-0. Gli AA . , prima di addentrarsi nella patologia speciale', espongono quella ge·n erale . e partitolarmente si occup ano della infiammazione , della degenerazione, d ella nerobiosi. Nella lu11ga trattazione della carie dentaria v'è di 11uovo una chiara esposizione sugli nrm oni e sulle vilamjne in rapporto al la etiologia del processo n1o-rboso. Vengo110 su ccessiva111en te .p assai e in rasseg11a le lesioni trrl.un1ati ch e d·ei denti e dell 'articolazion e alveolo-dentaria , la miloli si e la rizolisi , le varie anomalie di' forma , di volume, di se de, di numero, di direzion e, e gli accidenti della d entizion e ed in particolar rr1odo quelli della d·i sodontiasi del t erzo mo .. lare ma11dibolare. Al tern1ine di piorrea, gli AA. hanno preferito quello di poli:alveoli si al quale si oppone la n1on oé\ Jveoli si cl1e 01riginar.ian1ente è traumatica. Della polial,reoli si sono trattate ampiam ente la etiologia e l 'anatomi.a p atologica. 1

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lANNO XLIII, NuM. 16}

I tun1ori· conne&si col sistema dentario sono divisi. in tre gruppi. Nel gruppo infiammatorio o iperplastico sono compresi i granulomi e lei cisti; nel gruppo di'sembrioplastico gli adantinomi e gli epiteliomi adamantini; nel disorganop1lastico i den tomi. Gli AA. riferisco.n o -infine sui rapporti patolo·gici tra i d·e nti e i seni mascellare, frontale, sfenoidale. t questo uno dei manuali fondam:ental.i su cui .p oggiano tutte le tecniche della specialità, sia ohirurgic he ch e protesiche, e perciò n e ' ra raccoma11dato viva111enw lo studio . 1

DE VECCHIS.

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNORESSt

R. Accademia Medica di Boma. Seduta del 28 dicembre 1935. Presiede il J)rof.. R. Ar.ESSANDRI, presidente. Considerazioni su 100 casi di resezione gastrica per ulcera. Prof. G. MATRONOLA. - L 'O. riferisce su 100 casi di reseziÒne gastrica per ulcera personalmente operati. Ac~enna ai dati tecnici,. ai vantaggi, a?"li inconvenienti, e riporta i dati della mortalità avuta. Il prof. ALESSANDRI fa i1otare che la percentuale di mortalità può migliorare coi perfezionamenti della tecnica: ricorda i d ati della sua Clinica, i cui ri-sultati sono migliora ti progressivamente, pur aumentando il numero delle r esezio1li totalitarie che rappresentano la vera indicazione n ell'ulcera gastro-duodenale. Risponde il prof. MATRO;,\IOLA ringraziando e notando ~he talora con le r esezioni parziali si hanno buoni risultati . Due altri casi di tumore dell'ipofisi in pazienti acromegalici, operati con successo per via transfrontale.

Prof. A. CHIASSERINI. - L 'O. riferisce su 7 interventi eseguiti su 6 pazienti affetti da tumo.ri sellari e parasellari: 3 con sindrome acromegalica, ed 1 di questi con sindrome poliglandulare. Due dei pazienti operatj ve11nero a morte. Nei ca~i di acromegalia si Lrattava di adenoma a tipo misto a frammenti eosi11ofilj; in un ca'So di adenon1a cromofilo, in un altro di un voluminoso tun1ore misto, infine in un altro di aracnoidite cistica della base. Gli i11terventi furono praticati per via transfrontale. I q;ua.ttro .pazienti sopravvi::;suti sono notevolme111 e 1n1gl1orat1 : scomparsa l a . cefalea, miglioran1ento d elle con~iz~on~ visive. L ·esposizione è docu1ne11tata con pro1ez1oru e co11 1)resentazione di r11alati. Risultati della terapia psncreatica nella distrofia· musco· lare progressiva. Prof. G. MELDOLESr. - L'O. riferisce i buoni risultati ottenuti e presenta i malati. n prof. AncANGELI riporta le origini della di·st.rofia muscolare prog·r essiva alla eredolue, sia diretta o che avve11ga attraverso alcuni m embri della famiglia e sia solo òist rofi ca. Nel primo caso po-


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SEZIONE PRATICA

tranno giovare le cure specifiche a.I1tiluetiche, nel secondo caJso gioverà la cura con estratti pancreatici. Risponde il prof. Mm.DOLESI che nelle sue ricerche e negli alberi genealogici dei suoi malati tale eredità non è evidente.

Embolectomia dell'arteria polmonare. Prof. P. V ALDONI. - L 'O. riferisce su un caso Cdpitato in Clinica nel quale fu diagnosticata e curata chirurgicamente una grave embolia polmo11are. Descrive la tecnica, gli incidenti operatori, le conseguenze sulla pleura nel decorso po·stoperatorio, e presenta il malato g uarito. Tutti gli accademici presenti applaudiscono unanimamcnte all'ardito alto operativo, coronato da successo. Il Segretario: T. PONTANO .

R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. ~eduta

del 6 aprile 1936. Presidente: Prof. E. SPJRITO.

Azione delle soluzioni ipertoniche sulla pressione endocranica. Valore della pressione retinica. Dott. R. MARTINETTI. - L 'O. riferisce di prol)rie esperienze in cui si studiò l 'azione del glucosio ipertonico endove11oso sulla pressione endocranica e sulla pressione retinica. I dati ottenuti dall 'O . depongono favorevolmente ci.r ea all'impiego terapet1tico delle soluzioni ipertoniche. Le curve della pressione endocranica e della pressione retinica in seguito a glucosio ipertonico sono concordi nell 'affermare un primo fugace aumento della pressione endocranica, cui segue una progressiva caduta che si prolunga per 12-24 ore. In più la caduta della pressione arterio·sa retic1ica è i11dice prezioso di una vasodilatazione cerebrale arteriosa. Contributo allo studio del rapporto tra sapore e costi· tuzione chimica. Prof. A.. NERI e G. GRIMALDI. - Gli 00. ritenendo opportuno il dettagliato esame di singole serie di composti chimici allo scopo di stabilire l 'influenza dei sostituenti e della loro posizione sul sapore, hanno eseguita la sintesi di derivati solfonici delle na.iftoisotriazine. Sono stati per ora preparati gli acidi 2.3-difenil, 2.3-diidro, l.2<+-4naftoisotriazin, 8-solfonico; l 'acido 2.3-defenil, 2.3-diidro, 1.3.4-naftoisotriazin, 6---solfonico; l 'acido 2.3-defenil, 2.3-diidro, 1.2.'h .naftoisotriazin, 24.8-disolfonico; e l 'acido 2.3-defenil, 2.3diidro, 1.3.4 naftoisotriazin, 34.6-disolfonico. Queste ricerche preliminari portano a ritenere che condizione essenziale perchè si manifesti il sapore dolce è in questi prodotti l 'esistenza del gruppo solfonico nel residuo fenilico attaccato ali 'azoto in posizione p. rispetto all'azoto stesso. La posizione degli atomi di azoto nel nucleo eterociclico sembra non avere importanza. Il composto con un solo gruppo solfonico nel residuo della naftalina irt posizione 6 è insipido, quello col gruppo solfo1tico nello stesso residuo in posizione 8 è intensamente amaro ma diviene dolce per la introduzione di u11 secondo gruppo solfonico in p. nell 'N-fenile.

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Sul valore immunizzante della dittero-anatossina batterica. Prof. D. D'ANToNA e dott. M. VALENSIN. L'anatossina difterica preparata con tossine non filtrate, contenenti in sospensione bacilli difterici morti, h~ · un potere imn1unizzante superiore all'anatossina ordinaria. L 'immunità conferita dall 'a11atossina batterica è sempre di natura antitossica. L 'azione dei bacilli ·sospesi 11ell 'anatossina è identificabile con quella di altre sostanze aspecifiche che esaltano l 'i1n1nunità col favore di reazioni locali. Considerazioni sulla patogenesi e sulla evoluzione del pneumotorace opaco. Dott. I. GHIBELLINI. - - L 'O. fa alcune considerazioni sulla patogenesi e sulla evoluzione di una tre11tina di pnt. opachi riscontrati su di un migliaio di pnt. da lui osservati nell 'ultimo quinquennio ed arriva a queste conclusioni : • 1) L 'omhra radiologica paradossa cominciò a manifestarsi durante la pre·senza di un versamento in pnt; 2) Ques lo versarnento divenne prima o poi purulento. 3) Probabilmente l 'ombra paradossa più che alla presenza è legata alla qualjtà del versamento, cjoè alla sua purulenza. 4) Nella totalità dei casi per la progressiva sinfisi pleurica il pnt. fu dovuto abbandonare. Saggio comparativo sui terreni liquidi recentemente proposti per la coltura degJi anaerobi. Prof. G. ìVlAzzETTI per il dott. D .. GoR1. - L'O. dopo aver ricordato le difficoltà che si riscontrano nella coltivazione degli anaerobi riferisce di alcune prove comparative svolte su quattro terreni liquidi recentemente proposti allo ·scopo. I terreni presi i11 esame sono stati : il b,r odo-fegato sterilizzato alla 1'arozzi, il brodo al ferro porfirjzzato secondo D 'Antona , il brodo-fecola-l accamuffato di Petragnani e il terreno colloidale di Klodnizky. Su questi Yari mezzi ha coltivato 17 differenti ceppi di anaerobi e dalle osservazioni fatte conclude che essi si prestar10 assai bene allo sviluppo di taìi gern1i. I terreni alla Tarozzi e alla D'Antona dàru10 però in confronto agli altri uno sviluppo più rigoglioso e più rapido, mentre il brodo-fecola laccamuffato di Petragnani può fornire utili indicazioni diagnostiche per le diverse rnodificazioni che in esso determinano i vari stipiti. La conservazione delle varianti batteriche in siero e in sangue essiccati. Dott. M. C1TERN1. - L 'O., costatati i buoni risultati che il Pauli ha ottenuto nella lunga conservazione di molti stipiti b atterici in siero di sangue di cavallo essiccato, ha voluto studiare se con tale metodo fosse possibile conservare immodificate le varianti microbiche. Per ragioni di indole pratica l 'O. ha sostituito a1 siero di sa11gue tJ.i cavallo il ·s iero ed il sangue defibrinato di coniglio . In base ai risultati delle proprie ricerche l 'O. giudica abbastanza buono il procedimento seguito poichè consente di ma11tenere i germi in uno stato di vita latente che li rende poco o nulla sensibili a quegli agenti che in condizioni ordi11arie di vita sono capaci di n1odificarne i caratteri. Il Segretario: Prof. G. MAzzErr1.


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APPUNTI

XLIII, NuM. 16J

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'aspetto della lingua nella diagnostica funzionale gastr ica.

C. Arullani (i~ivista ()spe.daL,iera, gennaro 1936) 11a indagato in I05 individui, quasi tutti presentanti disturbi a carico delle vi'e digerenti, glt eventuali rapporti tra .a spetto della superfì.cie della lingua e stato ·ecretorio gastrico. Dal punto di vista della secrezione i malati .. ono stati distinti i11 normoacidi ,e ipoacirli, ÌJ)eracidi, acl1ilici . Gruppo I. Normoacid.i e ipoacidi: 31 casi, dei . quali solo I O (32 %) mostrano un aspetto. della lingua quasi normale ; qruesto fatto sta a dimostrare ch e un aspetto anormale della lingua 11011 è in linea di n1assima dimostrativ'a per l 'esis tenza di un dis1urbo della secrezione. Colore d ella ling·ua: per lo p1iù roseo o roseo l)Gtllido, solo eccezionalm·ente rosso o rosso violaceo. Patina linguale presente nel 64 % d ei ca~i. Papille filifo.rn1i per lo più di forma roto1J deggiante. norrnale; papille fusiformi più spesso di colore hianGo, talora rosso o rosa. Ma i osservate li11g u e con atrofia de lla muco8a e solo eccezionalmente lingue striate da incisione superficiali o profonde.. Rari i casi di lingue a bordi lisci. (ìruppo II. !peracidi : 1:2 casi; l 'aspetto normale della ling ua figura-va 10 volte (24- %). c:olore per lo più ros eo o ros,eo pallido , di rado rosso o rosso violaceo'. l1 atina lingual e abbon dante nel 45 <j~ dei casi', scarsa n el 16 ~~ . PaIJille filiformi in forma tondeggiante nel 28 per cento' dei casi, per lo più con aspetto partico,l are dì S, che apparivano allungate , sporger1ti, con forma villosa (prominenti). Le papi'lle di as,p etto prominente costituivano un elen1ento caratteristico nei casi di ipe·r acidità . Papill~ fun giformi sia b·i anche, sia roseo-rosse , si.a commiste l e une alle altre, in percentuali 11on caratteristiche. Raro il reperto di bordi li11guali lisci. ftarissin1e le chiazze di atrofia e le inci'sure su p1erfi ciali o profonde. Grupp0 III. Achilici : 32 e.asi; in nessun caso lingua di aspetto no,r male . Colo·r e per lo più roseo o roseo pallido; frequentem ente coloir e rosso o rosso violaceo. Palina linguale presente nel 28 % dei casi, cospicua solo nel I2 %. mancante nel 72 <}~ de i· casi. Papille filiformi a volte di aspetto normale (19 ~~), di r ado prominenti; per lo più grossolane o distanziate, di aspetto irregolare e mal definihi'le (50 %). Papille fungiformi manc<i nti nell '81 %. Bordi lisci in modica iperr,entuale. Atrofia della lingua: figurava nel 57 % dei casi di achilia si'a sotto l'aspetto a chiazze, si,a di forma diffusa. ì\.lolto frequenti erano le in cisure linguali. Dalle precedenti osservazioni l 'A. deduce che esistono frequenti particolari rapporti tra il 1

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comportamento di alcuni caratteri della lingua e lo stato della funziollle secr etoria dello stomaco. Questo fatto conferma che nel determinismo delle alterazioni morfologiche linguali deve intervenire n ecessarian1ente o direttan1ente un fattore inerente alla secrezione gastri ca, o indirettamente un fattore in rapporto all'assorbimento ed alla utilizzazio1n e di princip1i alimentari dipendenti· della turba secretoria stessa. Per quanto rig uarda il problema diagnostico· queste sono le con clusioni cui giunge l 'A. : a) una ling ua di aspetto normale m{}nL1 cr1on de·p one in favore di una normale secrezione gastrica , piuttosto che .di una iperacidità~ consente però di escludere co n quasi certezza. l 'esistenza di una acl1ilia. b) Il color e della lingua è per lo più roseo o roseo-pallido. Una lingua di color rosso o rosso-violaceo i riscontra di rado negli iperacidi, ma è ab·b astanza frequente negli achilici. e) La patina linguale si riscontra con pari frequenza n ei soggetti normo - ed iperac.i di; n1a ir1 questi ultjmi è più spessa. Molto rara è rtella :ichilia . d) Le papille filiformi di as,p etto tondegg iante depongono per una n ormoacidità; quelle di aspetto pron1inente di una iperacidità; quelle irregolari e distanziate, di una achilia. e) Le p apil1e fungiforn1i bianche, regolari e ben distribuite indirizzano verso la normoucidità; un aumento delle; rosse, v·erso la iperacidi tà ; la scom.p arsa v-erso l'achilia. j ) L 'atrofia linguale è prese•n te nella achilia in 0 ltr·e il 50 ·7~ dei casi. g) Ana logan1ente si comportano le incisure linguali. 1

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Ileo da uva . Hugel (trliinoh. m ed. Wochen.s., II ottob:re I 935) riferisce due casi del gen·ere. In uno , si trattava di u·n a rag·azza, antecede11temente operata di appendicite, che in seguito a notevole consumo di uva ebbe forti dolori addo1ninali. arresto di feci e gas, vomito fecaloide. All 'operazione, u11'ansa del tenue ridotta ad una salsiccia corr1patta, piena di bucce di uva e di vinacoioli; inizio di gan grena. Resezione, guarigione . L 'altro caso , riguardava un g iovane che, durante la vendemmia , .aveva mangiata molta uva nera. Sinton1i analogl1i del caso precedente; masse fecaloidi estratte con la lavatura gastrica. All'operazione, un tratto di 15-18 cm. del digiuno era ripieno di bucce d 'uva e di vinaccioli , che svuotati formavano una massa di 250 em e. Reazion e peritoneale, ma alla fin e guarigione. Nel primo caso, le ader enze intestinali' dovu te alla prima operazione avevano facilitato il riempimento della parte inferiore del te-


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SEZIONE PRATICA

nue. N·el secondo caso, l'ostacolo era dato dalla divergenza dei due fogli mesen1erici, destro e sinistro, per cui il tubo intesti11ale era uri poco inginocchiato verso destra ed aveva così perm·esso l 'accumulo di tutti i resti dell'uva, facilitato anche dal rigonfiamento che questa produce. Particolare cautela si deve seguire nell'ordinare le cure di uva ad indivi'd ui ch e hanno già subìta un'operazion·e addominale. fil.

Emorragie gastriche gravi consecutive ad inter· venti sullo scheletro. E. Papin (Bordeaux Chirurg., n. 3, 1935) riferisce due casi personali di ·ematemesi comparsa il giorno seguente ad operazioni sullo scheletro (riduzione cruenta di· lussaz. cong. ar1ca; osteosintesi inters.pino-verte·h rale sec. Albee) di cui uno così grave da richiedere una trasfusione. Riporta pure un caso mortale osservato da un colle ga dopo operaz. di Albee. Ematerrtesi di lieve entità è stata ossiervata ·dal1'A. pure dopo operazioni addominali, pure dopo operazioni in anestesia locale, e dopo raddrizzamen1i manuali forzati di p1iedi torti. La maggior frequenza spetta però alle operazioni scheletriche, eseguite in narcosi , specie se traumatizzanti. Il tempo di emorragia e di coagulazione in tali infermi è stato trovato normale. L'A. sostiene che tali ematemesi postoperatorie, che non riconoscono una lesione organica gastro-duodenale, sono non troppo rare, ma in genere sfuggono perchè di lieve entità. f~onosce11doli si può, interve11endo a tempo nelle forme gravi, salvare co11 la trasfusione il riaziente. R. GRASSO. 1

Le terapie dell'ulcera gastro-duodenale. Osserva giustan1ente P. Alessandrini (L'Altuoz;t?t medica, febbr. 1936) che i m e dicamenti specifici' d·ell 'ulcera gastro-duo·d enal e procedono con un crescendo impre·ssionante, spesso insinuati subdolamente nella stam.p a medie.a , specialmente di quella inviata in omaggio ed il povero medico pratico, e più ancora i'l paziente, passano periodican1ente dalla sfidu cia allo scoraggiamento. Ora è la volta dell'istidina , cl1e è stata introdotta in terapia da Aaron e Weiiss; i risultati sarebbero confortanti , specialmente per quanto riguarda le manif estazioni dolorose, ni.a r1on mancano voci discordanti e, soprattutto se si considera la scarsa effi cacia nell'evitare le recidive a breve scadenza, si deve cone:ludere che gli ientusiasn1j meritano nlolte r1serve. L'efficacia terapeutica nei riguardi di' una malattia recidivante , come ] 'ulcera, va giudicata soltanto in rapporto con il potere di e·vitare le recidive. Poco ci' pos ono dire i fenomeni dolorosi. Il dolore gastrico è una reazione subbiettiva, Yariabile da individuo ad in1

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diYiduo e, nello stes o, in rapporto co11 '\ari fattori (e1r1ozioni, stagioni, condizioni un1orali); esistono, d 'altra parte, ulcere anch·e profo11de che non hanno 1nai detern1inalo la mi11irr1a sensazione subbiettiva, me11 lre la fase doJorosa guarisce spesso spontanean1ente (qua..,i costanLen1ente in seguito ad u11a dieta lattea rigorosa). La. sconiparsa lle.l periodo doloroso 11.on sigriifica quindi La guarigiori.e del processo tsalvo nelle for1ne erosive a carattere acuto) , il quale può quindi continuare la sua evoluzione. N è altri criteri sicuri soccorrono: non le emorragie laten ti , che possono· mancare, no11 la gastroscopia, ch e è utile soltanto in oerte condizioni , 11on i segni radiologici, i)er varie considerazioni che l' A. espone. Nella massima parte dei casi , un 'igiene dietetica è sufficiente per fare scomparire i' dolori ed avviare alla guarigione. Sul principio , diet.a Jat.tea lin1itata a qualch e g io·r no' e poi :seguita da un graduale passaggio a quella abituale (in questo passaggio sta il segreto della cura!). P er i nuovi m edica1nent.i, occorrono osservazioni statistiche di decenni pri~a di l)O t erne trarre co11clusioni definitive. I principali ri1n·edi proposti possono così raggrupparsi: 1) Preparali endocrini, varie vitamine e quelli destinati a favorire un riflusso duodenale : si sono dimostrati ineffi caci; 2) bisn1uto e preparati di argento: esercitano azione specialmente sull 'ulcera; 3~ antispasti'ci : }1anno spiccata azione sui dolori e diminui scono l'isch emia ·de lla zona ulcerata (belladonna , sali dell 'acido benzoico, bromuri, lun 1j nal, sali di calcio); spesso, per le minori r es1riziolllÌ cl1e co.n sentono, posso·n o (meno cl1e i ali di calcio) favorire l 'emorragia ; ±) :µrot·einoter~pia (vaccini batterici , proteine vegetali , pepto·n e, sier o- ed en10-terapia, amn1i1J oacidi, ecc.); la proteino-terapia aspecifica ha determinato una vera inondazione del n1ercato farmac€utico. Bisogna però, nell 'ulr.era g.astro-duodenale, evitare quelle cure ch e determinano un forte sliock febb tile che, oltre le dannose reazioni generali , può provocare le ·e n1orragie e favori're l 'esplo ione di malattie infetti ve latenti. r""ra le forme più cons.igliabi]i di proteino-terapia, è l'auto emoterapia, che l 'A. usa da oltre un decennio , con successo. 1

fil. Un caso di retto-sigmoidite emorragica da B. di Mo1·gan. Risultati dell'o.utovaccinote1·apia. Nel Jou1rn. Bel1ge d. Gastro-e11 tér ologie. (01aggio 1935, n. 5, p . 396) viene espost o il segue11te caso: l~11a a iovane donna di 24 an11i da circa due anni presentava una sindrom e Pn1orragica 11on riferibi] r a lrsioni ul cerative alte dell 'inle" tiuo o neopla tiche del gro "o intestino. Mai sindrome diarroica. Il riscontro rettale non lasciava apprezzare nulla di speciale . ('bhiettivan1ente non dolori lungo iI colon iui~tro. ::\Ton febbr e. Radioscopicament e si mi1

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sero i11 ·evildenl.ia delle ~rreg·olarità parietali fi11issi111e nella branca discendente del sig·ma e 11ella parte interna dell 'unione ileo-sign1oidea, che furono interpretale come lesi·on1 colitiche parietali. Clisteri medicamentosi riuscirono infruttuosi per ~ settimane. Di poi la sigmoidoscopia dimostrò una si'gmoidite en1orrag·ica ulcerosa tipica. Dei frustoli di n1ucosa delle zone ulcerose prelervati fecero ·isolare B. Morgan, B. coli, streptococchi, enterococchi, coi quali fu allestito autovaccino, che venne somn1°inistrato per bocca. Do1>0 circa 2 rnesi g~arigio11e complet;a. J CJRA. Trattamento chirurgico del dolieocolon. Sénèque et j\ Iilhiet (Journ. d. ChiJr., t. -16, n . 2, p. 18'7, ag·osto 1935) dopo aver esposte le _generalità sul dolicocolon, e le sue indicazioni -Operatorie (stitichezza, crisi dolorose addomirtali ed aerocoliti ecc.) ri'a ssumono i processi -0peratorii e riferisco.n o la tecnica della resezjone colica in un te,m po con sutura terminoterminale est·eriorizzata, usata dagli AA. Essi praticano un 'incisione di 15-20 cmi. nella zona iliaca s.inistra come per quella di Mac Burne·y .e praticano la resezione del colon, avendo cura di isolare il campo operatorio con l'intestino esteriorizzato. L'anaston1osi tern1ino-termir1ale è compiuta con sopragitto muscolo-sieroso posteriore, muco-mucoso, muscolo-siero anteriore; chiude la breccia mesocolica e la-sci'a esteriorizzata l 'anastomosi. Si completa .questa esteriorizzazione a mezzo di larghe pezze di garza accollate tra le due labbra dell 'incisione della .p arete. Sull 'intestino si applica110 compresse vasellinat-e. Si prescrive dieta idri ca, evitando, con opportuni trattamenti, il passaggio di mat.erie fecali per 8 giorni. Al 6° giorno si tolgono le strisce di ga~za; se la sutura mantenne , l'intestino si affonda. Se parzialmente vi din1inuì , la fistola si richiuse ed .al più tardi dopo 45 giorni si ebbe la guarigio.n e (in 5 Gasi così trattati dagli AA. ). 1

JURA.

:Nuova operazione palliativa nel cancro inoperabile dello stomaco. Westhues (1!rch. Kliri. Cliir. , Vol. 183, pag. 17, 1935) ha pensato di applicare ai cancri inoperabili dello stomaco una operazione simile alla derivazione delle feci nei casi di cancro del r etto con l'idea che come in questi, l 'esclusione del tumore ·d al circolo intest.inale porti a un miglioramento del}.~ condizioni locali e generali del malato evitando specialmente l'assorbimento di materiale tossico dalle ulcera-. •

.ZlOnl.

L 'operazione consiste nella sezione dello stomaco a monte del tumore e nella ricostruzion·e <l·ella continuità con una anastomosi del digiuno con la porzione cardiale dello stomaco. L' A. ritiene ch e questa tecnica sia da prefe-

[ANNO XLIII, Nul\r. 16]

rirsi alla semplice G. E. perch e in questa non si ha mai l 'invasione della stomia da parte del tumore e perch è si ha una esclusione completa del tumore. L'operazione è appli cabile ai tumori localizzati nell'antro; invece della sezione completa dello stomaco, l 'esclusione può essere ottenuta anche con l 'applicazione di una doppia fila di grappette con la pinza di De Petz. VALDONI.

NOTB DI RADIOLOGIA Contributo alla diagnosi di1ferenziale radiologica dei calcoli reno-ureterali. Le possibilità d 'errore i1ella diagnosi radiologica della calcolosi reno-ureterale sono numerose. Lauber (Z. f. Urol.ogie, v. 29, f. 8'. 1935) riunisce in tre gruppi le cause d 'errore che più frequenten1ente entra110 in discussi01te nella diagnosi differenziale radiologica di tale affezione. In un prirno gruppo ve1igono comprese le po&sibilità d'errore di1p endenti da tecni'c a difettosa. Nel .secon.do ilfustra le in1magini opache 11on calcolose, incluse 11ell 'ombra del rene stesso o in organi vici'ni, a seguito delle affezioni le più svariate, indicandone gli elementi cliagnostici differenziali. N·e ll 'ultimo infine de&erive le possibilità d'errore derivanti dalla falsa interpretazione di particolari aspetti pielografici tutt 'altro che rari . Il correào di radiogra1n111i e l 'esposizione di casi clinici rende il lavoro di Lauber utile al radiologo meno esperto. L. BIANCHINI. 0

MEDICINA SCIENTIFICA L' aninsulina. Tra i fattori che interv eng·ono nell 'accrescim·e11to dei tessuti cancero,si, il n1eitabolismo dei glucidi ha un uflicio di primo piano: non solo per l'azione ·energetica della materia zuccherina in sè stessa, ma perchè ·è stato dimostrato 1.JBarral) che l 'insulina costituisoe un vere. fattore 01·111onale di molt.iplicazione cellulare, cl1e si rende per es. anche bene evidente in laboratorio sull 'accrescimento del sarcoma di Jensen 11ei ratti. Barrai (Jour. de t.l éd. de Lyon., 5 marzo lil36) sottoponendo in condizioni speciali ch e descrive l insulina alla azione combinata d·el calore ·e del formolo ha ottenuto una sostanza cll!e denon1i11a ariinsu,l.i.na, la quale sarehbe sprovvista di proprietà iipoglicem'izzante, ma dotata it)veoe di proprietà antigeniche speciali. Basan·dosi su queste pro1p rietà l'A. è riuscito a organizzare una reazione di deviazione del complemento, che appare invero di una tecnica molto delicata per la piccola attività degli anticorpi 111essi in g i'uoco. Tuttavia rimane ac1

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SEZIONE PRATICA

qui sito che l 'iniezio11e di aninsuli'na nel coniglio fa aP.parire una reazione positiva nel sangue di queslo an imale. Questa reazione è Itegativa nei soggetti non cancerosi, mentre è positiva nella maggior parte dei .p ortatori di un carlcro, sebbene in proporzione assai variabile a s.econda della localizzazione d el tumore. Ad ogni n1oào il fe11on1eno rnerita di ri'chian1are la nostra atte11zione per ch è, come nei conigli iniettati con aninsulina, la positività di questa reazione n ei cancerosi dimostrerebb1e che ict essi esisto110 degli anticorpi speciali. L. T ONELLI .

VARIA Servizi sanitari in Etiopia. Da u11a corrispondenza di S. Aponte, in data 1° aprile da Gi'buti al cc Corriere della Sera n riportiamo: t transitato d,a Gibuti per to·r nare in Euro1Ja il sanitario della Croce I\.ossa olandese , Van Sch elven , ch e i con·1pagni avevano dato con1e morto dopo, l 'assalto dei Galla alla carovana. Narrando l 'avv.entura, egli ha racco11tato, ch e con un altro men1bro del.la mission€ aveva ricevuto l 'ordin e di r ipiegare· d.alle rive d ell 'r\.sciang·hi su Quoran1. I,' ambulanza ebbe 17 arn1ati an1h ara come scorta. Di notte temJJO i rivoltosi ga11a, non a ccortrsi della presen za dei b·i a11cl1i , .a~ta<::caron o la scorta, uccid·e11do tutti e con1'piendo b1a rbare mutilazioni. Va11 Scl1elven , col1)ito da una fucilata , cadde svenuto. Rinven11e all 'a lba otto }'azione di violente J)Untur·e. Un predon e lo pun zecchiava con la lanc.ia per ,assicurarsi che fosse pro1)rio n1orto. Intorno non vi eran o· ch e i cadaveri denudati degli .ar11hara. Var1 Sch·el,ren trovò la forza d 'im1p ugnare la rivoltella , e po tè così i11·e ttere in fuga i'l predone. P·er due giorni, e.gli si trascinò })Oi i)er le can1pagne, invano chiedendo soccor so n ei villaggi ove g li indigen i gli rifluLavano· ci'ho ed ospitalità . Finalmente incontrò un vecchio galla, che lo ristorò aJquanLo e l 'aiutò a ragg·iungere l 'ar11bulanza inglese a Quoran1.. Curato e trasportato a 1\d·d is Abeba, v'an Scl1elv·en vi tro•VÒ il suo con1pagno , che gli narrò come la tragica notte , vistolo cadere e ritenutolo morto , a vt:sse i)rovveduto a salvarsi con l 'unico muletto. Il medico olandese 11a confermato che anrhe il maggiore i11glese 1Burgo:yn·e , ''intor110 alla cu i n1orte la stampa sanzionista inscenò uno sc,011cio clamore attribuendola a un1 bon1ba italiana, ve11ne assalito e u rciso da!Sli indigeni. Si cor1ferma anche cl1e 150 infern1ieri , recatisi in Abissir1ia dal Cheni'a tem·p-O i., ddi~ ­ tro ha11no fatto sapere di vole r tornarsene al loro paese. Il principe Isn1.ail Daoud , le cui ' ricende quale capo della Aiezzaluna egi'> ian a sono in gran pari e r1ote, ha lasciato l ' F.ti opi~ co11 sentimenti ch e la popolazione di Gibuti 11a fa cilmente in1111aginato o ser,-ando Jr pre-

cauzioni prese per impedire ai g i·o rnalis ti di avvicinarlo. Accolto alla stazione dal c0risole etiopico ed ospitato al cor1solato , il vrirtcir•e venn e accompagnato al .p iroscafo e circondato fino al 1nom.e nto della partenza da autorità e age11ti etiopici. Con lui è partito Abdul Ramid Said, ch e, com·e si ricorderà, si era recato ir~ Abissinia ad ispezi'o11are la gestione dei fondi d'ella I\iiezzalunq, a dirimere le controversie c:on il Governo abissino e a rifornire la missione con m,ezzi' in parte raccolti mediante una sottoscrizione e in parte di oscura provenienza , Sulle orme dei nostri pionieri. L 'idea di fondare stazioni scienti'ficl1,e-ospit.alie1"e in Africa nacque nel Congresso di IBruxelle·s nel 1876 convocato da Re Leopoldo del 'B elgio per aprire l'Africa alla civiltà e r eprirltere la tratta degli schi'avi . J\.1enelik, allora Re della Scioa, concesse a titolo di esperimento ! 'occupazione di Let-Marefià e due furono i direttori medici di es a prirna .il dottor Traversi' poi il dottor Ragazzi: 1 quali deb00no esser e considerati gli applicatori fedeli delle .d irettive di Orazio Antinori nohi'l e perugino, decano degli esploratori ita: liani in Etiopia, n aturalista, clie ebbe il m erito di con1prende·r e la gra11de importanza u manitaria e politica di una stazione a carattere ospitaliero. L 'Istituto Farmaçoterapico Italiano di lloma, .p rosegueµdo la collana di propaganda « Medici Italiani Pio11ieri in Etiopia », illustra l 'opera tli questa stazione-osservatorio, n1edica e poJ.itica insieme, impiantata dal ge11io e dall 'audacia d·e gli italiani. Si tratt.ava a llora non solo di fare del lavoro medico (un ' rero e proprio ambulatorio) ma anche di eseoauire ricerche geografiche, meteoriche e naturali stich e. Il dott. Alii·e rij altro rr1edico Italiano, il quale assistè fìnu ag·li ultin1i inomenti l'Antir1ori a Let-Marefià, esercitò per molti anni in Etiopia, in circostanze anch e drammatiche; fu accoì Lo rp.olto bene dal Ile Goggi'a m , padre del famoso Ras Ailù (vittin1ra ai nostri giorni di Ailè Sellassiè) e fu da lui costretto a partecir..are a lle guerre contro gJi Scioani; preso pri gioniero da Menelik (5 giugno 1882), ferito alla fronte, fu ben trattato, ed ebbe chiar e attestazioni di stima e simpatia per le sue capacità professionali. Il 6 giugno 18'82 l'Alfieri i)r esenzi'ò alla battaglia di Gudnà, come m edico di Menelik e dimostrò molto coragg io; succes.. ivamente andò a finire nel Transvaal, dove m orl in circostanze che ci sono ignorate. In questo momento di palesi dimostrazioni clelle !1ostre opere di civilizzazione nel] 'Et iopia, è opportuno il ricordo di tal coraggiose figure di ottimi medici italiani, ch e circa sessant'anni fa .p rodigavano laggi'Ù la lor o 01Jera umanitaria , sapiente e politi cam-ente pre1

7.lOSa .


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[A'.'lNO XLIII,

cc JL POLICLJN I CO >>

N U l\I.

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POLlTICA SANITARIA E. GIURISPRUDENZA.c·J Concorsi pubbliti. t:o11tinua la incerta vice11<la g iurisdizion ale d ei con corsi pubblici: ir1certa, p~ r le. a1Jp~ica ­ zio11i co11crete ' sebben·e alcune direttive siano . sta te fi ssate daìla giurisprudenza. Allra volta le riass11r1] en1mo sinte ticamente. Ma l 'attuazione pr.atica risent,e delle particolari circos ta11ze dei casi, sicch è anch·e le direttiv·e genera li no11 SOllO effe1.tiv.ament·e rigide . Accenniar110 a qualch e risoluzior1 e. Se la Comn1i sio11 e a bbia ,)J1Lrs~o di valutare alcuni titoìi <li un con con ·ente, l.a graquatoria è illegittin1a (d eci ion e 6 lugli.o 1935, n . 689). Prem e se l·e precedenti riserve di r elatività , que ta r egola si può con siderare astrattam1e~te c?stante: t utti i titoli devono esser e valutati. Ma in qual{";h e caso consider.ata la scarsa ril evanza del tito lo om' esso, il risultato del concorso s1. e' salvato. I tit oli concernenti henemerenz.e militari o poli ticl1 e, effi caci al fine della prefer enza n.e~ c aso di })arità di rr1erito , non sono valut ab1l1 agli effeLti del giudizio di idoneità . :È 9u~ndi ill egitli1r1a la graduatoria se la Commiss ione o.bbia valutato meriti politici o milita ri. Questa è reaola costante : non ci risultano ec.cezioi1 i . Tra le sentenze più r ecenti , sono da segna lar e quell·e del 6 lug lio e 29 agosto 1935 della V . e2Ìone de l Con iglio di Stato, n . 6 91 .e 795. I titoli di questa natura possono essere rilevanti a11ch e dal punto di vista della idoneità s pecifica. quando c?rri~ponda1io allo. ~capo d e] concorso: Per i sanitari q11esta condizione nor1 si verifica, per ch è la Com1nissione· d erve accertare la iclon eità tecnica a.ll' ufficio di assisten · za m edi co chirurgica . S 'intende, però, che se il titolo militare abbia pèr oggetto attività sanitaria . questa è valutabil e come tal.e e non per chè sia indice e rico,n oscin1ento di ben em er en za militare. Specia 1n1enLe se si tr.atfi di . concor si importanti , la giuriprudenza richi ede che la Commissione stabilisca preliminarmente i criteri diretti vi. e divida i titoli in gruppi astratti e concr eti , attribuendo a ciascun g ruppo un coef~ fioente numerico .1deguato alla in1portanza d1 esso; esan1ini poi tutti i iitoli , e dia ragione del ocriu dizio ' espresso con indici numerici per . sin ao li o-ruppi . Nei concorsi poco numerosi e di Jin1it~ta importanza si può prescinder e da] rigore di questo processo .formativo .del giudi~ zio · m a devono almeno risultare gli e leme1it1 fon'd an1entali del sillogismo., almeno qua nto ba ti per controllare, dal punto di vista deJ]a l egittirn . . ' i tà, l 'attività e il giudizio d ella Con1m1 ss1011e. Queste segnalazi oni di indirizzo si ri feriscono aln1eno per i sanitari cornunali , ad un 1

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ordinan1·ento form.a lr11e11l e 111odificato ~ehbe11e ancora applicato n ei concor i singoli. ~la è r1olo ch e con R. D. 11 i11.a rzo 1935 , n. 281. è stata disci plinata diver san1ente la valutazione dei titoli 11ei concorsi a }Josti di sanitari di1)e11denti dai Con1uni e dalle Province. Le 11orme di questo reg·o]an 1ie·n Lo ~ono state mollo discusse. "N e hann o tra llato Ca rapelle e Ianrdtti (Con1111ento d el nuovo ·r. l 1•• delle le·g~ i sa11itarie, Pto11La, 1934, pag. 69, Editore Pozz i); Pappalardo , \C?mmento .id,, _U..T.E.T. ! f>. 7:3); Biancorosso \cc i concorsi per l assunzion e del r1er son.ale sanitario n, Bologna 1~35 , pag:. 7f) e Cara1)ell e, (nel Diri 11 o Pub·bl1 co Sanitario 1835 , pag . 201 e 7 -t~)) . . . Recente m ente 11a p ubblicalo altro accura10 e brill a ute studio i 1 Co11 i~l iere di Stato PaplJalardo, rtella Rivis ta An1111inistrativa del Re. g no , 1936 , pag. 3.. . . cc Queste dispos1z1on1 -:- eg]~ pre:i1ette 11anno dato luo·go a clubb1 gravi da indurre a credere cl1e, almeno rt ella ]oro ~ ett e ra ~ e f?r:n1ulazione sarebbero pressochè inapp licabhlz. Jo non 110 e non vo o·]i o assum ermi il compit o di difendere il r egoJamento; vo·g:lio s.e~p1:ic.e ­ mente ten tar e di vedere se le dispos1z1on1 in esame, 1.nterpetrate secondo la l?ro lettera e. il loro spirito, possano ·~sse~·e . a p1)l1 cat~ sei:iza 1ncon,,e nienti o con m1nor1 inconven1e nt1 ». Probabiln1en te è diflìcil e r aggiun ger e questo scopo, sen za t1na interp r etazion e pruden ten1en te correttiva. E a n1in er ò. i11 altra !1ota . .q~esto d·e licato arg omento e dirò la m1a opinione. Ma sin da ora cr edo di poter a ffermar e la ne~essità di una revisio11e per evitare inconYer1ienti pra tici ch e i r11ezzi interpretativi, an cll e se usati con Jargh{)zza , n on potrebber o pr e• venire. 1

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Ig

Ricordiamo cr tatti i Sanit•ri l';ndi•pen••bile MENTORE:_

Nuovo Testo Unico delle Let~i Sanitarie <l> Riportiamo da « Il Foro Tributario », n .

12,

dicembre 1934:

0

1

( *J

La r resente rubrica è affidata all'avv .

010VANNI SELVAGGI.

(1 ) (( Completo e rragniflco comm~n · o alle leggi sanitarie coordi,

nate nel testo unico approvato con R. D. 27 luglio 1934, n. 1266 . e che è destinato ad inco,lrarc il sicuro favore d~gli studio~ · • è questo degli insigni giuristi on . Cat"apelle, Consigliere di Stato , e prof. /annitti-Piromallo, Con siglie f'e della Corte di Cassazione, autori di molte apprezzatissime pubblicazioni. Le questioni più scottanti vi sono affrontate e risolte, con sobrietà, ma con impeccabile precisione, attraverso continui richiami della più autorevole giurisprudenza. · Il volume, che è ris ultato di ben 720 pagine, ha anche iL pregio di essere edito in v este tipografica nitidissima » . Volume tascabile, di pagg. Xll-720. Prezzo : rilegato in tela L. 4 5 ; in brochure, L. 4 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico 1>, rispettivamente, sole L. 4 ~ dlegat >, e sole L. 3 6 in brochure . con spedizione franca da 'lorto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZ\ . Ufficio Postale Suv cursale diciotto, ROMA.

esercente in Cassazi one. con s. leg. del nostro periodico.

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[ANNO XLIII, NuM. 16]

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE . MEDICINA SOCIALE

Le disposizioni di legge })er combattere la lebbra. La leJ)lJra è, fortunatan1ente, una malattia molto rara nel nqstro paese; si calcola che ve ne siano solo poche ce11tinaia. di casi, in prevale~za importati dal Sud-America nell 'epoca i11 cui i figli d 'Italia erano costretti ad andare a cercar lavoro_ in ql1elle lontane contrade. Di tali casi alcuni sono disseminati spora.dica.men te, al I ri J:iu11iti in pochi e piccoli focolai, senza tender1za espansiva, localizzati a preferenza nel l\1ezzogiorno e nelle !'sole. Quantu11qne, in co11siderazio11e èlella scar sa rliffusione clella maJattia, non si possa attribuirle notev-ole i111portanza epide1niolog·ica nè demografica, pure il Governo Fascista 11011 ha trascurato di .combatterla con una serie di adeg uati provvedimentj. Inféltti, fino dal 1923, con Decreto ininisteriale ·del 12 settembre, fu rf'sa ob])liga.t oria la denunzi.a dei casi , anche sospetti, di lebbra , e in quell 'occas ione fu effetluato un cen sime11to dei lebbrosi e·si-s1enli e Jurono diran1ate istruzioni sulle misure dirette ad impedire la diffusione del contagio. SuccessiYamente, ì11 base alla legge 11 febbraio 1926 n. 272, lo Stato si assu1neva le spese di ricovero clei lebbrosi poveri affetti da. manifestazioni co11tagi_O$€, limilatamente al periodo di contagiosità, ed il l\1ini·stero clell 'Interno stipulava apposite conYenzio11i con gli ospedali comuni e colle cliniche der111osifilopatiche uniYersi1arie per l 'istituzione cli repartj per la cura di persone affette da 1nanifestnzioni contagiose di lebl)ra. Collo stesso provvedimento si stanziava una so111rna annua per la concessione di su ssidi s Latali per le spese r elative a provYe(lim·e ntj di profilassi e di cura della lebbra, per la is tituzione dei .reperti sopraindicati o di speciali luoghi di. rjcovero per lebbrosi, nonchè per le . pese che i Con111ni pote sero sostenere J>er l 'i ~olan1ent o e la cura a do111icilio di detti infer1r1 i. Ques le di spo·sizionj , riportate successivamente, negli articoli 286 a 290 del 1'esto Unico delle Leggi Sanitarie 27 lug lio 1934 n. 12G5, ha11no trovato pratica applicazione nell 'impianto di reparti ospitr.lieri e clinici e di lebbrosari, ecl a11che l1eJ ri covero, a carico ò.ello Stato, cli numerosi am1nala li , e si so110 dimos trate indubbiamente utili ad in1pedire La cliifu sio11e della i11al:i.l tia. Esse tut lavia presentaYano una lacl111:-i i111 portante , i11fatti i Iebhrosi , ch e, per la Junghi ssi1na durata della loro infer111i tà, 11on di rado so110 ~11::;offe.r e nti di qualsiasi n1h:;ura profilattica coercitiva e sopratut1o del ricoYero , 11on sempre si Jascia110 internare negli ospedali o vi rimangono il t empo 11ecessario alla g-uarigione delle 1nanifestazioni contagiose. Ques ta lacuna viene colmata d a t1n r ece11te provv~din1enlo legi Jativo, ispi1·a lo ad un superior e in leres e di tutela della salute pubblica, che d à facoltà llj procedere all 'ìsolan1enlo coattivo degli a111-

inalati di lebbra . Infa.tti il R. Decreto-legge 13 febbraio 1936 n. 356, che modifica l 'art. 286 del T. lJ . dalle Leggi Sanitarie, dispone testualmente ch e « l 'Autorità ·sanitaria che venga comunqu e a cocc noscenza di casi di lebbra con manifestazioni con« tagiose i11 a,tto deve disporre l 'isolarnen to degli « infermi nel modo che cred erà più opportuno e « fj11chè no11 sia scomparso og ni pericolo èli con« tagio, provvedendo di ufficio quando gli interes« $ali non otte1nperino alle disposizioni impartite. « Qualora per l 'isolarnento sia richiesto il ricovero, <' que.s1o deve 0ssere effettuato negli appositi re<< parti delle cliniche dermasifilopatiche o degli « ospedali com uni ». Tale nuova provvidenza completa ne] tnodo più e~icace gli ordinamenti legislativi diretti a co1nbattere la lebbra ed offre fondata speranza che in 11n prossimo :-ivvenire potremo veramente con siò erare la Jebbrd come una malattia esotica a so1niglianza di qua11to è già accaduto per il colera, per la pes LP. ed an che per il vaiuolo. A. FRANCHETTI.

CONCORSI. POSTI VACANTI. llR. Prefettu rr.

Sono banditi concor.si per mecHcL condolli nelle seguenti province: B.ERGAMO : per Nembro, Pontida , llon1an o L., Schilpario, Villongo (Credaro) ; scad. 31 inaggio. CALTANISSETTA, per Mazzarino ; scad . 31 maggio. . CAMPOBASSO, per Montaga110, S. Giuliano del Sannio; scad. 30 giugno. COSENZA, per Caloveto, Casale Bruzio , Civita, f'rascineto , S. Donato Ninea (2a cond.), Saracena, Villapiana, Rovito; scad. 31 maggio . FIRENZE, per Cerreto Guidi; scad. 31 maggio. l\1ANTOVA, per Roverbella, S. Giorgio di Mantova; scad. 31 maggio. MILANO, per Bovisio, Brembio , Cesano Mader110, Desio_, Mairago, ~1arcallu e ~lesero, Mil an o (3 posti), Sesto S. Giovanni, Sovico, 1'r ezzo sull '1\dda, Varedo. Scadenza ore 16 del 31 maggio . PARMA , per Compiano; proroga 31 n1aggio . PERUGIA, per Foligno (3 condotte), Gubbio (2 co11d0Lte), Perugia, Torgino · scnd . 31 1naggio. SALERi-..io, 3 condotte; scacl . 31 1naggio. Sllli~A, per Casale d 'Elsa , Cas lellina i11 Chia11 li , Mont~lcino, Montepulciar10, Sarteano; 8ra<I . 31 maggio. 'fERAl\10, per Ancorana, Cas leJli , Valle (;a leJlana, scad. 31 1naggio. 'l'ERNT, per Guardea; scad . 31 maggio. 'f oRINO, per con sorzio Formo C-an aYese-PraligJione, cons. Rivoli-Ros ta (2 condo1 te 1, 1'orino (4 co11dotte), Casalborge:ne, Carig nano, Lu erna c;.io,-a11ni, con s. Ou lx-Salberlrand; scad . 31 n1aggio. TRAPANI, per Marsala; srad. 31 n1aggio.


7.56

<< IL

POLICLINICO »

VERONA, per con·sor. Boscochiesanova-Grezzana, ~1onteforte d'Alpone; scad. 31 maggio. 1V. B . - ·L a Direzione Generale della Sanità Pubblica ha diramato una circolare ai Prefetti del Regno e Autorità assimilate, in data 21 febbraio u. s., per invitarli a fissare al 31 maggio p. v. la data di scadenza dei concorsi per sanitari condotti. Perciò per tutti i concorsi precedentemente annunziati e per quelli annunziati in questo numero è fissata la sc~enza suddetta; vien fatta eccezione per i concorsi delle province di Can1pobasso e di Catania, i quali scadono rispettivamente il 30 giugno e il 1° giugno. (Per notizie sugli stipendi, indennità ed alt re informazioni sui documenti ecc. ecc., chiedere j I bando di concorso alle rispettive RR. Prefetture, Ufficio del Medico Provinciale). DESIO (A-filano). Ospedale di Cirèolo. - Concorso al posto di medico primario . Età massima anni 45. $tipendio l,. 12.000 annue oltre l 'abitazione. I, 'Ospedale dispone di 230 letti e presta ·servizio ai 12 Comuni del Circolo Ospedaliero co11 u11a popolazione di oltre 80.000 abitanti. Scadenza ore secJici ùel giorno otto giugno 1936-XJV. LITTORIA. Mu;iicipio. --= Direttore del dispe11sario antivenereo comunale. Prorogato al 31 maggio. Chirurgo primario direLtore del Reparto traumatologia e ortop edia dell ' Ospedale Civile; L. 12.000 e 4 quinquenr1i dee., oltre L. 1100 serv. alt. e c.-v.; età li1Ytjle 50 a. TEkNI.

Congregaz. di Carità. -

NOMINE PROMOZION I E D ONORIFICENZE. Il prof. Francesco Giugr1i ch e n1 già aiuto e collaboratore del sen. prof. Gabbi, è stato destinato dal Ministero delle Colonie all 'Ospedale Regina Elena dell 'Asmara, come primario di medicina in quel] 'importante Ospedale. Co.11gratulazioni all'insigne clinico. Il premio Guido Banti, istituito presso l 'Università di Firenze per un lavoro di anatomia ed istologia patologiche, con speciale riguardo all 'eziologia e alla patogenesi, è stato conferito al prof. A. H. Roffo, di B'u enos Aires , per il suo studio: « Sviluppo del cancro per azione dei r aggi solari ». La commissione comprendeva i proff. B. De Vecchi , rettore dell'Università, presidente, F. Pentimalli, G. Rossi, F. Schupfer. ll prof. Roffo ha destinato l 'i1nporto del premio, in JJ. 5000, alla Lega italiana per la lotta contro il cancro, affinchè venga istituito un premio per un lavoro che tratti il tema: « ·L a radiobiologia n ell 'eziologia del cancro ». ll prof. sen. Riccardo Versari è nominato cavaliere di gran croce nell'Ordine dei ,SS. Maurizio e Lazza.r o. I proff. Silvestro Baglioni, S. E. Filippo Bottazzi e sen. Giacinto Viola sono nominati ufficiali n ello stesso Ordine. Come abbiamo annunziato, S. E. il Mini stro del1'Educazione Nazionale ha nominato alla carica di presidente dell 'Accademia delle Scienze Mediche e Nafurati e Fisico-Màtematiche di Ferrara, ìl prof. gr . uff. Gaetano Boschi, direttore dell 'Ospedale Psichiatrico di Ferrara; e a quella di vice presidente il prof. Gastone Lambertini,· di.rettore del1'Istituto di Anato1nia dell'Università di ;Ferrara .

[ANNO XLIII, Nul\>1. 16]:

Valenclosi della fa.collà conferitagli dallo Statuto. accademico, il presidente prof. floschi ha nominato alle altre cariche: con siglieri, il prof. cav. uff. Filippo Calzolari e il com1n. dott. Nerino Nenci; segretario il dott. Ferdinando Bariso11; vice segretario il dott. Luciano Limentani; cassiere-tesoriere il prof. Francesco Nassetti; bibliotecario il dott. cav. Armando Ciaccia. A sostituire il prof. K . Radonivjc nella direzione della C1ir1ica medica di Zagabria è s tato invitalo1 il prof. N. Jagic, direttore della ia. Clinica medicai di. Vienna , il quale 11a declinato l'offerta, pur dichiarando i suoi sen limen ti di fedeltà alla fa111i glia sl~va: L'invi Lo è sta Lo poi diretto al prof. IYan Hotter1, libero docen Le alla Facoltà di Za O'abria e· primario n ell 'cc Ospedale della Fondazio11; » della1 ·stessa ci LtiJ ; egli lo ha accettato.

NOT I Z IE

DIVER SE

Il convegno franco-italiano di medicina generale .. . Il 6 ~p.riJe hanno avuto luogo a Nizza le assise a.1 med1c111a generale franco-italiana, a cui parteciparono 220 medici italiani e 325 francesi. I lavori si sono svolti nel g.rande anfiteatro del Centro unive.I,"Sitario mediterraneo. All'inaugurazion~ l~ vasta a~la presentava un . aspetto impouent1ss11no, ~er 11 numero dei convenuti e p er le alte personalità della scienza 1nedica francese e itali~na, e pi~ ancora per lo spirito lali110 che h a dominato e che ha trasformato la riunione in una g randiosa indimenticabile m anifestazione i taJ.ofrancese . • Avevano inviato teleg r ammi di adesio11.e il nos tro . ambasci~tore a Parigi ~ molt~ altri. Fra i presenti erano il sen. Borletl1 , pres1de11te del Con1ilato Italia-Francia e il n ostro con·sole generale Cancellari. Grande merito di guesta imponente 1nanifestazione italofila va agli organizzatori francesi , le cui• rinnovate dichiarazioni di amore e di ammirazione per la nuova Italia fascista non ci hanno sorpresi e sono un altro indice che i] vero popolo di Francia, quello non legato a forze piì1 o meno occt1lte, è con noi. E i dirigenti francesi de] Comitato Italia-Francia e delle assise ce lo hanno manifesta lo in parecchi modi. Trd i vari ferventi discorsi accenniamo soIC1.m ente a quello del sig. Medecin , sindaco e dep11tato di Nizza, che dichiarò, applaudi ti'Ssimo, l 'in . . dissolubilità dell'unione franco-italiana e conferì a· nome del Governo il cavalierato della Leg·ion d 'Onore al prof. Luigi Zoia e al dott. Gerbi, presidente e segretario rispettivame11te delle assise itaJ.iane; a quello del prQf. .Carnot, che abbracciò il nostr0< presidente delle assise ; a <.1uelli dei merlici De Giovar1ni, D 'Oelmitz, Godl e~rski, Cunéo, Bezanço.11 e: altrì'; a quello del prof. Zoia; a quello del prof. Donati. I ]avori del convegno ·si so110 s,·ol li sul ten1a: cc Posturni r emoti di appendiriti croniche operate »; 1ra gl 'italiani parteciparono alla cl iscussione i proff .. QuareJli, Donati , Maiocchi e Solieri. Dopo la seduta , al banchetto che riunì ancora i convenutj , p arlarono il sen. Borlelti, che fu spesso· interrotto da prolungati e reiterati applau·si all 'inclirizzo del Duce; Madelin , presidente rl el Comita.t<> rt u1i a-Francia; Carnot ed altri numerosi.


ilANi o \ Llif, l\u J\-1. 16J

SEZIONE PRATICA

Nella ser a ta i con gressisti si recacrono a Mon Leiearlo per la serata di gala _al teatro del Casino. Il Cong·r esso h a inviato al Duce il seguente telegramma: « Il Congresso fran co-italiano · di medicina generale, riunitosi a Nizza sotto il patronato di S. E. ['Ambasciatore d'Italia, del Con1itato Italia-Francia e del Co111itato Fra11cia-Italia - alla presenza delle più e1ninenti at1torità inediche italiame e francesi ha proclamato, davanti alla numero·sa assemblea la su a profonda riconoscenza e la su a a1nmirazio11e per il grande Capo della Nazione italiana esprim.endo il suo ralleg r an1ento ed esaltando ' l 'oper a dei suoi ammirevoli soldati per le brillanti vittorie ch e l'armata della civiltà h a ottenut o ed ottiene definitivamente contro la barbarie e la schiavitù. Pro testa contro le inique sanzion.i tendenti a colpire un popolo nobile - degno della massima amn1irazione ed esempio insuperabile di disciplina e di progresso - ed augura di tutto cuore che le due Nazioni trovino finalmente la via per unirsi in completa ·solidarietà per il bene dei loro popoli e p er la felicit à n ella pace. - J ean Medecin, deput a to ; Louis Malin, Sindaco di Nizza ; senatore Bor. 1P.tti n . .. Ui~ altro telegramma è ·st&to inviato dal prof. (,uneo e dal dott. Martiny al Duce e ad A. Sarrau L, per au spicare la cessazione degli ostacoli attuali tra l 'Italia e la Francia.

3• Sessione delle '' Giornate Medicl1e di Parigi ,,. Cl Con1it ato pern1anente delle « Journées Médi-cales >l cli Parigi h a deciso di org·anizzare, in occas ione cl eIl 'Esposizione Interi1azio11ale del 1937, delle Giornate ch e ricordera11r10 , nelie loro linee genera1i, quelle delle due pri1nP. sessioni (1926 e 1929) e che riuniranno j meclici borghesi , militari di ter.r a e di mare, i far1nacis ti, i veterinari ed i biologi, fisici e chimici francesi e stranieri , con il patronato ed il concorso del Con1 itato di redazione della « Revue Médicale Française )> . Saranno pres iedt1te dal prof. Carnol; vice-pre-sidentj saranno . i medici ge11erali i spetlori Rouvillois e Morvan, i proff. Per.r ot, Goris, Leclainche e Nicolas; segr etario gener ale: dolt. Henri Godle\vski; segr etario generale aggiunto: dott. Pierre-Bourgeois. Il Comitato francese delle esposizioni ha voluto incaricarsi, co1ne per le sessior1i precedenti, del1'organizzazione delle esposizion i abituali e ne ha affidata la direzione al sig. J ean Fa11re. Le mattinate ·saranno con sacrate, secondo l a tradizione, alle dimostrazioni pratiche, organizzate neglj ospellali civili e in ili Lari, co1ne pure nelle scuole e isti1uti dj biologia , e ragg·rupperanno tutti i rami dell 'at lività medica. Le sedute del pomeriggio sar ai1no riservate allo s tudio pratico del seguente tenia: « Orn1oni e ter apeutica endocrina » (1° giorno: Ipofisi; 2° giorno: Ghiandole genitali ; 3° gio.r r10: Tiroidi , paratiroidi e surrenali; 4° giorno: Fegat o, pa11creas e timo). Le sedute del pomeriggio avranno luogo nel recinto del! 'Esposizione Inter11azionale, a prossimità degli stands ri·servati agli espositor i delle Giornate l\'Iediche. È stato preveduto un pi:og.ra.J11ma di feste brillan't i co111e quell e delle Giornate del 1926 e 1929. Questo programma sarà pubblicato ulteriormente . Le person e, studenti, medici, farmacisti , veterirtari e biologi, desiderose d'interessarsi alle Giornate Mediche di P arig·i .1 937. sono pregate d 'indirizzarsi al : Service cles J ot1rnées !viédic3Je : u Re\rtle Médicale Fra11çai e », 1 ', rue de VerneuiJ, Pa-

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ris. 7èi11e. ~uo~a :. 50 franchi; 30 franchi per i me1nbrt ~ella famiglia del congr essista e per gli stude11t1.

A.Itri congressi e convegni prossimi. Il 1° Congresso Internazionale delle Case di Cura e delle Clin~che d'Interesse . Privato avrà luogo a Budapest in sel teinbre. Le cart e d 'invito iara1tno ~ir:an1~Le agli interessati appena possibile. [ partec1pa11t1 al Congres·so sono prega~i fin d a ora a voler con1unicare i riassunti dei temi delle !?re eventuali co11ferenze al Comit a to d 'organizzaz1.o ne per ~~te~li rnettere sul! 'ordine del giorr10. I:1ngue .uff1cial1 sono: il francese, l'inglese, l 'ital1ano e il tedesco. Comitato d 'organizzazione: Casa di Cura, I sola Sta. Margherita, Margitsziget, Budapest. Per rispoi1dere al desiderio ma11ifestato da S. E. Bulbo, governator e della Libia, si è deliberat o cl1e l t 25a Riunione della Societ à Italiana per il Progresso delle Scienze si tenga a Tripoli nell 'autunno del corrente anno. Un Raduno medico-·sportivo si lerrà il. 5 agosto al Rifugio « C.:arlo Bonardi )), al Monle Maniva, in p1ovincia d i ·Brescia, col segu ente t erna generi co di relazione: « La m edicina e la chirurgia. relative allo s1Jort dello sci e all 'alpi11i sn10 di alta montagna ». 1'utti i medici vi possono partecipare invianilo la loro adesione al prof. E. Raverdino, corso Zanardelli 32, Brescia. • Cl Con vegno Regionale Lig ure Ai1titubercolare sarà in quest 'anno ospita lo dal1 a Città di La Spezia, nei gio.rni 30 e 31 m aggio. Tema Biologico: Attivi là tossiche e immuni zza~ ti dei bacilli tubercolari viYi e morti e dei loro filtrati tubercolari. Te1na Clini·co: Forme r apid e progressive e regressive di 1nalattie tubercolari . Te1na Cliiru rgico: La cura d elle osteoartriti tubercolari. Le comun icazioni Yanno a11nunziate al delegato regionale lJrof. G. Breccia, corso Podest à 5-3, Genova, inviando il titolo e il sunto , ch e dovrà essere pubblicato negli atti. Sarà tenuto un banchetto sociale e per parteciparvi e per e".entuale prenotazione di alberghi rivolgersi al Fiduciario provinciale prof. V. Pietroforte, via Chiodo 11, La Spezia. La ,Sezione Ligure sar à ben lieta se gli studiosi della regione e ~i altre regioni d 'Italia vorranno portare la loro adesione e partecipazione al Convegno Regionale. I Comuni Ligurf sono pregati a far si rappresentare. La Sezione. Emilia e Romagna della Federazione Italiana Nazionale Fascista per la lotta contro la tubercolosi terrà il suo Convegno regionale il 30-31 lTi aggio prossimo a Ferrara. ' terranno discu ssi i segu enti temi: 1) « Defjnizione dell 'attributo di tubercolotico ai fini della sua segnalazio1Le per la profilassi e l 'assi·stenza », relatore il dott. E. l\ficeli; 2) cc Il disciplinamento delle visite clispensarjali nella pratica attu azione », relatore il dolt. A. Ciaccia. Per informazioni rivolger si alla Segret eria della Sezione Emilia e Romag na, via Dante 6, Bologna. Ricordiamo che 1a 27a riu11ione della Società Roentgenologica tedesca si terrà dal 23 al 25 aprile a ' V1esbaden, nel Paulinen-Schlossch en. Segreterja: Rossplatz 12, Leipzig C 1, Germania.


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« IL POLICLINICO »

ll 2° Con gTesso inlerna z ionaJ e per lo s tudio delle radiazioni solari, t errestri e cosn1iche è indetto a La Malon (Hérault, Fra11cia) dal 15 al 17 luglio. Segreteria : rue Verdi 24, Nizza .

La Facoltà medica di Montpellier contro il 1'1inistro. Il Jninis lro francese dell 'educazione nazio11ale, con dispaccio del 22 febbraio scorso, informava il lleltore dell 'UniYersilà di l\fontpellier ch e, per ri·ponder e a un d esiderio 111anifestato dal Governo svcd e e, aveva dec iso <li cedere, allo s tesso, 22 volumi cl i manoscri Lti della r egi11a Cristina di Svezia., d eposi.lati presso la Facoltà di medicina. In cambio , veniva po·sta a disposizio11e della Facoltà la somma di 100.000 franchi, il cui r eddito poteva essere devoluto a ma11lenere uno studente svedese ir1 una qualsia"i delle Facoltà francesi. Il ministro fnceva notare i u10Livi d 'ordi11e internazionale che aYevano determina to la cessione; adduceva anche d elle giustifica zioni g·iuridiche, in quanto i volumi erano stati acquis ta li nel 1804, dal bibliotecario d ella Scuola di Medi cin a, prof. Prunelle, con i fonti i del tesoro pt1Lblico. 11 rettore dava co1nunicazione il 4 marzo d el dispaccio 1r1inist eriale al decano d ella Facoltà, e questi co11vocava il Con·siglio di Facoltà, ch e ad l1nani11tità, il 10 marzo, ha eleYato una formale protesta contro il ministro ed ha il1carica lo il deca110, ove sia n ecessario, di opporsi acl essa con i 1nezzi legali.

Un po' dovunquf'. La campagna a11Litubercolare va volgendo i con celere ritmo ; n e d ar emo le nolizie riassunti ve. I giornali hanno dato I1otizia da Gibuti che quasi tutti gl'infermieri inrligeni della Somalia inglese e del Chenia i qu ali faceva110 !)arte d elle missioni britanniche d ella Croce Ro·ssa 1n Etiopia, ha11no lasciato la .regione, dopo esservi ri1nasti per cinque n1 esi ; er ano in nu1nero di circa centocinquanta; a1cuni di essi hanno dicl1iarato che le tende della Croce Rossa serviYano agli a})j ini per la difesa co11 troaerea. 1

T giornali 11a11no <l a to notizia che la Croce Rossa

in glese ba abba11donato Gondar occupata dagli italian i ; il dott. Kell y, di rettore dell'ospedale, :ha espresso il suo ran1mari co p er esser si recato in Etiopia. Subjto dopo veniva ripri s tinala l 'a1nbulan za itali ana presso il nostro Con solato. I g ior11ali han110 ò a lo largh e notizi e sull 'allività u1nanita ria s piegata in A. O. dai m edici itaJian1 a favore <legli indige11i. l Tn a nota inYiata dall 'on. Suvich alla Segreteria del la Societ à <l elle Nazio11i , me tte in chiaro la perso11ali tà <lel sedicente dott. Bel au , cattura·t o sull '1\mJ)a Ar adain dall e Lru ppe i laliane. Accolto nell 'Ospedale ili Mas a u a egli dichiarò che Ja sua firma ad un a protes ta contro il bombardamento i Lrdiar10 d egli ospedali della Cr oce Rossa a Dessiè gli era l1 la e torta; poi a Ginevra ha affermato ch e anch e l a dichiarazione fatta a Massaua gli è s i ata e torta_ Risulta, tra 1'altro, che il suo nome e ffetliYO è Belof; ch e è disertore <lall 'Eser cito p olllcco; ch e è un Lruffat or e. La G ior11a la m edica di Mila110 , innest at a alla F'irrn interna zionale campion ari a, . . i t err à jl 25 a1)rile; r aduno a ore 9, a ll 'i11gre so principal e della Fi era (piazzale Giu lio Cesare).

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Si è tenuto a Ron1 a l ' 0 co11gresso nazionale di p sicologia, il quale ha aY11to dei riflessi a n c he nel ca1npo 1neclico. Ne dare1no un breve resoconto. J...a Società Pie111_011tese cli Chirurgia i è adt111ata l '~l ~e1111aio , sotto la presidenza del prof. L. Bobh10. ~0110 state fatt e comu11icazioni dai soci: Stropeni, A. \ .. Maggi , Biancal a na. La ;Socie~à Laziale di Os tetricia e Gi11ecologia si l· adu~ata ~I 6 n1 arzo, sotto la presiden za del prof. l'. Ga1fan11. Sono s la.t e fal t e com un i cazion i dai S?cì: E. Fronli celli, M. E. Rossi, B. 1\1. Cetro11i, V. _Donadio, O. _Margar_ucci, G. San11iranclro.

L 'Associazio11e l\1ed ica 'friestiua si è acluna1 a il 2! febbraio , il 6, il 20 e il 27 marzo, ·so l lo la prestcl~nza del prof. C. Ravas i11i, a5sistilo d al segrelar10 dott. G. Ilobba. 80110 state fatt e ron1unicazio11i. d a: S. Zucchi , Ge1n1na BarzHai, '\I. Goyer; B. F1ncl1erle, R. Moro, E. Olia1ii , A. cl e GrL.ogono; D. Lagro cino, P. Pacini ; P . lacc hia, E . Oliani, G. BattigellL \ ·:\rie co111unicazioni ono . tate accompagnate <la proiezio11i, presentazio ne cli IJezzi anatomici, }}resenta zione di m alati. Presso la Confederazio11e dei 1->rofession isti e deg li Artisti si è riunito il Direttorio Nazionale d el Si11dacato fascista dei veterinari. Il Direttorio 11a J)reso i11 esaine questioni inere11ti a1la CJssa d i n~sis le11za e previde11za sindacale, ai corsi di agg 1or11a1nento professionale, alla r ecente riforn1a degli insegnanti universilari di n1edicina Ye lerinarja, aJla difesa e<l all 'in cre1nento d el Jla trin1onio 1.ootecnico ecc. Sono stati co11Yerti I i in Jegge i due T{eg·i Decre ti 20 giugno 1935, nn. 1070 e 1071 , concer11enti il Rioròi11amento rlel Con siglio Superiore <lel1 <l Educazione Nazionale e Modifiche ed aggiorna111e11ti a 1 Tes to l Jnico delle Leggi s ulla l s lruzio11e superiore. Accogliendo la propo·sta di en1enòa1nenlo all 'arli colo 12', avanzata 11 ella di scu ssione al ,Senato del Regno (secluta 14 dicen1bre 1935), è soppr esso 1'u1limo comma d ell 'art . 12 <lei R. D. n. 1071, il quale stabilisce che « per 1 'a111n·1i::-sion e ai con cor si oc- • corre non aver superato 30 annj di età alla data di presentazione dell a dom.anda. Tale limite di età è prorogabile per un periodo u g11ale al servizio evcntual1nente prestato co111e aiuto o com e assistente ordinario, ·salve le llisposizioni gener ali per cui sono proroga ti i limiti di età ». Il Vice Segretario rlel Pari ito h a convocato a Palazzo Lil torio una Commi ssio11e· per I 'esame cleJ lra t la1nen lo :\]in1 entare da prescri ver si J)er Je colonie climatich e estive nell 'a11no XIV. Il prof. G. Pe tra.ignani, direttore gen erale della Snnità Pubblica, ha lenuto alla Scuola di Applicazione di Sa11ità 1Vlili1are una conferenza sul tema: « L 'anafilassi ne11 'immunità >>. A 1'rie3te, n ella se<le della Società Adriatica di Sc ien ze Naturali , il prof. P . GalJ , direttore del] 'Osped ale Regina Elena, h a t enuto una confer en za sull '« Ico11ografia del taglio cesareo ». Col 25 febbraio è anda ta i11 Yigore nel] 'l:ngh e ri a 1a nuoYa legge concernen le la caniera n1edica. Viene is lituila una, Can1era nazional e, cui sono collegate otto camere r egio11ali ; i terri lori son o calcolati in modo che il nun-iero cl egl i inscritti sia approssimalivamenle di ni ille per c iascuno. fatta eccezione v er la cam era dj Ducl ap e I, in rt1 i il nu1nero è pii1 elevato .


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SEZIONE PRATI CA

RASSEGNA DELLA STAMP-4 ~MEUIGA.

i è sp e11 ta in ques ti giorni la

Dotta. Prora. CARMELITA. CA.SAGRA.NDI ROSSI ccn sorte del prof. Onno CASACRANDI. Laureata i11 scienze naturali ed in m edicin a li b_era. flocen~e i11 ig ie11e, la scia nu111erose J)ubblicaz1.on i (sp ecialmente n el campo della paras itolog1a. e dell.a ba.l teriologia): i!l ~ui la solida preparai1one b1olog1ca e DBJlural1st1ca forn1a un a base sicura per le varie applicazioni. Fra i Suoi lavori originali , sono sp ecialu1en te deg11i di 1ne11zio11e quelli s ulla di111ostrazione della 1os·~ i ci Là delle spor e di u11 Actinornyces (osser vazion e unica 11ella le tl era lura) e ~u]la scoperta clell3 « anatossina te tanica », che affatto recente1n ente b n trovato la sua ap1Jlicazione pra licat. .1\ YeYa ancl1e allo studi o l 'analos ina botulinica. Ai1i1na ferYe11 te di italie11a, no11 aYeva ]i1nitala la Su a altiYilà nel cl1it1so ca1npo del labora torio, portando la le11acia ii1flcssibile della Sua volontà ed il Suo ardent e entusias1no n egli ospedaletti da carn po durante la grande guerra, rloYe fu infermiera volon lari a e 111edico della C. R. I ., i1 ell a fonrlJizion e clel 1)ri1no Fascio fen1minile padovano - n el 1920 - e dell a colonia eli oter apica di CamJJO S. Ma.rlino. Organizzò, u eJ 1924, 1'offerta sin1Lolica del Comando ai i\ IHr e .. r ia1li cl 'Italia, Diaz e Cadorna. Eré:• insig11 i ta della rne<l aglia d 'argento dei benemeriti d ella Salute pl1bblica-, della m edagìid d 'argento della C. R. I. , della medaglia delle Faticl1e di guerra, del BreYelto clelJa l\tl arcia su Ro1na. i\ 1 prof. Ca agr andi ch e lJerde in Lei la cara comr-agn:> d elJ<l vii (\ e la preziosa collaboratrice ed é.l nilnatrice: le n o.. tre pit1 sentite co11doglian ze. 1

Si è spento a PaYj a, in e tà di 58 a1111i, i1 prof. T1' LLJO G.\YDA, ordi nario di fi siologia ed incaricato di cl1ilnica fi siologica e di chin1ica fi sica jn quella U u i ,·er si tà. ato a Ro1na, si educò a Torino: fu allie\"O di 1\1osso <· cli Herli tzka. Nel 1925 era stato J1 on1ina·to ti tolare della ca ttedra di fisiologia di Cagliari; passò poi a Bari e nel 1927 a Pavia. No te so110 le sue ricercl1e , ulla fi siologia degli organi sopravviventi , sul] 'elettrofi siologia, sl1lla tern1ogenesi n e11 'or gani-. s1no, sul rica mbio i1ei sin goli orga11i. In1 ellig-enza superiore, aYreJ)be potuto rendere an cor a n1o]to fl lla cattedra e alla scien za. \l fra tello \ 'irg i11io, d irettore del « Giornale cl 'Jlalia», ecl a lutti i co11g iun li « Il Policl inico» e8JJrin1e -e11ti le profonde conflog·]i an ze. L. P.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni co lpiti e numer0

dei casi (jra parentesi).

Denu11zie dal 9 n1arzo al 15 n1arzo 1936: ~1or­ hi Ila 320 \2086) ; ScarJat li11a 141 (310) ; Pertosse 110 (3 -:")J ; Varicell a 133 l355) ; ' iaiuolo e YAi t1oloide (-1; Febbre tifo id ea 108 ll53); Infezioni paratificb e 19 (20); Febbre onòula1.:_l1e 40 (47) ; Dis enteria 6 (6) ; Difterite e crou1J 260 (430) ; )le11ingite cerebro-spinale epide111ica 19 (19) ; Poli o111ielite anteriore act1t n 9 (10) : Encefal il e letargica 3 (3) ; t\nchiloslomiasi 5 , - ; Rahhi n : inorsicature di ani in ali rabbici o ~ospe t ti 45 ( 53) , <licl1iarata - (- · : Pus tola n1aligna 3 , 4 ,: Fehbre puerperale 29 (30 .

,"\-Jiner va l' led. , 28 gen. -

L. CoNuonELLL PneuG. FERR,\HI e F . f En-

r110-1nedia·stino artificiale. HONI. Tempo di circolo e pressio11e Yer1o:;a. J oa rn. A. Af. A., 18 ge11. -- H . C. HAGEno~ c e al. lnsulalo tli prolamina. - .l . \ 1 . KL Al Tu .En . 'f erHpia febbrile della 111icosi fu11goi<le. N alritio·1i, 4. - Nu111ero sulla pra li ca cl e i r e(ji 1n i ali1nentari. e 1lnn. di Ost. e Gin,., 31 gen. -- O. MACCHIAnULo. Rapporti lra ipofi si e mau11nell a. - F . l\I ATT.\ CE. 1\1ne11orrea e or111onolera pia . Paris Nléd., 8 feb. - (i. CARHIÈHE . Proti<1 e111ia degli ipert esi. J ourn . l~tféd. Franç. , gen. - Nun1er o su11 ·e ~ plo­ raz. funzionale dei r eni. J ourn. d e Ì\lf éd. d e Ror <leaur, 30 gen . \u 1nero sull 'idrologia . .Tourn. de Méd. de L yon, 20 gcn . -

J.

P\YOT

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IL POLIC\LINICO »

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[ANNO XLIII, Nul\r. 16)

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C. ScHILLIXG.

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Indice alfabetico per materie. Aninsulina . . . . . . . . . . . . . Pag. 750 )) 747 'Batteri anaerobi : colt ura . . . . . . . . Batteri: con ser vazion e delle vari anti . )) 747 Baitteriuria con particolare rigu ard o agli effetti della tonsillecLornia . . . . . . . )) 719 -Ribliogr afia . . . . . . . . . . . . . . . . 742, 743 rCalcoli reno-ureterali: diag r1osi d iffer . r adiologica . . . . . . . . . . . . . )) 750 ·Concorsi pubblici

. . . . . . . . . . . .

Difterite: an atossina batterica . . . . . . Dislrofia muscolare progressiva : t erapia pancr e3,tica . . . . . . . . . . . . . . . Dolicocolo11: Lrattamento cl1ir urg ico . . "R1T1bolec totrJia del! 'arteria polmon. . . . :Emorrag ie gastrich e gravi con secutive ad i11terventi sullo sch eletro . . . Errori in m edicina . . . . . . . • Etiopia: n1edici pionieri . . . Etiopia: servizi sanitari . . . . . . . . Febbre columben se . . . . . . Fega to: esar11e funzionale con la ·santon1 na . . . . . . . . . . . . · . . · · · -11eo cl n uva . . . . . . . . . . . . . . . ·Infarto Dcu1ci <le) miocardio: si11t o1n i cerebra Li . . • • . • • • • • • • • • • • •

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Ipertiroidismo : ricerch e n t10' e . . . . . Itter o n ei diabetic i . . . . . . . . . . . L ebbra: disposizioni di legge [Jer combatt er e la - . . . . . . . . . . . . . . .

Morbo di Bang: diffusione, cliagn osi e terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . P11eumotorace opaco: J)a togenesi ed evo-

luz ione . . . . . . . . . . . . . . . . . Pressio11e endocranica: azion e delle soluzioni ipertonich e . . . . . . . . . Retto-sig 111oidite emorragica da B. di l\1organ; autovaccinoterapia . . . . . . Reumatismi cronici e paratiroidec lon1ia Sapore e costitu zione chin1ica . . . . . . Sifilide e tubercolosi pol111011are: associazione . . . . . . . . . . . . . . . . Sindrome di Volkmann . . . . . . . . . Stomaco: a.s petto della ling u a n e!J a diagnostica fun zio11ale . . . . . . . . . . Stom aco: cancro inoperabile: nuova operazione palliativa . . . . . . . . . . . Sto1naco: r esezion e per ulcera . ... 1·umore d ell 'ipofi·si in acron1egalj ci: inlerven to . . . . . . . . . . . . . . Ulcera gastro-duodenale: terapia . .

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lav ori pubblicati nel Policlinico se non .aut.1riztazione scritta dalla

reà.~zione.

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t vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. l•RuaoN1, Red. capo. •

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Roma - Stab. Tipo-Lit. Arrnani di M. Courrier .


ANNf• XLIII

- Num. 17

Roma, 27 Aprile 1936 - XIV

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIO~E R EDATTORE C APO: PROF.

.J:>~ATICA

CESARE-- FRUGONJ

Clinico Medic o di Roma

ABBONAMENTI ANNITT: 1° GENNAI O - 31 DI CEMBRE Sinaoli : Italia Estero Cumulativi: <1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 12 ) ALLE DUE eEZI\JNI (pratica e m edica) . (1-a) ALLA SOLA ~EZIONE MEDICA {1m ensile) . L. 50 - L. 60 (3) ALLE DUE ~EZIONr (·pratica e chirurgica) <1-b) ALLA SOLA SEZt.ONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 (4) Al.LE TRE SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

Un numero separato della SEZIONE M11:n1cA o della CHIRURGICA L. 6; della

PBATIC~

Italia L 100 L 100 L. 125

Estero I L. l~l) : L 150 : L. l~

L. 3,50

SOMMARIO. ~o te

e contributi: V. de Antoni: Autovaiccinoteraipia endovenosa nella sepsi stafilococcica. osservazioni cliniche : G. C. Bianch i: Stt un caso di cheratosi del glande. S unti e rassegne : ORGANI DIGERBNTI : F. Benciolini e G. Dalla Torre: Faringe e gastr-0patie. - F. Moutier: La gaetrite precancerosa - A. Pirera: Le gastriti allergiche. - Gaterleben: La poliposi del tenue. MISCELLA~EA : H. Bottenberg : Le indicazioni del sanguisugio. - }i{. Gilles,p ,i e : L'ipocloridria nell'as·ma. .Diva gazioni : La medicina e la musica. c enni bi1bli·o grafici. Accademie, Società Medi ohe, Congressi : JTi. Seduta della Società Italiana di Eh:natvlogia. - R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Contributo all'etiologia della necrosi •pancreatica acuta. - Infiammazione acuta del pancreas. - Adenoma cistico del .paincreas e .pancreatite acuta. - Forma di-

NOTE E CONTRIBUTI JSTITUTO DELLA R.

DI CLINICA MEDICA UNIVERSITÀ

Direttore: Prof.

DI ROMA.

C . FRUGONI .

.!ntovaccinoter apia endovenosa nella sepsi stafilococcica. Dott.

VITTORIO

DE

ANTONI ,

assist. e docente.

Nello scorso anno colastico so110 · capitati in os~ervazione n elle cor sie della Clinica tre c asi di epsi stafilococcica doc111nenta ti dall 'etiolog ia, da] decorso classican1e11te metastatico, ed in fi11e dall 'e1nocul tura in ciascuno dei casi ripetutar11ente po itiva per lo stafilococco aureo . ·C ome di norma i11 questa malattia si ebbe lu11go e, p ecie in due d ei malati , disperante decor o, con in1pronta di e- trema graviLà di i11ale : i11 tutti e tre pe rò con esito finale in g·uarigio11e . Dato tale felice risultato in u11 tipo di sep i comune1ne11te di prognosi fra le

sfagica d el cancro del pancreas . - Carcinon::a del le isole di Lange:Nlans con ipoglicemia sintom:ttica. Litiasi [panoreatica; diagnosi differenziale con la calicolosi .renale. - Diaignostica delle lesioni pancreatiche. - TERAPIA : Il •trattrumento delle anemie. - I l veleno del serpente tiigrino dell'Australia nella cura delle emorragie acceesilbili. - SEMEIOTICA : Dolore pe!'sistente .alla spa.lla consecutivo ad infarto del miocardio. - TECN ICA DI LABORATORIO: Determinazione della coagulabilità del tplasma san•g ui.gno con la cell ula fotoelettrica . - POSTA DEGLI ABBONATI. - RILIEV I E PR > POSTE. - VARIA. Nella vita profe:sionale : Amministrazione sanitar ia. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorifice nze. Nostre corrispondenze : Da Ferrara. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice al fabetico per materie.

più severe , intendo in quesla nota di segnalare la terapia seguita, pur no·n potendo logicamente sperare ch e essa , sen1pre, in ogni caso , possa così bene servir e co1ne in quelli cl1e riporto. ~ intanto da tener pre ente che in tutti e tre i miei malati si trattava di for1na ch e per in11)ron ta clin ica, decorso, ]ocalizzazio11i metastatich e econdarie, è da classifi care fra le sepsi subac ute. Ben poco credo i a,rr·ebbe potuto sperare anche dalla terapia autovaccinica, con1e del resto da qualsiasi altra terapia , i11 forme acute , ipertossich e, nelle quali mancano di ... olito anch e, probabilmente per la rapidità d ello svolgimento, apparenti localizzazioni all 'infuori del foco laio prin1ario. :È ancl1e da segnalare ch e in tutti e tre i casi in c-ame l 'autovaccino endovenoso non è tato l 'unica terapia praticata. Oltre che n1 edicazio11e .. intomatica, ad esso è stato acco1>piato (ed in d11e casi è . . t ato an zi di parere11i g iorni preceduto • ch emioterapia, in un caso protei11ol era1)ia. Tel


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P OLI CLl.N JCO

terzo caso è preceduta al vaccino una breve serie di iniezio11i ei1dove11ose di alcool. Se si può an1n1etter e, co111e cr edo , cl1e il buo11 esito 11ei casi in questione sia in gran parle al111e110 conseguenza delle cure tatLe e no11 dovulo solo a p arl.icolare r e iste11za i11di.,·iduale (il Len1ierre calcola un ta o di mort<ilità del 95 % in c1uesLa 111alattia), per i)r eced e11Li esperienze 11egative b en poco o nullo benefico influenzam ento ~ u1 decorso credo di poter attribuire a que Le altre t era1)ie eseguite. A riprova di ciò il fa tto ch e in due dei ir1alali le allre c ure era11 0 già tale s perin1cnta te prim a di iniziare la Lera11ia vaccinale, i1el prin10 anzi per p.a reccl1ie setti111an e, a i ... te11do non ostante e se ad u.n costant e e prorrre . . i,ro i>eggiora111e11to della malattia. In que to m alato il vacci110 i è app u11to iniettalo com e tenLat iYo estren10, dopo ch e tutte le altre cure sernb·r avano aver falliLo .allo scopo . 1

OssgRvA z10NE I. - G. Bru110, <li a1111j 27. Operaio, di f a1n.ig lia an a, d i abil1Hiini di vita corr e lte. Se i togl~e una bron chite sofferta due anni fa, se1nbra ahb ta goduta per lo p as alo sen1pre buo11a salut e . .Sp osato da ci11que an.ni, la m oglie ha avute lre gr avidanze a lern1in e, n e un aborto. In condi zioni di sal11 le o t ti1na circa un ine-se prin1 a del su o ing r esso i11 Cli11ica 11otò la co111parsa di un p rimo foruncolo all 'avan1braccio sinis tro. Curalo con impacchi cal<loumidi , questo d opo qun.lcl1e g iorno si a priva sp o11 la11 ean1ente con fu o1 i11sci ta di poco pus g iallo cremoso. Intanto due é1 l tri forun coli con1parivano alla r egio11e zin gon1a tica ecl alla r eg·io11e rn a toid ea sinistre. E si foruncoli se111br avan o volge re a gu arigion.e, quando dopo 11n a d ecina di g iorni l 'aYan1braccio sini lro co11 riacerbazione d el processo suppura livo si face,·a n o leYolm ente t umefat to e dolenle. A questo periodo dj lempo rj sale l'attuale 111 a]a ltia. Con la riacu I izza1. ion e del foru11colo all ·avambraccio, con t n1 Yiolen lo dol or e con1par so q ua lcb e gior110 d opo aJla cbie11a in corrispo11<lenza d ella r egion e d or:ll e ( Lulti i movime11Li eran o jn11)edi li d al dolore: la palpazio11e d elle 111 a·sse 1nuscolari <lolentissi1n a) inizia febbr3 a tipo con ti nuo remitte11te, sembra 11 on preceduta da brivido , accompagnal a e più a11corn seguita n ella d eferYe ce11za d a profusa u d or azio11e. Non cefa lea iniziale. Obl)ie ltiva111enle, alla ua e11tr a la i11 Cli11ica, il in al a lo presenta condizioni ge11erali di scre le, sen·orio 1)erò torpido, (lSpetto tos i co. 011 ril ievi p a ri i colar i sui diversi organi ed apparati. I fo run coli iniziali ono ormai cicalrizzat i. Il p olso è freque11le, n1olle, ipoteso. La pressione ar teriosa l\1n. 65, 1'1x 110. L'esam e delle orin e, le sieroreazjoni per lue, le sier oagglulinazio11i p er tifo, paratifi, m eli len se, i ·esam e rad iologico d ella colonna vertebrale dor ale, sono n egative. A11 'esarne emocrom oci1om e lri co a nem ia òi I11octico graò o a tipo second ario, lieve l eu cocitosi n eutrofila (leucociti 12.000 con 81 % di polinucleati n eulrofiU ). Nelle settin1an e segu enti ·si assist erà ad una progr essiva an emizzazione; il num er o d ci leucociti e forn1ula rin1arranno pressoch è inYari ati. L 'em oc11llura è p o-

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si li va p e r lo stafilococro aureo. llipc luta e co11l~·~lla la la posi1iYi là di essa, s i i11i1ia la cura sp ec1f1ca con \'acci n o s tafilococcico polivale nte d el co1n1ncrcio JJer via in tra1nu scolare. La r eazione sia loca~e ch e gen eral e da vaccino è pre soch è nul la: <ts·sa1 scar sa an cl1c al] 'i11iezione di 2 n1iliardi di grr1ni ..Non ?cce1111i a 1~1igliorar11en l o. Nei giorni ~eg· uei:i L1 a nzi la m alati 1a ra·p id a1nenl e peggiora: 11 p az1e11te, t or1nenl a lo da viole11te cefalee, suciora11te, con bocca e labbra f ulig i11ose, <li aspelto profonclamen te in to ::iica lo, irrequie to, ubdeliranle,. è scosso da febbri violente a tipo continuo re1n1llenle, 11r~ced. ule da brivido e seguile <l a }Jrofu se sudo raz1on t. L 'allc1.za d ella c11rva Lermica rlo n si 1nantie11c co·s ta11 le ed u guale i1ei vari o-jorrti: a periodi di qualch e giorno s i h an110 os~il la­ zioni i1elle punlat e in as ime, sorpassa11do queste a volte i 40' , n o11 arriva11rl o al tre vol Le a 39°. La fu11zio11e circolator ia si J'a J)i\1 fi acca, con pol sv n1olle, fr equente; la pression e t1lteriormente si ab b assa (Mn. 55, Mx. 100). All ::t ba·~e p ol1no11 ar e rle. lra co1npare un focolaio cli hroncopol1non ite ch e r apida rnenLe si es l end e. Al dorso u11 Ilem1non f::. ~up.e~fi cial e ch e vi~11P rt1ra to local111ente preYia 1nc1s1011e e dren agg10. Le orin e si fanno torbide co11 tracce cii al bu1n i11a o sangu e all 'esame chi: ~jco: .11~1neros~ e111 azie, leu cociti , e qualche cil111d ro Jal1n o all esa111c inicroscopico cl el sedimento. Fra I Lanto, ol lre a terapia sin to111 a lica, Yenivano pra li~a te iniezioni g iornaliere di ·septojod (cc. 10} per Y1a end 0Ye11osa, con ti11uale per pit1 di un mese ; p er qualch e giorno an ch e di urotropina (sospese poi per le condizioni renali). Si 1cnta inol tre la vaccin azion e con au lovacc i110 p er Yia i11lr.'.l.muscolare. Il risulta t o u g u alme11te se111 lJra nullo. Dopo più di un i11c e di d egc11za, i11 co11dizioni a~sai gravi, si ini z~a l a a u loYaccinotcrapia end oYcn osa. Da le le <:ondjzioni ge11er alJ , si incomin cja co11 l 'i11ielt are u11a picr)]a do e di as·saggio (1 milion e di germi). La r eazio11e ge11er ale sen1b1·a presenle e discretamente inlcn sa: si ha qualch e brivido acco1npagna lo da riacerhazione della cefalea, e la t e111per atura ch e nel g iorno precede11te aveva rn ggiunlo un massimo di 37(\,5 (di p oco avendo sorpassat o t ale cifra anche n ei gior11i innnediata111e11te precedenti) t occa i 38°,5 (Yedi g r afica) . Il gior110 d opo co11 brividi e sudori si hanno 3 punla le fe})brili ucces·siYe, di cui l 'ullin1 a quasi a 41°. A di st anza di 6 g iorni i r ipete il vaccin o porlancl o la dose a 2 1nilioni. i ha pure reazione con temp era l ura superiore d i un g rado a quella del giorno preced e11le. Le condi zio11i locali (polmone, rene, fle1nn1011e d el dorso) sembra ch e l ievemente migliori110. A tre g iorni di d ista11za si iniettano 4 in ilioni di g-ermi. Anch e ques la Yolta si ha pure buo11a r eazion e febbrile. Da allora il vacci110 ven 11e p eriodican1enle iniettalo con inter Yallo di 2 g iorni per ]e pri rne i1ove in iezio11i , ad jntervalli g radatarn ente più lunghi poi, inan o a mano ch e il 1nalat·o migliorava. Le dosi andarono gradata1nenle aumenlanrlo. fino a raggiunger e i 100 milioni di germi p er singola ini ezione. Bencliè la reazion e febbrile d o po le prime iniezioni andasse ·sce1nand o d 'inten sità e fosse a volte an ch e nulla, non si è cr eduto di aumentare le dosi di germi L:On pii1 grandi scalil1i , d a le le condi zion i di grand e debolezza del n1ala to, t ali d a r ender dubbi a l a sua possibilità di resis le11za ad t1na even luale viol e11ta r eazion e d a vaccino. Così proced endo if paziente va lentamente, m a con s icura progression e migljorando, l a febbre a poco a poco ced e


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XLill , \cJ\1. 17]

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EZl ONE Pll.\TICA


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JL POLfCLI NI CO

1>c r lisi, e d op o quallro m esi e venti g iorni di d eg en za il p azjente esce g·u a rito. OssERVA ZIO~ E

II . - C. Ferna11d o, <li anni 36. I1npieg a lp, di abitudini di vita correlle. Nella farr1ig lia u11a sorella 1norta molt i anni fa di tuberco lo·si 1)oln1on ar e . Altri quattro frat elli sono sani. Di robus la costituzione, b a g oduto p er lo passato .se1npre di buona salute. Unici disturbi un anno e l11ezzo fa, plurimi foruncoli alle r egioni g lu lee, foruncoli'. apertisi sp o11tan ean1ente e ripetutisi p er ,un paio 'éli 111esi a più riprase. Tre inesi e inezzo pri1na d el su o ricover o in -Clinica, sempre in corri s1)oncleu za di una r egione g lulea, co1nparsa di nuovi foru1tcoli, c h e conflui:scono a fo rmar e una lar g a lesione suppurat iva a tipo di favo. Inizia allor a febbre, a tipo continuo r em i llenle, non preceduta d a brividi, acco1n p ag nata n ella d efervescen za d a sudori ll On Inolto profusi . Inta nto il favo, cura to con i1npacchi, cica trizza, e di p oi , fino al rjcover o in Clinica, n essu11a al lra lesion e superfi ciale è compar sa. Dé) quel t e n1po però la febbre è sempre p er sistita a 1ipo co ntinuo re mittente, a volte intermittente . L ·anda m ento d ella curva t ermica è s ta to i11 questi 1r e m e·si e n1ezzo a g r a11di ond a te. Ad og ni periodo '1 i n1àggior febbre 11a11no fatto sempre riscontro 1t1anifes lazioni a cari co d ell 1appar at o r espirat orio, a Lipo di ~ocolai di bronc.o-polmonite mig r ante : prin1a alla b ase d estra, p oi al lobo superiore si11istro, p oi alla b ase sinistra , accon1pagn at a sem])ra quest ' ultim a da complicazione pleurica omola lc1ale . Qu alch e settiinan a pri111a di entrar e in Cli11ica , cl 'impr·ovviso il m alato ve11n e colto d a violer1li d o lori addominali, preval e11temente a sed e p eriomb elicale, con irradiazion e alla fos·sa iliaca d estra, m eteorisn10 di g rado n ot evole, vomito e con ati di vomito, saltuariam ente s ing hiozzo. I curanti n on s i espressero allora con sicurezza sulla etiologia d el m ale, pur escludendo secondo drposizione d el l)aziente, una p eritonite ver a e prop ria. Tali (lolori in poci g iorni si at t enuarono e più non ricom p arver o così acuti , pur accu sando il rnalato ogni t anto dolori addon1inali vaghi . Complessivamente il p aziente alla su a entrata ir1. Clinica è febbricitanle cla circa tre m esi e in ezzo, è di asp e tto soffer ente, dimagrito, p allido, d efedato , t ossicoloso, co11 abbondante escr eat o mucopuru lento . Alla r egione m a m1naria sinistra subi lo so l lo all 'areola, presenta un piccolo foruncolo suppurante, da poco compar so e ch e con cura locale ir1 p ochi g iorni cicatri zzer à. Il polso è r1 lmico , molle, piccolo , normoteso (Mn . 80, l\'[x . 128), null a di particolar e al cu or e. Al_lob o polmo1,ar e infer ior e ·sinistro focolaio di bron cop olmo11ite . Alla p er cu ssione b ase p olmonare inferior e sinistra immobile. Più in basso d el focolaio di b ron copolmonite si eviden zia una sottile stri eia di ottu·sità a tipo pleurico . Alla b ase destra n elle profonde inspirazioni si ascolta110 d ei gruppet ti di piccoli r antoli . L 'addom e è t r at tabile, indol ente, il fegato in grandit o (in alto alla V cos t a, in b asso sp or ge cj rea m ezz0 ce11timetro , a marg ine liscio, aument:1to di con sistenza, poco d olente alla palpazion e). Le sier or eazioni p er lue, le ieroagglutinazion i p er t ifo, p aratifi , m elilen se sono n egative .. La g licemia è di 1,09 %o . L 'esam e d ell 'escr eat o r 1pet u to è negatiYo p er il b. d i Koch . All 'esam e en10c1on1oc-it o tnetrico m odica an emia di tipo secondat in con lel1cocitosi (leu cociti 13.500). F or m ula l eu-

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l ANNO

\LIII,

Nu~L

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cocita r ia n or111ale. Le o ri11 e .. 0110 di 11or111ale qua11lilà n elle 24 ore, torbide, presen la n o Lracce evidei1ti di al bun1ina e san g u e a11 ·esa111e chimico, 11u111e rosi lE!u cocili e scarse e n1azie n el ·sedimento all 'esa111e 111icr oscopico . L 'e1nocul l ura è replicat a1nen te e conlrollataµn en te p ositiva per lo s t afilococco a ureo. .Kei J)rin1i g iorni di d ege11za ol tr e a cardiociuetjci e sed ativi n e vrosi , si jnietta110 quoticlianan1ente cc. 10 di seploiocl e11d ove n a, e si son1111inistrano p er b occa g r . 1,5 di Cal.tsy th . La curYa termica a tipo continuo re111 il le11le t occa per q,u alch e t e1npo m assimi quot idi a ni di 39 ed oltre, scende p oi 1)er stabilizzar~ i u n1 a imi di 37°,5 o di p oco superiori . Intanto, 111entre la localizzazione p oln1onare migliora, si fann o sempre più evide nti i segni di un versan1e11to pleurico si11i slro. L 'en1ocultura è se111pr e positiYa. Da te Je condizioni gen e rali discr e te, il coincid ente 1)eriodo di r emi sion e febbrile, si inizia la ter ap ia endoven osa con autovaccino a rlose m olto 111aggiore ch e n el ca-so g ià d e cr itto. Ad u11a pri1na ini ezione di 20 n1ilioni di germi, preceduta di un g iorno d a una }Jiccola iniezio11e di assagg io, segu e inten sa reazion e (puntat a febbrile d i quasi dlte gr acli superior e all a i11assima t emperatura del g iorno prececlente) acro111pagn a la d a violf nti rt olori al} 'ipocondrio d e t1 0 a tipo di ep atalg ia, t ali d a richied e re l 'u so di p an topon per os. Co11 i11 ler valli di due giorn i fra l 'una e 1'altra ven gon o pra t ica le altre tre i11iezioni en clovenose di vaccino fino a raggiunge re nell 'ultima la dose di 80 n1ilioni di ger1ni. Ciascu11a i11iezion e è stata seguita d a r eazione ter111ica ed e pa t J lg ia co111e l a win1a; ina di g rado sempre pii1 ·~ carso. Il gior~o precede nte a qt1ello in cu i fu J)r aticat a 1'ulti ma, il 111alato er a apire ttico; il g iorn o d e l vaccino, qualch e or a d opo l ·iniezion e, toccò u n massimo di 37°, 7 ; ebbe puntat a a 37°,4 il g ior no su ccessivo ; di poi s tabile apir essia. D a 11o ta re ch e oltr13 a l rialzo t ermico segu e11te co111e reazion e in1n1ediata a qualche or a d op o l 'iniezio11e, ogn i volta an cl1e 11el g iorno su ccessivo si è n otat a una l em:µer a tura a })rusca elevazione; a puntat a ])i fid a, con n1assimo ·superior e agli u suali , cli tipo a n alogo a quello osservato qualch e volta a n ch e n el prilno raso g ià d e·scri1 to. Su lal e fa l to ritorner ò pit1 ava nti. Dop o la I'i iniezion e, sosp e a la via endoven osa, i11 amn1 alat o apirettico, la vaccinazione venne an cor a proseg·uita a tilolo prurlen ziale . p er qualche g iorno, p er via intran111scolar e. Venne u sat a tale via ancl1e p e r la opposizion e d el m alato a lasciar si vaccinare endo vena cau·sa il m alesser e ed iJ d olor r in sed e ep atica ch e og11una d elle prececlenti c· ndovenose g li aveYa proct1rati. Co .. ì iniel Ia to il vaccino n on died e più alcuna r eazion e. Il ver sam ento pleurico sinistro aumenta Lo di quantità n ei primi g iorni di degen za in Clinica, sen za però m ai r aggiunger e un g r ad o elevat o, si riassorbì quasi completan1ente n ei giorni corrispondenti alle prime iniezioni di vaccino. Presen tò poi ver so la fine d ella vaccinazion e un seconrlo aumen to n ella quantità, n on accompagn a to d a feb·b re, p er rias·sorbirsi del tutto e stabi11nente a vaccinazione endoven osa d a qualch e giorno ulti· m at a. Il liquido estratt o duran te il primo episodio (cc. 30) er a g iallo citrino, t orbido, a Rivalta i11ten a111e11te p ositiva, di d en sità 1030 con il 36 %<1 di albumina. Qu ello estr atto 11el secondo episod io (cc. 110) aveva asp etto e Rivalt a com e i~ 11ri1110, ]) resentava den sit à di 104.5 con il 48 1% 0 d1


[..\:\~o \ LIII ,

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a lbu1n i11a . .:\111bedue i ~a 111pio11i era110 batleriologica1nen te sterili nei co111u11i terr e11i d i coltura. J\el sedi111e11lo 11un1erosi leu cocitj , co11 preYalen za d i 1i11fociti 11el prin10, l1i p olj11uclea li n eutrofili i1el ·secondo. Dopo u11 i11ese e mezzo di d ege11za il m al a lo c::,ce g u arito. O SER\" ·\ ZIONE III. - N. Furio , di a11ni 26 . Aviatore, di fa n 1iglia sana, di abitucUni di vita cor1 ette. Di rol>ust a costituzione, h a co11dotto un a Yita se1n p rc fisican1ente m olto a lliva, b en e sopporlar1do d isagi e f a lich e. Sp osato d a un a11no, h.i u11 figlio . ano . .\e suna m al at t ia d egn a di n ot a Jler H passa lo. Poco p iù d i un 111ese prin1a d ell a ·su a e11lrata i11 Clin ica, i111provvisam en te, sen za sp eciali di~turbi , con1par ve feb b r e preceduta d a brivido, febbre cl1e dur ò cir ca u n giorno e m ezzo t occa11d o t1n 111assil110 di 39°. Dopo uJ1a e t ti1na11a d i apir es ia, con i 11 lenso cl olor e alla r egion e lo1nbare destra, ripresa d elle febbre, ch e, preceduta a volte da b rividi , f\cco1n p agn at a se1n pre d a sudorazion e, <on tinu ò nP i g iorni s u cces iYi co11 decor so a tipo t 011ti11u o ren1 i tt enle r aggiungendo m assimi quol idia11i fino a 39°. Un m edico ch e allor a lo Yisitò 1 isconlrò sto111 a tite aft osa grave (g ià d a parecchi o lcn11)0 il pn.7ie11 le avYe rtiva bocca cattiYa, im p a 11ia ta, e ge11g ive d olenti), e, all 'appar a lo respiratorio preseu zn. di sfr egan1enli alla b ase ìni stra. I> 'allo ra la feb bre n o11 è p ii1 ce a ta. Solo h a prese11tato per una ~e tli111a11a d imi11u zion e di allezzll nella curYa, p er ripr e11d er e J)Oi, empre con i rncdesi n1i car atteri più yjolent a <li prima con n1assin1 i pon1eri tliani fino a 40°,5. Nessuna p arti colare si nl orn a loJogia a carico d ei Yari or gani. Un csan1e d i orina eseguilo nei prin1i gior 11i cli m alattia 11a d a to r ep ert o di alb u111inuria non d osab ile, scarsa cili11d ruria, leu cociti ed em azie n el 1

~e <lin1enl o.

Obl)ietl tiva111e11 te alJ{l S1l1 a entra la in C linica (dopo circa u11 n1ese cli i11al atti a) il m alato ·si pre:--e11 la i11 condizioni ge11erali n or1 111olto scadute, di 1 pe tto soffere11 le, con sen sor io discr et am ente libero. L 'ali to è n1aleoclor ante: le labbra son o . eccb e, lieven1e11te cian otich e, le gen g·iye ar ros:ate, lu1n ide , i11 parte collat e d al d ente, e spren1ule lasciano fuoriusc ire d all 'i11ter ti zio fra esse ed il coll etto clen ta ri o goccioline di pus. La lingua è ros a , desip itel izzat a, le ton sille inodi can1e11te ingro a l e, infi an1 n1 at e, il faringe iper e111 ico co11 za ffi 1nucopur uJ e11ti. Le l]nfoghianò ole c:;o l lon1ar1cl j})o1ari u n po ' in g,ro1s~ate, sp os tabili , dole11 li. I l pol o è n1oll e, ri lm ico, cli freque11za i11 1 appo rlo nor111ale co11 la ten1per atura, n or mot eso. :\on rilievi degni d i no la s u gli al tr] or gani ed appa1·n li, tran.n e l11odicis iJ11a €Jlat on1egalia senza ~peciali car a tteri. L 'esan1e delle r egioni lom bari è uega tiYo: 11011 si 11ot a su cculen za d ell e p aret i, n on .._j pro, oca òol ore co11 1:-i 1Jal puzione. Le sier orea1ioni per la lu e, le sieroagglut inazioni per t ifo, para tifi, 111etilense, son o 11egat]ve. All 'esan1e e1110cron1oc i lo111e trico lievis inia an en1ia a tipo secondario co11 leucoci L o·~ i (20.000 globt1li bi an chi) . ì\ulla di pa tologico n ella forn1ul ~ lel1cocit oria. Le orine ono torbide, con a bhonòan1i t r acce ò i albumin a all 'e an1e chi m ico , nu n1er o .. i leucocit i all 'esan1e i11icr o . . COJ)ico òel edim en1 o. Ora no11 en1 a1ie n è cilin dri. En1ocl1l tura r ipetu tan1en t e e controllat ament e e~egui la, posi Iiva per tafilorocco rlltr('O. 1

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SEZJOI\E PRATICA

Nei primi gior11i di d ege11 za oltre a cura sinloHta lica car dioci11etica e rico.:i lituente, ven gono e... eguile iniezio ni endoYen ose quotid]an e d i sep t oiod , so li lui te d opo qualch e g iorno d a alcoolterapia endoYen osa di Cau sy tl1 p er bocca e p er clis ter e. Le alte t emper a. ture continuando invari at e, p eggior ando p rogr essiva111ente le condizioni generali mentre d a p ar ecch i giorni si aYevano segni d i localizzazioni al}'appar ato respiratorio, an ch e ta li ul limi m edica1ne11ti Yennero, d opo una decina di g iorni, abba ndonati e sostituiti con l 'autovaccin o endove n oso . Anal oga1nente al primo - caso riportato, d at e le febbri alti s·sim e, le condizioni gen erali g r aYi , la funzio11e cardiaca ogni g ior no p iù fiacca, si i11izia con grande pruden za, iniet tanò o J)iccoJa quantilà cli germi (2 mil1oni). Tale d ose Yie11e n elì e iniezir111i su cces·s ive lenta1nente au1nentat a 1 sp esso ri petendo l 'iniezione d ella dose già somminis trata la volta preced ent e qu ando p er lo st at o iperpiret tico, p er le condizioni gr avi si aveva r agion e di t em ere un effet to pericoloso d a u 11a eventuale r eazion e for te. Le iniezioni venivan o eseguite di r egol a con i11 ler valli di due g iorr1i , di tre o più qual ch e volla, quando 1a p l1rttat a febbrile d el giorno precedente a quello d eslinat o all 'iniezion e, er a 'Stata p articolarmente Yiolen la. Le r eazioni febbrili d a ,-accino ch e si ebber o furon o sen1pre di m odicissimo g raclo , a volte an ch e nulle . Furono eseguite ir1 tu1 lo una <JUi11c1 icina òi iniezioni r ag giun gend o n ell e ul t ime la d ose m assi111a sin gol a di 60 J11ilion i <li germi. t La febbre cominciò a decr escer e presentando qualcl1E: netta re111ission e, fra Ja settima e ottava iniezion e, p oi lenlan1ente caòò e p er lisi. Co1ne già dis·si , p oco prima ò ell 'inizio d ella ' 'accinazion e si e ra assistito alla compar sa di lo· calizzazioni a carico d ell 'appara to r espiratorio . Già i1ei primi g iorni di d egenza, in corrisp ondenza d el l ob o p olmonare inferiore d es tro si er an o ascoltati sotto i <:olpi di tosse scélr s] gruppetti di fi ni crepitii, e più in basso , alla b ase , una cor oncin a di sfregamenti. Nei g iorni su ccessivi si ha aumento deìla t o ... e con abbond ant e escr ea to m u copurulento: a dieci giorni d all 'entrata si h ann o segni di ver sam ento pleurico ch e d apprima lenta m ente, poi a più r apid o andam en to, aun1enta d i liYello, rin1an endo p er ò sempre nei lin1i1 i di un m odico Yer san1ento. Venn er o in due -sedute su ccessiYe evacu a te J)iccole qu antità di liquido (cc. 300 e cc. 400) con r el :-t Uva in1mission e rli ari a n el caYo })leurjco . 11 liq11ido estratto er a legger1n en te t or b ido, a Ri Yal la fo rtem.; nte positivo, co11 il 35 %o cli albumin a. NegatiYa ]a semina n ei co1n uni terreni d i cultu r a. 1el tratto <li p olmon e ot toposto a] ver samen to, iniziali focola i n1ultipli di bron copolmonite ad and am en to tor p ido, se11za t endenza a risoluzion e, ch e h an no presenta lo in u n econ òo tr111po evoluzione a tipo asce suale. Si ebbe formazione d i u 11a e caYazion e oYalar e. d elle d imen ·.. ioni di u11 aosso uovo, r irconclatt:1 òa una l ar~a zona di r eazione a ti p o f j))r o tico. Dopo p iù di u n mese d i degenza, gr adu aln1ente rnentre la febbre cacieYa p er lisi, la le . . ion e p ol mo11nre si aYvi ò a cica trizzazion e, il Yer . . an1ento r i a sorbì, r esiciuando ~o1 o uno spesso col tron e pleurico. Uscito <lalla Clin ica ap ir ett ico dopo due me ' i dall 'en lra ta. il n1al ato l)r O egu ì l a Yaccinazione endoYeno .. a a (asa pe r un.1 deci n ét cli giorni , poi fece se1nplici cure ri cost i tuenti generali . Ne un di sturbo re1


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cc TL P OLfCLINICO n

·Siduò nea n ch e dal sofferlo proce o pol111onare, e<l a qua si un anno d i di stanza il paziente è stato finora se111pre bene.

Fra le varie epsi la staE lococcica passa per E-sser e una d e]le più erravi . a m ortalit à alti ~~i­ n1a , no11 o ... tanle i nu111er o i e differ enti i)rocedimen1i ter a1)eutici i)r oposti }Jer co111batterl a. Nelle forn1e gravi, ad andame11to i1)er acuto, per concorde os~e rvazion e qual i asi I era1)ia è vana. Dove molto si di scute e 1nolto i te11l a è n elle fo1n1 e sub,acute e cronich e. 111 esse YRriate sono le ter apie propo'" le e peri111entate, e casi si) ora dici di ticce"' i non Ira ~ curabili si annoverano per molte d i esse. ~ da notare ch e largh e esperienze . terapeuti cl1e nor1 sono po sibili r>er la scarsa ca i ti ca ch e q uesta n1 alattia fortunatamente offre. La ch emiotera1)ia ven11e usata s u lar o-a scala. S))erimentando tutti i vari prei)arati (... ublin1ato , urotropina, con1posti di iodio , deriva ti d ella acridin a. n1etalli coll oidali ecc.) cl1e l 'in dustria chimica può offrire, nel con1plesso con risultati scarsi o nu lli (Boeri: n ella r elazi one dell 'ultin10 Co11gres o di Medi cina Intern a). Noto ch e n~sun i1er lo r11eno ap11aren te g·iovam ento dalla on1111inistraz ione endo eno. a di septoiod si e.b be a11che n ei n1iei casi. Contrastanti , ben cl1 è riel.la n1aggioranza i10co favor evoli , . . ono i g iudizi sulla i)rotei110 e stoino inotera1)ia . Più cl1e sola , l) UÒ Ja proteinoterapia riu5cire util e a sociata alla terapia vaccinica specifica d ella quale p uò i1o ten ziare l 'azione (Boeri., Canl ani , Mich eli). l 1gual e il giuclizio anch e per l 'a cesso da fissazione; r~ ­ ce11ten1ente Gon zales uarez riporta un caso così tratlato con evoluzione faYor evole; l\1afié invece u n altro in c ui i1er e . . o non si ebbe alcun va ntaggio. Anch e l 'alcoolterapia endovenosa è stata usa ta, peci.e da n1edici tedescl1i, sen1pre con variabili risultati. Recente111ente Lun a Gafi àn h a riferito di un ca o così curato con a sai car o g iovan1 ento. Ne sun vantaggio J1a ottenuto cla tale terapia il terzo dei 111iei n1alali , ch e ad e . . sa fu sotto1)osto per una d ecina di . . g1orn1. Co111e in se1)si di al l ra ezioloo-ia, ancl1e 11ella staGlococcica i1u re co11 traslanti so110 n el con1ple o g li effett i ottenuti dall 'in1n1unotra [usio11 e : risultato ottin10 da ripelute tra fusioni 11an110 ul tima111ente r i feri Io di aver ottenuto in una forma o-rave a lungo decorso, a ni.olteplici localizzazioni, Raybaud e Co usin. Il carbone sospe o in oluzione n. . iologica ed i11iettato endovena, ani111ale (Saint .l acques) e vegetale (Touraine e ì\ifenetrel) è s tato 11ure 1

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XLIII, Nui\r. 1/)

pro1)osto ed usa i o e111bra con ri ·ullati inizia li i11cor aggi anti. La ua utilizzazio11e è 1)erò del tutto r ecente ed ancora allo studio . La ierol erapia .. pecifica è g ià . ., tata <la 111olti anni ~ i1eri111entata in i11olteplici casi, ed, a di fferenza cJ1e i1e1le forme slr eptococcicl1e, dai più ora n elle epsi slafilococcica abbandonala per gli scar i 'Sin1i ri ultati otte11uti. Recente111e11te ven iva co11sigJiut a da "'r11itb·y a sociat a a I)iccole trasfu sioni angu igne ct1e potenz ier ebbero l 'az ione del sier o. Questo autore ritien e la .:ier 0 Ler a1Jia particolar111e11te ·ut iJ e n elle for111 e ad jlll}Jro11la alta111enle tos ica, se i)recoce1ne11te ir1iziata ed a Jar gl1e dosi condotta. Non è da e eludere lJer ò c he i r isultati fa,Torevoli ch e in qualch e caso dal siero si sono ottenuti , siano dovuti non tanto ad un 'azio11e SJJecifì ca quanto a pecifi ca da particolare proleir1olE:: rap ia. Ri cordo a que lo 1)roposit o co111e ne ll 'ulli n1o (:011 o-ressa di l\Iedici11a Interna 'B oeri ah·h ia riferito dei benefici effetti avuti in alcuni casi dalla sier otera1>in no11 i)ecifica, con si.ero an tin1elile11se. Il tra tta111ento m edia11te bat teriofago è sta to preco11izza to da d 'Hér elle con1e 1Jrocedin1 ento di elez ione in tutt e le a ffezion i s ta filococcicl1e. ~e ll e for111e ge11eralizza te, ctticen1icl1e, con::;ig li a Egli u11a so111mi11is t razione u11ica di batteriofago i)er Yia e11dovenosa. La s ua azio11e cura tiYa sar ebbe rapidi 'l:.' i111a, di effett o quasi immediato a ttraYer o t111a Yi0Jen ti . . si111a reazione a tipo di cl1oc . A i)art e il fa llo che è in ogni rnodo di. . cutibile "'e u11 eYe11Luale l)Olere curatiYo cos1ì esplicato l)OS a ri ten ersi i11 fu11~ zio11e Yera111ente di u11'azi o11e -1J-ecilìca da batteriofag·o, op1)ure ad una azio11e a i)ecifìca dn cl1oc i1er i prodotti ba tteri ci solubilizzali elio con il batteriofago si i11iettano, i reali risull ati ottenuti sono dai più 111essi in dubbio. Secondo Hauduro,111entre il batteri ofaQ'o ' l rova la più bril1ante d elle applicaz ioni i11 tut.: Le le affezioni sta fil ococcich e loca]izzate, i din1ostra co1111)le ta111ente inatti·vo n elle e1J i. I11 n essu110 di quattro ca i da Lui co .. l tral t.ati ... i è a\ruta guari g ione. Haudoroy . . con .. iglia J)OÌ ]a so mm inis1razio11 e en doven osa per le viole11tis, in1e . pericolose reazion i ch e es a ])r ocura. AJJ 'op])Oslo l)ÌÙ rece11ten ienle. Raiga h a e. lesan1e11te riferito all a ... ocietà d ei chirurgl1i di Pari g·i di un grave caso di se1)si secondari a ad asce ...... o 11a rarenale, co11 duplice localizzazione fl ebit ica a liYell o dei. o-ro ... ~ i tro11cl1i deQ· li arti inferiori, n el quale , i è aYu lo cadut a clella febbre i1er crisi e ra1)i da g-uari g io11e in ~ eguito ad i11iezione endoveno . . a di c111c. 1O di s tock ba t terio fag·o a11t is tafilococcico. La ... ~


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guar ig ione si è avuta at.traverso una violenliss i111a reazione i perpi rettica a tiI)'O di cl1oc. Agg i u11ge Egli di a' er ct1rali Jlel 111edesin10 n1odo .n.n cl1e altri casi di sepsi (8 in tutto) sen1pre co11 huo11i ri ultati (2 soli dece i). f{aig·a fa precedere al la son1mi11islrazione clel ballcriofago autoe111oterapia quale trattame11to pre pa ratorio. Secondo questo A. le es1)eri e11ze i1ega li.ve i.;areb bero dovute a l fatto che il iero <li ~angt1e d el 1nalato - a1i:1biente in c ui nella se1>si si clovrcbbe vo lger e la batteriofagia è SO \ er1te s favorevole al i1rocesso batteriofagi co per Ilr escr1za in es o di an I i f'agi (anti1)hages) . Sarebbero qu e ~ti di due tipi.: antifag'i di r esi.. Le n za 111i r robi ca quando esaltano la resif' te11za d c I g·er111e ; a11 tifagi di inattività del batteriofago qua11clo i nibi, cono la virulenza <le l bat Lcriofago stesso. La Joro presenza 11el si.ero di sangue sarebbe frequentissima negli in d i vidui ch e 11anno precedentemenle avuta vacci11azione tafilococc ica. Tanto per l ' u110 ron1 e p er l 'altro ti110 di antifagi l 'azione contraria al fe110111 eno di d "H ér elle sarebbe vinta da 11 'autoe1notera1Yi.a . La s1)iegazion e teori.ca, a1)pogg·iata a11che da a lcu11i dati sperimenta li di laboratorio, è suggestiva: 11el nla la to credo ma11cl1ino p erò tuttora prove .. t1fTicienti i)er J)O terJ a confermare in pratica. . La c ura vaccinin a 11.a fautori e negatori: più r1u1l1crosi for ... e i ~eco11di ch e i pri111i. Il 1Fiescl1i n ella r elazio11e in argo111 ento al1·ultin10 con.g re...,so di Medicina i11terna (alla qual e rin1ando per lJi.ù dettagliate 11otizie) pur riparlando ]e con clusioni 11 egative d ella magg·ioranza d eg·li autori , 11011 esclude, a n cl1e per e perie11za i)ersonale, cl1e in alcune forn1.e si possano avere notevoli vantaggi dalla vaccinotera pia e11 dove11osa . Nel la relazior1e ... tessa ri11orla dt1e ra~ i co ... ì trat la ti . In tino di essi si <ebbe g t1ari g ione d c,fl11itiva. Nell 'altro si ebbe per la vaccinazio11e ra1)ida g uarigion e di un focolaio ~eltico ac.l una spalla e d ecorso abortiYo di <luc allre local izzazioni. in orte i11 corso di niala1 tia . Il paziente venne poi a n1orte in t1n ~cco nd o le1111)0 probabiln1 ente per qualcl1e foco laio ignoralo e non dren a lo cl1e soste11eva la scp i . :\n cl1e la i1ercuta11ea co111e via d 'inlroduzioJle clel \ are ino è tata provata. Alberto Mané 11e riporta r ecenten1er1l e u11 ca o con esit o i11 g uar1 g1011e . i trattava di una donna affetta cla ... e1,si eco11daria ad aborto , in g ravi condizio111 , i11 cui alt re terapie g ià t e11tale avevano fal1ito al lo .. copo. La varc i11azio11e venne effettuata co11 aul o' acci110 a ger111i vi vi. Esegt1 i te d elle ... cari f1 cazioni derr11ir he in llfla ' 7011a della re1

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773

SEZIONE PR.\TIC .\

gio11c esterna di una coscia, ven11e i vi strisciato ed indi fissato in sito un b,atuffolo di cotone imbevuto in una ~ ospe11 si one d el germe in soluzio11e fì siologica. A pochi. g iorni dalla applicaz io11c in .. ic11Je con la com par a in sede di vacc inazione di un viol ento i)r ocesso infia1111nalorio con abbondant e secrezione purul enla , ed ins ie n1 e a localizzaz i.011i l11ulti'p le a di La11za , .. i ebbe bru ... ca caduta della te111per.alura e rapido 111i g li ora n1en I o f11l o a guarig·ion c . 1

••• I e.a ... i da i1te ri1)orlali ri cl1iedono poch e parole di conl.n1 enlo dal la to decor so e terap·i a. 111 l utl i tre i ca. i. si tratta di e1}si ad a11dam ento s ubac uto (o cro11ico i)e·r i I seco11do) nei due i)rin1i i11alati secondaria a forun colosi, ne] t·er zo prob-abilnlente a i)rocesso ottico d el caro orale. C:o111e di norma i ebbero n el corso d ell a se psi locali zzazioni secon dari.e. l.on1ur1e a tult.i lre i i)azienti la localizzazion e re J)iraloria a ti1)0 di focol.ai multjp,]i di broncopoJrnonite, risoltasi co111e tale nei primi due ·casi , decor a con ult eri or e evoluzione in asces o t1el terzo ca o. Iei due ulti1ni mala ti il processo polinonare si accon11)agnò a versan1ento pleurico, co11 liquido a caratteri di es udato , torb,i d o, abbondap.temente corpuscol.ato , privo però di gern1i. Con1une p·ure ili I ntt.i la co111pror11issio11e r enale a ti110 emorragico. I i)azienti vennero i11 osservazione quando la malattia era già iniziata da qualche tempo; dn 20 g iorni nel i)rin10, da un mese i1el t erzo, da ben tre mesi e n1ezzo n el secondo. La vaccinazione endovenoa ebbe per ciò il1izio tardivo , quando la epsi era in cor so g ià da pareccl1io tempo: da I)iù di due n1esi n el primo (dato che si p rovarono prin1a a lungo altre t erapi e), da più di quattro mesi n'e l econdo , da circa un n1 ese e n1ezzo i1el ter zo. Alla cura ' r.accinica si accompagnò per qualc l1e tem1)0 terapia antiinfettiva ge11erale - in tu ti i se1) toiod, in due cau .. ytl1, in u110 a11che proteinotera1)ia (1eucopJasi). in un a Jtro alco0Jtera11i.a. Dalla diretta osservazion e d ei 11azienti. i1on pare che que t e terapie abbiano per i1 ulla influenzalo il decorso clella malattia. Con1e , i vede dalla grafica di uno d ei n1alati , r l1e riporto co111e quell o ch e (u ·o llOJ)OSlo a maggior i1ume ro di tentativi terape utici (oss. prin1a), ncs una influen za 11anno e se di111 os trato n ean ch e sul] 'a11dan1ento de lla curva lern1ica, ch e 11on varia i1er esse i1è i1cr a ltezza, n è i1er tipo, che mo tra sia in loro pre.. en za cl1e in loro a .. en za le mede .. in1e l11ocla lit à di reaz ion e d a Ynrcin o. 1


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<t IL POLJCLINICO »

Per la p·r eparazion e dell ',a ulovaccino si è seguita la tecnica usua le : Germi da p·a tin e di agar cul~ure di 24 ore ottenute da diretto insernen.~.a 1n e11to dall 'e111ocultura , ripresi in soluzione fisiologica fenicata al 0,5 % ed u ccisi a calore (bagno11Jaria a 60°). Det ern1inazione 111ediante co11ta al microscopio nella con1une ca111era di Tl10I11a Zeiss del 11umero dei germi co11tenuti i:>er centimetro cubico in tale sospensione n1adre. Allestin1e11to d,a essa delle varie diluizioni, e, JJr evio controllo di sterilità i11 aereobiosi ed anaereo biosi , infialettatura. Nel prin10 e n el t erzo caso date le g·Tavi co11dizioni ge11erali dei malati, le dosi di vaccino usate furono sen si·biln1ente inferiori a quelle di solito consigliate (in lFieschi: relazion e al 'Congresso) essendosi iniziata la vaccinazione rispettivamente con uno e due milioni di ger111i. Da notare che anche con quest e piccole dosi in u110 d·e i casi (il prin10) si ebbero buone re.azioni feb1b rili. Scarsissin1e invece cost.an ten1ente n ell 'altro. Efficaci fi11 dalla prima le iniezioni n el secondo caso, su.b ito incon1inciate con dosi pi~ alte. La reazione al vaccino inizia,ra di solito verso la terza , quarta ora dopo la iniezione con disturbi generali (rr1alessere, cefalea, senso di freddo, a volte brividi) variab·ili nella loro intensità i11 modo proporzionale all'altezza della p·u ntata termica ch e poi si aveva. Nel secondo caso, trattato fin dall 'inizio con dosi più ger1erose, e n el .q uale si aveva qualche segno di compromissione epatica, ciascuna r eazione vaccinale ,è stata .acco·m p·a gnata da epatalgie, violentissima quella seguita alla prin1a iniezione, per la quale si eb,b e corrispondentem ente anch e n1assima reazione termica . La r eazione febbrile raggiungeva di solito il suo acme verso la settima-ottava ora, per dimi11uire poi rapid.an1ente. Variabile era il modo di comportarsi della temperatura successiva alla puntat.a reattiva: A volte, analogan1ente a ·qu.a nto si osserva come regola per la vaccinazione endovenosa nella brucellosi (Sign orelli) sub·i to dopo il massimo raggiunto si 11otava una caduta della temperatur a al disotto dei minimi abitua li , co11 rip·r ese fe.b brili che 11011 raggiungevano n el giorno dopo ed in quel· li subito seguenti i massin1i toccati precedentemente al vaccino . Altre volte invece, dopo t1na scarsa caduta d ella temperatura subito su ccessiva alla massima ch e per il vaccino si era raggiunta , si aveva nel giorno dopo altra forte p unt.ata febbrile a cuspide unica , o certe volte .anch e duplice o triplice, superiore ai n1assimi 11recedenti (vedi grafie.a segno + ). Al 1

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[ANNO XLIII, NUl\I. 17]'

teTzo g iorno poi l 'altezza delJa feb b1·e di1ninuiva rapi:daniente. Tale modalità di com1Jortamento si Ilota sia nel prin10 ch e I1el secondo, caso trattato. Reazione protratta da vaccino P Non son o queste due osservazioni uniche, poich è fenon1eno a nalogo avevan10 già i1otato qui in Clinica in due n1alati di bTucellosi in corso, di autovaccinoterapia endoven osa. Altra p·a rticolarità di co111porta111ento è da notar e Ilel grado dell 'intensità di reazior1e alle, su ccessi ve i11iezioni nel corso della vaccinazione. Nelle n1alattie infettive norn1almente nel 111alato sottoposto a vaccinoterapia endovenosa specifica le singole iniezioni eseguite co11 dosi di ger111i via via maggiori danno sempre· reazione, siano fatte esse in periodo febb·r ile odopo lo sfehbramento. Nei iniei casi i.nvece, irregolarmente n el primo, con regolare p rog ressione nel secondo, mentre la dose di vaccino veniva progressivame11te a un1e11tata, andava progressivan1ente esaurendosi, n el 1Jrin10 cas,o fino a mancar e a volte · del tutto , la r eazione febbrile. Ancl1e ques'la 11011 prin1a osservazione in proposito: 111odalità di comportamento <inalogo è stat a già notata da Magnano in due casi di brucellosi. Affaccia Magnano l 'ipotesi ch e dalla comparsa di tale fenomer10 in malato cl1e prima r eagiva norn1almente alla introduzioI1e del vaccino, si possa forse trarre indice prognostico favorevole di g·uarigione a breve scadenza. Tale i.potesi sen1br er ebb c co11fermata dalle due mie osservazioni. Ir1fatti i11 tutti e due i n1alati il fe·no1neno si è osservato in p eriodo di tempo di poco p-recedente allo sfebbr.ainento : n el primo caso più resisLente, in fase di malattia più acu La , dopo pareccl1ie iniezioni; nel secondo caso cl1e ha avuta rapida risoluzione, fin dall 'inizio. In tutti e tre i casi trattati lo sfebbra111ento è avvenuto gradualmente. Nel comportamento fond amentale della curva t ernilca verso la lisi si è notato dapprima un progressivo ab· b·a ssamento delle ten1perature minime delle sin.gole giornate , spesso con ininin1i sub·nor1nali, restando in un primo tempo le 1nassin1e pressoch è in,r.a rinte (le oscillazior1i termicl1e si sono fatte cioè più an1pie). Nel t e111po su ccessivo si è notato grad ual e rimpicciolin1e11to delle oscillazioni ter111i ch e quotidian e, sia per abbassan1ento progressivo delle i11assin1e, cl1 e per in11alzan1ento d ell e minin1e, fino a ragg iungere temperatura ed oscillazio11i norn1ali. Un 'ultim,a osservazione riguardo a l n1eccanismo d 'azione d ell 'autovaccino introdotto endovena. :È I1oto e da tutti ammes o co111e normalmente esista un diretto r apporto fra int.en1

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[ANNO XLIII. Nui't. 17]

SEZIONE PRATICA

sità di reazione febbrile ed eflicacia curaliva de] vaccino . Ora, per quanto è concesso dedurre da una casistica così limitata come la mia, non sembrerebbe che questa dovesse essere regola assolutamente costante sempre ed in ogni caso. Probabilmente anche altri fattori, oltre la reazione febbrile, e da questa indipendenti, benchè quasi sempre con essa coi11cidenti, intervengono nel meccanismo d'azion e della vaccinoterapia endovenosa. Infatti dallo studio del decorso dei miei malati, mentre il modo di reagire al vaccino dei due primi casi autorizza a dare la massima importanza alla reazione febbrile (netta coincidenza nel prin10 caso dell'inizio del miglioramento con la prese11za di buone puntate febbrili reat.tive , più ra1Jida guarigione nel secondo in cui singolar111 e11te violenta è stata la reazione già alla pri111a i11iezione), la costantemente scarsa o 11ulJa reazione del terzo vi è contraria. Dovuta la i)oca r eazione solo ad insufficienza quantitali \a de lle singole dosi di vaccino iniettate? No11 lo affermerei con sicurezza, perchè anc he i11 questo malato non ostante la povertà di reazio11e febbrile, si è avuto con la vaccinazio11e, sia pure in modo più tardo e lento cl1e negli altri casi, graduale miglioramento fino alla guarigione. Dosi quindi che sembrerebil1ero terapeulicamente sufficienti.. Che tera1)ia Yaccinica e marcia verso la guarigione iano Lale due cose indipendenti fra di loro, e olo casualmente coincidenti , non sembra. Lo })'rOYa il netto rapporto, come da causa ad effetto. che si è potuto notare fra di loro. Per le i1ri111 e ~ ett e od otto iniezioni il quadro della r11alattia , la curva termica continuarono imnlulati. 1\.l<i dalla settima, ottava in là si è visto cl1 e il miglioramento che iniziava ed anda\ n i11a110 a mano consolidandosi , non procedC'Ya ad andamento uniforme, ma Semb,r ava seguire quasi a tappe ad ogni successi.va iniezio11e. Lo controprova inoltre il modo di varia re della curva termica , da quando il malato l1a incon1inciato a migliorare. :È andata essa via 'ia ab·b assandosi seguendo modalità analogl1e a quelle dei due casi precedenti bene reage11t i termicamente a l vaccino: oscillazioni cioè dn J)rinc ipio più ampie per più accentuate ren l is:sion i, g raduale successivo abbassamento poi a 11c l1 f' delle temperature massime ron conseguente progressiva diminuzione nell 'am.p iezza delle oscillazioni quotidiane. .i\ncl1e quest'ultima mia o servazione non è isolata n el campo d ella vaccinoteraipia nelle n1alat tie infettive: già il Signorelli dallo studio di due ca i di brucella i aveva notato co-

777

me non sen1pre esista un diretto rapporto fra altezza della reazione termica ed efficacia terapeutica del vaccino endovenoso. RIASSUNTO. L '~- des~rive t.re casi, con esito in guarigione, d1 sepsi stafilococcica trattati con autovaccino endovenoso. In tutti tre i pazienti la malattia era a tipo subacuto, in due secondaria a foruncolosi in ' uno probabilmente a processo settico del cavo o rale. Irl t.11tti si avevano tipiche localizzazioni secondarie. La vaccinazione diede ottimi risultati anche se iniziata tardi (da un mese e n1ezzo a più di quattro mesi dopo l'inizio della rrtalattia). l .e dosi iniziali del vaccino variaro110 da I e 2 n1ilioni di gern1i nel primo e terzo caso (malati in condizioni generali gravij a 20 milioni nel secondo. l ,a guarig ione fu rapida nel seco11do caso, più lenta negli altri due. In cor so di vaccinazione si so~o potuti 0~servare particolari modi di comportamento sia neJle singole reazioni al vaccino che 11ella loro successione cronologica.

LAvon1

cI1·ATI.

BoEru. Terapia aspecifica delle malaltie infettive. Relaz. al 40° Congresso Med. Int., Roma, ottobre 1934. CANTANJ. Con1unicazione in sede di relaz. al 40° Congresso Med Int., Roma, ottobre 1934. D 'HÉRELLF.. Le baclériophage et son, comp'Orlement. l\ilasson ed., Paris, 1926. 1<'1EsCHI. La vacci noterapia d'elle infezioni da pio.. geni e delle artropalie. Relaz. al 40° Congresso Med. Ir1t., Roma, ottobre 1934. GoNzALEs Su~REZ. La m edicina ibera, 1933, n. 810813, 1934, Il . 862. HAununoY P. Presse Méd., 1931, n. 10.

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178

IL

POLICL~NICO

o ·s sERVAZIONI CLINICHE Ospedale del Littorio in Roma - Reparto Urologico Primario: Prof. E.

~IINGAZZ.INI.

Su un caso di cheratosi del glande. Dott.

GIULIO

C.

BIANCHI,

assistente.

iF ra i tu111ori benigni del pene, quelli che certamente si presentano più di rado alla no~t ra osservazione sono i corni cu.t anei o cheratosi. Hagedor11, nel 1911, da tutta la letteratura mondiale ne ha potuto riunire solan11en te 6 ·casi. · Non sa ppia1110 quale sia l 'origine di tali tu: ir1ori: il più delle volte essi compaiono in individui affetti da fimosi c·o ngenita, specie quando i1on si siano sottoposti ad intervento chirurgico o lo abbiano fatto essendo già inrtanzi i1egli an11i. Secondo Pick potrebb·e ro e~sere pun Lo di partenza di questi tumori anche; dei condilomi acuminati e ]a psoriasi. Il corno ·c utaneo si impianta sul glande, sia alla base ch e all 'estremità , e non invade quasi i11ai il p·r epuzio: esso si presenta come 11na m.a ssa più o n1eno ri1e·v ata , costituita da ·croste sovrappost·e l 'una all 'altra, friabili in st1perficie, ma saldamente in1piantate alla base sul glande. L 'altezza di questa massa v~ria da pochi millirnetrì a 9 o 11 centimetri (Pick). Di solito il corno si presenta di colorito rosso brunastro o giallastro e non è mai dolo-roso, a 111eno che non si ceTchi di staccarlo .a lla base: esso s.a11gt1in.a difficiln1ente e non pro~ voc,a inai alcuna reazione infiammatoria n·ei tessuti su cui si impianta. Le linfoghiandole inguinali non sono mai invase dal processo, che si limita, alm eno per mollo tempo , esclusivam,ente al punto su cui si. è impiantato. Microscopican1ente , il corno cutaneo è costituito da un piano basale (d·erma) a struttura papillare in cui sono i vasi_ sangt1igni : a qt1'esto si sovrappo_ne l'epidermide e poi uno strato , più o n1eno spesso, di n1asse dure, ondulate, poste irregolarmente una rispetto al}'altra , di aspetto corneo. Fra le papille, rimpicci oli,te e schiacciate, numerosi zaffi epiteliali si prolungano, più o fj1 eno r eg·olarmente, in profondità. 11 decorso clinico di tali tumori è certarr1ente b enig no : ma per la tendenza degli zaffi e11iteliali a prol1Jngar si nel tessuto sano , bisog n a tiener prese11te la eventualità della trasformazio11e della cheratosi in un tipico carcinoma cutaneo. Ma arch e elirni11ando questa possibi'l ità , tali tumori rappresentano una grave infermità

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(.i\NNO \

J_jIII, Nul\IL 171

per il paziente, sia per l 'in11)edimento ch e determinano alla funzione sessuale, sia percl1è . ' o m·eno cont111ua1nente . gemono p1u una secrezione sierosa e sia perchè infine quando si in1piantano attorno al]o sbocco uretrale possono ra_p1)resentare un impedimento alla n1in. z1one. L 'uni ca terapia possibile è l 'asportazione totale del tun1ore, fatta nel tessuto sano : quindi occorre talvolta arrivare sino all'amp·utazior1e· co1npleta ciel glande. L'escissione fatta anche n1olto profondamente, è sconsigliata, date le lunghe propagini epiteliali. Riferir0 ora brevemente su un caso di cheratosi del g'land·e che si è presentato alla nos1ra osserv.a zione. F. Carlo, a. 50, amrnoglialo con don1ia sana, da cui ha avuto· due figli sa11i ed un figljo n1orto a due anni per malattia intestinale. Padre morto a 78 anni nel manicomio di P erugia , dove era stato ricoverato per demenza alcoolica. Madre vivente e sana; nulla nei colla teralj. Anam. pal. remota. Il paziente non ricorda alcuna m alattia degna di nota. È affetto da fimosi sin dall 'infa11zia, senza però aver impedimento alla minzione ed al coito. Qualche volta però notava il riempirsi di orina dello spazio fra il glande cd il prepuzio. NeJ 1916 fu ferito da sch eggia di gr an ata alla reg. lomb. sin . ed alla regione coccigea. Rimase ricoverato in ospedale per circa 9 rnesi ed in quel tempo ebbe dolori addominali, diagnosticati co1ne coliche appendicolari. Non ft1 operato . Tre anni fa ebbe polmo11ite ch e ri·solse in circa dieci giorni. Anamnesi pat. attuale: nel n1ese di ottobre del 1934 il paziente cominciò ad avvertire prurito e fitte dolorose al giande, senza nolare arrossa1nento della cute ed elevazioni termiche. Si fece ricoverare in ospedale, ove gli furono fatti impacc1..ii caldi sulle parte e, ciopo t r e giorni, non avvertl più alcun disturbo. Fu con sigliato a sQttoporsi ad inlerve11to chirurgico per togliere la fimosi. Fu operato il 24 novembre. Dopo l 'opera-· zio:qe il glande si disepite]izzò con1plela)11e11te; per . quèsta ragione furono fa lti i111paccl1i caldi locali. Lentamente si riformò la n111cosa sul glande, ma contemporaneamente, il paziente notò il formarsi di una cro·sta brunas lra attorn·o allo sbocco uretrale. Con nuovi i1npacchi caldi tale crosta cadde, ma limitatamente alla p arte inferiore dello sbocco uretrale. Il paziente intanto avvertiva bruciore alla ininzi0ne e prurito: Dopo qualche tempo si riformaron o n u ove cr ost e ch e aumentarono in spessore ed i11 superficie tanto da occluclere lo sbocco uretrale, p er cui il paziente aveva difficollà alla min z_ione . Egli si fece nuova1nente ricoverare in ospedale. Qui gli furono tolte le croste, senza che il gl ande sottostante sanguinasse, ma ben presto esse si riforn1arono, estendend.osi a ql1asi tutto il g.l ande. Per questi fatti il paziente domanda ricovero nel nostro ospedale! Mai febbre; a]vo regolar e. E. O. : Condizioni gen erali buo11e ; sen sorio vigile; decubil o indifferente. Pannicolo adiposo conservato. Mu sculatura t onica e trofica. Scheletro


[AN1'o XLIII, N u:\r

17]

normale. Si palpa qualche linfoghiandola nelle comuni stazioni. Cute di colorito normale. Cicatrice irregolare i11 corrispondenza dell 'ipocondrio sin sul n1argine costale. Altra cicatrice rotondeggiante, un po ' rilevata, in corrispondenza della loa costa, alla regione sotto·scapolare sinistra. T emperatura: 36° ,3. Polso: 72. Lingua umida, detersa. Dentatura sana. Nulla al faringe. Torace: ben sviluppato in .tutti i diametri, con ampi spazii intercostali. F. v .1 . normale su tutto l 'ambito. All 'ascoltazio11e, murmure vescicolare 11ormale Apici e basi in sede normale. Cuore : nei limiti, toni lor1tani . Non si avvertono rumori nè soffii . Fascio vascolare nei limiti . Addon1e: trattabile, i11dolente. Organi ipocondriaci nei limiti. Reg. renali : bilateralmente n o11 si palpano i reni. Nessun punto r enouretra]e dolente. Giordano nega tivo. :Nel globo vescicale, non si palpa l a ve·scica.

FrG. 1. Sisl. nervoso: pupill e isocoriche

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SEZI ONE PRATICA

reagenti alla luce e all 'accomodazione. Rol11lei ed achillei prese11li. Organi geni lali: nulla a carico d ei testicoli e cl ello scroto. Il prepuzio è sal<la to al 3° inferiore del glancle. ·L a rnucosa di questo è per cir ca 1 cm., a partire dal J)Unto di un ion e al prepuzio, lucente, in alcu11i lral li rosea , in al lri bian castr a. Tutta l a parte superiore del gL.111cle (vedi fig. l ;, f.· occt1pata da una 111as·sa, ctel la grandezza di una noce, di aspetto crosto o , più rileYata nella parte centrale ossia in corrispondenza del meato uretrale, a superficie irregolarmente scabrosa, di colorito in alcuni punti giallastro , in altri rossobrunas lro. Questa ma sa prese11 la una fenditura in corrispondenza del meato uretrale. Il fondo di questa fenditt1ra è di .aspetto biancostro ed umido , mentre il resto della massa è ecco. ·'..\.Ila palpazione si nola ch e q11este croste sono fortemente aderen ti ai piani sottostanti, dure 11elle parli più rilevate, duro-elastiche nelle parti inferiori , friabili, i11dolenti, i1 0 11 sangui11an1i. Il clis lacco <li una parte di ques ta rnassa non provoca dolore nè emorragia.

Corpi cavernosi normali. Calibro uretrale nor1nale, oltrepas·sato il meato est erno. Prostata leggerm ente ingrossata, liscia, duro.elastica, indolente. Vescicole seminali deferenti, testicoli: nulla. nulla. Esami di lab oratorio:

Orine: P. S. 1016; Urea 20,40 %o; Cloruri 0,15 %o; Cloruri T. 24; Alb . ass.; Zucch ero ass.; Sedimento nulla di patologico. F .S. F. : 75 %Q . Glicemia:, 1 %0, 1

FIG.

2.

J\.zotemi a: 0 ,40 %o. Colest erina: 1,40. R. W.: negativa. Prova del Nijri : 26,04. Radiogr afia del torace: t orace ampio, ben conformato, senza segni di lesioni parenchimali. Operazione: Pro f. E. Mingazzini. Eteronarcosi regolare. Amputazione di tutto il gl ande. Plastica uretrale. · Esame istologico: La cut e del g lande è notevol111enle ispessita specialmer1te per l'aumento dello strat o corn eo ch e presenta numerose cellule cariche di eleidina e che si continua con gli strati profondi dell 'epider1nide. Questa ha una m anifesta s truttura papillare . l\Janca complet an1en te l 'eterotopia e l 'etcro lip~a. Si tratta quindi di un tumore a struttura fibroepiteliale, benigno .

Il Lun1 o r e da noi preso in e-an1e è certa111ente benigno , 0011 tanto pe r il suo decorso, qua11to per la circ6scr1z1one del JJroce so. per la sua natura , per la mancanza di m eta~ t asi anche nelle più vicine . tazioni gl1iandolari , per l 'assenza di fen o111eni gen er ali , ed


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« lL POLICLI NI CO · '>

infii1e, dato capitale , per il risultato dell 'esa1ne istologico ch e ha confermato tale diagnosi clinica. Quale però possa essere la causa determir1ante del tumore, è quasi impossibile dirlo, com e fJurtroppo avviene quasi sempre , di fronte ad un tumore. Quello che è certo, .è, cl1·e il tumore si è manifestato dopo un intervento operatorio IJCr fìmosi. No11 possian10 ritenere ].a fimosi come deterrr1in.a nte, perch è sinch è il paziente non si è sottoposto all 'intervento chirurgico , la cute del suo glande è stata normale ed ha prese11 tato soltanto qualch e li·e;ve fenomeno infia1nmatorio. E bisogna subito rigettare l 'ipotesi ch e la sola irritazione p rodotta dall'orina b<-tsti a d ete·r minare un cambiamento nella struttura dell 'epidermide d·el g,lande poichè, dato il gr andissin10 numero di person·e affe't Le da fimosi, molto più comuni dovrebb·e ro essere le alterazioni a carico del glande e q uindi più comuni .a nche l·e ch eratosi. Que• • • • • • • st1 , invece, so110 tumori Far1ss1m1, e sono stati osservati an ch e in persone non affette da fi• rr1os1. Invece ,è da notare che il tun1ore si è n1anifestato dopo una disepitalizzazione completa d el gland·e. Dopo tale conting~enza, solo una parte di esso -è stato ricoperto da una nuova ej)idermide ; un'altra p·a rte invece , e precisan1 ente que·l la intorno al meato ur·etrale, è sta ta occupata da formazior1i crostose che più o r11·ei10 lenta1nente sono andate crescendo in .altezza ed in su1)erfì cie determinando il turn are . Si potrebb·e allora formt1lare l'ipotesi. che nel l)roces.so di rig·eneraz ione dell 'epiderrr1ide distrutta , gli e.Jeme11ti cellulari non si s jano arrestati alla disposizione normale, ma si siano sovrapposti disordin atamente, deterrrtinando da u11a parte la formazione di grossi :z.affi ep·i te.liali, dal] 'altra una sovrabbondanza <l1. cellule corn ee. Forse questa rigenerazione 11Ft risentito del lunghissimo stato d 'iTritazio:n.e in cui era stata la cute del glande a causa della tìn1osi , e difatti il paziente aveva riferito c h e, spesso avvertiva bruciori .al glande in occasione di arrossamenti ed infiammazioni . In con clusione si può riten er e che la ch eratosi sia dovuta ~ lla somma di due fattori: una predisponente: l 'irritazione locale protratta per anni e legata a lla fimosi; l'altro, deter1ninante: la dise1)it elizzazione d-e lla mucosa clovuta allo stin1olo o chimico (disinfettante), od operalorio , o ad ambedue insiem e. 1

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RIASSUNTO . L ' f\. riferisce su di un caso di cheratosi del g lande, stabilitasi dopo operazione per fimo si

XLlII,

NUNI.

17]

cong·enila e fa brevi con sid·erazio11i su quale f)Ossa esser e la ca usa determinan.te del tu11101.,e. BIBLIOGRAFIA. KmscH NER

e

NoRDMANN.

Die

(; hirurgie,

1930,

vol. VI, parte I, pag. 633. I\.AUFl\1ANN-LEHRBRUCH. Path. .4 .natomie, 1922. L ENORMANT. Presse Médicale, n . 36, pag. 723, 1934. \' ON WrNIWARTER. Die E rkrankungen des P enis,

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SUNTI E RASSEGNE ORGANI DIGERENTI. Faringe e gastropatie.

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1

[ANNO

G. DALL;.\ ToRRE. Giornaile di Cliriica M.edica, 29 febbraio 193€-XIV).

(E'.

B ENCI OLINI e

:È stata di i~ece;11te richiamata l 'attenzione

sulla patologia farin gea consid.e rata nei suoi rapporti con la fi's iopatolo.g ia di a ltri o;rgani ed apparati anche lontani; però ancora poco è stato indagato sopra J.e r elazioni esistenti tra la fa ringe ·e l 'esofago e lo sto·m aco .e ciò è strano se si pensa a i' legami anato1m1ici, morfolog·ici e funzionali che ne fanno un ve-ro con1 plesso organico. Gli AA. si occupano di questo jnteressante argomento e p·r opongono una classifi'cazioITTe su r1·iteri eziologici e sintomatolog ici di quelle affezi'oni ch e c-0stitui~cono la p.a toJogia gastro-faringea : forme discendenti, in cui 1e alt.erazio1n i sono primitive della faringe ; forme a~cende11ti', co·n alteraz;ioni rprimitive gastriche; forme n elle quali entrambi gli organi soggiaccio·n o1a cause• morbigene comuni e contempor.a nee. Le forme discend·e nti sono legate a diversi n1'eccanismi eziolo,g ici: ad un m eccanismo per continuità ; ad un trasporto· diretto peir ·d eglutizion·e di materiale faringeo irritante, tossico o b·atterico nello stomaco. Ma le alterazi1oni prin1iti.ve d·el faringe possono ~ceglie:e ~nche altre vie per l\e loro man1festaz1on1 second.arie dello sto.m aco: la via ematogena e forse an ch e la via ne.rvosa . Seguono la p-r ima via ]e forme tossiche ·e le infettive a focolaio farin geo; incerta rè la seconda via, cioè la ne rvosa per chè se alcuni ammettono I '·esistenza di fe11on1eni' gastrici ne·u rovegetativi a punto di partenza faringeo, i'l loro m eccanismo è pochissimo noto. Le forme ascendenti, forse più interessa11ti delle precedenti vanno distinte in: alterazioni peir continuità , pe·r rigurgito o vomito, per via circolatoria , pe·r via nervosa. Le due prime modalità si confondono tra di loro ; un esempio di esse sono le lesion i risco11tr ate da Schwindt s.u lla base della lin.gua di ulcerosi. Le alter.azioni per via en1atica sono quell e dovute ad elin1 in.azione farin gea di germi o Lossici prov enienti dallo sto1n1aco; tale tropismo elet1

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783

S EZ!ONE PRATICA

Livo :::;arebbe tanto freque11te da o-ius til'icare . d o una ~1n ro111e gastro-entero-faringea. Questa comprende tanto le banali faringiti che si osser~·an.o: dopo i disordini dietetici, · quanto le far1ng1t1 legate a gastro-enteriti croni che che offrono un quadro poli111orfo ed atipico. Le alterazioni gastrofaringee di origine nervosa, per quanto non vengano in genere considerate dt.tgli studiosi, no11 possono assolutamente essere llegate, dat.e le strette relazioni neurovegetati v·e che legano i due distretti'. Le alterazioni gastrich·e e faringee del terzo gruppo po5sono esseTe ],' espr.ession·e di una stessa causa irritativa esterna (alcool, fumo) oppure di' una causa interna infettiva (infezioni a.cute o cro11iche dell'organismo , 1nalattie esantie1natiche) o tossica (faringite brigh.t ica, gastro-faringiti da ustioni' diffuse della cute). Onde portare un contributo· allo studio delle r elazioni fra la faringe e lo stomaco , gli Autori hanno sisten1aticamen te esaminato ±2 malati delle divisioni m edich e e chirurgich e degli O pedali Civili di Venezia , affetti da turbe gastriche svari.ate. Da un lato li sottoposero a tutte le ricerche atte a classificare la loro gastropatia, dall'altro ad un mi·nuzios o esame del naso e della faringe. Come controllo studiarono nello stesso modo 15 individui indenni da turbe gastrich e e faringee. I gas tropatici furono divisi in tre g ruppi : uloerosi dello stomaco e del duodeno , dispeptici r1on ulcerosi , 11eo1)lastici. In tre tabelle gli AA. 11anno riportato ì11 sunto i dati' clini ci, radiologici e chini i ci della funzio ne gastrica . P er quello cl1e riguarda il faringe essi hanno adottato una classifie-azion e sch·e n1atica che disti11g u e tre tipi di n1ucosa fa ringea : I tipo, n e tLa111ente atrofico ; li tipo, pre e11za di granuli fibro-li11fatici su fondo atrofico; III tipo, n~ttamente ipertrofi co. Il r eperto farin geo del I tipo lo risco11trarono sopratutto n ei soggetti a ·ristagno gastrico scarso o assen I e, a scarsa o mancante acidità a digiu110 , con iposecr ezione e privi di pirosi e rig urgito acido. Il r eperto del II tipo lo tro,·arono ne i pp. con ristag no gastrico m edio o fort~. con acidità a digiuno m edia o forte, con curva di secr ezione 1.1 ormale o superi'ore alla rn·e dia , con pirosi e rigurgiti acidi. Il t erzo tipo invece J1on fu ri scootrato a sociato a caratteristiche p eculiari dei sintomi g a trici. Da questi dati e da quelli pure molto inter es anti tratti dall e ricer ch e ui controlli , gli AA. d educono ch e e&istono certam ente legami tra i quadri faringei e ·lo stomaco , 111a ch e i prin1i 11on · vanno inlerpre1ati in r elazion e diretta con u11a 1esio11 e ga tri'ca l1er se st essa , ma co11 le turbe di funzionalità ecretiva conco1n it ante a detta le.,ion e. r:encludono con un corollario l)rati co : è op rJortur10 elle il 111edico di fronte ai pazienti ch e a lut ri corro no J">er di turbi fa ri11 gei rib cl li alle cure usuali , te11ga i)r esente la p o si·1

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b iJit à ch e Lali turbe siano legate ad altre della ft1nzionalità secretiva dello st o111,a co e n el caso i~t itui sca u11a adatta terapia. V1cENT1 ~~ 1 .

La gastrite precancerosa.

(F . Mou TIER . Paris Médical , 4 aprile 193 6). La coesis ~enza del cancro e della gastrite è fuori· dubbio , con1e è rilevato dall 'anatom·i a patologica e dall 'e11doscopia. Qu-eJ che in1porta prec isar·e è se la gastrite è primitiva ossia a11teriore al cancro, o secondaria os ia determinata dal cancro. La gastrite del canceroso presenta u11a tendenza n1arcata all.atroifia ma di caratter e })articolare -con ritorno a forn1azioni a tipo primitivo o· poco differenziato: eterop1asie caliciformi in tutti i p.u nti de1lla 111ucosa , formazioni glandulari a tipo antropi·l orico n el fo11do, ac ini con dilatazio11i micro·c istich e . I processi so110 p esso dissociati: zone di ga trite atrofica di altern.a110 con zo11e ipertrofich e. Si tratta di· lesioni ch e posso110 incontra rsi a distanz,a di lesioni ca11cerose conferrr1.ate ed in circostanze che consentono di considerarle lesioni aute1111jcamente precan cerose: r1ei casi favorevoli (ad es. st enosi pilori1ca p,r ecoce) 11ei quali si è potuto resecare cancri di soli uno o due c1n. di diam etro, e n ei casi nei quali' il neoplasma , stabilitosi su un fo11do adier1omatoso o polipoide, &i sviluppa con focola i n1u1tip1i . 111 effetti non è raro rile,v are tutte le rasi di IJas ·aggio· dallo s tato mam111 ellonato della mucosa alla poliposi diffusa ed al cancro . Il passaggio del la gastrite al can cro è provato a·n che dal fa tto cl1e in certi casi l'epitelioma gastrico ha come punto di parte11za le cellule caliciforn1i eteroplasich e; ed è 11oto ch e questi isolotti mucosi non ei is ton o i1o r1nalm e11te· sulla superficie o n elle cripte g1a11duJ,ari dello stomaco. L 'e ~ i t enza di formazioni gastriche pr ecancero e i dimostra an che n el cancro a forma di linite . Si sa ch e questo tipo anatomico esisl e uno spiccato contrasto tra 1'insp e'"sin1ento fibroso d~l] a paret e gas trica e l 'infiltrazio·n e di scr eta con un t essuto epit-eliomatoso ch e i s''ilup1pa a spese della mucosa particolarmente atrofizzata. Ora questi inspessimenti Jiniti'ci si possono risco·n trare an ch e in parti di stom aco r esecat e p er ulcera. Le lesioni d ella ga trite precancerosa differiscono da quelle d ella gastrite })reulcero a. In qu e~ta i' f enon1 eni infia mmatori son o prevalenti ed hanno uno sviluppo con sider evole. Le I'eazioni della sottomucosa son o spiccat e, i proces i ipertr ofi ci ed atrofi ci sGno più ravvir inatj sen za per ò spinger si a for mazioni co ì ab erranti com e quell e d el can cro. Il t ~­ ~t1to n1ucoso l1a u110 sYiluppo ridott o e la . ua superfi cie è coperta da tutta una gan1ma di rrosion i ed u]cerazion i. 1

in

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« IL P OLICLINICO »

Nella gastriite precancerosa inv·ece pTevalgono i processi· d 'iperplasia adenoma tosa, ·di stratificazione cellulare, di sviluppo· abe•r rante dell~· glandule. La degienerazione mucosa è 11iù · p ronunziata. L'infiammazione - è meno pronunziata che nell 'ulcera. D 'altra parte le lesioni che s'incontrano nella gastrite senile hanno an·c h 'esse qualch·e cosa di particolare. · Si tratta di una gastrite con tendenza atrofica ba11ale, ma senza proliferazione cellulare : · una forma che conduce a ll 'assoltìglian1·ento ''ed-. allo spianam·e nto della mucosa. Si può dunque dire che nell 'ulcera appare sop·r a tutto una gastrite infiammatoria, n·el éll n cro una gastrite con tendenza proliferativa e mixorreica, n ei vecchi una riduzione semplice e proporzionale degli elementi. Naturalmente la gastrite pr ecancerosa esiste sen za alcun dubbio nell 'ulc·era-cancro. Ma vi sono due forme di ulcera-c.an cro.: in una il -can cro si sviluppa alla s uperficie dell 'ulcera o .a su o contatto immediato., p er modo che è una m 1a lattia s·e non della cicatrice del,l a ci~ .catri'zz.azion·e; n ell1'altra il can cro si sviluppa sulla gastrite ch e accompagna l 'ulcera. Solò in quest 'ultimo caso si rientra nella gastrite precancerosa. Dal punto di vis ta clinico le vecchie opinioni sull 'invasione brusca d el can cro hanno ceduto· il posto a constatazioni sempre più diffuse su.i preoed·enti dispeptici d·ei pazienti. Numerosi autori ha11r10 rilevato che il cancro può evolvere su una p·r egressa gastrite acce~rtata . H.ayen1 specialmente ha dimostrato l 'incerte·zza èLel1a data inizia1e d·el cancro d·ello stoJnaco. Esso si può sviluppar e insidios.amente c on fer1om·e.n.i ch e ricordano quelli della gas l.rit,e cronica : senso di pienezza e di t ensiq.n e all'epigastrio , ri gurgiti acidi, pirosi, nause·e, appetito irregolare, disgusto , dolori v.ariab i'l i, lento deperimento gen e1rale :È difficile dire se questi fatti sian o in r el,azione alla gastrite precancerosa o allo slesso can cro che eiv olve insidiosan1·P-n te. Ma qµel che in1porta si è, ch e il ca11cro si svilu lJpa, sen z.a dare n1a11ifestazioni clinich e J>er lu11go tempo, in indiv idui ch·e sono stati dispeptici per molto ten1po, talvolta anch,e p er t-rent 'a11ni e più. Si tratta d 'i11dividui che hanno se111pre sofferLo d 'indigestion e cronica, pesa11tezza di s to11\.aco, rig·urgiti, acidità , ecc. , cl1e i1on 11anr10 n1ai cessato di lamentarsi , e per i quali è impossibile pr ecisare in quale mon1errto· si è pronunziato l 'innesto epitelio111atoso. Conviene .a n ch e notare ch e lo studio d elle t'indro111i gastrich e (gastrite s·emplice o ulcerosa) d i mostra ch e il ritn10 dei dolori , l '·esistenza di par ossisn1i separati da periodi di accalmia, nor1 è e~c ]usiva solo d·ell 'ulcera, ma appartie11e anc]1e a d a ltri tipi di gastriti . È egualme nte difiicile interpr.etare lo stato esa1 to d·ella mucosa n ei così detti can cri a ren1issione sensibi'li al trattament o antisifili1

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[ANNO

ALIJI , NuM. 17]

tico, cli-e si le11de a coilsideraTe di natura spe cifica a ll 'inizio, la c ui evoluzion e può interrompe·r si anche per parecchi anni, e che fi·niscono per evolver e cor11e un qualsiasi epitelioma . Anche in questi casi no1n si p1uò dire in quale momento Ja mucosa si è veramente cancfri'zzata. Vi sono gastriti (apogastriti) ch e coinoidono con .alterazioni evidenti di altri sisteim i orga:. nici, cutaneo, err1.atop o·i etico, n ervoso , e n elle quali Je lesioni gastriche non sono discernibili senza il soccorso dell 'endoscopia e del labora,t.orio . .11~sse con1prentlo·n o le gastriti mute o quasi mute che Ch e vallier e l\'Io·u ti'er hanno osservat o nelle m etan en1i e. Lo studio di queste forme dimostra i rapporti str et ti tra gastriti atrofich e, acloridrie e le anemie i1p er- o ipocromich,e. Sono stati pubblicati cas.1 di can cro, dello stomaco sviluppatisi in indivi1dui guariti dal1'anemia perniciosa, ma si tratta di fatti eccezionali. D 'altra parte va rilevato eh.e ì pazienti di anemia perniciosa posson o p1rese1ntar e false sindromi cancerose1. L 'astenia, la cac.h essia, la anen1ia p1u ò dare l 'impressione di un cancro a formtél a n emi'ca, · convalidata dall 'esan1e radio~ • 1 logico ch e mette in ·evi denza qualch·e lacuna antra le. Ora ques.te lacune posson o e~sere. d ovute semplicemente a U·n o spia&mo o ad altre ca use transitorie (·edema, corpo estran eo). Ad ogni modo il cancro a forma a n emica P·UÒ essere co·n siderato com e s1 viluppantesi su u11 a apog.astrite con anemia. Tale can cro è a lenta diffusi'o1n e e di lunga durata e p·u ò aver e remissio1n i ch e fanno1 cr·ede·r e alla guarigionie . Le lesio.n i incominciano n elle zon·e silenziose della faccia posterio·r e all 'altezza del e.a rdias e si diffondono verso le facci1e. Tale topografia spiega com1e le st enosi sia110 rare o tardive. Sono cancri più infiltranti ch6 vegetanti. I dati' istoil ogici non ·consentono ancora di comp1renderei la pa,to·g-enesi del can cro a forma an e:qiioa : fo1rse si .tratta di un ,epitelioma svi1uppatosi su di una gastrite o più esatt,a mente a pogastrite. Tutte le ipotesi sono possi1bi li e p·eir sottolineare le difficoltà di interpretazion e vanno notati i seguenti fatti: I ) ch·e il can cr o a fo1rm.a an emica 1è situato in .alto e estensibile i11 pro·f ond·i tà , mentre il ca·n cro antrop1il~rico anohe molto est·es.o non ·è accompagnato d1 solito da anemi.a ; 2) ch e le gastr oecto·m ie, ossia le resezio1n i antro•f ondali basse posso•nO essere seguite d~ anemi1a perniciosa in un lasso di tempo di 18'-3'6 m esi. Drs . 1

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Le gastriti allergiche. ( .~. P1n.ER.\. Ri11asceHza

med.ica, 15 marzo 1936). Recen tc111enlc è stata riconosciuta la natura allergica di alcune gastropati·e, ~be d·el. resto er a già stata i'ntravista da alcuni autori. ~Io­ lbant aveva messo in rapporto con l 'all ergia alcune forme di gastro-duodenite; Gutman aveva n otato ch e l 'asp irina può provocar e lesioni gastrich e pseudoulcerose e Rich et j. ch e 1


![ANNO

XLIII, Nul\t. 17]

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SEZIONE Pl\,\TJCA

l 'aceto poteva produrre lo stesso effetto ; Noir Itotò che le crisi di emicrania e di orticari.a possono esstre accompag11ate da ·d olori gastrici. L'endoscopia gastrica ha posto su solide basi la conoezione della patogenesi aller.g·ica di al.cune gastropatie. Essa ha consentito di osser·vare l 'i'ntegrità della mucosa gastrica o tutt'al più la presenza di alterazioni edematose, ei11urragiche o erosive variabili e fugacissime in un g ran i1urr1·e ro di gastropatie oh e parevano legate a lesioni organiche. Le gastriti allergich·e . possono estrinsecarsi, solo con dolori gas trici accessio-nali, o ancl1e {·on i segni clinici' dell'ulcera e del carcinoma . TI più delle volte i pazienti cont·e mporanean1ente oppure n ella loro storia hanno altre rr1a1lifestazioni allergich e: emicranie, orticaria, prurito, e·n terocolite, vertigini, nausee, riniti s ~>asn1odich1e, asr11a, ec,c. In tali· malati il chin1isn10 gastrico è poao dimostrati \' O: la cloridri a può es ~ere normale, a umentata o din1 i1l uita. Gli esami radiologici praticati durante le .crisi di queste gastropatie m etto110 in ervidenza rE:1)erti che simulano le più gravi lesioni orga11iche, ma sen1pre .vari·a bili e fugaci. Gli esami gastroscopici, com e si ·è detto , praticati durante J.e crisi gastralgiche sp-0nta11 ee o provocate dal! 'ingestione dell 'antigene alin1e11Larc speci'fì ca, mostrano l 'esistenza di le.sioni eden1ato, e, emqrragich,e ed erosi've ch e hanno la sLe ~ a variabilità e fugacità dei sinto1ni cli11i'ci e radiologicj. I pazienti di tal 'g.en,e re non migliorano cor1 gli interventi cl1irurgici,_ nè con le qrdinarie cure medicl1e. Essi si giovano invece delle cure disensib·ilizzatrici (autoemoterapia, in iezioni ·di latte, pepsinotera1)ia, pepton eterapia polivalente, cloruro di calcio , adrenalina ecc.). Pavot e (;hevallier hanno di recente propo$to un nuoYo metodo di cura: determinato lo ali111ento an tigen·e lo somministrano per via ora le a I fll<lzien te; dopo un 'ora con la sonda SYuola110 lo stomaco; il liquido ottenuto viene .conser\'ato i11 ter n1ostato per 12 ore e quindi filtrato; il filtrato ,·iene diluito tre volte con siero artificiale e dopo essere stato neutralizza lo co·n bic.,arbona1o di sodio viene chiuso in fLalette e t-yndalizzato. Il pr·eparato i11trodotto per via in trader1nica o sottocutan ea costitui·sce un eccellente desensibilizzatore. Per quel ch e ri~guarda il meccanismo patoger1etico di queste gastropatie allergiche alcuni pensano ch e la sensibilizzazione avvenga in seguito ad ingestione massiva di albumine le quali, forzata la barriera intestinal,e, esplich erebbero la loro azione se11sibili zzante . In se.condo te111po baste re·b be l 'assorbimento di piccola quantità della stessa sostanza per JJro·durre la crisi. Secondo vedute più recenti il conflitto tra a11t.igeni ed anticorpi av·viene nella stessa n1u.c0sa gastrica. Questa sensibilizzata per una deLE-rminata sostanza reagirebbe non appena viene di nuovo a c011tatlo con essa. Dtt. 1

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La poliposi del tenne. Dtsch. Z. Ch.~r. , 245, 629, 1925). Mer1tre la poliposi' d·el crasso è una forrr1a l1en nota, e specialmente dopo la pubblicazione di Scl1n1ieden e Westhues, al centro del1'in le.resse dei chirurg i, la poliposi del tenue è assai poco nola, tan to che nel trattato recente di Kirchn er e Nordmann il tenue viene clichiarato esente dalla lJoliposi. L ' A. rifùrisoe ur1 caso occorsogli: si trattava di una do11na di 17 anni cl1e era già stata op.e1·ata a 9 anni per invagi11azione del digiunu con cangr ena deJ tratto intestinale che ve1me resecato per 22 cm. Purtroppo rimase ignoto l'esam e anato111ico del peL:zo. All 'atto d ell 'i11gresso ir1 ospedale la p. prer-.entava dolori a tipo colico, localizzati all 'epigastrio , sangue occulto nelle feci, alvo chiu so. All'interv·ento si riscontra una dilatazione e ipertrofia parietale d el digiuno fino a un ri.u nto situato circa a un m eta·o a valle della vecchia resezio11,e, in corrispondenza del quale si trova una invaginazior1e che si· lascia fa cilmente svag·inar·e. Alla palpazione tlel tratto . inva.g inato1 si ri contrano dei n oduletti duri grossi com e nocciole ch e si rivelano all 'apertura del pezzo quali tip ici polipi. Analoghi r1oduli si riscontrano lungo tutto il te11ue e vengono asportati traverso una piccola aperl ura della par·e te intesti11 ale . 3 anni dopo la p. pre entava di nuovo uria crisi di occlusione del tenue, an ch e provocata da una invaginazione a su a volta dovuta a J)O'lipi. Stessa terapia della vo lta precedente. Da 6 mesi la p. sta bene. N.ella 1etteraLura l 'A. riscontrava 3 altri casi analoghi in cui la poliposi si era rivelata con crisi occlusi ve o ostruttive in tutti tre i casi r ipetutesi 2-3 volte. Cosicch è si hanno finora in tutti 10 01Jerazioni con i casi. 8 volte fu eseguita u11a resezione, 2 volte en l.eroto111ia con as1>ortazione del polipo. Le differe11ze fra polipo i del te11ue e qu.ella del crasso sono le seguenti : la prima è tipica dall'età adulta, la seconda si i11izia nel prin10 o nel econdo d1e cennio . ~el1a prima non è f~equente la occlt1sione, nella seconda è tipica. Nella prima è tipica la frequenza delle emorragi·e ch e possono profondamente anen1izzare il P. Su ! casi di poliposi del tenue 3 si 0110 prese-11tati in donne, nella poliposi del crasso 1)1,edon1ina il se so mascl1ile con una percentuale del 62 '}~. Di grande importanza è il problen1a del1'insorg·e nza di un cancro da polipi inle . . li1l ali. Schmieden e vVestl1nes diviùono i polipi del cr<.tsso rispetto al! 'insorgenza di cancro in tre gruppi·: il I grupì10 con1prende polipi assoluta1l1ente benigni, spesso solitari, e generaln1ente pedu11colati, il II gruppo comprende polipi grassi , riuniti in colonie, a tipo istolog ico neoplasti co n1a enza caratteri di atipia, essi sono generaln1ente benigni ma sono da c-011~iderare com e sospetti; il III grup1)0 con1 (GATE RLEBEN .

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JL

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POLIC,LI~JCO

prende poli!Ji offre11ti un quadro istologico di atipia e infiltrazione, Sclin1ieden li considera come i1recan cri . · Schmieden e Westhues notano inoltre come dei 28 casi di carcinoma del crasso da lui oss~rvati 16 siano insorti da un polipo, cioè il 5't ~~· E i)erLanto inLer.e ssante ta considerazione co111e anche da una polip-o si del tenue si . possa s\.·ilupp·a re un cancro. Difatti l 'esame istologico de1l caso dell 'A, corrisponde alla III categoria di Schn1ieden. A. CALÒ.

MISCELLANEA. Le indicazioni del sanguisugio. (H.

BorrE NBERG.

illiincherier A1 edizinische Wo-

chc1ischrift, 2± gennaio 1936). Il sanguisugio fu adoperato in modo eccessivo dagli antichi. Segud pe.r reazi'one il discredito e quasi il disuso altrettanto deplorevole quanto l 'ab·u so. Sta di fatto che convenie·n temente adoperata l 'applicazi01ne delle mignatte può rendere utili servig i in terapia, ed in effetti la r11eidici11a i11oderna tende a dare il giusto valore .a quesl o non trascurabile metodo di cura. Il sa nguisugio ha effetti generali e locali. Le azio1ii generali sono: 1. D~pletorica. La diminuzione di 200-·5UO r m c. di sangue in1porta un sensih·i le alleggerimento del} 'intero organismo', i1or1 solo ne lla pletora ye.r a , m a ancl1e nella pletora nel senso dei veccl1i i11edici, nell'ipertonia , 11eilla co11ge·tione i::uln1onare, nell 'insufficienza d el miocardio , i1ell 'ipertensione dei ventricoli cerebrali .. l1e lla Lasi ve11osa e· sin1 ili . In tali casi il salasso av1)orta ur1 sollievo più immediato ma non più duraturo. 2. De1Jurarite e clisilllossicarite de.l san.gue. 1 lavori <li \ieil, I\..ollert, S1rube.J, Aschner e d altri hanno d:i:n1ostrato , che ui1a sottrazione di sangue nelle suddette IJtoporzioni modifica prof 011dam·ente le condiz-ioni dei tessuti , d·e termina lo scarico di tutte le scorie dei tessuti ne] sangu e e quindi: la loro eliminazione. P ertanLo i I salasso o il sang·uisugio dovrebbero essere indicat.i i11 tutti gli stati tossici endogeni e esogeni. 3. A 1itiflogislica.. La sottrazione di san.glle provoca u11 inspessin1ento dei piccoli vasi, e qu iridi è indicata in tutti i processi infiami:ia tori' pi1ù o n1ei10 loca li~zati speci!e de Ile s1ero e. 4. Spas1nolilica. e C(lJlni(lJnte. E stata perciò adoFerata nell 'en1icrania , n ell'epilessia, nella di sm enorrea , nell 'eclaim1p1s ia e sin1ili . 5. Riassorbente. Le sottrazioni di sangu e ger1 eral i o locali })Ossono deter111ii1are il ri;:,lssorbimento di essudati, em.aton1i ed in e:erti casi .ancl1e di a, cessi·, forse a cau sa d·e.Jle modifica'zioni vasali e della diminuzion e della viscosità del sang·ue cl1e e8sa provoca. Le azioni locali, ch e in effetti sono più picC'::l le di' quelle generali. ono: 1. ,4 n licou guf,anle. La n1ignatta inietta nella 1,

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pelle una sostanza anLicoagulante, la irudi na, la . quale -è una deuteralbumosi, e.b e viene in l>iccola parte elin1i11ata co11 le urine ed in massima parte di1strutta 11ell '01rganismo. Per la sua azione il flusso del sangue continua per J.>arecchie ore e può raggiung·ere per ciascuna mignatta i 2-0-±0 eme. · 2. Accelerarile la c.orre1ile lirifatica.. Dalla morsicatura affluisce nen solo il sangu.e i11a a.11che 1:1 ·li11fa do1Jo essers.i r~ccoJta neg·l.i spazi t1ssural1. Ne segue u·n miglioran1,ento circolatorio : anche le ve11e profonde si svuotano e ' s i f~cilita il ?ircolo colJa Lerale. Ciò spiega il : particolare eff.etto favorevole nelle trombosi e . ll'flle tror11bofleb,i ti, no11cl1è i11 tutte le stasi li11. ~aliche e vasali , r1ei disLurb·j di1:endenti da ulceri varicose, i1ell 'ulcera varicosa nel linfoeden1a cro11ico, ecc. ' . 3. An.~itr~1nbolic~ . Il sai1guisug·io protegge e r1~parn11a l endotelio delle vene, e quindi elir.111na la rorn1azione di altri troi11bi nella zona di .applicazione ed il pericolo di en1boli'. 4. Immunizzante. La irudina non ha alcu11 valoTe anLiselLico, ir1a l1a la pjr oprietà di au1nentare il pol·ere fagocitario dei leucociti ·e d il potere battericida d·el siero . Secondo alcuni autori ques to potere irr1munizzante non dipender·ebbe dall 'irudina, ma dai' bacilli (gruppo subti'l is) che vivo110 simbioticamente coin le mig·natte. 5. SpasmoRilica vasale. II sanguisugio produce nella zona di ap·p licazione una modificazion·e della motilità vasale. I fatti sopra acGe11nali spiega110 le ~eo-uenti 0 indicazioni terapeutiche del sanguisu.g io : 1. 1,11tti i proceiSsi i11jia1nn1alori acuti e nter10 quelli cronici, e più quelli localizzati che g·enerali : n1eningite, irite, foruncolosi carbonchio., otite media, mastoidite, pl·e urite', pulrr1onite, colecistite, para111etrite, appendicite, trombofl·ebi~e, flem111one, linfoa11gioite, tutte le s u1>puraz1oni e · n1olte a ltre co·ndizioni pre. valentemente locali. 2. Tutte le affezioni 11on. infiammatorie con ingorgo allivo o stasi pass,iva: trombosi e loro conseguenz·e, cefalee congestizie dei pletorici, stravasi sanguigni a seguito d 'insulti apoplettici, comn1ozi·one cerebrale, distorsioni, lussazit>ni e tutte le con·dizioni con assorbimento lf:nto o nullo. Ko~anyi ha Lrovato molLo utile l 'applicaz.io11e di n1ignatte sulla r egione epatica i'n pazienti con fegato da stasi. 3. Cqndizioni spastiche, specie dei Yasi sanguigni, quali l 'einicrania, l 'angina pectoris, la eclan11)sj<t, la dis1n.enorrea, l 'ipertonia vasale ,eoc. . 4. ,"Jestrua.zion.e. II . sanguisugio sul sacro, sul basso ventre o s ull e coscie agisc€ come emmenagogo provocando o aumentando jl flusso . crasie. II sa11guisugio è indicato nel5. Dis_ l 'uremia , nella diaLesica uri·ca. nelle to sicosi endqgene o esogene, in mo] Li casi di a rteriosclerosi ed in certe form e di psicosi. La cefalea arteriosclerotica, spes... o in curabile con i 1

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1..-\ xNo .\LJJI, Nu~r. 17]

comu11i i11edica111e11ti e cou i r egi111i dieLetici sp eciali , n o11 di rado cede rapida111e11te e p er lungo ten1po all 'appliuzio11e <li parecchie mignatte su lla nuca . .Nello s tesf:io i11odo può sco11tparire la pesanLezza di t esla e l 'i11capacità di attendere a qualsiasi lavoro, di cui si lagnano 111olti i11dividui d epressi o schizofrenici. 6. Ll sanguisug·io, co me è gen·eralmente ricor1osciuLo, è ur1 buon pro·filattico delle trombosi e dell ' e,mbolia.. 7. Il sanguisugio ha l·e medesime azioni del salasso e va p·r aticalo qua11do questo per ragio11i tecniche· 11on si può pralica1,e, come nei ha1111bini, n elle persone pingui, nelle contratture articolari ecc. , oppure quando si richiede u11 effetto cìrcolaLorio locale. Nei bambini si dovrebbero applicare tan~e mignatte quanti so110 g li anni di vita, n1a questo non ò un criterio fi so dovendosi r egolare caso per caso. Il sanguisugio rin1ane senza alcun effetto ul ile in Lutti i· processi degen erativi ed iperplastici, i1elle neur.algie, n ella scia tica, n ell 'artrite deforu1anle, nelle affezioni reumatich e , n ei tumori di tutte le spec ie. Solo n ella lombaggine ha spesso uria rapida azione c urativa . È controindic.ato in una sola condizione, Ja e1nofilia . Una particolare precauzione si deve avere in quegli infern1i che praticano contemporanoon1e·n te una cura r11er curiale interna o esterna. Prussak ha. dimostrato ch e l 'irudirta a umenta la tossicità del 111er c urio. _ on e iste la possibilità di tra mettere germ i n1orbo i. La infezione delle ferit e prodotte dai n tor i ùelJ.e n1ignatte con rossor e er esipelatoso e for1nazio11 e di pus nel pu11to di applicazio11e è dovuto ad inqui11amento accidenlale (da gr.attamento) o ai gern1i che vivono in sin1biosi con le J.nignatLe stesse e ch e i possono isolare i1t c ultura pura 11el punto leso. Si tratta con1uri1q ue di infezioni di n·essuna importanza , e ch e. possono essere ,evitate prolungando I'emorragia . Tutto somrnalo il sanguisugio m erita di riconquistare il favore dei n1·edici. La sua t ec11 ica è semplice , le sue indicaz ioni moltepli ci , i .. uoi e ffetti spesso notevoli, i pericoli nulli o, ~rarsi , oerto n1olto minori di q\lelli ch e so110 i11 er enti ad un al>bondante salds o. DR. 1

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L'ipocloridria nell'asma. (~f. G1LLE PIE.

Th.e

Qua1 rte r~

J ou rn. of M·ed.,

ottobre 1935). Studi rece11lj 11a11no din1ostrato com ·e l 'ipocloridri a sia molto più frequente in soggetti al !ergici ch e n ei normali. Il t ermine ipocloridria è riservato a quei e.asi nei quali la curva dell 'acido clori'dri c-0 dopo pasto di pirova n o11 arri Ya a ll e venti unità di ac. cloridrico. U 11 fattore c he h isogna co11siderare n el determinare J'acido cloridri co del su cco e-astrico è . .. l ' eLà <l el . oggello: nfi gogg-etti ll Orm a ]i .. i r i'"' to cl1e i ,·alori ba si di H C:l ono rari 11 ei fa11c iu!Ji e i1 ella pubertà e diventano sem1)re j ) ttl frr><1ucnli a 111anr, a n1ano ch e i avanza ' 1

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8 EZlONE PRATICA

in età: nei soggetti allergici invece pare che a-v,~enga il contrario. Scopo delle rioerche dì M. Gillespie è di determinare la frequenza del! 'ipocloridria a seconda dell 'età in una serie di asmatici. Le analisi r_iporLate i11 quest-0 lavoro furono iJraticate su una serie non selezionata di e.asi cli asma no11 curata: i11 tutti , per quanto fu lJOssi'bi le si cercò di p,r alicare le stesse ricerrh1e do·p o sei mesi di cura , allo scopo di osservare se vi fosse stata alcuna variazione. I f>azienti sui quali si praticarono dei pasti di prova frazionati furono in tutto 109 : di questi nel 51,5 % si trovò basso il valore dell ,aci·do libero e n el ±1,2 ~~ basso il valore dell 'acidità totale. L 'ipocloridria si con statò a11c}1e più frequer1te n ei bar11bini asmatici al di sott? dei .lG anni', me·n o frequente nei · g·iovan1 adult_1 : essa si m ostrò poi di nuovo fr equente n ei soggetti di n1edia età . Dall 'in sien1e d elle ricer che pare all 'A. di poter concludere ch e 1'acidità gastrica non rin11~e . I.a stes~a per t11tta la vita n ei soggetti all·e1g1c1, ben s1 ch e te11da ad aumentare, in un.a ceri a peroentuale dei casi intorno alla pub~rtà. ' N~JJ~ d~nne as~atìche la frequenza d·ell 'ipoclor1dr1a ·e magg1ore ch e n ei maschi da 15 anr1i in ~u: fino a 15 anni pare non vi sì.a a.lcu11a ,differenza. Non p·a re che esista alcun r l! JJporto fra sensibilizzazion.e, com e risulta dalle prove cutan·ee, e 1'ipocloridria. ~a ri~e ti_zio~e delle analisi dopo la cura mostro var1az1on1 n ette n el 59 ~~ d ei casi: il mig lioran1e·n to clini co coincideva con il 111io-lio5 ra~n~nto dell 'ac.idità gastrica n ei sogget ti· ch e or1g111almente s1 erano paJ.es.ati ipocloridri ci : .Quale ~ia. I~ causa di questa ipocloridri a n egli asn1at1c1 e un problem a che ancora rin1ane a1)erto. G. LA CAVA. Ricordiamo la pubblicazione del Dott •. Pre>f. PAOLO STANCANELLI della R. Universita di Napoli

L'asma bronchiale nei moderni concetti .SOMMAR}O. - lntrod~zio_ne. Cap. I . Ricordi di Fis10-patolog1a <:!ella resp1raz1one. Cap. Il. oe~inizi one. Cap. ID.. St-0.r1a. Cap. IV. Studio clinico. I~ La crisi e l'attacco d1 a cma. II. I tipi clinici della sindrome « as'!'a n. Asma tipico, id. atipico, id. associato, id. ioJ fant1le. QUADRO RIASSUNTIVO DE I TIPI CLINICI. Ca;P: V. Patoge!1esi _ed etiologia. I. Meccanismo della c~1~1 ~·asma .. Et1olog1a dei diversi tipi di asma. A ) Con J di7.1oru predis ponenti; id. favorevoli o con corren t i· id detemninanti. 1° Origine della concezione umorale' at~ tuale - Con cet to dell'anafilassi. 2° Deter1n inismo d ello '' choch » •• ~ Valore discutibile ~i a lcune prove biologiche p er . stab1l1re la n atura anaf1latt~ ca dell'a sma. Anafila ssi e asma in rapporto a lla cos tituzione e n el quadro dell a intossicazione proteica. OONOLUSIONE PATOGENICA E DIAGNOSI ETIOLOGICA. - QUADRO RIASJ SUNTIVO DELLE CAUSE DELL'ASMA. Cap. VI. Ana· tomia Patologica. Oap. VII. Diagnosi. C'a1p . VIIT. Complicanze e prognostico. Crup. IX. La terapia. I. Terapia della crisi; II. I d. dell'attacco; III. Id. etio logica. 1°) TeJ rapia d ella spina locale; 2°) id. dello " choch " umorale; 3°) id. dello stato generale. - BIBLIOGRAFIA. V o lume di pagg. Vlll-100. Prezzo L. 1 2, più le pese P" t 1.li di snedizione. Per gli abbonati al u Policlinico u , ole L. 1 0,80 in p c..rto fran co. JnviRre Vaglia a ll'editore LUI.JI POZZI, Uffic io P er &t :tle uccu r sale diciotto, RO'\!A. 0


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(( IL P OLI CLINlCO

- DIVAGAZIONI La. medicina e la musica. Le r elazioni tra la medicina e la musica ~ono antic?e e molteplici. Còn i·l tempo , con l prog ressi dell 'una e dell 'altra sono diver1tate sen1pre più intin1e e complesse. La musica può ·essere un fattore di cura ·e d~· educ~zione ~ com~ ta.l e costituisce oggettp d1 studio e d1 ap·p l1cazione della m·e dicina. Qu~s!a può indagare i · m·eccani smi fisiopsièol?gic1 ch e sono alla base d·ella ·espr·essione musical.e n elle sue fasi proiettive e appercettive; s.t~d1 are n elle lo.r o grandi varietà le personalttà del compositore, dell 'esecutore e dell'ascoltatore. ,. ~1 . Loepe.r in una confer enza pronunziata aJ 1 inaug urazione delle giornate medich e di Bruxelles del 1935 ha fatto a l riguardo u11a brillante disse·r tazione . Prem.ette ch·e i ·m edici hanno sempr e a mato la musica , forse perchè vedono n ella n1usica 1'espressione più spontanea del senti'm ento umano, forse perch.è inconsapevolmente tro~a n o 11ella musica il corrispettivo del ritmo 1ncessante ch·e governa tutti i f.a tti· b·i olo ') ici forse })erch·è n el puro godin1ento musicale cer~ cau o un con1penso a lle imp•r essioni ch e l'osservazion e cor1tinue delle soffer enze uma11'j lascia ne l loro spirito. _No.n è senza sigi;ii~ca~o che la mitologia attribui sce la paternita di E sculapio ad Apollo. È stato afferma to ch e la musica è co•m 1p resa solo dagli intelligenti, il ch e vorrebbe dire ch e coloro cl1'e non la gustano non sono ii1tell igen ti. Nulla di più arbitrari·o. Non è scar sa la li ta di uomini di alta cer ebraliLà in capac i di trovar·e il minimo godimento n ella .musica. Anatole r, rance aveva in orrore la musica ed E.r nesto Renan la considerava un d·etesta bile run1ore. Sta di . fatto c.b ,e ·la facoltà musical.e è in r elazion e allo sviluppo di" particolari centri pross imi a quelli del ling uaggio articolato e propriam·ente localiizati n ei due ter zi anteriori delle p rima e seco11da circonvulzion e t emporale, n.el g iro sopramarg inale ed angolare. L alteraz1011e o I.a distruzione di questi centri pr ovoca l 'amu si.a ch e si sovrappone .all 'afasia , è co1m e questa è m otoria e sensoriale. In alcuni individui la sproporzione tra l 'int·e lligenza e la musicalità è note, 1ole ·e si accentua in condizioni patologiche. Lo stato · di demen za i1on si accon1pagna se1npre ad amusia; alcuni idioti con1pre11dono la musica e cantano; alcuni encefalitici con servano il sen sò armo·n ico anche quando perdono la memoria di cer te arie e la lo:r o attitudine alla composizione. Tutto dipende dal ·grado e dall 'est en f-ione della lesio n e, eventualn1ente dall'integ rità dei centri del ling u aggi'o musicale. 1

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Il valor e di quesl i centri d 'altra parte sarebbe confern1aLo da l loro grado di svilup'f>O indipendente111e11te da alterazioni patolog·ich e. !F urono tro,rati molto sviluppati in Haus de !Rulow, il primo nl.a~·i to di Cosima Wagner , cl1e fu un valente d1'rettore d 'orch estra . Fu-· rono invece trovati poco sviluppati in A.natole ~rance che, cun1e s i è detto, detestava la musica. . ~1la . i)re~i~IJ.o~izioi1e ..anatO'l11ic~ corrisponde u11 i1J·e1sensib1l1ta spec1f1ca ch e viene p·erfe.zio- · i1ata ·dall'educazion e, dall '·eser ci'zio dalle condizioni di an1bien te fìsico e soci~le. Non 'P d~~bio ch e tutto lo psichisn10, qual·e è con: d1zronato dallo s lalo cos tituzionale e d.allo stat? affettivo r eattivo alle vicende della vita si r1.verbera sull 'opera del n1usicista. Beethoven v~nto dalla disperazio11e ri11unzia a l matrimon~o, compra un anello d 'oro, l 'ir1fila al suo d1 t~ .e d ,esclama cc S1)oso il dolore >> . Ed in effe tt1 il dolore domina tulte le sue composiz:i:oi1i. D 'altra pa~te_ ·il i11usicis La di genio '"'en1bra e~ser~ la i.; e rf ~z1oi:e, Ja co11 clusione di· una serie di pro,g'e.n1tori con tendenze n1usicali . La fiarnma. p~ò rirr1anere coperta per parecchie ger1er.a zioni, p 1uò trasforma r si di ·padre in fi o·lio o scoppietl;.are in vario modo in tutti 1 m,e~bri della st essa fami g·lia . N·e è ui1 esempio la IJrogenia dei Bach. L 'er edità, purLrop1Jio, ·pe o n on è tro·p1)0 pura. Nella stessa fa111iglia vi sono sentimentali , a rti st~, .m~ la l i, alcoolizzati , })Si'copatici. La tu~ercolo~1 infrerì n ella famiglia di Mozart. La madre dI Schumann er a una beona la .. a r ella un 'alienata. Il padre di Beetl10' e~ un alcoolizzat o. È stato affermato c.h·e la n1alattia sia stato un eccitante dell 'opera musicale: la tubercol? ~i . avrebbe sfe~zato il genio di Chopin , l.a sif1l1de quello d1 Schube·r t, di Donizetti , di Smetana, di Hugo Wolf, Je crisi enteralgich e quello . di Beetl1oven , Ja ciclotimia quello di Schumann . Ma queste upposizioni sono 1n rontrast? con altri .g-randi e. em1)i. Si pens i a lla florida salute di !Bach e di Verdi . Per quel cl1e ri·guarda le r eazioni della musica sull'ascoltatore cori viene ricer care se Ja musica ·è capace di provocare n el nostro spirito le stesse impression i' ch e l 'h anno suscitat e. È ovvio ch e il nostro cervello noi1 è una cellula fo loelettrica e.a pace di tra._ formare i s11oni in ~mpressi o11i ·e le i111pressi·oni in suoni. Certo una rispondenza , Lra le i•1111Jres ioni ecc itatri·c~ deli suono e ,q uel l·e suscitat e neg·] i ascoltatori si può aver e n ella cosi detta n1usicn in1itativa o evocativa. 1\ila un 'idea, un sentim ento, un dolor·e si Lrasn1ettono con minore facilità. 1'ra Io st ato d 'ai1in10 del co111positore e quello degli ascoltat ori vi son o infinite divergenze , ch e posson o dipendere da condizioni mon1entanee di spirito. dai fatti ch e Yen-


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SEZIONE PRATICA

,gono associati alla rr1usic.a, fatti ch·e sono sem- cadenz,e 1nosse li accele.r ano. È possibile che _ere particolari alla personalità dell'ascoltatore. possono aversi anche n1odificazioni della presI temi dei veri sentime11ti non sono affatto sione vasale, della vasomotilità, de l~a leucoci.specifici. Beethoven ha -cantato il dolore, e la Losi , del rr1etaboli's1no. gioia CO'n motivi div ersi che- ci toccano , ci L 'intervento del sistema vegetativo è inne.turbano, ci ·c ommuovono, ci estasiamo facendo gabile, al1o stesso modo che è influenzato dai ,·agabondar,e la nostra fantasia su fatti e su raggi Jumi11osi, dalle onde elettriche, dai traucose cl1e sono inerenti alla nostra esperienza r11i emotivi. L "eccitazione del simpatico a mez,~d alla i1ostra personalità, varia con i diversi zo della n1usica può dare ]a tachicardia, la ascoltaLori -e che sopratutto 1per ciò non può leucocitosi e l 'ipertensione, co·m ·e l 'eccitazione -essere identica con quella del compositore. del vago può dare la b·r adicardia, la leucopeTuttavia vi sono rieazio11i fisiche o nervo'Se nia, l'ipotensione. che in.discutibilmente sono comuni. Comunque la meloterapia poggia ancora su La prima è quella dei fotismi musicali o basi incerte, [j ancora cieca. clell 'audizione colorata, ossia dei colori e d·elle Ma non è dubbio che la musica rimane il 'im·agi11i evocate dai suoni. In individui i suogodimento più nol;>i1e, l'alle.rviatrice nelle noni suscitano delle p·e rcezioni colorate o figustre ore di stanchezza e di tristezza, intrecrate. A seconda del suono, della sua altezza, ciando i nostri p~nsieri in una rete di sogni, della sua intensità, del suo timbro ed anche sottraendoc i dal giogo ,della r·ealtà. Essa sol-delqo strumento che lo emette, si hanno per- . 1e,·a e ci trasporta fuo ri del mondo materi'al,e cezioni di: colo,r e giallo, bruno , rosso o verde. ci distacca dalle nost.re bassezze e dalle nostr~ Talvolta si 11a anche un complesso di colori misocìe, c'infonde coragg io ed entusiasm o .p er un determinato ricordo ed anche un quaeccita i· nostri sentimenti più nobili , la pi età , .dro per una sinfo·n ia. l 'amore, il patriottismo. Essa è nobiltà e h·elQuesta sin1ullaneità di percezione si può J.ezza. Essa, come disse Billroth, s'indentifica .spi·egare con la r eazione sineTgica .dei centrj con l 'esse11za stessa d ella vita , perchè com·e . sensoriali corrispondenti, co·n una particolare tutta. la vita è rit.m o . perveità delle rispettive vie associative. argo. Tali fatti rendono veri'simi1e che I.a musica _possa agire su altri centri, su altre funzioni c.er·eb1rali, su altre n1anifestazioni neurop1sichiE N N I B I B LI GRAFI I (l) .che, e come essa possa agire sulla condotta .t1m.ana. Baudelaire fu trattenuto1 dal compier e !~avori dell 'Jstiluto di Clinica Medica della il tentativo di suicidio ascoltando la musica R. Università di !Bari, diretto d:al prof. L. del T.a nnhauser ; Farinelli guarì dell 'ipoconfERRAi~NINI , 1934-35. 'dria. 'F ilippo V con la musica, Veron cuIl prof. L. :Ferra1111i11i co11 Linua la b·ella abirava l 'abuli:a co11 la marcia militare. Ma a parte questi .ane ddoti è oerto che Dupré pro- tudi~e di riunire i lavori pubb licati nella sua ' 'ocava l 'ipnosi con la marcia funebire di Cho- ·Clinìca durante 1'anno scolastico. E questo il pin e ch e Janet faoeva scomparire con la m1u - IV volume d·e lla serie ·e consta di 28 lavori , di cui 6 dello stesso Direttore. Precede la le:Sica le stigmate psicasteni che. L 'azion e curativa d·ella musica anche sulle zio·n e di chiusura de ll 'anno accademico in cui , malattie organiche è stata sostenuta. E senza fra l 'altro, accenna alle finalità dell'insegna.abbando11arsi ad esagerazioni è ceTto ch·e la m..ento clinico ed alla nole.vole attività d·ella n1usica agendo sul tono sentimentale e sulla sua Clinica, che si esplica largamente anche circo1lazione del sangue attraverso il sistema ne l campo della medi c~na sociale, con i 3 ama utonomo può a·vere influ,enza sullo· stato so- bulatori per cardiop·a tici, per · diabetici e per le malattie parassitarie inlestinali , con i conmatico. · tributi alla lotta contro la tubercolosi. il canÈ certo assurdo pr·etender e che la n1usica possa g·uarire la 111alaria, la tisi e la gotta co- cro , ·e cc.. Fra J,e altre pubblicazioni dello, stesso 1ne affern1arono rispettivamente Roger, Ali- profe5sore, ricordian10 ancl1e la cura bulgara bert e Baglivi. Ma non si pu·Ò escludere eh-e la d·ell 'encefalile letargica, la leìshmani'o si viscentusica possa avere un 'azione benefica sulle rale in Puglia, l'asma dei mugnai. I11teressanti studi sul ricambio dei carboi·condizioni· fisiologicl1e. In effetti essa ci avviluppa d 'oro e di sogni e ci sottrae all e nostre drati e sulla glicemia fa il figlio , Alfredo, n1i$erie e a i no·stri dolori; evoca ricordi e dello st·esso Direttore. Altri di indole prettasens.azioni che allontanano momentaneamente me11f.r scientifica so no quelli di A. Milella (La ·dalla coscienza la sensazione dello stato pe- f11nzion e i)rotoosintetica del feg~to , il potere catalettogeno delle tossine del gruppo tifo11oso in .atto. coli , ecc.); M. ~{i1ella ne presenta uno sull 'arÈ possibile anch e cl1e le ond·e rn·usi'cali con il loro vario ritmo possano agire a mo' dell e trotropismo degli streptococchi tonsillari di altre onde sul 11ost.ro organismo. Berlioz e (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui -Grétrv nolarono ch e la musica modifica i battiti del cuore. Le arie tristi li rallentano , le si òesidera la recensione. 1

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« IL POLICLINICO »

in di-v idui viventi in ' ar·ie condizioni di ambie1l Le, ecc. Un con1·p lesso di lavori importanti, cì:1e fa.n no onore alla Scuola ed al suo Dire t lore fil. L ·exarn.en du 1nalade. Editore M.asson . Parigi . Prezzo , Fr. 30. Questo p iccolo volu111e con1pilato per le singo le sp·e cialità da vari pl'ofessori della F'acoltà di Me dicina di ~fonL1Jelli er , · costitui sce un.a guida p r eziosa per stude11ti e· n·1edi ci pratici. C·erto esso 11011 costituisce u11 trattato di serrte·ioLica . f\1a il suo pre·g io sta appunto n e] fatto ch e mette in rilievo solo ciò ch e può esser e veran1er1Le utile n ell e esi·genze d·ella prati ca ordinaria. DR.

[ANNO XLIII, i\"vi\i. 17]

1

K.. W oL F . 1' era pia vilalislico-costitizzionale. Editore G. Vannini, Brescia . Prezzo L, 8. 1

L' A. din1ostr a cor11e il -vantaggio d ella scuola . ,·itali ti co -cosLi tuzio11ale su quella materiali~ I ico-locaJistic.a ~ i fa ser11pre più accentuato, sopra LutLo 11e1 ca111po della terapia. Passa quindi in rassegn a i m·etodi curativi su111aLici e IJsichici ch e s 'inspirano alla detta concezio11e. DR. \ ' . ·Fon~1ENTANO. La lrasfiusione del sangue 11ella pratica rn edica. .Edizione I .E.M·. Milano . J:>rezzo L. 10. È una chi ara e con1.p l età trattazione su le indicazio11i e la t ec11ica della trasfusione del sang ue, ch e costituisce una guida per il medico i)ralico. Alla li11e del Yo lume sono esposte l 'organizzazion e in I talia della tras fusione del sangue e le tli po . . izioni legislative- ch e la governano. Preoed·e una l usingl1ieTa prefazione del prof ef,SOr R. Alessandri. DR. 1

L.

~IARANELLJ .

N eozoljolerapia. Val . VIII. Isti -

tuLo Editoriale Cis.alpi110, l\tlilano, Varese.

L 'oLtavo volun1e di sLud i e·d esperie11ze cli11iclle s ulla terapia dello zolfo, ch e si vanno pubblicando sotto la g uida del dott. I .ui·g i Maranelli, come i precedenti , comprende una part e scientifica ed una pratica. Ambedue contengono pregevoli lavori originali e rece11sioni di altre pubblicazioni, che conferma110 sempre I)iù l 'in1portanza notevole dello zolfo ·n ell 'ecor1omia dell 'organismo umano ed il suo valore t erapeu Lico. DR .

Lo nuova legye san.itaria, raccolta e coordinata da l dott. E. Dus1N1 . U11 vol . in-16° di 272 pagine. Il. Zann~ni, Padova, 19.35. L. 10. Tl nuovo 1'esto Uni.ca d·elle leggi sanitarie è qui arcon1pag 11ato da appendici con le disposfzio11 i di legge ch e vi · s i po.ssono riferire, estra tte dD] (.orlice Penale, da quell o di Procedura r1enale, nor1chè dalla legge e re lati'vo r egola111e11to sulle farn1acie. fil.

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNGREss1

I e• Seduta della Società Italiana di Ematologia. Si è tenu la a Tori no il 29 marzo nei locali della nuova Clinica n1edica la II seduta della Soc. I tal. di Ematologia, so l Lo la preside11za de] sen . prof. Ferdinando ~licl1eli , e con la presenza di i1u1ner-osi ~Oci provenien Li da og·ni parte cl 'Italia; eran o tra gli altri presenti i proff. Ferra1a, Frugoni, Cesa Bianchi, Gamna, Greppi. Il prof. GiovANNI Di GUGLIELMO ha svolto una relazione sulle << E r it r emie ». Ques1o nuoYo in1por tante capiloìo della patologia del sangue h a trovato n ella lucida profonda e completa relazione d el Di Guglielmo la sua pie11a sistemazio11e ; è questo un altro i11eri lo del la Scuola ematologica italiana, p er chè spetta appunto al Di Guglielmo l 'aver per primo i11rlividua.t o e segnalato il problema delle eritremie, di avere fatto le prime o~·servazio11i cliniche ed anatomopatologiche al riguardo , di avere già da molli anni concepito il pi11 largo sviluppo del capitolo delle mielosi includendovi le forme m orbose primitiYe e sist emich e del tessuto eritropoielico, di aYere così aperto la strada alla più esatta interpretazione di sindromi ematologiche ch e possono oggi entrare a far parte del nuovo capitolo. Questo indiscu sso lnerito del Di Gugliel1110, ch e si aggiu.n ge ai m olti aJtri d el clinico di Catania, è ·s tato pienamente riconosciu lo in ques1o Con gresso che ha accollo con enlusiasmo la proposta fatt a rlal prof. Nlicheli éti chian1are <1'ora in poj questa forma morbosa « eritrem ia del Di Guglielmo ». Consistono le eritremie o mielosi eritremich e in affezio11 i primitive sis1ematicl1e dell'·'apparato eritropoie lico, cl1e •si traduco110 dal punto di vista clinico, ema lologico e anatomopatologico in quadri be11 definiti. La pri111itivith e la sisten1aticità della for1na sono ele111enli che c011sentono di fare un parallelismo analogico con quanto si h a nel carnJ)O de1le mielosi leucen1iche; e co·sì con1e esisto110 rnielosi leuce111 iche acute e subacute e cronich e, così anche esis tono mielosi eritremiche acute, subacu le e cronicl1e. La forma di erit remia acu la è quella ch e corrisponcle alla prima clas&ica d escrizio11e del Di Gug~iel­ mo ; form a a. rapido cl ecorso, può o meno rap1dan1ente an emizzante, con quadro clinico generale grave, con reperto del san gue circola~te ~a­ ra tterizzat o generalmenle dalla presenza ID circolo di numerose form e giov.a ni della seri e rossa 11ormoblastica, e sopratutto caratterizzate. ~a un tipico reperto anatomopatologico per . cuI 1 tes·suti emopoietici, mid ollo osseo, n1ilza, fegato , presenta110 una str aordinaria iperpl a.sia erit:oblastica, ipoplasia della serie bia11ca e iperplasia reticolo-er1doteliale; an ch e qui, come nelle leucemie si assiste accan to alla trasformazio11e eritroblas1tica dei tessuti emopoietici , ad una mancata o insufficiente capacità evo]u tiva delle c~llule eritroblastich e, per cui la grai;t P.~rte . degl~ elementi rossi è rapprese11la:la dai .p1u g1o~an1 ele: m enti della -serie: pi oeritroblast1 ed er1troblas1 r basofili . A differenza però di quanto si. ha nelle leucemie la siste111ali ci tà dell'affezione n on ragg iunge l~ estreme possibilità del~e l euce~1i e~ rim an e11do irlteressa li nella forma i tesst1l 1 1n1do1-


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SEZIONE PRATICA

lari, la n1iJza ed il fegato, assai più rara essendo invece la partecipazione di altri tessuti emopoietici. Tra le forme subacute e croniche vengono incluse quelle particolari a11emie i ndicate con il tern1ine di erilroblasto·si fan1iliari e che vanno anche sotlo il nome di anemia di Cooley; forma per ora quasi esclusivamente limitata alla .r nzza mediterranea, a carattere squisitamente familiare e che si accompagna, per quanto non costanten1ente, a particolari alterazioni ossee, le quali ir1 genere co1nplet::ino l a si n drome nella sua fase terminale, ma non ne costituiscono carnttere fondame11tale e indispensabile. Vanno inquadrate Lra le eritremie a decorso spiccatamente acuto le eritrobla·stosi in fantili che possono o no acco1rlpagnarsi ad ittero e ad idrope. L 'analogia che può essere fatta tra eritremie e leucemie non va però spi11ta, secondo quanto ha chiara1nente affermato Di Gugl ielmo, oltre ad un cletern1i11a lo limite, trattandosi di affezioni ben d isti11te che 11anno a comune il carattere della pri1nitività e della siste111at]cità. Talvolta però si assiste ad un contemporaneo sviluppo delle due forme aYenctosi così quadri rr1isti di eritroleucemia. La ·~erena discussione che è seguita alla relazione ha servito a metter e in 111aggior lu ce l 'im.portanza della concezione di Pi Guglielmo e a valorizzarr1e le osservazioni e a completarle. Le noteYoli differenze esisle11ti tra mielosi leucemiche e mielosi eritremiche sono sta te messe in chiara luce dal prof. Micheli, che ha tra l 'altro· ricordato come le leucemie sia:no più spe·sso croniche e più raramente acute a differenza di quanto si ha per le eritre1nie, come in queste ultime (anemie di Cooley) sia dominante il carattere familiare , che sembra inYece avere rarissin10 riscontro nelle n11elo·si leucemiche. Il prof. FERRATA ha i1otato con1e ben a ragione ll Di Guglielmo non ha in cl u so lrn le mielosi eritre1niche l 'a11emia perniciosa la quale non è t111a mielosi e ne va ten ula b e11 distinta secondo i concetti della Scuola italiana, ed ha messo in evide11za la grande differenza esislente tra forme acute e croniche di mielosi leucemica in quanto le leucemie acl1le costiluiscono un g ruppo di malattie a sè, così come profonda distinzione deve es·sere falla an che lra eritremie acu le e croniche.

Il J)rof. GREPPI ha segnalato la possibile importanza di inomenti patogenetici cliversi quali fattori di anemia, particolarme11te splenici ed emolitici, accennando alla possibilità che fattori diversi o g ruppi di fattori intervengano a domin nre il quadro ane1t1ico, ricordaJ1do altresì il valore ed ·il s ignifica lo di semplici reazioni eritrobla ticl1e.

80110 seguite numerose comunicazioni in parte inere11 ti al lema di relazione, quali quelle di FoRNARA, PoucRÉ, BENEDE1ì' I, STORTI, GRrvA, ed altre relative ad altri argomenti di ematologia, quali ql.1 elle di PIAZZA, MussA, PENATI, GIORDANO, CASAZZA, DATrlSTINI, MANCA, Bt:..LTRA~fETTI , BARBIERI, BAJARDI , CBJNl.

Il co11gre~so si è chiuso ·tabilendo quale secl~ ètella prossin1a rit1nione.

Firenze Ca.

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R. Accademia Medica di Roma. Seduta del 25 gennaio 1936. Presiede il prof. R. ALESSANDRI, presidente.

Telaio per realizzare la reclinazione supina e prona nel trattamento della tubercolosi vertebrale. Prof. C. ~fAnrNo Zuco. - L 'O. dimostra il suo apparecchi? r egistrabile nel senso della lunghezza, e graduabile n elle curvature, ce11trabile in corrispondenza del focolaio ·sponclili tico. Sullo stesso telaio è possibile praticare interventi di osteosintesi vertebrale, e costruire corsetti gessati.

La

simpat~ctomia

cervicotoracica per via anteriore : te· cnica, alcune indicazioni, qualche risultato.

Prof. A. GHL\SSERINI. - L 'O. espone la tecnica, illu s trandola con proiezioni, della via anteriore seguita, per la simpateclomia che egli ritiene preferibile alla posteriore. Accen11a ai casi operati e a i r,isultati, tra gli altri di un caso di retinite pigmentosa. (La comunicazione è stata riportata 11el fase. 15). ' Col conse1rso dell 'Accacle1nia il prof. NEuscHuLER, che l1a seguì to questo caso, dà chiarimenti, afferma11do ch e i11 seguito all'atto operativo, ha notato un se11sib ile migUoramento nelle condizior1i oculari . I l prof. EG1n1 si congralula col CmASSER1N1 che i11 argomento, a Roma, è un vero pioniere. Il prof. ALESSANDRI afferma che anche la via posteriore da lui fi nora seguìla può dare ottimi ri sultati. L roperazion e non presenta gravi diffir.ol tà, specialmente se si deve praticare in donne, in cui lo sviluppo muscolare non •è molto grande. Il pericolo di aprire la pleura v'è anche nella via ar1teriore. La simpalectomia per quest 'ultima via può avere Je sue indicazioni ca·so per caso. Circa l'indicazione per Ja retin it e pig1nentosa, domanda se è necessario asportare sia il pri1no che il sec0ndo ganglio toracico e se non ci si può limitare al simpatico cervicale. Risponde jl prof. Ca1ASSEn11Sr che egli preferisce per la facilità di tecnica la via a11teriore, che la sindron1e di Horner lamentata si attenua col 1empo, che infine egli asporta i] 1° ganglio toracico per i ra1ni co1nunicanti.

Resezione del corpo del pancreas per tumore. Prof. V. Lozzr. - L 'O. comunjca un caso, felicemente operato, con aspor lazjon e del corpo del p a11creas per lumore.

La cura degli empiemi col drenaggio a pressione negativa. Dott. P. STEFANINI. - L'O . espone i ri'su1tati del trattam ento col drenaggio a pressione n egativa praticato in 36 n1alati affetti da empiema acuto n1etapneumonico di cui 30 a 35 in Clinica Chirurgica. J vantaggi sull'operazion e a drenaggio aperlo sono: diminuzione della mortalità, assenza di pneumotorace, rapirla espan ior1e del polmone, e p_re.coce adesione alla pleura parietale , rapida guari gion e. Il prof. R. B.\ STIANELLI cle idera far rilevare I 'importanzai della comunicazione del collega dott. STEFANINI, p~rchè i criteri con i quali si operano gli empiemi sono spesso arbitrari e non guidati <la un principio fisiopatologico come quello dell 'a-


798 •

« IL

POLICLlNlCO '»

spirazio11e permanente. I risullati funzionali ottertuti nei casi di empiemi totali dovrebbero ·servire di amrnaestramento sopratutto negli ospedali, affinchè non avvenisse più che casi simili fossero operati con la toracoton1ja all 'aperto che può essere origine di infezioni secondarie e di fistole. Ha E-empre sostenuto, anche in Congressi, e .co11tro op1Josti pareri, che Je toracotomie devono €'Ssere piccole e le n1edicalure successive, per quanto è possjbile, a tenuta d 'aria, e si è convinto per I 'esperienza fatta che l'aspirazione nei casi di empiema totale deve essere sempre preferita. Invece c.iel taglio posteriore basso gli pare preferibile quello sulla IV e V cos la, fra le due lin ee ascellnri, come già sosten evano 1J'Antona e Konig , perchè con questo si previene · più faicilmente la • fistola tora~ica, nlentre nel taglio ba·sso il diaframma rialzandosi si pone di co11tro al tubo e si deter1ninano condizioni sfavorevoli per il deflusso. Il prof. CHJASSERINI preferisce l'uso del tubo di go1nma al drenaggio con la Plazer. Il drenaggio a valvola non deve es·sere adoperato negli empiemi putridi. Il prof. Ec1n1 non divi<le l 'o ttimismo del collega. Nei nostri ospedali i processi di aspirazione hanno una antica esperienza, r11a non si può dire che i risultati siano tali da generalizzarne l'uso. Il m ante11ere negativa la pressione pleurica è una condizione favorevol e alla rneccanica del r espiro e aJ ritorno del polmone alla normale dil' lensione; l'aspirazione della secrezione ed il lavaggio della cavità pleurica sono certo mezzi di cura p er la sepsi. Ma il trattan1ento della sepsi che si fa in ta] modo è un trattan1ento che si avvicin a a q1u ello chiuso e forse perciò non sempre basta. Il CH1AssEn1N1 ha indicato che gli empiemi putridi richiedono un trattame11to aperto; egli aggiunge che in alcuni casi le n1a se fibrinose dell 'essudato rendono imperfetta la funzione dei tubi e c;h e ir1fine talora la sepsi ha carattere invadent e e si propaga come un fle1nmone alle pareti tora ciche. I rig.u ardi alle particolari condizioni fisiche della pleura nella cura dell 'empiema costituiscono un momento pregevole, ma no11 se1npre urgente, n è sempre necessario·, nè sempre scevro d 'interfer enze dannose. La disten sione del polmone, oltre che con la ipo-pressione pleurica, si può ottenere con la iper-pressione bronchiale e questa, che nQn ostacola mai la cura della ·sepsi pleurica, si può ottenere con m ezzi semplici ed a[}tichi, sebbene non perfetti. A lui sembra ch e non si possa proèlamare alcun procedin1ento buono per tutti i casi , ma che, tra i n1olti che hanno diverse car atteri stich e, sia b en e caso per caso e momento per momento scegli.e re que.Ilo più adatto. Il prof. ARCANGELI ricorrla i principi fondame11tali per ottenere buoni risultati: operare subito e occlu.dere con Bodrouche. Il prof. ALESSANDRI fa osservare cl1e la ·sua esperienza lunga e spesso dolorosa, nel trattamento degli empiemi, è del tutto favorevole al trattamento esposto dal dott. Stefanini, ed è lieto che anche quello del prof. Bastianelli sia con corde. Le osservazioni fatte dal prof. EG1n1 gli sembra abbiano scarso valore, poich è rappresentano casi di eccezione. T~a durata del periodo di trattamento è molto abbreviata e gli esiti sono certamente di gran lunga migliori da quando in Clinica si adopera con la tecnica esposta la cura di aspiraziope a t enuta. Il dott . STEFANINI ringrazia il prof. Bastianelli }Jer la sua approvazione. Circa la sede del dre•

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fANNO XLIII, :\"uì\r. 17)•

naggio è del parere che questo va posto tra l 'VIII· e la X costa; il drenaggio nel 4°-6° spazio si è dimostrato nella sua esperienza insufficie11te per ottenere un completo svuotamento del versamento al11~eno con l 'aisp irazio11e che è stata usata, pari· a circa 40 cm. d acqua. Il drenaggio sulla parete laterale del tqrace è certo più con1odo per il ma-· lato! ma ·sembra più efficace quello sull'angolo posler1o~e fra ascellare posteriore ed en1iscapolare, p er che è a questo livello che si verifica la mao-giore difficoltà alla espansione del poln1one. b Non è d 'accordo col prof. Chiasserini nel praticare una larga breccia della pleura che è sempre clifficile suturare a tenuta d ·aria, poichè bisogna. tener presente che la chiusura deve essere erme-· tica non solo in corrispondenza degli s trati e·sterni della parete toraci ca , ma specialme11te verso 11in-1erno; se si lascia fil tra re la secrezione tra tubo e pleura, quando sono chiusi a tenuta d 'aria gli strati n1uscolari e la pelle, si formano dei flem-· inoni parietali, che bisogna drenare a tutto scaJ>ito della buona tenuta d'aria. Nella praitica della Clinica Cl1irurgica la Petzer si è dimostrata pii1 ltUle del semplice Lubo, perchè più fa cile è mante11erla in situ, e pazienti cure riescono sempre a 111an te11erla pervia. Il prof. EGIDI dice di 11011 es. ere fa.vorevole al metodo che rispo11de ai dettarni della fisiopato1og-ia. toracica. Che gli en1piemi guariscano con la toracotomia aperta è dimos trato da larga esp erienza <li numerosi e valorosi chirurgi, n1a guariscono certo m eno rapidamen le, e i malati vengono sottoposti a tulti i gravi e innegabili riscl1i di u11 pneumotorace aperto. No11 ha mai p ensato di n egare il loro Yalore allepu11 ture eYacuatrici ch e talora.i bastano da sole a guarire l 'empiama, m a ciò non accade pt1rtropp0! di freque11Le e spesso ·si jnsiste ·troppo in questa pratica ch e prolungala per n1olto tempo porta più da11no che va11laggio al malato. Circa l'uso della maschera ad iper-pressione e quelio della pili se1111)lice g innélstica r espiratoria praticando il rjgo11fja·rnen lo Cli palloni di gomma, non può accordare col prof. EG1nr che abbiano lo stesso effetto della, aspirazio,n e col drenaggio a pressione negativa: questa è perma11ente, mentre la iper-pressione o la ginnastica r e·-piratoria non possono essere cl1e 1110111entanee anch e .. e ripetute; di più per mantenere l 'effetto della disten -ione pol1nonare provocata con l 'iper-pressione è n ecessario fare, ca111e fa Sauerbrt1ch, una medicatura imper meabile della toracotomia ; me11tre lasciando aperto il torace il polmone si r etrae subito sotto l 'effetto della pressione atmo·s ferica. Pertanto mentre la iper-pressio11e e la ginnastica respiratoria possono e~sere di grande utilità se combinate col drenaggio a pressione n egativa, esse hann o poca o punto efficacia in presenza di un pneum otorace aperto ~ r1on pos 0.110 iit queste condizio11i o·stituire l 'aspirAzior1 e continua. È d'accordo col prof. A.rca11geli che sia utile operare presto gli empiemi, ma pensa che non convenga farlo a processo pneu1n o11ico ancora in atto, e che sia utile tentare prima uno o due svuotamenti con puntura, com e vuole Sauerbruch . S desiderabile che all'atto dell 'intervento il polmone sia p er guanto possibile jn condizione di espandersi. È certamente cosa utile asso·scia:re le cu.re mediche vacciniche alla cura chirurgica. Non è d 'accordo col prof. Arcangeli n el restringere agli empiemi tuber colari l'indicazione del D.P .N. per quanto è stato detto nella comunicazion e. 1

Il Segretario: T .

Po~TA~o.


XLIII, NTl\I . 17]

l A.~NO

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APPUNTI I

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SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

CA S IST I CA -Contributo all'etiologia della ne.erosi pancreatica · ic11ta. Nella paloge11csi della necrosi p·a ncreatica o.cuta, viene gen eral111ente considerato come fattore preponde1~11te il potere fermentativo del su cco pancreatico attivato, e, secondo le più recenti teorie, la cau sa più frequente di ciò è da ricer care 11elle alterazioni pr odotte dalla c.a lcolosi biliare o i 11 genere dalle malattie delle vie biliari . D 'altra parte an ch e la genesi infiammalorja è in alcuni rasi ammessa come possib il e. l1'if. ~1ittelba cJ1. lll ed'. KDin., 14 giugno, 19:35), l1a studiato dal punto di vista batteriologico e istologico u11 caso di necrosi pancreatica acuta in una donr1a di 51 ar1ni , la quale era i11orta col quadro della morte pancr eatica 3 giorni dopo una colecistectomia. J)al pancreas fu possibile coltivare in cultura pl1ra il B. }Jarat-yphi B lScl1ottmiiller), il quale -si trovò .a 11cl:1e nel n1aterialei necrotico in gra11 quantità. L:A . . discute sul significato di qt1es~ o r e~e rto n ella g·enesi cau sale della r11alattia. G. LA CAVA .

Infiammazione acuta del pancreas. Elman 11 (Soc. Gyri. et Obst., 1935) riporta sei casi proprii i quali hanno a suo modo di vedere. notevole in1portanza pratica purchè si tr.atti di Jesioni del pancreas in individui operati di colecistecton1ia o comunque sofferenti alle vie biliari , i11 cui g li att acchi dolorosi faceva.no pensare ad una recidiva di calcolosi biliare ed eve11t.ualn1.ente all'opportunità di un secondo interve,11to , 1nenLre si trattava di disturbi da trat.lare con cure mediche . I11 al cu ni si ricorse a_ppunt o ad un intervento per diagnosi di ca l co J o~i del co led oc o. I11vece si l.ratla va di u11a }Ja11creatite acuta interstiziale, ùi orig i11e e ,·ide.nt en1ente biliare , .e con un qi1adro clini co ben diverso dalla pa11creatite acuta e tnorragica. Secondo l 'J\.. tali lesi.on i JJa11creatich e sarebbero dovute allo spasmo cJ.ello "' (intere di Oddi per cui può penetrare della bile n el dol lo pancr eatico . Una cura m edica co111c per le 11ote IJancr eatiti cronich e oltre ad un tratlar11ento sintomatico durante gli attacchi dolorosi sono generalmente efficaci. V. GH1n oN . Adenoma cistico del pancreas e pancreatite acuta. V. PetLi11ari (J4lti e 111 emorie della Società l..rJ1ribarda. cii chirurgia., vol . Ili, N. 16, pag ina 3314; 1935) illustra il ca o di u11a donna di 70 an11i ri coverata in ospedale con una sinto111alologia addominale acuta e in cui all 'o])erazion e ~i trovò un tumore del corpo del µancre..'.ls e i segni di una pancreatite ac uta sC'riza però segni di steatonecrosi. Il tumore fu a porta~o mediante resezio11e del pancre.as e fu

Ì1l o1Lre p:r:{lticata u11a colecistostomia. La p. è guarita senza alcun deficit n en1meno ten1poraneo della funzionalità pancreatica. All'esan1e i stologic,o il tumore asp·o rtato risultò esser e un ade11 on1a cis tjco e la bi'opsia del pancreas dimostrò u11a pa11creatite acuta i)ropriam·ente detta sen za a lcuna delle lesioni caratteri stich e della n ecrosi acuta del pancre.as ~ G.

GENTILE.

Forma disfagica del cancro del pancreas. J. Govaerts (Le scalpel, 8 giugno 1935) ricorda le due forme di can cri del pancreas, quello· del corpo (ch e si rivela con vivi dolori epigastrici con disturbi vaghi ; i dolori dapprima! intermittenti si fanno continui con crisi atr oci ,.. solari) e quello della testa clie comprime il coledoco. Il caso osservato dall 'A. è interessante percl1è si è manifestato con la sintomatologia class ica della stenosi esofagea. Un u omo di 40 anni h.a incominciato a risentire disturbi della deglutizione deg li alimenti solidi, con rigurgitiali'111e·n tari senza n ausea. La disfagia da int.er-· n1 ittente diventò permanente al punto da ostacolare l 'alim.entazione e dare quindi un dirna-grin1ento notevole. In tale n1omento, il n1alato segnala qualche dolore epigastrico irradiantesi· al dorso, sema orario preciso. . Una prin1a radiografia mostra una stenosi' esofagea tubulare con spostamento del cardias ed il malato entra in ospedale con la diagnosi di ernia diafran1matica. La disfagia è tanto-marcata ch e alle volte il inalato non può ingerire n emmen o l 'acqua . All 'esofagoscopia, stenosi serrat a a monte del cardias. I dolori sono cresciuti e diventati p ermanenti. Una nuov.a · radiografia mostra l 'estensione della stenosi ,, con sposta m ento dello stomaco verso sinistra .. -~Ila laparotomia esplorativa, si scopre UD' tumore d el volume di un pugno, che è irr continuità diretta col corpo del pancreas. Gastrostomia; morte dopo 15 giorni per cach essia. • progressi va. All 'autopsia: tumore in continuità del corpo d el pancreas, ch e aderisce alla faccia posteriore-d ello stomaco e stringe il cardias e l 'esofago~ Istologicamente: epitelioma di origine pancrea-· tica. Ne!l 'interpetrazione dei sintomi, l 'A. era s tato a lquanto suggestionato dalla stenosi esofagea. Pertanto, alcuni sintomi avrebbero dovuto richiamare l 'attenzione. Anzitutto i dolori: a sede epigastrica, del tipo continuo, con cri si parossistiche indipendenti dagli alinlenti, pancreatico-solari e non toracich e. Dall 'a]tra parte, il fatto ch e lo stomaco era ricacciato ver ~ so sinistra. Questa oservazione in ... ien1e ad altre dimo~ tra il polin1orfismo della ... intomatologia del-


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<< IL POLICLINICO

.cancro del pancreas et.e si distacca dalla forma classica di Chauff.ard, per manifestarsi con sinton1i propri d ègli organi invasi e conduce .così fa taln1ente ad errori di diagnosi. fil.

()arcinoma delle isole di Langerhans con ipogli· cemia sintomatica• . Power, Caagg e Lind·em (Proc. oj. Staffmeething of bh1e. Mayo Clinic, 11, 1936, 97) rifeirisc-0110 il caso segu ente : una donna di 41 anni, si presentò a lla Clinica ,perchè da due mesi presentava delle lipoti.1ni·e, ·pre"<:.edute da confu sione mentale, accompagnate da sudori. che erano dovule a cri's i di ipoglicemia così gravi, da ricl1iedere il trattamento d ' urgen za con iniezioni endoven ose di zucch ero - . Dur ante l 'accesso I.a glicemia cadeva a 0,30 per mille c irca. Un inte.r vento esplorativo , rivelò la presenza .di un car cinoma diffi.iso del pancr ea , con m eta&tasi n1ultiple 11el f egato. Dqpo alcµni g iorni la p. venne dimessa. Essa m ori otto 111esi e mezzo dopo il primo .attacco di ipoglicemia. La n ecroscopia fu compiu1a un 'ora do.pio la morte ; ed il fegato ed il panc1~eas vennero spedi1ti sott o ghiacciu .alla Clinica l\tlayo in areoplano. Vi arrivarono perfiettamente conservati. I noduli .m,etaslatici n el fegato ed il 11eoplu.sma pancreatico erano istologicamente costi.tuiti di solo tessalo insu:lare piiro di a petto 11ormale. · Gli _f\.A. prepararono con tecni ca .adatta u11 .et.;tratto di fegato, à ei noduli metastatici 11e i fegato e del tumore pri111itivo, onde saggiarne bio logicam ei11te il contenuto in insulina. Gli accertamenti· eseguiti sul coniglio dimo:straro·n o ch e sia gli elementi del tumore pri.mitivo, che quelli del1e metastasi, contenevano notevoli .quantità di or~one in su~a:e . . . . Quindi 11el caso descritto le cr1s1 di ipogl1.cen1ia era no esp·r essione di eccessiva produ.zion e di insulina , perch·è il neoplasma - con ca ratter e di malig nità (m etastasi) era un .insu.lo·nia, funzionante co1ne il normale tessuto i11 su lar e. ; I ca i con1e questo, in cui si fece diagnosi (conferma la) di « ins ulon1a del pancr eas » sull:a 'base di crisi ipog licemi ch e, son o molto rari! 2 o 3 solta nto in Lutta la letteratura son o quelli nei quali , con1e in questo , s~ :potè. .dimo.strare bi oloaicamente la presen za d1 ln sulin a sia nel 5 . tumore primitivo, che n ell e su e m etastas1 . M. COPPO. 1

lLitiasi pancreatica. Diagnosi di1ferenzial~ con la calcolosi renale. La li Lia i pan creatica appartiene alle più rare calcolosi degli organi a ddominali. Può de.correr e completan1ente senza sintomi o dare

[ANNO

XLIII, NuM. 17]

un quadro 11iente affaLLo caratteristico. La diag n osi è diffi cile ed è slata fatta poche volte intra vitam. Tzschirntsch (Ztsch. f. Urol. v. 29 , p. 63'9, 1.9~5) riporta u11 CdSU . di u11a ragazza di 19 a., ch e soffriva da 3 anni di dolori al dorso irradia11ti i11 basso, talora a tipo di colica. La ra:jiog rafia diretta di111ostrava nella sede del ren e sin. circa 40 piccole on1bre1te che si· spingevano a d. ·e in basso fino all 'altezza della V lor11b·are. Le ri cerche uro,l ogicl1e poterono far escludere che si trattasse di una calcolosi renale. J~'u I)OSta la diagnosi di litiasi van creatira, co11f.ern1ata da un.a laparatomia espJorativa. N011 fu .p ossibile asportare i calcoli per il loro gran nun1ero; dopo 6 n1esi le 0rnbrette visibili r a diog ra fi can1ente erano circa 100. P. STEF ..\ NI NI.

Diagnostica delle lesioni 1>ancreatiche. Chiray e Bolgert (Presse 1\1 éd. , 14 n1arzo 1936) hanno proposto g ià da l 1930 l 'uso della secr etina endovenosa come stimolo della secr ezione pancr eatica, per farn e un criterio delle condizioni anatomich e, e funzionali del pancreas. Ora essi l1anno ripreso le loro e perien ze , usando una sie cr etina nuova, p·u rificata, ed i11troducendo un nuovo criterio n ella valutazione dei risultati: e c ioè lo studio della quantità totale di ucco secr·e to, oltre ch e d el coni e11uto ·p ercentuale di lipasi e di tripsina n el su cco stesso . Hanno studiato 65 .an1malati , e in una ventina di essi l 'i'ntervento, la radiografia o l 'autopsia confermarono la lesione pancreatica, che la pTova della secr etina aveva indicato . La tecnica ch e essi seguono è questa : in traduzione della sonda in duodeno. Esecuzione successiva di due prove di Meltzer-Lyon, una con solfato di inagne i.a liquido , l 'altra (la seconda) con soluzione fredda . Eliminazione della bile B, e di tutta la bile C ch·e è .possibile otten ere, fino ad arr esto O' a grand·e rallentamento della secrezione. Iniettano allora endovena 2 fial e di' secr etina (Hormeduodina Byla). Tre minuti dopo l 'iniezione si riottien e liquido duodenale che raccolgono di 5 in 5 ', per 5 volte Stabiliscono la m edia aritmetica delle attività. diast.astch e di ogni campione (lipasica. ~ triptica). Tengono an ch e. conto. d ella quantita totale di' su cco raccolto , in m edia , J>er un prelevamento. In tutti i ca i .., tudiati questa prova h a dato risultati . confermati dalle indagi ~i dire tte: quando diminuisce l ' attivit~ dias!-3srca del succo pancreatico, così studia ta , il pan cr eas è leso . Questa prova h a an cl1 e il vantaggio di no~ richi,edere più di tre guarti d'o~a. In lavor~ successivi gli AA. si riservano di esporre. gli elementi ricavabili' dalla prova della secr etina, . ch e d epongon o per .la natura in~am n1atoria o n eoplastica della les1one pancreatica. M. COPPO . 1

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1

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[_>\.NNO

Xl.III,

U l\I .

17)

TERAPIA Il trattamento delle anemie. II. E . Bock (Z. Blatt. f. inn,. Al ed. , 1935 n . -±5) divide Je anen1ie sotto il !)UJ1to di , ri t~ cle Ila terapia in i p er cro1nich e ·ecl ip ocro111icl1e. Le 1)rin1e, ir1 c ui si ha aun1e11to di e111og lobina e d emazie gro se, si traLta110 con le so ta11ze e1)at.ich e , n1e11Lr e il ferro è inattivo. L e A. ipocromich e si giovano invece d el f.erro , dell 'arsenic o ed ar1cl1e del rarn e l J1w d ei' ri111edi più effi ca ci è il cloruro di fe1:ro biv~ le11t e; b~stan o ~ià dosi g iornaliere di 1 O cg . d1 ferro ; 1 effi cacia au1nenta con l 'ag giunta d i a c ido citri'co. Inveoe i l ferro ridotto va so111n1inis trato in do i molto più elevate (2-10 g .) pe r cu i si JJ OS. ono aver·e dist u rbj ga s lric i. Jl ran1 e ·è i11<licato qua11do c on un basso ·Con te nì1to emoglobi11ic o, 1'jndice colorato è prosi1110 ad 1, poicl1è il ra111·e ecci la la formazione deJJe en1azie. C.011 i preparali arse11icali , è i11dicata la c o11 tem1)oranea int.r oduzione orale e parenteral e. Nelle gravi ane111i'e e1110Jitich e ed in molti ca si tossico- infettivi , è indi cata la tras fu sion e . Nell1e forme ·en1oliti c l1e fami'l iari il m etodo di scel ta è la sp le11ec tomia. L'elen1e11to costit u zioo.al1e ed er edi Lario va t e11uto i11 con siderazio11e anch e i1elle altre a11e111i1e. fil.

Il veleno del serpente tigrino dell'Australia nella cura delle emorragie accessibili. 111 Au stJ"alia vive un ser1)ente d·enon1inato ti@·rino (Tiger-~n.ak e) che ap,p artie11e .alla f:a1niglia dei Colubridi ed h a il nome scientifico di Notechis Scutalus; ora il v eleno ecco di questo serpenle coagula ra.p i dam ente in vitro 12 . ~0U . 000 volte il proprio p eso di san g·u e citratato od ossalato. La conosce·11za di questo po tere ri~l e a circa 42 anni fa ; Marti11 i1eJ 189:3 la dimos trò per il p1rin10 in vivo . Vari a ltri 1\ A . si . . 011 0 p oi occupa ti d ella cosa (La111b 100:3•. Marli11 1905, I\.ella,vay 1933) e r ece11te 111en te Rosenfel d e L e11ke (À m er. Jour. of the 1l1 ed. scienc., vol. 190 , 11. 6, dic . 1935) ritor11 a11 0 ull 'arg on1e11to . E s i hanno co11trollato e co11fermato quest o i)oter e i11 ilro, di più lo h a 11110 applica to co11 s.u ccesso p er a11'p licazio11 i 1o pich e per arrest ar e en1or r.ag ie g ravi da Jesio11i arces ibil i in 8 ca si d i di ~ era .. ie -e111ati r l1e. Il vele110 d el serpe11te tig r e è riusci I o a p ro, ocare l)l'Oil lan1ente una locale em ostasi qua ndo i con1t111i e ... pedienti (co111pre sion-e, l r o111b opla ti na, acido ta 1111ico, a dre nali11a, clorn1 o di fe rro) aYevano fallito. La t11inin1 a qt1a11tità n ecessar ia lJer otten ere il succe ~~ o e il p o ter e d el vele11 0 d i chiuder e t1bito le v ie di a ... $Or b j111 euto producendo una t r o111b o ·i locale pern1e t tono di r ag·giu11ger e I 'effe tto ter ap eutico, seH1.a ol tr e1>a ~sarc 11el i}eric:olo d ella d ose vele11 osa . r~s o n on h .a tuttaYi a aa-it , o c h e loc.aln1 e11te, n o n 11u c ioè ir11pedito il rirrrodursi 1

803

S EZI ONE PRATICA

<lcll 'e111orrag ia i11 a ltre parti dcl corpo p er la s iessa c ausa discrasica ; la sua ap plica zione rima11e lin1i1ta ta ai casi n ·e i quali può ,ess,ere u sato n el luogo di c111orragia. (Applicazioni co11 in1i]i p o 0110 al tua1si co11 ' eleni di alt ri ser1)e11ti, co111e la 'iper a rus . . eli) . L. T ONELLI.

SEMEIOTICA Dolore persistente alla spalla consecutivo ad infarto del miocardio.

J. Edeike11 e Ch . C. \VolferLh (Amer. j ourri . m ed. sci erices , febbr. 1936) riportan o 14 ca si d el ge11er e e calcola110 cl1e tale i11ton1a si n1a11ifest i n el 10 % d ei ca i ch ·e sop ravvivono. Il d olore può e sere n1ile o g rave e vie11e g e11er.aln1e11le d escrilto con1e continuo , urente o a tipo di torsio11°e o s trap·pan1e11to. Gener.al me11te è inter e ala la spalla ini tra , ma può. esserlo an ch e la d estra , oppure i l dolorP può vagar e dall'una all 'altra. 111 qu alch e caso esso p uò essere p iù v i,ro alla reg ion e d el bicip1ite o d,el deltoide . . Può i n con1i1iciare ir1 coincidenza con un att:tcco éli occlusion e d elle co,r onarie fino a 16 se ttima11 e d opo. l~ei ca si deg ]i AA. i)er sisteva pe r t111 t e111po v.a ria bi le da 7 setti111an e a 5 • anni. Il trattan1ento locale è in eflìca ce ; Jo ... tesso sì IJUÒ dire dei con1uni a11aìg esici , d ei' nitriti e della !iiatermia; in vari casi è stata tentata la rontgenter.apia pro fonda , n1.a sen za risultato apprezzabile . P er la I11 aggior p a rle , i p azienti a vevano foci i nfettivi ; alc uni t111 <=1 lieYe s1}011dilite cervj cale o dorsale superior e . Ad og11i nlodo , il rapporto con I 'infa rto d el n 1iocardi o indi ca qu·e sto come il ver o fa ttor e eti ologico. Gli .\ A. vi vedono u 11.a certa analog ia c on la cau sa lgia. fi l. 1

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TECNICA DI LABORATORIO. Determinazione della coagulabilità del plasma sanguigno con la cellula fotoelettrica. Un nuo,ro a p.p a r ecchio })er lo · tl1<lio d el t et11110 di roag-u lazion e d el ~a ng-u e Yie11 c d escritt o da E. .J. Bald e (Pro c. of t li e Staff. NJeet iri gs of tlh e A1ayo Cli nic, 4 n1ar zo l 9:3G). J~sso è b asat o sull 'o er yazion e ch e se si aggi u n ge a d el pl.as n1a os a la to u11a ~o ]uz i on e di r lo ruro d i calcio i ot I ie11e un intorbida111en to graduale para lleJa n1e11Le a lla coag·ulazio11e d c1 j)l a ~ i11.a.. Ora e si fa i)a ~a re a ltraver o la 1111. cela d i }llasn1a e c loruro u11 fa cio lun1i110 o diretto st1 t1na cellula fotoelettrica, i11isl1ran d o l 'inl c n ~ i là d ella co rre11l c 11r o' ocat a da]Ja lt1ce parzialn1e nte a sorbit a , i· l)UÒ n1i u r a rc il progre~­ sivo intorbida111en to della n1 i cela. ~fedia11te t1n gal,-a non1elro le ' a riazion i di in lc1i.. ità dell a corren te po ... son o Ye11ire traccia te ~u carta 1


804:

<< IL POI, T CLT~I CO

fotog rafica olle for111a di u11a c ur a , la qual e '1 e11c co .. ì a ra1) pre entar e l 'a11da1ne11to della coagul azione. Le curve ottenute dimostrano u11 1)ri111 0 a un1 ento dell ' as orbin1 ento d elJa luce ch e corri i)onde .alla coag ulazione ii1izial e nor1nal111e11te (circa 110 seco11di dopo l 'ag·giu11 la dc l cloruro d i calcio) ed un , erondo .p,iù r afJido aumento che giunge fino all ' i'J1torh·i dante11Lo nl.a::;sin10 , clì e corris1)onde a ll a coao·uJaz ione rompl et a (c.irca 8·0 seco,n d i dO])O J'i11izi o del la coag ulazione). Il 1netoclo è stato ,a1Jiplic.ato alla clini ca ed J1a dato ri sultati soddis facenti. E .. o offre di fro11Le a tulti g·li altri il au Lag.g·io cl1e le deler1ni11az i011 i vengono e eg·ui Le en za dis turbare in a lc un modo il p·r ocesso di coaO'u lazio11e. E. (~ ARLINF:\ TI. 1

POSTA DEGLI ABBONATI Lt infezioni i1iaµpa1'enti. - Al cl olt . I). F.:

Sono le i11fez ioni c l1e 11011 deLer111i11ano fe110111 e11i Oiorbosi rilev.abili. (~ h. Nicoll e è arri,;ato alla loro cli111osLrazi'o ne n1edia11 te l 'osseryazio11e d el d.ecor so d.e] t ifo esanten1atico d ella ca via. J\1ist1rando, con u11a tec11ica adatta la tc111pe r.atura r eLtale di una ca via ir1 ocuJata co11 . a ng·ue i11fe1Lo di tifo e a11tcn1a1i co, i ril eva cl1e la curva ha lo s tesso a11dan1en to di quella d cli 'uo1110, ch e si è infettato naturaJ111e11te. (Que to è sta Lo un pri1n10 ri ultalo otte11uLo cla Nicol1 e, in confronto dei prere denti ricercatori cl1e, in troduce11do il tern10111etrn poco profond amente otLe11eivano ri ·ultal i rli scorda11Li). .Nicolle ha così di1110 Lrato· cl1 e ]a ca,·ia è e11 ibile all 'a.g·e11Le rl el tifo e ante.n1atì co e 11uò 1}erlanto ser vire i)er con ·ervare ta]e ' :irus, in,rece delle colture cl1e sono iITlj)OS. ib-il i. Vi B0110 p erò tleJle cavie cl1e n on h.anno a lcun a u111enLo cli te1r11)eratur.a. Que 1o corriS])Ond·e, deJ res.Lo , all 'osserv.azio11e della malatl i a ~ p0nlttn·ea 11ell ' uor110 , i)er cu i i os erva cl1e ' 'i so110 indi, id ui rr1olto . ensil1ili r d altri, i11vecc, res i ~ t e nti . Vi so110, qui11di , deJl e cavie rl1e i1on J1a11no n en1n1eno la J11alattia termo.r: ,e trica 111 essD in luc.e da l _ icolle, ina in cui ] JEl l'Ò l ' in rezio11e _egue il suo d eror o ."'aratteri ti co . Di fatto , .: i ha lo stesso peri oclo d 'i•n. c.. uba1.io nc (sirrh è il sa11gue non è vir11 le11Ln cl1c 3 giorni do1)0 1'in ocu lazione) r di I ern1ifl étz io ue (cc~!:'1.tz i o n e d ell a virule11za del sar1g·ue); essa Ja .. cia i11oltre u1tìl . nrta 11 nu1t1ni1à, ge11era h11ente lieYe e di breve· dura la , n1a talvolt a de1llo I esso ti1)0 lasciato dal la I11 a latti a febbrile. Questa foru1 a iJ1up·p'a r e-HLe è la sola cl1c ·i l1 a, .per iJ tifo e ~ a111 e·n1ati co , 11el rati o e i1 el sor cio. :È 1: r0babi le r l1e la Jc for111.a in.1 p pare11 tc i ~l ' J) ia in niolt e. se 11011 r11 tutt e, le infrz io11i , 1

»

[ANNO

XJ.,III, Nul\r. 17]

])er le quali l 'age11te i>atoger10 si svilup]Ja n el stuigue ( eltice111i e). }>cr varie è s tato g·ià di111ostrato; co ì 1>er la cleng ue (uomo, cavia), Ja ]JOliomielite (uo1110), la fe bbre g ialla (scim111ia), la sifilicli=> (sorcio), iJ YaiuoJo (cane) e cl i ver se ~JJ Ì rocl1eto ~ i. Si i11 t ui:ce ag·c,·ol111 011le la g ran de in11)orlnnza cl1e ta li infezio11i ina1J1>are11ti po .. 0110 a ve re r1rJla co11 .. er-vazionc delle 11\a lattie ir1fetti've e ii.ella genesi de lle epide,111 ie. Sperj1ne11taln1e,11te, . i. è g ià riu ~r ili a 1.r,asforn1are un'infrzio11e i1Ja1)1>arenle in t1n a r l1e clet ern1ina ~into1ni moThos i. fil. 1

RILIEVI E PROPOSTE Naturismo Fascista. Io so no profondamen le con ,·in lo che il 11o·s tro 111odo <li l11a11giare, di ves tire, di lavorare e cli dorn1ire, 1t1L10 i] ro1nplesso <leJle i1ostre ahi ludi11i q11ol iòi ane d eve essere riforn1ato ... Bisog11a rnrc agire gli elen1enli ctell a Na l ura su I nostro corpo ... ». M us SOJ.,l N T. cc

Numerose proi1ostc sor10 state f.atte or qui or là , u g·iornali e rivi ' L·e, in conferenze varie ed i11 altre occa . . ioni per di stin guere il naturismo cl1e possa aver e i11 It alia larga r ispondenza non solo fra g li s t11diosi, 111.a an ch e fra le n1asse del 110110]0 italiano. E a ll ora , si è detto, ba t erehbe ch ia111arJo puran1e11te e sen1plice111 ente : Naturisn10 itaJjano. I~o , questa ch e può essere una b eJla e .. en1plioe denominazio11e J10n è accel labile, ~percl1 è . .. no11 è completa. l\llanca ad e~ a quel car atter·e i)arti'colare r l1e dà subito la sensazio11e dell 'e11erg·ia r1uova , della nuova molJa cl te deve si i1nol.are, vivificare, amalgam.a re e ~op 1ratutt o l'iordinar-e e coordinare - une11dol e in un sol fascio - le varie tendenze, ch e 11el n.aturisn10 i sono lìr1ora n1ani fe Late i·n Italia·. Ecco perc hè ]a denominazione di cc Natu.rir;mo fas cista. » con1prenderà in sè il do1Jpio ~ i­ gn i fì c.ato: primo, 1'or igin e del ri vegJi·o delle te11denze naturi s te in Italia per opera dello s torico « discor so d el Duce a i n1 edici » ne] nove111b,r e 1902; secondo , la concord e Yolon I à di elin1inare dispersione di forze, accanL011a111 ento di e nergie, ch e in,rece deb,b ono· esser 111obilitate e tutte s ulla b·reccia , tutte opera11ti J>er r aggiun ger e al più i1resto le n1ète seg11ate in quello storico discorso - ch e può r o11sid.erar i la carta di fonda.7.io11e del cc Na turismo, fas cista », senza bi sogno di ricorrer e a circonlocuzioni, ~u perfet az i on i et imili a. Dot t. G 10Y.\ NN I PERILL I . 1


(ANNO Xl.III,

Nl.11\'I.

17)

807

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE

SANITARIA~

Isolamento coattivo degli a1nmalati di lebbra. Il Minis tero de11 'Interno· (Direzione Gen . ,S anità Pubblica; - Divisione VI C. - Sezione Il) ha diram ato ai sigg. Pref e tti e Aulorità assi:i;pi] ale la ·seg uen le circolare N. 44 in data 3 aprile 1936-XIV:

Sj richiama l 'atte11zio11e clel1 e EE. LL. s ulle -dispos ir. ion i e1n<111at e co11 R. Decreto Legg·e 13 febbraio 1936 11. 353, })Ubb1ica1o nella « Gazzetta Ufficiale n del 13 1narzo ll. s. N. 61, con i] qt1aJ e a n1oclifica delle norme con ten ute nell 'art. 286 del T. l J_ d elle l~egg· i Sanitarie, è stat a sancita f 'ob}) liga lori e là d ell ' isola·mento d ei lebbrosi con manifes laziouj co11tagiose in atto. Il p r ovvedimen1o è sta lo deltalo dalla necessità <li eYjtare, a:t traverso l 'idon eo isolan1ento degli infer1n i , il pericolo del contagjo ed il d iffondersi cli una n:ialaltia ch e - se pure cir c<.;-scritta a deter1njnate zone - - dest a profonda impressione ed allarme nelle pop olazioni d elle zone coJpite, sia per la sua g r avità, sia per le rn anifesta.zjonj flefor manti e S])esso rep11g11anti cui J à luogo. Il J)rov-vedin1en lo lasc]a al pot ere discrezionale d ell 'autorità sanitaria di st abilire, caso per caso, ìn quale n1ocl0 possa effettuarsi 1'i·solamento degJi iu ferini; il q11ale potrà, perciò, attuarsi) oltre <'l1e col ricovero negli apposit i reparti delle clirriche dermosifilopati ch e e degli ospedali con1uni. a11cl1e con l 'isolamento a d01nicilio, qua11do ciò sia possibile ed opportt1n0. in ba e alle particolari cond iz ion i cli fatto. dti valutar si él i volta in volt a . Al r ig uardo le l3:E. l,L. vorr an110 t ener presente cl1e tut te le vol le in c~1i è possibile Cli·sporr e l 'isol a111e11t o a clomicilio, quest o dovl. à es·sere preferito nl r icover o i1egli Istituti di ctira sia percl1è riesce n1 egl io tollera lo clalle p~rsone cui è impost o, sia perchè evita u11 troppo 5·r aYe on ere di spese a cari co del lo Sla lo, il cui fo n do per le spese di ospe<lalizzaziorte nei lebbrosi poverj è assai limitato , i1è può essere, al111e110 per ora, aumentat o. A·p1)ar e appe11a ovvio aggiungere cl1e l 'isolamen l o a clon1icilio deve essere circondato d a tutte le OJll)Orlt1ne cautele di ordine profil at lico, d ella cui rigorosa os erva11za d o,Tanno as i curarsi il n1ed ico pr0Yi11ciale e l 'uffic iale sanitario.

CONCORSI. POSTI VACANTI. RR . Prefetlure.

Sor10 banditi concorsi per medici condol li nelle seguenti province : CALTANISSETTA, per ~1azzar i no; cad. 31 m aggio. CAì.'1.POBASso, per Mo11tagar10 , S. Giulia no del San n io; scad. 30 gi u gno. .P'rRENZE, per Cerreto Guidi ; scatl. 31 n1aggio. Lt-ccA, per Lucca (l\ilu tig iarto), Vergenl oli ; scacl. 31 i11aggio: ~1.\NTOVA, per RoYcrbella, . Giorgio di Mantova; ·scaù.. 31 maggio.

p e r Foligno (3 con do tte), Gul)bio (2 cn11do l le), P eru g ia, l 'or gino; scaò. 31 inaggio. REGG10 El\IJLTA, per Luzza ra (ro11 do l la rurale) ; scad. 16 g·iug110. SALERNO, 3 condolte; scad. 31 j11aggio. SIENA, per Casale d 'Elsa, Cas lelli na i11 Chia11ti, Mo11lalcino, J.\iiontepulciano, Sar teano; ::>Cacl. 31 maggio. 'l'ERAl\10, per Ancora11a, Castelli , ' 1alle Cast ell ana, scad. 31 i11aggio . 'l'ERNr , per Guardea ; scad. 31 i11aggio. TO RINO, per con sor zio F or110 Can aYe ·e-Prat1 g 1io11e, cons. Rivoli-Rosta (2 condotte) , Torino (4 conrl o lte) , Casalbo rg·one, Cari g·11ano, Lt1serua S. (i iova11n i, con s. Oulx-Salberlrand ; scad. 31 maggio. TRAPANI, per l\il arsala; scad. 31 nlaggio. VERONA , per con·sor. Boscochiesanova-Grezzana, Monteforte d 'Alpone ; scad. 31 111aggio. (P er noUzie su gli s tipendi , inde11nità ed alt r e informazioni sui docurnenli ecc. ecc., chiedere il IH•ndo di concorso alle rispettive RR. Prefetture, Uffic io d el i\1edico ProYincinle). PERUGlA,

NOMIN·,E, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

La borsa <li s tucljo « Acl1jlJe SclaYo

cli J.... 4000 offert a clall'I tit uto Opot erapi co Nazio11ale <li Pisa è st ata as .. egnala p er jJ 1935-36 nl dott. l\Iarco Tul lio Malato, assiste11 te n e1Ja B.. Cl i11ica l'vledica di l{o1na. >>

Con rece nle cl eliber azio11e d ella Git1n ta Esect1Uva rlell 'O. N. M. I . , è s la1o cl1i a1nato a r eggere la Divisi orte òei Ser vizi Sani Lari del la OJ)era ·s les n il prof. Alessa11dro l ,a.t1rinsich, libero docen te ed aiu lo nella R. Cl i11jca Peò iatri ca d i rapoli . Nuova Monollf'afia tiella

N. 55)

u

Collezione Policlinico,.

Prof. Dott. Cl USEPPE CUCCI

Docente di Clinica Chirurgica. già assistente v. nella R. Clinica Chirurgica de11 'Università di Ro1na.

Nozioni elementari sopra la retrattiloterapia chirurgica della tubercolosi polmonare ad uso dei Medici pratici e degli Studenti N e ripomam.o l' Cndice: P ARTE P RIMA. Considerazioni generali. Bre'Vi ricordi di anatomia e fisiologi.a del torace. I muscoli scaleni. l muscoli intercostali. I muscoli dentati. Il muscolo àiaframn1a. Il polmone. La pleura.

B1·evi cenni di ,·adiologia toracica normale. Brevi ricordi di anatornia patologi.ca. Brevi cenni di radiologi.a toracica patologica. Ba.si gene, rali della collassoterap-ia. Meccanismo d'azione della collassoterapia in genere. Indicazioni e controindicazioni generali. Complicazioni ed esiti.. - PARTE SECONDA. Il pneumotot·ace. La collassoterapia chirurgi.ca in particolare. Le compli.cazioni pleuriche e la loro cu,·a. Le ade-renze pleuriche. L'empiema parapneutnotoracico. Interventi sul neruo frenico. Interventi sull'apice polmonare. La sezione dei muscoli scaleni. Sezione della prima e seconda costa. Apicolisi. Interventi sulla parete . A1coolizzazione degli intercostali. La resezion'! d egli intercostali. La toracoplas•ica di Brauer e Friedridc La !oracoplastica paravertebrale di Sauerbruck. Le toracoplastiche parziali. La toracoplastica antero-laterale d i Monaldi . La toraco· plastica antero-Jaterale parziale. La legatura dei va.si polmonari. Op~Taziorii associate. Valutazione clinica dei processi collassoti.>ra· pici. Volume di pagine 112, con 60 illustrazioni n el testo. Prezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico >>, sole L. 1 6, 5 O in portofranc~ in Italia . Per l'Estero L. 17,50. Inviare Vaglia all'editore LUlG l POZZI , Ufficio Postale sue· cursale diciotto Roma.


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«

NOSTRE

IL POLI CLINICO n

CORRISPONDENZE Da Ferrara.

Manifestazioni cttlfurali a Ferrara.

Or ga11izza le dal Consorzio PtoYinciale An UlubercoJar e e dalla Federazione Fascis ta per la lotta contro la 1'uhercolosj, si sono svolte a Man tova a]cune i11Leressanti in anifest azio11i culturali. Il 2 a1)rJle, n ella Sal a delle Ad1111 a11ze cl el 11uovo Di·spe11sario Provi11ciale, il prof. Alessand.r o Dalla ''o~t a, ?~ce11 t~ di .patolog ia speciale m edica presso la R. Un1Yers1t à d1 l\tlocl e11a, h a. tenuto una lezione ai i11 edi ci n1a11 tova11i, 1rattand o lJrillantemente dei 111oderni co11ce t ti scie11 tifi ci sulla patogenesi della tubercol osi polmonare e ins is te11do sulle ricer ch e cl1e ~i r endo110 11ecessarie p er un t empestivo ricor1osc1m e11to della i11ala l li a tubercolare n ell 'aclulto. Il H aprile, nello stesso Disnen·sa,rio Provinciale .l pr1mari . ' do tt. Ma:mbrini e prof. Maccabruni h an110 illus trato ai colleghi ctella provincja i problemi i11er en ti alla diag11osi precoce rl elle malattie tubercolari, rispet ti vamente in campo chirurgico e in quello g·in ecologico. Altre 111anifest azioni culturaJi e di propaga11da vanno svolgendosi n ella stessa sede, a cura del Co11sorzio Provi11ci ale. In questi giorni jl lJr of. Ang·elo Lurà, primario clel Sa11at orio Belfiore, ha tenuto u11a conferenza ai maestri della città e dei Comuni limitrofi me11' tre. il dott. l\1ario. Locligiani, direttore d el Dispen~a r10 , svol.gerà lez:oni di propaganda igienica agli 11Tsegnant1 ed agli stude11ti delle scuole medie.

NOTIZIE DIVERSE XXI .Aprile. L 'Italia Fascista celebra co11 speciale solennità il Natale di Roma e la Festa del Lavoro. Si. inau gurano i1uove cos truzioni 1 nuovi Enti nuoYe attivi là 11 el ca1n-po cullu ral e, as·sist enziale ~ p rodu ttivo; si di str ibuiscono i pTemi e l e pen sioni del Javor o. Tra le opere inat1gura Le il 21 aiprile a Roma ·so110 l,e ~1u ove ~edi <1 ~11 ;Is~] ·t uto cli. M~lariologia e dell Istituto di Racl 1olog1a. Ne r1fer1remo nel prossi1no numer o.

Corpus Icon11m l\lorborum Cntaneor11n1. Il Con1i la lo organizzativo del IX Congresso di Der111a lolog·ia e Sifilog rafia si è fatto promotore d.i Ullé\ ll1t ere~sa1~tiss i n1a ed uli}e real izzazione pra~ t1ca: la co111111laz1one di t111 Alla11le Der1natolo.o-ico ch e col. non1e <li « Corpus Ico11um l\!Iorborum °Cuta11eoru111 », dovrà co·s tituire t1na eccezion al e raccol la cli folografie e inicr ofotografte dei casi più is t.ru ltiYi e più r ari forniti dalla. c1ermat ologia . Dato che ] ser vizi <li òermatologia conservano generalo1en I e, en za pubblicarlo, n1a I eri a]e del gei te re. il Co111i1a1o fa ap11ello a s peci alis ti, Clin ich e, SerYizi der111atologici , 11er ott en ere la cooperazion e alla. ])ella ect uUJe inizja liva. 'f ale cooperazion e si tracll1rrà i11Yia n<lo a l Conii la lo promotore (Hungar ia, BtHlapes1, VIII , ~larja-U-41) tutte le fotografi e e le micr ofo togr afie ch e s i riterranno utili all 'oper .i1 st1dde lta. Col general e conlrib·u to il ccCorpu s Tconu111 l\lor])oru1n Ct1ta11co1un1 >> riu cirà la quinte:ssenza de i ì\Iu sei Der111 atolog ici del nos tro tempo e fornirà una, i11es ti111a])J]e fo11le p or l a ricerca, l a diagnosi, l 'i11segna111e11 Lo ' t1perior e.

[ANNO XLIII, NuM. 17)

l;-'atta la selezione cl ei docu1ne11 li verra11no riproclotti in n ero o a tre colori le fotografie di 400500 casi scelti fra i più eccezjo11ali . Tali fotografie ~aranno accon1pagnate il a 5-10 li11ee di testo in francese, tedesco, , inglese, italian o o latino illustra~ti: sesso, e là, origine, s tato di fa1niglia , 1)rofess10.n e, eredità, antecede11 ti, sJ11torni clini ci, complicazioni , d ati cli labora torio, eYoluzione, terapia, epicrisi, ecc. Le fotografie, chiare, precise, oltrecl'lè alle classiche malattie della pelle, si r iferiranno rli p r eferenza: alle affezioni cutanee e veneree proYocate da p arassiti r a.ri, funghi esotici, viru s filtra11ti ; da malatt ie degli or gani interni , aller gia, rimedi ; da insu fficen ze climatich e, fi siche , cl1in1iche e di origi11e indl1striale; da tun1orj straordinari, m alformazioni e degen erazioni, a.ffezioni er eajtarie; da malattie dei tropici, dell e isole, delle lontane vallate. Saranno amcnessi anch e i processi ba11ali preser1tan ti un eccezionale interesse oer localizzazio11e, forma clinj ca, gr a.vilà, co1nplièazioni, r eazioni straordinarie ai rimedi . Sara11no pt1bblicat e volen tieri l e fotografie di P.ara:ssiti r ari presentanti interesse dermatologico. E sopratutto necessar io ch e le illus trazioni abbiano un valore didattico e scientifico di gr a11 lunga superiore a quello degli Atlan ti co111u1li. Il ina.teriale dovrà per ve11ire al Comi tato n o11 oltre la fine di aprile. Con tutta probabilità l 'oper a sar à pubblicata nel corre11te a,nno.

Centrum Commutatorium Dern1atologieum. Il IX Congresso I nternazionale di Dermatologia h a creato , come n e demn10 già notizia, ad iniziativa del prof. Tomma.si di P alern10, un Ufficio Centrale per lo sca111bio di materiale scientifico, il cui scopo è di facilitare l 'arricchimento e il completamento delle collezioni scientifich e e con questo· pron1uover e l 'unificazio11e della non1enclatura e dell 'insegnamento della der1l1atolog·ia. Con questo IstiL11to Centrale ·si vu ole rendere possibile alle clinich e co1ne an ch e ai sing·oli s ludiosi di mettersi in grado di scambiare reciprocamente il loro ulteriore materiale d'insegnamento ch e riguarda specialmente scoperte r ecenti e malattie più r are. 'f ale n1ateriale è costituito da fotogr afie, preparati microscopici, batteriolo,g ici, parassitologici, inclusioni in paraffina, peli epilarti, squame epidermich e, Jnodelli in cera , istrumenti,. estratti di lavori scientifici, s tati·stiche, relazio11i, medaglie comme1norative in r apporto alla der1natologia, ecc. La p artecipazione allo scambio è n ailuralme11te volontaria. La quantità e la qualità del materiale offerto so110 lasciati liberi ad ogni partecipante, 1na pregasi di voler inviaJ'e per lo scambio esemplari non dannegg'iati, adoperabili e di assoluto valore scientifico. La Centrale procurerà possibilmente di far pervenire in can1bio oggetti d.ello stesso genere e n ella stessa quantità, per esempio l 'invio di 30 e·semplari fotografici di un caso interessante verrà r ica·m biato con 30 fotogr afie di casi interessanti diver si. La partecipazio11e allo scambio è gratl1ita n1eno le spese postali di andata e r itorno; il pacco è dunque da inviarsi fTanco coli 'aggiunta di ])uoni postali internazionali sufficienti per l'affrancatura del pacco di rinvio degl i og,getti di scambio. L 'annninis trazion e della Centrale è affidata alla Clinica DermatOlogica di Budapest (Maria-utca 41) dal r.x Congr esso Internazionale per l ai durat a rli cinque anni. Essa ·si riYolge quindi a tutte le cli-


[A NNO

XLIII,

NUl\iI.

17)

SEZI ONE PR ATI C A

11ich e, sezio11i d 'osped a li e colleghi specia listi i11teressati a voler comunicar e l a lor o par lecipazion e, a Yoler m a11dar e n el sen so sopra indicato 30--40 €se1n plari d ei m a.teriale d a offrir e sen za ul teriore i 1tvito. L 'imballaggjo sia accur at o e adatto p er la r is1)ediz ion e. P r egasi di indicar e su ogni esem pl are il 11on1e d e l! 'I stituto 1nit lente com e an che Ja d iagn osi. Le fot ografie ·son o d a in viars i se11za i11collatura m a d ifese d a 2 carto11i. Pregasi d 'i11v jar e i prep ara ti micr oscopici fi ssati in scat ole opp orlunamente prep arate p er evi t are even tuali r ot tt1re . Si r accon1anda di sp edire le culture viventi i11 p rove lte di ve lr o a grosse par e ti e collocate- in as tucci di legn o. Si prega di aggiunger e u n elen co p reciso d el conlenuto d el p a.c co no11ch è l 'indirizzo rlel m i ttente su un foglio separ at o.

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bre, ·solto la p residenza d ei prof. lléch ou x di Bordeau x. Temi : Radiadiagnosi: « ei11eiologia radiologica delle affezioni osleo-arllcolari dette reu111atich e (ar triti e ar lro i; »; Radioterapia: « La r ad jot erapia ad alta t e11sio11e »; El ettrol·ogia: « L 'elettrot er ap ia n elle n ietriti » . L 'Assocìazio11e in ternazio11a le per la profila si d ella cecità e l ' Organizzazion e i11ter11azionale d ella lotta cort lro il traco1n a terranno l 'a .. se111b lea gen erale 1'11 m aggio a Pa ri gi n el Cen1 ro Berthelot (rue Sainl-Don1iniqt1e 28-bis). L'll ali a è rappresentata n el Comitato esecuti\·o d al prof. l\.IIaggiore. Sed e d egli 11ffici : b oul cvard Saint -~fi rl1e l G6, Paris Vle.

La campagna antitubercolare dell'Anno Xllr. Congressi e convegni prossimi. Nella Cli11ica Medica di Torino si è t enuto, il 30 111ar zo, il econ do r ad uno della Societ à I lalian a d i E1nat ologia. Nella sedula an limerid ia11a, pr esied uta d al en. l\tfich eli , il prof. Di Gu glielm o h a p r ospe ttat o il qu adro cli11ico-e1natologico e p atogenico d elle eri t r emie, ii nu~YO . c~pitolo d i m~­ la l tie d el san gu e ch e egli h a ind ividua lo per p r 11110, raccogliendo l 'ad esione d ei più il~ustri cli1;ici ed en1at ologi con ven 11Li, fra i q u ali , ollre al prof. Ferra la, })residente della Società , e ra n o i proff. Micl1eli , Frugoni, Cesa-Bi a11chi , Ga1nna, -V a1l zet li , Greppi, I ntr ozzi ecc. Nella sed1:1t a . po~ 1neridi an a si so n o sYolle uu1nerose comun1caz1on 1 s t1 ar go1nenti varì . Si terr à in Mod ena, sotto la preside11za d el p r of . R. Balli , n egli ulti m i giorni d el settembre 1936. Saran110 ·svolte tre relazioni su t emi d i Radioo-e1telica, Raggi ul tr avioletti, Ul trasu oni . Sar anno l 11olt r e accolte comunicazioni su questi e u qualun qt1e al tr o tema di R adiobiologia. I soci d el n u cleo italiano di Hertzbiologia ch e cl e~iderano far e comunioazion i a. questo Con gresso, sono p r egati di inviar ne il t itolo al prof. Cas la]d i (Istitulo Anatomico di Cagliari) che lo tras 1nC"' 1 ter à al Comilato or ga11izza lor e d el Con gr esso. Com e da n os tre p r eced enti co111unicazioni , il 1° Con grr.sso Intcrnazio11aJe d ell 'In sufficienza Epati ca avrà luogo a Vicl1y, d al l o a] 18 sett e1nbre 1937. L'uffic io cle l Con g·res o è così compost o: presidenti Qnor a ri : proli. P en de (l{o1na), Carnot (P ari g i), Marian o Ca tex (Bue11os Ai r es), Du sti n (Br u xelles), v\ 7al ter ·L an gdon Brown (Lo11dra), G. Mar an on (Ma d r icl), Marcl1oux (Parigi), OrlO\\'Sk i (Varsavia), G. II. W hiflple (Roch ester, Nu ova York); p r e idc11Le (' ffeltivo: prof. 1\.Jaurizio Loeper (Parigi); vice-pres identi: 11roff. Cade (Lione), Giraud (l\.1on tpellier), ~fe J)kJen ( ' tra bur go), Ol111er (i\l arsìg lia) ; segrelarìo generale: dott . J. Aimard . J la' or i del Con g resso saran no r iparli li in du e sezioni : Sezione di Medicina e Bi ologia, presiedu ta dal prof. Nat ale F iessinger (di .Pa lo] ?~~a s perimentale e compar a la alla Facoltà <.11 P ar1 g1); Sezion.e Te rap eutica, presieduta d al prof. l\.1aur iac (decan o d ella F acoltà di ì\I edicin a d~ Bord~~r~1x ) . Ila mmentiam o ch e il Con g resso dell In suff1c1en za Epatica sarà preceduto dal Con gresso In ternaz ionale <l i Gastro-Enterol ogia, ch e si ter rà a Parigi il 13, 14 e 15 set te111b re 1937. . Segr e teria gen erale: bou leYard d es Capuc1nc 24, Par is !Xe. Il con gr esso dei medici elettro-rad iologi di l inp-ua francese si adunerà a P arig i dal 17 al 20 o tto-

Dopo la celebrazione d ella « Giorn at a delle clue cr oci » , ch e h a dato in tt1lt e le proYi n cie risultat i superiori a l111elli d egli scor i an11i, l 'azion e di p r op aganda d ei Co11 sorzi p r oYìnciaJi anti tt1bercolar i , d ei Con1itati d ella Crore Ro ·~ a Ila li an a, dei Comita,ti or gani zza tor i con1unali è s ta t a t utta or ientata, o ra , ver so il più a lto ob i et livo d i quete n1anifestazion i naz io11ali : la rlifft1 ione <lel l ib r etto tii fran cobolli an li L11h ercolari . Su tale azion e è i111per11ia lo , in fa Lt L il st1ccesso con clusivo d ella Can1pagn a 11azion ale ant i l"L1her colar e d ell 'anno XIV. A q ues to fine la F e·cl er azione ita li an a n azion ale fascis ta p er la lo1la co11tro la lt1ber colosi b a i11t ensi ficat o la p r opag·an da, d irett a rl al cen t r o, intesa a fa r con fluire n ella se1111)re l)it t inten sa azion e d e i Con sor zi e dei Con1itati l 'a1)porto efficien te r ealizzf'l lor e d ell a coll ab orazio11e d egli enti~ istitut i e g·erél r r hi cl ell a ~az i one t utta . Elargizioni ro·spict1e 0 11 0 di co11linuo segn alate d alla p erife ri a: in1por la11 le fr a l e g ià n ote quella d el Comune di Al e~ sa n et ria. cl1e, T1er 1'ann at a in cor o, l1a d eYolu lo al Con, orzi o -della p rovin cia l ,. 350.000 deri Yant i dai provent i netti dell 'acqu eclo tto co1nunale , con la p erifirJ d estinazion e a lla s1)e<l alizzHzio11e cl egli in fer1n i t u he rcolotici del coni un e.

Lo creazione di un I stituto per i mutilati del viso. Pres·so l 'Associazio11e In u Li Ia l i i è t e11 u t a una riunion e a ct1i h anno parlecipa to i d irigen ti dell 'Associazion e stessa e n u n1er ose p er son alità d el camp o co1n b a tl er1t is lico e sa ni tario. La riunion e h a ·avuto p er scopo ]a creazione dell 'Istituto milanese per i 111utilali del vi ~o, cle ~ti11at o ad offrire a i deformati e trau n1alizza l i del Yolto per vizio co11genito, trau1ni di g u erra o in fortu n i ~ u l lavoro, un i tiluto e med ici spec i al L~zali che pos~ an o curarli e r idarli alla vi la. La riun ione è ·stata pre iedul a, in asse11za del1'on. Gorin i, dal consig lier e della l\[u ti lati cap . _l\.nlonio Giorgetti , cieco cli guerra . Pre id enle deJl 'Istitu to nlilanese mu lilat i del Yi so è lato accla111ato l 'on. Gorini , vice-preside11le l 'avv. cav. Franco Bassani, segre tario il do l l. Gi u seppe Bottoni , tesoriere l 'ing. dott. corn n1. Lt1igi (~ro si. Del Dir et t orio fa n no p ar t e , lra gli a1 Lri , il $e n. G. GalJarati Scotti e l 'i11g. Giu seppe Gorlu.

Per le volontarie della Croce Rossa. Con D. ~I . n. 3, del 29 febbraio ti. s., il n1inj ~ tro con te De , -ecchi di Val l-:1. 111011 11n .. la hilito che le di posizioni d el R. D . Legge 1° aprile 1935. e le relatiYe norn1e e ecu l ìYe ò e l Decreto ò el Capo del Governo 6 n0Yen1bre 19J.3. a fa, ore cl el Jle rs.onale ricl1ian1ato o tratt enuto alle nrn1i o arru ola tosi vo-


812

« IL

POL I CLI ~I CO

lonlario, o n o applicabj li a ncl1e (< a] personale femmi11 iJe , cl i ruol o e i1on di ru olo, djpe11de11le d alle n1111ni11i traz io n i s la lali il qua le, co l co n se11so dell e a111n1i11 is lrazio11i le se, p1 e ... li er,·izio g ratuito di i11fer111iera i1cl ] e for111azion i n1 oùiU l a te d ella Croce Ross a n.

La medaglia d'oro alla memo1·ia del tenente Frnn· cesco Azzi. Tn cl a l a 12 a prile il inagg.iore 1\i u1011e-Cat , Co111a11<la11le <.l el (~ruppo ·quactro11i clii h a apparle11t1to il sollo tcr1e11te Frar1 ce co Azzi , cadulo sul fro11te so1nalo, 11a inYia to il scg ue11le Leleg r a1111na al })adre del cadu lo J)roI. :\ zzo _<\zz i . d ell 'Universi tà cli Tori no: cc Gli ufficiai i i u11isco no a i11e p er co 111u11icarle l a co11ce~i;;i on e d ell a ~[edaglia ct 'Oro al Yalor mili l are, s ul ca n1po, a suo figlio Fra11ce co, se1npre YiYO fra 11oi n el uo s1Jir ilo in11no rl ale. Firina lo: ì\'1aggiore .\i11to11e-Ca t >>. Il Segre l ario F ed er ale 11a inoltre i11 vi ato al padre dell 'eroe l111 Yibru11te Lelegran1111a. S i apJJr e11d e inf i11e ch e il Co111 an cto Su1)eriore i11 A. O. h a di posto che il forli110 d i E11cla J esu s sia i11tilol a lo al nome d el o t lo lene n le , Francesco .1\.zz i.

In onore di Lan1botte. Gli a111i ci , al lievi e inalati ri co nosre11li d el d ol l. A1bi11 L a 1nboll e ha11110 òeci. o cli offrire t111 libro gi ubil ar e a ll 'i n igne ~Iaes lro, r l1e nlla chirt1rg ia os teo-arlico]are 11a consacrato pi\1 d i un qu arant enitio. I l libro, cleòica lo <l al crea tor e rlell'o·s leosi 11tei )>, i11 izier à con le · co11ferenze tc11l1l e i11 occJsio11 c cl el l e rece11 li fc .. le giu biJari r e, e a r L a111 b otte n ell a t; j l l à di _l\nver::.a, da Sau er])ru cl1 (<li Berl i no) e fl a Jjc-'r ich e (cli S trasburgo) . Rerl1er à })O i t1na serie di l avori originali di chi r urg·i rcpl1lnli , tra cui V. Pu tti p er l 'Itali a_ 11 libro co111pre11derà due YOlun1i i11 o lta.vo g rn11Cle, copio a111 e11te il]us lra li. arà })o·~ to i 11 Yen ct i I a a l }lrezzo di 30 b el ga . Le richies te va11110 i11cl irizzate a 1 Dr . J e3.11 , .erbrugge, (1\ er1u e Yan R y' \Y rck 75, :\n Yers, Bel g io.

Congresso della Società Tedesca di Cbir11rgia. A questo co ngrc so, adu11a tosi i11 Berlil10, 11ann o tt \'Ulo par te n lli Ya il prof. R o lJcrt o .!\.lessa11dri di ll<>n1a e il })fO L }\ltilio r.a tlcri n a d i Ge11ova. Il r•rof. 1\l e, · ancl ri 11a d ata COnl U llÌCazion e d el caso <li Ernb olia dell'arteri a JJOln1 on arc opera lo d:-i l su o aiuto prof. ' ' alcloni: il pri1no ca o operato i11 Italia co11 su cc e.. o. E·s ~ o verrà !)Ubbl iralo, con relaliYc figure, in u11 J)r o si1uo n t1 n1 e r o di questo p eriod ico.

Un po' dovunque. T11 tutti i se tt ori rlell 'A. O. co11qui tati dalle Jtos lre lrtIJ)p e i di sp e11sar i 111 ed ir i òiYengono ro111e al lre l tanti lu oghi di j)ellegri n agg·i o, cui a mu i co1\0 uo1ni11 i , c1011ne e ba111})ini.

La Direz io11e dell a C.roce ]{o. a ol a 11clese h a deciso di far r ientrare in Olancln I 'ambulan za r eCél tas i i11 A.b i sini a., r ilen e11do in u li l e u11a sua lil ter ior e pern1 an en za col à, daito ch e i·n segui to alle grandj Yi1tor ie itali ane i·r:1101)ia ll1l1 a arà tra })reYe co1n1)letan1 e11 le conqu i:::. ta ta. La Scz io11c d i Ferrara della ocielà Italia11a di .\ ntropo1ogia e P icolog i a cri1ni11ale s i è aduna la il 9 aprile 11. . nell 'Aula delle Lel ture dell 'Ospedale P ~i cl1ialri co sotto l a prcside11za clel prof. G. Boschi , dell 'on. a v. Verdi e del 1)rof. avv. Ga tti e

))

[A'\' o :\LIII, ~u"1. 17]

co11 l 'i11ter,·en lo d i nl1111erosi oci . ono st a le sYolle co1nunicazio ni rl a: 'l'. Gat ti , G. Boschi, G. Ca1npaiJla.

L 'As·sociazione Medici I tal inu i Arli s li , me11lre 11repar a - u11a p ii1 va ta 1n an jfe l azio11e n azional e n1lesti sce i11 occasjo11e della \\I~ Fiera Ca.i11~ pio11ari a d i lVIil a110 llna l~sposizio11e di i11edici n1ila11esj lJillori e scultori. L 'orga11izzazione è affida Lu alle sol erU , co1npeten l1 e hrll proYat e cure d el d olt. l .u ig·i Villa. L a 1\lostra :-:;nr à t enuta nei !?cali d ell a Soc . . Assa101111ia, via G iol)erli 2 , ge11t1lr11ente con cess1, e i11olto adu lt i per ampi ezza e lun1i11 os~Là .. I: 'acce~so ·s arà ~ra luito a lutti per dar rnod o a1 v1s11.alor1 della F1 era (ch e è nelle Yici11 a11zè della Ì\fo lrl.IJ di allluirYi i1un1 erosi . Si è organizza lo a wi ar siglia il « salone dei i11edi ci <l: ila Prove1iza n, dal 25 a1)rile al 10 n1aggio,_ so tto i l p<1lro11alo cl el lJeriodico ((_Prove11ce Méclicale » (ru c P ara dj$ 107); l a n1 ostra, che l1a t:'ed e i1ella Galleri a, D e la iJle, con1prer1d e pitture, sculture, d iseg11i, i11ci ·io11.i, cera111i che, fotografie ecc . Si è cos li tu ila i11 Fra11ci a un 'Associ az ione cli 1nedici e farn1acisli scri liori ; è pre·si eduta dal 11r •.)J. H. Ilcger . J SoYran i d 'Italia s i sono r eca li , il 17 apri le, it1 for1na }JriYa la, a visi tar e l 'ls l il u lo Sanatorial e (( Carto Forla11ini » diretto clall 'ou . l)fOf. lVIorelli. Sono ·s tali ricevu ti d al presiclen le clcll 'I lit uto l)er ln previde11za ~oci nl e, dal cliret lor e o·en era]e d ell a a11ità publ)lica e dal Corpo sa nit a~io dell 'Osped al e . .Son 0 tal i accolli dai ri co ,·er al i con entu sia, Uch e e cord iali n1anifes lazio n i. I OYr ani 11anno e-E- presso il loro ron1pi ac in1eu lo per l 'eff ir je11za e l 'organizzaz ione rl el g·rand i oso I s1il ul o. I l 20 aprile, per i nizi ativa <le] prof . Alessanclri , l1a con1inciato [I fJ11zio11are al Polj cJj11i co, 11ej Jorali della R. Cli11ica Chirl1rg icn cl i R on1a, un an1hula t0Tio g ra I l1 i lo cii chirurg ia J)lasUca per cl ife t1 i e d e turpazion i con gen i ti e acqtLi , ili d el Yi so e d el corpo. L 'a111hulalor io è ner ba111bini ed adulti cl i an1bo i ... essi e aYrà luogo il 111nedì e gioYerlì rl all e 11 alle 12. Del funzi o11an1ento cl i tal e JJ11hul a lo r io è ·slato incari calo il !)rof. Arturo ~Ianna, già no lo in ques to can1 po . I! Principe cli Pien1011t e 11a Yi . i la.lo il 16 apr il e acl Aversa il nu oYo ospedale rnilil a r e ros lruilo in co11lracla Parco di AYersa . j~gl i è s tato fatto ~eg110 ad una en Lu sia ~ lica d in1 0 trazion e. Jja R egina E l ena si è recala al I)olirlini co Un1b erto I di Ro n1a p er Yi s i lare il reJ>a rto OYe sono accolti i ni zd a ti di !1ostu111i di en cefalit e l et ar g i ca, cli r etto dal prof. Pa11egr ossi . L 'ing. 1\ cbille Gaggi a, che aYeYa g ià 111e so a di sposi zione l a so n1111a cli l i re 1 .2.10.000 per la cotruzio11e d el anatorio d i Feltre, h a ora, per onorD r e la llìt'lll Oria d el l a i11oglie n·I aria Grazia Lande, offerto l a so1nn1i d i 1 n1ili one 1>er ln costruzione • di un nuovo o pedale in quella citt à. L 'in g . .Fil ippo Ales·sandri, dececltLlo a Firenze , ha lasciato oltre 4 rnilioni di li r e agl i Ospedali lliu11iti di quell a ciltà. A Lipsia J'Is U Lu lo p er la stori a del l a n1edicina è s tato al l oga lo n el 2° p ;auo d ell 'I lituto di zoologia; dispone di 20 ambienti; è clirello dal J)rof . , .. Brunn. Presso il Comando d ella ~·Iili zi a Nazio n ale Fores l ale j] con sole 1nedico prof. 1\r·t uro ~Ianna ha


[:\NNO XLIII, NUI\I. 17]

t e11u lo il 21 1n arzo una co11fer eu za sulla « Difesa n11 li-g as >>. Le i1orm e p er disciplir1are J'a l livj là sp or liva clelJ c giovani fa·scis le sono st a te concr e lale in un a r iu nione tenutasi a Ro1na, a] P alazzo d el Litlorio e alla q11ale parlecipava110, tra gli al l ri , il prof. P P.t1 agnani, _dire l tore ge11erale de11a San ità pubblica e il presiden le dell a Federazioue ~Ierlici , porUvi .

1\" un con g r esso r egionale di osle lrico-gi11ecologi russi tenuto·si 'in Sverdlo k con ] 'in lerYc11to cli oltre 600 delega ti, ve1111e discu sso il len1a dell 'analgesia ostetrica. _ 111 Fra11cia il mini Lro dell'educazio n e n azio11al e ha labilito <li el cYarc le tas. e u11iYer i larie, J)er ra g ioni di bila11cio. Ha noni ir1al o u11a Co11i.111is ion e, incari cata di s i ud i ar e le inodal i là rli al luazione ed ha accetla lo i vo li d a es a form ula li. La Con1n1i--sio11e l1a J)roposlo, tra l 'al lro, ch e s ia n o eso11erati dall 'a1tmen lo gli allievi già iscritti. L 'aumento n o11 p o trà ecced ere il ra ppor lo di 1 :1,5. Si dovrà te11dere a.d unifor111are le Lassazio ni i11 tutte Je Univer sità francesi. Il ~1ini s lro ha indirizzat o t111a circolar e a i n el Lori , affinchè in og11i Facoltà ,.fn gano co ... ti Lui le delle con1mis ioni incaricate di e ... an1inare co11 la n1assin1a be11cYoleuza le do1n a11de di esenzio11e claJle tasse .

La slan1pa n1eclicn _italiana l1a subìto una perd itaj ·sensib ile con la sco mparsa di uno dei suoi o rga11i più r epu La li, cc Il ìviorgagni », che contaYa l 1en 76 an11i di viLa. La cc ReYue ~ Iédi cal e de 1'E L » divien e la « ReY u e ~Iéd icale d e Na11cy »; la direzione, g ià lenu la d élll co 1npianto prof. ELie11ne, è lala as ' u11la dal prof. A. IIan1ant. cli11ico chirurgo. È partita ctall 'Euro pa per l 'E ~ tre111 0 Oriente un a (~01n111issionc

d el Co111 ila lo d 'l g ie11c della S. d. N., incaric3Jta di })rcparar e una Conferpn za d 'ig ien e rurale nell 'Eslrerno Orien te, i11 cie l t a per i I 1937. l .a Co111111i ' Sio11 e è con1post a d e i d otlori: prof . E. .T . l>ampana (I Lalia), A. S. Ha; 11cs (Ingl1ilterra) P C. D. de La11gcn (Ola11da) ; il Yiaggio clurerà cinqt1e mesi e i Yolgerà i11 In<l ia, brit ann ica, ~fal esia , Indi a ola11d cse, Fjlip})ir1e, Iuclocina , Sian1 e Ceyl an.

11 24 marzo a ll 'Os ped ale Santa ~1arj a cli Londra furo110 rese solenni 011ora11ze acl A. ' '' ri g hl , <li cui 'c·11ne sco1)er lo t1 n bronzo ; parlò H. Dale, etti ri .. po~e co11 ttn Lrill a11 te di scorso il Yen er a11do fes teggiato . llicorrc ndo j] 40° a1111iYersario d ella ::;coper ta dei r<1ggi X, la Soc i el~t Ted esca l\oe11 Lge n 11a in.augura lo il 4 aprile acl Anlb\1rgo, 11e i pres j d ell a. « Ca a l~ oe11 l gen », t1na stele cl1e r eca i n o 1ni cli 160 ·~ t t1d io i rin1a ti Yi l l irnc <lel 11110Yo agente fi sico. Si è ai1cl1e con1n1 en loralo il prof. J\Jhe r -Sclio11h erg , i n or lo acl A111hurgo i1eJ 1921 J1Cr azione dei raggi ~ ll <lott. i)rof. ~Iarco LeYi Biancl1ini, dire l Lore d el ~fa11ico111io <li 1 occr a I11fer iore, òuranlc la n1 at tinala cli Pa c1ua, q1e11lre e~egt1iva 1111a visita cl 'i spe~ zio11e, Yennc· aggred it o co11 t111 J)11g11nle, a d u e ri prese, da u11 alie11a lo; per fort11na le ferite er a110 I ieYi, del cl1e ci con1piaccia1110 cord iaJ111e11t e con 1'il lus tre ti.1d ioso. ~ell 'ospedale

813

SEZIONE PRATICA

di Hel'sin ski (Finlandia) Yenne trasporla la d'ur gen za una 1an1bi11a di cinque an ni , cl1e aYeYa i1tgl1iollito u n chiodo arres tatosi in gola.

~1e11Lre il 11tedico pres la.Ya la

n si · te11za, co11 u11 colpo <li t osse il cl1iodo Yeni va i1npro vi ·a1nen t e espulso e proie llalo co11Lro un occhio d el medico, ètCCeCU ll <l olo. llé\

Il 4 corrente s i è pe11to in1prOYY i a n1c11Le il g·cn . n1 cd . VrNCENzo 'p1i · \. 1\, eYn parleciJJato cla va.loro o alla ca n1p agn a d '1\frica cl el 1 90-91 e alJa guerra eur·o p ea ed er a i11ollo apprezza lo 11el Corpo Sa11 il a rio ~1Iililare e n e l inond o rn edi co . Alla desola la Ja n1i g Ji a Je 11os lre JJi{i v.iyc co11clogl innze. ·

E rr1or lo a Lo11<lra , i11 et à di 67 a n n i, il clotl. J\ L BEl\T ALEXA TD E Lt Gn.\\ , un o dei più r c1)ulal i o1oJogi , a ulorc cli in1p or lanti ' 1udi su lle le ioni lahirinlicl1e, sull 'ola clero ·i, sul sorclornt1li m o e di un r eputalo All an le di o lologia; aYe' a a11ch e esegu i lo interessaitli ri cer cl1e di o lologia con1para la.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero d ei casi (frri parentesi). l)e1tu11zie d al 16 innrzo al 22 n1arzo 1936: Morhil lo 2~0 (1760) ; carlal li11 a 120 (254) ; Per Lo-- e 121 (476) ; Varicell a 1 ~~.5 (362) ; Vaiuolo e Yaiuoloiclc -· (- ) ; FehLre I ifoidea 124 (181) ; Infezioni par al ifi ch e 21 (27) ; li'e flhre 011cll tlanl e 33 (4.0); Dissc11leria 4 (4) ; Dil'l cril c e croup 244 (439) ; ~tfe11i11 g i le cere})r o-sp in ale ep icl enlica 17 (20); P olionli el i Le n111eriore a.c u La 14 (16.1 ; Ei1cefa li Le le targica 5 ~5) ; A11chil o lo111i a ·i L1 (5) ; Jlal>hia: 111ors ica lt1re di a ni111:i.lj rabbici o .. os pclli 29 (:19 ,, clicl1iara la l - ) ; Pu s tola 111 al ig·11a 8 (9); Febbre p11erperale 19 (21). Recentissima pubblicazione di attualità.: Dott. PIETRO TIMPANO Direttor3 dell'Istit11to Diagnostico di Reggio Calabria Entè 111orale sotto l'alto P atron ato di S. A. R. la P r i11c1Jjessa di Piemonte .

Della diagnosi precoce della tubercolosi polmonare (Seconda edizione aggior ncita ed ampliata)

Prefazione del prof. CAETANO RONZONI l)irettore dell'Istitnto di Tisiologia in Milano. Ne riportiamo L' Indice sistematico :

Prefazione. - Introduzione. - Diagnosi clinica. 1. L 'indagine anamnes tica. 2. Sin to1ui g enerali che '])ossono far sos pettare la t ubercolosi. 3. Sintomi fi ici. a ) T01>0, g1·afia del torace. b) Topografia dei lobi polmonari. e ) L'apice polmonare. d ) Ispezione , Palpazione , Percussione , Ascoltazione.

- Esame radiologico. - Tubercolosi iniziale trauma· tica. - Tubercolosi ilare negli adulti. - Tubercolosi ilare nei bambini. 1. Diagnos i cli nica (I s pezione - Palpazione - Percu s sion e - Ascoltazion e). 2. Diagn osi radiolog·ica. - Prov e biologiche. 1. P r ove della tu bercolina : (il fenomeno dell'allergia). a ) Prova cutanea. b) Prov a perciv tanea. c) PrO'Ua intradermica. d ) Prov a sottocutanea. e) OftalnlO, reazione. 2. Esa.me dcll 'e pettorato. 3. E ' perimenti s u g li animali. 4. Reazione dell'albnn1ina. 5. Citolog ia dell'e pettorato. 6. Indi ce opsonico. 7. Fissazione d el comple1nento. 8. Enzimo-reazione. 9. Sensibilizza zion e con la tiroidina. 10. Velocità. di edimentazione d e i globuli ros i. 11. Reazione emcx:las ica di D'Amato. - Cos tituzione e tubercolosi. - Il problema dell'immunità. - L'ereditarietà

tubercolare. - L'utilità dei centri diagnostici e delle Colonie per adulti, ecc. - Conclusione. - Bibliografia. Volume di pagjne XII-116, con 44 fi gure in u ero ~ tre in ti- icromia su c;arta patinata. Prezzo L. 2 O, più le pe e po tali di s pedizione. Per gli abbonati al u Policlinico "• ole L. 1 8 in porto franco in Italia. Per l'Est ero L . 1 9,

In\iare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Potale Succursale diciotto, ROMA.


814

C(

IL POLICLINICO

RASSEGNA. DELJ,A ST.!HPA. MEDICA. Journ. de Nléd. de LJ~ori, 20 feb. - Medicina infanlile . }Vien. Klirt. vVocli., ~8 feb. - ,~-AGNER-JA UREGG. Signjficalo biolog ico d elle flavi11e. Are/i. di Pllitol. e Cl. Nled., c1 ic. - L. BELTRAMETTI. Rica111bio iclrico n el' diabele insip. Presse "Aléd., 26 feb. - i>. AnnAl\II e al. Ipertens ione ar teriosa volo11taria. - 29 feh. A. BECLÈRE. Il canc ro è una malattia virule11ta? Patliologica, 15 feb. A. 1\GNECI. Pi elonefriti ascenden li. - , . . DELFINO. Fu11zio11alità epatica; proYa della sa11Lonina. 11rquivos cla Esc. Méd.-Cir. de 1-Vova Goa, erie B, N. 6. - l'lurnero su lla lebbra. .r..Icdiz. ~llel.t, 29 feb. - ~u111ero sui raJfreddan1e11li e le affezion i r eu 1natiche. Giorn. di Batl eriol. e I1nrn u rt. , feb. - G. G10RD<\NENGO. Balle rie111ia n ella colibacillo·si. - G. P. (;ucco. Mal attia cl i (~tl sh i n g·. Edinburgh Med. Jour11. , inar. - Nun1ero s ulla tubercol o·~ i. . Pract;lio ner, i11ar. - Nun1ero Sl11le inalalti e òel sisterna linfatico. Riv. di Chir., feb. - · G. CERULLI. Cavernomi d ella ling ua e ò el collo i11 iniziale trasform azione c irsoide. Sp erini enl q-le, dic. L. 1Vl1CHELAzzr. Cosidetle pleuropolrno11iti allerg·iche. P. CELL1. Lesione rara da sa turnis n1 0. - A. Cos1A. l\l[orbo di 'i\lilsor1 11el ctuadro d elle cirrosi epatich e. Bull. à-téd., 29 feb. - OtologiJ. Bril . .Atl ed . .Tollr1t.. 29 feh. - II. S. SolTTT ·\ n. Recen ti progressi sulJa radiuniterapia. - J . C. BELISARIO. Infezioni n1i colicl1e e loro tra tta111. Gior11. del Nled. P1·ut., feb. M. BuFANO. Terapia degl i jpertiroidis n1i e del m. di Flaja n i-Base-

<l 0 ' 'V . J ou r11 . •4. M. 11., 15 feb. C. E. GALLO,VAY. Prever1zio n e del le lesioni rla 11 asr itn . - A. 81 roN e C. F. RYDER . Ipersen sibilit ~t agl i e·stralti p itt1ita1 i .

»

[ANNO

XLIII, Nul\r. 17)

Riv. di Clin. Med., 13-30 gen. -

P. PARENTI. Con1plica nze vertebrali i1ell e i11fezioni tifo-paralifiche. !-Iaemaitologica, II. B. BABUDIERI. Ellipsociten11a. - G. ì\i[oN.\STERro. Porpore fig·urate. Paris 1Vléd., 7 n1 ar. - Sifilide e inalattie veneree. lVIi11er ua 1lted., ::i 111ar. - (~. c,,~fNA e A. FORCONI. Pat.ogenesi della distrofia adiposo-genit. osteoporol1ca. ~ P. RAVENNA. Lo str eptococco nel reumat. art. ac. - O. CANTONI. Ge11esi della d epre~ s ione e11dopleurica .llifornia tvled., 29 feb. - G. Lo l\loNAco . Radior l1imografia del torace neJla fre11ico-exeresi. J·ourn. A. NI. A., 22 feb. - i\l11nero radiologico. Acta Med . Scand., I. - 'NI. llocH e al. Rapporti tra g·licerni a. e glicosuria. -- E. ELDBLOM. Reg istraz, i11ter1nitlenti co11Linue ò ella pressio11e arter . Presse wled., 22 feb. - H . CnABANIER e aJ. Deca1J·sulazione ed enervazio11e dei reni negli stati iperle11s ivi pern1ane11 li. - R. àIORlCARD. Meiosi e 1r1 i to·s il1e. l' 1ilnch. Nled. J>Voc li. , G n1ar. - G. HoLLAND . Clinica dell 'acromegalia. - \t\ . STH.\OB. Convallaria; glicosidi in. toto. D eut. ~~lfed. Wocli., 6 rnnr. - ì\ urn ero ·sulle maJnttie d ella circolaz. Riv. Ospedal., gen. -- C. 1\RlTLLANI. L 'aspetto d ella ling u a nella d iag11osl ica funzionale gas trica . Giorn. di ( :l. 1\!Ied., 29 feb. - F. BENCJOLINI e G. fJALLA Ton.ne. Faringe e gnslropalie. G. DELLO JoJo. L 'is tidina. J(lin. lVoch.. feb. - H. (~unscH~IANN. Leuce1nia famili are. - J. v. GAGYI. Azione battericida e antitossica della vitamina C. - 15 feb. G. BlTDELJ.\oIANN e G. I\.RANEL. Azio11e parado sa della chjnina. E LoRE z e V'\' . HA'Sl\IAi~N. Malattie dei sierote raµizza1ti contro la difterite, durante la convalescen za. Giorn.. di Nled. Mil., feb. - DE ,i\r,gssr. Vaccinaz. an ti tifica per inalazione. --=- Rol\1f'Y. T·~piderniologia delJa 1nalari a. Brit. NI11d. Jour11., 7 mar. -HARRTS. l\"euralgia, c iliare e suo tra t tarn. - 'i\T. E. CosKE. Tral11na pol111onare.

''r·

Indice alfabetico per materie. Anemie: trattan1ento .. A&ma: ipocloridria . . . . . Bibliog rafia . . . . . . . . Cber at osi del glande . . . . . . . . . Dolore alla spalla consecutivo ad infarto d el miocardio . . . . . . . . . . . . . E1upie1ni: drenaggio a pressione 11 egativai . . . . . . . . . . Eri tre1ni e . . . . . • F'oringe e gastropatie • Gtrslrite precancero~a Gastriti allergi che . . . Infezioni inapparenti . l~1norragia: tral lame11lo con veìer10 di serpen li . . . . . . . . . . . . . . . [ ,ebbra: iso lnrnen t·o coal li uo degli a n1rnala.li . . . . . . . ~Iedi c i11a e i11u ira N<1lL1ri n10 fascis ta . •

Png. 800 )) 789

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Pancreas: ad eno1n a cistico e infian1 n1az1one acuta . . . . . . . . . . . . . . Pa[!. 799 )) 799 Pancreas: can cro a for1na disJagica . )) 00 Pancreas: cancro; ipoglicen1 ia . . . . . )) 00 Pancreas: diagnostica ctelle lesioni . )) 799 Pan creas: infiarr1n1azione acu ta . )) 800 ~>a11crea s: litiasi . . . . . . . . . )) '/90 Pancreas : necrosi acuta . ·. . . . • )) 79? Pancreais: resezione ner tun1ore )) 1~ 7 Poliposi del tenue . . . . . . . Sangue: d e termin az ione della coagu la,, 803 bilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 78(. Sangui"11gio : i nd icazio11i . . . · · · · · ep s1 s t afi lococcica: autoYaccinoterapia )) 763 endovenosa . . . . . · · · · · · i111patec lomia cervirotoracica per via )) 797 a·n terio re . . . . · · · · · · )l 797 'f ubercol o~i Yerlebrale: tra ll an1 . . .

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A. Pozzi , res p .

1•nucoN1, Iteri . cnpo.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .


I .

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Num. 18

Roma, 4 Maggio 1936 ·XIV

!NNO XLltI

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,,. PERIOD,ICO ·01 MEDICINA CHIRU.RGIA E IGIENE '

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE '

SEZIONE J:>~ATICA. . REDATTORE CAPO: PROF. CESARÉ FRUGONI Clinico Medico

di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 81 DICEMBRE Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUJ!I eEZIONI {pratica e medica) . (1-a) ALL.\ &OLA ~EZIONE MEDICA (mensile) . L. 50- L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONI {•pratica e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGI<JA (mensile) L. 50 L. 60 (!&) AI1L!l TRE SE2.IONI (pratica, medica e chirur.). Sineoli:

Un numero separato della SEZIONE

MEDIC~

o della

CHIRURGICA

L. 6; della

PRATICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero I L. 150 I L. 150 L. 18>

L. 9,50

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SOMMARIO Lezioni : C. Frugoni: Mielosi eritremica. Osservazioni cliniche : G. Millul: Contributo allo studio della calcolosi intraghiandolare della sottom ascellare. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: M. Sciuti: La meningite benigna dei eg uardiani di maiali. - J. A. Ohavany : L'emiplegia.. dei cardiaci. - E. Foldes : Sulla te-rapia dietetica della .m. d'i Ménière e d ell a emicrania. Una nuova concezione su,l l'origine della m a lattia di Ménière. - RICAMBIO : R. Ellis, w. P ayne : Eiulla epato-nefrom ega lia .glicogenica. - H. C. Hagedor:n ed altri : L'insulinato di protamina nella cura del diabete. Divagazioni : A. Filippini : La scoper ta dell'aspirina . Cenni biblì-ografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : L'VIII Oongresso degli Psicologi I taliani. - Accademia delle Scienze Mediche Naturali e Fisico-Matematiche di Ferrara. Appunti per il medico pratico: DALLA PRATICA PER LA PRATICA: D. ·vittUirelli: Di due casi di calcoli bilia...ri es-pulsi l)er vie naturali. - 0A-SIST1CA E TERAPIA: Il trattamento

funzicnale delle fratture per compressione della oo-lonna vertebrale. - La trazione trans-sohefetrica col filo nella cura d elle fratture e dei distacchi epifisari tr~uma.tici m al consolidati. Un nuovo tipo di frattura del gomito. - Sull'operazione tPer la lussazione abituale del gomito. - Considerazioni sulla tecnica della disarticolazione inter-ileo-addominale. - Rottura e disinf.erzio ne del bici·p ite brachiale. - Plastica era· nica coll'osso iliaco. - SEMEIOTICA: L'istam.ina nella aiagnosi dell'.3, tubevcolosi polmonare. - TECNICA DI LABORATORIO: La ricerca del bacillo della tubercolosi nello stomaco. Suo valore diagnostico. - MEDICINA SCIENTIFICA : TulIIlori sperimentali nelle ossa. - POSTA DEGLI ABBON .\TI. - V ARlà. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Salvaggi: Ef· ficacia esecutiva degli atti ammi.nistrati'Vi. Nella vita professionale: Insegnamento superiore~ Cronaca del movimento professionale. - Oon corsi. N-OJDine, promozioni ed noorificenze. Notizie diverse. lredice alfabetico per materie.

LEZIONI

de;ttagli di nessu11.a i·n 1portanza, è da notare che nel 1925, a 4 .a nni di età, ·e bbe scarlattina complicata da otite sinistra; guarì della forma irlfettiva generale nìa n.e residuò una cronica localizzazione all 'o.vecchio che da allora ha se1rtpre co111inuato a gemere p,i ccole quantità di pus ·e a dargli di quando in quando modiche riacoensioni dolorose; ·mai però febbre, ~efal ea! od altro . 1 olta questa inferrnità, c.l1e I uttavia non doveva con1pron1ettere le sue condizioni ge11erali, stettP. poi sempre bene fino all'agosto ultirr10 scorso e cioè fino a s0 n1esi fa: è a tale data ch e possiamo verosimi] r11ente fare risalire la malattia attuale. Essendosi trasferiti da Ron1a a Viterbo per trascorre,rvi' le vacanze, i genitori si accorsero ch e 11 bimbo anzicl1è guadag11.are in salute, an dava lentamen te diventando più fiacco, pi il i>.a.llido , meno vivace. Nel mese successi,ro , venne im-provvisa111ente colto da brividi di fre ddo cui seguirono febbre piuttosto alta e rn.al di gola con impossibilità alla deglutizione . Ricoverato in ospedale , fu visitato .cJa uno sooci.alista che fece diagnosi di anginn n ecrotica : la febbre e l 'angina durarono 6 o 7

Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma. Direttore: prof.

LEZIONE

e.

FRUGONI.

Mielosi eritremiea. del prof. l:. FRu~oNr, direttore,

raccolta dal! 'assistent e prof. E. ANTON1Azz1 (1). \ 7i

presento un piccolo amn1al.a to di tredici anni entrato in Clinica un n1ese fa con febbre alta e con diag·nosi di probabile polmor.1ìte. Nel gentilizio i1ulla vi è che p-0ssa riallacciarsi a lla malattia · da cui è ora affetto,: i genitori sono viventi e sani; d.e i cinqu e fratelli del paziente, uno prese11ta scarso sviluppo intellettuale e fisi co, che si sarebbe deliit-eato a seguito di una scarlattina. Il paziente è secondogenito, ha avuto allattamento regolare e fino a pochi m esi fa ha freque ntato I-scuole -elementari' ove ripetè alcune classi . Nel1'anamnesi patologica re1nota, sorvolando sui (1) La lezione fu tenuta il 28-IV-1935.

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« II. P OLICLINICO »

l -f\_~NO

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g·jorni e dopo altrettanti giorni i'l bimbo venn e dimesso dall 'Ospe,d ale pur essendo ancora assai pallido, anoressi(,o, astenico. Non essend osi auc.,ora ripreso dalla malattia sofferta, a distanza d1 tre settimane il bin1bo fu di nuo1vb colpito da una i1uova ondata febb-rile inizi'a ta C'On brivido, mal di gola, difficoltà alla deglutizione : ancl1e questa volta lo specialista cl1e lo vide parlò di angina necrotica; anch e questa ,·oltd Ja forma guarì in 7-8 giorni ed il bimbo fiotè esst'r·e din1esso dall'Ospedale con 1'.avvertim·ento che e.ra guarito dalla forma gutt.urale ma che erano 11eoessarie lunghe cure ricostituenti. J:li·cl1ian10 alla vostra attenzione questi due episodi in apparenza banali, perche su di essi avremo occasione di ritornare nel corso della trattazione. .€ da notare che durante questa secor1da degenza fu prati cato un esa..1.1e morfologico del sangue sul risultato del 'l uJle non ci è stato possibile raccogliere notizie. f\ilornato a Roma verso la fine di se'ttembre, il b.jmb·o iniziò cure· a base di arsenico ·e di Irrasterina , ma le co·n diz.ioni generali rimasero tali p er cui egli non potè ripr1endere gli studi : er.a cioè molto pallido, astenico, a·n oressico, s,v og·liato·, non partecipava ai &5iuochi come una volta, aveva perso gran parte della sua vivacità. Questa condizione di cose andò lentamente e progressi van1ente aggravandosi, finchè una forma febbrile insorta pochi giorni prrima di ·entrare nella itostra Clinica, cioè all'i.n circa un m ese fa, non io mise so tto 1a nostra diretta osservazione. Un n1ese fa cioè , improvvisamente, il bimbo ft1 colto da brivido intenso, cui s~cru~ febbr1e ch1e rapidamente raggiunse i 39° e qu.asi cor1temporan·ea111ente da u·n modico doJore all a base dell 'emitorace destro, da cefalea , dis pnea e lieve cianosi. Nei tre giorni segu·enti 1.a feb·b·r e si mantenn,e elevata; comparve tosse con catarro giallastro e per due volte ebbe i11odic a epistassi: il m 1edico che lo vide, senza tare affern1azioni precise, parlò di poln1onite e vedendo che in quinta giornata la febbre non diminuiva malgrado ch e le condizioni generali e polmonari fossero migliorate, lo fecie ri cov·erare nella nos tra Clinica. Vi <ìissi all 'inizio della lezione che i'l bin1bo ha 13 anni ma voi pot,ete constatare ch e il suo s,·iluppo corporeo è molto inferi'o re a quello cbe non comporti l 'età denunciata: non gli si darebbero . j)iù di nove anni e purtuttavia egli è arm.onico nelle vari1e sezioni sche·Jetricl1e, i1on presenta adip-0sità o magrezza patolog ica, non h a traccia di imbibizion e n1ixeden1atoide, non ha deficiente sviluppo dei genitali ·est erni e ]a psiche è bene svilu1)pata : no11 presenta in altre parole nessuna di quelle ~ti g1nal1e rif.eribili a un defrcit di questa o que11a g hiandola endocrina e particolarmente de1lét tiroide , dell 'ipofisi, dei genitali che più parLi colarrnente, come sapete, presiedono allo svi luppo euritn1ico del corpo e de·l la psiche. ORla 1·età rlel paziente ch e non ha varcata la 1

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soglia della pubertà, non possi'amù 1)3.rlare di infantilismo che ha ii suo fondamento appunto nella n1an cata crisi puberale: sarà più esatto dire che si tratta di iposomi'a o di ipoevolutismo armonico univ er~a 1·e lasciando irnpregiudicato il proble111a patogenetico che ir1 questo caso non offre faci'l.i appigli. Poichè ci r11ancano note e11docrino-patologich·e evidenti e dato che anche un fratello del pazie11te è s<.arsan1e11te sviluppato, potremmo forse pensare ad uri faLLor'6 co11ge11ito fatrligli'are corlsisten le i11 un difetto· ereditario dell 'impulso evolutivo di tutti i tessuti sempre agli ordini di più o m eno dimostrabili disfunzioni endocrine: nla questa è soltanto un 'ipotesi a pro!)OSito della quale è bene aff.ern1are la nozione c}1e assenza di dimostrabile sintomatologia endocrina non significa sempre mancanza di alterazioni n euro ormo11ic..he. Oggi infatti sia mo lutti d 'accordo ne11 ·assegnare all.e e.ndocri1101'-<ltie tutte le forn1,e di ipo·evolutismo ch e no1l pcssono es ere ass~anat.e a malatti:e della n1ilza , del pancreas o a cardiopatie con genite, ecc. l\. parte queste note n1orfologicl1e, voi vedete che si tratta di uri bimbo di costituzio11e piutto~to gracil·e che tiene a preferenza il decubito supino , giace11d.o· ini1r1obile nel letto oppresso da u11a certa dispnea. Il nt1n1ero dei respiri oscilla in questi giorni dai 26 ai 34 al n1inuLo. La cute del viso e d·el corpo è di tinta pallida alabastri11a a c ui si sovrappone una lieve ciar1osi. T-'e mucose sono pure pallidissime, qudsi esan~ui e sub-cj anoti ch e. Il polso è rit1nico, i11olle, assai frequente: 120 al mi-· uuto. La pressione è 95 Ja m.assin1a , 50 la mi11ima al Riva Ro·c ci, Le condizio·n i di nutrizio11e sono assai scatlernti per la sottigliezza del grasso sottocutan·eo e per l 'ipotrofia delle masse muscolari: tale condizione di cose agevola il rilievo dell 'assoluta n1ancanza di edemi o di imbi:hizio·n i patologiche. Ai lati del co,l lo, e alJre ascelle si palpano facilmente numerose linfoghiandole di varia dim1en sione, da un grano di riso ad un piccolo fag iolo. , A caricv del capo sono da segnala re dei dati positivi e dei dati negativi': fra i primi vi ha ur1a noLeivo]e cofosi si'11istra ·e segni di recente scolo puruloicle nel condotto uditivo esterno; l'ra i secondi è da segnalare la nor1nal ità d elJa n1t1cosa oraJe ed in modo particolare di quell a che rico1)rb la lil!.gua e le fauci. Le tonsille , r h e rome ricorderete déllla storia, furono ripet11tamente sede di flogosi n ecrotiche , non prese11t:>no ora segno .alcuno di flogosi e lo specia lista ci inforn1a cl1e esse sono atrofiche e che <tlla ~p~emitura no'll danno pus. Nulla a carico degli cechi, del 1laso e ·dei nervi cranici. Il co ll o ·è sott ile, a11imato dal rapido ondeggiamer1to dell e giugulari ove si può ascoltare un netto ru111ore di trottola; la tiroi•de sembra piccola. Il torace è di forma cilindrica con Je basi un po' svasate, co11 s1)azi intercostali an1vi e angolo di Loujs poco sporgente ; a r espiro t 1an-


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SEZI ONE PRATICA

quillo e· forzato, le due m ·e tà si i11uovono simn1etricamente ma con ·e sct1rsioni t1n po·' li1n ila te . La pressione non d,e~ta dolore in nessun fJt1nto 11eppure sullo sterno e sulle costole com e del resto indolente è la pressione su tutto il resto dello scheletro. Il ~, . V. T. è ovunque t r asn1esso bene , i11entre con la percussione si riesce a 1ne ttere i11 e videnza una ipofonesi appena apprezzabile alla base di destra ove si ascolta respiro un po ' asp.r o e dei run1orj fini super rì.cictli, non consonanti che solo in part~ siruodificano sotto i colpi di tosse: si ha cioè un re1)erto i11isto com e per fatti pleuri ci e polmoJtari i11 ièn1e quali appunto si possono r ealizzare i1ella cosidetta cortico-pleurite : a parziale r o11fern1a di ciò posso aggiungere ch e le escursioni della base di destra sono m en o a1npie di quelle de l lato sinistro. I~~eressanti sono i dati ch·e si possono ril·e\llre a carico del cuore, l 'interpretazione dei quali, dico subito, ci ha lasci·a ti non poco perplessi nel decidere se si trattasse di fatti organici o in totalità legati alla condizione anen1ica. All 'i~pezjon & la regione cardiaca no11 è sporgente e l 'itto € visibile piuttosto ampio e . t'Cuot.e nte in quinto spazio, circa all 'emiclaveare. Alla palpazione non si avvertono fremi.ti , 111a imn1e<liatam·ente prima dell 'itto è apprezzab,iJe in alcuni r1101rienti un piccolo impulso cli c con l 'aiuto dell ·ascoltazione è faciln1e11te i n te rpre tabil e con1e d ovu Lo a ll '-e si sLen za di un ritmo di galOfJPO: sui caratteri di questo, &e presistolico o p r otodiastolico, non è possibile fare precisazioni pe1r la notevole tachicardia . La percussion e eseguita secondo i l m etodo Orsi(;rocco, ci fa n ell 'insien1e rilevar e un cuore largo e 1UI1go; la iJUn ta corrisponde alla sede fissata co n l 'ispczio11e; il lin1ite superi·o re del diametro long itudinale corrisponde all 'inserzior1e sternale dell~ terza cartilagine costale sini s.tra; il limite desLro sulla quarta co•stola è alla n1arginale destra dello st erno e vel'SO sinistra ra.ggi1111ge la emi claveare; il tratto orizzontale ~ulla terza costola è di 2 centimetri abbo ndanti. ~on esiste ipofon,e si retromanubrio-sternaJe. L 'angolo epato-cardiaco è retto. All 'ascoltazione , acca11to al ritmo di galoppo corrispon dente al reperto palpatorio di cui dia11zi vi dicevo, si avverte ch·e il primo tono è sogui'lo da un rumore di soffi o breve e rude cl1e dalla vunta si diffonde distintamente verso i focolai ,Jclla ba e ed un i)Ochino an ch e ,-erse 1· a~crl l a; pe1 il rim.a n ent e i due toni 11anno caralteri 11or111ali su tutti i focolai di ascolta• z1ono. Tali reperti n el loro complesso e i reperti ascoltatori in n1odo particolare n on hanno subito variazioni da un n1·ese a questa parle , da quando cioè il paziente è sotto la nostra quotj cliana osser, 1azion e. L 'addon1e n on presenta nulla al} 'ispezione . alla palpazione e alla percu ssione. Gli organi ÌJ)()Condriac.i e 1.)(lcialmente la milza sono in granditi: iì fegato si delimita in alto al quinto 1

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spazio sull '·emiclavear e e deborda di oltre due ceri timetr i dall 'ar co costale presentando un rr1argine quasi tagliente , di consiste,n za normale, indole11te; la n1ilza si per cuote in alto alla quinta costola sull'ascellare m edia e col polo inf.eriore arriva ad oltre un dito sotto l'ar co costale : sembra di consistenza aumentata. Nulla di patologico si rileva a cari·c o degli arti, dei rifìessi tendinei, dei genitali· esterni, d el sist.e111a pilifero. Il malato è entrato da noi feb·b ,r ici'tante e tale rimase per u11a do,zzina di giorni: fu apir &tico i1ei 4-5 giorni su ccessi\1. e poi la febbre riprese, come al} 'inizio, co·n caratteri di grande irregolarità: r emittGn1 e, intermittent e con massin1i e n1inimi oscillanti fra i 38°-40° e i 35,5°-36°. In quest o fratten1po , malgrado le cure i11oltepJicì di cui vi dirò , le condizioni generali sono andate lentamente declinando sopratutto per i ·accentuarsi del su o st ato ane111ico. Gli esami di laboratorio hanno dato i seguenti risultati: Nelle orine abbiamo trovato .saltuariaménte tracce d i aJbumina e quasi costan len1ente urobilina con r eazione t alora inlen san1ente positiva. R. ,TV., Meinike e Kah11 : negative sul san g u e del pazien le e su que1lo del padre e dei parenti che diedero sangue per trasfusione. Esame delle feci : presen1u di rare forme cistich e di entamoeba coli. Radiografia del lor ace : torace di trasparenza leggerrnente diminuita in loto per notevo]e accentuazione del disegno polmonare. Ili ampi e den·si , $pecialmente il destro. Cuore ingrandito in toto debordante a. destra; seconòa curva a sinistra leggerme11 le sporgente, t er za curva spianata. Diametri L. 11 cm., D1nd. 3 cm. Dms. 'i ,3 cn1. Elett.rucarrliogramn1a: J1ormale. Ricambio em0globi11ico: U. T. el imina le nelle 24 ore : 115; I . E. 3,6. Agglutinazio11i per tifo, paratifi, I1lel ile11se: 11 cgative. Emocu1 tura: r ipelu lame11le negativa. H. Van den llerg diretta: n egatiYa. Bilirubinemia: indosabile. Esame del succo gas trico : A cligiuno , acido cloridr. libero: assente ; acidità lolale 0,15-0,20, Hb ass. Dopo istan1i11a: acido cloridr . libero: tracce ; a.cidità totale 0,20-0,30, Hb. a-ssente. Es. f on.do ocular e: O. O. emorragie retini ch e a fian1ma lungo i vasi ed emorragia preretinica nella regione maculare. llesislenze globulari: ì\Ix. 0,3G, ~in . 0,46. Degli esami di sang ue ripetutamente praticati durante il mese ui dege11za, vi ho fatlo tra scrivere i <lati medi r acco] ti, non essenrlo i o serYate variazioni numeriche o quantitative importanti: Ilb. 28; Gl. rossi 1.100.000 ; Val . glob. 1,27 ; Gl. biancl1i 2000; Piastrine 85.000 ; lle lico]oci li 1,6 %; ·eutrofili 11; Eosinofili CY; Basofili O; Llnfocili 80 ; P1oli11fociti 2 ; ~1011ociti 7; totale 100. Emocitoblas ti 1 ; Proeri lrobla·sti 2; Eritrobl . basofili 3; Erilrobl. policr on1atofili 16; Erilrobl. ortocromatici 7; Megalobla ti 3; C. 1,iirck 2 ; to tale 34. Anisoci tosi e lieve poichilocitosi. L'umerosi macr oci li acidofili e policr omatofili. Rari m egalociti .


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Numerosi n1acrociti giga11ti basofili e policromatofili. Numerose pias trine giganli. Volu1ne globulare medio: µJ 110 (normale µ 3 84-92) .

Prima di entrare nel vivo della discussione àello strano reperto emato logico, voglio mettervi a J_Jarle, per escluder1e rapidan1ente! d~llc ipotesi diagnostich e . cl~e da _un punt~ d1 vista pura111ente clinico c1 s1an10 in un primo tempo prospettate: di' fronte ad un malato da lungo ten1po feb·b ricitante, profondamente anemico:, con un rei>erto cardraco quale avete sentito, con milza grossa, c~e ha l?re se ~tato segni di condizior1·e emor~a~ca (ep1s.tass1, .e.n1or: ragie d.ef fondo ocular·e) l ipotesi che 1pr1rna s1 affacciò alla nostra m ente fu che potesse trattarsi: di u1ta sepsi sub·a cuta a localizzazio11e endocardica o più v·erosimilmente di u.r•a. e~do­ cardite lenta: clinican1ent e una distinzione r1etta fra l'una ·e l 'alt.ra forma non ·era possit>ile m .a nc.ando no.t e differenziali caratteri'stirl1e quali il seg_n o di , Osler e ! 'ematuria microscopica p1rop·r1e dell endocardite lenta da un lato contro la quale per altro1 st,a va la man cat~ noz,i or1e o din1ostrazion e di un precedente vi'zio cardi,.lco, e daJ.l 'altro il decot.rso più travolger1Le e ~d :ina magg~or~ impron t,a settica più pro1Jr1a ~i ~na sepsi d1 altra natura . c:o118iderando perciò in blocco qu este du·e ii)ot es.1, si poteva dire ch ,c nessun d.ato tassati,ro esisteva - p er lo meno ad un esam e diretto - ch e potesse sen z'altro faroeJe m ett·ere da par Le·: non I '·esito negativo dell 'emoculturu ch e non sempre riesce positiva, non la m ancan za di segni ori'nari ch e d epone.ssero pe~ una nefrite embolica a focolaio ohe in alcuni casi può 1nan care , n~n ~ e:aratteri d el r~ep~rto cardiaco ch e, coi11e v1 dissi , pot~va b1 enissi~o essere ir1terpretato con1e dovut? ad ~na lo~aliz­ zazione initrali ca del processo infettivo. D altra parte l a rr1ar1canza di. precedenti reumatici, per rife rirci al l ,endocarù1 Le lenta, non è un argom e11to negativo di carattere assoluto dal !l1ont·ento ch e vizi congeniti o f?rme re~mat~che passate inosservat·e, a·d es?l~ s.iv.a lo·calizzazio~-e endocardil~, possono ben1ss1mo farne l~ veci: l\ila u·.i dato stonava senz'altro con le ipotesi pros1)et tale, ed era lo strano reperto riscontrato all "e&an1e del sangu·e, ch·e dimostra.va s~­ stanzial111ei1le ur1a grave diminuzione dei polinucleati ed una gra":e a nemia di . t~·po . ipe·r cro: 1nico co n presenza d1 gran quantita cli glob·u !i rossi nucleati. Vero è ch e la letteratura registra numeros,i casi di sepsi, specie. se in ba~­ birii e specie se lo stre~to~occo. ~ in causa, in c ui le reazioni midollari si avvicinano a quelle prese11tate dal nos tro pazi·ente, ma nel cas·<? nostro 1 a lipia del r eperto ·era t~le..d!1 farci escludere a priori una .tale poss~·b1lita . ~on sarà inutile comunque d1 fermarci un po su questo pu.nto. . . , · Voi sapet.e cl1e il te suto emopoi·eti ~o. puo reagire variamente ~i _fronte ad agenti infettivi Yari. a seconda c1oie della loro natura, del1

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l 'inten silà dell 'infezione e a seconda della pre. disposizione e dell '.età del sogge.tto. Sapete ad e$e.1l1 pio come vi sia110 n1aìattie quali le infezioni tifo-paratifichie, il rnorbillo, la parotite, L'infezione melitense, e la malaria, ecc. che di solito si acco1n1p·a gnano a leucopenia, e alt re inv·ece poìn1onite, sepsis, meningite cerebro-spinale, ecc . che si accompagnauo a leucocitosi' : sapete altresi cl1e qu·este variazio1n i qu.a ntitalive sono legate al 111odo di reagire d0l Jl1idollo e ali 'intensità dell 'azione tossica stin1olante o inibitrice su di esso esercitata dall 'infezjone: è aLtir averso variazioni di questo tipo che noi possiamo veder.e cor11e n1alattie, che di solito decorrono con aurr1ento dei polinucleati , Lalora invece .p ossano dar-e fin dall 'inizic o a decorso inoltrato leu cop enia; e si sa che lo streptococco è appunto uno dei gern1i che più facilmente I)UÒ claue le,u copenia in luogo di leucocitosi. Vi è rtoto altresì, come i1ei gradi estr·emi di queste opposte possibilità si possa arrivare ad aun1enti 11umerici dei globuli branchi talm·ente notevoli da doversi parlare addirittura di re.azioni leu cemoidi, m ·entre nella condizione opposta si può. giungere al quadr~ della cosi~et: ta agranulocilosi. Per quant.o r1~uarda quindi il comportamento della serie . b1~nc~ eh~ n·el no&tro caso è notevoln1ente din1inuita dL nun1ero non trovian10 dati eh.e discordi110 in rrtani~ra tassativa éon la diagrtosi possibile di una sepsi lenta. . . . . . . ~la se tutto ciò è amm1ss1bile in linea teorica esist.0110 obbiezioni che infirmano le considerazioni dia11zi fatte e la principale è ch·e quando una forn1a !3etLice·m ica c he di solito suol dare aun1euto dei granulociti decorre c.ol quadro di lina ipo o di uria ~granu.lo~ito si ,. in gene,re si tratta di form.e a~~ai gr~v1 S11 da i~­ plicar e pr0g11osi per lo piu rapidamente infausta. Se l 'ipogranuìocitosi nel nostro caso fosse secondaria o comunque legata ad una condii·ione di setticemia il decorso sarebbe slato l)tÙ travolgente e qui mi riferisco anche a precedenti mie lezionì (1) o per lo meno a!le oscillazioni e interruzioni d·e lla forma febbrile avremmo dovuto assistere ad analoghe c.on~ensuali rno,dificazioni della formula en1atica. Niente di tutto ciò nel caso nostro, . ove dal tipo di fr.b bre, dall 'aspe~to del mala~o, dal comportan1ento del sensorio e da tutto il complesso si11tom8tico ·e facile vedere ~~e l e sofferenze e la gravità non sono cond1z1onate d~ uno sitàto settico allarmante o da ~onseguen~1 gravi compromissioni ~egli organi ~rofo:id1 , tna b ensì dallo stato di grave an 1 em1zz~ z 10111e cl1e 11a r esistito a tulti i nostri interventi terapeutjGi. Ciù che pred.omina quì .du:r:ique è la anemi~ ed è alla serie rossa quind1 che. dovremo soirratullo rivolgere la nostra attenzione. (1) Fnu GoN1. L ezioni di cli n.ica l\.fedica. ~d. Poz~i, 1934: ,\ !ielosi globale iperplastica semplice e mielosi globale aplaslica, pag. 95.


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Avele ,,isto daJla formula che il numero dei g lobuli rossi è sceso circa alla quinta parte delJa cifra nvrro::tle, che il valore globulare è notevolmente superiore all'unità e che per ogni 100 elementi nucleati della serie bianca circa 25 se ne trovano de]la serie rossa , alcuni dei quali sono• da classificare tra i più tipici megaloblasti. Ora, se è vero che gli organi ematopoi'etici dei bam·b ini godono di una maggiore reattività che non quelli degli a(lulti e se è vero che in essi con facilità, per cause_ diverse possono passare eiritrob.Jasti in circolo, talora in discreto numero, se è vero che l 'anemia dell'endocardite lenta può in qualche raro caso (Micheli) assumere impro11ta emolitica e dare allora reazione eritrob·l astica, e se è possibile che casi rari di sepsi streptococcica cro11ica possano decorrere con sintomi di una an e1nia i>erniciosa (Loewenhardt), il che non è da tutti ammesso, bisogna conve11i1·e che nel caso nostro tutte queste eccezi'o11i si trovere·b bero riunite, tant.o che ci sembra di poter senz'altro escludere, che il tipo di anemia cl1e presenta il nostro paziente, possa essere considerata secondaria ad una fon11a qu.a lunque di sepsi. Per gli stessi motivi e .a più foTte ragione non è il caso di n1etterci a discuterei le anemie leucoi)eniche che si accompagnano alla tubercol<)Si o alla maltese, forme che con la malattia presentata dal nostro paziente avrebbero in con1une molti dati obbiettivi quali la febbre, la sple1101negali & e, nel caso della tubercolosi , i 1 reperto pol1nonare. Prin1a di passare a discutere altre possibilità cli~gi1ostìche quali ci venivano imposte soprat11tto dal quadro ematologico che logican1~11le dove,Ta essere n1esso in primo piano , sarà be.ne sgon1berare il terreno dal quesito del reperto cardiaco che, con1e avete sentito, ha valso in u11 primo n1omento ad indirizzarci verso la diag11osi di una sepsi s.treptococcica suhacuta con endocardite ulcero-po1iposa o di endocardite le11ta. Siarr10 cioè di fronte ad un vizio organico di cuore, verosimilmente da una endocardite mitralica, o il reperto è di ordine funzionale, legato al grave stato anemico? Avendo conve11uto che la diagnosi di sepsi del nostro caso deve ess.ere messa da parte, voi capite che la ri~posta è ora alquanto facilitata; n1a non crediate che il compito sia empre agevo1e. Qui infatti abbiamo a che fare con un cuore sopraltttto largo , su cui si ascol ta , a volte Lì e a volte i10, un n1anife to ritmo di galoppo ed in più un rumore di soffio sistoli co breve e rude cl1e dalla punta si dif . foJ)dc e ver-o la base e verso l 'a cella. Dala la notevole tachicardia non è po sibile· dire se di galoppo presi toli co o protodi~stoli'co si tratti. Si dice in ge11ere che i .. offi a11emici ~ono dolc i e con1u11que n1eno aspri· dei soffi orga11ici , il che i1on è sempre vero , ch e non roprono il tono r l1 e sono per lo f)iù mesocardiaci e che 11on esC'ono fuori d E>ll 'a ia cardia 1

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SEZIONE PRATICA

c;\ pur diffonde11dosi a pveferenza verso il focolaio della pol111onare, che sono incos tanti, che llon si accompagnano a 1nodi!ìc.azion& dei diametri cardiaci e dell 'inte1nsità dei toni su altri focolai e ch e si n1odifi cano c011 la diversa attività dell 'azio11e cardi'a ca: ma se tutto ciò è vero nella grande maggiora11za dei casi, dovete tener presenLe che molto spesso la regola soffre ecoezioni ecl io ri cordo apIJUnto sofli sicurarr1<:nlte ane1n·ici e~s1ere stati rudi ed intensi, a vere caratteri cost::t11 Li e accompag11arsi a modilicazioni notevoli d·e l diametro· trasverso per dilatazione ipotonica vassiva del cuore. Va co11cluso quindi che con tutta probabilità rumore di soffio e ritmo di galoppo sono legati allo stalo di grave anemia e ipotoni·a rr1iocardica lascia11·d o tuttavia una piccola riserva per una eve11tuale lesione mitralica co1nunque slegata dalla malattia fo11dam.e11tale di cui i'l pazi·ente at1ual111ente soffre. j\1essa così da parte la possibilà di una sepsi subacuta o di u11a endocarite lenta, e chiarito in parte il significato del reperto cardiaco, dobbiamo ora passar€ rapidamente i·n· rasseg11a quelle altre malatLie che presentandosi talora col quadro clinico di u11a sepsi si accompagnano, come n el caso nostro, a gravi a]terazio11i delJa composizione sanguigna: leucemie acute, agranulocitosi, forn1a acuta della rr1ielosi gleba le a plastica. Dopo un breve periodo di decadìn1cnto generale, il b·imbo eb·be a brev e distanza l 'una dall'altra due a11gine, da uno speciali sta qualificate e·n trambe co1ne angine necrotiche; da allora il decadimento generale e 1'anemizzazione avrebbero assunto un andament o progressivo. Avrà avuLo il paziente una cosidetta a11gina agranulocitica a ripetizione di. cui ora vedremmo le co11seguenze? Non è difficile escludere una tale ipotesi per i. seguenti motivi: il hi'Inbo 11a cominciato a deperire e ad anemizzarsi circa un mese prima che l'ang ina insorgesse e voi sapete che nella forma classica di Schultz l'inizio è brusco, im medial anlente accompagnato da febbre e mal d; gola, cui corrispondono alterazioni necroticou loerative ·e difteroidi delle to·n sil]e o della mucosa orale o , ali 'in fuori di queste, del tubo digerente o dei genitali ; l'agran11locitosi ha d~orso rapi'damente travolgente da pochi giorni a poche setti1nane e anche ·1ei rari casi Ì!l cui si giunge a g uarigione il miglioramento si verifica i1l breve spazio di tempo: il nostro paziente vice·v ersa è ammalato da circa 6 inesi. "N"el] 'agrant1locitosi la serie iossa non è colpita affatto o solo lievemente in via second3 ria , r11entr~ nel nostro caso la din1inuzione d·. . i globuli rossi non è meno grave d1 quella dei r>olinuc]eati e per di più co n un va]ore globulare superiore all ' 11n i tà; infine r. oi ' 'ediarr10 che attualr11e11te la gola è i- ~rfc t ta . che a] tri processi n ecrolici no11 :-o no cl ;rno:'l rc:tbi1i in altri punti del corpo e tuttav ia la leuco1

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IAt"i~O ÀLIII,

cc IL POLICLIN ICO »

1)e11ia i)ern1an·e di grado elevato : non è questo il mo.do di co1nportarsi della forma di Schultz, n è di a lc una d elle su e varietà ch e più o m ·eno si scostano dal quadro classico. E d 'altra parte ci r estereb·h·ero sempre da spiegare l 'aumento di volume d·ella milza, e d el fegato e la lieve micropoliadenia. l)ossia1no quindi escluder e ch e di tipica angina agranu locitica il b·i mbo abbia sofferto e ch e di sue con seguenze ora si possa trattare, : 1ur a vendo avuto angina e fra l 'altto a n che condizioni dj agranulocitosi , d 'onde l 'im ·pirouta 11ecrotica 1

a~sunta.

\li di5si che insieme al sistema granulopoie-

tico è colpita n el 11ostro caso ancl1e la serie rossa; e dalle cifre segn.a te notate pure che le piastrin·e sono notevoilme11te diminuit·e : . siamo allora di fronte ad una di quelle gr avi rr1alattie ch e coil piscono in blocco tutta l 'attività midollare nella s ua tripilic.e estrinsecazione e cJ1e con terminologia n1oderna si chiamano mj·e ] o~i glob ali a plastiche ~ In genere qu·e sta forn1a 11a d·e corso cronico e può durar e parecchi n1esi , ma vi sono forme che fin dall 'inizio o a poca dista11za da questo assumo.n o andamento acuto ·e feb·b·r ile specie quando com· plicazioni di tipo settico o n ecrotico aggiungon o i loro sintomi al qua dro clinico abbreviandone notevolme nte la durata : clinicamente, ove si tolgo&. l 'aumento di volume degli organi ip.o condriaci, il quadro presentato dal n ostro p1aziente ·è in tutto sovrapponibile <l quello di un 'anemia avlastica : il decor so , la febbre, l'anemia , la dial esi emorragica, le ma.nifestazilonj n ecrotico-ulcerative ·e persino l 'ipocl1ilia o achilia gas.t1~i ça i)osson o p ure far part·e di questo tipo di 111ielosi. l ln semplice sguardo a ll "esarr1e d el sangue tuttavia b·asterà a farci escluder e an cl1e questa possibilità poich è se è vero ch e ci troviamo di fronte ad una grav.e diminulione nu111eric~ di tutti e tre i tipi di cellule ch e esprirnono l'attività miclollar e (gr.a11u loci ti, eri trocili, piastrine) come ap]Junto n ella mielosi globale a plastica si ha . tuttav ia vi sono note ch e sono in netto contrasto con la . diagnosi pro sp~ ttata . E voglio ri feri1rmi non t anto al valore glob·u lar e s uper~ore .a ll 'uni tà c l 1~ da alr un i AA . sal'ebbe stato riscontrato in· casi sicuri di quella malattia , r1è a,ll'indice emolitico superiore al.I 'unità il che sta a den olarc indirettamente la attiYità ·d istruttiva e rigenerativa dei globuli rossi , vale a dire un ricambio ·em oglobinico superiore alla n orma, nè alla splen omegalia c he µotrebbe essere spiegata con la secondaria sovrapvosizione di fatti settici veri e propri , rn.a Ì)ensi alla presenza in circolo di gran numero di ce) lule nucleate della serie rossa, profondamente situate nella scala genetica. Con ìa lor o pre enza in cir colo queste cellule st.a11110 a den otare mia notevole attività rige nerativ~ del midollo il ch e, ins ien1·e al ricambio en1oglobi11i co a um·enlato , contrasta per defini zione col fondan1ento anaton1ico di questa 1

NUl\I.

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for1na che, con1e sapete, ha per base un 'a1)la~i a arigen erati va artemopoietica del m .i do.l lo stesso i·n tutti tre i suoi costituenti. Con questa <1iagnosi infine non sapremmo come inter pre tare la presenza in circolo di un certo numero di megalociti e di rr1egalo·b lasti, elemer1ti questi che insie111e al valore g lobulare superiore all unità conferiscono ali 'anemia una 11o ta di p erniciosità ch e, ver r est are nel campo della m1ielosi glob·a le aplas tica, potrebbe spi11gerci a considerare se rr1ai questa forn1a, come esito lontano di una pr eC'edente a11 en.1i.a p erniciosa vera e propria. F. questa u11 a eveni·e nza che ci accade di incontrare abbastanza spesso n ella pratica ed è l egata al fat lo oh e sotto l 'azione prolungata dei fattori anen1izzanti propri d·e ll 'ar1er11ia di Biermer, i tessuti en1opoietici cadono un po' alla volta in uno stato di grave esauri111ento fu11zionale a c ui corrisponde una condizione anatomica di più o ' m eno· grave aplasia: a lu11g·o andare, ci'o è, ove la tera pia non soccorra, l'anemico pe.r nicioso &i anen1 izza progressivan1ente : diminuiscono i gl. rossi , i gl . bianchi, le piastrin,e e a• testin1oni d ella forn1a pri1nitiva non ri111an gono n el sangue che rari elementi de)Ja serie 1r1cgaloblastica con valore globulare alto . \.la quì n.essun d.at0 anamnestico esiste in favore di una preesistente anemia di 1Bierrr1er e troppo intensa è ] ~ r·eazione normoeritrocitaria percl1è una tale ::,upposjzione si possa so1

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~tenerei.

Ci r estano cos.i a ronsi·d erare )e leu cemie acule cl1e, come abbiamo detto, possono pure presen tar si col quadro clinico di una sepsi accompagnata· da grav·e anemia: r11a prima di i>assare ad esse merita che il campo sia del Lutto sb arazzato dall'ane mia di Biermer o dalle an en1ie p erniciosiformi con le quali, come abbiamo visto, vi sarebbe·r o 11el caso n ostro molti pu11ti di contalto: an-en1ia, leucopenia, ipercromia, i1perem·o lisi, presenza di megalociti e 1negaloblasti , achilia gastrica. Non certo della forma classica può trattarsi contro la qua le stanno la t emperatura febbrile, il decor so raf)i do , l'eccessiva reazione eritro blastica, l 'assen za di edemi , la notevole splenoim egalia, Ja qual·e ultima porterebbe al tipo Bignani-Strumpel. ~la è da dire che di contro al quadro classico a Lu l~i voi n o to , pr op·ri o dell'età media e adulta, a decorso lento e progressivo, sono stali più recentem ente .r egistrati num erosi casi ch e insorgendo a preferenza n ei giovani , possono assun1ere decorso acuto , febbri'le e accom1>agnarsi a più inten sa r eazione eritroblas ti ca : io . però non cr edo che possa trai.tarsi di una simiìe varietà, perchè pur av,eudo il decorso un andamento non ~cuto , ma subacuto•, la temperatura . è più elevata dci massimi sin quì registrati, ~rchè la reazione eritroblastica va al di là di quel ch e sono i lìn1iti compatibili con l 'aplasi'a del midoll o normale che n ell 'anemia di Biermer di regola si v-erifica, percl1è l '1ngrandi inento deIJa m il~


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SEZIONE PRATI C.\

.za è !JUre più cospicuo di quel che si sia soliti , ·edere nelle forme comuni , perchè non esiste quell'i111bibizione edematosa dei tessuLi .c l1e quasi mai m 'a nca nelle forme tipiche, perc h è infJne un t entativo di inten sa terapia epatica nor1 11a sortito neppure I 'effetto di modificare sensibiln1ente la meg-aloblasto i ch e si sa e!:>sere sensibile a questo trattamento anche r1ei casi in c ui non di vera anemi·a pernic iosa ·si trat La. P er tutte queste rag ioni e specialn1ente per I 'esito n egativo del trattamento ~­ patico ch e sappiamo essere un m ezzo curativo specj fico ed infallibile, dobbiamo riten,er e ch e nor1 si tratti di an en1ia perniciosa vera. Vi dissi all 'inizio della discu ssione del caso cl1 e vari' ti pi di sepsi e quella str eptococcica in n1odo particolare, possono in determinatj ca. i infl11il'e tal111ente sulla integrità a natontica e funzional e dei tessuti ,em atopoietic i che si può giun gere alla riproduzione dei quadri più multiforn1i di mjelosi iperplastich e o ipoplastiche, parziali o totali, t antochè per 111olte di esse, e spe·cie per quelle a decorso acuto, è stata prospettata una eti'ologia infettiva. Il dibattito non è ancora chiuso e posso dirvi ch e se per la maggior parte deg li stu·diosi italiani si tratta di forme autoctone ad ig11ota etiopatogenes i in cui la seps i si sovrapJJO rrebbe in via secondaria , fav9rita n,e J su o i.nl])janto da una minorata dife a antib.atteri ra, esistono tuttavia casi in cui l 'etiologia i1)fetti va è talmertte sugg·estiva per p,articolari rapporti di tempo, per peculiare impront a clinica e ner l 'esito felioe di una pronta terapia, ch e un·a tale ipotesi è logicamente sostenibile. Ove p er i .oco si pensi all 'intin10 n1eccanismo che . . . ' . . nei vari casi puo essere messo in ~ 1u oco per .azio11e di stir11olazione o di inibizione tossica o ba Lterica, . . u lutti o su alcuni dei compone11t1 clel parc11cl1ir11a e,m atopoi'etico e più diffusn1 nen te sul s isten1a re ticolo-,endoteliale, non è <liilicilc r enderc i conto delle varie evcnien7.e e dPi vari aspetti morfologi'ci a cui una sepsi può di \olta in volta dar luogo: reazioni leuremoicli s·e stin1olazione sul sistema granulopoiet ico. reazioni eritroleu copiastrinoblastich e se 1'azio11e eccito forn1ativa si esercita s11 tutti tr<· i . . i:--L(l111 i del rr1idollo, anemie perni ciosiforn1 i di or ig ine infettiva se azio·n e comple sa iniben l r e n lCtaplastica s ul sistema eri tropoieti co, rel ico lo-endoteliosi se · il sistema istiociLario ven g·a 11articolarn1ente intere~sato, agran u loc i los i e azione inibitrice o dis trutti va s ul , isten1a g ranulopo,ietico, angina monocitica . e azione di stimo lazion e su J)arti colari distretti ce llulari del sisten1.a istiocitario, sono tutte pos ibil i Là r ègistrate dalla letterat11ra, batteriologica1r1ente controllate, tutte con la ' 'este clinica più tipica di sepsi. Vi h a an ch e chi ··ostiflne che dalle forme a chiara eti'o logi.a in fetliva con quadro ematologico più o m eno al i pico si p uò passare per gradi all e forn1e ch e in nulla differiscono dai quadri tipi r ; ·di 1l1ifl los1 acute a etiologia sconosciuta : co ì \. .

da~le

leucan en1ie settich e si passerebbe p er g radi alla leucen1ia acuta criptogen eti·c a, dalle n1onocitosi infettive alla vera leu cemia m ono~ itic..;a, da lle sindromi aplastico-·emorragich e ti po aleucia en1orragica di ,~,rank alle an·emie aplastich e croniche. Ma gli ematologi· toodo110 a m.a ntenere distinti i due campi e a separ.nr e soi)ra tutto le forn1e sinto matich,e di sepsi da un lato e le forn1e a decorso cr oni·co, o queìl·e a d,ecor so acuto rr1a ad eziologia sconosciuta dall'altro , a base delle quali bisog na a111111ettere non un n1ove•n te inf.ettivo ma un prjn1itivo pervertimer1to prolifer ativo ed evolutivo delle cellule stamin ali . Con1l1nque! e questa è la con clusione a cui volevo porlarvi, è oerto ch e esistono emopatie infetti ve a decorso acuto o subacuto ad impronta iper cromica, emolitica, leucopenica , ch e riproducono quindi in quasi ogni punto il quadro clinico ed ematico dell 'anemia di JJiermer. Voglio qui riferirmi a quelle forme che d escritte p er primo dal Lederer n el 1925 e sepa rat.an1ente da 1B rill n ell 'anno successivo, han110 poi avuto seguito in una casistica nor1 inolto numeTosa ma in compenso ·assai eloqu,e nte in Italia specialmente per gli studi di Greppi, di Semenza e d·el mio allievo Core lli. Si traLta di forme che colpiscono i giovani, ad i1lizio brusco, a decorso acuto o subacuto febbrile , in cui accanto alle n ote di una profonda anemia ch e r apidam ente si instaura, si ha dul lato ematologico una netta impronta perni ciosa con iperem olisi oltremodo esagerata: a lcuni di questi casi differiscono d al quadro tipico dell 'an emia di J3iermer per l 'esistenza di una notevole leu cocitosi m .e ntre in ~Itri anch e questo dato differ·enziale manca. Ma ciò ch,e sopr a tutto serve a tener distinte Je due forme è la possibilità di poter troncare l 'a11emia di Lederer-Brill in modo rapido e definiti'Yo con la trasfusione e CO'I l l'epatoteré1 pia ~eriaratan1ente o insieme associ.ate. 1'~ qu·esto il dato che sopratutto costringe gli studiosi .a ten er separata l 'an em in acuta febbri Jr per11iciosiforme tipo Lederer dal campo dell ~1 vera ar\emia perniciosa ove, come sa.p ete, la t·era1>ia di trasfusion e non ha ch e un effetto sin1 on1atico transitorio e I 'epatoterapia un ris ultato ch e per mir<tbi le e pronto che sia . in nessun caso tutlavia porta alla guarigione defi11iti va. Nella forrna di Lederer invece allél trasfusione segue immediatamen te una caduta d·ella patologica iperen101i i e di conse.guenza si assiste ad u11a rapidissima ripresa del la eritropoiesi norn1al e, la febbre dilegua e l 'am1r..alato g uarisce de fìnitivam e11te n ell o spazio di pochi g iorni : è b a ~ Lato i11 a lcu.n ·i casi una 11nica tr asfusione di 100-200 cc . di sangue per de terminare q uesto inatteso ri ultato che in~ieme ali 'impronta clinica della malattia, al decorso febbril e. alla po ... sibil e cor1comitante leu cocitosi , rende oltren1odo vero .. imi]e l ·ipotesi di un 'eziologia i.nfettiYa tuttora comun .. que scono.:ciuta. i tratterà allora nel caso 1

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nostro di un'anemia perniciosiform.e ti po Legono le for1r1e grandi e vi faccio n1)tare che derer-Brill? Possia1no dire cl1e se per l'imcli c1uestb s-0101 una piccola i !a rl.e so110 Ì})er:pronta seLtica, febbrile, .p er il decorso, per c1 emiche e tali quindi da meritare· il nol'assenza di eden1i ·e di glossite, il qua dro ofme· di veri r11egalociti. Abbiamo misurato ferto dal nosLro n1alato si avvicina di più col metodo dell 'ematocrito il volume mealla fo·r ma di Leder·er anzichiè a quella di dio dei . glo·h uli rossi ed e5so è rjsultato auBiermer tipica, tuttavia ancl1e per questa vi rnentato1: µ 1 110 in confronto alla cifra mesono dati discordanti uno dei quali di valore dia i1ormale che è di µ' 84-92; abb·i amo eseassoluto e tale da escludere qualunque possiguita I.a formula eritrocitometrica, vale a dire hilit.à di discussione: fra i primi è da notare abbiamo calcolato il dian1etro dc1 singoli gloche nel caso nostro l ·in1pronta em()litica non buli rossi usando un oculare micrometrico aè così spiccata con1e nei casi sin qui registrali d.atto, ~ecoudo il metodo di Gamna, e abbiadi anert1ia di Lederer-!Bri'l l ove le cifre d·elrno , ,isto cl1e la forrr1ula stessa è allargata con 1'in·dice emolitico sono fra le più alte riscon- estensione sopratuLLo vers.o destra, le misure trate in j)atologia all'infuori di quelle del vero oscillando fra · un minimo di µ 4,2 e un masittero em&litico, tanto che si p·a rla anche d1 simo di µ 10, 92: tutto ciò traduce in dati a11emia emolitica acuta fe·b brile perni·ciosifoTnumerici il fatto che esiste un · certo grado di . me; in secondo iuogo il d·ecorso non è stato anisocitosi co11 prevalenza di globuli' rossi così rapido1 come quello che si è osservato grandi al di là dei lin1iti n1.a ssimi fisiologici. nelle forme sin qui descritte; ma ciò che ci ll valore globulare ha oscillato sopra l'unità fa esclud·ere tassati'vamente una tale ipotesi fra 1,20 e 1,40; le resistenze globulari sono diagnostica è il fatto ch·e anch·e da noi è stata norrr1ali'; il ricanlhio emoglohinico è modicapraticata la t erapia delle trasfusioni associata mente aumentato. ad inte11~a .terapi~ epatica e tuttavia nessun riÈ evide11te che non siamo qui di fronte ad sultato è stato ottenuto all'infuori di quello una se111J>lice reazione eritroblastica: la predi • modificare temporaneamente la crasi san- senza di i1ote d egenerative quali l'~nisocitosi' e gu1gna. la poichilocitosi e la presenza di gran quantità Non quindi anemi:a di Biermer, non anedi ·eleme11ti in1•n 1aturi profondamente situati mia perniciosifor1n·e neppure nella varietà a - nella scala genetica esclude que ta J)Ossi'b i]ità che impòrta tutt~al più l'immissione in .cuta febbriìe iperemolitica suscettibile di guarigione. E allora? Vi dissi poco fa che una circolo di eritroblasti acidofili o policron1atofili. Siar110 quindi di fronte ad una vera emovolta sbarazzato il campo dalle anemie pernic.i ose e perniciosiformi, no11 ci rimanevano a patia che interessa sopratutto la serie rossa, considerare come ultima possibilità che l1e leucl1e p11re accompagnandosi a diminuzion·e an.cemie acute. \ -edian10 quindi se ·e a quale di zichè ad aumento di questi elementi, tuttavia queste il caso nostro può essere assegnato, e si estrintieca con Lali alte·raz~on i qu.alitatiYe quali non si riscontrano in nessun 'altra e·m opoichè entriamo in ,p uro campo ematologico, è n·e cessario cl1e voi ·C onsideriate nuovamente a patia non primitiva. Vale cioè per la serie fon.d o il quadro istologico che, presenta il sanrossa il co11cetto cl1e si ammette per la serie gue del nostro paziente. Esiste anzitutto, co- h·i anca per il quale a dare l'impronta leucemica ad una determinata emopatia non vale me vedete: una notevole .leucopenia e la d~­ rr1inuzio11f: è quasi ·e sclusivamente a carico dei tanto l\a modificazione numeri'ca degli elementi in causa, quanto le loro alterazioni quapoJinuc lea ti : i linfociti sono in numero assoluto pressochè normale e fra di' essi scorgiamo litative. ·Di che tipo di mielosi si· tratta e quali il qualcl1e rara forrna giovane a tipo di prolinclecorso ·e la terapia? È evidente che siamo ne] focita; rr1a le alterazioni più gravi si trovano r ampo delle n1a1atLie del sistema eritrob1astifra gli elementi della serie rossa molti dei quali' so.n o nucleati, trovan·dosi circa 25 ele- ro la cui sistemazi'o ne nosografica non trova menti nucleati della serìe rossa per ogni 100 concordi fra ]oro gli ·en1.atologi italiani e gJi en1atologi stranieri : la Scudla italiana, per elementi della serie bianca e di quelli alrr1erito sopratutto del Di Guglielmo , ha fatlo cuni appartengono alla serie megaloblastica. i11 questo campo opera di chiarificazione moIl grado di imma·turità di' q11esti e1:eme11ti ci costringe a risalire molto nella scala ge- dificando la sisten1azione antica e apportando chiari còr1tributi che noi riteniamo rispondere netica fin quasi ad arrivare ai capostipiti che come sapete sono l 'emociLohlasto }Je r ]cl serie . ad esatti criteri scie ntifici degni senz'altro di essere da tutti seguiti. Non sarà inutile perrossa midollare normale, l 'emoi'stioblasto pe·r tanto un breve richiamo alla sistemazione prola serie ineg·aloblastica; vi trovian10 elerr1e11ti con 11ucleo di val'io a~petto a seconda del- p.>~ta appunto dal Di Guglielmo. Un tempo si -era soliti parlare di leuce•mie 1'età e d0l Lipo, con protopl.asn1a ])iù o ineno e di ps·eudoleucemie, distinguendole in linfabasofilo a seco11da che più o m·eno ~i trovino tiche e mieloidi: sostituendo a aue ti termirli ' ·icini ad assuirt·ere i'l pigmento cntn,qlol)i11iri sp·etti varnente qu·elli di miP losi e di lin foco, altri sono in f.ase poli cromatofila altri in adenosi si è voluto utilmente indi care la sede fase acido·fìla; vi è inoltre discreta an isL.r:itoprin ci1)ale delle varie forni e lT1orbosP. Ma 1nsi, scarsa poi chilocitosi; in co1t 1plf'sso J.ireval1

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scjando ora da parte le linfoade.nosi che non ci rigl1ardai10, sappiamo che il midollo osseo ( cin&ta di tre sisle111i: leucoblasti'co, eritroblas l i co, piasL1ì11opoj et.ico: generato.ti risp·ettivamente dei granulociti, degli eritrociti, delle lJÌ (.i.Strine . Qu·esti tre sistemi possono am1nalarc is olat.a1ne11Le o a due alla volta ovvero tutti e Lre insien1,e, cosicchè si possono rispettivamente avere mielosi parziali, mielosi miste e rnielosi glohali. ~el primo caso1, a seconda del ~istem.a colpilo, potremo aver.e mi elosi 1parz..iaI i l euc·e n1ic11e ; mi.e Iosi parziali eritremiche e i11iclosi patziali ·piastrinemiche; nel secondo caso étVr&JllO n1ielosi n1iste eritroleucemiche o le ucopiastrinen1iche, nel terzo caso infine mieJosi globaJ 1 eri tro1eucopiastrinemiche. ~la tutte queste forn1 e di mielosi possono 1T1anif:estarsi con un aun1ento dell 'attività proliferativa delle oollule rispettive del midollo , o co 11 una diminuzione o con una paresi o p aralisi cctRicchè bisognerà di ognuna di esse fare una sottodistinzione in forme iperpìastiche, ipoplasticl1e e aplasticn e; si i1arlerà quindi di 111ielosi parziali, miste o globali iperplas li cl1e, ipoplastiqhe, aplastiche. Vi ricordo ir1f111e c11e esisto110 for1J1.c che si presenta110 con. quadro en1alolog·ico di tipo aplastico a cui corris ponde jirvece un vepeirto midollare di tipo iper11Jafitico: si parla allora di forme pseudoap!asticlte c}1e, a loro volta, dobbiamo distin g uere in globali, miste e parziali. Con l]U esto quadro sott 'occl1io è facil·e cataJogare l 'e111opatia del nostro paz. che per es. er e del sis tema ·eritroblastico e a questo solo localizzata (la diminlÌzione dei gl. bianchi è d a c,or.isiderarsi come fatto secondario) con imJ1ronta iorten1 entei rigeneraliva deve essere definita co1n·r u11a mielosi parziale iperplastica e ritrerr1ica. l)er re nd ere più chiara l 'idea possiamo dire c l1e co n1e esistono mielosi parziali leucemiche, acute o cr0111 ch ·e che i11teressano il sisten1a g ra1tulopoietico, cosl ·esistono mielosi parziali erilre111ich e ch·e interessa110 esclusivamente il s is ten1a eri l.ropoietico: n el pri~10 caso, come sailet e, si tratta di una tumultuosa ·e disordinata ipe,r plasia primitiva, midollare ed extra111icl0Jlare, con incapacità alla completa differ e11ziazione d·tgli elen1enti mieloblastici pri111j1.i vi , nel secondo caso invece l 'iperplasia normo ed eterotopica più o meno tumultuosa. p iù o n1 eno disordinata, con incompleta differ en ziazior1e riguarda gli elen1enti primordiali in orientam-ento eritropoietico. Il distacc o fra u11a forma e I 'altra non è cos1ì netto carne pu ò sc~n bTarvi a prima vista, perchè esistono forn1e 1uiste a ' l'aria e graduale prevalenza d egli ele1ne11ti d ella s&1e rossa o di quelli della seri e bi::inca, le quali vengono a costituire con1c una speciie di ponte di passaggio fra l 'una e l 'altra for1na: possian10 avere quindi mi elosi leace111iche, i11ielosi leucoeritremicl1e o eri trole ucemiche, r11ielosi eritremich€ . Seco11do q uc·sto ?11odo dr vedere quindi le n1i elosi eritrc111ich e, d e tte a11cl1e erilrcn1ie di Di Gugliel111 0, 1

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SEZIONE PRATICA

:-;ono l 'equival enle p er la serie rossa di quello che le n1ielosi leucemich e o leucemie so110 ,p er Ja seTie bianca, entrambe avendo ca.m e caratLt ristica un 'iperplasia norn10- e·d eterotopica. cioè midollare ed extran1i,dollare, normo ed etero1tipica, cioè con fatti di anaplasia vale a dire con inca1>acità alla completa maturazione. degli elen1enti proli'fe-r.ati. Per ques to motivo non è giusto classificare Era le ·eritre1l1ie, corr1e fanno g li ematologi stra11jeri, la policitemia rubra o n1orbo di 'raquez nel quale si osservano sol.anLente alterarioni q ua11L.itative de i globuli rossi e no·n quaJitati,•e : per a,rere eritremia, è bene ripeterlo, non .è n ecessario che vi sia atimento numerico de.gli eiritrocili , alla stessa g ui:sa che ]a leuceIl Lia non è contradistinta dall;1 quantità m a t>ensì dalìa qualità dell e cellule bianche circolanti. ~lel caso del morbo di V8quez l 'iperplasia <lel siste1na eritroblastico non è extra1r1idollare, 11on è mai ati1~i ca , si tratta cioè di un 'iperplasia normotop·ica senlplice incapace di inE.ttere in circolo e1e1nenti forten1·e nte im111a turi: non vi è quindi J)OSsibilità di analog ia fra la 111ielo·s i leucemica e la i1)erplasia primitiva erilro·b lastica semplice che è il substrato anato1111co del n1orbo di Vaquez. Da ql1ar1to vi ho breve1nente acoen11ato 'ai 1J01»ete f.aciln1e.nte con1pPendere quale è il fondamento anaton1ico dell 'eritremia ch e implica iperplasia con cri entame11 to eritropoi·etico 11on solo del] 'e]e1n.0nto stan1i11ale tipico del n1idollo, l ' en-1ocitc.1blasto , m:a di tutti quegli elcme11ti diffusi nel connet tivo dell'organismo e ch·e co.. , lituj f'co110 il sisten1a degli emois tioblasti: co1i-1e i1elle tipich·e leucemie anche nel1' eritrerr1 ia questi elementi possono riprende r e la funzion e e1natop-0ietica che avevano nelJ'enilirio11-t e po5si.amo quindi renderci ragior1e della tra$for111azio·n ·e ·e ritrohlastica degli organi che. co111e la i11i)za, il fegato e le linfoghia11dole sono più parti·c olarmente ricchi di elementi e111oistiob)astici o reticolo ·e ndoteliali: è i1er l 'attività di queste oellule che vediamo con1parire in circolo in casi di eritre · mia elementi di tipo m egalo blastico poichè è da ql1élle ch e questi derivano. .E dunque i'l nostro paziente affetto da e ritremia j} Io riteng o senz 'altro ch e sì, poicbè in questa forma , com e nel i1ostro paziente, si tratta di. maìa ltia .ad in1p,r onta infettiva, a cut a o subacuta. febb·r ile, profondamente an·e n1izzante, r or) ipercromia, co,n epato e splen on1 egaJia, con prevalente normoeritroblastof'i, con scar tii megaloblasti , con leucope11ia , con accentuata en1olisi : n-essun d ato esorbita quin · di' dal quadl'O classico quale risulta dalla descrizione d ei pochi casi fin qui raccolti quasi lutti per opera di emalolog·i it a lia11i con a capo in questo campo Di Gug lieln10, se no11 la dt1rata ab11orme e il reperto di fonna ipercromica anzich è .a basso valore g lob11larc con 1c r1elle eritremie abitualmente si l1a. l~on1 unque ]a ri i1rova ch e di eri trcn1ia realn1ente n el nostro caso si tra tti. l 'abbian10 avu 1

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IL POLICLINl CO

ta dall 'esito della puntura d·el nlidollo la quale ci ha n1ostrato acca11to ad una grave ipoplasia del siste111a gra11ulopo1ietico, l 'esiste nza di gran quantiLà di cellule prirr10rdiali (en1oistioblasti ed e1r1ocito.b las1i) i11 prev3.1e11te orie11tamento 11orrr1oeritropoietico e in g rado minore n1egalocitopoieLico e cioè nun1 ero i ti1Jici proeritrob]asti , eritro·b lasti basofili, ortocromatici e a cidofili e in n1inor nu111ero n1eg·aloblasti tip1ic i i11 varie fasi di matura zione . Pr·evalenza assolu1 a e r elat iva quindi dell 'eritropoiesi nor1nal1e su quella n1egaloblastica a differenza di quant 0 accade nel midollo dell 'anemia perniciosa ove all ' ipoplasia grave del sisten1a leuco poietico corrispo11de uno. cospicua diminuzio11e d eg·ii elerr1enti eritroblastici , entrambi sostituiti dalla patolog·ica invad,ente emato1)oiesi in·e.galoblastica. Diffcr e11ze que te tutLaYia cl1e in si11goli casi non sarebb ero risul tate tali da in1pedire anch e u11 tentativo di avvicinarr1ento tra la i11ielosi eritren1ica e l 'ar1emia p er11iciosa, form e ch e p er ora semb·r a in\1 ece più opportuno tener distinte, bench è i reciproci rapporti non si d·eb,b ano ancor considerare definitivamente s tabiliti. La letteratura r eg·istra ap1)e11a una ventina di C'....'lSi di err itrenua i pri1ni dei quali appartengono al Di Guglielmo a cui spetta quindi il rn eriLo di av·e re identificat o la forma isolando]a da quell e n1ielosi n1iste o di pa sag·gjo d ette eritroleuoem,i e. f\1alattia di so1ito acuta , abbia1no clello , a c11i ]a febbre e la gra, ità s le ... a di tulto il quadro n1orboso ii11primono un carattere settico : sotto ques Lo aspretto c1u.i11di l 'er itren1ia no11 diff eri ce dalla fisionon1•i a cli·nica cl1e tutt e le leuce111ie .a cute og·lion o a um er e, per cui dall 'osser,1azione del malato diffic iln1ente JJOtren10 trarre un crit erio p er stab·i lire di cl1e forr11a en1atologica si tra tti. Come nelle leucemi e aru~e anch e qui spesso si hanrìo compl icazioni con fl ogosi d i tipo n -ecroti co n elle ton .. ille o n ella n1ucosa orale e segni di diatesi emorragica , coni.e n elle 1eu cem ie acute decorso a rapida e fatale parabola. È chiaro co ì i] sig n i fì. caLo da dare alle to n ~i] l iti n er roticl1e cli cui il p. eibbe a soffrire, come ricorderete , rtello scorso et tembre e alla forma febbrile ch e lo condusse un ru ese fa da noi con diagno i di polmoni1 e : sarà Lata con 1ulta J''l'Obf\bil ità una co1nplic.azio11e b·r oncopolmonare ro11 ri senli111 ento della pl·cura so,1ra tante a gui ~a di cortico-pleurite, n1a possiamo djre c he allualmente non è qu e~ t,a sicura111en t e la cau ~ a L i ella lcn11icralura ch e rim ane altamente febbrile malg·r ado ch e le condizioni respiratorie siano quas-i L0Lal1nente ritornate alla norma. f.'e li ologi.a ci è co1111Jleta111ente co 11 o~riut ~ dal J1t o111ento ch e tutlo fa i)e11sare cl1e i vari crer n1i di \'olta in volLa isolati non siano se ~o n espression e di i11 fez ioni second arie so' rap]>!J~ l e, favorite n el loro itnpianto e . ne] loro 'iluppo dalla grave cacluta dell a difesa 1

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[ANNO XLIII, NuM. 18)

antibal~eri ca a cui la 1>rofor1da alterazione della

forn1ula ematica inevitabilmente conduce. Con queste premesse , naturaln1 ente, la torapia i1011 può essere che sintomatica e di sosteg110: arsenico, ferro, tonici cardiaci, trasfusioni; e non tralasceren10 la terapia e•p atica ten endo conto della sua dimostrata azione favcir.evole olLre cl1e su ll e noLe di ])er11icios1ità della for1na, sulla granulopenia cl1e all 'anemia si .aoco1r1 pagn.a : dob·b-iarr10 dire però ch e n·e l nostro cuso 11eppure questo risultato è stato ottenuto r1 011ostante cl1e si sia iniettato in un mese ta11to e.5traito di fegato da corrispondere a cirt:a 15 chiJogran11ni di organo fresco. Malgr.a do ripetute tras fu sioni il decor so successivo segnò un rapido peggioram ento dello staio anemico ch e i11 capo a un m ese con una corr1plicazione bron copolmonare co11dusst~ a i11orte il piccolo ma]ato. Al1' a utor)s.1.a rj sultò che l 'endocardio era norn1a1e, che il fegato e la milza erano ingranditi, ch e le linfongl1iandole i11 quasi tutte le stazio!li erano i11grossate e rossastre, che il midollo avevJ. aspetto rosso grigiastro. L'esarne istologico dj strisci e di sezioni d ei vari organi feoe rilevare una avanzata m ·e taplasia eritroblastica con fortissin1a reazione reticoloen doteliale d ell e linfoghiandole, d el fegato, d ella n1ilza, d.e l polmone , dei surreni e del] 'omento. Il caso verrà illustrato per esteso da] mio allie\'O E. Ant.oniazzi. E}'1c1ns1. -

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OSSERVAZIONI CLINICHE OsPED ·\LE n1 MAREMMA - CAMPICI .I A MARITTIM.\.

Contributo allo studio della calcolosi intraghiandolare della sottomasce IJa r<>. Prof. G10RG10

MJLLU L,

chirurgo djrettorie.

Tra le \'.ar ie affezio11i del pa, in1ento della })occa e· delle gl1iandole salivari j11 gen ere la calc olosi int.raghiandolare non capi1 a freque11Lem ente alla nostra os&ervazione, per ta] e fatto non c:Pedo co a i11uti]e illustrare un caso c]iJìj co ch e ebbi agio di tudiare durante la inia p ermanen za nell 'Ospedale di Pio111bino 1

F. A. , di anni 4.9, inaritata ,. co11 prole, don1ici11 a la a P-iombino, r icoYer a ta in 0$pedale il 7 febbraio 19~4 , VII. . . La paz'iente racco11ta cl1e da. a~cl1n1 an1~11 .a ques ta parte avverte clolor.i ora 11eY1 e tra11s1tor1 , or a assai intensi j11 corr i 11ondenza d ella bocca - specie l a lo inL. l r o .--= e dell_a regione ·so_praioi dea corrisponrlente; tali d0Jor1 a vol lc r1m an cYano circoscri l ti alla sede sopra acccn11ata, m entre a ~olt e i irradiaYan.o Yerso l a _li ngu a o ,.v~r~o il m ento. La pazien le iI1oltre precisa ch e l 1n1lJO d elle soffere11ze avYeniYa in u n prin10 tempo aYan li dei. pas ti ed erano .accon~pag11 a~e da un a speciale sen azione di gonfi ore c1rco ... cr 1lto al. lai.o inistro rlel pavbnen to d c l.la bo~ca. Questi d1s t urbi durar ono per alct1111 me. 1 ~en 1a de Lar e Storia clirii ccv. -


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XLIII, '.\u~I. 18J

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SEZIONE PRATICA

preoccupazio n e alcu11a, succe~s iYa111en l e la sint0111atologia cli11ica si è inodificruta ed olt re ad eFsere più viYO il d olore fu ayverli la cl ifficol tà a pHr1ar e e lieYe diffi coltà alla inas ticazione. Co11te1nporanean1ente all 'aggraYarsi della into1natoJogi!\ subiettiva fu no la lo cl1e i1on poche Yolte clura11te il pasto co n1pariYa u11 a tun1 cfazione as~a i ap1)ariscente 11ella regione sopraioidea s1 n1i,tra ed in 1nodo p ii1 preciso i1ella ed e della g hi andola so t Lo111 asc.:ell are. Per un ·u lteriore perio,lo <li tem1)0 la pazie11le uon si {Jr eoccupò eccessiYan1enle di quanto avvertiva e di qu a11 lo aveYa r1ot ato, per is lend o perù i fa lli ricordati fu costr e tta a con ultare t1n 1nedico, i l quale GOTI igliò - secondo qu anto viene raccontato - u11 tra t lame11to i od o-arsenicale per os. Nessun giovamen lo fu trat to dalla cu ra, an zi - a de tta dell a p aziente - fu i1otato un ttlleriore peggiorame.n to: si accorgeva cioè ch e la lu n1efa1zione nolata in corrisponden za d ella regio11e soprajoidea sinj s tra non più app ariva saltuaria111e11te, ma and ava au1n entando gradata1nente di Yolun1e. Qu asi conten1poran ea;ment e alla con ·st atazione accenn ata l a paziente cominciò a<l aYYerlire ra tliYo sapor e in 11occa e di quando ir1 quando n au sea; essa rjferisce molto esattamente ch e ebbe l 'i111 pressior1e di avere in ql.lesto perjodo con1e d ell a cc marci a in bocca ». Da pochi giorni a questa parte è comparsa le1n1)eratu .r a sul)febbril e e d i quando in quand o cri$i dolor ose assai )\·iolenti in coTrisponden zal clella regione più YOlte nominata . \'ell 'anan1nesi personale non s i rilevan o fatti cleg11i di particolare i111portanza, ·solo è da n otare cl1e la paziente b a aYuto in paissato una affe7ione definita come esaurin1 ento nervoso. ~egativa è l 'anan1n esi familiarP. remota. Rs. Ob. Donna di costitu zion e scl1eletricn 11orn1ale, stat o di nt1trjzione di screto , n1ucose viihile rosee, i11i cro1)olia<le11ia. \'ega tiYo è 1·esarne d e i Ynri apparati, ·solo in corri. p o11cl enza cl ella region e soprajoidea l ato si11L tro - nella ·sed e propria dell a g hi andola sott on1a~cellare e i ' le u11 a tumefazion e simile p er forn' a e 'olu111 e a<l una g rossa noce. La cute della regione è cli ro Jori lo n ormale ed in t)arte aderc·11le a i piani . o tt o ~ ta11ti; t ale aderenza è evicle11le i11 corri ponclenza della })arte ce11trale della t11n1efazione s te sn. Tl paYi1nento orale, me11 tre è 11or n1ale nella Jhirte <les lra, ·si J)rese11ta a si11istra lieYe111ente pro111i11ente: ad n11 esame J)iù attento i riconof:Ce cl1c in t1n pt111lo del solco alYcololinguale òi sinis trn esis te t111 arrossan1ento pi\1 evident e e nel la i1arte centra ie cli eletta zon a esi le t1na bocr u rcia da ct1i fu oriesce - previa pressione dal 1'e~ l crno - .. nli'a n1is ta a pus. Co11 la Jlal11azio11e s i r iconosce e a l la la for111a ed il YOlt1111e della -1u1nefazione e s i rileYa inoltre ln co11si. tenza di es a ch e è dura ecl a su1)erficie lie' en1en le irrego lare. Con la palpazione co1nbi11a lu si apJ)rezza in n1oclo preciso i caratt eri della gl1ia11clolrt sot lomascellar e e sen1bra <li avverl ire una co11sis le11zni assai più marcata. L 'e .. a111e radiografico J1erm e t1 c d i ri ronoscerc i11 eorri ~ pondenz a <lella 11arte centrale della g hi andola so l to111 n ~ ce l lare u 11 'on1bra a ~ .. a i in lensn. ~ i ­ n1 i le J)er for 111 a e voll1n1e act tin lJiccolo cece. .. labilita la diagno ... i di calco1o~ i in trngl1ia11dol ;1rc nella o t lo111ascellare si11islrn. si propone 1·inl er, e11 lo chirurgico cl1e Yien e arce ll nto d all a paz ie11 le. •

Operazione. -

I11 anes lesia e ter ea, pratico una ii1 cisione lu nga c irca ci11<1u c cenlimeitri paralJela al 1nar gin e della n1andi])ol a ; inci sa la cute e proced endo caula1ne11le a str a li isolo e pratico l a sezion e d ei Ya. i facciali ; faciln1 e11 le riesco a ~<:ollare con il dj lo la g l1 ia11dola in alt o ed in profondità cadendo così ·sul dollo di ~'ar lon che ezio110 preYia duplice legatura. I sola la ancor a più co111pletame11te la g hi andola s tessa ed i solato il peduncol o d ei vasi facciali aspor lo la sotLornascrllare previa sezion e tra due legature dei vasi . li'atta in inodo acc urato I 'en1ostasi suturo a s tra li in catgut i J)ja:ni profondi e uluro a punti . laccati in ·seta la cute. Il d ecor so })OSL-operalorio è stat o normale ed 110 avuto guarigione p er prima.

Esarne del pezzo aszJortato -

La g hian<;lola asporta ta, come dimostra l 'anne-ssa fot ografia N. 1, ~ i presenta di fo rn1 a s in1ile alla nor1na; il suo vo-

FoT. N. l. Ju n1e è au111e11la lo i11 lolo ed il uo peso è d i ci r ea cl ieci grani 111j. Coll a palpazione s i appr ezza clic tu lta la g h i.:t.11dola è più con is tente che di li Or tna, si potrebbe dire è pi-L1 spes a e nel punto re11lrale si apprezza lin a n1aggior re is len za e co11 is lenza.

For.

i·.

2.

[, ·e~a n1e r adiografi co }Jratica lo ~ulla g l1iandola a.. portata ha pe rn1e~so di s tabilire con preci~ i one c he il ca lco1o <.· o paco a j raggi '\ e cli forrna e YOlun1e uguale all 'in1111 agine ottenu ta nel pri1110 r adiogra111ma .


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J L POLICLINICO >>

Alla sezione si rileva : a) il tessuto ghiandolare è forle1nen le ispessì lo e ·stridente al taglioj b) i a, superficie di sezione si pre e11 La clissimil e dalla norma in qua11to che n1.acroscopica111enle i11ale si riconosce l a struttura d el parenchin1 a; e) nella parte ce11trale della g hiandol a esis te u11 calcolo annidato 11el parenchi1na; si e11u clea facilmen Le dalla sua ni cchia e si con stata cl1e esso è di colorito grigio e di ·superficie irregolar e. Il volume del calcolo è simile ad un grosso cece ed il peso è di gr. 2,2 (vedi figura N. 3). Gli esa1ni

[ANNO

XLIII,

N'tri\I.

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l 'intervento sono andati n1a110 a mano a scomparire; la sen sazione di n1oles lia aYvertita clurant e i n1ovin1enti d ella ina licazione sono scon1parsi clel tutto. Unico fatto deg110 di nota è il comportamento d el condotto della g l1ian c.lola , condotto lasciato parzialmente in silo: per circa dieci giorr1i la pazie11te h a accu a lo u11a se11sazione sgr adit a. ed un cattivo odore in bocca. Successiva1nenle anche questi fatti son o andati inano a n1a110 a dì1ninuire fino a ch e .ogni molestia è cessata ed ull 'esam e obbietLivo non si ric0n o·sce alcu11 segno cli particolare importa11za in corrispondenza del p a,vin1ento della bocca. CONS IDERAZIONI GENERALI.

F oT. N. 3.

p it t rr1i11uli l1anno p€rmesso di rilevare i seg·u enti dati: a ca.irico clella ghi andola, in alcun e sezioni alleslite con la tecnica ordi11aria, si può co11s talare come l a sua i1orn1ale st.ruttura non ~ia p iù r ico11oscibile; in al~un~ punti s~ ~·s~erva come gli elementi n ormali siano sost1tu1t1 d a tessuto co11ne ttivo scler otico irregolar1nente di8tribuito pecie nello sp azio intelobular e e perilobulare. In altre sezioni invece si osserva ch e gli aGini ghiandolari sono profondamente alter a ti - degenerazio11e g.r assa - o ·sco111parsi. L 'esan1e del calcolo f a rilevare i segu enti dati: colorito grigias tro, faciln1en te sgr etolaibile alla periferia; praticata una sezio11e in modo d a dividere in due parti u gu ali il calcolo; n o11 si rico11osce a prima vist a sulla superficie di ·ezione un rlt1cleo cen l1·ale, 11è ad occl1io 11udo sono visibili li11 ee di s tra tificazion e . Solo con un esan1e pii1 1ninulo e co11 l 'a.'iuto di una lente si riesce a rico11o·scer e l 'esistenza di elette lin ee disposte in modo regolar e e con centrich e. L 'esa111e chimico h a per1nesso di stabilire che il co111poner1le principale è rappre c11ta to da fosfato di calcio e da tracce di carbonato di sodio e di inagnesio . L 'esa1ne bat leriologico ha per111esso di ricon oscer e, opportuni passaggi sui . comuni . terreni d i cultura, la forma co111une d1 leptotr1x bu ccali s. Esito a dis tanza. - Rivisla l a pazie11te dopo tre m esi d all 'intervento ·si osserva cl1e la cicatrice chirurgica è quasi lineare e solo in un picco lo punlo, terzo medio, ader ente ai piani sott os La11 ti. T.. a palpazio11e e la pre . . sio11e d igitale non. del~r­ mina dolore aìcuno n è, da al lra pélrte, la c1catr1ce s le sa è dolorabile. I cli s lt1 rbi avYertili dalla paziente priina del-

Dalla .statistica riferita nella letteratura a1)pare ch e ]a ghiandola sottomascellare è coll)ita più frequ-enten1e11te delle altre; assai dimostrativi sono i seguenti dati statistici: H·eineke su 180 casi ùi sci'alolitiasi ha riscontrato n ell ,82,22 ~,~ la localizzazione a carico della sotton1.ascellare; Clairmont nel 66 % d·ei casi osservati Wakeley e W enzel rispetti' ramente n el 63 <J~ ,e n el 61 ~b . Per spi·eg·are tale frequ enza varie ipotesi sono state for1nulate, m.a tra queste la più giusta appare quella en1.essa da W enzel, il quale ritien·e ch e tale fatto debba esser n1esso in rap11orto sia con una particolarità anatomica d·ella ghiandola s0Lto111ascellare, sia con una particolarità funzionale. In n1odo più pre·c iso egli ritien e cl1e la speciale di posizion e anatomica del dotto di Warto11 rappresenti un elemento coadiuvante alla forn1azion e del calcolo e la costituzione della saliva secreta - più vischiosa e più ricca di mucina -- rap1)resenterebbe altro eleme11lo coadiuvante no11 meno in1port:J nte. Per quanto si riferisce alla e.ausa ch e può clet·erminare ]a forni azione della concr ezione o del ca]colo vero e proprio nel! 'interno della ghi andola non tutti gli al1tori sono concordi. basterà ricordare infatti l·e seguenti ip·otes~ formulate : De Clasmadeuc. nel 1885. ritiene cl1e la 1>recÌIJitfl1ione di alcuni sali calcarei e la partE-cipazio11e di materie organ icl1e rapprese.11tasse il quid indispensabile per la successi,·a cost1luzion e del calcolo salivare. Galippe, alcuni anni dopo , (1)iù precisamente n el 1866) ammise ch e la preci1Jitazione dei sali nor1nalmente disciolti n ell a saliva era determinata da alcuni parassiti ospiti della ])OC Ca.

Loison , in una co111unicazione fatta alla Società di Chirurgia di Parj gi n el 1898 , preci~ò l 'ipotesi formulata da Gali ppe di111ostrando cl1e il centro di alcuni calcoli asportati con incisione della 111ucosa boccola era costituita d~ streptococchi.


[ANNO

XLill,

~11~1.

18]

Le opinioni emesse i11 111er1to all 'eziopatoge11esi in un perio·do di ten1po più prossimo har1110 c01rtfer1nato 1:osservazione preoedente1neute riferita: Kaufmann infatti arr1mette che la precipitazione del secreto avvenga al di' so1Jra di un nucleo costit.uito da batteri. Aschoff ritiene che il nucleo dei calcoli salivari sia rappresentato da an1massi di leptotricee· ed in n1odn più preciso dalla leptotrix buccalis. Gamna riconosce l 'importanza degli elementi sopra ricordati e richiama l 'attenzio11e sulla frequente co1npartecipazione . dei co111uni batteri e di alcuni· ifomiceti in specie che determinerebbero la precipitazione dei sali rontent1ti nel secreto salivar·e. · \Vakeley --· sull.a b ase di alcune osservazioni - ri tiene ch e si debba escludere la predispoizione individuale costituzionale per dare in,·er;c la ma:.;si tr•.a importanza alla presenza di alcuni corpi estranei - partioelle di tartaro e residui di cibo - rinvenuti nel nucleo centrale del calcolo. Lo stesso autore però non discoIlosce che uno dei' p1rincipali e·l en1enti coadiu,·anti sia rappresentato da batteri, i quali determinando la scon1posizione di sostanze 11roteiche faciliterebbero la precipitazione dei sali di calcio. :\.ltri autori ha11no voluto approfondire l 'indagine nel campo batteriologico ed hanno oorca lo di individualizzar,e la causa sine qua n,on; i11fatti Sod0rlu11d sulla base di venti osservazioni ha potulo stabilire che il nucleo d,ei calcoli salivari era costituito da coloni.e di actino111jces 111orle ed in bas-e a tale dato arrivò alla conclusi on e ch e una i11fezione actinomicot ica pri111iti"a d ei dotti' salivari escretori rap11re~e.nta I.a causa p rincipale della lesione. L"ffreduzzi ritie11e infin·e cc che i fatti infi am1nal ori alterando i caratteri della secrezione salivare fac.ilitano in questa la precipitazione dei :$él lì e sopra Lutto forniscono al calcolo una tra111a orga11ica sulla quale i sali precip,i tano più facilmente ». Da quflnto sopra è riferito appare co1ne le Yarie teorie for1nulRte rispo11dano olo i11 parl e, poich+è .se e se ra p11re . . entano conclusioui di 1 il·ercl1e ~tte a Labilire l<l co tituzione del calc;olo no11 portano al cuna luce nei riguardi delJ 'c.Jen1ento atto a delern1inare ]a forn1azio~1e del calcolo te so. X on o ·tante gli studi di Del f 'al)bro, I\.roiss, Kleb . 1\fajorchi Piazza . ecc., ~i può <lire cl1 e ne'-'. u11 elemento d ecis ivo sia ~lato porl.l lo }> ~ r c hiarire il problen1a :::opra f1c cen11alo '3d in fa l ti Arrigoni recente111ente fissaYa i tern1ini di tale questione dirl1iarando ···h e cc I 'argoni ento Ì..' tuttora oggetto cli di!'ct1 ·. s1011e H . 1

1

833

SEZIONE PRATI CA

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Se11za ,,olere entrar·e a discutere la teoria d·e lla s tasi asettica , poichè questa è già ritenuta insostenibile , ricorderò che no11 .pochi autori hanno accettato i11 vieno la teoria batteri ca avvicinandosi secondo il mio n1odo di vedere alla giusta interpretazione. Si deve riC(I · noscere però ch e è incompleto attribuire al solo prooesso infiammatorio della ghiandola salivare la forn1azione della calco losi (Soderlung) poichè tale i11ote&i 11on può r eggere ad una critica severa: la formazione del calcolo è· da ritenere che sìa favorita dall~ 111odificazioni che avvengono nella glii·a ndola salivare i)er un processo infiammatorio che in essa si i1uò svolgere. Detto processo infiamn1atorìo è cau sa senz.a dub·h io di ristagno del secre~o· salivare e consegue11te forn1az.ione d·el pr:i'mo_ nu• eleo 1f.el calcolo per tale f~-tto~ Questi dt1e elen1enti - processo infiammatorio e ristagno - rappresentan,o le cond~iio­ ni indispensabili p er la formazione del calcolo 1Joi cl1è se non esiste ristagno la regolare fuoriuscita della saliva no11 · p:eFmet:t~r~bbe il_ de positarsi di ·elem-enti tali da costituire il pri1no nucleo del calcolo sia i1ell 'interno d·e lla ghiandola sia n el dotto escr etore di questa. Dal punto ài vista del! .anatomia patologica il quadro è divers0 a seconda che si consideri la calcolo$i intraghiandolare o la calcolosi del clotto ·escretore: n el prirr10 caso ql1a . . i costante.mente si riscontra l'esistenza di un so.l o calcolo più o m ·e no voluminoso, di forma rotondeggiante e ch e occupa un 1)unto circo critto deJJ 'organo. l\I.acroscopicame11te ~ diverso jl quadro a seco11da che la nostra osservazjon·e cada quando ] l prooesso morboso sia nel periodo acuto o qua11do questo· sia già passato: nella pri111a e' enienza si riscon trano quelle lesioni cl1e sono caratteristiche di ogni processo su1)purativo i11 piena evoluzione, mentre nella . eco11da fa se della malattia le Jesi'oni sono quelle cl1e si riferi cono alla sclerosi endoi- e perilobulare con atrofia del cul di sacco e su ccessiva dilataz ione dei canalicoli escr etori. Le o - ervazioni istologich e 11anno pern1esso d1 altr~ parte di ineo-lio preci are le 1)rin cipali le. ioni : in alcuni casi (Perrone , Pater) la c Jero ~ i del tessuto conn etti,,o int€r1obulare e perilobulare con atrofia spiccata d el pare11 c hi111a gl1iand o lart"' predon1i na , n1e11tre in altri ca i (Ber ger) il ])roces. o di sclero ... i può arriYare ad un punto tale in cui la sromparsa degli acini ghiandolari è completa ed in sostitu1ione di detto tessuto si osservano le tipiche Ie .. io11i rhe 11ermett ono di ri co11oscere la degenerazione gra'" sa dei vari elementi . 1

1 -

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834

« IL POLl CL!J'l"JCO »

Per qua nlo si riferisce alla "into111atolog ia de!l 'affezio11e dalla storia cli11ica prec.ed entelTtente riferita app.are com e sia interessa11te ques to p articolare s tudio p oich è solo attra ver. so una e. alta valuta7)io11e dei . ingoli segni cljnici rilevabili durante lo s tudio d.el n1alato è possibile porre un.a diagnosi di prec isio ne. llna d elle car alteristicl1e d,el quadro cli11ico è rappresentata d.a }l,e m odificazioni ch e avveng·on0 a carico d ella ghiandola col1)ita e dei dit' l urbi sub~ettivi ch e vengono riferiti dai pazie11ti. In modo siute Lic..o _i l) UÒ rite11er e cl1e i ·aun1ento di volu111e della g l1iandola e le cri si d olorose che si presen tano a i)eriodi di t e111po vario ra1)presentano g li· ·elem ·enti base e qua i ttlirei J?atognomonici. Sia l 'uno che l'altro se_g·110 l1anno importanz.a ir1 quanto ch e sono cal'atterizzati alla loro volta da alcuni particola ri cl1e 11on d e ono esser e tra cura ti: più esattamente la con1parsa d ell 'uno o d ell 'altro coinc jde con a lcuni particolari n1om enti n1a se111f>re in rapport o con tutte quelle cause atte .a deitern1·in~re la secr ezio:i1e d ella saliva . 1

ln alcuni casi la si11ton1a lologia si può dire n1uta per un lun go p erio d o, anzi si p uò afferrr,_a1~ sulla scorLa d ei dati riferiti n ella letler ntura ch e n on pochi pazi ent~ per un i)eriodo d i tempo impreci abile non p r estano affal1 0 a lcuna .attenzione alla lesione esist ente in qua nto è muta. Solo quando· si sovrappongono ulteriori alter azioni a carico della o·l1ia11do]a processo infiammat orio o suppurati vo - allor a com1)ar e d olore e difficoltà a n1asticare ed a d jscorr ere; la durata d ella intomatologia dolorosa è varia e gen eralme11t e perdura sino a cl1e il e.alcole occlude il condotto escr elore in1pede11do il normale d eflu s o de11.a aliva . Amoroso, in uno studio recente, distingue la sindrome cli11ica in due periodi ed in n1odo i1iù preci , o richia111a l 'attenzione sopra i d is turbi che esisto110 quando l 'infezion e seconclaria è sovra pposta a lla calcolosi' ed accennt> alla n1odifì cazion e d el quadro c]jnico qu.a ndo a l periodo acuto egu e un p·r ocesso supp,urRtivo a tipo subacuto o cr oni co. Nel p rimo caso esiste dolore })Untori o, ed en1a, tumefazione e t e1nper atur a l'ebb r ile. n1en l re n ella seconda eYenie11za le .. offeren zE: i11Yece di essere a tipo continuo i presentano intermittenten1ent c . Oltre a i d ati opr a ricordali è d a t en er e prese11te un allro sinton1.a cl1e vien e riferito d a <\1cuni t1azie11ti e c11e ri g11a r cla il modo come cleflui'"'ce la ali Ya; cioè es_i h a n no constat a lo e 11e l 'eli111inazion e di una quantità noteYole di sa liYa d etermir1a un.a di111 i11uzione del d olore g·e11eral1n ente localizzato a carico della gl1i an do]a :\ffetla dalla l,esione in s tudi o . 1

1

[Axxo XLIII, ì\ul\t. 1 )

L 'esan1e obbiettivo ìnfi11e p er111elte di 111eg lio precisare il quadro cli11ico ; basterà r icord a re infatti co111'e sia lJ OS ·ib ile co11 l 'isp ezione rico110 ... cere in corris1)011den.za d ella r eg io11e soprajoid(3a - a carico d~lla g hia11dola lesa - una 1-qn1efa.zione p iù o n1 eno , -olu111ir1osa e ricoperta cla c ute ora di co lorilo n or111 ale , ora leg·ger111ente arrossala. A carico deJla i11uccosa l)occale si ril eva u11a n1odific.azions e' 1identP. d el colorito , i11fatti una colorazio11e rossastra p1iù inte11sa cl1e cli nor111a colp isce i)rin1a ùi og11i altro elen1e11to e que ta n1ao-g iorn1enle è eYid en le a liYello dPl dotto e.. cr etor e. Con la i->alpazione si può stabilire ch e in alc uni casi: la c ute è libera .·opra la tun1efazione esistente, 1ne11tr e in altri o è ad ere11te allfl ghiand ola od è ed em atosa e o llevabile in plica più n1arcatf\ Ti. petto al lat o opposto. La turne1azio11e è be11e a1Jprezzabile, di con~iste11za assai più dura ch e di n orma ed as... ai spesso si r iesoe a b en delin1itarla; la su perficie appar e irregolar e in pi1ì p unti ed in alcuni casi è possibile apprezzar e una r esist en za più o i11eno 111ar cata in corrispondenza d el calcolo . Un a1tr(J d a lo ch e n on può essere dimrnticato è rappre entato dal fatto segu ente : eser citando modica i)r ession e ir1 corrispondenza d ella tun1efazion e si ved e fu oriuscir e d al d otto escr eto1'e d ella g hia11d ola contenen1 e i1 calcolo saliva mi sta a l) US o d alcune gocce di pus g iall o verdastro . Oltre ai dali sopra esposti altri elementi i possono raccogJ.i ere m ediante l 'in1piego d i esa111i u ssi diari ed in m o do p1iù preciso n1edia nte l 'esame r adiogr a fi co; questo r ap11r e ·enta og·g·i u11 corrlplen1ento no·t e,roJe ])Oich è pern1ette cli s la bilire Ilel massirno numero d ei casi ogn i n1irtuto particolare rendendo così il diagnost ico più con1pleto t anto ch e nei casi dubbi può d are un aiuto prezioso poic.hè i calcoli sali,ra ri , . ., al\ ' t) r a re eccezioni , inter ce ltono ordinarian1en te i rag·gi X. l -na volta accert ata la diag·n osi cli calcolosi in trag l1.i andolare q ua]e r il tratta1nPnto ch e d·eYe e ser e seg·uito ? Il cl1irurgo deve inter ve11ire a l pi'i1 p r esto J)Ossibile in n1odo cla rimuoverP l 'o. Lncol o r11eccanico r h e impedisco il norn1n]e d e flu .. o della sa] iva; tenuto con1o cl1 e assà,i spesso in corrispon clenza della g hiand ola ch e OSJ)ita uno o .più calcoli esist ono gravi lesioni il trattan1e.11to co·n f;er' a ti,·o non trava una indicazio1le logica . J] tralt a1nento cl1e si impone nella 111aggior a11za d ei rA. i è r a}Jpresentato d allf\ ablazione in t 01o de 1la ghiandola, tratlan1en to r h e l r oYa la sua n etta indicazio11e in ogni· ca~o ed ::i l tempo ste~~o eYita e.\"e n1 uali com plicanze sen1pre moleste e non l1och e ,-olle p erico lose. 1


[ANNO XLIII, Nul\r. 18]

SEZIONE PRATICA

llI..t\.SSUN1'0.

L 'A. illustra un caso di calcolosi intraghiandolare della n1ascellare e richia1na l 'attenzione sulla eziologia o sulla sintoinaLologia della lesione presa i11 studio. BIBLIOGRAFIA. 1\nn100Nr. Arcl1ivio Italiano di Chir., vol. XXXIII. AJ\IORoso. La cullura slomatologica, 1925. Bn:c BERLE. Rivista critica dì clinica inedica, 1912. .BAzJ. Accad. de lttéd., Parig·i, ottobre 1923 . Ba \NDINO. Gazzella d egli ()sp edali e delle Clinjch e, 1907. (;HIAROLANZA. XXXVIII Congre550 d1 chirurgia. C0Ns1GL10. Rivisla di chirurg ia, 1922. DAL FABBRO. Gazzella deg·li Ospeda li e delle Cliniche, 1904. .En1NGTON. The British m ed. journal, 1926. G1BOULOT. 1'esi di P arigi, 1918. LEONE. La clinica chirurgica , 1927. SERTOLI. Giornale cli meclicina militare, 1913. ~ODERLrJ NG. Acla chirurg ica scandinava, vol. 63. 'TOPPATO. Chirurg·ia delle ghiandole salivari. \\-AKELEY. The Lancel, 1929.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La meningite benigna dei guardiani di maiali. (.l\1. Sc1uT1. Rinascenza medica, 31 inarzo 1936).

Da qualcll!e t empo J1ella Savoia e n ella Svizzera ricorro110 co11 una certa frequ enza form e i11eni11gee clic i11 prin10 ten1po furono d esig 11 ale con il 110111e di « n1·eningite dei· lattai o dei fabbricanLi d i forn1.ag·gio ». l\1a in seguito si riconobbe che tale denominazione non era c~aLta ì)L)rcl1è la 111aJattia colpisce i11v.e ce colu ro cl10 11a1111 0 c.:on111nque co11tatto con maiali, e se ne sono colpiti anche g li a ddetti a ll ' i11ùu~L ria ù e] talle è percl1è a i rispettiv•i ce11 1ri <li iai>bri ca1. iou e sqno an11e i allevamenti <li n1aiali, che quando so110 a11cor a piccoli on o nn lrili con il lattioello Tesiduo. r.1'affezio1tc s'i 11i7.ia hrus a111enle con febbre .e clis lurbi g·asLro-enLeric i. Dopo 4-5 gio,r ni tali fHILi ri111e ll ono , uta dopo qualcl1e oTa co1m pnio110 fai ti 111e11i11gei co11 riele azio11e della len1 per et I u ra a :J9°--.l:0°. Si h a ce falea intensa , J\ e r11 ig. Yo111i Ii , arros"'a111e11lo della gola, lieve tt1111ore di 111ilza , n1odica ierinuria , titich ezza acce11 luala cl1e co11lr a ._ t<t con i di turbi 1n tc· ' li11al i val' i tle Jla fase i11iziale. 111 tale periodo il liquid o cefalo-r achidja110 pre e11La i111 e11sa leu cocitosi ed iperalbumi11osi; 11 reperto batteriologico è n egativo . 1)01)0 I.re g iorni tut La la sinton1at ologia sco111pare e si ì1a J 'i111.p res ione di guarigio11e, n1a , talYolla i1clla .. tessa giornata , si ha la ri(·on111ar~'l d ell a febbre e dei fatti ger1erali r

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rr1eningei . i tra tla però di ricadute di bre\·e durat.a. T a lvolta insieme agli altri sinto·m ·i si hanno eruzioni cutanee analoghe a quelle dell'eriten1a da siero e dolori articolari. La prognosi è se1npre fa usta sia quo<rd vit_ani sia i11 riguard o a postumi invalidanti . Ir1 priruo t e111_LJ0 la condizion e era t ata a t tribuila a lla 111eli len e o a qualche spiroche~Lo. i . ì\tla le ricercl1e di ~1ul1 er, l Jr ech , Rocb , f> e1nole e Nlacl1, e Charleux tendono a dimosLraro che l 'ag·enle etiolog·ico è un virus fil trabile pToveniente d ai maiali . Il fatto cl1e la malattia colpisce g li u on1in i solo t1ei prim.i te111pi che avvicinano i n1aiali prover hbe cl1e la malattia con ferisce l 'im111u· . a. ' 111t I 111aiali no11 presentano fatti m eningei, ma possono avere epid·emican1ente form e di 111.alessere, din1agrin1ento, perdita di vivacità, d'irr1inuzio,n e d ell 'appeti1o ecc., ch e potrebbero e · ere fenon1eni prodotti dallo stesso virus c h r 11·ell 'uomo dà la meningite . È quindi buon<1 norma profilaLtica i olare temporaneamente gli an in1ali ch e presenta110 sì fatti disturbi. Come terapia ·è consig liata la puntura lomb·ar e, ch e può a (fr.ettare la fin e d ell a malattia, ·ed in og·r1i m odo diminuire la ten s ion e del li·q uor e le soffer e11ze d el paziente. ~ con sig lia bile anch e la sieroterapia an ti me11ingoccica, ia p er ch è essa agi ce aspec ifìcan1ente, sia percl1 è è bene adottar.e tempe tivan1ente u11'ar11ia e fficaee per l 'eventualità ch e s.i I r atti di un a form a m eningea p ericolosa. 0

DR.

L'emiplegia dei cardiaci. (J. A. CHA' '.\NY. Presse f',1édic(llle , 8 aprile 1936). L '·emiplegia è una com1)licazione frequent e riel corso delle cardiopatie. L 'a11atomia patologic a, la clinica, la progn osi e lia t erapi a di questo a ccidente variano co11 il su o n1ecca ni n1o di prodl1zior1e. Il più del le ' 'olte si tratta di un' embolia . L 'en1bolo è costituito da u n fran1 n1e n to di fibrin a distacca tosi dalla val, ola Jllilrale colJ)iLa da ·endocardite infetti Ya. E so i arresta nella porzione i11iziale cle ll 'art c ri a silviana (per lo più ]a inistra). L'occlusione co1npleta d el Ju n1 c dell 'arterin non deteTn1i11a lln ran11noll in1en t o di tutto il territ orio del la . il iana , perr hè la circolazion e in J1arte i ri tabili . . ce a ttraverso le anastomo i arlerio e. Ciò avviene sopra Lutt o ver o la periferia l1er 111odo c he la necrol)io. i i· i1iù i11tensa in vicinanza dell 'occlu io11 e. Xci .giovani cardiopazien ti ind·e nni da c lero i e ro o arterie cerel1rali i11 buono s tato il focolaio i11t cre ·,a oltan to il territorio ce11lralc della ... ilvia11a necrosando il puta111e11, la porzio11e orizzon tale d el i1ucleo caudalo, la parte a lt a della cap .. ula interna, e talvolt a ancl1e le parti l)rofo11 cle d el lob o frontale. Pos~o n o H\Cr$i nn-


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<e IL POLICLINICO >>

LANNO

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ch e foco·I.ai erratici nel te.rriLorio silviano sup,erficiale specie a livello dell'insula. M.a ·qualche volta acca.d e ch,e gli accidenti paralitici sono del tutto t.ransitori, d,eJla durata . di pochi minuti· o tutt ',al più di qualch e ora. Per spiega~e questa ischemia p·a sseggera, che non ·è seguita da ne.e rosi e eh.e si risolve con la restitUJtio ad integrum d·el ;parenchima nervoso e con la totale scomparsa dei fatti clinici, si è pensato ad embolie più piccole che provoca t10 un ' occlusione parziale ed insieme ad uno squilib·r io· circolatorio che provoca uno SJ?oasmo a~terio.so più o meno prolungato. Ma in alcuni casi può essere invocato ancl1e ~n alt~o· mec·c anismo, patogenico, ossia una 1sohem1a pura del tessuto nervoso·. Questo n1eccanismo spiega sia le manifestazioni transi.t orie che quelle persistenti, in quanto tali diff.ere•n ze sarebbero, in reil'a zione con la durata dell'ischemia che a sua volta sarebbe in r.a pporto con il grado d 'insufficienza cardiaca. L'·emiplegia sarebbe un sinto,m a diretto del1'3:sistolia cardio-cerebrale, in quanto 1'ischemia non sarebbe dovuta ad un 'occlusione. organica · o funzionale d'un vaso cerebrale ma ad un disturbo· circolatorio molto .p iù dtffuso causata dalla debolezza cardiaca e provocante un abbassamento rapido del regime tensivo .en cefalico. In effetti i r-epe•r ti anatomo-patologici dimostrano ch·e raram,ente il ran1mollin1ento è centrato s,u un te~·ritorio arterioso , ch e inso·m ma. contrariamente a quel che avviene nella tro·m bosi e nell 'embolia la lesione non corrisponde perfettam.ente alla topografi.a vasale. D'altra parte i focolai n ecrob·i otici sono spesso multipli e disseminati, e, fatto importante, spesso le arterire co1Tispo·n denti ai focolai di rammollimento conservano la loro per. m eabilità. La sintomatologia d,ell'emipleg·ia cardiaca è diversa secondo il meccanismo causale. Nelle forrn.e emboliche della stenosi mitraIi·ca o de Il' endocardite infettiva l 'ini.zio è drammatico. Il paziente ,è abb1a ttuto improvvisam·ente e spesso cade in un coma ,p iù o rr1eno profondo talora con spas.m i convulsivi ge11erali o j.acksoniani. L 'emjplegia appare subito e colpisce per 110 pili il lato destro . Con la scomparsa del coma si rileva il deficit motorio della faccia e degli arti superio!'e ed inferiore, specie di 1q.u·est 'ultimo. La diminuzio,n e di forza degli arti è globale e rLon distale come nell1e emiplegie corticali. Si può avere anartria, afasia e· più fr.eq uenterr1ente solo disartria. L 'emiplegia in brev·e tem.p o passa allo stato di contrattura in flessi:one all'arto superiore ed in esten sione a quello inferiore. Spesso la flaccidità del] ' art.o inferiore dura a lungo. I disturbi della ensibilità di solito sono di scret i. Molti di que.sti' pazi·enti rimangono definitivamente invalidi. Ma in un certo numero di casi l'emiplegia dura sol 0 qualch e giorno. 1

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Questa vari·età transitoria fa pensare più ad un 'ischemia passeggera legata ad una variazion·e della tensione che alla presenza di un ostacolo fisso come un embolo. La breve durata dell'ischemia non fa che sospendere la funzione d·egli elementi nervosi senza distrug-· gerli. L 'emiple gia del cardiaco scompensato si stabili'sce spesso nel quadro elastico dell 'asistolia, e costituisce talvolta l 'ep•isodio termi nale del coll'asso del cuore. Ma può anche do-· . minar.e la scena clinica. L'inizio dell 'accident-e talvolta brusco raramente è marcato dal coma. La coscienza per lo più non è totalmente annullata.. L'emipl'egia, indiffer entemente destra o sinistra, .p uò stab·i lirsi tutta in una volta o anche gradatamente corninciando 9.all 'arto sup·e riore, ch·e talvolta -è l 'unico paralizzato. Quando l'emiplegia è destra si ha sempre un certo· grado di afasia che P'UÒ rapidamente ridursi a semplice disartria , nel-· }'.emiplegia sinistra c'è solo qualche· disturbo· della parola passeggero·. I disturbi della se11sibilità sono più acce11tuati che n ella forma e1nbolica. Non ·è raro riscontraTe ali 'inizio qualch·e piccolo segno pseudohulb,a re. L' emiplegia può persistere ma il più delle volte regl'edisce. Le recidive dallo stesso lato o al lato opposto o sotto forma di stato pseudob·ulbare sono frequenti, tanto da giusti'ficare l 'espr essione di Durnas di v.era claudicazio11e inte1:rr1ittente cerebrale. La diagnosi differenzjale ir1teressante in pratica è quella con l 'edema cerebrale gen er,a]izzato o localizzato. Questoin gene:vei fa parte di un insieme di edemi ch e invadono .a ltre parti del corpo : arti , periton eo, plreure, basi d·ei pulmoni. Esso è acco1npa gnato spesso d.a obnubilazione ciella coscienza, deliri e convulsioni : l'emiplegia non è ch e un e.p isodio. In tali casi l 'emiplegia con tutt o iT corteo dei disturbi cereb1rali e con gli eden1i localizzati altrove spesso scomp•aI"e con un abbondante salasso. Nei casi'_ n ei quali si sospetta l 'embolja bisogna andar cauti con ,i cardiotonici. Si son1-· ministrerà tutt 'al più olio canforato e si porrà mano agli. antispasmodici ed ai' vasodilatatori: trinitrina, benzoato di b·e nzile, lumina] , a eetilcolina. Se inveoe i segni clinici depongono per llna iscb emia oerebrale da abbassamento della pressione si deve innanzi tutto ,astenersi daJ praticare il salasso, ch e sar,eb,b e inuLi] e e pericoloso. .[Bisogna aum,e.ntare l'energia del cu ore e rego1larizzarne il ritmo: a tale scopo si darà la digitalina pe,r bocca, l 'ou.ab·aine per· via endovenosa, la caffeina e la sparteina .p,ervia sottocutan,ea, secondo la varietà d 'insuffi cien za cardiaca . Infine in tutti i casi di e1rtipJeg·ia , an ch e quando la debol·ezza d el cuore non appare in primo piano, bisogna intervenire con energia· mista a prudenza a seconda ch e il cuore è sucettibil e agli stimoli terapeutici. Dtt . 1

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S EZJ ONE PHA TfCA

SolJa terapia dietetica della "' · di M:éoière e della emicrania. Una nuova concezione sull'origine della malattia di Ménière. (E. FoLDES. Am. Jourri. oif Digestive Disea.ses and N utrition., Vol. II, i1. 4, 1936) . 1

La ritenzione di acqua, sale ed altre sost.a11ze 111inerali ·in un d eter111inato organo spesso è causa diretta di n1alattia. Le malattie svilu1)pate ir1 questa 1naniera sono di solito cl.a ssi-fiçate sotto vari p·u nti di vista. Così per esen1p io l 'aumento tenupor.a11eo del liquido intracranico sen1b1ra abbia una g ra11de im ·porta11z.a nella patogen·esi d ell 'epilessia e dell 'emic rania n1alattie che sono inv·e ce ragg·ruppate i11 sie1n ~ colle malattie d el sistema n ervoso. Lo stesso si potrebbe dire d ell 'eclam.p sia gravidica e di quella infantile-. Ma a parte il cervello la ritenzion·e ten1poranea di liquidi p uò aversi anche in altri organi: in alcune condizio·11i l 'a11gina pectoris (la malattia coTonaria) può aver i ·e si verifica un accumulo tempor aneo di liquidi nel pericardio , l 'asma bronchiale, (malattia ·p olmonare) sei nei polmoni, la gotta (disturbo d·e l metabolismo dell'acido urico) se I1elle a rticolazioni, le n1alattie a llergiche S·e i1elle 111er11brane mucose degli organi respiratori o del tratto gastro-intestina le o i1ella pelle. Tutte c1ues1e inala ttie si manifestano sotto for1r1a di atta cchi di una o .altra n1aniera , ma in tutte I ',a.cc u111 ulo di liquidi è t en1,p·or an eo e si V·eri fic·a co1ttemporaneamente alla mar1ifestazione n1orL o~a. Se1r1l,r a ch e l 'elirni llazione di quest e ritenlio11i ten1po ranee di liquidò coincida colla fin e della m a11ife ·tazione morbosa. Bisogna notare però ch e per quanto tutti questi attaccl1i sen1brino dovuti d irett a111ente all 'accumulo local e d el liquido, JJUr 11ondimeno in tutte quesl e condizioni n1orbose vi è anch e l1na ritenzione di li'c1uidi gen eralizzata nell 'org'a nisn10. 111 altre condizioni questa riten zione genera11zz.it..i di liquidi per sè stessa è pern1anente più che temporanea e non l1a tendenza a loca lizzarsi , ma h a anzr in11)ortanza patogeuel ic.t\ [ontlaru entale come per esernpio i1e1la anemia perniciosa e n l:']l 'iperte nsion e. L ' A. r rede cl1e 1.a 11)alattia di Ménière faccia parte di questo gruppo di malattie. Egli fa un 1)ara llelo tra questa e le al Lre ir1alattie del g·ru p11)0 e Ji ol.a con1 e 111olti siano i pu11ti di somiglianza. Secondo Dederdjng ì11fatti vi è un note' olc\ rapr>orto fra il i11e t.aboli~n10 d el} 'acqua e de.i 111i11erali' e la sindro111e di Ménj èr e, in qua11l o che si è visto cl1e la rite r1zio11e del1 a c qtll\ l)rovoca u11 ' aggravarsi della si11tomatologia, 1nentre 1·at1n1entata diuresi, artiOc ial1nente provol.ata , dà un netto ini glioran1e11 to : qt1esto A. n e desun1e cl1e la malattia di Méni1ère si sviluppa s,u lla base di un ede111a del lalri ri11lo. L '.\ . l1a voluto ter1ta re in 4 oggetti affetti da ::'i11drome di Ménièr e capitati alla sua oR" t·rvazione una terapia basata su qt1esti prc-

~u1)posLi

teorici : -egli h .a i11fatti so111111i11islrato· una dieta ch e r·e ndesse difficile la r itenzion.e· di liquidi facilitando invece la diuresi: tale dieta era composta prevalentemente di prot.eine e di' sostanze ad alto contenuto vitami-nico con scarsità di grassi , carboidrati e sali" minerali , i quali' facilitano la ritenzione dei liquidi . Tale terapia era con1pletata dalla son1ministrazione di solfato di chini110, con estratto di noce vo·m ica. U11a tale terapia -è st ata seguita in tutti i 4 casi da una guarigion e co·m pleta, il che ,p1u ò essere con siderato una validaconferma, se non dimostrazione, d ei presup-· posti teorici . Sug li stessi princì pi si basa la terapia d ellae111icra11ia : in questi casi la di eta con sig liatadall 'A. ed illustrata peir esteso in un 'altra pub1blicazione (Th-e Trained Nurs e 01id Ii os.z)ita.l R eview, ottob1re 1935) si è dimostrata effi cacenon solo nella emicrania , n1a anche nel.l 'epilessia, iperte n sione, ecc . G. LA CAVA.

RICAMBIO. Sulla epato-nefromegalia glicogenica. (R. ELLIS, W.

PAYNE .

Qua.rt. Jou,rn. of Medi-

ci•ne, gennaio 1936). L 'epat o-n.efromeigalia g licogenica, la « g lycogen dis ease n d egli AA. ing lesi o m a lattia df Von Gierke, veni va da questo, d escritta nel 1929· i11 b 1ase a due ca5i g iunti a ll 'autopsia l)er malat1 ia inter corrente; non v 'è dubb·i o ch e alcu n e oss.ervazioni cliniche di anni p1r ecedenti· sii lascerebbero ora i11quadrare in questa indrome; dopo la d escrizion e di v. Gierk~ con1unicazioni analoghe si sono moltiplicate; ora ;. i11 base all.a letteratura relativa e 5 casi di osser vazione propria, l ' A . traccia il quadro nosologico e fisio1)atologico della sindrome, di cui la caratteristica principale è data da ll 'abnorn1e accU1In·u lo di glico1g e110 11el fegato ed iu: alcu1ii al tri organi. Semb ra che la n1al.attia sia congenita , ma dì soJito v ien·e diagnosticat a 11ei ]Jrin1i anni di vita , quando l 'abnorn1e vo·l ume d ell 'addo111e richia111a I 'attenzio11e dei pare11ti; probahil 111.e nte il difetto d ella mobilitazion e del g licogeno , ch e rappresenta La c,o.11dizione protopati ca, esi t e s in dalla 11ascita , 1 na 1'accu111 ulo di questo avviene solo su cce ~::; iva111en le e g radual111e11te. La n1alattia 11a spesso caratter e far11iliare presenla11dosi in sorell e e fratell i ; i11 alcun i e.asi v ' era so IJetto di precedenti ancl1<?' Li eg li asc.e11denti. E d eg·na di nota una r elat iYa f1 equenza della consa11g·uineità d ei geni tori , cl1e farebbe pen sare ch e si tratti di un car att ere i11 endeliano rece._ ivo. Nella sin tomatologia g enerale d ella n1a1atti a va anzitutto not at o 1'infantilisn1 0 c h e car atle rizza lo viluppo corporeo e sessuale. n1 c 1) 0 ncce111uato per quel che rigua r cla la psicl1e d ei pazie11ti. Tale defl c ie nza di '"'v iluppo corpor eo Ya co11 tutta J)rob al1i]i tà attrib uit a al I .alt era1

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« IL POLICLINICO ))

zion·e del rican1bio g licidico, di cui uno degli esponenti è co·stituito dalla ipoglicen1ia persistente, in virtù della quale si creereb,b e unq sLato di inanizion e r·e lativa dei' tessuti. V.a però 11c,iato cl1e, salvo qualcl1.e eccezione, manca J1ei n1alati la classica sindrome j poglicen1ica, tiG si prescinde da una facile stanc.abilità e da ur1 esagerato desi1derio di carboidrati. La si11Lo111.atologia fisica è caratterizzata an.zilutto dallo spiccato .aun1ento del volume del feg.ato cl1e in qualche caso rag·g~iu11g-e le crest e i'liacl1e; non v'è ascite n.è <Jap·u:t medusae., solo il diseg·no d ell e vene addomi11ali si p·r ese11ta più accentu.a to. Non s,e mb·r a che vi siano alterazioni a cari co dell.a b ilig·en esi e l 'itt~ro ·qualcl1e volta osservato sareb·b e da interpretarsi quale ittero infettivo. Accanto all 'epato1negalia è sta ta descritta la n·eframeg·.alia, l '.aun1ento del volun1e d el j)i1oro e del cuore; tali feno1neni sono però tutt'altro che costar1ti i11 tutti i casi o·sservati. Mentre le nefromeg·alia non dà luogo ad .a lterazio·ni patologich e della secrezio·n e renale, nei casi di affezione cardia~ è stata osservata cianosi· e talora scompenso; ]a lesio,ne del piloro può dare la sintomatologia della stenosi relativ.a. Il volume d ella milza è normale, ciò che è in1portante <l.a l punto di vista della ·diagnosi diffe1J:e11zia]e . Fr.a g·li' altri sinto111i, eventual111.en t e v.a lutDbili quali stign1a.Le dise11docri11iche v.a ri.cordata l 'obesità , p erò 11 on cos tante, ·e che solo i11 qualche caso prese11La la distribuzione del grasso a ti1Jo della distrofia adip,o so g·enitale; in un caso è stato osservato irsutisruo e pig·111entazioni 41.lomale . Nei casi di v. Cr eveld c'era frec1u·e nte ·von1ilo (riscontrato anche in c1ualcl1e altra osserv'azione) ch e ri'co'!·derebb·e il vomito ciclico. ·Dal p 1u nto di vista biocl1imico la n1alattia è .caratterizzata, da un tasso g licen1ico· piuttost o basso a dig·iuno (0,50-0,80 %0) e da u11a ma11.cata reazione ip·eTg licemica all 'jniezione di adre11alina. Le ]}rove da carico con glucosio o l evulosio dimostr.a110 un aumento accentuato d el tasso g·licen1ico co11 lento ritorno ai valori precedenti. Interessantj d.a l punto di vi·s ta di.a_g·11o::stico e p·a tog·en·e tico sono i dati riguardanti il contenuto i11 glico·g eno del sangue tota]e e sopratutto delle en1azie, il quale conte11uto si di-1rtostra superiore alla norma ; inoltre il g·lico.ge110 ern.a tico dei pazienti affetti dall.a malattia di . v. Gierke si din1ostra più r esistente del .solito a l procedin1ento dell 'idroli's i. Tale feILOn1e110 slareb·b -e a d:lln1ostrare cl1e• l 'alterato metaboli smo del glicoge110 più ch e rapJ)rese11tar.e u11 fatto locale (e1}atico) costitui sce un.a n1anifestazion_e g·en eral e . Nella discussione patoge11eli'ra tal e .ab11orrne stabilità del g li cogeno po treb·b e esser e attrib·u ita o all 'esisten za di un tip·o peci.a le di es o , oppure ad una combinazione speciale intracellulare, o finalmente alla de fi cienza qualitativa o qua ntitativa deg·li en zi111i cl1 e scindo110 il g·licogeno. L 'A. rifer er1do i alle ri rerr li e r elati,re di V\Tiellg1aetter , 1

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Unsch~lm, Schoen9-eimer ed altri, le quali. fra

.altro hanno din1ostrato la pr,esenza di suffic~ent~ quantità di arnilasi nel fegato dei paz1ent1, c_rede che si tratti piuttosto di una modificaz ione dello stato fisico-chimi~o del glicog·eno, oppure v 'è difetto di un ca-enzima necessario alla reazione. Anche la discesa più lenta della iperg·licemia da carico andreb·b e .ascritta alla mancan.z a di un enzima g licoger.~izzante (data la reversibilità d ei fenomeni en• zin1atici), a meno di non volerla attribuire sempliceme11te al so·v racarico delle riserve del gli'cogeno epatico . Vanno ricordate ir1 proposito le ricercl1e di Jfo·u ssay, ]i quale avrebbe riscoi1trato m aggiore stab ilità del glico·g eno n egli animali ipofisecton1izzali; com '·è noto tali animali presen~ tano altresì inibi·zione di sviluppo corporeo e sessuale ed alterazioni delle surrenali, un inbieme cioè di' contingenze ch·e caratterizzano an che la n1alattia glicogenica. Tale analogia sarebbe suggestiva nei riguardi di una possibile origine endocrina della malattia; l 'A. però osservia prudenten1 ente ch e le cq.nclusi'oni i11 proposito sarebbero IJTemature, data special1n1e nte J.a diversità tra I 'esperimento di mutilazione acuta degli animali e lo stato di i11alattia cronica ( cl1e s~rrn bra su scetti'bil,e anch e di r emissioni spo11lanee) n ell 'uom o . L 'an.atomia p.atolo.g-ica d ell 'affezione s i presenta olt1~en1odo ca rat t eristica: il fegato aurr1e11tato di vo]un1e, liscio alla superficie ecl alla sezion·e di:mostra all 'esame istologico un a ccumulo tal111ente notevole di glicogeno delle cellule da farle rassomig'liare a cellule vegetali; si 11ota an c l1e discreta quantità di grasso. Caratterist ich e simili vengono risco11trate nel tessuto cardiaco e nei muscoli striati , n el r ene (SJ)ecie a carico dei tubuli collettori); ab1biarr101 già 1nenzionato l 'aumento volumetrico del c uor e, dei r eni e d el piloro, d·el resto non costanti. E d eg·no di nota ch e l 'an atom ia }JatoJog ica non h.a confern1ato sinora l 'eve11lu.a le in1·p·o:r;tan_z.a etiolog·ira de]le g·J1iandol e endocrine che di sol ito appaiono normali; solo in un caso è s lata ri scontrata degen,erazion e di qualch e isola di Lan gerl1ans; in qualch e caso 1è stata oss,ervata l 'ipoplasia delle surrenali ; mai a1t €ra zioni rnacro- o r11icroscopiche a carico d Elll 'ipofisi . . Dal pu11to di ' 'i'sta anaton10-p.atolog1 co ed 311ch e cJjnico,, la rr1alattia di v. Gierke presen. . n 1.a punti di contatto co11 la steatos1 ipertroilca del fe;o·ato (Bjorum, Grenet, ecc.) i1ella quale v er1go1~0 osservate a lterazioni di biochimisn10 si1nili .a quelle del la malattia g·licogeni ca · ancl1e in quella co11,d izion e n1orbosa è con genita , s11esso· familia r e. Nel fegato prevale l 'accun1u]o di lipoidi. Qual ch e A. (Debré) 11a riunit o le due sindromi nel concetto di cc H épaton1egali es polyroriques »; finor~ J?er ò il ra11.ro.rto. fra le due 1nalattie non è ch1ar1to , e la d1 t1 nz1one fra esse ap,p are opportuna. NPll a di ag n o ~ i di fferenziale d ella m.alattia 1

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SEZIONE PRATICA

.g·licoge nica le co11clizio11i fisicl1e del fegato , la assenza d ella sple11omegalia, il decorso c ronico, le reazioni ierologiche ecc. permetter.anno di disting·uerla dai prooessi cirrotici, dal i11orbo di Gaucher e di Niem.anu Pick, dalla sifi lide epatica, ecc. Oltre ai da.ti b iochi n1ici ricordati si tenga prese11te la frequente aceto11uria (specie la 1nattina a digiuno) e l 'a un1 ento dell.a colesterina n ·e l angue.

.ar1dreb bero ora inquadrati 11e lla cardion1eg·alia g licogenica c irco crilta , c ioè quali for111 e ca1. dia c l1e della i11alattia g·licoge11ica. . ~11 z. 1

L'insulinato di protamina nella cura del diabete. (H. C. HAGED01\N ed alt ri. Jourrt. A1nerica1i m ecf., AssociatJiori., 1° g·e1111aio 193 6) . 1

Un a rece11te con1 unicazio·n e di L. FinkelsLein (A m. J o.urri. of fil edical Sciences, marzo 1936) rig uarda u11a . . pec ia le forma clini ca e anato1t-io-paLologica delJa i11alattia g·licogeni ca, per la quale I ' A. propo11e I.a d efinizio11e di cardio1negalia glycogenica circumscripta. L 'A., riferendosi ad un ca o clinico dj Carri11 gto11 e I\.ru111bl1aar, di cui presenta la re' isio11 e a11ato1no-patologica e ad alcuni altri ca"i della n1alattia di v. Gierl\e, nei qu.a l i l 'alle1:azione cardiaca rappresentava il fa ttore predon1ina11te, se non esclusivo , considera la possibili tà cl1e 1.1 cosi d etta ipertrofia idio l)ati ca del cuore possa talvolta essere valutata quale una Yarietà d ella malattia g licogenica, n ella qual e, essend o Jnag·gio·r..:11ente coinvol to il n1·u colo cardiaco, l '~pertrofia del fegat o può ancl1e mancare. Il numero d ei casi d el ge11ere finora descritti sarebbe di una diecina. Il quaàro a11aton1ico è caratterizzato dal notevole au111ento d el ·y olu111e cardiaco : il n-iiocartlio si· prese11t.a pallido, brunastro o rossastro; l 'endocardio , il pericardio e gli apparecchi valvolari sono norn1ali. All'esame istologico tutto il t essuto miocardico appare di as1)etto r eticolare; la colorazio11e rivela la presenza di .g·ranuli di g licogeno nelle maglie c·h e i11 fo11do non so110 a ltro che 'acuoli cellulari c ircondati da sottile strato di protopla_ma ~ 1 riato ; il nucl eo appare pinto alla peri feria; il g licog·eno p11ò esser e ri contrato a11cl1e n el Le ut o inter tiziale; la presenza cli lipoidi non è stata din1.ostrata. È cl eg110 di 11ota cl1e alterazio11i anal og·he . ono tate notate in alcuni mu coli sch eletrici ; però uon tutte le fibre nluscolari era110 ugualn1e11te affette. el ca ·o del] ' A. l 'arteria coro11a ria sin. trae' a la .. u orig·ine dalla l)O ln1onare; tale a n o1na1ia con genita confern1erebb e econdo 1'A. l ' ipotesi cl1e attribui ce la 111alaltia glicoge11ira ad un distl1rbo 011toge11etico, consi derandola c1uale c .. pre .. sione d ella per .. iste11za d el 111ctal1oli~n10 g licoge11ico a tipo feta le. L '.\ . ricorda l 0JJÌ11io110 di Po1r1pe. il c1uale con _idera Ja rabdon1 io1r1atosi d if fu a o c ircoscrit la (a 11oduli) del cuore i1on già quale proces .. o 11co plasti co, ben ì qual e espres i o11c I o.cale del la i11alatlia O'licogenica; difatti è i1o la J'abbo11da11za del g licogeno n ei rabclo111io1n i , dei (1ua li anche l 'appar enza n1icro copica ricorda i q1Uadri di 111alattia di Y. Gierke; 111a se a11cbe que t 'ulti1110 p r oblen1a è ancora sub iudice, se1nbra si ll d 'ora cl1e i11olti dei ca i qualificati t111a Yolta quale cardiopatia idiopatica 1

Quar1do si c ura il diabetico con l 'i11s uJi11a l o scol'o a c ui si Lende è quello di ri1111Jiazzare !a co11Li11ua regolare ecrezio11e cl1e dal 1Ja11crea i1or111ale va i1ella 'eJ1a porla: e ciò i cer ca di ottener·e lJer i11ezzo di pocl1e i11iezion1 ::;oLlocutanee <l 'i11s ulina. Questo i11eto<lo è I1atural111en te so lt.a nto u11a i11i .. era i111itazio11e di quello cl1e è i J 111 ecca11is1110 i1aturale, e dei g·ravi <li ·turbi sono evitati ~ o Jt.anto perchè l 'orga11i 1uo ha a ltri 111ezzi per r eg·o]are la glice111ia oltre a q u elJ o della secrezio11e in uli11ica. QuesL 'è ai1cl1e Ja ragion e per c ui la c ura con u11a o due i11iezio11i g ior11aliere di in uli11a dà in n1olti casi buoni ri ullali ; in casi p iù eYeri invece si po - ~o no a er e oscillazio11i · r)iù proOl111ciale della g 1i ce111ia: ed i11fatti Il e1le u]ti111e ure preccdenli la i11iez io11e si verifìca110 dl'i di Lurbi n1 etabolici i q uaJ j Len dono a rc11clere 1nini111i i depo iti di' car boidrati utilizzabili, i qual i dall 'a ltra p.arte 0110 11e--e ari qua11do dopu. l ' i11iezi one la g lice.n1ia ler1 de ac.l abbas1

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avviene ,p1rinc ipal1l1cnte percl1è l 'i11 ulina dopo l 'ini ezione è ra1)idan1ente asso.rbita nel sangue: se quest 'assorbinJe11to pote se a' venire in maniera più len la g·li i11con' e11ie11ti sopra c itati polrebb ero ve nire e itati o ridotti. Un tale rallentan1e11to del rias orbi1i 1e11 to l)UÒ e~ ere ottenuto in diver ... e 1na11iere: 1) i11iettan do I 'insulina come so i1en io11e o e1n ul ~io11 e in olio o &o;:;tanz . s in1ilari ; 2) ini Pil aj1do la insien1e con sostanze vaso-costri ltrici ; 3) inietta11do u u co1111Jos to d'insulina, difTici l111en te sol ubile i1egli umori dei te · uli. Que ... to terzo 111eLodo è stato da anni te n1 alo i1ell 'I .. til ulo diretLo da ll 'A. n1a enza t> uccesso, ft11 quando e. . 1Jeri111enti :fatti ad altro copo d in1 oslrarono cl1e u11 compo lo di i11~ul in.a e a cid o 11uclei c:o aveva una zona i oeleltrica più a cida dell 'i11~u lina ..,te sa. Si pe11sò a ll or a cl1e a r ebbe .. tato p os ibile con1b inare ancl1e l ' in sulin a con (iunl rhe g ruppo ba i co in i11odo cl1e u11a t a le co111binazione pote e avere la , ua zona i o-elet trica l)LÙ ,·icina al pH dei liquidi ti ... , urali chl· no11 l 'in"'uli11a. In u11 co111poslo di 4ue. lo lÌJ JO l ' i11 ulina avrebbe agilo co111e acido i11 e11lr<' tle1 cloridrato di i11 · "'u ]i11a ques la ag·iscc ro n1 P ba .. e. Allo CO})O di r ealizzare c1ue t ' id ea ftirono . agg iati differenti gr11p11i di .. o~tan:tr c'u111e g li is lon i, le g lobin e, e le ])rola111iJJ L>. 111a so lta11to que"' l 'ullin1e l1an110 dato ristdtati cli . olul) i lità tali cla g iu$l ifì care un c. pPri111enlo clini co : infal ti q11c .. t o co1111)0F-to cli in ~uli11a con JH'O lan1inn JH·erla r ata clallo SJ)Pr1nn df'l 1 1


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« IL POLIOLINJ CO »

Salm,o 1'1irid'ius ha din1ostrato la più bassa solubilità in siero, ed è stato quindi sperimentato su circa 85 pazienti per una durata di I)iù di' 2 anni. Questi pazienti rappresentavano tutte le età e tutti i gradi di gravità, alcuni anzi con complica~ioni varie. Essi sono stati se·guiti anche dopo i 111esi di ricovero in ospedale . Durante il loro ricovero l·a glicen1ia era esami11ata costantemoote..per 5 volte al g iorno. Si yi·de infatti che queste 5 detern1in.a zioni perm,ettevano di costruire un h·u on quadro dell 'andan1·e11 to della glicen1ia durante il giorno. I11 alcuni casi si fecero anche delle curve glicen1iche delle 2± oTe con ricerca della glicemia o·g ni due ore. In tutto furo:µo fatti più di 150:00 determinazioni della glicemia e di 3000 determi11azioni dello zucchero n·elle urine. La pro.v a dell'effetto dell 'insuli11ato di protan1ina -è stata fatta paragon.ando il ,periodo in cui i i)azienti erano trattati con la con1une ins1ùina ed i periodi in cui, a parità di condizione essi eran trattati con insulinato di i)rotamin.a. Queste 'ricerche hanno dimostrato che quei rapidi innalzamenti della glicemia che sono· comu11i tre o· 4 o·r e dopo l 'iniezio·n e di in sulina ordina1!ia, sono quasi sem·p re evitati con l'uso d el nuo;vo· comp·o sto. Non solo ma l 'effe·t to dell 'insulinato· di prota1r1ina è notevolmente prolungato·, qu<!lsi il doppio della co111u11e ins uli11a. È ~·erciò possib·i le senza aun1entare il n.u mero delle iniezioni, diminuire le flultazioni glic·e mich·e, ridurre o sopprime·re la glicosuria, e ridurre l 'escr ezione di ammo,n i:aca, e -nello stesso tempo· diminuire la p~ssibilità del manifestarsi di uno stato ipogl·i cemico. Gli AA. non hanno mai notato alcun disturbo dall 'iniezione, che è indolore, non dà reazi'on·e· locale e non dà r eazione anafilattica. Non hanno m ai notato la mancanza dell '·e ffetto specifico dell'insulina , nè vi è differ e11za p er l 'età del sogg·etto e dall 'esser questo in letto o 110. Nelle condizioni acute ( con1a), n.a turalm·ente deve preferirsi l 'insulina con1une p·erch è .a gisce piu rapid.an1ente. Le re.a zioni ipogl~ cemiche .s ono state indub·biamente n1i11ori con l'uso, del nuo·vo composto, e quando ipoglicemia vi è stata i sintomi son ser111)re apparsi g radualmente, dando t empo al p aziente di provvedere opportunamente , La cura inoltre si è din1ostrata molto· effi cace nel ritardare lei con1plicazioni· e p·a rtico]ar1r1ente nei casi co·m plicati da neurite e da ing rossa1nento del fegato in soggetti giovani. Nei soggetti dimessi·, specialmente bamb·i ni si vide ch e }a cura poteva ·e ssere continuata a casa con 111ag·giore facilità. Nello st esso giornale H. Root ed altri, avendo studiato in 15 e.asi l 'azio·n e dell 'insulinato di protamina, confermano in generale le o ' Servazioni di Hagedorn; essi p1ensano che il le11to dissolversi del con1p·o sto nei tessuti sottocutanei è quello ch e pern1ette un graduale ab·b assan1ento d ella glicen1ia ch e € più costan1e e più prolungato di quello ch e segue l 'ii1i'ezione della com une insulina. ~ appunto per 1

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[ANNO XLIII, NUl\1. 18)

.q.uesto· che è più difficile che si ab·b iano anche fluttuazioni della glicemia, e che sono facilm e nte evitate. delle reaz,ioni ipoglicemiche. E da 111ettere in evidenza che il nuovo preparato è ancora nello stadio sperimentale. Ulteriori lavori , sia 11ei laboratori di preparazio11e, sia 11elle Cliniche per diabetici, saranno i1ecessari per determi11are ·quando , con1e, ·e d in quali pazienti l'insulinato di protamina o qualcheco·mpos to similare può e devre essere usato con i' migliori risultati. E possibile cl1e in questo· n1odo si permetta al paziente di rassomigliare: il più strettamente ad un individuo normale,. per quanto riguarda il ricambio dello zuccl1e-ro orga11ico. G. LA CA,TA. 1

DIVAGAZION I

La scoperta dell'aspirina. Non vi è oggi forse altro .medicament~ ta~t.o t1sato a dritto ed a rovescio, quanto } ,a sp1rr' . i1a. I s.uoi effelti &intoma1ici, come a11t1terrnico ed analgesico, sono evi·d enti, sicchè i profani se la prescriv?no ad ogni m?mento ~ la pr·endono con fiducia, mentre per il fatto dl essere un preparato salicilico vi si riconosr:e co.r1tro J 'infezione reun1aliva una certa spec1fici1.à. forse ì) ÌÙ apparente che reale . :È int·eressallte il seguir.e il cammino fatto per la scoperta di ques l.o medican1e·n to, scoperta Jegala' ai gr111di fJrogressi della chimica per quantorig uarda la sintesi, 111a unicarri.ente dovuta aE caso IJer le t3ue ]) ÌÙ vaste applicazioni. La cortecc ia di salice , già usata fin dai tempi antichi, ebb·e Il>el tardo i11edio evo seml)re più vasle a11plicazjo11i t~ra1>eutiche., fino a qua11do subì la co11correnza della coir teccia di chiPca, come antipiretico. Dalla corteccia di sali ce, Lexoux isolò nel 1823 uria sostanza cristaJlin.a. la salicina. Ma si deve ad un italiano, cl1e la,•orava a Parigi con iD urnas, Ja scoperta che la salicina è un glucoside e che d:\lla S,ua frazione aromatica la salig.e nina - s i IJOterva isolare un acido a cui diede il 1•o·u1c di acido salicilico (1838). Più tardi, Leroux .ottenne dai fiori della Sr iruea u.lniaria. (una rosacea che ha da noi i nonli r1i Barl1·a-capri11a o di Olmaria) un aciclo a c oi died e il nome di « spirico n (che ha lJOi f 0rnito la base per la d enorr1inazione dell 'aspirina) e cì1e si din1ostrò ide11ti co a l gali1cili co. Qu~to si ri scontt'ò anche n ell'olio di Wint er~ griir1 , otle11 ulo dalla Gai.i.llh.eria procizrn bens. Ma le qua1) tità di ari.do salicilico cl1e così si 111.tevano ot,ter.iere erano tro111Jo se-ar se per per1nettere una va~ta applicazione terapeutica t a cui si potè giu11gere soltanto quando Kolbe ( 18·7 3~ J>ntè ol Len erlo sinteticamente, piartendo dal fenato di s.odio e dall 'acido carbonico; Yon He)•de11 sco1)rtÌ poi i 1 prooesso industriale i)er tal·e sintesi , ch e fu il primo p·a sso della grande industria farrr!act=•u1 i co-sintetica. L 'antico u so della corteccia di alice i1ortò a11 ·a11p]icazion e dell'acido salicilico come antireumatico ed antipiretico, fa,1orita an cl1e 1

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!.A~"o

XLIII,

Nl.r ì\1.

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SEZIONE PRATICA

dalla 11taggiore tollerabilità, ch e i 11.a per ii suo sale sodico (salj c ilato di sodio). r_rattanto,, co11.ti11uavano le ricer che per aJ1est1r e a ltr1 derivati dall 'ac ido salic ilico fra c ui sou o da 111e11zionare il sala lo, il salofe~e e l 'acido aceLil-salicilico. Ques to er a già noto ...: b.i'n1ic,amente da tempo, ma 6oltanto F. llof1j1~n!1 i)o Lè ott,.~11erlo pur0 e stabile . Le p'.l'o1Jr1eta terapeutich e vennero investigate so11rattuLto da H. Dreser, il quale studiò le conclizioni cl1i111it;o-fisich e in c ui avvien e la scissione di t.ale prodotto n ell 'orga11ismo ·e n e fece le i)rime applicazioni cli11ic.l1e nelle malattie reumatich e. Oggi p erò noi appian10, come rjJeYa G. H ecl1t (Ai un.eh. n 1 ed . Wocheins. , .a. 82, n. 14) che la scission e d ell 'aspirina ::;i l'a soltan to incon1p1eta111ente n·ell 'intestino e .che essa ·viene assorbita 1)er la massima parte -come tale, il che spiega l 'azione differente di essa da quella dell 'acido salicilico .e d il suo effett<J analg1esico, a cui si deve specialmente la sua cli ffu8-io11e. . La prima applicaz.io11e terapeutica dell 'aspirina venne fatta da ·I?. Hofmann, di cui il padr·e, sofferente d i re umati~mo arti'colare ' JJ on poteva sopportare più l 'acido salicilico: fra i vari derivati p·r eparati , HoCmann scel ·E: '3 caso ] 'acido aoetil-salicilico, ch e si dimostrò effi cace e ben tollerato. In seguito, an·Che per puro caso, v·e nnero scoperte le proprietà analgesiche. 1lilevian10 cl1e, nlentr e G. Ilecht attrib uis-ce l\.l scoperta dell 'aspirina nella sua forma attua] e a Hofrnann, altri la Ianno risalire a K. Dui's berg. A. Frr.1PPrN1. 1

CENNI

B IB LI OG RA F IC t <1>

ERIK LYSHOLM. Das Ventriku.l1og ra.m m. 1a. parte : Roerilyenlecnica.. Supplemento agli cc Acta l\adiologica n; Sloccoln1.a , Norst edt e·d . , 1H35. Corone sved esi 10. La 111 parte è breve e le 70 pagine sono oc<'upate i1l gran parte da sch emi e da figure e l1e permettono al radiologo di riconoscere ]a lf cnica ttsata da Ly holn1. Brevi pre111esse anaLon1Jche -· d escrizione (lel Ycntri c ulogra1nma 11ormale dati fon<la111cntali di tecnica radiologi ca. E. MILAN! . For,rrn KNuTssoN. Urethrogra.phy. S·u ppll e1nento agli cc Acta radiologica », Norstedt ed. Stoccolma, 1935. Coron e svedesi 12.

In base al n1atcriale occorso al Maria Ho"l)ital di' Stoccoln1 a (154 casi dal 1929 al 193'5) l ' . L\. . h a seri tto una ll1cida n1onog rafia che }) UÒ es5ere utile al racliologo il quale potrà trovare non solo le note di tecnica per potere avere una buona opacizzazione d ell 'uretra ma anche i dati fontlamenta li rler discriminare le vari e affezioni. E Mir.ANI . (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui

si desidera la recensio11e .

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R . S~RASIN e H. DucLos. l!,'xplor<J;tiort radioLogiqu.e des col.on.s et de l 'apzJeridice. Un ,·olu111e grande di 230 pagine e 2ò3 figure. Masson edit., 1935, 200 fr. Il sottot.iLolo del libro (esplorazio ne IJer ru ezzo d elle ' Oluzioni f]occulanti: i1111nagi11e della mucosa; em ·eiolog·ia e sindron1i) indi ca lo sco110 e i fi11i d egli J-\ r\.. : lo studio d ella n1ucosa del colon d eve con1préndere tre ten1pi: il clisn1a, l 'evacuazion.e d·el cli sn1a e in suffl azio11e d 'ari.a. Pa ··ano co ì -otto g li occhi i11 niti'di radiograr111ni i vari aspelti d ella mucosa del colo11 con questi vari r11ezzi di indagine e l 'aspetto d el colon n elle varie n'lalattie: specia l mente ~tudiato ..è 'il c~pi~olo d,ell 'appendicite ove però il cor1tr~ buto 1ta l1ano e trascurat o e quel poco c h e e citato è citato no11 co111pletan1en te a propo, ito . In ogni modo il libro offre ui1a bella iconog ra fia sulla n1u cosa d el colon e fa corona agli altri atlan ti pubblica ti da 1"Ias.. o n sulle ossa e sul digere11 te. E. 1"f1 LANI. DANIEL. Physioterapie en Chirurgie· et Gyn.écol ogie. Paris 1935. · È un manua]e molto ben fatto r l1e descrive

e discute tuttj i vari procedin1enti fi ioterapici cl1e p ecialn1 e11 te in questi ultimi a11n i si sono dimostrati di notevole u tilità per la cura di v.ari proc.essi morbosi . e sor:a tutto per le peritoniti pelviche di origine genitale. L'A. espone diffusamente i n1etodi e i risult at i e pur dimo trandosi molto favorevol e, no11 ta ce alcuni risultati n eg'.ativi in particolari affezioni. I\1ant1ale molto utile per il pratico ch·e voglia u ·are m etodi fì s ioterapici in g ine.coloo-ia. V. GHIRON. Ricordiamo l 'Importante volume : Dott. Prof. MAURIZIO BUFALINI AIUTO

NELLA

R.

Q.INICA

OilRURGICA

D'ELL'UNIVERSITÀ

DI

PISA

fisiopatologia dell'operato Prefazione del prof. DOMENICO TADDEI l nà~ce

Sommario: Prefaz. pag. V. , Introduz. pag. IX. , CAP. I. Il fondamento fisiopatologico della resistenza del malato all'inter· vento chirurgico. , CAP. Il. Il sangue nell'operato. , CAP. III. fi, siopatologia della circolazione nell'operato. , CAP. IV. Fisiopatologia della respirazione nell'operato. , CAP. V. La termoregolazione nel1' operato. , CAP. VI. La sensibilità dolorifica viscerale nell' intervento chirurgico. , CAP. VII. L'eccitabilità muscolare nell'operato. , CAP. VII l. Fisiopéltologia dell'apparato urinario nell'operato. · CAP. IX . Di alcuni fattori del « trauma operatorio ,, nell'intervento laparatomico. , CAP. X. La motilità intestinale nel laparotomizzato. , CAP. XI. Fisiopatologia dello stom<"CO operato. , CAP. XII. Fisio. patologia dell'intestino operato. , CAP. Xli I. Fisiopatologia delle vie di escrezioni? biliare dopo interventi sulle medesime. , CAP. XIV. Fisiopatologia della splenectomia. , CAP. XV. Fisiopatologia del· l'operato sul torace. , CAP. XVI. Fisiopatologia dell 'operato sul cranio e sul rachide. , CAP. XVI l. Fisiopatologia d ella chjrurgia del simpatico. , CAP. XVIII. Fisiopatologia dell'operato sugli arti . , Indice. Volume di pagg. XVl,280. Prezzo L. 3 0, più le spese postali di spedizion~. Per gli abbonati al <1 Policlinico " sole L. 2 7, 5 O in porto franco. (nviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursa' e diciotto. Roma.


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et I L

POLICLINICO »

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

L'VIII Congresso degli Psicologi Italiani. (Ro1na , 3-5 aprile). Qu es to Co11gr es ' O h a r icl11a1na lo u11a ver a folla, a llrn.tta sia d al desid er io di re11 der e on1 ag·giQ alla i11en1ori n cl el pro f. De Sé111cli s, sia rlagli ar gom enti ch e ,.i i tra l taYano n o11 lin1i la li s trettam en te alle as l raz io11i d elJa scie11za 1)ura. Al la cerin1011ia inaugt1rale a cui i11ler ve1111er o a11lori là civili militari ed eccle ias tich e, il prof. PEnEz 11a port~to il saluto d el Jle llor e ~[ agnifi co ed il 1)r of. ALES SANDRI, 11ella s11a qu a l.i tà di pre .. i<l e111 e della Accadem ia ~l(' di ca, h a r icorda lo il prof. De a11c Us. Gli scopi del Co11gr es·so so11 0 ta li illu st1·:tli dal pr of. Padre G F.1\lELLI.

.Nella 111agislrale con1n1e111or az1on e del prof. De n11c tis, il j)r o.f. ~I . PoNzo l1a illus trat o l 'oper a del ~Ives tro, i nsign e i1sjchia lra e pi on iere clelia psicologia in I talia, ch e ap])un to i11 qu es la scien za vecl eYa lo ~ l ru111en t o per 11 po lent e valorizzazion e delle :rt livi là i11 diYiduali e nazio11ali. Var ie · e 11 u1nerose l e Relaz ion.i , ch e cl in1ostra110 la t enden zn del Congr esso atl aderire alle r eallà della J)r a tica. U11 J)ri1no gr t1ppo d i esse ri guardava Lt psico tecn ica, a co111incjar e da q11ella del com n1 . ' ' EN1-vn1 (p er la Co11feder azion e dei lavor at or i de11'i11du tria), Sltll~ ])Osi zione d ella psicotecnica ne ll o Stat o corpo r a/ ivo. Si pr ese11 lan o qui problen1i gr avi e co n1ples i, con1e qu ello di basar e l 'orien tri rnen to J)r ofession ale, i1on sul solo esa1ne delle a i ti ludini in cliYidu ali , n1a anch e ulle n ecessit à della prod uzione n azionale; i1è in en o i1111Jor tante è la quest ion e dei Jninor a li , p er la ct1i cÒllocazion e p olr à contrib11ir e la psico tecn ica, la quale pu ò diventar e t1n pilastro fo11darn e11tale dello Stato cor J)Ora.livo. Per la Co11fed era zion e degli inèlu s triali , ha p arlato l'aYv. R. Tosc .\NI (L a ps. del lavor o n ell 'i n,dusl ri a i ta lia1n a) 111o·s·trall clo com e gli industriali vp11gan o incontro agli p icotecnici, ai quali sono affidati i co111piti in1µor tanti d ell 'orientamen to professio11ale, della elezio11e e forn1 azion e del per sonale, n onrh è lo l ud io rlell 'ad a llam en Lo d ell 'am l1ie11 te, d ei 1netod i , sislen1i e i11ezzi d i lavor o all 'uon10 . Per l 'E.N. I.O.S. h a riferito il do lt . A. ToDJ sco, r ileYa11clo il gr an cl e signifi cato ch e può asstn11er e la psicotec n ica n ell ' organ izzazi on e scieritifi ca del 1,auor o ed accennando alla cos tit u zion e d el Centro di consule11za e di ricer ch e psicot ec11ich e dell 'E.N.I. O.S . Il <lo tt. A. FTLTPPINI prosp et tò aJcuni p r oblem i psicot ecnici ch e si p r ese ntan o n ell'esercizio fer r oviar io ed il pr of. A. G.\TII rlelin eò i 1t un fitte tudio, Ja valntazi one p si cologica del clis·occupa l"o.

111 u n rar:n po del 1ullo d iYer .. o, il p rof. A. GE~1 ELLr tra lleggiò i l co1npito della psicologia· dello studio del delin qllente, b asa11do i s11 osser vazioni da lt1i fu lle e(l i ncliC'a11do il progran1n1 a di lavor o in qt1e.., lo ca1npo. La relazion e, densa di pen siero e l u11gi n1iran1e, 11a da to luogo a dibattiti sull:-1 r ecu1)era])ili tà o t11en o del clcli11quen te e ·~n 11 le zone di co111pelenza i1ello sludio del delinquente, sp ecial111enle in riguardo al i 'antropologia cr im inale. Al tre RPlazioni rig·uardano il Yit ale proble111a rlell 'còt1cazio11e e cioè: L a ]).~f co logia carne fondarnento del la pedagogia (prof. G. DELL.\ V ALLE) ; Lti !J ' icologia nella scie11::a integrale del l 'i n fanzia (E. BoNAVE~T -R"' ) ; La psicologia appl i cai a all 'assi si en .:11 sociale ed all'educn:-ione fisica (prof. F. B.1.~1~ 01"1) .

[ANNO XLIII, Nu1vc. 18J

Qu estioni ~iverse h an1}0 tra t La to il p ro1. L. GAL· no eh.e ha d1mos tra1o coH esperie11ze per ·011 ali iJ corttrib uto de lla p sicolog ia alla j isio log iu e la p rof.a R. CALABRESI \L 'in dag in e p si colo<1ica n el d·o1ni n i o dc l l 'es t eti ca) .

·

<Jue·s tioni di })Sicologia pura so110 s ta le s' oJte dal prof. l>:. . GALLI (Fa t t i e <lo l t r i rte su lla n at u r a d e l ~a p e1:cezione), dal prof . E . CASTit:LLJ (Psi col ogia e f t losofia) e dal prof . C. ~I1 1 RA1T1 (Fo r mn e n1·0viniento) .

Nu m er ose le comttnicnzio11i , di BAN1s:::.0N1, C1l\1A:n, l)~E~-GA CA, H1nscH, PoNzo; interessante per 1101 m ed1c1 quella d el pr of . CoR~F.RI sulle r eazi o n ; psicogene i n psicop atologia.

Da u ltimo , il presic1 e11te, prof. C. C0Lucc1, riasSl111se i n un 'efficace relnzion e i lavori del Con gr esso. Questo i è t enuto, alla Citlà Univer sitar ia , n ei nuovi Jocali cl ell 'Isliluto di Psicologia ·speri1nen taJe, d i cui i con ven11ti h ann o potu to a111 m ir ar e gli impian ti e la perfetta le11u ta, co1ne h a11no r iporta to la nl iglior e in1pression e clell 'or ganizzazio11e del Congres&o . Com e co11clusione, è lél!to volato il ·segu ent e orcli11e del giorn o, cl1e a l les ta lo spir i lo anin1alor e del Con gr esso: <' L'o t laYo ConYeg·no n azion ale dPg'li p sicologj i laliani , ritenuto ch e lo . Sta1o fascisla, in quan to corpora tivo, offr e le 111 iglior i co11clizioni p er lo svih 1ppo della psicotecni ca, m entre <l 'a11ro la to la p. icoter11ica può offrire all 'ordi nan1 ento -<'Orpor a1iYo n1ezzi d 'jm por lanza fo11clan1e11 tale i)er la sen11)re n1aggiore Yalorizzazion e del laYor o tim ano, gius tamen te l)roclama lo « sogge1to d elle econ o1nie », fa voti ch e lo Stato cor porativo voglia t1ti lizzar e ·t t 1 tte le for ze della psicotecn ica, p er ch è esse possan o d ar e il lor o con tribu Lo al progr e·s o socjale e allo viluppo deJla ri cch ezza e dell a poten za n azion a1e, <'Om 'è desiderio degli p sicologi it·alian i, i qu ali se11tono l 'org·ogli o cli poter porre fi l . la lor o esi ter1za al serYizio clcl Paese n.

Accademia delle Scienze ME>diche Naturali e Fisico-llatematiche di Ferrara. Serlu ta del 9 aprile 1936. Presidente : Prof. G. BoscHI. Osservazioni cliniche, ematologiche ed anatCJmo pafofCJ· giche sopra un caso di cloroma.

C. CANELLA. - L'O. espon e un caso clinico di c1or om a in cui oltre la tipi ca n eoforn1azione or h i lari a ed il q u arlro t ip ico leuc;en1ico n el .. a11g11e, all 'autopsia fu possibile osser var e un a vera diYisione della leu conoie i su r1ue Yie d iver se, u na cmociloblastica in- evolu zion e n ormale verso il gr an ulocita co11 arr esto ·se1nplice cli n1a t11razion e ecl un:i. en1oisliob la Uca i11 orien lam en lo nettan1ente pa lologico sen za la fa e cn1ocitoblas tica e direl la Yor o le · form e a lipicl1e n1ieloidi . Discussion,e: BRAGLIANI, ORTOLANI, i\i!ELLONI. la fenolsulfonftaleina endo rachidea neHa cura delfe E r· triti croniche endogene. G. Bo CHI. - Ct1ra cii poliar lri li cro11iche <l in1ejch e, o cos ti lu ziona]i , o - e11rlogen e, o poliartros i. 1necl ia11te J'in iezio11e en doracl1icl ea d i fen olsulfonf lnleina. Possibj lit à cli ottener i t1n gra11cle e pr on10 YantJggio c11ral iYo i11 ca"i 1nos trati i refrat tari cli fronte a i com un i n.1ez7 i terape u t ici. Discussione: CA ATI.

TI Seyrrlcu io: F. 13~n1so:\.


[.t\ NNO

XLIII,

NUl\L

18)

APPUNTI

45

SEZ lONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

r ìcca ca. islica di casi del ge11er e. La gra11 parte di ess i fini sce sul tavolo OJ)eratorio, senza e· pcJlere i11ai i calcoli per ·via naturale. i Di due casi di calcoli biliari espulsi per diruo tra con que ti ca i cl1e c'è se11111r e la pos.. ibiliLà, semprecl1è non ~i ano di din1 en iovie natu1·ali. ILi ecce si ve, di li'b·orarsi dei calcoli bilia ri per DoLL. 0 1\RJO VTTTURE Lr.1 - Trieste. _ via i1aturale. DALLA

PRATICA PER LA PRATICA

Voglio brevemente riferire u due casi du n1e osservali nella pratica priva la in cui i ca lcoli biliari sono stati espulsi per le vie 11aturo] i. Nell 'es l.1le del 1934 ebbi ad o ·ervare una d on na , C. K ., ci11quant enn e, donn a alqt1anto poJi sar cica . Ven ni cl1iama lo al capezzale del] 'a111111ala la cl 'urge11za, p er un at tacco di viole11 li (io lori arldon1 i11ali, col massimo d ol ore nel qu adra11le inf.e· rjore sinis tro. Vomit o, lingu a secca, estr em il n fredde , ol lre ai dolori , 1)olso freq11 e11te, al vo chi11~o . La region e ep atica appari a libera . Ebbi l 'inl JJr ession e ch e si tra i lasse cli un 'occlusio11e in les I in al e . Provai cli·s ler i , peristal tina , applicazio11i ca lde. Finalm e11te dopo due giorni in eguito ad u11 111 leriore cli ler e i elJbe 1'espulsio11e rl i u11 piccolo calcolo faccet La to òi forn1a o l laedrica grosso qu anto unélJ noce, segu .i lo a breve cli s lan za d a altri più piccoli (compl essjvamente furono espul si c h1que) di rlimensio11i grad alamen I e ininori , tutti però faccett a ti e r egolari. D 'allor a alvo r egolar e, ce suzi on e d ei disturbi. ~on pit1 att acchi biliari.

I11 questo caso r it e11go &i deb,b a an1m·e tterc ch e calcoli b il ~ari e~ pu l . . i da dette vie (dotto coledoco), .. i siano fermati per par ecchio teml)O nel trat to in1e ti11a le a valle (forse n el cieco), in gra11dendosi via 'ia fino a raggiungere le din1e11sioni' g11esposte ùi coproliti rispettabil i. La l oro origine è certamente. b iliare, spccir J)er 1·1 loro forn1a regolare cara tteristica, in co nfondib·ile. C:al coli di origine i)u ra n1en tc fecale J1011 11an110 i11a i questa for111a. Il secondo caso rigt1arcla una sig11or a tren laci 11 quenne D. ., cl1e ebbe i primi òi·5 turbi d 'it1eri1ia ci11qt1e anni fa in seguito a p~Yento ( ?). In p ii1 dis lt1r])i i11es trual i (r11es trt1i car i , ecc. ). cl 1934 è sta ta <legen le a ll 'O. R. E . di Trieste pure per calcolo i b iliare ( ospett o). Èbbe ancora un al tro a llarro in .. eguilo. Il 7 a~ros l o 1935 ripre·::-a el ci dolori e <lell .i l lero. oli le cure: belladonn a, 1ol'iri, sal e J-.. '. rirl sbad , ere. Il 22- -19:35 da qu nlr h e g·iorn o , con11)arsn con1pl e la clC'i clolo ri , d ell 'i l teri zia e d el reperto ogge tti' o (clo lc11zia alla pre -"Sione dell 'ipoco11drio de1 t1·0 di Bons ò. ecc.) . elle scarich e un tipico calcolo bilia1 e della g r a11d ezza di una })iccola nocella, facce l la to 11cr ò fral lt1rn lo 111 egt1i lo all e n1 a11 ip0Jn. 1ioni d cll 'a1111nala la.

Ilo creduto di riportare questi" due cas i 11<'1' }JOrt.arc u n con tribl1to alla 11on ecces i,·a111enl c>

L 'A. illustra due casi di calcoli bili.ari eS])Ul· si s po11tanea111en le e rileva 1'effi cacia dei m ezzi seda ti i . ia to.p•ir i ch e cc j)er o~ n .

CASISTICA E TERAPIA. li trattan1ento fu11zionnle delle fratturP per coiupres~ione della colonna vertebrale.

\ i . Gorinevskaj a e E. Dre'' ing· (Lyori Cliirurgical, tome 33', Il. 1, 1936) fan110 n otare cJ1 0 [ino a l i)r e ·c11l e i'l m eto·do classico d el l rallUll1'6nto dolJ•O [ralture della C. V. per COn llJJ'e ione, era i I raddrizt.a111e11to a mezzo di. u11 'e lcnsior1e più o nleno pr olu11gata u di Ul} 1Jia110 ir1cli11alo. l 'applicazion e di Ull bu to ges·· sato .p er sei 111e i e i11fi11e u11 b.uslo di cuoio i)er un 1111110. Ques to m etodo ritarda la forrr1azione del callo o seo, provoca u11a alrofia dei n1u coli del' dorso e u11a rigidità de1le .ar licolaziuui interv cr1eb·r ali. Il lratta1ne11to fu11zjonale, pro·voca al coni rario u11 'i1)eret11i'a cJ1c· aume11ta i l d ep osito d ei a li di calcio, e u110 sviluppo r egola1"e delle la111el le os ee del tessuto ·1)ong· io::.o i11 for111azio11c. IJ traltam enlo d egli 1\ A. co11 ·iste i11 un sislen1a d 'eser cizi cl1e applica110 co11 u11 ordin e r>r,eciso, ott011g·o110 con eser cizi gr aduali n ei clu e n1e ... i cl1e il ina lato è a Jelto u110 svilu1}po n olevo]e dell 'appareccl1io e, t,ensor e del]:i coio1111n ' ertebra le i·n 111oùo da for111ar e co~ì 11u « }>usto n1usc0Jare ». 1 011 111etto110 m a i l '.a n1111a lalo iu IJied i i)rin1a dei due 111e i - l ::ì }JO izion e assisa è l>er111e::; a o lo dopo 2 o J sellin1an e ch e h a co111i11c.;ia lo a ca111n1i'J.1are e i1er 11on più di 15 o 20 i11inuli. Dopo ..J: o 3 set Li mane l 'aJ11111alato do ' rà fare cl ura nt c iJ g ior110 delle 11assegg iate di 5 o .J. or e e d.ei 'ari e~er c i z i fi ici . Gli AA. 11.anno curato 310 ra~i a Ye n clo la g uarigio11e in q ue ... to n1odo da i i: a 5 111 esi. A. GR \S .... 1. 1

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La trazione trans-scheletricn col filo nella cura delle fratture e dei distacchi epiftsari traun1atici mal consolidati. J\I. (~an1ura li (La Ch itu rq. () rg. di 11 ovim., fase. TI . Yol. X~ I . 193j) r iporla e dorur11enta i1t1111ero ~ i ca ~ i cl i11ici cli fra tture o cl is taccl1i 111al co n ~ olidn li , in cui si t' inl er\ enn li 11ralica11clo la dieresi crue11la dell a (lel'or111it it e t1uindi la lrazio11c scl1eletri ca col filo. È ro::-ì


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i·iuscito nella n1assima parte dei casi , ad otte .11e.r e una buona correzione anch e degli p osta111enli ad axin1 e ad periferiam , n1entre lo spo.sta1nento ad lon gitudin em con facilità è st ato .se1n pre iper corret to . R. GRASSO.

Un nuo"\'O tipo di frattura del gomito. Bravo e Monsalve (Br. Be,it. z. J(D in. Chi.r ., 'V . 162 , p. I, 1935) ha11no osservato un tipo di fra ttura del g·omito fi11ora 111ai descritto, cens i ·Lenl e n el dis tacco della sottile lamella os ··ea ch e separa la fossa olecra nica dalla fo ssa .corono idea d ell 'om er o . Que t a frattura pu ò .a:vvenire, secondo gli AA., n ella forzata flesion e o ester1s ione del g omito p er compressio11c rispetlivan1ente dell 'ap ofi si coron oide o d ell 'olecranon SU} fondo d ella r ela liYa fo setta 0111erale. L 'osser vazion·e rigu arda un uomo di 38 a . .ch e volendo tra tten er,e un carretto sovraccari·co subì una forzata flession e d el gomito ; dolore imp rovviso , senso di scroscio , tume fazion e articolar e e in s~o-ui to riduzione d ell 'articolarità . L 'es. rad. dimostrava il distacco di •Ull disco osseo corrispondente alla 1.am.e11'a fra le due fossette omerali. iD op o un anno persist endo dolori e g onfiore fu operato; il tratto. di esso di st accato , ch e -si era r eso libero n ell 'arti colazion e fu asporta to; tra le due fo ssette ·esisteva u11'a1npia comunicazione. •Guarigione e ripri tino funzior1ale completo . P. TEFANI NI. 1

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Sull'operazione per la lussazione abituale del go. mito. Malgr ado la lussazion e del gomit o sia n1ol to frequen te , è ra ro ch e si verifichi una lussazior1e abituale; ·q uesta può essere dovuta o ad .altera zioni dei con1p o11ent.i ossei dell'articola.zjone o a dis ten t'ion e dell 'apparato legan1ent oso. l\..noflach (Zb Z. Chir. , n. 49, 1905) riporta 1 .ca o di una giovan e di 1± a . cl1e ± a . prima .aveva ripor tato una lussazion·e del gomito cl1e fu r idotta. Un anno dop o per u11 piccolo traum .a nuova lussazione, ch e i ripetè 9 volte n ello spazio di 3 a. P oich è n on esi t evan o a ltera zioni os ee, l 'A. p en sò di rinfor zare l "apparJ.to legan1e11loso m ediante trapianti di strisci'e di fascia fi sati i n trazion e sulla capsula. Attr aver o due i11cisioni , una m edia le e una Ja lc1ale fu pr epar ata la capsula articolar e fino .a li 'inserzion e sull 'om er o e s ull 'ulna e furon o d i lacca te le par ti 111olli d e]la piega d el gon1ito, quindi furon o -passate i'n cr oce due strisc.ie di fascia lata sotto le parti m olli e fissat e a ] p eriosto d·e lla faccia posterior e dell 'om er o e delle due o~sa dell 'avambraccio. Ap par eccl1i o gessato per 4 sett in1an e. Poi mobilizzazione. IJopo 1 an no la n1otilità era com pleta, la p . P.oteva lavorare n on aveYa p iù avu to lussaP. TEF,.\ NI NI . 21one. 1

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Considerazioni sulla tecnica della disarticolazione inter·ileo-addominale.

R. Lerich e e E. Slulz (La Presse llfédicale, ri. ±, pag. 65, 1936) dopo aver rilevato qua11 ti 1)ochi d·ettagli sian o con aerati a questa op erazione d.a tulti i tra ttati, anche i mi'.gliori , di tec nica operatoria, descrivono minuta n1en te ì vari Len1pi ch e essi ha11no seg·ui'to in un a n1n1.a lato affeLto da u11 volu111inoso condro-111ixo· 5arcon1a della faccia i nlerna del p ube S e cl1e i11via va un prolungan1 ento alla coscia attraver so il f'or an1e o lluratorio e un altro all 'i'I1tlie.t1 o atLr a,·er so il fora111e i chiatico . Il p. ha sopPor"La lo b e11e l 'operazio•n e e gli A.A,.. si soffern1ano ad indicar e alc u11i dettagli <li tecnica ch e, . . eco11do e5si, possono riuscire tli g r ar1de utilità in i'h t·er venti così traun1ati zzanti e gravi. G ENTILE . 1

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Rottura e disinserzione del bicipite brucJ1iale. Sén èqu·e et Bertl1e (Journa.l de Chirurgie, t. -1:6, 1935 , n. 3) citan 0. la p1rin1a osservazion e di rottura b assa del bic ipite brachiale pt1bblicata, sembra, da Storks nel 184-3. Le rotture b asse sono r are e colpiscono ir1 " g·en er e g li uonu11i, il più sove11te tra i 40 e 55 an11i . La si11 tom.a Lologia ubie ttiva è caratterizzata da u11 dolor e vivo a liv·e llo d ella piega del g omito, da un a din1i11uzio11e della for za di fln.essione dell '.a, aulibraccio sul bracci'o e da lla scompar sa della supinazione d el bicip it e. C>biettivan1e11te i n ot a una tumefazione n ella parte m edia d el braccio la qua le risale liber an1 ente 11ei t entativi di flession e dell 'avan1braccio , la scomparsa dalla corda tendinea d el b icipite no11ch è dell 'espansio,11e aponeurotica all a piega del gomito, ed una pulsazione superfi ciale d ell 'arteria on1erale nella parte inferiore del braccio . Il tratta1L1,e nlo di questa lesione è niettam c11te chirurg'ico, a partie i cas i di rottura i11con1ple ta o di arnmala ti molto ava11ti n·eg'li ann i . I 1r1etodi cl1irt1rg ic:i son o r ari. La sututa. diretta d el t endine al peri os1io della t uber osità bicipilale d·el radio , con u11a sutu.rcn di appog gio riunente il tendine del bi cipite al n1usco lo brachia le a nterior e, è 1'i11t.ervento di scelta. 'iue"' lo ine lodo n ecessita di una breve in1 . 111ohili zzazi:on.e g·e·... sata (12 g iorni· circa) in flessio11e ed ha il vantag·g·io, per la s utura di appoggi·o, di ridurre la in1111obilizzazione, la quale · I1'ei casi in ct1i quest o intervento con1plen1entar e di sulura non è eseguito , deYe essere pr otratto fino ai 45 gior11i . Altri n1etodi son o l'in.chiodam ento del t e11 dine sulla tuber osità bicipitale ; la tunnebizza zio ne d ell 'estren1i1 à al 3° superior e del r adio a t1r aver so cui s i fa 1)a~sare il tendine d el bicip ite e ch e vien e su ree ivam enl e fissato a] tratto d el tendine rot to ader ente all a tuber osità bir ipitale del r adio.


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SEZIONE PRATICA

In genere peTò la funzion e su1rinatri ce de l bicipite resta note, oln1e11te ridotta me11tre qu1e lla fle ssoria ritorna qua i sempr€ al norTf1ale. SELVAGGI. 1

Plastica cranica coll'osso iliaco. Il primo chirurgo .che praticò una autopla~tica della volta cranica con un lembo libero fu H. W. Lexer. Egli adibì un lembo proveniente ùalla tavola esterna della diploe, e, in casi di grosse soluzioni di conti11uo , con unlem.b o osteo-periostale diella tibia. La .autoplastica della ·volta cranica si sviluppò poi rapidamet1te·, e vennero· successivamente adibite quasi tutte le ossa (scapola, costole., sterno,

ecc.).

H. W. Lexer (Dtesoh. z. f. Chir., vol . 239 , p. 7 43), .espone il contegno seguito n ella clinica di Freiburg in e.asi di soluzioni traumatiche di continuo della volta cranica. , Rehn interviene regolarment,e in tali casi, anch e e non si sono ancora presentati attacchi epilettici mentre altri chirurghi non intervengono che allorch è insorgono tali manife"'t.c.zioni. Nel caso che esista una soluzione di continuo anche n ella dura egli la ripara con un lembo di grasso della coscia o della parete addominale, oppure, se il ·d ifetto è piccolo , con lembo tendineo del m. temporale . La plastica ossea viene eseguita 10 settimane dopo. Se I.a dura non è lesa , Rehn interviene non appena guarita la ferita. Egli adopera un lembo osseo proveniente dalla cresta iliaca o dal corpo del1'osso iliaco. Tali ossa hanno ìl vantaggio di esser e curve, di avere un doppio riv€stimento periostale, di essere facilmente n1odellabili , e di constare di un pezzo solo. Dal n. iliaco si può avere quanto material e si vuole, o anch e un 'a n1pia sottra zio11e di materiale non ha conseguenze. -~LDO CALÒ.

SEMEIOTICA L'istamina nella diagnosi della tubercolosi poi· monare. Luzzalto-Fegiz (dell 'Istituto C. Forlanini) allo scopo di r endere accessib·ili all 'esame steto-act1 Lico le les ioni tuber co-l ari del polmone ri le' abili rad iografican1ente, ma clinicamente n1 u t.e, ha proposto u11 nuovo r11etodo diagnosti ce con sistente J1ella iniezione sottocutanea di un mgr. di i tan1ina. , i detern1ina così in una forte per centuale di i11fer111i la con1parsa di alterazioni clel n1urn1ure e di falli umidi. ' ' idela e Lan1arque (Revista de Pa.tologia inf ecc.iosa., ottobre 1935) hanno sperin1entato j l n1e.lodo su 20 infermi polmonari in cui era soSJ>&ttabile la etiologia tuber colare. Nel 90 % dei ca'"i la prova ba dato esito positivo , con comparsa dopo 3'-5' dall 'iniezione di· rantoli u111idi o modificazione del murmure v<-:scicola re.

Secondo il concetto degli AA. la siner gia funzionale ch e mantien e il gioco fisiolog ico della vasocostrizionie e vasodilatazi·o ne 1)er mezzo1 delle tre amine biologiche, adrenalina , acetilcolina e istamina, si perturba passivamente per l'ini·e zione di quest'ultima e produce una vasodilatazione con stasi a livello del focolaio tubercolare. Gli AA. infine giungono CJ.lle s~auenti conclusioni: a) L'istamina in dose di un 1ngr. per via sottocutanea produce feno·m eni fugaci di ordine generale. b) Nei e.asi di alterazione del paren cl1in1a polmonare localizza le zone co·n fenom eni umidi' udib·ili. e) Le modificazioni del m ·u rmure vescicolare no·n sono imputabili particolarmente alla tubercolosi po lmonare se non quando si })ro.. ducono rantoli umidi. d ) La prova dell 'i'stamina non IJr oduce consegu·enza alcuna; essa è nettame11te fugace. a. p. 1

TECNICA DI LABORATORIO. La ricerca del bacillo della tubercolosi nello stomaco. Suo valore diagnostico. Tra il gennai o 1927 e il dicen1bre 1935 P. Arn1and-Delille Kérambum (Bull. de l'Académie de Médecine, 17 marzo 193'6) hanno praticato la ricerca del bacillo della tube1r .. colosi nel contenuto gastrico , secondo il n1etodo di H. Mennier da loro perfezionato, in 1928 e.asi di malattie delle vie respiratorie in bambini. In 712 di essi vi era stato contatto familiare tubm-colare e vi era reperto radiolog ico positivo; in questi i risultati furono positivi· nel sedimento esaminato dopo omogeneizzazione alla soda, ne lle seguenti proporzioni: f.an ciulli affetti da tubercolosi da reinfezione, ulcerosa cavitaria; 96 ,4 %; da tbc. da r einfezione, infiltrativa non ca vitari·a : 72 ,3 %; da in\ fi]trazibni discrete : 40 %~ da spleno-polmoniti: 29 %; da tbc. di prima infezione a forma evo· luliva: 54,2%; a t enden za regressiY.a: 8,6 %; d:i tbc. dei gangli trach eo-bronchiali : 7 °{,; da pleuriti siero-fibrinose: 13,5 %; da dilatazioni bronchiali: 4, 1 %. Nei casi· n egativi . i11a so ... spetti, gli AA. praticarono l'inoculazion e n ella cavia, ma solo in 31 di essi il controllo })Otè -$Sere metodicament e se.iecrulito; esso permise di riscontrare il bacillo in una 11roporzione del 60 % dei casi. In opposizione a que. ti ri ... sul lati , p er 58'6 soggetti ch e avevano to. se e r<:perto ascoltatorio , ma non contatto infetto nè segni radiologici , riscontrarono i·] bacilla in 3 casi solamente. Dalle cifre riportate rL. ulta evidente l 'alto ,.nlare d€lla ricerca del bacillo di Koch n ello ~tomaco, particolarmente nei fan ciulli e nei soggetti ch e non espettorano. La sensibilità è accr esciuta dalla inoculazi one n ella caYia e pe-

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c ialmente, dalla semina in terreno di Loewenstein o Petragnani . 11 metodo infine p:eTmette di rìvelare portatori dei germi tubercolari, perfino nei fanciulli che sembrano non a'rere altro che una adenopatia tracheo-bronchiale e costituisce perciò uri mezzo di ricerca da usar·e nei preventori per riconoscere i fanciulli contagio·s i e separarli dagli altri ·e nello· stesso t·e m·p o sottoporli ad adatto trattamento. VICENTINI.

alle prim·e prove. ~ ovvio che la perseveraz:ione dell'autoerotismo rende a11cora più problematico l 'eieroerotismo. Viene curato con la psicoterapia (p1ersuasione e suggestione), con il trattan1ento dello stato neuropia tico che ne costituisce lo sfondo e la cau sa, e sopra tutto incoragg·iando e fav0Tendo1 gli acco·pp~an1enti sessuali normali.

MEDICINA SCIENTIFICA

Può consultare · E. Morselli: Psiicologia e spiritismo. Piccola Biblioteca Scienze Moderne. Fratelli Bocca, Torino. -· B. Pappalardo: Spiritismo . Manuali Hoepli. - T. Bret: Précis de; M éta.psych·ique. Tre v-oìumi. J. 1B. Bailli,è re, Parigi Richet: Métaps:ych.ique. Editore Alcan, Parigi.

Tumori sperimentati nelle ossa. Scl1ilnch ·e Vehlinger (Arch . Klin . Chir., Vol. 183 , pag. 704, 1935) hanno iniettato in conigli, nel trocantere 5 mir.rogrammi di mesotorio in sospension·e di mezzo gr. di vasellina. 1F urono così trattati 22 conig li, di cui 6 morirono entro i primi 17 mesi senza alcuna alterazione locale. Nel 3'1 % degli .a ltri animali, fino a ogg·i si svilupparono dei sarco.m i osteogeni di vario tipo, n·ella maggior parte dei càsi del tipo osteo, b]astico ·e radiograficam·ente e istologicam·e nte id·e ntici a quelli umani. Il tumore metastatizza nei pol1noni, nella milza, nel rene, p·o rtando a morte il coniglio dal 21° al 23° mese dall 'inie• z1one. Le ricerche degli AA. sono molto interessanti in quaµto è la prin1a volta ch e si riesce a ·produrre nel coniglio un sarcoma dell'osso con car.atteri del tutto simili a quelli umani. VALDONI.

POSTA DEGLI ABBONATI ..

· Cura sclerotizzante dJelLe eimorroidi . Al dott. G. M. da Nu. , abb. n . 9864 (1) : Se si us;:.t )o .. speculo anaJ.e è p·oss.ibile . di iniettare la soluzione scleròsante nel nodulo ar1 ch·e non turgido. Adoperando la campana aspiratrice di Bier si rendono turgidi anche i noduli intern·i, cl1e si prolassano. L'·iniezione può allora esser fatta senza u~re lo speculo, riducendo il nodu.lo dopo l 'iniezione. P. V.

Cura. dell' on(lJnismo. Al dott. G. M. da N. , abb. n. 4986: L"onar1isn10 è una pratica · aberrante di soddisfazio11e dél ' desiderio sessuale, alla quale si ab·h andonano quasi tutti (più gli uomini e m eno le .donne) in un certo peri'odo della vita. Assum e carattere patologico quando è eccessivo o si esercita, pure avendosi la disp·o nibilità per atti sessuali . normali, oltre la pubertà e Ja prima gi·o vinezza. Allora è la espressione di uno stato n.e uropatico· ed a sua volta influisce sfavorevolmente su ogni debolezza nervosa preesistente. Spesso eccedono nella n1asturbazione i timidi .ed i deboli sessuali , coloro ,che non si sento·n o di affrontare l 'an1pl.esso o hanno subito qualche scacco 1

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DR. ..i\ll 'abb. C. P. da l\I.

DR.

VARIA L'attività elettrica del cervello umano. È arcinoto cl1e h·asar1 dosi sul fatto che ad ogni battito del cuore la region·e che entra in dttività nel muscolo diviene focolare di u11 mutan1,ento elettrico s1 è creat.a l "elettrocardiog rafia cl1e h.a un ·e11orn1e valore in fisiologia e ir1 clini1ca . Viene fatto di don1a11dar:-;~ se il lavoTo degli altri organi non porti a dèi fenon1enÌ' simili, seb·b ene sia faci1e pensare ct1e il cuore rappresenti l'optin1u111 per qu·este indagini in qua11t.o che è forse l 'u11ic.o organo ch·e in ogni istante ha un solo foco1aio di attività. Tuttavia sono state fatte dèlle recenti ricerche sull 'attività el ettrìca della corteccia cel'ebrale deg-Ii animali co,n risultati p·o sitivi s·e non perfettamente chiari ·e per ora non utilizzabili (Bartley e .Biscop, Gerard e S·a ul in Am·erica; Fiscl1er, I~ormilll1er e Toumes a Berlino ·ecc.). Sì sono ottenuti dei tracciati inter essanti. Occorr·e però 1perchè questi si producan.o con una certa regolarità mettere il cerv6llo in uno stato di quiesoenza, p0nendo j 1 sogget.to al r iparo da disturbi esterni capaci di J)rodurre eccitazioni i1o·n uniforn1i, e sottopo11endolo alla azione di sostanze convulsivanti (canfora, pirotossina) cl1e pare producano una ttnificazione di attività cereb•r ale. !Berger applicò i)er pri1no lo studio dell 'elet lì'oe.nc.efaloqramma umano. · A·dri"an (Presse M.éd. , n. 7, 1936) riferisce ora di nuovo sullo stesso argomento. Le prin1 e esperienze si fe cero con aghi affondat~ nel crartjo , poi ora con elettrodi fis sati est·ernamen1e. In r,ondizioni di calma &01Jra segnalate con1J)()re s ui tr.acc,iati un ce1to ritn10 de finito ch e vi E:11e chiamato ril1no di Berger. Il signifi'catn di questo rit1no è ancora in piena discussion e, rome pure per ora 11essun valore pratico si r ricavato da queste i111re tanto interessanti ricercl1e. L. TotvF.:1.1 T. 1

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SEZIONE PHATICA

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POLITICA SANITARIA· E GIURISPRUDENZA.(*) Efficacia esecutiva degli atti amministra· ti vi. Gli alti della pubblica amministrazione, divenuti efficaci, sono esecutivi . Comunemente questa regola è giustificata dalla presunzione di legittimità degli a tti degli enti pubblici e dall'interesse amministrativo ch e deve essere tutelato senza indugio. A 1ne sembra che la }}rima considerazione abbia scarsa consistenza giuridica e pratica; ma la seconda è decisiva <.Juesta indagine teorica 11on ba ora importanza. Quando l'atto offenda un interesse e sia og,getto di contestazione, l'autorità giuri. sdizio·n ale amministrativa può sospenderne la . efficacia, se la parte ne faccia domanda. La sospe11_i0ne d·egli effetti esecutivi è ordinata quanclo . i ano da pre·venire e da evitare danni gravi e difficiln1!ente reparabili: danni ai _i:;·ri' 'ati int eressati , si intende. L 'amministrazione pubblica: invece, ha la possibilità di evitare le . conseguenze dannose ad essa e valutando di: $crezional111ente l 'interesse a·m ministrativo. può non el::eguire l'atto qualora si a''veda chre possa d eri,~arne un pregiudizio. Non è, insomn1a, necessaria una p·r onunzia giurisdizionale che sospenda la esecuzione d·e ll 'atto per evitare dai1no all 'an1ministrazion·e. L 'autorità giurisdizionale generaln1ent.e intervi1ene per proteggere gli intere. -i of~esi dall'atto e disarmati contro la esecuzione. Ptecentem.ente, I>er es., si è verificalo questo caso. l Jn concorrente al posto di pri1nario ospedali·e ro, esclu so dalia Commissione, aveva fatto ricorso -al Consig·Iio di Stato. Si procedeva per titoli ed esan1i. L 'interessat.o chiese che gli effetti del provvedin1 ento fossero sospesi perchè, se fraLtanto si fosse prooeduto al concorso senza la partecipazione di lui e poi il suo ricorso fosse accolto, si sarebbe dovuto rinnovare• tutto il procedin1ento d·el concorso, con grave danno fJubhlico e privato. La va Sezione del Consiglio di Stato non accolse la domanda di sos11ensio11e perch-è disse· che il ri corrente era ]'rotetto contro qualsiasi rischio e un danno sarebbe invece derivato agli altri concorrenti (dei quali esso non poteva tutelare gli intere si) e all 'an11ninislrazione, che poteva evi! are da sè le con seguenze pregiudizievoli, so~ spendendo il concorso. Il Consiglio di Stato aggiunse, in quel caso, una segnalazione di O])portunità manifesta, che servì di guida pra.tira .all'amministrazione e così si raggiunse lo stesso risultato. Forse sar·ebbe stato meglio ~ospendere l'atto di esclusione e, quindi , an1111ettere al concorso, condizionatamente, i] concorre11te che era stato escluso. In questo senso. per un concorso notarile, decise in altro caso la I'' Sezione del Consiglio di Stato. 1

(•> La rresente rubrica

è-

affidata a.ll'avv.

GIOVANNI SsLVAGGI,

Il danno deve esser e grave e diffic·ilme.n te riparabile. Se un impiegato licenziato ricorra , le esecuzion·e del ,pll'ovvedimento non può essere sospesa, peTchè il pregiudizio che all 'interessato deriva è poi riparabile, mediante il fKlgar11ento di stipendi arretrati e il risa~ci1nen t o dei danni. Ata se il posto sia vacante per causa di licenziamento, pur conservando efficacia ·e&ecuLiva la relativa deliberazione malgrado il ricorso in sede giurisdizionale. ] 'amministrazione non può provveder·e a nomine definitive sino a quando il g iudizi o no11 sia definito irrevocabiln1ente. Di qu esta regola fa appli cazione specifica l'art. 250 del T. U. 31 n'larzo l ~34 , n. 383: « il posto del segretario comunale, ecc. dimesso per fin e del periodo di -esperimento, lioenJ.iato, dispensato dal servizio e .d ichiarato dimissionario d'ufficio, non può essere coperto, fuorchè in via provvisoria, fino a q11audo non sia intervenuta una decisione definitiva sui ricorsi proposti contro il provvedim.ento adottato . ovvero non siano decorsi i termini per la prodmione di detti ri coTsi » . Anfl loga111ente disp,o·n gono gli art. 51 e 76 del T. U. delle leggi sanitarie 1934, n. 1265. In r elazione a questa regola , che si può considerare i1urn1a g·enerale di condotta amministrati,Tfl , ~ono da segnalare le d·e cisioni della V Sezi·o ne del Consiglio di Stato 5 e 6 luglio 1935, ris11ettivamente n. 685 e 690. ... _.. Mentore, necessario a tatti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie oon NOTE e 001.\.:t:l\cf:'ENTO di

CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato e . JANNITTI PIROMALLO or: Prof. ALFREDO. Consigliere di Cassazione. Il COMMENTO che offriamo noi. ha un oal'attere eminentemente pratico ed è una Cuida veramente ti· cura per la CONOSCENZA E L• APPLICAZIONE DEJJ,E LEGGI SANITARIE con opportuni l'iohiami alla Giu· risprudenza e con la spiegazione delle modificazionj introdott.e nella Legge stessa. La nostra Casa Editt'ice che. con le speciali rubriche del « POLIOLIN100 » e soprattutto con ra.ltro proprio Periodico specializzato cc Il Diritto Pubblico Sanitario », ha acquistato da tempo l'esperien-za delle particolari eeig~nze dei Medici e degli Amministrativi in materia ~anitaria, è venuta cosi incontro a questi, offrendo loro siififatta pubblicazione realmente indispensabile, la. quar le, per la profonda oom'Petenza dei due illustri autori, eh~ hanno saputo imprimervi un carattere di grande pratioità, non deve esser confusa con altre pubblica· zioni congeneri, da altri annunziate prive dei nomi degli autori del Commento, senza, cioè, l'elemento più importante. Volume tascabile, di pagg. Xll-720. Prezzo: rilegato in tela L. 4 5 : in brochure, L. 4 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinièo u, rispettivamente, sole L. 4 O rilegato, e sole L. 3 6 in brochure, con spedizione franca di '>Orto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZ\, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.

esercente in Cassazione. eone. leg. del nostro periodico.


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<< IL POLICLINICO

»

NELLA VITA PROFES'SION ALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE Sessione per le Libere docenze. Il Ministro dell 'Edu cazjon e Nazionale 11a, con recente ordinanza, indetta l a ·sessione dell'anno 1936 per il conseguimento della abilitazione alla libera docenza. Le dornande, redatte su carta da bollo da lire sei e accompagnate dai relativi documenti, debbono essere presentale entro il 30 giugno 1936-XIV al f\'1inistero (Direzione ge11erale dell'istruzione superiore, Ufficio libere docenze). Gli aspiranti saran110 chiamati a sostenere le prove in Roma, nei periodi dal 1° ottobre al 31 dicembre 1936. Per i candidati in servizio presso i reparti mobilitati per le esigenze dell '.i\. O., i termini per la presentazione delle domande e delle pubblicazioni sor10 prorogate di 45 giorni. Le libere docenze nel 1936 pos·sono essere conferite per le seguenti materie nelle Facoltà di medicina e cbir11rgia: patologia speciale medica e metodologia clinica, n. 5; patologia ~peciale chirurgica e propedeutica clinica., n. 5; clinica ostetrica e gi11ecologia, n. 5; anatom~a umana normale, n. 3; fisiologia umana, n. 2; farmax;ologia, n. 2; anatomia ed istologia patologica, n. 2; igiene, n. 3; parassitologia, n. 2; fisiologia, n : 3; clinica delle malattie tropicali e sub-tropicali , n. 3; medicina del lavoro, i1. 2 ; idrologia medica, n. 2; psicologia speciale, n. 2; clinica ortopedica, n. 2; urologia, n. l; storia della medicina, n. 2.

Cronaca del movimento ,professionale. Per l'assistenza sanitaria agli impiegati dustria.

~ell'in·

I segretari dei Sindacati provinciali delle diverse <:a.tegorie impiegatizie si sono riuniti, sotto la presidenza del capo dell'Ufficio impiegati del] 'Unione fr.rscisla dei lavoratori dell'industria, il quale ha posto in rilievo la portata dell'accordo stipulato tra le due Co11federazioni dei l avoratori dell 'industria e degli industriali relativo al1 'estensione del! 'assistenza sanit aria agli impiegati dell rindustria. I~ oo-li ha poi comunicato che il direttorio del Comi. lato di collegamento delle Mutue, su proposta del}'on. Capoferri, ha conferito all 'Ufficio sanitario del Comitato stesso il mandato di studiare l 'organizzazione dei servizi sanitari in modo che all 'u·scita del regolamento tutto possa essere pronto per l 'in1mediata attuazion e.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR. Prefetture. Sono banditi concorsi per medici condotti nelle seg11 en t L pro.vin ce :. J.i,,,,E nRARA, per Cento; scad. 20 giugno. LuccA , per Lucca (Mutigliano), Vergemoli; scad . 31 maggio;

per Loro ~iceno (2l\ condotta). ~Ion­ tecavallo, l'etriolo; scad . 31 maggio. MACERATA,

REGGIO

El\IIILIA ,

per Luzzara (condotta

rurale) ~

scad. 16 giugno. (Per notizie sugli stipendi, indennità ed altre· informazioni sui documen li ecc. ecc., chiedere il. bando di concorso alle rispettive RR. Prefetture,. Ufficio del Medico Provinciale). BENEVENTO.

,i.mminist r az. l)rovinc. del .... annio.

:- Scad. 26 maggio, ore 12; aiuto sanitario del Brefotrofio l'rovi11c. di Benevento; L. 2000 annu'e· e 4 quudrie1111i di L. 500; ·serv. att. L. 500: il tutto al loràc dP,lla riduzione del 12 % e de11e rite11ute· di legge. Tassa L. 50. Età limite 35 an11i. Chiecle:·e avvi.:>0

Scad. 30 giugr10, ore 17; primario di chirurgia generale nel1'0spedale Civìle; L. 7500 e 4 quaclrienn~.,,. dee. , c.-v., compartecipaz.; tra Ltenu le di legge. Età li-mite 45 anni. Tas·sa L. 50,10. Chiedere il bando. Rivolgersi alla ,Segreteria del Consig·lio d 'Amministrazione. MANTOVA.

Istituti OspedQJlieri. -

NOTIZIE

DIVERSE

XXI Aprile. Il Fascismo , portando la Fes la del Lai\-oro alla· data del Natale cli Roma, 11a stabilito che il la-· voro è la legge di Roma. La celebrazione d el 21 aprile ha, pertanto, acco1nu11ato l 'inaugt1razione d 'istituti, di enti e di" at1ività che attestano lo sviluppo se11za soste dell'Italia Fascista, e l 'assegnazione di premi ai lnvoratori nel can1po intellettuale e manuale. Tra le inaugurazioni ·s ono state notevoli a Ro1na! qt1elle dei nuovi Istituti di radiologia e di mala-· rioJogia, onorate dall 'i11tervento del Duce. Il Duce ha visitato la 11uova sede dell 'Istituto· di Radiologia guidato dal direttore prof. Busi, soffermandosi pa.r ticolarmente ad osservare la fornitissima biblioteca clell 'Istituto, il Museo radiologico, le corsie, il grandioso jmpianto per la produzione dei raggi X, impianto che è uno dei tre pii1 potenti che oggi esi stano al n1onrlo, l'aula delle lezioni . Il Duce è poi · passato a vi.,~ itare minutan1ente il grandioso Istituto di Malariologia intitolato ad Ettcre M~rchiafava; egli venne gt1idato dal direttore, prof. Giuseppe Basti anelli ; si è ·s offer111ato nella corsia, nell 'au1a delle conferenze, nei numerosi laboratori . Ovunque il Duce è stato accolto e salutato cla vibrar.tti dimostrazioni e acclamazioni. 1

In Campidoglio, nella Sala negli Orazi e Cu1riazi, all 'augusta presenza del Re, la Reale Accademia • d'Italia ba tenuto l 'adunanza generale per il solenne conferimento dei « Premi ìvfu ssolini >) e dei · premi di incoraggiamento. Il premio 1\-lus·solini per le scienze è staio assegnato a Giulio Chiarugi che, per oltre quarant'anni, professò anatomia nello Studio fiorentino· eò è il capo di una importante scuola cli questa • di sciplina.


lANNO XLIII,

NlTM.

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SEZIONE PRATICA

Echi della nostra impresa africana. Con1 'è noto, il Com~tato dei Tredici, a richiesta d<.·l rappresentante dell 'lnghil terra, aveva chiesto al Con1itato internazionale della Croce Rossa alcuni documenti del suo materiale di inchiesta su Ile violazioni delle leggi di guerra; ma gli è stato opposto un rifiuto. Il presiclente del Comitato dei 'Tredici, De Mandariage, ha espres·so al Presidente del Comitato della Croce Rossa, Max Huber, il suo rammarico e la sua so·r presa per tale rifiuto. Huber ha replicato - in data 24 aprile - cort una nobile lettera, i11 cui rileva che _lo scopo del Comitato da lui presieduto è esclusivan1enle umanitario ed è apolitico; per raggiungere tale scopo, esso deve attenersi scrupolosan1ente ad una linea di condotta che gli consenta di conservare rapporti di fiducia con le parti in conflitto, anche in casi in cui le convenzioni di Ginevra no11 fossero giurjdica1nente applicabili eò a11cl1e in occasio11e di conflitti iii cui è contestato il cl !J·itto dj procedere alla guerra. L'an1bulanza olandese che si era recata in Abissinia comunica di aver perduto tutto il suo materiaJe, compresi i bagagli personali. La notizia ha sollevato profonda delusione nei circoli olan<lf'si, dato che si erano a suo tempo compiuti forti sforzi finar1ziari per organizzare la spedizione, che è co·stata una ingente somma. I giornali ola11desi l1anno pubblicato lunghi ar. ti coli sul ritorno in patria del dott. van Schelven, appartenen le ali 'ambulanza: egli ha riferito le sue avventure e disavve11ti_1re in Etiopia. Infor111azioni da Dessiè recano: La ..,ede clell 'ospeàale americano che, secondo i comunicati e tiopici sarebbe · stata ripetutamente ùistrut1a è stata t~ovata intatta e vi ha posto la sua. r e iclenza il comando di una nostra Divisione indigena.

Il Clinico medico di Roma in Egitto. Il i1ostro direttore prof. Frugoni si è recato in Egitto, espressamente chiamato per visi tare S. M. il Re Fuacl. Il prof. Frugoni da piì1 òi u11 anno era sla lo ol1iama,to in Egitto per visitare il Re Fuad e da a lJora ne aveva sempre s~guìto lo stato di . salute. Date le aggravate condizioni del .So,rrano, ~l P!of. Frugoni è rimasto ad as·sisterlo durante 1 u_lt1m_a malattia, nel palazzo di Kubbech, ad alcuni ch1lon1etri dal Cairo. . Il prof. Frugoni, invitato dalla Real Cas~ Egiziana, ha anche presieduto un con~ulto dei n:iedici curanti il Re Fuad: dott. Grossi, dott. Sah1m . Pascià , dolt. Hess e prof. Crescenzi. Mentre queste pagine vengono poste ~n macchina per la stampa, si apprende che il cuore del Sovrano, amico ed estimatore della nuova Italia di )lussolini, ha cessato di battere. Congressi e convegni. Il go Congresso della Società d 'oto-neu;o-oftalmologia si terrà a Lione dal 29 al. 31 maggio, sotto la presidenza del prof. M. L~n1101s; avrà ca~a tt~re i1Llernazionale ·ma i lavori s1 svolgeranno in lingua francese.' Tema: .« I.. e ara~noidi~i .della base del cervello »; relatori: per 1 otobogia .. H. e R. Bourgeois e J . Lapouge ; per la nell:rologia: H. R~: ge1 e P. Cossa; per l'oftalntologza.: P.,. Ca~l?tt1, per la neuro-chirurgia: C. Vincent. L 1scr1z1one

855

al Congresso non con1porta alcuna quota. Per la cliscus:5io11e e le comunicazioni rivolgersi al segretario generale permanente dei Congressi della Società d 'O.-N.-0., Dr. Auguste Tournay, rue de Vaugirarcl 58, Paris 0·1e); per al lre informazioni rivolgersi aJla segr eteria del congresso, Hopital Edouard Herriot, pavillon P, piace d'Arsonval, I.yon (Rho11e); l 'organizzazione dei trasporti e degli alloggi è affidata all'Agenzia Exprinter. .

La I•'ederazione internazior1ale delle Società d 'euger1ica terrà la prossima riunione dal 16 al 21 luglio in Olanda : a ,S cheveninga a la Aja. Rivolgersi al sig. Georges Schreiber, vice-président de la Section eugénique de l'Institut international d'Anthropologie, avenu e du Recteur-PoincélJI'é 26, Paris XVIe. La Società di Neurologia di Parigi terrà la 15a. riunione, a carattere internazionale, il 26 e il 27 maggio, alla Salpétrière (boulevard de l 'Hopital 47, a11fiteatro della Scuola delle infermiere). Tema: cc La circolazione cerebrale »; sarà diviso in tre sezioni: fisiologia, patologia, radiodiagnosi. Rivolgersi al segretario generale Dr. Crouzon, avenue d 'Iéna 70-bis, Paris 16e. Il 9° Congresso dell'Associazione francese di p edi a tria è indetto a Bordeaux, dal 28 al 30 maggio , nei locP-li della Facoltà medica, sotto la presidenza del prof. C. Rocaz. 'femi: « L 'insulinoterapia n el ba.mbi110 »; cc Epidemiologia e patogenesi dell 'acroclir1i a i11fa11tile »; « Deform azioni distrofich e del torace ». So110 in programma visite ed escursioni. Per inforn1azioni sui lavori rivolgersi al Dr. Boisse.rie-Lacroix, cours Xa,·ier-Ar11oza11 27-bis, BordP-aux; per inforn1azioni r elative ai viaggi, agli alloggi ecc. rivolgersi aJla Compagnie des WagonsLits Cook, cours de l 1Intendence 28, Bordeaux. Il Co11grcsso dei medici di lingua francese del1'America del ~ord è convocato a Montréal dal 7 aJ 10 settenlbre, so tto la presidenza del dott. Jarry. Segretario generale: dott. Donatien Marion, bot1levard Sairlt-Joseph 326, Montréal, Canadà.

Corsi di perfezionamento. Al! 'Ospedale Mellini di Chiari (Brescia) si svola-er ù l 'XI Corso di Cultura Medica, sotto la direzion e del prof. A. Pellegrini; con·sterà di 6 conferl'nze, che si terranno dal 7 maggio all'll giugno, ad intervalli di una settimana I 'una dall'altra. Diamo i nomi dei confere11zieri e i temi: prof. Stropeni, della R. U11iversità di Torino: cc Male appendicolare »; prof. Zamorani, della R. Università ò i Pavia: cc Irlvaginazion e intes ti11ale »; prof. Co1nolli, della R. Universi là di Padova : « Kuovi orientamenti nella cura di certi trat1mi articolari »; prof. Solieri, primario chirurgo del! 'Ospedale di Forlì: « Difficoltà diagnostiche in casi di appendicite acula e peritonite da appendjcite »; prof.. Luse11a, primario medico negli Ospedali Civili .di Brescia : « La trasfusione del sangue nella pratica medica »; prof. Stradiotti, primario meclic~ . n~gli Ospedali Civili di Cre111ona: tema da stab1l1rs1. Omaggio di ginecoiogi rumeni a medici italiani. La Società di Ginecologia <1 i Buca.re t i11 una recente seduta ha elelto soci onorari i proff. R. Alessandri, P. Gaifami, N. Penrle, E. Alfieri , R. Sfameni e P . Rondoni.


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H

La cu111u11icazio11e è sla la dala alla Società Italiana di Ginecologia e di Osletricia, dal pre·sidente prof. Daniel con una nobile le1 tera in ct1i afferma che la Società Rume11a « tiene, nelle ciircostanze attuali, ad assic urare dei suoi sentimenti di ammirazione per i sori testè e1etti e della profonda si1npatiai per la grande e nobile nazione italiana che esplica Ja sua opera di tradizionale civilizzazione nel mondo ». I rnedici italiani accolgono con anirno grn lo questa 1t1an ifes Lazione di solidarietà la Lina.

La visita del prof. Catterina a S. E. Hitler. Il 23 aprile il prof. .i\ttilio Catterina fu ricevuto da S. E. il Fi.ihrer. Egli dapprima portò i] saJ.uto del prof. Alessa11dri, _p.re.sidente della Società ItaUana di Chirurgia e quello dei numero·si colleghi italiani prese11ti al Congresso (proff. Pototschnig, Catterina junior, Ettorre, Capaldi, Bertè) . Presentò a S. E. in omaggio la traduzione tedesca del suo libro « L'Operazione di Bassini », che porta la prefazione del prof. Eiselsbcrg e spiegò i motivi per i quali egli ·scrisse il volume, del quale oggi vi sono quattro edizioni in lingue straniere co1t le relative prefazioni dei chirurghi più emir1enti della relativa Nazione (fratelli Ma;yo, Forg11e, Caracha11, ,Eisel sl>erg). Il Filhrer ammirò le 11i.agnifiche tavole che spiegano le fasi della operazione di Bassini. Il prof. Catterina disse che nello scorso anno allo stesso Congresso della Società tedesca di Chirurgia della quale egli è socio ordinario, spiegò i11 una ·sua cor1ferenza coll'aiuto di pezzi ana tornici, proiezioni, epidiascopie e cjrH·n natografie, l'andamento dell'operazione che egli poi eseguì sul vivo nelJa Clinica Chirurgica di BerJi110 assistito dallo stesso direttore prof. Sauerbruch con ottimo risultato. Quest'ar1r10 i] prof. Catteri11a allo stesso congresso parlò delle ferite d'arma da fuoco delle articolazioni dimostrando l 'importan:za dei metodi i1aliani di resezioni articolari e rivendicando ai cl1irurghi italiani (Larghi, Albanese, Ba·ssini, DurFlnte, Putti ecc.) i loro metodi anche in questo ca111po. Prese l'occasione per mostrare al Fl:ihrer gli effetti dei proiettili du1n-dum sui nostri poveri ed eroici soldati combattenti in A. O., moslrando le fotografie delle terribili sevizie e mutilazi0ni eseguile barbaramente sui nostri soldati. Il 'B'i1l1rer rie ri1nase molto impressionato, tanto pii1 che anche i giornali tedeschi non avevano parlato di si111ili i11famie. Il prof. Catterina fece JlOi ùono al Fi.ihrer d ella s11a catenina.i di acciaio che egli ebbe in compen·so di quella sua d'oro data alla Patria unitamente alla medaglia facendo la tradt1zione delle parole di Mussolini scolpite sulla s tessa. Da ulUmo rilevò che le parole di Mussolini si riferiscono in modo speciale al popolo tedesco ed al Fiihrer che ci si mostrarono amici nel momento sanzion istico. Essendo presente al colloquio anche S. E. il ininistro Frank, ripetè le parole che lo stesso ministro aveva pronunciate a Genova, che cioè Italia e .Germania saranno sempre amiche; e il prof. Catterina aggiunse alle parole del Ministro Frank: anche perchè questi due gr:indi popoli per la g.r azia di Dio sono guid ati ai loro più alti destini dal Fuhrer e dal Duce. Il Flihrer donò al Catterina la stia fotografia co11 una derlica: «in ricoròo amicl1e vole ». •

fAi~No XLIII, !\ u l\I. 18J

IL POLICLINICO »

Medici artisti che espongono. Come abbiamo gjà ai111unzia lo, una oricrinale esposizione d'Arte è slata alleslita i11 occ~sio11e clella 17a Fiera Ca1npior1aria di Mila110. Un o-ruppo di una ventina di medici, pittori e ·sc11ltor~ espone dal 21 aprile in avanti, nei luminosi locali del1a « AssaJonnia », un complesso di un centinaio di· opere. La Mostra che non è dis ta11le dalla Fiera - . via ~ioberti costituisce una origi11ale n1an1festaz1one art1st1ca che no11 manca di i11teressare vivamente il pubblico. La. Mostra è posta sotto gli a,uspicì della Associazione Medici Italiani A.r ti·sti ed è pa lrocina ta clai giornali « L'Itaiia Meòica >> e « Niria ». 11ell'intento di mettere in rilievo taluni aspetti artistici espressi dai Jnedici milanesi. L'ingresso è libero.

? -.

Un po'

dovunqu~.

La Sezione Pugliese della Federazione :\az. Fasci·sta contro ~a Tubercol()sj si è adunata il 27 febLraio, L. f'erran11i11i ' . . sotto la presidenza del ~ prof. . ass1st1to dal segretario prof. L. Qt1arar1ta. Il prof. G . Prosperi ha riferi lo su (< La funzione clell 'assic11razio11e 11ella lotta contro la tubercolosi »; ali 'ampia di scu ssione ha11110 parteripato: G. San~iorgi, R. De Tullio, L. Quaran1a, L. Ferran ninì, 11 relatore. La Socie là Piemontese di Chirurgia si è adunaita il 25 gennai(), sotto la presidenza del prof. L. Bobbio. Sono state fatte comunicazioni da : R . Chiarolanza, G. Segrè, B. Angìesio.

·Léli Società wledica del Friuli si è adu11ata il 2~-J. marzo, sotto la presidenza del prof. A. Varisco, assistito dal segretario dott. G. Minciotti. Sono state fatte comunicazioni da: G. Pieri , , -. Gualdi, G. Chizzola, G. Lise. La .Società medico-chirurgica bresciana si è adunata il 17 marzo, sotto la presidenza del prof. Raverdino, assistito dal ·segretario rlot t. R. Sassi. Sono state fatte comunicazioni da: E. Fiori, A. Pignatti. In seno all'Associazione internazionale dei n1edici radioestesisti si è costituito un Comitato inLer11azionale per lo studio delle radiazioni nocive (telluriche, cosmiche ecc.). Segretario: Dr. Andrée-Besson, rue Etex 9, Paris 18e. La Scuola Medica dell'Università di Kansa·s si ar.ricchirà di un istituto clinico, di un repar1a pediatrico e di un laboratorio per ricerche scientifiche; l'importo co·m plessivo di tali opere raggiungerà circa 300 mila dollari (circa 4 nlilioni di lire it.), di cui 60.000 dol. donati da un ano11in10 e25.000 donati da un altro anonimo.

t statai decisa la creazione di un Ospedale giappo11ese a. San Paolo del Brasile; vi sarà destinata la somma di 800.000 lei (circa 2 milio11i e mezzodi lire it.). L'Imperatore del Giappo11e Yi ha contribuito con 50.000 lei; il ministero giapponese degli esteri con 150.000 lei; una ·sottoscrizione pubblica ha reso 400.000 lei nel Giap})One e 200.000 tra i gia.p ponesi stabiliti nel Brasile. Sta per essere ultimato a Mosca un Ospeclale irlfantile modello. Sorge sulla piazza ,Serponkhovskaia. Contiene 60 « celle terapeutiche indivjciua]i », di cui ciascuna .è destinata ad un so}() maJato .


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SEZIONE PRATICA

.l \lla Socie là 101nbarda di meclicina, presieduta d al prof. A. Ferrata, il prof. F. Galdi di Pisa 11a parlato su alcuni a spel li della terapia del sistema n euro-Yegelativo. A Bu<'ares l, sotto la p,re·~idenza del ministro· d ella p11bblj ca ìs trl1zione, Angelesco, si è festeggiata la 1101nina del prof. Cos tantino Bacaloglu alla direzione ùella 1a Clinica medica (Ospedale Coltzea). Si è incendiato I 'Ospedale più settentrionale d el n1011do, che sorgeva a Aklanka (Canadà) ed era te11uto da uria ~fissione. I inalati poterono essere n1essi al sicuro e trasportati a distanza per mezzo di aeroplani . Il Cen lro rad io-medico di Roma ha dato di recer1te Yarie con·sultazion i a pi·r oscafi in navigazione, tra cui i seguenti: Carnia, Val~ntino Coda, Feltre , Perla, Sa inl Slephen (finlandese), Sabbia, Moncalitri, Campania; consulenti sono stati i proff. Frugoni, Anto11ucci, Vitale, Ritossa, Pozzilli, P tl rla' eccl1io, ~lanna. La Con1missio11e giudj calrice di un concorso riguardante la conoscenza, l 'app1icazione e la valorizzéJzione delle piante offjcinali , ha chiuso i la,·ori designando co111e vi11c ilori il prof. F. Cortesi , il clott. A. Pcloni e il dott. G. Piccioli. fl 'frjbunale di Jo11zac (Francia 1 ha condannalo a cento franchi di a1nrnenda una empirica, la quale 11on traeva lucro dal $ UO eser cizio abusivo e non prescriveYa ch e erbe cl 't1so comune, con riti su ggestivi. La 111oti' azione della sentenza . è che « il pl1bblico d eY ·essere dife.. o co11tro la su a propria creduli là ». U11 furto è ta lo perpetrato i1ell 'I sti1:uto del Cancro di Milano: i la<lri, forzata una porta ed attra' 'ersata la ra111era mortuaria , son o pervenuti negli uffici; la ca s aforle è stata attarcata senza successo ed es·si hanno dovuto contentar si di un inigliaio di lire in denari ed in francobolli, trovati nei cas~ et ti degli scrittoi. Il dott. 1'1. ChaYig11y ~ostiene, n el « Siècle Médi cal » d el 15 aprile, che le g raYi ferite prodotte da frantumazione di ossa - - quali sono quelle spes·so osservate in Abi ssinia - non sono n ecessarian1ente dovute a proiet I ili du1n-dum, ma possono esserlo an ch e da proiettili comuni. (Notiamo, ])er al lro, che il largo u so cri1rtinale delle palle c1P1n-du111 da parte d egli etiopi è stato copiosan1ente documentato). La Jne<iic ina Ya assu111e11clo 11101 to sviluppo in PaJesti11a 1 grazie all 'affiuenza di n1edici ebrei di valore espulsi dal1a Ger111ania. C11 cor so di perfeziona.1 nento orga11izza lo a 'fel-Aviv è 'Stato frequentato da 80 1nedici ; Yi hanno insegnato, tra altri, i rlue fralelli Zondek (il gi11ec0Jogo e l 'endocr i110logo) e Rosenbau111 (il pecliatra). Un altro corso si tiene ::i Gerusale111111e; è frequentato da 28 medici. :È in preparazione un cor so internazionale per i n1edici dei p aesi orien La.li, durante la Fiera di LeYa nle, a · Tel-i\ viz; lingue ufficiali saranno il francese, 1·inglese e il t edesco. Ll1ngo la trada fra Bucar est e Kischineff, ~acosla fra ce pugli , si è rinve11uta un 'automob1le ahbandonata , contenente tre cadaveri in avanzata cl econ1posizione. Si è accertato ch e essi ~roveni­ vano dal cin1itcro di J assy. ove d a parecch10 t emp o una ba11rta di malfattori rt1b nva i cadaveri per venderli agli is tit u ti an atomici .

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\' itli1na di un ii1fortunio d'aviazione è 111orla in Francia la dott.a Marcelle Henry-Alcay. Un gruppo di medici rnadril eni, per nulla tur~ato dalla difficil~ posizione politica, ha ripreso 11 pro·g ramma - già tentalo una qui11dicina d 'anni or sono - di attenersi ad un vitto idoneo ... a far venire l 'artritismo, vietato ai clienti artritici. Si te11go110 due pranzi sociali alla settitnana in cui è d 'obblig·o l 'uso dello spuma11te... '

In età di 69 anni è dece<luto il prof. CESARE B10Nn1, direttore dell 'Istituto di medicina legale e di medicina del lavoro d ella R. Università di Siena, Cl1ltore appassionato e valoroso della medicina legale delle assicurazioni, autore di studi apprezzati e del volum~ cc Accerlame11to dell'invalidità ». Fondò e diresse cc Il Ramazzini » , un periodico che visse dal lHOO al 1917. Era st ato allievo di Filippi e di Borri. Fu un maestro di rara efficacia.

M. P. In età dì 76 anni si .è spento il prof. L .-H. VAQlJEz, noto cardiologo, cui spetta il merito di aver . dissociato le a-sistolie e descritto l 'insuffic ien za del ventricolo sinistro ; fu tra i primi a dimostrare Ja precisione che nella clinica delle cardiopatie può deriva.re dalla. radiografia ed a far valere tutta l 'im:porta11za dell'elettrocardiografia. L 'eritremia fu da lui d efi11ita e r eca il suo nome. Era professore onorario alla Facoltà m edica dr Parigi e 1nedico onorario dell'Ospedal e della « Pitié ». Gli si faceva l ' appunto di un carattere duro e taglienle anche verso i colleghi; ma egli aveva buone qualità di fondo e ·si prodigava per gli allievi. J. P.

f} inorto in età di 72 an11i , a Mangalore (Indiameridionale), il dott. K. M. NADKARNI , autore di pregevoli opere di materia medica e t er apia , tra cu-i la « Materia Medica l11di ana » ha aYuto n1olta risonanza. :È sovratullo noto co1ne giornalista medico: fondò e diresse va.r1 periodici, e cioè: il « Doc1ors' Magazine » (il primo giornale m edi co· avutosi a Bombay), l '« Indian Medico-Chirurg ica! Revie'v » e l '« In dian Health ». Organizzò un ' Associazione di scie11zjati e arti .. ti , ch e raccolse moltjssime ad esioni. Costituì un a cc Biblioteca medica ciTcolanle » ed un ' cc Agenzia p er il rifornimento· rli periodici stranieri », contribuendo così, in m odo· attivo, alJa cultura n ell 'India.

A. K.

NADK.\R.Nl.

Le malattie infettive in Italia. Nume.,,o dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie d a l 23 n1arzo al 29 marzo 1936 : n-Iorbillo 311 ~2227) ; Scarl a ttina 122 (290); P ert osse 124 (527) : Varicel la 153 (390); Vai uolo e Yaiuoloide (-); Fehhre tifoidea 125 (197); Infezioni para tifiche 29 (32); Febbre ondulante '62 (9ù) ; Dissenteria 5 (7); Difterite e crou p 254 (464); Meningite cerebro-spinale epiden1ica 30 (31); Polion1ielite anteriore acuta 11 . (12) ; En cefalite le tar gica 2 (2 1; .\ncbilos1omiasi 6 (11); Ilabhia: mor~ i cature <li animali rabbici o sospetti 42 (70), dichiarata - (-); Pus tola m:'llign a 13 (lo); Febbre pl1erperale ~!1 (~2).


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« IL POLICLINJ CO »

CUORE E CIRCOLAZIONE

[A.~NO

XLIII, NUl\I. 18]

Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI

Capo Redattori: Prof. C. PEZZI, Milano - Prof. G. MELDOLESI, Roma Il Numero 4 (Aprile 1936) contiene: oomportame nell'insufficien::a cronica del cuore. ;Lav~l"i originali : I. _ u. DILIBERTO: Sulla prevalenza venS. FEINBRRG : II trattamento delle affezioni coronarie tr1colare. - II. - G. ANTONELLI : Sul significato del ruediant.e iniezioni ipertoniche. cooì d etto rumore presistolico nella stenosi mit ralica Notizie bibliografiche : Te. LEw1s: Le ·m alattie del cuoparticolamiiente nei casi con a ritmia completa. _' re. - H. REBOUL : L'artériographie des membres et de . III. - G. DALLA 'fORRE e R . Dusso: Le modificazioni !'aorte aJbdominale. - L. G. SABATHIÈ: Terna.a de carelettrocardiografiche nell'ittero da stasi. (Ricerche clidi<J•lJgia. - R. H. DE BALSAC: Anat omie radiologiq·ue niche e sperimentali). des cavités oardiaques. - P . HEBERT: Etude anatoanor?odiologique de l'appa.reil cir culatoire par opacificatJ periodici special izzati. t1on post-mortem. Tra le riviste ed i congressi : H. RASOLT: Il « blocco Abbonamento annuo : Italia L. 40; Eetero L. 6 di arborizzazione» in una .g iovane donna clinicamente Per gli ael'\OCiA ti al a Policlini-00,,: Italia L. 3 6: sana. - A. LANDAU, M. MARKSON, T. GOLIBORSKA, J. LEPer l'estero L. 5 5. "\VJCKI: Sulla quantità del sangue circolante e sul su o Un numero s(Warato L. 6.

o.

LA C~INICA ==== o~===,T=E=T= R=1c==A======1=L=V=AL8ALVA RIVISTA MENS~E DI OTO-RINO-L.ARINGOJATRIA · fondata da CUCLIELMO BILANCIONI diretta d al Prof. ARNALDO MALAN, titolare d ella Clinica Otorinolaringoiatrica nella R. Univers ità di 'I'orino

Rivista mensile diretta da PAOLO GAIFAltll

·Clinico ostetrico-ginecologo d ella R. Università di Roma Il Numero 4 (Aprile 1936) contiene: Lavori originali : G. C-OSTA: Di una nuova modificazione della reazione bio logica per la d iagnosi d ella gravidanza. •Fatti e documenti": B. SORRENTINO: Bellissimo esemplare Il Numero 4 (Aprile 1936) con tiene: d i inserzion e velaa:nentosa del cordone ombelicale in Osservazioni di clinica : A. PAJRONI e GIJARTO : Consi·deplacen ta previa laterale. La rubri ca degli errori : c. CARRETTI : Tunatoma spontar.azìoni sulle necrosi adrenaliniche. (Contributo clineo delle pareti addomina li in .gravidanza. nico). 1La rubl"ica medico-legale : O. TIMPANARO: Aborto colRicerche di labaratorio : P. Ga1n1: Il fenomeno Sana:poso in seguito a trauma od a borto inteNl.o? relli-Shwartzman nella ll!ucosa nasale. Riviste generali : O. VIANA: Opoterapia .gi·n ecologica. Esperimenti e saggi : E. DI LATJRO : L'iim1nunità per le 1Dalle riviste : Ostetricia : Dia.gnos i ·b iologiche (ormovie reSJ)iratorie. n a li) da ll'urina,. -- Sulla fisiologia e sulla m eccanica Note di tecnica clinica : F. STOPPANI: L'importanza deldel parto dura nte il periodo dilatante. - Nuovo tratl'indagine t·adiologica nelle lesioni traumati che della t a m ent o teratpeutico del pruerperio •f ebbrile. _ Cine~ cologia : Oon t rib11to a lla questione del .oorionepiteliolaringe. m a e d ella s ua indagine ormonale. - Sulla questione Accademie e assemblee. d ella tubercolosi genitale femminile. Pediatria : Recensioni : · Orecchio : Sull'esistenza di una stazione Malattia di Buhl. - Ittero grave famigliare nei n eodella via uditiva nel pulvinar. Il ganglio interge.ninati. - Note di terapia : Far m acologia nella. segala colato. - Infezion i tubotÌllllpaniche mucopurulente. cornuta. - L'azione emostatica d el latte di donna. Naso e seni paranasali : Il riflesso naso-oculare chiaSull'uso del car.bone animale nel campo ostetrico per rito da un caso di soppressione parziale dei rifle~s i. via endovenosa e coll'introduzione diretta di esso nella - Plasmocitomi e rabdo.miomi dei seni paranasali : cavità uterina. - Note di uiol·Dgia : Studio istologico considerazioni patologiche e chirurgiche con presene sperimentali di alcune ipel'lJ)lasie mammarie pre· tazioni di casi. - Rinofaringe : Tumore cranio -farin· ruestruali dolorose. - L'eliimina.zione di is tidina in geo (cordoma ) con parali i multiple dei nervi cranici. gravida.nza in rapporto ad una varia alimen tazione. _ Meningi e ipofisi : Un tumore dell' ipofisi: lesione - - Sull'influenza del liqu id o an1niotico sull'attività d ei n ervi III e V, assenza di s intomi c1hias~atici. contr.a ttiJ e dell'utero. - Azione degli ormoni gr<11viIl drenaggio:> iforzato rper il trattamento della menindici sul ciclo mestrua le e sull'ovaio umano. gite secondaria a d infezion e dell'ore<?chio e dei seni. <Resoconti · Società La.zia.le di Ostetricia e Ginecologia. _ varia: Il n. ricorrente nell'ablazione totale della .I libri. ghiandola t iroide noNllale. Varietà : M. PAZZI: Sul determinismo del sesso. Necrologio : A. MALAN: Achille Peroni. :Notizie. Abbonamento annuo: ItaUa L. 40; Estero L. 3 6 ; Abbonamento annuo: I t alia L. 50; Estero L. 70. Per gli associati al « Policlinico ,, : Italia L. 6 O• Per gli associati al « Policlinico 1> : Italia L. 4 5 ; Eetero L. 5 O. Est ero L. 6 5. Un numero separato L. 6. Un numero eeparato L. 6. P er ottene't'e quatTlto aop.ra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice · alfabetico per materie. .Ar lriti cr oniche tratlan1ento . . . . . Pag . 844 Aspirina: la . scoperta deil ' . . . . . )} 840 Atti am111inislrativi: effi cacia esecu tiva )) 851 Bacillo tubercolare n ello tomaco: valor e diag11ostico . . . . . . . . . . . . }) 849 Bibliog rafia . . . . . . . . . . . . . . )) 843 )} 846 Bicipite brachiale: rollura e di sin er z. ~ Calcoli biliari : espulsi,o ne . . . . . . . )) 845 ·Calcolosi intraghiandolare d ella sott o111a scel la r e . . . . . . . . . . . . . . · )) 828 . Cervello umano: attività elettrica . . . )) 850 •(;Joroma : ,-;li11ica, err1at0Jogia ed a1ta lonJopa tolog·ia . . . . . . . . . . . . . . )) 844 Cranio: plastica con osso iliaco . . . . )) 849 . Cronaca del mov imento p rofessionale . )) 852 Diabete . : cura co1t insulinalo di prota-

Emiplegia dei cardiaci . . . . Emorroidi : ct1ra sclero tizzan le Epato-nefromegalia g licogenica . . . Frattura d el gomito . . . . . . . · · Fratture e distacchi epifisari mal con solidati: trattam. . . . . . · · · · · · · Fratture per co1npressione dell a colo11na vc;rlel>ralc : tralta1n . . . . . . . . . . . Libere docenze : sessione . . . . . . . . Lussazion e abitu:tle del gomito : trattam. tvfeningite benig·na dei gu ar <liani di nlaiali . . . . . . · · · · · · · · · ~1{ielosi eritremica . . · · · · · · · · · · Morbo di ~Iénière: terapia d ieleti ca . Onanisn10: cura . . . · · . . . . . . Psicologia : con g resso . . . . . . . . . Tuber colosi polm. : is tamina n ella di a-

'Di sarticolazione 1nter-ileo-addo111inale . . Emicrania: t erapia dietetica . . . . . .

gnosi . . . . · · · · · · · · · · · · · · Tumori sperimentali delle ossa . . .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ri.stampa di lmlori pubblicati nel Poliolinico se non '" seguito ad

. aut.muazione scritta dalla redr.41-0ne.

C.

~· nucoNI,

~

vietata la

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di sunti di essi senza citarne la fonte .

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


A.NNO XLIII

Roma, 11 .Maggio 1936 - XIV

Nnm. 19

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIO~E REDATTORE

CAPO:

PROF.

I>~ATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENN.L\.I O - 31 DICEMBRE I talla Estero Cumulativi : <1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (set t imanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZiùN I (pratica e medica) . (1 -a) ALLA SOLA ~EZIONE MEDICA (.mensile) . L . 50 L. 60 (3) A LLR DUE SEZION I (1pratica e chirurgica) <1-b} ALLA SOLA SEZ10NE CHIRURGICA (mensil e) L . 50 L. 60 (4) AI.LE TRE SEZIOtU (pratica, medica e chirur.). Sinsroli :

Un numero separato della SEZIONE

;x

M EDICA

o della

nn mito?

Lavori origi na li : I. 01accio: Contributo alla sierodiagnosi della. L eishmaniosi cutanea. ()f)servazion i c lin iche : G. Fabri: Tubercol osi milia r e ncuta faringo-laringea (forma d'Isa.mbert). Sunti e rassegne : MALATTIE INFETTIVE: L. Rimbaud: Il nE>urotropis mo delle malattie infettive. - Ranon . Bocage, Mercier t>t Richou: L ' anatossina stafilococc ica. - C. Blrunet e U. Ronconi: Contributo allo studio •della terapia tetani1ca col nuovo metodo siero-urotropi na. - MISCELLANEA: E. Hassler: La diagnosi d elle 1convulsion i d ell'infa nzia. - A. O. Guillaume: Il comvi to em opoie tico dello stomaco. Dìvagazi·o ni: G. La Uava: La spiritualità. medica della Grecia a nticn.

bib liografiche. -

Cenni bibliog raf ici.

PROBLEMI NUOVI L'appendicite cronica è un mito 1 BENEDETTO

L. 6; della

PBATICA

L 100 L. 150 L 100 L . 150

L. 125 L. 180

L. 3,50

SOMMARIO.

Problemi nuovi : B. Schiaesi : L'appendicite cronica è

~otizie

CHIRURGICA

Italia Estero

ScH1Ass1, di Bologna .

Ila scritto g·iustam.ente il prof. Gam•na cl1e in argon1cnlo di appe11dicite « cronica » esiste un Yizio cong·enito per il quale i sono confu e i o u11a deno111i11azion.e comoda molte cose di' erse avenli esigen ze Lerapeuticbe disparat·e. { iò ch o 11a co n tri})11ito ad orientare ' rerso un g·tudizio Clini co e ver o una condotta terapeutica ta::;saliva111P11te i11terventista, a portatrice. lJ 11 Cl1irurgo ~Iila.u ese in occa ione di una r\ tlu11anzn clel la oc ietà Lo111barda di Cbirt1r.g ia in seùt1la co1nuue co11 la , ocietà di l\tlc{li cina Tnter11a ha definit o il problen1a del1'a ppendi ci I ~ cronica con1e n1olto cc scotta11tc n .anch e percl1è .. i tratta di un a « baraonda » di i11anifestazioni Yarie e proteiforn1i. Direi cl1c i)ercl1è questo problen1a 11on ric:>sca srotlant e n è appaia secondo n1ani rest azio11 i tali

Accademie, Societ à Mediche, Congr essi : Accade1uia Medico-Fisica F iorentina. Veneziana.

Società Medico-Chirurgica •

Appunt i per il medico pratico : CAS ISTICA

E TER.APIA: Rene

pol icistico ptosico scambiato per tumo1·e degli annessi. - La nefrite acuta. -- Oliguria da ritenzione clorurata. - Il trattaimento dell'uremia. - Nella renella dei bambini. - SEMEIOTICA: La diagnosi fra morbo d i Pott ed epifisite vertebrale. - TECN ICA DI LABORATORIO : ~ull'amilasi come nuovo mezzo di differenzi azione tra essudati e trasudati. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Ne lla vita professiona le : Amn1ini strazione sanitaria. Medi·cina sociale. - Concorsi. - Nomine. pron1ozio11 i ed onorificen ze.

Not izie diverse. Ra ssegna della sta mpa medica. Indice alfabetico per mater ie.

cla costituire una bairaonàa, s i po a 111uovere dalla con st atazio11e clel fa tto ch e u11 gra11 11l1111ero di op·er:lti di ablazione dell 'a1)pe11dicc. 1)er ch è creduti affclti da appendici Le cronica . ogliono tornare al CLirurgo vd all 'T11terni·s tn (:J0-60 % e pi1'1) lamentando le .. offere11ze di c ui paliva110, prin1a dell '011erazio11e. Si de,·e trarre da cotale con tatazio11e u11n r11 ferenza inolto semplice, ch e cioè la sindro1ne che si suole de.:ignar e con1e « apfJendicit c cronica n e cl1e si crede di correggere co11 l 'ablazio11e dell 'appendice deve dipe11dere da un putimento cl1e va oltre l 'appendice, e toJt n que ta la fenomenologia perma11e Ìll\ ariata. i jntende ch e quando si forni ula u11 giudizio di appendicite cronica n ei 111alali ùi cu i ~i tratta, si cscludo110 quelli ch e nnc.larono sogttetti in precedenza a qualch e fatt o di fl ogo!--i pi1'1 o r11eno acuta del segn1e11 to ti flo-a11pen tlicolare, cui ... ono seguiti patin1c11 li locali Lzat i a carattere cronico, ri ,lct1tizza11ti~i ad i1tl erY~1ll i 'ariamente dista11zia ti .


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XLIII,

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Alludevo in pri·mo luogo alla ua ab11orn1e niobilità la quale può dipender e da di sposizioni con genite p er ab·n orn1e malformazio11e d el s uo meso; ne derivano talune modalità di sono b e1tsì indurre n el parere che s.i tratti di dislocazione e di amplificazione che posso110 i11dividt1i compromessi nell 'ap·p endi'ce, ina si tratta cli una entiLà n1orbosa ch e coinvolge col teinpo variare n el grado e nei perturba· tutto il segn1ent.o cieco-ap1p endicolare. Dessa è menti funzionali che conseguono. do\ uta , a mio avviso, nella i111men sa inaggioSi suole av ere u1t,a fase preliminare di coranza dei casi , ad una cor1dizione morfolog ica stipazione, poi sopra,'v er1gono d ei dolori cl1e per la qual,e si può dire quello ch e indicava il e.essano al seguito di u11a scarica fecale; durtostro :\. Ruffi11i in fisiologia con la fra se « la rante i dolori si può ,a vere nausea e von1ito; j orn1 a. coman.da alLa furizione » . Nel nostro ]a temperatura ollre11assa di poco l a n orn1a; caso questa frase traslata in p,atologia può es- nel quadra11te inferiore d estro si palpa una: ser e espr e a così : cc la forma comanda alla ir1tumescenza pastosa e qui è provocabi.le con rrtalattia n . ]a pressione un dolore cl1e può sembrare di Nell 'intrattenere l lAssociazio11e Medi ca Trie- essere aut0rizz.a ti a riferirlo a l punto di Mac!'1ina, 1029, con u11.a conferenza pub·b licata an- Burney e ad attribuire un patime11to prevalench1e in Gazzetta Jrit. di Medicina , n. 20, 1930, tementie all'appendice, I.a quale r ealn1ente so CNapoli , 111ettevo in rilieivo quanta p·a rte po- fre ma in conco.m itanza col r esto dell 'organ o. tessero a'rer e l e a lterazioni morfologich e del Un'altra varietà iIJiUÒ esserel rappre 1CntaLa cieco n el determinismo di fatti patologici della d.alla seconda tappa di talune 1iflo-coliti in cui fossa iliaca e con1pTendevo anch e allora i p1a- 'S'istituisce una tiflo .. atoni.a con sta i. Ne d etimenti dell ' appe11dice ch e do,·evar10 esser e ri- riva allora un.a ecliasia cieco-ascend·ente cl1e tenuti meta-cecali p erchè era precisan1ente il JJUÒ essere accompagnata a p eriodi da un i11ci,eco ch e li provocava. si1eme di fatti tossi-i11fetti vi e nervosi cui i1on Alludevo allora a tutte le varie circostan ze può rimanere estranea l 'appendice od offrire per le q11ali il cieco per condizioni estrin e- l<l parv·enza di un patimie nto localizzat o n1ench e ed intrinsech e era alterato n ella sua amtre si tratta di un p.atimento compartecizJe. 11i ezza, n ella sua posizione, nella sua motilità Altra varietà ancora può esser e data dalla }J·er il che dovevano derivarie rip1er cu ssioni n el: cieco-ectasia secondari.a a cause estrin ech e. cl1in1isn10 del suo contenuto , Evenie11za frequente si ha nell e ptosi viscerali , - n ella sua innervazion,e , specialn1ente quando si associa la n efro-pita i - r1elia sua circolazio11e san g uig na e lindi grado elevato. Si h a in questi rasi una p iù fati ca, o meno accentuata ai1 gol.azione d·cl confì11e tra - n el suo i11icrob.ismo , cieco e colon (non del! 'angolo ·e1Xltico d el coe con .. eg11entem ,e nte : lon, con1e taluno l1a ritenuto). Il cieco allora - n egli elementi .anaton1ic i cl1e co tituiscoper accumulo di contenuto intestinale vieJ1 e 110 gli strati delle su e pareti. tratto alla dilatazione e quindi a dare luogo a A co tali fenomeni riLen,evo ch e n on potesse tutti gli ,e ffetti della cieco-stasi , eff.etti' ch,e sì rin1aner e estranea l 'appendice quale elen1en to riper cuotono necessarian1cnte anch e sulJ 'apintimar11ente co·n nesso col cieco. E r eputavo 1)endice cui può sen1brare di rivolgere la magch e la soffer·en za r,11i poteva e ser e esposto qu·e- giore attenzione. sto « ver1ne )) del tu b o gastro-enterico pote se Avvi,enre in questa come in altre simi'Ji ciressere ad esso· p1r eval e11 temente attrib,u ita m e11- costanz,e (potrebbero esisLere anon1alie conge1re era tutto il segm ento cieco-apppendicolare nite ileo-ciecali) ohe r11ent1"e in condizioni norch e er::l comp,r om esso. Quindi n el prendere in 1nali - l'ora ciecale - si svolge fra le cinque esan1e la sindron1,e il cieco non potev.a esser e e l e otto ore al termine delle quali il contetenuto co1111e un « dirrienticato » (1). rLuto . dig iun.ale sorpassa il cieco, q11i accade· Ilo accennato alla niorjologia d el ci eco qual e i.11,·ece ch e p er il fatto d' esser divenuto il vico11dizione predis1Jon ente allo sviluppo di fatti scere com e un cc pozzo di ristagno » ,,.li alipatolog ici. ch e pos ~ano ìnsora,ere nella sua in- menti vanno soggetti a processi fern1 emtativi .e tir11ità . 11utre fattivi in ecceEso, la sovrabbondanza n11crobica rag·giunge g radi elevati , si esalta110 le(1) Un clinico In t ernista, il Ferrata, ~ell'adu produzioni di acidi orga11ic.i e . di ~o si~ c co11 r1anza Lo1nbarda cui h o accennato su ggeriva ch e bisoo-na con statar e se e isle qualche cosa di anorr jsentimenti più o me110 v1v.ac1, si noti , u]1nal :.. . valutando 1nolto bene le condizioni del l 'APPAR1\TO l'TERVOSO.

I soaae tti cl1e i pre ei11lano in istato di sofferooz;0di fossa iliaca ch e fin dai· periodi iniziali 11a il carattere di soffer e11za cronica pos-

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ci eco e del colon .

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[ANNO XLJII , N"Ll\I. 19]

SEZIO~E

111 tutti que. ti ca si g li a,·y enimenti caYitari f n11110 n ecP aria111e11le sentire i loro effetti bulla rnucosa c iec.a le, sulle g landule (iperplasie follico)ari) s uJla s0Ltor11ucosa, ma a tutto ciò J1on va esen1 e l 'appendi·ce la quale p erò "ier1c alterata solo p er con tig uità e p.a rteci pa solo in parte alla . indron1e Cli11ica. In seguito all a as1>ortazio11c di es a po. sono b en sì r i11' cr1i1si al ter azio11i d elle sue }Jareti ch e offrono llna certa g ius tifl cnzio,n e della sua ablazione, n1a e o teste :l}terazio11i non rap1)resentano cl1e un e pife110111e n n di t1n fatto di l1iù vasta portai a a rc n le ori gine ed e vol uzione pre,·alente111e11 Ie 11 el cieco ,e questa è la r agione per Ja tiu a lr d op o l 'appe11diceclomia un n un1ero co~ 1 1ic u o di 01)e 1'~ti si r ipreser1ta110 al cura11te soff L·r e 11 li C0 ll1€ IJril11a d eJ} 'o1)erazion e, percr1è J al Lu 01)er a tori o i1ro' vide olo ad una pa rte d e l /Hl t o con111ro1r1esso . È })elt ver o cl1e talvol la all'apertu ra dell 'add o 1ul· ·j lJUÙ rinvenire l 'appe11dice malformata, torl u o -a, ripi E!.gata s u "e s te a ed obb·l i;gata ad u11 1 1 1e~n dis110st o ir1 n1odo anomalo. l\1a non vi ~u n o . egni cli llP.a flogo ... i n è pregre . . sa n è i11. a ll o; .;;i Lratl a di lina n1 alforn1azion e c onge11ita ch e f>llÒ i11 un dato n1on1ento partecipare a ql1c lle 1n olcst\e ch e han11 0 loro orig ine nel c itco e i1 0 11 ros lilt1i sco11 0 u11 fallo pren1in e11 te , 1).(1 t o o <.' 1i i eo . D 'altra p ar te all 'ape·r tura d el l 'addo111e si 11os . . un o troYarc a Jcune produzioni velamen tose ])eriton eali cl1e possono esser ritenute com e cau se delle offer e11ze rileYate all 'esame c linico , i11a 11 on ono altro ch e effetti , non cioè le cau ~e d e i fe11on1e11i 111orbosi . I>er con seguire ri su lt a li curativi fecondi di lle11 e. quale a llor a i1u ò essere il m ezzo d 'orclin e c]1irl1r g ico ? l Ti1 p r ovvedi1T1E'11to 01)erati,1 0 ' 'a riYolto sec 011d o un c ri l 0nio cl1e c orTcg·ga in prin1a la 1t1o rfologia d el ciec0. condi zione morbosa inizia le e poi i 'alt er azion e appendicolare . Dove si tra1 ti di cieco mobi'le-ecta ico co11vi en e ri condurlo alla ua an111i ezza normale sec011do la tecnica <'hr d escri . . i anche con fig ure in quelle pubhlj cazio1li ch e h o m ento,·a to (1) 11orl ando una specialissima att en:zionc n el ri s pettar e ]a zona della « d efeca zion e intern a n, c1uel1a zona cioè in cui sbocca l'ansa digit1n a lr; come pure è da risp,ettare il tratto di --on1t1nicazfon e fra cieco e c olon a scend ent e. Non cr edo si·a da ricorrer e a fissazioni di qual i.asi pecie, alle cosidette cieco-pe sie , altro ch P. n el senso di .qpplicar e for se qua lch e 1'

(1) , -C'cli nn ch e l". -obili , ~\tli _<\ccade111ia Scienze ~lcùiclle <li F errar a , 1933.

861

PRATICA

i)unto in seta allo scopo di fare aderire il viscere c on la s ua faccia est erna al periton eo pa1 ietale della fossa i'liaca. In caso di tiflo-.ator1ia con stasi negli stati st1s eguenti ad eventuali tiflo-coliti , ove si o s1Jielti siano a n coTa }Jr esent.i delle traccie di irr itazione c ieco-colica denun ciati specialme11te da fatti catarr a li , j d ovranno istituire lung h e cure i'g ienico-diete tich e. Dopo di che è indicata la restaurazione r11orfologica d ell 'or gano iner cè le plicature. Ov·e si sia formata una dislocazion e con ectasia del cieco in coin ciàen za con una n e frop1osi , è da praticarsi la n·efro.p essia attraverso ad una i n ci'sior1e lon1bare. Nella stessa seduta ocl ii1 una si?duta su ccessiva attraverso .a d u na in cision e ad<lon1ina le, preferibilmente lung o la li11 ea di Spjg el , extra-re ttale, si procederà alla c ieco-pli ca tura. In tutte. e tre. le evenien ze dopo app licate le p licaturc, è da rivolgersi all 'altro elen-iento in soffere11za , alla app,endice, asportandola; inteso questo sem1Jr e non con1e prov, edim ento essen zia le ma di complelanien.to (1). Secondo l 'esperienza che ho fatto p er m olti anni e quella di par ecchi colleghi che si attennero a] c ontegno operativo ch e ho tracciato , gli effetti ch e n e r isultarono furo110· sen1pre eccellenti, analogamente a quanto riferl. anche il p r of. i\ntonio Bian ch eri al Cong resso di ·Par, ma intrattenendo l 'Assemblea su l probl ema della stiticl1ezza abitua le. 1

1

Credo ch e le ragioni del . u cces o r i iedano precisamente nel fal to cl1e il provvedimento 01)erativo o1ti,ene la correzj o n e d ell 'evento essenziale c ostituito dalla condizione in cui si t rava il Cieco allorquando dà luog o a lla r'rOduziorl e della sindrom e. 11 qua le provvedim ento riesce tanto pitì fruttuo o in quanto v ien e appli'cat o su di un viscer e. i co tituenti a nalon1ici del quale· una volt a n1in orati p er dilatazione delle loro energ ie contratti ve p o ~ ono essere rin1ess i in grado d i con1p iere i l lavoro cli trasla zione del c o11tenuto viscerale con una certa facilità p er l)iù rag·ioni : (1) E. Den1arest ed O. ~Iercier d opo a Yrre affern1ato che è n ecessari o proced er e all(I r e' i:-. ion e rli tutta la questi one d ell 'appendicite cr onica (Presse Méd. , n. 94, 1924J affern1ano cl1e è t 1n er r or e comune in base a1la pre·sen za di un dolore sp ontaneo o proYoca lo d alla pre~si one ul }Jor clo i1tlerno òel cieco concludere con ] a d iagno"i d i appendi cite. E p oich è ]a st a i fecale è la cau ~ a principale del d anno s uggeri con o cli. .. resecare il cieco-colon. ( 1 !) n1a si tra tta di un a cli quelle solite agg re .. siYità di truttiYe di cui è jn , aso 1o sp iri lo di taluni cl1irurg hi .


B62

[ •.\~1\"0

cc IL P OLICLINICO »

1)er cl1è il quontuni di n1ateria alin1enta re per ogni atto di traslazio11e è ridotto a piccolo vo] u111e; - percl1è essendo costretto lo . . tes o quantum1 ad una breve din1ora entro il cieco , l 'assorbimento della parte a cquosa è minore e la fluidità della materia è cor1dizi one i)ropizia alla . sua pro()'ress1one o ,· - percl1è l 'app,areccl1io di l)TO})Ulsione costituito dalle tre tenie ch e origi11ano dal fondo d el cieco acquistano con le plicature un tono magg·ior e e qui11di una n1ao-giore facoltà di sollevamento del fondo ciecale . . È i1ece -ari0 pertanto, a 111io avvi_o, riYolgere l ' attenzion e di più e m eglio di quello ch e i fisiologi ed i clinici abbiano fatto fin ora alle funzio11i clel ciern. Nelle J)Ubbli razioni cui h o accennato h o it1esso in rilieYo cl1e a11ch e nei trattati più 111oderni di fi ioJ ogia non i }Jreci a a sufficienza la fur1zion e ·e l 'importanza clella funzione n io·trice del cieco cl1 e coma.nda , si può dire, il movimen.to d'elle ingesta i1i tutto l" i1ill~siino grosso~ e.sso è il rego latore pri11cipa.le d·el.la fliiidiià, del trazJ'asso e qiLincli del/re. progressione deile n1aterie 1 erso i segmenti cZistai.i del tubo digererile. Nel pre11der e in esame quello che avviene i11 sede di fo sa iliaca oc.corre cl1e i cli11ici i1011 convergano la loro at Lenzion e so1)rattutLo a11 ·a1Jpendice, occorre ch e il cieco non sia un di1nen ticoto. Gli è perci(.. ch e 11011 trovando esposti nei trattati di fisiologia l e inodalità esatte secondo le qual i il cieco as ol,re all a sua fun zion e di propul io11e delle m a terie, insi~tP,Lti i1i co rsivo con una partico lare descrizio11e con1e doveva es er e r eal111·e11te vista co tale fun zione; alla quale n ecesariamente sono colleg·ate le ah·errazioni cl) e possono ctar e luog·o a talun i fatti patolog·ici cl1e riguardano anch.e l 'a1)JJendice ch e può a1)pé1rire pari icolarrr1 eint.e in offer en zn. Addi venend0 ad un i)rovveclin1 e11to terapeuLi co di· indolP. chirurgica, è da rivolger i perlè.111to, ri1Jeto , non solo all 'appendice n1 a anch.e al cieco. 1

*

** VisLo così il problen1a cl1e concerne quel quadro n1orboso che è stato de ignato co11 cc apzJ'e ndicite. cron.ica » cr edo si po a di entire d.a l Guillaume quando affern1a cl1e l 'a1)1>endicite cronica o è un 111ilo od una rarissi1ria ev·cnienza. Si tralta invece di u11a forn1a 111orbosa cl1e è abbastanza frequente a riscontrarsi n1a cl1e si deve in I er11retar e co111e una si.ndror11e tiflo-appendicolare i1011 co111e u11'affe z io11e isolata dell 'appe11dice.

XLIII,

~u~r.

19]

Ond 'è cJ1e u11 lrallu111c11Lo i::-tituito seco11clo i criteri ch e 110 i11c.:f'o i11na11zi l)UÒ far sì che 1'ia evitato cJ1e l 'a1>1)e11dici le cronica conti11ui ad essere 1 ogget to di q ualcl1e 111otteggio co n1e quando la si è desig·11a ta co111e ... « ap1Je11dicite a11i erican a » e si.a evitato so1)rattutto quello ch e a11ch e di r ece nte. ra1n1ne11tava il Gan1na: sia evitato cio·è cl1e cc si pre e11ti110 sogg·etti cl1e cc sottoposti ad .ap1)endicecto111ia i)er l·e i1ol c te soff,ere11ze g iudica I e })Cl' appendicite cronica Ct ve11giano a dirci di soffrire con1e })rin1n e, « qualch e volLa , .Più di })rima ». 1

LAVORI CLI NI C.'\

ORIGINALI

DERI\10

' I f I LOP ..\ TIC:\

R. l l NIVERSI1 .\ DI l\1E SSINA Direttore: Prof. 1\1. l\IoN..\CELLI .

DELLA

Contributo alla sierodiagnosi della leishmnniosi eutanea • i)er il dott. I''A:\T

(~ 1A ce10,

assisle11le

~· olo11tario.

E:: ormai .acquisiziorl e g·onerale come la dia· gno i di Loisl1111a11iosi interna 11011 sia se111pre 1)ossibile con i J1'le1zi diagnostici più S\ aria ti. lnfatl i, i11e111r e da u11 lato il quadro clinico f.> J)OCO caratteri .. tico, esse11do con1u11e ad alLre forn1e di a11en1ia s1)leno111egalica da11 ·a1Lro la ricerca de1 lJarassiLa 11egli orga11i 11011 sen1pr e è po . . il) i le e la lYoll a l)UÒ e ser e addirittura pericoloso; inoltre prescindendo da qt1esti inco1tvenicn ti no11 . . c111 pre si riesce o 111etter·e in evi donza il parass it a. I11fine la ricer ca d ella Lei hn1a11i'a nel sa11gue circolantr è di·mcil e e laJ)oriosa. Si era preconizzalo la ricerca del parassita J1el liquido di bolla ; però ·- co111e affern1a lo ~tesso Laveran tale i)rocedi111ento 11on dà alcun afftdan1ento. Per queste r ag·ion i i è cl1iesto un ausilio dia gnostico j)iÙ r azionale alle I)iù SYariate r eazjoni biologiche. Ricorder ò co i con1 e }P ricercl1e 11un1ero . e cli I en1ma. Di Cristi na, (,aronia ed altri. int esi a n1.etlere i1l evi·d.en za la i)rese11za di a11tirorpi specifici in sogg·etli Leisl1n1aniosici, furono neg·ati,'e; invece fu }) O.. sibile a Caronia e Di Cri tinB, dim o ·trar e cl1e tali anti cOl])L si formav~110 in soggetti lrattati co11 culture di Leish111;ini e, uccise col calore o ro11 nucleoJ)r oteidi estrnt ti dall e c t1 lture. In b1ase a que te ricer cl1e si co111pre11de lo ~ce tticismo di J.raveran e Bral1n1achari rig-uar._ do al , -alore pratico delle prove di agglutinazione e d eviazi·o ne d el con1plen1e11to.


[_>\~1'0 ~LIII, ~Ul\I.

19]

.\el J 930 Zdrodo,vski e vVoskr essen ski, in contrap1)0::,lo a tali risultati, dimostrarono cl1e i1 ei sieri Lei hmaniosici si h a sempre de·viazio11e del con1plen1ento. T)\eoentissin1amente Nattan-Larrie.r e Gri111arcl-Richard sono ritornati sull 'argon1e11to IJro1)onc11do la cosi detta reazione siero-sierica, cl1e è fonclata sulla deviazio11e del con1ple1i-1e11to i11 un sistema costituito dal siero sos1)eLl o e da un siero di co11iglio trattato con cu lture ùi Leishn1ania. l-lu e~t i .\ :\. rc1Jutano la reazione ncttan1cntc E-J>ecifica i)er la Leishmaniosi ir1terna (100 % di ri ~ullrtti 1>0 ·itivi) : però - a dire degli AA. $le_::-i la reazione ha l 'i11convien ente di per111a11ere i1o~itiYa lunga1nente, malgrado il tratLunc11 to specifiro.

* **

Però da parecchi anni , vista la scarsa attendibilità cli. tali prove ir11111unitarie, si è chieste ausilio i1er la dia,g11osi biologica di Leit-l1n1au iosi' ad alcune reazioni d 'ordine fi sicochj 111i CO. r:osì spelta l)recipuamente ad alcuni _l\ A. j ncliani il l11 eri1 o di aver proposto alcune [eazio ni r l1e, lJer la loro sen1plicità, 11anno ri'"'cosso un certo favore nellct pTatica corrente. Pas erò in ra . . seg·na tali prove ed il valore cliaYnoslico alt ribuito loro dai diversi AA. '-

1) GLOBULI

865

SEZI ONE PRATICA

's-TEST DI BRAHM ACH .\RI.

"0110 fonclal f' ull 'os ervazione fatta da que._ lo _.\. che l 'aggil111ta cli acqua distillata al iero di Leisl1111a n io ·i·ci i)rovoca nell~ rr1i cela u11 intorbida111c11to do·vuto alla precipitazio11e delle glol}ul ine.

2)

ALDEHYD-TEST DI

~:\ PIER .

on è ch e una deri,·azio11e dell a reazione proposta da Gatè-Papacosla... per ]a sifilide e basata sul fatto ch e l 'agg·iu11ta di formolo in un si ero sifilitico produce una g·elifi cazion e più o ineno pronta (da pochi isla11ti a 24 ore). Però ricer catori successivi (Reiner e l\1:artou, IIolborovv ed altri) negaror10 qual iasi valore a tale i)rova per la diagn osi di lu e. N.apier n el 1921 segnalò il valore di tale prova per la diag11osi di l(ala-Azar, attribuendole grande speci fi cità . Napier deduceva la positività oltre ch e dalla gelificazione- da u11 rapido opaca111ento del liquido . l\1:olto si è discusso sul valore di tale pro a. Però - n1.algrado ch e n1olti AA. (De Mie.Ilo e Barreto, Castori'na, Lo Presti-Seminerio, 'ì\Teynon , Delbreil ecc.) le n eghino qualsiasi -valore avendola riscontrata positi,Ta n ella le11ra, t~ipanosomiasi, malaria ed altre affezioni -··· l 'Aldel1yd-tesL gode lJfl certo favore in Incli a ed in Francia . Infatti Fox, l\fa cl\:ie, Napier e Giraud la consid erano f ortemer1 te specifì ca . D 'Oelsnitz con clude cl1e essa è preziosa per la diagnosi di Kala-Azar ; unica riserva fatta da questo J\. è la segu ente : gelificazi'o n e imrr1ediata e com parsa dell 'opacizzazion e in un tempo variabile da 3 a 20 ininuti , e ci? con~ cordem enLe alle \1 edute di flrahn1achar1 e d1 Napier. Bogliolo-Greco ·e Genti'lli, p_ur Jl ~gan dole t1n a specificità assoluta per la d1agnos1 di .Leisl1mani osi, pensano ch e quando tale reazione è positi,,a e concorda con i segni clinìci, possa costituire un criterio <liag·nosti co di pifesun1

Tali J:>TOYC sn110 tre :

2 1one .

Globulin-rin.g t est co idetta per Ja for111azione cli llll a11ello O]Jaco, i1ettamcnte \ isi})ile ... ulla . ll pc r!icie di con1atto dei due liquidi. 2) Globulirt-[Jrecipitalion test: in,·ece ùel1 n11ello ~ i 11a u11 i)recipilato bianco. 3) G' lol> ll l i11-01Jac it ) test. 1'ale proYa ap11orta. 1111 ril eri o quantitatiYo alle precedenti . 1taZIOl)1. Tali i~roYe, rc1Jutate da Brabn1ach ari più . . e11 ... ib ili e più 1>ecificl1e di tutt e le altre pro' C' }Jropo t A. i1011 incontrarono g·rande favore i n 11rnt ira. a11cl1e per ch è si fece loro 1 appunto di rs . . ere cli difficile ii1terpretazio.n e. Ir1 fa t Li D 'OrlEnitz e Faure-Brac dicon o ch e i11 1e:tl e reazio11e l 'i11 te1]1retazi'one dei ri ultati è trop po delic« ta ed e tren1ame11te soggettiYa; f1tlo tJU e~to con fern1ato da Bogliolo-Greco e (;e11ti ll i, i qt1ali co11cIudono ch e tale rea1 io11e è a-..solu ta111ente priYa di ,aJore diagno_t ico. 1)

1

1

1

Recen ten1ente .N atlan -Larier e Grimard-Ri·c-l1 ard n1odificando la tec11ica hanno ottenuto ' . il 100 76 di risultati positivi n ella Lei hm an10si jnter11a. Inoltre essi credono di potere O\"Yiare. con que ta n1odifica alla diffi coltà eh ~ in orge ~a­ lora n ell 'interpretazione delle co ~1d ette reaz1011i-limi 1e quelle r eazio11i cioè in cui si l1a un ri 1ardo o una ' a riazione n e11 intensità della . reaz1one . 7

3)

AN11rv1orN-TE 'f n1

1

( '. n o -rRA.

Chopra Gupta ed altri vi'cl e~·o cl1 e. m et~ e11clo u11a ~ o luzio11e al ± % di Creo- t1bam1na a con Lat to col siero deJl ·an1n1alato si otti ene una . . JJe sa flo cculazione nella zona di con tatto dei due liquidi. Fabbris. D 'Qp.l _nitz ed altri at tribu irono gra11de ... µeci fi cità a tale reazione.


866

« IL POLICLINICO >>

Labernadie e Lafitte pensano ch,e tale reazione sia la più fed,ele delle p rove biologich e per la di.agrlosi di l(ala -Az,a r, però bisogna evitare due caus·e di' errore: la positività della prova in indjvidui ch e ha11no ingerito chinina e 1'u so di soluzioni vecchie d 'Ureo-Stib,a mina. Bo,gliolo..fGreco e Gentilli , contrariamente agli A./\.. 1Francr.si, ritengono cl1·e la re,azione non è n·è specifica nè car.att.eristica per la Leishmaniosi int.erna. Recentissini.amente Berg·onzini e Li-Jen-Yang hanno studi:tto il valore prognostico dell 'antiIl)oin-test ed b.anno osservato che l 'intensità .d i tale test diminuisce se la terapia antimoniale influenza favorevo ln1ente la malattia. Bisogna ricordate che· alcuni Al\. usarono, invece d·ell 'Ureo-Stibami11a, il N eo-Stibosan .con buoni risultati. 1

4) FORMOL-STIB08AN

TEST.

Per Nattan-Larrier e l~rin1.ard-Richard , sia l'Aldheyd test, sia l 'an'timoin-test sono tutt'altro che s1)ecifi ci ; perciò tali AA. propongono una reazione basata sull' azione combinata d el formolo e d el Neo-Stibosa11. Nei casi positivi si ha la formazion e di gros.si fiocchi bianco-grigiastri, che si r,a g·gruppar10 in ur1 volun1inoso precipitato rappreso, oc.cupa11te quasi tuLLa l 'altezza del liquido . Seco11 do gli r\A. tale metodo è dotato di grande .s1)ecificità e sensib·i lità.

* **

Altre r,eazioni sono state prop,o ste recenten1ente: a) Reazio,1ie al Sulfarsen.olo d i Ca·m i no1

1

peiros . L ' A. sostiene che tale r eazione è più sensibile dell 'antin1oin-test. Giraud e ·Ciaudo, pur ammettendo che tale reazione sia dotata di una certa specificità, pens11110 che essa sia scarsani.ente sensibile. Can1inopetros, in un arLicolo successi'VO , rih a tteva cl1e la reazione è estren1am·ente ser1sibile e {;l1e le ob·b iezioni di Giraud e Ciaudo altro nor1 eTano che la risultante di una defi ciente interpretazione dei risultati ottenuti. b) Lattogelifìcazion e di /(op ac.ze1vsky. Applicata a11a Leishn1aniosi da Nattan-Larri er e Grin1ard-Ricl1ard. Sia questi AA. che J?abi.ani e Dendale le attribl1iscono grande valore, specialmellte con1e indice di g·uarigione della f_,eishmani'os i. c) Re(J)zion e di H.enry , riscontrata positiva nel I\.ala-Azar da Tren z, Cattoir e Di Beneclelto. 1

[ANNO

XLIII, NuM. 19]

d) R eaziorie al p eptonato di ferro di Au-

ricchio e Chteffì. Questa r·eazio11e, cl1·e non è se no11 u11a modifi,cazione d ella ferro-flocculazione di H e,n ry, venne rep utata dag·li AA. oltre che fort em einte s1Jecifica anche molto se11sibil e, costituendo oltre ch e un otti1110 aus.ilio diagnostico - anche un utile indice dell 'andamento della malattia; e p oich.è si a ffievolisce col n1ig·liorare dello stato generale e coli 'attenuarsi della febbre, div·entando n egativa prin1a della r eg·r essione con1,pleta di tutti i sinto11li, può anche costituire un Sieg110 precoce di g·uari'gione (Auri cchio). A11che Verde attribuisce una netta speci-ficiLà a tale reazione. Gentilli, avendola risco11trata p ositiva i1ell1a lepra, nella tripanosomiasi. I1ella lue e ne1lla 1nalaria con cl11de che occorreranno ancora numeros,e prove prima di s tabilire quale sia il "Vero valor e diagnostico cla attribuire a questa . reazione. Re1centissi1namente Severino, s tudiando questa r eazione nel I\.ala-Azar, nella lepra ed in a ltre mal.a ttie , concludeva ch e la r eazione di Auricchio e Chieffi - pur essendo positi\ra ir1 altre rnalattie (specialme11te lepra) - i1011 è r11ai così rapidamente nè intensamente positiva come nella Leisl1maniosi . Perciò - come si vede -- anche qu·esta r eazione non h,a risposto in pieno alle sp eranze in essa rip·o ste. 1

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Qu·esto lo stato della questi'o11e si11 'oggi. Molto si è scritto sul valore co111parativo delle varie reazioni e la magg·ior parte de.g li AA. hanno .accordato il loro favore all 'antirnoir1· test in confronto al globulin-test ed ,a}} 'aldl1e·y. test. Nattan .Larrier e Grin1ard-Ri'c hard co 11~ ig·lian o, per l 'accertan1ento diagnostico di l(.alaAzar la r e.azione sìero- ierica, I.a stibosa11-forni.ol ' r eazio11e ed eventualmente la lattogeliflcazione - come r eazioni dotate di 111aggior bo11sibilità e specificità. B.ogliolo-Greco accordano w1 certo valo1·e per la diagnosi di presunzio11e alle reazio11i di Na}Jjer ·e di (~hoiJta. Gentilli conclude cl1e n essuna delle -1 r eaz io11i (Auriccl1io Brahn1achari-Napi1er e Ch opra) deve esser e considerata com e specifica p er la Leisl1n'la111osi viscerale.

* **

Esani.inati i vari n1etod1 pro11osti per la d~a gnosi della Lfisbmani o i vi_cerale, passiamo


869

SEZIONE PRATI CA

ora ad e a.111inare una questione forse più scal>ro a: la diagnosi della Leishn1.a11iosi cutanea. In quesl.o can1po i prob lemi di.agno tici attendono ancora una soluzione, forse più ch e rl ella forn1a viscerale. Lnfdl Li, se per lo più il quadro clinico della Leisl1n1a1tiosi cutanea ,è ab b·a stanza car.atteris Lico - per pern1e.ttere, a chi abbia una certa esperienza, la diagnosi di natura delle lesion i - La]ora inte rferiscono delle a ti pie ch e rendo110 tli'flìcil·c la diag·nosi. l11fa tli , n1entre da un lato il quadro clini co i1011 è senl j) I'e conforme alla classica descriziollC <lei trattatisti , potendo assumere un polifor111i m o il 11iu picca Lan1ente atipico (form e t11bcrcoloidi , cpiteliomatoidi, similgommose, ru1Jioidi, psoria iforn1i ecc.) fatto questo 111 cs o in luce dal mio n1aestro nell'endemia abruz1ose, in c ui si .a\reva una netta somiglianza co n for1ne lupose, sar coidee e nodulari in gertere - dall 'allro bisogna prospettare la possibilità Hon infrequente di ·un reperto p.arassit ario negativo, s1)ecie nelle lesioni che datino d a qualcl1c Lempo. · Così ancl1e il quadro istopatologico concorre a questa incertezza diagnostica: infatti mentre il quadro della forn1a Yiscerale può riportarsi sc·11z 'altro a quello di una reticolo-endoteliosi , i1on altrettanto avviene per la forma cutanea. Tn tc~ i g·e11eral ~ può dirsi cl1e vi i.ano due ~ij)i i loJog·ici e tren1i della Leisl1n1aniosi c11la11ca: 1111 LiJ)O g·r anulon1atoso banale e quello ~r l1i e t ta1 nent e tubcr coloide con u11a g·amma di tipi i11 lr r111 cclii , ùa riportarsi a diver e co mb,i11 n?. ioni dcl le clu c forn1e. l)i pari i)a~so con que le modifi cazioni isto11n tolog·ich e va la presenza nell e lesioni dei l1nr assi l i , i quali va11 no empre più diminuen clo ~in o a sron1parir·e con1pletamente nella fa se tuhcrco loiclc. Ir1 ba se a 1ulto ciò i' con1prende con1c il T1r0])len1a diagno tico della forn1a cutanea ia ti1 lvol la più con1ples o ch e non nella forma 'i ·rerale e .. i sia per ciò chiesto un ausilio diag 11ostico ai varì r11etodi biologi ci. La ricerca cle! parassi ta n el a11g ue l1a dato solo raramc11te e ito positivo (Neun1an , Patton, Ili gour11e11nl\i. ). l\Ionacelli in 6 pazie11ti ebbe $C'n1pre rsi l o negativo. La deviazione del complemento fu positiva i11 2 ca. i cli Pavoni, il quale usò come antigen e t111 c. Lra ll o arq uo o di J11ilza leisl1m a11i otica o c111t1lsion i allP"' tit e co11 culture di Lei hn1 a11ia in terren i 1 .l\f. r. o la loro acqua di co11de11.a. 7.10110. Tal i ri l1l la ti furon o conYali'dati da Ca li ceti i·n 2 casi. [)a C:unha ~lo tt a tro,-ò 1)0 iti\'a in 6 caL i cii 1

Leishmaniosi cutanea la dc,·iazione del co111plemento, usando l 'antigene di Walson (sangue laccato e ci'tratato di ratto infetto da tri1)anosoma equiperdum). Controversi sono i dati sulla Reazion e dì vVassern1ann ch e alcuni AA. (' '.ignat , Gaucher. Bloch) troYarono po·sit iYa n ella Leishmaniosi cu1 anea nlen tre altri (l{avaut, Ieanse]n1e, l\iic l\i11stry, f\ilonacelli, Costantino) eb·b ero· sen1pre r isultati ne,g ativi. Piazza 1\1.{issorici in un ca o di J_jeisl1maniosi r u Lanea i'r1 cui il r eperto para itolog·ico fu mulo , iniettò - a scopo diag·no tico - alla base del noclulo , 2 ct.gr. di cloridrato di em etina. Rf'rul tando l ' azione parassitotropa peci fi ca Yerso la Leishmania di tale alcaloide. I11fatti' l 'en1etina provoca una n ecro i del n oclulo leish111aniotico, m e11tre in altri g·ranulo111i i1on produce che una li evis in1a e transitori.a r e.azi011e infia1nmatoria. Risultati buoni diede il m etodo dell a intrad ermoreazione : Montenegro in 36 ca i. ebb·e ri sultati positivi in 32 casi e d ebo]n1ente JJOsiLìvi in 2 casi, u sando cu l lure di I.i. trop·i ca e Jj L. Brasilien sis, le qu a Ii dim os lraro11 0 un analog·o con1portan1ento. Da Cunha Motta ebbe in 6 ca i il 100/100 d 'intradermoreazioni po itive u ando l 'antigene di vVa1 so11 (v. sopra). Tali reazioni po:::itive che si ottenevano dopo ~-' --18' ore , erano caratterizzate da: 1) Feno1n eni locali (papula eritem.atosa d olente); 2) ft enonieni gcneraili (ipertermia); 3) Fe~nomeni foca.li (co11gestione e dolore a li,·ello d elle lesioni cutan ee). R·ecentis iman1e11l e l\i[on acelli , t1sando l1 11 vncc·i no di Leisltma11ia tro pi ca i·n soluzione fenica per via i11tradermica, l1a ottent1to r eazione positiva in 18 casi su 19 di Lei' hn1a11io i cut ~11ea; n eg·ati'ri furon0 tutti i r1u111ero i controlli tra i quali alct1ni di Lei'sl1111 a ni osi ,.i cerali. Si è voluto ancl1e darr un certo Yalore aJln spiccata m onocito i del .. angue i)r ele,·ato dnl focolai o J11orboso. 1

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Ho vol ulo studiar e il ya]orc dei Le .. t cli Brahrr1acl1ari, -a1Jier, Cl1 opra e dC'lla For111 0I -~1 i])osa11· rèazione i1ella J_.ri&l1n tanio:i c ulancn .

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Riferirò breYen11?nte ulla tecnica delle ,·ari e . . rcaz10111. 1) Globulin-ring-l esl (Bral1111acl1nri) . In una provetta conte11r11lc 1 cr. <li "-Ì C' ro de1~ one \'O lieYe111en te. facenclolo .. corrl~ re Jun ~o le i1~1re ti , 2 cr di H~O dist illala.


870

cc IL POLICLJNICO »

Nei ca i positivi si aveva la for111.a zione d i un a nello opaco, netLa1nenle visib-i'l e, sulla superficie di contatto dei due liquidi. 2) .4/dehyd-Lest (Na1)ier). Ho u sa lo tale r eazione co11 la n1odifica di Naltan-Larrier e Grimard-Ricl1ard: a cc. 0.5 di siero . ag·giungevo cc. 0.5 d i forn1olo del comn1erc10 . Nei casi positivi si aveva un 'opacizzazione c] 1e pote a e sere in1111 ediata oppure aversi ancl1e entro 24 h. Non 110 n1ai o ser valo il fenon1e110 d·ella geli ficazio11e. 3) .4 ritirr11oiri-test (C,l1opra). ~~on m i è s lato pos ibile avere l 'Ureo-Stiban •ina ·ed ho usato perciò il Neo-Stibosan ccBayer n (µ.-amino-! enil-Stibiato di dietila,min.a). In tre provette co11tenente ciascu na cc. 0.06 di siero a diluizione differ ente (O-

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Ilo sag·giato il valore di queste varie reazioni in 14 ca i di Leishmaniosi cutanea (la cui diag11osi fu sempre accertata col r eperto paras itologico) e in 76 casi di con t rollo (l epr.a , lue., blenorragia, u lcere v·e neree, epiteliomi e d ern1atosi varie) . I r isu1 Lati sono riportali nel] e tabr lle. Dall 'e an1e clelle tabelle risulta lo ~c ar i si'n10 'nlore dia€)·no tico per la Leishmaniosi cutanea clella globulin-test. L'aldeliyd -test dimo trò invece una inaggioro sen sibilità i11 quanto risultò positiva n el 65% cjrca di T,ei shn1aniosi. Riguardo ai 5 casi di Leishn1anio i', in cui tale reazione fu negativa , bi sogna i1ot.are quanto segue: in u11 ca o ( . 6) "'i trattava di una forn1a clatante da pareccl1i anni, già trattata , loca]i'z1ata alla guan cia co1l recidive a noduli staccati

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soluzione fisiologica, faceva cader e lungo le riareti'. d·el tubo 5 gtt. di Neo-Slibosan 5 %. Nei casi posit ivi si a ve·va forn1azione di un precipitato ma~. ivo in tutti e tre i tubi . 4) Formol-Slibosa11 lest. In cc. 0.5 di siero lasciavo cadere lentame11te 4 gtt. di Neo-Stibosan 10 ~o ed aggiungevo iinmedia1.a mente a questa m iscela cc. 0.5 di formolo del comn1ercio. Nei casi positivi si aveva formazione di gro si fiocch i bianco-grigiastri che si r.aggrup paYano in un volurnino o precip itato rappreso, oGcupante quasi tutta l 'altezza del liquido. Nelle ultime due r eazioni sostituii al Neo'Libosan la Fuadina cc Ba) er » (Antimon-Piroca tecl1in-Disulfonato Sodic0).

XLIII, NuM. 19]'

[ANNO

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76 casi

e con int.rader111oreazione negati,ra. I n un altro (N . 7) si t.rattava di una forma J.lOCo sviluppata con teleangectasje, ·datan le da clue anni' e con intradermoreazione leggerme11te positiva. In un altro caso , ar1cora, si trattava di llna forma localizzata alla parte supero-i11terna del1 orecchio, datante da qualch e mese ed in cura (4 iniezioni di 1obichin da gr. O, 20 ciascuna) e con intradermoreazione positiva. i


lA~No

XLIII,

.\Ui\I.

19)

S E.lIO~E

In altri due casi infine il reperto r1egali'vo <·on t.rasta col quadro cli11ico, trattandosi di forJ l te ben svilu1Jpa le, non trattat·e e co11 reperto parassiLologico posiLi vo. :Bi ogna ir1fine ricordare ch e ta le r eazione fu i11le11san1ente r)ositivu in un caso vecchio già LrotLa to cl.a tre anni ed in cui ob biettivame11te si r isconlrava110 degli· esi Li di r adiod ermite wn teleangeclasie: in questo caso le altre reazioni fttrono con.cordemente n egative.

873

PRATICA

f\[EC CANisr..co

DELLE

V \~IE

REAZIONI.

Nulla di prec iso può dirsi sull 'intin10 mecca· 1ds1110 di que. Le reazioni e non posso110 a\ anzar si cl1e ipotesi più o m ·eno attendibili'. Jn tesi g enerale può a111111ettersi cl1e la si11dron1e umorale d ei Lei ·hn1aniosici sia caratterizzala da t1n 'instabilità dell 'equilibrio colloiclale , derivante da modifì cazi·o ni d·e l 11ormale rapporto: sierine-globuline. Queste 111odificazioni possono intendersi nel 11 tale relativa sensibilità fa. riscontro una sen so di alLerazio11i qualitative delle globuli11e , (l~pe c ificilà del 35 %. la cui frazione solubile in acqua sarebbe i11 * eccesso. ** E ciò serve a spiegarci: 1.1 a,ntimoin test .accusò la stc a p ercentuale 1) la scarsa specificità ài queste reazioni: i11 (li p·e>siti'Vità (65 %) nella Leishma11iosi cuta11ea fèìtti queste reazi'oni n on so110 ch e 1'e J)ressione d ella reazjo11 e i)recedente, però bisog11a notare qualitativa di fenomeni d 'ordine quantitativo . .c he j ri s ult::tti furo11 0 più concordi con le forInfa tti nei sie ri norn1ali la cc stabilità colloi 1ne cli'n icl1e cl1r non la reazione pr,ecedente cod.ale » è dovuta ad un rapporto co, tante 1ra 111e in quei due casi in piena e\'Oluzione, 111 ct1i siero-albunLine e siero-globuline: Lal·e costanza l'aJdehyd-test fu neg·ativa. è assicurata dalla 111assa dei col loidi di· persi I ri sulla ti aspecifici furono del 20 % circa. idrofili del siero, ch e proteggono la frazion e Sia rigu::irdo all 'antin1oin-t0st sia riguardo idrosolubile c ioè l 'eu glohulina . ~tll '.aldehyd-te t bisog11a o servare ch e I 'intenIl comolesso fisico-chimico ch e stahi·l izza n el si Là de.Ila reazione non può costituire un segno ~ i ero l 'eu g lob,u lina , n1antenend o 1.a in so luzion~ di t'ferenziale tra forme Leishmaniosi che ed al- è rappresentato essenzi.aln1ente dalla ierina e tre for111c i11 cui tale test fu positivo. clalla colesterina: questi colloidi protettori esercilano un 'azione stabilizzante più effi cace qua11* ** ln· maggiore è la loro riccl1ezz.a in colesterina . La Forrr1ol-Stibosan r eazione iè stata quella ]u quale abbassando la te11sione su1)erficial e cl1e ha dato i mig·liori risultati, sia per sensicon corre a disperdere e tabilizzare le g lobuhilità ch e pe r specificità, inoltre mostrò ancl1e line poco idrofile. rin o spiccato parallelismo sia con l 'evoluzio11e Ne deriva allora ch e la flocculazione è da riclinica, sia con i risultati d elle intradermo· portarsi essenzial1nente a tre fattori principali • • reazl'on1. - la c ui i11terdipenàenza presiede alla stabilità F11 po itiva in 11 casi di Lei hn1a11iosi (85 ~:> o a lla labilità del siero - e cioè da u n lato il di positività). fattore floccularlte, l 'euglobtllina, e dall'altro Da notare anch e che, per ciò cl1e r iguarda il fattore tahi·Iizzantc la ~ierina e la coleste. r1 na. In sensibilità , si dimostrò nettamente superiore .c\ Lutte Je altre j)rove. Si conliJrrnde a llora con1e, allorch è l 'equili'F u r iscontrai.a negativa in tre ca i , in cui 1-irio t.r a .f attori stabilizzanti e fattori floccula11ti anch e il quadro clinico era negativo ed erano (E'quilibri o cl1e caratterizza i . ieri norn1ali ) 'iestati sottoposti a trattamento (da notare ch e ne a ron1pcr..i, si abbia la flocculazion e. anche l'antin1oin-test fu negativo in questi Quest'equilibrio può romper i n el senso o <:asi). di u11 a u111ento d el fattore ~labili z1 ant e (eugloAll'infuori della I,eishn1a11io i fu po~ i ti'a in J1ulina) - ed a llora i' colloidi protettori sara115 ùri controlli (6 o/o), però tale positività era 110 quantitativan1ente insufficienti ad i111pedire controcldisti11ta da una scarsa intensità. la flocculazione del! 'albumina in sta})i]e ~ o di Per quanto riguarda la .F uadina. n1entre I 'u- t1n a din1i11uzi·o ne della cole .. terina e d ella s ieso di tale preparato a ntin1 onia le da solo d iede Lina - i)ur co11servanòo l 'c ug1obu1ina un a co n sempil·e risultati n egativi, invece in a sociaziocentrazio11r normale co irch è di111 inue11do ne col formolo , mentre da un lato dimostrò i ·effetto d ei colloidi i1rotettori , ~ i aYrù '-en1pre 11n'assoluta specificità (sempre negativa n ei ] ~1 flocculazion e. contro Ili) dall'altro din1ostrò una re lativa se11 Per quc ~ te ragioni· si spiega Ja scar sa ::-p ecifi 5ibilità; non sempre concordante con i dati cità di queste reazioni . ch e stanno e~~t'n z ia J ­ c-lini'ci e con l 'i11tensità della i11traderr11orea.- nìente a sig nifi care t1n 'altera7ion r dPl H0rn1a lr • 7tone. C'qt1ilibrio colloida le d el sier o . 1

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874

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2) Il per cl1è sos ta11ze d i,·er se - co111e il formolo , l ·antin1onio, 1.acqua distillata - · e1in o queste alterazioni d 'ordine fi ico-chi111ico con un 'inversion e d ello s tato colloidale (l rasformazione di sol in g·elj : infatti q u esta m odifi cazione del siero in sen so geloide - per dirla. con Scl1ade - è dovu1a alla presen za - in se110 alla m oleco.Ja <l1 q u esti con1posti - d i el·e ltroliti a carica pos itiva, i c.1 uali , a cau sa dell 'ir1su fficient e a ttività d ei colloidi pr otet t ori , ver r ebbero a combinar si co11 gli elettrolit i di carica o ppo . ta, risultan don e i n defi n itiva il fe ~ nomeno della flocculazion e . Si p otrebbe obbiettare ch e n ella forn1a cu tan ea que ta sindron1e u111orale fi ico-chi1nica doVl·ebbe esser e atten u ata o a n ch e a sente ,· a ciò s i P'UÒ con trapporre ch e non è da r igettarsi l 'ipo tesi di u na eventuale co1111)artecipazio11e d ell 'or ganism o in toto, in fa . . e a]ler o-ica, al quadro cuta neo; ipotesi questa cl1e può esser e con (orla ta dal compor ta1n·en Lo del l 'i11lrod er m or e,azione e della d evi.azio11e del con1pJ.e1nenlo . CoNCL1JDF. NDO io penso ch e - J)Cr qua11to q u este reazioni non diano un eccessivo affida1n·ento - tuttavia, qi.rar1do ci tro' ian10 in p r ese11za di un caso sosp etto ed altri su ssidi dia g 11ostici (parassitolog ico-istop·a tolog·ico) faccìa110 difetto , u n certo valore di P'r esunzio11e ia da as ·eg11arsi ad u na n etta positività denunciata da u11 a f ormol -s tibosa11 r eazion e e da un antir11oin1

[AN o XLIII, ì\uf\-r. 19]

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1

l c·s I .

Queste r eazioni p ossono anch e dar ci un idea del d ecor so clin ico. Ed in u lti111a ana lisi m i en t irei portato a con cluder e ch e il r if'con1,r o d i queste due reazioni fort en1ente positive possa costituir e un i tolevole appoggio a1la diagrtosi cli Lei hmanios j cu t anea. RI~'\ SSUNTO. 1

L 'A. studia il valore diagn ostico di a lcu11e reazioni - p ropost e p er la di agno ~ i di Leisl1111anio i int erna - in 14 casi di L. cuta11ea ed i11 76 controlli . Eg~i con clude ch e t ali r eazioni sl ia110 a di1110 .. tr ar e un 'inst abilità dell 'equilibrio colloid nlc e b en ch è non siano assoluta m e11te specifi cl1e, ia loro da asseg·.nar i u11 cert o ,,al ore di p re unzio11e p er ]a diag11o ~ i · di Lei 11111anio i cuta nea . BIBLIOGI{AF!A. .i-\ un1ccu10. Studi Sassaresi, 1935, YOl. \III . BE TIAl\10U, GILLE e NoucHY. Bull. oc. Médicale cle Hopilau x, 1935 , pag. 885. BoGLIOLO e GRECO. Annali di ~1ed i eir1a 11avale, \Ol . I, fa-se. ' r-v1. BEl\GOi\ZINI e L1-J1'..-'-YA~G. Boll . .Soc. Biol . perin1., 1934, pag. 120 . C\\ll ·oPETRO . Co1 11ples Rend u Soc. Biol. , 1934, l. CXV, pag . 910.

Rammentiamo l'interessante Monografia della Collezione "Policlinico,,: N. 39) Oott. Prof. MARIO MONACELLI (già aiuto n e11a R. Clin ica Dermosifilopatica d i Roma). Dirett. d ella Clin . Dermosifilopatica n ella R. Università di Messin a.

La Leishmaniosi cutanea in Italia Prefa7.ione del Prof. P. L. BOSELLINI Riportiamo, in sintesi, la Prefazi one scritta BoSELLINl per questa pubblicazion e:

da ll 'illustre prof.

Questa m on ografia fa seguito a n umerose p1,bbUcazioni che « i l mio aiuto p rof . Monacelti ha dedicato all' a1'gomento della « L eishmaniosi cutanea e specialmente all'iLiustrazicne de-i carat;, <e teri clinici 1 istopatologici ed epidemiologici di questa affezione. « Occasione a questi studi gli è stata data dall'aver egli iden tifi« cato e descritt o una delle pi ù importanti endemie, sin qui m i<C sconosciuta, di Leishmaniosi cutan ea e dall'aver diagnosticato « altri numerosi casi pure in z one ritenute indenni. Le 1'ice1'che <e del prof. Monacelli hanno così dimost1'ato quanto risp0tidessero « poco atl.a 1'ealtà dei fatti le nozioni che si avevano sulla diffu« sione nel nostro Paese di una m alattia riten uta limitata a poche << f1'a 1.e z one più m eridioflali. « La L eishmaniosi cutanea continua t u t tavia ad essere«

poco conosciuta, particola rmente da i medici pratici ,, che, per la prevalente diffusione delta ma lattia nelle « campagne, avreilbero, pi ù de llo stesso specialista, op« portunità di osserva rne cas i, anche inizia li. L a diagnosi

«

della m alattia 1'enderebbe più facile e più sicuro i L « t rattamento, e avrebbe anche estrem a im portanza dal punto << di v ista p1·ofilattico, riducendo la durata del periodo di conta<< giosità. « p recoce

Ritengo perciò che la lettura di questa monogra fia cc sia da consigliare non solo al dermatologo, che vi trol< verà una n itida, ampia esposizione dei reperti clinici e1 cd istopatologici dell 'autore e la messa a punto di cc quelli che sono i lati controversi de l problema delle u Leishn1aniosi (rapponi t ra form e '".J iscerali e cutanee, m oda.« lità di tras1nissione) ma anch e al medico generico le cui « nozioni su la Leishmaniosi cutanea s i riducono molte cc volte a·I lontano ricordo di un breve capitolo di trat. 1< tato, in cui Paffezione veniv a posta a fianco_ di ma· cc lattie t ropicali e ra re e sommariamente descritta n , «

P. L.

Bos ELLINI.

Ne riportiamo anche l'Indice Sis tematico: Prefazion e. - Introduzion e. - Distribuzione geografica del bot, tone d ' Oriente e Casistica Italian a. cc Leish mania Tropica » e suo modo di t rasmission e. - E pidemiologia. - Sinton1a tologia. Casist ica p ersonale. - Anatomia patologica. - Diagnosi clin ica e b iologica. - T erapia e p rofilassi. Indice sis tematico. V olun1'- di pag. IV-160. con 147 figure nel testo e due tavole fuori testo. Prezzo L. 2 5 , più le s pese postali di s pedizione. P er gli abbonati al « P oliclinico ,> sole L. 2 2, 5 O in portofra n co. Inviare V aglia all' editore LUIG I P OZZI , Ufficio P ostale Succursale diciotto, ROMA .


[AN~o

XLIII,

~ù,I .

ElJONE

19j

OSS ERVAZIO NI CLINICHE P OLICLINI CO U MBERTO I DI ROMA VIII0 PADIGLIO NE.

Plo l' . AGo~TINO CAan1.T cc1, pr"in1ario n1edico

Tnbercolosi miliare acuta faringo-larin· gea (forma d'l sambert). Dott.

La

G 1u sEP PE

F ABRJ, a iulo medico .

-

localizzazionf. pri111aria del b acillo di l\ocl1 11el fari11ge e 11elle t on s ille è cerlan1e11 Le u 11a c1elle più r a r e a os ervar si , c r edo perc iò utile rendere nota una osservazione di tuber~ rolosi m iliare acuta d ella gola, ch e h o aYuto occasione di seguire. Il caso è i11tere ... _anl0 a e:.;serc co nosciuto ol tre cl1e per la s ua rarità, }Jo irl1r ro111e unica n1a11ifcstazio11 e clinica i l)UÒ co1i.. itlerare ecceziona le, ancl1e per la ~ ua paloge11r i e i1er l e sue d edu zioni diag1Jost,i'c]1e. i1ercl1è esi. Levauo n1anifestazioni a carico (lel sisten1a li11fa ti co latcro-cervi cale cl1e Yen11èro i11 Ler1}reLate c o111e n1anifestazioni di nl1ra i1alur~ r11orbosa .

875

PRATI CA

'f e1nper J1lura 37°,3 al 111omen lo delJ 'e ai ne. Polso 98 ri t1Tiico piccolo. Re piro 20. P·u pille i ocoricl1e b ene r eage11ti a lla luc:e e alla accomodazione. Dentatura sar1a. Lingua bene prol u sa, leggern1 ente i mpaniata. Faringe di colorito rosso-vinoso così pure i pilastri a1Lteriori. La lonsi1la d es tra i11g r o sata e cript a la co11 piccole c.I1iazze e111orragich e . La superficie d ella lon ill a con asp e tto sp eciale }'epitelio l!}JJ)ar e ero o. \u11a a carico d ell a lo11silla sini Lra. Li e' e ed en1a d elJ 'u gol.:t . rforace b en COllforn1 a lo, iJ f. V . l . OYUnque tra. n1esso. :\pici still a pron1inenle, <lia n1etri cuculJari u guali, le ])a i in e<l e i espand o110, ovunque SllOìlO chia r o polrn onare e m urn1ure vesci-

G·ucc. Ro111eo. di anni 13, proveniente da J\ladnalcna (Sassari) entra i n padiglione 1'8 settembr e

19:34. IJ 15 agost o u. s. il paziente d opo un bre e

J)C-

riocl o di tc:111po in cui aYeYa n ola lo sen so di 111ale~ ere e as tenia s i a111111a]ò con dolore di gola cl1e i esa cerbava con d eglu lizionP e febbre n10<1ica c.:h e riferì a un r affreddore. Conte111por a11eau1enle cominciò a n otare ingorghi gla nd olari nelle regio11i sottomascella ri e lat ero- ccrvicali ch e r apidan1ente aumentarono di Yolu1r1e. Le cure locali a ba e di pennellature e polYeri zzazioni, g·li a pportar on o un momenla11eo soJJieYo. La febbre p erò no11 ces ò e si man le1111e quotidia11a a li po i11ter111i t te11te co 11 e acerbazioni ero li ne e la disfag· ia i i11le11s ificò e la \OCe divenn e 1egger111e11te lla ale. Ne un allro dis lurbo deg no di no la; poic h è le co11dizioni del pazien le n o1r tencl eYano a i11i gliorarc g li fu con siglia lo il ri~ coYer o i11 o~ peda1 e. l\"c l pas alo (1914) 11a offerto di o torrea sinis tra. No11 h ar aYuto i1t passalo speciali su cetlibi li là per le flogo i catarrali d elle J)ri111e Yie res1)ira lorje. Ge11i lori yj,·enti e "ani, t1n fra tello viven te e sa11 0.

Es. obietli1•0. - Condizio11 i gen er ali scad e11li , sen orio 'igile, d ecubito indifferenle, sta lo cl i Jllltriz ione e san g uificazio11e ~ cacle11 lc, cu le e n1uco ... e Yi ~ihili r o ... ee, i1on cica lrici, i ton erul'io11i. Pannicolo adiJ)O o sca rso, i1on ed e111i , inu, coli lle11c sYilu1)pati. .\tilla all o scl1elelro . .\pparato Ji11foglandolare: nella regio11c la ler o-cer' icale ~ i­ ni ... tra ~i i1ola una lun1efa1ione cle] Ja grnnde11.a di u11 u o' o cli J) iccione ricoperlo da cute n orn1a le , 11on adere11 le, c l ' uperficie irregolar e, con . i~l c>nza <lt1ro-elaslica, i11clole11 te . . pon lanea111e11 l<.> , I it•\ e n1e11le <lo lente all n pnl paz io u c. ·\11 'intorno e li ella zona ~o llon1a celiare ::-i 11olauo !i11foglandole della gran d ezza cli t111 f1giolo , po~ l nbili e isolul tl le 1111 r dalle altre. _\ de . . tra s i 11ola110 n t1111 ero--c li111uglan<lole con gl i s te ... ~1 cara ll eri <le-crilli a ... i1iis tra. \ulia <li n oleYO)e a ca rit o d elle ctl tre s la7 io11 i l i11fo-gl anrlo Jari.

FlG.

1.

colare 11ormale senza ru111 ori acces. ori. Cuore 11ej lj 111iti, toni i1etti. .\.clclon1e i1or1nale per forma e volun1e , cica trice infossa la tra i tahile, non punti lolenti, n o11 i J)alpano tu111efaz io11i, i1011 pre e11!a e.li 1iq uid o, fega lo 111argine superiore, o t lus ilà t soluln 6a co lola e1nic laYeare, n1ar gin e i nferioce area la. ~Iil za. P olo ~ttperiore IX co~ t ola a cell are ruecl ia, })O]o inferiore del1ord1 1 c111 . dal} 'ar cata. I re11i non i p alpano. :\ulla ai genitali . L esan1e d el isten1 a r1er' oso 11egati,·o. J clnU delle ricercl1e e .. eg11ite son o i segu enli: E an1e e111ocrorn oc iton1elrico a fresco e con colorazione YitJle. I n1pila111e11lo nor111ale. Rclicolocili 1 °o circa. Pia lri11e nu1nerosc . . \ni ocilosi fiiolog ica. _ on p oi eh iloci tosi. Gloh. rossi J.000.000, Hg. 65, V g. O, O. Rapport o globulare 1727. Strieio (\lay-Gr (;icn1 a i nor111oi~ocro.111ia . ('\' . .59, E. 2, l>.o .1. ix. Jl. 2J . :-\ ~~e 11za <li for111c i1111nature cl ella ser1 e ro, .;;a e lJi<tnCéL La radiografia del torace 11egtl1tiYa . La reazion e \\-t1s~e11nnn11 del angue ,-. . l'ala 11ega li,·a. \zote1rlia 0.:30 per 1:1Hlf'. <~ Ji ct-11n in 1.02 prr mil· le. E"-1t n1 e della fH C ::- io11P Boulitte Cni,ersel Ili •. 100, 111\. IO. n111. CO. [~;i111c <lellr. t1ri11C' con1 • ple lti uH nl ~ HPQ'a ti, o. ~u lirea/io11e allct 1ubtrcoli1Hl n ef[cl li\ a . E~n1n e del I 'espet lor,1to Koch , tlegal 1,·o. E . . an1e del 1011<10 de ll occl1io . uegati,o. 1


~76

(C

IL POLICLINICO

D.ecor.so .della 1nalattia. -

Il paziente venn e ricov.erato l '8 settembre 1934 e in base ai dati anamnestici e obiettivi venne e1nessa diagnosi di :p robabilità di Linfoblastoma to11sillare co11 metastasi cervicale ». La len1peratura si mantenne i ntermittente con elevazioni serotine. Le condizio11i generali diventarono in seguito più scadenti data anche l a difficoltà incontrata nella nutrizio11e. Venne iniziata una s.e rie di applicazioni cli Roentengterapia. Comp.arvero sulla tonsilla destra arrossata delle pseudomembrane. La · ricerca del bacillo di Loefler fu negativa sia all 'esame diretto, che dopo .cultura. In seguito il palato molle, i pilastri, l ' t1gola apparvero diffusamente infiltrati, con zone di cli~epitelizzazio,ne, sulla mucosa del palato coni.parYero fini tubercoli bianco-grigiastri, ch e disfacendosi dettero luogo alla produzione di piccole ulce{<

FrG. 2. Sezione di tonsilla. Intorno a. follicoli centro di uno di essi una grossa cellula gigante. razioni più o meno pro~onde, mo1to dolorose, con il margine scolla1to e u surato e all'intorno prolificazioni papillari con epitelio bianco-bluastro ispessito. In base a tali dati ve11ne posta la diag·11osi di « tubercolosi miliare acuta del faringe » venne inviato il pa1ziente in clinica otorinolaring·oiatrica per ul terìori esami. L'esame dell 'orofaringe (prof. Di Vestea) ùava: il palato molle fino al limite del palato duro , e infiltrato e sollevato da nocluletti miliari, alcuni ulcerati e ricoperti da i11duto settico specie alla base dell 'ugola ; i pilaslri tortemente infiltrati , ispessiti, Jardacei, di colorito 1·oseo giallastro, ton~ille ulcerate e ulcerata la parte posteriore <lel faringe. Laringe; epiglottide fortemente infiltrata, ede1u[\tosa; ulìcerazioni pallide, tonsille coperte di induto g·rigiastro set lico, anche nell 'ipofaringe e ne1 vestibolo laringeo. Diagnosi: Tubercolosi n1j1iare acuta faringe e lari11ge (forn1a d 'Isambert).

»

[ANKO

XLIII,

Nu~r.

19]

Della tonsilla destra e del laringe ve1111e praticatai un.t biopsia di cui riferisco in seguito le car atteristic.l1e più salienti. Tale sinton1atolog·ia }Jerdurò fino all '8 i1ove111bre quando lo stato generale dell 'infer1no divenne sempre più grave, la febbre alta e approssimativ~n1ente .continua; il colorit0 di una, ti rtta speciale pallida, ina evide n.ten1ente cianotica, la respirazione dispnoica. L 'esame dell 'apparato 1)oln10nare non ~ette nulla all 'ispezione e percussione, rull 'ascoltaz1one reperto di fi11i rantoli a piccole bolle su tutto l 'ambito. La complicazio11e della cliffusione n1iliarica ai poln1oni apparve evide11le . Di nuovo con l 'ansa di plalino , previa lavatura d ella b occa con soluzione fisiologica sterile, venne preleva1to il secreto delle ulcerazioni del faringe; si potettero così allestire preparati ch e detlero la presenza del bacillo di Kocl1.

degenerati; sono evide11ti tubercoli n1iliari. Nel Dato lo stato se111pre più graYe, l 'iperpiressin continua, la disfagia se111pre }Jiù dolorosa, ta11to da far r ifiutare all 'i11fermo qualsiasi cibo, la respirazione molto difficoltosa, si chiese nuovamente il i)arere d ello specialista, cl1e 11otò un aumento dell'infiltrazione dell 'epigloltide e del vestibolo laringeo, per cui, data l a stenosi respiratoria, ro11sigliò la tracheotomia1. I parenti però si opposero a tale interYento e il paziente venne a morte dopo 45 giorni dall 'entrata in Ospedale, e dopo circa 70 giorni dall )inizio della malattia. Esame necroscopico. - - Qualche segno di g·rait.tamento, 111odico edema subaracnoida1e. Nulla a carico del sistema nerYoso. A carico dei polmoni fine disse111inazione di tubercoli n1iliarici, meglio eYidertti 11el polmone destro . rfubercoli Si notailO pure a carico delle gla11dole peribronchiaJi. Cuore gr. 250. Nulla al fegato e alla inilza. E111orragie sottosierose del colon. Nella mucosa della lingua e del pala '"0 si notano fini tubercoli e ulceri a


(_t\J~NO

XLIII,

~u~r .

19]

879

SEZIONE PRATICA

i11argine scollato. L 'epi Lelio appare bia11co-bluastro, ispessito. Sulla mucosa del faringe fini tubercoli e ulcerazioni più o meno profonde. Analoghe les.ioni a tipo distruttivo e ulcerativo a carico delle tonsille. Tu Lto il t essu to appare i11filtrato. A carico del laringe: edem a diffuso, ri1novendo il quale si vedon o for1ne tubercolari a tipo 11odulare. L 'alterazione si estende anche alle corde vocali e ai ve11lricoli d el N1orgag11i. D 'a1nbo i l ati con maggior intensi tà alle corde vocali di destra e diffusione alla prima porzione. del larìng·e. I gangli cervicali formano cordoni nodosi lungo i Yasi del collo, au mentart i di voll1n1e, alcu11i raggiungendo quello di un uovo, alcuni di essi di ai consistenza molle; questi, al taglio, appaiono asciutti omogenei ; altri, con al centro una poltigliai bianco-giallastra. Esame istologico. - To11sille. Il tessuto di esse appare profondamente alter alo . .Sono visibili rari

giganti. diffu sa.

Nel la

ca1psula,

in1i1 trazio11e li11foci laria

La tuiberc0losi delle fa uci è J)iuttosto rara. Generaln1ente si tratta di t ube rcolosi secondaria ad a lt.r e lesioni dell.a stessa n atura. Quasi sen1pre sopravviene nel decorso di tub ercolosi polmonare anche al suo inizio. La tubercolosi pri111itiva, negata da pri111a, è st at a poi amm e5sa; se n e è vista la possibilità dalle esperienze di Baugn1arten , ch e J1a troYato in to,n sille di anin1ali nutriti cli sostanze inquinate di tubercolosi , de1lle ulceri tubercolari ri cch e di bacilli. Dati i11teressanti n ei rig uardi dei pu11ti di i11 gresso dei bacilli tubercolari si possono

3. - ,Sezione di tonsilla. Al centro un tubercolo e, all 'intorno, fitta1nente stipate, elementi rotondi, l infociti e plasmacellule.

F1G.

follicoli alterali . Si notano segmenti formati da tessuto connettivo, sclero tico, con abbonda11za di Yasi. che presentan o isp essimento della media e a:vventizia. Si notano disposizioni glomerulari di elementi al cui centro si vedono cellule g·iganti numerose e all 'intorno cellule epiteliodi fittame11te stipate. L 'ele1nento circostante a quesli tubercoli è formato da un tessuto reticolare infiltrato da elementi 1rotondi , linfocìti e pla smacellule, doYe son o riconoscibili i follicoli , questi appaiono i11filtra.ti nella loro parte centrale da tubercoli n1iliari epitelioidi . ei tubercoli più grossi si nota la rarefazione di elementi, segno di disfacimento caseoso. In sezioni colorate con il metodo di Ziel1l si sono messi in eviden za rari bacilli di Koch nelle cellule gigan ti . Glandole li11faticbe latero-cervicali : Le sezioni delle ghiandole presentano oYunque gr ossi n oduli di Yaria grande1za e forma YarjabiJ e in cui si notano cellule epitelioidi e nt1n1erose cellule

tran·e dalle indag ini anaton101)atologiche sulle localizzazioni pri1narie dell 'infezione tuberco1.ale. Ri'cordo ad esen1pio la tal:>el] a egu ent e s1abilita da Ghor1 e Kundlich , u n1ateriale di 2. 000 necro copie : Tubercolosi poln1onare prin1aria 95 ,93 % » ir1t estinale 1)rin1aria 1,1± % » fii.lsal~ prjn1aria 0,09 °~ i> ton . . illare printar ia 0. 05 O/> )) dell'orec.Ghio med . 11r. 0,09 % » della cute 1Jri1Ytaria 0.1± ~o » delìa co11 criu11l . i)rin1. 0,05 °;, Per primo Isamb€rt descri s.._ e una forma acuta a decorso fatale d ell a n1alattia cl1e cleno1ninò la « tubercolo--:.i n1iliare acuta fa t in -


:880

cc JL P OLICLIN ICO »

go-laringea >J fo1n1a clinica Lullor a con servat a, e c,he da [sa111b·ert prer1d e n or11e. La sin tomatoJogia clii1ica, da lui descritta, consis le da1,prin1a i11 do lor e alla g·ola, clifficoltà n ell 'i11gl1io LLire, la di fagia va i11 seguito sen1rire I)jù aun1e11Lando, a La l punto: che è r aro rj . _ con Lrar e n elle pi1ì g·ravi 111ala ltie fari11golarin gee . La , ·oce per lo più ])t ende Lin1bro Ilaflale a ~au~a della rigidità clel velo p endolo 1.1er i11filtrazion e tuber colare o p1pure col prog·r edire d ella m alat tia, p er i 'imponen te dislruzio11e, cl1e può inter essare oltre ch e il Ye lo Jle11dolo a11cl1e le parti vicine . Sulla parte p osteriore del faring·e i piccoli g ranuli ch e in yiri'1110 te111po con11)aion o com e testa di spilli , l1ianco-g·rig·ia Lrj , coJ prog r edire della n1alat tja si fo11d oi10 tr.a cli loro for n1ando g rosse -c11iazzc ulcera te . Spesso compaiono adenopaJ ie cervicali di volu111e varial1ile. La m orte sopru vyj ene }Jer asfi ssia o p er inanii ione . Cadeoc e Ortl1 , segu endo le esperien ze di l 3aug111.a rl611, h a11110 di111ostrato l 'origine ali1nentare della tl1ber colosi delle t on sille, co11 o en za lesioni d ei g,an g li cer vicali . 1.' infezione to11&illar e p u ò aver si , 1)erò , anch e. p er r e pirazion e di p olver e b acillifera, cl1e provoca l 'inff-zio11e del t essuto linfoideo-fari11geo , pen etrando nelle tonsille p ala tine, sia i1e r In 1 espirazion e bucca1e, sia per quella n a a le, cl1e de1)osita i b1acilli sulla to11silla faringea, 111olto J)iù vul11erabile, p ercl1è non è det e·r sa da i liquicli buccali (saliva), e n elle numerose cripte }JO~so11 0 a rres1ai-si e moltiplicar si. Ai·slan d escri,re un caso di p r ob·a bile tubercolosi prin1itiva delle tor1$ill e per contagio d.ir e1to d ella n1oglie aftett.a da tuber colosi dei pol111on i. Sen za àubbio, la m aggior parte dei b·a cilli , e he in numer o con sider evole i111boccano la via l>ucco-fa ringea n o11 vi soggiorn-0no a l11ngo . Essi non fanno ch e J)assar e, trasportati' sia d alla corre11te d 'ari3 inspiratoria, sia, in più g rar1 parte, d a lla saliva . Qualcuno però può pe11e Lrar e n el t essuto linfoide; questa localizzaz jone può e er e facilitata d.a alct1ni fatti distrofi ci dell 'appara to linfatiro. Gli or~·a lli li n foidi delle fau ci h anno u11 ri '"" r esti1ne1ll o 61>ile ll ale labil e, cl1e fa cilmen te pr esenta les io11i di continuità. Le infezto n i nliste, così fre·quenti n ella fRring·e, clebbon o a,·ere pure un ·om·p ito in1µort artte n ella pen etrazione del ~er111 e ed è pr ob a bile ch e in t ali soggetti le cc JlOu ssés » frequenti di ton silliti e di farin g'- iti acute sian o l 'indi zio di un a nt10Ya . . lnYclStOne. Torna11d o al cas0 pr e_ente è O})l)Ortuno uis1·utcr e _ulle manifestazio11i dell 'apparato li nfatiro, cl1e cost iLujscon o il l)Un to di m agg·io r 1

1

l A XNO

XLIII,

l\ U i\I .

19]

. n ell a an a11111esi , i:.ier la in1p on en za con cui si m a11ifes taro no e p er le in t erpret.azio1tì cui dettero luog·o . Quasti ir1gor g hi g·landolari }JO 0110 oggi e ser e in terpretati n el lor o g iu Lo , ·alore , se i ~1nme1.t e c,l1e stian o a t estin1oniar e la prirna tappa dell 'infezione tuber colar e . Le barrier e linfatich e 11arJ110 pr ogr ebsivan1e11te cedulo fin o ad a versi poi bruscame11Le l 'e11trata in circolo (J)er i linfatici .pr ofo11di o le vene) del g·ern1e. Si può anoh e p en sare ch e questi ripetuti el 'isodi a carico de] sistem a li11fatico abbia110 ro11do llo a una nlaggiore sen sibilizzazio11e d el1'organisn10, a uno stato aller gico preceden te lo scop pio della n1iliar e. Da Lante conoscenze c1linicl1e cli laborat orio è be·n e assodato oggi che 11on è solo l 'indivi-' duo ver g i11e da qualsiasi manifestazione tu h<\rcolare, quello cl1 e divienr preda dell 'in,·asione acuta; n o11 è escluso ch e ciò su cceda l) Ur e p er quello n1ìnato da UJJ a localizzazio11e latente e con g r.an fr equen z~ proprio da m1a f 0r111a g landolare . Chiude11do la disc ussione di questo caso: è opportuno insistere cl1e la r egion e tonsillar e è for~e più frequenten1ente int er essata dal p r oces o tuber colare di quanto n on i cr ed a; l)iccole ulc6razioni , ininin1e infj)trazio11i superficiali d elle Lon sille , spesso posso11 0 sfuggir e a:qc l1e ad u11 osserva t1ore attento e sarà 1perciò doYeroso praticare, in tutti i casi dubb-i , la biopsie sist ematica . Si è così passato rapida111en Le in rasE-eg11a le questioni più im,portanti , ch e si riferiscono a l in·oblema .Patogen etico e clinico della t uber colo ~i primaria d elle faucì ; n on . n1i illudo di flYer fatto una trattazione esauriente e suffi ciente, 111a m,i aug uro di aver ricordato problemi che, dand o lo spunto a ùiscu ssioni , potranno l)Oita re u tili in ~ eg11a rn e 111i 11er tutti. ir1t~resse

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f{IASSuN·r o. L 'autore prese11La un caso di t11ber colosi prin1itiva l11iliar e acuta della goln. discutendo sul problema p a Logen eti co e clini co . BIBLIOGRAFI.i\. A. nnoL':'~ I.

Sopra un caso cli tubercolos ; del fari n-

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lA"\~O XLIII,

.\tri\r.

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SUNTI E RASSEGNE MALATTIE INFETTIVE. Il nenrotropismo delle malattie infettive. \ L.

I\1MBA.UD .

883

SEZIONE PRATTC.\

Presse MédicCble, 2 inarzo 1936) .

Le 111alattie infettive prin1itive o eco11darie ' ie l s ist.en1a i1ervo o so110 divenute i11olto fre{ {Ueu Li da un ventennio a que La par1 e. Le for1t1e d i en cefalita si n10Jtiplicano; le n euromieliti , che prin1a veniva110 attribuite quasi esclus iva111 ente alla sifilide, pre11dono for111e e d ecorsi d iversi .a seconda d ei germi che le provoca110; le radiculonevriti i o erva110 sp es o a piccole epidemie; le febbri eruttive, anch e le più b enigne con1e la v.a ricella, si complicarlo c on manife Lazioni rneningo-cer ebrali spesso rr1ortali . La comparsa e la diffu ione d ell 'en cefalite e d ell 'cn cefa lomielite dura nte la grande guerre' sen1bra es er e tata la m.anife lazio n e iniziale di que'"'· ta effJorescenza di n e uro Lropismo. È <.lifficile dire se si tratta di for111e n1orbose nuove o ch e rnojp i11a Lamente hanno presa larga diffusio11e, o di qu.a dri morbosi cl1e l 'indagine { li11ica più accur.1t a l1a co11sentit o di rilevare e di precisare. Le infezio11i n eur otrope h a nno un accentualo polin1orfisn10 sintomatico ed etiologico; si possono disting uere in: 1° infezio11i specificame11Le n·eurotrope a ~ gern1e scon osciuto o da virus filtrabili Lalvolta bi·ologica11te11Le identifica ti, ma non isolati; 2° infezioni i)ecifich e da ger1ni conosciuti o sconosciuti divenuti n eurotropi, sopratutto f.ebbr i ·eruttive. 1

I. Infezioni specificamente nearolrope. Costi tuiscono un ricco gruppo di n1alattie co11 localizzazioni varie sul sistema n ervoso ce11trale e periferico , con sintoma to logia e d ecorso multifor1ne. Comprendono :

A) Malattie d el sistem a nervoso da germi <'

virUJS neurotropi sip1ecifici ide.n tiflcatti. Prime fra tutte vanno ricordate la ra1bbiaJ ed il t etano , i c u i agenti patogeni hanno un 'a ffinità n ervosa e clu i-va, i1oncl1è la m1enin1igite cerebro-spinale epiden1ica co11 il n1,eningococco di Weicl1selba um. • Il berib e.ri è ritenula una malattia avitamjni ca , i11a no11 è esclu~o cl1e si' tra tti di un 'i11fezion e. I gern1i d ella lebbra e d ella sifilide 11an110 sen za dubbio un 'affinit à nervo a elettiva. P er lulte e due le infezio11i , r11a vecialmcnl e i1er la ifilide, è sorta la ques.tio11e d el d oppi·o gern1e, (le rn1atropo e n e uro tropo, n on a nro ra si<uran1ente risoluta. La polio111icfite anteriore acuta è la tipi ca 111ulattia lle urotropa . Le cono ... cen ze sull 'etiolog ia di que3ta i11fezio11e i 0110 rnolt o Yi lu11pate i11 eguit o ao-li tudi de ll ~ ~ u a in ocu lnl1i lit à nll e . cin1n1ie.

L 'epidemia di encefal ite epidem•ica iniziala i n el 1916 h a .aperlo nuovi orizzonti 1per lo studi o d el1 e infezioni d el sist ema n ervo o ed l1a for11ito largo mat eri ale per lo sviluppo d elle nos tre co11oscenze sulle localizzazioni cerebrali . Le forme clinich e ch e l)UÒ a um er e la malattin .ouo molteplici: lela rg ica, mioclo11ica, alg·on1 Loclonica, coreoaLeto ich e, bulbo mi dollari e }Jeriferich e. Mentre in Europa l 'en ce falite divc!1i.v.a se~pre pi~ ra ra, nuovi focola i €piden11 c1 scoppiavano Lll A111 e ri ca e Qjapi; one, co1 L forn1e clinich e e reazi 011i seroJogich e di,rer se . Son o noti i postu1ni encefalitici, sopra Lutt o le forme parki11 oni a ne, cl1e or.a più c he a esi ti distruttivi' si t ende a mettere in r apporto a fo cola i cronici dovuti alla persis ten za d el virus n cJ p·a renchima n ervo o. L ' hepers zoster è u11 ...' n1al1aLLia infe tt iva con loca.liz~ az ion~ ele tti_va n ei gangli rachidei pos Lor1or1 e n ei gan g li d ei n ervi cran ici sensitivi , cnusata da un virus con affinità n eurotro1)a e der1natropa. Attualmente si· è ricono ciut o cl1c talre virus può dare an ch e una sintomatologia n e r vosa (radicula lgie) e elusiva sen za eru zioni c utanee. B) MalOJttie d el sistemaJ nervoso da vnfezion e neurotropa specifica probabile. Si tratta di nlaln.l ti e del n e r as e o dei n er vi lJeri feric i cl1e l1anno tutti i caratteri d elle malattie da virus, la c ui nalura i11fet ti va non si è potula dimostrare nè co11 la tra 111ission-e e 1'inoc ulazione s1)erim e11tale, n è per il verificar si i'n discutibile di contagi e di epidemie . La n a tura i11feLtiva rlella scl10r osi a JJ'lacclie })i ù c he JJr ob·a bile .ap1par e certa, tenuto conto d el !)Oli111orfi sn10 sint on1atico , delJ 'e o luzione a c ri i d ella f or1na cronica, del d ecorso progre sivo della forma acuta, d el tjpo d elle le sioni anatomich e (infiltrazione peri vasale). Tuttavia bisog na riconoscer e cl1e i' . . ucce si di Lra mis5ione affermat i d a alcuni aulori' come a1· cl1e il prete, o isolan1 en to d el germ e no11 sono stati confer111 ati. A lato d ella scler o i a placcl1e bi ~o gna n1etLer c il gruppo delle mieliti acute ch e per il loro n1odo di man i fesla rsi e per i I loro d ecor so s avvicina110 alle form e nlidollari della n evrassite epidemie.a, alla polion1i clite acuta. all a sifilide midollare e all a sc le ro!' i a i)Iacc l1e ac u ta. Le encefalomieliti acute e le inif iam n1azion i acvf e disseminate del Stisteim a nervoso, di cui Fla latl 11a osservato un 'epiden1ia in P olo11ia 11el 192 , rappresent.1~0 forn1e di tran i'7ion i tra Je en cefaliti e le mieliti acute. II loro inizio è lJrusco: cefa lea , pare... i a forma i mraplegica o en1i i)Iie gica, ll.Glrestesie vag anti e pa r~e. e l periodo d i slalo i di turbi . ., ens iti' i regrediscon o, n1entre quelli motori i precisano e co111paion o pa r~tl isi ocular i e faccia Ii. La febbrc n1a n ca qua ... i .. er111)re. Nella n1aggior 1>arte clei ra i si 11a la guarigione in qua1cl1e . rtti 111 ana. l.1n rnalnttin cfi ch il-ifer-Foix en1l)rn essere 1

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884

« IL POLICLINICO

un 'infezio11e o intossicazione i1eurotropa a locéJizzazio11e centro-lobare (leucoencefalite) fatalmente n1ortale. Colpisce ban1bini e adolescenti. Clinicam ente è caratterizzata da cecità progres iv.a , paralisi (paraplegia o emiplegia) con conlratture, convulsioni e disturbi mentali. Alle infezioni midollari ,p1rimitive app·a rteng·ono anche la miel·ite necrotica subacu.ta di 1F oix e Alajouanine n ella qualre il processo infettivo 11a u11a tendenza necrosante, la ne.uromielitei ottica acuta di Devic caratterizzata da sintomi midollari paraplegici e n eurite 01tic.a , l 'atassUi, acuta di Leyiden che forse è una forma atipica di scl:erosi a placch ·e. Le radicula~gie lombari, le 1ievralgie intercostafi, le nevralgie lombo-addoniiln01li e addom o-genitali devono essere ravvicinate ad alcune para.plegie transitorie a tipo flaccido doloroso. Oltre queste forme transitorie si. pos ono avere forme gravi per la loro persistenza n.e lle quali· .a i sintomi radiculo-n-euritici si accompag11ano processi midollari . Esse sono cara1 terizzate da dolori più violenti, meno localizzati in territori radicolari, impotenza motoria più netta, atrofie 1nuscolari ,-, abolizione dei riflessi tendinei , disturbi simpia ti'c i (iperidrosi,' sindrome !Bernard-Horner), debole reazione termica, eventualm·ente distm·bi sfinterici, .paralisi di nervi cranici. A queste forn1e nelle quali si riscontrano sintomi attestanti les ioni n1ull.ip1e del mesooefalo, del midollo, delle meningi, delle radi.ci e dei nervi è stato dato il nome di neuro.miti. La febbre ·è discreta. Tut.li i disturbi generalmente regrediscono a poco a ]) OCO. II. lnfe.zion.i speoifiche da g·erm.i conosciuti e

sconosoiJwti divenuti neurotropi. Paralle l'a mente alla diffusione delle epidemie e all'aumento di frequenza di casi sporadici di i11fezioni n·eurotrope autono·m e, negli ultin1j quindici anni si è constatata una r·ecru,d escenza dr accidenti nervosi nelle malattie infettive e sopra tulto la comparsa di stati infiammatori non suppurati dei centri nervosi n el corso delle fe bb-ri eruttive. 1

Tl rieurotropismo delle febbri eruttive. L ' 0ncef alite o nevraissite vaccinica era tata A)

vista da P . Marie nel 1885 e d.a Co111by n el 1907. Ma è stata osservata largamente in serie solo da una do,zzina di anni, sopra tutto il). Inghilten·a ed in Olanda. Colpisce i ragazzi dai' 3 ai 12 anni. Si manifesta dopc le prime vaccin<tzioni tardi.ve, ed in capo a 6-12 giorni' dalla inoc ulazione. Si tratta di una malattia grave, le.tale nel 30-40 % dei casi. Poichè non n e sono mai .p resi i bambini con me110 di tre anni di età, è buona norma praticare la vaccinazio ne nei primi mesi di vita. Le neurassiti wel vaiiiolo sono rar1 s 1n1e. Se111bra che i casi pubblicati possono riferir i ad en cefaliti vacciniche.

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l ANNO

XLIII, NuM. 191

Più frequ ente è la 1ievrlJJSsite vo rice,lloso, ch e scoppia al secondo o lerzo giorno di una Yaricella norn1ale o ad esanten1a appena accennato. Sono stati descritti ca i anche di encefalite varicellosa senza esan lem.a . Sono particolari di qu,este forme sinton1i cerebellari (vera ata.ssia acuta), sintomi striati (corea , atetesi) e accidenti mieliti ci (paraplegia con atrofia n1uscolare). È 1ne110 g rave di quella Yaccinica. Di regola si ha la guarigio11e. Il niorbillo, la rosolia e la scartattiria ha11no an·c h'esse i 1or0 accidenti di neurotro1}ismo, cl1e si manifestano n·el declinare del periodo eruttivo ed anche nella conv·a lescenza: sinton1i 111eningei, meninge-encefalitici diffusi, cerebellari, mielitici , radiculo-neuritici e psicotici. Le con1plicazioni n·ervose delle febbri eruttive sembra110 tanto più gravi quanto l)ÌÙ di'screti sono gli esantemi. !B) Il neurotropismo di a~tre 1n0Jlaltie inf et-

tive. N ella p arotite si riconoscono con molta frequenza disordini meningei e cere;birali. Il n1eningismo, spesso in forma atte11uata, è presente 11ella maggioranza d ei casi. J11 qualche epidemia di parotite sono stati r egistrati anche casi di' nevrassite senza manifestazioni a carico delle parotidi. La pertosse anche può avere complicazioni rtervose. Si può avere 1'e11cefalite con convulsioni e sonnolenza, e l 'encefalomielite disseminata con notevoli distm·bi' motori (paraplegia , emiplegia). La prognosi è molto grave. Il neurotropismo della difte.rite è ben noto. Sono da tempo riconosciute come frequ enti le 1€-sioni dei nervi peri~erici. Negli ultimi tenii1Ji sono stati pub·b licati casi di en cefaltte difterica. Gli accidenti nervosi del tifo hanno una ricca docu1nentazione. Accanto .alle classicl1e con1plicazioni mielitiche ·e neuritiche devono pre11dere posto le encefaliti, ch e sen1b rano colpirt~ prevalenteme11te i lobi f'ro11lalr co11 delirio, cefalea, manifestazioni at.asso-dinamiche, s·e gni d 'ipertonia. Questi fatti sono sp esso mascherati dalla gravità dello stato tifoso e si rendono mani·festi solo con la conval·e scenza. Nel corso del tifo s' i11contrano con grande frequenza piccoli segni neurologici (accenni di Kernig, paresi pupillare, iper- o iporeflettività, segno di' Babinski transitorio) cl1e di solito so no coincidenti con reazioni del liquor (iperalbuminosi e ipercitosi). Le localizzazioni nervose della melitense sono molteplici e frequenti : manifestazioni mi~ dollari (.p araplegie spastiche), periferiche (radiculo -11eGriti , polineuriti), meningee, ed encefalo-meningee (parestesie, paresi , disartrie , afasi·e, astenia mentale, indifferenza e euforia). Questi ultimi fatti sono spes o intern1ittenti e sembrano legati' a spasmi vasali. La pulmonite, specie nei ban1bini , ruò a' er e complicazioni neurassitiche. 1

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[ANNO XLIII,

Nu~1.

19)

885

SEZIONE PRATICA

L 'influenza è 1ra le infezioni quella che più frequente1n;ente dà co.m plicazioni nervose qua11tunque per la 1naggior parte non ·gravi. Le relazjoni tra influenza ·ed en cefalite epidemica sono a11cora discusse. Ma a parte ciò nell 'i11fluenza è facile riscontrare oervico-brachiali'ti , radicula]1gie 10111b,ari , paraplegie transitorie , vere forme psicotich e e so,p r.a tutto u110 speciale stato di astenia i11dioe d.ell 'affinità della tossina i11fluenzale per il sistema i1ervoso. DR. 1

L'anatossina stafiloeoccica.

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tato Tza11ck, l:a rl i11fa11ti e Klotz a con::;idcr.are r1·ecessaria un 'iniezio11e di saggio p·e r via intradermica di 0,0·5 c1nc . di a11atossina. Solo se questa iniezione non .avrà dato r·eazione i:nt<:·n a potrà es ere i11iziata la c ur.a µer via sotto0uta11ea sen za ten1ere reazioni violeut e locali .e generali . Lo studio ·erolog'ico 11a di1nostrato cl1e 11ell 'uon10 come r1ell 'esperimento sug li anin1ali, l 'a11atossina ·è capace di provocar e la produzione di a ntitossi11e sp eci fich e di1nos lrabili con l e prove di neutralizzazione dell e pTopriotà della. tossina stafilococcica (.p oter e dermonecrotico, potere letale, potere en1olitico in vitro) . Il titolo delle antit ossip.e che è in genere assai debole pri1na della cura, subisce un at1men Lo più o n1·eno forte durante e dopo que ·ta parallelamente alla scon1parsa delle m .a nifestazio ui 1

(RAMON, BocAGE, MERCJER et R1cnou. Presse M éd., 17 lug lio 19315 e 19 febbraio 1936).

Le ricerche eseguite in questi ultin1i au11i han110 trasformalo le i1ostre con cezioni sulla patogen esi d elle affezioni st afilococcicl1e, sul}'immunità antista filococcica ·e sul su o i11ecc,n11ismo? Esse l1anno portato a modificare i inetodi terapeutici delle n1alattie n·elle quali è in g iuoco lo stafi lococco. Il p iù brillante risultato di questi studi ·è ria preparazione della a11atossina stafiloco ccica, il cui in1piego sta d ive·n endo ogni giorno più diffuso . L 'anatossi11a stafilococcica è un deri·vato della tossina ottenuta secondo la tecnica di Plan1on , sottoponendo il filtrato di una cultura all 'azione di una piccola quantità di forrnoio all.a ten1peratura di 39°-40° per circa 12 gior11i. Essa non d e ,·e conte11ere t~accia. dell.a azione t ossica della tossina da ct11 deriva (e sotto questo punto di· vista va accuratflmente co11trollata), mentre dev·e aver conservato u11 notevole p·o tere a11tigene app1'ezzabile con il n11etod o idelftia f.llocculaZJione. Soltanto così .è possibile aver-e a disposizione un i)rodotto perfettamente innocuo , capace di provocare rlell 'organisn10 ]a })roduzione di anticorpi. I casi finora raccolti sono circa 500. Le affezioni cutanee costituiscono la n1a,g·g·ioranza di questi casi. Il trattan1ento con siste in tre iniezioni di anat ossina , 1a prin1a di 0,5 , la seconda di I e I.a terza di 2 cn1c. eseguita . ad una settini.ana di intervallo. I risultati ottenuti danno pro,1a indub·b ia d ell 'effi cacia di questo metodo terapeu tico: su 131 casi di fort1noolosi cronica ·e d in,ret erata curati all'Ospedale Pasteur soltanto in 7 si sono avute delle recidive ' e in tre di questi si trattava . . di i,p erglicemici. Risultati ~gualn;.ente otti:i11 si sono ottenuti nella sicosi , nell idrosade nite .e nJell 'acne ' sebbe11e in quest 'ultima . . . forma . fossero necessarie fino a 7-8 in1ez1on1 per giungeTe all:i guarigione. L 'uso dell'anatossina nelle ost eon1ieliti e n elle setticemie è ancora allo st11dio. È necessario tener co11to delle reazio11i al krgiche che l'iniezione di a11atossina provoca soprattutto nei sogg·etti ma.la~i. d~ inolto t~1npo e quindi divffll.uti iperse11s1b~l1 a1 .Pr~dott1 staflloco cc ici. Lo st ud 1o di tal1 r eaz1on1 l1a l1or)

~tologiche.

Lo studio del · i11 eccanismo dell 'in1111unità stafilococcica 11a orai11.a i l)Ortato a coi1siderareil potere patogeno d·e1lo Lafilococco analog·amente a quello del bacillo difterico come la risultante di due proprietà: la virulenza, cioè la tenden za a moltipli carsi nei tessÙti e il potere tossig.eno. Quest'ultimo poteva ancora esse1\e messo in dubbio, perch è, S8 ondo l'espressione di M. Nicolle « era diffi cile far sp·u tare allo stafilococco la sua tossina n in vitro. Ora ch e il perfezionamento dei mezzi di c ultura 11.a per1nesso d i otten ere una vera esotossin a stafilococcica, questo germe vi1ene ritenuto capace di agir.e sui tessuti solo per mezzo della sua tossina, la quale appa~e così l 'eleni-ento pat ogeno e l 'antigene essenziale della malattia stafilococcica. Una prova della preponderai1z.a d ella tossina n ei fenomeni d ella immunit à stafilococcica è data dalle riocrche di Carli11 fanti, di Bonn et ed altri, ch·e din10strano ch e il siero dei soggetti affett1 da stafì.lococco devia quasi costantem e11t e il con11)len1ento in presenza di tossina specifica e }) it1 rara111e11te e con n1eno intensità in prese11za del gerrri.e. L'antitossina specifica ,p rodotta dall'iniezione d ell ' anastafilotossina n el n1alato, annullando g li effetti locali della tossina si oppone alla v.eg·etazione d ei germi ·e fa, 1orisce la loro distruzione. Così g razie alle scoperte ed ai pe rfezionamenti di tecnica del laboratorio cl1e pern1 etto110 di otten·e re degli antige11i-vaccini facilm ente controllabili nella loro innocuità e n ella loro efficacia, dei nuovi metodi curativi i so ~ti­ tuiscono a poco a poco agli antichi procedin1enti più o meno empirici. Cosa si sa di preci o sull 'azione dei vaccini n1icrobici costituiti da germi uccisi j) Sulle lor o proprietà i1l1111unizzanti? Invece il potere antigene intrinseco delle a11ato sine può essere valutato COI) prt:>cisione e il loro effetto in1munizzanl e previsto e inoltre faciln1ente verificato: il n1etodo ~1 e ... so della f]orculazione di Ra111on r h e l1<l . cr' ito


886

<< IL POLlCLIKICO

alla scoperta delle a natos in e p ermette di n1ist:rare la lor o attivit à. All 'anatoss ina difteri ca e all 'anatossina tetanica c h e 11 ~11n o orn1a i fa tto la loro prova si Dggiunge or a . l 'analo sina stafilococcica cl1e può e er e u tilizza ta con su ccesso 11ella t erap ia s1Jecifica di va rie afl'ezioni s tafilococcir ]1e .

E.

C ARLI 8FA NTI .

Contributo allo studio della terapia tetanica col nuovo metodo siero-urotropina. (C . fBLANET e U. RoNCONI. Giornale di Batteriologia. e Im.n iunologia, aprile 1936). La terapia a t t.uaJe d el t etano dispon e d ei seguenLi 1nezzi: esc is io11e d ella ferita lJer allontanare il focolaio di produzione d ell a t ossina; sieroter a pia; an·e te ia i11alatoria; m ·e dicam enti au. iliari. In var io n1odo ven g ono g·iudicati i ser vizi d ella si~rot erapia ; tutti p erò ~ o ­ n o d 'accordo sulla n ece ità di introdurre il siero per vie diver~e : ·endor1tuscolare, e ndoven osa , endoracl1idea . Dev·e p·er ò e "ere tent1to pre .. ent e il i;e ricolo della an nfìJ a si ed a llo copo d i prevenirlo si ricorrer à alla somministrazione d i l.a ttato e cloruro di calcio o al 1netodo ube·1 1trante di Besred ka. 11 n1etodo d i Dufour parve aver l)Ortato u11 cert o prog r e so llella c ura del tota110 e i ritenne cl1e l 'et er e ed il cloroformio .a g·isser o d irettan1ente uJJ.a to s ina t e tanica p en etrando n el i tema 11ervoso con1 e os.Lanze liposolub·i li; n1.a .g·li ·enlu siasmi per ques ta terapia si so-n o poi attenuati e d an zi vi è taluno cl1e ritiene ch e g li a n,e ·t e tici i)rovocl1i.no piulLo. t o un a azion e da1111osa . Tr.a i 1nedican1enti ausilia ri si è mostrato utiJe il cc solfato di magnesio '' in soluzion·e al 2!5 °~ , iniettato per via endo1nu colare ed anch e endovenosa. An ch e l 'acido fenico in sol uzion e al 5 % (Baccelli), inieLtato sottoc ute , ha una a zion e edativa intomatica e pare anr l1e un a azion e favorevole su1l 'andan1ento d ella infezione t·etanica. Pure u sflt i so110 1' idral o d i clor ali o ed anche la morfina e d erivati. Di recente è stato introdotto nella terapia del te tan o un nuo vo m etodo co ·t ituito dalla as ~ o ciazion e siero-urotropina, utilizzando la proprietà pos eduta dalla urotr opin.a di uperare l o . ba rram e nt o vascolare d ei ple si coroid·ei. La sier oterapia sen1.pli ce è impotente n ei casi n ei quali una dose letale di tossina è stata g ià fis a t.a d al te s uto i1 er Yoso inqua11 toch·è l '.anticor1)0 non pen etra i1ella cavità cefal o-rachidia na. L ' urotro,p i na fa r i li tando il i}a .. aggio della a.nlito. sin.a .n·el focola io principale dell a intoss1caz1on e viene ad aumentare ]a lìrobabilità d i s u rces o. P ey re e Le Couvv l1ann o usato con ri ultati co11fÒrtan Li que... to '111 etodo d i cura. I n o t ri Af\. d op o di a er d e tern1inato ]a d o .. e n 1in im a le tale della lo ... i11 a t et ar1ica p er i c onig li , l1a n110 fatto tre erie di e perim enti su •111in1al i di tale si1er ie d o ~)O 2± or e dall ' ini c1

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[1\ NNO

XLIII,

.\u~r.

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zione d i tossina: trallamento con solo s iero; trattament o prin1a co11 uro tropina e p·o i con siero ; tral tan1en lo roJ1 iero , urotropina e p o i . an cor a sier o . Da questi e p erin1e11Li 11a11no d edotto cl1e esiste u11a notevole di' er sità di effi ca cia della siero ~erap i a praticata con o se11za ag g·iunt a di uro tropina : me·n tre infatti 11ei co11ig li trattali con sier ot erapia sola eh·bero le pierce11tuali d el 42 e d el 37 ,5 % di opra-v vis uti , i1 el tratlan1ento con urotropina preceduta e .. eg·uil a da ier o ebbero una p ercentuale di so11rav,·i suti d el 75 p er cento. c:on cludon o cl1e l 'uro lropi11 a , r e11de11tlo p ern1 eabile la cavit à ce falo-racl1idia11a agli in1muni corpi 1et a nic i, esplica u11 'azion e fa vore' ole su ll 'anda1nento d ell 'into"s jcaz ion e t eta11ica , uperiore a quella otte11uta col sen1pli ce tratt.an1ento sieroter apico . V1cE T I NI .

MISCELLANEA . La diagnosi deJle convulsioni deJl'int·anzia. (E. H ;\ ssLER . .Deiitsche ft ! ediz. lll och en. , 30 ag osto 1935). 1

Le co11 ulsion i son o 111olto frequ·enti n e11 'infanzia ed h a nno u11 'orig·ine 1110] te1)lice. Dal punto di Yi 1a prog·11 o~ti ro e lerap eutico è se t11pre indisp en sab·ile precisar e la loro cau a . Al ri g uardo g·li elen1en Li essenziali sono for11iti dall 'ana11111'esi , dall 'età d el ~ oggetto , d al qu adro d ell a n1a11ifestazio11e co11 vul si,rante. Nel1e prin1e sett im a11e ed ancl1e n ei pri1ni g iornr tli vita si possono avere convulsioni flin7.Ìonali (da particolare irritabilità nervosa) o org·anich e . Queste ultime pos ono essere in ~ 11an zi Lutto prodotte dai traun1i verifi catisi dl1ra11Le il p a rto e dalle en1orrag ie . La di ag110si differ en ziale fra qt1est e due for1n e è diffi cjle, ,e potr eb·b e, se n1ai , esser e ... tabilita solo eon intlag'ini di laboratorio : d et ern1inazione d ell a bil irubina n el . a ng·ue e n el liquor , ence fa log ra mn1a . Nei la ttanti più g randj celli. sono 111olto frecru enti le convul io11i pa n1ofile specie in i)rimavera ed eventualmente n el tardo au tt1nno. La loro diag nosi etiolog ica offre qualch e d ifficol tà. Occorre ricer care 1'i per ecc itabilità in eccanica ed elettrica, segni di racl1iti d e ed. il conte11t1to di fos foro r calcio nel san g u e. Più dil'l'icil e rie ce ragg·rup rar e le convulsioni i1Ìfettive e tossicl1e. Al ri g ttardo }) isog n a ricordar e che l 'eventualità cl1 e sia in cau sa un a qual. iasi for111 a di n1eni11gite può e, ser e c·hiar i ta con esanl i ser o log icj b a tteriologici e r J1imici d el liqt1or. Al le for1nc purulente apr arte ng on o o] l r e la nì en i 11g i I e eµ id emica. n ella quale la coscier1 za s les. a rin1 a n e integra, quella da col i. da in f] uen za e d a r occhi Gra n1r e ist e nti . La n1 ~nin,g il e siero.._ a $'in contra n ella tuher colosi e 11ella sifìlide. e SJ)e .. so an ch e in


SEl IO~E

PR .\TI C.\

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una forn1a encefalitica, nel qual caso le m o- os ia lo scan1bio cor1 forme ineningee o cedificazioni del liqt 1 or possono e sere n1olt o rebrali. Perciò , i11 og11i caso bisog11a fare u11 te11ui o mancare del tutto . In ogni modo può t ·a1n e g·e11erale del piccolo pazie11be, ricorg jo,rare la d·etermin.azione dello zu cchero nel re11do e entualn1cn le anche alla pt1ntura lon1liquor, din1inuito n ella tubercolo i, aumenbare ed all 'esan1 e radioloQico del torace. R ' 0' vio che deve es ere portata J ·~ L ten zione ulLa to nell 'encefali Le. Oltre alle forme encefaliticl1e para- o m e- l 'addon1e e sulle feci. lai11fettive ( vacci11azione, morbillo, varicella, OlLre ch e dalJ e to ·in e b·at teriche le ro11p aro tite ecc.) ' 'a r iJ evaLa quella a . or iata alla vul"io11i pos ono e--sere provoca te da altr e so])Oliomielite. stanze t ossich e di origine ' rege ta le (ft1n gl1i ) o La . di.ag·i1osi delJ e convulsio11i encefaliti che a1till1ale (veleno prodoLlo dai ver111 i). 111 tal i s i basa essenzialn1e11te sull' esam e clinico. ca · i è important e l 'a11am11esi, la presenza I lattanti , i piccoli. bambini , più di rado dell ' eo~ inofìli.a 11el sangue o di uova i1 elle g li scolari so110 i1npro,-visa111ente colti da fec i. Poco note sono le con' ul ioni l)rovoca te da (ebbre alt.a , perdita della coscie11za e convulsioni tonico-cloni cl1e per lo più ]imitate ad ltn 'ecci.taz.io11e i11ecca nica del vago o dalla un lato del corpo , e che si ripetono a b.revi. presen za di corpi e lranei n ell 'orecchio. L 'importanza ùei traun1i ce fa li ci nell 'etioir1tervalli. Immediatamente dopo tali co11vul sioni si log·ia d·el]e convul ·ioni viene se111pre più preconstata nella maggioranza dei casi una pa- cisata. Il traun1a t>t1ò i 11fa1ti produrre acutar esi flaccida da] lato <lel corpo in_ convulLio- n1ente idroc·efalo o en Lorrag1e cerebrali , atti n e, spesso con comrartecipazione clel faccia- va r e una n1e11j ng·i te tubercolare. Nelle 111alatli e erC'c.lodegenerati' e del si, tele, abolizione dei ri fl e... si tendi nei e addomi11 uli. La paralisi dopo qualcl1e ora o giorno rr1a n er vo o cenlralc e 11ei tu111ori cer ebrali può scomparire o trasformarsi in spastica po 0110 verin carsi l'or1n.e cou' t1 l s~ve , donde con esagerazioil:e d·ei tendin ei e Babinski pof: i- la n ecessità dell 'accura lezza de1l 'esa1ne gen eti-vo. I segni m enin gei mancano e durante rale de 11 'in fer1110, dei suoi prccede1l I i fa111 igli accessi acuti sono olo ca r i. Nel liquor lif:Jri , deg·li esa111i ierolo~i ci e del fo11do ocuil contenuto cellulare è quasi normal e, può lB re. Convulsioni può dare anch e la parl1i111e~ ser r i debole rca ~i o n e albuminoidea e aumento dello zucch ero. ~ da notare ch e man· n.ingite en1orragica intP.rna, cl1e da alcu11i .A..A. è atlribuita ad aYitamino_i . Si tratta per cano sempre sintomi poliomieliti ci. le più <li b·ambini di circa due anni , n ei quali D 'altra parte non di r.ado queste form e en('e faìiti che son·o a})ortive o fru ste, per m odo la ma1attia si ln anifesta an r l1e con deformacJ1e le convulsioni dominano il quadro e so- zioni d e] cranio , di turb·i i1sichiri ed arrest o no attribuite allo . tato feb·b rile, il ch e non di sviluppo de11a fun zione statica. Per lo pii1 toglie ch e ulteriormente si po ·son o constatare sono presenti en1orrao-ie an r l1e n el fo11do ocu lare. [n tali casi ]a pu11lt11"\ 1on1bare o la pundisturbi dell 'intelligen za , dello "' riluppo, e tura delle fon tanel]e dà 1iquo r ro11tenente er imanere un a 1endenza alle convul ioni. In • tali ca::,i la djagno i tra qu esta forn1 a di epi- rnaz1e. Di pura natur[l funzionale sono gJ i acce . . si lessia postencefalitic!l e qu·ella e senziale è n1olto difficil e, e talvolta può es ere fatta solo di rab·bi a e di g rid a da cui sono colpiti i l»an1bini di circa 2 ann i. Q110s t i 11011 van110 in base ad un'anamnesi accurata. Le convulsioni tossich e sono nell 'infan zia sogg·etti a con,rul ioni , n1a dinl o. trano . . egni n·1olto frequenti e spesso non sono a d~gu ata­ evidenti di ritardo 11ello s' rilu})po n1entale. Gli accessi i, terici . i pre. enl a uo , olo nei n1ente interpretate. Alla puntura lon1 bare si lro,ra di regola iperten sione d E'1 liquor (idro- rngazzi quasi a dole cen li e si ri co11 o~ro11 0 11er ce fal o I o.. ~ i ro aru Lo , r>iù di rado il reperto di il loro af'pett o t i11ic o. T piccoli acce si (a .. ~en ze sen za convul sioni) una inenin gitc ierosa o an cl1e di una m edevono es . . ere con i derati di natura fu nziortingite purulenta sterile). Molto spes o queste forn1e convu 1 ive di- lt é'l le e quindi con p rognosi fa' orcvo]e. Di sopendono d.a lo inc batterich e (en cefalopatie), lit o cessano con la pubertà, a n1 cno r h e no11 si tratti di piccolo n1a lr. DR. e possono verifì car i n el corso di una pielite, di una puln1oni te, di u11a perto r, di un tifo, TJ compito emopoietico ff ~llo ston1aco. di un.a dissenteri a, ecc. Nei lattanti e se possono aversi oltre che (A. C:. Gu1LLAU ME . ... trch. cles l\f al. de /'nf)/J. nella puln1onite e n eg·li stati '"' el lir i anch e r dig., marzo 1936). ~1 )ecialment.e nelle affezioni in le t.inali , co111e TI ro n, iderare le.. sto1n aco . o1t an to co1ne uria e~pre sione di un 'i11tossicaz ione alimentare. spec ie di labo ratorio cl1i1111 co do' e ]e t ra,forTn tali casi oltre ch e le to i11e bRt f erich e enmazio11i arido-1)r}lti r l1e 011erano la cliae . . . tione trano in giuoco proùotti aminici. Queste convul ioni tos ir l1e . . ono di solito a-a . . tri ca. ten1110 int ern1 rdio fra la cli!!e"ti one orale e quella i11I e~ li11 ale. cos l it tl 1$Cr t111a teoterminali, ma JJe". . O ... 0110 ancl1 e iniziali in 1Jlodo ùa at1n1ent are le "J,:>Os, il1ilitil di errori. ri a clinica or111ni ~orpas~ a t a. r l1 r non rnp11rf'1

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cc lL POLICLINICO »

se11ta cl1e una parlo delle fu11 zio11i dello sto111aco . I lavori di· V\Thipp.Je e di Ca t1e hanno portato ad una teoria gastrica della regolazione d ell 'emat opoiesi: lo ston1aco, nuova ghiandola e11docrina , produrrebbe oltre· le secrezioni e terne, un.a so ta11za ormonale ad azione regolatrice su g li orga11i emopoietici ; questa sostanza passata n·e lla circolazione an·d rebbe ad i111n1agazzinarsi nel fegato e forse ancl1e in altri organi, per essere in seguito ridi·stribuita a :eco11d:l dei b isogni dell 'organisn10. Lo studio dei fatti clinici mostra che l 'achilia e l 'an emia ono due· disturbi troppo frequent·en1ente as ociati i)er ch è si possa pensare ch e si tratti di una se·n1v1lice coincidenza senza significato fi ... iopatologico. La sindrome achilia-a11err1.ia non è però caratteristica di un tipo speciale di a11e1Y1 ia: viene infatti osservata i1on soltanto 11elle anemie ip ercromiche di tipo per11icioso, nla ancl1e, e con g·rande fr equenza, 1telle forn1e ipocromiche del tipo clorotico. Questa forma viene anzi descritta con i'l nome d i ane:nia ipocromica achilica da De Benedetti, Currado, Allodi, P enati, ecc. Witts, Cor e lli, Chevallier insistono sulla sua grande frequenz.a. La gastroscopia , la radioilogia, e le constatazioni anatomiche mostrano l 'esistenza d'una gastrile nelle anen1ie. L'·esame gastroscopico permette di disting·u !3rne due forme: una diffusa, più frequente nel] e forn1e ipocromiche , ed una ad aree separate da tratti di mucosa 11or1nale cl1e esiste con particolare frequenza ne1l'anemia di Biermer. Questi tre ordini di disturb·i (a11emia , gas trite, achilia) non sono i soli ad essere osservati : vengono spesso descritte in coincidenza con essi dei disturbi nervosi (sindron1e dì Llchtheim), g·lossoe ofag·ei (glossite atrofica di fJunter . . esofagite), cutanei (prurito anovu]vare ort1car1a, ede111a di Quincke), ed intestinali; ed il loro co1np1esso co tituisce una sindrome glosso-gastro-11euro-a11en1ica, che può essere completa o dissociata. Il rapporto fra disturbi gastrici e anemia vfniva prima dei lavori di Castle spiegato con le ipote. . i più diverse e . . pe"'so più co11traddittori·e. Oggi si ammette un di turbo della sec rezione del] 'ormon e gastrico, associato a delle alterazioni d ella secrezione acido-peptica dello stomaco , secondari a gastrite .. L'ipotesi è veran1ente su gge tiva , ma bisogna riconoscere afferma l 'A., ch e non tutti i fatti clinici trovano in essa la loro spiegazio11e Se si an11nette ch e l'ormone di Castle sia un orn1on c antiper11icioso, l 'anemia costatata nei casi di compron1issione ga trica dovrebbe essere un 'anemia tipo Biermer. Invece, come abbiamo detto, l ' anemia i1percromica megalob laslica no11 co tituisce ch e una parte delle ane111ie o.., erYate in coincidenza co·n le alterazioni gastrich e. Perciò le concezioni di Castle do' rebbero es ere completamente modificate, e

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l 'orr11o·ne co11-;ideralo come antiaucn1ico e non fsclusivamente antipernicioso. Oppure si deve ammettere ch e l 'ormone di' Castle spieghi soltanto una parte dei feno·m e.n i osservati , e che altri p rocessi intervengano a produrre simul lll11eamente anen1ia e alterazioni gastricl1e. L'esperimento clinico, basato essenzialmente sulle operazioni gastriche, è capace, secondo l 'Autore, di con·durre a risultati più conclusivi. E. CARLI NF ANTI. 1

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DIVAGAZIONI

La spiritualità medica della Grecia antica. È il titolo di u11a confere11za tenuta rece11-

temente dal professor Laignel-Lavastine a Parigi. ln es a il nolo scienziato francese tenta di dimo:strare con1'e la n1edicina in Grecia è st.ata da principio un ran10 d ella religione, e in seguito , pure esse11do div·e nuta relativa111enLe auto11oma n e resti sen1pre imp·r egnata. Dopo u11 prologo in cui il conferenziere canta le b ellezze di Aten·e egli descrive successivamente Olimpia, Delfo, Cos, Epidauro, che formario qt1asi le quattro stazio11i del s110 viagg jo medico attraverso la Greci.a. Oli111pia, centro e nodo religioso della Grecia, mostra il dopp io movim·ento dell'espres._ ion e r eligiosa che s'incarna fl sicam ente nei giochi sp0rLi vi e intell ettualn1ente n ella pittura, nella scultura e nella lett eratura. Nel museo il frontone di destra del tempio di Giov·e n1os1ra Apollo vincitore che calrna Je ri ~e degli ubbriacbi : è così ch e lo spirito a pollinico trionfa del dionisiaco; è, scritta nel i11arn10 ~in dal quinto secolo, la teoria eh.e Nietz~ch·e sviluppArà 11el XJX secolo. Delfo è il luogo sacro dell 'oracolo, ai fianchi del Parnasso, colla sorgente ch e sgorga del cavo de lla roccia e i vapori che nascono dal profondo del Ja Lel'ra. ì\fa la Yisila più interessante è c1uella del tesoro di Ate11·e, del teatro di Dioniso , e del trepiedi de] la Pitia. la Pitia per la n eurologia , è la grande isterica; per lo storico è lo strumento della divinazione' ~ E l'arte diviriatoria i11 luLte ]e SUA manifestazioni serr1pre simili 11el cor so de1le .età, malgrado la diversità ap1)arente d elle loro modalità, si riporta essenzialmeJl te a u11a evasi'one più o me110 provorata dfg li auto1i1atisn1i, ch,e determina delle n1n ni f'estétzio11i che il divinatore-aruspice, astrologo, p itonessa, sibilla, ecc., interpreta in ~eg uito co11 la sua ìnluizione, la sua intelligenza, la ~ua IJerspic~ci.a ed il Sl.to senso pra. tico del le contingenz~. A })elfo è il patologi'co ::tl servizio dello spi 1 itua]e, a Cos, è la n1edicirta ch·e nasce dal tempio. L 'Asclepeion esiste ancora, maestoso. La dottrina iJ)}JOCratica sembra tuttora vivente : l 'uo,nto non puè.1 essere separato dal cof.mos da ~ui dipen·d e, nè la malattia dallo st.11to di salute ch e essa contribuisce a far cortcJscere, e verso il quale essa tende nuova1

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SEZIONE PRATICA

niente: se, da una parte essa è aggressio11e, dall 'altra 6Esa è ancor più reazione e reazione utile. Epidauru facilila queste reazioni con una cura tripla, religiosa fisica e medican1enLosa. L ·escursio11e ad Epi dauro fa comprendere quello che era una grande stazione idroclimatica nella Grecia antica. I preti di Asclepios vi prali'cava110 la psicoterapia e più precisan1ente l 'onirorr1anzia e ne traevano delle induzioni terapeuticl'le nlolto vicine a quelle della l1tdcanalisi. Così la medicina greca, attraverso la sua slessa spiritualità, aveva intuito nettamente l 'importanza dello psico-dinamisn10, dell 'a11alisi i)sichica e della psicoterap·i a. Era i1ecessaria una curva di 25 secoli perchè la medicina ritornasse a quel punto. G.

LA CAVA.

(Gazette des l-Iopitaux, 11 dicembre 1935).

NOTIZIE F.

BIBLIOGRAFICHE

Ch,irUJrgie d 'urgence. (IX ediz. curata dal prof. P. BROCQ con la collaborazione del dott. R. CHABRUT). Due volumi di p agine 1299, Masso11 & C. Pari·s 1935, lFr. 200. Questo tra1 tata fu l 'opera n1aestra del Lejars. che v'impresse tutta la stia vibrante persoTLalità, vi compendiò tutta la sua vita di chirurgo e la concepì con il suo lucido cervello. Col desiderio di essere utile ai malati: ed ai n1edici pratici il Lejars n·el 1921 aveva riscritta l 'ottava edizione, rifacendo tutti i· capitoli come l 'esperienza acquisita ed i nuovi dati co11sigliavano . Si sforzò sopratutto d'applicare alla chirurgia del tempo' di· pace g·li insegnan1ent i della guerra, specialmente per la cura d elle ferite delle parti molli, degli schiacciamenti estesi; per la c ura delle emorragi e e la tecnica dE·lle 1·e gature; per la cura delle fratture, per le indicazioni e l 'u so d.i tanti apparecchi, ch e dovrebbero divenir e di uso comune. In questi ultimi anni dell a .:u.a laboriosa vita il Lejars aveva deciso di pubblicare la nona edizione della « Chirurgie d 'urgence », ma la sta11chezza dapprima e la malattia in seguito non gli pern1isero di realizzar·e tale suo de ide.rio , per cui ne affidò l 'incarico ai suoi Allievi·, i quali hanno ringiovanito la cc Chirur~ie d' urgence », arricchendo la nuova edizione delle più recenti acquisizioni della modernn chirurgia . Il ti Lolo di questa opera ha b·i sogno d'un Cl·rto g·rado di' approssimazione, no11 essendo Lata 1i111ita1a agli inteir venti strettamente e n(·cessariamenl e pr·ecoci, per c ui no11 i deve co11fonde1-.e la cc Chirurgia d 'urgenza » co~ , I.a piccola chirurgia. Infatti spes~o è n1olto ù1ff 1 ~ cile stabilire la maggiore o ~1nore urgenza <11 un intervento chirurgico: oggi è urgente quello elle no11 lo era affatto ieri e per una s tes . . a lesion e od una mede in1-a serie di le ioni i11 alcuni ca i si deve intervenire al più prc"to po ~sibile 111entre in altri l ' interYento è in eno LEJARS.

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urgente. Inoltre il trattamento delle pri111e ore deve essere talYolta seguito, a più o n1eno breve distanza, da operazio11i . . econdarie, ch e no11 possono essere divise dagli intervet! ti in1111edi'a ti. Basandosi su tali can celli la cc Chirurgie d 'urgence » del Lejar ha una certa e-te11 ione, che è andata man n1ano ere ce11do nelle ucoessive edizioni. Alla sua orig·ine la « Cl1irurgie cl 'urgence » aYeva lo scopo di venire i11 aiuto al medi co pratico isolato, in s(\,crnandogli nei principali casi, nei 1quali non doveva subire alcun ritardo, le praticl1e e le oper.azi'oni ~e1111) lici che tutti i m edici devono saper e.. egt1ire in qualsiasi momento ed in qualsiasi luoo-o. Oggi questa nuova edizione, ne Ila quale son.o stati moltiplicati gli esen1pi ' rissuti, che fissano nel quadro rea] e della vita cl1irurgica i sintomi essenziali e ]e i11dicazioni esatte d·egli interventi, e ch e è stata sviluppala ed ampliata nella sua parte tecnica ed arricchita di nt1merose illustr·,zioni eseQ1.1ite dt1rante le operazioni sul cadavere e sul vivente,. è divenuta anche un 'opera molto t1ti·Je a t t1Lti i chirurgi, perchè nelle situazio11i complicale vj potra11no attingere le diret l i ve terapeuticl1e e tecnicl1e e vi troveranno clescritte le operazio11i appropriate sia per i casi .p iù comu11i , ~ i a anche per quelli m eno frequenti . Inoltre alcuni capitoli , ch e riguardano alcune specialità, sono stati rifatti con la collaborazione di insigni' aulori: l\f. ~I. ·F avory per l'oculistica, Lacomme per l 'ostetricia , Nora :per l 'urologia e M. Porcher per la radiologia. Numerose e nuove radiografie e Ogure, i11serite nel testo, lo r endon o an cor più con1pleto e dimo trati-vo. Le nozioni d 'urg·enza on o stnte trasforn1ate secondo i nuovi mezzi di esplorazione, il perfezionamento dei mezzi di trasporto , l 'installazione dei centri chirurgi·ci. l 'anestesia e gli stessi strum€nti. Insomma la nuova edizione della cc Cl1irurgie d 'urgence », come -è tata rifatta , è un insieme dr mezzi diagnostici. d 'i11di cazioni operatorie e di tecniche varir cl1e. seguendo l 'indirizzo primitivo dato all 'opera dal Lejars. l:l rendono ancor più utile r direi qua~i ne ces~a­ ria sia nei piccoli ch e nei g ra11di interventi cl1irurgici di urgenza. El\1 \~tTELE REPETTO.

eENNI

B I B LI o GRAFI e I (l)

Les h épatonéphrites aigue. . Editore Masson, Parigi. Prezzo, 1:E~ r. 70. Le altterazioni eletl ive i111ulta11ee del fegato o del r e11·e non &fuggi ro110 agli an l ir l1i a ti lori. ma le conoscenze meno vaghe s u11 ·argon1ento son0 rece11ti rimo11tando al ri ronosci'n1ento ecl alla. definizione della . . piroch etosi itl ero-e111orrag1ca.

.T.

VAGUE.

(1) Si prega d •in,·iare due copie dei libri di cui si <iesidera la recen sione.


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Il prese;nte volun1 e co Lit ui ce u11 'esauri e11te Lrat·tazio11e dcli.a clini ca dell 'a11alorr1ia patologica, d ella patoge11esi e d·e lla t erapia delle epa1.uA 1 ~ lriti lossicl1e, i11l·elli' e e di altra natura (J)O" t-oper alorie, gr a-vidic:h e, dell 'aborto e del r1eo11aLo). Lo studio si basa su una abbonda l1te r;asistica ed u11a larga esperi111e11tazio11e.

DR. G.

(~ ARRIÈHE

e (~L . Ht.rR1Ez. Le. sa.n.y des h yperie1idus. Edi tor e Doin , P arigi. Prezzo 'F r. 50.

1n questo volu111e 'ien e espo to lo studio d elle prin cii-1ali p ropri età fi~ico - cl1in1i cl1e del sangl1e di 105 casi d 'i1)erle11 sio11c p·er111a11eute. i so110 potuti così i11etter e i11 eYiden za di ._ tt1rb·i llrolo11 di d e ila i1 uLriJ.io11e leg·a1i a d isfu11 zio11i di 1110 lte i1li ci par e i1cl1 in1i , soprat11tto Endocrini. 1\l rigt1ardo scn tbrù 11reYa l e11te l 'i111 JlOrt a11za della tiroicle, d ell e surrenali e del f €!! ~llu . ~

ll libro si cl1iu cle co11 u11a ricca bibli0grafi a su ll 'ar gort1e11 lo. DR.

R.

CHI 1z,

F . Bu

lJ. Tl1ie111e,

CHKB.

Lip ~i a,

l\.rebs lin d Vere rlJ ung. 193 5. 1

.

<.rli . r\- .t\. scrivo110 ch e, cou1e il secolo ])assa io 11a dat J al p r oble111a dc1 ca11cr o una ricca 111€s e di couo ce11ze ~ ulla q t1c ... tio11e istologica, così jJ ~eco l o lJrc . . eni c è avvialo alla soluzio11e d ei i1robl c1ni tli i11dolc etiologica e pat og·e11eticJ. Seco11do g·li :\.A., e sen zial111ente i tt1111ori n1aligni si· produco110 i1er una altertlzione d el prece so cariocinel ico da cat1se .__va ria te su u11 ter re110 g ià predi . . posto per er edi tà . Tutto il lib·r o è s·volto eco11do questo co11cetto : di di·1110 trar e l 'i1nportanza del fattor e er editario 11ella genesi clel cancro. Es .. i pas an o i11 ri,·ista i tumori 11n1ani. e qt1elli d egli a11i111ali quelli· s1io11ta11ei e 4. uelli sperim·entali cer ca11do in ciascuno un ra p·p orto fra il fa ttore er editario e il ca11cr o. P11r se11za acce ttare in n1odo completo alct1ne delle opinio11i esposte dagli A_~. si: deve ricon oscere ch e il libro è di alt o inter esse per la ricca i11esse di n1alerial c raccolto e per la nìoderni. tn di n ozio ni s olle. V. G m RON. 1

J\ .

o. La sifi lide renale ed il ren e dei sifi litici. Edi tor e L . Cap11elli, Bolog11a, Prez. zo 1 . :.~ .)­ . G 10 R nA

ì: t1110 st udio ana ton10-patolo gico i11teso a 111elte re? i11 corr elazio11e gl i a::-.:petti clinici ecl i r e per li ana lo111 ici delle affezioni r e11ali dipe11de11Li" dalla si filid e. ono u ccessi,·a111e11te con i dcr ati il ren e nell a sifìlide con genita p r ecoce e tardi va, le lesio ni re11ali 11cl i1eriodo prima rio e secondario della sifilid e acquisita. il ter ziaris1110 r enale e le lesio11i a .. peci fi cl1e dcl rc11c 11ci lue tici. DR. 1

1

~:\NJ'IO

POLICLINICO >'

XLIII, NuM. 19}

AccADEMIE, SoctETÀ Meo1cuE, CoNC1REss1

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Seduta del 5 marzo 1936. Contribulo allo studio della dissociazione nel B. tifico.

r..;oRRJF.Ht dotl. I . - · L ·o. Ludiando uno .. Lipile di b . tjfico ha co11s ta talo lo sYiluppo di due tipi cl i colo11ie con carallcri tjntoriaJi, biocl1imici , sierologici j<Je1tlici: una .fond am e11 lale, co·stit11i1a da ele1nenli atipici , piccolissi11li e u11a di grandezza a lr asp éfr enza i1orn1ale, a svjluppo p ii1 ritard ato, co1nple lame11le indipendenle dall a prima: capace q1 1es t 'ulLi1na, nei su ccessivi lrapian1i , di d ar se1n pre luogo alle clue quali tà di colonie S'Udclette; con caral teri i1nn1u tal> ili ed irreYer sibili l a seconda. F e11omeni eia· inquadrar e n el g·r ande campo delle di~sociazioni batterich e. Considerazioni e rilievi a pro po sito di un ca10 di atrofia muscolare progressiva mielopatica.

L1EeCH pro f. ENzo. - L ·o. riferisce sopra u11 raso di alrofia 1n u scol a re prog·r e. siva m ielop atica lipo Aran-Duch e nn e n1e ll endon e j 11 rilievo gli a~petti clinici più salienti . fllu s lra p oi i r j·.;ultn li d el le i11dag ini er gogr aficl1e eseguile in questo rnalalo. IIa osser Ya lo ch o r1 e i tracciati er gogr afici è m ancat a d el tu tt o la c ur Ya d ella fa tica in quan lo 1'altezza delle con i r azioni. 1r1uscolar1 è La ta la stessa d al p rir1ripio alla fine d elle prove; ciò si è Yerificat o ·sia col peso m assìnLale qua11 Lo co11 pesi Sl1h111As ~ j n1al i. I11oltre l 'altezza ci elle contrazion i n1u sco lari è a ppar sa sen sj ])il1nen le eguale con 11esi cl i ver i . Co11sider a questi fatti com e djpende11li dalla 111an cat a azione sinergi ca d ei mu coli acce·ssori d r i f] p~­ sori d elle d ita, ma sop-ra lullo dipen cte11 Li d alla as oluta i11effi cien za d ei n111. coli lom b ricali eci i11ter ossei. Da q11esti e d a nll r i fa t1i osse1·, Ali èd a r ilenere cl1e (al111en o i11 qu es lo caso·) anch e 11el 111u scolo profondam en1e al tera lo dn l proce::-.so atrofico i comples·si processi chjn1ici l egH li alla contr azione n1uscol ar e abbj an o luogo i n nloclo eJficiente. i\fette in ril ieYo p oi co111 e l a ter apia con gli cocolla abbia d eter1nin at o alcun n1ig ljoram en lo. I.a cc P.ros ligrnina n, inYccc, 11a esplicalo un 'azion e e ffi cace im n1ediala m a lrar1siloria sull 'a Jt ezza flella ~011tr azion e i111.1scol arc : nzio11e prol)ab iln1ente d ovuta alla proprie là YCJ O(lila lante d ella so, La11za, p er quanto, d at o il s ig·n ifira lo eh.e l a « Prostig mina » h a in r apport o al m eccanism o cl1i111ico d i lrasn1i sionc d ell 'ecr i tan1en to neuron1uscolare, n on sia d a e·scl ud ere el1e I 'effetto pos$<\ esser e riferito , in J)ri rte al1ne110, anch e a q11est 'ul tima proprielà. I l f'eg r el nri o : L . P1ccR1 . •

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Secluta d el

~O

m ar zo 1936.

Esiti recenti e remoti di miomectomia in gravidanza .

Prof. ~1ozzETn-MoNTERUNIICI. - L'O. ha seguito~ p er due a?ni d alJ '~nlerYenlo, ~n a pazienl ~ operata d i l11101n ec Lo1n1a òura11le il V inese d1 gra' iélanza, 11ella quale per frenare u na cospicua ei11orr;igia d al le tto di dier esi d el tumore, gr osse> qu anto u11 ·ar an cia e so ttosie-roso aveva suturat o


fAN o

~LIII ,

i\ U?\1. 19J

SElJO~E

a N il legan1enlo roto11<lo sini tro sulla breccia co11 buon csi lo in1111edia Lo. L 'utero aveva però ass un lo t1na inarcata latcro-ver sion e sinistra ch e fa,.. ceYa r111 tr ire qualche d11bbio per il 11or1nalc s' olgersi del pa.rlo. Contrari a1ne11 Le alle previsjoni, un primo ed u11 . . eco11clo parto, quest 'ul limo affatto recente, si esplelaro110 11ormal111ente con fe li YiYi, senza fatti di distocia, ave11do l 'utero ripreso fra l ta11to ] a sua perfet ta posizion e fisiologica. L ·o. prende lo l)unlo da ques la os ervazione cli11ica, per ricordar le 1nodificazio11i stru1 turali dei tessuti u lerini d u ra11te la gr avidan za, ·specie del tessuto elas lico, e la loro i1111)orla11 za sopral11tto in riguardo agli in lerYenti p essici n ella cura d egli spostamen li della 111a lrice. Indica per u n 1naggior conlrollo anche da parte di allri chi rurghi l a 111odificazione tecni ca ch 'egli h a adottato q11ale es trema, ratio nell 'eclo111ia di un turnare u Lerino i11 1)rese11za cli e111orragia i11si 1ente, e Yolendo attenersi ad u11 intervento conservatore. Discussione : Prof. Roì\IA...~I .

PRATICA

95

Il <lue ge1111 aio Iu 01)cr a la cl i ga · tro~ t o 1 ni J cco11do Fo11tan, ina da lH le i11Ler' e11Lo la pa 1, ic11tC' 11on olle11ne jl vantaggio speralo percl1è le ~ o­ slanze alimentari liquide i11trodo tle allra, er·o la sonda rigurgita.v ano all 'e· Lerno a llravcrso Ja s lo111 ia. Lo ·stato di 11ulrizio11e diven11e ancor pii1 scadente, la cute aveYa a su11to l'aspet to il lio... ico con abbondante desqu amazione. Il suo peso nor111ale di Kgr . 55 era di ccso a Kg r. 3 ,800. Il 7 feJ)braio s i procecl e lle a d u11 con Lrol lo ra· tUologico con s la lancl o ch e i l p asto op aco i11 lrodotlo atlraYerso la ·~ ton1 ia ·olo do po circa tre ore passava in m i11imn qt1an li là at lraYer so i 1 i1iloro il che conferm ava l 'jpole-si clini ca di t1na . . leno i pilorica di forte graòo. l ,o s le so gio1no fu perciò opera ta cli gas lrodigi unos lom ia anteriore con con1 ple1n en lare alla Braun: si dovette procedere in Lal modo perch è lo s lo1naco era fisso da un processo di J)eriga .. tr ite e le sue pareli ede111alo e, u cc ulcn1 i, lriahil i. Solo dopo questo secondo i11 lerYen lo fu possibi le riprend er e l 'ali me11tazione ~e n1 prc ·solo altraI portatori di b. difteriformi dal punto di vista epidever o la sondai siccl1è n cll 'aprj] r il pe o era .. amiologico. l i lo a l(gr. 3 . Dott. C. PATS. - Co11slalala l 'i1rsufiicien za dci In co11siderazione cl1e dopo circa CJtia Llro 111 c~i reperti cli11ici e d el1 e Yélrie proYe di laboratorio si poteva pensare cl1c le lesioni òi s lrlilti' e t1lccper una sicl1ra Yalt1 Lazione e.pidcn1iologicaJ dei ra UYe del! 'esofago fossero g ià i11 un n fase a' an l1lol li porla lori di b . dirt erjfor111i presi in esam e, 7ala di riparazione si iniziò la di1 nlazio11e g1·a, <1 uale clell ·e ofago 111ediante ca leteri'snio retroi!!rae~J)One t1na erie cl i o scryazion i per onali , i11quado. Do1)0 aver introdotto il 20 aprile un a min t1drate in propo izioni g ià for111l1late da allri AA.; a que te cl i significato i11<liret lo, aggiun se a]Cll- g ia da,lla b occa attraverso l 'e ofago n1cilian le c i s1oscopio . e ne afferrò il capo nella ca' i là gns trira ne piì1 òelt aglia le e proJ)a.tiYe, atte a <l ocu111ent are traend olo ft1ori dall a stomja. T.,a n1inu gia è s tata che i b . d ifterifor111i son o pote11zin1n1 e11 le cap aci sostitui la co11 un f ilo grosso di se la ch e l 'infern1a òi. deter111inare n1alat lia òiflerica e ch e essi vanno co11siderati co1ne b. d if lerici (S) in fase di ada t- 11a sen1pre porta lo a g u i cl a fl el]c d ila I aziou i Sl1cces i' e pra licate circa ogni J 5 g iorni . Nell 'at an1e11 to saprofiti co (R'l probabHn1ente r evcr si11ile. prile fu rag·giu11lo il 11u 1nero cli 15 clella filiera Discussione : Proff . l\I oLIN .\RI , G1oncr, F.\nru s. Ch arriére e n ell 'o l lobre ticce siYo il 1111 n1ero cli 30. L 'alimentazio11e clic fi 110 al! 'a prile è s·la la po Stenosi totale esofagea da ingestione di acido cloridrico . . ibile olo p er la on da lo ètiYen11 e anch e in }Jn.rle Gastrostomia. Stenosi secondaria serrata del piloro . pe1: l 'e ofago: dal n ove1nbre l 'i11 fcrn1a si alime11ta di qualunque cibo p er le vie natu ral j pur conserGastroenterostomia anteriore con complementare alla Ya11<10 la s1omia l'er le conti1111e dila tazioni. Braun. Dilatazione graduale dell' esofago mediante caIl 24 febbraio ti . s. fll eseguit o tin nuovo co11teterismo retrogrado. Guarigione completa dopo un Lrollo radiologico col scg·uente rist1l ln lo: « l 'esofago è pervio al pas to liquido e cren1 oso: no11 vi anno. Presentazione della mal: ta. sono arresti nè punti s lenot ici ». Prof. G. F nnN 1. - L 'a. C. A., di a. 30, ca aLe condizioni ~:re n e rali son o anel a le empre più li11ga. Ft1 accolla d 'urge11za nell 'O ·pedal e ò i ~Ie­ n1igliorando sjcch è il suo pe o di Kgr. 52,500 è st re il 12 òicen1bre 1934 indi tra ferita il 1° genrjtorna lo pre ... so a poco quello n orn1 ale. naio 1935 11ella Divi sione O Ioia lTi<'tl rlell 'Ospe<lale L 'O. espo11 e talune con si<lerazioni riguardanti di e11ezia cl 'onn e p as .. ò poco C101)0 11ella DiYisiOilC le eYen lualità ch e ost anze forle111e11 le cau stiche Cl1irurgica cliretta dal] 'O. possano portare olt re cl1e lcsio11 i esofagee a11ch c L 'a. i11gerì , a scopo di suicidio , u11a qua11liltl pilorich e e richieder e per ciò la creazione cli u11a <li acido cloridrico acquistato al prezzo di u11a Yia ga lro-dig iunale. Egli dovette c. . egt1 irr una lira e n e11a qu antità di 50 gr. circa. L ·atto fL1 co111ga-~ lrodigiunostomia in lr11 soggetto i1ure av' elepiuto lanlo rapièl a111e11 le ch e no11 si proòl1Sser o nè rtalos i con cau tici i qt1ali n on aYcva110 gravells lioni dell e labbra nè della bocca: ebbe dolore n1ente lesionato l 'e .. ofago 1na l)c n ~ ì l 'a ntro rcl il ure11le rc tros ler11ale e ripel11li s forzi di Yo111 i Lo piloro. 'I ale o · ervazio1J e fu pubbli ca ln dalla <l . ~~a con e n1i .. io11e <li cn larro e · aliYa sa11g ui11ole nli. a111aia nella Rifor1na .~JC'dica rli q11al chr anno fn. ~\ll 'O~ perlale di ~ {rs lrc ft1 pr aticata la l avanda gaInfi n e n1el le in evidenza la ho11 là e la efficacia 'f'trica e inlrorlol to circa u11 litro di latte. La òc- terapet1lica delle dilala.zjo11i progressive n1cdinntc trl11l izione per i liqt1id i freòò i p nll' an cor <'011ll)il'rcn leleri 111 0 "tilla guida dcl filo n elle ste11osi '<>rt-i con difficolt à per j prin1i dieci gior11i poi <li1 ate con1e g ià illt1sl rarono alct111 i a1111i fa _ \ U!'lon i Ye11nc del lt1t lo in1po._ s ibile. 111 dello periodo con1- r T\[an1l)rini ; lrt cura deve essere ll1n gn, ])n1irntr. p:-t1vcro dolori diffusi nl ven l rr. diarrea lllllCo-sa 11n1a co11 ciò ·5i pt1ò ottenere una con111lel:.. e duraguinolenta, t1rine scarse e pig111en late con a1butu ra gt1arigione. 1nina. Le co11rli1 io11i generali clivrnr1ero rapiclaDiscussione: Prof. Ro:\T '~I , clolt. PoL1cnETTr. 1ne11t r as, ai gravi 1)it1 cl1e tulto per la 111nncan1a Il .. . <'[} rcfa rio. <li og11 i alin1c11lalione.

'r


896

« IL P OLICLINICO »

APPUN.TI

lA)f~O

XLIII, Nui\r. 19]

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA.

Vari blà della N. vascolare sono secondo 1·A. la N. ipertensiva, quella edematosa, postangirtosa, p·o sl-scarlattinosa, gravidica e saturnina. La N. vascolar e può g uarire soltanto entro il prin10 m ese di malattia. fil. 1

Rene policistico ptosico scambiato per tumore degli annessi. A. Salvini (Clinica oslelrica, febbr. 1936) pubblica du,e osservai-ioni del g·en er e, in cui la di.agnosi di tu111ore cistico dell 'ovaio era quell~ c J1e più si a ddiceva , sia per l 'anamnesi, sia per la conferma eh.e sembravano apportare i dati obbiettivi dell 'esam e ginecologico. Si trattava di due donn e di età avanzata, che avevano notato un esp andersi del ventre, associa to con sen o di peso e di do.J.e nzia sp ecie a lla r egion e lombare. Ne&sun di turbo n ella sfer a g·e11ilale. All 'esan1e obbietti,·o, presenza di u11a massa voluminosa cistica, a contorno E' superficie pressuchè r egolari, con margine sui>eriore so µ raelevato dal bacino , ma con quello inferiore dislocalo _l)rofondamente nello scavo, in rnodo da assun1éire con la part-e più bassa una posizione di lateralità rispetto all 'utero. La relativa facilità di sposlam .ento della m,assn faceva escludere la sede retro1)eritoneale, pe r amm ettere piuttosto quella endoaddo1nina le. D 'altra parte, nessun dato obbi·etti,To o subl")i.ettivo a carico dell 'apparato urinario. Invece~ all 'atto opera torio si trovò in entr u.n1b·i i casi un rene ptosico policistico (de] pe o di 1(,g. 1 e 1/2 a 2), ch e v·enne asportato lasciando poi le pazie11ti in buona alute . L 'A. m siste sull.a necessità di espletare nei casi poco chiari tutti i n1ezzi sussi,diari di in d.ag·ine gin ecologica ed urolo.g ica. fil. 1

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La nefrite acuta.

H. K.utschera r. v. Alchbergen (Wiener l~ li1i. 1'Voc1iens., 6 n1ar zo 1936) distingue essc4n zialn1ente due form e di nefrite acuta. 1) La N. inife.ttiva, ,p ura infiammazione dei reni, ch e ha origine dall 'azione diretta batt erio-tossica di un focolaio iuietto e si spegne r1on appena tale focolaio - sorgente d ell'infe.zione - è eliminato. In tali casi quindi , la terapia de.ve avere di n1ira essen zialn1ente la ~coperta di tale fo colaio; le misure diet etich e, in qu·esta forma , sono del tutto ineffi caci. l ,a n efrite infettiva può decorre~e come forn1a diffusa oppure a focolaio e può g uarire a11L'h·e se ·è durata a lung·o. 2) La 1\ -. vascolare è una n1alatt ia circolatoria, in cui 11on è turbata Eoltanto la circolazione sanguig·na d el r ene, ma anche quella di a ltri or g·.a11i (polrr1oni , r elina, p ell,e, cervello) ed è di' reg·ola accompag·nata da aumento di pr<'ssion e ·a11g uig na ; le infezioni , se pure esis tono, prendono una parte del tutto secondaritt in quest o dislurl)o essen zialn1ente circolatorio . !·~uindi, è soprattutto da prendersi in con8iderazione la terapia cardio-vascolarei. 1

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1

Oliguria da ritenzione clorurata. E. Lauda e O. V\i'icht (1'l-ieHer klin. Wochens. 01 genn . 1936) riferi ~ co11 0 dt1e cas i del genere. 111 uno , si trattaYa di u11a tor111a leggera in cui il sale, pur co11 u11 deler111inato g rado di ri .. tenzione, Yeniva eli111inato e, pertanto, er a i111J)edita la for1nazio11e di eden1i; l'altro , i11vece, era lJiÙ ,g rave ·e la riten zion e aveva portato u11 idrope genera le. Que . . l 'ulti1110 , del r esto , n on er éJ stato b.ene riconosciuto e la paziente , una Jlet1ropat.ica, era s tala sottopo ta a due decapsulazio11i r e11ali , a cau sa di g ravi dolori alla ~egione renale ed , i11fine, all 'asportazione di un r e11e 1:ì110. Gli 1\A. discutono la possibilità ch e esi ta110 vari tipi di oliguria e se , a ccanto alle forme note da ritenzio11e di salie e da oligodipsia, n o,n ne esista110 altre, sia derivanti da riten zione idrica primaria, sia una form a r enale costituziona le. fil. 1

Il trattamento dell'uremia.

Tra ttasi di lesioni irrepara bili, sicch è la terapia n on potrà esser e ch e si11tomatica. I n1portante è la dieta, tenuto conto dell 'i11sufficenza renale a l riguardo d ell 'albumina , del sale e dell'acqu a. Sul p rincipio d eve essere molto rig·ida, specialmente allo scopo di ri }Jar111iare g li organi, ina n egli stadì finali , si pt1ò co1\cedere qualche cosa a lle \'oglie del inalato. l tili sono, con1e osserva 11. Lucke (D eut 1ried. lVoch en!>~. , 7 febbr . 1936) dei gior11i di dieta abbastanza liber a, con un })O' di carne, di caffè, di vino , i11 qu.antità lintilate. Special1nente torn1entosa è la sete, ta11to l)ÌÙ se vi sono molte perdite acquose per vo1niti e diarree. Purch è si provveda al cuore ed al circolo , è inutile in1porre tropJ)e limitazioni r1elle b evande, i11 quanto ch e in tal modo , si au1nenta anche la ritenzione di corie, me11tre il poter e di eliminazione dell 'a cqua viene conservat o abbastanza. Se vi è vomito, l 'acqua ·i potrà dare 1nediante i1)od6rmocli'si , i1atural1nent è non di soluzione fisiologica, 111a di g·lucosio ad alta con centrazione. Utile è ]a sommin istrazio n e d elle bevande od alimenti ghiacciatì, nonch è di su cco di lin1on e o di aceto. Poco vantaggio possono dare in questo stadio i salassi, me11tre non si può fare a meno dei sedativi e narcotici , che si daranno a dosi piccole e frazionate, a co1ninciare col luminal e preparati d el gen er e, 1per arrivare anch e al cloralio . alla morfina e scopola1nina . Con tro il 1


[A;\':\O :\.LIII,

~l.. !'I.

19]

vo111ito i)ersistent e gioYan o gli anestetici e l 'atropina . In tal 111odo, si lJOlranno alleviare un poco le sofferc11ze d el i11alato ormai condannalo. fil . Xella. r enella dei bambini.

NelJ.a i11agg·ior 11arte dei casi, vi € il fattore er editario, sia indiretto (go lta. obe i1à, diabete) sia on1ologo; cosù , Boulu111 ié e A. Monsse.aux (Jour1 i cl cs µrabi cìens , 22 feb·h r. 1936) u 4J- ba111bi11i con re11ella , rie 11a11no trovato 17, in cui i genitori a' ova110 pur e renella; soltanto in 7 i11anca,·.a.110 antecede11ti ereditari. pesso è associata acl e111icr a11ia , ecze111n., epistassi , orticaria , congiuntiYite, artrite, obesità, dispepsia , Yon1iti ci clici . Spesso si ha abho11danza di ,,i lto car11eo. Su 76 casi , 5G ap1)arte11eYa110 alla litiasi urica e 9 alla fosfatica. I1np0rlante è la l)rofi]assi r l1 e riguarda a11zitutto l ' i gier1 ~ .ali1nenta re. Recri111e latteo-\ egetariano n·ei 2-3 i)ri1n i ai1ni ; in cguito, uso moderalo , della carne e clegli altri ali111cnti iperazotati. Evi tare ]a disidratazion e, far ber e gli atrepsici ed i ba111bin i esauriti da vo111iti e diarrea. 13e,rande acquee (djeta idrica) e brodo di legun1i nt>i feb·bririta11ti. EYitarc la dieta ~ecca ch e, iJer la concentrazio11e dell e urine, favo risce i de.1-10.siti ura1ici , (osfatici , ossali ci. Nel caso dj vomiti incoercibili , cl1e ~i oppongono alla r eidratazion e, enterocli .. i ed ini e·zion i ipoc.lcr111ich e di siero arti1fi cial e o glticosato. Questa prescrizio11e del su iliciente ap porlo di acqua all'organis1no è d i grande in1J1ortanza. come lo din1ostra ancl1e l 'osservazionc di c:omby ch e, 11ci· casi in cui (p. es. , a] lo sc opo di ottener.e il « r affreddamenl o n delle aJ)1l1endiciti acute) si ordi11a,'a ]a d ieta assolut a, si a' Teva110 llrin·c scélrsissirne ed elin1i·n.azio11e di piccoli calcoli , ch e la diela liquida faceva rafil. pidamente scomparire. 1

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SEMEIOTICA La diagnosi fra morbo di Pott ed epiftsite verte· brale.

""eco11do ì\ Touya (.7 oi1 rn. d es 7:; rati ci cn s, 22 febbr. 1936) "' i tratta di t111 errore abbasta11za frcquer1te, J11 c11Lre le due i11alattie co11111ortano u11 lral Lan1e11to ed t111a prog11o"i cli\ t•rse. EYidcnLe111e11Le, l' errore 11on è possibi le e il i11orbo di Pott è in piena evoluzione (gib bo.. ilà , asce so o segni i1 er,-0!3i) e l 'c11i'fi sil e r graYe e si n1a11ife .. ta cori ci[o .. i. ll i11~ll n l o si 11re$e11ta dal n1cdico pe r un d.oJc,rc éll dorso abba .. tn11za localiz7ato. Xull a a l1·esa111e clinico· n1a si pt1ò rileYare t111 cert o ir1 i,g-idin1ento del seg111e11t o racl1ideo doloroso, cl~c indica la co11lra t1t1rn di difesa ro11tro iJ d olore dei 111t1scoli clella regione. L 'i111110rt ll nz.a di tale contratt11ra è u11 sccr110 di n1ag!!ior 1{ .

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S'Gl JONE PRATICA

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Yalore cl1e lo st esso dolor e. ' cgue11do, poi, cial 1·alto al basso la linea de Jl c apofì i spi·11ose, s i osserYa spe so cl1e una è co111 c arr etrata, il c.J1e i11dica l'in izio dcl n10Yin1e11 to di a]Lal c11a dj un corpo ver iebrale. I11 Lal c 1110111en lo , la radiog rafia ino .. Lra t1na din1i11uzio11e di altezza di un di sco inter-vert cbrale, cl1e è l 'indice d el i11 orbo di Pott ini ziale; ìa diag·nosi viene c o11~er111a t a qu.ando si r1ota l 'erosione dell e su perfi ci corri s1)ond cJ1 ti delle ,,erleb·r e sollo- e sopragiacenti . Quando, inYece, con u11 dolore diffuso alla })ar te inedia dcl dorso, si o.... er'a una co11l raltura ini11j n1a , con scarsa l i111itazione <li 111ovin1e11l i del racl1icle., con a1levia111c11to dc1 dolore i11 i.pere ten sione, senza arrelran1e11 lo a110fisario, si può co11cluc.ler e l)er un 'epifì sit c. la età (adolescen za) e ]a professione (cucitr ice , slj ra lrice, . . lt1dent e) contribuiscon o a co11fcrn1arc tale diag·nosi , per cui potrà soccorrere ancl1e Ja radiografia. fil.

TECNICA DI LABORATORIO •

Sull'an1ilasi come 11uovo mezzo di differenziazione t ra essudati e trasudati.

Fucci (La Clinica 11ledica Italian a., i11arzo 1936) in base agli st.ud i d a lui fatti s ul potere amilolitico dei liquidi di ' ersan1011 lo 11a ideato· un 11uovo n1etodo di differ enziazio11e tra essudati e tra udati. Eccon e la tecnica : di eci provettine: vengono poste in adalto ostcgno; in ollo di e se si p·ipetta110 0,25 cc. d el liquido da e ami11are , per eia c u11a, m e11tre n r ll e ulti111c due si 111ctt e 0,25 cc. di acqu~\ di s tillata per parte. Si porta poi in tutt e le •}Jr ovc1te il contenuto ad un cc. aggiung·endo a cqua distillata e qui11d i "' i ersa in og·nt1na u11 cc. di una soluzione all 'l % di a CJ. Procede11do quindi i11 ordine successivo dalla prin1a all 'o ttava pro,rella . . i agg iunge llll cc . di so]uzioni decr c ~ ce n li d i a1nido olub,ile in l a Cl all' .:> per n1ille (2 = 1,75 = 1,50 er r . fino a 0,25 per 111ille). I11\'ece nell a i1011a pro, e1ta ::.; i 11ipctta un cc. di soll17.ione di an1ido a l 2 % o e nella d·e cima di an1iclo all ' l %0. Il sostegno con le pro,·ette Yie11e all o ra l lOsto in termostato a 38° per u11 a Jl) ezz 'ora (' 110scia si provYede al ra ffreddan1en I o fin o a lc111prratura a111bie11le. Dopo I 'aggiunt a in 0g·ni tubo di tre o·occc di tt na ... ol u?ionc di ioclio L l O norn1ale si fa la letlu ra. I liquidi (pl ct1rico, perit oneale, ._ino' ia lc) a cara ttere infia111n1atori o n1os lra no uua rolora zio11e .gia110-biancl1ir cia o g iallo-do rata i11 t ut In la erie delle otto pro, ettin r ; i liq uidi i ll\ t'<' l ' a cara tt er e trasuclati' o fan no riJ e,H rr ttn a tint a Yi ola n elle pri111e quattro r)rOYe lle. cl1e l l<'l'Cl :--i i1uò cste11dere a11 ch e alla qui11l n r cl a ll a . <':.:la. :Xei co11lrolli (11011a e clcrj111a 111'0 \ (l lt a ) .._ j of.ser'a la c 1a~~ i ca ti11l a 'iola d cill .<l llti do. JlÌlJ n1 arcata 11cl pe nulti1110 ch ci nelJ ' ulti111 0 t ubo. ì.

, - T\; I:'\T T"\ l.


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(l

IL P OLTCLINl CO >>

POSTA DEGLI ABBONATI 1\.l d ott. U. B. di ~I. di P. , abb . i1. 2602: 1 sali d i calcio più co111une111ente u ati o 1to : il cloruro an iaro , piruYat o, latt.ato cJorul'O c r.istallizza lo, g luco11.ato, canfo ulfo1~.a to, i11 so lL1z1 011 ~ al 5-10 lo e p er il g luconato a11cl1e a l 20 %. La perce11tua1e in l .a ior1·e i11 solu.zio11i egualn1e11te conoe11trate d ei vari' sali di111 i11 uisoe p,rog·res~iv:a111e.nt e seco11clo 1'ordine sovr,aespos to; i11er1lre Ja ... o luzio11e di cloruro di calcio. a1 10 <jto è forten1en te iperto11ica, qu ella d1 g l uco11ato al 10 <}0 è isolo11ica al ~ iero d1 a11gue (.6 = 0,57); co11clucl e11do. quando ._i t ni~,Lta cl?ruro al 10 % i ... 0 1111~1u.11. tra molto p1u calcio cl1e 11011 qua11(l? . ,1 i!11et ta g luconato; la i11.aggior e Lo1Jerab 1l1ta ~ ta locale cl1e generale dr que t ' ult in10 è pertanto al lribuib·ile. a11ch e a que to !atto. 11 g luco11a10 è og·gi il sale p iù u sato e co11 ig lia to in terapia ·e si p u ò u are in oluzione a l 5- 10-20 %. "\T'è però clii .atfern1a c11e col c ~or~ ro di calc~ o si ott eng·o110 effetti i11jg lior1 ; il cl oruro e notorian1e.nte cau stico local111e11Le (p er la r ag·ion e sopra detta) e d è prud en t e usarlo i11 soluzion e al 5 %; è so dovrebbe es er e preferito al g lucon a to qua11do il n1edico desideri .a lin1.entar e l 'apporto di .calcio , però , siccon1e l ' utilità clei sali di ca lcio è p iù riferibile a lllla loro azio11e ull 'equi 1:.brio 11euro -Yeg·eta tiYo (specie i1elle 111alattie cl1iru rg rcl1e oYe il calcio è veran1ente utile), 11011 è ta11to la qua11tità di calcio i11 Lrodotta ch e ha particolare importanza; q ue 1a è a 11c h e un a ragia ne per la quale, co111·e s ·è op ra d et to , il g luconato è oggi p r eferibile. De' e i p·e r ò in linea g·en er ale riten er e l 'enorm·e ·este11sione data oggi alla terapia caJ.cica come i.a affatto g iustificata dai ri ultati 0Lte11ib ili. Allo sco,p·o di preved e.re gli .accide11 ti da i11iezio11i di calcio, è b en e. fare l 'iniezio11e le11ta111e11te, a dig iuno, e se si u sano sali ad a lla co nce11trazio n·e in Ca ione (cloruro , piro1ulo), è b en e 11011 u ... ar e co11cen trazioni t1periori al 5 %. La cura d egli .acciden ti è esclusi, .an1ente ... i11tomalica : a11alet tici (canfor a o u ccedanei idrosolubili), cardiocinetici (strofantin a, u abai11a, ecc .), respirazione a rtificiale; l 'adrenal in a 11011 è i11dicata . D1e,·esi però dire ch e g li <1c..cid c11ti da calcio. se ~.i u. sano le avvertenze . ono rarcsisim1. 1

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[ANNO

XLIII,

KlJ~t:.

19)

osser,·azioni d ell 'A. in rig uardo a quest 'ultin1.a , ch e sono integrate da un lavo,r o di R. Seg re sulla laringe senile. Alcuni rari canta nti hanno consocvato fino alla a vanz.ata vecchiaia una voc-e fresca b en e . ' ir1tona~a ed ai;ich e possente. Di solito, però, ver so i 60 anni la voce norn1ale, come quella cantata incon1incia ad alterarsi. Si va perd enclo la voc0 di petto , si alte·r ano. la risonan za ed il pieno d ella voce stessa. Il t.imbro è modificato , la voce è -en za colore, diventa sclerofonica , talor a fi chia nte , sp esso tremolante. Nei cantati ollre i 60 a11ni si osservano insuffi c.:ienli l 'into,n azione e la tenuta d el suono difficile l ' en1issione d elle i1o te basse, mancan~ za di agjlità , i n1.p ossibilità d i « filar e n la voce r::l1e racil1nente s'interrompe. ' La voce parlata d el vecc hio è poco m odulata ecl assume un Lono più acuto , mentre nella d o1111a, si ha il fen om eno con trario, tendono a i)rer!der e un tono più basso . Questa n1odificazione· d 'intonazion e - chiamata una seconda ni uta, è in dubb-ia111ent e in rapporto con la meno1)a t1sa e con l 'i pohlnzio11e di certe g l1ian d ole endocri11e. L 'indeboli111ento d ella voce è anr.J1 e d ovuto alla brcYità dcl r espiro ed alla f ran1mentazione delta corrente espiratori,a, sia a caus~ d elle modificazioni n ella capacità Yita] e, sia sotto l 'in flu en za n o1ciYa di uno stato g6nerale morboso. t stata an ch.e descritta la parafonia arteriosclerotica, in cui le alterazio11i d ella voce sono di origi11e circolatoria. . Un altro caratter e della , ·oce senile è quello dL essere tremula , con o cillazioni r egolari d el1:altezza e. d ell 'intensi Là Yocale. Esso può o ser Yarsi. anche transi toriamente n ei g io,·ani in certe for111 e di fonastenia o di cattiva i1ni10stazio della voce, 111 entre nel veccl1io è cau sat o da .atrofia. fi I . 1

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1\1. i\J E

INI.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. L ' inn er Paz i o1ie <1elPe1nitor ace nella cu ra della tbc. polmonare unilater a l e. Tip. Elli e Pagani , ~filano , 1935. E. BELLI N I. Il cal cio in biolog i a e terapia. - Tip . Casir ag-hi & Bonazzola, l\1il an o, 1935 . 1\ . Gruo e C. TAS CHIN I. Co1llributo alla te cnica del-

G. F.

CAPUA1"\'I.

l'alim entazi one dei lat l a11ti m ellian te f erine alim entari ]Jrepa r ate con l 'aggiunta. - S. W ander, ~Iil ano , V. PANTÒ.

1936 .

Contributo clinico alle p leuriti collassanti da ol!o gorn en o la l o. rfip. Mortilla, Pa-

lern10, 1935. C. NANNI. St udio sperirn enta le sull ' i1nportanza della cute n ella forma zione d ell e agglu t in in e. -

VARIA

Ind. Gr afiche Stuccl1i , i\Iilan o, 1935. G. ì\ii o NT .\ NELLI. L ' uso associalo del r a1ne e clello

I,e n1oditlcazioni della voce nella veec11iaia. In uno s tudio interessante. A. l\Ialan (Il l'a./salva, genn. 1936) passa i11 riYi la le di,-e.rSè alt erazioni anaton1icl1 c e fun zio11ali ch e la ,·ccc11iaia induce n elle , ·ie aeree su1)eriori : naso. t'nringe, oreccl1io , laringe . Ria - ·u111ia1110 le

zo lfo p er iniezioni i 1l l r crrn u scol11 ri n ella lerapia del tracoma. - Tip . Bellin eJli , Vero11a, 1935. E. l\IonETTI. L a [J r otesi ocula r e attraver so i / ernp i. - _.\.rti Grafich e Gt1alclon i , ~ fi lano, 1935 \ -. :'.\[\ U RO. L a cac h ess ia ria cro1no sperirne1l tale . .4:io1le dell'anid rid e cronica . ll{Jli anin1ali. -

Tip . Corda11j,

~Iil a n o.

19:35.


SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE . AMMINISTRAZIONE SANITARIA., Con siglio Superiore di Sanità. l\i!e11tre ques lo .fascicolo vien e impagi11at o, si iriunisce il Consiglio Superjore di Sanità, sotto Ja p resi d e11za cl j S. E. De BJ asL Dar em o u11 resoco1i.t o dei 1avorj co1npiu Li .

:Ricovero di infern1i presso i Sanatori dell' I. N. F. P. S. I l ~Ii1i.j · Lero dell 'Inlerno (Direzione generale Sttnità ~ u bbl ita, Divisio11e ' 'l C., Sezione II) ha dir an1a Lo a i sig·g. prefetti la segu en le circolare ri. 50 , in da ta 17 a1)rile: L ,I sti tuto Nnzio11ale Fascis ta della Previden za Sociale 11a segn a1Jalo a ques lo l\ilini st ero ch e vengo110 spes_o avYiati, d a })arte dei Consorzi provin ciali an lituber colari e di al tri enti, ai l uoghi <li cura da esso gesliti, i11fermi sforniti di documentDzion e cl inica ed as·sicurativa e d i altri docu men li del g·ertere. A.d evita.r e gli inconYe11ie11Li c ui iJ r ipetersi di t ali irreg·o larità l)UÒ dar luogo, il ci tato I stituto racconìan da di far presente ai Co11sorzi i)rovinciali .an litubercolari e agli allri en li i11t eressat i ch e per il r icovero pre · o i propr i Is tituti di infermi ass ist i ti in reg i n1e assicurativo è neces ario so tlo})Orre la. don1 ancla e la r ela tiva docun1entazione a lle sedi. provin c i:1li clell 'l s ti lulo s Lesso; n1en tre, -0ve si trat t i di in~ermi nor1 assicur ati o , co1nu nque, non aventi dirit to a pres lazionj assicurative, <leve essere inter essata la Direzione Generale del ! 'Istituto m ed e i1n o cui, insieme a lla don1anda d i ricovero, d o' rà essere trasmessa la dichiarazione d i impegn o del pagamento d ella relativa retta. Potrà e·ssere fatta eccezione a tali i1or1ne solo nei casi d i ricovero d i u rg·en za clinica , clispos to ai t ermini dell 'arl. 280, 1° con1111a, cl eJ r . V. òelle Leggi sanitarie, te11ute pre enU le di po::;izioni dell 'art. 71 del R. D. 4 ottobre 1935 n. 1 27 circa il perfezionanter1Lo e coordinan1en lo legislativo <lella previden za sociale. Si prega110 le EE. LL. di p ortare a conoscen za <l i q ·u a11to sopra i Consorzi pr0Yi11ciali a nliluber <·o lari, j Con1u 11i ed altri En ti int ere .. at1, ecc.

-Vigilanza sugli E nti pubblici e privat i chP e er· citano attività ant it uber colare. Lo ste~so !\lini lero ha diran1a lo la {'Olare n . 51, in data 1 aprile:

~eg11e n le

c1r-

L 'art. 268, 2° co111r11a, del T. l T. dell e Leggi sarti Larie di·spone cl1e q_ualsia i en le Jlttbbli co o })rivato, il qu ale r accolg·a d an ar o dal puhhlico J)er la profi la · i e l 'a - i t enza co11 lro la I l1l>ercolosi o svolga op era di propaga nda a riguardo d ell a inedesin1a 1nala llia, è ~ o l lo1>0 lo a 'ig il a nza di ques to jfini ter o e del Prefe l lo. l\Ienlre s i ricl1ia111a, p er gt1a11 lo di co111p e lenza <lelle EE. LL., i ·o~ ~ ervn 11z a cli d e lla norma, i

prega ò i far co11oscere se e qualj e11 li del ge11er e e~istano i1ì co lesla proYinc ia e quale ,·igilanza Yc:n g a espi ica la n ei loro rigu ardi , preci. anelo parlicolarmer1te l 'al l ivilà che e si esplicano ecl i J11ezzi d i cui d ispongo110. Si rich ia1na., inol tre , l 'ossPrvanza clella d isposjzione conte11u la 11ell 'arl. 279 del cit a lo 1'. U., i r1 base alla quale d ebbono es ere co1n un ica li al (;on sorz io proYi n ciale anti tubercolare, p er le even ll1ali o serYaz ioni, i b ilanci d elle is lilu zioni as·sis lenziaìi soggc l le alla predetta vig ilanza e tutela , a termini di legge e che fanno p a r te obbligator iamente del Consorzio st esso. Anche su lale ade1npi 1nenlo si g radi ranno apposi te notizie rl alle EE. LL .

MEDICINA SOCIALE P er la sanità della razza. Le prestazioni ant it ubercolari. •

Si 11an110 i cgu en li dati concernen li 1 'a·ssicu razjone contro Ja tu ber colosi e le pres tazioni r elaliYe : J1ell 'anno 1935 il nun1 erO n egl i a·5· istili è s lato complc ivamenle cli 39.181 , co11 t1n nu n1ero cli g iornale di assi tenza J)ari a .374.536 e u n a totale sp esa con eg uen le <l i 150 111ilio11i cli l jre. Dei 39.181 an1n1essi alle pres lnz ioni, be11 33.089 fu r ono i ricovera ti in case d i c ura. Que.sti cl ni.j s i co n11n en t a110 da ·sè. Ma ad in len clerne ancora più l a impor lanza, se rviran 110 le seat1entj cifre di r a f'frnnto rhe di1r1vs trano gl i en or n1i progress; co1npiu li 11el g iro di p ochi anni in u11 co ì e~se11 z i alt" e ltor e clel la pre\'iden za e dell 'a s~ is tenza ocialc : n ell'an n o 1929 il ntimero t olale deglj assis li ti non erR ch e rl i 1 .421 , co11 l . 34.539 g jornate cli a ·si's le11za cd u11a sp esa coinpl cs j va, cl i I.. 25.648.133 . Da allora , co 11 in cr e1nen to cost ante, si è giu11ti ai ri ul lati .. opra segnala ti per l 'a11n o d ecorso. Così i11 un })eri odo d i se lle anni i è aYuto un totale di assi lili pari a 25~.514, con 46.931.989 g·jornate cli as~ i lenza , erl un a spr ~ n cli oltre O~ 1nilioni d i lire. 1

~

CONCORSI . POSTI VACANTI.

RR. Prefetture. Sono banditi concorsi p er 111 edici condotti nelle seguenti province: f i'Ell« ARA , per Cento ; scad. 20 g iugno. MACERATA , per Loro ~iceno (2n. condot la l, ì\ lon t ecavallo, l'e lriolo ; scad . 31 m agg io. (Per notizie su gli sLip endi , inde11nità ed altre informazioni sui docume11 li ccc. ecc. , chieder e il llando di concorso alle risp etli,·e RR. Prefetture, Ufficio d el Medico Provinciale). BTu~EVENTO.

,-

!n1n1inisl ra:::. Provinc. del annio . Scad. 2G nlaggio. ore 12 : a iuto anilario del


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<< IL P OLlCLINJ CO

Brefolrbfio l >roviu c. d i Be11eYenlo; L. 2000 a11nue e 4 quadrie1111j di L . 500; serv. att. L. 500; il tutto al lorde della riduzione d el 12 % e d elle rite11ute di legge. Tassa L. 50. Età limite 35 anni. Chied e:·e avvi.s0 FIRE;~zE .

R. A rcispedale di S . °A'l. Niiova e Sta-

bilimenti Riu n iti. - Al 30 giug·no, ore 16; diretteore sa11itario del R. Arcispedale d i S. M. Nuova ; t i1oli ; età limite 45 a11ni; ·L. 15.400 aumentabili a L. 19.400, oltre L . 4000 in d enni tà carica , c. -v ., alloggio ; è consentito l 'eser cizio professi onale. Chiedere a11nunzio~ Rivolgersi alla Seg·reteria .

l\1ANTOVA. I stituti Osp·edailieri. - Scad. 30 giugr10, <lr e 17; primario di chirurg ia g enerale n el1'0 sp edale Civile; L. 7500 e 4 q.uadTiennk dee ., e .-v., co1npartecipaz.; tra lt enute di legge. Età limite 45 anni. Tas·sa L. 50 ,10. Chiedere il bando. Rivolgersi alla Segreteria del Consiglio d 'AmministJ'azion e.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE'. Con d ecr e to d el ~Iinis lro dell 'Edu cazio11e Nazio1111le, i proff. Giuseppe Ovio , Riccardo Versari e Agen ore Zeri so110 i101ninati emeriti d ell 'Università di l~on1a, ·s u proposta ur1 a11ime della Facoltà d i Medicin a e Ch irurgja. \. 1\.i tre illus lri ~faes lri le pitt cor d iali felicitazioni de « ll Policlin ico )).

L 'Associaiio11e Nazionale Fa·scista dottor esse in n1edicina e cl11rurg ia (ad ere11te al Sindacato Nazional e Fascist a d.ei l\1edici) ha assegnato la x1a Bor sa di studio e< A. v\rasserm ann )) per laureate in m edicina, alla dott. Unita Silvestri di Bologna, per lln an110 di s tudio di p erfezionamento, dedicato particol armente all e d er 1natosi coloniali, nella Clinica Dermat ologica della 1,. l Jniver sità di Bolc•gna .

NOTIZIE DIVERSE La nostra impresa in A.. O. Il ge11io dj Mussolini h a guiclato I 'I talia alla '\' it toria. La Nazione si è stretla intorno al suo Capo, costituendo un a sol a volo11tà ed una sola fed e. Gli ostacoli ch e ] a n atuTa, g-Ji uo111ini e l 'insana politica societaria aveva110 oppos1o él!ll 'intrapresa son o s tati infranti. Una vasta reg·ione, ch e er a .rimast a i111per via a1 la r iviltà, verrà ora r ede11 la, con entirà una nuova esp an sio 11e e J1uovi campi (I 'attività agli italian i e contribuirà alla produzione g·enerale, con vantaggio })er tutta l 't1111 anit à. Ora b isogna vincere ] a pace; b ·isogna perciò ch e gli ani n1i rin1anga110 ·sal(U e l e volontà d ecise ; ch e la Nnzion e si i11an te11ga co111 palla in torno al su o Dt1ce.

Ec.lti della nostra irnpresa af1·icnun. La Pri1tcipe sa di Pie111011te 11a ricevuto festosissi111e accoglie11ze 11 ell '.t\ frica Ori e11tale. l~. Mogadiscio l 'Augu s la crocerossi11a b a in au gurato la i1u~­ va .. ede della Polia.111bul:111zu; a d Asmara h a visitalo l 'Ospedale l~egi11a Elena.

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[ANNO XLIII,

NUNI.

191

Dt1rar1te il saccheggio di Add is Abebà dopo l 'abbandono del negus, so110 s ta ti u ccisi il dott. i\ilelly, capo di u n 'ambulanza brjtannica d ella Croce llossa e la m oglie del dott. St adin, medico della rnissione avven tis la americana. Il direttore della Croce Rossa olandese in Etiopia, dot.t. Winckel, giunto a Gibuti da Addis Ab eba a ssieme ad altri membri della missione 11a dichiarato alla cc U11ited Press » ch e gli aeroplani italiani h anno sen1pre risp ettato l e a1nbulanze della Croce Ros·sa ol andese. Anche nel bombarda1nento di Dessiè le b on1be n on sono i11ai cadute a _distanza n1i11ore di cin·q uece11to n1etri dagli ospedali d ella missione. 11 V\!i11ckel ha p oi confermato che i ~ol<lati etiopici h a11no assalito la missione che si spostava da Quoram a Dessiè, rubando mol. ta parte d ei materiali. La m j·ssione è i)artita J)er l 'Olan cla. Alla fine di aprile, g·iunsero a Gibl1tj glj ultimi componenti della i11issione d ella Croce Rossa Olan dese. Narrarono che dopo la tragica aggr essione delle t ruppe etiopich e i1on avevano più lasciato i fucili. Cortfermarono che i1essun b o1nbardam e11to italiano l1a n1ai colpito le loro autoambulanze e che invece l 'unico ser io· pericolo consisteva p er es·si n elle orde abissine affa1nate .

Congresso italiano per malattie del ricambio. Il Co11g resso pro111osso dal Gruppo italiano per lo studio del ricambio si è t enuto il 28 aprile a l\fiìano, 11ella R. Clinica i\.1e<lica. All 'i11augurazio1 te parlaro110 il prof. Zoja e l 'accademico Bottazzi, ch e assu11se la presidenza. Il prof. Quagliarell<? dellar Il .. Università di Napoli svolse una r elazione . s ul rica1n bio dei g r assi , di cui espone le inodalità di ass<lrbimento , di assimilaz ione, di mobilizzazione e di consumo, illu strando an ch e il contributo portato d alla su a ·scu ola . Alla disct1ssion e par teciparono i proff. Can11avò, Zoja e S. E. Bottazzi. . Seguirono con1unicazioni d ei proff. B3(ggj e li'r ontali. L a sedu ta p om eridiana fu presieduta d al prof. 1\·I . Ascoli ; il prof. L. Zoia lesse la su a r elazione sulla cura ambulatoria d ei diabetici ; alla discussione ]Jarteciparono i proff. Ascoli, Gasbarrini, Galcli, Frontali, Cannavò, Greppi. Seguirono varie comunicazioni, d ei proff. Die11a, Gamna , Serio e altri, sul diabete; poi il prof. Zo ia rispose ai disse1en li.

Congresso piemontese di tisi ologin. Il 19 i11aggio a Tori110, sotto la presiden za del l)rof. ~en. F. l\ilich eli, alle or e 16, n ell 'aula della Cli nica 1\iledica della li.. Univer sità, sarà te11uta u11a seduta scientifica della ,Sezione Piemontese (Lella Feder azione Na.zio11al e Fascis ta p er l a Lotta co11tro Ja Tube rcolosi. Il p r of. C. Ga mna, dire ttore della Cli11ica P at ol. Spec . Medica di 'f òI"illO, f arà ll Da relazione sur t en1a: e< Forme di fibrosi cr on ica con pne u 1nolorace r ecidivante)>; il prof. A. Rabino, del R . Sanatorio S. Luigi , co1nt1nich erà sul tern.a1: « Proa r essi 11 ella r esezione d elle ader enze l)leurich e con b 1)roiezione ci11ematog·rafica ~i u11a ~eduta op~ratoria d i pl euroli'si in1ra pleurica n, e 11 prof. B1 ancalana, della R. Clinica· Chirt1rgica, farà una relazione sul terna: « St1ll 'a lluale tratta1nento d ella tubercolo i osteo-art icolare » .

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[ ANNO

Xl,III,

NU1\I.

19 J

SEZIONE PRATICA

907

. Tt~lli i i11cùici cl1e desiderano fare con1ui1ica.z1.on1, son o pregati di volere l ra mettere i111n1ed1.al~n1e:ite al scgrc lario d el la ezione J)rof . dott G.1gl.10 ~~ errando , dire ltore del anatorio San Lui~ gi, il L~lolo d eJla cornu11icaz ion e corred a to d a un ])r eve r iassunto.

san g uigni , organizzalo clall '.A.ssociaz ione cl 'i11 ~c­ g.na1nento i11ectico degli <.>s1)edali cli P a riCYi e ch e 5 s~ volgerà 11ell 'Osp eclt1l e 'f eno11 ò a l 20 a l 30 n1aCYg10. 'f a·sse con1ples iYe 400 fra11chi. RiYolger si agli ~,~essi ir1d i~·i ~zi . ~apra i11dica ti, oppure o.I Dr . l a cquet , Hop1La l f en on ~ rt1e de la c:hin c 4, Par is).

5a Settimana Jledica Padovana. Dal 15 al 21 g iugno 1936 il Sindaca lo ~ledico

L'Istituto cli biotjpologia trasferito da Geno,·a a Roma.

<le ll ~ Pro,·incia di PacloYa , in unione alla Facoltà

l\.fe.cl1ca della. R. Univer sità, ha indetta la « V Se tt1111~n~ ~ledi.e~ » ~Ila. quale potranno p artecipare tu~t1. i rr1ed1c1 cl Italia.. Tale « Settimana1>, che co1nr Lde~à c?n la Fiera 1·riveneta, comprenderà ~na .serie di 111anifes tazioni lecnico-pratiche per l aggiornamento delle nozioni scientifich e e un cor o ,Ji in.forlunis tica p er il qua le verrà rilasciato pnrU colare diploma. Alle n1anifesta zioni scientifich e> si a1ggiu11gcrunno Yisite e g ite al Li<lo di Vertczia e ad 1\.ha1to Ter1ne. Saranno pratica li g li sco11ti ferroviari d cJ 70 ~~. Progran1m a delle lezioni: prof. A. Gasbarrini, « L'influe11za n; prof. G. NI. Fasiani « Considerazjo11.e sulla diagnosi e terapia dell'ipertrofia prosta l1ca »; prof. O. Casagrancli , « Vedute igie11ich e suJ r eumatisrn o arlicolar e :iculo e cronico »; prof. e\ . I3ertino, (( 'fub er colo·si ge1 ti tale del la donna )) ; ·p rof. lVI. Truffi , u Pregi·udi zi ed errori nella cura d el] n hle11orra gia. >>; prof. G. Frontali , u Trattarn e11lo i11edico d ell 'en1piema n el 11an1]) in o »; p rof. Ducceschi , « ProYe fisicl1e 1 elative alla cap ac i là fu11 zior1ale del poln1or1c »: prof. _A.. . Ronca to, n Esa111 i cl1i111ici cl ella funzione r espira toria »; prof. E. ~Ieneghetli, cc Le co ì d ette " canfo re solt1lJili " n; prof . R . A1ajn10, cc Sjn tomi ocul ari nell 'en cefaJile epidemica, (letargica) »; prof. G. C. f{iquier , « ' 'alore diagnostico d ell 'epilessia )); prof. G. Cag11e tlo, e< ~ Ien ingite tt1ber colar e tra umatica e n1e11ingo-mi e1ile lt1bercol:lrc n; prof. B. Bolettin i , cc L 'e liop a loge11esi dei tu1nori m aligni secondo le pii1 recenti vedule »; prof. G. A. P ari, << La fe]J))r e onclulanle »; p r of . A. Co1nolli. ccNuovi orien ta1nenti ter ap eu lici n el can1po dell a piccola chirurg ia »; prof. P. P ero11a , « Q·u attro anni di chimografi a cardiaca »; prof . Delilala, ci i\1alfor r.nazio11i vertebrali e sciatiche »; prof. Oselladore, ci Moderni m e todi di cura d elle varici n; p1·of. E. P eserico , « La t er apia dei reu1natism.i cr onici )) ; prof. I\ . Arslan, <e llecenti Yedute sulla laringite tl1bercolare n; prof. V. Scin1011e, « Concetti generali di ler a pia d elle n1al attie infettiYe »; prof . B. Vasoin, « Sulla d t1rata del pneumotorace artific1l1'1 e )) ; prof. A. Za11ibon.i, « Sindromi rl 'orclus jon e 11el g r os·so in tes li110 ».

'r.

Corsi cli p~rfezionnmeuto. La Facoltà JVIeitica di P t1 rigi anrtunzia I 'or ganizzazione d i un corso di p erfezionam en lo sulle rna.la llie t1rin arie, 11ell 'Ospe<lale Cochi11 (ru e du J;'aub ourg-Saint-J acqu es 27. p avillon A1harren ), da1 22 giugno all '11 l1.1glio , olto la d irezione del 1>r of. ì\.l . Ch eYassu . In correlazion e al cor o, si terr an no lezi·o ni pra tich e di n1edicina operatoria e di c ùiyurgia sp erime11(ale. Tas·~e comple siYe: 1250 frn-11cl1i. Preced er à un cor so d 'enctoscopin dall '8 a l 20 giugno . P er i11forn1azio ni rivolgersi alla seg r P; teri a d ella Facoltà, opp11re all ' A. D. R. \I. (sal le Béclard) , rue d e 1'École <le ~f édecin e 12, Pari s, Vie. ·L a }'acoltà 1\Iedica di Parigi annunzia J)Ure t1n cor so d i perfezio11a1ne11lo stille m a1a t1ie dei 'asi

C~n .rece 1 1 l~ ~lecrelo è s ta io tras feril o a Ro111a, n~ll Is ~1tulo clL Patologia J\'le<lica e ~l e lodolo()'ia Cli-

n!~a cl1retlo ~al sen. prof . 'icola P ende, il g r and e

I s titu to ch e i l prof. P e11de stes o cr eò a Genova p er. lo s tudio, l 'accerla1n e11to diag110 ~ ti co, la corr~z1one e la prevenzione d elle debolez1.c cos lituz 1on~li ed anon1.alie di er e cenza fi sica e p sichica clegl1 adole·scenli. Tale l s litt1lo, unico al n1011do e .che g·li s tranieri i_nvidiano all 'Ita li a fa cis ta, rapp1 esenta per la Capitale un comple111e11lo <li quella g r ande opera rin11ova trice d egli s l urli n1erl ici eh e è. s tata d ;1 poco realizza la dal 1\Ii ni Lro dell 'Educazione.

Il patrocinio sovrano per tre convnlescenziari. P er fes t eggiar e i quar ant 'a11ni cli i11u tri111011io d ei Sovr ani , duran te la vi ita ch e il R e ha con1p iuto a.Ila Fiera di Mila110 1 il se.o·r et a ri o fed er ale Rino ~arenti h a ottenulo dal R~ i l g raclin1 e11 lo p er l a costi1.uzione. di un Co1nita lo r l1c l)rovveder à alla costruzione d1 convalescenziari clesli nati aali a n1~11alati pov~ri, i quali , dop o la cura n egl i o - 1~e­ dal1, ha,11110 b1 ogno di ricoYero p er lln cert o ten1 })0 . Il fun zionamento di òetti co11Yale·scenziari, porlando g ran<le be11eficio ai rico era ti , i ri -olverà in notevole econ o1nin e disponibilit à di l ell i n ei singoli o p edali , i11 qua nto - g li an1n1al a li 'i troYeranno sicuro pos to per ricevere le cure cl i cui abbisog11ano dopo es ere · tali ò in1essi daaJi is U tu ti n o ~ocorniali. t'I Il Comitato raccoglierà i fo11d i p e r 1a cos lru1io11e di Ire g r a11di convalescen ziari , cl1e sorcrcra11n o risp e llivan1ent e n e1 1'Ilalia sci lentrionale. cen lrale e m eridionale.

I 1>rodotti farmaceutici sintetici nazionali. L 'cc Age11zia di Ro111 a » conti11ua a ::>egnalare i progressi tecnici e pro rlt1ltiYi con1piul i dJll 'iudu stria itali ana a llo cop o di r aggiungere, i11 O!!n i se ttore, l 'aulonon1ia econo111ica nazionale. In1portanza se111pre pii1 g r a11de van110 acquis ln11do di g io rno i11 g iorn o i prodotti far111acculir i si n lelici 11 élzion ali , cl1c ·o n o destina li n faYorire UJ)punto t a J ~ 110 tra r re"ce 11le au to110111in econo111ica e cl1e, co11 Ja loro up1)arizio11e .. t1l 111ercnlo, h :1 nno trova lo gra11cle faYote fra i n1edi ci e il puhLìico. Gli s,· iluppi raggiunt i da lla i11odern a i11dttslri l cl1in1ica, e Ja p o·ssibi1i l ù d i connet tere procec1in1e11ti indu tria li colla ter ali , co11se11lo110 or111ai all 'Tlalia - clopo es ere s lala lunga111cn le lrihu t :-tria dell 'es tero - l111a pcrft'l l:l i11<lipc11denla nn· c11e in questo ran10. 'fr a i più i1o teYoli esc1npi è Jn l)rodH1ionc dt•i sal ic ila ti. co llegala alla i1tto' a 11olenlc il1du"lcia nazionale d ci rolora11li. T., \111110 .. ror-..o la 'oci •t f1 « .\ cn a » i11lrapre11deva per la 1)ri111a ' ol la in 1 tnli n la fahbriC'alione del fe11olo ::-inle tico: nl la Fier:-i di ~li l an o <li llll ~S l ·a11110 la Far111aceutici Italia Soe. _.\11. h n pre~en lato i prin11 prodotti inlclici


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« IL POLICLINICO

fubbrica ti in liera111en le in It alia e da es·so derivuti, tra cui l 'aciòo acelilsalj cjlico che ha la stessa con1posizione dell 'aspi rina.

Inquadramento sindacale Cassa di assistenza e previdenza. Si è riunita la Giunta della Confederazio11e fa·sci~ta ~ei professionis li e degli artisti, con la parlec1paz1one del direttore della Confeclerazione e dei dirigenti dei Sindacati nazionali archjtetLi av. ingegneri, . Yocat1, giornalisti, tecnici agricoli, ' dottori co111mercialisti, autori e scrittori , ragionieri. La Giunta, dopo una viva discussio11e alla quale ha11no partecipato tutti i djrige11ti sindacali , ha fatto preser1te la necessità che i Sindacati possano oltenere la cu s todia degli albi professionali e che s i a1ddivenga alla cosLituzione della Cassa unica confederale di as·sistenza per i professionisti e gli artisti, secor1do· i voti espressi dél lla Corporazione delle })r ofessioni e delle arti. La Giunta, approvata la costituzione della Cassa unica confeder ale di a1ssistenza e di previdenza a favore delle categorie aderenti ad eccezione di quelle g ià provviste di Casse giuridicamente rico11osciute o in cor so di riconoscimento, approva i11 conformità delle con·sorell e la costituzione di u11a Cassa di previdenza e di assjstenza per il ller sonale dipendente dalla Confed erazione e cl agli Enti aderenti.

La mostra dei medici artisti. Co111e 11e abbia1no da lo notizia, a i\!Iilano --- i11 alcu11i locali di via Gioberti 2 - è stata aperta al pubblico un 'eccezionale ~ifos lra d 'arle, organizzata dnll'As·sociazione dei i11edici ar ti ti. Sono quasi e:cJusivamente dei 1nilan esi color0 cl1e preser1tano in questa rassegna opere di pittura e di scullur.3,, le quali dimo lra110 ser enità e chiarezza inlllrpreta liYe e sicur ezza di esecuzio11e. Sono circa cc11lo le opere espos te cla med ici cl1e svolgono l a loro attività n ei })iù diversi settori professionali: chirurgja, odonloialria, oculistica, ginecologia , l'Cc. Gli es1Jositori sono: Agosta, Anlonini, Brera, Csernyei, Favini, fvialinvernj, Morelli, Noccioli, Pirzio, Pozzi, Ra1nella , Ruffini , Terzaghi , Tra gel. la, V1lìa, Scartdola. T. . a l\1ostra è s tata visiLata il 27 aprile d a S. E. 'ol111i , n1inistro di Grazia e Giustizia, il quale è la to riceYuto dal pres1denle clell 'Associazione 1>rof. Ramerino, dal dolt. Bennati e dal òott. Villa. Il prof. Ramorino h a r eca lo al i\!Ii11is1 r o il salu Lo dei medjci arti li, illustrando il significato della l\tio lra. Quindi l 'attrice Anna Carena h ai recitato alcune poesie dei m edjci stessi. S. E. Solmi h a espresso il proprio con1piaci111ento })er l 'inizia tiYa.

Fondazione '" Acl1ille Monti ,,. Uria Co1n1111ssione co1nposta dal prof. Ga pare Piccagnonì, direttore chirurgo cl ell 'Ospedale di Sondrio, pro·f. Etlore Tibaldi , medico primario di Don'lodossola, prof. Luigi Villa, titolare della cattedra di patologia di Pavia e prof. Franco Cort ese , analomo-patologo <li Cren1ona, con l 'assis1e11za del notaio cav. Carlo Alberto Dell 'Acqua, ha consegnato al Mignifico rei Lore dell 'Università <li Pavia, in prese11za del direttore amminislrativo della. s tessa Università , la son1ma di L. 45.000 clr·stinala alla fondazione di u11 premio biennale pe:rpeluo, intesta lo al prof. Achille Monti, da conferirsi alla n1igliore ricerca di patologia sperime11tnle o cli ana tomia natologica. A tale fondazione ha11no co11lril)l1ito mrdici cl 'ogni !)arte d 'Italia,

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[ANNO XLIII, NuM. 191

alJiev~ ed ainmiralori del J)rof. ~Ionti per ono-

rare il l\llaestro testè collocato a riposo. Gli stessj sottoscrittori ha11no propos1o lo statuto da soltoporre a~l 'approvazio~e d el 1\llini tero: appe11a ottenuto il consen so cli questo, sarà aperto il primo con cor so tra i gio,ani n1edici delle provincie lombarde, del Canton 1~ici110 e della Venezia Tride11tina.

Commemorazione del prof. O. Rossi. Nella sede dell 'Acca<lemia medica lombarcla ha avuto luog·o il 27 aprile la co1nmemorazione 'del1~on. prof. Ottorino Rossi, che fu Rettore i\!Iagnifico della R. Univer, i Là di Pavi a e membro effettivo dell 'Accademia. Alla cerin1onia hanno presen zinlo nu111erose personalità e moltissimi medici, fra i quali i proff. ~epere, Rettore l\tiag11ifico della Regia Università, Carlo Baslini , presid ente dell '.A.ccademia lombarda, Ferrata, Vinai, Massarotti. La figura. dell 'illustre scon1par so, di cui ricorreva il trige·si1no della morte, è stata, con dotta e co1nn1ossa parola, rievocata da.l prof. Carlo Besta.

Un po' dovunque. Il Consiglio Nazionale delle Ricercl1e in' i la tut li gli autori italiani di lavori originali a far perver1ire, alla sua sede (Minjstero della Educazione Nazionale, viale del Re, Roma), un riassunto di tali lavori, da valere per la Bibljog·rafia italiana. Un Congre·sso francese di orofilassi della sifilide è s tat o tenuto a Parigi ii 12 e il 13 marzo, dalla Società di profilassi sanitaria e n1orale, dalla Legni nazionale francese contro il nericolo venereo e della Società fran cese di serolo~a e della sifilide . .sperin1e11tale. Venr1ero presentate va.r ie relaz1on1. La Socielà Lombarda di Chirurgia si è adunata il 16 e il 26 febbrajo, sotto l a presidenza del prof. ~1. Don ati. 'ono state fa1te coml1nicazioni da: A, Ferrata, i\11. Donati, A. 1\t[ajocchi ; S. Camini ti, G. Balcleri A. Previ lcra, I. Mi.ngazzini - L. Mucchi . La cc Giornata l\IIedica >> di cui abbiamo già da lo notizia , h a raccolto a Milano, la n1attina del 2.5 aprile, circa 300 medici, tra cui i proff. C. Baslini, F Piccininni e C. Gozzi quali rappresentanti la clas·se. Sono ~ tati guidati dal prof. P. Picciniui alle visile delle n1os tre ·sanitarie e del padiglion e antiaereo. Nel pon1erig·gio venne Yisita,t o l 'Istitu lo Sieroterapico :Niilanese. La sera il Podestà cli ~li­ lano offrì un signorile ricevimento ai convenuti, che poi intervennero ad un tratteniment d 'ar ie riel Teatro al Dopolavoro d ell 'A. T. )I. I convenuti inviar·o no telegram1ni di <1evozio11e al Re e al Capo del Governo e di saluto deferen le e cordiale all 'on. ~Iorelli. Il prof. 1\. Bertagnoni ha inizialo all'Istituto Fascista di Cul tura di Como un cor so di conferenze, trattando della « Alimentazione come fatto collettiYo e come fatto individuale ». Il prof. E. Z~vattari ha tenuto una conversazione al Corso di Preparazione politica in Roma, sugli aspetti biologici dell'Africa Orie11tale. Il Comitato per la inedicina del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presieduto da Dante De Blasi, ha proposto che al prof. Luigi Spol ''eri11i, clinico pediatra di Roma, sia affidata una n'lis::,ione n egli lo li U11i Li per lo studio dei nletodi


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SEl10XE PRATIC.\

profilaLUci e t e r a peutici adottali n e i rig u ardi della paralisi infantile ; il direttorio d el Con ig lio , ·so tto lu pref>iden za di Gug·lielmo l\1ar co111 , ha ap1)ro,·n lo la proposta. Il prof. A. Besser11a11s, d ire l tor e d el1 'I stitut<' d'igiene e batteriolog ia di Gand, è tato d esignato dal Goverr10 b el ga p er uno sca111bio di professor] con l 'Universit à di l\lontpellier. Il generale inedico dott. Luig i l\!lontanari ha compiuto 103 anni. In tale occasio11e il direttor e generale della Sanità Militar e g li 11a inviato un a11gurale saluto. Il Yeg·liard o ha rispost o rin.graziar1do e di chiarandosi orgoglioso d.i aYere appartenuto })er 40 a11ni al Corp o an ilario l\1jlitare che pres ta Yalid a opera per il n o . . tro valoroso e Yi llorioso E ser cito. Il Vice-Segr etario d el Par lito h a riceYu Lo il direttore della rivist a cc L 'Ali111entazionc italia11a », clott. Angelilli , ch e g li h a offerto la collezione <lell 'ultima1 anna la di d etta p11bblicazione. Il prof. Eugenio Ar coleo, d a 20 a11ni pri111ario chirurgo n ell 'Ospedale CiYile di Palermo, ha clo11a lo un lnilione e 1nezzo di lire p er la costruzio11e di un padig lione di chi r urg ia nel 11110Yo Ospedale ch e sta per sor gere nel rione Feliciuzza, accanto al nuovo P olicl inico. Il Consig lio ospedaliero h a d eciso d 'i11U lolare i l padiglione al n o111e de] dona,t ore. Nel R. ( l' peda]e Ital Li.110 di I11 s la1nb ul ~ 0110 tali i11au g urati il 21 aprile due pad ig lioni (di cl1ir u rgia e di tisiolog ia) co11 1·111terYen lo dell '.~mb ascia­ tor e, clel Console Ge11erale d ·1t alia e d el , -alì d i I starr1Lul. Il Governo egi zia110 11a pubblica lo t1n d ecreto col qual e inodifica. il r egime d elle s anzioni applica le contro l 'Ilalia; vien e p erm es ~ a l 'i111por tazior1e di nun'ler osi prodotti italiani, fra i q t1ali stru1nenli 111edici e scie11t ifici e prodo lli far1naceuti ci.

A.i clnnni d ella Dilla ,S.I .F._i\..C. d i l\1ilano è lato con1piuto t111 fur to d i stupeface11ti , n ello s labilimen lo cl1i1n ico di via Lomelli n a; i ladri, (lopo aver 5calato u11 111uro di cin ta e forzato due l)Orte, h an 110 p o tuto r ubar e kg. 33 di codei11 a, 5 di i11orfi11 a, 8 <li eroi11a ed una certa qu a11tità di coccd11a, il Lutto per u11 Yalor e di 80.000· lire. È 1uor lo a Fir e11ze in e tà di 66 an11i il d ot l. (~1ovAi,K1 NESTI ,

cl1e apparte11ne lungament e alla Clir1ica d el Grocco e redasse per n1olti anni la << Rivista critica di cli11ica n1edica >L Era un o dei profes·sionisti più n oti e più apprezzati di F irenze.

Le malattie infettive in Italia. Nun1ero dei Comuni colpiti e numer o dei casi (fra par entes i ).

Denunzie d al 30 111arzo al 5 aprile 1936: ~lor­ h!Jlo 322 (2424) ; Scar lattino 118 (26 ) ; Pertosse 133 (528) ; ' rari cella 150 (420'l; Vaiuolo e Yainoloidc -- (- ) ; li' ebbre Lifoidea 129 (198) ; Infezio11i l1ar a tjfich e 17 (17) ; FebbrP ondt1l a11l e 56 (89) ; Di ssc11teria 5 (6) : l) if lcril e e croup 243 (424~ : ì\ler1il1~rite cerebro-.. 11i11alc epiden1ica 30 (32) : Polio111 ieli le a11 lerior c ac11la 14 (16) ; E11cefa]i te le targica 2 (2) · Anchilo .. ton1iasi 4 (9) : Rabbi a: inorsicatt1re <l i. 'a nin1ali rabbici o ospe tti 38 (53) , dichiarala (-); Pus tol a n1aligna 9 (11) ; Paro tit e e1)iden1ica 101 (380); Lei .. h1rlaniosi 1 (1) ; FeJ)bre p11er11era le 37 (42) .

RASSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA R ev. 11Iéd. Suisse 110111 ., 30 n1ar .

R . K oEl'<Jc_

Orn1onolcrapia in g inecol. J ou r ri. de Al éd. de L y·Dn, 5 n 1ar.

Con cezion e

n euro-u111orale dci conta lti n er' os i. - P. BARR.\L . .l\.ni11su li11ét. I~ivisl a cli Patol. ncrv. e n1enl., n oY.-dic. G. Ct.-nTI . Pre11sione forzata e feno1neni fisiologici òi presa. - G. CALZ.\ VARA . Clon o la ter ale del piede . C. TuABATTONI. i11dron1 e nira111 idal c. - G. fio,\ SEXDA e S. li. \RETT'1 . ~arcol e.ss i e e ca lalcs .. ie. 13ull 11c. dc .1Jéd., 3 n1ar. - E. ~ {0N1z. Tratt a111. cl1ir11rgico di cer le p ico -i. . Studiun1 , 1 n1ar. - B. PoLErr1 ~1. I ron ce l lj fo11dan1e11tali d ella patologia gener. A thena, l11ar. - R . JE~Iì.\IA. Le con Yulsioni n el neonato e n el latta11te. - C. DEc10. La d ietoterapia n el campo ginecologico. Klin. 1'Voch., 29 feb. I . J . Fucn s e H . KoWARZYK. Specifici.Là e genesi dci t111n ori. E. G·.\RBE. Viléllll il1ct e 11el san g t1e e nell 'urina. l ?ijoorrna 1l ed., 14 m ar. - M . .!\ COLI. Cura dell 'infez. m alarica cronica. - V . ~lARAGLIANO. L 'elettroYibratore nella r icer ca dei corpi e tranei inagneti ci. J ourn. d. P raticien<, 14 111ar. -- J". S1l\rON. Rea1 _ cli Zambrini. · P r esse àféd., 14 l11 ar. - :\il . CHrllAY e Thl. BoLGERT. Diag110. i c1el1 c affezion i pan crea Lich e co11 la proYa d ella secr eti11 a . Brit. Jlecl. J ou rn., 14 111ar . - l\f . E. Sn A\Y. Fatti ed. errori i n 111ed ici11a. - R. BATES. I ltero infetli Yo 11on spirocl1e lico. l(Un. ll,.oc7i. , 14 feb. F. Scn1.::LLONG. E 'an1c fu11 zio11ale della circolaz ion e. H . O. EUl\L\Nl\'. 1'erapi a COn YitalllÌila C Ìll eill Orragi.e genitali profu se . 1 1.ii.rtch. ~'1ed. iTf.och. , 13 n1ar. Numer o di id r ologia . . Rev. de Cliir .. fcb. - DELREz e "!3oTTIN. T<'rapi a delle ulcere ga tro-du ode11 . - l{. LEnrcn E. Per ridurre al n1i11in10 ]e coruplj caz. })O l-operatori e. /lnn . de l\léd., feb. Nu 111cro , ul Je malattie i1tfe ttive . Deut. l\Ied. TT,.och ., 13 nlar. - - t1111er o dj cJj n1at o-idrologia. Folia Nled., 15 gen . - P. STF.I•'A · uTTI. Sindro111còi Cu shin g. _- 30 gen . E. COPPA . .\n a111ne·si professionale nell e Lecnopatje. J ou r n . .Verv. a. Ail ent. Dis., 111nr. - E. :\. PIEGEL e ,,-. C. H usICKEn. I mpuls i corliral i al sist e1n a aut onon10. -· l\I . P. CHEi' e a1. Tratta111en to insulinico delle t ossico111anie. Aroli. I nter nal Med. , feb. - I . "". \i\-n1GHT e _\ . LlLT E~FELD. Vilamina· e cri stallina. L . \\7 ELLFR jr. I nsufficic11za surrenale . - vr. n. J oRD\:\" e L . O. R -\l\'DALL. ::\et1ropa1lie i1el diabclc. 'urg. , t;yn. a. Obsl., 15 feb. - Re~oco11to del 25° Congre so i1ord-an1ericano di chirurg ia . 1-?iv. Sa1l. icil., 1 m ar. - ~I. Asco1 t. ~ingl1iozlo quinquennale. Paris Jléd., 21 1nar. - Nun1ero sul ra11cro. Ga=. d. llòJJ., 21 mar. G . C\IlRTi~nF r P .-J . G1KEs·1E. Fegato e diabete. 3!ed. Tirn cs , 111ar. - ~I . ,,-. 'fJn:,or.1 ~. \ 1in1 entaz. dei vecrh i . .in1 er ]OUTT1. )fed. C.• mar . - J . B. ··rol 'I\" "· aturazione ed e erezione di Yit an1in1 C. - .\ . B GtTT,lA-~ e H . K \ S \l'ACH . )lor h o <li Pagc t . T~. E. F' D-.u:LSTEL'. Cardiomegalict gl) cogen icn circ111nscripta.

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« IL POLICLINICO »

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ln111enlo dietel1ico d el diabete. 1l ed. J(linik, 20 1nar. - J. l\HAUS. Diabele 111. ·e graYida11za. - 1~ . ScHLIEPJrA.KE. 'fr a lta111. dell 'accesso poln1. con onde cor te. Bnll. ile l'A c. d e !Yléd. , 10 i11ar. - E. BRUl\lPT. • ali aloge11ali di i11ag·11es io e acle11ocarcinomi spo11lan ci dei lOJJi. l{liri. }Voch., 21 n1ar. -- H. DRUCKREY. Il prol>Jen1a clel cancro. .-:: E. l{LAFTEN. Diafanoscopia in gineco1ogi31. r1cla ,"[\,feci. Scand., 20 111ar. - Ii. I\JARGAARD. inlo111i cerebrali n ell 'i11farLo n1io<;arclico. - E. J.. 1 nQ1J TST. Alcalur ia. II. VLADOS e al . Sto1naco ed t('111atopoie.. i. - H. 1LvEn. La n1e11i11gile nella paTolile. Journ.ai rl . Nl. A. , 29 feb. - vV. S. COLLENS. Azione delle sos tanze estr og·ene nel diabete. 1\. . U. DEJ \ RDINs. P ire toterapia della gonorrea,. 7 rnar. C. PHIPP . Cal1Se della tron1bosi coronaria. - M. H. BARKER. I tioria11nti nel trattan1. ciell 'jperte1Tsio11e. - E. EPSTETN. Tossicità del carbnrsone. Presse lYiéd. , 21 inar. - P. ~'Ì ERKLEN. Nodul i sottocutan ei 11ei reu111atici croui ci. - ~f. BRULÉ e al . 1't11nori Yillosi rlello storn aco. - J. BA1:7i\IGARTNER e F. BEnTrroNn. Rnrefaz. ossea in ovariecto111izzat a. 1rcli. p. le Se. A1ed., Ina.r. - B. Cossu e O. l\IIAE·sTRI. Azoto am inico in san j e diabetici. - Boc'Gil\N e STELL.\TELLt. Estratti appendi colari. lJresse 1'1éd., 25 i11ar. - D. DANIELOPOLU. Prova nn fotropa seno-carotidea sulle affezioni cardio-va-scol ari. - P. IlEi\ILIL'iGEll. ' rarcinaz. antirabbica a ·<l 0111i cilio . Presse 'à-1 éd., 28 111ar. - L. R rl\lDA l rn. ì\eurotro1)isn10 dclJc malattie infettive . Pediatria, 1 apr. - R. PETRl~zzELLA. Reaz. di At1riccl1io e Chieffi 11ella lei ~hn1anio" i viscerale. -- E. Bo.Gz1. Fe1101neno di Donaggio. A r ch. 1''1al. A.[Jp. Digesti/ ecc. , mar. A.-C . GUILLl\l.1 1\rJ N . Con1pi to e111atopoietico dello sto11laco. Brit. 1)[ed . .Tour11. , 28 inar. E. W. AD.\l\IS. 1\fedicinali e rimedi nuovi. flifo r rna lVIed. , 2 n1ar. - S. ~I.\RINO e D. TRAP .\ l'if. Ricercl1e i loch i111icl1e nel a n g t1e di portat ori d i tu111ori. _

[ANNO

'' IL PO LI CLINI CO ,,

XLIII,

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ì'Ui\f.

SEZIONE MEDICA(Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRUCONI. Il Numero 5 (Magigio 1936) contiene : LAVORI

ORICINALI :

l\fOLINARI-TOSA'r'l'l Pietro - Trasporto

passivo alla Prausnitz e Kustner in un caso di urticaria factftia, IN'l'RONA Franco - Sulle alterazioni di ere· scenza di origine endocrina. Nota I: Sopra un caso di nanismo ipoparat iroideo ed un caso di nanismo con iperovarismo. BOLOGNESE Domeni co - Contributo allo studio dell'epatoterapia per via ipodermica a1 di fuori delle anemie con estratti concentrati (antianemi ci) e con particolare riguard9 a lla diuresi. Prezzo del Numero L. 6 Abbonamento annuo a1la Sezione Medica: Italia L. 50. • Estero L. 60 Se oumulativo con la. Sezione Prat ica : Italia L. 1 O O, Eetero L. 1 50; se cumulativo oon la Sezione Pracon i& Sezione Chirurgica. : Italia. L. 1 2 5 i L.

180.

Numero di saggio gratis a richiesta

ANNALI D'IGIENE.

1

PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommario del N. 3 :

Memorie originali : A. ALESSANDRINI e D.

Os-

DOl'flINICl:

servazioni epidemiologiohe sull'andamento dell a infezione brucella re negli anima li dell'Agro Romano. I . ScruoPPA : N no\e cuole a d arredamento razionale. Recensioni (Immunologia - Vaccini e sieri - Loimol o~ gia e profilassi generale). - Rivista bibliografica. Note biografi che : L. VERNEY : Carlo Nicolle. - Servizi

igienico-sanitari. -

Notizie.

Abbonamento pel 1934 : Italia L. 6 O, Estero L. 1 O O ; ni nostri abbonati L. 5 5 e L. 9 5 rispetti~amente. Abbonamento di saggio semestrale: Italia L. 30, estero L. 5 O; ai nostri ab bonati L. 2 8, 5 O e L. 48,5.0 rispettiva1nente. Un numero aeparato: Italia L . 8; Estero L. 1 2. Numeri di saggio a richiesta. Per ottenere quanto sopra r ivolgersi direttamente al l'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. I n1niin.isfra.:ione sunilaria . .

Pag. 903

.1\11 atossina s tufiloco<:cica . . . • .:\ppendicite cro11ica: è u11 n1ilo ? . . 1\lrofia lll lL ·colare prog·r es i''a n1ielopnt i ca

. . . . . · · · · · ·

·

Bacillo tj fi co : c}j ~ -ociazione 1>1bliogra fi a . . . . . . . . (.;alcio i11 terapia . . . . . . . -C011vulsio11i i1ell 'i11fa11zia: d iagno·~i l ~ 111opoie .. i: co1111Jilo t.l ello lon1aco . . . J ·: ~.s uda li l Lrast tda li : ~ìiffere 11lia111 . 111 ed j t> 11 te. l ·ni11 ilas i . . . . . . . . . {; re-eia é1 Jl1i ra : . .·1)ir1Lu ·ll il à llle'l irn . Lr i -hma11i o i r ula uea: sie rodi agn o ~ i \iJ ~iJattie i1rfeiliYe : 11curolropi. 1110 .1'J erlicina sociale . . . . . . . . . . .

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1\Iio1necto1nia in gra viclan za . . . . . . ~Iorbo cli Pott ed e pifisile Yrr lebrnJe: diagnosi fli ffer. . . . . . . . . . Ncfri te [J C'U la . . . . . . . . . . . Oligu1j :-i ria rilenzione clor11r.1l a .. lle11ella nei b a111bi11 i : traltn111. . . . . l~ ene polici·stico J)losico st an1hialo per tu111ote degli annessi . . . . . . . . . Lenosi totale del! 'esofago e . Lf'I1osi se1 co11daria serra ta del piloro: i11lervenli 'fela110: terapi1 co11 iero e t1rotropi11a 'fubercolosi i11iliare acu la l'aringo-laI"i n gea . . . . . . . . . . . . . . . l ·re1rl ia: Lra ltan1c11lo . . . . . . . . . \ "oce: i11oclificazio11i nella "ccchiaia •

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati ueL Policlinico se 4iUt.1n,aa,Z10ne scntta dalla red.-:zione.

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non in seguito ad

vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne La fonte.

C. Ji·nucoN1, Red. capo.

A. P OZZ J' r esp.

Roma -

~

Lab. Tipo-Li l. Arrnani di

~l .

Courrier.


Num. 20

Roma, 18 Maggio 1936 ·XIV

ANNO XLIII

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

I>RATICA REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico SEZIONE

di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sinaoli: Jtalia Estero Cumulativi: .(1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settimanale} L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE SEZIONI (pratica. e medica) . (1-a) ALLA &OLA SEZIONE MEDICA (.mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DUE SEZIONI (ipratica. e chirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 <'> ALLB TRE SE2.IONI (pratica, medica e chirur.).

Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

o della

CmRURGICA

L. 6; della

PBATICA

Italia Estero L . 100 L. 150 L. 100 L. 150 L. 125 L. 18>

L. S,50

SOMMARIO 1.avori originali: P. Valdoni: Un caso di embolia dell'al'terja polmonare guairito con l 'embolectomia. ~sservazioni cliniche : A. T erzani e L. Torelli: Sorpra un caso di poliartrite acuta in corso di primo-infezione malarica contratta vicino a Firenze. Riviste d'aggiornamento : G. Galli : Nuove vedute nella cura dei cardiaci. Sunti e rassegne : lNFEZIONE: G. Bastianelli: Sulla cura della. mala.ria. Immunità e terapia. - P. Rimba.ud e G. Anselm-Martin: La cura de lla meliten se. - CmCOLAZIONl!l: P. Bonnet e G. Bonamour: I segni oftalmoscopici dell'ipertensione arteriosa. - E. B aumann : Sulla endocardite lenta. - GINECOLOGIA ED OSTETRICIA: B. AsC'bner: S·ulla patologia del climaterio. - H. Marcus : l\lalfo:rnnazioni dei genitali interni e gravidanza tu ba ric•t. Di\1agazioni : H. Beitzke: Genesi del cancro e irradia-

L

zioni

tie.:u~~

Notizia bibliografica. -

Cenni bibliografici.

LAVORI ORIGINALI R. CLINICA CHIRURGICA DI RoNrA diretta dal .p rof.

ROBERTO

ALESSA ' DRI

Un caso di embolia dell'arteria 1•olmo· nare guarito con l'embolectomia. Dolt.

PIETRO

VALDONI, aiuto , docente.

L 'e111·b0Jia poln1onare i11assiYa, co11Lplicazione grave e n1ortale ch e nella n1aggior part·e dei casi appare come un fulmine a ciel sereno cl1e con1plica improvvisan1ente il decor._ o di un intervento ch e dava a sp erare u11 esito felice, è stata oggetto di te11tati,,i terapeutici fino dal 1908 quando, per opera di Tre11dele11burg e del suo as istent e ... ieYers, ,-e11iva applicato c1uell 'i11tervento che il Trendelenburg ave\a tudia to perin1entalmente e din1ostrato con1patibile con la 01Jr av·vi,·enza. Ln i11alata di Tre11dele11burg n1oriva dopo 3'7 ore per en1orraO'i a della man1maria inter11a. q11ella

Appunti ·per il medico pratico:

'}:ERAPIA: Un caso di cancro primitivo del polmone con epitelioma malpighiano all'arto inferiore. Metastasi e tumori multipli. - Studio anatomo-olinioo dei can cri d ella tiroide. - TUIIllore del corpuscolo carotideo. - Il cor ion-epitelioma del testicolo. - Ohirurgia del cancro della m a mm ella e metastasi. - Sul trattamento del melanoma maligno. - Regressione spontanea di un ipernefroma. - MEDICINA SCIEN'J'lFlCA: L'azione del ro~ ­ so Congo sull'app a rato emopoielico. - TECNICA MEDICA : La p11J1tura del polmone nella ~ol monite lobar~. POSTA D'EGrrf" A13'BONATI. - VARIA. • Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Sanitari condotti. Stipendi minimi e aumenti periodici. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. l\1edicina sociale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onoriificenze. CASISTI~ E

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

di Siever sopraYviveva 15 ore all'operazione . 'uccessivan1ente J(ruger nel 1909 opera u11 c~so che sopr avvive 5 g iorni all'operazione e n1uore al 6° g iorno })er infezione. 1 el 191± Ull caso di Schuhn1acl1er \ ' Ì' e 2 1/ 2 giorni. Fi11 0 a l 1923 l 'operazione fu tentata sempre sen za successo duraturo in una ventina di casi. L'\ })l'ima guarigione de.finitiva è ottenuta da 1 J(irschner nel 192±. Seguono nel 1927 lln ca o di A. W . Mieyer, n el 1928 due casi di ~Ieyer . due di Crafoord. uno di Nystrom, nel 1929 un econdo di Nystrom, nel 1931 il -1° cli ~fey )r ch e è il nono della stati tica. Il Meyer che ha a\'Uto il n1a-..s in1 0 n u n1c·r o cli successi 11a 1nodificato la tecnica di T1 f. 11delenburg mettendo specialmente in C\ id c11 z11 la 11ecessità di non aprire la 11leura; ha n1 0dificato anche gli strumenti creati dal Tren delenburg per l'embolectomia. I casi opera ti dal Crafoord e dal ~!· trom e quello ch e " oggetto della comunicazione sono stati opertlti Lutti co11 le n1odificazioni della tecni ca orig i11ale secondo f\fever. ~


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[A N:\'O ~LIII,

NuM. 20]

Naturalmente i tentativi sono stati n1olto più ore prin1a d 'intervenire n1entre tutto era pronnumerosi dei su ccessi. Eichelter fino al 1932 to per l 'operazione e decidendosi ali 'intervenra ccoglieva n ella letteratura 123 casi p·u bblito solo quando le condizioni precipitarono e cati di embolectomie. In Italia fu praticato non vi fu più speranza di salvare altrimenti la questo intervento dal Valdoni n el 1932 e 1933, malata. Con l'operazione portò a guarigione I.a dal Con1olli nel 1934, dal Polacco n·el 1935. paziente. L 'intervento si propone di a1)rjre la polmoD 'altra parte il fattore tempo di du,rata deJle nare attraverso una breccia della parete conianifesta.ziorni cliniche ha molta importanza stale e del pericardio e nell 'estrarI"C dai rarl1 i in 1qua11to il cuore risente della sovradistenl 'embolo che ha ;portato all 'arresto del }Jiccosione. E in rig·uardo alla pos ibilità del suclo circolo•. Si comprende co1ne la gravità d elcesso è da con siderar e anche lo stato anatomi1'atto operatorio limiti l 'indicazione nel senso co della lesione. P er ch è l 'en1bolectomia possa ch e vi ono difficoltà di diag11osi differenziale riuscire è necessario che l'embolo abbia una e che vi è la J)ossibilità di una risoluzione determinata resistenza e con sis tenza e che spontanea. Le difficoltà del•l a diag11osi sono non ab,b ia una esten sione anche n ei piccoli m e se bene in evidenza dai registri di autopsia r a111i in n1odo da bloccare, sp ecie con una da cui risulta come casi venuti a n1orte con trombosi secondaria, tutti i rami della polquesta diagnosi non presentino traccia di emmonare. Dietrich per esempio in 18 casi trovò boli e viceversa . E successo ad alcuni chirur- i11 11 ch e l 'embolo era formato da tron1b-i spezgi di aprir.e la polmonar·e senza ch e .vi fosse zettati . un embolo; questo fatto in1peg11a a] n1.assimo f: da tenere co11to oggi ancora di quanto rela respo·n sabilità del cl1irurgo ed è ordinariace11tissi1n.an1e111te 11a }JUb1bilicato il Denk sui rirr1en te la causa d·e l mancato te nt~ti vo· del]' emsultati di un te11tativo curativo i11cruento delbolectomia o di una decisione· tro)'.>po tardiva J'en1b·o lia per mezzo della iniezione endove-· e che p-0rta eve11tualmente all 'OJ)erazione 11osa di eu paverina ch e in 9 casi di e111bolia quando 11011 vi è più possibilità di salvezza. T polmonare, gli ha dato 7 guarigioni; nella vacasi ad andamento fulmineo e che, secondo il lutazione di quest e cifre bisogna ricordare di: Mey er , sono circa il 30 % di tutte le embolie quanto abbiamo detto so1)ra , sulla possibilità r1on rappresentano cert-0 un 'indicazion·e all 'indi una guarigione spontanea. Il Denk non etervento che in questi casi diverrebbe un puro sc lude a priori l 'intervento in quanto egli praesercizio di medicina 0iperatoria. L 'indicaziotica l 'iniezione endovenosa di 3 ctgr. di eupane si pone quando vi sieno almeno 1 O o verina eve11tualmente ripetendo e triplicando15 minuti di tempo tra l 'embolia e la n1orte, la dose, ma se non ottiene un mig lioramento• casi ch e rappresentano più della m ,età di interviene immediatam ente . In un caso simile quelli cl1e si osservano e a cui appartengono in cu i fu applicato questo metodo ne·l la nostra la mag·gior parte dei casi di successo che si Clinica, si è assistito a un leggero migliorasono avuti. Non ·è possibile anche in questi rn.e nto momentaneo seguito d.a n1orte. Un casi ad andamento rapi:do di procedere i111m,e- giudizio attuale sul valore d el n1etodo deve· diatamente all'intervento perchè occorre tener essere. ri ervato ; certa1nente può 9ffrire u11 conto che la mortalità operatoria nei casi p·u b- Jr1.ezzo di miglioramento deìJa prognosi postblicati è del 931 % e quindi vi è solo il 7 % di 01~eratoria. Però secondo quanto si può dedursalvezza; questa peroentuale va messa di fron - r e dalla rivista bib,Jiografica sull 'argomento, te a quella delle percentuali di guari gio11e un mig lioram ento e senziale n ella prognosi ri-· spontanea e che ra.p presentano il 25-30 % dei spetto alla mortalità operatoria è da sperare da célsi. Nystrom ha proposto specialmente n·ei una scelta più accurata del n1on1e11to d ell 'in-casi a decorso prot.ratto e in cui vi sono spe- tervento. È vero ch e noi possia1110 perdere dei rélnze di una risoluzio·n e spontanea, di inizi:a- n1alati .per un'operazione tro1)po precoce n1a è· re l 'operazione fino alla scopertura del pericar - ar1 ch e vero. che di solito li perdian10 per OJ)eradio , cioè di eseguire la parte più indaginosa zioni troppo tardive. Decidersi al] 'intervent o d ell 'op erazione e che può esser fatta senza pe- qua11do· si è arrivati all'ago11ia, quando il cuore· è all'inizio della paralisi cardiaca significa ericolo per il malato. A que sto punto il chirurgo attende; se le condizioni si aggravano pro- SJJOrsi a un insuccesso sicuro. La niaggior i)arte· dei chirurgi ch e hanr10 avuto un in succe so nel cederà all 'embolectomia, se si va ver o la risoluzion e suturerà la ferita. Meyer in un caso Joro tentativo attribuiscono ]a causa dell 'in ri corda che pur avendo al suo attivo già 3 ~u ccesso proprio a questo intervento tardivo. . u cce ~~ i , c11iamato a'l letto di una mal ata col- Per un intervento così trauma ti zzante è necespita da embolia 1'olmo11are, ~ e1) pe a$11et1:1 re l 2 :::ario ch e il c uore disponga ancora di una for1

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SEZIONE PRATI CA

za di riserYa ufficiente a riprendere ]a ua fu11zione qua11do sia tolto I ' e111bolo. Quindi 11ecessi là di intervenjre qua11do ]e co11dizi 011i ri.on te11do110 a rrtig liorare e qui11di quando i1on si può pensare a un ri ~tabi1in1 ento spontaneo: in que te condizion i anche un in u cces:::.o 11on fa i>erdere nulla e giustan1cnt e Kirscl1ner dice r l1 e co11 l '011erazion,e n on si tratta tanto di salYar e (JUe!:'I i I11a lat i qua11Lo di ridare ]oro la Yila c he l1an110 perduto. \. redo utile di esporre con uffi cie11le dettaglio la ~t or ia clinica del n1alato ch e ab biamo aYul o occasione di operar e e c }1.e rap·p re cn1a i] I U0 ca~o g uarito do1'o tale i11 ter vento.

re ez io11e cl e l 1.1 2a e 3a co Lola) una inci ione parallela al 1n a rg ine inislro dello s ler110 con r escz io11e della 21\ 39. e 4a. car i il agi11e cost ale. In qu c·st a 1na11ier a la }Jr eccia è pii1 a n11Jia, non vi è IJj og n o cli re~cc ar e il n1 ar g i11e lern ale e nell 'angolo i11feriore si do1nina b ene il sen o p leurico n e l tra llo ii1 cui d eYia Yer so ·inis lra dall a linea 1nedi ana, ]asc ia n clo scop ert a l 'aia r)ericardi ca. Si pratica r ap id :i.111e11 te l 'inri"::;ione Yerlicale para1

D

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1

Il in a la lo, F. J.>., d i a11ni 68, co11tadi11 0, <l a 'fagl ial'ozzo, er a s la to ricoYera lo nell a Clinjca Chiru rgicJ il g ior110 12-XI-35 per u n 'ernia i11g uin ale olllic1na es terna a sinistra e di r e tt a a d es tra. Il 111a la lo h a sofferlo da g ioYan e cli un 'affezjone ch e 11011 sa precisare, n1a che g li proYocò d egli ede1ni agli nr l i inferiori; ... ei an111 fa s i a111malò p er pleuri tP clc" tra e da c inque aun i a' 1 cva no tato la co n1parba di un 'er11ia 1l ilateralc; è in disrr e te condizioni ge ner ali, con un i11odi co g rado di enfi sen1a pol1nonar e; ap1lara lo cai·dio-va·scolare appare11te1nen Le 111<lcn11e. Viene operalo il 14-XI-35 in r a< bianestesia. A s ini tra esi Leva u11 . . acco e rni ari o cl1e viene escisso, a destra u11 p iccolo acco da er1da c he 'i e11c riclo tlo. Dl llllle e cìue le parti 'iPne eseguita una })laslira alla Bassi11l . Il d ecor so posl-operatori o fu dei pii1 r egola ri e si ecce ltl1i u11 'e le' azione terrnica in quarta giornata a 37°,8, cu i ~egu ì apire s ia. La ferita guari ce p er prin1a i 11 lt.nz ion c. Il g iorno 26, cioè in ci odire iH H\ g jornn la il rnalato si al za d al letlo e fa alcuni passj. Il Jll \ll li110 del 27 il m alato d oveva u scir e dall 'o pedale. i\1Je ore 9 circa s i alza dal let to e va al gal>i11el lo. Alle 9 ,15 circa ritorna in cor sia, i11a 111entre c:amn1ina 11el corridoio vie11e colpi lo h111)rOY ' i:-.alnc11te cl1 un violento d olor e retroslernale e cnde a lerr a . Portato i1nmediataJnente a letto egli è ciun o tico, respira co n g rand e sofferen za e con di l'fico l t;l contraendo i muscoli su ~sicli ari della r e~pira1 io11e; ..,i lame11 ta per il violento dolor e r elrosler11ale e i11voca soccorso d a un inedico affer n1ando <li sentirsi n1orire. Il polso di enl a. freque11le, ineguale, p iccolo e rapid am ente scompare . Dopo p ochi is lanti perde conoscenza e si lan1e11ta pen o a111en t e. Al 3° minuto circa, chiamato al Jet lo del n1ala lo e notata l a caratteristica sinto1na t?logia clerido dj intervenjre con ctiag nosi di e111bol1a d ella pol111onar e. Il malato vien e immecl ia lan1cn le lrnsportato in camera operatoria e imn1edia.lamen le Yiene preparato tutlo p er l 'interY< 11to (i ferri e il materiale di medicatura vengono tenuti co ~ t an t em ente sterili in appoRi li pacchi 1>ronli all 'u o).

Operazio1ie. -

Opera il d ot l. Valdoni ; ass is te il <lol l. lefarlini. en za di ... jnfezìone d ell e 111nni s i i11cl o •. nn o i g uanti . lerili , poi i camici; di infe tt ata In pelle co11 tintltra di iodi o ~i prepar a iJ ca1npo .., leri le. L 'inter, enlo i i11i1ia a l 7° minuto da1l'aY' e11t1la en1bo lia . Dagli e p erimenti e egui ti u <'itdn' er i, aYevo i1ola lo co ni e fo se J)iù faeile <1 i aggredire i] })Pri carrlio e di scoll ar e la plenrn "O ... lit ue11d o al la in c i~ione d el ~leyer (a 1~ r oYe'Scia lo con

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1. nare.

FJG .

~ter nale.

E111b0 Ji estra lli cl ai rami della poln10-

11 n1ala io ch e in questa fase ha a11rnra d ei inovimenti r espiratori spon ta11ei no11 reagi"t t' affa tto alle i11a11ovre praticate sen za a lc11na an<>lr. ' ia. ~ i incide il p e llnr:ile e si sco1>rono la 2a, :3a e 4a cartilagine cos tale da11a in"erzioue co · t.1le al la pri1na porzione rl ella costola O!''l cl. Rapi<la1ne11te .. i sperio ta110 Je tre cartilagini c he 'engou o r eseca te. Lega tura del fascjo Yascolo-ner' oso int c:r co ... tale 3° e 4°. l,a pleura è quasi co1 upJ elamP.11le lrasparen I e ed è 1Je11 ,.i i bile il di egno lJO] m on are. Scopert o il pericardio i11 ba o, que li a1:-


'914

re TL POLICLl NI CO »

i)ar e quasi del lu llo coperto d al ·seno pleurj co arLch e i11 b as-.: o. Nella 111anovra clj scollamento del sen o pleurico qt1esto si lacera e l 'aria entra con u11 rumore caratteristi co . Il polmone però si collas·sa poco per lo s ta to di enfi ema pol1nonare in cui si trova. Aperto il JJericardio Yerso la pun La del cuor e, da esso fuoriesce scarsa quantità di liquido citrino chiaro. Con un colpo di forbice si compl eta l 'aperl ura d el p ericarclio fino alla b ase ,del cuore mettendo in evide11za l 'arteria pol1nonare. 11 ven tricolo d estro è cl i teso , le vene coron o.rie ben e appari scenti , il 1nuscolo c:udiaco flaccido. Le conlraz]oni carcliache sono irregolari , poco valide e fibrillari. Per n1ezzo della sonda di 1'ren clelenburg p a · ata sulla guida del dito ·si mette jn s ito il laccio di go1nn1a attorno all 'aiorta e si 1ncide l 'arteria polmonare poco sopra le valvole per 2 cm . verso l 'alto. Esce dal cu ore un grosso fiotto di san gue n ero ch e si arresta con la trazione sul laccio; assieme al sangu e è u scito un framrnen lo di trombo di 10 cm. , n1olto grosso. L 'introduzion e della pi11za da en1bolo n el r amo de-stro

[ANNO

XLIII,

NU:\I. 20]

renire tenuto fer1110 ul ca111po operatorio. La sutura d ella pol1nonare Yiene pra ticata con1e sutura continua a t utto spes·sore con seta Yaselli1tata e presenta difficollh noteYole per la profondità del ca111po oper atorio e specialn1ente per l ~ co11tinua espansione del polmone. Occorre dare p er clu e volte dei punti suppleme11lari per assicu rare una e1nost asi co1npleta toglie11clo e r i111ette11do per due volte ancora l a pinza da sutura, la cui n1essn a posto richìelle se1n pre la t r azion e sull 'aorta co11 iJ l accio . La sutura riesce finalmen le emos tatica. Si a·sciuga con tamponi una p arle del sangue Yersa lo e si n1·e Lle un punto di accost amento del lembo sini &tro del p ericardio ai r esti del i11uscolo })ettorale sul n1argine destro dell 'i11cisione. La su tt1 r a dei due foglietti perjcardici è i1npossibile })er il n otevole diva.r ica1nen lo tlei margini prodotto clalla distensione del cu ore. Segue la sutur a del pettorale, del so lloculaneo e del1n pelle con gr appette. Alla fine dell 'in lerven lo si pratica una piccola irLcisione ·sulla ascell are i11edia nell '8° spazio in-

2. ---= Eletlrocardiogra1nrn.a. [Non aritmie. Inlervallo P-R aumentato (0,185 " ) e esagerata in III D. (onila di Pardee), T difaFIG.

sica in tutte le Der. ]. F atti di alterato circolo r1on riesce; senza insistere dopo il primo tentativo si introduce la pin za nel ramo sinistro e si estrae urt embolo lungo 27 cm. ch e si rompe in 3 fram1nenti di cui l 'ultimo vien e estratto con una nuova presa. Si allenta il laccio e si chiu-de con il dito l'incisione. Poichè il m alato non r espira si praticano manovre di respirazione artifj ciale e il cuore che era diventato in1m obile riprende a pulsare dopo alcuni colpi, impressi con il dito ·sul m u scolo . Ristabilitasi in circa un minuto la contrazion e cardj aca valida , si tira nuovan1ente sul l accio e si estrae dal ramo des tro un embolo di 27 cm. non frn11Lumato . N11ovo alle11tamento del laccio e chiusura digitale dell 'incisio11e. Riprende ora il respir o, la pulsazione cardiaca si fa valid a. Tirando di nuovo il laccio si applica lateralmente la pinza da sutura . Sono passati 13' 30 " dall 'inizio dell'embolia. Ora il malato ha ripreso b en e il respiro e la pulsazion e che si trasmette anche alla periferia. Si a~ pira del san gue versato nella pleura e si deterge il campo op eratorio. Il polmon e, che nonostante I 'apertura della pleura si espande bene, viene divarica lo dall 'assisten te all 'es terno. Il malato incominci1 ad agitarsi, a dil'e parole sconnesse e deYe

coron ario (prof.

MELDOLE SI ) .

ter costale e si introduce n el caYo 11leurico una so11· da di Pezzer a tenuta d'aria a ct1i si applica subito il tubo che porta alla bottiglia di aspirazi()ne. Da1 caYo pleurico esce aria e sa11gu e. La sutura cutar1ea è stata fatta senza anestesia; n1a h a provoca1o m t111ifestazioni m olto no levoli di dolor e da parte del malato. Il malato yj en e messo a letto inco11scio e delirante. Si pratica un 'iniezion e di Digalé11, di canfor a e d i 111orfina. Il pol ~ o è ben percetti bile, leggermente aritmico, Ja preS'sione arteriosa n"l:1 ~s i1n a cli 95. minima di 65. Nel i)orneriggio il inala lo è an cora delirante, ii polso è sempre Yalido, vi è m odica rli spnea. Il tubo tli aspirazion e n on drena più. 1\l malato si son1ministra ogni 4 or e una iniezione ipodermica cli rn orfina e di eupaverina. Il giorno ·seguente vi è u n leggero n1iglior nm ento 11elle condizioni del m ala to, l 'agitazione è di m inuita e si ali1nenta bElne. In 3a giorn ata sono scomparse le arit1nie e si continua ogni 6 ore I 'iniezion e di eupaverina. Con inalazioni di benzoato sodico ogni 2 or e la dispnea diminuisce n otevolmente. Una r adiografia eseguita al letto del malato m o·stra cl1e n on Yi è traccia di pn eumo-


[.\X'\O XLIII, :\ li:ì\I. 20 j

917

SEZIONE PRATICA

torace, 1nen tre vi è un ,·er san1ento alla base di si11is lra. Ha piccole elevazioni t ermiche. In 4a giorna ta scompare il d elirio; il pol so è regolare, ritmico e il rnalato s i nutre abbo11àa n te1nente. Si togUe il cl re11aggio pJeurico dopo esser si accertati cl1e il cavo del drenag·gio è separato dal cavo pleurj co contenen1 e liquido. Da allora le condizioni y;:n1no r aipidamente migliorando nonost ante ] a p er. ::-is tenza del liquido raccolto ne] cavo pleurico di sl11is lra. Le piccole elevazioni lern-iicl1e sono sco1nparse e i l malato è in condizjoni cosi buone ch e ill 14a giornata si alza e da solo può fare alcuni prt ssi. La ferita opera loria è g uarita per pri111a n1e11 cl1e in corrispondenza dell'angolo inferiore cloYe vi è u11a n ecrosi superficiale e molto limitata .nel so ttocutaneo. Il malato per 3 giorni si alza e si nutre regolarmenle; dopo il 4° g·iorno in sorg-0110 però edemi degli arti jnferiori e del sacro. l)er s1.1gg·crimento del prof. Frugoni si ~ra.tica?~ d elle inielioni di tachidrolo e varri card1oc1net1c1 e si procede irazionatan1ente al! 'estrazione del lic1t.jclo pleurico nella quantità complessiva di 1300 cn1c . Qu es lo è di colore chiaro ed ha caratteri d 'u 11 essudato. Dopo l 'estrazio11e il liquido non ·si riforn1a più , però persistono pi\1 accentuali alla serJ g li ccl emi sacrali e degli arti inferiori. Un ele ttrocr.rcliog ranlIDa m ette in evidenza d elle alterazioni cl1r posso110 ri condursi a fatti non n1olto graYi d i a.It eralo circolo coronario , m entre l 'esame radiolorr iro e radiografi co fa escluder e la presen za <li liq ui d o nel caYO pericardico. ·

3. Cu ore spos lato Yer so de lra, modica ec lasin tlelJ 'aorta.

f 'JG.

Gli etle111i sono con tul ta prol> abilit ~l i11 r a1)port o con lo la to di indeboli11)ento del miocardio . In segui lo alle cure assidue il 111a]ato va rn ig liorando . (B ingrazio qui caldan1ente il prof. Frugoni e l 'a1nico prof. Pozzi , suo aiuto, per l 'in t ere~samen­ lo preso al ca·so e p er l 'esi lo così faYor eYole delle c ure condotle). A 1 1nese di distanza dall 'interYcuto il malato è decisa1nente aYYiato ' er so la gu ari g ione. Gli eden1i sono q11asi del tutto sco1npars i e Ji111itati alle r egio11i ma lleolari e sco111paio110 durnn le il riposo n otturno. La crasi sangt1ig11a è a11clata J)Ur e--so 111igliora11clo e il nun1ero di globuli 1 0~ i è au111e11lnlo da poco più di 2.000.000 a 8.600.000 circa. Il inalalo è in o llin1e con<lizionì p~ ichicl1e. si nu lre abbo11dante1nente. La di11resi è pcrfet la. Il liqt1icl o pleurico n o11 ·~ i è piì1 riforn1 alo . L 'e ame r adiografico n10 lra lo po lan1ento clell .aia cardiaca Yer o d e, tra non ingrandi ta con una 111odica ec lasia aorl ica co n t1na cl1iazza di cal-

cificazj o11e. Il n1igliora111 ento Ya sen11) re più accentuando i e il m alat o abba11dona la Clinica il 18 gennaio, complelam ent e gu arilo persi stendo ancora so] lanlo un 111odico gr ado di anemia.

P oche i)arole di commento vog·lio aggiung·ere a lla sLoria dcl malato rirnandando per il r,esto ,a quanto h o avuto occa.. : io11e cli scrivere r ecentem ente ll ella mia r elazione ul te111a Embolie, al C:ongresso dell 'ottobre 1935 clella Società Italia na di Chirurg ja. Il succes o cli qu e Lo caso conferma l 'im.p orta11za dell 'or ganizzazione n ecessaria a prati·car e ques Lo i11Ler venLo e ch e per111ette di non

FJG. 4.

perdere <lei n1i11ut i i)r ez io . . i e cli domin are Ja Lecnica. II llr oble111a d ia,~·110 tico n el nostro caso co n1e nei due i)recede11ti è tato i>osto e cl eci'<• fa\ i lntt·n I e. (:ertam e11te n on bisogna te11ere l)OCO co11to clclla pos ibilità di error e. T1 "'inton10 più alie11le è slato il d olore a troce rcLro. t c> r11a lc ilì tl) l'O\ 'i o· se11z.a per clita i111n1eclia.ta d ella conoscenza co11 dispnea i11ten a e con ciano i J)allida; na1 ttra11nent0 il da to anamne~L i c o del pr ece dente interYe11lo i)er ernia i11rrui11ale 11a u11 valore i11olto note, ole. TI nostro caso dinlo _tra an ch e l 'in1portanza d i ave re jl i)er 011ale di a sistc11za istruito e capace di inq11adra re la sin lon1a lo logia in1 IJO Pente c l1e ::-i pre enti a ]J 'in1proy·vi o. C11 second o punto su cui cl e~ id ero ric11ia1


918

« IL

POL I CLl ~ l CO

m a re l '.atte11zio11 e è rap1>r ese11 la lo dalla tecnica <>peratoria. L 'i11 cisione a lembo di Trendele11b·urg e di Meyer IJ UÒ esser e sostituita con vantaggio da u11 'incisione verticale p.a rastern.ale sinistra purch è qu·e ta sia qualch e centi'n1 etro più lunga, il ch e p erm ette anch e di r esecare, come abb ia1no fatlo I1el no tro caso 3 costole invece di 2. Il Meyer co11siglia di resecare la 2a ·e 3a cartilag·in.e co·stale e solo in casi dj necessità la 4a, Noi p 1ensian10 cl1e sia p,r efe ribile, com e ~ i è fatto, di r esecare sempre 3 costole perch è co ì lo spazio è maggior e e p ercl1è è più facile di coprire la porzione libera d el p ericardio e di scollare il sen o pleurico. Nel nostro caso ia n10 riusciti a r epertare nel triangolo libero il pericardio cl1 'era p erò molto ridotto per lo s tato di enfisem·a p·olmonare d el J11alato. La paur.a di ferire la pleura del l::to opposto, l 'e tren1a sottig liezza d el sen o pleurico , la n eces ità di fare presto non ci hanno consentito 11en1meno questa volta di 111a 1) te11ere integr a la pleura , co1111e è riuscito 5 volte nei 9 casi fi110 ad oggi guariti. D.a l decor so post-0 p eratorio risulta facile di comprendere com e il i11antener e .i ntegro il seno pleurico p ossa m ·ettere a riparo di con-iplicazioni pleuricl1e. Quest e n el no..: tro caso si sono limitate .a un versan1ento siero o reat tivo, g razie all 'arti'ficio· a cui sia1110 ri cor i , mettendo cioè immediatamente do110 l 'oper.azione un tubo di gomma a te11uta n·el e.avo· pleurico i11troduce ndolo a ttraverso u11a j)Ìccola incision e iittercostale e J)raticando un '.a ... J)irazion e continua con il i11etodo Bul.a u. Ie] nostro caso dal tubo è uscito tutto il gas e il sa11 g ue riversatosi .n el cavo pleurico, t anto ch e a 3 giorni di dis tan za l 'esame radiografico escluse· il pn.eu111oto race e il liquido p leurico aveYa soltanto i cara i Ieri di u11 liquido r eattivo non ematico. 11 tempo più cl ifficile d e]] 'intervento è stato 1 appresentato dal la · utura d ell '.arteria poln10n nr e o tacolala dalla profondità d el campo o ... peratorio , dal poln1011e cl1e dura11te la r e pirazione veniva a co·p rire .a og·11i eSJ)irazione la linea di sutura e da] san g·u e river satosi nella pleura ch e m a ... cl1 era,ra il campo or>er a tori o. II tirar u co11 il laccio la ba e d el cuore rap1>resenta un trau1na troppo g rave i)er i] cuore tes o ed è giu._ Lj fi ca lo solo nel n10m e11to di fa r j)l'e a co11 Ja pinza d a sutura. l .0111pletata la st1tura, i)er la di te n sione- d el c uor e, riusriva i111pos ibiile la .. ulur.a d ei n1arg ini d eJ p erica rdio. Per 11 01t lasc ia r e e posta I.a superfice anterio re del cuore uturai il len1bo di sin i ... tra alle parti n101li re .. iduat e sul J11argine sternale. Penso cl1 e que to "'ia d a evitare perch è p rovoca, com e è din10 t.r ato n el rtostro caso, un o posta n1e nto verso destra d el cuore cl1e for e, in parte, è cat1 .. a d ei disturbi circola tori veri rì rat i i. 1

[A~ì\O ~LIII ,

»

Ul\I.

20J

Infine la forn1a d egli en1boli estra tti , le loro diran1.azioni e la netta impror1la di valvole ·veno&~ ..:La .a din10 trare ch e. l 'e111bolo è formato r caln1.ente da un trombo perif.erico distaccatosi. ! el no&tro ca .. o, n ei g iorni segu enti l 'inter' e nlo si vedevan o le ·vene d ell 'arto inferiore di d estra più evidenti ch e non a inistra in .modo che si può riten er e cl1e il trombo si sia ver1ulo a formare 11el]e ' en e profonde d ell 'arto di destr.a e ch e abbia occupato ·alme110 la p o:p.Jitea, la femorale iliaca e forse in parte la c:-t' a . Qu est o tron1bo mobilizzato .. i si è divi o r1 c i d11e ran1i della polmo11 are obliterandola. LI c.aso fortun ato ora d escritto c]1e è venuto ad .aggiunger si ai 9 g ià pub·blicati nella letteratura mo1ndi'a le, conforta l 'affermazione cl1e ho avuto l 'occasione di fare in altro luogo ch e i chirurgi d e,1ono indursi a un a più estesa app1licazione d el tentativo di embolect-0mi a dalla polmonar e . Il problema è essen zialment e u11 p roblem a di organizzazione p er poter interv·e nire a tenq)O quando il cuore non abbia ancora esaurito tutta la su.a forza di riserva , semJJte però in un momento in cui l 'intervent o non significl1i t anto aiutar e il malato quanto rida rgli una vita che sta per perdere . 1

RIASSUNTO. Vien e d escritto un caso di emb·olectomia dalla .arteria polmonare g uarito dure,1 0Jmente dall 'inter,rento. Il caso rappiresenta il decimo caso di guarigione nella letteratura.

OSSERVAZIONI CLINICHE R.

ARCISPEDALE DI

S.

MARIA ~UOVA DI

FIRENZE

Sopra un caso di poliartrite acuta in corso di primo-infezione 1nalarica contratta vicino a Firenze. Pro f. ALBERTO

T ERZA NI

Dott.

L1 A

TORELLI .

Che n ella inal.aria I)OS ano aver~ i d ell·e s i11101l1ato1logie do loro e o teo-arti col ari . è cog nizion e ch e i libri comunem ent e rÌJ)Ortano. Quì [)r escindiam o dai dolori o .. , ei sui quali 1l1olti AA . . l1an no fi salo la lor o a l tenzione e scritto ,-arie memorie (Mer cato , 1\forton, Torti , v\Te rll1of, Borsieri , Ba r zelletti , Chin1isso, ecc. ). dolori p1er lo più p r esenti n eJle form e terza1 i arie, ' raghi, improvvi i , fu gac i (M.auban ), la lvolta a troci (Morton ), localizzati gen eralrnente alle g inocchia o lungo la colo n11a lon1bo- aera le, dovuti ad alterazioni d el n1idoll o (ove furono ritrovati i pla 1nodi), o acl infiarr1n ;·az ione della e1)ifi i e i11 tal ca .. o ron elettiva SE· d e ( ignorelli). Limitando la nosl ra a lt enzio n e a i fenon1eni :i rti colari in se nso ..· tretto n o1l a$ .. cri amo 11ien1


IANNO \.LIII,

ì\u~I.

20]

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S E ZIONE PRATrC A

:te di nuovo quando dician10 cl1e nel no,'ero .dei reumatismi articolari sec.or1dari (o pseudoreumatismi, come m·e no biene si dice) figura .anche, nei Jibri , quello n1ala~ico. Quando si voglia, però, di tale poliartrite n1alarica ricercar.e la n:equenz,a nella letteratura , e sopr.atutto quando se ne voglia ricercare i caratteri, ~i resta in verità delusi di tanta scarsezza. Più che meravigli.arei con il Barbarotta che {( da n.iuno fassi m enzione d·i gonfia,m ento e <Jrrossim1ento degli ar~icoli >', noi ci meravi.gli.an10 cl1e se ne parli in m·a niera coSIÌ vaga ed in11Jrecisa in quelle poche n1·en1orie cl1e di tal fatto tengono co,nto. Che, ir1 veri1à, la poliartrite acuta second.a ria da malaria sia una ·evenienza rarissi~a n es uno p uò r1egare , ma di quelli ch e la afiern1ano quasi n essuno poi porg··e al diagnos ta quegli elen1enti basilari per i quali un simile concetto possa sos.tenersi e una tale fig ura di t inguersi. Nel casellario ricchissimo e confuso dei cos idetti <( .pseudo-reumatismi » trova suo posto 2 1 ~che uno cc pseudo-reumatismo malarico >> . _t; scopo di questa nostra nota , ' ralendoci di 11n 'os ·ervazione 11ersonale, lìer molti aspetti interes ante .e si11golare, di fissare i caratteri <li tale forma , o, n1eg·lio , di tratteggiare una fr.gur.a di insien1e di questa poliartrite malarica , poichè, con1e \redren1·0 , un quadro univoco costant.emente tale non può essere fi ssato. Dei riferimenti fatti dai vari AA. , quando -si escludano quei casi non certi, allorch è « do1ori alle spalle », « ai piedi » non sono meg lio specificati (Chimisso), o allorcl1è si parla .di dolori discendenti lungo gli arti (PuccifJOtti), nei ·q uali si ravvisano le figure dei dolori ossei o ne,1ralg ici , anzich è articolari, rin1angono in campo sicurarn ente quelli di Mauban , Carnet, Paoletti, Lichtenstein. Carnot (1917) ci i)arla, i)ure senz.a specific are, di alcuni e.asi di m·a lari.a in Macedonia tra i cui fenomeni p['odromici figuravano « dolori articolari n . M.aub·a n (1917) tra i sintomi iniziali dei casi di malaria da lui veduti in Macedoni.a cita pur e. in una percentuale del 75 %, dei do.Jori a t ipo ])O]iarticolare, come un reumatismo ~rticolare act1to , con edem.a ìiev·e e senza r ossore. con decorso breve sicchè in 2± ore tt1tto era dileguato. P.aoletti (1918) ci parla di « dolori articolari n durante ogni singolo accesso , ma non dà alc11na descrizione nè della estensione, n è del tipo, n è dei caratteri della forn·1a .

Ptocca villa (1919), descrivendo un suo caso di sindrome arti colare dt1rante una infezione n1alarica, co·n dolore e tumefazione d·elle articolazioni colpite, a carattere saltuario, si domanda se esso corrisponda a un reumatismo malarico, o sia )nvece un vero attacco di poliartrite reumatica a cuta inte·r corrente. Chimisso (1922) ci parla più di do-lori ossei ch e articolari nel vero senso della parola. E.g li ci dice che sono più frequenti alla metà inferiore del corp·o e che non si accornpagnano con tumefazione. Egli ce li descrive sia nel periodo prodromico, sia negli accessi f.ebbrili e n ella m.alaria latente. Il Licl1te·n stein (1'929) al quale si deve il la voro più recente e più preciso in proposito, h a o~servato delle complicazioni articolari in 21 clelle varie ·migliaia di n1alarici da lui esaminati.

L ' A. divide i suoi casi in due gruppi: n el primo g ruppo (circa il 12 %) la poliartrite ir1sorg·eva al 14° giorno circa di malattia : a questo punto la curva termica caratteristica si cambiava in una piressia continua. Più frequentemente colpiti erano i ginocchi con tun1efazione ·e - particolarità degna di nota · con versam·e nto intra.articolare. I fatti obiettivi (e; così il dolore) si protraevano ancora per varie settim.a ne esaurito il periodo della febbre. Non avevano efficacia assoluta n è salicilici nè chinino: J.a restittitio ad inlegrrim era lenta e la terapia necessitava di essere sem·p rc int e.g rata da u11.a cura terrnale. N·el secondo· gru1)p·o (88 %) il reumatismo poli.articolare compariva durante la convalescenza o, meglio , ad esa urimento avvenuto degli accessi febbri] i. Di questi casi alcuni (circn 1/3) si svolg·evano apirettican1ente, altri , invece, con febb·r e più O· m eno alta remittente o intermittente irregolarmente. I fenomeni obiettivi di questo gruppo erano sempr·e meno gra,ri che n el primo, e più particolarn1ente era n1eno spiccata la tendt nza ai ,·ersa111eir.1ti. Rarissimamente si asa1stette all 'insia urarsi di l1na endocardite. Le articolazioni colpitA furono sempre, o quasi i ginocchi , da soli o con l'articolazione dell.a spalla e con la tibiotarsica. Nel liquid o articolare no11 si rinvennero mai i plasmodi. Tra gli Autori Je cui opini oni tro,·i.an10 cit.ate, figurano in senso affermatiYo il Fayer ~ (malaria in India), lo Heinemann a Veracru?. i I Wiener (111alaria di guerra). Vi fì gl1 rano. f>c>rò, anche in sen o neo-ati\ 0 Mannagerh . Ziem.a nn , Pribram , ecc. Dopo la esposizione di questa casistica bibli ogr a fi ca ,-eramente esigu a e Yeramente poco 1

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cc TL POLICLINICO »

espressiva (salvo le osser' aLioni di Lichte11stein) noi descrivian10 il caso nostro ch e, oltre a lJr e ei1tare sin golari elen1en ti in lin ea geIi er ale, offre dei dati interessa11ti a ·es.aminarsi an che nella particolarità d el problen1a al cui studio ci siamo posti: la r elazione, cioè, di un qua dro poliartri tico con la n11a laria.

F . A. di anni 63, agente co1nunale , abitante a Ses to Fiorentino. ~iente çli importa11te nell 'a11amnesi familiare: durante il ser,·izio militare, nel 1893, contrasse ir1 Maren1ma la mala.r ia (della quale non sa precisare. il tipo), guarita completamente e mai più ripresentatasi. Un 'affezione polmonare acuta sofferta a 59 a. d ecorse normalmente. Nel 1930 fu troYalo affetto da diabete mellilo, che p er altro non ragg·iun·se mai notevoli gradi. Il 29 ottobre 1935 ebbe malessere generale con r o1nito e febbre fino a 37° e 5: questa febbre si n1ant enn e per cinque giorni a tipo continuo, non molto elevata: dal 6° g iorno cambiò, come dir emo poi , tipo. Al 3° giorno dì m al a ltia comparve aolore e tumefazione in corrispondenza dell 'articolazione metatarso-falangea di sinistra: la regione era arrossata e tumefatta; al~ 4° giorno i dolori si presentarono diffusi a quasi tutte le articolazioni in modo successivo ; al 6° giorno di rn alattia comparve un dolore assai forte alla spalla de·stra: tale dolore andò nei giorni successivi accentuandosi fino a divenire i11sopportabile e a rendere impossibile al paziente qualsiasi più lieve movimento. Queslo dolore n ella spalla dominò d 'allora in poi la scena; in un secondo piano stavano i dolori di altre articolazioni, quali i polsi e le metatarso-falangee: questi dolori ebbero un andamento discontinuo, ma non presenta.r ono mai quel carattere di instabilità, successività ed alternanza come si vede nel reumatismo, articolare acuto. Dal ()0 giorno, quando insorse l 'artrite della spalla destra, la temperatura subì una recrudescenza e assunse un tipo diverso: da continua, uniforme, cioè, qual 'era, si ca1nbiò in una febb1 e c\\.e ad ogni 4° giorno subiva un innalzan1ento critico con brivido iniziale e sudore ter1ninale: l'accesso si nlanteneva alcune ore e compariva generalmer1te fra le 12 e le 18: la temperatura non tornava, però, n1ai alla nor111a nei ~iorni intervallari nel pri1no p eriodo; più tardi invece le temperature inlervallari si fecero mi11ori sì che si giunse a un tipo quartanario clas~i co . Ciò avYenn e all 'incirca al 34° g·iorno di malattia. U11a intensa e pronta cura di salicilato di sodio non modificò nè febbre i1è quadro articola.re subietlivamente o obbiettivamente. Il p. e11trò apirettic·o nel nostro reparto ospedaliero il 42° giorno di 1nalattia. L 'esame obiettivo non rivelava elementi particolari a carico d egli apparati r espiraitorio e circol a torio; il fegato debord ava u11 dito dall 'arcata costale: la milza si fissava col suo 111argine super io re all ·v-III spazio lnter cos lale, m entre in basso de})ordava di più di un dito d all'ar co costale ed er a di consis lenza piuttos to dura . Le articolazioni co1npromesse er an o quelle dell.a sp alla destra, d el polso d estro e le due tibio-

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as lrag·aliche. Il dolore era noteYole, la tumefazione a tipo periarticolare assai evidente, il rossor e minimo. Sulla mano sinistra ·si notavano delle manifestazio.ni flitlenulari a contenuto emopurulentot che, in seguilo, comparvero anche sulle dita della mano destra a gettale: il loro decorso era breve e si esaurivano dopo essican1en1o. Un esame cullurale del loro contenuto fu negativo. Esse co111parivano specialmente in coincidenza deg li acres3i fpbbrili. _ L~ uri11e non contenevar10 glucosio, ma lai glicemia era di 1, 75. Fu in izia la ter apia di chinofenile e11d0Yenoso, f :. i ·somministrato del salicilato di sodio alla dose di 8 grammi, ma i dolori ne risentirono assai modestamente: non ne risentì per niente la curva ter1nica che aveva presentato alcune piccole oscillazioni intorr10 ai · 37°3-3'1°6. · Con molta meraviglia assistemn10 1 al terzo g·iorno di d eger1za, ad una in1provvisa elevazione febbrile preceduta da brivido, di breve durata e ceduta con sudore notevole. Questo fatto si ripe tè altre cinque volte, inentre n ei g iornj di intervallo si aveva apiressia co1nplet a. Al t erzo accesso uno slriscio di sangue rivelò il p lasmodium n1alariae: fu i s tituita, dopo un quarto accesso, una cura chininica che no,n impedì, peraltro, al giorno preciso, di aversi una ineno forte elevazione febbrile : d'allora la temperatura non si èpiù presentata. Sotto la terapia chininica (si continuò ancora con salicilato a dosi ridotte) si videro inig-Iiorare i· fatti articolari, specialmente i dolori. Le manifestazioni cu lanee si presentarono an cora a gettate, ma clopo due gior11i dal! 'ultimo accesso febbrile esse non si ripresentarono più . La cura chininica ft1 a11cora in ten sam ente condolta e gradatamènle diminuita i1elle dosi: si· accom11agnò con somministraiZio11e di chinofe11ile endovena, con salicilato prj1na e con piramidon e poi, con olio iodato più tardi e preparati di zolfo. Il p. riprese l 'uso normale delle sue articolazioni, potè alzarsi e lasciare l 'ospedale in ottime con dizioni: esse dura110 tuttora (marzo 1936). La milza tornò alla norma e anche la glicemia si mantenne sui valori vicino alla norma .

Che nel nostro malato si.asi trattato di una· ]nf.ezione malarica non vi può essere alcun dubbio. A parte la questione p oliartritica, della quale or ora ' 'erremo a dire, n ella nostra o servazione alcuni i) unti importanti vanno segn.alati. Non si può riallacciare, per l 'enorn1e i11ter' 'allo di-tempo , il presente quadro n1alarico all 'altra infezione malarica sofferta dal i)aziente 4 2 anni I:J1rima. La malaria attuale fu quindi una J_,;ri1110-infezione : ciò è degno di nota c1uando i con"' ideri che il i)aese di Se to Fi or e11tino (a 9 km. da ·F irenze) n on è una zona inalari ca. Al:>bia1110 trovato 11era1tro un ' osserYazione (1) n on ll J

PA SQUI:"J.

Il Jia n10.:::1 n ; , 1907, png. 453.


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SEZIONE PRATICA

recente di un caso di malaria primitiva n·e lla s lessa zona. Nessun rapporto evidentemente può farsi fra il diabete e la malari·a : o perchè troppo lontano dalla pri·m a infezione, o perch è precedente alla nuova. Con questo ci cr.ediamo dispensatj dal prendere in considerazione i discussi rapporti fra diabete e malaria. Per il quadro poliartritico noi crediamo che $i debba mettere in relazione con l'infeziCJhe n1allarica: Je ragioni di tale nostro concetto sono in breve queste: a) il paziente ha un 'età quale raramente viene colpita dal reumatismo art. acuto, b) non coincise nè preesistette angina (2), come spesso accade nel reumatismo articolare acuto, e) il quadro articolare iniziò dalle articolazioni metatarso-falangee, ciò che rarissimamente accade n el reumatismo art. acuto, d) i successivi attacchi articol1ari non eb·bero quei caratteri di instabilità, brevità, alternanza, successione, come nel reumatismo articolare acuto suol·e pr·essochè sempre verificarsi, e1) la palla destra fu colpita troppo stabilrr1ente: si direbbe con linguaggio corrente ch e fu « m orsa a lungo n anzich·è « fugacemen.t'e

lambita », f) la temperatura mostrò al di là del 6° giorno un andamento a cuspidi quartanarie , il ch e nel reumatismo art. acuto non può (a m eno tli condizioni speciali) verificarsi: sulla febbre inizialmente continua, poi continua con esacerbazioni quartanarie non ci so.ffermiamo , g) un 'inten sa cura con salicilato di sodio e con l ·hinofene n on troncò la scena articolare come non influenzò la curva termica, Ji) n on ci fu endocardite: ciò potrà avere un valore 11on assoluto allorchè si tr.n.g.a c,onto 1)er l 'età del paziente delle l·eggi di lBouillaud. Ch e n el nostro caso un quadro di poliartrite reumatica acuta prim·a ria dovesse mettersi in dubbio, o potesse, anzi, del tutto escludersi, i1on ci pare dubbio. Per volerle ma ntenere il posto, occorrerebbe 1)ensare che, dato il terreno malarico (contemporaneo I), il reumatismo abbia evoluto sotto una forma clinicamente diversa in via semeio(2) Diciamo anche « p~eesistette » perc:hè. nu-

1ner ose osservazioni da noi falle su malati di Se~to F . affetti da poliartrite reumatica acuta (malattia ivi assai frequente) riportavano la preesi~ lenza di una ai1gina anche di 7-10 giorni, con l 'intervallo di apiressia in quasi lutti i casi.

logica e terapeutica : è una ipotesi della quale 11essuno oserebbe asserire il fondamento. :È il caso piuttosto di domanda.r ei se sia più facile a verificarsi simile com.p licanza in zone che pure offrono molti casi di reumatismo art. acuto come è quella interessata r.el nostro caso.

La logica dei fatti ci impone di riportare questo quadro poliartritico - nella sua fisioIJOmia non identificabile al primario - a una ir1 fez io ne in corso, con la figura di secondario. Di quì a riallacciarlo alla m·a laria in atto il passo è breve e il cammino autorizzato. Ma la clinica, se vuole valersi dei dati riferiti dagli AA., non concede questa parternità tanto tranquillam.e nte. Non si è avuta n el nostro malato la localizzazione ai g inocchi che sembra per gli AA. la più frequente: il quadro poliartritico è comparso precocem ente in pi.eno .p eriodo di piressia, l 'esito se non proprio sollecito (perch€ specificamente s.i intervenne tardi) fu del tutto brillante, nè necessitò di cure termali delle quali dal Lichtenstein ci viene se,g nalata la necess~tà. Ma è proprio sull 'esito della cura, ch e fu effi cace solo quando ai salicilici si unì a forti dosi il chinino , che noi imperniamo il r·unto più notevol,e della asserzione. Con questo resultato confortia1no le asserzioni del 'i\'iener secondo cui l a chinina usata n ello stato acuto, guarisce tali artriti. 1

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Dalla nostra osservazione, ten endo presente anche qu.a nto la letteratura ci riferisce, possiamo trarre queste conclusioni' : 1) esiste ·uno pseudo-reumatismo m·a larico clie può presentarsi sia durante una primo-infezione, che in una recrdiva; 2) esso può insorgere sia !f>OCO dopo iniziato il periodo febbrile, sia alcune settimane dopo, sia in convalescenza; 3) la presenza di un quadro artritico n on è sempre capace di modificare la curva termica caratteristica con un tipo di febbre continua , peraltro d·escritta; nonostante la sua pre enza. la febbre può presentare il tipico a ndamento intermittente; 4) il quadro poliartritico può dominare tanto la scena da deviare la diagnosi dalla giu .' sta via ; tanto più qua ndo è ;precoce, tanto p1u quando la febbre è continua, o per lo meno non caratteristicamente intermittente, tanto più nei casi di primo-infezione nei quali non ci sorregge n è la storia di una conosciuta malaria , n è la fubbre che, in tali casi, come si sa, è spesso inizialme nte continua;


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IL POLICLINICO »

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5) le manifestazioni articolari possono, per RIVISTE D'AGGIORNAMENTO alcuni' .aspetti soltanto, simulare il reumatismo art. aouto, ma la successione delle regioni, la Nuove vedute .nella cura dei cardiaci ~ 1 >. transitorietà, la saltuarietà, o per qualch e eleProf. GIOVANNI GALLI (Con10). m.ento mancano , o so·n o meno spiccat e: I.a fissazione più a lun.go su una artico.Jazione o più, Lo studio delle malattie di cuo,re 11a compiuto1 progressi importanti e molto so·d dis.fasemb·r.a elemento importante alla di ~gnosi ; 6) un qua dro arti·co1are caratteristico si.a oenti. Ora noi ve.d iamo più chiaro n·ella etioper la sede p referit.a (ginocchi), sia per il tipo logi'a ·ei patogenesi delle cardiopatie, n e com. prendiamo meglio i sintomi, le sap·p iamo ri(tumefazione ·p er V·ersam ento endoarticolare) conoscere precocemente; sulla base di ricerch,e non può ,e ssere dettato; il quadro sarà ricono- interessantissime di anatomia e di fisi'oilogia sciuto ma.Iarico p·e r dati positivi' (malari.a in con l 'aiuto di strum enti ingegnosi, quali I~ atto o reoente., esito della cura) o per dati n e- sfigm ormanometro e l 'eilettrocardiografo siamo gativi (escludenti un reumatismo. art. acuto an- penetrati n·ell 'i'ntimo d.ella funzionalità' cardìaca e del circolo sanguigno.. Queste migliorate ch.e da~ punto di vista terapeutico); 7) questi quadri' poliartritici vanno tenuti cono.scenze l1anno favorito assai anche il p•r ogredire1 della cur.a e non si esagera dice1n do Lene distinti da lle osteiti , osteomieliti, miositi, c~ e i risultati ott~nuti nel campo cardiolog·ico, nevriti, ecc .. di ori·g ine malarica; sia dal lato teonco· che praLico, primeggia110. 8) essi possono complicare vari ti pi di ma- tra tutti quelli conseguiti dalla 111edicina n1o. laria: sono, più ch e rari, almeno· n·ei nostri derna. Ci'.ono1n ostante sono tutt 'altro\ ch e scompars.ii climi, eccezionali ; lo scetticismo· prognostico, la perplessità nella 9) una intensa t erapia chininica da sol.a, ,,.., o co111 altri sussidi (salicilato, chindfene, zolfo, di.agnosi ed il nihilis.mo terapeutico; il passato gravita ancoTa sul presente e non ci sian10 aniodio) ha ragion e, generalmente;, della forma ; cora compl·etameinte lib,erati dalla vecchi.a men10) un 'endocardite non compare o solo ratalità pessimista in tema di cardio·patie. Per la rissimamente ( ?) ; rri:ancanza dei m eJzzi diagnostici rinroderni non 11) g li esiti possono· esser,e ·d el tutto ottimi: si considerav·a no1 le malatti'ei di cuore cl1e nei il tempo della guarigio·n ·e non lungo, n,è .ad es- 101u stati fin.ali e quindi eiffettivament,e in un periodo di massima gravità ei di m i11ima possa necessitano1in ogni caso cure; termali. si'b ilità curativa. Le cure .allora in uso erano assai limitate• e co·nsis.tevano in sottrazioni sanRIASSUNTO. guigne;, in purganti, emetici e no·n si cono.sceva tra i cardiocinétioi che la dig·itale. Le Gli AA., dopo aver passato i'n rassegna la parole vizio cardiaco, uscit·e dalla b·ocoa d el scarsa bibliografia sul reumatismo secon<l:ario inedico, suonavano, co,m e squillo di agonia e a infezio·n e malarica, descrivono un caso di po- lo· studio anatomico non faoeva che accrescere 1iartri te acuta secondaria ch e ha complicato sin la con vinzione sulla incur.abi'l ità delle cardiod.all 'rnizi'o· una malaria contratta in zona non patie. Questa mentalità pessimista ha co·n seguenze mialia rica. Le manifestazioni articolari hanno· risentito b enefi·c o effetto dalla cura ohininica, pratiche dannos.e; non è cosa incomune osservare cardiaci ch e son ritenuti inguarih·rli ed rr1 entre poco o· punto dalla sol.a terapia salicilica. i11curabili ·e ch e ven gono abbando·n ati a se • stessi con il viatico pieitoso ,di' qu.a lch e banale BIBLIOGRA:F IA. specialità farm-aceutica o di medicamie nti p1rescritti ul aliquidJ fi'e ri videtur, e che dai soge \RNOT ·~. LaJ malaria in, lvfacedonia. Paris n1é- getti vengono presi senza fede o neppruT·e vendical, 1917. gono usati. La sfi,d ucia nel medico si riperCHil\IItsso L . Sui dolori ossei articolari nella macuote n1el malato e lo deprime, e da qu·esto rilaria. Folia medica, 1922. . torna al medico·, causando un circolo· vizioso,_ LrcH1ENSTEIN L. Reumatismo da malaria. Zeitun 'atmosfera di sco·n forto e di passività, tutschrift fiir Wis·senschfll. B~fderkunde, 1929. t'altro ch e a datti per ottenere buoni effetti. In -1\ÌIAlTBAN. Stntomi iniziali d ella Tnalaria primitiva uno stato d 'animo miserevole, oppressi dalle in lvlacedonia. Paris médical , 1917, pag . 368. Pc\OLETTI F. Di una rara forma. di successione morso·ffeTenze fisiche ,e so pratutto morali, qu·e sti bosa clell ·infezione 1n.alarica. Policlinico, sezion e soggetti' diventano· incapaci di utile rendimenPraU c::i, 1918, pag. 373. . . to lavorativo e sono spesso, di gravame pe'r le l\.occ .\vJLL A. "ìt.·l alaria di guerra. Folia medica, famiglie e la società. 1

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1919, · 1920. . . S 1GNORELL1 A. Le osteoalgie epifisarie nell'inf ezi·one malarica. Bollettino Società Lancisiana, lflll.

(1) Riassunto di lezione t enuta al corso di car diologia/ alla R. Universjtà di Pavia.

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[A~NO

XLIII ,

~UM. 20 j

11 prognoslico

sfavo r ev0J e vie·n e formulato sopratutLo dai medici , ch e si fissano tro~po -sulle lesioni anatomich e e annetto110 eccessiva i111porta11za a n1odificazioni cor.p·or,ee, le quali per accentuate ed ·e vid,enti ~he si~no, co.m e d~ ­ te lli delie valvole, ing r.and11nent1 ventricolari, ect asia aortica , s tasi v iscerali, e d ema p.e rife1 ico, quando iano so~toposte ~ . cur~ ?PPO!t~: n e non ono sempr,e irrepar.ab1l1 e irriduc1bil1 e posson o perrnettere una fun zionalità discreta ed ancl1e b·uo11a per lungo t erri.po . -La terar>ia delle malattie d el ·cu o re sta ora Lra quelJ c della medicina. int erna che .da11no più '"'oddi fazion e a l medico, poten~os1 ott~,­ nere ris ultati tutt 'altro ch e spr egevoli n el plu d ei ca.._ i e no11 di rado brillanti successi. Quante volte il fa1nigerato « non c'è 1più ni ~nt~ da fare >> fu seguito· da un clamoroso m1gl1oramento ottenuto da altro medico , anin1ato da maggi~r fede, p iù abile n el ser virsi d elle arn1i 1noderne e p iù att ento nell 'osser vare e curar e le i11anife tazio11i fun zionali . Tut te le i11alattie. comprese le chirurg iche 0011 dobbiamo mai' din1en ticarlo i accompagn.ano con dist1:1rbi fu11z~onal i, più. o n1en~ accentuati e palesi ; s ulle s1ndrom1 d1pende11t1 dalle lesioni anatomich e si possono sovrapporre s ir1ton1i nervosi _e p ichici , assai imp~r­ ta11ti abb,a ttimento fisico e m orale, anoressia, in o~n ia c h e a.o-gravano I.a malattia se g ià estrin ecata o d~ v irtuale la r en d o.n o effettiva. Con sorpr endente rapidità que ·ti sinton1i sovrappos~ i vengo no i11it ig.a ti e t.011.i dal n1edic.o ac corto e s1 cr1111ent.a lo , con m 1gl1ora1nento visibile d i Lutto il quadro patologico. L 'effetto benefico è tanlo più pronlo e sicuro , quando 1'intervento parte da un ni-edico· autorevole e d esid erato e ch e agisce con d ecisio·n e. Un conteo-no i)erplesso il « p rovian10 questo » e dop~ qual1ch e giorn o il « pro,·ian10 or a questo )> n1ettono in difetto, il m e di co di fronte al card iaco cl1e non ama le « ·prorv e » e vuole e~sere guidato e curato con fed e e con ferm ·e zza. 1

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i11ento ar111onico d ella potenzialità ·c ardiaca rtella vita quotidiana. . Se indispen sabl11 so110 l 'inattività fisica ed il riposo a let lo n ei ca~i gr.a-vi, i1on d eve questa r ego la esser e ge11era l1zzata e diventare la n or n:a p erm anente p er tutta l 'esistenza di un card 1a co. Avv i'en e troppo spesso che a cardiaci a11~:1e ~o·mpe~sati .ven&"oi;io tatte assurde presc1izion1 .« evitar e 11 i111n1r110 sforzo, non alzare oggetti da te_rra, n on p iegarsi . innanzi » per il fatto ch e ess11 sono portatori di una lesion e valvolare , presentano· aritmie od h anno avuto ::;0gni . aortic i ed· ~n.g·ino .i o comunqu-e son o passati per un period o d1 scompen so . Il sisteina muscol.are viene praticamente abolito din1enticando così ch e 1e c ontrazioni d ei m~sco­ Ji d?po tutto iavori con o la vis a tergo· e danno ~o llieNo al c uore. Questi consig li i'nopportu11i ingo11~ ~a1~0 ::;tati cl 'an in10 depressi anch e n ei l a ~111g 11art e q~.an t~ ~1 o l te· si osservano sogg·etti, d<.t ter11po conf111at1 i n una camera o n el letto e rido tti ad un nlini1110 di n1ovim1ento rina~ scere. a d u11a vita at l i va e soddisfacent~ dopo ave r1~ .lJersu~sì dell 'utilii.à di un rag ionevole eser c1z10 d et Icro muscoli , e eguito pecia ltnente a ll 'aperi.o. 1\ag·g·iunto u11 compe11::;0 discreto con il rigu.;i r do ed i I ri·poso, s i rinforzerà la circolatio11e p er 111ezzo d el] 'eser cizio fi sico. L 'ulili·i à d e lle contrazioni muscolari risulta da 11 um erose osservazioni; persino soggetti scon1pensati , con ed emi periferici , vi ricorr ono istin tiva m ente ·e non -è infrequent e ved ere n1alati CL'lprti da asma notturno avere sollievo da movirnenti m u scolari con1e l 'andare su e g iù pe.r J.a camera. Conosco IJersorle di ' 'ita ed.e11taria, ch e presentavano le n ot e caratteri stich e d ell 'i11debolimento nlioc.ardico, ch e ansimavano do1po pochi n1ovimenti' niu8co1ari le· quali acquistarono una notevole r esi t-enza miocardica, in seguito all 'eser c izio quotidiano metodico dei muscoli e tra g li a ltri ca i eccon e uno tipico:

Indu s lriaJe di 65 anni. Da . 8 anni manife·st nzioni di sco111penso, facile disp11ea, aritmia totale. Dopo Yari tentatiYi viene dichiarat o incurabile. Depressione p sichica, abbandono di .ogni occupazione, co11fi1 )0 permanente nella cam era da letto. Il con ulente rinfranca il malato d al lato m orale corregge l 'inso11nia e l 'a11or essia, ri alza e rca~lariz1a l a circol azione con iniezioni di s trofa;;_tin a e con periodi i11lcr cal ati di digit ale. Rapido n1ig lior an1en lo con ripri tino progressiYo c~i una bt1ona a t1iYi là fi ica tanto ch e il inal ato r1 torna in a r a<lo di guidare la propri a au lo1nobilc. t11 questi '=',1llin1i anni i è do,·uto rend~re 1~ cur 1 più ~.e rra la , lo t ato ge11eral e e card1olog1co ~i 111a11 le11go110 t t1 l lora sernpre buoni.

Tre so110 le direttive fondam entali i11odern e per la cur a dei cardi'a ci : 1) r iguardo e ri. pa1 mio fi ico i1ei periodi in c ui i 1na11ifc ta110 .:cgn i cl i ~ro n1pe050; 2) e ercizio 111u~co ] n re . <.~l! ri 11clo il co111 J' en ~o r ico111pare; 3) i11qua dr::•

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SEZIONE PRATI CA

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Uo1no nella sessantina, con 1n i11orata forza di riser va cardiaca e ri lenu to affel lo da progrediente cardiopatia; egli si rinfran cò i1t segui lo ad un esercizio muscolare quol·i dian o, che Yolentieri, pot e11do, non avrebbe fallo, p er cl1è rj tenuto danItoso. Costr ett o a nassare d a un 'abilazjone da cui r [1ggiungeva il vicino ufficjo i11 strad a. p4ana ad una nuoYa abitazion e più lontana e con strada in salita egli doYeYa più Yol le al g iorno m ettere i1 1 eser cizio la sua 1nt1srnl :i tura col risultato finale di u n otli1no ri s tabilir j delle forze miocardiche .

Le eser c ilJ.zio n i

111 u ~cola ri

11 00 deY0110 certa1: eute super·1re lin1iti ragioneYoli e tutta l 'attività. quotidi a na d eve e .. ·e re proporzionata a l1'età d el sogg·eLto ed · alle ri~I o te f11nzio11a]i cl(· l " u o cuore. Qu i cado no acco 11c i i con .. igJi profilattic i di un Jayoro n1elodi co, ordinat o, con Ii·n1 i taz ione di e .:: :i e J eYe n tu a li sospen ... io11i a.ppena i ruani f e_i.a11 0 ~egn i ùi st an c h e~za azione cardi aca con c it 1ta, dispnea, e den1a scr 0! in o de~l3 c~tre 111it:i.


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IL POLICLIN J CO »

Prescrizioni esagerate ed inopportune si verificano anche in rapporto con la dietetica. Sappiamo quanto frequentemente le cardiopatie si associano con sintomi renali; la presenza di alb1u rnina nelle urine è lo spauracchio che conduce al! 'intransigenza di un.a di'e ta lattea assoluta o quasi assoluta. L'uso esclusivo dei latte, per hrevissimo1 tempo, 1-3 giorni (la cosidetta cura di Carell) nella quantità di un litro e mezzo per giorno, preso in 5 volte, cioè 300 gr. per volta, è ottimo pro:vvedimento negli scompensi cardiaci; accresce la diuresi e sgombra 1'organis,m o dei liquidi: e delle scorie r1stagnant1. .Prolungare però, com·e avviene di ve·deTe, i)er settimane 1a cura 1attea è cosa ìlloito dannosa. Il rigorismo i.atteo come la proibizione del cloruro di sodio, anche assai in voga, si basano su vedute teor1c:h·e; dal 1.a to pratico risultano no n soltanto ir1efficaci, ma aggrav.ano i danni che si intendono riparare. Nel mio trattato sull 'arteriosclerosi (Società .Editrice Libraria 1'926) ed anche in prec.:edenti lavori, ho messo in guardia contro i pericoli di una dieteti·ca lattea protratta. Il latte è un cibo incompleto, disarmonico nella sua composizione e non confacente per l'adulto; è troppo acquoso, contiene po·chi idrati di carbonio, troppe proteine e grassi. Usato per troppo tempo, depaupera l 'organismo, indebolisce la circolazio·n e. Si aggi unga che il cloruro di sodio .è una sostanza indis·p ensabile per il ricambio oellulare; se usato in quantità insufficente viene a mancare la naturale appetibilità dei cibi, la secrezione gastrica si impoverisce e I.a digestione decade (1). Come risultò durante la grande guerra, specialmente nei campi di concentramento e nell e popolazioni con 11uLrizion·e insufficiente, anche gli 0 rganismi sani acquistano dis1posi'zione al ristagno di liquidi nel corpo ed all 'i~debolimento ~io~r­ dico. Un cuore malato r1sente ancor p11u l 1ns ufficenza ·di cibo. Con sigli del pari inopport11ni, esagerati e senza utile effetto nei cardiaci, si rilevano praticamente quelli che proibisco·n o· ogni sostan ~ za stimolante il sisteoma nervoso·. Un soTso d1 buon vino ed una boccata di fumo , quando siano desiderati, possono essere un 'indicazione perentoria non soltanto per la buona digestione ma per dar tono alla circolazi~ne ed al sistema n·ervoso. Resta ben i11teso che dall'assolutismo proibitivo non si cadrà ne'11 'opposto campo del tutto permesso. I divieti troppo assoluti non raggiungono di regola lo scopo; le limitazioni eccessive, come le cure troppo complesse, soverrchi·e di medicameI}.ti e di consigli igienici oppri~ono, ~tancano, ~en dono an~or più grave e d1sabbell1scono la v1t~ del cardiaco, già per sè portato alla depressione. 1

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(1) Nelle recen li assise itali.a1~e di. medicin'!- ge-

nerale questi concetli han_n? visto 11. lor? trionfo nella cura delle stesse nefr1t1 ; Jona, R1ett1, Schupfer, Zoja si sono dichiarati decisamente contrari al! 'abuso del latte .

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La cura medicamentosa è di· notevole importanza nelle cardiopatie ma per ottenere buoni risultati sono necessarie direttive' particolari. Avviene che dopo un certo tempo ! 'organismo non reagisce più nella stessa misura ad un cardiocinetico, per cui bisognerebbe aumentare 1a dose per ottenere l 'id.entico effetto. Per prevenire questa assuefazione è utile alter11are l 'uso dei rimedi:, e nel nostro caso si passerà a·d es. dalla digitale e suo i preparati a llo st1·ofanto e strofantina, alla sparteina, all 'adonide, eventualmente, associando due o più cardiocinetici per ott·enere un~azi·o ne pote~ziata e si ritornerà dopo un certo tempo al primo. Altra norma imp·o rtante è quella di impadronirsi del giusto dosaggio dei medicamenti cardiovasali; ogni arma va conosciuta bene e usata con pr·ecisi·one per non fallire il colpo. Quante volte chi conosce perf,ettarmente il dosaggio, ottiene co·n lo stesso medicamento effetti non raggiunti da altri. Non basta ordinare la digitale, lo strofanto, ecc. n elle loro nurr1erose preparazioni, ma bi·s ogna somministrare le giuste dosi, aw ropriate ai singoli casi. S·pesso avviene nei consulti udire dal medico e dai fami:gliari « questo rimedio è già stato dato » . Certamente, ma in misura troppo bassa od eccessiva e quindi senza tutto i] va11taggio possibile ad ottenersi. In genere il dosaggio è tenuto troppo basso e bisogna per lo più sup.erare le in·dicazioni stampate dai fabbricanti sull 'etich etta dei preparati. I quali pr·eparati, anche quelli provenienti da Case notissime, non hanno sempre un 'azione costante per una serjc ii ragioni intuitive; come avviene di oggetti o Ji irtacchi1ie che pur f.ahbrica t i in serie ed in ~ran numero , non danno praticament·e, pur tuttj con Ja stessa forma ed aspetto, lo stesso rendin1ento nè hanno uguale durata. La mi:gliorei cautela è di atte11ersi ad un nun1ero limitato di preparazioni medican1entose, le quali presentino già una prima garanzia di una buona origine, ed accumula~e la propria esperienza su queste sole poche., in mo,d o di e"ssere· in grado di usarle con 1a massima personale cognizione degli effetti. In tal modo sarà facile rilevare anche le manch,evolezze eventuali ed intercorrenti e provvedere, modificando opportunamente il dosaggio. Devo infine aggiungere che nella cura dei cardiaci non bisogi1a · irrigidirsi sull'apparecchio ciicolatorio ma vanno tenuti ben presente tutti gli altri apparati e sopratutto il sislema n ervoso e quello digerente. L'insonnia è la rui11a dei cardiaci; ttn buon sonno ed una buona digesti:one sono condizioni fonda1n,e ntali di salute. La mancanza di riposo notturno , l 'insufficiente nutrimento indebolisco. no il sistema nervoso e tutto l 'organismo anche di una perso·n a sana e robusta; tanto più il car.diaco ha bisogno di un so·n no tranquillo e di una buo·n a alimentazione. I mezzi più in uso contro l'insonnia sono i barbiturici; ma 1

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SEZIONE PRATICA

anche gli oppiacei, ancora troppo temuti nella cura dei cardiaci, non sono ad essi· inferiori. Picco.Je dosi .a lla se:ra (10-15 gocce di una soluzione di morfina all ' 1 per 100, o dei comuni estratti totali d 'oppio) procacciano di regola un sonno ri'stora tore senza conseguenze da'Ilnose, eliminando· i sintomi molesti di ambascia e di irrequietezza , così frequenti . In tal modo si ,dà un valido aiuto al cuore, e si mantif:ne iri b1u o.n a e'ffi c.ie11za il sistema n·ervoso. Attenzione va portata anch,e all'apparato d_igierente; con l 'u so saltuario di g occe amare , di n1edicamenti: depletivi del fegato, e di lassativi, non solo· si 1p reviene e si eli1nina l 'anoressia, ma ci opponiamo, ali~ congestione epatica, al ristagn o intestinale, togli?endo in tal n1odo ostacoli non indifferenti alla circolazion·e sanguigna. Il soggio,r no in clima di altitudine an ch e sopra i 12·00 metri può esser e un ottimo mezzo per tonificare l 'apparecchio digerente e la circolazion·e; il timore tanto diffuso ch e i cardiaci risentano d.anno dal soggiorno in m ontagna è dal1l'esperien z.a dim ostrato erron eo. L 'azione medicamentosa è i1nportantissi111a in ogni periodo delle cardiopatie, toglie i disturbi , rafforza i·l miocardio, agevola un notevole rendimento . Vi sono cardiopati ci, ch e h anno at teso soddisfacentemente alle loro occupazioni , per anni e decenni , grazie all 'u so period~co o 1quotidiano d~ cardiocinetici in piccole dosi , coSIÌ da arrivare a quantità globali strao·r dinarie. 1

Un m edico pratico, m olto attivo nell'eser cizio della su a professione con sumò in 25 anni un totale di 800 gr. di digitale, sen za dire degli altri cardiocinetici, u sati n ei periodi di sospensione del l a di gitale. Egli er a affetto d a insufficienza aortica rel..tmatica diagnosticata sin dagli anni di università. Un su o compagno, ascoltandogli il torace a scopo <li eser cizio sem eiotico, aveva rilevato un forte soffio cardiaco ch e il docente universi Lario riconobbe dipendere da lesione delle sigmoidi aortich e. Piccole dosi di cardiocinetici , J1ei primi anni usate in modo periodico, poi ogni giorno, valsero a con ser, ar e in perfetta efficienza il suo cuore per un t empo così lungo, nonostante l 'esercizio di una professio.n e faticosa, ch e 1'obbligava a salire più volte al giorno scale faticose ed alzarsi di notle. In condizioni ambientaìi e di lavoro pjù agevole, co11 l a p ossibilità di un riposo sicuro notturno, egli avrebbe resistito .' ancor pllL

Ma an ch e negli stadi avanzati delle cardiopatie siamo in grado di intervenire utilme·n te. Con i moderni· diuretici mercuriali è po sibile sgombrare con rapidità l 'organismo di enormi quantità di liquido; non si esagera dicendo che come nei malarici si· è verificato una quasi scompar sa delle milze enormi e della cachessia , così avverrà degli edemi e dei versamienti n elle cardiopatie, con il diffonder si delle cur e moderne , specie per via endovenosa. Sino a pochi decenni fa la cura medicamentosa dei cardiaci si faceva soltanto per os;

l 'i11troduzione dei medicamenti per via ipoderm.ica ha segnato un notevo,l e progresso. Ma il massimo utile si è raggiunto co·n }1e iniezioni endovenose; in tal modo il rimedio perviene immediatamente nel · sangue e senza subire alcuna modificazio·n e e dispersione com·e avviene p er la via orale. Tutti i cardi ocinetici - dal] 'olio di canfora alla strofantina - ed un numero notevole di rimedi vasali - dai p1reparati jodici a quelli opoterapici - v·ennero usati p er via endovena co1n risultati in gen ere buoni e talora spettacolosi. Ormai vi è una letteratura, assai bene doc11mentata dalla quale rj sulta che questa terapia non so]tanto è con sig liabile n ei casi di scom.p enso e dt speciale urgenza, ma anche come m ezzo profi'l attico, per sostenere le forze circola torie in modo da permettere un lo,d evole rendim ento professionale e prevenire lo scompenso. Un cardiocinetico può non dar più effetto alcuno usato per via gastrica, rettale o sottocutanea e dob biiamo talo·ra sospender e la somministrazione della digitale a cau sa del vomito; in simili casi la via endo.v enosa può r endere ancora efficace ,e tollerabile il medicam.ento. Al m1iocardio p·ervien e in tal modo il cardiocinetico in modo rapidissimo ed in soluzion e assa i co ncentrata e vi è una risposta anco,r a uti1e. Si aggiunga ch e la quantità introdotta è n1inore, ch e u sando le altre vie, 1per cui non si manifestano fatti col1laf,erali non desiderabili, com·e il vo·m ito. In sostanza • noi possiamo ora nei più dei casi prolungare la vita del cardiaco, e mantenerla in buona efficien za, prevenire ed alleviare ],e sue sofferenze, con la risultante di toglier e di m ezzo i periodi angosciosi ed interu1inabili dello stesso scom pen so circolatorio . Con le cure endovenose acoennate noi mobi·Jizziamo e mettiamo in valore tutte le forze di riserva imprime1n do al' mii.ocardio un m assimo di r endimento cui segue di regola un.a pronta fin e. 1

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Uomo di 72 anni, da parecch i m esi in scom• • • • • • penso, con agitazione n ervosa, insonnia, cr1s1 cii spnojch e gravi . La vita è penosi ssim a per il mal ato ed i famigliari. Ha fatto ripetutamente cure digitaliche e di teobromina, oltre ch e iniezioni qt1otidiane <li preparati canforici senza effetto. Viene praticata nna cura endovenosa di diuretico m ercuriale, glucosio e str ofantina; gli .edemi si r iassor]Jiscon o, cessa la di·spnea, le notti sono tranquille, il sistema n ervoso ritorna in equilibrio. Il inalato può lasciare il letto e scendere ogni giorn o in giardino. Vi è un periodo di circa un m ese con benessere fisico e m or ale cui partecipano anch e i famigliari e durante i.1 q~ale possano venir sistemati affari con soddrsfaz1 on e comune. Questo periodo di benessere era il prodotto di tutte l e forze circolatorie mobilitate con la cura , com e aivverrebbe dei tizzoni qua e l à parsi sul focolare , e inetti a produrre fuoco, mentre radunati assieme, possono ancora dare una fiamma ardente ed utilizzabile, che cessa in modo ra-


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pido. Il cardiaco menzionalo veniva a mancare improvvisamente e senza sofferer1ze. Industriale di 88 anni. Già una trentina d 'anni fa faceva cure di ·strofanto. Da circa dieci a1111i segni di sclerosi aiortica con riflessi bronchiali e tosse ad accessi, circolazione difettosa con edemi periferici. Cure cardiocinetich e periodich e oltre diure tici, jodici e codei11a. Col progred~re ~ell 'el_à la cura diventa più serrata e dà effetti br1llant1. L 'illustre vegliardo continua a dirigere la sua azie11da come era suo espresso desiderio e do' e laYora da 7 a 9 ore al giorno. Nel! 'ultimo anno di vita allarga la sua attività con una s1;1ccu.r sa.le a Roma e acquistrundo una seconda azienda in Milano. Poi con clude con un altissimo personaggio un 'impresa di portata. mondiale .. ~el gen~aio del 1935 egli cessava di VIvere quasi 1mprovv1sa111 ente e si può dire sul lavoro ..Qu~sta s~a grande attività, esemplaire anche per I g iovani, fu _resa possibile ·senza alcun dubbio dalle cure cardiologiche attente e tenaci, mai interrotte nell 'ultimo d f:'cennjo.

La morte rapida senza o con pochissime scfferenz,e diverrà un 'evènienz.a sempre p iù co111une nei cardiaci curati con le nuove vedute cardiologiche, le qua li oltre che offrire il modo, ·d i prolungare la vita, costituiscono dunque anche una provvidenzial e- e utanasia, risultato tutt 'altro· che sprezz,a hile e che ben comprende chi ha seguito il periodo di lento e doloroso decadimento e di v·era cachessia circolatoria ch e chiude la vita della massin1a parte dei cardiaci, non circonda ti e sostenuti dalle cure n1oderne. 1

SUNTI E RASSEGNE. INFEZIONI. Sulla cura della malaria. Immunità e te• rap1a. (G. B.~STIANELLI. Riv. dJi mala1rio1Logia, n . 1, 193 6). 1

La g uarigione delle · infezioni 1è d etermina I a e condizionata da processi in1munitari': l 'azio11e ch en1oter apica che si manifesta con la scompar sa rapida dei germi rappi'esenta solo una parte del prooesso curativo1 e non bast.a per la· guarig ion e, poich è i' rin1edi di c ui oggi di. . poniamo n o11 ono idonei a produrre la ste-

ri lisatio niag na. Concetti derivanti dalle nuove conoscenze s ulla imn1unità 11ann·J anzi portato in q ue ti ultinìi ann i a riten ere che , nella malaria, u11a cur.a pronta ritardi il detern1inarsi d ell 'in1munità: onde l 'opportunità di non inte'I'venire troppo presto e di lasciare p1 ~r un certo tem po il n1alato senza cura , spec1e nelle zon e dove egli è e posto a r einfezioni, affinch è possa acquistare una solida. immunità. . . Giu eppe Ba- tianell1 , partendo da dati spen ~ mr.ntali e clinici, esan1ina da tale 1)unto d1 vi:sta il problerr1a della cura e della profila i

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della malaria e le interfere·n ze di questa coi J)rocess.i jmn1unitari. Per le febbri esti vo-autu11nali Jo· st udio clinicu dimostra ch e n ei so·g getti nuovi i quiali do'po · i11fettati non sono ulteriormente esposti, la n1al.attia gradualm·ente si attenua e guarisce. La v.arietà di decorso è un car attere comun e alle infezioni curate ed a quelle non c urate. Un malato curato b ene può impiegare sette n1 esi a guarire , altri c urati u gu aln1ente si lih E~rano della r:na lattia an che solo coll'attacco prim.a rio o in poche settima n e. ·D 'altra parte 11ei malati non cura ti, una malattia attiva per mesi non basta talvolta a da r e la guarigione spontan ea. L 'acquis to dei poteri imn1unitari avvien e an ch e dopo che ;i)er azione del rimedio sono cessati i fenomeni clinici. Il fattore verarr1entei necessario per tale acquisto è il tempo. P:e r l 'infezi'on e da fa~cripa­ ru.m il tempo massimo è di 8-9 m esi , e den tro questo tempo stanno tutte le recidive rare o fr equenti ch e si.ano. Per l 'infezione da vivax si richied·e un tempo più lungo, valutabile in 11-12 m esi. Pe r qu el che rig uarda la profilassi, l 'esperienza ha insegn 1to che durante i'l periodo di trattamento· profilattico non soltanto si h a una riduzione o m an canza temporanea dei fenomeni clinici, ma anche lo svolgersi di un processo immunitario. La sostanza ch emoterapeuti·ca agisce n ei profilassati sul pa rassita n el momento che questo divien e sensibile all 'azion,e del rimedio, e ne riduce l1o sviluppo , im.p ,ed endo così l e manif.estazioni clinich,e della m a lattia. In tal e latenza clinica son o sempre in giuoco i parassi ti e l'organism o : cosd pur e al coperto dalle manifestazioni clinich e, si viIuppano i poteri immunitari. Nel g i?dizio del a ra d o di immunità ch,e acquistano I profi]as~ati bisogna con siderare il fattore tempo com e essenzial·e. Se, I.a sciata l1a malattia a s·è stessa sono necessari nove mesi, un anno fino a due p erch.è si:a acquisita l 'immui:iità cl!r~tiva non c ',è da aspettarsi che questa s1 acqu1st1 durante la profilassi in un te;mpo minore. Dunque nè la cura nè ~a pr<;>filassi ~hemio~ te1apeutica disturbano 1 acquisto dei poteri immunitari. Que,s ti poteri operano u gu almente n el malato c urato iP~~esto 1e bene, e n el n1alato curato tardi e m,a le, ma sono acqui stati più o m eno sollecitamente secondo il soggetto . A. Pozzi. 1

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· La cura della melitense. e G. ANSELM-MA.RTIN. Journal MédlicaI~, marzo 1936). Di fronte all'infezione m elitense la m edicina non è ora disarm at a come una volta. Sono stati escogitati vari' metodi di cura c~~ ~ccor­ tamente adoperati possono dar·~ sens1b1l1 :antaggi. Essi son o la vacc0~terap1~. la prote1110ter apia specifica, la ch1m1oterap1a, I arsenote• rap1a. (P .

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SEZIONE PRATICA

La vaccinoterapia ha lo scopo di creare una immunilà attiva. P·ertanto le iniezioni devono .esser.e praticate quan·d o l 'organis.n10 si trova nell1e migliori condizioni per reagire, ossia durant1e le remissioni alla fine delle crisi febb1rili. Il metodo. ha le sue indicazioni p1rincipali D·elle forme con lunghi 1p eriodi di apiressia, relativa o totale, e n egli individui i1ei quali le reazioni antixenich.e sono·· ancora insufficienti come ·è dimostr.a to dallre intradermo-reazioni alla melitina. . Nelle form·e viscerali la vaccino,t erapia dà fisultati incompleti, a meno che non si associ alla chimioterapia. . Attualmente si adoperano due vaccini : gli stockv-accini e g li autovaccini . Gli stockv·a ccini sono· p1lurivalenti ossia contengono le diverse varietà di bruoella: Brucella m elitensis (micrococco di Bruce), Brucella a bortus b ovis (b acil1lo di Bang), Brucella abortus suis (bacillo di Traum). Gli autovaccini preparati con il microbio prelevato d.al malato con l 'emocultura secondo n1olti autori sareb,bero nettamente superiori agli stock.vaccini. Evidentem·e nte i germ.i isolati dall 'organismo conservano ni:eglio l·e loro . propri:età antigeniche. L'invecchiamento ·di alcuni sto·c kvaccini dà ragione dell 'irr,e golarità dei loro effetti. Senza dir.e che con gli autovac.cini si può contare sulla specifità terap·eutica. Gli stockvaccini e gli .a uto.v accini sono iniettati per via sottocutanea a dosi progressive varie secondo i preparati ado1p1erati. Per lo più si .comincia con 1/4: ·di eme. fino a raggiungere i 2 eme,. dose che vien·e ev,e ntualmente ripetuta a seconda la curva termica. Tra un 'iniezione e l 'altra occorre lasciare un intervallo di tre o quattro gio,r ni. Le r·eazioni locali sono rare e trascurab1ili; quelle gen·erali possono essere violente in rapp.orto con lo stato d'allergia dell'infermo ed a lla conoentrazione batterica del vaccino, che può variar·e da un milione a tre miliardi di germi per omc. La pro·teinoterapria consiste nel provocare· nell 'i11fern10 uno choc mediante l'iniezione di endoproteine estratte dai corpi microbici d·e lla brucel11a. E ovvio ch·e pure a doperando prodotti balterici in questo caso, 1 azione curativa non è rapporto a feno111·eni immunitari ma allo scatenamento del lo cl1oc. L effetto teraipeutico ha il massimo di probabilità di successo se si inietta una soluzione con grande poter·e antigene a malati con intradermo-reazio,n·e fortemente positiva. Conviene pertanto praticare innanzi tutto questa reazio11e i1on solo per riconoscere lo stato allergico, nla anche per dosarne l 'in1portanza ch e è proporzionale al l'intensità della reazione cutanea. E ciò perch è la dòse di antigene da iniettare per via e11domuscolare per provocar e lo choc deve essere inversamente proporzio,n ale al grado della reazione cutan ea. Se questa è forten1ente positiva la dose di antige11e deve essere debole (1/3 di crnc. circa); se invece è debole si deve iniettare alm,eno un em e. e n1ezzo. Il li1

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quido antigenico è costituito da una soluzione di endoproteine di circa cinque-eento miliardi di gernli. · Se è n·ecessario ripetere le ini·ezioni (due o tre volte al massimo) ,p,e r ott·enere effetti sensibili conviene aumentare le dosi a causa della rapida assuefazione d·ell 'organismo. La pos9logi.a per altro d·eve sempre tener conto dell 'età, dell10 stato generale ·e ·di preesistenti lesioni viscerali del malato. Le iniezioni provocano sempre un 'elevazione termica che raggiunge i 40°-41°, accon1pagnata da brivido violento. La febbr.e cade nelle 24 ore, e, nei casi favo~e·volii, l 'apiressia persiste mentre i sintomi generali ·e funzionali mig1io~ ra110 rapidamente. · Questa terapia riesce quando si è già stabilito lo stato d'allergia, il che di. solito avvien·e abbastanza tardi. Quindi il nletodo è applicabile agli infermi da un certo tempo . D 'altra parte esso riesce più vantaggioso nelle forme str·e ttam·e nte settioemiche, e meno quando esisto.n o localizzazioni articolari, ossee, nervose, epatiche o .p ulmonari. 1,utte queste condizioni limitano l'applicazione ·d·ell '.endoproteinoterapia a tutto vantaggio degli altri m·e todi di' cura. •Si può ravvicinare alla proteinoterapia specifica la cura con ini ezioni i11tràd·e rmiche o intr.amusco-lari di melitina, che può essere utilizzata solo1in infermi con reazioni allergiche intense, av·endo la melitina un potere allergico relativamente d·e bole . La chimiobe;rap~a si pratica con i sali di acridina che è un composto chimico che si p·r epara partendo dall'acido formico e dalla difenilarriina. Si u sa il cloro-metilato neutro d 'acridin.a : la gonacrina (preparato francese) e la trypaflavina (preparato. t·edescp). Si può so·m ministrare solo per via endovenosa, essendo molto irritante per la pelle. Si comincia con l1'iniet· tare piccole dosi (gr. O, 10) per saggiare la tal. leranza, e si aum'8nta gr;adatam·ente fino a raggiungere gr. 0,3,0 -0,50, adoperando soluzioni al 0,50 % e al 2 <J~ . Al principio, quando si adoperano piccole dosi , le iniezioni p·o ssono essere quotidiane , in s,e guito con inter,ralli di u110 o due giorni. . Quando la ct~.ra ,è praticata .con prudenza non si hanno a t·emere incidenti. I soli in convenienti consistono in un senso di calore alla f.a ccia Sl1bito dopo l 'iniezione, e n ella en ibilizzazione della cute ai raggi· solari (coJ110 di sole acridinico) , fatto certo trascurabile in considerazione ch e si tratta di malati per lo più costvetti a le tto. L'unica co11troindicazione è costituita dalla esistenza di una nefropatia. Le epato11ati e devono soltanto consigliare una maggiore prudenza (riduzione delle dosi). L 'acridina è particolarnlente indicata n elle forme setticemich e, pseudomalaricl1e e p . . eudotifose, 11onch è in quelle osteo-artico]ari o viscerali. ~ n1eno effi cace n elle forn1e a derorso cronico, nelle quali giovano di più i n1etod i 1


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« IL POLICLINICO »

d 'immunizzazione. t stato anche suggerito di comb,i nare i due metodi: l 'acri dina all'inizio dell 'onda feb brile e durante il suo decorso; i v.accini n el periodo delle oscil1lazioni decr esoenti e durante le fasi intercalari. Ma , malgrado i risultati ottenuti, le indicazioni d,e}l 'acridina vanno sempre più riducendosi per cedere il posto all 'arseno terapia. Questa può essere praticata con tutti i sali d'arge11to (stovarsol, acetilarsan, ecc.) ma il preparato da preferirsi è il novarsenobenzolo. Le prime dosi (gr. 0,115, gr. 0,30, gr. 0,45) de·vono essere iniettate nel corso di una settimana; quindi si praticheranno du·e iniezioni la settimana di gr. 0,45, o di gr. 0,60 se il peso del malato è superiore a 60 kgr. Spesso· dopo la 3a o 4a. ini1ezione l 'infermo diventa apireA:tico ma per prevenire le complicazioni tardiv·e della melitense conviene prolungare la cura almeno' per altre tre settin1ane. L'arsenoterapia è parti'colarmente effi cace nelle forme recenti, ossia che non durano da oltre due mesi. Può essere adoperata sia nellte forme nettamenta se.t tice miche, come in quelle neuritich e, articolari o viscerali. Il· grosso f~gato melitococcico non costituisce una conttoindicazione, ma deve consigliare la pruden za. Allo stato dei fatti sembra ch e l'arseno terapia sia il trattamento di scelta della n1elitoDR. coccia. 1

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CIRCOLAZIONE. I segni oftalmoscopici dell'ipertensionf. arteriosa. (P.

Bt>NNET

e G.

BoNAMOUR.

Journal de Mé-

decirv.e de Lyon, 20 marzo 19316). L 'iperten sione art1eriosa determina alterazioni caratteristiche vasali e ~etiniche, che rile·vate all'esame oftalmoscopico consentono di fare la di'a gnosi di un 'ipertensione latente e insosp1ett..ata. D'altra parte esiste una vera malattia retinica ipertensiva, che evolve in parecchie fasi successive parallelamente all 'evoluzion1e clinica gen erale.

I. - I segni ojta'f:moscop vm dell'ipertensione arterios(JJ oliJn,ioom.ente. solitaria. a) Ipertensione re~iroicai sol1itaria. - L 'i1

pertensione arteriosa può iniziarsi con di~tur­ bi visivi (offuscamenti' transitori della Vlsta , mosche volanti, amaurosi passeggere), ch e sono d()!VUti ad uno spasmo dei vasi retinici. [n effetti in questa fase si può notare un aumento della tensione ·ventrale, dell~ retina. La misura di questa tensione si pratica con I ' oftalmodinamometro, apprezzando il grado di compressione ch·e bisogna esercitare sul bulbo per provocare ,i batti ti dell ' arteri~ centrale. D'altra parte I .esame oftal!floscopI:c o fa rilevar.e r-estringiment1 delle ~rter1e ch e SI m~­ dificano nel corso stesso dell esame. T.alvolta 11

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XLIII,

NUl\1.

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vaso per .due restringimenti assume un aspetto fus~forme, ta laltra il vaso appare come strozzato da 'll1l liegamento e a partire da questo punto diventa sottilissimo. A •p arte queste immagini dovute a spasmi, le arterie hanno u11 aspetto normale. b) lpe..rtensione rebinric,a con i priJm1i segni Spesso di lesioni; organiche del'lb retina. all 'oftalmoscopio si riscontrano segni di lesioni organiche anche in indivi dui nei quali I 'ipertensione non ha prodotto altre alterazioni ossia senza cuore grosso, senza sintomi d'indeboli·mento dell 'azione cardiaca, senza la minima inflessione del'la tensione massima, senza albumina nell 'urina. In alcuni si nota la sclerosi dei' vasi r·etinici. Per ·q u·el ch1e riguarda le arterie si ba : riflesso l1u minoso più duro, più brillante più metallico; oolorazione. rosso gi·a llastra o rameica; C'anib·ro irregolare; ~ra,gitt,o sinuoso o tortuoso. Le vene invece appaiono dilatate, turgide, nerastre, tortuose. Nel punto d ' incrocio di un 'arteria con una vena , questa appar strozzata, appiattita, a seguito del fatto che l 'inspessimento della parete dell'arteria non consente la visibilità del1la vena sottostante e esercita su di essa una compressione. Nel punto stesso d'incrocio è possibile osservare delle alterazioni' retiniche: una :piccola suffusione emorragica, piccole emorragie striate, piccoli essudati nummulari. In altri casi le alterazioni p1iù ch e i vasi colpiscono la retina. Si nota un intorbidamento diffuso, edematoso della retina nel suo insiieme. Essa presenta un aspetto succul,e nto che maschera i dettagli come sotto un velo di nebbia e ne fa sparire i riflessi. Talvolta si notano anche piccole emorragie spongiose, pi·ccoli essudati leggeri, fugaci. Tali alterazioni predominano nella regione papillo-maculare e lungo i principali tronchi vasali. 1

II. - I si.e.gni of~almosa.opici delV'vpertens·ione arteriosa in fase org(J)niCOJ. 'Con l 'andar del tempo l'ipertensione determina la sclerosi progressiva dei vasi , ch e va considerata come un adattan10nto della parete dell 'arteria all'aumento della pressione sanguigna nel suo interno. ~n q~esta fase .l '~nfern10 è predisposto agli acc1'd ent1 emorrag1c1 -e malacici. Talvolta la malattia ipertensiva si manife ta i11 modo acuto. Rapidamente compaiono segni gravi d'indebolimento cardi'~co, d 'in sufficienza renale ' di lesioni c·e r·ebral1. t nel .corso . di queste ipertensi.o~i che l 'ofta~fil:OSC?p10 r1 le, rerà il quadro trp1co della retinite iperten•

SIV'a.

a)

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ipe.rt ensi~a : preoed,e ntemente de~crittI

L 'arteriosolerosi retinicai

Tutti i segni vasali si trovano accentuati in questa ~ase: A 11vell<? deii vasi retinici si possono seguire 1 progre SI delle lesion i arteriose verificatesi a mis~ra. ch e ] 'ipertension e progredisce, e assistere a1 d1sor-


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NUM. 20~

~ini che essi detern1inano1• Negli altri organi

s1 constatano le consegue·n ze delle stesse lesio-

ni, ma non si possono mettere in evidenza le a Iterazioni dei vasi : l'oftalmoscopio consente di far~i un 'idea dei disturbi' vasali degli altri organi. Il colore delle arterie è nettamente metallico, ram·e ico o anche argenteo. Talvolta esse sono accompagnate da linee bianche, indice dell 'inspessimento delle membrane perivasali . . In questa fase compaiono sul campo della retina pfacche bianche. Qu.este per lungo t empo so·n o state considerate come essudati' indi ci dell'intossicazion·e del sangue, la loro presenza faceva fare la diagnosi di retinite albumjrturica. Sta di fatto però che tali essudati possono co~parire n·ell 'assenza di ogni alterazione funzionale del rene ed indipendentemente d&11a retinite. Spesso si mostrano· associ.ate alle en1orragie e sembrano rilevare lesioni vasa]i sclerotiche. b ) La retinite ipertoosixva può essere la manifestazione di una malattia ipertensiva a decorso acuto, d'un 'ipert·e nsion·e ohe si aggrava irrlprovvisam ente e si complica nel suo d,e corso. Essa iè riferibi·l e alla stessa causa che produce la nefrite e l 'edema oerebraJie. Senza dub·bio al dist1Jrbo circolatorio si aggiungono disturb1i metabolici di natura ancora sconosciuta. Il segno essen ziale è l 'edem·a r etinico La retina 11a un aspetto succulento , i riflessi ~ono scomparsi, i d·ettagli sono mascherati da una 1tebbia leggera. ·L'edema è più intenso n ella parte centrale, papillo-maculare. I margini della papilla sono circondati da un cer cine rigonfio sul quale si ripiegano i vasi. Oltre a oiò spesso si riscontrano essudati, emorragie e le alterazioni vasali già accennate.

III. - 1 segni ofta.lm,oscopici dell'ipertension.e arteriosa nella j(l)se d'f;nvo~uzio1n e. 1

Con il progresso della malattia la tension e ar1 eri osa massima si abbassa e contemporaneam ente si aggrava la scl·erosi vasale, fatti ch e determinano una deficienza circolatoria n ei vari organi e favoriscono la comparsa di piccoli focolai di necrosi , di lacune a l'ivello dei tf,rritori capillari. Non ,r'è lina transizione marcata fra questa fase e quella precedente. In siem e ai segni organici della fa~e dell 'l malattia ancora clinicamente ·elitaria 1'oftalmoscopio rileverà s1111a retina immagini: lacunari , prima che clinic.an >ente l 'iperteso sia giunto all'indebolimento fì~i co € m·entale della fase d'involuzion e. Tali imma~ini retini·ch e fanno prevedere la comparsa di lesioni identich e altrove: piccoli ramn1olliment.i n el cervello e nei r eni. a) Lesioni lacuna.ri della re.tin·ai. La l esione> fllement.are è una p1iccola macchia rotonda, a margini irregolari. mal delimitata. bianrogi.allast ra. Qu-esta macchia fa parte integrante della r etina senza fare alcun risalto , ed in confronto ai' vasi è . ituata più profondament e.

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SEZIONE PRATICA

Queste macchie, rare o numerose, sono irregolarmente disseminate o raggruppate; sono fisse, definitive. Oltre l 'aspetto morfologico hanno di caratteristico la disposizione topografica sul territorio dei vasi temporali superiori ed inferiori. Talvolta sono disposte a cerchio i11torno al polo posteriore del] ' occhio dando la immagine speciale della degene razione circinnata della retina. La regione della macula , circondata d·e i detti elementi di capillaritei, è spesso la sede di una leggera degenerazion e edematosa , forse uno stadio iniziale di alterazioni che per il loro aspetto e ]a loro evoluzione sono descritte da Copp·ez e Danis sotto il nome di degenerazione essudativa maculare senile. Tutte queste alterazioni rappresenta110 piccoli rammollimenti retinici· da ob,l iterazione, organica e funzionale, di capilla ri e piccole arterie. b) L'arteriosclerosi retinic(JJ senile, cl1e si riscontra nel fondo del l 'occhio dei vecchi ottantenni , può osserv.a rsi in soggetti i p1ertesi relativamente gio·vani ma senili precoci . Si tratta di' un.a sclerosi vasale che rappresenta l'ultima fa se delle lesioni precedenti. Le arterie hanno un calib·r o ristretto senza alcuna tendenza all'aspetto fusiforme. rigide, di colore chiaro, con riflesso vivace. Alcune branche collaterali o terminali sono trasformate in filamenti sottili d 'un bianco argenteo , all'interno dei quali non ap1pare alcuna circolazione. Altre arteri·e si pre entano interrotte, com e obliterate a segmenti. Le vene anche sono retratte. La papilla è spesso rosea, a contorno netto, e spicca sul r esto della retina più pallida d·e l normale. La retina stessa appare come ridotta a una lamella sottilissima, attra,·er so ]a quale traspare n ettamente la rete coroidea. In questo periodo la tensione dell 'arteria centrale della r.etina ·è poco elevata o anche b assa , e talvolta r eagisce alla pressione dell 'oflal1no-dinan1om etro con deboli pulsazioni. 1

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DR.

Sulla endocardite lenta. (E. BAuM..\~N , ll1iincih. 20 n1arzo 1936).

ll1 ediz .

111 ocl1enschr. ,

L 'articolo rappre enta u11 contributo clinicoterapeutico allo studio dell 'cndocardite 1e11ta. basato su ±:3 ca i di detta affezione , o servati n egli anni 1919-1936; in tutti i casi la diagno i eniva confermata o rivelata dalla en1ocultura positiYa per lo streptococcu.s viridan.s. Tei rilieYi riguardanti l 'ana11111esi l'A. fa 11 0tare che accanto a frequenti 1)recede11t i di poli artrite reun1atica , vi Op-urano spesso Tipetute angine oppure sintomato]oaia cardiaca non accompagnata da manifestazioni articolari. Vengono citati dei rasi do,·e l 'unico sinton1a era rappresentato da febbre a tipo ondulante. senza alcuno o qua . . i di. turbo Sl1bi et ti' o.


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cc IL POLICLINICO_»

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Meritano speciale rilievo due o ervazioni nelle quali il quadro della sepsi lenta da viridans si sarebbe manifestato in seguito a tonsillectomia. Sen1bra che .anche l 'estrazione di un dente possa dar luogo alla comparsa dell 'endocardite le1) ta (vengono citate osservazioni analoghe della letteratura). La sintomatologia de11 ·.affezione apparl'iene a delle più 1nultifor111i: accanto ai casi n ei quali predon1inano disturb.i cardiaci sotto forma di palpitazioni, dolori precordiali , disp11ea ecc., ve ne ono di quelli dove manca qual -iasi rilievo subiettivo e talvolta anche obietti,,o a carico dell 'app. cardio-vascol.are: difatti , le lesioni cardiache tal volta si manifestavano soltanto durant e la d ege11za ospedaliera; in uno dei ca i dell 'A. pur esisL endo la caratteristica endocardite valvol:are verrucosa (riscontrata all ' auto~ia) il r eperto clinico del cuore rin1ase muto fino all ' ultimo. Nella mag·g·ior parte dei casi figurava la tipica i11tomato logia dei vizi valvolari, acconùpagn.ata pesso da sinto111i di iposi tolia. Nella sintomatologia gen erale si nota anzitutto (ma non semp~e) il deperimento, notevole anen1 ia, colorito g·rigiastro d ella cute, vertigini ecc. La feb bre1può dirsi cl1e non manchi mai , s·ebben·e di rado supera i 39°. Il tumore di inilza non è sempre apprezzabile clinicam e11te. ono ben noti i sintomi a carico dei r eni , le e1norragie parenchimatose e cuta11 ee da infarti. Fra i casi dell A. figurano ben c in·que osservazioni nelle quali I.a pri111a diag11osi è stata quella di embolia cereb·rale sopravvenuta in individui apparentemente sani. L' A. insiste sull ' importanz.a diagnostica della €mocultura, rilevando. ·d 'altra parte che la n egatività di questa non esclude la diagnosi del1'endocardite lenta; talvolta la coltura riesce positiva solo al terzo o quarto tentativo; in un C D~o d ell ' -\. . tutte le emoculture prese in vita riuscirono negative e il risultato positivo si ebb.e soltanto col sangue .prelevato dal cuore .all autopsia. Secondo le qsservazioni dell 'A. la durata d·ella malattia di rado supera i cinque 1nesi, esse11 do in m edia di 3-4 m esi; non mancano i casi nei quali l 'esito fatal.e si è p r esentato do.p o 8 settimane. :f ra le cau se di morte più freque11ti fìgl trar10 a n zitutto l 'insufficienza cardiaca. qt1indi le embolie (cer ebrali e cor onarie). L 'A. riferisce an1piamente su vari tentativi terapeutici intra1)r esi , ch e in definitiva died€ro tutti risultati negativi: fra altro sono stati t entati diversi preparati di arg·ento, antisettici sotto forma di urotropina, tripaflavina , rivanolo, l 'uro::;electan ecc. Nessun su ccesso è tato seg1t.ato .a 11 'autoen101erapia , dalla vacc i11azione , da i1nn1unotrasfusione (trasfusione n ella quale il datore è .stato precedentemente vaccinato col viridans); !o stesso di casi dei procedi1t1enti o1neopatici con p·r~arati iodici o solforo i. L ' ~. richia1na l 'atlenzi'one sul fatto ch e alla omm 1ni ~ trazione di alcuni .preparati endovena , come l)· r ; . (1 qu ella di Neo-.. a lY a1\ n11 , scg·ui'a unn 1

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diminuzior1e del numero d·ei germi nel sangue circolante (rilevata m·ediante il conteggio clt> Jle colture prodotte dall 'insemeinzamento di I cc. di sangue); tale fenomeno però non ha avuto alc una riper cussione clinica. L ' A. ha osservato un solo caso di guarigione dell'endocardite maligna Jenta sopravvenuto in un individuo che accanto al quadro clinico completo ha presentato anche più volte l 'en10coltura positiva; la guarigione data orn1ai da quattro anni e l'' emocoltura è costantemente st.erile. Il sog,getlo è stato sotlopo lo per due volte a ll 'imiinunotrasfusione (tulte due le volte co11 fenome•r1i di ·err1olis i a malg·rado cl1e il datore era dello st esso gruppo del p. ); il miglioramento p erò si è iniziato soltanto 52 setti1nan e dopo il tentativo terapeùtico, e la febbre con emocultura positiva ha ipersistito ar1cora per circa un anno . Secondo l 'A. questo insien1e di d.ati farebbe dubitare fortem·e nte che la guarig io11e po sa essere attribuita al procedin1enlo terapeutico adottato. In conclusione, la terapia s i presente·r ebbe tuttora impot.ente di fronte all 'endocardite mali·gna lenta ·e i rari casi di guarigione (L:on1e p. es. i tre e.a si di Dimitra?ow in. in.dividui vaccinati) sarebbero da con s1derars1 p1utto to con1e un 'evenienza felice ma fortuita e per ora insp,iegab ile . S. l\1INz. 1

GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. Sulla patologia del climaterio. (B. AscnNER. 14·ien,er k lin. ~~ ·ochen s., 6 marzo 1936).

Il periodo del climaterio e· g li anni co11secutivi so1no co11Lr.a ssegnàti da una notevole ni orbos ità ch e s i n1anifesta co11 fenom·eni svariali i qu~li' abbracciano tutta la patologia. L' A. li r1unise,.e in 3 grupp·i: 1) stati di ipere111ia local,e .e generale; 2) stati infiammatori acuti e cronici , ·eittici ed asettici; 3) disturbi del ricambio e delle secrezioni interne, nel J>iù vasto se11so d·ella parola (un1orali).

1. Slali di ipererriia generale e locale . - Vi al_Jparle.ng·ono le c,o.ng~~tion i, le van1pa·t~ , ~li eritemi fug-aci, le var1c1 e quella eh~ s1 d1~e yolgarn1en Le rjpienezza di sa~gue.' r1co11~sc1~ bi1e J .a lla cong·est.ione dei cap1llar1 cutanei di tutto il corpo , cl1e può arrivare fino .:tl colore bluastro ed .alla cuta n1arn1orizzata . Spesso associata all obesità ed a ll 'ipernutrizione ed acco·mpagnare da cefa1e~, sens? di pre~sion e al capo (con o senza iperton1a), cardiopalmo, di spnea , vertigini. App~rteng:ono a questo gruppo le emorrragie i:ell ?cch10, n el sottocutaneo e quelle Pn1orro1dar1e. Le vertigini ed i ronzii' di orecchio Pos ono in d~care un ' ane11tia. con1·e un a congestione cer ebrale e talora c.;ostituiscono i prodron1i del1'apoplessia. Scarso effetto hanno i11 q uesli casi i rime1

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d1 vasomotori n1entre, se vi è r ealn1ente una ~< ripien.e zza ~i sangu e », come ci si può 11ccorgere dall 'aspelto1, oppure un inspe&sirrn,e nto del san gu e s tesso, riescono utili le sottrazioni di &angue ed a ltri m ·ezzi, con1e la I.i mitazione d ella di1eta, la derivazio·n e in testinale, ecc. Contro le parestesie, \i\.Ti,esel h a co nsigliato i pedi-, e maniluvii cal·di e I.a so·m mini'strazione di chinina con papaverina. l./ A. non ne ha ottenuto i1essur1 effetto, mentre tro1v a molto ~fficao8! il salasso etl 11a molte pazi enti che ri·tor11a110 da lui 1f·ier tale S{,opo ogni 3-6 rr1eSi, quando· ayy,erto110 il senso di sordit à, di pesantezza, di sonno1enza , di crampi vasali. J,'u so di a ltre i1ù&.u re, come la dieta ad.atta, l 'idroiterap,i a, i tartr.a ti , il solfato ·d i sodio ed a lcunì risolventi vegietali è .a ssai u tile e può ritarda1~ei il bisogno d el sa.lasso. Per quanto riguarda le vertigini , l 'A. ram.rr1enta il caso di u11a ·donna 50en11.e, ch1e acc usava vertigini ta11to fo,r ti da n on fidarsi a çammi11.are sola n ella strada. Pressione a 180, prescri'zione di jodio e di diuret ina , senza alcun effetto. l in. salasso di 2·50 grammi ri1nise tutto in o.r dir11e e venne ripetuto1 n·el pifimo a11no ogni 2-3 mesi. Ogni pericolo di apoples sia ·è scomparso e la paziente vive a n cor b1ene.. dopo 20 anni , facendosi fare un salasso 1-2 volte l 'anno. Le vertigini .dell '.età .avan zata so,110 sp·essu un prodromo di apoplessia ·e comandano un salasso o le sanguisug·l1e alle oTecchie, insieme ad altri n1ezzi derivativi. Ma anche i11 casi di vertigine di Men ièr e &peci.alm.ente nel climaterio artific i~le, quando il trattan1ento otolo·g·ico e i1eurologico risuitano ineffica ci, si giovano del salasso e d egli <J]t.ri· mezzi de.p letivi. Lo stesso si può dire per vari a ltri stati di p azien ti p1eto1r icl1e, conlte cardiopalmo , dis1;nea, st:n so di pr.ess,i on.e al capo , corr1e in general>e di molti di'sturbi carcli.a ci e v.ascolari, ch e vengono trattati spesso senza s uccesso con ri1nedi vasomotoTi o cardiaci e ch e si giovuno invece agendo sul sangue stesso . 1

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2. Stati irifìa.n11rnalo ri. - Si pres entano nun1erosì n el clin1aterio e consigliano pertanto l'uso di n11ezzi antiflog·istici , fra cui speci.alrr1e11te il riposo , g li impac ch.i freddi , una dieta adatta e tutt'al p iù dei· rimedi diaforetici (aspiri11.a ed altri). La terapia un·1 orale re costituzìonal·e vi .ag·giung·e le sottrazioni di sangue (secondo i casi salasso , sanguisughe o coppette scarificate), i purganti salini e dei tnrtrati , del calomelano, del tartaro stibiato a dosi sub -nauseose (1-5 cg in 1/±-1 /2 litr o di a cqua , epicraticamente nella giornata. Il succ.esso di questi metodi combi11ati è t alvolta n11eraviglioso. L'uso d·elle sanguisug he nelle flebiti è og·g i c-0n1une; 1a guarigione p·u ò essere a oce1era ta c.:on l 'uso degli a ccennati mezzi i'nterni . Un princ ipio di tal genere può essere ap1

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SEZIONE PRATI CA

plicato in quasi tutte 11e infian1n1azioni acute e subacutie . Co&ì i1elle an11essiti , si può aver e una rapida reL.rocessione della febbre, dei dolori , dell 'ingrossa1n 1ento co·n l 'uso dell,e sanguisugl1e ,e del calomela:q.o; una malattia della co·n sueta dur.a la. di 6 settimar1e, ' ra già decli n.a 11do dopo 1-2. Le clinich e g·inecolog·icl1e di Fra.11co forte e di ~I1onaco confern1.a n o tali risultati. Nel1e colecis titi feb brili del climaterio , si i1uò procedeTiE} all 'interve11to, che .p erò è da consid erarsi arrischiato, i11 confronto di quello fatto a fre·d do. Alla consueta terapia co nser,1ativa, consis lente in in1paccl1i, ter1noforo , i)treipiar.ati di oppio e b e.lladonna, l 'A. agg·i ung·e il salasso locale con 6-8 sanguisughe ed i clisteri' (ch e do1po qu.alcl1·e giorno possono farsi con la senna); in 1>ochi g·iorni , cade la feb·br1e o cessa il vomito. lVIetodi analoghi IJosson o mettersi in uso nelle varie for1111e di artri ti e di ne.u ritr cronicl1e del cli1r1aterio, con tutte l1e no,te localizzazioni: g·i noccl1io , spall.a, dita, colo11na vertebrale, poh:io·, coccige, ecc. Iia consu eta terapia con siste nella prescrizione di atofan·, preparati organoterapici, irr.adiazio•n i, b,a gni , tutte c u·r e lul1g h e .e g,en eralmente inefficaci , m entre si potrà otl enere un su oesso con la terapi.a antiflo·g istica, depletiva e nlodificatrìce del ricam bio. Già la se•n1plic·e cura dell 'orb esi tà , cop_ la diet.a adatta , i derivativ.i intestin.a li e la son1mi-. nistrazion,e di tiroid e p1uò portare un migliora1ne11Lo 11otcvole. 1\la vi sono a ltri tre1 rin'l:edi n1olto .adatti per tali forme artritich e, i tartr.ati , il calon1eilano ed il tartaro stibiato. U 11 raJ)i•do successo può ot.Le11ersi con i derivativi cutanei , co1ne i vescicanti , i pustulanti , i fonticoli ; tali n1elodi sono a110or l)iù attivi che la v·escicolazion,e otl enuta m ediante il velen o di api, il siero od altri n1ezzi e più e ffi caci ch e la sen1pli'ce piretoterapia ottenuta con la proteinoleTapia. L ' A. ripo rta vari casi vera1nente i1npression.a nti di pazienti con gravi artriti cl1e ,esigeva110 l 'u so di .appar•eccl1i e ch e gu.ari'r ono b·e n e co·n le cure accennate. 1

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3. Dislurbi d el ricam .b io e d elle ghia.n dol e endocrine (ivi con1presi i n.eoplasn1i). Vi appartengono l 'obesità , così frequente n el climaterio , I.a diatesi ura tica e g·li st ati ~otto o-reun1alici-neuralgici degli 01rganì i11terni (irite , g laucoma, disturbi cardiaci . ecc.). Come esen1pio caratteristico , l 'A. cita il prurito sp ecialme11te genitale , per il q11ale in,ran o egli ha cercato una ca usa , con a ccurat e r icerch e sul ricambio. Jn,·ece d egli infruttuosi trattan1e11Li loali con tmg u enLi, irradiazio11e r ontg.en , nitrato d 'argento , jodio, n oYocaina. gioi.. vn110 sp esso le deri vazio111i i11testinali , le cure diaforetich e con pilocarpina e bagni e g li a.ccennati rime dii risolventi (calom elan o , tar tr ati , tart ar o s tibiato). Tale ter apia è an ch e g·iusti:fìcat a dal fatto ch e le pazienti con il p ru rito 1

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soffrono spesso di altri disturbi del ricambio , come neuriti, herpes zoster, fosfaturia , bruciori nella minzione, artriti, malatti'e della cistifellea, ecc. Anche nell 'urticaria, n ell 'heTpes zoster ed in altre 1nalattie croniche cutanee, il trattamento generale vale. assai meglio· che qu.e1llo locale, aspettati'vo ed antiallergi co1; lo·calmente, si daranno soltanto degli unguenti antipruriginosi. Tale teraipia vale anc.11'e per il climaterio artificiale1; ma è inieglio attuare la profilassi dei dis1 urbi' connessi con esso, evitando la castrazione n.e lle -pazienti ancor lo·n tane dalla cinquantina . Nel caso di m etrorragi e, ciò si può otten ere combattendo l 'iperemia del bacino, n1ediante la regolarizzazione della digesti'o ne, i derivativi intestinali, l 'i,droterapia; l 'A. consiglia inoltre la sommini·strazione di acido solforico diluito (5-15 gocce, 3 volte al giorno , in acqu.a di lamponi, con o senza hydrastis) . ..L\..nch e nel trattamento .dei miomi , si v.edrà di m~ntenere i'l più che sia possib1ile la meistruazione, evitando l 'aspoi'tazion1e totale del1'utero. · ' In con1.p lesso, l'indirizzo della terapia, p~ù che locale d·eve ·e sser·e· generale, riguardando l'uomo nella sua totalità, secondo i concetti della dottrina e terapia costituzi'o nali, dell ~ ip ­ pocratismo . E per quanto riguarda il climat erio, si tenga presente che ogni donna ha il climaterio corrispon.d ente alla sua costituzione. fil. 1

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Malformazioni dei genitali interni e gravidanza tubarica. (H. MARcus. Deut. m ed. Wschr. , n . 47, 1935). L 'A. innanzi tutto pren1ette ,e discute nel suo la,'oro la classificazione seguita da Kermauner per i casi di assenza unilaterale dell 'ovaio. Questo A., segu·endo Rokitansky , distingue quattro gruppi ·d i casi a seconda delle co ndizioni del1'apparato genitale. 1° Gruppo: oltre l 'ovaio manca la tuba ed il corno uterino d,e llo1 stesso lato. 2° GrUJPPo : l'utero ha il suo aspetto normale . La tuba è rappresentata da un moncone di spessore normale ·e vari'a lunghezza (da 1/2 a 1 l ·/ 2 cm.) con estremità distal,e; arrotondata e occlusa. 3° 'Gruppo: manca soltanto l'ovaio. La tuba appare come un cordone ch e va \ria \ 7ia assottigliandosi , medialmente ancora canalizzata e ch e si perde n el margin·e del legan1ento largo. ±0 Gruppo : in linea generale come il gruppo III, soltanto ch·e la tuba è verso l 'estremità uterina sottile, ha lunghezza pressoch è normale , ha scarse circonvoluzio·n i e termìna con una piccola tumefazione. L' A. quindi descrive un caso occorso alla sua osservazione inviato ·in Clinica con diagnosi di colecistite. L 'operazione fatta d 'urgenza per la anemia accentuata della donna perme tte di rilevare : grande quantità di sang ue fluido e coagulato nella cavità addominale. Mes so in evidenza l'utero dopo il distacco di numerose ad erenze, l ' ovaio e la tuba di sinistra ap paiono del tutto n ormali . Della tuba destra c 'è solo 1

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un monco·n e lungo ci:rca un cm. e n·ella sua parte distal·e ha sede l'uovo. Si estirpa tutta la tuba. La rimanente parte della tuba destra e il corrispondente ovaio non sono reperibili in alcun modo. Legamento largo ·senza particolarità degne di nota e tale da escludere una eventuale sede intraleigamentosa d·e ll'ovaio. Legamento rotondo normale. Guarigione. L 'interpretazione di questo caso appare difficile e tanto più in quanto nella lett·e ratura è, secondo l 'A., il primo caso descritto. L' A. esclude un 'amputazione spontanea d ell 'annesso sia normal'e che patologicamente alterato, per un.a serie di cause minuziosam.e nte elencate e che valgono anch e per una gravidanza tubarica torta sull'asse. In questo caso poi il punto in cui avviene la torsione è abitualmente nella parte distale e soltanto assai di rado si trova ne~la parte istmica (Schauta). Nel modo più assoluto era possibile esclu dere un pr egresso intervento operatorio a cui attribuire una annessiectornia. L' A. pertanto classifica questo caso nel grup·p 0 , l i della suddivisionei di Kermauner. Per la possibilità di una gravidanza in un moncone tubarico residuo ad intervento operativo Petersen (in b·ase a 7 casi) insiste sulla r1eoessità di recisione della tuba all 'angolo uterino in ogni caso di gravidanza tubarica . E. RonEccHI. 1

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D IVAGAZIONI Genesi del cancro e irradiazioni terrestri. Nelle ricerche sull'etiologia ·d ei blastomi, finora rimaste poco fruttuose, moil ti sono stati i fattori volta a volta incrim inati come predisponenti o d etern1inanli. Sono state definite alcune condizioni necessari-e o favorevoli allo sviluppo del tumore ; innumerevoli esperienze sugli animali h.anno dimostrato che in un tess11to capace di proliferare, la comparsa d·el tun1ore può essere favorita da dis1Josizione locale (creata artificialmente con pe'Ilnellazioni di catrame, cauterizzazioni, ecc.) o da quella generale; per quanto riguarda la predisposizione generale , le rioerche. di Hye e le osservazioni cli11iche hanno dirnostrato l 'importanza dei fattori eredi tari; Erdmann e Haagen a"rehbero dimostrato che tale disposizione può essere favorita da un regime di'e tetico speciale, D 'altra parte, l'osse rvazione ripetuta .s ull'esistenza di cc contrade del cancro n e d1 cc case d·el cancro » ha richiamato l'attenzione sulla possibilità di influen ze legate alla topogr.afi.a d·elle abitazioni o, piuttosto , alle caratteri tiche del suolo s11 cui erano costruite. iVIo1teplici sono stati' i tentativi di precisare la natura di tali fattori , dipendenti dal suolo; e , fatalrr1 ente ' in mancanza di ri,g-orosi da ti sci,entrfici, le. prime ipotesi in tale campo sono sl&te fa1te <lai cultori di una disciplina piuttosto intui'tiva, quale è la rabdomanzia. Si l 1)arlato di irradiazioni cancerigene provenienti dal suolo, di rag~ terrestri canceri_geni. La seducente ipotesi a avuto larga eco, anche 1

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11.ella sta1npa quotidiana dei paesi nordici; 5i è giunLi perfino all'industria di mezzi protettori contro tali radiazioni . Le ricerche più o nleno rigorosamente scientifiche relativ.e a tale ipoLesi sono state riass11nte da H. Beitzk·e (vl iener kl. JVochenschr., 26 luglio 193'5) il quale, senza negar·e a priori la possibilità di' influssi geologici nell 'etiologia del cancro, ha voluto sotto1p orre a control1<) sperin1enLale alcun1e delle ipotesi finora e .. 11unciate e vagliarne il pro ·e il contro. Il rabdomante v. Pohl fa dipendere i raggi terrestri dai buoni conduttori di elettri'cità che si trova110 nel sottosuolo, quindi anzitutto dall1e acque s0 Lterra1i.ee; tali raggi avrebbero un decorso perteLtamer1te verticale e penetrerebbero in altezza fi110 agli ultin1i piani delle case; sarebbero specialn1ente intensi nei punti d 'incrocio delle corr6nti aoquee. ,~ alendosi d ella bacchetta ·egli ha tracciato la carta delle acqt1e s0Lterra11ee in due piccoli centri della !Baviera a di versa incid1enza d·el cancro, e quindi ha paragonalo tale carta e.on quella topografica delle abitazioni nelle quali il cancro si è martifestato , n1ette11do in evidenza una frequente corrisponde11za fra Ì e due carte. L ',esp·osjzion•e di v. Pohl è stata soggetto di severe crilicl1e da parle di ~bert. 'F riedrich, Klinkoenstroem ,eid altri. E stato obbiettato che gi·à il d·ecorso esclusivamente verticale dei raggi el ettric,i i1on corrispondeva a dati fisici accertali; che le molteplici applicazioni attuali d ell 'eleLtricità creano, .ad og·ni piè sospinto , .~ an1.1?i eJettron1agnetj ci , di cui l'influenza canceTigena non è stata finora osservata; ecc. Da altra parle, anch·e nelle critich e mosse, non veniva esclusa la possibilità dell 'esistenza di r.aggi: terrestri, di natura finora no·n deterrni n ata, che poLreb·b ero provenire dalle tanto incolpate acque freatich·e. L'A. ha voluto controllar·e la possibile in fluenza di Lali .a cque . (~li esperimenti sono slati eseguili nell 'IstiLuto di Anatomia Patolog·ica di G-raz, dove occasional1n,ente nel sottosuolo, in vicinanza, delle fondam•enta, so110 state riscontrate d·elle falde a cquee; u11 rabào1nante 11a precisato Ia sede d1 iati· correnti e indicato l'ulteriore decorso sotto le sale del1"i sti tut.o slesso. Diversi _lotti di animali (topi bi'a11chi, nei quali il cancro spontaneo è r eJa tivamentJe f1-iequente), tut~i n~lle stesse . condizioni di alimentazione sono stati posti in alcuni locali, soprastanti o n1eno alle acque otlerrance; inoltrre, ·in on1aggio alle ricerch e di \ "lès e De Coulon (i quali avreibbeTo osservato u11a più frequ e11te comparsa del cancro in an1bienti collegati . per .mezzo di buoni conduttori elettrici col suolo); in alcuni dei locali è st ata posta, sul p·a vimentò, una piastra di zi11co, collegata per mezzo di filo zincato coi tubi di ri caldam ento centrale. { ri" ultali del] e~perimento sono stati con1J..;t-etame11Le neo-ativi; .in due anni di osservazione, "'SU ari 1otti di anin1ali (più di 300 tol >iì, è sta lo osservato solo un caso di' cancro; f' 1

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SEZIONE PRATICA

quello, proprio nell 'ambiente di controllo; ora,. s~condo .V.lès. e de Coulon, n ei 200 topi posti in cond1z10111 « can cerigen·e » il nu1ner0 d.ei carcinomi dovrebbe essere per lo meno di 7-8. Nelle sue conclusio ni, l 'A. prudentemente os~e·rva. che la r elativa scarsità 11umerica degli a111mal1 non permette ·d i pro11unzi:arsi in modo definitivo; d 'altra parte, i1011 è da escludersi c}1,e 1e condizioni geoil ogiche di Graz non siano i')ara.g·onabili .a quelle do·v e sono state eseguite le prove d·egli altri autori. De5id erabili, quindi, sarebbero ulteriori prove; ma sin d'ora reste· rebbe stabilito che le cause cancerigene rece!1ten1ente invocate non sono assolute e tanto meno passibili di generalizzazione; se le radiazioni terrestri cancerigene realmente esislo110, la natura di esse per ora rimane nnst.eriosa. S. M1Nz. 1

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NOTIZIA Tu.

BIBLIOGRAFICA

LEw1s. Le malattie del cuore. Traduzione

italiana dalla e dizione inglese a cura del prof. G. LAzzARo. Editore Luigi Pozzi. Roma, 1935. L. 45.

Dobh·i amo esser grati al .p rof. Giuseppe Lazzaro che si è sob·b arcato alla non lieve fatica di una bene accurata traduzione dell'ultima edizione inglese del Lewis e di aver così dato la possibilità alla gran parte dei medici italiani di prendere diretta conoscenza di un libro che non dovrebbe rr1ancare nella biblioteca di alcun n1edico; e non soltanto di quelli ch e più particolarmenf,e si occupano di problen1i di cardiologia, ma si può dire di ogni n1edico pratico. Perch è una delle caratteristiche fondan1entali del manuale del Lewis, di questo ptofondo studioso della p atologia e specialmente della clinica delle malattie del cuore, ·è precisamente quella di avere semp re presente il lato pratico di ogni problema, che poi in fondo è quello che più conta n·e l quotidiano esercizio della medicina, specie là ove la possibilità di u sufruire di complicati e costosi mezzi sussidiari di: indagine viene a mancare e le circostanze lasciano il medico solo di fronte al malato a dover osservare, interpretare, diagnosticare e sopratutto curare. E precisamente lo scopo ch e si prefigge Lewis è proprio concretato in queste quattro espres ioni; è per questo che nella lettura del libro noi non ci lamentiamo se in qualche punto, che è pur di straordinaria im.p ortanza dottrinale, è dato scarso posto a moderni problen1i di fisiopatologia del cuor e e del circolo, e molti fatti risentono di interpretazioni che in questi ultimi ten1pi sono andate modificandosi o sono state sottoposte addirittura a r evisioni più o 111.eno profonde. E se ancora in qualch e punto -i può anche dissentire dalle vedute dell'autore , tutto questo non intacca per niente il singolare valore di que ~to libro tutto pern1eato da una straordinarian1ente profonda conoscenza 1

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« IL POLICLINICO »

d el malato di tutte le su e difficoltà e delle sue i1_:cognite. '11 i11odo di osser:rare il malato , ~li e]en1enti ch e vanno raccolti dalla sua storia, il n1odo di interpre tar e i egni ed il valore c-h e es i ri\restoi10, le direttive ch e vanno seguite p er a rrivare ad un gi11dizio di diagno i clinica ed a11ato1no-patologica per for111ulare una ~ro­ crno ~ i coerente all 'ei1tità d ei fatti osserYati e liber a ta11te ' 'olte da pr,egiudizi , nel qual campo emerg·e tanta i)arte della pers~n.aljt~ dell 'au~o ­ r e, p er arrivare jnfin,e ~d un .1nd1r1zzo. pratico di cura ed a l i11odo e ai mezzi con cui attuar-10 , tutto è esposto con la più .pr.o!onda con~­ scenza dei fatti , con una sen1pl1ci ta cl1e colpisce ' con un.a chiarezza oltremodo si11 golare: . . .è cost ant e lo sfor zo d ell 'A. d1 esporre in t erm1ni semplici , piani , prob1emi oltremod~ con1plessi, ch e vengon o libe rati ~alla. e~ccss1v.a pesantezza di non1i , di elen chi , di sintomi ch e in sè spesse volte poco contengono se non il nome d·e ll 'A. ch e li ha studi.a ti e che ·talvolta servono più a con1,plicare ch e a chi.a~ire . E questa semplicità non è superficiale ma esatta e profonda, e m ette il m ·e dico di f~onte a tutta l 'importanza dei fatti fondam·e11tal1 . Il n1edico cl1e leggerà questo lib-ro , non potrà cl1e provarne con1pi.acimento e trarrà le più utili norme n el .difficil e. p:oblem.a dello studio e della cura dei malati d1 cuore. 1

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CESARE ~'HUGONI.

CENNI

Pour dim·iniier le risquc

op1éra1tori1re. Vol . di 452 piag. con 91 fig . E d. ~I.alo:ine,

Faris. lFrs. 40. Con il p erfezior1arsi della .t~~nir..a chir~rgic~ si ·è accresciuta la r es1)onsab1lita del m edico d1 f.ronte a quei rischi opieralori , ch·e sono ii1 r ap: p orto con l e condizioni in cui l ' org.~nismo de 1l ' opera11do si trova nel mome11to di affr?11tare l 'intervento ; riscl1i ch e appunto lo studio accura1o di quelle conùiz-ioni può ridui~e. not·e,-ol1nente. Nulla di più doloroso d egl1 ii1~uc­ cessi n o n pr·ev,eduti , dovuti alla p·r eparaz1oi1e in su!Ticienle , allo studio incompleto dell 'op erando. Oper a utili~ in1a è quindi que ta d el Dupu y d e Frenelle , ch e e ce oggi in 2a edizio·n e, arnpli,a ta ed agg iornala. . . Il lib·r o è divi o i11 tre parti: 1) valutazione cl ella capacità di re ~ i s t~nz.a dell ' ?pera~d~, me~ dianle l 'inda 0cri11e fun zionale del' var1 lstem 1 organici; 2) preparazione. deil'opera~do·;. 3~ provvedir11enli al·ti a pr-ev0n1re le c~n1p11 caz 1 0 ~11 post-operatorie e cu~a delle medes1r~1e . ~mpl'a · trattazione trovano in que. ta parte 1 va1i met odi · di ane -1e. . ia e la cura dello ch oc operatorio , coi1 special e ri~uar~o alla ~ras ~11 ion e: Scritto i11 f0Tn1a d1datt1 ca a~ al 1?1a.na._ c.~ 1 fa cil e consul lazio11e, ancl1 e per 1 va ri i11d1 c1. il volurn·e co. titui .. ce un i1r ez i o~o va? c111 ecu~11 11er il !11edico ii1 gen er e e per il eh 1r~rg~T in 1: · is1)ecie. 1

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GRÉGOIRE.

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Cliirurgie de b' oésophage. Mas-

son, Pari& 1936. F'r. 35. In questa n'lonografia sono messi a punto i recenti progressi delìa chirurgia dell 'esofago cui l ' A. l1a vorla1o un contributo p ersonale notevole. L 'opera -è divi1sa in capitoli così distinti: ulcera gastrica dell 'esofago , diverti co li , mega,esofago, corpi estranei , cl1irurgia del cancro dell'·e sofago .e vie di accesso· chirurgiche. Il letlo·r e vi troverà raocolt·e mo.Jte nozioni a11 cora &par se nelle rivist e più recenti ed esposte con quella chiarezza e precisio11e che so110 qualità di' trattatisti francesi . !Buone le figure i11 grar1 parte scl1ematicl1e. ALDONI. 1

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A. Tecnica del bendaggio gessato. Volume di 165 pag. con 135 fi g. e campiona-

V1GANÒ

rio. Ed . : Cappelli , Bolog·n a . L. 35 . La tecnica del bendag·gio gessato , come tutte le tecnich e }Jr evalenlen1ente manuali, non J) UÒ essere• a·p presa che praticamente attraverso Ja esecu zion e ripe1ula , attenta, accurata: Jo cu11fèrma l '!\. ·tesso nella sua prefaz io ne. lVIa poic~ è purtroppo, n elle scuole spesso_ si trascura l 'in segnan1ento di questa manualità , n-1 entre qua lunque m edico può e·s sere chiamato a confezioi1are un b enda,g gio ge sato , co ì il lib ro trova la sua ragione d 'essere , anzi I.a sua g rande utilità, tanto più che non vi sono i16lla nostra lingua altre op ere r eoenti e ch e J.a t·eicnica de] b·endaggio gessato si è andata ir.l qu·e sti ulti:n1i te11111'i notevolm ente 1)erfezion.ando. L 'opera è degna di og11i lode , così chiaran1ente scri tta e così splen·didamente i'llustrata da riuscire di facile lettura e compr.e111sione·: e sa è dedicata al n1edico p ratico. Dubitiam o tuttavia che I.a cura di certe affezioni morbose di cui in essa $l p arla , IJ O sa e~se re sempre condotta a termine dal :r:n·e dico pratico , anche se in po ... sesso delJ~ ; ec~1ca del b endaggio gessato: p er la nec.ess1ta ~1 c~no~ -cen ze più vaste e profon de e di or gan1zzaz:on1 più complesse. E. V. 1

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BIBLIOGRAFICl

DuPU Y DE FRE NELLE .

Il.

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'' IL POLICLINICO,,

SEZIONE CHIRUROICA

(mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI Il Numero 5 (15 Maggio 1936) contiene: LAVORI ORIGINALI : - L'inversione del colon e del te· GRECO Tommas o nue a scopo plastico. Attua· zione sperimentale. NIOSI Giu seppe Sergio - Sopr~ un caso di _stenosi intestinale consecutiva ad er· nia strozzata. - contributo allo studio dei_ sarSOOLLO Giusepp e comi del canale cervicale dell'utero e delle raccolte idroematiche consecutive. a d atresia vaginale da radium. 1o

Prezzo del Numero L. 8 &bbenamento annuo alla Sezlonr Ch ·rurQlca : Italia L. 50. • Estero l. 6 O Se cumulativo con la 8(>zirH11• Pratic:a : Italia ~· 1 O O. PMV Es.te1.o L . 1 50·• se cumnlo tivo con ·la Sezione Li 125 r i ca

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SEZIONE PRATICA

PER IL MEDICO PRATICO.

APPUNTI

CASISTICA E TERAPIA. Un caso di cancro primitivo del polmone con epitelioma malpighiano all'arto inferiore. ltletastasi o tumori multipli. Riche , l\Iourgue-Molines e Guib·ert (Bullielt.iri du Cancer, 1935., vol. XXIV, pagg. 280-3l_U) trattano di un uomo di 37 anni ch e da un mese acGusava disturbi all'apparato r espiratorio, cori si stenti in do.Iore al l 'ei11itorace sini stro e irt attacchi di tosse stizzosa: n egli: ultimi giorni ebbe sputo sanguigno. :JTu fatta dia.g no i di idropneu1notorace: l'intervento chirurgico conistette n el) 'apertura e nel drenaggio del cavo pleurico sinistro. Contemporaneamente i11 orse una ulcerazione sut margine mediale dell 'alluce di sinistra: e sucoes ivamente a distanza di pochi giorni insorsero dei noduli multipli al1'arto inferio·~e sinistro : fu praticata l'amp·u tazione della coscia. Tre giorni dopo il malato venn·e a morte in seguito· a una ab bondantissima emottisi. Il reperto anaton1i'co dimostrò la presenza di un carcjnon1a del polrr1onc sinistro a diffusione perib roncl1ial.e e endov.a sale. Un tron1bo neoplastico ostruiva ·q uasi com·p 1etamente la vena polmonare sinistra. Tstologi·c an1ente questo carcinoma mostrava un aspetto p·s eudo g11iandolare. 11 reperto istologico dei no duli diffusi a ll 'arto inferiore di si'n istra dimostrò r.he si trattava di un carcinoma malpiighia1lo atipico. Alt.re dato int.eressante era la mancanza di 111etastasi viscerali. Gli .autori ritengono che possa trattar .. i tanto di metastasi cutanee emolaterali de] C[lrcinoma polmonare, ch e induhbi'amente e ra a11teriore. che di 11n can cro cutaneo primitivo. l\1. PEREZ . 1

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Studio ana.tomo-clinico dei cancri della tiroide. Herbert (Journ . . d. Chir. , gennaio 1936) in 41 casi l1a stud iato l 'asp etto istologico e 1'cvo luzione clinica ag·li effetli della p•r og·no ~ i. Egli 11e descrive diversi gruppi. Al cuni pazienti presentavano istologic.amente forme di transizione tra gozzo .e neoplasia mali ~na. CJiJl iGamente si presentavano come go.zzi semplici , cistico o nodulare, e le rivelazioni dell 'istologia furono u11a sorpresa. In un secondo gruppo descrive epiteliomi vegetanti tipici; di es i alcuni pre entano una evoluzione lentissin1a e non presentano la mini1na a tipi~ cellulare . In altri che istolog icamente rasso·migliano all'epitelioma vegetante i11traca11alicolare del seno, l 'evoluzione ~ molto ra1)icla co11 i egni clinici dei ti11ici 1umori tiroidei. Con .que-1'ullin1a caratteri ti ca clini ca alcu11i inalali J)r e ... enlarono tl1mori. che l 'A. di.. lingue i n altri due .g-ru1)pl: il t er zo. èli r r i1

teliomi ati.p ici, nei quali si pre ent ano zo11 c di deg·enerazione n ecrotica e di infiltrazione di elementi i nfiam111atori . Anche i 11 questi l '.evolnzi'o·n e ri sponde alla descrizio11e ·c lir1ica del ca1 1cro tiroideo. Gli elementi neoplastici i presentano otto 1. aspetto di · cellule rotonde ed in ciualch{' c<tso i)resenza di cellule chiare con pe1tetrazione intravascolare. Il quarto g1:uppo è costituito da tumori eteroti pi.ci, co11 e1en1enti n eoplastici del tipo p eudo arcon1ato o o arcom!).to o , oppure di a petto paratiroideo od an ch e ad elementi malpi1ghia11i. Oa qua11to in11anzi l 'A. fa pre erltc che :::;ot to il punto di vi la del] a prog110 i , l fian co alle forme cli11icl1 e di can cro della tiroide ve 11e $0110 altri ad evoluzione lenta , di rna1i gnità e ·sen zialrn ente locale, di11ici'lme11te distingui bili dai gozzi banali dal punto di vista cliItico . Ju:KA. 1

Tumore del corpuscolo carotideo. P. L. Mirizzi (La Presse Jl,fédica.l e, N. 92. 1)ag. 1802, 1935) illustra un caso di tumore del glomo carotideo· compar o dieci anni prima in una ragazza di 28 a. e er e ciuto prog ressivamente e lentan1 e11te en za proct1rarle alcun disturbo fino a 3 a. prima , epoca in cui •con1parver o cefalee intern1i tt enti e u11a r1evralg ia cervicale S. ch e s'irradiava al] ' orecc}1io corri pendente. La p. ave, a fatto c ure di jodio, di raggi ultravioletti e app1i c,azione di r aggi X senza ritrarn e alc u11 gio a111ento. Obbiettivan1ente prese11tava una tum efazione della gran dezza di un inandarino stil la to S. dcl collo, subi to al disotto dell 'angolo della n·1andibola, liscia, duro-elastica, i'n dolente , situata a l' di sotto dello sternocleido-mastoideo S., n1obile olo in &en o tra ver sale ; durante queste manovre palpatorie la p. ·<:'ra colta da forti accessi di tosse. In oJtre l)re~entava: una sindron1e di !Bernard-Horner a S. : un'atrofia della m età . . . della lingua cl1e, l' rotrusa, deviava dallo stes~o lato; infine, par·e stesie al braccio S. ~,atta diag nosi di tumor0 del glomo car otideo , la p. per un anno fu sotto1)0 la a 5 serie di con1pressioni della carotide comune . al tubercolo di Cl1assaignar, ciascuna durante un nlese . La n1alata so1Jporta,·a senza alcun in co11venj enl c, durante due ore co nsecuti,,e la n1anovra di c on1pres~ione. F'u quindi operata r 0n l'asportazione. in ane tesi a locale de1 tumore , rhe all 'esan1e i to1ogico i di m o trò es~ere un 11 Cl1robl a~t on1n. G. GE~TILE. 1

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Il corion-E>piteliomn. del testicolo.

M. exor (Rvu e de Cliirurgic, n . 8, 1935} dopo aYcr brc' e1l1 enle fatta la ... toria e trattata ''' patogen~ si di que ... 1i tun1ori 11articolari dr l t "~ti colo . ch e la n ta .. on1iglianza h anno co11 qu€lli corrj srond en ti e u1olt o n1cgli o con osciu-


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IL POLICI.INICO »

ti rdella do1n na, si sofferma sulla anatomia patologica macro e microsco1pi'ca, la quale ultima rtelle forme tipiche è caratterizzata dalla ,p rese.r1za di 4 elementi: cellule di Langhans, sincizio, oellule coriali migratr~ci, isolotti emorr agiçi. Le m e tastasi sono molto frequenti e precoci ed avvengono sia per via linfati'c a (g. 101nbo-aortici) sia per via sanguigna (specialruente 11el polmone). Gli indivi:d ui colpiti sono J>er lo più giovani dai 20 ai 30 anni e il tu1nore si sviluppa per lo più al polo posterroinf·eriove del testicolo che .p er la durezza e la quasi assoluta indoloirabilità ricorda il sarco.cele sifilitico. Due altri sintomi molto frequenti a ri·s con.trarsi sono la ginecomastia e la positività della r eaz.. di Ascl1ei1n-Zon.dek. Que1s ti tumori' sono .estremamente maligni p ermettendo una sopravvivenza al p1iù da 8 a 10 m1esi e quindi la loro prog·nobi d eve esser e particolarmente ri.servata. Il trattamento di scelta è l 'operazione precoce con 1'asporlazio11e d ei g angli lombo.aortici. Al contrario dei seminami, questi tumori so110 estveman1ente r adio·resi'Stenti per cui .gli AA. an1ericani associano a una radiorterapia intensiva anch e Ufil trattamento con la t elecurie terapia. G. GENTILE. 1

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1

-Chirurgia del cancro della mammella e metastasi. A. Most (A r efi. l(l~n. Cliir., vol. 182, pagina 209, 1936) sulla base di a lcuni casi cli11i ci e .di ricer ch e anatomo-patologiche e anatomicl1e pensa ch e l 'operazio·n e cosid etta radicale p1er ·cancr o della mamm·ella non è abitualmente tale. Per tale ragione egli consiglia di asportare .assieme i'l grasso che sta sopra la vena succlavia e a ridosso del plesso nervoso e la linfo.ghiandola della regione sopraclavicolare. Ques to svuotamento viene eseguito alla fine del1'am.p utazion e1, senza interruzione rd ella clavicola e con una incisione orizzontale parallela alla .cla vicola . In :.A.si co,si operati, l 'esame istologi·c o 11a dimostrato ch e queste linfoghiandole asportate sono rr1-0lto spesso invase dal tumore. 1

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' ' ALDONI.

Sul trattamento del melanoma maligno. Misch er e Schiirch (D sch. Zeit. f. Chir., vol. :2±1, fase. Il) ritengono sia sulla scorta d ei casi pubblicati ch e sui proprii, ~he non si deve ritenere come assolutamente infausta la progno· si del m elan oma. Guarigioni che persistono -dopo 5-1 0 e p iù anni non sono rare. Ma questo vale solo .p er lo studio inizia l1e; quando ' 'i son o n1etastasi le p·r obabilità di' guarigione si ridu~ono quasi a zero hench è anche in questo periodo . . si sono r egistrati dei casi isolati di guar1g1one. Nella celta dei metodi di cura gli AA . sono eclettici. L 'estirpazione associata alla r.adioterapia, l 'elettrolisi , l 'elettrochirurgia hanno dato in vari casi bu_pni risultati. Però ritengono 1

[ANNO XLIII, NuM. 20]

che al bisturi è meglio preferire il coltello diatermico per evitare il pericolo degli' .innesti .di tumore. 11 melanoma è generalmente molto sensibile ai raggi Roentgen e pertanto è molto raccomandata da taluni AA. la radioterapia. l\la vi sono melanomi radio-resistenti e poichè non si può preveder questo, è consigliabile d.i non usare la radioterapia sola. Sulla base dei casi personali gli AA. consig liano: a) n ei tumori primarii di usare Ja elettro· chirurgia come il metodo più sicuro. La radioterapia va riservata solo ai tumori che non è possibile di aggredire chirurgicamente. L'escissione si potrà usare solo quando si può conoscere il taglio lontano· dal tumore (es. nella disarticolazione di un dito); b) nelle m etastasi : in que lle cutanee l 'el ettrochirurg ia e la radioterapia; n·e lle m etastasi linfatich e lo svuotamento dei pacchetti ghiandolari in blocco e consecutiva radioterapi:a. V. GHrRoN .

Regressione spontanea di un ipernefroma • Do,n11a di 61 anno con sinto1nat ologia prevalenteme1lte gastrointestinale, grossa massa retroperitoneale calcarea, in parte cistica spostante la milza e lo stomaco. Rene S. spostato in basso. Calici superiori deformati. Funzione renale normale. Asportazione d el r ene e di una grossa mia ssa aderente al polo superiore, quasi completam ente calcificata con poche piccole isole di te&s.uto non calcificato più o meno degener ato presentante r1ei vari punti n on degenerati la tj }lÌca struttura di ipernefron1a. Si tratta evidentem ente, secondo M. V. Rae (Amer. J. Cancer, XXIV, 898', 1935) di un processo1 di guari gione spontanea di un iperne froma con calcificazione, caso unico nella letteratura.

A.

CALò .

MEDICINA SCIENTIFICA L'azione del rosso Congo sull'apparato emopoie· tioo. Il rosso Congo, che è usato per varie rioerche chimico-cliniche, è stato sperimentato da G. Zolessi (Pathologica, vol. XX\TII, n. 520) in riguardo ai suoi effetti sull 'apparato emopoie tico. La sua azione si esplica : 1) . sulla serie rossa, n el senso di determinare sperimentalmente una eritropoiesi rapida ed attiva; essa è stata oontrollata anche i11 1~ a­ tologia umana, usando soluzioni al 0,50 % e pra~icando 15-20 iniezioni, in anemie di ,ç.li so grado , osservando un notevole passaggio in circolo di -emazie coo sostanza granulo -f.. lamentosa. 2) s ulla serie bianca, per la quale si mar;ifesta un 'evidente tendenza all 'aumento nan1erico d ei leucociti e specialmente dei !'·1lin1orfi n·eutrofili , con n1odi ficazioni della for-

ve:-


t-~:\NO

XLIII, Nul\r. 20)

n1ula leucocitaria Ghe inducono a pensare ad uri ' azione sul sist,em·a mie.Ioide e forse anche su quello reticolo-endoteliale. 3) sulle piastrine, con aumento di quell e circolanti, dovute probabilmente a stimolo funzionale sul midollo osseo, nella sua parte piastrino-poietica. Queste osservazioni giustificano l 'uso di tale preparato n ella cura di varie anemie. fil.

TE e N I e A

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SEZIONE PRATICA

ME DI e A.

de, ma in un complesso e ben adegualo sistema terapeutico, ch e, ,p rendendo lo spunto da questo modo più naturale di usare g li alcaloidi delle solan.aoee, è stalo org·anizzato a sollievo di questi ammalati, con vantaggio r eale e tutt 'altro ch e effimero . Esporre la tecnica di questa cura in tutte le sue sfumature e particolarità, che più della tisana stessa decidono del successo, 11on può esserè og·ge·~ to di una semplioe risposta nella « Posta degli Ab bonati n. E a sarà quanto prima resa nota con una nuova pubblicazion e in qu esto periodo e a mezzo di conferenze ch e saranno t enute in varie città itaJi an,e. G. PANEGROSSI. 1

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La pl1ntura del polmone nella polmonite lobare. La Lerapia specifica della polmo·n ite richiede gen·eralmente il rico11oscin1ento del tipo di p1)eumococco 111ediante l 'esan1e batteriologico clello spulo. Un pro0edi1nento più ra'.P1ido di diagnos,i del tipo ed ulilizzab+i'le n el periodo ir1 rui manca lo sputo è q.11ello della puntura i)olmonare. Dopo la disinfezion·e della cute ·e l 'everrLtuale anestesia nliediante l 'iniezione di procaina al 0,5 '1~, si pratica la punt.u ra mediante un ago del 22, attaccato a d una siringa da 10-20 cTI1c;., od ancl1e da 5. ·una volta introdotto, l 'ag·o non deve essere n1osso se non per estrarlo. Si esercita poi un 'aspirazio·n e, che può dar esilo ad 1-2 gocoe fino ad 1 eme. Il contenuto si mette i11 un tubo di ag·ar inclinato· dove si trovano 1-2 cn1c. di brodo a pII 7, che si aspira poi i1ella siringa per lavarne il conte11ut" e rimetterlo sull 'agar. Nel 90 'ì'o dei casi, si è potuto av·ere il risuJtato in G ore; nei casj in cui si è fatto ancl1c l 'esame dello sputo, si è avuta perfetta coincidenza per il tipo . Di inconven ienti , sono da citare 3' casi co11 qualche en1orragia (nello sputo); in uno che ·ven11e a r11orle, l 'autopsìa dimostrò l 'assenza di lesion e tr.au111at ica pol111onare e di racco lta cli a11gue. In un altro caso, i eb·b e svilup po cl i p11eumotorace. Il metodo è superfluo quando vi sia già dello spt1to su cui si possa fare l 'analisi; ma , in caso contrario , è raccomandabile ,p er la diagnosi precoce e la determinazione d el tipo di 1J11eun1ococco. fil. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Trattarn ent.o dei postumi d el1l' encefalite letar•

gica.

.-\1 dott. D. Sp. da O., abb. n . 10.-763-1: La così detta cc Cura !Bulgara » (oggi' cura italianissin1a) delle sindron1i parkinsoniane in gener e e di quelle di origine encefalitica in s11ecie (encefalite epidemica cronica a forn1a pE·rkinsoniana), di cui oggi nel campo medico tanto si discute, e non sempre con quella serena obiettività e quella cognizio11e di causa cl1e sarebbero necessarie, non con iste solo 11ella so mministrazione di una più o meno i11i_teriosa tisana , come comun emente i ere-

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VARIA Il trapianto delle dita. La perdita di un dito della n1ano µuò avere con segu enz e abbastanza gra i per l 'esplicazione delle attività professionali ed ar1che per le stesse azioni comuni della vita • Un cl1i'rurgo. russo, I. l(uslik (A 1·ch. of Sii;·gery, genna10 1936) ha avuto l 'idea di utilizzare una delle quasi inutili dita del piede per la sostituzione di uno della mano. Si trattava di una r2gazza di 17 anni ch e, in conseg·u·enza cli u11 iLcidente sporti'vo aveva perduto l 'indice della ma110 sinistra, di cui non era rin1a.. , to ch e un hrev·e moncone. La massima parte clel secondo dito del pied·e sini'stro , ,enne Lrapiantat.o su_l mo~c~ne ravvi;rato, sutura11do dapprima i tend1n1 esten ori e lasciando un largo lembo plan:.are allo scopo di favori re la n~trizione. Il dito della mano e quello . del pa.·ede vennero mantenuti per circa 5 settimane in contatto medi.ante un corsetto i11 gesso, dopo di che venne resecato l 'a ttacco p lantare del piede e si unirono i tendi'n i flessori. Il procedimento ha r ichiesto g·rande pazienza e perseveranza da parte del cllirurg·o e della p&ziente, ma i r isulLati coro11arono le fatiche, co1ne dimostrano le fotog·rafie cl1e accon1pagnano il lavoro e che riproduco110 il 11uovo indi ce nel suo aspetto e nelle ·ue ft11Lzioni. Ne mio-liorò anche lo stato m<?11tale del la rag&zza, ch e era n1olto depre .. so }Jer la 11erdita del dito. La cosa appare quasi fiabesca, ma non è del tutto nuova poicl1è i'l Nicoladoni, fin daf 1897 l1a indicato la possibilità di un tal e trap ianto e lo sle o l{u lik, 11el 19:30, ha raccolto 17 ca i de 1 genere, di c ui 2 escgt1il i in Rus ia. L ' A. dà vari utili consigli per 1'esecuzione di questo i11ne to, ch e l)llÒ avere un certo avveni·re, tenuto conto della frequenza di i11fortuni che colpi cono le dita . Un altro russo, O. V. Labun ka}·a (11nn.als of SUJrgery , 1u o-Jio 1935) riporta un ca .. o analogo in un giovane di 23 anni; l'operazione è stata fatta 7 mesi dopo il traun1a . Ja ens1 bilità tattile è ricomparsa dopo 3 me i: il risultato estetico è perfetto. fil. 1


'946

« IL POLICLINICO n

[ ANNO

XLIII,

~U~[.

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.e·> Sanitari condotti .. Stipendi minimi e aumenti periodici. Per inten derci con chiarezza è meglio rivolgere l 'attenzione ad un caso definito, corri spondente, approssin1ativ.an1·entc a quello esa111i11ato e dec.,iso dalla v· Sezione del Consiglio <li Stato co11 sent enza · .ago t o 1935, n. 782 Il r egola111ento org·anico attrib·u isce stipendio J:,ase e au1nenti p eriodici ; per ·effetto di que~1e disposizioni speciali , il trattamento econo1nico, ri ult.ante dai due coeffi ci!enti, è X più Y, cioè l)iù gli aun1enti perio.dici . Sopra·vv ie11e una deliber azione della G. P . Li\. ., la quale -stabilisce gli stipendi n1inin1i in misura s.u periore a quella ch e il sanitario condotto ha già ·Consolidato. Si può ri.Lenere ch e il nuovo trattamento economico risulti da llo stipendio miriimo , considerato base, p iù gli aumenti p·e1J.·iodici dovuti in forza del regolam ento comunale? In altri ter1nini, lo stipendio minimo fi5sato dalla G.P.A. modifica soltanto lo · stipendio base, sicch è a questo si sostitui sce, fermo rimanendo il diritto agli aumenti p erio<1ici, proporzionati , almeno p1er l 'avvenive, a] nuo,ro stipendio ? La risoluzione del Consiglio di Stato si l)UÒ riassumere cosi : lo stipendio d eterminato dalla G.P.A. assicura un trattanlen to ·e conon1ico minimo , ch e sostituisce quello risultante dal regolam ento , se ed in -quanto il trattan1ento economico complessivo ~ia inferiore al n1inimo fi ssato dalla Giunta. ~fa se , con siderati an ch e gli aumenti periodici , il tratLamento fatto dal Comune è superjore al minimo , la d etermin,azion·e d ella Giu11ta h a soltanto la effi cacia di stabilire un limite ch e non può es.sere ridotto, ma lo sti1>endio fissa to da essa non si può consider a re v.alutab·ile con1e trattan1e11to .ba, e, fermi rin1anendo gli aum enti pe riodici , se un success jvo atto discreziona le de l Comune non di sponga ch e g li au1nen ti periodici siano ancora dovuti . La risoluiio11e sen1bra esat ta , jn quanto p erò i verifi chino quesLi pre·s upposti: ch e la G.P.A. abbia stabilito soltanto la misura mini rria dell·o slipe1idio , senz'altra disposizio·n -e c oncernen"8 gli aumenti i)eriodici e il trattan·1e11lo economico fatto dal Comune, p er lo s tipendio base e gli a u111e11ti, u peri in conc r eto il rr1inin10 tabi·I ito dalla Giunta . Se, invece, l 'autorità tutoria, determinando la mis ura mil1ima d el Lrat tan1e·n to ·economi co, ablìia attribuito anc.l1e a un1enti peri odici o abbia fallo salvi quelli g ià dovuti per effeLto del r e~o] a111enLo con1unale, sicch è lo sti1Jten dio minin10 sia intenzionalmente stabilito in sostituzione dello s tipen dio precedente, in tal caso 11on i veri fì ca l 'assorbin1ento; i1iù esattan1ente,

ri111.a ne fermo lo stipendio fissat o dalla Giunta, oltre gli aumenti periodici dovuti o per attril>uzione diretta risultante dallo stesso provve djmjento della Giunta o perch è siano fatti salvi quelli dov11ti per ·e ffetto d el regolamento comunale. Certamente non è possibile un·a risoluzione di massima, dovendosi esaminare caso p er caso il contenuto specifico d·e ll 'atto dell a G.P.A., ch·e r egola il trattamento economi co minimo . 1\ila i criteri che risultano dalla decisione 8 agosto 1935, n. 782, chiariti nel senso ch e a ·noi sembra corretto, possono servire di guida n ell '-esame dei e.asi concreti. Senza dul>bio , se la G.P .A. regola compiutam·ente il tra ttamento economico minimo , fi ssando lo stipendio e gli aumenti periodici, in misur a superiore a quella già dovuta al sanitario, ha effetto pieno questa d eterminazione, cl1e sostituisoé interamente il trattam 1ento precedente; se invece questo sia su1)eriore , rimane fermo , non essendo ridotto dalla delib erazione della Giunta ch e r egola soltanto la misura minima.

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(*J

La i: resente r ubrica è affidata all'avv.

G10VANN1 SELVAGGI.

1

Mentore, necessario a tutti I Ssa/tari lta/Jaai

Nuovo Testo Unico delle Legjti Sanitarie <l> Riportiamo da « Il Foro 1 r:butario », n . 12, dicembre 1934 : (1 ) •1 CompLeto e magnifico commen'o alle leggi sanitarie coordj; nate nel testo unico approvato con R. D. 27 l11glio 1934· n . 1266, e che è destinat.o ad inco"lfrare il sicuro fa ,·ore degli studiosi, ~ questo degli insigni giuristi on . CarapelLe, Consigliere di Stato , e

prof. Jannitt'i,,Piromallo, Consigliere della Corte di Cassazione, autori di molte appret.t.atissime pubblicazioni. Le questioni più scottanti vi sono affrontate e risolte, con sobrietà, ma con impeccabile precisione, attraverso continui richiami della più autorevole giurisprudenza. Il volume, che è risultato di ben 720 pagine, ha anche il pregio di essere edito in vest e tipografica nitidissima ». Volume tasca~ile, dt pagg. Xll -720. Prezzo: rilegato in tela L. 4 5 : in brochure, L. 4 O, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico 1>, rispettivamente, sole L. 4 O rilegat..>, e sole L. 3 6 in brochure, con spedizione franca di -,orto.

19 Rammentiamo anche l'utilissim o m anualetto del quale s ono disp'O nibili ancora poche copie : Prof.

oott. AUCUSTO FRANCHETTI

.\iedico Provinciale presso la Dir~zione Generale della Sanità Pubblica,

Appunti per gli

di

legislazione

Ufficiali Sanitari

Volume, 1 n formato tasca.bile, di pagg. V lll-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O, 8 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI P nstale Rll<'cursale rliciotto - ROMA.

POZZI - Ufficio.

eset'oente in Cassazione, con s. leg. del nostrn per iodico


l i\NNO

XLIII

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1\17 ~{.

20 ]

NELLA

SEZIONE Pl\.\TICA

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PROFE..SSIO.N AL. E~ .

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta anti1nnlariea. La Direzione Gen. Sanità Pubblica (Divi sione VI C - Sezione III) h a dira1nato a i sig·g-. Prefetti e autorità as$in1ila.te la seguente circolare 11. 49 in data 14 aprile 1936-XIV:

Nell'imminenza della stagione e1)iden1jca d ell 'in--fezione m alarica si prega110 le J~E . LL. di voler i11formare se, ai sensi d ell 'art. 316 del T. U. delle Leg·gi Sanitarie 27 luglio 1934 i1. 1265, cotesta Amministrazio11e provi11ciaìe abbi a reg·olarme11te provveduto all 'acquisto d el chi11ino e dei medici11ali sussidi ari, ritenti ti n ecessari p er far fronte a tutte le esigenze della lotta a11lin1alarica di quest'anno . Con l 'occasione, richia1nan do le òisposizioni precedentemente impart ite ed in particolare le norme co11tenute i1ella Circolare N. 2·0.183 del 4 marzo 1935, si inter essan o le EE. LL. di voler cli sporre ogni assidu a vigilanza perchè 111tti i ·servizi di lotta anLirnalarica predisposti n.el piano el aborato dal Comitato Prov·i nciale Anti1nalarico ven gano tempestivamente attuati e condotti in tut1a la loro efficienza , sia per quanto rig·uarda le opere di piccola bonifica e gli interventi antian.ofelici, si a per q t1anto co11cerne i vari servizi assist e11ziali, con particolare rig11ardo agli operai e colo11i àddetti a lavori in co111pren so.r io di bo11ifica i11tegr ale e a !nvori cli opere pt1bbliche ricadenti nel peri111etro cli zone malariche, ai quaJi doYranno essere assicurate le forme di assi st en za ureviste dall 'art. 34 del Regolame11to 28 ge1111aio 1935, n. 93; ·~ ia, infi11e , per quanto l1a tratto ali 'applicazione d ella profilassi meccanica, specialmente 11ei casi in cu i essa è resa obbligat oria per leg·ge, e(I i11 ispecie· nei locali di ricovero delle suddet te ca tegorie ct i operai. Si richiamano, all res1, le disposiz ion i Jeg'islatiYe r ela li ve all 'assis tenza sanitaria e ir1eclir.3 n1e11tosa da p arte dei Comuni non aventi zone di e11clen1ia malarica in confronto deg-Ii oper.ai reduc i cla località di lavoro i11 cui abbi ~no co11 lrallo l 'i11fe7.ione. Al riguardo le EE. LL. vorranno pron111overe i fJrovvedimenli cli cui all 'ultimo co111n1a èlell 'arl. 28 del Regola1nenlo 28 gennaio 1935, n. 93, qualora si verifichi110 le cir cos tanze di fatto previs te dallo stesso articolo del Regolan1ento. Si confida sul personale interessa1I11ento delle EE. LL. e dei medici provinciali d ·accordo con i Co1nitati provin ciali a11tin1alarici ull 'e a-llo aclen1pimento di quanto sopra e si preg·ano le EE. LL.: a) di tenere i11for1nato questo Mini Lero con p eriodici rapporti , sia dell 'andamento dell 'epiden1ia come dello svolgimento dei servizi· b) cli segnalare d i volta in volta le manch evolezze o deficienze, ch e si dove·ssero verificare , irtdicando in pari tempo, 1 prov ecli111e11ti acl o tt ati per eliminarle;

e) di con1unj care sollecil nrn en le even luali re-

cr11descenze dell 'epide1nia, con propost e circa gli inte rve11lt i11legraliYi ritenuti n ecessari per fro11leggiarle.

MEDICINA SOCIALE Per la disciplino della p11bblicità ai prodotti far· maeeutiei. De1111no i1oti.zi a 11 el 11. 15 (13 april e) cl.i l111 a circolare diret la dal lVIi11istro dell 'Educazio11e Nazio11ale ai Be l lori deg·li I tituti superiori d 'istrt1zione d el Reg110 1 af finchè sia fatto diviet o assoluto, ai professori cl i l?ac:oltà lnerlico-<'hirt1rgich e, d i rilasciare rlichiar azioni da pubblicar si nei g iornal i, r ig uardanti speciaUtà e proclotti i11edjci e farmacet1licj. Il periodico « L 'Un.iversità Italiana», n el n. 5 (mag·gio), fa seg11ire al te·s to cl ell n circolare le seg·uenti con sider azion i: << La chiara disposizione non lascia ad i Lo a ripieghi p er evaderla. J\ Jc u11i g·iornal i· 11anno lodato j] l\1inistro, ma la disposizione r esta mon ca se non vc·rrà completat a d ai colleghi di aJtri Dicasteri per m et tere all a p ari produttori esteri e ì Laliani. Oggi n esst1na inrlustria può fiorire e reggersi se rto11 ha u11 vasto mercat o oltre n11che i confini nazion ali. Occorre quindi ch e i nos tri prodotti non ·s ian.o gravati da; r estri zion.i d i qualsiasi genere. Sta bene che i nostri p rofessori universitari di medicina e di chirurg ia (e })erchè an che i non 111edici ?) si debbano a. Le11ere clal rilasciare, per uso g-iornali, certifica Lj lodanti prodotti commerciali; ma i co111me rcian Li segl1i1era.nno sulla loro Yia, ricorrendo a profes ori es1e ri ; lnentre i nostri ca ttedratici tacriono, fara11no b ell a n1ostra s11i g.iornali i certifica li di celebr i là estere. Così un a .b u ona intenzione riscl1ja e.li danneggiare lai n os ira i1Hlustri a farmaceu li ca itali a11a nel momen to proprio in cui sta 1)e.r affern1 ar si e r end ersi indipendente. I J:>rodotti es teri a ,rr anno una stre11ito a r écl aime di celebrità es tere; i nostri procloll i annra11no all 'estero abhandona li dagli i talia11 i rl1 e hanno t itoli per raccomandarli. Oggi in com111ercio non si p u ò toccar e un. m al to11e senza sn1uover e tutto l 'ed ificio ».

CONCORSI. P OST I

VA CA1''TI .

RR. Prefetture.

Son o banrl i ti concorsi per rnecl ici co 11 nol li nelle seguenti provin ce: BOLZANO , per Bolzano (2° reparto 1, Bre11 aero; srHll. 30 g iugno. (Per nolizie s ugli s lipen rl i. inclcnnrlà ed altre i nfor1na zioni su i docu n1cn li ecc. ecc., cl1iedere il hnndo cli con corso alle rispeltiYc RR. Prefetture, Uffic io del ~ fcdico Provin<;ialeJ. ·


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<(

Arcisz1edale di Sa1it'_111na. -

JL POLICLINICO

Scad. 15 giugno, ore 18; 5 posti di assistente; L. 4000 annue, al lo.r do delle ritenute di R. M. e assicurazioni social i , al netto da riduzioni; percentuali; L. 10 per og11i servizio di guardia; età lin1ite ·3 0 anni. ~o­ n1ina e confer111e .biennali. ·Chiedere annunzio. RiYolg·ersi alla Pres jclenza clell 'A111ministraz. (corso Giovecca 203). FERRA RA .

1

FIRENZE. Opera Pia del Manicomio . - Scad. 16 lt1g-lio, ore 15; clirettore; stip. L. 17.000 e 5 trienni dee., asseg110 u PJ)lementare L. 5200, alloggio; età limite 45 anni. Chiedere avviso . Rivolgersi alla Segreteria d ell 'Amministraz. Provinciale, Palazzo Mediceo Llicciardi, via Cavour 1, Firenze. F1RE.NZE. R. A rcispedale di S . M. Nuova e Stabilimenti Riunì.ti. - Al 30 g"iugno, ore 16; direttore sanitario d el R. Arcispedale di S. M. Nuova; tit oli ; età limite 15 a11ni; "L. 15.400 aumentabili a L. 19.400, oltre L. 4000 indennità carica, c.-v., al log·gio; è con sentito l 'esercizio professionale. (;hiedere a nnunzio, Rivolgersi alla Segreteria. G·ENO\' A-PoNTEDECil\IIO.

Ospedale

cc

Andrea Galli-

Scad. 14 giu.; medico primario con funzioni cli vice-direttore, aiuto primario chirurg. e ai11Lo primario medico ; ·s tipendi rispettiv. L. 5000, L. 4000 e L . 3500; laurea rispettiv. <la 6, 2 e 2 anni; età limite 40 an11i; tassa L. 50; assunzio,n e servizio entro 15 giorni. na)). -

LECCE . Ospedale Civile « Tl ito Fazzi )) . - Scad. 15 giugno; aiuto medico; stip. L. 3000 annue; ricluzioni e r ite11ute di leg·ge; comparlecipaz.; età limite 45 anni al 31 n1arzo; 10 anni di esercizio profe"Bsion. SULMONA

(Aquila) . c·asa .Santa dell'Ann.unziata.

Aiuto 1nedico pr~sso l 'Ospedale Civile; stip. L. 3000 annue, indennità vitto L. 2400 annue, allog·gio ìn Ospedale . Rivolgersi all 'Amministrazione del Pio luog·o. Medici capi reparti: .radiolog·ico, tisja trico, dermoceltico , cl eJle malattie infettive, otorinolaringoiatrico, neuropsichiatrico, di inedic]na ; scadenze: 21 giug·no per il primo posto; 22· g·iugno per il secondo; 20 giugno per il terzo, quarto e quinto ; 30 giugno lJer il sesto e il settimo ; stipendio iniziale lire 16.700, inde11n. servizio att. L. 3700; indennità coloniale e allri as·segni; è consentito il libero esercizio ; età lin'lite 4-0 an11i . al 31 gennaio. Rivolgersi nJ Minist er o delle Colonie, Ufficio d el Personale, Roma. I bandi di con cor so so110 pubblicati nella « Gazz. Uff. )), rin. 94 (23 apr .), 95 (24 apr. ), ft8 (28 apr.) e 96· (25 a1Jr. ). 1 ' RJPOLI.

Ospedale Coloniale Principale. 1

Ced esi Lullo od i11 parte a Ro111n g·abinetto OtoiaLrico co1npleto (pantostato, diatermia, r aggi ultra,·joletti ecc.). Rivolg·ersi al sig. E. Campanelli, via Sjstjna 14, Roma.

»

NOTIZIE

[AxNo XLIII, Nul\1. 20J

DIVERSE

Congressi e convegni prossimi. Ricordia1110 che d al 29 settembre al 3 ot tobre si SYolgerà a Venezia il Iv~ Congres·so della Stainpa ~'fedica Latina. La manifestazione è posta sott o l ·alto palronato del conte De \ 1 eccl1i di Val Cismon, n1inistro dell 'Educazione Nazionale e sarà presieduta dal sen. prof. Davide Giordano, presidente della Federazione d ella Stampa Medica Latina. Il XV Cortgre-sso della Società Italiana di Urologia si terrà sotto la presidenza del prof. Ravasini 11 ei giorni 1-4 ottobre di quest'anno a Trieste , per festeggiare il XL anniversario della fondazione del Reparto urologico dell'Ospedale Reg·in a Elena, intitolato a Gi.org·io Nicolich. Al Co11gresso sarà an11essa una m ostra cli strun1eriti, inedicinali ecc. Tema di relazione: « Diagnosi precoce della tubercolosi renale )) . Relatori : dott. M. Novak di Trieste e dott. M. Bonino cU Torino. 11 2° Congresso internazionale di lotta ·scientifica

e sociale contro il ca11cro si terrà a Bruxelle·s dal 20 al 26 settembre, sotto la presidenza del dott. Lt>rat, presiclente della Leg3 T1 azionaJe belga contro il cancro. 1'emi . Biologia: cc Agenti can cerigeni n; « Fattori di p,redisposizione e di resistenza al can cro »; Diagnostica: cc Progressi sull' accertame11to d ella rlj agnosi e prognosi i·stologica )) ; cc id. della diag11osi ra(liologica )) ; cc id. della dia.gnosi sierol,Qg;,isa e sierocitolog·ica »; Terapia : cc Progressi del trattaménto cE1rUtgico »; « id. roentgen terapico e ct1rieterapico n; « id. medico )) ; Lotta sociale: cc Accesso d el m alato alla diagnosi e al trattamento »; e< Assistenza m.edico-social e agli incurabili >>; « Cancr o e demografia >) .• Segreteria generale: rue de la Presse 13, Bruxelles. La Società internazionale di Logopedia e Fortoiatria terrà il 7° Congres·so dal 10 al 12 agosto in Copen~hen. Relatori: V. Veau (~arigi) , R. Segre (Torino), II. Bering-Li.isberg (Copenaghen), D. ' 'Tejss (Vie11na). Rivolgersi al presidente del Co1nitato ordir1atore: H. Bering-Li.isberg, Dir. S1atens Institt1t for Talelidende, Rygaardsallé 45, Hellerup (Copenhagen), Dani1n arca; sede sociale: FPrsel gasse 6, ...vVien IX, Austri a . Il 9'° C,011g r esso internazionale d entistico che si terrà a \ Tjenna in agoslo, ha già raccolto circa 4b00 adesio11i, secondo le inforn1azioni del Con1itato. Le giornate internazionali cli cardiologia, indette a RosP t, per il 31 maggio e il 1° giugno , sono sin le tliffrrite ai giorni 30 e 31 agosto.

Corsi di perfezionamento e di aggiornamento. NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. AL posto di vice-presidente della Società Italian a d i Ost e tricia e Ginecologia rimasto vacante per la rinunzja d el prof . .Ferronj, è stato dal Ministro del! 'Educazione Nazionale, no1ninato il prof. Viana, direltore della .Scuola o tetrica di ' ' erona . · Cordiali r allegra1nenti. L. P .

Nell 'Istituto Regina Blena per lo ·studio e la ct1ra dei tumori in Ro1na, diretto d al sen. prof. R. Bastianelli, sarà tenuto un Corso di lezioni teorico-pratico sui tumori, con Ja cooperazjone d ella Lega Italiana per la lotta contro jl cancro , dall 'l al 20 giugno, dai proff. R. Bastianelli, F. Bignan1i , E. ~1orelli, G. Vernoni, G. Solti, R. Moretti, L _ Cappelli , P. Gà1lenga, 'C. Cerlel li , E. NlorelJj, C.


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XLIII ,

~c~r.

20)

SEZIONE PRATICA

Frugoni, R. Alessandri, E. ì\Iingazzini, P. Gaifa1ni, R. Della \ redova, G. Ferreri. Il corso sarà diviso in tre p arti: Fondan1en lo -scientifico per lo sludio dei tumori; Terapin d ej tumori; Diagnosi e cura dei tun1ori n ei i11goli • -0rgan1. Sarà rilasciato un certificato di frequenz a agli i11scritti. Rivolgersi alla ·sede dell 'Istituto, viale Regina l\1arg·herita 291, Roma. Per co11correre alla lotta a11titubercolare , nel1'I~tiluto Achille De Giovanni di Napoli vie11e ter1t1to, per rr1edici e studenti, un Corso sulle maJattie respiratorie e tubercolari, con conferenze e lezioni dei proff. Landolfi, Magliulo, ~Iaderna , Papale, De Vita, F. Verde, Lauri, Orsi, De Angelis, De Ste.fano, ì\l. Sorrentino, Laccetti, Botti, ChiaroJanza, Capasso, Sciuti, A. Sbordane, Palma, D'Arrigo, PappacC'na, De Vincentiis, Galvanico, G. Ronzoni. Il corso, g r atuito, è stato aperto il 29 aprile cor1 t1na conferenza del prof. L. i\ilagliulo sulla cc Storia della Tt1bercolosi e sulle Opere del Regin1e nella lotta antitubercolare)), e sarà chiu. so il 30 inaggio con una conferenza del prof. M. Landolfi che farà u11a rapida e completa << ,Sintesi di Diargnosi, Terapia Clinica e Profila·ssi della Tu])ercol osi ».

951

Lu sen a, proi. Be11edetlo )lorpurgo, prof. ... en. Giova1Jni Pascale, prof. Giuse])pe Pecari (P. :\. F. J, prof. Gian11i Petragniln i (Dir. anità Pubblica; , prof. sen. Giacinto , .iola.

La campagna antitubercolare • T.Ja Ij'ederazione nazionale ftl sci la per la lotta conlro la tuberc-0losi co1nunica che continua in1ensa in tutte le provi11cie la 1Jro1)aganda per la cliffusione del francobollo 1antitubercolare della :::;esta ca111pagna. Con ril1no crescente si sviluppa110 in Lan lo do,·t1nque riunioni di propagancla i cui flìutti imrnediati e co11creti rafforzano la certezza del su ccesso finale. lnla11to dal centro la Federazione italiana nazio11ale fasci'sta per la lotta contro la tubercolosi ro11tinua a stimolare con nuoYe inizia,t ive la collnhorazione di tutte le attività della azione per sollecitare il popolo a dare spontaneamente e generosa1nente il suo contributo alla ca1npagna e clopo aver diffuso oltre tre milioni di copie di un 'originale cartina cc L 'Abissi11ia e le st1e ricchezze >> ha bandito un seco11do concorso nazionale a pren1i del francobollo a11titubercolare s1)ecialn1ente dedicato agli alt1n11i di tutt~ le scuole e!en1enlari del Regno, al quale posso110 partecipare a11che tutti i cittadini .

-Pren1i della Reale Accademia d'Italia.

Echi della nostra impresa africana.

De1111110 già i10Lizia del premio Mussolini assegnato dalla Reale Accademia d 'Italia, nella ricorrer1za del Natale di Ron1a, al prof. 'G iulio Chiarugi, su relazione di S. E. ~ielro Rondoni. Nella stessa solenne seduta sono stati conferiti degli enco1ni ai seguenti ·studiosi, con le motivazioni rl i segt1ito riportate. Prof. Oltori110 Uffreduzzi, di Torino , per il suo 1'raltato corrtpleto, armonico aggiornato, di Patologia chirurgica generale e speciale. Prof. Giuseppe Ma.r cone, di Pisa, i)er il su o cc Trattato di Patologia veterinaria » ch e è un a noteYole affermazione della scienza italiana negli studi delle malattie del bestiame. Prof. Antonio Pensa, di P avia, e prof. Giu seppe Favaro. dj Modena, per il loro ot lin10 « Trattato cli .l\.natomia sistemaLica » moder110 e chiaro. Sen. Giacinto ' ' iola,. di Bologna, per il cc Trattato di Se1neiolica » in sei volumi, pubblicato da 111i e dai suo.i collaboratori sotto la sua direzione; . opera compiuta e pregevole, con<l_otta con indirizzo originale, e degna di competere con le più rinon1 ate opere congeneri straniere. Prof. Emerico Luna, di Palermo, per il volume « Corne fiori ce la vita », illu·strato con figure a colori: espo izione dei ~enomeni della riproòuzi~­ ne delle piante e degli animali , fatta a scopo d1vt1lgativo, n1a con garbo squisito e con rigore scientifico.

La medaglia d'oro al vnlor militare conferita nlla i11en1oria d ello .s tudente i11 n1 ed icina France·sco Azzi - cli cl1e dem1110 nolizie - è slala dal pé.lclre dell'eroe, prof. Azzi, durante una cerimonia sYollasi all'UniYersità cli Tori110, appesa al gagliard e llo cl el G.C.F .. 11 l\iiinislro dell 'E. ". ha telegrafato rivolg·endo un fervido elogio p er il gesto co1npiulo.

· Lega italiana per la lotta contro il cancro. Si è adunato il nuovo· Consiglio direttivo della Lega Ita1liana per la lotta contro il cancro . 80110 stati nominati: presidente: prof. sen. Raffaele Bastia:n.elli ; vice-presidenti: prof. Pietro Ro11doni. prof. Paolo Gaifami : segretario ge11e~al~ : prof. Gallenga. Gli altri Jne1ubri _del Cons1gl10 sono: prof. !\lanfredo _l\.scoli (S.N.F: ~I . ), prof. Maurizio Ascoli, prof. ~fario Bertolott1 , -prof. Jader Cappelli. })rof. ~lario Donati , prof. Guc;ta'o

È caduto eroi ca111ente in A. O. , duranle la bal-

laglia del Te111bie11, il volo11lario centurione dott. A.rmando ì\Iaglioni, veterinario d i Bri·sighella. Secondo una corris1Jondenza d a Addì Abebà al « Giornale d 'Italia » del 10 n1aggio, durante il saccheggio della città il dott. Jt1naud , presidenle del C.0111llato della Croce Rossa Internazionale in Addis Abebà, si difese per tre giorni sparando dalle fin es tre della st1a abitazione; non si hanno i1otizie cli un altro medico della Croce Ptossa, dott. Deasins, che seguì fino ad Galdia le truppe del negus lnarcianti verso il fronte nord: si paventa la sua n1orle. Seco11L1o una corrisponde11za da 1\ddis Abebà al cc Messaggero n dell ' maggio. la n1oglie del meclico americano Stadin non è morta, com e è stato pubblicato, ina è rimasta gra vemen le ferita e si spera di salvarla. 1

La Principe·ssa di Pie111onte ha fatto ritorno l '11 n1aO"gio a Napoli dall 'Africa Orientale, dove in qu:iità di infermiera volontaria. della Croce Ro sa . i era recata a 'isilare gli ospedali n1ilitari dell'Asmara e di ~logadiscio. Il ,·iaggio è stato con1 piuto sulla nave ospedale « Cesarea.» . ulla .q'1~l e Ella era partita il 26 marzo . Il Principe di Pien1onte e la Duches a d'Aostfl . recatisi a bordo. 11nnno visitato i feri li. La J)Opola1ione na1)olelana 11a fatto entu .. ias tiche élC'CO!!li en1e agli At1gt1sti (l'spi ti.


,

95:2

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POL1 CL :ì'l ~ 0

11 Ptincipe di Pie1nonte ha vjsitato nel porto di l\apoli la i1ave-os1Jed ale « Urania », che r ecava a bordo 1uiUlari e oper ai rientrati d Jll '_A. O. in c on v ale~cenz a .

Una fondazione 1>er stulli e ricerche in A. O. Il Senato accade111ico ed il ConsjgJio di A111111i11j s trazio11e d ell 'liniver silà di Paclova , riuniti in a·ssen1b!ea straordi11aria , a celebrazio11e })er1Jetua della Yitloria i11 A. O. 11a11110 d ec iso la is lit11zione · di u11 fo11do a11nuo di lire cinqua11lamila fla erog are p er pro11111overe ~ ovve11ire due 1)roprie inissio11i cientJfj ch e, cl i O::ìser vazione e cl i ricerche in Etiopia ;• p er alles tire una clinica clelle m alattie lro}3'icali a ven Le !o sco~e di allarg·a:re la pr-epara7.i o11e t ecnica e p.rofessioualc d egli s t11di cli m edicina e inigliorare 1'esis lenza ospitaliera ; per preparare un corso di cullura coloniale cl'le si SYolgerà all'inizio deJ pro·ssirno anno accademico e rnirante a. fornire il corred o di i1ozjoni coloniali, tecni ch e e prflti ch e p er i g·iova11i laureati o laurf•a ndi che si r ech erar1110 il1 A. O. ..... __

Omaggio al prof. A. l\lonti. Sono cor.venuti a Pavia alcu11i legioHari trentini, che f11rono i11 quella c ittà ·s lt1denli ecl alli evi del prof. Achille Mon li , per recare in d or10 a l vecchio Ma€stro, amico rl0lla vi g ilja e cl ei g ior11i 1Jitt tormentosi d el dopoguerra , un ricord o clel loro pi'l1 glorioso frat elto <l 'a-rn1i Cesare Batti s ti. Una ·piccol a st atua in bronzo , squisita opera d 'art e d ello scultore e leg'ionario S. Za11iboni di Tre11 to , raffi g·ura con impressio11 a11te r eali smo l 'er oe cl1e 11 1u ove all 'estremo suppli zio. · P er l 'acca io11e con \·e11nero a PaYia i dottor i ~1I ario ~1enuzzi, direttore d e1l 'Ospedale di Riva, At-i-g&sto Meneguz-ze1 de l1·o sp edale di <~a11ti1 , Gttirlo llij)p·a da Cer1n en at e, Ettore Zucchelli da Alessanrlri a .

Un po' dovunque. Il 1° ConYeg·110 11azionale cleìla Società italiana rl i artlropologia e p sicologia cri1njnale ha adunato a Ron1a n1olli in sig11i cri1r1i1l alisti, sociologi, p sichialri, magi strali , 1)1e(lit:i l~ gali e avYocati. All 'iriaugura zione inlerve11r1e il ministro 1Sol1ni. I laYori sono s lati presieduti d al sen. D ;A1nelio, as$is tito dal segr e ta;rio prof. Dj 'J'ulJjo.

.

Il 1T1i11islro dell 'E. N. ha òiretto al personale in seg11a11te ecl as isten1e uni ver sjtario una circolare, p er diffid are ad as le11er si d a qualsiasi forrna cli coll aborazio11e aìla « Feder azio11e jntern az. delle Socie tà di Eugeni ca n . Qu esto Ente avvalora il 1novi1r1er1 lo eu ge11ico ch e preconizza la st erjlizzazion e e la li111itazione cielle nascite, movin1e1'lto contrari o agli inclirizzi d el Governo italian.o in fatlo di de1nogr afia e di m edicina sociale .

L 'ann.u al e Con gr esso di bjolog ja s p eri1n e11tale sj è adunato a Ge nova , n ell 1l sti luto di Farmacolog ia, il 24 e il 25 aprile . AlJ 'j11au gurazione interYe11ne il Rettore, sen. ì\ifore~co. Il prof. Herlitzka cornmemorò il l)r of. Tullio Gayda. Ve11nero svolte e discu sse varie relazjoni. Negli Spedali Civili cli Gen ova si è t enuto un Co11gr esso sanilario il 24 aprile, sotto l a presirlenza cfel prof. C. 'frevisanell o . Sono state fatte co1;n11nicazioni d a : A. De Marlini , G. Pru ssia . L. Cart agenoYa , G . B. Cos ta Stari eco, E . Vitale, Ep'St ein .

La Societ à Mecl ir o-Cl1irurg ica clelJ '_f\lto .A.dige si

è aclu11ala il 30 a11ri1e, ~ott o la pre ~ icl enza del

,)

[ANNO

\LIII, NuM. 201

prof. Ezjo Polacco. 80110 state fatte comunicazioni da: l4' . ~Iartinelli , C. Pace~ E. Cartella, G. Luscia, (~ C. Pe raccl1ia (due comunicaz. ), B. Cerri , 1' . Baur, E. Polacco. La Socje là di Scienze n1edich e di Conegliano e \ .itlorjo si è adu1tala il 31 marzo, sotto la presidc:.n za clel prof. Coletti ,· assistito dal segretario clott. F'abris . Sono s Late fatte comunicazioni dai socj Tramont jrd , Opocher, F ederzoli, Fabris. Dal 18 al 20 aprile si è svolto a vVie·sbaden il 1° Congresso per una « nuova i11edici1'la tedesca », i11te11de11dosi con questa designazio11e la medicina 11n.turist a ; jl congresso 11a tenuto l 'ultima seduta col 48° Congre&so tedesco di patologia i11terna, il ch e l)rova che l a cosicl etta i1uova medicina non ri11nega l ' antica, ma procede d ' i1rlesa con essa. Si è t enuto a Milano , dal 25 aprile al 5 inaggio,

urt corso superiore d 'igiene. e tec11ica del latte alj rn e11tare, i)romosso sol lo g'li auspicì della R. Uni,·r·r si t[1; all "i11augurazion e iJ prof. P epere, rettore cl ell 'U11jversità e dire ttore del corso, illustrò il j)rog.r an1ma di quest o . Hann o tenuto conferenze e lezio11i i proff. Boltazzi (ali 'inaugurazione), Pelragnani (alla chiu ura), C. A. R aga zzi , Foà, Finli , Re rtar elli , l 'ing . Ferrari e altri.

I.,a Direzjo11e Sa11ilaria d el R. Sa11atorio S. Luigi di Torino oon1unica clic og·11j venerdì alle ore 8. e cluran te i inesj cfj magg·io e g iug110 hanno luogo, presso le Sezioni Chirurg iche, a1}posite sedute oper a lorir di'n1o·s tra ti,·e cli loracoplas lica p er tutti i n1edic.i che d esider ano })re11dere conoscen za diretta (lel m e todo e clei varii proceclimenti t ecnici. Le sedute sor10 clire t le d al primario prof. J achia e a cura d el dire-Ltore sanitario prof. G. F errando· ven gono fatti visitare i rtuovi i1npi an li centrali ed i flrinci])ali servi r.i sana1oriali. 1·utti i medici sono· invita;ti a presenziare quest e tlimos trazioni ten-· <lf·11ti al potenziamento dei mezzi e clell 'attrezzatura a11tituLercol:=t.r e sviluppata dalla gloriosa le-· g·islazion e fascista. Nel 1935 i m edici n1en1])ri dell '« As·sociazione Medica American a n hanno raggiunto il numero df 62. 997, ossia 1591 più ch e nell 'an110 precedente. Il sottoseg re tario alla gt1erra ha rivolto lln vivor1ogio al C~ po· del Servizio Veterin ario Militare, col. Pietro Perrucci, per il modo ina ppuntabile· cort cui il servi zio procede. f1 pre-sider\ te ('l ell 'Oper a N-Ozior1 ale Maternità ed T11fanzia , g r. l1ff. Fabbri, ha ten11to a Roma Ja· lezione i11augurale del corso di ad<lestramento per· il personale volo11tario d ella Federazione provinc i!l1le dell ' Opera, prese11ti oltre duecento patronesse· iscritte ai F asci fernminili. Sono intervenuti il' \iice Segr et a ri o fed erale ·e la Fiduciaria provinciale· c1ei F asci fe.rpminili. Durante r ecenti scavi a Osti a antica è stata rinvenuta un~ s latua di marmo, alta m . 1,19, rapnresentan te « Igea », p er sonificazione (I ella salute fi sica e spirituale elevata a <livinità . E·ssa ha per· a ltribu lo il serpe ch e si avvolge st1ll 'avam~r~ccio · cl estro , iT1 parte Jnan ra11te . Nella n1 an o s1n1stra éloveva ten ere t1na nàtera. cc I gea » è ra-pprese_ntata com e giovin e ttà l eggia<lr a , in un tipo artit tico cl ella et à ])r assileleJ . 11 Co1nitato di Milan o d ella C. R . I . 11a fa tto rilevare 1' abusivo u :o d ell 'ernblen1a di questo Ent e d a ])art e di clitte com1ner ciali , farm acie, ambu-


[1\.:\;\ 0

XLIII,

l\u~r.

20 !

SEZIOl\~

lanze, istituti sanitari, jn violazione dell 'art. 1 della legge 31 giugno 1912, n. 740, che rende i trasgressori passibili di sanzioni penali; pri1na di prende.re provveclimenti rigorosi, il Comitato richiama all 'os·servanza delle disposizioni di cui sopra. Il dott. A. J3. , da l:<"'irenze, di 62 an11i, è I.alo condannato da quel Tribunale a 4 m esi di reclusione, in seguito a un atto operatorio su tale lsolina Baldacci, eseguito con imprudenza e i1nperizia, r endendo i1ecessario il ricovero d 'urgenzg_ in ospedale, ove la paziente ri1nase per 40 giorni in pericolo dì vita, riportando incapacità a procreare. Il n1e(lico ha in terposlo appello. Nell'Ospedale di Patna (India) è st ato opera to l 'irla11dese E. .J. Dru111moncl , il quale si esibisce r1elJ e fier e come mangia lore di oggetti taglienti o aJ-1puntiti; clal suo stomaco sono stati eslratti 5 kg. di chio<i i , lamette per rasoio, puntine per gra1n111ofono, frammenti di vetro ecc.; è la seco11da Yolta ch e egli subisce t1n 'operazione del gen ere. fJ 'infermiera Dorotea Nancy W addin gham, cond [1nnata a morte per avere avvelenato una sua paziente cinquan tenne, sig. ra Ada Baguley, nel1'intento di entrare in possesso cli una sostanza che si era fatta intestar e, è sta.la impiccata n ella pri g jone di Wi s ton, !Jr esso Birmingban1. Era in sospetto di avere avvelenalo ancl1e la m aclre della Baguley, 11ovantenne. Lascia cinque fi gli.

E morto a Ne'" York il dott. HARLO'\v BROOKS, vit t1ma della scienza, per un 'infezione da Bacillus p erfrig en s, un o rlegli agen ti d ella gangre11a gassosa, da lui già ·~ tudia to in colla])or azione del prof. Wi11iam ,,, elch, il com pi an lo celel)r e pntologo nord-america110.

Le malattie infettive in Italia. Numel'o dei Comuni colpili e numero dei crisi (jra parentesi) .

Denunzie dal 6 apriJ e al 12 ruprile ~936: Morbillo 287 ~1893) ; Scarlattin a 128 (265); Perto·sse 120 (459) ; Varicella 15 (366); Va~11olo e vaiuoloide (-) ; Febbre tifoidea 108 (230); Infezioni paratificJ1e 26 (31) ; Febbre onrlular1te 63 (93); Di ssenteria ~ (5); Difterite e croup 214 (~70); Me11ingite cere}lro-spi11ale epiden1ic_a 13 (16); Poliomielite anterjore acuta 12 (16) ; Ence.fali le letargica 2 (2) ; A nchilosto1niasi 4 (7) ; Rabbia: i11orsicature di ar1in1ali rabbici o sospetti 47 (70), dichiarata 1 (l ) ; Pustola maligna 8 (8); Parotite epidemica 98 (306) ; Leisl1n1aniosi 6 (7); Febbre p11erperale 30 (S2).

L' A T TU AL I T À

M ED I C A

Sommari o del N. 3 (m arzo): Nuove entità morbose : G. SANARELLI : Coriomeningite linfocitaria da u ltra.virus. - Panorami : L. PATERN I : Metodi e vednte importanti nel canrpo dell'attu a le terapia. - Note biografiche : S. }ifJNZ: I. P avlov. - La nota di fisiologia. - La not;i di terapia. - la nota di pat·alcgia. - l.a nota pratica d ' igiene. - 1. libri. Va ria. - Quesiti. - Cronaca : A. O. - Echi. - Po stille. - Miscellanea. Abbona.mento annuo: I tali a L. 1 5; Estero L. 2 5 r Un numero sep arato: It alia L. 1 ,5 O; Estero L. 2,50.

RiYolgeTsi a ll'Editore LUIGI POZZI, \ia S istin a 14, "RO~ A C106)

PRATICA

953

RASSEGNA DEJ,J,A STAMPA MEDICA !\1ed. J(li nik, 27 n1ar. ~ D . Ku HLENKA:.\lPF. Che·

cos'è il pen siero biologico ~ Accarl. Med., mar. - G. G1ANNON1. Poliposi dello sto1naco. Bull . .4.c. de l\.[éd., 17 ~11ar. - l). Anl\fAND-DELILLE e KÉRA~IBRCN. Ricer ca del h~ r illo 1bc. n el contenu lo gAs lrjco. I~iv. San . Si ci l., 15 n1ar. l'. l\1on1c1. « Curai ]Julgara ». R i n asc. "A!ed., 31 ù1ar. - l\ T. Sc1UTI. l\Ienin gite})e11jg11a dei gu ard ia.ni di 1n aia li. - D. l\1AESTRJNI. Stasi pol1non;ire e tbc. Pathologica, 15 n1ar. - G. ~!ARIANI. Orig iI1i dPl-· la to ~sin a dift erica . J ou rn. d e J\.féçJ,. cle Lyon, 20 n1ar. Nun1ero. cli oftal1r1ologia. Bull. de l 'A c. de A,f éd., 28 n1ar. - P. DELBET. Il ca11cr o ne11a r azza negra. - G. i\[An1 Esco e E. FAçoN. L 'a li-opin a ne) p ost-encefaliti ci. Pract i ti on er , apr. Nun 1ero sulla piccola chirurg ia . Cl. Aled. lt ., feb. - E. TAi\ru11Hn1 , F. T oRCHJA NA. Chin1is1110 gastrico ed acidosi delle ul ceri g.-d. -· A. ALonr, F. QUAGLIA. Cro1110. copia per Yia endovenosa nelle achilie. · A1iincli.. J1ed . JVoc h., 3 aJ)r. - E. RE uEn e H. BRuNs . Nleningili d a harillo influe11zale. A. CHITTENHEIJ\'1. La que tione cl e i danni d a n1eciicinalj. Giorn. di Cl. 1Vled., 20 mar. - C. CLERICI e A. BoLOGNA. Pressione venosa perifer . e Yeloci là di cir colaz . del sangue. - G. BoRSALLNo. postam enti espiratori del mediastino n el p11t. arlif. Klirt. Wo cli., 4 apr. - H. UnE. Di agn o i funDr-.: CANPTA. zionale delle m alattie de11 'aorl a. Diabete ipoplastico degli adolescenti. - M. B_ SULZBERGER. Ormone de] pign1enlo e i)rincipio éln tidiuretico dell 'ipofisi. Ga.z. d. Hop ., 4 apr. - G. JEANNENET e P . CASTANET. Immunotrasfu sjo11e. Lancet, 4 apr. -- H . E. H OLDING e R. PLATT. Acido m anàelico e me11delato a1nmonico nelle infezioni urinarie: - R . A. ~1cCAN CE. Metaboli smominerale. Par is J'léd., 4 apr. - Nu111ero di ga tro-enter oloo-ia 'oàrnal A. Nl. A., 24 mar. - L. P. GAY. Aller gia· gastro-i11te·s tina1e. - W . B. PoRTER. Flutter diaframmati co con sintomi di angir1a p ectoris. Deut . Med. vl1och. , 3 apr. - BRAT. Il problema della scarlattina alla luce dell 'a11afilassi. - v. KU P. Lesioni cutan ee allergich e simmetrich e n elle tir eotossicosi. Brit. M ed. J ourn., 4 apr. - W . T. RITCHIE. Un a crociata contro il r eumatismo acuto. - D. K_ AnAMS. Vertigo laringea. Riv. ili P atoL. ner v. e rnent. , gen .-feb. - E. LuCi\RO. Clasmato<lendrosi e p seud o-. - M . BERGONZI. NeuromieJi le o1lica. - e:. PERO. ì\[orbo cl i Cusl1ing e 1n. di Recklin gh au sen . Presse Méd., 5 apr. - J .--~. C B AVA Y. L 'emjp legia dei cardi aci. Riforma "!\tt ed., 4 apr. - L. BBL-PF1··t e .A.. . ~1Az­ zocco. La triade sier o-e111a tologiea cli ~L Ascoli per la diagn o .. i dei tu111ori n1 al. R el of Gastr oen lerology , n1ar. - C. ''' . ~IcLt.·nE. Le funzioni del pancrea .. - N. B. ELTO:'\ . :\leccan is1no dell .itlero. Paris Méd ., 11 <lpr . - G. \NDnTEU e J . HE~Rrrn _. l . e n1eningo mie} i li ae1 n1orhil lo. 1

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POLICLI.i'\ICO

Riv. Ospedal., feb. -mar. -

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[ANNO 1."LIII, :'\uM. 20]

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Indice alfabetico per materie. Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . -Cnncro della m an1n1ell a e metastasi: chirurg ia . . . . . . . . . . . . . . . Cancro d el polmone e all 'arto 1nfer. . . Cancri della tiroide: anatomo-patologia Cnncro : genesi d el - e irradiazioni ter-

restri

. . . . . . . . . . . .

. . . .

Cardiaci: cura: nuoYe Yedut e ·Climaterio: patologia . . . . . . . -Corion-epitelioma del t es ticolo . . Dita: trapianto . . . . . . . . . l :mbolia dell'arteria polrn. : eniliolectomia; g uar1g. . . . . . . . . . . . . . E1tcefalite letargica: postun1i : trattam. 1; 11docardite lenta . . . . . . . . . . . . ·Gravidanza tubarica e malformazione dei genitali iu lerni . . . . . . . . . . . .

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Irtfezione meli tense : cura . . . . . . . . Pag. 930 )) 942 I1)ernefroma: regressione sponlanea . I JJC?rtensione arteriosa : segni oftalmo)) 932 ·scopi ci . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 930 l\Ialaria: cura; immunità e terapia . )) 947 ~lalaria: lotta contro la . . . . . )) 942 l\tfe]anoma n1alig·no: trattame11to . . . Poliartrite acuta in corso d'infezione n1a-

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Sanitari condottj: stipendi minimi aumenti periodici . . . . . . . ·

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Tu111ore del corpuscolo carotideo . . .

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Poln1onite lobare: punlura del pol1none

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Pt!bblicità:

. ....... .

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Ilosso Congo: azion e sull 'apparato emopoietico . . . . . . . . . . . . . . .

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la,rica

disciplina

e

Diritti di proprietà riservati. - Non è consenti;a ~ ri.sta~pa ~i _lavo? pubblùfati nel Policlinico se non in seguito aà .Aut.">ntzazione scritta dalla t'ed.-izione. ! vietata la pubbucat10tte di. sunti di ess~ senza Cjtame la fonte. A. Pozzi, resp.

C. liRucoNr, Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


Roma,

ANNO XLIII

2o

Maggio 1936 - XIV

Nnm. 21

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE I

SEZIO~E REDATTORE CAPO: PROF.

I>ElATICA

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Sina oli :

I talla Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE l'RATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZIONI (pratica e medica) . (1-a) ALLA SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) . L. 50 - L. 60 (3) ALLE DUB SEZIONJ (1pratica e chirurgica) L. 60 (4) AI.LE TRB SEZIONI (pratica, medica e chirur.). (1-b) ALLA SOLA SBZtONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 -

Un numero separato della

SEzIONE MEDICA

o della

CHIBURGICA

L. 6 ; della

PBATICA

Italia Estero L. 100 L. 150 L. 100 L. 150 L. 125 L. 180

L. 3,50

SOMMARIO. Note e contributi : A. M. Oicchitto : Sulla patogenicità del Ohi lomaqtix mesnili. -Osservazioni clÌniohe: D. Salsano: Gr-OSso polipo solitario del retto a struttura fib ro-mixo-lipomatosa. Sunti e rassegne : ORGANI OELLA RESPIRAZIONE : A. Sattler : La caverna muta. - G. Ger-0sa: Contributo allo studio della configurazione dei versamenti tpleurici. N. Bet hune: Una nuova tecnica per la produzione di aderenze pleuriche, come tempo preliminare alle operazioni sul polmone. - G. Maurer: Sezione e disinserzi·one rli aderenze ipleuriche. - G. L-0 Monaco: Radiocbimogra f1a del torace nella ifreni co-.exeresi. - MI· sr.ELLANEA: V. Denecke: Sull'eventuale esistenza di un centro regolatore dell'emopoiesi. - H. Fischer: Contributi allo studio dell 'immunità cancerosa. - Lyon: Le piccole i n sufficienze epatiC'he. - G. Dominici: Ef· fetti della splenectomia. nell'ittero emolitico costitu· zionale. Divagazioni: A. Fi1ippi·ni : Problemi demografici di oggi e di ieri.

Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, C·lngressi : lt primo Convegno del gru•p po per lo studio delle .malattie del ricambio. - R . Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di NaJ)oli. - R. Accademia dei Fisiooritici in Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Modalità insolite di contagio sifilitico. - La diagnosi d i guarigione della sifilide. - Le strie ungueali nell'infezione sifilitica. - La scelta del trattamento nella blenor.r agia. - Nella dero:nite dt=>lle labbra d a rossetto. - Un trattamen to indoloro ed incruento dell'unghia incarnata. - TECNICA DI LABORA'l'ORIO : I caratteri del gonococco. - MEDICINA SCIENl'lFICA : La biochimica del sangue mestruale. - VABIA. Nella vita professi1>nale : Con cors i. - Nomine, promo· zioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

laz io11 i da para s ~iti inte tinali, sia protozoi cl1e eJ111inti, sindromi colitico-di senteroidi a grande J)Olin1orfi .. n10 sintomatologico, generale e locale . In i)re enza di quadri n1orbosi e di t11rbe infinitan1e11te varie, è assai difficile diag 110 ticare una colopatia da fl agel lali in gen erale e da Chj lornastix n1e n ili i11 JJarticolare. 1'ral t.er.e mo a1)pw1to la patogenicità e lo studio c.lrl le forn1e cliniche di que ta parassitosi, freq uente n ei clin1i caldi al pari di tutt e le infestazioni d a protozoi o elrr1inti. Il Chilomat:tix n1esnili è un protozoo appartenente alla Clas . Flagellata, IF am. Tetramitidae · ha corpo piriforme di 1-! µ x 5-6 ~t. n-iunito di tre flagelli anteriori , sottili simi e difficilmente colorabili : il posteriore g ira atLorno al c:itoston1a. Il nucleo (trofonu cleo) è 'escicoloso, p eriferico, an leriore. Quasi addos... ato a questo vi è il cinetonuclco, costituito da u11 cen troson1A extranucleare, e tre blefaroblast i in connP-s, ione col trofo11u r leo ~r n1e7zo di t1n rizobla- Lo. Si può con fondere faciln1en te col 1'richomonas intestinali ... , n1a la distin zione è fa cile dO})O colorazio11e co n 1'emato ..... ilina fer-

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OsPED \.LE C1v1LE «·G. DE MiAB.1'INO» - MoGAn1scro Di r ei tore: Prof. dott. C. T EDESCHI.

Sulla patogenicità del Chilomastix mesnili. Dott . AN\TRLO Ail. C1ccHITTo Ca1)0 l1r parto J\Iedicina . Trn i i)rotozoi p<1ra siti intestinali dell ' uon10 la cui i)alo,g·enicità ancora og·gi vien e dibattuta , figura il (~ l1ilon1t1 . trx: mesnili . :-'olta11to in que~ti ultin1i an11i in base ad os ervazioni clini che e ... 1)eriruentali , è tato ricono ciuto da tutti il potere i1atog·pno dcl Balantidium coli e della La1n})}ia. l 'guale evoluzione va suben do il concetto t1ll ' f:nta111ocba coli , nel sen so ch e, da ospite innocuo dell 'intestino , incon1incia ad essere con siderata cau sa di malattia. Cosi dicasi del Tricl1on1onas intestinalis. U110 dfli capitoli J)iù tormentosi d ella patologia, specialn1ente ai tropici è quello che raggruppa le molteplici si.ndron1i dovute alle infe-


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« IL POLICLù"lCO »

rica . Le cisti sono pjccole, piriformi, rifrangen ti e resi!'to110 n ell ' an1bien te per ci rca otto 1n e i e n1uoiono, secondo Boeck, a d u11a tem11eratura di 72° C. Si moltiplica per divisione longitudiil a le, tanto r1ell 'i11testino con1e nelle colture le quali sono sta te ottenute da Boeck (1921) u sando cor11e terre110 u11a part e di ie·r o di sang ue umano e quattro p.a rti di solu zione di Lock d estrosata. Si ali111enta di batteri e cli dt\triti d el contenuto intestinal e, ha una diffusjone cosn1opolita, vive nel g rosso intestino e for se i1el t enue; da Wenyon è s t.ato osser vato i1eJl,e g·hiandole i11testinali di parti del grosso intestino. Il Davaine ( 1~54) , per la l')rin1a volta , risc onti ò n ei co lerosi il chilon1astix rr1esni1i , dandogli la deno111inazione di Cer coI11on as l1ominis; i11 seguito il Iloss (1893), e nello stesso a11no l ' Cpstein lo dc11on1ir1ò NI011ocercomonas H on·1inis, "''Tenyo11 (1910) :Niacrostom.a mesnili e C:hilon1a tix n1esnili, Alexeieff (1910) Tetran1itus mesnili, Prowazek (1911) IF anap epea int·estinali s, Brumpt (1912) T etr amitus m e~n ili e 1'etran1it us bocis, Na lan-Larrier (1912), G-abiel (1014) Difofmu s tunensis, Pro,vazek e Werner (1914) Cyatl1om,astix 11ominis, Kl1czynski (191±) Chilon1astix intestina lis, Ch atterjee (1923) Tetrach ilon1astix b en,g a1 en is. E ' tata a]tresì os~ervato da !F .antl)am e P orter (1915), De Fonseca (1915 e 1916), Archi.bald, H adfield Logan e Carnpbell (1916), W enyon e O' Con· nor (1917), (~ astellani (19.17), Ch almers e P ek}{o]a (1918). Il Cl1i]on1asti x inesni]i è tra i flag·ellat i inte.. Li11ali con1un emente con siderato come ospite ir1nocuo . Tale jnnocuità è avvalorata s ia d.a l fatto che esso rappresenta un r eperto coprologico abbastan za comune in sog~etti sani n·e'lla s fera intestinale e dal fatto cl1e la s ua presen za , in casi di colopatie, è con comitante a quel]J-l di altri parassiti intestinali dotati di indiscu sa IJatogenicità, sia dalla sua non patoge11 ici là i)er gli animali da espe rimento. Pochis·i111i al1lori gli µann o attribuito un significato patologir,o. Scorrendo la letteratura constatian10 che questo fl ag·ellato è ritenuto patogeno 11 elle os::;ervazJioni di Brun1pt, Marques, Da Cul1na e Yorres, Cl1atterj ee, Ch almer s e P ekko1:-i. , Fonseca , Vaccarezza, Da Cu hna ·e Pacheco , March oux, Roux, Castex e Greenway , Bozzolo e Grazia dei, Deschiens . Circa la su a frequenza presso l ' uorno , è difficile aver e dati sicuri , perch è, specialmente ne lle statistiche antiche, assai spesso è stato confuso col Tricl1omon as Intestinalis. .i\lla Giamaica è st ato osser\'ato da Il. H. Scott presso 1' 11. 7± % d egli individui ... nni , negli Stati Uniti da K ofoid ed altri .autori n el 3. 3 °/., di ad111ti . ani. ~- e11 yon e Steven1

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!ANNO

XLIII,

NUI\I.

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~o n (1917) su 775 casi di dissenteria di natura

protozoaria l 'hanno risco11tralo n el 4,5 1 %. Castex e Green\vay (1925) lo h anno rinveItuto 118 volte, di ct1i 66 ,·alte a sociato acl altri protozoi , in 614 pazienti cl1e presentavano mar1ifestazioni tossien1iche d 'orig i11e intestina1~ , ?onsiRt.e~ti. in turbe vason1otorie, palpitaz1orn, vert1g1n1, cefalea, ir.ascibilità , parestesie ed algie al le estremità, 1)rurjto , orticaria: sindron1i n1orbose sostenute, secondo questi AA., dal Chilomastix, giacchè la scomparsa di e8se coincise con la scom,p ar sa de] flao-e]]ato ~ dietro trattanliento antiparassitario. Il Morenas ritien e ch e tra i protozoarì , i soli agenti patogeni siano: un rizopode, l 'entan1oeba dysenteriae, tre fl agellati , il trich omonas i11testir1alj s, il tetran1itus e la Lamblia, ed una o pa· r eGchie spiroch ete, la p. e urigyrata e la sp. ste11ogyrata. Secondo Brum·pt, per il Chilomas tix m es11ili esis Le un nu111ero assai grande di l)Ortatori sani ed un certo numero di n1alati. I>i uguale p arer e è anche il Franchi11i. Vanr1i (1931), dallo studio di un caso di infestazione n1ista da Balantidium coli-Chilomastix n1esnili , desum·e cl1e il Chilomastix possa .a vere una not evole importanza, co1ne agente etiologico secondario, sia p 1repar.ando ai protozoi di p iù el·e ato potere patogeno un terreno adatto al loro sviluppo, si.a sommando la sua all 'azione patogena del Balantidium. G. _i\lesSèlndrini afferma : cc n on può ancora dirsi se sia patogeno o n o, nè per quali condizio11i 1o divenga ». Nell'Istituto di Pa tologia Colo11iale di l\.fodena, 'falamonti, i11 502 esam i di feci , 11a riscon trato questo flagellato nella pro- . 1Jorzior1e del 5,4 cy~, quasi sen1pre allo stato vegetativo, quattro volte in forn1a pur a e 25 volt e associato all ' f~ntamo eba hif;tolvtica , al Trich orr1onas, all a La111blia, o ad Elminti intestir1ali , e ritiene ch e esso, possa esser e causa di notevoli disturbi consisten ti in scarich e diarroiche inter calate da periodi di stitichezza, ent eralgie , deperin1cnto ed anemia, e soltanto in rari casi pensa ch e possa ,e ss·e:r-e ospite innocuo. IT. ·F ernandez, per p rimo, in Ispa.gna , nel 1925, ha segnalato n elle feci di un diarroico il Ch ilo111asti;x mesnili. Quest 'A. (193·3) ha studiato nel] 'Ospedale S. Lazzaro di Grenade (Spagna), clinican1ente e parassitologicamente, 96 cas1 di d iarrea, riscontrando il Cl1ilomastix 13 volt.e. ·Il :F ernandez distingu e du1e forme clin ich e di (~ hilornastosi : una forma leggera, della durata di pochi gior11i, ch e si n1anifesta con disturbi dispeptici, turbe diarroich e (scariche n1ucose rar<tn1ente striate di sangu e), sen za febbre n-è fenomeni generali; ed una forma recto-colica con diarrea abbondante, tenace e ribelle, n1uu


(AN No \LI II, Nuì\>r. 21]

cosa i11a, parossistica1nente, con crisi più violente in cui le scariche sono sanguinolent e, unite a tenesmo e a feno111.eni ge11erali quali li E.ve ele vazione della ten11)eratura , n1alesser e, clolori addon1inali difn1si , g orgoglio alla fo ssa iliaca. Mai il F ernandez ha risco11trato casi di r,0Jitc u lcerosa provocati da questo flagellato , l>e11sì fenomeni più o m e110 n etti di to sien1ia i11LestinHl c che egli attribuisce/ s ic urar11e11te a c1ue ·Lo protozoario per il fatto che la cessasio1te d el quadro n1orboso coincideva co11 la scompur .. a d el Chiloma tix r11esnili : nevralg ie e 11 e' riti , 10111baggine, insonnia, sf,ati n e urastenifor1n i, cefalea in tern1ittente, gravativa, s i1111)atosi c t1lan cc 'arie (dal] ' orticaria all 'acn e), e fe110111eni d'ordine vario che quest 'A. riti ene deb·bano esser e 03tenuti da una in ufficienza antilossica d el fegato. Il Panag iH (1934), i11 500 esami di feci , lo ha rinvenulo n·el 2.6 % de i casi , ed è del parer e cl1e, vivendo qu esto flag·ellato per lo più a sociato ad altri protozoi , sia diffi cile stabilire la parte dovt1ta ad esso da quella dovuta agli a ltri paras iti. TI Sangiorgi, in base ad o seryaz ioni di infezio11i ·esclusive , parla di una imJ)Ortanza patogr.netira, con1 e n1otivo dissenterigeno, d e.1 Tetran1itus . Infine il :Pranchini ritien e ch e il Cl1il ornastix sia più patogeno d el Tricl1 01no11as e ch e possa p en etrare anch e n eJl 'i11 t.erno della mucosa : ]a sinton1at0Jog ia morbosa consister ebbe in diarree croniche cl1e possono prot.rar~i 1)€r qualche mese, specialn1ente se sussiste as~ociazione con altri flagellati o u r on elminti, e più special1nente con l 'Anky10~ to1na.

•• • La nostra esperi enza e il nostro studio ci i1\ducono a ritenere patogeno il Chi1omastix 111es11ili. I.e nostre osservazioni sono d esu11te, nnturalme11te, soltanto dalle infestazioni in cui il Chilomastix ci è apparso come para itosi llnica: trentuno casi di pura Chiloma tosi , osservati in indi ge ni ed in bianchi , durante il rieri od o n1aggio 1934-luglio 1935. Dia1no un prospetto che mostra le associazioni del t:hilomastix mesr1ili con altri protozoi o elminti. · 1

Paras.'ìitosi duplice N.

Chi1omaslix mesnill:

Entamoeba senteriae

Parassi /osi triplice Chilomastix:

E. dysenteriae -

d y-

.

2

Blastocysl is .

Entamoeba coli .

4

E. itysenteriae -

.

Ascari s Lumbr.

.i\11k)•lostoma . .

957

SEZIONE PRATICA

2

2 1

E. coli - Bla. 1ocy ti . . . . . 1

Parassitosi lriplice N.

Par ascil osi dupl ice N.

Blaslocys lis . . .

7

Ascaris Lu111])r.

3

La111blia

1

. . . .

E. coJi - La1nblia l Blastocystis - A~caris Lu1nbr. 1 A11 k y I o ·s tom aTrich ocephalu s 1

POJrassitosi quadruzJla e quinluzJla

N.

Chilomas tix : E. d ysenteriae - E. coli - Scl1istoso111a 1nan sorli E. coli - Blastocys tis - r\.sc.:aris Lu tnbricoides La1nblia - En ter omonas - Trich ocephalus BJ astocy lis . . . . . . . . . . . . . . . . .

1 1

1

No11 abbiamo rilevato tra le infeslazio11i parassitarie duplici una frequenza di particolari a5sociazioni , come invece ci è stato dato di osservare per i bino1ni etiologici « Entan1oeba coli-Blastocystis '' e cc Blas tocy ti:s-Trich on10nas ». La diffu~ion,e del Chilo111astix . n1esnili , al l)ari del Tricho111onas i11Lestinalis, riteniamo sja sostenuta sopratutto dalle mosche, 111 ediant..3 il trasporto 111 ecca11ico e la defecazione. Abbiamo constatato cl1e le IJarassito i i11testi11ali da Chilo111astix e da 1~ricl1on1ona subiscono un aumento stragrande nelle epocl1e più calde e sop•ratutto prive di Yento (periodi infran1onsoni in Somalia) d ell 'a1111ala , epoche cl1e coincidono con una difn1siot .e 11ote, ole di mosche. I1n1Jor tanza epide1niologica i11oltre pensiamo clebba asseg·narsi ai bararr1b·a ra (d enon1 inazio~Le locale), in1ili ai co111uni scar a fa ggi d elle Cflse , (periplaneta orientalis) che ' 1ivono n ei terreni i1midi n eJle latrine e nelle fogn e e invadono le c ucin e e le dispense. Sia n elle d ei,ezioni d ell·e i11oscl1e che di queste b latte abbiamo ri scontrato forn1e di Chilon1a tix. Rite11iamo sia tla ri gettar i il con cetto d ell a innocuità d el f.l1iloma tix e della r ep eribilità r.oprolog iC<1 occa ~ j onal (l ed abituale di es o . l\fai tlbbian10 rinvenuto qu e-to fla gellato in soggetti d el tutto san i n ella sfera intestinale, n1a n ei nostri 31 ca ""i la scon 11)ar a di es"o da lle feci , diet ro adeguato trattan1ento, ha coinciso' seinpre co11 la g u ari g·ione d ella sindrom e morbosa. In alcuni casi il Chiloma tix , al pari dcl 1'richo1nona s, ha fatto , secondo il con cetto dr] r:astellani da « GPYmc pilala » dell 'Entamoeb~ dJsente riac, n el sen so ch e il reperto del olo Chilon13stix ad un prjmo esam e di feci , ci ha pern1esso , insistendo nelle ri cer ch e, di rinven ire questa An1eba . E ' nostra abi tudine, quanclo r epertian10 ad un primo esan1e copr ologico il Chilon1a "tix o altri fl agell ati , ripet er e a ln1 en o tre ,·o I te gli esa1ni, ~empre di e tro ~omn1ini ~ trazione di pur~

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1


958

« IL POLICLINICO »

gante salino, per accertarci ch e non siano in g·ioco altri parnssiti, protozoi o·d elminti, di n1agg·iore patogenicità. Gìacch è solo l 'esame 1n.icroscor)ico dell·e feci può orientare il ricercatore sull.a vera ·entità etiologica di enterocolopatie, le q11ali posi;;ono, assai facilmente, confondersi con forn1e da E . dysenteriae, da Laml1lia, da Balantidiu1n coli, ecc. Soltanto le ripetut e ricerche coprologiche convalidate dalla osservazione accurata del malato e dal decorso dell 'affezion e morbosa fa' cendoci eliminare in modo assoluto, l 'azione deg·li ag·enti classici dissenterigeni, ci hanno rnostrato chiaran1·ente il ruolo del Chilomastix n1ensili. Dician10 suhi t.o con1e le enterocolop·a tie da (.hilo1nastix as&un1ono Ull quadro clinico pressoc}1è identico a quelle da 'frichomonas da noi . a 1tro 8tU d.10. I t1·attat·e lll r In base ai :31 casi di pura Chilomastosi capil é.• ti sotto la n ostra osservazione, possiamo disi inguere due forr11e clinich e di tale parassitosi: una forma acuta o colitico-dissenteroide, ed una forma ch e riveste i caratteri della colite ·sub-a cuta. La prima, meno frequente (riscontrata in 11 dei 31 casi), si manifesta con ; G~7 scarich e al giorno di feci muco-gelatinose, dolor e lungo il colon , spo11taneo ed esacerb·a ntesi alla p.a lpazione .profonda; raramente (in p e.asi) le feci si presentavano striate di sangue, con. tenes1r10, lieve scadime11to delle. condizioni g·ent;}rali di nutrizione e sa11guificazione, senso di n ausea, disappeten z.a, nlet,e orismo e temperatura ~ub:febbrile. Il qu.adro microscopico fec.ale ha i11ostrato gempre i segni di una irritazione della mucosa intestinale, cioè leucociti, ej11azie e cell111e epiteliali . . La forma subacuta , più frequente, si presenta con dolori addomi!lali vaghi cor1g iunti a 2-3 scariche fecali diarroiche o poltaoe,e, mucose , senza fenomeni ge1terali. Qu esta forma può, con estrema facilità, trasforn1arsi nella fo·r111a acuta. Soltanto i11 4 casi abbiamo riscontrato lievi fenomeni riportab·i li ad una tossiemia intestinale, quali i1erturbazioni vasomotorie e stati neurasteniforn1i. Il 1Fernandez, invece, avreb1b e notato . tali segni in t.utti i sog.get..ti infestati dal Chilomastix mesnili: questo A. attrib uisce i sintomi .tossi.etnici esclusivamente a questo protozoo p·e r il fatto ch e tale tossiemia persiste nonostante i regi1n i dietetici, i drenaggi del colon, i modificatori della flora intestinale, e scompare con la S( orr1parsa dPl flagellato . Per quanto riguarda lo turbe a caric o della sfera n ervosa che pos, ·sono riscontrarsi in questa ed in altre parassitosi intestin ali, faremo notare come già Savig11ac , Matl1ie11 de iFossey e Sarles hanno constatato oh e le coliti di ferme11tazione si accoro1

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t ANNO

XLIII,

NUl\ll.

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pagnano ad una sindrorne di irritabilità, d 'eccjtazion1e e d '.ar1sietà, me11tre che nelle coliti di putr·efazione, la depressione, l 'astenia e la 111elanconia sono le note dominanti. Inoltre Gut tmann , nell'appendici le cronica, ha segnalato vere turbe n1entali, demenze precoci o piccole sindromi comizia1i, con crisi vertiginose, assenza e perdita della coscienza. Gli autori ar11ericani, anzi, sono stati colpiti ·dalla frequer1za degli stati m entali presso alcuni intestinali, ·ed il Cotton ha riunito tutti i pezzi cl ' autopsie e di interventi chirurgici raccolti su dementi del f'UO asilo di l 'renton , rilevando che presso questi soggetti le lesioni gravi del grosso intestino sono numerose .e varie. Può la tossiemia intesti11ale produrre queste sin,dro1r1i? Noi non ammettiamo che il Chilomastix mesnili possa, per sè solo, dare· luogo a fa tti di tossiemia intestinale, come pure, con (;hiray e Baumann, non CI'ediamo che le stesse tossi·emie siano capaci , per sè sole, di creare tali stati. :È n·e cessario, come ha sostenuto il !\1athieu, an11nettere una .p redisposizione, e con siderar·e la tossiemia com e una causa occasiorulle. SP.condo ]e ide.e di Finkelst ein, di Mathieu, le ricerche di J. Ch. Roux, Goiffon , N·epveux, noi credi.amo ch e le n1odificazioni patologich.e della flora intestin.a1e abbiano sopratutto degli effetti biochimici: produrr.ebbero cioè dei proùotti tossici suscettibili di divenire nocivi ogni volta che inteTvengono dei fattori secondari che favoriscono il loro assorbimento ed il ìoro passaggio n ell'organisn10. 111 tal senso possor10 agire i par.assiti intestinali e fra ·essi anche il C:hilomastix. Così in cas i di associazione par.a ssitaria, il Chilomastix può incriminarsi come corresponsabile , sia son1n1.ando la sua all 'azione patogena degli altri parass iti , sia au1r1 e11ta11do la patogenicj I à propria e dei p·arassiti coi quali si trova associato. Nelle associazioPi «Chilomastix-Blastocystisn e cc Chilomastix-Entamoeba coli n, binomi etiolo.g ici da noi riscontr.ati rispettivam·ente 4 e 7 volte, si ha una sindrome acuta o colitico-dissenteroide ide11tj ca a quella dovuta alla associazione del Trichomonas intestinalis col !Blastocystis e con l 'E. coli: 7-8 scarich e al giorno di feci li'quide, mucogelatinose, sanguinolenti o con scarse strie di sangue, rialzi ~ebbrili, doJore o doler1zia lungo tulto il colon e speciaJn1ente lun go il colon ascendente ed alla regione cecal~, talora scadimento della nutrizione e della sanguificazione. In tali casi l·e sindromi i11testin.ali ricorda110 molto da vicino quelle sostenute dagli agenti classici dissen terig·eni (Entamoeba dysenteriae, Lamblia, ecc.). Con M. Brulè riteniamo che le crisi febbrili 1

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..

[ANr-.o .\LIII, Nu1v1. 21]

Jr quali talvolta si verificano insieme alle crisi <JoJorose, nel corso delJe parassitosi intestinali , r1on siano che delle poussées di colite acuta, <'on colib·ncillosi , che veng·ono ad impiantarsi su una colopatia cronica, forse quando i parassiti si moltiplicano in modo eccessivo. Faremo rilevare altresi la frequ enza nei paesi caldi, nel cor so di colopatie in genere e in quelle di natura parassitaria in ispocie di t.urbe C{)atiche consistenti in dolori sottoepatici , rig-urgiti biliari, turbe dispeptich·e, tinta pallida o g ial]astra dei pazienti, talora lieve epatomegalia ed urohili11uri.a , per cui tali sogge·tti affet.ti da semplici parassitosi intestinali passano molte volte IJer cc epatici ». Con una certa frequenza abbiamo riscontrato 11clJa chiJon1astosi con1e in altre parassitosi , la coin cjtlen za dell 'ossaluria. Il Giudiceandrea , rLotando tale fatto, ritiene che le infestazioni di piccoli para .. siti intestinali possono provocare a1t erazioni del chimismo intestinale, con influ 13nza de11 o sLaLo tossico relativo sulla funzion·e epatica e sul metabolismo·. Qu·e sto A. , anzj, a1111n r.tte 4 uest.a ipotesi come una delle j)ossibilità n ella patogen esi del] ' ossaluria. L'a. rido ossalico ~a reb1he uno dei più com11ni prodoLLi tossici degli agenti di fern1entazion e. Contrariarrten Le a ciò che classicamente si ritiene, quesL acido non deri, erehl)e da vegetali ricchi i11 ossalati , :1 è da alcune turbe diatesich e o dalla traf'for1rtazio11e dj i>urine. }~sso si forme rebbe princi1)aJn1ente n eJJ 'j11testino a spe a d·eg li r.l1cchcri, cci in p ar Li colare dell e de trin e otto l 'infl11enza dci batteri g·ram.n egativi. A queste i..;011c lusioni giungono le ri0er che di Loeper e di 1'011net. T11oltre ·B aldwin, Autenrieth e vVarren r1anno studialo la tossicità ·d i quest 'acido e gli at l.rib11iscono una pa~ti colare importanza nre]]a genesi d~Jl e an en1ie dei colitici. L 'acid o ossa li co, 1)enet.rato in circolo , fisserebbe il calcio d el sunt!'u e i ier forrriare degli ossalati i n~o lu. bili. f:~so d1 rrliTill irebbe COSÌ l'alcalinità del sa n ~·11e e il ~ u o 11oter e di coagulazione, n e IJ o s tes::io tc1npo elev€r ebbe la glicemia. Gli 8tessi a1t~o ri 11an110 mostrato l 'influenza de11 ·~1 c ido ossali co sul fegato e stilla milza e ritengono, i11 parti colar 1110(10, cl1 e il su o ruolo n ella produ.zio:u:i dei fenome11i en1olitici dei coliti ci sia ]011tano da e ser e trascurabile. Jn 15 dei 3'1 pazienti affetti da pura <~l1ilo­ n1astosi abbi<iiilO ricercato ]a formula leucocita1 ia e ::-;pecialn1ente l 'eosinofilia: in due casi questa 11a raggiunto il 4 % ed in un e.a o oli a11to è tata notrvole (9 <y~) . P er ciò riten iamo ch e 111 que ta parassitosi, come già abbiamo co11 tatato nella Trichon1oniasi , l 'eo inofili a J1on sia i)er nulla costante n è frequente. InvecP, i11 due ca i in cui al Chilomastix era a . . 1,

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SEZIONE PRATICA

sociato l 'Ankylostoma duode11ale, l 'eosinofilia ha raggiunto i valori l)iò. alti e cioè il 14 ed· i1. 16 %· Una questione ancora dibattuta è quella dei rapporti tra eo~i11ofilia e para ~siti intestinali. Senza dubbio i parassiti intesti11ali 1>oss0no por &è stessi provocare eosinofilia , con1e è stato osservato da molti AA., ma essa non si verifica costantemente, specia lmente n elle infestazioni da flagellati. W einb erg e Lég-er 11a11no es:p osto le innumerevoli e svariate cause capaci di produrre eosir1ofilia. Nel caso delle pa1 acssitosi intestinali , noi cor1dividian10 l 'opinionf' di Antor1elli e Panagia, secondo i quali una parte preponderante se non esr,lusiva , nella produzio1te di essa è da assegnarsi più ch e ai parassiti direttamer1Le , alle le~ioni ch e essi sono capaci di stabilire nell 'a11parato digerente, lesioni che facilitano l 'assorbi1n cnto non soltanto di sostanze estranee derivanti da] corpo dei parassiti, presentino o no essi d ell e alterazioni ; 1\a anclie , e sopratutto, di Jlroclotti sero11dari elaborati nel tubo ir1tesLinale. Rit·eniamo però ch e le cau sP. capaci di produrre· eosinofilia, cause esposte da '\\reinbe rg e Lèger , possono intervenire pi1ì facilme11te nelle infestazio,n i da p1·otozoi o elminti. A·b·bianlo altresì 1>raticato in 14 pazienti l 'esn111e del contenuto gastrico , rilevando co1ne rton vi si~ un rapporto tra questa forma d 'in· f-estione parassitaria e l 'anac]oridria. Lo stesso e onslatamn10 per il Tri chomonas in testinalis. Cl Brumpt invece ritiene che 1'anacloridria deb}Ja favorire la moltiplicazione dei p.3rassiti n ell'intestino , per il fatto ch e gli infestati da f:hilomastix jl1esniJi sono ·avente anacloridri ci. An ch e Goiffon è del parer e che in quasi tutte le in fe st.ioni intestinali da protozoari flagellati si nota l 'as~er11a o l 'insuf Ci cienza di acidità del succo gastrico. Al contrario :F . F. Martinez , studiando in 89 diarroici la composizione del succo gastric.o p er rer1der si conto dell 'influenz.a possibile del cl1in1ismo ullo sviluppo e l 'attività de lla fauna intestjnale, ha potuto con cluclere che l 'acidità del succo gastrico non im·pedisce e non da11neggia lo sviluppo degli elrr1inti e dei protozoari n el tubo di O'er ente, e ch e i parassiti intestinali evolvono indipendenterr:ente dal tirio chimico d ella secrezion e gastri co. Noi , tra le altre parassitosi, abbiamo potuto constatare ciò, sia nella Chil om a, t o i ch e 11ella Tricl1on1oniasi intestinale. 1

••• La nostra esperienza ci induce dunqu e ad affiermare la patogenicità del Chilo1na .. tix n1es11ili. Già in altro lavoro, discutend o sul potere patogeno del Tri chon1ona in te. tina li s. abbia1110 affermato ch e se n ei climi 1en1perati le


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« IL POLICLINICO n

sir1dro1r1i addominali colitiche ed enterocolitich e, soste11ute dai protozoi parassiti intesti11a li, vengono, il più delle volte, diag11osticate come gastro-enterite o colite essenziale, o con1e appendici te, tiflite, ecc., nei climi tropicali qualsiasi ttirba intestinale viene attribuita ali ' .Lntan1oeba dysenteriae. Nel vasto campo della patologia del! 'apparato diger ente si vuole e si suole prendere in serio esame esclusivarrtente l 'A1nebiasi . F~ l'esa1ue coprologico o non viene praticato , o se lo si pratica, si ricerca solta11to l'Entamoeba dy enteriae, non dando alcu11a i1nportanza agli altri protozoari che vengono cor1siderati come n1icrovi venti non patogeni, ospiti più o men o abituali ·ed innocui dell 'intestino. Ed affern1.avamo che soprattutto ai tropici si potrà ricono cere il ruolo di patogenicità che po "ono rivestire alcu11i parassiti i11testinali, nei tro1p ici dove le para itosi )possono essere con siderate, per condizioni igieniche , clin1aticl1e, etniche e geografich e, una dell..; principali cause di morbilità, n1ortalità e de~ pnuperamento della razza negra, e 11on trascurnbile cat1sa di difficoltà di adattamento fisico clella razza bianca in unione per questa ai vari fattori cli111atiri. Marcel Labbé, Nepveux e Nich ila, da uno studio statistico su ri cerch e sistem aticl1e· dei parassiti n elle feci , concludono per la gra11dissima frequ enza del parassitismo intes.t inale , e ritengono che la importanza di esso i 11 pato log·ia di gestiva sia assai n1aggiore di quanto non si pensasse qualche anno fa. Altri uutori i11vece affern1.arto che si esag·eri nell'importan za dei parassiti ai1imali quali fattori di coliti. No i, col F ernandez, ritenian10 che con1e la11te nffezioni morbose, prodotte da cause di~ Yerse, diventano cronich e, tenaci o di evoluzjone auto11orna per associazione con infezioni secondarie. così molte coliti ·d 'origine svariata ~i con1plicano con para ito$i inte$tinali ch e, dando loro un quadro speciale, i)ermettono una identificazione clinica e microscopica del pro... ces. o. :E: necessario perciò distingue,r e enterocolopatie pur~ o di origine primitiva, cioè do"\' ute e sostenut e d.a para siti inte tin ali , proto1oi od elrninti; enterocolopatie che si CO'm plican o con urta associazione parassitaria ; enterocolopatie in cui i parassiti int,estinali , trovando t1r1 ~mbient e favore·vole di vita e di sviluppo, }>O ~ ono roppresent..a.re dei mìcroYiventi banali e<l in offen$jvi. Ugualmente avviene, so . . tiene il l:~ern and ez, per i bacilli difterici, streptococchi e pueun1ococchi , ch e ora ])roducono sindromi specifichP. ora inYece complicano dei proces i di origine diversa, e spe o sono perfettamente toll erati ~enza dare alcun seg·no della loro esistenza. Rientra ciò nel conce tto di Ivfarcel Labb é, econdo i] quale , con1e ,rj so,n o dei porta1

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[ANNO

XLIII, Nul\r. 21)

tori sani di germi b1aLterici, così vi sono dei por. tatori sani di parassiti, e ciò non impedisce cl1e questi possono, in alcune circostanze (circostanze che ai tropici e nella vita coloniale so110 e si presentano essenzialm·ente f,avo,revoli) divenire l 'origine di un.a malattia a cuta o cronica. Grande i111portanza avrà sempre la riccl1ezza dell 'infestazione, oltre che la qualità stessa dei parassiti: le manifestazioni morbose corrispondono in ger1erale ad it1festioni abbondanti, mentre nei soggeLti sani i medesimi parassiti esistono solo in piccolo numero. La grande frequenza di parassiti nell 'intestino di soggetti r1ormali ci mostra ch e m.oil ti di es i possono essere perfettan1e,n te tolJ erati . Ciò si può desurr1ere dagli stt1di statistici di Poub·l an, Bidegaray, Lenoir e Deschi ens, ~I. Labl:è e Nepveux, Mackie ed altri auLori . Non si può quindi attribuire esclusivamente ,a i protozoi l 'origine di enterocolopatje. Bisogn erà pre11dere i11 seria considerazione altri fattori , e prin10 fra tutti. l ' abbondanz.~ di questi parassiti, su cui tant o iu siste il Labbè. Secondo qu.esto A. , qu.ando iu r inqu e gran1mi di fe ci si riscontrano da 10 a l 5 uova o cisti del parassita che si vuole ricercare, non esistono turbe intestinali ; quando in vece , 11ella stessa quanti1à di materie fecali , la proporzione oltret)assa il numero di 30 o 40, le turbe cliniche sono sempre accusate. Capitale in1portanza ha du11que il tipo d 'infestazione, se massiva o leggera; e per ciò è opporLuno ricorrere ai metodi di arricchim·ento e alla rice rca in can11>ioni di feci raccolti per t1 e giorni di seguilo. Quest'ultirno artificio, suggerito dal Goiffon, permette n on solo di rivelarci qul' lsiasi forma di parassi tosi , ma a11cl1e di vedere se, n ei div ersi saggi di fec i esaminati, i parassiti restano sempre abbondanti. Prenderen10 altresì in con siderazione la costituzion e individuale, n el sen o che no11 tutti i soggetti, specialmente per quanto riguarda le turbe a carico della sfera nervosa, r eagiscono ugualmente alla presenza di parassitj 11ell 'intestir10 , -ed ii1 fine vaglieremo il criteri o - ex-adiuvantibus - , l 'azione cioè favorevole o nulla del trattame nlo antiparassitario. Il Chilo mastix m e&nili espii ch erà la sua 1)a togeni~ità si<l esallando la norn1ale flora intesl.inale, sia rr1ediante una li eve azione meccar1ica, sia, al p·a ri del Tricl1omonas intestinali~ , n1 ediant.e t1n ·azione debolmente tossica per mezzo dci pr0dott.i del suo ricambio e quelli secondari elaborati 11el grosso intestino. Ricorderem o qwì co111e anrora oggi i germi inte. tir1ali veng·ono divisi in aerobi ed in anaerobi. i11 Gra1nnegativi ed in Grampositivi, i primi corrisponde11ti agli agenti di fermentazio11e , i secondi a quelli di JlUlrefazio11e. Rara nel cli 1

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XLICT '

Ì\Ul\1.

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SEZIOl'iE Pl\ATTC.\

g i u110, la flor a inte ... tir1ale comincia ad a p parire 11ella terminazione d ell 'ileo . E' in questo seg111ento tern1i11 a le e i1el cieco ch e essa intacca la digesLior1e degli idra ti di carbo11io d an do luogo nd una fort e i) roduzion e di acidi o r gaJ1ici. P oi, a 1nisura che il bolo fecale prog r edi ce, la flor a di putrefazion e si sostituisce a poco a poco alla preced ent e. E sa intacca i re~ i cl ui p r o te ici e forse distrugge a n ch e la rr1assa n1 icr ob ica divenuta superf]ua d opo aver di gerito g li idrati di carbonio; a · ic ura d 'altrond e la li i d ei numer osi elementi b a tterici patoge11i eliminati dalla mucosa intest.i11a le, e i1rutralizza g li acidi formati in ecces... o n el cieco. (). uest 'uJt.i1na op erazjon·e si effettua dando luogo a11 ·aJ ·, mou j aca ch e alcali11izza la porzi.011e tern1ina le d el g r osso intestino. Le due flore quindi , irtvece di esser e ant ago 11 i~t e. son o r1·iuLto t o sinerg ich e. Esse 8 Ì T!'J Odera110 m u tualmente, ed assicurano così l 'equiJibrio acidobasico d ell'a mbiente intestin a le, e(1u iJi b rio indisp en sab·i le al buon funzionamen tt:i cleill a digestione coli ca , alla li si b a tte rica ed a i fenome ni di ·e-purazione . Tn u11 gattino abbian10 inoc ula to il m ateriale fecale d i un pazien te affett o d a p ura Cl1il orrta~to i, p r oducendo il quadro c l.ir1ico di u na enterocolite seguita d 3 m orte . Nelle fec i e r1e lla m u cosa de l r e tto abbiamo riscontra to ru1 rn er0sc for me di Cl1ilomastix r11esn1li , e il r eperto necroscopico· ha fatt o ri le .ar e a rrossa1n e11lo e t u111cfazion e d ella mucosa d el colon e del retto ch e a ppariYa ri co11ert a di n1 t11' 0. Potrà inoltre l 'irr itazion e paras itaria p r odotta ùal C:l1i Jon La~tix aprire la stra da a l b ac teri :1r11 roli ed agli ente r ocorcbi , ospiti a bi tu ali d el no. tro intestin o P Secondo Schua r tz Aza111, Yo"a11ovitch m olte co·li bacillosi E> d i11f.ezioni d a ('!lterococchi so n o con con1itanti ad una l>l rassitosì int esti11a~e. Noi , in a ltro st ud io, él b·bic.11no affern1R to la g rande frequenza fii télle po~.::ibilitk ne l neg·ro . Le a soria.z io11i par assitarie, una temporan~a labilità dell : in te~t.i110 o alter azioni preesisten t i d i e ~ so, co11di zioni igienich e, c li111 at icl1e, ali 1l1e11tari, 1)articolarn1ente difett ose, contril)11ira11no acl ~$alt are il pot er e patocren o di lrueslo flage llalo <.> d ancl1e a t rasfor111ar e il sc~get t o d'l 1)orti\tore san o in mala t o. J11f]uen za notevolt' esPrcite ran n o , in t a l ... e n ~o, a]c uTle n1alat t ie i ntercor renti .. La nostra e ... perien za c i 11a J110 trato il r u olo ch e vi p u ò giocare la n1alaria. l,iò allbian10 con statato specia lme !lle in a l tre infF-. tazioni parassi tarie (da J~ar11blia . da Balantidiu111 coli . da E11tamoeba dy~e 11te­ riae e coli). Ritenian10 assai esat ta I 'o serva zio11e d e l "'angior gi il quale i cl1iede: « le

form e ùi ssentericl1 e c he insorgon o n el Lor. o di un 'i11(ezione palustre sono sen1pre un dpi fn110m en o con1e rosi (aciJme11te si è p ortati a c red ere, o no11 ve ne sono di quell e ch e ricon oscono una causa or g a11izzata estra n ea al -plasrr1odio? » . Dobbia m o arttn1ett er e, ir1 tàli circosta11ze, che a lcune malattie intercorrenti pos~ono d etermi11are uno st at o di minor resi.~ L en­ za gen erale o locale, cioè int·estina le, ver so il Jiar assila. Dul p1111t0 di Yista t erapeutico abbia111 0 talor a ril evat o una r e isten za n otevole d el Chilo ma tix, oltr e ch e una p articolar e facilità a]le r einfestazio11i. Secondo Br un1pt questo fla gellat o è dis trutto col trattam ento di Escom el all 'essenza di trem entina , secondo Ch ar pin co,n e11teroclismi' a l nitrato d 'ar ge11to . Anch e noi abb iamo constatato la effi cacia d el tra tta m ento di E com el, così com e d ell o Spir ocid e, in qua lcl1e caso , d el tin1olo per via rettale. Abbiamo per ò sempre d ato la p r efer en za a llo Stovarsolo ed a)lo 1;'"atren per os e per clistere, coi qu.ali a b·bi.an10 sernpre, i11 p ochi g iorni, otte11uto la g uar ig io11e, se11za pericolo di r ecidive. Nessun beneficio d a ll 'en1etina . Nell'a sociazion e « Enta m oeb a ù ysent eriae-Chilo111astix m esniJ i » a l>bia1n o t1njto a l tr a llan1ento em etinico i clisteri di );a t.ren , mai ril·evando , in ta l mod o. casi di. em etino-r·esiste n za, tanto facile a verificar si quFtndo a ll 'E. d ysent eTiae si associan o altri i1rotozoi. 111 con clusione, oggi , la Chilomastosi , a l pari d ella Trich om oniasi inte t in a le, con1e la Tia Jantidiosi e la L::tmhliasi, d eve essere annover ata fra le turbe intestinali a carattere diarroico e dissenteriforme . Secondo g li accor g imenti di 1\11. Brul è, il 11r in10 co111pjto d el cl jnico, il p iù ar dt10 , sarà c1 u ello di saper riconosoere, di fronte a quadri clinici infin itam ente vari , in p r esenza di sinlo111i gastr ici , rpati.c i. n erYo i o di crisi febllrili, la colopa tia ini zia le. R iconosciu ta la colo1)atia , ])i sogn er à precisare la cau ... a, e la r icer ca d ei p arassiti n elle feci si i111por rà aut on1atiean1ente e potrà d ar e d ei. r a11icl i successi tera11eu tici in n1alati cl1e, spesso, da len1po era110 invano c urati. 1

R I ASSUNTO e

C0Nc1,u

I ON I.

I l c:l1ilon1astix n1esnili è pa top-eno: in 31 casi d i p,u ra Ch ilom as.t osi, osserYa ti in inclige11i ed in bianrl1i, esso l1a dato lt1oao !--e11111re a manifestazion i n1orbo .. e. La d iffusjone di questo para' .. ita. al pnri di altri Oa.g-el ~ati, è o t enuta sopratutto dalle 111osc l1e e da b latte del ti110 d ella (( r)€ri11laneta


966

cc IL POLICLINICO »

orientalis », n elle cui deiezioni sono state riscontrate for111e di Chilomastix. Mai il Ch. 111. ·è stato rinver1uto in soggetti del tutto sa11i nella sfera intestinale : la scomparsa di esso, dietro adeguato trattamento, ha coinciso sempr e con la guarigione. d elle sindromi morbo ·e. Come i bacilli difterici, streritococchi e pne11mococchi ora producono sindron1i specifiche, ora i11vece con1plicano dei processi di orig ine diversa, e spesso sor10 IJerfettamente tollerati senza dare alcl1n segno della loro e·sistenza, così clistinguer en1 0 enterocolopatie I)Ure o di origir1 e pri1nitiva, cioè d ovute e sostenute da parasf-it i intestinali ; er1terocolopatie ch e si complica110 con una associazione parassitaria; enteroc0lopatie in cui i parassiti, trova11do u11 ambiente favorevole, · possono rappresentare dei n1icrovi,renti banali e in offen sivi . Grande in1port.anza deve .as5egnarsi alla rie~ ch ezza dell 'infestazione, alla costituzione individuale ed al criterio - ex adiuvan tibus. Pur an1n1ettendo i portatori sani di tale parassita, si t·e rr à presente ch e una temporanea labilità de.Il 'in testino o a lterazioni preesistenti i11 esso, condi7.ioni ig ie11ich e, climatich e, alin1entari, particolarm en te difettose, olt\r e aéJJ e$a ltare il po i.ere !Jatogeno del Ch. m. , varr anno a t.ra. formare il soggetto da p·o·r tatore sa110 111 n1alato . Ug·uale influenza .a vranno alcune 1na latt~e interco:riren ti ·e sopratutto la malaria, detern1inando u no stato di minor r esistenza ge nerale o 1ocale, cioè intestinale, verso il para ~f' i ta. Talora questo flagel]ato fa d.a cc germe pilota » <lell 'Er1tamoeba dysenteriae. La (=hilo1uast.osi si manifesta sotto due forn1 e clinic he : una forn1a acuta o colitico-dissenteroide, Pd una forn1a, la più fr·equente, che riveste i caratteri della colite subacuta . I fenon1e11i d i to~siemia intestinale ch e ta l ~ volta i riscontra no in questa parassitosi, non sono · d ovuti al Ch. m. per sè solo; le modificazioni patologich e della flora intestin.ale han110 degli effetti biochin1ici , producono cioè -dei p r odotli tossici suscettibili di divenire noci\ri ogni volta ch e interven gono d ei fattori secondari che favoriscono il loro assorbin1ento ed il lor0 passaggio n eJl 'organismo : in tal senso possono agi re sia il Chilornastix ch e gli altri par assiti intestinali. Alcune associazioni parassitarie cc Chilomast.ix-Blastocystis e cc Chilon1a tix-Entan1oeba coli » dà11no luogo a sindromi intestinali non differ enziabili clinicamenle da quelle sostenute dall 'Entan1oeba d-ysenteriae.

[ANNO XLIII, NUM. 211

·F reque11ti 11fli paesi caldi , n·e l corso di colopati e in genere e in quelle i)arassitarie in SJ)eoie, le turbe epatiche, per c ui pazienti aff'. t=:tti da pure parassitosi intestinali passano p er « epatici ». Frequente nella (~hillQmastosi , al pari di) altre parassitosi, l 'ossaluria. 1 'eos1nofilia non è per nu11a costante nè frequente. Non vi è alc11n rapporto con l 'a nacloridria. Quanlo :il m eccanismo 1)atoge11etico, il Chilomastix esalter à la normale flora intestinale t eser citerà una lieve azione meccanica e tossica: l ' irritazion e parassitaria de1l 'intestino potrà aprire la strada al b. col. ed agli enterococchi. P er la terapia huoni ri5ultat.i si ottengono col trattarnento di Escon1 e•l all 'essenza di trem entina, con lo Spirocid e col ti111olo per via rettale. Lo Stovarsolo e lo Yatren per os e per c1iste·re posson o consider arsi gli specifici della Cbilomastosi. 1

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-


: ANNO

XLIII, NuM. 21)

969

SEZIONE PRATICA

OSSERV'A ZIONI CLINICHE

si pratic;a l 'asporlazione d el lutn ore, recidendone il p edun colo in corrisponù e11za élel suo in1pianto alla p ar e le r el tale, che è st a la agevol1nente Lirata i11 basso .

ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI Direttore : Prof. L. ToRRACA.

..,. _ .. __

Grosso polipo solitario del retto a struttura fibro-mixo-lipomatosa. Dolt. DOMENICO SALSANO, assistente volontario.

-

La rarità dei tumoTi connettivali benigni del retto, fra i quali :i: fibro-mixon1i, i fibro111io111i, i fib ro-lipomi solitari sono .eccezio11.ol i, i11i consiglia a pubblicare questo caso di g·rosso polipo solitario, a struttura fibro-mixo1j1Jomatosa, presentatosi alla n1ia osserva1 io11e (I ). 1

M. l\IarlirtO, an11i 54, da Son1n1a v'esuviana, CO·n~

lad i110, celi.be, è . ricoverato il 26-1-1932. 1\ ulla di importante nell 'ana11111e·si fa1niliare, n è i11 cruella personale r emota. L 'ammalato riferisce ch e, da circa due mesi , è stato colpito d a dolori al basso ventre, accorr11)ag11ati da stitichezz:t. I clolori, pii1 int ensi a sinjs lra, han110 avuto il car attere di vere colicl1e. Ed in complesso i disturbi suddetti sono cor1tinuati per circa 15 giorni fincl1è, a ll 'ilnprovvi·so, accen tuandosi con pretniti intensi, sono t ern1inati colla fuoriuscita di urt volu1nino·so t u1nore rimas lo sospeso alla reg·ione a11ale. Qu esto fenon1eno fu accompagnato d a cospicua,. perdita di sar1gu e rosso rutilante. Da allora i distu.r bi st1cldetti son o scompar si , lna )a m assa carnosa non si è pil.1 ridott a; e , poich è l 'infern-io ha com111ciato a p rese11tare diarrea sanguinolenta, inco11ti11enza, ùin1int1zion e rapida del peso e delle forze, h a chieslo ricovero in _ ospedale. Esa111e generale. Inèlividuo n1olto deperit o, con pannicolo arl ipo·so scar sissimo e colorito inolto 1)allido dell a etile e del1e mucose visibili. Esam e locale. J)all'orificio an ale p ende un tu~ n1ore della for111a e gra11dezza di un uovo d i oca, col grande asse dirett o obliqua1nente dall 'alto in h<:. s ~ o e da sini s tra a destra (v. figg. 1 e 2). Il colorito è quasi uniformemente roseo, poich è solo j11 alcu11i ]lunti. è rosso-cianotico, in altri i1erast ro; il tun1ore non subisce al cuna modifica di volun1e i1è coi cambiam enti di posizion e dell 'ammalato, nè coi col11i di tos·se, ed ha una co11sist en za cl uro-elaslica. Coll 'esplorazio11e d igitale, si nota rl1e il tumore si conli11ua in alto con un grosso peduncolo verso la parete anteriore dell 'arr) µo lla rettale, clove si impiar1la. Lo sfint er e anorelt ale è molt o sfian cato e, col1a esplorazione digi Lale, si provoca la fuoriul:icita di un liquame pu lri.do, ini5Lo a feci liquicle. L 'esplorazione non r iesce dolorosa; la m u cosa d el retto conserva la soffi cità e consist enza n or1n ali. Non è po&sibìle l 'indngi11e radiolog ica data la iJ1conU11e11za dello sfinter e. 01)erazio11e. Previa ,so1n111inistrazione di purgn 11ie ed abbondante cli sn1a, i11 anes le ia locale,

FIG.

1.

1

- - ---, (1) l .. 'an1rna) ato fu ricoYe ra to nell 'ospedale cc In-

curabili » di Naspoli, duraule il mio servizio di assistentato ord inario.

Il ]Jezzo asi'orLato 11a forma ovoidale (fig. 3) e pesa gr. ~50. Facer1do un Laglio lungo 1'a se inag·giore, si r jleva cl1e l 'aspello d ella superficie di

F I G.

2.

taglio n on è unifo rn1e (fig. 4) : i11fal li eslernan1ente s1 nola la mucosa ipe1·plastica , dello spessore di Llue, tre mm. , ulcerata in alcuni punti;


970

« IL POLICLINICO »

alla lJuale segue uno str a to di colorito biancogrigjas lro, dello spessor e di circa due mm.; seguE: jnfi ne i] pa:renchin1a del tu mo.r e, ch e è di

F'1G.

3.

a·spel lo geia Linosa, di colori lo grigiastro, e presenta qua e l à zolle di colorito giallastro. della gra11dezza da una testa di spillo ad una grossa

l ANNO

XLIII,

~Uì\1.

21)

osservano nun1erosi vaisi di notevole calibro. Si prelevano diversi pezzetti in vari punti, sia dal ped1in(.,olo clic dalla massa tumorale, e si fis-

FIG.

5.

sano in forn1alina. Dall'esame accurato di numerosi tagli, colorati con vari metodi, si osserva che il tumore, costituito, fondamentalmente, di

--------

FIG.

lcntircl11n e che han110 tulli i caratteri del tessu to gr:i sso o. Raschiando la su1Jerficie di taglio si ricnva del liquido incolore, q11asi filante. Al centro della superficie di taglio del peduncolo si

6.

te. suto conneltiYo fihro-m11coso, presenta anche delle piccole zolle di gra·sso, ecl è riYestito di mucosa rettale notevolme11te iperplastica. Alla osser,·azione rni croscopica, anelando dalla superficie ve1·so la })rofondit.à (figg. 5 e 6), si nota: 1)


[ANNO

XLIII,

~U~1.

21j

973

SEZIONE PRATICA

la 1nucosa inollo ispessila, co11 numerosi tubi ghiunùolari , alcuni tagliati trasversalmente, altri obliqua1ne11te, altri longitudinalmente, rives tita di epitelio cilindrico monostratificato ; in ''ari punti la presen za di un 'infiltrazione parviceJ1 ulare indizio di infiammazio11e; 2) la rnuscolaris muco·sae alquanto ispessita; 3) il tessuto tu1norale, ch e costituisce il pare11chima del neoplas1r1a ir1 esarne e ch e descri ver ò minutamente ~fi g. 7). La Lrarna del tessuto paren chimatoso è rappresentala da t essuto connettivo fibrillare gio' i.1J1e, i cui ~asce lti si intreccia1to varia1nente fra

dal tun1ore, dalla man can za di ogni sinton1a p er tutla la durata della sua evoluzione, dal modo improvviso con cui si ·è rr1anife lato e dalla sua be nignità. I poli'pi solitari del r etto n on oltre1)assano, d 'ordinario, il volume di una ciliegia o, al ' più, di un n1andari110; poli1)i di volume più g·rn nd e son o rari: in questi ultimi t eim.p i n e è ~l a lo descritto ù,a Einat1di un caso , in cui il polipo ra ggii.1n g·e,'a il peso di 3"50 gr . , e aveva cominciato a dare segni di sè da b,en 6 ann i (dolori vag hi all 'addome, emi ssion e di ab bondant e inuco dall 'ano e fuor iu ~c ita, a Lratli , di una massa rossastra e di t illicidio di san gu e). Nel caso da m e os ervat o, i disLurl.1,i da ta v.a 110 invece da due n1esi appena, mtin tre il volum,e del neopla~ma autorizzer ebb e ::). p erisctr e ad un a insorgen za a ... ai p iù antic::l. Il fatto cl1e, per la n1aggior p arte d el suo decor so, il tu111ore è rimasto sile11te, si potrebbe spi egar e col suo impianto sulla parete a11t,eriore del retto, ed in un punto molto alto, in ql1anto , solo con questa localizzazione, si può spiegar e l'aumento notevo],e del volum e di un neoplasma, sen za un corri pondent c disturb·o a cari co del retto e della sua fun 1ion e, potendo esso trovare s1)azio libero in a van i i ed in a lto, e p er fino ver so la cavità .addominale. Questo· invece non si può verifiCélre· n ei tumori con impia nto· sull a parete pos l.erior e, ch e· n on possono sviluppar si· fuori del r etto , trovando un ostacolo n el sacro, e 0110 per ciò obbliga ti ad estrinsecarsi verso il lu n1e rettale. In m erito alle possib,ilità dell a m ·11 colare di sosten er e tun1ori , ch e possono raggiungere i·] peso di diverse centinaia di gr amn1 i, possi.an10 dire ch e ciò è da riferire ad una lenta , g·raduale , progre siva ipertrofia di e a , man mano ch e il tun1ore aumenta di peso. Il caso <li Einaudi ed il mio n e sono una prova. Quando il tumore ha as unto uno vilup1)0 cl1e varia secondo la sede di impian to, insorgon o fenon1eni ,espul ivi , per cui si provoca urla invaginazione della n1uco a r ettal e soprastante. Alcune ,-olte accade ch e la forza cli co11trazion e dell 'inte tino h a ragion€ del la ret'i .. tenza del peduncolo , e i h a la eli n1inazione s1>ontanea del polipo; in altri ca . . i inYecc ciò non accade ed occorre l 'interven to cl1irurgico , poicl1è i sintomi si aggravano. el caso pre ~ o in e... ame cr edo "i pos . . a ... olo p3rlare di una ostruzion e incompleta , in con._ eo-u en za della quale il tun1ore, dietro ]e YaJide conlrazioni clel tratt o inte. . t inale a monte, 1

1

FIG.

7.

loro, delin11 lanùo delle inaglie p1u o m e110 ampie, rie1nr>i Le prevalentemente di te , u to mixomatoso, cl1e è costi tuito da car alterislich e cellule sle11ate, pre·se11lanti da due a quattro prolungan1en ti e le r eazioni m e tacroma lich e caratleristich e <lella inucina. Trattando col Sudan e col rosso scarJéllLo dei Lagli otte1 1uti col n1icron1etro co11gelatore, si n1elton o qu e là in eYiden za d ei gruppi di cclluie adiposf' Ji vario volun1e. Sono .relaliva1nen te r1umerol';' i vasi san guigni di piccolo e 111edio cal.iliro, :.i slru Llura perfettam ente norn1ale. Si fa dìag·n osi di tumore rnislo fibro-mixolipom atoso del r et lo rlj n at11ra be1tig·11a, originaLosi proba bi] n1 en1 e dalla sottomucosa e da ascriversi al p1 i1110 gruppo della cla ·~ ificazione di ~chmierlen e W e· ~thue . Subito d opo l'interYenlo l 'i11con ti11enza di feci e tutti gli altri sintomi funzionali scomparver o, l 'infern10 riprese r apidamente le forze perdute, e, dopo pocl1i giorni , perfetla·rnen te ristabilito, ln sciò l 'osp crlale. A dis lan za di o1tre un anno si è faLto riveder e : egli goùe buona salute, non presenta più alcuna soffer enza alla r egion e ano-rettale e con ti11u a a lavorare.

••• L ' i 11 t eresse p rincipale del ca o riferito è rar)pre entato dal vol ume enorn1e raggiunto


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e< IL POLICLiì'ìICO n

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è stato spinto in g'iù, provocando una invagi- clezza di una prugna, impiantato sulla parte inferiore della parete laterale del retto. Fibro-mion1a. n.ttzione parziale d·ella parete rettale , su cui si che aveva r~·giunto il peso dì gr. 250, se11za irr1piantava. Caratteristico è stato il meccanismo d ella 3° M. S., a. 47. Da 7 ai1ni inizio dei dies1Julsione, che ricorda quello d ell.a espulsiosturbi. 'fu1nore peduncolato , della grandezza cli n é d el feto. Nel caso di Einaudì non è speciuna piccola pera in1pianLalo sulla parete laterale destra del retto, a 4 cn1. dall 'ano. Fibroma. ficata quale era la sede di impianto d·el tun1ore; è detto solo· ch e questo1 aveva u11a larga 4° Uon10 di anni 46 (è un caso del Téb l1se di impianto· occ upant·e cc la i11età d ella de11at) . Da 5, 6 mesi iuizio dei disturbi, da 5 circonferenza r et,,t ale » : p enso p erò che dov·egjorni si11to1ni di occlusione e poi espulsione di lumore peduncolato, della grandezza di un uovo va essere la metà anteriore di detta circondi pollo·, inserito a 5 cm. dall'ano, sulla parete ferenza, sia IJer le considerazio·ni· pred·ette, sia posteriore del retto. perchè è proprio sulla parete anteriore ch·e 5° Do11na di 37 a. (è u11 caso dell 'Hertaux). Da p·i ù frequentemente si originano i polipi. u11 lnese inizio dei di·sturbi.. 'fu111ore peduncolato, Ho fatto delle ricerche al riguardo, d.alle della grandezza di una piccola pera, impiantato quali è risultato quanto segue : in alto e in dietro. ìVliofibroma. - Il cas<i> del.l 'Hartrnann, del .Sertra nd-!Fon6° Uomo di 39 anni (è un caso di Perrin). Da t.ain.e e del Guérin era un mio·m a, appa:r;ter1 ente a donna di 46 anni, che raggiungeva il vari an11i inizio dei disturbi. Tu111ore della grandezza di un 'arancia, peduncolato, inserito sulla vol. di un 'arancia e si imp1iantava sulla pare'parete anteriore del retto. te anteriore del retto , subito al di so·p ra dello 7° Donna di 45 a. (è un caso di Bowby). Inizio sfint.ere .. i111provviso : durante la defecazione emissione di .ll ·F ried Hiram, l 'Harvey B. Stone hanno turr1ore peduncolato, della grandezza di una teriportato un caso di fibro-n1ioma del diamesta di feto, impia11tato sulla parete anteriore del relto. Fibroma. tro di cm·. 6 x 3' ir1 donna di 74 anni, sviluppatosi sulla parete posteri'ore del r·etto e pro8° Donna di 70 a. (è un caso di Verdelet). Da _ducent.e notevoli disturb·i da parecchi mesi. n1.olti anni inizio dei disturbi. Tun1ore peduncolato, della grar1dezza di u11 a piccola arancia, Il Ravantòs Mora.g as n·el 1933 h.a descritto i1r1J)iantato sulla parete a11teriore del retto. Fiun caso di fibro-rnixoma del retto a svilup·p o bro111a. sottomucoso, sviluppatosi sulla parete poste..i;ior~ del retto e r.a ggiung·ente il di'a metro di Come si vede su 13 casi di po l~pì solitari ·tr e p·q llici (cm. 7,5), che, per la durata di 12 del r etto: in 6 l 'impianto del peduncolo '~ ar1ni , aveva dato disturb i, divenuti sempre sull'a paret·e anterio1re 1 in 4 sulla parete popiù notevoli . steriore, ed in 3 sulle p,areti laterali; e, se ad A. ·C ain ·e P . Reinhold, nel 1934 hanno pub- essi si .a.g·giunge il caso mio, abbian10 i seb·licato un 'altra osservazione di un fib ro-mio- guenti risultati :ma del retto della grandezza di una grossa ci-lieig·ia, in irldividuo di 51 anni, imp·i .antato Irr1pianto sulla parete anteriore del retto 5Ò % 28,57 % >) » . » po·steriore » sulla parete anteriore. 21;42 % >) l> » laterale » » Il W eins.tein, Sidney D. ed il William LieDall 'esame dei casi sopra riportati risulta bermann han110 riportato il caso di un polip·o pure che il volume n1aggiore è stato raggiunsolitario del retto , del dian11etro di cm. 7 x 4, con peduncolo lungo 6 cn1.. , pTesentatosi al- to, in prevalenza, dai polipi originatisi d.alla 1'impro·vviso e ad impianto sulla parete an- i).arete anteriore del retto·: indizio che essi sono stati SOJ}portati meglio e 1p iù a lungo che t8iri·o re·. rton g li altri. L 'età più frequentemente colIl Bensaude, il C,a in ed il Poirier, nel loro pita è stata quella dei 40 ai 50 anni'. Una studio su 20 e.asi di tumori benigni solitari li me prevalenza si è notata nel sesso fen1midel retto, dei quali 5 di osservazion,e propria, nile . D.a quanto sopra si è detto , credo poter in 8 specificano la sede di impianto del tugiungere alle seguenti conclusioni : la tollemore. Li riferisco schematicamente: ranza del retto verso i polipi solitari è in ra p1° M.rne P. , a. 26. Da 20 mesi inizio dei porto alla sed·e di irnpi.anto, n el senso cl1e, , i cli5turbi. Tumore p eduncolato, della grandezza di polipi ad in1pianto anteriore raggiungono u11a castagna, impianto sulla parete laterale devolume m·a ggiore e restano più .a lungo sistra <lei retto. Fibro-1nioma. lenti. 1

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20 M. Tei, anni 47. Da molti anni inizio d ei dis turbi, Tumore peduncolato, della grain-

Napoli , marzo 1936.


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SEZIONE PRATICA

RIASSUNTO.

SUNTI E RASSEGNE

Viene riferito su di un caso di grosso i)olipo ORGANI DEI.-1LA RESPIRAZIONE. solitario del retto a struttura fibra-mixo-lipomatosa ed a im.p ianto sulla parete ant·erior e, La caverna muta. cl1e aveva r aggiunto il peso di gr. 250 , senza d.are prima segni di sè. L'A. n el passare in (A. SATTLER. ltVien,. Kli1i. Wochenschr., n . 11 . r.asseg11a i casi simili p1ubblicati, trova ch·e il 1936).. 50 % d-ei polipi solitari del retto aveva in1·p ianSi dice che una caverna è muta quando soto sulla parete anteriore, il 28,57 % sulla pa_: pra di essa non si ascolta al'cuno dei sintomi rete posteriore, il 21,4'2 % sulle pareti Jaterali. cnratteristici d elle cav·erne. In alcuni L'asi non Ne conclude che: l.a toll eranza del retto verso. i . si riesce ad ap·p rezz.are alcuna rnodificazione pato1ogica del murmure vescicolare , in altri polipi solitari è in rapporto alla sed·e di imCé!Si si ascoltano b ensì alterazioni patologi ch e J)i'anto, n el sen so ch·e i j)Olipi ad impianto del respiro e rumori ,a ccessori anormali , 11on anteriore raggiungono volun1e maggiore e rep·6rò di natura tale da caratterizzare sen z'altro stano più a lungo silenti. una cavità. Importanti per gli errori diagnostici cui i)os.so·n o dar luo·g o: sono sopratutto BIBLIOGRAFIA. le caverne al di sopra delle quali il resp-i ro n on AscHOFF. Trattato d'i anatomia patol·o-gica. è affatto modificato : infatti quelle che si acBEGOU IN. Compendio di. patologia chirurgica. Vol. compagnano ad .alterazioni non caratteristiche IV, ediz. 1933. del rumore respiratorio verranno identifi cate tlENSAUDE, CAIN A. e Po1n1rn A. 1 fibromi , i fibrose11za difficoltà dovendosi in presen za di tali miom.i ed i miomi del r etto . J ournal de chjrrtodificazio·n i , proceder e ad ulteriori indag ini , rurgie, vol. XLII, p. 340, l ç)33. quali l 'esame d,ell 'espettorato e l "esame radio .. Jn. In. In. I fibromi , i fib1lo-mionii e i miomi del logico. In molti casi una cave·r na è cc n1uta n r etto. Archives cles inalaclies de l 'appareil <lig-., solo in .apparenza, in quanto che con una t ecn. 4, 1933. nica semeiotica app.r oip riata è possibile svelare l 5ENSAUDE R. e D. Su di un.a forn1a particolare di u.ngioma cavernoso del r etto. Presse m édicale, modificazioni caratteristiche del r espiro. La P·· 1739, a. 1932. condizio11'e ottima per la determinazion e dei BENSAUDE e RACHET J. Contribution à l 'é tucl e d es ru1nori accessori c,avitari -è una r espirazio11e ackistes derntof.des d u rectum. Bulle ttjn d e la cel1erata (50-60 .a tti r espiratori al minuto0 e Soc . Méd. des Hòpitaux de Parj s, 24-XJ1934. profonda; è inoltre indis pen sabile far t ossire jl BLASI R. La poliposi i'ntestinale. Riforma m edica, paziente ad ogni focolaio di ascoltazione, con p. 1260, 1931. . . . tosse breve: ed afona. CA1M MM. A. e RE1N GOLD P. Un caso di jibro-mioSe si sospetta un infilt.rato precoce, il J)azien1na del retto. Archjves d es Mal. de l'appar. dig., te dovrà fare più respiri profo ndi e for zati , p. 880, 1934. 1Y1 entr·e i ascolla sui focolai di predilezio11e di EINAUDI M. P olipo adenomatoso di dim,ensioni tàli infiltrati. enormi. Il can cro, vol. III, p. 103, 1932. FoÀ P. Trattato di anatomia p al olo gica. Parte geNonostante una t ec11jca scrupolosa, esistono n.era1le, vol. X. però indub·b iamente delle caverne con1.p letaGt.1EBEL. Tumor v i llosus r ecti. Brt1n s Bei trage, n1e11te « mute n. Una caverna è muta o quanXCI, p. 598. do in essa non si gen erano affatto rumori paH ARTMANN H. , BERTRAND-F ONTA INE T. e GuÉRIN P. tologi ci , oppure quando i rumori cavjtari non I miomi del retto. J ot1rnal de Chirurgie, vol. vé11gono trasn1essi alla parete toracica. Non si X.LII , p. 1, 1933. genera110 rumori nella caverna quando è inH1RAM , FRIED e HARVEY B. STONE. Four r are r ectal tu mors. Surg. , Gynekol. and Obst etrics., 50, t·errotta la sua comunicazione con il sistema p. 762, 1933. . . bro·n cl1iale : il bronco comunicante può essere K AUFl\tfANN. Trattato di anatom1a patol ogica, v. I . occluso da frammenti caseosi o t umefazion e K1nscHNER e NoRDl\'1ANN. Trattato di chirurgia . d·ella mucosa (la prima condizione soprattutto M1cHLSTAEDTER G. Contriòuto allo studi•o dei tunelle cavità ch e si formano rapidan1ente in semori benigni d.ell'intestino. A.rch. it. delle mal . g uito a sfacelo del te . uto infian1n1ato) op11ure dell 'appar. dig ., fa6c. V, 1933. può esser e inginocchiato o .a ddirittura obliteR AVANT6s MoRAGA S A. Fibrin1ixoma sottom ucoso rato per proliferazione connettival e. C:o ì la cadel r ello. Rev. Cir., Barcell ona, G, p. 213-217, vità ch e si forn1a per lo sfacelo rapido di un 1933. ScH~lIEDEN V. e V\iESTHUE s H. Zur Kl inik und Painfiltrato precoce .è sp esso « n1uta » : il drethol. der Dickdarmpoli7Je11 urid d er en klinin~ggio di quest e caYità è cattivo, le vie di cosc liert und pathologìPchen Be zie h unge11 :um muni cazion e co n i bronchi facilm ente vengono Dickdarrnkar zin om. Det1tsch e Zeitschrjft f. occluse da fra1nn1enti caseo i, il . . ecreto r ista, Chi.r. , vol. 202, 1927. g na n ella caYerna. Di regol.a però questo ca' ';-EI NSTEIN, S rnNEY D. e WTLL1A1v1 LIEBERl\tANN. rattere n1uto della ca,'erna da infiltrato i1r ecoL ipoma of t lie r ectuni, iuit li report of a. case. ce è transitorio , e ben p resto si .ascoltano dei Amer. J. Surg., p. 29, 1935. 1

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rnntoli crepitanti caratteristici, specialmentr to copiosi non hanno delle caratteristiche ben rtegli atti r espiratori forzati . La facilità con cui definite per ciò ch e riguarda il ]oro livello linei diabe tici la tubercolosi polmonare assume quido; i versamenti medi si dispongono seconil carattere essudativo che conduce ad infiltrado la classica linea di Damoiseau , che ha il zioni acute, spiega per lo stesso meccanismo suo punto di n1assima a]tezza sulla lin·e a ascella frequenz.a di reperti semeioti ci scarsi nonolare posteriore, discende verso I.a colo11na verstante gravi alterazioni infiltrativo-cavernose; tebrale da una parte, e verso lo t erno dall 'alinoltre il diabete è per lo più una n1alattia deltra; l 'obliquità è maggiore posteriormente che la età avanzata, per cui l 'enfisema senile con- anteriormente e nell 'insieme posteriormente il trib·u i ce a rendere poco chiaro il r eperto ascolliquido rag.giunge un livello più alto. Questi tatorio. dati ottenuti colla percussione, .ricevono conDopo una err1ottisi caverne anticl1e oppure feTma dal rilievo radiologico, che mette in evirecenti possono diventare « mute n .p erch è il denza una opacità con1•L)leta alla base, che si sistema bronchiale è riempito di sangue. cor1tinua in alto con una sem11lice ipodiafania Il carattere « muto » delle ca' erne circon- · e poi una leggera sfumatur.a dell 'ombra, col date da pareti connettivali ·è in rapporto con la caratteristico limite superiore ob liq uo dall 'e ubicazione della caverna e con il contenuto sterno all 'interno e dall 'alto in b1asso. di secreto. Se la caverna è situata in profondiLe cause ch e fanno assun1ere al versamento tà, il tessuto polmonare normale çh e la ricopre un livello non perfettamente conforme alla legpuò non trasmettere affatto l·e alterazioni ~pa­ ge di gravit à sono d.a ricercar si n ella cap illatolo.gich·e del re·s p iTo : ad og·ni modo esso le rità o nella forza di adesione che pern1ettono trasmette molto peggio .ch e non i rumori ac- al liquido di star sospeso, trattenuto tra i focessori cavitari, i quali per il loro carattere glietti pleurici, capillarità e forza di ad·esione esplosivo determinano delle vib.r azioni molto che sono aumentate p er il processo flogistico più viòìenle. Perciò una caverna ubicata }.)ro"- della sierosa, per la natura sierofibrinosa d elfondan1ente, povera di secreto e b·en e drenata 1'essudato, e so·n o n1.a ggiori laddove è maggiopuò rimanere cc muta » per dei m·esi di seguire il contatto fra po1mone e parete, ossia in to. Que5te caverne connetti,rali mute si trovacorrispondenza della porzione laterale ed esterno prevalentemente n el lobo superiore d el po1na del torace; nel .pot ere di elasticità e retrat1no11e, dove le condizioni sono più cl1e altrove tilità poln1 onare ch e sono maggiori dove la f.avorevoli per un con11)leto drenaggio. Una massa del pareilchim.a polmonare è più voluubicazione molto profonda c.a r.a tterizza la caminosa, ossia nella sua parte posteriore, miverna vicina all 'ilo, che perciò. è spesso cc munori invece verso l 'ilo ove la tran1a dei gro si ta n. Un importante sintomo sospetto è per bronchi ne ostacola la retrazion e e impedisce queste éaverne il segno della fossetta di Potperciò che vi si raccolga il liquido. te11ger. Esercitando una leggera p·r essione , si Nel determinismo ·d·ella particolare forma striscia con più dita i1elJa regione paraverte- dei versamenti non è provata invece l 'imporbrale, dall'alto v·erso il basso. Se le dita intanza del decubito supino dell 'an1malato , e contrano una specje di fossetta (data da una nemmeno la presenza di aderenze della pleura din1jnuzione di r c$istenza) ciò c}1e per lo più cl1e se esistono sono del tutto irregolari e non avviene nello spazio interscapolar·e, si ricer ca c..apaci ·di m.antenere i11 tutti i casi ai versaco n lo stesso strisci.amento palpatorio f.atto in menti la disposizione caratteristica. direzione trasversale , dal Jato verso ]a linea La g ravità d etern1ina la configurazione dei n'1ediana , se la infossatura sia anche in tal mo- versamenti a decor o acuto o voluminosi, n el do con statabile. Il fen omeno din1ostra nella senso di' favorire l 'accumulo della massa lirr1ag·gior parte dei casi ]a 11res-enza di un~ c.aquida .p iù copiosa alla base, dov e anche la r e,;·erna vicina all 'ilo o n ella punta del lobo infetrattilità 1)olmonare è p iù facile, m·entre ' 'erriore (questa caverna , situata vicina alla pareso il 1imite superiore il livello liquido è sogte dorsale, appare radiologicamente e5sa pure getto alle leggi del] 'ade ione e della capillarità 'icina all 'ilo). I\. PoLLITZER. e si dispone a strati via ,,i.a più sottili. Nei ver s.amen ti di poco volum·e ed a d ecorContributo allo studio della configurazione so non acutissimo è di regola la configurazi on e a camicia od a cor setto che è regolata dalla dei versamenti pleurici. adesione dei foglietti e della capillarità ch e di(G. GER0 SA. Pensiero m .e dico, marzo 1936). s11on e il versamento in uno strato sottile uniLa co-n figurazione della m .a ssa e ·udativa li- form·emente distribuito alla superficie del poln1one. quid.a nel cavo pleurico e li. mobilità o meno Nell 'idrotorace il versamento soggiace alla d el liquido stesso è que tione assai dibattuta , e se i moderni studi di radiologia hann o con- legge di gravità p er Ja diminuita adesione dei tribuito a far prevalere il con cetto cl1e il livel- foglietti pl eurici (assenza di reazione flogistilo libero del versamento non si disponga se- ca), per ]a diminuita el asticit~ polmor;iare e.incondo la legge di g·ravità, vi è discussione se durimento 1)olmonare da stas1) e per i] ra1J1do della n1as a liquida nel cavo pleuque to fe11omeno sia r eale ovvero so]tanto ap- prodursi • parente. I ver an1enti piccolissimi e quelli mo]- r1co. 1

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SEZIONE PRATI CA

Al di sopra d el versamento è sen1pre consta tabile una mag·giore so11orità (ris onantia ma1o'r di Auerbrugger) p erchè il pol111one è SJ>i11to in alto dal liquido e p er il fatto di un con1pe11so r espirat orio , son orità di cui la estrinsecazione .più costante è quella del triangolo di Garland. I ·versamenti sono generaln1e11te fis&j n ella loro posizìone per quelle stesse cause ch e deter111inano il livello ob·liquo e particolèlrment e per l 'aumentata adesio.n e dei fogliet t i pleurici a causa d ell '·essudato, al confine su1 >eriore del versan1ento . E11trano anch e in giuoco le contlizio11i di r eciproco adattan1ento fra l1arete, liquido e polmon e, ed in più i fenomeni di compenso al di sopra del versam ento ch e t endono quasi ad ing uainarlo. Il v-ersame·n lo non è t enuto fi sso da aderenze che, se n·e fossero capaci in1p edireb,b er o alLresì il suo au1nento, ma è fi ssato nelle su e singole fasi di evoluzione ir1 un atteggiamento r11orfologico b en definito. L ' A. espo11e una diecina di casi di versam enti ·essudativi pleurici liberi n ella grande ca,·ità . Dallo studio clinico e r.a diologico di essi, egli desume che i movim.e nti di lateralità d ella massa liquida sono possibili in modico grado, compatibilmente collo spostamento in toto del versam ento e degli organi circostanti. Nel d ecubito sul lato sano non avvengono spostamenti che non sia no quelli r elativi ali 'incombere del liquido sul m ediastino, nel dec ubito sul lato ammalato si l1a in certi ca i uno spostamento trascurab ile, in altri uno sposlame11to eccessivo· dovuto alla compression e es E:rcitata dal peso del polmone e. dalla compressione ed immob·ilità della par ete. Nella posizione capovolta i h a un 'inversion e dei ra1Jporti esistenti fra m a sa liquida e cavo toracico in posizione er etta , cionondim ·eno il liquido n on è in grado di raccogliersi , in n1.assa alla c upola ma t ende a disporsi a cami cia. Le pleuriti a camicia od a n1antello primitive sono rare a ri contrarsi n ell ' uomo adulto; sono invece comuni nei bambini , principalm ente come con seguen za di proce si infiam111atori parenchimali polmonari diffu i , ch e condizionano una pleurite r,eattiva a sottile fa lda liq11ida avvolgente il polmon e. 1

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CARLI ;\FANTI.

Una nuova tecnica per la produzione di aderenze pleuriche, come tempo p1·el iminare alle operazioni sul polmone. (l\ ORMA.N BF.TH G'NE. J ou.rn. of. thoracic surg., febbraio 1935). Sono as ai nun1erosi i m,etodi propo ti per pr oYocare un.a sinfisi pleurica. Alcuni di essi agiscono ull a pleura parietale (extrap1leurici) e raggiungon o lo copo con mezzi meccanici (piombaggi di gar za, di paraffina, spu gne n aturali o di gomn1a); o con m ezzi chimici (tintura di iodo, soluzion e di Lug·ol , nitrato d 'ar-

g~11lo ,

forn1a lina ecc.). Altri m etodi agiscono d1retlan1 ente sulla pJeura viscerale (intraip1leurici) ·e co11sist ono n ell 1i11troduzio,n e nel cavo pleurico di liquidi irrilanti (ti11tura di jodo, e1ere, alcool, for1naldeic1e, gon1e11olo ecc.), 11ella sutura del poln1one e della p leura viscer a1e con la p leura i)arietale, n ell 'introduzion e nel cavo pleuri co di corpi estranei (tamponi o slrisce di gar za, gas irrit anti, sosp en siorti aeree di 11.ar Licell e so hde, ecc.). Esistono ancora altri meto·di u sati a 1q uesto scopo, essi però rientrano , con qualch e n1odifi cazi'o11e di tecn ica, n el! 'elenco ch e ab1b ian10 fatto. ~~onoslan t.e il gran numer o di me·zzi di cui disponia1110 bisogna convenire con l 'A. ch e essi presenla110 degli inco11veni enti (n ecessità di u11 interven to chirurgico), e delle cor11p licazio·n i (ver san1 enti pleurici). Qu.a lcl1e volta le con1plicazioni g iungono fino a lesio.ui pol111onari dovute all 'azione di J ~quidi irritanti. Mi è sen1brato uli]e p er queste ragioni di e vorre il n1elodo cl1e I ' A. h a ideato e applicato per la produzione di aderenze pleuri- . ch e . l•:g-li si serve a quest.o, scopo di un toracoscopio cl1e introduce n el cavo pleurico dopo di aver istilui I o u11 pneumotorace. Il foro toracotomico è p er la sede in rapporto alla le· s ion e f1oln1011ar e e alJa regione doY.e i vu ole ottenere una iu usi p Jeurica. Attraver o il tor ar o copio si introduce nel cavo pleuri co un ago ca11nula colleg·.a to a un r ecipiente contene11te .una oluzio11'e al n1czzo pe1r cento di' talco iodato, e per m ezzo di un insufflatore si s pruzza n ella p leura viscerale la soluzionei di talco sotto il controllo della vi sta. Terminata l'oper azione si esegu e una d et en si'o ne n el cavo p leurico fino alla to tale scom parsa del gas -e s i controlla all a sco pia l 'elisione del cavo. L 'A. h a ottenuto con questo m etodo , applicato i11 quatt r o interventi di lobectomia, ur1a si·n fisi co·1111)leta del lobo superiore del polrri on e. L '1ad,eren z"a si costi\tui~ce dopo cjrca dieci g iorni e non si devono lam ent ar e ver samenti pleurici. R . 1\fARTONE. • 1

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Sezione e disinserzione di aderenze pleuriche. (G . MAu RER. R evue de la. tiub erculos•e, tome I , n . 9 , no v. 19 3·5 , p. I O6±).

L 'i\.. di tinguc le aderenze pJ euricl1 c cl1e rendon o ineffi cace un pneumotorace in Lre g ruppi : a.) aderenze di uno spes ore massim o di un d ito , abbastanza lungh e, ch e s i i10 sono tag liare con l 'operazion e di Jacobaeus. b) ~ i te111i di aderen ze dalla grandezza di un polll ce a c1uell a di un polso e u cui il polmone non si ap1)ogg'ia s11lla paret e toracica. e) Le s i11cc uie in 1n1ediate della I'arete con Je parli in11)orl<i11ti del poln1one. Il prin10 g rup1)0 ra1111r esenta la seltima parte circa delle ade re11ze 1)leuricl1e e l '1-\. le . eziona seguendo la tecnica ben n ota. Il secondo '


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« IL POLICLI NI CO »

gruppo è n1olto più frequente e non susoettibile all ' i11dicazione p1er l 'op erazione di Jacobaeu s. L 'A. in questi casi si serve della disinserzi'one; egli si serve di un cauterio co mbi. i1ato ch1e può produrre una corrente diateir rnica, coagularJte e un.a corrente galva11i'ca r egolabili co11 un interru ttore a pedaJ·e. I/ .I\.. comincia a coagulare la pleura parietale .a mezzo ce11tirr1etro dalla radice dell '.adeTen za 'e circolarmente a essq; a questo punto passa alla corr en te galvanica e sezion.a la pl,eura p1a rieta lo coagulata precedent.e111ente fino a che l 'ansa t occa le costole e i m u scoli intercostali . Per l 'elasticità della pleura l -'a dere11za si stira e i allunga e a llora pa&sando 1'a11sa orizzontal1ue11t.e al p iano ccstale e g rattando contro le coste e i n1uscoli inter costali l 'ader e11za compl1et.a1nente s i stac(,a. Se l 'ader,enza fo sse fibr0sa co n co n11essioni molto solide con la parete. i11Yece di g rattc'l.r e l 'A. stacca u g ualmen.t·e l 'ader enza tagliandola e servrndosi altfl.rnat iVH rn·e11te ·d e1 ll a corrente diat-e rrnj ca e galva• n1 ca . L 'A. dice ch e il suo n1etodo è semp lice è ri f}Orta la statistica su 850 casi 3 p eirforazioni polmonari; 5 en1pien1 i m isti·; 3 errj .. p i,e mi puri 1e una si11fisi progres.siva p.Jeuricu. 111 seguito a quesLe corr1plic.azioni h a av·u to· 6 inorti e 2 mal.flli versano in g r avi cond izioni. Riporta alcun e r ad iogra fi-e di1no trative . 1

[Al\TNO

XLIII ,

~Ul\I.

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bock o è immobile. Ma la immobilità assoluta è impossib1ile riscontrarla, po~chè l 'emidiafran1.ma r eso artificialmente paralitico, è i11fluen zato da num·erosi fattori, quali i r apporti con il polmone ch e continuamente si dilata e si restringe i1·e gli atti respiratori , dalla sua co11tiguità con la parte costale inferiore, dall 'azione de ll 'altro emidiaframma ecc. Altro dato import.ante ricavato dallo studio dei radiochimog rammi è la motilità r espiratoria delle parti in.a lat,e, ch e n ei casi studiati venendosi a tro Yare nelle parti alte, si muo,revano ip iù delle sane. Qu,esti ris ultati , secondo l 'A. , n on infirn1ano il valore t erapeuti'co della fr·e nico-·e xeresi , però m ·ettono in evidenza un fatto intere sante c he cioè n ella frenico-ex·e resi non vi è rapporto d iretto fra motilità torac~ca e g uarigione del processo morboso. Da questa costatazione i può dedurre ch e i' processi di g uarigione n·ella f. e . si svolgono con altro i11eccani smo ch e non con il r i1Joso polmonare . 1

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VICENTINI.

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M E DI.

Radiochimografla del torace nella freni• co-Pxeres1.

MISCELLANEA. Sull'eventuale esi~tenza di un centro re .. golatore de11'emopoiesi. (V. D ENECKE. ill il11 cl1. J7 ap-ril e 1936).

m1ediz.

vVochen sclir. ,

La notevo le costanza n ell.a con11)osizione morfologica de] san gu·e circolante e il rapido · ritorno di essa alla 11orm.a dopo }'influen ze p erturbatrici hanno da tempo fatto supporre l 'e~i stenza di u11 ce11tro r egolatore superiore di tale composizione, la quale verrebb1e qui11di governata non più solo da influenze cl1imi ch e (deficienza di 0 2 ) ed ormonich e. Nella ricer ca di dati che deporr ebbero IJer l 'esiste n za di un centro cereb1rale en1opoietico l 'A. cita anzitutto le osservazioni riguardanti le modificazioni del quadro leu cocitario i11 rap porto a Jesioni cereb·rali ; or a. se la co111par sa d-ella leu cocitosi in casi di emorragie in traventricolari , di commozion e cer eb rale, di ep·i lessia, come pure n el i)arkinsonismo senile e po t en cefalitico ·ecc., potrebbe esser e attrib,u ita se1nplicem ente a modificazioni di distribuzione corpuscolare p eriferi ca , molto p iù notevoli a,p'1)niono ]e osservazi~n i ~i R?seno\.v, il qu~l e in due casi di J.eucem1a 11nfa 11ca avreb1b ·e riscontrato delle l·esioni nel corpo striato. Comunque la prova cruciale non poteva essere data anch e sp erin1enta lment e in base ali 'osservazion e della compon ente leu cocitari a, J1 on poten dosi in essa dimostrare nett i egni di rige nerazione, l e quali inequivocabilm ente testimoniasser o la r eazion e m idollar e in seguito a div-e rsi influssi u] si ... tema n erYoso centrale. L 'A. quindi ricl1ia111a l'attenzione su] con1portamento della ser ie ro sa n el caso di al tera7.ioni cerebrali. Egli cita due casi di tun1orj 1

(G. Lo Mc>NACO . La Riforma ili ed i ca, 29 febbraio 1936). La radiochirr1og rafia per quanto . i~ stata applicata solo d.a poco tempo a llo studio d·ella n1otilità del torace, pure ha pern1e so già di risolvere vari importanti prob·l en1i. Anche il torace frenicectomizzato ·è stato studiat o con questo metodo, m.a si ·tra tta di o servazioni" framm e11 tar ie . Perciò I ' A. h a ritenuto opportuno r iu nire n ell;i pr esente pub blicazion e vari radiochimogrammi di t o·r aci fr eni'cectomizzati per studia rli sngolarm ente e per trarne poi delle con clusioni sull·e modificazioni resp1iratori-e del torace ch e h a s ubito la frenicectomia, com e .ap]Ja iono con questo nuovo mezzo di indagin e. La descrizione riportata n el lavoro si limita a cinque casi rappresent.anti i prin cipali aspetti radiochimogra fici del torace n ella frenico-exeresi. Dall 'esam e di e si ·en1er ge un fatto con1une a tt1Lti: 1'aum enlo de11a ampiez. zn respira Lol'ia della parte su1)eriore d·ella parete costale dell 'emilorac-e fre11 i cect om izzato in rap11orLo a ll 'emitor~ce controla tera le . I nvece i radiocl1i111ogrammi d1·fferi co110 n el cornport<l m ento dell 'en1rdiafrarnma o.p,rrato , il quale o presenta movimenti r espiratori attivi , piccolissim i o n1ovim enti passivi del ti})O di Kien1

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[ANNO

XLIII, NuM. 21]

cerebrali accomp·a gnantisi a p.o liglobulia notevol·e, la quale in uno di questi r etroced·eva rapidamente dopo I ' asportazio11e d·e l n eoplasn1a · (cisti d el cervelletto); osservazioni analogl1e sono do·vute a Hoff, Guilla in ·ed altri, i quali riscontra vano poliglobulia in malattie d el mesencefalo, in tumori del t.erzo ventricolo e del1'ipofisi . Molto più significativa (}ella l)Olig·lob·u lia appare la rcticolocitosi quale i11dice di magg iore a ttività mido11.are (mentre la poliglob·u lia :eotrebbe difatt~ ·essere causata anch·e da un inibita distru zione d·elle e1mazie). Ora, r ecenti osservazio·n i di Ginzberg· e I-Ieilmeyer hanno messo in ·evid e11za l 'esiste11za di una reticolocitosi più o n1eno n otevole in t utta una serie di lesioni cereb,r ali e m e11i11gee qua li tumori ponto-oereb1ell.ati, paralisi progressiva, menin.g·ite leutic.a, epilessia essenziale e idrocefalo interno; anche la 1>un tura c0r ebrale e ventricolare, come perfino q u ella suboccipitale: e lombare d.a~:eb1bero luogo alla con1parsa di r·eti colociti nel circolo periferico. Da llin e Costa avreb·bero osservato r eticolocitosi dopo lesione sperimentale d·el mesencefalo, come d 'altra .part.e è stato visto che la . . ezione d e] rr1idollo cervicale inibiva la reticolocitoe:i da sal.asso . t degno di nota un caso osservato da]] ' A. nel quale un'impone·n te reticolocitosi si accon11H1gnav.a alla presenza di numerosi normoblasti in circolo (fino a 15 %) ; l 'autopsia d el soggetto, deceduto con sintomatologia di ictus apoplettico in zon.a muta, ha rivelato Bmorragie molteplici nella substa>ntia nigra causat e probab·i lmente da tron1bosi della vena di Galeno o d el seno :retto. Associandosi anch e .a ll'op,i nione di altri stu diosi, l ' A. t enderebb·e a localizzare il i1resunto centro dell 'emop.o iesi nella r egion e d ei gang li della base, an cl1e p er chè ivi ri siedo110 g·li altri centri principali della vita vegetativa. Nell 'intento di i11fluenzare sperimentalm ente n·e ll 'uomo il presunto centro e111opoietico alcuni coll.ab1o ratori dell ' A. si sono serv iti d ella corren te elettrica o diatermica. I risultati sono da qualificarsi .p er lo meno interessanti: difatti si è ,,isto cl1e l 'ap!Jlicazione biparietale degli elettrodi p rovocava accanto ad una certa l1e ucopenia neutrofila, una i1etta reazione r eticolocitaria. Qual iasi altr.a posizione degli elettrodi (cl1e n on ii111)1icasse i ] passaggio d·e lla corr ente attraverso la reg io1'\e basicerebir ale) è rimasta senza effetto alc uno nei riguardi della morfologia -ematica. D'altra parte, l 'estensio11e di tali e i1eri e11ze lta din1ostrato che l 'effetto relativan1e11te li e ~ negli indi, ridui normali, diventava n1olto più €\ idente quando si trattava di sog·g·etti 11 ei quali si poteva sosp,ettare diversa reattività d el presunto centro o quella del midollo osseo : difat ti, nei casi di parkin onismo senile o postenccfrilitico e in ·m alati di ane111ia p ernic iosa, la r ea1

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SEZIONE PRATICA

zione reti colocitaria a lla diatermia b·i parietale è stata di due o tre volte più inten sa cl1e non 11ej soggetti n ormali. L 'insieme d·ei dati suriportati farebb·e qui11di .a mmettere i 'esistenza di un cen tro emoi)oietico cerebrale, localizzato nei gan g li d ella base, nella sostanza nigra o I1'ell 'ipotalamo. Evide11 t emente per ora non si può decider-e se la stimolazion·e d i questi porti ad un r eale at1mento di' produzion·e dei g lo·b·uli rossi, opp·u re se si tratti solo di una m .a ggiore emissio11e di gl . rossi giovani del midollo osseo. Si potreb·be infine amm·ettere che la Siubstantia nigra rapp-rese11ti ,un luogo d'ori'gi11e d egli stimoli i11ibenti d ell 'attività midollare e ch e la lesion,e di tale zona od a lcuni influssi su di essa vc·ngono ad annullare l 'azione inib·ente sul n1idollo op.pur e a far p rev.a lere l 'azione antag onista di un centro eccitatore finora ignoto.

S. l\ilrNz.

Contributi allo studio dell'immunità ra n· cerosa. .

(1\. ~-,1s cHEB . Re1v. l1iédicale de la. Suisse Roniaride, 25 gien1J. 1936).

Il proble1na dell '.e sisten zJ o m eno del] 'in1111 unità rancerosa intesa qun le feno1 m eno un10 rale o tissulare sen1bra esser e ancora sub-iudicc ; se.con do l '.t\... I.a que~t.ione va rip.resa e riesa1ni11at.a; 11'e11a sua p·u bl) Jicazione &gli rifc~risce su .a lcune es111erienze personali e quelle d i altri AA. che deporrebb·e ro p1er l 'e•$ist e11za di tal e irn m ·u nità. L' A. ste.s ~ o, tla i1ot uto osSérvarc ch e il i ero · di un ind ivj duo a (fetto d él carcino111,a devia il complen1ento se n1 esso a contatto col sier o <ii. un .a11in-tale cui è stato inn estato il tumore u1n.a no (animale i1nmunizzato 1nedia11te innesti s uccessivi); d 'altra parte Girard e Payre hanno potuto confermare le i)ro·prietà antigene d el siero dei 1·H11cer 0si , in· quantochè l 'ini ezior11e cli qiuesto .agli nnin1ali (co11ig li) .p rovoc.a in essi Ja formazione di ai1ticorpi cancerig11i, di cui. ]a J)resenza l)Ot eYa essere anch ·'·e ssa dimostrata dalla c!E-Yiazione del complen1,enlo1 che avveniva n.el f'iste111a: si ero di coniglio anti-Ca, estratto alcooliro del tessuto can ceroso-complemento. \ 'a però notato che ·t al e J)Ot ere citotossico a1tticanceroso ·del siero ' ;i,e ne inib·i lo da d osi ancl1e d i.e ci volte ii1feriori del si!ero di indiv idui ca11cerosi: risulta pei·ciò e'ride nte ch e ogn i l en1 a1i"YO terapeutico con anticor,p i del f:enere sarà cJ,estinato a falli re, non e&sendo r t al i 1.zabile I '.apporlo suffic ient€ di tali anticorpi sier ologici ch e si dimostrano troppo d eboli , dj fron·t e all 'atti,ri tà inibitrice del s iero d ei malati. Sen1hrerebb·e per altro ch e le pr oprire tà antican ceri ,gn e d.el siero posso110 esser e potenziate dalla J.)resen za di altri t es~uti o li ~t i di qu esti ; cosi Baroni. i11oculando in srri'e tun1 0ri eterolog hi a coni g li e ser vendosi del]~ j)Ol1

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« IL POLICLINICO »

tigli a deg li org·ani reticolo-e11doteJi.aJi (mi'lza, e1)iploo11) di t.ali anir11aJ.i avrebb·e notato una discreta inibizior1e di sviluppo tumorale . Risultati inter essanti avr eb1b·e ottenuti' Mendeleef, inoculando agli anin1ali non 11iù il t essu to tun1orale, bensì una certa sostanza presente n·elle colture dei sar comi e ch e favorisce di solito lo sviluvpo di qu·esti; l 'inocula zione di tale sostanza estr.atta mediante i)r ecilJilazione ad un ani111ale eterologo, provoca ìa forn1azione di anticorpi n el sier o, col qua le s i sarebbe riusciti a fare reg redire in 80 /~ dei casi i sarco111i sp erin1:enLali. Ì\{entre 11elle ricerch e sopracitate venivano o . . servate le eventuali mani fes laioni di un 'imn1unità pa siva, n elle su.e ricer che attuali l ' A. si è posLo p.er iscopo la r ealizzazione· dell 'immunità attiva, relativa o .assoil uta, m,ediante esperien z·e di v.accinazi'o ne con materiale tumnrJ lei. Esperi·en ze a n.alogh e fatt e n el passato ed eseguite co1n cellul·e n eoplasti cl1e sottopost~ al l 'azion e di raggi X, d ella formaliz zazione ecc. non hanno dato risullati d ecisivi ; questa volta i11vece il n1.ateriale ·vaccinante era rappresentat o dal tes.su·~o tu1norale irtr1 est ato precedenten1e11i:e sotto la cute di u11 animale et er olog·o i)er una durat·a variab,j]e di 01re1 o giorni. L e r icer cl1,e sono siate eseguile p1rincipalmente sui' topi (a11cl1e su ra tti e coni gli); il tumore $aggiato ·era ra1)prese11tato dall 'adenocar cin oma dci tovi cl1e subiva il passaggio sottocuté' I1 eo n el coniglio; fra questi , alcuni erano cc nuoivi », altri er.an o stati g ià precede.n ten11ente ir1oculati collo stesso tumore e si tro,.a,·ano in s~ad.io di ìn1m•u 'n ilà o an a fil assi rispetlo ad esso1. Il potere protettivo dovuto a li 'inoculazione del tumore vaccinante (quello passato attraverso il conig lio) era stato rilevato osservando lo svi'lu1)1po di innesti su ccessi,"i di te.ss.u to1 tumorale viruler1to cui venivano sottoporsti a n ch·e i topi di co•n trollo. Va n otato cl1'e bast ava la pern1anen za di 3-6 orr sotto· la cute de.1 conig li o perch è l 'i1111esto vaccinante n on de~se IJÌÙ luogo allo svi1111).po del t un1or e· 11el t o1Jo. l 1 prin10 in11e. t o vir u lento veniva pralica1o i1·el topo 2~ g_iorni dop·o la cc v.accin.azione »; per j 1 primo in1i.eslo si è vist o cl1e la protezi'o n1e dovuLa a ino·c ulazion·e vaccinante ch·e è rimasta r>er un 'or.a sotto la cute ·d i un conig·lìo1 in stato anafi laLLic,o er.a n1olto più intensa cl1e 11on quando il coniglio cc ospite » er a nor·· nia.le; d.if.a tti i1 el primo caso lo sviluppo, del tu1nore è tato n ota to solo i'n Il % d egli anirr1ali , n1e11tre nel seco11do caso tale per centuaLe raggiungeva i 57 <y0 . P erò una pro1porzion e inversa si è ve>rificata d opo il 2° .e; 3° inIìO$tO virulento; evidente1ne.i1te il materiale proveniente da un coniglio g ià immunizzato co11teneva an cl1e degli anl icorpi , r eal izzava ql1indi un 'imn1unità pa iva, la quale però non so]Lru1 to si esaurivi dopo il 1° innesto, ma 1

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XLIII,

NUì\I .

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i·n ibiYa anche il det erminisn10 dell 'immunità attiva. Risultati .alqua11t o singolari si sono av uti vaccinando i lo,p i con r11a teriale « ospitato » d.a i conigli per vari gjorni (da I a 30); mentre si detern1inava una protezione r elativa col material e che è rin1asto nel coniglio r1on più di 3• g iorni oppure più di 27 giorni, effetti completamente 01Jposti veniva110 esplicati dal mate.r iale del periodo 1nterm,e dio : in s~guito ad inoculazio·n e di questo i te.p i cliven1 ava110 eistrerr1am ente sen sib ili agli in11esti virì.1lenl.i, r.1 r esentando dei tu111ori molto p iù ,•olumi:':losi r-hc non gli anin1ali contro1]]0 e soccomL> ·~l1do più p1resto di questi ulti1ni. Tal e feno:n·Jino sar ~b'b 'e dovulo, secondo l 'A. , al fatto, ch e n ei p ,r imi gio·r ni il tun1ore conserva 11el conig·lio .a11cor.a una certa indivìdualità ·e quindi un potere vaccinog·eno, ch e vi en,e a n1 an care ed a11zi assume caratteri oppos ti n el periodo successivo, diventando una rnassa necrotica i1el periodo corrispondente a lla fo,r mazione del1'immunità n·el coniglio; avvenuta questa (dop o 27 giorni) anche la poltiglia tumorale diventa portatrice dell 'im·m uni tà passiva. D 'allr.a parte l 'A. h a potuto asso·dare cl1e il sangu·e dei topi vacci11.a ti possiedeva propriet à protettiv·e rispetto all 'az.ione t ossica d ei tumori; difatti inieL~anclo il s iero di tali anir11.a]i a topi can cerosi s.i è oil tenuta una lunga sopraYi,·en za di questi , con 1111 relativo bene~­ sf·r e . E finalmente l 'A. h,a potuto osservare c11e anch e la vaccinazione su ccessiva all 'innes1o virulento ini'b iv.a i10 tervolmente lo sviluppo del turriore. Le esperien z·e d ell 'A. , ch e abbiamo cercato di riassumere in breve·, i1on possono evic.lent01nente con siderarsi quali con clusive. Comunque il loro inter esse è notevole : abb·ia mo di fro11t e a noi una serie di dati nuovi e ciò ch e più in1port.a una nuova meto·dolog'ia n ella cr eazione di un 'immu·n ità a ttiva di cui gli ulteriori svilu ppi p er 0 r.a n on po sono esser e valutati. I risultati sembrano di già incor aggianti ·e for e si11 d 'ora indican o delle ' 'ie da seguire nello studio di uno d ei più assillanti probl e111i d el1 'onco1ogia . S. Mr:'\z. 1

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Le piccole insufficienze epatiche. (LYON. Bull. 'fl! Jd., n. 8, 22 febbraio 1936). La piecola insuITìcen za epatica con sta di una unione di disturbi digestivi e generali. Ha per substrato d elle lesoni della cellula epatica d i " aria ii1ten sità, il cui .g'rado può esse~e ind1r·eltan1ente mi'surato dalla gravità dei sintomi . Secondo l'O. , le caus.e : 1) lati dispe1)tici a genti sopratutto n el sen so di una alimen tazion e azotata eccessiva. 2) La litiasi biliare e l 'ittero da ritenzione . 3) Le enteriti croniche, l 'appendicite cronica. 4) Le ' arie infezio11i a1


[ Ax~o

XLIII,

·ul\r. 21 ]

genti sul f.egato (tifo, ecc.). 5) Intossicaz ioni (<..J coolismo, cloroformio, arsenico). 6) La gravida11za . I sintomi sono: anoressia, bocca amara, nausea, von1iti biliari, timpanismo, gas intestinale, stipsi o di'arree, intolleranza per i grassi. le salse, il cioccolatto, per le uoYa. I disturbi generali sono: astenia, sen so di sta11cl1.ezza al rrsveglio, èefalea, vertigini, sonnolenza, mosche volanti, do.Jori nluscolari e111atici, epistassi ecc. L'esame obiettivo rivela: xantelasma, 1Jig·1nen tazion·e gialla parziale (palma delle mani, piedi); macchie purpuree da nevi . . . vari cosi Là a i IJ01nelli . Secchezza del]a pelle; ling ua sab·u rra le; gu.azza111ento gastTico, ·en sibilità del p le so solare. r'egato gro so, ap1)endioe dolorosa, aerocolia. Urine scarse e colorate. Facies stanca, neur~astenica . L' esan1,e biol0gico: dà galaltosuria provocata superiore a du e gr. (Fi:essinger). Si dovranno studiare l 'urea, l 'urobilina, i sali bili ari , il coeffi cente azotemico, l 'acetone. Se si' deve intervenire cl1irurgicarnoote si deve prem·etter f u110 studio del Len1po di coagu lazione e del tempo cli emorragia. La tera.pia: richiede a11zitutt o so1)pressione del l 'alcool. Cura antiluetica se del caso. Regì111c" latteo assoluto per breve tempo e poi r eg·ime m itig·alo. Utili gli alcalini. I l calomelG1110 , i sali di inagne io (solfalo , cloruro) . Il boldo , il car ciofo" il co,n 1breto e d eriv,ati. L'ofJOterapiia epatica, g li estratti di hi le paiono llti]i. L. TONELLI. 1

Effetti della splenectomia nell'ittero emoli tico costituzionale. (G.

DoMINICI.

987

SEZIONE PRATICA

Il aematologica, 1936, fase. 3°).

La splenectomia (Banti, Micl1eli, 1911) l1a :'agione rapida ed i11t ensa di questa sindron1e morb,osa , tan lo r l1e I 'i. e. c. è con siderato a giusta rarrio ne ] 'indicazione for e elctti\ a della splenecto~1ia. P erò non tutti i ca i rispondo no in modo a oluto e con eo-uale prontezza, talora sono stat·e segnalate d elle ricadute di estrema g ravità , o un persiste~e invariato dei sintomi, cioè si ·è voluto elevar e a norn1a (e ciò è n ece ario) contro il valore d ella splen ecto111ia, tanto più ch e anche in casi nei quali si ebb e un forte miglioramento alcuni fatti p ersistettero anch e a distanza , e precisan1en1e ]a microcitosi ipocron1ica, e la di111int1zione d ella resistenza g·lobuJare. L '_t\. studia con ogni minuzia sei casi e ne trae argomento di interessante di cussio11 e. Co111e effetto immediato d ella splenecton1ia egli ha visto che nei riguardi della micr ocitosi se si studia g rafican1ente il dian1etro dei globuli rossi prima d ell 'inter' ento ... i ha una curv,\ 111onoapicale e microcitaria , ch e . . ubito dopo l'inter\'er1to i fa b1iapi cale , con1pare cioè t1na nuoYa cu ~ pi d e co ti tuita da ele111enti a dia1

n'Letro normale, e questa va via via IJrende11do il sopra,1vento e assorbendo la cu pide 111icrocitaria; ciò vuol dire che gli elen1enti normocitari prima rap1p resentati da cifre assai basse divengono decisan1ente prevalenti. Siccome questo fatto va accentu andosi col t empo, si deve pensare ch e esso sia doYuto n on a fattori accessori, ma sia }'.espressione di una vera modificazione della attività emopoietica del rr1idollo. Un comportan1en!o analogo si con stata circa la resistenza os1notica delle e111azie : alla rr1onoapicità d elle curve si sostitui ce una forn1a .a due cuspidi e di quest e quella che corrisponde alle r e istenze n1aggiori va accentuandosi col ten1po fino a predon1 inare. Tali mt1tamenti morfologici e fi sico-chimici d·el sangue periferico che intervengono, dopo la splenectomia, dimostrano che l 'asportazione del viscere non ha solo ridotto l 'en1olisi esagerata, ma ha apportato Uila inodificazione nel1'attività dei tessuti en1atopoi eLici indirizzandola verso condizioni nuove cl1e si avvicinano o si identifica no , i1ei rigu,ardi diametrici e d·ella r esistenza osn1otica, colla normal ità . L 'incertezza tutt 'ora dominante sul significato e sui fatti che condizionano la n1icrocitosi sfenoidale, e le variazioni della resistenza o motica globulare sono di forte ostacolo ad una esatta interpr etazione d ei risultati biologici della splenecton1ia. L' A. cr ed e di potere escl udere cl1e si tratti, p er la m icrocitosi , di un danneggian1·ento· periferica di emazie già r1orn1alm e11te forn1iate (Krumbhaar) o di un tipo peciale di rigene razionG forzata come sosle11gono i\iluelengracht e Oller. · ou si può neppure pensare che esso ra1)prese11ti u11 tipo anon1alo e costiLuzionale di e11101)oiesi perc l1 è non scom .p arirebbe con I.a splenectomia. Circa la din1ir1uzione della re i Len za o rnotica se essa .ave se una origine es cl u iv an1 ente splenica (modificata fragilità al passaggio d ei globuli i1el te suto splenico: Cl1abrol e !Ber11ard) essa doYrabbe sparire ap1)e11a a ·portata ] a n1ilza , 111entre ciò non i verifica in tutti i . 1

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ca

i.

All 'A. se1nbra spiegar e m eg·Ji o di lt1tli i fenon1eni il concetto cl1e l'ittero en1 olitic o costiluzio1iale abbia per carisa u11a. al1terazio1t e fu11zio nale del sistema retico1~0 endoteVi01le. La spleu ect on1ia allontan a allora di cert o il t erritori o più e teso cl1e di trugge sangue, i11a 11on tutt o il te ...... uto ca1)ace di tale fu11zi on e cl1e l)UÒ e ere i11anle11uto i1t altre sedi , e ciò ::,1,ieg·J1 erebbe assai b ene i casi in cui no11 si l1a un successo con1pleto. L ' A. conclude considerando la ._ ple11ccton1ia il i1telodo cural iYo per eccelle11za , u o11 !:-enza ricordare cl1e A1e sandri per i)rimo i1el 1 H2.:-est~uì la legatura dell'arteria splenica cl1 e par1el1be ri$erYata qt1ando la s1>lenecton1ia offri"se particolari difti coltà.

L.

To~ELLI.


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cc IL POLICLINICO »

DIVAGAZIONI Problemi demografici di oggi e di ieri. Il cen imento, per cui nello scorso aprile il popolo italiano è stato chiamato a raccolta, h a ri1nesso sul tappeto per il gra11 pubblico le questioni demografiche, le quali oggi richian1ano la più viva attenzione d.a parte di chiunque si occupi di scienza sociale, di medicina, di biologia. 'f ali questioni, però, non sono ora più limjtate al chiuso studio dello scie11ziato, n1a fanno parte dei più vitali problen1i della Nazione ed interessano pertanto una vasta cerchi.a di perionre che, attraverso una sagace propa· ganda, ne h a sentor e. Cl1i per il pirimo ha ag·itato I.a questione d emografica nel sen o ch e oggi l 'intendia1no, è stato il Duce nel suo memorab1ile discorso del 1926, gettando un grido d 'a llarme sulla decadenza den1ografica della razza bianca, jn iste:1do poi sull 'argo111ento in u11 articolo p1u b·b1licato d.a i giornali dell ' Universa1l Service degli Stati Uniti n el 193± e ripro·d otto in quelli italiani. Egli addita il pericolo verso cui corre la r<.izz.a b i.anca, con la limitazione delle nascite; pericolo che, sia pur·e in forn1a attenuata , non risparmia n eppure la nostra Nazione. E l' a llarn1 e ha avuto una larga ri sonanza in tutto il n1ondo. Numer osi e con11)lessi sono i pro,rvedimenti che il Regime ha posto in opera per fa,·orir e l 'incremento den1ografico e la natalità e non è qui il Cél_so di ricordarli. lVIa ancl1e altrove si corre ai ripiari: così in 1Francia dove si è p1ersin o istituita la l~urea in Mater11ità e 1p1ersi110 nella U .R.S.S. , do,,e prima si faceva propaganda per l 'aborto, si tende ora a far macchina indietro. :È curioso il gettare uno sguardo ad un passato ab·b·as.tanza r ecente per veder·e con1e ociologi ed igienisti avessero concezio11i dian1etralrr1ente opposte. In un articolo di uno studioso che si è occupato con amore delle classi più un1ili del popolo di Roma (a proposito delle tristi condizioni in cui si trovava aJilora il rione Te-staccio), si accomunava la n1iseria con la fecnndità e l 'impr-evidenza, invocando addirittura i1n 'azione dello Stato per i11segnare le art i prevent ive dell'azione ses uale. II consig lio ch e n·el 1911 si dava co11 l'intenzione di c.ompier-e una buona opera sociale, ricadrebbe oggi sotto l 'azione del Codice Penale. Ma non n1olto dis imili sono le . idee i11 tempi a. s.ai più vicini. Ecco un altro articolo, pubblicato que to su u11 giornale medico « e n e] 1923 , cioè dopo ch e l 'uragano d·e lla guerra e la pandemia influenzale a,1evano fatte tante vit1i1ne. Basta il titolo per i11di carne la tendenza : « Le ininacciose consegue11ze d elle norn1 e igieniche». L 'A. si riferiva alla Cina, dove era allora inco•m inciata la pro1)acranda per l 'igie11e e la cultura medica, proponendosi di con1battere SJ)ecialn1 ente la 111ortali là infantile, ch e ali-va allora '111 '8'0 % e11tro i ]'.)ri111i 5 anni di vita . E lo scrittore additava le graYi consegt1enze ch e sarebber o derivate dall'aume11to di tale 1)01Jo1a1

[ANNO XLIII'

NUl\I.

21]

zione, accenna11do che la Russia indicava cc la i)r ofilassi del nlorbo della superpopolazion e n. 1-Io citato questi due lavori, non già percl1è abbiano un particolare significato, ma percbè rispecchiano le idee di tutto un periodo storico., idee g·en erate più che da correnti filosofiche, dalle parti'c olari contingenze d ella vita di allora. Oggi le condizioni sono assai diverse ed il problema demografico ci appare sotto una luce di fferente e se il singolo, per considerazioni egoistiche, non arriva ancora a comp-renderne tutt~ la gr~vità, si con1pr·ende che se ne preoccupino seriamente i dirigenti delle nazioni, che vogl iono essere sicuri di poter opporre agli altri, arJcl1 e la potenza del 11un1ero. La vita è lotta ed il numero, oltre che e pressione di gio,·anilità, è un 'arma poten1-e n elle attuali con-dizi'o ni. Ma anche il problema demografico, come oggi lo vediamo, non è una novità. Riandian10 al secolo XVIII e troviamo che il veccl1io Tissot, nel suo lib,r o intitolato cc Avis au peuple sur sa santé », deplora le malefatte dello .., popolamento che, nella Svizz·e ra, era quasi generale. Due n e sono le cause, esso aggiunge: l 'una l 'emigrazione, per cui partono tanti giovani robusti e ritornano in pessim1e co11dizioni. L 'altra causa è la re trizione delle nascite; vi sono n1eno matrimo11i e meno battesimi. L'aun1ento del lusso entra molto nella tristezza di questi rilievi. Ciascuno paventa le famiglie nurr1,e rose, per m.a ntenere le quali si con sumereh·b e il denaro ch e si vuol e invece dedi care alle spese voluttuarie. Si stabilisce inoltre la rilassatezza dei costumi; si ab bandonano le cam ,p agne per correre alle distrazioni della città. La vita di I.avaro nell 'ambiente dove si era n ati non basta più. Sarebb1e quindi necessario , agg iunge Ti&sot, tr.atten·e re· gli abitanti n elle cam pagne e dare incoraggiam enti e rico.n1pense alle famiglie numer ose. Non sembra di leggere le argomentazioni odierne sul problema den1ografico? Anche le c011siderazioni sull 'emigrazione rj spandono a 1 con cetto ch e oggi ci facciamo di questo fenomeno. La storia si ripete. A. FILIPPINI. 1

1

Ricordiamo l 'lateressaate Moaogralla: Prof.

LUICI

SPOLVERINI

Direttore de11a Olin . Pediatrica della R. Univ. di Roma

Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimertazione della prima infanzia. con presentazione del Prof. Sen. E. MARCHIAFA VA SOMMARIO - Lettera del Prof. E. !Ylarchiafava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Cap. I: La digestione e l'uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di vita. Pag. 11 a 18. - Cap. II: La patogenesi e la cu. ra delle comuni dispepsie da latte di donna e di 11accaPag. 19 a. 28. - Ca.p. III: Gli studi di fi'lir.o -chi'1nica colloi dale del latte ed i loro riflessi nella pratica alimentare in fantile. Pag. 29 a 42. - Cap. IV: L'azione eutrofica degl~ alimenti irradiati. Pa.g. 43 a 61. Volum e in-8 di pa.gine 64. Prezzo L. 1 O più le spese postaLi di spedizione. Per i noetri abbonati solf' L . 9 in porto franco.

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I·nviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via. Sistina 14, ROM.A.


(ANNO

XLIII,

~Ul\1.

NOTIZIA P,

GAII<'A.M~ ..

21J

BIBLIOGRAFICA

JJ r':>nt·"'!ario di T erap ia Osletrica. T erza edizLone, riveduta e ao-gi·ornala di 1Ja1

g·111e ' : LTI-320, co11 97 fig·ur~, inter calat e i1eJ testo, rinnovate. Editore Luigi Pozzi , Ro111a. Lire 32

Ripoytiamo qui di seguito quanto L'A. ha premesso aL suo pre, t,coso manualetto, in forma di INTRODUZIONE.

991

SEZIO "E PRATICA

« I diec~ ~nni tr ascorsi dal]a pTecedente alla altu,~le ed~zio~1~ nor1 s~n? stati co.11trasseg1f.ati da .r1Yoluz1~ n1 innovatr1c1 11el ca111po della ter apia osletr1ca; no11 è manca la I utla ia l 'aflerr1lazione di q ualcl1e nuovo orie11l.a111ento · bast.erebbe ricordare.: la. tendenza sempre ~nag­ g·1ore alla ospeda11zzaz1one p er il parto in g·e1tere, per .quello p~t~ 1logico i11 is1)ecie; la più 1.arg·a adozione degli interver1ti addomi11ali },a sciando da parte le indaginose e p·esso pe{·icolose 01J erazio11i vaginali; il sen1pre n1a o·o·1orc rispetto della vita ietale. cl1e a1J1Ju11to nel bl~ O'lio ce a~·eo trova la mig·liore salvaguardi.a in m~lte c?~1 t1i1genze pat?logiche; le. r e trizioni ognor p1u accentuate in tema di provocazione di aborto ·e di ste rilizz,azione; l 'in1portanza data aJla concezione deg·li stati s.pa tici dell'utero 11ella i:>atologia dcl IJeriodo dj l.ala11te. ll ~ra doveroso, nel riveder e questo Pro111uario , tener conto di code... ti orientan1.e11tj ' perchè ormai af~ermatisi e accettati dai più co111e 11on caduchi o non avventati. Non era il. caso i11vece di fare posto a una quantità d1 altre proposte terapeuticl1e che vid·e ro ]a luce i1el decennio, poichè per alcu11e g·ià è stata fatta giustizia dalla esperienza clir1ica sere11a, per .altre n1anc.a ancora il vaglio di una laro·a applicazione. llic~rdiam~ appena: la can1p~­ g11a errata p er s1sten1atizzare la rottura artiiiciale del sacco con1e mezzo per affrettare il ii,a rto; le varie propo<Ste per il parlo i t1dolnre , no11 ancora ri solto i11 pieno; l 'idea di sottoporr~ a revisione slrui11en tale tutti g li uteri dopo il parto per prevenire le infezioni puer1)erali ; come il uggerin1e11to di fare subito attifi ci.aln1ente il econda111e11lo 111anuale dopo og11i parto operativo; il con iglio di ritornare per sisten1a alla anli.. e1J i ncll 'a si tei12a al parto, con irrigazioni vaginali e n1edi.cazio11i di infettanti., ecc. « Questo breve Prontuario ... i riYolge a medici pratici e a tude11ti ; d eve quindi a ccogliere solo quanto ha orn1ai il co11 ~ en o uni,-er sale, vur eg·uendo l 'evoluzione i11eYitabile ancl1e n ella t erapia o tetrica. « on ho ritenuto di apportare . . o ... tanziaJi modificazioni alla disposizione della n1 él.teria; <1ualche agg1ur1t,a ulla nostra legis lazion e n1i è ])arsa utile e eg11.alo sopratutto l 'accenno al1'0. N. M. I.; ne un n1edico deve ignorarl a 11ella ua e e11za; tutti deYono cooperare alle realizzazioni dell e proY,·idenze cl1e YÌ ... ono disposte per la dife a della 111ater11ità.

cc Non ostante la n1ia intenzio11e e la mia ~uoi1a Yolontà, errori o lacune re tano ancora ir1 que.sta ·e~liz ioi;ie; n1.a confido ug·ua1n1ente ite Ila sirr~1~at1a dei Maestri e dei Colleghi p er~11~ seguitino ~ dare il loro appog·gio alla dif1u io11e. del mio. Pro~tuari~; . come. mi auguro

cl1e gli studenti e i n1ed1c1 i:>rat1ci possano trarne ~ualche ulilità, trovandovi, sia pur sch,ematic.an~ente ~'a ccolt e, le cog11izioni più fonda1nent.al1 per il loro pratico ese rcizio ». Ro111a, 15 111ag·gio 1936-XIV. PAOLO GAlFAMl.

e E NNI

B I B LI o G RA F I e I (l)

FERRIO. L. Compre1id~o di Pato l0Jgia e terapia m.edica. Vol. II; d1 pag. 73 2 con 101 figure ed una tavola. U.T.E.T., Torino 1936, L. 55. 1

1

Con la usuale so lerzia la ca a editrice a breve distanza dalla i)ubblicazione del 'primo, n1ette alla luce questo secondo volun1e del compendio del Ferrio. Il quale secondo volu1n·e conferma appieno quanto ave111n10 a scrivere su queste stesse colonne n ei suoi riguardi. Vengono, nel presente, trattate le sindron1i addor11ina.li e del peritoneo, d·e ll 'appar.ato gastro-enterico, le affezioni del ricambio delle gJ1iandole a secrezione interna, del ~istema r1ervoso. Tutto è detto i·n forma pian.a, riassuntivan1e11te; per eia cun.a malattia l 'esposizione clinica è completata dagli accertamenti di laboréJtorio - con1presi i radiologici - ormai acC{uisiti in modo definitivo alla quotidiana pratica. In opportune note, a ipiè di pagina, si ricordano i fondan1enlali caratteri delle sostanze di. uso comune 11ella t erapia. La trattazione è S\ el tita dalla abolizione di ogni' citazione bibliografica. umerose figure, per lo più didatticame11te scl1e111.atizzale, completano il libro. Il \'Olun1etto, .anch'esso in bella ve le tipografica e con pratica r esistente legatura , i i)re ... ta 111olto be11e a s tude11ti· e principianti per una rapida e con1p,l eta lJreparazione ad esan1i o concor i. MoNTELEONE.

O.

Diff0ren,tialdiagnose, in der inne!ilerlizin. "C11 ' 'ol. in-8°. I Puntata, di

A.E ·.:;ELI.

re11

.pagine 216 , con 55 fig . G. Tl1ie1r1e, Leipzjg, 1936. Prezzo R l 9,60; id. di tulta l 'op era

Rl\I. 30. Il libro cl1e qui ci presenta iJ Direttore della C1inica i11edica di Zurigo è de tinalo sia al medico pratico come allo scienziato. Rifu g~en­ clo dal dare troppa in11)ortanza ai ingoli pi ccoli inton1i , egli co11sider.a la diag no. i irt sen(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si òesidera la recensione.


·'

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«

IL POLICLINICO

so esse11zialn1€11te totalitario, fo11dandosi sulla analisi del complesso dei fatti. Anzitutto, egli osserva, il n1eclico deve decidere se si tratta di un proce ~ o infian1n1atorio , tumor ale, di un'intossicazione, di un disturbo orn1onico, ecc. e se la malattia sia geiterale o colpisca un organo isolato. Riuscirà così più agevol·e inquadrare il caso in e ame in un dato gruppo. Fatto questo, l 'A. prende in esame i sing·oli complessi sinton1ati ci (anemie, insu1ficienza cardiaca, dispnea, ecc.) indicando il modo cli arrivare .a lla diagnosi esatta. Grande jm1)ortanza egli dà, }Jer le condizioni addominali , all 'esame del fegato e della rr1ilza e, da un punto di vi ta generale, al fattor e costituzior1ale ed a quello dell 'età. L ' A. considera i singoli argo111enti se1)arata1nente dal p·u nto di vista cli11ico e d.a q·ueJ-lo degli ·esami di laboratorio , i11 modo cl1e anche con il solo esam-e clinico si possa g ià arrivare ad una diagnosi, ch e potrà essere confermata con l·e opportune ricerche. In questa puntata, sono trattate, oltre alla parte generale, le an·emie, le diatesi emorrag·ich e, le leucemie, le angine, le malattie della nlilza, del fegato e d~lle vie biliari.

fil. H. 1\1oNDOR. Diagnostics urgerits : a·bdomen. 2a Ed. 1° volume in-8° di pagg. 1075 e 275 fig ure. Masson ·e t C.ie. Paris. tFr. 145. Rileggendo, riconsultando quoti·dianamente questo trattato, mi tornava all.a mente un altra op·era , che sebbene con altri intendimenti, per g li ultimi .d·ecenni , ha fornito a generazioni di n1edici il pab•u lum per la loro basale cultura pratica chirurgica : alludo al noto Léjars. E sono convinto che l 'ap1p ellati,•o di cc aureo » con cui solevan10 ricordarlo, a buon diritto spet1a al trattato del Mondar le cui edizioni si su ccedo110 n1ostrando il cr esoen te successo. Per coloro i quali ancora non ]o conoscessero, dirò ch e il libro , abbenchè di forte inte1·esse chirurgico, è scritto per i medici, per la generalità dei m edici pratici; du·e righ e della prefazione scritta dall 'A. , incidono sinte licani.ente lo scopo del lavoro cc ho voluto in quest·e pagine ricordare quelle affezioni addominali che, p er la maggior parte, in n1ancanza di un opportuno e tempestivo intervento chir~rgico , uccidono il malato in poche ore » . Quindi è inutile ricercare nel lavoro del ~iondor questioni dì patogenesi, di anatomia patologica, n1a in ogni capitolo lo studio esatto d·el singolo sintoma, la di amin.a della correlazione dei vari sintomi di'r etta alla riserca rapida del più preciso diagnostico : per ogni gruppo di affezioni (ad es. peritoniti~ egli cerca di dare al medico pratico il filo conduttore che deve, o non, portare al chirurgo il paziente in esame. I cinque grossi capitoli• si leg1

[AN.KO XLIII,

»

~Uì\I.

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gono e si rileggono con inter esse, ciascuna volta trovando nuove nozioni, all'esp.osizione non manca11do quella semplicità ch e forma la fortuna di tanti trattati. P·e r essere con1pJeti ricorderò ch e il primo capitolo trat1a delle peritoniti acute , jl secondo dei traumi addo111irLali, il terzo delle emorrag·ie intraperitoneali, il quarto delle occlusioni inte tinali, il quinto è u11 capitolo compren sivo d·elle più svariate sind1 orni (pancreatiti, infarti, volvolo, torsione, ecc.). (Belle riproduzioni foLog·rafiche, chiari schemi e grafici illustrano il volume. MoNTELEONE. 1

Ergebnisse der gesamten t.1 edlizin. Vol. XX. Un vol. in-8° di 559 pag. co11 54 fig. L"rban e Schwarzenb·erg, Berlin, 193'5. Prezzo PtM 27. L 'importante p·u b1bilicazione diretta da Th. flrugsch che espon·e i11 monografie talora asai vaste lo stato delle questioni più sig·nificative e vitali che si agitano in tutti i campi della medici11a, in questo ventesimo volun1e contiene i seguenti lavori. Le malattie cla vermi nell'infanzia (H. Bruning). Il. trattamento p11 eum.atoracico (H. Ulrici). Nu:ovi risultati negli studl, sull'ipofisi (H. Bernl1.a rdt). La, fisiote.rapia deVle malattie circoEatoriJe (H. G·. Scholtz). il1 alattie professional1i della bocca e dei de;nti (H. Bohlert). L'igienie psichica (E. Stransky).

l l reumatismo visto da un ainatomo-patologo (S. Graff). La linfograThuloma to·si iin.guiriale (W. 1F rei). Le m.alattie coronaJrioh,ei (D. Scherf). La pl,eurite essudativ.OJ e.di . il suoi tra~tam ento (A. Sylla). La sclerosi m1wz.tiplia (H. Hoffmann). Le dliffererize individuali dJel sain.guei (I . Holzer). Il significa.to clini.co de~la p101jirina (J. T. 1B rugsch). La psicoterapia (E. Stransky). La rriano del bambino sano ei mJlJlato (H. v. Met1

tenh.e im). In qu·esta annata, si trova a11ch e u11 indice alfab·e tico p1a rticolar eggiato e generale dei volun1i dall 'XI al XX, n1olto con1odo per facilitre le ricerche su argon1enti ch e interessano. fil. 1

x,r, edizione 1936. Pubblicato sotto la direzione di C.. LIAN; prefazione di E. SERGENT. u,n. vol. in

L'Année médica·le praitique. Anno

16° di 796 pag. , con 24 fig. R. Lep1ne ed. , Paris, 1936. Prezzo 26 frs. Questo utile Annuario si pubblica orn1ai da quindici anni, il che dimostra il fa,1ore che ha incontrato presso la classe medica; fa, ore, del resto , giustificato percl1è esso risponde. bene ai b·i sogni del medico pratico, raccogliendo in b·r evi articoli sint·etici od in buoni sunti, i lavori pubblicati nello scorso anno nel campo della medicina generale, della chirurgia, della terapia, delle specialità, ecc. Esso mette, quindi, ' t portata di mano , giudiziosa~ente soelto ~econdo fini pratici, tutto ciò che v1 può essere di più vitale ed interessante. l .Ttile è lo 1


[ANNO XLIII, NUl\I. 21]

SEZIONE

sfogli~rlo,

per leggervi qua e là le parti ch e maggiormente ~ttragg~no ,. ma ai1cora più al Jno_mento del b1sog·no il ricorrervi per con sult.azione, ch e ~ resa fa~ile , oltre ch e per il fatto che l_a materia è ordinata per disposizione alfa betica, a11ch e per il copioso indice alfabetico che c?mpre!1~·e anche vari anni precedenti. ~1arie 1?-ot1z1e ( ele~co del'le nuove specialità, dei nuovi strument.1, ,e cc.) completa110 l ' utile fìl'. e p·aziente lavoro. 1

L 'A n,née thérap eUJtiquei. Anno X (1935). Compi1

'

lato da A. RAVINA. Un vol. in-1 6° di 196 p·a g. I\{asson et C.ie, Paris, 1936 . Prezzo 18 fr. Come è noto, è questo un riassunto pratico delle novità t erapeutich e pubb.Jicate n ell 'anno. In que Lo ,,oluine, troYiamo 48 trattamenti nuovi per le varie n1alattie od i sin goli sinton~i : al~ie, cirrosi, difterite, erisipela, n1orbo d1 Addison , reumatismo cronico, scarlat ti11a, zona, ecc.; sono a n cl1e riportati i lavori di Ferrannini ·e di Panegrossi sulla cura bulg·ara dell '·en cefalite, p11b,b ·l icati n el n ostr o giornale. I metodi e Je tecnicl1e nuo,re riguarda110 la anestesia , la diatermocoa.g··ulazione, I.a puntura sottooccipitale, la trasfusione sa11gui g·na, ecc. :E'ra i in·edicamenti , di cui son o state fat le nuove a pplicazioni, sono trattati: il blu di n1eLil en e, la cloramina, l 'ergoster ol, l 'in sulina , lo j odio, i veleni , le vitamine, ecc. Lo scopo di questa pub·b licazione è quell o di far cono cer e ai pratici, sia le nuove tec11iche di applicazione immediata ed age·vole, ia di indicar e loro i nuovi orienta111enti di certi m etodi terapeutici. In questo volum e, si ha anche u11 indice per i 4 anni precedenti. fil .

S.

G.

Mikroskop isch e Unbersuchunge,n an pro·gressiven, j\fu ske.latrophien . e

W o a LFART .

1

1

In 16°, di 137 pag. con fi g . Suppleme11to LXII degli Acta m edica scandina ica, Helsin g·fors , 19315. Studio serio e coscienzioso ba ato sull 'osservazione di 23 casi in cui i fecero esan1i i11icro capici dei mu coli e del n1id0Jlo spi11ale. Gli AA. di tinguono da una parte la di ... trofia mu colare progr e . . si,Ta e la D. n1ioto11ica e, dall 'altra , le forn1 e determinate da lesioni spinali. E si trovano una grande affinità fra la atrofia muscolare 1)r og·ressiva n eurotica e la distrofia progre siva, n1entre la n1iotor1ia congenita co titui ce una forn1a a parte. Il r eperto 111icr o copico del n1idollo sp i11ale con corcla general1nente co11 quello muscolare, me11trc spes o il quadro clini co fa propender e ])Cr altr,e di.agnosi ; da ciò la grande utilità di as ' Odar e la diao·n o i con la biopsia. Gli AA. n1ettono in rilievo altri importanti r e1)erti , cl1e servono a dilucidare ' rari })Unti a11cor a o curi dell 'ar go111ento. fl l.

PRATICA

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AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Il primo convegno del gruppo per lo studio delle malattie del ricambio. 11 « Gruppo I talian o per lo studio d elle ~Ialat­ tie d el ricambio n ha inde l lo a ~lilano un Co11 ve:gno scientifico su t ale argo111ent o, invitando a parteciparv i tutti color o cl1e n el campo biologico e clinico si occupano di ricerche sul m e tabolis1r10 organico. La riuscita h a superato l'aspettativa e l 'aula dell 'l stitu lo di Clini ca ~ledica d ell 'Universilà di Milano ha raccolto, il 26 aprile, una eletta schjera di cli11ici e biologj, ·salulali del prof. Zo1A, ch e h a poi invitalo il p r o L BoTTAZL:I ad as umere la presidenza. ,Sul l \icambio dei lipidi h a fa llo una relazione il prof. QuAGLIARELLO, a cui sono seguìti il prof. CANNAVÒ ch e ha parlat o sull ' i11flue11za dell 'ipofisi e d ell 'epifisi sul 1nelabol i 1110 dei grassi ed il prof. FLlONTALI, il quale b a riYendicato l a priorità d ei suoi studì sulla buonl utili%.zazion e d egli olì veget ali, specialmente 11el rnorbo cel iaco; in tale mala l lia, son o meglio ulilizza li i g.r assi a b a-s o punto di ftLsione ed ele a lo ind ice JOdi co (olio cli oliva, cli papavero ecc.) m e11tre è scar sa l 't1 lilizzazion e d el burro. Sulla. cu ra ambulalor ia dei diabel i ci 11a riferito il prof. L. ZoIA, rilevando ch e n onost ante t ante ricer ch e, I 'origine del fatlo b asale « iperglice1nia » rimane tuttora oscu rn . Rin1angon o tuttora in vigor e le teorie sul! 'ori gine insular e d el diabete, sebb ene modifi cat e n el sen so che l a rlj fi.1nzione d elle isole di La11gerl1ar1s 11on va disgiu11ta. da quella di altri or gani orn1011ici, ve<lute che sono d el r esto appoggiate dalle concezioni ·sulla origin e plurighiartclolare del diabete, o m onoghian<l olare con riflessi plurighiandolari. I . a cura d iet etico-insulinica, aggi u11ge il Relatore, è la sola a cui si debba ricorrer e con le m ag~ri ori probahilità di su cces o. Interessante è il seguir e i r isultati ol tent1I i con l a cu ra ambulat oria d el diabete n ell 'An1buJa Lori o di Milano, ch e ha iricornincia.t o a fun zion ar e nell 'ollobre 1931. Ad esso sono a01uì1i. (a tu llo il lTiarzo 1936) 1340 diab etici, d i cui 528 11on a bù ir ·n ti. L 'Ar11bula lorio risponde b ene ar1che n ella u a fu nzion e didalUca e divulgntrice, soprattut lo per con1ba l ter e dei veccl1i pregiudi zi ; entra fra le sue al li' ità an~he quella di fornire un a « carta d i iden li Là » per og11i diah f:tico cura to, la quale ·si è <li1110 trat a as ai utile. L 'O. con sid era poi la cura dieletica e quella insulinica, insistendo u ll 'as~olula inefficacia dei prepara li per via or ale ecl acce11na11<lo all'erroneo convi11cimento di alcuni medici ch e la rt1ra insuli n ica d ebba durar e per tl1lta la Yi ta . TI lratlan1e11to d el rliabetìco <leve essere individualizzato , tf11enilo conto delle quali là e delle a l ti tu ci i11i personali d el malnto, del le to11Pra11ze od in tolleranze alimen tari innivirluali , clelln Hcce .. si là cli e\itnre i dis turbi <ligesl ivi, d el cliahe tc in graYicl nnz;i e uei cardiopati ci , ecc. 111 cornples. o, l 'An1bul a Lo rio si clin1ostra assai utile; il proble rn a assill an le l le rim ane però sempre il lat o eco110111 ico. ~ella discu ssione, 0110 la Li riportati Cclsi di g u arig ione senza in ulina ecl a ltri di gl ico urici, ,·issu ti lungan1e11 te e r e1a u,·a1nPn le bene pur co11 diete abbas tanza larghe. Il p rof. CAccrn1 h a rileYato l 'in1porta11za del fa tt ore lal'oro Jlelle cure an1l>ulatorie clei diahelici;


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<C IL

POLICLINICO »

ii ùiabele non è se111pre i11ilu e11zato (1a11·esercizìo lisico 11ello s tes'3o inodo s1cc;h è, 11el prescriv ere 1a c ura dielelico-1nsul1nica ai lavoralori d ebbo110 . ' pral1car s1 a lcu ne ricer c;he, fra cui q u ella d ella CllrYa g licemica n ell 'af1at 1ca111e11to. 1-liguardo ai si11goli alin1e11ti n ella clie la del diab e Le, il prof. CANNAvò si dichiara conlrario ad alc n11i cl1e pure so110 p iu ltos lo u sa li, co1ne il p a.i1e d i segél.le e di aven a, 111e11lre po ·so1to esser e utili g·li ai1menli glu tinati ed ipergluti11aLi. I11 ge11erale, seco11do quan lo ha riferito il prof. SERIO, g li a li1nenti meglio tolieratj so110 quelli a cui u'.l.1a cl a la popolazione è abitu ata ab im1nemorabile; l 'a1nido di frume11Lo è il più facilmente m etabolizza lo e sarebbe ulilizzato a l rn assi1no grado l 'eleJ)lCnto proteico di e·sso, il glutine, che è anche in1 p orl ante per il suo Ya lore antich e logen o. l nleressa11li sono state le co111l1nica.zio11i s ui car nll eri nosologici regio11ali del d iabe le · citian10 fra esse quella del prof. \ i ACCARJ per l~ Liguria (d ove il diabete avrebbe la m aggjore frequenza) e d el prof. M. AscoL1 per l a Sicilia. L 'ol Lima riuscila clj questo « Con vegn o » ch e h a trél l la lo l argamente i 11robJ emi scientifici e prati ci fa él It er1d er e co11 impazjenza il pro~si n10, cl1e s i Lerrà r:el 1937, ir1 una .c ittà da destinarsi. fil.

R Accademia delle Scienze Mediche e Chirurgiche di Napoli. Presidente: Prof. G. ] APPELLI. Seduta del 4 marzo 1936.

M()rte da freddo e sistema reticolo-endotel iale . ì\I. l'lAso. - L 'O., da ricer che sp erim entali su colo1nbi e conigli trattat i con trip anb lau all 'l % ecl im1n ersi in miscela fri gorifera, co11clude affern1 and o ch e la inilza influen za la r esi'stenza al freddo, n o11 gi~ con l ' att ività d elle cellu l e d el S. R. E., 1na l)robab1ln1ente con l a sp len oc.:011tratl ilil à e con la ft111zione di riser va delle emazie, che le è propria. Seduta del 1° aprile 1936.

Anomalia dei processi stiloidei in un caso clinicamente studiato. D. TANT'URRr. - L 'O. riferisce di un caso cli11ico i11 cu i ha potuto rilevare l 1inglollt1111en lo d ei proc~ss i s lilodei. di an1bo i l a li Jlelle Lon sille 11alati11e. 1 ale ano1nal1a ossea b ila t er ale, rile \ a la a11 ·esaJ11 e diretto della fa ri11g·e del pazie11te (u o1no di 72 an·· i1i, di sana e r ob u s ta coslit11zion e), è nuo,·a nella le llera,t ura e si aggiunge alle al tre anom ali e di g jll descrilte, e ch e l 'O. ent11ner a. Ricor da la l 'emIJriogenesi del sistema ioideo e dei processi s tiloi<lei, l 'O . si intraltiene sui muscoli ch e si a ttaccan o ad essi e prir1cipalmenle sui inuscoli stilo-ioidei rite nuli con1e sost egni d ell 'osso ioide, con lri])uen~ do alla Lrazione in alto ed in dietro di tale osso: in questo caso la nlancanza di tali mu·scoli non n1odifica la normale posizion e d ell 'osso ioicle. L 'O. è di OJ)inio ne ch e i mt1scoli stilo-ioidei abbiano u n a p :i r te secondar ia nella muscolat ura d estin ata ali 'osso )oide sia per l a sua posizione che p er la sua sosp en sione. E ciò per il larin gochirurgo è a teru:.: r si prese11te per la chirurgia c!el1 'ipofarin ge, essendo altri gruppi muscolari (digastrico miloioicieo, ecc.) n ecessariamente più utili qu~ndo si d eve ricostrt1ire il piano antero-inferi or e d ella faringe con appoggio all'osso ioide. L 'O. ha corref\nto l<lJ su a relazione con radiog rafie esplicativP Il Seg r etario.

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NUl\'1.

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Reale Accademia dei Fisioeritici in Siena. Sedtrla ordi11aria del 17 aprile 1936. Presiede: Prof. G . .SALVIOLI, vice-presidente. Pr~f. F. SEST1Nr. Sulla struttura del glande del ct rtocef alo amadriade: osser vazio ni sulle ter1nin.azio11i riervose; sul la st ru ttu r a rlell'os penis.

Tentativi sperimentali per ricercare il reflusso pielorenale. ~rof .. F. SESTINL - L 'O. presenta alcu ni prepar a t1 1111croscopici di r e11e (li an1adriade in cu i è s tato inie ttala gelati11a color .i.La per la pelvi. LH gela li11a 11a r e11uilo l)er i lubuli relti; in UH sol caso è passala p er le ve11e. Emiplegia senza focolaio. Dott. A. FORCONI. L 'O. illustra un insulto cerebrale co11 e111iplegia destra durato tre gior11i e i11ezzo in cui 11011 Ye1111e trovalo all'autopsia alc1-1n tocolajo cli e111orragia o di r ammollime11 lo. Il caso è in t erpre la lo - al 1nodo di un altro rectn te de l prof. Greppi -- co111e un episodio di in-s1Lfficie11za cir col a toria locale d a brusca ipot en sio11e in sog·g·et lo Yecchio g-ià iper leso e arterioscler otico; e viene discussa la possibilità di tale eve11ie11za i1ei rig·uardi d ell 'evoJuzione d ella malattia iperten siva e della sen sibili tà spiccala dell e vie n10Lri ci ad u11 defici t clel c ir coJo, i1011 an cora così g·r ave da portare a grossola11e allcra zioni del tessuto nervoso. A proposito di alcuni casi di setticemia stafilococcica. Proff. G. S.u.VIOLI e G. l\fAzzETTI. - Gli 00. riferiscono su due ca-si inorla li cli set ticemia staffilococcica in ba111bini. La i11a]a l lia ebbe un decor so brevis i1no con repe11tinJ i11sor ge11za, accen 110 a localizzazioni o·aleo-arlicolari, precoce co1np ar sa cli delirio. Nel p az iente ch e sopravvisse più a lungo (9 giorni) t end en za a essudazioni d elle sjerose, nell 'altro a i11 anifes lazioni cutanee (rush orticarifor n1e, manifes lazioni scarlat liniformi). Dall 'e1nocu l lura praticata i11 vita furo110 i·solat i due ceppi (li stafilococco a ureo p erfe l1amente identici fra di loro per quanto riguarda i cara tteri morfolog ici e cul L11rali, l 'inle11so, in consuet o potere em olitjco , la scar sa virulenza p er il t opolino e l 'alUssima virulenza p er il conig lio. I due pazienti 1)1·ovenivano <la localilà della i)rovin cia d i Siena ben distanli l 'una dall 'altra. Sopra un particolare aspetto delle pleuriti interlobari nella prima infanzia. ~rof. S. QUADRI. Presentazione di sei casi di pleu rite interlobare isoJata in p iccoli b a1nbini, raccolti fra una serie di 134 ammalati cli ·affezioni pleuriche. Considerazioni sulla non rarità di quet e forme e sulla particolar e caratteristica di risoluzione· critica ch e i è verificata in cinque dei sei casi presi in esan1e. Azione dell'urina di donna gravida sulle mammelle. Dott. G. RolVfANIELLO. - L 'O. ha iniettato urina cli donna a gravidanza ava11zata in cavie impul>eri, adulte, non gravide, g r avide e cas trate da oltre due m esi ed h a nota lo cl1e la ghiandol a mammaria si iper trofizza poco n elle g ravide, di pii1 n elle adult e non gravide e nelle impuberi ed in modo sorprendente n elle castrate , ottenendo in quest e ultim e un r ep er to an che superiore a quello d elle cavie adulte normali , fino ad una secrezione lattescente. Il Seg r etario: G. l'\iIAzZETTI.


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NUl\I.

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APPUNTI

. PER IL MEDICO PRATICO .

CASISTICA E TERAPIA. Modalità insolite di contagio sifilitico.

I

L._ Tom·masi (Soc. vt. d,i Dermat. e sif. e Der.09ifinografo, marzo 1926) riporta tre casi no11 ·0111uni di contagio sifilitico . . 1) Ostetrica di .55 anni con eczen1a proess1onale alle n1an1; non u sa gua11ti nell 'espletame nto d elle su e i11an sioni. Da 2 n1esi fo ecz·ema sembra più acuto e non cede alle c ure consuete. L' A. trova sifilo derma n1aculoso classico r ece11t·e e sierolog ia positiva; g rosse ghia ndole a destra; invece, alla 111a110 i1ul1a ch e faccia pensare al sifiJon1a J)Ositivo. Nulla ai genitali n è alle altre n1ucose . 2) Medico anzi.ano ch e non esercì ta n en1 m eno la m ·edicina nè ha avuto occ.asio11e di toccare quaJch e cosa di sospetto. Mig·11olo destro tumefatto, duro, come infilt r ato d a un granuloma e sen za fatti su.p purativi ; sifiloderma e ritem.ato-papuloso classico, sierologia positiva. Qua1che "tempo primra , si era fe\i·ito leggerme nte al solco ungueale del n1ig1iolo stesso, nel mettere in n1oto la manovella della sua aut-0 . 3) Donna di 53' anni ch,e; ha curato il fig lio con sifiloma .al lab•b ro e non aveva u sato alcuna preca uzion·e. Dopo qua lche t empo, acCllsa ce falea e vertigini. Esame som.atico completamente negativo; la sierolog ia eseguita a1d abtlin.d·a ntia.m , fortem ernte positiva . :È probabile che si sia trattato di un 'infezione per penetrazione del virus attraverso la n1ucosa senza sifiloma (sifilide acefala); possib ilità ammessa specialmente p er le donne e per casi .a decorso b enigno ed .a si11tomatico, tale ·d a realizzare un quadro di infezione ina1p1p'Orente. 1

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SEZIONE PRATI CA

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fil. La diagnosi di guarigione della sifilide.

La guari1gio11e della sifilid·e è possibil e, persino in mo·do spontaneo (peTò raramente). Essa è poi tanto più prob·a bile quanto migliore e più precoce è stata la cur.a. Come osserva L. Ton1masi (Il dermosifilografo, marzo 1936) l 'ostacolo essenziale per la diagnosi di guarigio11e n·el singolo n1alato è dato dalla difficoltà di distinguerla dalle latenze , ch e possono essere con1plete e lunghe (anche oltre 50 anni). Vari sono i crit eri su cui si suole fondare la diagnosi d i g uarigione ·e · cioè: 1) C. cli·n.ici; a) Età della sifilide ; l 'infezione si va attenuando col tempo ; anche dopo decenni , possono però con1parire ri,pre e e contagi ; b) gravità dell 'infezio11e (non esiste paralleli n10 fra la gravità del d·e corso iniziale e la guaribilità dell 'infezione); e) criterio terapeutico (la guarigione più frequente è in rapporto con cure

b·en condotte, n1a i1011 basta aver fatto cure suffi cienti i}er g iudicar si guarito; d) esan1e clinj e;o, che va fatto con I.a inassima accuratezza , s1)ecialn1e11te confrontando i r,eperti a distanza di tempo; con1unque, la negatività è un dato IL8C·e ssario, n1a no11 suffi cie11te . 2) Criteri sierolo1gici : a) le sierodiag·nosi son o spesso n egative nelle laten ze tardive .ed anch·e in forme antiche, nla attive (aortite lesioni oculari , ecc.). Utili la p:i:ovocazion~ secondo Milian-Ver111es e g li esan1i in serie. La si.eropositivit à ostin.a ta non esclud·e la guarig·1one, n1a consiglia la diffidenza; b) Esa111e clel liquor ; utile per completare le ricer ch e, dà le indicazioni per il solo siste1na n ervoso centrale. 3) Criteri; immuriitari. La rei11fezione no11 costitujsce una pr ova sicura dell 'avvenuta oo-ua. . r1g1one, n1a p u ò sem,p lioemente attestare u110 stat o allergico. !F allace è la reazio11e intradermica (saggio allergico). . 4) Criteri di in,f ettività residJuai. L 'inoculazione, nel coniglio, di gang·li linfatici dell 'uorr10 presunto gu.arito è .a ssai poco utiJ e 1Jratica1n·ente. In con1plesso , ne·ss.u11 seg110 sicuro : si tratta di diagnosi n egati\ra e com-e tale soo·getto . o a d errori . ~a cor11binazione dei vari metodi può essere utile, ma non sicur.a . Si tr.atta sen1pre di diagnosi di probabilit.à , che va controllata nel tempo, tenendo i11 osservazione il pazi e11te, senza però in1porgli la co.n tinuazione di cure per tutta la vita, come alcuni ,rorrebbero.

fil. Le strie ungueali nell'infezione sifilitica. G . ~Iili an (Pa.ris méd., 28 marzo 193'6) richian1.a l 'attenzione sulla importanza c11e l)OSsono avere, nella sorveglianza della sifilide , 1( alterazioni ungueali anche lievi, quali le tri e trasversali e le erosioni punteggiate. La loro presenza, su una o più ung l1ie, indica cl1e ad un dato momento vi è stato un attacco atti' o di sifilide e può m .ettere sull 'avviso ,p er la diag·nosi in presenza di sinton1i altrimenti non spiegabili, con1e, p . es. , di u11a cefalea di etiologia incerta. Si può anche stabilire la data d ell 'attacco atti\10 di sifilide, tenendo presente che l 'url g'l1i.a i111piega circa sei mesi p er es ere eli1ninata e ch e, dopo 3 mesi, la stria si può trO\'are a circa 7 111m. dalla matrice . L '_t.\. , ri1Jorta un caso di comparsa di strie trasversali in una sifilitica secondaria , durante il IJeriodo di riposo del trattamento ; quest 'ultin10 era stato .. o ... peso stante la negatività della Wa ~se rmann , i11entre i11vece l 'infezione continuava, tanto cl1e si ebbe


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<< lL POLICLINICO

:sviluppo di roseola, con un notevole ritardo , di circa 19 mesi dall1a comparsa dell'ulcera primitiva. fil .

La scelta del trattamento nella blenorragia. Con1e osserva ~I. Carle (Bruxelles m1édicail, 9 feb,b r. 1936) non esiste un trattan1ento d·ella blenorragia applicab ile .a tutti i casi. Il trattan11ento 111ig liore, quello cl1e guarisce è la risultar1te di u11 'equazion e i11 c ui entrano no11 soltanlo la tecnica, r11a ancora le indicaziot1i , cioè l 'adatian1ento d.ella tecnica stessa a] caso ·determi11ato ,e le l)O·s sibiilità del malato, considerazione tropp·o din1enticata dai Maestri che si lib·r ano tro111>0 in alto e dagli assistenti delle consultazior1i cl1e fanno troppo presto. Vi sono, di fatto , dei casi che si devor10 lasciare cc scolare » : le for1ne acutissime con abbendante scolo, n1eato congestio11ato,' uretra infiltrata, minzioni dolo1rose, con1e IJure le cis.t.iti co11 p·ollachiuria o le mi'naccie di prostat1 te. Per quanto si sia partigiani delle lavature, si esiterà .ad oTdina rle in prese11za di infiam1nazioni uretro-vescicali acute, Si consiglieranno i b·alsai~1ici , la gonacri11a, i vaccini. il riposo ed il regilne adatto, in n1odo (la calmare gli organi e dimi'nuire lo scolo, di : :- cl1iarire il seco11do biccl1iere. Dopo di che , si i11terverr à con le soluzioni .antisettiche • Nia vi sono dei casi intermediarii in cui I' esi Lazione è per111e sa. Scolo di 6-8 gio·r ni, meato roseo, uretra sensibile, seco11do bicchiere g ià opaco" In tali condizio11i, interviene un eler11e11to morale, professio,n ale, socialie. Se il n1aJato , già istruito sul maneggio della sirin ga , può ancl1e and.ar e og·ni g io·r no dal medico per le grarldi lavaLure, i può in.izi.a re sen z'altro il lraltan1ento antise ttico (iniezio11i e grandi lavature; la grande lavatura quoticliana unica è insufficiente ed a11cl1e nefasta). ~fa se si tr.atta di u11 conLadi110, di un operaio trattenuto lo,n tano dal suo lavoro , n1eg·lro lasc iar e cc scolare n, poichè nelle loro r11ani , la siringa e, più ancora i tentativi di gr,ande la,ratura ~ arebbero 11 e fasti. 1Jecialn1ent e n ei dispensarj, anco-r più che nei gabin etti di con ultazio11e, l 'elemento morale 11a gran cle in1porta11z.a. Nell 'indi viduo già adusato al 111.a11eggio della iringa ·ed alle grandi laYature , si con ig·lino que te senz :a ltro. ln u11 uomo an1mo.g·liato, si so1)prima al più pres to lo scolo, elem ento di contaminazion e o di ri relaz ione. 1\Ia si lasci invece scolare il neofil .a in es1)erto, l 'ingenuo eh.e non capisce nulla, il , -anitoso cl1e contesta l 'auten tiri Là clel suo scolo. P er quanto rig uarda poi i casi cronici, è inutile sotto1)orre alle a ra11di lavature le veccl1ie o·occette n1ilitari ' inantcn ute da fo llicoliti dell 'uretra anteriore; od .a]111eno, as"ociarle alle ir1iezioni argentiche bi- o triquotidi ane, proru 11 ga l fl ed a (orti dosi , le so]e effi caci COll le dila tazioni. 1

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[ANNO

XLIII,

!'1UM.

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In allri casi del genere, è in causa la prostata, ed allora: n1.assaggi e d ins1tillazioni. Tutto ques.1 o è ben lungi dalla consueta fretta del Dispensario , la quale 1a: spesso trascura1"e ~ ·esame microscopico , che è tanto più 11ecessar10 con i fobici ·e gli ansiosi, stiratori clella verga e contatori di filamenti , che si tro' 'a110 in tutti gli anlbienti, anche i più umili. Semplificare il trattarr1ento, riducendolo al rninimo indispensabile. Le dilatazioni , come an.che le g·randi lavature quotidian.e non costitu1sco,n o una nec.;essità assoluta e si vedono talora dei p·a zienti che trascurano i loro affari 1)~~ s?tto~orsi ad esse., ?enza 1essere per questo l>lU s1cur1 d ella guar1g1one. Se la lavatura si può pralic.are, tanto n1eglio , altrimenti a cco11t~nta~si delle iniezioni argentiche, a dosi suffic1ent1 e prolungate. fil. 1

Nella dermite delle labbra da rossetto. G. Garnier (Gaz. miéd. de Franoe, 15 dic. 1:9~15) .consiglia anzìtutto di sopprìn1er·e quei t1p1 . d1 rossetto che sono sospetti e che con tengo~o spesso dell 'eosina. Il meglio sarebbe sopprimere tal1e vezzo degno del1e tribù della ~apuas.ia , ma siccome i gusti m.a schili co11tt11uano a non trovare più attraenti le labbra cc pure » e la vanità fem.m inile li asseco·n da bi sog·na pur trovare un ri1nedio per quest.~ martiri della moda. Co ntro le lesioni 1e czematiforn1i o flittenulari, l 'A. consigli:a delle polverizzazioni all 'acqua borica, mattina e sera per 10 n1int1ti. Dopo queste, spenn1ellature con un tan1po11c di cotone della seguente soluzion,e : Col lar golo . . g. 1 Ittiolo g. 3 g·. 100 Acqua distillata Passata la fase flittenu1are , ungere con la pomata seguente : Balsamo del Perù Vaselina ana g.. 5 Lanolina g. 10 Come rossetto inoffen ivo, r potrà usare il seguente: Cera bianca g. 2,75 . g. 10 Lano-vase.Jina g. 1,50 Carminio di cocciniglia . Ylang-Ylang od altro profumo 1 goccia. 1

fil. Un trattamento indoloro ed incruento dell'unghia incarnata. O. Fri:sch (lrli iert. m1ed. vv·och. e ll1 eLì. JtVelt, 29 febbraio 1936) consiglia di as ottigli are i 'ur1ghia, p er tutta la sua lu11g·hezza e per I.a larghezza di 1/2 cm. . mediante un colte llo affiJato, con1e se si trattasse di temperare un lapi . L ' unigl1ia deve ·essere ridotta sottilissima; vi si mett.e un buon quarto d 'ora , i11.a con qt1e to, l 'int.er,·en to è fini to. Già il giorn o dopo i do~ lori s0no I)ÌÙ ...,rar. i e scor111)ai'o no in b·reve.


{ANNO XLIII,

NUl\I[.

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Co11 taJe procedin1ento, si ottien e uno scarico dell ' ung·bia in modo tale cl1e la pressio11e la terale <ielle parti molli sul margin-e ung ueale non l1a più co1r1e c.;on segu·e n za la foi·maz ion'e e lo svilU})])O di u11 'ulcera da decub ito. fil. 1

TECNICA DI LABORATORIO. I caratteri del gonococco. P. Barebellion (Journ. d es praticiens, 21 m arzo 1936) r ichian1a giustan1ente l 'attenzione s ugli errori ch e si con1n1ettono n ella diagnosi di g·onococco, ritenendo per ta li dei diplococchi banali ed insist e Slll fatto che i caratteri del gonococco sono d el tutto stabili ; in corso di trattamento , può accader·e ch e qual ch e elon1ento di gonoc'?cco ap1)aia poco colorato od atrofizzato, od anch·e cl1e scon1pai.a uno degli ele111enti d·ella co111)ia cliplococcica; ma basta sospendere per un giorno il trattan1ento per vedere ricom1)arire la for1na ti pica. I caratteri del gonococco sono i seguenti: 1) iè sem.pr e un diplococco r eniforr11e a larga fess ura; non h a n1ai t endenza a for mare delle catene o dei bastoncini ; 2) ·è sempre intracellular e; può anch e tro. varsi a l di fuori dei leucociti, n1a queste form e extraleucocitarie non sono sufficienti per la dia.gnosi ; 3) n ello stesso leu cocita , il g·onococco è sernpre solo e non mai accompag·nat o da a ltri tipi (cocchi , bastoncini, cate11elle); 4) il gonococco è sempre g·ran1-negativo. Nelle culture (sempre· diffi cili) il gonococco h a la stessa stabilità n1orfologica e tin·t oriale. Gli altri g·er1ni ur·e trali n1anifest a110 invece un polimorfismo; fr.a essi , è specialn1ente da citare il B. coli, ch ·e l 'A. 11a un.a volta trovato nel centrifugato dell 'urina di t1n individ uo con stringin1ento; si trattava di diplococcl1i intracellulari gram-negativi; il loro nun1ero ecce~­ sivo fece dubitare della l'oro identità; -la coltura ha din1ostrato ch e sj trattav.a di B. coli. fil. 1

1003

SEZ IONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA

to rig uarda l 'indice di coagulazione ed il f ermento antitriptico del siero. L 'indice di coag ulazione segu e una c urva discendente i11 prossimità dei mestrui e durante il p e;r iodo i11estruale n elle donne no rin.ali, le quaì i IJresent.ano delle variazioni d·el fern1 ento antitriptico durante il ciclo il ch e vien e a convalidare Je teorie secondo cui l 'incoagulabiJ'ità del sa11gue n1·e struale è dovuta alla tripsina della 1nucosa uterina. Invece, il m·e ccanism o di sanguina111ento ne Ile donne affette da fibron1a uter ino sarebbe dovuto ad un fenomeno puramente loca le. fil . 1

VARIA Condizioni :fisiche e disoccupazione. È logico, ·e d appare accertato che questi due g ruppi di fenorne11i posso·no influenzar si reciproca1rL·ente. 1Dura11te gli anni della cri i la z:>o t1 01tulrizioll!e ris ultante dalla disoccup·a zione ha molto contribuito ad estend·e,r e e a rendere più grave -la tendenza dell 'or ganismo uma110 a sogg'iacere ai danni dell e n1alattie. Th e Jou r1ial oj the Arrierica.ri t.·fe,d. Ass. 11. 1, 1936) , analfzzando uno stuclio fatto dal Dip·a rtimen to di r icer ch e sulla disoccupazione dell 'Univ·ers ità del Minesota, vi•en e pr eciso.n1e11te a queste co11clusioni. Ricerch e fisic;.h e, ps icologich e e sociolog·ich e condotlie scie11ti fìcamente su un gr.ru.1 numero di disoccupati di J\1ineiapoli's St. Paul e Duluth h a n din1ostrato chiar amente la stretta relazione esisLe11t e tra c;.ondizion i' fisicl1e e le condizioni fisich e sca.de11ti' agg·raYano la disoc.:cupazio·n e. Questa pretlis11o·n e a dati difetti fi sici e r ende ìmpossibil e a l disoccu1Jato la cura di quelli ch e egli ev·en Lualm·en te avess e in preceden za, ora il trascurare i propri <lifetti r1sici rende p iù d·e b oli e l) ÌÙ in('-apaci a ncl1e in al1re co·se. D '.altro lato chi gode buona salute e si difende il p iù i)ossib ile da difetti fis ici soffre i •iù diffic jl111ente di disoccu pazion e cl1e 11on lJUPlJi ch e sono ostacolati da cattiv.e co1tdizio11i Ji ~a­ lute. D '.altra i)arte gli s tessi dato ri di JèlY Oro posson o sperare in un m,aggior 1·endi1)1e11 lo clei loro lavo ranU se ne Cl1ra1lo e lìreveng-0110 i tli fetti fisici. Lo studio quindi di lfU<::sti o~1 aco li fisici è utilissin10 sia i1ei laYoranti' c11e i1ei di-. soccu pati. IJ. ToNELT.I. 1

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La biochimica del sangt1e m.:'strnale. Risulta dalle ricerche di C. D.a n iel e I. Florian (Gynéco~ogi e e·t obstétrics g·enn .-marzo 1936) che il san gue mestruale non è da considerar i come t 1n semplice prodotto di escrezione o di trava~ an1ent o . Esso l1re..,enta caratt·eri chimici e biologici diver si da quell i de] snn.gt1e circolante . :È incoagul abile. i)roba])i]mente per n1ancanza di fibrinog·e11 e e per €Ccedenza di fermento triptir o della n1 ucosa uterina. Esso inoltre subisce una certa clil uizio11e. i11 quanto ch e contien e un.a n1 inor .~lua11til à d~ sost.anz,e fisse in ge~erale, e, spec1aln1ente d1 cloruri. La sua produ zio11e è conte1nporan ea a delle m odificazioni del san aue circolan te. i1er quan-

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. I.

Per- il perfezionarnent o della operazione chirurgica nella lotta con tro il cancro. - TiJ). CamJ)Ì, Folig1ìo, 1935. 'fANSINI.

U.

rOBILI

Ch irurgia d 'o 'pedale d i Provin eia. -

Ti1). Arge11ta11a, Arge11La, 1935.

E.

fORETTT.

Su di un eccezionale raso di granu-

lo1n a cronico da. necrosi del t e~ ..::ul o n•rli/JO~o orbitario. Ti.p . Impegn oso e P11l virenti, Ca tania , 1935. 1;. -

CAPECCHI.

L a laf t of e1'apia nell'infe:ione tifosa .

Tip . Can1pi , F oligno:

lf\;~5.


1004

<< lL POLICLINICO

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[ANNo XLIII, NuM. 21}

NELLA VITA · PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR. Prefetture.

Sono banditi con corsi per medici condotti nelle seguenti province : BOLZANO, per Bolzano (2° reparto), Brennero; scad. 30 giugno. NOVARA, per Canner o, consorzio Carpignano Sesia-Lar1done, Casale Corte Cerro, Cavallirio, Garba11ia Novarese, Ghiffa, consorzio Santa Maria Maggiore-Druogno; scad. 30 g iugno. PESARO, p er Gabjcce, Orciano di Pesaro, Sa11t 'Angelo in Vado, condotte dj città e direttore del Ci,·ico Ospedale, Sant 'Ippolito, Tavoleto, Gradara; scdd. 15 giugno. (Per notizie su gli stipendi, inde11nità ed altre informazioni sui documenli ecc. ecc. , chiedere i] bando di concorso alle rispettive RR. Prefetture, Ufficio del Medico Provinciale). DEs10 (Milano) . Ospedale di Circolo. - Concorso al posto d i medico primario. Étà massima anni 45. S1jpendio L. 12.000 annue oltre l 'abitazione. L'Ospedale dispone d i 'Z30 letti e presta -servizio ai 12 Comuni del Circ9lo Ospeè]aliero con una popolazione di oltre 80.000 abitanti. Scaden za ore sedici del giorno otto giug no 1936-XIV. F E RRARA . Arcispedale di Saril'A nna. ,Scad. 15 giug no, ore 18; 5 posti di assistente; L. 4000 annue, a l lordo delle ritenute di R. M. e assicurazioni sociali, al netto d a riduzioni; percentuali ; L. 10 per og ni servizio di guardia ; età limite 30 anni. Nomina e conferme bien11ali. Chieder e annunzio. B.ivolg·ersi alla Presidenza dell 'Amministraz. (corso Giovecca 203). GENOVA-PONTEDECIMo.

Ospedale cc Andrea

Galli-

Scad. 14 giu .; medico primario con funzioni di vice-direttore, aiuto primario chirurg. e aiuto primario n1edico; ·stipendi ris1Jettiv. L. 5000, L. 4000 e L. 3500; laur ea rispettiv. da 6 2 e 2 anni· età limite 40 anni; tassa L. 50; assunzione servizi~ entro 15 giorni. L ECCE. Ospedal e Civ ile cc ·v ito Fazzi » . Scad. 15 giug no ; aiuto medico ; stip. 1 . 3000 annue; riduzioni e rit enute d i legge ; comparlecipaz.; età lim i te 45 a11ni al 31 marzo ; JO anni di esercizio profe··· si on. ~{EST.RE ( Veriezia) . Osp edale Civile. Scad. 14 n·iugno, ore 12; m edico aiu to ; titoli ; stip. L. 6000; g u ardje JJ. 20; età limite 35 anni; tassa L. 50; 3 anni di assist entato in ospedale o istituto unive r sitario; assunzione servizio entro 20 giorni. n a)) . -

SULMONA

( Aquila). Casa Santa dell 'AnnunziQ;ta.

Aiuto m edico presso l'Ospedale C.ivile; stip. l,. 3000 annue, indennità vitto L. 2400 annue, alloggio in Ospedale. Rivolgersi ali' Amministrazione del Pio luogo. 'f o RINo. Ospedale << M aria Vi ttoria ». Scad. 7 g iu g n o, ore 17 ; vice direttore dell 1 Istituto di eletl roler apia e d ell 'ambula.torio di n europatologia. H.iYolger si alla .Segr et erja d ell 'Osp edale, via Merl ai l 3, Torino . TnEv1so. Osp edal e Ci vile << Elena di Savoia ». .\ Lu l lo il 13 ago t o 1936-XIV è aperto il con corso per titclì al p os to di Pri1nario Anatomo-Patologo

e del Laboratorio Micrografico: assegno annuo J,. 6700 lorde da ridurre del 12 <J~ ; ci11que aumenti quadri ennali del 10 %; eventuale indennità carovjveri ; compartecipazione agli lltili del 'I~bora­ Lorio. P er informazio11i rivolgersi alla Segr eteria. TRIPOLI.

Ospedale Coloniale Principale. -

Me-

dici capi r eparti: radiologico, tisja·trico , dermoceltico, delle malattie infettive, otorinolar ingoiatricot neuropsichiatrico, di inedicina; scadenze: 21 giugno per il primo posto ; 22· giugno per il secondo; 26 giugno per il t er zo, quarto e quinto; 30 giugno per il ses to e il settimo; stipendio iniziale lire 16. 700, indenn. servi zio att. L. 3700; indennità coloniale e allri a s·~egni; è consentito il libero eserc.izio; età limite 40 an11i al 31 gennaio. Rivolgersi nl Mini s lero delle Colonie, Ufficio d el Personale, Roma. I bandi di concor so so110 pubblicati nella cc Gazz. Uff. », nn. 94 (23 apr.), 95 (24 apr. ), oo· (28 apr.) e 96 (25 apr. ). Cedesi tutlo od in p arte a Ron1a gabinetto Otoiatrico co1npleto (p an tost a lo, diatermi a, r aggi ultravioletti ecc.). Rivolger si al sig. E . Campanelli, via Sistin a 14, Ron1a.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Fran cesco Graziani , cli Zara , primario chirurgo dell 'Osped ale provin ciale, presiòente del! 'Unione provinciale dej Sindacati professionisti e artjsti e presidente de] Comitato provinciale della Cr oce Rossa, st1 proposta della Presidenza Ce11tra]e della Croce Rossa Italian a, è s tato promosso com1r1e11dator c della Coron a d 'Italia . Rallegramenti cordiali . L. P. Recentlss;ma pubblicazione di attualità: Dott. PIETRO TIMPANO Dir et t ore dell'Istitu t o D ia.gnost ico di Reggio Calabria Ente morale sot t o l ' alt o P a tronato di S. A. R. la Principessa di Piemonte.

Della diagnosi precoce della tubercolosi polmonare (Seconàa edizione ag!Ji,omata eà ampliata)

Prefazione del prof. CAETANO RONZONI Dirett ore dell'I stit u to di Tisiologia in Milano. Ne riportiamo l' Indic e sistematico:

Prefazione. - Introduzione. - Diagnosi clinica. 1. L 'indagine anamnestica. 2. Sint omi generali eh~ possono far sospettare la tuber colosi. 3. Sintomi fisic1. a ) Topo.grafia del torace. b ) Topografia dei lobi polmonari. e) L'apict polmonare. d i Ispezione , Palpazione , Percussione , Ascoltazione.

- Esame radiologico. - Tubercolosi iniziale trauma· tica. - Tubercolosi ilare negli adulti~ - Tubercolosi ilare nei bambini. 1. Diagnosi clinica (I spezione - Pal· pazione - P ercussione - A scoltazione). 2. Diagnosi radiologica. - Prove biologiche. 1. Prove della tuber colina: (il fenomeno dell'allergia). a) Prova cutanea. b) Prov a peycutanea. c) Prova intraderniica. d ) Prova sottocutanea. e ) Oftalmo. reat.ione. 2. Es MDe dell'espettora,to. 3. E sperimenti sugli

animali. 4. Rea zione dell'a lbumina. 5. Cit ologia del· l 'es pettorato. 6. Indice opsonico. 7. Fissazione del com· plemen to. 8. Enzimo-rea zion e. 9. Sensibilizza zione con la tiroidina. 10. Velocità di sediilnentazione dei globuli rossi. 11. Reazione emoclasica di D'.t\.mato. - Costituzio~e e tu· bercolosi. - 11 problema dell' immunità. - L'ereditarietà tubercolare. - L'utilità dei centri diagnostici e delle Colonie per adulti, ecc. - Conclusione. - Bibliografia. Volume di pag ine XII-116, con 44 figur e in nero e tre in tricromia su ~arta pat inata.. Prezzo L. 2 O, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a bbonati, sole L . 1 8 in porto franco in Italia. Per l'E stero L. 1 9. Inviare Va gli a all' editore LUIGI POZZI, Ufficio Po· stale Succurs ale di ciot to, ROMA.


[ANNO

XLIII, Nu.l\r. 21]

SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE Italia imperiale.

La fine della guerra, con il su ggello g lorioso della pace ro1nana, fa e·slendere la 11ostra sovranità e fa irradiare la nos lra civi] là su di una vasta, ferlile e ricca zona d ell 'Africa. ' ' oluto dal Duce, sanzionato dal Gran Consiglio del Fascis1110, dal Consiglio (lei Minis lrj e dalle due Ca1nere, l 'i1npero italiano è ormai nella Storia. Jl Duce procla,rnava 11el di scorso del 9 maggio: (( Impero Fascisla, perch è porta i segni indistruttibili della 'olontà e della potenza del ·L ittorio Romano. cc Impero di pace, perchè l 'Italia vuole la pace per sè e per tutti e si d ecid e alla guerra soltanto quando vi è forza ta da i1nperio e incoercibili necessità di Yila. cc Impero di ciYiltà e g.1 un1anilà per tulle le popolazioni dell 'E liopia. E nella tradizion e di Roma, che dopo aver vin to a·ssociava i popoli al suo destino. « 11 popolo italiano ha creat o col suo samgue I 'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà, contro chiunque, con le sue armi ».

Echi della nostra impresa africana. Il Co1nilato Internazionale della Croce Rossa porta a conoscenza della Società delle Nazioni una c]rcolare inviata alle varie organizzazioni nazionali 11ella quale fra l 'altro ·si espo11gono le ragioni che 11an110 ritardato l 'i.nizio d ell 'inchiesta sulle violazion i delle leggi di g·uerra: soltanto il Governo ilaliano ha annunciato le condizioni che esso propo11e per tale i11chiesla, condizioni ch e al Co1nitato I11lernazionale so110 . . e1nbrate ragio11evoli, men tre il governo etiopico non ha mai nominato il plenipote11ziario per djsct1tere in proposito. Dalla data di questa circolare, ossia il 27 aprile, dice la comunicazione, Ja s iluazione è cambiata, cali a gli ultin1i avveni1ne11ti n1ilitari e politici ·opraYvenu Li in Btiopia e si è esse11zialme11te rr1odifica ta la pos·sibilità di u11a inchiesta che risponda ai desideri già espressi élal Governo etiopico e da <1uello italia110. ì\Ia poichè nella i1ota dell 'on. Suvjch del 30 aprile al l>residente del Comitato dei 'Ir edici risulta che il G0Yer110 italiano persiste 11eì su o de iderio di stabilire l a verità dei fatti, il Con1ila lo della Croce Ros .. a rin1ane pronto a iniziare l 'inchiesta qualora po ~ sa essere organizza la in condizioni ch e offrnno tutte le garanzie 11ece·ssarie. Esso tltllavia aYverte che non potrà as~u111ere le sp ese. D'altra parte , . e J'inchiesta non cloves e aver luogo, il Comitato internazionale si rj serva di fare u so, co1npatibil11len te co11 i suoi doveri di imparzialità, di alcuni doct1n1enti in suo posses o. Si ha 11otizia da f\.ddi - ~i\.bebà cl1e uno squadrone di cavalleria ven11e inviato a 50 kn1. dalla città in soccorso del dol t. Ossent, svizzero, assediato da bande di razziatori ; l 'Ossent era illeso.

Il prof. Ga.ifami al Congresso dei ginecologi fran· • ces1. In seguito ad invi lo della ocietà dei ginecologi francesi , si è reca lo a Parigi il prof. Paolo Gaifami , presidente d ella Società Italiana <li ostetricia e ginecologia, direttore della Clinica O~ tetricoginecologica della R. Univer ità di Rom a, onde partecipare ai lavori cli quel congresso.

1007

Congressi e convegni vari. Il Comitato organizzalore del 4° Congre o iu ler11azionaJe di pediatria, Congres·so presiedu Lo dal prof. L. Spolverini, è stato ufficiaJ1nente infor1nalo cl1e il Cotnitato ordin a tore del 2u Congresso Internazionale per la Protezio11e dell 'l nfanzia - il quale, in b ase alla decisione dell 'assernbJea generale d el Congresso di Parig i, si sarebbe dovuto svolgere i11 Roma nel corrente anno presso t:he co11temporanearnente a quello Pediatrico ha ritenuto conveniente di chiedere il rinvio al i 'anno prossimo. l~ell 'intento che il Co11gre so Ped iatrico si ·svolga i11 un 'almosfera di fattiva ed unanin1e collaborazione iI1ternazionale per i l raggiungin1ento degli al ti fini scientifici e sociali ai quali esso tende, si è stabililo che anche il Congresso inlernazior1ale di Pediatria venga rinvi ato all 'anno venturo, ad un 'epoca la piu prossirna possibile (e precisame.n Le nella prima oecade del i 'aprile 1&137; , i11s1e1ne a quello della Protezione dell 'Infanzia. Il 3° Congresso medico-chirurgico calabrese si è svolto a Catauzaro dal 15 al 17 111aggio, con l 'inlervento di oltre 300 inedici' delle pro' i11ce calabre i e di molli i1lu t.ri rapprese11ta11li delle li11iversilà italia·11e. Al! 'inaugurazion e p éCrteciparono le Attl ori là ; pnr laro110 il PrefeLto, il Seg·re lario fed erale, il Preside della Provi11cia , il l)oclc ·Là , l 'A rcivescovo, il .Segretario del Sinclrica1o Medi co Fascis la doli. Pilerà, il prof. Camin iti , il prof. autoro, il l)reside11le del Con1 italo ordi11alore J)rof. Can lafora, il pre·sìde11te cl 'onore prof. J cn11nJ. Il p1 of. Pizzi11i con1me1norò poi la gran cle e nobile figura di Pietr o Castellino, palriota, scienziato, maeslro, uomo politico. Il fJfOf. Bruni esaltò t1n altro illustre clinico calabr ese, Diod ato Borrelli . Ampiamente discu sse furono le tre r elazion i : (( r\ppendici te e drenaggio duodenale )) (prof. \ . AJoi ), « La tubercolosi com<' problen'la sociale in Ca1abria » (doll. L. BelU<J ll i), « Tubercolo i r e11ale » (prof. F'. \ 1irg·ilio). Ehhrro anche luogo 11umerose comunicazio11i. La 94a. riunion e nella ocietà dei i1alurnlisti e rnedici tedescl1i si terrà dal 20 a] 24 se tte111bre in Dresda. Alla ectu la inaugt1rale i J)roff. v. Bergn1an11 (Berlino) e Grote (Drescla) parl eranno .. ul LC'n1a: cc Compi li e scopi della m erlici11a e della ricerca biologica ». Saranno tenute va rie co11ferenzc nel can1po n1ctl ico (da i proff. 1\ sc h o ff, , .oll1a r<l , Payr, e altri).

Un co11gresso cl i n1 edicina d ello SJ)Orl si 1e1 rii a Berlino dal 27 al 31 Jug lio ; i partecipan li 110lranno presenziare, subi lo òopo, le gare olimpion icl1e, che s 'iniziano il 1° agosto. Ri cordian10 ch e le Giornale n1edicbc di BruxclJes (15a ·-es-ione) i terranno cf al 20 al 2·4 giugno. I~ icbiamera11no indubbia1nente 11101 ti. ~ inli n1ecl ici e as un1eranno grande importanza. Rivolgersi al segretario generale Dr. Beckers, rue Belli ard 141, Rru , elles. Dal 15 aJ 18 aprile si è tenuto ad 1\tene il B0 con g resso internazionale di patologia conlparata . La eclu la inat1aurale ebbe l11ogo alla Can1era dei Dcpulali e fu pre iedul a dal l{e Giorgio TI. c h e lesse un discorso in lingua francese; parlarono poi il pre·sidenle d el con g re, so prof. Ben is, i1 ntini tro riel l'igi ene e ,·ari delegati quasi tt1 l I i i11 france e. La guardia cl egli e,·zones pre<;t ava servizio d'onore.


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H lL l>OLICLINICO

Gl 'italia11i f11rono assenti da questa n1anifestazione; ma il prof. Sana.r elli, che era stato i1omi11alo tra i Yice-preside11ti e ch e era uno dei r elatori, n1a11dò la sua relazione, sulle spirochetosi, la quale ven11e d iscu ssa. Alla ·seduta di chiusura si ri1111ovarono i discorsi. Ebbero luogo· varie escursio11 i .

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[ANNO XLIII, NuM. 21]

.ll 6° Congresso panucraino dei chirurgi si terrà a Odessa dal 25 al 29 giugno; comprenderà una g iornata ortopedica. Rivolgersi al preside111e del1'Ufficio d 'or ga11izzaziu11c, prof. N. I. J(eler, r. BeJJe] 58 log., Odessa, Ucraina.

s i dente dell 'Istilu lo i\azio11ale lì'ascista della Previdenza Sociale, e clellc gerarchie locali, Yenne iJ1augurato l 'Ospedale a11atoriale cli Chieti. Con questa i11augurazio11e, che precede di pochi giorni quella degli Ospedali Sanaloriali di \ ·enezia e di Brj11disi, l 'l stiluto Naz io11ale Fascista della Previdenza Sociale raggi u11g·e u11a disponibilità di 37 Ospedali ,Sa11a toriali j )et u11 co111plesso cli 11 1nila posli-lelto. L 'Ospedale Sa11aloriale di Chieti h a. ui1a capaci Là di 282 posti-Jello; la Sl1 a costruzione ha importato u11a spesa di 6 milioni e 400 rnila lire.

Riforma degli studi medici in Spag·na.

Colonia elioterapica di Mantova.

L 'organizzazione degli ~tudi rnedici in Spagna è ·s tala 111odificala i1otevoln1ente; le i11novazioni so110 dovu le in gran p arte al dotl. Villalobos, distinto medjco di Salarr1anca. Il 11uovo ordi11ame11to a11drà ir1 vigore a partire dal prossimo ottobre. Gli studi comprendono, col nuo o ordinamento: un an110 preparatorio nella Facoltà di scienze, un corso di sei anni i1ella Facoltà medica e un sen1estr e d'internato in ospedale; si consegue così Ja lic-enza di medicina; per il dottoralo si richiede almeno un anno di studi complementaTi. Nell 'an110 preli1ninare s 'i11seg11ano chimica, fisica, biologia e matematica. Il corso medico è così ripartito: 1° anno: analo·n1ia descrittiva e topografica, embriologia, istologia , fisiolog·ia generale; 2°: anatomia descrilliva e topografica, embriolog ia, fisiologia speciale, microbiologia; 3°: farma· cologia e i11ateria medica, a11alomia patologica, patologja generale; 4°: palologia medica, patologia cl1irurg ica (corn1)resa la tecnica operatoria), ostetricia e g in ecologia, igiene e batteriologia sanita·ria: 5°: ])a lologia metljca, pa lologia chirurgica, medicina legale e deontologia; 6° patologia medica, t er apia clir1ica, pediatria , oftal111olog ia, oto-rinoJarin gologia, d er111 at ologia, p sichiatria. Inoltre l 'allievo d eve s tu cli are alme110 una delle specialità segue11 ti : urologia. paras i tologia, endocrinologia, itlr<dogia, elettrologia. Gli esami ve ngono di visi in due cicli: delle matf>rie basilari e di quelle cliniche; ogni ciclo è diviso in gruppi (3 per il primo e 4 per il secondo); la riprovazione in una materia del gruppo implica quella in tutto il gruppo. Dopo la pratica ospedaliera sì deve a11cora sostenere urt esame di licenza. Per conseguire il dottorato occorre frequenta.r e uri corso di storia della ined icina e prese11tare unél tesi Sll di un tema scello da u11 professore. B pre,~isto il rilascio cli diplomi di ·pecializzazìo11e; ma con ciò n on viene ristretta l 'attività dei lJrailìci generici nel campo d elle specialità; i diplomi attesta·no una maggiore conoscenza specialìzzata , ma non cr eano diritti di esclusività nel1'esercizio. Le Facoltà possono autorizzare l 'in segnamento in centri ufficiali, ospeclali, istitt1ti ecc. , che da esse siano stimati i11 grado di adempiere le con <lizioni p eòagogiche desiderabil i , e ciò allo scopo 'Cli au1nen tare le possibilità di ·s tudio. - A tal fine le Facoltà propongono all'Università di conferire la cc venia docendi » a professori, docenti aggrega Li o Jiberi ed a .medici_ lib~r~ eser~enti , che. per la solida preparazione sc1e11t1f1ca, diano ogni affi<iarrtenlo. Questi ultirr1i dovranno avere un servizio di malati con tutte l e in stallazioni moderne, t> saranno sotto il controll o della Facoltà.

La Colonia elio lerapica di Mantova, che sin 'ora ha funzionato in inodo Lemporaneo al Campo sportjvo e poi ·sul 'fe. diYerrà ora permane11te: sorgerà sul Lago Maggiore, i1el tra1to di spiaggia che si estend e superiorme11le al grazio o parco del DopoJHvoro pos lelegrafo11ico, fra e so e lo spalto di Belfiore. Il Genjo CiYile, con una squadra di 60 operai, ha iniziato lo gomJJero dello speccl1io <l )acqua, J)rospiciente dalle acque; Il Comune penserà alla costru zio11e d ello s tabile, per la direzione e i vari ·servizi; la Federazione provinciale dei Fasci di Combatti111enlo - Ente 01)ere Assistenziali provve<lerà all 'arredatne11to, oltrechè .al normale funzioname11lo del]~ Colonia che, coi primi di lug lio, ospiterà le parecchie centinaia di hi1nbi poveri della città.

'Ospedale Sanatoriale di Chieti. Il 10 maggio, alla presenza del gener~le .Russo, 1 ca1>0 di S. l\iL della Milizia , del] on. B1ag1, pre-

Co 11 ferenze. Il prof. Luigi Ferrannini, clinico n1edico di Bari , per invito della Società della 1\l[ edicina interna· d.ella Repubblica aus trj~ca e co11 l 'interYento della· Società dei i1eurologi ha riferito a Viei111a s0pra· i postu111 i òell 'enceralite letargica, fermandosì so-· vratutto s11i risulta li d ell e sue osserYazì~nì cliniche. Assis le,·ano rulla cor1fere11za le più a1te notabilità della scienza medica austriaca, tra cui i· proff. Eppinger, Bauer, Falla e Rothebe:rger·, .m~l­ tir-,simi slude11li e i I 11 os lro Co11'~ol e generale in: rapprese11tanza del Ministro. Il prof. sen. Pende ~ a ten~to ul~~ e~nf~renza1 ncll 'Istituto di patologia m.edica da lu1 diretto, ·ulla specializzaz ione delle acque mi:(1:er.ali. di'. cu~1 ha distinto dieci gruplJi, definendone le az1on1 t erapeutiche. Il direttore generale d ella Sanità pu.bblica, prof. G. P etragnani, ba lenu lo all 'Istitu.to Carlo For-lu11ini una conferenza dal tjtolo « Infezione e ma-· lattie ». Egli ha fatto una serrata ~Ilit~ca delle_ dottri11e riguarda11Li le vie d 'infezione tubercolari n~l1'organismo. Finita la conferen~a· si e..t~ttenuto in . discuS'sione con un gruppo d1 studiosi. Il «.centro Ra~io-Medico », ch e ha saputo. ~c- · quistarsi t ante benemerenze con la sua ~tt1v1tà nel can1po òei soccorsi S::lJ?-itari ~lla ge~t~ .d1. mar: in navigazione, ha preso in Italia , la 1n1z1ativa ~1 oonferenze per r rudio d edicate ai medici condotti. i.a prima conferenza sarà tenuta dal ~enato~~ _p rof. Aldo Castellani, ch e rappresenta ?~g1 la p1~ alta competenza nel campo d~ll.a me~~c1na tr?~1cale. Seguira11no quelle 01 allr1 i11us·tri i11aestr1 in al tre branche della medicina~ J., 'Italia così, anche i~ que. lo campo, non sar~ seconda a nes una naz1oi1e. n prof. 15. Oltole!lghi,. direl~or: <lell 'Is lilt1to d 'JQ'Ìene dell 'UniYers1tà d1 Napol1, lia tenuto una • o


lANNO X.LIII,

NUl\l.

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SEZIONE PRATICA

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co11fere11za di divulgazione scie11tifica sul Le111a: cc <..~ome ci si difende d alla malaria », illus trata da u11a cincn1 a tografia.

la11cio di 300. 000 )·e11 p er le ricer ch e co11 su e tudi11arie e di 200.000 per le ricer ch e ·scientifiche· costituito un fo11do di riser va di 200.000 yen . ' ·

Littoria onora il ricordo di Giorgio De Blasi.

I11 seguito allo sciogli1ne11to della Can1era francese, il p r ogetlo di legg·e s ull 'ordine d ei n1edici è provvisoriamente abbando11ato; una proposla d i legge sull 'ainmissio11e d ei mala li abbien li 11e.ali ospedal~. non h a potulo e·ssere discu ssa; una p;opos ta d1 Jegge ch e Le11de a impedire le intese fra rr1edici e com111er cianli di 111edicj n;i lj , a detri111e11to d ella dig·nità inedica, è s tala r i111 ancl at a.

_Sulla spiaggia di Littoria è s lato inaugurato, il 14 n1 aggio, un cippo rua.rmoreo in memoria del1'eroico solloten enle pilota Giorgio De Blasi, s lude11te i1L m edicina, arruolato volontario p er l 'A. O. e cadu Lo i1ell 'ottobre scorso mentre si eser cilava arditamente in voli radenti. 1\.l co111movente rito in vicinanza del mare erario prese11 Lì, ol Lre tutta la famig-Iia dell 'Acc1de1nico cl '1talia prof. Dante De Blasi , padre del g io anissi1no radulo, gli accaden1ici Panz ini e Bottazzi, il Prefetto di Littoria , S. .E. Petragnani, inolti ufficiali aell aJ ll. Aero11autica e nun1ero·si professori , cUni ci e jg ienisti delle R egie Università di Rom ai e di Napoli. Si erano fatti rappresentare il Preside11te della Camera on. Ciano, il Presidente d eJla Accade1nia d 'Italia i\1arconi, g li onn. Buffarini, ì\1ormino, Di èrollalanza e Morelli. "fra la viva con1mozione dei numero i presenti, ha11no pronunziato elevati discor si il Pod està di Littoria comm. P:lln1ardita , jl par.roco don Borello cl1e raccolse la salma del Caduto, e il prof. Botfj . Al canto èlell 'cc Inno a Roma n dei Balilla di Lit toria è stato scoperto il cippo cl1e portava incise nel travertino queste parole: cc Contro i r esti d el naviglio - ch e il mare abbandonò sull 'arena percosse e ·si infranse - l 'ala rutilante di Giorgio De .Blasi - lan ciala alle at1dacie guerriere - d el volo rad ente - per la gloria fascista - d ella P atria in1mortale .~ 14-X-XJII E. F. n. Dopo la b enedizione del marmoreo cippo è stato fatto 1'appello fascista dell 'Aqui1otto Caduto .

Un po' dovunque. Il Comitato centrale permanente dell 'oppio ha t enuto la sua 26a. sessione a Ginevra d al 24 al 31 n1arzo, sollo la presid e1iza d el ·sig. Lyall ; l 'Italia vi era r appresentat a d al prof. Ferrari d alle Spade.

L '_i.\ ssocjazion e d ella Stampa Medica Fran cese si è adunaila a Parigi il 15 febbrai°o, sotto l a pre~i ­ d~nza del prof. LDeper, che è s tato ri e1e1to presi<lente . Il prof. Gaetano Ronzoni h a riferito a1l « Rot<try n di l\1ilano sulla difesa sanitaria ò ella ci l t à e provincia.

A Modena verrà costruito un Policlinico, col fi nanzia111e11 lo di un Co11sorzio provinciale e in seg uito al YOt o unanime d el Consiglio proYinciale di Sa·11ilà, cui ne aveva riferito ai111)iam en le il prof. P. Sisto. /\ Cremon a sor gerà un nuoYo Disp en sario antituber colare, quasi affiancato a quello attuale. Il 16 marzo fu inau g urato alla F acoltà n1e<lica (lell 'Universi là i1nperiale di Tokio 1'Is ti Lu to d el cervello, dovu lo aJla generosità di u11 filan ~r~po! Horikoshi Kakujiro; sarà diretto ò al prof. Ko1ch 1 Miya1k e e di"iso in 4 sezioni: chi1nica, an a to1noi·stologia, p sicolog ia , m e<licina sociale (igiene m ent ale e s tati s tica) . La Facoltà di inedicina di l\1ukk en (l\1Ian ciuria) h a el abora lo un progetto d'Istituto di n1ed icina colonial e, il qu rile ·arà des tinalo, in co~perazi one di analoghi is liluli d elle Faco.ltà d ' ag r1 coltu~a e di scien ze applicat e, act or ganizzar e la colon1 zzazio11e d ell a l\ilon golia. Tl progetto preved e un bi-

è

J_, 'Associazione Volon tari I I alia11 i ùel Sa11 0o·ue h o

in.~·itato tutti i cittadjni a farsi d eter1ni11are

p roprio gruppo sa11guign o, di 1110<10 ch e, i11 caso di urge11za, p ossa farsi su bito la ~cella d el donatore. L_e d et erminazio11i saranno falle graluitan1enle. \' errà rilasciala una t esser a, indican'ie 11 grup1)0. ~ sca11so di possibili equivocj, si potrà far indicare 11 gruppo per 1nezzo di u11 latuaggio ind elebile in una p arte poco visibile d el corpo. ' jj

l.J11a Commissione co1n1)os la d a i pro1f. Piccaa110:0 ni, Tibaldi, Villa e Cortese h u COH5egn alo al r,Iag·11ifico l{e ltor e della Unj versi là cli Pa' ia la son1111a L. 4.3. 000 d es tinala alla fondazione ch e }.)Orlerà i11 perpetuo il 11ome d el prof. Achille ~Io11Li . A tale fondazio11e hanno co11tri1ruilo d a ogni p arte d 'Ila-. Lia allievi ed a1n111ira lori d el prof. Monti.

?i

Un pre111io le Llerario istituito dall 'Unione ].)l'Ovinciale tli Lit loria d ella Co11federazio11e Fascis la· dei professio ni · ti e arUstj , per un 'O])er a i11 cu i" ve11is·se esaltata la terra, pren1 jo d ell 'i111por to dj L. 5.000 , i11titolato (( Sabaudia », è s ta lo con feri Lo al dott. Vincen zo Rosse lli, p er il suo volu1ne « La n1ia terra pontina » ; il Rosselli è n at o a Ter racina, conta 39 a11ui ed h a eser ci talo la 111edicina per 11 anni nella regiouc l'a ntina. Il giorno 21 aprii~, n ell 'ù p edale d i Santa .F i11a in Sa11 Gimigr1a110, si procedette alla co11 ·eg11a della cc Stella al 111erito <lel la ' oro » ch e il Go' er110 Fa-scis ta d ecretò al cc \ ' olonlario d el sa11gue », i11fer111iere Guido ~Iartinucci , per le i1u111 erose don azio11i di sa11gue alle quali ,·olonlariamen le si è so ltopos lo. La cerimor1i a si svolse alla pr~senza d elle Autori tà c ittodi11e e di un gruppo di b e11efi cati. La co11seg11a della ou or if iccnza fu falla dal inedico p r o,·i11ciale di Sie11a prof. Gira lcli , il quale portò an ch e il saluto del Prefet1o. P arlar ono il presidente del I 'Osp edale sig. Ferd i11ando P11cc ioni ed il d irettore a11ilario e cl1irurgo prin1ario prof. Gucci . In Fra11cia nel 1935 le nlorl i h anno . upera lo le n ascite di 19.476 unità, n1enlre i er1 regi·~ t ra t a l 'an110 precedente un 'ecced en za r1 i nascite 'li 42. 40 uni tò. P er dìecin1ila ahi lan1i, le eccedenze (}elle nasci te si elevaYa a 10 n el 19:~4 . n1entre n el 1935 si n ota un 'ecceéfe11za (li 5 mor li. I n1a1rin1oni sono ~<'Psi n el 1935 ;:i 284.604, con tro 298. 192 nel 1934. La pedi zione scie11Lifi ca dire ll .l éfal <lo tt. Cl1arcot ritornerà prossi111an1en le in ()roen lanrli a a h orct o d el cc P ourquoi-p as ? » cii c11i s i valse 11 e] Yiagg io d ello scor so a n no. Il 23 aprile è st a lo i11a u gu r ato a ~1ila110 il corso cl i aòdestram ento per pat r ones e del l 'Opera ~a­ zionale l\laternità e I n fan1ia, r on un <li scorso del1·uvv. Sile110 F abbri , J1resirl ente clell 'Onera. Tra le lezion i YOlle sono qu elle Òei pr0ff. !\]fieri , "\as' O. Preti , Devot o.


1010

« IL POLICLINICO »

~i è sper1lo a Zurigo, in elà di 72 a1111i, il proL.

J osi::F J ADAssoHN, uno d ei più e111i11enli dermatologi della Gern1ania. Insegnò prima a .8erna e poi a .tlreslavia, sino al 19Jl, quando ve11ne !atto e1nerj to. La sua opera sc1entit1ca è ·slraordinariamente ricca; egli ha individuato i tricofilidi, analoghi ai tuberco1idi; ha dato il suo nome a varie mal~t­ lie cutanee: « anelodermia erythe111atosa » o « cutis rnaculosa atrophica »; « pityriasis lichenoides chro11ica » o << parapsoriaisis guttata »; la strana affezione « g·ra11ulosis rubra nasi ». Ha accertalo il co1npito uell 'allerg'ia in Yarie 111a11ifestazio11i ct1ta11ee, nozion e oggi amn1essa ge11eralmenle. Co11 g rande larghezza cl 'idee ha affro11tato il prol>lema della predispo·sizio11e, n1elle11dosi al1·a,·anguardia sulla Yia del biologi 1110. Un altro d o1ninio in cui si è affermat o è l 'igiene sociale, particolarn1e11le nella profilassi antiYeiterea. 'B sta lo anche di un 'i11tensa allli vità letl t•r aria ; h a diret to la inonumentale enciclopedia « Handbuch der Haut- und Geschlechtskrankheile1 ~ », i11 32 volumi; ha direlto o conlribu1 a dirig·er e i più imperlanti periodici t ed eschi della sp ecialità e una « Sa1nmlung » d i monog rafie. Clinico e ist opatologo sen za riYalj, aveva anche l 'animo flel n1aestro. E.r a modesto e l1uono. Tra l Landosi di un israelita, ·si vide costretto neg·l i ulli111i anni a rifugiarsi in Svizzera , presso il fi glio; e ora Ilei gior nali m ea ici della Gern1an ia i 1011 si Lrova che l 'accehno della. sua morte; ma no1i zie biogr afi cl1e ampie son o pubblicate in altri. ~~~si e Darier, sulla « Presse l\iiédicale » (9 n1aggio ), no n esita a proclamarlo cc la più grande fig ura della cler1n atologia attuale ». A. P.

n1orto a Parigi, in e là di 78 anni, il doll. TEoPRJLE LEGuv ; anaton10-patologo emi11e11le, si occupò oYratutto delle alter azioni della glandola epatica; ha lteriologo consumato, st abilì con Chante1nes e e v\1idal le basi della no·sologia d elle infezio11i colibacill ari. Era inollo ap1)r ezzato, m alg r ado È

l ANNO

XLIIJ '

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1'estren1a n1ocles lia co11 cui egli dissin1ulava i suoi rneriti. Dopo u11 infortunio au lo111obilistico occorsogli lo scorso anno, non si era più rin1esso.

M. P.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi) .

Denunzie ~al 13 aprile al 19 aprile 1936: Morbillo 310 (1917) ; .Scar!atlina 121 (237); Pertosse 135 (626) ; Varicella 134 (319); Vaiuolo e vaiuoloide (- ) ; Febbre tifoidea 124 (195); Infezioni paratifich e 27 (32); Febbre ondul a11le 59 (93) ; Dis·senteria 7 (7) ; Difterite e croup 230 (423) ; l\1eningite ceff!bro-Sj)Ìnale epidemica 17 (20); Poliomielite anteriore acu la 14 (23) ; E11cefalite lelargica 3 (3); Anchilostomias i 7 (10); Rabbia : mo.rsicature di ani1nali r abbici o osp e LU 47 (62), dichiarata - (-); P11stola maligna 5 (5) ; Parotite epidemica 90 (357); J,eishn1aniosi - (-) ; F ebbre puerperale 23 (24).

Rivista di lllalariologia PUBBLICAZIONE MENSII,E. Sommario del N. 2: Contributi originali : G. RAFFAELE· Potere infettante d el sangue durante l'incubaz:iione della malaria aviaria. - G. CASINI: Sul così d etto fenome no dell'eliminazione dei g lobuli polari nei ga.Il!etociti dei parassiti malarigeni (2 tavole). - E. MosNA: L'azione della chinina e dell'atebrin sul « Plasmod1um knowlesi • ( 1 tavola). - A. CoRRADETrI : Alcune ricerche sull'(( Anopheles m aculipennis ,, (1 !figura). - M. C. BALFOUR : Some features of malaria in Greece and exp erience " 'ith its oontr ol. - K. L lNDBERG: Le paludisme dans l'Iran (1 carta e 2 tavole). - Relazioni : J . SCB,VETZ: Observations et recherches sur le paludisme dans le Congo Belge. Abbona .mento pel 1935: Italia L. 5 O, Estero L. 9 O; ai nostri abbonati L. 4 5 e L. 8 5 risp ~ttiva.me nte; un numero separato: ltalia L. 6, Estero L . 1 O. Inviare Vaglia ali' editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue;, cursale diciotto, ROMA.

Indice alfabetico per materie. .Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . Blenorragia: scelta del tratta1nento • Can cro : imrnu11ità . . . . . . . . . . . . C:hilomaistix mesnili: p atog·enici là • • l)e111ografia: problemi . . . . . . . . Dcrmite delle labbra da r o.. setto: tratt a1nento . . . . . . . . . . . . . . . . Di soccupazi0ne e condizioni fisich e . . Emj plegia sen za facola io . . . . . . . . Emopoiesi: esi·stenza eventuale di un centro . . . . . . . . . . . . . . . . . F ega to : piccole insufficienze . . . . . . Frenicoexer esi: radiochirnografia del to-

race

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Gonococco : caratteri . . . . . . . . . . . Ittero emolitico costituzionale: effetti d ella splenectomia . . . . . . . . . . .

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l\'.lor Le da freddo e &ls Le1n a r. -e. . . . . . Pleure : aderenze: produzioue . . . . . Pleure: acler en ze: sezio11e e d isinserzione Pleure: \·er'samen li: co11figttra.lio11e . . Pteuriti interlobari n ell a pri1na infanzia Polmoni: <.;averna n1ula . . . . . . Processi stiloidei: a11omnlia . . . . . . . Reflusso pielo-r enale . . . . . . . . . . . fletto: polipo solitario a ·s lrultura fibromixo-lipon1a losR . . . . . . . . . . . . Rj camb-io: mal a ttie del - -- : collgresso . . Sn11gue mestruale: oiochimi ra . . . . . Sifilicl e : diagnosi di guRrigione . . . . . Sifilide : le strie ungueali . . . . . . . . Sifilide: modalità insolite di contagio . l 1rina rli donn a g r avicla: azione sulle "ffi.arn m.el l e . • • • • • • • • • • . • •

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Diritti di preprietà riservati. - Non ~ comenwta la muampa df lavori pubb""ati nel Policlinioo se non "' autorizzazione scritta daDa redatJ,one. 1! Wetata la 1>ubb""az:ione df sunti di essi senta citarne la fonte.

C.

FRUGON1.

Red. ce.po.

A. Po1z1, Resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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Num. 22

Roma, 1 Giugno 1936 ·XIV

ANNO XLlll •

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE I>~ATICA

SEZIONE

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medieo di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Italia Estero Cumulativi : (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settimanale} L. 58.80 L. 100 <2) ALLB DUB ~EZillNI (pratica e medica) . (1-a) ALL.\ SOLA 8 EZIONB MEDICA (.mensile) . L. 50 L. 60 ('3) ALL! DUE SEZIONI (ipratica e chirurgica) (l-b) ALLA SOLA SEZlONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 - L. 60 (4) ALLe TRE SEZIONI (pratica, medica e chirur.). Sinaoli:

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Un numero separato della

SEz10Na:

~IEDICA

o della

CHIRURGICA

L. 6; della

PRATICA

Italia L. 100 L. 100 L. b!5

Estero

I L.

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150 L. 150 L. lt()

L. 3,50

SOMMARIO Lavori originali : L. Antognetti: L'oPerazione di Pende ed il blocco dello s plancnico sinistro nella cura degli i:;tati ipertensiçi. llelazloni : a. Saibatini : La fitoterapia nella clinica m edica moderna. Sunti e rassegne : ORGANI o : GERENTI: S. W. Patter son : Il trattamento delle coliti. - K. Volkmann: Errori dj rliagnosi nell' appendicite. - REN I E VIE URlNARIE: A . ( 'zech: Direttive pratiche nel trattamento delle cistiti. - J. François: La via para-media na, later o-vesci cale i1ell'estrazionc dei calcoli d ell'estr e·m ità inferiore d ell'ure Lere. - II. Ch a.b anier: Sulla deca.p sul azione ed enervazione renale negli stati ipertensivi permanenti. Divagazioni : A. Filippini: Vita cellulare e struttura protoplasmica. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Sezione Laziale del la. Società Italiana di Gast1·-0enterologia. Appunti per il medico pratico : CASI STICA E TERAPIA : L 'im-

LAVORI

ORIGINALI

l S'.fTTIJTO DI PATOLOGI.\. SPECIALE l\1EDICA DELLA.

R.

UNI VERSITÀ DI ROMA

diretto dal Sen. Prof. N.

P ENn E

L'operazione di Pende ed il blocco dello splancnico sinistro nella cura degli stati ipertensivi. Prof.

L ORENZO ANTOGNETTI.

L 'operazio ne della splancnicotomia sinistra, proposta dal J-'en de al Congresso di l\1edioina I11Lrrna del lçl2± per la c ura dell'iper surrenatis1110 midollare e degli sLa ti iperten sivi in ge11ere, trova la sua giustificazione dottrinaJe IH?lla dimostrazione, pure dovuta al Pende n el l H03, di un a azio11e trofìca eseTcitata dallo SJ)lancn ico sini $tro sulla sostanza mìdollare surrenale dei due lati , inoltre nel fatto ch e i 1Lervi splancnici don1ina110 costrittoriamente i'] i1jù vasto terrilorio circolatorio e quello cli c più di t11Lti' condiziona lo stato della pressione generale.

portanza de ll:i. costituzione per la diffusione delle infezioni banali. - L'appa,rato genitale intern.o maschile come f oco d 'infezione. - Encefalite post-vaccinica. Menin go-en cefalite in cor so di vaccinazione antimalariea. - Le ca u se della. mo1·te n ella difterite e la loro prevenzione. - La teraJPia dell'intossicazione difterica. - Sieroterapia nella febbre tifoide. - Il carbone n el t rattamento dell'eresipela. - TECNI CA MEDICA: L'esplorazione cuta nea della sensibilità a ll'arsenico e sua utilità n ella profilassi degli accidenti d a intolleran za. - VARI \ . Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Sel~aggi: Pre· cedenze n ei concorsi. Nella vita professionale : Pangloss: I medici e l'Etiopia. - Servizi jgien ico-sanita ri. - Con corsi, - Nomine, p romozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materi e.

G·li studi di questi u] timi anni l1anno ben rr1essa in eviden za la grande in1portanza clic alla esclusione funzional e dei n ervi d ei seni carotide.i (n er vi di Hering) e dei n ervi de1Jressori (n ervi di Cyori) spetta n ella genesi di alcune form~ di' ipertension e : or a deve an1mettersi, eon riferimento alJe es1)erienze d,ello Hey1nans, cl1e ir1 seg uito al venir rr1eno dei normali riflessi inibitori' centripeti originati d.ai ner,ri dei seni car otidei e dai de pressori , si i)ervenga ad u110 stato di eccitamcn to dei centr i vason1otori dien cef(l ]i ci, eccitamento esp]ica11te i a sua vol ta i11 via centrifuga attraverso i nervi splan cnici, donde l 'aun1ento della press ione arteriosa co11dizionato dall 'azione diretta ' 'aso1~ 0 - tritt ori·a di questi nervi e dal la loro azio11e indiretta adrenalinosecretrice. E noi stessi (Ai1togrletti) abbi.a mo i1otuto ben m et f ere i 11 evj ùenza in due gruppi di an imali l 'uno sottopo to alla asportazione d ei seni carotidei . l 'altro a lla ezione dello splancnico ~i11islro, un comportamento op11osto per quel cl1 e rig-uard::l i·] l)iocl1imism o ematico e speci<lln1ente i ' 'alori del]~ g licemia: questi appari' a110 in-


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fai.ti auu.t-c n1&ti nel gruppo di animali ~t.· tto 1>osti alla es~lusior1e operatori.a dei se11i, dirl1irtuiti i1el g ruppo sottoposto inYece a t.aglio· dellu splancnico sinistro. 1Col primo intervento i1 oi a,·evamo evidentem-ente indotto, attraverso 1.a esclusione dei nervi di Hering, un esaltamento de] tono splancnico e quindi l1na iperincrezio11e adrenali1li ca r esponsabil e del] 'iperglicemia, çol sPcondo intervento invece u11a i1lsufficienza incretoir ia adre11alinica, manifestantesi con la ipogl1 ccmi'a, ed una ipotonia vasale del territorio spla11c11 ico. Questo secondo gruppo di ricer che 11a ricevuto una r ece11te contern1a da i)arte di Ciceri e Gabrielli , i quali appunto Gol ])locco anestetico dello SJ1'1 ancnico hanno realizzato nel] 'uomo ipoglicemia ed aur11ento di tolleranza ,·erso gli idrati di carh·o nio. Dal ì)Unto di vista streltamente fisiologico si potrà ob·bielt.arP. che l 'organismo anin1ale, grazie alle s ue possi'b ilità di co111penso, JJrovvede rapida111ente a s11pplire e correggere l 'insuffic;e.nte innervaz.jone trofica e secretoir ia f:urrer1ale; 1nentve d 'altr a parte nel sisten1a vascolare addo111inale resta pur se1111)re una i1111erYazio·n c vasornotoria capace di re,azioni costriltorie: ques ti presu1JIJOsti troveranno conforto n eg·li e iti lo·n tan i della SJ)lancnicotomia praLicata n ell 'anin1ale normal e. essendo noto che l 'ipotensione st1coessiva all ' i11tervento mette capo, nel volger di venti-trenta giorni, al ripris tino d ei valori pr essori r1ormali. Ma quest e obbiezioni, puramente fisiologi ch-e, cado110 di fro11le al]a consiùcrazio11e che il compenso è fisiolog·icam ente ortopl.asLico, diretto cioè a reintegrare una situazione artificialmente alterata: i1el].a iperl·en sione arte riosa si tratta di uno sp·a smo, di una ipertonia primitiva e patologica del territorio vascoil are spla11cnico, di una iperincrezione morbosa n1edullo-surrenale, ch e il nostro interveinto operatorio tencle appunto a corr egger e e compensar e fisiolog·ican1ente. Ed in questo senso sernb·ra110 deporre le prime osservazioni di spla11cnicotomia in anin1ali r esi iperteSii co11 l ' esclusione funzio nale dei nervi di lI erin g e di Cyon. Ma la riprova verame1ìle cru ciale della utili1à o meno di tale intervento noi' non la possiamo attender.e che dalla esperienza clinica. Ed i primi ris ultati autorizzano - credi'a mo - un certo ottimis1no, tanto più g-iustifi cato i11 qua11to si tralta di un.a malattia ribelle a qualsia e i tentati,ro 1rrape utico e ])Urtrop•p o costr etta finora i1ella ferr ea legge della fat a I ità evolutiva. L 'opernzior1e della splancnicoton1ia sini l ra, prOJ)OSta dal Pende fin dal 1924, l1a avut o la 1

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sua prirr1a applic,azione pratica a ll 'uomo riel 1~29 ad o·p era cli un valoroso operator e, cultore della chirurgia del simpatico, il profes~or Pieri di Belluno. Successivamente essa è sta ta esec-uila da nu111erosi altri chi'rurghi fra cu1 Durante, Donali, Stropeni, C:iceri tra g11 italiani; Craig e 1B ro·\t\-·n; Can1elot , Lang·er on e ' :incent.; Langeron , Vincent e Desorgh·er; Max 1\1. Peet; Lériche e Fontaine tTa gli stran ieri. La tecnica seguita dai diversi operatori & .. 1ata varia; resezione sopradi'afrarnmatica dello ~pJancni co e dei ra1ni de11 "XI, XII gang·lio (Pieri); resezione sottodiaframmatica per via htt11bare extr.aperitonea]e (Durante, Donati, Lan g·ero11 e coll. ); resezio·11e uni- o bilaterale clcgli splancnici e dei prin1i ga11 gl i sin1patici lombari (Craig e Brown). T r.isultati so110 tali ri.a rticolarmente favor eYoli , come può dedursi dalla casistica ch e fncciamo SEt,oUire, nei casi di ipertensio11e so}jtaria, 11onchè n·elle si11dromi arteriopatiche domiì1ate dal fattore spastico e n elle for111e di g·ang·re11a gio·var1ile; 111eno buoni o .a ddiritt ura nulli nelle forme complicate a grav,e insufficenza renale. Nella iperte11siio11e solitari'a l 'ab·bassan1e11to della µrrssio11e reH.lizzato clall 'i11tervento può e~sere inolto marcato , ta],rolta lieve, però è ques.to agli effetti terapeutici h.a valore fonclamentale - la pr·essione arteriosa non presenta più dopo 1'01p erazione ql1egli ~nnalza ­ n1e11ti brt1schi parossistici cl1e rappresentar10 iJ gra,·e l)ericolo ch e sen1pre in combe sugli ipertesi ; scorn1)a.i ono inoltre o si attenuano r d isturbi sogg,ettivi: nelle sindromi angiospasticb e rapidamente si vengono determinando condizioni di migliorata irrorazione sang·uigna e con seguente esaltamento del trofismo tessurale. Ecco la casistica resa , fino ad oggi , di pub])]ica r agio11e · 1) (G. Pieri). - Atonia gastrica in sogg·e tto iper1eso (160/ 100) : dopo la splancnicotomia abbassa1nento della pressione (130/ 70) che si mantiene dopo 3 anni dall'int ervento. 2) (G. Pieri) . - Donna di 67 anni , ipertesa l200/ 100) : dopo l 'operazione miglioramento delle C'Onclizioni generali , di111inuzione della pre·ssione (1<35/90·1 , 1Jer5is tenle a11cora dopo un anno.

3) (L. Durante). ~ Uomo di 30 anni, affetto da malattia di Buerger, co11 jperler1sione distrettuale (arti superiori 150i 95; arto inferiore si11. 190/ 100; nr to inferiore destro 220/100; rid11zione note,·ole cl ell 'I. 0. ). Dopo l 'operazio11e diminuzione della pressio11e ge11e rale (110115) e locale (145 / 95), 1nagQ'ior ampiezza delle oscillazio11i; scomparsa dei fenomeni dolorosi, miglioramento delle turbe di::; l rofi ch e


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4) ~L. D11ra11 lej . - Uo1no di 31 anni ; si11dro1n ~ dj Raynaud con inodira ipertensione (150/85). Crisi gastralgiche. Dopo 1'opera..zione scompar:,a de1le crrsi gas Lralgiche, degli accessi acroasfittici, ioigliora1l1e11to clell 'I . O. e diminuzione della pYessione n11eriosa (125/ 75). 5J (Donati e Greppi). -

,Soggelto di 56 a11ni con bruschi aumenti accessionali di pressione accompag11a Li ad episodi co11gèstizi ed irritativi interessa11 li il siste111a nervoso centra1e. In seguilo alla operazion e gli .1\ 1\.. lia11110 r1otato modica d iu1i.a uziù11e dei livelli" le11sivi co11 un maggior graciu- cU ~ t aLililà del reg i111e circolatorio in confronto delle br u , che oscillazioni pree·sisten ti e specialn1ente un Ji' eJJo pit1 inoderato e costante cli pressione diastolica che verosi111iln1enle espri1ne l 'atte11uazione del 1non1e11to a11g iospa:tico ipertensivo. 1

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~Craig

e Bro,v11) . - Do1111a di 31 a11n i con ipe1·te11sione arteriosa (200 / 1~30) . Splancr1icolo111i11 Sfg uìla d a n1jglloraine11Lo dei clis lur1Ji iu11zlo11a li e di1ninuzioue de]Ja pressione arterios1. 7 J (Ca111e]ot, Langeron e "\i"ince11t) . - Donna di 53 èu111i , con t,i11dr 01ne angi11osa e di·spnea; iperLc·r1sione di a11 o grado (340/170). Spl ancnicotomia sir1 i ~ t ra segu1ta da pa-sseggera di1nint1zione della pre~sio11e arleriosa. e lieve 1niglioran1ento. Mort e dopo 6 J11esi in seguilo ad ernorragia meningea. 8, (Ciceri ). - Sogge l Lo di 56 anni , iperte11 sio11e arteriosa (300/llOJ se11za lesioni re11ali. Di111inuzione 11oleYole dei valori pressori (130/ 80) per . i'ti le11le a c1istanza cli Illesi; llliglioramento del]è co11clizioni subbiel liYe. U1 ( S! ropc.ni). - 1Jt1e casi rifere11 lisi a . ogge i li trJlp111 d ll pe1·turbéu11en li circolatori cleg1i ar ti a tipo nngios1)astico, co11 Ieno1neni eYic!en li di lC roa$fi ssin. Risulluli soddisf:icenti in seguito a1l 'i11lerYc11lo. lO l (Langero11 , , .i1Lcent e Desorgher). - Quesli } ,. A . h :-111110 so n1 n1clri.11cler1le rjferi lo di altri 6 casi cli i11er le11'"'iu11i dt1reYoli co11 crisi paros·si..: tiche, so l lopos li a lag Uo cle11o splancnico, co11 risul lati r1eltan1e11te favorevoli in 4 casi. 11) ( ~1ax ~1. Peet) . ·- Dobhiaml) an cora accen11are ad una vas la casis tica cli ipertesi (60 soggftt i ) operali dal prof. Peet di 1'vl icl1ingham , di reselion e del grande e del p1<.<,o}o splan cnico e della ca le11a dorsale siro1)a t1ca 111~eL io re , (·or1 l '85 ?-~ d i rjsu lla Li favorevoli. r:i ri ll I la che a11ch e il cli.J1ico chirurgo di Bordeat1x, l)rof. Jea11nen ey, ha operato con su ccesso dei casi col n1etodo Pende.

La casistica r<ldu11ala irt questo· bre·ve perioflo di te111po è g ià abbastar1za nun1erosa per affern1are l 'ulilità dell '01Jerazionc del P ende e p·ermel lcre 1111 raf fro11 to ed un g iudizio co111parativo i1ei riguardi di un altro intervento , pt1re _µroposto erl élttl1ato nella cura deg·]i stf\ti ipertensivi e cioè la surrenectomia i11 onolatf' ·· rll le: clalJa casisticn Sl1ddetta scaturi co110 i11oltre consiclerazioni' e deduzi01ti sulla più precisa i11clicazio11E>, sui i.iericoli e sui risultati dell 'i11lerYento. L'l L1rrenecto111ia unilatera le 11a per giudizio unanin1e deg·li au1 ori, una preci'"'a in cli1

cazione là dove l 'ipertensione , per lo più caratteri·zzata da cri si I:>arossisti che sul fondo di un elevato livello te11 sivo pern1.anente, è leguta a tu1r1ori surren.a li . .!\l di fuotI'i di questa e\'énie11za noi cre<lia1110, in accordo con la n1aggi0Tanza degli aulori che dell'argomento si sono occu pati , che tale jntervento d·eb·b.a €SS(·re ab·ba11donato , si.a per le difficoltà t ecnich e operatorie ed i co n::ìiegl1enti p erico.Ii (ve.di casi di Meillere e Olivier; di De.Jb,e t, ecc. ); sia per · i r isultati n1eno h·r illanti e duraturi (Pieri) i11 rapporto forse con fenor1teni di iri·e rtrofìa capsulare controlateral·e (Volhard). · La s1)lancnicoton1ia dovrà in v·ece essere prefe.rita ed insistiamo sul fatto , b en dimos tratu $})erimental11i.ente d:-il Pende e confermato, su t errc110· clinico , dall.a c.asistica sl1dd·etta, della preponderar1te in1port.anza dello sp.Jancnico sinistro nella inn·er·vazione. trofica e secretoria della ir1idollare surrenale , don·d·e la i ndicaz~one a lin1itare a questo solo lato l'intervento. La sr.1.J.an cnicotomi.a sini stra presan ta i11oltre cli fronte al~ a surrenecto111ia, sic.uni vantaggi dal l) Ulì te di vitita della i11aggiore semplici t.à d3 l1ecnica ch·i·rurg·ica e della perfetta tollleran1,a; del n1inore riscltio 01)eratorio; d ei risultati JJiù h·r illanti, p1iù sL.abili e persistenti. 1'.ale intE.rvento è lJOÌ 1JiÙ razio11ale irt quanto agisce 11 011 solo li111ilaJ1clo , co111e fcì la cap5ulec,lon1ia u11ilaterale, l 'i'11cr ezion·e adre na lini ca, n1a a11cl1e e for~e principaln1ente, abolendo l 'ipertono v.a~colare splancr1:i co. Ed infatti , data l ' i11tcrfere11za di azioui 11eurou1norali complesse I1ella ge11esi della iperten sione cosidetta solj .. turia o essenziale , l' esclusione della sola co111po11ente adrenalinica n on serr1pre sarà suffice11tc alla r ealizzazione del pre:::;upposto t erap·eutico : soccorrerà allora l 'ipotoni.a indotta nel territorio ·vascolare splar1 c11ico. Ed a11che ] e for111e di ipertensione nelle quali esiste associato un substrato analo1nico arteria le 1noderato, trarranno ·vantagg·io clell 'ìntervento ch e ·" arrà ad eliminare la co1nponen te angiospastica che sempre aggrava la sintomatologia ed il d ecorso della forn1a n1orbosa. Rappresenter111no invece un.a controindicazione ]e gravi complicanze r enali e cardiache. Figliazione ùi'r et L.a d e]l 'atlo operatorio i 1roposta dal Pende sono tati i tentativi , dovuti .i C:iceri e Gabrielli 111 lL alia~ a Léri'cù e e F'on tai11e iu 1Trancia rivolti ad otten ere il blocco an esteti cci o l 'alcoolizzazio11e dello s11lancn ico $i11istro o di an1beclue gli $plan c11i ci. I prin1i r isultati riferilì se111 brano abbastanza co11for lanti: è comunque in cor ... o uno tucli o s ist en1aLico del P ende e del clinico chirurO'jco <li l ~o111a . prof . .i\lessandri , ... ul]a applicazione i1ra1


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tic.a dell:a operazione di Pende per vi'a chimica (bl9cco ai1.estetico dello splancnico sinistro) co1n·e sussidio terape utico d i urgenza nelle cri'si ipertensive minaccio se di vita , o come mezzo. di cura di un.a certa durata (alcoo.Jizzazione clello splancnico sinistro) ii.egli st.ati di iperte11sio11e elevata che non possono essere sottoposti all 'intervento chirurgico. 1

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_Nel ì 93'0 in un nostro lavoro inteso allo studio sperin1ent.ale e cli11ico, degli stati iperte11sivi , a proposito della cura chirurgica scriv1eva1110: << .Se ulteriori contributi clinici confe-rrr1eranno , come abb·i.ar110 f erma convinzione , i prin1i risultati, l 'o·p e.r.azione di Pende, tanto ])lÙ semplice , i;iù r.azionaJe e completa della s·urrenectornia unilateiral.e, assumerà alta importanza Il·ella cura degli stati ip·ertensivi ». A distanza di 6 anni , una c.asistica, forte tli 1tu1nero·se osservazioni, Sì)ecialmente francesi ed .an1ericane, h.a sirc ,uramente confermato la f'erfetta tolleranza, l 'alto significato terap,e utico, la sicura utilità pratica dell' int·e rvento cl1e rapprei&e11ta, a l mornento attuale. il m·ezzo t erap·eutico più legittimo , più razionale e p iù efficace (Pi1eri, Dor1ati e Greppi, Ciceri, Durante Langeron , Fontaine~ Adson, l\1ax M. Peet) capace di dare risultati positivi almeno nel1'8·5 % dei casi d 'ipertensione non comp1licata (~1ax M. Peet); cur.a cl1irurgica nuo·v a di una i11alattia diffusissima e ribelle che rapp1resenta un nuovo titolo d 'onore per I.a medicina italiana.

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MAx lVI. PEET. Congresso Intern. di Neur., Londra, 1935; rif. P.r esse Méd. , 1935, 75, 1464. MEILLIERE e ULL1VER. J ourn. d e Chirur. , set t. 1934 . LANGERON, V1NCENT e DESORGBER . ~resse Méd., 1934, 51. PENDE. 11 Policl. , Sez . ì\iled., 1903. In. Atti del 30° Congr. di Med. Interna, Milano, 19.34. In. ì\IIedicina Inter11a, 1935, 1. PrnnI. Riforma l\lledica, luglio 1932·. SA!'l"TUCCI. La clinique, 1932. STROPENI . Bollett. Soc. Piero. di Chir. ."\roLHARD. Verh. d. Kongr. I11n. Mea ., 1923, 134. lo. iVieren u. ableitende IIarnwege. Springer, ed., Berlino, 1931.

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RIASSUNTO. L' A. riferisce le ragioni di' indole dottrinalP. e pratica poste .a fondame11to dell 'operazione del Pende (tagli0 dello sp lancnico sinistro) nelJ<:t cura degli stati ipertensivi. Dai risultati riferiti nella letteratura mondiale deduce l'utilità pratica del metodo. 1

BIBLlOGRAFl1\. AnsoN. Co11gr. Intern. dì Neurologia, Londra, 1935; rìf. Presse Méd., 1935, '/ 5, 1464. ANTOGNE'ITI. Le ipertensioni arteriose. Milano, 1930, Vallardi ed. CAMELOT, LANGERON e V1NCENT. Cìt. da LANGEHON , VINCENT e DESORGHER. C1cERI. Arch. Jtal. di Chir., 1935, C 1cERI e GABRIELLI. Ibid., 1934, 1,

6. 2. CnAlG e BRowN. Proc. of ì\1ayo Cl in., 1933, 24. D ELBET. Cit. da MEILERE e 0LLIYEn. f) ONATI e GREPPI. Atti Soo. Lombarda di Chirurgia, luglio 1933. D URANTE. 1\ ccadernia Mec.l ica , 1932, 3. In. Vlien. l\1.ed. v\iocl1., 1932, 34. FoNTAINE. Bull. Soc. Ther., 1935, 243. H EYl\f ANS . Arch. lnlern. de Pharm. et d e l 'hér. , 1929, 35, 3.

RELAZIONI La fitoterapia nella clinica medica moderna. <1) Prof. GIUSEPPE SABA'TINI Direttore della Clinica medica della R. l rniversità di Genova Quando, alcuni ·rnesi or sono, in un rnon1ento d 'entusiasmo, accettai la proposta di essere relatore a questo Congresso sul tenia della fitoterapia, devo confess.are cl1e non n1i venne in mente che sull 'iden tico ten1a avevar10 già parlato, nel Congresso di Parigi nel 1931, studiosi illustri quali Henri Leclerc, de Graaf, ~1a­ scré, Denève: non ci voleva molto per comprendere come, a distanza di soli 48 mesi, sarebbe stato estremamente arduo , se non addirittura impossibile, aggiungere dell 'altro o del nuovo a quello che auit orità di chiara fama avevano già detto in materia. Sicohiè og·g·i, per sperare di poter riuscire a dire qualch e cosa che meriti di essere detto, od anche più serr1plicemente ripetuto,, e di esporre qualche idea che, per essere personale, giustifichi di avere presa la parola, non rimane a me, clinico medico , che percorrere, della materia vastissima compresa sotto il titolo globale .d i fitoterapia, quella parte che ha più strette correlazioni col campo della clinica med·i ca. Del poliedrico tema della fitoterapia esamir1erò dunque alcuni aspetti di quella faccia, che si riflette e s'incastra nella clinica medica contemporanea, coll 'obbiettivo di una valutazior1e quanto più possibile esatta di quello che nella moderna fitot erapia siavi di vero, di vitale, di proporzionato, di stabile e perciò di quello che essa raip1p resenti e valga nella terapia del tempo presente, senza dimenticare che le verità d ·oggi potranno divenire errori di domani , per poi rinascere forse ancora quali verità , come già avvenne nel passat.o e come sarà sempre, (1) Relazione al 5° Congresso internazionale d elle

Pjante m edici11ali. (Bruxelles, agosto 1935).


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non essendo mai concesso al sapere umano di ti1nento effeLtivan1 entc esiste; c hiamandolo· poter dire d ,aver raggiunta la s ua ultiina rl'hule. << c r1s1 » i ncludian10 il concetto , che nel vo~ inta11to n ecessario fare una prelin1inare cabolo è insito, . di precarie tà e di lotta i11 atto!Jer il ritorno allo s tato di stabile normalità : precisazioue riguardante quello , che int endia· quale questa abbia ad ·e ssere , oggi non ci è mo col i1on1e di fitoterapia. Etimologican1enle possibile pres tabilire: se il ripristino cioè vitcon siderato questo sostantivo signifi ca « c ura torioso e integr.ale di quello ch e era Io stato con lè piante n : n ell 'u so pratico invece esso preesistente o l 'a vvento d efinitivo di quelle, vale per indicare tutt.o quanto, in dottrina ed cl1'e saranno le condizioni di don1ani. in pratica, si ricollega all 'u so delle pia11te 1neI J ver o è ch e il presente subisce l ' a~tacco da dicinali , assumendo così significati e valQ.ri I)arte di un domani , il quale, con una strana mulLipli e sovente diver si. Orbe11 e è ap1punto un!one di forze di rivoluzione e di passatismo, nel s uo stretto significato etin1ologico di applic hi ed e, n1a 11011 h a a11cora dimostrato di poscazione <li d et ern1inata forn1a ·di terapia mescde:n.e la capacità , di liberare il campo della dica, e 1Jrecisan1ente di quella che usa le pian1}1~ d1?1na cl.a lle costruzioni esist enti per sostite, cl1e noi i11tendiamo usare il vocabolo cc fitu1rv1 delle altre, e precisarr1ente le su e . to l.erapia » (ch e potrebl)e .anch e, per pl eonasl ica chiarezza, pre11dere l 'aggettivo ·e cl1iaIo cred o di essere sta to il prin10 in Italia a n1arsi « fitoter.a1Jia clinica ») lasciando da parprospettare ufficialmente questo stato di disate tutti gli altri campi abitualn1ente cor11pr·esi g io e di movimento revisionista, cl1e fa ap,p aHel i1orr1e ge11 erico, quali , ad esen1pio la fi to rire la medicina 2.d una svolta filosofica d el c11i1n tea o la fitO··farmaèologia. · s uo pensie·r o dottrinale , quando tenni , nel Poicl1è la jì.lo leraµia clinica così intesa co1931 , il discorso inau gurale d ell 'a11no accadestituisce t1r1a pars della terapia i.n generale, è m1co della R. Università di Sassari trattando evide11le con1e una giusta e valutativa disamina cc i moderni orientamenti del pensiero medico clella fi toterapia n1oderna non ìpossa farsi se stille cause delle n?alattie lJ ; 1'an110 dopo presso non ponendola in correlazione con la terapia a poco d ello stesso t ema si ~è lucidan1ente e in generale: e JJOich è è d el pari noto che la ]Jiù ampiament·e occupato il inio amico Di GuLer aJ.Jia h a, in ogni tempo , d erivate e t eoria e g lieln10 in un analogo discor so tenuto a Caf)rassi daJle linee dominanti e nell·a scien za e La11ia, ri.a llacciandosi alle iclee di ll3er11ardo nella pratica medica , delle quali è sen1pre ve.~schner , il qual e per il primo ha parlato di cc crisi d ella n1edicina >), di Adolfo Mey•e r, di nuta ad assumere il « colore dell 'epoca ii, è Stefano Zvveig·, di IIa11s ~iuch. evide11t.e c.h e il precisare qu.ali siano g li orie11Come questi stessi nomi indicano , il movitan1e11ti del j)en siero e le condizioui di fatto n1ento di dissenso e talvolta di aperta rivol ta della clinica contemporanea e della terapia da contro le posizioni attuali d ella medicina e essa cr eata ed accettata , costituisce i1on una d ella clinica è inc ominciato nella Germania clisgressio11e nia una pren1essa valutativa necesd el clopo g u erra ; ma si è andato r.a pidamente saria ed uria p·a rt e integrante d ella disamina, cstende·n do ad altri paesi: in Ing hilterra ponch e ci accingian10 a fare. d era ti oratori hanno , con una certa predil eQuali sou o dunque oggi gli asp·etti, l 'essenzione, preso ad esaminare le condizioni attuali 7a . <e il color e 11 d ella m edicina in gen ere e clella terapia in specie ? d ella biolog ia , d ella clinica e della terapia anDifficilissin10 è giudicarlo con i)r ecisio11e, cl1e n elle tradizionali orazioni di apertura o di aucor IJiù difficile è riassumerlo ed impossibile <:li i u sura d ei lavori d elle loro vetust e accade111 ie e 1' An1erica h a lar gamente raccolti quequasi 11ros1Jettarlo i11 poche parole. st.j attegg·iamenti così saturi di « n e'". n. Non v'ha club·b io ch e l 'epoca attuale ra1JpreIl contenuto e le affermazioni di questo mose11ta , }Jer 1.a i11edicina in generale e per la clivimento si possono così riassun1ere: la medinica i11 particolare, u11 i)e1iodo che si può chiacina sorta e cr esciuta tra la fin e d ell 'ot tocento mare di agit azio11e, di r evisione di posizioni e ed il prin cipi o d el novecento de,re co11siderarsi fors 'a11ch e di trasfor111azione. Si sente infatti superata p·e r ch è n1alata di ins ufficien za , min ata riµetere con e1111Jre crescente frequenza la pad a errori , esaust a n ell e s u e risorse, e quindi rola cc crisi n e rifere11closi all a clini ca si parla d eve essere sosti tuita da una i1u0Ya scien za i11ecl i « crisi clella scienza n1edica » e di cc cri si dica. già d elineata, e ch e è in }Jart e costi tuitR clell 'arte 111edica », cor1siderando Ja clinica dalle nuovissi.n1e conquiste d el sapere ed in r1ella stia tradizionale erma bifronte, di cui llna fa ccia si presenta con1e scien za e l 'altra i)arte consiste nella n ecessaria restaur azione di con1e arte. a11tich e idee classich e, d etronizzate ingiustaNon voglio ì11dagarr se questo ·v ocabolo cc crimente da]le teorie d el 111a terialisn10 scientifi co si n cl1e è '"'ta to preso in prestito i1roprio degli ul tin1i cento, an11i og€-fi in rotta. d al linguaggio clinico per e sere lar gan1 en te Bisogn a riconoscer e ch e pe r un sin1ile attacusa i o ad i11di car e le più varie forn1e di n1a] i co alle posizioni r aggiun te e con solidate delln e 111alanni delle attività un1ane o d ella vita d eln1t=>di r in a moderna esist evano ed esi .. tono conla collettività sociale - sia , riapplicato ora alla dizioni spirituali e di fatt o partic0Jar111 c11le fa,-oreYoli. clinica. perfetlamente g iusto ; certo è ch e in questa lln qualch e stat o di di~ gio e di pa.-\l t0Tn1en Lato spirito d el d opo gli err a. ron 1

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le su e tendenze rivoluzio11arie, non poteva sfuggire il co11tenuto innovatore e così carico di sper a11ze e di promesse di talune effettive ·u lti1nissim e conquiste d ella scienza , adatte ip er dare corso in taluni campi a un nuovo mondo in contr.asto col vecchio: a favorire poi le mire di questo sp irito è stato l 'atte,ggiamento di una parte della sci enza cosiddetta ufficiale, la quale , stranamente sicura di esser e d etentrice delle verità eterne ed assolute, si è chiusa nelle sue torri di avorio , condannando od irridendo • .aprioristicamente ogni idea nuova od ogni pTatic·a non ortodossa. Bisògna ,poi ten ere conto della atmosfera di delusione esistente pel fatto che cc l 'età d 'oro, ch e la scienza esatta aveva promesso ai medici .p ratici non è mai venuta » e che n1olte ma]attie , e fra queste l e più paurose, q·u ali il can .cr o o la tubercolosi , si sono dimostrate inattac~abili coi n1ezzi forgiati segu endo le norme d ella medicina dominante. Nè infine se·n za valore di discredito o di sospetto è stata . un ' eccessiva tolleranza, per n on dire qualcl1e volta soggezione, di una parte dell 'autorità scie11ti fìca verso n1anifestazior:li o indirizzi commerc i.ali. In tali co11dizio11i di psicologia e di ambiente d ella clinica, non er a davvero ·difficile il sorgere , come è accaduto , di atteggiamenti spiri-. tuali e materiali a tipo r ivoluzionario, i quali si sono venuti estrinseca11do in modo perfettamente identico a quello riscontr.a bile i1ei rivolgimenti sociali: ribellioni daippri111a sporadich e e poi più eRt€sc , ~ubdole o ap·erte, dirette verso l 'ordi11e costituito e le posizioni aoquisite , dap1)rincipio d etern1inat e da pochi entusiasti o ribelli, più tardi avvalorate d.a ll 'adesion é di espon enti r esponsabili, e manifestanti ob·iettivi di vario g rado , da11 'attuazione di concilianti riforme . .. evolutive alla distruzior1e compl eta del presente per dar l)Ost o a cr eazioni nuove o n restaurazioni rivoluzionarie : i nomi p er le une e le altre sono stati presto c reati: neoip pocratismo, n eovitalismo, antroposofismo , naturis mo , cosn101p·a tologia e via dicendo. Non sare·b b·e g·iusto misconoscer e ch e n el movi1nento in p·a rola vi sia del vero ed anche de] buono; ma sar e·blbe follia da questo fatto passar e a n egar e o rinnegare i progressi e le conquiste della m edicina contemporanea e p iù ch e pren1aturo il 1p roclarnare il fallim en to d ella medicina modern·a e sopratutto delle sue fondan1entali conquiste, quali la patologia cellulare e l 'i11dagine batteriologica, per sostitt1irvi u11 indirizzo ch e come dice O. Bumke (citato clal l)i G·u gli elmo) cc appar entem ente comb·a tte i 1 111ateri.alisn10 ma in questo st esso va ~ finire r nasconde un nucleo pedantescam ente razion.a le ». Senza voler giunger e a conclusioni o priese di posizioni , oggi impossibili , ho tratteggiato gli as.petti particolari sotto i qua li si vien e presen tando in gen er ale la clinica moderna , 1

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1)er ,g li in1mancabili riflessi ch e tutto ciò 11a sulla fisionomia d ella terapia in gen er ale e della fitoterapi.a in specie, in quanto quest ' ultima costituisce una forma di r.ura cl1e i1ei suaccenn ati atteggiamenti del p en siero clinico può trovare p·articolari riferimenti od affinità. E ' 'eniamo ora a dare uno sguardo s ulle condizioni proprie della terapia m edica. In og·ni temip o la terapia ha costituito il pu11t o più sensibile di tutta l 'arte m edica, il punto veramente un1ano di essa, quello ch e ha finito col dominare, con la forza utilitaria dei su oi r esultati, tutto il contenuto della clinica. Perciò delicatissimo e pericolosissimo campo è stato sempre quello della t erapia; settore sensibilissin10 n el quale più ch e in og·ni altro sono possibili disordini e rivoluzio11i per l 'entrata in giuoco di forze spirituali, quali la sofferenza, lo sconforto , Ja paura, la superstizion e e talora il tornaconto. L 'epoca moderna ved e tutto il can1p-0 della terapia in gra11de risveglio. La medicina dell 'ult imo cinquantennio , intenta a sfruttare i portati della patologia cellulare, allettata dalla risoluzione di prol)len1i biologi ci (fino .a chiamare la clinica col non1e di Biologia umana patologica (Sergent) e portata in consegu enza a·d occupar si più della cavia e del coniglio che non dell '11omo infern10, g ioiosa di poter sfruttare, i)er rivelazioi1i diagnostiche i11sperate, le possibilità fornite dai sempre inaggiori m·ezzi d'indagine , ricca delle scoperte di Pasteur e di 1"'1.oentgen, aveva troppo din1enticato la ter.apia, posponendola alle altre su e attività: e se p·u re in taluni settori di essa si erano r aggiunte delle inirabili e vast e co11quiste , come ql1elle ch e pre11dono il nome di ' rarcinazion e. sieroteral)ia , cl1e111iotera1Jia, radioterapia , endocrinoter apia, opoterapia, vitaminoterapia, si era pur sem1)r e trattato di n1etodi di cura ap·p licabili ad una minoranza delle malattie ch e affliggono l 'uman ità , e non era scom1)arsa la sproporzion e fra i progressi fatti dalla terapia di fron te a quelli conse,g uiti .alle altre hranche della nledicina, rimane indis·cutibile : mancanza di progr·esso dovuta seco11do il farmacologo Gunn ad un.a sola causa : << sem plice n·eg·ligenza , e t alora rna11cariza di i11teresse verso la terap,eu• trca )> . Bisogna giungere agli ultimi anni del dopog uerra per veder e la terapia riportat a a riprendere .il suo posto ed i suoi diritti non solo n ella p r atica 1nedi ca ma an ch e nel campo de] pensiero dottrinal e, tanto ch e si suol dire ch e se l' epoca ultima della medicina si cliiamerll epoca della diagnosi , la presente dovrà denon1inar si e11or.a d r ll a terapia. Io non saprei dire ~e a questo ritorno in primo piano d el] a t era1pia abbia condotto l 'esaurimento dell e l)O~sihilitA d·i ulteriori larghi progressi neg·li altri cam ·p i del sapere medi co 01)pure uno spirito maggiormente pratico e realistico d ei moderni cu ltori della medicin a od


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SEZIONE PRATICA

anche una pressione spirituale su di essi esercita dal mondo esterno · reclamante maggiore attenzione per la parte curativa, dopo le ripetute accuse - ingiustificate però - di essersi i medici per troppo tempo abbandonati al nichilismo terapeutico e di essersi fatti sopraffare dall 'interventismo chirurgico demolitore ed antimorfologico. Certo è cl1e noi assistiamo ad una intensa ripresa degli studi e delle pratiche della terapia in genere in tutte le sue forme: e, come -diretta consguenza, ad un rinnovellato interesse i)er quella che si chiama fitoterapia. J\la oltre questa ragione, ora enunciata, del rifiorire ge11erico della terapia, altre condizioni , le quali 11anno avuto tanto più forza in c1ua11Lo ~o no i11tervenute quando già agiva l'altra , han rimessa in auge la fitoterapia: cause in parte costituite da cessazione o attenuazione delle forz e e dc lle tendenze, che provocarono la decadenza della fitoterapia stessa verso la metà del secolo scor :so ed in parte dal delinearsi dei 11uovi orienta111 enti dottrinali tendenti (come abbiamo visto) al ripristino di antiche concezioni, sopr.aluLLo umorali , le quali trovano a.p])t111lo n el la terapia delle piante la loro logica for111a di pratica curativa. I~ quesL'insien1e di forze e di cause, che con giudizio superficiale potrebbero designarsi col non1e di n1 oda, quello che ha pern1esso alla fitoterapia quella ripresa, che oggi constatiamo. E stato certo merito grande di una non grande falange di perf'one colte - e delle viventi la Federazion e Internazionale raccoglie nomi fra i più rapilresentalivi di tutti i paesi - quello di avere rnantenuta accesa, con religione di Ve._ lali , la fìamma della fede nelle piante m edica111en tose; 1na mi sia concesso di affermare ch e, se non si fo sero affermate le condizioni arnbiental1 , di dottrina e di pratica, or ora tratteggiate, la fitot erapia non sarebbe cosl ri-. sorta , com e h a fatto , nonostante le affermazioni e gli ordini del giorno di botanici, dì farn1acologi o di clinici e nemmeno sotto la spinta delle forze, tutt'altro che trascurabili , d egli interessi 111ateriali economici. Ed ora, come si ipresenta questa rinata fitoterapia moderna? Se non sapessi di parlare a persone di particolare dottrina in materia, le quali sanno perfettamente tutto quello che potrei dire al riguardo, volentieri prospetterei quella che fu la fitoterapia dei tempi più vicini a noi , perchè è i11teressantc partire da essa e dalle cause e dalle modalità del suo declino per più agevolmente presentare la nuova fitoterapia · e poi esaminerei que La nella sua fisionomia , elen ch erei le singole .piante, che tornano in auge e le loro virtù e le loro applicazioni: renderei così più docun1entaria e pratica questa mia trattazione e certamente più interessante. Dovrò così limitarmi all'argomento n elle sue linee generi r l1 e e nei suoi peculiari riflessi cli nici.

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Quando si .12arla di rinascita della fitoterapia si ii1tende a lludere al fatto, concreto ed accertato, che da circa tre o quattro lustri, con interesse sempre crescente, le piante medicinali tornano a far parte degli usi clinici correnti. Rrprendono così posto n ei capitoli di terapia d~ i libri moderni e nelle ricette d ei medici e, d1 conseguenza, negli sca ffali dei farmacisti quei cc se.mpli;c1i » e quelle cc prepara.ziorii galeriiche » ch e erano quasi scomparse, sia percl1è le piante medicinali erano state n ella g·ra11de maggiora11za r.a diate come tali dall' uso quotidiano , si.a percl1è in nome di principi dottrinali chian1ali purezza, standardizzazion.e, principio attivo e Yia dicendo , il trionfante n1at erialismo chimico ne aveva fatte scomparire gran parte, sostituendole con prodotti a fi sionorrua chin1ica ottenuti da esse: e poi, face11do un passo più in là , era andato ostitue11do questi con gli cc equivalenti sintetici » fab bricati non più dall 'organismo vegetale sollo ]a luce divina del sole n1a dal freddo maccl1i11ario industriale alla luce artificiale del laboratorio, in base a ricostruzioni ohimich e di strutture soventi più che dubbie e a rbilrarie. Io non n·eg·o ch e di tutto il poderoso lavoro ch·e ebbe inizio co11 I 'estrazione della morflr1a dall 'oppio una parte non piccolo sia stata utilissima ed abbia rappresentato un ·vero progresso e sia destinata a rimanere; sono invece le deduzioni e le leggi gen erali di uso e di equivalenza quelle di cui si viene facendo revisio11e o giustizia . Oggi int:atti nessuno oserebbe più con cludere senz 'altro ch e la ir1orfina sia l 'oppio e nemmeno che n e sia tutta la ragion d 'essere e ne rappresenti tutto il valore terapeutico; altrettanto vale per gli altri alcaloidi o glucosidi, i qu.ali si dubita per'"' ino se non siano prodotti artificiali della n1a11ipolazione e del clivaggio, anzich è composti preformati nell 'organismo vegetale; concetti del resto analoghi a quelli che si fanno largamente strada anche nel campo dell 'opoterapia, ch e comprenderebbe le cosi dette cc droghe àni111alj », e degli ormoni che sareb·b ero a loro Yolta gli cc alcaloidi animali » anch'essi oggi J1on più identi fi cati con g~i organi da cui derivano: la tiroidina e la tirossina non sono giutam ente la tiroide, come la follicolina non è l 'ovaia e con1e l 'a,d renalina e la cortina ommate insien1e non equivalgono e rappresentano la capsula surrenale. Quella cl1e nelle piante era considerata ignobile zavorra di .fronte al nobile prin cipio attivo, i è dimostrata e si torna a considerare quale parte integ rante e non eliminabile della divina complessità lJroporzionale della costituzione organica ve o-e~al e della pi<:inta m edicamentosa: ed il chimico . il quale aveva voluto avere in mano il prodotto attivo, sotto forma di sostanza pura, definita. costante, è venuto a tro,·arsi nelle stesse condizioni del bambino, che rom · pendo un bel giocattolo m eccanico per cercarvi dentro la sor gente del movimento proporzio-


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e coordinato (la cosiddetta forza) ha fi11i to col trovarsi in mano soltanto la molla, con la quale non può davvero riprodurre gli effetti del balocco intero. Ecco perchè, senza disconoscere i valori della fitoterapia chimica, come potrebbe chiamarsi in extenso la terapia cogli alcaloidi, coi glucosidi e coi principi atti vi, la medicina moderna ritorna alla classica terapia integrale delle piante in toto e delle preparazioni galeniche. Ciò non deve però significare che la galenica moderna ·debba essere q11ella di llioscoride, d 'Ippocrate, di Celso, di Galeno o quella medioevale di Paracelso con la sua << quinta essentia » e nen1meno quella dell 'ulti1110 periodo ottocentesco. Noi tutti sappiamo quanta parte abbiano avuto n ell 'ab.b andono della fitoterapia gli inconvenienti, gli errori, le manchevolezze delle cosiddette farmacia galenica; ricadere in essi . ancora ove c10 . ' avvenga per uno snoe peggio bistico .a tteggiamento di ritorno integrale al1'antico - sarebbe inconcepibile e dannoso. La n1edicina moderna ha ben altre possibilità e necessità di precisione e di discriminazione, che non quella antica; oggi i medici sono abituati ad usare e vogliono medican1enti definiti, stabili , costanti nel tipo se anche di composizione controversa od ignota; i progressi fatti in materia ·d i raccolta, conservazione, stabilizzazione, preparazione, analisi, titolazione (e sappiamo quanto valore internazionale ab1b ia assunto anche la titolazione biologica proposta dal Dale nel 1923), durata di attività, scadenza di uso ecc. delle piante e delle preparazioni galeniche permettono di dare ai terapisti le garanzie di sicurezza e di definita .p recisione richieste. È quindi giusto e necessario che tali progressi siano integralmente, costantemente e rigorosamente applicati e che si cerchi anzi di allargarli sempre di più. Poichè se oggi si vuol ritornare, e si ritorna, all'infuso di foglie di digitale od alla polvere di foglie di senna, si ha anche l'elettrocardiografo per controllare esattamente ed obiettivamente gli effetti del primo e lo schermo radiografico per accertare l'attività della seconda, nè si potrebbe oggi più permettere che la vita di una madre abbia ar1 essere compromessa da una segala cornuta spuria o inattiva. Solo dando al clinico la sicurezza spirituale e la prova materiale dei requisiti delle preparazioni, si difende, s'impone, ei valorizza la fitoterapia, mentre nello stesso tempo si compie il proprio dovere da parte di coloro che producono, regolano o controllano le preparazioni fitoterapiche offerte per l'uso. Un altro punto da considerare è quello che riguarda la precisione dell 'attività terapeutica e quindi la definizione degli usi delle piante medicinali. Parlando ad un consesso di profondi comipe-

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tenti, io non devo prospettare quelle, che erano antica1nente le indicazioni farmacologiche e terapeutiche delle varie piante medici11ali; ma non si può certo ammettere che tali indicazioni, giustificate nei rapporti delle conoscenze e del grado di sviluppo della i11edicina antica siano ripresentabili alla patolog'ia ed alla clinica moderne, per le quali divengono in massima parte incomprensibili, anacronistiche, irreali. Cl1e cosa infatti posso110 significare per noi indicazioni delle proprietà e degli usi di una ·p ianta, come queste: depurativa, sliniolante, d(Jjlogownbe, amaricante, derivativa, rin,jrescante, antiperiodica, ecc.? e di fronte alle precisazioni diagnostiche ed etiologiche modern e che cosa può valere più chiamare una droga coi termini generici di astring.ente, febbrifuga, antidiarroi ca? Eppure ogni giorno vedian10 che la proprietà di mol~e droghe sono indicate con questo vaghe e vecchie formule di una medicina primitiva e sorpassata e di una patologia crepuscolare, improntate di empirisn10 umorale quando non addirittura con sapore di mistero, di iniziazione o di magia. Peggio ancora poi scientificame11te è il presentare una stessa droga come fornita delle più varie e slegate proprietà, con1e potrebbero essere quelle di: tonica, stimolante, f ebbrijuga e drastic o-emetica: ciò de,re far concludere cl1e si tratta di una pianta che non serve a nulla o che n ella migliore ipotesi, no11 ha alcuna definita fisionon1ia p,er poter essere sciente111e11te usata. E veniamo ad un altro punto, collegato co11 quelli finora presi in esame: la necessità di limit_a re la cittadinanza nel regno della terapia moderna a quelle droghe che sono positivamente efficaci. Nell'antichità si può dire che non vi sia stata pianta che non abb·ia aVllto un qualcl1e can1po di azione terapica: tale universalismo l1a in notevole parte contribuito a screditare tutta la fitoterapia: e quando questa ha decli11ato, si sono salvate dall'abbandono solo poche piante ad azione ce1ta e definita, quali la digitale, la china , l 'ipeca, la poligala, il rabarbaro , la felce mascl1io, il ricino, la belladonna ecc. Nel rifiorire .p resente della fitoterapia si assiste alla frettolosa riesumazione - e ragio11 i di con1mercio non sono a ciò estranee - di pia11te medicinali che nulla giustifica vengano oggi richiamate all'onore della cura dell'uomo ammalato. E così è già divenuto e11orme il numero dei preparati fitoterapici richiamati al1'uso; ed ogni giorno qualche nuova pianta viene rievocata dall'oblio, formando la delizia di scrittori su facili argomenti o la · speranza d'industriali in cerca di lancio di rimedi. Queste rievocazioni non solo forma no a n1 uccl1i i cosidetti studi di terapia ed accrescono la pioggia delle stan1pe propagandistiche, che giornalmente investe i medici, ma sotto for111a


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di concreti campioni, vanno a rien1pire sempre . uno smercio incredihilmente vasto e facile, più gli scaffali delle cliniche o delle sale ospe- contrapponendosi spesso alla terapia scientifidaliere e perfino dei medici rurali. ca, razionale e sperimentale e sovente battenGià si delinea un disorientamento dei medi- dola, arroganteme11te o subdolamente, in brecci, comprensibilmente insospettiti, di fronte a cia; ed in ciò per lo più sfruttando atteggiaquella ondata fitoterapica, nella quale vengono m enti di terapia incompresa, dileggiata, perseconvogliate anche le piante commestibili più guitata, per meglio infiltrarsi e soppiantare, comuni (aglio, cipolla, carciofi, castagne, prez- f.acendo abile affidam·e nto sulle disposizioni delzen1olo, pomodoro) fino a far div.entare la lista l 'anima umana sempre favorevole a tutto ciò di un J)ranzo una elaborata prescrizione fitote - ch e sa di tradizionale, di misterioso, di naturapica: nè veggo quanta probabilità di succes- ristico. E ognuno di noi potrebbe fare lunghe so possono aYere, oggi che la clinica sintetica liste di cc rimedi vegetali » o di « medicamenti h a n1esso a disposizione preparati definiti e pre- a base di erbe » attualmente in largo uso nei cisi, la propaganda per il ritorno all'uso di vari paesi e dei quali alcuni - meglio ancora piante che per un po' di tan11ino o di mucilag- se con l'etichetta di un vecchio nome di mogine dovrebbero riuscire n1edicamentose; nè nastero o con una figura barbuta da antica insa1Jrei dire quanti medici possano oggi affidarsi cisione su legno di un ignoto abate o col nome ad es. : alla violetta per curare le tossi e le in carat~ere gotico di un benefico ed umanissimo dottore - si sono adattate ai te111pi n10bro11chiti. Mi sembra che la via così presa non sia la d erni..i si sono procurati i passaporti, han sumig liore ·per far del bene alla fitoterapia e con- perato le frontiere e si so110 messi a viaggiare tinuando in essa ' errebbe a detern1i11arsi un per il mondo, costituendo delle vere entità innuovo periodo di abbandono dopo un effim ero ternazionali , con succursali in tutti i paesi ed te11tati vo di restaurazione . annuncianti, nelle loro ster eotipe rubrich e reMa oltre questa considerazione, cl1e può in- clan1istiche dei giornali di tutte le lingue, i teressarci con1e fitoterapisti , ce n 'è una ch e ci ber1eficii sicuri del loro potere, elargito generigt1arda con1e clinici: il divieto impostaci di rosan1 ente (a puro prezzo dei cambi del giordare 1'adesione a qualsiasi movimento terapeu· no!) ai sofferenti di tutto il globo, e col solo tico, che non si presenti con le dovute garanscopo di rimediare, senza rancori I, ai fallim enti zie e.li sicurezza od effi cacia, essendo imprescin· della t erapia medica imperante, scientifica ma di])ile nostro dovere non esporre - se non die- misoerboristica. La fitoterapia che noi voglian10, quella ch e tro fondati ssimi presupposti di giovamento 1'uon10 a1n111alato a n1etodi curativi ch e siano deve essere emanazione della clini ca e della tefondati no11 sulla sic11ra osservazione n1a su rapia moderne, con tutte le loro inobliabili en1 pirici presupposti o su aleatorie speranze o acquisizioni scientifich e, quella che vuole espeggio u criteri della così detta moda. ser e derivata ed avallata dai laboratori di ricerE i11negabile che , per oscure forze d 'istinto che e dai responsi delle corsie, non può fondao per tropi smi ancestrali, il curarsi media11te le r e la sua ragione d'essere su contingenze di psipi ante ]1a costituito in tutti i tempi una forma cologia umana, non 1può evidentemente nascepa rlico]are delle tendenze e della fede dell 'uo- re, o rinascere , n el clima della fede cieca e m o. Lo storico della fitot erapia non può , ve- peggio ancora della superstizione ed in ogui dentlone i cicli , non ripensare ad una frase di caso dell 'empirismo assoluto: ma sanamente un grande clinico italiano, Aug·usto Murri: « lo liberata perfino dai possibili e giustificabili ecS})Ìrito umano non ·è stato capace ch e di gene- cessi o fanati smi dei suoi specializzati cultori e rare pocl1e idee, che il tempo ha rivestite di seguaci , deve assumere una veste ch e le per11uove apparenze ma che in fondo sono sen1pre metta di entrare a testa alta n el geloso tempio della terapia positiva, ·p resentando alla porta le stesse ». E per questa continuità delle idee e delle dile proprie cr edenziali di serietà, di positività, spo~ izio11i psicologiche un1ane, che la fit otedi attività: che se poi - e ciò è comune a rapia ha sopra,·issuto a tutte le epoche della n1olte altre pratiche di terapia e fra queste cito m edicina, anche a quelle che parevano doves- le cure con le acque n1inera]i - n on potrà sero sommergerla , ed ha sen1pre trovato non sen1pre dare le prove o le spiegazioni delle s ue solo posto ufficiale n ell 'armamentario terapeu- azioni, ciò n·on la farà nè respin gere nè squatico, ma proseliti co11 fede di missionari: è per lificare, quando i documenti ch e porta siano qu esta conti1Juità che oggi essa si riprese11ta e obietti,ri, veri , controllati ; son o tante purtroptrova intanto un an1°b iente psicologico partico- po le manifestazioni naturali delle qua li l 'uon10 non sa an cora darsi la spiegazione e ch e tutta lar1nente favorevole. Chi ha preparato e propagandato rin1edi e< a via esistono e \ algono per Ja loro forza e per base di erbe » ha, in tutti i ten1pi - anche i loro effetti. Tale sa no rigorisn10 n 0n deYe significare ch e in questa , com e in altre matein quelli nei quali noi stian10 vivendo - trovato in abbondanza non solo clienti ma ar1che ri e. debba aversi una sopraffazione della co ~ ic redenti: e le polveri, le n1isture , g1i elixiri cl rtta scien za su quella atti Yità che prende i 1 denominati vegetali, hanno tro,·ato e tro,·ano 3lO tne di pratica: se a ncl1e non posso conveni1


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re co11 Sauerbrucl1 (riferito da di Guglielm o) quando dice cl1e la n1edi ci11a scientifica ha raprJresenta lo un pericolo per l 'arte n1edica, (}e,;o convenire con esso che « n ella lotta miller1.aria fra atte :medica e scienza m edica quesUl ultin1a ha sen1pre .avuto u11a sp,eciale tendenza a sopraffare la prima » e sotto i suoi influssi si sono andati perdendo prezjosi attrib·uti del1'arte medi ca: nè si può din1enticare, n ella de·· fi11izion e della scienza n1edica, la proposizion·o di S\\rifh : cc n essun artista può essere eminen i.e se11za conoscere i fonda111enti della proprj a ari e: il fondan1enlo della medicina rimane la scienza della medicina ». Bisog11a d 'altro11de cercare sempre di apprezzare quanto n ell 'attuale ripresa su larga scala della preparazione di prodotti farma ce·utici a base di piante rr1edicinali o di derivati delle irtedesime, alla quale si cominciano a dedicare con crescente ritn10 .anche i grandi espone11ti della produzione cl1i1111ca pura, sia l 'eftetto di un bisogno g·ià decisam ente sentito o la precorritrice adesione a richieste, ch e i1on dovreb·b ero tardare , e quanto possa essere l 'effetto, n1 e110 tranquillante, di una sensibilità con1merciale ch e trae partito da una tendenza curativa, ch e, s·pecie favorita e sollecitata, si prese11la capace di rappresentare un utile del momento. Accennerò infine ad alcuni problemi di ordin e n1eno ge11erico e fondamentale, ch e ci ::;i prese ntano all 'esame delle condizioni deJla moderna fitoterapia. La possibilità di un'adeguata e salda ri1Jr esa delle posizioni fitoterapich e s' jnqu.adra n el1'auspicato e sen1pre più necessario rinnovam ento delle forrne praliche dell.a terapia gen erale. Lungo sareb1b e illustrare come si facc ia nei nostri g iorni la terapia m edica : ciò del resto è larg.ainente noto. Oggi le prescrizioni curative consistono per nove decimi in specialità, che per lo più non sono ch e ricette preparate e presentate con1e specialità: 1'antiscientifis1no, l 'illogicità, le in .. congruenze ed i veri danni di tale sistema sono evidenti. Non è qui il caso di analizzare se tale s·piacevole stato di cose sia da ascrivere a colpe dei maestri o sia l 'ineluttabile portato dell 'indirizzo, degli àtteggian1enti e della forza dei tempi; certo è ch e n1olti insegn.a nti sono figli del loro tempo ed h ar1r10 perduto il culto o non hann o mai acquistata la tournure m entale per le prescrizioni soggettive, adattate o proporzionate, per composizione o dosi , all'individuo ed all e peculiari .con dizioni di esso. Avete n1ai pensato alla inconcepibile pratica costituita dalla prescrizione di un tipo brevettato di sciroppo per la tosse? . Prescindendo dal fatto che chi prescrive uno di questi sciroppi non ne ha spesso presente la composizione, vi sembra possibile cl1e uno stesso sciroppo - ed in genere ogni n1edico ha un tipo ch e <tbit ualn1ente prescrive -- possa 1

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servire per tutt e le i11finite forme di tosse ed in u11a stessa for111a, per esempio i11 una tosse da bronchite a cuta, valga tanto per la fase i11i- . ziale iperen1ica, che richiede sedativi, emolienti e antiflogistici , quanto 11er quella di sputun-i coctum, che ricl11ede espettora11ti, quanto infine per quella risolutiva, che richiede anti ~ ­ tarrali e prosciuga11 ti. Ed allora accade che 11no sciroppo per poter essere adatto a tutti i ni ome11ti, contenga i11 incredibile associazione tutti questi farmaci (e leggendo la formula dei più reputati preparati internazionali si trova ciò assai frequenten1 e11te) o ne contenga solo uno , che se r ende g iustificato l 'uso del rimedio in particolari defi11ite contingenze, lo fa diventare dannoso in altre opposte: quante volte 110 vislo gioYani m ed ici prescrivere uno sciroppo a base di creosoto o di terpina .all 'inizio di una b·a nale forma bronchitica, provocando una acce11tuazione dello sta~o di secch ezza o di congestione tracl1eobronchiale e triplicando i parossis111i pe11osi della tosse. Ho accennato a queste particolarità perchè le prescrizio11i fitoterapich e richiedo110 , più cli ogni altra materia terapeutica, il ritorno all 'a rte della rice ttazione, oggi 1nolto trascurata ne lla pratica medica. E quando si tornerà a ri cettare bisog11 erà trovare i farma cisti, ch e abbiano le drogl1e vegetali (naturaln1ente con tutti i r equisiti di purezza, a ffinità , ecc.) e le sappiano e vogliano preparare; condizioni queste divenute un po' rare, ove si eccettuino farmacie particolarme11 te attrezzate. Purtroppo - e questo è un n1alanno IJarticolarmente denunziato negli ultimi ternpi anche dalla stampa professionale fr.a11co-belga i farma cisti moderni sono quasi totalmente ridotti a fare un lavoro bottegaio di pura consegna dei preparati confezionati e la loro ft111· zione di laureati si riduce, per usare l 'es11ressione di un nostro n1edico, a n1011tare la guardia di onore di fronte alla vetrina contene11te una quarantina di veleni. . Il ritorno della galenica 1nuterà , e co11tribu i rà anche a rialzare l 'attività di di plof11ati, quali sono i farmacisti . Un'altra questione è quella dei dosaggi . Bisogna rivedere la vecchia posologia fitot.erapi ca e stabilire la nuova in base alle progredite l )OS sibilità di conservazione, selezione, standardizz::szione e titolazione delle drogh e; ·e fi ssare Ùo$aggi semplici, facili a ricordare, univoci, fondati su tipi costanti di droghe. In guesta revisione della posologia, bisog11a tenere presente ch e oggi la terapia 11on costituisce più una pratica di tipo nazionale; i g:iornali , le rivi ste ' i libri diffondono le stesse idee. in t.utti pa esi, con1e il commercio diffonde gl1 stessi prodotti; b,isogna quindi anche n el ·ca~­ po della l)ratica raggiungere una effettiva un 1formità. 1


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:.' EZIONE PRATICA

Dello stesso or.dine è anche il problen1a dei n o111i. La scier12a n1oderna l i11ternazionale, sen za più cc usi locali »: un libro scritto in una lingua va pel mondo e quale cultura sar ebbe n ecessari.a se ogni lettor·e dovesse conoscere, per ogni pianta, i vari nomi nazion ali , c h e p·uò trovarei) ch e cosa n e pensate di· u11 lettor e italiano o tedesco ch e trovino in lingua fra11.oese una prescrizione di pissen,lit? La soluzione evidente ,Per raggiunger e questa necessaria uniformità di nom en clatura sarebbe, com'è tacile supporre, quella di adottare universalmente i nomi latini d elle piante; 111a non bisogna illudersi che anch ' essa non ri~erverebbe inconvienti e diil1coltà . Oggi, per esempio, che è tanto di voga l ' uso del car ciofo , qua11ti sarebbero i m edici ch e s ubito capirebbero ed i farmacisti ch e sen z'altro spedirebbero u11a prescrizione di estr atto di

eyna.ra

mezzi di salvezza, ch e la natura elargisce alla . sua più alta e divina manifestazione, l 'uo1no., _ non solo con la fed e tramandataci dai padri en emmeno , oso dire, con l 'avallo d ato d alla . s~ienza, ch e è forma evolutiva di saper e e quindi caduca e mutevole, ma con i crismi insop-· primibili d ella verità. ch e è eterna. Solo così preparer emo una nuova scie11zache non conoscerà più tran1onto.

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGEREN1'1. 11 trattamento delle coliti. (S. vV. PATIE RSO!\. 1·h e Practilio1ier. , feb·b raio 1936) .

Per ben con1pr e11dere le nlaJ1i'fe t azioni cl inich e delle coliti e p er b en indirizzare il re~ Nli sen1bra g iunto il momento per· porre t erlativo trattamento c urati vo occorre tener p ren1ine alla mia dissertazione. se11~e la funzione d el colon. Ilo la sensazione di aver fatto un r apporto Prin1a di raggiunger e il cieco !a i11aggior scarr10, incon1pleto, quasi n ervoso ed a scatti . p.a rte d el cibo è stato già di gerito ed as or ~la anch e e 11011 appare, urt fìlo conduttore e. iste in esso dal principio alla fine ed è la bito. La funzione del coJ011 l) l'O. ~in1ale è quella di assorbire acqua i11 n1odo cl1 e il conLe11uLo i11fede i1ella fitoterapia e nelle sue effettive postestinale dive nta en1pre n1e110 liquido ed a susj bilità di giovar e alt.a salute umana, nelle sue m e nel colon dis ta le la for111a di feci ch e a j)plicazioni J1r ese11ti e n elle future . son o spinte ver-o il r e tl o. e c '·è un ristagno 'ono stato talora rudemente frar1 co , n1elte11i1el colon, s 'impia11 tano e ·' i11duriscon o l.Jicdo a nudo più di un inconveniente ger1e rico e cole porzioni di feci , lJr ovocando evactiazioui specifico ; ma non ho fatta della critica co111e tJri11 cipio, poic h è la c ritica pura è sern1Jre i11- · a pallo t tole sir11ili a lle feci di pecora . Un u lLeriore , effetto è l 'accu111ulo d i feci n el colo11 leconcla e para1izzatrice ed io ar110 1'azio11e, cl1e _jgn1oid.ao e i1el 1ello ·u perio re, c he p erdo110 cr ea e n el la quale amn1etto a11che una dose di la loro sensibilità agli "'tir11oli di pressione, errori , i11a solo quelli assolutamente inevitacosì ch e vi'e n e i)arali zzata 1'evacuazio11e rifJ et>bili. Gli altri bisogna avvistarli e francamente sa r si }1a una stjtirJ1ezza cl i 1a1e. d cnu11c iarli p er evitarli o combat terli . ]\ ei ca;;i di j r rilaz ion e clell ' j11testin o tenue il E cosi n oi r e11der en10 un positivo servigio contenuto acc1uoso erde alcalino può attraalla scien za ed alla pratica. versare rapida111enl e il co1011 ed infian1n1ar e La fìto lerapia 11a, con alterne vice11de, occu- le l"egioni p er ianali . elle fo r1ne meno gravi 11ato u11 posto di primissimo ordine fra le m e- questo i)(lssaggio può es ·e re l·ento solo fin o a l dicin e concesse all 'uomo; ed anche quando la i>11nto da o tacolare l 'a 0rbin1ent o d ei gra 5i terapia d ei semplici sembrò d ecaduta , la fitoed in questi ca i Je feci sorto 1Jal1i cle, g ra se, lc ra1)ia 11 el] a sua esse11z.a sopr avisse ed occupò abbonda nti . Il gra so è di' i ... o e saponaceo e le i po li cìi maggior r esponsabilità nel campo feci quantunque ap1)aion o pallide conten gon o d ella lo lla e d elle vittorie d ella m edicina cu- n otevole quantità di b il e. ratri ce : so110 infatti agenti di non confondibile Nella pancreatite cro11ica le fec i contengon o razza la chinina , la n1orfina , l 'atropina, la stricac:cumuli di grasso , sono ac ide, l1an110 un anina , e tutti g li altri infiniti alcaloidi , e per .:petto rilucente dovuto alla 11re enza di acidi dire dei p iù recenti l 'emetina e l 'efedrina: preg rassi . sidii di primissi1no ordine e di insostitui ble Nel118 for m e di occ:lusi·o11e biJiare le feci valore, cl1e 11an difese e salvate mili o11i di vite ·ono pallide per il m a11cato assorbin1ent< dei un1a11e, r l1 e h anno d eb ellato il dolore e r esa ~~·assi e I.a scarsezz[t o a~... en za d i bil e. li eta la ' 'ila. l11oltre la dispep ia i11t e tinale an1idacea o Oggi la llledicina riapre alle piante i11edi ca - l n·otei'ca a un1e11La i JJro ·e~ i ferme ntativi o putrici n10Jti suoi vecchi scaffali, rin1asti a lu ntrefattivi d etern1ina11do il J1a ... _ ag~io n el colon go di abitali , li spolvera, li rimette a nuovo in d i sostanze acide e o-as felidi. t1n 'atmosfer a ancl1 'essa nuova , pien a di consaLa m .e·m brana inler11a del rolo11 r abbonpevolezza e di modernità ch e prende i nomi cli d a ntemente fornita di cell ul e i11uro- Pcern enli Je quali reagisco110 ad og ni fornia di irritascienza e di p r ogresso . Le radici, le corteccie, le foglie , i fiori t or- zio11e con una ... ec rez ione erce.si, a. "'\pi 11rnçessi infia111n1atori '"'i 11a a11 r h e la Jlre_e11za <li nano a i loro posti d 'onore: accoglian10 qu esti

scolimus'!

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C(

IL POLICLU."iICO

gas e d allora il muco a.1:-)pare scr eziato. Nelle torme ulcerative posso110 essere emesse anche piccole escare ed il rnuGo-pus può essere tinln di sangue. Questo può ·e sser e intirnarnente n1escolato al muco o solo screziarlo'. Un altro segno d 'irritazione del colon è lo spasmo o contrazione della tunica muscolare che provoca vari gradi di dolore. in relazione al tatto che ii co.Jon non ha f unzioni digestive non esiste la dispeps.ja coli ca, e ogni irritazione della parete del grosso inte~t1no può p ratica1nente essere considerata con1e una colit.e, Ja qual e può aver e molti gradi d 'intensità i11 relazio11e a lla quantità e virulenza del n1a~eriale irrita11te e dello stato di r esis ten za individuale. Le coliti possono essere f unzi'onali (colite sp·a stica ·8 co1ite muco-n1e111branosa) e org·a11i · ch e (coliti infettive, coliti ulcerative no1n specifiche e co·liti ulcerative specifiche come la tubercolare e la dissenterica). I sinto111i della colite di 111edia ir1ten sità sono la pseudo-di arrea o diarrea alternata a stitich ezza con dolore più o n1eno inte11so dovuto a llo spasmo. Nelle forme gr avi si 11a se111pre diarrea cori evacuaz;ioni frequenti e dolorose di piccole quantità di' muco ,e p1u s striati di sa11gu e. Spesso la causa della colite con sis te j n un 'irritazion e nella parte più superficiale della n1ucosa ch e si di'ffonde poi in profondità Spesso dipende dall 'abuso ·di lassativi, aperi. ti vi e ·di lavande del colo.n . Gli alimenti attra . versano r apida1n1ente l 'intes t1no incompleta n1ente dig·eriti . Il contenuto del g rosso intestino rima11e fluido e con il con cor so della t emperatur a d·el corpo costituisce un ottimo terreno di cultura per i 111icror ganismi. I batteri norr11ali delì 'intestino aumentano di nu111.ero i1Titand o e successivam,ente inva d endo la mucosa. In qua lche caso la colite è il r esiduo di un 'infezione batterica del grup·p ro coli-dissenterico, talalt ra di una vera dissenteria, ed infine può dipendere da infezioni provenienti da caru1 o a ltri ali111enti gu asti. In 1nolti casi è in giuoco una deficienza di acido i1el succo gastrico con la conseguente riduzione del i1otere antisettico su i batteri ing·eriti' con gli alimenti. In altri casi può esisl·er e una sorg.ente d efinita di contaminazione b,atterica nella parte superiore del tubo dig·erente, cor11e la piorrea, le infez ioni tonsi'l lari e n aso-fari11gee. Non ab·b a La11za cl1i ari son o al riguardo gli effetti d ella i11ancanza di vitarnine e di sali n1ù1erali 11egli a lim enti. Al cuni autori vedono 11ell 'eosinofì 1ia , ch e spesso accompagna la colit e 111uco-n1en1branosa , un disturb10 p 1iù gener ale o metabolico. [n molti pazienti si riconosce uno st at o niervoso c0stit uzionale o dipendente da ecoesso di la,roro , riposo in ~ uffi ciente o tensione emotiYa. È utile ìniziare il traltamento sgombrando l 'j11te tino. Si possono son1mini str ar e piccole do i di calomelano (2-3 cg·r. ) pareccl1ie volte al giorno con int·ervaJli di or e e fa cendo se1

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guire un purgante salino (solfato di sotiio t· di magnesio specie nella dissenteria bacillare). Si può a11cl1e somn1inislrare l 'olio di ricino i1t un.a sola volta all.a dos.e di 25-50 gr. oppure a i.1iccole dosi ripet.ute. Ma il 'n1ig lior metodo di vuotare l 'intestino è qu·ello degli enteroclisn1i, con soluzi'o ne fisiologica a temperatura di ±01). L ' introduzione del liq1iido , 11ella quantità di 150 grammi , deve esser,e fatta lentam1einte, a bassa pressi:one. 11 vaiiente deve stare in completo riposo e ceTcare di trattenere a lungo il liquido . .Dopo l 'evacuazione si può ripetere subito un 'altra lava11da. P er ridurre g li effetti tlelle sostanze irritanti s tilla n1ucosa inteslinale giova il b·i sn1uto , son1mi•nistrat.o in dosi g.enerose (1 o 2 gra1nmi peT volta) so tto for1r1a di sottonitrato, carbonato, ossicloruro o salicilato. Può essere assocjato co11 il caolino (una parte di bismuto e due di caolino) oppure co11 il carbonato di ru1cio ll·ella ~tessa proiporzione. La polvere di carbone è utile per l 'effetto carminativo e assorb ent.e dei gas . Altri 1Jr e11arati utili sono lo psyllium, il i1ormacol, l 'isogel e la paratfir1a liquida. 111 alcu11e condizion i so110 i'ndicati farmac i astringenti con1e il co llar gol ed i preparati tannici. La belladon11a allevia lo spasmo ed il dolore; eve11tualn1en te deve esser e associata all 'op1p io. Allo s.Lesso scopo gi ovano J,e applilc azion ~ fredde o t .alde (1neglio queste ultime) sull 'addo111e. I così detti antisettici in te tinali presi per via orale lasciano il ten1po ch e trovano . Per vi& rettale l}Otr·ebbero esser e utili, m a solo se son1n1ini str a ti ad un a co11 centr~zion e tale ch e poi ir1 effetti danneggia la mucosa. Risultati nlig liori possono dar.e i fermenti lattici. I vaccini preparati con i 111icrorganismi isolati dalle feci del i>azient e n on hanno dato effetti incorag·g·ianti . Alcuni autori hanno loda to l 'antivirus del bacteriun1 coli preso per b occa. I sieri speci fi ci e sopra tutto il siero poli'Va l,ente JTle.x11er-Y ·è vantaggioso n·elle formei di clissenteria bacillar e. 11 siero antird issenterico ta lvolta si mostra utile an che n elle forme di colite croni ca ulcer ativa, i11a probabiln1ente l 'effetto è dovuto allo shock proteinico non specifico. Al rig uardo va rilevato cl1e ].a trasfusi'on e di sa11g ue può riuscire molto ulile, migliorando ~ja le condizioni locali ch e lo stato anemico. .L\.nche la cura di' p r eparati epatici può dare ri · sultati a11aloghi. La di ela deve tendere es enzialm ente a fornire alimenti faci ln1ente digeribili nello ston1~ co e nell'intestino e ch e lascino poch·i r esidui. t.011temporanean1ente 1.a dieta deve essere varia e tale da i1 on IJrovocare ripugn anze 1

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SEZJONE PUATICA

che av~ebbero effetti i1ocivi sullo stato generale. Nei casi gravi si deve comi'nciare a dare solo latle, e succhi di frutta . Con il miglioramento dello stato .Q'enPr~ lP ,p òP.l] 'annetito si possono cominciare a dare farine di oereaJt già parzialmente digerite . A poco a poco quindi si aggiungerà l1eSoe bollito, carne di vitella o pollo grattato o trilurato leggerm.ente cotto, u ova alla cocca, ani111elle di v.itello , cervello, pan.e biscottato, burro, vegetali verdi passati allo staccio , rnarmellata di fru1 tél. Nei casi gravi occorre il riposo a letto assoll1to. Com.unque occorre sempre ch e il paziente risp·a rmi le sue forze: no11 si affatichi fisicamente e n1entalmente, e si sottragga alle • • emoz1on1 . Nella colite ulcerativa e dissenteria amebica si darà l 'emetina, e preparati ar senicali come lo stovarsol, il treparsol e l 'yatren. Mentre n,eJle for1ne u lcerative non specifiche, l 'arsen ico è controindicato e giova invece l 'i•odio (soluzione di Lugol a goccie più volte a] .giorno). Le coliti ulcerative di natura tubercolare purtroppo non si giovano di tutti i detti farmaci. Tutto sta a migliorare le condizioni generali. Il diverticolo duodenale spesso acuisce o ancl1e detern1ina fo.r me di coliti, ess·e n·do una sorgente continua di infezione e d 'irritazione . Jn tal caso si daran1lo piccole dosi di paraffi na liquida , sulfocarbonato di sodio, salicilato di bismuto e antisettici intestinali. Nella di verticol osi d·el colon giova la paraffi11a liquida per bocca o per il retto e le do·c c ie intestinali. Il valore delle operazioni chirurgich e (coloJlessi, colectomia, coloslomia) è molto limitato. DR. 1

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Errori di diagnosi nell'appendicite. (K . VoLKMANN. Deut. m1ed. Wochens,, 10 apri-

le 1936).

La tende11za odierna i1 ei casi di appendicite è quella di prooedere ali 'intervento , che arà precoce 11ei casi acuti. Il tempo del trattamento con l 'oppio, l 'atropina e la vescica di gl1iaccio è, dice l 'A. fortunatamente passato. R pertanto necessario di porre presto la .diagno ... i esatta , cl1e talora ri esce difficile non soltanto al n1edi co pratico, ma anch e nelle stesse clinicJ1 e. ta11to cl1e anche in queste la proporzione delle diagnos i errale arriva al 6 %. f 11 generale, il n1edico poco sperimentato ha sen1pre il timore di non riconoscere a te1npo l 'append icite e tende quindi ad inviare il i11alato ali ' operazione; mentre il chirurgo sperin1entat'o cerca se vi sono realmente le indicazioni per l 'intervento. I seg11i diagnostici, esse11ziali sono: 1) Dolore p iù o meno c ircoscritto alla regione cecale per lo più (ma non em,p re) connesso con la « di fesa » mu colare, talvolta av' ert ihile 1

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soltanto con la pressione profonda. I punti indicati dai vari autori sono incostanti e })Ossono trovarsi anche dalla parte opposta (posizioni varie del] 'appendice). · 2) Il quadro d efinito d,ell 'em.p-i'ema appe11dicolare o de~la gangren a della parete senza perforazione d ecorre con temperature r ettali di 38°,6-38°,8, sicch è il' re,p erto di tali temperature. ha un alto valore diagnogtico; quelle al di otto dei 38°, però , non d epongo110 senza altro contro l 'appendicite, n1entre quelle suJJeriori: indicano la presenza di perforazione o di altre localizzazioni (annessi , pelvi renale). 3) Il vomito o lo stimolo ad esso non manca quasi mai, ma si p,u ò trovare anche in altri }ìrocessi in fian1n1ato~·i endoperitoneali. 4) Leucocitosi di 12-20.000; valori superiori od inferiori sono rari . Questi fenon1eni permettono una diagnosi giu sta quando si te11ga presente che 1'appe11dicite n on ri sparmia n·è i ,p oppanti n·è i vecchi. Le difficoltà sorgono specialmente quando si può sospettare la malattia di un organo vicino ed è allora ch e si poss·o no commettere errori di cliagno i. In questi casi , può accadere che si fa ccia diagnosi di appe.n dicit1e, ch e non viene poi confermata dall 'operazione, oppure cl1e si' scambi l 'appendicite stes..,a per la malattia di un altro organo. Nel prin10 caso, può accadere ch e l 'a1}p cndice sia realmente malata, ma che non si tratti di appendicite (torsione d ell'appendice , e.arei. noide della stessa , mucocele, presenza d1 ossiri , di co1·pi estranei , ecc.). Più frequente è il caso che sia ammalato un organo vicino, specialmente per· le donne gli a~nessi (infezi.oni acute degli stessi , ab?rto tubar10, emorragre del corpo luteo, tors1011e peduncolare di tumori , ecc. ). In molti di questi casi , i vari segni (le u cocitosi , reperti palpatori localizzazione del punto dolente , l 'anarnn~sr ecc.) so110 spesso fallaci , mentr e 1'1\ . dà grande importanza al repe~·~o di leu~oci­ ti nell'urina, come segno dell in fiamn1az1one degli annessi. Un reperto urinario n egativo, con una temperatura costante di 38'0,6-38°,8 dep9n e per un'appendicite. Particolari: difficoltà diagno tiche possono aver i quando vi siano stat e pregresse. laparo~ tomie oaineco}oo-iche , durante . le quali n1olt1 ~ . C'hirurghi asportano l 'appendice per n1 i ure precauzionali. Nonostante queste difficoltà è l)en e n on attend er e dei fenomeni minaccio i per operare e procrdere ad una lapiaroto111ia esplorativa, facendo l'incisione in modo t.ale da poterla prolungare nella direzione dell'organo ch e si trova nlalato. Beninteso, per l 'int-ervento entreranno in disrus~ione le varie condizioni in cui si l)UÒ trovare il malato (cuore, età , diabete , stato ge nerale) . Notevole· è il numero delle malatti e intesti nali che possono essere scambiate per appen1


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<< IL POLICLINICO

· dicite ed a11cl1e qui la clinica, anche con le ricerch.e più accurate non può evitare qualcl1e · errore .. di diagnosi. Una porpora della sierosa ·intestinale, una colite· acu.ta della parte ascend ente, una dive.rtìcolite sono di dfagnosi assai · difficile, come del resto anche un .attacco re.cen te di tubercolosi delle ghiandole mesente.Jriche, frequente nei bambini. Appunto nei bambini , poi, si resta spesso sor,p resi della · dìscrepanza che si ha fra il quadro sintoma. tico ·ed il reperto dell 'appendioo. L ' A. ha os. servato spesso gravi fenomeni acuti con feb·bre alta ed invece scarso, sebbene sicuro r eperto appendicolare e, d 'altra parte, fatti di -gangrena e di perforazione de]l 'appendice , .senza febbre e con un co.ntegno spigliato del bambino stesso . 1\nche la perforazione di una -.u lcera duodenale, ricoperta da un versamento n ella borsa omentale p·UÒ presentarsi col qua·drò di una appendicite. In un caso ripo.rtato dall 'A. i fenom~ni appendicolari non erano <la ti dal' 'appendice che fu trovata normale, ma da una scheggia di legno di 3 mm. che fu trovata ad un inetro sopra la valvola del Bauhin e che aveva perforata la parete intestinale. A11che le m.a lattie degli org.ani urinari posso110 indurre in errore; ]a presenza di ematuria , o l 'eventu.1le urografia (calcoli) possono chiarire la situazione. L'ematuria manca nel vespaio renale, che è accom,pagnato da f.ebb.re elevata e nell'idronefrosi intermitt.ente. In càso di · epididimite destra, si può av·e re il dolore alla region.e cecale, talvolta anche accompagnato da cc difesa » muscolare. Più diffici·le riesce la diagnosi in casi di n1alattie dellte vie bilia ri , in cui soccorre soprattutto la localizzazione del dolore. Le infezioni generali sono spesso, sul princ ipio, di diagnosi oscura. La forma enteric.a dell'influenza è spesso accompa.g nata da spasmi intestinali co11 un quadro appendicoìare; })esistenza di un'epidemia influenzale de ve quindi imporre una certa cautela, sebbene vi siano, d'altra p·a rte, degli' aumenti periodici di appendiciti, in forma di piccole epidemie, forse in rapporto con il tempo, ]a stagione (autunno, primav,e ra) o con l'alimentaz.ione (frutta?). Il parati'fo decorre èon un.a leucocitosi non superiore a 12.000; la tifoide è bene distinguibile ne]l'adulto, m.a non altrettanto nel han1bin0. Nei bambini, in rapporto con un'angina, si ha spesso una reazione dell'apparato linfatico , particolarmente nel territorio dell'ileo inferiore; il quadro che si presenta è però in com ple to per l 'appendicite , mancando sopratutto la cc difesa » musco]are. In ca i del genere, I' A. ba rifiutato di eseguire 1'appendicectomia se.nza conseguenta di sorta. Un breve accenno anche alle crisi tabetiche ed agli stati irritativi d el sistema nervoso vegc:-tativo; da anni, l'A. non ha più osservato

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casi di' istierismo col quadro appendicolare o col desid.erio di farsi operare. E anche da tenersi presente la possibilità di quadri appendicolari nelle polm.o niti dei bambini, 11ei -vomiti acetonemici, negli emato·m i della parete addominale, ecc. Un altro gruppo di ·errori diagnostici si trova nei casi ir1 cuL l 'appendicite non è l'icono-· sciuta. Le cause ,p ossono essere varie : anomalie di posiz·ìon e dell'appendice, per cui il do· lore vien e attribuito ad un altro organo,, specialm1ente se vi sono dei fatti locali come iJ rigonfiam ento addominale · o la resistenza_ Appartengono. a questa categoria i casi di appendicite nel sacco erniario, con i sintomi di strozzamento. L 'errore , però, non è dannOS©, per l 'infermo, poichè anche lo strozzamento, rende necessaria l 'operazione. Grandi difficoltà sorgono riel caso di anomala i)()sizrone · dell'appendice, sia mediana: (confusione con necrosi del pancreas), sia subfrenica (presenza di ittero), sia retrocecale. In quest 'ultimo caso, il dolore è l'ocalizzato alla .p arte posteriore della parete addominale, mancano spesso la tensione muscolare ed i fatti perìtoneali. Il processo si svolge come ext.raperitoneale e, ad avvenuta perforazione, può simulare un ascesso paranefritico o, nei vecch'i, un carcinoma oecale. La vicinanza del·l e vie urinarie può pure dare fenomeni che inducon"o in errore; possono aversi ematuria ed anche anuria re flessa, ç.he sco.m paiono con l'appendicectomia. . . In casi non urgenti , si possono avere utili ir1dicazionr con l'esame radiologico, ina non mancano le p9ssibilità di errore, come dimostra un caso cit;lto dall 'A., in cui tutto faoeva propendere ,p er un tumore, mentre all 'operazione si trovò un asoesso endoperiton·eale epitiflitjco, da appendice perforata. Altri casi interessanti sono citati dall'A. , come quello di un bambino con numerosi accessi di m eningismo ed u.o.. lieve dolore al plinto di Mac Burney; l 'ap pendioectomia portò la guarigione. In un altro caso, il chirurgo, si lasciò ingannare dalla presenza di febbre alta, diarrea, reperto negativo al cavo del DougJ.as e presenza di bacilli pseudodissenterici n·e lle feci, trascurando così una appendicite perforata, con la presenza di 750 cn1c. di pus inca.psuJato ne lla cavità addominale. Le· difficoltà diagno.s!icJ:ie . e glì errori aumentano quando coesista un 'altra malattia. Numerosi easi del genere sono riportati nella letteratura: coesistenza di polmonite, di stroz1.amento intestinale , di app·e ndi'cite gangrenosa, con ulcera duodenale, con gangrena della c i stifell~a, con ulcera tifosa perfoi:ata, con pielite destra'.n.e lle grayide, ecc. Le d ifficoltà diagnos tiche, in questi casi, dip endono dalla sovrapposizione dei sinton1i a- . naloghi , per cui non si pensa alla econda malattia; pessime sono le condizioni quando è 1

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lANNo XLIII,

~U~f.

22]

SEZIONE PRATI CA

1'appendicite si presenta secondariamente ed è

soltanto un caso se il malato può sai varsi. Si pensi, da ultimo, anche alla possibilità che il ·q uadro morboso sia artificialmente oscurat.o, sia. per dissimulazione (non solo· nei ban1bini, 111a anche negli adulti) sia per l 'azione di medicamenti, come p. es. la somministrazione di n1orfina fatta .p er agevolare il trasporto; possono, in tal caso, essere scomparsi i dolori e la difesa, m entre il meteorismo ed il vomito possono essere attribuiti alla morfi11e stessa e la febbre e la leucocitosi non sono, da soli , segni sicuri di diagnosi. Tutto quanto si è ·esposto dimostra che in c linica son o pur sempre possibili in questo ca111po errori' di diagnosi che è n ecessario tener presente prooeden·d o sempre alla più accurala ricerca con tutti i metodi ed alla esatta valutazione dei segni. fil.

RENI E VIE URINARIE. Direttive pratiche nel trattamento delle cistiti. 1\1il1iclt. n? ediz. lt'ochenschr. , 28 febb . 1936).

( A.

C zÈCH ,

L 'a ffezione infi ammatoria d·ella vescica uri1t.a ria viene di solito considerata sia dal m edico, sia da l profano, con1e una malattia ban<l le e benia11a; e se, ne lla magg ior parte dei casi, ta1e con ce tto corrisponde alla r ealtà , esso non può essere senz'altro generalizzato; spetla al n1edico pratico i'l gil1dizio r elativo <llla cli aQ'nosi etiologica di. una data cistite per fJOler e eludere J'esistenza di un altro processo n1orbo o, di cui la cistite non è che la (011seguenza. Dunque anzitutto un 'anamnesi acc urata , la qu.ale Ilel caso di c istite primitiva « a frigore » o da a busi dietetici ci rivelerà l 'eJe1rtcn to j)rotopatico, o d 'a ltra parte ci indicl1erà la possibile e·s istenza di un 'infezi·one gonococcica; la lunga durala di una cistite ostinata farà n1eltere in dubbio la b eni'g n ità del! 'affezione . u11 esan1e obiettivo accurato ch e 1111111ica anche l 'esplorazione vaginale e rettale farà assodare o escludere la presenza di even tuali affezioni· degli organi gen itali che posso110 causare la c islite; n ella donna può tratta r si a n ch e di tumori vaginali ch e si fanno s trada 11ella ,·escica; la presenza di annessite richian1erà a11cora la nostra att·en zione sulla pos~ i hile infezione Neisseriana; n ell 'uon10 occorre rice-rcare se vi son o cause di ritenzione sotto forma di reslringin1ento uretrale o içertrofi a prostatica. Sarebbe inuLile in istere sull 'in1portanza d ell 'esame dell 'urina , se esso non fo se anc,ora frequentem ente trascurato o mal valutato. 1F atto 1'esan1e macroscopico (aspetto, prova dei tre bicchieri ecc.) e quello chimico , 1'importanza deci iYa ~ petta all 'os ervazion e 111 icrosropica del ~edin1 e11to. Occorre ri·cordarsi ch e

1031

la presen za di 3-4 e1e11tenti leucocitari per campo è normal e per la donna, nlentre costituisce un r eperto sospetto per un uon10. Fino a ch e i leucocitj non superano 50-1 00 per campo la prova chimi ca per 1'albumina dà ri sultato nega tivo ; an cl1e n elle piurie più accentuate l '~lbun1ina 11on supera 1-2 %; in caso di maggiori quanlità è da so 'lJettar i una lesione renale. L 'A. insiste sulla d elicata tecnica del cat·eterismo e consig lia di evitarlo n el primo periodo di una ci Lite acuLa. Egli ricorda ch e la n atura benigna d·el processo può e er e confermata dal s uccesso del trattam·ento medico e i soff.err11a sui particolari di quest o. Tra gli sch err1i più sen1plici della t erapia della cistite va ricordato il trattan1ento con infuso di uva ursi (4:-5 cu ccl1iaini per litro di aoqua) e salolo n ella proporzione di 1,5 -2 gr . pro die . I . 'urotropina di so]i'to aggrava i disturbi subiettivi della cistite acuta. Racco·mandabile è inoltre il caldo so,tto forn1a di semicupi, l 'uso di bia11ch eria pesante; occorre evitare le bevande alcoolicl1e, quelle fredde, cibi molto conditi. L 'acidificazion.e del] 'uri11a può essei e raggiunta m ediant e somn1inistrazione dj acido cloridrico (X goccie, 3 volte a l dì di' HCI diluito) o di ac. fo forico (a 5 %. XX goccie 3 volte al dì). Di grande utiliLà ne]la cistite acuta si è <limo trata la dieta cc alt ernata » : 2-3 giorni di r egiri1e a lcal inizzante a base di i)atat·e, legumi , frutta con n1olli li quidi , seguili da 2-3 giorni di r egi111e qua i asciu tto, acidificante a b,ase di carn e, pane, u o"a, avena, lardo, noci, ecc. l J11a cistite ch e a rr1aJg rado un trattamento adeguato dura pi'ù di 31-4 settimane, non è solo una cistite; occorre ricer care le cause della sua persistenza : si penserà all 'eventuale e istenza di altre infezioni organiche (tbc., infezione Neis eriana); si dovrà esrJudere la presenza di un ostacolo m eccanico al deflus o del1'urina ; spesso si dovrà ricorrer e a in da gin i speciali sotto forma di ci toscopia e o ~ ervazio11.e radiologica di pertinenza dell o speciali ta ; ancora prima p erò il m·edico JJrat ico dovrà altentn111-ente studiare tutto l 'app. urinario. ricordal)dosi quanto sono frequenti le ci.. titi da a. ffezio11i re11àli a comin ciare dalle nefroptogi. idro- e nion efrosi , tbc. renali, tumori del ren e, calc olosi , ascessi pararenali ecc. on ci . offerm1ian10 sui dati dell 'esam·e obiettiYo e de Il' esam e di urine ch e pos ono rivelare le affezioni del gen er e. Comunque spetta a] n1edi«o di ondare a nch e la fun zionalità del rene ri velabile molto be11e mediani.e la proYa co111hi11a ta di diluizio11e -conccntrazione: dopo cl1e Ju inattina a dig iuno è Lato sommini trato a l paziente 1,5 litro di liquido (a . . ·qua, tè), que -to rim an e per 2± ore a dieta asciutta; nelle prime 4 or e l ' urina viene mi ... urata ogni ora; quindi OO'ni àue ore. Korn1al111ente i· 1500 cm. di liquido vengono elin1in ati nelle prime -!-6


1032

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POLICLI.NlCO »

ore; i] peso specifico d·e ll 'uri'n a che nelle prim e ore è di 1002-1004 , cresce successiva·m e,nte fino a raggiu11gere 1027. 1"'ale p1rova è da pro.scriversi nelle nefriti acu te e nell '1pertensiope. Ln 'insu ft1 cie11za r enale anche minima controindica i ·uso di disinfettanti urinari per via er1dovr.nosa (urotro1Jii.oa, piridio ~cc.) . Nello stadio subiacuto della cistite si è di1nostrato u tiiE. il lavaggio vesci cale con deboli soluzioni disinfettanti. (L 'A. u sa il chi110.solo a 1/2 1 %0), eseguito sollo bassa pr·essione; non oc.corre n1ai rie n1pire la vescica tanto da provocar e dolore; l 'aumento della capacità di essa sar à raggiu11to g radualm'e11te. No11 r:ossian10 riportare qui i molteplici consigli tec11ici riguardanti le singole modalità dell 'esan1e e del trattamento del malato affetto da cistite. A cor1f.ern1a dell 'importanza di un esame scru poloso l 'A. cita alcuni c..:asi capitati sotto la sua osservazione e nei quali sotto il quadro di « catarro vèscicale » diagnosticato J)e1 più anni (fino a quindi ci), si celava volta per volta pionefrosi , idr onefrosi , rene ci'stico e perfino tbc. r enale bilaterale. S. M1Nz.

L3 via para-mediana, Jatero vescicale nel· l'estrazione dei calcoli dell'estremità inferiore dell'ureter.e. (J. IFRANço1s . Bruxelles-M édia0Jl1, 19 gen11aio 1936 , n. 12).

Le vie di accesso in caso di calcoli degli ultimi 8 cm. inferiori d·ell 'uretere sono state recentem ente ristudiate d.a Boeminghaus e da Papin. L 'A. avendo una discreta esperienza in J:r ol)Osi to desidera esprimere la sua opinione. Su un.a casistica di 4-0 calcoli u1.,èterali di cui 16 situati negli ultimi 8 cm. inferiori dell 'ure tere egli ha seguito la via classica lateraJe di i\.lbarran in otto casi , riscontrando le ~-eguenti difficoltà: luce insufficiente, ricer ca indaginosa dell'uret er e, suture ed emostasi a volte diffi cili , facili eventram·enti consecutivi specie nei casi infetti. · Per la via paramediana latero-vescicale che si avvicina molto a quella d·escritta da !Beer, Mayo e Wilherpton , l 'A. ha levato sei e.alcoli d ell 'estremità inferiore dell 'uretere. La tecnica si può tracciare n elle sue grandi linee in dieci tempi. 1) inèisione cutanea _di 12-15 cm. (a seconda la corpulenza del soggetto0 transrettale , co1ninciando o fin endo un dito trasverso al di~opra del pube. 2) Incisione del] 'a.ponevrosi anteriore de] ' retto. 3) Scollamento d el retto e r etrazione verso l 'interno. 4) Spostame11to o legatura d ei vasi epiga1

Stl' lCl.

(l \ N2"0

XLIII , l\°u!\r. 221

. 5) Sfondamento della parete posteri ore della. guaina posteriore del retto nella sua part~ , inferiore ponendo un divaricatore . 6) Respinta de l cul di sa.e co peritone<.lle 11\ alto e scollamento laterale della vescica. 7) Ricerca del calcolo palpando sulla parte laterale della faccia posteriore della vescica servendosi come punto di refere dell 'arteria uterina nella donna e del canale deferente n ell 'uomo. 8) Estrazione de l calcolo e verifica della permeabilità ureterale in basso. 9) Sutura dell 'ur·etere e drenaggio. 1O) Fissazione dei bordi del muscolo gran de retto a l bordo -e sterno della sua guaina e sutura accurata dell 'apon evrosi anteriore del grande retto e d ella pelle. L 'A. con clude rilevando i vantaggi della tecnica a doperata che sono: 1) la ferita .p arietale si trova verticalmente a l diso1)ra d ell 'uretere; 2) questa via permette, se è necessario la apertura della vescica; e si può, aggiungendo un 'incisione orizzontale sulla verticale dopo dissociazione e sezione parziale dei muscoJi , r epertare l'uretere a livello dell'arte ria i li a ca con maggiore sicurezza di evitare g li even tran1 enti che si verificano col taglio medio lat erale vescicale; 3) gli scol~amenti peri -vescicali sono ridotti al minimo , c iò che può avere grande importanza nei casi infetti ; 4) il muscolo grande retto interponendosi tra il piano aponevrotico impedisce gli even • • • trament1 consecut1v; . ScANDUllRA.

Sulla decapsulazione ed enervazione renale negli stati ipertensivi permanenti. (li . C 11ABANIER, C. Lo·B 0-0NELL e P. GAUME. Lcn Presse .Médical'e, n. 16, pag. 307, 19:3'6). Gli AA. si riferiscono ag1i stati iperten sivi che trovano . la loro patogenesi in una glomertllo-nefrite cronica, jn u·n a nefro-angiosclerosi benigna o maligna , e in cui hanno prati c<ito con r isu]tati discreti ]a decapsuJazione e quindi l 'enervazione renale d 'ambedue i lati. Riferi~cono sulla loro esperienza, illustranG\011e anche tre casi , e accennano a quella d egli altri .\.~.· (Page e H·euer, Rieder, Gerbi e Rizzi) che prima di essi si sono occupati dell 'argor1Tento. Concludono affermando che la d ecapsulazione, essendo un intervento meno grave, deve essere esecruita , specie nei casi co·n grande insufficienza. ~enale, co~e operazione preparatoria all 'en ervazione, e invitando infine gli altri chirurgi a rendere note le lo:ro osservazioni su questo argomento ancora c.osì nuov.o ~d o.scll:ro, .Pe~­ chè si possano precisare le 1nd1caz1on1 e i ri sultati. G. GENTI LE.


[ANNO

XLIII,

~\ U~l.

22j

DIVAGAZIONI

Vita cellulare e struttura protoplasmica.

1033

&EZ101\E P.RAT1CA

Gli studi sulla cellula 11a nno sempre destato UJJ grande ~nleresse i~ biologia, con la grande speranza d1 svelare, 111 questo elemento ch e. pur ~.ella sua ·g rande con1plessità appare p·r ir11ord1ale, qualcl1·e fase d el segreto della vita . Sulla fine del secolo sco.rso, le · ricer che citoIùgiche seguivano due diversi orientarr1.e nti. Gli uni , i n1orf0Jog·i, con ricerch>e mi'crografi che sempre p·fù fini, tentavano di d.efinire r1ella cellula la nlassima parte delle particolarità struttura li , dando la n1assi111a importanza al nucleo, in cui distinguevano un gr an nu 1nero di sostanze, in base alla loro colorabilit.à e conforn1azìone. Gli elementi strutturali della cellula, a funzioni indipendooti, erano i ri certo 1nodo di1»etti dal nucleo, a funzioni di. centro trofico, e dal centroson1a.' centro . . c111et1co . Altri, i'11vece, volevano ricondurre· la proprietà del protoplasina alle leggi fi siche note · .è il tempo in cui Butschli riteneva di ripro~ du1Te i movin1enti p rotoplasrnici e pse udopodici con delle gocce di olio n e)] 'acqua , non t e11endo conto delle proprietà caratteristiche di n1ateria vivente del p roto11lasma e della su t-t 1

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~])ecifi cità .

~Ialgrado

n1olte esagerazio11i, l 'enor1ne son1rna di lavoro accumulato (il solo centrosoma ha · una ricca bib·liografia !) non è · andata per·· duta e, se o.ggi non si crede più ch e la chimica fisica possa d.are una s1)rie·g azio·n e del fen on1eno ùe]la vita, si deve però riconoscere cl-1e le leggi di quella . si a1)plica110 alla so~ I anza vi,;er1le. Gli studi odierni h anno tutt'altro orientarnonto , piuttosto di·n amico ch e statico . Ci si è accorti che i reattivi citologici provoca110 $['·esso d·egli aspetti artificiali e sj sono introdotti n1etodi nuovi di studio , quali la co1oraziolle vit..ale, l 'esan1e ultramicroscop ico e la microdissezion e e l 'interesse si è spostato dal Il ucJeo, con tutte le sue parti figurate, al protoplasma a111orfo, che appar e la sede essenziule dello vita . EE<so ha, lo ha affermato per il prin10 il Bottazzi , una in·dividualità .ed u11a 1111ità chin1ica e n1orfo]ogica ,e questo autore 11a addiri ttura istituito u11 paragone fra i lega1ni delle 1110Jecole chimi cl1e del protoplasma e que•lli degli ato·m i di una n1olecola. Si tratta , i1erò, di leg·ami molto più labili , sogf!'elti a 111olbeplici can1bianlenti , n ei con1plessi fenon1e11i fisiologici , ch e comportano sempre nlolt.ep]i ci r eazioni fra loro conne,gse od accoppiate. Sempre inspirandosi ai principi della chim ica fisica , z,;yaardemak·er ha con sid erato il r~rotop lasru.a co111e un siste111.a compli cato di fa si coesislen ti in equilibrio eterogen eo; ma Jìon bi$ogna andare tro11po oltre n ei paragoni . La ~ellula no11 è u11a provetta ed a n cl1e se 11oi n1ettia1110 in q uestJ. della so8t an za colloidale , vi abb·i arno una materia ch e è ben lungi dal }H'<' ~ eritare la struttura fi11e n1ente gerar chiz1a1

1

ta f· tanl(,- complessa della nlateria viv.e nte. l\ell.1 provetta, le. reazio11i decorrono in modo be11 diverso che n el protoplasma : in cui non è i~1 ':1iffere11t~ se la reazione co11cerne una quant1ta senLp1I1·ce o det l},pl'a, se si produce in q.ue· s_to· o quel p unto della cellula, a contatto di queisto o di quell 'orqa1iìte. Come si è detto la chirr1ica fi sica non r endo co.rnpleta1ne11te c0nto d·ella materia vivente; I~ta q~es~a neg~zione, noi1 implica di per sè l ~r1111~11 s~1~ne d1 urr qual<Siasi princif)io vitale; 111a s1gi11f1ca solLanto ch e la n1.ateri.a vivente J>OSSiede &e111pre una struttura e . ch e non SÌ I1'U(> fare astrazione da questa struttura e dalla sua for1na , se si vuole tentare di comprendere I.a vita . Quello cl1e si deve· essenzialmente mettere i11 rili6vo, con1·e osserva 1\1-. Pr·enant (Scientia dic. 1935) è questo distacco, 'sempr e · più evi~ der1te, dell,e forme viv~nti d.a qu el] e ch e no11 lo sor10. E qt1indi illusorio i'l voler cer car e di s1J1egarle cop. delle ·cau se statiche, avendo esse una evoluzione propria. L~ ' '.ila di una oellu la appare pertanto coni.e Ufl 111s1en1e n1o1to compl es~o di r eazi:oni fisicochin1i che, chf influiscono incéssanten1ente le t111a stille altre i esse dipendor10 dalle fini strutture protoplasm icb e, n1a queste a loro volta sorto condizionatf dalle prime. Ad un dato mo111 ento , struttura e comp·o sizione chin1ica esprimono tutto il passaLo della m at eria vivente considerata e non potrebbero ·essere pien am ente con1prese, che in fu~zione di questo passa to a noi ignoto. Tutto questo indica cli.e non si può sp0rar e (n·e mm eno m .ediante un fenom,e no fisico· o chin1ico ch e si possa scoprire) di r-ealizzare la si11tesi della vita. D 'altra parte, I.a re.Jativa stahilità d elJa n1a· teria vivente , che ·è la sua piroprietà più c urics.a clati i can1bia n1ent.i ch e essa subisce inOE}Ssantemente, sen1b ra esse.re garantita dall·t stess.a complessità del proloplasn1a e dalle int erazioni inultiple, fra costituenti chin1ici ed <'l 0111enti morfolog-ici. Si rende cos1ì su1)erfluo ogni ipotesi vitalista , da cu i come dalle ipo .. tesi meccani'st.e ci senti.amo oggi lontani. 1

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A.

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« JL P OLTCLINI CO »

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X LIII, Nul\t. 22]

e l~n1pi di idee sprizzanti da cervelli i>Ossenti che a tralti illuminano la via si110 allora percorsa render1done possibile la visione panoramica, la sintesi; e infine l 'organizza:t.iune del lavoro scie11tifico, l'avanzata di un vere esercito del pensiero su un estesissimo fror1te, con particolari indirizzi di Scuole talora forse audaci, n1a n ecessarie, quali 1)attuglie di punta. Storia d 'u11a scienza: evoluzio11-e. n él t e111po e ~toria dell 'umano pensiero . Sembra talora che questa. evoluzio11e riproduca quasi li~ tap]Je che il nostro .a bituale ragionar11ento ,-: linico-scient ifico ogni giorno più volte rapidi~sima1t1ente percorre. anzitutto il riliev1J e Ja rng·ior1e nei fatti, poi le correlazioni e le deduzioni; il pri· n10 còmpito è, in realtà, il meno fa cile , forse pe.rch.è l 'attuazio11e dei .procedi1nenti anche più 8e111plici, atti a svelare un fatto ai nostri sensi, pre:;u1)pone in 11oi una percezione ~ia pur vaga del significato del fatto stesso basata i11 genere sulla s i11letica concezion·e dei dati 5ino allora .a cquisiti; nella storia del sapere e i11 particolare in quella della nostra scienza n1'6dica, sono perciò frequenti le contestazioni sulla priorità di u11a ossé:rvazione nuova quac;;i conten1porarLea1nente fatta da studiosi che a i eciproca insap,u ta su s i.rade analoghe si indir.i7.zo.vano segue11do la tr<i ccia seg11ata dall'<;voluzioue del pensiero. E so della evoluzi011c ci se1r. . })rasse veran1ente esser e avvenuta nel passatù con l e11tezza, h·a sti, a giustificare qu.esta, il pensare, che è logicar11 e nle ' '1:>l'esurnib-i1e , nelle espressio11i vitali del r11ondo ch e ci circonda , l 'esistenza di n1olti fatti cl1e l1oi non rilevia1110, ma cl1e altri dopo di noi dimostrerà. Deve esser riconosciut.a al Castiglioni la virtù dell 'esploratore, ch·è la sua è opera di esplorazione a ritrovar le pri111e polle, e tutti i rivi e tutti gli affiuenti che vanno al gran fium,e segnante il corso dell 'un1ana gent-e. Nello s tudio ricostruttore d'una feconda analisi , si sviluppa la storia della m edj cina a c.ominciare dall 'Ori·e nte lontano , dai Babilone i, gli assiri, gli egiziani. Quindi la scienza si afferma nell'Ellade con l 'aureo p eriodo dominato da Jppocrate, il più grande clinico dell 'a.ntichi~à , ed a Roma con Celso, Plinio, Galeno. Tramonta il grande In11Jero 1 sorge il Cristia1tesin10 e superati i periodi di decadin1ento (m·edicina bizantina, medicina araba) ecco aprirsi l 'evo di m ezzo con le scuole, prin1a fra tutte quella di Salerno di vasta rinomanza. Sus cede l 'u1nanesin10, sorge il rinascimento con la · instaurazione di studi positivi e la fioritura di indirizzi nuovi . Avanti ancora; le linee diretti:Ye d·el rpensiero n1edi co appaiono n1.olto J)rogre.d ite col 600 e col 700; un grande rc-:stauratore si affaccia e si afferma , il nostro l\1orgà.gnf, che stringe il rapporto ' 'igoroso fra fenomeno r,linico e fatto anatomo-patologico, onde l'anatomia patologica che fino allora quasi non av-eva ' 'este di scienza, assume d'un tr.atto la sua alta dignità ed entra trionfante nella m edici na. La storja d ella medic ina diventa allora, vi-


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XUJ\1.

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SEZIONE PRATICA

<;in.a a n oi , conten1poranea p otremmo dire; l ' A·. .-segna con tratti sicuri i due grandi periodi fra l 'ottocento ed il novecento, e tecca le tappe raggiunte, i princìpi fi ssati , i segr·e ti scope1ti, le vittorie con s~guite, .dai grandi di fuori e .nostri , specialn1ente rt.ostri, sino a coloro cui vivemmo vicini;.. le loro figure passano l 'una a ccanto ali 'a ltra, austere e seren e, care al no:s tro ricordo di studiosi o di allievi: da Cami]lo Golgi, a Guido .B accelli , ad Antonio Cardar elli , ad Augusto Murri, ad Achille De fi.iovanni, a Carlo Forlanini, a Pietro --Grocco. Il Castigliani che esplorando ha ritrovato le --origini e seguito il cor so d ell 'evoluzione del pensiero medico co·n clude la storia della medicina rilevando l 'imp.o rtanza ch e ha per il · medico l 'osser vazione clinica del malato; il . malato il quale è ·m utab1ilissimo , non soltanto .nella sua malattia diagnosticabile , ma anche nella sua psiche... : sarebbe cecità , dice l 'A. , non riconoscer e che vi furono prima d ell 'avvento della medicina scientifica e dopo, gran. di ed insigni guarito·ri ch e non furOllO u umin i 'di scienza; ma ebbero soltanto la fa coltà di sol~ levar l 'animo del sofferente, e 1lo1ninarne ]a ~ p sicl1e; e vi furono s·c ienziati val•)l'O:~i.ss.~ ITti i .-quali furono ffig"dici, rì1eR· c~e, ~11e ?10.cr1 .. I.~ ·medicina n1od.erna , a ffern1.1 11 .C.as t1g l101l1, si orienta ver so un nuovo ippoc ratismo, co11 u11 -ritorno alla con cezione classica e mediterranea ·d ella medicina clinica ·diretta, secondo il pen-siero dell 'antico sapiente di Coo in prima li- . n e.a, al benessere d ell 'individuo e al migliorame nto della razza, e ch e ricerca le cau se della -n1alattia nelle origini d·e ll 'individuo, n ei fatto-ri climatici , nell'ambiente e con segu entemen-te det ermina la profilassi e la cura. Su questa traccia luminosa l ' A: addita i nuovi orizzonti d ella medicina, e, facendo sosta , :s i compiace, contro l 'ingiusta e semplicista critica di scarso progresso, a ricordare l 'avanzata benefica e gloriosa del grande esercito della : salute, nettamente ormai vittorioso sui grandi rrtali' e sulle calamità più paurose e stermina trici del genere umano; la dim~nuzi~ne ~ella mortalità infantile, delle malattie epidemi~he e contagiose , l 'importanza delle moderne ir1dagini n€l campo dell ' iI?munit~ e d~ll '8:ller: gia , il valore deJ·l~· terapia specifica, i tr1on fi dtlla chen1ioterapia, l 'utilità grande, e. tal.e da :sostanzialmente modificare la prognosi di varie affezioni, della terapia ormonica, ql!-ale la insulina nel diabete il fegato nell 'anemia per, · niciosa, l 'estratto corticale nell'Addison , l ' e·stratto ovarico nell'emofilia, il progresso grandioso degli studi sulle vitamine, e infine gli ·. studi delle patologiche impostazi.oni indivi~u a­ li intese oltre che nella loro statica espressione morfolog:.ic:a sopratutto nella loro dinamica -estrinsecazione chimico-fisica. D 'altro canto se nella tradizionale conce.:1.ione, la medicina suol' chiamarsi l 'arte di prevenire il male e lenire la sofferenza, essa dovrti ormai essere anche e sopr atutto apprezzata in

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una generale e gr andiosa visione, siccome fatto:re primo, accanto ad altri ch e a.p partengono all 'ordine etico e sociale, della integrità e sanità della stirpe, poichè da queste dipende non soltanto la diminuzione della mortalità , ma il beneficio ben più grande e risolutivo dell 'aurr1ento delle nascite : prirna, grande forza d ella nazione. A nuovo decoro della scien za medica, a beneficio dell 'itala gente nostra, dalle molte vite, per il forte stil nuovo, alla grandezza di Roma risorgente, Castigliani addita, con nobile fed e animatrice, il còm pito sociale della medicina. E valuta questo còmpito rispetto a lla quotidiana vita ch e noi conduciamo ne ll 'eser cizio de lla nostra professione , con siderando, specie nei diversi paesi d 'Europa, le odierne tendenze e i m etodi diver si' seguiti per la formazione spiritu ale e scie ntifica del medico m oderno. Pàgine calde e pen·etra ti ve nel] ' ordine psicologico che danno caratt·ere d'interessante attualità a ll 'opera dell 'A. ; o che acoenni alle Scuole e alla letter atura m €dica degli ultimi temp~, o ch e accolga in un sol quadro le classi s:lnitarie nel cerchio d.e ll 'ordinamento corpora tivo , o segua il cr escente sviluppo delle legg i sociali verso il progressivo miglioramento delle classi lavora trici e con esse d ella sanità della stirpe cui fra noi si dà , alle orig ini , sì grande contributo con l 'opera nazionale della maternità e della infanzia, o tocchi i sempre più vasti problemi della pro.filassi', giungendo per molteplici osseTvazioni a concepire quale sarà e dovrà essere la nuova coscienza igienica. llileva egli infin·e ·ch e si va delineando un movimento verso una medicina di Stato. Ma lutto ciò più che mai intaccherà i princìpi tradiY.ionali della libertà d'azione e della indi vidualità del medico, che .formano, dice Castigliani , il fondamento del progresso scientifico e professio·n ale. CESARE ·FRUGONI.

CENNI

B IB LI O G RA F IC I <1>

G. Gucc1. Nozioni elementairi sopra la reirat-

tiloterapia chiriirgica d·ella tubercolosi [J Olmonare. Edit. L. Pozzi , Roma , Vol. di pagine 112 con 60 figure , L. 18. La !f!Onografia d el Gucci sarà bene accolta dai Medici d'Italia ch e vi troveranno esposte c·o n chiarezza tutte le più recenti cognizioni sulla retrattilot.era.p ia n ella tubercolosi polmonare. Il · problema , per la e tesa indi cazion€ che trova , dovrebbe essere conosciuto , alm en o rtelle su e linee generali, da ogni m edico ch e cura malati con lesioni tubercolari del polm one. I risultati così brillanti che la cura chi rurgica ha raggiunto, quando le indicazioni (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si rlesidera la recensione.


1036

« IL POLICLINICO »

f:iano poste esattamente, impongono al 1nedico ai1che non specialista, di co·n oscere con esat t-ezza le vie che si possono seguire in quanto tocca generalmente a lui di stabilire se n el . oggetto , la cura debbia &sser e ' solacaso 111 ment·e medica o no. Il Gucci, valendosi della sua esperienza personale e di quella della Scuola di Roma, rton si limita a esporre solamente la tecnica op eratoria, ma discute chiaran1ente sulle ind1cazio·n i ·e fissa i risultati che si possono otteILere . Opera dettata a scopo emin entem ente pratico per il m edico e che ha il pregio della chiarezza e nello stesso t·e mpo della p·r eci_sione. Le fi gure sono abbondanti e molto dimost.rative . Dopo una premessa su gen,eralità di anatomia e fis1ologia, espone le basi generali della collassoterapia e le indicazioni e controindicazioni in base ai dati sem eiolog ici , rad,iologici e anatomopatologici. Pone così nett amente le - varie indicazioni e discute i vari m etodi di cura , dal pneum.otoracei, alla sezione delle. ade renze , alla torqcoplastica, all'apicolisi, alle toracoplastiche parziali, alle operazioni associate. Questa monografia d el Gucci .r iuscirà pertanto' di indiscutibile utilità anche ai m ·e dici condotti'. 1

P.

VALDONI.

. H. RErN. Einfiihrung in die Physiologie des Menschen. Vol . in-8°, di pag. 460. J. Sprin ger, Berlino, 1936. M.K. 18.

[ANNO

XLIII, NuM. 22)1

ch e in esso troviamo aggiornati anche i capitoli relativi ai campi solo da poco esplorati; nelle pagine de dicate al sistema n·ervoso vegetativo, ali ' endocrinologia ecc., troviamo riunì-te le nozioni più r ecenti nella ricer ca d ellequa li bisognava finora rivolgersi alle ulti111 e· annate dei periodici scientifici. La chiarezza d·ell 'esposizione viene ancora a. guadagnare dalle figure, schemi e diagran1n1i. ch e ab1b ondanteme11te illustrano il testo.

S. MrNz.

R. Go1FFON. Etude clinique de I' équilibre· ·acido-base. par V'anailO'S·e d'wrine, Vol. in-1 6°' di pagg. 100, Masson & C. Paris, 1935, ·F r. 16. Scopo dell ' A. è di volgarizzare il concetto, di equilibrio acido-base tra i medici e di offrire .101,'9 il modo di comprend·erne le pre-messe senza affrontare i freddi capitoli d ella chimico-fisica, e di ·apprenderne le tecniche · ultrasemplificate. L ' A. infatti ritiene che at-· traverso l 'esam e delle urine si possa costruire · uno specchio fed ele dell 'equilibrio a cido base del paziente. Ad ogni · modo , dice l 'A., per· quanto il problema sia considerato qui nel. m odo più semplice possibile, questo libretto· non deve esser e co.n siderato ch e una « intro- duzione » allo studio· del tanto 8:tudiato equi- · libri o A. B. Il libre tto comprende tre part~ . Nella p·rima è definito l 'equilibrio acido· b<i se quale è nel sangue, per il g ioco dei vari . tamponi e dei vari compensi possibili (rena le, . polmonare, fecale, tissulare) ; è descritto il. quadro chimico ·e clinico d ell 'acidosi e d el- 1'alcalosi , n e sono riassunte le detern1in anti . più frequenti. Ne~la sec·o nda parte è ·e sposto tutto ciò ch e, riferentesi all 'equilibrio A. B. può esser e evi- denziato con l 'analisi de lle urine e cioè il p H , la acidità di titolazione, i radicali acidi dei vari · gruppi; aminoacidi , fosfati , carbonati, ac. organici, ecc. L ' A. propon e alcuni « coeffi- · cienti » urinari, tipo .acidità di titolazione - U- · rea, o acidità totale - acidità an1inoacidi , che : a suo parere possono servire a deduzioni sullo · stato acidosico dell'organi smo. 1F ondamentalmente è l 'acidità di titolazio-n e, l 'A. totale urinaria ch e permette all'Autore di parlare, su qu·esto solo dato, di acidosi· o di alca'llosi il ch e . veramente è il 1nassin10 · possibile della semplificazion e. La ~e1:za pa.r te è d edicata alla t erapia della · acidosi e d elle alcalosi , sunteggiata in 3 fac- ciate, . e alle conclusioni pratiche riguardanti; la sorveglianza d el diabetico, dello sportivo, delle gravide, del bin1bo: in due parole: la protezione dell'organismo contro la acidosi e· soprattutto contro la chetonemia, eh.e non è la stessa cosa. S~aue un 'appendice tecnica (p Hcolorimetria , ac idità di titolazione, acidi orga-nici, ac . carbon ico e fosfati. 1

1

Come dice il titolo stesso del lib·r o, questo, }) ÌÙ che nn trattato completo di fi siologia urna .. na , costituisce un 'introduzione in questa scienza; dato l 'indirizzo fisiopatolog ico della medicina moderna, si può dire che il presente volume costituisce anche l 'introduzione n ello studio d ella medicina in genere. Fra i còmpiti ch e l 'A. si è proposto, e si può dire ha assolto con successo , v'è anche questo di m etter~ =in evidenza l 'unitarietà delle leggi e le correlazioni ch e regolano i fenom eni biolog ici de]1'esser·e vivente; ta le unitarietà si è rispec~hia­ ta anch e n el libro stesso, di cui i sin goli capitoli costituiscono altrettanti richiami reci.proci, contrib,uendo a ll'organicità dell 'insieme de l testo. L 'A. ha cer cato d 'altra part.e di condensare n·ella mole relatiyamente esigua del volume il vastissimo materiale della fisiologia moderna; ammettendo quale premessa la conoscenza da parte del lettore delle nozioni cli fi sica, chimica ed an atomia , egli riesce in questo intento, sfrondando il materiale da tutto il sovracca,~·i­ co delle date e dei nomi, cui spett~ più che altro un valore storico; n ell 'esposizTone si è fatto a meno di riportare tutto lo sviluppo cronolog ico delle singole nozioni e ~ dE1lle rispetti.ve ipotesi limitandosi soltanto a quelle accertate ed attendibili. cii 1F ra i meriti del libro fi gura anche il fa tto

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M.

COPPO.

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i(AN~O

XLIII,

~ U~L

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SEZIONE PRATICA

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Sezione Laziale della Soèietà 1taliana di Gastroenterologia. Seduta del 13 marzo 1936. Presidente: C. FRUGONI.

Ulceri associale gastriche e duodenali. G. B. ,SALVATORI. -

L 'O. ha preso in esame 600 casi di ulceri del tratto gastro-duodenale ·studiate r~diologica1nente e controllate all 'atto operativo, g iungendo alle seguen ti con clusioni: l ) Le ulceri associate gastrich e e duodenali so110 in gen e rale una sorpresa dell 'indagine radiologica, perchè clinicamente, di regola, la diagnosi n o11 ne viene posta. 2) La loro sintomatologia, il più spesso è ùa ulcer ai duodenale, ma può esser e an ch e da ulcera gnslrica: nel minor numero d e i ca·si è mjsta: può .a11ch e essere m11 ta. 3) Radiologicamente si riesce quasi sempre, con ricerche accura te, a mettere in rilievo il segno pi-l1 cer lo dell'ulcera , r appr esentato dalla nicchia, nella su a duplice localizzazione. Scarso val or e h anno in vece le sole defor111azioni, ch e più s .i; esso son o di 01ig ine riflessa da stimoli a di:stanza. 4) I riscor1tri an a lomo-patologici coincidono di 1nassima co11 i reperli radiologici per quel ch e riguarda la sede e la gra11dezza della lesion e. 5) La nostra sta tis lic;a, fondata su elemen ti di assoll1 la cerlezza (pezzi anat omici) , e su un nu 111ero sufficiente di c;asi (GOO), no11 convalida l 'affer111azio11e di riuegli autori, c;lle asseri·scon o esser e le due ulcer azio11i pre::;sochè sen1pre coesistenti . L 'ar gomento quindi ch e si basa su una t ale supposta aissociazione, e ch e vie11e invocato per dimo·3tr are che non esistono ulceri gastriche o duodl'.'11ali, lllù solo una « 1nalatti.a ulcerosa » secon do il nostro lavoro, m a11cherebhe d el suo fondamento .

Studi di fisiopatologia dello stomaco operato. P. V l\LUONI. __,. Gli inter venti pratica li sullo sto1naco 11orlano a delle 111odificazioni not evoli nei fe11omeni motori e secr etori dello s·tomaico stesso, 1nodificazioni che p er qua11to perfettamente tolleru le co111e i risu l lati cli11ici lo dimostrano, hanr10 pur sernpre u11 ·i1111)or tanza an ch e pratica notevole in quei casi in c ui il compenso non sia così comple to o in quei periodi. i11 cui n on si sia ancora stab-i lito. So110 prese cos) in consiò erazio11e le m odifica.zio11i della motililà, non qt1elle studiabili a distanza co11 l 'esa11ìe radiologicù e che sono in relazion e allo svu o tan1e11to, u1a J)articolarn1ente quelle intrinsech e a lla muscolatura_ liscia della p aret e gastrica. Si sono ir1staurale d elle ricercl1e in l roùucrndo 11ello s to1naco clopo l 'operazione ur1 pallonc ino di gomma connesso all u11 appar ecchio . crjyente e si è notata la 11rofonda modificazione della grafica ch e mostra .u na scon1parsa pressochè co n1plet a delle co11lrazio11i 1)eriodicl1e dopo resezioll i g·astric he 111 c n lre quest e si inanten go110 prc~­ socltè inal lerale dopo le g as troent er oston1ie. Solo i11 questi casi si co1nport ano in 111odo analogo a quelle r1or1nali. so tto l-'azione <li stimol i òi vario ordine . Le a1Ler azio11i d ella ft1nzione secr e toria ono più in) port anti i11 qua11 lo l 'interYento porta a~ una µrofouda i11od i l'icazione spec ial 111e11 le quando ·~ j pralicl1i uu e •une a di -Lanza dall 'in lerYen lo. Ricerc h e di Yarji aulo ri e alcune della n ostra· stes a C:lirtica (Ascoli , ù.ra11cali, C..:11iasscrini , Egidi, ecc. ) hn11110 din1os lra to l 'nhl>assame11to dei 'a lori ch e nrriYar10 ttil ·anacloriclri a clo1Jo la resezione È stato i11dagat0 11elle ricerche partico1a1men te il chin1ismo ga trico nei pri111i g ior11i dopo l 'i11-

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te rvento studiar1do i valori dell 'acidità n ei liquidi ch e rislag11a110 n e llo ·s tomaco r1ei primi 4-5 giorni d opo l 'ir· terve11to e in r11odo particolare le variazioni della secrezion e in rapporto a stimoli . Si è vjslo così che uno stomaco reso anacloridrico dopo una resezione, con il comune pasto di pappa ali 'aven a, acquista un potere secretorio per l 'acido cloridrico con un pasto r appresentato da 200 gr. di vino e a11cora più quando il vino sia mescolato a lla pappa d 'avena. Di pari passo alle modificazioni secre torie e parti colarn1ente al contenuto in acido cloridrico, va la presenza d i una flora microbica n ello ·stomaco. Prima d ell 'interven to circa il 60 ~b degli stomaci esami11ati son.o risul tati sterili completamente; nei primi g iorni dopo l 'inter vento la flora microbica è cost ante m a a distanza, come si è potuto constatare per reinter vento per varie condizioni , la p ercentuale di s terilità si mantiene nella stessa pro. porzione . Dalle ricer che eseguite risulta che anche lo st omaco r esecato è capace di una funzione ·secretiva si1nile al normale se pure ridotta sotto determinati stimoli. La modificazione più importante rigt1arda i movimenti periodici dello stomaco ch e rimangono quasi del t utto aboliti. · Alla discussione in terviene il p rof. S. BAGLIONI il quale chiede schiarimenti sui metodi di studio acloperati p er indagare la funzion e dello stom J.tCO operato. 1

Disturbi pancreatici nella distrofia muscolare progressiva. G. MELDOLEsr. - L 'O. riferisce su alcune esperienze e studi, da lui compiute nella Clinica Medica di Rorna ch e t endono a mettere in rapporto la distrofia ~u·scolare progressiva con lesioni del pancre:is. La distrofia muscol ar e progressiva secondo l 'O. deriver ebbe dalla mancan za n ell 'orga11i smo di ques li malali di particolari sostanze peptiche necessarie al trofis1no muscolare, sostanze che d eriverebbero dagli alin1enti dopo ch e questi h anno st1bi.to lai dige·stione pancreatica. La relazione molto dettagliala e docu_mentata si presta poco ad essere riassunta in poche .r ighe. Alla disct1ssione prende parte ~l pr~f. ARCANGE~r , il quale richiama alcun e _sue i~ee g~à espost e in altri giornali , secondo cui l a d1 slrof1a. m1:1scola1re progressiva ha rapporti con la lues ered1tar1a . .

Il Segretario.

1g

Ricordiamo l'Importante pubblicazione : Dott. Prof. MAURIZIO BUFALINI AIUTO

NRLLA R.

a.INlCA

OURURGICA

DELL'UNlVBRSrTÀ

DI

PISA

Fisiopatologia dell'operato Prefazion e del prof. DOMENICO TADDEI Indice Sommario : Prefazione. , Introduzione. , CAP. _I. Il fon , damento fisiopatologico della resistenza del malato al1'1nte~~ento chirurgico. , CAP. li. 11 sangue nell'operato. , CAP. ~I~. F1s1op~, tologia della circolazione nell'operato. , CAP. IV. Fts1opatologa.a della respirazione nell'operato. , CAi>. V . La tennorego1az1on4: neJ, l'operato. , CAP. VI. La sensi~ilit~ d~l?~ifìca viscerale n,ell' 1nter, vento chirurgico. , CAP. Vll. L ecc1tab11tta ii:usc?lare n.eH operato. , CAP. VIII. Fisiopatologia dell'apparato unna~10 nell .~perato . ' CAP. IX. Di alcuni fattori del 1< t rauma operatorio » nell inter'."'ento 1apa rotomico. , CAP. X. La motilità intestina!~ nel laparotomico . .' CAP. X. La motilità intestinale nel lapar-0tom1zzat~ .. , CAP. J_< I. F1, siopato1ogia dello s tomaco operato.. ~ CAP. X.II . F1s1op~tolo~1a deJ, l'intestino operato. , CAP. XII I. F1s1opatolog1a delle vie d1 es_c~e, zione biliare dopo interventi sulle medes~e. , C~. Xl~. F1s10-pat-0loaia della splenectomia. , Cap. XV. F1s1opatolog1a dell op~rato s ul to~ace. , CAP. XVI. Fisiopatologia dell'operato sul cranio e s ul rachide. , CAP. XVI I. Fisi<'patologia della chirurgia del sim, patico. , CAP. XVII. Fisiopatologia dell'operato s ugli arti. , Indice. Volume d i pagg. XVI,280. Prezzo L. 3 O, più le spese po· stali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 7 in porto franco. lnviare Vag)ja all' editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursa' e diciotto. Roma.


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Cl

APP.UNTI

JL POLICLINICO

L'importanza della costituzione per la diffusione delle infezioni banali. Le infezioni banali, con1e i raffreddori e le ùiarree sono generalll1e11le por.o consid·e rat•e , n1e Jl tr e harino invece g·rar1de importanza sociale per il nu111ero di individui che complessivan1ente colviscono e ciò speci·a lmente i1elle comu11ità infantili. Per queste , però, risalta il fatto che no11 tutti ve11gono colpiti, si'Cchè si deve conc]udere cl1e vi è una disposizione individuale per Lali 1n.alattie. InLeres:-ante è l 'osservazio11e di H. Wohlrade (111 edJiz. Welt, 8 feb,b r. 1936) di una comunità di 360 bambini, di cui n ello spazio di 2 g iorni si a111111alarono 82, con grave catarro intestinale. 1F ebbre fra 39°,5 e 4Uc, forte cefalea, diarrea verdiccia, puzzolenLe, fino a 20 scariche al giorno ; in molti , von1ito . Somn1inistrazione di t è, biscotti, zup,p e mucillaginose e carbone n1edici11.a le. .ì:lapido sfeb·b ran1ento, sicchè al terzo g iorr10 la r11agg·ior parte potè alzarsi, salvo qual cu110 in c ui la Le111peratura cadde per lisi. Nel 7ù ~ .. ·d ei casi , si trattava di bambini lii costituzione longilinea e n1i11gJ1erlini; 1'altro 30 ~lo ar1r..art e11.eva a ba1r1b ini labili psichici·, an~io si , sen sibili o facil111ente eccitabili. Era da e&cluder si un 'infezione od intossicazion e alin1enLare. Invece, i ban1bini g rassi che generalmente app aiono più s-usc·ettibili mostraro·n o in q11est0 r.aso minore predisposizione. P er quelli nervosi, si può riten ere ch e la loro fort·e r'eazione ad ogni n1odificazione esterna li ha r·esi più se nsibili . 1\tl ogni mo·do, l'osservazione dimostra ch e ar1ch e n elle infezioni banali è opport.u no t·en·er co11 to d ella costituzione. fil. 1

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[ANNO

PER IL MEDICO PRA-TICO.

. CASISTICA E TERAPIA.

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. XLIII, Nul\ir. 22]

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L'apparato genitale interno mnschile come foco di infezione. L 'i11fezione lale11te della prostata e d,e.lle vescicole seminali, sen za sintomi, è molto frequente. A. e E. d e la Pe fia (Z. Urol. Chir. , V. ±1, p. 394, 19316) su 8·24 malati hanno trovato n el 63, 1 % d ei casi una prostato-vescicolite late nte. Queste· infezioni possono essere in es e in evid·en za non tanto con l 'esame dir etto d ella prostata e delle vescicole seminali , quanto con l 'esame microscopico e culturale del secr eto prostatico e ,,escicolare. L 'in Oezio•n e latente prostato-vescico1are h<i in1portanza · come foca a ller g izzante similmente a d altri focola i di infezione com e tonsille , d enti ecc . , e può essere quindi alla base di rr1anife tazioni r eumatich e. L 'A. su 84- n1alatj con fatti reumati ci vari , ha trovato 54 volte un ' infezione latente pro tato-ve cicalare. Lo . tudio delle alte razioni del quadro ematico e d ella velocità di edime ntazion e delle

e111azie prima e dopo il n1assaggio della pros~ata, h~ p,er!U es~? ~Il '. A. 11011 solo la diagnosi d el foco.Ja10 d 1nfez1one, ma a11cl1e di stabilire il significato ch e questi focolai hanrlt}nell 'organismo d ei n1ala ti . Il massagg io della prostata e d ell e vescicole se1ninali è analogo alla sp,ren1itura d elle to11-· sille di Smith. L 'elimjnazion e d el fo colaio i)rosl a Lo -vesci-colare dimostrata dalla manca11za d elle variazio,n i emaLiche dopo spremitura d ella prostata, coincide con la guarigione d el processo· morboso. P. STEFANINI.

Encefalite post-vaccinica. L 'en cefaliLe post-vaccinica è ab·b astanza rara in confrot1to del grande numero di v.a ccinazioni cl1e si eseguono; le osservazioni finora r.egistrate so110 di circa 600, di cui olh·e 300 i11 Olanda. In Italia so110 u11a n0Ya11tina. Un nuovo caso viene ora }) Ubhlicato da G. Biagini (Giorn. di m ed . 1riilitare, genn. 1936), i1ella i>er so11a di un soldato, già vaccina to nell 'infa11zia; qualch e g iorno dopo la nuo' a Yacci11azione, si n1anifestò u11a reazione locale e geu erale piu LLos to i111po11enLe, con te1111)eratura alta. Acc usava cefalea e dolore ai g lobi oculari, con lacrirr1azion·e. Dopo qualcl1e g iorno , l)l'011unzi'a va sventatamente le parole e d eglutiva con difficoltà ; non accusò mai di1)lo1)ia; la febbre durò quasi due n1esi . All 'esan1e neurolog ico : fa c ies rigida, riflessi pup ilJari torpidi. Lren10Te d ella t,esla e d egli arti' su1Je riori a ti po parkinsonia110; motiliLà segmentaria senza difetti p er qu,anto un }J O ' lenta. Sen~ihilità oggettiva integra. Ii1tensa scialorrea e sudorazion e patologica. Linguagg io incomprensib·i le. In seguito , si ebb ero lievi mig·lioram-enti; scomparsa d ella scialo·r rea e sudorazione patologica, miglioran1ento d ella parola , p ur p er is ter1do disartria e voce a t.in1bro n asale. Riflessi tendinei attenu,a ti si gradatan1ente dal lato sinistro, do·v e comparv·ero movimenti a tet osici. Attenuati anche i tremori. Assenza di sint on1atologia piramidalre. L 'etiopatogen esi di questa form a è tuttora oscura, però il suo n esso con la ' raccinazione è innegabile , per cui I ' A. ri ti'ene e11e , pur non costituen.do qu·e sta rara com.p}icazione un o tacolo alla vaccinazione, ]o sviluppo di essa esig:a. nel caso speciale. un inde nnizzo. fil. 1

1

Meningo-encefalite in corso di vaccinazione antiamarillica. H. Darré e P. Mollaret (Bull. Soc. Path. h:xot, 12 febbraio 1936) d escrivono un caso di n1eningite acuta con n otevole lin f ocitosi, modificazione d ella reazione d el benzoino co1loidale, acoes i epile ttic i, narcolettici e confuion e mental e seguit o dopo 2 giorni ad una iniezione di virus an1arilli ~o preparato su to-


[ANl\O X.LIII,

~U~I.

22j

I>Olino biai1co. Si eb·b e u11a poussée secondaria di ipertensione endocra11ica ed infin e guarigione con1pleta senza esiti. L.o studio n1icrobiologico d el caso se111b·r a condurre ad a111111ettere n el topoli110 cl1e era s<::rvito per il vaccino l 'esistenza di un ultravirus n eurotropo inappar ente in questo a11imale , e ca1)ace di ·resistere ai vari ten1pi deìla preparazione d el vaccino . Gli AA. rite11go110 quindi l)i ù 01Jportuno cl1·e per la i)reparazione di un v.accino con Lro· la febbre g·ia lla ci si ri' olga ad altri a11in1al i, com e la scimn1ia o la cavia , o n1eglio ancora ch e si preferisca I ' uso dei ' accini pr eparati nelle culture di en1brione di pollo. E. CARLINFANTT.

Le cause della morte nella difterite e la loro pre· veuzione.

'

A. L. H oyne (111rie r. j ourri. med. sciences, febbr. 1936) considera il vroblen1a dal puuto di vis ta i)ratico rilevando qua11Lo segu e: I ) Quando le r11en1branre difteriche sono l ocalizza~e nella lari11ge od al di sotto, la sola a11titossi11a non è sulliciente e si richiede gen·e raln1e11te l 'intubazio11e o l.a tracheoto111ia . 2) La broncopol111onit e costituisce spesso ttna co1nplicazio11e d ell 'i11tubazi'one e, p er prevenirla, è consigliabile una sc;rupo-losa puJizia delle nianì e degli sirun1enti , non cl1è una grande cura n ella 0111n1inistrazione del cibo n·1e11tre il ban1bir10 è i11tubato. 3) r\.ltr.a causa n1ollo in1portante di morte è la miocardite, di cui l 'A. 11a studiato circa 500 cas.i. , il 111etodo n1igliore per preYe11irla consiste n·ella son1111ini tr.azione endove11o·s a del glu cosio, cl1e viene fatta abitualn1e11te 11ei cusi segue11 li: a) i1egli individui in cui la n1alatti.a è decorsa per 3 g ior11i o più prima d elì a so11111 ti11istrazione dell 'a11Litossi11a; b) in quelli co11 collo Laurino i)er ade11ite cervic.ale; e) i1ei pazienti co11 11olevole a lb·u n1inuria; r.l) 11ei casi J)Ostnasali ed in tutti i tip1i maligni . . . . Si usa una soluzione al 10 % m a cqua b1d1st illata , inLroducendone 500 em e . al gi·or110 p er i b·a111bi11i e 1000 p er gli adulti e co11tin uando i)er non meno di 8 giorni. Il glucosio 11a il \ a11Laggio di .prov-ved er e. a.Ila n u trizio11e del pazi'e11te, che è inca1)ace d1 i11o-l1iottire e tratten ere il cib-0 ; e o inoltre proY~ed e alla 11ulrizione del 111iocardio e din1inuisce la congestione epatica. E s o è so11rattutto efficace e son1n1i11i· trato prin1a della diag nosi sicura di I11iocardite . /il . 1

La1 terapia dell'Intossicazione difterica.

G. :\Iouriquand, P. Seclalli es e A. Co enr (!'resse niéd. , 2 dic . 193 3) hanno rileYato c l1e l ' in to ... sic.azione dift erica tend e a - vuotare le nl1ia ndole urrcn a]i dalla 1oro adrenalina (111 ir . cl< ·llo-$urre11ale), come daJ loro acido ascorb! co (corlico-surrenaleJ . 1

1041

S L!.ZION E PRATICA

Ne r isultano due indi<'azioni tera1)eutiche precise . Anzitutto, iniezioni ·di adrenalina e ' estratto surrenale totale (il ch e è già enLrato riel] 'uso corrente) ed inoltre somministrazi 011e di acido ascorbico, di cui le dosi di cg. 5-20 sono ben·e tollerate dal poppante e dal bam .. bino. ·rutto questo , r1aturalmente, ag.o-iunto aJ s iero ed ai c.;ardiotonit;i. fil.

Sieroterapia nella febbre tifoide. E stato dimostrato n el bacillo di Eberth un nuovo antigen e che viene da Felix chiamato cc Vi » (virulenza), perchè strettament e legato a lla viTul en za del gern1e. L'antigene cc O » sen1bra inv·ece responsab,ile del potere tos~i c o. L 'effi cacia dei sieri terapeutici antitifici dipend er ebbe perciò dal contenuto in anticorpi anti-'' i ed anti-0. I sieri preparati secondo questi crit eri sono stati sperin1entati in Pale till a ed in Egitto (So·oiety of IV/ed. , Otf. of. Health , 3'1 gennaio 1936). Sebbene le cifre di cui si dil}One fino ad ora siano troppo piccole i)er cons la.tare sicuramente una diminuzio11e della rr1ortalità e della durata d ella malattia , semb·r<l tuttavia ch e i primi risultati sia110 piutt o . . to incoraggianti. E. CARLINFANTI. Il carbone nel trattamento dell'eresipela. H. D. Gonzales e M. Schteingart (La pren-

su m1edica aiì'gentina, n. 6, 1936) riferisco110· i soddisfacenti risultati ottenuti con le iniezioni endovenose di carbone animale nel trattamento dell '·eresipela. Ess1 hanno modificato la formula primitiva di Coghlin e Saint Jacques, perch·è quest a presenta l 'in con,reniente che le particelle di carbone precip,i tano rapidam~nte e ostrui.sc?n? i~ lun1e dell 'ago. Praticano· invece due in1ez1on1 g ior11aliere ~, per un pcrio~o di quattro! cinque giorni , da 3 a 5 cc. di soluzione. d1 carbone animal·e n ella con centrazione di 2 gr. p er cento di siero gluco ato ipe :t?nico al .10 %. 111 questo modo con la . ~ en ~1ta conf~r1ta al 1i qui do. si · ·evita la i)r ec1p1taz1one rapida del carbone. Gli AA. hanno o ervato ch e il dolore e la ... e11sazione di ten sione cessano rapida m ente, le lesioni cutanee perdo110 sub1ito il loro asp etto lt1ce11te e in bre,,e regredi con o, la desquamazio11e s'inizia più precocen1 ente e dura m en o ten1po. In s intesi si 11a u11 'ab,b ·reviazione del processo in toto. . . Hanno esperimentato il carbone in numt-ro. i proces i infettivi , melitococ?i~ , tron1 b.o~ fl ebit e senza e ito , tati etticem1c1 con e J t1 variabili. G. LlBOMBARDA .

TECNICA

MEDICA.

L'esplorazione cutanea della sensibilità all'arse .. nico e sua 11tilità nella profilassi degli nccidenti da intolleranza. Gli a ccidenti cutanei , durante le cure ar~e­ n ic. ali sono tutt 'altro cl1 e eccezionali e la loro g raYità può e "' ere g r and e. La J)aura della lor•)


1042

« IL POLICLINICO »

comparsa ha fatto perfinc- abbandonare da molti medici il trattamento arsenicale . s0sti .. tuendolo con quello bismutico. Per esplorare la sen~.ib·ilità all'arsenico, Ch. 1Flandin, H. Raheau e Ukrawiczyk (Le Bulleltin M édical, 28 marzo 1936) consigliano di pratiGare l '·epidern10-reazione, prova semplice, molto sensibile e di facile lettura. La tecnic.a di esecuzione è la :Seguente: su di un qu.adrat1110 di cerotto adesivo si po ne un quadratino un po ' più piccolo .di con1pressa di garza ed al centro di essa un bP.nte, che verrà bagnato con du e gocoe di una soluzione di no,varsenobenzolo all' I %. Si a ppliquadratino ancora più piccolo di carta assor· .ca il cerotto sul dorso, senza aver compiuto aJ. cuna pulizia della pelle e si lasci·a in contatto p er 24- ore·, dopo il quale tem.p o il cerotto vien tolto e la pelle pulita con etere. Si aspetta allora u·n a 111ezz 'ora pri1na di leggere la r eazion e, affinchiè si .a t tenui la lieve irritazione spesso causata dal cerot.to. Una r eazione è g ià positiva quando si costata una zona eritematosa limitata con leggera infiltrazione; forte1n.ent1e positiva quando si costata u11 gruppo .di vescicolette su di un ·ede!l).a rosso. Queste reazioni durano in gen ere alcuni giorni. La reazione positiva si accompagna spesso al una reazion e gen erale consist ente in lieve malesser e ed edema discreto delle palpeb·r e. Se vi è stata nel cor so di una cura a r senicale .una e ruzio11e cutanea, ma l 'epidermo-reazione fatta dopo la sua scom.p·a rsa, riesce n egativa , la cura può esser e ripresa, m entre u11a r eazion e positiva caratterizza l'intolleranza ed e ige l 'abbandono assoluto e definitivo del trattam.ento arsenicale. Cli r\A. jnfin·e insistono sul fatto molto imporLa11 Lie ch e le pro1ve cutanee hanno olo valore per le manifestazioni di intolleranza cutanca -.ar senicale e cioè per l 'eritrod,ermia ve:Scicolo-edematosa, mentre non dicono nulla 11ei riguardi delle, altre specie di intolleranza ,da parte del fegato, d el sistema n ervoso, ecc. 1

1

VICENTINI.

VARIA L' ermafroditismo. ~

nolo il mito di Ermafrodito , di cui ci parla lOvidio nelle sue metamorfosi. La ninfa Salma.cide, presa da inten so amore per il figlio di Mercurio e di Venere ottenn·e di ·essere in certo modo « fusa » con lui , in modo che: n ec ùuo sunL et forma duplex, nec femina dici nec puer ut possit, neutrumque et utrumque vi[detur.

Mito indubbiam·ente originato dalla erotica fa11ta ia orientale, ch e desta una morbosa curio ità e ch e si rinnova in quello di Tire ia , ha e ... o una qualch e rispondenza alla realtà ? Le apparenze e terne traggono in inganno e non k raro il caso di' individui ritenuti maschi ch e,

[ANNO XLIII, Nu~r. 221

in occasione della visiLa di leva s i dimostrano femmine ad un esan1e pili accurato . S·i tratta generalmente di fal so ern1afroditismo, ma vi so110 casi nella letteratura in cui si trovarono realmente entram.b,e le ghiandole sessuali , così è per quello s tudiato da Naujoks, in cui esistevano tanto lo Sl.Jerma come il tessuto ovarico. Può destare un ce1;to interesse lo studio della vita psichica di questi pov.eri disgraziati. Ne dà _u n cenno L. Schmidt, in una comunicazione alla R. Società m edica di Bu.dapest (Deut. m ed. Wochens., 10 a1)rile 193·6) rilevando che essi vivono in un perpetuo conflitto psichico e che la loro esisten za è un.a ininterrotta catena di traumi psichici. L 'anormalità sessuale, da quando diventa nota all 'ern1atrodita (anche se l 'ermafroditismo è fal so) provoca un costante senso di vergogna ed un egreto desiderio di annient an1ento , cl1e tendono ad escluderlo dalla vita sociale, la sola cl1e pos a formare il sentimento e l 'anin10. Ne viene l'utilità di tentare di lJortare un aiuto a questi individui ch e diventano degli in.a datti sociali. Ciò può ottenersi m.ediante la correzione d ei caratteri esterni d.a fars i dopo ur1 accurato studio 11on soltanto morfologico, ma anche p sicl1ico. L 'ermafroditisn10 , di fatto , ILOD è n1ai così completo ch e no11 vi sia una preponderanza dell 'un se so o dell 'altro. La s truttura psichi ca e le t enden ze dell 'ermafrodita debbono avere la n1.a ssin1a influenza n ella decisione, do.p o di ch e si procederà alla castrazione del sesso n1e110 prevalente ed a p lastiche diverse·, in n1odo da dare le apparenze estern e del sesso desiderato. A. ch111idt (Ibidem) riferisce di tre plastiche così eseguite, in individui allevati com e fen1mine e mascolinizzati; l 'effetto desiderato è stato raggiunto ed essi s i sentono ora dei maschi (l 'A. non dà ulteriori particolari) trovando un buon equilibrio psi'chico. Per la det erminazione del sesso p·r evalerite, può utilizzarsi lo studio degli ormoni, specialmente nel senso della deter111inazione quantitativa la quale d eve din1ostrare (1)er il sesso fen1minile) una eliminazione n.e ttamente ciclica. J. Frigyesi (Ibidem.) però non è favorevole alla castrazione delle parti essuali deficienti e consiglia di accontentar i di n1odificare opportun.ament·e gli organi e u ali esterni. fil . •

PUBBLICAZ10Nf PERVENUTECI. M.

Nlebodi attuali di t erapia chirurgica n ella tubercolosi polrn.onare. Arti Graficl1e CERAVOLO.

Guzzi, Nicastro , 1935. La cu ra della sifilid e nelle affezioni car. dio-vascolari. Arch elipografia, l't1ilano, 1935. E. Mo RETTI. Effetti del la autoemot er apia n el glaucoma. - Tip . Impegnoso e Pulvirenti, Catania, C.

0RTALI.

1935. A.

L e istituzioni cli assistenza alla maternit à ed i11fanzia in Provincia d i A ncona. BELARDINELLI.

Tip. Flori, Ie·si, 1935.


[ANNO XLIII, NuM. 22J

1045

SEZJONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.e•) Precede11ze nei concorsi. L 'art. 8 del D . L. 13 dicembre 1933 n. 1706 , modificando l 'art. 13 del D. L. 3' gennaio 1926 n . 48, dispose co i: « entr o il limite massimo della rr• età d ei !)Osti dispopib·i li debbono rise :·var .->i [\gli ex co111l1.a ttenti e a coloro che risld1ino regolarmente iscritti ai Fasci di co111battirrJenlo senzé1 it ·lerruzione da data ant r rioi e al 28 ottobre 1922, nelle nuove as un zio ni di personale, ai sensi dell 'art. 20 del R. D. 2 n1 aggio 1924 n . &4.3 , tanti p osti quanti 11e occorrono }Jer la nomina degli ex combatte11ti e degli iscritti senza int.erru zione ai fasci di con1batt.in1ento prima del! 'indicata data , ch e risultino idonei nei concorsi relativi. « Nulla è però. innovato al dispo lo <lell 'art. 56 della legge 26 luglio 1929 n. 1397. « 11 limite ma simo di ·età previsto dagli ordinamenti in vigore per l 'ammissìo11e ai concorsi ad impieghi statali è aumentato di quattro anni per coloro ch ·e risultino regolarm en le iscritti ai 1F asci di combattim ento senza interruzione, da data anteriore al 28 ottobre 1922. « D etto b e nefi cio non si cumula con q11ello previsto dall 'art. 3 del decr eto 17 dicembre 1932-XI del Capo del Governo , pub·b licato nella Ga:zzetta Uffic;iale del 24 dicen1bre 1932; ma è concesso in aggiunta a quell o eventual1nente spettante in base alle vigenti di po izio11i a fa vore di coloro ch e abbiano pr.e tato servizio n1ilitare durante la g uerra 1915-1918, d ei d ecorati al valore :rp.ilitar.e, degli invalidi di. g u erra e d egli invalidi per la cau a fa scista n . P er effetto d ell 'art. 1° d el D. L. 19 a;pri]e 1934, n. 746 , sono state estese alle i1omin e e alle promozioni n ei ruoli d elle Provincie, d ei Comur1i , delle istituzioni di as is t.en za e be11eficenza ecc., le disposizioni degli ultim·i dize comnii dell 'art . 8 soprariportato , conce rn en ti il. limite massimo di età per l 'an1n1ission e ai con corsi; non sono tate este ... e, invece, le norme relative alle precedenze. La Provincia di Milano , con disposizione regolamenrore , estese anche le pre·c edenze. agli effetti d ell 'attribuzione di u11 certo i1t1n1ero di posti. Successivamente il Pre ide dell a Provi11cia 'eguì l 'ordi11P della gradt1atoria e r1011 applicò le norn1e attributive d ella preced en za. Sorta contestazione in ed c giurisdizional e, l 'am111ini ~ trazione provinciale d edu se ch e ]a dispo ·izio11e d el r egolament o era illegittima percl1è in contr1 to con quell a d el R. D. 19 april e 1934 n. 746, ch e ave-va C'$ leso solt.an t o le norn1 e relative al lin1ite di e tà . La \ 1 Sezione d el Con iglio di St-ato. co11 decisione 19 dicembre 19315 n . 1138, h a di r l1iarato legittima la disposizion e d el regolan1ento, osservando che dalla limitazione risultaJ\le dal1

<•1La

rresente rubrica è affidata all'a-rv.

G1<>VA!\NI

ELVAGGI ,

l 'art. 1 del D . L . 1934 n. 746 , cc i1on si può argo'niientare ch e sia stato interdetto a ll ' An11ninistrazio11e ProYinciale di adottare in via reg.o~an1eintare per i suoi dipendenti una dispos1z1one analoga a quella contenuta nel primo cornma dell 'art. s·, diretta a riservare un certo r1un1·ero di posti ai concorrenti fascisti iscritl i seHza }nterruzione .a l Partito , prima d ell a marcia "u Ro111a e riconosciuti idonei n el con corso; C?mei ha giustan1e11te rilevato il patrocinio d el ricorrente, quella norma ha il. siuo fondtl -

m en,to di legittimità neln'auto11omia1di decisione ,dall'amministrazione pro vin cia1le la qua le, co i provvedendo , se pur non ha tra dol to i11 n?r111a regolamentare una precisa di llO izio110 d 1 l ~g,g·e col farn e l 'applicazione ch e era consentita dall~ c ~ndizio~ e dei ruoli drl proprio l)ér \ onale, s1 è indubb·1 amente val a di una p o~c sta che n?rma1mente le appartie11e e l 'ha inoltre eserc1lata i11 modo pienan1cnte confor111e al lo spirito di dovero o favor e verso i b e11 e111er~ti de!la. cau sa nazionale dal quale sono p erv.as1 cosi i R.R. DD. 13 diten1b·rc 1933 Il . .1706. ·e 14 aprile 1934 n. 7±6, co11\·C tutta la leg1 1az1one fa scista ». I11 sostanza, il Consiglio di Stato h a ri soluto un problem a di limiti d ella potestà reaolamen 5 t~r~ degl~ ~nti a utarchici, secondo i n oti pri11c1p1 trad1z1onali. e 1'art. 1° d el R. D. 1934. estend e11do l ~ sole disposizioni relative a lle esen zio11i d al lin1ite di età, avesse sia pure im1Jlicitar11e11te escluso la e t ensione di qt1elle con cernenti la precedenza, la n orma d el r egolam en to locale sar ebbe jllegittima. La quistione er a dubbia. Il ~onsiglio di Stato, in tanto ha rr pinto la t~ s1 della Provin cia di Milano , jn ql1anto h a ritenuto ch e il d ecr·eto d el 193! 11on abbia esr:luso che con norma sp eciale fossero attribuite quelle preced enze cl1e 11011 era110 tabilite con disposizioni di caratter e ge11er.ale. Diversa sar ebbe la risoll1 zion e se l 'ordi11all1 e11to d ei co11corsi , per d e1crr11i11ale catcaorie di in1piegati , escludesse l 'esercizio di lin p~tere recro]amentare al fine delle preced enze. P rr e~., le n on1i11e dei sanitari cond otti so110 co1111)iutan1.e11te r egolate dalla legge , ~ i cchè è da ritenere ch e. precedenze e l1·r efe ren zc effi caci , ia110 solta11to quelle dalla legge ta bili t e. 1V. B. -

_l i qu esi ti degli abbona li

.~i

risponde, i. 1t ogni caso, direltan1ent e, pe r l ett era. I q11esiii cl eiiono esser e in ui al i , in busta. accornpa[)nali dal j1 a11cobollo per la r iszJo ' l a e <:ernpre indiriz:ali imp ersonaln1 enle alla R ecla:ion c del cc Policlinico l>, t•ia Sistina 14, R oma. L e ris{J';JSte ai quesiti ch e 11011 richiedono esame di alti o speciali i 11dagi11i, sono grafuife. esercente in Cassazione. con s. leg. del n ostrn periotli"n


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lANNo XLIII, NuM. 22]

« IL POLICLINICO »

NELLA VITA PROFESSIONALE. I medici e l'Etiopia. I g·randiosi .a vvenimenti che si sono svolti nel breve periodo di sette m·esi, e che si sono conclusi co11 la folgorante vittoria militare e cliplon1atic.a, hanno fatto fre1nere cli giubilo e di orgoglio il popolo italia110. La c la se medica ha seg·uito con passione la g loriosa Yicenda -e ha dato in silenzio il suo prezio o co11corso, no11 escl11 so quello di sangue. Il i1un1ero dei medici cl1c volontaria111ente i sono arruolati per l 'epica impresa è stato grandissin10. E nor1 µoteva essere altrin1enti. I m1e di·ci, essend0 a contatto con tutto il po 11010, senti,rano la n ecessità dell'·espansione della nostra gente, all.a quale l 'angustia del territorio neg·ava il lavoro in patria. J) 'altra parte essi no11 potevano, ignorare cl1e u110 dei fattori contrari per il' successo della si>edizione era costituito dalle condizioni d'insalubrità del terreno sul quale si svolgeva la lotta, a1Jevano quanto n ecessaria fosse la loro 01)era. Le cassandre del sa11zionismo ave\iano fonfla to le loro speranze sulle malattie che avrebbero dovuto arrestare o annientare lo slancio cl elle Lrup1Je italiane i11eglio e più delle pallottole dum-dum. Il generale feb bre avrebbe dovuto essere, ccondo il loro avviso, lo stratega più abile per sbaragliare I 'invaso-re. La previdenza degli orga11izzatori 11a avuto r ag·ione di questo elemento, che in eff.etti poteva riuscire n,efasto. L 'im·p onenza d ei mezzi di profilassi sapientemente appre tati, 1'01Jera zelante d ei n1edici hanno mantenuta in pien~ l 'effi cenza dell'esercito malgr.ado le avversità dell'ambiente fisico, l 'insidia d elle infezioni, le sovrumane fati che ed i disagi sopportati da ~ oldati e operai. l\II.a non soltanto cos.ì i medici ha11110 concorso all'·esito feli ce della gu·erra. Han110 contribuito anche a propiziare gli indig·eni d ei ten·itori occupati, a f,a r deside·r.are l 'intervento degli italiani· da quelli che si trovavano oltre le linee ne1niche. 11 fam·i gerato W eib Pascià ha a ff.erm<tto che g ii itélliani 11a11no ·vinto sopra tutt:> c0n l '01o e la propaganda. L 'affermazione è bu.g·iarda quanto l'Ciocca per l'oro. Questo, certo, è stato largamente di tribuito da chi po teva disporne più che l 'Italia. E per quel ch e riguarda la propaganda forse c'è una parte di v·erità. Ma si tratta di quella propaganda ch e viene subita com e suggestione deri,·ante dai fatti, dai fatti della civiltà. Q11r~10 miraggio per i popoli primitivi si 1

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concretizza essenzialn1e11te llelle opere di assislen7a e soccorso, e quindi nella medicina. Non è dubbio che questo mezzo è stato larga111e11te adoperato Jl varco aperto dalle armi è stato allargato e consolidato dal] 'assistenza n1edica. I compiti cl1e derivano dalla vittoria non sono meno faticosi. certo sono più lunghi e complessi di quelli che sono stati necessari p er conquistarla. Popolazioni sparse i11 immen&i territori, i:5rr1.aste prin1itive p er millenni nlalgrado i prog·ressi fatti da tante ]Jiarti d ell 'umanità, oppresse dalla schiavitù, stremate dalle malattie , devono essere redente alla civiltà, al libero lavoro, alla salute. Quest 'opera di redenzione e insieme di ri-valutazion·e dell 'ele111ento umano, deve proced ere di pari passo con la v.alorizzazione del tt rritorio, e spetta in buona parte alla m edi cina. Nulla co 11quide di più <lell 'alleviamento della soffepenza fisica. Lo sanno le opere n1issionarie che accompagnano I.a predicazione con la cura degli infermi e la distribuzione di cibi agli affamati. Al riguardo finora eccellevano le missioni protestanti britanniche ed a1nericane jn Africa ed in Asia (in effetti sono sLru111enti di pen.e trazione pacifica e perciò larg·ahiente sussidiate dai governi), le quali sono sempre fornite di abbondanti mezzi sanitari e so·n o sempre accompagnate da 11umerosi medici. Spesso l 'impianto degli ospedali precede la costruzione della chie a. Le n1issioni cattoliche che pure sono anin1ate da maggiore spirito di sacrificio, cl1e affrontano maggiori disagi e talvolta il n1artirio, llanno per lo passato raggiunto effetti meno larghi e meno evide11ti perchè non hanno potuto sfruttare adeguatamente questo elerr1ento. l.1 'attuale Pontefice ha al riguardo vedute molto larghe ed ha apprestato mezzi suffi cienti per eliminare l 'inconveniente. . . ,, In · Etiopia sotto questo punto d1 vista e e tutto da fare. Le missioni sanitarie straniere erano impari agli immensi bisogni e trovavan o persistenti ostacoli nella diffidente ignoranza dei capi. Ora non più. Il Vice-Re Badoglio in un 'intervista concessa poco dopo l'ingresso in Addis-Abe·b a ha con geniale intuizione aff-ermato che la penetrazione presso le po:polazion1 indigene, l 'adattamento delle popolazioni n1etropolitane al clin1a dei territori conquistati è compito preva1ente dei medici. I medici italia11i sapranno assolvere degnam ente questi compiti. Essi sanno la dura fatica della condotta, i disagi e l'isolamento delle paludi e dei monti. 1

1


.(ANNO

XLIII,

NUl\L

22J

SEZIONE PRATICA

L'Etiopia, come l 'Italia, h.a pianure arse, .colline ub·ertose, monti altissimi. Gli italiani di "tutte le regioni , che pure h.anno una straordinaria capacità di acclimatamento, vi troveranno gli ambienti clin1atici presso ch e corrispondenti a quelli dei loro paesi di origine . Vi troveranno i medici della loro patria, ch e parlano la loro lingua, ch e sanno· i loro bis ogni fisici e spiritua li . E per la classe inedica italiana in consegue-nza della conquista etiopica non si parlerà più di pletora. l)angloss.

SERVIZI IGIENICO-SANITARJ Colonie climatiche estive anno XIV. •

Il Mi11istero dell 'I11terno (Direzione Gen . Sa11ilà Pubblica, Divisio11e VI C. - Sezione I), ha dira111ato ai sigg. Prcfe lli e Autorità assimilate la seguente circol are n. 66, in data 13 inaggio 1936-XIV: Nell 'immi11enza del funzionamento dell e Colonie climatiche estive, ci 1la cui preparazione attende altiva1ner1te il P. N. 11' . a m ezzo dei su oi organi Provinciali , il Ministero ritiene opportuno richia m are l 'attenzio11e delle LL. EE. sulla necessità che tali b enefiche istilu zioni siano oggetto di una assjdua e adeguata vigilanza ig ienico-sanitaria, ad e' itare even tuali manchevolezze n ell 'or ganizzazion e e nel funzionamento dei vari servizi. Ferm e r estando le disposizjoni impartite negli ~11ni precedenti, $i richiama p erciò, l 'al ten zione cl elle EE . LL. p1rlicolarn1eni.~ su i segu enti pu nti, riguardanti : 1) 1'adeguamento del i1umero dei bambini, d a accogli er si nelle Colonie, all'effettiva capacità d ei locali, ad eYi lare eccessivi e dannosi affollan1enti; 2) la salubri tà dell'approvvjgion am ento idri co, p er chè sia corrispondente alle 11eces~ità igienich e, sia dal punto di vista qualitativo e quantitativo d ell 'acqua, e sia della protezion e igjeni c;a del mezzo di riforni111en lo ; 3; l 'allon t an amenlo e lo ·sm altimento dei materiali. luridi, da assicurar si in 1nodo da escludere eventuali pericoli sanitari; 4) la lotta contro le mosch e e i mezzi di p rot ezione dalle medesime con pa.rticolare riguardo nll e cucin e, dispen se, r efettori ecc.; 5) la di·sponibilità di idonei ed appositi appresta111enti, ol trech è p er il ricoYero di affetli da malat tie comuni , an che per la os8ervazione e l 'isolamento di <1uelli colpiti da malattie infettive e diffusive; G) l a scel ta dei b ambini e la loro assegnazione a i vari tipi di Colonie (marine, m ontan e, fluviali ecc.) da eseguirsi preferibilmente a mezzo dei Dispen sari antitubercol ari , in collaborazione con i servizi sanitari scolastici, òell 'O. t . B., affidando, se del caso. il giudizio relativo ad un 'apposita co1nmissione sanitaria, co11 l 'in clusion e del medico provinciale; 7) il preventivo parere del! 'Autorità sanitaria

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locale per la p arten za dei r agazzi dai Comuni d i r eside11za p er recar si alle C-Olonie, n ella eventualità di conlroindicaizioni derivanti dallo slat o sanitario dei paese o delle famiglie; 8) la e-sec.;u zion e dei prescritti tra ttam enti in1r11unizzanli anch e per quanto TÌguarda la difterite e in merito si ri cl1iama l 'aftenzion e sulla Circolar e d el 9 aprile 1936-XIV, n . 20300.2. Si rir.orda, infine, ch e qualora si manifest assero casi di malattie in fettive nelle Colonie, la r estit11zione dei ragazzi ai Comuni di provenienza dovrà esser e prececluta dalle prescritte segnalazioni alle Autorità locali per l 'opportuna sorveglianza e che di og11i inanifestazione del gen ere devesi dare sollecita co11111nicazion e a questo Ministero. Con l 'occasione si fa, altre·sì, presente ch e e11tro il mese di n ovembre p . v_. dovranno esser e tras1nessi al Minjs lero, debilamente compilati, j moduli 24 e 24-bis (elencl1i riassuntivi) riguardanti il funzjon am ento delle colonie duran te l 'estate prossima . Tali i11ocll1li dovr anno essere richiesti direttamente dalle Prefelture al Provveditorato Gener ale dello Stato pr esso il Mini·stero delle Fin an ze. Il « Foglio di DisJJos izioni n del Vice egretario del P artito, n. 591, r eca le Norme per l 'organizzazione òelle colonj e estive n ell 'ann o X.IV, molte dell e qual i s11ggerit e dalla Direzione Generale cl elln Pubblica, rig uarilan li l ' jgicne (' la profi1Snnità lassi.

L'assiste11za rua latti a agli operni dell 'A . O. Con decr eto del Capo del Governo la F ed erazion e 11azio11ale fa sc js la dell e Casse Jll ll l ue ~ i n1alattia dell 'industria ù sta ta incaricata di provvedere alt 'assis tenza inalattia dei prestatori d 'opera nelle Colonie e in A. O. La Feder azione amminis trerà e gestir à il fondo appo·sit o sotto la vigilanza di u11 Collegio di si11d aci, coni.posto dai 1nembri dei l\lfinisteri compete11 ti. In base agli articoli del r egolnn1ento, r elativo al decr eto , h anno diritto alf 'assistenza contro le malattie coloro che pre tano lavoro retribuito, anch e se con partecipazione agli utili e al prodotto, e le Yarie prestazioni assistenziali son o dettagl iatamente specifica te nel decreto stesso. La Feder azione azionale Fa.ci·s ta delle Casse i\.fulue inalattia dell 'industria, che in base all 'acoordo feder ale nel settembre ·scor so provvedeva acl assicurare le pres tazioni delle Casse m11tue di i11alntti a agli inscritti malati r edu ci dall'Africa ùrienLale , h a predisposto, aTI 'Asmara e a Massaua , i JJri1ni servizi assi·s len ziali, mentre , secondo Je n ecessità indicate dalla sìstem azione dei territori co11quistati, sar anno aperti , al più presto, altri Hffici in altri centri dell 'Impero . In tal modo an che ai lavoratori dell 'Africa Ori en t Cl le sono assicurate t11tte le as is ten1e previ .. te da I Regime in caso di malattia.

L'assi stenza sanitaria n11c n1on •l j TI (\ . Il f\Iinis tero dell 'Interno h a diramato ai Prefetti disposizioni relalive all 'assi-s tenza anitaria alle In-


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voratrici addette alle r isaie. Le disposizioni impartite sono volle ad evitare che al lavoro di monda possano ve11ire addette operaie in condizioni di salute 1ninorate, o affette da malattie trasmissibili, o in avanzalo st ato di gravidanza. Deve, poi, esser e Lempe Livan1e11 le portato l 'esame sull 'idoneità d egli alloggi e ricoveri n elle località di l avoro, a·ssicurandosi che, da parte dei Comuni, sia stato pre'd isposto un accurato e compl eto servi zio d 'a ssistenza m edica, farmaceutica e di profilassi. Necessita , inoltre, ch e si proceda a preventivi accordi con l e r appresen lan ze de]]a Maternità e dcll 'l11frn1zia p er assicurare una convenien Le cu s todia eù assiste11za ai ba1nbini delle operaie e di vigilare cl1e al1e madri allattanti ·sia con cesso, indipendenten1ente dai periodi di riJ)OSO, un cong ruo t e1n p o p er l 'allattamento. La Confcd ern1.ione d ei lavoratori del l ' aigricollura h a impar lilo al le dipenden li Unioni provinciali OPJ)Or tune disposizioni affinchè esse collaborino con le a utorilà locali in m odo ch e le norm e abbian o integrale applicaz ion e.

CONCORSI. POSTI VACANT I .

RR. Prefettu r e.

So110 ba11di li concorsi per medici condotti nelle seguenti province: p er Cann ero , con sorziò Carpignano Sesia-Landone, Casale Corte Cerro, Cavallirio , Garbania Novar ese, Ghiffa, consorzio Santa Maria l\ilaggiore-Druogno; scad. 30 g iugno. NOVARA ,

P nsAno, p er Gabicce, Orc iano di P esaro, Sant 'Angelo i11 Vado, cond o lle di città e direttore del Civjco Ospedale, anl ·1ppolito, Tavoleto, Gradara; scad . 15 g iu g110. (Per nolizie sugli s tipendi , intle1111i là ed altre informazio11 i sui docun1en l i ccc. ecc., chiedere il bnndo d i concor so al le rispcl Live nR. Prefetture, Ufficio del ~1edico ProYint:ialeJ. ~i\.NCONA.

] on.sorzio P1•ovi11cial e Antitubercolare. - Con cors i ai p os ti d i dire ttori d elle sezioni di.. J>~11 .. aria]i :ib bina le cli Os i1110 Senigallia e l esi Fab1 iano. Scad. alle ore 18 de l 10 lt1glio. Stip. lire 18.000; i11den11ità .. erv. att. J,,. 2210 ; con1pen si globali per Yacazioni fuori residenza; abbon . ferrov . in II cla se per Ja zo11a di compe tenza. Limite età a1111 i t!O. Dj plon1a di abi lit azio11e all 'e·ser c jzio della profe.. sio11e di 1nedico chirurgo co11seguilo d a al1ne110 due a11ni. P er inforn1azio11i e chiari1ne11ti riyoJger i alla Segreteria d cl Co11sorzio presso l 'A1nmi11i trazione Prov·i ncial e. 1

Spedali Ci vili. caò. 31 lug., ore 16; 111edico aiuto per l 'I s tituto di f{on tgenologia , Elettrologia e Radiumterapia; .. LÌJ). L . 5500 ; indenn. carica L. 5000; 7 ,5 ~{, sui prove11ti lordi d e]] 'Istituto. Et à limite 35 an11i . Ta ' a L. 50. Cl1ied ere aYYiso . fliv olger si all '1\.1n1ni11i straz. BRESCIA.

cr.1 ila110) .

Ospedale di Circolo. - Con cor so al po to di 111erlico prin1ario. Età massima anni 45. 51 j pendio L. 12.000 a11n u e oltre l 'abitazio11e. L 'O pedale dis1)one di '230 letti e presta ·servizio DESI O

fANNo XLIII, NuM. 22)

« IL POLICLJNICO »

ai 12 Comuni ~el Cir colo ()spedaliero con u na popol azione di ollre 80.000 ab itanti. Scadenza ore sedici del giorno otto giu gno 1936-XI V. Scad. 14 MESTRE ( Venezia) . Ospedale Civile. giugno, ore 12; medico aiu to ; t itoli; stip. L. 6000; guardie L. 20; età l imite 35 anni; tassa L. 50; 3 anni di assistentato in ospedale o istit u to uni versitario ; assunzione servizio entro 20 giorni. 1'oRINO. Ospedale cc Maria Vittoria ». - Scad. 7 giugno, ore 17; vice d irettore dell ,Istituto d i elettroterapia e aell 'ambul a:torio di neuropatologia. TtiYolgersi alla .Segreteria del] 'Ospedale, via Medail 3, ·rorìno. TREVISO. Ospedale Civile « El ena di Savoia » . A tu l to il 13 agosto 1936-XIV è aperto il concorso per ti tolì al posto di Primario Anatomo-Pat ologo e del Laboratorio Micrografico : assegno annuo J,. 6700 I-orde da ridurre del 12 cr~; cinque aumenti quadriennali del 10 cy~; eventuale indennità caroviveri ; compartecipazior1e agli utili del Laboratorio. Per informazio11i rivolgersi alla Segreteria. B ORSE DI ST U DIO.

Fondazione Castellino. È aiperto il concorso p er rt.ue borse di studio annuali da L. 1000 ciascuna, da a ssegnarsi a laureati in medicina e chirurgia nella R. l Tniversità di Napoli, nelle sessioni di luglio e oL'lobre 1935, ch e abbiano svolto l a migliore t e-si di laurea d i Clinica Medica. Per disposizione statutaria per i due premi anr1uali, a parità di condizioni, saranno preferiti i candidali che risultino figli di medico. Nel giudizio per il conferimento dei premi, oltre al valore cle]la lesi di laurea, sarà considerato il cu rriculum d egli studi. Il termine p er la presen t azione delle domande è fissato alle ore 18 del giorno 30 g iugno 1936-XI'' ·

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Alla Facoltà m edica cli Parigi il prof. P. Abran1i, incari ca1to cli un cor so rli clinica, è nominato titolare di patologia in terna; il d ott. Laubry è non1in ato professor e di ca rcliolog ia clinica, cattedra nuova. Il tlolt. Ernesto V. l\1er lo è nominato professore titola.re di sem eiologiét e clinica proped eutica alla Facoltà di scienze medich e di Buenos Aires. Il prof. Antonio Fontes è n ominat9 presidente della Società brasiliana d i ttsiolog ia.

Importante pubbli:)azione: Prof. ROBERTO MOTTA (dell ' Is t ituto· « B. Mussolini » R. Clinica delle malattie respiratorie) doce:lte d i Clinica Oto-Rino-Laring-0iatrica nella R. Università di Roma.

Patogenesi della Tubercolosi Faringo-Laringea N e riportiamo qui di seguito iL Sommario : T UBERCOLOSI DEll' ANELLO DI COL051

LARINGEA

P RIMARIA

F.

W ALDEYER SECONDARIA

-

PATOGENESI DEllA T U BBR, -

LE

LINFOGLANOOLE

DEL

COLLO NELLA TUBERCOLOSI LARINGEA E POLMONARE.

Volume di pagine 120 con 54 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 O più le s pese postali di spedizione. P er gli abbonati al c1 Policlinico » sole L. 1 8 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI P OZZI, Ufficio Postale Sue, cursale d iciotto, ROMA. .


{ANNO XLIII, NuM. 22)

NOTIZIE Echi della

n~stra

SEZIONE PRATICA

DIVERSE

impresa africana.

. Al .senato q.el 1le~110, nella seduta del 19 maggio, 11 prof. Maragl1ano ha esallato i servizi resi dal.le forze sanitarie dura11te la gloriosa epopea afr1ca11u: p.essuna epide1nia si è verificala tra le C(:>ntinaia di n1igliaia di sold.ati e di lavoratori .adunati in una zo11a ove le m alattie infettive abbonda110 e facili sono i cor1tag·i.

L 'ex segr etar io esecuti vo della Croce Rossa Etiopica, dott. T. A. La1nbie, ha inviato al Comitato Internazionale clella Croce Rossa in Ginevra, il 21 lnaggio, una dichia.r azione ~ui presunti bombard au:ien ti aerei di ospedal~ da campo in Etiopia dura.n te gli ultimi 111esi, da parte degli italiani. Da tale dichiarazione, riportata integralmente e co1nrnentata i;tei. giornali politici, emerge il rispetto delle leggi d1 guerra da parte dell1Italia del che 11on si doveva dubitare! ' Il Governo del vicereame d 'Etiopia ha me·3so a di~posizione del dott. J ouanod, presidente del Com1tat? d elJa Croce Rossa Internazionale, un appar 6cch10 trrmotore per ]a ricerca delle ambulanze norvege·se e svedese. Fino al mom ento di andare in macchina si è trovalo solo un campo abna.ndonato e che pareva essere s tato saccheggiato. Il Re ha visi~ato all '·Ospedale Militare di Roma i feril i dell 'A. O. , torn ati in Patria con la n ave « Cesarea » su cui ha prestato servizi o quale crocerossina la Principes·sa di Piemonte. Fu ricevuto e aieco1npagnato dal direttore del! 'Ospedale ten. col. medico Giul io ì\i[asserano, dal m aggiore Crì sti11i e da al Lri t1f~i ci a li. In t11 tti i presenti eran o vi.sibilissimi i segni di commossa gratitudine.

Convegno di neuropatologi per la curo. degli en· cefalitici. Si sono riuniti, il 16 maggio, n ei locali della Accademia Meciica al Policlinico Umberto I in Roma , i rlirigenti dei principali re.parti ove si pratica l:i nuova cura dell 'en cefalite enidemica cronica. No~ati fra i convenuti i proff. Ayal a di Pisa . Besta di Milano. Buscaino <li Catania , Ceni di Bologna, De Lisi di. Genova, Donaggio <li Bologna, F er rannini di Bari, F.r agnito di Nanol i , Gozzano di Cagliari , Levi Biancl1ini di Nocera Inferiore, Medea di Milan o, Negro di Torino, Poppi di Mo<lena, Panegros·si di Roma , Riquier di Padova Zalla cli Firenze, Zerman di Verona . ' Nel convegno, dire11o ò ::i] prof. Petr agnani , diret t or e generale d ella Sanità pt1bhlica, si sono discu ssi i principali. problemi rig,1ar<lanti la tecnìca della cura, il suo valore scientifico, umanitario, economico e sociale e I 'opportuni1à ch e di essa p os~:i.no beneficiare t11lti gli infermi di tale n1al attia. La di scu ssione è tern1inata con l 'invio a S. M. la Regina del seguente t elegramm a: << I dirigenti dei r eparti dell a cura del P arkin sonisino encefalitico constatano ch e l a co·sì <letta « cura bulgar a )), r appresent a allo st ato attuale clelle conoscenze il mezzo principale per la terapia del Parkinsonism o encefaliti co; riYolgono il pens iero devoto alla Maes tà della Regina, Alta assertrice di detta cura, con opera fatliva estesa a tutta Il alia e si fa11no interpreti pres o l 'Augusta Sovran a della gr atitudine dei sofferenti, per suo volere miglinrati ed in gran p arte rièlon a ti alla possil1ili là ed alla g ioia del lavoro ».

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Ed al prof. Panegr ossi del segue11 te i11dirizzo : «.I dirigenti dei r eparli per la cura del 1>arkin son1smo e11ce(~lli lico, co1tvenuti in H.om a al raduno d el 16-5-19.36-XIV, invia110 un voto di plau so al pro1. Pa11egross1 ~he con tanto zelo ed abne~az ione h a snputo studiar e, p erJezionare e diffondere la così d~ lta « cu~a b.ulgara » realizza11ùo in pieno la n ob1 le uman1tar1a oper a così vivamenle da S. ~1 . Ja Plegina Elena au spica"L-1 ». 1 c?ngressis ti h a_n no infine visitalo il Reparto << I~ ~g~n~ Elen a » diretto dal prof. Pa11egrossi al Pol1cl1111co. A detta vi si la si è deg nala d 'i11 Lervenire .s. M. la Regi11a, fatta segi10 al più devoto ossequLo da parle d ei co11venuti e alle m a nifestazioni clel la più viva r!co no~cenza da p arte dei ri cover ati.

A.I 6° Congresso francese di ginecologia. Il V Co11gresso Francese di Ginecolog ia, t enutosi a Parigi dal 18 al 20 maggio, h a dalo luogo a simpatiche manifestazioni di italia11ilà . Il presid ente d 'onore del Co11gres·so è sta lo il prof. Alfieri, ch e ha t e11uto il diseor so ufficiale i11a.u gurale e il giorno segu ente assieme coi nt1merosi congr essisti italian i h a d eposto un fa cio di allor o sulla Tomba del Milite Ignoto. Al banchetto , offerto dalla Sta111pa l\{edica Latina ad alcuni co11g ressisti, Pierra, Darti gu es, Dani el ebbero pubJ>Jich e p arole di ammirazion e p er il nostro Capo e per la nostra impre·sa, stigmatizzan<lo viva.cero ente il contegn o i11certo del Governo francese . Argomento del Cong·r esso era lo studio e l a cura della s terilità femminile : fu svolto con larg h ezza n ei vari tem i ch e ebb.ero tu l ti a1npia disc:u ssio11e alla quale prese parte attiva, dei nostri, il prof. Cova ch e r appr esentava il Cen.lro per la cura della s terilità di 1'o.rino. P arle della seconda seduta è s lata presieduta dal prof. Gajfami, de· legato da S. E. il ~I inis tro delJ a Èducazione Naz)on ale a rappr esentar e la Socielà Ital ian a cli O·stelri cia e Ginecologia; il Gaifami h a 1)rofi l tato della occasion e p er rivendicare, fra il plauso dei presenti, i meriti rl el prof. Pestalozza nello studio della t ubercolos i genita le femmini!c prepubere, spesso cau sa misconosciuta di sterilit à. Servizi igienici e di 1>u1izia sui treni. L 'Amministrazion e d elle Ferrovie dello Stato , c he dal 1° genn aio 1933 h a applicalo a tutti i tre11i direttissi1ni e direi ti i servizi igienici nelle ritirate delle carrozze dei treni rapidi e in servizio i11ternazionale, per i quali tale provvedimento risale a p ar_ecchi anni addietro , persegu e il suo progra111ma di perfezi on ar e sempre più que li servizi e di ottenere con tulU i mezzi poss ibili un a maggiore pulizia nei treni. Cosi ha ora disposto di istituire anche sui treni cliretti e direttissin1i, come già sui treni rapidi e su qualche altro treno con carrozze i11 servizio internazionale, la scorta con pulitori viaggian ti . Questi agenti hanno l 'incarico di mantenere in perfetto stato di pulizia l 'interno di tt1 lte Je carrozze e, particolarmenle nelle r i tirate, noncliè di curare ir1 queste il r egol ar e fun zionamento di lutti gli apparecchi igienici e il rifornimento dei relativi accessori ch e, eventua ln1ente, venissero a mancare. Tale provvedi1nento porterà, senza dubllio , a n1igliorare nolevoln1enlc le condizioni igieni che e la proprielà delle carrozze ferroYiarie, rendendo 1iii1 confortevole la per1nanenza dei viaggiatori sui t reni e i risultali sar anno ancora migliori, se i


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«

JL POLICLINICO

viaggiatori ste·ssi vi contribuiran110 segnala1ido le defjcienze che avessero eventt1almen le a riscontrare agli ag·enti suddetti, i quali barino il dovere di eliminare gli inconvenienti rilevati.

li p1·of. Tullio Gayda commemorato. Il 16 i11aggio, nell 'aula della Clinica medica d ell 'A leneo di Cagliari, aifolJata di docenti e di discepoli , il prof. Mitolo h l con11nemorato l 'illustre prof. Tullio Gayda, imrnaturame11te sco1nparso . J ,a co1nmemorazione era s Lala indetta dalla Sezior1e Cagliaritana della Società fra i cultori delle scienze rn edjch e, che h ::t. voluto in tal modo ren~er~ devo to omaggio alla memoria dello scienziato 1ns1g11e. Il prof .. 1\Iitolo, con efiìcace ed apJJUssj·o nala pa~ola , ha T1evoca to Ja 11obilissirna figura del Gayda, 1llu traindo11 e ]e su perbe affer1nazion i nel campo della scienza n1cdica e suscitan do il commosso plauso degli ascol latori. Un po' dovunque. Al Co11gresso fra11cesc <li ofta]mologia, adu11atosi a Parigi, l 'Italia era rappresentata dal prof. F'iJjppo Gabardi di Bologna. Il se1~. prof,. Giusep1>e Ovio, presidente della Società italiana di oftnlrnologia, è ·stato no1ninato per acclamazione men1hro d 'onore. Alla fine del banchetto sociale si ebbe una vibrante ma11ifes lazion e di si111patja per I 'Itali a fa scist a. Il 1° Congresso ir1Ler11azionalc dei medici ebrei si_è tenut o a Tel-Aviv, sotto la presidenza del prof. l\il. Neuburger di Vie11na, con l'intervento di oltre 250 m edici. L 'ina11gurazione ebbe luogo il 23 aprile, r1ella sala Ohel-Strem; il djscorso inaugurale fu pronunziato dal dotl. D.-A. Fridma11n.

Il 9° Congresso dei medici e biologi di ling11é! catalana si t errà a Perpignano dal 24 al 27 g iug·no. 1'e1ni: « Il reurr1atisrno )) ; « La malattia idatiaea n · cc La diagnosj d'inizio dei tumori cerebrali n. Son~ previste varie escursioni. Segretario generale aggiunto: Dr. Arnaud, Pézi1la-la-Rivière, P.-0., Fran• caa.

La ga. Conferenza d egli psicoanalisti di lingua france-se si è adunata a Nyon (Svizzera) il 10 e l '11 aprile, sott·o la preside11za del dott. R. de Saussure. La Società tedesca per ricer che s11lla circo] azione ha tenuto la ga. riunio11e a Bad Nauheim, unitamente alla Sezione 1Vled1ca Q.ella Società tedesca per la tu.~ela del lavoro, d al 16 al 18 a1)rile, sotto la presidenza d el prof. Reiter, presidente dell 'Ufficio uazionale di sanità. '

Il 15° Congresso cli ineòicina del Marocco si è tenuto dal 2 al 4 aprile, in Rabat e Casablanca; teina all 'orrlin.e d el giorno: cc L 'amebiasi nell 'Africa del Nord )). Il 21 maggio si è t enuto a Modena un convegno dcl gruppo ·emìliano-ro1nagnolo rlella Società it. oto-11euro-ofl almoJogica. Pronunziò brevi parole d 'inau gura zion e il prof. Arturo · Donaggio, quale presidente della Società it. di neurologia. Ai lavori hanno p artecipa to numerosi con gressi'sti . J..a Socie là Lornbarda di chirurgia si è adunata il 13 e il 27 inar zo, sotto la presjdenzai d el prof. l\'l. Do11ati. So110 sla te falle comunica.zioni da: V. Pc.. tiinari - C. Gag·liardi, A. Jachia, R. · Zanoli , A. 1\'liani (2 C<)municazioni), V. Pettinari , N. Della Mano; A. Cimin ata, C. Goggi, A. Defrise.

»

[ANNO XLIII, NuM. 221

(( Les voix lati11es n dj aprile recano u11a conferenza del dot t. J, Col 0111ban i , direttore generale. 011orario della Sa11ità pubblica del Marocco sul teina: « S1otlo 11inseg11a di Lyautey; medici~a e. rnedici al Marocco >> . i~el

periodico e< Sapere » del 15 maggio il prof~ Sanarelli espone « Come l 'Ilalia doma la malaria » · richiama le be11emere11ze deg·li scie11ziati le cu{. scoperte hanno reso atluabile una lotta efficace· i~Justra l 'ae;io11e svolta dal Reg·irn e per la reden~ z1011e Jel s uolo e degli uomini. [

Il prof. G . .i\yala, direttore della Clinica neurop sichialrica di ~isa, in seguito ad invito , ha te-nolo, nell 'aula mag11a della Scl1ola di Applicazione di Sanità Militare di Firenze, una dotta e documentata conferenza· su le « l{ealìzzazioni e speranze della tl iagno·stica e della terapia dei t u111ori d ell 'encefalo n. Rallegramenti vivissi1ni al nostro. vecchio collaboratore per il successo riportato i11 qi1esta ()Ccas1one. Il Prefetto di Milano gr. uff,. ~10 lta si è recato. a visilare i lavori per la nuova sede dell 'Ospedale Fatebenefratelli-Fatebenesorelle- Ciceri-Agnesi in corso Porta. i~uova. ' Per esaltare la vittoria del n·o stro eser cito e la. fo11dazion e d ell 'Impero e contribuir e all 'opera di protezio11e sociale per la sanità della stirpe, il co111m. Rocco Chiapponi ha destinato 600.000 ]jre al Consorzio provinciale a11ti tubercolare di Piacenza, affinchè venga costruito un preventorio m:-1schile. f~

sta lo organizzato a Vienn a un Museo di elettro-patologia, a cura del prof . . Stephen J ellinek ' .. r1oto studioso degli elettro-traumi, benemerito per avt.'re i11dicato efficaci m ezzi di profilassi e di tratLainento di essi. Il Museo occupa una part e dei locali dell'ex ospedale g·enerale della. città. Il prof. l{e11é Leriche, clinico chirurgo di ,StrasLl1rgo, è s tato incaricato di supplire il co1npja11to prof. C. Nicolle sulla cattedra <.ti medicina al Collegio di Francia. Egli inaugu.rò il su o corso tratta11do il tema: e< La chirl1rg:ia del dolore n.

n: in

preparazione un volume dì scritti in onore <lel prof. Angelo Ceconi , in occasione d el 300 anno d'insegnamento <lell 'ili11stre 1'1aes tro. Il volume ,·errà édito da « l\.'Iinerva ~{ed ica >). In occasio11e del 30') a11no (l 'inseg11a111en to del prof. Enrique Finochietto, d ella Facoltà di scienze inediche c1i Buen<0s Aires, gli amici ed e·stimatori òell 'insigne chirurg·o 11an110 pubblica to un volume cli memorie in uo onore ; è édito dalla Casa Anicet o L6pez. Per onorare j11 modo per1nanente la inemoria del prof. Ottorino Rossi, un gruppo di allievi, di colleghi ·e di a1nici , ·si propone di cfar vit a, presso I 'Università e la Clinica delle malattie nervose e mentali di Pavia, ad una fondazione che sign ifichi am1nirazione e gra.titudin e per il Maestro, lo scie11ziato, il filantropo. L 'apposito Co1nitato, di cui fanno p arte i 1)roff. Pen sa, Ciapessoni, Riqui~r ed altri prega di inviare le offerte al prof. P. Otionello, R. (~linìca Neuropsichiatrica, P avja. La sezione dell 'infanzia anormale della Lega nazionale beJgJ, d 'igiene mentale e la Società protettrice dell 'infanzìa anormale ò el Belgio hanno organizzalo una serie di co11ferenze, dedicate all 'assj·s Lenza agli a11ormali fi sici.

-


[ANNO

XLIII,

~Ul\1.

22J

SEZI ONE

Ricor1e ques t 'anno il secondo cen le n ario d ella nascita di Dorr1 er1ico Colugno, ch e visse dal 1736 al 1 22; nacque a RuYo di Puglia e insegnò i1cll "At e11~0 _di Napoli. Il Co1.ugno individ1:1ò la n eYralgi:i sr1at1ca, che per mollo tempo fu detta « malallia <ii C:otugno »; d e::;0rìsse co11 precisione il tifo esantematico, da lui detto cc febbre corruttoria »; appassionato di s tudi anaton1ici , scoprì il liquido cefalorachidiano, dello a11che <( liquido di Cotu gno », il liquido labirin Lico, gli acqt1edotli del vestibolo e la chiocciola nelJ 'orecchio inter11 0; con statò per primo l 'albu111jna nelle urine; si fece i11iziatore delle misure profiJattiche contro ]a diffusione della tubercolosi. Ebbe altre granai benemerenze scientifiche, cliniche e sociali. Riportiamo l1na sua 1nassima: « La medicina non ha maestri: la n1aestra è una sola e questa è la natura ».

Nel Museo s torico dell 'arle sanitaria a Roma si è inaugurata la ~Io·stra nazfonale dei mortai di bronzo, ch e i farmacisti offrono all a P a tri a . .i\lla cerimonia in1 erYe11nero moltissime autorità e p er sonalità. La mostra occupa la sala alessandrina; comprende 3500 morlai, di cui alcuni a11 lichi imi, alcuni di valore storico, 1nolti di valore artistico. Il dolt. Benedetto Allasina, di 33 an11i, d a Torino, me11tre proced eva su di un marciapiede nella via Meucci, venne i11ves lito e schiacciato con lro il 1nuro dal rimorchio s taccatosi da un autocarro ; I 'infelice collega spiraYa durante il trasporlo al1'0spedale. È morto a 81 anni il dott. ARNoLn

ch e fu primario nell 'Ospedale Trousseau di Parigi e organizzò una Yera scuola. Formatosi a1l'Is tilulo Pasteur, compì iinporlanli studi su] le m alattie iniettive; precisò le azioni patogene d ei pneumococchi , dei m eningococchi , d el bncillo paratifico A; definì il quadro clinico della 1neningite cerebro-spinale e dell 'en cefalite epidernica; contribui a s lanilire i rapporti tra zo11a e varicella. Introdusse od avvalorò molti metodi curativi : ] 'argento colloidale p~r via endovenosa rLelle infezioni in genere, l 'ascesso di fissazione 11ell 'encefa·l i le letargica, l 'ad r enalina nella difterite, il siero di convalescenti nella poliomielite, la sieroter apia i1ella meningite, il cloruro di calcio nella sp asmofilia . Mi·se in evidenza l 'utilità d ella Yaccinoprofila si e della sier oprofilassi . Era n ativo di St.rasburgo. .A... P.

B m orto a GenoYa il prof.

ARTURO

NETTER

~IOR SELLI. Era

su cceduto al padre Enrico nella direzione di quella Clinica n eurolog ica e n e aveva continuato le brillanti tradizioni.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi).

Denunzie dal 20 aprile al 2G aprile 1936: MorhiJlo 311 (17(f ); Scar]atlina 116 (240) ; Pertosse 166 (694); Varicella 115 (301) ; Vaiuolo e vaiuoloidr ( - ) ; Febbre tifoidea 147 (227) ; Infezioni para li fich e 18 (20); Febbre ondulante 7 (119) ; Di sent rria 1 (l ) ; Difterite e cr oup 213 (418) ; Mening i1 c cer ebr o- pinale epiden1ica 26 (29) ; Poliomielite an t eriore acuta 13 (16) ; Encefalite letargica 1 (1) ; .Anchilos tomiasi 5 (9) ; Rabbia: mor sicature di anin1ali r al1bici o so .. petti 46 (62), dichiarata - (- ) : Pu ~ lola m aligna 15 (15) ; Parotite epidemica 101 l36 . . ; Lf'i hm aniosi 1 (1) : Fehbre puerper ale 99 (31 .

PRATICA

1053

RA.SSEGNA. DELLA STAMPA. MEDICA Gaz. d. Hò]J. , 22 apr. -

R. LEVENT. Correlazio11i

i11ofiso-geni Lal i. Proc. R. Soc. JYled., apr. -- Discu ssioni su: Le Yie d 'infezione e di tras1nissione degli ul Lraviru · ~ l"attori fisiologici cl1e influe11zano l 'él zion e d ell 'insu]i11a; Agranulocitosi ; La radiologia i11 ost etricia. -- Casistica. 1lrcli. lVlal. App. Diges lif ecc., apr. - .S. K ADHNKA e R. ANDEOND. Radiologi a d elle coliti ulcerose. lrlirie r va ,\!le d. , 21 apr. - M. TITONE. I11·su cces ·l delJ 'appendicecto1nia. _ W ien. Kli n.. Woch. , 13 n1ar. - , lNGEn. 1'ra1.ta111. JlOil specifico del diabe te. SATTLER. ca, erne inule. R ev. 1Yléd. Suisse Roni. , 25 a11)r. - ~ u1n ero sull 'ulcera gastro-duocl. A· nier. J ourn. Obsl. a. Gyn., apr . - R. A. BAnTHOLOì\IIE,,- e l{. R. KnA CKE. Iper c0Jeslerin en1i a i11 gravidanza. - A. B. HUJ\"T e ,,-. B. i\IcGEE. Incisio11i di Duhrssen. M ed. We lt , 25 apr. - Climo- e balneologia. Pafi'iologi ca, 15 apr. - G. PRETO. Ba1nbino porla1ore di leptospire d el l 'ittcro en1orragico. !rlin er va 1vl ed ., 28 apr. - O. JVIAESTRI e B. Cossu. Azione dell 'in sulina. sull 'arni11oacidemia del d iabete m. - L. FAss10. Il coeffi ciente di insufficie11za ponderale . Wien. Kli1i. _l Vo ch. , 1 i11ag. - GERLACH e ScH\YEINll URG. ~!orbo di _f\uj eszk y (p eudo-rabbia). LEITES e vv·oLPI.-\ liSKAJ..\. :\ulo-regolazion e n el ricambio azotato. Hif. P,l ed. , 25 apr. - i: . C .i\PELL.\ . Cos ta11le ureosecret. d 'Ambard e inter,·en li sulle vie biliari. 1\Iediz. ! ( l inik, 1 i11ag. G. LOTHEISEN. \ "arici d el tubo diger e11le. - 'f. T RAATEì\ e M. H esERl\lANj\". Ipoglicemja n ei ga lrop1zien li . Arcli. dello I st . Bioch. Il ., 111ar . -- B. FRATTii'\r. Iocl omer~yra to di n1augane ~ e n ella 111alaria aYiari a. - R. C .\ SAZZ.\. Dosin1 e tri a della Yi lan1ina e 11egli alin1e11ti e i1ell 'uri11.1. J1in.erva Afed., 5 111ag. G. \LVIOLT. Olio di lo11n o p er u so medicinale. Riv. di Cliir. , npr. - O. (~A~TE Ll\10. Rotture art eriali interne spo11 la11ee clegl i ipertesi. Ann. di 1\t! ed. Nav. e Co l. , rnar .-a11r . ._,.. ' ' · J\.LFANO. l\Iisure n1anon1 elricl1c clura11te ]a rachicen t esi. Ga::. d. H op., 29 apr. L . T.... \~GEnoN. Patogen esi degli edemi ac uti pol111011ari. Presse ~1éd., 29 apr. -F. BEz\:-.. ço:\ e al . L 'esan1e funzional e d ei poln1on i $e11arali mediante il catet erismo dei bronchi . Pediatria, 1 n1ag. - G. t ·n \~YI. Tpolonia i11fantile. Clin. Chir. , apr . - G . PEnn \~Do . E.. o · to...,i osteoge11etiche oli Lari e. - F. Rl- o ~ r \RCTIES E . Correlnzioni d ei te licoli e della ipofi .. i. Riv. di Patol. nerv. e n 1e11l .. 1nar.-apr. - F. C \RDONE. Tumori del setto })ellucido. - Ji'. CAnno!lfA. P at ogene i delle crisi oculogire nel parkin ~ onisn10 post-encefalilico. - G. G1onc1. Il . isle n1n 11euroYPgetativo nelle sind ron1 i i11entnli. - .\ . Ro,1rno. ft1Cle i al dolore ed eccitahi li là n euro' PgelaliYa. Practitioner, mag. - ~111nero !'-<.>n1i-n1011ografico ~11lle n1alattie cuta11ee. Arch. per le Se. Jled., UJ)r. - _\ . Roncccn1 e F. Ql.· \ GLL\. . Elin1inaz. de11 ·ac. t1rico per via ga .... l rica. - I. P ER.\G.\LLO. GranuJo ler apia ro11 carbon e: carLo11e da b enzolo.


J054

« IL POLICLINICO »

Are/i. I t. di Chir., apr. -· S. l\11LONE. Cura chirurgica del ca r cino111a del re tto. C. CoLOMBO e A. llol\fERO. Amiotroiie. R if. ~led., 18 a1)r. - C.:. Ru sso. Vaccinaz. microJ>ica preventiva i11is la i111munizzante di C..lst ella11i. Deut. Med. vir.och., 1 mag. - DRUCKREY. Ormo11i e cancr o. RonEN,VALD. Sos ln11za ch e fi·s a l 'orn to ne n1elanoforo n el siero di can cer osi. A rin . di OsletT. e Ginec., 30 apr . -- C. Cooor. Sindromi epilett iformi e funzioni di materni la. G ìVIAnCHESE. I sti<li110-reazione di Kapeller-Adlcr _per la diagn . di g ravid. G. RoMANIELLo. l n Iìuenza deg1 i ormoni contenuli neJl 'urina di donn a g·ravida s ul sis lema reticolo-istioci tario. - E. .l\'loMIGLIANO. Pat oge11esi d el corioepiteliorna pr imilivo del canale cervic . Bull. Ac. de AiJéct. , 23 apr. - RocAz . .t\ crorl inia infantile . .4rcli. Méd .-Chir . de l 'App. Respir., 2. - L. B1NE T e 1\11. Bu nNSTEIN. Azio11e clel polmon e s ui polipep tidi. - P. PR lJVOST e al. Caverne c-0ntrolaterali e pneumot. arlif. .San.y , 5. G. l~ARAVANOéF. 'fec11ica d el la punl ura ossea. P. l\ii ouREAU. Si può cambiar e il _g·ruppo d 'isoagglu li nazione em atica? - J . !TELSON e ì\1. i(ocEN. 1 progressi d ell 'ematologia. Gaz. d. H op. , 9 m ag·. A.-C. Gu 1LLAU IE. Le p nr enlele d ell 'emicra11ia. Q?iarl erly Journ. AtJ.ed., apr. - R . E. J oNES e D. LEYTON V\' oona ousE. l{eazio11e sierol ogica di Benclie.n-Lovve 11ei tu1nori i11al. - F . .T. NATRASS e S. 1". EvANS. Iperpiressia da onde corte. - L. S. DAv1osoN -e J. ì\rr1rr. ì\Iorbo di V\' eil nei l avoratori d el p e·sce, R-iv . Oto-Neuro-Ojtalm., gen. -feb. - G. ,SAI. Ang iografia cerebrale. G. B. B1ETT1 e G. LUGLI. Riflesso naso-reti11ico. Deul. Mecl ..Woch., 8 mag. - DoLLKEN. Centri -e luoghi d 'a ccentr amento nella corteccia cer ebrale. _.,. c ·unSCHl\1ANN. Reazioni leuce1noidi e leucemie pt1r e 11ella lue tardiva. - SEEL e al. Veleno d 'api. Presse i11éd., 6 m ag-. - E. J oLTRAN e al. Influen za d e i campi elettro-magnetici sul.I 'equilibrio umo•r aJe. Riforma Med., 2 mag. - P. R10Lo. Terapi a sp le·no-con trattile en clovenosa di porpore emorragiche.

[ANNO XLIIi, NuM. 22]

Hril. l\lled. J ou rn., 9 i11ag. -

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Prof. FEDERICO BOCCHETTI Cap. medico - Direttore del Sanatorio militare d i Anzio.

Le Colonie sanitarie marine militari. Nozioni di terapia marina, solare e di educnziooe fisica (Con

figu re interca1ate nel testo).

21

Prefazione del Prof. ACHILLE SCLAVO Volutne di p agg. VII I-So (N . 15 delle Monografie Me-dico-Chirurgiche d 'attualità, collezione del ~< Policlinico »). Prezzo L. 1 2, più le spese postali d i spedizione. Per i nostri abbonati sole L.

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-Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Suc• cursale <liciotto, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Appe11clicile: errori di di agno·si . . . . . Pag. 1029 -.Arsen ofienzol i: esplorazione ranza agli - . . . . . . . l~jb] iografia . . . . . . . . Cellula: vitu e stru llura ·Cistiti: dire tti ve pratich e rn.en Lo . • . • • . . . . . Coliti: trattamento . . . .

d ell 'intolle. . » 1041 . . . . . . . 10·34, 1035 . . . . . . . » 1033 n el tratta. . . . . • • >> 1031 . . . . . . . » 1025 Concorsi : precederize . . . . . . . . . . » 1045 Difterite: causa della morle e loro pre1041 ven zione . . . . . . . . . . . · · · · · » )) 1041 l) ifterite: terapia d ell 'intossicazione )) E11cefali le post-vaccinica . . . . . 1040 • 1041 f~resipela: trattamenlo con carbone . . » )) Frmafroditismo . . . . . . . 1042 . . )) 1041 F'ebbre tifoide : sierotera pia . . . . Diritti di proprietà riservati. -

.aut.>ntzazione scritta daU.a redr.zione.

~

Fitoterapia n ella clinica inedica n1od erna Pag . 1014 1039 Gas tro-enterologia: comunicazioni varie » I11fezioni banafi: jmportan za della costitu zione . . . . . . . . . · · . . . . . » 1040 Infezioni provenien ti dai genitali inter 1040 ni m a sch. . . . . . . · . · . · . . · · » Ipertensione: decapsulazione ed enervazione r e11ale . . . . . . . . . . . . . . » 1032 Ipertensione: operazio11e di Pende e blocco dello splancnico . . . . . . » 1011

Atl cdici:

i-

e l 'Etiopia . . . . . . . . .

l\Ien ingo-encefalite j n cor so d i vaccinaz . antiamarillica . . . . . . . . . . . . Servizi igienico-sani tari . . . . . . . Uretere: estrazione di calcoli dal! 'estremità ir1feriore . . . . . . . . . . . . .

»

1046

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1031

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A. POZZI, resp.

C. Fnu coN1 , Red. capo. Roma - Sta b. Tipo-Lit. Armani di M. Cou r r ier .


Roma. R Giugno 1936 - XIV

Nor••· 23

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PERIODICO c::>I

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MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO ·DURANTE SEZION~ REDATTORE CAPO: PROF.

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Clinico Medico di Roma

- 31 DICEMBRE

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L. 3150

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Lavori originali : G. Amalfitano: Sullo sviluppo di alcuni miceti sottoposti all'azione di raggi di diversa lunghezza d'onda. Note e contributi : G. De Pol: I tumori connettivali deg li st rati muscolo-aponeurotici delle p.areti a ddomi· nali. · Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : E . Tarro : Etiopa.togenesi dell'apoplessia cerebrale. - W. Harris: La neuralgia ciliare e la sua cura. - MISCELLANEA : E. Ohabrol: La d e bolezza epaJtica in patologia digestiva. - Singer e Levy : Rapport i tra sindrome di • Felty e • sepsi lenta. - G. Singer: Risultati definitivi della cura aspecifica del diabete. Divagazioni : Il cancro nella razza nera, Notizia bibliografica. - · cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia

Medica di Roma. - Società Rea le di Na poli. Sezion e Medica . - Società Medico-Ohirur.g ica di P a.via . - .A.e· cademia delle Scienze Mediche Naturali e Fisico-Mat ematiche di Ferrara. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA : L'eret ismo cardiaco degli ado lescenti. - Genesi e terapia delle extrasistoli. - L'autoemoterapia n ell 'ipertensione arterios a. - Jl t rattamento della t achicardia e di altri disturbi del r itmo. - L'efed rin a. - DIETETICA: Il trattamento dietetico clei sedimenti e dei calcoli delle vie u1·inarie. - MEDICINA SCIENTIFICA: L ' azione delle onde ultra-corte sul baoterium coli. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Oonieorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

In natura , oltre alle radiazioni dello spettro solare, esistono ancora numerose altre radia· zioni e cioè le radiazioni d erivanti dag li organismi viventi (mitogenetich e di Gurwitsch), le radiazioni provenienti dalle sostanze radioatti· ve, i raggi cosmici ed infine le onde Hertziane. Ai primi del XIX secolo fu dimostrata l'esistenza, n ello spettro solare, di radiazioni. chimiche, luminose e termich e; in seguilo fu provata l 'identità fisi ca del calore raggiante , della luce e dei raggi chimici, sebbene dal punto di vista biolog ico apparisca grande e profonda la loro differenza. In complesso, onde elettrich e, calore raggiante, radiazioni infrarosse, r adiazioni visibili, r aggi ultravioletti , ragg i delle sostanze radioattive e forse anch e le onde cosmiche r appresentano una gamma di radiazioni che vanno dalle lung hissime onde (Hertziane) alle brevissin1e onde (cosmiche). Stabilita com e unità che esprima la lungh ezza d 'onda ('() l 'Anastrom (A0 ), ch e rappresenta il decimillesimo di micron , ovvero il deci-

Clinica delle Malattte Tropicali e Subtr.optcali DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Direttore: Sen. Prof. ALDO CASTELLANI.

Sullo sviluppo di alcuni miceti sottoposti all'azione di raggi di diversa lunghezza d'onda.

. Dott. GABRIELE AMALFITANO, assist. effettivo.

Una volta preso in esame il· rapporto esis te11te tr a lo sviluppo dei miceti e alcuni fattori indicati e conosciuti come capaci di influe11 zare la vita e lo sviluppo in genere d egli orga11ismi viventi, accanto alle ricerch e da 111e condotte e a parte pubblicate sulla influenza che i succhi di frutta eser ci tana ullo svilup1po di ~aluni fung hi, ho pres occh è contemporaneamente ricercato l 'azione e . . er citata sul loro sviluppo da radiazioni di diversa lungh ezza d 'onda.


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milionesimo di millimetro, riportiamo la se-. dei colori: ogni radiazione di µ 0,8, infatti, guente tabella con le diverse radiazioni. cono- ci appare rossa e ogni radiazione di µ 0,4 ci sciute e con a fianco le cifre corrispondenti appare violetta. Inoltre, come ab biamo accenagli angstroII).s che le carat.t erizzano. ·nato, i raggi rossi e infraro$si hanno soprattutto 1p roprietà calorifiche, mentre i raggi vio0 Raggi X e y da 12 a 144 A • letti e ultra violetti hanno proprietà prevalenRagg i ultravioletti • da 1030 a 3.920A 0 temente chimiche . 0 Raggi violetti • da 3·920 a 4.280 A Per t.utte queste radiazioni si può, dunque, Raggi ind.aci • da 4340 a 4.490 A0 . parlare di una azione biologica specifica. TutRaggi azzurri • da 4570 a 5.000 A0 tavia una netta distinzione non ·può farsi asso0 Ragg i verdi da 5000 a 5.230 A • lutamente in 1q uanto non esiste limite netto Raggi gialli • da 5680 a 5.830 A0 fra l 'una e l 'altra categoria di radiazioni; coRaggi aranciati da 6000 a 6.50b· A0 ,me pure non è detto che i sip.goli raggi agiRag·gi rossi . • da 663.o a 6.980 A0 scano esclusivamente come energia calorifica o Raggi infrarossi da 6980 a 3.140.000 A0 luminosa o chimica, mentre è vero che l 'una Onde Hertziane. • • fino a 50 Km. azione si sovrappone all'altra, pur rimanendo All'incirca nella parte mediana della gamma pteponderan~e quella azione propria a ciascudelle radiazioni conosciute ·è collocata l 'ottava na. Ed infatti sono tutti d'accordo nell 'attriluminosa, che è quella che 1particolarmente in- buire proprietà diverse alle tre specie di ragteressa il nostro studio, avendo proprio di al- gi mer1zionati se fatti agire separatamente. L'azione biologica della luce può essere docune sue radiazioni cercato l 'influenza sullo svivuta o a una trasformazione chimica della raluppo di un gruppo di miceti. I raggi luminosi della luce solare sono scom- diazione assorbita (azione fotochimica), o alla posti da un prisma in diversi colori, che sono, sua trasformazione in calore o spess'6 ad una da sinistra à destra, il rosso, l'aranciato, il combinazione delle dbe· azioni, che sommano giallo, il verde, l'azzurro, l'indaco e il violetto i loro effetti. Secondo la legge di Krothus e Draeger, che e che costituiscono il noto spettro solare. Le proprietà dei vari colori si riferiscono alla l un- si riferisce all'assorbimento della luce dagli ghezza d 'qnda delle loro radiazioni. Ogni ra- _orga-nis.Ìni _viventi, vediamo che : « l 'azione dei dia~ione ha particolari caratteristiche·: quelle -raggi dipende dall'assorbimento, che varia nei rosse, i cui raggi sono meno refratti, hanno diversi organismi; alcuni assorbono totalmenl'onda più lunga e sono le più calorifich~; te, altri lasciano passare raggi di una determi_avanzando verso destra diminuisce gradata- nata specie e trattengono gli altri; in genere n1ente la lunghezza d'onda e le vibrazioni si la permeabilità dei raggi diminuisce aun1enfanno più numerose; di pari passo variano an- tando lo spessore della parte irradiata ». che le proprietà intrinseche dei raggi in quanL'energia radiante assorbita dalle sostanz& to i raggi gialli sono lun1inosi mentre quelli può s4bire o una estinzione fisica o una estinvioletti dimostrano spiccate proprietà fisiche. zione chimica. Molti corpi lasciano passare più · Oltre tali radiazioni visibili esistono radia- o meno i raggi attinici, mentre altri li assorzioni al di ·1à del rosso e al di là del ·violet~o, bono totalmente o quasi e in genere, quando non più percettibili dal nostro occhio, ma di- la luce colpisce un corpo non suscettibile di n1ostrabili con esperienze fisiche. Infatti al di azioni chimiche, una parte dei raggi che la là del rosso esistono . radiazioni · a 1un ghezza compongono è estinta, cioè trasformata in una d 'onda maggiore del rosso e a maggior. potere equivalente quantità di energia termica; solcalorifico dimostrabili con la pila termoelettri- tanto i raggi assorbiti possono produrre una ca, e al di là del violetto le radiazioni ultra- azione chimica, mentre può esservi l'assorbiviolette, di minore lunghezza d 'onda .e di azio-. mento senza azione chimica. In tal caso la lun e chimica più potente, controllabili con l'uso ce assorbita si degra~a in calore, che rappredella lastra fotografica. Le radiazioni infraros- senta l'equivalente della energia luminosa. se e ultraviolette agli estremi dello spettro soUn mezzo assorbente agisce sul fascio ch e lo lare sono l 'invisibile legame tra- questo e le attraversa o per eliminazione o per affievolialtre radiazioni esistenti in natura. mento di certe radiazioni ed è incapace di creaI raggi luminosi producono delle sensazioni re radiazioni che non siano contenute nel fascio diverse a seconda della loro lunghezza d"on- incidente. E per questo un vetro rosso non da; essi mostrano dunque una specificità bio- produce raggi rossi, ma è filtro che arresta logica , che si traduce per noi nella sensazione (assorbe) tutte le radiazioni e ch e indebolisce, 1

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SEZIONE PRATICA

pur lasciandole passare, le stesse r adiazioni rosse. Non si può affermare che un corpo sia o no trasparente per una data radiazione senza tener conto dello spessore; per radiazione a breve lung h ezza d 'onda tutti i corpi diventano opachi . Il vetro comune, per es., è opaco per i raggi violetti ed ultravioletti, mentre il quarzo è traspar ente. Uno spessore d 'acqua assorbe i raggi ultrarossi; uno strato liquido colorato assorbe in genere tutti i raggi ad eccezione di quelli ch o danno il colore .p er trasparenza. Questo, però, non in modo assoluto, perchè in pratica è noto che : il rosso lascia passare solo il rosso; il giallo lascia passare il giallo , il rosso e il verde; il verde lascia passare il verde, il giallo e ' . un po ' di azzurro; l 'azzurro lascia passare l 'azzurro, un po' di verde e di indaco; il violetto lascia passare l'azzurro, un po' di verde e d 'indaco. Se si fa eccezione per i vetri rossi, tutti gli altri lasciano passare con la luce del proprio colore anche luci di colore diverso ed in proporzione diversa; ciò serve a spiegare perch è sul conto della luce rossa i risultati degli s tudi eseguiti siano stati relativamente più concordi e perchè sul conto delle altre luci (più facilmente inquinate da raggi di altri colori) i risultati siano stati così diversi da caso a caso; probabilmente in dipendenza della specie e quantità delle luci parassite (Guerrini). Fattori biologici della luce sono: la sorgente luminosa, inter essante per la qualità dei raggi ch e la compongono; l 'intensità della luce, ch e decresce come è noto in ragione inversa al quadrato della distan za; il m ezzo interposto (l 'atn1osfera tratt.i ene la maggior parte dei raggi a breve lungiiezza d 'onda , il vetro è opaco agli ultraviole~ti e uno strato di li.q uido colorato si comporta diversamente, com e abbiamo visto sopra parlando dei liquidi); la quantità, in quanto una radiazione può esplicar e effetti diversi sui reattivi biologici a seconda della sua intensità. E appunto, secondo Hinrich s, il fattore che decide la natura stimolante o inibitrice dell 'azione dei raggi è piuttosto di ordine quantitativo ch e qualitativo. Ma il controllo d ella quantità è, stante le nostre cogn izioni, alquanto difficile. Inoltre, un altro fattore è rappresentato dalla qualità e sono ormai note le diverse qualità biologi.ch e inerenti all e varie radiazioni deJlo spettro. Influiscono notevolmente le condizioni del1'organismo illumin ato (grandezza. stato della

su.P.erficie, presen za o non di colore, lo stato di quiete o di moto) e l 'ambiente (la tempe-. ratura elevata accelera le r eazioni; la presenza. di ossigeno è talora indispen sabile). La luce sui sistemi viventi può d eterminare o una r eazione (n ella r elazione di causa ad effetto), come avvien e per gli organi visivi o per certi animali (amebe ch e si contraggono alla luce), ovvero una condizione ambiente continuament.e operante, favorevole o sfavorevole, con1unque modificatrice, nella quale si svolgono i fenomeni vitali. Molte r eazioni chimiche e biologiche trovano nella luce la condizione migliore per esplicarsi. Talora l'azione della luce non è subito manifesta, ma esiste un periodo più o meno lungo di latenza, più apparente che reale, perch è l'effetto è immediato m entre tarda a manifestarsi il fenon1eno palese ai nostri sensi. (L 'infiammazione eritematosa dopo l 'esposizione ai raggi ultravioletti non compare subito, ma dopo alcune ore : la luce ha d eterminato subito certi i~irocessi foto chimici, oh e a laro volta hanno poi agito nel tempo sugli elementi cellulari). A volte i fen omen i determinati dalla luce continuano a svolgersi an che dopo la cessazione di essa. Il meccanismo d 'azione della luce varia a seconda dei fenom eni che si osservano. In alcuni agisce per la presenza dell 'ossigeno del1'aria; in altri l 'azione è m ediata, cioè per compiersi è necessaria la presenza di speciali catalizzatori minerali e di sostanze fotodina mich e. Secondo alcuni Autori l 'azione d ella luce si esercita sugli organismi non direttan1ente, bensì attraverso la formazione di prodotti in tern1edi. Secondo altri la proprietà ossidativa di alcune radiazioni (es. i raggi ultravioletti) sar ebbe dovuta alla proprietà di ·queste di ozonizzar e l 'ossigeno. Altri invocano la formazione di perossidi. . . Come si vede svariati sono i meccan1sm1 d 'azione e se ne riceve 1'impressione, come risulterà anche da quanto andremo esponendo ancora, ch e la luce sia un fattore che può n1odificare i fenomeni vitali e che agisca co1ne se venisse richiesta dai singoli fenomeni per quella parte ch e serve allo svolgimento del fenomeno stesso.

••• Esposti , co ì, in breve, i m oder11i concetti su Il ' azione bi.o logica della luce, cerch er ò ora di riassumere quel ch e si co110 ce del! 'azione della luce e dell e singole radiazion i cl1e la co111pongon o ugli organisn1i viventi.


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i1ota l 'a zione inibitrice dei raggi ultravioletti sull 'attività del lievito di birra. Studiando l 'azion e delle luci monocromatich e sulla ferm entazione alcoolica, il Guerrini ha 1nesso in eviden za ch e la luce visibile la influenza favorevol mente e che l' azione dello stimolo è tanto maggiore, quanto maggiore è la lunghezza d 'onda dei sing oli fasci m onocromatici. L 'azione si esercita sul fermento o sul substrato (glucosio, ecc.)? Si deve ritenere che l 'azione agisca sul g lucosio: infatti il glucosio in soluzione leggern1ente alcalina può essere distrutto già dalla luce diffusa del giorno, con formazion e di a ldeidi, acidi volatili e glucosan o ,· inoltre Gillot ha visto ch e la luce azzurra e ult ravioletta accelera l 'idrolisi dello zucch ero più della luce gialla e rossa. Anch e i fermenti intracellulari (intra vitam) possono sentire l 'azione · della luce. Questo fatto potrebbe spiegare in parte l 'azione della lu·ce o delle luci, per m eglio dire, sugli organismi ; n el senso che uno stimolo accelerante o inibente suli' attività ' fermen tativa tanto importante per g li org anismi potrebbe riflettersi sulla rapidità o meno dello sviluppo di essi. Nel 188'7 Downes e Blunt provarono ch e la luce diretta del sole ostacola di m olto lo svilupp o dei microorg anisn1i i:o. gen ere. In seguito da altri Autori (Suclaux, Arloing, ecc.) sono 5ta~e fatte an alogh e esperienze giungendo agli stessi risultati. Le divergenze riscontrate in seguito tra i vari Autori si dimostra ch e dipendono sia dalle diver se lu ci adoperate, sia specialmente dalla di versa intensità e durata della illuminazione. Secondo Gu·e rrini e Gron·chi sul Saccarom yces le luci visibili e invisibili, se agiscono per breve tempo, non hanno azione deleteria b-ensi eccitante. Guassardo e Ghio misero in evidenza che il bacillo di Loeffler è differentem ente influenzato da luci di varia lunghezza d ' o~da , e secondo Tatzu.Jwara la luce ad onde lungh e avrebbe azion e alquanto accelerante lo sviluppo di alcune specie batterich e; azione opposta avrebber o le luci ad onda breve. Finsen ci ha dato la nozione ch e l 'attività della luce è dipendente dalla sua inten sità e ch e il p otere battericida au1nenta con la concentrazion e della luce. I b atteri veng·ono u ccisi non dalla luce, ma dalla luce forte. Sono i raggi chimici a d esplicare azio11e deleteria . Il protoplasm a dei diversi b atteri è diversamen te sensibile all 'azione della luce. TI n1eccanismo d 'azion e della luce sull e cellule deve esser e diverso per le luci a lunga on-

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da e per le luci a breve onda. Per le prime in genere è n ecessario l 'ossigeno ed è probabile ohe, per mezzo della luce solare, si formi del perossido di idrogeno. Ricerche condotte con filtri din1ostrano che sono i raggi a breve lunghezza d 'onda i responsabili dell 'azione battericida. Dal con1plesso risulta che la luce solare diretta è nociva allo sviluppo e talora alla vitalità della maggior parte delle forme batteriche. Coadiuvante di tale azione è l'aria che lascia supporre intervengano fenomeni di natura ossidativa. Non è escluso ch e all 'azione della luce diretta n on filtrata , come quella del sole estivo, concorra l 'azione termica che può far toccare ten1perature oltre ai 45°, cioè lesive per sè stesse sui protoplasmi viventi. Secondo Rivera i vegetali in gen ere si dimostrano sen sibili non solo per le radia zioni ch e compongono la lu.c e, ma an ~he per tutte le altre forme di energia raggiante, che costituiscono un comple~so di radiazioni elettromagnetiche che investono i tessuti. Tutta la banda di radiazioni a b·r eve lunghezza d 'onda si dimostra in sè e per sè deprin1en te e rallentatrice della moltiplicazione cellular e. Tutta la banda delle radiazioni a m aggiore lunghezza d 'onda si dimostra in sè e per sè eccitatrice della moltiplicazione cellulare. Nella parte m ediana della gamma delle radiazioni conosciute è collocata l 'ottava luminosa, le cui radiazioni estreme partecipano all'influenza dep·r imente ed eccitante delle due bande contigue. Sull 'altezza delle piante la luce esercita una azione ritardatrice. Sotto I.a luce azzurra le piante rimang ono piccole; nella luce verde crescono meglio e diventano straordinariamente rigogliose nella luce rossa (Flammarion). L 'azione delle singole onde dello spettro non è, dunque , uniforme; la parte a più lunga onda, specifica il Rivera, produce la formazione degli individui ad eccessivo sviluppo somatico ed occorre la presenza di ra~iazioni a piccola onda per equilibrare tale anormale sviluppo. In c9mplesso tutte le radiazioni (Biancani) intervengono n ella edificazione d ei tessuti vegetali , alcune favorendo la in1bibizione cellulare, altre apportando l'energia necessaria alla sintesi degli idrati di carbonio, altre ancora mantenendo la n orma le tonicità delle piante. Esperienze eseguite nel campo degli esseri inferior i h anno dato ri u]tati non sen 1pre concordi circa l 'azion e biologica di radi azioni a diversa lungh ezza d'onda sullo sviluppo di • essi.


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SEZIONE PRATICA

~~SPERIENZE.

Da tutto quanto abbiamo esposto finora appare con1e non ci sia ancora un perfetto accordo sull 'azione specifica delle varie radiazioni, specie per quel che riguarda le radiazio· ni luminose. Per studiarne l 'influenza sullo sviluppo di un gruppo di miceti, mi sono servito di vari raggi ottenuti filtrando la luce del giorno _attraverso vetri colorati. Per ottenere luci monocromatiche il metodo più rigoroso sarebbe stato quello di decomporre la luce col prisma e di isolare una limi~ tata zona spettrale; ma questo procedimento, benchè esatto, dà troppo scarsa quantità di luce, per cui si preferisce ricorrere a filtri costituiti da soluzioni di materie coloranti o da pellicole di gelatina o da lastre di vetro colorate. Il Guerrini fece usa di vetri colorati e così molti altri. Anche io ho fatto uso nei miei esperimenti di vetri colorati in rosso, in giallo e in azzurro. Va sempre tenuto conto del fatto noto a cui ho accennato prima, che i filtri cosi costituiti , se si eccettua il rosso, lasciano passare più di una radiazione; ma in ogni caso le radi.azioni parassite saranno se1npre la minoranza nei confronti con le radiazioni che si vogliono lasciar passare e a cui spetta la parte più importante nell 'azione biologica. Ho studiato l 'azione dei raggi rossi , gialli e azzurri su culture ·d i 5 monilie e 5 criptococchi nei confronti con le stesse culture tenute al buio o esposte alla luce diffusa. Dei miceti usati dirò brevemente: Dalla classe Hyphomycetes, dall'ordine Thallosporales, col sottordine !Blastoporinae abbiamo la famiglia delle Cry·p tococcaceae e la famiglia delle Oosporaceae. Dalla famiglia Cryptococcaceae ab·b·iamo il genere Cryptococcus a cui appartengo110 i segue11ti tipi da noi studiati: Cryptococcus Metaniger: (Castellani 1926 - isolato da un caso di tricomicosi nigra); C:ryptococcus Pararoseus: (Castellani 1926 - isolato dallo sputo di un bronchitico cronico); CrJptococcus Rubrorugosus: (Castellani 1926 - isolato da un caso di tricomicosi rubra); Cryptococcus I , Cryptococcus II. (e11trambi isolati dal Castellani e ancora non meglio clas ifi cati). I tipi della famiglia Cryptococcaceae sono caratterizzati dal non fermentare generalmente con l1roduzione di gas i terreni zucchera ti; dall 'aver le ife poco differenti dai coni.di , entrambi fern1e11tosin1ili. I conidi forn1ati per

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gemmazione non sono mai disposti in catena. Il genere Cryptococcus è tra i patogeni ed è costituito da elementi vegetativi spesso con doppio contor110; la gen1mazione ha luogo con una sola gemma alla volta. Dalla Famiglia delle Oosporaceae (caratterizz~te da ~fe che possono essere lunghe o poco d1fferent1 dalle spore, disposte tipicamente in catena), abbiamo il genere Monilia, i cui tipi possono avere ad un tempo forme vegetanti e filamenti miceliali lunghi e spesso ramificati. I tipi da me studiati sono: Monilia Tropicalis (Castellani 1909) · Mon~l~a Pseudotropicalis (Castellani '191 O); Mon1l1a J(rusei (Castellani 1909); l\1onilia Pinoyi (Castellani 1910) isolate da casi di broncomicosi e da espettorati di bronchitici; Monilia Macedoniensis (Castellani 1917) (I) ch e a differenza delle precede11ti non .è patogena.

! ec.nica 1

seguita. - Mi sono assicurato dapprima che gli ambienti in cui venivano poste le culture fossero alla stessa temperatura, in modo tale che questa causa di errore fosse eliminata. Per ogni micete si operò nel seguente modo: . Da culture recenti in agar glucosato al 2 % si faceva un passaggio con ansa normale in un tubo contenente 5 em e. di brodo glucosato al 2 % stemperando bene l 'ansata. Il brodo veniva posto nel termostato a 22° C. Da questo br?do dopo 2± ore, si prelevava una goccia con pipetta Pasteur sterile e si diluiva in .altro tubo contenente 5 eme. di brodo. Si controllava un 'ansata di questa nuova sospensione al n1icroscopio per stabilire approssimativamente il numero di elementi in essa contenuti e .ci.ò al fin e di operare con sospensioni a diluizione pressochè costante. Una goccia della sospensione veniva messa in 5 tubi di agar glucosato al 2 % fuso e tenuto a 45° C. Previa agitazione l'agar liquefatto veniva versato in una corrispondente piastra di Petri. Ogni tubo d 'agar conteneva la stessa quantità di agar e tanta che fosse sufficiente a coprire il fondo di una piastra di 10 cm. di diametro. Le piastre preparate nel nlodo uddetto venivano poi lJO te una per ognuno dei vari scompartimenti di un n1obile espressamente costruito. Ciascuno di questi sco111partimenti era fornito , 11ella i)arete espo ta alla luce, di un vetro colorato rispettivamente in azzurro, giallo (1) Ho con scrYato la vecchia nomenclatura del Castellani per non ingenerare confusioni.


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<< IL POLICLINICO

·e rosso. Una piastra veniva tenuta al buio ed un'altra era esposta alla luce ~iffusa. Dopo 7 giorni si. procedeva alla conta delle -colonie sviluppate e alla misurazione del loro volume. Per ogni piastra si teneva conto delle •

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1) lvi onilia Tropicalis.

La Monilia Tropicali5

presenta un . massimo sviluppo esposta alla luce rossa , un discreto sviluppo all'azzurro e alla luce diffusa, un minimo al giallo. Sotto l 'influenza di quest 'ultimo colore il numero delle colonie sviluppatesi è stato maggiore. (v. figura 1-2). 2) 'A1 onilia Pseudotropvcalis. La Monilia Pseudotropicalis presenta il maggiore sviluppo alla luce rossa, e poi sviluppo sempre decrescente alla luce gialla, alla luce diffusa e al buio. Il minimo s'iluppo si ha alla luce azzurra. Ripetuti esperimenti confermano per questa monilia i risultati ottenuti. 3) Monri!iia Kruse.i. La Monilia Krusei lia avuto un maggiore sviluppo al rosso. Lo sviluppo, poi, era decrescente progressivan1ente al giallo, all'azzurro, alla luce diffusa e al buio. Ripetendo le esperie~ze si è constatato un

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maggiore sviluppo per le culture esposte al giallo e al rosso, un minimo per l'azzurro. Decisamente la luce azzurra si dimostra poco favorevole allo sviluppo di questo micete, specie n ei confronti con le luci a maggiore lunghezza di onda.


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SEZIONE PRATICA

4) M onil'ia Pin,o yi. La Monilia Pinoyi presenta il n1aggiore sviluppo al rosso e poi al1a luce diffusa, al giallo e all'azzurro ed un minimo al buio. 5) Monilia Macedoniensis. La Monilia Ma-. cedoniensis mostra il massimo sviluppo al colore azzurro. Segue sviluppo decrescente ai colori rosso, luce diffusa, giallo e buio. :È degno di nota questa influenza de~isa­ n1ente favorevole della luce azzurra sullo sviluppo della Monilia Maqedoniensis, in contrapposto a quello che si è avuto per le altre monilie. E da tenere presente è anche il carattere della patogenicità che distingue la Monilia Macedoniensis dalle altre, essendo, come abbiamo visto , l 'unica monilia non patogena . 6) Cryptococcus Metanigeir. Il Cryptococcus Metaniger dà un massi.mo di rigoglio nelle colonie esposte alla luce azzurra. Seguono in ordine decrescente di svilup·p o le colonie esposte al rosso, al giallo , al buio e in ultimo quelle tenute alla luce diffusa. 7) Cryp,tococcus I. Anche il Cryptococcus I mostra di g radire la luce azzurra. Infatti, la piastra esposta ai raggi . di questo colore presenta le colo11ie meglio svilupp·a te; seguono poi le piastre tenute rispettivamente al buio, alla luce diffusa ed infine, ultime, quelle espo· ste al giallo e al rosso. 8) Crypto,coccus II. Questo cryptococco ha il massimo sviluppo al buio, sviluppo pure notevole alla luce diffusa, meno al giallo e al1'azzurro , meno ancora al rosso (v. fig . 3-4). 9) Cryptococ~cus Rubrorugosus. Il Cryptococcus R ubrorugosus dà uno sviluppo massimo all 'oscuro e al rosso, m edio all 'azzurro e minimo al giallo e a lla luce diffusa. L 'esperienza di 1questo micete; ripetuta più volte , 11a confermato il maggiore sviluppo per le culture tenute al buio, mentre per ìe culture tenute al rosso i risultati sono stati contraddittori. 10) Crypto,cocous Pararos,eus. Il Cryptococcus Pararoseus ha dimostrato un massimo di sviluppo per le colonie tenute esposte alla luce azzurra, sen1pre minore per quelle tenute rispettivam ente a l rosso, al giallo, alla luce diffusa e al buio.

singoli elementi, il modo di riprodursi , ecc. E nel caso dei criptococchi colorati, se non venisse infll1e.nzata la produzione del pigmento. Per far ciò ho operato nel seguer1te ·m odo: da culture recenti in agar glucosato al 2 ~lo ,

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Stabilito che i vari raggi da me usati avevano dimostrato una differente azione sullo sviluppo dei miceti, ho voluto osservare fin o a che punto si spingeva l 'influenza delle diverse radiazioni e se esse non agissero anch e, in mo· do più o m eno specifico, su alcune proprietà n1orfologiche e strutturali dei funghi stessi, con1e la forma , la disposizione e i rapporti dei

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per ciascuno dei miceti in esam e feci un passaggio in brodo glucosato al 2 % e lo n1isi in termostato a 22° C·. per 24 ore. Successivamente, partendo da questi brodi, allestii 5 brodoculture per ciascuna specie delle Monilie e dei Cryptococchi e le esposi alle diverse radiazioni con le stesse n1odalità u sate per le piastre.


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« IL POLICLINICO »

Iniziai ~e osservazioni 3 giorni dopo le semine e le ripetetti dopo 6, 8 e 15 g iorni. E l'osservazione consisteva nell 'allestimento di un preparato a goccia pendente p er ciascuna brodocultura d ei singoli miceti e n ello studio al microscopio della grandezza , della forma, della disposizione ·. dei singoli elementi., dei ca-

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r atteri strutturali riconoscibili a fresco e del1'attività riproduttiva. Dirò subito ch e, per quanto l 'esp erienza fosse ripetuta più volte e con scrupolosità , non si potè osserva_re n1ai alcuna differenza sostanziale. Soltanto le Monilie esposte alla luce rossa presentavano generalmente una intensissima attività riproduttiva. Concludendo, allora, i risultati di queste mie esperienze notiamo : che le monilie e i cryptococchi , sebbene n1olto ,,icini nella scala botanica poich è rappresentano famig lie dello st esso sottordine e ordine, si comportano in n1aniera affatto dif-

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NUl\il .

23]

ferente se esposti ai raggi di varia lunghezza d 'onda; che le Monilie da me prese in esame si sviluppano .tutte meglio alla luce che al buio, men~re i Cryptococchi , quelli da me presi in esame, si sviluppano in massima parte (4 su 5) m eglio al buio che alla luce diffusa; ch e n elle culture esposte ai raggi rossi , gialli e azzurri le Monilie studiate hanno mostrato uno sviluppo massimo al rosso per la gran n1aggioranza (4 su 5), eccezione facendo solo la Monilia Macedoniensis, c·h e delle cinque era l 'unica non patogena; che i Cryptococchi , invece, lo sviluppo prevalente non ha dimostrato un particolare rapporto con i diversi raggi u sati, n1a soltanto una predilezione di m assima per l 'azzurro, colore al quale si è avuto il massimo sviluppo della Monilia Macedoniensis; ch e le diverse radiazioni non hanno mo· strato di modificare, almeno apparentemente, i caratteri morfologici e strutturali di n essun inicet e portato allo studio; ch e la produzione di pig m ento, da parte di quei Cryptococchi che n e producono e che hanno fatto base delle mie esperienze, non è stata influenzata dalle diverse radiazioni· ch e i raggi di varia lunghezza d 'onda' agiscono sullo sviluppo dei vari miceti , eccitandolo o ritardandolo, ma che non è legato a ciascuno di essi una influenza costante e sempre nello stesso sen so. RIASSUNTO. Si studia l 'influen za che i raggi di varia lunghezza d 'onda eser citano sullo sviluppo di alcuni miceti. In b ase ai risultati ottenuti, l '.\. con clude che i vari raggi mostrano di agire sullo sviluppo dei funghi presi in esan1e, ma che a n essun raggio è legata un 'azione unica e costante. I vari funghi hanno r eagito in maniera diversa all'influenza dei diversi raggi. In rapporto alle diverse radiazioni non sono state osserv.ate modificazioni morfologiche e strutturali dei vari miceti. BIBLIOGRAFIA. Busi. Lezioni radiologia medica, 1928-29. GurLLEMINOT. Rayon X et Radiations diverses. Pa· rigi, 1910. GuERR1Nr. Arch. Fisiol., 1935. In. Rassegna Cl in . Scientif., 1932. R1vERA . Rivi·st a di Biologia, 1931. ,~IALE. Le azioni biologiche d elle r aclizioni, 1934. Ed. Treves . GuEnRINI. Boll. Soc. Ital . Biol . Sperim ., 1930.

-


{ANNO

XLIII, NuM. 23]

SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI

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uovo di tac~hino, colorito bianco-sporco unifor1ne, superficie liscia. lleso gr. 70. Diametro tra-

OsPEDA.LE cc MAURIZIO BUFALINI » IN CESENA DIVISIONE CHIRtJRGICA diretta dal prof. .f'ILIPPO lVURINELLI 1

I tumori connettivali degli strati mnscoloaponeurotici delle pareti addominali. (Cont1·ibuto clinico ed etiopatogenetieo) p er il Dott. GrusEPPE DE PoL, aiuto. -

Essen.domi occorsi all'osservazione tre casi di cc 'fumori connettivali degli strati muscoloa poneurotici delle pareti addominali » ritengo i1on privo di interesse la loro esposizione sia come contributo statistico, sia per alcuni rilievi e considerazioni etiopatogenetiche . CAso I (*). - R. Ester., a. 35, Formignano, ca~alinga. Nulla degno di nota nel gentilizio . Da piccola ha sofferto di poliomielite anteriore acuta, di cui re·s idua, quale pos tumo una lieve at rofia dell'arto inf. destro con piede varo, che obbliga la P . ad una modesta claudicazione. Primo me. s lruo a 16 anni; si su sseguono regolari. Saltuaria leu correa . .Sposa a 31 anni u11 uomo sano ; ha due gravidanze abortive al II mese ed una terza, ch e risaile al 8-3-1930 con parto eutocico. Durante questa notò grave deperimento organico, tosse ed ebbe una em optoe , per cui ~u ricoverata nel Reparto Specifici di questo Ospedale con diagnosi di « Pleurite e Tb c. polmon are ». Tuttora ha tosse, salt uari 'Sputi e1natici, febbre serotina. La malattia presen te risale a 6 mesi or sono con l 'apparire alla zon a soprapubjca di una tumescen za indolente del volume di un u ovo. È lievemente dolente alla palpazione. E. O. - Cuore, Apparato digerente e n ervoso: normali; Torace: scarno, lieve ipofonesi all'apice ed alla zona inter-scapolo-vertebrale sin.; sempre a sin. il m. respiratorio è ridotto ed il r espiro è aspr o. Alla r egione ascellare e scapolare fini r antoli sotto i colpi di tos·se. Add'ome: sulla linea omb ellico-pubica si n ota una piccola tu1n escen za, ch e scom pare quando la P . contrae i muscoli. Ha il volume di un uovo di tacchino, con sistenza dura., superficie liscia, limj li laterali definiti. Esame radiologie-O clel torace. - Calcificazioni agli ilii ed alle diramazioni dei grossi bronchi. l.csioni inter stiziali scler ose n elle r egioni sottoclavcari. Culireazione: + + - -. Tutti gli altri esanii clinici, fisici e di gabinelto ·so110 n egativi . Diagnosi clini ca : Fibroma d el m . r etto di destra in donn a sofferente di lesione specifica broncopolmonare. Operazione: A11est . loc. con tutocaina . Incision3 mediana sotto ombellicale della lunghezza di circa 10 cm. Incision e della apo11eurosi d el m. retto, en ucleazione del tumore, ch e è ben circoscritto, innesto in ca tgut d el nloncon e muscolare sull 'obliquo di destra,, st1tura in catgut delle é.lpor1eu rosi, con agrafes della cute. Gu arigione per pri1na. Viene dimessa dopo due sedute di Roentge11-terapia. Esa.1ne an Clltomo-patologico. - Esame macroscopico del tumore. Tumore della grossezza di un (•) Le segu enti s torie clinich e sono ridotte al minimo indisp en sabile p er limitazione di spazio.

l. - Caso I. Aspetto del fibroma molle. (Obb. 3, Ocul . 3, Reichcrt) .

f ' IG.

sverso cc. 12, long. cc. 15. No11 esiste una capsula. l .. 'a!ione del taglie11te 11on fa sentire stridore, ma

2. - Caso I . La figura dimostra maggiore attività cellulare (passaggi.o al fibrosarcc.1111a P). (Obb. 3. Ocul. 3, lteichert).

FIG.

si incontra una certa r esistenza. La s uperfice di sezione h a colorito madreperlaceo con a.spetto a t ratti p lessiforme, a tratti fascicol are.


1068

« J L POLICLINICO »

Esame islologico :· L ·aspetto generale del tu1110-

re, esaminato in più zone, è quello del fibroma; i fnsci di fibre non appaiono tuttavia stìpa.t i ed addossati gli uni agli altri , ma dissociati per la presen za di un liquido siero·so, tanlo che i11 alcuni punti il tumore lta qi1asi l 'aspetto, per le cara,t teristiche del tessuto i11terstiziale, del mixoma. Si può tuttavia parlare di fibroma molle (v. fi g. 1). Qua e là, spesso in ra1)porto coi vasi , g li clementi fibromatosi si addensano in gruppi più cornp·a tti, ed in queste zone le ce1lu1'~ tumorali, esa1ninate a l)iÙ forte ingrandimento, a.p paiono i>iù toz;:e, con nuclei più voluminosi , rjcchi in cromatina, tanto che non si p11ò e·srl11dere che queste zo ne~ rappresentino un plinto di passaggio ad una forma fibrosarcomatosa (v. fig. 2). DiagnosiJ istologica : Fil)roma molle i11 via di trasformazione in fibrosarcoma del mu scolo retto cl i destra. CAso 11. -- G. Albertina, a. 27, Diegaro, casalinga. Nulla nel gentilizio-. Ha sempre goduto sino

:

3. . Caso Il. Aspetto del fibron1 JJ molle. (Obb . 3, Ocul. 3, Korilska).

FIG.

a 10 n1:3si fa buona salute. Pri1no 1nestruo a 15 ai1ni , si sus.;egt1ono poi irregolari (anticipi di 10-15 g iorni). Sposa a 22 anni, ha avuto due gravidanze a t ern1i11e n ormaln1ente; l 'ultima risale al 17-V-31. Durante quest 'ultima graviòanza ha cominciato a soffrire di astenia, a11emizzazione, diminuzione di l)eso corporeo, tosse con es1Jettorazione catarrale, ·udori no t l urni. Altualmen te accu sa anche febbricola serotina. Da 10 m esi r1ota in corrisponden za dell 'ileo di des tra una tt1111escenza g rossa com e una ciliegia, ch e non ha r ecat o nè dolori 11è altri di turbi. In que·sti 3 ultin1i mesi h a notalo un lieYe r11a continuo aumento. E. O. - . istema ca r ciio-·uascolar e, ner1•oso e vi.<:ceri addominali: perfettamente l1orn1ali. Torace: i po fonesi nell 1 zona sopraspinosa d i sin ., aun1 ento d cl f. v. t. a sin. ; rantoli a piccole bolle all 'apice sinis lro. Adiome: n el ouadrante i11f. di des lra al

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di :·-pra ed un po• all 'intero della cresta iliaca si apprezza una massa della gros·sezza dì una arancia, dura a contorni netti, fissa a muscoli contraiti. mol 1ile a muscoli rilasciati. Non è dolente. Cutireazione: + + - - . Esante ra diologico drl bor ace: il polmone di sin. presenta segni indubbi

di peribronch ite specifica. Lesioni interstiziali scle·rose nella r egione sottoclaveare di sin. Tutti glì allri esarrii clinici, di gabinetto e fisici sono negativi. Diagnosi clinica: Tumore dei muscoli addominali di destra in donna sofferente di lesion1 polmonari specifiche. Operazione: jbid. co1ne il caso precedente. Esame anatomo-patoloqico. Esame macroscopico del tumore: il pezzo asportato pesa gr. 80,.

con forrrta e volume di un arancio, diametri 8 x 15 cm. Colorito bia11co-sporco unifoTme, consistenza dura, non esiste cap sl1la ed alla periferia ~i notano laci11ie n1u·scolari aderentissi1ne. Non stride al taglio, Je superfici di sezione son biancastre, con gemizio di morlica sierosità. Non zone di rammollimento o di apr1are11te degenerazione. E same is tologico : l 'esan1e istologico del tumore, osservato in diverse zone, dimostra la presenza di ttn tipico tess uto conn e Ltivo fascicolare- (fibron1a). I fa·sci di fibrocellule so110 alquanto dissociate per la preEenza di un liquido sieroso, che co11ferma al tumore il classico .1 spetto Ciel fibroma molle (v. f1g. 3) . PP-r quanto qua e là i fasci si adde11sino · e gli elementi appaiano più ni1m erosi , non si riscontrano mai guelle cara Lteri5ticlte cellulari e di ordinamento che co11senlono un.1 diag nosi di fibrosarcoma. Diagnosi i stologica: F"i brorna n1olle d el 1nuscolo trasverso di destra . CAso III. - F. Clara, a. 38, Cesena, casalinga. Nel gentilizio un fratello decerluto a 24 anni p er 1'bc. polmonare. Primo n1estrl10 a 13 anni , i su ccessi v1 regol;i.ri. Una pleurite a 17 a11ni pe~ cui t enne il letto per 4 mesi. Sposa a 22 anni, ha a-vuto 3 gravidanze a termine , d11e abortive. Un figlio deceduto a 4 anni p er cc mili ar e )). Da un anno accu sa qualch e dolore trafittivo all 'en1itorace de-stro, tosse stizzosa, rialzi termici serotini, inDppete11za 1 dispepsia. Da 8 m esi nota nel quadrante inf. d estro dell '.1dòome un piccolo 11odo (come u11a ca-stagna), indole11tc, che jn questi ul1imi 3 mesi ha subito uri progressivo aumento dr voll.1me. E. O. Sistema cardio-1 ascolare e visceri ad dominali · normali. P sicl1c clrpressa con t endenza olla malinconia. Torace scarno, lieve ipofon esi in rapporto all 'apice ed alla zona sca1)olare destra; Lv.t. lievem ente aumentato. Espan .. ione polmonar e a d estr :i ridotta, ove pure ~i ascoltano lievi r an1011 granulari. A ddo m e : si nota in Yicina11za e<l oll 'interno della ·spina iliaca ant. sup. di d estra una tumefazione d ella grossezza di un uovo di g·allina, mobile a muscoli rilasciati e che si fissa quando essi si conLraggono. I contorni si delimiLano nettamente, la cute sc.vrastante è normale. Le diverse m~novre p alpatorie non risYegliano dolore. Formula leuco cif ar ia : lieve Jinfocitosi. Cuti1

r eazi one:

+ + + -.

Esame r adiologico de l torace:

c nlcificazj one J.11'ilo di destra, d a cui si dipartono lungo i l)ronchi piccole ombre miliari con dispo·sjzione a rosario. Apice polmonare di destra velato. Tutti gli altri esami clinici, fisici e di gabin elto sono n egativi. Diagn.os i clinica: Fibrom a degli strati muscolari d ella fJar cle addominale de-


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SEZIONE PRATICA

s lra ir1 do"°:na af~etta d a lesio11i specifiche dell 'apparato r~sp1rator10. Operaziorie: ibid. com e il caso preccden te. Esarn.e anatomo-patologico. - Esame rnacroscopico del tumore· ]l p ezzo estirpato ha una forrna

rotondeggiante, peso gr. 50; dia1r1etri 7 x 9 cm. ì\òn si apprezza una vera capsula; al taglio stride legger1nente, le sezioni appdiono d i colore madreP('rlaceo con struttura a tratti plessiforme, a· tratti fascicolare. Esame istologico: il tesslrto, eh~ costituisce la n eopl asia, è r aippresent ato in totalità da puro co11-

1069

dubbia, oscura come· forse a i primi studi , ri111a11e 1'·etiologia e la patogenesi. Con sulta11do le statistich e' risulta subito una r1etta ecceden za del sesso femn1inile. Su 100 casi rac?olL.i da _Ledderhose 90 ap1Jartengono a do11ne , in 260 citati da Priffer l 't\O % a donne ~1 ewartl1 il 65 ~ ~ , Polacco ne pub·b lica un cas~ J1t sogg·etto fen1n1inile, ug·ua ln1ente le 6 am1r1alate .di .Angelelli, e così anche i mi ei 3· casi , per cui s1 p,u ò arguire faciln1ente come con questi ultimi tale particolare eccedenza femn1i11ile si accresca nella p ercentualità. I n rap porto ,a ll 'età la m .a ggiore freque11za è tra i 2535 anni nelle donne, neg·li uomini i11vece. tra i 2i)-50 an11j; eccezio,n aln1ente possono ·esserne c-ol1)it i anch e i baniliini, e n ella sua num erosa st:ntistica Pfeiffer ne riporta 8 ca ... i. In età a,·anzata ne rammenta un caso il Deprès in donna di 81 an11i. Interessa1rte e deg no di os&ervazior1e è i] 11otare com e nell 'uomo il tu1r1ore abbia una maggior.e tendenza alla struttura sar comatos.a . ·u n altro dato .ampian1ente dimo~trato dalle s1~atistic he è la eccedenza tra le donne colp ite <lt quelle cl1e hanno una o più gravidanze I:> recedenti'. Così nei 10 0 cas·i di Ledderl1ose tra .i 90 appartenen ti a donne, 75 sono plurip1a re. P feiffer ha fissa to cifre quasi identich e pur avendo un.a s tatistica quattro volte pilì numerosa: i desn1oidi si troverebber o cioè .nel 89 % i11 donne, ed il 94 % di qu.este avreb·b ero partorito prima dell 'inizio del tumore n,el 5 ~{, Ja gravidanza segue immediatamente il tumore. .!.1\1 ei 6 casi dell 'Angelelli , in 5 preced e la gravidanza : nei m i,ei casi pure le malate sono 111urip,are . In rap porto alla sed1e preferìscono in gener e i quadranti inferiori dell 'addomei e di questi D.l specie il d·estro. Pur tuttavia si riscontrano n ei quadranti superi ori, alle r egioni lombari', r ara1nente sulla linea n1ediana, mai in corrispondenza del] ' on1bellico: IJa coesist·e11za quasi costante di questi fattori << elà giova1iile, sesso, sede, pregressa gravid.arvza n hanno indirizzato i diversi AA., ch e di tale ar gomento si sono interessati , a trov<ìre in essi, ossia i11 questa loro costante con1parteci1Jazione colla neoplasia , la JJr e un1ibile cau sa di essa. E logican1ente si è J~ ensato alla g·r.a vidanza ammettendo il Guinard per prin10 una teoria ge1iitale, ch e fu poi sen z'altro scartata da tutti gli AA. quando ·yenne chi aran1ente definita la origine muscolo-apon curot ica parietal e dPi des1noidi, conoscenza anato· Jno-1)atologica oggi sicuramente accertata e c11 e i1on riporto per non cadere in inutili rifletizioni. Ed allora si pensò alla aJ)plicazione della teoria. del Co1iheirt, ossia a aermi en1.... 1

4.. - Caso III . Aspetto del fibroma molle. (Obb. 3, Ocul. 3 I{oritska) .

f '1G.

r1ettivo fibroso fascicolare. In rnolti punti delle zone periferiche si nota u11 alimento notevole degli elementi cell u lari. Nelle pareti cent.r ali l e fibrocellule sono dissociate dalla presenza di un liquido sieroso (vedi f1g. 4;. Il · Less11to mu·scolare circostante denota Je caratteristichP espressioni da atrofi a da corrtpr essione. Diagnosi islo logi ca : Fibroma molle del muscolo trasverso di des tra. 1

I prin1i s i.udi su ci.ueste neor1lasie , che tragg·ono origin·e dagli strati muscolo-aponeurotici cl~ lle pareti addo111i11ali , risalg·ono al Saffey, ch e nel 1850 pu·bb1icò u11 caso di fibro- sarcon1a , controllato istologicamente. E p,ochi a11ni dopo il Guyon i1el 1865 n e sostiene e confer1na l 'origine aponeurotica, affermata poi dagli sf'udi del Lab·h è, Reny, Ledderhos e, origi11e cl1e tuttora non vi.ene più n1essa in dubbio. E l lOÌ u11a lung·a schiera di. osservatori , di cui cit o i più recenti , Krau s, Nichols, Pera cchia , Ste,vart, Petresco , Pacetto ~ferlini , Polacco (1927) A11gelelli (1928) che banno contribl1ito tuLti co11 sta ti ticl1e , studi clinici , anato1no1)atologici istog·en etici al progr edire de Ile nostre cono ce1ize u tale entità n1orbo a, di cui se oggi l 'origine muscolo-aponeurotica è in1

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IL POLICLINICO

.brionali attenuati , che esistenti n elie pareti addon1inali , distese per la gravidanza e quindi jJ1 condizio!ii di minorata resistenza, venissero stimolati all 'accr esci111ento . l\1a troppo vaga ed ip.o1 etica questa teoria del Conh ein per convincere gli studiosi , che rivolsero la loro at4.e11zion e al trau·ma p rodotlo dalla pregressa ·dislension e dell'utero s ulle .l1'areti addomi11ali. Ed Ebner ed H ertrog spiegarono co·m e avvenissero in t ali circostanze d·ei stravasi di sang.u e, cui .f.areb·b e. seguito un processo infiam TI1a·trorio reattivo e consecutiva trasformazione .connettivale dell 'ematoma; m entre Pfeiffer dà lin1portanza al fatto ch e n ella g·ravida11za av ·v iene u1la ipertrofia ed una ~perplasia da, la· a.JV1 r o della n1u scolatura e d el cor1n ettivo e ritien e quindi ch e tale proliferazione prosegua ì11 talune zo-ee circoscritte di tessuto in certr. modo indipendente, per cui qt1este diverrebl)er o il punto di partenza d ei tumori d e.s111oidi Ma a qu este teorie ch e in modo fa cile apparentemente sp,i egherehbero la. patogen·esi del tumo·r e si oppone la rarità dei casi di fronte al nurnero enorn1e cl.i donne ch e h anno partorito , l 'insor gere in uomini , in donne ch ·e r~on hanno avuto gravidanze, la mancanza dei . ' d etti tumori in qualsiasi altra dist en sion·e d elle pareti addominali, ad esen1pio per cause patologiche (asciti , voluminosi cistomi ... ) Ma quelEc> che rimane indubbio è una sicurai reèazione tra gravidanza e neop lasia, ch e appare ben chiaro dalle statistiche ch e p,r ima h o riportato. Nella sua dotta monografia s ull 'ar gomento l ',i\.ngelelli fa u11a particolare osservazion e : in 1

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tn,tti sei i su0i e.asi esislon.o lesio·n i specifiche dell 'apz)arf1.fo respiratorio. La consultazion·e d elle s torie clinich e delle n1ie tre .ammalate riVE'la. l)u·r e in esse lesioni tub er colo·r i de.Jl 'apparato r espiratorio. Vien·e logica ora questa d o1nanda : può esist ere una correlazione tra i due fattori ch e abbiamo visto dominare così cost an ten1ente « gra, idanza e tumore » e que st c· nuovo fatt ore « tub·ercolosi· » ch e n elle citate n ove ammalat e esi st e? Si può obiet tare la casualità di quest'ultimo r eferto , ch e sir10 ad ora da n essun altro A. era stato accennato ; m .a si può obiettare in primo luogo ch e I '·esister e il processo specifico in tu t ti nove i casi (miei e dell 'Angelelli) appar e davvero u11a coincidenza troppo strana e frequente per essfr e causale, e ch·e la mancanz.a di citazioni in altri lavori deriva dal fatto che questi in gen er e si indirizzan o .a studi anato1no-pa tologici , istologici , e non anamnestici: io non h o trovato storie clinich e dettag li:ate nella bibli ografia inerente a queste affezioni da me con sultata. E intanto notorio ch e la tubercolosi cr ea 1

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rtell'organismo una speciale tendenza alla neoproduzione connettivale ch e a volte ha l 'aspetto del tipico tuber colo ma cl1e è anche talvolta t1na forma d el tutto diversa, e talora, sia pure raramente, svela la propria n atura all 'esame is1ologico. Si sa già ch e le tossine tubercolari lJOssono determinare svariate manifestazioni morbose neoproduttive, come h ann o descritto il P oncet e Taddei , e r·e centemente molti AA. hanno ammesso l 'ip·o tesi , per citare un esempio, ch e la si.)ondilosi d el Taddei, denominata osteofitica, possa m ettersi in r.a pporto ad azi'o ne di tossine tub.er colari; n è ostano a tale conCùzione considerazioni dottrinarie. Il probl ema dell 'an tagonisrr10 e correlazion~ tra tubercolosi e tumore è stat o oggetto di numerosi studi di antichi e moderni ricercatori . Il primo ch e si occupò di tali osser,r.azioni specie dal lato anatomo-patologico fu il Roki·tansky n el 1846 ed i risultati d elle su e indagini lo indussero a riten er e l 'esist enza di un antagonjs1no tra i 2 P'r ocessi , a1nmettendo solo ]a possibile insorgenza della tuber colosi in un canceroso quando l 'or ganismo di questi in un i}eriodo t ern1inale a cau sa d·ella grave cach essia non fosse più in gr.ado di reagire. In seguito il B en ek, Paul, Leb ert giunsero a l punto di affermare ch e una tubercolosi guarita costituiva un ostacolo in sorn1ontabile a ll 'insorgenza del tumore. Alt ri AA. n on ammettendo un assoluto antagonismo tra i due processi , cr edono di ritenere la possibilità ;i,..,," sviluppo d.el n eoplasma n ell e forn1e di tuber colosi a lt-nto decor so e con tendenza all a g·uarigione (\i\' olf, Verga, Botlfri , Reinhardt). Infine vi sono AA. cl1e h ann o sostenuto la coesist enza delle due forme morb,ose n ello1 stesso soggettn (Teu ch er , Bobbio, 1:F 'ranco, Pacinotti, Scalor1e, Grimani , Lubarsch ) com e p ure altri , quali lo Sch\valb.e, Balla11ce, M.a rscl1all , ch e rton riconoscono a lla tuber colosi alcuna influenza 11 è predisponente, nè antagonistica. 1\.d ogni' modo da tulle queste con si der azioni , dedotte da osser vazion i c1i11ich e o n ecroscopic11e, si p11ò convenire. e questo in forma certa, eh.e la tub ercolosi attiv'a è ra.rament'e, coesi1

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stente ad u11a. formn neoplastica., m entre la tuih ercolos~ a lento decorso, nelle sue form e scler ose con tendenza. alla guarigion·e, la coesistenza. dei due processi morbosi è ben JJiiì fre quente (osservazioni del Carlson su 11195 autopsie) . Lo st11dio di questo ar~omento si è poi svolto a11ch e n el cam po sperimentale o' re pure, non ostante i progressi dell 'istogenesi e dell 'oncologia , i risulta ti son o rimasti dubbi. Sono note le ri cer cl1e del Centanni e Rezzesi, ch e non hanno apportato alla soluzione del


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SEZIONE PRATICA

r•roblema un contributo decisivo, e le loro conclusioni ch·e e< • • • una inf8\Z)ione tub erco1.. lare, finchè in efficenza, impedisce lo sviluppo del cancro » sono state raccolte con n1olta riserva; il Goglia anzi non crede che cc l 'allergia » possa essere chiamata in causa come fa'. tore principale dell 'antagonisr110 e ribatte i loro concetti con argomentazioni molto persuasive, b.a sate essenzialrrtente sulle modern.e concezioni patogenetiche della tubercolosi polmonare. Ancne le esperie11ze di Teut scl1laend er sui gallinacci non hanno aggiunto nulla cli nuovo all'argomento (Scorpati). A qt1asi uguali con clusioni giunge pure il 1 \ ercella11i , ch e dal comp:lesso delle sue ricerc-l1 e co11cludP che l.a presenza contemporanea d·ei due p·r ocessi morbosi n ello stesso organi~mo deve considerarsi assai rara , sebben e cc non la si possa escluder e d el tutto ». Il Gargano, a con~eguenza di osservazioni istol ogi c~e, propende per l 'ipotesi che il blastoma si sia svolto in taluni casi su terreno tuberco1lare e da causa di questo. Gayet e Naussac cita110 osservazioni anatomo-patologiche per rr1ettere in evidenza come· lesioni tubercolari torbide preparino il terreno per lo svilup•p o de] cancro. Ed u]timan1ente al III Congresso Nazionale per la lotta contro il cancro se alcuni 1\A. (VioJa, l.7aller1ga, 'feutschlaender, VerceJl~ni) non parlando più di un antagonismo tra i due processi morbosi , accennano ad una inibizione del terreno costituzionale dell ' uno verso i ·altro, altri AL\. invece ( \iv-assiebeff, Gargano, (;ayet, Naussac ... ) sia con dati sperimentali, ch e .clinir,i pog·giiano i 'ipotesi d,ell 'in/Du e,n.aa della specificasi su.bla n.eoplasia. E d 'a]tronde è g ià din1ostrata la coesistenza di tbc . pol111onare e can cro IJOln1011are , di n1iomi e tubercolosi genitale... llifere11domi ad un lavoro del c:etroni noto con1e su 100 casi' di tubercolosi ge1lita le i n1iou1i si associano più di 15 volte. Ora è i11duhitato i11 que t 'ultin10 esempio con1P la tubercolos i, rendendo 3:plas1ico l 'utero e lasciando sane le ovaie, n e ~1ro111uova una di5&ociazione utero-ovarira, per c ui Limoli ovar:i'ci nor1nali od ecce:-:i~ivi, agendo sui centri· muscolo-fibra i dell'utero non l1tjli'zzali ar111onica111e11te, vrovocano la formazione del 111iorna. E nell~ tul)erco]osi 1)olmonare e can cro poln;onare no11 viene amn1e ~o dal Lubarsch tra le ci11que diver ~e i11a11iere di coesistenza da lt11 notale a11cl1e la pos ibi lità di insorgenza del tun10re sn. liesioni tub ercolari già esistent1 :> No11 si può certo escludere ch e talYolta il tumore _i viluppi su una pregressa luber colo"' i pol111onare cro11ica. probabi lmente in se1

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guito alle alterazio11i dello epi~elio, così come a\•\·iene per il cancro della mucosa orale, faringea, o su cicatrici ed ulcer e di vecchia data (Verga, Bottari, On1odei-Zorini, Ghibellini, E'ried laender, Siegmu11d, Simond, ChitarrLura, llaberfeld, ScorpaLi . . .). D el resto non succecle spesso nella clinica ch e manifestazioP.i morbose più svariate n el n1edesimo soggetto e manifestantesi co,m e processi a sè, vengano poi a rico11oscere urL ·unico momento etiolog 1co? Analizzando ora tutti i dati citati si può constatare com·e in realtà non sia facile ammettere un reale rapporlo fra i due processi 1na si può trovate u11a corr elazione aspecifica (forse leg.a ta alla deb·i litazione organica del soggetto) e si può negare assolutamente Ja pos~ibilità di un antagonismo fra i due procr.ss1. (~ on que~tf\. citazioni non voglio trovare un appoggio pfr a ffermare sicuramente una corr elazion e tra gravi danza, neoplasia· co11nettiv&le, e specificasi ; riconosco quante possono esser·e le obb·iezioni, cl1e detta ipotesi addurr ebb e. Credo solo ch e se l 'att enzione degli studiosi venisse richi a111ata in tale ordine di idee e si !riscontrasse poi una grande pe.1roentua]e della coesislenza dei suddetti tre fattori, il conce tto del nesso di r1atura tossica (specifica) ÌJ)O teticamente ammesso tra le due lesioni \'errebbe alquanto avvalorato (Angelelli ). Ripeto ch f' la particolare osservazione clinica della lesione specifica i11 tutte e tre le mie ar11ma laLe mi 11a indotto a que ta esposizione. ch e vuole essere sola ed unicamente una constatazione di valore statistico ad appoggio d ell 'ipotesi del nesso di natura tossica ipotetican:ente ammesso per il primo dall 'Angelelli. Clinzicamente questi tumori so110 completamenLe silenti e spesso è causalmente che i n1alati ·n otano la neo-formazio11 e. In seguito p er l 'au111r11to di peso e di \ 1olume n e può veniTe un senso di fa tidio al p. che allora ricorre all 'opera del sanitario. Lo stato generale in genere non è con1pron1e so. non esiste edema superficiale. Sono n1obili , si fissano Ilelle contrazioni muscolari, nelle forti in spirazioni , nori si spostano dall 'alto al basso come accadrebbe per un tumore cavitario , ma hensì dall 'indietro in avanti. Alla palpazione f'ono di consistenza dura , di forma ovoidale, a superficie liscia, ma talora anche bernoccolu La; hanno d ecorso lento e b enigno . P er il lato diagnostico differenziale cito le etffezioni con ct1i più facilmente può accadere qualch e interferenza cJinica. Processi infiammatori acuti delle pareti , cisti da echinococ-


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cc IL POLICLINICO » •

co intraparietale, solto parietale, sotto peritorieale, p seudo cisti traumatich e ematomi lip omi, a ng·ion1i . P er non cader e' in inutili' riJJe. ti zioni ricordo a questo prop osito il capitolo diagn oslico differ enziale· n ella m onog r a fi a d ell 'Angelell i. P er I.a p·rog,nosi nell·e donne è in genere b·e rdgn a, i1egli L1on1ini d·eve esser e riservata data la freq11en za nel tumore d ella struttura sarcon1atosa . Le r ecidive non sono frequer1ti, a d ogni n1odo an ch e ques te più facile n ell 'uomo . In gen ere avven gono più pr.,ecocem ente ch e tard jvan1enle. La pr ogn osi è sen1pre legata .a lla precocità d el! 'intervento operalorio. La tera.pia è unicamen te chirurgica e più ga rantit a quan!o più la r esezione può sconfin ar e i1 el san o . Nei r1ostri ca i .a ggiun a iamo p er le m e11 zionaie lesioni specifich·e un a cura m edica J odoarsenica] e e diet1etica adeguata. RIASSUNTO. L' A. illustra ampiamente tre casi di « Tun1 ori connettivali degli strati muscolo-ap on eurotici d elle pareti addominali » soffermandosi parti'colarme nte su di un dat o an amnestico comune, ossia la presen za di lesioni sp ecifi ch e polmonari in tutti i casi. Ricollegando t ale r ep erto con uno simile segn alato da ll 'Angelelli (1928'), o serva , n ello studio complesso d ell 'e• tiop1a t ogen esi di detti tumori , quest a p·a rti'colare correlazione tra tumore, gravidan za e specificosi , ch e non può esser e puramente accide11t.ale. Dopo una a ccurata osser vazion e degli studi in er enti alle relazioni tra « tumore e tubercolosi n richiam.a l'atten zione d egli studiosi su lla coesist enza dei suddetti tre processi , p ort ando il proprrio contri'b uto statistico a d app oggio della ipotesi del n es o di natura t ossica, ipoteticamen.t e ammesso p er il p,r imo dal1'Angel·elli. 1

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BIBLIOGTIAFIA (*).

lANNO XLIII, :\t.'l\I. 23)

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('' ) Detta bibliografia è in r elazion e unicamente allo studio dei cc Tumori conn ettivali d egli stra ti ln u sco1o-apon eu rotici d elle p ar eti addominali ».

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{ANNO

XLIII,

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SElIONE

PRATICA

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L 'apoplessia, com e 1'intendevano a l principio del secolo scorso, clirticam,ent·e era caratterizz,a ta dall 'ictus classico, cioè da quell a grave e repentina si ndrome per cui l 'individuo colpito o moriva dopo poche ore o dopo circa una settimana, oppure rimaneva pern1anen tem ente affetto da paralisi. Verso il 18"50 Virchow ricon obbe per il primo in un caso di emboli'a una delle cause del1'apoplessia cerebrale. Da a llora si pensò cl1e l 'en cefalomalacia pur avendo lo stesso substrato anatomopatologico ha origin·e da due forme morbose ch e si diffe renzia n o n ettamente per l 'eziologia e per la sintomatologia ch e determi·r1ano. L 'occlusione è di origine locale nella trombosi; cause principali sono in questo caso l 'arteriosclerosi nei vecchi', la 11efrite cronica, l 'intossicazione da piombo e l 'alcooli's mo. L 'occlusione p uò essere invece effetto di una causa ch e agisce su organi lontani dai quali si distaccan o ·emboli ch e tr.ascinati dalla corrente san guign a giungono nel! 'encefalo e vanno ad incastrarsi in un punto dove il lume a rterioso è df diametro inferiore al loro. Emboli provengono frequentem ente dal cuore sinistro ]Jer endocardite dalla aorta ascendente e dall 'arco aortico per ulcere aterom.asich e, per aortite vegetante , per aneurismi·. L 'emboli.a può essere crociata in casi di persistenza del foro ovale o di pervietà del foro di Bolallo. Veniva così definita l'etiopatogen esi del ran1mo.Jli111ento cer ebrale e si dava co11 essa spiegazione di :1Jcuni attacchi apo1p lettici. Per quel cl1e riguarda l 'emorragia apopl'eftica l'arteriosclerosi delle arterie cerebrali con le rotture con seguent i fu ritenuta · la causa principale di tutti gli attacchi apoplet ti ci, dalla cuoia tedesca, m entre Ch arcot e Bouch ard sostenevano che aneurismi miliari di origine periarteritica fossero la causa più frequente della rottura ,rasale. 1

Pierre Marie descrisse dei piccoli focolai che chiamò lacune di disintegrazione ra ppresentate da caratteristiche rarefazioni del tessuto n ervoso intorno ai vasi sclerotici e ritenne questi dei cc locus minoris resistentiae » alla tensi·on·e interna vasale. \reni vano indicati quali [attori etio logici ren1oti l 'eredità, l 'età , (numero m assimo tra i 60 e i 75 anni), i1l se so maschile, il tipo pletorico, la p redi·sposizion e, l 'arteri osclerosi, le intossicazioni t·sog·ene, le malattie infettive croni'che (endoarteriti luetich e) e le diatesi en1orragiche. Quali fattori immediati o cause occasiona li lo sforzo muscolare, il trauma psichico, la stag·ione primaverile e SJJecialmente aut unna le, l' i-pertensione o }'ipertonia . L 'aumento della pressione sanguigna veniva anzi ritenuto il fattore più importante dopo quello della diminuzione di resistenza della parete vasale. Si è però rin11Jroverato a questa teori·a classica ch e essa r1on tiene conto del fatto che ILE.Ssuno ha mai potuto dimostrare con sicurezza la rottura di qualch·e ramo arterioso. I fautori della ' 'ecchia teori.a si sono trincerati dietro l1e rotture dei cosiddetti a neurismi di Ch arcot e !Bouchard. Ma venne ben presto la dimostrazione che questi ultimi non sono cl1e pse·u doaneuris111i, cioè ematomi della p,a rete e non vere rliln tazioni del lume vasale e che gli aneurismi miliari stessi debbono essere considerati non come causa ·dell'·ernorragia , ma com e a lterazioni conccmitanti o secondarie ad essa. 1

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Si deve a Rosemhlath l 'aver m esso 11uovamenLe sul ta1)peto la di scu ssione sull 'ezi'o patoge11esi dell 'emorragia cerebrale. Secondo ql1esLo r\.utore l 'origin e del focolaio emorragiro non sarebbe m onocentrica. Focolai di rarr1n1olim ento e di emorrag ia non sarebbero distinguibili: poichè potrebbero coesistere n ello stesso cervello e n ell o ste5so focolaio insieme .a pur1ti di passaggio dai rrimi 1i secondi. I focolai e1norr.agici sar ebl1ero c.1uindi la ri ~ ultaote delle nun1ero, issime piccole emorragie per diapedesi prodotte in una zona di tessuto cerebrale necrotico. 11 focolaio emorragico avrebbe quindi un ' orig·ine pluricentrica. Il rammollimento primario a cui segue il processo en1orragjco sarebbe dovuto a sostanze tossiche ad azione fermentativa ed istolitica generate probabilmente da una perturbazione della funzione renale. In seguito la teoria di Ro emblath venne modificata da W estphall per il quale, secondo le antich e idee di Palx. sulle cri i vascol.ari, sarebbe cc l'in sulte angio pastique » a deter1ninare n el territorio cerebrale corri spondente · anemia. e dopo pochi minuti decrenerazi·o ne e necrobiosi , per produzione autoctona di aciclo lattico. Sch,·varz n1odificò il ... ianificato l)éltocrenelico tradizionale del}'aumento della 1)ressione 1'eori e m odern e. -

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rtella genesi del) 'apoplessia: l 'aumento conticonfusa con il tic del trigemino. Ma in questo 11uato della pr essione , egli affer1na, porta a gli attacchi sono b~evissimi , dura110 qualche un surn1enage d·ei n ervi vascolari di certi tersecondo o tutt'al più uno o due minuti ; sono ritori ch e perciò si trovano costantemente provocati dalla masticazione, dal lavaggio o pronti alla stasi ; basta un piccol o squilibrio da altri movimenti della faccia; lo spasmo d oi)er ·es. un aumento critico della pressione , loroso è particolarmente provocato dall 'ecciper co·n durre all a catastrofe. tazione di a lcuni punti dell 'ala del n aso, delle Riassum endo le t eorie modern e, I 'apopl es- labbr.a e del so,p raccig lio. sia cer ebrale può esser e determinata: Essa si distingue clinicamente dalla neural1) da una lesione prirr1itiva del tessuto g ia cronica d·ella faccia , una forma atipica di cerebrale di orig ine tossica o tr.aumatica con neuralgia facciale che spesso si verifica nelle conseguente angionecrosi ed e1norragie capil- . donne. In queste il dolore è più o n1eno perlari confluenti; sistente, di solito è con secutivo all 'estrazione 2) da turbe circola torie funzionali. di un dente, ed è localizzato alle guance . Qualunque ne sia la genesi, un fatto anatoNella neuralgia cronica persistente del la facrni'co importante è ch e il focolaio necr otico cia, della tempia , della metà della fronte e può avere la stessa origin e del focolaio emor- della nuca, detta anche neura]g ia sfeno-palar agico e quest 'ultimo si può sovrapporre al tina di Sluder , neuralgia di Vidian o algie sin1primo. Secondo ·D eelman l'occlusione com patich e, il dolore è profondo, urente ed è spespleta, per embolia o trombosi di un 'arteria so accompagnato da arrossamento e gonfiore delle parti. darebbe il ram1nollimento b ianco, m entre la occlusione incompleta produrrebbe il ramNell 'emicrania vera si hanno spesso fenomemollimento r osso. ni dipendenti da spasmi vasali cereb·ra li : scoA questa importante rivista sintetica sul- tomi', emianopsia , an1aurosi, afasia, paresi , 1'argomento, l' Autore ia seguire la descrizione fatti tutti transitori, ch e ,p,r ecedono o accompagnano il dolore, il quale procede gradatadi un caso di un vasto· focolaio di ran1m 0Jlimente ed è seguito da vomito. m ento cer ebrale da embo1lia la cui· g·enesi può esser e i11terpretata sia con ]a con cession e La psicalgia facciale si rileva chiaramente di origine psichica sopratutto per il criterio cla ssica cl1e con una di quelle moderne. terapeutico in quanto scompare con mezzi psicc La probabilità della gen esi di rottura, egli coterapici. con clude, sembra innegabile in n1olti casi' in La neuralgia dentaria, il dolore oculare del cui l 'emorragia si è form ata rapid::i.rnt:r1tl") ed i:r1 modo imponent e. D 'altra parte non meno g laucoma si diagnosticano in b.ase ai ris.p etprobabili bisogna considerare le moderne ipo·- tivi fatti organici facilmente rilevabili. E così la n euralgia del trigemino posterpetica ; la tesi nei numerosi casi in cui oltre a non rinn euralgia genicolata o otalgia cronica consevenire r otture vasali vi si trovano quelle concutiva a malattie dell'orecchio n1edio , a rafdizioni speciali ch e hanno fatto ammettere la freddamenti, a zoster genicolato; il dolore delle possibilità di una teoria anzich è di un 'altra ». Bisogna du11que. ammetter-e eclettic.a niente i sinusiti antrale, frontale, sfenoidale o etmoidale; il dolore da tumori del naso faringe o due modi di vedere. E. CAR·LINFANTI. della base del cranio inter essanti il quinto, set. timo e nono n ervo ; la fibro site occipitale. La neuralgia ciliare e la sua cura. Va infine tenuta presente Ja possibilità di (W. H ARR I S . British MedicaJl Journ(lll1, 7 marzo confusione con affezioni dell 'occhio (irite, 1936). asoesso orbitale, congiuntivite, ecc.) o con diW. Harris fin dal 1926 h a descritto con il sturbi derivanti da corpi estranei. Ma un 'accur.ato esame dell 'occhio chiarisce la situazione . nome di neuralgi.a ciliar·e o m icranica una forIl nome di ciliare dato alla condizion e non ma di neuralg·ia , n ella quale il dolore è sp·edeve far .p ensare ch,e si tratti di un 'affezione cialm ente localizzato dietr o e intorno al b·u lbo d ei gangli ciliari. La designazione r igu.a rda soocular e, alla tempia , alla parte ,esterna della lo le parti nelle quali si estrinsecano i fa tti fronte , a ll.a fa ccia e talvolta estendentesi al1'ccci.p ite. Il dolore è n ettamente unilaterale, morbosi . L'origine del processo morboso è spesso è n1olto intenso, atroce; compare e centrale. · La differe nza dei sintomi tra n euralgia ciscompare improvvisamente o gradatamente, e liar e ed emicrania vera , fa ritenere che n1endura da dieci minuti fino a trenta ore. Gli attre quest'ultima dipende da spasmo vasomotacchi di breve durata possono ripetersi più volte durante il giorno. L 'accesso talvolta è torio dell 'arteria ce1~ebrale posteriore, la i)r iaccompagnato da nausea, ch e fa pensare al- n1a invece è dovuta a spasmi dei vasi d ella dura madre provenienti dalla meninge.a m edia , l 'en1icrania, ma il vomito è raro , come è raro es5e11do il dolore riferito alle branche n1eninl'emianopsia transitoria frequente nell 'emicrania. Conlen1poraneamente si ha arrossamento gee ricorrenti del trigemino . Tale punto di vista è confermato dagli efdella congiuntiva e lagrimazione. La neuralg ia ciliare o micrani ca può essere fetti favorevoli prodotti in molti casi di n eu · 1

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SEZIONE PRATICA

ralgia cil'iare dall 'iniezion·e di alcool n·ei nervi sopraorbitali e infraorbitali, o nei due terzi interni del ganglio di Gasser. L'iniezione di alcool nel ganglio di Gasser, bloccando le branche meningee ricorrenti del trigen1ino , interrompe le vie afferenti degli in1pulsi dolorosi determinati dai disturbi vasomotori ricorrenti nei vasi mening.ei. Che le neuralgie cranio-facciali in molti casi dipendono da disturbi vasomotori delle menin.g i è provato dalle esperienze di Pickering: Secondo questo autore le iniezioni endovenose di istamina (un milli'g rammo) negli individui normali provoca dopo pochi secondi una cefalea specie fronto-parietal·e. In individui co11 anestesia totale del trigemino, provocata molto tempo prima con l 'alcoolizzazione del ganglio di Gasser o con la resezione della radice sensitiva, l 'iniezione di istamina produoe cefalea solo dal lato sano. Questo fatto dimostrerebbe ch e la cefalea da istamina è dovuta ad alterazioni della pressione nei vasi della dura n1eninge ·e che gli imp·u lsi dolorosi si trasmettono attrav·e rso branche meningee ricorrenti del t.rigemino. DR.

tivi e le insufficienze che la più lieve intossicazione digestiva può provocare su tale terreno. Tutte queste considerazioni dottrinali devono servire da preludio allo studio dei veleni e dei germi intestinali che sono capaci di influire sul fegato. Al giorno d 'oggi l 'imp·ortanza del terreno è stata sacrificata a favore del microbo ed il pote.re patogeno del B. e.oli, il grande invasore delle vie biliari, ~ stato notevolmente esaltato. Per comprendere le sue migrazioni exenterich e l'attenzione si è rivolta al cieco ed al colon ascendente. ·Si è dato grande valore al ristagno delle so stanze fecali, alla loro diluizione m ediante purganti intempestivi , all 'abuso dei clisteri irritanti, allo squilibrio fra le flore· di fermentazione e di putrefazione. M.a ben presto , si è dovuto riconoscere ch e nel corso di bacillurie particolarmente tenaci, la barriera intestinale poteva essere anatomicamente perfetta, mentre delle profonde ulcerazioni coliche non avevano il loro riflesso nell'urina. P·er spiegare t.ali discordanze, si è .fatto rilevare ohe I.a diffusione del colibacillo, questo invasore b anale delle ultime ore di vita, non è regolata dalla variabile permeabilità della n1ucosa intestinale, ma soprattutto dalla rr1inorata resist·e nza dell 'organismo. Già fi11 dal 1909, Garnier e Simon hanno dimostrato che la batteriemia non è per nulla subordinata alle ulcer<izioni del tubo digerente e ch e i gern1i, del sa11gue portale e dei chiliferi, prima di arrivare alla circolazione generale, incontravano due barriere: i gangli m esenterici ed il fegato. Tali esperienze, confermando l·e teorie di Scl1iff, 1nettevano in rilievo il 1p otere antimicrobico del fegato accanto a quello antitossico. Ma possiamo noi proceder e oltre e pen etrare nell 'intimo m eccanismo della difesa del fegato contro le infezioni digestive? Meno complessa ch e la sua di~esa antitossica, quella antin1icrobica semb1ra dipendere in grar1 parte dall 'attività dell 'emuntorio biliare. In un a seri e di esperi~nze , l 'A. ha potuto riconoscere che il funzionamento di questo emuntorio varia in larghi limiti, secondo la qualità dei germi . Opera11do su cani con fistola del coledoco e doppia fi stola ureterale, l 'A. 11a osserYa to che allo tata normale l 'insemenzamento della bile e delle urine era del tutto sterile in mezzo aerobio co111e anaerobio. 1\1a, iniettando i)er ,, j ~ Ye11osa delle colture microbicl1e, 11a rilevalo cl1e l'elirrunazione del coli'b acillo e dello . . tafilococco ·è rapida e costante per entrambe 1e 'ie, e1)atica e renale , m entre il fegato lascia co u minor facilità passaggio allo streptococco cd al bacillo di Eberth. Evidentemente non è questa una prova decisiva per la decisione fra la teoria t ossica e quella infettiva, in quanto ch e le sindron1i entero-epatiche comportano troppe varianti nella loro patogenesi perchè l 'una o l'altra conce. zione possa pretendere all ' e... clusività. 1

MISCELLANEA. La debolezza epatica in patologia digestiva.

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(E. CHABROL. L'Année méd. pratique, XV, 1936). Per indicare come i veleni intestinali facciano risentire la loro azione sul fegato , si cii a spesso l'adagio di Galeno cc Vena porta, porta rrtialoram. ». Ma si dimentica spesso di fare rile·vare ch e in molte coliti ulcerose e di1:atazioni cecali, malgrado l 'afflusso degli agenti tossi ci ed inf.ettivi, la ghiandola epatica rimane indenne. Secondo quanto ha detto Hanot, di fatto , l'influenza nociva dell''intestino sul fegato n on si esercita se quest'ultimo se ne p·u ò difendere . Ed è app·u nto n ella d·efici·enza funzionale della ghiandola epatica, fenomeno variabile secondo gli individui, cl1e si deve ricercare la vera ragio11e delle epatiti di origine intestinale e Gale110, del resto, aveva intraveduto tale prediS.lJOs izione morbosa, parlando per il primo del cc temperamento epatico ». Si è ritenuto da Gilbert di poter addirittur3 misurare tale ineguaglianza individuale, dosando i pigmenti sanguigni della colemia familiare . Ma le leggi dell'eredità non si manif.estano soltanto sotto le sembianze degli itteri acolurici semplici, delle cirrosi, delle litiasi, cioè degli itteri gravi familiari , ma valgono per tutta la patologia digestiva. La stessa età giovanile imprime, da sola , al fegato la sua debolezza; basti pensare agli attacchi di epatom·eg:ali.a banale nel decorso de]le gastro-enteriti infantili. In altre occasioni , la debolezza epatica sembra acquisita ancor più che ereditaria. Il fegato degli alcoolisti e quello dei forti mangiatori ne forniscono un esempio, con gli attacchi evolu-


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Comunque, è certo che la via portale si pr·esta a maraviglia .alla trasmissione di veleni ch e provocano l 'ipertrofia cronica del' fegato n ella stasi intesti·nal e destra e tutto porta a pensa~e ch e I.a ·parte dell 'infezion e peTitoneale o linfatica non ·è trascurabile nella gen esi delle tiflop eri- colecistiti . Se il grande epiiploon è un a gente prezioso n ella difesa addominale, a causa della su a m obilità, è però anche un vettore di germi ch e possono così disseminarsi dall 'uno all'altro settore intestinale. Riconoscerre un tale fatto non equiva~e a contestare l 'importanza delle infezioni ematogen e e n emmeno g·ettare dei dub bi sulla realtà d·elle canalicoliti ascendenti, quando un ostacolo m eccanico ostacola mo·m entaneam·ente la cacciata biliare del coledoco. Ma l 'int·eresse del problema non va limitato a queste con siderazioni; esso risiede soprattutto 11ell 'enig ma della p redisposizione ·ep·a tica, poich è assai prima di subire il contraccolpo delle infezioni digestive, la debolezza del fegato 11a la sua espression·e clinica e la sua patogenesi. Lo studio degli itteri fa miliari ce ne fornisce la prova mig liore. fil. 1

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Rapporti t1·a sindrome di Felty e sepsi lenta. (SINGER e LEvY. Ar chiv. of iinter. m1ed., Cl1icago, i1. 3, marzo 19316). 'F elty nel 1924 d·escrisse n egli adulti una sindrome caratterizzata da artrite deformante, spl enomegalia, linfoadeno·p atia, leucopenia e pigmentazione. Questa combinazione di sintomi fu osservata di poi da altri scrittori americani, ch·e Ja denominarono sindrome d·i F elty. Passando in r ivista la letteratura mondiale si trovano n elle pubblicazioni Europee dei casi simili descritti n·e gli adulti sotto la denominazion·e di malattia di Cliauffard , o di StillChauffa.rd. Questi casi so·n o g·en eralmente ritenuti essere il corrispondente n egli adulti della malattia di Stili nei bimbi. Uno sguardo alla letteratura circa l 'etiologia d.ella sindrome di 'F·elty e delle sindromi simili la eia intravvedere una grande varietà di punti di vista, bench è tra gli altri, un modico grado (I) di sepsi si.a la causa favorita dal maggior numero di autori. Tuttavia a favore di quest.a opinione sono portate solo poche ricercl1e batteriologich e sconnesse. G1i AA. ri.p ortano due casi n1olto bene stud iati prima e dopo la morte. In an1bedue la ri cerc.a batteriologica e il reperto anatomico pa rlano per la presenza di una sepsi lenta . Sul l.a base dei casi proprii e di quelli della lettera t11ra gli AA. ritengono che le varie sindromi comprendenti artrite deformante, linfoade11opatia e plenomegali:a rappresentino differenti forme Ji una stessa malattia. La sepsi col pi ce non solo le articolazioni, ma anche il istema ematopoietico, cioè fegato , milza, mid ollo osseo e linfoglandole. La varia ri sposta 1

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dei diversi tessuti dell 'ospite determina le varianti sintomatolog ich e. Si cred·e ch e la causa ordinaria sia u•n o streptococco di tipo viridans, sebbene a nche altri germi possano produrre queste sindromi. L. ToNELLr.

Risultati definitivi della cura aspecifica del diabete. (G. SrNGER. Wien. Klin. Wooh enschr, n. 11 , 1936).

La prot einoterapia aspecifica 11a per effetto u11a profonda modificazione del ri cambio del di.abetico: questa m odificazion e si manifesta ir1 forma di un aumento prog r essivo della t olleranza verso g li idrati di carbonio. L 'azione della terapia proteinica è molto diversa da quella della insulina, che agisce istantanean1.ente ma ch e cessa anche istantaneamente se si so·p·p ·r ime il medicamento: essa si manifesta solo dopo un certo tempo e si sviluppa gradualme nte, ha però il vantaggio di persistere a lungo dopo sospesa la cura . ·Dimostra molto ben e i vantaggi della proteinoterapia aspecifica uno dei casi trattati dall 'A. Un diabiertico di 43 <.i nni , precedein temente curato con la in sulina, .p resentava una notevole glicosuria, acetonuria, glicemia di 190 mg. %; cattivo stato di nutrizione. Dopo du·e seri·e di iniezioni proteiniche (prima ur1 preparato debole, poi un preparato forte) sco mpaiono dall'urina lo zucch ero e l'acetone, la glicemia si riduce a 13•3 mg. %, il prso aumenta di 4 Kg. Osservato per un periodo di 7 anni, il miglioramento si mantien·e senza bisogno di riprendere la proteinoterapia : la tolleranza verso g li idrati di carbonio arriva a 225 gr. al giorn o. R. PoLLITZER. 1

DIVAGAZIONI

Il cancro nella razza nera. Il can cro è un ap pannaggio della civiltà. A misura ch e si p·erfezionano i comodi della vita, che la cultura si diffonde , che la vita sociale evolve, che la stessa igiene collettiva e individuale viene più osservata, la terribile malattia fa vittime sempre più numerose. I popoli che ancora vivono allo stato selvaggio conoscono poco il cancro, il quale diventa sempPe piiù fvequente a misura ch e i popoli stessi ·adottano i sistemi di vita d·ei civili'zzati. Tutte le osservazioni concordano nel fatto ch e i n egri dell 'Africa possono contrarre tutte le forme di cancro, ma che n e sono raramente colpiti quando vivo·n o allo stato selvaggio. Lei statistiche della morbosità nel Natal, nel Zulula nd , nel Sudan, nella Nigeria, nel Ch en ia, nel Tanganika, n ella Rodesi.a e nell'Africa del Sud danno una bassissima mo rtalità per cancro. Hoffmann ch e ha fatto al riguardo le più laro-he ricerche afferma: cc Il can cro non è una o 1

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m ,alattia univ·er sale ma tende a divenirla a n11i.. sura che si diffo·n dono le abitudini della vita moderna. Vi' sono ancoira vast e. regione· n elle quaJri i.i cancro· è relativ.a m·ente raro, e ciò. vale sopratutto pe r il conti11ente afriiçano· >) . . . Trip1p en, m embr o del Servizio medico d·el1' Africa 0 ccidentale n eil 1927 affermò che il c,ancro è una malattia della civilizz,azione. Eg li pose in evidenza }'.est.r ema . rar~tà c1el .cancro 11ei n·egri ch e no11 sono in contatto con IJ~oli civili, e ch e la tendenza a questa n1alattia .aur11enta invariab1ilmente con l 'aun1ento· delle città e com. il co·n tatto con la p·o pol.azione b ianca. Ed attri'b ,u isce il f·enomeno alla più larga alimentazione carne.a . Sta di fatto ch e no,11 può chiamarsi in causa l 'influe nz.a del clima: quel ch e si constata in Africa si -è verific.ato in A:merica. L 'aumento di frequen za del cancro n ei negri di Am1erica è .a ndato ·d i p·a ri passo con la soppressione d~~Jla sch iavitù , come se il cancro· fois se stato· il p1rezzo. de1l riscatto. Sin n-el 1896 Matas in un l'avaro b asato sulla pratica d·ell 'Os.pedale d.eilla Carità di Ne\v-Orlé.ans venn.e alla conclusione ch e di fronte a i 1teop1lasmi maligni la costituzion·e d ei n egri h a s ubito' pro:b.a bilmente qu,alch e m odificazione sotto l'influenza della civilizzazion e americana, p erchè non si può dub·i tare ch e il can cro relntivamen te raro nei nativi dell 'Africa e negli schiavi origina ri d ell 'Africa, è divenuta una malattia co·m un-e n ei n eigri americani so·l o n elle ultime gen erazioni. :È quindi pro·b abile ch e le condiz.ioni le quali h anno determinato un aum e11to d·ella diffusio·n ·e de.I can cro 11ei bianchi, 11anno operato· sui negri con il m ede•s imo effetto. Ma l 'incr em -ento, continua i'l M.atas., non ha avuta 1a medesima pro1g r essio·n e n elle d ue razz,e : debole nei b·i anchi è stato consid erevolissimo· n eri negri ch e 0 ra soffrono il can cro in p1roporzione eguale se n on superi'o re ai bianchi . Hoffmann , d 'altra parte , più r ecentem ent e, n el 1924 v·eniva .a conclusioni a n alogh e : 1) la .attuale i-{10,r talità pe1r can cro dei negri d 'Ameri ca tende ;pTogr essivam einte ad avv.icin ar~i· alla m edia coifrispondente della po·p olaz1one bianca; 2) la pro·p o·r zion e dei morti per can cr o n·ella popolazion e negra h.a, di1:11-ostrato u n ~um ent? persistente dur,ante 1 ultimo tr.entennro e.d e ora in marcato contrasto con la pro·p orz1o[le d 'una vo lta· 3) alcu n i fatti sen1brano giusti ficare l'ind~zione ch e i tumori m 1aligni e rano r arissimi fra gli schiavi , corrispondentem ente alle attuali condizioni della q uasi totalità d·elle r azze n egre oh e oira popolano l 'Africa. . · Lo stesso H offmann h.a rilevat o ch e la ripartizione dei can cri n ei vari organi non è uguale nei negri e n ei bianchi. Nei bia n chi è pi·ù frequente il cancro dell'a bocca, dello . stoma.ca~ d el fegato e d ella p elle, n1entre n ei negn e più frequente quello della n1an1m.ella e d el1'utero. 1

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, l)elb ert . (Bu1lleitin de l'Ac{JJdémie de ~1é­ decine, 24 marzo 1936) ha cer cato di 1p1recisare le cau se per le quali la ·civi'l izzazionie insiem ... e .ai ta·n ti n-e-nenci· arrerc a all 'umanità il d.a nno ·d ell·'incremento del cancro,. Bgli scarta innanzi tutto il macchinismo ,, · l 'aumento della ~ve ­ locità d·ei trasporti, il m.o·d o· di vestirsi, la miglio-re protezione co·n tro· le intemperie e le variazion~ stagio·n ali della t em:p eratur.a , la luce artificiale, la migliore pu•l izia del COIJ.10 , l 'agglom,e\fazion e e simili. Prend·er e in co!n siderazione questi fattori è fare della letteratura e ni:ente altro. Sono stati incrin1inati an ch e I '.alcool e la sifilide , ma n on sono state date p rove convincenti . Maggior fond am ento h anno le ipotesi che incoil pano l 'alimentazio·n e. Triprper , che.i come si è detto definì il can cro la mal.atti·a della civilizzazi9n e, attribuisce l o aum ento di tale affezione n ei n egri ch e adottano il modo di vivere dei biancl1i , ad un 'alim •entazione troppo r icca in carne. Altri autori han·n o avanzato il m ed,esimo sospetto,, ammettendo ch e la carne con ten ga un principio ca11cerifero . Mia è più prob·abi1e ch e la carne, sei mai , ~gisca i\n a ltro modo, ;per care·n za di qualch e sostanza indispen sabile all 'organismo, e cl1e si vuole id ent.Ì'ficare n·el magnesio. Ta le idea sarebb e suffragata , dal fatto ch e pr·esso i civilizzati vi sono cau se di carenza di ma gn esio1 che no·n es.isto·n o presso i selvaggi , e ch e si sono aggravate da circa cinquanta • anni. M.a rchi ha messo in evidenza che in Italia il cancro, è notevolmente più raro n e.Ile r egioni n e1lie quali il sa1e da cu cina è ricco, di m agnesio, ed è notevolment e più frequ ente là dove esso è po1v er o di magn esio. L ' alimentazione prevalentem ent e carnea è povera di magnesio, peTchè i m u sco1li no,n abbondano, di questa sostan za. A queste cau se di carenze del magn esio n ei popoli' civili se n·e .aggiungono altre: lo scarso u so di concimi magnesiaci , la molitura dei grani , la b.ollitura dei legumi, il raffin amento d e1l sale. I negri allo stato selvaggio invece, non so]o si alim·entano co·n sostan ze ricch e di magn€sio , ma n on m etto·n o in pratica nulla ch e val ga a · sottr arre dalle sostanz·e stesse il m ~gn esio. Si avr ebbe quindi la seiocruente correlazione: abbondan za di' magnesio, rarità d el can cro; penuria di n1agnesio , frequenza del can cro . I fatti rilevati dal Delbet co·s tituiscono forse solo una coincidenza, come una delle tanti alle quali' si rè da to e.c~e~sivo e. spes o,. fant~sti co v.a lore in ,questi ult1mi tempi. ~Ia I .ipotesi .cl1e egli avanza m erita di essere presa in con s1derazion e per ulteriori e pi'ù convincenti ricer cl1e. 1

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NOTIZIA R.

cc IL POLlCLINI CO »

BIBLIOGRAFICA

Chimica e fisico-chimiJoa fisiologica. · Vo'1. di p·a gg. 44 7. Ed. U. Hoepli, 1936. L. 48. MARGARIA .

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in armonica fusione col corpo di dottrina ormai noto ed universalmente accettato. Nella teTza .p arte del libro l 'A. tratta sinteti08:~·e n~~' ~n quattro. capitoli , dei liquidi biologrci p1u importanti (sangue, bile, urina) e della chimica dell 'attività m1uscolare. Nella i1rossima edizione è a desid·erarsi figuri a11ch e t1r1 a breve trattazione del liquido cefalo-rachidiano per l 'importanza biologica dell 'argomento e la sua scarsa conoscenza generale. Degni di molta lode so·n o i ·due capitoli della l)o1;te. quarta.= « il m etabolismo e ner getico » e «. l al1mentaz1on·e umana ''. Quest 'ultimo part1.colarment·e racchiude in una venti'n a di pagine tutte le premesse· dottrinali indispensabili per una giusta valutazione d el problema alimentare, in rapporto ai vari tipi di alimento ai vari bisogni delle varie età ed alle esigenz~ della gravidanza e dell 'allattamento. Com·p letano il libro alcune aippendici coi logaritmi, cenni di nomografia , pesi atomici ed altre utili tabelle. Nel complesso dunque opera· lumino1sa e ammirevole, in cui l 'approfondita elaborazione personale dei problemi trattati ha con sentito all'Autore di essere chiaro, breve e completo. Su alcuni argomenti poi l ' ..t\.. ha portato un impo1rtante contrib uto ·d i ricerche p erso·n ali. Qu·esto libro nuovo avrà mo]ta fortuna tra ~ biologi . . . e tra . gli studenti ch e agli· studi biologic1 si avviano. Credo ferm.an1cnte ch e i' giovani medici ~ che cercano nella chimico-fisica e n ella chimica biologica gli strumenti d 'analisi per risol·vere prob·l emi patologici e m edici, studieranno ·questo ìi'bro di Margaria non solo con profitto, m,a an ch e con diletto e con amore.

Questo libro del giovane i'l lustre fisiologo di Parma è opera per~ettamente· riuscita. Ne sono doti caratteristiche: la chiarezza la sobrietà, la completezza dell 'esp·o sizione; leggendo queste pagine il lettore co,mprende quan~e cose l 'Autore debba conoscere, quanta dottrina deb·b a avere prima r.accolto, assimilato ·e p ersona lmente annotato ·e ampliato nella sua vita di studioso, di sp erimentatore, nei molti anni dr lavoro in laboratori ita liani e stranieri per aver poi potuto· scrivere con tanta limpidezza e tanta profondità di sapere. Tutti' i cultori della biochimica e d ella biofisi ca vi troweranno guida sic ura e la chiarificazion e di molti 1p roblemi. Le doti peculiari di questo libro sono molte, molti i motivi del suo eccezionale interesse. Tra i primi la inodernità, particolarmente importante n ella prima parte ·d ella trattazione di indole chimi·co-fisica generale. Sopratutto i chimici biologi ·e coloro cl1e si interessan o della biochimica vi troveranno una preziosa messa a punto delle nozioni orm·a i in parte sorpassate O· corrette, che essi app·r esero al temp·o degli studi universitari. Il capitolai sulle dissociazioni elettrolitich e, p1H e rH, quello sugli enzimi e quello sulla ossidoriduzione mi pare debb·a no essere particolarmente segnalati per la mrdernità della trattazione e d·e lla materia. Margar:i'.a ha messo, sotto gli O·cchi d·el lettor e la chimico-fisica di oggi: di oggi n ella sostanza. i1 ella espressio•n e matematica e grafica C. FRUGONI . delle leggi e dei fenom eni; la chimico-fisica quale è ogg~ e quale deve entrare n·ei labora- . tori di biolngia e di m edicina sperimentale, CENNI BIBLIOGRAFICl corretta , purificata di tutte le approssim azioni , gli arrotondam enti', le arbitrarie semplifica- A. C I AMP OLI NI. Sesswalità e medicina legale. iioni d·ei problemi e delle tecniche ch e essa Casa editrice [F. Vialilardi, MiQano. Prezzo così spesso subisce n el p assare dalle mani de1l L. 40. chimiGo-fisico a quelle del hiologoi, e a qu·elle Il codice penale in vigore ha consacrato del medico sperime·n tatore . La seconda parte del libro costituisce una ra- nuovi princip i circa la punibilità di azioni repida ma completa trattazione dei problemi lative a lla sessualità ed alla genetica. D 'altra parte il consolidamento dell 'istituto della fadella chimica biologica in sen so stretto. miglia, la politica demografica, l 'importanza I grandi gruppi delle sostanze di alta imdel matrimoni'o religioso, ch·e allarga notevolportanza b:ìologica, lipidi, glucidi , protidi·, sali inorganici, vi sono su ccessivam ente descritti e mente il campo di applicazio,n e del diritto canonico, ·hanno creato quistioni medico-legali studiati. L' A. non perde mai di vista i grandi nuove. problemi biol ogici e medici, ch e CO·SÌ spesso si Occorreva p ertanto rilevare e precisare le identificano. I grandi pr oblemi dell'alimentai'I1terferenze e gli adattamenti tra la legge e la zione e della dietetica, del diabete, della gotta, sessuologia che per suo conto in questi uldelle' diatesi ossali ch e, calcich e, fosfatich e, ecc. tin1i anni ha fatti notevoli progressi nei riapparirann o al m edico sotto una luce ben più guardi della fi siologia come della patologia. viva, quasi diafanizzati', dopo· e.b e· egli avrà letIl pr.of. Ci:ampolini h a assolto questo comto queste pagine, in cui il metabolismo dei grassi , degli zu cch eri , delle proteine è seguito pito in modo brillante ed esauriente. Il libro è compilato con quello stile chiaro, tappa per tappa, j·Jlustrato, chi arificato, con felice sintesi di quant()l di nuovo si è appreso con quella precisio·n e e docum entazione di fntti· e l)areri, con quei com menti originali ed in questi ultimi anni , di così proficua ri cerca, 1

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acuti, che fanno delle pubblicazioni di questo autore veri trattati di consultazione. Esso ·è una guida sicura per le perizi·e da espletarsi s-econdo i nuovi codici, ma costituisce anch·e un orientamento per tutti i rifl·e ssi soci'ali della genetica. La parte ge•n erale sll)lla funzione sessuale IJormale e patologica è ampiamente trattata. In corrLplesso un ottimo libro che interessa non soltanto i medici-legisti e gli studenti, ma anche tutti gli studi'o si d i sessuologia.

DR. E.

e W. ENKE. Die Personliclceif. der athletiker. Editore G. Thi,eme, Lipsia. Prezzo. M. 2,80. La vog.a dell'atletismo dà ragione di questo studio che considera la JJersonalità degli atleti r1ella loro struttura somatica e n el loro comportamenio 11·sicolisiologico. Dopo avere esaminata la costituzion e degli atleti , gli AA. n e studiano con larghe esperienze di lab·oratorio· le con dizioni psi'comotorie, i sentimenti, l'immaginazione, l 'affettività. Espongon.:> 1e ricer ch e sullo stato dell'apparato er..docrino e sulle reazioni· farmacodin.a n1iche. Discutono la teoria del temperamento atletico ed i rapporti di questo temperam ento con stati patologici fisici e 111entali. Dn. l{RETSCHMER

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G.

Sugyeslione lerapeutica. Editore R. Zannoni, Padova. Prezzo L. 10. L' A. riassum e in questa pubblicazione la sua MALU'fA..

esperienza trentennale in n1ateria di su ggestio11e t.erapeutica. Es1)011e il campo di applicazi'o11e di tale c ura ed i metodi ada Lti per ciascuna forma morbosa, alcuni d ei quali rise11tono di sue vedute originali . DR .

Les encéphalites aigues postinfectieus es de l' enfance. Editore Masson , Pa-

1\1. T.

CoMBY.

rigi . .Prezzo, Fr. 30. Il riconoscintento delle en cefa}jti posLinfettive dell 'infa.nzia è ùel tutto recente. Ciò spiega coni.e esse ser11b·r irto semp,r e più diffuse. La c:o111by' sulla base di una larga casistica tratta a fondo l 'arg·omento descri,rendo le forme cli-· 11iche cl1e la 1nalatlia può assumere e precisando le i11fezioni iniziali ch e n e sono la causa, n e discute la ]Jatogenesi ed infine indica il l1 atlan1enlo t erapeutico . Il libro &i cl1iude con l' elenco di t utLe le i)ubbli'cazioni corr1par se fi11ora sull 'argon1e11to.

DR. E.

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In dice g<::nerale del giornale di Psichialria Cliriica e 1'ecnica 1"/anicomiale. PADOVANl.

S. A. Indus trie Graficl1e, Ferrara. Questo indice mette in rilievo il valore del veccr1io giorna le e la produzione di' quel ce11tro psicl1iatrico dal 187 -1 al 192 ·. Prccedon.o 11otizie storiche redatle dallo ste, .. o Padovani. Il volume costi tuisce u11 on1aggio al prof. Ruggero Tambro11i , fondatore e direttore del giorJtéJle . a. a.

AccADEMIE, Soc1ETÀ MEDICHE, CoNOREss1

Jt. Accademia Medica di Roma. Sedula ordinaria del 29 febbraio 1936. ~resiede

il prof. R.

ALESS ANDRI,

presidente.

Studi sulla immunità nelle infezioni da ultravirus. Dott. F. 1\ilAGRAss1. - L'O. basandosi sui risultati ottenuti da sue esperienze con virus erpetico nei conigli descriYe la « immunità verso la Sltpcrinfezione » lega1ta alla: diftlusione del virus in un determinato tessu lo, indipendente dal1'azione nello studio della superinfezione nei riguardi del processo infettivo primario., notandone le modificazioni di decorso, e 1:ir1tervento di una immunità duratura, caratterizzata da precoce autosterilizzazione d el tessuto. Ulcera duodenale postoperatoria, Prof. P. VALDONI. L 'O. riferisce di un caso già operalo di gastroduodenostomia per ulcu·a duodeni, 1101 quale eg·li è intervenuto per perforazior1e di nuova ulcera n ella anastomosi. L 'amm aJato è stato operato di resezione con risullato ottimo. Il prof. R. BASTIANELLI chi ede cl1iarimento sulla sede esatta dell'ulcera; ad essa partecipando la parete gastrica, poteva es·sere preesistente. Il prof. CHIASSERINI ricorda i suoi tenlalivi di g·nstroduodenoston1ia su 4 casi: in uno ha dovuto r eintervenire per ulcera peptica post-operat oria : secondo l 'O. la gastr oduodenostomia è metodo ch e va abbandona.io. Il prof. VALDONr. risponde che l 'ulcera era a carico dello stomaco e quindi doveva essere interpreta la come post-operatoria. Azione dell'olio di fegato di merluzzo, del sangue, e delle ceneri di sangue sulla ricostruzione degli eritrociti nell'anemia sperimentale. Prof. A. GALAì\ITNI. L 'O. riferisce le esperie11ze di ani1nali nei quali ha provoca to l 'an en1ia sperimentale n1cttendo in rilievo il vario co1nportamento del san gue di animale anemico dato sollo lo stimolo di vari agenti: olio di fegato, sa11gu e e ceneri di sangu e. Il prof. U. AncANGELI ricorda che n1olti anni fn egli aveva potuto 11olare che il sangue fresco di animali non avesse nessuna i1lfluenza n el sangue delle clor otiche, che avevano inYece be11efizio dai comuni preparali di ferro. t--

La reazione di Schultze e Charlton può essere provocata con siero emolitico di coniglio. · Prof. T . PONTANO. - I~'O. passa in r assegna le conoscenze sulla etiologia della scarla llina ferma11 dosi breYemen te sulla trasn1issione sperimental e all 'uo1110 sull a reazione di Dick, e infine sull a . reazione ' di eslinzione. Di quest 'ultima eg1i ricorda le caratterislich e cliniche e la p atogene i. Oltre che coi n1ezzi noti , siero umano, siero di co11Ya1escente, siero antilossistreplococcico, egli trova che può essere proYoca1a la reazion e di <'s tinzione con siero emolitico di coniglio (siero an timontone). Tale reazione, a differenza di quelle provocate con mezzi chimici e biologici, non può essere distinta 11è clinicamente, 11è con indagine capiJlaroscopica dalle r eazioni di Schultze e Charl-


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<< IL POLICLINICO

ton. L'O. riporla il mecca11is1no d'azione ancora a<l u11 1neccanis1no i1111nunitario. L 'antigene emazia di lno11lo11 e i11 modo aspecifico, e~alta il polcre C;Sli11 torio naturalb del siero di co11iglio, rico11oscibile in alcu11i gruppi di animali. Con tale n1eccanismo è possibile spiegare il potere estint orio d el siero di uomo norn1ale, ch e ha raggitìnto la sua m aturità umorale. Il Segretari o: 1·. PONTANO.

Società Reale di Napoli - Sezione Medi('a , Seduta del 1° aprile 1936. La pseudartrosi congenita della tibia e del perone .

P. DEL ToaTo. -

Ques ta inalformazione è i11tèressa11te, oltre che per la su a rarità, anche per la g r ande dilficoltà che il suo tratlamento operatorio raggiu11ga lo scopo, per cau se insite alla malfor. 111az1on e . L 'O. fa brevemenle la st oria d ella deformità e si i11dugia a ch1arir11e le Leorie patogenetiche. Egli ritiene che alla b a-se di gues le malformazioni ci siu, più cl1e una allerazione d egli involucri fetali, un 'alterazion e propria del felo; le modificazioni del tipo e1nbrionario si proclurrebbero altra verso clue meccJinism j : la variazione istogenetica e la n1alnttia. La printa dipe11ùerebbe da modificazioni ambientali, p er cui il p l astidc, che ha in sè la materia p er Lutte !e d ifferenziazioni , cer ca d i adat tar si all e 11u ove condizioni di esis ten za, evolvendosi in mocl0 nlipico, con adatlamento di tutti g li ele111enti cosli lu tivi dell'organo modificato. Nella seco11da ]e ce 11 ule embrionarir possono morire o solo an'ln1alare; a guarigion e a vvenuta la differenziazione riprende, m a dal] 'arr esto tempora n eo è risultat a una moclificazione locale, che si m a11ifesta ·sotto l 'a spetto di malformazione. E ]e cica lr ir i fet ali, ch e spesso si osservano, sar ebbero espressjone di una inanifes lazion e ulcer osa de11 'em brione n ei primissimi mesi, con co11secu livo arrest o o sviluppo atipjco d ei tessu ti ·sottostanti. Fatta l 'esposizione dell 'anatomia p a lologica e dc·lla sintomalolog ia, dice che cosa si possa far e i)er m igl iorare la prognosi, se111pre riservatissima , per l esion i di ques to tipo ed illustra. poi la cura chirurgica di esse, pns·sandone in rassegna i vari n1et odi, di cui sono da prendere in n1assin1a consider azion e quelli ch e h an n o lo scopo di portare nel sito della d eformità un apporto di osso capace di prolifer ar e, secondo la con cezione di Codivjlla. Illustra infine due casi operati con diver sa t ecnica e con buon risultato funzionale. Su Ila struttura del Bottone d'Oriente.

R. DE BLASIO. -

Il Botto11e d 'Orienle può assumere istolog icam ente una forma granulomatosa banale ed una forma granulo1nal osa tubercoloide. Quest'ulli1Tia, in certi casi, può confondersi con le lesioni tuber col ari. I fenomeni r egressivi a cari co d ell 'epidermide sono pi11ttost frequenti e consistono sove11 le in formazioni di p erle epiteliali che si l1ffo11dano nella compag·in e d el tessuto g rant1lomatoso, d~ndo ad esso un aspeLt o ch e, ad una osservazio11e ·superficiale, potrebbe ingen erare confu !:-ione co11 una lesione epitelio1natosa (forma granulomatosa pseudoepiteliomatosa). Probéìbiln1ente la r elativa r ari Là del Bottone d 'Oriente è d oYuta al fallo ch e esso sovente viene con.fu o, isto log icnme11te, con les io11i 1u bercola ri od cpiteliomalo e. l'l Seg r etario.

[A~ l\"O

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XLIII, Nuì\r. 23)

Società Medico-Chirurgica di Payia. Sedu la d el 6 magg'io 1936. Presidenza: Prof. A. P ENS A. Dott. F. VACIRCA. lari » della tiroide.

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Sulle cellule « parafollico-

Eziologia deUa fistola ano-rettale. C. UGGERI. - L 'O. crede che per stabilire la natura di una fis tola ano-reLtale I 'unico criterio allendibile ·sia quello batteriologico. Ila esaminato 30 casi ed h a poluto dimostrare in 6 un 'eziolog ia tubercolare. Freque11te, l11a 11on costa11te è i11 ql1es ti casi il quad ro giganto-cellulrure. Dal punto di Yis t a clin ico e nelle mod alità di gu arigione le fj stole tubercolari no11 hanno dimostrato car atteri ch e le differenzino n ettamente dalle altre. Creatinemia e creatinuria nelle cardiopatie scompensate. Dott. BELTRA1\<IETT1. - L 'O. 11a riscontrato n elle C(1rdiopatie scompen sat e un au1nen lo della, creaUr1en1ia e la co1Tiparsa di un 'intensa creatinuria la quale esprime, oltre che t1n dis turbo della resintesi <lel fosfageno, una con dizione legata a una di111inuzion e d el glicogeno mu·scola.re. Dopo a,·er accen11ato ngli esiti della tiroidecto1nia nell e cardi opatie sc:o1np e11sa le e aver con sid erati i raJ.)p or ti esist enti tra fun zione tiroidea, ri cambio b asale, e ricainbio dei corpi creatinici , esclude la. ])ar leci1)azion e d el ful lor e tiroideo n el n-;eccanismo di con1parsa d ella cr ea linuria. Atipie cliniche ed ematologiche in casi d.i leucemia acuta . E. STORTI. - L 'O. richian1a 1'allenzione sulla sicura esist enza cl i ra._i di 1eu ce1nia acuta ti1)ici 11ella loro al lerazione jst o1Ja tologi ca ma molte alipici dal punto di Yista clinico ed ematologico p er J 'assenza da un la Lo di ogni segno di di atesi e111or ragica, di alterazione bucco faringea , di micropoUadenopatia, di tumore ·spl enico, e per la presenza dall 'altro di spiccata leucop er1ia con soltanto raris::,ime cellule immature (emocitoblasti) in circolo.

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Ricerche comparative sull'Escherichia coli e sull' Aéro· bacter aérogenes. Dott. G1No BoNElzr. - Per i ri sultati ottenuti cor1clude ch e è pii1 rispondente ai fini igienici ritrn er e enlran1be l e specie batterich e come e po11ente di inqt~i na111ento fecale d ell e acque potabili. Nel corso d ella ricer ca h a potuto confermare, su alcuni a ei ceppi i·solati d elle acque, la frequenza del fenome n o della agglutinazione a specifi ca segn alato in una preceden1 e nota,

P. 0TTONELLO. -

Studi su l l'appar ato pigmentar io della pia m adre. - Caratteri e distribuzione dei cromat·ofori piali in al cu ni ani rnali da labor atorio. - Genesi dei croma to/ori . Il Seg r etario .

Accademia delle Scienze Mediche Naturali e Fisico-Matematicbf' di Ferrara. Sed11ta del 14 maggio 1936. Presidente: prof. G. Boscn1, presidente. Contributo allo stud io dei tumori primitivi del polmonf . F. lUETTI. - L 'O. illustra u11 ca-so di tumore primitiYo p olm.onare (d el lob o ~up eriore sinistro) verificato is lologicamenle rr1edian te bi op sia cli un


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XLIII,

N -c~r.

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SE ZIONE

ga,nglio sede di m e tastasi , ch e aveva un aspetto radiologico del tullo siruile a quello ch e si suole co11siderar e carat leristicò d ella cisti di echinococco del polmone (imagine r otonda come tracciata col co1npasso). Il caso è notevole, an ch e perchè mancarono, fino alle ultime settima11e di vita , i ·sint omi tipici ~ci tumori poln1onari (tosse, dispnea, c.lolore lor ac1co). Dis cus~io n,e : GIACCIA, CAl\iIPAILLA .

Epatite amebica. i..,. R1ETTI. - L'O. riferisce la s loria di u11 malato, ch e da circa sei mesi aveva un fegato grosso, e accessi febbrili quotidiani fino a 39°-40° preceduti da brivido .. L 'O. , sospe ttando che si trattasse di epa tite amebica , con·sigliò una cu ra di emetina, yatren 105 e stovarsol. La febbre sco1nparve in cinque g iorni; dopo tre settim an e, il fegato er a appena palpabile sotto l 'ar cata costale.

L'osteoemopatia di Cooley. M. ORTOLANI. - L 'O. prese11ta cinqu e pazienti clell 'e tà rispettiva di anni 2, 2, 11, 20, 31 e ne ricorda altri due dell'età rispettiva di 2, 4 anni, richiamando l 'aLLenzione principalmente sulla possibilità d ella sopravviven za, fino ali 'età adulta ed oltre, di questi ammal ati. Ricorda pure ch e in una donna di 57 anni, attualmente oggetto di studio , è già stato possibjle n1ettere in evidenza anomalie scheletriche e della emopoie·si che fanno pensare ad uno stadio di r iparazione o di involuzione d ella maiattia. Giustifica infine l 'opportunità d ella d er1ominazione « osteoemopatia >) e seg11ala il particolare e costante colore g iallo bruniccio carico delle uri11e di questi pazienti ; colore ch e non è stato possibile attrjbuire ai cornuni pigmen ti di origine biUare (bilirubina-u.robilina) .

Discussione:

BALLAIUN.

Autoemoterapia e autoliquorterapia e varianti tecniche diverse nella mia cura delle affezioni tossinfettive ero· niche del nevrasse. G. BoscHI. - L 'O. espone modificazioni diver se d r~ lui sp erirnent nte n ella tecnica della sua cura di affezioni croniche tossinfettive del n evras·sc, seg11aLamen le scler osi a placche. Alla autoe1noterapia con preparalo dilu ilissi1no attraverso frazionar11enti n1ultipli h a prova lo a sostituire l 'a.u loem ot erapia g rezza, o con piccola diluizione, endomusco. lar e o endovenosa; auloliquorierapia , g r ezza o a ttenuala col frazionamento multiplo, utilizzando liquor in fase r eattiva ricavato alcune ore dopo l 'ini ezion e endorachidea provocatrice. I n complesso si è n otat o fin qui ch e risulta li è dato ol te11erne a11che quando si impieghi I 'autoemoterapia g rezza; m a i risultati più brillanti finora ottenuti si. corri'spondeYano sernpre a casi t r at la I i con autoemoterapia atlenuata o attenuati ssima. Quali inezzi proYocatori ò ella r eazione n euro1nenin gea (rivulsione 1n en in gea, attivazione d el drenaggio 11e uro-m eningeo, aper tura della barriera en1ato-11evr assica) l 'O. st a studiando coi suoi Allievi se all 'acqua bidi tillata possa sost i l uirs i o addizionar si d isgiunta111 e11te r einiezione di l . c . .r .; oppure di aria. Nei pazienti a r ea ttività torpida i n1ezzi proYoca tori eh e no11 sian o scevri di ·~ostanze cli in1icbe eterogenee, difettano. La ripetizione della s timo1azione un g iorno o due dopo la prim a, si f> mostr ata in sufficent e. L 'O. ha osserva lo ch e una certa proporzione scb-

PRATICA

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b ene i1on precisa esiste fra l 'entità delle r eazioni i1euro-n1eningea provocata e il ri sul tato curativo . Altre vairiazioni di t ecnica si riferiscono al nu111ero d elle applicazioni e al loro distanziamento. Ver adessò I 'O. si attie11e al segu ente criterio : quando un migliorame11lo ·sia in co11tinl.1azione, o quando l a r eazione preced e nte siasi inolto protratta, l 'applicazione su ccessiva viene distanziata oltre quindici g iorni. E qua11do il caso inostri di dare urL risultato scar so e st entato le applicazioni si arrestano in nun1ero di tre; riservandosi di app1icare la quarta eventual1ne11t e sol ta,n to più tardi.

Un segno radiologico di ipomesocefalia: la sella piccola. G. BoscHr. - L 'O. consigliò il dott. Campaj lla a preannunciare, nel 1932 (G iorn. di Psich. , 1932, p ag. ~·72) , che si sarebbe riferi lo circa il referto r adiografico di selle turcich e piccole in casi clinicj <ll quelli ch e l 'O. h a su ccessi va1nente chiamati cc ipomesocefalie » (A rchives Jn.ternalionales de NeurO/·ogie, 1934, pag. 377). Per rag ioni espost e in ques l 'ulli1110 l avor o, l 'O. riliene che la patologia fo11darr1enlale di deficit risa1ga ai centri n er vosi ipolala1nici o inesocefalici regola.ti d all 'ipofisi anche per via r1eurocrina ; ovvero ch e la base morfofisiologica <lelJe affezioni rip osi su una d eJ)ilità co111ple·ssiva <lei sis tem a diencefalo-ipofisario. Si d o1nan<la se t alYolta anch e l 'ing randirrte.nto ipoi:ì sario 11on abbia lo s lesso sig nificato fisiop3.tologico essendo il ri ultato di uno sforzo compe11sativo per supplire al primigenio difetto del sistema. Addu ce cRsi stica ·significati va. Discussion,e : RIETTI, L Al\InEn1 1N 1.

Azione della paralisi del parasimpatico, mediante la prova di Danielopolu, sulla pressione cefalo -rachidiara. G. CAIVIPAILLA. - L 'O. ha registrato, n ell 'uomo, 111 alcu11i casi l e cifre m a n on1elrich e e l 'in dice d ello sforzo idrodi11amico in una prima r achi re11tesi , in u;na seconda praticata qualch e g iorno dopo, imn1 ed1atamente dopo pa.r alisi d el J)arasin1patico ollenula con in iezioni endoven o . . e di atropina (prora di Danielopolu ); ha n ota lo come le cifre pre8t!n lavano variazioni inj 111me, in cos lan ti. I11 ca ~ j in cui la osser vazio11e fu fa i la Jasciand o l 'ago in sito paralizzando il para-si1npatico e segue11do le oscilla ziorti per varie or e, il ·risu lt a lo fu il n1edesimo. L 'O. co11clude c11e l 'azion e della p a ralisi par::i siTQpatica da at ropin a sulla pressione cefalo-racl1idian a è insig11ificanle.

Cura di alterazioni organiche di moto mediante in iezio ne endorachidea di fenolsulfonftale ina. G. CAJ\IPAILLA. L 'iniezion e endorach idca d i 1,5 cc. <li una oluzion e acq u osa al 5 per mille di fenol ulfonftaleina proYoca una pjccfltn reazionPrneningea asettica ch e si dilegu a i11 due-lre g ior11i. L 'O. ha os erYalo noteYoli 111igliora n1en li di turbe di moto di Yaria origine (po l-aJJOplet liche, e11cloarteritich e post-infettive, ecr.) piran1idali ed exlr a piramidali - d opo l 'iniezione endorachidea cli f.s.f. che agirebbe n el en o di una. rivuJs io11e 1neningea in gran parte e poi per una probabile a1ione chemio1erap ica, 11on JJerfe LLan1rn le con oscit1la n ella sua precisa nalura , dell a fcnolsulfonflaleina.

Discussione: F. G10ELLL -

RrETTI.

L'in/lu cn::.a del la trrnpcralura sul-

lo sviluppo del ricambio delle rnuf/e. Il ... egrelario: F. B.\RISO.N.


1086

cc IL POLI CLI NI CO »

APPUNTI

[ANNO

XLIII, NuM. 23)

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. L'eretismo cardiaco degli adolescenti. R . Bernard (Soc. m éd. hozJitaux, Paris, 24 aprile 1936) ri cr1iama l 'attenzione sui disturbi .che egli ha osservato specialmente nelle reclute e negli sporti vi, in individui che si lamen.tnno di· non poter 'effettuare una marcia rapida ·O qualche minuto di passo ginnastico, senza .esse.re presi da p,alpit.azioni o dispnea che li co.strin g·ono a fermarsi. Il problema è special1nente importante dal punto di vi's ta militare per il sospetto che possa trattarsi di simulatori. I disturbi funzionali consisto.n o anzitutto nella dispnea da sforzo , in palpitazioni con sen sazione penosa delle pulsazioni ed in una spe.cje di malessere endotoracico, per cui cc il cuore sembra troppo grande ». A1l 'esame fisico: urto della punta quasi sen1pre nettamente visibi'le, che dà alla p·alpazion e la jmpressione di rimbalzo; all 'ascoltazione sensazione di urto p ieno, ·e nergico, nervoso e, nella metà dei casi , soffio sistolico a lla biase, col massimo sulla polmonare; soffio generai: mente dolce, talora un poi' a raspa, olosistolico; non è influenzato dai movimenti respiratori, ma lo è invece dalla posizion·e dell 'individuo (massimo in posizione supina e mir1in ·10 o nullo in quella eretta). Gener.almente , t~ le disturbo è associato a vagotonia (riflesso oculo-cardiaco) e talvolta a disturb·i dello sviluppo (ip·ospadia, spina bifida, ecc.). Dallo studio dei casi, valendosi specialmente del controllo elettrocardiografico, i ' A. conclud e che si tratti di una lieve form.a di stenosi .. conge11ita dell 'arteria polmonare. La dia gnosi rigua rda l ' insufficienza mitralica ·e, specialmente il così detto cc cuore di guerra n che forse in molti casi non era che il ci~é110 eretismo cardiaco. La progn8si 0 buona. T•cr quant0 rjguard.a 1'nttitudine di q esti i'n ·dividui , si dovrà controllare radioscopican1ente il comportamento delle cavità destre; se sono aumentate, riformare 1'indi'Viduo o proibirgli i lavori di forza; se sono normali destinarlo a lavori che non richiedano sforzi fisici' notevoli. fil. 1

1

11 .

1

Genesi e terapia delle extrasistoli. La genesi delle extrasistoli non è univo·c a, e::;sendovi dei casi di origine tossica ed altri c l1e alme110 in parl·e sono di origine nervosa o psichi ca. J. Pal (111 ediz. k-linilr, 17 genn. 1936) ha rivolto la sua attenzione specialmente a quelle forme che si osservano in individui a cuore sano controllato anche elettrocardiograficamente e confermat o da osservazioni durate per degli anni. La maggior parte di questi aveva il suo acme di extrasistoli dopo il pasto di mezzogiorno ed era c - <\ti tut n da individui stigmatizzati dal

punto di vista v·e getativo. Si osserva in essi una pneun1atosi, la quale è dovuta ad insuffici1enza' del cardias ed aspirazione di aria nello stomaco durante la fase digestiva ed in condi· zioni di eccitabilità nervosa . Fatti analoghi si osservano anche nei cardiaci, n1a i11 questi le extrasistoli non sono da considerarsi in11ocenti e senza significato. La pneurnatosi può aversi tanto J:>er la presenza deJla bolla gastrica con1e per presenza di aria 11ell 'intestino, per blocco delle parti inferiori. Le genesi delle ·extrasistoli sareb1b·e da riferirsi ad u11 'azione n1ecca11ica esercitata sul pericardio da parte degli organi' addominali : stin1olo meccanico autoctono e riflesso propriocettivo. Specialmente ·ecci~ab il e sareb·b e il solco longitudinale. Dal punto di vista della terapia, si devono anzitutto co11siderare le condizioni del tratto gastro-intestinale, che vanno tenute presenti a11che nei cardiaci. utili sono i c.ambia1nenti di posizione; da quella supina a quella laterale otl eretta, oppure il can1minare per una via in salita. fil.

L'autoemoterapia dell'ipert~nsione arteriosa. R. 1F ab·r e (Gaz . h ebd. des Sciences médicales , 8 m.a rzo 19316) riferisce di aver praticato già da , ·ari anni delle ri'cerche sulle azioni teraputicl1e sull'autoemoterapia negli stati di ipertensione arteriosa. Poich,è i risultati ottenuti si son dimostrati' particolarynente incoraggianti e durevoli, l 'A. fa alcune consider.azion i sulle osservazioni cliniche d.a lui fatte . Nella maggior parte degli stati ipertensi·vi, egli ha potuto constatare che l 'autoernoterapia ha come conseguenza di provocare un.a di1nir1uzione spesso notevole, della pressione arteriosa ·e in maniera quasi costante la sparizione dei disturbi soggettivi legati' al! 'ipertensione, L 'esperienza dell 'A. riguarda circa 200 casi in cui vennero iniettati in ragione di' 1 o due voltt3 alla settimana, da 25 a 30 cc. di sangue vertoso: non furono mai fatte più di 5 o 6 ini'ezioni . L' A. riporta per est eso di'eci dei ca i più dim1o strativi dai quali risulta chiaramente I 'ab bassamento della pressione arteriosa e la sparizione dei disturbi soggettivi da queste derivanti ·nei soggetti in cui la cura fu praticata. Se ci si propone poi di stabilire attraverso qt1ale meccanismo si ott.iene quest'abbassa1rJ.ento della pressione arteriosa, l e i.potesi pro. poste dai vari AA. sono numerose, ma insufficjenti, in quanto esse prendono in considerazion·e il fenomeno globale; e non ]e due tappe successive del processo post-autoemoterapi'co, e cioè la ca~uta p:essochè i:nmediat~ della pressione arteriosa e il mantenimento di questa a dei valori nuovi. Secondo l'A. es~en~ do il sangue iniettato sangue venoso e qu1nd1


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XLIII,

Nl.TM.

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SEZIONE PRATICA

asfittico, e venendo esso riassorbito lentamente e per vi'a linfatica dovrà comportarsi nei tessuti in cui viene iniettato come un elemento .eterogeneo subendo varie e graduali trasformazioni : durante q,u este trasformazioni si ha verosimilmente produzione di istamina, che è seguita necessariamente da un ab·h assamento della pressione arteriosa. Qualunque sia il valor.e di qu1este ipotesi, i fatti' obiettivi rimangono e l 'A. crede di poter affermare che l 'Auto,e moterapia sisteim atica costituisce il metodo di scelta nella cura dei nun1erosissimi casi di ipertensione arteriosa. G. LA CAvA.

Il trattamento della tachicardia e di altri disturbi del ritmo. I. Starr (A n1er. journ. m ed. scie11ces, febbraio 1936) ha trovato grandi vantaggi con l'uso tiella acetil-beta-n1etilcolin.a, n1edi~nte la quale ha trattato 75 attacchi di tachicardia io 37 pazienti; in 6G casi (88 o/c.) gli attacchi sono stati prontam,ente troncati . Le dosi vari.ano secondo l'età ed il peso del paziente; se sono suflìcienti 10 n1g. in un paziente di 18 a1111i, 11e possono occorrere 50 per uno di 60; 20 n1g. sono stati sufficienti per un a donna magra di ò8· anni , men ti:ie per un individuo gras~o di 42 ne sono occorsi 60. La chinidina 11a azione antagonista ed in qualcl1e caso può e&sere la causa dell 'insucces~o de1l 'acetil-beta-met.i !colina. i~ el cc flutter » auricolar·e, tale rimedio può 1>rovocare cambiamer1ti del ritmo ed in un caso di extrasistoli ventricolari esso n e diminuì la freql!enza . Si deve però ·evitare 1'uso di dosi troppo alte che danno sintomi analoghi a quelli di un attacco di sincope. fil. L'efedrina. L 'efedri11a è il rimedio del vago; riesce bene nel'l 'asma bronchiale, purch·è le crisi non siano troppo forti. Come cur ativo, una pastiglia da 3 cg. quando il paziente va a letto; a titolo preventivo, la stessa dose 10 giorni al mese. Consigliare inoltre 11n regin1e prevalentem.ente vegetariano, stimolare le fu11zioni epatiche, so111ministrando al mattino un lassativo leggero (solfato di sodio o sale di Seignette), per un mese di seguito; dopo , 2 Yolte la settimana. L'efedrina dà alle volte in onnia, tremori , agitazione, ch e possono evitarsi aggiungendo all'etedrina (cg. 3) il gardénal (cg. 2) e 1a polvere di valeria11a (cg. 20). Altre applicazioni sono segnalate da A. Devic e Pl1. Bouquin (Lyon m.éd. , 1:5 n1arzo 1936) contro la narcolessia. ~fedi.ante l 'efedrina, ha n no attenuato gli a ccessi di sonno in un tun1ore dell 'i])Ofisi; in un parkinsoniano, in cui si ave,rano acces i di sonno invincibili ver . . o le 20. la on1n1ini trazione di 2 cg. e 1/ 2 do1)0 la cena , o-]i pern1isero di stare s'reglio fino alle

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23. ~ opportuno somministrare il rimedio abbastanza presto per evitare la insonnia notturna. Esso è inoltre utilizzato dagli oculisti, come midriatico, dagli otorinologi, per la retrazio~e d.el la mucosa nasale (la soluzione al 5 '7~ dà in 5 minuti l'effetto che dura 3 ore), dai dentisti 1 per la sostituzione dell'adrenalina, associata agli anestesici. fil. 1

NOT E D I DIETETICA. Il trattamento dietetico dei sedi1nenti e dei cal· coli delle vie urinarie. L'abnorme formazion·e di sedimenti ·e di calcoli nelle vie urinari'e può essere favorevolmente influenzata da una dieta appropriata. Anzitutto bisogna cercare, come afferma E. D. Lampé (Miinch. Med. Wschr., 15 maggio 1936), di diminuire la conoentrazione delle urine, li'rr1itando l'introduzione di sale e di albumine ed assumendo un'abbondante quantità di liqui'di . Nei pazienti affietti da uraturia e rispettivamente da uricuria lo scopo principale da otten·ere è la diminuzione dell''acidi'tà urinaria , I.a quale favorisce la precipitazione dell'acido urico e degli urati. Si ricorrerà pertanto ad una dieta latteo-vegetariana, con limitazio11e della carne, evitando gli organi interni ricchi di ·piu rine. Si associerà 1'introduzione di abbondanti' quantità di acque alcaline ed eventualmenté di alcalini; è da evitare però che la reazione dell 'urina si sposti troppo fortemente verso l 'alcalinità. Controindicato è l 'atofan. Nella fosfaturia, che sarebbe dovuta ad una incapacità del ren·e ad eli'minare valenze acide, in rapporto ad uno squilibrio neurovegetativo, si oercherà di ottenere u11a acidificazione del! 'urina con una di eta ricca di' carne, cereali , pane e dolciumi, ed ·eventualmente con la somn1inistrazione di soluzioni acide. Contemporaneamente bisogna comb·a ttere con misure dieteti'che ·e medicamentose i ·d isturb1i di origine neuro-vegetativa che i fosfaturici spesso presentano e specialmente l'iperacidità gastrica e gli spasmi del colon spesso associati a . . titichezza. Nonostante queste mi·sure nella maggior parte dei casi non si ottiene lo scopo desiderato : ciò è dovuto alla surricordata costituzione nervosa di questi pazienti, ch e si cercherà di' jnfluenzare consigliando una vita tranquilla, un cambiar11ento di clima e somn1inistrando luminalette od altri calmanti . Nella calci uria, 1no]to rara d 'altronde, in cui, a differenza delle forme precedenti, l 'eli·minazione del" calcio è fortemente aumentata, poco c'.è da attendersi dalla dieta, che sarà sin1ile a quella per la fosfaturia , con in più lin1itazi•o ne degli alin1enti ricchi di calcio, quali il latte, l'e uova, il formaggio . Trattandosi in genere di neurastenici e psicastenici, bisogna anZJitutto rivolger i' al sistema nervoso, con inisure simili a quelle surricordate.


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I L POLICLIN I CO »

I calcoli ossalici sono i IJi ù frequ ent i, p er chè l 'ossaluria è molto difiusa. A11ch e la preci'pitazio·n e degli ossalati dip.ende cornei quella d egli urati e dei fosfati dal comportamento dei colloidi urinari 'e non da un 'aumentata produzione di acido ossali co. L'acido ossalico esogeno vi'e ne introdotto con gli alimenti (vegetali) preformato, oppure si forma nel ricambio intermedio; in particolari' condizioni si p11ò formare n ell 'intesti1no per azione batterica da carboidrati Nella dieta .si eviterar1no gli alime nti ricchi di acido ossalico o formatori di' acido· ossalico; non si piroib iranno gli alin1enti ricchi in cal'c io, anzi utile riesce la somministrazion e di 1 gr. di carbonato di calcio tr·e volte al gi'o rno dopo i pasti. Tra le bevande minera li si u seranno quelle alcaline, specie e ricch·e di calcio. 1\Tei rari casi ·d i formazione di acido ossalico n ell 'intestino p er azione bat1<·rica si comincerà co1; l 'evitare n ella dieta i carboidrati. Anche qui bisogna tenere pre sente il momento psico-n.er voso, trattandosi' in genere di individui irritabili, con segni di d ebolezza sessuale. La cistinuria, contrariamente alle forme preced enti , rap presenta un 'an omalia d el ricambio costituzionale ed ereditaria, rara d 'altrond e : la cistina dell 'organismo h a prevalentemente un 'origine esogena dalle proteine alim entari . Come tentativo di terapia dietetica si limiterà la quantità delle proteine alimentari 0,5-1 gr . per kg. di peso corporeo, . evitando però una prolungata dieta ipoalbuminosa: il fabbisogno calorico sar à ricoperto dai carboidrati e dai grassi. P er alcalinizzare le urine si in trodurranno n ella dieta molti vegetali e si somministrera nno bicarbonato di sodio ed acque alcaline. La terapi'a dei calcoli xantinici , estremam ente rari , è quella d ei calcoli uratici e dell'uricuri a. Nei casi ancor più rari di calcoli di carbonaio di calcio bisogna cer care di a cidificare le urin e, lim itando i v·e getali ed arricchendo Ja dieta di p roteine anim.a li. Secondo recenti comunicazioni' di AA. americani la vitamina A potrebbe impedire la formazion·e di calcoli n elle vie urinarie: ma ciò r1on è s tato ancora sufficientemente provato. 1•

[ A nNO

XLIII,

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l1a dann eggiato il ri·carnbio n è la m embrana d el batterio; n emm en o si sono riscontrate alter az ioni della n1obilità , delle proprietà tintoriali -e dell 'aspetto micr oscopico. Ad alte temper.ature non si' ·è avuta più molti'p1licazione: si trattava dunque in vitro di una pura azione lermica d elle onde ultracorte sul bacterium coli. In conclusion e l 'A. in vitro n on l1a potuto rn ettere in evidenza a lc una n1odificazione del bact·eriun1 coli in seguito ad irra diazione con onde ultracorte di 6 m . , se 11on per azione termica. N. ~UNBERG .

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1

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N. NuNnERG.

MEDICINA SCIENTIFICA L'azione delle onde ultra-corte sul bacterinm coli. Le opinioni espresse n ella lett·eratura circa I ' influenza delle onde corte ed ultracorte sui batteri sono contrastanti. H . Grasser (Med . /{lin., 22 maggio 193'6) h a studiato perciò l 'azione delle onde di 6 m. sul bacterium coli commune. Un 'azione termica è stata esclusa nell·e ricer ch e. La durata del trattamento h a variato fra 3 e 35 m' , con una tensione di 8-1 0 volts. In tutte le prove non è stata messa in eYid enza alcuna influenza sul bacterium coli , ~oprattutto nessuna stimolazione dell'accr esci m ento ri petto a i con lrolli . Il tra ttamento non

VARIA L'atresia del mascellare. È dovuta generalmente alla presenza di vegetazioni a denoidi, ch e ostruisco·n o le Yi e r espiratorie sup eriori, sicch è non si compie la respi'razion·e nasale; in un periodo di i11tenso s·viluppo g li or gani interessati subiscono u n arresto e la loro atresia si ripercuote su tutti g li organi v i c i~1i, specialn1er1te sullo scl1eletro . Più compron1esse sono le ossa ch e costituisco110 la volta palatina, cl1e rimane stretta e si fa a lta, prendendo una forma ogivale; nla non sono risparmi.at e le ossa d el cranio , almeno quelle della base Si realizza in tal modo il tipo cranio-facciale appiattito trasversalmente; anch e il naso subisoe la stessa modificazione, con le nari c i ridotte ad una fessura str etta e le ali flaccide . La respirazione si compie per la bocca, la quale rimanendo beante conferisce il noto as1)et t o di ebetudine. La faci e·s dà l 'impressione di l'Ìgidità; la gab·bia toiracica è appiat lita , le spalle ripor tate in avanti', con una curva più o meno pronunciata; 1'ossig·enazio,n e è deficiente ed i tessu ti son o an·emizz.ati'. Abb·a ndonati a loro stessi, tali bambini diventano d egli individui mingherlini , sen za r esistenza; diminuiti fisicamente , lo sono spesso anch e intellettualn1ente. Dann o l 'impressione di' essere pigri e tardivi , mentre si tratta soltanto di insuffici·enza fisica; si sta n cano facilme nte e 11anno cefalea quando si applicano intellettualmente. La cura: consiste evidentemente n ell'ablazion e delle adenoi'di. Fatta 1'011er azione, però , è 1tecessaria la rieducazione d ella r espirazione, vincendo 1'inerzia della g.abb1ia toracica. P er favorire il necessario accrescimento delle vie nasali. è an ch e con sigliabile un all argan1ento protetieo della volta palatina. (A. Herpin. Journ. des z:yraticiens , 18 apTile 1936). fil. 1

1•

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. L.

Su di trattato con. la gliorame11to. F. P1cCALlJGA. El PRAT I.

un caso di atl'ofia ottica lu etica pireroterapia. Forte e stabile mi-

Ist.

l~clit.

Cisalpino, Varese, 1935. problema del cancer. - Revista ined.-chir. fen1en ina , Bue:r.os .A.ires, 1935. P . DE FAVE:NTO. Del valo r e clin i co degli esami di liqu or 11ella sifilide pri1naria e nella neurolue latente. - A. Corcla11i , l\Iilano, 1935.


fANNO XLIII,

NU1\I.

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1091

SELIONE PRATICA

NELLA_· VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Indagini sulla mortalità infantile per enterite e sul modo di allattamento. Il l\finistero d~ll 'Interno (Direzione Gen. Sanità J->ubblica - Divisione 6a) ha ·diramato ai sigg. Prefetti ed al Governatore di Roma la seguente _çir.colare n . 65 in data 11 maggio 1936-XIV: Le affezioni dell ' apparato d igerente; culminanti n elle ent eriti, costituiscono una dellè maggiori cau se che mantengono ancora troppo elevata in Italia la mortalità infantile, particolarmente del primo anno di vita. Per poterla combattere occorre avere una cono.scenza della effettiva con·sist enza di dette affezioni 11ei singoli comuni, e delle particolari cause che -concorrono ad agevolair11e le manifestazioni. Si è, perciò, predisposto il seguente questionario, sul quale il medico provinciale, dopo sentito i! parere e raccolti gli opportuni elementi dai di.r ettori delle cliniche pediatriche ed ·ostetriche, d·a i direttori dei· brefotrofi, degli ospedali e degli istituti di assistenza infantile, dai d irettori dei consultori pediatrici e dalla Federazione Provinciale dell 'Opera nazionale per la protezione della mate.rnità e dell 'infanzia, r isponderà in modo esauriente: 1) Diffusione ed entità delle malattie inte·slinali n ella 1a infanzia, indicando se la mortalità _per tali malattie è maggiore n el 1° anno (allattamento) o nel 2° (divezzament o) . 2) In q u al i 1nesi la mortalità infantile è più elevata ? Quale tipo di vestizione si usa per I 'infante ? È molto o poco coperto ? Qu ali sistemi di fasciatura ? 3) Tipi di allattamento maggiormente in u so e durata della nutrizione lattea dell'infante. 4) È diffuso il baliat ico mercena·r io a distanza ? B controllato ed in che modo ? 5) È diffuso l 'allattamento artificiale ? Come viene fatto? Ci sono ce11tri per la distrinuzione di latte vaccino n1aternizza to ? Si fa propaganda circa le norn1 e su 11 'allattamento artificiale in caso di necessità ~ 6) Vi sono con·sultori maternj e pediatrici o a ltre istituzioni per la divulgazione delle norme di puericullura , e quale risultato si è ottenuto? 7) Si è co11statata diminuzione della mortaJità per enterite dopo la regolamentazione del 1929 sulla vigilanza igienica rtel latte ? Si attua efficace1nente tale vigil anza nei comuni ? Quale è il consu mo di latte alimentare per abitante? 8) In quale gruppo sociale (rurale , operaio ecc. ) la inortalità infantile è più alta ? Il lavoro delle madri esercit a un 'influenza su d etta mortalità? Qu ale lavoro particolarmente? 9) Gi udizio sintetico e proposte per giungere n ei comuni della provincia ad un a ulteriore dimi nuzione della mortalità infantile ed in particolare di quella per m alattie gastro-int estillali . j

A perfezionare le notizie che possono scaturire subito dall 'inchiesta anzidetta, questo Mini·st ero dispon e che contemporaneamente si svolga indagine speciale sui metodi maggiormente diffusi di aJlattamento dei bambini, da eseguirsi all'atto della prima vaccinazione jenneriana, che va fatta nel 1° semestre-di vita o al massimo nel 1° anno . Le EE . LL. vorranno, perciò, disporre che i me(li~i vaccinatori comunali, come i medici privati, arlorchè procedo no alla vaccinazione dei bambini, rilevino, caso per caso, i seguenti dati : a) se il bambino è allattato d alla madre ('s eno materno S. M.); b) se è allattato da nutrice, in casa dei genitori ovvero in casa della nutrice (N); e) se è allattato solo, od in modo prevalente, artificialmente (A); d) se si esegue l 'all attamento misto (al seno ed artificiale (Mi); e) eventuali rilievi . Le notizie an zidette possono esser e· segnate con le abbreviazioni su indicat e, nella colonna cc osser vazioni » del prescritto regi·stro dell e vaccinazioni, e(l i medici privati dovranno indicarle nel certificato· che inviano aJl 'ufficiale di igiene . Di queste disposizioni le EE. LL. vogliano rendere edotto il Sindacato medico provinciale, interessand olo per una valida collaborazione da parte dei sanitari. Gli lifficiali sanitari dal canto l oro devono assicurarsi che, sempre ed in tutti i casi, vengano fornite le notizie stesse. A fine della sessione or(linaria di vaccinazione i medici provinciali, raccolti e controllati i prospetti ria"Ssuntivi per ciascun comune devono invi arsi a questo Ministero. Le EE. L·L. vorranno d a.re vivo personale interessamen~o per l a rigorosa esecuzione èfelle disposizioni in1partite in materia rli grande jmportanza sanitaria, demog·rafica e sociale. 1

1

Il ser vizio sanitario civile in A. O. Il Maresciallo Grazia11i h a istituito un Comitato di igiene ed assistenza col compito di soccorrere la popolazione europea e indigena in condizione di povertà per il recente sacch eggio . Del Comitato fanno part e il Governatore civile, il rappresentante della Federazione fascista , il rappresentante dei carabinieri e il direttore dell 'ospeda]e itali ano. Il Maresciallo Graziani ha promulgato un decreto di caratter e urgente che imposta l 'organizzazion e del servizio sanitario civile i1ella zona di Addis Abebà e nel territorio circo·stante. Il decreto crea una direzione di sanità civile, dalla quale dipendono vari ospedali cittadini, un ufficio sanitario, un ufficio veterinario, un ufficio ostetrico ed un laboratorio di batteriologia e chimica. Gli ospedali, facenti capo alla Direzione di sanità sono: l 'Ospedale italiano con reparti di medicina e chirurgia, l 'Ospedale e< Fuluuaha » con reparti di medicina e chirurgia, 1'0spedale gestito


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(( IL POLICLINICO

dn11a missione religiosa americana avventista, due padiglioni per malatti~ infettive dell 'Ospedale militare (ex Menelik), uno dei quali è destinati agli indigeni. Il decreto stabilisce che in tutti i suddetti ospedali funzionino immedi atamente servizi gratuiti di ambulatorio e di pronto soccorso e che speciali reparti siano adibiti al ricovero gratuito di e11ropei e di indigeni indigenti. Il decreto, ispirandosi a superiori principii di u1nanità e di assisten za, stabilisce che l 'Ospedale cli Gualale di proprietà della Missione religiosa americana preshileriana ed il lebbrosario americano, di proprietà della Mis·sione · religiòsa americana del Sudan, continuino a svolge.re la propria attività col personale ed i mezzi di cui sono dotati, sotto il controllo e la direzione della Sanità italiana. I provvedimenti del Maresciallo, mentre attestan o la preferenza data dal Governo alla protezjone di carattere umanitario e civile, rendono nnche omaggio all 'opera di carità svolta nell 'interesse delle popolazioni indigene da enti ospitalieri nord·americani e laisciano inalterata la costituzione organica interna di essi limitandosi a inquadrarli nell 'ordinamento sanitario generale di Addis Abebà.

a11ni al 23 aprile; tassa L. 50,10. Per altre informazioni, domanda, documenti, rivolgersi alla Segreteria Generale della Provincia, via Monforte 31, Nfilano . RoMA. Ministero dell'E. N. - Sono banditi i co11_ corsi per le ·seguenti cattedre universitarie e sedi: uriatomia 11mana normale a Parma; anatomia e i~tologia patologica, clinica ostetrica e ginecologica, patologia generale a Cagliari; clinica delle malattie nervose a Messina; farmacologia, patologia, speciale m edica e metodologia a Catania. NOMINE • PROMOZIONI ED ONORIFICENZE •

Il mini·stro d ell 'E. N. ha co11feri to al prof. Giovanni Gallerani il titolo di emerito dell'Università di Bari, su conforme parere di quella Facoltà medica. I nostri rallegramenti all 'insigne maestro patriota e scienziato. ' Il prof. Ermanno ~Iingazzini , primario negli Ospedali di Roma, è stato nominato Consulente u.ro~og? delle Terme di Fiuggi. Rallegirarnenti vi,·1ss1m1. Per l'esercizio di UPPICIALB SA VJTARJO, rammea• tlamo l'lateres11aate pubblicazione :

Dott. AZECLIO FILIPPINI Dirigente i1 Reparto di Igiene applicata nell'Istituto sperimentale delle FF. SS. in Ro.rr.a.

L'assic11razione dei coltivatori diretti contro la tubercolosi. D'accordo con l 'Is tituto ·Nazionale della Previcl~11za Sociale, la Federazione Nazionale dei Proprietari e Affittuari Coltivatori Diretti h a studiato insieme con la superiore Confederazione degli Agricoltori, un progetto per la estensione agli affittuari coltivatori diretti dei benefici della assicurazione contro la tubercolosi, ch e avrà applicazioni tra non molto.

CONCORSI. POSTI VACANTI. A.NCONA. ]011.sorzio P1,ovinciale Antituber colar e. - Concorsi ai posti di direttori delle sezioni diSJ>ensariali ab binate di Osimo Senigallia e l esi Fabriano. Scad. alle ore 18 del 10 luglio. Stip. lire l&.000; indennità serv. att. L. 2210; compensi globali per vacazioni fuori residenza; abbon. ferrov. in II classe per l a zona di compet enza. Limite età a11ni 40. Diploma di abilitazione all 'e·ser cizio della professio11e di medico chirurgo conseguito da almeno due anni. Per informazioni e chiarimenti rivolgersi alla Segreteria del Consorzio presso 1'Amministrazione Provinciale. BRESCIA. Spedali Civili. - Scad. 31 lug., ore 16; medico aiuto per I 'Istituto di Rontgenologia, Elettrologia e Radiumterapia; stip. L. 5500; indenn. carica L. 5000; 7,5 % sui proventi lordi dell.'Istituto . Età limite 35 a11ni . Tassa L. 50. Chiedere avviso. Rivolgersi all 'Amministraz. MILANO. Amministraz. Provinciale . - Scad. 30 giugno; medico primario o di Sezione nell 'Osped ale psichiatrico provinciale in Mombello di Limbiate; stip. L. 13.000, 4 trienni e 4 quadrienni di J... 1400, supplem. servizio L. 3000; età limite 3E

[ANNO XLIII, NuM. 23]

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PRONTUARIO

DELL~ IGIENISTA

Prefazione del Prof. Sen . CIUSEPPE SANARELLI

Direttore del R. Istituto d'~ene dell'Univ. di Roma. Manuale compilato con criter.i .eminentemente pratici ad uso dei medici condotti, degli ufficiali · 1anitari e di tutti j funzionari addetti alla vigilanza igienica. Riportiamo alcuni giudizi espressi . da illustri Maestri dell'Igiene su questo Prontuario del Filippini:

« Ho preso io esame il Prontuario, ritraendone la mirliore (è la pura verità) delle impre11ioni. Ella ha fatto cosa utili11ima e l'ha fatta bene, con amore, con giusta misura, con modernità. Tanto gli studenti che i medici ne trarranno indubbi vantaggi »·· PROF. ODDO CASAGRANDI Direttore del1'Istituto di Igiene della R. Università di Padova.

1

Il Prontuario dell'Igienista è un'opera di grande utilità pra• tica e condotta con profonda competenza, che non fa meno onore all'Editore che all'Autore >>. 4<

PROF. D. OTTOLENGHI Direttore dell'Istituto di Igiene della R. U niversità di Bologna. « Data l'indole del Manuale che deve andare nelle mani degli

studiosi di Igiene e dei praticanti di Laboratorio, lo trovo molto al corrente dei vari argomenti e molto utile per i medici e per gli Ufficiali Sanitari. lo l'ho consigliato ai miei iscritti àl Corto di Igiene pratica ».

.

PROF. E. DI MATTEI Direttore dell'Jstituto di Igiene della R. Università di Catania.

« .... bo motivo di giudicare che il Prontuario, da Lei co1à bene compilato, debba avere larga diffusione con grande vantag• gio degli atudiosi e dei Funzionari d'Igiene » PROF. A. DI VESTEA Direttore dell' Istituto di Igiene della R. Università di Pisa. Volume di pag. XVI-564, in téla. Prezzo L. 5 2 più le spese pos.tali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 7 francodi porto in Italia , sue colonie e in Etiopia. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue, cursale e1iciotto, ROMA.


[ANNO ALIII,

NUJ\I.

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NOTIZIE DIVERSE Echi della nostra impresa africana. 11 sen. Castellani, ispettore generad.e per i servizi sanitari, militari e civili in A. O. , dopo cinque mesi di permanenza in Somalia si è recato a Addis Abebà, ove è stato intervistato dal corrispondente dell '« 1\.genzia Stefani » sulle condizioni di salute delle truppe e degli operai nel settore meridionale. L 'intervi:sta, riportata ir1 tutti i giornali poli Lici, documenta come tali condizioni siano ottime e ne attribuisce il i11erito principale al Duce, che volle ~ 'impostazione sanitaria e igienica della guerra afri_ cana. Viene messa in evidenza l 'energica azione del gen. Graziani nel dominare un 'epidemia di amebiasi.

Il Duce, presente il Sottosegretario di Stato per le Colonie, ha .ricevuto il generale medico della R Marina dott. Alcibiade Anclruzzi, nuovo Ispettore Generale di Sanità presso il Ministero delle Colonie, al q,uale ha impartito le direttive per l 'azione che dovrà svolgere per garantire al massimo la salute pubblica delle truppe e dei civili in Africa Orientale. ~

Il 30 maggio è giunto a Napoli con l a nave-ospedale « Urania )> l 'on. prof. Raffaele Paolucci, di.rettore della Clinica Chirurgica di Bologna e presider1 le della Federazione Italiana Nazionale Fascista per Ja lotta contro la tubercolo·si , di ritorno da11 'A.frica Orientale dove è rimasto sette mesi quale direttore di un 'ambulanza eh irurgica al seguito delle truppe operanti sul fronte nord. Alla m emoria del dott. Luigi Chiavellati, Capo manipolo n1edico del 2(i Battaglione Camicie Nere, caduto eroica1nente nel 1'embien, è stata assegnata la n1edaglia d 'argento al valore militare. Il principe Carlo di Svezia, presidente della Croce Rossa Svedese, in occasione della conferenza annuale dell 'islituzione, ha pronunziato un discorso in cui ha protestato ce11tro le azioni di aviatori italiani ai dam.ni dell'ambulanza svedese in Etiopia, quasi che t.ali azioni fossero volute: ciò che è assurdo! La << Morning ~ost » di Londra ha pubblicato una lett era del medico australiano H. M. Moran , il quale prestò la sua assistenza per due mesi sul fronte nord dell'Abissinia: egli afferma che nè lui nè altri europei con cui ebbe rapporti hanno mai avuto la menoma prova che gl 'italiani face'Ssero uso di aggressivi gassosi. Rileva che invece le autorità inglesi « sanzionavano la carità » e « sanzionavano la verità ». Il medico sYedese N)' stroom, pre-sentatosi alla 11ostra autorità politica nel settore di Debra Tabor, h ai dichiarato che il cinquanta per cento delle pallottole adoperate d agli abissini erario dum-dun1 . Il dolt. Leopoldo 1'r:aver si , ultimo supers lite della schiera degli e< e J)1ora1ori scioani » ordinata da Crispi , ha tenuto aJ Circolo della Stampa di l\0111a una conferenza sui medici pionieri in E tiopia. (La conferenza sarà raccolta in opuscolo).

Comitato Francia-Italia.:

1095

iELIONE PRATICA

s~zione

medica.

Il 12 rnaggio si è t enuta a Parigi l'assemblea gener ale del Comi lato Francia-Italia, sotto la presidenza di L. Madelin. , -'interYennero molti me-

dici, e il segretario generale della Sezione medica, dott. Martiny, presentò una relazione sull 'attività della Sezione dopo l Tultima assemblea; seguì una discussione. Su invito dell 'Ambasciatore d 'Italia, è stato deciso un viaggio della Sezione medica in Italia per la seconda quindicina di settembre, seguendo l 'itinerario: 'forino, Mila110, Novara, Salsomaggiore, ~1outecati11i, Bologna1, Firenze, Roma, Pontinia, Ve11ezia; i medici francesi vi·siteranno le opere 111edico-sociali del Fascismo e porteranno ai colleghi italiani il saluto fraterno degli intellettuali fedeli alla civiltà latina. Durante la prima settimana di settembre un gruppo di medici italiani sarà ricevuto a Vichy.

4° Congresso della stampa medica latina. Come abbiamo annunziato, è indet to ai Venezia dal 29 se ttembre al 3 ottobre, con l'alto patronato d el conte D~ Vecchi di Val Cismon, mini·stro dell 'Educazione Nazionale, e con la presidenza del sen . prof. Davide Giordano. Del Comitato di Patronato fanno parte i due direttori del nostro periodico, proff. Alessandri e Frugo11i. . La seduta inaugurale avrà lt1ogo il 29 settembre, all e ore 10, nella Sala Napoleonica del Pal~zzo Reale; i lavori del congresso si ·svolgeranno poi in tre sedute, nella sala della biblioteca all'Ospedale Civile; sara11no intramezzati da gile e da trattenimenti. Temi di relazione : 1° cc Storia della Stampa Medica nei paesi latini » : relatori : Belgio : prof. TricotRoyer (Louvania) ; Francia : prof. Laignel-Lavastine (Parigi) ; Italia: prof. A. Pazzini · (Roma) ; Portogallo: prof. Da Silva Carvalho (Lisbona); Rumer1ia: prof. V. Bologa. (Cluj); Spagna: dott. E. roguera (Madrid) (devono essere ancora designati i r ela lori per la Svizzera e l 'America Latina); 2° « Funzio11e sociale della Stampa Medica »: relatori: Canadà: prof. A. Le Sage (Montréal); Italia : dott . T. Oliare (Torino); ~ortogallo: prof. Eduardo Coelho (J.isbona); 3° cc Princip1 direttivi dell 'insegnamento medico e la pratica medica nei paesi latini »: relat(\ri : Francia : prof. Henri Hart1nann (Bordeaux); Italia: p rof. Giovanni Perez (Rom a); Rumenia: prof. Danielopolu e dott. I. Pavel (Bucarest); Spagna (il relatore verrà designato). Alle i;elazioni segui1·arn10 le discussioni e le co1nunicazioni inerenti ai temi. I lavori saranno chil1si da una conferenza del sen. prof. N. Pende (Roma). Seguirà, il 2 e il 3 otlobre, una gita in au1omohile ad Aquileia, Graifo, Trieste, Abbazia, Grotte di Postumia , Redipuglia , con visita ai Campi di Ilutlaglia della Guerra 1915-19] 8. Quota di iscrizione: lire itrlliane 80 , oppure franchi francesi 100, per i membri titolari (direttori, capi reùa ttori o delegati ufficiali di un perioélico n1edico); lire italiane 40 , oppure franchi frar1cesi 50, per i membri adere11 li (giornalisti m edici , medici non giornalisti, persone r h e accompagn ano i con gressisti). Per le i scrizioni e per il prograo1ma rivolgersi al segretario gen erale del Congre so prof. U. Saraval, Osped:JJle CiYile di Venezia. Sono state conces e no tevoli facilita1ioni di viaggio. 1

Giornate mediche di Bruxelles. Ricordiamo che la 15a sPssione i t errà d ri l 20 al 2.1 giugn o, n ei locali del I UniYersità Libera, con l 'alto pa tronato <lella Regi n a Eli'Sabe1ta e òel Re 1


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u lL POLICLINICO »

Leopoldo e con la presidenza del prof. R. Dani.s. Il programn1a scientifico comprende sedute operatorie e d 'applicazione pratica negli ospedali e una serie di conferenze; tra i conferenzieri è il prof. R. Jemma, di Napoli, che tratterà il tema: «La malaria dei fanciulli »; il prof. Castellani, che doveva tenere una conferenza, difficilmente potrà i11tervenire. Alla seduta inaugurale il medico letterato dott. ~1. Bedél terrà una conferenza dal titolo: « Petizione ai signori medici in nome dei malati». Alle (7iornate mediche sarà annessa una Mostra. TJn vasto programma di distrazioni e di festeggian1enti è stato pure organizzato. Le ferrovie belghe accordano ai congressi·sti la riduzione del 35 %, e quelle francesi del 40 %. La quota <l 'iscrizione è fissata in 100 franchi belgi (50 per le -signore ed i famigliari) . Rivolgersi al segretario generale, Dr. R. Beckers, rue Belliard 141, Bruxelles, Belgio.

Sanatorio antitubercolare nell'isola di Sacca Ses· sola a Venezia•

[ANNO

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Sono stati esaminati i problemi connessi alla realizzazione della b·enefica iniziativa promossa per festeggiare i quarant 'anni di matrimonio -dei Sc1vrani. Sono state prospettate le varie possibilità per l 'attuazione delle alte fina.lità della istitu.zione, ed alla fi:ne è stata incaricata una speciale : Cornmissione di predisporre ·sollecitamente, con criteri pratici, il pia110 d'azione. '

Commemorazione del. sen. Pestalozza. Indetta dall 'Accademia medica di Ro1na, ha avuto luogo l '1 giugno al ?oliclinico , nell 'aula della: Clinica ostetrica. e ginec-0logica, la commemorazione del sen. prof. Ernesto Pestalozza, che per qlJ.a'si un trentennio diresse la clinica stessa. Alla: cerimonia hanno assistito la vedova e le figlie dello Sco1nparso. In una dotta celebrazione il prof. Paolo Gaifami, ha. rioordato la figura poliedrica di Ernesto. Pestalozza.

Un monumento ad Ippocrate. In occasjone del Congresso di patologia co1nparata svoltosi ad Atene, venne inaugurata una statua di Ippocrate, innanzi alla Facoltà medica. Il rnonumento, in marmo pantelico, alto metri 4,20, rtippresenta Ippocrate nel 418 a. C., quando egli s.i recò ad Atene per combattere la peste e scrisse i famosi .t\ .f orismi; esso è dovuto allo scultore Georges Dimitriadis. Sulle 4 facce della base sono incise quattro sentenze d 'Ippocrate. Alla cerirr1onia inau.g urale assistettero i membri del Governo, le autorità politiche, religiose,. scientifiche e civili, moltissimi medici e studentir Parlò per primo il dott . Skevos Zervos, che ha avuto l'iniziativa e ha sostenuto le spese del monumento; seguirono il ministro Conzis, il profr Catsaras per l'Accademia, il prof. Achard per. i delegati stranieri, il prof. ~hotinos, decano della Facoltà me(lica, il prof. Contoleon, presidente della Società 1nedica di Atene.

In occa1sione della XX Biennale Internazionale di arte, il 1° giugno S. M. il Re ha inaugurato il nuovo grande Sanatorio per tubercolotici che, ad iniziativa dell 'Istituto Nazionale Fa'Scista per la Previdenza Sociale, è stato costruito con .ricchezza di mezzi e modernità di impianti nell'isola lagunare di Sacca Sessola. Questa magnifica opera sanitaria vale ancora una volta ad aìttestare quanto il Regime si adoperi nella grandiosa lotta per la sanità della razza, e come a questa lotta: partecipi in prima linea, con la· su~ feconda e molteplice attività neI'-campo · assistenziale, l'Istituto Nazionale Fasci·sta della Previdenza Sociale. Il nuovo sanatorio, che rimpiazzerà l 'inadeguato ospedale « San Ma.re-o » per tubercolotici pure a Sacca Sessola, fruisce di tutta l'area dell'isola ceduta in donazione all'Istituto dal Comune di . .... Venezia, ed occupa nella parte orientale dell'isola XL anno di laurea. t!na superfice di 75 mila metri qùadrati dei quali I laureati dalla « Sapienza » di Roma nel 1896 5300 sono coperti dal solo sanatorio, 1500 dagli barino festèggia to i loro 8 lustri dottorali il 24 altri fabbricati sus·sidiari e più di 4 ettari dal vanlaggio al cc Rùssia ». Erano presenti i proff. Dalla sto parco e giardini a disposizione degli ammalati. Vedova, on. Fioretti, Galli, Pecori, Bonfigli, GhèIl sanatorio, costruito sotto la direzione dell 'architetto veneziano -prof. Giovanni Rubini su pro- ·dini, Bianchi-Mariotli, Caccia, De Rossi, Fabrini,. getto fornito dall 'Ufficio éostruzioni sanatoriali Montesano e Passera ed i dottori Bacci, Belloni, dell 'Istituto detto, è di modernissima ma piacente Buccio,n i, Bulgarini, Buzi, Carboni, Gentili, Guasoni, Macchia, l\1agalli, Orsini, Paolelli, Pierelli, architettura e si eleva per cinque piani, oltre, il sotterra11eo, con un volu1ne complessivo di 120 Rusconi, ,Scarpace, Tan1anti e Tarqui11i. Avevano mar1dato la loro adesione parecchi altri. Venne mila metri cubi ed una capacità per 400 malati, più 150 persone addette ai ·servizi sanitari, am- inneggiato alla grande recente Vittoria ed auspicalo ai gloriosi destini imperiali della Patria. 1ninistrativi, di ordine, assistenziali ecc. Al pian terreno, alle estremità del fabbricato, Azioni giudiziarie sono due speciali . reparti per barn.bini e per maUno dei più reputati chirurgi della Germania ternità. · · aveva eseguito con successo una resezione di coL'imponente opera è costata oltre 11 milioni. lonna vertebrale, in una ·signora; tassò la sua preAlla cerimonia hanno presenziato le LL. E-E. stazione 3500 marchi (circa 18.000 lire); il marito C·o stanzo Ciano, De Vecchi, Biagi, che, quale predella operata n~ offrì solo 1800: da ciò una causa. sidente dell 'Istituto Nazionale Fascista della PreIl Tribu11ale dette ragione al chirurgo. La Corte videnza Sociale ha pronunziato il discorso inaud 'appello di Naumburg, in una elaborata sentengurale. za, riconosce che il chirurgo ha ·salvato la vita Convalescenziari per encefalitici. della paziente; nota che si deve tener conto delle· condizioni economiche del cliente (si tratta del proSi sono riuniti alla Casa del Fascio di Milano, prietario di una fabbri ca che impiega 90 operai), sotto la presidenza del segretario federale Rino nonchè delle altre spese incontrate per la · malatParenti, i componenti un Comitato promotore per tia (27.000 marchi , ollre le cure post-operatorie) ~ l 'ìstituzione dei Convalescenziari destinati agli ampoichè l 'operazione è nuova e non è contemplata mnlati encefalitici poveri che, dopo la degenza, nelle tariffe, la Corte si limita a consigliare una hanno bisogno di ricovero per un certo periodo tassazione intermedia tra le due sopra indicate. di tempo.


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SEZIONE PRATICA

Il 'f 1ibur1ale di Béth"':lne (Francia) ha condan113to un chirurgo che, durante un 'operazione per un igroma al ginocchio sotto anestesia rachidea, praticò _un 'iniezione di adrenalina; seguì una gangrena fulminante, con esito letale. Alla vedova sono stati assegnati 80.000 franchi ed all 'orfano 2.400 franchi l 'anno fino alla maggiore età.

Un po' dovunqu(.l. Al Senato del Regno, nella seduta del 20 maggio, discutendosi il bilancio del Ministero per l~ stampa e la propaganda, il prof. Luigi Devoto ha pronunziato un importante disoorso· diretto ad impri1nere incremento al turismo di montagna in Italia. Ha posto in rjlievo, tra l'altro, come la vita in inontagna costituisca un efficace mezzo di irrol>u·stimento ed un mezzo di •cura . La Società patologica tedesca si adunerà dal 27 al 29 settembre in Breslavia. Rivolgersi al presidente, prof. Fischer-VVase1s, Gartenstrasse 229, Frankfurt a.. l\{., Germania. La Lega francese contro il cancro ha tenuto l 'assemblea generale il 26 maggio, nella Facoltà medica di Parigi , sotto la pre·sidenza del ministro della Sanità pubblica. Ll Società svizzera di psichiatria si è adunata il 2 e il 3 inaggio a G1nevra sotto la presidenza del dot t. II. Flournoy; venne discusso il tema « L 'auLomatismo mentale » su relazione del prof. Brousseau _(Parigi) e del dott. Morel (Ginevra). La Società piemontese d 'igiene si è adunata il 28 febbraio , sotto la presidenza del prof. G. B. All_aria, a·ssistito _dal seg·retario prof. U. di AichellJurg. Sono state fatte comun,icazioni da C. P. Cerruti e G. Marocço. La SocieLà Medica del Friuli si è adunata il 30 ai-1rile, sotto la presidenza del prof. Varisco, assistito dal segretario dott. G. Minciotti. Sono state fatte comunicazioni da: G. Pie,ri, G. Cantele, V. G1."1aldi, G. Del Zotto. La ,Sezione di Cosenza della Società medico-chir11rgica ca]abre·se si è adur1ata sotto la presidenza det prof. Falcone, assistito dal segretario dott. Ma. rulli. Sono state fatte comunicazioni dai soci: MiSéisi, Marulli, Sbordone, Gallo. Il prof. Mario Donati, clinico chiru.rgo di Milano, ha tenuto il 21 inaggio, la lezione ina.u gurale al Corso di Cultura medica indetto dall 'Accademia delle Stienze di Ferrara. V'intervennero le autorità cittadine, politiche, militari, amministrative, delle profes·sioni e delle arti, l 'ambiente universitario) i clinici dell 'Ospedale e degli Istituti cittadini, i medici della città , moltissimi della provincia , un eletto stuolo di studenti e una gentile rappresentanza dell'intellettualità femminile. L '0. ha svolto il t ema « Odierne direttive in chirurgia », intrattenendosi sulla moderna conceziQne della cl1irurgia, non più semplice tecnica, ma vera scienza sperin1entale, dominata da concetti funzionali e biologici. 11 prof. Gaetano Ronzoni, direttore dell '1'.~tituto di 1'isiologia di ~1Iilano , ha parlato, davanti ad un folto udi torio di personalità mediche e di studenti, della tubercolosi post-prjmaria additando nuovi orizzo111i per la diag nosi della tubercolosi polmonare i1ell 'adult o, per r endere sempre più efficace la lo1ta a11 li tt1ber col are, gloria del Regime. Il diret lar e dell 'Is lituto .A.. De Giovanni, prof.

1097

rvtichele Landolfi, espresse, a nome di tutti i sen~ timenti di vivo riconoscenza ed ammirazio~e verso l 'insigne co11ferenziere, aprendo e chiudendo la bella cerimo11ia, tra fervide acclamazioni, con il saluto al Duce ed al Re Imperatore. Si .è organizzata a Firenze una Mostra dell'Africa Orientale, sotto gli aiu·spici dell'Istituto etnogra-fico-antropologico dell 'ù-niversità, col concorso del Co1nitato della Dante Alighier1 . E stato inaugu.r ato a Ne"v York, il 12 aprile il « Centro medico italiano )), istituzione ospedali~ra che può ricoverare 135 malati, fornita di laboratori e impianti modernissin1i; occupa un edifizio a set~e piani: 'f11tto vi è italiano o d 'origine italiana ~ il personale, la cucina, le abitudini ecc . È di.retta dal prof. Angelo L. Soresi. Avrà un proprio organo: cc Bulletin of the Italian Medical Center » (per docu1nentare l 'attività dell 'istituto, contribuire al progresso delle nostre conoscenze e facilitare gli sca1nbi di cognizio11i tra medici italiani e nord· ainericaini); un comitato organizzerà riunioni e co11vegni; un altro organizzerà viaggi di studi. Nel Cer1tro troverà posto u11a esposizione- permanente. Si è inaugurato a Padova il Centro di assistenza sanitaria delle Tre Venezie, fondato dall 'Istituto nazionale delle assicurazioni. Ha sede nel palazzo del Consiglio dell'Economia. Dopo la benedizione impartita ~a i~ons . Car~ignolo hanno parlato il dott, Ignazio Giordano, 1 avv. Romanelli e il Pre:. fetto. Il prof. Nicola Pane, emerito della R. Università di Napoli, ove già fu· titolare della cattedra di batteriologia, ha legato lire 30.000 a quella Facoltà medica, perchè la rendita ne sia periodicamente assegnata in premio a· studiosi di batteriologia. La Fondazior1e Rockefeller ha donato 20.000 dollari aill 'Università di Leida (Olanda), per una rìcerca della durata di 5 anni nel campo della psichiatria infantile. La ricerca sarà diretta da D .. \t'Tiersma; vi coopereran110 gl 'istituti di psichiatria~ pediatria, igiene sociale e la Facoltà di diritto. Si è inauguratò a Bahia-Blanca, a 600 km. da Buenos Aires, un dispen·sario anticanceroso, che f11nzionerà alle dipendenze dell'Istituto di medicina sperimentale di Buenos Aires, diretto dal prof. A. H. lloffo. • La Società internazionale di radiobiologia ha ricevuto· dal prof. Marinesco, dell 'Università di Bucarest, la somma di L. 100.000 raccolte mediante sottoscrizione e destinate al! 'erigendo I stituto cen trale di rnùiobiologia in Venezia. Si è te11u-to a Parigi , il 24 maggio, nel teatro nazionale del] '« Opéra Comique », uno spettacolo di gala a favore delle opere assistenziali italiane .. V'intervennero il Presidente della Repubblica, l 'A1nba'5ciatore d 'Itali a e le loro Signore ; la sala era gremita di pubblico elegantissimo. La cc Tosca » riportò un g rande successo; tra gl 'interpreti era il tenore Lauri Volpi. Un corso d 'igiene urbana e di difesa contro i gas di guerra è stato organizza Lo alla Facoltà medica di Parigi da.I 15 giugno al 3 luglio, per il personale sanitario desti11ato a proteggere ]a popolazione civile contro gli attacchi aerei : medici, farmacisti, infermieri, funzionari di sanità, assistenti del <' Dovere nazionale ». E diret to ci al prof. Tanon, direttore dell 'Is tituto d 'igiene dell ' niversità di Parigi.


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« IL POLICLINICO »

Si è celebrato, a Vienna ed a Parigi, l '80° compleanno del prof. Sigmund Freud, fonda.t ore della psicanalisi. Il Freud nacque a Freiberg, oggi nella Cecoslovacchia, il 6 maggio 1856. Si è compiuto un ventennio dalla m<0rte, in un ospedale militare di Vienna, d el prof. Giulio Ascoli, figura nobilissima di medico, scienziato, pensatore, che all'ardente amore di patria sacrificò stoicamente la vita. La sua figura è rievocata dal pro.f. E. Veralti nel cc Popolo d;Italia » del 23 mag• g1<0.

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XLIII, Nul\I. 23]

persone prese11li n el locale, hanno trovato la morte fra le fiamn1e, prima che i pompieri subito accorsi potessero avere ragione dell 'incendio. Altre ci11que persone sono rimaste ferite: due di esse gravemenle.

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e n.umero

dei casi (/ra parentesi).

Denunzie dal 27 aprile al 3 maggio 1936 : Morbillo 343 (1749) ; Scarlattina 117 (237) ; Pertos·se 195 Il fa·scicolo di maggio della « Revista Espaiiola (759) Varicella 133 (34U); Vaiuolo e vaiuoloide de Medicina y Cirugia » reca un articolo di P. Far_ (-); Febb:r e tifoidea 140 (224); Infezioni paratifireras, su Cesare Lombroso, che 30 (37) ; Febbre 011dulante 67 (95) ; DissenteA Bruxelles un giudice istruttore, recatosi alria 3 ·(3); Difterite e croup 208 (383); Menir1gite t 'Ospedale Brugmann, in un Servizio di chirurgia., cerebro-spinale epide1nica 17 (20) ; Poliomielite ansi è valso della cartella clinica di una ricoverafa, . teriore acuta 24 (29); E11 ccfalite letargica 5 (5) ; m algrado le proteste del corpo medico. Il Collegio Anchilosto1niasi 8 (17); Ral)bia: morsjcature di dei Medici di Bruxelles ha pubblicato una vibrata ani1nali rabbici o sospetti 55 (73) , dichiarata protesta contro tale violazione del ·segreto profes(-) ; Pustoìa maligna 10 (10); Parotite epidemica s ionale nledico ed l!a chiesto al ministro della giu117 (280) ; Leishm anios i 4 ( 4) ; Febbre puerperale s1izia di a<'.fotlare delle 1nisure, affinr.hè fatti si, 2:1 (25). mili non abbiano più ad avverarsi. L'Avvenire Sanitario » b a organizzato una gita a Budapest e Vienna nella la. decade di settembre; quota jndividuale L. 975 (vole:ndo effettuare il perC(1rso ferroviari<;> in ,la classe, aggiunta di L. 160). Rivolgersi al periodico predetto, corso Porta Nuova . 34, Milano. cc

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Un piccolo episodio epidemico di tossiinfezioni ali1r;teI,ltari si è avµto a Valeggi o sul Mincio (Verona), per consumo di ·salamini. •In seguito allo scontro di due aeroplani nel ciclo di Amburgo, il 28 maggio, unQ di essi precipitava in fiamme sul tetto di un ospedale, sfonclé111dolo e cadendo nella sala da pranzo degli assistenti, ove erano riunite una decina di persone e provocando un incendio. Il pilota ed il suo co1npagno, come .p-qre tre delle

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommario del N. 4 (a.prile 1936): Memorie originali : G. Mussi : Contril>uto allo studio delle sar cotossinfezioni da para.tifo B breslaviense. G. DEL VECCHIO: Oon siderazioni sull o s maltimento dei liquaAJ.Di di rifiuto in terra di Bari. - Note pratiche : N. POLE ~E: Considerazioni sulle centrali del latte. - Recensioni. - Microbiologia, - Rivista bibl1ograf1oa. - Servizi igienico-sanitari, - Notizie. AbbonMD.ento di saggio semestrale: Italia L. 3 O, estero L. 5 O; ai nostri ab bona ti L. 2 8, 5 O e L. 48,50 rispettivan1ente. Un numero separato : Italia L. 8; Estero L. 1 2. Numeri di saggio a richiesta. Per ottenere quanto sopra rivolgersi direttamente al l'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. -

Acqua potabile: indici d 'inquinamento . Pag. 1084 Anemia sperimentale: ricerche . . . . )) 1083 Apoplessia cerebrale: etiopatogenesi )) 1075 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 1080 Bottone d'Oriente: struttura . . . . . . )) 1084 Cancro n ella razza nera . . . . . . . . )) 1078 Cardiopatie scompensate: ricerche )) 1084 • Cuore: eretismo negli adolescenti . . )) 1086 Diabete: risultati definitivi della cura aspecifica . . . . . . . . . . . . » 107E Efedrina: l ' - . . . . . . . . . . . . . . )) 1089 Epatite amebica . . . . . . . . . . . )) 1084 Extrasistoli: genesi e t erapiél . . . )) 1086 )) 1077 Fegato in patologia digestiva Fenolsulfonftaleina per iniezione endorachidea . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1085 J:l'istola ano-rettale: eziol<0gia . . . . . . )) 1084 Immunità nelle infezioni da ultravirus )) 1083 Ipertensione arteriosa: autoemoterapia . )} 1086 Leu cemja acula: alipie clinich e ed emat ologiche . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1084

. . Pag . 1090 di )) 1055 )) 1076 . . )) 1085 . . )) 1085 . . )) 1085 .. del )) 1084 . . ri)) 1083 )) 1085 )) 1078 . . )) 1091 Servizi igienico-sanitari . . . . . . . . 1'acbicardia e altri dis lurbi del rit1no: trat la.mento . . . . . . . . . . . . . . )) 1089 Tumori conn ettiYali degli stra li n1 l1 colo)) 1067 apon evrotiri delle pareli addon1inali . )) 1084 Tumori primitiYi del polmone . . . . . )) 1083 Ulcera duodenale pasl-operatoria . . . . )) 1090 Urina: precipitati: tratta n1en lo dieteti co

Tviascella.r e: atresia congenita . . . . Miceti sottoposti all 'azione di raggi diversa lunghezza d 'onda ·. . . . Nevralgia ciliare e sua c ura . . . . Nevrassiti croniche: terapia . . . . Osteoemopatia di C.Ooley . . . . . Pressione cefalo-rachidiana: ricer che Pseudoartrosi con genita della tibia e perone . . . . . . . . . . . . . . . Reazione di Schultze e Charlton: cer che . . . . . . . . . . . . . ,Sella turcica piccola di Boschi . . Sepsi . lenta e sind.r ome di Fel Ly

Diritti di preprietà riservati. · - Non ~ consen~ La riltam"a di lavori pubblicati nel Policliniao •tnori~atione scn"4 "'2Ua reJatione. E viriata la 1>ubblico,Oone di sunti di es.si senza citarne la fonte.

C. FeuGoN1, Red. capo.

1e

non in 1e~·ito ~

A. Pozzi, llesp Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLIII

Num. 24:

Roma, 15 Giugno 1936 · XIV

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PERIODICO DI MEDICINA CHIRURGJA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

DURANTE

I>~ATICA

SEZIONE

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI --

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENN L.\.IO - 81 DICEMBRE Jt alla Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONB PRATICA (settimanale} L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUE ~EZitlNI (pratica e medica) . (1-a) ALL.\ SOLA SEZIONE MEDICA (mensile) • L. 50 - L. 60 (3) ALLR DUE SEZIONJ (·pratica e ohirurgica) (1-b) ALLA SOLA SEZtONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 L. 60 (f) ALLE TRE SE2.IONI (pratica, medica e chirur.). Sinaoli :

Un numero separato della

SEz10N11:

Me:n1c A

o della

CmRURGrc.A.

Italia Estero L. 100 L. 150 L. 100 L. 150 L 125 L. 180

L. 6; della PB4TICA. L 3,50

SOMMARIO 'Lavori originali : L. Ca nnavò: Insulinoresietenza e irradiazioni Rontgen della r egione ipofisa.ria. Os~ervazioni cliniche : L. ·ugelli: Voluminoso pa n creas accessorio n ell e pareti di un diverticolo duodenale. Note e contributi : F. Vicentini: Influ enza del pneumo· torace terapeutico su l simpatico cervicotoracìco. Sunti e rassegne : OSSA E ARTI COLAZ IONI : E. Haessler : l a diagnosi di fferenziale delle malattie ossee infantili. R . Kienbock: La diagnosi differe nzia le d elle affezioni cronich e dell'an ca.. - L. Loeber : La t erapia di alcune Jte crosi asettich e delle oss a. - P. Duval e M. D 'Abig-11é: Frattura antica s immetrica delle due diafi si fs111orali, jncompletam ente consolida te. - J. M. Murray : Il gomito b alla nte trat1matico. - 0S1'ETRI CIA E GlNF.COLOGI.\ : J. Gra nzow: Diagnosi precoci ed err ate in tema di gra,ridanza ext rauterina. - U . Stroganowa: La teoria p lacentar e n ella patog·enesi delle toss ioosi gravidiche, in particolare d ell'ecla.m psia. P apin: Le compli cazioni p ost-a'b ort-um. Notizia bib liografica. - Cenni bibliografici. Divagaz;oni : L. Piazza: Terapia ed ig ien e n el 'ralmud. Accademie, Società Mediohe, congressi : R. Accademia Medica d i Roma. Apounti per il m edi co pratico: OASI STI CA E TERAPIA: La di a.gnos i di calcolos i del rene e dell'uretere n el fan-

ciullo. - Tubercol osi rena le nei por tatori u omini di tubercolosi .g enitale. -- Cisti dell'uraco. - Sulla cura locale delle flogosi delle vje urinarie con miscu1gli di vari medicaimenti. - Poliuria per lesione a ccidentale della regione infu ndibulo-tu beriana prodotta durante l' ablazione di un tu~ore dell'ipofisi. - Pneuma t oicele intra cranico. - I risu ltati immediati e lontani della cor dotomia. - Sul valore della. co·r dotomia nelle crisi gastrich e. - Elettro-coagul azion e d el g·anglio di Gasser nella n evralgia del trigemino. - Il cloridrato di h;tidi na nelle simpat algie g·eIJ i t al i. - L'ipotonia come c.ausa di disturbi vestibolari e nervosi. - Nell'astenia g·ener a le. - NOl'E DI RAD IOLOGIA : CiGti idatt idea suppurata del fega.to rivelata da un'iniezione di aria e di liniodol n ella cavit~ cisti ca. D0cl u zion i cliniche dello studio r adiologico dell'appe-i1dice estjrpata. Indicazioni f orni te dall 'ar teriogra.fia negli a neurismi arteria.li sponta n ei degli arti. - V ARIA. Nella vita pr·o fessionale : Servi i.i. igienico-eanitari. Medicina sociale. - Cronaca del n1ovimento professionale. - Concorsi. - N on1i ne. pro1J11ozi oni ed onorificenze. N oti ! ie

di'J~ r se .

Rassegna della stan1 pa medica. Indice alfab E:tico pe r materie.

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LAVORI

ORIGINALI

Clini ca Medica Generale della R. Università di Palermo clirel ta dal prof. lVIAuR1zro AscoLI.

Insulinoresistenza e irradiazioni Rontgen della i·egione ipofisaria. Dot l. L. C..\.NNA vò, aiuto e lib·. dooente. La i11 as i n 1a parte delle i lJerg licemie diabe1 ic l1e , 0110 i11fluenzahili cla11 ' insulina , la cui so11111Li !l iL lrazio11e per via par enterale abba sa p er a lc u11e ore il tasso g·Ii cen1 ico patologica11J en le c]e, ato : on o as ai rari pertanto i casi 11ei qual i l 'or111one insulo- pancr eatico, so111111 i11i.., l rato a11cl1e a dosi elevate, ri e .. e.a in efficnce

sulla gl icen1ia e la glicosuria. Tali casi. ai qua li Ji11 dall 'in izio d ell 'era i11sulir1ica fu dato il i10111e di in ~ u lin oresi tenti, segnalati fi11 dui pri111i ten tatiYi di cura insulinica del diabete, so110 stat i varia1ne11te i nter1)r etati e la loro ge.nesi è tuttaYia poco chiara.

L ' i11'"'uli11oresi Lenza dev'(.)._sere anzit utt o disi i11La dal fabbisog·110 d i forli quan1il?, di iusulin.a : Yi sono diabetici nei c1ual i le turbe 111etaboli che sono cosi i1rofo11de e cii tale e11tjtà, da ricl1ieclere, J)er essere fronlegg·intc, nole\'o]i. qut111 ti t;\ cli in sl1lln a; . . i trat'la cli sol ito di graYi di ab eti g·iovani li , pei c1uali la i11crezione i11 ulare è i)rofo11da111entc cl i1ni11uita e Jo sbilancio 111etabolico cl1 e i1e ri . . ul la JJUÒ essere equilil;>rato . olo d a fo rti do i d i orn1one insulopa11creatico . I11 c1u esti casi IJer ò, se la son1n1in i ... tr azione di piccole qt1u11t ità di i11 ... uli11a non è . . uffìc1ente a s1)ostare il ta ..... o gl i ce111ico a d ig·i u110 , o lo p o ta d i as_ai poco, è ufficiente aun1entare la d c~c per ottenere una curva g licemica che atte ' ta u11a uffici ente e n~ sibil itb aJl 'in uJi11a. A cl1 e co .. a è dovuta l ' i11 ... uli11ore .. iste11za ~ Serio, cl1e i1ella n o_tra e linica ... tudiò anni or ~(·n0 un diab.'I i' insulinore. . i tcn le, Lra forn1ato ... i i11 . . eguito a on1n1ini~ 1razio11e di a11tiliroicli11a ~l oeb iu. . in diabete n0r1110!2'licen1ico, ne '-


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« IL POLICLI NlCO »

disti11gue una for111a occasio11ale da i11fezio11e intercorre11te (caso tipico dell 'affezio11e suppurativ.a), in cui il periodo di resistenza dura fin quando dura la co111plicanza, per cedere brusca111ente cessata la cau a detern1inanto, ect una per1nanente od abituale, appa11n.aggio di alcune forn1e di diabete p luriglandulinre (diabete per controregolazion·e di Falta). In quest'ultin1.a forn1a, I.a resjste11za a ll 'ormone insulare sarebbe dovuta sopr atutto ad u11a iper a ltivi tà di quegli or gani ch e nor1naln1ente es1) licano azione antagoni ta al pancreas 111sulare . La prin1a forn1.a è relati van1ente più comu11e ch e la seconda ed ordinariamente }Jiù assoluta. In ca i del genere infatti, so110 ·tate i11iettate, senza che si notasse sen sibile ah·b assamento del tasso glicemico, dosi veran1ente colossali (800-1000 unità clini ch e) di insulina , tre o qua l tro volte cioè più cl1e la quantità ch e ordinarian1ente si am111elte la g·l1iandola insulopa11creatica versi i1el angue quotidianan1ertt e ir1 un soggetto normale. Un caso, che1può ·essere ritenuto paradigmatico di tale eve11ienza, è il seg·uente , osservato nella nostr.a cli11ica: OssERV·\ZIONE I . - ~I. Carmela, di anni 60, casaJinga da Joppolo Giancaxio (Agrigento) . Nel ~e lle1nbre 1932, tumore (sar coma ?), al 5° dito del piede destro, per cui Je fu }Jraticata 1'ahla1ione del dito; tre i11esi dopo, i accorgeva della comparsa, sulla faccia Jalero-esler11a d el1a coscia d e tra, d i una tun1efazio11e dura, ovoidale, che a;J1dò rapidan1en t e cresce11do, sì <la raggiungere in breve te1npo le dimensio11i di una noce. Asportato chirurgica1nente il tumore, dopo qualche mese di apparente benessere, si ebbe riproduzione di esso sulla cica lrice , co11 rapida evoluzio11e. Entra in clin ica n el dice1nbre 1933 per subire un te11tati vo di rontgenter apia. t una donna robus la , in buone condizio11i generali. Sulla superficie l a lerale d e11 a coscia de·stra, all 'unione del terzo superiore col terzo medio, si nola una tu1nefazione del YO]urne di una grossa arancia a 1i111ili indistin li, a superficie irregolare dis~eminata di grossi bernoccoli di grandezza va~iabile da qlJella. di una nocciuola a quel1a di t1na Jloce, di con sist enza <luro-lig11ea, adere11te sia a11a cute che agli strati }Jrofondi , ricoperta da cute cianoUca. Ben presto viene iniziato il tralta111en Lo con onda ultra corte ( "! = 4 m.) associate a raggi Rontgen. Durante questo tratta1nento, in1provvi ament e co1n1)are u11 a viole11 la sinto111a lolog ia diabetica: le urine, che fino a pochi gior11i prin1a erano emesse in quan tità nor1nale e libere d i g lucosio e di corpi acetonici, au1ne11ta110 rapidan1ente a 3-4 litri nelle 24 ore e contengono glucosio (35-50 %o) e corpi acetonici. La tumefazione i ulcera rapida1r1en le e, non ostante I 'asepsi più scrupolo a, con1incia a essuél are liqua111e sanioso, me11tre Je ulcerazioni si estendono a larga parte della coscia. La gl icem ia a cligiu110 è di mg. 365 %. Le ridu zioni dietetiche no11 influiscono 'Sull 'and an1en to dei fatti morbosi; 1'insulina somminis trala a <lo i rre~cenli (dapprin1a 50 u. c1. al

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gior110, poi 80, poi 100, poi 150, poi 200, 300, 400, 450, 500) è del tu llo i11efficace. Una curva gliceinica esegui la nel febbraio 1934, dà: , _'I~ss? glicemico ii1iziale, ing. 368 %; Yz ora dopo l 1111ez1one sottocu lanea di 50 u. cl . di insulina g lice1nia, mg. 372 <J~; 1 ora dopo l 'iniezione sotto~ cutanea d i 50 u. cl. di insulina, glice1nia, mg. 380 %; 2 ore dopo l 'iriiezione sotlocutanea di 50 u. e!. di i11sulina, glicen1ia, 368 <f~ ; 3 ore dopo l 'iniez1one di 50 u. cl . di insulina, g lice1nia mg. 368 %Ed otto g iorni dopo, i11ieL Lando a digiu110 ben 100 u. cl. di insulina, ·si ha: Glicemia iniziale mg. 396 %; }~ ora dopo mg. 388; 1 ora dopo mg. 388; 2 ore dopo n1g. 402; 3 ore dopo rr1g. 406. In breve, occorsero be11 850 u. cl. éli in sulina al giorno, }Jer far scon1parire la g licosuria men·lre la glicemia si ma11Leneva superiore ~i mg. 250 '7~ e i aYeva chelo11uria imponente. Non ostante le cure i Li tuile, le condizioni ge11erali dell 'i11fern1a sj aggravano ul leriorn1en Le, si ha nuoYo aun:1ento del tasso g lice1nico (oltre i n1g. 400 %) e r1comparsd de1la glicosuria; si aumenta l 'insuli11a fi110 a u . cl. 1050 al g iorno, senza riuscire arl influire i11 alcun modo ·st1i fe11on1e11i 1norbosi. Per l 'é1vvenuta chius ura delle sale cliniche, 1'inferma fu poi trasferita in reparto os1>edaliero, ove, ci risuJ la, morì dopo pochi gior11i.

IJ caso soprariferito, è veramente paradign1atico per una insulina-resist en za settica. L'effetto dell 'insulina in questa inferma era praticamente nullo, ancl1e a clo ~ i colossali, rappresentanti il triplo o il quadruplo della quantità di ormone insulare ch e il ])ancr eas umano si ammette ece·r na nelle 24 ore. Non era possibile 1_,ertanto, nel caso in ispecie an1mettere un deficit insulare, per grave che potesse esser ei, e bisog11ava invece riferire l 'irriduci·b ile iperglicen1ia ad eccesso di so, stanze (ormoni v) antiin.sulari iperglicenJizzanti, ch e non solo· .a ssorb•i vano tutta intera l 'increzione insulo-p·a ncreatica, ma ancl1e la enorn1e quantità di insulina somm·i11istrata. La resistenza a così notevoJe quantità di insulina, è veran1ente eccezionale, ed è · perciò che abbi·a mo voluto segnalarla. .Jos]in ricorda u11 caso, in cui il diabete, assai poco sensibile all 'insulina , fu dominato solo t en1poranean1ente dall ' uso di colos ali quantità di essa; ] 'infermo nioI1ì in coma; all'autopsia fu riscontrata una cirrosi epatica con un certo grado dì fibrosi del pancreas. E pocl1i altri· casi simili vengono riferiti da altri AA. (Rabin o·vitch> (~hab·rol ed H·ebert, ecc.).

* ** l Tn 'al tra categoria di insulino-resiste·11za, è data da quei diabetici nei· quali l 'inefficacia dell'insulina sulla glicemia, e la glico uria, non è legata a del ermi nati periodi della malattia ed a determinate circostanze cliniche, ma è continua e fa parte, direi, del quadro clinico


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SEZIONE

a.bit uale. In queste form·e morbose particolari, a sfo11do endocrino più o meno complesso, la resistenza all'ormone insulare può essere più o 1ne•n o con1pleta e togliere al medico la possibilità terapeutica di migliorare le condizioni gen-erali del] 'infermo regolarizzando il suo ricambio, mediante una opportuna insulinizza. z1011e. I casi segnalati dai vari AA., si riferiscono a quadri clinici di diabete endocrino, prevalentemente o totalmente extrapancre.aticO, diersj però l 'uno dall 'altro, sì da far ritenere cl1e la insulinoresistenza non si.a a.p pannaggio di Ulla p·eculiare varietà morb·o sa di dj~bete, nla possa - per circostanze che tuttavia sfuggono· alla i1ostra osservazione - p·r esentarsi in forme cliniche di diabete spesso profond.an1ente diverse. Cosi, è s tata segnalata scarsa ·e fficacia del1'insulina in diabeti associati' a morbo di Flaiaoi-Basedow, i quali ordinariamente invece risp·o11dono b·e ne alJ'insulino-terapìa (Cl1arvat , Pollak), n el diahete acrormegalico (Past h erny e Mlalher, v. Jaksch, Colwell) che a11cl1 »esso di· regola è insulina-sensibile, come anche noi ab.biamo J)Otuto rilevare nei nostri casi, in un caso di diabete che cedette inv-ece aJl 'uso della follicolina (Carnot, Terris e Caroli), n·ei diabeti in cui è rilevabile una coml)OD·OOt1e iperadrenalinica (IF.alta e collaboratori), nei diabeti associati a gravi nefropatie (Poyales) , in alcuni diabeti arteriosclerotici (l Jmb.er). Labbé, ritiene l 'insuli11oresistenza vera co111e feno1neno rarissimo e pensa ch e in alquanti d~i casi descritti no11 si possa parlare di una ver.a resistenza all'ormone insulare del pancreas; la Y.era resistenza all'insulina , può pre. senlarsi sia in diabeti insulari che in diab·eti extrainsulari ; quando si presenta nei 1·rin1i è di solito I)iiù completa e .p ersistente.

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Un caso che ci · sembra degno di interesse , si.a per la resistie1n za vera a quantità anche forti di i1lsuljna, che p er la caduta dell'insensibilità al·l 'insulina dopo irradiazioni Rontgen della reg·ione ipofi·saria , è capitato di ree.ente nella nos tra clinica. Riteniamo pertanto ut ile riferirlo nelle sue linee fondamentali: 1

OssERVAZIONE Il. - L. Ernesto, di anni 56, in1piegato privato, da Palermo. J.Ja madre fu affetta da òiabete mellito e 1norì in tarda età dopo molti aJ1ni di malattia, per affezione acu la intercorrente (broncopolmonite); una sorella, tuttavia vivente, è diabetica da circa dieci nnni. Nell 'ana1nnesi remota dell~inlermo , nulla di rilevante prinla dell 'affezione a ltuale: hlen orrag ja

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PRATICA

a 20 anni, qualche raffreddore i11ver11ale. Ha co11dotto vita tra11quilla, in n1odesta agiatezza, si è alimentato r1or1nal1nente. Sposato da circa 30 anni, ha cinque figli vivi e robusti; la moglie è apparentemente sa11a. L 'attuale malattia risale a 7 anni fa, con feno1nenologia in1pone11te (poliuria di 4-6 litri, polidipsia, rapido dimagra1ne11to e decadimento delle forze) che cedette però ir1 u11 prin10 periodo (per circa due anni) alla riduzio11e degli apporti alittlentari idrocarbonati; dopo due anni di malattia, 11uovo periodo evolutivo co11 ulteriore abbassame11to della tolleranza per i carboiarati; un n1edico1 allora consultato, consigliò una dieta assai povera di sostanze idrocarbonate e l 'uso di insulina (50 unità al g·iorno, in due volte) ; pa!re che in un primo tempo l 'infermo abbia ricavato quaìche vantaggio da ·questa terapia; però dichiara di non esser.e mai stato completamente aglicosurico. Da oltre un anno, la glicosuria è andata aumentando cos1 pure la qu antità delle ltrine; si sono accentuati I '~stenia ed il àimagran1ento; éla circa tre mesi abbassan1e11 to progre·ssivo del visus. L 'insulina è stata portata da oltre un mese a 100 unità al giorno, senza vantaggio; anzi I 'inferm o narra cli essersi più volte accorto come 1a quantità delle uri11e e la p er centuale della glicosuria non variassero, sia che egli facesse o che non facesse le sue iniezioni di in·sulina. Si prese11ta a] dispen sario antidiabetico della nostra clinica il 15 novembre 1935. È un normoso1nico, in co11dizioni generali di nutrizione scadenti. Alito inten same11te acetonico. Facies ansiosa e sofferen{e. Cule arida, sollevabile in larghe pliche per scarsezza del sottocuta11eo; 1potro.µa delle inasse inuscolari del tronco e degli arti. Nulla di notevole allo ·scheletro ed nlle articolazio11i. Nulla di notevole agli organi del torace e dell'addome. A carico del s isten1a nervoso, si nota solo intorpidimento òei riflessi tendinei e periostei. A carico degli organi visivi, cataratta incipie11te jn 00, J?ressione ar leriosa 135/ 85 (Vaquez). Reaz. Wasserma11n, Citochol, Meinicke II, negative. Gl. r ossi 3.800.000, gl. bianchi 6000, piastrine 285.000; vol. glob . 0,8; formula leu cocitaria normale. Glice1Y1ia a digiuno, n1g. 282 %; ch etonemia; fraz. A J11g. 15,4; fraz. B mg. 26,2, totale n1g. 41,6 <J'~ . N residuo del sier o, mg. 36,5 %, calcen·da mg. 9,7 %, 1nagnesiemia mg. 3,30 %, fosfa:lemia mg. 3,10% (in P inorga11ico). Urine: 3 litri e mezzo nelle 24 ore, ]Ja llide, limpide, contenenti tracce di albumina, glucosio (gr. 40 %0) e corpi. acetonici (jn meclia c. a. totali, titolati secorldO Lublin, gr. 3,5 ·%o) . E·same radiologico del cranio: Sella rotondeggiante, ingrandì ta ; dorsum decalcifica to ; apofisi cli11oidee poco sviluppate, introitus ampio. Campo sellare di trasparenza normale. Seni, sfenoidale, frontali e mascellari , molto sviluppati e trasparenti. Notevole insp essimen to de11 'osso occipitale. Asse11za di segni di iperten sion e endocr anica.

••• Per verificare 1'as'Serto della inefficacia dell 'insu1ina sul tasso gli cemico e sui fenomeni morbosi dell 'infermo, si pratican o le seguenti curve glicemiche da insulina: 1a. prova: tasso glicemico ini ziale, mg. 316 %; rr1ezz'ora dopo l 'iniez. sottocl1ta11ea di 25 u. cl. di insl1lina , mg. 304 °-6 ; 1 ora dopo l 'iniez. soltocuta-


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cc IL POLICLINICO »

rteJ. di . 25 u. cl. d i iu!:>ulina, 1ng. 304 '1~ ; 2 ore dopo I 'iniez. so llocul a11ca di 25 u. cl. cli insulina, mg. 2So %; 3 or e do1)0 l 'i11iez. sollocuta11ea di 25 u. cl. cl i insulin a, nlg·. 308 %. 2a prova: t as·so g licemico iniziale, mg. 314 %· 1 1 2 ora dopo l 'iniez. sottocuta11ea di 35 u. cl . dl il1sulina, 111g. 311 %; 1 ora dopo l 'iniez. sottocut :1_11~a di 35 u. cl. di insuli11a, 1r1g. 286; 2 ore dopo I Jn1ez. s0Llocuta11ea di 35 u . .cl. di insulina, mg. 278; 3 ore dopo l 'iniez . sottoct1tainea di 35 u. cl. di insuli11a, 1ng. 278. 3a prova: ta~_so. glicen1ico i11iziale, mg. 360' %; 1/2 ora dopo 1 in1ez. sottocut anea di 50 u. cl. di i1lsulinw, g· Ucemia i11g. 344 %; 1 ora dopo l 'iniez. ottocuta11ea di 50 u. cl. di insulina, glice1nia

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Hl traverso due ca1r1pi tem•1)orali di n1m. 6 x 8; filtri· di n1m. 1/ 2 Cu + Al ; dose in profo11dità = 550 r., frazionati i11 6 volt.e. Già dopo J.a terz.a irradiazione l 'infermo asserisce di sentirsi migliorato: l 'astenia, le cefalee, i: fosfeni , sono molto diminuiti. La quantità delle urine è però tuttavia invariata ed invariate sono del pari la g·licosuria e la chetonuria; la glicemia a digiuno è di mg. 291 <J~ . Con1pletato il ciclo di seii irradiazioni, si ripete la curva glicemica da in ulina , ottenendo i ri ultati' segu enti: Tasso g Ji ce111ico i11iziale, 1n g. 332 %; 1/ 2 ora dopo l 'i11iez. so llocutanea di 20 u. cJ. di insulir1a, g1icemia ing. 291 %; u11 'ora dopo l '1niez. sottocutanea cli 20 u. cl. di in·sulina, g lice1nia ing. 214 %; un 'ora e mezzo dopo l 'iniez. so ltocutanea di 20 u. cl. di ins ulinà, g licemia mg. 178; due or e dopo l'iniez_ sotl ~rt1tanea cli 20 u . cl. <li jn ulina, g lj cemia 1n g. 214.

La sen sibilità ali ' insulina era i)ertanto tor-

n1g·. 340 %; 2 ore dopo ì 'iniez. soltocu lanea di 50 u. cl. cli i11 uli11a, glicen1ia J11 g . 352 ~~ . La e11s ibjJj Là a dosi :Jin clie elevat e di in·suli11 a poteva qui11di cons id er ar si bassis inia , anzi, prati can1e11le 11u1la.

Per ri1Jrova, la ciando in variata ]a dieta, si . o pende Ja so1nn1i11istr azio11e di i11s ulina , se11za che i f'enon1enj J11orlJo i subi"'cath) una 1101e \'Olt: \ ~riazi o11e ~ubbie l 1i' a ed obbiettiva ; anzi, t1n a lieYe s uccu Jer1za d el sottocutaneo, più rilevabil e all e r egio11i rnn 11eolari ed a quc11e sollo-or])i larie e rrobabil n1ente dovutq all 'azione ede111atogena d elle lorti c-ruantità di inSi.1lin a on1111i11i lraLe (a carico del cuore nor1 ci era slalo dato ril evare alcu11 fatto n1orboso nè clinica111en te nè r adi'ologiramente nè elettrocardiogr.a ficam ente ed ancJ1e i] rene sembra,,a relal iYa111ent e inteo·ro, presentando solo j co-ni di una J11oclesta 11cfro11atia diabetica), scomparve in ])r eve ten1po. Nella speranza di influire sulla insulino-re~ i tenza, si inizia la r oe nt genterapia d ella regione ipo fi aria, cl1e Yie11e praticata con le car~tlteri sti cl1e seguenti. SE = cm. 3·5; I = 2 ~Tt\; DF = cn1. 23; son1n1 inist razione alterna

na la alla norn1a. ~Janif'ne11do costante la dieta, si somministrano allora 40 u. cl. di in suli11a, in due iniezioni di 20 unità ciascuna, ai due rasti princ ipali: i ri ultati ottenuti sono buo11i , in quanto la glicosuria e la chetonuri.a cedo110 ra1JidR01 en t·e fi110 a scom•p.a rire; il tasso glice n1ico si J.bbas.. a a11cl1e esso, oscilla udo lra 1l1g. 150 e mg. 900 %; Je condizioni generali rifioriscon o. f).a allora, Ja sensibilità all 'i11suli11a si è mani c11 Ll la 1101 i11aJe e l 'inf. ba potuto quindi es:::ere regolarm ente curato.

* ** Jn quaje C:ltegoria di diabeti poleYa venir ratal og·i-\tl' qu ello _p resentato dal nostro inferrn o? Ed a quale cau:5a poi poteva ve11ire attribuila l 'insulinoresistenza? Ed infine, attraverso quale m eccanismo avevano agito le irradiazi·o ni Rontg·en che avevano riportato alla norma la se11sitJi lità all 'ir1sulina? Erano questi i que ~, i Li ch e il caso ofl'riv.a. L'erediLà diretta, l'età in c ui insorsero i pri1ni siI1ton1i, le r elativa11te11Le buone co11dizioni ma11tenute i)er n10Jti anni con il olo ausi]i·o di una rr1oderata r e trizio11e dietetica, 1'assenza di ogni egno cl1e parlas e p er una delle affezioni che soglrono dare origine ad un diabete postinfetti vo, facevano inquadrare ir dia bete del no tro })aziente n ei diabeti ereditari ·e familiari , in quei diabetici cioè nei quali I 'alterazione d el rica1r1bio è da riferire ad una Jabilit?i e r editaria co tituz1011ale dell'equilibrio glicoregoJatore, per cui la predom·i nanza d ell e co1npone11ti ormon iche iperglicen1izza11ti su lfUelìe- ager1li in senso contrario, fini sce per


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SEZl ONE PRATICA

provocare iper gJice111ia e· glicosuria. · Ma se era Ja cj le ur.a catalogazio11e ger1erica del diabete i:rese11tato dal nostro infermo, poco agevole i11' ece riu ci va individu.a re le princi.p ali almeno tra le con1pon enti endocrine generatri ci della for!11a i11orbosa lamentata: n1ancavano i11fatti a pri111a vista . egni netti , fisici o biocl1i1r1 i'ci, cl1e p er1r1cttesseTo di i11dividuare la IJr edo n 1in.a nza dc1l 'una piuttosto ch e dell 'altra g hiandola endocrina. \d u11 e:sa111e a tt e11to però , l 'a e11za di iper1r i1sione, di i1)er g·lobulia , di a lterazio11i sch elc Lri·che, facc ,ano elin1inare l 'ipote i di urt cli al)cte ipertonico (da iperba ofilisn10 prei1Jorì ~ario o da iper-preipofiso- · urrenali ~1Y10) e <1nn I che segno, quale lo sfo) Lin1 ento della m età est rr11a del opracciglio, I 'iperidrosi della paJn1a delle 111a11i e delle pian te dei piedi , deJit.n Lia '-ano un inter e an1ento tiroideo ,· il diaJ1c·Lc, d 'altra i1arte, n on poteva dirsi tiroideo puro, 111n era i)i uttosto da inLerpretarA come i1)ofìso-tiroideo: i11fatti n1.a11 cav.a ogni segno per u11a ti reo patia sen,su strictiori, ia a tipo 1lusedo\\ iforn1c che a tipo colloideo-degenerativo (fra l 'altro, il 111etaboli , n1 0 ba. alc, 111isurato co11 J'a1Jparcccl1io di Be11edi r l, era norn1ale) e 1'i11g·randi1n enlo della '"'ella , qt1alch e nota nr ro11 1ega loi ùr nell o ch eletro crani co (in grand i 111 en1 o e.lei .. r ni , iperostosi de]'l '0ccipitale), dc·11n11ziavano la compon·ente i.pofi saria. L ' i11 leres a111ento til'oirleo avreb·b e lJOtuto l'or. e es. ere ir1, ocato per g iu .. l ificar e l 'insulinorcsisten za, facendo prese11 tare un a singolar e nnalogia a c1ue .. Lo nostro infer1110 co11 l 'inf. rico rdat o 11clla n1er11 ori'a di Serio, ch e p•r e. e11tara a11cl1 'esso se,g·ni di a]terat.a fu11zio11alità tiroi d ea. Per q un] e 111ecca11isn10 l 'irradiazione rlella rC'gio11e i JJO fi ~a ria rese a11 'i11fer1uo la ::;ua i1 orn 1ale se11sibil1tà a ll 'in ulina? L ' in su]iI1ore. i: :> le11za , co111e è 11olo , n on è usce ttibil e, allo sla lo a l l ua lc delle i1ostre conoscen ze, di una netta piegaz ione; Monasterio , cl1e i11 u11 r ect· n Le lJregcvoJc ·tudio .. peri111e11tale l1a }J.a al o i11 ra ~segna tutt e le cau e cui volta a \-olta r ~ lalo a llribt1jlo I 'int ere ... ante fe110111e110, con r ìude le ue ricercl1e con fermando i ·o curità de lla sua gene i. econdo que. lo A. , la resi.. ter1za a ll 'in . . uli11a i1on è da in111utar i ai fern 1011Li proteoJitir i (tripsina o i)e p ina) 11resenl i nel san g ue o nei te._ uti , n è al] 'azi,o ne anta o-o11isla d i orn1 011i tiroidei o i1Jo fi ~ ari; l 'or111011c n 1ido hl o- u rre11a Je può essere solo sospet tato co111e. causa di di111inuita effi cacia del] 'i11 ~ u­ liJJa: non vi ono però l)rove 8ufficie11 ti i)er polern e affern1are con sicurezza l 'azio11 e a11 tiill .. ul in ica , co ·ì co111e no11 è i1cppure din10s trubil.e aJcu11a azio11e i11ibe11te ~ uìf ' i11 ~ uliu a

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d.a parte dei batteri o per 011e ra dell 'acidosi. Nel nostro ca o, l 'effetto favorc,ole clell 'irradiazione Rontgcn avrebbe pulu to f~r supporre ch e detta influenza si fo · e volta 111edia11 Le u11a azione i11ibente sul la i11crezione di 0rn1one preir)ofisario tireotropo , il cl1e aYrebbe portato ad ide11tifi·car e in <1uc"' to or111011 e la causa della in u]i11oresistenza . P er acclarare q ue to ftl1 lo, fa cen11110 un 'ultima i rova, i11ietlando conten11Jora11eam e11te all ' i11s uJi11a, de11'ormone tireotropo; ove si fos e caduti 11el 'ero, l 'or111011e ti reotropo avr~bb e doYuto eser citando az io11e anti insulini ca - ri1)ri stiLtare }Jer breYe ora la insulinore. i Len za. I ris ullati della IJfOVa furO JlO: T.a s ~o glice111ico i11iziale, i11g . 267 lo . Si pruti r.a nel so llocutan eo de lla r egione g1utea destra , una in iezio11e di 25 u. c]. di insulina ; subito dopo, con altra 1 r1ng·a, i i11i ella nel sottocutaneo d ella r eg·io11e glutea si11islra, con altra iri11ga, una fia]a. di or111011e t ireotropo Scl1eri11g, corrispo11den Le a cell tigr. 3 = 600 u 11ità-top o.

1

1

lVIezz 'ora d opo ia doppia i11ieLione, g l icc·n1ia 111g. 218 %; 1 o ra dopo Ja <lop]Jia ini ezion e, glice1nia rng. 176 %; 1 ora e n1ezzo dopo ia d opp ia i11iezi?11e , g licerr1i a ing. 152 r,o ; due or e dop o la <10111J1a il ti ezione, g1ice1nia n1g. 160 ?{,.

Perlan to , la co11te1111=·oranea i11i ezio11e di o rn 1011e tireolro1>0 11011 av eva 111oclifica to per 11uJla la curYa glice111ica da insulina.

1

* ** Non, ci re lava qu i11di cl1e JJreuclcre atto del la Y.ariazione della sensibilit à a ll 'i11. uli11::t otlf·nuta i1el n o.: lro i11 rern10 J)er effetl o de lle irradiazioni lloe11tgen , ·enza cl1iarire a l1 rave1so quale n1eccani. i11 0 il fe11on1 eno ~ i era Ycrificat o. Analoga111€11t\l ?\Ierl e, cl1e r ifcribce di u11 cu o co11sin1 il e, occor o in u11a g io' ai1 e donna i r: cui si noi aYa u11 diabete cli i nsu 1in or e isLe11za p.a rag·o nab i1 c a que11a os~e r' a la uel i10slro caso e ces -ata ancb 'e sa dopo rocnl genizzazion e della regio11c iJ)O fi aria. nel 111e111re 1101a la favoreYole azio11e e"' J)licala dn i rag-g i \.. "'i li111ita a ril eYare 11 fatto , senza part icolar i co111rne11Li e pe11&1 ::-o lo cl1e for se, anc he in diabeti norn1aln1ente . . e11 . . ibili a1l'insu1 inn. la irradia1:ione ipofisari a po .... a riuscire coadi u' ante della in ulinotera pia. Ed ugua ln1en le ~i ron1r orlé1 no Pieri e arrado n i11 un caso cons in1ile. Nel no tro ca-..o ciò 11011 JJUÒ tlir~i. poic.l1i; i l ce. ~are dell 'in -u liilo-re i ~tr111a 11on 'i al·co111pagnò a<l un 111i !!1iora111r11Lo de I diabete, eh e e on li n u ò eon Ia i 11 ed e - j n1 a g i a' i lii d i 11r i n1a, frena lo però dalla ct1ra in!'u li110-<lietet iLa. .'"' Lando ai ri sul lui i e.li no_lre rice1cÌle i ni ziate <,.,;


1106

«

IL

POLICLINICO

da tempo e che saranno rese note ,p·er esteso tra breve, l 'azione adit1vante dei raggi roentge,n può esser e ritenuta solo lim itata ad alcune categorie di diabeti, nelle q uali p·u ò essere messo in evidenza un :Lperprepitt1it-arismo.

RIASSUNTO. L' A. r iferisce di due casi' clinici di diab-ete mellito, decorrenti con netta resist·e nza all''ins ulina; nel secondo di essi la resistenza a ll 'orn 1one insulo-p-a ncreatico cessò dopo un ciclo di irradiazioni roentgen sulla regione ipofi• sar1a.

LETTER1\ TU RA. N. B.: Si riferjscono solo i lavori più importanti i11tor110 all 'argomento trattato. In essi è r iferita C>bbondante bibliografia. Boscn1. Policlinico, Sez. Pratica, 1930. CANNAvò. Il diabele ipofisario. l\llonografia. Ediz. li'isiologia e Medicina, Rom&, 1936. In. La clinica, a11no I, n. 4 , giugno 1935. CARNOT, TERRrs e CAROLr. Bull. Mém. Soc. Méd. Hop., Paris, 11-5-1928 . CHABROL e H EBERT. Paris Métl., 192'5, 16 inaggio. FALTA. Kl. Wo., 1924, p. 13l5. FALTA e BoLLER. Wien. Klin. Woch., 27 feb. 1931. v . .JAxscH. Munch. lVIed. Wo., 1925, p. 273. . JosLIN. T lie Treatm ent of Diabetes Mellitus., London, Ki1npton edit., 1928. L ABBÉ . Leçons cliniques sur le diabète. Paris, Masson edit., 1932. MERLE. Bull. M ém. Soc. Mé<l. Hop. Paris, seduta clell '11-1-1935. ~r oNASTEHJO. Arch . Patol. e Cli11ica Medica, XIII, marzo 1934. In . Clinica Medica Italiana, 1934, n. 1 . Prr:n1 e SARRADON. Bull. Mém. Soc. Méd. Hop . Paris, 1935, p. 1579. PoLLAK. Wien. Klin. Woch., 192·5 , 16 gennaio. f'oNTIO/\CCIA e JoNATA. Fisiologia e Medicina, 1932. RABINOWITCH. Cand. Med. Ass. Journ., giugno

1924. SERIO. Rifor111a 111e(lica, 1932, n. 22. U JVJBER e RosENBEnG. Klin. ' Voch. , 1925, 583. I

r

Interessant,~

pubblicazione: Prof.

LUICI ZOJA

u1rettore della R . Clinica Medica dell'Univ. di Milanù

IL DIABETE INDICE. -

P REMESSE. Ghia ndole endocrine tono-vegetative e ricambio. Centri r egolatori d el ricambio. Sistema nervoso e ricambio. Ricambio e costituzione chimìcofisica. ,. I. GLICOSURIA NORMOGLICEMlCA E IPERGLICEMICA : L a glicemia. ; I I. SOGLIA RENALE PBR lL GLUCOSIO. • lii. IL GLUCOSIO NEL SANGUE. • IV. C AR• BONURIA DISOSSIDATIVA. • V. CURVA GLICEMICA. • VI. RICAMBIO EMOGLOBINICO. • VII. IL GLICOGENO NEL DIABETE. CHETONURJA. • VII I. .RAPPPORTI FRA SECREZlONB ESTERNA B SECREZIONE INTERNA DEL PAN• CREAS. , IX. l NSULlNORE.SISTENZA. • X. LE DlV&RSB FORME DI DIABETE MEL• LITO. , Xl. IPERSENSIBILITÀ ALL'INSULINA. • XII. S ULLA INSULINA. • XIII. C URA DIEllETICA INSULINICA NEL DIABETE.• XIV. CRISI IPOGUCEMI• CHE. , XV. CURVA ORARIA DEL GLUCOSIO NEL SANGUE E NELLE URINB. • XV[. ALCUNE NOTE DI TERAPIA NELLE COMPLICAZIONI DEL . DIABETE. • XVII. C URA CHIRURGICA DEL DIABETE. • XVIII. Q UALCHE ALTRA CURA PER IL DIABETE: Il fegato. Sostanze ipoglicemjzzanti. Acque minerali. • PROPOSIZIOt-ll RIASSUNTIVE.

1 5,

Volume di pag. 104. Prezzo L. dizione. P e r i nostri abbonati sole L. Inviare Vaglia all'editore cursa' e diciotto, Roma.

LUIGI

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13.SO

POZZI,

Ufficio

Postale

Suc-

»

[ANNO XLIII,

~UM. 24]

08SERV'A ZIONI CLINICHE fuuNITI DI Ro~rA OSPEDALE DEL LITTORIO - Padiglione tF r,AIANI OSPEDALI

Primario Chirurgo : Prof. A. CHIASSERINI

Voluminoso pancreas accessorio nelle pareti di un diverticolo dnodenal*'· Dott. LIBERO ·UGELLI, assis tente . Illustriamo brevernente un caso di panc reas accessorio rinvenu to in corrispondenza del1a pri1na porzione del duodeno di un paziente <)peralo di r esezione gastro duo,d ena]e per doppia u lcera duodena le. In un nostro precedente lavoro (I pancreas accessori e loro in1p-ortanza chirurgica - Policli11icu, sezion e c.;hirurgica, agosto 1934) ci sia 1110 già occupati: d e1io studio di queste in Ler(~ssanti formaz ioni. In questo lavoro noi avevamo raccolto n ella letteratura, fino a tutto il 1933, 106 casi di pancreas accessori rinvertuti al tavolo operatorio com.e reperto unico o insirn1e con altre lesio11i'. A questi 106 e.asi aggiur1gevamo 5 osservazioni personali. Dopo aver e&posto in h<-lse al rrtaleriale raccolto l 'anatomia patologica e la clinica dell 'affezione, con cludeva1110 affermando che il pancreas accessorio non deve essere considerato come una s0rrtplìce rarità an atomica senza interesse pralic.0 1 n1a che invece esso rappresenta una lesione frequ ente, capace d i d eterJ1J il1are sindrorr1i morbose varie e complicazìoni anche g ravi e che merita quindi di essere Len ut.a presente e ben conosciuta dai' c hirurghi. Nel 1934 si f'Ono aggiunte numerose altre O!?Servazioni d i pancreas accessori rinvenuti al tavolo o·p eratorio. Seg naliamo le seguenti : 1) HuNr e 1BoNEESTEL: Pa11creas accessorio con ten·u to in lln diverticolo di Meckel. 2-3~ 1l) l\.I NG e MAc CAr LUIVr : Tre casi di panereas accessori due ciei quali d eterminanti una ~i11to111atologia gastrica, il t erzo coesistent e 2on un 'ulcera gastrica; asportati tutti chirurg icamente. 5) ScccA: pancreas accessorio a sed e gastrica coesist ente con un 'ulcera duodenale . 6-7) BEST e n oWERS: _due casi di pancreas accessorio della prima porzione d el duodeno detern1inanti sinton1i i11cerLi di colecistite, apfJeudicite e u lcera duode11ale, asportati medianle I)ilorec lo1nia anteriore . 8) C1<;AJ>A: pancreas accessorio della 1a porzione dcl duodeno d eterminante una sindro111e di ulcera iuxta-pilorica e asportato medianre r esezione ga~troduod e nal e. 9) CAs·r1GLION1 : pancreas accessorio dellé\ pri•


1ANNo XLIII, NuM. 24]

Jna porzione del duodeno determinante uua si.ndrorne di ulcera duodenale, asportalo med1ante escissione sottomucosa. 10) PILìNATTI: pancreas accessori·o della i-1ri'11.a J)Orzione del duodeno coesistente con una ulcera della p1iccola curva. 11) RoTOLO: pancren~ aberrante localizzato f'tello spessore delle pareti di una cistifellea <tsport~ta per c.olecist.ite calcolosa (il terzo ca50 esistente nella letteratuTa). ~ Il caso che recenten1e11te è caduto sotto la nostra osse.rvazione merita di essere rip·o rtato i1er dt1e ragioni: per i'l suo volu·m e cospicuo P 11e rohè esso aveva sede nello spessore delìa parete di un diverticolo duodenale. Ecco in riassunto il caso: '

.1107

SEZION E PRATICA

B. U. , a nni 42, muratore. Nulla cli rilevante nel gentilizio. Forte bevitore e f u111a tor e. Ulceri 111ultiple a 15 a11ni; nega altre malattie veneree. Sposalo a 26 anni: la n1oglie ha avu to 4 gravida11ze a ter1nine di cui una g·c1nellare. Tre figli, ~on1presj i due gemelli, sono n1orti in tenera età. Due figli godono buona salute. l'vlalaria a 23 anni durata circa 20 nlesi. Circa 10 anni or sono il pa.z ie11te comi11ciò acl ~'' ver lire qt1alch e ora dopo i pasti leggeri clolorj all 'e]Jigas lrio ; in seguito comparve anche acidità e le digestioni diventarono diffìcili. Tali sinton1i, con iu terval)i di benessere; sono perdurati fino ad oggi. Negli ultirni mesi, per alleviare i S lJOi dis turbi , il pazie11te è coslretto a provocarsi il vo111ilo. Da circa un anno ii p azie11te ·è notevolmente òi111agrjto (circa 15 Kg.) . L 'appetito è conservato. E. O. Condizioni generali di i1t1trizione piuttos lo scadute. Stato di sa11g·uificazione bt1ono. Apparato respiratorio: nulla di notevole. Appara to circolatorio: nulla di notevo1 e. Addon1e: di forma e volume nor1nale 1 trattabile, indolente su tutti i punti . . Netto ru n1ore di g u azza111c11 to gastrico. Orga11i ipocondriaci n ei limiti. Esan1e frazionato del su cco gastrico : curva <iscenclentc. ~fassima acidità tota.le: 82; massima acidità i11 HCl: 72. Residuo a digiuno: cc. 275. San gt1e: -i-. Esn111e r adiologico deij 'apparato digerente: s tomaco ec tasico con notevole quantità di liquido di ris lag110. Peristalsi loba11te non segt1ita dai vuotatnen lo a lcuno. Alla sera ristagno di ç.otevole quantità di pasto opaco nello stomaco. Diagnosi : s tenosi duodenale da ulcera. Operazione: 3-1-1935 (prof. Chiasseri11i) . Anes te i:\ r achidea novocainica preceduta da f)il audid "'copolamina: buona. Laparolon1ia paramediana destra superior e. Gas trec tasia (li altissimo grado. Periduodenite ine1n bra.x10 .. a. &u1la farcia anleriore del cluode110 si 11ol a u11a zo11a c icatriziale con ispessi111ento d ella iparele. S tenosi duodenale pit1ltosto accentuata . In t:orris p o11de1lza della regione pilorica e della prin1a porzio11e del duodeno si osserva un nodulo clella grandezza di una i1oce, a sede sottosierosa ç on la superficie granulosa, cli colorito giallo rossastro , consistenza dura, che appare irnpia nta to nella pare te.

Resezione duodeno-piloro-gas trica· in sieme con lo sto1naco viene asportato il gros~o nodulo che appare . co1npletan1ente separalo dal pancreas e che v1ene interpretato come u11 pancreas accessorio. Anasto111osi gastro-cligit1nale parziale inferiore secondo Polja.-Hoffmeis ler. Dre11aggio tubular e ctella logg ia soltoepatica attraverso controaperlt1ra. Sutura della parete. Decorso post-operatorio nor1nale. Guarigione.

1 F: c. l .

Il pezzo as1)orlal n 111isura c1n. 2.> sulla piccola curva e c111. 48 sul la gra11d e ed è r apprese n tato per circa 2 c111. dal cluod e110. 111 corri spond enza della prin1a p or zione d el duofle110, a un centi1netro circa dall 'an ell o pilorico si 1rova110 ctue ulcerazio11i di cui un l • s ulla parete an lerjore, l 'allra sulla p osteriore; qu es l 'ulti111a J1a . i cara tter i di nn 'ulcer a callosa. Esiste tina st e11 osi clt1oclen ale di n1to grado. 111 corris ponde11za dell a superficie sierosa d el piloro e della prin1a porzione del duodeno si osserYa un nodulo aYcnte l 'asp e llo d el tessuto pancr ea tico, a sede sottosierosa d el Yolu1ne cli cn1 . 4 x 3 1 / 2 e dello spP ore di cn1. 1 1/2. Esso appare in1pian ta to su di una formazione cliverticolare della g r andezza di u11a noce s Yiluppala a carico della pri1l1a porzion e cl cl duodeno.


1108

« lL P OLICLI NI CO »

La fig . 1 cl in1os lra il 11ezzo di r esezio11e, aper lo in corri po11d ~ 11za della p i.ccola curYa l ura e di leso, Yedu lo d alla faccia sierosa. 111 b asso è 1Je11e Yisih ile il gr o o 1ìoclulo pan cr eatico. Ln 111uco3a g:lst r ica no11 prese11la alter azio ni rnacro..:co piran1 e11l c apprezzalJi]i.

dis urlala e i11fi l lra ltt d a u11 l e~sl1 l o gl1ia11dolar e el1e si spinge i11 J)a so fin o alla :, i ero~a e cl1e, ad 1111 ingra 11cU1nen to 111agg iore (figg" 3 e 4), si din1os tr a co111e le uto pau cr ea lico tipico, co11 r ari i ~ol ol li d i L a11gerl1c111 ·, 11 t1 111cr os i d otti escretor i e Ya . . 1 .

. l .' lG.

2:

Vie11e i)r a licato l 'esa1ne is tologico cle1 11oclu lo e d c] lratlo di p ar e le duoden ale su cu i esso si ii11I)ia11 la. ..._.,. ~

FIG.

3.

La 111icrofolografi a della f ig. 2 d i1110 lra in al lo la n1uco~ a cl uode11ale i1or1nale. La lonacn n1u scolar e arpare Ìll \ e<..: e a SOl ligJiata e Ì ll Ya1·i pu11ti è

FIG.

4.

Que. to caso , con1e ab·bi a n1 0 g·ià d ett o, ci è s(1.111hrato n1eritevole di e 'er e ])ubhlicato, per cl1è con ogni i)r obabili tà r a1)1)rese11La il i1an cr ea ... acce .. ori<) J)iù volt1111i noso c h e sia sta to n110 a d oggi d esc rilto . I11fa lt i da11 'esan1 e detlagl ia to del le osservazio11i dii i1 oi r accolle nel 11oslro p r ecedent e lavoro fino a t u lto il 193:3 ec.l all 'esa111e di quell e p iù r cce11Li IJUb·b li cate i1 el 193-1: nori. ci ri ..,u lta cl1 e i l1oduJi <li r~a11crea s accest'orio al)bi.an o n1ai raggiu11to le clin1en io11i d e l 11us1ro , al1ne110 nei casi l)er i quaJi ~ Oll o sta te r ipo rta te le din1en sio11i esa lle es pres e i 11 ceì1 ti111 etri. No n c reda1110 ~i 1-·ossa te11cr co11to d ci casi nei ci uali il volum e del }Ja nc rea acces_orio è '" l.a to parago11ato ad una noce, i1oicl1è q ueste i11dic·azioni ba ate su par ag·o11i so110 g ros~o la11e e ~pe ~ o inesa tte. • 11 a ltro da to c:h e m erita di e sere _egn.ala to nel 11osLTo caso è ch e il n od t1lo J):l11cr eatico :iYeva d eter111i11alo 11er l 'a _ol Ligl ia111en to e l 'indeb oli111e11to della 1)a1:e te la fot1n~l'ione di un divertico.lo della i)rinta ])Or zio11e d el duod e110,. fallo questo cl1 e del r e_to è s tato i1ot.a to già altre volte 8 s ul quale h an11 0 ri cl1i·a111at o r eccnte111ente l 'a lte11zio11 . e Ilort on e ~J ue 11 er. NoIere111u ii1cide n Laln10nte cl1e Knu'' er k r itiene cl1 e t u tli i ùi' erticoli dello . to111aco sia110 1'e!:= Jlr e... io ne di un fenon1cno alavi ro che ~j sviluppa sull a bl'l~t' di iso le pa11crea ti clte a b erranti . OesLa 110 tra o~se r' azio11e, agg iu11 ta ai 111 ca ·i e::,jstenli I1 ella letteratura ii no a tu tto il


SEZIONE PRATICA

{ANNO XLIII, NuM. 24)

1933 e ag11 11 pubblicati n el 1934 .p orta a 123 i l nun1 ero toLale dei casi di pancreas accessorio riu venut i al ta, 1 010 oper at orio fino a d oggi .

1111

NOTE E CONTRIBUTI Dispensario Provinciale Antitubercolare di Frosinone. Direttore : dott . VITTORIO LAMMA.

RIASSUNTO .

L 'A. , dopo aver aggiornat o la letteratura sui p ancr eas accessori, d escrive un caso di pa11c r oos accessor io di consider evole volume rinver1uto in corricsponden za della prima porzio11e del drt10 deno duran te una r esezion e per u l <·era, e ch e aveva determinat o la for mazione d i un di'ver ticolo ·d uodenale. l\Iarzo, 1935.

Intlnenza del pneumotorace terapeutico sul simpatico cervicotoracico. (Contributo clinico). Dott. F ERNANDO VICENTINI.

1

BIBLIOGRAFIA. (~ASTIGLIONI G. Atti e Memorie della Società Lo1nbarda di Chirurgia, vol. II, n. 14, pag. 1177, 1934. {~JGADA G. Ibid., vol. II, n. 14, pag. 1153, 1934. HUNT e DoNEESTEL. Archives of Surgery, marzo 1934. HonToN B. e MuF.LLER G. C. Ib id., vol . 26, p. 1010, 1933. K1NG e MAc CALLUf\1:. Ibid., gen 11aio 1934. NAU\VERK. Ii'ortsch rifte auf dem Gehiete der Roe11tgenslral1len , Bd. 38, II. 5, 1928. PIGNA'ITI. Atli e Memorie della Società Lombarda di Chirurgia, vol. II, n. 14, 1934. lloTOLO G. Ibid., vol. II, n . 15, pag. 1340, 1934. llUSSEL BEs1 R. e W ARNER F. BowERs. An nals of Surgcr) , vol. 99, pag. 967, 1934. S1ccA G. Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, a. LV, pag. 615, 1934. UGELLI L. Po1ic1inico, ,Sezione Chirur gica, agoslo ] 9;~4. 1

Ricordiamo l ' lateresssate Moaogrsfls:

Oott. Prof. PIETRO CILBERTI Oocente di Clinica Chirurgica n ella R. Università di Milano Direttore della Sezion e Ch irurgica dell'Istituto Palazzolo-Bergamo.

Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO RAOIOLOCICO OPERATIVO (Con 4 radiografie e 6 d isegni sem ischematici originali d i Ana· tomia Ch irurgica, nonch è la bibliografia sull'argomen to dal 1881, epoca della p rima gastro·en terostom ia).

SOMMARIO. -

PREFAZIONE. -

Notizia sto· Cap. I. Fisiologia gastro·

I NTRo:>u z10NE. -

riche sulla gastroenterostomia. -

duodenaLe dopo la gast roenterostomia. § a) Ricordi prin cipali sulla fisiologia della digesu one. § b) Considerazion i sintetiche sulla feno· menol o~ia digestiva dopo la g. e. Cap. 11 . Le più estese 1ndica4ioni della gastroenterostomia. § a) La &· e. nella cura dell'ul· cera gastroduodenale e i concetti p ratici riguardo al più adatto mo1ncnto per intervenire. § b) La g. e. operazione radicale e spe· cifica delle stenosi intrinseche d el piloro è di alto valore tera• peutico anche nelle stenosi estrinseche (peripiloriti e periduodeniti). 9 c) Indicazioni della g. e. nella cura dello stomaco a clessid ra. § d) Le indicazioni della g. e. nella cura della gastroptosi pri· maria. § e) Nella cura del morbo di Ric-hman n. § f) Il valore relativo della g. e. nel cancro del piloro. § g) A proposito della diagnosi precoce e della lotta contro il can cro. - Cap. 111. Il me• todo di tecnic11 che meglio risponde ai principi meccanici e fun• ;;ionali della g. e. § a) Rapid o sguardo ai metodi fondamentali di g. e. e alle loro generiche m odificazioni. § b) Illustrazioni del metodo di Petersen. § c) Descrizione della tecnica operativa. § d) Sopra alcuni esitt operativi (dalla casistica personale). - A ppandice : Il periodo pre· e post..aperativo. - Conclusioni. -3 tBLIOG RAFJA.

\'olume di n~ g i n e 125. Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizion~. Per gli abbonati al~ · Policlinico,, sole L. 13,50 in porto franco. Invia re Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale, Sue. cursale diciotto. Roma.

Gli studiosi, inver o non molto numerosi , ch e si' son o occupati dell 'argorr1ento sono concordi n ell 'aff.ermar e ch e il pneu motorace terapeu tico provoca una reazione simpaticotonica più evid ent e nei soggetti a reazione sim·p atica, n1en o eviden te e men o costante n ei soggetti a 1 cazione vagale . Ta le r eazion e può manifestarsi sem pli'c emen te con una midriasi dal lato del la insu fflazione oppu re con una sindrome più comiplessa . Interessante a l riguardo è il caso studiato da M. Villar et , L . Justin-!Besançon ·e X.-J. Co11tiades e da loro riferito in una riu nion e della Soci·et à di Neu rologia di Parigi (2 giug110 1926). Tr.attavasi di u n a malata di anni trenta affetta da tubercolosi ulcero-caseosa sinistra e 11ella quale fu ritenuto opportuno praticare u11 p n eumotorace terapeutico. Due ore dopo la quarta intr oduzione , comparve una midriasi sinistra ed una inversione del riflesso oculocardiaco di destra. Questi sintomi continuar on o ad essere presenti il giorno seg·uente , poi si attenuarono nei giorni successivi' fino a scomparire. F u allora praticato un nuovo ri forn im.e nto di 40·0 C'm ·. cub·i di azoto con una pressione iniziale di m·en o quattro e terminale nulla. Quarantacinque minuti dopo la fine del1.a insufflazione, la midriasi sinistra con1pa rve di n u ovo ed inoltre apparve una r eazion e pilomotrice più netta dal lato sinistro. Gli autori riferirono altres~ ch e simile r eperto avevano avuto agio di' osservare anch e in a ltri casi di pneum otorace artificiale. Più tardi (1931) Gelera mise in rapporto la reazione simpatico-tonica prodotta dal pne11rnotorace terapeutico con una irritazioue di r6tta del simpatico d erivante dal li eve grado d i asfissia e d·ehla acidosi con eguente allo schiacciamento del polmone . A noi è occorso invece di osservare u11 caso di paralisi del simpatico cervicale manifestatosi nel corso di un pn eumotora ce terapeutico. Abbiamo ritenuto opportuno illustrare breremcnte questo caso an che perch è da ricerch e fatte nella bibliografia non ne abbian10 potuto riscontrare altri descri tti . ~olamen te n ella ri1


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(( IL POLICLI!':rco ))

vista La PresseJ Médicale del 10 novemb·r e 1931 obbiamo letto un brevissimo sunto di una comunicazi'one fatta da Pin alla Société d 'études scientifiques sur la tbc. (Seduta del 13· ottobre 1934), riguardante una sindro·m e di Claude Bernard-Horner apparsa nel corso di una febbre di Malta, seguita ulteriormente da tubercolosi ca:vitari'a dello stesso lato; questa paralisi del simpatico si accentuò sotto l 'influ·enza di un pneumotorac-e al punto da richiederne l'abbandono. Scomparve più tardi in seguito alla fr.enicectomia, nè più ricomparve. Ma p·assiamo senz'altro ad esporre la storia clinica del nostro malato (1). T. A., di anni 34, falegn a1ne, malato dall 'agosto 1933 con febbre, tosse ed espettorato abbon(lante. Venne a farsi visitare al disp ensario provinciale Ftntitubercolare di Frosinone il 9 ottobre 1933. Esame obbiettivo : condizioni generali scadute. Pelle e mucose visibili pallide. Micropoliadenia cervicale bila Lerale. Torace allungato ed appiattito con scapole alate e fo·sse sopra e sottoclaveari' evidenti. Alla percussione: a des tra lieve ipofonesi sulla sopraclaveare . e sulla sopraspinosa : a sinistra ipofonesi evidente sulla sopr aspinosa e sulla sopra e sottoclaveare. All 'ascolLazione: a dest ra r espiro aspro sulla sopraispinosa; a sinistra, rantoli a piccole e medie l>olle in corrjspondenza della sopraclaveare e rant oli con sonanti a medie bolle sulla sottospinosa e sottoclaveare. Null~ di notevole a carico del cuore, addome, s1stem a n ervoso. Esam e radiologico d el torace: emitorace destro: lieve diminuzione di trasparen za all'apice; e1nitoruce ·sinistro : in corrisponden za dell'apice e sottapice nun1er ose ombretle a trifoglio, n ell a regione soltoclaveare, una zona iperluminosa circolare a contorni netti d ella grandezza di un uovo di piccjone. Mediastino normale; seni costo-diaframmatici. I due emi-diaframmi si espandono bene. Esami di laboratorio: ricerca del bacillo di Koch n ell 'espettorato, p ositiva. Reazione di V\:'assermann r1egativa. Nulla di patologico n elle orine. . Il 12 ottobre 1933 il paziente, che era stato ricover ato in ospedale, ven11e sottoposto al~a pr~.a introduzione di pneumotorace terapeutico sinis tro : si pun·se n el quarLo spazio intercostale sull 'ascellar e anteriore; il ma11on1etro dette la seguente oscillazione: - 18, - 9; si aprì il rubinetto e si ebbe aspirazione spontanea di cc. 300 cli aria filtrata; pressione t erminale: - 10,. - 6: . Jl gior11 0 segu ente si fece un rifornime11t<? di cc. 250 (pression e iniziale - ~O, - ~' p~essione t erminale - · 6 - 4). Dopo altri due giorni nuovo riforni1nen Lo di cc. 300 (pressicne iniziale - 10, - 8· pres·sione terminale ~ 6, - 4) . . P~ima del quarto rifornimento _l 'esame r adioscopico dette i segu enti risultati: collasso parzial e del polmone sinistro, addossato nel~a metà inferiore al i11ediastino; l 'apice ed il sott'ap1ce sono trattenuti da aderenze alla parete costal e. La caYerna pertanto rimane non collassata. (1) Rinarazio vivamenle il dott. LAM!\'.IA per ave~­

mi con se~tito l o studio dell'interessante caso cl1-

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Nei su ccessivi rifornirnenti settimanali le pressjoni e11dopleuriche vennero aun1entate ( + 2, + 8) sp erando così di poter ottenere un collasso più completo. Senonchè 24 ore dopo il settimo rifornimento, il paziente si presentò al dispensario, accusando fas tidio all'occhio sinistro. Infatti la palpebra su1>eriore sinistra appariva un p oco ptaaica, il bulbo er a affossato n ell 'orbjta, la congiu11tiva era iper emica. La pupilla però era uguale a quella dell'altro lato e cioè di medja ampiezza ed entrambe reagivano bene alla luce ed alla accomodazione. Un e·same radioscopico subito eseguito dette i seguenti risultati: pne umotorace parziale sinistro; caverna del lobo superiore sinistro lievemente ridotta di dimensioni; presenza di ernia del mediastino: questo in corri·spondenza dell 'orecchietta destra fa protrusione nell 'emitorace destro. Dopo cinque giorni I 'enoftalmo era quasi completainente scomparso, rimaneva solo una lievissima ptosi p alpel>rale. Si procedette pertanto ad un piccolo rifornimento in seguito al quale ricomparve l'enoftalmo, ma poco accentua lo. Successiva1nen te potemmo verificare che ad aumento della pressione endopleurica corrispondeva aumento del! 'enoftalmo, della ptosi palpebrale, della congestione congiuntivale.

Dopo qualche tempo il paziente ·si so ttrasse alla n ostra diretta osservazione essendo stato istituito un dispen sario antitubercolare nel suo paese. Dal dirigente di tale ambulatorio abbiamo saputo (luglio 1934) che i rifornimenti pneumotoracici fur ono continuati regolamente con notevole vantaggio per il malato ; che la sindrome oculare p ermarteva ancora sebbene in proporzioni alquanto ridotte.

evidente ch e ci troviamo di fronte a d una sindrome paralitica del simpatico cervicotoracico di sinistra del tipo Claude Bernard-Horn er . Generalmente tale si·ndrome è caratterizzata dalla seguente sintomatologia monolaÈ

~erale:

a) ptosi della palpeb·r a superiore per paralisi d~l muscolo di Mii1ler ed elevazione lieve della palpebra inferiore; b) ~estringimento della rima palpebrale; e) enoftalmo per paralisi della capsula di Tenone; d) ipotensione del bulbo; e) 1niosi per paralisi del n1uscolo dilata tore della pupilla; f) dilatazione rapida e transitoria dei va ~ i sa ng uig ni dell 'iride, e della congiuntiva, dello zigomo e dell 'or ecchio dello stesso lato .


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Nel iiostro malato si trattava di una sindro- · me incompleta in quantoch è mancava la miosi, e la dilatazione dei vasi sanguigni ·era limitata alla congiuntiva. La mancanza della miosi è piuttost o rara; Achard e Thiers la osservarono in un caso consecutivo alla frattura della clavicola. La sindrome di Claude Bernard-Horner è la con segu enza di una lesion·e d el simpatico oculo pupi'llare del quale fa duopo ricordare il-decor so·: le fibre h anno origine da un centro situato nel diencefalo vicino alla sostanza grigia centrale e di là si incamminano n el peduncolo oereb rale controlaterale , nel b ulbo e nel fascio n1idollare lat erale , ' 1erso il centr o cilio-spina l e di Budge che trovasi al limite del midollo cervicale con il toracico; di qui I.a via nervosa passa nei rar. 1i comunicanti le cui fibre si prolungano nelle radici anteriori del settin10 ed otl avo n ervo cranico ed in quelle del ,p rimo e secondo nervo toracico, attraversano i gangli simpatici su11e.riori terzo e secondo e termi11a no nel ganglio simpatico cervicale superiore. Le fib·r e post-ganglionari seguono il plesso carotideo e· passando per il gan glio di. Gasser vanno al gaPgli·o ciliare, lo attraversano e raggiungono il muscolo dilatator e dell'iride. Si compr ende fa ciln1ente ch e le locali zzazioni n ervose ch e possono dar luogo alla sindrome oculo-sirnpatico-paralitica, sono num erose e svariate, come svariate sono le cause di detta sindrome. Ne ricord·erèi alcune fra le principali: le ferite accidentali interrompenti la catena del simpatico cer vicale; gli interventi operatori sul collo; le lesioni· em ilaterali del rr1idollo allun.g ato: le lesioni del midollo cervicale; le lesio-n i del gan glio di Gasser; i tumori· d el collo e delle parti superiori del tor ace; il morbo di Pott cervicale; l 'adenite cer' 'icale; il gozzo; alcune malattie dell 'apparato r espiratorio e specialmente la tubercolosi polmonare. Fu Soqu es n el 1903 ch e richiamò l '.attenzion é sulla sindrome oculo-pupillare paralitica nel decorso della tubercolosi dell 'apice con sinfisi pleurica. Secondo Sergent il m eccanismo di questa sindrome è basato sulla entità della lesione del simpatico : e ' rengorto distrutti i soli filetti pupillari dilatatori si determi11a solo la miosi ; se sono stati danncagiati anch e i gan gli simpatici compare a11che l 'enoftalmo e la ptosi palpebrale, se infin e ancl1e il tronco d el simpatico è andato dis1rt1tto, si produce pure la vaso-dilatazione de11 'orec chio e del pomello. Per quanto im presa ardua (le r eazio11i ocnJari sin1patich e rappresentano ancora una c1ue~tione n1olto discussa e con1plessa), abbia1110 1

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SEZIONE PRATICA

cer cato di indagar e circa il m eccanism o di produzione d ella sindrome di Claude BernardHorner n el n ostro malato. Due fattori possono a parer nostro esser e chiamati in causa: la tub ercol o~ i dell 'apice accompagnata da r eazione pleurica con aderenze ed il fattore meccanico costituito dal pneumotorace. F orse il r espon sab ile maggior e è quest'ultimo: la paralisi del simpatico si è inanifestata dopo sette introduz ioni di aria, allor ch è nella pleura si stabilì pressione positiva e si formò ernia del mediastino. Vi· è stato com e un trauma e questo ha agito probab·ilmente, per l ' interm ediario delle ad eren ze, sulla cupola pleurica, ch e con1e si sa, trorasi ir1 stretti rapporti con il simpati'co. Non è però da escludersi ch e il processo tub er colare apicale avesse già silenziosamente iniziata la sua opera ai dann i del simpatico e ch e quindi ~l fattore m eccanico rarJpresentato dal pneumotorace, si.a venuto a rivelare ed aggravare tale J.esion e. · Molto diffeTen te ci ap1J,are la lJatogen esi della si'ndrome iTritativa del sim·p atico descritta da Villaret, Besançon e Contiades. Essa comparve dopo l e prime introduzioni del pneumotorace e con pressione endopleurica n egativa. In questo ed in casi con simili ci pare pi'ù probal>ile debba trattarsi di una sindrom e riflessa paragonabile a quanto avviene alcun e volte r1ella pleurite essudativa, a 1neno ch e non . ., i invocare la t eoria del Gelera. alla qu.ale· vorrlia o a.ccenn:lmmo al principio di questa nostra nota.

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RIASSUNTO . L' A. porta un contrib·u to cli11ico alle conoscen ze sull 'influenza del p n et1n1otorace terapeutico sul simpatico cervicotoracico. LE'l'TERi\ TURA. E. SEltGENT. Etudes cliniques et radiologiques sur les maladies de l'aJJJJareil r espiratoire. Ed. Maloi11e, 1922. ì\I. VILLARET , L . J usTIN-BF.sANço~, X.-J. CoNTJADEs. Jfodificalions du synipatliique cervico-thoracique au oours des insufflations cl 'un pneu1nolhorax thérapeatique. Revue Neurologique, giugno 1926. M. GELERA. Il sistenla nervoso vegetativo nella tbc. polmonare, nel traltan1ento pneumotoracico , e nella eclampsia pleurica . La Riforma Mcdjca , 1931, Il . 6. P1 . Sindro1ne di Claude Bernarrl-fl orner. aggra?Jata dallo pneumotorace terapeu.ti co. La Presse

Médicale, 10 noven1bre 1934. L . ?l[·\ C:G ronE. Seqni, sintorni e sindromi oculari nella diagnostica 1nedicn generale. Ed. Pozzi. 1934.


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« IL POLICLINICO »

SUNTI E RASSEGNE. OSSA E ARTICOLAZIONI. La diagnosi differenziale delle malattie ossee inf"antili. (E.

ili/ ed.

1-:IASSLER.

Jtlt'ell., 8 febbraio 1936).

I disturbi morbosi dello scheletro in via di 1

accr,escimento sono n1olteplici, sicchè la diagnosi i1e è spesso difiìcile . La ricerca clinica ci informa soltanlo sulle rrtodificazioni grossolan·e, sicchè spesso la diagnosi esatta può es5ere fatta soltanto in base al reperto istologica. I raggi X sono di grande aiuto e1d è mediante essi che si è potuto riconoscere che la osteite cistica fib·r osa generalizzata non è una n1alattia d ell 'età adulta , ma i'ncomincia già IJ<ell 'infanzia. l\:la anche l'aiuto che posso110 dave i raggi X è limitato dal fatto che essi scoprono soltanto le modificazioni del substrato calci'ficato, mentre poi malattie di origin·e diversa possono dare lo stesso quadro radiolo. gico. L' A. classifica tali malattie come segue. A) MALA'f 'l'IE PRI.l\tJARIE .DELLO SCHELETRO.

I. 1\1 aljurmazioni veire e prop rie. - Per lo più massive, non offrono difficoltà diagnostiche. Importanti sono gli incurvamenti e .con: torcimenti d ella colonna vertebrale, alcuni dei quali bene chiariti dall'esame radiologico. Da nLenzionare un ' oss·ervazione1 dell 'A. di un.a arave d eformazione del sacro (dissacria), sfu.g·gita all'.esame medico (non al: radiologico) e trattata per anni come enuresi diurna e, notturna. Solta11to con l 'esame ·radiologico sono ri cnoscibili altre alterazioni , com e il cranio a torre e l 'ampiezza dei forami pari etali. 1

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II. 1lfodi;ìcazio ni endogene di stru:ttu ra e lli f or1n.a. - Possono manifestarsi senza a.ccrescimento palologico, fra cui vanno menzionat e : 1) ìa coridrodislro{ìa, dovuta a disturbo 1

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d ell 'ossificazio11e condrale, che si manifesta con brevità d egli arti (nanismo sp~oporzio­ ILato) radiologi·camentei con espansione fiÌ:rosa delle metafisi; rara è la com.binazione co11 il r.achitismo. Nei casi atipici (forma malacica) l'inlerpr·etazione delle radiografi,e può essere difficile. Distinta da questa è: 2). la distrof~a en.con: clrale , in cui si trovano all esame radiologico, l . . r1uclei epifisari contorti e concresc1ut1 e notevole irregolarità della linea epifisaria. 3) I/ osteopsatirosi ha origine da deficiienza di ossificazione periostale ed en dos~le,. men: tre si svilup pa norn1almente la cartilagine. ~ trovano, quindi, ai raggi X ombre. scarse d1 contrasti quasi senza struttura spongiosa e .cor~ ticale finissima. Clinicamente, la malattia e caratterizzata da nun1erose fratture spontanee congenite. La forma f,etale (generalmente si 1

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tratta di individui non vitali) ha la stessa patogenesi di qu·ella infanLile idiopatica. 4) La nialatta di .4.lbers-Schonberg (o delle ossa di marmo) è pure do,v uta a disturbi del plasn1a germinativo ed è caratterizzata clinic:am.ente da facilità alle fratture, tumore di n1il.zJa ed anen1ia. Al~'1esan1e ra·dio~ogico , J,e ossa appaiono omogenee, con ombre inte·n se (eburnizzazione) a forma di strisce o di macchie, clJ.ie no,n v.anno confuse con quelle trasversali che possono v;edersi n elle metafisi per eccesso di vitamina D. 5) L'aracriodJaltilia è, in certo, modo, l'opposto della condrodist.rofia, con estremità lunghe e gracili, specialmente nei segmenti distali. Radiologicamente, si ha una corticale assai tener.a e rischiaramento della struttura spongiosa. IF ra le forme con aeicrese-i1nento p·atologico, sono da moozio11are le esostosi cartilaginee e gli encondromi, determinati anch'essi dal plasma germi11ativo, con dominante e-r1 ~ditaria. Cli11ica1nente si manifestano come rigonfian1enti ossei che, radiologicamente appaiono come rischiaramei1ti cistici i quali gradatamente distruggono la cortical1e. Si osservano essenzialmente al nletacarpo. e metatarso. 1

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B)

NlA.LA.TTIE SEC01NDARIE DELLO SCHELETRO.

l. Disturbi endocrini. - Nell'ipotiroidis1no·, si' hanno ossa tozze, con larga corticale e cavità midollare ristretta. Caratteristica per lu diagnosi nei casi dub·b i è la presenza tardi,1a dei nuclei ossei. Anche l 'osteite fibrosa cistica (osteodistro·fia fib1rosa) è oggi considerata come la consegue~­ za di un disturb·o ,endocrino (adenoma paratiroideo) ed è clinican1ente riconoscibile per le fratture spontanee e gli incurvamernti o,ssei. Radiologican1ente, specialme nte al peron,e, corticale ristretta con cavità. Nel sangue, per lo più elevati valori del calci'o1. 1

II. lp1er- ed avi"laminosi. ---: L'av~ta~i~osi e si riscontra nello scorbuto, in cui cll'nican1ente si hanno sensibilità al toccamento, en1orragie delle mucose ed ematur~a. Ra~:i'ol~gi: ca1neinte, in seguito a lle ·emorragi~ J)~r1stal.1 s~ hanno larghe on1bre; ino1ltre, gravi . distruzio~1 metafisar~e che possono portare a distacco epifisario. Spesso, l 'avita111inosi C è accompag~ata con il rachitismo, in cui si ha un osso assai povero di calcio con' contorno sfun1ato della linea epi: fisaria. Allre n1odificazioni radiologiche si l1anno ·p oi nell'ulteriore decorso. N'el trattamento vitaminico intensivo si possono avere ampi depositi di calcio, che si' vedono come strisce oscure ai raggi X. III. Malallie malaoiche. L'eziolo~i o della osleocondrite giooanile non è ancora. chiarita e forse non è univoca. Nel morbo d1 P er: thes, l 'epifisi della testa femorale mostra d e 1


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SEZIONE PRATICA

~ischiarar:rienti a ~.acc.hie , che portano poi alla

frattura. Per lo pru s1 Lratta di pazi·enti verso il termine dell 'infanzia; importante è la diagnosi ·differenziale con la coxite tubercolare. Analoghi processi si possono avere per la clavicola, la tibi·a, il calcagno, e.cc. Niella in~lattia di Schlatter, l 'apofisi si p·resenta c?m·e torbida ed il nucleo apofisario appare distrutto; sono ·e videnti i disturbi suh'bi~rtti vi del paz~ente. Iv·. Osteoporosi. - Si svilu1p·pa per una seri·e di malattie della nutrizione, come .p. és., per l 'insuffi cienza digestiva. Si trovano ·deficienzi<~ nell'apposizio11e del calcio, un tessuto o~seo povero di calcio ed una rarefazione della • spong1osa. •

V. Disturbi 1tel ricanibio dei lipoidi. Sec~ndo le diverse inalattie, è diverso il lipoide interessato. In quella di Niemann-Pick è la l·e citina, in quella di Schuller-Christian (in cui si ha il cra1;.io a carta geografica), la colesLerina; in quella di G-aucl1er, la cberasina; si 11anno qui dci focolai di rischiamento nella struttura della spongiosa nelle ossa tub·olari e gravi disturbi cl1e possono andare fino1 al cro11o dei corpi v·erteLrali. VI. A/ o<lijica.ziorti ossee n.el'le malattie del sangue. - Sono da citarsi: la formazion e di speroni nell 'emartro, altre modificazioni nella leucemia, però raramente vìsibili anche ai raggi X; si vedono invece diffuse ombre associate periostali, specialmoo.te alle ossa lunghe. l~ccezi ona ìrnente, si osserva una osteosclerosi reattiva. VII. 11 odificazio,n i infiammatorie. 1. Tuberoolosi. Nello stadio secondario, si fornlano focolai tubercolari delle ossa, special· n1ente nei corpi ver~eh·rali , articolazione del1' a11ca .e nelle metafisi delle ossa tubolari . Generalme-nte l 'esam.e ra·diologico1 si fa dopo quello clinico; ma già in p·resenza di lievi disturbi subb~ettivi , si possono trovare modificazioni radiologiche, fra cui è caratteristica la decalcificazione dell'osso in vicinanza del fo colaio; il fenomeno è tanto più evidente n el1'articolazione dell'anca dopo 1'immobilizzazione di qualche settimana i'n apparecchio gessato (differenziazione dalla malattia di Pertbes). Nei bambini ha grande importanza la positività della reazione alla tubercolina. Quando il processo tubercolare dura a lungo, ne seguono distruzione della struttura clel1'osso e rigonfiamenti a fia co con rischiaramento centrale. Nella spondilite, sono per lo più prese due vertebre, sicch è si può pensare cl1e la malattia ab·h ia origine nel disco int eT"·e rtebrale. Alle falangi , la tubercolosi· è per lo più sin11netrica e n1ultipla. 2. Lt.les. Nella forn1a precoce della lues co111genita, le modificazioni ossee costitui . . con o per lo più uno dei prin1i sintomi. La triade 1

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rBdi~logica .è costituita da corrosione di dati

punt.1 11elle metafisi, da osteon1ielite fibrosa spec1aln1ente nella diafisi e da ombre acces~ sorie periostali. .Nella forma ta~d~va, si ha per lo più periostite alla cresta tìb1ale, con depositi irregolari ·e male delimitati; nel quadro della malattia generale, la .dia~nosi è cl1iara. Si possono a vere anche r1sch1aramenti della diafi·si, corriSJJOnde11ti ad o~teomielite g·ommosa. 3.. Osteoniielit~. La diagnosi radiologica è ~rd1tva (non prima di 2-3 settim ane), sicchè s1 deve soprattutto badare ai sintomi clinici. 1'un1ori maligni. - Oltre al sarcoVII. . . . ' ma pnmar10, s1 puo avere una malatti'a sarcomatosa generale di tutto lo sch eletro, con1e espressione di metastasi da un focolaio extrascheletrico. In poche settimane, si hanno rischi'a ramenti nubecolari, modificazioni della SJlongiosa con forte periostite reattiva. Sono altresì riferiti eccezionali casi di carcinomi. VIII. Fratlure . .- Per lo più agevolmente riconoscibiìi' per la ·deformazione. Nella forma in completa (a ran10 v·erde) con forte ·e morragia (con1e p. ·es. nelle fratture da parto) è neoessario l'esame radiologico che mois tra diffuse omb·r e periostali accesso,rie.

La diagnosi differenziale delle affezioni croniche dell'anca. (R. KIBNBOCK. Medizinische K Dirtik , 6 1narzo 1936). Le affezioni croniche dell 'anca possono essere di nalura infiam1natoria o degenerativa, e spe&so pr·esentano notevoli difficoltà diagnostiche. I sintomi più frequenti sono il dolore, la li·m itazione dei movimenti, la claudicazione ch e può giungere fino all 'i1npossibilità di camn1i11are. Le affezioni possono essere uni- e bilat·erali. Conten1poranea111ente possono essere lese altre articolazioni e'd esistere disturbi generali dell'organis1110. L 'esame radiologi co n1ette in evidenza molteplici alterazioni di forma e di struttura dei tessuti articolari e delle ossa, nonchè spostamenti delle ossa stesse. 1. La twb ercolosi articolare reumatoide, l' artrite tubeJ'colare proliferante, il reumatismo articolare tubercolare di Pon cet può estrinsecarsi in varie forme. In un gruppo di casi si forma sulle superficie articolari uno strato SJ>esso di tessuto d 'i'n fil trazione ch e provoca una gra, e limitazione dei movimenti e talvolta ancl1e la rigidità completa; in un altro gruppo di casi tale alterazione n on si produce cd i movirnonti del} 'articolazione rin1angono in denni. Il restante deJl 'organismo può rin1anere sano, ma I 'infermo può essere anch e molto paìlido e febbricitante. L'inizio può essere acuto , febbrile o lento , subdolo. croni co. La 1


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n1alattia l)UÒ av·er e varia durata, da mesi ad <1 IlnÌ.

La 1n.alattia colpisce ban1bini ed adulti di ogni età . ftadiologican1ente nello stadio acuto si riscontrano n ella testa del femore fo colai indistinti di calcificaz ione; durante il processo di g uarigione focolai distruttivi cistici e nello strato pannoso che ricopre le contrappost·e superficie arti'colari a ltre looio·n i distruttive·; a guarigione avv·enuta, 1e superficie diventano irregolari, dentate, si ha notevole assottigliamento o scomparsa dello strato cartilagineo, e an(,h e sublussazione. La guarigio1n e può avvenire anche con notevole perdita di osso. Negli adulti che hanno sofferta la malattia nell'infanzia si riscontrano altri fatti: rimpicci'olimento del ca.po articolare, merlettatura degli orli delle superfici .articolari, arresto di sviluppo della parte. Anche nel r eferto radiologico la condizione può essere confusa con il reumatisn10 articolare cronico, e nello stadio di guarigione co11 l 'artrosi de·forrnante. L'affezione ha una P'r ognosi di screta. La produzion e di un 'anchilosi è eccezionale.

2. JJ' artrite neoptastica benigna è caratterizzata dall·e produzioni di multipli piccoli tumorri cartilagi11ei o ossei. Clinica111e11te si 11a: I nlovimenti sono per lo più liberi , di rado so·n o un po' limitati; solo di tanto in tanto si hanno d olori. Possono essere colpite anch e altre articolazioni. Lo stato generale rìn1ane buono. L 'affezione colpisce solo g lì adulti. S'inizia per lo più gradatarr11ente e dura n1olto a lungo. Può assumere la forma ossea e quella cartilaginea. a) L 'osteornatosi articol'ate o artrite osteoniatosa è clinicantente caratterizzata da dolore nei movime11ti, che però limitano p1o co o nulla la funzione d·ell '.a rto . Talvolta sono colpite anch1e altre articolazioni. Radiologicame1ìte si riscontra: multiple, piccole esostosi e condensamenti cartilaginei all'orlo della superficie articolare della testa del femore, sulle capsule non si trova no o solo scarsì focolai cartilaginei. b) La condrornatosi articolare o artrite condroniatosa presenta gli stessi caratteri clinici dell'artrite osteomatosa. Le altre articolazioni non sono n1ai colpite . Radiologicamente: n ella ca1)Su]a e nella cavità articolare multiple piccole masse calcificate o con.dromatose si111ili a sfere, corpi liberi o tofi articolari. Le ossa sono poco o ni ente colpite. 1

3. L'artrile deforman.te si presenta clinican1'ente con leggera limitazione d ei movime11ti e poco dolore. Contemporanean1ente po sono essere colpite a ltre articolazioni, ma lo stato generale rimane buono. L 'arfezione si manife-

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sta lentam·enle ed ha lunga durata. Ha un substrato costituzionale, con genito, ma l 'artrosi si sviluppa solo n egli adulti. R.adiologicamenle: la testa del femore è per lo più cilindrica, l'acetabolo o è normale oppure allargato o approfondito; si può notare sub·lussazione; la cartilagine articolare .è generalmente assottigliata, il tessuto è in parte poroso in parte condensato. Può assun1ere tre form·e : a) Artrite dejormànte semplice, niella qual e i movimenti sono alquanto limitati e l'andatura è poco disturbata. Il reperto radiologico è quello su accennato con assenza di sublussazione. b) Sublu.ssazio1ie corigenila delD' anca da 0

rilasciamento della capsulJa articolare e strappamento del legamento rotondo con artrite deformante secondaria. L 'andatura è più o meno claudicante; l'abduzione è lin1itata; il trocantere è spostato in alto. Il reperto radiolog'ico oltre ai .f atti sop1racoennati dimostra u11a forte sublussazione; la testa ·e d il collo del femo1re non sono separate da un solco, con1e in condizioni normali, n1a formano un tutt ' uno omogeneo con convessità appianata; l'orlo dell'acetabolo è inspessito ed irregolare. c) Sublussazione coriyenita dell'anca da a(:etabolo piano, ossia una legg·era malformazione dello scheletro con artrite deformante secondaria. I fatti clinici sono eguali a quelli delle forffif' precedenti. Radiologicarr1ente si trova che il fondo del1'acetabolo è più o n1eno inspessito, corrispondentem.e nte la cavità risulta appianata; la testa del fen1ore è fortemente sub.Jussata i'n alto; n umiero~e e varie al terazi'oni ossee. 4. Il morbo di Perlhes detto anche osteoco ndrite deformante gìovan1iD81 dell' an'ca è un' affrzione che s'inizia n ella f.anciull.ezza o all 'eepoca della pubertà. E stata attribuita anche a tr.aumi. Clinicamente è caratterizzata da dolore nel1'articolazione e andatura claudicante. I n1ovimenti, specie l'abduzione, sono limitati. I disturbi funzionali ,e le alterazioni· anatomiche si accentuano con l 'andar del tempo, possono durare tutta la vita, ma possono ancl1e recedere. Radiologicam ente dopo parecchi mesi dall 'inizio d·ella n1alattia si riscontra che la testa del femore è rimpicciolita, spianata, inspessita in toto ed in p·a reccl1i punti alterata, m entre le superficie articolari sono normali. Con l 'andar del ten1po la testa del femore di~enta sempre più piccola, più spianata , il collo scompare e si stabilisce la sublussazion e, e d'altra parte si accentuano le alterazioni ossee e carti1

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(1\.NNO

XLIII,

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urvr. 24]

laginee. Infine il reperto diventa affat to simile a quello dell 'artrite d eformante. 5. Il morbo di K onig detto anch e artrite

dissecante, osleocondrite dissecante o ep·ifiseonecrosi asettica si sviluppa anch ',essa nell 'in-

1119

SEZIONE PRATICA

fa11zia ~ n·e lla ,p ubertà. Può essere di origine trauma tica. Si n1anifesta subito con dolore all'anca e claudicazione. Lo stato generale è buono. La Inalattia può cessare con la fine della pubertà ma può durare anche tutta la vita. 11 reperto radiologico nei bambini e nei giovani' è il seguente·: la testa del femore presenta fin da l principio ineguaglianze alle sue somn1ità di una o ·d ue depvessioni, uno o più piccoli distacchi ossei. In seguito la testa diventa più piatta, uniformemente inspessita, il collo i11 qualche punto decalcificato. Anche l 'acetabolo presenta alterazioni con piccole d epressioni come cisti. In uno stadio ulteriore, specie n ella guarigione incipiente, le depressi'o ni sulla tie&ta di-ventano liscie e limit ate da un orlo stretto, ed ispessito. Talvolta compaiono grossi sequestri e notevoli difetti d ella testa. N·egli adulti' i sequestri sono più frequenti e più grossi. Talvolta dopo la guarigione del pTocesso si riscon trano · leggere ineguaglianze della testa del f·e1nore ed un 'artrite deforn1ante secondaria. 6. Il morbo di MuiVer detto anche coxa vara (lcg.li adolescenti, n1,alooia fungo sa d el collo del femore, epifiseolisi è anch e essa una malattia dell 'in fanzia e della pubertà e può esser e di origine traumatica. Si manifesta con dolori all 'anca e claudicazione. I movimenti, specie l 'abduzione, sono limitati . Di rado si stabilisce l 'an chilosi. Le altre articolazioni sono libere. L 'orga11ismo è eccessivament e sviluppato: si tratta di un 'iperplasia generale da iperfunzione ipofisaria . Nei b·amb·i ni e n egli adolescenti il reperto r.e diologico è il segu·ente: il collo del fe more in prossimità della t-esta è decalcificata, la testa è per lo più spianata e ingrandita e copre a mo ' di cuffia il collo, che in rapporto alla t~sta è più o m eno sposLato. Talvolta la testa è del Lutto staccata (epifiseolisi completa, decapitazione del femore). In una fase ulteri ore si può constatare una risald.atura della testa con il collo . :'Jegli adulti si trova ancora q ualch e defo,r 1nazione della parte , uno storcimento ·d el collo . La struttura della testa e del collo appare norn1ale , 1e supeTfici articolari liscii8. Anche quando c'è stato distacco della testa , il quale sia stato curato a su o te111 po co11 la distensio11e, si può riscontrare ch e le condi'zioni de11 'art1 colazior1e non sono gran che alterate . 7. L)artropatia tabetica si nlanifesta generaln1ente all 'età di 40 anni in su senza apprezzabili cau se oppure a seguito di un traur11a , s1)e~ie di caduta con rottura del collo del fe1

n1ore. Ma il paziente riman e a letto solo per l)Oco tempo o per niente, può continuare a camminare claudicando. È ci'ò a cau sa dell 'analgesia profonda. che in effetti fa s[ che i movimenti non solo non siano limitati n1a anzi anche più estesi del normale. L'a~to è r Dccor ciato e atrofico. L 'andatura oltre ad essere claudicante è atassica. Le articolazioni d egll arti superiori sono sempre indenni, ma possor10 contemporanean1ente esser.e colpite quelle delle g inocchia e· dei piedi. Naturaln1ente coesistono altri sinto.m i della tabe (disturbi visivi , alterazio·n i dei riflessi cri si tabetiche, ecc.). ' L 'esame radiologico dimostra a lterazioni della testa del femore , svasamento dell 'acetabolo, s~blussazion e o anche lussazione. La capsula articolare, i legam·enti e i muscoli presentono focolai di calcificazione e ossificazione , . c.unsecut1ve a strappamenti ed emorragie. 1

DR.

La terapia di alcune necrosi asettiche delle

ossa. ( LAE CHER LoBER.

Dtsch. Z. Chir. , 246, 366,

1936). Gli AA. riferiscono sulla esp erien za raccolta n·ella Clinica Chirurgica di Marb urg sulla terapia della malacia primaria d·el semilunare della rr1ano, di quella dello scafoide d el piede (malattia di Kohler I) e della testa del II metatarso (l\1. di Kohler II). Mentre in tutte e tre queste affezioni sono statJ proposti interventi vari , i risultati migliori sono stati ottenuti con terafJia con servativa. Nella Clinica di Marburg capitarono 43 casi di malacia de l sen1ilunare, di cui 10 vennero operati con m·etodi ,·ari (asportazione dell 'osso, staccam·e nto del p eriostio, ecc.), e gli altri vennero sem·p licemente in1mobilizzati. I risultati ottenuti n ei casi non operati' furono ottimi, m entre· assai mediocri furono quelli operati . Di morbo di Kohler I gli autori osservarono due casi di cui uno bilaterale. In tali forme non è n eppure n·e cessaria una immobilizzazione completa con apparecchio . Basta il riposo in letto con applicazioni calde. Ottimi risultati avevano infine g li autori in 15 casi trattati conservativamente (immobilizzazione) di m. di Kohler II. Invece 4 casi operati non diedero risultati soddisfacenti che due volte. ALno CALÒ. 1

Frattura antica simmetrica delle due diafisi femorali, inco1npletamente consolidate. (P. DuvAL e M. D 'ABIGNÈ . Journal de Chir.~ febbraio 1936, p .. 28'4). Gli AA. riportano l 'osservazione di un uomo di 35 anni il quale avvertiva dolori all e coscie specie durante la dean1bulazione.


1120

<< IL POLICLINICO »

Clinicarr1e11te l 'esame ·era negativo oltre ur1 'acoentuata curva delle du·e coscie a conV6ssità antero-·e sterna . . Radiograficamente . in ambedue i femori si notava una curva a convessità esterna delle diagnosi femorali. A livello della metà dell·e diafisi .esisteva una perdita di sostanze lineare trasversale ·di 4-5 mm. che occupava la m1e tà della larghezza esterna del femore, m ·e ntre sulle metà interne esistevano fenomeni di ipnostosi. Il paziente non aveva mai avuto traumatismi e la funzione degli arti era stata sempre normale già dalla fanciullezza. Gli AA. pensano che le Lesioni in parola siano legate ad una displasia periostale simile all'osteopsatirosi di Lohste in , forma frusta, con frattura determinatasi nella prima infanzia od anche nell.a vita intrauterina, malamente coin solidata. In due sedute 0 1peratorie, prima a destra e poi a sinistra, furono· applicate due stecche ogteo-periostali tibiali , con ravviv.a mento d·el1'osso·. Ma le: stecche ossee: saldarono ali' osso soltanto parzialm,ente. Tuttavia i dolori alla coscia sono cessati. JuRA.

11 gomito ballante traumatico. (J. M. IviuRRAY. Journ. Americ.. M ed. Assoc. , 25 gennaio 1936).

L' A. propone un nuovo metodo di artroplastica per la cura di questa grave infermità. Egli ha praticato tale cura in un sogg·elto di 29 ar111i, il quale , in seguito a u11 iricid.e nte automobilistico aveva riportato una frattura composta infetta del gomito sinistro, per cui fu necessaria l 'asportazione della porzione inferiore dell' d1m ero e del I' olecrana. Essendo i muscoli ·ed i n·ervi integri, I' A. pensò di pratica1"e, 4 anni dopo l 'incidente il secondo ìntervento. Questo consistette: I ) asportazione; della porzione inferiore dell 'om ero , che in seguito ali 'intervento era ap·p.u ntita; 2) spaccamento in senso1 lon,g itudinal·e dell 'estre1nità inferiore dell 'orr1ero, e inserzione dentro la spaccatur.a del p-ezzo di osso asportato, in modo che l 'estremità inferio-re d ell 'omero restasse a forma di v rovesciato; 3) pTelevamento dalla r egione posteriore dell 'l1lna di una stecca ossea che si fece scivolare verso l 'alto in mani·era da riform.are il processo olecranico; 4) sutura del tendine d el tricipite a questo processo. In seguito ali 'intervento ap·p licazion e di apparecchio gessato con gon1ito· ad angolo di 145 gradi per la durata cli un n1ese . Altro apparecchio gessato ad ang·olo <li cento gradi per un altro mese; quindi perm·esso di. muovere liberamente l'articolazione. L'esame praticato un anno dopo l 'operazione dimostrò che i muscoli fl·essori ed esten sori potevano funzionare normalmente -e che il paziente potev.a compier e i soliti movimenti ron facilità e perfetta coordin.azione

G. Li\ '

l..AVA.

fANNo XLIII, NuM. 24]

OS'fETRICIA E GINECOLOGIA. Diagnosi precoci ed errate in tema di gravidanza extrauterina. (J. GRANzow. Dtsoh. med. Wschr. n . I, 1936).

L'A. tocca i punti essenziali, ma indispensabili dell'argomento· per evitare nei limiti del possibile fatali errori di diagnosi. Il medico i11fatti vien·e chiamato quando insorgono quelle complicazioni che senza un immediato int·ervento p1ossono portare la JJ. rapidamente a morte. · . Volendo in~.anzi tutto stabilire se ·esiste gravidanza va ricordato com·e nella gravidanza extrauterina possano' con tutta facilità mancare l'amenorrea ·e le metrorragie, che la reazione di Aschheim-Zondek e assai frequentemer~te negativa e solo la reazi·o ne positiva ha valore attendibile. Malg·rado tali risultati p1u ò dunque incomber.e il pericolo. della rottura della tuba e dell 'emorragia interna. _Spesso difficile ·è stabilit"e se la gra, ida11za ò i1Jtrauterina o extrauterina. Nella prima forma abb1iamo il segno di I-J.egar, nella seconda i11vece il rammollimento, talora assai accentuato, interessa per lo più tut~to l'utero e secondo l 'espe•r ienz.a de.Il ' A. è rr1assimo a livello della parte superiore o del fondo. ~lolta attenzione per evitare errori diagnostici va fatta alla Iatero flession e dell'utero che può essere si111ulala d.a tumefazioni exlrauterinei, .alla possibilità che per aderenze la tuba anche nella sua parte ampollare sia quasi' accollata al i 'utero e pertanto dia l 'i1npression·e di una tu1r1e.fazione dipende·n te dal corpo dell'utero normalm.ente gravido· .ed infin·e che l'ovaio contenente il corpo luteo , essendo alquanto ingrossato, rammollito e sensibile alla pressione, si1nuli una gravidanza tubarica a livello della parte u1npollare. L'esplorazione per i p·e ricoli che possono insorgere dev.e, sempre· essere fatta con molta delicatezza. ' Quando avviene la rottura della tuba non manca mai il dolore lacerante in un quadrant e inferiore dell'addome , stato di· grave deb·olezza, talvolta deliqui, ·ecc. fin tanto che si arriva co11 un grave stato di anemia alla tipica ·fél cies perito.n eale. Abbast~nza precocemente si ha un dolore punto1·io alla spalla e cioè quando il versamento emorragico arriva al diaframma. U~ grosso ematocele n·e1 Douglas può provocare tenes mo. In base a tutti ·q uesti sintomi si deve pensare alla gravidanza extrauterin.a, e a ciò assai più spess.o di quanto· si creda. Non n1orfina , non cardio.c inetici , che pe.ggior€rebbeTO· la situazione, ma subito intervento operativo. Nelle for1ne subacute di gravidanza extrauterina, spesso di diagnosi assai difficile, ' 'a cons.iderato l 'ab orto tub·a rico con en1atoma peritubarico e fonnazion.e di ematocele. Non in1

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SEZIONE PRATI CA

frequentemente J:a diagnosi è di aborto con fiche nelle ovaie vengono provocate - dagJi or gravida.nza a sede normale e tale errore figura 1noni contenuti nella placenta e sopratutto dal nel nlateriale dell'A. nel 311 % dei casi. prolan . Non è qui il caso di este·n derci sui segni difNelle ovaie si osservano inoltre : numerosi fer·e nziali : basti ricordare che nella gravidanza corpi lute·i, principalmente pseudo-corpi lutei > extrauterina non ci sono coaguli sanguigni, aocr·escimento, precipitoso e morte dei follicoli > 1na l 'ern.orragia ·è scarsa con sangue di colo·r e s,·i'l uppo rigoglioso della ghiandola interstiziascuro (come the) e l 'orifizio uterino è chiuso. le ed iperem.i a molto spiccata. Per quanto riguarda 1'esp·u lsion e· della deciNoto,r iamente le ricer che di questi ultim i dua sistematicamente venga praticato l 'esame tempi hanno· accertata un 'elevata funzione del istologico per veder.e se sono presenti o meno lobo· posterio•r e d·ell·'ip,o fisi nell 'eclampsi'a e in villi coriali. altre tossicosi. Le alterazioni anatomopatologiche e microscopich e degli organi , che si L 'A. mette quindi in rilievo· il pericolo d el raschiamento uterino quando esiste gravidanza esprimono in edema, tro,m bi , emorragie, n eextrauterina (praticato n el 28 % de i casi nella crosi ,e che dimostrano1 un 'alterazione nel sistatistica dell 'A. ). stema vasal,e, ·Si .a ccorderebbero p·erfettarr1ente La f0rma morbosa con la qual.e più frequene.on le ricerch e dell 'A. É. DEBIASI. te111ente viene scambiata la gravidanza extrauterina è l ·anJ1essite. Le infiammazioni annesLe complicazioni post-abortum. si.ali' di carattere cronico· possono v·e nir diffe(PAPI·N. Journ,o.l de 111édeci·riei dei Bo1rd eaux, 10 reuii<\te dcl]le forme protratte di aborto tusetlembr·e 1935). b·arico con la ·p untura d el Douglas, di in,esti- · n·:abile v.a lore diagnostico . L 'intervento va p·r aSono gli ab,o·r ti procurati cl1e danno luogo ticato co·n le massime cautele di asepsi ed ù alla m aggior parte delle comp·l icazioni. Le più spesso· il solo m ezzo per chi'a rire la situ.azione. importan ti sono due: l 'emorragia e- l 'i'nfezioTra le diagnosi che più rarame,n te vengo·n o l}ie. L 'emorragia compare quasi sen1p·r e dopo S(,arnhiate con la gravidanza extra11terina n el un ritardo della n1estruazione e può ess.er e tamateriale dell 'A. si trovano tumori ovarici lora con&iderevo]e e· continuare an ch e dopo l7 %), miomi (4 %) appendicite, coleci'stite , che l 'ab orto· è avvenuto, se permangono attaccolite, metrite, peritonite, n evrastenia, ecc. cati alla mucosa uterina dei frustoli plaoentari. L' A. ritiene che la diagnosi viene errata più Si impon e in tali casi lo svuotam·ento complefrequentem ente. di quanto dovrebbe essere p·e rto dell 'utero che può essere digitale o struc.hè troppo poch e volte si' pensa a questa for111entale. P er lo svuotamento digitale l 'A. conma morb osa e perchè n.ei trattati non vengon o siglia di ricorrere alla an·estesia g·enera le. J in genere sufficientemente descritte le form e rJ1i1·urgi p erò pref.eriscono il raschia1nenlo atipiche di decorso . E. RoBECCHI. st1umentale: ·esso deve essere eseguito co11 molt.a dolcezza , a m ezzo di una curetta smusLa teoria placentare nella patogenesi delle sa e f.enestr.1ta. Diu rante questa operazio11e è tossicosi gravidiche, in particolare del· da temersi un grave accidente: la perforazione dell'utero , ch e richi ede la laparato1nia in1n1el'eclampsia. di.ata. Vi sono ::;tati però dei casi ch e sono gua(ULESKo-SrrnoGANOWA. Archi. f. Gyn. , Vol. 160, riti con il sempliGe riposo e le ap·p1icazi oni di p·a g. 431, 1935). ghiaccio sul ventre. Anch e per la c.u r.a della i11Ieizione post-aborNell 'indagare la patogein·esi d ella tossiemia tum è necessario lo· svuotamen to completo gravidica ed jp_ p·a rticolare de.Il ' eclamp·s i·a si d ell 'u tero e dopo di esso, j} riposo assoluto , l e devono tienere presenri due fattori: a}1plicazioni di ghiaccio e le iniezioni. di siero a) l'invasione nel circolo sanguigno materno dei prodotti di disgregazione della pila- ant.i'streptococcic·o. Secondo F aure se 48 ore centa, in rapporto con lo stato patologico della dopo un rascl1i.amento b en fatto persiston o ancora immutati i fenom eni settici ~ si proporrc't stessa (oltre ai suoi increti e d escreti): l 'iste.rectomia. VICENTINI. b) il grado di integrità e di forza di resisten za d ell 'organismo materno. Le complesse .alterazioni degli· organi osser POSTA AMMINISTRATIVA: ' 'flte. n elle tossicosi g·ravidich e si spiegano co11 la penetrazione in circolo dei prodotti di disin- Modificazioni sulla fascetta di spedizione: tegrazi·one della placenta. Alterazioni analogh e Dovendosi quanto prima approntare il rifornimento delle fa· d el• f asc1co • 1·1 'd e 1 " p o 1·1c•.m1co • ., ' a~ lt, • • possono osservarsi anche in infezioni gravi fl scette per la spe d u1one 1!r.lla pe netrazione nell'organismo di qualsiasi abbonati, l'amministrazione prega coloro che desiderano apcorp·o proleico in disgregazione. Nell 'ovaio portarvi correzioni, aggiunte, ecc. di volerne dare sollecite co• µerò si osservano alterazioni specifiche , esclu - municazione. mediante cartolina postaie affrancata con 30 cen ... tesimi, applicandovi possibilmente <'opia ~deHa fascetta con Jt> s1,~an1ent e sotto l ' influenza di un prodotto di varianti desiderate. di sinte·grazi.o ne placentare e non di qualu11que L'editore L . POZZI - '\'ia is tina . 14 - RO~fA a ltra pecie pr oteica. Queste alterazioni . peci1

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« IL POLICLINICO »

NOTIZIA

BIBLIOGI-lAFICA

G. F UMAROLA e G. M6GLIE. La T erapia delle m,a['(]Jttie n ervose e menwli (con la collabor azione dei proff. C. - E NDERLE, D. PISANI, F . SABATUCCI). Vol. di pagg. XVI-760 con 47 figure n el t esto. Editore Luig i Pozzi , lloma . Prezzo L . 75. Riportiamo la Prefazione che l'Illustre prof. CERLEITl si è compiaciuto scrivere per mettere in evidenza la si.. gnificativa importanza di quest'opera italiana.

« Indulgiamo volentieri al v,e cchio luog o co.mune dicendo che « questo libro colina una lacuna ... ecc. n p erchè non mai com·e in questo caso l'affermazione corrisponde ad una paleso verità. Erano tanti anni che il m e dico n eurologo e psichiatra, e peggio ancora il m edico generico, che non ha sotto mano i tratt ati e le riviste della materia , non sap evano d ove trovare riunite, e illustrate anch e n ei particolari pratici, tutte le indicazioni t erapeutich e applicabili nelle varie malattie n ervose e m entali. « Il presente volume esaurisce appieno questo comp ito. « _I.11 g ran parte e•m anazione d·ella Clinica romana ch e ho l 'onore di dirigere, quest 'opeTa, concepì ta con larg hezza di linee ed ampiamente elaborata, non contiein e n eppure indirettam ente apporti da parte mia, perch è essa era già sotto i torchi quand 'io assunsi la Cattedra di Roma . Ma di buon grado, h o aderito al gentile i11vito degli Autori , di p,r esen1 a rla al 111ondo m edico, perch è essa veniva a confer· m ar e n el m odo più con cr eto , e p er ciò più efficace, la verità di un concetto n on ancora r ealizzato da lla maggior parte dei Colleghi d editi ad altri rami della m edicina. H ell 'accin germi .~d inaugurar e il cor so uffi ciale di clinica a Roim a, riandando col pensi.ero ai tem·pi nei ·q uali come stude11 t e e com e volontario incominciai ad interessarmi di neu. r opsichiatria, mi apparve evidente la profonda trasformazione ch e negli ultimi trent 'anni a vean subito la n eurolog ia e la psichiatria nei riguardi della t erapia. Tanto evidente ch e ign aro an cora d ell 'esist en za d ella presente Opera cr edetti n ecessario prendere detta trasformazion e a tema della prolusione, intitolandola : cc La n europsichiatria : Una scien za ch e è entrata nella vita >> . Ciò a significar e ch e la ne urolog ia e la psichiatria - materie ch e trent 'anni fa erano giudicate « fun erarie », p erchè, tolte le poche forme morbose spontan eam ente gua-r ibili, il medico altro non pote.va fare eh-e assistere impotente al corso fatnle d1ella malattia - - ora , gr.azie alle mo,l te feli ci acquisizioni n ei vari campi della te ra· :pia, spesso offrono al m edico la m aggiore d elle soddisfazioni, ed è quella di veder risa· nato o molto migliorato il pazien te in seguito a tempestivo ed efficace intervento curativo . << Que ... t 'opera in egn a in m odo con1pl eto e 1

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fANNO XLITI,

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pratico tutte le nuove possibilità ch e oggi si offrono al medico di fronte al malato m entale e al malato nervoso, e soltanto l'indice dei varl capitoli mostra da quanti e svariati can1pi oggi si possano trarre armi p er combattere il m .a le o radicalme nte nelle cause, o al1neno nei sintomi più p enosi. cc Essa sfata anche una leggenda per l 'addietro molto diffusa, ed è quell.a del negativismo terapeutico della Scuola r omana. cc Noi tutti ricordiamo con fierezza e con riconoscenza gli insegnamenti di sobrietà e di semplicità terapeutica impartitici dai nostri indimenticabili Maestri n elle 1Cliniche e negli Ospe~ali .romani, e ciò p er ch·è questi insegna· menti. m~r~vano. ad inculcare ai giovani non solo il vigile rispetto alla logica e al buon ~nso, ma sopratutto una scrupolosa, gelosa, direi quasi ipe r sensibile onestà di fronte al malato: serietà verso il paziente che in noi si affida ; più ancora , serietà verso noi stessi. In ciò ci sia p ermesso di procla marlo Roma sempre ha fatto scuola. « N.e ssun n egativismo terapeutico , dunque, ~ell.a sc~ola romana in g-en er e. Riguardo poi , in. ispecie,. alla scuola n eurologica e psichia· t~i~a, po~siamo· sostenere con rag·ioni di prin· c~p10 e di fatto ch e la terapia vi fu sem·p re as. s1duame11te coltivata. Di principio , perchè in n essun altro ramo della m edicina quanto in qu,ello delle m·a lattie nervose e mentali , la te. r.ap1a trova leva oltre che n ell 'azione curativa con mezzi materiali, anche nell 'azione comun em ente detta cc suggestiva n; di fatto, per chè i\ilaostri e allievi della scuola romana si s1Jno sempre dedicati con vera passione alla ricerc::i e alla applicazion e di nuovi n1etodi di cura. « Sciamanna fu tra i prin1issimi a far aprire il ( ranio in casi di tumori cerebrali, e, a questo p1roposito, giova ripetere qui che Ja prima ablazione di tun1ore cerebrale con cran.iectomia fu pro·p·r io eseguita a Roma dal Durante. << Tamb1 urini , Lrent 'a11ni' or sono, ispira11dosi alle geniali intuizioni d 'un precursore italiano, i] Raggi , ci faceva pra ticare tentativi di piretoterap1ia in vari e forme di alienazione m entale. cc Mingazzini fu il primo dei clinici ita]i:a11i ad iniettare la malaria n ei d em enti paralitici e amava insistere sui bene fici effetti d ella pun. tura lombare, da 1ui preconizzata come cura d :elezione della ceplia.lea permanens. Tra j suoi a~lievi , 1Fumarola, Enderle, Ayala indicavano le iniezioni intrarachid-ee o sottoccipitali di luminal sodico come m ezzo veramente efficace nella gravissima contingenza d ello status eipileprtJicus, Mòglie si rendeva noto a tutti i medici pratici come antico , appassionato cultore di terapia ; Sabatucci dava il più largo svilup1po a modernissimi m etodi delle cure fisiche, e Pisani illustrava con indagini biologiche vari lati del pr oblema della malarioterapia .


{ANNO XLIII, Nul\1. 24]

« De Sanctis g ià n el 1899 altuava a scopo terapeutico negli asili-scuola il lavoro protessionale, quando 11on era ancor nata la « ergoterapia », e noi praticavamo fin dal 1903 ogni sorta di cure per iniezioni intrarachidee e parecchi anni abbiam dedicato a ricerche sperirr1entali ·e cli1n ic4e sul! 'impiego di antiluetici r1eurotropi, i mercurio alchili, n ella cura della paralisi progressiva. Qu·e ste ricerche, già a b:uon punto, dovettero fermarsi perchè la malarioterapia venne a monopolizzar e tutto il materiale clinico.

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SEZIONE PRATICA

« Beninteso, le sopra lodate sobrità e semplicità terapeutiche non devono in nessun modo esimere dalla piena cognizione di tutti i modi di intervento. dettati o solo anche suggeriti dalla scienza, non devono trasformarsi in comodo scetticismo atto a coprire ignoranza e incap·acit.à. cc La terapia presuppone anzi la più profo.n da .cultura n·e ll 'intero dottrinale della medicina; i suoi progressi sono strettame:nte subor~ii:iati allo sviluppo degli altri ~am1 della cl1i:i1~a. Perciò appunto, se poche ricette e, rno~est1 interventi p,o tevano h·a stare .q uarantanni or sono, quando la conoscenza della malattia nervosa e mentale si r.aggiungeva attraverso a sommari esami - geinerale,. neurologico e psichico - è ben naturale che oggi i tei1tativi "terap~utici si siano ·enormemente differ enzi8:ti e per ciò moltiplicati, dal momento eh~ in ogni malato oggi cerchiamo di s?n~are s1ste: maticamente tutte le diverse f.u nzioni generali e speciali con la ricchissima in.oder!la metodolo1g ia sem.eiologica. E anche nei casi un te~ ­ po giudi·c.ati fr.a i più sei;r1pl~ ci , o ltr~ all 'appl1<.. o. re questi comuni esami, s1 ten~e ~~ ces~nte­ m ente a diff.erenziai~e sempre d1 p1u, si ch e ad esempio non si mette in cura una sciatica senza aver p·r irn1a analizzato il liquido cerebrospinale e radiografato il rachide lombo-sacral~; come ·è ormai di pramm.a tica l ' esame d.el l~­ quor e l 'indagin·e encefalografica in ogni epilettico. << Ed ecco spiegato il per ch è della n1ole dici.amo pur.e impone nte ·d i questo ~:rattato. La colpa di tanta abb·o ndanza - f e.lix culpa sta nel piro'g resso ver.a m1e nte spettacoloso delle conoscenze nel caro po nostro. Per parlare della sola neurologia, quarant 'anni or so no il dottrinale neurologico si adagiava comodai:ien te nel sobrio volume dello Strumpell o n ei due più larghi volumi çlel. Gowers. V·e-!1t 'anni dopo esso si allargava n egli otto vo.lur?-1 ~el Le'.~a~ ­ dowsky (7. 400 pagine), e oggi si stipa nei diciotto volumi del Bumke-Foerster (12 .800 pagine) l . . . . . cc È b e1t naturale ch e, d1 pari passo, s1 s1~ i11gigantita anche la terapia. E giaccl1è abb·1amo m·e nzionato opere straniere che rapprese~tano ammirevoli audacie editoriali ,. non v?~l1.amo omettere di segnalare il n1er1to dell Ed1tore 1

Pozzi, il quale ha saputo lanciare in cos'Ì. decorosa forma un 'Opera che, pur riguard ando un campo limitato·, si presenta ii1 mole veram·e ule cos1)ic·11a ». Ptoma, giugno 193·6-XJV. ·oGo CERLETTr. •

CENNI

BIBLIOGRAFICI< 1>

Tossicologia.. Vol. in-8° di pagine 810. U. T. E. T. Torino 1935, L. 60. Il trattato che il prof. Ben ed:i'.centi presenta ag·li studiosi, rappresenta il frutto di molti anni di lavori, di indagini, di studi esp1etati rtell 'Istituto di Farmacologia di Genova da uno dei suoi allievi. Opera completa di elaborazion·e e di razionale presentazione a noi finora usi a ricercare nella letteratura straniera il tr.a ttato di tossicologia n1oderno. Precedono nozioni storich e sugli avvelenam enti, dati statistici, dei vari avvel.enamenti: Successivi capitoli trattano del meccanismo di azion·e dei v eleni, del1le dosi tossiche, dei fattori che fanno variare l 'azione dei veleni, della fisiopatologia e. dell 'anatomia patologica d·e gli a\rvelenamenti. Chiude la parte generale, la trattazione diagnostica, prognostica, curativa , profilattica d·egli avvel•enamenti. Nella parte speciale sono· d·ettagliatan1ente esamin.a te l·e intossicazioni alirnentari, gli avvelenamenti' da alcool, i_p11otici, narcotici , stupefacenti, antipiretici, abortivi ~e.e. ~1n an1pi.o capitolo ·è riservato ~i g·a, b·e~l1 c1, a1 m~ ta1]~ , ed .ag li avvelenamenti' prodotti da taluni animali. L 'opera come già da questo breve el·enco si ii1tuisce, costituisce una fonte prezio:;a di nozioni per il biologo e per il cli'nico, per il m edico p·r atico specialn1ente: i quali 11t1 libro d·el M.ascb erpa non troYeranno le sol~1c aride ed interminab ili' riproduzioni di forn1ule, ma le norme cl1iare e su.ccinte ch e a l singolo avvelenamento , alla singola sostanza più si conf<inno , per l 'esatta valutazione clinica del caso ai pratici offertosi. Mol'<TELEONE.

G.

MAS CHEnP A.

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La costitrizione niorfoèogica. normale dJel neonato e del latta.nle italiano. Morano , Napoli, l 93·G. L. 25. Ne:ll '.attuale periodo in cui fioris cono gli studi costituzionalistici, vanto della n ostra medicina , ottima accoglienza va fatta al lavoro del Tatafiore il quale, riassun1enùo tutte le ricer che sin qui condotte in di verse r egioni, cui aggiunge un importante contributo persor1.ale, ci permette di con sider ar e come stal)ilito il tipo morfologico m edi'o ideale del neonato e del lattante italiano . Il lavor o del Tatafiore n oi1 si compend ia affatto come erroneamente potrebbe r1ensarsi, i11 u~ 'esposizione di dati num eri ci. desunti dal-

i;:.

TATAFro1m .

(1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensio1i.e.


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l'applicazion e del metodo del Viola, perch è la aridità d elle cif:r~e è ottimamente t emperata dalle considerazioni sulla costituzione somatica in generale, e sulle applicazioni che la scienza costituzionalistica ha n ell'infanzia Un lato importante di questo lavoro, m'esso in rilievo dallo stesso A., è poi quello per il quale si potranno p iù facilmente in avvenire apprezzare le modificazioni favorevoli otte.n ute nella nostra razza, per merito delle molteplici provvid.e·n z·e ideate .ed app1licate dal Regime a tale no·b ile sco1p10. M. FABBRI. 1

et P. GRA8SE. Précis de Biologie Aniniale. Un vol. in-16° picc. , di pp. 1016, con 642 fig. Editori: Nlasson e C.ie. 1935. Rilegato. Prez.to: fr. 40.

1\1.

r\RON

Qu·esto volume espo11e in mo•do ele,m entare le nozioni fondamentali ·d i biologia animale: corr1e vivono. si svilupp ano ,e si riproducono I~ cel~u!e e ~u~i gran~i ~ruppi cell~lari organ1zzat1 in unita super1or1 ch e sono 1 metazoi· vi' si trovano chiaramente definiti i problemi relativi al ricambio organico e alla costanza d el m ezzo, a i riflessi, all 'organizzazione, alla coordinazione delle funzio1n i , all '·eredità e al1'evoluzi'o ne. Esso risponde ai programmi recentemente· rinnovati in Francia pel oertificato di studi fisici , cl1imici e biologici , il quale apre l 'adito agli studi m edici ed a quelli di scienze naturali . A. P. 1

G. R. LEvr. ChimiJca. (L ezioni p er la, fac oltà d; 1

m edicina e chirurgia). Libr. Edit. P·o litecnica. Milan o 1935. Gli elementi d·e1la oh·i mica divengono oggi - n el momento in cui la chimica biologi'c a si aggiunge alla fi siologia e alla patologia gen eraJe .n el numero. d elle materie fondamentali ' - un 1nsegnamento· base. Non si possono compr·endere eid assimilare queste sen za il possesso di quella. Difficile è saper si conten ere 1entro limiti giu5ti: non troppo vasti cioè, n è troppo scarsi e • scarni. Merito del Levi ·e del suo coadiutore Baroni è quello di aver saputo dare d ecorosa veste tipografica alle disp·en se g ià correnti per le mani degli studenti. Tale fati'ca sarà certo coronata da su ccesso per lo stile piano, la chiarezza dell'esposizione , la completezza degli argom, e nti trattati. E. M1NGAzz1N1. '-' 1

~O

[ANNO XLIII, NuM. 24)

e< IL POLICLINICO »

In uno del prossimi fascicoli pubblicheremo:

c ;ste da echinococco del polmone lo fase degenerativa sfmu· lante un idropneumotorace e con reperto del b. di Eberth, io cultura pura, nel suo contenuto ; pleur lte ì)uruleuca pre. valentemente interlobare anch'essa di natura eberthiana.

LEZIO 1E CLI~ICA del Prof. G.

ANTONELLI

primario medico negli Ospedali Riuniti. docente di Clinica Meclica nella R. Università di Roma.

DIVAGAZIONI Terapia ed igiene nel Talmud. L. Piazza (Riv. sa1iitaria siciliana, 1936, nurr1ero I) s tudi'a i pr·ecetti terapeutici ed igienicj , ch•e si trovano n el Taln1ud il quale, co·m e è n oto, costituisce la raccolta di tutto ciò che rappresen ta la d ottrina del popolo ebreo, sott o forma di tradizion e orale e di commento alla tradizione scritta, ch e è rappresentata dal P·ent.ateuco e dalla Bibbia. Sono controverse l e opinioni sul valo·r e e la priorità della scie11za medica talmudica e l 'A. la mette ii1 confronto con la collezione ippocra tica, esaltando la superiorità di questa. Gli Ebrei er ano trascesi alle più volgari cred enze, alle superstizioni più ridicole; l 'astr ologia, la stregon eria, la ll·egron1anzia, le formule sacr e era110 all'ordine del giorno per guarire i malati e gli indemoniati'. 1F ra i rirr1edi più semplici trorviamo l 'uso della salivn di primogenito di pa·dre per le malattie degli occhi• (l 'uso de lla saliva doveva essere considerato di gran valore, p er chè era di r ito il su cchiamento, da parte del rabbino, della ferita ·della circon ci·sione; 1V. d. r .); altre p-ratiche erano l 'app•licazione dei vermi di letan1e 1;,er la cica trizlazione delle ferite (la modern a terapia con le larve di mosca non è dunque ch e un ritorno a ll 'antico; 1V. d. r. ), l 'u so della carne di asi110 per l 'itterizia, dei datteri sotto aceto contro le emorragi,e, ecc. Significativi ed in1poirtan ti sono a lcuni precetti ig ienici, specialmente r iguardanti la n ett.ezza ·del corpo, · ch e sta ad in·d icare la p urità d el! 'anima. E sono consigliat e le abluzioni quoti'd iane ed è vietato abitar luoghi dove nlan chi l'acqu a, il bagno e la latrina. Precetti comunemente osservati eran o quelli cli non farsi dare !a camicia e non farsi aspergiE·r e l 'acqua da chi non avesse le mani pu]ite, di non prender cib·o e non u scir e dalla latri n a, senza esser si lavate le mani, ecc. Molta importanza si dava al salasso, ch e era riservato agli adulti ·e prati'cato una volta al m ese, purchè si avesse la possibilità di sup1p lir e alla perdita di san gue con un pasto sufficiente e non lo si facesse seguire da r apporti sessuali. Il tipo di aliment.azioT1e era essenzialmen Le veg,etarian o : pan°e, acqua, frutta a cui i non poveri potevano aggiungere uova, pesce e carIle · proibito l 'uso di ali'm·enti ch e fossero stati all~ scoperto nelle ore notturne, perchè in t ale tem 1)0 circolano gli spiriti maligni. Sono noti i p r ecetti di non mangiar carne se non sottoposta alla macellazione ed alla vi~ita dell'esperto, di non accostar e donn e n el periodo mestruale, di allo11tanare dall e comunità i contagiosi e disinfettarne la casa e le vestimenta. Con il consigli·o di non abitar luo · gl1i dove non sia il m edico, contrasta il poco 011ore in clti questo era talvolta tenuto, sin o a dire ch e i] n1i'gliore dei medici era destinato 1

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[ANNO XLIIT, NuM. 24J

SEZIONE PRATICA

alla Gheenna e da prescrivere di non dare ascolto al medico quando il malato desiderasse qua}cosa che quegli aveva proib·ito. Molto saggio è il precetto di non prende~e l 'abitudine a lle in edicine. Altre prescrizioni da I11.ettere in rilievo riguardano l 'assetto sociale (inferiorità della donna) ed il problema deìr1ografico corr1andando il matri111onio, con il consiglio di sposarsi presto, sceglie11do il ti'p o ad.atto in n1 odo dr. f avori1e gli ir..croci. Sconsig liata la IJoligamia, !lon favorito il divorzio che però soleva concedersi nei cab-i di adulterio , di sterilità, di i11alattia ripugna11te (ozena) od infettante (lebbra). Lodevoli sono lo spirito di collaborazione <lel le cìassi ed il grande pregio in cui era ten u Lo il lavoro. fil. 1

AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNoREss1

!

R. Accademia Medica di Roma. Seduta o.rdinaria del 28 marzo 1936.

Presiede il prof. R. ALESSANDRI, presidente.

Su I processo d' inch iodamento in uso nell' Ospeda le di S. Spirito per le fratture del collo femorele. Prof. G. EG1n1. - L ·o. illustra una proiezione c ir1ematografica che riproduce m ezzi e · tempi in u so nel reparto osp edaliero da lui diretto, per il tr;xttamento delle fratture del collo del fem or e. Analizza i vantaggi d el n1etodo. Il prof. ALESSANnn1 domanda se il chiodo è lasciato in sed e . Il prof. EG1n1 confern1a.

Milza ami Ioide con emorra gia. Prof. F. BrGN.\lVIJ. ....__,. Dopo aver messo in evidenza la rarità d ell 'emorragia n ella milza in gen er e, e n ella milza rumiloide in particolar e, l 'O. d escrive un caso di tuber colosi polmonar e con tumore cr onico di m ilza con amiloidosi. I follicoli presentavano quasi tutti uno o più emorragia, la polpa ros~a presentava u11 aspetto an giomatoso. Nelle p articolari condizioni circolatorie d ella zona periferica d el follicolo è la probabile ragion e d ella ('Jnorragia.

Sarcoma primitivo delle milza. Prof . F. B1GNA1\II. - Riferisce s loria clinica e rep r-rto anatomico di un caso di sar coma diffuso della milza, con infiltrazion e degli spazi periportali del fega;to , ~etastasi n elle linfoglandole p erip an creatich e e peribron chiali e nodulari multiple nei p olmoni e r eni. Istologicament e si trattava d i un tl1more a cellule polimorfe, con prevalenza rli grandi cellule rotonde, probabilmente di un r eticolo-sarcoma. Il prof. ALESSANDRI ricorda un caso di sarcom a fu socellulare d ella milza, g uarito dall 'atto operativo ma .r ecidiYato con m e tas tasi n el lobo sini tro del fega to.

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Sulla tensione superficiale del siero, nell 'ittero da ritenzione. Dott M. ·CoPPO. - L 'O. ha studiat o la len sio11e superficiale del siero itterico in raipporto con la presenza in esso di q u a11tità abnormi d ei sali biliari. Ila trovato che nell 'i Lt ero la tensione su p erficiale è normale. H a p otuto dimostrare che i sali biliari patologicamente versati n el sier o, non ne abbassano la t en sione artificiale p er ch è assorbiti dalle molecole proteiniche. 1-lichiama l 'atte11zione su questo potere di difesa (tampone) di natura fisica, per cui la tensione superficiale si mantien e a valori costanti. ·Non h a lu ogo disc11s·sion e.

Risul tati r~ centi e lontani di ganglionectomie simpatiche per disturbi vascolari degli arti . Prof. A. CmAssERINI. L 'O. riferisce sui casi op er ati con sintpateclomia lombar e per trombo-an g ite .bilaterale, per varici e per. ulce.ra perforante e fissa il valore degli esami funzionali preop er at ori . Il prof. AncANGELI ricorda la n atura sifilitica d elle ulcer e delle gambe attribuite a vairici, anche quando queste mancano . La sifilide può esser e acquisita, sp esso ig11orata, qualche volta eredi taria. Le cu.r e antilue liche, sp ecie n eosaivarsanich e, portain.o alla g u arigione di esse, spesso vecchie di 8-10-12 anni, ir1utilmente curate col riposo. Le cure vanno ripe tute insist en te1nen te. Su lle ulceri p erforanti spesso di origine sifilitica, in nìalati di tabe evidente o frust a, afferma che anche in esse la cura antisifilitica associata alla malarioterapia dà ottimi r i·sultati. Sulla n1alattia di Buerger non ha esperienza, m a pen sa che va se1npre ricer caita la lues, ch e vanno tentate le cure antiluetiche, e solo se quest e faJJiscon o: si d eve ricorrere alla gangliec lomia . Il prof. PONTANO ricorda il risu lt ato della su a esperienza in tema di tromboangite oblilerante, di u ìccri perforanti e di ulceri di varici. Sulle trom.boan g iti richia~a l 'att e11zione sulle n ote anatomich e d elle g ravi e generalizzate lesioni vasali , p er d iffidare dei risultati ottimi ottenuti con la gan g liectomia . Ricorda Je tregue prolungate spont;.i1nee o da prolungato riposo in tema di morbo di Buerger. Rifer isce sul r isultato i1egativo dei tentai ivi di simpaticoect onlia n elle ulceri perforanti; p er le varici ]e sue ricerch e anatomiche, istologiche' e cllnicb e, gli per1nettono òi escludere n ella mnggior anza dei casi l 'origine sifilitica. Il prof. ALESSANDRI ricorda come egli p er il prim o h a tentato la ga11gliectomi,.a in I talia nel morbo di Buerger , e ch e h a p o luto notar e ch e mentre in alcuni casi i risu~lati sono duraturi ed ottimi, i r1 altri invece i risultati sono scarsi , e se an ch e aJ_ 1'irJizio buoni, si h an110 a breve scadenza recidive. 11.icorda un suo caso g ià a·m putato degli arti irtferiori nel quale la gangliectomia dorsale ebbe uri su ccesso persistente sulla gan g rena sviluppatasi n egli arti superiori. Ritien e ch e le prove funzion ali preop eratorie, specia lmente l 'indice <li va.. odi)alazione, son o molto importanti, ma non sen1pre i risul ta ti son o paralleli e concoròi co1 1 le ricerch e s tesse . • Cr ede m eno efficace l 'operazion e nelle ulceri trofich e e m en o ancora nelle ulceri varicose. Risponde il prof. GHrAssERTNI. Esaurite le comunicazioni , la seduta è tolta. Il Segretario: T . Po:-\TANO.


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(( IL POLICLINI CO »

APPUNTI

[A l'iNO

XLIII, NuM. 241

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. La diagnosi di calcolosi del rene e dell'uretere nel fanciullo. Guilleminet e R. Gayet (La Preisse Médicale, n. 23, pag. 451, 1936) illustrano tre casi di c<tlcolosi, di cui due renali e uno ureterale ' . osservati in fanciulli e in cui la diagnosi fu possibile in base a ll 'esam e radiolog ico e a quello dell 'urina p er chè la sintomatologia era poco evidente p·er una lesione r-en.ale e rp ortava di più a pensare p er una lesione di: altri organi , ad es. in due ad un 'appendicite acuta. Gli AA. insistono sull 'importanza ch e hanno qu~sti due esami in · tutti i· casi di dolori addominali nell 'infanzia. G. GENTILE . 1

non scon1p·a re dopo la minzione. La cistografia mostra una vescica del volume di una noce. La ci stoscopi~ ~ostra una vescica irregolare con granulaz1on1 non ulcerate . Ali 'intervento 1?-entre . s'incide. sulla linea 01nb.e lico pubica, s1 apre improvv1san1ente una cisti ad·erente alla li11ea alb.a da cui fuoriesce un liquido mucoso g·elatiniforme. Esteriorizzata la cisti che è della grandezza di una t esta di feto a termine e con le medesime caratte·r istich e di una cisti dell 'ovai·o si rtota che il suo p eduncolo è sulla cupola vescicale. Gli AA. riferiscono ch e è la prima volta ch e vedono una cisti dell 'uraco c~mpletamente chiusa , ch e dal lato diagnostico avevano pe·n sato ad una forma cancerosa drerivante dalla vescica e com e anch e non sann o spiegar~ i iri alcun modo il dimagramento notevole unico sintomo accu sato dall 'ammalato. A. GRAss1.

Tubercolosi renale nei portatori uomini di tltber· colosi genitale. M. Ch evassu (25° Con gresso1 dJell''Asso cia,z io- Sulla cura locale d.elle :ftogosi delle vie urinarie n :~ Francese dii Urolo1 gi a) ritien e che bisogna con miscugli di vari medicamenti. diffidare della tuber colosi r en.ale i1ei portatori V. Mezo (Z. Urol. Chir., V. 41, p. 460, 1936) di tubercolosi genitale·. In questi casi allorriferisce su ricer ch e dirette ad aumentar.e la ch è la prova d ei tre bicchieri mostra una piuattività antisettica di comuni m ezzi m edicari a t ot ale il ren e è quasi sicurament e infettato. mentosi , u sati nella pratica urologica pratiAl contrario qua ndo i tre bicchieri conteng·ono urina limpida con qualch e filamento n el . cando dei miscu gli di prodotti clinicamente in differenti fra loro. Due miscugli si sono diprimo e n ell 'ultimo bicchier e si può con clumostrati particolarmente adatti: p ern1angad er e per una tubercolosi genitale indipendennato di potassio , cianuro di mercurio e perte da ogni tuber colosi renale e in tal caso non n1anganato di potassio-acido b orico, la cui atoccorre . fare l 'esplorazione del r ene. ti,~ità antisettica supera di g·ran lunga quelld L 'uretra-pielografia ascendente pu ò dimodei medicamenti finora usati· l 'attività del 2° trare l1na tuber colosi r enale anch e in so·g getti ' miscuglio · è superiore a quella del l ''. e,011 urine limpide. L ' /\.. , in 17 e.a si di tuberIl miscuglio ch ,e offre n1aggiore nttività ancolosi gen,itale con uriJn0 chvare ha trovato diecii volte d elle lesi0ni r enali certe tub erc:o- ti settica, &en z.a possibilità di danneggiamento per i tessuti è una soluzio n e di permangalari, in 3 casi 11.a ottenuto dell·e imm.agini dt1b·b ie, solo in 4 l 'imrn.ag·ine pielografica nato di potassio 1 : 40·0 0 in acido Lori ca 3 %. era i1 ormale. La frequenza della tubercolosi L ' A. ha dimostrato in vitro l 'attività di questi mi scu gli e ]1a ottenuto in malati con infegen itale è una constatazione inter essan1 e sia dal punto' di' vista pratico ch e da quello pato- zioni r esistenti d elle vie urinarie ottimi risultati. gene ti!co. La tubercolosi genitate dell''uon10 L 'aumento de ll 'azion e ballericida d ei' misembra, n ella maggior parte dei casi esser e scugli rispetto .a quella dei sing oli componenti , co11secutiva all 'infiezti.one d ell ' ure t~a prostatid eve essere ripo·r tato econdo l 'A. ad uno scoca attraverso le urine provenienti dal rene tunosciuto processo biochimico; non può esser e b er coloso le lesioni del quale possono trovarsi SJ)Ìeg.ato, n è con la teoria cranica. in un n1om ento di evoluzione silente m entre P. STEFANINI. ch e l.a manifestazione genitale predomina come fatto clinico unico. ScANDUR.ftA. Poliuria per lesione accidentale della regione in· fundibulo-tuberiana prodotta durante l'ablazione Cisti dell'uraco. di nn tumore dell'ipofisi. M. 1\1. Gayet ·e Verrière (Lyo,n ChirurgicGl, A. Bronzini (A rchives itabienn es de biologie, tome 33) descrivono un caso clinico. Si tratta T. XCICI , 1F asc . 1-2, p. 113, 1936) presenta di· un u o1no· d i 69 a. v,enut o a lor o p er ch è sofquesto caso perch è conferma n ell 'uomo le eferente d i pollachuria notturna e di un dimasperienze eseguite negli animali. gr an1ento di circa 8 Kg. da 2 m e i. Dal punto Si tratta di una donna di 40 a. affetta da di vi ta urinario le urine sono torbide, prosta10 a. da un tun1or e dell'ipofisi (lobo ant. ). ta aun1 e11tata di volume, alla palpazione delLa p. venne operata in an. loc. per via sfe1'acldome i nota una m assa ipogastrica ch e 1

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[ANNO

:\LIII, ì\ u ì\L 24]

noidale; messa a llo scoperto la dura madre l 'A. si appoggiò contro l 'estremità bottonuta di uno specillo e fece una radiografia p er constatare ch e lo specillo corrispondesse esattan1ente al tumore . La radiog ra fia dimostrò esatta la direzione ma la punta d ello specillo aveva sorpassato ap,p ena di qualch e millimetro le apofisi clinoidce poster iori. Il tumor·e fu asportate> e il d ecorso postoper(ltorio buono tranne che appen a m ezz 'ora dopo l'intervento la p . cominciò ad avvert!re una sensazione di sete e ad avere una poliuria inten&a. Questa in qualche giorno, raggiunse i r1ov·e litri al g iorno. La poliuria raggiunse il massimo tra il 12° e il 16° giorno dopo 1'intervento J:>er tornare al normale tra il 4 0° e il 45° giorno. Indubbiamente il fatto fu cau sato d alla lesione superficiale d ella parete a nt. d el tuber ciner eu1n. M EDI .

Pneumatocele intracranico. H. Wildeg·an s (11rch. h liri. (;h.ir.: vol. 182, fJag . ±14, 1935) riporta il caso di un paziente di 312 a nni , in cui sen za nessun trauma o altra C<lu sa appar ente, comparve cefalea, crisi di vertigine• e vomito. L 'es.am e radio,grafi co <lel crara.io, mostrò u11a vas ta raccolta gassosa n ell a regione frontale ·d·estra che arrivava fi!lO al seno front ale. Tale raccolta aumentava n etta1nente <li din1en sioni quando il m.alato si soffi~va il n aso. Ira se111plice pu11tura ·e, ·.acuativa n on portò a un nli g liorarn ento d efinitivo . All 'intervent o, dopo il ribattin1ento d 'un lembo osteoplatico frontale si trovò un osteoma p untuto situato n ella immediata vicinanza -del·l a cristagalli che aYeva perforato la dura ·e cr eata la comunicazion·e fra le cavità n asali e g li spazi sottodt1r ali . J'le seg·uì gu.arig ione d efiniti va. Tre casi. simili son o statj d escritti d al Cushing, di cui due morti l)Cr rr1eningite. P . VALD ON I. 1

I risultati immediati e lontani della cordotomin.

S. Babtchin·e (Journ. d. Chir., T. 47, n. 1, genn aio 1936 , p . 26) riferisce di 34 malati, affetti d-a si11<lron1i dolorose da tumori malig 11i (16), di orig ine traun1atica , infettiva e sifilitica (12), o da n eurinomi su m .o nconi di an1putazione (6), ai quali ha praticato la sezione d el fascio anterolaterale eseguendo 4 7 sezioni, unilaterali o bilaterali , in qua lche caso doppie, triple ed an ch e quadruple . Quasi sen1pre operò in anestesia generé~le; ma a volte ancl1e co11 anestesia locale, ch e 1)resenta il v.antaggio di far dosare la sezione, ]i'mitandola al t erritorio d ella analg·e ia occorr ente .. È stata p raticata la cordotomia toracica st1periore tra D 2 e D 0 • In t1n caso è stata praticata sul egn1ent o cervicale a livello del 3° segn1en lo cer,·i cale. Imn1ediata n1ente dopo la sezione ~ i 11a cessa7 ion e dci dolori. col abolizione della sensil)i1

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SEZIONE PRATICA

lità dolorosa e tern1ica del lato opposto . I li'n1iti' d ell 'an algesia e della termoanestesia, ch e si otten gono, variano secondo l 'a ltezza e la profond ità d ella sezione d el fascio. J disturbj n1otori delle estre.mità inferiori, dovuti a traun1atizzazion e dei fasci piramidali, sono passeggeri e di corla durata , cosiì pure le turbe funzionali d ella vescica e d el retto. I risultati lontani più f.avorevoli dopo cordo1.omia si ottennero n ei casi di tumori n1ali g11i ed i più modesti n ei cas,i di d olori' da monco11i di amputazione. .TuRA. 1

Sul valore della cordotomia nelle crisi gastrich e. Huttl ·è stato il p rimo a praticare I.a cordotomia antere -laterale i1ell e cri i ga tri cl1e tabetich e u el 1924. Egli ora, in ·ic111e a Benedek (Br . Beit. z. klin. cliir., v. 161, p. 621, 193'3) riferisce sug li esiti a di ta11 za di que ta operazione ii1 tre tab etici . Il prin10 i11a l a~o so11r avvisse 6 anni all 'intervento; le crisi e i dolori la11cinanti si attenua rono dopo l 'operazione, ma non in 1nodo tale da permettere di attribui~e all 'interve nto il m ig lioram ento, probabilmente dovuto ad una r e111 is ~ ione sp ontanea. Qualch e m ese dopo i dolori riap1)arvero e persi~ tette ro in1mut.ati fi110 alla n1orte. Il secondo n1al.ato m orto un mese circa dopo l 'interYento per gravi fatti settici (d ecubiti ecc.) non p ermise di ap11r ezzar e g li effetli d ell 'intervento. · II terzo malato sopravvisse 6 a n11i all 'o1Jerazione, ch e dette uri evidentissimo migliora1nento, tanto ch e le crisi gastrich e non i presentarono più; invece rimasero invariati i dolori lancinanti alle gan1be. 111 questo caso una gastro·e nterostomia eseguita per errore diagnostico an11i prima era rimasta senza effetto. Gli AA. con cludono affern1ando cl1e la terapja chirurg ica d elle crisi gastrich e t abetich e, pericolosa e non sic ura n ei risultati, va presa in considerazion e come ulti'rn.a ratio , nei cas i ir1 c ui la cura conser vativa riman e senza risultato. P. SrrEF \NI~r. 1

Elettro-coagulazione del ganglio di Gasser nella nevralgia del trige1nino.

E. H artel (A rch. Klin . Chir. , ' 'ol . 184, pag in e 9, 1936) osserva che l 'elettro-coagulazione d el ganglio viene praticata con un ago ch e porta al suo estremo il polo isolato in tutto il resto dell 'ago . Con la tecnica di Hartel o con quella di Kirschner per via percutanea si dirige . l 'ago fino al forarne ovale; avvertilo il margine d ell 'osso si fa penetrare l 'a go ne] for.ame per 1-1 1/ 2 cm. Qt1ando l'ago tocca il gangli o il n1alato avverte l 'attacco doloroso car atteristico , allora si fa passar e la corrente e si ottien e la coagulazione. In tutti i 14- casi del1'A. si ottenne una guarigione definitiva . D i fronte alla alcoolizzazione il m etodo de critt o dal Kirschner ha il vant nQ"gio di n on clare co . . l


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facili lesioni collaterali da spandim,ento del liquido, di evitare la paralisi dei muscoli masticatori' e di dare solo una ipoestesia co-rneale così da evitarne la cheratite n euro-paralitica. VALDONI.

Il cloridrato di istidina nelle simpatalgie genitali. Secondo quanto riferisce A. Baconnet (Soc. J\.féd. hopitatix e L'Hop,i tal, n. 399, g·ennaio 1936) le iniezioni intradermich e quotidiane di 5 / 10 di eme. di cloridrato di istidina costitui scono una terapia che dà notevoli successi n elle nevralgie simpatich e di origine genital e . Le affezioni più favorevolmente influenzate sono: Je plessalgie ipogastriche, l 'ovarite sclerocistica, la dismenorrea, la congestione uterina;, i dolori ipogastrici d ell e isterectomizzate. Mo lti d·e i casi dell ' A. erano stati trattati invano co n a ltri metodi. Il miglioramento è rapido e si ha g ià alla seconda iniezione ; è inutile continuar e se non si han.n o risultati dopo 6 iniezioni . Non si sono mai avuti incidenti ·d i sorta; si osserva soltanto talora un certo ab·h assamento della pressione· arteriosa. Si usa la soluzione acqu osa a l 4 %. fil . 1

L'ipotonia come causa di disturbi vestibolari e • nervosi. J . Berb·ericl1 e Il. Strauss (D eu t. m ed. l1Voc1tens.. , 7 febbr. 1936) richiamano l 'attenzione s ul fatto cl1e vi sono molti individui con dis turbi vestibolari (ronzii d 'orecchio. battiti s incroni col ])O]so, vertigini) e neTvosi (cefalee, stanchezza, cambiamento d1epressivo d 'u more, <.li.sturbi d el sonno, ·e cc.), ch e co,n sultano inutilme.n te l 'otoiatr.a od il n eurolo.g o , m entre la cau sa vera dei detti disturb·i va ricercata nell 'ip1o tonia. Si trovano, di fatto , de,l le pr·essio1n i i11feriori ai 105 per gli uon1ini ·e d a 100 per Je do11 n e; per lo p iù si hanno valori fra 90 e 100. Spesso, si ha anche polso raro e non mancano talora dei sinto·m i psichi'c i. Il tr attamento di questi casi deve esse:Pe dir e i to contro l 'ipotonia : caffeina , digitale , pre110.rati efedrinici ·e rim·ecli d el simpatico. Gl i AA. riportano alcuni casi dimostrativi. fil.

Nell'astenia

[ANNO XLIII, NuM. 24]

IL POLICLINICO »

gen~rale.

Protossalato di f-erro Glicerofosfato di magnesio, a11a cg. 15 Per una cart. Da prend er si prima dei pasti . In caso di concomitante irritabilità gastrica, calma re prima questo con le polveri ma.gnesi'o-bismutate e prendere le cartine, soltanto dopo calmato lo stato dello stomaco.

NOTE DI RADIOLOOIA Cisti idatidea suppurata del fegato rivelata da un'iniezione di aria e di lipiodol nella cavità cistica.

J. Chab·run e Alain Mo11ch·et (La Presse Médicale, n. 16, pag. 311, 1936) illustrano un caso di voluminosa cisti d 'echinococco s11ppurata del 10 bo D. del fe,gato in un paziente che presentava un '.epatomegalia e una sindrome p•leuro-poln1ona r e della b·a se D. e in cui la diagnosi di sede dell 'ascesso e l 'indicazion·e alla vi·a da seguire 11ell 'operazione furono potute stabilire m e diante I 'iniezione di aria e quindi di lipiodol attraverso la puntura esplorativa ch·e trasse fuori del pus ed eseguita n ella parte postero-inferiore della parete toracica di D . Gli AA. si soff.ermano a indicare i pericoli di tale pratica, ch e però, n ei casi' dubbi, può esser e di grande gio·v amento. G. GENTILE . 1

Deduzioni elinlche dello studio radiologico del· l'appendice estirpata. Corachan (Jour~. intern. de Chir., voi . T, fase. 2, 1936) si pro1p·o n e, mediante introduzione di liquido opaco nelle appendici estirpate operativamente, di studiare principalmente la corrispondenza o meno fra risultati del1'esame radiologico, eseguito con la tecnica di· Czepa, e la reale, anaton1ica imperu1eabilità o· perm,eabilità del lume appendicolare . Le ricer ch ,e fatte su un gran numer o di casi , condurrebbero l 'A. alla conclusione che vi sia un.a coincidenza costant e fra impermeabilità o permeabilità radiologica (Czepa negativo e risp. Cze-p•a positivo) e pervietà od i111pervietà a11atomi ca . La prova di: Czepa acquister ebbe quindi un notevole valore clinico, pur non potendosi considerare, quand 'essa si.a positiva, conte .~ i 11to­ mo patognomonico, in quanto esistono e.asi di .a ppendicite nei quali sia l,a prova di Czel>a che i ·esame eseguito dall 'A. dimostra110 una Lotale, compl·eta pervietà del lume ap1Je11d icoL. B1A" nr:,•1. la re. Indicazioni fornite dall'arteriografia n ~~l i nn•·u· rismi arteriali spontanei degli arti . S. Naulleau e S. Coutiades (La J)rcs~e J\/ édica.le, n. 13, 1936) d escrivono un ca --o u 1 !01o studiato di aneurisma del cavo poplitPO iH cu i l 'arteriografia praticata con iniezion e cli ')11 c111. di Thorotrast nella femorale all'arcat a c r urnJ ". h a fatto notare situati sulla parte in feri or e de l' a femorale ed il segmento sup·e riore d ella po1>lit ea circa otto dilatazioni ch e corrispondono a piccoli aneurismi non percepibili clinicamen1 <'. che la cavità del sacco è ridotta ad un a ir cola tasca ovalare ed inoltre gravi alterA7i r i arteritiche al tronco tibio-peroniero ed ;i Ila tibiale posteriore per cui hanno dovut o :-.r 1 • . . _

,


[.A.I"NO

XI..II I,

:\1Ui\L.

24)

sedere all 'atto o p era tiYo. A segui1 o ùi q u tsio ri~ultato ' e11gon o a delle con siderazio11i c11e la arteriog rafia forni sce : 1) dati anatomic i e cioè 111olleplic ità d egli aneurisn1i, il po to e ~atto d ella le ione, 1'a petto n1orfologico d ell 'a11euri~111a, 10 tato del J 'arteria principale ed i ra1J1)orti d elle colJ.alerali; 2) da ti clinici e c ioè Jn in1porlanza d·ell 'atero•m asia; la lJulsa tiliLà e la es1Ja11sione cl1e n elle ectasie arteriali avviene a11cl1e ii-elJ e saccl1e riem .p•ite di coaguli , ] a scoperta di .aneu rismi la tenti, 1.a differ e11zi.azio11 c d egli .adeno-flen1n1on i , e deg li angio-endotclio111i. 3) Deduzio11i t erapeu t icl1e - e cioè c1 ua11do l ·a1i.euris111a e l 'arteria sono p ermeabili e la circolazio11e collaterale è poco svilu1)pata tt1t l i gli a tli 01)erati \'i ul sacco possono esser e d a11110 i : i11flne i)e r la qualità dei· d ettagli a n aton1ic i la arterioa rafi.a la eia i n traved ere il metodo 01Jeratorio meglio appro1Jriato p er og11i in go]o Cé.lSO . _r\. GRASSI. 1

VARIA Scienze occulte e squilibrio mentale. È -q uesto ur1 a rgo111er1to trattato rece11te1ne11te

d a P. E11ca usse (Th èse dJe Paris, Edit. Pytl)~ go re, 19:35). i1 ve·r o eh-e a lcune prati cJ1e, a]}1tu.a li nel campo delle scienze occulte, possono i al' o lla condurr.~ a llo squilibrio i11 c11ta]e il Ecco la don1antla ch e I' A. i è JJO . . to. Egli' f. ben qualificat o p,er rispo11der e i11 quanto è figlio d el d o lt. G. Encausse, il quale otto lo J)Seudonimo di Papus, ha pub·b licato numero e OJ)€re di occultismo. Ora, già lo stesso P apu aveva fatto notar·.:3 ch e a lcune praticl1e d el] ' occulti mo non possono essere me e a lla l)Orta ta dj Lutti'. f:erto. se alcune di ·qruest e pra Licl1 e posso110 e .. e re ne·faste p er d egli speri111 enlatori in . capaci, sarebb·e ingiusto di conda11nare in gen erale tutto qu a 11to riguarda le scie•n ze occulte. Degli i11g·errni di til1ti e i10Li cien ziati no11 11a n110 c redulo i11degno di sè s.Le ... s i di indag·a r r i11 que Lo 1n i te ri oso reg no: può dt1nqu e er e-. d er i ch e e ... i 1aoo lati tutti e sein1pr e vittime d e i trucchi ? E d 'altra parte quale altro 111ezzo abbian10 noi per far rientrare n el do111inio scie·n tiftco e .. pe rimental e ciò che a11 cor a è en1p irico e 111isterioso? Dopo una introduzio 11e rig t1ardante Jo SJ>irit i...1110 e l 'occulti mo i11 ge11erale l 'r\. abborda il l)Unto principale de l suo studio e con cludi · c11e certo le praLich c dell 'occulti . . n10 posson o es er e nocive p er a lc uni .. ogg·etti , n1a ch e . . i tralta qua i en1pre di oggetti predi po ti . l o u11 altro ca p·i to]o egli a l tira l 'atte11zione ~u J] r n1igliaia di veggenti, chiron1ant i·, carto111a11ti , i qt1.ali ancora ' rivono sulla fidu cia e gnlla c r cdt1lità d e i .. en1plici , sempr€ avidi di' m eraYiglio"o; tt1lli g ]i J) ichiatri .::anno quale inf]ue111a i1 e fa~ta questi profe ionisti' d ell a n1ag ia a})l1ia110 ~ u alcuni 111a]inconici e de]ira11ti. e sar a 11no <1ni11di d 'accordo con l ' ~.\. 1

1133

SEZJOJ.\ E PRATI C.\

1\Ia 11on ba ·ia. Esiste a11co ra uHa fioritura a.bbonda11te d i 01Jere di orc uléi :3 111 0 e cli ~l) iri­ t1sn10 e non tutte sono · tat e r ed atle co n il lalto necessario e ve i1e 0110 a lcune cl1 e 11 an11 0 condotto dei p r edis1Jo 1i a l <lclj rio o c h e 11an110 per lo m en o co11Lribuito a orie11l a rc u11 delirio i1L . se? so n efa . to. E co11i ro questa letlera lura 1101 s iamo completan1cnLe cli ·a r1u a li. Bi 00'11ereb·b e ch e gli occultisti eri e di buo11 ~nso co111b·a ttessero spietata111e11te quesll letteratura n1a~san.a ch e p er v·erte g·li s1) irj li e co1111Jron1ette })er1colosam ente la loro cien za .

G.

LA CAV.\.

L'estirpazione del pol1none. L 'ardita Oì)erazio11e l) UÒ e ~ se re i11dicata l1ella g:a11gre11;:t pol111ona1 e, 11 elle 111a la t tie ::-UJJpurat1ve d el 1'oln1011e (p ol111011c polici::-t ico co11crenito , ascessi poln1onari i11 u lti p Ji· co11 o se1~za bron cl1iectasia; JJarL ico ]arn rcn t e fa, oreYoli .. o n o i casi « secchi »), l uber colosi e .. tretta111ente u11ila ter a le, i1eofor111azior1i . :È ·preferibil e u sar e la t ecnica in un solo 1·empo; l 'i11cis io11e di a1Jproccio è stat a fatta da G. A. 1\Ia . . 011 (Th e f_ a1iie:e~,. 9 magg io 1936) ne llo lJazio i11tercost.ale fra la V e la VI, parte11d o d all a }JiJLa dorsale p er arrivar e qu a ~ i a llo ~ter no . La linea p uò essere anche più b·r e e; n1a n el primo ca ·o, si l)UÒ avere abba · tnnza s11azio co11 la rliJatazio11e forzata d ell e co Lole 11el econdo s~rà n eca:·saria ]a re .. ez io11e di ' q ualcl1e pezzo' d1 costola; r e ezioni lJÌ'.Ù ampie si do' r a11no fare quando le pareti co tali so110 de l tipo rigi.do . ,<\I tri autori usa110 u11 le n1])0 o Leoplast1co . Fra I·e difficoltà e le co n11Jl icazio11i , sono da citarsi l 'e11Lorragia, r h e pt1ò P~~cre a11r l1e r a11j d amente fatal e, lo « ~11 ock », l'e111bo] i$1no gassoso-, i riflessi d ell·e rad ici 1)oln1011ari, le Ii t ole broncl1ia li, il pneu11 101ora ce cl i te11s i011e. Dopo l 'aspo,rtaz ion·e d el l)Oln1 o n e, le i)areti lora ci cl1e tendono a re tra r ·i , il d ia f ré\ 111111 a si innalza ·e rin1a n e un certo g rado di p11e un10torace, ch e può e ser e ancl1e 1>er111a11ent e. Se permane una (ì tola broi1cl1ia le, può es.. ere indicata in seguito un 'o perazione osle0pJa. lica. L 'A . riporta 6 ca i JJerso11 a1i. fra cui e })b~ 2 morti. Gli a ltri si trova110 in co11cli zioni l 1uo11e o discrete. L 'e tà deg li ope ra li eia clai 7 a i 18' anni. Sono ri11or late anc l1e fotografie d egli i'ndi,·idui , i1on cl1~ ' arie radiogra fie e · fil. ]Jroncogr afie . 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. G \L.\TÀ. T'edute fisiopatologiche .<;11ll'angincr 7Jectoris. - L. Poz/.i , Ron1 a, 193:3. P. Dt:: F' \VENTO. (.'on:idera:ioni su alcuni criteri di guarigione riel l a sifilide. -

.\ I t i Congr e. ~o Int.

cli Dern1atologia, Bt1clape·s l, 19:3,:;. L DE HAno. l-Iyrfrargiris 1ne el -"."/Jhilis. - T: dilorial Reuj , ~[aclrid , 19:35. J·:. SC\L.\. 4l 1ia:ion e sn1iilari11. - J... t. Poli!!. "" tnto, Ron :a, JY35.


1134

C<

IL

POLICLll~ICO

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[ANNO

XLIII, NuM. 24]

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI . Sessione del Con·s iglio Superiore della Sanità Pub· blica. Dal 30 aprile al 2 maggio ~ i è svolta presso la Direzi one Ge11 er ale d ella Sanità Pt1bblica l a sessionr ordin aria del Con siglio Superiore di Sanità, sotto la presiden za di S. E. il prof. Dante De Blasi. Ha a·ssistito a varie sedute S. E . l 'on. Guido Buffarini, So ttosegr etario agli Interni. Nella prin1a seduta S. E. De Blasi h a tenuto un m agnifico di scor .. 0 col quale h a illustrato il nuovo funziona1nento del Con siglio ricostituito : la clivisjon e in Sezioni, ag'ili e fattive, porterà ad un più elevato rendi111ento. S. E. il prof. Giovanni Petragnani, d ire tt ore generale della Sanità Pubb]] ca, ha svolto un a complessa relazion e, r1ella quale h a p assato in rassegna l 'atti,·ità cospicl1a spiegata d all 'Orga110 supren10 della Sanità in q uesto ultimo scorcio della .. ua gestione. Tra gli ar go1n enti ch e h an110 for1nato oggetto di elevata trat lazion e nei tre g iorn i di inten so 11.tYoro co1n piu Lo dal Consiglio Superiore hanno figu r ato la prilnn p arte del Reg·olan1ento gen eral e per l 'a.pplicazione del T. U. delle Leggi sanitarie 27 lt1glio 1934, specie p er quanto concern e la denuncia delle i11alat lie infettive e la Yaccinazione per le inalatlie trasn1issibili ; lo sch em a di i1orme ge11er ali per l 'orcli11a1nento dei servizi sanitari e del personale sani lario degli o·speclali, ai sensi del! 'articolo 192 del 1'. ·u. delle Legg·i sanitarie: argomento que .. lo ch e cos tituisce - se pure non in forrna clefinitiva - la soluzio11e cli un problen1 a capitale ch e pesaYa sulla vita sanitaria italiana fin dai t en1pi dell a sua costituzione. Si mantengono in una analoga Yisu ale di rinnovazione e d i adeg uazione ai ten1pi ed alle necessità lo sc11erna cli r egola1nento p er l 'eserci zio delle fHr1nacie, quello sui n1ed icin ali e gli altri mezzi di cura e di profila-ssi, q11ello per l 'esecuzione delle n or111e .. t.1lla fabbricazione e sul commercio degli stupefare11Li ed ii1fi11e le nor111e p er l 'igien e del suolo e dell 'abitato. 1

lizzali, ch e possano garantire un 'adeguata a·s sistenza curativa mediante gli idonei interventi sugg·eriti dal la n1oderna terapia. Quanto sopra può in parte esser e attribuito alla scar sa prop aganda esercitata al fine di fare opera e.I i persuasion e sulla necessit~ di una tempesti va <:liag11osi e di u11 pro11to intervento e alla erronea opinione da parte degli enti - che devono provveder e al ricovero degli infer1ni ,____ ch e questi possn110 con·siderarsi, ai fini dell 'assistenza ospitaliera, alla stregu a dei cro11ici comuni. Il Minis tero, pertanto, nel m e11tre deve ribadire ch e uno dei fattori principali per il raggiungi1nento cl ei fini che la lotta contro i tumori maligni si propone, è costituito da ttn 'attiva propaganda, richiama l 'at te11zio11e delle EE. LL. sulla neces ità rli dare ogni interessa1n e11to affinchè da J)arte degli ltff icial i sanitari, dei n1edici condotti, clei liberi eser centi e di q11an li altri si inter essano cli assiste11za e profilassi ·sociale, sia spiegata con maggiore aJacrità e spiTito di comprension e la n ecessaria, azione presso il pubblico nel sen so su espos to. Occorre, del p ari, che i cc Ce11 Lri » e le altre Istituzioni si111ilari dia110 ogni p ossibile impul·so a tnle servizio onde assicurare il 111 aggiore amusso po sibile <li malati iniziali .

• * * Le EE. LL.. vorrar1no 1 poi , inter essare i Comuni <li residenza cleg·li infer1ni i quali, a norma delle di sposizioni irnpartite con la Circolare del 6 maggio 1931, i1. 20300.90/13950, sono tenuti al ricovero d 'urgen za degli infermi con diagnosi di tumore n1aligno oper abile, sulla necessità di avviare gli infermi ·stessi ai cc Centri » ed agli Istituti specializzati pi\1 vici11i o ad importanti Istituti clinjci ed ospitalieri, ch e dispo11gano di efficienti servizi n el campo specifico . 1

È , alt res1, 11ecessario che gli accerlan1enti dia-

Il Mini .. tero d ell 'Inter no (Direzione Gen . Sanità Pubblica - Division e VI C'. - Sezione I) h a diran1ato ai sigg·. ~refetti e .i\.utorilà assimilat e l a seg u e11te circola re n. 69, in fi a la 2-2 n1aggio 1936-XIV:

g nostici , a11ch e per quanto rig uarcla i materiali istologici prelevati i11edia11te b iopsia o r aschia1nento ecc., ve11gano sempre e in ogni caso eseguiti presso i « Ce11tri » o altri l s lilt1ti conveniente1nente attrezzati allo scopo, e, in difetto, pres·so gli Istituti di amalo1nia patoJogica, sin univer sitari cl1e ospedali eri.

Risultà che i malati con forn1e precoci e curab ili di cancro ricorrono poco frequentemente ai «Centri » e agli Istituti sp ecializzati per la lolta centro i t u111ori i11aligr1i , 111 e11tre inYece tra essi prevalgon o quegli affetti d a for111e aYan zate, n on più susce ttibili di efficaci cure. È st ato, inoltre, rileYalo r h c da parte d ei Comuni di residenza si preferi·sce sp e so avviare gli infermi in piccoli Ospedali di Provincia, ove le re1te .. ono n1inori, 1na ove non possono eseguir i cure adegu a te - le qi1ali e. igono in1pianti e personale specializza to - a11 zic11è ngli Istituti specia-

Poich è, infine, è risultato ch e, n1algrado le di8J)OSizioni in1parlite dal l\i[inistero con la Circolare del 4 gennaio 1935, n. 20300.90/43735, non sen1pre gli infer111i , che furono visitati e curati presso ·i « Centri per la lott a contro i tu1nori malig11i » o gli Is lilu ti sp ecializzali , vi ritornano per i controlli sistematici, ch e so110 n eces·sari sia per la cura ch e per Jo studio dei tumori , il Mìnistero prega le EE. LL. di voler impartire le opportune disposizioni ai sanitari affi11ch è sia ottemperato a qua11to prescrivevasi COJ) la Circolare sopra citata,

Lotta contro i tttmori maligni.

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[ANNO XLIII, NuM. 24J

nel senso di curare l 'invio, p er la necessaria revisione dei inaJati, ai Centri co11tro il can cro o agli Is tituti specializzati, dove ·so110 s tati curati o, in caso di impossibilità, di fornire inforn1azioni agli stessi Istituti sull e cond1 zioni d el n1alato e sul decorso della n1alattia.

Norme igienico-sanitarie per gl'indigeni dell'E· ti opia.

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SEZIONE PRATICA

Il Governo dell 'l~tiopia 11a fallo tradurre jn ling-ua indigena, in poche forn1ule , se1nplioi e chia.. re, le di verse norme ig ieniche sanitarie ch e gli indigeni dovr anno, d 'ora innanzi , rispettare. Tali itorme sara11no comunicate, i11 priJ110 tempo, ai capi quartieri e rioni di Addis Abebà, l)erch è s iano spiegate n l popolo ed i capi avra11no l a r e·sponsahilità , di fron t e ali 'au torità, d ella loro applica. z1one . Il 1° g iug no hanno co1ninr.ia lo a fu11zionare le squaclre di disinfezio11e co1nposte di indigeni, cliretti da un vig ile sanj tario. Le .. qu adre dovranno visitare, periodi c.:a111ent e, i tl1Ct1l e provvedere al rjspetto dell 'igie11e e della pul izia.

Assistenza ospedaliera in Etiopia. Un ·ord i11anza del Governo dell 'J~tio1Jia di spone c h e l 'Os1)edale Civile Italiano , di proprietà del ! 'cc I talica Ge11s » , impiantat o 11 el 1930 ad Addi s Abebà ed attualmen te occupato dalla Sa11it à Militare, sia restituito al SllO fun zio11ai1nent o civile a vendo com e alto co11s u]e11te t ecnico il sen. Cas lellani. Il Governo ha dispo·s to cl1e oltre ai tre ospedali r1ord-americani, aulorizza ti a continuare ai funzionare, sono autorizzali a funzionare libera1nen .te , sotto il se1n.p lice allo controllo sa11ita.rio italiano, le i11fer111erie nord-a1nerica11e di Dessiè e di Debra Tabor d ella Mi ssione relig iosa americana avventista e le infermeri e della « Sudan I11t erior Mi'ssion » funzion anti nelle provincie di Go1na, Cofa, Sidan10,· Gimma, Ka111batta, Lasta e Gogg iam. 1"

MEDICINA SOCIALE L'attività dell'Opera Nazionale Maternità e In· fan zia. Si è riu11ilo, so lto la presid en za del l 'avY. Sile110 Fabhri, il Consiglio Ce ntrale d el! 'Opera azionale 1\Iat ernit à e<l Infan zia. Il presidente l1a t att o un rapido e preciso reso-co11lo d ell 'attivj tà svol ta 11el 1935., i11ett eriòo inrtanzitl\ l lo in rilievo l 'incren1 e11t o Ye rifica tosi eu l ttunìero degli ass istiti , i ql1ali , 11ei e.o n.fronti d el 1934, risu l la n o in au1 nento del 46 per cento, m e111re l 'i11creroenlo d elle a ssisten ze prestat e ri sulta, se1npre di fron le all 'an1lo prececle1Yte, d el 54 p er re1rlo. Ha al tresì acce1111a lo co111e Ri sia int en ifiçata l 'a i te11za pren a tale e po t11 a tale e quella n1orale grazie anche al perfeziona111ento d ella or.g a n izzazione tecni ca Yerificato·s i clura11 te g·Jj t1l li111i ten1pi in tutti i se llori d ell 'Oper a. Difatti , oltre ad ·un n o te\'ole s\'i1 uppo a s t111to dalle Yarie i·~ t i1 u zioni, ch e an n11on taYano il 31 di cen1 brc a 9.404, an-

che l 'eff icienza d el! 'organizzazion e è .. la la migliorata, m ediante un a ssiduo servjzio di vig ilanza a rnezzo di ispezio11i e di controlli. A tal proposito il presidente h a m esso in r ilievo la cura posta i1el distribuire equament e I 'assist enza in tutto il territorio dcl Regno, com e dimos trano i seguenti dati, riferiti a 100 ab ita11li: l lana Sett entrionale, 3.87; Italia Centrale, 4.68; It ali a Meridionale, 4.08 ; Italia Insu lare, 4.68. Il preside111 e ha inol Lre riferi t o Slll lavoro co1nlJi u lo nel carnpo d ella preparaz jone del personale: così cli quello ani tario, a mezzo degli appositi corsi di puericultura per m edici e levatrici , come di <JUello assist enziale, a 111 ezzo d egli sp eciali cor si per Patronesse. Dopo ;iver ricordato l 'a Ltivilà svolt a cl a Il 'Opera per la propaganda ig ienica e morale lra le masse e la parteci1)azione a numero e m anifes tazioni in Italia ed all 'Est ero (Giornata della Madre e del Fanci.ullo , Congressi, ~Io·stre) - le quali hanno vieppi ù r ichi ama1a l 'amorosa a Ltenzio11e d egli i laliani e la vigile amn1irazione clegli stranieri sul g ra11cle Ente crea lo dal Dt1ce per Ja tutela della Stirpe - l 'avv. Sileno Fabbri h a esposto i dati dell a complessa azione svolta n el 1935. I quali dati si .riassu1nono n elle seguenti ci fre : 1. 713.978 fra madri , bambini , fan ciulli e adolescenti ass istiti ; 3.686.220 provved in1enti assi·s tenziali con ces i. Il presid e n le h a fatto altresì notare, a prova della con siderazione che l 'Opcra g·ode nel Paese, com e Je donazjo11i all 'Ente n el 1935 abbiano raggiunt a la cospicua ci frél d i oltre un milione cli lire. Il Con siglio , cl1e ha preso atto con vivo p lau o di tali risulta li , ha , infine, approYato all 'unanimità il bilancio con su11tivo e gli altri argomenti all 'oròine d el gior110, elevando il suo p ensiero ri· conoscente al Dl1ce.

Cronaca del movimento professionale. Le professioni sanitarie in Italia. Il ~Ii nis lero d egli Interni ha procedut o alla rilevazione del nurnero d egli e er centi le professi on i sanitarie n el l\egno e ba accert ato ch e i 111ed ici sono 35.651 (di cui 9.390 condotti), i farm acis ti 12.912, i vet erinari 4.li4, le levatrici 15.982, Je ir?.fermiere profe·asion ali 6.909. Confron lati tali dati con qu elli rlella precede11te ril eYazione fat ta nel 1927, i n o la ch e il nu111ero dei m edici è aumentato cli 5.567 , quello dei farn1acis ti di 359, quello dej ve1erinari di 559, quello delle levailrici è invece rin1a slo J)resso ch e inYariato.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

RR. Pref eff111'e. È inòelto concor o alle conclolte n1erli ch e d ella

}Jl'OYin cia d i co~ to per P o11lela111br o , Ca nti1 . , .él l]Jon a, consorzio Binago-Solbi a te Comasco: .. cacl . :11 lu g1io. (P er notizie su g li s li pendi , indennità ed altre informazioni sui docun1enli ecc. ecc., chiedere iJ


11:36

« IL P OLICLINI CO »

banclo di cori:corso alla R. Prefe ltura, Ufficio d el ~J erl ico Pr0Yi11ciale).

NOTIZIE

[ANNO

XLIII, NuM. 24)

DIVERSE

La festa della Sanità Militare. (Taran to) . Ospeda,le c:ivile. - Scad. 30 g iug110; cUre llor e sani tari o; lir e seice11to a1111ue, al i1etto da qu1l siasj riten uta; i)artecipaz. 40 % ~ ltllc ta s~e di operazio11e efeltiva1nenle riscosse; e tà lin1ite 45 ann i , tassa L. 50·; servizio entro g'ior 11i 30. Ogn i ulteri or e iniormazio11e dalla Segreteria. c .\STELL -\ NE'"l'A

MrLANO. A mministr az. Provi n ciale. Scad. 30 giu g no; rn edico primario o di Sezione nell 'Osp eclale p sicl1iatrico 1)rovi11ciale in l\1ombello di Limh ial e; s li]). L. 13.000-, 4 trienni e 4 quadrie11ni di J., . 1400, SU]Jplem. servizio L. 3000; età limite 3E anni al 23 aprile; tassa L. 50,10. Per altre inform azioni, do1nanda , documenti , rivolger si alla Segre teria Generale d ella Provincia, via Monforte 31, l\l[ilano. "\f P OLJ. Ospedali Hiiini li. - Scad. 20 agost o; dire t lore ge11eraJe sa11ilario: L. 24.000. oltre inde11nj Là aJlogg io L. 12.000 ; certifica to comprova11te d i ave re elisi n1 peg11a lo uffj cj cliret livi ; ta sa L . 50,20; ser,·izio en l ro 30 g·iorni. ~er ogn i ulteriore inforn111zjone rivolger i all a Segret eria d ell 'Istilu to 0~1ledal i Iliunili, Yia Mari<11. Engo 50, Na]JolL n ol\IA. MirListero dell 'J~. N. - Sono ba11diti i COil cor si per le ·seguenti cattedr e univer sitarie e sedi: ana tomia l1manu normale a P arma ; anatomia e i ~1ologia pntologica , clinica ost etrica e ginecologica, pa tologja gen erale a Cagljari ; clinica d.elle Ina1atl ie nervose a Mess ina; farn1acolog ja, p at ologia f-l pecia le meclica e m e todologia a Ca tania. Coì\ coR s 1

1\

PREMI.

Premio Casoni.

Per cl i. ])O .. izion i della vedova d el proI. Casoni e per onorar11e la 1nerr1oria è bandito un con cor so <la.I ten1a « Profil:issi e lerapia d ella n efrile azole1n1 ca ». Al n1ig1ior l aYor o è nsseg·11a lo lln pre111io di L. 5000. I.a Co1r1111issio11e g iudica tri ce è costituita dai proff. Frugoni , c linico Jn edico, Ver11oni, p a tologo ge n erale e So lti , a11ato1110-pat ol og·o, d ell 'Uni Yersi tà cli Ro1na. I laYori cl eY0110 e·sser c con segn ati al p r of. Frugoni , Yi a Bruxelles 47, non oltre il 28 febbraio 1938 e devono essere di 1nedi ci italiani e pubblicati su r iyjste meòicl1e prin1a il ella fine del 1937. La t.1(111111d ss ione cta r n il su o g iudi zio e11 lro il i ne. e di g i11gno 1938 e il pre111io sar à co11 segnato d nlla s ig. r a Ca oni ne1 J 'ann iversJ rio d ella morte dc l "On1 pi a nto prof. Casoni.

NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

11 dot l. Alberto Asco] i , professor e cli }Jatologia ge1terale e nuaton1 ia pat ologica alla Facoltà di vet crin3ria cri ~1i1a110 , è nomi11a lo socio corrispondenIP- della ll eéil e Accademia di l\Iedicin a d el Belgio. Il p r of. cl o t i . Gig lio t,errand o, <lire l tore d el ,Sana torio .. Lui g i rl i Tori n o, "'U l)r opos la di S. E. il Cnp o d el Go,·crno è t at o i11 ig 11i10 con la on orifire11za di Ca ,-al i er e cl ella Coron n d 'Italia, a testi1no11iJ11 za e ri co110 cin1 en lo d elle particol ari atti,·i tà lernirl1e e . cicnlifi r b e svol te 11 el campo anti't1 h erc:olnre e s a11 él lorialc . Al collega fel ic itazio ni e ra l lcg l'an1e n li .

Il 4 g iug·no -i è celebrato in t11tta Ilalia l 'anniYcrsarj o d ellJ1 fo ndaz ione d el Corpo di Sa nità Mili lare. Le cerilnon ie con1111cn1oratiYe si son o vol le n ella Sc110Ja di F ire11ze, Hcgli os1)edali e 11 eJle i11fer' neri e J11ili lari co11 la d eposizion e cli fiori avanti a i ricordi n1arrn or ei cl1e perpe lua110 i I10111i d ei g loriosi Cacluti in gu erra, COll discor'si esa] tanti ~e b ene111er e11ze del Corpo di Sanilà in pace ed 1n g u erra e co11 la clis lri]Ju zio11e <li ])r e1ni ai mil i lar i ch e· p ii1 si -ono disti n li nel ervi zio di assi , le11za. Alla g ra11diosa ceri111onia 1enutasi i11 Ro111a, all 'OsJJed<1 lc del Celio. 11a p ar teci pa lo il so llosegrelario alla g·u erra gen. Bais trocchi; h a.n110 p arlato J'i ~J)e l lore d ell a Sa11 ilà tn1 l i lare ge11. Fran chi, il direttore òcl l 'O. peclale col. M·o~sera110 eò il ·sottosegr etarjo all a gt1crr a, ch e h a co11 seg11ato })Cr o11 al1nente i djplo111i di be11emerenza.

Giornate Medicl1e di Montecatini Ternie. In Monlecalini Ter111e sotto l a direzione d el prof. C. Frugoni, cl in ico i11edico d i Roma e d iretlor e sanitarjo delle Reg·ie 1'erme, sara11no tenu le 11ei giorn i 25-26 lug lio due « Giornate m edich e di MonLP-catini >' co11 due le111i di relazio11 e, e cioè: 1) cc La t erapia medica, c11irurg·ica e idropi11ica della calcolosi epa tica»; r elatori i l)r off. A1e:->sanc1ri, Bas tai e Pisa11i ; 2) cc La t er a1)ia dell e forn 1e ca tarrali clell 'a1)paralo clig ere11te »; relatori i llroff. 1\le .. sa nrlrini e ~1 essini . Tutti i m edici sono in vita ti a par tecip are ed a collaborare. I 111edici ch e i11vicran110 la loro adesione al « Segreteria to Giornale ~Ierliche cli ~lon ­ tccatini Ter 111e >> entro il 30 g iug no, ·saran110 ospiti d ella Società Regie I 'er1ne d al1 a ser a del 24 alla ser a del 26. Sono a n1111e se ten1pes liYe i11scrizioni p er co111ur1icazioni sui due le111i di relazione. ~

Istit11to per i mutilati del viso a

~lilano.

Presso 1'Assoc iazion e mutil a li si è t enuta a Milnno una riu11ione cui ha11no p<lrlecjpato i dirigr11ti de11 'Associazion e st es a. e nu1nerose ])er . 011aJi Ltt rlel ca111po con1bat tentis Uco e·sanitario. La riu n jc•ne h a a;vuto p er scopo 1'1 liluto tni1an e$C per i mutilali del Yi o, des tinato ad offrire a questi deforma li e trau111alizza1i - p er vi z io con genito, un l rnun1i di guerra o infortun i s11l lavor o is lituto e lnerli ci ·s p ecia lizzali che pos ano curarli e ridarli all a Yi la no rma le. Presid e11le dell 'Is lituto è s La lo accla1na to l 'on. Gorini . L 'Is lìlu lo è s ta to allogat o a l\'filano 11el padiglion e <li via Sarfa t li 19. Esso ora può offri re una trenti na di leltj nel J)J,d iglione, co ntro u11 norn1ale f<!hbisogno di settanta. Per ri olYere il proble1na del la sed e, l 'cn le . ta proge tla11clo u11 i1u0Yo ]Jaòj glione ch e doYrebbe sorgere in luogo adatto della periferi a, c·on llna n! oltiplica ta cap ien za cli pos t i, erl a llrez1a lo di 11uovi i1npianti. L 'Is lilulo n1il an ese 111ulilali del viso, ch e chiederà l 'er ezio11e i11 en te J11orale, si pro1)one <li al-


[ANNO XLIII, Nu~r. 24)

SEZIONE PR ATICA

Ja rgar e la cer cl1ia cl 'azion e . I ferit i cli g u erra a\ra n no, i1a lural1n enle, la preceden za ; nla an ch e gli a n1111ala li civj]j 11on a])]>ienti saranno ricover a li. 1-'er i pi i1 bisog 11os i si l)rovvederà inedianle con ' enzio n i coi Co1n u11i e per interessa111ento d el CorrLitalo di pa trones·se che si sta formando.

Due nuove istituzioni antitubercolari a Palermo.

Ne l g jo rno d ell a proclamazio11e dell 'I111pero S. E. il Prefe tto di Palermo Marziali, alla presen za d elle autorità civili, rnili lari e fasciste l1a inau g urato due nuove istituzi<>ni ar1titubercolari che il Consorzio Provir1ciale aveva ann u n ziat o nella Campagna del 1935: una è ra1)prese11Lat a dal Disp ensario cc l.\tiolo ·» di via Duca della Vrrdura e l 'altra da un p adiglione dor1ni torio, che serve di complela111e11lo al PreYen torio Infa11 Lile annesso al Dis pen sario Pr<>vinciaJe di via Giorgio 1\.r coleo. Il Di · pensario cc ~Iolo » è il secondo d ei qua ttro ele111en ti dispe11sariali che dovranno fra p oco for1nare la re le di accertamento antitubercolare d el rapolt1ogo : infatti fra. pochi mesi ·sarà aperto un a1tro D is pensario in p iazza Domenico P eranni, n eg li st e i locali che servirono al Disp en sario « Ban co ct i i ci li a » ch e 1,Associazion e ·P a1er111j I an a contro la 'f Liber col<>si ha recentem e11te donato al Consorzio. ne~ terà d ai creare u n Di sp e11sario nel Man damento Tr ibu11aH, dopo rli che ognj Mandam ento clel Capoluog o avrà un st10 Disp en sario Anti tuberc.olare, l u l ti coll egali al Di s11errsario di via Giorg io Arcoleo . Il Dispe11sario di via Duca della Verdura è stato ideato dal Consorzio qualche a11110 fa , sot to la pres ièlen za cl el prof. Giuseppe Nolo Sarò eg11a, ch e ott e11ne d al Co111u11e gratuitan1e11te un ' area di circa 2.000 111e lri quadrali : l 'opera è stata iniziata e concio lla a te rn1i11e so tto l a presiden za d el prof . Giuseppe 1\ilaggiore . Il progetto compendia le più m od ern e esigen ze Séu1itario- ocia li ; gli sforzi combin ati d el diret tor e clel Con o rzio prof. Luigi Sagor1 a e cl el progetli st a i n g. ~Ia ri o Urnil là, h anno creato un DL p en sa rio che ·si può dire un modello del gen er e . J11 via Gi or g·io Arcoleo , òove da Le111po, annesso al Di p e11 ·ario Provinciale, h a funzio11alo il San ai Cl ri o Diurno J)er b a111bini sa11 i ina apparl e11 e11 ti a fa111igl ie tarate, il Consorzio ha 111 aug ura to il « P adi g Ho n e Pietro Lan za Bran cifor ti Principe di 1·r abi a )> rloYuto in p airle alla in unifica elargizion e r l1e la Princ ipessa Giulia di Trabia h a fal lo al Con ~o rz io in 111e111ori a del Su o Co11sorl e ch e fu an ch e 11cn e1nerito cl e1 Con sorzio st esso, in occasion e d ell a cr eazion e d el Disp en sario Provinciale. Il d e l lo P adig lione, secondo 1 'ispir:lzio n e della Direzione tecnica d el Con orzio, ser Yirà p er d or m ito ri o dei ban1bini . onèt e evitare ch e essi ri tor11i rio alle lo ro ca -e contagiat e durante l a n o l te : il Sar1 n lor io Diurn o diYenler à così un Preve11lorio Per 1n a11en le e cos lituirà un va lirli ssim o mezzo <li preSf'rYaz ion e d ell 'infanzia dalla tuber colosi .

A.111b11latorio per l'assistenza all'infanzia. in Addis Abebà. Il Co11 igl io <li A111111inistrazion e d ell 'Ente Naz io111 Ie F ascist a della muluali Là scolas tica, p resen li tutti i Co11 iglieri ed i r appre·senlanti d ei l\1in is teri dell 'Ed t1cazion e -azion ale, <legli I11t erni e <l elle Corpor azioni, su propos t a del] 'on . prof . Agos tino Lan 1ill o 11a <leliberato in nom e d egli 800 mila soci e d egli in egn a nti n1utu ali ti , di clo n are

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alla città di Addis Abeb à un a1nbula lorio con1pJ et an1er1te attrezza to da adibirsi p er l 'assis ten za d ei fanci11lli. Con ques to a tto la m11tualit à scolas tica intende manifestare la commossa g ratitudine d ell 'is titt1zione al Duce, Ione.l at or e clell 'Jrnpero, ed a·5_ solvere nel 11uovo dominio Itali an o la ~ua funzi one di assiste11za e previden za sociale .

Azioni giudiziarie. Il pretore di Firenze aYevél as olio il do1 l. Da11dolo ~!a ttorti dalla impulazione di avere somn1inistrato, ai clienti, per cure omeopati ch e , d ei 1necli.cinali sotto forma di merlican1 en Li, senza ch e sulJa largh etta fosse indica t a la r on1posizio11e de i vari elemen ti. Contro il d eliberalo del pret ore il P. M. propose ricorso in Ca-ssazione. Il ricorso p erò è st ato r espinto. Il Supre1110 Collegio h a rite11ulo che la t er api a 0111eopatica J'iduce il nledicinale in dosi mi11i111e ed in misura tale da divenire del Lulto im1Joncler abile, e lo m escola a sostanze di n atura inerte. A t aJe sist ema curatiYo vanno con giunti un r egi1ne rig orosissimo ed una di e la, cui si cleYe probabilmente attribuire la m aggior an za d ei ris ulta li favorevoli. ·L a sost an za n1eclicinale n1escola ta a quella inerte 11a quincU g ià p erduto, p er la su a · in1per cettibil i là, l 'efficacia cu .r a liva ch e si a ltri1Ju isce al medicinale sommini"~ trat o in (lose · di 111edica1nento. Comunqu e la sommi11i. tra zion e d ei m ed icinali omeopat ici , siccom e i1on è falla in dose di rn edican1en lo, n on è riser va la al farmacist a.

• •

Il Tribunale Suprem o d ell a Gern1 ania 11a co11cl;n1nato un m edico osp ed aliero a 2000 111ar ch i cl 'amme nda , ai danni ed alle spese cla con1pu lnr~ i in sep lirat a sede, p er ch è egli - i11lerpre tando inale cl elle r adiogr afie non ch iare - chhe a tra ttar e un a lus·sazio n e d ell 'an ca come fra l1u r a del collo rl el fenior e, ~1pj)lica11 d o u11 a1Jpa r ecrl1io a trazion e e determinando una d eformità ch e i1on p o trà più es~ere corretta, n eppure con u11 in ler Yenlo cruento. fl Tribunale h a s tabilito ch e il diplom a d el 1nedico sia soggetto a r evisione. Al Tribunale correzion ol r cli Bru \.eJl e ~ si è svol ta un 'ar.io:ne giucliziaria cont ro ciuque ni eclici , i q uali - come risultava d a un 'jncl1ies la dell 'isp e ttor a.t o delle farmacie - ordinavnno dosi al le òi n1orfi na per u so p er son ale , cioè cl a u sar e n e i lo r o gabin etti . [1 })r ocesso cl in 1o& lrò ch e in d tie ca i le r icet te er ano apoc rife, fìrn1at e dall e n1ogli n ei 1n cd ici , l e q11 ali ·ono ta le conclanna le r i pe ll iYarn ent e ad t11n mend e di franchi 700 e 1400 e a1l a prigion e per u n Jnese e per 3 n1e i. In altri d ue casi i n1ed ici r i la ~ cia , a no ricette rli ro1npiacen za a due m ala U n1orfino m an i, sen za lrarn e alcun lucro. L 'alt r o med ico 1eneva t1n rl eposito esager a to _di morfi na presso d i è. Qu ('sti tr e lTie<lici son o s lali con rla nn ati a d an1n1enrle di fra n chi 3500, 7000 e 3500. Nel d icen"lb r e 1923 l a . ig .n a d e Kh orougi u 1"-y. colpit a d a l.tlcer a c1 uodena1e, venne oper a ta, a Parig i , d i gastro-enter ost omia, dal <lo ll. de ìvl arlel : siccom e però dopo qualcl1e te1npo ·si present arono 1 tuovi r\ isturbi ecl en1orrag ie, nel lna r10 1925 elln Yf'n n e n u oYamen le oper a la, d all o .. te, so cl1 irurQ"o, cli p il or o-duorlen ec lon1 ia; novr a11ni pii1 larrl i elln i11ten lava t1n 'azione g iudiziaria co11 I ro il cl1 i rur~o . r>E-r ch è questi aveva. ben~ì. o llenulo il d i Jei con sc>n so a i du e g r a ,.i i11tcr Ycn ti , ma c::c n .1a prilna c::p_ gnalarne « le co11seguc111e poc::, ibil i n. IJ pror-e ...... o


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lL POLICLINICO »

si è svo] lo al Tribunale Civile della Sen11a. Risultò tra l 'altro che le due operazioni erano ·state eseguite gratuitamente; che la paziente aveva espresso al chirurgo più voJ le, per lettera, fino a poco prima di denunziarlo, la propria gratitudine; che la pri1na operazione e:r;a stata suggerita dal medico cura11te della ·signorina, dott. Antòine, e la seconda pure dal medico cura11te, dot t. Uigaud: ciò e·m erge délg li attj prodolli dalla stessa signorina; le radiografie, pro(lolte anch'esse dalla pazif"nte, a ltes la110 il bl1on ri sultato temporaneo della prin1a operazio11e e il buon risultato perma11f~n te d ella seco11da. Per Lutlf questi motivi il chirurgo è s tato a·ssolto i11 pie110 e la parte a,g·ente condan11a ta alle spese.

Omicidi di medici.

Il dott. Silber C. Peacock , di Chicago, pediatra , venne ucciso da quattro giovani n1alvivenli, che lo avevano chiamato p er t elefono sul posto dell 'nggres·sior1e, e venne spoglialo di quanto portava con sè : 20 dolla ri. La Socielà Medica di Chicago ha coadiuvato la Polizia fino a che g li autori di qt1esto omicidio non sono stati individuali e assicu rali alla giustizia. È ri st1ltato che essi appartengono ad una banéla composta di soli giovani, dell 'età di 17 a 20 an11i, la ql1al e ha compiulo una quarwntina di aggre8sio11i; Ira le vittime sono quattro medici, chiamati per telefono e d e rubati tutti cli piccole som1n e (6, 11, 19, 57 dollari); un altro 111eclico era sta lo aggred j lo per la str ada. La band a 11on era ancora giu11 la al l 'omicidio prima che ne riman esse vittima il doli. Peacock. Il dotl. 1'rautma11n cli Parig i aveva suggerilo un i ntervento chirurgico; il g·iovane paziente è morto <lt1rante l 'operazionè; il fra Lello del paziente, dopo avere udito, p er caso , cleR"li apprezzamenti sfavor<!vol i fatti da medici dell 'o-apeda.l e, sull 'indicazio11 e all 'intervento e sulle 1nodalità con cui questo era stato .co11do l lo , volle ve11<licar si del Trau tn1ann, u ccidendolo. Se n e trae una lezione: l 'inopportuuità da parte d ei medici di fare apprezzamenti inconsiderati in prese11za di estranei.

Un po' dovunque. Ricordia1n0 r l1e il 3° Congresso internazionale Sl1lla n1al::tria s i t errà a l\IIadrjd dal 12 al 18 otto.Or e, so tto l ~ preside11 za d el prof. G. Pittaluga. L 'organizzazione procede int en s issima. Quota per i 1nembri protettori 250 pese le ; per i membri effettivi 50 ; per i men1bri associati (accompagnanti i I titolare) 25. Ch iedere il programma e inviare l e adesioni al s egretario generale, Dr. Emilio J,,1en go, I11 stitulo ·Naci6nal de S1nidad, call e de l~ecoletos 19, Madrid, Spag na. J_,a 15a riunione annua le dell 'As·sociazione ortop p,clica &mericana si è t enuta dal 18 al 21 maggio, a MiJ,yankee, sotto la presiden za del dott. F. J . Gaenslen. La 20a r it.111ione ai1nuale clell 'Associazione americana per lo studio delle secrezio11i intern e si è tt-nuta 1"J1 e il 12 maggio a Kansas City, sotto la JJr e iélen za del dott. ,S. ~i[. Pottinger. La Società orlopedica tedescn i adune1à dal 28 al 30 agos to a Konigsherg i Pr. Temi: Contributo clell 'ortopedia all 'igiene razziale e alla sanità; studio e terapia d el piede equino ; biologia deg li amputati ; patoloa-ia e clinica nel dolore di ·schien a; origine e profi]as i d ell e anchilosi.

[ANNO XLIII, NuM. 24)

Il 28° Co11gre so di i11ed ici11a professionale del Belgio si terrà a Liegi dal 4 al 6 luglio. Temi: Ris11J tati acq uisi li nella diffusio11e del libret lo sani· lario; l 'Ordi11e dei 111edici. La Leg·a portoghese di profilassi sociale si è adunata a Lisbona jl 25 aprj Je e il 2 1naggio; so110 stati di·sc11ssi i te111i : Profilassi della cecità; Le applicazioni del frecldo. I,a Socielà svizzera dei medici de11 Listi, adunatasi a1 Zurigo, ha espresso un voto di biasi1110 sull 'attività pulJblic itaria delle così dette Cli11iche denlarie. Ha s tanziato un fo11do preli1ninare di 5000 franchi sYi:r.zeri per lo s ludio del problema del pane (nei riguardi dell 'igiene de11 Laria) e per lo s ludio delle 1nalattie dei den li. Il 30 maggio all 'Ospedale Ma.ggjor e cc Pri11cipessa di ~iemonte » di Bergarr10 si è te11uta una seduta organizzata dalla Società Lombarda di Medicina e d alla Società inedico-chirurgica b erga111a .. ca. Dura11te la riun io11e, presiedt1 la dai proff. A. Ferrata e F. D 'Alessa11dro, h an11 0 riferilo i proff. Della Torre, F eci , Sa11ek, Porla, Levi , GaYazzeni e éll tri. Dopo la seduta. i congressisti si so110 recati a 1'rescore Bal11eDrio, dove ha11no visitato le colonie infa11tili della Federazio11e fascista e le Ter1ne.

La Sezio11e culturaJe del Sindacalo dei m edici mantovani si è adunala il 28 maggio, sotto la presidenza del prof. F . Iviaccabruni, as·sistito dal segretario dot t. ~I. Lodigiani . Sono state f Sttte coml1nicazio11i da: M. i\iiag11j, G. Visio]i, D. Mantovani (due co1nt1rLicazioni). · La Sezione Tosco-Un1bra clella Soc ietà It. di Dermatologia e Sifilografia si è adunata a Perugia il 5 aprile, sotto la presidenza del prof. A. Crosti, assistito daJ segr etario dott. F. Lisi. Sono state fotte çomunicazioni da: A. Cros ti (Perugia) (due comunicaz.), C. Lombardi (Pisa), G. F alcl1i (Sier1a), T. Venturi, A. GrGssi (Pisa), G. J\fariconda (Sjena), P. Pinetti (Siena), P. Negri (Peru gia), F. Li·si (Perugia), M. Cia11i (F irenze), l.1. Bertolotti (Pisa) , A. Ellero (Perugi ;.1).

Il 15 111aggio si è tenuta , n el R . Sanatorjo Sa11 I.t1igi di Torino, una rit1n ione di lisiologia (Colloqui cli Esculapio), sotto la presidenza del prof. G . P errando. Sono sta te fatte comunicazio11i dai proff. Perran(lo, ~lalan, .T achia , Segre e <lai dott. J_,ocano e Gabriel: La Società l\i[edico-Cl1irurg ica Bresciana si è adunata il 28 aprile, sotto la presidenza del prof. Raverdino, assis tito dal segretar io doll. R. Sassi. Sono s1ate fatte comunicazio11i cla: F. Spedini, Bray, Lau zani. ~er invito d ell 'Universi Là del ~1essi co, il prof. Pagliai,

Nazionale <lella Città dell 'UniYersit à di Sien a, })rimario cl ell 'Ospedale di Empoli per le malllttie artritich e e r eumatiche, si reca nel Messico per t e11ere, n elle sedi univer sitarie e pres ... o gli Istitt1li di 111 edicina e chirurg ia, una ·serie di conferenze ch e illustrera11no i progressi co111piuli dalla scie11za ita]i ana nel campo della teraJ)ia clelle inalatlie .reu111aliche ed artritiche. Presso l 'Is tituto cc Regina Elena » di Rom a è stato orga11izza.to 11n cor so di lezjoni sui tun1ori , dal1' l al 20 giugno. Al cor so sono iscritti medici di og·ni parte d "It alia.


[ANNO XLIII'

NU!\L 24]

SEZIONE

A Bressa11011e, dinanzi ad un affollalissin10 uditcirio, tra cui erano autorità e · medici , il sen . prof. Nicola Pe11de ha inaugurato il Centro Fasci'sta di 11ulurismo lerapeutico. In una conferen za l 'illustre studioso ha sos lenuto la 11ecessità, per l 'u omo moder110, di tornare alle g rar1cli cure naturali , delle radiazioni solari, dell 'aria, dell 'acqua, degli a1i1nenti nalurali e del n1oto, onde prolu11gare l 'e là proclultiva d ella vita e prevenire le malattie.

f.; stata inaugurata a 1'rapani la nuova Casa della n\tid.r e e del bambino, alla presenza del presid ent e cle11 '0. N. M. I., delle autorità, di una larga r ap_presentanza delle organizzazioni del Partjto e di molla folla.

In Ing·hilterra sul fondo Bernhard Baron è tata fa lta un 'ass~gnazione di 2•5.000 sterline (un milio11e e m ezzo di lire it.) al Reale Collegio dei Chirurgi l)er promuovere le ricerche chirurg ich e n el Centro di chirurgia sperimentale; verranno er etti r1uovi laboratori, che recheranno il n om e del Baron. Il gi11ecologo W. Blair-Bell , morto r ecer1temente a Edimburgo, ha legato 14.000 st erline (più di un 1niJione di ]ire il.) per Yari scopi culturali ; in massin1a parte sono d estinate al Collegio britannico d e.gli ostetrici e ginecologi.

Il ~laresciallo Graziani ha visitato _g li ospedali di Addis Abebà, compresi quelli 11ord-am ericani. Jl 31 maggio, alla presenza d el Pri11cipe di Pien1onte, è s la:lo solennen1e11te ina11g urato a Pavia UJJ 1no11umento a Camillo Golgi. Il prof. Angelo Pugliese, il noto fisiologo della Facoltà veterinaria di ~Iilano, ha t e11ulo la su a ulti1na lezione - aYendo raggiunto i limiti d 'età sul tema: « L :influenza della volontà n ell e attività fisiologiche ». Nel « Giornale di Clinica Medica >> del 20 maggio è dato un breve cenno su Augusto Agostini, generale della Milizia Forestale, distintosi in Som alia.: egli è' laureat o in medicina e in ·scienze ag rarie. Il Governo tedesco ha istiluito un Ordi11e n azio11Clle <lei veterinari , n1odellato su quello dei medici. U11 1nedico del sig. 1·afari, ~lalaka Bayen, ch e si è fallo ir1 lervistare a Gerusalemrne , ha narrato con Yi ,·acità le vicende della fuga da ~lai Cen.

1141

PRATICA

L 'U11gheria, secondo l 'ulli1no a n11uar10 n1edico, su 9 inilioni di abila11ti annovera 9208 medici esercenti , di cui 3960 a Budapest, ch e conta poco più di un milione di abita11ti. Il i1u1nero di m edici va aumentando : così n el 1935 n e sono morti 78 e se ne sono di1Jlo111ati 355. Secondo la. r elazione di una speciale <.x>m111issio11e, il )1urnero dei 1nedic i pratici in Olanda si è elevato da 2322 11el J 905 a 3548 n el 1934; quello d egli specialisti da 347 a 1241. Al1a fine d el 1934 .i 'Olanda annoverava 5886 111edici, co1npresi quelli militari e gl 'i~piegati cli pubblich e amministrazioni; altri 1200 circa eser ci Lava110 11ell 'India.; di essi 700 circa con diplomi co11seguiti in Olanda. Ci.r ea il 30 % d egli studenli di 1n ed icina non completano gli studi. Dei nuovi l aurea ti , il 60 % clopo 5 anni non era riusci lo n g uac1a g11are 5000 fiorini l 'an no. Nel 1934 l 'Olanda con taYa 1 medico og11i 1720 abitanti . Alla nuoy 1 Camera d ei d epu la li in Francia ono sta ti eletti 4 medici a primo scrutin io e altri 11 a seco11do scr11tinìo. Un 'epidemia di tifo esan tematico è segnalata in Finlandia; sarebbe s ta ta i111portata da una carovana di zingari. ·

È 1norto a Upsala (Svezia), i11 e là d i 60 anni, il

prof. ROBERTO BARANY, ch e in segnava oto11eurologia irt quella Università; era 11ato a Vienna. P er gli s luclì su lla fisiologia d el ves tibolo g1i era stato co11fc·rito un pre111io Nobel. Si è spento ad Oxford, in elà di 75 an11i, il prof. J oBN ScoTT H ALDANE, uno dei più reputati fisiologi d ei r1ostri t errtpi. 1'ra l 'altro egli ha scoperto il compito ch e l a lensio11e del! 'anidride carbonica co11 len u la nel sangue ar Lerio. o eser cita sul centro 1espiratorio; h a. indagat o l 'azio11e della d epressione b arometrica sull 'organis mo e insegnato ad eliminare i pericoli d ella e< n1 alattia cla casson i >> . Durante la gu erra ha indicato il tipo più efficace di r espirato.re contro i gas aggressivi . È stato an che un filosofo della scienza ; la sua attività in tale campo ha cul1n1na to nella pubblicazione di due r <'cen'li libri: cc ~Iaterialism o » e « T,a filosofia di un biologo ». .

:\. P .

Le malattie infettive in Italia. Nume1'0 dei Comu n i colpiti e num ero

Il giornale « Akropolis » di Ate11e riferi ce l 'o?.i~­ sea del lnedico gr eco Dessios, che fu al erv1z10 d Pgli a})issini per sei mesi , sopportando molte soffrren~e; ora si trova al sicuro tra. gl 'italiani, ~erso i quali espri111e g r a ti ludine e di c11i esalta le virtù.

11 cc Corriere d ella Sera » riferi sce ch e il prof. Slryzowski, dell 'Università cli Varsavia, h a com piuto u11 'aulo -esperienza n el corso cli una lezio11e: l1a i11goiato una dose di s11blin1 a.t o corrosivo, cinque volle superiore a quella sopportabile, 11a fat to seguire un antidoto ed ha co11tinua to la lezion~ illustrando l 'importanza della J)rOYa . I profess?r1 e gli s tud enti ch e assis teYano h anno 3J)11Jau<l1to ee tu ia licamente.

dei casi (jra parentesi). J)enun zle dal 4 1naggio al 10 n1aggio 1936: ~lor. biJlo 347 (2159); Scarla ltina 124 ( 252) : Perlosse 210 (1030) ; Varic:e11a 160 (394 ) ; , .ai u olo e Yaiuolo ide ( -) ; Febbre tifoidea 148 (248); Infezioni par a tifich e 25 (37) ; i: ebbre ondul an1 e 70 (92) ; DisSP.11t eria 5 (5) ; Diflerile e cr ott]) 207 (377); f\fening ile cerebro-spi11ale epidern ica 22 (24); Pol io111ie1i te an t eriore acula 2'1 (30) ; Encefa lile Jetargica 4 (4) ; Anchilos lon1ia i 7 (10) ; RnJ,hia : m orsicJ ture di a11 in1ali r abbici o sospe lli 59 (98), d ichiarata - ( -) : Pustola n1alig na 9 (9~ ; Paro tite epidemica 90 (346); Lei 11111anio. i 2 ( 2 1; Febbre puerperale 2 (28) .


1142

« IL

POLICLL~ICO

RASSEGNA DELLA ST.!.MPA MEDICA. Il.iv. Sa11.

Sicil.,

1 ma g. -

~I . AscoLI. Il pnt.

ipotensivo. , !Jeut. 1\tl ed. 11,.·och., 15 mag. NAE.GELJ. Prol>lenlj del sis tem a r et.-endot. nel campo clinico. Z 1PF. Impi ego d eg·li a11alettici d ella circolazion e. - ~'I .. LzEn. Terapia secca e co11 p omata grassa in d erm atologia. Amer. Jl. !vled. Se., mag. - l\l . B. W ELBORN. P1 e urodinia epidemica. H. HoNSTON MERRITT. E11cefalo-mielite pos l-m orhiJJosa. - R. WrLSON e S. L. L EVI!'l. Effetto rl elJ a malaria st1lla r. W. lnd. Jl. Mer.l. Se . , apr. - S. RAs e a l. Coltivazio11e clel viru s vacciuico e di altri virus nella rr1embrana corio-a llantoidea del ! 'embrione d i pollo. - R. R Ao. Cirr osi d el fega to da t etracloruro di carbonio. Brit. M ed. Jou rn., 16 m ag. - J . WALTON. Chirurgia d ell 'il ler o. Rass. di Clin., Ter. e Se. Aff., mar.-apr. - E. l\'[onELLI. Fattori endogen i ed esogeni come cau sa di insor gen za dei tumori maligni. J ourn. Nerv. a. Meni,. Dis., mag. - O. C. P ERI\JNS. Defic ierlze diet etiche i1 ell 'insor g·enza cli si ndro111i 11eurologich e. - J . H. GLoBus e M. B. BENDFH . E11cefalopalie con·secuti Ye a scottature estese e gravi . - P. ScHILDER. Psicopatologia del tempo. La.ricet, 16 n1ag. - S. A. PEoPLES e E. GuTT1\1•\NN. Ipertension e òa ben zedrina. - J . WALTON. Carcinoma d ello stomaco. I-Iae1r1,abol., l \i. - F. CoRELLI. E1nopatie da arsc1101Jenzolo. F. CATTANEO. Eritrocitometria. Riform a Med. , 11 apr . ·- . E. REPETTO. Elaiiomi e liponecrosi so llocl1tan ea. M ed. J(li riilf, 15 1nag-. A. BASLEH. Limiti di t oller an za nell e gare SJ)Ortive. - In chiest a sulla t et ania.

»

!ANNO XLIII, Nul\r. 24)

<;iorn.. cli lJatleriol. e Immu11 ol., mag. -

M. P. 1'sc!IU.ì\-IAKO ''r· Sistema r.-e. e sieroterapia. P. L. l{ua1NSTEIN. Co1npilo del sis te1na r.-e. nelle infezio11i. -- l~. W. GALANO\VA. Immunità congenita. - F. J\1AGRASSI. Coltivabilil à in vitro d el virus erpetico. . J ou rnai A . M. A. , 9 mag. -· W. ~1I. YATER e a l. Gangre11e e morti da la rtralo di er gotan1ina. A. BaoCK\V.\Y. Il bambino spas1nofilo. J . D. B1AGARD. Tirojclectomia 11e11 ·angin a pecloris. « No le d i Terapia Pra lica », ~lila110. (N. 6, giug no) : Do ti . FnANOEsco (~ODA . L 'ipertensione ed artcri osclerosi curai e con l'Elastina. - Dott. Do MEN reo L0Gozz0. Concei I i nuovi sulle calcolosi biliari . lt'ffioacia i erapeutica della Enterasi. - Dott . UMnEltTO BRoussAnn. Profilassi e cura delle affezioni r fsp iratorie mediante l 'uso della. Paritoidina. fi:las tina, Erit erasi, P anloi dina gil1fli rat e d ai rne(fj ci itali:ini. Uno sguardo alle QU ·\TTORDI CJ i\IIGJ..TAIA di giudizi m edici (su E lastina, Enterasi, Pa11toidina) g ià pubblicati . - Nof i z ie varie d i i n teresse m .e dico. - L a « Giornat n merlica di ~1i­ l ~1 no n. Vita n1edica it ali a11a.

L' A T TU AL I T À

M E DICA

Somm ario del N. 4 f3Jpri le 1936) : Revisi·Dni : P. FERRIGNO: Affinità tra v ita.mine e ormoni. - La nota di patologia, - Note di terapia. - Spunti terapeutici: - La nota detetica. - Varia. - I libri. Cronaca : A. O. - Echi. - Miscellanea. Abbona.mento annuo: I talia L. 1 5; Estero L. 2 5 . Un numero separato: Italia L. 1 , 5 O; Estero L.

2,50.

I

Rivolgersi all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA (106)

Indice alfabetico per materie. AJ)orlo: con1 p] icazioni . . . . . . . . Pag. 1121 Anca: diagno·si differenziale d elle a1fezioni cro1ticl1e . . . . . . . . » 1117 Ast enia gener ale: prescr izione . . . . . » 1130 BihJj ografìa . . . . . . . . . . . . . . . 1122, 1123 Cttlcolosi del ren e e del! 'u retere: di ag 110. i nel fanciullo . . . . . . . . . )) 1128 Cord otomìa: risulta li . . . . . . . . . . )) 1129

(7ronaca del movimento professionale . l•'en1or e: fr atture: processo d ' in chioc1an1ento . . . . . . . . · · · · · · · · · FC'111orj: fra ttu ra sin1111et ri ca diafisaria él11 t ica inco111ple lan1. con soJidata . . . Gangl iectomie simpatiche per di~ t urbi va colari d egli arli . . . . . . . . . . Gomito balla11te traun1alico . . . . . . GraYictanza exlrauleri11a.: dia gn osi precoci ecl erra le . . . . . . . . . . . . . Gravidanza: to·~ jcosi: paloge11e . . i . . . In ul i n oresislen za e irradiazjoni Ron1ge11 clella reg1011e ipofisaria . . . . . I1)o lon ia vascoJare conìe cattse di fl is lttrlJi vesti bola ri e 11er vosi . . . . . Ittero da ri t e11zion e: ricerche . . . . .

)) 1135

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'.filzn an1il oi cle con rn1orragie . . . . . Pag. 1127 l\1i lza : sarco111a primi li vo . . . . . . . . )) 1127 Nevralgia del t rigemino: ele t trocoag·ulazion e d el gang lio di Gasser . . . . . )) 1129 Opera Naz. Maternità e I nfanzia . . . . )) ] 135 Ossa: cliag n osi ifelJe n1ala l tie J1el l 'i11 fanzia . . . . . . . . . . . . . )) 1114 Os a: necrosi aset tiche: leraJ)ia ... )) 1119 )) ] 106 Pancre ~.1s acce·sso rio volu n1 inoso . . . . Pneu1na locele intracrani co . . . . . . . )) 1129 J)neu1notorace terapeu tico: infJ11 rnza Sl1l simpati co cervicotoraciro . . . )) 1111 Po1iuria1 d a trauma opera lori o n ell a regi one infundibulo-tuberialla . . . )) 112\. Hacljologia: 11o le . . . . . . . . . . . )) 1130 Servizi igienico-.sariila.ri . . . . . . . )) 1134 )) 1129 Scie~e occ ulte e squilihrio mentale S impat:-tlg iE: genitali: u . . o cl ell 'isticl ina )) 1130 )) 1124 'f aln1ud: ter apia ed ig iene 11el - . . Tu lJer colosi r enale in t10111in i por lat ori cli tbc. genitale . . . . . . . . . )) 1129 (Jraco : cisli . . . . . . . . . . . . )) 1129 )) 1128 Vie urinarie: flogosi : cura locaJc '-'

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C. 14·Ruc0Nr, Red. capo.

A. Pozz1, resp.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .


ANNO XLIII

Roma, 22 Giugno 1936 - XIV

Nnm. 25

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE SEZIO~E

J:>~ATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI

Clinico Medièo di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE

Sinaroli: Italia Estero Cumulativi: (1) ALLA SOLA SEZIONE PRATICA (sett imanale) L. 58.80 L. 100 (2) A LLE DUE SEZIONI (pratica e medica) . (1-a) ALLA SOLA ~EZI ONE MEDICA (m ensile) . L. 50 L. 60 (3) A LLR DUE SEZIONI (•pratica e ch ir urgica) (1-b) ALLA SOLA SEZ\ONE CHIRURGICA (men sile) L. 50 L. 60 < ' >AliLE TRE SEZIONI (pratica, medica e chirur.).

Italia L 100 L. 100 L. 125

Estero L. 150 L. 150 L. 180

Un numero separato della SEZIONE MEDICA o della CHIRURGICA L. 6 ; della PBATICA. L. 3,50

SOMMARIO. Lavori origina li : S. Bile: Ripieghi di tecnica per l'allacciatura de lla « tibiale anteriore n al terzo supe. riore della gamba. Note e contribut i : P . Mut olo: Sulla policitemia idiopatica tipo Gaisbock. Osservazioni c liniche : P. Campellone : Ernia inguinale di diverticolo vescicale strozzato associato ad ernia del colon destro. Sunti e rassegne: EMATOLOGIA: H. Grams: Le policitemie secondarie. - J . Hoff e H. Sauerstein: L 'anemi a da botriocefalo. - MISCELLANEA. T. L. Althausen, J. B . Gunnison, M. S. Marshall e S. J. Shipman: Intollera.nza a.i carboidrati e flora intestinale. - R. Fortescue: Il reum atismo cronico. Divagazioni : A. Mackenzie Campbell: Abuso di sigarette e funzioni materne. Notizia bib liografi ca. - Cenni bibli ogra f ici. Accademie, Società Medic ha, Cong r essi : R. Accademia }f edica di l{oma. - Società Medico-Fisica Fiorentina. Appunti per il medico p r atico : CASIS'flGA E TERAPIA : Costituzione ed ereditarietà in patologia digest.iva. -

Stenosi funzionali della fine del tenue n ei· lattanti. L'elemento neurosi nell'ulcera peptica cronica. - Sulla frequenza di alcuni legrurnenti peritoneali accessori del colon. - Intussuscezione del digiuno in stomaco gast roenterostomizzato. - Oardiendisi, una nuova operazione per la cura d cl cardiospasmo. - NOTE DI LA· BORATORIO: L'imipiego della deteruninazione della diastasi con il metodo di Ottenstein per il r iconoscimento delle malattie interne. - Un m etodo ,c oloriIl"etrico per la determinazione della lidiastaei. - ME· DIC INA SCIENTIFICA : 11 meccanismo di produzione d el l iquido cerebro-spinale. - .POSTA DEGLI ABBONATI. Poli t ica sanitar-ia e g iurisprudenza: G. Selvaggi: Ris::trrimeuto di da nni per licenziamento illegitt:iJill.o. InoaJO.ico di p.restazione sanit aria. Qualificazione del rapporto. Nella vita profess iona le : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie dive r se. Rasseg n a della s tampa m ed ica. Indice a lfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

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Ripieghi di tecnica per l 'allacciatura della '' tibiale anteriore ,, al t erzo superior e della gamba. Proif. SILVESTRO B ILE. incaricalo di Anaton1ia Chirurgica e Corso di operazioni nella R. Università di Napoli. ~Iolti

autori si sono intere sati della tecnica per allacciare la tibiale anteriore al terzo superiore d ella gamb·a , con1e Marcellino , Duval, 1Farabeuff, Mig·non, Picquè , ecc.; ma non tutLi sono concordi per la linea direttiva d el fascio nerveo vascolare nè tan1poco per l 'apertura della 'robusta aponevrosi. Avendo ' roluto ri' eder e un po' tale quistione sul cadavere, h o poLuto stabilire alcuni dati che a 111e sen1brano di non poca utilità , ed è perciò che, ho creduto crivere, una nota a riguardo.

La r egione anteriore della gan1ba è compresa fra il margine mediale della tibia e l'avvallamento ;preperoniera, ed l1a come limiti in alto la convergenza dell'epifisi tibiale e peroniera. Distalmente è limitata da un piano orizzontale passante per la base dei malleoli. In detta r.egione si distinguono due µrovincie : la più 1nediale corrispondente alla uperficie nuda della tibia , faciln1ente traun1::itizzabile per caduta, contusione diretta, ecc. ecc. e ch e per la lacerazione del uo periosto può e sere ostacolata nella com1)lela guarigione per ritardato processo di ri1)arazione; e u11a se,conda provi>ncia esterna cl1e con1prende e Lrasn1ette a l piede i quattro n1u ... coli: tibia-

le anteriore : este11sore del grosso dito: e tensore comune dell e dita, e terzo peroneo. Intere ante è in tale regione il com1>ortan1ento della fascia, 1!1 quale si pre_en l.a densa, ser-


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rata e robusta , con fasoetti fibrosi ben orientati e ben visibili. La maggior parte di essi è ad andamento trasversale mentre gli altri si diriggono chi verticalm,e nte, chi· in senso obliquo verso il davanti. Il loro pu11to di partenza può essere indicato n·el tubelrco1o di Gerdy. Spesso queliLi verticali (secondo molti autori) si add·ensano in tale maniera da costituire una specie di ban.d elletta, di colorito più splendente corrispondente all'interstizio muscolare tra il tibiale anteriore e l'estensore comune delEe dita; attraverso il quale si giunge sul fascio nerveo vascolare. Ciò però 11on rappresenta la norma , verificandosi spessissimo la mancanza di tale nastrino indicatore. Nella parte alta della no·s tra regione, l 'aponevrosi offre, inserzione ad alcuni fasci del m. tibiale anteriore, il che costituisce, per la rìcerc.a del vaso·, una difficoltà di notevole importanza. 1\ll 'opposto; nella porzione media e inferiore, l 'interstizio muscolare p uò essere più !'a· cilmente individuato, anche per trasparenza, perch·è 1ungh'esso si deposita del connettivo adip,oso, che gli valse dal Malgaig11e il no1ne linea adiposa. 1

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VIA TIBIALE ANTERIORE DEGLI AUTORI. - Dice il Picquè che la linea direttiva della arteria tibiale anteriore deve essere tirata dal tubercolo di Gerdy, fino ad arrivare al punto medi:o del101 spazio bimalleolar·e. Detto autore consiglia (al terzo superiore) di tracciare una incisione lunga un otto centin1etri e che non risalga a no·n più di due dita trasverse al disotto del tubercolo tibiale. Per ritrovare, giunti all 'aponevrosi l'interstizio muscolare, tra il tibiale anteriore e l 'estensore comun e delle dita si guardi: 1) il tubercolo di Gerdy, attraverso l'angolo superiore della ferita; 2) si osservi, quando, è b·e·n manifesto, il J)astrino di fibre longitudinali che ne discende e che corrisponde all 'interstizio; 3) si cerchi col becco della sonda, la linea depressibile, intermuscolare. Sulla medesima sonda, s'incide l'aponevrosi verti'calmente e abbastanza leggermente in modo da non intaccare le fibre muscolari. Afferrando con una pinza il margine esterno di detta fascia , si dissociano, con un colpo di sonda due o tre fibre muscolari, che ori:ginando dal setto intermuscolare ostruiscono la via d 'accesso verso la profondità. Si scovriran1

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no, dice il Picquè, cc sempre due versanti muscolari lisci•, ad uno dei quali, aderisce in alto, più forte,m ente il setto· intermedio; e uno spazio intermedio solcato in basso da ramuscoli vascolari orizzontali: questo è l'interstizio cercato : se i divaricatori lo rendono beante convenienteme.n te, giungete facilmente sul fa-· sc:i o nerveo vasoolare,. Secondo lo stesso Picquè, che riporta la linea direttiva di 1\IIarcellino, Duval, detta linea espon e a cadere nell'interstizio tra l 'esteusore comune e il lungo peroneo laterale, perchè il tibiale anteriore flaccido o rilasciato non è mai talrl1ente rigonfi·o da sfiorare la linea di Duval, la quale secondo detto Autore, deve d·ecorrere lungo la depressione antiperoniera. Per il modo, di incidere la faccia , Farabeuff, consiglia la seguente manovra: Si punga l' aponev•rosri. all'interno peJ· introdurvi sotto lta sonda scanalata diretta brasversalmcnte dall'interno all' esterrio, jinchè si sente la resistenza deD setto tra l'estensore comune ed i peronei. S'in.c'ida n' aponevrosi tras-z;ersalmente sulna sonda. Si 0Sp lori que,sta iincisione per riconoscervi l'intJestizio esatto; s'incid;e poi ~' aporievrosi lon.gitw.diooilm.e nte e al disopra. Tanto Mi·gnon che Picquè, respingono solidarm.ente tale tecnica, perch1è contraria ai buoni principii anatomici· e perch·è nessun operatore se ne servirebbe in caso di apertura di flemmoni profondi per cui tale vi:a è principalmente indicata. Secondo Cadenàt, la linea divettiva non andrebbe più dal tubercolo di Gerdy al punto m edio dello spazio bimalleolare, ma, (giustamente) dal punto medio tra il detto tubercolo e la testa del p·e rone, verso la metà della linea bimalleolare. Di tale avviso sono anche Tarsia in Curia, Spinetti e molti altri. 1

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Insisto assai su un capisaldo importante riguardante la linea direttiva dell 'arteria, che parte dal tubercolo di Gerdy. Questa linea si sposta di quasi un dito trasverso, rq uando la gamba da estesa sulla coscia, ·d iventa flessa su quest'ultima. Ci si convincerà facilmente di ciò segnando col lapis dermografico detta linea nelle due diverse posizioni della gamba. Non solo: ma a seconda dell'angolo di flessione lo spostan1ento subirà dell~ osc~lla7Jioni che devo·n o essere sempre ricordate. La linea della quale mi servo con sicurezza 13 qu·e lla abbassata dal punto m edio tra il tubercolo di Gerdy ei la testa del perone, ragTECNICA PERSONALE . -

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giungente in basso il punto m edio della linea bimalleolare. Essa corrisponde in profondità molto più logicamente della prima, a quella listerella di membrana interossea occupata dal fascio nerveo vascolare. Quella invece che origina dal tubercolo di Gerdy e che resta più medialmente, corrisponde·, dato· lo spessore d.e l m. tib iale anteriore, ai suoi fasci più laterali. :È quindi una linea infida. Per quanto riguarda l'apertura dell'aponevrosi, io non dò grande valore alla bandelletta che dovrebbe corrispondere all'interstizio muscolare, perchè, specie nelle donne, manca del tutto. Un prezioso punto di riferimento è la depressione latero-tibiale che si sente sempre molto bene; allorquando il piede è in estensione sulla gamba. Incisa la fascia longitudinalmente fino· in alto, s'interro·mipono cautan1ente e senza allontanare i labbri della incisione, i pochi fascetti· muscolari che prendono attacco, alla sua faccia profonda; con qualche colpo di sonda passata sotto il lembo inediale di essa. Si evita di applicare i comuni divaricatori e se ne utilizza uno piccolo la cui b·r a·n ca ottusa non sorpassi la lunghezza di qualche centimetro. S'introduce il detto strumento al di sotto del lembo mediale e si stira tutto francamente in avanti e non medialmente. Allontanando cosa il piano muscolare dal piano fasciale , con tale semplice manovra si può indagare benissimo in profondità e l 'interstizio muscolare appare con chiarezza e facilità. Se invece si segue la tecnica dell"allontanamento dei due lembi aponevrotici lungo un piano frontale e in senso contrario, il muscolo tibiale anteriore protrude al di fuori dell 'incisione aponevrotica , mascherando così lo spazio intermuscolare. Chi è pratico di tale allacciatura non mi potrà dare torto; ma appoggerà il mio a serto·, e potrà sperimentare questo semplice ripiego di tecnica che pure è tanto utile e sicuro. 1

RIASSUNTO . L 'autore si serve di una liev.e direttiva iniziata in alto a metà distanza tra il tubercolo di Gerdy e la testa del perone. Invece di usare due divaricatori, che allargano la ferita trasversalmente, si' serve di uno piccolo che. stira in avanti il lembo mediale della aponevrosi, facilitando la ricer ca dell'interstizio muscolare.

NOTE

E

CONTRIBUTI

CLINI CA MEDICA GENERALE DELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI PARMA.

Direttore: Prof. LUIGI PRETI.

Sulla policitemia idiopatica tipo Gaisbock. Dott. PIETRO MUTOLO, assistente. La maggior parte degli Autori moderni distingue le policiten1ie croniche in eritrocitosi ed eritremie. Fra le prime vengono classificate tutte quelle forn1e di policitemie, dette sintomatiche, riconducibili ad una causa nota. !Fra le seconde quelle forme , dette idiopatiche, in cui l 'etiolog ia ci sfugge. Possono con siderarsi dovute a una iperplasia primitiva del sistema eritropoietico. Le policitemie sinto111atiche si distinguono a loro volta in assolute e relative. Per assolute intendiamo quelle forme' in cui e'è un reale :lumento degli elementi figurati del sangue; per relative quelle forme, in cui una notevole per:dita di acqua ha determinato una concentrazione del plasma, come può avvenire dopo profuse diarree~ sudorazioni abbondanti, vomito incoercibile ecc. Accenniamo brevemente alle eritrocitosi assolute distingt1endole secondo la causa, che le produce. Prima fra tutte va con siderata la poliglobulia di alta montagna, essa sta a cavallo fra le forme fisiologiche e le patologiche. Pare ormai accertato trattarsi di una vera ipe.rproduzione di globuli rossi ,per compensare la rarefazione dell'aria. Il fenomeno è stato riprodotto anche sperimentaln1 ente mettendo degli animali in camere a decompressione. Sembra che la milza abbia notevole importanza nella genesi della policitemia d'alta montagna , si è visto infatti che in animali splenectomizzati non si ba aumento di globuli rossi. (Binet, Viale e Di Leo ed altri). Forma importante di poliglobulia è quella dei cardiopatici; essa raramente si osserva in vizi acquisiti, frequentemente la riscontriamo nei vizi congeniti specie nella stenosi della polmonare. Gli elen1enti morfolog ici del sangue sono alterati soltanto quantitativamente. Si ammette che la poli citemia in questi casi sia un fenomeno con1pensatotio, però c'è da prospettarsi l'ipotesi se qualche volta questo comJX"Uo non oltrepassi i limiti. A questo proposito meritano menzione i ri ultati ottenuti da Pagniez, Rouquès e Salomon, i quali hanno ottenuto notevole miglioramento non soltanto del-


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la policitemia ma .anche della cianosi, dispnea Insorge subdolamente senza causa apprezzae dei disturbi soggettivi con irradiazioni Roent- bile, spesso i primi segni della malattia posso.gen profonde, mentre migliorando la circola- no riportarsi alla prima età, e non è raro oszione, diffi cilmente si è avuto miglioramento servarla in diversi n1embri della stessa fami-Oella policitemia (Saragea e Prizant). glia (Nichanin , Elgelkiny, Signorelli), ragion Poliglo·b ulia si può avere pure in tutte. ,q uelle per cui alcuni autori p en sano sia di origine forme morbose che danno insufficienza respi- congenita.· Secondo Hans Curschman vi sono -ratoria come enfisema polmonare, sclerosi pol- individui che per tutta la vita portano una monare ecc. eritremia allo stato latente. Altre volte invece, Eritrocitosi sono state descritte in alcune ma- ragioni, che ci sfuggono , trasformano questa lattie croniche come nella malaria cronica (M. latenza in uno stato morboso manifesto. Ha Ascoli), i1ella tubercolosi d ella milza (Gai- decor so progressivo con periodi di benessere , bock), nella tuber colosi polmonare (Bernard). ch e qualche volta può essere anche molto luAlcuni autori h anno riscontrato casi di itte- singhiero. Sintomi princip.a li sono il partico·ro acolurico accompagnati a splenomegalia e lare colorito del volto , la splenomegalia ed i J)Olig lohulia (Guinon, Rist e Simon, Mosse). disturbi nervosi . Un corteo di altri sinton1i più Dunque l 'ittero acolurico ·ch e dà frequente1nen· o n1eno im.p ortanti completa il quadro morte una riduzione del numero degli eritrociti boso. _può anche dare in casi speciali poliglobulia Il termine cianosi adoperato da Vaquez per 'ch e p erò spesso non ·è duratura. Si sono ri- descrivere quel particolare colorito del volto :scontrati anche casi di sifilide con poliglobulia non è esatto , poichè si tratta spesso di un co·epperò la mag.g ior parte degli Autori nega .alla lorito rosso-porpora, rosso-ciliegia. Gli Autori lue ogni valore patogenetico .p er la poliglobu- moderni (!F errata, Di Guglielmo) hanno sosti.lia e p·e r quanto le due forme morbose colpituito il termine cianosi col termine eritrosi :Scano co11temporaneamente lo stesso soggetto, ch e nleglio definisce lo stato particolare della .le con sidera distinte 1'una dall'altra. eritren1ia leg·ato ad una notevole produzione di Esiste anch e una numerosa serie di prodotti globuli rossi mentre la cianosi starebbe nlefarmacologici e tossici capace di determinare glio ad indicare un difetto della ossigenazione IUna r eazione policitemica. Molto conosciuta è del sangue. l 'azio11e dell 'ar senico impiegato ancl1e a scopo Spesso il colorito del volto somiglia al coterapeutico (Bloc e Mich el , Auberti11). An che lorito del volto dei bevitori e questa somiglian,l 'avvelenamento acuto e cronico da fosforo può za viene più avvalorata dal fatto che il rossore dare polig lobulia (Aubertin) come pure l 'in- è più accentuato a l naso , alle orecchie , agli tossicazione da ossido di cavb·onio (Limbeck). zigon1i. Le mucose vi ibiili sono fortemente Altri agenti tossici ch e possono da re poligloiniettate. Frequent emente un r eticolo di vene bulia sono il merc urio , la cantaride, 1'acetoni- ectasiche· si sovrappone al rossore. Il tronco e Uide, 1'a toxil , la fenacetina, la t oluilendiamina g li arti inferiori non sono mai colpiti da que ie cc. Quest 'ultima essendo emolitica in un pTi- . sto particolare colorito. Gli arti· superiori, ma mo t en1po produce diminuzione di globuli specialmente le mani, sono sp esso arrossate o :rossi, secondariamente provoca poliglobulia df colore livido. per una r eazione del sistema eri tropoietico. A spiegare la eritrosi , non b,a sta la ricch ezRecent em ente alcuni Autori (Castex, Gun- za del san gue in emoglobina perch è si è visto ther , Lach el e Gargin, Baser ga) avendo notato ch e qualche volta essa non scompare n eanche in diver si casi la con comitanza di sintomi ipo- dopo diminuizione dei globuli rossi ottenuta fisari e poliglobulia, hanno pensato ch e ìa r ea- colla t erapia. Bisogna invocare la notevole dizione dien cefalica possa a vere influenza sulla latazione dei capillari cutanei come han poregolazione degli elementi figurati d el sangue. tuto dimo~trare alcuni autori (Brown e Giffin). :Se questo rapporto patogen etico verrà ulteriorFrequente è l'epatomegalia ch e può essere mente confermato parecchi casi descritti come più o meno rilevante, a volte può mancare rp olic itemi'e idiopatich e troveranno la loro completamente. Il fegato ha superficie liscia, c ausa in alterazioni dien cefali ch e. spesso di con sisten za normale, qualche volta li evemente aumentata. ••• La splenomegalia si manifesta precocemente La eritremia o policitemia idiopatica carat- ed è sintomo caratteristico, però manca in una terizzata da una iperplesia cr onica del t essuto 8peciale forma di eritremia di cui ci occupereeritropoietico è quella forrr1a morbosa cono- 1r10 più diffusamente avanti. La milza può essciu ta comunemente sotto il nome di morbo s0re più o m eno in grandita ed è piuttosto dudi Vaquez. ra a 111arg1n1 lisci . OJLre la sensazione di pres-


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sione ch e i pazienti possono ave,r e p er la splenomegalia, alcune volte avvertono dolori intensi provenienti dalla milza. Questi dolori debbono imputarsi a fattori diversi ch e si svolgono nella milza, trombosi dell'arteria e della vena splenica, fatti di perisplenite. Gli erilremici presentano quasi sempre disturbi n ervosi vari . A volte si sono notati disturbi n ervosi così intensi da far sospettare un tumore cer eb·rale . Si sono riscontrate f.acile stanchezza , vertigini, paresi, emiplegie, parest esie, alterazioni sensoriali, ottundimento della coscien za, assieme a facile irritabilità. Possono aversi turbe psichich e leggere ma possono anche raggiungere il gràdo di una vera psicosi gra, e. Spesso si riscontra aumento della pression e' del liquor. 'F requ enti sono i disturbi ' 'isivi, il reperto oftalmoscopico è caratteristico , si vedo110 i vasi iniettati su un fondo rosso scuro, vene retiniche dilatate e tortuose e si può arrivare al quadro di una papilla da stasi. Altri disturbi soggettivi di cui spesso si lag11ano g li infermi sono : cefalea , vomito, senso di p eso all 'epigastrio, difficile digestione, stitichezza alternata a periodi di diarrea, anoressia, sete in tensa, forse in rapporto alla maggiore den sità del san g ue, dolori a tipo accessuale localizzati specialmente agli arti inferiori e alle mani, probabilmente dovute ad obliterazioni va&eli. La pressione arteriosa è spesso normale qualch e volta aumentata. 'F requenti sono le emorragie ch e possono aversi in qualunque organo, per cui spesso questi infermi muoiono per apoplessia. 1F atti di gangrena non sono rari, specie a C<lrico delle estremità (Schupfer). Il sangu e d ei policitemici. ha disposizione alla formazione di trombi. Il dato più sicuro per la diagnosi di eritremia è l 'aumento del numero dei globuli rossi del sangue, che può ·arrivare fino a 12 milioni e più per millimetro cubo. Nello stesso i11fermo il numero dei globuli rossi è variabile, occorre quindi fare per la diagnosi esa1ni ripetuti in giorni diversi. In generale possiamo parlare di eritremia quando n ell 'u omo il numero delle emazie supera i 6 milioni e nella donna i 5 n1ilioni e 500 mila. Parleremo a11che di eritremia qua11do pur mantenendosi ]a media ai valori limiti qualche ' rolta si riscontran o valori più alti o in ripetuti esami si trova lo st esso a umento . Gli autori francesi , fra cui il Vaquez, ritenevano ch e gli eritrociti fossero sempre n1aturi senza alcuna alterazione morfologica, invece fin dal 1904 il Tiirk face,·a n otare altera1

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zioni qualitative d egli eritrociti con sistenti in anisocitosi, poichilocitosi e prolicromatofilia. Mise in evidenza anche la presenza di rari eritroblasti. Zadek invece non riusoì a vedere nè corpuscoli del J olly n è r eticolociti e trovò quasi sempre in quantità normale ipolicron1atofili. Naegeli invece dice ch e l 'aumento degli eritrociti giovani è molto caratteristico. Come si vede pareri discordi esistono circa la maturità dei glob·u li rossi p er cui nessun valore possiamo attribuirg li agli effetti della diagnosi di eritremia . L 'emometria è generalmente su periore a 100, per quanto esistono nella letteratura casi in cui fu soltanto del 70-80 % (Cominotti), il valore globulare però r esta sempre inferiore all 'unità. Anch e i leucociti sono frequentem ente aun1entati , possono essere però normali e rarissimamente furon o trovati inferiori alla norma. Non ·è raro osservare mielociti giovani e metamie lociti più difficilmen te mieloblasti (Naegeli). Spesso l 'aumento è a carico specialmente dei neutrofili per cui si ha linfopenia relativa. Ascoli in un caso trov·ò· la p ercentuale dei n eutrofili inferiore alla norma ed una spiccata eosinofilia (20 %). Anche il numero delle piastrine è generalmente aumentato (F erra ta, Di Guglielmo, Naegeli ed a ltri). La resisten za globular e per lo più è normale. Minot e Bruckm·a n trovarono una diminuzione della minima ed un aumento della massima . Altri Autori hanno trovato r ep erto opposto per cui nessuna conclusione possiamo fare circa la resistenza globulare dati i risultati contradditori fin ora trovati dai diversi Autori. Il peso specifico del san gue è aumentato . Si ha spesso aumento della coagulabilità e della viscosità del sang u e, la r etrazione d el coagulo è mancante o ritardata, il rapporto tra elementi figurati e plasma è spostato nel sen so di una diminuzione del p lasma. Spesso si trova aumento dell 'urobilina e dell 'urobilinogeno per quanto esistono pareri discordi se questo debba considerarsi reperto costante o no. Hirschfeld lo trovò raran1ente, Naegeli lo trovò periodicamente , Zad ek lo trovò quasi costantemente. Questo Autore considera però segno più sicuro di una esagerata emolisi l 'aumento della st er cobilina che egli trovò costantemente. Anch e Grosetti notò in un buon numero di casi lievemente aun1entata l 'urobilina e la stercobilina . Esistono pareri discordi anche per il grado di biliru~inemia . Zadek la troYò aumentata


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in armonia con l 'aumento della urob·i lina e stercobilina. L 'esame del midollo osseo estratto me diante puntura, dimostra una attivissima rigenerazione eritrocitaria. 1

*' • • Una forma più rara di eritremia è quella descritta per la prima volta da Gaisbock nel 1905. Caratteristiche di questa forma sono la m ancan za di splenomegalia ed il notevole aum ento della pressione arteriosa con ipertrofia e dilatazione del ventricolo sinistro del cuore) conseguenza diretta dell'ipertonia. Gli altri sintomi sono comuni al morbo di Vaquez. Questa forma di eritremia difficilmente si manifesta nei giovani, si manifesta per lo più in individui di età avanzata, tarchiati con segni più o meno gravi di arteriosclerosi. Più spesso che nel morbo di Vaquez gli infermi muoiono per apoplessia. Non sappiamo con sicurezza se il morbo di Vaquez e la forma di eritremia descritta da Gaisbock siano due forme morbose diverse oppure se si tratti della stessa for1na morbosa che in circostanze speciali presenta diversità di qualche sintomo. Lo stesso Gaisb«.>ck in una monografia apparsa nel 1922 non si pronunzia circa la questione se siamo o no di fronte a due forme morbose diverse. Pensando a due forme morbose diverse, ci sarebbe da risolvere il quesito se sia l 'ipertensione che provochi la poliglobulia, o 1'ipertensione sia secondaria alla poliglobulia, oppure se l'una e l 'altra non siano dovute ad una stessa causa che ci sfugge. Molto probabilmente ci troviamo di fronte ad una stessa forma morbosa, sono diversi soltanto alcuni sintomi. Bisogna notare anzitutto che dal morbo di Vaquez al tipo descritto da Gaisbock esistono forme di passaggio che non sappiano se inquadrarli in una o n ell 'altra forma. D'altra parte la sp·l enomegalia può mancare soltanto per ur1 periodo di temp·o, e non è raro osservare aumento della pressione arteriosa in forme classiche di morbo di Vaquez. Molto seducente mi app·a re 1'ipotesi di Hirschfeld ch e spiega l'assenza della splenomegalia coesistente con 1'i·p ertonia, pensando che la milza funzioni in questi casi come un serbatoio di riserva per 1'eccesso di sangue, per cui, se per una cau sa qualunque questa splenomegalia compensatoria non può avvenire, molto facilmente n e segue un aumento della pressione arteriosa.

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Diversi Autori accettano l'opinione di Orlowsky, secondo cui si tratterebbe della coesistenza di una alterazione renale in un morbo di Vaquez. Infatti non è raro riscontrare nelle eritremie processi nefritici. cronici. Senza volere attribuire a questa forma di policitemia il valore di una entità nosologica distinta, bisogna pur convenire che è possibile riscontrare casi di questo genere senza alterazioni renali , per cui io credo che la distinzione di una eritremia tipo Gaisbock ha ragione di esistere, intendendo cosi denominare una particolare forma del morbo di Vaquez e non una forma di malattia. a sè . Il caso che mi accingo a descrivere può servire a dar valore a questa opinione. G. O., di anni 47, coniugato, facchino, da Pa.rma. Figlio di genitore ignoto, la madre morì a 45 anni. pe~ malattia ~he il P. non sa precisare. Non sa r~er1re nulla c1re8: gli ascendenti ed i collat~ral1 .. L~ moglie è vivente e sana. Ha due figli v1vent1 d1 cui una ha 23 anni, e all'età di 19 anni s?f~ì di pleurite fibrinosa destra. Altri cinque ~i.gli so~o morti per cause diverse; uno a 11 anni l~ s~gu1to a coxite tbc., una a due anni di men~ng1~e, una pre~atura (8 mesi) morì dopo sette g1orn1 ~alla nascita, uno a due anni per broncopolmon1te ed uno a due mesi per gastroenterite. I~ P: .ebbe. ~llattamento materno, compì i primi atti fistologic1 come di norma. Fin dall 'età di quindici anni cominciò a lavorare come facchino. Prestò servizio militare per quattro anni durante la guerra del 1915-18. Afferma che fin dall 'età di 14 anni circa è stato sempre di colorito rosso i~ .faccia, ~ol?rito che a poco a poco è andato mod~candos1 fino a raggiunge·r e le condizioni appresso descritte nell 'E. O. Nel~ 'i~fan~ia soffrì il ~orbillo, guarì dopo circa sei g1orn1 senza complicazioni. Non è stato più ammalato fino all 'età di 46 anni, cioè fino al giugno dell 'anno scorso. In questa epoca il paziente cominciò ad avvertire senso di pesantezza e diminuzione della forza nell 'arto inferiore sinistro. Era costretto a zoppicare nella deambulazione. Contemporaneamente avverti diminuzione della forza nell 'arto superiore sinistro. I famigliari notarono in questo periodo un certo ottundimento del sen sorio ed una facile irritabilità. Per l'accentuarsi sempre più di questi disturbi il P. fu rostretto ad abbandonare il lavoro ed a mettersi a letto. Un sanitario applicò dei sanguisugi nella regio11e rr1astoidea, somministrò degli ipotensivi e· prescrisse una rigorosa dieta latteovegetariana. Dopo circa un mese stette meglio e potè rimetter si a lavorare, però non ha mai più ricuperato le forze di prima ed il sensorio è rimasto un po' ottuso. A dire dej famigliari il P. da allora con1inciò a camminare molto guardingo, tenendo il collo semi-rigido quasi temesse perdere l'equilibrio. Nega lue e malattie veneree. Esercita il mestiere di facchino, modico mangiatore, alimentazione mista prevalentemente vegetariana, non fumatore, dall'età di 25 anni circa al


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SEZIONE PRATICA

giugno dell'anno scorso ha sempre bevuto in media due litri al giorno di vino. Circa quindici giorni fa il P. cominciò ad avvertire una rr1aggiore diminuzione della forza i11 tutti e due gli arti di destra e per camminare era costretto a zoppicare manifestarr1ente. Questi sintomi si andavano serrLpre più accentuando finchè cinque giorni fa i1on potendo più reggersi in piedi fu costretto a mettersi a letto. Non ha mai perdulo la coscienza completamente, però da quindici giorni jn qua nlan mano che si andavano aggravando i disturbi motori la coscienza si andava .sempre più obuubilando. Per guesta sintomatologia il P. entra in Clinica il 19-2 ·1935. Ha 'tppetito conservato, alvo e minzione rego. lare. E. O. Soggetto tendente a brevilineo, altezza 1,58, circonferenza toracica 96, peso 67,100. Coscienza obnubilata, decubito indifferente, impalcatura scheletrica regolare, masse muscolari toniche e trofjche. La cut e <lel volto e dei padiglioni auricolari è di ur. intenso colorito .rosso ciliegia, il lobulo ed i I trago dei padiglioni auricolari sono più intensamente colorati. Gli zigomi ed il dorso del naso sono cosparsi di un reticolo di vene ectasiche. Labbra cianotiche. La cute de~li arti superiori specie d elle mani p reser1ta. un colorito livido, la cute del trcnco e degli arti inferiori è di colorito roseo. Mucose visibili arrossate. Pannicolo adiposo conservato. Sistema linfatico indenne. Nella deambulazione zoppica 11otevolmente sull 'arto destro, e in tutti e due gli arti di destra si apprezza notevole diminuzione della forza. Temperatura 36° ,4. ·~olso 66, ritmico, uguale, ampio, un po ' t eso. Capo: simmetrico, mobile in tutti i sensi, indolente. Globi 0culari: in asse, mobili in tutti i sensi. Pupille: isocoriche, reagenti alla luce ed all 'accon1od azione. Naso: pervio. Bocca: simmetrica. Gengive: arrossate. Dentatura: g uasta . Lingua: ben sporta, impatinata, umida. Tonsille: arrcssale. Faringe: arrossate. Collo: cilindrico, mobile in tutti i sensi, indolente, non vi si apprezzano pulsazioni abnormi. Superficie e volume della tiroide normali. ApJ)él rato respiratorio: torace simmetrico, diametro antero-posteriore inferiore al trasverso. Fossette sopra- e sotto-clavicolari, fossetta del giugulo e spazi intercostali non visibili. Angolo del Louis nppeno. visibile. Angolo epigastrico lievemente' ottuso. Fossette sopra- e sottosp~nose non visibili, scapole aderenti, colonna vertebrale con le curve fisiologiche. Respiro sin1metrico toraco-addominale prevalentemente addon1inale. Non punti dolenti, l'esistenza toracica conservata. F. V. T. conservato. Suono chiaro polmonare i11 tutto l'ambito. Aree polinonari nei limiti fisiologici. Le basi si espandono bene nelle profonde inspirazioni. Respiro conservato in tutto l'ambito polmonare. Apparato circolatorio: Cuore: non bozza precordiale non si vede l 'itto della punta, non pulsazioni' abnormi. L'itto della pl1nta si palpa al 5° spazio intercostale cjrca d~e. centim~tri all '~sterno dell 'emiclaveare non fren11t1. Ottusità relativa del cuore ingrandita a carico del ventricolo sinistro, in alto si delimita alla 3& costa sulla parasternale, la pun la coincide con la sede dell 'itto, deborda di t1n cn1. dalla marginale destra dello sterno. 1

i15i

Fascio vascolare nei limiti. Sul focolaio della polmonare si ascolta un intenso soffio sistolico, a carattere dolce, aspirativo molto superficiale, si propaga lungo tutta la marginale sinistra dello sterno, però man mano ci si allontana dal focolaio della polmonare, perde d'intensità, si ascolta pure sul focolaio aortico, con gli stessi caratteri, però molto meno intenso. Negli altri focolai toni ritmici uguali puri. Arterie: polso 66, valido, ritmico, uguale, ampio, l.lit po ' Leso. Pressione arteriosa : massima 230, minima 120 (Riva-Bocci). In nessuna parte del corpo si vedono arterie pulsanti, al la piega del gomito facendo piegare l 'avambraccio sul braccio . si apprezza una tenue pulsazione difft1sa ad un 'area dj circa 2 cm. di diarnetro, palpando in queste condizioni si apprezza l '~teria <ii consistenza un po ' aumentata. Addome: Simmetrico, un po' glohoso, cicatrice ombelicale introflessa, non reticolo venoso superfjciale, trattabi]e alla palpazione, non dolente, non si apprezzan.) masse abnormi. Stomaco: La grande curvatura si delimita a 1/ 2 cm. al di sotto dell'ombelicale trasversa sul prolungamento dell 'emiclaveare sinistra, non vi è guazzamento a digiuno. · Intestino: non m eteorico. Fegato: nulla di notevole all 'ispezione. Alla palpazione deborda circa 1 /2 cm. dall'arcata costale sul prolungamento del1'emiclaveare. In alto percussoriame.nte si delimita al 5° spazio intercostale, lungo l 'emiclaveare. Milza: Non si palpa sotto l'arcata costale, il polo superiore ar.r iva al 9° spazio intercostale sull 'ascellare posteriore ed il margine anterinre all'ascellare anteriore. Nulla a carico dell'apparato uropoietico ed organi genitali . Riflessi rotulei ed achillei un po' accentuati. Conservati gli altri riflessi. Non riflessi abnormi. Sensì.bilità tattile termica e dolorifica conservata. Esami speciali: Urine : urobiljna presente + +; P?rfirina: tracce evidenti. Niente altro di patologico. R. ' V.: n egativa. Liquido cefalo-rachidiano: pressione aumentata 60 in posizione seduta (Claude). Nonne-Appelt: n egativa . Pandy: 11egativa. Albumina 0,10 %. Glucosio 0,46 %. Nulla di particolare nel sedimento. Esame morfologico del sangue : Globuli rossi 6.110.000 (media di svariati esami fatti 'n giorni diversi). Emometria 92 % (Shali). Valore globt1lare O, 75. Diametro 7,4. Modica poichilocitosi ed anisocitosi. Rari eritroblasti basofili. Globuli bianchi 8. 740. Formula leucocitaria: polinucleati neutrofili 75 %, eosinofili 2 %, basofili 1 %, linfociti 15 %. Grandi mononucleari 4 %. Forme di passaggio 3 %. Rare cellule endoteliali. Piast.rine: 800.000. Resist~nza globulare: R. minima 0,42; R. m assima 0,34. Segno del laccio: negativo. Tempo di emorragia: diminuito l '. Tempo di coagulazione: diminuito da 1' a 2' . Retrazior1e del coagulo: mancante. Rapporto plasma-globuli: spostato plasm a 43 °0 1 globuli 57 %. Hymans van der Bergh: diretta : negativa ; indiretta: positiYa. UrobiJinogen o più uro])ilina nelle 24 or e : rngr. 2.68.


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« IL POLICLINICO »

Stercobilina nelle 24 ore: mgr. 159,40. Bilirubina: mgr. 0,984 %. Azotemia: 0,42 %0. P.rova della diluizione: Il P. diluisce bene, dopo un'ora dalla somministrazione di un litro di acqua il p. s. d elle urine si abbassa da 1022 a 1005, però dopo quattro ore ha eliminato soltanto 600 dei 1000 gr. del! 'acqua somministrata. Esame radiologico del torace : Nulla di notevole ai campi polmonari, ventricolo sinistro del cuore notevolmentr. ingrandito (cuore a scarpa). Aorta toracica lievem ente ed uniformemente allargata. Esame oflalmoscopico: negativo. DISCUSSIONE.

Le condizioni speciali del nostro p. non ci permettòno di rilevare notizie degne di nota circa la sua anam·n esi famigliare, tranne che l1na sp·iccata mortalità della prol·e. Questo fatto possiamo nletterlo in rapporto con le sue condizioni sociali, infatti egli ap·p artiene ad una classe poco abbiente in cui ogni norma igienica fa difetto. Nell 'anamnesi personale remota , unica notizia che dobbiamo tener presente, è l'arrossamento del volto che il paziente notò fin dal la sua fan ciullezza e cominciò a farsi più intensa all 'età di 28 anni circa e che solo in questi ultimi anni ha assunto l'as.p etto descritto nell'esame obiettive,. All 'ingresso in clinìca i dati obiettivi dominanti sono costituiti: Dall ' cc obnubilamento della coscienza, dal particolare colorito del volto, dai padiglioni auricolari, e dagli arti superiori, dall 'intenso arrossamento delle mucose visib1i~i , dall 'ectasie venose degli zigomi e del dorso del naso, .dall'ipertrofia cardiaca, dalla forte ipertensione arteriosa, dai disturbi motori descritti, espressione di una emiparesi destra ». Agli effetti della diagnosi i dati di laboratorio più im·p ortanti sono: Aumento costante dei globuli rossi (6 milioni 11O.000) con valore globulare inferiore al. l 'unità con modesta anisocitosi e poichilocitosi e con presenza di rari eritroblasti basofoli. Modica leucocitosi (8'740) con modica neutrofilia e linfopenia. Notevole aumento delle piastrine (800. 000). Rapporto plasma globuli sp·o stato con aumento degli elementi figurati. Diminuizione del tempo di coagulazione e del tempo di emorragia. Assenza della retrazione del coagulo. Resistenza globulare aumentata. Pressione del liquor aumentata. Aumen'to della bilirubina, della urobilina e della stercobilina. Hymans van den Bergh ir1diretta positiva. Presenza di porfirina nelle urine. 1

[ANNO

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Il numero dei globuli rossi riscontrato in svariati esami fatti in giorni diversi, superiore a 6.000.000, l'esito delle altre indagini e i dati obiettivi ci inducono ad ammettere senza esitazione che ci troviamo di fronte ad una forma di policitemia. Ma a quale forma di policitemia p,o ssiamo riportare il nostro caso? Per l 'insieme dei dati obiettivi e di laboratorio, p-0ssiamo escludere intanto cl1e possa tratt~rsi di una poliglobulia relativa, corr1e pure si può escludere una poliglobulia di alta mon~agn~ perchè il nostro paziente è stato sempre in p1an~ra. Tra le poliglob,ulie di vizi congeniti del cuore, una certa attenzione merita nel nostro caso la poliglobulia da stenosi congenita della polmonare per quel soffio sistolico, che si ascolta . ' . piu intenso sul focolaio della J)olmonare. Escludiamo che vi possa essere trasmesso dall'aorta, sia perchè come abbiamo detto si ascolta più intenso sulla polmonare, sia perchè radiologicamente non vi è alcun segno di sclerosi aortica e nessun dato anamnestico ab,biamo che possa farci sospettare una lesione aortica, sia perchè il P. esercita da lungo tempo il mestiere di facchino senza avere mai accusato il minimo segno di stanchezza. Ed allora se il soffio si produce in corrispondenza della polmonare, potremmo trovarci di fronte ad una stenosi congenita della polmonare, poichè i:acquisita non si manifesta mai come primitiva. La stenosi congenita della polmo11are non è molto rara e si accompagna quasi sempre a poliglobulia, epperò i pazienti che ne sono colpiti muoiono giovani ed è loro impossibile arrivare ali' età di. 4 7 anni. . Nel nostro caso inoltre manca l'ipertrofia del ventricolo destro e nessun segno somatico come nessuna notizia anamnestica giustifica la probabilità di una tale diagnosi. Ed allora bisogna scartare la possibilità di un vizio cardiaco e interpetrare diversamente il soffio sopradescritto, infatti, il punto ove esso si ascolta più intensamente, il carattere ed il modo di propagazione ci fanno pensare ad un rumore di soffio cardio polmonare di Potain dovuto al fatto che, il cuore ingrandito ruotando, durante la sistole, si allontana dalla parete toracica lasciando uno spazio vuoto che agisce come pompa aspirante sul tessuto polmonare circostante, l 'aria entrando con violenza negli .alYeoli per effetto del! 'aspirazione pToduce questo rumore in rapporto col ritmo cardiaco. Possiamo escludere anche una poliglob·u lia da malaria cronica perchè mai il nostro p. ha


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avuto malaria, n è ha mai accusalo clisturbi c l1e potrebbero far sospettare una n1alaria. ulla poi ci autorizza a sospettare una t.b. c . pri111itiva della n1ilza e meno ancora una trombosi cl ella , rena splenica. Nessun disturb·o imputab·i le ad alterazione ì1)ofisaria è presente nel nostro infermo per c ui possian10 scaTtare I.a possib·i lità di cer car e la cau sa ·d ella poliglobulia in una a lterazione clclla ipofisi. E e ludendo una p•olig lobulia da i ntossicazio11c poichè nessun tossico possiamo in1putare i1 cl 11oslro p. b isog·na concludere ch e ci tro' ia1110 di fronte ad una di quelle forme di policile1nic idiopatiche , d ette eritremie, ad etio· Jogia ig11o la caratterizzate da una iperpla ia <le i ~ isle111a erilropoietico. l ..'insien1 e dei dati obiettivi e di laboratorio par la })er t1na forma morbosa simile al n1orbo <1i , -ac1uez n1anca però la splenomegalia , mentre al)b ia1no 1' i1Jertensione con la conseguente itJC'rlro fì.a clcl c uore sinistro . La eritremia prese n I a I a dnI nostro 1). possiamo allora benissi1110 ri 1>orl arla a quella particolare forma di po]icilr1uin descritta da Gaisb•ock in c ui c 'è il Clrtor1ia co11 con segu ente ipertrofia cardiaca Pfl a ~r 11 za di p1 e11omegalia, mentre il corteo di I LLl li g li altri si11ton1i è con1un e a l 111orbo lli ' a<J.llCZ . c:on1c 110 g ià precedenten1ente accen11ato alct111i Autori segue11do l 'opinione di Orbo,,rseky IJCnsan o cl1e la forma descritta da Gai b ock 11011 sia .al Lro che u11 morbo di Vaquez in cui i 11a ipe rLonia per una coesistente lesione re11ale. P er ovviare a questa osser vaz ione h o vo1u l o i1el nostro p. s l udiare in qualche modo ln fl111zio nal i tà r enale. In rirett1ti esan1 i di urina non trovai n1ai traccie di .albumi11a, mai glubuli rossi o fram 111cnli di cilindri nel sedimento , l 'azotemia è nor1nale (0,±2 %0 ) e J 'infern10 concentra e dilui ce bene . Alla prova della diluizione i è ])O t uto i1otare ch e d opo circa ± ore aveva eli111i11ato oltan lo 600 gr. di acqua dei 1'000 g r. so111n1inistrati ciò può m etter si in ra1)port o co11 l '1 pes in1ento d el sangue. L ' urina ha 1)e~ o pecifico intorno a 1020 e la quantità g iornaliera di urina si agg·ira intorno ai 1200 g r . Come si ved e (n el nostro caso) la fun zio11:\]i tà renale è perfett amente integra per cni i1011 possiamo atlribuir e l 'i perto·n ia ad alc u11.a leion e renale. ron pos ia1110 n eanche attribuire la nolcvole iperten io11e all 'arteriosclerosi e i" tcn te 11el i1oslro paziente , perch è n1algrado sia .. lato un buo11 bevitore per pareccl1io te ni1Jo i .. C'Q P 1 clell 'arterioscler o i ono n1odici è 11on ])O l ran 1

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SEZlONE PRATICA

no mai g i ustificare un a così inten sa ipertonia. Si potrebbe pe11sare cl1e l 'alcool ed il mestiere pesante di faccl1i110 abbiano d elern1inato l 'il)ertrofia cardiaca da cu i seco11dariamente i1e sarebbe derivata l 'iperten sione arteriosa, la quale verrebbe anche influenzata dalla n1odica arteriosclerosi esiste11 te. Non è difficile infa tti che questi fattori abbiano effettivamente co·n tribuito all 'ipertrofìa cardiaca. Ma una ipertrofia cardiaca primitiva dovuta all 'alcool e a l n1estiere , ch e sottopon e a contint1i sforzi , non può dare u11a così nole· vole ipertensione arteriosa. D 'altra parte I ' asenza del tumore di n1ilza in un caso di polig lobulia ci induce a p en sare con Hirscl1feld c he n ece..,sariament e i1e deve risentire la pre ·ione arteriosa, non solo ma l 'assenza st ef'sa del tumore di milza , pur non compromette11ùo la diagno i di eritremia, ci allontana cln J quadro clas.. ico d el morbo d i Va·qu ez. Ed allora con cludendo , possiamo dire , _c h e con n1olta probabilità l 'art eriosclerosi con tribuisca in n1i11ima parte all 'i1)erlensione, ch e no11 difft cil1nente l '.alcool e il tipo di lavoro abbia110 con corso a d et er1ninare l 'ipertrofia cardiaca, ma ch e sia l 'i perg·lobulia la cau a principale d ell 'a11me11to di pre sione e questa a s ua volta la causa principale del! 'ipertrofia cardiaca. In que to caso dunque 1)0 iamo n1antenere ]a cli~ I i11zione cli policil c111 ia tipo Gai sboc k. 1\b·b iarno d etto ch e e el use le poche differe:1ze di cui g·ià ci sia1110 occupati , la i11tomatologia del morbo di ' ' aq·u ez è del tutto iden tica nlla eritrcn1ja tipo Gai b·ocl . Abbian10 troYnto au111e11tata l 'eliminazione del gruppo urobi lina t1robilinoge11 0 d ell a stercobilina ed al)b·i amo trovata aun1 en tata ancl1e la b·il irubine1nia. Alcuni Autori so tengono s ia n o questi reperti co la11 ti n ella eritremia, altri lo n ega110. Effettivamente com e le scuole di Riva e Zoia han potuto din10 trare , la aume11tata eli1ninazionc fecale ed urinaria d el gruppo urobilina-urobili11ogeno è un ic uro indizio della aun1enlata en1ocateresi. E cl1e n el no tro paziente ci sia una aumen lata en1ocatere i lo confermano l 'aun1en to della re istenza o·Iobularc, l 'Hy111a11 van den Berg l1 indiret ta })OSitiva e la pre ei1za di porflri11a n elle uri11e , l1er quan1o in l)iccole quantità. Questa, ero11do la teoria analitica sulla gen esi dell a porfirina , d eri verebbe dalla emoglobina pa .. a11c1 0 a ttravcr. o la forn1azion e di bi li rt1bi11a. Qt1i n di 1)er t1n erce... so di en10Ji ... i .. i aYrebbe co1n1)ar._ a cli porf1 ri11a nelle urine. Il 111 an cn to nurn en to dcll 'urobi lin n e dcl1ri . . lercobilina 11otrebbe e ...... ere giu ~ Lifica t o in q11ci C:\, i in cui. ]Jer alt ernzio ni analon1i cl1e dell ·1 1


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C(

IL

POLICLlNICO

milza, sarebbe alterata la sua funzione e1nocater etica. Confortano la diagnosi di eritren1i.a, l 'a un1ento delle piastrine ch e frequenten1.ente fu trovato da altri autori (Ferrata, Di Guglielmo), l 'aumento degli elementi figurati del sangue ri sp etto al plasn1.a , la din1inuzion e d el ten1po di coagulazione del sangue, la assen za di r etrazione del coagulo . L 'aumen Lo di pressione d el liquor poLrebbe essere una manifestazione della pletora ch e colpisce tutto l 'or ganisn10, come pure la modicissima epat omegalia potrebib·e esser e messa in rapporto alla pletora. La paresi de tra potrebbe metter si in rapporto ad emorragie m iliari della corteccia cer ebrale, freq uenti n egli eritremici. Il colorito rosso del volto ch e il paziente ricorda fin dalla sua infanzia fa sospettare che la forma morbosa manifestatasi a desso rimonti a quell 'epoca o meglio ch e sia a ddirittura con,genita. Secondo Hans Curchm.ann vi sono individui ch e r estano tutta la vita n ello stato latente di costituzion e eritremica, n1entre alcune volte, cau se sconosciute trasformano questa laten za in uno stato morboso manifesto. 1 Forse in queste condizioni si trova il n ostro paziente, egli soltanto a 46 anni , nel giugno dell 'anno scor so, accusò i primi disturbi dovuti all'eritremia, mentre pro·b ·abilme11te la ua forma morbosa è congenita. Come risulta dalla storia clinica, il paziente dopo circa un mese si ·è rimes o ed è potuto tornare al lavoro, ricaden do con la stessa sintomatologia dopo circa otto mesi. Non possiamo però parlare di intermittenza della forn1a n1orbosa perchiè abbiamo avuto soltanto un mig·lioramento della sintomatologia a carico del si t ema n ervoso, e risulta inoltre ch e il pazie11te da a llora non è stato più completamente bene , ed infine n essun controllo ci autorizza a parlare di intermittenza. Il i1umero non eccessivo dei globuli rossi , ri petLo alle eritremie, con la conseguente emometria inferiore a 100, cosa ch e difficilmente i osserva in questa forme, e l 'assen za di alterazioni endoculari fanno pen sar e cl1e la form a n1orbosa si è manife t ata da poco tempo. For_e Lornando ad e. . aminare l 'infermo a di tanza di tempo , potremmo trovar e un maggiore aun1ento dei glob·uli rossi ed anch e dei bianchi e le caratteristich e alterazioni dell 'occhio. CONCLUSIONI.

Dallo dere:

tudio di que to caso si può conclu-

1. Che esistono ca i di policiten1ia idio-

pa l 1ca 1ipo Gai bock caratterizzati da iperten-

n

[ANNO XLIII, Nul\r. 251

sio11e, ipertrofia cardiaca e assenza di S·p lenon1egalia. 2. Che in questi casi l 'ipertensione arteriosa può non esse-r legata .ad alterazioni r enali. 3. Ch·e esistono casi di eritremia latente le quali possono manifestarsi in età adulta. 4. Che in tutti i casi di e·r itremia ove la i11i1za non è clinicamente con1promessa si dovreb·be avere aumento d ell 'emocateresi e quindi aumento della eliminazione della urobilina e .st ercobili11a e presenza di porfirine n elle urine. RIASSU TO. L 'Autore dopo aver dato un rapido g uardo alla letteratura delle po.Jicitemie, ip•a ssa .a descrivere un caso di policiten1ia idiopatica caratterizzato da ipertonia, ipertrofia cardiaca e assenza di splenom egalia. Esclude ch e 1'ipertonia sia con seguenza di alterazioni r enali e fa rientrare il quadro morboso tra le forme di policitemie idiop·a tich e tjpo Gaish·ock. 13IBLlOGRAFIA . AscoL1 M. Riforma medica 1 pag. 407, 1904; Clinica 1nedica italiana , 1901. AuBERTIN. Arch. des mal. du coeur, des vaisseaux et du sang, n. 2, 1913. • BINET. Comptes rend. des seaces de la Soc. de biologie de Paris, 100, 463, 465, 1929. BLoc e M1cREL. Citati da AUBERTIN. BASERGA. Policlinico, Sez. ~Iedica, 1934. BF.RNARD, DEVRÈ e PoRACK. Soc. m éd. de Hop. , 1913. BRoWN e GrFFIN. Arch. of inter. med., 47, 705, 717~ 1930. CASTEX. Prensa medica argenti11a, 30 ott. 1929. Col\fINOTTI. Wiener Klini sche Wocl1e11schrift, 1900. CROSEI"l'I. Arch. Se. ~[ed. , 53. 96, 113, 1929. Cu RsCHl\'lAN. l\1ed. l{lin ., 19, 1933. 135, 1923 e Acta Med. Scand., 29 novembre 1922. D1 GuGLIELNio. Folia medica , n. 17, 1917, e n. 1, 1920. ELGELKINY. Cit ato da TRAMONTANO. Rass . inter. di clin. e ter., fase. 3, 1927. F'ERRATA. Le eniopaJtie, vol. II. Soc. Ed. Libr., Milan o, 1923. GA1SBOCH. Ergeb. d. inn. ;\!ed. u. f<ind erh eilk., 21, 204, 250, 1922 e Deu t. f . J(lin . l\tfed., XXXIII, pag. 363, 1905. GurNoN, R1sT e S1MoN. Soc. Méd. des Hop ., 1904. GuNTHER. Endokrinol ., 4. 96-120, 1929. e Deutsch. Arch. f. Klin. Med., 165, 41-56, 1929. fJ1RscHEFELD. Berl. KUn . Woch., 1907; Med . Klin ., II 1906; Ther. d. Gegen,v., 66, 248-250, 1925. LAC~EL, GARCIN e Gu1LLAIN. C. R. Soc. Biol., vol. 106, 1931. Lil'-IBECK. Grundris En1 er Emer. K1inischen Patl10logie des Blutes, 1896. ~fossE. Spez. Pathol . u. Therap. inn . Krankh. , edit. da- KRAUS u . Bn1JGSCH, vol. 8, 1920. "f1NOT e BRUCKl\fAN. 'Iransact . of tl1e As oc. of An1 . Physicians, 38, 269-293, 1923. NrcHANr N. Citalo da TnAl\IONTANO. ~\EGELI. Blut. J{ ranklieilen u . Blutdiag. , in L el11b. d. l(lin. Haematalogie, V ediz., 1931. 1


[•.\Nxo XLIII , Nu :-.r. 25)

SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE •

SFEDALI LlIUNITI DI SA N G1MIGNANO

Direttore: Prof. G. Gucc1.

Ernia i ngninale di diverticolo vescicale strozzato associato ad ernia del colon destro. Dolt.

PrEI'HO CA.MPELLONE,

assistente.

1 'osservazion e d 'un pazie11te ricoverato ed 011era lo di urgenza in questi Spedali Riuniti , 110rge l 'occnsione di rendere noto un caso di l1rocistocele associato ad ernia del colon de~ l ro. Riferisco il caso con speciale riguardo aJ1·er11ia cleJ] a vescica , sia p er cl1è il reperto può ritenersi raro , sia perchè il riferire nuovi casi 11011 sarà inul1lc per una n1igliore conoscenza patogenetica di altTi consimili. Caso clin i co. - Cesar e Iren . (entra il 14-5-1935, ore 20 circa), di anni 46, 11ato n el Comt1ne cli Po-

n1 nran ce (Pi sa) , r csid e11te n el Co1nune di San Girnignano, ga r zone, celibe, figlio d 'ignoti. Passò i primi a11ni della vita in un brefotrofio d e>Yc ft1 pre ~o in con segna dalla famiglia colonicn 1)re so ct1i tu tt 'ora YiYe. :\'es un precedente n1or])OSO d egn o di nota. Porta tore di ernia ingt1inale d estra da moltissin1i anni: non si è n1 ai crYito cli cinto erniario. Cinque o sei g iorni fa, mentre i trovava in can1p ngna, fu in111r ovYi5a111e11te . colto d a vivo dolore a11 'acldo1ne sp ecie 11el quadra111 e inferiore di destra per cu1 ft1 co tretto a tor11are a casa e 1net tersi a l e tto. Riferi sce 1a perso11a cl1e l 'accon1pagn a, ch e lratla facen do n o lò un o 11erdita con linua di n10d ica quan l i tà cl i l1rina. ~on febbre , non Yon1ito, i1on en1 i ione rli gas o di feci. Stando a g iacer e, Ja n1a.~ sa erniaria piuttos to volu1ninosa ri cn trò qua i con1p] etnm en l~ . il dolore ai1dò sco111nare11do sicch è l 'inc101nani p ot ette riprender e l e- u e occ u11azioni. Ogai Yer~o- le ore 18, ~enza alc u na cat1 a apparente, rnrntre ~ i tro'a'a i1 1 can1p agna è _ lal o ripr eso rl a clolori a ccentuati 11el qlt!l(lrante inferior e di cle_lrJ, accon1pag!1a1~ da ('OI1ati <li YOn1i1 0. , -j italo tlb i lo cl a llll an1t ar tO (' da '1t1es ti co n sigli a lo n farsi ricoYerarc. E. O. - Indi viclu o d i tipo brachilineo, in })uone condizio:1i cli n utri1ione; p ir l1e clrfic icn lc; _e1r;-:o-

1157

rio integro. Colori to della p elle e d elle mucose visibili toseo. Pannicolo adiposo prc·sen te in qua11tj Là giusta. A cari00 del) 'appara lo _cl1eletrico si no~a cran~o .idr?,cefa lico, accentuato prognatismo , Drt1 st1per1or1 p1u lung·hi del nor1nal e, de viazione del se llo n asale verso sinis tra. Dentatura abbastanza. con servrila. Lingu a rosea u 1nida 1 sp orta diritta . Nella favella i10Levoli disturbi di lalici e diart~ici. A·s enZJa di micropoliadc11opatia lalerocerv1 cale. Nulla a carico delI 'appara Lo card ioYasco lare e respiratorio. Adòo1ne di YOl urne e confor1nazio n e r1ormale, cicatrice ombeli cale infossata J1on segni di circ0lo collaterale Ahnorn1e. ' Colpisce una grossa luinefazione d el volun1e di u11 pugno di adulto nella region e in o-uinale di ~les tra. La palpazione riYela un addom et:> abbas tanza trattabile 1n tutte le sue p arti, tranne in vici11anza della regione ing11inale cl e tra ove risveglianc~o una se11sibilità dolorifica, si apÌ1rezza la Lu 1nefaz1one a superficie liscia, uniforme, di co11 . i sle11za ela tica, no11 fluttuante ch e si fa t esa coll'au1nento della pre sione endoarldomjnale ·e che alla percussione dà t1n su ono nressoch è d i 'scatola r1on rjdu cihile \~on ]e comuni 111an0Yre dj taxjs'. F egat o, !111lza, ~ r e ni nei limi ti. All 'a1)p a rato o-enitale si . nota una ipospadia di n1odico gr ado, g la11de piccolo e oleo balano-prep\lzial e rid ot r o t es licoli ·1Jcco SYiluppati. Nt1lla a cari co degli arti inferiori . Con la d iag11osi di u11 ·erni a inguinale cles lra obliqua es ler11a, s trozza ta , Yi en cleriso I 'immedia to i11 l crYen to. Operaziorie (prof. Gucci). .J\n e Lesia locJ]e. Incisione ing uinale rli Bassini p er la cura radicale. _i\.perto il can ale, si rico11o~ce questo occup a lo eia u1.1 a .massa g rossa co1n c un pug110 d i adulto , cost1lu1ta preYal enteme11te dél inatas·aa i11 let inale. Manca ii sacco erni ar1o. Ne11 e manoYre d_'i sol an1ento condot te con prudenza. si apprezza cn e la m a_s'l è forn1ata d a rlue tl1m efazion1 dis l i11te a con is ten z<t differente. l e du e Lurnefazion i aderenti t en acerne11le per ]e lor o superfici cli cont atto h anno differen li r apporti rli sb occo. Infatti l 'es lerna l)it1 g ros .. a ed n conlenu to idroaereo si Ycd e fuoriuscire cl all ·anello in gn i n ale in lerno m ol to sla rgato, n1er. lre la t111nefazion e m cdjale g·ros·sa co111 e un n1andarino, priva cli p eri lon eo, a pareli pi\1 spesse, pur u ce11do d allo s te _o orifizio. si continua ~n un peduncolo a rlirrz ione obliqua i11t erna Yerso il pl1be. i rico n osre e.. ere q t1es t 'u ll i1na forn1azione cos liluita rl a un a l)Or.lio11e e~ l ra­ periloneale di YC c ica l1ri11aria, co11 p are li in ap})arenza normali, e per ~ i r urezza i pratica un a puntura esplor a tiYa cb e rie~re p osi l1, a. ~ell 'insiem e -:.i l1n la convin zion e di l rovnr. i <1 i fron1e :td un diYer l irolo vescicale. ·i con. pl rla con n1011a oculat ezzo pC:'r Yia smu sa l 'isolr:1 111 cn to delle du e tun1efazioni, di cui l 'esterna, cos liluil ·1 escll1SiYa n1en le dal colon de tro Yiene fac ilmen le ridotta. n1en Ire· Ja t un1 c> fazjo11 e interna, tcn11 In fern1a rla lacin ie cl1e ft111 go110 da cingolo . . troz1nn lt>. 'icn~ liberat:-l da q11es tc. YUOt ata clel ro11lt>nu to lirtuid o el1c si dirige Ycr~o la Ye ' cic::i, e quindi r eseca tn. Si pra tica l1na ~t1lt1ra a d oppio s tra to clella parere \esc icale rib at te11d0Yi ' O!lr a il J10co grasso cl elle ndi nce11ze. Si c. eg u c la pl:is tica Ba~sini piuttosto a fnlica data l 'i potrofia <lei n1usroli ll n 'erso e piccolo obliquo. i n1elte u11 catPtere a per111auenza . che ... i toglie in qu i11la giornata. Gu 1ri !!ione per priln n. lì p ezzo ,·1n:ilon1 ic0 asportato. ricn1pito <li Iirr11id o AJ1] Hl1·e d zlla Q" r.1ndez ~a rli t1n n1nn<larino a forrn n cli pera J)er la JJre. et1za d i t1n n "peci e cl i collef to ;


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« IL P OLICLINICO »

[ANNO

XLIII,

Nu~r.

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lo s1)e sore delle sue par eli è quello di un uro-

ci·s te n orm ale. B ·staLo rivisila lo il paziente dopo due inesi dal1'in terv8n to; le uri11e non presen taYa110 alterazioni i"}alolog·jche, 11ulla di anormale prese11taYa la cicat1 ice operatori a. L'esame r adiografico del colon (Yedi figura l ; eseguito il 20 luglio 1935 mise i1t eviden za una ptosi della flessura epatica del colon, un dolico trasverso, cieco ed ascenden mobili per n1e:so lung·o. TJa cistografia (ved i fi gura 2) mi e in evidenza u11 pì cc.olo djverlicolo n ell a ine là des lra. •

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Si11teLizzando i dati d esunti rlurante l 'atto 01>crativo, dalle r1ldiog·rafie IJiù cl1e dall 'e an1 e obiettivo del pazie11te e dalla ua sintomatologia , J:.iO~sian10 affern1ar e cli t r ov.arsi di fronte <.ld un caso di ernia diYerti colare strozzata dell 'uror ist e, n1ollo probabilment-e congenita, as~0c iala ad ernia del colon destro. /\. proposito di quest'ultin1a , mi limito a djre ch e , i trattava di una comune ernia da ci,1·olam1111to dovuta a traslazion,e in i11assa del vi cer e scivolato insieme al prop·r io peritoneo , forn1e abb.a stanza frequ enti ad osser' ':-trsi, con1e si p,u ò desumere dal recente e vasto lavoro statistico di Bolognesi e Salto sulle ernie rare, i quali su 137 casi di ernie d el co1011, ne hanno osservati 8'3 da scivolamento. Considerando invece l 'ernia della ve ci ca ci convin cian10 che questa, con siderata come cis tocele (costi lui La c ioè da µarte della ))a r ete vera e prop ria della Yescica) co -Lilui ... ce una le ione 1

abbastanza frequente , come si rileva dai dati r~1ccolti da tutta la letteratura e citati da Leo che ne ricorda ±15 casi, di cui 310 circa in· teressanti la regione inguinale , i rimanenti allrre regioni. Ai 370 possiamo oggi aggiungere altre 3ù casi rifer:i.Li da Bologn esi e Salto nel citato lavoro , ed altri 10 riferiti da Carli come er11ie dell 'uretere con1binate con ernie· della • ·vescica. l\1olto più r.ara, co11 u11a per cer1tual·e ::tddirittura esigua come i rileva dall 'accluso elenco, riferito da Leo, co11oscendose·n e appena 3 D casi , ci appare l 'ernia inguinale con con t<~nuto di diYerticolo ve cical e, inteso questo

2.

con1e forn1azion e pia tolog·ica della vescica stessa sia d'origine con g·enita cl1e acquisita. Infatti i fondamenti etiopatogenetici del dìYerLicolo Yescicale 0110 quanto n1ai dub·h i ·ed il i)roblema appare tuttora insoluto. vv-irchoff lo riterrebbe acquisito o congenito a seconda che pro ' ri to o no di quel] e fibre circolari al lin1ite fra ve cica e diverticolo (sfintere diverticol:ire). Il I\Iorgagni. lo fa originar e da malformazio11i preesistenti. Cruveilhier lo considera ernia d ella int1cosa in un J)u11to di minore resi· ste11za offerto dalla parete della vescica. Quasi tutti gli autori i1oi oltre qu·este comuni cau~e, invocano al tri fattori che , associati ad esse sono capaci di contribuire allo sfiancamento della parete congenitamente o acquisitan1ente d ebole, atonia, turbe da innervazione, defì cienza della mu colatura, aun1ento cli pressione endovescicale ed endoaddon1inale calcolosi vescicale, fimosi , abitudine a vuotare cli ra do 1

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[ANNO

XLIII ,

NtT~L

25]

1161

SEZIONE PRATICA

Diverticoli V'escicali erniati Q)

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A.NNO DI PUBBLICAZIONE E AUTORE

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1887. Reboul 1891. Pilz

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1892. Kummer

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1902. Tede11at . .

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i905. Cer11ezzi

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1910. Va11Yerts

. . . . . . . . .

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1911. Do11ati

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1911. Forgue

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1912. Su szengull1 . .

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1931. Sol card , Rolland .

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1931. ì\Ialbec, Bn cl1 . . .

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1931. San1uel ~ •

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. . . . . . .

1935. Can1pellon e . . . . .

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. . 1929. Sciaky . . • . 1929. Viala . . . . .

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1929. Tera Arios

1932. Leo

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1925. J arosz . . .

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1924. D 'Agata . .

1927. Rag o

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1923. Chu eco, Ga ndulfo e Ocamp o

1924. Odasso

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1914. Gluck s lhal

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1920. Rosati . .

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. . • 1911. Zancarini . . . . 1912. Cros ti . . . . . .

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1913. Scalone .

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1913. Putzu

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1911. Zancarini .

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1905. Corner, Ro,vnlree

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1902. Voiluriez . 1904. Channavaz

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1 97. Lo thei se11

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189G . H oJlander

1899. Becker

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1162

« JL POLICLINJ CO

la vt scica, faLti i11fia111111atori, ecc. Nun1 erose ricer che sperin1e11tali furono istituite a IJroposil o. l{icorderò qt1elle clas j ch e di Alessa11dri, ( 11e, bas.a11dosi U IJTOVe i.dror11eccanich e COnlpiute in caùaveri , i)ur rimar1endo eccletico, -convien e che i 111om enti l)iù importanti ulla ge11esi dell' ernia rescicale, sono dati dalla dist en ione e fl.ac cidiià delle pareti della Ye cica, e dalla din1inuila resistenza delle pareti adclo111i11aJi . Lo stesso affer1nano pre so a JJOco l\la 1rosirnone, Blun1, Young , Lurz, e molti altri AA. Notevole co11 Lributo all 'arg·omen to è stato portato dalle recenti ricerch e del Franceschi ch e, as ociando le i)ro,ve idromeccanich e a lesi oni di vario grado n ei diversi strati deìla parete vescicale, co11clude ch e la creazion e di un punto debole 11ella parete di una Ye cica sana no11 è da ola suffi ciente a IJrodurre llD cli \"erticolo apprezzabile macr oscopicam e11te, anch e varcando i comuni limili della 1)resi 011e en dovesc i cale. Eg·li h a i11 ta1 modo esteso e confern1alo le ricer ch e del 'l'addei. I ri ull.t1Li delle ricercl1e del Franceschi , n1i sem brano i più adatti a 11on togliere al fattore co11 geni Lo n ella di vcrticolosi ' rescicale tutta la loro i1nportanza . Pur ·essendo dubbi gli argon1ent i acldotti a sostegno della teoria co11geJ 1i t a (Blun1, Baretti . etc.) bisogna con,·e11ire con l '1<\..lessandri ull 'esiste11za del diverticolo ve cicale cong·enito firL da l! 'inizio o almeno in,1pia11 tato su terreno co11genitamente anorrL-:Rle. D 'altra i)arte, con1e a111111ettiarno malformaZJion1 co11g·e11ite di altri org·ani (re11e, urelere, colon , esofago, ecc.) appare logico an1 n1el tere an cl1e n1alforn1azioni cong·e11ite flel! 't1rocisle, an cl1e senza invocare gli tudi suJle 1nalfor111azioni con genite degli organi raYi e.. eQ·uiti dal Bard. Passando all 'interpetrazione patogenetica del caso in ·p arola , abbia1110 u11a serie cli dati ch e ci permettono di con sider arlo diYerti colo vescicale e di ì1rope11dere fJer una sua origi11e cc111g·e11ila. La forn1a ed il volun1e del tratto escisso , la co11tinuilà in clelt a sacca con la ,-escica, la ede fra Je più con1uni di di,·erti coli, lo p essore delle su e i)areti., ono tutti dati macroscopici cl1e, con iderati insjen1 e, 11a11no un certo Yalore per fi ~are la diagnosi. La cjsto~ gra fi a in iperdi sle11sion.e, non ci n1ostra . . eg~1 di deb·o lezza di altri IJunti della IJar ete ,~esc1cal e. n1a n1etl e in e,-idenza il moncone divert icolare residuo ùel tratto resecat o (vedi fì g-. 9) . .i\ ques ti cinti noi clobbi a111 0 aggiu11g·ere tutte. l~ étllre i)cculiarilti inere11Li al so~rgetto su cu i e :--! ala re perlat a la J e~i one : le a11 0111ali e p"icl1i che

-

[AI"NO XLIII, Nul.\-r. 25]

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e son1atic l1e ci parla110 icura1nente di difetti r1Jasn1atici d 'origi11e embrio11a le: abbia1110 ql1i un caso ti1Jico di associazio11i di disturbi di s,·iluppo di svariati organi ed apparati , fra cui 11011 ultin10 il diverticolo ,·escicale. Si viene così con la 1)rese11tazione del caso a ribadire la dottrina dell 'Alessandri, cl1e accanto ai cli' 'erticoli acquif;itì è convinto soste11itor e dell a esj ._. tenza di diverticoli co11g e11it i. Le caral teristiche anaton10-patolog·icl1e del1·ernia di ,·erlicolare in questione . . ono quelle e~1)oste sopra, circa il vo]um·e, la forma , la g·ra11dezza , la sede; .aggiun go ch e il diYerticolo non era coperto di peritoneo e la sua parete n 011 da ,-a ad iJ1traYedere a] terazioni di sorta. f\ar ebbe stato int·er essante aver potuto fare u11 e. fÀme istologico, ma questo n on fu potuto eseguire perch è non fu po ·sibile r i11tracciare iJ i)ezzo. Al quesit o se il diverticolo sia ern i.a to j)rin1a, co11te111poran ean1e11te, o do1)0 il co · 1011 ) si può rispondere cl1e data la porta d 'use i La delJ 'ernia (fossetta esterna), la IJresenza de] 111eso lungo dell 'emicolon destro mobili ssirr10, lo svilup1)0 i11aggiore della tumefazione intestinale, la sede anaton1ica della vescica uri11aria, si può riten.ere cl1e sia sta1o il colo11 a fuoriuscire per primo e solo in un seco11clo te111po, quando cioè l 'orifi cio in~er110 fu t~nto allaraato da portarsi mollo i11ed1al111e11te . . ·1 da trasf~rn1are n 0Levoln1ente l 'obliquità del canale inguinale, a1Jpare probabile ch e .il ~liver~i colo si sia ìmpegnato i1el tra.gitto er111ar10, aiutato dèli diversi faLLori (grado di pie11ezzu, di Le11sio11e, di peristaltisn10 dei vi s~eri . e.cc.) ca1)aci di influ ire in Yario g·rado u I equ1ltl)r10 addou1i11ale dei \riscPri e quindi dell 'uroci t'te. uccessivamenl e si sarebbero avuti i fatti adere11ziali fra le i)areli ùelle due t un1efazio11i. La terapia è stata una logica co11seg·ue11za clella diag nosi operatoria , l 'exeresi, cura ideale del <liverticolo e della sua con11Jli.cazione, 10 ·trozzamento. 1

l-\IASSuNTO. L 'A. de crive un caso di E.. I. di di,·erticolo vescicale strozzato , associato acl er11ia del colon destro, rilenenclo il diverticolo d 'origin P. e.on geni ta in base al re11erto operatorio e ad altre a11omalie i)resentate dal soggetto. BIBLIOGRAFIA. Policli11 ico, ,Sez. Chir. , 1-11, 1901. Io . Atli III Congres:so Soc . I l ai . Urologia , 1924 . t\1Ev0Lr. Morgagni, ICI , 1932 . . le · BoL0GxEs1 e SALTO. :\t li. Accademia Fisiocr ., ALESSAl" iDRL

n a, 11, 3, 1934.


[,o\.NNO

XT.JIIT,

Nu~r.

25]

BonETTI. Diverlicoli della vesci ca. Edit. L. Cappelli, Bolog·11a; 1928. CAilLI . A11n. ltal. Chirur. , n . 11, 1932. DONATI. Chirur. dell'addome. U. rr . E. T., Torino. J•'RANCE SCHI. La Clin. Chirur., n. 1, 1935. HoUETTE. Ann. Anal. Path. , n. III , 1929. 1.Eo. Arch. It. Chir11 ~·., XXXI, n . 5, 1932. Jn. Arcl1. I l. Chir., XXX.I, n. 4, 1932. I\.uz~rAN. Surg . I . al?-~· Obstet., LVI, 1933. SALTO . Lyon Cbir., XX.XII, n . 2, 1935. SA~IUELS . i\.mer . J our11al of Surg. , ,i, 1931. } 'ADDEI. Arch. ed Alti Soc. It. Chir. , XXIV, 1912. 'f ERA AnIAS. Rev. Es1J. de Cir. y Ur ol . , II, 1929. TESTUT. Analontia Urnana, U. T. E. T., Torino~ \ ·1ALA. Tl1èse d e ·L yon, 1929. \\ 7AHD . Brit. Jour. o[ Surg., VII, 1925. tV. B. - Per la Bibliografia anteri ore al 1928 riJJ1ando al citato lavoro di Bor etti.

SUNTI E RASSEGNE

EMATOLOGIA. Le policiternie secondarie. ( I-I.

GRAMS.

t.1edizinische Khinik, 7 febb. 1936) .

L 'iperglob·u lia costituisce il fen on1e110 es·en zi'ale di due sindro111i definite•: la policiten1ia n1egalo plenica cli Vaquez-0 ler e policit emi'a ipertonica di Ga isoock. Tuttavia l 'aun1ento del numer o degli eritr ociti -e d·el tasso emoglobinico può riscontrarsi come sintoma secondario· di .altre condizioni . Così ono tate descritte policiten1ie nel corso di .affezioni pul111onari, cardiovasali, ed epatiche, nelle disfunzioni endocrine, in alcuni stati tossici ed infettivi, durante il sogg ior110 i1egli strati alti dell 'atm o fera, in tutte le co11dizioni nelle quali si verifica una disidrat azion e del san gu·e (dia rree e vomiti abJ)ontlanti). 11 nlaggior numero di casi di policitemie secondarie si ha n elle malattie del cu ore e dei poln1011i , nelle quali la stasi e la dispnea determina un aun1ent o r elativo compensatorio d el ta so· emoglobinico e del numero delle en1azic. In effetti dette affezioni provocano una sLin1olazione d el midollo osseo a causa del difetto di ossigenazion·e. Le cifre inagg iori si hanno nell 'asina b ronchiale, n ei vizii cardiaci, n ella bronco-pu1n1onite e n el! 'ipertonia vasale. Nella miocardite e· nell '·endocardite 11011 si h a 11no aum enti dell 'emoglobin a e delle e1nazie trattandosi di alterazioni· p uramente locali ch e non provocano f·en o1neni di scon1penso. Jei vizii cardiaci con scompen o grave si po sono aver e si.a forti aumenti ch e Yalori 11orma li: i1011 esist 0 <ilcun r apporto tra la g ravjtà del caso ed il gr ado dell 'alim ento dell 'emoo-lobina e delle en1azie. Ciò forse si spiega co11 il fa tto cl1e la stasi degli organi inter11i e le e111orragie provocano perdite di eritrociti ~ d e m oglobina , o anche con il fatto ch e l 'ederna, specie iniziale , pr o,•oca an cl1e idren1ia. 1

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SEZIONE PRATICA

I vomiti e le diarree frequenti ed abbondanti d eterminano una notevole p erdita di acq ua e quindi un i1npoverimento del p la ma ed u11 addensamen~o del sangu e, ossia un aun1e11to del numero degli ·eritrociti nell 'unità a . ' o lume. La polici temia è tata i)e1tanto ri scontra ta n elle enteriti acute, n el morbo di Basedow co·n diarree profu e, n ell e cri i tab€t ich e e n e]l 'ileo. Lo stes o meccanismo di azione è in giuoco n ell 'iper o-lobulia ch e tal,·olta si ri~c ontra i1cJla car cinosi dello· stom aco , del p eriton eo deJl 'int estino e del fegato. Del resto il Gran1s l1a constatato forte aumento del ta so e1noglo·b·i·nico e d el numero delle· ·e mazie in alcuni casi di deperimento somatico ed aste11ia n ervosa, il ch e si può spiegare amn1et tendo · che il decadjmento organico provoca un acld ensan1ento del sangue e quindi un aumen1 o relativo del nun1ero degli elementi figurati. La policit·e n1ia è stata talvolta riscontrata anche n ella linfogr anulomat osi , n ell a .. pondilité anchilosante, n el reum atismo artico1are cronico , r1ell '.adiposi, nella colecistite subcronica e cr onica , n-ell 'epatite, nella cirrosi e11atj ca, nel! 'ulcera gastrica e duodenale, nella gastrite. Per quel ch e r iguarda ìe ulceri gastro-du odenali è stato sostenuto ch e l 'aumento della e1noglobina e delle em azie sia un fattore d e·terminante dell 'uloera. Sta di fatto ch e ad 011ta delle en1orrag ie in tali casi n on si produce anemia. Ma è stato anche sostenuto ch e la policitemia sia una condizione secondaria provocata dai· fattori con comitanti o determinanti dell 'ulcer a , ch e si risolvono n ella produzione di un el'e mento antianemico o in una migliore utilizzazio ne del ferro ingerito con g li alimenti per il fatto dell'ipercloridria. Comunque n ei e.asi nei quali l'ulcera gastrica o duodenale è> accompagnata da policitemia il salasso è un utile mezzo curativo. Oltre a queste policitemie secondarie ed a quelle primarie a tipo Gaisbock o VaquezO~le: vi ~on? casi n ei quali l 'iperglobulia cost.1tu1sce 1 unico reperto patologico. Nella mag gior parte di tali casi si riscontrano sintomi a tipo i;ieu~oti co : vam.pate al volto, ,·ertigini , fosfen1 , fitt e alle orbite, senso di caldo al capo , sudorazion e, pulsazione molesta delle car?tidi , palpitazione, dolori n ella parte upcr1ore del ventre, par estesie delle estremità , facile emoti vità ed irritabilità. el comple.. :-.u prevalgono i sintomi a tipo n eurasteni co. Dal punto di vista pratico è inter essante ch e il salasso in tali casi spiega un 'azion e terapeutica molto i11arcata. Esso dà sen1pre u1 1 ollie,·o irrLn1ediato e i1e '"'o la con1parsa o l 'allevian1ento dei' disturbi , compre"' i quell i n eurastenici. ' ' ien fatto quindi di dom andar 'i se il salasso non costituisce la cura della n e nra~lenia qualora, come è probabile, risulta . . '-'< cl i n10~ trato che m olti n eura teni ci 'Ono dC' i J)Oli r it emi ci. l -na tale consider<lzion e, cor11u 11 1

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« IL POLI<:JLINlCO n

q ue, ,dovreb·b e indurr·e ad essere molto guarciinghi ne.I trattan1ento dei n euras.L·enici , che i11olto spesso· v·e ngono· indiffer entemente curati con preparati' rico·s tituenti a base di ferro, co11 il risultato· di .a umentare ancor più il tasso cmoglob·i nico ed il numero degli e1·itrociti con la conseguenz,a di agg·ravare lo staLo n ervoso.

DR.

L'anemia da bot1. iocefal.o.

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del fattorie costituziona1e ed ereditario nel1'anemia da botriocefalo., similmente ·a quanto si sa per l 'anemia perniciosa cripitog,e netica. Il botriocefalo porta quale fattore eseg·eno alla manifestazioi1e della predis.posizione an·emica endogena ereditaria . l\fell 'anemia da botriooe.falo solo raramente s.i riscontra p.re&e11za di acido clo·r j drico libero nel succo gastrico. La turb·a della se·c rezione gastrica sembra che ab•b ia . nell'anemia da botriocefalo un 'importanza patogenetica simile a quella che avreb be nell 'anemia p1erniciosa criptogen·etica. I porLaLori di botriooefalo senza anen1ia hanno presentato per lo· più valori di a cido cloridrico 11ormali. Il manifes tarsi di un 'anemia sia di tipo pernicioso che di ti'po ipocromico (corrisp·o nde nte alla cloroan·en1ia .acl1ilica) nei portatori di botriocefalo , l 'osservazio11e di ambedue i tip i rLell.a m·ed·esima famiglia , come p ur.e la trasformazione dell 'a11emia perniciosa i1percro'mica in quella di tipo ipocro·m ico durante il decorso delia guarigioi1e costituiscono argon11e11ti contro la separazione radicale di questi due quadri morbosi. Il tipo pernicioso dell 'an·emia da botrio·o efalo colpisce uomini e donne con f~eqiuenza quasi u.g·uale , similment~ a quant? avvi~ne per I 'an emie perniciosa cr1ptogen•et1ca; il tipo ÌJ)Ocromico cc an·emico-seco ndario » in_ve'?81 colpisce con netta prev.a len za J.e donne, s1m1linente alla cloroan·emia achilie.a. Nella terapia sta in prin10 piano ] ',e limina~ zio11e dei ,r,e rmi, p1r·eferihilmente con pre·:parat1 di felce maschio ; la g uarig ione sarà accelerata dell 'ep,a to- e gastro-ter.a pia . Nella forma i pocro.m ica terapia marziale (ferro ridotto). ~elle forme perniciose più gr avi dapprima convl'ene ricorrer e all 'ep.a toter.apia ed in secondo te111po all'eliminazione dei vermi. L 'anen1ia da botriocefalo , l 'anemia p ernioiosa criptogenetica e la cloroan emia achilica sono malattie patogeneticamente affini. 1

(F. HoFF. e H . SAUERSTEIN. J{liri. Jtli oC'h., 25 gennaio 1936). La clinica n1edica di l\.onigsbeirg è I 'unica ir1 Germania in cui si sia avuto occasione di osservare un ingente numero di ane·m ie da b·o triocefalo. Gli AA. hanno riu·n ito e studiato tutto il materiale degli' ultimi 50 anni : tra 8 025~0 an1malati sottopos ti regolarmente all 'esa:ì11e parassitologico ·d elle feci sono stati riscontrati 270 l)Ortatori di botriocefalo : di questi 60 presentavano un.1 anemia di' tip 0 pernicioso , 26 UJ?.a anemia ·d i tipo ipocromico, quale si osserva rielle anenlie secondarie. Nei casi , e sono la grand·e maggioranza, n ei quali l 'elin1inazionre clei vermi conduce ad u.n iniglioram.e nto o ad una guarjgione l 'importanz.a étiologica del verme è evidente. Per i casi inv·ece che p rima dell 'e:r.a ep.a tica venivano a morte nonostant·e I '·eliminazione. dei vermi e p·e r quelli che con l 'epatoterapia migliorano prima dell 'eli minazione dei vermi i1on è ·dirr1ostrato che si tratti r·ealmente di un ' an ernia da botriocefalo : i:potrebhe trattarsi di un 'anemia perniciosa vera che avreib·b·e potuto forse manifestarsi n·elle inedesime persone anch·e se non f osseroi stat·e portatrici di vermi, data l 'alta peroentuale di portatori di vermi in alcune popolazioni: fino al 50 % in .alouni villaggi di p escatori della « l(urisch Haff ». (sul Mar Baltico: tratti di 1nare separ:ati dal mare ap erto da strisci-e di te.rra). L3 Leoria di Vog·el , secondo la quale la arJemi.a da botriocefalo sa!'ebbe rara sulla '< I\ urisch Haff », poichè gli abitanti mediante N. NuNBERG. 1'uso di fegato crudo di pesce praticher.ebbero inconsciamente la terapia antiane·mica , non è MISCELLANEA. accettabile . L 'anemia da botriocefalo sulln « J(urisch Haff n non ,è p articolarmente rara Intolleranza ai carboidrati e flora intee nei p·o rtatori di vermi non è relativamen~e stinale. più rara che in quelli che abitano lontano d.al1a « Kurisch Haff >1, ed anche l 'anemia 1)er(T. L. ALTHAUSEN, J. B. GUNNISON, M. S. MARni ciosa cri.p togenetica non è più rara che n elle SHALL e S. J. SnIPMA \f. Archives of int. m.ed., altre zone. vol. 56, n. 6). . Con r e.laliva fr.equenza ,è stato dimostrato il L 'intolleranza intestin.:lle ai carboidrati, con carattere familiare d,ell 'affezione, con presie nun complesso sintomatico raggrup·p ato attorno za di pi'l1 casi 11ella m edesima famiglia. Talvolta la stessa peirsona ammala ripetutamente:. a d un notevole meteorismo, costituisce una condizione piuttosto· comune, ma spesso non Il piccolo numero di anen1ie da botriooefalo 1Jaragonato al gran numero di portatori (un apprezzata in giusta misura. Tale complesso sintom·a~ico 1è s.tato diesarittJ10 per la prima cuso su 5000-10.000 in statistiche più vast e) volta da Scl1midt .e Strasburger, nel 1901, ma da una parte, la presenza di p iù casi nella m eè gen eralmen te trascurato nei con sueti trattati. tlesin1a famig lia ed il ripetersi ·della m.alattia Nella clinica dedicata alle m.alattie gastronella medesima persona dall ' altra costituiscono fd LI'ettanti a rgom enti in favore dell 'importanza intestinali di' San Francisco , gli AA. hanno 1

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a' uto occasione di rilevare ch e, durante g li diologico d el co lo11; in p ar eccl1i casi , u na cerultin1i 5 anni, n.el 9 % di tutti i malati , la ta dilatazion e, i11 altri , p t osi , SJJas licità o sen diagnosi princip1ale er a quella di into.Jl,eranza bibilità lung o il d ecorso. intestinale ai carb·o idrati; la propor zion e forse P er 1qu anto rig ua rda i sintomi extradigestivi, è alquanto esagerata, dato ch e ven gono inviati i p iù importanti per frequen za e g ravità sor10 alla clinica molti mala ti con diagn osi' oscura, l 'ast enia ed il ner vosi n10 . Così pure, ;;0110 d a ma indica comunque che si tra tta d i una n1ar ileva r si: l 'instabilità ,·asom ot oria di var io lattia abbastanza comune . grad o, ta lvolta con cap og·iri , o con freque11ti 11 quad.l'o cliJnic~ qua le risulta d all 'osser va- cefalee. In 5 pazienti', una forma lieve d i i11or zione di 50 casi co n secutivi, è il segu ente. La . b·o d e l R avnaud • n1a1attia è più frequente n elle donne (4 volte _ U11a n1età circa d ei p azienti si lan1e11L.aYa cli più che negli uomini); il 60 % d ei p azienti era p1a lpitazioni e di extra i.., Loli. La pression e sannell 'età fra i 310 e d i 50 anni , p ocl1i er an o più guig 11a er a norn1ale n ella 111a g·gi·o r a n za e ba . . sa giovani. L 'inizio d ei sintomi si h a ver so i 20in parecchi; r ara, invece, l 'iperten sion e ancl te 4O anni. Nei malat i· osservati, i si11ton1i duralieve. 111 un quar to circa, coroido-retinite, talvano da un minimo di 6 settima 11e ad u n masvolta con din1inuzione del visu s . Nel 4.0 ~o, asi1no di 23 anni . n en1ia, co11 n1e110 d ell 80 % di en1oglobina e l siJngoli sintomi so110·: 1net eorismo, (100 %) ; meno di 4. 200.000 ·en1azie. dolore addominale (8-1 %) ; n1alessere notturno Negli individui con segni t ossici , si a veva(70 %) ; flatulen za intestina le eccessiva (7 4 %) ; n o costan Lem·ent e : m eteorisn10, d olori add oeruttazioni (76 %); costipazion e (82 %); diarn1ina li, eccessi-vi gas i11test inali , ast e11ia . nerrea p eriodica o croni·ca (28. %) ; muco n ell e feci vosi 1110, a lb un1inuria , ex Lra~istoli. (3 0 %) ; attacchi digestivi periodici· (60 %) ; n el P·er qua nto riguarda la patoge11esi, gli stu68 % d ei casi , il m a lat o st esso a veva già r iledi fa Lli d ag·li At\. rig u arda n ti le prove. d i' fer' 1ata l 'intolleranza ai carboidrati. m entazio11c, la ricer ca quantitaliYa d oJ CloIn tutti· i pazienti e·r a note vole I.a fl atulen za; strid.i um W el.chii, di a llri 111icr oor g·a11is111i aciil nialessere addominale and.ava da un sen so durici ed .altre caratteri ticl1e della flora i11testina le non pern1et ton o di tro,rare u11 rapp ordi pr1essione ad uri ver o d olor e sordo o d el tipo di colica e si trovava n ei 4/5 d ei casi. l\:lolto t o cosla11te con il q u a dro clinico. Cert a111cnte l 'estension e della flor a d el colon n elle r egioni con1une l 'emission·e eccessiva di gas i11te ... tid el Ler1u e, dovf· si h a11n o d ei carboidra ti n on na.li, gen eralmente inodori . Pure frequente la anr:o r a assorl>iti , n on cl1è la pen etr azio11e di eruttazione, in qualch e caso a ssai incom oda. carb·o idra li ri el colon , costituiscono d·ei fattori Quasi p at ognomonico di questa condizi'o11e è lo stare sveglio dura11te la notte per il malescl1e f.<tvo 1j ~co110 le fermentazioni eccessi ve. Hanno anch e una certa parte a ltri fatt or i, ser e addominale; si verifica p er lo più verso come le condizioni ch e r endon o difficile il le 3 del mattino; il paziente, sia p asseggia n do riassor b iment o d ei g·as da p arte d ell 'int.estino, per la s tanza , sia con un certo m assaggio d elco111e u na per d ita d i tono clell 'inte ti no ' tes ~o. l'addom 1e, sia con qualch e bevanda calda o Gli ac id i or g anici cl1e ~ j for man o co11 la fercon la emissione di gas intestina li si libera m entazion e sono p r obabilmente respon sabili dal dolore e può riad dorm~ntarsi. d ei si11to mi locali , n1·en tre quelli g·e11cra1i (aP ar ecchi pazienti ril evano tl ra ppor to fra la n emia, astenia, ecc.) son o d a attribuirsi a ll 'asingestione d ei carboidrati ed i loro disturbi . sorbim en to di alcun e sosta n ze t0ssich e, di cui Uno dei cibi ch e sembrano p iù incr in1inati la for n1azion e è fa,rorita d alle abnorn1i condisono le patat e e d , in p arecchi , an ch e il I.a tte; zioni' d cll 'intestino . più r ar a n1e nte i fagio li , i piselli , le ]enticchie I ga.~ intestinali p iù re pensabili d ella conseccl1i ; in alcuni , lo zu cch er o ed i' d olci . I sint omi non dura11 0 sempre, ma si h a n110 dizion e sludiata son o I 'idrogeno e l 'an idridc? carb o11ica. L 'idroge110 forn1a il 5 °{, dei ga 11ei piutto t o d elle e ... acerbazioni intern1ittenti, n.orma li , m a p uò arriYare a n cl1e al 55 ~ 0 ; esso della durata di p arecchi giorni'. costituisce i 2/ 3-3/ -t dci ga · i)r odotti dalla ferNei p azi·enti in cui si trovava dia r rea, la rr1ent azion e ed è abbondante so11ral l utto co n condizion e er a stata diag·n osticat a com e coli te la diet a lattea; 'ie11e assorb ito soltan lo i11 Il1u co a; molti di q ue ti avevano aume11to di scar a n1 i u ra dall 'irtte ti110. n1uco 11elle feci . Q ue ~te erano di colore i1or L 'anidr id 3 carbo11ica rappresenta 1/3 ad 1 / ! 111a le od u n p o' cl1iar o. general1nente acid e a l dei C)'as d i fer111entazione dei car bo idrati. Es ,1 tor11asole ·e sp esso co11 bollicine gassose . All 'eè a . . orbita rapida1ne11te, ma ogni co11dizione sam e n1icr oscopico, d opo tratta111ento con soch e ostacola l 'assorbimen to, p r oduccndo11c luzio n e con1post a di jod i'o , i rileva, 1 an o g r al 'accun1ulo, cau sa la fla t u lenza. Tale go$, a nuli di a mido , ch e però possono spesso a·versi differenza d egli altri. provoca ancl1c un 'irrian ch e in condizion i 11orr11a li. In con1ple o, 1'e a n1e d elle feci no11 d à gra11d i indicazioni . tazione ch imica d ell 'intestino. Gli a ltri gas inte tinali sono: l 'os~ ig-c110 La J•!esen l a di m u co ha un sig11ifica lo J)ro110c110 si trova in p r oporzio11e i11feriore nll ·1 sti l:o sfavort·vole ecl è rapida111ente ut ilizzato dai bat trri i11testiIn un terzo d ei pazie nti si a' 'eva ipo- od a n aclorid r ia; n t1lla d i rilevante all 'e an1e r a- nali ed a.ssor bito; I 'azoto, cl1e si lroYa in quan1

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IL POLICLINICO »

tità d el 10-60 % e non vien·e a orbiLo; il 111etano, c l1e si può trova1·e fino al 50 <y0 , 111a ch e non proviene dai· carboidrati, bensì da una di eta di legun1inose, ed in m inor n1i u1.a , tli carne; 11on è praticamente assor b,i bile dall 'intestino. L 'idrogeno solforato ha poca o punt~1 parte n re lla produzione dell 'intoller a11za intes Li11ale a i carboidrati , con1e è din10 lralo d~l fatto cl1e i gas elin1inati sono inodori. 0

LA TERAPIA.

I l t1·a~ta,mento va d~iviso in 3 periodi. Ne l jJrin10, è indispensal)il e una Lrella lin1itazione d ei carboidrati, permette11do solta11t o ad og· ui' pa lo 2 fe ltin·e di pa11e abb ru t o lito o 2 c u cchiai di macch er oni o di cer eali b en cotti . Ridurre al minia10 lo zucch ero ed e eludere dalla dieta: patate, riso, leg umi seccl1i', ca,roli, broccoI i, cetrioli , cipolle, aglio , spezie di ogni sorta, pesci in salamoia, barbabiretole, carote. Quantità normali di carni e di uova e p ecial111e11 Lc pesce e forn1agg·io; n-e s un a r estrizione per i grassi. I vegetali verdi', solta11to cotti ed in forn1,a di pur eP,; le frutta soltanto cotte od in forn1a di succhi; uti~e, la ge1ati11a . ParLico1arn1 ente adat1 o è il la Lte fern1e11 tate ed anc l1e il lat ticello. J11 a lc u11i , pe r ò, esso produce un' esacerbazi'one dei sintomi, sic eh è è b en e prescriverlo solta!1to dopo 1-2 settimane cd in quantità d ap1>rim.a a ssai pi ccole . Si darà il caolin o colloidale a dosi di 8-1 5 grammi , 3-4 volte al g iorno , seco11do ]a toller a nza i·ndividuale. Lassat ivi , come olio di vaselina ed eventualmente piccoli clisteri di olio d 'oliva, per ran1n1olliTe le masse fecali , spec ialn1ente dure qua11do si dà il c.ao] i110. Questo r egime d e\re du rare 2-6 settimane. el ~econdo periodo , si aumenteranno g radatan1ente fi110 a l 11orma]e i carboidrati, S].Jecialmente .g li amidi macin.a ti , lo zucch ero e d i c,ereali b ·e n col ti. Co·n tinuare il caolino e d il latte ferme·n ta to . DurJ.ta, circa un mese e, se il paziente non ha più sintomi , passare al t erzo p eriodo. In que sto, si tenterà l ' impianto batterico. mediante il latte con j'l B. acidopl1ilu s (+ em e . di cultura 3 volte a l g iorn o). Il paz iente dovrà allre ì prendere a i pasti del latta io (da un c u cchiaino da tè ad u11 cu cchiaio d a tavola). Sospendere il caolino e con tinua r e così per a lm en o 2 m esi. I n seguito il pazie11t e po trà sos1>end ere il B. aoidlophil1us , n1a dovrà pren d ere in definitamente il lattosio. T a le trattamen to dovrà essere adattato caso p er caso, senza esag·e razioni e t ene ndo con to d ella Lolle rabilità d a parte d el in golo paziente, facilmente· per quant o ri'guarda Je quantità d cl caolino , d el latte fern1enta lo, dcl la ttosio. Sco1)0 di questa di·eta è di limitare la quantità Lot.ale d ei carboidrati e di confin are il loro assorb imento il più ch e pos ibile a lla parte sup er ior e d el tenue. e ... clude11do i cibi in cu i l'a n1ido è ricoperto d a n1en1l1ra11 a cellu1

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ll)Sica . Tale dieta di1nir1uisce le fermentazioni in generale e d è a lLres1 con sig·1iata contro l 'eccessivo svilu ppo degli anaerobi s porigeni cl1e ferme ntano i carboidrati. Il vantagg·io d ella caseina (forn1ag·g·i'o) sulle altre proteine ani111ali è quello di favorire u11a flora acidurica. L 'utilità del la tte fe,r mentato è basata sul fa LLo che favorisce l 'acidità intestinale , per cui si ostacola l 'estensio,n e d ella flora d el colo11 verso le parti su periori. Il caolino ag·isce, sia determinando un certo camb·ia1nenlo nella flora intesti11a le, sia con1e assorb ente di sostanze tossich e, si.a rivestendo la mucosa intestinale, ii1 i11odo da costituire una b1a rri'e ra co·n tro gli irritanti cl1i111ici; e o a !)Or la meccanicamen te r11olti batte ri in seguito ad adsorbin1ento colloi'dale . L 'impianto inl estin a le d el B. acidophilu s è utile allo scopo di aun1entare l 'acidità d el contenut o intestinale; lale az io11e è favorita con la so111n1ini's trazion e di latta io; bisogna i)er<. ar1dar cauti con la quantità di questo, altri111enti si può .a vere una vera r eazione cc esplo. s1va ». In pazienti co11 dolori addon1inali .e diarrea, si darà del carbonato di calcio· (a cu cchiaini da tè), in quelli con a n aclo,r idria , d ell 'acido cloridrico. 111 casi ostinati , ono stat e t entate le cliastasi, rna senza successo . Qualch e risul~ talo incor aggiante hanno ottenuto gli AA. con la sornr11i11 j~tra zi o n e di vitam in a B (p er la considrrazione teori ca di aumentare il tono intes ti na le). fil. 1

Il reumatismo cronico. (R. F onTESCUE . Brilish Med1ical Journal, febbraio 1936).

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Il reu111atismo cronico n on è una 111alattia unica, ma comprende u11a cri.e di qu.adri morbosi più o m en o d efiniti. Si d eve innanzi tutto rilevare che esso non può essere co11sider ato co1ne la croni cizzazion e del reuma ti rr10 art i colare acuto. Si tratta di due co11dizioni n·ettam ente distinte per la lc.ro etiolog ia , p er la loro si11t omatologia e per il loro d ecorso , nonc l1è p er le lesioni anat omich e cl1e n e forma n o i 1 su trato. Al r iguardo ·è da notare come le co n cezioni et io -patogen eticl1e ul r eu111ali . . mo articolare a cuto , -an n o radicalmente n1ocli ficando i e si 11a tendenza a riten er e ch e le le ioni pri1nitive ed es e~z iali on o quelle cardiacl1e m entre quelle articolari son o eco11da ri e e possono ancl1e n1.a n care ta11t o r h e i è l)roposto di d.ertomir~are l 'affezione: feb·b re rardiaca. D ' altra parte i termini di reumatismo c ro11ico e artrit e cr on ica n on sono i11 onin1i. Il primo è compren sivo d el secondo n el cnso ch e il r eun1a l i sm o ab b['accia n1aniflestazioni morbose a carico di tessuti anch e non articoJari. -Il reumati n10 cr onico è una malatti a del tess11to connettivo. 1

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XLIII, Nul\r. 25j

È gener a lmente ammes o cl1e le cause del

veuma tisrno CTt\J1ico sono moltei:>lici e co111plesse. I~sso è st ato attribuito ad anomalie costituzi u11ali, ad a l terazioni d ella c ircolazione cuLa11ea, a fattori esterni con1e il freddo , l 'un1iclità, i t.r~l u111i e condizio11i professio11a l i, ecl inlì11e acl i n f6zioni fo cali . P·er qu,el che rig·uarda .pia.rtic olar1ne11te 10 artriti se n e ct i::-.ti11g·uo110 tre tipi , cl1e 11anno si11 to1na l ologia, p rog n osi ed indicazioni terapt:titiche di ver e e cl1e sog·lio110 Inanif,estarsi i1L tre d iver si i)eriod i de·l la vita: 1 ' l 'arLrite reumatoide d ei g iovani detta dagli .a111erica11 i artrite a tro fica; :2° l 'osteo-artrite dei Yeccl1i, detta dagli an1ericani artri te ipert rofica; 3° la a rtrite de lJ'e tà i11atura . d etta ancl1e artri Le cli111aterica. 1, 'artrite rcu 111atoid e o pol~artrite progressi1Ja dei gi(tion t colpisce preYalenten1e11te le don11e. H.a tutto l 'as1)etto di una n1alattia pec ifica co11 p r ofondi disturhi co tituzion.al i. i ci Gasi gravi l 'arLriLe si generalizza con caratlerj stich·e deforn1ità, n1a se trattata a ten1 po co11 cure tonicl1e, I.a malattia l)UÒ arrestarsi a lmeno per qu.alcl1e anno, lasciando solo })iccol i ingrossamenti delle prime articolazio11i interfa ]angee . Sp,esso le articolazioni Ler1ni11ali o1J O colp,i te da ,atr o fia primaria ed anchilosi in esten sione . La sinton1atologia ed il decorso dell a malattia depongono per uno stato in fettiYo di or1g1ne focale. L 'alimentazione deficiente, il freddo , l 'u111idità, gli slati di an ia, Je precE::de11.ti malattie esaurienti f.avori...,cono l 'invHsion e batterica o tossica. Sta di fatto cl1e la velocità di sedimen tazion·e delle e111azie è aunientata, con1c avviene in tutti gli tali i11fiamm.atori. La c ur~ consi te n ell 'elin1ìnazion e clell 'eventuale focolaio d 'infezio11e originario , nel tral tam·ento tonico ricostituente a ba ~e di olio di feg.ato di merluzzo , arsenico e ferro, 11ell 'al i111e.n tazione abbondante, n·el camb,i,an1enlo di cl ima e di occupazione, n ei bagni di luce e aria. La cur.a r iesce molto efficace se J)raticala in adatti sanatorì. L'artrite d.ege ·:erQJtiva o osteo-arlrite s i n1anifesta d i solito n ell 'età ava11zata e non . en1bra in rapporto a processi effettiYi. Lo stato generale si n1antiene per lo più buono , no11 i hanno a ltri egni d 'infezione, la velocità di sedimentazione è norma le. Se1nbra legata a cl u11a tendenz.a ePeditaria, aggravata daa]i sforzi e dai traumi ripetuti o meglio dalle catti·yc posizioni mantenute a lungo. Si cura e ffi cacemente con i fang hi ed in g·enere con le a1)1pliicazioni ca ld1e~ Quando sono c ol1)ite f:o lo pocl1e articolazioni si possono te11tare i ~sci­ canti e le cauterizz.a zioni alla Pac.1t1e ]in . }Jesso i fenomeni dolorosi cedono alle applicazioni d i ra agi X. Gli pa~n1i n1u colari che a ccon11)agna110 la o .. tco-artril e, pecie quelle d ell 'a11 cn. ceclono ai bagni caldi J)rolt111gati e a i bag11i di 1t1cc. 1

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11G7

SEZIONE PRATI CA

Quando i movimenti po so110 esser e eseguiti senza dolore g iova la meccanotera1)ia. La dieta deve esser e l)Overa di carboidrati. Eventualn1ente è con .. ig li abi le l'e Lratto 1iroideo. · Una varietà d i osteoartrite è il co ì d etto r eun1atismo senile c he colpisce individui che si sono sottoposti a duri l<lvori alle inten1perie. S'inizia a lle articolazioni interfalan g·ee ch e lE-nt.ame11te s'ing·ro s.ano s1)es o cnza alcun dolore. Si cura con i b agni termali, J.a i)rotezio11e con lan.a delle parti lese. Lo zolfo e il guaiaco, anti chi rimedi popolari, ono sen111re effi caci . L 'artrite delrl'età rnedia i 111anifesta con1u11e1nen te durante il cl in1aterio in do1111e aplìartenenti a fami ,glie di ,artritici o gottosi. Si tratta di una manifestazione tossica o n1etabolica in rapport o alla produzion e di ostanze a bnormi o più sen1plice111 e11 Lc a difetto di escrezione. Già nell'età n1edia ono con1uni ".:i1111 di -turbi prearLriLici · eccesso d i acido urico, d ispepsia, senso d i fred·do , d isturbi circolatori, ·e stremità fred,d e o ca lde , disordini d elle m u cose e d ell a i)ell e (catarri , eczen1i). I fenon1e ni .a rtriti ci com1p·a ior10 i)er lo p iù a 48' anni . P ossono manifestar i improvvisa111ente, di solito pri111.a .alle g·inoccl1ia, con un 'evoluzione centrifug·a dalle gr,andi alle pic c ole .articolazio11i, n1e11lre nella for111 a r eun1atoide è centripeta. Inizialmente si traila di periartrit i e fìbrositi, l 'osteoartrite opra "' ie11c 11elle fas i aYa11zate. Non è raro che la n1alaltia si labilizza o a11cl1e regredisce con la ce saz io11e del c lin1ater io. Certo è la forn1a cl1e 11a la ])rog110 i lJÌÙ favorevole. . 'e111bra più che probabile ch e la condizio11c siel d elerminata da di ardi n i en docri lli , 1 na spesso ad e si ·i associ.ano in fezio11i fo cali, se11za ch e si possa escludere l 'influe11za d e l freddo e d ell 'umidità. La cura deve essere quindi i n dirizzata a 1110clificare lo s tato gen erale, a n1ig·Jiorarc le co11dizioni artic olari , a ri111uo' ere l 'e' en t ualc focolaio infettivo. . . . Occorrendo si potranno adop erare 1 vacc1n1. Quando il focolaio è ton · i Ilare. ron1l' aYYien c più di frequenie , l) UÒ e~sere co111})al1ulo co11 Ja z111c o-eleLtrolisi. Gli e' er1luali Joco lai clenlari si cureranno adeQ'uala1 11ent c . 'Il cambian1ento di a111bie11te co11 sog-gior110 i11 c lin1a caldo e secco, la die t.a inolto ritlotta e talvolta anche il digiu110 , il ri110~0 al ternat o ad eser cizi fi sici adatti, l ' 11.. o di arq11e ~u 1fur ee, ed eventualn1ente i pre~1arati 01Jotern pi c i ( oYaio e tiroide) e iodic i in flt1t)11z er an n o faY01 eYol n1ente lo talo ge11era1 e. Locahnente si faranno in1pacrl1i caldi. e n111)Iicazioni di prelXlral i alt i·nal i' an1rn te a hase di zolfo e di iodio. 1


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IL POLICLINICO »

DIVAGAZIONI Abuso di sigarette e funzioni materne. Com e os erva giustamente A. Macken zie C.ampbell (Amer. jo-wrn. 01bst. a. g;r1i., marzo 1936) l attenlione ri,rolta ai grandi fattori ch e possono influire sulla maternità intesa in senso 1.ato (cure p.re,n atali, assiste11za ostetrica, steri'li tà, ecc.) non deve far trascurare lo studio .di altri ch e, pure non .avendo· l 'im1portanz.a capiLale dei pri1ni, si deb·b ono t e11e.r p·r esenti p er una b enintesa protezione della maternità stessa. È da citarsi fra questi' l·'ab·u so del tab acco cl1e si vien ora fa cendo da molte donne, una vera m ania ch e 11a inva o le donne simile allo scoppio di un 'epiden1ia in ter~en o vergine. 111 poco più di· una ventina d 'anni , la proporzione delle donne fumatrici ch e prin1a era trascurabile si è elevata a circa il 50 % (per gli Stati Lniti A. ). E l 'A. è convinto ch e in non pochi casi ostetrici ch e gli sono occor si, I' ecce&so d el fu1no era respon ab1ile clel cattivo funzionam ennto d el sistema diger ente, dell 'instabilità del sistema n ervoso, dei di Lurbj respiratori e circolatot i', per cui tali don11e non avevano niè u•n .a gravidanza, nè u11 parto, nè un a l'attazio1n e normale. In più di una donna incinta, eg·Ii ha osservato ch e il consumo di sigarette er a di 25-40 al giorno ,e si deve sen z'altro ammetter e ch e in un organismo a cui la gravidanza cl1iede già un superla, oro, l 'introduz ione di un veleno con1e la nicotina deve avere effetti deleteri. Le forti fumatri'c i diventano tali per qualche ir1felicità nella loro vita o p er un certo senso di noia; è un 'osservazione generale ch e le donn e occu pate e contente non abu sano del fumo e ch e la pigrizia ha una parte import ante l leJ dare I 'ab·i tudine del fu·n10. Il fumo. a~isce com e un caln1ante p si'chico e diventa una s1lecjie di tossicomania . L 'f\.. cita vari a utori in appo ggio della sua tesi e, fra questi , A. Sodano ch e nell 'Arch. di ost. e. ginecologiOJ ha pubblicato delle esperienze da lui' fatte su animali, da cui risulta ch e la s terili tà ch e si stabilisoe per la nicotina è do,ruta a processi infiamma t ori nell 'utero e n elle trombe; anch e il prodotto della c-011cez ione ne risente una certa influen za . Da un referendum fatto ai· membri della Soci età degli ostetri ci e g inecologi americani , risulta ch e l '8-± % di essi ha ammesso g li effetti sfavorevoli .d el fumo sulla salute materna; il 2, 66 % ìi h a negati' m entre il rim anente dicl1i.arò di non avere opinione definita in propo ito o di ritener e ch e l 'effetto dipe11desse dalla su scettibilità individuale. Inter e sa nti sono le singole ri poste date, fra cui ci Lia mo quella di Leighton , cl1e dichiara 1'abuso del fum () n elle donne com e una cc maledetta pazzia ». L '1\.. r i tie11e che i11 molte donne vi .. ia una 11oteYole ._ lt~cettibilità IJer la ni cotina e consi1

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[ANNO

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glia pertanto una grande m oderazione ed anch e la completa a ~ tensione; in parecchi casi, è associato all 'abu o delle sigarette I '-uso di harbiturati o di altri calmantj per l 'insonnia. Si cadrebbe evidentemente nel fanatismo col proibire i'l fumo a tutte le donne, ma I' A. ritiene dovere di ogni m edico di richian1are l ;attenzion·e sui possib·i li danni e sugli eventuali effetti tossici , ch e possono aversi in no n pochi casi dall ' uso anche moderato di sig·arette. In1portante è il far sapere che soplat tutto n·el l 'adolescenza il fumare può procll1rre effetti' dannosi , co11 lo· squilibrio endocrino , in un periodo in cui la padronanza di sè stessi, un attegg·iamento giusto nelle questioni sessuali e degli istinti' materni normali devono procedere senza interruzione. L 'abuso delle sigarette ha· un 'influenza d egen eratrice in qualunque donna ed è dannoso alla loro efficienla n ello stato, di fidanzata , di mogli·e e di madre. t poi difficile che l 'abuso sia frenator durante lo stato di gravidanza o n ell 'allattamento e l 'A. cita alcuni casi del genere in cui l e donne si dichiararono impossibilitate a smettere e pronte piuttosto a rinunciare all 'allattamento d eJ. prop rio figlio·. Il n1assimo delle sigarette da concede·r si nella gravid.a11za ·e n·ell 'allattamento è di 4-5 al giorno . fi D. 1

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NOTIZIA

BIBLIOGRAFICA

Sornm.lung TVichtiger Frueh w1id F ehldiag110sen . ' Tol. in-8°, di p. 400 con 65 figure. Ed. G. Thien1e, Lip ia, 1936. Mk . 8'. Il libro, edito in accura ta veste tipografica . rappresenta la raccolta di articoli già pubblicati_ sulle p·a gine della Deutsch e mediz. W ocli .. e declicati ai singoli problen1i della diag nosi pr·ecoce e degli errori diagnostici. La divisione d·el libro in. capitoli è eseguita in parte secondo il criterio sinton1a tologico , in parte rifer·endosi al sisten1a colpito dall 'affezione; la trattazione dei singoli argom enti è stata affidat a ~d autori diversi , fra cui non mancano non1i ill U u tri. Come dice il titolo ste so del libro , esso non è destinato a costituire una specie di manuale di diagnostica differenzial e, e ra1)presenta piuttosto una raccolta di que tioni di attualità n ei sin goli campi della n1edicina, specie per quel ch e rigu,a rda la possibilità della diagnosi precoce; interessante da que to punto di vista è il i)rimo capitolo cl1e riunisce una serie di pubblicazioni relati ve al sintom~ dolore n elle sue varie localizzazioni ; fra altro vengono ampiam ente trattati il possibile v.alore diagnostico dei dolori a tip·o reumatico, dell·e lomba1~i e, rachialgie, ecc., ch e pur es endo frequentissimi (e forse appunto per questo) non sempre vengono dal medico apprezzate nel loro g iu st o ,·alare _ Nel campo delle affezioni del sistema resp1-


!.\. N:\O

XLIII,

~Ul\L

25)

i ·a Lo rio 0 c ircolatorio (gli er rori diag11ostic i 11ell e a lteraz10111 d el r espiro 6 nella c ia11osi) l 'attenzione viene rich1an1ata sulla fì iopalologia d ei sintomi caratteristici , le n ozioni della quale costituiscono una direttiva scientifica per la diagnosi basata più ch e a ltro sulla con iderazion·e di tutte le possibili cause d el d isturbo. Alcuni capitoli, come quello delle inalaLLie ir1fetti ve (nel q11a le t rovia mo un articolo d edic ato alla troppo frequente diag nosi d ella influ·enza) e quello d elle n1alattie d r 11 'apparato cliger ente (ch e tratta fr a altro d ella d iag·11os1 differenzia le delle g·astriti , delle cliarree, ecc. ) impartiscono deg·li insegnam enti preziosi per 1~ pra tica quotidiana; lo st esso dicasi delle IJagine dedicate ag·li errori n ella di.ag110 i della emorragia cer ebrale . Non mancano peraltro nozioni d elle branche sp eciali dello cibile (urolog ia, roentgenologia, oculistica, otorinoialria, g inecolog ia ecc.), .do\'e, accanto a dei .p roblemi di p ertinenza d ello pecialista, trovian10 d elle indicazioni utili p er la pratica corrente com e, ad es. , n ell 'articolo d edicato a ll 'epistass i . Meritano rilievo a n ch e le direttive diagnostich e n el campo delle malattie del ricambio , e1nopatie, ecc., dove oltre alle nozion~ più. agg iornate, v ien e presentata una clas ificaz1on e r·elativament e sen1plice. Credian10 inutile ricorda r e uno per u110 Lutti g li .argon1enti trattati . Il fatto ch e ognuno ~i tali argomenti è st a i o s\·olto da un a utore d1Vf·rso con ferisce a l libro una atlratti,·a sui yeJl eris: paragonabile a quella di u11a antologia inquantocl1è og11i a rticolo porta l 'in1pro11La de~ pensiero e della tendenza clinica del! 'au tore .d1 esso . Ancl1e la le ttura continu a d el volume r1e.sce perciò tutt'altro che pesan te.e. l 'ab?on.dante ca ... istica ch e si ri contra i11 tutti i cap 1to11 co11t ribui ... ce all 'i11teresse scie11tifico delJe !3in gole . l\ilr:\'z. ..esposizioni. 1

CENNI ;i\ARL

G..

BIBLIOGRAFICl

ZrMMER .

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SEZI ONE PRATICA

Radiu.111.dosirrl et rie. Verfal l ·

r en und Bi h erige Er geb 11i.., e. ;33 fìg·ure l:' 12 tabell e. ±9° u p1Jlen1·en lo ai ForL cl1ritte. G. Tl1ien1e, Li.psia, 1936. R. ~I . G,50. Si posso110 di ti110-u ere nella dosin1et1 ia del o d . t·<> dio due capitoli: u n o riguar da la _o..,1.1Hclria r elatiYa , c ioè il i11odo co111e l 'irrad1az1011e i di tribui ce 11ello ~ pazio , l 'altro riguorda la ..n1i ura a oluta , cioè la ricerca di u 11a unità di dose. Il primo ca1)itolo è orn1ai fi .alo 11 el!e ue li11ee fo11d.ame11ta li n1e11tr e n on ~ 1 può dLrl'' altrettant o del econdo. L 'A. pa... ~ a i11 ra .. cgna i vari n1elodi in11) ieg·ati i1ella d o i111etria r elat ( pag'. 1-2±) : i11etodi ionometri ci . fotogra~c!· biologici (uova di dro ofila ec~ . ), ~1ale111at1c.1. Per c1ua nto riguarda la dos11nelr1a a~so lu1a ( p ag. 2±-30) I.a que tione è ~-i olta per qt!a11t o riO'uarda l 'adozione dell 'u111tà r: n1a :sia le 0 l e 1.1rco . Ie · g·ra ndi ca111ere d i ionizzazio11e sia

•'.tt

i)resenta110 1nolia i11 c o~la111.a. I r11 etodi b iologici i1011 1Josso110 rim 1Jiazzare i11 ll uesto caso i n1e lotli di ionizlazio11e: l 'A. d e.:criYe i \ :lri ti1Ji di cam ere in uso: u110 i)e ... ore . . ufiì ci1311 Le d ella camer a; una can1era cl1e i11 i11ezzo r icco di r aggi secondari sia indipe nde11te (lalla lun g h ezza d 'onda sono i .punti fonda1n ·entali nella · ict-r ca. E. J\l1LANr.

H.

T.

BoRDIER e

l\.oFlVIAN .

1Véodiatlierniie à on-

des courtes, Vol . di 10'8 pagine Li1-1 6°, Ba1lliere 1936. Fr. 20. 1

In piccola m ole il vo lume tto cer ca di condensare per u so specia lm·ente d el n1edico pratico - tut te le cognizioni sulle on de corte e le possibili applicazioni in cli11ica. Il lib·r etto è composto d i tre parti: studio d elle oscillazioni elettrich e - proprietà fisi ch e dell e onde corte - applicazioni' t erapeuticl1e . L 'A. preferisce il tern1ine d i neodiater mia a questa nuova applicazione tera1)e uLica in quanto le corr en ti ch e forniscono le on de corte non d ifferiscono dal punto di vi La fisico da quelle della d iatern1i.a ch e per un.a frequenza p1iù el evata. E. ~1frLANI. 1

G.

Roeritgeria.tlas der Sia,ubliingenerhranku.n gen der Ruhrb.erglieute., upple111enScH ULT E .

1

Lo 50° a i Forschritte, G. 1 l1ier11e, Lipsia 1936.

lVl. R. 2±. Dieci pagine di testo e radiogram111i din10.:trati,·i divisi jn tre g·ruppi: :25 radiog·ra111111i di silicosi e silicotubercolo i, 26 radiogra1111ni ch e din1ostrano il progre ~ i' o Yiluppo della ilicosi e della silicotuber colo.., i. 3 radiogra111 111i nella diagnosi differen zia le . Lo s tudio è st ato e cguiLo sugli 01)erai d eJ di tr etto min·erario della l\ul1r: dal 30 a l 33 so110 n1orti 1±00 operai con lorn1e gra i di ilicosi: la tubercolo i vi è a "'._ ociata di frec.1ue n te. E. l\II1LANI .

Corn ptes-ltendiis deu .x;i.~ 1ne CoHgrès An nuel rtes ''lédecins Electroradiologisl es de Langu e Fran ça,is. Bruxe ll e ~ :30 lug lio-:J èlfro~to 1935 . Edizione d el gior11alc cc Le Jour11al d e l\acliologie », 193·6. Le con1unicazioni s.0110 diYi ·e 1n l re g ru1)pi: cli diag110 -tica; di tera1Jia rocntge11 , d i c le tl1olog·ia. Spéder e :F'o urni c r: le_~ioni o~see da fluor osi. - Gilbert: la co 1 11prc~"1one do~ata i1 c ll 'esa111e delle n1ucosc. - l'-aclr11ka: Ja co1111>ressio11e dosata n cll 'e an1c d cl bt11l)o. - Gilbert: Ernia diafran1n1atira d e::.lra. Porcl1 ~: e B1ude: l 'e11fi e111a ol tocu tan eo. - (~olaneri: La radioloO'ia di urgenza n elle sindro111i add1 111inali n.c utc. - Co111u11icaz! on i Ynrir ~ulla 1 (1d i oci11e111a lografia. ( ~ 0111 u11icaz ion i di ra <.l io l e r a l~ i a ( LC' 1eroen1ge n tera pia tota le). Con1u•1i cazio11 i di el:'\t~roJo: gia (con1u11 icaz ioni . . ull c 011clc ro1lc e 'nr1e ::-ul 1e· 1i t n di re 1az i o n e : i1 u o ' e e on r t~ zi o n i ::, u JI ·e le t -

trodiaanoslica). "-

E.

~1 1L.\~1.


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1172

IL

POLICLINICO »

AccADEMIE, SocIETÀ MEDICHE, CoNOREss1

R. Accademia Med iea di Roma. Seduta ordinaria d el 25 aprile 1936. ~resiede

il prof. R. ALESSAN DRI, p r esid ente.

L'azione del deidrocolato di sodio sulla alccoolemia provocata.

Do lt. A. SEBASTIANELLI. - Dalle esp erien ze d el1'0. ch e rigu ardano 5 sogget ti nor1n ali e .2 epatopazienti , risulta ch e il d eidrocolato sodico eccj La il fega to ad una più r ap ida ed i n t en sa comhustio11e o fissazion e d ell 'alcool ad esso p er veIJu to. Sul significato clinico di alcune manifestazioni morbose consecut ive a tonsi Il ite.

P r of . V. Ca rnr. - Basand osi su ai11p ia statistica clin ica, l'O. sotlopon e ad an alisi critica il tip o e la n atura d elle co·si de t le r eazio11i a focolaio osser'lal>ili in soggetti affetti cl a mal attie diverse, m~ fJar ticolarn 1e11te r en ali ed arti col ar i i n cor so d~ t onsi!J i Le· an1n1ette ch e se pure possan o esser e d1 11 a lui a ~specifica, sono egt1al111en le .i1n p ? rtan t i dal punto di vista p r atico . Espon e infin e 11 conce I Lo p er so nale di « sovr apposizion e 111or bo sa n ch e i1o lrebbe p ermette! e di d~rci rag~one c~i 1nolti riS\dt ali d ella ton sillectomia, al lrimen li m ale inl<.' r prc lab ili . lJ J)rof. G ru n1cEANDREA vu ole aggiun g~re ~l le alLC'raz 1011i r icor cla le quelle ch e p uò u b1re il ·sangue jn occasione di tonsillitl. ~~so pu ò o i10 alt f:' r ar s i coi1 i11d r om e agr an u loc1t1ca, o essere solo 1111 veicolo d i aermi dalle tonsille agli or géln i. Ciò p o lrebl1e conf~rmare u11a !?art icolare ~abili ~~ del 11'll'de i1110, d ei var i organi rispe tto al Y1ru di pro' enienza Lonsillar e. Il p rof . ARCANGELI r icorda t u tti i be.11~fi ~i ~i u 11a vacc i11azion e 5tr eplococcica n e lle nefriti d 1 o rigi n e t?nsillar e, sp eci.al1T1ente se si p~ati~a con a~­ lovacc1no. Il r eu1n a trs1no segu e n ell 801 % a lo n s1lli li ; si tratta prob ab ilm ente d i ui1 vir~ s ass?cia l~ allo s treplococco; for se di u~ vi ~u::.; .f1Jlrab1le .d1 or igine s lrep tococcica. L~ va?ci~az1one .non ~.util e con1e i1clle n efriti, 111a e u1 11e invece 11 sal1c1lat o, ch e I 'O. somntinis tr.i i11 ogni to n sillite, a SCOJ)O profila t Li co. Il p r of. Ovio r icor da tre casi d i lroinbosi del sc·110 caver noso da t on sillite. I l prof . P oNTA:'-IO p r en de occasioi1e d all 'i~teres­ s a11lc comunicazione del p rof. CHINI, p er r1affe~­ n1are l a netta division e ch e clin ica e bacleriolog1a s i nbili scon o fra reun1a lismo ar t icolar e acu lo e m al li Ce · Lazion i articolari d ell 'i n fezio n e streptococcica. ni cor da le d iffer en ze sos lanzjali , e p er le for n1e cli11 ica n1e11 le n on dist ingu ib ili nel la fig u ra arli coJarc i d ue criteri b asali d ell 'azion e dei sal i ?il i~i e ln. co1nplicnnza endocardi tica Yal ,·olare. R1fer1sce <li r jcer c l1e d ella su a ·scu ola sl1lle em ocu l lu re nelle lu11. . il li li e nei reu1natisini veri ; i n questi l 'ei:10col l"ura è neaaliva. L 'infezione , lr epl ococc1ca di ori ainc to11siliar e ha la -ua sintoma tologia cli n ica a ~-nr ico degli or gani : ar ti colDzioni . ren i I engono il llr in10 pos lo. Il cl in ico p u ò per ciò riconoscer e, so~ne l lare, ide11tificare jl germ e prin1a del ba l teriolocro; -l.1lle raO'ioni di ql.1e le local izzazionI i cl1P t-t:' ., <lclern1 inano le f igure ciel n1alalo r eg n a n ] )1U

f.l\NNO XLIII,

N Ul\1.

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co1J1pìela oscurità, nè è d a lo preYed er le sul m alJ:lo si11golo. l\1a singoli inal a li poss-0110 aver e le 1ocalizzazio11i per ' ia en 1a tica le }Ji t1 di~fer~nti: la rr1en i n oae') il p erit on eo ' co1ne può avven 1r e in caso . d i co11valesce11za di scar la tt in a con u n m eccan1s1110 oscuro e se11La ch e si d eb ba p en ·sar e ad u11a IJreçlisposizi~i1e d ell 'or gano o ad un l?articola~e. trop js1no d el ger1ne. llicor.d a i vanlagg1 d el sal1~1l~t.o IJrofil attico d el r eu1na Lis1110 ver o, i1elle ton s1~li~i ~ l 't t tilità dell e vacci11az io u i ripe tute n elle tons1ll1t1 r ecidivar1Li. Acce11n a alle freqt1enti operazioni inco111plete, allo scar so va11tag:gio .di esse , all~ fl.ora bact erica dei ino11coni ton s ill ari. Qu ando i ndicazio11e esist e l 'O. è fnvorevole all 'interven t o ad un p at to, purch è ci oè sia r adicale : t onsillectomia. Ri'sp on (.l t: il prof. CH1~1 al. ~r?f. G1~1.c EANDRE~ di ch iar an do ch e è p er or a difficile st ab1lrre q u ali p ossono essere i r apporli t r a t on sillite e_ d et ermi11at e malat tie dcl sangue, egn ala tut tav1a op1n10ni, com e que lla del !~erra ta, che la m ielosi globale aplastica po ·sa ricoi1osc:ere ori g ine focale . Al prof. ~<\ncANGELI r icord a ch e 1ì on è an cora defjr1ito il prob lema etiologico d ell 'infezion e rewnatica è d 'accordo circa il gran de b en efizi-0 della tonsill ~clomia in alcun i casi e dell a- vaccinazion e; circa l 'effe tto d i ques l 'ullima n o n vanno dimen ticat i eventuali fa tlori asp ecifici ; r icorda la possibile p er si·s Le11za di jn fezioi1i strep t ococciche e d i vC'r e b ac teri ern ie per Joca lizzaz ioni preced enti d ell o streptococco negli organi .

L ·o. r ii1g·r azja il prof. Ovio, e aggiunge tut ta l 'i1nporlanza cli alcune 1n a]a ltie oculari r i tenute com e ina nifes t azio11i f ocali, e ch e l 'asportazion e de] focu può ni iglior ar e neur1 ti , cor oidi li, e1)iscler iti g iudicate d i n atu ra impr ecisata. Infine col prof . P oNTALo è cl 'accordo n el ricon oscE·re l 'in1p or l nnza rleJla cura salicilica e ~ell 'e~do­ c .,. r d i le co1ne seg11 0 fo11da111enl ale clella infez1on.e r c·u111alica; 111a ri cord a ch e po 0110 essere sen sibili ai salicil ici fo rn1 e 11on r et1n1a licl1e, e n on sen siLili ver i r eu1n a l isn1i ar tico lari act1ti. Anch e alt erazioni car d iach e r iJevah il i elel lrocardiog.raficar11e11t e come rj·sulla da r icer cl1e p er son ali , p osson o ess~re din1os tra te in ca i di ton sillile semplice sen za d ocu m e1r tazìone di ret1 rnatismo . Le diffi col tà di vei1 gon o p iù g r avi in casi d i r eu 1natism o cr ordco primar io infe l tivo febbrile . In t ali casi in cu i si posson o aYer e J'e111issioni salicilich e, e ripreser cuma tich e in occasione di tonsillite, è g iu·stificn lo i l co11cetlo di ovr ap posizion e n1orb osa d i na1urai Lonsillar e. Ri tien e n on giustificato escludere il valor e d ell 'or ga11o lropisn10 di alcuni d eter m inat i ceppi di s1rept ococco, restand o ai dati sperimentali e ai rlati clin ici. 11 problen1a della to n ill ec tom ia n on si deve 5'p_ingere ad ecces iYe gcneral izza.zioni , m a. il ca~o flPYe essere ·~ t-ndi ato n ei rapp o,rt1 fra t ons1llopat 1a e inalat tie a dist an za; n a tu r almen te i risultati n ega li Yi i1nputabil j arl oper azioni incomplet e e m.alfatle non incidono st1l probl em fl gen er ale delle indi cazioni e i ri su ll nti positivi h a:nn o m aggior Yalc0 r e d i q u ell i negn livJ. Sulla formazione di estrina nell'uovo di gallina durant• l' incubazione.

Prof. C. F.RONo e R. fJr \IoxTEZ El\IOLO. - Il p r of. SEROI"O a11rhe a non1c ciel rlo t t. Dr ~ [o.NTEzn1or.o. c~1)ongon o i rist1 l tnli <li loro e. perie:ize le .q u ali clin10::- lrano che nell '11ovo in inrubaz1one s1 h a pro-


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SEZIONE Pl\ATJ CA

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gressiva fo rmazio11e d i estrina , non dosabile nei prin1i giorni e che va su ccessjvamen t e aument ando per r aggi ungere u11 n1.a:ssimo verso il 10°-12° giorIlO d 'inc ubazion e e regredisce p oi in ·seguilo, quando I 'embrio11e è quasi completamente formato. Fi nor a la presen za d i o.rmo11i preipofisari 11ell 1u on10 in i11cubF1zione, è dubbia. Data l 'ora tar da si ri manda la discussione del prof. PENs0. ' Il Segretario : 1'. PONTANO .

Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Adunanza del 28 marzo 1936.

Recenti acquisizioni sulla fisiopato logia del diencefalo mediano e dell'ipofisi e loro importanza per la medi· cina interna e per varie specialità. Relazione del prof. A NT ONIO L UNEDEI. L 'O. espon e i dati d 'ordine anato1no-fisiologico di recente acqu i sjzio11e ir1 queslo ca1npo e discute le quest ioni riguJ.r danti i rapporti fra i centri vegetati vi diencefalici, l 'ipofisi , le varie altre ghiandole a secr ezione i-nt er11a e il sist e1na n er oso vegetativo extradiencefalico . In·s ist e in seguito sulla Itecessità di dist ing·uere sin clro1ni diencefal iche e sin.drom i ipofisarie: 111 e lle jr, rilievo l 1in1possibiJità di addivenire a tale distinzione in b ase ai dnti di fisiopaJtolog"ia e la i1ecessità d i ser virsi a quest o scopo del cr1teri·o an ato1no-clinico. In b ase a qu est'ult imo distingue tre g·ruppi di ·sindromi: diencefaliche, ipofisarie e sinùromi che possono essere determinate sia da l esione clel diencefalo l1 1ediano, sia da lesione dell 'ipofisi. Passa in rassegna le sin gole sinclro1ni, soffermando·si poi sol'ra tutto sull 'utilità cU u111 classificazione etiolog jca d elle affezioni del die11cefalo e sulla n ecessit à dtlla inti111a collaborazion e d ei cultori di bran ch e diver se per gjungere acl t1na precoce diag n osi c tiologica, el emento esse11ziale p er una effi cace terapia. Questa r el azione sar à p u bblica ta per es leso n~lla fli cista di Cli n.ica Me dica.

Ad u n anza d el 4 aprile 1936. 1

La diagnosi precoce della tubercolosi nell infanzia . llelazion e del prof. CEsARE CoccHI. I J R. dopo aver r a]:>ida1ne11le deli11eala la fisiono1nia clinica e patolog·ica della tubercolo·si infa1.1 lile e d elle su e cn.Ta lteris lich e e d ella su a cori.tune evoluzione, ei1umera i segni i11diretti ed i .. i11 lo111i clinici dell a tubercolo i ini ziale d el bambino sia lattante che dell a età scolare, sofferm anc1osi sulla sinto1natologja d ell a cosidet1a adenopatin lrach eo-bro11ch iale . Acceitn a qui11cli al conce! lo cl1e si deve d are a questo caratteristico quadro , tv.nto comu11e da doversi orn1ai con ~iderare co111e u11a tap11a obbligat a dalla infezion e tuber colare nell 't101110, ver il cor1 segui111ento ctella im111unità. R iporta dati clinici di os·s erYazioni personali r elative al proble1na d ella n1eningite tubercol ar e e della p o isbililà di preYedere e, qi.1incli , di preverdre tale n1.alntlia. Dalle staUsticl1e ripor1ate su o] tre 100 casi ' r i t1l la el1e 20 YO] le su 100 .la incn i11gite tuher colar e era ·t ata p receduta n egli ul111 i .. ei n1esi d 1. rnor b1 l1o o da p erto e: d a ti cl1e c.onfern1an o larga1nen t e l 'im port anza di ques te dur n1al a llic sulla ge11cralizzaz ionc dell fl 111 alal l in tubercol ar e. Ri1)orta i dati ql1il1cl i r elativi alln ef-

ficacia degli a111bulat ori au tilubcr colari pedialrjci per la diagno5i precoce e per la cura della lt1bercolosi nel bambi110 . }\.cluna11za dell '8 aprile 1936 .

Considerazioni sulla patogenesi delle sindromi adiposogen ifali. A proposito di alcuni casi clinici. Prof. A. LuNEDE I e prof. E. L IESCH. - Gli 00 .> ricordala l 'im1Jorta11za clei cen Lri vegetativi del d]encefalo 111.edia llo e d ell 'ipofisi n ella r egolazione. del rica1nbio dei g·r as·si e le sindromi d a alterazione di tale r egolazjone, e ricordata la possibilità ch e alcu ne di ques le po~ so110 essere det er1ni11a te sia 'da lesio11e p ura1r1e11 le i1er vosa o pura111e11te ipof isaria, cer ca110 di mettere in rilievo, sulla ·scor ta anche dei casi preseI1tali, gli el eme11ti p er g it1n gere a)la diagnosi di lesio11e dell 't1n o e ctel1'al tro or gano.

Sulla patoge nesf diencefalica di alcune varietà di scle roderm ia. Prof. 1\.. L uNEDEI e prof. E. L 1ESCH. - Gli 00. es1Jo11go110 u11a serie di da ti di ordi11e ·s p eri111e11tale e clinico cl1e slar ebbero i11 appoggio dell a tesi di u11a patogenesi diencefalica di alcu ni s lat i scleroder m ici ; n1etto110 jn rilievo le s6111 iglia11ze clinicl1e fra la sir1dron1e di Sin11no11ds e la si11dro1ne di von Noorden e sopralutto si soffer111 an o sull 'importa11za dei r ap1)orti fra dien cefalo, ipofi si e p aratiroide.

Sul significato delle ginecomastie. P.r of. A. L UNEDEI e prof. E. LrF.scH. - Gl i 00. espos ti tre casi clinici di ginecon1as lia ver a, i11 u110 monola terale associala a infa11Lilisn10, i11 u11ò a:s~ocia ta a si11dro111e adiposo-genitale e in uno i11ler ve nu ta in cor so di ure1nia Yera, ricordan9 q ual e sia l o s talo attt1ale della question e d·e ll a p i1log·cnesi cli questo stato i11orb oso, d ell a varie tà monol at er ale in ispecie. ~1Iellono quindi i 11 ril ievo la lJossibilità, cli..cret a111e11t e frequente, di associ azione co11 s in dro1n i. diencefalicl1e e ipofi arie e di'scu tono il r11 olo diretto e indi.re lto cl1e le lesion i d ej ce11tri Yeget ativi del diencefalo mecliano potrebbero aYer e 11el delern1i11i sn10 di questa manifestazione.

Sul quadro clinico della " magrezza ipofi sa ria ... JJrof. G. C. DoGLIOTTT. - L 'O. descriYc detlag-ljat amente qua t tro casi di n1agrezza endogena g ioV811ile ipofisarja col tipo c] iI1ico della « Hy1Joph ystir e ~1a ger .. t1cl1t n di Y. Bergn1an n, 1nalat1iu r clat ivan1ente freque11 le sepp ur<' poco no ta, e ne <li. ct1te la diagnosi differe11zia le col inorbo di Sjn1monds e colle altre forn1e <li 1nag rezza en<logena. I Segretari: Proff. L. PrccHr-A.Gr.\~~O:\TI.

POSTA AMMINJSTRATlVA:

Modificazioni sulla fascetta di spedizione Dovendosi quanto prima~ approntare i ] rifornimeoto delle fa ., scette per la sp:?diziooe [dei fascicoli de1 " Policlinico ,, agli abbonati, rammioist raziooe prega coloro che desiderano ap .. portarvi correzion i, aggiunte, ecc. di volerne tfare sollecita co .. m u nicazioo e . mediante cartolina postale affrancata con 30 centesimi, a pplicand ovi possibilmente copia d ella fascetta con le varianti desiderate .

L 1editore L. POZZI - ,.ia Sistina 14 -

RO~[A


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« IL POLICLll"'\ICO n

APPUN.TI

[ANNO XLIII, NuM. 25)

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Costituzione ed ereditarietà in patologia dige· stiYa.

Da u11 lungo studio di C. Bonorino (A rch. a,rgent-inos de einferm.ed. deè ap arato diy es,t. y de na riutric1io11,, feb·b r. -n1arzo 1936), risulta 1

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r apporl o fra l 'abito es Lerno e la l'ormula secr et oria g a trica. L' A. ha din1ostr.ato la frequenza con c ui nei tipi longilinei si ossen rano le achilie e le ipoc hilie, m entre le ipercloridrie semplici sono più fr equenti n ei brevilinei n1.acrosplancnici . Se .anche non si tratta di una r egola costante, è opportuno tener p-resente questo r apporto ag li effetti specialmente della dieta da seguir·e p er og11i categoria e della risp ettiva dis 1)osizione a dati proce i inorbosi. L 'abito esterno è già stato n1esso in rapporto con le varie inanifestazioni della vita fisica , le altitudini, gli istinti se suali e ! '.aliment azione . ~ noto cl1e i 1neg,alos1)lancnici sono grandi in a11giatori i)er magg·iore i)r oduzio11e cli su cchi dig·esti i ; i inicrosplancnici, deboli n ella vita fisica , so110 precoci nel se ualisn10 e deboli 11elle funzio11i digestiv·e, p er carsezza di secrezione e deficiente motilità. Le deviazioni della formula cloridropeptica proprie ad og·ni ca tegoria n1orfo1og·ica confern la110 i dati g ià rilevati dalla clinica. fil. u11

Stenosi funzionali della fine del tenue nei lattanti. Lo111bard (Lyo11 Chirurgic01l, ton1·e 33, n. 2, 1036), riferisce di' due ca i cli11ici in cui all 'i11tervento op eratorio ,è s ta to trovato l 'ultin10 tra lto d el tenue 11er 12 a 15 c1n. u11iforn1e11Lente rist rett o di calib·r o e al diso•p ra di quest o l 'intestillO era .aun1entato di volurr1·e tanto da rag·g·iungere la g·randezza cli un poJ so. Ma{·roscopica1nente 11essu11a alter azione delle pareti del te11ue. el I caso l 'i11iezion-e di una olu zione di n ovocaina 11a fatto receder e n1on1entane.ame11te lo spasmo·. · el II caso all 'autopsia s i è potuto din1ostrare la r arità d ei plessi di ~i\.u.erbacl1 nel tr.atto t ern1in.ale. L' A. con clude r 11e n el I ·ca o si tr.att.ava di uno spasn10 a cui p en sa si potrebbe app1i car e il trattan1ento della '"'t enosi i1Jertrofi ca; e nel II caso l 'ipoplasia d el i~I esso di .\.uerbach a,·ev.a data l 'interruzione al }Jeristalti. n10 nor111ale ed in que to caso con' errcbb e quindi il tratla111cr1to dell'a11.astornosi di d erivazion e s ul seg111e11to colico la cu) motilità è con ' Crvata. r\.. GRA SS I.

L'elemento neu1·osi nell'ulcera peptica cronica. L 'oscurità in cui si trova oggi lo stato dell e 110 tre cono ... ce11ze sull 'l1lcera p epti ca è dovt1ta più cl1e altro al fatto cl1e i Lratta di una n1a1.<.t11i:a alcu11i caratteri dell a quale derivan o dalla forma di e' roluzio11e "' ociale da noi ragg iunta . E... '"' a quindi ricl1;ede u110 tudio di-

r·etto in sen o diverso da quello u sat o dai ricer catori del passato , n el enso di con1prendere le variazioni della fisiologia organica che si verificano quando si hanno variazioni del1'elemento p5ich e. . È .per qu~sto . ch e tutti g li esp1erin1enti prat1cat1 su an1n1al1 non h.a r1no dato qui risultati ch e ci si attendeva, atti a chiarire la causa e quindi la cur.a di questa ·m alatti!a, che ·e ssendo caratteristica dell 'u omo, 11on può essere studiata che in esso . Secondo J. Stefano (P.l ed. 1'imes, marzo 1936) questa malattia appartiene a lla stessa categoria del gozzo esoftaln1ico , d el1'iperten sionei essenzi!ale del cardiospasmo, e del g ruppo d elle coliti: l 'essenza vera di queste malattie è ancora oggi poco conosciuta perc:l1è la m edicina ufficiale l1a tralasciato di dare importanza a quel fattore p sichico che pure era st.ato g iu tarnente ' ralorizzato d;li vc·c. chi r11edici. Oggi embra che si ritorni ad apprezz.are ì 'importanza eh.e ha la n1ente i1el C< ·Jltrollo delle funzio ni org·ani'cl1e, e si ·.~nn1in ci a ad ammettere cl1e lo svolg·er i dei rapporti fra in divilduo 1e1 a1111biente possa provocare in alcu11i casi p r ocessi fisi·o log ici esagerati dai vari isceri, e, se prolungati, d elle vere alterazioni org·anich e. ·1Tondarnentali sono stati in quest o can1po i lavo1ri di 1C annon e di Pavvlow , il primo dei quali specialmente ha potuto di1nostrare ch e l 'aumentata funzione dei visceri è proporzionale a ll 'inten sità della r eazion·e emotiva. L'A., dopo aver criticato gli attuali m etodi di cura dell 'ulcera gastrica , espor1e la sua opinione·, basata sull ' osservazione di circa trenta casi, studiati dal punto di vista psicologico, e ne·l 1q uali' fu ,p ossibile all 'A. riconoscere in tutti d ei sint·on1i caratteristici, es.pressio11e di conflitti emozionali , che, secondo l''A. hanno i111portanza non pi·cco1a nella genesi della malattia ulcero a. In sostanza egli crede ch e n ella genesi dell 'ulcera uno dei fattori principali sia a1Jpunto ·q uesto conflitto (n el senso psicoanalitico della parola), i'l quale ha per con segu enza, l 'esagerazio11e delle fun zioni viscerali ed in questo caso l a iperattività delle funzioni g·astro-intestinali. G. LA CAV.\.. 1

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Sulla frequenza di alcuni legamenti peritoneuJi accessori del co 1011. F. R.abboni (Scritti biologici, Yol. X. , 1935) rileva che il inoltiplicarsi delle osservazioni oper ato•r ie ~i quel co~pl esso di lesioni anatorrto-patoJ ogiche de] p eritoneo ch e caratterizza l e perj,L ceriti 11a di riflesso riacc.eso l 'int eres-;e s ulla cli battuta questione circa, la gen esi e la f1 ec.1uen za dei legamenti peritoneali

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ac1·~ e8s0rr.

_t\llo sco11:-1 di r eca re un pratico contributo alla soluzione del prol)Jen1a l 'A. ha eseg·ui Lo rlelle ricerGb e ri g uardar1Li alcuni lega1nenti p eritonenli ac -0~$0Ti del colo11 (epatocolico, Crc-


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XLIII, Nul\r. 25J

SEZIONE PRATICA

riocolico e parietocolico) su 50 cadaveri di età e sesso diver~o , morti in seguito alle malattie più svari.ate. Dai reperti ottenuti l 'A. ritiene di poter asserire che il 11u.m ero di tali legamenti debba essEr e ritenuto cli molto inferiore a quello che finora si credeva. Infatti qu·esti legamenti periton eali accessori del co1lon non tutti sono riportabili aJla stessa origine e significato: mer1tre alcuni hanno il carattere di memhran e ·peTitoneali normali, altri e ciò nella magi9:ioranza dei casi hanno i Laratteri di pbì o meno larghe ed estese ader~nze peritoneali. f 1d infatti di qu·este formazioni anatomiche di alr.une faciln1ente è dimostrabile l 'origine congenita, mentre per altre è innegabile la natura infia1nn1atoria. G. LA CAV..\. 1

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)ntussuscezione del digiuno in stomaco gastroen· terostomizzato. Cameron e Macfarlane (Br. J. Surg., XXIII, 274, 1395) citano un caso di intussuscezione del digiuno i1ello stomaco in individuo di 52 a11ni a'rente subìto 6 anni prima una gastroenteroston1ia e invag inazione dell'ulcera per ulcus duodeni. Il p. ·ricoverato in clinica per essere operato di ernia, aveva presentato impro-v-visament·e e seIJza causa apparente von1ito prin1a alirnentare , poi· biliare, quindi ematico, non reaz. peritoneale, scarsi dolori alla reg. epigastrica, qui11di caduta di polso e' pressione. Obitus. Alla autopsia si rileva una intussuscezione di 22 cm. di dig iuno nello stomaco, traverso la larga bocca anastomotica, e cangrena del] 'ansa intussu scepta. A. CALÒ. Cardiendisi, una nuova operazione per la cura del cardiospasmo. La cura cruenta del cardiospasmo è un 'eventua]ità rara. Lotheissen (Zbl. Chir. , 11. 45, 1935) vi è ricorso solo 2 volte su 120 casi di cardiospa&mi t.rattati. In un caso praticò con successo ]a cardiolisi ~econ·do V. Hacher. In un secondo caso , n el quale al cardiospasmo si ,era sovrapposta una ste11osi cicatriziale, praticò la seguente operazione. Laparatomia mediana. Liberazione dal diaframn1a dell'esofago che fu tirato in basso per 8 cn1. e fissato quindi nuovamente a l diafran1ma con dei punti. Poi esso fu torto in nlodo da presentare verso l'avanti la faccia poster. Una plica del fondo dello ston1aco fu ollevata e fi s ata con punt.i a l di sopra della stenosi , e quindi fu detorto l 'esofago in n1odo da presentare di nuovo la faccia anter. Si in ci .. c ora lon gitudinaln1e11te fino al lume il tratto stenotico per ± cm . e fu unita con dei punti la mucosa alla parete esterna. Infine fu infossato il tratto ristretto di esofago n el fondo dello stomaco, solleYando e fissando sulla faccia anter. dell'esofago un'altra plica di parete gastrica. In tal modo tutto il tratto stenotico era infossato nello tomaco. Una fi stola gastrica fu ago-iunta per sicurezza. Dopo ± o-iorni ]a mal.

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prendeva latte e limonate, dopo una settimana anche cibi molli; in 7a. giornata si alzò, ma in 10° giorno morì di embolia. ~ 'A ._ pensa che questa op·eraz ione specialmente indicata per la cura delle stenosi cardiali ci?atrizi8:li , ~ossa. venir eseguita con vantaggio in quei rari casi non suscettibili di cura con~ servativa. P. STEFANINI.

NOTE DI LABORATORIO. L'impiego della determinazione della diastasi con il metodo di Ottenstein per il riconosciment& delle malattie interne. La determinazione del contenuto diastasico del sangue già da ten lpo è entrata a far parte dei metodi di ricerca clinici. ~1:a se si esami-1 .ano i risultati delle ricer che dei vari AA., colpisce la g rande varietà dei valori ottenuti. Il metodo più usato per la determinazione della diastasi è quello di' Wohlgemuth, che si basa sul1a scissione dello joduro d 'amido bleu in eritrod,e strina, color,ata in rosso. Recentemente ùttenstein ha escog·itato un micrometodo che si bas.~ sulla determinazione quantitativ~ del glucosio, prodotto terminale della scissione fermentativa del glicogeno. IB. Schuler, W. Dreier e H. Jonas (l(lin. lVschr., 30 maggio 1936) hanno eseo-uito d elle ricerche con quest ' ultimo metodo. Nelle deter1ninazioni sui individui sani hanno notato che si osservano grandi oscillazioni del valorie della diastasi en1atica € che perciò n elle ricer che su ammalati si possono con iderare come patolo· gici s.oltan_to .valori s~periori a 400 mg. %. In .alcuni casi d1 malattie del pancreas hanno ot· tenuto valori della diastasi ·ematica a]ti n1a c~ò può ave.rsi anche ne~)e n1alattie dei piÒ svar1at1 organi, che con 11 pancreas non 11anno l'.é1pporti nè funzionali, nè anatomi·c i. La determinazion1e del contenuto diastasico del sangue deve in prima linea rappresentare u11 arricchin1ento della diagnostica clinica delle ma· lsttie del pancreas, ma non cmbra che in tutte le affezioni d,el pancreas la diastasi del sangue debba essere aumentata. E nemmeno si può affermare che l 'aumento della diastasi del Sl·TJgue sia specifico o caralteristico di una n1aluttia del pancreas; si può oltanto dire che nelle rntilattie del pancreas si possono osservare valo· ri ele,rati della dia tasi ei11atica. Il valore dello accertamento di un aun1ento d ella diastasi del sangue con il m·etodo di Ottenstein per il rico noscime11to di un quadro morboso oscuro è pertanto scarso. Ulteriori ricer che dovrebbero c hiarire se, innalzando il valore di 400 mg. % dall'A. accettato quale normale , non si po sa raggiungere un valore limite della diastasi e .. n1atica, che sia superato so11 anto nelle malattie del pancreas. Alcuni AA. in base ai risultati ottenuti con il metodo di Ottenstein hanno 'oluto anche trarre delle conclusioni sulla fi... iologia e sulla fisiopatolog ia del pan creas; ma per poter fare questo bisognerebbe prima dimo-


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[A~No

« IL POLICLINICO »

slrare che è il pancreas solo che mantiene in equilibrio il contenuto diastasico del sangue e che le alterazioni' di questo contenuto corrispondono alle variazioni delle attitudini funzionali del pancreas. Il campo di variabilità dei valori della diastasi' ematica è assai vasto e di questo deve e.ssere respo11sabile qualche fattore indipendente dal ricercatore. M. NuNBERG. Un metodo di colorimetrico per la determinazione della diastasi. O. Fischer (KTJin. Wsch·r. , 30 maggio 1936),

elaborando ulteriormente un metodo colorimetrico escogitato per la determinazione della diastasi solo in li(Juidi privi di albumina, lo ha reso adatto anche p er i liquidi contenenti albumina. Il principio del meto do è il seguente : si lascia agire il liquido da esaminare su di una soluzione di destrina e si detern1ina colorimetricamente, previa aggiunta di jodio, la destrina che non è stata scissa. Prima di aggiungere lo jodio bisogna allontanare l'alb·umina a mezzo dell'acido wo1lframico: è da evit«re un ·eccesso di questo ~ che potreb,b e influenzare la tonalità del colore. Particolari accorgimenti sono necessari' nel caso cl1e dopo aggiunta di jodio non si ottenga una colorazione più intensa di quella della soluzione • campione. Anche per rioercatori poco esperti l'errore non super.a il 10 %, anzi in genere è notevol1n1ente inferiore. I valori della diastasi nel siero di individui normali o di ammalati nei quali· la funzion·e del pancreas era presumibilmente normale hanno oscillato entro ampi limiti, intorno ad una media di 200 unità. I valori ottenuti mediante detern1ir1azioni eseguite in giorni di ,rersi nella m ede,s ima persona sono stati piutto5to costanti. Anche n.ell'urina le oscillazioni dei valori sono notevoli (fra lOO·O e 2000 unità). Nel liquor normale l 'A. ha tro,·ato 2-3 unità diastasi-che. Con questo metodo è possibile eseguire determinazioni r.apide, in 10 m' per l'urina, in 40 m' per il siero. Il metodo può essere anche modificato, sostituendo alla soluzione di destrina una soluzioin e di glicogeno. M. NuNBEBG. 1

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rion possono e sere interp·r etati soltanto con le leggi fisico-cl1i'miche note : ad esempio, mentre il contenuto in calcio del liquor è solo metà di quello d,el plasma, i·l magnesio contenuto nel liquor sup era quello del plasma. H. Cohen (Th e Quart. Joutn. oj Med., 18 aprile 1936) ha eseguito determinazioni comparative del contenuto di zucchero, azoto 11011 proteico e fosforo inorganico rispettivamente 11el l~quor e nel p1lasma sanguigno. Egli ha o~servato ch 0 i valori perce·ntuali di queste SO'stanze n el sangue superano quelli corrispondenti del li·quor; che quanto più a1ta è la concentrazione di qu·este sostanze nel sangue, tanto più alta è nel liquor; ch e non c'è alcuna re]azione tra i rapporti del contenuto di una di queste sostanZ{\ nel sangue e nel liquor nei v.ari casi della 1nedesima malattia. Benchè queste ti cerche siano state eseguite con le dovute precauzioni, l 'A. ha r1otato, studjando le costanti di diffusione, una grav·e discrepanza fra i dati osservati e quelli che ci si sarebbe dovuti attendere in base alla teoria fi. sico-chimica, cioè se la inemb·r ana che separa il liquor dal sangue v.ariass e soltan.to per la temperatura, lo sp,e ssore e l 'estensione in superficie. L 'A. conclude che, prima che questi dati possano essere assoggettati ad un'analisi più compJeta e sia pùSsibile un 'adeguata interpretazione del meccanisn10 di p roduzione del liquido cerebro-spinale, altri aspetti del proble111a devono ancora ,essere studiati. M. NUNBERG. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI Al dott. C. T. da T.

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MEDICINA SCIENTIFICA Il meccanismo di produzione del liquido cerebro· spinale. Studio comparativo del contenuto ...!.n znccl1ero, azoto non proteico e fosforo inorganico del sangue e del liquido cerebro-spinale. M·entre è og.gi opinion e quasi' universalmente accettata che il liquido cerebro-spinale venga p:rodotto per la maggior p~rte dai ~lessi coroidei, è ancora controverso il meccanismo della sua produzione. Mentre a lcuni propendono per un meccanismo essenzialmente fisic~ ­ chin1ico , altri ammettono un vero processo vita le di secrezione. Certi dati oramai stabiliti

L 'Art . 190 del }{.egolamento 15 aprile 1926, n .. 718 per l'esecuzione del1a l·e gg,e 10 dicembre 1925, n. 2277 sulla protezione e 1'assistenza della maternità e dell'infanzia, dispone che nessun{l. donna può ricevere o tenere in consegna, per allattarlo fuori della din1ora dei genitori o de] tutore, nè ese.J·ci·tare 'bn altro modo in baliatico, ove non si·a munita dell 'autorizza7ione ad esercitare il baliatico, p~escritta dall 'art. 1 del regolamento 4 agosto 1918, n . 1395. Tale autorizzazione può essere rilasciata dal Podestà solo qua11do l 'ultimo bambino della donna sia morto od abbia co<Tnpiuto almeno il quinto mese di vita;, tranne che dalla visita medica prescritta dall'art. 1 del suddetto regolamento la donna risuDti fisica.m ente capace di

allatta.re ed al'l'atti eff ettivamente anc.h e il pro[Jrio bambino. In quest'ultimo caso l 'autorizzazione deve esser revocata, quando venga accertato ch e la donna trascuri o sospenda l'allattamento del proprio bambino prima che questo abbia compiuto il quinto mese. La revoca può essere promossa dal locale comitato di patronato. A. FRANCHETTT.


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SEZIONE PRAT I CA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Risarcimento di danni per licenziamento illegittimo.

C? ~fe~mand?

la competenza dell 'autorità giud1z1aria , ·e riconoscen,d o la correttezza dei criteri giuridici che avevano guidato la Corte di L'ultimo episodio della lunga e interessan- Appello , dichiarò conforme a legg·e la liquidate vertenza tra il prof. Boari, l 'Ospedale e il zion·e d el danno. Comune di Ancona, h·a avuto il suo epilogo Si possono. considerare certe o dominanti nella sentenza 20 dicembre 1935 n. 37.07 delle queste regole: annullato il licenziamento , il Sezioni unite della Corte di Cassazione. La con- - rapporto ·di impiego è giuridicamente ricostitestazione è nota ai lettori di qu·esta Rivista tuito e sono dovuti g li stipendi arretrati e le perch.è sono state già segnalate altre sentenz~ indennità accessorie, per effetto della r eintecJ1e annullarono le deliberazioni amministra- grazione; se, frattanto , l 'impiegato ha prestato tive e poi condannarono al risarcimento dei servizio ip er altra .amministrazione, gli stipendi danni. L'·e pisodio ultimo può essere interes- per qu.esto titolo riscossi sono valutabili e ridusante, per certe sue particolarità. cono di ugual somma il risarcimento; gli stiAnnullate le d·eliberazioni di licenziamento pendi arretrati sono dovuti sino a quando il l'Os~dale e il Con:une rimasero inattivi; poi rapporto di impiego non sia risoluto da altro fu riformato 1 ordinamento ospedaliero, con atto amministrativo o l 'in1piegato, in.vita.lo a l 'effetto della sopp1ressio.n e del posto; dichiarata riassumere servizio - rifiuti o non adempia questa legittima, il risarcimento del danno do- - senza legittima causa. vuto dall'Ospedal e fu limitato al periodo corso dalla data del primo licenziamento a quella del- Incarico di prestazioni sanitarie .· Qualila riforma organica. Il Comune, che era legato ficazione del rapporto. allo stesso rapporto d 'impiego, invitò il prof. Deduceva la Congregazione di Ca1·ità di Fa!Boari ad assumere servizio limitatamente però alla prestazione 11ell 'interesse del Comune, seb- no che al dott. Rasetti 1era stato conferito un semplioe incarico per 1a organizzazione e la bene il rapp·o rto d 'impiego fosse stato costidirezione del dispensario di igiene sociale· egli, tuito per la condotta comunale e per l 'assistenia chirurgica nell'Ospedal·e. Il prof. !Boari q_uindi, non :era .impiega to , ma semplice' incaricato proyvisorio e poteva essere dispensato rifiutò perchè la reir1tegrazion·e non era piena. d-0lla prestazione per qualsiasi causa e senza Quando poi l 'Ospedale soppressei il posto e, quindi, non era più possibile la reintegrazione indennità. Erano però accertati i seguenti dati di fatto: in ;primo tempo il dott. Rasetti ebbe nell'ufficio di chirurgo primario , il Comune non rinnovò l 'invito a riassumere servizio, ma l 'incarico di organizzare il dispen sario; quando questo fu aperto al pubblico, fu non1inato dic0nsiderò il prof. Boari dimissionario volonrettore, a n orma dello statuto e continuò ad tario, in rapporto al precedente invito, fatto quando permaneva il posto. di chirurgo prima- esercitar·e queste funzioni. rio. Il Consiglio di Stato ritenne ch e quella di - . 1~iD:chè il disp~nsario non fu regolarm ente chiarazion e del Pod·està (dimissioni presunte) Itit1t:iito, ~a orçan1zzazione poteva essere ogg·etto di un incarico; ma, successivamente, la dinon fosse un atto amministrativo valutabi·le. Finaln1ente, dopo un certo tempo , il Comune rezione fu attribuita in base ad un vero e rinnovò l 'invito al prof. Boari, il quale non proprio rapporto di impiego.: prestazione di l'accettò. Così si ·estinse og ni relazione giuri- ope~a c~ntinuativa p~r un servizio permanente, dica. Ma c erano due quistioni: il risarcimento relr1buz1one fissa, dipendenza ge,rarchica. La V Sezione del Consiglio di Stato con dedei danni era limitato alla data del p rimo invito, non accettato dal prof. !Boari quando .per- cisione 30 dicembre 193'5 n. 1153, h~ riconomaneva il posto di chirurgo primario ospeda- sciuto ch·e la Congregazione di C.arità, pur deliero ? In ipotesi, l 'obbligo del risarcimento nominando assegno il corrispettivo, costitui un cessò quando il posto fu soppresso o ebbe ef- rapporto di impiego. , cc Troppo facile altrifetto sino al1a data dell 'wltimo invito non ac- menti sarebbe con equivoci fondati su di u11a espressione verbale eludere le garanzie più o cettato? La importanza economica era gran-de. La Corte di appello dichiarò ch e il primo ri- meno a~pie che sono proprie nell 'impiego, i1'elle varie sue specie ». fiuto fu legittimo, perch è la reintegrazione n on el caso così deciso non fJOteva es ere dubera piena. e da quel1 a data, essendo sen za efbia la qualificazione giuridica. Gli elementi efetto la dichiarazione di dimissioni volontarie, -0oritinuò a permaniere l'obbligo del Comune, condari (orario di ufficio, maggiore o minore sicchè gli stipendi arretrati erano dovuti per importanza della prestazione, e ercizio di altre tutto il periodo, sino a quando il1 .p rof. Boari attività ·ecc.) non sono rilevanti. Caratteristica non dichiarò ch e rifiutava di accettare il posto decisiva è, secondo la giurisprudenza ormai cocomunale offerto posteriormente alla soppres- ~tante, ]a pre tazione d opera di collaborazione con vincolo di subordinazione. Pralica111e11te sione deliberata dall 'Ospedale. Il Con1une fece ricorso alla Corte di Cassa- i1011 è sempre facile differenziare il n1andato -zione, la quale , con ]a senten za sopra indicata , dal rapporto di in1piego. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI I provvedimenti sanitari in A. O. Il territorio di Addis Abebà è stato diviso in circoscrizioni sanilarie a capo di ognuna delle quali è un medico assistito da un veterinario . Nei Gentri abitati più importanti vengono creati uffici di igiene dir.etti da un medico coloniale. Ad Addis Abebà è stata istituita la Direzione di Sanità Pubblica con annessi un laboratorio di batteriologia un laboratorio di chimica e un deposito centrale di materiale sanitario e di materiale profilattico. Sono sottopo·sti alla vigilanza tecnica della Direzione di Sanità tutti coloro che, comunque, esercitino attività sanitarie o affini nel territorio. La città di Addis Abebà ha uno speciale ufficio d 'igiene integrato da un ospedale di isolamento e di contumacia 1 da stazioni di bo11ifica e di disinfezione, da squadre di vigili sanitari e da squadre di disinfettori e di vaccina tori nazionali ed ir1digeni. È stato stabilito , che l 'ospedale ex « Me11elik )), con tutti i suoi impianti, sia adibito a casa di isolamento e contumacia con anne'Ssa stazione di bonifica e disinfezione per malattie infettive. Nell'edificio dell 'ex Ministero etiopico del commercio funzionano già I 'ambulatorio centrale di pronto soccorso e la Guardia ostetrica. Sono stati istituiti diversi altri ambulatori civili con a11nessi dispensari anticeltici ed antitubercolari. Sono stati attribuiti · all 'autorità militare l'ospedale ex svedese, e l 'ospedale già gestito dall 'ambulanza militare inglese. Come è noto sono stati autorizzati a funzionare liberamente, sotto il controllo della Direzione dì Sanità, l'ospedale cc Fulut Naha )> gestito dalla missione religiosa americana avventista, l 'ospedale cc Gullale », gestito dalla missione religiosa aimericana presbiteriana ed il leprosario americano della « Sudan Interior Mis• S10n ». i .a Direzione Sanilaria sta provvedendo a creare un certo i1umero di organi i11caricati di controllare le malattie in.f ettivc , di provvedere all 'osservai:ione ed alla cura dei casi infettivi ·sospetti, di assicurare la vaccinazio11e gratuita obbligatoria jenneriana, nonchè il trattamento gratuito dei 1norsicati da animali velenosi. È. resa obbligatoria la vaccinazione antitifica per determinate categorie di esercenti. Sono stati istituiti numerosi dispensa.ri anticeltici ed è stata impostata su serie basi la difesa anticeltica generale. Un decreto che integra i decreti precedenti stabilisce le norme speciali per l'igiene del su olo e dell 'abitato per la vigilanza igienica degli ali1nentì e delle bevande e per l'ispezione degli ani1naìi e delle car11i da macello. Il Governo ha allo studio un vasto piano regolatore per Addis Abebà e per tutti i centri abitati con più di ventimila abitanti. Altri provvedimenti prossimi ad essere sanciti ila aippositi decreti affrontano i problemi della identificazione delle zone malariche, della lotta contro la tuber colosi, dell 'assislenza agli alienati, della prodt1zio11e e della ve11di ta dei vaccini, della 1

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vigilanza alle frontiere e dell'esercizio della farina eia secondo un grandioso piano complessivo che, interpretando le direttive generali tracciate dal Duce, reca l'impronta dell 'esperienza coloniale e intercontinentale del sen. Castellani al qt1a,l e il Maresciallo Graziani ha affidato l'incarico di impiantare, su basi ultramoderne e solide, l 'organizzazi·o ne generale sanitaria dell 'Impero.

L'assistenza sanitaria ai legionari reduci dall'Africa. Il Co1nando generale della Milizia S. N., animato da vivo sentimento di cameratismo verso i legionari rimpatriati dall'A. O. per motivi di salute, è ve11uto nella determinazione di individuare e soccor.rere tutti coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria. Lo scopo cui si tende ha valore politico e sociaile, in guanto gli infermi ·3i vedranno considerati nel giusto valore per la loro encorr1iabile dedizione e percbè si viene a compiere un 'azione benefica di recupero dei minorati fisici, apportando ad essi reali vantaggi econon1iri e morali insieme. Per la concreta applicazione di tali provvidenze aissistenziali è stata rivolta viva preghiera al Ministero dell'Interno perch è si compiaccia interessare glj enti 'o spedalieri ad aderire alle eventuali segnalazioni dei legio11ari abbisognevoli di speciali cure nosocomiali; mentre la Direzione generale di Sanità pubblica, cui verranno segnalati dal Comando generale della Milizia gli indiviclui rimpatriati per ~orme sospetle o accertate di tubercolosi polmo,n are, provvederà, mediante i dispensari antitubercolari e luoghi di cura, agli accertamenti clinici e al ricovero degli infermi. Le cure ospedaliere e quelle praticate ambulatoriamente potranno essere integrate , se del caso e ove l 'interessato ne faccia esplicita. richiesta scritta, con la ammissione ad uno dei due Convalescenziari della Milizia, Pe-scara e Trafoi, a seconda della natura dell 'infermità sofferta e dei suoi reliqua.ti~

Lotta antimalarica. Il Ministero dell 'Interno (Direzio11e Gen. Sanità l)ubblica - Divisione VI C. - Sez.io11e 3a.) ha diramato ai sigg. Prefetti e altre Autorità la seguente circolare n. 77, in data 4 giugno 1936-XIV : In conseguenza delle copiose pioggie cadute in primavera si ha ragione di ritenere che in talune localit.à siansi notevolmente estesi i focolai anofeJigeni, ciò che potrà incidere sulla intensità e diffusione della epidemia malarica di quest 'anno, SJ)ecialmente se la temperatura della 2a. quindicina del n1ese di giugno dovesse essere tale da favorire ]o sviluppo dei parassiti negli anofeli. Condizioni, quindi, dissimili da quelle dello scorso anno e per le quali si ebbe un deoorso decisamente benigno della infezione. Su guanto sopra si prega le EE. LL. di richian1 are d 'u.r genza tutta l'attenzione dei Comitati provinciali antimalarici perchè procedano ai necessari accertamenti e, comunque, intensifichino ltllti i servizi di lotta, con particolare riguardo a quelli arntianofelici.


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CONCORSI. POSTI VACANTI.

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NOTIZIE DIVERSE 15a. Riunione neurologica internazionale.

RR. Prefetture.

SEZIONE PRATICA

Alla riunione del 26 e 27 m aggio u. s . della Società Neurologica di Parigi, anche quest'anno Sono indetti i con corsi alle condotte mediche ha partecipato un nu111ero rilevante di neuropaper le seguenti province : tologi francesi e stranieri, fra i quali il nostro colALESS.\NDRIA, proroga al 30 luglio. l aboratore prof. G. Ayala, fatto segno delle più CAGLIARJ. proroga al 31 luglio, ore 18; cordiali accoglienze e di prove di stima , quale CATANIA, proroga al 31 luglio. i1eurologo italiano. Il tema m es·so all'ordine del CoMo, per Montelambro, Cantù, Valbona, consorzio Binaghe-,Solbiate Con1ascq; scacl. 31 luglio. - giorno riguardava « la circolazione cerebrale allo stato nor1nale e in co11dizioni patologiche ». Tale FoRLì, proroga al 31 luglio. vastissimo capitolo d ella neurolog ia è stato tratGENOVA, proroga al 31 luglio. tato dal prof. Riser d al punto di vista anatomico P1sA, proroga al 31 luglio. e fisiologico generale; inentre Villaret, Justin-Be,. POTENZA , per Episcopia, Forenza, Terranova di san çon , Sèze e Cach éra hanno e-sposto le vedute Pollino; scad. 31 luglio. inoderne e le ricerche personali sulla fisiologia SIRACUSA, per Francofonte, Siracu·s a (frazione della vason1otilità cerebrale. Un 'an1pia trattazione P.riolo) ; scad. 25 ottobre. è st a ta fatta da Th. Alajouanine e da R. Thurel d ella patologia d ella detta circolazione, e partico(Per notizie sugli stipendi, indennità ed altre lar1nente delle lesioni d ei vasi cerebrali e degli informazioni sui documenli ecc. ecc., chiedere il effe tti di e·sse sul cervello, dei disordini dinamici bando di concor so alla R. Prefettura, Ufficio del della circolazione cerebra le, d ei punti di contatto Medico Provinci ale). fra il processo vascolare e gli altri processi morbosi (traumati~mi , n eofor1nazioni, atrofie, infeCASTEI.J.ANETA (Taranto) . Ospedale Civile. - Scad. zioni ecc. ) e del rapporto comparativo fra ·la circo30 giugno ; direttore sanitario; lire seicento annue, lar.ione cer ebrale e la circolazione di altre parti ~l netto da qual siasi r:itenuta; partecipaz. 40 % del corpo (r etina, arti, polmoni). Una speciale sulle tasse di operazione effettivamenle riscosse ; m en sio11e m erita la r elazione del prof. Egas Moniz età limite 45 anni; tassa L .' 50; servizio entro giorstill a r adio-diagnos lica della circolazio11e cer ebrale, ni 30. Ogni ulteriore informazione dalla Segreteria. n e Ila quale l 'autore ha esposto la sua r ecentissima t ec11ica d ella arteriog rafia e d ella flebografia e i NAPOLI. Ospedali Riunili. - Scad. 20 agosto; dinuovi risultati d egli esa1ni con es·sa o llenuti, che rettore generaJe sanitario; L. 24.000, oltre indenp er1nettono di precisar e non solo la sede, m a, a nità alloggio L. 12.000; certificato comprovante di volle, a n ch e la nalura (angioma, meningioma ecc.) avE~re disimpegnato uffici direttivi ; tassa L. 50,20; d ei t umori cerebrali, m entre dimostra110 il comservizio entro 30 giorni. 'Per ogni ulteriore inforporlamento diver so del flusso clel san g ue nella mazione rivolger si alla Segre teria d ell 'Istituto r e le vasale intracranica e in quella esocr anica. Osp edali Riuniti, via Maria Engo 50, Napoli. A proposito di circolazione cerebrale era d overoso ricordare, come ha fatlo il prof. Ayala, il contriNAPOLI. Osp edali Riuniti. - Il con cor so a dibu lo degli autori italiani anche in que lo campo rettore generale sanitario è stato sosp eso. clella neurologia, a cominciare dai lavor i classici Corrigenda. - Nei fascicoli 23 e 214: i concorsi d el Mosso e di molt i a ltri a quello r ecenti·asimo di G. Noto, d ella clinica di ,Siena, sulla circolabanditi dal Mini s tero E. N. annur1ziati per Cazion e san g uigna n ei cervelli con tumori cer ebrali. gliari riguardan o Sassari. 1\!Ieritavano, inoltre, maggiore consid erazion e le ricerche di an gio tettonica, preconizzat e fin dal 1911 NOMINE PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. d al Cerletti, ed eseguite d al Conighi (1922) e dal F azzari (1924) e continuati in Germania da R . A. Sono nominati em eriti i proff.: Rosolino Colella Pieifer (1928). e Luig i ~Ianfredi a Pal ermo; Pio Marfori, FranA proposito poi d el lavoro (prem io Dejé rin e) del cesco Sgobbo e Giu·seppe Zagari a Napoli ; FranceLaruelle su « L 'anatomia d el midollo spinale con fìco Sanfelice a Pisa. t agli 1011giludinali p lurisegrn entari con applicazio1ti alla fisiologia. e alla clinica », il nos tro n eu r oIl dott. Piero Sangiorgi, r edattore capo de logo n on h a m an cato di ricordar e al Laruelle che « L'Avvenire Sani ta.r io » e direttore d ei << Quadert111a sislen1azione anato1nica e fun zio11ale delle coni d ell 'Allergia », h a ricevuto un premio d 'incolonne g rig ie midollari d ello scimpanzè fu e eguita r uggiament o dalla Reale Accademia d 'Italia, per a 1nezzo di sezioni long i l udinali, sagi t la li e lrasYeri suoi s tudi sull 'allergia, ed il premio « Socrate .:-ali più di un d ecennio fa da S. Sergi, e contcmPoggi » d ell a Classe di Scienze Fisich e dalla R. Ac11or anea1nente d al ~Iassazza, deJ midollo sp inale cnde1nia rlelle cien ze di Bologna , per il suo libro clell 'u omo . A proposi lo, poi , del Javoro (pren1jo « L 'a-sn1a bronchiale cli in allergico ». Il Sangiorgi Rr1bin ](i) d el prof. Barr6 dal ti lo lo di <t Sindrome era s tato nominato, lo scorso anno, m embro ad pira1nidale d éficitaria (isolata e associa.la) », il noJion orem straniero d ella « Association for the Stus tro collaboratore ha fat lo not ar e la somig lianza d y of Allergy )) d egli St ati Unili d 'America. di quest a indrome con l 'cn1 ipar e i della « sindroRallegr am enti cordiali. L. P . n1e len licolare » del ~Iingaz1ini , al quale, inoltre, h a rivendicat o alcuni pi ccoli segni , la po .. itività Il prof. Luigi Di Nalale è n on1inalo, in esito clei qual i rivela l 'esi lenza di quest a em iparesi, a a concorso, primario cl1ir\1rgo dell 'O pedale CiYile Yolle ta11to lieYe da sfuggire, con1e pltò arca<lere di Pe cara . Ci compiacc ia1110 YiYame11le col valoper la sindrome descritta dal Barré. enza un n1ir o o collega.


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nu to esame neurologico e trascurando le più delicate prove semeiologiche, come quella della gamba, del notissimo neurologo di Strasburgo. .

9° Congresso della Società di oto-neuro·oftalmo· logia. , A Lione dal 29 al 31 maggio ha avuto luogo la riu11ione annuale delle Società di O.-N.-0. dei paesi di lingua francese, con l'intervento di specialisti di altri paesi invilati personalmente dal se. gretario generale permanente di esse Società an che a nome del comitato organizzatore locale. Degli italiani eraino presenti i proff. Ayala, Fasiani, Ferreri e Belloni. Sono ·state svolte importanti relazioni su « Le aracnoiditi della base del cervello » da Bourgeois e Lapouge (otoiatri), da Roger e Cossa (neurologi), da Carlotti (oculista) e da Cl. Vincent, P. Puech e H. Bordet (neurochìrurgi)e È seguìta un 'a1nimata discussione su questo capitolo della moderna neurologia in via di elaborazione e che va sempre meglio delimitandosi man mano che si arricchisce la casistica neurochirurgica. I relatori si ·sono specialmente occupati della sintomatologia e della cura delle aracnoiditi optochiasmatiche e di quelle della fossa cerebellare. Il prof. Ayala ha parlato, in base alla casistica personale, della aracnoidite. della fossa cerebrale n1edia, ed ha colto l'occasione p er rilevare ancora una volta, quanto ha già esposto in vari lavori: la inesattezza dei termini di meningite sierosa, di pseudo tumore cerebrale ed anche di aracnoidi le u sati per affezioni encefaliche, che rappresentano le complicazioni o gli e·siti di processi infiammatori relativamente benigni ben circoscritti della pia-aracnoide e non della sola aracnoide, membrarta priva di vasi e di nervi.

4° Congresso della stampa medica latina. Ricordia1no ai nostri lettori che si terrà a Vene1j a, dal 29 settembre al 3 ottobre, sotto l 'alto patronato del Ministro dell 'E. N. conte C. M. De Vecchi di Val Cismon e ~otto la presidenza del sen. prof. D. Giordano. Il Comitato di patronato è presieduto da S. A. R. il Principe Ferdinando di Savoja, Duca di Genova, e ne fan110 parte alte Autorità politiche, ammini·strative e scie11tifiche. I lavori, oltre lo svolgimento delle tre relazioni, comprenderanno tre conferenze, di cui una sarà tenuta dal sen. prof. N. Pende di Roma, una dal prof. A. Castiglioni di Padova e una dal prof. M. l .oeper di Parigi. ,Sono in programma, oltre l'escursione in autocarri già annunziata, un 'escursione alle isole della Lagu11a, offerta dal JVIunicipio, una visita all 'Ospe<lale Marino del Lido, un ricevimento ali ' Albergo Danieli offerto dal Presidente del Congresso, un concerto ecc. Per informazioni e programmi dettaglia.ti rivolgersi al segretario, prof. Saraval, Ospedale Civile, Venezia.

Congresso italiano di medicina coloniale. La Società Italiana di Medicina ed Igiene Coloniale si adunerà ai Firenze in occasione della Riunione del Centro di Studi Coloniali. Il Congresso sarà presleduto da S. E. il sen. Aldo Castellani - il quale ha sospeso il suo insegnan·Jento nelle Cattedre di Londra e di New York, rinunciando anche alla fiorente clientela internazionale, e ininterrottamente p er sei me:si è rimas to in Somalia ed in Eritrea, a capo di tutti i

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servizi sanitari, che hanno assicurato l 'efficienza fisica dell'esercito combattente. Il Congresso porterà le esperienze della guerra nel campo scientifico e la preparazione di esso è affidata al vice-preside11te della Società, generale l\IIariotti-Bianchi, ed all 'aiuto del sen Castellani, prof. Igino J acono, segretario generale della Società. Questa ha, sede nella Clinica delle Malattie tropicali e subtropicali diretta dal Castellani.

Lega Italiana di igiene e profl.Jagsi mentale. Ha avuto luogo a Firenze il 31 maggio u. s., presso la Cli11ica delle malattie n ervose e mentali del1a R. Università, una riunione scientifica, indetta dalla Presidenza della Lega Italiana di Igiene Mentale, sul tema: cc Esiste realmente una eredità similare e dominante nella Frenosi maniacodepressiva ? ». Al convegno, al quale avevano parlecipato numerosissimi alienisti di ogni par le d'Italia, sono state lette le seguenti relazioni: 1) prof. C. E. Roberti (aiuto nella Clinica delle Malattie nervose e mentali della 1\. U11iversità di Firenze) : « Il concetto nosografico e c]inico di Freno si maniaco-depres·siva in rapporlo col problema dell'ereditarietà »; 2) prof. L. Gianferrari (prof. inc. di Biologia gf:'nerale nella R. Università di Milano) e dott. G. t~antoni (i11c. di Esercitazioni di Biologia Generale nella R. Università di lVIilano e aiuto voi. Clinica Me<iica R. Università di Milano): « Sull'epoca di origine di idiovariazioni »; 3) do t l. G. Fa.ttovich (vice-direttore dell 'Ospedale p sichi atrico di S. Clerr.ente in Venezia) e dott. N. Niccolai (medico prim ario dell 'Ospedale p sichiatrico di S. Clemente in Vc:n1ezia) : cc Considerazioni sulla ered i tari età in alcuni casi di Psicosi maniaco-depr essiva »; 4) dotl. E. Rizzatti (direttore dell 'Ospedale p·sichiatrico di .Racconigi) e dott. V. Martinengo (medico primario dell 'Ospedale psichiatrico di Racconigi) : cc Eredità nella Frenosi maniaco-depressiva. Studio st1 100 casi »; 5) prof. A. D 'Orme a (direttore dell 'Ospedale p sichiatrico di Siena) e dott. D. Centini (medico di Sezione dell 'Ospedale psichiatrico di Siena) : cc Considerazioni clinico-genealogiche sulla .F'renosi maniaco-depressiva »; 6) dott. G. VolpiGhirardini (direttore dell 'Ospedale psi chiatrico di Udine) : cc Sul! 'ereditarietà nella Frenosi maniacodepre·ssiva »; 7) prof. A. Puca (direttore dell 'Ospedale psichiatrico di Reggio Calabria) : cc Ricerche erede-biologiche in sindromi ossessive e melanconiche »; 8) prof. A. Rostan (medico primario dell 'Ospedale psichiatrico di Milano) : cc Sulla ereditarietà secondo il tipo dominante nella Psicosi maniaco-depressiva . (Ricerche cliniche e considerazioni critiche) »; 9) dott. G. Calzavara (vice-direttore dell 'Ospedale psichiatrico di Mantova) : <( Qualche rilievo statistico su fattori di ereditarietà a·specifica nelle psicosi circolari »; 10) dott. A. Coen (medico primario dell'Ospedale psichiatrico di Mantova) : cc L 'eredilarietà delle malattie mentali studiata in un gruppo etnico poco inquinato (Ebrei di Mantova) ». Alla lettura delle r elazioni è seguìto un interessnnte dibattito e sono stati emessi vari voti. Hanno presieduto il convegno i proff. Medea, presidente della Lega d'Igiene Mentale, Zalla, direttCtre della Clinica di Firenze e Donaggio, presidente della Società Italiana di Psichiatria. Tutte le relazioni e il verbale della « Giornata Genealogica » saranno raccolte, a cura del ·segretario della Lega, dott. Tumiati, nel prossimo volume degli « Atti » del sodalizio. (Sede della Segreteria: via Paolo Toscanelli 8, Firenze).


[ANNO XLIII, NU!\{. 25]

SEZIONE

Giornate mediche di Montecatini Terme.

'

In l'vlonlecatini Terme sotto la direzione del prof. C. Frugoni, clinico mBdico di Roma e direttore sanitario delle Regie Terme, saranno tenute nei gior11i 25-26 luglio due « Giornate n1ediche di Montecatini » con due temi di relazione, e cioè: 1) << La terapia medica, chirurgica e idropinica della calcolosi epatica »; relatori i proff. Alessandri, Bastai e Pisa11i; 2) .« La terapia delle forme catarra]i dell 'appar oto d1gerente »; relalori i proff. Alessa1n drini e Messini. Tutti i Jnedici ·sono ir1vitati a par1ecipare ed a collaborare. I medici che inviera11no la loro ade~i0ne al « Segretariato Gìor11ate 1\1.ediche di Montecatini Terme » entro il 30 giugno, saranno ospiti dPlla Società Regie Terme dalla sera del 24 alla sera del 26. Sono ammesse tempestive inscrizioni per comunicazioni sui due te1ni <li r elazionP .

Medicina preventiva dei tumori maligni. Una in· teressante conferenza del sen. prof. Pende all'Istituto Regina Èlena di Roma. Il 6 corr., all'Istituto Regina Elena, davanti ad un folto pubblico di medici ed autorità scientifiche, ha avuto luogo la conferenza del sen. prof. Pt>nde, che fa pa.r te del ciclo di lezioni di perfezionamento promo·sse dal sen. prof. Bastianelli S\1lla patologia e clinica dei tumori. Interessantissimo e fondamentale l'a.r gomenlo trattato ùal prof. Pende quello delle condizioni individuali e costituzionali che preparano lo svil11ppo dei ttLmori maligni. L 'insigne maestro italiano della medicina costitu.zionale e preventiva, dopo avere analizzato con profonda conoscenza e senso critico le idee ed i fa1ti assai co nfusi e spesso contraddittori finora pubblicati, e reso omaggio alla priorità della scuola romana in questo campo, ha illustrato le proprie ricerche ed osservazioni cliniche che conducono ad ammettere ch e non tanto il tipo fisico del sogget to, gracile o robusto, longilineo o brevilineo, risulta indispensabile per lo sviluppo del ca11cro, quan Lo uno speciale atteggiamento umorale genera le combinato con una disposizione locale dell'organo colpito. Nello stato umorale generale appare costante uno stato che il Pende chiama di « giovanilismo biochimico » : soggetti cioè ch e conservano anche in 11na età avanzata uno stato umorale, e sopratutto abbondano di sostanze d'origine glandolare, che prevalgono nell 'età giovane della vita e che eccitano la nutrizione e la proliferazione cellulare. Se in un organo per ragioni ereditarie o per persi~tenza di germi di tesst1to embrionale o per irritazioni continue eccitanti la proliferazione cellulare ed i processi riparativi dei tessuti si forma uno stato d'esaltata potenzialità neoformativa delle cellule, il suddelto fattore umorale giovanile eccitatore determina l 'insorgenza del cancro, che diventa aggressivo per tutti quei te·ssuti che pjù degli aJt.ri conservano delle potenzialità giovanili di neoforn1azione. Di tale atteggiamento umorale giovanile dìspone11te ai tumori maligni fanno parte la tendenza alcalosica degli umori , la preponderanza del vago sul simpatico, la ricca attiYità trofica e morfogrnica deJl 'insulina, del fegato , della tiroide, del ) 'ipofisi anteriore, del tessuto tirnolinfa.t ico, della gl(•ndola genitale, la debole attiYità del tes uto reticolo-endoteliale e della n1ilza, dell 'arlrenalina,

PRATICA

1185

d~lla

neuroipofisi, della paratiroide, della glandola pineale, del sistema simpatico, cioè di tutto il complesso biochimico neurochimico frenatore della nutrizione e della crescita dei tessuti. La medicina pre:ventiva deve tener conto e di questi fatt~ri cos~ituzi.o~al~ e del.l 'es~stenza in dati soggetti d1 pred1spos1z1on1 ered1tar1e, e di fatti irritativi cronici locali, ed agire sopratu tto nell'età di deformazione della vita, con i due grandi rimedi moderni dell'alimentazione stimolatrice del simpa1 ico e del cataliolismo, e dell'organoterapia antianabolica e frenatrice dello svil:ippo cellulare. Questa ,-:0nfere11za del sen. Pende, così densa di fatti e d 'idee, rappresenta u·:Ò.a vera tappa nel progresso della prevenzione del grande flagello del cancro.

Echi della nostra impresa africana. Nel tracciare, in un ricevimento accordato ai giornalisti dell 'A. O.. , le linee fondamentali del~ 1'azione che l 'Italia svolgerà in Etiopia, il gen. Badoglio affermò, tra l 'altro, che: punto essenziale della penetrazione effettiva in Etiopia è quella della costituzione di corpi selezionati di insegnanti e di medici. Bisogna che al più presto sia abbattuta la barriera che è ora costituita dalla. impossibiJità di Gomunicare direttamente col popolo etiopico per mezzo della parola e, conseguentemente, bisog11erà che maestri e medici parlino la lj ngua del ~aese. Il sen. prof. Pende in un articolo pubblicato r1ella « Gazzetta del Popolo » di Torino, affronta la questione degli incroci di italiani con i sudditi africani . Egli dimostra quanto grave danno recherebbe agli italiani ed a11che agli etiopi l 'incrocio del -sangue. I mulatti sono prodotti degeneri e rappresenterebbero un peso morto ed un passivopericoloso nel capitale umano coloniale. Conclude che spetta alla donna italiana assumere il compito sacro di fattore decisivo in questo problema demografico dell'impero, seguendo l 'uomo nelle terre sottomesse. Il « Manche·ster Guardian » ha pubblicato una dichiarazione fatta dal dott. Ralp,h Hooper, dell '1\mbulanza americana in Abissinia, agli studenti in medicina di Leeds. Risulta che un furgone dell 'a1nbulanza fu requisito da ras Desta, il quale lo fece caricare di munizioni; esso cadde nelle mani di un 'avanguardia italiana e da allora i furgoni delle ambulanze furono bombardati. Il dott. Hooper h a detto delle estreme difficoltà tra cui si SYolgeva l 'opera delle ambulanze, le quali si teneYano a circa venti miglia dalle basi.

Un po' dovunque. Negli Spedali Civili di Genova si è tenuto un Co11gresso sanitario il 29 maggio , sotto la presiclenza del prof. C. 'frevisanello . Sono state fatte con1unicazioni da: A. Da Gradi, U. Vignolo, V. Dogliotti, A. Vallebona - V. Dogliotti. La Società Medica del Friuli si è adunata il 2S maggio, sotto la presidenza del prof. G. Pieri. Sono state fatte comunicazioni dai soci: G. Pieri, ~1engarelli, l\{. Miani, E. Pavanati. La Società di ,S cienze mediche di Q)negliano e Vittorio si è adunata il 30 aprile, sotto la presidenza del prof. Coletti, assistito dal segretario dott. Fabris. Sono state fatte comunicazioni dai soci: 1're1nontini, De Gironcoli , Baroni, Tornasi.


1186

« IL POLICLINICO >>

It Sindacato Fascista Nledico della Provincia di .Sondrio ha tenuto una riunione scientifica il 9 maggio, sotto la presidenza del prof. A. M. Fiamberti. So110 s tate falte comunicazioni da: E. Tarantola (Pineta di Sortenna), L. l\1enozzi (Prasomaro), A. M~ Fiamberti (Sondrio). · La Socie tà Catalana di Urologia si è adunata il 7 febbraio e il 6 marzo, sotto la presidenza del clott. V, Compaii. Sono state .fatte comunicazioni .da: l~ . Serralach Julia; I. Orsola Marti, A. Puigvert. (Sede sociale: « Casa del Médico », Gran Via Leyetana 31, Barcelona, Spagna). La Scuola Medica Ospitaliera di Roma ha publ>lica to il programma del Corso di cc Clinica Otori11olaringologica » che il prof. Giorgio Ferreri rip e. Lerà quest 'anno, dal 10 al 20 luglio, all 'Ospedale del Littorio. La Las·sa di iscrizione è L. 150. Per ir,forn1azioni rivolgersi alla Segreteria della Scuola, Policlinico Umberto I . Il 27 maggio sotto gli au spici dell 'Unione me.llica latina il prof. J . Fiolle ha tenuto a Parigi .u na conferenza sul tenia: cc L 'ordine latino nelle .scienze, la biologia e la medicina »; il dott. G. Duhamel , che presiedeva, ha felicitato il conferenzier e con una brillante allocuzione. I laureandi in m edicina dell 'Ateneo genovese h anno fatto 1.Ina cordiale manifestazione di riconoscenza, di devozione e di affetto al prof. Saba;t,jni, che ha rispos Lo ringrazia11do_. La Ca·ssa di Rispa.rmio di Tnrino ha preso l 'inizi J Li va p er la costruzione di una Clinica per le Mal a ttie tropicali presso l 'Ateneo torinese. La Direzione generale della Sanità pubblica h a .dispos to la soppressione della Scuola di malariologia di Ne ttuno, fondata n el 1919 dal prof. Gosio in collaborazion e del prof. ~1i ssiroli , r esa ormai .superflu a dal Labor atorio di malariologia, diretto .cl ~llo stesso ì\1issiroli n ell 'Istitt1to di ,Sanità pubbli ca . I corsi cli malariologia al personale della :Sanità saranno tenuti nel detto Laboratorio e

[AKNO

XLllJ, I\ui\r. 25)

J'addestran'lento pratico sarà fatto nella Stazione

antimalarica di Fiumicino. Iì Vicesegretario del Partito ha convocato il 6

giu g110 a Palazzo Littorio un primo gruppo di senatori, deputati ed esperti in materia assistenziale, per le ispezioni alle colonie climatiche e·stive da eseguire nel periodo dal 15 al 25 giugno. La rivista cc Opere Pubbliche >) reca uno studio dell 'architetto Pietro Barhoni su cc La costruzione del Sanatorio Carlo Forlanini » , riccamente illustrato. Il prof. Ottorino Rossi è stato solenne1nente com1nemorato il 4 giugno alla ,Società medico-chir11rgica di Paivia, dal prof. Carlo Riquier, ordinario di neuro-patologia all ' Università di Padova e a11ievo dello scon1parso; erano presenti le autorjtà accademiche e cittadine . In seguito a una dichiarazione scritta dei dottori Nando Be11nati e Giovanni Andreoni 1 è stata .rimessa una querela de << L'Avvenire Sanitario» contro cc L 'Italia ì\iledica » .

Le malattie infettive in Italia. Numero dei Comuni colpiti e numero dei casi (fra parentesi). Denunzie dall '11 maggio al 17 maggio 1936: ~1oTbillo 3 74 (2513); Scarlattina 121 (262); Pertosse 174 (690) ; Varicella 153 (380) ; Vaiuolo e vaiuo-

lcdde - (- ) ; Febbre ti+foidea 161 (273); Infezioni p ar atifiche 35 (43) ; Febbre ondulante 66 (100) ; Dissenteria 5 (10); Difterite e croup 210 ~363); Men ingite cerebro-s pinale epiclemica 17 (18) ; Polion1ielite a11 Lèriore acuta 33 (45) ; Encefalite letargi ca 3 (3) ; Anchilos tomiasi 7 (19) ; R abbia: morsicature di animali rabbici o sosp etti 51 (81), dichi arata 1 (1); Pu·stola m aligna 12 (13) ; Parotite epidemica 104 (334) ; Leishmaniosi 2 (3) ; Febbre pu erper al e 27 (29).

Indice alfabetico per materie. Alcoolemia : ricer ch e . . . . . . . . . . Pag. 1172 .A11en1ia da botriocefalo . . . . . . . . . » 1164 .Arteria tibiale anterior e : allacciamento al t er zo super. della g amba . . . n 1143 B aliati co : disc i plina . . . . . . . . . . . » 1178 Bibliog r afia . . . . . . . . . . . . . . 1168, 1171 ..Cardiosp asm o : cura chirurgica . . . . . » 1177 .Dien cefalo e ipofisi: fisiopa1ologia . . » 1173 Diges lion e : intoller anza ai carboidrati e fl ora intestinale . . . . . . . . . . . . >) 1164 Diges lion e : p a tologia; cos tituzione ed ereditarietà . . . . . . . . . . . . . . » 1174 ..Ernia inguinale di diverticolo Yescicale s trozzat o a·ssocia to ad ernia d el colon )) d es tro . . . . . . . . . . . . . . . . . 1157 .Es1r ina n ell 'u ovo di gallina durante )) 1'incubazione . . . . . . . . . . . . . 1172 )) Gi11econ1astie: sig nificat o . . . . . . . . 1173 J11 carico di prestazioni sanitarie; quali)) fi cazio n e clel r apporto . . . . . . . . . 1179 )) 1ntestj n o colon : legamen ti accessori . . 1174 I11 Les ti no tenue: s tenosi funzion ali in )) 1attan ti . . . . . . . . . . . . . . . . 1174

,

Lic,en ziam e1ilo illegi·t iimo : risarcin1en.l o d i dann i . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1178 Liquido cerebro-spinale: m eccanis1110 di

produzione . . . . . . . . . . . . » 1178 ~1ag·rezza ipofisari a : quadro clinico . n 1173 Mn Ler11ità e abuso di si garette . . . . » 1168 Policitemia idiopatica tipo Gaisbock . » 1145 Policitemie ·secondarie . . . . . . . . . » 1163 » 1166 Reumatismo cr onico . . . . . . . . . . . Sangue : determinazione della diastasi . 1177 1178 Sclerodermia: i)a logenesi cl i en cefalica cl i )) 1173 alcune variet à . . . . . . . . . . . . 1

Ser v izi ig i e1i i co-san.it ari .. . . . . . . .

))

1179

Sindromi adiposo-genitali: p atogen esi Stomaco: inlussu scezione del digiuno . 'f onsillite: 1n anifestazioni morbose secondari e . . . . . . . . . . . . . . . . 1'ubercolosi: diagn osi j)recoce n ell 'i11fan zi a . . . . . . . . . . . . . . . . . Ul cera p ept ica cr onica : l 'elem ento n eu rosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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1173 1173

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1174

O•ritti di preprietà riservati. - Non ~ corueneita la ristampa di lavori pubb~ati nel Poliolinioo se non •n sepito ewroriz.zavone scritta dalla reda;done. E wetata la t>ubblicaD<>ne di s11nti di essi senta citat>ne la fonte.

e

FR U GONI ,

A. Pozzi, Resp.

Red . capo.

Roma - Stab. Tipo.Lit. Armani di M. Courrier.

..a


ANNO XLIII

Roma,

2~l

Nu1n. 26

Giugno 1936 ·XIV

'' PERIODICO DI

''

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE I>~ATICA

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

ABBONAMENTI ANNUI: 1° GENNAIO - 31 DICEMBRE Italia

Sinaoli:

Estero

Cumulativi: (1) ALLA SOLA SBZIONE PRATICA (set t imanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLE DUll ~EZION I (pratica e medica) . (1-a) ALL.\ SOLA SEZIONE MEDICA {mensile) . L. 50 L. 60 (3) ALLE DtJJil SEZIONJ (•pratica e chirurgi ca) (l-b) ALLA SOLA SEZlONR CHIRURGICA (mensile) L. 50- L. 60 (4) ALLB TRII SEiIOHI (pratica\ medica e cbirur.).

Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

o della CHIBURQICA L. 6; della

PB.&.TICA

Italia L. 100 L. 100 L. 125

Estero

I L. 100 I

L. 1:50 L. ltk>

L. 8,50

SOMMARIO La\lori originali : G. :tiieldolesi: Sulla terapia della di~trofi a 1nu-scolare progressiYa a. base di estratti pancrea,tici. Osservazioni cli nich e : A. Breccia: Appendicocele. Sunti e rassegne : SISTEl'dA NERVOSO: G. G11illain e P. l\follar~t : Le crisi epilettiche j acksoniane o generalizzate n 11 'ini zio della scleroei a placche. - P. Del1uas-Marsa let: Le encefalopatie demenziali d ella vecchiaia. - E Apert: Il trattamento della corea. l\I1sceLLANEA : E. Cantilo : Come a.giacono gl i ormoni? ..\.zione :;Obtitutiva e oglia d i sostituzione. S. J. Gilipin : La. glossodinia. - C. Velde : La diagnosi del collasso. · Divagazioni : P. A. Gemelli: Recenti contributi italiani alla psi<:o-fisiologia del \Olo. Cenni bibliografici. Accademie, Società Medi c he, congressi : Primo Conve·

LAVORI

ORIGINALI

CLI NI C \. l\ilEDICA GENERAT..E

DELL~\.

R.

UNIVERSITÀ DI ROM:\

clire tla d a l prof.

CESARE 1FRuG0~1.

Sulla terapia della distrofia muscolare progr~ssiva a base di estratti pc1nc1·eatici. l>ol l. G 1~0

i\IELDOLESI.

aiuto e libero doce11te.

2\ el periodo fra il 1932 ed il 1935, in una serie di con1 unicazioni alla Reale Accaden1ia n.:.edica, a lla Accade111ia Lancisia11.a di Ro111a ecl al ±1° Con.gresso della Società italia11a di i11edici11a interna in Bologna, re11devo noti i r1sultati cli osserrazioni c linich e, di r icer ch e i1atogeneticl1e e di esperienze t erapeuticl1e e egui le, co1111)le s 1Yan1e11te. su ±7 casi di di trofia n1uscolare i1rog·ressiYa , a1) partenenti alle sue diverse varietà. Tali risul Iati, raccolti e coordinati in una 111011ografia pubblicata pre ~ ­ so L. Pozzi, 111i i)ern1ette,·ano conclusioni d e finitive in rappo1 lo alla patogenesi. Potevo cioì•

gno Nazionale della Società ltaliana di Antropologia e P .sicologi a Crin1inale. . Appunti per il medico pratico : CAS IS!ICA E TERAPI.-\: Contributo a lla clinica dell 'acro111egalia. - Con siderazioni su i raipporti tra gig·antismo ed acromegalia. Acromegalia e tensione arteriosa. - Rarefazio ne ossea post-traumatica in una giovane donna O\ariectomizzata. Il trattamento moderno del morbo di Addison. NOTE SU LL'ANESTF.::ilA: La rachianestesia nell'infanzia. - Morte da narcosi di evipan. - L'infiltrazione anestesica nel trattamento delle distorsioni. - MEDICINA SCIENT1F1Ci\: Il compit'o aspecifico d i sostanze pressorie nel plas ma di pazienti affetti da ipertensione. VARIA. Nella vita professional e : erv1z1 igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie dive r se. I n tl ice a lfabetico per materie.

d imostrare: a) cl1e la d istrofia i11usco lare prog·ressiva è una mal.aLLia a sfondo cos La11te111ente eredo-famig·liare, i11 qua11to i svolge se111pre ed ,esclu sivamente sul terreno di una i)a rti colare diatesi , faciln1ent·e identificabile. a11cl1e a ll 'indagine clinica, co111e un ing·olare :::.tatù displasico della n1uscolatura striata; b) cl1e le a lterazioni di struttura , di nutrizione, di funzi·on e, ìi rican1 bio della fibra n1 usco lare i11erenti a tale stato displa ico as un1ono evide11za e gravità, e sopratutto acquistano tende11za invasiYa ed andan1ento i)ro o-re s~iYo fino a dare il quadro vero e proprio della 111alattia. quando una g rave, lenta, e progressiva lesione del pancreas induca profo11di Lurl)an1enti ta11lo nell 'equilibrio a cido-base, quanto , e pecialn1ente, nell'assorbi111ento e nel i11etah0Jis1110 clei g licidi , dei grassi e so1)ratt1tto dei proteidi, detern1inando uno s tato grave, pern1anente. di carenza proteica di c ui ]e n1iodislrofìe ~ ono diretta conseguenza. Illurni11ata la paloge11esi della forma n1orbosa. e s tabiliti co111e 11ucleo fondan1en lt.1 le 1:1


]] s

cc IL

POLICLI ~ I CO

Jesione del pancreas, con1e terren o la predi.,,posizion e diatesica del1a n1uscolatura e con1e cau sa ultima la car enza proteica, logico appari·va il tentativo di rompere il cerchio di La11ti fatt ori intimamente fra loro con catenati, sostituendo, con m ezzi opoterapici , la fu11zione vancreatica tanto g raven1,ente comprom essa ; così da norn1alizzare le funzioni digestive, otte11 erne una effi ciente funzione di assorbi1nenLo , sop1ratutto in relazione alle frazioni azotate , • dominare i fatti da car enza. Questo· t entativo aYr ebbe approfondito ulteriormente le conoscenze sulla patog·e11esi, e, contempora11ea1l1e11le, pern1esso di aggredir·e per la via più diretta , la causale, il proble1na della terapia; fin ora, malg r a do tutto, pratican1e·n le negativo. Le esperienze ono state condotte su 45 casi. Del i)ri~o g ruppo di 4 7 casi , in un primo tempo son o tati trattati solo 26 , saliti su ccessiYam en te a 33 : a questi vanno aggi unti altri 12 nuovi casi, venuti in osservazione dopo il rtovembre 1935. Tali esperien ze hanno dato risultati fond.a mentalmente tavorevoli: hanno co11f.ermato cioè in pieno la patogenesi pancr eatica , n1entre i tentativi t erapeutici , co11trollati con accuratezza e con largh ezza di indagini istematich e, contemplando tutte, in ge11ere, le funzioni ch e noi ·ap•evamo in alcunc h L· alLer àte n ella distrofia muscolare progressiYa , 11ann o portato a risultati cl1e, dopo urt a1 1110 di esperien za, in t alun i ca i si p o son o t-:l1ja111are era mente conclusi,ri , n1 entre in altri , di n1irtor e evidenza, affern1ano pur sempre un notevole interesse anch e da l punto di vi st a IJra Lico. 1

Le pri1ne difficoltà, nel tentativo di normalizzar e i processi digestivi inediante fermenti pancr eatici , si incontrano nelle moclalità di somminisl r azione. La p a11creatina, da ta direttamente per ,-ja orale con i pasti, viene ordinariamente dis trutta, o p er lo nleno immobilizzata , dalla aciclità gas trica: tanto peggio nel caso di iperacidità gas lrica, come in mollissimi miopatici . Se si ric0rre alle capsule ch eratinizzate, queste non vengo110 sciol 1e in duode110 per insl1fficien le attività fE:r1nentativa del su cco pancreatico. Ricorrendo ad irtYOlucri r esistenti agli acidi e solubili in amLie11 te al calino, ques U possono attraver sar e tutto il du ode110 intatti, quando, con1e . n ei casi gr avi cli dislrofia muscolare progressiva, questo sia netlan1ente e costantemente acido per tutta la su a es te11sione. In a1nbedue i casi la pancreatina, liberala 11on n el duodeno n1a nel òi giuno. non riceYe il n ecessario potenzi am ento nel comples·so triplico p er opera del su cco duode11ale, e riduce co . . ì n otevol1nente la sua r eale attività proteolitica. JJisogna percjò ricor rer e a somministrazioni mas siYe di grosse dosi, 3 o 4 volte almen o la dose utile co111u11e, aggiunte a pasti ricchi di sostanze nlbu1ninoidee. La scelta del preparato ci h a m esso ·~~µesso a co11ta tto con pancreatine di scar sissima ,dli \"ilà in vi,·o, for se p erchè troppo sen sibili alle \ 1triazio11i di pH <lel nlezzo an1bienle, Yale a dire

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:26]

fnciln1e11 te e rapid a111e11 le in1111obilizzahili dalle ar1ù111ale secr ezioni dige·sti' e d ei 111iopatici . I µrep a.rati liquidi , più facil111ente n1aneggevoli, ,·ar1110 in genere somminis trati a frazio11i , pri111a durante e dopo il pasto : ciò che si può fare anche con la forma in pas tig lie. L ' uso dell 'insulina fu lin1it a10 a i casi o di grave e gene!-'ale distrofia di tullo l 'orgnnismo, oppure di profonda alterazione con Le1nporanea della funzione insulare: va le11ulo p erò, conto che in ques ti casi molto sp es·so precarie sono le condizioni del rical)'.lbio glicidico; notevole la instabilità dei valori glicemici; facile il crollo di essi per somministrazioni, an che moderate, di insulina, con ten· dC!11za alle crisi ipoglicemiche più o meno gravi, 1

· Prima di iniziare qualsiasi tentativo di cura pancreatica in un miopatico , è indispensabile assicurarsi se esista n el caso concreto la l)OSsibilità di· raggiungere e di n1anten ere una efficiente , se non completa, sostituzione della atti\"ità pancreatica compron1essa, a]n1eno per quanto riguarda la scissione dell e sostanze prot~iche, di più diretta importanza. Noi avremo, a tale scopo, dati indiretti di un certo valore pratico se, con la somministrazione di fer111enti p,a ncr eatici , vedremo ri con1parire la indaca11uria, tanto frequente1nente assent-e nel miopatico; scomparire la cr eatorrea microscopica; il coefficiente di Zoja p er il controllo della digestione dei grassi ridiscendere verso l'unità. Le ricer ch e più importanti però e di n1ag-gior valore pratico, sia come indag·ine preli111inare sia per su ccessivi controlli, ad assicurare alla esperienza un esatto e sufficiente dosaggio, sono rappresentate: a) dalla determinazion e del n1etabolis1110 basale e sopratutto della azione dinan1ica specifica (a .d .s.) di un pasto misto, ad eleYato contenuto proteico (pan·e, latte, due uova); b) dal controllo del ricambio i:>roteico dur.ant·e il periodo di c ura ,. e sopratutto della e]in1inazione dell'azoto totale urinario, in quanto sc,arsa è l 'importanza pratica della elimin azion e di' azoto attraverso l 'apparato digerente e cl 'altronde la sua prati ca det erminazione i11contra notevolissime difficoltà nel n1iopatico, dove grande è la quantità di proteidi indigeriti n-c lle feci , cau sa I 'in ufhcienza i)ancreatica di'gesti-va .

a) -azione dinamica sp·ecifica degli alim enti: data la scarsa attività di scissione proteica del succo duodenale , e la co11segu ente in effici en za dell 'assorbimento di· a111111inoacidi i1el miopatico , l 'azione dinamica specifi ca degli alimenti , come ha dimostrato A. J\I . D·e Orcl1i o i1on compare, oppure è lin1itata alla prirna fase, corri'spondente all 'assorbin1ento gli cidico, mentre invece la seconda fase, di origine proteica, o è scar sissi111a. o nlanca. oppure è sostitt:ita da una caduta di Yalori . Dando il i1ac::to 1


[ANNO 1.Lfll, Nu1vr. 26]

di prova con l'aggiunta di· una sufficiente quar1ti là di pancreatina, la reazione proteica co1r1pare, con caratteri e andamento normali. L'esperienza può servire anche per il dosaggi o dei fermenti da somministrare : qualche volta la reazione, non normalizzata da una prirr1a son1ministrazion·e, compare solo aun1eintando le dosi. L'esperienza può avere andan1ento e valer.e non conclusivo in qualche miopatico iniziale in periodo prepùbere ed alla soglia della crisi p·u berale·. In qualche caso fra gli 8 e i 12 anni noi abb·ian10 trov.ata presente Ja a. d. s., per quanto a caratteri piuttosto sfu1nati, con variazioni di non grandissima entità in seg'uilo a somministrazione di, pancreatina. f11 questi rari casi, l 'esam .e fermentologi'c o d el succo duodenale dimostra la presenza di una certa attività proteolitica, con valori vicini alla 111età di quel li dell 'indivi·duo normale adulto, però infi11i ta111ent;e inferiori a quelli abituali dei gio,rinetti di· questa età, dove il tumultuoso sviluppo corporeo si accompag·na ad una esaltazione notevole dell'attività triptica pancreatica, con cifre ch e non sono mai inferiori a dieci volte quelle dell 'adulto normale. 1

b)

rica,mbio azo·ta.to:

gene·r ale, il mezzo più esatto e più sicuro di controllo di una terapia p1a ncreatica è rap11resentato dallo st11dio del ricambio azotato, e sopratutto della frazione di escrezione urinaria (azoto totale). La quantità di azoto totale escreta giornalmente dal miopatico attraverso le urine -è sempre bassissima, inferiore non solo alla norn1a , n1a anche a quei valori che i trattati danno co·m e minimi in casi di di giuno con1pleto sperin1-entale. Al contrario cl1e n el nor1nal e, nel mio,p:a tico tale escr ezione è indipenclente in modo assoluto cl.alla alimentazione e perfì110 dalla quantità di azoto effett.i varne·n te irtgerita: è fissa e costante: aumenta solo se si somn1ini.stra al P. , una certa quantità di aminoacidi , p. e. di glicocolla, peTò l'aumento n e è fu gacissimo e scompare per son1ministrazioni p rolu11g·ate. Invece se al P. , con i pasti proteici , si dà u11a sufficiente quantità di fermenti pan creatici, si osserva un immediato balzo fino t\ valori superiori a quelli escreti giornaln1ente cla un soggetto norn1ale: aumento che dt1ra due o, al massimo , tr·e gi'o rni , ·e d è seguito poi da una rapida caduta verso i valori preced enti: persistendo però nella terapia, la escr ezione totala di· azoto per le urine assume t111 andamento progr essivament.e crescente, fino a cl1e , lentamente in qualche mese, vengono raggiunti i valori di escrezio11e del sogge tt o norn1ale : questo ... e la dose di fermenti 11ancreatici risulta, in pratica, sufficiente. Se i: .1 studia l 'escrezione delle diYerse frazioni pro111

1189

SEZIONE PRATICA

teiche per le urine, e special111ente dei corpi creatini1ci , che tanti rapporti 11anno con la funzione muscolare e il cui rican1bio è caratteristicamer1te alterato in tutte le miopatie e sopratutto nella distrofia muscolare progressiva, la escrezione totale di essi, in stato di malattia , appare globalmente dirr1inuita, mentre prevale , anche nell'adulto, la frazione cr·e atinica sulla frazione creatininica, ridotta ne lla 11}ag.gioranza dei casi a valori bassissimi, pratican1en te non considerabi'li. La sommini~trazion e di glicocolla per b·o cca aume11ta l 'escre·z ione di creatin.a, però solo per qualch·e giorno e fugacemente: se si fanno sorl.r11inist.razioni prolungate, come per scopi terapeutici, l 'aumento scon1par e, e successivamente la creatinuria accenna a diminuire a I· c11nchè, m·entr·e parallelan1ent e la cr-.eatininuria di1nostra u11 lieve aumento. Se invece, si son1n1inistra, con p·a sti a buon contenuto proteico , pancr·eatina in dosi sufficienti , la creatinuria rapidamente din1inuisce, fino. a scendere, in qualche settin1ana , a valori p·r atican1ente non considerabili , p ur sei;iz.a mai scon1pari r e del tutto: contemporaneamente la creati11ina a11menta in modo rapido e p·r ogressivo , sino ad occupare quasi tutta la frazione dei corp·i creatinici : qu·esti poi, globia lmente consirlera li, dirr1ostrano pur essi, con il procedere dell~ somministrazione, un progr essivo e 111arcato au1nento. Un aun1ento transitorio di creati11uria si verifica agli inizii della terapia })ancreatica solo se n ella dieta del P. entrano d·ella gelatina e altre sostanze, dalle quali la digestione pancreatica rie.ava grandi quantità di gJicocolla. Questi fatti vanno interpretati i1el seguente modo . Nel miop·a tico , causa lo stato di carenza grave e persistente di azoto , I 'escrezione di esso è ridotta al n1inimo d ella quota di usura , din1inuita al limite possibil e per fe1:0111.eni di adattamento costituitisi n el lenlo sta bilirsi della caren za. La quota di escrezione è completamente indip,endente dall 'alimenta zione, ii1 quanto l'assorbimento di azoto di pende qui, in modo esclusivo, non dalla ingestione di alimenti azotati, ma bensì clalle capacità proteolitiche del succo pancreatico: u na i11g·estio.n e di azoto superiore alle capacità digestive provoca solo un aun1ento di corie. Solo 1a somministrazilon.e di g·licocolla , asf;Orbibile direttamente, può influire sul ricambio dell 'azoto e principalmen te della creatina, perch è, nella lun ga carenza, l 'or ganismo h a din1inuito la capacità di' utilizzare qualsia. . i frazione azotata: con sumo di ll1sso dei prin1i giorni di rialimentazio11e clopo il digiun o. rliacquistata su ccessivan1ente la capaci Là di t1t ilizzare l 'azoto , si a tt utisce I ' ecces . . o prirn i1

1

1

1


1190

cc lL POLICLI Nil:O »

tiYo di e crezio11e: clo111inalo empre più con1pletame11te lo stato cli carenza proteica, si d eLE rn1i11a poi u11 le11to e progressivo aumento i1ella elin1i'11azione di azoto, fino ai valori di e~crezi one normale, fino al ristabilir i cioè un bilancio di azoto in attivo . Il controllo del ric<: mbio ,a zotato permette così di convalidare, in nloclo preciso, il raggiunto compen so delle a ttività digestive attraverso una sufficiente dose cli fermenti : ci dà un,a esatta misura del vantagg· io ch e, da questa normalizzazione, l 'organisrr10 ritrae p er i fenom eni di· ricostruzion·e, resi possibili dall 'aver il bilancio azotato raggiunto una fase attiva di risparmio. l NFILUENZA MENTI STI CI

DELLA

SOMMI NISTRAZIONE

PANCREATICI

SUI

DELLA. DISTROF IA

DISTURBI MUS COLARE

DI

FER-

CARATTERIPROGRES-

SIVA.

Quando si g'iu11ga ad u11a digestione proteica di una certa efficienza e a lla norn1alizzazione del 111etabolismo azotato, oltre che alla diminuzione di creatinuria, si assiste, i11 g·e nere, al regr edire della m·a g·gior parte d·ei disturbi' catatteristici della n1iopatia e precisamente: a) alla normalizza1zio•n e del ricambio mioglobin,i co : l 'eliminazione di bilina attrav,erso le fe ci in qualch e settimana, talora anche più r~pidamente, cende verso valori normali, fin o ad un indice di Zoia vicino al}'unità: contempora11eamente, come abbiamo potuto di1nostrare in qualch·e caso mediante biopsie sisten1aticl1e, le fibre rip·r endono il colorito abituale, riacquistano cioè la capacità di fissare, r.ella loro compagin'3, la mioglobina, aurr1entnndo così le loro capacità funzionali ; b) al migl,ioiramento delle alterazioni ca-

1atteristicl1,e d.i eccitabilità della fibra musc 0lare. Pl1r non. scomparendo del tutto, le carat1

teristich e alterazioni fascicolari rilevabili allo esame cr o11assimetrico (reazione miopatica) nel corso della pancreas-t·erapia dimostrano lenti ma si curi miglioramenti: i valori altissimi di cronassia muscolare t endono ad attutirsi prog ressivamente, le cronass ie· troppo piccole (irritative) t endono a scomparire. Grande valore ba sopratutto ]a scomparsa delle cronassie irritative; le quali indicano la presenza di alterazioni muscolari in atto -e ad attitudine in-

.

Vf. SlYa ;

c) all 'aun1ento del peso del corpo , all a regressione dei fatti distroficiJ generali, ad u11 migliorrimento generale delle forze, delle capacità di movimento , dell 'aspetto generale del malato: esso acquista vivacità , prontezza, perd endo c1uell 'aspetto particolare di soffere11za di cui a11 ch e i line.amenti clel viso portano l 'in1pron la. La lnalattia arresta il fatale andamento pro. gress1vo.

l.\ ."\"NO

XLlTT, NUl\I. 26) 1

PtISULTATI TER.\PEUTICI .

An1messa la palog·e11esi della distrofia i11uscolare J)rog·ressiYa i·n una duplice serie di aJlierazioni i11uscolar i e pancreatiche, di diverso tipo ·e di diver a J1atura, è logico e possibile aspettare un risultato pratico, da una. terapi:a, solo alla condizione che tanto le lesioni i11u~ scolari quanto le lesioni pancreatiche siano reversibili , oppure ch e i d1e ficit funzionali da esse detern1inati possano in qualch e modo, più o m eno completamente, venire con1pensati. Quanto alle alterazioni del pancreas, i r eperli anato1110-istologici dei casi finora studiati da me e da altri AA. , parlano di fatti di atro fia e di degenerazione a carico del parencJ1ima, vale a dire di .a lterazioni' definitiv·e, irreversibili: la loro estensione però non è inai totalitaria a tutto I 'organo, come mai con1pleta è apparsa clinicamente nei casi' nostri , anche più gravi , la achilia pancreatica. Per quanto si riferisoe al deficit pancreatico perciò, è sempre aperta , attraver so la opoterapia, qualch e possi'b ilità di compenso funzion.ale, di garantire cioè una efficienza digestiva capace di dominare la carenza proteica cronica: con la speranza di giunge1"e così ad un miglioramento funzionale delle cellule pancreatiche ancora non profondamente lese e capaci' di un 'utile attività. Purchè sia possibile la pratica attt1azione di tali condizioni e la lesion e pancreatica non abbia carattere progressivo, ciò che non in tutti i casi può venir escluso, si può sperare ch e la fatale progressività della inalaltia legata alla alterazione pancreatica v,enga, per mezzo di un 'adatta opoterapia, corretta o, più o meno co,m pletan1ente, dominata. ~Ia anche quando, si sia arrivati a poter dominare, i11 tal modo , la insufficienza pancreatica , anche quando possa esser raggiunto un assorbimento di amino1cidi suffici ente acl evitare ulteriori aggressioni muscolari; anche eliminato il carattere inva ivo e progressivo della malattia , le possibilità pratiche di migliorare il P. n ello s1ato di nutrizione e sopratutto n ell·e possihilità di movimento e di lavoro, possono trovare ostacoli gravi , talor anche insormontabili , n el tipo e nella est-ensione delle alterazioni n1uscolari. Chi ha avuto I.a ventura di assistere all 'a11topsia di miopatici, anche se di forn1a clipjcamente non crrave, porta con sè il ricordo indelebile di lesioni muscolari tanto va te e tanto gravi, da cl1iederci se v-eran1ente un occorso terapeutico qualsiasi, medico o chirurgico , possa essere in queste condizioni }J O sibile: mu coli ridotti a qualche fibra sp erduta fra grasso e cicatrici , talora ri'Cono cibile olan1ente all 'esam e istologico; i fasci n1t1scolnri ancora individuabili , ridotti ad un pallore I anta graYe, da r end ern e diffi cile , ma croscopic~ 1


[ANNO

1.LIII,

NU)l.

26]

mente, la differe,n ziazione cla u11 ligame11to o da un brano di connettivo: nei gru1)pi muse olari i11eno gra,ren1ente colpiti, una straordi11aria diversità di lesioni da muscolo a muscolo , da fascicolo a fascicolo, malgrado analogie di sede, di funzione , di atti,-ità: retti addominali quasi di'strutti, ob·l iqui apparenteJnente normali: sterno-cleido-mastoidei intatti, Cllc ulJari quasi scon1parsi, -ecc. Se da questa suggestione di fatti anatomi'ci , la quale non fa se non rievocare la evidenza dei fatti clinican1ente con statabili , noi scendian10 a cor1siderare, in campo di' r ealtà , le possibilità prati cl1e di rico Lruzione, delle siner gie funzior,ali distrutte, attraverso una terapia qualsiasi (n1edica, cl1irurgica, ortopedi'ca), dobbiamo prima di oQ"ni cosa considerare non solo l ',entità e l 'in11)ortanza funzionale delle fibre definitiva111ente scon1parse o per fatti di d egenerazione o per ... ostituzione cicatriziale, ma anche, e specialme nte, le condizioni nelle quali da queste alt erazioni, variamente e irregolarm ente distribuii e fra i muscoli di una ste sa sinergia fun1ici.nale, vengono poste le sin ergie stesse n el n10111ento in cui entrano in funzione . Per alcuni n1 usco li esiste la possibilità di venir sos tituiti , per funzione vicaria , da altri; altri inVt ce sono co n1ple·t amente insostituib·i1i ; molte volte, poi, più che con abolizion e di funzioni , si h a a cl1e fare con veri e proprii pervertimAn1i cli egsc. Le uniche , p er quanto scar se, po ·sibilità di r eversione sono offert/3 dall e fibre clic, in1pallidi le i1cr perdiLa di mioglobina, po sono , scomparsa la carenza proteica, riacquist:.i.rc un certo 5~rado di vitalità , no11 avendo ancora raggiunto fasi deg·enerative. In g·c11cr e però , se· un n1ovimento è divenuto i111pos~ il ,j]e. non por fatti cli retrazion e o per (lrec10111inio di antagonisti o per asin ergi mo di co111pl·essi funzionali , n1a per graduale alter~zione d elle fibre , lentainente, a una a una , co ì1)il e dalla n1alattia ; la 1)ossibilità di recuJ>ero fu11zionale va, a priori e in lir1ea genera le. a , olutamente escl usa , in quanto il carattere stesso parcellare e f.ascicolare della lesion e i1ern1ette il n1ovimento fino a quando rin1ane in vita il minimo delle fibre indi pen~,\l)i]1 L la scomp~rsa del movim ento a''"viene Pl'f fr 11on1ono analogo a quello del lucignolo che $i sp egn e per mancanza di olio. al,-o eccezioni , non esiste , p er cure medictJe, i10 sibilità di recupero di miopatici quan do es i siano con1pletamente paralizzati , incapaci alla stazione eretta, impotenti a can1m1nare. Jn,rere i casi iniziali offrono alla terapia risultati effettivi e permanenti. _.\.ncl1e per la dis1rofia muscolare progressi.Ya , la diagnosi r1recoce è condizione prin1n al . ucce ... o t erélpe111

1193

EZIONE PRATICA

tico. Già dopo qualcl1e i11ese cli cura , il soggetto 11a perduto la abituale astenia; è più i)ronto e più preciso nei· movin1enti: ha n1agg·iore resistenza al la varo: si stanca meno. Indivjdui irJcapaci di due o tre p·assi senz,a cadere, camn1inano già a lungo , con una certa speditezza. In un seco-n do tempo, ritorna qualche movi'n1ento da tempo impossib·ile: i muscoli })Seudo-ipertro.fici diminuiscono lent.an1ente la lignea durezza: quelli meno colpiti, iniziando dai territorii lontani dalle lesioni iniziali (1).e. spalle, n ei casi' ad inizio pelvico), accennano a ver e e proprie ipertrofie. I on si tratta i)erò n1.ai di ipertro.fie a tutto spessore del muscolo, ina solo di qualch e fascio m eno p rofo11darr1ente .a lterato; ciò cl1e porla ad alterazio11i di forma sia dell 'arto , che del movin1ento. el cleltoide, p. e. , l'ipertrofia si limita, in ge11 er e, al fascio laterale, sporgente in una vera b ozza, roentre, al posto del fascio anteriore distrutto , rimane uno spianamento, e magari un in caYo ; ne consegue ch e, facendo i:>rotendere le- braccia verso I 'alto , queste non seguono mai , nel n10v.imento un piano agittale, ma obbediscono sempre ad una certa obliquità verso J'est erno. Anche i muscoli profondi delle spalle ri en tono be11 1)resto : i monconi del]e spalle ch e, nel sollevare il p. da sotto le a cell e, sali vano fino . alla altezza delle orecch ie , dimostrano un 'aderenza al torace sempre maggiore. Il n1iglioramento , estendend o i anche Yerso il ba so, raggiu11ge in breve anch e i muscoli lon1bari con va11L~g·gio della statica : qui le molialità di miglioramento sono diverse a seconda del n1eccani mo éJ ttrave·r so il quale le modit1cazion i di portan1ento, sopratutto la iper1ordos~ 1on1bar e, si ono stabilite: nel caso di fatti spa~ìti c i degli spino-lon1bari, questi . . i rila ciano. l'iù complicato il caso di iperlordosi per comi.,enso di n1uscoli anteriori della parete add.0111 i1 1a li i'nsuff1cien ti; lordosi la quale ha tend en ia a ])ersistere n1algrado tutto , in quanto i n1 '1... coli della parete addominale rispondono solo tor pj dame n te ed in ritardo alla tera1)ia e n1a i in n1odo ch e la loro fun zion e riprenda effetti' an1 ente: in questo ca o, la lordosi n on .. i domina se non con una fa eia addon1 in a le di sos legno. Agli arti inferi ori , le con~egue 11 ze funzionali delle ipertrofie mu colari non co1npaiono &e non sono state prin1a con1pensate- le r etrazioni del polpaccio e della 'alta p lantare, le quali dominano le fun zi·o ni sia di la ti ra, . _ ia di n1ovimen to. R etrazioni da. miopatia. - Le retrazioni, che fi ssano in particolari deforn1ità g li arti e la colonna vertebrale, n on co rri . . 11ondono n1a i, se n on in casi gravi imi. a quelle so tituli o11 i di connettivo cica lrizié1-le cl1 e gli anaton10-patologi Yedono con1 e e. . it o clelìniliYo alle di lru1


1J 94

« IL POLICLINICO >>

z1oni di tes uto n1uscolare; spesso invece esse sono espressione d i alterazioni distrofiche del col.hoide protoplasn1atico delle fibre , alle quali es&e osLacolano la completa distensione in riJ)OSO . Ne abbiamo la prova in quanto tali pseudo-con tratture: a) dimostrano un singolare comportamento nelle c urve sperinìentali da stiramento; b) talora co1npaiono solo col lavoro , come singolari manifestazioni di fatica; e) possono ·essere vinte mediante trazione, specialn1ente sollo anestesia generale, benchiè questa, da sola, non n e determini mai la risolu zione spontanea, con1e si h a inv·ece per i fatti riflessi . Le r etrazioni, con I.a cura pancreatica, si atte11uano e fìnanco scompaiono. Talora danno lu ogo perfino ad ·e ccessivi a llungam enti, n on certamente favorevoli dal punto di vista funzion ale, in qu anto, nel caso della carne quad rala di Silvio provocano un crollo della volta 11lantare, con passaggio del' piede cavo al piede r1iaLLo; nel caso del tri cipite stirale, danno una iperflessio.n e dorsale del pi·e de n ella marcia; I.1 el caso del quadrici1)ite femora le, un genu recurvatum: n el caso dei' muscoli spino-lombari, invece, la iperlordosi lon1bare non sco111J-'.a re , nla assum·e il tipico att eggiamento delle forn1e da insufficienza degli spino-lo1nbari . Sc,on1parso lo spasm o, la muscolatura, con1 pron1essa dalla miopatia , ·è in sufficiente a r eg·ger e, da sola, lo sfor zo: va perciò sostenuta da n 1ezzi ortopedici (solette da piede piatto, sosteg11i per la colonna , fascie addomi11ali, ecc .), senza i quali i di·sturbi da alterata statica si rip€rcuolono su tutte le fun zioni di statica e di n1ovimento , impedendo lo stabilirsi delle ipertroué di compen so. Il n1òmento in cui crol~a­ n o le retrazioni r ap1)r esenta il momento critico d{;lla cura; la mancanza di adatti provvedin lcnt i può com pron1ettere fatalmente l 'esito della c ura , mentre un 'opera attenta e scrupoJ(.Jsa clel medico conduce facilmente non solo a superarlo in qu.alche settimana o, al n1assin 10 , in qualch e n1ese, ma anch e· a raggiung ere il definitivo n1iglioramento. [l regresso delle retrazioni , pur lento , è con1pleto nelle forme iniziali; parziale nei casi a' anzat i, dove, n1a lgrado le cure, r esiduano 5pesso deforn1ità permane11ti della colon na e d c:gli arti. Non r aram en te, il regresso non si verifica in modo eguale e simmetrico nelle due 111età del corpo, r esiduano cioè deforn1azioni unilaterali , tanto più grav i agl i effetti dina1nici, in quanto difficiln1 ente trovano con1penso r1ella scar a effi cienza della muscolatura; si pensi al lo squilibrio p. e. di u11 piede cavo a d €t~tra e cli \111 l)Ìede l)iatto a sinistra. L 'in1rr\ · · : ~ l o orl opcdicu è as..:olulo e urgente.

Nè qu~ terminano le difficoltà della terapia. Il ritorno in funzione di fasci e di muscoli alterati , ma non ancora atrofici e quindi recuperabili nel migliorato trofismo· generale; l'entrata in giuoco di fibre e di muscoli ai quali il migliorato bilancio azotato h a permesso la ipertrofia ; sono cause a nuovi e gravi squilibri funzionali , in quanto le anomalie di statica e di n1ovimento del 1niopatico non sono se n on la conseguenza di adattamenti a comp·en so dei deficit funzionali', a dattanìenti no n solo ·di muscoli ma anche di centri associativi e del] 'attività automatica, operati' attraverso un lungo e graduale allenamento. Ogni tentativo di ritorno alle modalità di movimento norn1ali, non più abituali, rappresenta un nuovo disordine. P er questo, dopo un primo periodo di generale miglioramento, di benessere, di e11er gia , il iniopatico peggiora improvvisamente, e fino a quando non si sono stabili'zzati i r1uovi coeffi cienti di adattamento. Ha notevole cl': fficoltà tanto a continuare n ell·e modalità patolog ich e di movimento, all e qu.a li le nuove rt1.tività si op,p ongono , quanto a tornare alle inodalità norn1ali non ancora abituali e quindi fatico~e. In questo p eriodo, particolarmente critico, bisog11a sorr egger e n1oraln1ente il in alato sopratutto n·ella fiducia: bisogna insister€ nella ter apia p,a ncreatica e contemporaneamente sforzarci a conseguire, il più rapidamente possibile, quell 'allenamen to ch e è il solo m ezzo per fissare stabilmente i benefici raggiunti'. A questo può coadiuvare la terapia fìsi ca. 1

1

Ginnastica m edica. - È caratteristica della distrofia muscolare progressiva l '·esauribi'l ità al minimo sforzo, facilmente spiegabile attraverso le costanti e profonde alterazioni del ricambio muscolare , sopratutto in rapporto alla mioglobina. Minima r esistenza al lavoro; enorme allungamento d·el tempo di ricupero dopo lo sforzo: ogni lavoro , anche mod·e sto, rasenta lo sforzo n1a-ssima le : ecco il modulo che esp,rin1e le capacità funzion ali del muscolo 1niopatico. In seguito alla terapia pancr eatica , abbi ~1no ,·eduto modìficarsi profondamente tutti i disl urbi di nutrizione e di ricambio sia generale cJ1e muscolare con tendenza verso la normalizzazion e; le fibre muscolari, tipicamente scolorite, riacquistano gradata1nen te la capacità di trattenere il l)igmento ossigeno-fisRatore. P er meglio e più comple,tan1 ente utilizzare\ almeno sugli inizii, il benefico influ so della terapia sulla nutrizione intima della fibra, il riposo sen1brer ebbe, in teoria, il più adatto. In realtà, però, anch e per il n1uscolo n1alato, si osserY<l che una modica att ivit à funziona le 1


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XLIII , Nuì\-r. 26]

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SEZIONE PRATICA

faYorisce i processi di i1utri·zione, non appena atlenuata~i la carenza proteica , mentre, d 'altro canto , stimola in modo elettivo la fibra a quei processi di ipertrofia eh.e rapresentano la sola possibilità di compenso funzionale, attraverso la creazione od il potenziamento di nuo,.e funzioni vicarie. In IJiù di un caso, abbia1110 potuto assistere a veri e proprii regres i di miglioramenti già ottenuti, quando il mal ~: lo , per cause intercorrent~, sia stato costretto_ a le tto e ad immobilità quasi assoluta per per iodi di tempo anche non eccessivamente lungb i, an ch e se di qualche settimana. In genere perciò va consigliata una ,,ita di moderato nlovi n1ento, se11za 11egare per questo la utilità , 11er 11on dire la necessità, di intercalare, con1 e abitudine, periodi di riposo anche di una cert a ùurata. allo scopo di ottenere una perfetta e con1pleta effi cienza delle funzioni di recupero. Teoricamen Le, queste condizioni dovrebbero e~sere realizzate da esercizii di ginnastica medica i quali', oltre al vantaggio d'esser sorveg li ati e fatti oggetto ad ·esatti controlli, offrono le lJossibilità, attraverso particolari -esercizi, di fu' ori're i })rocessi d 'ipertrofia proprio in quei n1uscoli ed in quei gruppi muscolari di cui vogliano servirci per creare nuove possibilità di n1ovi111ento. In prati·ca però , i risultati della g innastica, anche son1n1inistrat.a con a ccuratt=-zza e competenza , non ci hanno niai pienar11e11te socldisfatto: la difficoltà veramente insupe rabile è rappresentala dal dosaggio dello s forto: 111olto spesso abbi:amo osservato stali di fali ca e cli vero esaurin1ento, co11 dannose influenze su tutto il con1plesso generale del malat o, e 11on addirittura anche su t.utto il dec orso clella cura. Og11i stato , anch·e minimo, di affa ti cante11to va g uardato nel miopatico con sin golare an sietà quando sopratutto , come può <"\Yverar si n el caso di una ginnastica metodica . lo .. forzo. e quindi la fati ca, vengano localizzali co11 insistenza . . e1T1pre s u di ù110 stesso detern1inato gruppo di n1uscoli. Noi no11 pos~ ia 1110 infatti rifiutare l 'importanza degli sfor1i n1u ~colari ripetuti e localizzati, per jnter11retar e ~ e 11on la patogenesi , almeno l 'ag gravan1ento di alcune a lterazioni di tipo mio11[1tico. sopratutto in alcuni casi n ei· quali l 'eYidenza dei fatti appare addirittura suggesti' 'a. Ri cordiamo il caso di un maestro di schern1a , appartenente ad una famìglia di n1iopal ici: in u11 'età tJiuttosto avanzata (49 a11ni) i11 coinciden za con fattori emozionali violenti , f> d opo una vita di notevoli sforzi muscolari localizzati specialn1e11te. per professione , 11elJa J11età destra del cor1Jo. egli· ,·ede svolger .. i in 111odo lento e progressiYo. d ei gravi fatti tipicamente miodistrofi ci. Jin1itati , almeno n1acroscopicam enle , a lla ola 111età destra del corpo,

lanlo s ugli inizii quanto al l 'e1Joca d ella 11oslra os.servazione, avvenuta doJJO 15 anni, qua11do contemporaneamente erano evidenti sint0i11i tanto della alterazione displasica della muscolatura a carattere sistemico, quanto le alte r azioni vuoi· del ricambio muscolare , vuoi d ella funzione pancreatica. Forma singolare p er l 'età I'·elativan1ente tard.a di i11izio (la seconda i1ella letteratura dopo il caso di Linsmayer) quanto lJeJ· l.a distribuzione emi'laterale (terzo caso della letteratura dopo quelli di Mingazzini e di Adler) ma pur sicuramente appartenente alla distrofia muscolare progressiva : su ao·cstiva la . .d ~o co1nc1 enza fra localizzazione particolare delle a ~terazioni n1iodistrofich e ·e preferenza i)r ofess1onale degli sforzi n egli st essi muscoli. Del resto anche un altro caso di nostra esperien za dimostra, in f P,rreno di predisposizion e er edofamigliare ed in causa di alterazioni pancreatiche gravi, clinicamente ed anato1110-patologicam,ente dimostrabili , si'ngolari rapportj di coincidenza , tanto per su ccessio11e quanto per localizzazion e, fra sforzi muscolari e fatti n1iodistrofici. Un uomo appartenente a f.an1iglia di n1iopatici, in età adulta, presenta fatti distrofici e disturbi funzionali ai muscoli del cinto scapolare, dopoch è, per necessità di servizio in guerra , si era sot,toposto per parecchi anni a lunghi, notevoli e ripetuti sforzi con le bracci·a , .ai quali non era stato mai , in preced en za , abituato. Dopo tale esperienza noi non con siglian10 mai a miopatici una ginnasti'ca m edica di esercizii esclusivamente loc!\lizzati, ma solo, e sotto accurata e scrupolosa sorveglianza, qualch e esercizio a caratt ere e ad effetto generali . Il massaggio, lieve, a tipo risolvente, 111ai violento, serve a 1nigliorare la circolazio11e e la nutrizione locali; può aiutare la ri soluzion e delle retrazioni . · Le c.o rrenti elett1 iche n ei· diversi li pi, non ci h anno mai corrisposto. La diatermia e . la marconiterapia po sono giovare agli spasmi. e a lle r etrazioni , ch e trov~no, però, il n1iglior g iovan1 enlo n el calore secco, alla Bier. 1

Soccorsi chirurgici ed ortopedici. - Non è mia intenzione addentrarmi n el problema, che Yiene svolto, parallelam.e nte, dal prof. Tancredi; 111a solo accennare ad alcun e condizion i particolari che indi cano il ricorso al cl1irurgo e ch e vanno anche dal m edico particolarn1ente chiarite, ad ottenere quella collaborazione medico-cl1irurgica, tanto utile al malato, e che è tenden za fondan1entale della 11 0 tra scuola. 111 gen ere, nella di trofia rnu colare lJrogressiYa , il chirurgo h a il con1pito . parallelo, di elin1i11are qualsiasi condi zione la qual • renda


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più difficil e la ripresa della attività rr1uscolar e1 anticipando l 'i11izio del n1ovimento, senza il quale le ipertrofie n1uscolari no·n sono possibili, di sostenere parallelam·ente con m ezz.i di protezio11e gli inizi'i della nuova attività muscolare, fino a raggiunge re quell 'allenamento che p·o rta al risultato p1ratico definiti,io. In caso di disturbi residui persistenti 1 l 'interv·e nto cJ1irurgico assume importanza capitale! dà vl•ntaggi permanenti. Collab·O·r azion·e adunque essenziale e parallela. Condizioni di valgismo del ginocchio 1 abbasta nz.a frequenti nel miopati'c o avanzato , sono di dominio ortopedico e vanno fin dagli inizi dominate, in quanto re ndono difficil e e f~ti­ cosa 1a deambulazione. Le r etrazioni muscolari s0no di dominio chirurg ico quando , dopo qualche n1ese, si JJOssa ritenere esaurita l 'influenza risolvente d ella tera ìjia, sopratutto se· si possa constatare di aver raggiunto un miglioramento stab·i le del] 'attività pancreatica: se si tratta di residui unilat<:,rali , l 'indicazione va posta ancora più precocen1ente. Il pericolo che l 'allungamento operatorio del t endine diminuisca mecc:>nicarr1e·n te l ' efficienza del muscolo, vie.n ·e superato dalla ipertrofia muscolare ch e il ripristir10 della f11nzione riesce rapidamente a d·e terminare . Scapole fortemente alate, per scomparsa del so ttoscapolare, richiam.a no l 'indicazione di Putti al fi ssaggio chirurgico alle cosle, per migliorare le possibilità dinamich e degli arti st1periori , in1possib·i li senza adeguato a1)JJoggio al torace . Esilità della muscolatura degli arti inferiori co11giunta a conten1pora ne.a alterazione dei ligarr1enti può porre in campo l 'event:ualità di u11a Gssazione del ginoccl1i'o. Mezzi ortopedici incruenti sono indispensabili a tutelare la volta plantare, a sostenere la colonna v·ertebrale e la n1uscolatura addon1inaJe, specialmente n ei t entativi di ritorno alla stazione eretta e alla marcia . In ogni caso di intervento chirurgico, . va Lenuta sempre· presente la esistenza qua s'i co stante di una co·m promissione del di:aframma aln1eno n ella porzione posteriore : alterazione cl.1 e e·&pon·e a fatti inibitorii r espiratorii e favori's ce poi le localizzaioni bronco-polmonari cosidette ipostatich e. La a n estesia generale va con siderata con1·e poco adatta e n1olto spesso pericolosa. Un campo vastissii;no di possibilità è aperto • • • • all 'arte ~hirurgica in confronto al' m1opat1c1 , sopratutto attraverso l'eliminazione di deformità permanenti agli arti inferiori; anch e là dove la gravità e l 'esten si'o ne delle alterazioni muscolari farebbero pensare ad una inutilità di ten tativi ter apeutici . Nel miopatico, anch e 1

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ridotto alla massin1.a in capacità di n1ovin1ento, se esistono deformità da retrazione agli arti inferiori o alla colonna, Ya tentata la correzione unita alla cura medi ca. Un caso di esperi'e nza del p·r of. Bentivoglio, i cui dati precisi fanno parte di un contributo cli ·esperie11za n otevole ed importantiss-in10 che questo A. porta in n1ateria, è ver,a me11te istruttivo . i11 qu esto can1p,o : un bambino ridotto dalla n1iopatia alla assoluta impossibilità alla stazione eretta e a qualsiasi n1ovin1ento però senza r etrazioni con la sola cura pancreatica ri:acquista la cap1a cità di sollevarsi da solo in piedi ed acce11na an che .a camminare. ~fo lto spesso i risu]tati 1r1a n cano a mio mo.do di Yedere, proprio IJer la presenza dell e deforn1ità e delle retrazioni che il chirurgo deve seni.pre tentare di allo11tanare. 1

PERSISTENZA DEI RIS U LTATI

E

DURAT.\

DEL

PE-

RIODO DI CURA.

I nostri prim~ tentati,-i di cura risalg·o110 ormai a 13 mesi : in tutti i casi, i risultati raggiunti si sono dimostrati persistenti: n1ai si è Observato che un miglioran1ento, già otte11uto, sia spontan·eamente r egredito in corso di terélpia, a m·e no che fatti nuovi (in ispecie i11al<ittie infettiv·e) non abb-ia110 portato ulter iori aggravamenti delle lesio11i pancreatiche. Con1e per ogni forma di opot.erapia di sostituzione, noi non ab·b iamo nei nostri e.a si , finora , inai interrotto la somministrazione di estratti pancreatici, se non per brevi soste di qualcl1e settimana, durante le quali nessun nocumento è interve11uto. Ultime recenti osservazioni però sembrano condurci verso i1uove interpretazioni del problema, in quanto , controll,a ndo , dopo un anno di cura, le condizioni di attività pancreatica nei nostri malati o guariti o r1oteivolmente i11ig liorati, noi a}J]Jia mo potuto c onstatare un evidente ripristin o dell'attività pancreatica :est erna. Que-ta tende a normalizzarsi infatti non solo 11el se11so di • elevar·e l 'attività tripti'ca, 111 a anche i1ell '<1ttutire contemporanea;n1ente l 'attività an1i)o]itica, nei casi in cui questa si presentava 1Jatologica1nent.e esagerata. Si potreb b·e pensare ad una ' influenza sul pancreas da parte delle migljorate condizioni generali del trofismo: ad un aumentato stimolo funzionale da part e degli an1inoacidi assorbiti ora i11 quantità suflìcient e : alla influenza della dieta p1revalenten1ente car11ea. Noi riteniamo però, col Pende , che anche in questo caso, l 'opoterapìa non arresti la $U a funzion·e alla sempli ce so ... tituzione d ella sec r ezione n1a11cante o din1inuita . ma possa di per sè migliorare anch e 1'or gan o nelle sue deficienze funziona li. Co111e con clusi·o n e pratica di una larga casistica 1w.rsonale, conf.ermata a nche n ei ri sult ati


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SEZIONE PRATICA

di altri sperim·entatori, no.i possiamo affermare cl1e, dalla terapia pancreatica: 1) i casi iniziali di di'strofia muscolare i1rogressiva vengono completamente dominati , con ripristino, praticamente co1npleto, delle funzioni di' stato e di movimento; 2) i casi: di m edia gravità vengono sempre favorevolmente influenzati; si arresta la tendenza di progresso e di invasion e delle lesioni , si attenuano notevolmente le retrazioni ; se adatti interventi', chirurgici od ortopedic i, r1m.u ovono ogni ostacolo al loro stabilirsi, sorgono, n ei muscoli non grav·emente o non completamente alterati, ipertrofie franche, attraverso le quali si realizza i'l ripristino , più o meno completo a seconda dei casi , delle fun r.ioni di movimento, mentr-e si raggiung,e una certa normalizzazione delle condizioni statich e. 3) nei casi gravi, co,n abolizione praticar1J1ente completa delle capacità di statica e delle funzio11i di' movimento, dopo ch e si sia p·r oC·eduta alla regolarizzazione delle deformità, la c ura può spesso riuscire. no,n solo ad utilizzare al massimo le energie nascoste ,d alle alt.erazioni di sinergÌ's mo re attutite dalla lesione in atto, ma a crearne addiri·ttura delle nuove, at Lraverso la ipertro,fia di fibre ancora non completamente invase dal processo morboso. Quando anche non si giunga al ripristino della capacità di camminare, il migliorameinto ·d·elle c.apacità funzionali d·ei muscoli p. ·e . degli arti sup'eriori p1u ò rendere meno p·enose le condizioni del P. e permettergli anche qualche t1tile, se pur limitata, attività. In ogni caso, anch e nei casi apparen t·emente disp e-rati , il tentativo terapeutico è obbligato·r io in quanto conduce se-mpre ad arrestare il progresso del m ale, e ad un miglioran1ento dello stato genei:ale del P. : pur variando da caso a caso i risultati din<Jmici pratica1nente raggiungibili , qualch e raso ci ha riservato dei risultati veramente sorprendenti , come p. e . quello ch e abbi'a mo citaio, di esperi·enza del prof. !Bentivoglio. In ogni· modo, i risultati inigliori si h anno Hei b1::lmbini, al di sotto della pt1bertà, quand o il fenonleno dell 'ipertrofia muscolare è abi t t1a J.e; sopratutto nei casi di alterazioni pancreatiche non molto gravi , e di distruzioni 1r1uscola ri n è ' rasle e n è profonde, si da poter giungere, attraverso ipertrofie dei fasci tuttora con servati, ad effi caci compensi funzionali. [ n molti casi: iniziali ed anche in qualch e <"'éìSO di una certa gravità, abbiamo ottenl1to vere e proprie guarigioni clinicl1e, con · ripri~ tin o completo di ogni attività muscolare e ri torno ad una statica perfettamente n ormale: appena un occhio attento e provato può, in questi bambini, ri'Conoscere, in qual~he . n1~­ mento, i segni della -p1regressa malattia; i disturbi compie si del ricambio , rilevabili alle 1

accurate indagini di labor.a torio, sono in essi ridotti al minimo , e non oltr·epassano in entità quelli proprii della diatesi , ch e osserviamo nei consanguinei e nella ma dre; le condizioni della funzione pancreatica si avvicinano, pur sen za raggiungerli, ai dati' del soggetto normale.

RIASSUNTO . ±8 casi di distrofia muscolare pro.g ressiva, aiiparten·e nti alle diverse varietà cliniche , sono slati· curati mediante somministrazione orale di estratto p,a ncreatico totale in forti dosi , fino a normalizzazione completa dei processi dige· si.ivi, sopratutto triptici. In tutti i• casi di esperienza, dopo a lmeno sei m esi di cura si è otte. nuto l'arresto nella progressività del m ale. I risultati· effettivi pratici della cura si sono dimostrati diversi in streitto ra·p porto con le poss1b·i lità di reversibilità e di compenso, da parte d·elle alterazioni tanto pancreatich e quanto muscolarÌ, caratteristich e della malattia. Casi iniziali, o di modica gravità, hanno ragg·junto una completa re.stitutio ad integruin dell 'attività muscolare , con ipertrofia dei muscoli me110 con1promessi : casi con lesioni anche estese e di una certa gravità, miglioramenti ·evidenti, stabili e di p1ratica utilità per la funzione motoria: casi gravissimi, pur in assenza di ri sultati pratici , utili miglio·r amenti in qualch e as1)etto delle funzioni di movimento. 1

LE'fTERA'f URA . IlENTIVOGLro .

R . Accad en1ia medica d i Ro1na, 1935-

1936. OF. OllCHI. Ibid. , 1935-36. MELDOLESI. La miopatia. primitiva cronica prog'ltessiva. Roma, 1935. Ed. L. Pozzi.

mc

Monografia della Collezione del " Policllalcc ,, :

(N. 53)

Prof. CINO MELDOLESI Aiuto nella Clinica Medica de lla R. Università di Roma

La miopatia primitiva cronica progressiva (Djsfrofia muscolare progressiva} con 53 illustrazioni nel testo Prefazione del Pr-0f. CESARE FRU CON I Direttore d ella Clinica Medica della R. Univ. di Roma Mancando lo sp azio per poter riportare l 'a .m pio svol· gim e nto dat) dall'.Alutore ai 12 capitoli che costituì· scono questo :iJmportante st udio, dobbiamo limitarci a dare di essi capito li il s olo t i tolo generale. OAP. I. Ceneralità. Pagg. 1 a 13. - 0AP. II. Semeiolo· gia strumentale del sistema muscolare striato. Pagg. 14 a 36. - CAP. III. Sintomatologia clinica. Pagg. 37 a 98. CAP. IV. Stato funzionale dei diversi or!!?ani e a~· parati. P agg. 99 a 136. - _ CAP. V. _Morfol~g1a - . Costi· tuzione • Funzione endocr1no-vegetat1va - R1camb10 materiale. P agg. 137 a 166. - 0AP. VI. Varietà cliniche della n1iopatia cronica progressiva. Pagg. 167 a 171. CAP. VJI. 1I problema dell 'ereditarietà. P agg. 172 a 212. - OAP. vm. Anatomia patologica. Pagg. 213 a 217. CAP. IX. Decorso - Prognosi • Diagnosi. Pagg. 218 a 22'5 . - CAP. X. Patogenesi della ~istrofia f!lUSC~lare progres· siva. Pagg. 226 a. 249. - CAP. XI. Et101og1a. Pagg. 250 a 264. - C!P. XII Terapia. P a.gg. 265 a 288. Volume di paigg. VIII-288, con 53 figure. in~ercala:t~ nel testo. Prez~.o L 4 O, 1>iù le spese postali d1 sped1z1onf' Per gli abbonati al « Policlinico 11 , sole L. 3 6 fr a n co di porto, in Italia. Per l'E stero L. 3 9. Inviare llagl i a. Postale o Cheque Ba:ica,.io all'editor('.LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.


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« lL POLI CLINI CO »

OSSERVAZIONI CLINICHE OsPEDAJ_,J RIUN ITI n1 ROMA

POLICLJNTCO

l . T MBERTO

I. - II

PADIGLIONE

Primario : Prof. S. Muz11 .

A.ppendieocele. Dott.

ANGELO BRECCIA.

Il 20 sel lembre 1934 è ricoverato in reparto tal ~'ia:::cJ1io < .i., Ji Dnni 25, terrazzier e d a Bondenello (1via11tova). Nulla degno rli nota n ell 'an a1nnesi famigliare e personale. Riferisce che da 6 giorni accu sa dolor e alla regione ingui110 scrolale destra e ch e la ra:dice cle1I ·emiscroto d estro è aumentato d1 ' 0 lume. U11 po ' più grosso, del ·sinistro, l 'emiscroto d estro lo h a n ot ato fin ila bambino ma mai per ques to aveYa j11teso alcu11 dolore o disturbo . In q.u es ti gjor11i no11 h a avuto nè nausea, nè vomi lo. T_, 'iilvo è regolare. Minzioni r egolari. Nor1 fe>bbre . lisanle O.: Condizioni gen erali buone. 'N ulla degno di J1ota a carico del torace, cuore addome, fegato, rriilza, reni S. N. apparato scheletrico. 1

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Esame regione in,gaino scrotale D .: l spe-zione: l...'emiscroto destro appare modica1ne11le ingTos&alo rispetto nl S. così la radice d el-

l 'en1ise;r0Lo ·d ~"5 lro. Tale tumefazione va decr eSC·end-0 ~ensi1i IJ11en te fir10 ali'orificio inguinale es lcrno . Nellai stazione eretta, dopo il cammino, con la tosse, con gli sforz i com e per ponzare, la tumefazione n o11 si rr.todi.fica. La cute non presen ta n è arrossamet1ti, n è ecchimosi, non sviluppo di reticolo ve11oso. ll rafe mediano dello scrot o non è spos tato. Palpaz)on e: la cute è mobile e scorre liber am ente ·sul testicolo e sul cordone. La tumefazione non è ;·id t1cibile ed è rappresentata. da un corpo cilindrico della circonferen la di un centimetro , e si apprezza dal polo surJeriore del testicolo al1'an ello ingui11ale esterno. . Il pinzettamento della vag·inale è possibile, m a è distesa d a modico versamento il quale dà leg'..!"C I a i I u l Lu,l.zjon e. ll t es licolo no11 è de.formato , la sua superficie è r egoìare, esiste la se1lsibilità testicolare specifica~ L'epididimo è ben distinto dal te·sticolo, indolente e non au1nentato di volume, e reg·olare nella superficie, sia alla testa ch e alla coda. All'esame del cordone, si apprezza un cordone allungato, del dian1etro di un cm ., liscio, consistenza elastica, dolente; si distingue, chiara1nente a lato, i numerosi vasi venosi , non aumentati di volume, e si apprezza in mezzo .ai vaisi ed al lato interno del suddetto cord<;>ne, un altro cordon e con i caratteri sp eciali del deferente il quale è r egolare in tutta la sua esten·sione; non i11grossato e indolenle. Dal Jato dell 'e1niscroto S. tutto è n orm ale. 11 paziente chiede ricovero in ospedale; è impressionato per diagnosi, f~tta fuori dell '.osped a~ le, cli sos petta tbc. del testicolo e vu ole 11bera.rs1 di questa affezione. L'esame O. su esposto mi ha dato un fatto essenziale: ! ,.esistenza di un dop1)iO cordone nel1'emiscroto destro, ed uno è grosso e dolente, l'a ltro è indolente e sicuramente il deferente. Che cosa rappresenta il cordone gr osso e dolente? Io penso ad un epiplocele che abbi~ subi!o proce~­ so di strozzamento, e, con tale d1agnos1 opero il malato.

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Operazione: 21-9-1934 (dott. A. Breccia). A11estesia locale novocainica buona. Taglio inguinale destro. Reperto: Dall 'orificio inguinale interno, al polo superiore del lesticolo, ·si isola facilme11te un corclone cilindrico, liscio, a consiste11za fibrosa, lungo 15 cm. in tensar11ente arrossato, a lato so110 il deferente e i vasi normali. L 'estremità inferiore di detto cordone ha aderen za con il polo superiore del testicolo, in alto si p erde n ell 'ol'ificio inguinale interno a cavallo d~l 'arteria epigastrica. La vaginale del testicolo è distesa d a scarso liquido siero o, chiar o, e si apre nell'isolare le sue ader enze co11 il polo inferiore del cordone; questo è avvolto d a sottile sacco aderente lassam ente alle sue faccie anteriori e laterali , posteriormente l 'aderenz~ è t enace; si segue in alto il cordone e r-011 la trazione affiora il fondo del cieco sul quale si vede la ba·se d 'impianto. Il grosso cordone fibroso è l 'app endice, Atti: Appe11dicectomia: Plastica 'd el1a parete inguino-addon1i11ale seco11tlo Bassi11i. Decorso post-operatorio semplice. Esce guarito in decima giornata .

Ho ritenuto· illustrare il caso occorsomi perch è non è frequente ris.c ontra.re i i 11 'ernia isolata "dell'appendice. (Appe·n dicocele). È ben noto e frequ.ente invece riscontrare

l 'appein.di ce erniaria. L 'appendicoée'le app·a rtie.n e ad un capitolo ben definito co me e ntità clinica. L'appendice ileo-cecale occupa un sacco ·erniario in due condizioni differenti: 1) o foTma essa sola il contenuto del sacco ed è l 'ernia i~olata dell 'appendice (appendicocele.); 2) o accompagna il ceco n el sacco ed è l'ernia ciecoappendicolare. Già g li autori antichi· avevano descritto l 'appendicocele, Morgagni , Hevin 1785; Cob•a rat 1842; Javanelle 1850; Thiery 1892; Brie.g·er 1893 ; Roxhard 1904. L 'appendicocele si osserva n ella r egion·e inguinale, poi nella r egion1e crurale. S·e n e cita qualch e caso n ella region e ombelical,e e un caso nella regio,n e otturatoria (Ma r chand). È più freque·n te ne ll 'uomo ch e n ella donn a~ J] sacco è abitualmen te p1resente e completo o assente per accollamento stabilitosi 1 o a seguito p rocessi infian1matori. La maggior parte dei malati n on hanno m ai pTestato attenzione alla loir o ernia, la quale P. spesso p~ccola P. non attira attenzione. se n on duale. p,er la patogenesi si invoca la ptosi viscerale, la lungh ezza dell'appendioe, la bassezza del suo meso. Probabilmente questa varietà di ernia .·è congenita, la fa pr·e sumere la persistenza del dotto periton eo-vaginale e l 'aderenza del polo inferiore al testico·l o. D'altra parte sr pt1ò pensare ch e le ader enz.e siano r esidui di processi flogistici. Nel caso, ch e h o riportato~ 1'a namnesi r en1ota non dà alcun fatto doloro1

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SEZIONE

so a carico dell «emisoro to d estro , solan1,en te il clolore compare sei giorni prima d ell 'intervento, quindi , le t enaci aderer1ze dell 'appendi ce al LesLicolo , non sono riportabili a vecchi processi flogistici. P er ta li criteri ritengo ch e il c.aso riportato apparteil g a ad a1pp endicocele conge1tito. La siritonia.t olngia d ell 'appendicocele è sem plice, esist e un reperto obiettivo carat·t eristico : si h a il segn o del d oppjo cordone, a l.ato del deferent.e si valpa un 'altro cordone , più o m en o g r osso, allungato. a con sist en za fibro saelastica. Può essere an cl1e r iducib·i le sen za gorg·oglio o irriducibile. l\ion vi ·è, in gien erale, e~pan.sion·e n ella tosse. La di(}gn.osi: non si fa se non ci si }Jen sa . J)uò essere d ifTìco] tat a n ei so.g g.etti g·rassi e n ella r egio11e crura le, percl1è le manovre palpatori1e rton so no facili. La diagnosi differenziale : si p·o ne con 1'epiplocele. La presenza isolata d el div.erticolo di ~1e ckel in u11 sacco er11iario è stata a n ch e osserv.a L~ , costituisce l 'ernia di Llttre . Co1nµ licanze: si · p u ò r ealizzare l 'infiammazion1e acula, o ascessuale, o croni'ca. Lo strang olan1enLo è qu.Rs,i &en1pr.e secondario a proce; 'Si infia111111a tori e I.a sinto·n1atolog i.a si CO'n fond e con qu ella d ello strangolame·n to er11ia rio e quella dell 'appendicite erniaria. 1 1'attanien.to : bisogna t en er e presente che ogni a no1nali:a in un ' er11ia , cl1e non è perfet1tune n Le ridottfl , impone l 'intervento.. A più forte ragion e, bisogna intervenire se si ... ente un cordotl·e cilindri co a11ormale , raddopJ)iando g·li e len1e11 ti d el cordo11e . Disgraziatan1er1te è proLabile , data J.a scarsa inten ità d ei feuo1neni f un zion.ali , e l 'assenza d ei seg·ni d 'occlusior1 e per luugo t en1po , di esser e condotti nJJ,a aspr.Lta liva , al ritar(lo OJJeratorio e ... alla lll orte. I\ iLengo d u11que ch e l 'i11t.er ve11to sia se1111)ire lLecessn.rio, p1erch è tutti con oscono j di ·astri delle ap11endiciti erniarie. L 'inLervento con&isLe i1cll 'ab·lazion e d ell 'a1)pendi ce erniaria, la ~11a ridt1zione sarebbe illogica. 1

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PRATICA

vone sempre, percl1è l 'appendice erniaria è se1npre un pericolo per le possibili e frequenti co,m plicanze. BIBLIOGRAFIA. Tra tta to patologia chirurgica. Trattato palologia chirurgica. LE DENTU-DELBET. Trattato patologia chirurgica. SANTORO. L 'apperidi ce erniata. La clinica chirurg·ìca, Milano, a. VIII, fase. -VII, 1932. BLANDINr. Un caso di appendicocele strozzato. Policlinico, Sez. Pr., v. XXX, fase. 19. CARisr. L 'ernia dell'appendice . Arch. Ital. di Chir., vol. Xl, fase . 3. CATTERINA. Ernia cru rale appe1idicolare strozzata. Policlinico, Sez. Pr. , voi. XXX, fase. 21. CERNEZZI . Ernia: del l'appendice ve rmiforme. La Cl inica Chirurgica, n. 11, 1911. G10RDANO. Gli erriiosi appendicilici. Annali Ital. di Chir. , n. 1, gennaio 1924. ~AZZAGLI. Ernie dell'appendice ed appendiciti erniarie. Rassegna internazionale di Clinica e Terapia., anno ·x II, n . 13, 1931. STECCHI. Un caso di appendicocele senza sacoo. Suppl. al Policlinico, 1899-1900, pag. 753. 1'ARAMELLI. E rnia inguinale forn iaia dalùi sola appendice 11erni iforme del cieco. Annali Univ. di l\iled. , vol. LXXI, 1835. lVIoRGAGNI. Delle secli e delle cause delle malattie, vol. II, pag. 547. F ORGUE . BEQU I N .

SUNTI E RASSEGNE.

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RIASSUNTO. I . 'A. illustra t 1n caso di ap11en clicocele da lui operal o. J\llette 111 e,-ide11 za, com .e I 'appen di co cele clia lln quadr o ben definito con1e entitH a1iaton1iUl e con1e entità clinica da non co1Lf ondere con l 'ernia cieco appendicolare. A contribu to. st1lla paloge11e i dell 'appenclicocele, di111of'tr a, con1e il caso illustrat o, 5Ìa <la riportarsi ad affezione co11.g enita. In ~ i·s t e . u l sinton1a e e11zi<l le ra1)1;resen tato dal d op lì i(1 cordone e cl1e i l tratta111e11to operatorio si i111 ·

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SISTEMA NERVOSO. Le crisi epilettiche jacksoniane o generalizzate all'inizio della sclerosi a placche. Gu1LLA1~ e P. MoL LARET. Bulletin. d·e des i'1léd~cin s, 5 maggio 1936).

(G.

l'Acad.

Le crisi epiletticl1e son o con sid·e rate n ell e descri'zioni noso·g·rafich e d ella sclerosi a placch e coI11e una n1anifeslazion e r ara e co11tingente; secondo g li :-\ A . la loro p r esenza è n1eno· r a ra di qua11to g·e n·e!'él lmen te si .cr ed e . Ques te crisi posson o a-ver si in du e ever1tualil.à, sia i1el corso di una n1anifestazion e di una scle rosi a p lacche già diag·nosticata, sia a l co11l,rario co,111e p rin1a n1a11ifestazio11e d i u11a scler osi a p laccl1e ch e sai à riconosciuta solo più 1·ardivame11te. In quest ·ultin1.o caso, molto n1en o frequent e d el i)ri1110, i11a tuttavia molto in1portante, le crisi epiletticl1e 11on sono qua i n 1ai riconosciute n el loro Yer o sig11ificato. Se si tratta di crisi epilettich e gener alizzate , queSif! ven gono considerate il più spesso com e crisi di epil essia detta e..,senzia le; se si tratta di crisi a carat tere jack.. , onia110 esse \ 1c11 go110 c.011siderat e con1e si nt on1a tiche di. tum ore cerebrale. D'altra parte. gli _-\.. credono ch e si }>UÒ clo111anclar i, d al punt o di Yi t a della patologia ge11eral e, s-c alcune d elle crisi e1)ilettich e dette e enziali d e i g iova11i, i1011 ... iano proYoca te clal Yirus della sc lero i a i) Iaccl1e r e ... tando even1


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« IL POLICLIN ICO ))

tl1almente I 'unica manifestazione evidente di qt1esta malattia. A c0nferma diella 1'oFo opinione gli AA. riportano 4 casi di crisi epi·l ettiche cl1e sono state la prima manifestazione clinica di una sclerosi a placche e che hanno preceduto di parecchi anni i sintomi comuni della malattia · ch e hanno ·p·e-rmesso la diagnosi esatta. Gli AA. confrontano· le loro osservazioni con quelle già esi&tenti n·ella letteratura m·edica e che sono più numerose di quanto si p·otrebbe supporre, dato i'l poco spazio ch e a questo anormale inizio della malattia è dato dai trattati classici. Le loro osservazio ni person.a li, unite a quelle raccolte dalla letteratura permettono agli AA. alcune osservazioni jnteressanti . Essi individualizzano diversi ti pi clinici : I ) alcune di .q ueste crisi epilettiche rasentano il c.a rattere jacksoniano e possono essere seguit.e da disturb i p·a ralitici transitori o permanenti: tali di'sturbi fanno p·e nsare all'esi st·enza possibile ·d i un tumore cer ebrale. Questo errore di diagnosi è stato comm·esso da rteurologi distinti e ci sono stati persino dei malati cl1e sono stati operati. Ogg i tali errori possono in certo qual modo facilmente evitarsi con le moderne tecniche di esam·e del liquor e la ventricolografia. 2) Le crisi eiprilettiche possono preser1tarsi sotto forma generalizzata e ql!indi essere considerate come essenziali. 3) Sono stati segna lati dei fenome11i epil ettici presentanti il t,ipo degli equivalenti ciel 1

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p ·etit

ma~.

4) Molto raran1ente si osserva i'l tipo di epilessia parziale continua di Koyewnikow ch e serr1bra dipendere da un focolaio evolutivo corticale. Questa v.arietà speciale di epilessia è stata più volte notata d 'altronde n ei casi di t.,u bercoli cereb·r ali corticali. La patog·en esi delle cri's i epilettic h e nelle sclerosi a placch e ·è facil1r1ente spieg·abile secondo gli AA. Alcuni AA. hanno supposto una semplice coinciden za tra. le crisi e·p il·e ttich e da una p.a rte e la sclerosi a placch e dall 'altra. Una tale teoria i1t presenza della n10 1lt epl~cità dei casi conosciuti: è insostenib·i le. Le crisi .epi1etlicl) e della sclerosi a placch e so110 ii1vece in ra1Jporto con dei focolai di' encefalite infettiva evolutiva. f:sse sonD assolutan1ente simili, quanto alla loro patogenesi, a qu,elle che si constatano eventu.almente in altre mal.attie infettive del neurasse : la sifilide, la tubercolosi, la tir-ipanosomiasi, le di\rerse en cefaliti a ultra virus n eurotropo. Gli Ai-\.. insistono specialn1 ente ._ ulle crisi epilettichre jacksoniane o generalizz.a te che precedo110 di molti anni gli altri segni della sclerosi a placch e e che sono in sostanza il modo di inizio apparente della n1.alattia. I p rimi segni d·e lla sclerosi a placch e, cl1e dipendono dalle zone di inoculazione del neurasse sono estreman1ente varie. Quasi mai la sclerosi a placch e 'iene riconosciuta alla ua prima poussée evo1

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lutiva: si sa che la nevrite retrob.u lb·are è talvolta il primo segno della sclerosi a placch e, prooedendo spesso di v.a ri anni gli altri sintomi : nella stessa mani'e ra le crisi epilettiche possono precedere di più anni (10 anni in una delle osservazioni degli AA. ) una sclerosi a placche riconosciuta più tardi per l 'infezione diffusa del neuras. ·:Gli AA. credono dunque che si può dal punto di vista della patologia generale em·ettere urJa ipotesi razionale. Fra le crisi eipilettiche dette essenziaìi ch e si manifiestano in indivi dui giov.ani o adulti, crisi p er le quali non sj può spe.sso scoprire alcuna causa app·aT·ente n·e es.i'stono forse alcune che sono delle m.a nifestazioni del virus della scl·erosi a placche. Si può pensare cl1e talvolta, sie queste crisi r·estano isolate e non si rinnovano·, si tratta di t1na forma frustra e ab·o·r tiva della sclerosi a placche. Gli AA. pensano che sia reg·ola asso1uta in presenza di una crisi ·epilettica detta essenzial·e ·d i praticare sempre un esame co1npleto del liquor specialn1ente dal punto di vista delle reazioni colloidali. La presenza eventuale del carattere positivo delle .azioni colloidali implicherà non solo I.a n ecessità di una cura col Luminal ecc. ma anche quella di un trattamento antinfettivo col salicilato di oda , l 'urotropina, la chinina, i mie talli colloidali , G. LA CAVA. l 'antimo11io. 1

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Le encefalopatie demenzia1i della vec«hiaia. (P. DP.LMAs-MARSALE·T . Journ. de médecine de· B<Y,.deawx, 10 maggio 1936). D'o po i1 periodo della vita che corrisponde a 11 'età matura , l 'organismo umano subisce un 'involuzione di ordi'n·e fisico e p8ichico ·dirr1ostrat.a dalla diminuzione d elle capacità ger1itale·: muscolare ed int·ellettuale. Il n1iovo periodo , di cui tale involuzione cos.titui'soe il preludio, corrisponde alla vecchiaia e possi1ede una patologia propria, in cui l 'indeb·o limento d·elle facoltà psichiche ha un posto tanto importa nte ch e n1olti autori considerano la d e111enza come la fase t erm1inale obbligatoria di qual'unque vita, p urcl1è questa sia abbastanza lung·a. A parte gli esempi di individui che hanno conservato a lungo una notevole capacità di produzione intellettuale, si può dire che , come e~pressione statistica, la vecchi.aia incomincia a 60 anni. Verso tale età, presa co·m e media , incon1inciano le trasformazioni involutive cerebr~li capaci di alterare lo psichismo umano . ch·e possono dividersi in du.e grup•p i: 1) connesse a processi di se11ilizzazione extra.cerebrali; 2) primitivamente cereb·rali . Le prime compr endono le varie sclerosi e più speci.al111e11te quella v.ascolare, per cui mediante il doppio meccanismo dell'autointossicazione, da un lato , e della meiopragia circolatoria dal1'altro la nutrizione del cervello si trova p·rofo111


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SEZIONE PRATICA

damente turbata ; si ha così la senilizzazione cerebrale secondaria, di cui la demenza arteriosclerotica è il tip·o· meglro definito. I processi d 'involuzione propriamente oerel•rali hanno la caratteristica di essere abiotrofici e metto no cap 0 alla senilizzazi'on e cerebrale primitiva, di cui la d en1en za senile è il tipo più compiuto . Evidentemente, i due tipi di senilizzazione possono jntricarsi ·e, d 'altra parte, si possono avere delle senilizzazioni cerebrali localizzate i11 certe parti , di cui· la malattia di Pick costituisoe un esempio.

4) Il dissolvimen.t o del-Ce, conoscenze. Pu ~

esseire· la conseguenza dei. disturb·i mn esici o del g iudizio, oppure costituire un deficit partic.,olare . Dimenticanze del vocabola rio, sbagli di sintassi, di ortografia, professionali , delle acquisi'z ioni automatich·e . Certi atti professionali possono rimanere a lungo possibili, il che può condurre ad errori sul reale stato intellettuale dell'individuo. Par.a llelam ente al dissolvimento progressivo delle grandi funzioni psichiche, si ha una concentrazione mentale dell 'at:tività residua e la cr eazione di una vita mentale spesso automatica, scevra di autocritica, spesso in1pulsiva, LA DEMENZA SENILE. abitua lmen te egoista, perchè ri·d otta al ristretto mondo, di cui l 'indi,1iduo è il centro e la Il periodo iniziale è caratterizzato da un in - circonferenza. siem·e di .cambiamen ti psichi'ci, di c ui l 'indiCaratteristici sono : l 'egoismo , l 'avarizia viduo può avere coscienza, perch è costituiscomorbosa, la t.endenza a rifriggere sempre le no sul principio più una facile stan cabilità che st6sse cose, risultante da un oerto automatismo una vera demenza. :È anzitutt.o la debolezza di mentale e da una selezione dei ricordi (antitrasformazione delle s ensazioni in idee; scomchi); l 'incoerenza mentale, l 'afasia amnesica par a del potere di creazione, predo minanza di danno a tale tendenza un andamento speciale. ren1iniscenze e di automatismo. Il campo ceAbbastanza frequente è la fabulazione. rebrale ne viene ristretto e la vita mentale si Il carattere automatico e spesso· impulsi·vo riduce alle operazioni ch e stan can o m·eno. delle reazioni si esprime con la tendenza alla r.,·amb·i ente che circonda il malato non si accollera, alla violenza, simili a quelle del ba111corge di nulla sul princip·i o, p er chè gli atti orbir10 contrariato. Frequenti le fughe; in molti dinari della vita so·n o compiuti secondo il socasi, si· ha una vera agitazione motrice autolito. Ma, poco a poco, si manifestano i segni matica, che sembra quasi b effarsi delle· leggi p1 ecursori' della demenza , ch e indicano un vedella fatica; donde, l 'insonnia , le grida , l 'agiro dissolvimento dello psichismo. ta7.ione notturna , la tendenza a strappare ogni 1) Il dissolvimento d~Vla memoria diventa cof.a, ch e rendono presto impossibile la vitJl il fatto fondamentale; non si tratta di una dif<1miliare. n1inuzione g lobale , ma della perdita della faDopo un certo tempo, il demente entra nella coltà di ri'levare le cose, unita ad una fissaziofase terminale, incapace di con1piere g li atti più n e difettosa delle impressioni recenti. I masemplici, incoerente nel su o linguaggio. Palati dimenti cano q uehlo che hanno fatto il rallelamente ai disturbi mentali, si nota una giorno prin1a , perdono gli ogget,ti . Schneider involuzione fisi ca , espressione della scler osi di ha dimostrato con prove preci·se l 'estrema bre- altri parenchimi. Per un po ' di tempo, lo stato vità del tempo di fissazione dei fatti recenti gen·eral e resta abbastanza buono ; poi, abbache , n ei dementi senili , scompiaiono dopo postanza rapidamente si h,a un dimagrimento ir1esorabile, un vero dis eccamento, con1pa iochi secondi. no escare, disfagia, disturbi sfinterici· ed il maCo11 l 'amnesia dei fatti· recenti, si nota la lato muore in marasma o p er una con1p]icapersi~ ten za delle impressioni antiche , sicchè ne d eriva un difetto di orientamento nel te1n - zione intercorrente. una forma clinica parti colare è la demenza 1·n e n ello spazio. Così i dementi senili· fi11i enile delirante , che i n1anifesta col delirio scono per non saper più dove sono, dove 'ivono od hanno l 'illusion·e di tro,rarsi in un di preg iudizio, di persecuzione , di interpretaanli r o un1hiente a loro noto. zone. Le idee deliranti portano spesso i de2) Il diss olvin1enbo deDl' affeittività. Le gioie rr1enti senili a reazioni antifamiliari, di cui ed i dolori sfiorano poco o punto il den1ente sono prova certi testamenti tardivi. Il processo anatomico è costituito da una seseni1e. Il Yolto può avere u11a data espression e, nilizzazione del t essuto n erYo .. o accon1 pag11a ta ma non si tratta che di concetti più o m~o deliranti foggiati con i· detriti del suo psichi - o faYorita dalle senilizzazioni extracerebrali . smo. Tale indifferenza colpisce chi circonda il LA DEMENZA ARTERIOSCLEROTICA . n1alato , che vi V·ede a torto dell'amoralità. i manifesta più precocemente (fra i 50 ed 3) Il dissolvimento del giudizio. Si esprime nella condotta dei propri affari , delle co e i 60 anni) ed è caratterizzata anzitutto da una sclerosi più o m eno accentual a delle art erie di ordine affettivo (donde spesso dei n1atrimoni n1al combinati), spesso con atti in1morali cerebrali, donde produzione di focolai en1or ragici o malacici dis ~e 111 inati n el cerYello. fra (e~ ibi z ioni::-111 0. attentati al 11uclore) o con i111 cui rimangono zone di parenchima sane. Si JHu cl ~n ze i11fa11tili (in ce11dii accidenti cliversi). 1

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« I L POLICLTN ICO »

tratta di un proceoso m eno diffuso ed , in ce rto m odo , insulare per cui la dem en za risulta più par cellare ch e quella senile ver a, m entre è accompagnata da egni n eurologici di 1oca lizza .z1one. L 'affe zione si inizi a con un accidente n eur ologico, come emiplegia, disturbi della paro-la , vertig ini, ecc. Sul principio tali accidenti non han110 influenza sullo psi chi 1no, ma con J.a loro rip etizio11e (il ch e i11dica la n1 oltiplicazion e dei focolai) comp·a iono i disturbi p5ichici. 11 defi cit intellettuale è lacunar e e non globale; l 'orientamento generale·, il senlin1ento d ella p er sona lità, la coucien za dello sta to morb o o on o conservate a lungo. Il p ot er e cli fissazion·e d ell 'atten zione è diminuito, la 111em oria è lacunar e, il giudizio rim an e sufficiente in certi dominii. L 'affet tività è turba ta (indifferenza, ansietà, euforia); n on son o rare le idee deliranti e I.a t enden za al suicidio. L 'esame medico, oltre ai fatti n eurologici·, m et,t e in rilievo una pression·e arteriosa di 2001'00, senza ch e si raggiungano 1-e cifre elevatissime della cer eb•r o·-sclerosi I.acur1are di Grasset . Se n e possono avere diverse forme : quella apop lettiforme, in cui predon1i11ano le note rleurologich e; quella diffusa , in cui la diminuzion e g loba le e precoce del]o psichismo g iustifi ca talora l 'epiteto di pseudo-paralisi g·en er ale a rterioscler otica. Al processo di orig ine vascola r e, si accom· Jìrag n a 1a lo ra I ' abiotrofia enile primitiva, r ea lizzando così delle forme n1iste, fra cui: 1

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Lo;

dem eriza pres biofrenica di W ernicke.

Più 1requente n·e lla d onn a cJ1 e i1e]l 'u om o, è caraLLeirizz.a la da : 1) am n esia 1nassiva e sp esso ra pida ch e ri·c orda certè· confusioni m .entali; 2) mig·lior e con servazion e del g iudizio , d ei senti i11enti n1oroJi , d elle conosce11ze acquisite; 3) fabulazion e spesso enorme. I1n portante p er quest a forn1a è la nozione di un i)r ocesso .a utotossico ovrappo Lo alla demen za. Esso spiega certi attacchi ch e si ris c.:ontrano n ella d em enza senile ed in quella arteria -sclerotica, per cui si devor10 ricer car e le eYentua li cause, infettive, r enali , od altrf; a gendo su queste, si può talora influen zar e fa vorevolmente la dem enza.

Le dem enze da senilizzazi·one localizzaia. E soprattutto in1portante la m,alaittia di Pick, a ffezione della età presenile (45-60 anni) che colpi ce i)iù pe o le don11e, cara tterizzata dal punto di vista ana tomico da atrofia cer ebrale circoscritta e .si1nm etrica, localizzata alle r eg ioni franto-temporali. È talor a associa ta ad a ltri p rocessi atrofici cer ebellari o miopatici e va con siderata con1e un 'affezion e er edo-d egeIterativa. 0

lA NNO

XLIII ,

NuM.

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Si inizia g en er aln1ente in n1odo insidioS'O , con disturbi di cui· I 'individuo n on h a co cie11za (m emoria di fi sazia ne, g iudizio, tenden za all 'i11differen za ed a ll 'ap·a li a, ghiott on eria , perdita di' sen so morale, a tti a ntisociali) . i'iel p eriodo di s La Lo, n on predominano i disturbi della n1emoria e n1an cano pratican1ente la fabulazione· e le idee d eliranti. Son o so1>ratutl o p r esi il g·i·udizio (dimen t icanze, lavoro Ill<"l l i.alto , m .a n ca11 ze di senso n1orale) e l 'affettivit à (apatia, p·erdita di contatto con la 1·~altà) . V,i si a.ggiu11g·o~10 cli turbi del ling·uag g10 co11s1stent1 essen z1al111e11L.e n ella din1inuzi.on·e ~ella te11denza spontanea a parla r e, co11 d1ment1can ze del vocabolario e difficoltà di e\·ocare il nome degli ogg·etti . Inoltre, le frasi l1anno tendenza ster eotipat a e, n el parlare, si 11a~no dell e ripetizioni autom.aLicl1e, per cui i arriva ad una vera eco-palilalìa. Si l1anno cioè : ri1}etizion e spontan ea ed apparentem ente incoercibile di uno o più p arole di una b·r eve frase; tenden za ali ' abbrevi.a1u e11to gen er ale d·elle frasi ; monotonia dell'eloquio che è spesso esplosivo all 'inizio e dive nta ·espirante alla fine. Altri fe11on1eni iterativi sono la verb·i g·er.azione, le stereotipie·, la p er severazione. Vi si ag·g.iung1<)no ii fat1ti agnoso-aprassici (p er c ui il malato arri,ra a· llon riconoscere più gli ogg·etti e non saperne l 'uso), e le lesioni a fo colaio (attitudine in flessione degli arti inferiori , rig idità, crisi di ipotonia). Nel periodo termina le, aumentano i fen om eni demenziali, l 'ebetudine, il mutismo; si installano la t enden za a nletter e tutto in bocca, la coprofagia ed il rnala lo i11 uor e in s ta to di cach essia , se nor1 soprav vien e una ma lattia intercorrente. Vi si distinguono due forme : quella iper cinetica (eccitazione con euforia , aLti impusivi , stereotipi·e) e quella ipocinetica (indifferenza ed apatia, con mimica povera, tendenza alle altitudini fissate). La durata della malattia ò di 2 a 10 anni. 1

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LA

TERAPIA.

Salvo i casi di dem enza a rteriosclerotica e quelli di >r esbiofrenia, in cui ha parte l 'elem ·ento au_otossico ch e può esser e corretto, si ha a ch e fare g en er alm ente con processi inesorabili d _ atrofia cerebrale, con t r o cui la tera pia è imr otente. Quest a, in gen erale, si lin1ita all 'igien e gen erale, a lla om111inisLrazione di n 1edicam <1nti ad azio11e vasale (joduri, sali di m er curio), od altri i)er di1n inuire la vi cosità del sangue (citrato di sodio) o n eurotrofi ci (lecitine, prep arazioni fosforate) . Tutti rnedicarrte11ti· cJ1e, se an che non son o efficaci , sono an od ini. 11.iprovevole è invece la pratica troppo SJ:.J esso "= ~~uìta di voler far diminuire la pressio11e Sè::1gujgna , col pre testo che si trovan o cifre cli 200/ 100, le qua]i invece in individui oltre i 30 a n ni, i11di cano en1plicemente un proce s; di difesa co11Lro la p erdita di elasticità


l ANNO XLIII, Nu?II. 26)

doi divvrsi parenchimi. Le t,e rapie ipotensive hanno l 'effetto di favorire la for1tt~zione di fo{ olai di ram mollimento. Possono invece averB bt1on effetto certi cardiotonici , con1e la caffeiIta, o dei n ervini , com,e la stricni11a , purch è J!On sia agitazione psico111otrice. Quest 'ultima è n1olto resist ente alle cure ed i ('almanti abituali (bromuri, b·a rbiturici) alle dosi elevat e nece sarie aggiungono al processo già esistente una confusione mentale. La carni.eia di forza è ancora i'l m ·ezzo più anodi110 per 0Lle11ere una calma reJat,iva. 1'o Lo o t ardi i in11)ongono l 'intern.amento e le disposizio11i. i11 cdico-le.gali relative all 'incapacità di gestio11e della persona e dei beni. fil. 1

Il trattamento della corea. '

(E .

APERT.

Presse NJ édicale., 3 giugno 193'6).

La corea sei111plice, vera, la cl1orea minor o corea del Sydenham è la forma più b·enig n a cl1e colpisce ragazzi e adolescen.Li, pecie di esso fen1minile . Le coree sinton1atiche, ac ute; .subacute o più spesso cronicl1e so110 di natura d el tutto diversa e richiedono u11 trattamento parti'c olare, sovente aleatorio. La corea co1nu11e ha un.a t endenza sponta11ca a lla g·uarigione, n1.1 le cure adeguate possono abbreviarne il corso o evitarne la cro11 icizzazione. 11 trattamento è tianto 2iù efficace <.1ua11Lo più è p recoce; d.a ciò la necessità di sorprendere e rico11oscere i primi sintomi della malattia. ll 1Jri1110 segno delta inalatLia è il cambian1c11 Lo di un1ore , il nervosismo, l 'irrequietezza, Ja S\ og1iatezza. I pri111i movim enti irregolari si rivela110 co11 1'incapacità di attendere (.Orrettamente alle occupazioni abituali: la.·c. iè\rsi ca d er e la penna da ma110 durante la .scriLLura , o l 'ago dura11te l 'atto di cucire. Tutti i n1ovi111c11Li divenlano inaldestri, sono ripeLt1ti violente1nente. Successivan1enLe compaio110 i si11 to1t1i caratt1eristici delle coree: movin1c11 Li bruscl1i, irrego lari , ariLn1ici delle dita , del! e ntc111i. del braccio, del tro11co, della tes la con sn1orfie del volto e contorsioni gener ali , n1ovintenti che non hanno alcuna coordinazione , n essuna direzione verso uno scopo <leterm.inato. TalvolLa la corea si a ssocia e si alterna al rentnatisn10 articolare acuto, ed è per questo ~l1c 1\or1 di rado la malatt~a può essere accon1pug·nat a o seguita da affezioni cardiache. \a co111ur1que ri le' alo cl1e non tutti i disturbi cardiaci che I)OS ano riscontrarsi 11,e l corso ùi u11-1.'1 C(lr ea so110 legati a lesioni valvolari. Tal,-o I La è l o stes o disortlir1e del n1ovin1ento coreico cl1e può estendersi al muscolo cardiaco , <l.onde l 'irregolarità dell 'azione del cuore e del pol o. Questa « corea del cuore )) uole scomp:trire con la guarigione della malattia. La prima pre crizione da fare a d un cor eico è il riposo e la calma assoluta. La sla111

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SEZIONE PRATICA

ch ezza e le ernozioni .aggravano il malo. L 'infermo va t1enuto quanto più è possib ile a letto, i11 ambiente lontano da rlrmori. :È sLato conigliato anch e di colorire in azzurro i vetri cle lle fin estre per rendere m eno eccitante l 'azio11e della luce. L 'alim entazion e 11on deve contenere cibi e condimenti eccitati , senza caffè e senza the. L 'infe1·mo si alimenterà prevalenLem ente con Ja Lle , legun1i ve rdi e irut.ta. La cura medi ca111entosa con sist,c essenzial111ent0 11ella on1minis trazione di a rsc1tico ad aJLe dosi. :È preferibile la forn1a in oraa11ica , 0 I >ac1'd o arsenioso , cl1e può es er e ·on1ministrato come liquor e di Boudin o di burro arsenicale. 11 liquore di Boudin è una soluzione d 'aciJo a1 ~.e1~io so .a l rnillesimo. Il i)r in to g·ior110 si so:i1111:1n1s trano 5 gramn1i del detlo liquore dil~1to in 9~ gr .. d 'acqua, da prendersi epicrat1can1e11te lll sei volte nel1e 24 ore. i au111enl éu10 qui11di 5 g r. a l g iorno fino a rao-o-iu11 0-ere 25 g r. Al sesto giorno si comincia a <lin1in~ir~ di 5 gr. al giur110, in modo che la · cura dura in tutto 9 giorni. Alla fine di questo periodo tuLti i n1ovimenti irregolari sono scomparsi. Se persistono , dopo ci11q ue giorni d 'inter vallo si ripeterà la cura per una seconda volta con lo ste so procedimento. :È raro ch e la cura debba essere ripetuta per ].a terza volta . Nel caso· che nel corso della cura si verifichino vomiti o nausee è pru·dente sosp endere il trattamento p·er riprenderlo dopo 5 giorni dalla cessazione dei detti disturbi. Il burro arsenicale annulla i pericoli d 'acci denti tossici perchè l 'assorbimento avviene le11Lamente nell 'intestino .attraverso i chiliferi, organi di assorbimento dei corpi g rassi . Così I.a cura può durare più a lungo , a dosi più forti e senza n ecessità di modificar e l 'alimentazione. Il burro ar enicale si può prendere spalmato su u11 po ' di pane con aggiunta o non di sale a secondo i g u sti. Il primo giorno si daranno 5 n1illig rammi di acido .arsenioso intiman1ente mis to al burro dal farmaci'sta, si aumenta la dose di 5 milligrammi a) giorno fino a giungere a 30-40 mgr. a seconda l 'età dell 'infern10 , per ridurre 11oi progressivament·e di 5 mgr. al g iorr10 . :È ovvio che queste dosi così alte di ar senico possono essere tollerate se tutti g li organi so110 in perfetto stato di funzion amento. Da ciò la necessità di un 'assidua sorveglia11za n1edic.a durante la c ura. Nei casi, non rari, n ei quali e i tano alterazioni delle .articolazioni o dell 'e11docardio gio,.a ricorrere al salicilato di soda fino alle dosi di 6-8 grammi al giorno. Ma questo i11edica111ento preso per via orale o r ettale e è efficace .. ui fatti .articolari e cardiaci, 11on risulta affa tto giovevole per la core.a. P erchè abbi.a azione contro l 'affezione n er,-o a è J1ecessario on1ministrarlo per via endoveno a. A tale 1

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scopo s'inietter à ogni giorno una fia la con la formula seguente : SaJnicilato di soda puro c.ristalli.zzait o t an agr . Glucosio . . .~ l Ac.quai di·sbillata em e . 10 L 'aggiunta del glucosio è necessaria per i111p6dire l 'azione sclerosante del salicilato puro. Nelle coree di· tipo m e dio è vantaggioso anch e l 'u so dell 'an ti pirina eh e può essere presa in pozio·n i o in :p1olvere1 a lla dose di gr. 0,·5 0 alla volta e fino a r aggiungere 2-3 grammi a l • giorno . Nelle forme più gravi di cor ea n elle quali è più intensa l 'ag itazione e l 'insonnia b asta limitarsi a r ender e più rigoroso l 'isolament,o e il r egime dietetico ed a somministrare i b;arb·iturici ed i·l tartrato boro-potassico. La cura deve essere più energica quando le ripercussioni sullo stato gen erale e mentale sono precoci e profo·n de: agitazione psico-motoria o ebetismo, allucinazioni , febbre alta, polso frequente, insonnia assoluta , dim.a grim ento rapido e intenso, pericolo di n1ortie. In tali casi giova il clora lio , le inalazioni di cloroformio. senza arrivare alla narcosi , l 'idroterapia fresca. Queste forme cosi gravi spes o si verificano irt individui con sifilide ereditari.a acquisita. Giova quindi istituire le indag ini del caso ed eventu almente il trattamento specifico n on app en a si è riuscito a calmare l 'agitazione. La corea ch e si manifesta per la prima volta in un individuo ch e ha oltrepassato di parecchi anni l 'età d ella pubertà deve far temere, malgrado ii trattam.ento en er gico precoce, una evoluzion e grave. Fanno eccezione le donne ch·e hanno avuto manifestazioni coreich e n el1'infan zia, le quali ne l cor so di gravidan ze possono avere ·d i nuovo la cor ea sen za alcuna gravità,, e ch e di solito cede a dosi moder ate di antipirina. DR. 1

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MISCELLANEA. Come agiscono gli ormoni 1 Azione sostitutiva e soglia di sastitnzione. (E. CANTILO . La Presse ll1édicale, 16 inaggio 1936). L 'endocrinoter apia consisteva p rima solo rtell 'opoterapia, cioè n ella son1ministrazione di estratti g landolari : or a invece possedian10 d·egli orn1oni puri , i alati, cri tallizzati , elabor ati per sintesi. Possiamo ottenerè la folli colin:i 1neg lio ancora ch a dall 'ova io dall 'urina di gil1menta gestante e da certi veget ali. Quanto arrli orn1oni gonadotropi detti p re-ipofisari o prolan , ch e si preparano dall 'urina di donna o di animali gestanti , non è affatto dimostrato el1e e... i 11rove ngan o dall 'ipofisi, an zi tutto porta a credere siano diversi dal principio gonadotropo estratto dal lobo anteriore d e11 'i1)ofisi , tanto che gli americani più i:;rudentemente

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JJarlano di ante.r~or pitu1itaryllike sex /1.orm o'tie. Gli studi st1cccssivi sull'azione dei principi golladotropi o 1)rolan sull 'a11parato gen itale maschile han110 permesso di intrav·e dere l 'esistenz.a di altre vari'e tà di prolan, oltre a quello A e B ; si parla anche già di un p r oJan C che agirebbe n el maschio sulla CO<\,rrulazione d el s.angue. L a molteplicità delle tecnich e di purifi cazione e di isolamento, qui co1ne per la folJicolin.a, a condotto a pro.d otti moltJo puri €d attivi rispetto a certi effetti determinati, n1a privi di ogni carattere di specificità. Quanto ai p rincipi attivi della t1iroide, an ch e la tiroxina non rappresenta l 'ormone tiroideo·, con1e riten eva Ken·dall : è invece assai probabile ch e la tiroide possegga un numero considerevole dii prin cipi attivi. '·G li esen1pi riferiti mettono in evidenza la complessità dei problemi posti dall 'impi:ego degli ormoni in terapia. Il trattamento con gli ormoni isolati differisce dunque dall 'organote_rapi'a classica : quest 'ultima n on comporta quasi rischi e re alizza in modo perfetto l 'endocrinoterapia sostitutiva, pur non essendo una t erapia eroica. Al contrario l 'impiego di ormoni puri comporta dei rischi ·e determina d e i contraccolpi ch e si estendono a tutto il sistema endocrino. E. Cantilo, basandosi sulla propria esperienza h a formulato una l egge generale ch e si applica a tutti gli ormoni introdotti' in dose utile e eh~ rappresenter·e bbe la chiave di volta dell 'ormonoterapia. Questa legge, di cui b·iso gna tenere conto per non essere sorpresi da risultati n·ettamenti contrari' a quelli prevedibili ,. così si ·può esprimere : « ogni ormone in trodotto in quantità sufficiente per agire direttan1ent e per sostituzione provoca, appena sorpassata la soglia di sostituzione, la m essa in azion e d el sistema ormojn ico a ntagonista » . Con la iniezione di un orm.one attivo in qua11 tità utile si ha un 'azion e sostitutiva e, com e effetto di quest a, una messa a riposo della g landola o dì una parte della g landola omologa. Ma se si sorpassa la quantità p urarr1ente so s tituti'va del! 'ormon e (qu.a ntità sensibilmente uguale a quella che l 'ormone fornisce in condizioni' normali), l'azion e degli ormoni antagonisti può prendere il sopravvento, produce11do un fenon1eno paradossale ; il blocco per mezzo dell 'ormone iniettato della glandola ch e produce quest'ormone. Un tale fenomen o ètato frequentemente osservato in clinica e non è sfuggito agli sperimentatori . L ' A. riferiscodue casi molto dimo trativi per la µossibi]itil d1 p rovocare amenorrea con alte dosi di fol~i­ colina: si tratta di due casi di ame11orrea JD giovinette, in cui la cura col metodo di Kaufman (iniezioni di alte dosi di benzoato di follicolina e quindi di luteina) aveva dato in un primo tempo risultati favorevoli , in seguito ~enuti m eno per l'instaurarsi nuovamente dell 'amenorrea ; la diminuzione d ell e dosi e l 'a -


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soci'azione di ormone sessuale pre-ìpofisario condussero alla ricomparsa di mestruazioni regolari. Un altro caso riferito dall 'A. dimostra chiaramente che forti dosi di prolan , suscettibili di' agire in un primo tempo stimo]ando energicamente la sec~ezione testicolare, son o capaci in seguito di determinare un vero blocco ipo·fisario (con consegu ente impoten za), di cui la sola causa possibile è l'attività eccessiva della gonade . In modo simile si può interpretare 1'anafrodisia con eunucoidismo tardivo degli acromegalici , ch e segue ad un periodo più o m eno lungo di' iperattività sessuale, e J'am enorre·a delle donn·e acroim egaliche. P er evitare questo blocco da eccesso di ormone , ch e a sua volta si riper cuote su tut to il sistema endocrino , bi ogrla manten·er si al di sotto della soglia di sostituzi•one e, se si somministra a lungo un ormone isolato , bisogna sostenere indirettamente la glandola di cui "i usa l 'ormone: così, ad esempio, n ell 'ultirn o caso suaccennato· il b1locco delle preipofi&i è s1ato corretto mediante somministrazione di estratto tiroideo fresco. L ' uso di estratti gla.11 dolari totali non comporta simili peri coli , ii1 quanto con essi noi~ si introducono dosi 1nassive di ormone ed inoltre si fornisce un insi·emc di ormo ni, ad azione in parte antagonista . Tutto ci0 deve richiamare il clini'co alla prudenza ed alla modestia: è evid ente che il ritmo attuale della sperimentazione fi siologica , r ealV.zata d 'altronde· quasi esclusivamente n egli a11imali inferiori , no1n può esser e seguito ch e r1 ei limiti dell e possibilità clinich e.

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M.

NuNBERG.

La glossodinia. (S. J . GILPIN. Jour. Am er. Medie. Assoc. , 16 maggio 1936).

La glossod inia fu p er la prim a vo]ta illustra ta da Buisson nel 1854 e su ccessivamie11te da Scl1wimmer n el 1886 e da Magitot n el 1887. Oppenhein1 n el u o trattato di n europatologia , così J.a descrive : La glossodinia è costi tuita da una parestesia , e particolarmente da un sen o di b ru ciore e di puntura dell a lingua e talvolta anche delle mucose vicine. Può esser e co ntint1a o paros isti ca; talvolta di turba il 011no. È staia per lo più osservata in donne anziane, ma n on è frequente. Quasi em.p re la dentatura è già caduta. Spesso è accompagnat a da un a predispo izione neuropatica, da diate .. i artritica e da can crofobia. L ' e an1e obiettivo r r1 ~ga t 1vo. TalYolta costituisce un sintoma i11i1iale di t abe o di. paralisi progre siva. 111der attribuisce la causa della glos odinia alla to11sillite lingu a]e. Lo st e o autore e Dea11 trovarono ch e scompar e temporanea111e11t e con la cocainizzazion e e perman entem ente con ]a alcoo]izzazion e del ganglio fenopa]atiJ10. Eugman ritiene eh ~ i tra tti sempre di u11 fa t lo p icon eurotico. sopra tutto deter111inato d éllla paura de] cancro . 1

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SEZIONE PRATICA

\Beall l 'attribui ce a carenze alimentari , e riferisce di aver e avuto successi terapeutici con la di1eta complèta e la ommini ... trazione di acido cloridrico o di a lcalini. McPhedran la riscontrò se1npre in indi' idui neurotici' e n e constatò la scomparsa col miglioramento dello st at o n ervoso. Mar hall dà riliev·o a lla papilla foli.ata , una piccola escr escenza d ella mucosa ai bordi della lingua, ch e non ha alcun sig nificato patologico , ma ch e può determina re glossodinia se avvertita dal soggetto. Sellei e Morelli danno grande impor tanza etiologica all 'iperacidità. J\1icl1ael nel 1931 espresse l 'opinio11c ch e I1e]lo ufondo della condizion e C'è sen1pre uno stato p iconeurotico, ma ch e vi possono e sere cause· occasionali in condizioni a n ormali deJle ton ilJ e o dei denti o in fatti to sici. Al rig uardo son o da segn alare l 'abu so di lè e di caff€. D ei quaran totto casi esam inati dall 'A. la inaggior par ie rig uarda a do11n e. Tutti i pazienti aYevano un 'età s uperiore ai 50 anni. Solo dieci avevano per lo passato sofferto emicrania. Sembra quindi cl1e non vi sia alcuna relazione fra ]e due condizioni . Dal punto di vista dello stato ipoco11driaco non risultaron o fatti degni di rilievo. Solo c inque pazienti mostrarono uno ta to depressivo. Non si può quindi· afferma r e la frequen za della d e.pressione m entale sia più a lta n ei sofferenti di glossodinia che n·ella gener alità degli individui'. ·D a La l 'età dei pazienti 1'arteriosclerosi costil uisce un rep erto comune, n1a solo in undici si con statarono segni di arterioscler osi cerebral e. In sedici casi 1'acidità gastrica era nor111ale, in cinque c'er a iperacidità , in Ire ipocloridria ed in uno di questi er a p r esente uno stato anemico . ch . e ulteriorrr1ente &i sviluppò i11 forn1a per111c10 a. In dodici ca i esisteva paura del cancro, ma r1on si potette dct·ermi11are se era preced ente o conseguente alla glos odinia . L"no di essi a'1 eva uri ch e paura della pellagra ed u11 altro della sifilide. Lo sta to •iei den ti era speL o e.attivo. Molti si . erano as~ogget tati all 'e tirpazione di pareccl1i denti 11ella . . peranza di elin1i11ar c le sofferenze. Di t~rbi 11europsicotici furono con talali frequent en1ente : sen so di brt1cior1} alle ga111 be. cefal ea continua , sen o di stiramento allo '"' to1naco e al re tto, dolor e co11tinuo alle gole, n1alessere generale di lunga durat a, senso di brt1ciore alla vagina e al r etto. en so d 'ingros amento e di prese nza di }) tl.., 11elle fau ci. llolore alle to11sille, di ordi11i funzionali gastrointestinali. In n1olti casi tanto ]a gJossodinia quanto } di~t t1 rbi n eurotici concomitanti oua1irono con cure palliatiYt . 1

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L '.a ffazione guarì in ·d ue terzi' di casi dopo un tempo J:iù o n1eno lungo e migliorò em pr<' nell 'altro terzo. Le .c.ure locali non _arrecano a lcun va11 Laggio d efin1l1vo. Solo J.a psicoterapia nelle su e varie forme può dare su ccessi'. DR.

La diagnosi del collasso. (G . , ,-ELDE. Deutsr;Jic 111edizinische lVo·cJiens., 15 n1aggio 193'6).

La cliagnosi rapida della causa o n.atura de l colJas ~ o 11a una grande in1portanza pratica, in qua11Lo da e a no11 di rado dipende la vita del pazienle. Quando il medico ha una diretta co11osccnza d.el n1alato o per lo n1eno r1e conosce i :µre oed enti morbosi un t.ale compito è facilitato , 111a quando egli è chiamato a portar soccor o ad un individuo colpito da impro,rviso n1alore ch e vede per la prima volta e nell 'as.. e11za di perso11e che po ano fornire dati a 11a1nnestici, può incontra1~e notevoli difficoltà. Le cause d el collasso sono molteplici. Esso può verificarsi n el corso di molti stati morbosi, quali le cardiopatie, il diabete, 0o-li av·velenamenti, le lesioni traumaticl1e il colpo di calore, ·ecc. , . Una d elle forme ·p iù friequenti o m·eno pe~· i col o e di .colla so è lo s enimento o deliquio, il quale dipende da un 'improvvisa anen1izzazione del cervell o. Suole verificarsi in individui costituzionalm ente de boli o ancl1e in individui appiarenlemente normali in seguito a sforzi somatici e psichici o n el corso della co11~alescenza di gravi malattie. Di regola oltre il pallore d el volto si riscontra polso pie.colo, debole, alquanto acoelerato e abbondante sudorazione. Il trattamento più semplice e più sicuro è quello di far giacere supino il pazient e senza cuscini sotto la testa allo scopo di f~·vorire l 'afflusso di· sangue al oervello. Eventl1al1rlente lo si può porre su un piano legger~1ent e jnclinato con la testa in giù ed i p iedi in allo . ei deliqui da debolezza cardiaca il quadro appare più grave. Il polso diventa molto frequ1ente e spesso tanto piccolo da non potere es&ere più avvertito con la mano. La temperatura e la pressione possono abbassar i. Il volto è pal lido talvolta cianotico; la sudorazione è abbondante e fredda. . Nei gradi più accentuati si ha il complesso s i11tomatico di Adams-Stokes, caratterizzato da .gravi disturbi del ritmo cardiaco ed arcessi di più lunga durala con disturbi notevoli della cono ce oza . Dura nte l 'attacco il polso è piccoljssi1no e i11,òlto raro, talvolta ridotto a 7-10 batliti al minuto. Anche il ritmo res1)iratorio è 11oleYo]mente rallentato. Non di rado si hanno co se tonicl1e e clonich e delle e trem ità è talvolta ancl1e accessi epilettici generalizzati. Se i l1a l'opportunità di esamin.are il pazi·ente dura11te ] 'attacco la diagno i non offre diffi~o llà. La cura è es enzialn1 ente prevent iva. Co11 1

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il riposo ·e con l 'eliminazione di lutto ciò che puo' ~ro_vocare ~trapazzi fisi ci o inquietudini rr1oral1 s1 può evitare la comparsa degli accessi. Durante l 'attacco sono indicati g li analettici (ca ffè, vi·no). L 'adr,enalina e la strofantina rendono buoni servigi, mentre la dio-itale è controindicata. t> 111 individ:-ii di.a~etic i talvolta s i possono inco11trare serie difficoltà per decidere se uno stato d 'incoscienza sia un coma iperglice1nico o uno shock ipogli'c emico. Di solito il con1a iperg licemico è preceduto da p·r odro1ni .Più o n1eno allarmanti : astenia , sonnolenza, inappetenza, disordini intestinali e Lalvolta irritabilità. Durante l 'attacco i sinto~i non sempre sono molto caratteristici. Di solito . . la musculatura è molto rilasciata ' la rep1raz1one è profonda, l 'alito acetonico. t tipi·co I' abbassan1ento della pressione endoculare cl1e si estrinsec.a con una certa mollezza dei bulbi. In tali casi. i sintomi cardiaci sono 111olto spiccati: t,achicardia accentu.ata e notevole abbassam ento d ella pressione. Nelle urine si risco11trano oltre al glucosio ed all 'acetone quasi sempre alb,u mina e ci lindri. Nello shock ipogliceinico invece del rilasciamento si ha un au111ento del tono dei muscoli ch·e si rileva con un 'esagerazione dei riflessi tendinei. I primi sintomi sono costituiti da f<t111e intens.:t, tremo,r i ed agitazione generale. Segue una forte sudo-razione., vertigini, senso di angoscia, delirio ·e d infine perdita della coscienza e collasso. . Questi ·ono i quadri lipici, nla talYoJta la sintomatol ogia non è così n etta da consentire una diagnosi sicura . E pertanto consigliabile n ei casi anamnesticamente e inton1atologicarr1ente no11 sicuri p rocedere all 'accertamento del tasso glice1.n ico. La terapia è sem.p lice : nel coma iperglicen1ico iniezioni di grandi dosi di insulina, nello shock ipoglicemico iniezioni endovenosa di soluzioni glucosate. Il coma uremico ha generalmente una sintomatologia caratteris: ica. Di solito al principio si hanno scosse cloniche o un irrigidim,e nto tonico: al riguardo le analogie cort l 'accesso epilettico è molto spiccato. Si po ~sono verificare anche movimenti coreici o atetosici, r.on ch è crampi tetanici, c he sogliono aYere un grav.e significato prognostico. D'altra parte i possono avere anche forme rudimentali di accessi di perdita di cosri'enza senza fenomeni motori . Tali casi talvolta presentano notevoli difficoltà diagnostiche per possibili confusioni con avvelenamenti da ipnotici o con l'ubbriachezza acuta. La priesenza dell'alito urinoso e del r espiro Cheyne- tokes possono dare qualch e ragguaglio ulla situazione, che può essere del tutto chiarita da dati anamnestici e da altre ricerche (ipertensione vasale, aurr1e11to dcl lasso dell 'azo1,o nel sangue, a lbuminuria e cilindruria). •


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SEZJO E PRATICA

Il con1a urem ico si cura con i salassi e ]e mente. Si curan o con &ala si di a lmeno punture lombari ripetute. :!00 eme. 1\ umero i av' elenamenti possono provocare In molti casi il deliquio non offre difficoltà perdita più o meno improvvisa d ella cosciencliagnostiche per cl1è i verifica n el corso di maza. Nella maggior parte dei casi i dati a11amlélttie (già riconosciute) o contem,poraneamenn·estici ed i sintomi concomitanti sogliono ri . t8 ad altri accidenti fa cilm·ente r iconoscibili levare il v·elen o responsabile . Talvolta questo fra i loro caratteri clin ici o fra i' precedenti del può e&3ere messo in evidenza odorando il r e- s?ggetto .Cpulmonite, affezroni epaLiche, artespiro del paziente (alcool, cianuri). r1oscleros1 cerebrale, ileo, stati allergici). E ovAnche il coma traum.a.tìco può offrire notevio ch e tali collassi oltr·e che con i n1.ezzi ch e voli difficoltà diagnostiche specie quando non p·osso.n o ricl1iedere l e immediate circostanze si sono visibili' ferite esterne. Talvolta l·e circo- · trattano e si prevengono co11 la cura delle co11stanze n elle quali viene trovato il soggetto pos- dizioni a lle quali 0110 legati. DR. sono dare qualche indizio , come è il caso di un individuo trovate incosciente in pros ~imità DIVAGAZIONI di una t~onduttura elettrica, con la quale egli è venuto a contatto. In a ltri casi possono dare ragguagli le eccl1imosi in varie parti del corpo Recenti contributi italiani alla psico-flsio· logia del volo. o le en1orragie della bocca, del naso o delle -orecchie. (P. A. GEMELLI . Wien /{lin. TtVoch. , n. 17, Gli stati di incoscienza di origine trauma1936). tica, specie cla traumi cefalici, hanno n1olte I ~orpre11denti' risu ltati cl1e- l 'Italia ha oggi .a1;alogie con l 'apoplessia. La diagnosi differ.flgg1unto nel campo della aviazione sono in re11ziale di tali condizioni, la quale ha note·vole importanza dal p unto di vista m e·dico-le- parte dovuti ai perfezio,n amenti tecnici di apparecchi ·e di motori , in g·ran parte però sono gale e terapeutico, può esser e fatta fondandosi -oltre ch e sui dati anamnesti'c i, sull ',e sito del- stati resi' possibili in segu ito a lle ricerche eseg uite nei laboratori di fisiologia e di psico-fi1'·esam,e obiettivo (presenza di arteria-sclerosi, siologia. Gli studi l)sico- fisiologici 11an110 peripertension e, cardiop·a tie) ed eventualmente 111esso di aLtuare quegli speciali accorgin1e11ti dell '·e an1e radiologico inteso a mettere in evich e soli hann o r·eso possibil·e all 'uomo di arridenza l 'integrità o meno delle ossa cra11icl1e. Yare a strabilianti altezze ed a velocità fantastiI colpi di sole e di calore sono accompagnati che. I lin1iti ragg iunti dalla aviazione italiana <la staLi di collasso ch e in genere non offrono sia in riguardo a ll 'altezza che in riguardo alla difficoltà diagno tich e da te le circostanze nell(: velocità rappresentano il limite massimo a cui quali essi si verificano. La terapia consiste n·e l può arrivare l 'uomo affidato alle sole sue forze rinfrescan1ento del corpo e nelle ini ~ion i di l!atur ali, i1el volo in aeroplano. e si vogliono cnnfora e caffein a r er e'ritare l 'indeboli1nento superare questi limiti, diventa necessario ridel cuore. Se sono presenti fenome ni menincorrere a n1ezzi art ifì cia li cl1e n1ar1tengano gei occorre fare la puntl1ra lombare. 1'uom.o cl1e ' roJa in t111 an1bi·en Le art ificiale, L'acccs o ep ilettico ·è clin icamente carattedel tutto segregato dai fattori ambientali eri ... t ico nelle sue successioni sintomatologiche: .ansia, p erdita di coscienza con caduta a terra, &ler11i: come ·è il caso p. e . del pallone stratosferico. ro11,1l1lsioni dappri111a toniche ·e poi cloniche. Il massimo r ecord di altezza è det enuto dalLa distinzione dell'accesso isterico non è sem1'italiano Donati', arrivato a 14.433 n1. Egli ha pre facile. La rigidità pupillare ed il segno di Bal)in ki presenti nell 'epilessia inancano 11elpotuto r aggiungere una tale alt ezza, ch e sta l 'isteria. D 'altra i)arte l 'ister ico non si produoe all 'estremo limite delle possibilità umane , i11 J<·sioni pericolo e cadendo nè si morde la lin- merito alle applicazioni delle co11segucnze tratg ua come fa l 'epilettico. te dalla cc teoria della acapnia » di l\1osso. Alle Le embolie pulm.onari sogliono determinare grandi' a ltezza la respirazione si trova dinan zi uno stato di collasso e possono diventare mol- a fattori nuovi. A qualsiasi altezza , l 'aria resta to pericolose : la morte può sopravvenire dopo eguale quanto alla sua composizione percenqualche minuto. L'intervento chirurgico può tuale: a mano che si sale, diminuiscono in 3 l·vare il paziente. Nei casi legg·eri sono inegu ale misura tutti i componenti. Al! 'altezza dicati i cardiocinetici. di' 10.000 m . una data qua ntità di aria contiene solo la quarta parte di ossigeno in conAi1cbe altre embolie, come quelle d·ei vasi del cuore e del mesentere, possono provocare fronto a lla stessa quantità di aria al livel1 o de] gravi sta i i di collasso. Nel ca o del mesent-er e mare. La pressione parziale dell 'ossigeno , cl1e al mare è di 60 mm., scende a 40 mn1. (11 o ltre al collasso i hanno defecazioni sangui10.000 m. di altezza: e poichè la rapidità con 11olente, meteorismo ed ileo. La cura con i te cui I 'ossigeno inspiralo dai polmoni pa sa nel riel riposo più assoluto . sangue, è proporzionale alla iperpres ~ ione de1Sono ben noti i deliqui da embolie gasso e, l 'ossigeno poln1onare sull 'os igeno ematico, c l1e ora con I 'introduzione del pneumotorace ne viene di con ... eguenza che alle grandi alterapeutico ogliono verifi carsi più frequ er1te1

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<e IL POLICLINICO

t ezze diminuisce la rapidità di passaggio d elJ'ossigeno inspirat o, n el sangue. L 'aria inspirata vien e immedi'a tam ente saturata di vapor e acqueo di 3 7°. A tale temp eratura , la pre sione d el vapore acqueo è di 4 7 mn1. Hg. , indipendentemente dalla pressione a tmosferica. Ora ad una altezza di poco più di 19.000 m. la pressione d ell'aria è ridotta a 50 mm. Hg. : pression e eguale a quella del vap10re acqueo· nei polm.oni, ciò ch e r ender·ebbe impos&ibile la assunzione dell 'ossigeno anch·e se ' "enisse fornito :lll 'aviator e allo stato puro. Inoltre, qua ndo la pressione d ell 'aria si abbassa fino alla pressione ch e assume ad una data t< mpe·r atur.a il vapore acqueo saturo , que lla ten1perat,ura dive11ta , a quelJa d eterminata pressioPe, la ten1peratura di ebollizione·: a l 9.000 m. di altezza, la temperatura d el corpo umano p·orter ebbe quindi alla ebollizione i liquidi org·ani ci , la vita dell'uomo non è q'uindi p ossibile ad una simile altezza. Sia l '8pparato r espiratorio ch e tutto l 'organisn10 cercano di adattarsi con vari meccanismi alle nuove condizioni cr eate dalle variazioni d ell a pressione atmosferi ca : questo adattam ento è possibile fino .ad un certo limite, al di là del qual·e la quantità di ossig·e no assu11ta in una determinata frazio1n e di t empo diventa inferiore al fabbi sogn o d cl l 'organismo. Per l 'uomo questo lim.i te è compreso tra i 4500 e i 5000 n1. ; in a lcuni indiYidui €sso scende fino ai 3GOO m. , specialmente se essi d evono compi'ere un lavoro muscolare . . Contro la asfissia che lo· minaccia , l 'organismo si difende con un aumento dei g lobuli rossi e con un aumento d ella ' rentilazione poln1onare . Qt1est 'ultimo l1a per con seguen za di at1rne·n tare la pressione parziale d ell 'ossigen o n ell 'aria al, eolare, ciò ch e si può ottenere al 111assi1no grado se si sostituisce tutta l 'aria inspirata, con ossige11 0 puro. La p,r essio11e. CO!l cui s.i so111ministra questo ossigie no , non l 'UÒ però superare la pressio11e j r,ll 'aria ambiente, dt1nqu e a 10.0·00 m. i 192 1nm. , a 16. 000 i 76 n1111 .; a questa ultima altezza l 'o igen o non potrebbe venire assunto , egnagJiando la sua pres io11e qu,e lla de] va_p orf acqueo saturo n e·g li alveoli d el poln10n e. Gli s tudi i11trapresi d a M0 o sulla cc i11alattia da 1nnn: ~1g·11 L ,, han110 p oi cliT11ostrato che alle O'Ta ndi altezze l 'or ganis1ll o soffre non solt.ar1t0 per la di111ìnuzione d e11 'ossi,o-eno , rna anch e p er la diTl1inuzion e d e11 'a cido carbo nico. Sec0n<lc: la cc t eoria del la acapnia ». cl1c oggi si P d e fì11i1j, an1 ér1Le affern1ata è necessaria una d et ermin;1ta quantità e pression e di a cido rarbonico1 n ell 'aria; per ch è q11esto gas as. unto dal snngt1c f::timola l:l. attività del c·e nlro r ospiratorio. 1 Jna deficien z'-1 di acido carhon ico l1 a l H.'r co nseguen1a una insuffi cie11te stin1olazio11 e tiella r espirazione, si manifest an o rdlora i di ... t t1rh i da a lr f77<\ anche se si so1nmin istra dell'ossigeno puro. Le con eguenze prati cl-1e t.rat le dallA teori a d ell a acapnia bann o reso possibil e 1gli aviatori di raggiun gere con~ide re,·oJ i :llt ezze mercè l ' t1so d1 appar ecchi ch e 1

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forni scono loro un miscuglio di os~igeno e di a cido carbo·n ico. Questi ap p·arecchi sono in gr<:•do di fornire a qualun,que altezza ossigeno a pressione parziale eguale a quella al livello del mare, purch è essi siano regolati in modo da apportare una quantità di aria secondo una progressione ch e corrisponda all<l curva della progressiva rarefazion e dell'aria a111biente . E però necessario che l 'ossigeno arrivi all 'aviatore condotto da una maschera o entro un elmo apposito; inoltre la rarefazione d·el1 'aria rton deve avve·n ire con una eccessiva rapidità. La quantità di ossigeno da fornire all 'aviatore si aggira sui 160 litri all'ora ad un8 altezza di 4000 m., sui 275 litri all 'ora all'altezza di 10.000 m.: quantità eccessive di ossigeno pos~ono anche esse p ericolose. La aggiunta di ar,ido carbonico all 'ossi·g eno rende la miscela più efficace. Facendo respirare un n1iscuglio di 67 % ossigeno e 12,7 % a cido carbonico , l 'A. ha potuto rag.g iungere una pressione di 107 mm. Hg., il che corrisponde ad una altezza di 14.000 m. La miscela viene allestita automati1cam1ente i~1 un polmone artificiale. ( '. on questo m etodo Donati ha potuto raggiungere i 14.433 m. ch e cotTispon·dono alla press ione atmosferi ca di 96,8 mm. Hg. Questa allPzza potrà se mai venir superata solo di p oco, l)Erchè ad una altezza di 16.000 m. la pressi·one scende a 76 mm. Hg. , ciò ch e r ende impossibile .a l polmone di rice,rere l 'ossigeno e quindi non consente la ' 'ita. Indipendentemente dalla altezza raggiunta, le possibilità del vol.) in aeroplano sono lin1 itate dagli effetti ch e le variazioni della accelerazione eser citano sul] 'organismo un1.ano. A c.a usa della inerzia d ella massa de ll 'organisn10, queste variazioni imprimono ad esso d ei veri e propri colpi, soprattutto se si tratta di rot<1zioni del corpo , n el qual caso si aggiunge ar1che la forza centrifuga, tanto più forte quanto più è stretta la curva. 1F in dai primi tempi ciell 'aviazione, in alcun e determinate circostanze - soprattutto nelle curve e se avvenivano notevoli variazioni d ella :lccelerazion e - si sono segnalati' disturbi psichici , cinestetici e profond·e alterazioni d ella circolazione. Un attento controllo ha dimostrato ch e alcuni individu i avvertono , nelle condizi or1i sopraddette , congestione .al viso , senso di ' ruoto alla testa, ~l iramenti e d olori agli organi addomina]j : ' anche perdita improvvisa d] autocontroll o e dj sturbi. d ei movim,enti. Le rapide variazioni d ella accelerazion e imprimono all'organismo d ei veri colpi (cc ch ocs aériens »); questi esercitano i loro effetti specia lm ente sulla massa d egli. organi toracici e addominali , che quand o la forza ch e su essi agisce è notevolmente superiore all a g r avità , cominciano a spostarsi stirando o premendo il mesenterio e il plesso n ervoso. Si po son o avere contemporanean1ente anche spostamenti notevoli de lla massa d e] san g u e e frat.tt1re di ossa. Registrazioni fotografich e durante il volo , eseguite dall'A. con spec5ali apparecchi , hanno dim ostrato che le 1

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vf1rialioni della accelerazione determinano llll Ilotevole a umento d elle pulsazioni (fin o a 120130), della pressior1e del ~angue (fino a 180) e della frequenza del respiro (fino a 40), ()uesti fienomeni si osservano solo per brevis~in10 tem.p o (5-20 secondi) doi)·o la variazione. Si è calco·1ato nel quadruplo valore della costante g della gravità, il limite massimo che può esser·e sopportato dall'organismo umano : una tale forza viene ad agire se si vola alla "elocità di 450 km. all 'ora in una curva d~l ,·aggio di 200 m .., oppure alla vel?cità. di 20·0 k1n. all 'ora i11 una curva d el r.agg10 di 39 m. \iol.ando alla velocità di 500 km . all 'ora in una .curva dal ragg·i o di' 200 m . , un p ilota del :peso di 70 k.o-. sarebb e sottoposto ad una pressione di 825 kg. La magg ior parte dei pil?ti ~Ol)I'o~·­ tn l)fn· al '. . .UlJi second~ u~~ a~celera~1011e ' e1t1c ale di :~ g. ; solo ind1v1du1 ~art1col.:tr111e11t~ su1ti ri e~co n <J a ~apportare per brevi mt·111e11 tt un.a accelerazione s u periore ai 5 g. Se la accelerazione verticale dura un solo ista11te, molti pi loti la sopportan o fino a lla misur.a di 8 g., srn za perdere i sensi (se si trascura un.a p~s­ seggera confu sione); m ·entre se . la accelerazion e arriva a i 12 g, essa determina nella maggior pia rt -7 dei piloti , i st antaneame~1te un gra:ve danno viscerale o frattt1re ossee . Nel volo orizzontale, la maggio_r part~ dei p iloti ,s~ppo rta ]}e 11c un,a accel er::iz1one d1 3 g, purch·e iJ capo s ia sostenuto; per lo . più essi resist ono anch e ad accel erazioni maggiori. Il record dell.a velocità i11 aero1Jl.ano è detenuto da Agello , con 750 km. a ll 'ora. A tal.e velocità, che sta al limite estr emo delle possrJilà un1ane il volo d.eve essere }Jerfettan1ente o rizzontaJ,e.' Qualsiasi deviazi~ne dalla l.inea rr lta irr1primerebbe all 'org·an1sn10 del p1lot n t1r1a accelerazio ne inco1npatibile con l.a vita. R. P o·LLlTZEn. 1

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SEZIONE PRATI CA

Per i medici condotti e per I corsi di puericultura :

Dott. Prof. RENATO POLLITZER

d oc. di Clini ca P edia trica nella R. Università di R.oma

Malattie gastto-intestinali e della nutriiione nel lattante (Seconda edizione accuratament e riveduta e ampliata) Volume di paigg. VIII-124 , con 11 figure nel testo, delle quali due in tricromia. · . . .. Prezzo L. 1 2, più le spese postal~ di spedizione. Per i nostri 3Jbbonati sole L. 1 0,80 i n porto fr anco.

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CENNI P.

BIBLIOGRAFICI< 1>

Manuel d e Bio;c hemie. Vol. in-8° cli pag·g. 978·, l\1ass.o n , P arigi , 1936 , tF r. 18'0. Il libro di Thomas, ch e l 'editore presenta iu una veste tipog·rafica ver.amente stu penda si rivolge ai medici e ai biologi , a tutti coloro ch e vedono n ella biochimica una scienza fond.amen tale, ma ch e no·n hanno il tempo di seg·uirne i ptogressi attrav.erso la lettura dei singoli lavori di agg·iornan1eint.o. Ch e co1 1936 sia giunto il mome11to di una ri11novazione d el dottrinale della cl1imica biolog ica, già ave1nmo occasione di dire, illustrandone le rag ioni, r ecensendo a ltre opere sull 'argomento.. Ed in verità sono già tre· o· quattro i ' 'olumi usciti in questi primi mesi dell 'anno e ch e hanno il pregio di essere nuovi e moderni. Anch e il libro· di Thomas cominciò con una prima parte dedi'c ata alla fisicochimica delle cellule e degli organismi viventi e ch e è una co,m p,e ndio·sa esposizion·e · di biochimica ge11erale (circa 200 pagine). L 'A. ha riunito in quest a prima parte qualche cenno sulla moderna fisica dell 'atomo, sulla colloidologia biologica con cenni ai risultati dell 'esam e .B.011tgen delle macro-n1oleco-le naturali , e poi sulle solite fond.ameintali proprietà : ten s. sup. , viscosità, adsorbin1ento , :p r ess . osn1.o tica, ca ta lisi , .ecc. ecc. Dopo ogni cap·i tolo sono ])roposti degli esercizi pratici , ch e in r ealLà costituiscono n el loro insieme un inanualetto di m eto·dologia chimica·, cl1e può e ser e 1nolto utile. La seco nda parte si intitol.a « delle sostanze chin1ich e fon·damentali clella cellula n : è qui trattata la parte classica della biochin1ica , classicame nte suddiv isa i11 chin1ica delle sosL. proteich e, chimica d-ei lipoidi e chimiça degli zucch eri . Sebbene la n ecessaria h·revità 11011 ci corlsenta d i entrare in dettagli , ci si con senta d i rilevare - e non sarà sorpresa per n essun lettore - come l 'A. trascuri gran parte della letteratura in ternazionale, proprio come e non esistesse. Anche in Italia i -è lavorato e n1olto e b en·e : a molti problemi i no tri A.~. h a n110 !JOrtato contrib·u ti fondam entali . L 'igrior.a rl i completan1ente nuoce alla obb·iettività e all a con1pletezza del libro , no11ch è all a s ua diffusio11e in Italia. Ma , come ho premesso, que to 11011 ci sorprende , sopratutto da parte cli AA. fra11ce._i cl1e, IJer la gen erale ig11ora11za delle li11gt1e tranier e, rite11gono 1Jiù o in eno ch e la F-cienza finisca alle Alpi e al Reno . Ter za parte d el libro: i11te i , di in teg razione, dern1olisi. ~ una sist e111atizzazione origina le e personale dei proce si costrut1 ivi e dist ruttivi, con1pre_a tra i prin1i la foto i11tesi della cloro filla e tra gli ulti111i le ossi'doriduzioni e il fenon1en o e enzialmente biologico THOMAS .

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pre~n tl cs id ~ ra la

(1) Si si

d'inviare due co pie d ei libri di cui receu sione.


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H

IL POLI CLIN l CO »

d ella disinlossicazione de i prodotti d el m etaboli i110 ; '"' opratutto il cap itolo sulle· sintesi va ricordato p er la sua ete.rogeneità ed unità concettuale ad un tempo : l 'A. vi ha riunito la sintesi clorofilliana, la sintesi d ei g rass i dagJ i idrati di carbonio, le sint esi IJroteiche (cro1noprotei·di d,elle .a lghe, ciclo d ell 'azoto, attività b a tterich e) e infine ·ie '"' intesi d e1lle purine , d ell 'ac. urico particolarmente. La quarta parte com1Jrende quella ch·e può b en dirsi la b iochimica speciale d ei ,·ari orga11i e si ... temi. E cioè chi1n ica fi iologic.a d el sa11 g ue, d ella linfa e trasudati, d el midollo o~seo , digestione, muscolo, doel latte e del1'uovo, del r ene e d ell 'uri11a , ecc, ecc. In questa parte vi sono anch e trattati i capitoli dell 'attività vitaminica ed ormonica, ed i1Lfìne un po ' di biochimica veg·etal·e, con larghi cenni sull 'orig ine d ei prodotti ciclici, d ei tf·rpeni , d el tannino e d erivati , e particolarn1ente sull 'origine e le proprietà gen erali deg li alcaloidi. · In complesso opera pond·erosa e completa , ch e l 'autore ha redatto con chiarezza ammire,role e l 'editore h a reso direi .ancor p.jù accetta p er la v-este tipografie.a , ch e com e g ià dis i è perfetta. È un Jibro di consultazion e, prezioso per noi p er cl1è ci consente di .a vere dinanzi , racco lti e or·din.ati , i più moderni acquisti della biochimica i11 molti prob·l emi di impç>rtanza ge11erale fondam entale. M. CoPPO. 1

G·.

l(LoTz. Le 1'7iymus, vol. 111-8°, Masson, P ari , 1936. Fr. 30. W oRM S e

H.

PIERRE

Molto opportunan1ente g li autori richiamano l 'attenzione su questa gl1iandola, la cui fisioi.)atolog ia i::er le difficoltà d elle ricer ch e e rc.11 eg·uente111ente per la scarsa o ervazione d egli studio i è rin1asta a11cora u11 po ' ir1certamente d efinita. Lo studio istologico d el tin10 cl1 e occu p a g r an parte d el lavoro è, ]a part e più b ella e più accurata. Gli AA. vi portano un per onale contributo, di non liev.e entità, di1l10trando , i1ell 'argomento , una non con1u11e e perienza tanto da poter giungere a con clusioni importa11ti ull 'origine ep~teliale e no11 linfocitaria d ei tin1ociti , sul significato istologico delle cellule a nucleo chiaro ch e cosLituicc la n1idollare, sulla funzion e d ei corpuscoli di Ha al, sulla con11Jar a d ei tin1ociti durant e il d ecorso d ella parzial e involuzione ch e il tìn10 subisce coll '·età o in seguito ad infezioni e ad into icazioni . Lo studio fisiologico d el timo è la p.a rte u1 e·n o e t esa d el lavoro: e questo è dagli AA. criu ~ l ifira lo al principio d el libro, ove di cl1iara n o ch e hanno cr eduto opportuno di esporre JJrinci1Jaln1ent e le attuali con osce11ze sui problc111i in e' 'oluzion e con cernenti l ' istolog ia 1'l.or n1al e e patologica di que t 'er gan o. arebbe tato certo d esider abile una n1a0'rriore e'"' le n ione delle ricerch e bibliog·rafi ch e a 1

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XLIII, NuM. 26)

i)r opo ito d ella fisiopatologia del tin10 , dei suoi rapporti con le alt~e ghiandole dell 'organismo, sia a funzi on e est erna ch1e interna, e sopratutto delle ricer ch e le qua li dimostrano l 'in1po1ta11za in clini ca d el timo considerato quale ghiandola endocrina. La parte riguardante la patologia del timo, J.a diagnostica delle malattie tin1ich e .ed insieme la parte t·erapeutic.a , sono correùate, di. imp,o rtanti r1ozioni ,a nche per il n1edico p rat] co , onde chi co11 larghezza di v.edute consider~ il lavoro nel suo insiem e i1on può non apprezzarlo n el suo g iusto valore; e consid erando· la difficoltà speciale dell 'argomento, la partico lare finezza d elle indag ini , ,e la p·r ati cità di n1olti ris ultati, si d eve ri'conoscer e il contributo ver :.1n1 ente notevole ch e al l ' i·nteressante argon1en to porta questo lavoro il quale sarà certo si::1rone a nuove e fruttuo se indagini sp erimentali. MEss1N1. 1

A.

SéroibhérOJpie enfJip oliomyeliti que d'origin e animale . Vol. in-8° di pagg. 260. PETTIT.

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Masson & C. Paris 1936. Frs . 30. L 'A. fin dal 1917 p rep:ara all 'I stituto Pasteur di Parigi del sier o .a ntipoliomieliti·co, ma si è ser11pre asLeJnuto dal far conoscere I.a sua opi111011e s ul valor e t erapeutico di questo n1edica111<: nto. Anch e ora p·i uttosto che es1)rimere i! sue gi udizio preferisce riferire le co11clusioni alle quali sono giunti i clinici che h anno u sato tale siero: qua ndo viene iniettato n ella fa e preparalitica, il S.A.P. impedisce lo st.abilirsi. d elle paralisi e d elle paresi. Esso agisce co11 u g uale efficacia contro l 'ascesa d el virus a1 cent,ri bulbari; diminuisoe la g ravità dell e co111plicazioni , a11ch e se non riesce a SOJ)primerle ~ arr·esta la evoluzione d ella poliomielite anche qu.ando il bulbo è g ià compromesso; infine di1ninuisce la mortalità d el 50 %. Il volume che l 'A. d·e dica ora a questo arg·on1ento con1:p rend·e tre parti. ella prin1a parte trovian10 una d ettagliata e&posizione dei m etodi di p r eparazione e di Litolazione d el S.A.P. co·n il cav,allo, il cinocefa lo e lo scimpanzè. L 'Autore s'intraLt,iene a lungo sui dettagli di t·ecnica (dedicando ad esen1pio qualche pagina a i sistemi di contenzio·n ·e) . Gli animali sono immunizzati mediante iniezione di m idollo pinale di scimmia polion1ielitica. Nella ·seco11da parte è esposta la posologia ~ i modi di somn1inistrazione d el siero, oltrealle sue indicazioni. Segu e una lunga casi tica ed infine una ricca ed accurata biblio' g rafia. E. CARLINFAi'<iTI. 1

e H. R ETROUVEY. Les voies aérien11.es et la tiiberculose. Un vol. i11-8'0 di 3'12 j)agin e, con 30 fi g . Masso11 e C.ie, Pari " 1936. Prezzo 50 fr. Il problema d ella tuber colo . . i va indirizzan do i sen1 pre i)iù verso una visio ne LotaJ1L.uic1.

G . P oRTMA

N


LANNO

XLIII ,

UM. 2GJ

SEZIONE PRATICA

per cui cadono le antiche ba rriere ch e costring~\'ano in. un ?a!flpo ch~uso le singole attività. l 1.no ~egli avv1 ~1narl!1ent1 che ap1p ariva più logico e quello d1 unire la tr.attazione della tubercolosi ~elle vie aeree superiori a quella polm<;>nare, in un tutto unico, in modo che la ~rima ,non sia esclusivo dominio dello specialista n e, dal canto suo , questi trascuri di considerare ]a forma polmonare. Alla collaborazione di un oto-rino-larinO'ologo ,·e di un. tisiologo è dovuto qu·esto volu~e'­ che ·e essenzialmente dedicato alla tubercolosi delle vie aeree superiori ne.i uoi rapporti con quella .polmonàre. Tratta la tubercolosi del naso, naso-faringe, seni , faringe, laringe e trachea, dal .punto d~ vista clinico, patogenetico e. teral?eutico, specialmente app1icando i principi ~i cura della tu~ercol osi polmonar·e (generali e collassoterap1a) alle forme delle vie aeree. Interessanti capitoli sono anch e quelli sulle false tubercolosi polmonari , sulle emottisi no11 tubercolari e sulle affezioni nasali ch e possono accompagnare la tubercolosi polmonare. fil. AccADEMIE, Soc1eTÀ MEDICHE, CoNOREss1

Primo Convegno Nazionale della Società Italiana di Ant1·opologia e Psicologia Criminale. (9-10 maggio 1936) . La sedula irtaugurale ha avuto luogo nell 'Aula l\1agna del ~I u seo Crirrli11ale all a p r esenza di moltissimi studiosi e cullori del Diritto Penale di Antropologia Criminale, di ~Iedicina Legale,' di P&icl~iatria, di P sicologia, di nun1erosi inagistrati , fu11z1onari delle diverse ammin istrazioni interessn le. Accolto. da vivissimi applausi, S. E. D 'AMELIO esorcl isce rilevando l 'importa11za che h a a·ssunta Jn Società i t. di antropologia e psicologia crimi 1tule. 1Iette in rilievo che importanti corsi culturali si vanno preparando nelle Sedi delle varie ,Sezio11i, non solo p er studenti, ma anche per ~ll'gi trati , Funzionari, P.rofessioni s li 1 Ufficiali affincl1è possano rispondere alle necess ità del n~ovo i11dirizzo legislativo, e collaborare in quel prog ramma di bonifica umana, ch e si impone sempre più nel ca111po cri111inologico moderno. Mette i11 rilieYo le in11ovazioni del nuovo codice penale italiano, che si pre.. enlano di empre migliore intl~re e nei rapporti d ella applicazione delle pene di 1nisure di sicurezza basa te sulla conoscenza della personalità del deli11que11te, della gravità del reato e della pericolosità criminale; innovazioni ch e h nnno r ese mollo più efficaci le stes e leggi peHoli , e vanno rende11do sempre più adegua,ta la lolla al delitlo, in Italia, quelle che on.o le direttive igieniche, sociali, politiche e morali del Reg irne Fascista. Ili corda che l 'Ita] ia è il pae·se OYe è sorla l 'Ant ro11ologia Criminale, cl1e ha faYorito il profondo 1·i n110, ~n11ento delle leggi p en a li in lt1llo il mondo , e che è n1erilo della ... oc ie tà Italiana di .l\n-

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lr?po] ?~ia Criminale l 'aver crea lo un organisn10

sc1en l1f1co, verso il quale si or ien Lano sempre più rtumerosi gli studiosi di tutto il inondo. Mette i~ rilievo infine ch e l a ronquis La dell 'Imf>'ikl'O Africano. apre nuovi campi alle i11clagini d eJla nostra scienza, perchè i 'i la delinquenza ha CJr~tler~ et!lici che il f?iudice deve conoscere per u11 appl1c~z 1one d ella g iustizia penale che rispond .: l alle esigenze dell 'Opera di coloui zzazione. Segu e poi il Ministro della Git1stizia, S. E. SoLMI! il q.uale ricorda che l a criminologia è na L::L 111 Italia, e che l ' attuale legislazion e penale vc;l ul a dal Fasci·s mo costitu isce un nuovo diritto che,. ~ia.ssurn endo e conciliando i portati di altre n ob1l1 s11ne scu ole penal i, tende a porre a base d elle pene lo s ludio della personalità del delinquente, in r apporto alla su a pericolosità. Il ~ egretario generale prof. D1 TULLIO riferisce an1piame11 l~ su llo sviluppo della Società in Italia, r icordando il l avoro ch e viene Yollo nelle sin gole sezioni g ià ufficiRl1nente cos1 i L·u ile di Mila110~ Torino , Venezia , Ferrara, Napoli , Palermo, Mes ina , e sullo sviluppo della orga11izzazione dì nuove ezioni, che si vanno forn1a11do 11elle città di Bolog11a , Firenze, }i'ogg ia , Catania. Riferisce a mpiamente sui Yoti delle Sezioni italiorte e sull 'opera vol la all 'Estero e particolarm.ente sul Convegno di Parigi del dicen1bre 1934, nel quale, per meri lo ed iniziati va d ella Soéietà Ilcilia11a , sì po lè co Li lu ire u11a F ederazion e Internazionale d i tutte l e Società di Scienze Criminalì èl 'Eu.ropa e d 'America. A qt1esto propo ito si int~a t lie~e s~ i lavori ch e si vanno svolge11cto per l crgan 1zzaz1one del 1° Congresso In lernazio11ale ò i Antropologia Crimin ale, ch e avrà luogo nella primavera del 1937 in Ron1a. Mette inoltre in ril ie o cJ1e se è motivo <ii grande or gogl io per l 'Italia Ji'asci·sta il poter constatare ch e da n oi la delinqu e11za è in notevole diminuzione, i11 conseguenza ò ell a 111aggiore effi célcia n el le nuove leggi penali e delle nuove is tituzioni Pf·n itenzi::trie e delle i111portanti legO'i sociali ed Is li luzio11i politich e e milita.r i cr eate dal F~sci­ smo per la bonifica fisica e morale dell 'indiYiduoe d elle m asse; non i rn1ò affer1nare l a s tessa cosa d~. J)élr le di niolte al lre naz io11i, pt1r grandi e civ1 l1 , che va n110 subendo invece en ormi danni mater iali per il continuo au1nento della loro crin1i11alità, dovl1to, sia alla i n sl1fficiente efficacia delle l~p-g i p~nali, sia ad una in·~ ufficj cnle organizzaz1one d1 t utte quelle i liluzioni ig ienich e, f:oc ial i, che co11corrono fortemente alla preYenzi on e della cri1ninalità. Auspica pertan lo che ]a Socielà Ilaliana di An1rOJ)Ologia Crimi11ale, cliiamata ancl1e a fun zionar e da or gano centr ale d ella umn1enr. ionnta nuoYH Federazione In Lern azion:ile delle oc i età di .S cienze Criniirtali, possa trasformarsi in un grancl e organi n1o scientifico, di carattere sia nazio11ale cl1e il1ternazionale capace di seO'n are al l ' Il a~ "lia ed all 'l talia ed al ~Iond o quei criteri , centifici e. l?ralici , che si rend ono sen1pre più inclisp en sa)) 1lL pet la lotta moclerna contro l a crin1ina]ità t1ell 'ir1 leresse s upremo di una pii1 al la ciYiltà iunana. 1

1

R ELAZIONE.

Sull'esperimento delle misure di sicurezza in Italia. , . 1~. ~ovELLI. - 1./ 0. illus tra an1piamente i ri-stil lai i co11 egui li dall 'applicazione d elle n1 i. . ure di sic urezza , e, in bélse a t a li ~ liche da lui per 011aln1 c11le raccolte e controllale, di1no tra la bo11là dei


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«

IL

POLICLINICO »

ri~ultruli

ottenuti , che sono una larga confer111a della possibilità di riadattare, e riedu care i delinquenti. Segnal a che il grande successo riportato in tale campo della rieducazione dei delinqu enti è da mettersi jn .r apporto della bontà della legislazione penale fascista, e dei nuovi Istituti Penitenzjari, e riaffer1na che i r isultati dell'esperimento compiuto in Italia sara11no la luce viva che gui<lerà il can1n1ino del diritto penale dell'avvenire. Ri corda che le linee fondamentali della vigente legi slazione penale fascis ta furono segnate nel p1ogramn1a del Partito che ha trovato in Alfredo .Rocco la inano maestrai che seppe tradurre in leggi mirabili il pensiero d el Duce; ed afferma cl1e l 'opera vigile dei magistrali e dei funzionari cl €'gli l stituli di Prevenzione e di Pena, operanti in perfetta l1nione di spirito e d 'intenti, ha reso possibile la completa altuazione delle nuove leggi penali.

Sull'organizzazione dei centri di osservazione in Italia In rapporto alla profilassi precocissima della delinquenza minorile. AvY. SILENO FABBRI. - L 'O., dopo aver premesso .cl1e la profilassi è il metoclo di lotta più idoneo per la tutela della sanità fisica e morale della sti rpe, ricorda l 'in1porlanza che ·spetta alla 0.N.M.I. in rapporto anche alla profilassi della delinquen.zo. 111inorile. Con1unica ed illustra al Congresso i ris ultati sinora ottenuti in questo campo in Italia, attravc1 so il fu11zlonan1en lo dei Centri di osservazione per minorenni abbandonati e delinquenti, che .svolgono la loro opera scientifica e profilattica n ell 'orbita del Ce11tro di rieducazione per minore11ni e del Tribunale per f\1i11orenni; e mette sopratutto· in rilievo l 'irnportanza che spetta alla Profilassi precocissima della delinquenza minorile, che viene ·svol ta nel centro di osservazione per mezzo del Consultorio di l\!Iedicina Pedagogi<'~ Ernendativa, is liluito in Roma fin dal novemJ)re del 1934. Ritiene che il funzionam enlo di tale Cons~l ­ L0rio, completando l 'opera del Centro di osserva.zjone, e favorendo la a sistenza fisica e morale di Lt1tti i minori anormali della condotta che, nella scuola e nelle famiglie, nell 'età dai 6 ai 12 anni, ve11g·or10 comunque a dimostrarsi predisposti ad un comportamento antisociale o addirittura deliriquenziale, si presenta di efficacia Yeramente -dPcisiva nel problema della lolla contro la delinquenza minorile , e quindi com e ur1 nuovo stru11 tento di al lis·sima i111portanza per l 'applicazione delle stes e direttive cl1e il r egime fascista segue per l 'eleYazione morale ed individuale d i tutte l e nazioni ciYili.

[ANNO XLIII ,

Nu~r.

26)

di poter utilizzare la cartella biografica della Poli1ia, Conclude affermando che, poichè tale cartella biogr~ica, per essere veramente completa, deve contenere lo studio anche clinico del delinquente, si rende necessario sen1pre più la istituzione dei rue<lici di ques tura, specializzati in antropologia criminale ch e possano quindi redigere accurate e precise cartelle biografiche, capaci quindj di essere efficacemente utilizzate anche dalla giustizia penale.

Innovazioni tecnico-scientifiche della giustizia Militare. ,S. E. Ov10 C rANCARINI. Afferma la 11ece'Ssità della cartella antropologica-biografica nei reclusori 1nilitari e prospetta i nuovi provvedimenti presi nella giustizia militare per la prevenzio11e dellCJ clelinquenza nell'esercito. D~ notizia perta11to della organizzazione di speciali reparti di riadattan1ento o <li rieducazione, che rispondono pienaITtente alle necessità di una sempre più rigorosa profilaissi della criminalità nell 'esercito ed a una a lta finalità e sociale. Afferma con orgoglio che la delinquenza nel( 'esercito, dal 1922, è in continua prog.ressiva dirninuzione, anche per il nuovo spirito che aleg· gia ·sulle forze armate dello Stato alimentato dalla e·spressione di gra.n dezza dell'Italia nuova. Prof. sen. N. PENDE. - Ricorda l 'opera di Lomh roso e d i De Giovann i, viene a svQlgere quelli che sono i concetti fondainen tali della sua dottrina biotipologica ed o.r togenetica, che si presc~nta di particolare interesse anche nella lotta contro la delinquenza, basata stillo studio della p t:r sonalit.à del cri1ninale, e sull 'applicazione di adeguati criteri scientifici per la pro.filassi della criminalità e della rieducazione del delinquente. Parlano successivamente il prof. GEMELLI, che esamina ed anaJizza il problema della rieducazion e dci criminali; il prof. MEDEA, che 'Si augura che I 'opera del centro d.i osservazione di Roma abbia acl estendersi al più presto in tutte le città itali ane, ed altri. Dopo l 'approvazione <li vari ordini del giorno, fra cui uno del sen. prof. Pende sulla formazione ci i ined ici criminalisti versati nelle scienze biolog)che ed ortogenetiche, S. B. D'AMELIO, nel discorso di chiusura, mette in rilievo i risultati di q11esto importante convegno, elogiando l'attività del segretario generale prof. Di Tullio, ed inviando il saluto al Duce, fra i più vivi applausi dei cc1ngressisti che, pri1na di allontanarsi dalla sala hanno voluto improvvisare a S. E. D 'Amelio una cn lorosa m anifestazione <li simpatia. Id

Ricor diamo l 'lateressaate pubblioazloae : Dott . B. D I TULL I O

Utilizzaziont della cartella biografica della polizia. ·Prof. G1u ~ EPPE F LCo. - L 'oratore, dopo aver rL. .ferito sullo sviluppo della cartella biografica, e S lt quella cl1e è la cartella biografica in atto pres.. 0 tul le ]e Questure del Regno, so tiene che tale rnTLella biografica dei delinquenti nella pubblica s jcu.r ezza co.. Lituisce un docum ento che si presenta sen1pre più in1portan le nella applicazione delle lc:ggi della Polizia di prevenzione, e specialmente 11ell 'appli cazione delle nuoYe leggi penali , che ricJ1jedano la cono cenza della personalità del deli11c1uente, a cui il wlagistrato può aggiungere tant o pit1 facil111ente quanto pii1 è nelle condizioni

Docente di Antropol-0gia Criminale nella R . Un. di Roma e nella Scuola SUJPerioTe di Polizia

Manuale di Antropologia e Psicologia Criminale a pplicat a alla pedagogia emendativa , a lla polizia e al Diritto penale e penitenziario (con Prefazione del 'Prof. Salvatore Ottolengh i).

Volaane in-So. di pagg. VIII-368, stampato su carta uso mano. Prezzo L. 3 5, più le spese postali di ep&rlizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 1 , 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA .


SEZIONE PRATI C <\

APPUNTI

PER IL MEDICO PRATICO.

CASISTICA E TERAPIA. Contribu to alla clinica dell'acrornegalia.

Nell 'acromegalia si possono o ervare disturbi di ghiandole a secrezione interna , quaJi iper- o ipotiroidismo, adiposità tipo Frohli cb , alterazioni del ricambio dei carb·oidrati, associazione co·n diab·et1e insipido , a ]Ler az ioni vasali arteriosclerotiche~ poliglobulia, alterazi·6ni ossee ed articolari. Non è rara l 'associazione dell'acromegalia con malattie organiche del si·stema nervoso. B noto anc,h·e che nell 'acromegalia si può riscontrare un ingrandin1ento di quasi tutti gli org'ani interni, del fegato , dell.a n1ilza, del colon, dei reni , dei surreni , d el pancreas ecc . G. Holland (i\tl iinch.. 111 ed. W s:chr., 6 marzo 1936) ha osservato in un uomo acromegalico 54.en11 e un ingrandimento di alto grado d e] cuore (cor bovi11un1), senza lesioni valvola ri o segni di sclerosi coronaria o di altra lesione n1iocardica, se11za preoedienti di angina , di malattie infettive o di abusi di alcoo J; l 'elettro ca rdiogran1i1i.a era ·normale, le j)r ovc di carico del cuore davano risultati normali, la pressionf> arteriosa era di 135-90 mm . di Hg. Falta ha os ·erva to in un acrom egalico u11 aumento dell '0111bra cardiaca. Humphry e W. E. [lickso11 hanno descritto in due casi un ingrar1dimen l'o clel cuore, con liev.e ipertonia , n el qu.a dro cli 11n aumento di volume del fegato, drJ Ja milza e di tutto il sisten1a muscolare. Nel caso i11 oggetto invece non coesisteva ingrtlltdir11en t o degli altri organi interni. In casi simili possi.amo parlare di acromegaliA con associazion e di gigantisn10 viscerale. M. ~UNBERr: . Consi<lerazioni acron1egalia. ~tarinesco,

~11i

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rapporti tra gigantismo ed

J oncsco-Sisesti e A1exi.ano-But tu }>re.sentano a ll 'Accademia un O'igante cli 22 an11 i alto metri 2,2-! e del peso di 150 l(g. circa. (B ull. .4cadJ. M édeo., 19 maggio 1936) . Tn riassu nto, si tratta di un ca o di g igai1t isnto con qualch e nota comune al l ' acron1egalia, a11e1rlia , astenia molto intensa, coi1 caratteri s~sua li secondari e libido scarsi ssin10, co11 alterazio11i del rican1bio dei grassi , delle protei11c e degli zucch eri. Il problema d ella patogene ~ i del gigantismo non è totalmente cl1j arito etl oggi si t ende a riprendere in esame la vcccl1ia defini'zionc· cli Brissaud e Meige: cc il g i ga11ti n10 è l 'acromegalia dell'adolesce11Le e l 'ac ro111egalia è il o·igantismo dell 'adulto n . (.-;igantisn10. in sen so lato. vuol dire ~ vilup­ )JO esagerato d el corpo, che u1Jera i lin1iti n1ed 1. Il giganti m o ra ppresen t.a però un ' entit à patologica co11 ~ cgni clinici e biocl1i1n ici be11 detern1inati .

:È molto importante esaininare il ]Jro})]e111a

del gigantismo dal punto di vista della costituzione. t: noto come per i lavori di De GioYanni, Viola e Pende si distingua110 due ti]Ji opposti, il brevilineo ed il longilineo. Orben e il g igante è un longilineo patologico. Esa111inando il loro soggetto· con alla man o le tavole di Viola gli AA. affern1ano cl1e il lor o 1). , è un longilineo d 'eccezione , u11a v·e ra i110 truosità dal punto di vista costituzionale. Passando all 'esame delle varie fun zio11i en~ocrine risultan_o chiari n el caso, i ·egi1j cli ir1sufficenza genitale, surrenale e ~ opratult o di iperfunzione ipofisaria. . Second? gli_ AA. b en cl1è l 'eziologia ipofi sari.a del gigantismo sia indiscutib·i le, a] cu11c riserve vanno fatte t enendo presente il terren o costituzionale su cui l 'ipofisi agisce. Per quanto riguarda i rapporti co11 l 'acron1eg.a Jia, bisog11a di1»e ch e se il gigantisn10 i1on è più possibile dopo la salda tura delle cartilagini di accr escimento, l 'acron1egalia lJUÒ sYilupparsi anch·e prima della saldatura ..; tessa. . E poi il p~ocesso in un caso (gig·antisn10) colpisce pro.pri~ le ossa, n ell 'altro il periostio, dond·e cc il tipo lungo di Marie » n el JJri1110 caso è il cc tipo largo» nell 'altro. Ma sopratutto è fondan1en tale la segu e11te rego~a. : l 'azi~ne ip~fisari'a se si svolge in un long 1l1neo, da un gigante, se in un brevilineo ~roduce un acromegalico . :È questa la correzione da apportar.e alla formula di lBris aud o Meige. l\'.!a anche un altro dato và t enuto ]Jr csen t e ed e che secondo le conclusioni di Pen de e di Brandt, i' brevilinei si fermano prin1a dci Jong·~linei. n el~a ~oro evoluzione corporea , cl 'onde diYer s1tà d1 risposta allo stimolo ipofi sario. Infine probabilmente le ghiand ole e11 clorri110 si n1odificano in rap·p orto all 'età ed an cl1e questa può esser e una inter1)retazione clel i;er ch è l 'effetto della iperfunzione i pofi aria i11a diver so nei· giovani e n egli adulti. Queste ono lo consider azioni sugO'erite agli A. dall o . . t.udio di questo caso di g iganti mo . E i ritengon o impossibile affrontare lo studio del1 R su a pa.t ogen esi senza ten er conto preponclerante delle leggi della m edicina co titt1zional i ti ca. M. f:OPP O. Acromegalia e tensione arterio n. . ~1 . ~équi~r ~A nn. d 'A nat. Pnth. , 1936, pagina 11 ~) rifensoe su di un ca o di acro1negalia venuto a morte in egui to n en1orra rria cer ebrale. Si trattava di una donn a c.1 i ~~ a1~ni ammalata: da tre anni. All 'esame n rc ros1)ico "i nota,·a una notevole ipertrofia del 'en t ri colo sini tro. nulla a i reni, surreni, e oYaia. 11 011 arteriosclero i. All 'esan1 e dell 'en cefalo i n ota una en1orrag ia nel 3° e 4° .\entricolo e llcllo acqtiedotto di Silvio. La sella tt1rcirn era in-

,.a


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« IL POLICLINIOO n

grandita per la presenza di un adenon1a ipofisario del volume di una grossa ciliegia. La diagnosi istologica e macroscopica conc]use per un adenoma n1aligno a cellule eosinofil e atipiche. L 'autore· discute sulla causa da attribuirsi all 'ipe.r t1ensio11e; esclude cl1e essa potesse ripetere la sua origine da una delle comuni alterazioni r.e nali, surrenali, vascolari . Egli per esclu sione conclude che tale ipertensio11c era in rapporto con il tumore ipofisario. L 'interesse del caso è dovuto sopratutto al fatto che si trattava di ipertensione associata a un tun1ore ipofisario a cellule eosinofile; difatti nei casi ·esistenti in letteratura essa era associata o a sclerosi' ovarica, o a notevole quantità di cellule basofil e. In questo caso non si potevano escludere amb·edue queste a lterazioni. M. PE.R EZ.

Rarefazione ossea post-traumatica in una giovane donna ovariectomizzata.

J. Baumgartner e 1F. Berthoud (La Presse ft1 édicale, 21 marzo 1936) banno osservato e riferiscono il caso interessante di una giovane donna che fu colpita, in seguito ad un trauma minimo, da una osteoporosi grave d ell·e ossa della gamba, complicata da una frattura spo11tanea della estremità superiore della tibia e del perone. Questa donna av·eva subito otto anni prim.a una castrazione totale e presentava da tale epoca mani'.festazioni notevoli di insufficien za ovarica. Essa guarì completamente con una curJ. di iniezioni di estratti ovarici e la sua guarigione permane tuttoggi. Secondo gli AA. i'l trauma, per quanto minimo, è stato capace di provocare uno squilibrio vaso-motore di tipo iperemico e rarefacente. La terapia unicamente endocrina seguita da successo 11a ,p·r ovato, d'altro canto, la parte importante avuta dalla deficienza ovari'c a 11ella durata a11orn1ale del disturbo vasomotore. La conoscenza di casi simili e della loro patogenesi potrà permettere - di .eliminare dal quadro della tubercolosi ossea un certo numero di pazienti il cui posto è altrove· e cl1e richiedono un trattamento terapeuti co particolare, - mentre comportano una prognosi affatto diversa. VICENTINI.

Il trattamento moderno del morbo di Addison. S. Thaddea (1\iledizin. J(linilc , 17 genn. 1936) a ffern1a che la terapia di scelta deve essere quella orn1onica con l 'ormone corticale. Non i p uò, però, dare uno scl1ema d·el tratta1nento, poich è il n1odo di appli cazione, l 'altezza ed il variare delle dosi , la lun gh ezza della cura sono lut Le determinate dal caso individuale. Con1 nnque , i tenga presente che questa non costituisce una vera terapia di sostituzione con1e lo è l 'insulina per il diabete. l.ome regola generale , si dovrà prescrivere il riposo fisico e psichico; i deve spec i~lm cnte in istere sull 'evit a·re qualsiasi sforzo Psico. ~i l)enserà inoltre al fatto ch e ~ono din1i-

[ANNO

XLIII, Nuì\r. 26]

ILuite le riserve di glicogeno ed a lottare co11tro l 'acidosi; si prescriv·erà pertanto una dieta ricca di idrati di carbonio e di albun1i11a e povera di grassi . Importante è anche la terapia su ssidiaria, con gli alcalini (goccia-a-goccia r ettale di 1020 g . di bicarbonato di sodio), il sale da cucina (5-8 g. al giorno pe·r settimane e n1esi) e la vitamina C. Si prov,red erà per venire i11 aiuto alla circolnzione ·e si eviteranno 1e infezioni , g·li sforzi n1uscolari ; eventualn1·ente si procederà al] ' i11terruzione della gravidanza. fil.

NOTE SULL'ANESTESIA La racl1lanestesia nell'infanzia. Murota (Dsch . Zeit. f. Chir. , l 93i5), rirorda come vi sia una sorta di pregiudizio ad usare la rachianestesia n ei ban1bini e g io' inelti. No u vi è al contrario alcun pericolo percJ1è si usino deter1ninati accorgimenti. E i sono del ri·durre Ja dose norma le di amitistico l-rroporzior1a t.amente all 'età e n ell 'usarei di aghi lJiù sottili e più corti. Egli aggiunge una stal istica di 507 casi cll>e vanno da 1 anno di età a 15 anni e c11'e co111prendono i più di versi interventi in cui non ha dovuto lamentare i11convenienti serìi tra11ne , in alcuni , una abba. samooto dello. pressione, ir1ai di carattere n1i· i1accioso. L 'A. riporta anche . tatistiche di altri AA. V. GaIRO~. 1\lorte da narcosi di Evipan. Caso di morte in seguito a iniezione endovenosa di Evipan-Natrium a scopo n.a rcotico in donna di 43 anni non cardiopaziente alla quale si praticava una binpsia della mucosa uterina, avv-e nuto nell'ospedale di Renne CDanin1arca). (11/ordenthof Zentranbl. f. r:hir. , 62, 2413, 1935) ALDO C.\LÒ.

L'infiltrazione anestesica nel trattamento delle distorsioni. Il trattamento delle distorsioni è ·1)esso lu11go, noioso e di scarsa efficacia; il dolore che p ersiste a lungo costringe all 'immobi]ità. donde atrofie muscolari ed anche decalcificazio11i ossee localizzate. Ch. May,er (Bruxel1les m éd., 29 marzo 1936) ha adottato con successo il 111etodo di Leriche, dell'infiltrazione anestesica. Tecnica. È evidente la n ecessità di assi curarsi dapprima dell'integrità delle o sa. Poi , trovare . i punti di massimo dolore alla pressione , disin fettare la pelle con ete·r e, alcool e tintura di jodio (o meglio mercurocromo); usare guanti e campo sterile. Con un ago fi110 , bottoni di anestes.ia cutanea. Iniezioni della soluzione di 110Yocai11a al1' l % nell'apparecchio legame11to o, n1a n on nell' a'rticolazione. La quantità da iniettare è variabile secondo la sede e la g ravità . ma non deve n1ai oltrepassare i 25 cn1c. (s1Jalla, anca), per il collo d el piede, bastano generalm ente 12. Do1Jo 1-2 minuti, assicurarsi. inediante la


[Axxo XLIII, Nul\1. 26]

n1obilizzazione attiva e pa~siva , se l 'effett o è s tato raggiunto; in caso contrario, nuova infiltrazione. L'iniezione è un 1)0' sgradevole ma non n1ai d olorosa; estratto l 'ago, disinfettare l 'orificio di puntura e coprire con medicatura sterile . L'effetto immediato è notevole; se si tratta di u11a storta del piede, che è la più frequente il n1alato .p uò. camn1inare subito. Qualch e volta, i dolori ricompaiono dopo 4-6 ore, n1 a scon1paion o dopo qualch e ora. Nei casi inveterati . . , si possono ripeter.e 2-3 volte le infiltraZlOlll.

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L'utilità del n1etodo è soprattutto basata sulla m obilizzazione pr·ecoce , che va be n e l)Cr le distorsioni recenti e di m edia g ravit à; per quelle molto gravi , si praticheran11 0 ugl1al111ente le i11filtrazioni ina si andrà J)rude11ti cnn la 111obilizzazione. elle distorsioni anticl1e i1 n1etodo può essere tentato senza inconvenienti.

fll.

MEDICINA SCIENTIFICA Il compito aspecifico di sostanze pressorie nel 1>lasma di pazienti aifetti da ipertensione. L ·etriologia dell 'ipertensione clinica è a11cora sconosciuta. L 'interesse prin1a polarizzato sull 'importanza dei reni si è s1Jostato verso J 'influen za di centri Yason1otori ipereccitabili, di riflessi depressori inadeguati , di un 'azione eccessiva o i1on bilanciata di sostanze chimicl1e 1}r essorie nel sangue circolante, di modificazioni fisico-chimicl1e della m edia delle arteriole. Rece11 len1ente Bohn ed i suoi collaboratori hanno cercato di portare delle conferme alla a ... ser zione cli Volhard che le form.e di ipertension·e pallida sono associate alla presen za nel ~ él ng ut> di sostanze ch.imich1e pressorie, ch e n1a nca n o i1ell 'ipertensione rossa o b1e nigna, e l)roba bil111 e nte sono la conseguenza d ell 'azione di tali sostanze. Prendendo lo spunto da questi lavori, L. Leiter (A rch . of I nt. Med., aprile 19:36) 11a e eguito delle esperienze, m ediar1t e in iezione enclovenosa, in cani' non anestetizzati , di plasn1a umano eparinizzato , non riuscendo a i1rodurre modificazio11i degne di nota della i1re~s ione sanguigna. 1\-essuna differen za è stata o ·::-er' a ta tra gli effetti d.el plasma proveniente da in cli' idui non ipertesi e g li effetti del plasn1a ricaYa to da oggetti affetti da iperten sion e i11aligna . L 'uso del topo quale animale da e".- perime11t o. per din1inuire la diluizione del i) J a~ n1 a i11iettato da parte della mas a san guig 11a cle11 ·anin1ale , ha reso possibile, la dimosl razio11e cli effetti pressori da parte d i t111a 11olevole perce11tuale di 1:ila n1i eparini zzati . I.ia distribuzione degli effetti pressori del pla n1<l fra i diversi gruppi clinici è stata indipend~11te dal tipo di iperten sion e o dalla pre;-;en za di i11ertensione: il pla n1a dei pazienti affetti dn ipertension e n1alig11a 11on ha dato un 'in cide111a 111ag-giore di effetti 11ressori od al11ne11ti piì1 1

1223

SEZIOXE PRATIC.\

riolevoli della pres ~ io11e sanguigna ch e non il plasn1a di altri soggetti cl1e presentava110 vari tipi di ipertensione oppure altre malattie uon ipertensive. Il plasma di pazie nti affetti da iperten sione non 11a inten sificato la risposta della pressione sangu igna del topo a dosi minime di epinefrin a. Come risultato di questo studio e dei ]avori di altri ricercatori bisogna con clud·e re cl1e non v'è alcuna prova soddisfac·ente in favore del la teoria secondo la quale l 'iperten sione n1ali g11a o pallida (o qual iasi forma di iperte•n sione clirLica) sarebbe causata dalla presenza n el sa11gue del paziente di o tan ze p1"essorie. 1\1. NuNBERG.

VARIA Inflttenza dei campi elettro-magnetici sull'equili· brio umorale. Sono note le m odificazioni fi sico-chimiche eh e gli agenti fisici possono produrre n ei tessuti, nei mezzi umorali', e specialmente ne l sa1Jgue e ch e hanno la loro espressione classica nello choc colloidoclasico (Widal e allievi). Vari anni fa Morat , Joltrain e D,elherm provondo l 'effetto della d 'Arsonvalizzazione su di un grande colloidoclasico con orticaria constaLarono il prodursi di un ve·r o choc accor111)a gnato a una caduta brutale del m etab-0lisn10 basale. Fu l 'ori'gine di ulteriori studi che ora questi autori riferiscono (Pre,sse A-11 éd., 11 . 37, 6 maggio 1936) giungendo alle seguenti interessanti conclusioni: Presso gli individui normali le applicazioni di correnti di alta frequenza in tutte le lor(\ n11>dalità , solenoide, onde corte, non prouucono che una azione minima sugli umori dell 'organ is1no, e in particolare sul me tabolismo b~se.

Presso g·li individui ma.lati di affezioni di·1:ers~, le reazioni so110 p er Jo più le stesse ch e IJei soggetti normali. Pr·esso i malati coZ.piti da squiD ibrio del sistema endocrin.o-si·mpatico e in specie nei colloidoclasici' e psico-colloidoclasici , il metabolismo basale si abba a spesso in proporzioni notevoli ; il riflesso oculo-cardiaco è influen zato con predominanza vagotonica, l 'e]evazione della temperatura è più spiccata ch e n ei n orn1ali e spesso si assiste a un vero ch oc em oclasico: leu copenia, disturbi della coagula zion e. ipotensione, abbassame nto dell 'indice refratton1 etrico , elevazion e del J)H. Lo studio interferometrico, la ciando da parte la discutibilità del s uo valore, sernbra mostr.are una azione delle onde corte su ll•· gJandole endocrine n el senso di una inibizio11e passeggera. Questi studi posson o servire di base a ulteriori studi sulle iperten1i e, e forse po.... ono forrtire una spiegazione alle influenze atn1osfericlte sul n ostro corpo. L. To~ELLr .


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e< IL

. lANNO 1LlII, 1\ul\I. 2GJ

POLICLINICO »

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI L'assistenza sanitaria agli operai red11ci dall' A.. O. Il rviinistero delle Corporazioni e il Comitato Corp0rativo Centrale hanno affidato alla Federazione Nazionale delle Ca1s·se Mu lue l\ilalattia dell'Industria l 'incarico di provvedere all'assistenza malattie dei lavoratori nelle colonie e nelle zone occupate del1'A. O. fino dall '1nizio clell'in1presa ed estesa poi a tt1 Lto il territorio dell 'Impero. Fino da l! 'inizio dell'i111presa afrìca11a lo spostamento di una ingente n1assa di lavoratori clalle loca]ità di ori.gine alle terre di nuova conquista richiese da parte delle casse mutue dell 'ind-ustria lo studio e l'attuazione di provviden ze sindacali cl1e superando ]e e·stre1ne difficoltà di natura ambientale e di carattere logistico accompag n assero questi eroici lavorato.r i nella loro nobilissima fatica . Si è subito provveduto così a costituire un fondo di assistenza con gestion e indipendente e alla realizzazione di un piano che prevede e pratica l 'assistenza dei l avoratori dal cantiere al ritorno in famiglia tenendo co11to, anche e sopratutto, delle malattie epidemiche e tropicali per le qu aili si segue un trattamento ·speciale. Il lavoratore infermo iene d al cantiere inviato per le prin1e cure agli ospedali-base in Africa e da qui secondo il decorso della malattia può essere ri11via,t o al lavorC> o, qua11do necessario, rirr1patriato. Ai porti di approdo irL Patria le Casse Mutue, attraverso una speciale assistenza a mezzo di propri medici, provvedono, a second a della natura rlella m.alattia, a suddiv idere gli am111alati fra gli ospedali delle varie provincie di origine dove u11 ufficio di collegamento e g·estione, dipendente dalJ a Federazione Nazionale, Yig·ila -sul perfetto fu11zionamento dell 'assiste11za sanitaria il cui 011ere g rava sul fondo speciale della Federazione stessa. Per rendere più elastico tale ser vizio la Federazione passa sopra anche ad eventuali inadempienze assicurative dei la.voratori, associando sempre n ella as·sistenza sa11i taria i nlutualisti e i non ml1tt1alisti, specie quando si tratti di malattie tropicali. Dal prin10 maggio è in fu11zione ad Asmara un ufficio dislaccato d ella Federazione Nazionale. Es&o ha lo scopo di raccogliere le iscrizioni dei lavoratori residenti in colo11ia e di curare l 'assisle.nza di questi nelle• forme e nei li1niti fissat i d ulJ 'accordo i11terconfederale in m a teria. Altre importan Li iniziative sono allo studi o e di pros·5ima attuazion e, con1presa la erezione cti u11 grande convalesce11z iario per i recluci bisognosi di cure in legra liYe.

· POSTI VACANTI. RR. Prefetture.

So110 indetti i concorsi alle condotte mediche per le seguenti province : ALF.SS.\NDRIA, pro.roga al 30 luglio. CAGLIARI. proroga al 31 luglio, ore 18 ; CATANIA, proroga al 31 luglio. CoMo, per Montelambro, Cantù, Valbona, consorzio Binaghe-.Solbiate Conlasco; scad. 31 luglio. FoRLì, proroga al 31 luglio. GENOVA, proroga al 31 luglio . P1sA, proroga al 31 luglio. PoTEL"ZA, per Episcopia, Forenza Terranova di Pollino; scad. 31 luglio. ' SIR ACUSA, per :F'rancofonte Siraou·sa (frazione Priolo) ; scad. 25 ottobre . ' (Per notizie sugli stipendi, inde11nità ed altre i nformazioni sui documen Li ecc. ecc., chiedere il ba11do d i concorso alla R. Prefettura, Ufficio del f\.Iedico Provinciale). LITTORIA. Ufficio di Igie11e e Sanità. - Direttore del Dispensario Antjceltico; 2a proroga, al 15 lug·lio. NAPOLI. Ospedali Riuniti. - 11 concorso a direttore generale sanitario è stato sospeso. CONCORSI

A

PREl\111.

RoMA. Istituto Nazionale cl elle Assicurazioni. È bandito u n con cor so a 1)remi per u11a pubblicazione d i medicina preYelJ.tiva destinata a.g li assicurati presso l 'Isti lul o. La monografia deYe co11tenere norme di Yita lg·ienica e di laYoro proficuo nell 'Impero Ilaliano di Etiopia e nelle altre Colonie e Po·ssedimenti italiani, e norn1e l)er preYenire le n1ala.ttie cl1e ris'ultano ivi più freque nti . Essa deve essere co11tenuta r1ei lin1iti da un ininimo di 50 pag·jne acl un massi1110 cti 100 pagine a sta111pa i11 formato 16°. Il la ,-oro, originale ed inedito, deYe esse.re il1viato in cjnque copie dattilografate alla Direzìolle Generale dell "Istituto (via Sallustiana 51;, Servizio Sa11itario, non pii1 tardi delle ore 12 del seclici gennaio 1937 (X,-ì , Gl i au lori firn1eranno il laYoro con un n1otto cl1e sarà ripetuto su una busta cl1iusa e sigillata.· nella cruaJe dovr à es·sere co11te11u lo il loro no111 e e l 'i11cliTizzo. Il lavoro approYato òalla Commissione giudicatrice e qui11di pren1iato diYe11terà di pro1Jrietà assoluta dell'Istitut o. L 'Jsti t11to m ette a dis}Josizione della Co1nmissione g iudj catrj ce un premio di L. 5000 (cinquerr1ila) . ~

NOMINE', PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

.\I 11rof. Enrico Benassi , <1 i Parm a, la R. :\ cracle111ja d 1lalia ne111 ~o l cnne sedu la d el 21 aprile u. s. ha conferito un 1>re111i.o di lire 5000 p er j s uoi studi cl i lori n clelJa i11ed iein a e iu lHlr1ico1are per quelli ::;u G. 13. 7'J or g ag11i. Il pre111io co·;:;tìtui sce un onore t anto 111Rggiore in quanto il 11umero di pren1i distriblli li cru e. l 'a11no è st ato inferiore agli él n11i rlecor si: la ~ezionr Cii cien7P,


1.-\.~i\()

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NUl\I.

2G 1

SEZIONE PRATIC.\

fj 5iche, i11 a te111aliche 11alurali ne ha aYulo solo s<·t te di ct1i quello clato al Bena ·i è il p iì1 eleva lo. Il dott. prof. ì\ilario G jacquinlo l\lira è uo111 i11alo ufficiale sanitario di .\..cld is 1\bebà. Il prof. Giacquinto ~lira è stato as--i ste11te alla cc tazione ~ perin1en l a J e 11er la lo tta anlin1.alari ca » <l i Roma; JJOi fu chia.111ato pr e '" o la Direzione generale di sanilà p11bhlica del Gl1a lem al a, oYe è rin1asto per varì anni e si è di. tin lo per la capa cità organizzativa e per le ricercl1e cienlifj che . L '_.\.ccademia di l\fedici11a di Parigi ba eletto 111e1nbro titolare il dott. Pas teur Valléry-Radot , « agr égé » alla Facoltà 1nedica medico degli Os1Jednli. Il Valléry-Rad ot è nipote di Pa leur e fig lio d <?llo s tor_iografo d el g r ande scie11ziat o.

NOTIZIE

DIVERSE

Echi della nostra inipresa africane. In un articolo co111par so sul « Giornale cl 'Italia » d el 19 g iugno, quel i11aestro d el g"iornalis1110 italiano che è Virginio Gayda dice: L a guerra e la Yiltoria sono st ate il collaudo della scu ola inedica italiana, la quale h a preservnto ma •.s-se di centinaia di migliaia di uomini dai }Jericolosi co11tagi 1 dalle epidemie e daile insidiose infern1ità tropicali che in al tri tempi e in altri p aesi 11a111lo fal cidia lo g·li eserciti... Il trapasso d allo stato cli gu erra allo s lato di p ace non muta i)er alcun aspetto , m a an1plifica le nlissioni della t ecnica e de lla scienza italiana. .. Basta pensare alla difesa sanitaria e Yeterinaria e alla protezion e de111ografica ch e vog·liono il contributo d ei m eclici e dei veterinari, dei farmacisti , d elle levatrici e delle infe r1n iere... Per questo i p r ofe-ssio11isti e arti ti sono anclt ·essi in linea, inquadrati dalla loro Confeder azione. La Co11fed erazi on e dei professionis ti ecl artisti 11n interessato il ~finis lero clelle Colonie affinchè 1·assu11zione cli laureati per l 'Africa Orie11tale avven ga p er il tramite delle or ganizzazioni si11dacali e, n el caso di co11corsi 1 non maI!cl1}no, nelle Y ~1 rie Con1rnissioni, i rappre·setanti dei Sindacati. Ha anche interessat o il presidente del Con1itato interconfederale per lo sfruttamento dell 'Etiopia, 011. Volpi, affin ch è il personale tecnico sia richies to, d alle é1ziende, attraver so la Confederazion e. Questa ha in stl1<lio la possibilità di fornire aiuti ed agevolazioni ai liberi professionisti ch e si recl1in o in E lio{Jia. al111e110 durante i primi {e1Tlpi !lella loro residen za. Il se11. Ca·stellani si è compiaciu lo di fare, al ('Orrispondente rlel « ì\Iessagger o )) cla ..\ddi J\beb8. delle dicl1iar azion i. pubblicat e nel nun1ero dcl ao giu g110. Risul la ch e, a lJarere dell 'illus tre tropicalis la , l 'Etiopia offr e po sibilità di vita e di svilu ppo P.er la razza bianca e , perla11to, di t1na vasta colonizzazione. Eo·li cr ede ch e tre fattori abbiano contribui lo 0 alla viltoria sani laria: l 'acqua , il Yit lo e le Yacc inazioni: la <lieta è s tata opportunnme11te integ rttla dal limo11e con1e a11li_corbutico. Il Duce fi11 dai l)riJnissi111i te1111)i 11a avt1 lo il pen ~ icro costanl e111c.. nte teso verso la perfetta olt1zione del prohl e111 ~ sanitar io: ancl1e in questo ran11)(l l1G ,·i5 l <'

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lon ta110 e jn gra11de. , · j dovrà ora conti11uare a r ealizzare le provvidenze sanitarie per la tutela della popolazione indige11a e di colonizzazione. lì ·e11. Caslella11i è parlito per la Somalia, onde conlinuarvi la su a missio11e. Con recento decr e to del i\1inis ter o delle Colonie è jsti luito un Centro di s ludi di car a ttere scien.tifico i1ell ' Africa Orie11 lale, con sedi in Roma ed i11 Addis Abebà. La direzione ne è affidata alla Com111issione istituita allo copo dalla !leale Accademia cl 'Italia . Al Duce sono p erve11ute cospicue offerte per sole1111izzar e la costiLuzio11e dell'Impero; egli Le J1a ripar tile fya Is tit 11li scientifici e opere a istenziali . ria, tra l 'a ltro, destinato L. 100.000 per la co·struzione di un lebbrosario in A. O. Il con te avv. Marjo I.. 011gone cli De io 11a offerto L. 50.000 p er il lebbrosario ch e sor gerà in A. O. Nell ' ultimo elen co dei gloriosi caduti per la Patria in Africa Orien lale, è egnato, fra i dispersi, il sotlot enent e medico dott . Enrjco Mauricch io, d a Portocannone (Can'lpoba ·so).

La settimana medica padova11a. La fiera Lriveneta sviluppa pareccl1ie altr e attività. Uria di ques te è la e LLimana Medica, dovuta all 'iniziatiYa d ell 'Un ione Sindacati Fascisti Professionisti ed Arti sti. La cerimonia j11augurale ebb e luogo 11ella R. Univer sit à, alla presen za di autorità, gera.rchi e medici di ogni p,arle d 'Italia. Il prof. Mario Truffi , preside della Facoltà Med ica, reca il ;:;u o fervido saluto, a n ome anche del llett ore, espri1nend o il proprio compiacimento e h~ la Setti111an a Medica , da lui iniziata cinque an111 or sono, sia assurta ad importanza nazionale e cl1e prossi1nam ente e·stenda la sua utilità an che ai medici s tranieri. Cl1iude, b eneaugura-n do ai su oi la vori, col saluto al Ile ed al Duce. Il JJrof. Luig i Robuschi, segretario generale del Sind . Fase. Medico, cui <levesi la preparazione di questa rna nifest azione, saluta i colleghi e pii1 specialn'lente quelli in Lerra cl ' Africa. L 'attua le etti1nana Medica non soltanto r e11 de iJ medico maggior n1ente preparato ai nuovj compiti che lo S tato g li assegna, ma tende sen1pre pii1 a potenziare i valori morali e socia.l i ch e fanno assurgere 1'art e ·san itaria ad un 'alta un1anissima missione, secon cl o g li i11citam e11li d el Duce, cui i presen li riafferm ano la lor o sincera parola di fede. La lezion e di apertura fu tenuta dal prof. Cagnett o su: « Amenità nell'arte di sanare ». Seguirono altre lezioni. il corso d 'infortunis tica e Yarie vi ' i te ; ne daren10 notizia 11ros i111nn1en le .

Gior11ate mediche di Jlontecatini Tern1e. In :\Iontecalini 1'ern1e . . o tto la dire7ione <lei prof. C. Frugoni, clinico i11edico cli Roma e <lirettor~ sanitario delle Reg ie 1er1ne, saran110 tenute 11e1 due cc Giornate mediche cli l\lono<Yjorni 25-26 }u.glio o tecatini » con due temi di relazione, e cioè : 1) « La terapia me<lica, chirurgica e idropinica della calcolosi epa Lica )l: re la tori i proff. .\.J ess~ n dri. Bastai e Pisani; 2) « La terapia e ]a clinica delle forn1e catarrali del! "apparato digerente )l; relatori i proff. AIP:o;. ·su ndrini e Messini. Tl1tli i n1edici sono i11,ilati a partecipare ed a


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<e 1L

POLICLINICO

co1 lal>orare. I n1edici clic i11Yieranno la loro adesio11e al « Seg·relariato Giornate Nlediche di Mont ecatini Terme >) entro il 30 giugno, saranno ospiti della Società Reg"ie Ter1ne dalla sera del 24 alla ::;era del 26. Sono a111messe tempesti ve inscrizioni per comunicazioni sui due temi di relazione.

Associazione medica italiana d'idrologia, climato· logia e terapia fisica. A Roma, a J.."'iug·g-i, a Viterbo, alle Acque Albule, a Chianciano, l1ar1no avuto luogo il 13 e il 14 giugno adunate di medici e di autorità goverr1ative, 1>olitiche e sindacali, ir1 relazione colla visita del Consiglio direl Livo Nazionale dell 'A·ssociazione Medica Italiana di Idrologia, Climatologia e Terapia fisica . Fra gli argo111enti più amp jamenle trattali è quello delle colonie termali per l'infanzia, da realizzarsi confor1ne la provvida recente direttiva del Pa.rtito Nazio11ale Fascista! La materia è stala esaminata ad opera ·s pecialmE"nte dei proff. Pende, Valenti, Pa11crazio, Fiore, Bussi. Contributi di ordine pratico ha dato il gr. t1ff. Rebucci che rappresentava la Federazione Nazior1ale Fascista della Industria Idro-Termale. A cun clusione dei lavori, è stata ap·p rovata la seg·uente mozione presentala da Pende, Fiori, Va1~11ti, Bussi e Rebucci : << La Associazione l\iledica Idrologica Italiana, r i11nita, a Chia11ciano , plaude alla i11iziativa del P. N. F. che mira alla creazione di colonie termali per la infanzia, fondamentale per la bonifica costituzionale delle nuove gen eraz)oni; udita la relazio11e dell 'on. prof. Armando Bussi sulla organizzazione dei campeggi termali per ln infanzia ; dopo ampia ed 1;;levata discussione alla quale 11anno preso i)arta il prof. sen. Pe11de, il prof. Fiori, il prof. ' ' alenti ed il comm. Rebt1cci; esprime il parere che per iniziare la attuazione pratica di tali colonie e t enendo conto di quanto la esperienza clinica infantile ha già sancito, convenga in un prin10 mo1nento limitare tali colonie ai quattro grancli grup.p i di stati morbosi e prernorbosi infantili che traggono utilità o dalle acque salsoiodiche, o dalle acque ferruginose arsenicali, o dalle acque solforose o solfatocarbocalciche, o da quelle acque che slimolano le funzioni epatiche per regolarizzarne il ricambio . E perchè quesLa prima soluzione sia guidata da sicura competenza, raccon1anda vivamente che gli organi periferici del P. ì\'. F. cui compete la orgar1izzazione delle colonie termali a·ssistenziali della i1.ifanzia, si rivolgano ai pediatri ed ai cultori della med icina idrologica per la scella e modalità della cura n. Su propost a del prof. Sabatini in unione con il presidente dell 'Azienda di C·ura di Chianciano ing. Banti è stato presentato un ordine del giorno per la i stituzione di uno stabilimento di cura per i reduci militari e civili delle nuove grandi colonie che la chiaroveggenza del ·C apo e il valore delle armi italiane hanno assicurato all'Italia.

Congresso regionale antit11bercolare. 'el g rande salone del Consiglio del Castello E5-tense a Ferrara è stato inaugurato il 13 giugno il Congresso emiliano-romagnolo, indetto dalla Federazione italiana nazionale fa scista p er la lotta c<·11lro la tl1bercolosi. Oltre a 150 rappresentanti

n

fANNO XLIII,

Nu~r.

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_d ell "E1niJia e Ro111ag11u, era110 presenti proiet-sori e studiosi di molte a1ltre città. Avevano aderito i Consorzi antitubercolari cli Ron1a, Milano, ' ' enezia, Padova, Vare·se, RoYigo, Massa Carrara, l\Ia11Lova, Vicenza ecc. Dopo il saluto del vice-}Jreside d e]J a })ro,·in ciar prof. Brag1iani, del vice-federale dott. com1n. 1\enei , del prefetlo }lesta, il J)TOf. Costanti11i ha aperto i lavori del Co11gresso. Prin10 oratore è stato il dott. Armando Giaccia (J?errara), che ha parlato sul tema: « Il disciplinan1e11to delle visite dispensariali nella pratica attuazione ». 1Ia11110 par Lecipato alla discussione 15 fra ineclici e direttori di dispensari, il prof. Costantini, d c::legato, jl prof. Capuani del dispensario di ~Io­ dena, presidente del Congresso. A tutti 11a risposto il relatore. La seconda giornata dei lavori si è te11uta a Pomposa, nei locali della vecchia Badia.

Borse di studio in patologia coloniale. La Confederazio11e Fascist a dei Professionisti e degli ArtisLi , ottenuto l 'assen·so dei l\1Ii11isteri delle Colonie e delle Corporazioni, ha approYato, i1el q11adro delle proprie i11iziative volte acl orga11izzare e potenziare la collaborazion e delle categorie tecniche all'opera di costruzione imperiale in A. O., l'istituzione per parte del Sindacato Nazionale Fasc:is la dei l\iledici di cento borse di studio per gio'Vt\Ili medici ch e inte11clono perfezion~rsi nella patologia coloniale. I corsi avranno luog·o in Roma. Gli aspira11ti ritenuti idonei dovran110 i111pegnarsi a tenersi a disposizione delle co1npeten li autorità per un'eYenLuale su ccessiva as·sunzior1e in A. O. Per l 'iniziativa, il Sindacato Nazio11ale Fascista dei Medi ci ha stanziato L. 100.000.

Corsi internazionali di perfezionamento per me· dici in Ber lino. L'Accademia Berlinese pel perfeziona111e11to dei Medici organizza per l 'autunno j ·segue11ti corsi di perfezionamento per inedici: 1) Otorinolaringojatria, dal 28 settembre al 10 ottobre ; onorario: RM 150; 2) Le più recen li acquisizio11i u el don1inio della patolog·ia infantile, 19-24 ottobre; RM 50; 3) Le più .recenti acquisizioni nel don1inio della carcinomatosi, 19-26 ottobre; RM 50; 4) Glj orga11i del corpo umano, age11ti di regolazio11e i1or111ale e anormale (a·b binato ad un corso sulle vita111i11e e g'li ormoni), 26-31 ottobre; RM 50; 5) Tisiologia, 2-7 novembre; RM 50; 6) Omeopatia, 12 ottobre6 novembre; il corso consterà di due J)eriodi : l 'uno nei primi 15 giorni, co11cernerà l 'ayyjamento al1'omeopa.tia; l 'altro negli ultimi 15 giorni, seryjrà di perfezionamento; per ciascun cor so: R~·I 40; per entrambi i periodi: RM 75; _per medici assistenti, l'onorario è ridotto rispett1va111en1e a RM 20 e Rl\1 40; 7) Corsi speciali concernenti tutte le. branche della Medicina, con dimostrazjonj praticl1e tanto al lelto del nialato, quanto in Laboratorio , vengono ten,uti ogni n1ese; l 'onorario è fissato da 50 a 80 RìVI per 8 doppie lezio11i. In questi corsi viene data particolare prepo11deranza al lato pratico, e benchè il lato nel perfezionamento teorelico passi ir1 secouda linea, lt1 tta.via esso non è affatto trascurato . I cor si compresi tra il il. 1 e il n. 6 ver.r anno tenl1ti in lingua tedesca, ed i corsi specja}i anche ir1 lingue straniere. Per programmi ed ulteriori schiarimenti , rivo]-


[A~No

XIJII , Xu 1\r. 26)

SEZIO~E

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agli uffici clell 'Accade1nia Berlinese pel Perfe l iouan1e11lo dei ~ledici, Berlino l\v' T 7, Robert Koch -Pla tz 7 (Kaiserin Friedrich-Haus). Ai n1edici stranieri ed ai medjci tedeschi resicle11ti all 'Estero, le Ferrovie Gern1anjcbe concedo110 il 60 % di ribasso sui prezzi n ormali . V al endosi dej cosiddetti cc ~1Iarchi Reg istrati », il medico strar1!e ro troverà, p er la durata del suo soggiorno, un i1o leYol e tornaconto; -sarà quindi opportuno che, pri111 a di iniziare il viaggio, egli si metta in relaz ior1e con una Ban ca d el proprio Paese.

Il cc Paris )fedical » d el 13 g iug 110 è s tato pubblicJt o in omaggio alla m edicin a italian a; r eca numerosi articoli d 'italiani sui contributi d ell 'ItaJj a ai progressi d ella medicin a . La cc Riforn1a Medica l> di pari d a.t a si è pubblicata in omaggio alla n1edicin a francese; reca una serie cli articoli di studj osi francesi.

Un po' dovunq11e. Il dol t. F. Tob é, dire llore del Sanatorio di P assy

11 gr. uff. prof. Prass1tele Piccinini ha donato L . 20.000 all ' Accaden1ia di Storia dell 'Arte Sanilaria di Roma e altrettanto all 'Università di PaYia, per due fondazioni intestate al n ome del con1pian to proprio padre, prof. Massimo e destinate l 't1na ad incoraggiare e premiare g li studì iner er1ti alle rivendicazio11i i La liane n el ca1npo sanitario, l 'altra ad un premio annuale p er l 'incorélggiam ento di studi a favore d ell 'italianità alt 'estero.

g(•I :,i

(.:\.ll a Sa., oia), 11a tenuto a Ginevra, p er invito di

PRATICA

t1uella Società Nledica, una conferenza sulla c ura della tuber colosi polmonare; dopo aver r eso 01nag~;-io a Carlo ~..,orlanini, ha lmneggiato i contributi di altri italiani e in particolare di Maurizio Ascoli 'S ul pnt. ipoten sivo, bilaterale e controlat erale, di 1'arodi, -'lorelli, ~Ionaldi, Manfredo Ascoli, che 11un110 esteso le applica.zioni d ella terapia della tbc. 1)()l111onare. I /Associazione ~Iedica A1nericana h a, Lenulo la ua 37a riunione a11nuale a Ka11sas City dall '11 al 1·5 inaggio, sollo la presidenza del dolt. J. Tate ì\1ason. Alla sed u la jn au g urale parteciparo110 più di 12.000 J)er so11e.. Alla presidenza ven11e ele lto il prof. J. H. J. Uphain, ch e non po tè intervenire, a Chllsa di u11a g ravissima malattia; ma inviò un in es aggio. Tra gli o·spili r ecatisi d all 'Europa a quella g rancle riunione furono Lord Horder di Londra , ch e tenne un 'interessante conferenza sulle tireotossico ... i ; L. Ascher di Berna; vV. Heubner di Berlino . Dal 15 al 17 111agg·io s i sono svolte le Giorn ate i1tedich e della ~"'acoltà libera di m edicina di Lilla. La Socie là nazionale p er il progresso della ga-. s tro-en ter ologia deg·li Stati Uniti, si è adunala il 5 giugn o ad Atlantic City. Alla riunione ha p a.rt fci1)a to la Socie tà gas lro-enterologica del ew J ersey. Il gior110 prima si era adunata la sezione ga tro-enler ologica della Società medica d el Ne'v Jersey. Il 2G 1narzo ebbe luogo a P a.rig i una ri u11io11e co tilu tiva d ella « Società internazionale dei m ed jc i d elle università francesi )) ' fondata ad iniziai iva d el do lt. E. G. l\Iinopoulo·s, allo scopo di aggruppare i medici di tutti i P aesi ch e hanno coneguito dei diplomi n elle uni ver sità fr an cesi o che 11anno fat lo d egli s tudi in F rai11cia . Vi partecipa' on o 111edicj di 25 nazioni. Alla presiden za fu chian iat o il ~Iinopoulos, presso il qual e h a provvisoriamente sede la società (avenue d e Fonta in ebleat1 , .\ YOn -Fontainebleau ). L 'cc As ocialion co1lfratern elle de i11édeci11s français », ch e h a lo scopo di Yersar e un soccorso in1111ediato di 10.000 franchi alle fan1i glic dei muttHl.n li , quando questi ven gono a morte, h a tent1 to l 'as~en1blea gen erale; è risult ato cl1e n e l 1935 furono accolte 85 nt1ove adesio11i - il c11e p orta il nt1111ero d ei soci a più d i 1800 - e cl1e cluran le 1·an110 furono distribuiti 300.000 fra.ncl1i cli soccor i i111111edia ti . Sede ~ ac iale: ru e clc S lrc:ishot1r g 10 P arigi . ~e11 'L7fficio

11azion ale cli San ità della Gern1ania s i è organizz1 ta una « Società tedesca per lo c;.f uclio della 11t1tri1ione )) .

Neg·li « An11ali d 'I gien e » di maggio il prof. P. Re111lir1ger , direttore d ell 'I s li luto Past eur del ~ia­ rocco, ha pubblicato un artl colo su e< Ciò ch e lo st udio della rabbia d ev-e al1 ~ scienza italian a ».

La « Gazzetta Ufficiale » pubblica un Reg·io Deoreto con il quale i comu11i di Cassano d 'Adda, P ozzo d 'Adda , Trezzano Rosa, Vaprio cl 'Adda, Inzago e Trucazzano, sono distaccati risp,ettiYa n1e11te dai Circoli ospedalieri di 1'r evig lio, Gor go11zola e Melzo e costituiscono un nuovo Circolo ospectaliero con capoluogo in Cassano d 'Adda. La .Società fran cese di d er1na lo logia e sifiJog·rafia fest eg·ger à pros·simam ente l '80° anniversario d el suo d ecano, dott. Darier ; in tale occa ione ve.r rà offerto a ll 'insigne m edico un esemplare, espressa111e11te s tampato, della relazion e ch e egli presentò a l recente Con gresso di Budapes t, sulla st oria della d c:rmatologia durante 1'ulti1no cinquantennio ; l 'es<.~rnplare r ech erà Je firn1e ò egli amici ed ammiratori cle1 maestro, i quali , Yolendo associarsi a 1al e manifestazio ne, abbiano versa to la soffil11a di 30 franchi al sig. Georges Masson, boulevard St.-Ger1nain 120, Paris 6e; i so tt o·~critlori riceYeranito oncl1e un esemp!are di un a I arghetta ch e verrà offerta al Darier. In occasione d el 75° con1pleanno di Sir Al111rotl1 v\' right, è stato i11augurato un bus to d el! 'in signe ir11munologo, nell'Ospedale Santa Maria di Londra, e gli è ·stato offer lo un indiri zzo fjrn1alo da 250 colleghi . s tato solennem ente celebra t o il giubileo didélttico del prof. Fernando 1'fagalhaes, clinico ostet1 ico d ell'Università di Ri o de J anei r o. È

All 'Accad emia delle ,Scie11ze medi ch e, fisiche e n1atematiche di F errara i l prof Gaet ano Boschi l1a commen1orato la grand e figura di Ch a rJ ei; Rich et.

11 co1nune di Neuh nu s (Gern1ania), o' e-> è 11alo F. , V. Ada1n Sortu en er , scopritore della 111orfina, h a d eciso di erigere un monun1en lo all "insig n e cl1i1nico. I fo11di sono st a ti in gr an parte raccolti d agli Ordi11i dei farma cist i . Un 'assemblea di Cardin ali ed Arcivescovi tenuta s i a Parigi h a r accon1andalo ai acerdoti .francesi una g rande prud cnz~ i1 ell 'e ercizio dell a radioes tesia ed h a ri cordato loro ch e la legge francese inter<iice l'esercizio delln n1eclicina ai nn11 111e<lici.


1230

(<

l L P OLl CLl NICO

La ocietà tedesca per viagg·i medici ha organirza lo un viaggio alle università ed alle stazioni di cura della Germania, dal 17 al 30 agosto (subito dopo la chiusura delle Olimpiadi di Berlino). Ri' olger i alla « Deutsche Gesellschaft fur artzlicl1e , tudienreisen », Rohert J(och-Pl atz 8, Berlin NV\. 7, Germania. I l Tribunale supremo della Spagna ha co1rsider a lo n1otivo sufficiente di divorzio la tossicom ania di un coniuge. Le autorità di Springfield nel Massachusetts cred0110 cl i aver me·sso le mani su ur1a vasta. orgar1izzazione a delinquere, la quale avrebbe u cciso molle persone per Tiscuoterne l 'assicurazione sulla vi la. Ques ta organizzazione avrebbe operato indisturbata da quindici anni e sarebbe r esponsabile rli almeno 50 omicidi.

A f\apoli, in seguito ad t1n 'azione condotta dalla Pubblica Sicurezza in collaborazione col Sindacato dei Fc:1rmacisti, è stato pos1o il fermo ad un ingenle quantilalivo di medicinali, del valore nom.inale di oltre m ezzo milione, costituito da sieri, varcj ni e preparati galenici vecchi o guasti o ina11omes i e da can1pioni di medicinali de·stina ti aj rnedici , provenienti in g.r an parte da Milano . Il prof. Baslini, segretario del Sindaca lo Medico di Milano, in tervistato ·aalla « Sera n, ha indicato alcuni 111ezzi idonei ad impedire il traffico dei can1pjoni (in1premere la dicitura « campione gratuito n in rilievo sul vetro ; u sare formati rido1ti e qu anlitativi ridotti p er i campioni). A La Valletta durante un 'esercitazione con i gas d.i combattimento, compiuta con eccezionale verosin1iglianza, un certo numero di person e è rimasta intossicata dai gas lacrimogeni ed ha dovuto recarsi alle stazioni di pronto soccor so.

NelJa cittadina giapponese di Hamamatsu , alla fi11e d i una festa scolastica, ve11nero colti da gravi disturbi digerenti un migliaio di scolari ed una trentina di militari; 38 ragazzi mori rono dopo una str aziante agonia . L'avvelenamento viene attribuito al co11sumo di p aste, in cui per errore si era in corporato un veleno, invece di lievito. 0

»

~ANNO

XLIII,

1't1l\r.

26]

È morto a Berlino, in età di 78 anni, il prof.

f'riedrich Kraus. Era nato a Bodenbach, in Austria ; insegnò clinica medica prima all 'Università di Graz, poi, per circa un quinclicennio, a quella di Berlino. B noto specialmente per le applicazio11i mediche dei raggi X e per lo studio della fatica quale misura della costi tuzione individuale. M. P.

Le malattie infettive in Italia. Nume1'0 dei Comuni colpili e numero

dei casi (fra parentesi). Denunzie dal 18 1naggio al 24 n1aggio 1936: Morbillo 361 (2361) ; Scarlattina 126 (303) ; Pertos· ·se 171 (62·4); Varicella 153 (402 1: Va iuolo e vaiuoloide - (- ); Febbre tifoidea 150 (280) ; Infezioni p ara tifiche 20 (26); Ji~ebbre ondulante 78 (108) ; Dissenteria 4 ( 4); Difterite e croup 227 (383) ; Meningite cer ebro-spinale epidemica 19 (23); Poliom1 elite anteriore acuta 21 (36); En cefalite letargica 2 (3) ; Anchilostomiasi 11 (20); Rabbi a: morsicature di animali .rabbici o scrspetti 55 (81), dichiarata - (-) ; Pustola maligna 14 (J 5); Parotite epidemica 126 (351); Leish1naniosi 3 (3) ; Febbre puerperale 18 (18).

ANNALI D'IGIENE. PUBBLIO.AZIONE MENSILE. Sommario del N. 5 (Ma,ggio 1936) : Metnorie originali : I. GoRRIERI: Può la s ola fermentazione degli idrati di carbonio s ervire di base per una classificazione in tipi del b. di Eberth? - R. ZtiETTI : Sull'im.ipiego della filtrazione per membrane colloidali n ella riceroa di germi 'Patogeni dalle acque. - Revisioni : P. REMLINGER: Ciò che lo studio d ella rabbia deve alla scienza i tali a n a. R ~ cen ­ sioni (Lavoro - Tecnica - Miscella.nea). - Rivista bi· bliografica. - Servizi igienico-sanitari. - Notizie. AbbonMD.ento di saggio semestrale : Italia L. 30, estero L. 5 O; ai nostri abbonati L. 2 8, 5 O e L. 48,50 rispettivan1ente. Un numero separato : Italia L . 8; Estero L. 1 2. Numeri di s aggio a richiesta. Per ottenere quanto sopra rivolgersi direttamente al l'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROM.A.

Indice alfabetico per materie. Acr o1negalia : contributi . . . . . . . . Pag. 1221 )) 1222Anestesia : note . . . . . . . . . . . . . Artlropologia e psicologia criminale: congresso . . . . . . )) 1217 Appendicocele . . . . . )) 1200 )) 1215 Bibliografia . . . . Campi elettro-magnelici: influenza su I)} 1~23 l 'equilibrio umorale CoJlasso : ùiagnosi . . . . . . . . . . . . )) 1210 Corea: trattamento . . . . . . . . . . . )) 1207 Di s trofia 1nuscolare progressiva: teraJ)ia a ba·se di es tratti pa11cr ea lici . . . . . 1187 )J

Diritti di proprietà riservati. aut:>nua.zioue scritta dalla

C.

~·RucoN1,

red.~zio ne . ~

Encefalopatie demenziali d eJJ a vecPag. 1202 chiaia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . )) 1209 Glossodinia )) 1207 Ormor1i : com e agi·scono . . . . . . )) 1223 Ipertensio11e: ricerche . . . . . . . . )) 1222 Morbo di Addison: trattamen to . . . Ovariecto1n ia e rarefazione ossea post)) 1222 traumatica . . . . . . . . . . . . . . ScJ erosi a placche: crisi epiletticl1e ja<'. k)) 1201 so11ian e o generalizza le, all 'inizio )) 12'24 Se rvizi igienica-sanitari ...... . )) 1211 Volo: psico-fisioJogia . . . . . . . .

Non è con sentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad ilietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozz1, resp.

Red . capo. . Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLIII

Roma, 6 Luglio 1936 - XIV

Nurn. 27

'' PERIODICO DI

MEDICINA CHIRURGIA E IGIENE

fondato nel 1893 da GUIDO

''

BACCELLI e FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA •

REDATTORE C APO: P ROF. CESARE

FRUGONJ

Clinico Medico di Roma

ABBONAMEN TI AN NUI: 1° GENNAI O - 31 DICEMBRE Estero

Italia (1) ALLA SOLA SEZIONE l'RATICA (settimanale) L. 58.80 L. 100 (2) ALLFJ DUE ~EZ IONI (pr atica e medica) . L 100 L. 60 (3) ALLE DUE &EZION J (-pratica e chirurgi ca) L. 100 (1-a) ALLA SOLA 8EZ10NE MEDICA (.m eusile) . L. 50 L. 60 (f) AI.LE TRE SE2.IONI (pratica, medica e chirur.). L. 125 (1-b) ALLA SOLA SEZ\ONE CHIRURGICA (mensile) L. 50 Sinsroli :

l talla

Un numero separato della

SEZIONE MEDICA

Cumulativi:

o della Cwnuao10A L. 6; della

PRATCC.A.

Estero L. 150 L. 150 L. 181

L. 3,50

. SOMMARIO. Lezioni : G. Antonelli: Cisti d a echinococco del polmone in fase d~gen erativa simulante un idropneumotorace e con repel"to del b. di l!iberth, in cultura ,p ura. ne1 suo contenuto; pleurite purulenta prevalentemente inte1·lobare anch'essa di natura eberthiana. Note e contributi : O. Agostini: La cura bulgara del park in . onismo post-encefalitico. (Contributo clinico). Sunti e rasseg ne : ASMA : A. J ac.queliu e R. A. Chait : L'asma e il naeo. - Pasteur Vallery-Radot, Blamontier: L'~zione dei gerani nell'asma e la vaccinoterapia. - F. Mattausch: Su ll a cura cau sale dell'asma. TUMORI: E. l\forclli : Fattori endogeni ed esogeni come cat1sa d'insol'genza dei tumori maligni. - Mendeléeff: 1\i:i~...-~ metodo diagnostico del cancro per n1ezzo de1 potere coagulante degli elementi figurati del sangue. - G ~rick e K. Meduna: I u ca>pelli da cancro u di Schridde. - MlSCELLANEA: S. A. Peoples e E. Guttmann: Iperten sione prodotta con benzedrina. - G. Salvioli: Note e rimarchi sull'olio di tonno p er uso m edicinale. -- .P. Lan1arque: l 'l oradiografia. - S. S. Yudin : La tra~fusione di sangue di cadavere. Oivagazioni : La medici na nell'antichità. La Grecia e i pitagorici.

LEZIONI POLICLI NICO

li l\1BERTO J - VII

PADIGLIONE - l\Ol\1A

Ciste da echinococco del polmone in t•ase degenerativa simulante un idropneumotoraee e con reperto del b. di Eberth, in cultura pu1·a, nel suo contenuto; plenri te pur11lenta p1·evalentemente inte1·loba1·e anch'essa di natura eber tbiana. LEZIO\ E del prof. GrovAN~I .-\NTONELLT prin1ario J11ed. e docente di Cli11ica l\iiedica (1). Vi J)rese11lo ryuesl 'oggi una paziente di 33 an11~ , Ilella cui a1ta tn11esi famigliare non c'è ch e da ricordare due casi di pl eurite nei coll aterali. S1)0sata con uo1no sano , ha a·vuto tre gravida11ze n ormali: i figliuol i vivono in buona salute . A 22 a .. fu colpita da infezione nleliten·se, durata 4 me l e cu rata con vaccino specifico. In qu~l te1~1po t111 esr1111e rarliolog ico del torace, a suo dire, d1ecle re(1) 1.. ezion e cli11i ca ten uta il 17-III-1936.

Accademie, Società Mediche, Congre~s i : Societ.l. Lombarda di Medicin a. - R. Accade.mia dell e Scienze M.edico-Chirurgiohe di Napoli. - Società Medìco-Ohirurgica Padovana.. - Società li1:edico-C'bir1urgica di ModE>na. Appunti per il medic-1> pratico : CASJSTICA E TERAPIA: Le rea zioni a llergiche nelle malattie urinairie. - La blen orragia uretrale n ella donna. - I d:ocolai ext.raurin a.r i nella cistite. -· I l fosfato acido di ammonio per l'acidificazione dell'u rina. - Per aumentare l'acidità urinaria nella iosfa.turia. - I fenomeni pulsatori del respir.o nei soggetti nor~mali e nelle malattie cardio' aseo1ari. - NorE DI LABORATORIO: Determinazione rapida della glicemia. - NOTE DI RADIOLOGIA: Uno stadio del lobo inferiore del polmone. - MEDICINA SCIENTIFICA: 1J n nuovo elemento nel cor·p o umano, il titanio. Del pericoìo della contaminazione tubercolosa a ttraverso il personale dei servizi pediatrici. - VARIA. Ne lla vita professionale : F. Cota: ~1edici condotti in pen:;ione. - Cronaca del movimento professionale. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della starilpa medica . Ind ice a lfa be tico per materie. l

I •

})erto normale. Nel i11aggio 1.935 incomi11ciò a~ avvertire tosse con escreat,o b 1a11castro, 11on mai s triato di sangu e, e senza febbre. Verso la fine clel giugno su ccessivo si. ini~iar~no ri~lzi di . te~­ peralura, che in pocl11 g1orn1 ra~g1un?e ~ 39., si mantenne costante per una ventina d1 g1orn1, e poi dec1 ebbe, oscillando fra 37°,5 e 38° per un 1uese e n1elzo, sin o alla fine di agos lo. Durante questo periodo l a J). a' verl iYa anche dolore all 'emitorace D., tale da i1npedirle i profo11di n10Yimenti respira lori, sc11za però tosse nè altri disturbi. L 'affezio11e fel1brile fu definita, anche per accertamenti sierologici, ron1e i11fezione tifoide. Nei primi di setten1bre le fe})bri era110 qt1asi ·scon1parse, tran11e qualche lieve elevazione ''eSRertina, persistendo però senJpre il dolore toracico. Dopo una quindicina di gior11i di relativo benessere le elevazioni termiche riapparirono. Nel ttOYe111bre, persiste11do la febbre, si riacutizzò il dolore a~irca m età altezza del versa11te posteriore dell 'e11lit orace D. - Un sani lario cliagnos licò pleurilè c1eslra. ' rerso il dicembre, una n1allina, dice di a, er emesso dalla bocca de] liquido giallo-verdast ro, non sa dire se con i colpi di tos::ie o con conati di vomito. Nel gennaio 19:~6 una puntura e~plorativa alla b ase D. diede e · i lo a liquido siero . . o; intanto la. ten1pera tura si n1éln lene\'a . . en1pre


~ANNO

cc IL POLJCLJNICO n

1232

alta. Non notò mai eruzioni urticariformi. Si è dùnagrata ser1sibilmente, e pe~ i. suo~ disturbi è stata ricoverata nel noslro padiglione il 23-1-1936. L 'esame obbiettivo dimostrava un soggetto di costituzione tendente al longitipo, con notevole scadimento dellé condizioni generali, in decubito indifferente, con cute e muco·se visibili pallide, pannicolo adiposo quasi scomparso, m~s~ol~ ipotonici, e appara1lo linfoglandolare senza r1l1ev1 importanti. L'esplorazione ~el cavo. orale e de_lla retrobocca dava: lingua utn1da, patinosa; gengive arrossate, tumide, con orlètfò scollato; mancanza di diversi denti ·s uperiori e inferiori; faringe normo le. Il respiro era di tipo misto, piuttosto superficiale, ritn1ico (28) ; il polso piccolo, inolle, rit1nico, frequen te (110). Il torace appariva allungato e lievemente tendente al carenato; emi torace D. più voluminoso del S., ma. meno espa11·sibile nei movimenti resp~­ ratorì; fenomeno di Litten evidente a S., non visibile a D. - Da questo lato l 'apice risultava sensibilmente abbassato, la base non apprezzabile per presenza di ottusità di coscia, il cui limite superiore .t:agliava l'angolo scapolare inf., volgendo dolcemente dal basso verso l'alto e dall'interno verso l 'esterno. Al di sopra della zo11a ottusa, e sopratt11 lto nello spazio interscapolo-vertebirale, nel tratto medioscapolare ed anche sotto l 'ascella omolaterale, si apprezzava uria ipofonesi a timbro timpanico, che si attenuava in direzione dell 'apice. Il fremito v. t. era debole nella zona ottusa, rinforzato nella zona sovrastante. All 'ascoltazione: nella regione sopra- e sottospinosa, sopra- e sottoclaveare respiro leggermente soffiante senza fenon1eni catarrali; 11ello spazio interscapolo-vertebrale e principa:lmente nel tratto medioscapolare e so ttoascellare soffio bronchiale a carattere subanforico accompagnato da rantoli a grosse e medie bolle, g·orgoglianti, sonori, intensificantisi sotto i "olpi di tosse, broncofonia e tra·sn1issione chiara e integrale della voce afona, (cioè pettoriloquia afona, che a me piace designare col termine « stetolalia afona», derivante in tutto dal greco). 111 detta zona m an cavano fe variazioni di Wi11trich, di Friedreich e di Gerhardt. Nella. zona ottusa il rumore respiralorio appariva debole e lont.aIJo ~ in prossimità del suo limite superiore si rilevcrva egofonia. Si constatava inoltre un certo grado. ,di ipofonesi vertebrale fino quasi all 'altezza del limite superiore della zona ottusa e un lieve accenno all 'ipofonesi paravertebrale dal lato opposto. Nulla d'importante nell 'ambito dell 'emitora,ce S. Normale il cuore. Normali i limiti del fegato ; la milza raggiungeva in aJto la VII costola, co1 polo inf. nelle profonde inspirazioni raggiungeva l 'ombelicale tra'Sversa: margine ottuso, consistenza dura. Normale il sistema nervoso, salvo una certa vivacità dei riflessi tendinei. Nulla di rilevante ali 'esame delle urine. In un primo periodo di degenza la temperatura ha presentalo un tipo intermittente fra minimi di 36° al mattino e massimi di 38°-39°,5 nelle ore vespertine, mantenendosi tale per una quindicina di giorni, poi ha assunto un tipo di febbricola quo~idiana di poca entità e finalmente di apiresSiil di tanto in tanto in lerrotta da qualche leggero rialzo termico. 1

•••

Ritengo opportuno , anzichè espor'vi prima per inter o il complesso dei dati clinici rilevati in tutto il peri'odo di degenza della nostra inferma e poi affrontare la discussione, inter-

XLIII, NuM. 27)

calare volta per vol La le nostre impressioni ed induzioni clini'ch e con la stessa naturale successione con cui si sono di fatto affacciate alla r1ostr.a m·e nte, a mano a mano che gli elementi ~emeiologici ed i risultati' delle ricerche di laboratorio, eseguite secondo il1 piano suggerito dai nostri orientamenti diagnosti'c i, venivano a rinsal'da:De od a modific.are Je preoedenti conclusioni. Tale procedimento reputian10 il più conveniente al clinico insegnan1ento, come a quello che non deve tanto consister e nel discutere e ragionare in base ad un 'artificiosa sovrapposizione di elementi desunti nelle varie fasi del prooesso morboso e ricomposti· nel mosaico appariscente e vistoso di una storia clir1ica riferita nella sua complietezza, se pure elaborata in tappe sucoessive, quanto n el rimettervi i'd ealmente nella nostra stessa ·p·osizione di osservatori e nel farvi in certo nlodo ripercorrere la s.trada da noi battuta, rivivere le nostre f.elici intuizioni, se tali· esse furono, i nostri cimenti e le nostre difficoltà, se il caso clinico ne presentò in sostanza, le nostr·e fallaci previ'sioni, se esse di fatto impedirono una fortunata precisazione diagnostica. Solo così imparerete .ad affro11tare con un maggior senso di responsabilità ·e di cosciente prudenza la soluzione di quegli intricati grovigli .di problemi e qu·e siti che si affacceranno alla vostra r.c1ente, quando dovrete da soli svolger e la vostra attività diag nostic.a e curativa in casi clinici assai spesso complessi e irti di difficoltà. ·S oprassedendo per ora ad ogni discussione in rapporto al val'ore semeiologico del co1nplesso dei sintomi fisici rile,rafì, al primo esame obbiettivo, nella sezione .alta e m edi:a del·l 'emitorace D., dirò subito che fu fa cile compito, per quanto conoerneva i sinton1i rilevati alla base D. (ottusità resistente, diminuzione del f. v. t. , debolezza e lo11tana11za del rumore respiratorio, ego foni a, ipofonesi ,-e'l·tebrale), sospettare un versamento IJleurico di n1edia entità. Infatti una prin1a p·u ntura esplorativa (' 'II spazio inter costale, lungo l 'ascellare posteriore) diede esito a liquido g iallo chiaro, leggermente torbido, con Rivalta fortemente positiva, che nel sedimento fece apprezzll'r e la presenza di un discreto numero di leucociti in prevalenza polinu cleati , di numerose cellule a tipo endoteliale, nonch è di emazie e di scarsi linfociti: dunqu·e modi'c.a pleurite essudativa. Intanto l'ottusità basilare D. diventava meno resist ente, mentre nelle regioni soprastanti persisteva il carattere tub·a rico-subanforico del rumorre respiratori·o con rantoli sonori. L'esame dell 'espettorato din1ostrava ripetutamente l'assenza di b·acilli acido -resiste·n ti. Un primo esam e radiologico (vedi radiogramma 1), eseguito dopo una dozzina di giorni di degenza, mise in e' ridenza una vasta opacità a carico dei due terzi inferiori del] 'emitoraoe D. a livello superi'ore perfettamente orizzontale, nulla di notevole a S. , e as enza di Sl)()stamento mediastinico. Il radiologo (prof. Nuvoli) concluse per la presenza di un idropneu1

1


[ANNO

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SEZIONE PRATICA

motorace destro, con abbondantissimo versamento. Questa conclusi·o ne radiologica , perfettamente giustificata dal reperto sopra descritto sembrò a tutta prima armonizzare anche co~ i dati clinici; infatti, al livello superiore del presunto v.e rsamento, constatammo tanto iH1 fenomeno della « succussi'o Hippocratis » quanto i'l segno della moneta descritto da Trousseau come caratteristico del pneumotorace. Il suono plessico a caratter.e ipofoneticotimpanico della region·e mediotoracica ed il soffio a timbro quasi' anforico, udi•bile in detta zona, non trovavano un valido1el·e mento di disaccordo con la conclusione diagnosjrica sopra accennata nel fatto che il livello dimostrato radiologicamente appariva più alto di quanto non fosse il limi te• inferiore della zona ove era ascoltabile la modificazione subanforica del rumore respiratorio, in quanto ch e l 'esperi:enz~ non raramente dimostra la non perfetta corrispondenza fra la sede o l 'altezza di uno spazio a contenuto gassoso e il tratto del torace ove ne si'eno ev·e ntualmente rilevate le tipiche modificazioni del rumore respiratorio. Anche la modificazione ti111panica del suono plessico, specialmente se associata ad ipofonesi vera ·e propria, per nostr.a esperienza, ·è talvolta ri'levab·ile in tratti corrispondenti alla sede dcl liquido, in casi di id.ropneumotorace, pet una convibrazione del1la zona sovrastante ov·e esistono 1e condizioni fisiche adatte alla produzione del suono timpanico. Vedremo però in seguito le ragioni per le quali ab·b iamo dovuto adombrare di una certa djffidenza tale co•n clu ione diag nostica. Qualche giorno più tardi, n ella r e·g ion·e scapolare D., l'ipofonesi appariva più netta e resistent•e; in seguito alle forti scosse impresse al toraoe la succussione era sempr·e evidente. Un 'altra puntura esplorativa (VI spazio intercostale, lungo l'ascellare posteriore) faceva apprezzare un notevole grado di resistenza all'intro·d uzione dell'' ago e, alla profondità di 5-6 cm., dava luogo questa volta alla fuoriuscita di un liquido di aspetto purul·e nto, al cui esame microscopico si riscontravano abbondanti leucociti neutrofili, in parte ben conservati, in parte degenerati e disfatti, numerose oellul e del tipo endoteliale e scarsi linfociti. Si trattava dunque di un piopneumotorace? E di qual natura P Si procedette all 'esame batteriologico di detto essudato: l'esame culturale in brodo dimostrò la prese-nza di un bacillo mobilie, che, seminato in terreno di' Drig.alski-Conradi, non ridusse il lattosio·; seminato in terreno glucosato all 'acetato di piombo, si rivelò non gassogeno e ri'd uttore dell o aoetato (annerimento della stria d 'infi sione per sviluppo di solfuro di piombo); con siero agglutinante specifico per il bacillo del tifo diede agglutinazione nell:a proporzione di 1

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1 : ~5.0~0. ed oltre. Tali ca·r atteri morfologi ci e b1ologic1 fecero conclude,r e per i'l bacillo di Eberth. Intanto, mentre la sierodiagnosi dava nella paziente risultato negativo per il m·elitense e per i paratifi (salvo un lieve potere agglutinante per il paratifo B), lo dava nettamente positivo (1 : 60) per il bacillo del tifo.

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RADJOGR.\ lVll\1A

I : dor so-ventrale, in piedi.

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Eccovi ora i risultati di altre ricerche coli.aterali : . Esame del sangue : Gl . rossi 2.300.000; Hb 35; v. . glob. 0,76 ; gl. hia11cl1i 10.000, di cui neutrofili 88 %, eo·sino.fili 6 ~{, , linfocit i 4 %, monociti 2 ~b . Negli stri sci : m odica anisocitosi e poichilocitosi , discr eta policr om at ofilia, assen za di forme i1nmature della serie r ossa e bian ca. R. \V. e citochol n ega tive. Cutireazione alla tubercolina n egativa. Azotemia : 0 ,22 %G. Pression e arteriosa (Boulitte) : lVIx. 110, Mn . 75.

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Il con cetto clinico di un eventuale piopneumotorace di natura tifica non costituiva per altro un ardim·ento diagnostico, &ia per ch è Ja anamnesi aveva m esso i'n emergenza un 'in fezione fehb·r ile softerta nel luglio e agosto del1·anno prima e diagnosticata come febbre tifoide , sia per cl1è sono note da tempo le possibilità di complicazi'oni pleuriche nel tifo addominale, ch e furono con tatate secondo Louis n-ella proporzione di un ca o su 57, e secondo u11 a statistica di Liebern1eister ne]la perce.ntuale del 4 %. Generalmente la com1)licazione pl€urica si ha in fase di declinazione o di con-


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« IL POLlOLINICO »

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valesoenza, talvolta ~ ancora più tardiva; n a Luralmente non intendiamo qui accennare ai casi di' pleurotifo propriamente detto ch e, analogamente al pneumotifo ·ecc. , insorge nel prim o periodo d·e l tifo, don1ina ndon e la sintomatolog·ia . L 'inizio della complican za pleurica è p er lo più insidioso , tanto da dov.erla ricercare espressam ente (Widal e Mer klen ). Di questa yerità abbiamo potuto i)er st1aderc i p er sonaln1en te in qualch e caso di pleurite purulenta co1n1)licante il tifo, m .a decor sa in 111od o affatt o subdolo, cl1e sareblJe certa1nen te sfuggi ta, se n on si fosse torn ati og11i tan to , anche sen za pa rticola ri r ichiami del i11alato o spicca te n1odificazioni n ella evoluzion e d el quadro n1orboso , a riesaminare si sten1atictlm en te il paz ie11te. L 'evoluzione è le11ta, scar san1ente febl)rile e t alvolta apiretica; la durata ·è assai lung·a. Per lo più l 'inizio è p r eceduto da una b roncl1ite inten sa, o da una cong. estio11e, o da JyJ 011co11olm onite o da polmonite, e 1alvo1ta da in fart i poln1onari, o da suppur.azioni in prossi111ilè\ della p·1eura o da pioen1ia. Le form e p urule11te sono gravi e dànno u11a p er ce11tuale cl i casi letali piuttosto alta . Il pus 11a gr ande tenden za a 1)erforare la pleur.a e ad a1)rirsi n el IJOlmone od anch e n ella p·ell e. P iù l ' essudato uOpJ :\v vie11e a distan za dall ' inizio del t ifo, più esso 11:1 te11de11z.a alla purule11za. N·ella citodiag nosi s1Jicca la presenza di' g·r a11di cellule ·endoteliali , i solate o a placch e. Il liquido con tie11e iJ b. di Eberth nei prin1i IJeriodi , p ii1 ta rdi d ive11ta g en.era11n·en oo st erile. Ma no11 t u tte le pleurit i sopra,1venute n el decor so del ! 'i11fezion e tifoide sono di natura eb erthiana ; esse possono conseguire ad infezioni secondarie da piogeni ·e financo dal b·. di Koch . Com 11li cazio~ l i pleurich e sono stnte descritte anch e 11e l paratifo B. ; talvolta il ver samento occu pava la gra nde cavità pleuri ca, tal ' altra era sa cc.ato o interlobar·e . (Sull 'a rgom en to, d elle com plicazioni pleurich e nel tifo forniscono questi e d alt ri particolari la monografi a di Brouardel ·e Thoinot sulla cc rf ièvre typl10Yde n e an cor più quella di M. Lab·b é sull·e cc Pleurésies » n el g·ran de Trattato di Medici na e Terapia diretto da Brouard el , Gilber t, Thoin ot e Carnot ). Il noslro Frugoni ha illust r ato an1piam ente in u na dell e sue lezioni· clin ich e (C. 1F rugon i : Pol1iclin i co, Sez . Pratica , 1932 , n. I ) u n caso molto inter·e ssan te di ascesso polmon are tifi co con per forazion e n el cavo pleurico e piop neumotor ace consen sua le, ed a tal p roposito egli cita u no studi'o di Gasparini su lle pleuriti tifose 1Jurule11te. An ch e nel suo caso la cultu ra d el pus pleur ico a''eva dato t utti i car atteri biolog ici e batterioscopici del b . di E.b erth , e la sier oagg·lutinazi one i' er& dimostr ata posil i'1a a d a lto t itol o. In .altra p-recedente lezi9n e ( C:. 1Frugoni: Pn eu.m otif o. Minerva Medica, n . 36 , 1930) aveva largament e discusso un ca..,o cli p11eumotifo, ricordando. a p r oposito di esso , le principali localizzazio11i del b. di Eberth 11ell 'appara to r espiratorio. 1

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Nel nostro caso , ammessa l 'ipotesi ~i' un piopneumotorace, la priesenza del gas nella ca,-ità pleurica avr ebbe potuto b enissimo spieg'arsi con l 'esis ten za di una fistola pleurobronchiale, o per chè la raccolta pleurica ~! fosse fatta str a d a n~l polmone, o perchè essa fo.s se stata preceduta dalla fusione purulenta di un tratto corticale de·l polmone, alla sua volta conseguente ad una flogosi polmonare dovuta a llo stesso b'. di Eberth. Ho rite11uto opportuno riferirvi sommarie nozioni s ull' ar gon1ento d elle complicanze pleu~ riche n el tifo , per dimostrarvi c~e la diagnosi radiolog ica di un idro- o piopneumotorace, così su g gestiva a giudicar e dal primo radiog r amma , (salvo forse una zona quas~ in1pe rcettihile di t rasp,a renza juxtaver tebrale, per valorizzare la quale i r a diologi avrebbero d ovuto forse re ssere mossi da un vero preconcetto per una cl iffer ente i11ter-pr etazione diagnostica) , rient r.ava fr a le note possibilità cliniche, in campo di complica zio11i o successioni morbose n el decorso d ell 'infezione tifoide, specialm e11te se si a mm·etteva , in linea ipotetica, che la lesion e pleurica si fosse ev·entualmente svolta in conseguen za di un processo della stessa natura a carico del polmone. A questa prima im pr·essione clinico-ra diologica i su ccessivi esami fisici opposero elementi di dubbio e di giustificato dissenso. 111 prosiegu o di t empo rispetto alle prime os&ervazioni con f.erma mmo ancora, n·e lla metà inf. d ella r egione scapolare, il rumore r espiratorio a caratter e s ubanforico, co1n rantoli umidi sonori , la bronco fonia ·e la steto1alia afona ; la succussione ippocratica verso l'alto er a sempre n ettam ente provocabile. Nella posizione i)rossin1a ali.a clinos tatica della p. si apprezzava suon o ottuso-timpanico nella fossa soprac lavear e D ., suono timpanico a tonalità profonda n ella sottoclaveare fino al margin·e su p . della IV costola, con rinforzo d el fremito vocale. In posizione seduta il suono tim1)anico sopra d escritto si' convertiva in suono ottuso fino all 'altezza d·e lla II costola, e secondo un confine orizzontale; il f. v. t. si attenuava i1ella regione ottusa . Sempre in posizione seduta, dalla r egione sopraspinosa fino a 2 dita .a l di sotto d ella sptna della scapola il suono pl essi co era in parte ridotto , in parte tin1panico; d a qu·esta altezza in g iù, e secondo un limite di separazion e a d ecor so presso a poco orizzon tale, si' rilevava suon o ottuso resis tente fin o a lla h·a se, se si per cuoteva lungo la linea ·emiscapolar e ed una linea para llela decorren te 2 dita all 'interno di essa; ma il suono assun1eva di nuovo caratter e timpanico, a tona lità profon da, a lato d ella colonna vertet irale, dall 'altezz.a d ella VII vertebra d orsa le in giù e per una larghezza di· oltre 3· dita trasver se rispetto alle apo fi si spinose. In tal periodo n1ancava anche l 'ottusità vert.ebrale e qualsiasi a coenno al trian golo· par avertebra le. Il f . v. t . si compor tava a nalogam en te alle mo1

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dificazioni plessiche: l!en conservato ed anch e rinforzato nelle zone tim:paniche, indebolito nelle ottuse. !Facendo passare la p. nel d1e cubito laterale sinistro, la zona di risonanza chiaro·- timpanica lungo la colonna vertebrale si manteneva immodificata, mentre nella zona postero-esterna del torace il suono ottuso si convertiva in suono nettamente timpanico , senza però carattere metallico, su tutta l'altezza della region1e scapolare e fino presso a poco all'angolo inferiore. Procedendo però nella ricerca plessimetrica verso le linee ascellari, si incontrava di nuovo una zona ottusa, i'l cui confine posteriore corrispondeva alla linea scapolare esterna e il cui limite superiore giungeva fino a poche dita al di sotto del e.avo ascellare : zona ottusa che si prolungava verso la regione toracica antero-inferiore. Nel decubito laterale destro guadagnava di ampiezza in senso trasversale la zona timpanica latero-vertebrale; J.a zona ottusa guadag1aava in altezza, raggiungendo la spina della scapola. Nella posizion·e prona della p. 1 ottusità postero-laterale non subiva importanti' modificazioni e spostamenti. 1

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••• Da questo complesso di dati semeiologici, desunti con la più scrupolosa obbiettività, derivai subito ragione di diffi'd enza contro il concetto di una raccolta idro-aerea in cavità pleuri·ca. C'erano si a favore di tale ipotesi l 'interpretazio11e radiodiagnostica, con l<t netta constatari'one di un livello liquido e di un'opacità generalizzata presso che in toto al di sotto del Ji, ello stesso, il segno della mone·t a, la « succussio Hippocratis », ecc.; ma come conciliare con tale interpretazione la successiva scomparsa dell'ottusità verteb1ral·e nel] a metà inferiore del tratto dorsale, col rilievo di una zona timpanica paravertebrale dallo stesso lato del })resunto versamento? Si poteva pensare che l'essudato pleurico constatato con la prima puntura esplorativa si fosse riassorbito in parte, e saccato verso l'esterno: ma perch,è si sarebbe riassorbito e saccato proprio in qufd settore basi]are del cavo pl1e urico che avrehbe dovuto risentire i massimi effetti della pressione idrostatica esercitata da un abbo11rla11i:e versamento, e perch1è questo sarebbe rimasto perfe1tamento libero soltanto nel tratto superiore cosi da dar luogo alla n etta formazion e di un livello orizzontale? Mi posi mentalmente anche un 'altra ipotesi: essere cioè la zona tin1panica paravertebrale da considerare come qualche cosa di analogo a qcell e aree di timpanismo ch e talvolta appaiono plessimetri:c amente immerse in piena zon a di ottusità basilare in casi di idrop11el1motorace. Già nel 1896 L. Galliard descrisse un a zona sonora infero-dorsale alla ba e deJl 'emitorace sinistro in un caso di raccolta pleurica idro-aerea, e pensò trattarsi di una consonanza g astrica o da di sten sione d el colon. H. 1

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SEZIONE PRATICA

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Schneider (1900) segnalò alla base sinistra, presso la colonna vertebrale , il così d etto « 11ochtymp1a nitisc h er Klang n in un punto corri'spondente alla sed·e del liquido , e inter p,r etato come di origine gastrica o colica. Altri autori (Albersheim , Emerson, IBaiimler n el 1905), in e.asi analoghi, constatarono un « tympanitischer Schall » alla base destra: e in prosiieguo di tempo osservazi'oni analoghe 5ono state fatte fino ad epoca recente. Per spiegare qu esti fenom·e ni apparentemente paradossali gli AA. sopra citati invocaro·n o la compressione parziale d el polmone per ·e ffetto di aderenze, oppure la trasn1issione di' vib·r azioni agli spazi a contenuto gassoso prossimi alla raccolta liquida, o 18 presenza di bolle d 'aria imprigionate nel reticolo fibrinoso della pleura o sbarrate da coltroni pleurici'. Io ritengo che ognuna di queste ragioni possa avere la sua im.p ortanza nei casi speciali, ma penso anche che in molti dei casi, se non 11ella maggi'o r parte di essi, la ragione precipua del fenomeno consista nella c.onvibrazione di zone tora~iche confinanti con la raccolta li·q uida, orve esistono realmente le condizioni fisiche necessarie per la produzione d·el suono tirn p·a nico od anche metallico. Intanto nella nostra p. una puntura esplorativa praticata in piena zona timpanica paravertebrale non diede luogo all'estrazione nè di liquido nè di gas, ma feoe percepire un~ cert<t resistenza durante l 'infissi'o ne dell'ago; ciò valse· ad escludere un grossa bolla d'aria in1prigio1n ata da eventuali coltroni. Ma nemmeno I.a convibrazio ne ·di zone vicine poteva spiegare il fenomeno , in quanto che troppo distante e troppo alta era la sede di produzione del suono timpanico per presenza di gas: inoltre sarebbe stato strano che detto fen om-e no si constatasse n el tratto latero-vertebrale inferiore e non nella zona immediatamente sottostante al livello liquido. La ragi·o n e· del fen om1eno nel caso nostro non poteva che consistere nel riassorbin1ento completo dell 'essudato pleurico della grande cavità constatato con la prima puntura , a cui poteva n o residuare dei coltroni fib·r inosi, non talmente spessi però d a ottundere jl suono plessico. Il complesso semeiotico, dunque, .analizzato nei s uoi dettagli e considerato in rapporto all e serie obbiezi'oni ch e potevano oppor si alla con clusion e ra diologica, ce la f.ece presto ripudiare. Aggiungiam o ch e la non dimostrabile n10di fi cabi'lità plessica della zona postero-laterale dell 'emitor 'lce D . n ell a posizione prona della p . e le modificazioni ottenute n egli a ltri decubiti , non Lipi cl1e per una raccolta idro-aerea libera n e] ca\'O pleuri co, fecero ancor più diffidare di tale entità clinica ; e dovendo escl udere quest 'ultin1a, n on si pot eYa cl1e co11cludere con l 'ammettere una con dizione fi sit'a ana loga, a sede intrapolmonare, simulante. i 11 ag·giunta alle lesioni pleuricl1e, il quadro sen1eio]ogico e radi ologico del] 'idro- o piopneu m otorace . 1

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(( IL POLICLINICO >)

A questo ·p unto il laboratorio venne a soccorrerci, portando elementi decisivi su quanto era oggetto della mi'a giustificata riluttanza ad ac,<.;ettare la conclusione radiologica. Infatti, dopo oltre 3 sett.in1ane di degenza della p., un 'altra puntura esplorativa (VI spazio intercostale, lungo l 'ascellar·e posteriore) diede esito questa volta a liquido· de.n so, di colore fra i'l giallo oro e il giallo zaffer.a no·, differente dall'aspetto del liquido purulento e.stratta in preoede11z.a. Si procedette alla semina in brodo anche di questo li1quido , e si isolò , come nella p1u ntura precedente, un germe mobile in cultura p·u ra , che per i caratte.ri morfologi'ci, biologici e sie•r ologici si identificò anche questa volta col bacillo del tifo. Ma il reperto più importante rilevato dal mio· aiuto dott. P<.itrignani era· costituito dalla p·r esenza di piccole vescicole .di' colo·r e biancastro, e, al1'esan1e microscopico del liquido, ·d i un detrito con elementi m.o rfologici scarsissimi, in parte d egenerati, per cui non era p·o ssibile riconoscerne la struttur.a , di numierosi cristalli di colore rossastro, di forma romb·o idale da riferirsi a cristalli di ematoidin.a, e ·d i abbondanti' cri stalli quadr.ango1Jari , lamellari, con un angolo smusso, a volte disposti a gradini di &cala, solubili nell 'etere , nel cioro,formio, identificab1ili com·e cristalli di colesterina. La ricerca de·i pigmenti biliari nel li,q ui'd o era negativa. L 'esame· microscopico fa cev.a inoltre apprezzare la p1resenza di numerosi uncini' a spina di rosa caratteristici d ella ciste da echi0

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OCC'O .

Ciò l>astò a far b alcen.a re sen z'altro alla nostra Jnente i1 concetto diagnostico di una ci•s te .d a echinococco del polrr1.011e a contenl1to ir1 parte liqui~o , in parte gassoso, per le ragioni che discuteremo. Ancora un 'altra puntur.a praticata a circa 8 cm. di profondità nello spazio interscapolovertebrale alt' altezza del IV spazio, diede esito a liqui'do denso , in parte grumoso , di colore giallo solfureo, co11 gli stessi caratteri n1icr oscopici sopra descritti, e la cui semina confermò lo sviluppo in cultura p ura del b. di Eberth. Ed un 'altra puntur.a eseguita un po ' lateralmente all 'angolo scapolare inf., alla profondità di ±-·5 cn1. , diede esito .ad ·essud.a to nettamente purulento con gli stessi caratteri mac ro- e microscopici del liquido estratto in precedenti punture ed il cui esame batteriologico dirrtostrò ancora una volta il b. di Eb·erth in cultura p·ura. In complesso dunque 2 tipi di liqt1ido p·atologico: tino purulento, l 'altro in r ap11orto col cont enuto an orn1ale di un a ciste da ec11inococco. <~uanto al 1iquido purulento. non er o. facile dim ostrare se fosse ii1 rapporto con una raccolta pl euri ca . . acca la o co11 altra loca1izza7ione, ma il fatto di aver rilevato i segni. di riassorb·i men1o del prin1itiv) es . . udato , così da rj sultarne la produzione della zon a ti1n1)ani ca para vertebrale opra discus a , fR.ceva prop enòere JiPr u11 :-t ]>ili 1)robabil e raccolta situata 1

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più later.alrn,ente ed anche a una certa profondità (diflicilmentc intraparenchimale, data la assenza di esi)ettorazione caratteristica di un ascesso pol111or1are).

*• * Ecco gli elementi di fatto per i quali· ritenni opportuno invitare i radiologi ad ulteriori accertamenti, e potei con statare con un certo compi.a cimento ch e le mie argome11tazioni contro il concetto di u·n a raccolta idro-aerea in cavità pleurica trovavano ora la più valida conferma nei successivi reperti radiologi'c i. Infatti il 11uovo esame (prof. Nuvoli), eseguito dietro nostro ·pr.eciso quesito , diede il seguente reperto: cc Dall'alto in basso, a cari·c o· dell'emitorace D. , si m ettono in evid·e nza due opa· cità lJarzialm·e nte sovrapposte, una superiore occupante la regione apicale e sottoclaveare grossolanamente ovalare e contenente un livello liquido ; l 'altra inferior.e che si confonde col p·o lo inf.eriore della preoedente .e che seg·u e il decorse: .d ella grande scissura interlobare. Q11est.o as1jetto morfologico conferma la ipotesi c,linica che si tratti' di una doppi a affezior1e , e cio·è che l 'immagin·e superio re sia dovuta ~ld un.a ciste da echinococco parzialmente svuotata, e la inferi·o re ad una pleurite reattiva a decorso prevalentemente interlobarei ». (Vedi radiogrammi Il, III, IV, V). Ora dunque eravamo in grado di comprendere la ragione della p•r ima fallace int·erpretazione radiologica: la vasta op·a cità limitata in alto dal livello liquido era, nel 1° radiogram1n.a , dovuta evidentemente alla opacità del liquido cistico sovrapposta senza interruzi·one all 'op·a cità pleurica intercosto-polmonare, prima del riassorbimento, .ed a quella in rapporto all'altra raccolta, interpretata come a prevale11te S·ede interlob·a re. Gli l1ltimi radio·g rammi dimostrano , rispetto al primo, sirr1ulante la raccolta idro-aerea e11dopleurica, un. li,rello· liquido più alto, e ciò in accordo con un .analogo inna1zan1 ento del li.mite. di ottusità constatato semeiologicarnente: infatti proprio nel periodo in cui furo110 condott,e le nuove indagini radiologiche, l 'o ttu-;ità pn:;.leriore raggiungeva in alto un livello situato I cm. appena al di sotto della spina d·ell.a scapola, e l 'ottusità anteriore si purtav.a più in alto che n el1'e precedenti osservazioni , con decorso press.0 che rettilineo, e sempre co] netto rilievo della su ccussione ippocratica. E intanto permanevano l 'assenza dell 'ottusità verteb·r ale, anch e per maggiore altezz.a , forse per una sensibile riduzione dei dia1U€tri tras'r~rsi della cavità cistica per effetto d·el suo parziafp, afflosciamento, e la presenza dell a zona chi.aro-timpanica n ella regione para~ ert·ebrale D. , che si rendeva anche più evi· dente n el dec u_b ito lateoral e sinistro , probabil .. n1ente per una maggiore detensione del paren .. chima 1)olmonare in tal posizione. Nello stesso decubito il su ono ple sico assumeva un timbro timpani co in corrispondenza di una zona 1

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SEZIONE PRATICA

situat.a n ella r egione sottoascellare, il cui limite inf. distava poche dita dal cavo ascellare. Nella sezio,n e alta d ella zon.a ottusa il rumore respiratorio aveva un carattere d olcen1ente soffianle, in b1as o appariva debole di inten sità , ma sen z.a peciali n1odificazioni d elle sue qualità acustiche fondan1entali. I ra diogrammi II e V ci dimostra,rano in pie.no il perchè della zona chiaro-tin1 panica paravèrt~brale, dato J 'evidente s1)azio chiaro fra il confine della ciste e la colonna vertebrale i11 .alto ·e fra la raccolta presumibilme nte interlo1

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eYoluzion e d e] processo rr1orboso, in parte forse per le intensive cure tonich e e ri·costi... tueuti, l 'inferma è andata n1igliorando n ell 'ultimo periodo: apiressia , sensib iJe rialzo clella nutrizione generale, diminuzione dello c·scr eato ch e ha assunto per lo più un aspetto b anale, e notevole miglioram,ento nello stato an emico (gl. rossi 4:.000.000; Hb 60; v. glob . 0,7?; gl. bianchi 11.000, di cui n eutrofili 8'5 %, eos1nofili ± %, linfociti 7 % monociti 4: ~~); n egli strisci n essunct importante alterazione morfologica. 1

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R An10G RAì\lMA

li: dor so-ventrale, in piedi.

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bare (p.a rticolarme11te evidente n el radiogramm a V) e la s tessa colonna verlebrale più in basso . Intanto , oltre 1 n1ese ~opo il su o i11 g r e so in ospedale, la p . emise per alcuni g iorni blocchi di escr e.ato di colore giallo zafferano anch e commisto ad espettorato pl1rulento, a ltre volte di tinta parzialmente ro ea oltre c h e ocra..;ea, o ancl1e del! 'aspetto di gela tina di prug11a. L 'inlradermoreaz ione di Casoni n on che la reaz ione e.li Gl1edini-\\' einberg, eseguite a scopo di conferma diagn ostica, diedero risultato n egalivo. Ciò non deve stupire, pel fatto che eravan10 di fronte ad una ciste alterata in senso n ecrobiotico e degenerativo: è n oto in fatti ch e le r eazio11i car att eristicl1e della ciste da ecl1inococco po'"' sono d€-'l lutto i11ancar e, ia in presenza di cisti integr e, con1e h o avuto occasione di con statare ...viù volte, ia e maggiorm e11te n elle cisti ch e hanno subito alterazio11i • regr ess1ve. .Debbo dirvi ch e, in parte per la spontanea

RADTOGRAl\·l l\IA

III: ventro-dorsale, in piedi .

••• Uno d egli aspetti più singoJari di questo caso è l 'inevita bile sca1nbio i11 u11 p~irno temJ)O con l 'idro1)neumotoraoe , I)iù che giustificato da parte dei radiologi, 111a anch e dal punto di ,-ista clinico, e si Lien conto soprattutto del fenomeno della s uccus io11e ippocratica, eYidentissin10 nella nostra paziente. Tuttavi'a è rtoto ch e tal fenon1eno non è esclusiYam€nte patognomonico delle raccolte idro-aeree del cavo pleurico : io stesso h o potuto constatare la sua presenza netta ed inequivocabile in par ecch i' casi di an1pi e esca, 'azioni poln1onari par zialme11te rien1pite di liquido. No11 credia1no cl1e la presenza di ga i1ella cavità cistica sia conseguita all 'azion e di gern1i· ga sogeni , soprattutto anaerobi , in11anzi tutto percl1è l 'esan1e batteriologico del uo contenuto J1a rip etutan1ente din1ostrato il b. di Eberth in cultura pura; poi r)er chè la presenza di framm enti di n1e111brana ci.. , ti ca e di n1aleriali i)roprì del ronte11ulo de~Ì cl c is te son o stati dimo trati an-


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che nell 'espettorato. Deve essere dunque a' venuta una rottura, sia pur minima , n ella parete ci5tica, data l 'assenza di vere vomiche , e ciò cr ediamo in conseguenza di una flogosi del pericistio determinata dallo stesso baci'llo del tifo ) che hct secondariam ente indotto alterazioni di carattere necrobiotico della m embrana cistj ca, in modo da favorire sia la penetrazione del germe in cavità , sia l 'e11trata di aria dal tessuto polmonare circostante , lacera.to per effetto della conseguente rot lura. La r1 c-

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ahbi'ano eventualn·1 ente preceduto 1'inquinarrte11to batterico della ci t e, anche perchè ci troviamo a parecchi m e·s i di distanza dalla contratta infezione tifoide; oltre a ciò i pochi di·s turbi che emergono dalla nostra anamnesi sono più jn rapporto ad una sospettabile lesione pleurica ch e ad un 'affezione polmonare vera e propria, e per le lesioni pleuriche abbiamo reperti obbiettivi e radi'o logici. Tuttavia , sulla base del concetto secondo il quale 1'infezione tifoide dev 'essere considerata quale

t

RAn1ocnAl\1~1A

IV: O. A. D., in piedi.

chezza jn cri stalli di colesterina del liquido di aspetto ocraceo contenuto n·ell.a cist,e sta certamente a dirriostrare una spiccata degenerazione lipoidr,.1 della membrana e del suo c.on lertulo. An che il reperto d,e] b. di Eberth ci sembra affatto singolare in una ciste da echinococco del polmone, ed è assai probabile ch e costituisca, non osiamo affermarlo con sicurezza , un reperto unico nella letteratura. olo a proposito delle cisti idatidee del fegato , F. Dévé, l 'autore ch a ha la più larga e p erienza e competenza in questo importante capitolo della clinica parassitologica, affern1a ch e, fra gli a ltri germi , è stata e\1 entualmente constatata la presenza del b. di Eberth. Naturalmente il bacillo vi è pervenuto , nel 11ostro caso, dal tessuto polmonare , dove è noto esso possa dar luogo a lesi·oni variabili , cioè: congestioni, broncopolmoniti, polmoniti . ascessi , infarti emorragici, .. plenizzazioni , en1bolie dell 'arteria J ol111011are e 11erfino la gan g rena pol1 monare. el caso nostro però arebbe assai imprudente a\·ven turarsi retrospettivamente n ell e ipot e.. i circa le ... peciali le .. ioni polmonari ch e

RADIOGRAMMA

V: laterale S. D., in piedi .

una b·a tteriemi.a , possiamo p ensare che il b.acillo di Eberth dalla g rande circolazione abbia in certo modo approdato nel tessuto polmonare, localizzando i in quel tratto del paren chin1a ch e circo11dava in1n1ediatame,n te la ciste, in modo da alterare in sen so flogisti·co il pericistio e dar luogo secondarian1ente alle alterazioni regressive e degenerative d€lla m emh·rana e del suo contenuto , con la conseguente pen etrazione del ger111e e rottura parziale della par·ete, che dev' essere certan1ente avvenuta in epoca IJrece dente alla nostra osservazione: infatti già il primo radiog ramma dimostrò le note di un livello liquido. Per quanto riguarda la le ione pleurica, che giustamente i radiologi oggi defi'n i scono a preval·ente sede interlobare, dobbian10 am mettere ch e la ciste da echinococco, vo lt~s i a spese del lobo superiore del poln1one , ab·bia r appresentato la spina irritati·va cl1 e 11a for se predi .. sposto anche all 'attecchimento del b. di Eberth n ella sierosa , così da d.are l 'es .. udazjone nel]a o-rande cavità , attualmente con1parsa o residuata in forma di coltroni. fibrin a i . e da permettere ch e a poco a poco si formasse la rac-

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SEZIONE PRATICA

colta entro la g ra nde scissura interlobare. Questa di stanza notevole tra il period o in cui si svol e l 'infezione tifoide e le a ttuali co1nplicazioni pleuriche, senza ch e la paziente sia andata incontro ad una grav·e con1prom i sion e delle sue condizioni di r e i ten za, n on ostante a n cl1e la presenza di una vasta ciste ida tidea con1plic.ata , è un altro p unto interessante del nostro caso. Anch·e il cospicuo t u more di milza rilevato n·ella nostra p . docu1l1e11ta la lunga dur.ata dell 'infezione eberthia11(1 con lutte le sue conseguenze m orbose·: sa ppia1110 infatti che appunto n·ei tifi' a decorso i11olto prolu11gato si posson o aver e perfino d elle ~plen on1egalie ver e e· prop•r ie. In sintesi, possia mo dunque così riassu111er e l 'evoluzione del processo m orbo o n elle sue linee fondam e11tali: « Ciste da ecl1inococco a carico del lobo sup eriore del polmone destro; infezione tifoide ; flogos.i del p ericistio e alterazio11i n ecr obiotico-degen erative della m embrana cistica e d el suo contenuto per azione del b. di Eb ertl1 , presr;1)te in cultura pura nel liquido cistico, co11 f'ucces iv1 parziale rottura della m embra11a e for1naz ione di un 'idropneumoci's te simula11Le w1a raccolta idro-aerea endopleurica; concomitante o successiva pleurite essudativa i11 pa rte dell.a gra nde cavità, in seguito riassorbila, in parte e princi1Jalmente in forma di vasta raccolta interlobare, anch 'essa di n atura ebe i-tl1ia11a ». F orr11t1J iam 0 u11a pTogn osi riser\ ata, n1a n on troppo pessin1istica, sia per le a ttuali non g ravi condizioni generali, sia per il n1iglior an1enLo d ello stato anem ico secondario , sia infine per cl1 è n1o lto dobbiamo contare, n on soltan tc..1 p er q uar1Lo rig uarda la ciste, m a a n cl1e j)er quel cl1e co11cern·e la raccolta pleurica in terl ob1a re, sul ri sultato dell 'interv·e nto chirurgico, ch e costituisce nel caso nostro, p1er o·vvie r agjo.n i , un a esplicita e categorica indicazione . Infatti affider en10 la pazien te, s'intende col s uo b en epl.a cito , a l chirurgo , con la sper a11za 1 per 11011 dire con la certezza, di portarla alla guarig ione, anch e se questa d O\'rà alquanto tardare, in rappor to all 'abituale lun ga e voluzione dei postun1i ch e soglion o conseg uire a si111ili interventi. E l 'intervento deve c onsiste·r e si:1 11ell 1agg r edire j 1 presumibile empiem a interlobar e, ~ia 11ell 'aprire, S'-'Uotar c o eventualn1en te escider e, pr:3 via pneu111olomia , la ciste da echinococco. 1

Nola: L 'i11fer111a è stata sottopost a all 'intervento

cl1i rurgico (operatore il dott. Vin celli, aiu to cl1irurgo d el I P adiglione), 13 gior ni dopo la n ostra lezion e. Proceclimento 01Jeratorio e reper to: cr La pu11tura esplorativa riesce indagino·sa per la l'icerca del pu ; ripetute pun ture lungo la lin ea ascellare post eriore, a liY~llo d el VII ed VIII s1)azio intercostale, n on d àn no esito a fu ori~sc~ta <li pus. Spos lan<l<> l ·esplorazione al VI spazio inlPrcoslale lu11go il nlar gine interno d ella scapola, a pochi ce11timetri di profon dità, la p u ntu r a d à esi lo a fuoriuscita di qualch e cc. d i pus den so .

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Sulla1 g·uida dell 'ago si va alla ricer ca d el focolaio vurule nto, e·segu er1do una costotomia d ella \rII costola lungo la linea scapolare interna. ASJJOrtato il pezzo di costola, si trova uno spesso coltron e pleurico che è n ecessario incidere per circa 7-8 cm . in J)rofondilà, dopo di ch e fuoriesce a getto una cinquantina di cc. di liquido grig ia.stro purulento. Sulla g uid a d el bis turì ·s 'introduce un Klemmer , m a11ovrando in m odo da fare tt11a più ampia breccia : qt1esta m anovr a provoca la fuoriuscit a di altra scarsa quantità di liquid o purulento con i caratteri di sopra, e approfoncle.11do di più il Klemmer, la fuoriu scita di scarsa quantità di liquido di colore g- iallo zaffer an o , d en so, co1nn1i~ to a gros.;i blocchi di colore giallo ocr a e gocce oleose. Si drena con garza e tubj di gomma ». Decorso postoperatorio n ormale: la m alata riemette, a. v<>lte. an che dalla bocca il liquido cistico coi carattc.ri sopra d escritti ; migliora progressivamente. Ricordiamo l'Interessante volume: Dott. Prof. MANFREDO ASCOLI Aiuto nella R. Clinica Chirurg ica di Rbma Libero docente di patologia ,chirurgica, clinica chirurgica e medicina opera ;<,rÌa nella R. Università di Roma

Chirurgia del Torace (Pareti, mediastino, timo, pericardio, cuore, esofago, pleura, polmon I e diaframma) (con 144 figure, (Estratto dal Parte 2 ').

delle qua li 20 in t ricromia , intercalate nel testo)

Manuale d.i

Chirurgia:

R.

ALBSSANDRI.

Voi.

II,

CHIRURGIA DELLA PARETE TORACICA. Cap. I. Cenni anatomici. II. Malformazioni congenite. Ili. Malformazioni acquisite. IV. TralllY' toracici. V. Flogc si. - VI . Echinococco d ella parete toracica. - VII . Tumori d ella paret e. - CHIRURGIA DEL MBDIASI1NO. Cap. I. Anatomia. - li. Traumi. - III. Mediasti.. nite acuta. IV. Tumori del mediastino. CHlRURGIA DEL TIMO. Cap. I. Cenni anatomici. - II. Cenni di fisiopatol ogia. III. Iperplasia timica. IV. Stato tin1ico e anestesia chirur.. gica. - V. Stato timico e gozzo esoftalmico. - VI. Infiamma.. zioni del timo. - VII. Tumori del timo. - CHIRURGIA DEL PERJ.. CARDIO. Cap. I. Anatomia. :- II. Tra umi. - lii. Infiamrr.azioni. - IV. Tumori del timo. - CHIRURGIA DEL CUORE. Cap. l . Ana.. tomia. - Il. Fisiopatologia. - III. M:ilformazioni congen!te. lV. Ferite. - V. Corpi estran ei. - VI. Vizi valvolari. - VII. Tu.. mori. - VIII. Echinococco. - IX. Arresto del cuore e rianima.. zione. - CHIRURGIA DEI GROSSI VASI. Cap. I. Anaton1ia. - II. Chi.. rurgia dell'aorta toracica. - 111. Chirurgia. d ell'.a rteria anoni~a . - IV. Chirurgia delle succlavie. - V . Ch1rurg1a d ella carotide. - VI. Chirurgia dei g rossi tronchi venosi. - VII. Chirurg ia delle arterie polmonari. - VIII. Em bolia gassosa. - IX. T rattamento chirurgico d ell 'ang ina di p etto. :- CHIRURGIA DELL'ESOFAGO. Cap. I. Anatomia. :-: II. Semeiotica. - III. Esofagoscopia. - IV. Malfor.. mazioni congenite. V . T raumi. VI. Infiam mazioni. VII . Ulcere d ell 'esofago. - VI li . Corpi estra nei dell'esofago. IX. Stenosi. - X. Megaesolago e cardiospasmo. - X I. Diver ticoli XII. Tumori dell'esofago , Tumori maligni. esofagei. CHIRURGIA DEL oorro TORACICO. Cap. I. Cenni anatomici. Il. Traumi d el e.lotto toracico. III. Linfaticostomia. - CHI.. RURGIA DELLA PLEURA. Cap . I. Anatomia. - Il . Fisiopatologia . III. Cura d el pneumotorac .. aperto. - IV. Traumi della pleura. - V. Ma lattie infia m matorie della pleura. - V I. T umori d ella pleura. CHIRURGIA DEL POLMONE. Cap. I. Cen ni anatomici e fisiologici. - II . Traumi d el polmone. - III. Er nie del polmone. IV. Ascessi d el polmone. V. Gang rena polmonare. VI. Actinomicosi. - VII . Tubercolosi. - VIII. Bronchiectasie . - IX. Asma bronchiale. - X. Enfisema. - Xl . Echinococco. XII. Tumori. - CHIRURGIA DEL DIAFRAMMA. Cap. I. Cenni anato.. miei. II. Traumi. -: III. Ernie. IV . Malattie infiammatorie. - V . Tumori. Volume di p ag. 252, con 144 fig ure nel testo, 20 d elle quali in tricromia. Prezzo L. 5 6, più le spese postali di spedizione. Per i nostri a bbon i ti sole L. 5 1 , in porto fran co in Italia. Per l'estero aggiungere L. 4, 5 O per le occorrenti m aggio ri s p es ~ di sped izione raccorr.andata . Per ottenere q uant-0 sopra inviare V aglia postale o Chèq ue ba ncario all' edito re LUIGI POZZI, V.ia Sistina 14, ROMA.


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NOTE E CONTRIBUTI La cura bulgara del parkinsonismo postencefali tico. (Contributo clinico). Prof.

della R. U11iv·e rsità di Perugia.

CESARE AGOSTTNI,

Le g·rav i e v·era111e nte pe11o·s e alterazioni psi1

co-fisicl1ie? indotte d.a ll 'e·n cefalitc letargica nel periodo croni co del male , erano fino a poco te111po addietro1 combattute con medicamentj base di belladonna, di str.a1nonio, di genoscopolamina, di antiparchinsonnina, ecc. I transit ori 1nig·lioramenti p,r ovocavano n ei' pazienti e n elle fam iglie una penosa delusione. Da circa otto anr1i per inizi'ativa e decisa volonti:t di Sua Mafstà la Regina d'Italia, è stata con sigli.ata e diffusa la cura Bulgara , e da S. M. sugg·er ita com e verame1lte efficace. Quesla co11sist·e princ~pa1'mente n ella sommiIli strazioite di un decotto di radici di Solanac·ee provenienti dalla B.u lgaria, insieme a partico·lari norme igienich·e e dietetich e ap·p licazioni idro- e fi sioterapich e ch e favoriscon o la tolleranza del rimedio . Detta cura ·è stata. chia1nata cu.ra di ricupero poichè l 'effetto suo benefico continua a manifestarsi anche con dosi ridotte, specie sulla risolu zione della rigidità muscolare, ulla cessazione della scialorrea, sul r ipristino della attività psichica. Tutti noi convf11uti da ogni parte d 'Italia al Quirinale ricordian10 l 'ammirazione ed il com.piacimento ch e provammo quando il prof. Paneg·rossi ebb e ad jllustrar e molt i casi d 'enoef.a litici, most r anda nello sch ermo il paziente irrigidito e istupidito , ch e poi libero delle membra si r ecava a baciare la mano della Regina esprimendo la sua viva riconoscenza . Ed all 'umanitario e indefesso i11ter essamento di Sua Maestà a pro ' di migliaia di pazienti· doloranti per gli effetti delerterici del tultora ignoto virus ence[a litico, si deve l 'apertura di u11 Padiglione al P oliclinico di Roma capace di oltre duecento l etti , e di altri reparti a Torino, Pisa, Bologna , Milano, Palermo. Da oltre due an11 i h o raccolto nella Clinica neuropsichiatrica nun1erosi infermi di Parkinsonisr110 ch e ho sottoposto .alla cura Bulgara a'endo ricevuto d.a S. M. la quantità del medicamento necessario. Vari enoefal'itici di condizionc1 agiata ho curato a d omicilio·. Occorre saggjare la totleranza in.divi duale durante la cura , specie nel primo periodo , som111i11istra11do n1attina e sera pochi c. c. del decotto che possono essere in proseguo aumentati fino a 30 cc. con dieta latteo-vegetariana , 1

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idroterapia calda, massaggi, elettroterapia. Le altre pillole e polveri coadiuvanti la c ura ba11no un effe tto princi.paln1ente i1sico terapie.o , sicco111e n ella psicl1e parti'colar111ente emotiva d·ell 'ren cefalitico, il saper e ch e il n1edicam ento è so11tn1 inistratu da S1Ja ~Iaestà la Regina costituisce un fattor·e di g r.a nde valore psicologico. I11 un i11 io studio -·· Sui postumi dell'encefalite letargica - fin dal 1921 110 per primo stabilit.a la na tura istero-orgariica d ei postun1i di questa in fe['mità, nella quale m entre la coscienza è vigile·, è più o meno g raven1ente inr.ej)pata l 'attività psicomotoria, donde una condizione di ciriesijobia. ch e aggrava lo stato rnorboso. Sostenni sino d 'allora ch e ta ]e rigidità della })Sich e as~ o ciala alla rigidità muscolare, indotta dal processo tossi infetti.vo cron ico sulla sostanza g·rigia, colticale e pericavi taria : di1no&trava le co11nessioni funzio11ali tra i fasci CO]'tico-po11ti11i , lra corteccia e siste1na extrapiramidalei. La 111ia esperienza ]Jerso11alei s ui vantaggi indotti con la s ura Bulgar.a si b-aS8 sulla osservazione clinica di oltre venti an1malati di postumi en cefa litici, dei quali n1i g io,1 a ricordare taluni dei più istruttivi: I. Riz . Carlo, anni 36, operaio; nulla n el gentilizio familiare e personale. Nel 1919 ammalò di en cefalite, ma dopo due mesi riprese il lavoro lagnandosi solo di cefalea. Dopo sei anni sono comincia le crisi ·oculogire che sono man mano au1nen tate di inten sità e di frequenza co11 durata da 20 a 30 minuti, impeclendogli ogni lavoro, provocane.lo disf agia, parola sca11dita , rigidità dei rouscoli mimici, del collo, dell 'arto superiore corrj spondente. Ha iniziato la cura il 1° febbraio 1935. Do.po 40 giorni si è notato un deciso miglioramento e dopo quattro mesi le crisi oculogire sono scomparse e con que·st e la di sfagia , la disartria, la cefalea: e l 'oper aio ha ripreso il suo lnvoro abituale, prendendo un mezzo cu cchiaio del decotto . II. Gris. Giuseppe, di anni 39, braccia11te, ammalò di en cefalite nell'agosto 1919 e da quell 'ep oca la malattia lo tormentò continu a111e11te, immobilizzandolo, risolvendosi di poco la rigidità muscolare e la scialorrea, l 'acinesia, la sonnolenza d iurna, con la ·scopola.rnina. Ha iniziato la cura bulgara n el maggio 1935 elevando m an n1ano la dose fino a tre cu cchiaia te del decotto ch e è poi stata ridotta ad un cucchiaio. Dopo due mesi lai scialorrea, la rigidità, la ar i11esia , la sonnolenza diurna sono nolevoln1ente . diminuite, in seguito anche i tre1nori sono cessati , ed altualm e11te l 'operaio h a ripreso il suo lavoro lagnanclosi solta11to dì facile esauribilità neuromuscolare. Persiste il sintoma del1 a troclea clentata. III . Pece. Giovanna , di anni 20 , a111malò di er1cefalite n el 1927, operaia dovè interrompere il lavoro per i gravi tremori diffusi a tutta la persona e per la rigidilà muscolar e, e lo st ato di sonnolenza diurna . Nel 1932 le fu ordinata ] a scopolamina ch e non polè tollerare. ~el giugne>

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:::;EZI ONE PRATICA

1934 entraYa in Clinica. Iniziò la cura bulgara

e dopo uri nJese 1nigliorava così che nel novembre usciva guarita. Ha dovuto però conti11l1are la Cllra riducendola ad un solo cucchiaio di decotto perchè la sospensione le procurava il vomito. IV. Lomb. Anna di anni 50, possidente . .B ammalala di encefalite dal 1921, a decorso intern1ittente. La cura della genesropolamina è la sola da cui ritrae qualche vantaggio, presentando abill1almenle apatia, sonnolenza., <li m11esia, slanchezza muscolare, acinesia, tremori , di·slalia. Ha iniziato la cura dal giugr10 1935 e dopo due m esi, crescendo la dose fino a 3 cucchiai di decotto, ha rj sentito tale un miglioramento che cammina s1Jedi tam ente, parla bene, prova un senso di euforia a11che esagerato, ed h a. ripreso tutte le sue occupazioni familiari. Non intende però di dimi11uire la dose del farmaco che chiama miracoloso. V. Sciab. Nazzareno, di anni 39, co11iugato. Ammalò di encefalite nell 'agosto del 1927, con cefalea, sonnolenza, tremori, dislalia. Presentava accentuata depressione psichica con idee deliranti di gelosia per cui ingiu.riava e maltrattava la rnoglie . Entrato in Clinica con la cura bulgara migliorò discretamente e tornò in famiglia. Però dopo qt1::ilch e mese ricomparvero i disturbi encefalitici accompagnati dalla depressione dell'u1nore e dal delirio di gelosia, per cui venne riamn1es·so in Clinica dove rimase molti mesi. Tornato in fa111iglia ricomparvero dopo qualche settimana i fenomeni morbo si encefalitici e con essi lo stato melanconico ed il delirio di gelosia che Jo sospinse a ferire gravemente la moglie per cui venne rinchiuso definitivamente ali 'Ospedale Psichia trioo. VI. Men. Giovanni, di anni 31, venne colpilo da encefalite nel 1921. È rimasto 9 anni in letto con abasia, disartria, disfagia, rigidità completa della persona, tremori diffusi, stato confusionale psichico. Se accenna a parla.r e è colpito da uno ·spasmo della mandibola inferiore che fa rimanere la bocca spalancata e dolorante per vari minuti. La cura bulgara modifica transitoriamente tali fenomeni, ma lo stato confusionale rimane invariato.

I soggetti da me stu,diati 1Jo,sso110 esser divisi in due gruppi: I. Quelli nei quali si ha i11loppo psico11iotorio e.b e io chiamai bradipsichismo, n ei quali manca ogni iniziativa per quanto si interessino del meso-ambiente, ma [>r esenLano particolare riduzione di quei lavori mentali che richiedono riflessione, con centrazione, astrazione - si nota indifferenza affettiva e ripugnanza allo sforzo mentale o fi sico. II. Quelli che presentano uno stato di letargia psicomotoria con acinesia, abasia, rigidità muscolare, tremori diffusi, sonnolenza diurna, dis1nn esiei, parola 1r1onosillabica, psiche inattiva p·u r conservando la coscienza dell 'io. III. Qu·e lli che insieme ai di1sturbi postencefalitici hartno prese11tato una condizione psicopatica. La somministrazione della cura bulgara ha portato nelle prime due categorie; va11taggi nolevoli e persistenti: vantaggi scarsi e transi1

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tori nell 'ultimo tipo d 'infern1i. Va11taggi maggiori si trovano all'inizio della cura, in seguito questi si fanno meno evidenti e transitori. Per la cura si dilegua110 presto la rigidità, la scialorrea, le c risi oculo·g ire, le crisi narcoleltich e, l 'abasia, la h·r adicinesia; più tardi e più lentam·ente scompare il tremore e lo stato di ottundimento psichico. fin dal 1920 po Lei din1ostrare, per indagirii istopatologi·cl1e eseguile sul sistema nervoso di 5 encefalitici, che lo sLato di obnubilamento e d 'inerzi:a psichica pro·p rio di questi pazienti era dovuto al ,p rocesso infettivo-tossico cl1e aveva lesi gli strati corticali deputatj alla funzionalità psichica supe·r iore. Avervo pure affern1ato cbe la tender1za ad aggravarr1enti saltuari sta va a di L11o s ~rare la emigrazi·o ne del virus ence•faliti co da una zona ad un 'altra, di~1)iegando la slessa azio11e deleleria flogisticod egeinerativa su tutto l 'asse n ervoso , n1entre il disturb-0· d el sonno era i'11do1tto . dallo stesso viru sulla sostanza grigia mesencefalica. Quindi lesioni cort.ico-penducolo-pontine. Dallo sLudio fatlo sugli infer1ni assoggettati al]a c.ur.a bulgara si può affermafle che è n ecessario so1nminist.rare il medicamento senza interruzioni, riduce·n do pure no1tevoln1e·n te la dose, poich è gl 'i'nfermi si p r eoccupano delle sospen sioni del m edicamento per tin1ore di ricadere nel rr1ale ; ch e è bene i11iziar e con dosi i11inime per evitare la secchezza delle fauci, la vertigine, il transitorio stordin1ento n1·entale , la disappetenza. La cura riesce n1aggiormente vantaggiosa nei casi iniziali ed in quelli , nei quali non vi siano state larghe zon-e di dist,ruzione dei centri corticali e subcorticali; però a11che nei soggetti con lesioni profonde si hanno vantaggi notevoli , permette11do la cura la ri educàzione di nuovi centri, imped e11do J1uovi attacchi della insidiosa infer111 ità. La cura bul gara quindi de,re avere la preferenza sopra ogni altra per il suo compl esso sinergetico terapeutico che consente ai pazienti di recu1Jerare più o meno rapidamente le perdute energie e tornare elementi utili per la fa111i g lia e la Società. 1

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RIASSUNTO. IJ 'A. ha portato un contributo clini co al la c.ura bulga11'a del p·a1rkiuison. ismo postence/alico. Dopo una breve esposizione sulla natura del n1edicamento, sul n1etodo di so111n1inistra.zione, riferisce, tra i n1olti, alcuni casi più interessanti di individui da lui curati con detto rimedio. Conclude affermando cl1e la cura bulgara deve avere la i1r eferenza SOJ)fa og11i altra , permettendo ai pazienti di otte11ere sol]eciti e durevoli vantaggi.


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XLIII,

NUl\1:.

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SUNTI E RASSEGNE ASMA. L'asma e il naso. (A.

J ACQUELIN

e H. A.

(~ HAIT.

La Presse

~1 édi-

ca.le, 11 aprile 1936). 1

Il i}roblema d ell 'importanza che si deve attribuire a lle anomalie nasali negli asmatici, n1algrado i nun1erosi ed importanti lavori rec:f.nti , è ancora lung i dall 'esser risolto. Tra g li Autori che lo h anno recentemente affrontato a lcuni attribuiscono alla patogenesi nasale deli 'asma un 'importanza considerevole. Essi trovano n ella maggior parte d ei loro asn1atici elle lesioni del naso; .e la cu ra radicale di quest e d anno delle guarigioni complete del1'.asma. Per altri Autori le lesioni nasali non c reano l 'asma, ma possono costituire una spina irritat~v.a, cl1e in certi casi scatena gli eccessi o ne fa vori'sce il ripetersi . Questa opinio11ei è sostenuta in :F rancia sop,r attutto da Besan çon. Lo studio di 430 asmatici seguiti sotto la dir ezione dello st esso LBesançon permette agli Autori di giung·ere ad impoirtanti conclusioni su questo interessante arg·omento . Gli Autori hanno trovato uno stato patologico o anormale del naso su 114 dei 430 asn1atici con una frequenha cioè ch e induce ha sospettare ch e fra le due affelioni esista un rapportai di causa ed e ffetto. La possibilità di un rifle3so asmogeno scatertato o mantenuto da un polipo o da un cornetto ipertrofico è stata spesso invocata per 1J1ett•e:i:e in relazione l 'asma con l 'anomalia na~& le. Inoil tre l 'affezione nasale parrebb·e spesso causa di rino-tracheo-bronchiti discende11ti infettive, anche se non si ammetta la possibili! à di una sen sibilizz.a zione p rogressi va alle protein·e microbiche emanate dal focolaio infettivo. Que te co11siderazioni' lascereb·b ero supporre ( l1e l 'opinione degli Autori favorevoli all 'influer1za asmogena delle anomalie nasali si'a alc1ua11to fond.a ta. I risultati ottenuti cogli interventi su tali lesioni 111osLra110 invece quanto sia fallace que~ ta as"'erzione. L'osservazione dei malati' proseguita abb,a stanza a lungo mostra ch e le rare remissioni ottenute sono assai transitorie, qualche seLtimana o qualche mese a l massimo: i11ai l'intervento detern1ina la guarigi'o ne dell 'asmatico. Abbastanza spesso l 'intervento nasale produce un effetto nettamente sfavorevole sul decorso dell'asma, quando guarendo una coriza 'ason1otoria aggrava un'asma ch e era fino allora benigno. Infine il numero molto grande di casi nei quali l 'intervento nasale non modificò affatto la sindrome asn1atica, e la possibilità di far

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retrocedere l 'asma col solo trattan1en lo generale, anch e n ei casi nei quali esistano d elle n otevoli a lterazioni nasali , indica }"'assenza di un rapporto d1 casual1ta. lra a11orr1aJ1a 11asaJe e asma. La freque11te coes i~ ten~a delle affezion i spiega tenendu con to d ella cos tituzione distro,fi ca frequente negli asmatici. In pratica la constatazione di uria lesione n asale in un asmatico autorizza a curarla 11ella stessa mani eta con la q.uale s 1 c urerebbe i 11 un malato non asmatico, ma n on si <lovra11no fondar.e sull 'efficacia di questa te·r apia delle . speranze eccessiv·e. Questo studio obiettivo p·rovenie11 te dalla scu ola dello stesso Besanço11 ci sembra assai opportuno in questo morn ento nel quale si len·d1e ad .esager are l 'inter esse e le possibilità d ella cosidetta cc si1npaticoterapia nasale n.

E.

CARLI NFANTI.

L'azione dei germi nell'asma e la vaccinoterapia. ( PASTEUR, VALLERY-funOT, NITTI. Préss. MedJ., n . 2,3,

e 18' marzo 1936). BLAMONTIER,

Da venti anni la vaccinoterapia è usata nel1'asma. Roger in Inghi'lte\ra e Walk er nell 'America prubblicarono le prime m -e111orie nel 1916. Danysz in 'F rancia nel 1918 propose cure con vaccini preparati della flora inte tinale . Mi11et usò stokvaccini coi· germi delle vi·e aeree. ln Germania vi furono vari partig iani. Nel Belgio Heibe tratta sistematicamente g·li asma tici con auto·v accini di streptococco emolitico. In Spagna il m etodo fu u sato con successo da Diaz, Cuenco e Parra. In Italia ed Olanda il 1netodo fu accolto con soetticismo. Le teorie per spiegar e l 'azione dei microbi nell 'asm.a bronchiale son o ri'd ucibili a tre: 1) l 'asmatico è sensibilizzato· alle proteine rr1icrobich e o alle loro tossine (americani); 2) i microbi non hanno ch e un azion e preparatri'ce rendendo la mucosa ipersensibile agli antigeni (Storm van Leuwen); 3) i microbi non hanno azione alcuna n el11asma. La vaccinoterapia dà dei miglioramenti agendo, come proteinoterapia banale. Gli AA. hanno ripreso questo studio. La f~orOJ dell'espettorato degli asmatici ha n1ostrato una grande fissità. Gli str eptococchi emo]itici e il viridans 0110 certo i predominanti·, poi. costanti sono i pseudo,m eningococr,hi, che talora vengono descritti co,m e catarrali o semplicemente Gram negativi . Il b. di Pfeiffer vi si trova episodicamente. Il pneumococco in un quarto dei ca i'. La flora è identica a quella d ei' comuni bronchitici cronici, è q11indi arbitrario attribuire ad essa una qualsi·a si azione specifica negli asmatici. Gli AA. hanno ricer cato poi se esiste una sensibilizzazione a i germi esistenti nel l 'espettorato, per me•zzo di cutireazi oni e intradermoreazioni microbiche. Le ricer che ebbero esito 1

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SEZIONE PRATICA

n ega1ivo tanto cb e si può dire ch e lo .. tu dio d elle reazioni cutétn ee non permette di· attribuire un ufficio alla sensibilizzazione microbica nella et~ologia dell 'asn1.a. Con1e spiegare a llor a la azione d el'la vaccbrioterapia se no11 si può invocar e la sensibilizzazione microbica? La cura vaccinica pare agire solo n eg li asmatici presentanti' d elle mariifestazioni bron.chi-

ticl11e.. L 'asma si associa spesso con la b·r on chite cl1e n e rapprese-nter eb b e la spina irr itativa (1T. Besan çon e· d e Long). Alcune volte d opo delle ripetute bronchit.i compar e l 'asma , altre volte la b·r onchite compare dopo cri si di asn1a e le aggrava. Il sop1)ri1nere la bronchite d eve se1npre portare ad un ' 'antaggio. La vaccinoterapia non agirebbe ch e su questi a~1nati ci bronchitici. Tutte le ' olte cl1e è tata u ata su asm e secch e non ha dato mai ch e d eg li scacchi. Il mig lioramento d ell 'as ma n on i otterrebe ch e indiretta1nente riducendo gli attacchi di bronchite. · Il m etodo è quindi strettamente limitato e non d eve essere applicato ch·e esclusivamente a degli asmatici· ch e presentino d elle manifestazioni b ronchitich e : esp ettorato n1u co purulento, segni polmonari umidi , lun ga durata delle crisi. La cura dev·e essere di lunga durata. La via di introduzione preferibile è la intradermica. I11iezioni di' I decimo di cc. n ella regione dorsale, tre volte alla settimana , a umentando di un decimo per volta fino a 2 cc. e allora si farà una sola ini ezione per settimana dividendolo in vari punti. L. TONELLI. 1

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Sulla cura causale dell'asma.

asn1a vari fattori esterni eccilanti: di n atura chimica , mias111atica fisica e anch e fattori psi chici. Dopo ch e si è riusciti ad identificare nell 'aria e ne11 ·alin1ento tali sostanze scate11anti !;ascesso, n e è stata per lungo te111po sopra, aLutata in n1odo u11ila~er.a le la i1nportanza : .e si è ricorsi su larga scala ai procedimenti di de~e11sibilizzazi one speci fica, ch e però si riYelano efficaci solo in gruppi r elativa111e.J1te piccoli di a111malati. O.gg·i }JOi seimh·ra cl1e abb1ia no·teYo1·e in1por tanza p·er il d eterminarsi d·ell 'a&111a. broncl1iale, la costituzione g·eologica d el sot1osuolo delle diverse r egioni. P er tutte le coni:;ider azio1l i aJ1zidette, un rir11edio ·effi ca ce p er la cu ra d eJ l 'a:::;n1a d eve avere una azio11e politropa . om.1111n1strazio111:! L 'autore raccon1anda la pe~·cut~nea di e~tratto ipofisario, protei11e an1mal1 e vegetali , e batteriche, ioduro di potassio e arsenico : i11 forn1a di una po1nata rn essa in con1m ercio col nome di « Asthn10cut ». .Per 5 setti111a11e pr.a tica una frizione per ~ettiman a, quindi j )e1· 10 settin1ane u11a ogni l~ gi orni . .D opo un i11 Lervallo di 12 settirr1ane, nuo,ro periodo dì cura . Con·t ro gli accessi cl1e n ei pri111i ten1pi della cura ancora si su sseguono (accessi, « r ea ttivi )> si possono n1anifestare dop·o ogni fri zìo11e, con n1ag·giore facilità p erò dopo la settin1a o la n ona) l 'A. r acco111anda le frizioni con la pomata cc Spascut n conteu euie ur1 estr atto del lobo infundibolare d ella ipofisi. Con tale n1elodo di cura .a1Jp lic-ato a 52 an1111aJati di a'"'111a bTonchiale , l 'A. o1tenne uno spicca to n1i gJiora111ento n ell '80 lo d ei casi., i11 gener e ver o la 3·--t: settimana di cura. Nel 65 ~~ dei casi dura11te la seconda metà d ella cura si ottenn e la co111parsa totale degli accessi. R. PoLLITZER. 1

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(F. MATTAuscH. De.ut. Nledizin. Wooh ensoher., 21 feb·brraio· 1936). La 111aggior parte dei clinici ·e d ei farmacologi con siderano oggi 1'asma b-r onchiale una <~. n euro si di organo ». L 'asn1a vien e per lo più r rtenu to un a n eurosi del vago, esso è an zi defi11ito da Glaser la tipica n euroiSi d el vago. Questa con cezion e di n eurosi di una sola delle l>ranch e del siste1r1a nervoso vegetativo, oggi diffi cilmente r egge. l~oi sappiamo ch e ogni qual volta si s.tabi'l isce una ipertonia in una sezione d el sisten1a nervoso veg€tativo, anch e l 'altra sezione presenta d ei fenomeni an ormali , ~enomeni ch e, originativan1ente di natura compensato1·i'a, a tratti si esagerano fino ad ac.quist.ar·e car attere n ettamente patolog i'c o. Ricer ch e r ecen 1ti dimos tra110 ch e gli asmatici pre entar10 una ipereccitazione del vago soltanto durante gll accessi, m ent.re ne·i pe riodi intera ccessuali la ecci Labilità d elle · due branche d e] sistema n ervoso vegetativo è amfoton a: fatto questo n1olto i111portante per la terapia da a ttuar si n ei periodi in 0ui non vi sono a cces i . Sulla hase di un a ipereccitabilità del sistema TI(·rvo o vegetativo , scatenan o gli accessi di 1

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TUMORI. Fattori endogeni ed esogeni come causa d'insorgenza dei tumori maligni. (E. lVIoRELLI. La Rassegna di cl,inica, terap1ia e scienze affi11i, n1arzo-aprile 1936). Fino a pochi anni' or ono due con cezio11i in appar en za incon ciliabili divideva110 il ca1111)0 d egli studiosi, la teoria endogena e quella esog~na; in seguito all-0 più r ecenti o ... servazio11i si vanno delineando teorie cl1e po tr ebbero conciliare dati di fatto ch e prima appariYano co11tradittori. Tra i fattori intri11seci ch e possono essere causa d 'insorgenza di tumori n1.ali gni bisog na prendere in con siderazione quelli legati a d a Jterazioni' d ella costituzione genica di u11 indi viduo . È possibile vedere in orger e n eopla ~j e n1.a lign e con1e conseguenza diretta di una d ete rminata modificazion e d el patrimoni o eredi tario : in numerosi incroci si so110 \ i_ti infatti SYilupparsi n egli ibridi tumori n1alig11i sco110sciuti 11ei progenitori . Si è anche accertato c]1e il fattore letal e legato a l se so , coperto du1

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rante gli studi genetici sulla Drosophila, è raplJres-en lato da una i1eop,l asia melanotica che insorge in ben deter111inate sedi. ~ estremamente d11l1c ile determinare l 'ereditarietà dei tumori n egli animali superiori, nei quali le es1)erienze di incrocio non possono essere ridotte in tern1ini così schematici' con1e nei i11oscerini. Nei Lop,i, incrociando fra di loro ani111ali di r azze r ecettive si è riusciti ad ottenere stipiti cl1e !)l'esentano il cancro della i11am1nella fino n.ell '80 % delle femmine. A11ch e n ella patolog·ia umana e isto110 tumori per i quali se1n bra preponderante un fattore interno dell 'or · g.a n ismo (gliomi della retina, xantomi ecc.). Quanto ai fattori esogeni è nel can1po d egli studi s ugli agenti chin1ici cancerogeni, s.1Jecie sull 'azione cancerog,ena del catrame, che s i ono avuti negli ultimi an11i i migliori risultati: è stata l 'identificazione chi111ica delle ... o tanze isolate dal ca lran1e ch e h:inno un 'azione cancerog·e11a quella che ci h.a aperrto nuo,·i ed imp en ati orizzont i di ricerca. Numerose os ervazioni e ri'cer cl1e hanno avuto per obiettivo 1'ide11Lificazione delle sostanze cancerog·ene, culmi11ando nella scoperta di uno spettro di fluor escenza caratt,eristico con1une ai diversj prodotti can cerogeni d·el catrame. Da questa scoperta ha avuto origine una nuova serie di ricer ch e, cl1 e ha condotto alla sintesi di un prodotlo , il 2-5-6 dibenzantracene , capace di dcter111i11are il can cro in u11a i)erccntuale assai elevata di anim.a li. Conten1poraneamenle si i sola,ra dal catrame l ' 1-2 b enzopiren e, che provoca tumori i11 una l)" rcentual e più alta e con una n1aggiore rapidità d el IJr odotto precedente. Ulteriori ricercl1e l1 an110 din1ostrato ch e talora e ist e uno tretto rapporto fra una particolare configt1~·az ~on e molecolare e l 'azione biolog ica, la ( tut1ma natura però ci fugge. L 'azion e cancerogena degli idrocarb·u ri è st ata oran1ai dimostr.a ta cl1iaramente. Anche n ell 'Istituto Regi11 a Elena per lo studio e la cura dei tu1nori sono state eseguite esperienze con l '1-2-5-6 dibe11zoantrace ne e con l ' l-2 benzopiTen e, noncl1è col metilcolantrene: nei ratti con iniezioni rli })enzopirene si è ottenuta la formazione di sn r comi n el 100 % deg li anin1ali sopravvissuti url ten1po sufficiente. i è ,.i ~ to cl1e alcuni orn1oni (com e l 'e trina) ecl altre sostanze dotate di importanti attività Lio1ogic11e (la colesterina, la vitamina D , gli acidi biliari) hanno con g li idrocarburi cancerog·eni u11a i)arentela chimica, rappresentata dalla ])fe .~ e n za nella loro molecola d el nucleo del fe11ar1trene. Anche prima di quesLe constata zioni ~i era so pattata l 'in1portanza J)er la 1)atogc11esi d ei tumori di molte di que t e sosta11ze (azione favorente sullo sviluppo delle n eopla" ie d ella colesterina, e\?entuali rap11orti fra di funzioni genitali· ed in . . orgenza del can cro). È l)Q ~ ibile cl1e ostanze can ceroO'en e '"' i forn1ino })er un 'alterazione ben definita di que.. ti rtor111ali cor11 ponenti dell 'orga11i .. n10 ~ Dal pun1

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POLICLI~ICO

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Lo di vi . .:la chimico ciò se111brerebb·e possibile aln1eno p er il metilcolantrene, jJ cui nucleo sareb,be quello che più fa ciln1ente potrebbe essere sintetizzato nell 'organismo: l 'azione cancerogena d el n1etilcolantrene è stata confermata nell 'I stituto Regina Elena. Altre osservazioni ed esperienze hanno me so in evidenza la importanza tra g li agenti esterni tumorigeni di u11 ,altro stin1olo: le radiazioni (solari, ultravjoletto, raggi X). Particolar111ente interessanti so1Jo alcu ne osservazioni cl1 e dimostr ereb·bero con1e il ma11ifestarsi d ella neo 1)lasia sarebbe preceduto da una ipercoleslerinia locale; fatto ql1esto che, dati i rap,p orti' fra colesterina, erg o. . t erine e idrocarburi cancerogeni, p otrebbe far pensare cl1e sotto l ' azione della luce queste so~tanze possano trasforn1ar i in un prodotto ad attività malig na. Per quanto rigu.arda i rapporti fra coefficienti esog·eni ed endog·eni nella genesi del cancro , si può dire che, se p er so la11ze cancerogene costituite non è necessario a111m·e tter e ch e perch è esse agiscano debba coesistere un determinato terreno organico , non si può escludere ch e « l 'insorgenza dei turnori possa esser e favorita d.a una predisposizione la quale sia rap, prese·n tata da tutti quei fattori che portano alla costituzione del terreno biocl1imico che di tali prodotti permette la formazion e, spontaneanlente o sotto l 'azione di stimoli innocui , o 11er lo 1neno non così fatali per g li org-.anismi normali n. L 'azione d ei prodotti ca11cerogeni può esplicarsi anch e a di tanza dal centro di formazione. L 'insorgenza dei tumori, se si ecce ttuano quelli dovuti ad introduzione dall 'esterno di composti cancerogeni preformatil sarebbe ]a risultante dell 'azione di due fattori, urJo esogeno e l'altro endogeno, e nei singoli casi o l 'uno o l'altro avrebbe un'azione preponderante. M. NuNBERG. 1

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Nuovo metodo diagnostico del ra11cro per mezzo del potere coagulante df:lgli elementi figurati del sangue. (ì\l[ENDELÉE FF.

Compteis rendJus de la Sociéié de

Biologie, 1935, Tomo XCIX, 11um. 26, pag. 1190). L 'A. o erva ch e i su cchi leucoc itari di uomini normali coagulano il loro sp1asma in circa diciassette minuti primi e usati in soluzione equ e.e ntrata: per contro i succhi dei globuli rossi non riescono a coagulare i'l loro plasma in novanta minuti. Sono state eseguil·e qu,est e prove sopra trr. pazienti di cui due erano af Celti da cancro inoperabile e uno di tumore benigno (fibron1a uteri110): in quest ·ultimo caso si è avuto un comportun1ento id entico a quello che i ottiene n,egli indiYidui norn1ali'. Negli altri due, invece, vi è stato un ritardo nella coagulazione provocata dai succhi leucocitari·, di circa il 60 % : n1e11tre i succhi d ei globuli rossi hanno coagulato prin1a di 90 nlinuti· il loro plasn1a. M. PEREZ.

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SEZIONE PRATICA

I ''capelli da cancro,, di Sehriddfl.

mori dello stomaco o dei bronchi eira n1olto accentuata. (G. FRI CK e K. lvlEDUNA . Wiener Klinisch.e vV 01.. Nei casi esaminati gli individui b iondi afclienschrift, 17 gennaio 1936). fetti da cancro furono scar i, tuttavia anche in essi furono trovati capelli de l tipo di Schridde. Strti111pell molti anni fa aveva rilevato ch·e i In una donna di 52 anni con metastasi di rr1al.ati di cancro , specie quelli di carcinoma n1elanosarcoma (il tumore prin1itivo, un neo dello . lomaco, .anch e quando si tratta' a di incu taneo1, er 1 stato asportato due anni prima) si dividui non vecchi , solo di rado p1resentavano riticontrò un eri tris111a completo, e la p.aziente c;a1)e]li grigi o bia11chi. Lo stesso Striimpell ridichiarò ch e due anr1i prima i capelli suoi già cordò cl1e il suo maestro Wunderlich aveva nobrizzolati aveva!10 comtincialo a ridiventare tato que to fenom·eno. Successi, an1ente Ganscuri, aggiu_'1gendo che prin1a di qu·ell 'epoca ter e Wol1l,ìVi 11 notarono che n el carci11oma non .a veva visto m.a i sulla sua j)erson.a p eli del iniziale spesso noJ1 solo non si ha incanuti- g·enere. Questa don11a p·r esentava in effetti nun1ento, i11.a u11 aspetto sano e g iovanile (co- n1 erosi cap elli da cancro , fatto tanto più in1lorito roseo e pienezza del volto). portante jn quanto Scl1ridde non ave\ a n1ai J\i[a fu Schridde a dar.a particolar.e importanza Tlotato tale anon1alia n·egli individui cancerosi alla capigliatura d·ej can cerosi: egli di111ostrò, con capelli e peli rossi. specie, con materiale cadaYerico, ch e i n1alati Contrariamente alle os ervazioni di Wundi carci11on1a presentano ne lle parti del capo derlich e Strtimpell nor1 pochi cancerosi erano e i)oste alla luce, specie alle tempie, alcuni o brizzolati o bian chi , ma tutti in mi ure più o 1; arecchi capelli molto ner~ e grossi, il cui numeno abbondanti presentavano capelli i1eri e n1ero corri penderebbe .a ll a diffu ione del tuspessi d~l tipo Schridde. E p,a recchi dichiaramore. Alcuni clinici (Friedrich , Heine, WircJno di avere es~i stessi notata la ricon1parsa g·and) neg·aro110 ogni valore di.agnostico al fedi capelli neri. non1eno. Solo Zolln·er confermò il reperto di J11 una serie di casi furo110 esan1inati anche Schridde ·e co·n statò che in certi casi i capelli i fr.atelli, i fig li e ne poti dei can cerosi. La d1e·i vecchi si erano in parte scuriti o diventali maggior parte dei fratelli e d·ei figli qua11tuntlel tutt.,o neri . que n1olto giovani presentavano anon1alie caData la differenza dei rep·erti e delle inter- pj llari. I nipoti invece de,t lero sempre u11 r e})retazioni gli autori hanno ripresa la q uistione perto negativo , mai è a rilevare ch e gli indii>er as odare .q•u ale valore si potesse dare al vidui esan1inati furon0 pochi. se,g·no di Schridde. A tale scopo h anno esaMa se i cc capelli da can cro » di S·c hridde 1ninalo 3()0 malati internati in ospedale e tutta · erano presenti in tutti i carcinomatosi non si t1na serie di' individui sani. Per or1)rendere riscontrò l 'inverso n el ~en o ch e essi n1ancale eventuali ai1omalie dei capelli e !)Osti alla vano i11 pazienti di tutt 'altre malattie e per i luce. specie quelli delle ten1pie e della nuca, quali si pot:eva assolutan1ente e clud·ere il cans i rese neces ario adoperare una lente molto ci·o. Tuttavia l 'anan1nesi fan1igliare di tali inforte. In molti casi la ricerca fu estesa alle dividui dimostrò quasi sen1pre tale tun1ore n ei1ersone di famiglia, e, quando fu 1)ossibile, si g li ascendenti, e molte volte gli asce·n denti cercò di precisare l ' epoca nella qua le l 'anostessi presentavano. la ntedesima anon1.alia ca1nalia si era p rodotta. pillare. lnfi11e in una serie di famigli e del tutto Il << capello da cancro n fu riscontrato pree.senti da can cro il reperto fu costanten1en1e benlc nel q·u arto cir ca d.e gli individui esami- negativo. nali. La r evisione di un gran numero di storie Friedrich aveva g ià notato ch e i capelli di clinicl1e di i11alati p•r ece dentem·ente ricoverati tipo Schridd·e si trovano alle te111pie e nel dette un risultato su per giù an.a logo. Ma punto di passaggio dei capelli con i peli della dai d.ati raccolti non si possono d·edurre crib arb·a. Que to dato ri ulta co11fermato. ~la è teri generali , i_,erchè il materiale della ricer ca possibile ch e l 'anomalia in questo punto deera co tituito da malati cronici di affezioni in- rivi dallo stim.olo ripetuto del la rasatura, e t erne o n ervose, tra i quali i carcinomatosi non può ·quindi dar i .ad e o alcun ,-alare serappre entav.ano solo una piccola percentuale. meiologico, mentre si po ono considerare con Tuttavia si potette assodare che l 'accennata r eperto positivo solo quei ca"i nei quali i cc caanomalia dei capelli non mancava in n essun pelli da cancro » di Schridde i trovano solo n elle parti anteriori del cuoio capelluto ed alla n1r l.ato di c.a ncro. Fu rilevata prevalentemente al li1nite anterior e dell 'impianto dei capelli , r~uca. Parimente non l) UÒ ritener i positiva clirtic.am·ente l 'anon1alia dei peli del le so11raccia lle tempie e non di rado, specie negli uomini ancl1e alla nuca. Il numero dei e< capelli da glia, perchè esisa si riscontra con1un em~nte cancro n era molto vario nei sing·oli casi e i1egli individt1i anziani oltre il q uarantes1n10 n on risultò propor zionale alla grandezza e dif- anno di vita. La presenza nelle opracciglia <li fu sione dei tumori. Così in un individuo con peli con aspetto sin1ili a quelli da cancr o o di carcinoma della prostata e m etastasi diffuse sopracciglia a ciuffo se si ri contra in indi Yidui gio,1ani può tutt 'a] più co11 iderarsi com e r~ ell'int ero sch eletro l 'an omalja dei capelli era segn o di senilità precoce. n1odi ca , mentre in individui con piccoli tu1

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1Contrarian1ente a qu·e l che avviene p·er le sopracciglia a ciuffo i veri capelli di Schridde si riscontrarono in età molto giovane nei parenti d egli individui affetti da cancro e con l 'andar degli an11i diventano sempre più num ero i. Tutto fa ritenere che essi si n1.a nifestano g ià prima delJa con1parsa del carcinoma, senza ch e perciò si possa co11cludere che il cancro d ebba senz 'altro manifestar si. L 'a11omalia capillare sta solta11to a dimostrare ch·e esis te un 'anon1alia costituzionale cl1e p,u ò coincidere con una predisposizione al cancro. La co11clu ione più sicura è che la n1anca11za dell 'ano1nali.a dei capelli descritta da Schridde è un i11dice della non esistenza di un carcinoma o di una predisposizione carcinomatosa; viceversa la pr·esenza dell 'anomali a st essa r1on con1prova l 'esistenza di un tun1ore maligno. Tutl 'al più il reperto positivo può essere i11Lerpr etato co111e un indice della preclisposizione al cancro, e· al riguardo potreb·b e avere la stessa importanza d ei dati anamne ti ci di affezioni cancerig11e n egli a cende11Li.

DR.

MISCELLANEA. Ipe1·tensione prodotta con benzedrina. (S. A. P EOPLES e E. GuTTMANN. The Lane-et. 16 n1aggio 19:36). Le fluttuazioni della pressione del angue che accon1pagnano i norr11ali fenon1e11i mentali so110 tate molte studjate. "C11a tretta r elazio11-e e i te fra pressione del sangue e emozio11e, e si può pensare ch e tale relazione esiste anche n el caso di stati patologici. Con lo studio di lali alterazioni fisiche nelle inalattie n1ent.ali è possibile che si arrivi un g·ior110 ad obi·e ttivare i sinton1i di tali disordini funzio r1a li , ch e sono finora diagnosticati prj ncip·a l n1.enle ulla base di feno111eni psicologici subiettivi. Di più , la relazione reciproca fra emozio11e e sua con co n1itante corpor-e a fa pensare a lla po ibilità di un tentativo terapeutico dal lato fisi co. E. Krapf ba recentemente p ubb·lica to una n1onog rafia sui di ordini meintali ch e 'incontrano in soggetti con ipertensione arteriosa: un 'analisi di un largo materiale clinico lo conduce a concludere che la labilità della pre sione sanguigna e le sue fluttuazioni attuali ha11110 lle·lla patoge11esi delle psicosi u11'importa11za molto n1aggiore di quanto non sia stato finora suppost.o . Egli fa notare che alct1ne s indromi di different.e etiologia so110 da ques te. 1>11nto di vista simili e persino id·entich e, ed egli crede che ciò può es&ere dvvt1to al fatto che le fluttuazioni della pressione san guigna rappresentano un ruolo definito nella causa di tal i T11alattie. Questa interessan1 e teoria è servita di base agli esperimenti dell 'A., esperi111enti ch e sono diretti a rispondere alla 1

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IL POLICLINICO »

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XLIII, NuM. 27}

seguente domandél : cc Quali variazio11i mentali con1portano nel soggetto mental111e11te normale o ai1or1nale, una n1odifi cazione artificialn1e11te prodotta della pres... io11e arteriosa? ». Gli esperimenti degli AA. ...0110 stati co11dotti s11 25 person e, so mm in i trando ad essi della be11zedrina i11 dosi da 10 a 80 mg. In ciascun soggetto si studiavano le variazioni giornalie re della pressione sanguigna e lo stato n1entale. Delle 25 persone oltanto 2 i1011 mostrarono alcuna reazione, mentre tutt.i gli altri pr.esentarono un aumento della pre·s sio·n e accompagnato da .aum.eniala freque11za del polso. Dal punto di vis ta de.g·li effetti 1Jsicl1ici, il segno più ·e vidente dell 'azione deJla droga fu la esagerata loquacità d.ei soggetti : alcuni mostr.arono anche una ce1ta irrequietezza motoria. Il dato più intere ante era forse la variazione dell .umore che si manife tò pr es ochè in tutti i casi: in nessun ca o fu prodotta del1'ansietà o uno stato di d epressione , anzi nei sogg·etti depressi la variazione ... i ebbe in ge n ere rtRl senso dell 'euforia. Conclude11do gli AA. riconoscono che questa droga è certamente efficace e promet~te11te clal rJun to cli vista terapeutico, ma che non se ne J)UÒ con sig liare l 'u so su vasta scala poi'cl1è no11 è noto a11cora se la som1nir1istrazion·e perr11ane1rte di essa produca adatta111ento o peggio accu1t1ulo: occorre anche osserYare come e qu.anto il disturbo del son110 e dell'appetito , cl1e è stato notato in qualche paziente, interferisca con ] 'effetto lera11eutico. _!\ questi interro.gativi gìi AA. risponderanno i11 una prossin1a pul1blicazione. G. L..\. CAVA.

Note e rimarchi sull'olio di tonno per uso medicinale. (G.

SALVIOLI .

Min;erva medica, 5 111aggio 1936).

L'olio di tonno, mercè le sue qualità, p·u ò rin1piazz,a re l'olio di fegato di merluzzo che viene importato in Italia nella n1edia di 15.000 · quintali all'anno. Le to nnar0 delle coste italiane e libiche producono 25.000 quintali annui cli tonni dai quali (corpo in toto) è faciln1e11te e traibile l 'olio e separabile per galleggia1nento nelle caldaie di cottura. L'olio di tonno ha il vantaggio, st1ll 'ol io di fegato di merluzzo, di' e sere ri ca,-ato da tessuti freschissimi mediante un procedimento durante il quale non viene mai superata I.a temperatura di 103-105° C. e non si corre il rischio pe.rci'ò di ridurre la attività vitaminica del pro·d otto. Onde togliere ai lettori il dub.b io se proprio 1 olio estratto dal corpo· d·e i tonni possa soppiantare l 'olio di fegato di merluzzo, prodotto ormai consacrato nell'uso da innu111erevo]i ricerche scientifiche e pratiche , l 'A. riassun1e le caratteristiche organolettiche e le proprietà dell'olio chiaro n1edicinale di tonno . L'olio 1

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[ANNO XLIII, Nul\t:. 27]

SEZIONE PRATICA

di to11110 è u11 liquido lin1pido, fluido ~ di colore amh·1-.at o-chiaro di odore so111 igliante a ql2ello dell 'olio di tegato di n1erluzzo, n1.a di esso ~1 e no marcato e di' sapore pure simile ad c. ~o, lna llle110 disgu stoso . l ,e costanti fisico-chimich e soi10 le stguenti : P u11to di co11gelamento 5°- e; P e o s~ecifico a 15°: 0,823-- 0,928; Indice refrattometrico I ,-! 752 · i\J . di sapoi1ificazione 177,3±; N. di jodio, 130-158'; Sosta11ze insapo11ific.a bi'l i 1, 04 -4 %o; Colesterina O, 1384 % 0 ; I odio 0,02 %. L 'olio di to11no contiene la vitan1ina A e la 'ita111ina D. La p·resen za della ' itai11i11a A è sta t a dimo:strata da Degani nel 1927 con esper i111ento su animali tenuti a r egin1e ca renzato di questa vitan1ina. _\iicl1e il Brogi di Siena, a ffat to r ecente1ne11le: l1a confermato la presenza d ella vi tamina A ed h a tabilito in qualche cam prione di olio di tonn o il contenuto di essa ii1 u11ità r att o. S.a lvioli nel 1929 11a dimost.rato i1ell 'estratto d ell 'olio di to11no una n etta azione a11 Lirachitica appoggiata da doc un1entazioni radiograficl1e re lati ve ad esp,erin1enti eseguiti su ratt i te11uli a dieta r achitog,ena. L 'oli o di tonno eser cita pure un 'azione s tir11olante sulla fun zione citogena d eg·li or g·an i e111ato1)oietic i (Brinda, Salvioli). Infine esso, ha una spiccata azione eutrofica i11 qua11lo favorisce l 'accumulo dei materiali di ri erv:1 ed una azione s timolante ul ricambio generale in qua11to pr oduce una sen ibile elevazioi1e d ei valori cle1 metabolismo b asale e fondamental e . Sulla b·ase di questi da ti l ,A. affer111a ch e 1'oli o chiaro medicinale di ton110 può, per le su e proprietà, gareggiare con le n1ig 1iori qualità di olio di fegato di m erluzzo . Questo fat1o è specialn1cnLe oggi degno di ·e sser e· m esso i11 rilie o, poichè viene a valorizzare un 'altra risorsa nazionale . È necessario p erò ch e l 'olio di t onno u sato come n1edicinale sia cc chiaro » e l 'A. insiste su questa qualità p er ch è qualche produttore si è permesso di olfrire p er esperimento a d ei sanitari, un liquame fetido e r\auseante dovuto ad insuffi ci ente ma11ipolazign e indu triale . VrcENTTNJ. )

Istoradiografia. (P.

LlMARQUE.

Presse méd., n. 24:, 1936).

Col 11on1e di cc i'storadiografia » l 'A. de igna il m etodo d 'esa111·e d elle sezioni microscopiche co11 i raggi X. Il i11etodo non è del t11tto nuovo i11 q ua11to già n el 1930 Dauvillers ottenn e ra dion1icrofot0grafìe di sezioni· vegetali; le esperienze però dell '.I\.. acqui ~ tano particol are va lor e per averne egli egnata I.a via alla pratica attuazione , ri solvendo g r andi difficoltà di ordine tecni co.

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È llozione co111une. cl1e, per otten ere una

in1magine radiografi.:a di sezioni così sottili quali le istologich e, ·è co11dizione necessari~ cl1e fr.a i diYersi ele111en I i co t ituen ti il tes='U~o ~ o fra i compone11ti . . te. . si· d ella cellu la, e~1 t~no 11oteYoli. differe? ze . di den sità e quind1 differenze n ei valori d1 a ssorbime11to dei raggi' X. Questa però ·è una condizio11e ch e n on si riscontra nei t essuti un1ani dove i di·v crsi elen1enti cellulari, come a11cl1e i diversi costituenti della cellula, prese11Lano valori di den.:-'ità molto, vicini uno all 'altro , dove, quindi , l 'asso·r bime11to d ei rag·gi X è i1raticam ente uniforn1e. Ai fini istoradiografici occorre lJer ciò aur1Jentare l e differenze di a orlJirr1ento cellu1.ar e e quindi, per n ote leggi di· fisica, dimiituire la frequen za della radiazione in cidente , o, ciò ch e è equivale11te , aun1entaTe la lungh ezza d 'onda n1edia. Le esperienze d el] 'A. avrebbero stabilito che agli scopi istoradiogr afi ci , l 'optin1um di lung·hezza d 'o·n da è intorno ai 2,5 u. A. (cl1e si oltien e con ten sione di ci'rca 5 l\.V .). La difficoltà d erivante dalla scarsa pe11etrazione di tale g-.e n ere di r a diazioni (assoib·ita da lla parete st essa del tub,o radiog·en o) è stata super ata ~lall 'A. i11ediante l 'ingegn osa costruzione di un tubo speciale co11 a nnessa cai11era f0tografica. Il preparato istolog ico è posto a diretto con tatto, accollato , alla pellicola radiogr a fica che v.i ene esposta all 'azione d ei raggi X per cinque 111inuti'. Si ottien e co ì l 'i toradiogramma ch e, trattato com e un comune preparato fotografico, viene sviluppato e fissato, poi osservato al ll1 ieroscopia. L 'osservazion e dei posi'ti vi prese11 ta , secondo l 'A., minori difficollà. L 'A. ha ovviato all'inconveniente delle grai1di dime11 sioni d ei g ranuli d ell 'emulsio11e della J)E,llicol.a radiog rafi ca cl1 e n e vietan o l 'esame a forte ingra11dimento , facendo· costruire delle er11ulsioni ch e risulter e.b bero microscopicam e nte omogenee. Ha ottenuto così , e presenta, istoradi ogr a mmi di 11otevole interesse. P er ora son o scar i g li in egnamenti che , con tale metod .J di esplorazione n1i croscopica, l 'A. ha potuto trarre. Non n1ancano però in que te prime osseryazjoni e lementi ch e lasciano adito a legittime peranze. Una costatazione interessante è quella cl1e si riierisce a llR diversa densità dei costitue11tì cellula ri , os ervata sullo strato n1alpighi·n o. Mentre il protoplasma è r elativament e 01)aco, con un aspetto granuloso cl1-e ne denota la et er ogeneità , il i1ucleo 11'rese11ta invece i11agg ior trasparen za ai raggi X. Tale fatto m erita di e er e confermato e ben studiato in altri tessuti·; per qua11to ""pirgabile (r ffinit à chimica da una parte e nun1ero ato111ico dall 'altra), contra ta con quanto è dato osser vare n ei preparati colorati 11ei quali il nu1


« IL POLI CLINI CO

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eleo si prese·nta sen1pre con1e l 'elem ento più d en so e l)iù scuro Il nucleolo invece a pp~re di de11sita più elevata, anzi, 11el1a sua p or zion e più cen trale, presenta una zona corrisp ondente a l max imum di opacità del p r epa rato istologico. Son o queste delle semplici osservazioni la cui sp iegazi o n e è an cora prem a tura, ma ch e lascian o int ra eder e come questo nuovo 111etodo fisico, i;lt.eg.r ator e d egli altri 111elo<li di studj o n1icro copico·, possa , con mig·liora111enti di tecnica e con l 'a c quisizio n e di m .aggiore ebperien za d ella lettur.a deg·li istor.a diog·r a1r1111i, rilevar e i1uovi fatti, non apprezzab·ili all 'indag ine con i prer:·arati colorati leg ati ad un nun·.ero lin1ilato cli r eazioni chimich e di coloraz]on e e perr11etle11li' solo l 'ap po:ezzam ento visivo cl1e, com e n el casù di un vetro ordin.ario e di un vetro a l piomb·o (sin1ili per la vi ta, m a co1111)lela111ente diver si p er i rag.g·i X), 11a d ei co11fìni stabiliti da lla n atura ed i11 uper <· b ili. I fut uri sviluppi del m etodo non son o i)r ev6dibil i. No11 va p erò esclusa la p·o ssib ilità ch e, con op,p ortu ne m odificazioni e mig lior am enti di tecni c.a s i g iunga ad otten er e is toradiogrcimmi di Le uti viventi n on fi'ss.ati. 1

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L.

lBIANCHI NI.

La trasfusione di sangue di cadavere. (S . S. Y unI N. Journ. Am1e.ric. l\1edic. Assoc. , 21 m~rzo 1936).

Le l)rime esperien ze di trasfusio11e di sang u e di cadaveri furono fatte su g li ani111ali n el 1932 d a Sk undina e Bar enboi111 as., isle11ti d ello Yudi11. 1Dimostraron o ch e il san gu e di cani m orti d i r ecente trasfusi n elJ,e ve11e di cani i1.1. Lensa1ne11te a11em izzati n e provoca la ri ivi sc:en za con notevol e .a umento di ossigeno n el f.a n g ue e degli scambi g.assosi. Con statarono i11 o ltre ch e il san g·ue conser va inLatte le su e prop rietà l)e l' sei o otto ore quando le car ogne d ei cani iano tenute ad una tem peratura di 1 o 2 g ra di so tto zero. Ta li ri ulta ti incoraggiar on o ad e tender e il n1e todo all 'u on10. E in effetti es ... o ~i dimoslrò di i1otevole effi cacia ter apeutica in una serie di ±9 casi . Il an g ue cadaverico non d à e ffetti tossici e la sua effi cien za n on è differ ente du quella ottenuta con il san gue di un dator e vivente. Il angue fu preleYato da individui. m orti in seguilo a d a tta:;cl1i di a ng ina pectoris, pe r elett 1or uzione o suicidio . Da un cadaver e ch e n on prese11 li o·ravi le ioni esterne si possono ricavDre fin o a tre litri e m ezzi di san gue, quantità . ttffi cien le per cinque o sei trasfu ioni. i })011e il cadaver e in p osizion e di Tren clele11bt1rg , si sezion a una giug ular e ed in cia~r11n o dei m on coni s'introduce una cannula di vetro alla quale è attaccato un tubo di gom ma. IJ san g ue flui ce in un r ecipiente di ' 'elro di 1

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[ANNO XJ_,III, NuM. 27]

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circa 500 em e . ch e appen a riempito vie11e chiuso eon un batuffolo di g arza e po to il1 un r efrigerante dove può esser e mantenuto per un mese. Le esperienze di Sku11dina e Rusal(O\V h anno dimostra t o ch e il sa11gu e ch e fuori esce dalla giugular e di u11 cad aver e p r ovien e dalle Y.en e cave superiore ed inferiore e no11 dalle ven e più piccole e dall a circolazion e portale. Ciò è impo.r tante per ch è è il sa11 gu,e n1esenterico il primo ad inquin,ar si dopo la rnorte. Ad ogni 1nodo alla t emperatura di ca111er a i gern1i d ell 'intestino p,en etrano 1lelle ' 'e11e clopo 2:1: ore. P er ciò è prudente utilizzar e il sang·ue di cad aver e non più tardi di G or e di estat,e e di 8 or e d 'i11 ve,rno d al momenlo d ella morte . Il san gu e d egli individui i11ort i i111pro,,-isam ente per trau111i , per annegan1e11to, per attacchi cardiaci o a1Joplessia coag·ula r a1)ida111ente se estratto i1eJJ e pri111e or e dopo il d ecesso. P erò dopo u11a mezz'or a o a n cl1e un 'ora e m ezza r itorna fluido e n on coagula 1~iù. Se il san gu e vien e ri caldato e ag itato la liquefazione o fibroli si si effett,u a I)ÌÙ rapidam·ente, n1.e ntre viene ritardata d.all 'ossige11azione . Co1nunque la fibrolisi clic i ·verifi ca dap·o la coagulazione jn caso di n1orte improvvisa consent e di adoperare il sang ue1 p er la tr,asfusione senza aggiunta di anticoag·ulanti , di conservarlo· a lt1ngo per modo cl1e si può a d o1)erarlo a second a delle ìleces. ità, e d o1)0 cl1e si è potuto cor1 oscer e ì 'esito d ella r eazion e di vVassern1ann , degli esami batteriolog ici ed eventualm ente an ch e d ella n ecr oscopia . La tecni ca d ella t,ra fu sion e è la seguente : si riscalda alla temperatura del corpo il sangue raccolto e con servato n ei modi d escritti e si ver sa n el r ecipie11te dal quale d e,re essere l rasfuso fa.c endolo pa~~are per un filtro di garza. Quindi si inietta con1e per le abitua li fl eboclisi. È co11 ,·e11iente in i eltar e prin1a del sangue una certa quantit,à di soluzionie fi siolog·ica di cloruro di sodi o. La tra"' fusione d eve esser e fatta lentament e. In una seri e di 1000 tr,asfusioni così pra tic.a t e n on si verificar on o mai fe1101ne11i tossi ci. In sette casi si eb·b er o accide11ti i11ortali , ma m ai dovuti al san gue cad averico per ch è tale : un 'en1b oli'a ga so .. a, un 'infezione an aerob ica n el punto d 'iniezion e, due incom.p atibilità , tre sindromi em oliticl1e. ' Gli effetti ter apeutici n on differi scon o da quelli ottenuti con il an guc di viventi . Si ha però il vantaggio di p oter di ~porre di sang ue in ogni evenien za ed in quanlit à maggiore di quella ch e si 11uò pre lell d er e da un dator e \•ivente. I / orga11j zz.aiion e di stazioni per la ra ccolt a di sang u1e cadaverico fre co n on dovrebbe esser e diffi cile specie i1 e11e città dove esiston o g·r andi osp edali , n ei qu ali l 'impianto d el pronto soccor o p otrebbe quotidian an1 ente fornire abbondante n1at eriale. DR. 1

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[ANNO

XLIII,

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0 ·1V AGAZIO N I La medicina nell'antichità. La Grecia e i pitago1·ici. Alcirteone discepolo di que ta cuoia fu il più in . . igne dei n1edici d ell 'epoca prei1)1)ocratica. Egli 'i e intorno al 500 a. C. e fu co11tt;n1poraneo di l 1 ilag·or.a per qua11to di que ti r~iù giov~ne .. l?u il prin10 in G·r ecia cl1 e praticò la d1ssez1one anatomica e secondo la tradizio11e gli si devono importanti scoperte in questo ca111p0. Egli è autore di un i11teres an te dottrina ch e egli chia111ò is.01io·mira1 e cioè d el perfetto accordo o equilibrio fra tutte le ostanze che forn1ano il COI'}) O un1ano. eco11<lo que.., ta dottri11a la salute sarebbe lo stato cli perfetta a rmonia cl1e Alc111eo11e chian1aYa cc crasis »; la i11alattia n on è se non la 111a11i~est..azione di un p er1urban1ento so1)r avve11uto in qu~sta. ~rn~on ia. Guarire significava riportare l equ1l1br10. Da quest a dottrina emana11 u g li studi posteriori di Empedocle . E ...... a è la colonna su cui è s tata cos truita la patolog·ia umorale ch e 1)er 20 secoli h a do1ninato e clo1nina tutlora nella pato1logia. Alcmeo11e fu il pri1no a studiare nel cadave 1~e il tragitto d ei nervi ottici e fu il prin10 cl1e i1ose la se de delle sen sazioni d ella \ ita p icl1ica n el cervello e 11on i1el cu or e con1e prima si cr·edeva . Osservò inoltre le differ en ze fr.a le ven e e le arterie , poich è vide ch e alcune contene,;a110 _sang u e, allre restavano '-uote. Egli propo e lltollre un:\ . 1>iegazi'on e d ell 'origi ne d el sonn o e d ella morte nei qu.ali stati ·egli suppon eva si produce se un riflu so di san g ue n el cer'\'ello verso i vasi. La su.a m ente lumino a conrepl l 'idea della l)r edispo izionè individua le per l 'acquisizion e di alcune infermità p r oble' ma ancora insoluto della patologia. Della scuola pitagorica feva part e un a ltro grande, n1aestro : Filolao di Tarer1to ch e visse a cavaJJ o d·el quinto secolo a. C. Secondo questo medico il mo ndo e l 'uon10 avevano una identità con1pleta. Egli paragonava il fu oco central e d ella terr.a con il calore uman o. P er lui erano le alterazioni ch e si avevano n el ·an gue n ella bile que lle ch e originavano le malat tie. Egli situava il punto di partenza d elle sen sazioni n el fegato; quest 'org ano era per i Greci come lo s pecchio d ell 'anima umana n el qua le si riflettevano t,u tte le manifestazioni psichiche e secondo i casi di ecc.e·sso o disarmonia dell a bile si aveva un 'azion e variabile sopr.a il i)en siero . e le pa ioni. E j l curioso si è ch e qt1este idee - anatom iche ·e filoso.fìcl1e - eran o elabor a te soltanto con I.a S])eculazione pura, sen za inger enza di aJicuna prova speri me11tnle. Ma t 1n a ltro g:rande fil osofo e, n1edico ebbe in quei t empi larga faro.a e le sue dot1rine furono co no .. c iute da tutto il n1ondo antico : era qu esti En1pedocle d 'Agrigento . La fi gura di f ,rnped ocle è una d elle p iù inter e santi di qtiesto periodo: i suoi di scepoli lo c ircondaron o 1

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SEZIONE PRATICA

di un 'a ureola sopr a1111aturale, la cui cr eden za egli favoriva col suo lin Q'Uagg io da oracolo. La ua oper a è un II~ i "' lo di scienti fico e di miracolistico. I fonda1nen t i teorici d ella sua dottrina erano i segue11ti: il mondo· si compone di 4 el ementi, origi11e di lutto ciò : fuo co, acqua , aria e terra. Es e 0110 so tanze incor1 uttibili e h anno la ste a ·et à. Il corpo uma110 come qu ello di ogn i .ani111ale è co1np·osto d i 1questi quattro elementi e la salute risulta d.a ll '.armonia di essi e il perturb1a111,ento di essi porta all 'infern1ità; è l , unione di questi e,J.em enti ch e determina la ger1er azione: e ogni altra forn1a di vita: dalla su a g iusta m .escolanza o dalla sua spro1)orzione d erivano. due principii : uno est1eriore, la di cardi.a, e un altro i11t eri ore l 'amicizia. Questo concetto rappresenta la base della di11.a mica fi iologic.a di En1pedocle. Annassagora contemporaneo di Emped ocle, trasportò ad Atene i principii di quest 'u l tin10 e vi fondò una scuola filo ofìca. Pra ticò la dissezione 11egli ani111ali e affer1nò ch e gra11 lJ.arte d elle n1alattie provengono cl.alla bile, .a v\ icin andosi in questo ai concetti di .F ilolao. 'f a le era lo sta lo della scie11za m edi e.a ellenica ch e 'rese I)O .. sib ile il fiorir·e della scuola i111)'ocratica. (da El Dia m édico, 11 novem,b re 1935). G. LA CAVA. 1

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CENNI BIB LI O GRAFICI< I' .

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Prontua,rio di T erap ia ostetrica. T1adem ecam per il m edJico pratico, con 97 GA I.t" AMI.

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fig·ure, nel testo, rinnovate, rilegato in tel a. T er za edizione ri,1eduta e .a ggiornata. Luigi Pozzi, editore, Roma, 19316. Prezzo L. 32. 1

P er un libro di questo gen er e l 'esser e arrivato in breve volger e di anni alla terza edizione costitt1isce un ta l e ti tolo di n1erito, ch e potr·eb 1b·e dispen sar.e• dal metterne in " is ta i pregi. No11 si JJUÒ far a m en o però di rilevare cl1e raran1 ente i11 una m.ole co ì piccola è stata racchiusct e saviamente distribuita lan1a 1J1at eri.a così da for111are u11'01)er a completa n el suo gener2,1 : esempio da in1itar i e da contrapJ>Orre ai trattati ·ma.tton.e, n ei quali il povero cristo d el m edico pratico cer ca, ma spesso n on r if sce a trovare un chia rimento dei pro1)ri dubbi, un filo con duttore 11elle quotidi a11e d iffi coltà professionali . Poch e pag,ine, talora poche rig,h e sorto ded icate ai singoli' ar g,omenti ; ma ono tratti sucrosi , 11ei qu ali è con1e di tilla la la esperie11 za di un c linico consu mato , ch e delle forme i11orbose, d elle varie co1nplicazioni, d ei diYersi a1ti oper ativi sa coglie•r e i punti essen zali e dar11e al le tture un 'idea esatta e comp·l eta. 1

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(1) Si p rega d'inviare due copie d ei libri di cui si rlesiciera la recensione.


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a da sè cl1e t.aluni argo111ePlti sono svolti un IJO' jJiù an1pian1ente , data la n1aggiore iml)Ortanza od attualità dei m ede in1i; n1a le proporzio11i sono sem1)re mant e nute r1è vi si risc0ntra i11ai quella sp er equazione, cl1e taluni autori 11011 $.a·nno evitare, indulgendo .alle pro1)rie in11Jatie o alla 1)rop·r ia part icolare compet.enz·a. Con1e e em1Ji di conci ione di cl1iarezz.a di sano indirizzo pratico scelgo i capitoli sul forcipe, ull 'estrazione manu.ale, u l rivolgim·ento , ul taglio cesareo , nei qu.al i clii voglia atte11ersi a l sodo e lasciar da parl e il lusso dottri11ario può trovare sobrian1ent e e cl1iararr1ente es~)O to tutto ciò ch e in1porta conoscere su questi vitalissimi a r gomenti dell 'esercizio ostetri co. La perspicuità del testo è accresciuta dalle figure, ch e illustrano i punti essenziali della tecnica operatoria e dei v·ari ac cident i ch e possono complicare il parto. Ottim e poi sono le premesse e l'appendice, cl1e ri sp ettivamen t e• ap,r o110 e chiudo no que to prontuario. Difatti le norme gen erali , sia sotto forma di direttive deontolog·ich e ch e tecniche , segnano molto chiaramente I.a condotta da ·eguire sopratutto per cl1i si trova alle prin1e arn1i e, sia per la propria inesperienz.a ch ,e per cau sa d i varie, circostanze, può esser tratto a fare d ei passi fal i, i qual i spesso si tramutano in veri di sa stri. L 'a1)pe11dice col saggio di errori' da evilare nella t erapia ost etrica è un 11r ezioso n1e111ento , ch e anche nell e precedenti edizioni di quest o libro . è .stato .riconosciuto con1e u110 de ' suoi 1nass1m1 pregi. L 'ele ganza della veste tipografica, i] prezzo n1ode to, ]a piccola rr1ole devo110 i11vogl iare i i11edici , anch e non p·ecialisti, .a fornirsi del Prontuiario del Gaifan1i e te11erlo con1e un buon an1i co e con siglier e. \

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norn1.a . Per poter risolvere il problen1a gli AA. trai tano an zitutl o delle i)ossibj ] ità cligestive del premaluro e c111i11di dei bisog ni nutritivi , co11 particolare riguarc.lo al metabolj smo basale; a lla tern1ogenesi e a lle n ecessità di accresci111ento. Ve11go110 qui11di esami11ati e discussi i diversi co111pone11ti del! 'alimentazione, e la particolare richiesta di essi da p,a rte d el pre1na turo (acql1a, osta11ze proteich e, sali , grassi , carboidrati e faLlori vilarr1inici). P-e r qua t1Lo co11cer11e la re.alizzazione prati'ca dell 'alimen lazione del pren1aturo e del debole congenito, g li AA. i)assano in ri,'ista i diversi sisten1i di alin1entazione, tra i quali quella con latte d i donna e l 'a] lattan1ento misto trovarlo di u ecessità la i11dicazione di scelta . Di particolare i11teresse è la esposizione dei risultati ottenuti dagli AA. in reparti specializzati per pre111aturi, in1piegando la rgan1ent e diver~ i Lipi di cc llabeurre », di latte in polvere e di 1L1ist";ele ln! 1eo-fari11ose. C:oLAR1z1.

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A. L.

(_l\.N~o

« IL POLICLINICO »

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1F 11LIPPINI.

M. LA.TASTE. Le,s. nourrissons débiles et prématurés. M.a sson et C. , Paris, 1935, Prezzo 1Fr. 16.

J. A'.

e A. F. ABT . Th e 1934 Jear Book of Pediatrics. Chicago. The Jear Book PubliABT

scher~,

1935 . Dol. 2. 25.

Il volu111e contien e un a mp,i o riafìsunto delle pubblicazioni pediatrich e di n1aggior interesse a1)parse durante l 'anno 1934:, non solo in America, n1a an che n ei principali tati di Europa. Tra i numerosi lavori riportati meritano particolare m en zione quelli sulla malattia glicogenica, sulla difterite (a11ch e sul n1etodo della aspirazione delle pseudomen1b·r ane ne] crup), su lle laringot rJ.ch eiti non difterich e, sui proced imenti di' imn1unizzazione per la difterite e p,e r la scarlattina. Notevoli an che l e recen sioni dei migliori lavori sulla p rofilassi e sul trattamento della poliomielite - speci€ per quanto riguarda l 'u~o del siero di convalescente - e i i1iù r ece nti p r ocedim enti di immunizzazione n ell a pertosse CoLARrz1. 1

RIBADEAu-DuMAS e

~11 questa i11onografia, cl1·e f,a parte della coll ~z1 one . Masson. di 111edicina e chirurg·ia p·r.a-

t1ca, g li AA. s1 propong·ono p'l'ecipuam ente lo scopo di fornir e le basi fisiopatologiche e il n1etodo di ·attuazione pratica de lla aljmentazione. dei prematuri e d eboli congeniti. Senza dub·b10 questa numerosa categoria di lattanti richied e le maggiori cure del pediatra, di cui pone a] vag lio la verct conosce11za della sua arte peciale. La questione più importante è sempre quella dietetica, })Oi ch è di fronte al p rematuro e al ~debole congenito , e in grado .assai mao-giare q~anto . più. basso è il peso corporeo alE:t na~c1ta , ~ 1. ·ve~1.fica I 'urto d.i due condizioni quasi i11 con c1l1ab1li: un fabbrsogno calorico molto n1aggiore rispetto al n e-onato normale, un potere digestivo e assimilativo al di sotto della 1

'' IL POLICLINICO''

SEZIONE CHIRUR61CA

(mtnsile)

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

11 Numero 6 (15 Giugno 1936) c.ontiene: LAVORI ORICINALI : CC>LETTI DYinenico Antonjo -

1YIARSELLA Albert-0

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Sl~LVAGGI

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Giovanni

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Ulcera primitiva perfora· ta del digiuno. La legatura della vena emulgente in reni decapsulati e posti sottola pelle. (Ricerche spe· rimentali sui conigli). Sulla correlazione tunziO· nale antrofondica nella secrezione cloridrlca del· lo stomaco.

Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Chirurgica: ltalla L. 50. • Estero L. 60 Se cumulativo con la Sezione Pratica : Italia. L. 1 O O, Estero L. 1 5 O; se cumulativo can la Sezione Pratica e con la Sezione Medica : Italia Lire 1 2 5. Estero L. 1 80.

I nviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Jtale Succursale diciotto, ROMA.

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XLIII , Nul\r. 27]

SEZIONE PRATICA

AccADEMIE, Soc1erÀ MEDICHE,

CoN0Ress1

Società Lombarda di .Medicina. edula d el 5 giugno 1936. Presiùenle: Prof. l\. .

FERRATA.

Atipie cliniche e ematologiche in casi di leucemia acuta . E. STORTI. - L ·o. richiama l 'at1enzione, con ]a sl·orta di casistica personale, sulla sicura esist enza di ca·si di leucemia acuta tipici nella loro alterazione istopatol ogica ma molto atipici dal punto di vista clinico, ed ematologico p er l 'assenza da un lato di ogni segno di diatesi emorragica, di alterazione bucco-fa.r ingèà, di micropoliadenopatia, di tu1nore splenico, e per la presenza ~al~ 'al­ tro di spiccata leucopen~a con .sol~ant~ rarissime CP]luJe immature (emoc1loblasti) 111 circolo~ J. . 'O. fa presente le difficoltà diagn?stich e ii1 tali casi, e il modo di procedere p er ricavare un buon orientamento di diagnosi. La prova istaminica della permeabilità polmonare nel morbo di Vaquez. Gli 00. illustrano l 'effelto dell ' js lamina sugli scambi gassosi polmonari e p eriferici in s?ggetti affetti d a, n1orbo di v~aquez; in accorèto con il complesso quadro ematologico ed. anat~mi~o. ed. anch~ con altre osservazioni e cons1deraz1oni, i risu l tat1 della prova sono contrari all'ipotesi che la po1.iglobulia in ques ta malattia dipenda da anossia ti ssurale. Circolazione venosa sovrapubica femoro-femorare. L 'O. illustra un caso di circolo venoso sovrap.ubico supplementare secondario a trombo flebite cl cJla femo.rale. Richiama i pochi casi della le1 teratura e pro·spet, , un 'altra spiegazione del meccan1sm? patoge.netico nel senso di un processo trombotic~ parziale di una fen1oraJe loca1izza lo in n1odo da di vid ere la colonna sanguigna in due correnti: uria procede11te pel tratto rimasto pervio d ella femorale , J:altra dirigentesi attraverso la. pudenda esterna t1ella feinorale del lato opposto. . Il Segretario : GJBONE.

R. Accademia delle Scienze Medico·Chi 1·urgiche di Napoli. Sed uta del 6 maggio 1936. Presidente: Prof. G. J APPELLI. Osteotom ia curvilinea a cerniera nella cura di diverse deformità ossee ed articolari. L. DE GAETANO. - Scopo della comunicazione è cli mostrare i buoni risultati ottenuti con la osleotomia curvilinea a cerniera nella cura di diVl\rse deformità ossee ed articolari. L'operazione è antica, ma, per n1olteplici rag~o~i , non. ha avuto s' iluppo che solo in questi ultimi tempi. . 1.1 '0. ricorda gli Autori che I '~anno ~ppl1c~ta. Precisa la tecnica con la quale 1 operazione. vien fatta . e il suo ·strumentario. L 'operazione s1 può eseguire con lo scal~eilo,. la sega .o la fres?. elettrica. La fresa elettrica d1 Galeazz1 r ende l op.e~a­ zione più rapida. Preferisce gli scalpelli sem1c1rcolari costruiti di diversa grand ezza a seconda cl1e I~ SJ.1essore delle oss:i .richie~ga, per. la r;iaggiore semplicità con cui può venire ese~u1ta I operazione. Pos leriormen le all 'o·sso appl1c~ ro~uste spatole c11rve per sostenerlo m entre lo s1 seziona.

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F a rilevure la superiorità ed i vantaggi d ella osteotomia curvilinea sugli altri tipi cli osteotomia (lineare, cuneiforme ecc.) . L 'operazione l 'h a più frequenten1ente eseguita per le ossa e le arlicolazioni degli arti inferiori, specie per Je anchilosi del ginocchio; ina con le stesse . direttive si applica ugualmente sugli arti . ·s11per1or1. P er il fe1nore passa in rassegna l 'applicazione (lella osteo Lomia curvilinea nella epifisi superiore (coxa vara, Codivilla), nell a diafisi e specialmente ne11a epifisi inferiore per deformità postume cli traumi, di rachitide, di infezioni acute o croniche e di paralisi infantile. ·~er il ginocchio valgo e varo, di origine femorale, continua a praticare, con buoni risultati (cen linaia di interventi), la osteotomia sopraco11diloidea alla Mac Ewen-D 'Antona. Riferisce di alcuni interventi eseguiti sul fernore, mostrando fotog.r afie, radiografie e presentando alcuni infermi. Per la tibia la cau ·sa più frequente delle deformità è la rachitide. L 'O. ricorda le diverse tecniche m esse in pratica per la correzione di siffatte de.formità, dalla semplice osteotomia lineare, alle osteoclasie, alle osteotomie ad incastro (Mi11 ervini, Nastrucci), alla segmentazione a discl1i (Putti , Springer), allo spezzettamento d ell 'osso con pinza os~ivora (Loffier). Riconosce che alcune di queste operazioni, ·specie quelle ad incastro, abbiano, in deformità accentuate, la loro indicazione, ma nel magg ior numero dei casi potrà bastare la osteotomia curvilinea. Mostra le radiografie e qualche operato per la indicazione tibiale, come far~ in seguito per gli altri interventi nelle altre sedi. Per l 'a11ca la principale indicazione si ha nelle a.nchilosi ossee con l'arto in addl1zione od abduzio11e. Si esegue l 'osteotomia curvilinea sottotrocanterica. Per il gi11occhio m ette in evidenza la grande superiorità della osteo·tomia curvilinea s~­ pratrocanterica d el Galeazzi su quella intraaart1col are (Helferich ed a ltri) . . . . L 'O . conclude augurandosi che i casi operati, di cui ·solo alcuni h a co1nunicato, insieme a quelli degli altri, che si sono occupati dell'argomento, riescano a rendere più comuni e diffuse l e osteotomie curvilinee a cerniera nella cura delle deformità ossee ed articolari, non pure trai i chirl1rghi specializza li ortopedicj, ma anche tra i chirurghi generici. Anatomia chirurgica della porzione cervicale der 11ervo glosso-faringeo. _i.\.. D 'Avmo. - Il glosso-faring·eo, 111 aJgrado l~ eventuali arì.OLnalie, ·sogg-iare a dati 11na ton1ic1 precisi. La meno rara delle anomali; .è la ."~rietà di d ecorso della carotide e::-lerna. e1 ra·~1 111daginosi è buona pratica ricercarlo nel su o :pt1nto <lì p3,ssaggio obbligato fra s lilo-glosso e t1lo-fa• rin geo.

Società Medico-Chirurgica Padovana. Seduta del 20 maggio 1936. Prof. G. FORNI. - Relazione triennale. Discussione: Prof. VIV.-\NTE; prof. F AH1us; JoNA)· prof. FoRNI.

})fOf.

Prime rieerche surl'impiego derla lana sintetica nel campo laparatomico. Prof. C. ~IozzETTr-ì\IoNTEnuivrrcr. -- Partendo dal_ Ja nozione che la lana sintetica di r ecen li s ilna compar a nella i1os lra indus lria, viene prodotta


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JL POLICLINICO »

fate 11do precipita re la casei11a d el la l I e, ridotta poi c·o1t sue ces .. ivo trattamento a so llilissi111i fili (30 ru ic ro11 circa) ad essere su sce ttibili di fil1tur'a e di Lc.. ssitura, I 'O. ha voluto iJ1izjare u11a serie di esperie:-11ze per vedere la po·ssibile applicazione di queslo i1uovo pr0clotto nel cam1)0 chirurgico in ger1ere, e nel campo laparotomico in particolare. A tale scopo ha immesso nel cavo perito11eale di u11 lotto di animali da laboralorio (ratto albino, c01 1ig lio) dei bioccoli li Leri di la11a sinte tica, sterilizza la; in allri passando a ttraverso la parete adclorn.i11ale, sia nel so ltocuta11eo, s ia tra aponeurosi e I11uscolo, sLl! infine attraverso i i11uscoli, dei lr&lli di filo di l a11a, controlla11rlo poi anche microscopicamente il con111or1arsi d ei vari tes·suti of-pi li, quanto le trasformazi.011j alle quali il maleriale va soggetto. Dimostra co11 microfotografie ch e la lan a sintetica è bene tollerata se111pre, provocando , specialmente a contatto della sierosa peritoneale una leucocitosi polinucleare n eutrofila di bre' e durata, con progressivo .riassorbimen1o dei fili, per u sare clei ingoli ele1nenti. Meno attivo è il fenorneno 11egli spazi sotloaponeurolici che però dimostrano una tolleranza perfetta anche ·se il ri r15sorbimento ~· più lento. Sel)be11e sia pre1natura una conc]usion e definitiva sulla possibilità di sost i Lui re con la lana sin t etica il ca lg u t eh 'è un t essnto animale orga11izzato rU non agevole sterilizzazio11e, e la set a, spesso agente come corpo e·s traneo 11elle sulure viscerali profo11de, e non sempre tollerato, ma in compe11so entrambi dota ti di fori e resis tenza alla trazione. L 'O. rileva ] 'interesse che il nuovo prodotto può assu1nere nel campo c11irt1rg ico e quindi il suo pos ibile passag·g io dal ran1po perime11tale a quello clinico umano , data la ·sua co til11zione anista, e la st1a struttura cbin1ica di necluoalburnina faciln1e n1 e tollerabile e di. integrabile dai tessuti viYen ti. Discussione: Dott. BoRSATO, prof. FAsR1s.

Evoluzione normale di gravidanza dopo ovariectomia eseguita all'inizio della gestazione. Dotl. E. PoLICHETTr. - ·L 'O. il1ustra il caso di t1na t erziµara 35enne, gravida alla finè delle VI sf1li mana, nella quale 26 inesi or sono ha eseguito u11a ovariectomia bilaterale ed appendicectomia per annessite cronica riacutizzata ed a1)pendicite acu la . J_.a su ccessiva evoluzio11e normale d ella gestazione , del parto, d el puerperio, e clell 'allattament o gli rlà opportunilà di fare alcune considerazioni sulla funzione d ell 'ovaie (cioè quale influenza reale que·ste abbiano sui suddetti lati fi siologi ci particolari) e sulla eventuale azion e en ò ocrina clell ' u lero, data l ':\ssenza di dislurbi da n1enopauS:1 artificiale dell'operata. l)i cu ssione: Dott. BoR ATO, prof. ~IozzErn, prof. FoRNI , dol l. PoL1CBETT1. Il Segretario.

Società 11edico-Chirnrgica di Modena. Seduta del 14 m aggio 1036. Presidente: Prof. S1sTo.

Sulla cavità del ganglio semilunare (cavità del Meken. Prof. G. FAV.\RO - L'O. di1noslra ch e le cavilà clcl ga11glio se1nilunare è bensì uno spazio periclu ralc, 1na lappezza1o dalla dura madre cl1e 'S i e~Lroflc l le intorno al lri ge111i110 ed al suo ganglio. Sulla catatonia sperimentale. Prof. l l. P oPPI . - L 'O. è riusci lo a riprodurre s11rrin1e11taln1e11te, nel coniglio e nel cane, dei

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qt1adri ide11tificabili co11 quelli della calat o11ia u111ana, inedia11t e una lo si11a i solata dalle cu1ture d el bacteriun1 coli. La riproduzio11e speriJnentale di u11a si11dro111e psjcl1ia lrica è un fatto nuovo e Ull progresso 11el ca111po clelle n1alattie inentali.

Sindrome del tronco secondario posteriore del plesso brachiale. P.r of. U. PoPPJ. L ·o. 11a osserva lo qualche caso di questa rara affezio11e i11 seguito a lus·sazio11e a11 Leriore dell '0111ero. Gliosi a focolai multipli con sclerosi viscerali . Prof. C. TEDESCHI. - Lo studio di un caso di g!iosi a focolai ml1ltipli offre all'O. il deslro di ritornare sull 'argo1ne11to delle sclerosi cerebro-spinali . Esaini sis temalici d eJ visceri di1nostrarono essere diffusa i11 tes·suti ed organi del soggetto una iperpJasia d ella irr1palcatura di sosleg110: nell 'apparato delle fibre a graticcio e nel sislema collageno co11 t endenza alla sclerosi. t questa una circostanza di fatto che alla inlerprelazione d ella gliosi a focolai allarga i co11fini co11corre11do ad integraxe concetti ecl jpotesi; nel se11 so che il quadro nosologico poggerebb e sopra u11a ge11eralizzata attitudi11e verso il progressivo aume11to della ·sostanza f0ndame11tale : 11evroglia dei centri nervosi, precollageno e collageno in al tre sedi. Discussione: il prof. ,S1sTo ilJt1stra la si11drome c]jnica del caso il l esan1c eta lu i accuratamente studiato, non certo corrispo11de11 Le ad una sclerosi Lul,erosa encefailica. Il prof. DELLA VOLTA ritiene essere più proprio p nrlare di una mesen chin1alosi anzichè di sclero·si tuberosa. Parlecipa110 alla discussione i proff. PoPPI e D E TONI .

Sugli effetti locali dell' ematoma intramuscolare. Dot t. ~1. BARBIIlOLI. - -- I11lroducendo nella compAgine <li inuscoli striati di conigli blocchi coagula ti di sangue o di siero autologo, omologo ed et erologo l 'O . non oltenne mai formazio11e eteroLopica di osso. Ir1 grembo a fibre muscol ari degen<.:rate vide talora infiltrazione di sali calcari. Prende ]a parola sull'argomento il pro·f. DoMEN1CBINI che dice di avere osservato tre casi dove l 'e1natoma fu ritenuto causa di mio·siti ossificanti: due per passaggio dj ruota di ca.rro sulla coscia, t1no di stira1nen lo e co11 tusione dello sternocleidoma'6toid eo in parto forzato. L 'ematoma derivava qliindi in ques ti casi da forti lraun1i. Presentazione di due casi di linfogranuloma inguinale di Nicolas e Favre. Prof. E. C1A:\IBELLOTT1. - L 'O. presenta due coniugi con for111a Lipica di linfogranuloma di Nicolas e Favre confermala dai preparati istologici che mostra: il marito co11lagia lo i11 A. O., contagia al rilorno la moglie. Rileva la j)articolarmente rapjcla tendenza alla stasi linfatica con cospicuo eden1a; la speciale gravità d ella forn1a specie nella donna con i11Le1rsa con1parler ipazio11e delle ghian(lo.1e iliach e profo11de; i risu ltati ottenuti con i11iezioni endovenose di Mixogon che l1anno fatlo sco1nparire i11 24 ore i fenomeni infian11natori , regredire e riassorbire i fa1 li di colliquazione, condo Lto almeno nlla temporanea guarigione in tempo bre,Tissimo proprio come si s11ole aYere in ader1iti veneree da streptobaci11o lrat tate con Dmelcos o ì\Iixogon. Il Segretario: Dott. FRA)lCEsco CoRFINI.


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